Past Into The Present: Rebirth

di Thatswhatiam98
(/viewuser.php?uid=170443)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** Waiting ... ***
Capitolo 3: *** Lovin' you, is it the right thing to do? ***
Capitolo 4: *** It's A Beautiful Mess You Made ... ***
Capitolo 5: *** What If I'm Falling For An Heartbreaker ...? ***
Capitolo 6: *** Love And Life I Will Divide ... ***
Capitolo 7: *** You Got Me, Smiling All The Time ... ***
Capitolo 8: *** "Maybe We'll Like It, Lets Give It A Shot" ... ***
Capitolo 9: *** Hold Onto This Lullaby ... ***
Capitolo 10: *** Why Does He Do Me That Way? ***
Capitolo 11: *** And Love Is ***
Capitolo 12: *** So I Pray To Something He Aint Bluffin' ... ***
Capitolo 13: *** Leave Me With Some Kind Of Proof It’s Not A Dream ... ***
Capitolo 14: *** And All The Pain I Put You Through ... ***
Capitolo 15: *** ... I Wish That I Could Take It All Away ***
Capitolo 16: *** I Just Can't Decide What I'm Running From ***
Capitolo 17: *** You Got To Start Me Up! ***
Capitolo 18: *** See If I Care ... ***
Capitolo 19: *** How Did You Get Here Under My Skin? ***
Capitolo 20: *** And I Fear I Can't Take It ... ***
Capitolo 21: *** I'm Sick Of All The Insincere ... ***
Capitolo 22: *** It's Hard To Deal With The Pain Of Losin' You Everywhere I Go ... ***
Capitolo 23: *** The Way You Roll Your Eyes, The Way You Taste ... ***
Capitolo 24: *** 'Caught In A Bad Romance ... ***
Capitolo 25: *** I Don't Know How We Happend, We Just Kind Of Did ... ***
Capitolo 26: *** Tell Me A Lie ... ***
Capitolo 27: *** All This Time, How Could You Not Know? ***
Capitolo 28: *** If This Would Be A Perfect World, We'd Be Toghether ... (Let's Do It) ***
Capitolo 29: *** With A Taste Of Your Lips I'm On Ride ... ***
Capitolo 30: *** Yume Mite Mo Ii Ja Nai No (And I Still Wonder Why Can't I Even Dream?) ***
Capitolo 31: *** 'Cause I Know How I Feel About You Now ... ***
Capitolo 32: *** At My Sweet, Sweet, Sweet, Sweet Temptation, I Cry ... ***
Capitolo 33: *** We're Just Old Beaus Watching Cracks Grow ... ***
Capitolo 34: *** Say What You Mean And It Turns To A Fight ... ***
Capitolo 35: *** When Your Hopes Crashes Down ... ***
Capitolo 36: *** I Wanted To Know The Bright Season I Spent With You, Once Again ... ***
Capitolo 37: *** Maybe You'll Love Yourself Like I Love You ... ***
Capitolo 38: *** Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?... ***
Capitolo 39: *** That I'm Not Waistin' My Feelings On You ... ***
Capitolo 40: *** Kiss Me: Infect Me With Your Love And Fill Me With Your Poison ... ***
Capitolo 41: *** Annuncio ***
Capitolo 42: *** It’s A Quarter After One, I’m All Alone And I Need You Now ... ***
Capitolo 43: *** Seeing You With Him, Just Don't Feel Right ... ***
Capitolo 44: *** Just Too Close To Love You ... ***
Capitolo 45: *** I Feel Your Heartbeat ... ***
Capitolo 46: *** Why Do We Fall In Love So Easy, Even When It's Not Right? ***
Capitolo 47: *** 2° avviso, sono un danno, yo! lol ***
Capitolo 48: *** Preview If The Hand Is Hard, Together We'll Mend Your Heart ***
Capitolo 49: *** If The Hand Is Hard, Together We'll Mend Your Heart ... ***
Capitolo 50: *** Preview You're In Ruins ... ***
Capitolo 51: *** You're in ruins ... ***
Capitolo 52: *** Do you still let me cry? ***



Capitolo 1
*** I ***


Past Into The Present: Rebirth

 

12 Settembre 1895, Londra

«Signorino, si svegli».
«Mmh …» dissi, rigirandomi tra le coperte del letto verde a baldacchino, facendolo cigolare non poco.
«Forza, signorino Harry, è tardi. Tra un'ora precisa ha la sua lezione quotidiana di scherma, alla quale non può assolutamente mancare».
«Mmh … Sì, va bene, mi alzo …» dissi, portando le braccia verso l'alto per stiracchiarmi e stropicciandomi i verdi occhi.
Mi alzai e detti uno veloce sguardo al comodino, ove era poggiata la sveglia, insieme ad un bianco centrino sul quale troneggiava ed il mio orologio da taschino: Liam aveva ragione, erano già le 9:30, in un'ora avrei avuto la mia lezione! Per quale motivo m'ero svegliato così tardi? Rimane tutt'ora un mistero: ero solito alzarmi alle 8:00 puntuale, essendomi abituato alla sveglia “collettiva”. Evidentemente, la sera prima non ero riuscito a prender sonno facilmente. In qualunque caso, mi soffermai, per un paio di secondi, ad osservar il volto del maggiordomo: lineamenti semplici, con labbra carnose, dolci occhi nocciola e biondi capelli scuri che incorniciavano il tutto. Era decisamente bello e tutto in lui esprimeva calma e dolcezza: sin dalla tenera età, fummo amici, superando la barriera della diversità economica; dopotutto, eravamo bambini, non potevamo capire. Così, diventammo quasi inseparabili: io, lui e mio fratello eravamo soliti giocare con qualsiasi divertimento a nostra disposizione, tipo corde, pupazzi, anche solo bottoni, a noi bastava la fantasia e tutto diventava … magico! Decisi di affrettarmi e cominciai a spogliarmi della camicia da notte mentre Liam faceva scorrere l'acqua nella vasca e preparava le vesti da indossare dopo il veloce bagno che mi apprestavo ad avere. Dopo esso, mi rivestii in fretta ed uscii dalla mia stanza seguito dal biondo, anche se le nostre strade cambiarono quando io girai a sinistra per accingermi a scendere le scale mentre lui voltò a destra per continuare a svolgere le sue mansioni quotidiane. Scese le scale, mi diressi nella sala da pranzo, ove le mie sorelle mi aspettavano per cominciare la colazione: entrato nell'enorme salone, completamente nei colori verde smeraldo, verde pistacchio, nero e marrone ciliegio, salutai le due ragazze sedute l'una di fronte all'altra, entrambe dai capelli marroni.
«Buongiorno sorelle».
«Buongiorno a te, Harry» rispose la più grande tra le due, volgendo il suo sguardo sulla mia persona per qualche secondo, per poi sbirciare alle mie spalle con occhi colmi di speranza.
Vana speranza: Danielle, la mia sorella maggiore, aveva una cotta per il maggiordomo Liam, il quale, però, rifiutava il suo amore per la sua situazione sociale. Ammettiamolo: mio padre non avrebbe mai accettato un matrimonio tra un maggiordomo ed una nobile, per di più sua figlia, la donna più grande dopo la madre, quella che bada a tutti noi mentre quest'ultima non è presente per vari motivi. Mi dispiace per lei: il suo è amore puro, eppure impossibile, peccato.
«Buongiorno, fratellino» disse l'altra mia sorella maggiore, Eleanor, senza distogliere lo sguardo perso dalla finestra.
«Buongiorno popolo! Che si mangia?».
Mio fratello, Niall, era appena entrato, sfoggiando uno dei suoi migliori e dolci sorrisi. Capelli biondi, occhi azzurri, fisico perfetto e, come già citato, sorriso dolce e rassicurante, spuntante ogni qual volta la sua risata cristallina viene fuori: quale ragazza malata di mente avrebbe potuto dire che fosse brutto? Sicuramente, non si poteva dire lui fosse perfetto: aveva sempre e comunque una fame enorme, non importava cosa stesse facendo, lui aveva fame.
«Il tè di quest'oggi è l'Early Grey, accompagnato da alcuni biscotti alla panna, signorino Niall» disse Liam entrando e facendo accomodare me e mio fratello ai nostri soliti posti.
«Buoni!» affermò Niall assaggiando uno dei docli posti nel piatto dai bordi argentati poggiato al centro del tavolo.
«Confermo, sono buonissimi,» approvò Eleanor distogliendo finalmente lo sguardo dal giardino al di fuori. «ma come mai non abbiamo svolto la colazione all'aperto come i precedenti giorni, Liam?».
«I vostri genitori, il Re e la Regina, non approvano il vostro banchettare all'aperto di questo periodo: oramai, il periodo del caldo si è concluso, ed ora ricomincerò il freddo» rispose il maggiordomo versando il tè in ciascuna delle tazze per poi congedarsi con un “se desiderate i miei servigi, sarò nella stanza accanto”.
Cominciammo a sorseggiar e il tè e ad assaggiare i biscotti, per colpa di Niall che se li era spazzati via in qualche secondo, senza trovare un argomento di conversazione, forse per la stanchezza o per la noia, non saprei, ma, alla fine, Eleanor ne trovò uno.
«Harry, per oggi hai per caso in programma la lezione di scherma?».
«Certo, Eleanor, come ogni giorno» risposi osservandola per qualche secondo stranito, per poi ritornare alla mia tazza.
«Oh, bene … Con il solito insengante?» chiese con curiosità che mi parve strana.
«Beh, ovviamente. Come mai?» posi osservando il suo volto arrossire non poco.
«Oh, così, era solo per parlare ...» disse lei tornando ad osservare il giardino con lo sguardo perso.
«Ah, Eleanor, ammettilo, non puoi nasconderlo per sempre!» disse spazientita Danielle, alzando lo sguardo dal tavolo. «Dovete sapere che la qui presente Eleanor Styles è innamorata persa dell'insegante di scherma, Louis Tomlinson!».
«Non è vero, Danielle! Sei una pettegola!» si difese immediatamente la ragazza, andando ad appurare i sospetti nei suoi confronti.
La vittima si alzò di scatto per dirigersi verso la sorella maggiore e cominciare con lei una breve litigata, composta soprattutto da rimproveri della prima e risate divertite della seconda. Niall ed io ci guardammo e scoppiammo a ridere, seguiti da loro. In seguito allo svolgersi della colazione, mi diressi verso il giardino e mi sedetti su una delle diverse panchine in attesa del mio maestro, non molto più grande di me. Erano le 10:35 quando vidi spuntare da dietro una bassa collina un alto ragazzo dai corti capelli marroncini: mi avvicinai e ci salutammo con una calda stretta di mano.
«Buongiorno Styles» disse lui sorridendo e ritraendo la mano dopo il saluto.
«Buongiorno Tomlinson» risposi sorridendo a mia volta e accompagnandolo nel capanno ove erano custodite le armi, tra cui anche le spade per la lezione.
Prese queste, ci dirigemmo su un punto non troppo alto rispetto al resto del giardino, per evitare scontri con qualche persona di passaggio, e cominciammo la lezione. Mentre lottavamo lui continuava ad urlare “Bravo!” e “Complimenti!” seguiti da suggerimenti e consigli. In seguito ad una mezz'oretta di esercizio, concordammo per una piccola pausa e ci sedemmo nell'erba, osservando o la gente o le nuvole. Mentre Louis fissava quest'ultime, mi fermai ad osservarlo: i suoi stupendi occhi azzurri riflettevano il cielo, rendendolo immenso, e le sue labbra sottili erano modellate in un sorriso semplice, ma bellissimo; i suoi capelli si muovevano leggermente al vento e l'accenno di barba all'altezza del mento completava il volto, lasciando tante donne, come mia sorella, con la bava alla bocca. Notò il mio sguardo curioso e chiese:
«Che c'è? Ho forse qualcosa sul viso?».
«Mmh, no. Stavo solo pensando» risposi puntando i mei occhi verdi nei suoi azzurri.
«A cosa? A quanto sia bello?» disse ridendo e trascinando anche me in una breve risata.
«No,» dissi smettendo di ridere sciamando. «no. Stamattina sono venuto a conoscenza della cotta di mia sorella Eleanor per lei, Louis, e vi meditavo sopra».
«Mmh ...» disse lui in segno di risposta e, detto ciò, si stese nell'erba, schiacciando qualche filo sotto il suo peso.
«Ne era già a conoscenza?» chiesi osservandolo mentre spostava il suo sguardo sulla volta celeste.
«Se devo essere sincero con lei Harry, sì, lo sapevo. E anche da un bel po’ …» ammise Louis poggiando i suoi occhi cielo sulla mia persona.
«Oh, quindi Niall ed io eravamo gli unici a non essersene accorti! Sembriamo davvero stupidi così!» e, detto questo scoppiai a ridere, mentre Tomlinson, ridendo a sua volta, mi trascinava giù, stendendomi accanto a lui per osservare il cielo, credo.
Ridemmo per minuti che mi parvero infiniti, continuando a farci scherzi a vicenda, come solletico, e divertendoci: sì, quel ragazzo mi era davvero simpatico. Ammetto di aver sempre sperato ad un’amicizia tra le nostre persone, ma sembrava troppo difficile perché ciò accadesse, essendo lui solamente un insegnante e non avendo una carica più alta: un po’ come Danielle e Liam, solo è differente il sentimento. (NdA: Per ora … Muahahahah XD) Ci rialzammo e continuammo l’allenamento senza altre interruzioni.
«A domani, Styles» disse Louis muovendo la mano leggermente in segno di saluto per poi correre via in tutta fretta a causa di un impegno.
«A domani, Tomlinson» risposi al saluto con un sorriso.
Riportai le spade al loro posto e mi accinsi a salire i quattro gradini che rialzano l’enorme villa, quando notai Danielle, seduta sull’erba lì vicino, in lacrime. Mi avvicinai lentamente e mi sedetti accanto a lei per consolarla, abbracciandola e facendole poggiare la testa sulla mia spalla.
«Ehi, ehi, che succede Danielle?» chiesi preoccupato osservandola negli occhi.
«Poco fa mi è giunta questa lettera …» rispose la ragazza mostrandomela.
La lettera recitava “Cara signorina Danielle Styles, la informo che il sottoscritto principe del Wales è in viaggio per incontrarla. Questo incontro è un’idea di mio padre, per combinare un matrimonio tra i due regni. Spero che lei comprenda a cosa serva ciò: se il suo ed il mio paese si unissero, sarebbero un’enorme potenza. Spero lei comprenda e non la prenda troppo male per averla avvisata così tardi. Ossequi, Il Principe Del Wales, Zayn Malik”. La lessi velocemente: poche righe ma taglienti. Cosa ne sarebbe stato del sogno di Danielle?

Salve, popolo di EFP :3 Spero che la storia sia stata di vostro gradimento e che ... recensiate, ovviamente! 
XD Accetto tutto, anche un "Ma và a zappare, sfaticata!" (anche se poi penserò seriamente che i miei genitori si siano impadroniti del vostro computer u.u) Va bene? Ciao :D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Waiting ... ***


Salve, eccomi tornata con un altro capitolo di questa strana (?) fan fiction :) Lo so che è da aprile che non posto niente, e che ora è agosto, ma ho avuto due problemi: 1) la fine della scuola .-.; 2) a luglio è uscita la storia sulla fine della Larry e pensavo di fare un torto ai due continuando a scrivere questa fan fiction ... Però ho visto che le altre persone continuano a shipparli come se niente fosse, quindi ho deciso di continuare lo stesso. Se pensate che non sia giusto che io la continui, scrivetelo tra i commenti, ok? Grazie.
Oltre a questo, vorrei avvisarvi che ho cambiato idea, e che quindi la fan fiction non avrà più due epoche diverse a confronto, bensì sarà solo ambientata nel 1895 :/ Ok? Bene.
Un'ultima cosa e vi lascio alla fan fiction, ok? Bene: mi scuso perché il capitolo è corto D: Non è che non mi andava di scrivere, è solo che la parte successiva prende un capitolo a sè stante e.e Probabilmente lo posterò oggi stesso :) Buona lettura
 
Waiting ...

«Cosa??» chiesi a mia sorella mentre riponevo la lettera della busta.
«Sì, Harry, il principe Malik sta raggiungendo la nostra residenza per un matrimonio combinato ed io … io non … non so cosa fare! Io-io n-non lo amo, non lo conosco neanche!» rispose Danielle riprendendo a versare lacrime.
«Ne hai già parlato con nostro padre?» le chiesi osservandola piangere senza saper come comportarmi.
«Sì ...» rispose lei asciugandosi le lacrime e rivolgendomi uno sguardo colmo di tristezza e dolore. «Ha detto che è giusto così, che prima o poi qualche pretendente si sarebbe fatto avanti e che era solo questione di tempo prima che il mio matrimonio fosse combinato!».
«Danielle ...» dissi osservandola mentre altre lacrime le scendevano dal volto rigandole le guance.
La strinsi fra le mie braccia e le dissi: «Mi … mi dispiace, Danielle ...»
«L-lo so, fratello» rispose lei allontanandosi. «Cosa dovrei fare secondo te?»
«Io … non lo so. Vorrei davvero dirti con tutto il cuore di ribellarti a questa stupida scelta, ma sappiamo entrambi che non farebbe bene al regno e che nostro padre ne sarebbe decisamente deluso ...» le risposi prendendole la mano.
«Lo so, Harry … Ma ho paura! E se fosse malvagio? Se mi picchiasse senza motivo? Se non rispettasse la mia persona?» ribatté lei con gli occhi colmi di lacrime.
«Non lo so, Danielle, non ne ho idea. Possiamo soltanto sperare che, in realtà, sia una buona persona, che ti rispetti e che non si approfitti della tua persona» dissi porgendole un piccolo sorriso forzato per farla star meglio.
«... Hai ragione, fratello. Posso solo sperare, oramai ...» concluse lei alzandosi, ripulendosi l'abito dai fili d'erba e andandosene, forse dirigendosi verso le sue stanze.
Mi alzai anch'io e mi scrollai di dosso alcuni fili rimasti sul completo grigio del giorno: cosa potevo fare? Di lasciare la mia sorella maggiore in quello stato, non se ne parlava, dovevo aiutarla: ma in quale modo? Mi diressi verso il gazebo e mi sedetti: era mia abitudine sedermi in quel luogo bianco e marrone per meditare … Marrone? Di solito il luogo era ricoperto di un bianco immacolato, cosa vi era di scuro che disturbava i miei pensieri? Era una giacca media da uomo, già incontrata con lo sguardo … Ma certo, era la giacca di Louis: probabilmente, nella fretta, l'aveva dimenticata in quel luogo. In effetti, la collina ove ci eravamo allenati ed il gazebo erano distanti solo una decina di metri, l'insegnante l'avrà depositata su quel bianco per non sporcarla di erba o terreno.
«Pazienza, vuol dire che domani la riconsegnerò al proprietario alla fine della lezione» dissi tra me e me, osservando la giacca che stringevano le mie grandi mani.
 
«Signorino?»
Aprii gli occhi e vidi un dolce volto sorridermi.
«Signorino, si è appisolato nel gazebo?» mi chiese per la seconda volta la voce del mio maggiordomo.
«Mh, credo di sì, Liam» risposi stropicciandomi gli occhi ed alzandomi.
Mi ero addormentato steso sulla panca all'interno del luogo bianco immacolato, stringendo tra le mani la giacca marrone di Louis.
«Ah, bene. I suoi familiari si stavano preoccupando della sua assenza durante il pranzo» disse il ragazzo aiutandomi ad alzarmi.
«Eh? Che ore sono?» chiesi osservando stranito il maggiordomo mentre controllava il suo orologio da taschino.
«Le 2:30 di pomeriggio, signorino» rispose lui, mentre il mio stomaco brontolava.
«Ehm, l'ho notato» dissi ridendo. «È rimasto qualche avanzo per un povero principe assonnato?».
«Certo, signorino Harry, la cuoca le sta preparando uno spuntino» rispose Liam riponendo il suo orologio e spostando lo sguardo sulla giacca. «Quella ...?»
«Oh, questa» dissi osservandola. «L'ho scovata sulla panchina, credo sia del signor Tomlinson ...».
Liam continuò a fissarmi stranito.
«C'è qualcosa che non va, Liam?» chiesi toccandomi il volto per controllare che tutto fosse in ordine.
«Non comprendo il motivo che ha spinto la vostra persona ad addormentarsi stringendo quella giacca ...» rispose il biondo indicandola.
Rimasi fermo qualche secondo: perché? Perché mi sono addormentato con la qui presente giacca in mano?
«Mi devo essere appisolato durante il breve periodo in cui la tenevo in mano per comprendere di chi fosse ...» risposi osservandola.
«Va bene, signorino. Vado a prepararle la tavola, mi segue o …?».
«No, Liam, preferisco rimanere nel gazebo per un altro paio di minuti, raggiungerò la sala da pranzo tra poco, grazie» dissi risedendomi sulla panchina e poggiando la giacca di Louis accanto a me.
Liam se ne andò e rimasi ad osservare il l'immenso giardino attorno a me.
«Oh, Styles, cercavo proprio lei!» disse una voce familiare alla mia destra.
I soliti capelli marroncini e i soliti occhi azzurri permisero alla mia persona di riconoscere Louis Tomlinson che correva nella mia direzione.
«Tomlinson, immagino sia qui per la giacca» dissi alzandomi e avvicinandomi all'insegnante con l'oggetto in questione in mano.
«Esatto, Styles» disse lui sorridendo e prendendo in mano la giacca perduta. «Credevo di averla persa! Grazie».
«Di nulla» risposi sorridendo a mia volta.
«L'ha trovata lei?» mi chiese mentre osservava il suo copri-abito marrone.
«Sì» risposi.
«Ah, grazie per la seconda volta, allora» disse lui continuando a sorridere. «Ma è rimasto qui ad aspettarmi?».
«No, non proprio: in seguito alla scoperta della giacca, mi sono appisolato e il mio risveglio è avvenuto appena qualche minuto fa» risposi, pensando allo strano modo nel quale mi ero addormentato.
«Ah, comprendo» disse Louis poggiando la giacca sul braccio. «Bene, a domani Styles».
«A domani» salutai dirigendomi verso la villa in cui risiedevo, nella direzione opposta alla sua, verso la città.
Il pranzo, come il resto della giornata, passarono velocemente, e la mattina seguente non tardò ad arrivare. Quel giorno mi svegliai ad un orario decente, rispetto al giorno precedente, e banchettai coi miei fratelli come ogni mattina. L'unica differenza, molto risentita, era la tensione nell'aria: quella mattina, sul tardi, sarebbe giunto, alla nostra corte, il principe Malik, accompagnato dal re del Wales e dal suo seguito di dame e cavalieri. I preparativi, soprattutto per le camere degli ospiti, erano decisamente troppi, ed i servi normali non bastavano, così avevano impiegato anche i maggiordomi in lavori non quotidiani: insomma, Danielle stava per incontrare il suo futuro marito e non sarebbe neanche riuscita a salutare il suo vero amore. Per questo motivo, la bruna sedeva tristemente all'angolo più estremo dell'enorme tavolo della sala da pranzo, intenta ad inzuppare la sua brioche nel latte ed ad osservare il paesaggio dalla finestra. Sicuramente Eleanor non era molto differente da lei: infatti, la seconda sorella maggiore ne era la copia perfetta, solo era ribaltata.
«Ehi, Harry» disse Niall mentre poneva, sul suo piattino blu, una tazza del medesimo colore. «Non credi che le nostre sorelle siano … strane oggi?».
«È l'amore, Niall, non credo potremmo mai comprenderle» affermo sorseggiando del Prince Of Wales.
«Amore, eh?» chiese il biondo osservandole.
 
Salve :) Bene, grazie a tutti quelli che hanno letto e che ora stanno leggendo questo. Se volete, lasciate un  commento, anche per dirmi che faccio schifo o che non capite una mazza di quello che sta scritto (alle volte non lo capisco manco io XD), ok? Mi rendereste davvero felice :) Bene, ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Lovin' you, is it the right thing to do? ***


Come promesso, ecco il terzo capitolo :) Vorrei avvisarvi di un cambiamento, però (sì, lo so che sono indecisa lol): da questo capitolo in poi, se vorrete davvero comprendere i capitoli, dovrete ascoltare le canzoni segnate. Nel senso: mentre scrivevo ho messo di sottofondo quelle canzoni, quindi, se volete immedesimarvi, ascoltatele nel frattempo che leggete :) Alcune non avranno molto collegamento con la storia ... Bene, detto questo, buona lettura :)
 
Loving you, is it the right thing to do?
 
«Buongiorno signorino» mi salutò Liam appena valcai la soglia delle mie stanze.
«Buongiorno» risposi sorridendo.
«Qui sul letto è pronto il completo per la vostra quotidiana passeggiata mattutina» continuò lui indicandomi un paio di pantaloni marroncini, una camicia del medesimo colore ed un gilet più scuro.
«Bene» dissi sedendomi sul materasso verde mentre Liam cominciava a levarmi le scarpe.
«Liam?» chiesi osservando i suoi capelli.
«Sì, signorino?» chiese lui cominciando a sbottonarmi la camicia.
«Lo sai che piaci molto a Danielle?» chiesi ora guardandolo negli occhi.
«Certo, signorino» rispose lui continuando a spogliarmi.
«E lo sai che oggi verrà organizzato il suo matrimonio?» chiesi.
«Certo, signorino» rispose Liam levandomi la camicia e fermandosi. «Signorino, so dove vuole arrivare. Mi dispiace, ma la mia persona non è attratta dalla signorina Danielle. Non perché lei non sia una persona magnifica, sono sicuro che governerà codesto regno in maniera splendida, come vostra madre, d'altronde, ma il mio cuore appartiene ad un'altra persona, sono dispiaciuto».
«No, non ti preoccupare. Dev'essere una persona veramente stupenda per conquistare il tuo cuore al posto di Danielle ...» dissi pensieroso e, un po', dispiaciuto.
«Sì, signorino, è una persona meravigliosa» disse il maggiordomo sorridendomi e, dopo qualche secondo, continuando a svestirmi.
Appena Liam finì di rivestirmi con gli abiti poggiati sul materasso, presi il mio cappello ed uscì dalla stanza salutandolo con un: «Buona giornata, Liam».
«Buona giornata e buona ricognizione, Niall» mi rispose.
 
(Go Your Own Way – Rachel Berry with New Directions) Londra: quanto la amo? E' una città magnifica, unica, speciale: stupenda! Il mercato, però, è sempre stato il mio luogo preferito: pieno di gente che passeggia, bancarelle, vita, cibo!
«Buongiorno Carl» dissi avvicinandomi ad un uomo robusto vendente panini.
«Buongiorno Paul, il solito?» chiese lui mostrando un enorme sorriso sotto i suoi scuri baffi.
«Sì, grazie» risposi uscendo le monete per pagare mentre lui usciva un piccolo panino.
«Ecco a te, Paul» disse porgendomi il mio acquisto.
«Grazie, Carl. Arrivederci» dissi pagando, prendendo il panino e camminando via.
«Di nulla, arrivederci» rispose lui.
Amo davvero Londra: è un posto magico! I migliori panini non li trovi nelle cucine reali, bensì li trovi qui, da Carl: è un mago del pane! Mi dispiace dovergli mentire sulla mia identità, ma sono sicuro che i miei genitori non approverebbero questa mia “ricognizione” in giro per il mercato: per questo, giro senza meta tra queste stradine, aiutando, magari, qualche persona in difficoltà. Avrei anche utilizzato “Niall” come nome, ma, a quanto pare, solo il principe, ovvero io, a quel nome ...
«Ah, signora, desidera una mano con quegli acquisti?» chiesi ad una donna trasportante diversi prodotti.
«Oh, grazie signorino, sarebbe davvero gentile» disse lei porgendomene alcuni.
«Nessun problema» risposi sorridendole e seguendola nella via per la sua dimora.
Arrivati, aprimmo il portone ed entrammo nelle cucine, ove poggiammo i prodotti acquistati.
«Grazie molte, signorino» disse la donna prendendo del pane e porgendomelo. «Ecco, prenda questo come ricompensa».
«Oh, va bene, grazie» dissi prendendo la pagnotta.
«Mamma? Chi c'è?» chiese una voce.
Una ragazza dai corti capelli marroncini e gli occhi del medesimo colore apparve sulla soglia della porta indossando una camicia da notte.
«Clara! Torna nelle tue stanze, non vedi che abbiamo ospiti?» chiese la donna preoccupata.
«No, signora, non si preoccupi» dissi sorridendo. «Salve, Clara».
«E lei chi è?» mi chiese.
«Piacere, sono Paul, ho aiutato sua madre con la spesa» dissi porgendole la mano.
«Ah, p-piacere» disse lei prima porgendomi la mano e poi ritraendola.
«Vaaaa bene … Beh, signora, devo andare, buona giornata» conclusi salutando lei e la figlia con un gesto del cappello.
«Buona giornata, Paul» mi rispose la donna.
Uscì chiedendomi se le mie mani puzzassero o se incutevo terrore alla gente: non mi era mai stata rifiutata una stretta di mano. Cominciai a ripercorrere la strada a ritroso, quando udii il pianto di una bambina provenire da una piazzola. Decisi di aiutarla, quando udii un'altra voce, molto soave e dolce.
«Ehi, piccola, cos'è accaduto? Ti sei fatta male?».
Vidi un arco che separava la strada principale dalla piazzola e mi sporsi per osservare la scena: un ragazzo dai capelli e dagli occhi scuri sorrideva ad una bambina dai lunghi capelli biondi e dagli occhi chiari. La bimba era caduta mentre giocava con un pallone di stoffa e ora piangeva seduta sulla strada mentre il moro la consolava. Rossore: ma cosa …?!
«Quindi ti fa male il ginocchio, eh?» chiese lui osservandole la parte in questione.
«Sì, tanto tanto» rispose la bambina di almeno 4 anni.
«Oh, povera» disse il moro strappandosi un lembo della giacca. «Con questa fascia starai meglio, vedrai».
Detto questo, cominciò a fasciarle il ginocchio e, a fasciatura terminata, la bimba sorrise. Qualcosa di svolazzante nello stomaco: che quella pagnotta mi abbia fatto male?
«Grazie signore, ora non mi fa più tanto tanto male» disse la bimba abbracciandolo.
«Sono contento, piccola» rispose il moro, sorridendo a sua volta.
Tuffo al cuore: che mi … che mi succede?
Arrivò la madre che ringraziò il ragazzo e se ne andò con la bimba; il moro si alzò e fece per andarsene, quando si fermò.
«Non sono cieco, la vedo» disse e mi venne un altro tuffo al cuore.
Mi ha visto! E ora? Magari non sono io …
«Guarda che sto parlando con lei, signore» disse lui avvicinandosi alla mia postazione. «Beccato».
Mi prese la spalla e mi voltai leggermente spaventato: i suoi occhi nocciola così vicini ai miei azzurri …
«Ehm, buon-buongiorno» dissi mostrando un sorriso forzato.
«Mi sta forse spiando?» chiese lui osservandomi.
«Non proprio … Ho assistito alla scena nella quale medicava la bambina e … ne sono rimasto affascinato! Anch'io aiuto la gente, infatti, quando ho udito la bimba, mi stavo dirigendo in suo aiuto ...» spiegai velocemente.
«Mmh, davvero? Beh, grazie! Piacere, io sono Simon, e lei è …?» mi chiese porgendomi la mano.
«Paul, piacere» risposi stringendogli la mano.
«Bene, Paul, dove si sta dirigendo?» mi chiese riportando il braccio accanto al fianco.
«Al mercato, e lei?» chiesi sorridendo.
«Sono senza meta, le dispiace se mi aggrego a lei?» chiese il moro.
«No, non mi dispiace» risposi cominciando ad incamminarmi. «Sa, i suoi modi sono davvero educati per uno che vive nei bassifondi».
«D-davvero?» chiese lui osservandomi preoccupato.
«Già. Frequenta qualche facoltà?» chiesi osservandolo.
«Più o meno, ho intenzione di iscrivermi alla facoltà di medicina. Per ora studio un po' tutto» rispose lui rilassandosi e guardando in fronte a sé.
«Oh, forte» dissi ridendo.
«Vi è qualcosa di divertente in ciò?» chiese lui posando il suo sguardo nocciola su di me, quasi immobilizzandomi.
«Ehm, no, niente, stavo solo pensando ad una cosa buffa» risposi con un finto sorriso, arrossendo un po'.
Ma cosa mi prendeva? Prima quel rossore, poi le farfalle ed il tuffo al cuore, ed ora arrossisco di nuovo per nulla! Arrivato a casa, sarei corso immediatamente in infermeria!
«Ah» disse lui, calciando una carta accartocciata sulla strada.
Camminammo per qualche minuto in silenzio, quando udimmo un altro pianto: ci dirigemmo in una piccola via e notammo un bambino accerchiato da ragazzoni che lo picchiavano.
«Ehi! Ehi, voi!» disse Simon bloccando i bulli.
«Che vuoi, idiota, tu non c'entri niente, vattene!» rispose uno grosso allontanando il moro.
«Non dovreste picchiare quel bambino!» disse arrabbiato Simon.
«Tu non sai cosa ha fatto» disse il bullo allontanandolo un altro po'.
«E cosa ha fatto?» chiesi avvicinandomi.
«Ci ha fregato il pranzo quello stupido e ora gliela facciamo pagare!» rispose il ragazzone mentre un altro gli faceva segno di tornare.
«Ahahahah» cominciai a ridere attirando l'attenzione del gruppo e del bambino, che ne approfittò per scappare, ma nessuno se ne accorse, ad eccezione di Simon che improvvisò un attacco di panico per riportarlo a casa.
«Perché ridi, moccioso?» chiese il leader della band, un ragazzo alto, scuro di capelli e con un po' di barba.
«Rido perché siete grandi e grossi, ma vi siete comunque fatti fregare il pranzo da un bambino di … quanto avrà? Sì e no, 8 anni! Ahahah!» risposi continuando a ridere mentre venivo accerchiato.
«Ah sì?» chiese il capo mentre gli altri membri del gruppo cominciavano ad infuriarsi.
«Sì» risposi coraggiosamente.
«Bene. Se è così che la metti: ragazzi, picchiatelo!» ordinò il capo e, in qualche secondo, fui schiacciato da omoni infuriati e picchianti.
Respirando a fatica e sanguinante in qualche punto, uscì da quell'ammasso di carne e cominciai a correre il più veloce possibile, recuperando tempo per l'inseguimento. Dopo un paio di minuti, mi nascosi dietro un muro e rimasi in ascolto, aspettando la loro mossa.
«Voi andate da questa parte, il resto con me» ordinò il capo ed incominciò ad incamminarsi nella mia direzione.
«Cavolo!» dissi alzandomi e ricominciando a correre: dovevo trovare un posto per nascondermi.
Sentivo i passi dei bestioni dietro di me e stavo cominciando ad andare nel panico, quando qualcosa mi afferrò per il braccio e mi trascinò in un piccolo nascondiglio.
«Oh, eccola Paul» disse Simon sorridendo, e credevo di svenire.
«S-Simon, mi … mi ha fatto prendere un colpo!» dissi quasi senza fiato.
Tentai di stendermi, ma lo spazio era veramente poco per muoversi, così abbandonai l'impresa e sospirai.
«È ferito» disse il moro osservando i graffi ed i lividi dovuti alla piccola lotta intrapresa con i bulli. «Stia fermo, la curo immediatamente».
Detto questo uscì da chissà dove una cassetta del pronto soccorso e la aprì.
«Ma da dove …?!» chiesi osservando prima lui e poi la cassetta.
«Quando ho accompagnato il bambino, ho immaginato che si sarebbe ferito, così ho preso in prestito la loro cassetta» spiegò sorridente.
«Ah, ehm, grazie ...» dissi arrossendo lievemente.
Mi servirebbe un intero ospedale, non una semplice cassetta, per capire che mi accade! Simon uscì l'occorrente e cominciò a tamponarmi i graffi sul braccio mentre cercavo di non urlare dal dolore.
«Fa … fa davvero male, non … non me n'ero accorto prima» dissi sottovoce cercando di non guardare il moro negli occhi. (NdA: non suona strana 'sta frase? lol)
«Probabilmente perché era preso dal cercare una via di fuga. Sa,» disse Simon bloccandosi. «è stato davvero coraggioso da parte sua, Paul».
Sentii il cuore tuffarsi da un trampolino e sparire nello stomaco: cavolo, che mi succedeva? Quelle sue parole mi stavano facendo morire, ed erano complimenti! Non avrei dovuto essere contento? Beh, lo ero, io ero contento, ma al contempo, sentivo di star per morire … Ero decisamente confuso! In più, il tutto sembrava una grossa fregatura visto il rossore che appariva sul mio volto ogni volta che parlavamo! E lì ci trovavamo persino in uno spazio molto piccolo, avrebbe potuto sentire il mio battito cardiaco che impazziva!
«Ah, ehm, d-davvero?» chiesi schiarendomi la voce e guardando il mio braccio.
«Certo» rispose lui riprendendo a tamponare un graffio vicino al polso destro.
«G-grazie» dissi arrossendo visibilmente e, per questo, nascondendo il volto dietro il braccio sinistro.
«Mh? Cosa succede? Sta bene?» chiese Simon levando il braccio dal viso.
Spiazzato, non mi rimase che fissarlo rosso in volto mentre lui sorrideva.
«L'ho fatta arrossire per un complimento?» chiese lasciando andare il braccio.
«Ehm ...» dissi abbassando lo sguardo in cerca delle parole. «Di solito nessuno si complimenta con me, sono il più piccolo e nessuno si aspetta qualcosa da me ...».
«Ah, comprendo» disse lui riprendendo, per la terza volta, a tamponare il medesimo graffio. «Beh, le posso dire con certezza che neanche il maggiore è un ruolo buono. Tutti si aspettano molto da te e desiderano la perfezione in tutto».
«Mmh, vorrei essere il medio, allora» dissi e cominciammo a ridere, quasi non notai più il dolore al braccio: cos'era tutto quello, magia?
 
Bene, il capitolo 3 è finito. Grazie per averlo letto e spero vi sia piaciuto :) Come avevo detto nella presentazione, non ci sarà solo Larry, e questo capitolo lo dimostra :) Se vi è piaciuto questo capitolo, o anche se non vi è piaciuto e pensate io sia un'idiota che non c'ha una carota da fare, commentate, please :) Glassie a chiunque commenti :) Vorrei ringraziare Zayara per aver messo questa storia tra i preferiti :) Grazie infinite :D Ok, ci sentiamo ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** It's A Beautiful Mess You Made ... ***


It's A Beautiful Mess You Made ...

(Beautiful Mess – Miranda Cosgrove) «No, Harry, ci deve mettere più impegno!».
«Aaaah, basta, sono stanco» dissi lanciando la spada e stendendomi nell'erba.
Louis si sedette accanto a me, dopo aver lanciato anche la sua spada, mentre chiudevo gli occhi in modo da allontanarmi mentalmente da qualsiasi cosa mi circondasse.
«Ha qualche problema, vero?» disse Louis.
Sospirai e riaprii gli occhi, solo per osservarlo mentre puntava i suoi fari azzurri sui miei verdi.
«Danielle è distrutta» dissi.
«Come mai?» chiese lui spostando lo sguardo su un filo d'erba vicino alla sua mano.
«Oggi è previsto l'arrivo del principe del Wales, Zayn. Si è chiusa nelle sue stanze con le sue damigelle e la si può chiaramente sentir piangere!» risposi osservando il cielo. «Sono incazzato: vorrei poter fare qualcosa, ma non so neanche cosa!».
Louis si distese accanto a me e mi osservò.
«Tiene molto a sua sorella, eh?» mi chiese.
«Certo, come tengo molto a Niall e ad Eleanor» dissi osservandolo a mia volta.
«E al suo popolo?»
La domanda mi spiazzò un po': la risposta era cristallina, ma il ragionamento mi spaventò …
«Sì» sospirai. «Ed il popolo viene prima dei propri parenti e della propria persona, in qualsiasi occasione».
«Esatto» concluse lui. «Dispiace anche a me per Danielle, ma questa è la giusta cosa da fare, e, sia lei che sua sorella, ne siete perfettamente a conoscenza».
Mostrai un piccolo sorriso: straordinariamente, aveva compreso tutta la situazione. Prendo lezioni di scherma da lui da 5 anni, eppure ha compreso la vita di corte meglio di quanto l'abbia fatto io in 18 …
«Come ha fatto?» chiesi guardandolo negli occhi.
«A far cosa?» chiese lui rispondendo allo sguardo.
«A saper meglio di me cos'è giusto» risposi ridendo.
«Mmh, diciamo che sono bravo» rispose lui ridendo a sua volta.
Osservammo il cielo per qualche minuto, non avendo argomenti di cui trattare, quando me ne venne uno in mente.
«E lei, Tomlinson, ha una ragazza? O vi è qualcuno che lei ama?» chiesi osservandolo.
«Mmh, non proprio. Vi sarebbe una … persona che mi è molto a cuore, ma … credo sia una semplice cotta, niente di serio» rispose lui ricambiando lo sguardo.
Una piccola fitta allo stomaco mi fece sobbalzare: ma cosa …?
«Tutto bene, Harry?» chiese Louis alzando il corpo e poggiandosi sul gomito.
«Mh?» chiesi continuando a fissarlo mentre mi alzavo a sedere. «Sì, sì è tutto a posto».
«Bene» sorrise. «E lei, Styles? Lei ha qualcuno di speciale?».
Quella domanda mi lasciò un po' sovrappensiero, senza motivo: infatti, ero già a conoscenza della risposta.
«No, Tomlinson, diverse ragazze mi seguono e diverse ne ho amate, se comprende cosa intendo» dissi sorridendo nella sua direzione mentre lui cominciava a ridere. «Ma nessuna delle mie corteggiatrici mi ha rubato il cuore».
«Lei Styles è un pervertito» rise Louis trascinando anche la mia persona in una risata lunga qualche minuto, aumentata da scherzi di vario genere.
Ormai sembrava normale quel piccolo scambio di battute seguito da scherzi e risate: sembravamo due grandi amici d'infanzia …
«Ahah! In qualunque caso,» disse infine il ragazzo dagli occhi azzurri. «comprendo il perché tutte quelle fanciulle le cadono ai piedi».
«Davvero?» chiesi continuando a ridacchiare.
«Sì» rispose lui annuendo col volto. «È per via dei ricci!».
«Ahahah, dei ricci, eh?» risi.
«Esatto, dei ricci!» disse lui ricominciando a ridere.
Detto questo, alzò il suo braccio destro, ovvero quello non impegnato a mantenere il suo corpo (NdA. perfetto *^*), e poggiò la mano sulla mia testa per toccare i ricci. Rimasi senza parole: i miei battiti accelerarono incredibilmente, nello stomaco cominciarono ad apparire milioni di farfalle, le gote divennero lievemente rosse e la mente si appannò completamente. Le uniche cose presenti in quel momento erano Louis, la sua mano ed i suoi stupendi occhi azzurri in cui immergersi … Ma … ma cosa andavo pensando? Che … mi succedeva?
«Ehm, credo dovremmo riprendere la lezione» dissi alzandomi e facendo riprendere lo scorrimento quotidiano del tempo, bloccatosi poco prima.
«Buona idea, Harry» disse Louis alzandosi, pulendosi dai fili d'erba e riprendendo la spada.
La lezione andò avanti per un'altra mezz'oretta e, quando l'allenamento finì, erano quasi le 12.
«Tomlinson,» lo chiamai mentre riponevo le spade nel capanno.
L'insegnante entrò nel capanno e rimase in attesa sulla soglia.
«Tra venti minuti circa è previsto l'arrivo del principe Malik, mi chiedevo se le interessasse partecipare alla cerimonia in suo onore, chiunque è invitato».
«Mmh, per me va bene, Styles, non ho nessun impegno da onorare questa mattina» rispose lui e si osservò gli abiti. «Però dovrei recarmi qualche minuto alla mia dimora per abbigliarmi decentemente ...»
«Oh, di quello non si preoccupi Louis» dissi uscendo dal capanno seguito da lui. «Le presterò uno dei miei completi migliori».
«Ah, beh, grazie Harry» sorrise lui.
Entrammo nella mia dimora e prendemmo le scale per il secondo piano; arrivati lì, nel corridoio ove erano situate le stanze corrispondenti a Niall e me, notammo un Liam agitato.
«Ah, Liam, cercavo proprio te. Potresti prendere un altro completo da far indossare al signor Tomlinson, ha deciso di prender parte ai festeggiamenti» spiegai al maggiordomo.
«Certo, signorino. Scusi la domanda,» disse Liam guardandosi intorno. «ha per caso visto il signorino Niall? Non riesco a trovarlo e manca davvero poco all'arrivo ...».
«Ehm, no, scusa, non l'ho visto» dissi alzando le spalle.
Quel ragazzo era un mistero, spariva ogni mattina! Chissà dove andava …
«Grazie comunque. Signor Tomlinson?» disse il maggiordomo. «Mi segua».
Detto questo, Louis seguì Liam per tutto il corridoio, fino a giungere in una camera per gli ospiti, luogo ove si sarebbe cambiato d'abiti. Contemporaneamente, raggiunsi la mia stanza ed entrai nel bagno, ove mi lavai velocemente; successivamente, Payne raggiunse la mia stanza e, dopo aver consegnato gli abiti a Tomlinson, mi cambiò. Uscii dalle mie stanze qualche secondo prima di Louis: entrambi indossavamo un completo composto da pantaloni al ginocchio, gilet, giacca e camicia con un papillon, solo di colori diversi, il mio sul verde e il suo sul blu.
«Styles, sta veramente bene» rise l'insegnante avvicinandosi alla mia persona.
«Molto simpatico Tomlinson. Le devo forse far notare che ha sistemato male il suo papillon?» risi mentre lui controllava l'oggetto in questione e si accorgeva del disastro. «Venga, l'aiuto io».
Detto ciò, si avvicinò e gli sistemai il nero papillon: chissà per quale assurdo motivo, quella vicinanza mi rendeva un po' ansioso e rosso in volto … Certo, era il mio insegnante, ma era come un amico per me, perché vergognarmi?
«Grazie Styles» mi sussurrò nell'orecchio con un tono di voce calmo – e stavo quasi per morire.
«P-prego» dissi abbassando il volto per il rossore: cavolo, cos'era tutta quell'agitazione??
Il silenzio calò per qualche secondo che mi parve infinito, interrotto, alla fine, da un'esclamazione di Tomlinson: «Niall!».
Mi voltai, contento di poter rialzare il volto, e notai mio fratello ricoperto di bende e lividi diretto quatto quatto verso le sue stanze.
«E-Ehilà» disse lui mostrando un falso sorriso.
«Niall che cosa ti è accaduto?» chiesi avvicinandomi al biondo.
«Ehm … N-niente, sono solo caduto ...» rispose lui guardando da tutt'altra parte.
«Una trentina di volte?» chiese Tomlinson ridendo.
«Ehm ...» il ragazzo punto lo sguardo dietro l'insegnante. «Guardate lì!»
«Cosa?» chiedemmo entrambi voltandoci.
Appena ci rigirammo, Niall era sparito ed era riapparso qualche metro più in là, di fronte alla porta della sua stanza.
«Chi lo comprende è bravo ...» dissi scuotendo la testa.
Louis cominciò a ridere e lo guardai stranito.
«I suoi ricci! Ahahah» rispose lui cominciando a giocarci.
Lo osservai con il mio miglior finto sguardo arrabbiato, ma poi abbandonai la scelta e cominciai a ridere insieme a lui.
 
Salve e grazie per aver letto il quarto capitolo di questa storia :) Spero vi sia piaciuto e spero recensite :) Dato che sono in vena di ringraziamenti (? lol), ringrazio infinitamente Matilda98 per aver aggiunto la storia alle seguite e per aver recensito lo scorso capitolo *^* E ringrazio Partenopea per averla aggiunta ai preferiti :D || Non so se si nota, ma qui la Larry comincia a farsi notare lol Eheheh lol Ok, bene, grazie per aver letto, se non vi è piaciuto ditemi cosa non va, un bacione, Larry forever (?) e al prossimo capitolo :D lol *chiindovinachistocopiandoriceveunpremiolol*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** What If I'm Falling For An Heartbreaker ...? ***


What If I'm Falling For An Heartbreaker ...?

(Heartbreaker – P!nk) Un'enorme carrozza in legno si fermò esattamente di fronte al lunghissimo tappeto rosso posto sul pavimento: era bellissima, degna del rango delle persone che vi conteneva. Il cocchiere scese dalla sua postazione e disse: «Signori e signore, vi presento il re e la regina del Wales, Re Yaser e la Regina Patricia».

Detto questo, un uomo dai capelli corvini e indossante un lungo mantello, scese dalla carrozza, seguito da una donna dai lunghi capelli marroni, indossante anch'essa un mantello, ma più scuro. Gli osservai per qualche secondo mentre, come gli altri, m'inchinavo leggermente nel mio completo marrone: mi ricordavano qualcuno … Una folata di vento scompigliò i miei capelli biondi e cominciai a sistemarli mentre il cocchiere continuava dicendo: «Con il figlio, Zayn Malik».

Diedi una veloce occhiata mentre ancora mi sistemavo qualche ciuffo, e mi bloccai: Simon?? Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi cioccolata scese dalla carrozza sorridendo mentre i genitori si allontanavano appena per mostrare il ragazzo. Lo osservai stranito e, quando se ne accorse, mi fissò anche lui con il medesimo sguardo: ah, sono stato beccato! Beh, anche lui dopotutto … Ci osservammo per un tempo che parve infinito, finché Patricia diede una piccola spinta al ragazzo verso Danielle.

«Benvenuti nella nostra dimora, signori Malik» disse mio padre sorridendo e stringendo la mano all'altro re. «Io sono Re Robin e lei e mia moglie, Anne».

Mia madre si presentò inchinandosi e disse:«Mentre lei è nostra figlia Danielle Styles».

Mia sorella s'inchinò leggermente e sorrise, con il miglior sorriso finto che poté mostrare: gli occhi ancora rossi per il pianto non aiutavano molto …

«È un'onore per me incontrarla, principe Malik» disse porgendo la mano a “Simon”, che immediatamente gliela baciò.

«Anche per me, principessa Styles» rispose Zayn, alzando gli occhi per incrociarli in quelli di Danielle.

Dopo qualche secondo, i due re e le due regine cominciarono a chiacchierare passeggiando per il giardino, così che la folla poté diradarsi e io potei acchiappare il moro per una manica. Lo accompagnai al gazebo e, arrivati, ci osservammo: dopo poco, scoppiammo a ridere.

«Simon?» chiesi divertito.

«Paul?» rispose con un'altra domanda lui.

«Mmh, abbiamo avuto la medesima idea, eh?» chiesi ridendo e sedendomi sulla panca.

«Credo di sì» rispose sedendosi a sua volta.

«E così si chiama Zayn, eh?» osservai. «Io mi chiamo Niall, piacere».

«Piacere, sperando che questa volta sia vero ...» rise lui stringendomi la mano.

«Sì, sì, questa volta è l'originale ...» risposi sorridendo.

Calò il silenzio mentre osservavamo entrambi il giardino in fronte a noi.

«E così ...» cominciò il moro. «Non le interesso neanche un po', eh?».

«Mmh, da cosa lo deduce?» chiesi osservandolo.

«Direi dal fatto che lei, Niall, mi ha strappato da una conversazione con lei e non mi sta cercando … Ah, e dagli occhi rossi e dal sorriso finto» rispose lui ricambiando lo sguardo, un po' triste in volto.

«Mmh, non è una grande attrice, eh?» chiesi senza bisogno di una risposta. «Se la sposerà, deve sapere che non accetterà mai quel matrimonio, anche se lei l'ama veramente ...».

«È questo il punto. Danielle sembra una grande e bellissima ragazza, ma non ne sono innamorato, sarà un matrimonio difficoltoso per entrambi ...» disse Zayn abbassando lo sguardo.

«Lei ama qualcun altro, Zayn?» gli chiesi d'impulso, senza conoscere la provenienza di quella domanda.

«Beh, no, ma mi sarà comunque complicato ...» cominciò il moro, ma lo interruppi.

«Se sarà complicato per lei, Zayn, immagini per Danielle» dissi posando il mio sguardo sul suo.

«Perché?» chiese lui ricambiando.

«Perché il suo cuore appartiene ad un altro» dissi chiudendo gli occhi per un secondo e poi alzandomi.

«Mh? E a chi apparterrebbe?» domandò il moro.

«A Liam, il nostro maggiordomo» risposi girandomi, con le braccia incrociate, verso lui.

«Seriamente?» chiese lui. «Le piace … il vostro maggiordomo?».

Annuii leggermente col volto mentre lui mi osservava stranito.

«Non pensare sia anziano, ha la mia medesima età» dissi.

«Ah, ecco» disse Zayn alzandosi. «Almeno è bello?».

«Beh, sì? Secondo me, è un bel ragazzo ...» risposi guardandolo.

«Intendo più di me» spiegò lui avvicinandosi a me.

«Ehm, … Credo di … no? N-non saprei» risposi spostando velocemente lo sguardo, interessandomi stranamente ad un paio di pietre poggiate sulla panca.

«Mmh, grande risposta» rise lui rendendomi più rosso di prima. «Ehi, che succ-?»

«Ah, Niall e Malik, buongiorno».

Harry e Louis mi salvarono da trovare spiegazioni vane, anche perché non ne avevo.

«A-a-ah, Zayn ti presento mio fratello, Harry» dissi prendendo il riccio per il braccio sinistro e presentandolo al moro.

Salve, popolo di EFP (?) :D Sì, sono tornata con il 5° capitolo di questa fan fiction u.u Lo so che mi credevate dispersa (?) ma ho avuto dei problemi con il postarla ... Comunque, eccolo qua :) Allora? Cosa ne pensate? E' un colpo di scena che vi aspettavate o ... vi siete presi un colpo? lol Scrivetemi cosa ne pensate in una recensione, qualsiasi recensione mi va bene, anche un "Va a cagare" è perfetto *^* lol Ringrazio, @ILoveLarry (si tagga così? lol) per aver recensito :3
Beh, ciao by Clara98 :)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Love And Life I Will Divide ... ***


Love And Life I Will Divide ...

(We Found Love – The Fergies) Esisteva forse essere umano più bello? No, non credo: stupendi occhi verdi mi osservavano sorridenti, come le labbra spiegate nel più splendente dei sorrisi! E quei ricci? Magnifici, e quel filo di vento che li muoveva … Penso di essermi innamorato!

La sua mano di fronte, tesa per essere stretta.

«Piacere, come già sai, io sono Zayn Malik, Harry» dissi sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi e stringendogli la mano.

«Ed io sono Louis Tomlinson, piacere» disse un ragazzo dai capelli marroni e gli occhi azzurri quasi spingendo via quello stupendo ragazzo.

«Louis!» protestò il riccio osservandolo il ragazzo, sicuramente con qualche anno in più.

«Piacere … Lei non è uno dei fratelli, giusto?» chiesi stringendogli la mano e notando la forte stretta.

«No, sono un insegnante, ma è sempre un piacere incontrare un principe» rise mentre aumentava la forza nella stretta a seguito del mio aumento.

«Ah, interessante» dissi continuando a stringere la mano e fissandolo negli occhi.

«Immagino» disse lui assottigliando le palpebre mentre continuava ad osservarmi e a stringere.

«Ehm, che combinate?» chiese Harry osservando le nostre mani rosse.

Sia Louis che la mia persona fissammo il riccio e portammo, per qualche secondo ancora, i nostri sguardi ad incrociarsi: era guerra aperta, Harry Styles era il premio ed io avrei vinto. Dopotutto, mi sarei dovuto sposare con UNO della famiglia Styles, no? Abbandonammo l'uno le mani dell'altro, ormai rosse come pomodori, e sorridemmo ai due ragazzi.

«Ehm, si va a mangiare?» chiese Niall osservandoci.

«Ma certo» rispose Harry. «Andiamo».

Seguimmo il ragazzo dai fari verdi per qualche metro in silenzio, quando mi avvicinai e gli chiesi: «Harry, desidererei conoscere meglio la villa. Non è che questo pomeriggio mi può accompagnare?».

«Sicuro» rispose lui sorridendo. «Solo dovremmo farlo verso le 6 di pomeriggio a causa di alcuni impegni che dovrei onorare».

«Per me va bene» risposi camminando al suo fianco e voltandomi qualche secondo, il tempo di godermi lo sguardo incavolato di Louis.

Il tragitto durò per qualche minuto, finché non raggiungemmo villa Styles, dirigendoci, poi, verso la sala da pranzo, ove la tavola era già imbandita e i commensali già pronti a desinare. Un maggiordomo abbastanza carino mi fece accomodare al fianco di Danielle, immersa nei suoi pensieri, e lontano da Harry … In questo modo Louis avrebbe avuto campo libero, che potevo fare? Niente: potevo solo aspettare il pomeriggio … Il pranzo cominciò, dopo un breve discorso di ringraziamento da parte di Re Robin, e passò abbastanza velocemente, escludendo quei momenti in cui la Regina Anne spingeva Danielle a chiacchierare con la mia persona o quando Harry e Louis ridevano di gusto insieme a Niall …

«Ascolti, Zayn» cominciò Danielle richiamando la mia attenzione persasi nei ricci della meravigliosa creatura.

«Mh?» chiesi alzando lo sguardo sul volto della mia futura sposa.

«Sono … contenta che i nostri regni, un giorno e grazie a noi, si uniranno ...» disse lei osservandomi.

«...Ma?» chiesi.

«Ma io non la amo, mi dispiace» rispose lei ossevandosi intorno per qualche secondo per poi far ritornare il suo sguardo nel mio. «Il mio cuore appartiene ad un altro ...».

«Oh, non si preoccupi. Neanche io la amo, Danielle, anche se lei è una ragazza fantastica. Anche il mio cuore appartiene ad un'altra persona ...» dissi guardando per pochi secondi Harry.

«Oh, mi … mi dispiace» disse lei abbassando lo sguardo. «Dev'essere una donna stupenda per aver conquistato il suo cuore, Zayn ...».

«Infatti, è stupendo ...» dissi osservando il tavolo in fronte a me.

«Stu-stupendo?» chiese Danielle, e solo allora mi accorsi dell'errore.

«A-ehm, stupenda, intendevo stupenda» sorrisi sperando non comprendesse.

La ragazza voltò la testa ed osservò il tavolo: il silenzio era devastante …

«Harry» concluse lei tornando a guardarmi.

Ma è un genio quella donna! Se solo non amassi il riccio, la sposerei volentieri!

«E-eh?» chiesi arrossendo visibilmente.

«Harry» sorrise lei. «Zayn, lei ama mio fratello, nevvero?».

«Ehm ...» non riuscii a trovare parole. «Come … come ha fatto a capirlo?».

«Per tutta la durata del pranzo, il suo sguardo si è posato soprattutto sul tavolo in fronte a noi, nel mezzo precisamente» spiegò lei sorridente. «Potevano essere, quindi, Louis o Harry, essendo seduti l'uno al fianco dell'altro, ma ho notato il suo sorriso quando mio fratello l'ha salutato e ho compreso».

«Complimenti» dissi sorridendo a mia volta. «Quindi, non le dispiace se, al suo futuro marito, interessa suo fratello?».

«Oh no, Zayn» rispose lei. «No, perché vi è stato detto di sposare uno Styles, non la mia persona. Sono stata scelta perché maggiore, non perché perfetta per lei».

«Quindi … mi aiuterà nel conquistarlo?» chiesi osservandola stranito.

«Mh? Non l'avevate già conquistato?» chiese lei cominciando a tagliare la seconda portata.

«Ehm, non proprio» dissi osservando il piatto in fronte a me. «Vi è una gara in corso per conquistare il cuore di Harry, Danielle».

«Beh, di questo ne ero già a conoscenza» disse lei pulendosi leggermente le labbra con il tovagliolo di stoffa. «Vi sono decine e decine di ragazze pronte a spogliarsi per Harry ...».

«Ah, no, non intendevo loro» risi guardandola. «Intendo Louis Tomlinson, il suo insegnante».

«Cosa?» chiese Danielle sbalordita. «Ma … ma sono 5 anni che Tomlinson insegna scherma a mio fratello, non ho mai notato nulla di incoveniente nel loro rapporto ...».

«È un abile attore, lo devo ammettere» dissi prendendo il bicchiere in mano. «Ma si nota subito la sua gelosia».

«Dice? Non credo di averla mai notata ...» disse la ragazza osservando i due. «Va bene, Malik, vi aiuterò a conquistare mio fratello».

«Grazie Styles» le sorrisi.

«In più, prenderemo due piccioni con una fava» disse lei ricambiando.

«In che senso?» chiesi tagliando la carne posta nel mio piatto.

«Nel senso che i nostri genitori ci vedranno passare diverso tempo insieme e ne saranno contenti, noi, nel frattempo, organizzeremo il tuo assalto al cuore di Harry» spiegò lei portandosi un pezzo di carne alla bocca.

«Geniale» commentai. «Lei è davvero simpatica, Danielle, avevano ragione, i miei informatori, sul suo conto».

«Oh» sorrise imbarazzata lei. «Grazie, Zayn».

Sssalve gente :D Siccome non c'ho niente da fare (lol), ho postato oggi il 6° capitolo di questa fan fiction ... ed è come se fosse cominciata solo ora la vera storia :) Zayn Malik, principe del Wales, VS Louis Tomlinson, insegnante di scherma: chi vincerà il cuore del riccio? ;) E poi, vogliamo parlare di Danielle? lol Commentate cosa ne pensate, grazie :3 Ringrazio @ILoveLarry e @Partenopea per aver recensito :3 Eeee ... niente lol
Ciao by Clara98 :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** You Got Me, Smiling All The Time ... ***


You Got Me, Smiling All The Time ...

(You Da One – The Fergies) «Questa, invece, è la biblioteca» dissi aprendo l'enorme porta che divideva me e Zayn dalla stanza. «Come vede, vi sono decine e decine di libri, direi anche migliaia».
Lui sorrise e vi entrò, cominciando a cuoriosare lì intorno, passando per decine di sezioni varie e l'una più interessante dell'altra.
«Mi consiglia qualche sezione?» chiese il moro spuntando da dietro una libreria.
«Le consiglio la sezione horror, soprattutto da leggere prima di addormentarsi» risi avvicinandomi.
«È un'idea» rispose lui ridendo a sua volta.
Per un paio di minuti ridemmo, come accade con Louis, e, quando ne fummo stanchi, uscimmo dalla biblioteca, incontrando proprio Tomlinson e Niall, che ci salutarono; passati, Zayn mi chiese: «Ma Louis abita in questa dimora?».
«No» risposi. «Ma questa sera dormirà qua per via degli allenamenti».
«Quali allenamenti?» chiese lui osservando il punto in cui erano spariti i due.
«Niall desiderava da un po' di tempo prendere lezioni di scherma come il sottoscritto, così ha chiesto a Tomlinson, durante il pranzo, di allenarlo per oggi. Se gli fosse piaciuto, avrebbe continuato» risposi incamminandomi verso la prossima porta.
«Ah, capisco» rispose lui voltandosi appena per poi cominciare a seguirmi.
«Bene, questa è la sala del tè, ma lei l'ha già visitata alle 17 di questo pomeriggio» dissi aprendo il portone della stanza, mostrando diverse poltrone e divani sparsi per la stanza con altrettanti tavolini. «Ci riuniamo qui d'inverno, d'estate, di solito, prendiamo il tè all'aperto».
«Sì, questa stanza l'ho già visitata, ma non mi ero accorto di quel dipinto» disse Zayn indicando il quadro appeso al di sopra del camino.
«Ah, quello» dissi sorridendo. «Quel dipinto rappresenta il nostro trisavolo, il primo ad ereditare il trono per la famiglia Styles».
«Quindi, le vostre origini non sono del tutto reali?» chiese il moro osservando il quadro.
«Non esattamente» risposi guardandolo. «Il nostro trisavolo, come i suoi predecessori, erano duchi e duchesse fedeli alla corona».
«Ah, comprendo» concluse Zayn.
«Bene, quindi, dirigiamoci verso il corridoio di fronte, circondante il giardino interno» dissi facendogli strada verso il piccolo spazio aperto.
Entrammo nel piccolo giardino e Zayn si fermò ad osservare il cielo mentre io camminavo intorno: il tardo orario si faceva sentire ed il cielo, non essendovi evidenti fonti di luce, era ricoperto di stelle, rendendo la volta azzurra un magnifico spettacolo.
«Uno spettacolo stupendo, Styles» disse il moro avvicinandosi alla panchina sulla quale ero seduto.
«Lo so, Malik, è per questo che l'ho portata qua» dissi alzandomi.
Lui mi guardò con sguardo interrogativo, così risposi: «Immaginavo avesse aprezzato tutto ciò».
Lui sorrise e ricominciò ad osservare la volta celeste mentre la mia persona compieva il medesimo gesto.
«Styles, posso-» cominciò Zayn avvicinandosi, ma venne interrotto da una domestica che arrivò a passo svelto e ci informò che la cena era in tavola.
«Oh, bene» dissi. «Andiamo Malik, immagino che sarà ansioso di passare del tempo con la sua futura moglie».
«Immagina bene» rispose lui, con un tono abbastanza amaro per la frase.
Ci incamminammo verso la sala da pranzo nel silenzio più totale: i tacchetti delle calzature indossati dalla domestica erano l'unico suono udibile nel corridoio ed era anche aumentato anche dall'ampiezza di quest'ultimo. Mettendo un passo dopo l'altro, un pensiero mi saltò alla mente, sovrastandone altri tanto imbarazzanti quanto insoliti.
«Sbaglio,» cominciai rivolgendo il mio sguardo al moro. «o prima voleva porgermi una domanda, Malik?».
Il ragazzo si scosse leggermente e con un piccolo sorriso concluse la discussione con un: «Ah, no, non si preoccupi, non era niente di importante».
«Come vuole» dissi tornando ai miei pensieri.
Chissà per quale assurdo motivo, continuavo a rivedere la scena di diversi minuti fa nella quale Louis e Niall erano passati davanti al principe e alla mia persona … Beh, in effetti, non era proprio la scena a passarmi davanti agli occhi, ma un particolare di Tomlinson che avevo notato solo all'arrivo di Malik, ma quello era un dettaglio irrilevante … “Se non riuscire a non pensare al fondoschiena del proprio insegnante è un dettaglio irrilevante allora sono un pulcino!” pensai arrossendo leggermente: ma cosa mi prendeva?? I miei pensieri furono interrotti dal nostro arrivo in sala da pranzo. Salutai Zayn che si diresse stranamente mogio verso la sua sedia accanto a mia sorella Danielle, che, ancora più stranamente, cominciò immediatamente a conversare con lui! Mi ero per caso perso qualcosa? Feci comunque finta di niente e presi posto accanto a Tomlinson che mi salutò con un enorme sorriso.
«Styles! Passato bene il pomeriggio?» chiese senza perdere il contatto visivo con il sottoscritto.
«Molto bene, Tomlinson, grazie per aver chiesto» risposi rompendo quel contatto un po' a disagio per poi poggiare il mio sguardo su mio fratello. «E lei? Ha già parlato con Niall delle lezioni o preferisce aspettare l'indomani?».
«Ne abbiamo già conversato e ha deciso di cominciarle comunque domani mattina» rispose lui spostando i suoi occhi azzurri sul suo piatto.
«Bene» dissi mentre alcuni maggiordomi ci servivano da mangiare.

Ssssalve gente :D Sì, per vostra sfortuna, sono tornata u.u Scusate per il (terzo? çwç) ritardo incredibile, ma il computer se n'era andato ai pesci T.T Mi perdonate? çwç Quiiiiiiindi, lo so che il capitolo è corto e potrei benissimo incorporarlo con il prossimo che è corto a sua volta, ma *muahahahah* il prossimo mi piace troppo e lo voglio lasciare solo soletto (?) u.u E ... che dire? Siete già a conoscenza della storia delle due Eleanor? Sinceramente, non è possibile u.u Non che sia una Calderic, ma non credo che ce ne siano due :/ Al massimo hanno trovato una delle sue 7 sosia nel mondo, ma non credo sia così facile da fare (?) u.u #nonvifrega Ok, passiamo ai ringraziamenti u.u Ringrazio ILoveLarry e Partenopea per aver recensito <3 E per aspettarmi anche dopo questi ritardi :') Scusate çwç Beh, vi saluto :3
Ciao by Clara98 :)
Ps. Probabilmente posterò oggi il nuovo capitolo eheheh

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** "Maybe We'll Like It, Lets Give It A Shot" ... ***


"Maybe We'll Like It, Lets Give It A Shot" ...

(Adored – Miranda Cosgrove) Al termine del pasto, mi diressi nelle mie stanze, ovviamente non prima di aver salutato i nostri ospiti con un inchino, ad eccezione di Malik che, in compagnia di Danielle, sembrava scomparso. Possibile che lei provi qualcosa per il moro? La domanda l'avrei posta alla ragazza il giorno dopo: tutto quello mi pareva assurdo ed ero intenzionato a trovarne un senso. Entrato nella mia camera da letto, cosciente dell'assenza di Liam per via dei vari ospiti da sistemare nelle stanze, mi diressi verso il bagno e lì feci scorrere dell'acqua calda. In seguito ad un bel bagno caldo ove mi rilassai completamente nel tentativo di lasciarmi alle spalle i numerosi pensieri della giornata appena trascorsa, indossai i miei abiti per la notte ed ero pronto per infilarmi sotto le coperte e sprofondare in un sonno ristoratore … quando qualcuno bussò alla porta. Un po' infastidito, mi sporsi di qualche centimetro sulla soglia, lasciando intravedere solo il mio volto alla persona, e notai con sorpresa che lo “scocciatore” notturno era il principe Malik!
«Desidera qualcosa, Zayn?» chiesi ancora stranito.
«Sì, Styles, mi piacerebbe conversare con lei» rispose lui e io acconsentii, aprendo la porta e permettendogli di entrare.
Lo feci accomodare sul letto e mi scusai per la tenuta poco formale indossata dalla mia persona, ma lui scosse la testa nel dire “non è un problema”.
«Quindi …?» incitai il moro a parlare.
«Volevo ringraziarla per oggi pomeriggio» disse lui sorridendo.
«Oh, beh, prego, ma avrebbe potuto dirmelo l'indomani ...» dissi come ad indicare, cortesemente, che avevo intenzione di dormire e la sua presenza a quell'ora nelle mie stanze, mi infastidiva non poco.
«No, sarei passato per un maleducato» ribattè lui calmo.
«Se lo dice lei ...» conclusi io il discorso e avevo intenzione di mandarlo via, quando mi ricordai della questione “Danielle”. «Ehm, Malik …?».
«Sì?» chiese lui spostando il suo sguardo, dapprima perso nel nulla, sul mio volto.
«Non l'ho più vista dopo il banchetto, ha per caso passato del tempo con Danielle?» posi parlando rapidamente. «Sempre che la domanda non le dia fastidio» aggiunsi in fretta sperando di non apparire scortese: era sempre un principe, dopotutto.
«Sì, Harry, come mai lo chiede?» rispose lui con un'altra domanda mentre, o almeno era quello che alla mia persona pareva, si avvicinava lentamente. 
«Solo curiosità Zayn» risposi. «Sa com'è, non credevo che mia sorella si potesse interessare a lei ...».
«Perché non lo credeva?» continuò lui avvicinandosi.
«Beh,» risposi cominciando a sudare freddo: che stava accadendo? «a Danielle interessa un ragazzo, ne sono praticamente tutti al corrente, lei no?».
«No, ero troppo impegnato ...».
Più vicino.
«Impegnato a far cosa?»
Non comprendo …
«Ad innamorarmi».
Troppo vicino.
«Di chi?».
Tremore nella voce.
«Di te».
E dopo calò il silenzio: cosa …? Sentii calore sulle mie labbra, sentii il profumo di Zayn a pochi centimetri di distanza, sentii altro calore, come se vi fossero delle mani sul mio petto, sotto la mia veste ... ma ebbi il terrore di aprire subito gli occhi. Alla fine, li aprii lentamente e compresi sconcertato la situazione: Malik mi stava baciando. Caddi nel panico: perché? “Perché mi ha baciato? Non intendeva scherzare nel dire 'innamorarmi di te'? Era serio? Zayn Malik è innamorato di me?? E perché non smette di baciarmi o toccarmi? Spero non voglia fare altro …!” pensai in soli … quanti saranno stati, quattro secondi? Qualcosa del genere. E queste domande continuanarono a frullarmi nella mente per quella che sembrò un'eternità, finché le mie speranze non si avverarono e il moro si allontanò.
Evidentemente dovevo avere un'espressione di panico stampata sul volto perché lui si avvicinò e mi sussurrò: «Va tutto bene».
Detto questo, uscì dalla mia camera tranquillo, come se niente fosse accaduto. Ma invece qualcosa era accaduto. Immobile, nella mia stanza, non riuscivo a pensare ad altro oltre al bacio. Portai l'indice e il medio a tastare le mie labbra, come a controllare se fossero ancora al loro posto, se andasse tutto bene. Ma non era così. “Zayn Malik, PRINCIPE del Wales, mi ha BACIATO … e credo sia INNAMORATO di me”.

Allooora, anche se solo in due mi hanno cagato lo scorso capitolo (grazie chiunque voi siate :') ), devo lasciare il computer quindi posto il capitolo ora u.u
Cosa ne pensate?? Scrivetelo in una recensione :) Zayn sarà veramente innamorato di Harry? (no, gli ho solo dedicato un capitolo :') ) E Harry come prenderà questo bacio del tutto inaspettato? Scopritelo nel prossimo capitolo che posterò dopodomani se qualcuno mi cagherà questi lool *si sente malvagia* Scusate per la cortezza del capitolo ma volevo tenervi sulle spine u.u *continua a sentirsi malvagia* Vabbè, sono cattiva, me ne vado con Loki e conquisto il mondo a suon di budini :') (?) *non sono normale*
Ciao ciao (anche da Loki lol)
Clara98 :)

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Hold Onto This Lullaby ... ***


Hold Onto This Lullaby ...

(Safe And Sound – Taylor Swift) Liam sistemò i reali prima di entrare nelle mie stanze per consegnarmi gli abiti per la notte e prepararmi il letto. Lo comprendevo, ovviamente, e quindi aspettai con calma, osservando la stanza nella quale venivo ospitato: era abbastanza grande, con un bagno e tre finestre che davano sul giardino, esattamente sulla collina dove il riccio ed io ci allenavamo quotidianamente … Il maggiordomo bussò, proprio mentre ripensavo alla mattina e alla gara in corso tra Malik e me: chissà s'era accaduto qualcosa di particolare tra i due durante il pomeriggio …
«Avanti» dissi spostando il mio sguardo dalla distesa d'erba alla porta.
«Ecco gli abiti, signor Tomlinson» entrò Liam posando sul letto dalle chiare lenzuola una camicia da notte scura.
«Grazie» dissi mentre lui sistemava il letto e, successivamente, si congedava.
Mi lavai e indossai l'abito velocemente: ero davvero stanco e avevo bisogno di qualche ora di sana dormita. Uscito dal bagno, appresi che Liam aveva dimenticato di chiudere la porta della camera, e la raggiunsi per chiuderla a chiave … quando notai Zayn chiudere lentamente la porta delle stanze di Harry. “Cosa diavolo …?!” pensai sporgendomi di qualche millimetro sull'uscio per comprendere qualcosa: evidentemente, mi ero sporto troppo giacché il moro mi notò e mi sorrise maliziosamente. Dopo ciò, si diresse verso le sue stanze. Che quel sorriso fosse in segno di vittoria? Aveva forse messo mani sul riccio? Perché, se così fosse, l'avrei soppresso, anche a costo di essere, in seguito, impiccato! Decisi di andare a fondo di quella storia ed uscii dalle mie stanze per dirigermi verso la porta dalla quale Malik era uscito silenziosamente. Arrivato bussai e attesi qualche secondo, finché Harry, il cui volto era completamente nascosto dai ricci, non mi aprii.
«Ho visto Malik qui fuori, cosa ci fa …?».
Fui interrotto. Da Harry. Il riccio mi abbracciò ... e quasi sprofondò nel mio petto.
«Cosa …?» cominciai a chiedere, ma sentii qualcosa di caldo sul mio petto affiancato da diversi singhiozzi. «Harry ...».
Styles stava piangendo. Cosa aveva combinato quel bastardo di Malik per ridurlo in quelle condizioni?? Ah, se l'avessi trovato davanti agli occhi l'avrei picchiato a sangue! Siccome il riccio non sembrava voler smettere, né di piangere né di abbracciare la mia persona, optai per portarlo in una delle stanze attorno in modo che nessuno avrebbe potuto udire il suo racconto.
«Su, vieni» dissi soltanto e lui, lentamente, si allontanò e si aggrappò alla mia veste mentre lo accompagnavo nelle mie stanze. Sembrava così piccolo e fragile … Strano per uno che passave le notti a far tutt'altro che dormire …
Entrai e chiusi la porta: lì il riccio riprese a grondare lacrime dagli occhi aggrappato alla mia persona. “Vorrei rimanere così per sempre ...” pensai, ma non era quello il momento, dovevo sapere cos'era accaduto.
«Va tutto bene» dissi accarezzando piano i capelli del ragazzo. «va tutto bene Harry».
Quando mi parve che i singhiozzi del riccio si furono calmati, lo allontanai leggermente e lo invitai a parlare. Lui si sedette sul letto e indugiò diversi minuti prima di aprire bocca.
«Zayn ...» cominciò scandendo il nome. «Zayn mi ha baciato».
«Lui COSA?» chiesi sgranando gli occhi.
L'aveva fatto, aveva baciato Harry. E l'aveva traumatizzato. Credo ...
«Ha capito, Louis» disse lui senza alzare lo sguardo dal pavimento.
La sua voce era così flebile …
«L'ha solo baciata?» chiesi.
Magari questa domanda poteva sembrare strana, credo la posi solamente per comprendere quanto in là era arrivato nella gara. Questo non era molto carino …
«Non proprio» rispose Styles abbracciandosi.
«Oh».
“Brutto bastardo” pensai, ma lasciai perdere quei discorsi egoistici e mi sedetti accanto ad Harry per abbracciarlo.
«E' tutto a posto, Harry» gli sussurrai.
Lui sussultò leggermente, anche se non ne compresi il motivo, e successivamente ricambiò l'abbraccio stringendo la mia persona in una morsa stupenda. “Ora va meglio ...” pensai.
«Grazie, Louis» disse il riccio incastrando il suo volto nell'incavo del mio collo.
«Nessun problema, Styles» dissi sorridendo.
Passamo diversi minuti così abbracciati, senza spiccicare neanche una singola parola: solo noi due, solo quell'abbraccio, la stanza sembrava esser svanita. Era una sensazione fantastica, almeno per me. Non sapevo se per il riccio era lo stesso o meno, ma dedussi che non era poi così male se continuava a rimanere in quella posizione senza dar segni di voler smettere.
«Mi ha ...» riprese a parlare. «mi ha detto che è innamorato della mia persona, Louis».
Ahia.
«Oh» dissi solamente.
Volevo lasciarlo sfogare.
«Lui … lui non può essere innamorato di me» disse il riccio. «mio padre, mia madre, tutti … hanno bisogno che lui pensi solo a Danielle, anche io ...».
«Lo so, Harry».
«E invece no, lui … lui si è innamorato di me, del fratello della sua futura sposa» continuò il ragazzo dagli smeraldi nascosti. «Io … io sento che è colpa mia! Se … se il matrimonio andasse a rotoli, mi sentirei responsabile dell'accaduto ...».
«Styles che va dicendo?» chiesi rimproverandolo. «Non è colpa sua».
“Già, non è colpa tua se sei stupendo, se i tuoi occhi sembrano prati infiniti d'erba in cui stendersi ad osservare le nuvole, se i tuoi ricci sono la cosa più dolce che abbia mai visto e più morbida che abbia mai toccato nella mia intera vita, se sei perfetto” pensai.
«Certo che è colpa mia, Tomlinson, di chi altri dovrebbe essere se non mia?» chiese con le lacrime agli occhi, allontanandosi dall'abbraccio ed guardandomi.
Smeraldi cosparsi di rugiada, ecco cosa erano quegli occhi …
«Di Malik?» risposi ponendo una domanda e cercando di spostare lo sguardo.
«Ma … Ma non è colpa sua» rispose il riccio senza interrompere il contatto visivo.
«Chi è quello che si è innamorato?» chiesi alzando un po' la voce.
Perché credeva fosse opera sua? Come poteva anche solo pensarci?
«Non … non è la mente a scegliere chi amare, Tomlinson, ma il cuore» disse Styles abbassando il volto. «e lui non bada ad alcuna sottigliezza ...».
Rimasi interdetto da quella frase. Aveva ragione, aveva dannatamente ragione: sennò, avrei scelto di innamorarmi di una ragazza, magari Eleanor, e così non soffrirei ogni giorno nel vederlo e nel sapere di non avere alcuna possibilità di essere ricambiato … Per qualche secondo calò il silenzio. Immagino Styles si stesse chiedendo come mai non risposi prontamente …
«Ha ragione, Harry» conclusi.
Non seppi cos'altro dire, ero pienamente d'accordo con la precedente frase.

Ssalve gente :D
Come avrete notato *nessuno se l'è cagato* ho cambiato nome u.u Da @HarryPotter98 sono diventata @Thatswhatiam98 :3 #nonvifrega
Pooooi, altre notizie? Ah, sì, avrei intenzione di cambiare il nome alla fan fiction, qualche consiglio? Pensavo di chiamarla "Rebirth" ma non ne sono sicura :/ E poi ho notato che, cambiando qualcosa, fa sparire tutte le recensioni: è vero o ho perso la vista durante l'abbraccio dei Larry ai VMA?? Please, aiutatemi çwç

Passando al capitolo! Era più o meno questo quello che avevate pensato, no? Insomma, Harry che va da Louis per farsi consolare u.u Cosa ne pensate? Credete che la frase di Hazza sia giusta? *io sì u.u* E vi sembra che la sua reazione al bacio sia esagerata? *di nuovo sì cwc* Scrivetelo in una recensione c: Anche un "Questo capitolo è una merda" mi va bene :') Ok? Grazie :)

Passiamo ai ringraziamenti!! Ringrazio come al solito ILoveLarry e Partenopea per recensire ogni capitolo e per farmi andare avanti *^* Poi ringrazio Ross ed un'altra ragazza di Twitter (@__Muggle__) per i complimenti sulla fan fiction: vi amo <3 Ringrazio anche i ragazzi per averci dedicato i premi :') lol Ah, e ringrazio Taylor Swift e i Civil Wars per avermi ispirato questo capitolo cantando Safe And Sound *^* Se non la conoscete, ascoltatela u.u (Katy: e io ringrazio Niall per non essersi pulito le labbra dopo il nostro bacio come invece ha fatto Styles :') )

Ma avete visto i VMA?? kdjnjfsjdfdkf *^* 3!! *balla & festeggia & fangirleggia* nskdjfnfkjasdfksjnf *^* Ok, sto bene :') lol
Beeeene (?) ciao ciao c:
Clara98 & Katy (che sta cercando Harry per ammazzarlo) :)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Why Does He Do Me That Way? ***


Why Does He Do Me That Way?

(Human Nature – Mercedes Jones ft. Sam Evans) «Ha ragione Harry».
Alzai il volto: come mai quell'unica frase mi colpiva? Cosa vi era di speciale? Louis stava solo ammettendo ch'io avessi ragione, cos'altro? Eppure il mio cuore cominciò a battere più velocemente, dopo essersi bloccato per diversi secondi. Deglutii. Cosa accadeva? Ripensai alla frase: Non è la mente a scegliere chi amare, ma il cuore, e lui non bada a sottigliezze. Perché la sentivo così mia? E poi, da dove mi era uscita?? Non ricordavo di averla mai sentita pronunciare da nessuno, l'unica cosa di cui ero a conoscenza è ch'era vera, e anche Tomlinson la pensava come me. (NdA. Il che la dice lunga eheheh ;) )
«A-ah, v-vedo che la pensa come me» dissi giocando con le mani mentre il mio sguardo era ancora basso.
«Lei non sa quanto, Styles, lei non sa quanto ...» disse lui e questo mi portò ad alzare il volto con fare stranito.
Rimasi ad osservarlo mentre con il suo sguardo era perso nella direzione della finestra finchè non si accorse della mia presenza e si riprese.
«C'è … c'è qualcosa che non va?» chiese ricomponendosi.
«Mi chiedevo se mi fossi perso qualcosa, Louis» risposi continuando ad osservarlo.
«N-no, niente Harry» disse lui sorridendo quasi imbarazzato per la domanda. «Come mai?».
«Beh, prima mi si accanisce contro e poi ammette che la mia persona ha ragione, il tutto in pochi secondi, a me sembra strano» risposi cercando di guardarlo negli occhi, ma Louis continuava a spostare lo sguardo.
«Dice?» chiese lui sporgendosi leggermente sul letto. «Oh ...».
«Cosa?» chiesi a mia volta.
«E' mezzanotte» rispose lui ritornando alla sua posizione precedente.
«Così tardi?!» chiesi sgranando gli occhi.
Sinceramente, ad eccezione delle volte nelle quali ero … impegnato con qualche ragazza, non avevo mai fatto così tardi.
Il ragazzo annuì e sorrise.
«E' ora di andare a letto, Styles» disse.
Solo a me quella frase suonò strana? Soprattutto se accompagnata da un'enorme sorriso e … beh, da lui? “Ma cosa vai a pensare, Styles?!” mi chiesi alzandomi dal letto seguito da Tomlinson.
«Grazie, Louis» sorrisi leggermente avvicinandomi alla sua persona ed abbracciandolo un'ultima volta.
“Possiamo rimanere così per sempre?”. Ma che domande idiote mi ponevo, certo che no, perché avrei dovuto?! “Perché lui avrebbe dovuto accettare ...”. Styles, stai impazzendo, è ufficiale. Mi allontanai e mi diressi verso la porta, aprendola e augurando 'buona notte' al mio insegnante, ma mi accorsi di un dettaglio che non avevo considerato. Chiusi la porta velocemente e guardai Tomlinson che, a sua volta, mi osservava stranito.
«Ehm, vi è una cosa che dimenticavo di raccontarle, Louis» sorrisi preoccupato.
«Cosa?» chiese lui avvicinandosi.
«N-niente di che ...» risposi cercando di non fargli aprire la porta.
Lui, però, arrivato a qualche centimetro di distanza, mi spostò e aprì la porta.
«Quelle sono guardie?» chiese stupito ri-chiudendo l'oggetto.
Annuii sedendomi sul pavimento.
«Durante la notte, vi sono delle guardie che controllano l'intero castello, sia l'interno che l'esterno» dissi tutto d'un fiato. «Tra loro adorano scambiarsi pettegolezzi. Se mi vedessero uscire a quest'ora dalla sua camera comincerebbero a girare chissà quali storie, alimentate dal fatto che non sono mai uscito dalle mie stanze durante la notte!».
Louis mi osservò per diversi secondi preoccupato.
«Comprendo» disse infine. «Vi è una pausa?».
«Sì» annuii col capo. «All'alba».
«Oh» disse guardandosi intorno. «Beh, credo che per questa sera dovrà accontentarsi di dividere un letto con me, Styles».
Colpo al cuore. Era vero, l'unico modo per non far partire strani pettegolezzi era passare la notte in quella stanza, sperando di non venire scoperti da qualche guardia o, peggio, da qualcuno della mia famiglia o della famiglia ospite e, se proprio volevo dormire, l'unico letto disponibile era uno da condividere con Tomlinson, il tutto era logico. Ma allora per quale motivo ero così agitato? Sentivo i battiti farsi sempre più accellerati mentre Louis si stendeva e aspettava la mia persona per dormire. Mi alzai e notai che mi era difficile camminare, le gambe mi tremavano: non mi piaceva quella situazione. Arrivai al letto e, lentamente, mi sistemai sotto le coperte: era così … strano ritrovarsi lì, su un materasso in compagnia del mio insegnante di scherma … No, anzi, di un uomo: non mi era mai capitato di condividere un giaciglio con un uomo, solo con donne.
«Buona notte Styles» sussurrò Louis al mio orecchio.
Perché era venuto così vicino? Quel ragazzo mi farà morire di infarto, me lo sento!
«B-buona notte Tomlinson» balbettai voltandomi in modo da non vederlo in volto.
Rimasi per una buona mezz'ora ad osservare la finestra senza riuscire ad addormentarmi, mentre Louis si addormentò facilmente, lo sentii russare … Successivamente sprofondai in un sonno tormentato: rividi la scena in cui Zayn mi baciava, ma, questa volta, non si fermava al semplice incontro di labbra. Andava avanti … ed io ne ero terrificato: sembrava intenzionato a portarmi dolore, continuava a mordermi senza motivo! Mi svegliai di soprassalto verso le 2:30 del mattino, urlando e piangendo terrorizzato. Tomlinson si svegliò in seguito all'urlo e mi abbracciò: un semplice abbraccio, delle braccia che, da dietro, mi coprivano, ma mi sentivo protetto. Mi girai in modo da poter ancorarmi alla sua veste per la terza volta quella sera e scoppiai in un lungo pianto: durante esso, immagini dell'incubo e non continuavano a popolare la mia mente, aumentando le lacrime. Solo un unico pensiero era differente dagli altri, e lentamente si stava facendo spazio: “Voglio rimanere così per tutta la notte ...” … Louis non disse una parola, rimase in quella posizione finchè non smisi di piangere e cominciai a notare quante lacrime avessi lasciato correre quella sera, quanto dovevo esser sembrato piagnucolone ai suoi azzurri occhi …
«S-scusa» dissi allontanandomi e asciugandomi gli occhi mentre, lentamente, arrossivo.
«Non si preoccupi, Harry» sorrise lui accarezzandomi i capelli. «Ha solo avuto un brutto sogno».
Un tocco dolce accompagnato da una frase tenera e comprensiva ...
«Devo … devo apparire come un vero idiota davanti ai suoi occhi, per quanto ho pianto ...» dissi ridacchiando sempre asciugandomi.
«Scherza Styles? Perché dovrei crederla un idiota? Ha solo paura, è umano» ribattè lui e qui aprii gli occhi.
Quindi non credeva fossi uno stupido, credeva solo ch'io fossi spaventato, una cosa normale: non so perché, ma quello mi fece sorridere.
«Grazie Louis» dissi guardandolo negli occhi.
«Prego Harry» rispose lui e sbadigliò. «Che ne dice se torniamo a dormire?».
Risi e annuii, stenendomi e coprendomi, per la seconda volta, con quelle coperte chiare.
«Buona notte, Styles» augurò Tomlinson mentre chiudevo gli occhi e diverse scene dell'incubo ricomparivano nella mia mente.
Avevo paura, non sarei mai riuscito ad addormentarmi così, e di restare sveglio tutta la notte non se ne parlava: dovevo eliminare quei ricordi dalla mente, almeno per qualche ora …
«L-Louis?» chiamai il ragazzo.
«Sì, Styles?» rispose lui tranquillo.
«Mi puoi abbracciare?» chiesi imbarazzato, intenzionato ad abbattere quella barriera e a cancellare quei ricordi …
«Certo, Harry» rispose lui e, detto questo, mi avvolse da dietro le spalle.
Sentivo il suo calore avvolgermi completamente, era così piacevole …
«Grazie Lou» dissi senza accorgermi dell'errore, senza notare quel difetto nel nome.
«Prego, Hazza» disse lui, abbattendo definitivamente quella barriera.
Non so di preciso quale fosse, non so di preciso perché vi fosse, ma ero sicuro di una cosa: Louis Tomlinson, oramai, non era più solo il mio insegnante, era diventato quello che avevo sempre desiderato fosse, mio amico. “Solo un amico ...” pensai prima di addormentarmi definitivamente lasciandomi cullare dalle braccia di Louis e dal suo fiato vicino al collo.
«Harry … Harry, svegliati!».
Aprii lentamente gli occhi e mi venne un colpo: un paio di stupendi occhi azzurri mi fissavano sorridenti.
«L-Louis …?» chiesi riprendendomi.
In pochi secondi, realizzai di trovarmi nella stanza degli ospiti, di aver dormito per tutta la notte ABBRACCIATO al mio insegnante di scherma e di dovermene andare immediatamente perché erano le 6:45 e mancavano pochi minuti alla fine della pausa: tutto ciò mi ricorda qualcosa … Velocemente, scostai le coperte, mi alzai e mi diressi alla porta. Poi tornai indietro e dissi: «Grazie ancora Lou».
Lui, raggiante per non so quale motivo, mi abbracciò.
«Prego Hazza» disse e si allontanò.
«Tomlinson, mi devi spiegare da dove hai uscito quel soprannome» dissi ridendo.
«E lei, Styles, mi deve spiegare dove ha lasciato il “lei”» ribattè lui ridendo a sua volta.
In effetti, ero stato io a cominciare con il “tu” … ma non me ne pentivo, per niente.
«Credo di averlo perso per strada» risposi aprendo leggermente la porta. «Perché, ti manca?».
«Per niente» concluse lui, salutandomi con la mano.
Chiusi la porta, notando solo dopo che Louis avesse detto ciò che avevo pensato solo pochi secondi prima. “Beh, questo è strano” pensai sorridendo: sinceramente, non avevo più paura e l'incubo mi sembrava solo uno strano sogno. Era davvero tutto merito di Lou?

Salve, sono tornata con un nuovo capitolo! *balla per ... nessuno motivo lol* Non ho nessuna cosa in particolare da dirvi ... lol

Che ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto? Lo odiate? Pensate che Lou sia grande ed Harry sia dolcioso? (Katy: questo lo pensi solo tu e.e) Scrivetemelo in una recensione :)

Ringrazio ILoveLarry e Partenopea per aver recensito :3

Quindi, ho delle notizie interessanti su Nick/Harry ed un video bellissimo sulla Larry che ... *morta* ... *si riprende* Se siete interessati, contattatemi qui o su twitter a @thatswhatiam98 o su Tumblr a @igetupandfall :3 Eee niente lol

Ciao ciao e grazie per aver letto :3
Clara98 & Katy :)

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** And Love Is ***


And Love Is "Evol",  Spell It Backwards ...

(Space Bound - Eminem) “Zayn Malik, principe del Wales, ha baciato Harry Styles, principe d'Inghilterra. No, meglio: Zayn “Simon” Malik, il ragazzo che mi ha mentito, ha baciato Harry Styles, mio fratello.” Cosa dovevo pensare di tutta quella storia? Che fosse strana? Che non sarei neppure dovuto esserne a conoscenza? Non ne avevo idea. L'unica mia certezza era che quel bacio non era frutto della mia immaginazione: l'avevo scorto. La sera precedente, mentre camminavo senza meta per i corridoi della villa per via della mia difficoltà nel prendere sonno, sentii delle voci provenire dalla camera di Harry, la cui porta era aperta. Incuriosito mi avvicinai: quello non era Zayn? Sì, era lui, quei capelli erano incofondibili. Ma … per quale motivo era così vicino ad Harry? Sembrava quasi … si stessero baciando. Ma … era impossibile, giusto? Agguzzai la vista e mi avvicinai: i due si stavano veramente baciando! Mio fratello sembrava spaventato mentre il moro sembrava divertirsi! In più non riuscivo a scorgere le mani di quest'ultimo, il che la diceva lunga … I due si allontanarono e, appena Malik si alzò dopo essersi riavvicinato un'ultima volta al riccio, mi prese un colpo: si muoveva nella mia direzione! In fretta, mi allontanai dalla stanza e mi nascosi dietro l'angolo mentre il moro si dirigeva nella sue stanze dopo … aver sorriso a Louis? Ma cosa …? Stavano per caso nascondendo qualcosa? I miei pensieri si calmarono quando notai l'insegnante uscire dalla stanza, entrare in quella di Harry e … ma cosa accadeva? Per quale motivo mio fratello aveva abbracciato il suo insegnante? Cercava comforto? Ma … ma no-non aveva senso, non sarebbe potuto venire da me? L'avevo sempre consolato quando era triste … Sapeva dove trovarmi, anche se in quel momento mi trovo in corridoio … Beh, magari sarà stato un caso? Aaah, credevo che il cervello mi stesse per esplodere! In più, non mi sentivo molto bene e non ero neanche a conoscenza del motivo. Ritornai nelle mie stanze e mi stesi sul letto dalle azzurre lenzuola sperando di addormentarmi: ma niente. La scena del bacio continuava ad apparire nella mia mente senza sosta, non riuscivo a pensare ad altro! L'espressione contenta di Zayn e quella terrorizzata di Harry sembravano gareggiare per il volto più apparso nei miei pensieri … e stranamente il primo stava vincendo. Il vederlo sfoggiare quell'espressione quasi di conquista durante il bacio, non so per quale motivo, mi provocava dolore: sentivo qualcosa nello stomaco ogni qual volta rivedevo quella scena, mi sentivo … strano. “Sarei dovuto andare in infermeria ieri, dopo averlo incontrato!” pensai e mi saltò in mente un pensiero: come mai quelle emozioni le provavo solo quando vi era Simon in mezzo? Nel senso: non avevo mai provato sentimenti del genere, solo lui mi aveva provocato delle reazioni del genere. Cominciai a preoccuparmi seriamente: era possibile provare un sentimento per una sola persona, per giunta con la quale non si è molto amici, e non provarlo per altre persone? Un dubbio mi passò per la mente “E se … fossi innamorato?” ma venne subito scartato da “E' impossibile, come ho già pensato, non è neppure mio amico, o almeno, non è così intimo, quindi per quale assurdo motivo mi sarei dovuto innamorare di lui? E poi è un uomo, non è strano? E' possibile innamorarsi di qualcuno del proprio sesso?” domande e pensieri contrastanti mi frullavano nella mente e continuarono a farlo persino quando mi fui addormentato, tormentando i miei sogni: lettere, segni di punteggiatura e volti mi inseguivano mentre scappavo da loro rincorrendo una luce che si allontanava sempre più … Mi svegliai ricoperto di sudore alle 8:00 di mattina, poco prima che Liam venisse a svegliarmi per la colazione. Infatti, eccolo lì.
«Buongiorno, signorino Niall, dormito bene?» chiese entrando sorridente.
Non risposi e lui si sedette sul materasso.
«Tutto a posto, signorino?» chiese, osservandomi.
D'istinto, lo abbracciai: ero spaventato, troppe domande mi avevano assillato in una sola notte, mi serviva un punto di riferimento e lui mi pareva l'unico nei paraggi.
«Niall ...» disse Liam sorpreso, ma ricambiando l'abbraccio.
Rimanemmo così per diversi minuti in silenzio, non volevo lasciare andare la mia unica certezza disponibile … Almeno, non troppo presto prima di avventurarmi in quella marea di domande a cui non riuscivo a rispondere.
«Ha avuto un brutto sogno, Niall?» chiese accarezzandomi i capelli.
Strano gesto, per un maggiordomo. Ma glielo lasciai fare, mi sentivo come un bambino bisognoso di coccole …
«Sì ...» dissi solamente lasciandomi cullare dal calore delle sue braccia.
«E' tutto a posto, ora, si è risvegliato signorino» disse lui allontanandomi leggermente per mostrarmi un sorriso rassicurante.
Annuii e mi allontanai definitivamente.
«Grazie Liam» bisbigliai sorridendo.
Era sempre stato al mio fianco, ma non avevo mai notato quanto fosse gentile. In effetti, l'avevo sempre saputo, ma questo gesto fù differente dai suoi soliti. Non so perché … Mi preparò un bagno e mi aiutò, successivamente, a vestirmi. Mi osservai allo specchio: ero pronto? No, non lo ero, ma, se avessi tardato, si sarebbero preoccupati, e non avevo intenzione di farli preoccupare come il giorno precedente. Uscii lentamente dalle mie stanze e mi fermai nel corridoio ove vi erano la stanza di Harry, sulla destra, e quella di Louis in fondo. “Sarà già sceso Harry?” mi chiesi e la risposta arrivò una manciata di secondi dopo, quando lo vidi uscire dalle sue stanze e mi salutò.
«Buongiorno Niall» disse lui sorridente.
Come mai così raggiante? La sera prima era terrorizzato, o sbaglio? Beh, in effetti non ero a conoscenza del risultato del comforto di Louis , quindi immaginai di sì. “E' comunque strano che sia così contento” pensai. Chissà com'era riuscito a renderlo così: di solito, la mia persona impiega giorni per far tornare il sorriso sul volto, anche se è un segreto e nessuno e a conoscenza del motivo della sua tristezza.
«Buongiorno Harry, come mai così felice?» chiesi, deciso ad andare a fondo della questione.
Improvvisamente arrossì leggermente e non ne compresi il motivo: mi ero perso qualcosa? Credeva che essere stati consolati dal proprio insegnante fosse imbarazzante? Oppure sentiva di avermi fatto un torto?
«N-nessun motivo in particolare» rispose soamente.
Molto d'aiuto, fratello, grazie.
«Buongiorno Styles!» udimmo alle spalle di Harry.
Un Louis in abiti quotidiani uscì da dietro le spalle del riccio e salutò entrambi … o solamente Harry?
«B-buongiorno Tomlinson» disse questi tornando a sorridere.
«Buongiorno Tomlinson» salutai a mia volta.
«Oh, Niall, è pronto per la lezione di questa mattina?» chiese Louis sorridendomi come se nulla fosse: aveva salutato solamente Harry, me lo sentivo.
«Certo» annuii.
In realtà mi era completamente passato dalla mente, per via di tutti i pensieri della sera precedente, ma convenni che passare del tempo con Tomlinson mi avrebbe forse permesso di comprendere qualcosa di tutta quella storia. Tutti e tre scendemmo le scale e ci dirigemmo nella sala da pranzo per la colazione Inutile dire che lì era tutto in fermento: biscotti e croissant, latte e tè disposti in incredibili quantità sul tavolo, circondati da posate d'argento e centritavola ricamati a mano; orde di camerieri e maggiordomi girovagavano per la stanza trasportando pietanze per la colazione su vassoi luccicanti … Mia sorella, Eleanor, si alzò dal suo posto quotidiano e venne nella nostra direzione.
«Buongiorno fratelli. Buongiorno signor Tomlinson» disse inchinandosi leggermente.
Era palese che volesse salutare solamente l'ultimo, non si era mai inchinata per noi e mai l'avrebbe fatto.
«Buongiorno Eleanor» disse Louis. «Ha già avuto la sua colazione?».
«No, non ancora» rispose sorridente lei. «Come al solito, attendevo che i miei fratelli fossero presenti per cominciare».
Stavo per scoppiare a ridere, ma preferii lasciarla perdere e sedermi al mio posto quotidiano per cominciare la colazione. Ma, non appena la mia solita tazza di tè mi fù poggiata di fronte, lo stomaco mi si chiuse completamente: non avevo fame. Che mi prendeva? Io avevo sempre fame, com'era possibile? Eppure non me la sentivo, soltanto la presenza di quell'infuso davanti ai miei occhi mi dava fastidio e, per questo, mi alzai, sotto lo sguardo stupito di Harry che probabilmente notò ch'io non avevo mandato giù niente.
«Tutto a posto Niall?» chiese avvicinandosi e afferrandomi per un braccio.
Mi voltai per rispondergli quando notai, alle sue spalle, Zayn che, sorridente, si sedeva alla sua postazione accanto a Danielle e le augurava il 'buongiorno' come se niente fosse. Lo stomaco mi si chiuse peggio di prima e me ne andai, senza rispondere a mio fratello. Mi chiusi nelle mie stanze, steso sul mio letto senza far nulla, e lì rimasi fino alle 10:25, quando uscii per prender parte alla mia lezione di scherma. Scesi velocemente le scale e mi ritrovai in giardino, dove un Tomlinson dallo sguardo perso nel nulla era seduto su una panchina vicino all'ingresso: probabilmente era in mia attesa …
«Scusi per il ritardo, Louis» dissi avvicinandomi mentre lui si riprendeva.
«Oh, non si preoccupi, dopotutto sono arrivato in anticipo» disse lui alzandosi e seguendomi nell'armeria.
Prendemmo le spade e ci dirigemmo alla solita collinetta sulla quale avevo notato Harry e lui allenarsi diverse volte: lì, cominciò a parlare e a spiegarmi come funzionava. Beh, più o meno di qualche nozione ne ero a conoscenza, ma lo ascoltai comunque ed assimilai qualsiasi informazione mi fosse sconosciuta: ero intenzionato ad imparare a tirar di scherma, sembrava interessante. E infatti lo era: passarono quasi tre quarti d'ora prima di accordarci per una pausa e sederci nell'erba. Era quello il momento nel quale avrei dovuto porre qualche domanda … Ma quale?
«Sa ...» cominciai senza avere un vero argomento di conversazione. «ho notato che oggi mio fratello è più contento del solito. Lei ne sa qualcosa?».
«Lei dice?» chiese lui troppo in fretta per i miei gusti.
Era preoccupato? Annuii e Louis sorrise.
«Gli sarà capitato qualcosa di bello, magari ieri sera si è portato a letto una ragazza molto bella» rispose osservando la volta celeste.
Quella risposta mi preoccupò, e non poco. Avevo visto perfettamente i due entrare nella stessa stanza, ma non li avevo visti uscire. In più, Louis mi insinuò questo tarlo di una ragazza e mi domandai se non avessero fatto una cosa a tre … O se l'avessero fatto tra di loro. “Ma che vai a pensare, Niall? Sono pensieri che si fanno? Non sei mica tuo fratello! E poi non sai nemmeno se sia possibile tra persone dello stesso sesso, ricordi?” pensai. In effetti, non ero neanche a conoscenza del “se ci si potesse innamorare di uomini se si era uomini”, come potevo sapere se era possibile anche altro? Ma abbandonai quei pensieri e annuii leggermente alla risposta di Louis. Dopo diversi minuti, riprendemmo l'allenamento e terminammo verso l'ora di pranzo, quando una cameriera ci raggiunse e ci fece notare che il pranzo era servito. Riponemmo le spade al loro posto e ci dirigemmo in sala da pranzo, ove gli altri avevano già preso posto: ci scusammo per il ritardo e cominciammo il pasto. Beh, gli altri cominciarono: mi ritrovai ad osservare alquanto infastidito il piatto davanti ai miei occhi mentre gli altri spazzolavano via il loro con gusto. “Vorrei mangiare anch'io ...” pensai, ma il mio stomaco non era dello stesso parere.

Sssalve gente :D Eccomi qui con un altro capitolo di questa fan fiction (che vorrei avesse più visualizzazioni çwç) :) Volevo avvisarvi che ho cominciato a postarla anche su Instagram e, se la volete leggere in inglese per ... non so quale motivo, la potete trovare al mio account @Thatswhatiam98 :) Che ne pensate del titolo di questo capitolo? A me piace molto e mi piacerebbe sapere il vostro parere :3 Altre notizie? Mmh, no, non credo u.u

Cosa ne pensate? Credete che Niall l'abbia presa troppo male? Pensate che dovrei aggiungere delle parti ad inizio capitolo scrivendo di chi è il POV perché non ci capite 'na carota? *io credo di sì lol* E cosa ne pensate dei ragionamenti alquanto assurdi del nostro Nialler? Scrivetemelo in una recensione :) Accetto anche "Va a cagare, shippo la Neaf io" :') lol 

Passiamo ai ringraziamenti! :D Ringrazio ILoveLarry, Partenopea e Zayara per la recensione e ringrazio anche chiunque lo legga e non se lo caga più o continua a cagarselo ma non lascia una recensione c: (Katniss: non sei normale .-.) Lo so :') lol Ringrazio anche delle mie amiche su Instagram, che però non leggeranno qua lol, perché hanno "recensito" il primo capitolo in inglese :3 

Per il resto ... ho altro da dirvi? Ah, sì: ma El e Lou sono ancora a Los Angeles? Perché Hazza è tornato, ma di loro non so niente .-. Odio che quei due stiano insieme çwç Ho bisogno della Larry çwç #nonvifrega Ma vi siete accorti che questo è l'undicesimo capitolo? *^* *fangirleggia* Che bello <3
Bene, vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo :3
Clara98 & Katniss :)

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** So I Pray To Something He Aint Bluffin' ... ***


So I Pray To Something He Aint Bluffin' ...

(When I Get You Alone – Warblers) Notai Niall alzarsi dalla sua sedia e andarsene dalla stanza. Neppure all'ora di pranzo aveva toccato cibo, come il mattino. Doveva essergli successo altro oltre all'incubo, non pensavo che solo per uno stupido sogno un ragazzo così mangione potesse smettere di mangiare completamente, senza offesa, ovviamente. Era un comportamento veramente insolito e decisi di andare a fondo della faccenda, ma solo quando avrei avuto un attimo di pausa: infatti, pochi secondi dopo l'uscita di scena del biondo, dalle cucine mi passarono altri vassoi da portare in tavola.
Il comportamento insolito non terminò all'ora di pranzo, anzi: durante il pomeriggio, Niall rifiutò il tè delle 17 e non uscì per la sua passeggiata quotidiana, chiudendosi per tutto il tempo nelle sue stanze, impedendo a chiunque di entrare. Più volte ero passato lì vicino tentando di comprendere se piangesse o altro, ma niente: sapevo che era all'interno della stanza solo per qualche colpo di tosse, ma per il resto era immerso nel più completo silenzio, cosa che a lui non piaceva molto. Tutto quello mi stava letteralmente facendo impazzire: dovevo fare qualcosa per aiutarlo, non potevo rimanere con le mani in mano mentre si comportava in quel modo! Quindi, appena riuscii a racimolare diversi secondi di libertà dicendo di andare a controllare la cantina perché mi era parso di sentire dei rumori provenire da lì, salii al piano di sopra e, senza farmi notare da essere vivente, bussai alla porta di Niall e aspettai finché lui non arrivò alla porta e domandò chi fosse.
«Sono Liam» risposi sperando mi aprisse.
Le mie speranze furono esaudite: il biondo aprì lentamente la porta e mi osservò, forse credendo potessi nascondere qualcosa, magari del cibo.
«Come mai qua?» chiese senza smettere di squadrarmi da capo a piedi.
«Vorrei porle una domanda» risposi solamente.
Acconsentì e aprì definitivamente la porta, così da permettermi di entrare, e mi invitò ad accomodarsi sul suo letto. La stanza non dava segni di cambiamenti, a parte il letto un po' sfatto. Si sedette e mi invitò a porre la domanda mentre lui si sistemava sul giaciglio.
«Cosa … Cos'ha, Niall? Ho notato che non ha toccato cibo da questo mattino e non è neppure uscito per la sua passeggiata quotidiana. Qualcosa la turba?» chiesi tutto d'un fiato e rimasi in ascolto della risposta.
Il ragazzo mi squadrò e sospirò: dopo, si stese sul letto e osservò il soffitto.
«Io … non lo so» rispose. «Magari è stato l'incubo, forse no ...».
Molto d'aiuto, come risposta. Sospirai.
«Signorino, se non vuole parlarne a me sta bene» dissi un po' triste.
«No, no!» disse lui alzandosi, ma rimanendo seduto. «Sei sempre stato mio amico, Liam, non vi sarebbe alcun motivo per il quale non raccontarti cosa mi accade. Il punto è che … non-non ne ho idea».
«Oh ...» dissi soltanto e calò il silenzio per pochi secondi.
«Mi … mi sento solo» disse Niall abbassando lo sguardo.
«E' circondato quotidianamente dai suoi fratelli, da noi maggiordomi e da persone del popolo, come può sentirsi solo?» chiesi osservandolo.
Magari sarebbe sembrata un po' scortese come domanda, ma lui mi aveva detto chiaro e tondo, tempo fa, che, quando parlavo con la sua persona, dovevo dire qualsiasi pensiero mi passasse per la testa, cortese o scortese che fosse. Così aspettai la sua risposta.
«Lo so, ma è … è diverso» rispose lui senza alzare lo sguardo. «Sento di aver bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui confidarmi, qualcuno a cui voglio veramente bene, qualcuno col quale passare del tempo a divertirmi, ma anche con cui passare dei momenti più dolci e calmi ...».
«Lei desidera qualcuno da amare, giusto?» chiesi interrompendolo.
Di scatto, Niall alzò il volto e mi osservò sorpreso sgranando i suoi splendidi occhi azzurri: avevo indovinato? O non era quella la risposta?
«Io … io credo di sì» acconsentì lui spostando lo sguardo sulle lenzuola. «Non-non credo di essere mai stato innamorato di qualcuno, quindi non so se è veramente quello che desidero ...».
«Pensava ad una persona in particolare mentre parlava, prima?» chiesi d'impulso.
Mi osservò.
«No-non proprio» disse arrossendo leggermente.
Che fosse un sì? Che avesse davvero una cotta per qualcuno? E se sì, per chi? Chissà perché immaginavo non fosse la mia persona e, per quello, mi sentii decisamente triste, ma non lo mostrai. Calò per diversi secondi un silenzio imbarazzante, interrotto da Niall.
«Ma se prima avessi pensato a qualcuno, significherebbe ch'io ne sia innamorato?».
«Credo proprio di sì, signorino» dissi sorridendo leggermente.
L'avevo visto crescere, ero cresciuto insieme a lui, ed avevo passato decine di momenti importanti della sua vita con lui, e poi anche la sua prima cotta. “Mi sento tanto sua madre” pensai sorridendo.
«Oh» arrossì lui. «A-allora, c-credo di … di essermi innamorato, Liam».
«Beh, chi è la fortunata allora?» chiesi e rimasi in attesa.
Attesa che durò più del previsto mentre il biondo abbassava lo sguardo sempre più e arrossiva violentemente: "qualcosa mi dice che non è una lei …".
«Niall?» chiesi preoccupato.
«Ehm» cominciò lui. «no-non è proprio una “fortunata”».
Chissà perché l'avevo intuito … "Un momento, allora è un 'fortunato'! E non potevo essere io, a questo punto?"
«Allora chi è il “fortunato”?» chiesi incrociando le dita.
Mi osservò per diversi secondi.
«N-non ti sembra stupido che sia un uomo?» chiese arrossendo.
«No, perché dovrebbe?» risposi ponendo un'altra domanda.
Sgranò gli occhi e mi squadrò.
«I-intendi dire che … che è normale?» chiese ancora.
«Certo» risposi corrugando le sopracciglia. «Perché, qualcuno le ha detto il contrario?».
«N-no, solamente non … non ero mai venuto a conoscenza di … uomini che amano uomini ...» rispose lui abbassando il volto.
«Beh, non si preoccupi, e assolutamente normale» dissi io sorridendogli.
Passarono altri minuti prima che Niall riprendesse a parlare.
«Quindi, avrei bisogno di qualcuno da amare, giusto Liam?» chiese puntandomi i suoi bellissimi occhi azzurri nei miei marroni.
Annuii e lo osservai mentre prendeva la mia mano: ma cosa …?
«P-potresti … potresti essere tu?» chiese lasciandomi spiazzato.
Niall Styles, mio amico fin dall'infanzia, sempre incurante della differenza di ruolo nella società, mia cotta da quando ne ho memoria mi aveva appena chiesto di essere il suo compagno: bene, potevo morire contento.
«Niall ...» lo osservai arrossendo.
«N-non vuoi?» chiese lui quasi con le lacrime agli occhi.
«No, no, lo voglio!» dissi, magari con troppa foga. «Ma non comprendo perché la mia persona ...».
«Beh, mi sei sempre stato accanto e … e ti voglio bene e … e mi … mi piace parlare con te e ...» cominciò il biondo mentre le sue gote si imporporivano.
Lo interruppi baciandolo: intuii che sarebbe andato avanti per le lunghe e a me, personalmente, bastava quello. Era da secoli che aspettavo quel momento: le mie labbra sulle sue, completamente mie e di nessun altro. Mi lasciò la mano e poggiò la sua sulle mie spalle mentre io lo spingevo indietro. Cadde steso sul letto ed io, da sopra, smisi di baciarlo per osservarlo: i suoi occhi azzurri scintillavano contrastando le sue gote arrossate ed i capelli, incornicianti il volto, erano alquanto in disordine. Che visione meravigliosa …
«E' … è un sì?» chiese Niall sorridendo leggermente.
«E' un sì» sorrisi prima di poggiargli un bacio a stampo sulle labbra.
«D-davvero?» domandò lui mentre mi alzavo e lo aiutavo a compiere il medesimo gesto.
Annuii e lo guardai mentre, sorridente, mi abbracciava.
«Grazie Liam» mi sussurrò nell'orecchio rendendomi più rosso in volto di prima.
«Prego Niall» dissi. «Spero che ora tornerai alla tua quotidianeità».
Lui annuì e mi sistemò qualche ciuffo.
«Anche se non sarà esattamente come prima ...» disse sorridendomi dolcemente.
Annuii a mia volta e mi sistemai il completo prima di dire: «Vado, saranno in mia attesa».
Lo baciai sulla fronte ed uscii dalla stanza abbastanza mogio, ma contento per quello ch'era appena accaduto: io, Liam Payne, maggiordomo della famiglia reale, ero appena diventato il fidanzato di Niall Styles, di cui ero sempre stato innamorato. Che splendida giornata! Mi allontanai di qualche passo dalle stanze del biondo quando percepii qualcosa che mi tirava la giacca: mi voltai e notai Niall.
«Sì?» chiesi osservandolo.
«Ho fame» disse proponendomi un'espressione da cucciolo a cui era impossibile resistere.
Risi e gli arruffai i capelli.
«Vieni, rubiamo qualcosa dalle cucine!».

Sssssssalve! Rieccomi con il DODICESIMO *festeggia perché le piace il 12* capitolo :D Voglio le lenti a contatto ... #nonvifrega

Cosa pensate di questo capitolo? Credete che Niall abbia fatto la scelta giusta scegliendo Liam come ragazzo? Pensate che non abbia senso che si siano messi insieme? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche "Voglio uno yogurt alla pesca" perché vi comprenderei :') lol #sclero

Ma avete visto il nuovo tatuaggio di Hazza?? Sembra una ghiandaia imitatrice O.O E la cosa divertente è che, per gli abitanti di Panem, è simbolo di ribellione quell'uccello lol (Katniss: non è che così fai spoiler sul libro? .-.) Ehm, sì, mi sa lol Scusate uu"

Vado perché sennò mia madre mi ammazza e voi lo fate per lo spoiler, ok? lol
Ciao ciao *manda baci al computer*
Clara98 & Katniss :)

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Leave Me With Some Kind Of Proof It’s Not A Dream ... ***


Leave Me With Some Kind Of Proof It’s Not A Dream ...

 Tornato dal pranzo pensai bene di andare a controllare cosa fosse accaduto a Niall: beh, ci provai, almeno. Infatti, Niall non mi permettè di entrare.
«Guarda che non ti mangio mica, Niall» dissi ridendo da dietro alla porta, ma niente.
Sospirai.
«Va bene, quando avrai voglia di confidarti, ti aspetto nelle mie stanze, va bene?» chiesi sperando in una risposta da parte sua, la quale non arrivò.
Dopo diversi secondi, lasciai perdere e scesi per poi dirigermi nel giardino interno: anche la mia persona aveva bisogno di restare da solo per un po'. Si erano susseguiti troppi eventi incredibili in quel periodo … e avevo bisogno di una pausa per pensare. Entrato nel giardino, raggiunsi l'albero più vicino e mi sedetti ai suoi piedi, osservando la volta celeste: solo pochi giorni prima ero sotto quello stesso cielo, libero da qualsiasi pensiero riguardasse matrimoni, baci e fratelli impazziti. Solo il cielo, me e … Louis. Scossi la testa: per quale motivo quel ragazzo doveva apparire così frequentemente nei miei pensieri? Dopotutto, era solo un mio amico, no? “Già, da ieri sera, dopo 5 anni ...” pensai maliconicamente. D'improvviso, mi ritornò in mente la sera precedente e sperai di tornare a quel momento: steso, in un comodo letto, mentre Louis abbraccia il mio corpo da dietro, il suo calore che si espande per tutta la mia persona mentre il suo fiato così vicino mi porta brividi piacevoli per tutta la schiena … Ma … ma cosa andavo a pensare?? Arrossii violentemente, strappai qualche filo d'erba e li lanciai chissà contro chi.
«Perché devo pensare sempre a lui?» sussurrai sperando che nessuno udisse quelle parole mentre mi avvicinavo al petto le gambe e rimanevo lì, fermo, senza pensare a nulla.
Il fruscio del vento sembrava una debole melodia di sottofondo, sembrava quasi volermi cullare e glielo lasciai fare: lentamente, sprofondai in un leggero sonno sotto una quercia. Però sognai: sognai di essere sotto quello stesso albero, con quella stessa musichetta di sottofondo. La canticchiavo: “Maybe I know somewhere, deep in my soul, that love never lasts …”. Ero anche bravo! Successivamente, un'altra voce continuò a cantare: “And we've got to find other ways, to make it alone, or keep a stright face”. Chi era? Non mi era possibile vederlo. Riuscivo solamente ad osservare la volta celeste, come prima di chiudere gli occhi. Continuai: “And I've always lived like this, keeping a comfortable, distance ….”. E l'altra persona riprese: “And up until now, I had sworn to myself that I'm content with loneliness ...”. Aveva un voce meravigliosa, chiunque esso fosse, pareva un angelo ... Decisi di vedere, di comprendere chi fosse: mi voltai lentamente, avendo quasi paura di chi vi potessi trovare …
“Because none of it was ever worth the risk!”.
Davanti agli occhi mi apparve un Louis Tomlinson intonante le frasi “You are the only exception, you are the only exception ...” insieme alla mia persona: indossava dei pantaloni rossi ed una maglia a … righe azzurre, i suoi capelli erano sistemati meravigliosamente e si muovevano seguendo il vento, aveva come al solito quel magnifico accenno di barba, i suoi stupendi occhi celesti scrutavano i miei senza un battito di ciglia, le sue sottili labbra erano spiegate in uno dei più bei sorrisi di sempre ed era tutto per me quel sorriso … Si avvicinò e, smettendo di cantare, mi baciò: un dolce e lungo bacio, non come quello con Zayn, ruvido e quasi malvagio, no. Questo era stupendo: le sue labbra erano calde, dolci e sembravano quasi dirmi “Ti amo, non ti procurerei dolore per nulla al mondo”. E compresi ch'erano nella ragione. Non sapevo per quale motivo, ma era così. Ed era meraviglioso. Si allontanò e mi scompigliò i ricci mentre ridevo. E poi arrivarono gli altri: mio fratello, Zayn e Liam. Non so per quale motivo, ma si unirono a noi e cantavamo insieme il testo, seppur un po' ripetitivo, di quella splendida canzone: “You are the only exception, you are the only exception ...”. Niall suonava uno strumento a sei corde e Zayn e Liam si facevano scherzi l'un l'altro. Era così divertente: mi sentii a casa … “And I'm on my way to believing ...”. Sentii che il sogno stava terminando, non volevo terminasse, era stupendo! “Oh, and I'm on my way to believing ...”.
Mi svegliai: aprii lentamente gli occhi ed osservai il paesaggio intorno. Era tutto come prima, era stato solo uno strano sogno. “Un bellissimo sogno” pensai. Beh, in effetti era stato abbastanza carino. Ad eccezione del bacio! Quel bacio dolce … “Harry Styles non ti starai innamorando di Louis Tomlinson spero!” pensai corrugando le sopracciglia. Ma no, cosa andavo a pensare: era impossibile, no? Non potevano piacermi gli uomini, ero andato a letto con troppe ragazze per essere possibile. "Ma P-". No, lui no. Scossi la testa e mi ritornò alla mente il sogno. Istintivamente, riportai l'indice ed il medio a poggiarsi sulle labbra: mi sentivo meglio. Sorrisi involontariamente al ricordo di esso ...
«Hazza?».
Una voce. La sua voce. Per la sorpresa, mi morsi l'indice ancora poggiato vicino alle labbra.
«Ahi!» protestai mentre Louis si avvicinava.
«Tutto a posto?» chiese sedendosi accanto a me, come nel sogno.
“E se ...” pensai riportando alla mente quel bacio. “Non se ne parla, Styles! Non sei omosessuale, capito?” pensai subito dopo. Un po' deluso chissà per quale assurdo motivo, tornai ad osservare il mio indice.
«Sì, è tutto a posto Lou» risposi sorridendogli. «Mi sono solo morso».
«Ahah, ma come hai fatto?» chiese lui ridendo.
«Lunga storia ...» dissi portando i miei occhi verso la volta celeste.
«Ma ti eri per caso appisolato? Perché mi sembri un po' rimbambito» continuò lui ridendo.
Annuii e cominciai a raccontargli del sogno: beh, ovviamente non gli dissi proprio tutto. Nella nuova versione, baciavo una ragazza dai capelli marroni e gli occhi azzurri, ma, la parte nella quale noi 5 cantavamo rimase.
«Ma eravamo almeno intonati?» domandò lui ridendo.
«Ahah, sì» risposi.
E ricominciò uno di quei momenti nel quale cominciamo a ridere, anche senza motivo, facendoci scherzi l'un l'altro, solo per divertirci. Devo ammettere che mi erano sempre piaciuti quei momenti: non avevo un motivo particolare. Forse era per la sua risata contagiosa, forse era per il suo senso dell'umorismo, non saprei … Dopo una ventina di minuti smettemmo di ridere. Stranamente, mi dispiacque. Beh, oramai la maggior parte dei miei comportamenti o dei miei pensieri erano strani.
«Quindi, ti senti meglio oggi?» chiese Louis spostando il suo sguardo dall'azzurro del cielo al mio volto.
«Sì» annuii con il capo. «E grazie a te, Lou».
«A me?» chiese lui aggrottando le sopracciglia ma sorridendo.
Annuii lievemente e poi mi passò per la mente: “Perché è merito suo?”. Beh, mi aveva consolato dopo il bacio di Zayn. Già … era la prima volta nella quale Niall non mi consolava. Di solito lui ci impiegava giorni: questa volta no, era bastata una notte … “Aaaah, ma perché non la smetti di pensare tutte queste fesserie, Styles?? Impazzirai così!” mi rimproverai e portai la testa all'indietro per riprendermi, battendola, più forte del previsto, contro la corteccia della quercia.
«Ahia!» protestai.
«Syles, ma oggi ti vuoi ammazzare per caso?» rise Lou. «Dai, fa controllare».
Si alzò sulle ginocchia e si avvicinò al mio volto, per controllare se vi fosse qualcosa di strano. Appena passò le sue mani tra i miei ricci, sentii il cuore impazzire e il volto diventare velocemente rosso pomodoro: ma cosa mi accadeva?! Per non permettere al ragazzo di notare le mie gote rosse, abbassai rapidamente il volto mentre lui stava ancora controllando.
«Tutto a posto Styles?» chiese quasi cadendo per lo slancio che mi ero dato.
«S-sì, tutto a posto, n-non preoccuparti» risposi tutto d'un fiato.
Non avevo alcuna intenzione di mostrargli “Harry Styles, il ragazzo che ha 30.000 pensieri sul suo insegnante di scherma e non ne comprende neanche il motivo”! Messa così la situazione, il motivo suonava ovvio … “Non pensarci, va bene?” mi chiesi e rialzai il volto prima che Louis si potesse avvicinare per controllare … andando a sbattere contro la sua fronte!
«Hazza, ma sei un danno!» protestò il ragazzo dagli occhi azzurri massaggiandosi la fronte.
«A-Ah! S-scusa Lou!» dissi avvicinandomi per controllargli la fronte, forse troppo vicino …
Cominciai ad esaminare la sua fronte, spostando qualche ciuffo per comodità, e notai Tomlinson arrossire leggermente: non comprendevo il motivo. Perché arrossire solo perché una persona ti sta spostando … Mi tornò in mente la scena precedente. “Non commentare Styles!” mi rimproverai.
«Niente di rotto!» dissi scherzando e abbassandomi, raggiungendo il suo volto.

Ssssssssalve gente! :D Sono tornata con un nuovo capitolo il giorno del compleanno di NIALLER!! BUON COMPLEANNO!! :D *festeggia & balla & sclera per la stanza* lol (Niall: Grazie, grazie, non devi xx) E invece sì u.u Ho deciso che questa ff diventerà anche una song-fiction, siccome per tutti i capitoli vi è una canzone collegata :3 Se non avete compreso le precedenti, ecco la lista: 1. (partendo dal capitolo 3) Go Your Own Way - Rachel Barry with New Directions; 2. Beautiful Mess - Miranda Cosgrove; 3. Heartbreaker - P!nk; 4. We Found Love - The Fergies; 5. You Da One - The Fergies; 6. Adored - Miranda Cosgrove; 7. Safe & Sound - Taylor Swift ft. Civil Wars; 8. Human Nature - Mercedes Jones ft. Sam Evans; 9. Space Bound - Eminem; 10. When I Get You Alone - The Warblers :) Se avete tempo, ascoltatele, sono tutte bellissime canzoni :) Ora, vediamo se indovinate la canzone di questo capitolo! :D Leggete il titolo e le frasi e indovinate: è semplicissima :)

Credo che questo capitolo mi sia uscito bene :3 #senevanta lol Anche il prossimo è bello ... eheheh lol #spoiler (Niall: credo che l'hashtag vada messo prima per avvisare .-.) Tu dici? lol

Cosa ne pensate? Credete che Hazza voglia uccidersi? *io sì lol* Pensate che il sogno sia stupendo? *io sì :') lol* Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto di tutto, anche un 'Ma porca Flack, non sai scrivere niente di decente?' mi va benissimo :') lol

Passsssssssssssssssssssssssssssiamo ai ringraziamenti u.u Ringrazio ILoveLarry per non avermi abbandonato anche se ho messo la Niam :') lol La ringrazio anche per essere una moglie fantastica :') <3 Ringrazio anche il mio professore di scienze per non avermi buttato fuori dalla classe dopo essere entrata alla seconda ora il primo giorno di scuola :') lol E ringrazio Niall che, ogni anno che passa, diventa più perfetto :') <3 lol (Niall: grazie) Solo un misero 'grazie'? ewe 'Fanculo Horan ewe

Oddio, che giornata e.e Il pullman non è passato, mia madre non poteva accompagnarmi, per fortuna mio padre poteva, sono rimasta senza credito proprio mentre mio padre si era dimenticato a casa il cellulare, sono entrata alla seconda ora, la mia amica non mi aveva preso il posto e quindi mi sono dovuta sedere in prima fila çwç (certo, almeno vicino ad un secchione, ma è un'altra storia ewe) #giornatadimerda #fanculoscuola #perchémettoglihashtagsenonsonosutwitter #epoiscoprìcheunsuocompagnodiclasseerasuefp #nonvifregacomunque

Beh, basta che sennò mia moglie sclera se non posto lol *scusa*
Ciaooooooooooo
Clara98 & Niall :)

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** And All The Pain I Put You Through ... ***


And All The Pain I Put You Through ...

 Era davvero complicato rimanere lì, immobile, mentre il ragazzo che amavo era solo a qualche millimetro di distanza da me e mi controllava la fronte. Troppo complicato. Cominciò a scostare qualche ciocca dalla parte in questione : questo permise alle mie gote di arrossire violentemente, e sperai lui non lo notasse. Speranze molto difficili perché si potessero avverare, eravamo troppo vicini e, a meno che non fosse cieco come una talpa, si sarebbe accorto del rossore in volto. Ma, siccome non avrei mai trovato una scusa decente, lasciai correre. Da quella posizione riuscivo a sentire il suo profumo: era così buono … Mi riportava alla mente la sera precedente: il suo corpo così vicino al mio, l'abbraccio che mi chiese, del quale rimasi veramente colpito e contento, i brividi di freddo che sentiva, il suo respiro … Mi mancavano, ed era solo il pomeriggio successivo. In più, il suo leggero respirare sui miei capelli, la vena sul suo collo, il suo petto coperto solo da qualche vestito: tutto in lui mi stava portando alla pazzia!
«Niente di rotto!» disse scherzando.
«Niente di rotto!» dissi scherzando e abbassandomi, raggiungendo il suo volto.
E lì non ci vidi più: quegli smeraldi luccicanti, quel sorriso meraviglioso, quelle labbra … 
E lì scattò qualcosa. Precisamente non so cosa fosse, ma di una cosa ero certo:
Lentamente mi avvicinai e me ne appropiai.
Louis Tomlinson, lentamente, si avvicinò e si appropriò delle mie labbra.
Esatto: lo baciai.
Esatto: mi baciò.
Le sue labbra erano stupende, riuscivo a sentire il suo sapore, erano calde ma ruvide, forse per il vento: non so come, ma le sentivo sussurrare “proteggimi”.
Le sue labbra erano … calde, estramemente calde, dolci, non maligne, anzi: le sentivo sussurrare “non ti porterò dolore”. Proprio come nel sogno. E stupende.
“Lo sai che ti pentirai di questo, vero Tomlinson?” pensai.
“Lo sai che ti pentirai di questi pensieri, vero Styles?” pensai.
Lo sapevo, e non mi interessava minimamente: volevo solo vivere quel momento, il mio momento, il nostro momento.
Lo sapevo … e, stranamente, non mi interessava: volevo vivere quel momento, quello speciale momento, il nostro momento.
Lui, anche se solo per poco, ricambiò quel bacio! Mi domandai come mai ...
Anche solo per poco, ricambiai il bacio. Non seppi il motivo, lo feci e basta ...
E mi prese la mano sinistra, stringendomela teneramente.
Presi la sua mano, d'istinto, e la strinsi. Lo volevo tutto per me in quel momento ...
“Harry ...”
“Louis ...”
Dopo diversi secondi mi allontanai.
Dopo diversi secondi si allontanò.
“Uao”.
“Uao”.
“E ora?” pensai osservando il volto del riccio.
Mi ripresi: ero appena stato baciato dall'unica persona alla quale mi ero confidata sul bacio con Zayn, l'unica della quale mi ero fidata … ed ora lei mi aveva riproposto la stessa medicina!
Notai delle lacrime ai bordi dei suoi occhi: “Oh no”.
Sentii gli occhi pizzicarmi, ma questo non mi bloccò da fare ciò che andava fatto.
«Sei un bastardo, Louis!» urlò e mi diede uno schiaffo.
“NononononoNONONO!” pensai.
“Perché mi hai fatto questo?” pensai.
«Harry, non è come sembra ...» cominciò a spiegare, ma lo interruppi.
 
«La persona di cui mi ero fidata, l'unica alla quale avevo raccontato il motivo del mio terrore, Lou, eri l'unico! E ora me l'hai fatta rivivere!» sbraitò lui e scappò via lasciandomi seduto nel giardino solo.
 
«La persona di cui mi ero fidata, l'unica alla quale avevo raccontato il motivo del mio terrore, Lou, eri l'unico! E ora me l'hai fatta rivivere!» sbraitai e corsi via, nella speranza di lasciarmi tutto alle spalle, ma niente: mi buttai ai piedi di un muro vicino alla biblioteca e lì rimasi.
 
Ma cosa cavolo mi era passato per la mente, che potesse accettare il bacio, che potesse amarmi? Era impossibile: lui era Harry Styles, non vi era 16enne che non fosse passata dal suo letto in quel paese! Ed io avevo sperato ci potesse essere qualcosa fra di noi. Ma come sarebbe potuto accadere? Sono solo il suo insegnante di scherma, nient'altro! Solo un misero insegnante! “Eppure, durante il bacio ...” durante il bacio un corno! Probabilmente si era solo lasciato prendere dal momento, tutto qui! Ecco, userò quest'ultima come scusa: dovrò pur far pace con lui, no? Mi portai la mano sinistra sulla guancia: com'era possibile che solo qualche minuto prima lui aveva utilizzato la sua mano destra per stringere la mia e qualche secondo dopo l'aveva riutilizzata per schiaffeggiarmi? Piccole lacrime scesero dai miei occhi e, lentamente, cominciai a singhiozzare silenziosamente, per paura che qualcuno mi potesse udire: come avevo potuto fare del male a lui, la persona che amavo? Lui si era confidato con me, solo con me, l'aveva espresso chiaramente, non aveva scelto nessun altro! “Ero l'unico ...” pensai. Perché avevo rovinato tutto?
 
Ma cosa cavolo mi era passato per la mente, che potesse essere mio amico, che potessi confidarmi con lui per qualsiasi cosa? Era impossibile: lui era Louis Tomlinson, non lo conoscevo, probabilmente era solo un approfittatore! Ed io che avevo sperato in un amico diverso da mio fratello. Ma come sarebbe potuto accadere? Lui era solo un insegnante di scherma, nient'altro. Uno stupido insegnante! “Eppure quel bacio ...” quel bacio un corno! Non mi era piaciuto, non mi doveva piacere! Anzi, sai che ti dico: mi aveva schifato, schifato quanto quello di Zayn! Non mi era piaciuto per NIENTE! Mi ero solo lasciato prendere dal momento, tutto qui! Osservai la mia mano destra: com'era possibile che solo qualche minuto prima l'avessi utilizzata per stringere la sua e qualche minuto dopo l'avessi riutilizzata per schiaffeggiarlo? Lacrime calde caddero dai miei occhi e, lentamente, cominciai a piangere, sperando non vi fosse nessuno nei paraggi: come aveva potuto compiere un gesto del genere, sapendo come mi sentivo? Mi ero confidato con lui, solo con lui, non avevo scelto nessun altro! “Era l'unico ...” pensai. Perché aveva rovinato tutto?
 
Piansi per quasi mezz'ora. Non riuscivo a bloccare le lacrime: la mia unica possibilità per stare con lui, per essergli almeno amico, era completamente sfumata, svanita per colpa di uno stupido bacio! Non potevo per lo meno aspettare un altro po'? No, esattamente il pomeriggio dopo averlo consolato. Cosa avevo fatto, cosa avevo fatto??!!
 
Piansi per quasi mezz'ora. Non riuscivo a bloccare le lacrime: il mio sogno da sempre, essergli amico, era completamente sfumato, svanito per colpa di uno stupido bacio! Che poi, per quale assurdo motivo mi aveva baciato? Non riuscivo a comprendere! In più, era avvenuto esattamente il pomeriggio dopo l'altro bacio. Cosa aveva fatto?? Perché l'aveva fatto?

 
Sssssssssssssalve gente :D (Yotobi: *tossisce*) Ehm, sì, lo so, è tuo ewe Scusa çwç #bytheway A nessuno interessa azzeccare la canzone çwç Quiiiiiiiiiiiiiiindi, vi dirò io la canzone, e spero l'andiate a cercare perché sono tutte canzoni bellissime :3 Quella dello scorso capitolo è The Only Exception by Paramore & quella di questo (nonché del prossimo) è The Reason by Hoobstank :3 Ho provato, per far vedere la scena da due punti di vista, a scrivere così il capitolo: cosa ne pensate? A me piace molto u.u #senevanta lol

Cosa ne pensate? Credete che Louis abbia fatto bene a baciare Harry? Credete che Hazza abbia reagito male? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un 'Sono Yotobi e non ti permetto di utilizzarmi a tuo piacere ewe' ... Ehm, sì, dovrei preoccuparmi lol

Passiamo ai ringraziamenti :3 Ringrazio tanto tanto mia moglie, ILoveLarry, e Partenopea per aver recensito :3 E ringrazio anche una ragazza di twitter (di cui non ho il nome perché non ho twittah aperto lol Quindi scusa lol) per essersi interessata alla ff :3 E poi ringrazio Louis perché ha deciso di ritornare :') lol E ringrazio Yotobi per avermi dato un argomento per parlare con il ragazzo che mi piace, a parte la scuola :') (Yotobi: ... prego ...) lol

Mi è successa una cosa alquanto strana e, almeno per me, dolce :3 In pratica, sono una persona abbastanza ordinata: nel senso, se mi serve un oggetto, lo poggio in un posto e sono sicura di trovarlo lì, soprattutto se è piccolo perché ho paura di perderlo quindi lo metto nella mia cassettina personale, ok? Beeene. L'altro ieri stavo cercando uno di quei cosi in ferro che servono per le chiavi (capito? çwç) per appendere una piccola mucca al mio zaino per renderlo più carino, ma non riuscivo a trovarlo, e l'avevo messo nella cassettina, da lì non è mai uscito NIENTE! Ma qual'è la cosa più strana? E' che la mucca si chiama Harry e, insieme ad un elefantino di quelli a bracciale che si chiama Louis, formano la Larry e li lascio sempre abbracciati (siccome è un bracciale, lo avvolgo attorno alla mucca ù.ù) perché me li ricordano. Insomma, strano, no? E' come se qualcosa non mi permettesse di dividerli ... E' una cosa dolciosissima! *^* Ok, ora mi prenderete per pazza lol

Prima che mia moglie m'ammazzi, posto il capitolo e ... CIAO *voce alla Tu Donna* (Yotobi: DANIELE! o.o) Sì, lo so che ti piace lol
Ciao ciao e grazie in anticipo a chi leggerà :3
Clara98 & Yotobi :)

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** ... I Wish That I Could Take It All Away ***


... I Wish That I Could Take It All Away

 Quando finalmente mi calmai, mi asciugai le lacrime e mi alzai: dovevo trovare il riccio e far pace con lui. Magari non avrei mai passato la mia vita con lui, ma questa sua assenza mi stava completamente distruggendo, soprattutto perché lui era infuriato con me …
Quando mi calmai abbastanza da poter essere visto in pubblico, mi asciugai le lacrime e mi alzai: decisi di tornare nelle mie stanze e passarvi lì la serata. Per lo meno, non avrei dovuto sopportare la presenza di Tomlinson o di Malik, no? Era già stato complicato durante la mattinata …
“Dove potrebbe essere?” mi domandai. Probabilmente era nella sua stanza, magari a parlare con Niall o con Liam della storia, magari di tutta la storia, rendendomi non più “l'unico” … Quelle parole continuavano a frullarmi nella mente: ero “l'unico” … L'unico a cui l'aveva detto, no? Ma allora … perché mi sembravano altro?
“Chissà se mi starà cercando ...” pensai. “No, Harry, non provare neanche a rivolgere i tuoi pensieri a quell'idiota di Tomlinson, chiaro??” richiamai i miei pensieri a raccolta. Anche se lui era “l'unico” … Lui era “l'unico”, l'unico col quale avevo parlato del caso “Malik”, no? Ma allora … perché mi sembravano altro?
“Ma quello …?!” non terminai di pensare che mi vidi costretto a nascondermi mentre Zayn passava lì vicino, con quell'aria fiera … a braccietto con Danielle? Ma a che gioco stava giocando quel bastardo?! Decisi che avrei indagato successivamente: in quel momento la mia priorità era ritrovare il riccio …
“Ma quelli …?!” non terminai di pensare che mi vidi costretto a nascondermi mentre Liam e Niall passavano lì vicino mano nella mano. Decisi che avrei indagato successivamente su quell'insolito avvenimento: in quel momento volevo soltanto sprofondare nel letto e piangere il resto delle lacrime ... 
Raggiunsi le sue stanze dopo diversi minuti: ero terrorizzato. Terrorizzato dal non essere più accettato da lui, terrorizzato del non riuscire a far pace, terrorizzato dal non riuscire più a parlare con lui per il resto della mia vita … Ma raccolsi tutto il mio coraggio e bussai.
Ero nelle mie stanze da diversi minuti quando bussarono: ero spaventato. Spaventato dalla possibile presenza di Malik, spaventato dalla possibile presenza di qualcuno della servitù, spaventato dalla possibile presenza di Louis … Mi asciugai rapidamente gli occhi e voltai il cuscino per non far comprendere alla gente di aver pianto, “il che ti risulterà decisamente difficile Styles” pensai.
Dopo diversi secondi, sentii la sua voce, stranamente più roca del solito.
«Chi … chi è?» chiese.
«Sono Louis» dissi solamente.
E attesi.
«Sono Louis» rispose.
“E ora che faccio?”
Sgranai gli occhi spaventato: “pensa, Styles, pensa!”.
Decisi di aprirgli e lasciarlo parlare.
Dopo diversi secondi, mi aprii e mi lasciò entrare. Si sedette sul suo letto e rimase lì, con il volto abbassato in attesa ch'io cominciassi a parlare. Ma cosa avrei potuto dirgli?
«Mi dispiace, Hazza».
«Mi dispiace, Hazza».
“Tutto qui? E questo quello che sei venuto a dirmi, Tomlinson? E chi ti ha dato il permesso di utlizzare quel soprannome? Abbiamo litigato, se non te ne sei accorto!” pensai.
Non rispose. Rimase lì, fermo, senza muovere un muscolo. A cosa pensava? Non mi era possibile saperlo.
«Ti prego, dì qualcosa Harry!» lo pregai.
«Ti prego, dì qualcosa Harry!» mi pregò.
No, caro, non avevo alcuna intenzione di accettare le tue scuse, e neppure di parlare con te, chiaro?
Quel silenzio era massacrante: non riuscivo a comprendere i suoi pensieri e quel rifiuto mi stava lentamente devastando …
«Ti prego … parla, Styles …» gli chiesi abbassando il volto.
«Ti prego … parla, Styles ...» mi chiese abbassando il volto.
“Non crederà mica che, per qualche 'ti prego' io cominci a parlare e lo perdoni, vero?” pensai arrabbiato quando … quelle erano lacrime?
Sentii qualcosa bagnarmi il volto. Alzai la mano: lacrime? No, no, non potevo piangere, non in quel momento! Eppure le lacrime non davano segno di bloccarsi, continuavano a scendere senza sosta. Preoccupato, alzai di scatto il volto: non volevo che Harry pensasse fosse una scusa, un modo per intenerirlo! E lo vidi alzarsi …
Louis Tomlinson stava piangendo. Non era una scusa come un'altra per intenerirmi, avevo notato lo stupore nei suoi occhi, il dolore nei suoi occhi … Lui era triste per quel litigio. Non mi era ancora chiaro il motivo del bacio, ma appena notai quelle lacrime, capii di averlo perdonato. Mi alzai e lo abbracciai, senza dire una parola.
«Ha-Harry ...».
Questa fu l'unica parola che riuscii a pronunciare mentre il riccio mi abbraciava. Dopo, scoppiai a piangere definitivamente, abbracciandolo a mia volta. Niente scuse, niente finzioni. Solo un abbraccio.
«Ha-Harry ...» disse Louis prima di scoppiare a piangere.
«Sssh» lo zittii io. «Ti perdono Lou, mi dispiace, ho esagerato ...».
Non avevo ancora compreso il motivo del bacio e non ero neppure sicuro di volerlo apprendere, se quello avesse significato perdere Louis per la seconda volta …
«Ti perdono Lou, mi dispiace, ho esagerato ...».
Mai parole mi resero più contento di quelle: il riccio mi aveva perdonato! Altre lacrime fioccarono dai miei occhi, questa volta di felicità, però …
«Grazie, Hazza» dissi stringendolo più forte a me.
«No, grazie a te, Boo».

Salve gente, come va? Scusate, ma oggi non ho proprio voglia di scrivere i miei soliti papiri, sapete com'è, non sono una vera fan ... Scusate se 1) il capitolo è breve e 2) si legge malissimo lol

Cosa ne pensate? Credete che Hazza abbia fatto bene a far pace con lui velocemente? O che sia stato un deficiente? Scrivetemelo in una recensione :)

Ringrazio ILoveLarry, _mrsmalik_ (una nuova *^*) e Partenopea per aver recensito :) Ringrazio anche mia moglie per essere stata con me durante lo sfogo di questo pomeriggio e la mia gemella per lo sfogo del primo pomeriggio (oddio, sto proprio depressa oggi o.o) :) E @IShipABullshit su twitter per la pubblicità che mi ha fatto/farà non ho ancora capito lol Ma la amo comunque <3 Ringrazio anche il management per aver scritto quelle cazzate ... (Peeta: oddio, ora ricade in depressione .-.) Zitto Mellark çwç

Grazie per chi leggerà e per chi, se vuole, recensirà :)
Ciao ciao
Clara98 & Peeta.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** I Just Can't Decide What I'm Running From ***


I Just Can't Decide What I'm Running From

 Louis Tomlinson. Ti avevo visto, sai? Tu e quello stupidissimo bacio! Eri riuscito a farlo reagire, com'era possibile? Non avrei mai pensato che mi avresti battuto al primo round, ma la partita era ancora aperta e non avevo alcuna intenzione di perdere! Passeggiando per i corridoi che solamente il giorno prima avevo visitato con lo stupendo riccio, mi ero fermato, insieme a Danielle, ad osservarvi mentre chiacchieravate.
«Non avevo mai notato quanto andassero d'accordo ...» disse la ragazza aggrottando le sopracciglia. «E dire che li osservo da 5 anni!».
«Forse è accaduto qualcosa questo mattino ...» osservai.
«Impossibile» ribattè lei. «Tomlinson l'ha passata con Niall e Harry è rimasto nelle sue stanze a leggere un libro».
«Che libro?» chiesi scherzando.
Evidentemente lei non intuii la battuta.
«Libri scolastici, perché?» rispose senza smettere di osservare i due.
«Scusa la domanda, Danielle, ma lei passa le sue giornate a spiare suo fratello?» domandai un po' spaventato.
Lei arrossì leggermente.
«Ma … ma no, come può pensarlo?» rispose lei, sorridendo imbarazzata.
«Cosa stava studiando Styles?» chiesi.
«Letteratura inglese» rispose lei, annuendo con il capo come se stesse accordandosi se stessa, quando si bloccò. «Oh ...».
Comprese l'errore e sospirò.
«Le interessa veramente tanto ch'io conquisti suo fratello?» le posi ridendo.
«Ne ho bisogno, Zayn» rispose lei annuendo. «Per poter passare la mia vita con la persona che amo».
Interessante: quella donna continuava a stupirmi di giorno in giorno. Ma abbandonai quei pensieri e mi concentrai sui due seduti nel parco: Harry aveva preso in pieno la fronte di Tomlinson, mentre si alzava, e ora la stava controllando. Che noia … mi voltai per controllare se qualcuno ci avesse notati.
«Un momento!» disse Danielle e mi strattonò in modo da mostrarmi i due.
E la scena che mi si parò davanti agli occhi era assai preoccupante! Louis stava baciando Harry e quest'ultimo non solo sembrava ricambiare il bacio, ma gli stava anche tenendo la mano! Mi alzai spazientito e mi incamminai per il corridoio infuriato: come vi era riuscito? Insomma, la mia persona era sicuramente un baciatore migliore di Tomlinson, si può sapere perché non aveva risposto al mio? Per quale motivo si era solamente immobilizzato? In più, non avevamo conversato per nulla dopo ieri sera, il che mi faceva seriamente pensare che si fosse offeso o cose del genere … Danielle mi raggiunse qualche secondo dopo … con interessanti novità.
«Harry ha appena schiaffeggiato Louis! A quanto pare, l'altra sera, lui l'aveva consolato dopo il suo bacio, che l'aveva terrorizzato, ed ora è avvenuto il medesimo evento!» spiegò in fretta lei.
Oh, quindi il riccio si era spaventato? Beh, poco importava: in quel momento, Louis ed io eravamo allo stesso livello, e non mi sarebbe sicuramente stato difficoltoso superarlo per la seconda volta!
«Grazie Danielle» le dissi prendendola sotto braccio. «Questa sì che è una notizia succosa».
«Prego Zayn» sorrise lei. «Ma ora come hai intenzione di continuare?».
Mmmh, era vero: non avevo un piano, sapevo solo di doverlo conquistare.
«Non ne ho idea, Danielle, non ne ho idea ...» dissi osservando i muri del corridoio.
Passammo il pomeriggio insieme: oramai era normale trascorrere la maggior parte del tempo con lei. In più era veramente una donna geniale, quindi non era neppure un problema. Il suo piano del “due piccioni con una fava” stava lentamente funzionando: mio padre, all'ora di pranzo, si era congratulato con me per aver immediatamente provato ad esserle amico e per trascorrere così tanto tempo insieme! Mi chiesi quale sarebbe stata la sua espressione se fosse venuto a sapere quali fossero i nostri argomenti … Ma non funzionò solo con i miei parenti, bensì pure con i suoi: mi raccontò che sua madre, il mattino stesso, mentre le spazzolava i capelli, si era complimentata con lei per aver superato così facilmente quella prima parte del pre-matrimonio! Convenni che stavamo svolgendo un ottimo lavoro se gli adulti si erano congratulati. “Chissà che argomenti pensino trattiamo ...” mi chiesi mentre, seduti nella sala da tè, parlavamo dei gusti musicali di Harry. Oramai, era come se avessi vissuto con lui da quando era nato: ero a conoscenza di qualsiasi informazione a suo riguardo, il tutto grazie a Danielle. Sembrava quasi lo spiasse dalla nascita … La adoravo! Ma non pensate male, mi era solo simpatica, non la amavo e non l'avrei mai amata se non come amica.
Passato il pomeriggio, arrivò la sera e in molti furono contenti notandoci entrare nella sala da pranzo contemporaneamente. Sorrisi: che idioti. Cercai con gli occhi il riccio subito dopo aver aperto la sedia a Danielle ed essermi seduto: cosa?! Siccome non era poi così complicato scorgere quell'ammasso di stupendi ricci in una sala di medie dimensioni, notai immediatamente Harry … seduto accanto a Tomlinson con il quale stava ridendo e scherzando! Non avevano litigato?
Osservai la ragazza con sguardo interrogatorio e lei, dopo aver sgranato gli occhi in seguito alla vista dei due, si voltò di scatto nella mia direzione.
«Zayn, lo giuro, li ho visti coi miei stessi occhi mentre litigavano!» sussurrò lei preoccupata.
La guardai per qualche secondo infuriato, mai poi abbandonai quello sguardo e sospirai.
«Le credo, Danielle» dissi. «Solo non comprendo come sia possibile riappacificarsi così facilmente!».
Lei mostrò spallucce e cominciò ad assaggiare la prima portata, concentrando il suo sguardo sui due. Se prima avevamo bisogno di un piano, ora era urgente! Decisi di cominciare a mangiare a mia volta, sperando in un'illuminazione durante il pasto, ma niente! L'unico pensiero nella mia mente era “Guarda quanto si divertono insieme” o “Vorrei essere al posto di Louis ...”, ma non erano pensieri da avere quelli, o almeno non in quel momento! Sospirai appena terminato il piatto e osservai un'altra volta il tavolo di fronte sconsolato: cosa avrei mai potuto fare? In seguito alla cena, come la sera precedente, Danielle ed io passammo altro tempo insieme, passeggiando per la villa senza una vera meta. Sempre escogitando un piano, però.
«Credo mi si fonderà il cervello a furia di pensarci ...» le dissi mentre attraversavamo un corridoio non molto distante dalle cucine.
Lei annuì, ma non commentò perché si bloccò di scatto: immediatamente mi strattonò dietro ad un angolo e si mise ad osservare qualcosa nel corridoio. Non comprendendo quello che stesse accadendo, sporsi la mia persona leggermente ed osservai a mia volta la scena: Niall e Liam erano seduti sul pavimento, l'uno accanto all'altro, e parlavano.
«E così li ho visti» concluse il biondo, anche se non mi era possibile venire a conoscenza del resto del racconto. «Cosa ne pensi?».
«Non saprei» disse Liam. «E' alquanto insolito ...».
«Lo so!» ribattè Niall. «E questo mi ha tormentato per tutta la serata di ieri, l'ho persino sognato!».
«Oh, ecco qual'era l'incubo» rise il maggiordomo, ma smise quando il biondo mise su un finto broncio. «Ehi, perché quel broncio?».
«Perché non mi stai prendendo sul serio!» rispose Niall guardando da tutt'altra parte. «Mi sono offeso!».
«Ahah, conosco un modo per farti smettere di essere offeso, sai?» disse Liam e, detto questo, si avvicinò e … lo baciò?!
Ma quello non era il ragazzo che piaceva a Danielle? “Porca paletta!” pensai e abbassai lo sguardo preoccupato verso la ragazza che, ad occhi sgranati, osservava la scena. Più o meno, era lo stesso evento capitato a me … Ma lei non era me, era più fragile, ne ero a conoscenza dal primo giorno in cui la incontrai: così la presi per una spalla e la portai dietro l'angolo, non permettendole di osservare.
«Lasciami Malik, voglio vedere» disse sull'orlo delle lacrime.
«No, non ne ho alcuna intenzione» le dissi deciso.
«Lasciami guardare Malik!» mi ordinò mentre piccole goccie le bagnavano il volto.
«No, Styles» le risposi mentre sporgevo il volto per osservare i due.
Continuavano a baciarsi: ora Niall ricambiava ed aveva portato le sue braccia sul collo del maggiordomo mentre, quest'ultimo, portava le sue mani sul fondoschiena del biondo. Qualcosa nella pancia mi impedì di continuare ad osservare la scena: sentii un moto di gelosia nei confronti di Niall … e non ne compresi il motivo! Insomma, ero innamorato di Harry, non di Niall, che bisogno vi era di esser gelosi se lui usciva con un maggiordomo da strapazzo o altro? “Malik, ti stai tradendo nei soli pensieri ...” pensai sconcertato mentre Danielle tentava di liberarsi dalla mia presa.
«Lasciami andare, ho detto!» quasi urlò lei e fui costretto a poggiare la mia mano libera sulle sue labbra per non permetterle di farci scoprire.
«Sssh!» la zittì. «Vuole farci scoprire?».
«No, voglio solo vedere! Mi lasci andare Zayn!» disse lei liberandosi dalla mano.
«No, non le permetterò di vedere, Danielle!» le urlai, sperando non mi udissero, e lei mi lanciò uno sguardo allibito ma, allo stesso tempo, sconsolato.
Crollò sul pavimento piangendo: grosse lacrime le correvano lungo le guancie per poi atterrare sul pavimento e disintegrarsi mentre lei si portò le mani sul volto per nascondere le sue emozioni, come sempre. La osservai sconvolto: lei era una delle ragazze più forti di mia conoscenza, vederla piangere per via di un cuore spezzato era … devastante, mi si strinse lo stomaco, non volevo piangesse per un maggiordomo impertinente! “Malik, ammettilo, non riesci a sopportarlo!” pensai. Non era proprio così, era lui che adorava rendersi insopportabile, tutto qui. Danielle cominciò a singhiozzare silenziosamente mentre io rimasi lì, in piedi, ad osservarla mentre piangeva il suo amore … D'istinto, mi abbassai e le presi il volto.
«M-Malik ...?» cominciò lei, ma la interruppi posando le mie labbra sulle sue.
Duro solamente qualche secondo: fù lento e tentai di essere il più dolce possibile. Appena mi allontanai, notai i suoi occhi sgranati ancora grondanti lacrime. Possibile riuscissi solo a spaventare la gente?
«Perché?» domandò lei solamente, osservandomi.
«Questo era il bacio che quel maggiordomo da strapazzo le doveva, Danielle» le risposi. «Mi dispiace non essere lui, ma lei ne meritava uno».
Mi osservò stranita, ma poi annuì.
«Va bene, Malik, grazie» disse e si avvicinò per abbracciarmi.
Anche questo non durò granché: successivamente, la aiutai a rialzarsi e diedi un altro sguardo ai due. Avevano smesso di baciarsi, ma si tenevano per mano, ed il maggiordomo osservava teneramente Niall … Dannato stomaco, cos'aveva? Che fossi veramente geloso del biondo? Ma … ma come potevo esserlo, non ero innamorato di lui, no? “No, non lo sei Malik, tu ami Harry” mi rispose il mio cervello e acconsentii. Ci allontanammo dal luogo e optammo per una passeggiata in giardino per respirare un po' d'aria fresca. Stranamente, per tutto il tragitto, Danielle non spiccicò parola ed aveva uno sguardo perso nel nulla: si sentiva davvero male … Raggiunto il giardino intorno alla villa, mi prese per una manica e mi fece accomodare su una panchina in fretta e furia.
«Ho un piano!» disse lei raggiante.
Cosa? La osservai stranita per diversi secondi prima di risponderle.
«Ma … ma non era …?» cominciai, ma m'interuppe.
«Triste, depressa, pronta a suicidarmi perchè l'amore della mia vita si è fidanzato con mio fratello?» chiese lei lasciandomi a bocca aperta. «No, mio caro, non se ho un piano pronto per essere utilizzato che faciliterà entrambe le nostre situazioni amorose».
La osservai incuriosito: com'era riuscita a riprendersi così facilmente? Evidentemente, l'avevo sottovalutata.
«Parla» le dissi sorridente.
Lei cominciò a spiegare: se qualcuno avesse cominciato ad uscire frequentemente con Louis, Harry si sarebbe ingelosito e offeso; a quel punto, sarebbe entrata in scena la mia persona, pronta a consolare immediatamente il cuore infranto del riccio e a ricucire il nostro rapporto. E perché non fare in modo che quel “qualcuno” fosse proprio Niall, così da non permettergli di spendere molto tempo con Liam? Così anche il maggiordomo sarebbe stato libero e Danielle ne avrebbe aprofittato!
«Uao!» commentai sbalordito alla fine del discorso della ragazza. «Da dove …?!».
«Da dove mi è uscito?» sorrise orgogliosa del suo lavoro. «Sono un genio, Malik, dovrebbe saperlo!».
«Ahah, ha ragione, Danielle» le dissi ridendo. «Ora devo solamente convincere Niall a passare molto tempo con Tomlinson ...».
“E non credo sarà poi così difficile ...”.

Ssssssalve popolo di EFP! :D Come va? Spero bene, anche se la scuola è cominciata per tutti, immagino ... Ma comunque! Riproviamo con 'indovina la canzone'? Ok, provate con quella di questo capitolo :3 Leggete il titolo e questo suggerimento: "Please just follow me, I thought you wanted me"

Cosa ne pensate? Credete che Danielle sia fantastica? *io sì xD* Pensate che Zayn stia impazzendo? Scrivetemelo in una recensione :D Accetto anche un "Non posso recensire, sono troppo impegnata ad ascoltare cos'hanno da dire i 1D alla radio" ... anche se poi non avrebbe senso lol #mavabbè lol

Passiamo ai ringraziamenti! :D Ok, questa volta saranno un bel po'! Eheheh! Ringrazio, prima di tutto, @IShipABullshit su twitter: sei fantastica! *^* Grazie a lei (che dovreste seguire già che ci siete ù.ù lol) ora la storia è seguita da 9 persone, ricordata da 2 e preferita da 4!!! :D *sclera per la stanza* Quindi, ringrazio anche: Always_Happy, blue drop, Clhoe (la quale mi ha anche aggiunta agli autori preferiti, quindi ti ringrazio doppiamente *^*), Didolatan, Giu1D, Larry_ThisIsTheWay, Mauretta91 e Snixx_94 per averla messa tra le seguite; Larry_ThisIsTheWay (nuovamente, grazie *^*) e Valeria1D per averla messa tra le ricordate e Larry_ThisIsTheWay (per la terza volta xD) e Wendy Stylinson per averla aggiunta ai preferiti :D Grazie *^* E ringrazio ILoveLarry e Partenopea per aver recensito :3 Pooooooi, ringrazio qualunque Larry shippers abbia trendato, l'altra sera, '#bravery': vi amo *-* Dobbiamo restare unite in questo periodo, ragazze, tutti saranno contro di noi, ma noi non ci arrenderemo >:3 (Liam: Won't stop 'till we surrender ...) Vedo che comprendi in fretta, Payne >:3 lol

Ho trovato questo su Tumblr che parla della Elounor e del contratto di El, se volete, leggetelo, dice anche come probabilmente la Elounor si concluderà e del perché dobbiamo rimanere così unite, ok? :3 
http://nomgmtprotested.tumblr.com/post/31855901277/i-just-had-a-little-thought-that-i-had-been Non posso darvi la notizia sicura al 120%, però io credo sia vero u.u

Vado a sentire l'annuncio!!! :D
Ciao e grazie a chiunque leggerà e/o recensirà :)
Clara98 & Liam :)

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** You Got To Start Me Up! ***


You Got To Start Me Up!

.:AVVERTENZE PRIMA DELL'USO (?)!:.
Sconsiglio alle persone deboli di cuore, stomaco, piede, testa, mano & co. (?) di leggere questo capitolo! Contiene una scena non adatta ai minori di 18 anni (?) Leggete a vostro rischio e pericolo u.u Anche perché l'ho scritta da schifo lol
Io vi ho avertiti e.e
-Clara98 & Kilari (ci vediamo sotto :3)

 Steso sul letto nelle mie stanze, ripensavo agli avvenimenti di quei giorni: il bacio tra Harry e Zayn, la depressione, il fidanzamento con Liam, quel bacio … Non sapevo cosa pensare! Ripensando al bacio della sera precedente, quello vicino alle cucine, beh, non riuscivo a non dirmi “Niall, Liam ti ama veramente!”. E questo mi faceva star male. Non ch'io avessi scelto lui come compagno perché ero a conoscenza del suo amore, anzi: ero veramente preoccupato di un suo “no”! Sinceramente, non ero certo del motivo per il quale avessi scelto Liam, ero persino insicuro del perché avessi scelto di fidanzarmi, in realtà … Qui, la scena tra Zayn ed Harry mi tornò alla mente: era perché volevo un bacio? O era solo perché, “Ammettilo Niall, eri geloso di Zayn!” … Mi alzai a sedere: probabilmente volevo solo far ingelosire lui, nient'altro. Eppure, Liam era contento, non avrei mai potuto abbandonarlo per qualcun altro, anche se fosse stato quello stupendo moro … Oramai l'avevo compreso: ero innamorato di Zayn Malik, il principe del Wales. Era quella la persona alla quale pensavo mentre parlavo con Liam il mattino precedente, prima che chiedessi lui di essere il mio fidanzato. Era da sempre un ottimo amico per me, e come compagno era dolcissimo e tenero … ma io desideravo Zayn. E mi dispiaceva molto per lui … I miei pensieri s'interruppero quando bussarono alla porta. Incuriosito, chiesi chi fosse: Liam era impossibile, mi aveva detto ch'era impegnato l'intera mattinata; Louis neppure, la lezione si sarebbe svolta intorno alle 12, alla fine del turno di Harry, quindi era impegnato essendo, in quel momento, le 11.30, e questo escludeva anche mio fratello; che fosse una delle mie sorelle?
«Sono Zayn».
Z-Zayn?! Per quale assurdo motivo era lì, dietro la mia porta, in attesa ch'io gli aprissi? Mi avvicinai e aprii leggermente la porta.
«Come … come mai qui?» gli chiesi.
«Vorrei parlarle, Niall» disse solamente e lo lasciai entrare.
Lo feci accomodare sul mio letto e attesi che cominciasse a parlare.
«Allora ...» cominciò alzando lo sguardo verso di me. «Liam Payne, eh?».
Cosa? N-non poteva essere, lui non poteva sapere della nostra relazione!
«Ehm, Liam Payne cosa?» mi chiese fingendo di non comprendere.
Seriamente, aveva intenzione di far finta di nulla?!
«Oh, lo sa bene di cosa parlo, Niall» disse lui, sorridendo malizioso. «Del vostro fidanzamento».
Lo sapeva! Come aveva fatto? Gliel'aveva detto Liam? Non credo … Ma allora chi? E poi: cosa voleva?
«Di cosa va parlando, Malik?» chiese visibilmente preoccupato.
“Del mio gatto che si chiama Liam Payne e si è fidanzato con il mio cane Niall Styles!” pensai. Mi alzai e mi avvicinai.
«La smetta di recitare, Styles» rispose alzandosi e avvicinandosi. «Vi ho visti durante quel bacio ...» mi sussurrò nell'orecchio destro.
Ci … ci aveva visti?! Perché quello mi rendeva, in parte, felice? Forse perché sembrava poteva essersi ingelosito?
«A-ah ...» commentò allontanandosi e spostandosi alla mia destra. «E … e anche se fosse, perché a lei dovrebbe interessare?».
Già, perché dovrebbe interessarmi? Ovviamente era per il piano di Danielle, ma … mi domandavo se potessi essere veramente essere geloso ...
«Perché» cominciò lui voltandosi e avvicinandosi lentamente. «credevo lei fosse innamorato di me, Niall».
Cosa? Era così ovvio? In pratica, quando la mia persona ancora si domandavo cosa le accadeva, lui ne era già a conoscenza?!
«M-ma di cosa va parlando, Malik?!» domandò, continuando ad allontanarsi. «Io amo Liam, ricorda?».
“Ama Liam ...” pensai senza alcun motivo. Ovviamente affermava di amare Liam, ma non era vero, no? Ero sicuro di averlo visto arrossire mentre parlava con me … vero?
«Aaah, l'ha ammesso quindi ...» sorrise lui, facendomi sentire un deficiente. «In qualunque caso, non è vero».
Ero quasi arrivato al limite, dietro di me vi era l'armadio a pochi centimetri di distanza: cosa avrei fatto a quel punto?
«Cosa le fa pensare che non sia vero?» continuò a domandarmi mentre mi avvicinavo.
Solo il fatto che ho ragione, Styles ...
«Lo so e basta, Styles» rispose lui avvicinandosi. «riesco a comprenderlo nei suoi sguardi, nei suoi rossori improvvisi ...».
Ah, quindi erano causa sua? Erano per via dell'essere innamorato? Beh, grazie Malik per avermi reso partecipe delle tue nozioni sul MIO conto … Come prima, mi spostai a destra per non permettergli di raggiungermi.
«Di cosa va blaterando?» chiese svoltando.
"Styles, smettila, ti prego! Crede che non t'abbia vista mentre arrossivi, mentre ti toccava lo stomaco pensando di dover vomitare, mentre sussultavi per quanto forte ti batteva il cuore?! Crede che non ti abbia osservato?!". Un momento: perché l'avevo osservato ...?
«Oh, non mi venga a dire che credeva di essere malato quando arrossiva o sentiva qualcosa nello stomaco, perché non lo era!» sputò lui quasi inseguendomi.
Come mai quella rabbia? E comunque, non ero malato allora? Ero veramente solo innamorato? "Beh, è logico, Niall ..." mi dissi.
«Allora non glielo dico» disse buttandola sul ridere. «Perché, comunque, non è vero ...».
“Niall, già non riesco a comprendere il mio comportamento, deve mettercisi pure lei a fare il deficiente non ammettendo d'amarmi?!” pensai infuriandomi mentre lui svoltava per un'altra volta a destra.
 
«Styles, mi sta facendo innervosire, perché non ammette che è innamorato di me e la finiamo?» chiese Zayn e notai che non scherzava: si stava veramente infuriando …
Voltai per la quarta volta. Un momento: ma la camera era un quadrato, sarei tornato al punto di prima! Beh, certo, se non vi fosse un oggetto in mezzo … il letto! “Bene, Niall, a meno che non riesci in mezzo secondo ad imparare come si fa una capriola … ho un brutto presentimento!” pensai.
«Non posso ammettere una cosa non vera!» disse quasi urlando e voltando per la quarta volta a destra.
“Perfetto, ora mi ha definitivamente scocciato! Si può sapere cosa prende a questo? Lo sa perfettamente di essere innamorato di me, perché non lo ammette?! Niall Styles, ora mi ha veramente fatto incavolare! La smetta di fuggire e lo ammetta! Ammetta di amarmi, di volermi e di essersi messo con Liam solo per ingelosirmi! “ pensai. “ ... Ma l'ultima parte ... da dove è uscita?” mi domandai. In effetti, credevo si fosse messo con Liam per solitudine … Che fossi veramente geloso?
«Certo che è vera, la smetta di mentire Niall!» mi urlò.
Ma aveva qualche problema? Perché urlava contro di me? Io ero l'unico che doveva urlare perché minacciato! Quello lì mi stava facendo incavolare, nonché preoccupare ...
 
«Ma lei scherza, Malik?! Se mi sono fidanzato con Liam vi sarà un motivo, no? Ed è il fatto che lo amo! Lo comprende o no?! Io amo lui, non LEI!» urlò il biondo.
“NO, NIALL, TU NON AMI LUI, TU AMI ME, CHIARO?! Tu non puoi amare quel damerino impagliato, ti è chiaro il concetto?? Puoi amare solo me, CHIARO?!”.
«Adesso BASTA!» urlò Zayn e mi spinse, facendomi cadere sul letto.
“Ecco, ora sono veramente fottuto”. Si avvicinò e si mise a cavalcioni sopra il mio corpo: dopo, mi prese per il colletto della camicia e mi baciò.
«Adesso BASTA!» urlai spingendolo e facendolo cadere sul letto.
Mi avvicinai, mi misi a cavalcioni sul suo bellissimo corpo e mandai a quel paese tutto, Harry, Danielle, Liam e tutti gli altri: lo presi per il colletto della camicia e lo baciai.
 
Zayn Malik si era impossessato delle mie labbra: non era questo che volevo? Non era quello che desideravo? E allora perché ero spaventato? Forse perché era infuriato, perché non era in sé … 
 
Mi impossessai delle labbra di Niall Styles: cavolo, erano magnifiche! Anche se lui non ricambiava il bacio, anche se aveva uno sguardo impaurito, non riuscivo a pensare ad altro che alle sue labbra: calde, morbide, meravigliose …
 
Però, era bravo a baciare Malik! Cominciò a piacermi quel bacio e decisi di lasciar perdere la paura: mi avventurai anch'io sulle sue labbra, esplorandole senza chiedere il permesso. Cosa potevo dire: erano stupende, perfette, cos'altro?
 
Niall cominciò a ricambiare quel bacio: l'avevo detto io che mi amava! Però volevo di più, non mi bastava quel semplice bacio sulle labbra a quel punto, io lo volevo! Cominciai a sbottonargli la camicia e a premere la lingua contro le labbra di lui …
Uno sguardo di lussuria mi fece comprendere di aver esagerato accettando il bacio: “qualcuno che mi auguri buona fortuna? Nessuno? Va bene …”. Cominciò a far saltare i bottoni della mia camicia: cosa aveva intenzione di fare?! Mi agitai più di prima quando avvertii la sua lingua che tentava di entrare nella mia bocca: n-non aveva intenzione di approfondire il bacio, vero? E se anche fosse? Non ne ero innamorato? Non doveva essere un momento stupendo quello? In più non ero mai andato così avanti, forse avrei dovuto continuare … 
Levatagli la camicia, constatai che, in un certo senso, aveva accettato quella situazione: cominciò a sbottonare la mia di camicia mentre permise alla mia lingua di raggiungere l'interno della sua bocca. A quel punto, credetti di morire: le nostre lingue si incontrarono, si toccarono … e fu la miglior sensazione mai provata!
 
Cominciai a sbottonare la sua camicia dopo che lui ebbe gettato via la mia, e diedi il “permesso” alla sua lingua di continuare. Lì, le nostre lingue si incontrarono, si toccarono … e fu la miglior sensazione mai provata!
 
Sentivo fuochi d'artificio esplodere intorno a noi, sentivo di voler sempre più …
 
Sentivo fuochi d'artificio esplodere intorno a noi, sentivo di voler sempre più … Gli sfilai la camicia e lui portò i nostri volti vicinissimi mentre il bacio continuava da un pezzo: non avevo alcuna intenzione di smettere …
 
Mi sfilò la camicia ed io avvicinai i nostri volti per permettere al bacio di continuare il più a lungo possibile: non avevo alcuna intenzione di smettere …
 
Sentii le sue mani esplorarmi il corpo, tastarlo centimetro per centimetro mentre portavo la mia mano destra sulla sua nuca e, con l'altra, toccavo il suo stupendo corpo muscoloso: sentivo di potermi sciogliere completamente …
 
Cominciai a toccarlo dappertutto: su e giù per il suo petto perfetto mentre lui metteva la sua mano dietro alla mia nuca così da lasciarmi avvicinare ancor più. Prese a tastarmi anche lui: sentivo di potermi sciogliere completamente …
 
Sentii di non poter reggere quel bacio ancora a lungo, sentii il bisogno di prendere una boccata d'aria. Probabilmente Zayn se ne accorse, perché abbandonò le mie labbra dopo qualche morso e passò al mio collo, leccandolo e mordendolo: oddio …
Cominciò a mancarmi l'aria, e notai che anche Niall aveva problemi a continuare, così lasciai andare le sue labbra magnifiche e scesi al suo collo perfetto: lo leccai, lo morsi e vi soffiai sopra … Lo sentii gemere e, dopo avergli sorriso, continuai.
«Ngh».
Cos-cos'era quello? Mi era uscito involontariamente! E … e per quale motivo Zayn sorrideva? Che … che accadeva? Certo che era estremamente piacevole tutto quello … Santa patata, me n'era scappato un altro! Cos'era quello? Rivolsi uno sguardo interrogatorio al moro sperando lo notasse.
Continuai il lavoro di prima e sentii Niall gemere di nuovo: era stupendo quanto arrapante quel suo piccolo verso … Notai il suo sguardo interrogatorio e mi bloccai per diversi secondi.
«Cosa c'è?» chiesi dolcemente, immaginando fosse la sua prima volta.
«Cosa c'è?» mi chiese con un tono dolce.
Strano, prima sembrava il diavolo in persona! Ma lasciai correre, troppo preso dal momento. E poi, si era fermato e non volevo si fermasse per troppo tempo ...
«Co-cos'erano quei … cosi?» chiesi imbarazzato.
Ma allora era veramente la sua prima volta! Insomma, non l'aveva neanche fatto con una donna? Lasciai correre per via del suo volto imbarazzato tenerissimo.
«Intendi questo?» chiesi per poi abbassarmi, morderlo sul collo e farlo gemere di nuovo.
 
Argh, mi era scappato un'altra volta! Ma allora era colpa sua se mi uscivano! Arrossendo, annuii lentamente mentre osservavo il suo volto che, dolcemente, sorrideva, anche se vi era uno spiraglio di lussuria nei suoi profondi occhi marroni.
 
«Sono gemiti di piacere, Styles» spiegai. «Significa che questa situazione è molto piacevole per lei ...».
Questo lo rese un pomodoro definitivamente: mai avevo visto in vita mia volto più dolce. Non potei trattenermi e lo baciai con più passione di prima.
 
Era piacevole quella situazione? Beh, sì, molto anche … Mi sentii in imbarazzo per non esserne già a conoscenza: insomma, non mi era mai capitato di fare … quello con qualcuno, ne avevo solamente sentito parlare! Zayn riprese a baciarmi, solo che, questa volta, più dolcemente ma più profondamente di prima (?) … Risposi, come prima, al bacio, permettendo per la seconda volta alle nostre lingue di incontrarsi: sempre stupendo e, se possibile, meglio della prima volta!
 
Niall rispose al bacio e, impaziente, fece toccare le nostre lingue: oddio, era stupendo, e, se possibile, meglio della prima volta!
“Niall, che combini? Sei fidanzato con Liam!” mi richiamò la mia mente e smisi di baciare il moro.
“Zayn, che combini? Tu ami Harry!” mi richiamò la mia mente e lasciai per diversi secondi le labbra del biondo.
“Sai che c'è?”.
“Andasse a quel paese!”.


Ssssssssssalve! :D *si nasconde per via del capitolo* Ehm, sì, lo so, fa alquanto schifo, ma capitemi, è la prima volta che scrivo una scena abbastanza spinta e ... e non sapevo come farla çwç Mi perdonate? çwç (Kilari: non ti perdoneranno mai lol) Cattiva çwç Passando alla cosa della canzone, noto che non decolla per niente (çwç) quindi ve la dirò io u.u Quella dello scorso capitolo era 'All To Myself' dei Marianas Trench, che vi consiglio vivamente u.u Quella di questo è ... *dun dun dun dun (?) lol* Start Me Up/Livin' On A Prayer delle ragazze delle Nuove Direzioni! :3 ... Di Glee se non siete gleek u.u ok? u.u Bene u.u Ma u.u perché u.u continuo u.u a u.u scrivere u.u u.u? u.u lol Ok, basta lol Una domanda: ma devo avvisarvi del nuovo capitolo via messaggi privati? Perché, non so, non sono sicura che voi lo leggiate ... Magari sono io che, non vedendo le recensioni, immagino 'sta cosa, ma boh ... #nonvifregaok

Cosa ne pensate? Credete che il motivo per cui i due hanno cominciato a scopare sia idiota? Credete che abbia scritto la scena da schifo? çwç Pensate che avrei dovuto continuarla? E pensate forse che mia moglie mi ucciderà perché ho fatto scopare prima 'sti due che la Larry? *io ne sono certa ^-^ lol* Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto qualsiasi cosa, anche un "Sono troppo intenta a far alzare le visualizzazioni di LWWY per leggere 'sta merda ewe", anche se non avrebbe senso ... di nuovo lol #macomunque

Passiamo ai ringraziamenti! :D IN PRIMIS (?) devo ASSOLUTAMENTE ringraziare mia moglie. Non mi ero accorta di tutta la pubblicità che mi avesse fatto!! :D Ti. Amo. Punto. E quindi, già che ci sono, la pubblicizzo a mia volta u.u Che ne dite di leggere questa stupenda Larry/Ziam scritta sicuramente meglio di 'sta cosa qua sopra? Ecco il link : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1255148 Sono sicura che vi piacerà u.u Poi, ringrazio Isuzumiya per aver aggiunto la storia ai preferiti e DareToDream1D, Emy_Weasley13 e _mrsmalik_ per averla aggiunta alle seguite :3 Ringrazio Partenopea, ILoveLarry e _mrsmalik_ per aver recensito e i One Direction per aver fatto uscire un nuovo signolo perfetto *^*

Ma, insomma, l'avete ascoltata LWWY??? kjfhsfisjhaiosafosighaiegfpaosighpsaoifaspisrgaosgbaiebgqirf (...) fjhaspifjhasdfphs! *^* *sviene* *si riprende* Ok, ci sono lol E' perfetta! *non riesce a trovare un altro modo per descriverla* Ed il video?? *^* fhisadjhaisdjhfdjhadjhfldjshflkahsfjdkahsjfhsadkfhsajdfhasdj (...) fjdsfiasdfaiosdjhfoias *^* *ripensa ai momenti Larry contenutivi* :') lol (Kilari: ma sai pensare ad altro? '-') Ehm ... ora che me lo fai notare ... no u.u lol Tipo che la sto ascoltando mentre scrivo 'sto pezzo *^* #nonvifregadinuovolol

Vado a finire di vedere gli iTunes Festival, guyssssssssssss (?) lol
Hope you like this chapter & thanks for whoever read it :3
Seeeeeeeeeeeeee ya! :D
Clara98 & Kilari :)

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** See If I Care ... ***


See If I Care ...

 Abbandonai il giardino verso le 12.10: stranamente, Niall non era sceso per prender parte alla sua lezione, così mi incamminai verso le sue stanze per comprendere cosa gli fosse accaduto. Non ero poi così preoccupato: dopotutto, erano solo dieci minuti, probabilmente si era appisolato ed era ancora lì, steso sul suo letto. Tentai di convincere Lou a seguirmi, ma lui disse di volersi riposare e non insistetti. Però ero spaventato: non avevo visto Malik in giro e credevo potesse spuntare da ogni angolo ch'io giravo! Insolitamente, neppure Danielle l'aveva visto … Ne venni a conoscenza quando la ragazza mi si avvicinò preoccupata e mi chiese se sapessi la sua locazione.
«No, non lo so, scusa» risposi lasciandomela alle spalle.
Chissà dov'era finito … Accantonai quel pensiero mentre salivo le scale: cos'erano quei rumori? Il piano sembrava deserto, eppure sentivo dei suoni ovattati di sottofondo: cosa stava combinando Niall? Cancellai l'opzione dell'appisolamento e arrivai alla porta della sua stanza: non volevo essere nel torto, ma … sbaglio o quelli erano gemiti? Che Niall stesse facendo quello che stavo pensando? M-ma no, era troppo innocente per quello, giusto? Eppure i suoni erano abbastanza distinti e, in più, erano due le persone … Imbarazzato, mi feci avanti per bussare quando notai che la porta era aperta. Senza troppi complimenti, l'aprii … E “Oh porca patata!” pensai. Niall era steso sul letto e … e Zayn era sopra di lui e … ed erano senza maglia e …. e l'ultimo era sul punto di levare i pantaloni al primo e … “Harry, li hai interrotti, non vedi che ti stanno guardando male?!” pensai, ma non riuscivo a crederci! Il ragazzo che solo due sere prima mi aveva baciato, ora era a letto con mio fratello! In più, i due sembravano essersi divertiti parecchio, e avrebbero anche continuato se non fossi “intervenuto” io.
«N-non è come sembra, Harry ...» riuscì a biascicare Niall, rosso in volto, mentre Zayn si spostava per permettergli di alzarsi leggermente.
«No, in realtà è come sembra» commentò il moro, lasciando un bacio umido sul collo al biondo.
«Z-Zayn!» protestò lui, allontanandoselo rapidamente mentre arrossiva ancor più.
«Andiamo, tanto l'ha già capito …» disse l'altro avvicinandosi e riprendendo a baciarlo sul petto.
«S-smettila!» urlò il biondo opponendo resistenza.
Li fissai con gli occhi sgranati: non sapevo se ridere della situazione o pensare fossero impazziti completamente …
«E-ehm, n-non ti preoccupare, f-fa con comodo, dirò a-a Louis di-di rinviare la … la lezione» dissi congedandomi.
Successivamente sentii delle voci, probabilmente stavano discutendo sul da farsi, ma non riuscii a cogliere la fine della loro conversazione perché scesi le scale: lì incontrai Danielle.
«Ora l'hai vis-» cominciò lei, ma la interruppi bruscamente arrossendo.
«Sì, sì, l'ho visto anche troppo!» dissi e mi allontanai.
«Eh?» chiese Danielle, ma non mi voltai per risponderle.
Finalmente in giardino, arrivai sul punto dove Louis era steso e mi sedetti accanto a lui prendendo fiato dopo la corsa: ma cosa …?!
«Allora, dov'è Niall?» chiese lui, guardandomi stranito per l'assenza di mio fratello.
Ancora non sapevo se scoppiare a ridere per la situazione o mettermi a piangere perché mio fratello era caduto nella trappola del 'nemico' … 
«Ha-ha chiesto di rinviare la lezione, è possibile?» domandai, sempre con gli occhi sgranati.
«Sì, certo» annuì lui. «Tutto a posto Hazza?».
«Non crederai mai a quello che ho visto ...» risposi ridendo istericamente.
«Ehm, cosa avresti visto di preciso?» chiese lui alzandosi su un gomito, ridacchiando e poggiando una mano sulla mia fronte. «No, non hai la febbre, allora stai impazzendo!».
“Per. Favore. Togli. Quella. Mano. E. Smettila. Di. Essere. Così. Perfetto. O. Non. Risponderò. Delle. Mie. Azioni. Ed. Emulerò. Niall.” pensai. Un momento: cosa avevo appena formulato nella mia testolina ricoperta di ricci? Non riguardava per niente il 'portarmi a letto Louis', vero? N-no, non era successo, era impossibile. “Styles stai impazzendo, l'ha detto anche Tomlinson!” ammisi.
«Ho-ho appena visto Niall ...» cominciai incrociando lo sguardo di Lou. «... a-a l-letto con … con Zayn!».
«Cosa?!» sgranò gli occhi Louis.
Annuii e scoppiai a ridere: avevo scelto la risata alla fine. Lou non era dello stesso parere, da quanto sembrava.
«Ma … ma perché ridi?!» pose la domanda ridacchiando.
«Uno, perché sennò piangerei! E due,» risposi avvicinandomi a lui. «lo stai facendo anche tu!».
«Vero!» concesse lui, allantanandosi di colpo e perdendo l'equilibrio, così da cadere nell'erba e, da lì, prender a ridere più forte.
Dopo diversi minuti di risata totale, riprese a parlare.
«Ma, ma chi era sopra?» chiese mentre la risata sciamava lentamente.
«Zayn» risposi asciugandomi le lacrime dal troppo ridere.
«Ahah, oddio, riesci a immaginare Niall sopra?» continuò lui, riprendendo a ridere.
«Aahah, smettila!» gli risposi ridendo e dandogli un leggero pugno sulla spalla.
«Styles mi ha fatto male!» disse lui ridendo.
«Solo per quel colpetto?» chiesi dandogliene un altro. «E ora?».
«Oddio, Styles, fa malissimo!» continuò proponendo una faccia alquanto ... strana.
Un momento, possibile che …
«Tomlinson, lei non starà fraintendo le frasi spero!» dissi ridendo a mia volta
«In realtà ...» sussurrò avvicinandosi al mio orecchio sinistro. «... io non ho fatto niente, è stato lei a fraintenderle, Styles».
Arrossii violentemente: n-non era vero, no? Era stato lui a cominciare con quelle frasi dallo strano doppio senso e quindi … Beh, in effetti lui non aveva detto niente … “Allontanati, ti prego, sei troppo vicino Lou ...” pensai. Come mai ero così preoccupato della vicinanza? Non era un problema, no? Beh, anche se lo fosse stato, oramai non lo era più perché si era allontanato … “Seriamente, Styles, dovresti fare pulizia nella tua mente e arrivare a capo di qualcosa perché oramai non ti riconosco più!” pensai e annuii  a me stesso.
«Harry» cominciò Louis. «perché hai annuito?».
Ops, non credevo di essermi mosso veramente!
«Ehm, niente» risposi, abbassando il volto.
“Punto uno: com mai qualsiasi frase o azione compiuta da Tomlinson è destinata a farmi arrossire senza alcun valido motivo?” …
«Hazza, credo tu stia veramente impazzendo» rise Lou mentre io sorridevo preoccupato.
Probabilmente aveva ragione …
«Tutto a posto, Harry? È la terza volta che ti sorprendo sovrappensiero ...» mi chiese avvicinandosi.
“Punto due: perché la sua vicinanza mi è così difficile da sopportare?” …
«C-certo che va tutto bene» risposi in fretta allontanandomi.
«Mmh, non credo!» osservò lui e si avvicinò nuovamente. «Sei sicuro di non avere niente? Mi sembri sovrappensiero ...».
Oddio, era troppo vicino! “E se avesse intenzione di spingermi sull'erba e farlo lì? N-non sono pronto, non mi piace molto farlo sull'erba poi!” riflettei. N-non avevo appena ri-pensato al far cose sconcie con il mio insegnante di scherma, vero? “Punto tre: come mai tutti i miei pensieri sono incentrati su lui? … Anche questo?” …
«Beh, s-sai com'è, ho da poco visto mio fratello in quello stato ...» risposi, buttandola sul ridere.
Evidentemente, non l'avevo convinto.
«Mmh, sicuro?» domandò.
«Certo, non preoccuparti» sorrisi tentando di rassicurarlo.
Missione fallita.
«Comprendo, non vuoi parlarne con me, Styles ...» disse lui sospirando ed allontanandosi.
«N-no!» dissi prendendolo per un braccio e bloccandolo.
E se ne avessi parlato con qualcuno?

Ssssssssssalve :D Finalmente ci sono riuscita, è la seconda volta che sistemo 'sto capitolo perché EFP me l'aveva cancellato T.T #macomunque Questo capitolo, seppur abbia un inizio alquanto stupido *lol*, è molto importante perché Hazza comincia a porsi alcune domandine che saranno utili nel prossimo capitolo! Eheheh lol #andandoavanti Mentre mi drogo di LWWY, per chi non l'avesse ancora capito, scrivo qui la scaletta dell'angolo dell'autrice *che sarebbe questo anche se sembra più l'angolo dello sclero atomico lol* Allooooooooooora: -annunci&capitolo (che poi sarebbe questo);
-recensioni&domande;
-ringraziamenti;
-sclero totale *che potete anche non leggere perché è tipo uno sfogo personale che scrivo perché m'ingolla lol*;
-saluti :3
Per il resto, la canzone di questo capitolo è ... *rullo di tamburi* ... Hit Me With Your Best Shot/One Way Or Another by New Directions ft. Trouble Tone! Volate (?) ad ascoltarla perché è fantastica *^* Per chi l'avesse indovinata dal titolo, complimenti u.u *anche se è un po' difficile lol ... e non c'entra manco molto lol*

Cosa ne pensate? Credete che Harry abbia fatto male ad entrare nella stanza? E che Zayn sia fantastico? :') *perché io lo penso lol* Pensate forse che Lou sia preoccupato per quello che accade al riccio? E che Hazza abbia i pensieri veramente confusi? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche 'Va a cagare, sta fan fiction non ha senso', lo accetto comunque u.u #muchlove (?) lol

Passiamo ai ringraziamenti! :D Ok, prima di tutto, ringrazio DareToDream1D per aver recensito praticamente OGNI capitolo della fan fiction in solamente due giorni *^* *per non parlare dei complimenti di cui vado ancora vantandomi lol* #sclero Poi ringrazio anche Larry_ThisIsTheWay per aver recensito i primi due capitoli e chiedo nuovamente venia per non essermene accorta subito çwç *si inginocchia* Perdonami çwç Pooooi, ringrazio Welikenanana per aver aggiunto la storia ai preferiti (io seguo una sua storia, mi sento onorata *^* lol) e Abaffoni1 e Firelight_ per aver aggiunto la storia alle seguite :3 Che bello, aumentano di volta in volta *^* *si squaglia* Ok, voglio bene a tutte voi *-* Anche se non lasciate una recensione lol E per ultime, ma non sono le meno importanti, ringrazio mia moglie, Partenopea, DareToDream1D e _mrsmalik_ per aver recensito lo scorso capitolo :3 Sono contentissima che da una recensitrice *ti amo comunque mogliettina mia <3* sono arrivata a quattro :') E' bellissimo *^* 

Ok, in questi giorni sto veramente di merda T.T Ieri stavo praticamente morendo di freddo per via della febbre, del mal di testa e del mal di gola, mentre oggi ... lasciamo perdere perché odio parlare dei miei problemi intestinali T.T (Leo: ma allora che lo scrivi a fare? .-.) Zitto Howard, tanto questo non se lo cagherà nessuno ewe E quindi scrivo le più grandi cazzate che mi passino per la testa lol *canta LWWY* Mi sto drogando di questa canzone :') E' successa la stessa cosa con Caraphernelia lol #macomunque Se qualcuno sta leggendo 'sta parte, voglio chiederti un piccolo favore: leggi QUI (
http://nomgmtprotested.tumblr.com/post/30023524507/posting-this-in-the-larry-tag-because-they-are-the) e QUI (http://bullshippingstylinson.tumblr.com/post/32118135870). La prima riguarda una cosa scioccante sul mgmt e su una ragazza che è stata costretta a bloccare il suo account twitter e il secondo parla di un momento Larry di cui non mi ero accorta per niente ed è una cosa fjhsaijfhfjahsdfkjshgflsdjhla *^* Hazza :') lol E poi, volevo dirvi che il qui presente --->(Leo: io?) Yeah, Leo Howard, per chi non lo conoscesse, è un bellissimo modello che interpreta Jack in Kickin'It - A Colpi Di Karate su Disney Channel XD, mi chiedevo se qualcuno lo conoscesse ... #tantoper

Ok, grazie a chiunque leggerà & recensirà :3
Ciao ciao :3
Clara98 & Leo :)

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** How Did You Get Here Under My Skin? ***


How Did You Get Here Under My Skin?

 «N-no!» ribattei, prendendolo per un braccio e bloccandolo.
Quella “cosa” era andata avanti per troppo, era giunto il momento di arrivare a capo di qualcosa e con chi potevo parlarne se non con il diretto interessato? Mi osservò preoccupato.
«Allora vi è veramente qualcosa» disse senza divincolarsi dalla mia presa. «Cosa c'è che non va, Hazza?».
“Si preoccupa così tanto per me …” ovvio, eravamo amici, no? Notai quanto fosse muscoloso il suo braccio …
«E-ehm,» cominciai incerto. «vi … vi sarebbe questa … ragazza ...».
«Oh» disse lui, allontandosi leggermente e non permettendo alla mia mano di mantenere la presa. «Qual'è il suo nome?».
Cavolo, come si poteva chiamare una ragazza immaginaria il cui unico scopo di esistenza era quello di celare al mio insegnante di scherma che, in realtà, era la sua persona della quale stavamo discutendo? Luisa? Ehm, no, troppo ovvio … Momento, Niall mi aveva parlato di quella ragazza incontrata in paese …
«Clara!» risposi con abbastanza foga, arrivando alla soluzione di quel complicato rompicapo. (NdA: il fatto che la ragazza di cui parla Harry e l'autrice abbiano lo stesso nome è una COMPLETA coincidenza, chiaro? u.u eheheh)
«Oh, bene» continuò Louis. «E … e le piace?».
«E-ehm, è … è questo il punto» dissi abbassando lo sguardo: per quale assurdo motivo mi sentii avvampare? «N-non riesco a comprendere se … se mi interessa in quel senso o … o se è solamente un'amica ...».
L'avevo ammesso: avevo ammesso che oramai ero confuso su quanto mi accadeva intorno, che non comprendevo se Louis era qualcosa di più di un semplice amico … La situazione mi innervosiva: avevo un brutto presentimento … 
«Beh, come ti comporti quando sei con lei?» domandò lui, abbassando lo sguardo per un paio di secondi, per poi rialzarlo e regalarmi un … falso sorriso?
Perché quel sorriso finto? Che avessi detto qualcosa di sbagliato? “Harold, se continui così ti esploderà il cervello!” pensai e sospirai: ma cosa mi prendeva?
«Quando sono con lei discutiamo, ci divertiamo, facciamo scherzi l'un l'altra … Però, poi, vi sono dei momenti nei quali … non so, arrossisco senza motivo, mi sento strano ...» dissi, tentando di spiegare come mi sentissi in sua presenza: cominciai a credere seriamente che vi fosse qualcosa di sbagliato nella mia persona …
«In che senso si sente strano?» chiese lui aggrottando le sopracciglia.
“E io che ne so, Tomlinson? Se ho detto che è strano vi sarà un motivo, no?!” pensai: non impazzire, Harold …
«N-non saprei come spiegarlo ...» risposi con lo sguardo rivolto ad un interessantissimo filo d'erba.
«Posso provare ad indovinare?» cominciò Lou. «Farfalle nello stomaco, cuore che batte a mille, rossore improvviso, desideri incomprensibili, pensieri insoliti, ma sempre rivolti a … lei, e confusione devastante, sono alcuni dei “sintomi”? Ah, e ... vi siete mai ... insomma, baciati?».
«Louis William Tomlinson, sei entrato nella mia testa o cosa?! Oddio, quindi sei anche a conoscenza della ...» cominciai sgranando gli occhi, ma mi bloccai: ero sul punto di rivelargli della, ehm, scena dell'erba …
«Ahah, no, non sono entrato nella tua mente» rispose ridendo. «A conoscenza di cosa?».
Ops.
«Ehm, di niente!» risposi rivolgendogli un sorriso imbarazzato.
«Va bene ...» acconsentì lui rivolgendomi uno sguardo del genere “Questo sta male”. «Comunque, lei, Styles, ha questi sintomi? E poi, non ha ancora risposto alla mia domanda ...».
«Ehm sì ...» annuii lentamente preoccupato, quando mi ricordò della domanda. «Beh, in effetti, un bacio vi è stato ...».
«E ... e l'è piaciuto?» domandò nuovamente lui.
Arrossii violentemente: quel bacio, quel piccolo incontro di labbra avvenuto solamente qualche giorno prima, quello prima del litigio ... mi era piaciuto? Insomma, con la mente, quando ero deluso dal suo comportamente, mi ero chiaramente detto che mi aveva disgustato, ma ... era vero? Il ricordo di quel giorno raffiorò tra i miei pensieri, il che mi rese ancor più rosso in volto, se possibile: quelle sue caldi labbra che avevano promesso di proteggermi ... "Harry si può sapere che ti prende?!" mi domandai preoccupato. Bene, stavo seriamente impazzendo! Eppure mi ero sentito protetto in quei pochi secondi, che mi fosse piaciuto seriamente? Annuii lentamente alla risposta di Louis: un piccolo verme continuò ad insinuarsi nel mio cervello, non premettendo nulla di buono ...
«Oh, beh, mi dispiace riferirglielo, Harry, ma lei ...» cominciò Lou. «... è innamorato».
C-cosa?? N-no, n-non era possibile! I-insomma: io ero Harry Styles, non potevo essermi innamorato del mio insegnante di scherma, giusto? Eppure, mi sembrava così vero … No, non era possibile, punto.
«Ahah, tu … tu scherzi, vero Tomlinson?» domandai, osservandolo preoccupato.
«Ehm, no, se provi quello che ho descritto sei innamorato, Harry … a meno che non ti venga da rimettere, ti prenda un infarto, ti arrivi la febbre, o impazzisci completamente nello stesso istante» rise lui.
“Lou, non ridere, ti prego, a me viene da piangere” pensai guardandolo in volto. Non potevo essere innamorato di lui, no? Era un ragazzo! Non ch'io fossi contro gli omossessuali, sia chiaro, ma semplicemente non ero uno di loro! “E ora?” pensai. Anche se non volevo credere a Louis, mi rimaneva ancora quel pandemonio nel cervello! Dovevo scegliere tra l'accettare le parole di Tomlinson e, non so, tentare di conquistarlo? Oppure lasciar perdere tutto e rimanere coi pensieri alla deriva. Dopo quel ragionamento … continuai a preferire la seconda opzione.
«Come mai non vi vuoi credere, Hazza?» chiese lui avvicinandosi. «Dopotutto, è solo innamorato di una donna, no?».
Di una donna …
«Hai ragione, Lou, ma mi sembra comunque strano» risposi sorridendogli tristemente. «Insomma, sono Harry Styles, no? Non … non mi sono mai innamorato seriamente».
«Cosa ti fa pensare che sia serio?» chiese lui, sistemandosi accanto a me.
Cavolo, era vero. Nessuno aveva netto fosse una cosa seria, non poteva essere una semplice cotta? Poteva. Quindi, mi sarebbe passata, no? Certo, se l'avessi mai avuta, ovviamente.
«N-non so» risposi posando il mio sguardo su un paio di occhi azzurri: però, erano sempre stati così stupendi?
“Styles? La vuoi smettere di fare l'innamorato? O vuoi finire con lo sposarti Lou?” mi rimproverai. Scusa cervello, ma non era colpa mia se quegli occhi erano veramente stupendi …
«A proposito di matrimoni, Danielle!» quasi urlai di scatto.
«Chi ha mai parlato di matrimoni?» chiese stranito Lou.
Ops, per la seconda volta. “Cuciti quella bocca, Styles!”.
«Ehm, ne discutevo con il mio cervello!» risposi senza riflettere.
“Complimenti, Styles, volevi sembrare un pazzo? Perché ci sei riuscito!”. Louis continuò ad osservarmi stranito. Ma sorvolai.
«Danielle si trovava ai piedi della scalinata! Siccome mi ha visto scendere di corsa in seguito alla visione della … scena, si sarà incuriosita! E se ...» cominciai, alzandomi dall'erba, ma Louis mi interruppe.
«Avesse visto anche lei la scena?» completò la frase, alzandosi a sua volta.
Annuii sistemandomi il completo.
«Vado a controllare, vieni?» chiesi nervoso: insomma, la situazione era già preoccupante di suo, non volevo anche un Malik pervertito apparso magicamente da dietro un angolo che mi prendeva per una cosa a tre ... Con Louis mi sarei sentito decisamente più al sicuro ...
Lui annuì e ci incamminammo a passo affrettato verso la villa, passammo rapidamente per i numerosi corridoi della villa e tentammo di trovare la ragazza, che sembrava svanita! “Non è che l'hanno presa con loro?” pensai sconcertato, quando la notai in salotto, mentre sorseggiava una tazza di tè.
«Danielle!» urali quasi senza fiato per la ricerca.
Lei si voltò e mi sorrise: «Salve, fratello, spero ti sia calmato rispetto a diversi minuti fa».
Sospirai e, con Louis al seguito, entrai nella stanza, ove un uomo sulla cinquantina d'anni era intento a suonare un brano al pianoforte, Mozart, credo.
«A proposito di ciò, Danielle» cominciai, sperando non avesse visto. «hai poi incontrato Malik?».
La ragazza mi osservò per diversi secondi, successivamente, richiamò l'attenzione del pianista e gli chiese, gentilmente, di uscire; compiuto ciò, si alzò, si lisciò le pieghe dell'abito rosa confetto da lei indossato, in seguito all'aver poggiato la tazza dalla quale stava bevendo su un tavolino accanto alla morbida poltrona dalla quale si era alzata, e mi sorrise.
«So cosa intendi, Harry» rispose lei. «Sì, li ho visti ... ed erano davvero carini».
«Cosa?!» la guardai allibita.
Insomma, mia sorella aveva appena scorto nostro fratello minore ed un principe, per lo più sconosciuto, a letto insieme … e lei pensava fossero carini?! Cosa vi era di carino in due persone che … che lo fanno?!
«Non hai compreso qualcosa, fratello?» domandò lei, innocentemente.
«Danielle, ti sei accorta di aver detto che tuo fratello ed il tuo futuro marito sono “carini” insieme mentre … mentre sono impegnati in … quello?!» chiesi con gli occhi sgranati.
Lei annuì sorridente e si avvicinò alla mia persona, portando le sue labbra vicine al mio orecchio sinistro.
«Zayn è costretto a sposare uno Styles, Harry,» sussurrò lei. «non me».
Cosa? Era … era per questo che lei era così contenta?! Non la credevo così … così bastarda, ecco! “Uno Styles”: che quando mi aveva baciato stava solamente tentando di comprendere se fossi lo “Styles” giusto? "A questo punto, avrà baciato anche Danielle? Ed Eleanor?".
«Danielle!» la chiamai mentre lei si apprestava ad uscire.
«Sì, fratello? Sei per caso confuso?» chiese con aria … bastarda, appunto.
«No, non proprio. Mi domandavo solamente se Malik ti avesse mai baciata» risposi sorridendole.
Lei arrossì leggermente e si voltò, uscendo dalla stanza senza rispondere. Conclusione: anche lei era stata baciata. Che fosse giunto il turno di Eleanor? E anche se fosse stato il suo 'momento'? Sarei dovuto esserne preoccupato? Insomma, erano comunque questioni sue se veniva o meno baciata da Zayn, no? E se alla fine avesse scelto lei? Sinceramente, quella era una possibilità alquanto improbabile, non solo perché sembrava aver scelto Niall, ma anche perché lei non gliel'avrebbe mai permesso, ma sorvolai.
«Se ha baciato anche lei» cominciai a sgomitolare i miei pensieri, sedendomi su una panca lì accanto. «allora rimane solo Eleanor ...».
«Mh» commentò Louis, prendendo posto accanto a me.
«Non ti interessa per niente mia sorella, vero Lou?» chiesi ridacchiando.
«Per niente, Hazza» rispose lui ridendo.
«Speravo in un'altra risposta» dissi, cominciando a ridere a mia volta.
«Io speravo in un'altra persona ...» sospirò distrattamente lui.
Un'altra persona? Cosa intendeva? Un'altra persona da baciare per Malik? Un'altra persona che la baciasse?
«Cosa?» domandai osservandolo.
Lui si voltò e mi squadrò come se fossi impazzito.
«Lou, ti sei accorto di aver detto “io speravo in un'altra persona”?» posi riprendendo a ridere.
«Ehm, in realtà no» rispose ridendo a sua volta.
Passammo un'altra trentina di minuti in quel modo: perché non potevamo rimanere lì, così, per sempre? Noi due, qualche risata, qualche scherzo, e nient'altro, senza fratelli impazziti, sorelle bastarde, o principi che si fanno l'intero reame! “Harry, ammettilo, ti sei innamorato di Louis Tomlinson ...” pensai. E se fosse vero?

Sssssssssssalve :D Ok, è la seconda volta che sistemo il capitolo, sono distrutta çwç Però, devo comunque darvi delle notizie, quindi sarò essenziale u.u
Notizia numero 1! Il prossimo, se non l'avete notato, è il *dun dun dun dun* 20ESIMO capitolo!!! *^* Ma vi rendete conto, siamo a 20!! Sono contentissima!! *^* *balla per la stanza* Siccome voglio festeggiare (?), il prossimo sarà un capitolo un po' particolare :3 Tecnicamente, l'avrei dovuto postare a parte, tipo un 'What If' o un 'Missing Moments' perché mi sembrava troppo lungo come capitolo e ... e non mi andava di stancarvi o di riempire la pagina di cazzate çwç Ma ho notato che, man mano che la storia va avanti, menzionare quel capitolo è diventato frequente, quindi ho deciso di postarlo la prossima volta, condendi (?)? :3 Spero di sì u.u Ok, siccome vi voglio taaanto bene, vi posterò una preview (?) of the next chapter ;)

Ritrovarmi in quella villa, dopo anni di distanza dall'ultima volta, era veramente insolito, ma splendido: sarei riuscita ad incontrare il mio amore di nuovo e, questa volta, saremmo rimasti insieme per l'eternità! --- «E' per lei, da parte di una donna speciale».
«Una donna speciale?» chiesi guardandolo stranito. ---- «N-non ho … non ho passato un-un'altra serata con M-Malik!» sussurrò in fretta il biondo, arrossendo velocemente. ---- «Ehm, grazie per cosa?» chiesi stranito.
«Beh, non era un complimento quello sugli occhi?» domandò lui alzandosi leggermente per potermi guardare. ---- «Ti amo, Boo» gli dissi sulle labbra.
 
Cosa ne pensate di questo piccolo spoiler? ;) Vi piace? eheheh lol
Notizia numero 2! ... Ah, sì, ok, allora, questa avrei dovuto aggiungerla allo scorso capitolo ma me ne sono dimenticata quindi lo scrivo qui u.u Siccome mi dispiaceva troppo che, per una stupida interuzzione, la Ziall smettesse di sgnaccherare, stavo pensando di scrivere una 'Missing Moments' con quello che è successo DOPO l'interruzzione di Harry, che ne pensate? Fatemi sapere, please *fa occhi dolci*
Notizia numero 3! Siccome me la sono dimenticata *perdonatemi* passerò direttamente alla quarta u.u In pratica, avrei pensato a tre ff da scrivere e vorrei sapere se, quando *e se* le posterò, vi piacerebbe leggerle :3 Lo so che tre sono tante, ma l'ispirazione è arrivata proprio in questi giorni e non ci posso far niente, scusate çwç Ok allora, sono:
-Can We Start Again? (Larry + Ziall o Ziam o Nosh, sono indecisa uu"/Song-fic/Long/Rating arancione, forse rosso eheheh)
-You Keep Passing Me By *titolo provvisorio* (Ziam/Song-fic/OS/Rating ... giallo, non so çwç)
-NONHOIDEADELTITOLO *titolo provvisorio lol* (Nosh + Ziam + Larry/OS/Rating verde)
Sì, lo so che così non possono interessare per niente e, tecnicamente, a voi non interessa sapere che sto scrivendo 'ste cazzate, ma per favore fatemi sapere se vi interessa qualcosa, ok? çwç Glassie :'3
Per la canzone del capitolo, probabilmente la conoscete, è Here We Go Again by Demi Lovato :) Adoro quella canzone *^*

Cosa ne pensate? Credete che Hazza sia innamorato di Lou? O ne siete certi? *c'è differenza tra la certezza e la verità, lo dice anche il mio prof di scienze u.u #nonvifrega* Pensate che Danielle sia una pervertita? O che, più semplicemente, sia una bastarda coi fiocchi? lol Scrivetemelo in una recensione :)

Passiamo ai ringraziamenti! :D Ringrazio DareToDream1D, Partenopea, ILoveLarry e _mrsmalik_ per aver recensito lo scorso capitolo :3 Ringrazio anche i 17 che seguono la ff, l'unica che la ricorda e gli 8 che la preferiscono (?) :3 Vi ringrazio di cuore *^* Spero che il 'regalo' di dopodomani vi piacerà *^* Vi voglio un mondo di bene e grazie ancora per seguire questa ff *^* *manda baci allo schermo*

Stamattina un gatto nero mi ha tagliato la strada ^-^ Dovete sapere che sono molto superstiziosa ^-^ No, non sono corsa via come una cogliona attirando lo sguardo stranito dell'unico passante lì vicino *per fortuna* ^-^ ... Sono un'idiota, lo so çwç Per fortuna non è andata così male u.u Insomma, sono andata bene nel test d'ingresso di scienze, ho compreso la lezione di matematica *cosa incredibile o.o* e non sono stata interrogata in italiano :3 Solamente il braccialetto che mi ero comprata quasi 2 anni fa se n'è venuto. Insomma, non è una cosa tragica, no? Beh, non lo sarebbe se quel bracciale non fosse uno di quelli che, quando te lo leghi al polso, servono ad esprimere un desiderio, il quale si avvererà quando si staccherà ... e ho sperato con tutta me stessa che il ragazzo che mi piaceva *e sottolineamo 'piaceva' perché ora lo odio ^-^ çwç* si mettesse con me çwç Sinceramente, non sono molto sicura che funzionerà perché sono una cessa così cessa che il cesso è il mio gemello (?), però sono comunque nervosa çwç 

Vaaaaaaaaaaaaado a rispondere a mia moglie :3 *non vi frega*
Grazie a chiunque leggerà e/o recensirà :)
Clara98 & Zayn :)

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** And I Fear I Can't Take It ... ***


And I Fear I Can't Take It ...

 Ritrovarmi in quella villa, dopo anni di distanza dall'ultima volta, era veramente insolito, ma splendido: sarei riuscita ad incontrare il mio amore di nuovo e, quella volta, saremmo rimasti insieme per l'eternità! Valcai la soglia del portone dell'ingresso lentamente, alzando leggermente l'abito viola da me indossato per evitare di calpestarlo, ed osservai l'ambiente: non vi erano stati dei seri cambiamenti, il che mi rese decisamente più semplice trovare le stanze dei maggiordomi, dove avrei consegnato il dono per il re ad uno dei suoi fedelissimi servi … A quei tempi, non ero innamorata del mio re quanto lo ero in quel momento, ma lo ero comunque: passavo le giornate nella villa, chiacchierando con lui, passeggiando con lui e divertendomi. Era così magico quel periodo … Solo io e lui, il mio Robin, e nessun altro … O, per lo meno, nessuna scocciatrice! Infatti, in seguito all'allontanamento della mia persona da corte, causata da un ordine da parte del re dell'epoca per non so quale assurdo motivo, una donna, che scorsi diverse volte per il paese, prese il mio posto, diventando ufficialmente la fidanzata di Robin, nonché sua futura moglie e, quindi, futura regina. Aaah, la rabbia che ancor m'assale ripensando a quel fatidico giorno in cui vennero incoronati sovrani! Ero l'unica che potesse passare l'intera vita con Styles, L'UNICA! E non per via della corona che, in realtà, non m'allettava parecchio: tutte quelle responsabilità, quelle cerimonie a cui prender parte, molte delle quali noiosissime! No, io desideravo Robin! E nient'altro: lui era mio, come io ero sua, e quel giorno, l'avrei provato. Mi incamminai spedita attraverso i corridoi enormi quanto deserti, ch'erano di casa in quell'enorme tenuta, quando notai uno specchio alto alla parete. “Oh, bene, così potrò sistemarmi!” commentai raggiante nella mente, e mi avvicinai: i miei capelli marroni, le cui ciocche davanti arrivavano alla scollatura dell'abito, cadevano perfettamente, l'abito mi stava una meraviglia ed i miei occhi blu (?) scintillavano nella semi oscurità di quel luogo causata dalla tarda ora. “Sono magnifica” osservai sorridendo e abbandonando lo specchio mentre riprendevo la camminata. Osservai, per un secondo, la boccetta ch'era nelle mie mani: quella sarebbe stata la soluzione di tutto! Un sorso di quella pozione preparata dalle mani di un'innamorata persa, ovviamente la mia persona, e chiunque l'avesse bevuta avrebbe cominciato ad agire d'istinto, senza pensarci: il primo pensiero fugace che sarebbe passato lui per la mente, l'avrebbe messo in pratica. Donando quella al re e lasciandogliela deglutire lentamente, lui avrebbe mostrato a tutti il suo amore nei miei confronti e sarebbe tornato nelle mie braccia, ne ero certa! Niente più Anne, saremmo ritornati ad amarci apertamente come i bei vecchi tempi … Non ero forse un genio? Alla fine, ore e ore, mesi e mesi passati su quei libri di stregoneria prestatimi da un'anziana signora con la quale mi ero scontrata per strada, sarebbero stati ripagati completamente, anche con un solo bacio dal mio amore! Niente mi avrebbe fermato quella volta, ero sicura di riuscire nella mia impresa: cosa avrebbe mai potuto fermarmi? Raggiunsi, finalmente, la stanza ove i maggiordomi riposavano e bussai alla porta in legno, attendendo che qualcuno mi aprisse. Alla fine, un ragazzo dai capelli marroni sul biondo e gli occhi simili aprii, chiedendomi chi fossi.
«Sono la dama Caroline Flack, caro» risposi sorridendogli.
«Ehm, scusi, chi?» domandò lui voltandosi un secondo per poi tornare ad osservarmi stranito.
Evidentemente era nuovo lì: lo perdonai mentalmente e sospirai.
«Una dama» risposi brevemente. «Ho qui un dono, mi può aiutare a consegnarlo?».
«Se è per un reale, certamente» rispose lui sorridendomi leggermente.
«Perfetto» dissi raggiante. «Consegni questo a Styles, gli dica che è “da parte di una donna speciale”».
«Styles?» chiese lui voltandosi e indicando col capo un biondo ragazzo accovacciato per terra con le lacrime agli occhi.
Chi era quel ragazzino? Mah, probabilmente un suo cugino. Chissà per quale motivo piangeva … Beh, non era quello l'importante.
«No, non lui» risposi scuotendo leggermente il capo. «L'altro».
«Oh, bene» disse il ragazzo, prendendo la boccetta e sorridendo. «Sarà recapitato al destinatario rapidamente, signora Flack».
S-signora?! Come osava quel piccoletto utilizzare col mio stupendo cognome l'appellativo “Signora”?! Se non mi fosse stato utile, avrei già compiuto su di lui un sortilegio!
«Bene, ci conto» conclusi infastidita e mi allontanai dalla sala a passo spedito senza troppi complimenti.
“Signora! Pfui! Sono una signorina, io!” pensai attraversando i corridoi a grandi falcate.
 
«Signorino Styles?».
Liam entrò nel salotto, ove la mia persona era intenta ad ascoltare un brano al piano, trasportante nelle mani un oggetto alquanto insolito.
«Sì, Liam?» risposi alzandomi e avvicinandomi al maggiordomo.
«Questo» disse lui, porgendomi l'oggetto. «E' per lei, da parte di una donna speciale».
«Una donna speciale?» chiesi guardandolo stranito.
Che fosse quella là … come si chiamava … Hanne! Che fosse lei? O forse … Felicity?
«E' stata lei a dirmi di riferirle ciò» rispose Liam e, detto questo, abbandonò la stanza: evidentemente era di fretta.
Osservai l'oggetto nelle mie mani: era una boccetta azzurra contente un liquido … “trasparente” commentai levandone il tappo di sughero e notando il 'non-colore' del contenuto. Cos'era? Un liquore? Dell'acqua di fonte? Lo guardai stranito e decisi di chiedere a qualcuno. Girovagai per diversi minuti nella villa prima di incontrare Danielle che si dirigeva spensierata all'esterno per una passeggiata pomeridiana.
«Danielle» la chiamai avvicinandomi.
«Oh, salve Harry» sorrise lei muovendo l'ombrello rosa in mano. «Desideri qualcosa?».
«Ehm, sì» risposi mostrandole la boccetta. «Mi è stata consegnata da 'una donna speciale' e non comprendo né cosa sia né da parte di chi sia».
La ragazza prese in mano l'oggetto e l'osservo per diversi minuti: lo voltò, lo capovolse, ne tolse il tappo, l'annusò, … Alla fine dell'osservazione, se lo portò alle labbra e ne bevve un sorso, lasciandomi di stucco: e se fosse stato veleno?!
«Danielle!» la rimproverai mentre lei mi riconsegnava la boccetta.
«E' solo un infuso, Harry, niente di che!» rise lei. «Bevilo, ti calmerà, mi sembri agitato».
«Solo un infuso?» domandai scrutandolo. «Sicura di sentirti bene?».
«Certo, fratellino, non ti preoccupare» disse lei sorridente.
«Hai idea di chi possa avermelo fatto recapitare?» posi nuovamente.
«Mmh, no, scusa. Ma potrebbe essere una delle tue innumerevoli amanti, no?» rispose lei, ammiccando con l'occhio. «E ora, scusami, ma ho una passeggiata che mi attende».
Detto questo si congedò ed uscì all'aperto, dove aprì l'ombrellino e si incamminò verso la parte del giardino destinata ai fiori. La osservai mentre, lentamente, svaniva dalla mia visuale e, in seguito, portai il mio sguardo sulla boccetta: perché donarmi un semplice infuso? “Mah, lo berrò prima di andare a letto” pensai dirignendomi verso le mie stanze per riporlo in un cassetto, al sicuro. Il resto del pomeriggio trascorse abbastanza velocemente, senza altri avvenimenti particolari, e così arrivò l'ora di cena. Tomlinson aveva oramai fatto ritorno alla sua dimora, quindi mi sentii leggermente solo quando presi posto al solito tavolo e notai la sua assenza. “Harry, ricominciamo?” mi domandai. “Non so ...” mi auto-risposi accantonando l'argomento: gli eventi di quel mattino mi avevano portato a pensare seriamente di essere innamorato di Louis, ma … era impossibile, no? In realtà, non ne avevo la più pallida idea: ogni qual volta tentavo di comprendere qualcosa su ciò che provavo o su quello che accadeva alla mia persona, mi sembrava di arrampicarmi sugli specchi! Sospirai e attesi che mi servissero la cena mentre notavo l'assenza di Niall: dov'era finito? Che fosse troppo imbarazzato, in seguito all'evento di questo mattino, per presentarsi a tavola? In effetti, neppure all'ora di pranzo era stato presente, il che aveva fatto preoccupare nostra madre, e anche in quel momento sembrava abbastanza giù di morale: chissà dov'era quel biondo … Da quel che pareva, Zayn non si sentiva affatto a disagio: entrò come se nulla fosse nella sala, accomodandosi al suo posto in seguito all'aver spostato la sedia a Danielle, come suo solito. Chissà per quanto tempo quella farsa sarebbe andata avanti: insomma, tre dei fratelli Styles erano già passati per le sue labbra, uno, addirittura, per il suo letto! Quando se ne sarebbero accorti gli adulti del suo gioco? “Mai” pensai rassegnandomi: erano troppo presi a notare quanto fossero carini e teneri i due, che, da sconosciuti, erano diventati amici inseparabili in pochi giorni. Ovviamente loro non sapevano: non erano a conoscenza della possibilità di sposare un altro Styles di Malik, non erano a conoscenza del loro assurdo piano di “non sposarsi”. Sperai solamente di non doverne tornare a far parte, anche se mi dispiaceva per mio fratello: insomma, lui era fragile … A fine cena, tornai nelle mie stanze e sorseggiai un po' di quell'infuso: era decisamente buono! Conservai il resto sempre nel cassetto e aspettai l'arrivo di Liam: arrivato, mi preparò un bagno e mi aiutò ad indossare la camicia da notte. Successivamente, mi misi sotto le coperte e mi addormentai abbastanza in fretta … 
 
Alle 8, come ogni mattino, il maggiordomo venne a svegliarmi. Mi lavai, mi vestii e bevvi un altro sorso di quella bevanda per cominciare la giornata rilassato, il tutto abbastanza assonnato. Scesi le scale in fretta e, appena notai Niall seduto in tavola, lo salutai.
«Fratello, buongiorno, dov'eri finito ieri?» domandai prendendo posto.
«Mmh» rispose lui e continuò a mangiare svogliato, portando, alle volte, il suo sguardo sul tavolo di fronte.
Che Malik gli avesse fatto qualcosa? Che fosse stanco per un'altra serata con il principe? “Harry, che pensieri vai a fare?!” mi chiesi. Notai Niall fissarmi allibito.
«Che c'é?» posi, stranito: avevo forse qualcosa in volto?
«N-non ho … non ho passato un-un'altra serata con M-Malik!» sussurrò in fretta il biondo, arrossendo.
C-cosa?! Mi aveva forse letto nel pensiero?!
«No, non ti ho letto nel pensiero, Harry, l'hai detto ad alta voce!» disse Niall guardandomi stranito.
«N-non è vero ch'io l'ho detto ad alta voce!» ribattei preoccupato.
«Sì invece!» fece lui e si voltò, riprendendo la sua colazione.
Ma cosa stava accadendo?!
«In che senso?» domandò Eleanor sorridendomi. «Buongiorno fratelli».
«Lui continua a dir cose poco carine!» disse Niall, puntandomi con un croissant.
“Uno, abbassa quel croissant, e due, io le dico e tu le fai: chi è quello poco carino?” commentai nei pensieri, roteando lo sguardo.
«Cos'ha combinato Niall?» chiese la ragazza prendendo posto.
Oddio, l'avevo per caso detto ad alta voce?! Osservai il biondo trasformarsi in un pomodoro.
«Harry, stai bene? Sì, l'hai detto ad alta voce ...» disse lei con uno sguardo preoccupato.
«M-ma certo che … che sto bene, scusate» risposi e mi alzai, per poi dirigermi verso le mie stanze: cosa stava accadendo?
Insomma, qualsiasi cosa avessi pensato, in realtà, l'avevo detta: com'era possibile? Mi rifiutai di credere fosse vero e optai per “era solo uno scherzo dei due”, anche se non era una spiegazione così attendibile … Arrivate le 10, ero già in giardino ad aspettare Louis. “Si può sapere perché sei sceso così presto, Styles?! La lezione è tra mezz'ora!” mi rimproverai. Sospirai e mi stesi sull'erba attendendo l'insegnante e … sprofonando in un breve sonno.
 
«Hazza!».
Mi svegliai di soprassalto: Louis?!
«Sì, sono io» rise il ragazzo dagli occhi azzurri. «Come mai dormi qui?».
“No, niente, ti sto solo aspettando da mezz'ora” pensai stropicciandomi gli occhi.
«Cos- ...» cominciai a dire, ma Lou m'interruppe.
«Come mai mi aspetti da mezz'ora?» chiese, continuando a ridere.
Ancora?! No, mi rifiutavo di credervi, era impossibile che le persone riuscissero a leggermi nel pensiero!
«Ma non ti sto leggendo nel pensiero, Hazza, l'hai detto ad alta voce ...» disse lui sedendosi accanto a me. «Stai bene?».
«Sì, sì, sto bene» mentii alzandomi e osservandolo alzarsi a sua volta.
Cominciammo la lezione e, stranamente, fu una delle migliori! Mi muovevo agilmente: ero solito riflettere qualche secondo alle volte, ma durante quelle due ore, agii d'istinto, ed andò benissimo!
«Complimenti, Styles» si congratulò Lou, sedendosi sull'erba dopo un'ora di esercizi. «Oggi sembravi veramente in forma! Non riuscivo quasi a starti dietro!».
«Ahaha, beh, grazie Tomlinson» risi sedendomi a mia volta.
«Ti sei allenato da solo o cosa?» domandò.
«In realtà non tocco la spada da ieri, Lou» risi. «Non so come ci sia riuscito ...».
«Oh, beh» commentò lui, stendendosi. «l'importante è scoprirlo! Quando ne vieni a conoscenza, fammi sapere! E' utile!».
«Ahaha, bene» dissi sprofondando tra i fili d'erba verde.
Osservai le nuvole: era veramente stupendo il cielo quel mattino … Notai che l'azzurro della volta celeste era molto somigliante al colore degli occhi di Tomlinson …
«Oh, beh, grazie Hazza» disse lui, arrossendo leggermente.
«Ehm, grazie per cosa?» chiesi stranito.
«Beh, non era un complimento quello sugli occhi?» domandò lui, alzandosi leggermente per potermi guardare.
Oddio, no! Nonononononono! Se avessi continuato così, alla fine avrei raccontato anche della scena dell'erba! Quella scena stava cominciando a seccare ...
«Ehm, Styles, quale scena dell'erba?» pose la domanda sistemandosi su un gomito per osservarmi meglio. «Sei sicuro di star bene?».
«N-non proprio» risposi mettendomi a sedere. «Non so perché, ma continuo a dire e fare ciò che mi passa per la testa, come se agissi d'istinto!».
«Oh, quindi hai barato durante l'allenamento» rise Louis.
“Non mi pare la cosa peggiore, Tomlinson” pensai e guardai Lou per comprendere se l'avessi anche detto.
«Va bene, scusa!» ribattè lui roteando gli occhi, ma scoppiando a ridere.
«Visto? È di questo che parlavo!» dissi preoccupato. «Quella frase l'ho pensata ma, d'impulso, l'ho detta, a quanto pare!».
«Oh … Beh, questo sì che è insolito» rise nuovamente.
Lui e quella sua perfetta risata non erano d'aiuto in quel momento!
«La … la mia … cosa?».
Oddio, no! N-non potevo aver detto ad alta voce QUELLO. Nonononononono!!! 
«Hazza, calmati!» disse Louis e mise le sue mani sulle mie spalle. «Va tutto bene! Ti ringrazio per il complimento!».
E riprese a ridere, sempre con la sua risata limpida, con le sue mani su di me, con il suo volto così vicino … “Harold Edward Styles, cosa diamine stai facendo?!” urlai nella mente. Che cosa … oddio. Mi ero avvicinato a Louis e … e lo stavo baciando! Notai i suoi occhi spalancati, le sue mani ancora sulle mie spalle, il suo volto arrossato … Perché non riuscivo a smettere di baciarlo? “Certo che ha delle labbra stupende ...”. Mi avvicinai sempre più, sino a spingerlo steso sull'erba: mi ricordava qualcosa … E se non gli fosse piaciuto quello come alla mia persona non era piaciuto il bacio di Malik? All'immagine di un Louis piangente in compagnia di Eleanor riuscii ad allontanarmi, alzandomi e ritrovandomi a cavalcioni sul suo corpo stupendo … Oddio, che mi prendeva?! Abbassai lo sguardo, arrossendo violentemente, e notai un paio di occhi azzurri sgranati ricambiare quello sguardo: oh no …
«Hazza ...» disse Louis senza alzarsi.
«E-ehm, s-scusa L-Lou, i-io … n-non … n-non so cosa m-mi sia preso e ...» tentai di giustificarmi: quale scusa avrei utilizzato?
Eravamo arrivati addirittura a litigare solo due giorni prima per il suo bacio e cosa facevo? Lo baciavo dopo avergli spiegato che quel giorno agivo sempre d'istinto: “COMPLIMENTI STYLES, LEI È UN GENIO!”, me lo posso tatuare sulla fronte?
«Istinto, eh?» cominciò lui, alzandosi sui gomiti e sistemandosi. «Clara, eh?».
Cosa? N-no, cosa?! N-non poteva aver compreso che mentivo, non poteva!
«E invece sì, Styles» sorrise Tomlinson. «Già all'inizio mi chiesi se fosse vero ...».
Sembravo così ovvio?
«Non proprio, ma avevo notato il suo comportamento» rispose lui e avvicinò i nostri volti. «Ora sta a lei ammetterlo».
«A-ammettere c-cosa?» domandai, fingendo di non comprendere.
«Di amarmi» sussurrò nel mio orecchio sinistro.
Detto questo, mi baciò dolcemente, come la volta prima, ma con più passione. Istintivamente, risposi al bacio, notando un sorriso spuntargli sulle labbra, e lo spinsi per la seconda volta nell'erba: se quella scena si sarebbe dovuta avverare, sarebbe stato in quel momento e potevano andare tutti a quel paese! Gli alzai la camicia per toccare, finalmente, il suo corpo perfetto: era veramente stupendo … Lui fece lo stesso, sbottonando prima il gilet e lanciandolo lì vicino: le sue mani calde esploravano il mio petto, a quel punto sarei potuto morire in pace … Appena cominciò a tastarmi, presi a baciarlo con più passione di prima, permettendo alle nostre lingue di incontrarsi, per la prima volta.
Non connessi per alcuni secondi, la perfezione del momento era troppa: le sue mani sul mio corpo, le mie sul suo, le nostre labbra incollate, le nostre lingue che si esploravano, … Mi allontanai alla fine di quel bacio perfetto.
«Uao» commentai solamente e lui mi sorrise.
«L'ho sempre pensato» disse e avvicinò i nostri volti, portando una mano dietro la mia nuca, per un altro bacio perfetto.
Dopo diversi minuti passati in quel bellissimo modo, mi allontanai nuovamente.
«Che c'è ora, Hazza?» domandò Lou, abbastanza infastidito da quella pausa.
«N-non potremmo andare da un'altra parte? Ho … ho paura che qualcuno ci veda ...» risposi arrossendo.
«Certo Harry» mi sorrise per poi poggiare un bacio a stampo sulle mie labbra e alzarsi, seguito da me.
Ci incamminammo per il giardino, mentre Louis mi poggiava la mano destra sulla mia spalla sinistra: che indicasse fossi di sua proprietà? All'interno della villa, per nostra sfortuna, incontrammo Eleanor che ci venne incontro immediatamente.
«Buongiorno Tomlinson» sorrise inchinandosi.
«Sì, sì, buon giorno anche a lei, ora mi scusi» rispose lui al saluto, prendendomi per mano e continuando a camminare mentre El ci osservava allibita.
“Era per questo che ho detto di andare in camera, Lou ...” pensai e, evidentemente, lo dissi anche, perché lui rispose: «Lo so, Hazza, ma mi sono stufato di quella!».
Sospirai: “lasciamo perdere ...”. Arrivati al piano di sopra, siccome eravamo una sottospecie di calamita per le persone, incontrammo Niall che ci salutò, prima di notare la mano.
«Ehm, non è quello che penso, vero?» chiese lui sgranando gli azzurri occhi.
«E se anche fosse, chi è quello ch'è andato a letto con Malik?» ribattè Lou.
“E siamo a due ...” pensai: quella sì che era una situazione disastrosa!
«Hazza, non è quella una situazione disastrosa» disse voltandosi nella mia direzione e avvicinando la mia persona a sé. «Questa lo è».
E mi baciò, lì, in mezzo al corridoio, sotto gli occhi di Niall, di diverse domestiche di passaggio, di Liam ch'era appena uscito dalle stanze del biondo, di Malik ch'era salito insieme a Danielle ed Eleanor … Mi allontanai imbarazzato.
«Lou!» urlai.
“Complimenti Styles, non solo hai baciato il tuo insegnante di scherma davanti a tutti, ma hai anche fatto capir loro che avete dei soprannomi! Sei un genio ... di nuovo!”.
«Su, su, sta calmo» sorrise lui. «E voi altri, che avete da guardare?».
Le persone che s'erano riunite continuarono ad osservarci, soprattutto Zayn, che pareva infuriato …
«Niente, eh? Bene, se volete scusarci» terminò Louis ed entrammo nelle mie stanze con gli sguardi di tutti puntati su di noi.
«Boo, non avresti dovuto!» lo rimproverai mentre mi accompagnava al letto e mi faceva stendere, per poi sistemarsi sopra me.
«Naah, perché? Comunque l'avrebbero scoperto un giorno, no? E ora, baciami riccio!» disse e le nostre labbra si incrociarono nuovamente. (NdA. 'Kiss me, you fool' *^*)
Inutile dire che risposi e cominciai a spogliarlo: ora ne ero certo, non avevo più ripensamenti.
«Ti amo, Boo» gli sussurrai sulle labbra.
«Ti amo anch'io, Hazza» rispose lui, per poi riprendere a baciarmi.
 
Aprii gli occhi: dove mi trovavo? Era mattino, lo notai dalla luce filtrante dalla finestra. Qualcosa di morbido: ero sul mio letto. Mi alzai di scatto: Louis! Osservai attorno a me: d-dov'era? N-non era possibile che se ne fosse andato così, senza neppure salutare, no? M-ma ero vestito! Ricordavo perfettamente Lou che mi spogliava, com'era possibile? Che m'avesse rivestito? E per quale assurdo motivo avrebbe dovuto farlo?! “No” pensai immediatamente. E se … e se fosse stato tutto un sogno? Nonononononono, no-non era possibile, sembrava così reale! I-insomma, ero andato a letto con Louis, no? Certo che era successo! Eppure, la stanza, il mio corpo, niente sembrava provarlo, solo i miei ricordi. Liam entrò nella stanza sorridendo.
«Buongiorno signorino, già sveglio?» salutò preparando gli abiti del giorno.
«Liam, è … è accaduto qualcosa di particolare ieri?» chiesi preoccupato.
«Vorrei risponderle, Harry, ma, a quanto pare, nessuno ricorda cos'è avvenuto ieri, come se avessimo passato l'intera giornata a dormire o qualcuno avesse cancellato qualsiasi avvenimento» rispose lui tristemente.
«C-cosa? Q-quindi n-non è accaduto NIENTE?!» domandai sgrandando gli occhi: niente Louis …
Lui annuì, aggrottando le sopracciglia.
«Perché, lei ricorda qualcosa?» chiese.
«N-no, solo un sogno ...» risposi osservando la coperta: niente Lou …
«Oh» commentò Liam, aspettando che la mia persona si alzasse. «Ed era bello?».
Riflettei per diversi secondi: avevo baciato Louis, lui mi aveva ricambiato ed avevamo fatto sesso dopo che l'intera villa era venuta a sapere di noi due.
«Perfetto» risposi sorridendo.
 
Dannato ragazzino! Era riuscito a mandare in fumo il mio piano! Insomma, era logico che quella boccetta non fosse da consegnare al figlio, ma al padre, no? E poi: figli? Da quando i due avevano degli eredi? Non aveva neppure atteso il mio ritorno Robin? Quindi … non mi amava?! Eppure, avevampo trascorso milioni e miliardi di momenti stupendi, com'era possibile che non m'amasse più? In più, mi era toccato cancellare la memoria di tutti per evitare che qualcuno si ricordasse del mio volto. In realtà, non ero così infuriata come credevo, compresi di aver aiutato un ragazzo con i suoi sentimenti, quindi non era andata poi così male ... “Ma va al diavolo Robin! Io mi sposo il panettiere, così impari!!”.

SSSSSSSSSSSSSSSSALVE GENTE :D Sono qui con il 20esimo capitolo di questa ff!!!! Oddio, sto sclerando: wfhijkfhsdjfhasfjkhasdfjfdkhaslfjha *^* *festeggia & balla per la stanza* (Liam: .-.) La la la lol Sono contentissima di essere arrivata, almeno, a questo traguardo *-* E, per chi se lo stesse chiedendo *se qualcuno lo sta facendo lol*, no, la fan fiction non si concluderà in pochi capitoli ora :3 In realtà, non ho ancora ben scelto come farla concludere :') lol Quiiiiiiiindi, aspettatevi altri capitoli/scleri da parte di 'sta tizia qua che ora sta scrivendo altre cazzate come suo solito :') lol Vi adoro, lo sapete? *^* Vi ringrazio più sotto, però u.u Laaaaaaaaaa canzone di codesto capitolo è *dun dun dun dun* ... Pressure by Paramore!! :D Ascoltatela, è fantastica u.u

Cosa ne pensate? Questo era il capitolo speciale, spero vi sia piaciuto perché è un'idea un po' strana, insomma ho aggiunto della magia in una storia che non ne prevedeva lol #andiamoavanti Credete che sia stata 'na cavolata 'sto capitolo? O che sia uno tra i più belli (?) ? E pensate che Danielle sia pazza? lol ... Ehm, sì, cambiamo argomento çwç O che Hazza e Lou siano tenerissimi mentre scopano? *-* (Liam: ma non sono-) E invece sì u.u Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un 'Ma questa è la più grande cazzata che abbia mai visto in vita mia, manco il pulcino pio!" :') lol

Passssssssssssssiamo ai ringraziamenti! Ok, comincio col dire A MASSIVE THANK YOU to chiunque abbia letto/aggiunto a qualcosa/recensito, vi adoro, vi voglio tanto bene <3 Quindi ringrazio le 10 persone che la preferiscono, l'unica che la ricorda (?) e le 19 che la seguono *^* Poi ringrazio le mie recensitrici fedeli (?) per le 57 recensioni *^* *sclera per la contentezza* Ora il primo capitolo ha 483 visualizzazioni, sono contentissima *^* *ri-sclera* E ringrazio chiunque abbia fatto pubblicità alla ff *^* Ringrazio, ovviamente, le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero: Emy_Weasley13, ILoveLarry (che è qui con noi dal terzo capitolo, quindi un grandissimo ringraziamento anche perché è mia moglie, quindi la amo u.u <3), DareToDream1D (che ha recensito quasi tutti i capitoli, anche a lei un grande grazie *^*), Partenopea (che è con noi dal 5° capitolo, quindi glassie *-*), PapayaHorlik & _mrsmalik_ (che è con noi dal 14esimo, ma le mando un massive thank you comunque <3) :D Ringrazio anche i Paramore per essere fantastici e LWWY per essere così famosa da essere cantata dalle mie compagne di classe :') lol

Ok, angolo di sclero! Yey! lol Beeeeeeeeene, come scritto sopra, oggi eravamo negli spogliatoi delle ragazze e c'erano queste tre ragazze che andavano cantando "Let's go crazy, crazy, crazy 'till we see the sun, I know we only met but let's pretend it's love ..." e io le guardavo così: O.O lol Mi è preso un colpo xD E poi un'altra ha fatto 'come si chiama questa canzone?' e loro 'Ehm, boh, come si chiama?' lol E io che me la ridevo perché erano delle ignoranti :') lol *non sono normale* (Liam: si vede lol) Ehm, già, senti Payne, per il prossimo argomento ti devi coprire le orecchie perché non voglio che tu senta, ok? (Liam: ok ... *si copre le orecchie*) Ok, ragazzi, la questione è seria: la Payzer è finita. O per lo meno è questo che va girando ultimamente. Io ci sarei anche passata sopra pensando ad un altro rumor, se non fosse che: 1) durante l'intervista a Liam, questo mattino, il management ha chiaramente detto ai tizi di non porgli NESSUNA domanda PERSONALE *se volete posso anche farvi vedere il twitt che prova che il mgmt l'ha detto, l'ha confermato la radio u.u*, 2) non hanno scritto ancora niente su Twitter per negare questo rumor, 3) Danielle è entrata su twitter oggi e non ha scritto niente, so che è vero perché ha messo tra i preferiti un twitt ... che diceva 'Mi manchi. Ma non tu, il vecchio tu' o qualcosa del genere, quindi ... Ok, queste prove non mi aiutano a credere che la Payzer sia ancora viva çwç E mi dispiace perché Danielle era l'unica tra le ragazze che non mi stava almeno un po' sulle scatole çwç Non che odi le altre, ma non mi piacciono molto :/ Anche se El, oggi, ha fatto una cosa che mi ha fatto scoppiare dal ridere, anche se non sono proprio sicura di dover dire che è stata lei ... *if you know what I mean* In pratica, stamattina andava in giro quest'articolo dove vi era scritto 'Newly single Louis', ovvero 'Il nuovo sinlge Louis': le Larry Shippers *quindi anch'io lol* sono impazzite per la notizia, significando quello la fine del contratto di El, anche se non ha fatto molto scalpore la notizia. Sfortunatamente, la ragazza ha twittato che lei era ancora con Lou e che l'articolo era falso, ma la cosa che mi ha fatto ridere è che ha scritto quelle cose in RISPOSTA ad una tizia che le aveva semplicemente scritto 'Bye bye bye bye @EleanorJCalder': ok, ora SPIEGAMI come cavolo hai fatto a capire che lei intendesse quello specifico ariticolo. No, seriamente, vivi nella tag Larry Stylinson come la sottoscritta o cosa? Perché non vi sarebbe stato altro modo per il quale lei avrebbe potuto almeno sapere della notizia, no? Ma, allora, spiegatemi perché la ragazza di Louis dovrebbe anche solamente passare qualche secondo in quella tag sapendo che 'non esiste' come cosa! Questo mi porta a pensare che il mgmt gliel'abbia detto e abbia raccomandato lei di far sparire i rumors. In conclusione? Il contratto sta per finire, bitches (?), ne sono certa u.u Il 2 ottobre è vicino e tutte noi sappiamo che data è quella ... *scusate se non siete Larry Shippers e vi siete dovute sopportare 'sta cosa çwç*

Beeeeeeeeeene, vado a leggere & recensire ff, vi saluto :3
Clara(BooBear)98 & Liam :)

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** I'm Sick Of All The Insincere ... ***


I'm Sick Of All The Insincere ...

Arrivai sorridente nella parte del giardino destinata ai fiori e mi accomodai sull'erba osservandoli: erano stupendi, l'uno più dell'altro! Adoravo passare i pomeriggi in quel modo: seduta, lì, tra le piante, ripensando alla mia giornata, o a qualcosa di importante. Quel giorno, ero lì per la seconda opzione: il giorno fatidico si stava avvicinando, quello del fidanzamento ufficiale, ed io, anzi, noi, non eravamo pronti. Il piano era appena cominciato, ma non sembrava procedere nel migliore dei modi … In più, Harry e Zayn non si parlavano da quel bacio, come sarebbe arrivato a  consolarlo? Sospirai. “Danielle, non ti abbattere, andrà tutto bene. Zayn sposerà Harry, Niall lascerà Liam e tu riuscirai finalmente a fidanzarti con lui e a passare una bellissima vita, ok?” mi convinsi: non dovevo lasciarmi abbattere, non in quel periodo così importante. Poche settimane e vi sarebbe stata la cerimonia, no, non potevo decisamente cadere in depressione. Udii dei passi avvicinarsi, passi da uomo, ed alzai il volto: Zayn.
«Salve, Malik» sorrisi gentilmente, mentre lui si sistemava accanto alla mia persona.
«Buon pomeriggio, Danielle» disse lui, sospirando leggermente.
«Allora?» domandai osservandolo.
«L'ho fatto, l'ho ricattato» sospirò lui nuovamente prima di rivolgermi un sorriso, falso, ma di trionfo.
«Quindi, ora, mio fratello Niall passerà molto più tempo con Tomlinson, giusto?» chiesi, notando un piccolo morso sul suo collo: Niall ...
Lui annuì perdendo il suo sguardo in un punto lontano: decisi di introdurre l'argomento, vederlo in quello stato mi rendeva terribilmente triste.
«Zayn,» cominciai, poggiando l'ombrello sull'erba e mettendo le mie mani sul suo avambraccio sinistro. «dobbiamo parlare».
Lui posò il suo sguardo sulle mie mani per poi guardarmi stranito.
«Di cosa?» domandò.
«Di lei» risposi agganciando i miei occhi scuri nei suoi.
Lui continuò a guardarmi senza comprendere.
«Zayn, lei è geloso. Di mio fratello Niall e del suo rapporto con Liam» spiegai tutto d'un fiato. «Crede che non me ne sia accorta?».
«Ma … ma di cosa va blaterando, Danielle? Ricorda la persona del quale sono innamorato o no?» domandò lui, lievemente imbarazzato.
«Certo, Malik, ma credo che lei si pensi innamorato di Harry» risposi, lasciandolo ad occhi sgranati. «Insomma, in poche parole, lei è in realtà innamorato di Niall ma, siccome non vuole ammetterlo, lei ha scelto di credere di essersi preso un'infatuazione per Harry».
«Ma si rende conto di quello che sta dicendo?» chiese lui, visibilmente nervoso.
«Certo che me ne rendo conto» risposi. «Malik, lei è andato a letto con mio fratello questa mattina, e il piano prevedeva un solo bacio, anche piccolo. Ne avevamo discusso, ricorda? Lei continuava a ripetere di volere un bacio profondo e io ribattei che Niall era una persona fragile, che non avrebbe dovuto esagerare perché poi l'avrebbe ucciso, ricattandolo, ma lei ha esagerato comunque».
Lui abbassò lo sguardo e rimase in silenzio.
«Con questo non le sto dicendo che sono infuriata per ciò, Zayn, le sto solamente facendo notare che-» cominciai a spiegare, ma lui mi interruppe.
«Senta, non crede che sia sicuro dei miei sentimenti? Non crede che sia arrivato a ricattare il biondo per un motivo?!» ribattè lui con uno sguardo incerto.
«Certo che vi è un motivo se ha ricattato il “biondo”, ed è quello di continuare a manter salda la sua maschera, “moro”, la maschera innamorata di Harry Styles» risposi mentre lui si allontanava leggermente dalla mia persona, ma rimaneva comunque seduto. «E so anche che, se lei dice di avere un motivo per il quale ha ricattato Niall, ne avrà sicuramente un altro per esserselo portato a letto».
A quel punto, lui si alzò e se ne andò, lasciandomi lì, da sola: l'avevo combinata grossa, lo sapevo, ma era la verità. E avevo centrato il bersaglio. Ero sicura fosse geloso del fidanzamento dei i due, come me, dopotutto, ma non comprendevo perché continuasse a trascinarsi dietro quella stupida maschera, anche dopo aver fatto sesso con Niall. Sin dalla sera precedente il suo comportamento mi era parso insolito: non la smetteva di dare appellativi poco carini a Liam, continuava a discutere sul bacio del mattino seguente e non aveva voglia di toccare l'argomento “Niall è fidanzato”. In più, quel mattino, avevo avuto la conferma dei miei ragionamenti: non solo a colazione non aveva tolto gli occhi di dosso a mio fratello, Niall, e aveva storto il naso ogni volta che aveva incontrato o solamente scorto Liam, ma era anche andato a letto con “il biondo”, e, se non ricordavo male, non mi aveva ancora dato una motivazione valida per quella scelta, giusto? Né lui, né Niall si erano presentati all'ora di pranzo: compresi immediatamente dove si trovasse il secondo, ma che il primo si sentisse tormentato dopo quell'avvenimento, mi pareva veramente strano. Così, il pomeriggio sul presto, mi ero messa a cercarlo e lo trovai nel giardino all'aperto, seduto su una panchina, con gli occhi arrossati: aveva pianto. Tutto ciò non conduceva che ad un'unica soluzione: Zayn Malik era innamorato di Niall Styles. Il problema, ora, era far aprire gli occhi a Malik, il quale sembrava del tutto in disaccordo con quel parere! Sospirai: cosa avrei fatto? Come avrei agito? Rimaneva un mistero. Decisi di cercare Nial: ero comunque la sua sorella maggiore e lui, ora più che mai, aveva bisogno del mio comforto. Ovviamente, aveva anche bisogno che Zayn lo abbracciasse e gli dicesse di aver sbagliato e di amarlo, ma per ora non vi era quella possibilità. Mi alzai lentamente e cominciai a controllare i luoghi dove mio fratello era solito nascondersi, ma niente: non era né nelle sue stanze, né in giardino e neppure nella sala da pranzo. “Niall, dove sei?” mi domandai preoccupata, quando una candela si accese nella mia mente: Liam era il suo … compagno, giusto? Quindi, probabilmente, si stava facendo consolare da lui! Non ero molto sicura che avesse raccontato lui del perché piangesse, essendone implicato anche il suo amore per Malik, ma aveva bisogno di una spalla su cui piangere, giusto? E quale meglio di un fidanzato a cui continui a pensare come ad un amico? A passo deciso, attraversai i corridoi della villa e raggiunsi la camera dei maggiordomi, dove bussai dicendo: «Liam? Sono Danielle, aprimi per piacere».
Lui, dopo diversi minuti di attesa, mi aprì mostrandomi un sorriso forzato: probabilmente era intento a baciare il suo fidanzato e li avevo interrotti. Certo che, se fosse stata vera la mia deduzione, Niall sembrava proprio una donna dai facili costumi … Risi a quel pensiero.
«Niall?» lo chiamai, sporgendo il volto nella stanza e notando un ragazzo praticamente arrotolato su sé stesso in un angolo della stanza.
Il maggiordomo si allontanò dalla porta e gli mimai un 'grazie' prima di raggiungere mio fratello.

Sssssssssalve popolo di EFP! :D ... Sì, ok, lo so che il capitolo doveva uscire ieri çwç Ed è anche corto questo çwç Mi dispiace çwç Mi perdonate, vero? (Dorian: no uu) Immagino çwç *si deprime* Cercherò, d'ora in poi, di seguire la solita linea *un giorno sì e uno no* ma l'ispirazione non ha voglia di bussare alla mia porta e i capitoli pre-peparati so' quasi finiti çwç Ok, dopo questo, mi ammazzate lol Don't worry, domani mi metterò sotto e scriverò almeno un chapter, per ora ne mancano 5 o 6 già scritti, quindi ne avrete per almeno ... una settimana ... due? Boh lol *e questa qua va allo scientifico signori* #comunque La song di questo chapter è *dun dun dun dun* Secrets by One Repubblic *anche se non c'azzecca poi così tanto lol*, alzasse la mano chi l'avesse indovinato (?) :D *sclera*

Cosa ne pensate? Credete che Danielle sia un genio? O che sia un'idiota perché ha lasciato Liam? *anche se non c'entra uu* E pensate che Zayn dovrebbe aprire gli occhi? O che ama veramente Harry e dovrebbe sposarlo ora? *in quel caso compratevi degli occhiali uu lol* Scrivetemelo in una recensione :D Accetto qualsiasi cosa *anche cavolata* che vi passi per il cervello, anche 'Sto mangiando una banana' ... Perché penso sempre male? çwç

Passiamo ai ringraziamenti! :D Ok, questa cosa è stupenda, sono arrivata a 6 persone che recensiscono *-* Gli ultimi due, per lo meno, ne hanno avute 6! *-* Ok, ora questo ne deve avere 9 così (Dorian: .-.) Ehm, sì, oggi sto alquanto pervertita uu" Comunque, ringrazio ILoveLarry (ti amo, my Little Hazza <3), Giu1D, DareToDream1D, PapayaHorlik, _mrsmalik_ & Partenopea per le recensioni :3 Ringrazio anche le 11 persone che preferiscono questa storia, le 2 che la ricordano e le 19 che la seguono *^* Oddio, quante siete jdsafksadfadskjfjdsh *-* *ri-sclera*

In questo periodo sto cominciando a sentirmi Harry. Insomma, non ho un ragazzo figo e famoso che devo nascondere perché sennò la band famosissima della quale faccio parte finisce nel cesso, ma più o meno mi sento come lui. Nell'ultimo periodo, il nostro curly boy è arrivato a 17 tatuaggi! Ed io, più o meno, sto messa come lui: beh, non mi tatuo, però mi scrivo sulla mano e sul polso. Non riesco a smettere e mi sto cominciando a preoccupare ... Mi sento Harry perché ho bisogno di far capire al mondo cosa penso, ma so che, se provassi a dirlo, mi verrebbero tutti contro *anche perché riguarda la Larry e quindi due gay e la mia classe è abbastanza omofobica T.T*. Forse mi sto costruendo castelli di carta nella testa, ma non riesco a parlarne ad alta voce con gli altri, rimango sempre in silenzio, ma ho comunque bisogno di 'sfogarmi', di farlo sapere: per questo mi scrivo cose sulla pelle. In questo momento, ho scritto sulla mano sinistra, sulla quale mi è più facile scrivere, ho la scritta 'SMCL' (smile more, cry less/later) e '#bravery' ... come si può notare riguardano entrambe la Larry, infatti questa ship mi sta facendo impazzire :') lol (Dorian: tu hai qualche serio problema .-.) Ma mica a scherzo e.e Tipo, ora mi sto 'drogando' di Endlessly by The Cub ... che mi ricorda la Larry. Oppure, ho cominciato a leggere Dorian Gray *come si può vedere dal mio compagno di tastiera* e non riesco a non pensare che Dorian sia Harry, Lord Henry sia Louis e mi immagino Basil identico a Zayn! çwç Ho anche messo il fattore gelosia, vi rendete conto?? çwç Che poi, Oscar Wilde era una fangirl (?), ci scommetto le mutande: *attenzione spoiler* Dorian che rimane impressionato da Lord Henry, che arrossisce quando lo vede, che non riesce a levargli gli occhi di dosso e che fa di tutto per passare del tempo con lui, anche saltare gli 'appuntamenti' a casa di Basil; Henry che continua a ripetere che Gray è bellissimo *oh è 'na fissa o.o*, che vuole cambiarlo e non riesce a non esserne interessato, infatti chiede notizie in suo riguardo a chiunque! Bitch, please, se questo non è amore allora io sono una patatina fritta con i cavoletti di Bruxelles (?) o.o lol (Dorian: ...) Sì, lo so cosa stai pensando: 'non è vero, io ero soltanto incuriosito dai suoi pensieri, dai suoi ragionamenti'. No, tu ne eri innamorato, cotto a puntino, alla brace (?), folgorato dall'amore per lui, claro? ewe Stamattina mi sono messa a fangirleggiare sui due: li ho immaginati mentre si baciavano, si dicevano di amarsi e poi ... beh, sapete com'è, passavano ad una bella scopata uu" Mi sto preoccupando çwç *ri-ri-sclera*

Vaaaaaaaaaado su Tumblr per un bagno di follia da fangirl (?) e ... a proposito, ma è vera la storia che Hazza ha ammesso di essere bi-sex?? O.O Please, aiutatemi çwç
Grazie a chiunque leggerà &/or recensirà :3
Clara98 & Dorian :)

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** It's Hard To Deal With The Pain Of Losin' You Everywhere I Go ... ***


It's Hard To Deal With The Pain Of Losin' You Everywhere I Go ...

 «Stai bene, fratello?».
No, non stavo per niente bene. Come potevo anche solamente pensare di star bene in seguito alla scena di quel mattino: dopo avermi portato a letto, la persona della quale ero innamorato mi aveva ricattato.
 
«Styles» richiamò la mia attenzione Zayn, rivestendosi.
Lo osservai stranito: in seguito all' ... ehm ... orgasmo, non avevamo spiccicato parola.
«Sa cos'è appena avvenuto, no?».
«C-certo che lo so!» ribattei, alzandomi i pantaloni. «E quindi?».
«Immagini ...» mi sussurrò all'orecchio. «... se lo venisse a sapere Payne ...».
No. Se ne fosse venuto a conoscenza gli si sarebbe spezzato il cuore! Lui mi amava, non potevo far lui un torto del genere! Sgranai gli occhi e lui sorrise malizioso.
«Noto che ha compreso» disse. «Dovrebbe quindi farmi un piacere ...».
N-non … non l'aveva … Non aveva mica venuto a letto con me SOLO per … per poi d-domandare un favore in cambio, v-vero? I-insomma, mi … mi amava, giusto?
«Lei ...» cominciai, ma lacrime calde mi impedirono di completare la frase, per cui ci pensò Malik a farlo … spezzandomi il cuore.
«Sì, Niall» sorrise. «Sono venuto a letto con lei solo per poi ricattarla».
Sbarrai gli occhi più di prima: no, nono, nonono, nonononononono!
«L-la prego» abbassai il volto mentre altre lacrime solcavano il mio volto. «m-mi dica che è uno s-scherzo ...».
«Mmh, no, scusi, non lo è» concluse alzando le spalle come se non mi avesse lacerato il cuore, come se fosse tutto normale.
Non scherzava. La persona che amavo era un bastardo che mi aveva portato a letto solamente per poi 'restiturgli il favore'. Il mio cuore crollò e mi ritrovai ad osservare il pavimento spento dentro: non riuscivo a provare più niente, neppure il dolore. Le lacrime si erano fermate, non riuscivo neppure a pensare: mi sentivo un guscio vuoto, come se la mia anima se ne fosse andata completamente con quell'affermazione.
«Questo è il nostro patto: io non dirò niente a Payne di questa sua scappatella» spiegò sorridente. «e lei corteggierà Tomlinson, chiaro?».
Tomlinson? E per quale assurdo motivo avrei dovuto corteggiarlo?!
«Louis?» chiesi conferma senza alzare lo sguardo.
«Sì, lui, non domandare il motivo, va bene?» concluse Zayn, abbottonandosi l'ultimo bottone della sua camicia, quella stessa camicia che solo un'ora prima mi aveva quasi costretto a levargli …
Non annuii né mi mossi da quella posizione: rimasi lì, immobile, senza fiatare, attendendo che lui uscisse dalla stanza. E proprio quando era sulla porta pronto ad andarsene … si voltò, si avvicinò a me e si abbassò all'altezza del mio volto. Quindi, mi diede un leggero bacio dolce sulla fronte ad occhi chiusi: quando li riaprì, era come se fosse appena uscito da uno stato di semiveglia, poiché si rese conto del gesto da lui compiuto, arrossì e se ne andò, lasciandomi definitivamente da solo. Con gli occhi ancora sbarrati, portai le mani a sfiorare il punto in cui le sue labbra si erano posate e scoppiai in lacrime, afferrando il mio cuscino e affondandovici il volto.
 
«No» le risposi.
Lei era a conoscenza dell'avvenimento del mattino, immaginai avesse intuito il motivo delle mie lacrime. Si sedette accanto a me e mi abbracciò.
«Andrà tutto bene, fratello» mi sussurrò lei. «Lascia fare a me».
Cosa intendeva con quella frase? Che aveva davvero compreso tutto? Che avrebbe fatto innamorare Zayn di me? Ma … non era impossibile? Ammettiamolo, per quale assurdo motivo il principe costretto a sposare mia sorella si sarebbe innamorato di me dopo quel ricatto, sicuramente mirato al suo splendido futuro con Harry? Ma sorvolai: se vi era solo una piccola speranza a cui mi potevo aggrappare con tutte le mie forze per non sprofondare nella depressione totale, allora erano quelle parole. La maggiorenne mi avrebbe aiutato, come aveva sempre fatto e come sempre farà, me lo sentivo. Così mi lasciai cullare dal suo abbraccio e da quelle speranzose parole, mentre Liam si sedeva dall'altro lato e mi accarezzava i capelli: mi sentivo amato. E mi piaceva quella sensazione, mi sarebbe piaciuto restare così per sempre … Purtroppo, non fu possibile, giacchè il mio fidanzato fu chiamato dalle cucine per una mano con i preparativi della cena, ma mia sorella rimase per un'altra decina di minuti.
«Sai,» cominciò lei, abbassando lo sguardo in seguito alla chiusura della porta. «comprendo come ti senti».
Pensai fosse una frase fatta, finché non ricordai l'amore di Danielle per Liam. Lei era innamorata del maggiordomo … e io le avevo rubato il suo amore solo per far ingelosire un bastardo! Il problema era: anche se avessi lasciato il maggiordomo, non solo il cuore di quest'ultimo si sarebbe spezzato come il mio in quel momento, ma non avrebbe mai scelto di passare nelle braccia di mia sorella, me l'aveva detto … Ricordai quella chiacchierata avuta con lui il giorno in cui incontrai “Simon” per la prima volta …
 
«Signorino, so dove vuole arrivare. Mi dispiace, ma la mia persona non è attratta dalla signorina Danielle. Non perché lei non sia una persona magnifica, sono sicuro che governerà codesto in maniera splendida, come vostra madre, d'altronde, ma il mio cuore appartiene ad un'altra persona, sono dispiaciuto».
«No, non ti preoccupare. Dev'essere una persona veramente stupenda per conquistare il tuo cuore al posto di Danielle ...» dissi dispiaciuto.
«Sì, signorino, è una persona meravigliosa».
 
Mi domandai se fossi stata io la “persona meravigliosa” della quale parlava … Era innamorato di me, dopotutto, no?
«L-lo so, Danielle» dissi, tirando su col naso e abbracciandola a mia volta.
«Immagino ...» sussurrò lei, probabilmente più diretto a sé stessa che a me.
Passai il pomeriggio lì dentro, anche se non vi era più nessuno disposto a consolarmi, dopo l'uscita di scena di Danielle: non avevo alcuna intenzione di andare da Harry, lui era la causa di tutto, ne ero certo. Non ero infuriato con lui per quello, ma non ero nemmeno così in buoni rapporti con la sua persona per riprendere a parlargli come al solito … L'arrivo di Malik aveva sconvolto la famiglia più del dovuto … In seguito a mezz'ora di soulitudine, Liam tornò nella stanza e si sedette accanto a me sospirando.
«Hai intenzione di dirmi il motivo della tua depressione?» domandò speranzoso osservandomi.
«T-te l'ho già detto, n-non posso rivelartelo, l-l'ho promesso ...» spiegai al mio compagno per la … quarantesima volta?
Dopotutto, ero contento si preoccupasse così tanto per me, ne avevo bisogno. Lo abbracciai senza un motivo preciso, probabilmente solo per trovare un appiglio in quel caos, come il giorno in cui chiesi lui di diventare il mio fidanzato. Lui ricambiò e mi diede un piccolo bacio sulla tempia.
«Va bene, la smetto» sorrise.
Non cenai. O, per lo meno, non lo feci nella sala da pranzo: in compenso, esaurii la scorta di riserva di Liam, conservata dal ragazzo per eventuali saccheggi o incendi. 
«Non è un problema, vero?» chiesi preoccupato per la milionesima volta, prima di mordere un pezzo di formaggio dall'aspetto molto squisito.
«Niall, se lo ripeti un'altra volta ti lascio digiuno!» rispose Liam esasperato, ridendo.
«Ma sei cattivo, eh?» protestai sgrandando gli occhi ed ingurgitando il formaggio.
«Ahah, sì, e anche molto, guarda» disse e cominciò a farmi il solletico.
«Ahahah, oddio, no, basta!» risi mentre tentavo di allontanarlo, inutilmente.
In seguito a dei buoni dieci minuti di solletico e risata, mi arresi e Payne mi trascinò giù per un piccolo bacio sulle labbra.
«Ti amo» mi disse sorridente sul mento.
«Anch'io» gli risposi.
Cosa avrei potuto dire? Non volevo ferire i suoi sentimenti, anche se così stavo solo trascinando una maschera inutile … Il bello era che l'avevo creata con le mie stesse mani solo per far ingelosire Zayn! Dio, quant'ero stato stupido … In ogni caso, se non volevo che Liam avesse il cuore a pezzi e che tutte quelle “bugie”, che così false non erano, fossero vane, il giorno dopo l'avrei trascorso con Louis, volente … o nolente. Ma non l'avrei fatto soffrire comunque? Dovevo avvisarlo. Ma come? Mi serviva una scusa … Per fortuna, il mio cervello partorì (?) un'idea interessante, che misi immediatamente in atto.
«L-Liam?» richiamai la sua attenzione mentre questo, che si era alzato, era intento a mordere un pezzo di pane.
Mi osservò e attese ch'io continuassi. Presi un bel respiro e cominciai, raccontando un'altra bugia che l'avrebbe fatto stare bene, più o meno, ma non avrebbe avuto lo stesso effetto su di me …
«I-il motivo p-per cui piangevo è ...» partii balbettando, con lo sguardo abbassato. «è che Zayn ha … ha scoperto che siamo fidanzati».
«Cosa?!» sgranò lui gli occhi, lasciando cadere l'alimento.
Annuii: pensandoci, non avevo ancora compreso come fosse riuscito a venirne a conoscenza … 
«Ci ha visti lui?» domandò lui.
«Immagino di sì» risposi, guardandolo triste.
«Ma … ma perché piangevi, n-non comprendo ...» disse lui, osservandomi preoccupato.
Sospirai: mi dispiace Liam …
«Mi … mi ha ricattato» risposi, abbassando nuovamente lo sguardo. «ha … ha detto che ne sarebbe venuto a conoscenza l'intero regno se ...».
«Se?» mi spronò lui a continuare.
«Se … non avessi passato del tempo con … Tomlinson» conclusi chiudendo gli occhi, come per paura di una sua reazione.
«Del … tempo con Louis? In che senso?» domandò il maggiordomo stranito.
«Nel senso … di corteggiamento, dovrei provarci con lui» spiegai, alzando finalmente lo sguardo per notare la sua reazione.
«Cosa?» sgranò nuovamente gli occhi.
«Ti prego, Liam, non arrabbiarti, lo sai che è per un buon-» cominciai, ma le sue labbra non mi permisero di continuare.
Posò per diversi secondi le sue labbra sulle mie, probabilmente per calmarmi. Niente, solo un battito leggermente accellerato, non avrebbe mai raggiunto il bacio di Zayn … Peccato.
«Lo so, Nialler» disse lui allontandosi. «Va tutto bene, lo fai per noi».
E sorrise, lasciandomi a bocca aperta: io gli stavo praticamente distruggendo il cuore e lui … sorrideva! L'aveva presa bene, insomma. L'abbracciai nuovamente: poteva esistere un fidanzato migliore di lui? Di carattere e comportamento, intendo, perché, in qualunque caso, io desideravo Malik … Comprendevo il motivo della cotta di Danielle …
«Menomale ...» sussurrai sollevato nel suo orecchio e mi calmai.
In seguito alla breve cena, mi diressi nelle mie stanze: il mattino seguente sarebbe stato incasinato, e avrei preferito esser riposato per recitare. Mi addormentai ripensando al mattino e a quei baci con Zayn: non li avrei dimenticati facilmente …

Sssssssssssssssssssalve gentaglia :D Come va? :3 *rispondete nelle recensioni, please, voglio davvero sapere come vi va la vita uu* Io me la cavicchio con la scuola :/ Per fortuna ci sono i miei compagni di classe :') *ma non vi frega* Comunque, questo capitolo mi piace abbastanza, penso di averlo scritto bene ... uu A proposito di Ziall, non so se posterò la Missing Moments 'cause non riesco a scriverla çwç *perdonatemi* Stavo pensando di scrivere un nuovo capitolo con qualcosa di magico, tipo la pozione uu Tipo, non so, qualcosa che non c'entra niente, magico o fantascientifico, che ne pensate? :3 Fatemi sapere in fretta perché potrebbe essere il prossimo capitolo uu" (Louis: potevi anche chiederlo prima, eh? .-.) Eh sì, lo so, ma non sono normale e quindi ... uu" La canzone del capitolo è *dun dun dun dun* ... What Hurts The Most by Rascal Flatts, una delle canzoni più deprimenti di tutti i tempi :') lol Scherzo, è stupenda uu

Cosa ne pensate? Credete che Niall non si meritava quel ricatto? O che Zayn lo stia facendo per una buona causa? Pensate che Liam abbia reagito bene? O che invece sta architettando un piano per far fuori Louis & Zayn? :') lol Fatemelo sapere in una recensione, accetto anche un "Larryyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy" :') lol *sclera*

Passiamo ai ringraziamenti :D Ringrazio le 12 persone che preferiscono la storia, le 2 che la ricordano e le 19 che la seguono :3 *non siete aumentati dalla scorsa volta, eh? çwç* E ... ILoveLarry (mia moglie che in questo periodo è impegnata D: ma la amo comunque <3), PapayaHorlik, Partenopea e DareToDream1D per la recensione :D Ringrazio anche la ragazza di twittah *della quale non ricordo il nome* che mi ha consolato ieri uu 

SMCL (smile more, cry less), bravery, I can't change e il lucchetto: queste sono le scritte che oggi popolano la mia mano/polso *e sì, perché ho copiato Harry uu*! ... Sto impazzendo seriamente, sono arrivata a graffiarmi la scritta 'Hi' dove ce l'ha Harry perché una mia amica non voleva darmi le penne çwç Ha ragione lei, non devo scrivermi, ma non ce la faccio çwç Ora abbandonerete la ff perché l'autrice è una drogata :') lol Che poi oggi è una giornata proprio brutta: è un anno dall'inizio  del contratto di Eleanor, il gorno in cui Louis twittò 'Always in my heart @Harry_Styles ...' çwç sdjnjsdfhsajkdsjdfnwijdsfnainfisanfliasdjfaisjnLARRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY! çwç (Louis & Harry: ci hai chiamati?) Sì, perché non venite allo scoperto? çwç (Harry: lo sai perché ...) Vero uu Però c'è una novità: Hazza si è fatto un nuovo tatuaggio. C'è chi dice che sia una chiave ed una ragazza va twittando che, probabilmente, è la chiave per aprirsi, che Harry sta per dire tutto ... Lo spero seriamente D: Ok, no, ho appena letto che la chiave è vicino al lucchetto o.o E se fosse vero? kdjfnasdjfasjfnj *^* Magari *^* *ri-sclera* Ieri era la giornata contro il bullismo, qualcuno di voi si è scritto 'keep fighting' sul polso o da qualche altra parte? :3 *io sulla mano, la mia amica sul polso uu* O vi siete vestiti di blu? Fatemi sapere uu A proposito: sono l'unica che si sta lentamente facendo sedurre da quei quattro? Intendo, gli Union J? çwç Salvatemi, please! çwç

Vaaaaaaaaaado a svuotare la lavastoviglie uu
Grazie a chiunque leggerà/recensirà :)
ClaraBB98 & Larry :)

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** The Way You Roll Your Eyes, The Way You Taste ... ***


The Way You Roll Your Eyes, The Way You Taste ...
 
 Seduto su una delle panchine del parco attendevo impaziente l'arrivo di una persona in particolare: Louis Tomlinson. Dondolavo le gambe avanti e dietro, osservando la distesa di verde sotto le suole delle scarpe: erano le 10:30, più o meno, Niall avrebbe preso parte alla sua lezione quel pomeriggio e quindi avrei passato l'intero mattino con Lou … In quei giorni tentavo in qualunque modo di eliminare dalla mente i pensieri 'Amo Louis William Tomlinson o no?', ma mi era alquanto difficoltoso non pensare alla sua persona … “Basta Harry, cambia argomento una buona volta!” protestò il mio cervello, probabilmente farcito di pensieri sul ragazzo. Compatendolo, mi alzai e cominciai a passeggiare lì intorno, provando a liberare la mente: certo che era proprio una bella giornata quella, il sole splendeva, il vento soffiava dolcemente, l'erba profumava di rugiada e Tomlinson correva nella mia direzione con le braccia spalancate … No, aspetta, cosa?! Finì a terra prima di realizzare completamente il pensiero, travolto da Louis.
«Lou!» protestai, mentre lui si alzava leggermente.
«Scusa Hazza» rise, anche se la sua risata sciamò mentre mi squadrava. «Ma come ti sei conciato?».
«In che senso?» domandai e lì notai il suo abbigliamento: una maglia bianca a righe azzurre e dei pantaloni rossi, come diamine si era abbigliato lui, al massimo!
«La stessa domanda la potrei rivolgere a te» risi, mentre lui si alzava e aiutava la mia persona a rimettersi in piedi.
«Ehm, come al solito, no?» rispose, stranito, lui. «Piuttosto, quando cavolo ti sei cambiato se solo cinque minuti fa eri vicino a me?».
«No, Louis, cinque minuti fa ero seduto su quella panchina e ti aspettavo per cominciare la lezione ...» ribattei: ma cosa andava blaterando?
«Lezione? E di cosa?» domandò lui continuando a guardarmi senza comprendere. «Ah, e poi hai notato una cosa strana? Guarda quella casa, poco fa era completamente distrutta e ora sembra nuovissima!».
Detto questo, indicò la villa alla quale apparteneva il giardino, quella nella quale abitavo dalla mia nascita: ma cosa …?
«Quella villa non è mai stata diroccata, Louis, cosa ti prende?» chiesi preoccupato: stava per caso uscendo di senno?
«Cosa prende a me? Harry, sei stato tu a farmi notare quanto fosse vecchia, ma stai bene?» rispose lui, allontandosi leggermente.
«Sa, credo lei mi abbia preso per un'altra persona ...» cominciai, senza riuscire a comprendere come quello fosse possibile: insomma, era IDENTICO a Louis, come poteva non essere la sua persona?
«Tu sei Harry Edward Styles, giusto?» domandò lui, lasciandomi leggermente sconcertato.
«S-sì, sono io, come …?» cominciai, ma mi interruppe.
«Allora sei la persona giusta! Sei sicuro di star bene, Hazza?» chiese, poggiando la sua mano destra sulla mia spalla: come diamine poteva essere a conoscenza del soprannome?!
«Com-» cominciai nuovamente a porre una domanda, quando sentii una voce familiare chiamarmi.
«Buongiorno Harry» salutò un … Tomlinson … sorridente … dall'altra parte ... del giardino … che si avvicinava …
Aspetta, cosa?
«L-Louis?» sgranai gli occhi, mentre il ragazzo raggiungeva ... Louis e me.
I due 'gemelli' si squadrarono straniti: evidentemente, non ero l'unico a non comprendere cosa stesse accadendo, per lo meno ero in buona compagnia! (NdA. Il pensiero di una cosa a tre non ha minimamente solcato i pensieri né di Harry né della sottoscritta autrice, chiaro? uu eheheh)
«Lei è …?» domandò il Louis dai vestiti più adatti ad una lezione di scherma.
«Louis William Tomlinson, e lei?» rispose, porgendo lui la mano, poggiata, fino a pochi secondi prima, sulla mia spalla sinistra.
«Louis William Tomlinson» ribattè l'altro, stringendo con riluttanza la mano avanti a sé. «E' un impostore o cosa?».
«Un cantante, in realtà» rise il ragazzo dalla maglia a righe. «No, non la sto copiando, al massimo è lei!».
«Non la sto-» cominciò Lou, quando notammo un ragazzo dal ciuffo moro avvicinarsi rapidamente a noi: cavolo, era Zayn!
Preoccupato, mi nascosi dietro al castano dall'aspetto più simile a quello del ragazzo che quotidianamente incontravo e lo osservai avvicinarsi: indossava una giacca in … pelle nera, una maglia bianca da sotto e un paio di … pantaloni di uno strano tessuto.
«Louis, ti ho trovato!» sospirò appena ci ebbe raggiunti.
«Zayn! Che bello vedere qualcuno che mi conosce!» sorrise il nominato. «Si può sapere che succede??».
«Oh, non ne ho idea! Poco fa ho incontrato Niall e si è messo a piangere correndo via, si può sapere che gli prende??» domandò stranito Zayn, notando poi la mia persona ed il secondo Louis. «Oh, bene, ci sono anche i cloni qua!».
«Io non sono un clone, al massimo lo sarà lui!» ribattè freddo Tomlinson. «E comunque, non ricorda di esserselo portato a letto?!».
«Cosa?!» arrossì il moro. «Io non ho scopato con Niall, sia chiaro!».
«Guardi che sia Harry che Danielle hanno scorto le vostre persone, non avete scuse!» disse Louis.
«Cos-» cominciò l'altro, ma una voce lo interruppe.
«Calmatevi, ragazzi» disse, mentre si avvicinava alle spalle dei due 'cloni'.
Un Liam Payne indossante una camicia a quadretti ed un paio di pantaloni beije si avvicinò, sospirando e salutando i due ragazzi in fronte a me con la mano.
«Daddy, che succede?» domandò l'altro Louis, preoccupato.
“'Daddy'?” pensai stranito: che razza di soprannomi …
«Non penso tu voglia veramente saperlo ...» rispose lui, abbassando leggermente lo sguardo per poi tornare ad osservare i suoi compari.
«Uhm, sì?» ribattè il moro. «Se sai qualcosa, dilla, voglio sapere che sta accadendo!».
«Già, anche noi» entrò nella conversazione Lou, sotto il mio sguardo preoccupato, mentre ancora mi aggrappavo alla sua giacca da dietro: però, si stava bene in quella posizione …
Accantonai quei pensieri per udire la spiegazione del ragazzo.
«In pratica» cominciò lui. «prima ho incontrato Danielle. L'ho salutata con un bacio, come mio solito e lei mi ha guardato strano, così le ho chiesto cosa le prendesse e lei mi ha risposto 'Sei fidanzato con Niall' e mi ha mollato un ceffone. Siccome io non sto col biondo, le ho risposto che non era vero ed abbiamo cominciato a discutere sulla cosa: lei continuava a farmi notare avvenimenti che non ricordavo per niente e io facevo la stessa cosa, seppur al contrario. Alla fine è passata ai vestiti, e lì ho notato che, effettivamente, lei era vestita in modo alquanto diverso ...
 «Così, dopo essermi guardato intorno, ho realizzato che c'era qualcosa che non andava e le ho chiesto in che anno fossimo. Ragazzi, è il … 1895!».
«Cooooooooooooosa?!» urlarono i due sgranando gli occhi mentre noi due li osservavamo: e quindi?
«Non siete neppure a conoscenza dell'anno nel quale vivete?» domandò Tomlinson divertito.
«Ehm, no, non proprio» rispose Liam sospirando. «Noi non viviamo in questo anno, bensì nel 2012 … Lo so, lo so che sembra strano e impossibile, ma è così!».
D-duemila … Cosa?! Quelle persone avevano viaggiato nel tempo?! Ma … ma com'era possibile?
«Non ci credo» disse secco Louis, e come dar lui torto: era impossibile fossero di un altro secolo!
«Scusi, Tomlinson, ma dovrà creder loro, sono nella ragione».
Danielle si avvicinò allegra, facendo roteare il suo ombrellino parasole: cosa?
«Comprendo che per voi ciò sembra alquanto insolito, lo è anche per la mia persona, però non vedo alcuna ragion possibile per la quale questo stia accadendo. Perciò, eliminato il possibile, rimane solo creder nell'impossibile, giusto?» concluse lei il discorso, sorridendo.
«O in una presa per il didietro» ribattè Lou.
«Non credo sia possibile, essendo loro muniti di oggetti come questo» disse lei, ed uscì dalla tasca di Liam un oggetto squadrato completamente nero.
«Cos'è?» domandai curioso: era un oggetto alquanto insolito …
«Si chiama iPhone» rispose Liam. «E' un cellulare … Ah, non dovrei parlarne con voi, siete di un'altra epoca!».
«Oh, non si preoccupi, non andremo a raccontare in giro di questo evento straordinario ... e nessuno vi crederebbe, dopotutto» sorrise la ragazza.
«Ma allora perché lei mi crede?» domandò lui porgendo ad un curioso Louis, l'iPhone.
«Perché lei mi ispira fiducia, Payne» rispose la ragazza.
«Posso vedere?» chiesi al ragazzo al quale ero aggrappato.
Lui annuì ed osservammo insieme l'oggetto ... quando lui schiacciò un tasto circolare verso l'estremità di esso, permettendo allo schermo di illuminarsi e mostrare l'immagine di una ragazza riccia sorridente.
«Danielle?» domandai, sorpreso.
«A-ah, ehm, sì» rispose l'imbarazzato propietario dell'oggetto, riprendendoselo. «S-siamo fidanzati e quindi ho una sua foto ...».
«Fidanzati?» si illuminarono gli occhi della ragazza nominata.
«S-sì, io e questa ragazza» disse indicando quella dello schermo. «quella che abita con me nel 2012 ...».
«E' molto simile alla mia persona ...» constatò lei senza perdere il sorriso. «E se fosse … la mia reincarnazione?».
«La tua cosa?» domandò Tomlinson senza comprendere.
«Significa che la mia anima, quando questo corpo è morto, si è spostata nel suo corpo alla sua nascita, semplice no? Sono rinata» spiegò lei.
«Stai dicendo che noi potremmo essere le vostre reincarnazioni?» domandò Liam osservandola.
Lei annuì.
«E' probabile, come è possibile ch'io mi stia sbagliando» rispose. «Io spero sia vero ...».
«Come mai?» chiese il ragazzo accanto a lei.
«E' una lunga storia ...» ribattè lei e, detto questo, cambiò argomento. «Ma qui siete presenti solamente voi tre?».
«Ehm, no» rispose il ragazzo dalla maglia a righe. «Tecnicamente ci sarebbero altri … 6 o 7, non ricordo e non so precisamente in quanti siano finiti qui ...».
«Oh, bene» commentò lei ironicamente. «Ci conviene cercarli, allora, potrebbero combinare qualche guaio non rendendosi conto del luogo, anzi, dell'epoca, nel quale si trovano ...».
«Giusto!» approvò lui. «Chiamo Harry».
Detto questo, uscì dai suoi rossi pantaloni un iPhone e si allontanò, riempiendo di ditate lo schermo: chissà come funzionava … Gli altri due si allontanarono insieme, seguiti da Danielle intenzionata a vivere questa 'avventura' con il sorriso sulle labbra, lasciando Louis e la mia persona soli, ancora sorpresi per la storia.
«Tu vi credi?» domandò lui, voltandosi e puntando i suoi occhi azzurri nei miei.
«Beh, non vedo altra spiegazione plausibile ...» risposi: come potevo pensare fosse uno scherzo in seguito all'apparizione di quell'insolito oggetto?
Lui annuì.
«Ci aggregriamo alla loro ricerca o preferisci continuare con la lezione, come sempre?» chiese.
«Ehm ...» cominciai: era limpido che a lui non andassero a genio quelle persone, anche se non ne comprendevo il motivo, ma quella era un'esperienza irripetibile, non sarebbe più ricapitata!
«Comprendo» sospirò lui e mi prese la mano destra. «Vieni, cerchiamo delle persone che si comportano in modo anomalo!».
Sorrisi: aveva capito e accettato la situazione, preferendo rendere la mia persona contenta piuttosto che la sua. In più, la sua calda mano stretta alla mia era una sensazione stupenda, quindi mi lasciai trascinare senza obbiettare, pensando lui fosse una persona meravigliosa … Entrammo nella villa e ci osservammo intorno: non vi era anima viva, quindi optammo per spostarci in un'altra stanza. Giacchè le voci di Danielle, 'Liam' e 'Zayn' provenivano dal corridoio alla nostra sinistra, voltammo a destra, proseguendo per il corridoio affiancato dal salotto, da cui uscì una ragazza dai capelli marroni ed un'espressione preoccupata in volto.
«Louis!» urlò lei in seguito all'essersi accorta della sua presenza e, senza esitazione, si tuffò tra le braccia del nominato, ba … no, aspetta, lei stava cosa??
La ragazza dai capelli castani, dall'incredibile somiglianza a mia sorella Eleanor, se solo non fosse stato per gli abiti alquanto bizzarri che permettevano alle sue gambe di rimanere scoperte, stava baciando Louis sulle labbra: perché udivo una vocina nella testa urlarmi 'picchiala!'? Siccome mi era difficile reggere la visione di quella scena, abbassai lo sguardo e sentii le lacrime pungermi gli occhi: no, non potevo piangere perché una ragazza aveva spalmato le sue labbra contro quelle della persona che probabilmente mi piaceva, giusto? Mi asciugai le lacrime rapidamente mentre lei si scollava dal ragazzo, il quale aveva gli occhi sgranati ed era impallidito.
«Cosa diamine le salta in mente?» domandò lui imbarazzato e, o almeno da quel che pareva alla mia persona, infastidito.
«In che senso, Lou? Ti ho solo baciato, non è mica la fine del mondo!» rispose lei innocente, quando notò la mia presenza. «Oh, hey Harry, non dirmi che è perché sei geloso, vero?».
E rise, mentre, lentamente, arrossivo: come poteva esserne a conoscenza quella ragazza?!
«N-no!» ribattei, arrossendo ancor più in seguito ad un'occhiata da parte di Louis. «C-comunque lui non è il Louis della sua epoca, il 2012, lui è quello del 1895».
«Eh?» mi guardò lei stranita, così le raccontai tutti gli avvenimenti e lei, rossa in volto per l'accaduto, si scusò con il ragazzo dagli occhi azzurri per averlo baciato.
«Non importa» borbottò lui. «Quindi lei e la mia 'versione del futuro' siete … fidanzati?».
«Già» annuì lei sorridente: oh ... «A proposito, l'avete visto da qualche parte?».
«Si è allontanato dal gruppo perché doveva 'chiamare' Harry ...» risposi abbassando lo sguardo al pavimento: quindi la reincarnazione di Louis era fidanzato con quella di Eleanor …
“Insomma, sono sfigato” pensai: Louis non era mio in quella vita e non lo sarebbe stato neppure nelle successive, da quel che avevo compreso … Mi sentii confuso: perché dovevo deprimermi se non potevo essere fidanzato con Lou? Era solo mio amico, no? “Ecco che ricominciamo con il polpettone … Harry, ti prego, puoi pensare ad altro almeno per oggi?” mi rimproverai e accantonai l'argomento. La ragazza uscì, in seguito all'essersi fatta dare indicazioni da Tomlinson sul luogo nel quale avevamo visto per l'ultima volta il suo compagno, e calò il silenzio: insolito come avvenimento, non vi era mai stato del silenzio imbarazzante tra noi …
«Harry» mi chiamò lui.
Di malavoglia, alzai il volto e lo osservai mentre si avvicinava e mi abbracciava: ma cosa …? Mi avvolse in un caldo abbraccio senza dire una parola, solo stringendomi a sé, come la sera nella quale diventammo amici: mi lasciai cullare dalle sue braccia, non comprendendo il motivo di quello strano gesto, ma lasciando correre. Il suo respiro sulle mie spalle, i suoi arti che mi avvolgevano; era bellissimo e le domande di quel giorno mi tornarono alla mente: 'possiamo rimanere così per sempre?'. Evidentemente, lui non la pensava nel medesimo modo perché si allontanò e mi prese per mano, sempre in silenzio, ma leggermente rosso in volto.
«Lou?» richiamai la sua attenzione mentre riprendeva a camminare.
«Mh?» mugugnò lui, spostando i suoi occhi azzurri nei miei verdi.
«Va tutto bene?» domandai preoccupato, squadrando il suo volto.
«Più o meno ...» rispose lui e abbassò lo sguardo: certo che era complicato comprendere quel ragazzo …
«Lei non era la nostra Eleanor, non dirmi che ti ha dato fastidio baciarla» risi ironico: evidentemente, non ero divertente, giacchè mi guardò leggermente infastidito.
«Perché, sarebbe insolito se rispondessi di sì?» ribattè lui: ma come sono riusciti a fidanzarsi gli altri due?
«Beh, significherebbe che la odi completamente» risposi, ridacchiando.
«Vedo che hai compreso ...» disse lui, roteando gli occhi.
No, aspetta, allora non sopportava davvero mia sorella! Ero decisamente allibito da quella notizia, però mi dispiaceva alquanto vederlo infuriato e non desideravo peggiorare la situazione, quindi tentai di consolarlo.
«Dai, non pensarci, è stato solo un misero bacio, dopotutto, no?» sorrisi falsamente: perché anche il solo ricordo di quella scena mi stringeva il cuore?
«Hai ragione …» concesse lui, e abbassò nuovamente lo sguardo. «Scusa».
«No, non preoccuparti, va tutto bene» gli strinsi la mano, quasi a dirgli 'ci sono io qua'.
«Ho bisogno di levarmi il suo sapore, è ...» fece una pausa e mi guardò, quasi a chieder conferma nel poter utilizzare il termine, quindi annuii. «... disgustoso, non mi piace».
«Vieni, andiamo in bagno, così potrai sciacquarti» dissi, e cambiammo direzione, ripercorrendo il corridoio, ma prendendo le scale dell'ingresso, salendo ai piani superiori.
Sempre con la mano stretta nella sua, entrammo in uno dei primi bagni sulla nostra via, alquanto semplice ma comunque in buono stato, con diversi lavandini posti l'uno accanto all'altro: Louis vi si avvicinò rapidamente e ne aprì uno, facendo scorrere l'acqua e bagnandosi il volto più e più volte. In seguito al suo 'lavaggio', si guardò intorno in cerca di un asciugamano ed io gliene porsi uno bianco e morbido, appena uscito da un cassetto lì accanto, portando nuovamente la mia persona, poi, a poggiarsi alla parete, in attesa che si asciugasse.
«Va meglio ora?» domandai osservandolo mentre si ripuliva.
«Mmh» mugunò lui, alzando il volto dall'asciugamano e guardandosi allo specchio posto sopra il lavabo. «Non tanto, sento ancora il suo sapore ...».
«Beh» tentai di ironizzare. «vuole provare ad insaponarsi le labbra?».
«Sarebbe un'idea ...» rispose lui sarcastico, poggiando l'asciugamano sul mobile dal quale l'avevo tirato fuori poco prima.
«Su, Tomlinson, non faccia il bambino, era solamente un bacio» lo 'rimproverai', osservandolo mentre spostava il suo sguardo dall'oggetto bianco alla mia persona.
«Già, un bacio alquanto disgustoso» commentò lui, avvicinandosi. «Non mi è piaciuto per niente».
«Ahah, e come potrei aiutarla?» risi, notando la sua pericolosa vicinanza ...
«Donarmene uno che mi piaccia ...» mi sussurrò sulle labbra, prima di appropiarsene nuovamente, lasciandomi con gli occhi sgranati.
Le sue labbra calde sulle mie: quanto mi erano mancate? Risposi immediatamente al suo bacio, godendolo in tutta la sua tenerezza, assaporando ogni secondo di quella droga che Louis mi donava semplicemente congiungendo la sua bocca con la mia ... Poggiò una mano sul muro, accanto al mio volto, e l'altra la portò alla mia guancia, accarezzandola lentamente, mentre portavo la mia alla sua nuca, permettendogli di avvicinarsi: il sapore di Lou, quello stupendo sapore, mi pervase, come il suo odore, lo sentivo attorno a me. Anche perché, sembrava essere scomparso tutto il resto: eravamo solamente lui, io e quello stupendo incontro di labbra che, lentamente, appassì nel momento in cui il castano si allontanò leggermente.
«Ecco cosa intendevo ...» bisbigliò nuovamente, mantenendo un contatto visivo con la mia persona.
Arrossii rapidamente, quando udì un rumore: mi voltai alla mia sinistra e notai un iPhone a terra, accanto ad un paio di scarpe bianche, alquanto insolite. Alzai lo sguardo per osservare il possessore dell'oggetto e rimasi scioccato: un riccio dagli occhi verdi osservava allibito la scena, con la bocca semi aperta; indossava una maglia nera ed un paio di quei pantaloni dallo strano materiale, come quelli di Zayn. Louis e la mia persona lo osservammo e lui, accorgendosi dei nostri sguardi, raccolse il cellulare e scappò: mi voltai verso il ragazzo e si allontanò, prendendo ad inseguire il fuggitivo, sicuramente l'Harry che il Louis dal futuro cercava. Usciti dal bagno, lo trovammo sulla sinistra e corremmo dietro la sua persona, attraversando quasi mezza villa prima di riuscire a raggiungerlo e bloccarlo per un braccio.
«Scusi-» cominciai, ma lui si voltò con lo sguardo invaso dalle lacrime: ma cosa …?
«Lasciami andare!» sbraitò lui, tentando di allontanarsi, ma non glielo permisi.
«Hey, si calmi» si avvicinò Louis e lui si fermò. «Che le prende?».
«Lou, ma come parli?» domandò lui, guardandolo stranito: oh …
«Credo di aver compreso» cominciai, sospirando. «No, lui non è il suo amico, Louis, è quello di quest'epoca».
«Di cosa vai balterando, sosia da quattro soldi?» domandò lui acido: che bello, mi detestavo!
Raccontai la storia per intero e lui, anche se titubante, accettò quella versione dei fatti, scusandosi con entrambi per il suo comportamento.
«Non si preoccupi» gli sorrisi: anche la mia persona, quel medesimo giorno, aveva quasi pianto nel vedere Louis baciare qualcun altro, probabilmente era stato lo stesso per la reincarnazione … 
Solo lì me ne resi conto: Louis mi aveva baciato per la seconda volta! Arrossii violentemente in seguito all'aver compreso quello e abbassai il volto rapidamente, in modo che i due non lo notassero.
«Sarà meglio trovare gli altri» disse Lou, guardandosi attorno. «Ehm, Harry, dove siamo?».
«S-seguitemi» balbettai e feci loro strada nei corridoi immensi della villa, portandoli all'aperto, il tutto senza alzare neppure una volta lo sguardo e camminando meccanicamente: stavo impazzendo …
Raggiunta l'aria aperta, inspirai ed espirai, per poi osservarmi intorno e notare la presenza del Liam del futuro a diversi metri di distanza. Se ne accorse anche Louis, poiché lo chiamò e lui, insieme alla sua combriccola, ci raggiunse rapidamente, soprattutto il ragazzo dalla maglia a righe che, come all'inizio con la mia persona, si scaraventò sul riccio facendolo crollare a terra ridendo.
«HARRYY!!» urlò nel mentre, sotto gli sguardi divertiti delle persone attorno.
«Louis, calmati» rise lui e l'abbracciò, ricambiando la stretta del ragazzo sopra lui: la scena era stupenda, soprattutto se le persone erano identiche a Tomlinson e me, peccato non fossimo realmente noi …
I due si alzarono, ma non smisero di stringersi l'uno all'altro, lasciandomi con l'amaro in bocca: per quale assurdo motivo la mia copia dal futuro poteva essere più amichevole con la sua persona di me?
«Mi sei mancato ...» gli sussurrò il castano nell'orecchio destro e le lacrime cominciarono a farsi sentire ai bordi degli occhi, quindi spostai lo sguardo, notando ch'ero l'unico ad osservarli, come se fosse quotidiano per loro sorbirsi quella scenetta da innamorati …
Beh, proprio l'unico non ero: anche Louis, insolitamente, guardava la scena, in silenzio. Probabilmente non li stava nemmeno osservando, forse era solamente perso nei suoi pensieri ... Si voltò nella mia direzione e gli sorrisi tristemente: cos'altro potevo fare? A parte avvicinarmi, prendergli la mano e raccontar lui di come mi sentissi, eliminando Clara e tutto il resto, mettendolo al corrente di quello che provavo, confusionalmente, nei suoi confronti … Scossi la testa: non potevo, non ero sicuro di cosa provassi e non avrei rovinato la nostra amicizia per una stupida cottarella da quattro soldi. Quindi, il bacio di diversi minuti prima mi tornò alla mente: non avevo ancora domandato lui il motivo di quel gesto …
«Louis ...» mi avvicinai, attirando la sua attenzione e destandolo da una sottospecie di dormiveglia.
«Sì?» chiese lui con … cos'era quello, era per caso un bagliore di speranza negli occhi azzurri come la volta celeste?
Speranza ... per cosa? Non comprendevo, non riuscivo a farmi ipotesi su di essa.
«E-ehm, ecco ...» cominciai incerto: come avrei introdotto l'argomento senza sembrare uno dalle miliardi di fantasie? «Per quanto … per quanto riguarda prima, ecco ...».
«Oh» arrossì lui. «Per prima, beh, avevo bisogno di eliminare il sapore di Eleanor e … Mi dispiace, insomma, se non ti è piaciuto, se ti ha disgustato, m-».
«Va tutto bene, Louis» gli sorrisi: quindi era solamente per quello, eh? «Non preoccuparti, comprendo».
La voglia di sedermi in un angolino e piangere aumentò, insieme a tutte quelle lacrime che ora stavo trattenendo dal far sgorgare …
«Harry, stai bene?» domandò lui preoccupato: evidentemente quelle lacrime erano più forti della mia forza di volontà, per cui, in quel momento, stavano colando dai miei occhi, rendendomi ridicolo di fronte ai presenti, che si erano voltati nella mia direzione.
«C-certo» risposi: tutti quelli sguardi puntati sulla mia persona, preoccupati, non li volevo vedere … «S-scusate un secondo».
Detto questo, uscii di scena, correndo dietro alla villa, nascondendomi da tutti quegli occhi che mi scrutavano confusi, quasi accusatori, nascondendo le mie lacrime e tutti quei sentimenti contrastanti difficili da tener a bada: mi sedetti sull'erba e avvicinai le gambe al volto, così da poggiarvi lì la fronte e cominciare a piangere in silenzio, sfogandomi, completamente solo … Beh, forse non poi così solo: una mano mi accarezzò i ricci salutandomi con un: «Hey».
La voce era roca e bassa, quindi esclusi immediatamente Louis: che fosse l'altro me? Alzai lo sguardo ed un ragazzo dagli occhi verdi mi sorrise sedendosi accanto alla mia persona: sì, era lui, ma perché era venuto fin lì? Per consolarmi, forse? Beh, in effetti, chi meglio della mia persona poteva comprendermi?
«Hey» risposi al suo saluto, asciugandomi le lacrime.
«So come ti senti» disse tutto d'un fiato. «Ami il tuo Louis, non è vero?».
«N-no!» risposi rapidamente, mentre lui mi osservava stranito: un momento, quindi lui era certo di amarlo?
«Come no, allora perché stai piangendo se non per il fatto che Louis non ti ha baciato perché ti ama?» domandò lui, permettendo al mio cuore di sprofondare: doveva per forza ricordarmelo?
«E' che ...» cominciai insicuro. «Non so bene se lo amo o meno, forse è una piccola cotta e nient'altro ...».
«Fa comunque male, no?» chiese lui, osservandosi intorno.
«Già ...» risposi, abbassando lo sguardo.
«Molto ...» continuò lui mentre i suoi occhi smeraldo si riempivano d'acqua.
«Hey, n-non piangere, n-non sono io quello da consolare?» chiesi mentre, lentamente, le lacrime riprendevano a rigare le mie guancie.
«N-non possiamo c-consolarci a vicenda?» domandò lui, lottando inutilmente contro le lacrime.
Annuii e lui abbandonò la battaglia: ci abbracciamo, prendendo a piangere come mai avevamo pianto, liberando tutte le lacrime che ci stavano distruggendo, tutto per colpa di uno stupido castano dagli occhi azzurri, com'era possibile tutto quello? “Guarda a cosa ti sei ridotto Styles ...”. Già, a cosa mi ero ridotto ... 

Ssssssssssssssalve :D E anche questo capitolo è andato! Finalmente sono riuscita a postarlo alle ... 20:30 di sera çwç *o per lo meno sto scrivendo questo spazio ora lol* Mia madre si era fregata il pc e non potevo postare questo chapter D: Per fortuna l'ha lasciato e, il tempo di correggerlo ed eccolo qua, in tutta la sua schifezza ^-^ Ok, chiariamo delle cose: lo so che fa schifo, è troppo veloce e non ha per niente senso, ma, capitemi, l'ho scritto ieri, con un mal di testa atroce ed un mal di pancia da 'accoltellatemi il più in fretta possibile, non voglio morire lentamente' çwç Guardate il lato positivo, per lo meno c'è un bacio Larry :D (Derek: che alla fine va a quel paese con i due Harry che piangono .-.) Oddio, lasciamo perdere, mentre lo scrivevo piangevo come una cogliona çwç *e non sta scherzando* Per fortuna non farò morire nessuno, sennò che cavolo avrei fatto in quel caso? D: Comunque, sto pensando ad una piccola pausa mia personale perché ho bisogno un po' di comprendere come scrivere :/ So che vi sembra strano, ma se solamente guardate questo capitolo, ci sono due stili differenti uu Anche perché la scena del bagno l'ho aggiunta in seguito, all'inizio avevo scritto un bacio nella sala da pranzo ... #nonfregaanessuno uu Volevo dirvi un'ultima cosa e cioè *dun dun dun dun*: mia moglie ha postato una nuova ff *-* Siccome lei è una bravissima scrittrice e MERITA un sacco di visualizzazioni/recensioni alle sue storie, vi posto il link, anche perché è una Larry rossa e nessuno dice di no ad una bella Larry rossa eheheh (?) lol Ecco qua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1294899&i=1 , mi raccomando, leggetela, ve la consiglio uu La canzone di codesto capitolo è Two Is Better Than One by Boys Like Girls ft. Taylor Swift, vi consiglio anche quella uu

Cosa ne pensate? Credete che la storia vada troppo veloce? E che io faccia cagare a scrivere? *io sì çwç* E pensate che la scena Larry sia stata interessante? E che tutto questo non abbia assolutamente senso e che l'autrice abbia scritto 'sta cagata solo perché voleva mettere un bacio Larry? :') Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche i 'Ma 'sta fan fiction fa andare al cesso! Guarda, ci sono andato poco fa per colpa di 'sta schifezza che hai scritto: che ne pensi, credi che Claudio accetterà ancora partecipanti al pupù contest?' :') *sclera per la stanza*

Paaaaaaaaassiamo ai ringraziamenti :3 Riiiiiiiiiiiiingrazio Giu1D, ILoveLarry (mia moglie <3), PapayaHorlik, DareToDream1D e Partenopea per le recensioni allo scorso capitolo *e mi dispiace un sacco deludervi con questo D:* & le 15 persone che preferiscono questa ff, le 3 che la ricordano e le 22 *porc'Hazza o.o* che la seguono, vi adoro <3 Mi dispiace seriamente che questo capitolo sia una cagata, spero di rifarmi con il prossimo D:

Oggi è il mio onomastico :3 (Derek: non frega a nessuno .-.) Appunto l'ho messo nell'angolo che nessuno va a leggere perché angolo delle cazzate uu Comunque, dicevo, è andata abbastanza bene come giornata: ho ricevuto moltissimi auguri, ho distribuito patatine in classe (Derek: ma che ci sarebbe di bello in questo? o.o), il ragazzo che mi piace mi ha abbracciata *hfsdifhpsadfihspidfhspao*, nell'ora di fisica non ho fatto 'na minchia, ho ricevuto il 3o volume degli Hunger Games ... Bello, bello uu Ho anche messaggiato con mia moglie *-* (Derek: ma era solo un-) Zitto ewe E' stato comunque bellissimo *-* *si diverte con poco* Ho anche ricevuto una bella maglia verde :3 L'unico punto nero della giornata è stato un mio 'amico', o almeno lo consideravo tale, ora è solamente un compagno di classe: in pratica, ho scoperto che ieri ha sparlato di me con la mia amica! Nel senso, lui blaterava che io ero grossa, che ho le spalle curve e che dovrei trovarmi un fidanzato perché sembro 'na forever alone *vabbè, trovamelo te, eh, perché io no'o trovo da nessuna parte, ok? ok* e la mia amica lo fissava così 'O.O' e lui continuava e continuava; ha anche parlato male del ragazzo che mi piace, dicendo che va in giro a raccontare delle sue conquiste: sì, certo, ed io sono un pollo .-. Che poi oggi se ne viene con 'io con te non ci parlo più', 'ti ammazzerò' e 'ti rovinerò la giornata': ma stai male o cosa? .___. (Derek: guarda che loro non capiscono ...) Ah, già, giusto, dimenticavo di dirvi una delle cose più importanti: un mio compagno di classe è bi *-* Sì, ok, sembra strano che io festeggi, ma ho sempre desiderato un'amicizia all'Hummel-Berry, e lui è la cosa più vicina a Kurt ch'io conosca *-* In più, questo qua lo shippo con un altro ragazzo che viene in classe con me, con il quale sono amici dall'infanzia, e ieri la mia amica *in mia assenza, sono offesa con lei per questo ewe* ha detto loro che li vedevamo bene insieme. Quindi, ora, quel cojone del mio ex-amico mi guarda disgustato: bitch, please, ci sono persone peggio di me, tipo mia sorella, e te me guardi così? Ma va a quel paese, caro! Il fatto di parlarmi alle spalle, però, è la cosa che più mi ha dato sui nervi: hai qualcosa da dirmi? E dimmela in faccia, porca minchia, non alle mie spalle, ok??!! E dire che l'anno scorso mi aveva consolata quando avevo preso il debito in fisica ... 

Bene, vado a piangere le lacrime che ho trattenuto a scuola.
ClaraBB98 & Derek

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 'Caught In A Bad Romance ... ***


Caught In A Bad Romance ...

 Girovagando per i corridoi deserti della villa che mi ospitava da una settimana, oramai, ero perso nei miei pensieri: i miei genitori, con gli Styles, avrebbero trascorso quella settimana in una scampagnata, quindi potevo anche non trascorrere quel tempo con Danielle, ma, finché Niall non avesse corteggiato Louis, il piano era in una posizione di stallo. Quel mattino non aveva lezione con l'insegnante, quindi avrei dovuto attendere il pomeriggio per controllare se lavorasse … “Sai di essere stato malvagio con lui, Zayn?” mi rimproverò la mente: sì, n'ero perfettamente a conoscenza, ma non volevo affrontare nuovamente quell'argomento, mi portava a confrontarmi con lati del mio carattere finora sconosciuti alla mia persona, e non avevo voglia alcuna di riscoprirli proprio in quel periodo alquanto incasinato … Accantonai l'argomento notando un ragazzo biondo e sorridente corrermi incontro: N-Niall?!
«Zayn!» urlò lui e, fermatosi in fronte alla mia persona, sfoderò un ampio sorriso. «Finalmente ho trovato qualcun altro, mi sembrava di essermi perso completamente!».
«Cosa?» domandai, stranito: non era forse quella la sua abitazione?
«Non so dove sono gli altri, tu gli hai visti?» chiese lui, probabilmente senza accorgersi della mia domanda, guardandosi un po' attorno in cerca di anima viva. «Credo gli abbiamo persi ...».
«Gli altri?» posi nuovamente: cosa stava accadendo?
Come mai parlava con me, il ragazzo che lo stava sfruttando? Con un tono amichevole, poi! E come mai i suoi abiti erano così insoliti? Lo squadrai incuriosito: che gli prendeva?
«Sì, gli altri» ripetè lui, osservandomi. «Sei sicuro di star bene, Zayn? Ah, e poi, da dove escono quei vestiti?».
«Li indosso da questo mattino ...» risposi, porgendo un'occhiata al mio abbigliamento. «Che vi è di male in essi?».
«'Essi'? Zayn, ma stai bene?» domandò lui, corrugando le sopracciglia.
«La domanda dovrei rivolgerla a lei, Niall, che le prende?» riproposi alla sua persona la questione.
«Niente, al massimo sei tu che non stai bene! Perché usi il 'lei' con me?» continuò lui, girandomi attorno. «Vabbè, me lo spieghi strada facendo, dobbiamo trovare gli altri!».
Detto questo, prese la mia mano destra nella sua e cominciò a scorrazzare per i corridoi della villa, trascinando la mia persona al suo seguito: si può sapere cosa stava accadendo? Insomma, il ragazzo che solamente il giorno precedente non aveva dato segni di presenza perché troppo intento a piangersi addosso ora mi stava sballottando da una parte all'altra di quell'abitazione in cerca di quei fantomatici 'altri' … Confuso, mi fermai, bloccando anche lui.
«Che succede?» domandai rapidamente, prima che lui potesse ribattere sulla nostra sosta. «Solamente ieri mi detestava giacchè l'avevo ricattata ed oggi lei si comporta come se nulla fosse, vi è qualche sorta di scherzo dietro a questa faccenda?».
«Ricatto? Di cosa vai parlando?» chiese lui, quando notò qualcosa alle mie spalle ed un sorriso falso comparse sul suo volto. «To', guarda chi c'è ...».
Mi voltai, senza comprendere, e notai una ragazza bionda avvicinarsi, accompagnata da un'altra castana scura … entrambe con abiti alquanto insoliti per delle ragazze per bene: cosa vi faceva in villa Styles mia cugina Perrie? E soprattutto, come poteva essere amica di Danielle?
«Zayn!» squittì la ragazza, raggiungendomi e abbracciandomi, in seguito all'aver sfiorato le mie labbra con le sue. «Finalmente ti ho trovato!».
«P-Perrie?» sgranai gli occhi: era per caso un bacio quello precedente?!
«Sì, tesoro» disse lei, allontanandosi leggermente con un sorriso stampato sul volto. «E guarda qua, c'è anche Danielle».
Detto questo, la ragazza dalla riccia capigliatura salutò il biondo e la mia persona con un'alzata di mano.
«Avete visto Liam da qualche parte?» domandò lei, confusa.
«No, non ancora, stavamo appunto cercando gli altri» rispose Niall, lasciando andare la mia mano, da quel che a me pareva, di malavoglia.
«Oh» commentò lei. «Allora andiamo».
Detto questo, i due si incamminarono, seguiti dalla bionda spingente la mia persona per tutto il percorso, mentre continuava a blaterare di un gruppo lirico, immaginai, denominato 'Little Mix' e di un loro canto nominato 'Wings', del quale, sinceramente, non avevo mai sentito udire prima di quel momento … Passai il tempo ad osservare le spalle di Niall: per quale assurdo motivo si stava comportando in quel modo? Prima mi compariva di fronte come se niente fosse, come se non fossimo mai andati a letto e tutta la faccenda che ne è seguita non fosse mai avvenuta, e poi mi lasciava in balia di una bionda civetta per … non avevo neppure idea del motivo per il quale aveva smesso di stringermi la mano! “Zayn, non pensare neanche per un secondo che quella stretta ti sia piaciuta, ok?” mi rimproverò la mente: o-ovvio che non mi fosse piaciuta, no? I miei pensieri furono interrotti da un secco: «Mi stai ascoltando?».
Perrie mi squadrava alquanto stizzita mentre, dalle spalle, era passata a trascinare la mia persona per la mano: essere schietti o mentire?
«Se desidera la verità, no, non la stavo seguendo» le risposi calmo: stavo cominciando a pensare non fossero veramente loro, vi erano troppe prove contro ciò …
«Oh, insomma Zayn! Potresti anche provare ad interessarti!» sbuffò lei, ma lasciò comunque un bacio sulla mia guancia. «Su, su, sento che siamo vicini ai tuoi amici, non ti preoccupare».
Giacchè si voltò completamente ad indicare che la discussione era terminata, rimasi in silenzio, senza commentare tutto quello che stesse accadendo: prima o poi ne sarei venuto a capo, no? E poi, chi poteva dire che tutto quello non fosse un piano di Styles per farmela pagare? Ne avremmo viste delle belle, allora … Si udì un tonfo, come se un oggetto fosse caduto per terra e fosse stato, quasi immediatamente, raccattato, perché, in seguito, si udirono anche dei passi correre per un corridoio di fronte alla nostra visuale: notai Harry, indossante anche lui degli abiti insoliti e con le lacrime agli occhi, sfrecciar via, inseguito da Harry e da Louis, rossi in volto e … No, aspetta, Harry inseguito da Harry?!
«Ma cosa …?» cominciai, quando mi accorsi che anche il resto dei presenti era sorpreso quanto me, quindi cominciai a seguire i fuggitivi, tentando di non far notar loro la mia presenza.
Il primo a raggiungermi fu Niall, che mi ritrovai, così, dietro le spalle, quasi ad alitarmi sul collo; in seguito, giunsero anche le due ragazze, incuriosite dall'avvenimento: e come si poteva dar loro torto? L'Harry dagli abiti più 'normali' prese per un braccio l'altro, che si voltò sull'orlo delle lacrime; da lì cominciò una breve scenetta, che si concluse con una spiegazione alquanto bizzarra: insomma, delle persone erano riuscite a viaggiare nel tempo, a giungere nella nostra epoca e a far creder loro ch'erano dei viaggiatori del tempo? Chiesi loro conferma osservandoli uno ad uno: il biondo guardava divertito la situazione, Perrie aveva sgranato gli occhi e Danielle era alquanto confusa, quindi posò il suo sguardo sulla mia persona.
«In effetti, tu sembravi un po' diverso dal 'nostro' Zayn ...» commentò, squadrandomi.
«Mh, è vero» approvò Niall. «E' per questo che non riusciva a capire chi fossero gli altri!».
«Oh, scusami, allora, se ti ho raccontato cose sicuramente noiose per te» si scusò la bionda imbarazzata, arrossendo leggermente.
«Oh, non vi preoccupate, va bene» sorrisi: quindi loro vi credevano? «Solamente io non posso credere a quello che sta accadendo, desidero prove, voi ne avete?».
«Prove sul fatto che veniamo dal 2012?» domandò Niall ed io annuii.
Lui, di tutta risposta, frugò nelle tasche del suo pantalone verde e ne tirò fuori un oggetto squadrato, pigiando un tasto rotondo e mostrandomi lo 'schermo' di esso.
«Lo dice la data, guarda qua» disse, e indicò la scritta '09-26-2012': cosa?
«Cos'è questo?» chiesi alquanto stranito: mai in vita mia avevo avuto dinanzi agli occhi un oggetto simile a quello …
«E' un'iPhone, non ne hai mai-» cominciò lui, ma notò qualcosa e si interruppe. «Oh, non esistono ancora i cellulari ...».
«Beh, questa è una prova più che sufficiente, no?» commentò l'avvenimento la ragazza riccia, indicando un punto alle mie spalle. «I tre se ne sono andati!».
«Li ho visti, sono andati da questa parte» ribattè Perrie e ci affrettammo a seguirla: probabilmente erano diretti verso 'gli altri' ed era quello che cercavano, giusto?
In più, passare tempo con Styles prima del fatidico giorno nel quale il piano sarebbe stato attuato non era male come idea, no? Giunti all'aperto, notammo la presenza di due Louis, un Liam dagli abiti non adatti a faccende domestiche, una Danielle in abito rosa, una Eleanor dalle gambe scoperte ed un … mio clone?!
«Oh, eccomi» rise lui, notando la mia presenza. «Salve!».
«Salve ...» risposi al saluto. «Quindi lei sarebbe la mia reincarnazione?».
«Esattamente» annuì sorridendomi.
«Mmmh» lo squadrai, girandogli attorno. «Sono comunque stupendo, bene».
«Ahah, sì, ed io lo ero» approvò l'altro Zayn, dandomi una leggera pacca sulla spalla.
Mi osservai attorno: dov'erano i due Harry? Cercai una risposta in Louis, essendo loro due alquanto 'amici', ma niente, anche lui sembrava esserselo perso … Una donna riccia mi si avvicinò sorridente.
«Salve Malik, bella giornata, non trova?».
«Interessante, direi» risposi a Danielle, intenta a far volteggiare il suo ombrellino.
«Sono contenta le piaccia, solamente ...» e per sussurrare quelle parole, si avvicinò alla mia persona. «è arrivato in un momento decisamente 'no', i due Harry sono scomparsi ed entrambi parevano sull'orlo di una crisi di pianto».
«Oh» commentai: quindi, probabilmente, erano intenti a piangere da qualche parte nel territorio della villa. «E non potrei consolarne uno?».
«Glielo sconsiglio, Zayn» scuotè lei la testa. «A meno che non voglia perdersi. E, soprattutto, non ha neppure idea del motivo per il quale i due stiano piangendo ...».
«Ma, in questo modo, potremmo accellerare il piano e, soprattutto, Ni-» cominciai, ma le parole mi morirono in gola: perché pensavo a Niall in quel momento?
«Sì?» mi osservò lei, quasi speranzosa, in attesa ch'io continuassi il mio discorso.
«E basta» conclusi, arrossendo leggermente.
«Malik!» protestò lei, mettendo il broncio.
«Scusi, ma la frase è terminata, non continua. Mi ero semplicemente perso nei miei pensieri ...» mi giustificai, anche se quel dubbio continuava a rimanere nella mia mente … 
«Ah ...» sospirò lei. «Guardi che, in qualunque caso, so cosa stava pensando. Nel modo che lei ha proposto, Niall soffrirebbe di meno, perché non costretto a corteggiare Louis, ed anche Liam soffrirebbe in modo minore ...».
«Non mi interessa minimamente di quel damerino impagliato» tagliai corto: quel ragazzo mi dava decisamente fastidio …
«Beh, ha ragione, lo ammetto, ma è comunque una scelta rischiosa e, in più,» disse lei, alzando lo sguardo verso un punto dietro le mie spalle. «i due sono tornati».
Mi voltai e li vidi: due ricci, l'uno accanto all'altro, nel più completo silenzio. I due Louis, Danielle e la mia persona furono gli unici presenti ad accorgersi del loro ritorno, gli altri erano troppo intenti a chiacchierare tra di loro di quanto fosse incredibile quello che stava avvenendo.
«Harry, dove sei stato?!» urlò preoccupato il castano dalla maglia a righe, precipitandosi di fronte al riccio dagli abiti neri, che lo prese per la mano e lo allontanò dal suo simile.
«Il mio 'gemello' è un po' giù di corda, dovevo consolarlo» spiegò lui sottovoce, senza accorgersi della presenza, lì accanto, della mia persona, intenta ad ascoltarli. «Va tutto bene, non preoccuparti».
«Sicuro?» domandò 'Louis', squadrandolo preoccupato.
L'altro annuì.
«Scusa se ti ho fatto preoccupare» sorrise, imbarazzato.
«No, è tutto ok, ma ...» e mentre diceva ciò, si avvicinò al volto del ragazzo di fronte a lui. «hai per caso pianto?».
«C-cosa?» chiese 'Harry', arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo, probabilmente per non far notare gli occhi arrossati: era evidente avesse pianto.
«Non fare il finto tonto, Hazza, hai gli occhi rossi» ribattè il castano, alzandogli il volto prendendolo per il mento. «Che succede?».
«È che …» cominciò lui, tentando di non incrociare lo sguardo dell'amico. «la storia di Harry era veramente triste e mi sono lasciato andare un po' ...».
«Che storia?» domandò nuovamente.
«In pratica è innamorato di un ragazzo, il quale non lo ricambia, ed è triste per questo ...» rispose, tirando su col naso.
«Oh» disse solamente Louis. «Beh, mi dispiace ...».
«Anche a me ...» concluse la discussione Harry, andandosi a sedere sull'erba, un po' in lontananza rispetto al suo amico.
“È la mia occasione” pensai e presi posto accanto al riccio del futuro, sotto il suo sguardo curioso.
«Salve» lo salutai e lui mi rispose con un accenno del capo. «Posso porle un quesito?».
«Certo ...» confermò lui e attese ch'io parlassi.
«Non ho potuto fare a meno di udire la vostra chiacchierata e mi chiedevo ...» cominciai, tentando di non sembrare invadente. «chi è la persona che Harry, quello di quest'epoca, ama? Non si preoccupi, non lo dirò ad anima viva».
«Mmh ...» mi squadrò il ragazzo vestito in nero, probabilmente cercando di comprendere se poteva fidarsi della mia persona o meno. «Beh, è Louis, il vostro, ovviamente ...».
«Comprendo» dissi: quindi era vero, Harry amava Tomlinson …
Per quello aveva risposto al suo bacio, la litigata era durata poco e niente e i due sembravano fidanzatini ogni qual volta il mio sguardo si posava su di loro: entrambi erano innamorati l'uno dell'altro! “Sarà dura, Zayn!” pensai, in riferimento alla conquista del cuore del riccio, “Sarà veramente dura ...”. Con un 'grazie', conclusi la discussione tra quel ragazzo e me, alzandomi e dirigendomi verso Danielle, pronto a riferirle tutto.
«Danielle, sono venuto a conoscenza della cotta di Harry per Louis» le riferii appena l'ebbi allontanata dalle altre persone.
«Mh … e quindi?» domandò lei, solamente.
«E quindi? No, aspetti, non mi dica che lei ne era già a conoscenza!» sgranai gli occhi, osservandola.
«Lo immaginavo» rispose sorridente: era alquanto sadica quella ragazza … 
«La prossima volta perché non me li riferisce i suoi presentimenti?» domandai infastidito: possibile che quella ragazza riuscisse ad indovinare qualsiasi avvenimento?
«Bene» approvò lei. «Quindi i miei presentimenti sono questi: Harry è innamorato di Louis, lui ricambia, Niall è innamorato della sua persona quanto Liam di mio fratello e lei è cotto della medesima persona amata dal maggiordomo».
«La vuole finire con questa storia, Danielle?!» quasi le urlai: io non amavo Niall, non era possibile!
«No, non la smetterò fino a quando lei non se ne accorgerà» rispose lei e si allontanò, lasciandomi solo.
Ma quali assurdi problemi aveva quella ragazza, per quale motivo credeva che alla mia persona piacesse Niall?! Insomma, va bene, era abbastanza carino come ragazzo, alquanto dolce e sensibile, molto intelligente, decisamente portato per la scherma da quel che avevo visto dalla sua prima lezione, tenero, molto tenero, soprattutto quando arrossiva, e … Oddio, cosa stavo pensando?! Bene, stavo ufficialmente impazzendo! “Harry, ti prego, fatti conquistare in fretta sennò perderò la testa molto facilmente …”

Ssssssssssssssssssalve :D Ehm, sì, lo so che è tardi uu" E' solo che non riuscivo a sistemare il capitolo mentre ascoltavo il takeover dei 1D a BBC Radio 1 D: Mi dispiace D: Quiiiiiiiiiiiiindi, che devo dirvi qua? Ah, sì, anche questo capitolo è una cacca, anche se ho notato con grande sorpresa che lo scorso è piaciuto *-* Ah, ecco, appunto, dimenticavo di dirvi, l'altro ieri, che ora è possibile comprendere il titolo della ff, 'Past Into The Present: Rebirth' ... (Nick: no, è il contrario .-.) Hai ragione çwç E' solo che quel titolo non mi ricordo neppure perché l'avevo scelto lol *mi raccomando, dillo a tutti* In qualunque caso, vi avviso che sto pensando di fare un bel party tutti insieme (Nick: nell'800 o.o) Yup, ho un paio di ideuzze che mi piacerebbe scrivere eheheh *pensieri perversi la colgono* Cheeeeeeee ne pensate? Potreste scrivermelo, please? Perché non sono poi così sicura sia una buona idea :/ Graaaaaaaaaazie :3 Ehm, ecco, siccome devo scrivere il motivo per cui ho scelto la canzone di questo chapter (Bad Romance by Halestorm) se non vi interessa, saltate questa parte :3 Alloooooooooooooora, il testo è questo: "I want your ugly, I want your disease, I want your everything, As long as it’s free, I want your love, Love-love-love, I want your love" eee penso questo faccia ricordare l'amore di Zayn per Harry, no? *a parte l'ugly, ovviamente uu* "I want your drama, The touch of your hand, I want you leather studded kiss in the sand, And I want your love, I want your love, Love-love-love, I want your love" però questa parte me la immagino come riferita a Niall, non so se comprendete ... Quindi, in pratica, 'duetterebbe' con se stesso, rivolgendo ad Harry "You know that I want you" e a Niall "And you know that I need you" e rivolto ad entrambi un "I want it bad, Your bad romance", capito? :3 Lo so che è strano, però mi piaceva questa idea e ... niente, se è ci faccio una song-fic missing moments :3 *pensa a trilioni di ff ma perde tempo su tumblr* Per il ritornello è la medesima cosa, la prima parte per Harry e la seconda per Niall uu Poi c'è il "Caught in a bad romance" che penso sia dkjnwofjdsajfadsòokfjasfdk *-* La seconda strofa non c'azzecca molto, ma la lascio passare sempre Harry e Niall, soprattutto perché poi fa "'Cause baby you're sick": vi ricorda niente? eheheh E ... niente, poi c'è il ritornello, la parte in francese e nuovamente il ritornello, credo vada bene uu Voi che ne pensate? :3 Mi piace sentire il vostro parere quindi fatevi sentire, lasciate una piccola recensione anche solo su queste due domandine, ok? Glassie (Nick: fu così che non se la cagò nessuno ...) Zitto, AmoHarrycosìtantochenonriesconeppureadistinguerlodaLiam ewe (Nick: quello non era Liam, era HARRY!) Seee, certo .-.

Cosa ne pensate? Credete che Zayn sia incasinato? O che sia colpa di Danielle se si sta creando quel pandemonio nella sua testa? E, a proposito, pensate che la riccia sia una 'so tutto io? *io penso di sì çwç* E pensate che dovrei scrivere degli angoli autrice più corti? *anche qui sì çwç* Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un ... non mi viene in mente niente lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio:
Emy_Weasley13, ILoveLarry, Partenopea, PapayaHorlik, DareToDream1D, PerfectFive & _mrsmalik_ per le recensioni allo scorso capitolo *hazzpita, sono 7 sjdfsaijfhasi*; le 16 che preferiscono la storia, le 3 che la ricordano e le 23 che la seguono *^*; Louis Tomlinson per aver chiamato una Larry Shipper :') lol; Nick per essere un deficiente (Nick: ehi!) lol; la mia twin per aver commentato con me il take over *-*; mia moglie per messaggiarmi ogni mattina e sera dfkjsfkldjsfpasdk <3 Ti amo, ok? Ok (Nick: ma agli altri che frega? o.o) Niente lol

Niall si deve operare al ginocchio, Liam ha ammesso di essere single, Harry ha scherzato sin troppo con Nick, Louis ha messo una canzone che ricorda la Larry, c'è stato un momento Ziall, Zayn è stato dolcioso, Louis non sa leggere le note, ho voglia di crepes, il mio ex-amico oggi è stato sgridato da una mia compagna di classe perché le rompeva i coglioni e io le ho fatto 'Batti il 5, sorella' lol, amo Bad Romance degli Halestorm e ... vi devo dire altro? Ah, sì, Tumblr funziona di nuovo dopo che è stato aggiornato *^* *anche se non c'è niente di nuovo lol* 

Sono stata più breve? *-* (Nick: no '-') Hai ragione çwç
Grazie a chiunque leggerà/recensirà :3
ClaraBB98 & Nick :)

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** I Don't Know How We Happend, We Just Kind Of Did ... ***


I Don't Know How We Happend, We Just Kind Of Did ...

 Gli avvenimenti insoliti di quella giornata continuavano a susseguirsi in modo incredibile: prima trovavo un mio 'clone', poi veniva fuori ch'era la mia reincarnazione e che ve n'erano altri, in seguito Eleanor mi aveva baciato, mi ero appropriato nuovamente delle labbra di Harry, avevo fatto ritrovare i nostri 'gemelli' ed in quel momento l'Harry del futuro mi aveva preso da parte per discutere con la mia persona di un argomento alquanto importante, a suo parere. Attraversammo metà giardino prima che il riccio si fermasse e si voltasse nella mia direzione, pronto a parlare.
«Ok, ascolta» cominciò deciso, torturandosi, però, le dita. «C'è … c'è una cosa che dovrei chiederti ...».
«Cosa?» domandai incuriosito: cosa poteva volere dalla mia persona il clone del mio alunno?
«Ehm, ri-riguarda te e … insomma, l'altro te» rispose lui: eh?
«Me e l'altro me …?» non comprendendo, corrugai le sopracciglia e attesi.
«Sì, ecco ...» disse, insicuro. «D-dovreste avere un sottospecie di l-legame, no?».
«Immagino di sì ...» risposi al suo insolito quesito: doveva voleva andare a parare?
«B-bene, q-quindi, non so, dovresti anche sapere cosa gli piace ...» continuò, abbassando lo sguardo ad osservarsi le mani. «T-tipo di cucina o, non so, di … di fiori, qualsiasi cosa».
«Vuole sapere i suoi gusti?» domandai incuriosito: per quale assurdo motivo Harry doveva porre alla mia persona quel quesito?
«Esatto» annuì lui, alzando il volto, contento di non dover porgere altre spiegazioni.
«Come mai?» chiesi, tradendo le sue speranze.
«B-beh» arrossì lui. «p-perché vorrei jdsjfdshfsj».
«Cosa?» corrugai le sopracciglia: aveva bisbigliato così a bassa voce ch'era stato impossibile per la mia persona udire ciò che aveva detto.
«E-ehm, v-vorrei, ecco ...» cominciò lui, riprendendo a torturarsi le dita. «... conquistarlo ...».
«C-conquistarlo?!» sgranai gli occhi: quindi l'Harry del futuro era innamorato della mia reincarnazione!
Lui annuì e si colorò di un rosso brillante, abbassando rapidamente il volto mentre la mia persona ancora lo osservava stranita.
«C-come mai, lo ama?» chiesi, speranzoso.
«Ehm ...» rispose solamente lui, rendendo limpida la risposta: lo amava.
“E se anche il 'nostro' Harry è cotto di me?” mi domandai lasciando vagare la fantasia: impossibile, no? Insomma, sarà sicuramente cambiato negli anni, non si può mica amare la medesima persona per secoli e secoli, giusto? “Per sempre ...”.
«W ...» commentai, sorpreso. «E desidererebbe una mano da parte mia?».
«Sì» annuì lui. «Sempre che ti vada ...».
«Certo, la aiuterò» gli sorrisi, e lui alzò il volto mostrando degli stupendi occhi verdi luccicanti.
«Sul serio?!» quasi urlò dalla felicità.
«La aiuterò a fidanzarsi con il mio 'alter-ego' del futuro, non si preoccupi» annuii e lui per poco non mi soffocò saltando addosso alla mia persona.
«Grazie, grazie!» disse contento, abbracciandomi stretto.
«Ahah, prego» risposi ai suoi ringraziamenti, abbandonando il suo abbraccio. «Comunque, a noi piace molto la musica ...».
«Oh, quello lo so» sorrise lui, perdendo il suo sguardo nel verde dell'erba. «Siamo dei cantanti ...».
«Davvero?» mi si illuminarono gli occhi: doveva essere stupendo cantare per milioni di persone …
«Sì» annuì lui, divertito. «Anche a te piace cantare?».
«A-abbastanza ...» risposi, imbarazzato: non avevo mai affrontato con anima viva quell'argomento, a parte con Harry, ma era stato solamente per quel sog-
Un momento: i ragazzi comparsi nel sonno di Hazza non erano forse dei cantanti? Simili a noi? E se avesse sognato le nostre reincarnazioni?
«Beh, sono contento che nella tua prossima vita riuscirai a cantare» disse il riccio, alzando il volto sorridente.
«In realtà, sono due i desideri che realizzerò ...» ammisi, rivolto a me stesso.
«Due?» domandò lui, senza comprendere.
«A-ahehm, s-sì» mi accorsi di averlo detto ad alta voce: ops …
Mi guardò quasi a implorarmi di rivelargli il secondo e cedetti sotto quello sguardo così simile al verde del ragazzo che amavo, anche se non completamente suo …
«Ehm, e-ecco, i-il secondo è … i-il suo amore, Harry» risposi, arrossendo non poco. «In questa vita la amo ...».
«D-davvero?!» sgranò gli occhi.
«S-» ero pronto a rispondere, ma mi interruppe.
«Devi venire con me, ora!» disse, e mi prese per il braccio destro, trascinando la mia persona verso il resto delle persone: cosa aveva intenzione di fare?!
 
Era da un bel po' che il mio 'clone' e Louis erano intenti a discutere e più e più volte avevo scorto uno dei due arrossire vivacemente, quasi si stessero … “Dichiarando!” pensai spaventato, “e se si fossero innamorati l'uno dell'altro al primo sguardo? E se mi avesse mentito? Dopotutto, io ho rivelato alla sua persona di non essere sicuro dei miei sentimenti nei confronti di Tomlinson, giusto?! Argh, cos'ho combinato!”. Con questi pensieri, cominciai a sudar freddo: e se avessero detto l'un l'altro di amarsi, di volersi e avessero lasciato la mia persona a marcire in un angolino da sola? “Harry, hai decine e decine di ragazze al tuo seguito, per quale assurdo motivo sulla faccia della terra dovresti rimanere da solo?” mi domandai: beh, perché non erano Louis … Bene, stavo letteralmente impazzendo: i quotidiani pensieri 'amo Louis o meno?' erano tornati a farmi visita e stavo cominciando ad uscire di senno; dovevo arrivare a capo di quel ragionamento, o sarei morto di pazzia a livelli stratosferici! Ma come vi sarei riuscito? Insomma, ne erano passati di giorni e non ero giunto a nemmeno un risultato, come potevo anche solo pensare che vi sarei arrivato solamente in diversi secondi? Sospirai: mi serviva qualcosa, magari testare le reazioni del mio corpo o … Un'idea mi saltò alla mente: i baci erano una buona prova, no? Siccome, solitamente, era Lou a prendere l'iniziativa, l'avrei baciato io quella volta e avrei provato a me stesso che non vi era nulla, nei miei confronti, per quel ragazzo dagli occhi azzurri. Deciso ad andare a fondo della questione una volta per tutte, mi alzai dall'erba e mi ripulii, proprio quando Louis e la mia reincarnazione si avvicinavano alla mia persona: contento che lei ed io fossimo così coordinati, dissi lui un grazie e presi Lou sotto braccio, allontanandolo nuovamente dal resto della gente.
«Cosa …?» provò a domandare lui, ma lo zittii con un semplice 'ssh'.
Rimase in silenzio e, arrivati ad un punto abbastanza lontano, lo feci 'accomodare' sull'erba, sedendomi accanto alla sua persona: quindi, lui mi osservò, aspettando ch'io dicessi qualcosa.
«Ehm ...» cominciai: avevo pensato cosa fare, non come!
Caddi nel panico: come mi sarei avvicinato alla sua persona rendendolo un gesto normale e non interessato a baciarlo? Solamente per non farlo reagire, tutto qui … “Cervellino, sforzati, per favore!” pensai, ma niente; e, nel frattempo, Louis continuava a guardarmi, in attesa.
«Ecco ...» ripresi, cercando, per lo meno, un argomento di conversazione. «N-non trovi che sia una bella giornata?».
“Complimenti Styles, il tempo, che argomento interessante!”.
«Mmh, alquanto ...» rispose lui, osservandosi attorno. «Senti, eri per caso d'accordo con il tuo 'sosia' per codesta chiacchierata?».
«D'accordo proprio no, diciamo che è stato un caso fortuito ...» dissi, rivolgendo il mio sguardo ad un filo d'erba.
«Oh, comprendo» commentò Lou e mi sorrise. «Mi devi dire qualcosa?».
'Dire' non era proprio il termine esatto, ma, se avessi proposto lui la frase in quei termini, avrebbe sicuramente pensato male … “O forse no e sei tu il pervertito, Harry” commentò la mia mente, e le detti ragione.
«Non proprio ...» conclusi il mio ragionamento, avvicinandomi lentamente a lui: era arrivato il momento, ero pronto a baciarlo e lui non s'era neppure reso conto di quello che stava per compiersi, ma lasciai correre mentre il suo sguardo s'incrociava col mio … 
«Ehi ragazzi».
Mi voltai infuriato: momento rovinato, piano sfumato e addio sanità mentale, tutto per colpa di un Liam Payne futuristico che sorrideva dietro le mie spalle come se niente fosse.
«Sì?» domandò Louis, facendo crollare tutte le mie aspettative senza neppure accorgersene.
«Stavamo pensando di organizzare una festa attorno al fuoco, questa sera» rispose lui. «L'avevamo comunque in programma, ma dovremo spostarla qua per forze maggiori, ci state?».
«Una festa attorno al fuoco?» chiesi interessato: erano sempre divertenti eventi di quel genere, ma non avevo mai preso parte ad uno 'attorno al fuoco'.
«Sì» annuì il ragazzo. «Vedrete, sarà divertente».
«Io accetto» sorrise Lou. «Che ne pensi, Harry?».
«Mmh» commentai pensieroso: beh, per lo meno vi avrebbe partecipato lui, se non ero riuscito a baciarlo in quel momento, chissà, avrei potuto riuscirvi alla festa … «Accetto».
«Perfetto» concluse Liam il discorso, alzandosi e congedandosi mentre gli altri ragazzi, notai da lontano, accoglievano un nuovo 'membro' della combriccola: un maggiordomo sorpreso provvisto di cibarie in buste alquanto insolite …
Posai il mio sguardo su Tomlinson e lui lo ricambiò, alzandosi e porgendomi una mano nell'aiutare la mia persona a compiere il medesimo gesto; in seguito, ci avviammo verso il resto della gente presente in giardino, con lo scopo di salutare il ragazzo appena arrivato e discutere con loro della festa.
 
Avevo scorto quelle buste dallo strano materiale in un angolo della sala da pranzo, poggiate a terra e accompagnate da un cesto in vimini, quasi abbandonate al loro destino; le avevo raccolte incuriosito e vi avevo sbirciato al loro interno: contenevano cibarie, alcune conosciute e altre sconosciute alla mia persona, come una lattina rossa con la scritta 'Coca Cola' stampatavi sopra. Riponendola nel sacco, mi osservai intorno in cerca del loro propietario, ma l'unica persona che riuscii a incontrare fu Niall, anche lui seduto in un angolino della stanza, però dalla parte opposta, quasi nascosto dalle tende bianche. Mi avvicinai e notai ch'era tremante e singhiozzava: stava nuovamente piangendo, e dire che non aveva neppure cominciato il suo corteggiamento … Quella questione era veramente difficile per lui da trattare, e la mia persona doveva essere quella a rimettervi soprattutto!
«Niall ...» sussurrai, in seguito all'essermi inginocchiato in fronte alla sua persona ed aver poggiato la mia mano tra i suoi capelli.
Lui alzò leggermente il capo, mostrando un paio di acquosi occhi blu, arrossati per il pianto, e mi sorrise leggermente.
«Liam ...» disse solamente, come a salutarmi.
«Ehi,» cominciai, dopo avergli donato un piccolo bacio sulla fronte. «va tutto bene?».
«P-più o meno ...» rispose lui, abbassando nuovamente lo sguardo.
«Piangi, per caso, per la questione 'Malik'?» domandai, osservandolo.
Lui smise di tremare per un secondo, quasi come se si fosse bloccato completamente, poi, però, annuì, mentre le lacrime riprendevano a scorrere sulle sue rosse guancie.
«Niall ...» cercai parole per consolarlo, ma la scena che mi si propinava in fronte agli occhi era troppo triste, quindi optai solamente per un abbraccio tenero.
Lo avvolsi con le mie braccia e lui compì il medesimo gesto, lasciando che le lacrime bagnassero il mio completo e che lui si sfogasse completamente: si stava bene in quella posizione, ma la sua tristezza mi dispiaceva … Desideravo fosse felice, per quale motivo Zayn si era messo in mezzo a tutta quella storia? Non poteva semplicemente farsi gli affaracci suoi?! Strinsi il biondo e lasciai un leggero bacio nei suoi capelli arruffati, mentre lui tirava su col naso.
«Va meglio?» domandai lui, in seguito a diversi minuti di silenzio.
«Sì» annuì lui e si allontanò dalla mia persona, sorridendo leggermente.
«Bene, perché ho una sorpresa per te» sorrisi e presi lui la mano, permettendogli di alzarsi e seguirmi.
Mi avvicinai alle buste e ne uscii un tramezzino, scorto in precedenza ed avvolto in una carta morbida.
«Guarda qua» gli porsi l'oggetto. «Queste ne sono piene!».
Lui squadrò il tramezzino, quindi lo prese in mano e gli tirò un morso, sgranando gli occhi dopo due secondi: era forse andato a male?
«È buoniffimo!» affermò Niall, mordendolo nuovamente e permettendomi di sospirare contento: meno male … «Cofa fono quelle cofe?».
«Non ne ho idea ...» risposi. «Credo ci convenga domandare a qualcuno se sono loro».
Detto questo, raccolsi gli oggetti e cominciammo a girovagare per la villa, domandando a chiunque passasse accanto alle nostre persone se fossero loro quegli oggetti, ma niente: sembravano comparsi dal nulla! Incontrammo anche Eleanor e le ponemmo il medesimo quesito, ma neppure lei ne aveva idea, quindi si aggregò a noi due per individuare il propietario, quando …
«E lui chi è?» domandò il mio fidanzato, sgranando gli occhi in seguito alla vista di un uomo dai capelli scuri, gli occhi del medesimo colore ed i vestiti alquanto … bizzarri.
«Scusi,» si voltò, mostrando un sorriso poco convinto. «lei chi è? E per quale motivo è qui?».
«Oh, non preoccuparti, non sono un ladro» ridacchiò lui, avvicinandosi. «A dir la verità, non ho la più pallida idea di dove sono!».
«Si trova a villa Styles, dove risiedono i reali ...» risposi: come poteva non conoscere quel luogo? «Non è del posto, signor …?».
«Grimshaw, ma ci conosciamo già» si presentò lui, porgendomi la mano, che però non accolsi per via delle numerose buste: ma se non l'avevo mai incontrato prima d'ora, come poteva dire che ero già a conoscenza della sua persona? «No, in realtà sono di qui, ma non avevo mai visto questa casa … Insomma, l'avevo vista, ma mi era sempre parsa in decadenza ...».
«Decad-» cominciai stranito, ma Niall mi interruppe.
«Mi ricordo di lei!» disse, portandosi una mano alla fronte. «Se non sbaglio l'ho scorta una volta in compagnia di mio fratello Harry, è un suo conoscente, vero?».
«È probabile» confermò Eleanor. «Harry ha diversi conoscenti ...».
«Tuo fratello è Harry?!» quasi urlò lui, sorpreso. «Credevo che il tuo cognome fosse Horan!».
Niall impallidì ed io spostai il mio sguardo preoccupato dall'uomo al mio compagno: come poteva un semplice conoscente, essere a conoscenza del vero cognome del ragazzo, quello ch'era dei suoi genitori prima della loro morte prematura e dell'adottamento da parte degli Styles del biondo?!
«Lei ...» deglutì il ragazzo, abbassando lo sguardo. «Lei come fa a saperlo?».
«Perché ci conosciamo?» rispose, retorico, Grimshaw. «Questo è per caso uno dei vostri giochi, o dei vostri scherzi, ragazzi, non capisco ...».
«Neppure noi comprendiamo come lei possa essere a conoscenza del cognome, signore» ribattei preoccupato: quella situazione non mi piaceva, per niente.
«È il suo cognome, vi conosco!» disse lui di tutta risposta. «A meno che voi non siate veramente Liam e Niall!».
Bene, era persino a conoscenza del mio nome, dettaglio non emerso in quella discussione: chi diamine era quello?! Niall, ancora bianco come un lenzuolo, mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio destro: «Andiamocene ...».
Annuii e, in seguito ad un congedo rapido, ci allontanammo, prendendo un corridoio diretto ai giardini.
«Santa patata, come faceva a saperlo?!» domandò incredulo il biondo, appena ci fummo allontanati abbastanza dal non essere a portata d'orecchio.
«Ah, non ne ho idea!» risposi, uscendo all'aperto e osservandomi intorno, cercando qualcuno: alla fine, non avevamo neppure chiesto lui se fosse il preoprietario delle buste! «Che ne pensa, Eleanor?»
«Forse ci spiava ...» fantasticò lei, prima di bloccarsi e sgranare gli occhi. «Ma … quella ragazza è identica a me!».
Quindi, indicò una donna dagli ondulati e lunghi capelli marroni, dagli occhi scuri e dagli abiti non proprio coprenti, per via delle gambe 'all'aria': aveva ragione, era uguale a lei!
«Ma cosa …?!» cominciai a domandare, quando quella ragazza notò la nostra presenza e sorrise.
«Ehi, ragazzi, ci sono anche Liam, Niall e l'altra me!» urlò, voltandosi verso un punto alla sua destra, prima di venirci incontro: 'l'altra me'?! «Venite».
Detto questo, prese per mano la propria sosia e la trascinò nel punto ove vi erano le persone che lei aveva chiamato, seguita dal mio compagno e me, e lì li incontrai: due Zayn, due Danielle, un Louis dalla maglia a righe, un Harry dagli abiti scuri sicuramente non scelti quel mattino dalla mia persona, una bionda a me sconosciuta, un altro Niall ed un … altro me?! Ci squadrammo e lui mi sorrise.
«Salve, sono Liam» mi porse la mano. «Ma questo lo sai già, no?».
«Com'è possibile?» domandai stranito, quindi lui prese a raccontarmi ciò ch'era avvenuto: loro erano personaggi del futuro giunti nella nostra epoca chissà come ed ora si erano appena riuniti; in più, le buste che la mia persona teneva in mano erano le loro e le stavano appunto cercando per organizzare una festa …
Durante la spiegazione, giunsero anche Louis ed Harry, quelli del 'passato' e mi salutarono, quando il castano notò qualcuno alle mie spalle.
«Nick?!» sgranò gli occhi, quindi mi voltai: quell'uomo scorso in precedenza era lì, in piedi di fronte alla porta dalla quale eravamo usciti solamente pochi minuti prima.
«Louis!» salutò contento l'uomo, avvicinandosi. «Finalmente qualcuno che mi riconosce! … Anche se non la persona che mi aspettavo!».
«N-non è p-possibile tu sia qui!» impallidì il ragazzo. «Tu … tu sei morto!».
Un silenzio imbarazzante crollò sul gruppo: che fosse un fantasma?
«No, non sono morto, sono qui» ribattè lui, quindi notò ch'eravamo come 'sdoppiati'. «Ehm, mi sono forse perso qualcosa?».
«Louis, quello non è il 'vostro' Nick, bensì il nostro» rise il riccio del futuro, allentando la tensione che si era appena creata. «Ora ti spiego ...».
Il ragazzo vestito in nero raccontò l'intera vicenda all'uomo, con il quale, in seguito, ebbi modo di riappacificarmi e fare conoscenza. Che insolito evento era avventuto quel mattino …

........................... Eheheheh, alzi la mano tra voi chi si aspettava l'arrivo di Nick! ;) lol Sono malvagia eheheh *Oppa Gangam Style! lol* Dovete sapere che ho grandi progetti per la mente, in più mi è tornata l'ispirazione, quindi auguro a tutti i lettori un 'Buona fortuna Charlie' :') Coooomunque, pensavo di liberarmi subito di questi del futuro, ma vedo che piacciono quindi ... la storia si allungherà, mi dispiace uu" No, ok, comunque non avevo ancora idea del quando farla finire xD Ne avrete ancora per un bel po', mi dispiace uu" Quando intendo 'long' io, parlo di long long long che più long non se po' (?) lol In conclusione: preoccupatevi :') lol (George: dovreste, seriamente, questa ha 'na mente perversa!) Ahah, bravo, diglielo, così se ne vanno çwç (George: appunto, salvo le loro vite uu) Ma non aiuti me çwç (George: chi ha mai detto che sono qui per aiutarti uu) Sei cattivo çwç E io che sto facendo di tutto per non shipparti con il tuo amico çwç (George: che sforzo immane, nel frattempo hai già rebloggato tipo 30.000 immagini di noi due .__.) Ehm, sì, scusa, è più forte di me uu" #comunque La canzone di questo capitolo è You've Been On My Mind by Dave Days :3 Vi consiglio di andare a vedere il canale YouTube di questo ragazzo, è fantastico *-* *fine spazio pubblicitario lol*

Cosa ne pensate? Credete che Harry del futuro abbia fatto male a rivelare al Louis del passato la sua cotta? O che abbia fatto bene e che Lou è un idiota per non aver pensato che fosse possibile qualcosa con quello del passato? E pensate che la Niam sia dolce? *io sì djshapdfh* O che dovrei cestinarla immediatamente? E cosa ne dite della scelta di Harry di baciare Lou? E' stupida o idiota? *molta differenza lol* Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un 'OPPA GANGAM STYLE!' come commento :') lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: Partenopea, Giu1D, ILoveLarry, PapayaHorlik & _mrsmalik_ *la quale tra un giorno è il suo compleanno, quindi domani tutte a farle gli auguri, ok? uu* per la recensione eeeeeeeeeeeee le 16 persone che preferiscono la storia, le 3 che la ricordano e le 24 (*^*) che la seguono, grazie *-* Ringrazio anche il mio ex-amico per aver smesso completamente di parlarmi :') Meglio così uu

Ieri ho creato i Nail Direction: sono lo smalto bordeaux, quello arancione *all'inizio era bianco, ma poi ho cambiato uu"*, quello verde, quello celeste e quello nero uu Indovinate chi sono? *^* (George: i Beatles .-.) Ma se non erano manco 5 ewe (George: infatti ti stavo prendendo in giro .-.) Oooh ... Comunque, mi sono messa i Nail Direction e sono andata a scuola, dove una mia amica *che non se li caga i 1D* ha riconosciuto ognuno di loro xD Vedi quanto le parlo di loro :') lol Poi, un mio amico, durante l'ora di inglese, se n'è uscito con un 'SOFFI TEIR!' e sono scoppiata a ridere come una cogliona :') Quindi un altro gli ha fatto 'Che?' e lui 'Partiamo alle 6': oddio xD xD *per chi non lo sapesse, sto parlando di un video di Yotobi uu* Sono diventata rossa dalle risate xD xD (George: non sei normale .-.) Lo so :') lol Comunque, mi sto attualmente drogando della cover pop punk del Gangam Style :') lol dijhifhasdifuhapidhfaiusodhfasidfh è troppo bella *^* DAVE DAYS REGNA, BITCHES (?) LOOL *sclera* Ieri ho passato la giornata a scrivere il prossimo capitolo ... e manco l'ho finito lol *immaginate quant'è lungo çwç* Mi sa che sto esagerando con la lunghezza dei capitoli D: *non riesce mai a beccare 'na via di mezzo* E ... che altro devo dirvi? I ragazzi saranno a Parigi mercoledì :3 *si immagina Lou ed Hazza che vanno a trovare il loro lucchetto e fangirleggia* Non sarebbe una cosa tenera? *^* In più, ultimamente li stanno facendo stare più vicino, va decisamente meglio rispetto a quest'estate *-* Per non parlare di Lou geloso xD Andiamo, dopo il 'No problem, NICK!' e il 'Mate, we're full, sorry' *o qualcosa del genere* non potete venirmi a dire che la Larry non è vera e che Lou non è geloso di Harry xD xD

Bene, vado ad aspettare che la Elounor rompa ^-^
Grazie a chiunque leggerà & recensirà :)
ClaraBB98 & George :)

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Tell Me A Lie ... ***


Tell Me A Lie ...

 Nick Grimshaw: un ragazzo all'apparenza simpatico, ma non l'avrei definito proprio a quel modo … Durante i preparativi per la festa, ai quali avevano preso parte tutti i presenti, avevo scorto Louis, l'altro me e lui discutere più e più volte, ridendo, scherzando e, talvolta, anche arrossendo: che diavolo combinavano? Mentre ero intento a trasportare altra legna per quella serata, posai il mio sguardo su Lou: sorridente, raccontava una storiella divertente, che non mi era possibile udire per la distanza, a Nick, mentre questo se la rideva; quindi, l'Harry in nero li raggiunse e si aggregò alla risata, ma non vi feci molto caso, ero troppo intento a fissare le mani di Grimshaw e la loro distanza alquanto breve con quelle di Tomlinson … Concentrato com'ero a tentare di comprendere i sentimenti che vi erano tra i due, non mi accorsi del Louis dalla maglia a righe che si avvicinava, quindi vi andai a sbattere, facendo crollare l'intera catasta che il ragazzo portava in mano.
«Scusa!» quasi urlai imbarazzato, in seguito all'essermi accorto del casino combinato.
«No, no, scusa tu» scuotè la testa lui, rivolgendo dapprima lo sguardo verso un punto molto osservato dalla mia persona, e poi a me. «Non stavo guardando ...».
Spostai i miei verdi occhi sui tre e quindi sul ragazzo, notando che aveva compiuto il medesimo gesto in contemporanea.
«Anche a lei è infastidito da ciò?» domandai schietto: non seppi bene perché lo chiesi, ma mi buttai in qualunque caso.
«Già» annuì lui, lasciandomi leggermente sorpreso. «Non mi è mai piaciuto quel Nick ...».
«Siamo in due ...» ribattei, osservandoli nuovamente.
«Beh, questo è strano» rise divertito, raccogliendo ciò che, in precedenza, avevo fatto lui cadere.
«Cosa?» domandai stranito, abbassandomi per aiutarlo nel raccattare i rami.
«Nel futuro, sei sempre appiccicato a Nick, dici di trovarlo veramente simpatico, ed io lo odio» rispose lui, finendo il suo lavoro ed alzandosi. «Qui, invece, è il contrario!».
«Non è che lo odi ...» cominciai, quindi lo vidi lasciare un leggero bacio sulla guancia di Louis. «No, lasci perdere, lo odio».
Sentivo l'enorme, quanto insolito, desiderio di prenderlo a pugni farsi sempre più potente nella mia mente, nonché una strana sensazione di gelosia … Immaginai d'esser geloso per via della maggior parte del tempo che Louis trascorreva con un'altra persona, e non con me, suo amico. Era per quello, giusto? O era forse per quello che il ragazzo mi aveva confidato in precedenza?
 
«Nick ...» cominciò insicuro Louis, spostando il suo sguardo sul ragazzo nominato, intento a parlottare con Liam. «era un mio … amico».
Eravamo seduti sull'erba e, siccome avevo notato ch'era diventato improvvisamente triste in seguito all'apparizione di quell'uomo, avevo domandato lui cos'avesse: era pur sempre mio amico, no?
«Oh, ed è morto?» domandai, curioso.
«Sì, è morto da oramai quasi 5 anni …» rispose il castano, abbassando lo sguardo. «Morì d'una rara malattia, i medici non riuscirono a comprendere cosa fosse ...».
«Mi … mi dispiace ...» dissi, poggiando una mano sul suo braccio, circondante le sue gambe.
«È che, ehm, ecco ...» continuò lui, arrossendo leggermente. «lui … lui non era semplicemente mio amico ...».
«In che senso?» domandai: un dubbio comparve nella mia mente e cominciò a farsi strada, a scavare nelle mie certezze, come se fosse un verme o una talpa …
«Posso rivelarti un segreto, Harry?» disse lui, rapidamente, portando il suo sguardo ad incatenarsi con il mio. «Però non lo dovrai dire ad anima viva!».
Io annuii, senza udire veramente: ero troppo preso ad immegermi nei suoi stupendi occhi azzurri …
«Nick ed io, insomma, eravamo ...» cominciò, mentre ancor ero intento ad annegare nel blu dei suoi occhi … «... fidanzati».
Mi ripresi: COSA?!
«Voi cosa?!» quasi urlai, e lui portò la sua mano destra a coprire la mia bocca, per paura che qualcuno udisse.
«Ssh!» protestò lui, voltandosi un secondo per constatare che nessuno era a portata d'udito, quindi riportò il suo sguardo su di me. «Sì, eravamo fidanzati».
Lo osservai ad occhi sgranati: i pensieri nel mio cervello si accavallarono, dallo stupore, alla rabbia, ad altri pensieri meno casti rivolti al loro passato, per concludersi con un “Quindi vi è una possibilità ...”, eliminato immediatamente dalla mente perché idiota.
«A-ah ...» riuscii solamente ad estrapolare dal polpettone nella mia mente, infine.
«Ti prego, non dirlo a nessuno!» supplicò lui, ed io annuii mentre Nick lo chiamava e lui si alzava per raggiungerlo.
 
“Naah, non è possibile, giusto? Insomma, va bene, una piccola attrazione fisica vi è nei confronti di Louis, ma non posso essere geloso perché in passato è stato fidanzato con una persona, per giunta morta, … giusto?” mi domandai, senza trovare risposta, però: avevo urgente bisogno di baciarlo …
«Appunto» ribattè il Louis del futuro, accatastando i rami da lui trovati sopra gli altri già raccolti.
«Ma … come mai lo odia?» domandai incuriosito: era forse per il mio medesimo motivo?
«Ecco, ... non mi va che il mio Harry passi così tanto tempo con lui ...» rispose, accomodandosi su una catasta di cuscini portati lì fuori per quella sera.
«'Mio'?» notai: “Non sperarci, Harry”.
«E-ehm, nel senso del futuro» rispose lui, arrossendo visibilmente.
«Oh ...» commentai: vi avevo sperato, effettivamente …
«Perché devono stare così vicini?» chiese lui, più a sé stesso che alla mia persona, osservandoli mentre, divertiti, ridevano di un'altra delle battute di Louis.
«Non ne ho idea ...» risposi, sedendomi sull'erba, prendendo una pausa a mia volta.
«Sembrano quasi … innamorati!» ribattè lui, quasi disgustato dal pronunciare l'ultima parola: per quale motivo un ragazzo dovrebbe essere geloso se il suo amico ed un'altra persona si comportano da innamorati?
“E se avesse una cotta per Harry?” mi domandai: a quel punto, l'uno sarebbe stato innamorato dell'altro!
«Louis, è sicuro di non essere geloso?» domandai, osservandolo.
«G-geloso?!» arrossì lui. «M-ma no, al massimo solo un po' … Sai com'è, siamo migliori amici, è ...».
Attesi che concludesse il discorso, ma non vi riuscì, quindi abbassò lo sguardo e sospirò.
«Sì, sono geloso, molto» concluse, arrendendosi. «È che … io lo amo, cazzo, non voglio che passi così tanto tempo con quello là!».
“L'ha ammesso!” urlai contento nella mia mente: beh, per lo meno, la mia reincarnazione avrebbe potuto godere dell'amore di Lou …
«Lo ama?» domandai e lui sgranò gli azzurri occhi, probabilmente accorgendosi dell'errore.
«A-ehm, ecco, io ...» tentò di spiegarsi, ma si arrese nuovamente. «Sì, lo amo, lo amo con tutto il mio cuore, ma lui non sembra provare lo stesso ...».
“Non sembra ...” pensai.
«Cosa le fa pensare che non provi quelli stessi sentimenti nei suoi confronti?» posi lui la domanda, spostando lo sguardo sui tre, che avevano ripreso a 'lavorare'.
«Beh, dal fatto che lui passa un sacco di tempo con Nick e che lo preferisce a me, sicuramente ...» rispose lui, afflitto.
«E se, invece, non avesse approfondito il vostro rapporto perché lei è fidanzato?» continuai. «A proposito, come mai è fidanzato con Eleanor se ama Harry?».
«Lei pensa?» alzò lo sguardo, mostrando speranza negli occhi. «Beh, all'inizio mi piaceva, ma poi ho compreso di amare lui … e non voglio lasciarla, ho paura di ferirla per qualcuno che non ricambia i miei sentimenti ...».
«Sì, lo penso, e credo anche che i vostri sentimenti siano ricambiati» annuii e lui mi sorrise.
«Lo spero» disse solamente, prima di alzarsi e riprendere la ricerca di rami.
 
Verso le 20.00, decidemmo ch'era giunta ora di cominciare la festa, quindi, in seguito all'aver acceso l'enorme falò al centro del cerchio, ci accomodammo attorno, chi sui cuscini rubati dai divani del salotto, chi su tronchi e chi direttamente sull'erba.
«Cosa volete?» domandò il Liam del futuro, aprendo una delle buste ed estraendone una bottiglia in vetro marrone. «Birra? Coca?».
«Io una birra, grazie» rispose Louis, sempre del futuro, prendendo la bottiglia che l'amico aveva tra le mani.
«Anch'io» disse lo Zayn del 2012, prendendone un'altra.
Il ragazzo cominciò a distribuire bevande e cibarie, invitando anche noi dell'800 a servirci: chiesi per un altro di quei tramezzini assaggiati il pomeriggio sul presto ed il mio fidanzato mi sorrise, seduto accanto alla mia persona. Assaggiammo un po' di tutto: vi erano panini, tramezzini, dolci, vari stuzzichini, persino delle patatine in busta, che sparirono quasi completamente per merito del sottoscritto; nelle buste dal materiale insolito, rimasero solamente bevande per il continuo della serata ed un altro pacco di patatine, destinato a qualunque stomaco bisognoso. Per tutta la cena, tentai di non spostare lo sguardo sui cuscini ove erano accomodati i due Zayn, ma era alquanto difficile: quella zona sembrava emanare perfezione … “Smettila Niall, sei fidanzato con Liam, ricordi?” mi rimproverai: era vero, ma ero comunque innamorato di Zayn. Piuttosto, divenni amico del mio alter-ego futuristico: era molto simile alla mia persona. Per esempio, eravamo i due più ingordi tra i presenti ed erano quelli le cui risate erano più udibili, cosa che, notai, faceva sorridere Liam, del passato, ovviamente. Senza far notare al resto delle persone il mio gesto, portai la mia mano dietro il tronco sul quale ero seduto, chiudendo in una tenera morsa la sua: lui arrossì, ma non guardò verso la mia persona, anche se io lo feci comunque. Era veramente dolce, mi dispiaceva non amarlo veramente, ma non potevo costringere il mio cuore a scegliere la sua persona … L'altro me uscì uno strumento in legno: aveva sei corde e produceva una musica stupenda, in seguito all''accordatura'. (NdA. Non so bene la storia della chitarra, so che venne creata nel XIII secolo *grazie Wikipedia*, ma non credo fosse l'acustica che conosciamo noi uu Perciò, datemi 'sta parte per buona, facciamo che 'sti qua sono lontani dalla civiltà, ok? çwç lol)
«Cos'è?» domandai, incuriosito dall'apparizione di quell'oggetto.
«È una chitarra» rispose lui, sorridendo e poggiando la sua mano sinistra sul manico di essa, andando a pigiare su alcuni punti e, quindi, producendo vari suoni pizzicandone le corde.
Osservai l'oggetto alquanto affascinato: adoravo il suo suono …
«Ti piace?» mi sussurrò Liam, mentre il resto delle persone era intenta a passare all'altro Liam i resti delle cibarie.
«Molto» annuii.
«Immaginavo, i tuoi occhi brillano» sorrise lui ed io arrossii: mi aveva osservato …
Il biondo in fronte alla mia persona cominciò a muover su e giù la mano sulle corde, cambiando, alle volte, la posizione della mano sinistra, ed era l'unico suono che si udì … per pochi secondi: infatti, Liam del futuro prese a cantare.
«It feels like we've been living in fast-foward, another moment passing by».
Quindi, Louis, Harry, Zayn e Niall del futuro, canticchiarono in coro: «U-u-up all night»
«The party's ending, but it's now or never, nobody's going home tonight» continuò il precedente, e si ripetè il coro.
«Katy Perry is on replay, she's on replay» cominciò Harry, cosa che fece voltare gli sguardi dei personaggi del 'passato', nella sua direzione. «Dj got the floor to shake, the floor to shake! People going all the way, yeah, all the way! I'm still wide awake … I wanna stay ...».
Qui, cominciarono ad intonare contemporaneamente: «UP ALL NIGHT, and jump around until we see the sun! I wanna stay UP ALL NIGHT and find a girl and tell her she's the one! Hold on to the feeling, and don't let it go, 'cause we got the floor now get out of control! I wanna stay UP ALL NIGHT and do it all with you ...».
Quindi, i quattro non intenti a suonare, cominciarono a battere sulle loro gambe.
«Up all night, like this, all night! Hey!» cantarono due volte, finché Niall non bloccò le corde e noi applaudimmo: uao!
Le loro voci dal vivo erano stupende ed si mescolavano in una maniera incredibile: sembravano nati per cantare … (NdA. Ooh, Niall è un directioner *-* lol) L'applauso durò diversi secondi e loro, imbarazzati, sorrisero.
«Volete cantare qualcosa?» domandò l'altro me, passando alla mia persona un iPhone: mi aveva insegnato ad utilizzarlo, quindi scrollai con il dito giù per la lista delle canzoni contenutive e ne lessi i nomi.
Più o meno, avevo imparato a memoria l'intera loro discografia: mi piacevano, molto, quindi non mi era stato difficoltoso ascoltare e riascoltare le loro canzoni. Ne scelsi una rapidamente, quindi notai lo sguardo di Harry sull'iPhone: voleva forse cantare anche lui?
«Scegli la prossima?» gli domandai, sorridendo e porgendo alla sua persona l'oggetto.
 
«Scegli la prossima?» mi domandò Niall, quindi sorrise e mi porse l'iPhone.
Annuii e raccolsi l'oggetto, cominciando a scorrere fra i vari titoli: insieme a mio fratello, avevamo studiato un po' la loro discografia, innamorandocene al primo ascolto. (NdA. Anche Harry *-* Non ammazzatemi, please çwç) Perciò, mi fu semplice individuare la canzone che, in quel momento, riusciva a rappresentarmi più delle altre …
«Allora, avete scelto?» chiese l'altro Niall, mentre porgevo lui il cellulare, che lo prendeva e l'infilava nella tasca dei pantaloni.
«Sì, voglio cantare Tell Me A Lie» rispondemmo insieme, mio fratello e me.
Ci osservammo e scoppiammo a ridere: che coincidenza!
«Beh, potreste duettare» propose il Liam del futuro.
«Per me va bene» dissi, rivolto a Niall, e lui annuì, approvando.
I presenti si sistemarono ed attesero i primi accordi per udire la canzone nella nostra versione: il biondo del futuro suonò i primi accordi, rendendola leggermente più lenta dell'originale, come a renderne una versione acustica. Avevo scelto quella canzone perché il testo mi ricordava Louis, o, per lo meno, me lo ricordava in parte: per il resto del testo, avrebbe cantato Niall, così era stato accordato dai nostri sguardi. Notai lo sguardo di Louis di sfuggita, quindi sorrisi, ma scorsi in seguito ch'era rivolto a Nick, solo a pochi posti dal mio: possibile che riuscissi ad immaginarmi tutto? Era sempre così: un semplice sguardo, uno stupido sorriso, un perfetto bacio … qualunque evento capitasse collegato a quel ragazzo, mi rendeva un pazzo, un immaginario, era come se vivessi di sogni … Mi faceva creder a cose impossibili, come il suo amore per la mia persona …
Can't ever get it right, no matter how hard I try … And I've tried …
Ed io provo, tento di cancellare quei pensieri idioti dalla mia mente, ma, ogni qual volta io vi provi, un suo comportamento insolito mi porta ad aprirli nuovamente, a vederli sbocciare nella mia mente, come quel mattino … Quel bacio, quel semplice seppur perfetto bacio che m'aveva donato nel bagno, m'aveva costretto a lasciare a briglia sciolta il mio cuore, lasciando creder lui vi fosse qualcosa dietro, qualcosa di più della semplice attrazione … Ma nulla: con quelle parole, con quelle semplici lettere messe l'una dietro l'altra, mi aveva ferito, molto. Si era giustificato includendo il bacio di Eleanor, distruggendo tutte le fantasie che la mia persona si era creata: quel ragazzo, per una buona volta, non poteva lasciarmi sognare? Avrei preferito non avesse risposto, o mi avesse congedato con un 'Non so …', piuttosto che con quella cruda e fredda verità … Anche la volta precedente, quella volta si era giustificato con un 'mi sono lasciato prendere dal momento': ah. In pratica, era stata colpa della vicinanza, solamente di essa, del vento, di qualsiasi elemento fosse lì presente, non della probabile attrazione tra le nostre persone, non di qualche sentimento ancora sotterrato, no: solamente di diversi fattori uniti, tutto qui. Ed ero stanco non vi fosse un vero motivo dietro, la mia fantasia ne aveva piene le tasche, come il mio cuore, pronto, ogni volta, ad esultare …
Well I put up a good fight, but your words cut like knives, and I'm tired …
E sì, avrei dato alla sua persona un'altra 'chance' … Un'altra chance per non sapevo neppur io cosa, ma gliel'avrei donata, ogni qual volta mi avesse deluso, avrei donato lui una seconda possibilità, perché era mio amico, perché forse non era semplice attrazione fisica quella che provavo nei suoi confronti, perché … perché sentivo ch'era la cosa giusta da fare. Ed io speravo che, per quella chance, non avrebbe distrutto nuovamente il mio cuore … 
As you break my heart again this time …
Senza accorgermene, cominciai ad intonare il ritornello. E, sempre senza accorgermene, avevo cantato l'intera strofa osservandolo, con il suo sguardo stranito di rimando, perché, ovviamente, lui non poteva comprendere il motivo per il quale gli stavo dedicando quella canzone … Mi credeva un pazzo, forse?
Tell me I'm a screwed up mess!
Probabile. Sicuramente, se fosse venuto a conoscenza di tutte le mie fantasie, mi avrebbe domandato se avessi mai ascoltato le sue risposte, se mi fossi mai confrontato con la realtà …
That I never listen, listen!
 
Ascoltai attentamente la strofa cantata da Harry … e ne rimasi leggermente colpito: non solo aveva una voce stupenda, ma … era come se quella canzone gli appartenesse, la intonava come se sentisse nel cuore ogni singola parola … Era forse per quello che l'aveva scelta? Immaginai fosse così: chissà per quale motivo si sentiva a quel modo … Probabilmente, Louis era parte di ciò, poiché trascorse quel tempo ad osservarlo … e tutti i presenti se ne accorsero, mi domandai come riuscisse a non arrossire … Sembrava non essersene neppure accorto! In diversi secondi, cominciò il ritornello, e quindi arrivò la mia parte,siccome l'avevamo diviso. Spostai il mio sguardo, per pochi secondi, su Zayn, intento ad osservare 'appassionatamente' mio fratello, sicuramente non immaginando fosse giunto il mio turno o, più che altro, senza fregarsene della presenza o meno di una parte cantata dal sottoscritto … “Su, su, non fare il pessimista” mi dissi, quasi a consolarmi: mi aveva baciato, mi aveva portato a letto … possibile fosse tutto per uno stupido ricatto? Allora, per quale assurdo motivo non me ne aveva parlato, non mi aveva detto a testuali parole “Non ti amo”? Perché aveva permesso alla mia fantasia di correre? Soprattutto: perché, alla fine di tutta quella storia, mi aveva baciato in fronte? Forse vi era qualcosa sotto? No, probabilmente non vi era niente, ma la mia fantasia non si sarebbe interrotta fino al momento nel quale mi avrebbe detto di non amarmi, per nulla.
Tell me you don't want my kiss!
E forse aveva solamente bisogno di tempo, di comprendere, forse neppure lui lo sapeva: quelli erano i ragionamenti contorti che la mia mente compiva, sperando, sempre aggrappandosi a qualcosa di nuovo, ad un nuovo pensiero …
That you're needing distance, distance!
 
Ma forse, forse quello sguardo non era rivolto alla mia persona, bensì era diretto a Nick: non si era neppure accorto che lo osservavo … E se, alla terza opportunità che gli avessi offerto, lui mi avesse congedato con un “Io amo Nick, non te”? Lo ammetto, lo odiavo, detestavo, non potevo fare a meno di pensare fosse una persona crudele perché … Non ne avevo idea, riuscivo solo a pensare mi stesse rubando Louis! Ma rubare in che senso? Non poteva rubarmi ciò che non era di mia proprietà, giusto? Ma allora per quale motivo mi comportavo così? Non era mio, ma … continuavo a sperare non fosse neppure suo, non volevo fosse suo. Avrei preferito mi avesse congedato con un “Non ti amo” e fine, piuttosto che per via di uno stupido tizio del suo passato, quello che aveva rubato il suo cuore tempo e tempo fa …
Tell me everything, but don't you say he's what you're messing, baby!
 
Quell'inerpretazione che lasciava comprendere la verità in fondo alle parole da lui cantate, l'aveva riproposta in una semplice frase … eppure udivo quanto fosse vera. Era forse per quello che Zayn si era innamorato di lui? Perché riusciva ad esprimersi meglio, perché … non ne avevo idea, ma aveva preferito mio fratello a me, e sempre l'avrebbe fatto, anche quel mattino … Piuttosto che godersi quel momento, quel piccolo momento, era partito in quarta con il ricatto, me l'aveva proposto, antecedendo lui a tutto. Beh, era logico, non era forse il suo amato? Mmh, insolitamente non l'avevo mai sentito dir a parole 'Io amo Harry', giusto? Toh, un'altra speranza nata dalla mia mente fantasiosa … Avrei preferito me l'avesse detto, mi avesse parlato papale papale, per lo meno quelle fantasie non si sarebbero venute a creare …
If he's the reason that you're leaving me tonight, spare me what you're thinking and …
 
Notai che, improvvisamente, arrossì, permettendo anche alla mia persona di diventare leggermente rosso in volto.
Notai lo sguardo confuso di Zayn: stavo passando per un pazzo, vero? Non vi feci caso, e terminai il ritornello.
 
Tell me a lie.
 
Per quale motivo non mi ero innamorato di Liam, perché non avevo scelto lui al posto di Zayn? Insomma, era tenero, gentile, dolce, ricambiava il mio amore e non aveva nessun'altra persona per la mente, solamente il sottoscritto: ero la persona del quale era cotto e non avrebbe mai preferito nessun altro con il quale passare il tempo, essere fidanzato o altro. Perché mi ero innamorato di quel moro? Beh, se vogliamo metterla così, si potrebbe cominciare dal suo aspetto: era stupendo, raggiungeva a dir poco la perfezione! Quelle sue labbra stupende, con le quali donava baci perfetti; quelle sue guancie che solamente quel fatidico mattino ero riuscito a veder arrossire; quei capelli che incorniciavano il suo volto, quello splendido ciuffo che sovrastava la sua fronte quasi fosse una corona, forse ad indicare la sua regalità; e quei suoi occhi, stupendi, che completavano il volto, quei mari di cioccolata nei quali ero affogato più e più volte … Quelli che, quando splendevano, lo rendevano un capolavoro … 
Well, you're the charming tipe, that little twinkle in your eyes gets me everytime …
E speravo, desideravo con tutto me stesso di aver visto bene quel giorno, che quel luccichio apparso nei suoi occhi mentre lo baciavo fosse stato vero, fosse apparso seriamente … poiché significava che gli era piaciuto, lo aveva apprezzato! E forse non era nulla, forse immaginavo troppo, ma alla mia persona significava molto: semplicemente essere la ragione di un suo sorriso, mi rendeva la persona più contenta al mondo, semplicemente perché ero riuscito a far sorridere colui che amavo con tutto me stesso. E se fosse accaduto realmente, allora, speravo se ne ricordasse, speravo lo tenesse a mente, perché quello era importante, almeno per me.
And, well, there must've been a time, I was a reason for that smile, so keep in mind …
E quello che rimaneva di tutto quel ragionamento era: io lo amavo e lui boh. Non ero sicuro di niente, ma vi speravo, vi speravo con tutto me stesso. E anche se lui avesse maciullato il mio cuore, magari fidanzandosi con Harry, io avrei continuato ad amarlo.
As you take what's left of you and I …
 
Niall aveva interpretato magnificamente la sua parte, aveva una voce stupenda, ma non riuscivo a levarmi dalla mente la parte di Harry: continuava a vorticarmi nella mente, insinuando un tarlo nei pensieri. Quando ricominciò, lo notai ancor più: la sua voce, quelle parole, il suo sguardo perso nel mio, come il mio nel suo, d'altronde … Era come se mi stessi nuovamente innamorando di lui. Ed era forse lo stesso per lui? Non potevo rispondere, ma non aveva levato gli occhi dai miei per tutta la durata della canzone e non sembrava intenzionato a farlo … Quelle parole, quelle frasi, poi, riguardavano per caso qualche avvenimento avvenuto di recente? Forse … riguardavano Clara, forse si era messo qualcuno in mezzo a loro: mi domandai come si potesse essere così idioti da preferire qualcun altro ad Harry … Se fossi stata io la persona ad aver rubato il cuore del riccio, non gli sarebbe mai neppure passato per la mente di cantare quella canzone, l'avrei amato sempre e comunque, anche se un Adone mi avesse fatto la corte! In qualunque caso, quel suo sguardo mi affascinava: per quale motivo mi osservava? Sperava forse comprendessi ciò ch'era accaduto tra lui e ... quella solamente da una canzone?
Tell me I'm a screwed up mess!
That I never listen, listen!
 
Non era magnifico, Harry, nel canto? La sua voce era stupenda, in più intonava la canzone come se lo descrivesse … Insolitamente, era lo stesso per Niall. Insomma, aveva una bella voce, lo ammettevo, ma … quelle parole raccontavano forse qualche verità? Perché sembravano raccontarla, render partecipe il pubblico in ascolto dei suoi sentimenti … L'aveva per caso scelta perché ricordava lui un momento particolare che stava passando? Ed ero forse io, con quel ricatto? Era probabile, però … il testo parlava di mentire, di dir pensieri, in realtà, falsi, quindi di una persona che tenta di nascondere i propri sentimenti! “Si è forse messo in combutta con Danielle per farmi uscire di senno?!” pensai, spostando il mio sguardo sulla ragazza, intenta ad osservare i fratelli cantare con un espressione leggermente sorpresa in volto: mmh, no, sembrava veramente sorpresa dal testo scelto da entrambi. Ma allora, persino Niall pensava lo amassi? Oh, andiamo, come poteva essere?! Amavo Harry, non lui, per quale motivo non si era arreso in seguito al ricatto?! “Semplicemente perché te lo sei portato a letto e lo hai baciato” commentò sarcastica la mia mente: in effetti …
Tell me you don't want my kiss!
That you're needing distance, distance!
 
Tell me everything but don't you say he's what you're missing, baby!
 
If he's the reason that you're leaving me tonight, spare me what you're thinking and …

Tell me a lie.
 
Lentamente, varie voci si aggregarono alla canzone, ripetendo sempre le stesse tre parole.
Liam canticchiò la prima frase, mentre, con lo sguardo perso, osservava il verde al di sotto dei suoi piedi: aveva una voce bellissima …
 
Tell me a lie …
 
Il secondo ad aggiungere la propria voce fu Tomlinson, cosa che mi lasciò alquanto sorpreso: aveva una voce a dir poco angelica … Avevo udito quella della sua reincarnazione, vero, ma la sua mi parve mille volte meglio, e dire che la prima mi aveva colpito particolarmente …
 
Tell me a lie …
 
Il terzo, che lasciò tutti i presenti ad occhi sgranati per la voce e per la nota che raggiunse, nonché per la durata di essa, fu Malik: mi sciolsi durante il suo assolo … Avevo già menzionato quanto fosse perfetto quel ragazzo?
 
Tell me a LIE!
 
Il ritornello si ripetè, questa volta, però, lo cantammo in cinque, ed ognuno pareva aver dato un proprio senso a quella piccola frase che venne riproposta in un assolo ciascuno alla fine della canzone.
 
Tell me a lie.
 
La canzone si concluse e l'esibizione fu applaudita: dovetti ammettere che le nostre voci mescolate suonavano veramente bene! Ci sorridemmo l'un l'altro, ma l'imbarazzo per l'intromisione e per le parole, si sentiva, era quasi palpabile! In qualunque caso, non avrei mai modificato quel momento per nulla al mondo …

Ssssssssssssssssssssssssssssssalve :3 Eccomi qui con un nuovo stupidissimo capitolo (?) :') lol *feels like Leonardo DeCarli* lol In qualunque caso, vedo di essere breve perché devo andarmi a lavare uu Questo capitolo me l'ero immaginato migliore çwç Spero che almeno l'idea sia piaciuta uu" Volevo più o meno chiarire cosa pensano i due 'protagonisti' delle due storie, ed ho scoperto una cosa: da una parte abbiamo Harry, che vuole sognare e non ama la verità, e dall'altra Niall, che vuole la verità e non ama la fantasia! *ci si aggrappa, ma preferirebbe sentirsi dire la verità* *e parte La Verità di Povia lol* Non vi sembra forte? No? Nessun altro? Ok ... çwç Altro da dirvi? Mmh ... Ah, leggete le note sparse nel capitolo, sono importanti uu Per il resto, la canzone di questo capitolo, se ancora non si fosse capito *lol*, è Tell Me A Lie by One Direction, della quale mi sto drogando in questi giorni insieme ad un'altra ^-^ lol IMPORTANTE: volete che una delle coppie venga allo scoperto nel prossimo chapter? *non dico quale* Nel senso che si dicharino l'un l'altro? PLEASE, ditemelo in una recensione, è importantissimo!!

Che ne pensate? Credete che Harry abbia bisogno di far chiarezza nei suoi sentimenti? E che il Louis dal futuro *ma non era Phil?* abbia sbagliato a rivelare i suoi sentimenti all'Harry sbagliato? E pensate che Niall si stia facendo troppe seghe mentali? O che, più semplicemente, è nei geni della famiglia Styles quella di essere tanti Conan *come suggerito da Partenopea uu*? lol Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche 'Non mi frega di 'sta cazzo di storia, fa cagare, è meglio il Pulcino Pio di questa ewe' anche se ... è veramente pesante lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: Giu1D, DareToDream1D, Partenopea, ILoveLarry e PerfectFive per aver recensito lo scorso capitolo :3; le 16 persone che seguono la storia, le 3 che la ricordano e le 27 che la seguono; il ragazzo che mi piace per avermi detto il suo account twitter :') *ha intenzione di stalkerarlo* Grazie a tutti *-* A proposito, siamo a 89 recensioni, un'altra e sono 90 djfhasdjfhasdijfhdlskh *^* Grazie *^*

Oggi ho trovato una canzone stupenda che si chiama Monster by Meg & Dia: w, non solo il testo è bellissimo, come la musica d'altronde, ma è anche basato su una storia che le stesse cantanti della canzone hanno scritto! Ed è fantastica! *-* Ve la consiglio, assolutamente uu | Stamattina la mia amica, che usa il treno per venire a scuola, era in ritardo, così sono andata a scuola da sola e, mentre camminavo, ho pensato ad una bellissima scena Larry, sotto la pioggia *^* Preparatevi, perché ho 2734938247 idee per la mente e, anche se le scriverò da cacca, almeno le metterò per iscritto *se le dimenticherà prima o poi* lol No, seriamente, mi dispiace di star scrivendo dei capitoli merdosi, io provo a fare del mio meglio, ma è difficile D: Scusatemi çwç | Sto pensando di cambiare scuola. Vado allo scientifico, ma, siccome in matematica faccio cagare *ha scelto lo scientifico per scienze e fisica, anche se nell'ultima fa merda*, stavo pensando di andare al classico uu Mio padre ha detto che potrei anche farlo, se troviamo qualcuno *il meno costoso possibile* disposto a darmi lezioni provate di greco ed io mi dovrei anche impegnare molto :/ Che ne pensate? C'è qualcuno che va al classico tra i miei lettori? Se sì, mi dite com'è? :3 Grazie :3 In più, se faccio i corsi, non avrò molto tempo, quindi ridurrò le date di uscita dei capitoli D: E di questo mi dispiace molto çwç Mi piacerebbe ascoltare il vostro parere ... Per chi si caga 'sta parte, ovviamente lol

Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaado a docciarmi (Alois: a quest'ora? o.o) Ehm, già lol
Ciao ciao e grazie a chiunque leggerà/recensirà :3
I BELIEVE IN LARRY - ClaraBB98 & Alois :)

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** All This Time, How Could You Not Know? ***


All This Time, How Could You Not Know?
 
NOTE: normale a sinistra --> Harry del futuro POV; corsivo a destra --> Louis del futuro POV
Capitolo fluff fluffoso (?), spero vi piaccia :3

 Ultimata la versione alquanto … profonda di Tell Me A Lie, Niall domandò se vi fosse qualcun altro disposto a cantare qualcosa, magari di più leggero, scherzando, ovviamente, sulla tensione creatasi in precedenza.
«Io» alzai la mano.
«Cosa vuoi cantare, Harry?» mi domandò Niall, sorridendomi.
«You Belong With Me, di Taylor Swift» risposi: avrebbe sicuramente spezzato la tensione, ma sarebbe rimasta, diciamo, in argomento.
«Ok» sorrise lui e cominciò a suonare i primi accordi, mentre mi osservavo le scarpe: probabilmente, con quella canzone, qualcuno si sarebbe accorto dei miei sentimenti, ma lasciai correre.
Ovviamente quelle parole erano dedicate a Louis, ovviamente le avrei cantate posando, alle volte, il mio sguardo su di lui e, ovviamente, avrei tentato di non rendere l'esibizione imbarazzante come la precedente. La canzone cominciava raccontando di una ragazza, la SUA ragazza, Eleanor, e di quanto lei non sarebbe mai riuscita a comprendere lui come io vi riuscivo … Tentai di non osservare, almeno all'inizio della canzone, il ragazzo che tanto amavo, ma mi era difficile, soprattutto perché era dedicata a lui la canzone, quindi, all'ultima frase, mostrai lui un sorriso un po' sfacciato, quasi a far capire lui a chi fosse rivolta. Non mi preoccupai del 'potrebbe comprenderlo': non l'aveva fatto in quei due anni nei quali ci conoscevamo, non avrebbe certamente cominciato in quel momento … no?
You're on the phone with your girlfriend, she's upset
She's going off about something that you said
'Cause she doesn't get your humor like I do …
 
Harry scelse You Belong With Me: mmh, insolita come scelta, non credevo le piacesse la musica di Taylor … Cominciò a cantare: il testo parlava di una ragazza che non comprendeva le battute di un ragazzo e che 'lei non capisce il tuo sense of humor come me' … Sinceramente, non avrei mai compreso a chi si stesse riferendo, se non che, durante l'ultima frase, mi propose un sorriso beffardo: cosa? Erano dirette a me quelle parole? S-stava per caso parlando di Eleanor? Del fatto che, talvolta, lei non mi comprende e che … insomma, era vero, lui riusciva ad arrivare a battute che El non capiva, ma … era possibile che mi stesse dedicando una canzone? Mi ricordai il discorso di quel mattino dell'altro Harry: “E se, invece, non avesse approfondito il vostro rapporto perché lei è fidanzato?”. E se avesse avuto ragione il riccio del passato, se Hazza avesse provato qualcosa per me ma non aveva mai detto niente per El? Mi aggrappai a quella speranza e feci ciò che mi parve più logico: se lui esternava la sua gelosia per il mio rapporto con Eleanor, avrei compiuto lo stesso con quello tra lui e Nick!
I'm in the room, it's a typical Tuesday night
I'm listening to the kind of music HE doesn't like
And he'll never know your story like I do ...
 
Ero pronto a cantare la seconda parte della prima strofa, quando Louis mi interruppe e trasformò la canzone in un duetto: perché? Cominciai ad impazzire: aveva cominciato a cantare una canzone che, tecnicamente, esprimeva tutta la mia gelosia nei suoi confronti, dovevo pensare vi fosse qualcosa dietro?! Mi arresi al no, quando tirò fuori la frase 'sto ascoltando il tipo di musica che a LUI non piace': lui? Lui chi? Quindi, spostò il suo sguardo, anche se solo per pochi secondi, su Nick, poi mi sorrise beffardo: aveva utilizzato la mia stessa tattica! Ma allora … era per caso geloso del mio rapporto con Grim? Però … come amico, vero? E poi, per quale assurdo motivo? Non mi era mai parso di aver 'oltrepassato la linea' con lui, mi comportavo come con tutti gli altri! Mi ero praticamente creato vane speranze, no? Continuai la canzone, accentuando quella parte quasi a sfogare la mia delusione con quelle parole … 
But she wears short skirts, I wear t-shirts!
 
Aveva continuato, quindi approvava il duetto: bene, almeno quello! Però sembrava alquanto triste … Era per caso arrabbiato, deluso, confuso? Non riuscivo a comprenderlo. Oramai, il suo sguardo era rivolto a me, come il mio a lui e ci squadravamo, quasi fosse una gara a chi includesse più di se in quella canzone … Siccome immaginai di essere io la ragione di quella sua delusione, decisi di cantarlo papale papale, modificando le parole e permettendo lui di comprendere la mia gelosia, una volta per tutte: ero forse pronto a rivelarmi a lui?
He's a radio speaker, I'm just a singer!
 
Louis William Hounsederesexy Tomlinson, cos'avevi appena cantato?! “Sta parlando di Nick, l'ha messo a confronto con sé stesso, è geloso!!” esultai nella mente: il ragazzo che amavo era geloso del mio rapporto con un altro uomo, dovevo prender quel gesto come un segno di qualcosa di più di una semplice amicizia tra noi due …? Lo sperai, quindi mi alzai, quasi ad avvicinarmi a lui e continuai con la frase, quella volta con un sorriso divertito in volto.
Dreaming 'bout the day when you wake up and found that-
 
Sorrideva: avevo ragione! Sotto lo sguardo stranito del resto delle persone, avevo raccontato in una frase della mia gelosia ed ora la persona che amavo mi aveva appena confermato di essere contenta di quel mio gesto! Sorridente, mi alzai a mia volta, interrompendolo nuovamente ed ultimando la frase precedente al ritornello.
What you're lookin for has been here the whole time!
 
If you could see that I'm the one who understands you
Been here all alone, so why can't you see …
You belong with me, you belong with me …
 
Durante le frasi duettate, i nostri sguardi non si erano persi di vista, ed un altro passo aveva diminuito la nostra distanza, solo di poco, ma non importava: finalmente, era arrivato quel momento che avevo aspettato da secoli, avrei cantato lui tutto il mio amore. Magari non ero pronto, ma stava accadendo ... e non avrei mai smesso di cantare finché la canzone non si fosse ultimata ... 
Walkin' the streets with you and your worn out jeans
I can't help thinking this is how it ought to be
Laughing on the park bench, thinkin' to myself,
Hey isn't this easy …
 
Il ritornello era stato meraviglioso: le nostre voci amalgamate l'un l'altra, mi sembrava troppo bello per essere vero! E poi, più la canzone prendeva piede, più lo spazio tra le nostre persone diminuiva, quasi il termine di essa fosse l'incrocio delle nostre strade, il punto dove ci saremmo incontrati. E lì, avrei rivelato lui tutto il mio amore, sotto gli sguardi straniti dei presenti, ovviamente non comprendenti ciò che stava accadendo: mi stavo innamorando per la seconda volta di Louis, ecco cosa stava accadendo … Durante l'ultima frase della seconda strofa, accennai ad Eleanor divertito: 'Cosa ci fai con una ragazza del genere?!'.
And you've got a smile that could light up this whole town
I haven't seen it in a while, since she brought you down!
You say you're fine, I know better than that
Hey what ya doin' with a girl like that?!
She wears high hells, I wear sneakers!
 
In seguito allo sguardo divertito ad El, al quale la ragazza aveva risposto con una buffa espressione arrabbiata, Harry puntò esplicito il suo dito contro la castana, cantando 'Lei indossa alti tacchi': sì, era geloso, ed io l'amavo, l'amavo da impazzire. Com'era possibile che non mi fossi accorto prima di questa sua gelosia? Era riuscito a nasconderla così bene … Puntai anch'io il dito contro Nick, ed Harry si voltò leggermente, siccome era seduto alla sua destra, per poi voltarsi ancor più sorridente di prima.
He's a radio speaker, I'm just a singer!
 
L'aveva indicato, aveva puntato il suo dito contro Nick, quasi accusatorio, mentre diceva 'Lui è uno speaker della radio', e l'uomo gli rispose con una semplice alzata di spalle: era geloso, adoravo tutto quello che stava accadendo e continuai a cantare ancor più contento di prima.
Dreaming 'bout the day when you wake up and found that-
 
Lo interruppi per la terza volta, ma ci aveva ormai fatto l'abitudine. Cantare quella canzone, mentre i nostri sguardi erano incatenati, e quelle parole che sentivo e che dedicavo con tutto me stesso a lui venivano rivelate … Mi sentii come la prima volta che lo vidi, la prima che me ne innamorai: l'amavo …
What you're looking for has been here the whole time!
 
If you could see that I'm the one who understands you
Been here all alone, so why can't you see …
You belong with me … 
Standing by and wating at your back door
All this time, how could you not know?
Baby, you belong with me, you belong me ...
 
Il secondo ritornello terminò, eravamo sempre più vicini e le parole snocciolavano verità: mi amava, vero? Ed io l'amavo. Finalmente … Cantai delle notti passate con lui, quelle nelle quali non riusciva a dormire … 
Oooh, and I remember you driving to my house,
In the middle of the night
 
La canzone arrivò al bridge, eravamo sempre più vicini e le parole snocciolavano verità: mi amava, vero? Ed io l'amavo. Finalmente … Cantai delle nostre risate e dei suoi momenti no, quelli durante i quali lo consolavo ...
I'm the one who makes you laugh,
When you know you're 'bout to cry!
 
Le sue canzoni preferite, i suoi sogni, … Sapevo tutto sul suo conto, e non vi era cosa più bella del venire a conoscenza di un nuovo dettaglio da aggiungere alla mia 'collezione' …
I know your favourite songs
And you tell me about your dreams!
 
Se vi era una persona alla quale doveva appartenere Harry, ero io: non che fossi chissà chi, ma sentivo di amarlo, avevo BISOGNO di lui …
Think I know where you belong,
Think I know that it's with me …
 
Can't you see that I'm the one who understands you,
Been here all alone, so why can't you see …
You belong with me …
 
Un piccolo assolo mentre lui continuava la canzone: amavo la sua voce ...
You belong with me …
 
Il suo assolo mentre portavo avanti la canzone: amavo la sua voce ...
Standing by and waiting at your back door,
 
All this time, how could you not know, baby?
You belong with me, you belong with me …
 
Un passo, quel riccio era ad un semplice passo da me.
You belong with me!
Un passo, quel castano era ad un semplice passo da me.
Have you ever thought just maybe,
 
You belong with me?
 
Feci quel passo, annullai la distanza …
… e posai la mia fronte sulla sua, sorridendo.
 
I belong with you …

Finalmente, dopo due anni di attesa, posai le mie labbra sulle sue e mi sentii la persona più contenta del mondo!
 
Sì! Dopo due anni, finalmente ero riuscito a baciarlo, a toccare le sue labbra, le sue stupende labbra!
 
Assaporai le sue labbra: calde, molto.Vi avevo fantasticato diverse volte, ma mai avrei potuto immaginare fossero così magnifiche, perfette …
 
Quelle labbra erano forse il Paradiso in terra? Erano perfette, morbide, amabili! Ah, quel ragazzo non aveva una minima imperfezione …

Per via del pubblico, mi allontanai dopo diversi secondi, ma non riuscii a smettere di sorridere come un idiota.
 
Come lui, mi allontanai dopo poco, ma rimasi comunque incollato alla sua fronte, sorridente: mi sentivo così contento …
 
«Ti amo».

Afhjdpoòsigpdsihfjsdkflsajflka eccomi QUA!!! :D Ve l'aspettavate?? Eheheh *Partenopea sì, sta organizzando le loro nozze uu* lol Coooooooooomunque, DareToDream1D mi ha fatto notare che sta diventando un po' confusa la storia, quindi ho aggiunto le note, spero sia più semplice ora :3 Già che c'ero, ho aggiunto anche un piccolo avvertimento lol (Caligola: ma è solo fluff, perché dovresti avvertire? .-.) Perché ... Non lo so manco, non è neppure così fluff lol *sclera* Bene, altro? Mmh, la canzone, se non si fosse capito, è You Belong With Me by Taylor Swift :3 *mi farà causa prima o poi, uso troppo le sue canzoni lol* (Caligola: ma sono solo due .__.) Per ora ... *eheheh* A parte lo spoiler sulla Swift, ho una DOMANDA IMPORTANTE da rivolgervi uu E' una molto interessante, quindi, per favore, rispondete: il rating della ff è arancione, ma stavo pensando seriamente di passarlo a rosso perché ... beh, perché sì eheheh Tipo mi viene voglia di scrivere una scena spinta di sesso Larry? Non posso farlo perché il rating è arancione uu Quiiiiindi, sta a voi scegliere: votate sì per il rating rosso, no per lasciarlo arancione come un'arancia (?) ok? :3 Grazie a chiunque voterà uu *è un argomento alquanto imbarazzante quindi si dilegua al prossimo punto*

Cosa ne pensate? Credete che i due abbiano fatto bene a dichiararsi? E pensate che l'idea di farlo con una canzone sia stupida? *io sì çwç* Scrivetemelo in una recensione :3 *non ha molte domande oggi* Accetto anche un semplice 'sì' o 'no' lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry *che voleva far venire allo scoperto la Ziall*, PapayaHorlik *Ziall, ma anche Larry*, Giu1D *Larry o Ziall*, Partenopea *Larry*, bonafedestylinson, _mrsmalik_ e DareToDream1D *che ringrazio doppiamente per avermi fatto notare la confusione :3* *sono pari le coppie lol 3-3 lol*; i 17 che la preferiscono, i 3 che la ricordano e i 29 *il compleanno di Liam & Lea Michele! *^** che la seguono; il mio compagno di classe per aver fatto partire la recensione di Yotobi in classe, nonché il Gangam Style lool. Sapete che vi adoro? *^* Siamo a 701 visualizzazioni per il primo chapter cjdashckajdhcfjkcjhcjbsajdb *^* E a 97 recensioni! Cazzo, tra un po' so' 100!! *^* sdjlfhagdofhasdfluiash vi adoro, ok *-*

Che posso dirvi? Oggi ho fatto il compito di mate: ho fatto cagare lol Pregate per me che abbia preso almeno un 6 lol Domani ho quello di latino ... *meglio di quello di mate è ewe* *della serie noncifreganemeritaminchiasetevienibocciataomeno* ok lol | Oggi, grazie alla prof di storia che ci ha graziati, non abbiamo fatto niente alla terza ora, a parte vedere un filmato sull'intera vita di Caligola: per questo lo vedete qua a parlare con me uu (Caligola: salve! ... Facciamo un'orgia?) Brutto pervertito, non si fa! *maka-chop* Vedete perché lo stimo? :') lol Comunque, tutti dicono fosse un pazzo, fosse stupido e lo detestano, ma, secondo me, è come Loki: ha solo avuto un passato difficile, aveva bisogno di affetto ... Certo, aveva quello della sorella-amante, nonché quello della moglie *ma solo in seguito, e si calmerà in quel periodo, quindi ...*, dei suoi amanti attori *maschi eheheh* (Caligola: ma vedi rapporti omosessuali dappertutto??) colpa tua ewe ... Ah, e, all'inizio del suo regno, aveva anche quello del popolo uu Ma nessuno poteva ridargli l'affetto dei genitori, perso per colpa di Tiberio :/ Insomma, se quel vecchietto non ci fosse stato, lui non avrebbe regnato solamente 3 anni, 10 mesi e 8 giorni e.e (Caligola: e l'ha scritto senza andare su Wikipedia ... Mi preoccupi, che sei, la mia stalker? o.o) Qualcosa del genere :') Non ho mai imparato così tante notizie su qualcuno, se non sui ragazzi ... Se qualcosa mi interessa, mi documento uu (Caligola: mi devo preoccupare?) Sì, molto anche, perché sto per farti comparire dei ricci e per affibbiarti un amante dal didietro sexy ^-^ (Caligola: che cosa ca-) We we we, piano con le parole ùù Comunque, è una fan fiction che devo scrivere ... *non è normale, vede storie dappertutto ma non ne scrive mai una .-.* | Ho cominciato a leggere DeadPool *^* Per chi non lo conoscesse, è un fumetto della Marvel: parla di un ex-mercenario che, per salvarsi dal cancro, si sottopone a degli esperimenti che rendono il suo corpo in grado di rigenerarsi. In pratica, è immortale uu Però, la sua pelle è rovinata, quindi indossa un costume rosso e nero per nascondersi :3 E' dijsfhapsdjfhasidfhasidfhasidfhasidfaspfhiasidfhapsdih, fantasticamente fantastico! *^* In più, vengono menzionati più e più volte gli X-Men, e io li adoro *^* *fan della Cherik* Vi ho mai detto che shippo la coppia Charles Xavier *professor Xavier*/ Erik Lensherr *Magneto*?? *^* *balla per la stanza quindi si guarda i video Cherik e scoppia a piangere per il loro amore impossibile* Sto bene ... çwç

Beeene, vi lascio ai vostri affari, tanto dei miei non ve ne frega lol ... Dici che si vede che oggi avevo voglia di evidenziare? lol (Caligola: per niente .-.)
Grazie a chiunque leggerà e recensirà :3
ClaraBB98 & Caligola :)

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** If This Would Be A Perfect World, We'd Be Toghether ... (Let's Do It) ***


If This Would Be A Perfect World, We'd Be Toghether ... (Let's Do It)

Note: normale a sinistra parte 1 ---> Harry del passato POV; normale a sinistra parte 2 ---> Zayn del futuro POV; normale a sinistra parte 3 ---> Harry del passato POV; corsivo a destra ---> Louis del passato POV
Canzone: Dance Again/Americano by Cassandra July from Glee (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=zf75AkA-of0&feature=plcp)
Capitolo perverso, direi rating arancione scuro *ma anche rosso* lol Ci sono anche un paio di parolaccie ... Colpa di Malik, io non c'entro uu Spero vi piaccia ;) 

 Ero pronto, deciso più che mai a baciare Tomlinson. “Insolito: se l'avessi pensato pochi giorni fa mi sarei dato del pazzo … Ancor più, insolito: lo devo fare per non uscire di senno” pensai, sarcastico. Tutti i presenti si erano alzati ed avevano cominciato a far 'comunella', chiacchierando tra loro in vari gruppi: c'erano i due Niall e Liam il maggiordomo da una parte, Zayn e Danielle del passato da un'altra, le due Eleanor da un'altra ancora, Liam e Danielle del futuro intenti a ballare un lento, anche se la musica lasciata in sottofondo non era per niente adatta a quel tipo di ballo … Louis ed Harry, in seguito all'essersi dichiarati, avevano preso posto su diversi cuscini e passavano la serata scambiandosi effusioni: quella scena aveva un non so che di stupendo … “Ma anche no” mi rimproverai: stupidi pensieri su Louis! Sospirai: comunque, ero contento i due avessero compreso di amarsi reciprocamente. Sembravano aver così tanti di quei baci in arretrato … Continuavano ad allontanarsi, a guardarsi negli occhi e ad incrociare nuovamente le labbra: erano davvero teneri … “Harry, non ti starai Daniellizzando, spero!”: in effetti, quello somigliava ad un pensiero di Danielle … Malik e lei erano intenti a discutere fitto fitto, alzando, talvolta, gli sguardi sul resto dei presenti, come a tentare di nascondere la loro conversazione dal resto delle persone: cos'avevano di così segreto da celare? Probabilmente, stavano studiando una tattica per baciare Eleanor … o peggio: Zayn aveva scelto la mia persona e stavano pensando al come far portare il sottoscritto a letto da lui! Tremai al solo pensiero: poteva anche essere affascinante, ma mi terrorizzava comunque, quel ragazzo. Soprattutto per i suoi comportamenti improvvisi, nonché insoliti: si potrebbe parlare del nostro bacio, ma anche di quel mattino, quando lo trovai a letto con mio fratello …! Ma l'altro Malik? Dove si era cacciato? Mi osservai attorno: eccolo là, poggiato ad un albero, allontanato dal resto delle persone: mi domandai cosa gli prendesse … L'avevo visto bere non poco durante quella festa ed ero preoccupato: era forse ubriaco? Molto probabilmente non sarebbe mai venuto dietro la mia persona, ma … e se avesse amato l'altro Harry ed avesse bevuto per digerire il fidanzamento del ragazzo con Louis? Spostai lo sguardo sui due ragazzi, quindi lo riportai sullo Zayn del futuro: mmh, sembrava alquanto impossibile, il suo sguardo era diretto verso tutt'altro punto rispetto ai due, ma era comunque accigliato … Non voleva forse osservarli? Sperai di essermi immaginato tutto e, senza farmi accorgere, spostai lo sguardo su Louis, sporgendomi leggermente dal tronco sul quale ero accomodato: ridacchiava con Nick, mentre sorseggiava una birra. Avevo visto anche la sua persona bere molto, quindi doveva essere brillo, giusto? Era abbastanza rosso in volto, e no, non erano le fiaccole sistemate qua e la per far luce a render il suo volto di quel colorito … Osservai il bicchiere tra le mie mani: vi sarei riuscito? Beh, sì, ma avevo paura delle conseguenze: e se Lou non fosse stato ubriaco, se fosse stato perfettamente sobrio e mi avesse allontanato prima ch'io riuscissi a comprendere cosa provassi? E se, mentre mi fossi avvicinato, Nick avrebbe preso l'iniziativa ed avesse compiuto quel gesto prima della mia persona? La scena di un loro bacio mi comparve nella mente: no, non mi piaceva quell'immagine, PER NIENTE. E per quale assurdo motivo non riuscivo ad accettarla? Potevo comprendere il passare troppo tempo con lui, ma il bacio? Perché dovevo ingelosirmi? E … un momento, ero geloso? “Harry, per favore, smettila con questi ragionamenti e vola a baciarlo!”. Avevo ragione, quindi spostai nuovamente il mio sguardo sul ragazzo dagli occhi azzurri: sarei riuscito a baciarlo senza vedere quegli stupendi occhi riempirsi di lacrime, disgusto o, peggio ancora, odio?
 
Ero stanco: stanco, stanco, stanco, STANCO! Perché, perché dovevo sopportare le loro scenette tenere mentre si sbaciucchiavano ed altro?! Perché dovevano stare insieme?! Perché non potevo essere io la persona che, in quel momento, stava stringendo fra le sue braccia?! Mandai giù l'ultimo goccio della mia quarta bottiglia di birra, alzando lo sguardo verso la luna. Ero ubriaco, ne ero a conoscenza, ma non mi interessava: stavo male per quella scena, stavo male per quell'amore non ricambiato! Certo, l'ubriacarmi fino allo sfinimento non mi avrebbe di certo aiutato, ma che altro potevo farvi? Andare da lui, spiegargli quanto lo amavo e aspettare che lui mi rispondesse 'Ti amo anch'io' e mi baciasse, lasciando quella troia?! See, come no … Spostai nuovamente il mio sguardo su di lui: eccola, la perfezione, coi suoi rasati capelli marroni, i suoi scuri occhi presi ad osservarla, le sue labbra spiegate in un semplice sorriso ch'era la fine del mondo, quella sua voglia sul collo che più e più volte avevo sognato di baciare … Ma non mi era possibile: aveva scelto quella riccia ballerina, non avrebbe mai cambiato idea … E n'ero a conoscenza: potevo vedere i suoi sguardi innamorati rivolti a Danielle, quelli che mai sarebbero stati destinati a me … “Che depressione, Malik” mi dissi, sarcastico: piacere, l'amore della mia vita se ne andava con una ballerina del cazzo! Detestai quella ragazza con tutto me stesso: cos'aveva che io non avevo? “Beh, è una ragazza ...”: giusto, il ragazzo che mi piaceva era etero, questo era un buon punto per il quale lui non poteva amarmi. Però ero Zayn Malik, come potevo non attirarlo?! Non che fossi così vanitoso, ma andiamo: almeno in parte avrei dovuto affascinarlo! In più, mi comportavo sembre bene nei suoi confronti, anche s'ero costretto a vedermi con Perrie per via del management … Quella storia non mi piaceva per niente: insomma, la bionda era bella, lo ammettevo, ma mi ero fidanzato con la sua persona solo perché me l'avevano ordinato, non perché mi aveva rubato il cuore! Evidentemente, lei non l'aveva ancora compreso, perché continuava a seguirmi come se fosse un cane, per non parlare di quella volta alle Olimpiadi: nessuno le aveva suggerito di donarmi il suo cappello, eppure lei aveva compiuto quel gesto. Beh, almeno una l'avevo catturata, ma non quella giusta … 'Quella giusta' non era neppure una ragazza! Sospirai: per quale assurdo motivo non potevo essere contento? Come Louis ed Harry, ai quali vi ci sono voluti secoli per dichiararsi: tutti l'avevano compreso, persino Paul, come mai loro non vi erano arrivati prima?! Avevano forse bisogno di incontrare le loro vite precedenti prima di comprendere di amarsi a vicenda? “Però tu non hai detto niente a Liam ...” pensai, ma quello era differente: Liam non mi amava, lui preferiva la riccia. Con la bottiglia di birra in mano, mi avvicinai alla busta in plastica ove erano contenuti tutti i rifiuti e ve la buttai all'interno, alla rinfusa; quindi, mi avvicinai ad un tavolo dov'erano sistemate il resto delle bibite, e presi una quinta bottiglia, stappandola e portandomela alla bocca, tentando di cancellare quel dolore dalla mia mente … 
«Amico» attirò la mia attenzione Nick, smettendo di parlare con Louis, poggiato accanto al tavolino. «Dovresti smetterla, è la quinta!».
«Fatti i cazzi tuoi!» sbottai, allontanadomi mentre lui mi seguiva con lo sguardo: se mi ubriacavo tentando di eliminare quell'idiota dalla mente era forse un suo problema?
No, quindi chiudesse quella boccaccia! Presi posto su un tronco, guardandomi attorno: accanto a me, erano posizionato le casse che ci eravamo portati dietro per aumentare il volume della musica, presa dai nostri iPhone o ipod, dalle quali partì “Dance Again/Americano”, il mash-up di Dance Again, di Pitbull e Jennifer Lopez, e Americano, di Lady Gaga. “No ...” protestai: quella canzone mi ricordava Liam, non avevo voglia di pensare a lui in quel momento … Di malavoglia, mi voltai, portando il mio sguardo sui due: si erano allontanati e la ragazza si stava servendo una lattina di Coca Cola, mentre rideva con Nick e Louis, quello del passato. Liam, invece, poggiato accanto ad un albero, aspettava che la sua ragazza terminasse di bere: mi era venuta un'idea, che neppure tentai di bloccare; ero ubriaco, l'avrei passata liscia. Certo, 'in vino veritas', ma non vi feci caso mentre poggiavo la bottiglia sull'erba, mi alzavo e mi dirigevo verso il castano dagli occhi stupendi.
«Ehi» mi salutò lui, sorridente.
«Vuoi ballare?» gli domandai, schietto: lui, immaginando fosse uno scherzo, accettò e presi la sua mano.
Lo portai il più vicino possibile allo stereo e cominciammo a ballare: un ballo di coppia, magari non adatto ad un lento, e neppure così adatto a quella canzone, ma non m'importava. Stavo danzando con la persona che amavo, senza quella stupida riccia tra i piedi: ero praticamente in Paradiso!
«Ahah, ma sei ubriaco?» rise Liam, mentre lo lasciavo volteggiare durante la fine della seconda strofa.
«Molto ...» risposi, avvicinandolo alla mia persona per riprendere il ballo.
«Dovresti bere di meno» mi rimproverò lui, tornando serio.
«Dovrei ...» sussurrai sulle sue labbra, mentre lui arrossiva leggermente.
«Zayn, non sto scherzando» ribattè lui, guardando da un'altra parte.
«Sssh» lo zittii, mentre lo portavo a fare un nuovo giro.
Lui rimase in silenzio, lasciandomi condurre le danze, mentre compivo un leggero casquet sotto lo sguardo stranito di Harry, il quale aveva smesso di baciare il suo ragazzo per comprendere cosa stesse avvenendo.
«If this would be a perfect world ...» gli sussurrai nuovamente sulle labbra, seguendo il testo della canzone. «... we'd be toghether ...».
«Zayn ...» sgranò lui gli occhi, arrossendo visibilmente, ma non notai altro prima di chiudere gli occhi e portare le nostre labbra ad incrociarsi.
Lo baciai: finalmente, dopo mesi e mesi nei quali mi ero sciolto al solo pensiero di quell'incontro, potevo finalmente assoporare le labbra che la ragazza riccia poteva avere tutte per sé. Erano dolci, molto: le amavo, erano quelle della persona che amavo, e non potevo non pensare fossero la fine del mondo … Lui non si mosse, mi permise di baciarlo senza ribellarsi, forse pensando che non sarebbe servito a nulla. Mi allontanai lentamente, di malavoglia, sotto un piccolo suono che segnò il termine di quel bacio: Liam mi guardò preoccupato.
«Zayn ...» ripetè nuovamente, ed io lo osservai, attendendo l'esito, sicuramente negativo, di quel gesto. «Zayn, io … io amo Danielle, mi dispiace ...».
«Immaginavo ...» dissi debolmente, quindi lo aiutai ad alzarsi mentre la canzone si ultimava. «Grazie comunque».
Sentii le lacrime agli occhi: dovevo allontanarmi il più velocemente possibile, sennò le avrebbe scorte. Notando un bosco alle sue spalle, oltrepassai Liam abbassando lo sguardo ed infilando le mani in tasca, prima camminando semplicemente, e poi cominciando a correre, permettendo alle lacrime di uscire: stavo piangendo. Il mio cuore era stato distrutto da una semplice frase, ma, per lo meno, l'avevo baciato. “Sì, vero, però fa comunque male ...”.
 
“Harry, vuoi deciderti?!” mi rimproverai: giusto, dovevo alzarmi, andare da lui e baciarlo. Posai nuovamente il mio sguardo su di lui mentre il Malik del futuro prendeva posto su un tronco a pochi passi dal mio: sembrava veramente messo male, quel moro … In qualunque modo, Louis era ancora intento a discutere con Nick, anche se si era aggiunta Danielle futuristica, sorseggiante una lattina di Coca: troppe persone attorno, come mi sarei avvicinato? Fortunatamente, notai che la ragazza prese a parlare con Grimshaw, quindi Lou si voltò, permettendo al suo fondoschiena (perfetto) di poggiarsi al tavolo delle bibite per mantenersi; aveva posto la bottiglia sul tavolo e si osservava attorno. Era il momento giusto: mi alzai e mi diressi, finalmente, nella sua direzione; le gambe mi tremavano, il cuore mi batteva all'impazzata, ma continuai a camminare. Le conseguenze le avrei affrontate comunque, anche se non l'avessi baciato: non si sarebbe offeso, vero, ma sarei uscito di senno … e sapevo cosa si provava ad impazzire, non volevo si ripetesse. E comunque, lui era ubriaco o, se non lo fosse stato, mi avrebbe immaginato così: non avremmo mai citato quella serata e, quindi, non avremmo litigato, semplice, no? Arrivato in fronte a lui, il cui volto osservava chissà cosa alla sua destra, poggiai la mia mano sulla sua spalla sinistra e lui si voltò … permettendo alle mie labbra di incontrare le sue: ecco, lo stavo baciando e … ed era stupendo, mi sentii … non seppi neppure come descriverlo, era praticamente perfetto quel momento!
 
Harry Styles mi stava baciando. Non avevo mosso un dito per far compiere lui tal gesto, aveva fatto tutto da solo: che fosse ubriaco? La mia persona non lo era, quindi non me lo stavo immaginando: anche perché, come si possono sognare labbra del genere …? Mentre mi guardavo attorno, un po' annoiato dall'inizio di una discussione tra Nick e la Danielle del futuro, mi si era, tutt'un tratto, avvicinato e, senza dire una sola parola, aveva poggiato la sua mano sulla mia spalla e aveva portato le sue labbra sulle mie. Solo una domanda mi frullava nella mente, quasi inglobata dal resto dei pensieri esultanti, pur sempre riguardanti quel momento: 'Perché?'. Non riuscivo a darmi una spiegazione e, mentre Harry portava avanti il bacio, ciò che riuscivo a fare solamente era osservare i suoi occhi chiusi, le sue guancie arrossate ed i suoi stupendi ricci … Quanto potevo amarli? Mandai a quel paese il fatto che avrei potuto litigare con lui nuovamente, anche perché aveva cominciato lui, ed anche il modo nel quale mi vedeva: certo che si divertiva a stuzzicarmi, eh? Risposi al bacio, portando la mia mano destra tra i suoi capelli, ad accarezzarli: mi avrebbe dato dell'ubriaco, chissene fregava!
 
Perché, perché mi sentivo così bene mentre lo baciavo? Ero venuto lì per provare a me stesso ch'era solamente un amico, eppure … eppure mi sentivo felice, come mai lo ero stato, soprattutto quando lui cominciò a rispondere al bacio: portò la sua mano nei miei ricci e cominciò ad accarezzarli, teneramente, mentre mi avvicinava a sé. Perché aveva compiuto quel gesto? Era forse veramente ubriaco? Immaginai di sì, da brilli si compiono le più grandi cavolate … Per quello mi parve insolita la reazione del mio corpo, nonché della mia mente: sentivo … “No, Harry, non può essere ...”: sentivo di amarlo, sentivo di volerlo, di desiderare con tutto il mio cuore di rimanere in quella posizione, le mie labbra sulle sue, le sue sulle mie, quella dolce mano nei miei capelli … “Harry, non puo-”: “Oh, ma vai a quel paese, mente, voglio baciare Lou, lasciamelo fare!”. Mi allontanai un secondo dalle sue labbra, ascoltando la mia mente, e … mi sentii mancare, mi sentii vuoto, quindi le riportai nuovamente sulle sue, poggiando il bicchiere, ancora tra le mie mani, sul tavolo, per poter portare le mie braccia dietro la sua nuca.
 
Harry non sembrava intenzionato ad allontanarsi: insomma, vi aveva provato, ma aveva ripreso a baciarmi ancor più appassionatamente di prima. Mi domandai se avesse avuto bisogno d'aria, anche se i suoi occhi leggermente sgranati non riuscivo veramente a comprenderli: sembrava avesse più bisogno delle mie labbra che dell'aria! M-ma quello n-non aveva alcun senso, giusto? Portò le sue braccia dietro la mia nuca ed avvicinò il suo volto: oddio, era perfetto … Non mi sarei mai aspettato un evento del genere quella sera … Portai le mie mani sui suoi fianchi, senza badare agli strani pensieri che si sarebbe potuto inventare, e avvicinai la mia gamba sinistra al cavallo dei suoi pantaloni: che voglia di sbatterlo sull'erba, sotto gli occhi di tutti … “Louis, datti un contegno!” mi rimproverai: va bene, ma se continua così lo faccio!
 
Le sue mani sui miei fianchi, molto vicine al mio fondoschiena; la sua gamba poggiata sul cavallo dei miei pantaloni; la sua lingua che, lentamente, si era fatta spazio nella mia bocca: era così stupendo impazzire … Stavo lentamente perdendo il controllo delle mie azioni, non riuscivo a pensare ad altro al di fuori di quel bacio, di Louis e di quei pantaloni troppo stretti … Le nostre lingue si unirono e lì, entrambi fummo colpiti da un brivido di piacere: oddio, era perfetto … Per nulla intenzionato a terminare quel momento, anche la mia persona portò la propria gamba contro il cavallo del ragazzo, notando, con piacere, di non essere l'unico ad aver bisogno di spazio. Sorrisi, continuandolo a baciare, lasciando che le nostre lingue si esplorassero, toccassero, consoscessero … Quanto amavo tutto quello?
 
Portò anche lui la sua gamba contro la mia persona: voleva forse farmi eccitare, quel ragazzo?! E mentre, sorridente lui, lasciava che le nostre lingue si unissero per bene, portai le mie mani sul suo fondoschiena: si notava molto quanto lo desiderassi in quel momento? Quanto desiderassi violarlo, udirlo gemere il mio nome, sentirlo mio …”Louis, guarda che è ubriaco, non significherebbe comunque nulla ...”: era vero. Insomma, non si sarebbe comunque ricordato di niente, neppure di quel bacio, perché non approfittarne? “Lou!” mi rimproverai: "che ci vuoi fare, mente mia, attendo da 5 anni, è da 5 dannatissimi anni che spero di poter sentire le sue labbra, di renderlo mio …". Ed ora che si era praticamente concesso alla mia persona, mi dovevo fermare perché 'per lui non avrebbe significato nulla'? “Ma pensa a cosa accadrà domani, quanto ti sveglierai e comprenderai che è tutto finito”: domani è domani, adesso è adesso, non potevo godermelo?
 
Louis portò le sue mani sul mio fondoschiena, cosa che mi fece decisamente rabbrividire dal piacere: mai una donna era riuscita a farmi provare tutto quel piacere solamente toccandomi … e non eravamo neppure svestiti! “Lo amo, lo amo, lo amo, lo amo” riuscivo solamente a pensare, continuando a baciarlo, mentre con la mano prendevo ad accarezzare i suoi capelli, morbidi. Sentivo di essere sulla soglia del perdere completamente la ragione, se vi fossi caduto, avrei sicuramente compiuto qualche atto osceno, tipo spogliarlo completamente dei suoi abiti in fronte a tutti i presenti … E se l'avessi portato in un luogo più appartato? Avrebbe accettato di 'andare a letto' col sottoscritto? Perché io l'avrei fatto, lo desideravo, lo volevo … E solamente un'altra volta prima avevo provato tutto quel desiderio per una persona …
 
Prese ad accarezzarmi i capelli: no, no, ti prego … Senza accorgermene, irrobustii la presa sul suo didietro e presi a baciarlo con più foga: doveva smetterla, mi stava facendo uscire di senno! Avevo bisogno di sentirlo mio … Ma non avrebbe mai accettato, no? Era comunque ubriaco, vero, ma anche da brillo non avrebbe mai optato per 'andare a letto' col sottoscritto … Allora doveva calmarsi e smetterla di essere così perfetto, smetterla di baciarmi e di toccarmi, smetterla di eccitarmi così tanto … 
 
Sentii la sua presa aumentare e prese a baciarmi con più foga: significava forse che lo voleva quanto lo desideravo io? Oddio, e se fosse stato così? Avrebbe significato forse qualcosa, che la sua persona provasse qualcosa nei miei confronti? ... O, più semplicemente, che una bella scopata non gli sarebbe dispiaciuta? (NdA. Papale papale lol) Non seppi rispondere, ma non mi fu molto facile, comunque, pensare: cominciò a mordermi le labbra, mentre mi baciava … Per quale motivo prese a compiere quel gesto non riuscivo a comprenderlo: sembrava quasi volersi fermare, senza riuscirvi … “Aaaah, non ce la faccio più!” sbottò la mia mente: e cosa avrei potuto fare?
«Lo vuoi davvero?» domandai lui, allontanadomi solo di pochi centimetri dalle sue perfette labbra: sperai comprendesse, era imbarazzante spiegarlo … 
 
«Lo vuoi davvero?» mi domandò, rompendo quel bacio perfetto per una perfetta domanda: aveva intenzione di farlo?!
“E me lo chiedi anche? Certo che lo voglio!”.
«Sì, sì e sì, lo voglio, ti prego!» gli sussurrai in risposta all'orecchio sinistro, senza pensarvi troppo, forse risultando un po' disperato.
Lui sobbalzò al mio sospiro, lo notai … e notai anche altro, avendo la gamba incollata al suo corpo …
«Seguimi ...» mi disse lui, prendendo la mia mano e stringendola teneramente: insolito, non era molto tenero quel che andavamo a fare …
Mi fece allontanare, trascinandomi lontano dal resto delle persone, quando …
«Ehi, ve ne andate?» domandò il Liam del futuro, notandoci: oh, andiamo!
«Abbiamo da fare!» gli risposi rapidamente, quindi invitai Harry, che si era fermato in seguito all'aver udito la voce del ragazzo, a procedere.
Per tutto il tragitto restammo in silenzio: era alquanto insolito quel silenzio tra le nostre persone … Ma non importava: stavo per far sesso con la persona che amavo, dopo tutto quel tempo nel quale l'avevo amato, ed era stato lui a cominciare il tutto! Contento, mi avvicinai a lui ancor più, in modo da permettere al mio respiro di lasciar brividi sul suo collo.
 
Stava forse tentando di farmi impazzire completamente? In seguito all'essersi avvicinato alla mia persona, cominciò a soffiarmi sul collo: oddio … Trattenni un gemito quando sentii un suo bacio umido sul collo: santa patata, per quanto sarei riuscito a trattenermi dal saltargli letteralmente addosso? Per non parlare della risposta che mi aveva donato, sembrava non desiderasse altro ... Ma non era possibile, no?
«N-non qui» riuscii a dire, mentre lui si avvicinava nuovamente e portava le sue labbra a baciarmi la mandibola.
«Perché no?» sussurrò lui, senza spostare la sua bocca da quel punto: “smettila, ti prego … “.
«P-perché potrebbero udirci, T-Tomlinson» risposi, imbarazzato: era alquanto insolito quel momento e, lo ammisi, mai avrei immaginato di pronunciare quelle parole!
«Uuh, sembra interessante ...» continuò lui: bene, mi voleva far uscir di senno, quindi!
«L-Louis, ti prego, smettila!» protestai, tentando di sembrar deciso, ma era complicato per via dei continui baci lasciati dal ragazzo sul mio collo …
 
«L-Louis, ti prego, smettila!» protestò Harry: toh, lo eccitavo forse?
Forse mi stavo lasciando andare un po' troppo, ma, porca carota: quant'era arrapante quel ragazzino timido, quasi fosse alla sua prima volta? E forse lo era … con un ragazzo, s'intende. I suoi gemiti trattenuti, i suoi brividi di piacere che partivano quando poggiavo le mie labbra sul suo collo, quelle sue gote verniciate di rosso … Ah, quanto lo stavo amando in quel momento!
«Di far cosa?» domandai, malizioso.
«Lo sai b-bene!» ribattè lui, senza voltarsi, continuando a camminare.
«No, cosa?» sorrisi: quella era una mia piccola vendetta per tutti quegli anni nei quali non si era accorto della mia persona …
«D-di …» cominciò, ma non riuscì ad andare avanti, tant'era l'imbarazzo.
 
«Di?» domandò Tomlinson, mettendosi al fianco della mia persona, provando a farmi continuare: era inutile, non riuscivo a dirlo, era decisamente imbarazzante!
Fortunatamente, non fu utile: arrivammo nel luogo più appartato del giardino, uno nascosto dagli occhi delle persone per la sua posizione geografica, quello dal quale ero passato diverse volte per le mie scappatelle. Beh, lui non era una di quelle, però ci serviva un posto nascosto, e quello mi pareva perfetto … Arrivati, mi tuffai sulle sue labbra, assaporandole in tutta la loro perfezione, sempre tenendolo per mano. Lui non si fece prendere alla sprovvista: rispose al bacio e mi avvicinò al primo muro che vide, portando le nostre mani congiunte a 'stendersi' sulla superficie in mattoni. Prese anche l'altra mano e la unì alla mia, portandola dall'altra parte delle altre e mettendo il mio volto al centro.
«N-ne sei ...» presi fiato tra un bacio e un altro. «Ne sei sicuro?».
«Mai stato più certo ...» mi sussurrò lui, prima di portare nuovamente le mie labbra in un bacio passionale: oddio, con quella frase, non potevo che sciogliermi …
 
Ancora si domandava se lo desiderassi? Porca carota, certo che lo desideravo, non aspettavo altro da secoli! Mi sorse un dubbio: tutte quelle domande, quelle precauzioni, quei pensieri … Harry non sembrava ubriaco, sembrava perfettamente sobrio! Al massimo sarei parso io brillo, per tutte le battute: in realtà, volevo solamente accellerare i tempi per arrivare a quel punto, a noi due sul punto di farlo. Baciandolo, mentre lui rispondeva al mio bacio, continuai a pormi quel dubbio, non riuscivo a cacciarlo! Se avessi voluto trascorrere la serata perfettamente, avrei dovuto liberarmene. Le nostre mani si lasciarono e passarono alle camicie di entrambi, sbottonandoci l'un l'altro: era arrivato il momento. Lo interruppi con le mani mentre era sul punto di sfilarmi l'indumento.
 
«Harry … sei ubriaco?» mi domandò Louis sulle labbra, ed io abbassai il volto, imbarazzato: cos'avrei dovuto rispondere?
Se avessi detto lui di esser brillo, gli avrei mentito ma, per lo meno, avrei mantenuto una maschera decente; se, al contrario, avessi rivelato lui la verità, vi avrei fatto una figuraccia … ma non avrei mentito alla sua persona! In più, sembrava anche lui alquanto sobrio: sennò, per quale motivo avrebbe posto quella questione?
 
«N-No ...» rispose lui: c-cosa?
N-non era brillo? Q-quindi riusciva a ragionare, era a mente lucida, non era impazzito per l'alchool! Mi aveva baciato, aveva continuato a farlo, mi aveva domandato se mi andasse bene il farlo con lui: in conclusione, lui lo desiderava, desiderava baciarmi e far sesso con il sottoscritto. Per quale assurdo motivo?! Non ne avevo idea, ma non era il momento: sentii le sue mani irrigidirsi, aveva forse paura l'avrei respinto?
«E tu?» domandò, sempre con lo sguardo in basso: era meglio dir lui la verità o mentire?
 
«Per niente» rispose lui, quindi lasciò andare le mie mani e poggiò dolcemente le sue labbra sulle mie: mi stava baciando, ma era sobrio, quindi ragionava, quindi aveva compreso che vi era qualche motivo per il quale avevo cominciato, ma doveva esservene anche uno per il quale lui aveva continuato, … Che casino! “Non mi pare il momento, Harry” commentò la mia mente: bene, quindi era passata dalla parte di Lou? Chi la comprendeva era bravo! Sfilai, finalmente, la sua camicia e presi a tastare il suo corpo mentre lui compiva il medesimo gesto: quelle mani che mi toccavano ogni centimetro di pelle scoperta, quelle labbra incollate alle mie, quella lingua serpentina che s'intrecciava alla mia, quella gamba che non faceva altro che aumentare il gonfiore del mio pantalone … E lo voleva, lui voleva ciò, voleva ch'io lo facessi con lui. Com'era insolito …
 
Quelle mani che mi tastavano il petto parte a parte, quelle labbra quasi bisognose del mio bacio, quella lingua che s'insinuava con la mia, quella gamba troppo alzata, per non parlare del cavallo dei suoi pantaloni decisamente intrigante … E lo voleva, lui voleva ciò, voleva ch'io lo facessi con lui. Com'era insolito … Portò la sua mano sinistra dietro la mia nuca, per permettermi di avvicinarmi, mentre portavo la mia ai suoi fianchi: amavo quella situazione … I suoi occhi, imbarazzati, ricoperti di un verde brillante, si aprirono quando poggiai la mia mano sulla sua anca, andando quasi a sfiorar lui il fondoschiena: era tenero, molto.
«È veramente tenero, Styles, quando s'imbarazza ...» gli sussurrai all'orecchio, ovviamente tentando di eccitarlo ancor più.
Missione compiuta: divenne un peperone e cominciò a gemere leggermente durante i baci. Sorrisi mentre uno più forte degli altri lo portava a soffocarlo sulle mie labbra: era DECISAMENTE tenero, com'ero riuscito a resistere per tutti quei 5 anni?
«La sto per caso eccitando, Styles?» domandai lui a bassa voce, allontandando le mie labbra solo di qualche millimetro e incastrando i miei blu occhi nei suoi verdi.
Lui, imbarazzato non rispose: mi fissò allibito, nonché rosso in volto, e non si mosse.
«Perché non mi risponde?» continuai, andando a baciare il suo collo: oh, quanti gemiti che tratteneva, sarebbe esploso … «Non lo è?».
«I- io ...» cominciò, quindi emise un leggero gemito. «S-sì, molto, L-Louis ...».
«Bene» sorrisi, quindi portai le mie labbra sulle sue e vi soffiai il resto della frase. «Sono contento».

................ Sì, ehm, ecco, come dire: benvenuti nella mia mente perversa! :D lol Ok, no, seriamente: solamente rileggendolo credo di aver reso Louis un bastardo ed Harry un passivo cuccioloso (?) lol (Perrie: *finisce di leggerlo* O.O) Ecco, appunto :') lol Non so voi, ma secondo me fa cagare, è troppo pervertito D: *e fu così che i lettori l'ammazzarono perché aspettavano questa scena da secoli e lei l'aveva rovinata* çwç Dai, non è poi così male ... #seecomeno çwç Ehm, comunque, passando a più sopra: ALZI LA MANO CHI SI ASPETTAVA LA ZIAM!! :D *nessuno alzò la mano* Appunto eheheh Non sono fantastica? (Perrie: a far soffrire Niall sei perfetta .-.) Già, povero uu (Perrie: ma sei stata tu-) Io lo faccio per la storia ewe Se fosse così semplice, non sarebbe divertente uu *feels like Steven Moffat* lol #comunque Ho deciso di porvi una domanda ad ogni capitolo, così per sapere un po' il vostro parere e per rendervi più partecipi nella realizzazione della storia, condendi? :3 *nessuno se la cagò* Cattivi çwç *no, scherzo, vi adoro <3* Quindi, la domanda del giorno riguarda the next chapter e di una cosa che aspettate da ... che capitolo è questo? *va a controllare* Ok, che aspettate da 28 capitoli: la scena di sesso Larry. Ok, come potete vedere dalla fine di questo capitolo, la Larry scopa, finalmente, sapendo che l'uno vuole l'altro: beeeene. Ora, io la scena l'ho scritta *e riscritta e riscritta e riscritta lol*, è pronta, devo solo postarla *non oggi, dopodomani*. Il problema? Che fa letteralmente CA-GA-RE. Nel senso: è perversa da far schifo, tra uke che diventano seme, seme che diventano uke (uke=passivo, seme=attivo), frasi alquanto *cough*, gemiti *anche troppi, sembro una fan çwç* e ... parolaccie, per non parlare della lunghezza! Tipo che posso farvi due capitoli solo della scopata lol *se ne vanta 'sta deficente* Quindi, non sono sicura sul postarla o meno D: La domanda, quindi, è questa: scegliete una delle tre opzioni.
a) Non postare la scena Larry *nessuno si farà male o andrà a vomitare o abbandonerà la fan fiction credendo sia uscita dalla mente malata di una pervertita cronica ... che poi è così è un'altra storia lol*
b) Posta la scena Larry, ma solo in parte, per non renderla troppo lunga da leggere *(SPOILER)quindi, si concluderà con 1 orgasmo ciascuno, vedi dov'è arrivata questa çwç(FINE SPOILER)*
c) Posta la scena Larry completa, rendendo partecipe le persone della tua perversione *(SPOILER)quindi andrà dall'inizio alla fine e ci sarà un Harry che sclera lool(SPOILER)*
Scegliete una delle tre opzioni *la prima, la prima* pleeeease! :3 Per chi non l'avesse notato, la ff, grazie ad i 5 voti, è passata al rating rosso, quindi il prossimo chapter ci andrebbe anche bene ... Ma non ne sono sicura :/ (SPOILER) Come sono riuscita a passare da "Oddio, non ce la farò mai, non riesco neanche a scrivere 'membro' o 'eccitazione', come riuscirò a scrivere tutta la scena?!" al "E fu così che arrivarono al secondo orgasmo"?!?! çwç *si nasconde in un angolino, depressa e vergognata* Ah, chi ama il titolo di questo chapter?? *^* Non è bellissimo?? *-* ... Ok, va bene çwç

Che ne pensate? Credete che Liam non dovesse dire quelle cose a Zayn? O che abbia fatto bene perché la Ziall deve diventare 'canon'(?)? E vi chiedete come siano arrivati a scopare da un semplice bacio? O 'chissene frega, finalmente scopano!'? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un 'No, non voglio leggere la scena e questo capitolo fa cagare, sei una pervertita cronica ed ho chiamato la polizia perché sei sicuramente un pedofilo impazzito!' *ve lo giuro, non lo sono çwç* :') lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: This Love Hurt Like Hell, bonafedestylinson, ILoveLarry (doppiamente, perché mi ha fatto ascoltare DNA jdhfpisdhuisdhsidufh *^*), Partenopea, abaffoni1, _Alexld, _mrsmalik_, Papaya Horlik e Giu1D per aver recensito *porc'Hazza sono 9 recensioni!! sdkjfaslgfijghdfjghifodbgiofdbidljf *-**; le 19 persone che preferiscono la storia, le 3 che la ricordano e le 28 *ooh, il giorno del compleanno del ragazzo che mi piace ... un momento, la scorsa volta non erano +1? D: Ecco, ve ne state già andando çwç* che la seguono :3; thisnamemustbeuntaken perché PORCA CAROTA, Strip-poker
(
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1091370) è stata la prima fan fiction che abbia MAI letto sui One Direction *del genere, cominciamo bene lol* ed ora lei segue la mia, oddio dsijhaighpaqeghperghpeoghepogheprghepurgh *-*  grazie grazie grazie!! *^* Vi adoro tutti <3 Spero non ve ne andiate dopo la scena D:
 

Mi. Sto. Drogando. Di. DNA. ^-^ La amo quella canzone jfhdpgisdhghodfiughpidfshgpnvfughribn *^* E ringrazio mia moglie per avermela fatta ascoltare: aspettatevi un capitolo con la canzone! Eheheh Correte ad ascoltarla uu *non sta bene* | Per chiunque se ne fregasse, ieri ho fatto il compito di latino: per me, è andato abbastanza bene :3 Anche se ho confuso heac (questo) con ille (quello) D: Sono una stupida, stupida, stupida çwç *si deprime* (Perrie: sono solo degli aggettivi ...) Sbagliati nel primo compito in classe di latino çwç Sono un'idiota çwç (Perrie: pensa se hai sbagliato altro ...) Non oso pensarci çwç | Allora, mio padre ha detto che sta provando l'iPhone 4: quindi, se si trova bene, mi passa il suo Samsung! jcfdjvhfjvhadsjasdkhsdjhsdakhjkg *^* Per ora ho un iPhone 3 e a me piace, ma tutti continuano a dirmi che ha una grafica disgustosa, che non riesce a fare tante cose, che va lento: porco cane, per lo meno ce l'ho! Comunque, voglio proprio vedere le loro faccie quando gli sbatterò in faccia il Samsung: TIE'! eheheh *Don’t let what they say keep you up at night* (Perrie: si sta trasformando in una mixer :') lol) Ma anche no e.e Non che non mi piacciate, ma i ragazzi sono i miei idoli, non cambierò, sorry uu (Perrie: chi ha mai detto che devi cambiare ...) Tu uu (Perrie: ma io non ho-) Sì invece ewe Quindi sta zitta ewe (Perrie: .__.) uu | Ieri sera ho visto Le Avventure Di Tin Tin: ve lo consiglio, è bellissimo :3 E non solo perché la grafica è una cosa SPETTACOLARE *si è innamorata della grafica del film* (in pratica era stata prima girata con attori veri e poi modificata a computer, l'ottava meraviglia del mondo *^*), ma anche perché la storia è fantastica *-* Anche se, ammettiamolo, alle volte Tin Tin sembra un coglione lol Porco cane, t'ha fregato il portafogli? E corri, cazzo, che te rimani là fermo come un deficiente mentre lui corre?!?! .__. (Perrie: ammettilo, il film ti piace soprattutto per un'altra cosa ...) M-mannò, m-ma che v-vai raccontando, n-non mi sono m-mica fatta dei filmini mentali sul capitano e Tin Tin, per niente! ^-^ (Perrie: e chi li ha mai nominati) ... Ok, uno a zero per te, bionda ewe Però, dovevate vederli: avvicinavano sempre i loro volti, si toccavano quando non aveva senso, per non parlare del rosso che gli guardava le labbra!! *non sta scherzando* E lo so che uno è un marinaio di ... 40 anni e passa e l'altro sarà un ragazzino, ma non ci posso far niente çwç *si deprime* | Guardate cos'ho trovato su Wikipedia, sotto la tracklist di Take Me Home: http://igetupandfall.tumblr.com/image/33566796321 (leggete la parte di They Don't Know About Us lool) Amo chiunque l'abbia scritto :') lol Prima c'era scritto 'aka Larry's anthem' lol Ora non so se l'hanno modificato ... #comunque, credo che quella canzone riguardi la Larry ... Insomma 'Loro non sanno di noi'? Porc'Hazza, che altro può essere se non una relazione nascosta?!? E qual'è la relazione nascosta più vicina a loro? LARRY IS REAL, BITCHES! lol

Vado a docciarmi uu *deve andare a messa, ma non riuscirà a farcela, lo sa già uu"*
Ciao e grazie in anticipo a chiunque leggerà e recensirà :3
ClaraBB98 & Perrie :)

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** With A Taste Of Your Lips I'm On Ride ... ***


With A Taste Of Your Lips I'm On Ride ...

Note: normale a sinistra ---> Harry del passato POV; corsivo a destra ---> Louis del passato POV.
Canzone: Toxic by New Direction *il che la dice lunga* (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=yEQ9N6yTXjM)
Capitolo a rating ROSSO, descrive scene di sesso, per non parlare delle parolaccie ... A chiunque abbia problemi di cuore, stomaco, ecc.*anche per chi non vuole rimanere a bocca aperta per la mia perversione*: NON LEGGERE. Lettore avvisato, mezzo salvato uu Alcune scene sono alquanto impossibili, ma fatele passare per vere, ok? Bene. *si nasconde in un angolino*


Era una bella mattinata di giugno, quando lo incontrai: il sole splendeva, insolitamente, nei cieli di Londra, il vento rinfrescava i campi e gli uccelli volavano ciguettando. Suo padre era il mio precedente insegnante di scherma, quindi aveva insegnato lui i 'trucchi del mestiere': quando si ammalò, passò il testimone al figlio, a mia insaputa. Non mi sarei mai aspettato, quel lontano giugno, di veder arrivare, al posto di un uomo sulla cinquantina, un giovane ragazzo dagli stupendi occhi azzurri, i capelli castani e quell'accenno di barba ch'era suo solito portare … E, soprattutto, non mi sarei mai aspettato che, 5 anni dopo, mi sarei ritrovato appiccicato ad un muro, intento a baciare lo stesso ragazzo, mentre lui, divertito, continuava a scendere e mordere il mio collo: tentavo di trattenere i gemiti nati da quel piacere, ma mi era alquanto difficoltoso … Mi rendeva pazzo, quel ragazzo!
 
Era alquanto insolito trovarsi in quella posizione con il mio alunno di scherma: insomma, lui alla parete, io che lo baciavo, entrambi con dei rigonfi molto grandi nei pantaloni … e sembrava non bastarci! Il suo sguardo tenero che mi rivolgeva mentre il mio volto era più in basso, le sue gote arrossate e quelle tenere mani poggiate sul mio petto, più che altro, per non crollare … Mi rendeva pazzo, quel ragazzo!
«L-Louis» gemette per la terza volta, in seguito ad un mio bacio sul collo.
Amavo sentirlo pronunciare il mio nome mentre era preso così tanto dal piacere, lo rendeva … attraente, e rendeva lui arrapante, molto … Sorrisi, e gli posai un leggero bacio sulla mandibola, il mio 'marchio di fabbrica': se compivo quel gesto, amavo la persona alla quale lo rivolgevo. Mi domandai se ne fosse a conoscenza … ne dubitai, ma vi sperai. Scesi lentamente, leccando l'intera superficie del suo collo, assaporando ogni suo brivido o sussulto: sembrava piacergli, eh? Lasciai diversi baci sulla sua clavicola, per poi passare al suo corpo: però, bello scolpito! Mi piaceva: leccai la linea separatoria tra i due pettorali, quindi scesi seguendola, notando un particolare curioso …
 
«Sono quattro?» mi domandò, confuso: oh, giusto …
«Sì, ho quattro capezzoli, perché, ti crea problemi?» scherzai, distraendomi per la prima volta da quando era cominciato tutto quello.
«È perfetto» mi sussurrò lui, quindi mi diede un bacio passionale per poi tornare al mio corpo, riprendendo a leccarlo: porca …
La sua lingua era calda quanto le labbra, non mi dispiaceva per niente averla su di me in quella serata fredda … e non mi sarebbe dispiaciuta neppure in una giornata calda, se per quello! Sì avvicinò al mio bacino e prese a lasciarmi baci umidi: era troppo vicino a … quella zona, mi faceva rabbrividire sentirlo lì …
«Vuoi far tu o preferisci che continui io?» domandò, alzando lo sguardo fermando le sue mani sui bottoni del pantalone: proprio lì le doveva posizionare?!
 
«E-ehm, n-no, c-continua pure» rispose lui: peccato, vi speravo …
Beh, era la sua prima volta con un uomo, era normale: probabilmente non aveva neppure idea di come si dovesse muovere! Malizioso, sbottonai i suoi pantaloni, mettendo in mostra la sua erezione: però, piccola, eh?! Lui alzò lo sguardo, troppo imbarazzato per guardare, mentre sfilavo completamente lui i pantaloni: non era forse tenerissimo?
«Ehi ...» gli sussurrai, alzandomi leggermente e portando il mio volto vicino al suo, baciandolo. «Se vuoi smettere ...».
«N-no! C-continua» ribattè lui ed io annuii: mi portai sotto e cominciai a baciare il suo membro per tutta la sua lunghezza, portando un orecchio ad i suoi gemiti.
 
Era arrivato il 'momento': aveva preso la mia erezione in bocca e la stava lentamente succhiando. Porca patata s'era bravo! Non riuscivo a non gemere, mentre lui sembrava quasi divertito: io stavo impazzendo dal piacere e lui sembrava comportarsi come ogni giorno!
«Ah» un gemito più forte degli altri, dovuto al suo tocco sulle mie cosce, mi fece curvare la schiena: sarei morto prima di raggiungere l'orgasmo!
Sorridente, continuò a leccare il mio membro, decisamente a suo agio in quella situazione: che bastardo!
 
Dire che stava godendo era poco: sembrava impazzire! Risi a quel pensiero: com'era possibile, era solo sesso, per lui era naturale! Quindi, incurvò la sua schiena gemendo: ehm, no, forse provava veramente tutto quel piacere … “Sono bravo, allora” pensai, contento. Continuai a leccare la sua erezione, portando la mia mano sinistra, libera, ad accarezzargli la coscia; quindi, lui cominciò a gemere ancor più di prima.
«L-Lou ...» gemette nuovamente, facendomi rabbrividire: avevo bisogno anch'io di qualcosa …
Prima, però, avrei dovuto ultimare quello: in fondo, non sembrava volerci molto.
«L-Lo-ah ...» tentò di nominarmi, ma ne uscì un suono alquanto confuso quanto arrapante: porca carota, non ce la facevo!
Emisi un leggero gemito, ma lo nascosi portando in bocca il suo membro: sarei arrivato alla fine?
 
L'avevo sentito, contro la mia pelle, ma l'avevo sentito: Lou si era lasciato andare ed aveva mormorato un gemito. Quello, in seguito ad alcuni miei: erano forse quelli ad eccitarlo? Provai: emisi uno strano verso mentre lui spingeva il mio membro completamente nella sua bocca, stupenda dal mio punto di vista … Ed avvenne nuovamente: gemette sul mio membro, quindi portò la sua mano sinistra sul mio fondoschiena, quasi a graffiarlo: aveva bisogno di una mano, eh? Mandai a quel paese l'imbarazzo e, appena uscì per pochi secondi la mia erezione dalla sua bocca, mi abbassai, puntando i miei occhi verdi nei suoi azzurri.
«Hai bisogno di qualcosa?» sussurrai malizioso, portando la mia mano sulla sua spalla.
«N-no, v-va tutto bene» rispose lui, imbarazzato: ma guarda, si erano forse invertiti i ruoli?
«Io credo di sì ...» dissi al suo orecchio, avvicinandomi e portando la mia mano destra al cavallo dei suoi pantaloni, facendolo gemere. «Allora?».
«M-ma tu ...» cominciò lui, e lo zittii baciandolo.
 
«Ssh, lascia fare a me ...» mi sussurrò e non potei far altro che assecondarlo nei suoi movimenti, mentre mi sbottonava i pantaloni e ne usciva l'erezione alquanto evidente.
Cominciò a masturbarla con la mano: oddio, no! Nel frattempo, non perdeva il mio sguardo neppure un secondo: sembrava si fossero invertiti i ruoli! Prese a baciarmi con passione, continuando a muovere la sua mano: gli risposi e permisi alle nostre lingue di unirsi. Non volevo essere il passivo, non quando era l'amore della mia vita quella con il quale lo stavo facendo, quindi mi avvicinai e presi la sua erezione, masturbandola a mia volta: lo sentii gemere sulle mie labbra, quindi sorrisi. Eravamo l'uno nelle mani dell'altro. Lo baciai con più foga di prima quando lui si avvicinò, permettendo ai nostri membri di scontrarsi: quello no, no! Mi spinse sull'erba e prese a leccarmi il collo mentre muoveva il suo bacino contro il mio: era maledettamente bravo! Mi ritrovai a muovermi solamente per i brividi di piacere, mentre lui continuava quel 'lavoretto', leccandomi il petto e passando, alle volte, a baciarmi la bocca; nel frattempo, con la mano sinistra, continuava a masturbarmi, portando anche il suo membro a strusciarsi contro il mio: cazzo se era bravo, troppo anche!
 
Presi la situazione in mano: lo portai a stendersi sull'erba e presi a masturbarlo, leccando lui il collo: gemeva, gemeva ch'era un piacere! Sorrisi: finalmente non 'soffrivo'! Evidentemente, non gli andava a genio quello, perché si ribellò: prese il mio membro in mano e cominciò a masturbarlo a sua volta, baciandomi. Cavolo s'era bravo: stavo perdendo nuovamente … Sembrava una gara a chi eccitava l'altro di più! Però, lui aveva molta più esperienza di me: non riuscii a reagire, solamente a gemere a quel contatto con la sua mano. Prese a baciare il mio collo, e lì cedetti completamente: portai le mie braccia dietro la sua nuca e mi lasciai trasportare dal momento, gemendo per i movimenti della sua mano e per quelli della sua lingua.
«Vedo che non riesci più a muoverti ...» disse, quasi divertito, lui.
«Z-zitto» ribattei, gemendo subito dopo. «P-perché mi fai questo, perché ti comporti da bastardo?».
«È una mia piccola vendetta ...» mi sussurrò lui: cosa avevo compiuto per meritar ciò?
Spostai il mio sguardo interrogatorio nel suo: lui mi baciò e portò la mano libera tra i miei ricci.
«Sono anni che aspetto questo momento ...» disse: … no, cosa?
Mi baciò, appassionatamente, permettendo alle nostre lingue di incontrarsi, non lasciandomi neppure un briciolo d'aria per commentare: quelle sue labbra, quella sua lingua, la sua mano nei miei capelli e l'altra, soprattutto, che mi masturbava rapidamente … Il piacere era troppo, decisamente troppo: venni sul suo corpo perfetto, mentre le nostre labbra erano ancor prese dal loro bacio. Mi vergognai, ma continuai a baciarlo, portandomi sopra di lui.
 
L'avevo detto: dopo 5 anni d'amore nascosto, avevo rivelato lui che lo desideravo … Non riuscii bene a comprendere se avesse intuito il mio amore nei suoi confonti, giacchè, dopo diversi secondi, venne sul mio corpo; quindi, continuando il bacio, si portò sopra me, rosso in volto.
«Che significa?» mi sussurrò sulle labbra, lasciando che i nostri sguardi si amalgamassero.
«Io …» cominciai: non ero pronto a dichiararmi, cosa avrei detto?
«Sì …?» attese lui una risposta: certo che era maledettamente sexy steso là, sopra me, con un sorriso beffardo stampato in volto, completamente nudo, nonché sporco di bianco …
Lo volevo, in quel preciso istante: senza permettergli di ribattere, mi portai sopra lui e lo baciai.
«Io ti voglio» bisbigliai sulle sue labbra, appena le abbandonai, quindi portai le mie dita nella sua bocca: lui le prese, in silenzio, e le lasciò andare appena furono abbastanza bagnate.
Senza dir altro, infilai l'indice nel suo orifizio, muovendolo all'interno: quello gli avrebbe fatto male …
 
Mi voleva, mi desiderava … Cosa dovevo pensare, che l'attrazione fisica la quale avevo sempre pensato di provare nei suoi confronti … la provava lui nei miei? In effetti, mi fu difficile pensare, soprattutto quando portò le sue dita nel mio buco: porca patata se faceva male!
«Ah!» protestai quando ne infilò due: se non riuscivo a sopportare quello, come vi sarei riuscito col … resto?
«Ehi, va tutto bene?» domandò lui, avvicinando i nostri volti. «Vuoi smettere?».
«No!» risposi, magari con troppa foga. «C-cioè, no, per favore, v-va avanti ...».
«Sei sicuro?» chiese preoccupato, riprendendo a muovere le dita.
«S-sì» annuii, anche se continuava a far male.
Lentamente, mi abituai a quella posizione: insomma, il dolore era passato quasi del tutto e trovavo quella situazione estramemente piacevole …
«Mmh ...» commentai quando portò un po' più a fondo le dita.
«Andiamo avanti?» domandò Louis.
«S-sì» risposi, quindi notai il suo sguardo preoccupato. «Ehi, va tutto bene, non preoccuparti».
«Guarda che fa più male di quel che credi ...» disse lui, mentre mi avvicinavo e lo abbracciavo.
«Lo so» sussurrai al suo orecchio. «E per me va bene».
«Perché?» chiese lui, stranito. «Insomma, è solamente sesso, non devi arrivare a tanto ...».
 
«Perché ti amo» mi sussurrò nell'orecchio, prima di unire le nostre labbra: lui … cosa?!
Non riuscii a formulare neppure un pensiero, perché lui portò il suo fondoschiena accanto al mio membro: doveva essere mio, in quel momento! Infilai la mia erezione lentamente tra le sue natiche, mentre continuavo a baciarlo passionale: per lo meno, avrei espresso il mio amore in quel bacio … Lui si irrigidì, quindi lo abbracciai.
«Va tutto bene, Harry» lo calmai e lui ricambiò l'abbraccio, affondando le sue unghi nella pelle: stava soffrendo, era comunque la sua prima volta …
Per rendergli più semplice il provare piacere, presi a lasciargli baci sul collo, drogandomi dei piccoli brividi che lo percorrevano: bene, si stava rilassando.
«Vado?» chiesi conferma dolcemente, appena lui smise di infilzarmi, e acconsentì.
Mossi, per la prima volta, il mio membro al suo interno: era solo l'inizio e già lo amavo … Si lamentò, quindi lo baciai, andando ad unire le nostre lingue: vi prese gusto e provò a concentrarsi su quello, approfondendo sempre più quell'incontro, abbassando la sua mano destra fino al mio fondoschiena, a palparlo lentamente. Quei suoi piccoli tocchi mi avrebbero potuto far venire al momento, se solo non stessi andando molto lentamente …
 
Male, tanto, troppo male. Ma, sotto sotto, piacere, molto, svariato piacere. Avevo bisogno di sentire più il secondo del primo. Louis mi aiutò, baciandomi, quasi a mettermi a 'mio agio', ma io avevo bisogno di altro: volevo sentirlo gemere. Quello mi avrebbe fatto star meglio: se mi aveva dato coraggio, mi avrebbe anche aiutato in quello. Presi a baciarlo più passionalmente, portando la mia mano a quel fondoschiena che sempre m'era parso stupendo: lo massaggiai, toccai, sfiorai, qualcosa ne sarebbe uscito, no? Proprio mentre sembrava sul punto di gemere, lo soffocò, dando un'altra spinta al mio interno: dolore!
«Cazzo!» bestemmiai, aggrappandomi a lui: era difficile lasciarsi prendere da altro se era così doloroso.
«Ce la fai?» domandò, accarezzandomi i ricci.
«C-ce la devo fare» risposi, lasciandomi cullare da quel tocco. «Ora va meglio ...».
«Sai ...» mi sussurrò lui nell'orecchio. «sei veramente tenero ...».
Arrossii: era veramente gentile a porgermi tutti quei complimenti, ma non era il momento adatto. Mi baciò sulla mandibola … nuovamente: com'era insolito fosse lui a compiere quel gesto … Passò alle mie labbra, chiudendole in una tenera morsa con le sue: quante volte si erano già unite quella sera? Molte, e non avrei eliminato neppure una di esse … Presi coraggio: mi diede un'altra spinta e provai molto più piacere di prima … Tentai di cancellare quel dolore cominciando a baciare il collo di Tomlinson, leccandovi e soffiandovi sopra: uno, due, tre … Contare i suoi gemiti era eccitante, sentii il mio amichetto risvegliarsi …
 
«Mi piace quando gemi» mi sussurrò Harry all'orecchio, permettendomi di rilasciare un altro gemito. «Mi e-c-c-i-t-i».
Perché, perché l'aveva diviso in lettere? Sentii un brivido di piacere pervadermi e, senza pensarci, diedi lui una spinta più forte delle altre: bene, ora ero decisamente più su di giri di prima!
«Ah» mugugnò lui, in un misto tra dolore e piacere. «Ancora».
«Eh?» domandai incredulo: gli avevo appena provocato dolore e lui ne voleva altro?
«A-n-c-o-r-a» mi sussurrò nuovamente: era forse un suo metodo per farmi impazzire?!
Non vedendo altra via d'uscita, diedi lui una quinta spinta, aspettando il reponso … che mi eccitò particolarmente: quel ragazzo ci sapeva fare!
«Ancora» bisbigliò al mio orecchio e non me lo feci ripetere due volte: proposi nuovamente il gesto. «Ancora, ancora».
Ci aveva preso gusto, eh? Presi a dar lui spinte decise, distanti diversi secondi l'una dall'altra, intervallate dalla solita frase, impregna di gemiti.
 
«Ancora, ah-ancora» mormorai al ragazzo, aspettando la nuova spinta: ora sì che sentivo il piacere!
Una spinta, un'altra frase, una nuova spinta: era quello il giro, sembravamo tornati alla gara a chi eccita di più; più lui spingeva, più provavo piacere; più pronunciavo quella frase, più lui andava su di giri. E poi, il suo membro doveva starsene al calduccio tra le mie natiche, mentre i suoi gemiti erano droga per la mia persona … 
«Ancora» dissi nuovamente, udendo chiaramente un suo gemito. «Ti eccito, eh?».
Non sapevo neppur io da dove era nato tutto quel coraggio: l'avevo masturbato, mi ero confessato, ed ora quello …
«Molto, riccio, molto» rispose lui, aumentando la presa sul mio fondoschiena. «Dovresti smetterla, potrei anche andare più veloce ...».
«Fallo allora» lo sfidai, sussurrandogli l'ultima parte della frase. «Fammi male ...».
Lui sussultò, quindi prese a muoversi più rapidamente: porca patata, non credevo lo facesse veramente! Per quanto fosse piacevole, tutta quella velocità acuì il dolore e mi ritrovai con le lacrime agli occhi.
«Ah … b-basta, v-va più lento» lo pregai, aggrappandomi alla sua schiena: era lui che comandava, va bene.
«Vedo che ti ho convinto» sorrise lui, e si arrestò, per poi riprendere con spinte più lenti e dolci.
 
«Sei crudele» borbottò lui, arrossendo.
«Su, su» portai le mie labbra tra i suoi capelli. «Non prendertela per così poco».
«Devi farti perdonare» sussurrò lui, spostando il volto in modo da baciarmi.
«Come?» domandai: eravamo già 'a letto', cosa poteva volere?
«Lascia che ti ecciti, che ti faccia gemere ...» rispose, portando le sue labbra al mio orecchio, per poi morderne il lobo.
«Se sentirò la tua voce così attraente, per me va bene» accettai e lui, sorridente, mi lasciò un bacio a fior di labbra, per poi prendere a leccarmi il collo: oddio, era bravo …
«Louis ...» gemette lui ad una nuova spinta, permettendomi di rabbrividire: aveva compreso quanto mi piacesse, eh? «Ancora».
Non feci tardare la nuova spinta, che non si concluse con un'altra delle sue frasi perché era troppo intento a baciarmi il collo: andava bene lo stesso … Altre spinte, altri gemiti, altri modi per eccitarmi: non solo ci sapeva fare, ma anche fantasioso!
«Lou … ah … an … cora» cominciò a balbettare quando aumentai leggermente la velocità: anche lui non ce la faceva, eh? Mi sentii in prossimità dell'orgasmo: vi sarei arrivato con lui?
 
Le spinte accelerate, le sue mani così strette sul mio fondoschiena, i suoi gemiti che facevano comprendere a che punto si 'trovava': non era forse perfetto quel momento?
«Mmh, ancora, dai ...» gli sussurrai, provocandogli un altro gemito, che soffocò sulle mie labbra.
«Mi piace come mi ecciti ...» mi disse, mordendomele.
«Prego» sorrisi malizioso: non ero forse un mago in quello?
Mi ero portato a letto diverse ragazze, era logico per me conoscere come eccitare qualcuno: non solo perché io stesso vi provavo, ma anche perché avevo imparato da loro qualche trucco …
«Caz-» protestai, in seguito ad una spinta molto forte. «Capisco che vuoi arrivare all'orgasmo, ma calmati, mi fai male!».
«Io, ehm, scusa» si scusò lui, e riprese a dare spinte a velocità moderata.
«Lou ...» gli sussurrai, chiudendo gli occhi e godendomi l'ultima spinta ricevuta. «Ti … uh … amo … ».
«Anch'io» disse lui, avvicinando le nostre labbra e coinvolgendomi in un bacio passionale: mi amava veramente o l'aveva detto tanto per?
Accarezzai la sua guancia, mentre le spinte continuavano: lo sentii rabbrividire, si stava forse avvicinando alla fine? Non volevo terminasse …
 
Quel bacio, quel semplice bacio; quelle parole, quelle dolci parole; lui, la persona che amavo: tutto in quel momento era perfetto, ma destinato ad ultimarsi, sfortunatamente … “Non pensarci, Louis, sennò ti deprimi” mi rimproverai: giusto, meglio pensare al riccio e ai suoi stupendi baci … Accelerai leggermente le spinte, udendolo gemere contro le mie labbra: portò la sua mano destra dietro la mia nuca e mi avvicinò, mandando avanti quel bacio, approfondendolo con le lingue, sfamandosene. Altre due o tre spinte e si allontanò, lasciando un rivolo di saliva tra di noi: uao … Si rituffò sulle mie labbra, gemendo durante le spinte e toccandomi il corpo con la mano libera: era questo il suo metodo finale?
«Harry, i-io ...» cominciai, ma m'interruppe.
«Stai per venire, vero?» domandò lui ed io annuii. «Veniamo insieme, ti prego, trattieniti».
«Ci proverò ...» dissi lui, quindi prese nuovamente a baciarmi, con ancor più passione di prima, se possibile.
«Sei-uh-sicuro di fa-ah-rcela?» chiese nuovamente, mentre qualche spinta lo interrompeva.
«Non ti preoccupare» risposi, mentre lui riprendeva a baciarmi il collo. «Mmh, così non vale ...».
«Allora toccami anche tu» mi sussurrò, permettendo ad un brivido di percorrermi la schiena: mi piaceva quella frase. «Masturbami».
Detto, fatto: presi il suo membro e cominciai a masturbarlo, nutrendomi dei suoi gemiti, assaporandoli uno ad uno.
 
«Così va bene?» domandò lui, malizioso: aveva preso a masturbarmi, portando la sua mano sul mio membro.
«Mooolto bene ...» risposi, godendomi quelle spinte e quel tocco: mai mi ero sentito così bene, così in piacere ... «Mmh, ancora, ancora!».
«Sembri una donna dai facili costumi» rise lui, donandomi la spinta richiesta.
«Per te, potrei anche prostituirmi ...» gli sussurrai, rendendo le sue gote rosse.
«Sarebbe una frase romantica, quella?» ribattè lui.
«Mmmh, esatto» risposi, portando i nostri sguardi ad incastrarsi. «Perché, non lo sembrava?».
«Non proprio, le escono meglio quelle pervertite» ridacchiò lui, stringendo la presa: lo eccitavo comunque, eh?
«Bene, cambierò genere allora» sorrisi. «Dammene ancora, Louis, voglio sentirlo completamente dentro …».
«Ci -uh- riesci molto bene» commentò lui, sull'orlo. «Harry, ti prego -gh- dimmi che stai per venire».
«Non- ah» tentai di parlare, ma lui prese ad aumentare le spinte. «Ah, n-non riesc- ah».
«Non riesci?» domandò lui, che riusciva decisamente meglio a trattenere i gemiti: ero una schiappa in quello.
«A p-parlar- ah, ngh» tentai di dire, ma non vi riuscii molto bene: dannato piacere, quel momento era maledettamente perfetto!
 
Niente, ero sull'orlo, non riuscivo più a trattenermi: avevo aumentato le spinte e muovevo la mano più velocemente, sperando lui vi arrivasse. Non riusciva più a parlare tant'era il piacere che provava, ma non bastava: mi dispiaceva deluderlo …
«Va … più veloce ...» disse, gemendo.
«Ti farò male» gli ricordai, anche se, dovetti ammettere, forse era l'unica opzione.
«F-fallo, ti -uh- prego» continuò lui, soffiando sul mio collo, involontariamente. «Più f-forte».
Acconsentii ed andai più veloce: come previsto, soffrì.
«Ahi-ah» disse, tra un gemito di dolore ed uno di piacere.
«Ti avevo detto che ti avrebbe fatto male» commentai preoccupato.
«N-non fa cos-uh- male, lo sopport-oh» ribattè. «Piuttosto, ah, aumenta».
«No, ti farò ancor più male!» ribattei a mia volta: va bene il venire insieme, ma l'avrei spaccato in due!
«Ma così-» cominciò lui, ma lo interruppi.
 
«Così un corno! Comprendo che l'orgasmo contemporaneamente è importante per te, ma non posso farti del male per quello!» concluse lui il discorso: Louis … 
«I-io … v-vah b-bene ...» dissi, abbandonando la discussione e tentando di godermi il momento. «Scusa ...».
«No, scusa tu» disse lui, baciandomi: non mi sarei mai stancato di quei baci … «Mmh, Harry ...».
«L-Lou, s-sta-uh- per venire?» domandai preoccupato: non ci era riuscito …
«S-sì» rispose lui, donandomi altre due spinte: sentivo che non voleva deludermi, ma non potevamo farvi niente.
«Ti amo» gli sussurrai sulle labbra, solamente: era per quello che desideravo arrivassimo assieme all'orgasmo, per dir lui quelle due paroline …
«Ti amo anch'io» disse lui in risposta. «H-Harry!».
Urlato il mio nome, venne dentro me: sentii il suo sperma invadermi le natiche, mentre lo baciavo lentamente, quasi a calmarlo. Rispose al bacio e mi diede qualche spinta, nel tentativo di farmi arrivare alla fine.
 
Finalmente vi ero arrivato, avevo raggiunto l'orgasmo e mi sentivo decisamente meglio … se non fosse per Hazza, mi dispiaceva per lui. Mi sentii leggermente stordito: era davvero possibile che, in seguito a tutti quegli anni, ero davvero riuscito a far sesso con Harry? Sì, vi ero riuscito … e non potevo essere più contento! Beh, se lo sarei stato quando lui sarebbe venuto per la seconda volta! Presi a dar spinte veloci, sperando non gli facessero male.
«Mmh, sì ...» commentò lui, lasciandosi andare sulle mie spalle. «Vai, ancora ...».
Come poteva essere così pervertito? Scossi la testa e diedi lui cosa chiedeva: domandava altre spinte, altro piacere, ed eccoglielo servito.
«Ancora Louis, dai» continuò: voleva forse farmi nuovamente eccitare?!
«Stai tentando di eccitarmi?» domandai scherzoso.
«Non andremmo da nessuna parte così, no?» rispose lui. «A meno che non riesca a trattenere l'orgasmo fino ad un tuo secondo».
«Non ci stai pensando sopra, vero?» chiesi preoccupato: quello sguardo di lussuria non mi piaceva …
«E se anche fosse?» mi sussurrò all'orecchio. «Non è meglio per te? Proveresti più piacere …».
 
«Harry!» mi rimproverò: andiamo, non gli andava proprio di continuare?
«Lou, guarda che sei già eccitato» ribattei. «E non dir di no, rimembri dov'è il tuo membro ora?».
«C-certo!» arrossì lui.
«Andiamo» sussurrai, avvicinandomi. «Un po' di piacere in più non ha mai ammazzato nessuno ...».
«Non la smetterai, vero?» domando lui, quindi sorrisi: non avrei mai smesso. «Va bene ...».
«Perfetto» sorrisi nuovamente, quindi riprese a spingere, cosa che aveva fermato durante la discussione. «Mmh, mi piace ...».
Presi a lambirgli i capezzoli, udendo ogni suo piccolo gemito, amandoli.
«H-Harry ...» gemette, roco.
«Bella questa voce» gli sussurrai senza spostarmi. «È sexy ...».
Di tutta risposta, lui prese a spingere più velocemente, facendomi aggrappare a lui: cavolo se era bravo, sembrava dominare completamente!
«L-Louis, ah, sì» tentai di eccitarlo, ma riuscivo solamente ad estrapolar sillabe dal mio cervello in pappa. «Ancora, ancora».
«Come lei comanda» mi sussurrò lui: porca patata, non dovevo essere io a farlo eccitare?!
«L-Lou-ah- non prendere-ah- il mio compito» lo rimproverai, risultando più che altro un idiota.
«Ti ho già detto che sei tenero?» domandò lui, leccandomi il collo: cosa aveva intenzione di fare?
 
«L-Lou, ah, smett-ah-ila!» protestò il riccio, senza riuscire a reagire.
«Non ci riesco, scusa» gli sorrisi: era decisamente tenero, soprattutto quando i gemiti sembravano divorarselo …
«N-no -ah- b-bast-ah» continuò, baciandomi, tentando di nascondersi tra le mie labbra.
Diedi lui diverse spinte nel frattempo, rendendogli difficile il trattenere quei gemiti.
«Non riesci più a muoverti?» domandai scherzoso, quando vidi un luccichio malizioso nei suoi occhi.
«Sì, vi riesco» mi sussurrò. «E guarda cosa riesco a fare ...».
Detto questo, infilò le sue dita nella mia bocca e, quando le ebbe bagnate, ne infilò una nel mio orifizio: cavolo …
«Harry!» protestai, non tanto per il dolore, quanto per il gesto: era lui il passivo, non io!
«Dai, fammi divertire» disse lui: sì, aveva decisamente optato per un ritorno in grande stile …
Acconsentii e lui prese a muovere l'indice tra le mie natiche, mentre, allo stesso ritmo, muovevo il mio bacino nel suo buco: eravamo pari.
«Mmh, ancora dai» commentò lui, infilando il secondo dito. «Non mi basta ...».
«Non posso aggiungerne un secondo come te» risi, godendo per quelle due dita ...
«Ma puoi aumentare la velocità ...» mi sussurrò: eccitato, non badai alle possibili conseguenze ed aumentai. «Co-ooh-sì, sì, ah».
 
«Smett-ah-ila» mi rimproverò: non gli dispiaceva la situazione, eh?
«N-noto che -ah- godi, eh?» domandai, retorico. «Ne vuoi un -uh- terzo?».
Di tutta risposta mi baciò e lo feci passare come un sì: infilai il terzo dito e lui, nel frattempo, aumentò nuovamente la velocità.
«Porca pat-ah, ah» gemetti, abbandonandomi alle labbra del ragazzo. «Mmh, aumenta».
«Ancora?» chiese incredulo: magari stavo esagerando, ma lo volevo, volevo ancor più.
Forse stavo seriamente perdendo il controllo …
«Sì, vai, ancora!» risposi e lui fece come richiesto: aumentò la velocità, infilandolo ancor più in profondità. «Ah ah, L-Louis!».
«Harry, va tutto bene?» mi domandò preoccupato.
«N-no, non riesco, ah, aumenta!» estrapolai dalla mia mente, quindi lui mi osservò stranito. «Sto impazzendo, ne, ngh, voglio ancora!».
«Credo dovremmo smetterla ...» disse Louis, ma lo bloccai.
«Se la smetti, io ti strozzo» dissi, papale papale: che mi prendeva?
«Harry ...» sgranò leggermente gli occhi lui. «Sembra ti stia drogando ...».
«Lascia -ah- allora ch'io mmh-mi droghi» ribattei, mentre lui riprendeva a muoversi. «Aumenta».
«Come vuoi ...» disse lui e aumentò la velocità: sì, quello sì ch'era piacere …
«Mmh, ancora, aumenta!» protestai e lui eseguì in silenzio: alla fine ero impazzito del tutto … «Più forte, più veloce!».
 
Aumentai nuovamente la velocità: sembrava volesse scoppiare! Che gli prendeva, non vi era volta nella quale non diceva di aumentare!?
«Sì, vai!» disse, gemendo più e più volte sulla mia spalla. «L-Louis, spingi».
«Basta» mi fermai: lui mi squadrò male, ma sorvolai. «Che ti prende?».
«Io … non lo so, ma se non lo fai tu mi masturbo» ribattè lui: ma ch'era, in astinenza?!
«Harry, sembri in astinenza da sesso e, beh, lo stiamo facendo!» gli feci notare.
«Già … Non mi piace neppure masturbarmi, vieni qua» detto questo, mi spinse steso e infilò il mio membro nel suo buco. «Ah … ah … odd-ah ...».
«Quando parlavi di diventare una prostituta, non scherzavi» lo guardai: non mi permetteva di allontanarlo, si alzava ed abbassava da solo …
Però, dovevo ammetterlo, il tutto era veramente molto eccitante …
«N-non, ah, è vero» rispose lui. «Ah, ancora, ah, aiutami, ah».
Mi alzai e presi in mano la situazione, facendolo aggrappare alla mia persona: che gli prendeva?
«Ah, oh, sì, L-Lou, ah» disse solamente: oramai parlava a gemiti …
 
«Harry, mi preoccupi» disse lui, squadrandomi.
«L-Louis, io, ah, n-non so c-cosa mi, uh, prende» tentai di spiegare: mi sentivo in preda ad una crisi, volevo solamente sentirlo sempre più dentro me …
«Immagino ...» concluse, quindi mi bacio, provando a calmarmi: le sue labbra, le sue dolci e calde labbra …
Mi incollai ad esse e spostai le mie braccia dietro la sua nuca, approfondendo il bacio e lasciando che le nostre lingue si prendessero, si cacciassero, si amassero: un'altra spinta, altro piacere, altro approfondimento di bacio.
«Mmmh, ti amo» dissi, tra un bacio e l'altro. «Ti amo, ti amo, ti amo».
«Uao, come mai tutto quest'amore?» domandò, divertito.
«Mmh, goditelo e basta» ribattei, trascinandolo in un altro bacio lungo.
«È con questa filosofia che ora ti ritrovi ad essere un pazzo» disse lui.
«Per la seconda volta ...» constatai.
«La seconda?» chiese lui: ops …
«N-niente» sorrisi, sperando lasciasse perdere.
«Beh, comunque, vedo che sei migliorato, ora» disse, facendolo notare anche alla mia persona.
«Sì, ora va meglio» annuii.
«Posso riprendere o la finiamo?» domandò: ancora?
 
«Sono sempre disposto a strozzarti» rise lui: insomma, voleva davvero farlo, lo desiderava ancora …
Ma allora era vero, mi amava, non stava scherzando! Se avessi avuto dei dubbi, si stavano lentamente dissipando in quel momento. Ripresi a spingere, lasciando che mi ricoprisse di baci sul corpo, facendo gemere anche la mia persona.
«Mmh, si geme, eh, si geme» disse, sarcastico. «Stai godendo ...».
E mentre mi lasciava un bacio nello spazio tra i miei pettorali, diedi lui una spinta più forte, facendolo gemere più del sottoscritto.
«Si geme, eh, si geme» feci lui la caricatura.
«Zitto, ah» mi squadrò. «Ma … lo senti anche tu?».
Si udì della musica, probabilmente i ragazzi l'avevano messa per ballare: alquanto insolita come canzone, sembrava voler sedurre. Chissà per quale motivo l'avevano scelta … (NdA. “With a taste of your lips, I'm on ride” Indovinate che canzone è? eheheh)
«Mi piace questa musica ...» sussurrò Harry, mentre un luccichio di lussuria gli attraversava i verdi occhi. «Aumenta ...».
 
«Non sarai tornato come prima?!» domandò preoccupato il ragazzo dagli azzurri occhi.
«No, però, questa canzone … non ti porta a … insomma, volerlo fare?» domandai schietto: quell'insolito coraggio si era oramai impradonito di me; forse era Louis a rendermi così …
In risposta, mi guardò: quindi, prese a baciarmi con foga, aumentando le spinte e spingendomi sull'erba. “Appunto” commentai mentalmente: nel frattempo, risposi al bacio e mi gustai quel momento incredibile … Le nostre lingue si incrociarono, succhiandosi l'un l'altra, prendendosi l'un l'altra, mentre portavo la mia mano sinistra sul suo fondoschiena, continuando il lavoro precedente, e la destra alla nuca, avvicinandolo per approfondire il contatto: quello sì ch'era un bel bacio … Si allontanò per prendere aria, quindi ricominciammo a scambiarci saliva, baciandoci, mordendoci e leccandoci, lasciandoci trasportare dalla canzone: le sue spinte aumentarono, così come le mie, facendo gemere entrambi dall'immenso piacere.
«Mmh» commentai, abbandonando le sue labbra. «Ah … un altro bacio».
Detto ciò, prese nuovamente possesso delle mie labbra, mozzandomi il respiro dal piacere: l'amavo.
«Ah, L-Lou, ah» dissi: cominciavo a sentirmi alla fine.
«Stai per, ah, venire?» domandò lui.
«S-sì, tu?» chiesi a mia volta, andando a succhiargli la pelle della clavicola.
«A-anche, mmh» rispose, tornando a baciarmi con passione.
 
«S-spingi Lou» disse ed obbedì, mentre lui si aggrappava alla mia persona. «Ah, sì, più dentro».
«R-ricominciamo?» domandai lui, permettendogli di baciarmi e leccarmi il collo.
«Siamo entrambi al limite, Lou» ribattè lui. «Se tu non, ah, esageri, io non potrò farti eccitare».
«Credi di riuscirvi così bene?» ridacchiai.
«Vedi altri, oltre a noi due, qui presenti che ti abbiano fatto eccitare questa sera?» disse, prendendosela.
«Infatti scherzavo» scossi la testa. «È ovvio che mi ecciti ...».
«Bene, quindi aumenta» sorrise lui, e accelerai. «C-così, oh … Più dentro, ancora».
Non comprendevo perché, s'ero io a 'comandare', fosse lui a dar ordini, ma mi eccitava alquanto, quindi acconsentii.
«Ah, vienimi dentro ...» mi sussurrò, malizioso. «Dentro … di … me …».
Porca carota se mi eccitavano quelle parole! Aumentai la velocità, udendolo gemere come non mai e sorridendo di quello.
«Ah, vai, sì, p-più veloce» ordinò lui ed eseguii. «Ancora, ancora, dammene ancora Lou!».
Senza comprendere, spinsi ancor più velocemente e dentro, notando ch'era troppo: si sarebbe fatto male!
 
«Ha-Harry, ti, ah, ti farai male» mi disse: lo sapevo, ma sentivo di essere vicino alla fine, non volevo fermarmi!
«L-lo so, m-ma continua, ha» risposi, mentre lui aumentava nuovamente. «Sì, ah, cazzo, fa, ah, male».
«Te l'avevo detto!» ribattè lui. «Smetto?».
«N-no, ah, continua, ngh, così, ah» dissi, avvicinandomi al suo orecchio. «Su, forza, che aspetti a ricoprirmi nuovamente di, ah, sperma?».
Quelle parole lo scossero decisamente, fu preso da molti brividi e sorrisi di quello.
«Ha-Harry ...» sussurrò lui, ma lo interruppi.
«Su, ah, fammi gemere come non mai» continuai, permettendo alle sue spinte di aumentare. «Sì, così, ah, mmh, continua».
«N-no, Harry, smettila» protestò.
«Non ascoltare la tua mente, lo so che vuoi sentire queste parole» sussurrai nel suo orecchio: queste fece nuovamente aumentare lui la velocità. «Visto? Ah, andiamo, scopami alla grande, lo so che lo vuoi».
«No, Harry ti farai male, n-non riesco a-a controllarmi se mi, ah, parli!» ribattè lui.
«Controllarti? E perché? È sesso, Lou, ah, devi …» bisbigliai. «... l-a-s-c-i-a-r-t-i a-n-d-a-r-e ...».
E così fece, smise di ribattere ed aumentò ancora la forza, spingendo come non mai: faceva male, troppo, ma non volevo smettere …
 
«C-co-ah-sì, da bra-ah-avo, più, a-aumenta» continuò lui, senza accorgersi di star dicendo cavolate, ma non interessava più neppure a me: volevo venire con lui, nient'altro, quindi spinsi più forte. «Mmmh, ah, sì, vai, rendimi tuo, completamente».
Quelle parole … le parole con le quali mi istigava, le amavo, n'ero drogato … Come sarei sopravvissuto il giorno dopo senza non ne avevo idea …
«Porca-ah, n-no, n-non rallentare perché fa male, c-continua forte Lou» ordinò: avevo notato che stava male, quindi avevo optato per una velocità diminuita, ma niente. «Sì, intossicami col tuo sperma, riempimi di te ...».
Quella frase … mi fece impazzire: aumentai la velocità rapidamente, lasciandolo quasi senza fiato; era colpa sua, ne avrebbe pagato le conseguenze!
«Cazzo, Lou, ah, ah, continua, ah» ribattè: niente, neppure la velocità sembrava dar lui fastidio! «Mi, ah, piace questa, ah, velocità, ah, amo questo modo di, ah, far sesso».
«Ti, ah, piace ruvido?» domandai incuriosito.
«Sì, ah, tanto, mmh, soprattutto con, ngh, te» rispose, baciandomi e scambiando le nostre salive. «Ti a-mo, ah, Lou».
«Ha-Hazza, s-sono, ah» cominciai, ma tant'era il piacere che non riuscivo a parlare.
«A-anch'io L-Lou, ah ah» ammise lui e si avvicinò un'ultima volta, sussurrando. «I, ah, think I'm ready, ngh, now ...».
Detto questo, venne sul mio addome, mentre la mia persona venne in lui: vi eravamo riusciti …

Questo. Capitolo. *rullo di tamburi* FA CAGAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!! :D All'inizio credevo fosse brutto perché troppo pervertito, ma ora ho capito la realtà: non solo è pervertito, ma fa anche cagare!! :'D (Eleanor: e questo fa comprendere quanto ti stimi .-.) Esatto! :'D lol No, seriamente, fa schifo, ma comprendetemi: è la prima volta che scrivo una scena di sesso COMPLETA. Ho sempre preferito scriverne solamente l'inizio uu E vi doveva essere un motivo e.e Ma vi capisco: anch'io, se avessi dovuto aspettare tutto questo tempo in una fan fiction per vederli scopare, avrei scelto l'opzione C uu" Mi dispiace solamente di lasciarvi con 'sta cagata çwç *si deprime* (Eleanor: finisci di fare 'sta cosa ewe) Ehm, ok uu Allooooooooooora, la domanda di oggi è *rullo di tamburi*: tra Ziam e Ziall, cosa preferite?? Scrivete la vostra preferenza, pleeeease :3 Grazie :3 Altri annunci, El? (Eleanor: il fatto delle coppie) Ah, già: FINALMENTE, dopo mesi e mesi che ci pensavo sopra, sono arrivata alle coppie canon! :D Quindi, ora, ho pronte tutte le coppie :3 *a parte Ziall & Larry del passato, ch'erano ovvie uu* Festeggiamo? *-* No? D: Ok çwç

Cosa ne pensate? Credete che faccia cagare o cagare? Oppure che faccia cagare? *molta scelta lol* E che ne pensate di Harold che sclera? Bello, eh? :') lol Lo ammetto, mi sono fatta aiutare da lui a scrivere questo capitolo: io scrivevo e lui mi raccontava una delle sue notti di fuoco con Lou uu (Eleanor: ...) Ehm, lasciamo perdere lol Scrivetemelo in una recensione :3 Vi prego, non abbandonatemi per un capitolo çwç Vi prometto che il prossimo sarà DECISAMENTE più decente çwç

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: DareToDream1D, Giusky_1D, Emy_Weasley13, LuciaKevinStyles, Papaya Horlik, bonafedestylinson, Partenopea, ILoveLarry (mia moglie *-*) e _mrsmalik_ per le recensioni :3; i 23 che preferiscono la storia, i 3 che la ricordano e i 32 *porc'hazza, li perderò tutti in una volta D:* che la seguono; Harry Styles per aver twittato dopo mesi e mesi a Louis Tomlinson!! *^* dcjqwipèfhqeirhgperigvwerbrigbwei *^* Grazie a tutti!! :D E mi dispiace seriamente di farvi leggere 'sta cagata D: Mi farò perdonare, non preoccupatevi, soprattutto con voi fan della Ziall! Ma, vi prego, non andatevene dopo questo çwç (Eleanor: sembri disperata .__.) E lo sono: mi ci sono voluti 28 capitoli per raggiungere tutte queste visualizzazioni, nonché recensioni & co. ed ora le perderò tutte in una volta çwç *si deprime*

Seeeeeeeeecondo il mio oroscopo, un mese o due e *ingoia saliva* crescerò. Mentalmente, intendo. E non voglio! Insomma, mi comporto come Lou, sono una Peter Pan çwç Non voglio crescere, mi fa cagare! çwç Non volevo neppure abbandonare le medie, figuriamoci! ewe (Eleanor: ma allora non credere all'oroscopo, no?) Fosse così semplice! Credo troppo nell'oroscopo per smettere :/ In più, farò l'astronoma, quindi non posso DECISAMENTE smettere ewe *si deprime perché non vuole crescere* | Stavo pensando, non è strano avere Eleanor come compagna di tastiera oggi che sto postando la Larry? (Eleanor: e ora lo pensi? .-.) Già loool Voglio farti soffrire (?) *muahahah* (Eleanor: ma se-) Zitta, non si spoilera uu (Eleanor: disse quella che lo faceva sempre .__.) Yeah buddy! lol (Eleanor: ma che c'entra? .-.) Niente uu | Alllllllluura, in questi giorni non sono andata a scuola :3 Quiiiiiiiiiiiindi, sono riuscita a portarmi avanti con i capitoli: ne ho scritti due e mezzo *-* (Eleanor: già *-*) Non sono brava? *-* (Eleanor: per niente *-*) Cattiva D: (Eleanor: bastarda, mi hai fatto piang-) NIEEEEEEEEEEENTE spoiler, please ewe (Eleanor: giusto uu Ti ammazzo dopo :') lol) Oh, che bello :') çwç | Oggi, il nostro caro Harold ha scritto che andrà a vedere il suo ragazzo giocare a calcio: orjgbfeiuhxg0 3yfqervbv bphvbpgnweqgp3rfpwibwqrugbqrufhb3rugberjfvbqpegibigrobivbqergbfweiufh8rgebrgvbeiuvbweruqeourvbqeurvbiurvhqorughqrivbsdjcbadhvbqouvbviqerbvoeqrbvqervbbvwurbvwubvqery yr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *^* (Eleanor: ma non è niente di che) Ma l'ha menzionato!! L'ha menzionato, porco cane! hfqbwroiufhbqrvbqeoruqbr *^* (Eleanor: e quindi ...) E quindi??!! Era da secoli che non lo faceva!! *^* E poi, immagina: Lou tutto sudato che si va a fare una doccia, Harry che entra nelle doccie, e poi ... eheheh *^* (Eleanor: non ti vergogni a pensare 'ste cose? .-.) No uu (Eleanor: ...) Lo so, non sono normale :') lol | Ma Hazza s'è tatuato la scritta 'Things I Can't'???? Perché, guardando l'immagine (
https://twitter.com/iTrack1D/status/258263796982886400/photo/1) sembra ci sia scritto quello!!! Oddio! sfdhapisrhuqvbubvueqrbvueqbeberubverbvwivnwpid C'è: ok, Harold, non l'abbiamo capito PER NIENTE che vuoi venire allo scoperto, no, ok! lol


Bene, mi faccio un giro su Tumblr sperando voi non pensiate faccia cagare çwç
ClaraBB98 & Eleanor :)

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Yume Mite Mo Ii Ja Nai No (And I Still Wonder Why Can't I Even Dream?) ***


Yume Mite Mo Ii Ja Nai No (And I Still Wonder, Why Can't I Even Dream?)

Note: normale a sinistra parte 1---> Zayn del futuro POV; corsivo a destra ---> Niall del futuro POV; normale a destra parte 2 ---> Liam del futuro POV
Canzone: Can't I Even Dream by Hatsune Miku (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=3VsHnKl6ZTI, se vi interessano i lyrics sono nella descrizione :3)
Domanda scorso capitolo: tra Ziam e Ziall cosa preferite? Vincitore: Ziall (4-3)!
Rating:
verde; capitolo triste & fluff, spero vi piaccia :3 *presenza di parolaccie, sorry*


 Mi aveva distrutto. Con delle semplici parole mi aveva lacerato il cuore. Distrutto … Correvo nei boschi, in quella piccola foresta accanto alla villa, allontandomi da lui e dal suo … amore per la riccia. Perché? Perché dovevo soffrire? Perché non poteva amarmi, ricambiarmi? Perché dovevo essere messo da parte per una stupida ballerina? Era ovvio, la preferiva a me. Perché … perché, porco cazzo, lui era etero! E non gay, come il sottoscritto … Mi era stato complicato accettarlo, e vi si metteva anche lui, negandomi l'amore di cui avevo bisogno. Io … avevo bisogno di lui, perché lui non poteva essere omosessuale e amarmi? Perché?! Lacrime calde scorrevano sul volto, mentre scappavo, senza badare alla meta. Ve n'era una, dopotutto? Vi era un posto nel quale mi sarei sentito bene dopo tutto quello ch'era avvenuto? Un posto dove il mio cuore si potesse riparare … Inciampai su una radice sporgente, e caddi di volto a terra; mi voltai ad osservare il cielo: erano stupende quelle stelle lassù … Che ore saranno state? Quasi le 12 di sera, probabilmente. E per quanto tempo avevo corso? Dieci minuti neanche. Mi avrebbe cercato? No, non l'avrebbe fatto. Al massimo, avrebbe mandato qualcun altro della band, magari Niall, essendo gli altri due impegnati … O, forse, non si sarebbero neppure disturbati a cercarmi … Mi sentivo solo, completamente solo. E lo ero. Altre lacrime, calore sulle guancie, ma freddo dentro. Avevo bisogno di lui. Ma lui non di me. Quel dolore era lacerante, quell'amore era lacerante. La vista mi si appannò per le lacrime, quindi mi asciugai gli occhi: inutile, presi a piangere. Non mi ero mai sentito così vuoto …
 
Alberi, alberi, cesupuglio, alberi: possibile che il paesaggio non fosse diverso?! Verde, verde, verde, marrone, verd- … Un momento, era lui? No, era solo uno scoiattolo … Dove si era cacciato?! L'avevo seguito appena si era rifugiato in quei boschi: l'avevo visto, avevo scorto l'intera scena. Il suo sguardo triste, i suoi occhi pieni di lacrime, la sua corsa maldestra: l'avevo osservato, gli ero andato dietro … e l'avevo perso. Santa patata, dove poteva essersi cacciato quel moro?! E, soprattutto, perché piangeva?! Forte odore di alchool: era vicino. Annusai attorno: a sinistra! Presi quella direzione, aumentai la velocità: “Zayn, fatti trovare ...”. Arrivato in una piccola radura, inciampai su qualcosa e feci un breve volo, atterrando su alcune foglie: dolore alla caviglia!
«Porc-» cominciai a bestemmiare, ma notai l''oggetto' sul quale ero inciampato: era un ragazzo dal ciuffo moro ed il volto rigato dalle lacrime. «ZAYN!».
Lui alzò lo sguardo, sgranando gli occhi, notando solo in quel momento la mia presenza: come sempre, d'altronde …
«Zayn, stai bene?!» domandai preoccupato, avvicinandomi alla sua persona e controllando il suo volto: era forse caduto, si era fatto male o altro?!
«S-sì ...» rispose lui, arrossendo leggermente: evidentemente, si aspettava di rimaner solo. «Ti fa male?».
Si … si era accorto della mia caduta, allora … Beh, ovvio, l'avevo presa grazie a lui!
«N-non molto» mentii: faceva un male cane, ma non ero io quello al quale serviva conforto.
Lui si tirò su e si mise in piedi, prima aiutandomi ad alzarmi e poi prendenomi in braccio: cosa …?! Mi trasportò su un tronco lì vicino e mi fece stendere la gamba, controllando fosse tutto a posto: com'era dolce … 
 
«S-sto bene, non preoccuparti ...» farfugliò Niall, arrossendo: l'avevo trasportato in braccio fin là e avevo controllato lui la gamba.
Ero stato un idiota, non mi ero accorto vi fosse qualcuno nei paraggi! In più, gli avevo fatto male …
«Mi dispiace» mi scusai: cazzo, l'avevo fatto inciampare per non alzarmi, per disperarmi, che idiota che ero!
«Va tutto bene» mi sorrise lui. «Piuttosto, che succede? Ti ho visto correre in questa foresta piangendo».
Lui mi aveva scorto: allora, dopotutto, non ero così solo. Sospirai: mi potevo confidare con lui? Insomma, era mio amico, mio compagno di band, mi fidavo di lui … Ma avevo paura se ne andasse anche lui. “Però non se n'è andato per Louis ed Harry” commentò la mia mente: vero!
«I-io … Mi sono dichiarato a Liam» risposi, tutto d'un fiato, mentre lui spalancava leggermente gli occhi. «E l'ho baciato».
«Oh … E … e lui che ha detto?» domandò, abbassando lo sguardo.
«Che … che ama Danielle» sospirai, mentre leggere lacrime mi percorrevano il volto: no, cazzo, non volevo piangere!
«Zayn ...» disse, sorpreso, lui, notando le goccie che scorrevano sul mio volto: quindi, si alzò e mi abbracciò.
Un caldo abbraccio, quello di cui avevo bisogno: dovevo, volevo sentire qualcuno al mio fianco.
 
Zayn amava Liam. Liam l'aveva rifiutato. Ed ora piangeva. Perché soffriva per un amore non corrisposto … come me. Eppure, non l'avevo mai visto piangere, mai avevo scorto una lacrima solcare il suo volto perfetto: mai. Vederlo in quello stato, triste, tremante e lacrimante, mi rendeva depresso a mia volta. Per quale assurdo motivo quell'idiota di Liam se l'era lasciato scappare?! Insomma, era Zayn Malik, mica il gay della porta accanto! Era la perfezione, era l'essere più stupendo sulla faccia della terra … e lui l'aveva respinto per una stupida ballerina. Lo abbracciai, in silenzio, consololandolo ... ma chi avrebbe consolato me? “Non è il momento, Niall” mi rimproverai: giusto, Zayn stava male, era mio compito, come suo amico, quello di aiutarlo. Lo strinsi tra le mie braccia, senza fiatare, quasi cullandolo: lui mi abbracciò a sua volta, prendendo a piangere, a sfogarsi. E glielo lasciai fare: era ciò di cui aveva bisogno, sfogarsi.
«È solo un deficiente, lascialo perdere» dissi e lui sorrise leggermente, tirando su col naso.
«Grazie, Niall» sussurrò, allontandosi e asciugandosi con le mani gli occhi ancora grondanti: oh, giusto!
Porsi lui un pacco di fazzoletti e lui si soffiò il naso ed asciugò le lacrime, in seguito all'avermi sorriso: era tutto per me, almeno in quel momento … Risposi a quel semplice sorriso, porgendogliene uno a mia volta e sedendomi nuovamente accanto a lui: faceva male non poter consolarlo in altro modo …
 
«Lo ami tanto?» domandò Niall, osservandosi le scarpe.
«Molto ...» risposi, portando lo sguardo sulle mie mani: ero distrutto, ma quell'abbraccio mi aveva fatto star meglio.
«Comprendo» disse, senza alzare lo sguardo. «Mi dispiace».
«Non è colpa tua» ribattei: lo sapevo che era solo per dire, ma non volevo pronunciasse quelle parole.
«Mi dispiace comunque» continuò, alzando il volto ad incontrare il mio sguardo. «Non meriti tutto questo ...».
Arrossii leggermente: era dolce con me, per quale motivo? Beh, forse non meritavo davvero quello, ma lui lo pensava seriamente … Era mio amico, era logico lo pensasse, signficava ci tenesse a me.
«Grazie ...» dissi solamente, sforzandomi di sorridere: era alquanto complicato …
Sentii le lacrime venir nuovamente allo scoperto e lui si affrettò, avvicinandosi e abbracciandomi nuovamente: come poteva sapere di cosa avessi bisogno? Era come se si trovasse nella mia mente, se mi comprendesse meglio di me stesso: finché lui non mi strinse per la seconda volta tra le sue braccia salde, non seppi neppur io cosa desiderare. Eppure lui si era sporto, mi aveva stretto in quella dolce morsa, compiendo esattamente il gesto del quale avevo bisogno: protezione, affetto. Risposi all'abbraccio e rimasi in quella posizione, riprendendo a piangere: non potevo semplicemente pretendere che quello fosse un sogno? Anzi, un incubo, era tutto un incubo, nient'altro: mi sarei risvegliato l'indomani e avrei scoperto ch'era tutto un semplice sogno, nulla di più …
 
«Tutto questo è un incubo, vero, Niall?» mi domandò: bene, stava impazzendo, ci mancava quello!
Aggrapparsi addirittura al sonno, che cosa buffa: eppure, l'avrei fatto anch'io, se mi fossi ritrovato nei suoi panni.
«Mi dispiace, Zayn, ma non è un incubo» gli sussurrai, stringendolo ancor più: sentivo anch'io le lacrime, quelle lacrime per il suo amore non corrisposto. «Non lo è ...».
«Perché non è un incubo? Non posso almeno sperarvi?» domandò lui, continuando ad aggrapparsi, anche s'era rimasto appeso a quel gancio solo per due semplici dita.
«Soffriresti di più, soprattutto domani» ribattei, lasciandolo cadere, sganciandolo dal'appiglio: non gli sarebbe servito a nulla sperare. «Ehi, non piangere ...».
In seguito alle mie parole, prese a lacrimare più di prima: stava soffrendo, molto, troppo. Se fossi stato io l'uomo del suo cuore, mai l'avrei fatto soffrire a quel modo. Ma non lo ero: semplicemente, non lo ero. Mi allontanai leggermente, portando il pollice destro ad asciugargli le lacrime: com'era tenero … Mi domandai se Liam avesse del cervello: perché rifiutarlo?! Incrociai il suo sguardo, disperato, col mio, triste: gli donai un sorriso, sforzandomi di farlo apparire confortante, ma probabilmente n'era uscito uno disgustoso … Insolitamente, non si mosse: rimase ad osservarmi, fermo, immobile, come me. Mi sentii attrarre da lui: desideravo baciarlo … Lui si avvicinò: cosa?! Lentamente, portò i nostri volti vicini … “Non può baciarmi, non ha senso!”: e invece lo fece. Portò le sue labbra sulle mie. E mi baciò.
 
Lo stavo baciando: io, Zayn Malik, stavo baciando Niall Horan, mio amico. Perché? Perché … non riuscivo a darmi una risposta, ma ne avevo bisogno, ne avevo molto bisogno. Forse speravo che lui non mi avrebbe allontanato, forse mi aspettavo di trovare, al posto delle sue, le labbra di Liam, o … Non riuscivo a rispondermi. Però, l'avevo sentito. Mi ero sentito completamente attratto da lui: avevo incrociato i nostri sguardi, il suo azzurro comprensivo mi aveva colpito, avevo sentito una forte attrazione, quindi avevo spostato il mio sguardo sulle sue labbra. Sembravano così dolci, così tenere, così perfette … E mi ero avvicinato, prendendole, accarezzandole con le mie, coinvolgendole in un piccolo bacio. “Bene, ora ti ammazzerà” pensai, allontanandomi dalla sua persona: però, erano davvero stupende …
«Zayn ...» commentò il biondo, arrossendo e sgranando gli occhi.
Cazzo, cos'avevo combinato?!
«N-Niall, m-mi dispiace, i-io-» provai a giustificarmi, ma lui mi interruppe.
«Va tutto bene, ok? Avevi bisogno di conforto» concluse lui, sorridendomi: l-l'aveva presa bene …
Perché? Perché doveva esser così gentile con me?!
«G-grazie …» dissi, abbassando lo sguardo arrossendo. «Mi dispiace ...».
«Ti ho detto che va tutto bene» rise lui. «Non preoccuparti».
Andava davvero tutto bene, per lui? Avevo rubato lui tempo, l'avevo ricoperto di lacrime, l'avevo persino baciato … e lui diceva 'va tutto bene'. Non l'avrei mai ringraziato abbastanza …
 
Zayn mi aveva baciato: un semplice, piccolo bacio. Non ne avevo approfittato, sapevo per cos'era. Lui aveva bisogno di affetto, quello che Liam non gli aveva donato, ed io gliel'avevo dato: lasciandomi baciare, rimanendo in silenzio. Anche perché, aspettavo da secoli quel momento … Certo, non era proprio come me l'ero aspettato, ma andava bene. … No, non andava affatto bene: santa patata, mi aveva baciato e lui aveva probabilmente pensato a Liam mentre lo faceva! Cazzo, perché dovevo essere così sfigato?!
«Se va tutto bene, perché piangi?» mi domandò lui: … eh?
Solo in quel momento, notai il calore delle lacrime, il liquido che dagli occhi percorreva tutto il volto: no, no, no! Non volevo, non dovevo piangere! Ero lì per consolare, non per farmi consolare, merda!
«M-mi dev'essere finito q-qualcosa nell'o-occhio ...» balbettai, asciugandomi le goccie: lui mi prese il braccio e mi osservò. (NdA. Non vi ricorda niente? eheheh)
«Che succede?» chiese, avvicinando i nostri volti.
“Succede che ti amo”.
«N-niente, t-te l'ho detto, s-solo qualcosa nell'occhio» risposi, spostando il mio sguardo sul tronco ove eravamo accomodati.
«Non è vero, stai male, che ti prende?» continuò lui, alzandomi il volto: Zayn …
 
«I-io … m-mi dispiace p-per quello che ti è s-successo» rispose Niall: eh?
Insomma, non solo mi aveva consolato ma … piangeva con me? Soffriva PER me? “Potrebbe esistere forse persona migliore?”: sì, Liam Payne. Più o meno. Lo abbracciai, lo strinsi tra le mie braccia: i ruoli si erano invertiti, dopotutto.
«Grazie, Niall, grazie» dissi lui, drogandomi del suo calore, di quella sua tenerezza incredibile …
«P-prego, Zayn ...» sussurrò lui, rispondendo all'abbraccio e abbassando lo sguardo: vi era forse dell'altro?
«Su, su, non piangere» mi allontanai per asciugar lui le lacrime che ancora scorrevano, e lui annuì. «Sto meglio ora, grazie».
Mi sorrise leggermente, lasciando che levassi dal suo volto tutte le lacrime presenti: era decisamente tenero … Ma non potevo, non potevo nuovamente approffittare di lui, avvicinarmi e baciarl- Un momento, perché avrei dovuto farlo? Non riuscivo a comprendere: mi sentivo attratto dalle sue labbra, non sapevo altro. Ma non mi mossi, si sarebbe arrabbiato, quella volta. Ultimai il lavoro, notando solo in quel momento della mia mano che lo accarezzava: cosa mi stava prendendo? Rosso in volto, allontanai la mano, portandola accanto all'altra: che mi accadeva? Nel frattempo, Niall si avvicinò e … mi baciò. Forse compì il gesto perché sapeva ch'era quello di cui avevo bisogno … E non si domandò del motivo per il quale ne avessi bisogno? Insomma, non era insolito? Quelle labbra, quelle soffici labbra nuovamente sulle mie, però, non mi dispiacevano per niente …
 
Mi aveva acarezzato, sorriso, baciato … Forse ero io a crearmi troppe fantasie, ma non riuscivo a non pensare stesse … esagerando, per essere uno da consolare. E non riuscii a trattenermi. Mi aveva ringraziato, abbracciato, asciugato le lacrime: volevo, desideravo baciare nuovamente le sue labbra. E lo feci: le portai sulle sue come lui aveva fatto con le mie. Lui avrebbe anche potuto pensar male, ma, forse, non gli dispiaceva: rispose al bacio, approfondendolo leggermente. Ero io a crearmi fantasie … o era lui a desiderare un mio bacio? E per quale motivo, allora? Portò la sua mano, nuovamente, ad accarezzarmi la guancia, mentre portavo la mia sulla sua spalla: quel semplice tocco sul volto, mi rese rosso. Lo amavo, tanto, e finalmente potevo baciarlo: non ero forse la persona più contenta del pianeta? Quell'incontro durò anche abbastanza: sembrava non volersi allontanare, sembrava sfamarsene … Vari baci, piccoli, uniti assieme, legati da una sottospecie di filo invisibile … passionale, oserei dire: sembrava decisamente desiderarli … Io, ovviamente, non opposi resistenza: porca patata, il ragazzo che mi piaceva mi stava baciando, perché avrei dovuto farlo? Piccoli morsi sul labbro inferiore, quasi a desiderare di fermarsi, un altro scontro di labbra e si allontanò lentamente, forse realizzando solo in quel momento cos'avesse fatto …
«M-mi dispiace» balbettammo entrambi, rossi in volto; quindi alzammo lo sguardo e sgranammo gli occhi.
«E-ehm, scusa» sorrisi, divertito dalla scenetta.
«No, no, scusa tu ...» ribattè, sorridendo a sua volta.
Calò un silenzio imbarazzante: forse sarebbe stato meglio tornare …
«Torniamo … torniamo dagli altri?» domandai, alzando leggermente lo sguardo.
Lui annuì, quindi mi prese per mano, si voltò e mi sorrise … con quello stupendo sorriso del quale mi ero innamorato. Contento, sorrisi a mia volta e mi lasciai trascinare per tutti i boschi: mi fidavo di lui, lo amavo.

 
Era da … quanto? Venti minuti? Forse. Era da venti minuti che Zayn era sparito, che mi aveva rivelato il suo amore … ed io non riuscivo ancora a realizzare quanto stupido fossi stato a non accorgermene. Se l'avessi notato prima, magari avrei potuto bloccare una stupida cottarella sul nascere! Stupido, stupido, stupido: non ero altro, solo un idiota! In più, non sapevo con chi sfogarmi: Danielle era ancora intenta a parlottare con Nick, entrambe le 'Larry' se la spassavano alla grande, Niall era sparito, le due Eleanor discutevano, così come Perrie e lo Zayn del passato … Un momento, non mancava forse qualcuno all'appello? “L'altra Danielle ...” pensai, perplesso: chissà dov'era finita … La mia riccia si avvicinò, porgendomi una lattina di Coca.
«Mi raccomando, impiegaci di più la prossima volta» risi e lei si voltò un secondo, quindi si girò nuovamente, mordendosi le labbra.
«Certo che è veramente simpatico, Nick ...» disse, sorseggiando dalla sua lattina: cosa le prendeva?
«Sì, è simpatico» ammisi, quindi spostai lo sguardo su di lui, intento a bere da una bottiglia di birra.
«Scusami un secondo ...» pensierosa, la ragazza si allontanò, avvicinandosi nuovamente al tavolo delle bibite.
Aveva ripreso a parlare con quello! Ma … perché? Che le prendeva?! Non voleva forse passare del tempo col sottoscritto? Sospirai: chi la comprendeva era bravo. Alzai lo sguardo sui due e vidi Danielle sorridere felice, ridacchiando insieme all'uomo: dovevo essere geloso di tutto quello? Scossi la testa: ma no, non mi avrebbe tradito, lo sapevo. Era la mia fidanzata, non si sarebbe mai permessa … credo. “Smettila, non ti tradirà” mi rimproverai: giusto, dovevo lasciarle un po' di libertà, no? Mi allontanai dall'albero sul quale mi ero poggiato e mi osservai attorno: chissà dov'era Zayn … Andai a sbattere contro qualcuno, permettendo alla persona di cadere a terra.
«Scusa!» mi scusai rapidamente, spostando il mio sguardo sulla vittima della mia distrazione: oh, era la Danielle del passato ... 
«No, no, non è niente» sorrise lei, mentre l'aiutavo ad alzarsi. «Grazie».
«Beh, dopo la caduta, questo è niente» risi, e lei mi seguì.
«Ahah, non si preoccupi» sciamò la risata, quindi mi scrutò seria. «È tutto a posto?».
«In che senso?» domandai, squadrandola: possibile avesse intuito la mia confusione?
«Nel senso che ho scorto la mia reincarnazione trascorrere diverso tempo con Nick … Lei sta bene?» chiese, senza perdere il mio sguardo neppure un secondo: come …?!
«S-sì, sto bene ...» risposi, sorpreso: spiava forse l'altra sé? «Ma per caso-».
Fui interrotto da un moro che si avvicinava a passo spedito: ZAY- ah, no, era l'altro …
«Danielle, dove sono Harry e Louis?!» domandò, quasi preoccupato, osservandosi attorno.
«Quelli della nostra epoca?» si voltò la riccia, inclinando leggermente la testa, quindi il ragazzo annuì. «Oh, sono alla presa con un momento decisamente passionale del loro rapporto ...».
«Eh?» la squadrò, senza comprendere cosa intendesse.
«Sesso, Malik, stanno facendo sesso» ribattè lei.
«COSA?!» sgranò lui gli occhi. «Ma … se n'è a conoscenza, perché non li ha fermati?!».
«Perché primo, dovrei interromperli mentre sono completamente nudi … e non ho alcuna intenzione di assistere a quello spettacolo» rispose lei, roteando gli occhi, quasi spazientita. «E secondo, è un loro momento speciale, importante, non posso interromperli!».
«Ma cos-» cominciò Zayn, ma Danielle lo interruppe.
«Appunto, Malik, così Tomlinson sarà più avanti di lei» sorrise.
«Ma lei da che parte sta?» ribattè il moro, aggrottando le sopracciglia.
«Dalla parte dell'amore, Zayn» rispose lei, quasi filosofica. «Non può infilarsi in mezzo al loro amore. Piuttosto, perché non ammette di aver passato l'intera serata a guardar male il nostro Liam per via del tempo che sta tutt'ora trascorrendo con Niall?».
Il ragazzo dagli occhi cioccolato arrossì, quindi si allontanò a passo affrettato, tornando da un'impaziente Perrie, che porse lui una bottiglia di birra, sorridendo: mi ero forse perso qualcosa? Danielle si voltò sorridente, fiera di aver vinto la battaglia.
«Passi il tuo tempo ad osservare i presenti?» domandai divertito: quella ragazza mi era simpatica!
«Più o meno» rise lei. «Mi piace osservare la gente, si deducono molti particolari da un loro semplice comportamento ...».
«Tipo?» chiesi curioso, sorseggiando della Coca.
«Per esempio … il fatto che il vostro Zayn, ora, stia tornando sorridente dai boschi fa comprendere sia capitato lui qualcosa di bello, ovviamente insieme al vostro Niall, siccome si trova al suo fianco» spiegò lei: cosa?!
Portai il mio sguardo sul punto ove era poggiato il suo e lo vidi: Zayn, accanto a Niall, sorridente, per fortuna! Emisi un sospiro di sollievo: grazie Niall.
«E quel sorriso mi fa pensare che lei abbia compiuto un gesto che abbia abbattuto Zayn, o qualcosa del genere» portò il suo sguardo nel mio: cosa …?!
«B-beh, s-sì ...» balbettai: era veramente brava! «Come vi riesci?».
«È semplice, basta osservare» sorrise lei: somigliava davvero molto a Danielle … a parte per quel particolare dell'osservazione, in quello no.
«Anche se provassi ad osservare qualcosa, non sarei mai bravo come te» dissi, ridacchiando.
«Oh, grazie» arrossì lei, abbassando lo sguardo. «Per me è naturale ...».
«Complimenti, allora» risi, mentre lei sorrideva. «Mi è tornata alla mente una cosa: questo mattino mi ha detto che spera noi siamo le vostre reincarnazioni. Perché?».
«Oh, quello» rimembrò lei, portandosi una ciocca dietro l'orecchio. «È perché la mia reincarnazione è fidanzata con lei, Liam. Amo la sua vita passata, per questo sono contenta di sapere che la mia futura vita potrà godere del suo amore ricambiato».
Quella poi: Danielle nel passato non era forse amata dalla mia precedente vita?
«Oh …» commentai. «Beh, ma il suo Liam?».
«Ehm, no, qui ha altri … gusti» rispose lei. «Come le ho spiegato questo mattino, è fidanzato con Niall».
Ecco perché m'aveva schiaffeggiato! Allora, la mia precedente vita si trovava con … Niall?! Quello sì ch'era insolito. Quel mattino erano avvenute decisamente molte cose … a partire dall'incontro con quella Danielle, quella del passato.
«Alquanto insolito» risi. «Nella mia 'nuova vita' sono etero».
«Mmh, in effetti è strano» approvò lei, quindi prese a girarmi attorno, squadrandomi. «Com'è possibile che, passando da una vita all'altra, lei sia diventato etero?».
«Beh, n-non ne ho idea ...» risposi, seguendola con lo sguardo.
«E soprattutto, siete voi le nostre prossime vite? O ve n'è una in mezzo?» domandò lei, più a sé stessa. «Insomma, voi appartenete al 2000, noi al 1800, non ve ne dovrebbe essere una in mezzo?».
«Forse sì, forse no, chi può dirlo?» scherzai, mentre lei interrompeva il giro.
«Giusto» annuì. «Scusi se l'ho coinvolta nei miei ragionamenti».
«Oh, non preoccuparti» sorrisi. «Vuoi qualcosa da bere?».
«Con piacere» sorrise a sua volta, quindi la presi sotto braccio e la portai a prender qualcosa da bere: com'era insolita quella Danielle …

Sssssssssssssssssssalve :D (Niall: fai piangere Zayn e me e cominci 'sto spazio con un sorriso?) Non rompere ewe Ho già versato lacrime scrivendolo, basta quello ùù (Niall: ma se hai pianto più per quel-) NO! Non si spoilera ùù (Niall: siccome a tutti importerà delle tue lacrime ...) No, deficiente, intendo la persona che piange ewe (Niall: ecco, appunto, perché io aveva detto cosa faceva .-.) Cazzo, è vero! D: *si nasconde* (Niall: viè qua! *la prende*) Ehm, ok uu" #anyway 30esimo capitolo, bitches!!! :D (Niall: e comincia con me e Zayn che-) Oddio, sta zitto! èè Ci sarà un motivo se l'ho cominciato così ewe (Niall: sì, per farci baciare .-.) Appunto uu A proposito di questo, mi sa che sto esagerando D: Sto mettendo troppi baci çwç *si deprime* (Niall: ma ti deprimi per tutto??) Già çwç Quiiiiiiiiiiiiindi ... la domanda del giorno è: cosa ne pensate del numero dei baci in questa fan fiction? Sono troppi o vanno bene? Rispondetemi in una recensione, pleaaaaaaaaaaaaaaase :3 Po-poro-poi (?), c'è altro da scrivere qua, Nialler? (Niall: mmh, perché hai scelto 'na canzone così deprimente?) Ma che deprimente, è ewijfwpfpqruihbqerugbper *^* Ah, mi sono ricordata! Come alcuni di voi avranno notato *nessuno l'ha fatto*, la fan fiction è tornata a rating arancione. Questo perché una ragazza non poteva più leggerla non essendo dichiarata maggiorenne uu Ma don't worry, questo non significa che mancheranno scene hot (?) o che lo scorso capitolo verrà cancellato *a quanto ho visto, è piaciuto dsivfHSPfjnrqgvfjnebpgv vi amo *^**: semplicemente, aggiungerò, come vedete sopra, il rating del capitolo :3 Pooooooooooi, ho aggiunto una nuova avvertenza a 'tipo di coppia' ... ma non ve la dico qua, andate a guardare e ditemi cosa ne pensate! Eheheh, voglio proprio vedere le vostre reazioni *muahahah* lol (Niall: così li fai preoccupare .-.) Mmh, probabile lol UN AVVISO. Sapete che questa ff viene postata un giorno sì ed uno no, giusto? Beeene: questo sabato, il prossimo giorno nel quale devo postare, non ci sarò per un impegno, quindi il 31esimo chapter verrà postato domenica, ok? :3 Scusate se cambio di nuovo D: *si deprime* Però poi continua normalmente uu Quindi, dopo domenica, ci vediamo martedì, giovedì, ecc., ok? uu *per vostra sfortuna mi avrete ancora per molto lol*

Cosa ne pensate? Credete che Zayn sia anche troppo depresso? E che Niall sia dolcioso? Pensate forse che Liam avrebbe dovuto correre dietro al ragazzo, al posto di Nialler? (Niall: io sì) *ma a nessuno frega uu* E che mi dite delle deduzioni di Danielle? *se vi hanno preoccupato, aspettate un paio di capitoli lool* (Niall: evvai, spoilera, spoilera, ci mettiamo direttamente il finale?) Ma se non so neanche come va a finire D: (Niall: ci rinuncio .-.) Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche 'certo che Danielle mica sembra Conan, sembra 'na veggente, che palle' ok? Ok

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry, bonafedestylinson, _mrsmalik_, Partenopea, DareToDream1D, PerfectFive e Giusky1D per la recensione, doppiamente quelle che hanno votato :3; i 23 che la preferiscono, i 4 che la ricordano e i 31 che la seguono ... beh, non è stata così grande la perdita o.o mi aspettavo di peggio lol; chiunque, in generale, segua la fan fiction, perchè siamo a 30!!!! :D jdfnpaif che bello *^* Vi adoro, adoro tutti voi, per esserci con le recensioni o anche solo con le visualizzazioni! *-* Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie-(Niall: per quanto andrai avanti?)-grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, (...), grazie *^* Ok, basta lol <3

Ok, prima di tutto, devo mettervi il link di una GIF che, per vostra sfortuna, vi distruggerà il cuore per la tristezza çwç Questa ---> 
http://media.tumblr.com/tumblr_mc392lzZpK1roxpnn.gif. In questa GIF, come si può vedere, Zayn da un bacio sulla guancia a Niall mentre Louis abbassa lo sguardo, triste, e, nel frattempo, Harry e Liam non sorridono per niente. Ok, si potrebbe pensare che la scena sia già triste di per sé, se solo non fosse tratta da Le Boite A Question *o come cavolo si chiama* e la domanda appena posta non fosse 'Se foste delle ragazze, con chi uscireste della band?'. Uno, chiunque abbia posto la domanda non ha per niente fantasia, perché è stata domandata loro un trilione di volte *e, pensandoci bene, Lou non ha mai reagito così ad altre domande poste frequentemente, anzi, neppure a questa le altre volte ... non so se comprendete uu"*; secondo, ho letto questa ... cosa *non le viene il nome* (http://thesecretlifeoflarrystylinson.tumblr.com/post/33833508190/i-really-want-to-talk-about-this-gif-this-gif) e diceva che, secondo lei, Lou si comportava così perché la domanda è rude. Insomma, 'se foste delle ragazze': bitch, please, perché se fossero dei ragazzi non potrebbero? .-. Poi è passata a parlare di quanto dev'essere dura per Louis tutto quello: parliamo sempre di quanto Hazza soffri, vedendo il suo ragazzo passare un sacco tempo con un'altra ragazza, ma lui? Louis è costretto ad uscire con lei, a stare con una ragazza che non le piace e a far finta di STAR BENE, ESSERE FELICE con lei. Anche lui soffre, tanto. E mi sta uccidendo vederli costretti a mostrarsi felici, a far finta che vada tutto bene, che il loro amore non esista ... Magari esagero, ma questa è la mia OTP, una parte della mia vita. Non posso farci niente: se loro stanno male, io sto male; se loro sono felici, io lo sono. Semplice, no? (Niall: sei pazza, ok) Chiamami pazza, ma non vi posso far niente. E, siccome questi sentimenti li devo comunque esprimere, ho ripreso a scrivermi. 'Things I Can't', 'I ship bullshit' e '#bravery'. Per oggi. Se domani starò male, mi scriverò altro, sperando che la mia compagna di banco non mi freghi le penne, dicendo che dovrei smettere: e ha ragione. Il mio ... ex-ex-amico? *ha ripreso a parlare con lui perché è troppo divertente e gli vuole bene perché è una cogliona* Insomma, lui, mi ha detto che non dovrei scrivermi, che sembro un po' stupida a farlo. E ha ragione anche lui. Ma fosse facile smettere ... *feels like an addicted* (Niall: perché è quello che sei, una drogata .-.) Probabilmente ... çwç | W, che bel discorso deprimente :') lol Per farvi tornare un sorriso, inserisco un momento Larry Stylinson avvenuto di recente: questo video ---> http://www.youtube.com/watch?v=xccDzDg_-bk&list=FL-_aLRcWYfO-F0HvOXY34Ew&index=1&feature=plpp_video :D In pratica, alla fine, rimangono Hazza e Lou e sta 'sto tizio che torna e dice 'potrei essere te' o qualcosa del genere lol E Louis prende Harry e lo trascina fuori dalla porta; poi quello ritorna *il tizio* e lui gli urla 'GO AWAY!'. ipwegbpirbgqurbqebpfquehbgoueibqeiubvquebquerbubveiqubeiurb don't worry, Louis, nessuno ti tocca il tuo Hazza :') <3 

Beeeeeeeeeeeene, vaaaaaaaaaaado a docciarmi uu O su Tumblr lol
Grazie a chiunque leggerà & recensirà :3
ClaraBB98 & Niall :)

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 'Cause I Know How I Feel About You Now ... ***


'Cause I Know How I Feel About You Now ...

Note: normale a sinistra ---> Harry passato POV
Canzone: About You Now by Miranda Cosgrove (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=ElM3dmMQDQ8)
Domanda scorso capitolo: cosa ne pensate del numero di baci nella fan fiction? Conclusione: vanno benissimo, anzi, se ve ne fossero in più sarebbe meglio xD
Rating:
verde :) Capitolo fluff fluffoso, lo attendete da secoli ed eccolo qua ;) Buona lettura :3


 Dolore. Decisamente molto dolore. Dannato Louis! In seguito a quella … serata, ovvero la sera precedente, avevo un problema con il sedermi: cavolo se mi faceva male il fondoschiena! “Harry, i tuoi pensieri sono imbarazzanti” mi dissi: vero, ma provavo troppo dolore … Mi alzai di malavoglia dal letto, guardandomi attorno: la serata si era, sfortunatamente, ultimata. Chissà se Louis, al suo risveglio, avrebbe ripensato a quello ch'era successo ed avesse sorriso al ricordo, come la mia persona in quel momento. Era stato fantastico, doloroso, ma stupendo … “E quindi, Harry, sei innamorato di Tomlinson, eh?”: già, insolito, nevvero? Avrei giurato fossi etero e invece … Comunque, non avrei modificato quella 'scelta' per nulla al mondo: Louis mi piaceva, molto. Liam non mi svegliò quel mattino: probabilmente ero l'unico sveglio alle 8! Riempii la vasca e mi immersi al suo interno, sciacquando dal mio corpo la maggior parte dei segni della sera precedente: notai diversi morsi accanto alla mia clavicola e, toccandoli, sorrisi. Qualsiasi forma di ricordo che mi riportasse alla sera precedente, mi faceva sorridere, involontariamente. Finii di lavarmi e mi asciugai, indossando i primi abiti trovati nell'armadio, quindi uscii dalla stanza coi capelli ancora umidi: chissà se Louis era sveglio … Scesi per la colazione … e trovai un ragazzo castano dagli occhi azzurri seduto al tavolo della sala da pranzo, intento ad osservare fuori dalla finestra: Lou!
«Buongiorno!» dissi, spensierato, come se nulla fosse accaduto, come se fosse normale che la sera precedente l'avessimo fatto insieme.
«Buongiorno Styles» si voltò lui, sorridendo. «Vi è qualcosa di bello che la porta quest'oggi a sorridere?».
«Niente di che» risposi vago: ero comunque imbarazzato e non sapevo come comportarmi. «Ha fame?».
Annuì, quindi feci lui segno di seguirmi nelle cucine, ove entrai con un grande sorriso stampato in volto, come in precedenza: niente, non riuscivo a comportarmi normalmente, ero … troppo contento.
«Buongiorno, qualcosa da mangiare?» domandai divertito, avvicinandomi ad un castano dal volto simile al mio. «George, cosa ci consigli?».
«Buongiorno Harry» sorrise lui, porgendomi un vassoio di cornetti. «Ecco qua, caldi caldi, appena sfornati. Il tè vi sarà servito tra poco».
«Grazie» ringraziai e presi il vassoio in mano, sorridendo a Lou ed indicando col volto l'uscita.
George era amico mio, di Niall e di Liam fin da quando eravamo piccoli: non fu difficile far amicizia con lui, era molto simpatico e non vi erano problemi di livello sociale o altro, a quei tempi. Era un cuoco provetto: aveva imparato sin da piccolo a cucinare, magari cominciando dai cibi meno sofisticati, il tutto grazie a sua madre, una donna maginfica, nonché cuoca eccezionale. Ci congedammo; uscendo, Louis prese un cornetto e cominciò a mangiarlo.
«Buono!» commentò, sgranando gli occhi. «Assaggia».
Detto questo avvicinò il suo cornetto, quello appena morso da lui, alle mie labbra. Volentieri, lo morsi: però, mica male! Aveva anche un retrogusto già conosciuto …
«Approvo, buonissimo» sorrisi: ecco, l'avevo fatto nuovamente, solo per un ricordo della sera precedente …
Lui mi sorrise a sua volta e riprese a masticare il dolce, mentre arrivavamo nella sala da pranzo; lì, mi accomodai al mio posto quotidiano, seguito da Louis, che si sedette accanto alla mia persona. Una donna robusta entrò nella stanza, accompagnata da un carretto con sopra un servizio da tè bianco: versò in due tazze con decorazioni azzurre del tè scuro e le porse a noi due, andandose rapidamente. Di sottecchi, osservai Tomlinson: pareva normale, non aveva compiuto nulla di insolito … beh, a parte la storia del cornetto. Però, forse, prima d'ora avevamo condiviso del cibo: s'era così, non ricordavo. Desideravo portasse l'argomento 'l'altra sera' in ballo, io non vi sarei mai riuscito. Vero, con lui riuscivo ad essere più coraggioso, ma era comunque imbarazzante e … non avevo idea di come comportarmi! Dovevo forse far finta non fosse avvenuto nulla? O dovevo forse comportarmi come se, non so, quello fosse giusto? Quel silenzio mi stava logorando … “Lou, ti prego, dì qualcosa!” lo pregai mentalmente.
«Tutto a posto?» domandò: ovvio, era quello che volevo sentire, grazie, chissà come sarei sopravvissuto senza quella domanda.
«P-perché?» chiesi a mia volta: per quale motivo balbettavo?!
«Beh, mi sembri leggermente depresso rispetto a prima ...» mi osservò, sorseggiando del tè.
«Dici?» domandai, imbarazzato: dovevo assolutamente smetterla di mostrare così tanto le mie emozioni … «Secondo me te lo sei immaginato …».
«Se lo dici tu ...» concluse lui, senza spostare lo sguardo da me. «Senti, riguardo ieri ser-».
Aveva cominciato, stava per parlare della sera precedente, quando …
«Buongiorno!» entrò Niall nella stanza, sorridendo contento: si beccò gli sguardi torvi di entrambi ed abbassò le braccia spaventato, portandole al petto. «Che ho fatto?».
«Niente, niente» sospirò Louis, poggiando la sua tazza. «Buongiorno».
Aveva abbandonato la possibilità di discutere: “Questa me la paghi, Niall”.
«Buongiorno» dissi a mia volta, rivolgendo lui uno sguardo alla 'ti tengo d'occhio'.
Rispose al mio sguardo con uno interrogativo, quindi notò i cornetti e ne arraffò tre o quattro, prendendo posto in fronte alla mia persona: forse, impegnato com'era a mangiare, non si sarebbe accorto del discorso. Evidentemente, Louis la pensò allo stesso modo, poiché si voltò nella mia direzione mentre io compivo il medesimo gesto nella sua.
«Stavo dicendo» riprese, abbassando il volume della voce. «riguardo a ieri sera, io-».
Venne nuovamente interrotto. Da Niall. Beh, non il nostro, ma quello del futuro, che entrò nella stanza allo stesso modo dell'altro: alzando le braccia ed urlando.
«Buongiorno!» salutò: altri sguardi torvi, altra reazione di paura ed incomprensione.
«Buongiorno ...» risposi al saluto, guardando anche lui male.
«Harry, credo sia meglio cambiare stanza» propose Louis, prendendomi per un braccio; annuii e mi feci scortare da lui in giardino, accanto ad un albero.
Si sedette ai piedi di esso e mi fece cenno, sorridente, di accomodarmi a mia volta: finalmente saremmo riusciti a parlare! Presi posto, sorridendo imbarazzato; quindi, lui si spostò un po' per osservarmi negli occhi.
«Dicevo, per l'altra sera, io-» ricominciò, ma fu interrotto: ma andiamo!
«Buongiorno!» salutò Nick, sorridendo più a Louis che a me.
«Sì, salve» roteai gli occhi, mentre il castano rideva: che vi era di divertente?!
«Buongiorno Nick» sorrise, sciamando la risata. «Scusi, ma siamo impegnati».
«Oh, ok» disse l'uomo e se ne andò, senza neppure congedarsi: che modi!
Appena si fu allontanato, Tomlinson riprese a ridere, tenendosi lo stomaco: cosa …?!
«Styles, sei geloso?!» domandò, quindi arrossii: s-se n-n'era accorto?! «È … è veramente geloso?».
Probabilmente aveva notato il mio rossore, quindi pose nuovamente la domanda: quello mi rese ancor più rosso, permettendomi di abbassare lo sguardo imbarazzato. Vi mancava quella … Non solo vi era il 'come devo comportarmi ora?' ma anche il 'ha compreso la mia gelosia, ora come la spiego?!'! Lui si avvicinò e mi accarezzò la guancia, dolcemente.
«Ehi» sorrise, alzando il mio volto e portando i nostri sguardi ad incrociarsi. «Non devi esserlo, non preoccuparti».
Sorrisi a mia volta e lui si avvicinò, portando le nostre labbra così vicino …
«Buongiorno!» quell'urlo ci fece trasalire: ma NO!
Una Eleanor dei nostri tempi, trascinante l'altra, ci salutò sorridente: anche lei?
«Buongiorno, sorella» dissi, mettendo in mostra il sorriso più falso che avessi nel repertorio.
«Buongiorno» bofonchiò Louis: non aveva ancora digerito la storia del bacio …
«Avete già fatto colazione?» domandò, senza perdere il sorriso in volto. «Vi sono dei cor-».
«Sì, dei cornetti squisiti, già provati, grazie» la liquidò Louis, alzandosi e porgendomi la mano sinistra per permettere alla mia persona di alzarsi. «Vogliate scusarci».
Mi allontanò dalle due, le quali ci seguirono con lo sguardo per pochi secondi; poi, tornarono in villa, l'una mogia e l'altra con l'aria da maestrina: quelle due mi preoccupavano … Arrivati al primo angolo, Tomlinson svoltò e mi portò contro il muro, sorridente.
«Dove eravamo rimasti?» domandò, quasi malizioso, avvicinandosi al mio volto: finalmente, desideravo con tutto me baciarlo alla luce del sole …
«Oh, buongiorno signorino».
Va. A. Quel. Paese. Notando uno sguardio d'odio profondo negli occhi di Louis, cosa che mi fece divertire, portai il mio sguardo sul maggiordomo, intento a stendere la roba: mmh, avrei dovuto avvertirlo ch'era là il luogo ove la portava ad asciugare? Probabilmente sì, giacchè il castano si voltò, inclinando il volto come rimprovero: alzai le spalle, tentando di mostrarmi innocente.
«Buongiorno Liam» sorrisi, tentando di evadere dall'azzurro sguardo accusatorio: ero troppo preso dal momento, va bene?
«Buongiorno ...» bofonchiò nuovamente Lou, allontandosi dal muro e prendendo a camminare dalla parte opposta dalla quale eravamo arrivati: e … ed io?!
Lo seguii, chiamandolo, ma niente, non si voltava: se l'era forse presa? Lo raggiunsi, in mezzo ad una piccola distesa di verde, prendendolo per il braccio sinistro e portandolo a voltarsi: aveva ancora quello sguardo accusatorio …
«Ah, mi segui?» domandò, quasi acido. «Credevo tentassi di allontanarmi».
«Che?! N-no, s-scusa, mi ero dimenticato di Liam ...» chiesi venia, abbassando lo sguardo verso il pavimento, imbarazzato.
Mi avvicinò a sé e mi baciò: finalmente, dopo tutto quel tempo, potevo assaporare le sue labbra nuovamente alla luce del sole … Risposi al bacio e portai le mie braccia dietro la sua nuca, lasciandomi trasportare dal momento: lo amavo, e quello significa mi amasse, giusto? Ci allontanammo e sorridemmo: era quello che desideravamo entrambi, vero? Portò la sua fronte contro la mia, senza smettere di sorridere, e compii il medesimo gesto: rimanemmo così per chissà quanto tempo, osservandoci, contenti. Forse era vero, forse mi amava anche lui. E non potevo che esserne felice.
«Buongiorno!»: ma porca carota!
«Chi altro è?!» domandai, esaurito: quindi, notai Danielle, dagli occhi leggermente sgranati.
«Harry, è per caso codesto il modo nel quale sei stato educato?» mi rimproverò lei: ecco, ovviamente non bastavano le persone di prima, no, per niente!
«Mi dispiace, sorella» abbassai lo sguardo, mentre Louis rideva sottovoce: lo fulminai con lo sguardo e lui mi rispose ridendo ancor più forte.
«Bene» sorrise lei. «E dovreste ringraziarmi, voi due».
«Come mai?» domandò stranito Tomlinson, riprendendosi dalla sua risata.
«Ieri sera ho impedito a Malik di intromettersi durante la vostra serata» rispose lei, aumentando il sorriso: … momento, lei sapeva dov'eravamo?!
«G-grazie ...» disse Louis e lei, contenta, si allontanò. «Ma ci spia?».
«Credo di sì ...» risposi, voltandomi nella sua direzione.
«Allora vedrà anche questo ...» soffiò lui sulle mie labbra, per poi unirle alle sue: quel momento, tutto quello, era perfetto …

Porca minchia è la terza volta che faccio 'sta cosa ewe Ti odio computer di merda T.T Sarò breve, allora, perché mi sono rotta le palle. I Larry si sono dichiarati: condende? Spero di sì lol Danielle alla fine stona, ma vabbè lol Anyway, il capitolo è stato già, tecnicamente, postato, ma ho dovuto ripostarlo da lunedì perché tutti i capitoli postati dopo le 16.00 di quel giorno non sono stati salvati ee (ringrazio rixi per l'informazione uu). Quiiindi, eccolo qua e scusatemi per l'inconveniente D: La domanda del giorno riguarda l'avvertenza che nessuno si è cagato la scorsa volta. L'avvertenza è *dun dun dun dun* FEMSLASH! :D Quindi la domanda è: cosa ne pensate dell'avvertimento? Nel senso, cosa vi aspettate da questo? Rispondetemi in una recensione, please :3

Cosa ne pensate? Credete che siano pucciosi? Pensate forse che io sia una bastarda ad aver messo così tante persone a romper loro le palle? Scrivetemelo in una recensione :3 *non ha molte domande lol*

Riiiiiiiiiiiingrazio: chiunque abbia recensito il capitolo :3; chiunque preferisca/ricordi/segui la fan fiction; Harry e Louis per aver reso ieri il Larry Day; Monica, una mia amica, per essere una directioner e venire nella mia classe :') lol. Scusate se vado veloce ma i miei mi stanno rompendo le palle ewe

Prima avevo scritto tutti i momenti Larry di ieri e dell'altro ieri, ma 'sto cazzo di pc me li ha cancellati e non mi va di riscriverli D: *anche perché mia madre si deve prendere il computer, quindi ...* Scusate uu"

Vaaaaaaado, prima che quei due tizi rompiscatole mi scuoino T.T
Ciao & Grazie a chiunque leggerà & recensirà :)
ClaraBB98 & Kurt :)

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** At My Sweet, Sweet, Sweet, Sweet Temptation, I Cry ... ***


At My Sweet, Sweet, Sweet, Sweet Temptation, I Cry ...

Note: normale sinistra ---> Danielle passato POV
Canzone: Top Secret by Hatsune Miku (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=FPEL5Jm8P-Q)
Domanda scorso capitolo: cosa ne pensate dell'avvertimento FemSlash? Conclusione: va bene.
Rating:
verde ... o giallo? Boh lol *che bell'introduzione al capitolo :') lol* Buona lettura :3


 Passeggiando per i corridoi della villa, mi domandavo: “accadrà qualcosa di interessante, quest'oggi?”. Con questa questione nella mente, girovagavo senza meta, quasi trotterellando tra le stanze deserte di quella casa. “Chissà dove sono tutti ...” mi chiesi, quindi udii dei rumori provenire dalla sala da tè: interessante. Mi avvicinai alla porta e mi sporsi: una massa di capelli ricci e dei capelli marroni … troppo scuri per essere Liam! Sgranai gli occhi alla scena che mi si parò in fronte agli occhi: Danielle, l'altra, ovviamente, intenta a baciare … NICK! Ma … ma com'era possibile?! Non amava Liam? Non amavo Liam? Com'era possibile?! Confusa, abbandonai i pensieri a dopo, concentrandomi sulla scena: la riccia aveva le braccia dietro la nuca del ragazzo mentre lui, malizioso, toccava la sua coscia da sotto la gonna da lei indossata. “L'avevo detto io ch'era troppo corto quell'indumento!” scossi la testa, arrabbiata. I due si allontanarono e la ragazza arrossì.
«I-io … io sto con Liam, Nick» disse: oh, bene, se lo ricordava, quindi!
«Non soffrirà se non saprà ...» ribattè lui, quindi la baciò nuovamente, trascinandola giù: lei … rispose al bacio, si lasciò andare!
Sconvolta, mi allontanai: quella poi! Danielle stava tradendo Liam! Ed io avevo appena avuto davanti agli occhi le prove del suo tradimento! Piccoli gemiti soffocati cominciarono a provenire dalla sala quindi, arrabbiata ed imbarazzata, presi a percorrere il corridoio che portava al salotto: cos'avrei dovuto fare? Insomma, Liam amava l'altra Danielle, ne ero perfettamente a conoscenza: come l'avrei rivelato lui? “Meglio non dir niente, lo feriresti solamente”: … vero, però la verità sarebbe venuta comunque a galla, no? “Sì, ma non sarai tu, questa volta, a farlo accadere” commentò la mia mente ed annuii: anche perché, per quale motivo avrebbe dovuto credermi? Avrebbe dato ragione alla sua fidanzata, sicuramente pronta a mentire pur di difendersi: brutta bastarda, come poteva lasciarsi scappare Liam?! A passo affrettato, andai a sbattere contro una persona, della quale scorsi solamente la camicia a quadri: Liam! Cavolo, cosa avrei dovuto fare?! Non ero pronta a confrontarmi con la sua persona!
«Scusa» si scusò lui, notando in seguito chi fossi. «Oh, Danielle, buongiorno».
«B-buongiorno» bonfochiai, provando ad allontanarmi a sguardo basso. «D-devo andare».
«Ehi» mi bloccò per un braccio: cavolo, era forte! «Tutto a posto?».
«C-chi, io? C-certo che è tutto a posto!» sorrisi rapidamente, quindi tentai di allontanarmi, ma lui non mollò la presa: per una volta nella quale tentavo di allontanarmi da lui piuttosto che avvicinarmi, lui compiva quest'ultimo gesto con la mia persona, ma andiamo!
«Sicura? Mi sembri scossa» constatò lui, senza perdermi di vista.
“Beh, logico, ho appena scorto la mia reincarnazione tradirti!” pensai, ma rimasi in silenzio, non sapendo cosa rispondere: ero nei guai fino al collo!
«Ehi, va tutto bene?» domandò nuovamente, avvicinandosi.
«I-io … sono solamente un po' stanca, nulla di serio» risposi: non era poi una bugia quella …
«Vuoi qualcosa da bere?» chiese: come poteva essersi lasciata scappare una persona tanto premurosa?
Annuii e, oramai abituato a camminare per quei corridoi, mi scortò nella sala da pranzo, facendomi accomodare e porgendomi un bicchiere d'acqua dalla bottiglia rimasta della sera precedente; quindi, prese posto accanto a me, sorseggiando a sua volta. Bevvi qualche sorso per poi tornare ad osservare il bicchiere: mi si era chiuso lo stomaco. Non riuscivo neppure a bere! “Eleanor ha ragione, sei una pettegola” mi rimproverò la mia mente: era vero, ma che potevo farvi? Mi dispiaceva così tanto per quel ragazzo dal carattere gentile …
«Va meglio?» domandò lui, sorridendomi.
«S-sì, grazie» risposi: ripeto, com'era possibile se lo fosse fatta scappare?!
«Ti va di fare un giro?» chiese lui: ahia, non potevo mica risponder lui di no, sarebbe parso scortese!
Annuii e lui mi prese per mano, portandomi all'aperto: cavolo, vi mancava quella! Nervosa, inspirai ed espirai, lasciandomi trasportare dal ragazzo per il giardino.
«Potresti … potresti spiegarmi qualcosa in più di questa tua 'osservazione'?» domandò, incuriosito: era la prima persona alla quale interessava l'argomento …
Contenta, cominciai a spiegare, a parlare e a raccontare dei vari piccoli dettagli, di come non fosse poi così difficile se si aveva un occhio allenato, di quanto stimassi sia Sherlock Holmes per i suoi ragionamenti, che Sir. Arthur Conan Doyle per averli riportati, senza dimenticare l'amico dottore dello scrittore per essere stato il vero 'Sherlock', essendo stato lui il modello al quale aveva fatto riferimento! E lui ascoltò, annuì, disse la sua: era interessato, era davvero interessato a quell'argomento che più e più volte mi ero sentita dire fosse da 'pazzi'. Forse non lo era, soprattutto se vi era qualcuno disposto ad ascoltarmi. Ed ero felice di quello, finalmente qualcuno mi stava ascoltando, tentava di comprendermi: potevo forse chiedere di meglio? “Sì: non aver visto il tradimento della sua ragazza” ribattè la mia mente: vero. Non sapevo ancora come l'avrei raccontato alla sua persona, ne tantomeno se l'avrei fatto, ma la sua ultima domanda mi portò a riflettervi.
«Quali sono le tue ultime osservazioni?» domandò, spostando il suo sguardo da un albero in lontananza, alla mia persona.
«Ehm» cominciai: bene, cos'avrei potuto raccontar lui?
Optai per parlargli del comportamento di Malik: descrissi il suo incontro con Niall, la reazione al fidanzamento di questo con la sua vita passata, di quando lo portò a letto e di tutto il resto, senza tralasciare alcun particolare.
«Cosa ne pensa?» chiesi lui, curiosa di ascoltare il suo parere.
«Io credo ...» partì lui, osservandosi attorno. «che tu abbia ragione, Danielle. Zayn, da come l'hai descritto, sembra innamorato di Niall».
«Finalmente!» sospirai contenta: qualcuno aveva compreso i miei ragionamenti!
«Ahah, 'finalmente'?» rise lui, spostando il suo sguardo sulla mia persona.
«Beh, in precedenza nessuno approvava con la mia persona, sono contenta di averla incontrata, Liam» risposi, schietta.
«Oh, g-grazie» disse lui, portandosi un mano tra i capelli rasati. «Sai, sono contento anch'io di averti incontrata».
Dette da un Liam, quelle parole erano davvero stupende: peccato fosse il Liam sbagliato …
«Grazie» dissi a mia volta, quindi notai una panchina. «Ci accomodiamo?».
Lui annuì e prendemmo posto sul verde oggetto, osservandoci un po' attorno.
«Ah, hai visto l'altra te da qualche parte?» domandò lui, voltandosi: cavolo!
«N-no, non l'ho vista!» risposi, magari apparendo 'leggermente' nervosa.
«Sicura?» corrugò le sopracciglia. «Guarda che puoi anche dir-».
«L'ho vista mentre baciava Nick!» dissi, tutto d'un fiato. «Oh, ora sto megl-ops».
No. No, no, no, no! Non potevo averlo appena urlato! Ma no! “Danielle, sei ufficialmente un'idiota!”.
«Cosa?» sgranò lui gli occhi.
«I-io …» cominciai, ma fui interrotta.
«Dimmi solo una cosa: mi stai mentendo? Dimmi la verità, per favore» supplicò lui, con le lacrime agli occhi: mi credeva …
«Io … sì, li ho scorti, non le sto mentendo» abbassai lo sguardo, dispiaciuta: no, no, non doveva andare così! «Mi dispiace».
«N-non è mica colpa tua» disse lui, mentre piccole lacrime rigavano il suo volto.
«Liam ...» lo guardai, pentita: non avrei mai dovuto aprir bocca.
Che stupida che ero stata, che deficiente! Non avrei dovuto intromettermi, mai. Era la loro vita di coppia … ed io l'avevo rovinata. Lo abbracciai, tentai di consolarlo: lui prese a piangere, aggrappandosi alla mia persona.
«Mi dispiace» mi scusai nuovamente, mentre lacrime cominciavano a sgorgare anche dai miei occhi: dopotutto, sarei stata io a farlo soffrire. «Mi dispiace, mi dispiace».
«Danielle!» mi scosse lui. «Non è colpa tua!».
«I-invece sì!» portai le mani al volto: non vi riuscivo, stavo male per quello che avevo fatto loro! «Non avrei mai dovuto rivelarglielo, non è giusto!».
«No, Danielle, hai fatto la cosa giusta» mi sussurrò lui, levando le mie mani, umide per le lacrime, dal mio volto. «Va tutto bene».
«M-ma, v-vi amate, l-lei la ama, Liam!» ribattei, singhiozzando e portando il mio sguardo nel suo, annacquato anch'esso.
«Danielle, è stata lei a tradirmi, non tu» bisbigliò, provando a calmarmi. «E comunque, io non sono così sicuro di amare lei ...».
Eh?
«Cos-» partii, quando lui portò le sue labbra sulle mie.
Dolci labbra, semplici, ma dolcissime, riservate all'altra me: le avrebbe più accarezzate? In quel momento, non mi importava molto: per la seconda volta, in due giorni, Liam Payne mi aveva baciato. Vero, non era quello della mia epoca, ma era comunque uno, no? Mi lasciai trasportare: era quello il sapore del tradimento? Sapeva di lacrime … Stavo tradendo me stessa, baciando il mio futuro ragazzo, lasciandomi accarezzare dalle sue dolci mani, gustando ogni secondo nel quale le sue labbra erano incollate alle mie. Non potevo, non potevo, erano di un'altra! Eppure, erano stupende. “E chi si allontana più!” pensai: portai la mia mano sinistra sul suo volto, avvicinandolo, rispondendo a quel semplice bacio. Non potevo lasciarmi scappare quell'occasione come l'altra me aveva fatto, non ne avevo alcuna intenzione. E non avevo idea del motivo per cui … un momento: io non sapevo. Non riuscivo a comprendere perché l'avesse fatto, perché mi stesse baciando. Insomma, il comportamento di Danielle era comprensibile: preferiva Nick a Liam. Ma lui? Per quale motivo mi stava baciando? La mente mi si svuotò: niente, non riuscivo ad elaborare una risposta! Eppure, pareva così semplice … Il ragazzo si allontanò e fissammo l'uno gli occhi dell'altra, imbarazzati … ma contenti: stavo bene, mi ero sentita bene, non avevo più l'impressione di aver sbagliato.
«I-io … mi dispiace, Danielle» si scusò, ed abbassò il volto.
«V-va tutto b-bene, non preoccuparti» tentai di calmarlo, ma … mi sentivo strana, contenta ma allo stesso tempo triste, e … desideravo tornare su quelle labbra, di assaporarle nuovamente e di non far nient'altro per il resto della mia esistenza.
«Grazie» bisbigliò lui, quindi presi il suo volto tra le mani.
«Ehi, va tutto bene» gli sorrisi e lui arrossì: perché?
Un altra domanda alla quale non riuscivo a rispondere: possibile che quel ragazzo fosse diventato un punto interrogativo?

Bello, bello, l'ho già sistemato ed ora lo posto rapidamente *muahahahah .... perché?* Anyway. Non credo che il tradimento di Danielle sia una cosa così ... strana, perché alcuni di voi se l'erano già immaginato uu Quiiiindi: complimenti a queli che lo sapevano :3 Per il resto ... uhuhuh c'è un bacio interessante, non trovate? ;) (Justin: no) Cattivo çwç Passiamo alla domanda del giorno. Più che del giorno, è dello scorso capitolo lol Nel senso che avrei dovuto chiedervelo prima lol Anyway, nel precedente capitolo è apparso un nuovo personaggio: George. Ovviamente Shelley, sì, è il tizio degli Union J uu Quindi, la domanda è: cosa ne pensate di questo personaggio? Credete sarà utile? Oppure l'ho messo per confodervi le idee? eheheh *è possibile, fidatevi lol* Nei prossimi capitoli si aggiungerà il fattore 'bromance': coppie che sembrano, ma in realtà non sono. Quali saranno le bromance e quali le romance?? eheheh *si sente malvagia*

Cosa ne pensate? Credete che Danielle sia una spiona? O che semplicemente sia anormale quanto l'autrice? :') lol Pensate forse che Liam sia stato avventato nel baciarla? E cosa ne pensate, soprattutto, del tradimento? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche 'Ma 'sta cosa fa cagare, preferisco andarmi a leggere un libretto delle istruzioni!' AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH no, ok, fa cagare.

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: Papaya Horlik, Giusky_1D, bonafedestylinson, ILoveLarry, Partenopea & Perfect Five per la recensione :3; i 27 *porc'Hazzina *-** che preferiscono la storia, i 4 che la ricordano e i 31 che la seguono; chiunque l'abbia visualizzata dal primo capitolo *-* Seriamente, vi adoro <3 Siamo arrivati ad 898 visualizzazioni del primo chapter e 138 recensioni *^* djvspifuagvhfspgafgaiup *^* Vi adoro <3

Sto 'na chiavica. Detesto l'influenza T.T E dire che sono dovuta andare a scuola per via del compito di fisica T.T 'Fanculo T.T *a proposito, vi ricordate quel famoso compito di matematica? Ho preso 3 1/2 :') che bello :') ...* | Alloooooooooora. 24 ottobre 2012: l'inizio della rivolta, direi, eh? Essì, miei cari, i nostri Larry si sono rotti le palle e finalmente hanno deciso di fare qualcosa ;) Cosa hanno combinato ieri? Beh, vediamo: i due hanno passato la giornata insieme, Harry ha twittato di trovarsi senza jeans *aka senza pantaloni eheheh lol* e, soprattutto, LOUIS HA SBLOCCATO LE LARRY SHIPPER CHE LUI *il management* AVEVA BLOCCATO! :D Mmmh, che Katniss abbia fatto visita alle loro case? eheheh *non fa ridere uu"* Ed è per questo che ieri, le nostre care amiche Larry shippers italiane, hanno cominciato a twittare '#thecomingoutiscomingup' perché è vero. Se loro cominciano a ribellarsi, allora la loro relazione verrà messo prima allo scoperto! *-* Per il resto, c'è una cosa che mi ha lasciato un po' ad occhi aperti oggi. Sapete il countdown per Take Me Home? (
http://www.onedirectionmusic.com/onebigcountdown/) Beeene. Avete visto l'immagine di oggi? Eccola: http://sonymusic.cust.footprint.net/SYCO/originroot/stream/mps/catalog_23/000/000/035/asset_562/25.10.2012a.jpg Ok, ora, non vorrei esagerare, ma Lou ed Harry si fissano ... quasi a guardarsi dentro, non so *o per lo meno Louis*. Quindi ... credo che stia per arrivare, ragazzi ;) Anche perché, in seguito a tutto quello ch'era accaduto ieri, non sarebbero dovute arrivare tipo 74691489 immagini sulla Elounor? E invece niente eheheh Credo che ora possiamo solo sederci e aspettare, come abbiamo sempre fatto, d'altronde :) *scusate non larry shipper se leggete questo uu"* | Gemma ha disattivato il suo twitter ... chissà perché D: Ed oggi un account di update è stato hakerato ... Mmh, insolito, molto insolito *prende lente alla Sherlock Holmes* lol | Non sono una beliber, ma oggi ho qui con me Justin! Ehi, Justin, come va?? :D (Justin: bene ... non ho ancora capito che ci faccio .-.) Beh, siccome in questi giorni mi sto drogando di As Long As You Love Me & Beauty And A Beat *più cover di questa* ... mi andava ùù (Justin: ok ...) lol Anyway, siccome suono la chitarra ed amo i mash-up, ho provato a farne uno tra ALAYLM e Love The Way You Lie *^* *si crede chissà chi ma invece è una cazzata* ok çwç

Bene, vado a trovare una canzone a questo chapter che ancora non ce l'ha :') lol
...But bear this in mind, it was meant to be...♫
ClaraBB98 & Justin :)

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** We're Just Old Beaus Watching Cracks Grow ... ***


We're Just Old Beaus Watching Cracks Grow ...

Note: normale a sinistra parte 1 ---> Eleanor del futuro; normale a sinistra parte 2 ---> Liam del futuro *w, futuristico questo chapter lol*
Canzone: As Long As You Love Me *porca, ma ci sono fissata* Burning Little Holes by Portia Conn (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=0s1vPtgxmek *scusate se non ci sono i lyrics uu"*)
Rating:
verde. Capitolo triste & fluff :3 Per chi si fosse domandato la reazione dello 'scopettone' ai due Larry, ecco la risposta :) Buona lettura a tutti :3 *PERICOLO BROMANCE EHEHEH*
Una piccola nota per Partenopea: smettila di leggermi nel cervello, perché quello che hai scritto sta qua lol ;3


«Devi riaverlo» disse. «È il tuo fidanzato, non puoi farti trattare così!».
«Ma lui-» provai a cominciare.
«No, lo devi riprendere, punto e basta!» ribattè lei.
Ma io … io non lo volevo. Insomma, mi piaceva, a chi non poteva piacere Louis Tomlinson, era stupendo. Semplicemente, non lo amavo più. E … e non riuscivo a comprendere il motivo di questa mia arresa. Ma non lo amavo. Forse era solo un momento di sfiducia, forse mi sarebbe bastato del tempo. In quel momento, però, sentivo di non amarlo. E cosa vi potevo fare? Tentavo di spiegarlo alla mia 'antenata', ma sembrava non darmi ascolto. Yu-uh, non lo amo piùù! Niente: era troppo presa dall'ideare un piano. L'idea ch'io e Louis fossimo fidanzati le piaceva davvero tanto … Stretta allo stomaco: fame? Probabile: presi un altro cornetto dal vassoio e ne strappai un morso, osservandomi attorno mentre lei continuava a parlare, e parlare, e parlare. Certo che ero noiosa, eh?
«Va bene, farò qualcosa!» sbottai e lei mi guardò, stranita dal mio comportamento.
«Finalmente ti ho convinta» sorrise, cominciando a blaterare sul piano: ci mancava quella …
«L'ho detto per farti chiudere la bocca» commentai, fredda.
«Sei crudele!» ribattè, mettendo il broncio. «Una tenta di aiutare la sua reincarnazione a riprendersi il suo ex, e lei cosa fa in cambio? Le d-».
Le ficcai il cornetto in bocca: che palle!
«La vuoi smettere?!» la squadrai male, mentre lei mordeva il dolce, levandomelo dalle mani.
«Fei crudele» commentò, masticando e rivolgendomi uno sguardo truce.
Sorrisi: quella sì ch'era una scena buffa.
«Sei buffa» risi, portandomi una mano alla bocca per non lasciarglielo notare.
«Ti odio!» sbottò lei, arrossendo e continuando a mangiare. «Si può sapere per quale assurdo motivo ti sto aiutando?!».
«È quello che mi domando anch'io!» dissi, sarcastica; lei si girò e mi fece la linguaccia. «Oh, bene, ovviamente una reazione matura!».
«Gne gne» ribattè, sputacchiando qua e là saliva e cornetto.
«Guarda che stai sputando» le feci notare, quindi le lanciai un tovagliolo in faccia. «Pulisciti, zozza!».
Mi fissò truce per la seconda volta, quindi si pulì in volto, per poi riprendere a mangiare come se nulla fosse: per lo meno, era in silenzio. Lo dovevo ammettere: competere con me stessa era alquanto complicato! Insomma, entrambe avevamo la risposta pronta, era come se sapessimo già cosa l'altra stesse per dire! Però, lei non la smetteva di blaterare, e blaterare, e blaterare … Cominciavo a domandarvi se fossi anch'io così noiosa! Scossi la testa: quando saremmo tornati a casa? Liam, il nostro 'capo', sembrava essere sparito completamente: e dire ch'era Zayn quello a dormire di più! “Come torneremo a casa?” mi domandai, incrociando le braccia, portandole a poggiarsi sul tavolo; quindi, vi affondai il volto all'interno. Ero stanca di quel viaggio, mi aveva portato così tanta confusione in testa … Per non parlare di Louis: io lo sapevo, ero perfettamente a conoscenza del suo amore per Harry, ma continuavo a fingere che tutto andasse bene, che mi amasse. Perché … perché forse non volevo trovarmi a fronteggiare tutto quello? O perché, forse, non volevo ammetterlo? Aaaah, tutta quella confusione non mi piaceva!
«Ehi, va tutto bene?» mi domandò Eleanor, l'altra, ovviamente.
«Mmh, più o meno» risposi, alzando la testa solamente per voltarla nella sua direzione e riappoggiarla qualche secondo dopo.
«Che succede?» chiese, inclinando la testa e squadrandomi: sembrava preoccupata …
«Sono confusa, tanto confusa» bonfochiai, guardando fuori dalla finestra: eccoli, i Louis ed Harry 'futuristici', intenti a chiacchierare …
La ragazza si voltò, sgranò gli occhi e si mise in fronte alla mia visuale, non permettendomi di osservarli.
«Che cavolo stai facendo?» la guardai male mentre apriva le braccia, in seguito all'essersi infilata in bocca quel che rimaneva del cornetto.
«Non defi guardarli!» ribattè lei, riprendendo a sputacchiare. «Ti deprimi!».
«Stai sputacchiando di nuovo» risi, osservandola roteare gli occhi.
«Non mi fembra cofì importante!» disse, continuando a masticare.
«Io credo di sì, soprattutto per la mia incolumità!» ribattei, quindi mi alzai, presi il tovagliolo e le pulii le labbra, con uno sguardo divertito in volto: com'erano morbide al tocco …
Lei ingoiò e mi osservò incuriosita: p-perché non mi muovevo?! Le porsi il tovagliolo e mi sedetti, rituffando la testa fra le braccia, col volto in fiamme.
«E-ecco fatto, ora va decisamente meglio!» dissi, chiudendo gli occhi, strizzandoli, provando a cancellare la figura di cacca che avevo appena compiuto.
«Va bene ...» la sentii dire, quindi mi prese per un braccio. «Andiamo, dobbiamo farti parlare con Louis!».
«Ancora?!» domandai, esausta.
«Certo, devi riconquistarlo!» ribattè lei, quindi mi trascinò all'aperto, non permettendomi di protestare.
Mi lasciai trainare malvolentieri dalla sua mano sul mio avambraccio: uffa, non volevo parlargli! Cosa avrei dovuto dirgli? 'Scusa, non ti amo più ma dobbiamo stare insieme perché l'ha detto la mia vita precedente'?! Eleanor richiamò la loro attenzione, salutando Harry e Lou con una mano: ecco, era giunto il momento della 'resa dei conti'.
«Non voglio» tentai di allontanarmi, ma lei mi afferrò.
«E no, non vai da nessuna parte!» ribattè, quindi riprese a trascinarmi. «Buongiorno».
«Buongiorno ...» salutò Louis, poggiando lo sguardo su noi due, in seguito all'essersi alzato.
«Buongiorno» sorrise, invece, Harry. «Eleanor, noi dovremmo discutere di quella cosa, vero?».
«Quale cosa?» domandò lei stranita, corrugando le sopracciglia.
«Ma come quale, quella!» rispose lui e la trascinò via: ah, ecco, voleva solamente farci rimanere soli!
Un silenzio imbarazzante crollò tra Louis e me: non avevo la più pallida idea di cosa dirgli! Insomma, era ovvio lui non mi amasse più, ma non sapevo come comportarmi, e-
«Quindi ...» interruppe i miei pensieri. «come … come va?».
«Direi … bene» risposi, muovendomi un po' sui tacchi. «Te?».
«Bene ...» disse lui, guardandosi attorno: imbarazzante …
«Mettiamo in chiaro» cominciai, prendendo il coraggio a due mani. «Tu ami Harry, vero?».
«Ehm, già ...» rispose, alzando lo sguardo, dispiaciuto. «Scusa».
«Oh, non preoccuparti» ribattei. «Perché io non ti amo. Non più, almeno».
«Eh?» sgranò leggermente gli occhi: era così insolito?
«Già» alzai le spalle. «È da ieri. Forse è per quello che è successo, forse è per altro, non so … Ma non ti amo più; io, nei tuoi confronti, provo solo amicizia».
«N-ne sei sicura?» chiese, preoccupato: si preoccupava forse ch'io vi ero rimasta male in seguito alla scoperta ch'era gay?
Aww, che dolce … Ma anche no: non l'avrebbe baciato davanti ai miei occhi se fosse stato così.
«Sì, sicura al 120%, caro» annuii e sorrisi. «Quindi siamo a posto: tu hai Harry ed io … mi troverò qualcun altro, per ora mi godo la vita da single».
«Grazie» sorrise a sua volta, e mi abbracciò: non lo nego, mi sarebbero mancate quelle strette, molto …
Mi allontanai, risalendo la leggera collinetta che separava la villa dalla vallata ove Louis riprendeva a parlare con Harry: un momento, quello significava …
«Allora, com'è andata?» mi domandò l'altra me, arrampicandosi, quasi inseguendomi.
«Bene ...» risposi: cazzo, sentivo le lacrime agli angoli degli occhi!
Mi asciugai rapidamente quelle piccole goccie, guardando bene dal farmi notare.
«In che senso?» chiese lei, avvicinandosi e portando la sua mano sulla mia spalla, facendomi voltare. «Ehi ...».
«Non stiamo più insieme, ora lui ha Harry» sorrisi, mentre le lacrime prendevano a scendermi dal volto: non ero riuscite a trattenerle.
Era comunque stato una parte importante della mia vita, l'avevo amato come mai mi era capitato, era logico ch'io piangessi. E detestavo piangere per una persona, solo per una persona, solo per un vecchio amore … Mi sentii sull'orlo di un burrone: se avessi continuato a piangere, avrei accettato la fine della nostra relazione. “Non piangere, allora, ti prego, non farlo” mi sussurrò la mente.
«El ...» mi osservò sorpresa la mia alter-ego: “non ci riesco”.
Precipitai nel burrone: mi tuffai tra le sue braccia, triste, triste come non mai. Presi a piangere, a sfogarmi: non riuscivo a smettere. “Non voglio sembrare una poppante” mi dissi, ma niente, era impossibile fermare quelle lacrime …
«Ehi, va tutto bene» mi sussurrò lei, abbracciandomi a sua volta, stringendomi: ne avevo bisogno, avevo bisogno dell'affetto di qualcuno.
Avrei preferito qualcuno di meno petulante, noioso e meno … simile alla mia persona, ma andava bene comunque: era l'unica che mi era stata gentile, forse perché mi comprendeva, forse perché le ricordavo sé stessa, ma almeno si era sforzata di essere gentile. Improvvisamente, mi sentii in colpa per tutte le cose brutte che le avevo rivolto …
«S-scusami» singhiozzai, allontandomi leggermente. «P-per tutte l-le cose b-brutte che ti … ti ho detto».
«Non preoccuparti» sorrise lei, quindi mi scompigliò i capelli. «Va meglio ora?».
Annuii: non l'avrei mai ringraziata abbastanza per quello che stava facendo … 
 
Mi aveva tradito. Danielle, il mio primo vero amore, mi aveva tradito. Aveva preferito Nick a me. Senza dirmi nulla. Ed anch'io, dopotutto, l'avevo tradita a mia volta. Avevo baciato la sua vita precedente. Quello perché ... già, perché? Sentivo bisogno di affetto. Era forse quello il motivo? Immaginai di sì. In qualunque caso, avevo tradito la persona che più amavo. Che stupido ch'ero stato! Beh, anche lei aveva compiuto il medesimo gesto ... Ma era stato un bacio? Un dubbio mi saltò alla mente: come mi aveva tradito lei?
«Hai … hai detto che mi ha tradito, giusto?» domandai alla riccia accanto a me, e lei annuì. «In che senso? L'ha baciato?».
«Ehm, non proprio» arrossì lei: non mi dire … «Li ho visti baciarsi e … e poi, insomma, ho udito dei gemiti e, beh, credo abbiano continuato ...».
«Ah, questa poi!» sbottai: aveva fatto sesso con lui!
Dire che fossi incazzato era poco: perché?! Perché mi aveva tradito, non le bastava dirmi in faccia 'non ti amo'?!
«Liam, va tutto bene?» mi domandò, preoccupata.
«Sì, sì ...» sospirai: non andava bene.
«So che dev'essere dura in questo momento, ma … devi attraversare questa fase, andare da lei e domandarle il motivo» disse, osservandomi. «Dovete chiarirvi».
Annuii: aveva ragione, completamente ragione … ma vi sarei riuscito? Insomma, eravamo stati fidanzati per tutto quel tempo …
«Ce la farò?» domandai, più a me stesso.
«Su, su, vi riuscirà, Payne» sorrise lei. «Io credo in lei … se questo può aiutare».
«Aiuta moltissimo ...» sorrisi a mia volta: era bello avere qualcuno dalla propria parte, soprattutto se così somigliante alla ragazza che ancora amavo ...
«Bene, perché credo sia giunto il momento di reagire» si alzò e prese il mio braccio, tirando la mia persona su. «Andiamo?».
«Andiamo» dissi, lasciandomi trascinare dalla sua persona, essendo a conoscenza del luogo nel quale si trovavano.
Perché le avevo creduto? Perché l'avevo conosciuta da poco, non avevo fatto niente di male nei suoi confronti, non cercava vendetta. Vero, lei amava la mia vita precedente: appunto, non me, la mia vita precedente. Non avrebbe mai distrutto il rapporto tra me e Danielle per prendere il suo posto. In più, sentivo di potermi fidare di lei. Forse perché era stata gentile con me, forse era stata la sua somiglianza con la ballerina a farmi pensare quello, ma mi fidavo. E poi: sarebbe davvero scoppiata a piangere se avesse mentito? La riccia mi condusse per i corridoi della villa, giungendo, infine, davanti alla porta della sala da tè, chiusa. Alzò lo sguardò sulla mia persona, come a chiedermi conferma; annuii, quindi lei mi strinse la mano più forte e bussò con l'altra.
«Danielle, sei lì?» domandai, tentando di mantere un tono di voce calmo, lasciando la mano della ragazza alla mia destra.
Rumore di piedi, di oggetti che cadono e di tazzine: una Danielle dei miei tempi si affacciò sorridente alla porta, con la maglia sistemata alla bell'e meglio, i capelli arruffati ed il volto arrossato.
«L-Liam, ciao!» balbettò, quindi notò la ragazza. «B-buongiorno anche a te, D-Danielle».
«Buongiorno» sorrise lei: qualcosa sembrava cambiato nella sua persona … «Prende il tè tutta sola?».
«O-oh, n-no» cominciò l'altra, spostandosi leggermente per lasciarci intravedere un uomo sorridente, anche lui rosso in volto. «N-no, v-vedete, c'è anche Nick … S-stavamo discutendo».
«Vedo» annuii l'altra, quindi si fece avanti. «Possiamo aggregarci?».
«A-aggregarvi?» sgranò lei gli occhi. «M-ma certo, en-entrate pure!».
«Grazie» sorrise beffarda la Danielle del passato, prendendo il mio braccio e trascinandomi all'interno della stanza, salutando Nick con un piccolo inchino. «Buongiorno, Nick».
«B-buongiorno» salutò lui entrambi, quindi alzò una teiera dal tavolino in fronte al divano sul quale era seduto. «Volete del tè?».
«Molto volentieri, grazie» accettò lei l'invito, quindi Nick prese a versare in altre due tazze il liquido scuro, mentre l'altra ragazza si accomodava accanto a lui.
Quel comportamento insolito assunto da Danielle non lo comprendevo: sembrava comportarsi come se nulla fosse, come se, semplicemente, avesse deciso di bere del tè in compagnia, come se non li avesse interrotti. Stava … recitando?
«Allora ...» cominciò, sorseggiando dalla sua tazza. «Come procede la permanenza?».
«B-bene» rispose l'altra Danielle, torturandosi le mani.
«E a lei Nick?» spostò il suo sguardo sull'uomo, intento a bere. «Immagino alquanto bene ...».
Lui quasi si strozzò, sgranando gli occhi prima di portarli in quelli della ragazza in fronte a lui: cosa aveva appena detto?! La guardai a mia volta, preoccupato, mentre Grimshaw si riprendeva, poggiando la sua tazza sul tavolino.
«P-perché lo immagini?» chiese, squadrandola.
«Beh, sa, non credo sia quotidiano andare a letto con una ragazza fidanzata, nonché ricca e, ammettiamolo, carina» sorrise: l'aveva detto!
In tre spalancammo gli occhi, in due arrossirono ed io impallidii: perché l'aveva detto?! Certo, dovevamo affrontare l'argomento, ma così in fretta, così-”Aaaaaaaaaaargh!” commentò la mia mente.
«D-di cosa vai parlando?!» domandò lui, nervoso.
«Oh, andiamo, è chiaro che, in questa stanza, vi siete appena dati un gran daffare» sorrise lei, inclinando la testa. «Per quale motivo mentite?».
«U-un g-gran daffare?!» arrossì nuovamente lui, spostando, solo per pochi secondi, il suo sguardo in quello dell'altra riccia.
«Che noia!» sbottò la ragazza al mio fianco. «Gli abiti sono completamente sgualciti, e la sua camicia è al contrario, segno che sono stati infilati molto rapidamente, quindi appena siamo entrati; le vostre voci sono roche, segno di piacere, appena provato, ovviamente, non può essere passato molto tempo se vi sono ancora; quel cuscino ...».
Indicò un cuscino alle loro spalle e i due si voltarono.
«È schiacciato, ma solamente in parte» riprese. «da sotto. Ora, se le vostre persone si trovano l'una accanto all'altra, non sfiorando neppure l'oggetto, com'è possibile che sia schiacciato? Semplicemente, nello stendervi sul divano, luogo ove avete appena fatto sesso, l'avete schiacciato con i vostri corpi, non badandovi. Altre prove? Danielle, per favore, sii meno ovvia: hai dello sperma sul labbro inferiore. Sei disgustosa, pulisciti. Per non parlare di quel gonfiore: calma il tuo amichetto, Nick. Per il resto, le vostre tazze sono completamente vuote, non ho neppure idea di cosa tu fossi intento a bere mentre discutevamo! E vogliamo forse parlare dell'odore alleggiante per la stan-».
«Basta! Ti prego!» scoppiò Nick, portandosi le mani alla testa. «Hai … hai ragione, ma basta!».
«Nick!» lo rimproverò la ragazza accanto a lui, quindi spostò lo sguardo sulla mia persona.
Non sapevo s'essere sorpreso più dal discorso di Danielle o dalla confessione di Nick …
«L-Liam, n-non è come sembra, i-io ...» tentò di spiegare, ma la interruppi.
«Mi hai tradito, Danielle, come altro dovrebbe sembrare?» domandai: ecco, oramai l'avevo accettato completamente, mi aveva tradito, la ragazza che amavo più al mondo …
«I-io ...» abbassò lo sguardo, arrossendo. «M-mi dispiace, Liam, n-non vol-».
«Oh, andiamo, non dirmi che non lo volevi, perché sennò non l'avresti mai fatto!» sbottai: 'non volevo', see, certo, come no!
«Liam ...» alzò lo sguardo, mentre lacrime prendevano a rigarle il volto: tsk, piangeva?
Era colpa sua, non doveva piangere. Mi alzai: quelle lacrime non volevo vederle, mi disgustavano …
«N-non andartene, t-ti prego!» mi pregò lei, avvicinandosi e prendendomi la mano: dopo tutto quello, voleva che non me ne andassi?!
«Quindi dovrei rimanere, perdonarti perché sei andata a letto con un altro uomo?!» le dissi, mentre lei si faceva piccola piccola.
«L-lasciami almeno spiegare ...» sussurrò, abbassando lo sguardo.
«Che cosa vi è da spiegare, Danielle?» domandai, sentendo le lacrime farsi vicine. «Che ami lui? Lo preferisci alla mia persona? Che io non ti basto?».
Rimase immobile, aggrappata alla mia camicia, e non rispose.
«Appunto» dissi, quindi uscii dalla stanza: l'avevo lasciata, Danielle Peazer ed io non stavamo più assieme.
Presi a camminare per i corridoi, prima lentamente, e poi corsi: mi sentivo vuoto, troppo vuoto. L'avevo amata, eccome se l'avevo amata, ma lei niente! Mi … mi aveva tradito, antecedendo i suoi sentimenti ai miei, senza dirmi nulla. Perché?! Perché non me l'aveva detto, per quale assurdo motivo non mi aveva lasciato prima di quello?! Le lacrime mi rigarono il volto, ma non mi fermai: continuai a correre, lasciandomi tutta quella storia alle spalle. Non volevo più saperne niente di lei, niente di NIENTE! Andai a sbattere contro qualcuno: ma cosa …?
«Liam!» esclamò sorpreso: era un uomo, la voce era familiare … «Liam che è successo?».
Mi tirò su, quindi mi asciugò le lacrime, che m'avevano appannato la vista: Zayn …
«D-Danielle ...» tentai di spiegare, ma niente, ripresi a piangere.
E poi, era giusto raccontar lui quello che m'era accaduto? Forse era più giusto così, forse era stato il karma a donarmi quel tradimento. Dopotutto, io avevo ferito i suoi sentimenti, non era più giusto così? Il moro mi abbracciò, cullandomi quasi, sussurrandomi che andava tutto bene: perché? Perché si comportava così? Io l'avevo ferito …
«Z-Zayn, p-perché?» domandai lui, tra i singhiozzi. «P-perché ti … ti comporti bene con me?»
«Perché sono tuo amico» sorrise lui: quella sua gentilezza … non potevo, non potevo accettarla!
«M-ma io-» tentai di ribattere, ma lui scosse la testa.
«Non preoccuparti, io sto bene» disse, senza perdere un sorriso dolce dal suo volto. «Racconta, che è successo?».
Rimasi in silenzio, abbracciandolo: non riuscivo ad ammetterlo, era complicato …
«D-Danielle ...» presi il coraggio a due mani. «... mi ha tradito».
L'avevo ammesso, avevo ammesso che la persona con la quale ero fidanzato … mi aveva tradito, ingannato, aveva scelto un altro alle mie spalle.
«Lei COSA?!» sgranò gli occhi. «Con chi?!».
«N-Nick ...» bisbigliai, mentre altre lacrime mi appannavano la vista.
«Cosa?!» s'infuriò lui. «Credevo fosse gay!».
«Siamo in due» bonfochiai.
«Liam, se ti ha tradito significa che non ti merita!» disse, allontanandomi leggermente dalla sua stretta. «Devi lasciarla».
«L-l'ho fatto ...» abbassai lo sguardo: già, ero solo, ora …
«Benissimo! Però» cominciò lui, asciugandomi le lacrime. «devi smetterla di piangere per quella, ok? Non ti merita, quindi non si merita neppure le tue lacrime».
«Zayn ...» alzai il volto, quindi lo abbracciai nuovamente, stringendolo. «Grazie».
«Di nulla, Liam» sussurrò lui, rispondendo alla stretta. «Tutto per un amico».
Già, per un amico … Era dura sapere che lui mi amava ma ch'io non riuscivo a vederlo in modo diverso dall'amicizia. Mi dispiaceva per lui, ma cosa vi potevo fare? Non potevo costringere il mio cuore ad amarlo …
«M-mi dispiace per ieri sera» gli dissi, senza smettere di abbracciarlo.
«Va tutto bene» sorrise lui. «Non preoccuparti».
Mi allontanò leggermente, mostrandomi il suo volto confortante: non l'avrei mai ringraziato abbastanza …

Ssssssssssalve :D *da da dan(?)* Alloooooooooooooooooooora. Bromance. Eheheh. Chissà se la Ziam sarà vera o sarà solamente una bromance, kana ... (chissà) *tonight I wanna show you off* Ok, mi ammazzerete lol Anyway, mi sono ritrovata, rileggendo il capitolo, a pensare a quanto siano cambiati i personaggi, nonché la storia, dall'idea originale. *oddio, non riesco a concentrarmi con 'Something about swagger' lol* Per esempio, Danielle era meno forte, all'inizio. Invece, andando avanti, mi sono ritrovata a raccontarla come una ragazza che sa il fatto suo, forte e decisa: qui, come vedete, ha descritto i particolari da lei osservati, il tutto in pochi secondi. Probabilmente sarete rimasti sconvolti dal suo ragionamento lol In poche parole: ecco Danielle Styles, bitches (?) ;) *is a Beauty and a Beat ...* Ok, non riesco a concentrarmi çwç Non so neppure che domanda farvi lol *anche perché non m'avete cagata per niente lo scorso capitolo çwç* Eeeeee quindi ... niente, direi che possiamo andare avanti ... No, aspettate. So che vi aspettavate chissà che reazione da Eleanor, ma io ho pensato a questa perché ... beh, perché sì uu E dire che ho anche pianto scrivendo la sua parte :') lol Mi sta molto simpatica :3 uu

Cosa ne pensate? Credete *the way I follow my heart* che El abbia reagito male? Vi aspettavate World War III? lol E cosa ne pensate della reazione di Liam? E' la sua ad essere esagerata? Scrivetemi cosa ne pensate :3 Accetto anche un 'Sono troppo seria per queste cose." *scritta mentre l'autrice ascolta The Serious Song, i baffi di Liam sono seri ùù*

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry *moglie <3*, bonafedestyilnson e Partenopea *che mi legge nel pensiero o.o* per la recensione :3; i 26 che preferiscono la storia, i 4 che la ricordano e i 30 che la seguono :3 Mmh, non so perché mai in questo periodo mi sembrate un po' ... lontani. E' forse la scuola? Boh, forse sono io che esagero ... *si nasconde in un angolino*

Oggi sono andata a scuola con un paio di guanti fino al gomito con le ossa da scheletro sopra: li adoro, sono fhafihasiajdhsjdahfsòp *-* Però mi hanno riso contro per quello: cosa minchia volete? Fino a prova contraria, mi posso mettere qualunque cosa, purché mi copra e non mi faccia sembrare 'na puttana, e credo che dei guanti rientrano in questa categoria, o sbaglio? Quindi: non mi rompete le palle :D #muchlove No, seriamente, c'era questo che continuava a ripetermi 'Che ti sei vestita per Halloween?': AHAHAHAHAHAHAHAHAHA, MA CHE BATTUTA DIVERTENTE, AHAHAHAHAHAHAHAHAHA ma anche no. Mi ha rotto le scatole per tutto il tempo da quando se n'è accorto a quando sono tornata a casa: E CHE PALLE! Porca puttana, sono dei semplici guanti! Sono contenta, per lo meno, di avergli mostrato tutta la mia felicità per quel suo comportamento alzando il dito medio ^-^ *non lo fa molto spesso fuori da casa* Del tipo che gliel'ho messo in fronte mentre gli passavo davanti e lui mi ha guardato strano perché sorridevo lol | Alloora ... niente, ultimamente passo le giornate su questo blog (
http://life-timestuckinsilence.tumblr.com/) ... Vi consiglio di guardarlo, è molto interessante, soprattutto per il proprietario lol Che poi ... quell'URL, seriamente? Ok, ci vuole tutte morte, ovvio, ok, vado a suicidarmi. (Niall: maddai, è solo un nome ...) PORCO CANE, E' PARTE DI READ ALL ABOUT IT! çwç Tipo che la sua ask si chiama 'Ask the boyfriends': ANDIAMO! T.T Non puoi farmi questo çwç *you might be with her, but I think we could work ... ma anche no, la canzone non fa così ewe* | Vi siete mai soffermati su Same Mistakes? Io sì, ieri, dopo aver letto un post su quel blog. In pratica, se ci pensate, non l'hanno mai cantata live, no? E che vi è di male in quella canzone da non poter essere cantata live? Che è noiosa? Ma anche no, amo quella canzone, è stupenda. Quindi ... perché? Analizziamola. Parla di una coppia ... che ha problemi ... e che sta cercando di risolverli, che vuole risolverli, no? Mmh, interessante ... (Niall: guarda che non capiranno niente perché non l'hanno mai detto, è su quella pagina) Vero D: Beh, io ci ho provato uu"

PUBBLICITA' TIME!!! :D Mia moglie ha scritto un OS Song-fiction Larry, mi piacerebbe che la leggeste perché è veramente bella :3 Ecco il link :3 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1336247&i=1 Ne ha anche scritto un'altra, che però non ho letto, ma già che ci siete ... lol Ecco qua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1339354&i=1
 Spero vi piacciano :3

Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaado a fangirleggiare dietro a life-timestuckinsilence *kjdhadffiughufighuigheioghjweiofghilughe* e a leggere i capitoli che ha postato mia moglie uu
Grazie a chiunque leggerà & recensirà :3
ClaraBB98 & Niall :)

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Say What You Mean And It Turns To A Fight ... ***


Say What You Mean And It Turns To A Fight ...

Note: normale a sinistra parte prima ---> Niall passato POV; normale a sinistra parte seconda ---> Zayn passato POV
Canzone: Ships In The Night by Mat Kearny (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=-nCXekqiqNo)
Rating:
verde. Capitolo triste & fluff *più che altro per la parte con Liam lol*. Ziall shippers ... non è il capitolo migliore, veramente lol Buona lettura :3


 27 settembre 1895. Era quella la data nella quale decisi di partire con il corteggiamento di Tomlinson. Erano passati … abbastanza giorni da quel ricatto, dovevo pensare ad un piano. Decisi di avvicinarlo e cominciare a parlare con lui, mi parve un buon approccio iniziale. Parlargli, discutere, trovare un argomento che interessasse entrambi. Insomma, cominciare dalla semplice amicizia. Seduto al tavolo della sala da pranzo, intento ad ultimare la colazione, elaboravo un piano di conquista: ma io non avevo mai provato a conquistare qualcuno! Fortunatamente, il mio alter-ego del futuro mi diede qualche consiglio, suggerendomi, appunto, di partire con il diventargli amico, per poi passare ad altro: non mi ero fatto scrupoli nel rivelar lui l'intera storia di Zayn, alla quale reagì un po' stranito.
«Però è stato crudele da parte sua» corrugò le sopracciglia, addentando un altro cornetto, il terzo, forse.
«Già ...» abbassai lo sguardo: non mi piaceva quell'argomento, mi deprimeva non poco.
«Un momento, quindi a te … piace Malik, giusto? Beh, il tuo» constatò Niall, osservandomi.
«Sì ...» sospirai: l'amavo, che vi potevo fare?
«Oh, quindi … ehm … siamo in due, più o meno ...» arrosì: eh?
«Anche a te piace Zayn? … Il tuo?» chiesi, alzando lo sguardo: bene, quell'amore sarebbe quindi continuato?
«Eh già ...» sospirò a sua volta.
«Non ricambia, eh?» annuì, abbassando il volto. «Ti comprendo ...».
«Già … Però, ieri sera ...» cominciò, quindi tornò rosso. «ci … ci siamo baciati ...».
«Uao, che fortuna!» sorrisi: per lo meno lui non era stato costretto nonché ricattato in seguito.
«Lo so» esultò. «E per anche due volte! La prima è stato LUI a baciarmi, mentre, beh, per la seconda mi sono fatto un po' di coraggio … ma lui ha risposto e non si staccava!».
«Complimenti» risi, quindi diedi lui una pacca sulla spalla: per fortuna, almeno lui sarebbe stato ricambiato … forse.
Insomma, anche il 'mio' Zayn, probabilmente, mi amava, ma lo nascondeva. Non ero molto sicuro di quel ragionamento, avevo bisogno di conferme. Ma s'era intento a celare il suo amore, come le avrei trovate? Ringraziai la mia reincarnazione per i suggerimenti e mi diressi all'aperto, cercando Louis con lo sguardo: eccolo, con due Eleanor … Sarei riuscito a discutere con lui? Beh, sicuramente non in quel momento: si era appena alzato, prendendo Harry per mano, e si stava dirigendo da Liam … Per quale assurdo motivo? Li seguii di nascosto, sperando non mi vedessero, quando …
«Buongiorno fratello!».
Quasi saltai per lo spavento, quindi mi voltai: Danielle!
«D-Danielle, mi hai spaventato!» sgranai gli occhi.
«Volevo solamente rimembrarti che ...» quindi si avvicinò, sussurrando il resto della frase. «spiare è sbagliato».
«Ma tu lo fai ogni giorno!» ribattei: era una stalker lei!
«È differente, io osservo, non spio» mise il broncio. «Ora, se vuoi scusarmi».
Detto questo, si allontanò, prendendo la direzione per la quale erano andati Harry e Louis: io non potevo seguirli ma lei sì? Scossi la testa e voltai l'angolo, incrociando lo sguardo di Liam: cavolo!
«Niall, buongiorno» mi sorrise, stenendendo qualche panno.
«B-buongiorno Liam» lo salutai, avvicinandomi: era il mio fidanzato, non potevo non intrattenermi, anche se per poco, con lui.
La sera precedente l'avevamo trascorsa a chiacchierare, soprattutto con l'altro me, e nient'altro, a parte diversi baci. Ero andato a letto con Malik ma non col mio fidanzato, non era forse assurdo? Non comprendevo s'era lui a non desiderarlo o se avesse paura ch'io non fossi pronto …
«Come va?» domandò, prendendo la mia mano e portandomi dietro le lenzuola, in modo che le persone non riuscissero a scorgerci.
«Bene ...» sospirai, abbassando il volto: dovevo avvisarlo. «Liam, io … devo cominciare con … sai, Louis ...».
«Oh, comprendo ...» disse lui, quindi alzò il mio volto. «Ehi, va tutto bene, ce la puoi fare».
«L-lo sai che, se vi riesco, lui … lui farà di tutto per allontanarci?» domandai: possibile non ne fosse per niente infastidito?
«Sì, lo so ...» sussurrò lui. «Ma io non ti lascerò andare, mai. Potrà anche metter contro di me l'intero reame, io non ti lascerò, va bene?».
Poteva esistere essere più dolce? Lo baciai, lentamente, gustandomi quel calore che solo l'affetto di qualcuno poteva donarmi: mi odiavo. Perché non potevo amare lui? Lui mi amava così tanto …
«Grazie Liam, grazie» gli dissi, asciugandomi le lacrime ch'erano cominciate a scendere.
«Su, non piangere, non conquisterai nessuno così» sorrise lui, ripulendomi il volto da quelle goccie.
Diedi lui un ultimo abbraccio, stringendolo forte a me: gli volevo bene, molto. Ma non l'amavo. E mi dispiaceva. Lo salutai, quindi uscii dal nostro 'nascondiglio', e Louis ed Harry mi passarono avanti, mano nella mano. Li osservai: quelle mani strette l'una nell'altra, come se non vi fosse cosa più giusta; quei sorrisi, quei veri sorrisi; e quegli sguardi che si scambiavano, quasi diffusi con occhi a forma di cuore, dei semplici sguardi che sembravano racchiudere tutto il loro amore … No, non potevo, non potevo dividerli! Forse erano riusciti a rivelar l'un l'altro di amarsi, giacché sembravano estremamente felici. Ed io non potevo rovinare quella felicità, ora che l'avevano raggiunta. Non per aiutare Malik. Mi allontanai da loro, camminai verso la foresta, lasciandomeli alle spalle: mi sarei sorbito un rimprovero da Zayn, ma non mi sarei mai permesso di dividerli nel loro momento di gioia. Arrivato nella foresta, a sguardo basso ne percorsi un tratto, finchè non sentii qualcosa strattonarmi e trascinarmi tra il fogliame.
«Ma cosa ..?!» protestai, quando notai un moro dallo sguardo accigliato in fronte alla mia persona. «Malik!».
«Ssh!» mi zittì lui, quindi si guardò attorno per poi riportare il suo sguardo su di me. «Si può sapere per quale motivo non sta combinando nulla?!».
«Io …» cominciai: se n'era accorto? «non posso».
«Cosa intende con 'non posso'?» corrugò le sopracciglia.
«N-non posso mettermi in mezzo a loro, li ha visti?» risposi, agitando le braccia. «Sono innamorati, non posso far loro questo!».
«E invece deve!» ribattè lui, squadrandomi. «Devo forse rimembrarle il ricatto?».
«N-no grazie ...» abbassai lo sguardo: perché mi trattava così male?
«Allora si muova, veda di fare qualcosa!» allargò le braccia.
«Ma io non posso!» protestai, subendomi un suo sguardo torvo. «Non li ha visti? Si amano, io … non posso rovinare la loro relazione!».
«Ovvio che li abbia visti! E secondo lei, per quale motivo dovevo richiedere il suo aiuto se non fossi a conoscenza del loro amore?» ribattè nuovamente. «Mi serve che lei ingelosisca Harry».
«No, non posso!» continuai: dovevo convincerlo, non potevo far loro del male. «Li ha scorti, no? Quindi ha notato che, finalmente, hanno compreso di amarsi, non posso decisamente far loro questo!».
«Se lei si fosse mosso prima, tutto questo non sarebbe capitato!» sbuffò Zayn.
«Prima quando?» domandai lui, stranito.
«Per esempio, ieri sera, prima che i due si dedicassero ad altro durante la serata!» rispose lui, fissandomi arrabbiato.
«Ad … altro?» chiesi: che avevano combinato i due?
«Sul serio?» roteò lui gli occhi. «Sesso, Niall, sesso!».
«A-ah» commentai: ed io cpotevo saperne?! «C-comunque, non ho agito prima perché ...».
Già: perché? Perché non mi ero mosso in precedenza? Aveva ragione Malik, se mi fossi deciso prima in quel momento non avrei avuto tutti quei dubbi!
«Perché …?» attese lui il resto della frase.
«M-mi dispiace, n-non ne ho idea!» ultimai, stravolgendo la frase: faceva male, anche troppo, essere trattato così …
«Styles, se non si muove sarò costretto a rivelare al suo … fidanzato quello ch'è accaduto, lo sa questo, vero?» assottigliò gli occhi, puntandomeli: com'era gelido quello sguardo …
Sentii le lacrime pronte a scendere, ma tentai di non lasciarmi soffocare da esse.
«S-sì, ne sono a conoscenza» sussurrai, abbassando lo sguardo.
«Bene, quindi veda di muoversi» mi disse, freddo.
«Ma lor-» provai a protestare nuovamente.
«Niente 'ma'! È un patto, ricorda?» ribattè lui.
«Sì, ricordo ...» bisbigliai: detestavo tutto quello, odiavo tutto quello. «La odio ...».
«Non è vero, lei mi ama» roteò gli occhi: era vero, anche troppo.
«Già, e detesto amare lei piuttosto che Liam» sputai: mi odiavo.
 
«Già, e detesto amare lei piuttosto che Liam» disse.
L'aveva ammesso: era la prima volta che lo ammetteva, che diceva di amarmi … Perché ne rimasi così … sorpreso? Insomma, ne ero già a conoscenza, sapevo mi amasse. Allora per quale motivo sgranai gli occhi ed arrossii? Mi amava: lo sapevo, cavolo, perché reagivo a quel modo?! Si voltò, deciso ad andarsene: avevo rivolto lui così tante parole brutte quel giorno, eppure lui continuava ad amarmi. Perché? Perché non la smetteva? Certo, doveva mandare avanti il ricatto, ma perché non abbandonava quell'amore? Non l'avrei mai ricambiato, lo demoralizzavo ad ogni nostro incontro, ero andato a letto con lui per un altro … ma lui continuava ad amarmi! Perché? Ero bello, affascinante, va bene, quello lo comprendevo, ma lo trattavo decisamente troppo male. Perché continuava a provare quei sentimenti nei miei confronti? Notai il suo sguardo azzurro, annacquato, rivolto verso la mia persona, fermo, immobile: per quale motivo mi osservava? Mi osservò interrogativo, quindi spostò il suo sguardo sul suo braccio, ove compresi: avevo preso il suo braccio, involontariamente, e non permettevo lui di andarsene. Andai nel panico: perché l'avevo afferrato? Desideravo dir lui altro? “Magari scusa?” provò la mia mente: e se fosse stato quello?
«Io ...» cominciai, abbassando il capo, leggermente rosso in volto: non volevo trattarlo male, dopotutto, non se lo meritava … «Mi dispiace ...».
Lui sgranò leggermente gli occhi, quindi lasciai la presa e si allontanò, abbandonandomi solo in quella foresta: non le avrebbe mai accettate le mie scuse, n'ero a conoscenza. Mi detestava troppo per come l'avevo trattato. Ma non avrebbe smesso di amarmi. Non so perché, ma n'ero certo. Forse perché, s'era riuscito a portare avanti quel sentimento in seguito al ricatto, immaginavo vi sarebbe riuscito anche quella volta. O forse vi speravo solamente … E perché vi speravo? Per portare avanti il piano? O … mistero, non ne avevo idea. Mi sedetti sull'erba, ancora con lo sguardo in basso: non volevo dir lui quelle cose … Ero stato crudele, anche troppo. Mi avvicinai le gambe al petto e mi osservai attorno: era davvero giusto tutto quello? Era davvero giusto ferire una persona, ricattarla e dividerne altre due solo per l'amore di un'altra? Solo per egoismo? “Ma certo che è giusto, Zayn. L'amore deve superare qualsiasi ostacolo”: vero, se ricambiato, però. E, nel mio caso, non lo ero. Quindi, la domanda tornò alla mente: era davvero giusto ciò che stavo compiendo? Non mi risposi, non riuscivo a rispondermi. O forse non volevo accettare di non essere proprio nella ragione ... 
«Malik, l'ho trovata, finalmente!».
Aprii gli occhi di soprassalto: mi ero addormentato in quel luogo. Chissà per quanto tempo avevo dormito … In qualunque caso, mi voltai, notando una Danielle sorridente accomodarsi accanto alla mia persona.
«Mmh, salve» mi stropicciai gli occhi, notando, solo in quel momento, la loro umidità: ma cosa …?
Portai una mano alle guancie: era bagnate anch'esse … Avevo forse pianto durante il sonno?!
«Ehi, come mai ha pianto?» domandò la ragazza, porgendomi un fazzoletto per asciugarmi: ecco, appunto.
«N-non ne ho idea ...» risposi, ripulendomi e rivolgendo uno sguardo preoccupato alla riccia accanto a me. «Che mi prende?».
Lei mi squadrò, preoccupata a sua volta.
«Ha per caso parlato con Niall del ricatto, come ci eravamo ripromessi di fare, quest'oggi?» domandò: sperai seriamente non si stesse creando fantasie su noi due …
«Sì, per-» provai a domandare, quando lei mi si avvicinò e mi abbracciò, permettendomi di spalancare gli occhi. «Danielle ...».
«So perché ha pianto, Zayn» mi sussurrò, mentre sentivo le lacrime pungermi agli angoli degli occhi: perché? «Va tutto bene ...».
«Ma ...» dissi, quando sentii le lacrime rigarmi il volto: perché piangevo?
Mi sentivo triste, eppure non … non comprendevo il motivo. Era forse perché Harry e Louis si erano dichiarati? Era quello il motivo? Ma allora perché lei non l'aveva tirato in ballo? E per quale motivo sentivo ch'era vero, lei era a conoscenza del motivo per cui piangevo? Lasciai scorrere le lacrime, aggrappandomi a lei: forse, mi avrebbe aiutato.
«Su, su» mi accarezzò i capelli. «Va tutto bene, non preoccuparti, ti ama ...».
“Mi ama”? Intendeva Harry? O … Niall? Non risposi, non commentai, mi lasciai semplicemente cullare da quella stretta e dalle sue carezze: era come avere una sorella maggiore, o una madre, che mi consolava … “Zayn, di chi parla?” mi domandai: non sapevo, come potevo? “Lo sai, invece”: no, non lo sapevo. La lotta con la mia mente fu rimandata a dopo: non mi pareva il momento adatto … Mi tornò alla mente un ricordo: il giorno nel quale andai a letto con Niall. Avvenne ciò che stava accadendo in quel momento: mi sentii vuoto, mentre piangevo, senza un motivo apparente. Il fattore in comune a quegli eventi? Niall Styles, anzi, me che provocavo dolore a Niall Styles. Ma … perché?

*soffia il naso* Eccoci qua con un nuovo deprimente capitolo di questa fan fiction! ... Ho pianto mentre lo scrivevo e mentre lo rileggevo. E dire che non avevo nemmeno Little Things di sottofondo lol #anyway In questo chapter, abbiamo un Niall che si detesta, un Liam dolcioso, una Danielle ... che continua ad essere saputella (scusa moglie çwç) e uno Zayn alle prese con moooooolti dubbi. Seriamente, sembra peggio di Niall quando tenta di capire se il moro lo ama lol Personalmente, mi piace come capitolo :3 Soprattutto il POV di Malik. Mi piacciono i personaggi che hanno dubbi, che si fanno domande ... peccato che non è arrivato ad una risposta lol Credo che ora sembri meno malvagio, non trovate? Prima avevo dato lui l'aria da cattivo della situazione. Ora, invece, mi sembra più ... boh, buono, normale ... non so se capite lol Anyway, è insolito che abbia utilizzato questa canzone per la Ziall quando ci sto scrivendo una Ziam sopra :') lol #nonvifrega Deeeeevo forse dire qualcosa? Non credo, quindi passerò avanti :3

Cosa ne pensate? Credete che Niall non dovrebbe detestarsi? E che Liam sia il fidanzato migliore al mondo? *io sì, chi mi regala un Liam Payne? *-** E ... beh, cosa ne pensate di Zayn? Mi piacerebbe davvero sapere come lo vedete :3 Quiiiiindi, lasciatemi una recensione là sopra e non qua sotto (?) :3 Accetto anche un 'Lo detesto perché è un cojone' anche se crederò seriamente che Niall vi abbia fregato il computer uu" lol

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: Papaya Horlik, Giusky_1D,
ILoveLarry, bonafedestylinson, PerfectFive & Partenopea per la recensione :3; i 27 che preferiscono la fan fiction, i 4 che la ricordano e i 31 che la seguono :3; i One Direction ed il fantastico Ed Sheeran per aver scritto una canzone degna dello scioglimento di milioni di persone :') Grassie :3

Little Things è perfetta, ok? Ok. | Stamattina non volevo andare a scuola. Non tanto per le lezioni *anche perchè erano due di inglese, per lo più il compito, e due di assemblea di classe*, quanto per il fatto che alle 9 sarebbe stata mandata per la prima volta in radio Little Things. *anche se poi è uscito il video-lyrics prima lol* Così, quando il terzo pullman non si faceva vedere *non avevo preso i precedenti perché strapieni*, ho cominciato a pensare fosse un segno del destino *in cui manco crede, ma vabbè lol*. Se non sarei riuscita a prendere il pullman delle 7.30, allora non sarei neppure riuscita ad arrivare a scuola, quindi avrei potuto passare la mattinata a computer! Arrivata a casa, dopo aver avvisato mia madre, me la sono ritrovata davanti che sbraitava dovessi prendere il pullman delle 8.30: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH ma anche no. Quello era un segno del destino, non potevo lasciarmelo sfuggire èè Così ho deciso di: uscire, andare alla fermata, aspettare il pullman e, quando sarebbe arrivato, non prenderlo; quindi, avvisare mia madre che non era passato *anche sull'orario sono stata precisa uu 8.43, nè troppo presto, nè troppo tardi* e tornare a casa felice e contenta! Mi sembrava perfetto, quando ... tornata a casa, lei mi dice che mi avrebbero accompagnato lei e mio padre. In pratica: tutto quel piano era andato in fumo in qualche secondo. 'Fanculo. Sperando che la mandassero anche sui canali italiani collegati, ho lasciato Radio Kiss Kiss per tutto il viaggio, sorbendomi 'na quarantenne nostalgica senza giungere a niente çwç Durante l'ora di assemblea avevo provato ad ascoltarla, ma niente: non mi prendeva il VEVO :') Poi, all'uscita, mi è venuta in mente l'idea di andarci da Safari. Così, mi sono fatta la strada dalla fermata a casa mia piangendo per la perfezione della canzone :') Sono entrata in casa in lacrime, con Little Things sparata a mille: non riuscivo a sentire niente e, siccome non volevo farmi vedere così, mi sono chiusa velocemente in bagno. I miei genitori si sono presi un colpo lol Credevano fosse successo chissà che! lol *sono fantastica eheheh* | CHI STA BALLANDO PER L'INTERA CASA SAPENDO CHE I ONE DIRECTION SARANNO IN ITALIA A MAGGIO???? IOOOO!!! :D Credo di essere l'unica del Sud a gioire così tanto lol 1. Perché, comunque, faranno un concerto in Italia e sono stra-contenta che finalmente ci abbiano cagato, nonché per tutte le directioner che riusciranno ad incontrarli! :3 and 2. Mio padre ha detto che, se studio, se mi comporto bene, se aiuto in casa e se ci sono i soldi ... MI MANDA!! *-* Certo, verranno loro con me, ma chissene, l'importante è che potrò vederli! *^* Mi dispiace per quelle che non ci riusciranno D: E potrei anche essere una di loro ... *anche perché c'è la comunione di mia sorella quest'anno ed è lì vicino çwç* Insomma, non so se essere eccitata che potrei incontrarli o depressa che non li incontrerò mai :') lol *si nasconde in un angolino preoccupata*

Bene, vado a rispondere a qualche messaggio :3
ClaraBB98 & Little Things :)

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** When Your Hopes Crashes Down ... ***


When Your Hopes Crashes Down ...

Note: Louis passato POV
Canzone: The Gift Of A Friend by Demi Lovato (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=UsiCoIZPY3Y) *anche se non va molto bene per la parte finale, per quella sarebbe meglio Magnet by Hatsune Miku e Megurine Luka (link: http://www.youtube.com/watch?v=egxSBhfjcTU) ma solo per la musica*
Rating: ...
verde? Giallo? Boh, uno dei due lol 'Sto capitolo fa cagare c: Buona lettura lol
Ps. Per Partenopa: questa sarebbe più o meno l'idea su Harry ed il suo sedere (?). Hai avuto una bella idea, ma l'ho realizzata male, perdonami çwç


 Mano nella mano, l'uno accanto all'altro, sorrisi contenti, sguardi innamorati: era quello che avevo sempre sognato, ed ero così contento si stesse realizzando in quel momento … Strinsi un po' più forte la mano al riccio, quasi a non permettergli di andarsene: lo desideravo tutto per me, era sempre stato così, non se ne sarebbe andato facilmente. Lui mi sorrise, mi porse un altro dei suoi squarci di meraviglia che solamente sul suo volto potevano comparire, accompagnato da uno sguardo tenero: quanto l'amavo? Portai dolcemente le mie labbra sulle sue, coinvolgendole in un piccolo bacio, sorridendo alla fine di esso: quello, tutto quello, non era forse perfetto? Sempre stringendo la sua mano, lo portai ai piedi di un albero, quindi mi accomodai, invitandolo a prendere posto accanto a me, gesto che non compì: rimase lì, in piedi, imbarazzato.
«Vi è forse qualcosa che non va, Harry?» domandai, preoccupato.
«N-no ...» rispose lui, senza, però, muoversi.
«Non vuoi sederti?» chiesi. «Se preferisci continuare a camminare ...».
«Io … n-non proprio ...» disse lui, vago, osservandosi attorno; quindi, portò la sua mano sul fianco, quasi a massagiars-… oh.
«Provi dolore al fondoschiena?» domandai, schietto, ridacchiando: lui divenne rosso in volto ed io mi alzai, ridendo. «Ti avevo detto che era troppo!».
«M-ma i-io ...» tentò di spiegarsi: non era forse l'essere più tenero sulla superficie terrestre?
Mi avvicinai e lo presi in braccio, mentre le sue gote si coloravano ancor più.
«L-Lou!» protestò lui, aggrappandosi alla mia persona per non cadere.
«Troviamo un luogo più comodo?» gli soffiai sulle labbra.
«T-tipo?» domandò lui. «Una catasta di cuscini?».
«O il tuo letto ...» proposi: non vi era malizia nelle mie parole, stranamente.
«Lou, non ho molta vo-» cominciò, imbarazzato, ma lo interruppi.
«Lo so, lo so» sorrisi: le intenzioni che lui pensava la mia persona avesse non erano esatte. «Voglio solamente passare del tempo a coccolare il mio fidanzato, si può?».
«Oh ...» arrossì nuovamente lui, abbassando il volto. «S-sì ...».
«Allora, va bene?» domandai; in conferma, lui mi sorrise, portando le sue labbra sulla mia guancia.
«Sarebbe perfetto ...» mi sussurrò, quindi lo baciai, lentamente, dolcemente: stavo forse sognando?
No, non ero in un sogno, non ero intrappolato in una mia fantasia molto simile alla realtà: lui era mio, mi amava e potevo baciare quelle sue labbra senza dover indossare una stupida maschera! Salii le scale che portavano al piano superiore senza che il suo sguardo si spostasse dal mio volto: avere quei campi verdi nei quali più e più volte mi ero perso puntati su di me, era stupendo, magico, quasi incredibile. Stava accadendo, stava avvenendo davvero: io, Louis Tomlinson, ero riuscito a fidanzarmi con Harry Styles, il ragazzo per il quale, da ben cinque anni, provavo un amore immenso. Dopotutto, i sogni si potevano avverare. E non era forse la sensazione migliore al mondo, il riuscirne a realizzare uno? Sì, insieme all'amare ed essere ricambiati.
«Come mai sorridi?» mi domandò il riccio, mentre, portando attenzione a non provocar lui dolore, lo stendevo sul letto: avevo, involontariamente, sorriso a quei pensieri …
«Sorrido perché ti amo ...» soffiai sulle sue labbra, quindi le travolsi in un bacio tenero, infondendole del mio amore, desideroso di far comprendere a quel ragazzo quanto lo amassi.
«Ti amo anch'io» mi rispose, portando una mano tra i miei capelli, accarezzandoli. «Ti amo tanto, Boo ...».
«Sai quanto ho desiderato udire queste parole?» sorrisi, baciando lui la fronte e stendendomi a mia volta nel letto, accanto ad Harry, il quale si spostò poco più in là per permettermi di compiere il gesto.
Lui sorrise, unendo le nostre labbra nuovamente e lasciandosi coccolare dalla mia mano tra i suoi ricci: perfezione, era forse quello la descrizione della parola?
 
Voci, molte voci, provenivano tutte dalla sala da pranzo: una riunione? Erano le 4 del pomeriggio e, da quel che pareva, le nostre reincarnazioni si erano riunite per discutere: di cosa stavano discutendo? Senza far notare la mia presenza, mi avvicinai alla porta: e se avessimo compiuto qualcosa di sbagliato nei loro confronti e si stessero lamentando?
«Che succ-» provò a domandare il riccio accanto a me, ma lo zittii con un indice sulle sue labbra e rimasi in ascolto.
«Allora Liam?» squittì impaziente una voce femminile, probabilmente Eleanor.
«Io … Non ne ho idea» sospirò il ragazzo interrogato, sedendosi. «Non ho idea del come siamo arrivati, né del come potremo tornare, mi dispiace».
«... E quindi? Che si fa?» chiese Malik.
Calò il silenzio: quindi, era quello l'argomento, eh? Li comprendevo: chissà com'era complicato per loro il dover rimanere intrappolati in un'epoca alla quale non appartengono … Dovevamo aiutarli, in qualche modo, insieme saremmo riusciti a trovare una soluzione, no?
«Pensavo ...» cominciò Perrie, lentamente. «perché non proviamo a controllare i luoghi nei quali ci siamo ritrovati? Forse troveremo qualcosa ...».
«Buona idea!» approvò Liam.
«Possiamo darvi una mano?» proposi, entrando nella sala come se nulla fosse.
«Certo! Grazie» sorrise il medesimo, in seguito ad un paio di secondi di stupore generale per la comparsa della mia persona e di Harry.
«Andiamo, allora» sorrisi a mia volta e avvisammo gli altri del piano, includendoli: ognuno, con il proprio alter-ego, si sarebbe spostato nel luogo ov'era apparso; per quelli senza vita passata, domandammo aiuto alla servitù, cosicchè né Perrie, né Nick sarebbero stati costretti a rimaner soli.
«Mi mancherai, Hazza» sussurrai sulle labbra di Harry, il quale mi diede un bacio leggero.
«Mi mancherai anche tu, Lou» sorrise tristemente, quindi si fece portar via dal suo simile.
«Vieni Louis?» domandò la mia reincarnazione; annuii e lo seguii.
Il punto nel quale aveva compreso di non essere più nella sua epoca era accanto ad un albero della foresta, non molto lontano dal giardino principale.
«Qui?» domandai, stranito: com'era possibile fosse apparso nel bel mezzo del niente, così, all'improvviso?
«Già» annuì lui, quindi si spostò contro la corteccia dell'albero. «Ricordo di star camminando nel bosco, cercando Harry, e di essermi ritrovato in fronte alla villa messa a nuovo, nient'altro».
“Bene ...” commentai: era praticamente comparso dal nulla! Com'era possibile? Della musica mi permise di riprendermi e voltarmi: l'iPhone dell'altro me vibrava, lui lo estrasse dalla tasca, lo sfiorò e se lo mise all'orecchio.
«Pronto?» chiese: cosa …? «Harry! … No, niente, non ci siamo arrivati, voi? … Ah, capisco. Vabbè, non importa. Sai niente degli altri? … Ok, chiamo Liam e vedo come è andata a lui, ciao amore».
Lo osservai stranito per tutta la durata di quella … chiacchierata? Questo finché lui non toccò nuovamente l'oggetto e sospirò, accorgendosi in seguito della mia persona.
«Che c'è?» domandò, confuso.
«Come è riuscito a parlare con Harry da qua …?» chiesi a mia volta: era forse quello il 'potere' dell'insolito oggetto?
«Beh, vedi, con questo puoi chiamare, quindi contattare qualsiasi altro … beh, diciamo suo simile, compreso? Così potrai parlare con il proprietario anche quando non siete l'uno accanto all'altro» spiegò, sorridendo.
«Quindi funziona come un telefono?» continuai, incuriosito.
«Più o meno, con questo puoi chiamare ovunque tu ti trova» rispose.
«Bello» commentai.
«Ora, scusami, ma dovrei chiamare Liam ...» disse pensieroso, quindi tornò al suo iPhone e, dopo diverse ditate, lo portò nuovamente all'orecchio. «... Ehi, ci sono novità? … Neanche da noi e dagli Harry, purtroppo … Sì, ok, ci vediamo in sala da pranzo, ciao».
«Dobbiamo andare in villa?» domandai, mentre lui riponeva l'oggetto nella tasca dei suoi rossi pantaloni.
«Già, incontreremo gli altri e chiederemo se hanno qualche novità» rispose, quindi ci incamminammo e raggiungemmo l'edificio.
 
«Qualcuno ha novità?».
All'interno della villa, eravamo tutti riuniti nella sala da pranzo, scambiandoci informazioni. O, più che altro, scaldando la sedia: nessuno aveva trovato niente, non avevamo la più pallida idea di come fossero arrivati là!
«Niente, eh?» si depresse Liam, sedendosi accanto alla nostra Danielle, intenta a meditare. «Come torneremo a casa se non sappiamo neppure come siamo arrivati?!».
«Su, su» lo consolò la riccia, ridestandosi da uno stato di trance. «Lo scopriremo, non preoccuparti».
«Speriamo ...» sospirò lui, sorridendo tristemente alla ragazza.
Il silenzio calò nella stanza, mentre ognuno pensava per i conti propri: come saremmo arrivati alla soluzione? Erano apparsi dal nulla, quella era la versione che chiunque aveva dato: Louis accanto ad un albero; Harry nel bagno, intento a controllare se quelli della villa funzionassero ancora; Liam nel salotto, come Eleanor, ma prima di lei; Zayn nell'ingresso, vicino alle scale, mentre aspettava che l'altro Hazza scendesse; Niall nella camera da letto della sua vita precedente; Danielle e Perrie si erano incontrate nelle cucine, ma una era apparsa nel corridoio e l'altra nel giardino; ed infine, Nick, si era ritrovato in un corridoio. Non avevano neppure collegamento tra loro i luoghi!
«Forse è meglio dormirvi sopra» propose l'altro Zayn, osservandoci.
La maggiorparte annuì ed ognuno, augurando buona notte, si diresse nelle proprie stanze.
«Dormi con me?» mi domandò il riccio, affiancandomi.
«Volentieri» sorrisi lui, baciandolo leggermente: quella sarebbe stata la nostra prima notte da fidanzati …
Aspettammo la mezzanotte coccolandoci un po', parlando, divertendoci, quindi Harry si addormentò: com'era tenero mentre riposava tranquillo e sorridente … Lo coprii con le coperte, quindi mi stesi accanto alla sua persona, osservandolo un'ultima volta prima di addormentarmi a mia volta. Sognai, quella notte. Ma non si poteva dire fosse bello, come sogno: era un … incubo. Sognai Harry, contento, che m'inseguiva; talvolta mi voltavo, e lo osservavo in tutta la sua bellezza, mentre correva. Mi voltai, sorridente, quindi udii un urlo: mi voltai di scatto e notai un buco ove prima c'era Hazza. Spaventato, mi avvicinai e lo vidi cadere all'interno, troppo in profondità per poterlo raggiungere: cominciai ad urlare “Harry! Harry!” e a piangere, ma il buio l'aveva ormai inghiottito. Mi buttai a mia volta, sperando di raggiungerlo, e mi ritrovai presto su un pavimento a scacchi: eccolo, Harry, era vivo! Seduto su un trono in legno e preziosi, mi osservava con occhi spenti e confusi: cosa gli prendeva? Ed una domanda alleggiava nell'aria: “Who are you?”. Era rivolta alla mia persona? O ad Hazza? E chi la domandava? Non seppi rispondere, anche se la voce era molto simile a quella del riccio … era forse lui a chiedermi chi fossi? Pronto a rispondere, notai una figura scura raggiungere lentamente Harry alle spalle ed avvolgerlo, abbracciarlo, senza che questo si muovesse di un millimetro. “Harry? Harry che succede?!” domandai, preoccupato, ma niente, era come se fosse addormentato … La figura rise, una risata malvagia, gelida, e mi risvegliai nel letto del mio fidanzato completamente sudato ed in lacrime. Mi osservai attorno: era … era tutto normale, Harry era accanto a me e mi scrutava stranito.
«Va tutto bene, Lou?» mi domandò, preoccupato.
«I-io … Sì, ho solo avuto un incubo» risposi, e lo abbracciai: avevo avuto paura, paura che me lo portassero via, che si dimenticasse di me …
«Ehi, è terminato, non ti preoccupare» mi strinse lui, e mi lasciai trasportare dal suo calore: era stato solamente un incubo …
In seguito a diversi minuti in quella posizione, Harry propose di andare a mangiare qualcosa, essendo le 9.00 di mattina; approvai e lui si andò a lavare, mentre io prendevo dei vestiti per me. Quindi, mi lavai a mia volta, mentre lui preparava i suoi di abiti e si rivestiva. Pronti per scendere, ci dirigemmo verso le scale, quando notai qualcosa di insolito.
«Ehi, guarda, c'è una lumaca» risi, avvicinandomi alla parete e prendendo l'animale in mano.
«E' solo una lumaca, Lou» scosse i ricci Harry, riprendendo a camminare. «Vieni o rimani là ad osservarla?».
«Arrivo, arrivo» ribattei, quindi notai la sua camminata insolita: come mai camminava al contrario? «Sono a conoscenza della mia bellezza, ed immagino tu non voglia perderla di vista, ma ti conviene guardare dove vai, potresti cadere».
«Non ti preoccupare» rise lui, quindi si voltò mentre riprendevo a mia volta a camminare. «A proposito, se-».
Come mai si era interrotto? Voltai il mio sguardo nella sua direzione e lì lo vidi: allontanato dalla scalinata, quasi volante, stava … CADENDO, PORCA CAROTA! Rapidamente mi avvicinai a lui, tentando di prender lui la mano, ma niente, era … troppo … lontano … Oddio, era forse quello il sogno?! Cadde e sbattè la testa al pavimento, mentre i verdi occhi spalancati e terrorizzati si chiudevano di botto: no. NO! Corsi giù per le scale e lo raggiunsi, inginocchiandomi accanto a lui: nononononononono!
«Harry!» lo scossi, inutilmente. «Harry, Harry!!».
Niente, quei verdi occhi non volevano riaprirsi, mentre i miei azzurri stavano lentamente bagnandosi … Diedi lui qualche schiaffo, lo scossi più forte, ma niente, non si riprendeva! Portai la mano accanto alla sua testa: … come mai il pavimento era bagnato? Levai la mano dai ricci del ragazzo per osservarla: … cazzo, era sangue! Voltai lentamente Harry: era dalla sua testa, stava perdendo sangue!
«Harry, ti prego, riprenditi!» piansi, e provai a prenderlo in braccio, ma era complicato, non riuscivo neppure ad alzarmi per quanto tremavo!
«Louis, che succede?».
Una voce preoccupata si avvicinò, notando il ferito: alzai lo sguardo e notai Perrie, con gli occhi sgranati.
«E' caduto dalle scale, sta sanguinando, corri a chiamare aiuto, per favore!» urlai e lei annuì, correndo via.
Controllai il polso al riccio: respirava, per lo meno respirava ancora. I soccorsi arrivarono rapidamente, e lì non compresi più nulla: persone che urlavano, il Liam del futuro che controllava Harry, sangue, lacrime … Soprattutto del sottoscritto: non riuscivo a fermarle. Cazzo, mi aveva avvertito il sogno, dovevo salvarlo! E non vi ero riuscito. E se fosse morto? Se avesse abbandonato la vita per sempre? Non riuscivo a far smettere quei pensieri di circolare, l'essere positivo mi risultava impossibile, e piangevo, lacrimavo, mentre persone su persone si accavallavano per comprendere cosa fosse accaduto. Non mi domandarono l'avvenimento nello specifico, probabilmente notando il mio dolore. Al contrario, mi abbracciarono, tentarono di consolarmi: non riuscii neppure a comprendere chi, tra i presenti, mi stava stringendo dalle spalle. Non perdevo di vista Harry, ancora steso a terra, privo di sensi. Tre persone arrivarono, trasportanti una barella, e vi poggiarono sopra Hazza: lì mi alzai e seguii il resto delle persone, per non perderlo. Quegli occhi chiusi, spenti: “Harry, non abbandonarmi, ti prego”. E se l'avesse fatto?

Ok, comincio col ricordavi che ho promesso di non far morire nessuno in questa fan fiction. *ha paura che la facciano fuori lol* (Louis: .-.) (Harry: o.o Mi hai fatto cadere! T.T) lol *Nobody Compares asdfghjkl* Anyway, questo capitolo fa cagare uu" Mi dispiace di non aver postato l'altro ieri, ma non ero riuscita a scrivere il capitolo in tempo. Era davvero noioso all'inzio ... Poi, però, ho aggiunto la parte del sogno, e quello mi ha aiutato a scrivere qualcosa in più lol *sclera* E ... ah, che ne pensate del sogno? :3 Non vi ricordano niente il cadere in una buca, la scacchiera, il trono, 'Who are you?' ... eh? Eheheh, chissà se sapete rispondere lol 

Cosa ne pensate? Credete che faccia cagare o faccia vomitare? E pensate che sia una stronza per aver fatto cadere Harry? E cosa mi dite della reazione di Lou? Avete notato che all'inizio dice che non lo lascerà andare via e alla fine ha paura che se ne vada? lol Scrivetemelo in una recensione :3

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry, Emy_Weasley13, bonafedestylinson, PapayaHorlik, Partenopea e Giusky1D per la recensione :3; i 27 che la preferiscono, i 4 che la ricordano e i 31 che la seguono :3; chiunque sia riuscito a rubare le preview delle canzoni di TMH :') Ti amo, ok? :') asdfghjkl NOBODY COMPARESSSSSSS! *sclera per Niall*

Da cosa comincio? Ho un paio di cose da dire ... Allora, direi di cominciare da oggi. Un genio è riuscito a rubare delle anteprime di 25 secondi ciascuna *se non sbaglio* delle canzoni di Take Me Home *^* Qui per ascoltarne alcune (
http://m.soundcloud.com/officialmedia) e qui per le altre (http://m.soundcloud.com/teenidie/one-direction-take-me-home-1) :3 Per il resto ... oggi uscirà il video di Little Things *^* asdfghjkl chi è contenta?? *^* *HEART ATTACK! :D* Non vedo l'ora di vederlo, c'è chi dice che sarà pieno di momenti Ziam e Larry: lo spero tanto *^* afgjkl E volete sapere cos'altro era pieno di momenti Larry? L'esibizione di ieri ad X-Factor!! :D Avete visto i loro sguardi? asdfghjkl erano bellissimi *^* Per non parlare dell'esibizione, che è comunque stata sensazionale :') Non sono fantastici? *^* Anyway, non ho ancora visto l'intervista con Radio Kiss Kiss, però sembra che i due stessero 'flirtando con gli occhi' lol *letto su Tumblr* quindi asdfghjkl Anche il solo fatto che erano in Italia, ieri, mi ha fatto sclerare :') lol | 19 maggio. Sapete cosa c'è? Beh ... la comunione di mio cugino. Già, esatto, proprio il giorno in mezzo alle due date dei concerti. Conclusione? Niente concerto perché non sarebbe bello non presentarsi ^-^ ... 'Fanculo T.T | Ieri mi sono riletta il mio diario di questo luglio, ed ho notato che mi ero completamente depressa quando è uscita la notizia che Lou aveva detto che la Larry era finita: insomma, ho reagito peggio di quando lui ha detto che era 'la più grande stronzata' lol E' insolito, insomma, quest'ultima era peggio come notizia, no? Eppure non ho reagito così male ... Credo che Tumblr mi abbia fortificato (?) :') lol

Beh, sono riuscita a scrivere il tutto in fretta, volo a ... fare ... qualcosa ... lol
ClaraBB98 & Larry :)

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** I Wanted To Know The Bright Season I Spent With You, Once Again ... ***


I Wanted To Know The Bright Season I Spent With You, Once Again ...

Note: Harry passato POV *sì, è vivo lol*
Canzone: The Lost Memory by Vana 'N Ice (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=MtKuP33_l7E&list=FL-_aLRcWYfO-F0HvOXY34Ew&index=4&feature=plpp_video) *già per la canzone m'ammazzerete lol*
Rating:
verde ... sì, dai, diamo questo lol So che mi ammazzerete, ed anche Louis lo farà :') Buona lettura :3
Ps. Papaya Horlik, cos'avevi detto sulla memoria? eheheh


 Aprii gli occhi, lentamente: dov'ero? Sicuramente ero posizionato su un morbido oggetto, quasi vi sprofondavo … il mio letto? Dolore alla testa. Cazzo, era forte. Strizzai gli occhi e li riaprii, ritrovandomi in fronte alla vista un castano ragazzo dai lacrimanti occhi sorpresi e contenti, scrutanti il sottoscritto, accompagnati da un sorriso a trentadue denti.
«Harry! Harry, sei sveglio!» esultò, permettendo ad un ragazzo dai rasati capelli marroni di voltarsi ed interrompere la chiacchierata con una ragazza riccia.
«Si è svegliato?» domandò, avvicinandosi.
«Sì, sì» rispose, aumentando il sorriso, il ragazzo. «Harry, mi senti?».
Annuii lentamente: ero … ero io Harry, vero? Sì, ero io. Harry Edward Styles, principe d'Inghilterra, 18 anni. Altri dati? Beh, simpatico? Carino? Donnaiolo? O era forse così che mi descrivevano? Mi sentivo confuso …
«Quante sono?» domandò l'altro ragazzo, corrugando le sopracciglia e mostrandomi delle dita.
«Tre ...» bonfochiai: non ero mica cieco, eh! «Che è successo?».
«Ah» commentò sempre il rasato, alzandosi e attirando l'attenzione di tutti i presenti, i quali erano un bel po', su sé. «Che nessuno racconti lui l'accaduto, va bene?».
COSA?!
«Eh? E perché?!» sgranai gli occhi, seguito dagli altri.
«Già, perché?» corrugò le sopracciglia il castano carino, seduto su una sedia accanto al mio letto.
«Perché, in seguito al trauma ricevuto, la sua mente ha sviluppato una forma di amnesia resistente» spiegò, guardando uno ad uno i presenti. «Se viene raccontato lui qualcosa che non ricorda, è probabile che la sua mente lotterà per dimenticarla nuovamente, quindi provocherebbe lui un mal di testa terribile, il quale potrebbe portarlo, se molto forte, ad un nuovo coma».
Calò un silenzio di tomba, accompagnato da un irrigidimento del ragazzo al mio fianco.
«E quanto ha dimenticato?» domandò, abbassando lo sguardo.
«Questo non lo so, potrebbe aver cancellato i ricordi di solamente pochi secondi prima di entrare in coma come quelli di un'intera vita!» rispose, preoccupato; il dolore, che in precedenza si era attenuato, aumentò leggermente: ero entrato in coma? «Solamente lui può dircelo».
«Harry, qual'è l'ultimo ricordo che hai?» mi domandò … Louis, prendendomi la mano. «Ti ricordi, per lo meno, chi sono i presenti?».
Potrei dimenticarmi di lui?
«Tu sei Louis ...» sorrisi, e lui riprese a mostrare quella dentatura perfetta: lui era la persona che amavo, vero? «mentre lei è Danielle, mia sorella ...».
La riccia sorrise ed annuì; quindi indicai un biondo seduto ai piedi del mio letto, ovvero Niall, mio fratello; poi un maggiordomo con la mano sulla spalla sinistra del precedente, Liam; quindi, un ragazzo dal moro ciuffo e lo sguardo stanco, il principe del Wales Zayn, il quale non ridestava proprio bei ricordi in me; infine, una castana ragazza accompagnata da una sua simile, Eleanor.
«Gli altri … sono cloni?» domandai: chi erano?
Come mai somigliavano così tanto al resto dei presenti? E, sbaglio, o vi erano un uomo ed una bionda i quali non avevo mai incontrato in vita mia? Il dolore aumentò lievemente, quindi strizzai gli occhi per cacciarlo nuovamente.
«In che senso sono … cloni?» corrugò le sopracciglia Lou, preoccupato. «Harry, qual'è l'ultimo ricordo che hai?».
L'ultimo ricordo che avevo? Vediamo … Arrosii: l'ultimo ricordo nitido che avevo era quello di un sogno ove Louis ammetteva di amarmi, quello ove avevo ingurgitato un infuso che mi permetteva di comportarmi d'istinto, nel quale … beh, finivamo a letto! Non avrei certo raccontato lui quello! Però, in seguito, avevo ricordi sfocati di … di una mattinata trascorsa a cercare … qualcuno e … Il ricordo di un  bacio nei bagni si fece prepotente, invadendo il resto della mia mente, costringendola a lottar-
«Cazzo!» protestai, portandomi le mani nei ricci ed abbassando la testa: anche se la scena era bella, il dolore che mi provocava era decisamente troppo!
«Harry!» si alzò di scatto Louis, sgranando gli occhi.
«Va tutto … bene ...» mi calmai, eliminando anche que- quale scena?
«Non dovresti provare a ricordare cos'è accaduto» mi suggerì il rasato, e l'osservai torvo: per quale motivo avrei dovuto seguire i consigli di una persona che neppure conoscevo, nonché molto somigliante ad una persona a me cara, quindi un probabile impostore?
In qualunque caso, annuii: avevo sentito il dolore, sarebbe stato meglio raccontar loro della mattinata e basta.
«Comunque, ricordo … di aver trascorso un mattino a cercare qualcuno … Non ricordo chi, però» dissi, osservando uno ad uno i volti delle persone presenti.
«Non … non rimembri più nulla da … da inizio settimana?» spalancò gli azzurri occhi Lou: come mai lo domandava?
«Beh, immagino, in che giorno ci troviamo?» domandai, corrugando le sopracciglia: dovevo forse preoccuparmi?
«Oggi è … il primo ottobre» controllò su un oggetto nero e squadrato il Niall poggiato alla parete: momento, era il primo di ottobre?!
«Quanto … quanto è passato? Ricordo ch'era ancora settembre, tipo il 20 …» mi osservai attorno, confuso: quanto tempo era trascorso?
«In realtà, quando sei svenuto era il 28, e non ricordi nulla dal 26 in poi, a quanto pare» constatò sempre lui, annuendo per chissà quale motivo: ah ... 
«Ho dormito … per tre giorni?» chiesi nuovamente, e il rasato annuì.
«Quindi … hai perso … la memoria ...» senza smettere di spalancarlo ancor più, Louis abbassò lo sguardo.
Notai un altro me ed un altro Lou guardarsi preoccupati, quindi mostrarmi un sorriso poco convincente: che … che mi ero perso? Avevo forse detto qualcosa di male? Dimenticato qualcosa di importante? Portai il mio sguardo interrogativo sul ragazzo accanto alla mia persona, ma non alzò il volto, quindi non lo notò: mi stava preoccupando …
«Credo sia meglio andare ...» suggerì il rasato, allontanandosi e facendo cenno al resto dei presenti di seguirlo. «Harry ha bisogno di riposo».
Ma che era, un dottore? Dire che mi dava sui nervi era poco: chi cavolo si credeva di essere per decidere quel di cui avevo bisogno? L'unica cosa che desideravo in quel momento era comprendere, quindi, appena la maggior parte delle persone se ne fu andata, trattenni Louis per la mano, permettendo lui di rimanere da solo con la mia persona.
«Cosa c'è?» domandò, falsificando un sorriso.
«Che mi sono perso?» domandai, deciso: avrei sofferto, ne ero a conoscenza, ma  avevo paura di far soffrire Lou, non ricordando.
«Harry, non posso dirtelo ...» sospirò lui, accomodandosi al posto occupato sempre da lui, in precedenza. «Piuttosto, come stai?».
Non aveva alcuna intenzione di raccontarmelo, eh? Lo avrei convinto, parola di Harry Styles! Nel frattempo, avrei risposto alle sue domande come se nulla fosse: anche perché, era così tenero a preoccuparsi per me …
«Bene, talvolta il dolore aumenta leggermente, ma per il resto va bene» dissi, sorridendogli.
«Sono contento» sorrise a sua volta, quindi portò una sua mano tra i miei capelli, precisamente ove erano strette delle bende, quasi a controllare fosse tutto a posto: com'era dolce quella sua mano … «Ti fa male qui?».
«Mmh, non molto» mi lasciai cullare da quel tocco e chiusi gli occhi: quanto desideravo quel momento durasse per sempre …
«Bene ...» allontanò la mano, lasciandomi triste. «Credo sia meglio andare, per me».
«A-aspetta!» lo bloccai nuovamente, mentre si alzava dalla sedia. «Aspetta».
Lui mi squadrò incuriosito e riprese posto, attendendo il motivo della sua attesa costretta.
«Lou, ti prego, raccontami cos'è accaduto!» lo supplicai, quindi lui roteò gli occhi.
«Hazza, non posso, sai che è per il tuo ben-» cominciò, ma lo interruppi: 'bene'?!
«Se agissi veramente per il mio bene, me l'avresti già detto!» sbottai: “No, non guardarmi così!”.
Mise su uno sguardo triste, quasi da cane bastonato, in seguito all'aver sgranato gli azzurri occhi: non riuscivo a comprendere se fosse veramente dispiaciuto o se fosse un suo metodo per farmi smettere …
«M-mi dispiace ...» abbassai lo sguardo: mi dispiaceva vederlo a quel modo, non riuscivo a resistervi.
«No, non fa niente-» disse, quindi l'abbracciai, stringendolo forte: quanto mi era mancata quella stretta? «Harry ...».
«Mi sei mancato, Boo ...» gli sussurrai, aumentando la stretta: solo in quel momento riuscii ad accorgermene, a sentire ch'era veramente trascorso abbastanza tempo da quando mi ero addormentato, da quando ero rimasto intrappolato in quel coma.
«Mi sei mancato anche tu, Hazza» bisbigliò, rispondendo all'abbraccio e quasi sprofondando il suo volto nella mia spalla: calore, ero avvolto da quello; mi sentivo protetto, completamente protetto da lui.
Il silenzio calò, mentre quella stretta stupenda continuava: sentivo di star provocando lui dolore, non rimembrando un evento importante, ma quale? Era, non so, una lezione importante? O forse mi ero dimenticato di qualche evento di maggior spessore? O … possibile forse accaduto qualcosa tra le nostre persone? Nel senso, nel nostro rapporto? Mi sentii confuso, avevo bisogno di conferme, di notizie, mi sentivo perso …
«Lou ...» richiamai la sua attenzione, senza lasciarlo andare. «Non mi puoi dire proprio niente?».
«Niente di niente» scosse lui il capo. «Harry, se avessi potuto, te l'avrei già raccontato, fidati».
«Almeno un indizio?» provai, ma lui mosse nuovamente il volto in segno di 'no'. «Andiamo, Lou, per favore!».
Portai le mie mani sulle sue spalle e l'allontanai, permettendo ai nostri sguardi di incrociars-Il suo sguardo, in fronte al mio, sorridente, contento … Un bacio? Forse. Un altro? In seguito. Mia sorella? Sì, era presente. Perché Louis era così vicino? Ovviamente non mi dispiaceva, ma … a lui non infastidiva quella breve distanza? E come mai era così con-
«Cazzo!» protestai, portando nuovamente le mani alla testa, precisamente accanto alle orecchie, aggrappando i capelli: che male!
«Harry!» sgranò gli occhi Lou e si avvicinò. «Che succede? Hai provato a ricordare?!».
«N-no, o forse involontariamente!» ribattei, mentre lacrime scorrevano sulle guancie: cavolo se faceva male!
Lui si guardò attorno preoccupato, quindi scattò in piedi e prese dal comodino una … scatola? Cos'era quell'oggetto rotondo che ne stava uscen- Fitta, un'altra fitta, senza alcun motivo apparente! Porca patata, non riuscivo a concentrarmi su nulla!
«Prendi questa» mi disse, porgendomi l'oggetto estratto.
«C-cos'è?» domandai, osservandolo.
«È una pillola» rispose Louis, avvicinandomela: una che? «Una medicina. Serve a calmare il dolore, così mi ha riferito Liam».
«Liam?» corrugai le sopracciglia: da quando era esperto in medicina?
«Il ragazzo rasato di prima» disse rapidamente, quindi mi avvicinò nuovamente la pillola. «Forza, prendila!».
«No!» mi rifiutai: non avrei mai preso nulla consigliatomi da quel tizio, chi era lui per comprendere cos'avessi bisogno?!
«No?!» mi squadrò stranito. «Che significa no?!».
«Singif-» cominciai, ma m'interruppi per un'altra fitta: strizzai gli occhi e ripresi. «Significa che non mi fido di quel rasato, non ho alcuna intenzione di prenderla!».
«EH?!» sorpreso e preoccupato, sgranò nuovamente gli occhi. «Harry, scherzi?! Non è il momento, ingoiala e bas-».
«No, Lou, non lo farò!» protestai, mentre il dolore aumentava: cazzo … 
Roteò gli occhi e si guardò attorno, quasi in cerca di un'idea per farmela prendere: quindi, portò nuovamente il suo sguardo nel mio.
«Ti fidi di me?» domandò, semplicemente: ovvio, ma non per quello mi sarei fidato di qualcosa che un altro aveva consigliato lui di passarmi.
«Certo che mi fido, che domande!» arrossii leggermente, accorgendomi del tono da me utilizzato. «Ma non per questo prenderò quella medicina, non mi fido di quel tizio, te l'ho già-ehi, che fai con quella?».
Mentre ero intento a spiegare il mio ragionamento, Lou s'infilava la pillola in bocca, in silenzio: non era per me quella? Per quale motivo la stava prendendo lui? E, soprattutto, come mai si stava avvicinando?!
«Cos-» cominciai, ma portò le sue labbra sulle mie, rapidamente, senza darmi il tempo di ribattere o allontanarmi.
Anche perché, per quale motivo avrei dovuto allontanarmi? Passò la pillola dalla sua alla mia bocca, dolcemente, quindi si allontanò, sorridente.
«Ecco fatto» disse, mentre non riuscivo ancora a connettere: mi aveva baciato … per passarmi il medicinale, ma aveva comunque unito le nostre labbra … «Ora ingoia».
“Ai suoi ordini”: ingoiai la pillola, sempre osservandolo ad occhi spalancati: però, forse protestare non era stata poi una brutta idea … Lentamente sentii il dolore diminuire: ah, funzionava … Forse non avrei dovuto esagerare … ma per quel bacio, n'era valsa la pena.
«Bene, devo andare» annunciò Lou, quindi si bloccò. «Ah, dimenticavo ...».
Si avvicinò alla mia persona, distanziando le nostre labbra di pochi centimetri: il suo fiato mischiato al mio, i suoi occhi fusi nei miei e quella semplice mano premuta sul letto per non cadere … Non riuscivo a muovermi, mi stavo drogando di lui …
«Non permettere ...» cominciò, sussurrando lentamente ogni parola, sillaba, lettera. «... a nessun altro di passartela a questo modo … Va bene?».
Eh? Nel senso che solamente lui poteva passarmela … baciandomi? Perché?! Ecco che la confusione mi assaliva nuovamente: per quale motivo doveva essere così difficile da comprendere?! Notai la domanda ed annuii lentamente; quindi, mi sorrise beffardo ed uscì dalla stanza, salutandomi. Qualcuno poteva spiegarmi cos'era appena avvenuto?
 
Vagando per la villa, mi osservavo attorno: erano passati altri tre giorni dal mio risveglio … e non avevo ancora compreso una carota di quello ch'era accaduto! Non solo ero costretto a camminare in giro mentre persone che neppure conoscevo mi salutavano come se fosse la cosa più normale al mondo, ma Lou sembrava depresso! E mi dispiaceva un sacco vederlo in quello stato … Avevo provato più e più volte a farlo parlare, ma niente: l'unica ch'era stata così gentile da raccontarmi qualcosa era stata Eleanor, mia sorella … anche se m'aveva parlato solamente di quello ch'era avvenuto mentre ero svenuto. “Per lo meno è qualcosa” sospirai.
 
«Sai, in questi giorni eravamo tutti preoccupati non ti risvegliassi più ...» mi disse, abbassando lo sguardo.
«Molto positivi, noto» ironizzai, quindi lei scosse il capo, continuando come se nulla fosse.
«Soprattutto Louis ...» sospirò. «Non si è spostato da quella stanza per tre interi giorni».
«Eh?» sgranai gli occhi: Lou … mi era sempre rimasto accanto?
«Già» sorrise leggermente lei, senza alzare il volto. «Era decisamente il più preoccupato, non passava secondo nel quale smetteva di osservarti, pensava fossi sul punto di svegliarti, sperava tu non abbandonassi la vita …».
A quel punto, un'altra Eleanor arrivò, interrompendo la nostra conversazione e portandosi via la castana.
 
Quindi … Louis era stato in pensiero per me, aveva avuto paura … Sorridevo a quei pensieri: gli importavo, dopotutto. Come amico, vero? Già … ma quello mi bastava: per lo meno, non mi detestava, no? Passando per il corridoio accanto alla biblioteca, lo notai steso nell'erba del giardino interno: com'era stupendo, con il vento che accarezzava i suoi capelli, e quegli azzurri occhi …
«Buongiorno, Lou» mi accomodai accanto a lui, quindi si accorse della mia presenza e spalancò leggermente gli occhi.
«M-ma … cosa ci fai qui? Non dovresti essere a riposarti?!» si alzò di scatto, squadrandomi, quasi a controllare fossi a posto.
«Quel … Liam mi ha riferito che posso riprendere la vita quotidiana, senza sforzare la mente però» risposi, sorridendo: com'era dolce a preoccuparsi … «Questo significa poca lettura e a letto presto».
«Oh … Menomale ...» sospirò lui, quindi mi rivolse un sorriso enorme. «Stai meglio, quindi?».
«Già, il dolore alla testa mi è sparito quasi completamente» annuii. «Tra un paio di settimane, forse, potrò tornare a ricordare senza provare dolore».
«U-un momento, vi è una possibilità?!» sgranò gli occhi, quasi contento.
«Sì, ma è piccola, e Liam ha detto di non sperarvi troppo» dissi, strappando un filo d'erba. «Per questo, stavo pensando … perché non mi racconti qualcosa?».
«Di nuovo?» sbottò lui. «Harry, te l'ho detto e ripetuto: non ti racconterò nulla di quello che è accaduto!».
«Ma … Louis, tu stai soffrendo per questo!» ribattei: l'avevo notato, triste, in disparte talvolta, eppure mostrante sempre una maschera quando si avvicinava …
Lui spalancò gli occhi ed arrossì: quindi, abbassò lo sguardo.
«Hai … hai ragione, sono triste che tu non ricordi nulla ...» sospirò, però alzò il volto. «Ma, proprio per questo, non pensi che mi piacerebbe raccontartelo? Non credi che faccia male tenerlo nascosto? Hai detto anche tu di vedermi sofferente … Ma non posso rivelartelo. E questo perché non voglio provocarti dolore! Sono … preoccupato per te».
«Louis ...» spalancai leggermente gli occhi: era proprio come aveva raccontato El, lui era preoccupato per me …
«Potresti smetterla di chiedermi informazioni a riguardo?» domandò, incrociando i suoi fari cielo nei miei verdi.
«S-sì … sì, smetterò, mi dispiace ...» abbassai lo sguardo: ero stato veramente un idiota, lui era preoccupato per me ed io tentavo di convincerlo a parlare!
«Non ti preoccupare, so che è difficile pe-» cominciò, ma lo interruppi.
«No, non dirlo, sono nel torto. Ho compiuto un errore e mi dispiace» ribattei: stupido, stupido, stupido!
Dovevo farmi perdonare da lui … Ma come vi sarei riuscito?
«Ehi, guarda che va tutto be-» tentò nuovamente di parlare, ma lo interruppi per una seconda volta, mentre la sua mano si poggiava delicatamente sulla mia guancia: insolito, dal mio risveglio sembrava più dolce del solito …
«No, non va bene, Boo. Come posso farmi perdonare?» domandai, corrugando le sopracciglia: mi sentivo in debito per aver dato lui fastidio …
«Farti perdonare?» ridacchiò lui. «Harry, ma ti ho già perdonato!».
«No, non … non credo di esservi riuscito» borbottai: come mai non voleva darmi quella possibiltà, aveva forse cominciato a detestarmi?
«Ma certo che vi sei riuscito, Hazza!» ribattè lui, quindi mi osservò e sospirò. «Mi arrendo: ti domanderò un favore e poi ti perdonerò, va bene?».
Annuii: bene, per lo meno mi aveva donato una seconda possibilità! Lo osservai, in attesa, quindi si accorse del mio sguardo e mi guardò interrogativo.
«Beh, qual'è il favore?» domandai, frettoloso: era normale sentirsi un cane?
Perché mi sentivo proprio così: un cane che attende il lancio del bastone da parte del padrone. Sarei stato in grado di riportarglielo indietro?
«A-ah, n-non so, non vi ho ancora pensato!» rispose Louis, quindi mise su un'espressione pensierosa. «E … non ne ho idea!».
«Grande» risi, stendendomi sull'erba e chiudendo gli occhi, assaporando la calma ed il silenzio lì presenti.
Ora che vi pensavo, non era forse quello il luogo ove Lou ed io ci eravamo baciati per la prima volta? Sorrisi al ricordo: per fortuna, quelli precedenti al 26 settembre mi erano rimasti …
«Ci sono!».
Quell'esclamazione mi ridestò dai miei pensieri.
«Eh?» domandai, confuso: mi ero perso qualcosa?
«So quale potrebbe essere il favore» mi sorrise Louis, voltandosi nella mia direzione. «Mia sorella ama il teatro, ed ha scelto di rappresentare un'opera letteraria, però le mancano dei personaggi. Perciò, pensavo, potresti aiutarla interpretandone uno, che ne pensi?».
Attore? Io? Pff, sarei sicuramente stato disgustoso! Ma, se Louis mi domandava quello in favore, mi sarei trasformato in un attore … decente, per lo meno.
«Ehm, va bene ...» accettai, e lui aumentò il sorriso.
«Perfetto, questo pomeriggio annuncerò lei la notizia, vieni con me?» chiese nuovamente.
«Certo» sorrisi a mia volta.
Attore, eh? Dopotutto, forse, potevo riuscirvi …

Sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssalve :D Questo. Capitolo. Fa. CAGARE!! :D Mi dispiace che il risveglio di Harry debba essere così brutto uu" Anche perché non ricorda niente :') lol Ecco, ora mi ammazzerete :D lol *gnn gnn* <--- dovrebbe essere una chitarra lol Anyway, lo so che state già archittetando 2347890 piani per ammazzarmi, l'uno più creativo dell'altro, ma se 'sti due stavano felici e contenti la storia sarebbe stata noiosa ùù Quindi ... niente lol (Dorian: se volete, posso darvi il suo indirizzo :')) Sei crudele ewe Comunque, diciamo che il capitolo l'ho finito di scrivere ieri sera, è per questo che fa così cagare lol ... No, scherzo, qualunque cosa io scriva fa cagare :') lol (Dorian: mi raccomando, vantatene) Ovvio uu Ho anche scritto parte del capitolo dove Lottie *che sarebbe la sorella uu* distribuisce i ruoli :3 Non saprete mai qual'è la storia *muahahah* ... o, per lo meno, non subito lol (Dorian: io credo lo stiano immaginando ...) Zitto ewe (Dorian: .-.) lol

Cosa ne pensate? Credete che sia da ammazzare soprattutto per aver cancellato la memoria ad Hazza o per aver dato lui un'amnesia per la quale non può ricordare per niente? :') lol E cosa ne pensate del metodo di Lou per far prendere la medicina al bimbo cattivo (?)? v.v E del favore? Fatemelo sapere in una recensione ;3 *sa già che riceverà minacce di morte*

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry, bonafedestylinson, PerfectFive, abaffoni1, Partenopea e PapayaHorlik per la recensione :3; i soliti 27-4-31 che preferiscono-ricordano-seguono la ff :3; Niall Horan per aver detto che non può resistermi c': (Dorian: ha detto che non può resistere alle ragazze che suonano la chitarra ...) Appunto ùù

Mi vergogno, sono un'idiota, dovrei smetterla, ma non ci riesco. Sto ascoltando una canzone di TMH çwç Non dovrei, ma non riesco a smettere çwç E' troppo asdfghjkl çwç SALVAAAAAAAAATEMI! çwç Sono caduta nella trappola di Rock Me çwç E' colpa dell'assolo di Lou ùù çwç | Oggi ho ripreso a leggere Dorian Gray *non si vede lol* perché l'avevo abbandonato per leggere dei fumetti, tra i quali Mad Love uu *qualcuno l'ha letto? *^** E ... beh, ho letto una scena dove Dorian aspetta Lord Henry seduto su una poltrona, sente dei rumori, dice 'siete in ritardo, Henry' e si ritrova la moglie di questo davanti: CAZZO, LA MOGLIE HA TROVATO L'AMANTE DEL MARITO!! lol *l'ha pensato veramente* (Dorian: o.o) lol | Allora, so che è un argomento duro da trattare, ma mi pare giusto nominarlo: i concerti italiani dei ragazzi. Tra voi vi sono persone che non riusciranno ad andarci, come ho constatato dalle recensioni, e mi dispiace: credo meritiate tutti di andarci. C'è chi non vi andrà per il permesso mancato, chi per i biglietti che non è riuscito ad avere, ma ognuno di voi li inconterà prima o poi, ne sono sicura. Perché, se è un sogno nel quale credete veramente, si avvererà. Ok, sì, mi sento filosofica lol Però ci credo seriamente in quello che ho scritto: li incontrerete, fidatevi della sottoscritta :3 Se poi volete certezze, aggregatevi al mio viaggio a Londra uu ... che farò tra qualche anno, ma che farò comunque uu Ci andremo io e mia moglie, siete tutti invitati :3 Non so come faremo con i soldi, ma li sto già mettendo da parte, quindi ... uu *non sta scherzando* Tornando all'argomento principale, la speranza è l'ultima a morire, quindi continuate a sperare e pregare, vedrete che ci riuscirete :3 | Oggi, nella mia città, una 39enne si è impiccata: lo so, non è proprio bella come notizia, ma va detto. Non la conoscevo, ma mi dispiace. Il suicidio è una soluzione permanente per un problema momentaneo, non mi pare la cosa più giusta da fare. Forse è stupido da dire, e lo faccio soprattutto perché su Tumblr sono abituata a vedere persone che provano a suicidarsi, ma se qualcuno tra i lettori di questa ff ha mai pensato di suicidarsi, di levarsi la vita, vorrei dir lui che non è una buona idea, che, se vuole, io ci sono per parlare :3 Magari sto esagerando, però non si sa mai ... La società di oggi porta molte persone ad ammazzarsi, o anche a tagliarsi semplicemente, pure per quello, se volete parlarne ci sono :3 *scusate se mi intrometto nella vostra vita çwç*

Beeeene, dopo la figura di cacca, vado a leggere la ff di mia moglie :3 Ci vediamooooo *se non mi ammazzate prima lol*
Grazie a chiunque leggerà e recensirà :3
ClaraBB98 & Dorian :)

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Maybe You'll Love Yourself Like I Love You ... ***


Maybe You'll Love Yourself Like I Love You ...

Note: *preparatevi a non capirci 'na minchia lol* intero capitolo scritto sinistra-normale, ma diviso in parti; parte 1 ---> Louis futuro POV; parte 2 ---> Zayn futuro POV; parte 3 ---> Liam futuro POV; parte 4 ---> Perrie POV; parte 5 ---> Louis futuro POV; parte 6 ---> Harry futuro POV; parte 7 ---> Harry passato POV; parte 8 ---> Niall futuro POV; parte 9 ---> Zayn futuro POV; parte 10 ---> Harry futuro POV; parte 11 ---> Niall futuro POV; parte 12 ---> Louis futuro POV ... *finito, puff, che fatica xP* Sembra complicato, ma in realtà segue le voci nella canzone ùù
Canzone: Little Things by One Direction (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=6wBzR7zhA0g) *o preferite il video? ;)*
Rating: verde :3 Fluff e, beh, verso la fine un po' triste uu" Dedicato ad i nostri ragazzi :3 *anche se soprattutto a Niall ed Harry, perché, secondo me, va bene a loro uu"* Scusate se fa cagare D: Buona lettura comunque :3


 Una settimana e due giorni. Da una settimana e due giorni eravamo intrappolati lì, in quell'epoca. Lontani dalle nostre famiglie, dalle nostre case, dal resto dei nostri amici e, beh, dalla nostra tecnologia. Anni e anni distanti da casa … nel vero senso della parola. Oddio, com'ero nostalgico! Scossi il capo, quasi ad eliminare quei pensieri, provando a guardare il lato positivo: avevo compreso dell'amore del riccio nei miei confronti, non era forse stupendo quello? Ovvio, ma mi mancavano comunque i miei familiari … Era un po' come trovarsi in tour, senza però tappe estenuanti, manager assilanti o dolci fan spacca-udito …
«Eccomi qua» tornò Harry, porgendomi un bicchiere d'acqua e prendendo posto accanto a me.
Alzai il volto, prima sprofondato tra le braccia incrociate sul tavolo, ed osservai la mano del riccio, posante il bicchiere accanto al mio gomito; quindi, spostai lentamente la mano dal suo nascondiglio e presi l'oggetto, sorseggiandone il contenuto: noia …
«Che si fa?» domandò Hazza, osservandosi attorno. «Mi sto annoiando ...».
«Siamo in due, curly boy» sbuffai, quindi posai nuovamente l'oggetto sul tavolo ed attesi una sua risposta, che, purtroppo, non arrivò. «... Sai che ti dico? Dovremmo esercitarci!».
«Mmh, hai ragione, non proviamo da una settimana e passa … E tra poco uscirà il nuovo album …» annuì Harry. «A proposito, secondo te come se la staranno cavando i manager senza di noi?».
Vi pensai su: una settimana senza alcuna notizia dei One Direction, persi chissà dove, con un singolo appena rilasciato del nuovo album e migliaia di fan urlanti, in attesa di una nuova intervista con novità succose sul nostro nuovo lavoro … E non potevano averne nessuna, a meno che non ci avessero rimpiazzato con dei cloni, il che, dopotutto, non mi parve così insolito.
«Ci hanno clonato?» scherzai, alzandomi per andare a chiamare il resto dei ragazzi.
«Oh, bene, non solo abbiamo passato tutto questo tempo con delle persone simili a noi, anche al ritorno sarà così!» ribattè, quindi ci osservammo e scoppiammo a ridere.
Riunita la band, ci spostammo in giardino, invitando anche il resto dei ragazzi ad assistere alle prove, se andava loro; ci accomodammo sull'erba, sotto ad un albero, con Niall imbracciante la sua chitarra: per lo meno, conosceva i brani a memoria!
«Da cosa cominciamo?» domandò, osservandoci.
«Che ne dite di Little Things?» propose Liam. «Dopotutto, è la prossima che uscirà ...».
Annuimmo ed il biondo cominciò l'arpeggio, mentre i presenti si zittivano lentamente, per ascoltare. 
 
La prima parte toccava al sottoscritto. Sì, esatto, quello ch'era appena uscito da una delusione amorosa. Beh, la seconda sarebbe stata di Liam: dopotutto, andava male anche a lui … Ma non era quello il punto: mi sentivo un po' … perso. Ero solito dedicar lui quella canzone, senza farmi notare, sperando che, un giorno, si sarebbe accorto della mia persona. E lì, lì le nostre mani si sarebbero unite, l'una nell'altra, com'era giusto … o almeno così credevo: insomma, durante quel ballo, prima della mia dichiarazione, avevo stretto la sua mano nella mia. Non vi avevo fatto molto caso, siccome ero ubriaco fradicio, ma … quella stretta era meno perfetta di come me l'ero immaginata. Ed era insolito: non l'amavo? Forse … forse significava non eravamo fatti l'uno per l'altro … Che tristezza, ed io che vi speravo, in seguito alla sua rottura con la riccia … “Non darti per vinto, Zayn, sarà stato l'alchool a fartelo parere così” ribattè la mia mente: e se fosse stato così? Scossi il capo: chissà … E se fosse stato il mio cuore, proprio lui, deciso a farmi soffrire, a trascinare lentamente il volto di Liam, sperando di salvarlo? E poi … poi, vi era quello: con Niall, quando lui mi aveva stretto la mano, ANZI, quando io l'avevo stretta lui per accompagnarlo fuori dalla foresta … lì, lì l'avevo sentito, avevo sentito il calore che cercavo, la perfezione che m'aspettavo dalla mano di Liam. Com'era possibile? “Alchool, Zayn, eri ubriaco, ricordi?”: giusto, ubriaco. Stavo solamente esagerando … vero? Uno sguardo a Liam, durante la terza frase della mia parte, ed uno a Niall, durante la quarta. E se … No, stavo esagerando, punto. Io amavo Liam … vero?
 
Your hand fits in mine like it's made just for me,
But bare this in mind, it was meant to be,
And I'm joining up the dots with the freckles on your cheeks,
And it all makes sense to me …
 
Danielle. Anche se mi aveva portato dolore, se mi aveva tradito, se ora non parlavamo neppure, neanche un minimo saluto … quella canzone continuava a parlare di lei, per me. E quello era un dilemma: dovevo smetterla di amarla, mi aveva fatto del male, dovevo passarvi sopra! Ma come potevo? Lei era stato il mio primo vero amore, mai avevo amato altra al suo modo. Come sarei riuscito a dimenticarla, a cancellarla dalla mia mente? Provando a … sorpassarla solamente, senza estirparla completamente? … Niente, troppo complicato in qualunque caso: Liam Payne amava ancora Danielle Peazer, anche se lei l'aveva tradito. Cosa potevo farvi?! “Calmati, Liam, è solo una canzone ...” sospirai ed alzai il volto: eccola, con lo sguardo basso, intenta ad ascoltare la canzone. Avrà mai avuto del rimorso per quel gesto? “L'ha avuto per una torta, l'avrà avuto anche per me, no?”: sorrisi, al ricordo di quella volta, quando mangiò una fetta di torta di troppo e impazzì perché credeva d'aver messo su peso. Invece era perfetta, come al solito … e come al solito, io l'amavo, tenevo più a lei di quanto tenevo  al mio cuore, oramai infranto, ma comunque trascinante il suo volto. Forse … forse ero io, semplicemente ero io a non volerla dimenticare. O forse era lei a non volersene andare dalla mia mente. Una cosa era certa: dovevo dimenticarla. Come vi sarei riuscito?
 
I know you've never loved the crinckles by your eyes when you smile,
You've never loved your stomach or your thighs,
The dimples in your back, at the bottom of your spine,
But I'll love them endlessely …
 
L'avevo osservato, squadrato, quasi stalkerato. Zayn sembrava cambiato. Cos'era accaduto? Non riuscivo a comprenderlo. Per niente. Da quando quella sera alla festa era scappato, non era stato più lo stesso. “Perrie, fa tanto film horror, andiamo!” ironizzai: vero, ma non era poi così errato. Da quella fatidica sera, non guardava più Liam come prima: il suo sguardo era molto più triste. E Niall? Beh, vi passava decisamente molto più tempo assieme. Solamente il giorno precedente, quando avevo domandato lui di passare un po' di tempo con la sottoscritta, mi aveva liquidata in fretta e furia con un 'sono in ritardo, Niall mi sta aspettando'. Mmh, la faccenda era sospetta. Come mai era da quella sera? Perché non da prima? E cos'era accaduto tra Liam e Zayn? Perché qualcosa era accaduta tra i due, n'ero certa. Semplicemente perché molte più lacrime sembravano voler uscire da quegli occhioni cioccolata, quando lo incrociava: prima, erano strapieni di amore e felicità. Ed io? Beh … io non ero altro che la metà di una coppia nata per soldi, nient'altro. “Tsk, e dire che all'inizio era semplicemente questo” sorrisi, ironica. Ed ora? Cos'era? … Amore, ecco cos'era. Mi ero innamorata di Malik, l'uomo col quale mi ero fidanzata 'per finta'. Che stupida ch'ero stata, a sperare potesse capitare la medesima cosa a lui. Eppure … eppure mi aveva avvisata, quel giorno, all'inizio della nostra relazione: 'Non ti amo, amo un altro' mi aveva detto. Non vi avevo posto molto caso, ed avevo sbagliato. “Ed ora sono qui, con un cuore infranto, ma innamorato, trascinante il volto di quel moro insensibile”.
 
I won't let these little things slip out of my mouth,
But if I do, it's you, oh it's you they add up to …
I'm in love with you … and all these little things.
 
Prima strofa e ritornello: andati. Ora toccava a me. E, come sempre, avrei dedicato quelle poche frasi a lui, Harry, il mio … Sì, il mio fidanzato. Com'era insolito definirlo così. E dire che vi avevo sempre sperato! Eppure … pensare che lui mi ricambiava, mi amava a sua volta, seriamente, non come in uno dei miei trilioni di sogni … beh, mi pare tutt'ora incredibile. Quanto tempo avevo trascorso immaginando, sperando mi amasse, desiderandolo? Due anni. Due lunghissimi anni, nei quali, giorno dopo giorno, mi ero innamorato sempre più di lui … e delle sue piccole cose, come diceva la canzone. Proprio quelle che cantavo, le quali avevo deciso di inserire nel testo, ma anche quelle che gli altri raccontavano. Le mani congiunte, perfette l'una per l'altra? Gliela strinsi, cantando la terza frase: vi erano. Inutili problemi di corporatura? Una volta si era ritirato dalla palestra distrutto, sperando di ottenere qualcosa in più, ma il risultato furono muscoli doloranti ed una fame incredibile: quindi, vi erano. La parlata nel sonno? Come scordarsi di quella volta nella quale mi sognò durante un incidente ed urlò, svegliando me ed i vicini, 'Lou, non farlo!'? Quindi, vi era anche quella. Come le chiacchierate segrete, la paura di non essere abbastanza bravo per quel lavoro e tutto il resto. Quella canzone era per lui, la persona che amavo. La quale, in quel momento, mi osservava dolcemente, ascoltando la mia parte, sorridendo: riuscivo a passare tutti i miei pensieri, tutto il mio amore, in quelle piccole frasi? Vi sperai, com'era capitato quella sera della festa. Forse, i nostri occhi erano fatti per raccontarsi il nostro amore … 

You can't go to bed without a cup of tea,
And maybe that's the reason that you talk in your sleep,
And all those conversation are the secrets that I keep,
Though it makes no sense to me …
 
Quel tenero volto, quel dolce sguardo, quello stupendo sorriso, quel perfetto Louis, con la sua mano stretta alla mia. Ecco, signore e signori, la persona che amavo. Ed erano passati … due, sì, due anni da quando il mio cuore aveva esclamato 'Toh, eccoti qua, ti ho cercato per una vita'. E, da quel giorno, attraverso la gioia del vederlo, il dolore di del pensiero 'non mi amerà mai', la sorpresa di qualche suo gesto insolito, la pazienza di un possibile amore ricambiato, la gelosia per colpa di Eleanor, l'avevo amato, sempre e comunque, e l'amavo ancora. E … l'avrei sempre fatto, vero? Avevo scorto la mia vita precedente con la sua: se dopo tutto quel tempo, da una vita all'altra, ancora l'amavo … era possibile tutto quello fosse per sempre? Insomma, uno vi spera, no? Però … mi sembrava così vero, così possibile … Magari era un po' sdolcinato sperarvici, ma cosa vi potevo fare? Ero innamorato, e no, non era una 'semplice cotta', come l'aveva definita Simon quando gliel'avevo riferito. “Tsk, guardami adesso, Cowell” pensai: sì, guardami, mentre, mano nella mano al mio fidanzato, canto lui quelle frasi, contenenti tutto il mio amore, tutti i miei pensieri, magari un po' di me, ma, dopotutto, l'amore nei suoi confronti non era parte della mia persona? Quel 'I'm in love with you' del ritornello non poteva essere più azzeccato, vero? 
 
I know you've never loved the sound of your voice on tape,
You've never wanted to know how much you weigh,
You still have to squeeze into your jeans but
You're perfect to me …
 
W … Quella … quella canzone era stupenda! Anzi, no, perfetta. Come Louis. “Harry, smettila di pensare a lui, non rientra nell'argomento!” mi rimproverò la mia mente: e qui ti sbagli, cara. Non solo perché Louis era perfetto, sempre e comunque, ma anche perché … beh, quella canzone mi ricordava la sua persona. Insomma, tutte le sue piccole cose, i suoi particolari: erano quelli che lo rendevano unico, speciale, perfetto, appunto. Anche se quei dettagli erano difetti. “Li definirei 'imperfezioni mancate'” mi suggerii la mente: esatto, i suoi difetti erano proprio quello, imperfezioni mancate. E quella canzone mi portava alla memoria alcune tra quelle: la sua risata talvolta inopportuna, anche se stupenda; la sua ironia, sempre se posta al momento sbagliato; il suo metodo d'insegnamento, decisamente non ai livelli del padre; il suo essere infantile, che, sotto sotto, permetteva al mio cuore di innamorarsi ancor più … Mi voltai, tentando di non farmi notare, e presi ad osservarlo, sorridente … quando notai il suo sguardo di rimando: cavolo! Arrossii rapidamente, quindi abbassai lo sguardo: e se … se avesse compreso qualcosa?! “Ma non sorrideva anche lu-”non importava, poteva aver compreso! E mentre impazzivo, sperando non fossi sembrato ovvio, sentii una mano calda sulla mia, quindi mi irrigidii: era … era la sua! Alzai lo sguardo, lentamente, e notai un sorriso … no, momento, il suo sorriso, la perfezione. E mi sentii meglio: no, non aveva compreso, probabilmente s'immaginava fosse perché la canzone era stupenda, ma mi aveva regalato una delle più stupende vedute che mi poteva donare … 
 
I won't let these little things slip out of my mouth,
But if it's true, it's you, it's you they add up to …
I'm in love with you … and all these little things.
 
Little Things … bella, eh? Mi piaceva molto quella canzone. Non era proprio la mia preferita nell'album, però Ed era fantastico, e quelle parole … beh, erano stupende. Non potevo negare di sentirle un po' mie: insomma, molte fan non mi apprezzavano, mi credevano in più, e quello mi demoralizzava. Peccato non vi fosse qualcuno a cantarmele … “Che bello, sono un forever alone ...” commentò la mia mente, il che mi deprimette alquanto: ero solo. Louis ed Harry erano fidanzati, Liam si sarebbe accorto della sua stupidità e sarebbe corso da Zayn … ed io? Sarei rimasto solo. E, quel ch'era peggio, era che la persona che amavo … amava un'altra, ed ora la osservava, probabilmente sentendo quelle parole rientrare perfettamente nella sua situazione. Ed io ero lì, circondato da coppiette o da persone innamorate … senza nessuno col quale poter condividere quel momento. Scelsi comunque di dedicar lui quelle frasi, anche s'ero io quello ad averne veramente bisogno … Perché, per quale assurdo motivo Zayn doveva amare lui?! Perché non me, non andavo bene, ero troppo brutto? “Spiegatemelo, vi prego”. Sentii gli occhi pizzicarmi: no, non lì, non in fronte ad altre persone! La voce cominciò a farsi roca per le lacrime, quindi mi fermai, mi zittii, sperando nessuno si accorgesse della mancanza di quelle ultime frasi: dopotutto, a chi interessavano? E lì, avvenne qualcosa di inaspettato.
 
You'll never love yourself half as much as I love you,
And you'll never treat yourself right darlin', but I want you to-
 
Mi ero accorto della sua voce affievolita, degli occhi bagnati, delle guancie arrossate: cosa gli prendeva, perché piangeva? Dovevo fare qualcosa, in fretta: non volevo piangesse, stesse male. Mi aveva consolato quando ero sull'orlo della depressione totale, non potevo lasciarlo in quello stato. Voltai per un'ultima volta il capo verso Liam: eccolo, intento ad osservare la riccia, ancora. L'aveva tradito ma continuava ad amarla … Lo comprendevo. Era difficoltoso smettere di amare qualcuno che, per un periodo così lungo, si era amato con tutto il proprio cuore. Ma non era il momento: la mia priorità era controllare Niall. Mi alzai dal mio posto e presi a cantare le sue frasi, udendo che aveva smesso; quindi, lui alzò lo sguardo, spalancando gli occhi e mostrandone la lucidità: cosa gli prendeva? Presi posto accanto a lui, accarezzandogli i capelli, aiutandolo nel continuo della parte, anche se non sembrava per niente intenzionato ad andare avanti. Scossi il capo ed procedetti, concludendo quel bridge: 'magari ti amerai quanto io ti amo …'. Dopotutto, gli volevo bene, quello era certo: era mio compagno di band, amico, quasi fratello. Volevo lui molto bene. Mi domandai se sentisse quella canzone un po' sua: spesso, l'avevo consolato quando piangeva per via del 'non essere abbastanza', anche se lo era. Sì, lo era. E mi dispiaceva anche troppo che non la pensasse a quel modo  …
 
 … let you know, I'm here, for you,
Maybe you'll love yourself like I love you, oh …
 
Il gesto di Zayn era stato davvero dolce. La musica si era fermata, ma continuavo a cantare. Per lui, per il nostro Nialler. Quella canzone era anche per lui. Sì, per quel biondo che ora piangeva, aggrappato a Zayn, il quale gli accarezzava i capelli sorridente, consolante, con la chitarra poggiata sull'erba, con i sorrisi comprensivi di tutti puntati su lui. Strinsi teneramente la mano di Louis, il quale mi sorrise: aveva forse bisogno di amore, Niall?
 
And I've just let this little things slip out of my mouth …
'Cause it's you, oh it's you, it's you they add up to …
And I'm in love with you … and all these little things.
 
Mi sentii in imbarazzo: gli occhi di tutti puntati sulla mia persona, la canzone che procedeva senza arpeggio, e quei sorrisi comprensivi: cos'era accaduto? Come mai … mi osservavano così? Altri singhiozzi, era complicato interromperli. E quel calore, quel dolce calore che accompagnava il mio corpo: le sue braccia, forti, protettive, che mi stringevano a sé. Non comprendevo per quale motivo avesse continuato la canzone, per quale motivo stava accadendo tutto quello … ma mi piaceva. Mi sentivo amato, in fondo. Ed era davvero bellissimo …
 
I won't let these little things slip out of my mouth,
But if I do, it's you, oh it's you they add up to …
I'm in love with you … and all your little things.
 
Un applauso partì al termine della canzone: era per la nostra esibizione … o per Niall? Ne aveva passate tante quell'irlandese … Mi unii all'applauso, battendo le mani a mia volta, seguito da Harry e Liam, sorridenti al biondo. Lui, imbarazzato, sorrise a sua volta, quindi guardò Zayn, che ricambiò il suo sguardo con uno comprensivo.
«G-grazie ...» arrossì il biondo, sussurrando, rivolgendo il ringraziamento a tutti i presenti, che lo ricambiarono con un aumento dell'applauso, contenti. «Mi … mi disp-».
«Eh no, non ti dispiacere» lo ammonì Zayn. «Va tutto bene, Nialler».
Quindi, il moro gli asciugò le lacrime ed il biondo arrossì ancor più: … beh, era insolita come reazione. Che Niall … No, non era possibile. “Ti crei troppe fantasie, Louis”. Chissà se anche quella ne era una … 

Eccomi con una cagata uscita ieri sera sul tardi :') lol Non sto scherzando: siccome ieri avevo molto da studiare, mi sono ritrovata sul tardi a scrivere ... e si vede lol *ascoltando C'mon C'mon asdfghjkl* Beh, che dire? Little Things era troppo stupenda per non avere un capitolo a sé dedicato uu Avevo pensato di scriverne uno anche su LWWY, ma quando uscì mi parve stupida una festa lol *ha ancora gli appunti per il capitolo* Anyway, *Last First Kiss asdfghjkl* come potete notare, alla fine Niall piange ... perché, beh, non pensate che la canzone vada bene per lui? Non il personaggio della fanfiction, ma proprio Niall Horan. Insomma, molti gli dicono che non si merita di diventare famoso, che non conta niente, che è brutto, e bla bla. Per questo, ho pensato fosse giusto dedicar lui l'ultima parte del capitolo c: Ok, lo so che fa cagare, ma spero di aver fatto capire che ci tengo a lui :3 ... E sì, ho pianto mentre lo scrivevo lol (Niall: del tipo che stava 'aww, no, non ce la posso fare çwç Aiutatemi, è troppo triste çwç' ...) *Heart ... Attack ... O.O E' asdfghjklasdfghjasdfghjksdfghjkaSDFGHJK* Dovresti essere contento, ti ho dedicato un capitolo èwè (Niall: ma lo sarei ... se non mi facessi fare 'na figura di cacca .-.) Dettagli ùù Comunque, ho un altro paio di cose da dire ... In questo capitolo si vedono molti punti di vista, quindi potete capire la situazione di un paio di personaggi :3 Prometto di far vedere anche quello degli altri ... prima o poi lol Per ora, sto pensando ad un approfondimento di quello di Perrie ... *è spoiler anche questo?* Anyway, *Rock Me *w** quando Louis dice quelle 'little things' su Harry, alcune sono vere. Insomma, il fatto che le loro mani sono fatte l'una per l'altra è sicuro ùù lol Quel sogno ... sul suo Tumblr *anche se non so se credergli o meno* raccontò di aver sognato di litigare con Lou, il quale si ubriaca e fa un incidente in auto, quindi non è poi così falso. E poi, beh, le conversazioni segrete si sanno quali sono, no? lol *Change My Mind aww* Ultima cosa: chi ha notato il riferimento a Glee?? ;) Fatemelo sapere, pleaseee :3 Vi premierò con ... un capitolo scelto da voi (?) lol *I would oooh ... *^**

Cosa ne pensate? Credete che la canzone sia meglio per Harry o Niall? E cosa ne pensate della scena Larry inserita alla cazzo? lol E della Ziall? :3 Scrivetemelo in una recensione :3 *I can't compare to your boyfriend, he's got 27 tatoos ... wtf Lou? o.o*

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry, PapayaHorlik, bonafedestylinson, PerfectFive e Partenopea *alle quale ora vado a rispondere*; i 27 che preferiscono la storia, i 4 che la ricordano e i 32 che la seguono :3; Ed Sheeran per scrivere canzoni perfette ed essere il dio della musica. Seriamente, avete ascoltato Over Again su iTunes? E' ... è stupenda! *scoppia a piangere*

Ehi, anche Back For You è mica male *-* asdfghjkl BABY, YOU DON'T HAVE TO WORRY! I'LL COME BACK FOR YOU! *^* *sclera* Avete notato quanti assoli ha Louis in questo album?? Ok, io sono morta e TMH non è ancora uscito lol Anche gli assoli di Niall, però, non scherzano. E sorrido: sono contenta di poterli ascoltare ... Oggi è stata una giornata di merda, ascoltare il nuovo album mi rende felice ... *They Don't Know About Us :')* Oggi ... sono stata interrogata in storia dell'arte e se ho preso un 6 è già tanto, anche in matematica sono stata interrogata e ... mi sono praticamente pietrificata alla lavagna: le cose le sapevo, ma non riuscivo a scriverle, avevo paura di sbagliare, mi si è chiusa la mente. Giuro, mi sono sentita uno schifo totale. Come faccio a dirlo ai miei? Non sanno nemmeno del 3 1/2 al compito ... Sono stanca, tanto stanca. Di andare a scuola, di non poter vedere i ragazzi, di Romney *e non l'ho mai incontrato lol Obà, se non vinci, sei il benvenuto in Italia lol*, di subirmi le battute dei miei compagni di classe, di non potermi guardare allo specchio e dire 'oggi sto bene', di dover esse così lontana dalle persone che vorrei abbracciare e così vicina alle persone che ammazzerei volentieri, di dover sopportare i miei genitori, di mia sorella che continua a darmi fastidio prima di dormire, di non potermi addormentare col mio cuscino perché scucito, di dover fare figure di merda dietro figure di merda, di non sapermi gestire il tempo, di dover sempre far tutto di fretta ed organizzare la giornata nei minimi dettagli, di non poter andare al Lucca Comics *anche questo conta*, di non poter andare a Verona o a Milano, di non abitare a Londra, di star attenta a non far scoprire alle persone quanto sto male in realtà, di dover piangere di nascosto, di dover mentire, di non poter cantare LWWY in classe a squarciagola, di non sapere con chi parlare perché nella mia classe sono tutti haters, di giudicare male le persone, di essere giudicata perché sono una Larry shipper o anche perché sono semplicemente una directioner, di ... anche di fare 'sta cosa sono stanca. Diciamo che mi sono aperta anche troppo qua. Mi dispiace se vi ho fatto sprecare tempo leggendo, ed anch'io l'ho perso, ma mi sento così distrutta oggi ... AH, DIMENTICAVO. SONO STANCA DI ELEANOR CALDER. Sapete dove stava 'sta qua mentre i ragazzi stavano a farsi un mazzo così in Svezia e Parigi? 'A studiare' penserete. E INVECE NO. ERA CON LORO, CAZZO. MA LEI ... LEI NON VA ALL'UNIVERSITA'?!?! NON DOVREBBE STARE DALLA MATTINA ALLA SERA SUI LIBRI?? E ALLORA 'NDO CAZZO LO TROVA TUTTO 'STO TEMPO PER FARSI IL GIRO DI MEZZO MONDO? E Sì, MONDO, PERCHE' C'E' CHI DICE CHE STA ANDANDO COI RAGAZZI A LOS ANGELES. NO NO NO, ORA MI SPIEGATE PERCHE' LI DEVE SEGUIRE DAPPERTUTTO, EH! CHE SENSO HA, MICA E' IL SESTO MEMBRO, EH! O UN CANE! Aaargh, la sto detestando così tanto ora! E non venitemi contro, non è che ora mi metto ad urlarle contro 'sei cexxA, tI dEtEstò, pùTtAna' o cose del genere *non parla molto bene bimbominchiese*. Solo, Calderics, spiegatemi perché cazzo se ne deve anna' dietro ai ragazzi al posto di studiare! T.T Che poi, oggi ho scoperto che il padre è il presidente di Mediacom o qualcosa del genere, che in pratica andrebbe a braccetto con la Viacom, e la madre è una modella ... AHAHAHAHAHAHAHAH, ma allora non lo era lei, eh? AHAHAHAHAHAH, come rido. Lo sapevo che non lo era. Che poi la Viacom è quella che controlla i ragazzi, sopra tutto, è molto interessante ... Ma non voglio annoiarvi ancor più. *scusate se ho involontariamente offeso qualcuno*

Vado a rispondere alle recensioni e ai messaggi :3
Scusate ancora per la depressione uu"
Grazie a chiunque leggerà e recensirà :3
ClaraBB98 & Niall :)

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?... ***


Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?...

Note: Lottie POV
Canzone: Karakuri Pierrot by Hatsune Miku (link: 
http://www.youtube.com/watch?v=x1A1MXQLnMg) *il significato, però, non è molto coerente uu"*
Rating:
verde c: Scusate per la cortezza del capitolo D: Sotto spiego il motivo uu Per chi era interessato dall'opera che avrebbero interpretato, il mistero viene svelato :) Buona lettura c:
Ps. Daisy e Phoebe sono più piccole di quanto lo siano veramente :3


 Quando mio fratello mi informò dell'attore da lui ingaggiato, mi sentii quasi svenire: Harry Styles, il nostro principe, il principe dell'intera Inghilterra, avrebbe preso parte alla mia opera teatrale! Non riuscivo a credervi! Quindi, quando si presentò al portone dell'umile dimora abitata da noi Tomlinson, non potevo far altro che osservarlo e sorridere da ebete: con la sua presenza, decine e decine di persone interessate dalle sue possibili abilità di attore avrebbero acquistato il biglietto! Non avevo forse il fratello migliore al mondo? “Ovviamente, Lottie!” approvai con la mente.
«Buongiorno» ripetè il riccio al di fuori della porta, sorridendo leggermente: che stupida, lo stavo lasciando sulla soglia!
«O-oh, che sbadata, buongiorno, si accomodi» tentai di apparire il più naturale possibile, invitandolo nella casa in mattoni.
Presi il suo cappotto e lo appesi all'appendiabiti dell'ingresso, prima di raggiungerlo in salotto, ove le gemelle Daisy e Phoebe giocavano tranquille, per conversare con lui, Louis ed il resto degli attori del copione.
«Madre, potreste cortesemente chiamare Louis dalle sue stanze?» domandai gentilmente alla donna, la quale sorrise e prese la direzione della stanza menzionata: anche lei era contenta per quanto stava avvenendo, forse più di me! «Si accomodi, prego».
Harry, intuendo fosse riferito alla sua persona, come, d'altrode, lo era, prese posto sul divano verde sbiadito posto alla destra dell'ingresso al salotto, osservando le due bambine trastullarsi con le loro bambole di pezza: non mancava forse qualcosa? Ah, giusto!
«Desidera del tè?» domandai, quindi il ragazzo annuì e mi ringraziò.
Congedandomi per un secondo, entrai nella cucina, riscaldai dell'acqua col pentolino appeso nel camino, presi diverse tazze e le disposi su un vassoio: sarebbero arrivati anche gli altri, era meglio essere previdenti. Presi diversi aromi e li poggiai accanto alle tazze; quindi, presa una teiera e versatavi all'interno l'acqua riscaldata, entrai col vassoio in mano nel salotto, sorridendo alla scena che mi si parò in fronte agli occhi: Harry si era seduto sul pavimento e, con le bambine, giocava con una bambola di pezza, solitamente utilizzata da Louis.
«Plincipe Halli, pel favole, ci salvi!» urlò Daisy, muovendo leggermente la sua bambola dai capelli castani in una torre in cartone, colorata con vari pastelli.
«Io e la plincipessa Bignè siamo state lapite dalla malvagia stlega Lottie!» squittì Phoebe, muovendo la sua: eh?
«Momento, io cosa c'entro?» domandai, poggiando il vassoio su un tavolino e accomodandomi accanto ad Harry e le due.
«Vuoi giocale con noi? Fai la palte della stlega cattiva» sorrise contenta la bionda, come se nulla fosse.
«Ehm, va be-» cominciai, quando l'altra mi parò in fronte una vecchia bambola tutta rovinata.
«Ecco, quessa sei tu!» disse, e notai i loro sguardi divertiti.
«Molto spiritose ...» roteai gli occhi, arraffandola. «Mi dispiace che l'abbiano coinvolta in questa storia, signor Styles ...».
«Oh, non si preoccupi» ridacchiò lui. «E mi chiami pure Harry».
«Oh, ehm, certo» sorrisi, imbarazzata: il principe desiderava ch'io lo nominassi col primo nome, nessuno vi avrebbe creduto!
«Bene» sorrise a sua volta, quindi spostò lo sguardo sulle due bambine. «Toglietemi una curiosità, come mai lei è la principessa 'Bignè'?».
«Pelché mi piacciono tanto tanto i bignè» rispose Daisy e l'altra annuì. «Mentle la sua si chiama plincipessa Calota pelché a Phoebe piacciono le calote, e piacciono anche a Louis, e anche a me, e questo pelché siamo flatelli».
«Ovvio ...» ridacchiò nuovamente. «E lui? Come si chiama?».
Detto quello, indicò il principe in pezza trattenuto dalle sue mani, probabilmente il personaggio che le gemelle avevano domandato lui di interpretare.
«Plincipe Halli» rispose Phoebe, rubando un biscotto dal vassoio.
«Ehi, quelli non sono per te» l'ammonì, e lei mi rispose con una pernacchia veloce.
«Beh, sì, lo sto utilizzando io e quindi si chiama così … Ma originariamente? Come si chiama il resto delle volte nel quale lo utilizzate?» domandò, incuriosito.
«... Plincipe Halli?» corrugò le sopracciglia Daisy, mentre la sorella le passava metà biscotto. «Fi chiama ploplio cofì, è ftato Lou a dalli quel nome».
Notai i suoi occhi verdi allargarsi leggermente e le sue gote imporporirsi lievemente, per poi declinare la storia con un semplice 'va bene, grazie': pareva lui così insolito che nostro fratello avesse donato a quella bambola il nome Har- Oh, un momento, era il suo nome! Possibile non me ne fossi mai accorta? E per quale motivo Louis aveva donato lui quel nome?
«Buongiorno!».
A parlar del diavolo … Eccolo lì, mio fratello, colle sue braghe strette alla caviglia, le sue bretelle e la sua immancabile camicia in sottofondo.
«Buongiorno Louis» si voltò rapidamente Harry: sembrava felice di incontrarlo …
Ero contenta vi fosse amicizia tra i due, guarda cos'era riuscita a portarmi: un attore famoso! Beh, non era proprio famoso per la sua recitazione, ma chi poteva dirlo? Dopotutto, fra gli interpreti vi era anche mio fratello, che come attore non era granché, sicuramente non sarebbe stato peggio di lui! (NdA. In realtà Lou è bravo ... lol)
«Cosa combinate?» domandò, poggiando le sue mani sulle spalle del riccio, il quale si era voltato per osservare il castello in cartone. «Ehi, quello è mio!».
«Quale, questo?» chiese Harry, indicando il principe in pezza: Louis annuì. «Beh, per ora lo utilizzo io, ti dispiace?».
«No, no, va benissimo ...» rispose, portando il suo sguardo in quello del principe, sorridendo.
Bussarono al portone e mi alzai, confusa: come mai mio fratello ed il principe si davano del 'tu'? Insomma, passavano diverso tempo insieme, vero, ma significava forse ch'erano seriamente amici? Quella poi: Louis era veramente fortunato!
«Buongiorno!».
Tre ragazzi sorridenti, tra i quali uno basso e grassoccio, uno alto e muscoloso ed un terzo dalla statura normale, si presentarono alla porta, accompagnati da una ragazza dai capelli marroni: bene, anche loro erano presenti!
«Buongiorno ragazzi, entrate pure» sorrisi loro, invitandoli ad accomodarsi: i quattro entrarono contenti, lasciarono i cappotti sul solito appendiabiti ed entrarono in salotto, indirizzati verso la teiera fumante, quando si arrestarono notando un personaggio particolare seduto sul tappeto. «Vi avevo parlato di un ospite speciale, vero?».
«È … è il principe ...» sgranò gli occhi il ragazzo più in carne.
«E già ...» compì il medesimo gesto quello muscoloso.
«Sua maestà?!» si arrestò il ragazzo dal ciuffo, impallidendo all'improvviso: che gli prendeva?
Il riccio si alzò, poggiando la bambola in terra, e salutò i presenti con un 'buongiorno', quando corrugò le sopracciglia notando il terzo.
«Justin?» domandò, squadrandolo: quello si irrigidì.
«Ah-ehm, b-buongiorno signorino ...» sussurrò, abbassando il volto ed arrosendo: mi ero forse persa qualcosa?
«Questa poi … Non sapevo aiutassi la sorella di Louis nella sua recita!» sorrise, avvicinandosi e portando la sua mano sulla spalla del blocco di marmo che Justin era diventato. «Sono contento che ne prendi parte».
«G-grazie ...» allargò leggermente gli occhi il ragazzo, alzando lo sguardo.
Bussarono nuovamente alla porta, quindi mi avvicinai e salutai il moro in fronte alla mia persona: perfetto, erano tutti presenti.
«È arrivato anche l'ultimo partecipante, ragazzi, possiamo cominciare» sorrisi, accompagnando il menzionato nel salotto, insieme agli altri.
«Buongiorno» salutò lui. «Mi presento, sono Zayn Malik».
Udii i bisbigli di Justin al basso, ma non vi feci caso, intenta com'ero a notare la reazione di stupore contemporanea di Louis ed Harry.
«M-Malik?!» sgranarono gli occhi ed esclamarono sorpresi entrambi.
«Salve Harry» sorrise. «... Louis ...».
Non scorreva forse buon sangue fra mio fratello e quel ragazzo che, tanto gentilmente, si era offerto volontario per partecipare alla messa in scena? Peccato … Beh, forse non era proprio così 'peccato': vi erano dei rivali nella trama, avrei potuto donar loro quelle parti … E mentre la mia mente elaborava le disposizioni, il resto dei presenti si presentava: il ragazzo in carne, Mark; quello muscoloso, Paul; quello dal ciuffo, Justin, maggiordomo reale da quel ch'era venuto allo scoperto; ed infine l'unica altra ragazza del gruppo, Clara. (NdA. Ma non sono io, eh, è la figlia del Manzoni ùù lol)
«Clara, eh?» roteò gli occhi mio fratello, portandoli sul volto di Harry, che ricambiò lo sguardo con un sorriso imbarazzato: la conoscevano, per caso?
«Sì, il mio nome è quello, qualche problema?» corrugò le sopracciglia lei.
«No, nessuno» sorrise divertito Louis, quindi invitai loro a prender posto e passai una tazza, piena di tè ancora caldo, ciascuno.
«Allora, prima di tutto, vi ringrazio d'essere qui» cominciai il mio discorso, portandomi in piedi fra i due divani. «Sono la coordinatrice di questa rappresentazione, Lottie, e … beh, dirigerò il vostro lavoro».
Detto questo, calò un breve silenzio: w, grazie per l'entusiasmo …
«Ehm, parliamo dell'opera. Andremo a rappresentare uno dei libri che più adoro fra quelli usciti di recente: The Picture Of Dorian Gray» spiegai, ed ottenni approvazione da parte dei presenti: almeno quella … «Però, vi sono delle differenze tra la trama originale e quella che ci accingiamo a provare. Quella che troverete sul copione è una versione … diciamo più ottimista dell'opera, trasformata da tragedia in commedia dalla sottoscritta e dalle vice-coordinatrice, Clara».
Detto questo, distribuii i copioni, uno ciascuno, e lasciai che leggessero il piccolo riassunto posto all'inizio, attendendo un loro parere: Dorian non moriva, in compenso portava tutto questo suo desiderio di restare giovane, questa sua paura di invecchiare, nella musica, scrivendo brani, scoprendo, giorno dopo giorno, di amare il suo amico, Lord Henry. Non era forse una storia romanticissima? Insomma, all'inizio avevo optato per un finale ove il nostro Dorian s'innamora di una donna qualunque, ma Clara mi propose di modificarlo, facendomi notare gli sguardi tra i due, i loro gesti ed il resto: aveva ragione, parevano innamorati! (NdA. Ma com'è modesta l'autrice :') lol) Per quello, decisi di concludere l'opera raccontando del loro fidanzamento.
«Da quando Dorian è omosessuale?» fu la prima domanda di Mark, il quale alzò lo sguardo dal suo foglio, incuriosito.
«In questa rivisitazione lo è» risposi lui, sorridendo.
Non vi furono commenti negativi, quindi la trama venne accettata con successo: feci un'occhiolino a Clara, la quale mi rispose con un sorriso.
«Ha già scelto i personaggi?» domandò Harry, abbassando il copione.
«Beh, sì, li avrei già decisi …» risposi. «Ma se, in seguito, preferite cambiarli, si può fare, anche se dovrete ottenere il consenso di tutti i presenti».
«E …?» continuò Louis, spronandomi a raccontar loro i ruoli.
«Con calma, ora vi arrivo» sbuffai. «Allora, Dorian sarà interpretato da Harry, Basil da Zayn, Lord Henry da Louis, la moglie di questi da Clara, mentre Sybil da Felicite, mia sorella, la quale ora non è presente, mentre io interpreterò la zia Agatha. Paul interpreterà James, il fratello dell'attrice, Mark, Allan, il chimico, e Justin il maggiordomo. Altre parti, tipo lo zio di Wotton, saranno decise in seguito. Se avete un ruolo che appare non frequentemente, mi aiuterete dietro le quinte, tutto chiaro?».
Calò nuovamente silenzio mentre, quelli aventi ruoli minori, controllavano ove apparivano i loro personaggi; nel frattempo, sbirciai la reazione dei tre protagonisti: Zayn approvò annuendo mentre Harry e Louis arrossirono. Oh, giusto, a loro sarebbero toccati i ruoli dei due innamorati!
«Se questi personaggi non vi aggradano, li potete sempre cambiare ...» suggerii, anche se triste: insomma, mi parevano perfetti, l'uno per Dorian e l'altro per Henry …
«No, no, va bene» sorrise Harry, mentre Louis annuiva, approvando il suo ruolo.
«Perfetto!» esultai: i ruoli erano stati distribuiti, i copioni anche; le prove potevano avere inizio!

Shalve! :3 Beh, che ne pensate? Il Ritratto di Dorian Gray ... un po' modificato ;) Volevo aggiungere qualcosa di collegato a questo libro da quando ho cominciato a leggerlo: all'inizio pensavo ad un sogno di Harry dopo averlo letto, nel quale lui diventava il protagonista, stile Alice In Wonderland. Però, poi, mi si è presentata questa opportunità e ... beh, ho pensato di renderla un'opera teatrale :3 Ovviamente modificata. Anche il sogno sarebbe stato modificato allo stesso modo lol E non vedo l'ora di farvi leggere la scena che ho in mente da secoli, sperando vi piaccia *^* asdfghjkl Passando alla lunghezza del capitolo, mi dispiace sia così corto, ma ho diviso quello che doveva essere lo scorso capitolo, aggiungendo tutta quella parte di Little Things ... che non doveva esservi uu" Quindi mi è rimasta la seconda parte dello scorso chapter in sospeso, e devo pure aggiungerlo da qualche parte, no? :/ *spero abbiate capito lol* Passando ai personaggi. Qui ne entrano in scena abbastanza di nuovi lol Daisy, Phoebe, Lottie stessa, Justin *sì, è Bieber ùù*, Mark, Paul, Clara e *più o meno* Felicite :3 Si vede anche la madre di Louis, ma non credo sarà importante ... Neppure tutti tra quelli elencati riappariranno lol Per esempio, Clara non apparirà più come personaggio perché non mi piace ùù lol ATTENZIONE, IMPORTANTE. Siccome i miei sono degli stronzi, posso utilizzare il pc solamente due ore, un giorno sì e un giorno no, ed è complicato sistemare il capitolo, scrivere questa parte e rispondere alle recensioni in questo poco tempo, anche perché finisco sempre per perdermi dietro i ragazzi *scusate, sono un danno uu"* Quindi: I CAPITOLI VERRANNO, DA ORA FINO ALLA FINE DELLA PUNIZIONE, POSTATI UN GIORNO Sì E TRE NO. Nel senso: ogni quattro giorni ... credo. *e lei fa lo scientifico, signori* Scusate, è colpa mia D: Avrei dovuto studiare çwç *si deprime* Comunque, lo faccio perché così rispondo alle recensioni la prossima volta che prendo il pc :3 *scusatemi ancora çwç* Ah, dimenticavo. Il titolo di oggi non è preso dalla canzone, pensavo che una di Dorian Gray andasse meglio :3 *lo ammetto, l'ho presa da Wikipedia uu" lol*

Che ne pensate? Credete che Harry sia tenero quando gioca con le due gemelle? *^* *adora quella parte* O pensate che la miglior parte sia quando arriva Lou? E che ne pensate dei nuovi personaggi? E della comparsa di Malik? Ma soprattutto, della rappresentazione? Scrivetemelo in una recensione :3 Accetto anche un 'fa cagare, va a studiare piuttosto', anche se poi penserò seriamente che il mio prof di matematica abbia trovato questa ff ... il che sarebbe imbarazzante o//o

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: PerfectFive, Save_Your_Heart, ILoveLarry, bonafedestylinson e Partenopea per la recensione :3 *scusatemi per non rispondervi subito çwç*; i 27-4-32 che preferiscono-ricordano-seguono la fan fiction; tutti voi, sperando non ve ne andiate dopo 'sta cazzata che ho fatto :'3 lol; Oscar Wilde per aver scritto un capolavoro uu

Lo sapete che in una barretta di cioccolato ci sono in media 7 zampe di moscerini? o.o *disse quella che aveva appena finito di mangiarne una* Sono disgustosa lol | I miei dicono che posso utilizzare il cellulare solo due ore al giorno. PUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, certo cari, sicuro! Come dirvi di no :') lol Il cell è mio e non me lo tocca nessuno ewe IO posso decidere quanto utilizzarlo, SOLO IO ewe | Ho letto che, in alcuni giovani, vi è un attaccamento simile all'affetto che si prova con la persona che ci piace, verso i cellulari: io non sono così, vero? lol | Ho preso 8 ad inglese! *balla la conga* Ok, no lol ... C'è, il voto l'ho preso, non devo ballare la conga però lol Perché ho preso 5 1/2 in scienze :') Prof di merda che non me l'ha detto in classe ma a mia madre sì ^-^ T.T

Bene, volo prima che mi finisca il tempo che devo fare un paio di cose uu
ClaraBB98 & Still The One :)

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** That I'm Not Waistin' My Feelings On You ... ***


That I'm Not Waistin' My Feelings On You ...

Note: da ora in poi, i POV verranno sistemati all'inizio di ogni paragrafo, come consigliato da mia moglie :3
Canzone: (You Drive Me) Crazy/Crazy by Jake Puckerman ft. Marley (link: http://www.youtube.com/watch?v=BS2z8M8lGuo)
Rating:
arancione (?) ... facciamo giallo, va ùù O forse no ... Vabbè, tra quei due lol I'M BACK, BITCHES (?)! lol Scusatemi per il ritardo çwç Ci sentiamo sotto :3 Buona lettura :)
Ps. Fa cagare, lo so :') lol

 
Past Louis' POV
 
 «Basta, basta, ti prego, Shakespeare si sta rivoltando nella tomba!».
Eccola, mia sorella, che sbraitava contro il sottoscritto: non potevo farvi nulla se quell'uomo parlava in una maniera quasi incomprensibile! Era il nostro secondo giorno di prove, eppure non mi ero ancora abituato alla parlata di Lord Henry, personaggio da me interpretato: compiva sempre ragionamenti assurdi, parlava anche troppo e memorizzare tutto quello mi era complicato! E lei pretendeva anche recitassi nel mentre declamavo lettera per lettera quella montagna di parole?!
«Aaargh, non vi riesco, va bene?! Perché non impara a chiudere la bocca, questo?!» sbottai, innervosito, ricevendo un suo sguardo infuriato in risposta.
«Ripetiamo la scena!» ordinò, quindi sbuffai e portai nuovamente il copione sotto gli occhi. «Dalla battuta di Lord Henry».
«E pure, credo che se un uomo vivesse pienamente e compiutamente la propria vita, dando forma a ciascun sentimento, espressione a ciascun pensiero, realtà a ciascun sogno, credo che ne deriverebbe al mondo un tale … impulso … tutte le inf-» declamai, sotto lo sguardo di tutti i presenti, deconcentrandomi per quello di Harry e perdendo il segno, capitando su un altro rigo.
«BASTA! Va bene, ho capito, dieci minuti di pausa!» sbuffò Lottie, fulminandomi con lo sguardo. «Vedi di rileggere il copione, Tomlinson!».
«Anche tu sei Tomlinson» ribattei, mostrandole la lingua, cosa che le permise di roteare gli occhi infuriata e dirigersi verso i suoi amici.
Misi il broncio a mia volta e presi posto sul divano posto al centro della sala, accanto ad un Harry ridacchiante sotto i baffi: bene, ci si metteva anche lui!
«Anche tu?» incrociai le braccia al petto, in segno d'offesa.
«M-ma no, comprendo quanto sia complicato» disse, trattenendosi a stento dal ridere.
«See, certo» assottigliai le palpebre, puntandole sulla sua persona.
«Andiamo, è buffo!» esclamò lui, ridendo di gusto.
«Ti odio!» mi voltai, imbarazzato: però, com'era stupenda la sua risata …
«Su, su, non te la prendere Lou!» mi poggiò una mano sulla spalla, domandandomi implicitamente di voltarmi nella sua direzione.
«E invece me la prendo!» aumentai il broncio, alzando il volto: non l'avrebbe vinta!
Di tutta risposta, s'alzò e prese posto in fronte alla mia persona, sorridendo.
«Scusa ...» disse, portando la sua mano tra i miei capelli. «Facciamo pace?».
Annuii: come potevo resistergli, dopotutto? Con quel suo sorriso ch'era la fine del mondo, i verdi occhi socchiusi ma luccicanti e quella dolce mano accarezzante il mio capo … Calò il silenzio, mentre lui sciamava nel gesto: pensava forse non mi piacesse?
«Ehi, suonerai dal vivo, allora?» mi domandò. «Non sapevo suonassi il piano ...».
«Già, suonerò» annuii. «E non sai molte nozioni a mio riguardo ...».
«Tipo?» cominciarono a brillar lui gli occhi: pettegolo …
«Tipo niente, sono segreti» risi in risposta, quindi mi alzai e presi la sua mano. «Vieni, ti suono qualcosa».
Contento e deluso al contempo, il ragazzo si alzò, seguendomi: il piano si trovava al termine della scenografia; nelle prime scene non sarebbe servito più di tanto, perciò era solamente visibile lo sgabello e qualche tasto, dalla platea. Mi accomodai, seguito dal riccio, il quale prese posto accanto a me.
«Che suoni di bello?» domandò, divertito.
«Mmmh, vediamo … nell'opera suonerò questo brano» risposi, quindi cominciai a poggiare le mie dita sui tasti, leggermente, rimembrando nota dopo nota la melodia di quella canzone. «È una sinfonia di … beh, seduzione, la canteremo assieme». (NdA. Del tipo: preoccupatevi lol)
«Oh, quindi è questa ...» osservò lui, ascoltando. «Mi piace la musica».
«Sì, è bella come canzone» annuii: ma non si era accorto di quanto avessi detto, riguardante l'argomento del testo?
«Qual'è il testo?» dondolò lui le gambe, interessato.
«Ah, non ne ho idea! Sono riuscito ad imparare la melodia, questo è già molto» ridacchiai. «In qualunque caso, suonerai a tua volta, vero?».
«Sì, in teoria, dovrei suonare ...» abbassò lo sguardo il riccio, arrossendo.
«In pratica non hai mai suonato?» terminai la frase, ricevendo un cenno del capo come risposta: ecco, appunto. «Perché non l'hai riferito a Lottie? Avrebbe eliminato la parte!».
«Beh, mi dispiaceva!» protestò lui, alzando il volto. «Insomma, è la sua opera, chi sono io per dettar legge su di essa?!».
«Abbiamo due possibiltà, o il principe d'Inghilterra o un attore che le rovinerebbe l'intera mess'in scena per timidezza» ribattei, e lui arrossì, ammettendo di essere nel torto. «Ascolta, vuoi una mano? Posso insegnarti a suonare, a meno che tu non preferisca far una brutta figura in fronte all'intera popolazione e mandar comunque a monte l'opera di mia sorella».
«Accetto l'aiuto» approvò lui. «Anzi, grazie».
«Mi ringrazierai alla fine» sorrisi, come ad infondergli coraggio. «Ora, hai lo spartito?».
«Sì, eccolo» rispose Harry, estraendo dai suoi pantaloni un foglio piegato in otto; lo spiegò e lo posizionò sul leggio del piano, sistemandolo al meglio.
Cominciai a leggerlo: beh, non era poi così complicato. Suonai i primi accordi, provando a seguire anche il testo della canzone: non riuscivo a comprendere in quale assurda maniera mia sorella era riuscita a creare quelle melodie! Non sapeva neppur suonare il piano! Accantonai quel pensiero per concentrarmi sulle note: si componeva di due strofe, due pre-chorus e tre ritornelli, l'ultimo nel quale la canzone sciamava lentamente. Imparata la melodia abbastanza rapidamente, mi sentii osservato.
«Ehm, allora, è abbastanza semplice» cominciai, posizionando le dita sui primi tasti. «Sai, per lo meno, quali sono le note? … O leggerle?».
«Beh, sì, so leggerle, ma non so suonarle ...» rispose lui, portando lo sguardo sulle mie mani.
«È semplice» dissi, indicando il primissimo tasto della tastiera. «Si comincia con il La, quindi si continua col Sì, poi Do, Re, e via discorrendo …».
Raccontai lui qualche nozione sul piano a corda che s'accingeva a suonare, quindi chiesi lui di leggermi le note: una per una, partendo dalla chiave di violino, lette e suonate dalla sua persona. Conclusa la prima strofa, lo invitai a provare con gli accordi: imparava in fretta, di questo n'ero già a conoscenza, essendo comunque il suo insegnante di scherma.
«Bravo» lo elogiai, quando suonò i primi accordi, che risuonarono nell'auditorium oramai quasi vuoto: mia sorella, essendosi accorta della nostra lezione, aveva scelto di proseguire le prove il giorno seguente, ed il resto degli attori era stato d'accordo. «Ora, viene questo ...».
«Non potresti … Non potresti suonarla prima tu?» mi domandò, imbarazzato, in seguito all'aver sbagliato un nuovo accordo.
«Prefersici udirla prima?» domandai, e lui annuì: sospirai ed avvicinai le dita ai tasti, suonando il primo accordo. «Il testo … ah, giusto! … Baby, I'm so into you, you've got that something, what can I do?».
Canticchiai quella frase, permettendo al riccio di notare come parole e note si amalgamessero le une alle altre: quindi, la sua espressione sorpresa mi strappò un leggero sorriso. Non si aspettava cantassi, eh?
«Baby, you spin me around, the Earth is movin', but I can't feel the ground ...» proseguii, interrompendomi per mostrare ad Harry il cambio di tonalità. «Ecco, da qua si cambiano gli accordi … Ooh, that kind of lovin' turns a man to a slave …».
Lui osservava ogni mio minimo movimento: le dita sulla tastiera, gli occhi che lo scrutavano a loro volta, la voce intonante quelle parole così perfette per descrivere il mio amore per lui …
«Ooh, that kind of lovin' sends a man to his grave ...» conclusi il pre-ritornello, quindi portai le dita a poggiarsi sulle nuove note. «Da qui vi è il ritornello, che comincia così … È semplice, no? Le parol-».
E, mentre ero in procinto di cantar quella parte, lui si intromise: cavolo …
«You know I'm crazy, crazy, crazy ...» prese parola il riccio, inondando la sala della sua perfetta voce grave ed incatenando i nostri sguardi. «... for you baby ...».
Quei suoi prati verdi nei quali mi perdevo, quella sua voce così … così perfetta, e quella vicinanza … Cavolo, il desiderio di baciare quelle labbra così rosse intonanti il resto del ritornello era veramente tentatorio …
«Crazy, crazy, crazy for you baby ...» continuò lui, diminuendo ancor più la distanza: cavolo, cavolo!
Non potevo baciarlo: e se, unendo le nostre labbra in un bacio previsto, lui si fosse rimembrato di quei giorni e fosse stato male? E se non fossi riuscito a fermarmi? E se … e se fosse solamente la canzone a rendere le nostre persone così vicine? Con la mente pregna di dubbi, mi allontanai, sorridendo imbarazzato.
«E … e questo è la prima strofa, col primo ritornello, il resto è simile!» spiegai rapidamente, porgendo lui gli spartiti mentre mi osservava ad occhi spalancati. «Io … io devo andare, esercitati, mi raccomando».
Detto questo, presi i miei fogli e mi diressi verso la platea, ove, su una sedia, avevo riposto il resto del mio materiale: Harry non si mosse, mi osservò, dispiaciuto, dallo sgabello sul piano. Cavolo, no! Non volevo vi rimanesse male, però! Abbassai il capo, depresso a mia volta: cosa fare? Baciarlo e farlo star mare … o non baciarlo e farlo star male?! La scelta era alquanto complicata, però … mi si era accesa una candela! Salii sul palco, seguito dal suo sguardo, incuriosito: quindi, mi avvicinai alla sua persona e posai le mie labbra sulla sua fronte, lentamente. Un semplice bacio in fronte: non valeva quanto uno sulle labbra, ma non avrebbe comunque portato lui un mal di testa pazzesco. Harry arrossì, spalancando ancor più quei fari verdi che tanto amavo, quindi alzò lo sguardo, osservandomi: oddio, odiavo quando incrociava i nostri sguardi, non potevo non perdermi nel suo … Rassegnato, gli sorrisi, provando a non sembrare un idiota, ma sicuramente fallii. Scesi rapidamente le scale del palco e mi avviai all'uscita senza voltarmi: se mi fossi voltato, anche a salutarlo un'ultima volta, gli sarei corso incontro e l'avrei baciato come se non vi fosse stato un domani, n'ero a conoscenza. Perchè quel ragazzo, era vero, mi rendeva PAZZO.
 
George's POV
 
 Un'altra mattinata, come tante, in un palazzo … non proprio come tanti, essendo quello reale, ma la cucina lo era. Beh, magari vi era qualche utensile in più. Forse. Scossi il capo, cancellando quei pensieri inutili, e mi concentrai sul pranzo: il menù del giorno prevedeva carote … ed era mio compito tagliarle, quindi, se non mi fossi sbrigato, nessuno ne avrebbe avute. Estrassi un coltello dal cassetto, una carota dalla montagna di sue simili poste sul tavolo, già pulite, e presi a tagliarla in piccoli tocchetti, sorridendo: amavo cucinare, tagliare, sminuzzare, bollire e tutto il resto. Era il mio mondo, quello della cucina, ed era una delle cose che più amavo. L'altra … beh, l'altra era mia madre, quella donna dai castani capelli, in quel momento, china a pelare delle patate. E ve n'era una terza … che proprio in quel momento entrò saltellando nella stanza, urlando come suo solito.
«BUONGIORNO!» mi stordì l'orecchio, mentre col corpo si lanciava sulle mie spalle, attorcigliando le gambe attorno ai miei fianchi manco fosse un koala!
«Buongiorno anche a te ...» sorrisi, indeciso se ridere o piangere per il suo comportamento infantile: diamine, proveniva da una delle più importanti famiglie aristocratiche di tutti i tempi, comportarsi in modo normale no, eh?!
«Che fai di bello?» mi domandò, mettendo su un broncio, comprendendo non m'andasse a genio il suo comportamento.
«Taglio le carote, non si vede?» risposi, osservandolo divertito: di tutta risposta, aumentò il broncio, per poi portare le sue labbra contro le mie, dolcemente.
Quindi, si allontanò sorridente, probabilmente per aver portato a compimento la missione di farmi zittire: era infantile, incredibilmente infantile!
«Basta tagliare carote, vieni a giocare con me?» mi chiese, senza spostarsi, soffiando la parola 'giocare' sul mio collo, per poi morderlo leggermente.
«No, non posso, devo lavorare» ribattei: cavolo, no, doveva smetterla con quei baci! «E ti ho detto miliardi di volte di non mordermi né far altro nelle cucine!».
«Ma io voglio gio-ca-re!!» protestò, aumentando il broncio: infantile era dir poco, seriamente! «Andiamo, come ogni mattino!».
«Magari più tardi, va bene?» proposi, quindi assottigliò gli occhi, squadrandomi.
«Vaaaaaaaa bene» approvò, scendendo dal mio corpo. «Ma come mai così tanto da preparare?».
«È da due settimane che va avanti questa storia e te lo domandi solo ora?» scossi il capo, ricevendo un altro assottigliamento d'occhi in risposta. «Vi sono ospit-».
«E sono carini?» spalancò gli occhi, mostrandovi malizia all'interno: ecco, appunto.
«Non ne ho idea, perché non controlli?» ridacchiai.
«Ottima idea!» sorrise, unendo nuovamente le nostre labbra. «Vado a controllare!».
“Come al solito ...” pensai, sconfitto: ma cosa vi potevo fare? Era la sua natura, quella di cercar sempre nuovi ragazzi coi quali andare a letto. Ai quei tempi, le persone che potevano 'vantarsi' d'aver quella natura, erano soventi chiamarsi 'donne dai facili costumi'. Non mi piaceva, però, utilizzare quel nomignolo: dopotutto, aveva dei sentimenti. Preferivo chiamarlo col suo nome …
«Fa attenzione, JJ» gli urlai da dietro, permettendo alla sua persona di voltarsi: quindi, mi strizzò l'occhio e, sorridente, sparì dalla mia vista. Chi era quello? Beh, lui era JJ Hamblett, mio miglior amico fin dalla nascita, accompagnatore dei momenti più importanti della mia vita e … beh, mio amore. Sì, esatto: amavo un uomo ch'andava dietro chiunque. Ma era il suo carattere, non vi potevo far nulla, dopotutto, no? E poi, grazie a quello, per noi era quotidiano trascorrer il tempo baciandoci o, direttamente, andando a letto assieme. Magari questo parrà un po' … crudele nei suoi confronti, quasi lo sfruttassi: e invece no, fu lui, 10 anni prima, a portare le sue labbra da bambino di otto anni sulle mie, sigillando un patto d'amicizia e affetto che sarebbe continuato del tempo, attraversando anche quel fatidico giorno nel quale lo possedetti per la prima volta … Già, infatti lui adorava fare il passivo. “Ma dico io, innamorarmi di qualcun altro, magari non un … uomo dai facili costumi, no, eh?!” sospirai: e come potevo? Insomma: i suoi occhi scuri erano lo spazio, un lago di notte, il cielo ove mi perdevo completamente; le sue labbra carnose erano la perfezione, non vi era posto ove avrei preferito essere se non lì, con le mie labbra incollate alle sue; i suoi capelli, mossi, che, quando si muovevano al vento, parevano ballare una danza tutta loro, quasi fosse musica, quel ragazzo … Beh, per me lo era: era la musica che fuorisciva dallo strumento chiamato 'perfezione'. Era la musica ch'al mattino mi svegliava e che alla sera m'accompagnava nei sogni. Era la musica della quale mi drogavo giorno e notte. Era-
«Ahi!» protestai, portandomi il dito indice, appena graffiato dal coltello, in bocca: cavolo, dovevo smetterla di pensare a lui!
«Va tutto bene?» mi domandò la donna dai capelli castani, poggiando una cesta di patate pelate sul tavolo, accanto alla catasta di carote.
«Sì, sì ...» annuii, pulendomi su di uno straccio il dito leggermente sanguinante.
«Da qua» disse lei; quindi, le porsi l'indice, che lei avvolse in una striscia di stoffa strappata dalla manica della sua camicia. «Va meglio ora?».
«Sì, grazie» le sorrisi: era gentilissima con la mia persona, le volevo bene.
«Sono contenta, però fa' attenzione, la prossima volta» mi sorrise, materna. «Riguardo … lui ...».
Argh, non era decisamente un buon argomento!
«Non ti preoccupare, ripeterò lui che non deve baciarmi qui, non preoccuparti» le sorrisi, sperando non continuasse: mi squadrò per un paio di secondi, quindi sospirò.
«Va bene» disse, abbassando lo sguardo. «Sono … sono solamente preoccupata per lui».
«Immagino ...» portai il mio sguardo, a mia volta, verso il basso: era ovvio se ne preoccupasse, era comunque sua madre.
«Dico, ma sono pazzi a lasciar lui fare quelle cose?!» sbuffò, alzando le braccia. «Se ne va anche coi cani, tra un po', e se ne fregano altamente! Come ho potuto mandarlo da loro?!».
Detto questo, abbassò il tono di voce e prese posto su uno sgabello accanto al fuoco: “Ci risiamo ...”. Mi sedetti accanto a lei e la strinsi fra le mie braccia, come sempre. Lei ricambiò l'abbraccio, lasciando scivolare qualche lacrima sul suo volto: doveva essere complicato convivere col pensiero che il proprio figlio passava il suo tempo o con uomini dei quali non conosceva neppure il nome o con genitori ai quali non importava nulla della sua crescita … o della sua esistenza. Ma non era stata colpa sua. Ne aveva abuto bisogno. Tredici anni prima, si era ritrovata in strada, senza moneta, e con un bambino di solamente un anno al quale badare. I miei genitori, gli Hamblett, proposero lei un patto: le avrebbero dato un lavoro, una nuova vita e soldi, solamente se lei avesse … scambiato il suo bambino. Col loro. Perché i due non sopportavano il loro, lo detestavano: questo perché non riusciva ad apprezzare la vita della nobiltà, preferiva osservare le cucine del suo palazzo e cucinare con l'anziana donna capo cuoco, sempre gentile e disponibile a cucinar biscotti. Insomma, mi detestavano. Perché sì, in realtà ero io JJ Hamblett. E lui? Lui era George Shelley, figlio del nobile deceduto, Shelley. Insolita come storia, nevvero? Eppure era così. E non riuscivo a capacitarmi di come quei due mi avessero barattato come se nulla fosse! Fortunatamente, mi ero ritrovato in una bella casa, con una bellissima 'famiglia', ottimi amici, soprattutto reali, ed un buon lavoro. Mi dispiaceva, però, veder così distrutta quella donna che, per tutto quel tempo, era stata disposta ad insegnarmi ogni piccolo segreto della cucina, realizzando il mio sogno di imparar a cucinare.
«Va tutto bene ...» le sussurrai, allontanadomi lentamente e donandole il mio miglior sorriso comfortante.
«Grazie» sorrise a sua volta, asciugandosi le lacrime ed alzandosi: lavoro, lavoro e lavoro …
Ripresi il mio compito, affettando un altro paio di carote, quando mi ritrovai un paio di bianche mani sui fianchi.
«Com'erano?» domandai ad un JJ sorridente, nonché sporco di bianco sul naso.
«Simpatici ...» sorrise, malizioso. «Ho incontrato un moro decisamente interessante, sembrava perso nei suoi pensieri e mi ha chiamato 'Liam' ...».
«Liam? Il castano rasato?» aggrottai le sopracciglia: vi erano degli omosessuali oltre Harry e Louis del futuro?
«Non ho idea, probabile ...» mormorò lui, quindi si voltò lentamente, notando la donna; si rivoltò ed affondò il viso nella mia schiena: anche lui vi stava male …
«Vieni» lo presi per il braccio, portandolo all'aperto: lui mi seguii senza dir nulla, era quello che desiderava, dopotutto.
In seguito a tutti quegli anni, comprenderci l'un l'altro era diventato abbastanza semplice. Usciti in giardino, si scansò dalla mia presa, prendendomi per il colletto della camicia e portandosi contro il muro, mentre portavo le mie braccia a poggiarsi sulla parete, per non schiacciarlo.
«L'hai appena fatto, non puoi deside-» cominciai, ma m'interruppe.
«Desidero solamente un bacio» soffiò sulle mie labbra, le quali si appropiarono, in seguito, delle sue: come mai solo quello?
Strinse ancor più il tessuto, stropicciandolo sotto le sue mani ancora sporche dallo sperma del suo precedente compagno, mentre schiudeva la bocca, permettendo alle nostre lingue di incontrarsi: quanto amavo quei momenti … Si poteva quasi pensare fossimo in una relazione, eppure eravamo semplici amici … Mi allontanai lentamente, notando il suo sguardo triste.
«Ti dispiace per tua madre, vero?» domandai lui, mentre la sua presa aumentava.
«Già ...» sospirò lui, abbassando lo sguardo.
«Ehi ...» richiamai la sua attenzione, sfiorando le sue labbra in un bacio lieve. «Lei sta bene, è triste, ma oramai il danno è compiuto ...».
«Se solo non vi fossi stato!» sbottò, gonfiando le guancie: il suo infantilismo era sempre presente, sempre e comunque.
«Non dire così» lo rimproverai. «Fidati, è stato meglio così».
Mi squadrò insicuro, quindi congedò il discorso con un 'Se sei tu, mi fido', per poi baciarmi nuovamente, più passionalmente: e dire che quei baci per lui erano solamente una dimostrazione d'affetto …
«Mmh, ho cambiato idea, George ...» mi sussurrò nell'orecchio, mordicchiando qua e là il mio collo, permettendo ad un mio amichetto di svegliarsi.
«Ti odio ...» gli sussurrai, permettendo ad un sorriso malizioso di comparire sul suo volto: quel ragazzo mi rendeva PAZZO, anche troppo.

Sssssssssssssssssssssssalve! :D Sono tornata con una cazzata incredibile! Yey! :D Dovrei pre-scrivermi questa parte ... Anyway, scusate, lo so che avrei dovuto postare ieri, ma sapete il fatto, quindi mi comprenderete ... spero. Comunque, devo essere veloce quindi chiariamo qualcosina. George/JJ eheheh Meglio conosciuti come Shellet ;) *non si vede che segue gli Union J, no, per niente* Vi è un'immagine dove George guarda JJ mordendosi il dito come fece Harry con Louis ... #nonvifrega Allora, ho creato questa nuova storia. E' una cosa recente ed ho pensato di aggiungerla subito, quasi a creare una secon- No, aspetta, c'è la Ziall. Ok, una ter- No, c'è quella. E neppure una quarta. Magari una quinta, ma dove le metto le futuristiche? ... Vabbè, diciamo ch'era più per incasinarvi lol *è malvagia* Fa cagare come idea, come storia, lo so, ma mi piaceva troppo, lo ammetto, il personaggio troio (?) che se ne andava con chiunque e volevo metterlo D: E qui entra in gioco il pericolo bromance: c'è chi aveva pensato George per Perrie, vero? Bene: sarà della bionda ornitorinca o di JJ/George? ;) *mi ammazzerete trallallà*

Cosa ne pensate? Credete sia troppo incasinato? O che faccia cagare direttamente? E, torniamo un po' indietro: cosa mi dite della scena Larry? Vi è piaciuta? O pensate che Louis avrebbe dovuto baciare il riccio? Scrivetemelo in una recensione :3

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: bonafedestylinson, PapayaHorlik, ILoveLarry & PerfectFive per la recensione :3; i 28 che la preferiscono, i 5 che la ricordano ed i 32 che la seguono! Oddio, siete aumentati! *^* asdfghjkl grazie!!! *-* Ringrazio anche i One Direction per aver prodotto un album così PER-FET-TO, perché Take Me Home, come Up All Night, è PERFETTO. *-*

Ehm, sarò breve. Domani ci sarà uno sciopero in tutta Italia: se stai leggendo qua e non ne prenderai parte, preparati a morire di una morte lenta e crudele ewe ... Ok, scherzo lol Però è uno sciopero importante, che mira all'aumento dei fondi per la scuola, cosa che sta andando a scaricarsi nel cesso, quindi ... è per il vostro bene ùù | Take Me Home è perfetto, l'ho già detto?? *^* asdfghjkl | Mi dispiace di esserci così poco, e di scrivere anche così poco. Prometto che, da domani, mi scrivo questo spazietto (?) prima, così da scrivere comunque molto uu

Bene, volo perché il mio turno è finito çwç *si deprime*
Ciao e grazie a chiunque leggerà/recensirà! :3
ClaraBB98 *senza nessuno perché va troppo di fretta* :)

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Kiss Me: Infect Me With Your Love And Fill Me With Your Poison ... ***


Kiss Me: Infect Me With Your Love And Fill Me With Your Poison ...

Canzone: E.T. by Tyler Ward (link: http://www.youtube.com/watch?v=-ylyBq1OFaY) Questo ragazzo è bravissimo, vi consiglio di ascoltare le sue cover, c'è n'è una di WMYB asdfghjkl *-*
Rating: verde. Forse. lol
Ziall shipper, questo è per voi ;) E anche il prossimo *w* Siccome mia moglie non compare tra queste, ho aggiunto la tua ornitorinca preferita in questo chapter ;) Spero vi piaccia *anche se fa cagare çwç* :3 Buona lettura :) *ho appena notato che è il 40esimo capitolo O.O Grazie!!! *^* asdfghjkl*
Perrie's POV

 Un'altra giornata, una nuova giornata. Vi aggungerei 'noiosa'. Perché, oramai, non vi era giornata nella quale non mi annoiavo. Avevo provato a combinare qualcosa: avevo passeggiato con le due El, ascoltato gli scleri della Danielle passata, consolato la futura, spiato Zayn, assistito alle prove dei ragazzi, anche ripetere le canzoni del nuovo album, ma i passatempi disponibili si erano ultimati, e mi annoiavo. Ciò che avrebbe potuto rendere quella giornata migliore, sarebbe stato il trascorrere del tempo col 'mio' Zayn … e, a proposito, eccolo, mentre entrava rapidamente nelle cucine e ne usciva con due bicchieri di supremuta d'arancia: ovviamente, uno per se ed uno per Horan. In quel periodo non faceva altro che passar tempo col biondo: suonavano, parlavano, scherzavano, disegnavano, … ma sempre insieme. Anche Liam s'era accorto di quell'insolito comportamento ... 
 
«Non credi ...» cominciò, avvicinandosi alla mia persona in seguito alla vista di Zayn e Niall che s'allontanavano ridacchiando appena terminato il pranzo. «... che quei due passino troppo tempo insieme, ultimamente?».
Non ero molto sicura del perché scelse me come destinatrice dei suoi dubbi: forse sapeva ch'ero gelosa del moro, o forse … beh, non ne avevo idea.
«Già, chissà come mai ...» annuii, mentre il rasato osservava ancora il punto nel quale i due erano scomparsi.
«Mah, speriamo bene ...» sospirò Liam, per poi allontanarsi.
 
Cosa voleva dire con quel 'speriamo bene'? Che bisognava preoccuparsi se trascorrevano tutto quel tempo assieme? “Mah, l'unico neo di tutto questo è la mia gelosia, sennò potrebbe benissimo fare quello che gli pare e piace per i miei gusti” pensai, desiderando con tutta me stessa di non essere innamorata. “Però lo sei, Perrie, e se non ti dai una mossa, Zayn si prenderà una cotta per Niall e tu potrai dir addio ai tuoi sogni con lui!” ribattei, e decisi di alzarmi da quella comoda sedia nella sala da pranzo per seguire il moro attraverso il corridoio. Ero stanca di aspettare si facesse avanti, era giunto il momento per Perrie Edwards di agire e compiere la sua prima mossa nella conquista del cuore di Zayn Malik!
«Ehi, Zayn!» richiamai la sua attenzione, tirandolo leggermente per un lembo del giubbotto da lui indossato.
«Mh?» si voltò lui, prima perso nei suoi pensieri: bene, e ora?
«Ehm … Ciao …» dissi: cavolo, mi ero completamente dimenticata di quello che dovevo dire, ero sotto l'effetto dei suoi scrutanti occhi cioccolata! «Come va?».
Seriamente, Perrie, seriamente?
«Bene … Te?» domandò a sua volta, per non sembrar scortese probabilmente: dopotutto, a lui cosa importava di come me la passavo?
«Bene ...» risposi a mia volta, quindi abbassai lo sguardo, interrompendo l'incrocio dei nostri sguardi: ora ricordavo! «Che ne dici se … beh, se passiamo un po' di tempo assieme? Da amici, ovviamente».
Lui mi osservò, corrugando le sopracciglia: chissà s'era a conoscenza della mia cotta per lui …
«Certo» mi sorrise: e-eh?!
«Sul serio?» sgranai gli occhi, gesto probabilmente buffo, giacchè ridacchiò leggermente, per poi posare la mano sulla mia testa.
«Sì, sul serio» ribattè, scompigliandomi i capelli: era … stupendo … «Ci vediamo più tardi? Ora ho da fare ...».
«M-ma certo!» esclamai, quasi preoccupata d'averlo interrotto.
«Perfetto» mi sorrise nuovamente, permettendo alla mia persona di sciogliersi. «A dopo!».
«A … dopo ...» sorrisi quasi da ebete, mentre perdevo il mio sguardo nelle sue spalle, le quali si allontanavo assieme al suo possessore: aveva accettato.
Io, Perrie Edwards, avrei trascorso del tempo con Zayn Malik senza la presenza di telecamere o fan: era forse un sogno?
Future Zayn's POV
 
 Raggiunsi rapidamente la camera del biondo, sorridente: non riuscivo a comprendere come il passar tempo con lui mi rendesse così contento. Vero, era mio amico, ma era completamente differente dallo star insieme a Louis, o Harry, o addirittura Liam. E non comprendevo. “Ti prego, non cominciare con questo polpettone, o non ne verrai più a capo!” mi pregò la mente, ed io acconsentii, bussando alla porta: non avevo alcuna voglia di perdermi dietro a ragionamenti impossibili! Solamente pochi secondi dopo, una testa bionda e sorridente s'affacciò, squadrandomi.
«E i muffin?» domandò, assottigliando gli occhi.
«Li stanno preparando» risposi, divertito.
Lui mi squadrò per un'altra manciata di secondi, prima di concedermi l'onore di entrare nella stanza, spostandosi e permettendomi l'accesso: quindi, chiuse la porta mentre il sottoscritto poggiava i bicchieri sul comodino in legno accanto al letto. La stanza nella quale Niall dormiva da circa due settimane era una camera adibita per gli ospiti, cosa che era dopotutto: mi accomodai sul letto matrimoniale posto al centro di essa ed attesi che il biondo prendesse il suo bicchiere per tornare all'attività interrotta per la sua fame. (NdA: che stavano facendo? eheheh) Si sedette a sua volta sul materasso e sorseggiò il succo; quindi, si mise in posa.
«Sono pronto» disse, incrociando le gambe.
«Bene» sorrisi, ed uscii nuovamente il mio album da disegno, il quale era apparso nella villa, fortunatamente.
Ripresi a disegnare il ritratto di Niall, partendo dai suoi occhi, lasciati incompleti per via dello stomaco: due ovali, due azzurri ovali sorridenti. Quelli che, in quel momento, mi osservavano incuriositi: era stato lui a proporre di essere ritratto, quindi era sicuramente curioso di conoscere il risultato della sua richiesta. Quei fari puntati sulla mia persona mi imbarazzavano leggermente, cosa insolita, giacchè solitamente ero osservato da molte ragazze nello stesso secondo. Eppure, solamente quei due occhi mare permettevano alle mie gote di arrossire leggermente: ma cosa mi prendeva? Strizzai gli occhi e scossi la testa, come a voler cancellare quei pensieri: quando li riaprii, mi ritrovai in fronte i medesimi occhi, i quali mi osservavano da un foglio di carta. Erano venuti abbastanza bene, quindi passai avanti, tracciando le curve linee per il setto nasale, terminando alle narici: era rilassante disegnare. Ero solito prendere il mio album proprio per quello, per distendere i nervi, per calmarmi, per liberare la mia mente da qualsiasi preoccupazione: eppure, quel giorno, la mente non riusciva a non straripare di pensieri sul biondo! Era forse colpa del disegno? Quando disegnavo ritratti di Liam avveniva la medesima cosa: forse erano proprio quelli a rendermi così pensieroso … Vi era una differenza fondamentale tra i due volti, però: quando la mia mente decideva di raffigurare il viso del castano, i suoi tratti si delineavano sul foglio come apparsi dal nulla, giacchè ero a conoscenza di qualsiasi linea, qualsiasi punto di quel volto perfett-”Basta pensare a Liam!” richiamai a raccolta i pensieri, costringendomi a chiudere quell'argomento: avevo seriamente bisogno di passarvi sopra, il solo pensarvi mi rendeva altamente depresso …
«Va tutto bene?».
La voce di Niall mi fece riprendere: eh?
«P-perché?» domandai, confuso: possibile si fosse accorto …?
«Beh, ho notato un alone di tristezza sul tuo volto … Stavi pensando a qualcosa di brutto o triste?» rispose, permettendo ai miei occhi di spalancarsi: come …?!
S-si era accorto della mia tristezza da un semplice sguardo! Poteva fosse esistere amico migliore?
«A-ah, sì, m-ma non ti preoccupare» sorrisi lui, provando a convincerlo.
«Va bene ...» acconsentì, quindi sorrise a sua volta. «Posso controllare?».
Annuii e si avvicinò, squadrando il disegno: lì, mi accorsi d'aver tracciato, involontariamente, il naso di Liam … Imbarazzante. Alquanto.
«Il mio naso è così?» inclinò il volto, corrugando le sopracciglia.
«Ehm, no, non proprio» arrossì: cavolo, dovevo cancellare quel ragazzo dai miei pensieri!
«È … è quello di Liam?» domandò, abbassando leggermente lo sguardo: w, era anche bravo nel riconoscere … nasi? (NdA. No, è andato a naso. #pessima)
«Già ...» sospirai, prendendo la gomma ed eliminando ogni traccia del castano dal ritratto: magari fosse così semplice anche col cuore … «Mi dispiace».
«Non fa niente» sorrise lui, quindi mi levò il quaderno dalle mani. «Prendiamoci un'altra pausa, ok?».
Sorrisi ed annuii: ancora una volta, aveva compreso di cosa avessi bisogno.
«Grazie» sussurrai lui, abbracciandolo: chissà dove mi sarei ritrovato senza il suo aiuto …
“Ancora nel bosco, probabilmente” mi risposi, sorridendo involontariamente.
«Prego» disse lui, accarezzandomi il capo.
In seguito ad un paio di minuti trascorsi così, ci allontanammo, sorridendo imbarazzati: peccato, mi sarebbe piaciuto rimaner a quel modo un altro po' … Ma cosa mi prendeva?!  Scossi nuovamente la testa e mi stesi sul letto, in seguito all'aver sorseggiato il succo; nel frattempo, bussarono alla porta e Niall aprì, ringraziando il Liam del passato per i muffin. Chiuse la porta e si avvicinò al medesimo mobile sul quale erano poggiati i bicchieri, incastrando il vassoio in modo che non potesse cadere: quindi, ne prese uno e lo morse, lentamente, assaggiandolo.
«Buono ...» gli si illuminarono gli occhi, e sorrisi: era buffo quando mangiava, anzi, tenero. «Prendine uno anche tu!».
Detto questo, mi passò uno dei dolci e lo assaggiai a mia volta: mica male!
«Hai ragione, sono buoni» approvai, permettendo ad un grosso sorriso di comparire sul suo volto, stordendomi: quelle labbra …
“Quelle labbra niente, Zayn” mi richiamò la mente, permettendomi di riprendermi da uno stato di trance. Addentai un altro morso e, senza accorgermene, tornai ad osservarle: … cavolo, dovevo riprendermi! Chiusi gli occhi e, ingoiando l'ultimo pezzo di dolce, mi portai le mani sul volto, quasi a sciaquarlo: “RI-PREN-DI-TI”. Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai Niall a pochi centimetri di distanza, col volto inclinato quasi a domandare se vi fosse qualcosa che non andasse … e tutto quello mi fece perdere un colpo: cazzo, ma era proprio necessaria quella distanza ridotta?!
«N-Niall!» sgranai gli occhi, arrossendo: quella vicinanza mi ricordava qualcosa …
«A-ehm, scusa» si allontanò leggermente, continuando ad osservarmi. «Stai ancora pensando a Liam?».
“Non so se sperarvi o meno, di tornare a pensare a quel castano” riflettei.
«Più o meno ...» risposi: non potevo mica dir lui che le sue labbra erano le protagoniste delle mie elucubrazioni, giusto?
«Ascolta, se ti fa star male non dovres-» cominciò, ma lo interruppi.
«Lo so da me, grazie» conclusi quel discorso: non mi andava di discutere di Liam. «Piuttosto, riprendiamo?».
Niall annuì, anche se ancora preoccupato, quindi, arraffato un altro muffin, prese nuovamente posto sul letto, porgendomi l'album da disegno; con un 'grazie', lo afferrai, aprendolo e riprendendo a disegnare. Passato il naso, finalmente simile all'originale, passai alle … labbra. “Cavolo” pensai: beh, con tutta … l'osservazione delle quali avevano goduto da parte mia, non ne serviva altra giusto? Quindi potevo anche non guardarle, perfetto. Ma allora … per quale assurdo motivo avevo alzato il volto?! Quelle semplici labbra non molto sottili, ma neppure così carnose, leggermente aperte mentre il volto era intento ad osservare fuori dalla finestra, mi permisero di mordere le mie: cazzo, era normale desiderarle nuovamente?! Posai lo sguardo sul disegno, cominciando a trattegiarle: e più la matita lasciava il segno, più il desiderio aumentava. Era da alcuni giorni che la storia andava avanti: precisamente dal giorno dopo a quello nel quale l'avevo baciato. Era un punto fisso: tornare su quelle labbra, baciarle nuovamente, drogarmene. E non riuscivo a comprendere: era possibile desiderare così tanto le labbra di qualcuno? Anzi, non di una persona qualunque, del mio migliore amico?
 
 
Perrie's POV
 
«Sì, è possibile, esiste anche un termine specifico».
Eccoci lì, seduti su una panchina, al nostro primo vero 'appuntamento' … a parlare del suo desiderio di baciare qualcuno. Mi sentivo nuovamente messa da parte, ma accettai comunque di aiutarlo a comprendere qualcosa della sua mente. Forse si sarebbe fidato un po' più della mia persona, e la fiducia è la base di una relazione, no? “Aspetta e spera, Perrie” pensai, deprimendomi leggermente: com'ero positiva …
«Credo sia normale, dopotutto, Zayn» continuai, osservandolo. «Tu ami Liam, no? Quindi è normale desiderar di baciarl-ehm, che c'è?».
Appena nominato il ragazzo, lui era arrossito, sgranando gli occhi nella mia direzione: credeva non fossi a conoscenza della sua cotta?
«Non è proprio afghjkl ...» sussurrò lui, non permettendomi di comprendere l'ultima parola, ma lasciandomi intuire il sens-non era Liam?!
«Oh ...» compresi: e se … e se fossi stata io? «E chi è?».
Forse era un po' da egocentrici, ma non potevo essere io la persona la quale Zayn desiderava baciare così ardemente? Bisbigliò qualcosa, che non compresi per nulla.
«Eh?» domandai lui, corrugando le sopracciglia: la scenetta si ripetè, sembrava quasi non volermelo far capire, il che alimentava le mie speranze. «Come?».
«NIALL!» sbottò lui, lasciandomi con gli occhi spalancati: ecco, cos'avevo detto?
Lui comprese il gesto appena compiuto e si portò la mano sulla bocca, arrossendo ancor più di prima.
«Desideri baciare Niall …?» chiesi in conferma, e lui annuì, portandosi le gambe contro il petto e nascondendosi in esse. «Mi … mi dispiace, credevo fosse Liam, n-».
«No, non ti preoccupare, va bene ...» sussurrò lui, più chiaramente rispetto alle volte precedenti. «Però non comprendo da dove nasce questo mio desiderio ...».
«Beh … vi … vi siete già baciati?» abbassai lo sguardo, preoccupata per la risposta.
«Ehm … sì ...» affondò ancor più il volto nelle gambe: che bello, persino Niall l'aveva baciato e la sottoscritta no!
«Oh … beh, ultimamente sei alquanto triste, non potrebbe essere un desiderio d'affetto?» domandai, permettendo alla sua persona di alzare il volto dal nascondiglio.
«Dici?» chiese, osservandomi preoccupato: sembrava un bambino piccolo …
«Dico» annuii. «Se poi non mi credi, prova a baciare qualcun altro dei tuoi amici: se proverai le medesime emozioni, allora è semplicemente bisogno di affetto».
«Va bene ...» abbassò il capo nuovamente, quindi lo rialzò, allontanando le gambe dal corpo ed avvicinandosi leggermente. «Posso …?».
«Eh?» sgranai gli occhi, ma non riuscii a commentar altro: in pochi secondi, si appropriò delle mie labbra.
Porca. Puttana. Zayn mi stava baciando. Un breve bacio, ma comunque perfetto: cavolo, lo attendevo da secoli … Si allontanò, lasciandomi un po' insoddisfatta per la lunghezza di esso, ma comunque al settimo cielo. Quindi, lo osservai per comprendere l'effetto: osservò l'erba per un paio di secondi, quindi si alzò, calciando chissà cosa.
«No, cazzo, non è lo stesso!» urlò, lanciandosi poi sulla panchina. «Non. È. Lo. Stesso».
«Zayn ...» portai la mia mano sulla sua spalla, provando a calmarlo. «Credo tu si-».
«No, ok?» mi fulminò con lo sguardo. «Vi dev'essere un altro motivo, sicuramente sarà perché è bravo a baciare o … o perché sono belle o … o forse è la loro forma o ...».
Si fermò, quindi si alzò, quasi meccanicamente.
«Ne ho bisogno» disse, quasi in trance, cominciando ad allontanarsi: cavolo!
Mi alzai e lo bloccai per un braccio.
«Zayn, pensa alla sua reazione! E se non gli piacesse?» provai a farlo ragionare.
Lui si riprese, voltandosi ed osservandomi ad occhi spalancati: potevo riprendere a respirare …
«Hai … hai ragione, scusa» disse lui, abbassando il volto.
«Va tutto bene» gli sorrisi, mentre il suo sguardo si alzava leggermente: quindi, mi abbracciò, teneramente. «Zayn ...».
«Cosa mi prende?» sussurrò contro la mia spalla, senza domandarlo veramente.
Ed infatti non risposi. Anche perché, la risposta era evidente. Ma non desideravo fosse quella: sperai con tutta me stessa che il non nominarla m'avrebbe aiutato a renderla impossibile. Una speranza alquanto idiota, nevvero?

Trallallà, eccomi qua! :D Con un nuovo chapter che fa cagare v.v Mi sembra corra çwç Eppure è corto çwç *si deprime* E Zayn che sembra un pazzo? D: Ma perché c'è sempre qualcuno che sclera? Prima Harry, ora Zayn ... çwç *si deprime nuovamente* Spero vi piaccia anche se fa cagare, Ziall/Zerrie shipper çwç *anche se ne dubito* E ... che altro devo dire? Vi piace la nuova sistemazione dei POV proposta da mia moglie? :3 asdfghjkl spero di sì v.v *sclera* GRAZIE PER ESSERE ANCORA QUI AL 40ESIMO CAPITOLO!! *^* ASDFGHJKL *^*

Cosa ne pensate? Credete che Zayn stia impazzendo? Oppure che sia solamente un coglione che non riesce a capire i suoi sentimenti? E cosa ne dite di Perrie? :3 Spero di averla resa simpatica lol Secondo voi, potrebbe conquistare il cuore del moro? E cosa direste a Malik per farlo smettere di impazzire? *sclera nuovamente* Scrivetemelo in una recensione :3

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: ILoveLarry, PapayaHorlik e bonafedestylinson per le recensioni :3; i 27-5-33 *^* che preferiscono-ricordano-seguono *-* Glassie! :3

Non mi state cagando molto la ff ultimamente v.v Vi perdono, non preoccupatevi uu *sta impazzendo, capitela* | Quando finisco di postare, devo fare i compiti e poi ripetizione di latino: che palle! Ma almeno il week-end in pace, no, eh? Voglio RILASSARMI, che male c'è?? No, non posso, devo per forza fare ripetizione: ma per me può anche andare a farsi fottere latino, insieme a mio padre T.T Sono staaaaaaaaaaaaaanca ... | Ma avete visto il twitt di Louis? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH COGLIONE!!! LO SANNO TUTTI CHE NON E' A NOVEMBRE! Andiamo, anche una Elounor shipper ha detto che era ad agosto! lol Ammettiamolo: i manager hanno sbagliato qualcosa nelle date lol Cojoni lol | Beeeene, mi sto ascoltando LWWY la la la *non frega a nessuno* | Oddio, ho un sonno incredibile çwç Datemi un letto, ho bisogno di DORMIREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! O del coming-out, vedete voi ùù lol *si addormenta sulla tastiera*

Harry: ci rinuncio! Vado a metterla a dormire, così che non romperà più mentre io e Lou <3 ci divertiamo v.v
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e grazie a chiunque abbia letto :3
Harry & ClaraBB98 .xxxx

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Annuncio ***


Ssssssssssssalve popolo di EFP che sta seguendo questa ff. Vado di fretta, volevo avvisarvi che la fan fiction è momentaneamente SOSPESA causa genitori rompi-palle che non mi permettono né di prendere cellulare e computer *che ora sto utilizzando a sgamo* né andare a scuola °L° Perdonatemi se non riuscirò ad aggiornare né a farmi sentire, a parte volte rare come oggi çwç Anch'io ci sto male çwç Ma non preoccupatevi, scriverò qualche capitolo nel frattempo ùù Per il resto ... ah, già, se volete aiutarmi a postare il prima possibile, mio padre è diretto in Sardegna, potete sempre ammazzarlo o minacciarlo *w* Dite che è da parte mia *muahahahahah* *feels like a mafia (?) boss* lol Poooi, scusate Ziall shippers se mi sono bloccata proprio nel vostro periodo çwç E scusate Larry shippers perché non posterò presto la recita çwç *si deprime* Beeeeene, credo sia tutto. Secondo voi il telefono azzurro accetta il mio caso? çwç E comunque un diritto negato ... *non sa neanche lei di cosa sta parlando* Chiedo nuovamente scusa ai lettori, e un doppio scusa a PapayaHorlik e ILoveLarry perché non potrò recensire le loro fan fiction, ed un altro scusa a Partenopea, la quale non potrò aiutare molto senza pc o cel çwç E mi scuso anche con PerfectFive: credo che Justin1, Justin2, Niall, Harry, SuperAss, Caligola e Kurt abbiano bisogno di pausa uu" lol Bene, io volo perché ho paura mi becchino çwç Sciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooo ClaraBB98 alias Nadia Yuga *suo alter-ego ribelle e perverso*

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** It’s A Quarter After One, I’m All Alone And I Need You Now ... ***


It’s A Quarter After One, I’m All Alone And I Need You Now ..

Canzone: Need You Now by Rachel Berry ft. Noah Puckerman (http://www.youtube.com/watch?v=Mz78acjokUo&list=PL06CP-ZueTOtQwOjeO9aswRIHojOQUcXI&index=33)
Rating:
verde
Sì, sono tornata, con un bel capitolo COMPLETAMENTE ... Ziall. Lol. Scusate Larry shipper che avete atteso così tanto a lungo, ma era questo quello seguente e ... asdjkl mi dispiace çwç Ci vediamo sotto, pace e amore :') *che c'entra?*
Ps. Scusate la lunghezza, ma ci voleva un ritorno in grande stile (?) *intanto fa cagare*

 

Future Zayn's Pov


 Pomeriggio tardo, seduto su una delle panchine del giardino interno, osservavo il semplice tramonto, in seguito allo ‘sfogo’ con Perrie: ero a conoscenza dei desideri della ragazza, quelli di trascorrere tempo assieme passeggiando e chiacchierando, il vero significato di quella frase, ma avevo bisogno di sfogarmi e … “Ammettilo, Zayn, l’hai usata!” pensai, deprimendomi ancor più: non bastava il problema ‘Niall’, ovviamente! Sospirai e portai nuovamente il mio sguardo sulla volta celeste: la bionda era affamata, così era andata a prendere uno spuntino per entrambi. Mi ripromisi di domandarle scusa, al suo ritorno, per averla sottoposta a quella tortura; nel frattempo, avevo del tempo da dedicare a far chiarezza nella mia mente. Allora … Avevo l’insolito, se non strambo, desiderio di baciar Niall: perché? Insomma, erano delle semplici labbra! Non si poteva neppur dire ‘per la loro carnosità’ o ‘per la loro finezza’, giacché erano labbra completamente nella media, semplicità allo stato puro. Eppure … eppure quel semplice incontro, quella volta, era stato incantevole, quasi perfetto … “Cavolo, Zayn, se pensi questo, allora sei inn-“: NO, non quella parola cominciante per ‘i’, poiché solamente Liam, nella mia mente, ne poteva farne uso, solo lui. In effetti, non mi ero mai innamorato seriamente di qualcuno fino al suo arrivo, con quei capelli marroni sul biondo, quegli occhi miele, quel sorriso comprensivo e dolce, quella ‘perfezione’, una perfezione tutta sua … Cavolo, non ero ancora riuscito a dimenticarlo! Quindi, avevo, da una parte, un amore non ricambiato, e, dall’altra, un … qualcosa? “Amicizia” suggerì la mia mente: non si desidera baciare il proprio amico, sennò mi sarebbe parso normale quel desiderio, o Louis ed Harry si sarebbero baciati prima, no? Ma allora … cos’era per me quel biondo? “Troppo complicato” allontanò il polpettone la mia mente: “e no, cara, se non arrivo a capo di questo ragionamento ora, quando vi arriverò?”. Quei pensieri rimasero comunque chiusi in un cassetto per un altro po’, grazie all’arrivo di una bionda sorridente con un vassoio argentato in mano.
«Eccomi qua» annunciò lei, prendendo posto accanto al sottoscritto e porgendomi una tazza di thè. «Dicevamo?».
«Prima di quello, io …» cominciai, mentre Perrie soffiava sul suo infuso, spostando il suo sguardo azzurro nel mio. «vorrei scusarmi per il tempo che ti sto facendo perdere e per … beh, per romperti le pa-».
«A-ah, niente volgarità!» interruppe lei, muovendo l’indice a mo’ di ‘no’. «E poi, non ti preoccupare, anzi. Sono contenta di essere tua confidente, significa che ti fidi di me e, sinceramente, avevo paura non mi considerassi così amica da provare fiducia nei miei confronti. Confidandoti, mi dimostri che ti posso andar bene come … consolatrice?».
Rise leggermente ed io sgranai leggermente gli occhi: ed io che pensavo le dessi fastidio …!
«Beh, certo che ti ritengo una persona con la quale potermi confidare, una mia amica!» ribattei, scrutandola e permettendo lei di arrossire. «Anzi, grazie per quello che stai facendo».
«Non ti preoccupare» sorrise, quindi si voltò leggermente, probabilmente udendo un rumore; spalancati gli occhi, si voltò nuovamente nella mia direzione: chi aveva scorto? «Sta arrivando Niall, comportati normalmente!».
«N-Niall?!» spalancai a mia volta gli occhi: cavolo, non ero giunto a nulla, cosa avrei detto, come mi sarei comportato?!
La bionda mi fulminò, indicandomi di tacere, quindi sorseggiai nervoso il mio tè: “Comportati normalmente, comportati normalmente …”.
«Ehi Zayn, Perrie» salutò lui sorridente: “Guarda dua un’altra parte, Zayn, gli stai fissando le labbra!”.
Deglutii ed arrossii, voltandomi: ah, giusto, ci aveva salutato!
«Ciao Niall» ricambiò cordiale il saluto la bionda, dandomi una leggera gomitata nel fianco per permettermi di prendermi, forse.
«Ehm, ciao» sorrisi malamente, ricevendo uno sguardo truce da parte di Perrie ed uno preoccupato da Niall.
«Va tutto bene, Zayn?» domandò, inclinando leggermente il volto.
«Ah-ehm, sì, sì, va tutto bene» mi schiarii la voce ed abbozzai un sorriso, permettendo lui di aggrottare le sopracciglia: non lo stavo convincendo …
«Sicur-» continuò, quando una voce lo interruppe: mia salvatrice!
«Perrie, Perrie!» chiamò a gran voce una riccia intenta a correre, spingendoci a voltarci nella sua direzione. «Non indovinerai mai chi abbiamo trovato!».
«Chi?» domandò curiosa la bionda, corrugando le sopracciglia.
«Seguimi!» la invitò Danielle; quindi, in seguito ad uno sguardo preoccupato al sottoscritto, s’alzò.
«Vado a controllare» annunciò, avvicinandosi, per un paio di secondi, al mio volto, sussurrando le ultime parole. «Vedi di tenere a bada i tuoi ormoni, nel frattempo».
Arrossii e lei, soddisfatta, si allontanò seguendo Danielle; dal suo canto, Niall la osservò, prendendo poi posto accanto a me: cavolo, cavolo, cavolo! “Sta calmo, Zayn, va tutto bene …” sospirai.
«Che facevate di bello?» domandò curioso, dondolando le gambe.
«Chiacchieravamo …» risposi, vago: dopotutto, poteva davvero interessargli?
«Ok …» disse solamente, andando a sostenere la mia tesi; quindi, s’alzò tutto a un tratto, quasi gli si fosse accesa una lampadina in testa. «Passeggiamo?».
Perché no? Magari avrei pensato ad altro, nel frattempo … Annuii e ci avviammo, uscendo dal giardino interno e, in seguito, dalla villa, camminando sull’erba curata del prato circondante l’edificio; il tutto, immersi in un silenzio di tomba alquanto imbarazzante … Insolito, fra noi due, in quel perido, non ve n’erano, di momenti di silenzio. Lo squadrai, confuso: aveva forse qualche problema? “Forse si aspetta cominci tu, il discorso” suggerì la mente, ma non l’ascoltai, troppo intento ad osservare le sue labbra … *NdA: eheheh*
«Zayn … Ehi, Zayn!».
Niall mi fece riprendere, sventolandomi in fronte al viso la mano: cavolo, mi ero incantato!
«Ehm, scusa!» arrossii, abbassando il capo.
«Va bene» sorrise lui. «Ma che ti prende?».
“Che mi prende?! Mi prende che desidero con tutto me stesso baciarti, cazzo!”.
«In che senso?» sorrisi, fingendo di non comprendere l’argomento trattato.
«Nel senso che t’imbamboli senza motivo ed arrossisci spesso» mi scrutò preoccupato, fermandomi nella camminata ed incrociando i nostri sguardi. «Stai bene?».
Cavolo s’erano vicie, quelle stupende labbra! “Ricordati: ormoni a bada!” mi ripetè il cervello: giusto, mi dovevo calmare. Ma … come potevo resistere a quella perfetta tentazione?
«I-io …» provai a spiccicar parola, ma non riuscivo ad estrarre neppure una sillaba dal polpettone che s’era formato nella mia mente!
«Tu?» mi spinse a continuare Niall, scandendo le due lettere lentamente: cos’era quello, ?!
Deglutii: doveva smetterla di avere delle labbra perfette, un odore perfetto, un carattere perfetto e … di essere perfetto, pareva Liam!
«Zayn, ci sei?» domandò nuovamente, mordendosi, in seguito, le labbra: cazzo … «Ho capito, sei morto!».
I suoi denti, rivestiti d’alluminio, prementi leggermente su quelle labbra perfette, schiacciandole dolcemente (NdA: un ossimoro?): cazzo, cazzo, cazzo! “Basta, mi arrendo” sbottò il mio autocontrollo, quindi mi avvicinai alla sua persona: potevo baciare il mio migliore amico?
«Che-che succede?» arretrò Niall, mentre continuavo a procedere nella sua direzione. «Z-Zayn, è uno scherzo questo? Perché, se lo è, non è divertente».
Non lo ascoltai: ciò che notai in quei secondi furono solamente le sue labbra, le quali si muovevano lentamente, quasi andassero a rilento … Me ne stavo drogando: vi era forse frase più esatta? E non le avevo ancora unite alle mie … Solamente a quel pensiero, mi sciolsi ancor più, mentre lui continuava ad indietreggiare … cadendo. Mi risvegliai: cazzo, era caduto!
«Ahia!» protestò Niall, massaggiandosi la caviglia: avevo una sorta di deja-vu …
«N-Niall, stai bene?» mi abbassai rapidamente, controllando preoccupato.
«Sì, sto bene» disse lui, quindi toccai dolcemente la caviglia e gemette di dolore.
«Bene, eh?!» aggrottai le sopracciglia.
«Se non mi avessi fatto indietreggiare per il tuo stupido scherzo, questo non mi sarebbe accaduto!» sbottò, abbassando il capo: eh?
«S-scusa …» abbassai a mia volta lo sguardo: che idiota!
Lo presi in braccio, facendo attenzione alla sua caviglia, e lo portai su una panchina lì vicino; quindi, lo feci accomodare e poggiai il suo piede sulle mie gambe, controllando fosse tutto a posto. Niall sgranò gli occhi, quindi arrossì leggermente e rimase in silenzio, osservando la scena.
«Quanto ti fa male?» domandai lui, tastando la parte in questione: com’era delicata …
«A-abbastanza» bonfocchiò, lui, arrossendo ancor più e voltando il capo.
«Ti ho già chiesto scusa, Niall!» ribattei, spostando il mio sguardo sul suo volto: “non le labbra, non le labbra, non le labbra …”.
«Ma non ho mai detto che l’accettavo» borbottò lui, quindi lo osservai: s’era offeso?!
«Te la sei presa?» chiesi, aggrottando le sopracciglia.
«E anche se fosse?» continuò lui, senza guardarmi. «Che ti frega?».
«Come ‘e anche se fosse’?!» spalancai gli occhi: cosa gli prendeva?! «Sei mio amico, mi ‘frega’!».
«E per quale motivo?» domandò, voltandosi e lasciando intravedere i suoi occhi lucidi: cosa …?! «Non ti serve la presenza del sottoscritto, sono un amico qualunque, no?! Va da Perrie, da Liam, da chiunque tu voglia, ma non tornare da me se lo fai per farmi cadere e mentirmi!».
Detto questo, s’alzò, sotto il mio sguardo confuso, e s’allontanò più rapido che poteva con una caviglia dolorante: ‘mentire’? Possibile si fosse accorto gli avessi mentito su come stavo? E forse, quella bugia e quello … scherzo assieme, l’avevano portato ad arrabbiarsi? Rimasi lì, seduto, ad osservare il punto nel quale era sparito: che idiota ch’ero stato …

Past Zayn’s POV

 
 Passeggiavo solo per il giardino reale, senza una vera meta: più che altro, desideravo far chiarezza nella mia mente. Alquanto complicato: da una parte ero a conoscenza vi fosse una matassa da srotolare, dall’altra mi domandavo quale fosse. “Il vero problema è che mente alla sua persona, Zayn” mi era stato suggerito da Danielle, e probabilmente aveva ragione, ma su cosa mentivo? Ecco, appunto, era quello il mio problema: non riuscivo a comprendere l’argomento sul quale mi mentivo. “Rientra, per caso, nella questione ‘Harry’, Zayn?” mi domandai, “O forse … ‘Niall’?”. Quel nome, appena comparso, m’aveva confuso completamente i pensieri: ‘perché vi penso così tanto?’, ‘il mio comportamento nei suoi confronti è giusto?’, ‘e se fossi nel torto?’, ‘lo amo?’ … Cancellai quelle domande, soprattutto l’ultima, e mi osservai attorno: era seriamente lui il mio problema? Vero, mi dispiaceva essemi comportato così male con la sua persona, ma era per una buona causa … giusto? Udii delle voci e mi nascosi, involontariamente, dietro un albero, anche perché, una delle due, m’era ben familiare …
«Sto bene, non preoccuparti!».
Un biondo dalla bianca camicia e gli scuri pantaloni apparve nella mia visuale, riportandomi alla mente le domande precedenti: “Cavolo, lascialo perdere!” protestò la mia mente. Vi potevo riuscire? Dopo quello ch’avevo compiuto lui?
«Io non credo».
Una seconda voce, collegata ad un castano in abiti da maggiordomo, comparve nel mio campo visivo, immobilizzando l’altro per un braccio, trattenendolo e non permettendo lui di continuare a camminare: cos’era quella stretta allo stomaco?
«Ma sto bene, fidati!» ripetè il biondo, provando a liberarsi dalla presa.
Il castano aggrottò le sopracciglia e lo squadrò, festo che permise all’altro d’abbassare il capo e sospirare.
«Liam, ascolta» si avvicinò al maggiordomo. «se vi fosse qualcosa che non andasse, te la riferirei, no? Sei il mio fidanzato».
Nuova stretta allo stomaco: cavolo, per quale assurdo motivo soffrivo così tanto solamente all’udire quelle parole?
«Sì, lo so, ed è per questo che mi preoccupo» lo interruppe il castano.
«Ma non ti devi preoccupare» sorrise dolcemente il biondo, accarezzando lui la guancia. «E’ tutto a posto, fidati, va bene?».
«… Mi fido» sussurrò Liam sulle labbra dell’altro, prima di appropriarsene dolcemente: cazzo, quelle strette allo stomaco le odiavo!
«Bene» si allontanò il biondo, senza perdere un dolce sorriso dal volto, quindi ripresero a baciarsi teneramente: “…”.
Scostai il volto: per quale motivo non riuscivo a sostenere lo sguardo ad una scena del genere? Scossi il capo e  m’allontanai dai due piccioncini, non prima d’aver donato loro una nuova occhiata: quel bacio procedeva da trippo tempo … Proseguii la mia passeggiata, appesantita ora da pensieri ancor più insoliti dei precedenti: ‘perché il vederli assieme mi infastidisce?’ e simili popolavano la mente ch’avrei dovuto ripulire. “Cazzo, mi servirebbe uno strizzacervelli, probabilmente sto impazzendo!” pensai, scuotendo il volto rassegnato; quindi, scorsi una figura familiare, anzi due: un altro Niall, questa volta indossante una semplice maglia rossa ed un paio di pantaloni dallo strano tessuto, ed un altro me camminavano l’uno al fianco dell’altro, finché Zayn non si bloccò, quasi pietrificato. Cosa stava accadendo sembrava non comprenderlo neppure il biondo, giacché prese a tentar di farlo riprendere, senza riuscirvi più di tanto: quando sembrò sul punto di risvegliarsi da quello stato di dormiveglia, s’imbambolo nuovamente, lasciando sul volto del biondo un’espressione preoccupata. Dal suo sguardo assente e dalle sue guancie leggermente arrosate, cominciavo a pensare vi fosse qualcosa di serio sotto: che il moro fosse cotto del Niall del futuro? Poteva essere possibile che, nella sua epoca, avvenisse il contrario rispetto alla nostra? Ma, a quel punto, come mai Louis ed Harry dell’altra epoca s’amavano a vicenda come quelli della mia? Confuso, ripresi ad osservarli, proprio mentre la frase ‘Ho capito, sei morto!’ risuonò nel giardino semi-deserto e le vicende si susseguivano rapidamente: l’avvicinamento di Zayn all’altro, la paura di Niall e … la caduta di quest’ultimo. Perché, per quale motivo si era avvicinato a lui? Cosa aveva intenzione di fare? E, soprattuto, perché pareva perdersi completamente nell’osservare il biondo? Il moro soccorse il ferito, domandandogli scusa e portandolo su una panchina: il biondo pareva offeso, peccato, non era male osservarli mentre si comportavano da amici … Scossi il capo, quindi la scena che mi si parò in fronte agli occhi, ovvero quella di uno Zayn sfiorante la parte lesa di Niall per controllare vi fosse qualcosa di serio, mi riportò alla mente un’altra scena, che ben ricordavo. Sorrisi involontariamente: quel gesto portava nei miei pensieir il giorno del nostro incontro.
 
 La donna, con la bionda bimba in braccio, mi sorrise, ringraziandomi, quindi s’allontanò: era sempre appagnate aiutar qualcuno … Poteva sembrare una frase da eroe, ma, in realtà, non ero che un semplice ragazzo. Vero, ero un reale travestito da popolano per poter dare una mano, ma ero comunque uno qualunque, no? Udii un leggero rumore provenire da dietro l’arco in fornte alla mia persona, quindi volsi lo sguardo, prima person nel vuoto, in quella direzione, scorgendo un ragazzo nascosto in malo modo: cosa vi faceva là dietro?
«Non sono cieco, la vedo» ironizzai, e lui si nascose ancor più: che sfacciato! «Guardi che sto parlando con lei signore».
Detto questo, m’avvicinai all’arco e gli presi la spalla, permettendo lui di voltarsi: però …! In precedenza non avevo scorto bene il suo volto, ma in quel momento riuscivo a vedere ogni suo particolare: gli azzurri occhi preoccupati, le arrossite gote, le semiaperte labbra tremanti, il pallido volto in contrasto col colore delle guancia, i biondi capelli scompigliati dal cappello, il lieve strato di sudore imperlante la fronte scoperta, il corto fiato dovuto allo spavento … Non era niente male!
«Ehm, buon-buongiorno» mormorò lui, arrossendo ancor più mentre mostrava un sorriso forzato, ma comunque stupendo.
«Mi sta forse spiando?» domandai, scrutandolo incuriosito dla suo comportamento: per quale assurdo motivo un così bel giovane si trovava lì dietro?
«Non proprio …» cominciò, permettendo alle mie speranze di crollar lentamente. «Ho assistito alla scena nella quale medicava la bambina e … ne sono rimasto affascianto! Anch’io aiuto la gente, infatti, quando ho udito la bimba, mi stavo dirigendo in suo aiuto …».
‘Rimasto affascinato’? Ne era rimasto affascinato? S-sul serio? Per un assurdo motivo a me ancora sconosciuto, quel complimento mi parve il migliore di sempre … Ma non lo diedi a vedere, agendo con finta disinvoltura, mascherante la gioia interna, come se quei complimenti fossero quotidiani per me: cosa mi prendeva?
«Mmh, davvero? Beh, grazie!» ringraziai, passando poi alle presentazioni: desideravo conoscere il suo nome … «Piacere, io sono Simon, e lei è …?».
«Paul, piacere» sorrise, questa volta rompendo la barriera della falsità, o dell’imbarazzo, e stringendo la mia mano tesa: che bel sorriso …
«Bene, Paul,» continuai: non comprendevo perché, ma più parlavo con lui e più volevo sapere; e poi, desideravo osservare ancora quel sorriso mozzafiato … «dove si sta dirigendo?».
«Al mercato, e lei?» domandò a sua volta, riproponendo quel gesto delle labbra.
«Sono senza meta, le dispiace se mi aggrego a lei?» chiesi: non volevo parer invadente, ma quelle labbra e quegli occhi, anzi, quel ragazzo m’attirava parecchio e mi sarebbe piaciuto trascorrere il più tempo possibile con la sua persona, prima del fatidico incontro con lei …
 
«Oh, eccola Paul».
Sorrisi, in seguito all’averlo trascinato giù in quel micro rifugio con la mia persona: era piccolo, vero, ma sicuro, nessuno lo avrebbe cercato lì. Quel timido ragazzo biondo incontrato dietro un arco, s’era trasformato in un paladino della giustizia all’incontro, o scontro, con un gruppo di bulli intenti ad infastidire un ragazzino. Il suo gesto m’aveva colpito molto: era stato decisamente coraggioso, mai mi sarei spinto tanto oltre solo per un bambino. Aveva sfidato il loro onore, quasi fosse un cavaliere seicentesco, sfoderando l’arma del sarcasmo e dell’astuzia: l’ammiravo molto. Eppure, anche se quel gesto sembrava scrutabile solo da un punto di vista positivo, qualcosa in me s’era mosso, un moto di preoccupazione: perché? Era forse spaventato che il biondo potesse essere rimasto ferito? No, no, vi era dell’altro … ma cosa?
«S-Simon mi … mi ha fatto prendere un colpo» ansimò lui, con gli occhi ancora sbarrati dallo spavento: com’erano enormi, il mare pareva stagliarvisi all’interno …
“Ma cosa vai a pensare, Zayn?!” mi ammonii, tralasciando quegli insoliti pensieri ed ossservando in vani tentativi di Paul di trovare una sistemazione comoda in quello spazio ristretto: … cos’erano quei segni sulle sue braccia?
«E’ ferito» osservai, spalancando gli occhi cioccolata: perché me ne preoccupavo così tanto? «Stia fermo, la curo immediatamente».
Estrassi, da una piccola buca provvidenziale alla mia sinistra, la cassetta del pronto soccorso presa in prestito dal ragazzino, il cui nome era Jacob: la madre era stata veramente gentile a donarmela, in seguito al racconto dell’avvenimento. Spiegato il motivo della presenza della cassetta all’incredulo Paul, uscii l’occorrente da essa, prendendo a tamponar lui i graffi più evidenti del braccio destro, lanciando un’occhiata, talvolta, all’espressione di dolore del ragazzo: mi intrigava quell’espressione, parecchio, mi sarebbe piaciuta osservarla da molto più vicino, in un’occasione un po’ … differente.
«Fa … fa davvero male, non … non me n’ero accorto prima» disse lui, aiutando i miei pensieri poco casti a fiorire ancor più; allontanai quei pensieri, non adatti ad uno spazio piccolo come quello, e risposi con tono calmo.
«Probabilmente perché era troppo preso dal cercare una via di fuga. Sa,» cambiai argomento, portandolo sull’impresa da lui compiuta. «è stato davvero coraggioso, Paul».
«Ah, ehm, davvero?» lo sentii irrigidirsi, anche se mi ero fermato nel lavoro di cura.
«Certo» sorrisi, riprendendo a tamponare i graffi vicino ai polsi: com’era delicata la sua pelle …
«G-grazie» balbettò lui, nascondendo il volto nel braccio sinistro: cosa gli prendeva, possibile fosse … arrossito per … per una semplice frase?
«Mh? Cosa succede? Sta bene?» domandai, con vera preoccupazione: potevo essere in pensiero per un ragazo, anzi, una preda, perché era quello ch’era, appena incontrata?
Col braccio destro, non intento a mantenere quello di Paul, tolsi delicatamente quel braccio dal suo volto: uno sguardo spiazzato e blu ricambiò il mio cioccolata curioso, permettendo alle gote dell’altro d’arrossire ancor più. Era vero, era arrossito: possibile l’avessi già conquistato?
 
 “Beh, vi ero riuscito, in effetti” commentai, osservando il biondo zoppicar via, “Anche troppo …”. Un sorriso amaro comparve sul mio volto: se non l’avessi scelto come preda, non avrebbe mai sofferto … “Zayn, ti preoccupi per una tua preda?!”: l’avevo sempre fatto, sin dal nostro primo incontro, per quale assurdo motivo? Squadrai per un paio di secondi l’altro Zayn: era triste, solo e non smetteva d’osservare il opunto nel quale Niall era sparito. L’amava, forse?
«Ehi» richiamai la sua attenzione, avvicinandomi alla panchina.
«Oh, ehi» salutò a sua volta, spostando finalmente lo sguardo da quel famoso punto.
«Non vorrei sembrare invadente,» presi posto accanto a lui con quella premessa: era colpa di Danielle s’ero diventato così! «ma ho scorto la scena precedente e … beh, il suo sguardo, nonché i suoi gesti, m’hanno incuriosito. E’, per caso, - deglutii- innamorato del suo Niall?».
I suoi occhi cioccolata, persi nel fogliame ai suoi piedi, si spalancarono nell’udire l’ultima frase: era vero?
«I-Innamorato?» domandò conferma, voltandosi e squadrandomi preoccupato; annuii. «I-Io non s-sono innamorato di … di Niall».
«Oh» commentai: meglio così, nevvero?
“Se non è innamorato, non so niente d’amore” sbottò il mio cervello: allora non n’ero a conoscenza, giacché lui no-
«Lo sembro così tanto?» chiese, arrossendo leggermente: eh?
«Beh, ai miei occhi sì, ma probabilmente mi sbaglio …» risposi, corrugando le sopracciglia: lo era o non lo era?
«Io … io non lo amo, se non come amico, però …» sussurrò, quasi fosse un segreto: perché rivelarlo al sottoscritto? «però è normale desiderare di baciare i proprio amici?».
Sgranai gli occhi: desiderava baciarlo? Scossi il capo, in segno di ‘no’, osservando un sorriso amaro comparire sul suo volto: ‘baciare il proprio amico’, ‘amico’ …
«Immaginavo» abbassò il capo. «Sono pazzo, eh? Dovrebbero ricoverarmi».
«Non penso lei sia pazzo, più che altro prova una forte attrazione nei confronti del suo amico» suggerii, provando a calmarlo, mentre la mia mente si riempiva d’una semplice parola collegata ad un’altra persona: ‘amico’.
«Se quando lo bacio sto bene e non ho bisogno d’altro, neppure dell’aria, significa provare attrazione, allora sì, ne sono sttratto!» sbottò, lasciando entrambi a bocca aperta: lo osservai sconvolto, mentre si copriva la bocca con le mai ed arrossiva.
«Zayn,» presi parola, in seguito ad un paio di secondi in silenzio. «lei è inn-».
«No, non voglio sentire quella parola, io amo Liam!» ribattè, lasciandomi leggermente sco-LIAM?!
«Liam?!» quasi urlai, permettendo al disgusto di pervadermi il corpo: Niall lo potevo accettare, ma il damerino impagliato no!
«S-sì, io amo lui, vi è qualche problema?» domandò lui, scrutandomi.
«N-no, è che non sopporto il nostro, di Liam …» risi leggermente, nervoso: prima lo detestavo e poi l’amavo?!
«Insolito» sorrise lui, quindi quello sparì quando ripensò a qualcosa. «E’ tutto collegato!, il vostro Lam è fidanzato con Niall, giusto? Visto, è sempre in mezzo!».
Spalancai gli occhi: no. No, no, no e NO. Non aveva niente a che vedere col mio odio per il maggiordomo, il suo fidanzamento con Niall … vero?
«M-ma n-» cominciai, quando lui m’interruppe.
«Sì, invece! Pensaci! Nella mia epoca sono solo amici ed io lo amo, nella tua sono fidanzati e lo detesti!» spiegò, gesticolando.
«Vi è un dettaglio non calcolato, però» lo richiamai alla serietà. «Io non amo Niall».
«Ne è sicuro?».
Quella domanda mi lasciò perplesso senza motivo apparente: no, non l’amavo, il mio cuore era di Harry!
«C-certo che ne sono sicuro, il mio cuore appartiene ad un altro» affermai, e n’ero convinto. «… E poi, Niall ed io non siamo neppure amici, come potrei amarlo?».
Era vero: per quello, osservare loro due comportarsi da tali mi era così insolito.
«Sul serio?» spalancò gli occhi l’altro me.
«Già» confermai. «Prima eravamo amici, più simpatici conoscenti, ed ora … beh, ora siamo capo e dipendente».
«Come mai?» corrugò lui le sopracciglia: non mi pareva una buona idea rivelar lui il piano …
«Beh, vi sono stati dei motivi» conclusi l’argomento, osservando il cespuglio a diversi metri di distanza dalla panchina: era pur vero, però, che sentivo la mancanza di quel periodo di quasi amicizia.
Dopotutto, la confusione v’era comunque, e non mi preoccupavo per il mio comportamento, giacché, da amico, sarebbe stato migliore: non potevamo tornare a quei tempi?

Future Zayn’s POV


«Ahi!».
Quel flebile grido permise alla mia persona di svegliarsi: era l’una di notte circa, mi trovavo nel mio letto dalle rosse lenzuola e, a completare quella lugubre scenetta, la pioggia di sottofondo scrosciava lentamente. “Cos’è successo?” mi domandai, alzandomi e stropicciandomi gli occhi, quando la medesima voce imprecò: ma quello era …!
«Niall?!» spalancai gli occhi, aprendo rapidamente la porta e scorgendo, seduto in terra con la caviglia tra le mani, un Niall dagli occhi lucidi e sgranati. «Che ci fai qui?!».
«Mi sono catapultato dalla finestra per copiare i ninja, ma sono inciampato in un sassolino!» ironizzò lui, provando ad alzarsi, con scarsi risultati. «Secondo te, cosa potevo voler fare?! Stavo andando in bagno, ho perso la chiave del mio».
Mi avvicinai e lo aiutai ad alzarsi, portandolo nella stanza nella quale dormivo.
«Ti fa ancora molto male?» domandai lui, portandolo in fronte alla porta del bagno in camera. «Puoi usare il mio, se preferisci» .
«No, per sfortuna ci sono inciampato altre trenta volte» bofochiò. «Grazie».
Entrò nel bagno e chiusi la porta; in seguito ad un paio di minuti, sentii la porta aprirsi dietro le mie spalle, quindi mi voltai e lo aiutai ad uscire dalla piccola stanza.
«Ti accompagno in camera?» chiesi lui, con tutta la gentilezza possibile.
«No, grazie, rimango qua, dormo sul tappeto» mi squadrò lui, sarcastico: io ce la mettevo tutta, ma lui era palloso quando s’offendeva, eh!
«Ho capito» sbuffai, portandomi un suo braccio dietro la spalla ed accompagnandolo lungo il tragitto verso la sua camera: non era molto lungo, solamente un paio di brevi corridoi, per questo vi giungemmo rapidamente.
«Bene, buona-» cominciai, ma un tuono interruppe le mie parole: toh, prima v’era solo una debole pioggia, invece, in quel momento, era scoppiato un vero e proprio temporale …
Il biondo spalancò gli occhi e sorrise nervoso: ma per-oh, già, aveva paura dei temporali! Un altro tuono permise al colorito del suo volto di sparire completamente: cavolo, era seria la questione ...
«Vuoi che rimanda a dormire con te?» domandai lui: desideravo la sua sicurezza, ero comunque suo amico, anche se avevamo litigato … o se non riuscivo a comprendere se n’ero innamorato.
Mi squadrò, ancora arrabbiato per l’accaduto, quando un altro tuono lo portò a stringersi al mio petto con occhi sbarrati e braccia tremanti: Niall …
«S-sì, v-va bene, m-ma solo per il temporale!» balbettò il biondo, ed io annuii: per cos’altro, sennò?
Lo accompagnai nella stanza, lo poggiai sul letto e chiusti la porta; quindi, attesi si sistemasse per stendermi accanto alla sua persona: mi era già capitato, e non solo al sottoscritto nella band, di dormire con Niall per colpa di un temporale, era normale. Lui aveva paura ed era nostro compito, da amici, stargli accanto nel momento del bisogno. Un altro tuono ed il biondo s’incollò nuovamente a me: pareva un bambino, era dolce …
«Ehi, va tutto bene» sorrisi lui, lasciandomi stringere: era da quel pomeriggio che le sue braccia non circondavano il mio corpo, eppure m’era mancato quel tocco … «Il temporale pass-».
«Sì, ma ora fa paura!» commentò lui, nascondendo il volto nel mio petto, lasciandomi leggermente sorpreso: s’era sempre lasciato consolare, non aveva mia ribattuto, era così arrabbiato? «Zayn?».
«S-sì?» domandai, ancora sorpreso.
«Abbracciami» ordinò, ed io eseguii: non s’era mai comportato a quel modo, ma andava bene comunque, era rimasto lo stesso di sempre se m’aveva chiesto di abbracciarlo. «Grazie …».
Ecco un nuovo comportamento insolito: era offeso, eppure mi ringraziava, era impossibile quel ragazzo!
«Prego» sorrisi leggermente, accarezzandogli il capo. «Niall, … mi dispiace per oggi pomeriggio».
Il biondo non rispose, si limitò ad irrigidirsi e stringersi ancor più al sottoscritto: voleva proseguissi?
«Non volevo farti del male, io … m’ero perso nei pensieri, scusa, non era mia intenz-» continuai, quando avvertii dei sussulti da parte di Niall. «Ma cosa …?».
«Ti odio» sussurrò lui, singhiozzando: eh? «Ti odio, mi hai fatto prendere un colpo, mi hai fatto credere stessi per svenire o ti fossi fatto male! Pensavo ti stesse capitando qualcosa di brutto!».
Cosa? In tutto quel tempo in cui lui indietreggiava … s’era preoccupato per il sottoscritto?! Ancora una volta, quel ragazzo mi lasciava senza parole.
«Niall …» lo allontanai leggermente, asciugandogli le lacrime, le quali oramai scorrevano lente sul suo volto, rigandogli le guancie ed il naso. «Scusa, non avrei dovuto farlo, mi dispiace, sono stato uno stupido! Mi perdoni?».
Lui mi squadrò per un paio di secondi, mentre le mie dita ancora scorrevano sul suo volto, intente a levare le ultime goccie, quindi annuì col capo: davvero?!
«Sì, ti perdono» sorrise leggermente. «Ho esagerato, scusa».
«M-ma scherzi?!» sgranai gli occhi, contento e sconcertato dalla risposta. «Sono io che ho esagerato ti ho pure fatto cadere!».
«Giusto, hai ragione, è tutta colpa tua» annuì col, capo il biondo, per poi ridere: quella risata … mi era mancata, decisamente, ed erano trascorse solamente poche ore.
Risi a mia volta, stringendolo a me contento: potevo esserne innamorato, poteva essere solamente mio amico, non importava. In quel momento, eravamo io e lui, Zayn e Niall, due ragazzi che tengono l’uno all’altro. Sorrisi, accarezzando lui il capo, mentre il biondo scorreva delicatamente, con la mano sinistra, la mia schiena: chissà se sorrideva anche lui, col volto nascosto nel mio petto …
«Sai,» prese parola Niall, sussurrando ogni sillaba. «questo mi ricorda la sera della festa».
«Ahah, vero,» annuii. «anche quella sera hai pianto e ci siamo abbracciati».
«Ehi, anche tu hai pianto!» ribattè lui, allontanandosi e gonfiando le guancie scarlatte.
«Ahaha, non arrabbiarti, su» risi, scompigliando lui i capelli: la sera della festa …
Era da quella fatidica sera, da quando le mie labbra avevano sfiorato e si erano drogate per la prima volta delle sue, che desideravo baciarlo nuovamente … Tutta clpa di quelle stupende labbra, le quali, in quel momento, erano d’un rosso scarlatto, quasi le avesse truccate! “E se …” pensai, portando le mie mani a sgonfiare le guancie di Niall: potevo approfittarne di nuovo, appropiarmene per una terza volta? “No, non puoi” negò la mia mente: giusto, era mio amico, non me l’avrebbe fatta passare liscia quella volta. “Ma guardale, sono perfette!” commentò un’altra parte del cervello, quella da poco scoperta: vero, non potevo andar contro questo parere. “Ma non sono tue, punto” prese nuovamente parola la più severa e rigida, “E poi, tu ami Liam, che te ne fai di Niall?”. “Ehi, è comunque nostro amico, non parlarne così!” ribattè l’altra; “Chissene frega, qui si parla di baci ed il suo nome non vi dovrebbe neppure essere!”; “Però c’è, ed è anche bello grande, ergo fattene una ragione: Zayn ama le sue labbra e le desidera!”; “Non me ne farò una ragione perché è una cosa passeggera”; “Tu dici?”; “Io dico”; … Ed il discorso tra le due voci proseguì per svariati secondi, o minuti; nel frattempo, i miei occhi non perdevano di vista un punto imprecisato nel volto di Niall: non vi feci caso, così perso in quei pensieri contrastanti. E fu proprio il biondo a farmi riprendere, con una frase che risolse i miei problemi …
«Baciami» soffiò sulle mie labbra: quando si era avvicinato? «Come quella sera …».
Dandola vinta alla nuova voce, mi appropriai delle sue labbra, congiungendole alle mie dopo troppo tempo dalla volta precedente: cavolo, quasi mi ero dimenticato della loro perfezione! Con il pollice che scorreva dolcemente sulla sua guancia, approfondii il bacio, in seguito ad una risposta da parte sua, dividendolo in tanti piccoli incontri, come la volta prima: mi pareva gli piacesse, no? Portò la sua mano sinistra, prima persa ad accarezzarmi la schiena, dietro la mia nuca, avvicinandomi a lui: uao, quello sì che era un bacio, altro che quello con Liam … Un dolce morso alle sue labbra, un nuovo approfondimento da parte del biondo e, quella che pareva la fine di quella perfetta unione, fu l’inizio di una nuova serie di baci, i quali si conclusero solamente quando entrambi fummo senz’aria: uao … Ci squadrammo negli occhi, entrambi rossi in volto: cavolo, come potevo cavarmi da quella situazione? Beh, anche lui, però, era in debito di una spiegazione … Optai per un silenzio imbarazzante, rotto, per la seconda volta, dal biondo.
«Come la sera della festa» sussurrò, sorridendo. «’Notte».
«’Nott-» sorrisi a mia volta, quando spalancai gli occhi: no, aspetta, sarebbe rimasto in silenzio?!
Avrei voluto commentare, ma, oramai, avvinghiato al sottoscritto, Niall s’era addormentato e sorrideva dolcemente contro il mio petto: com’era tenero … Gli scostai un ciuffo dalla fronte e sorrisi: perché il mio cuore batteva così forte? Possibile mi stessi … innamorando di Niall?

Past Zayn’s POV


 Seduto tra le morbide lenziola scure del letto a baldacchino, il quale da tre settimane ormai mi ospitava, osservavo con sguardo perso un punto impreciso del pavimento alla mia destra, udendo in sottofondo il rumore scrosciante della pioggia: non riuscivo a prender sonno, il concetto di dormire, o, per lo meno, riposare, pareva esser diventato sconosciuto al mio corpo. Perché non riuscivo a chiuder occhio? Corrugai le sopracciglia sforzandomi di non pernsarvi, ma il mio sguardo cadde sulla cassetta del pronto soccorso poggiata su una cesta in vimini accanto al muro: “Niall”. Sì, sì era vero, era lui il motivo di quel sonno mancato, ma ammetterlo era troppo complicato … “Ma l’hai appena ammesso” ironizzò il mio cervello: dettagli. In qualunque caso, quella malinconia verso la nostra, seppur piccola, amicizia, era rimasta. Desideravo tutto tornasse come prima, magari potevo trovare un nuovo piano per conquistare Harry, non dovevo per forza includervi Niall, no? “Come architetterai un nuovo piano in così poco tempo?”: non ne avevo idea. Ma potevo pur sempre domandar lui se poteva aiutarmi, no? “Chiedere al ragazzo innamorato di te una mano nella conquista di suo fratello, mi pare un’ottima idea” ironizzò nuovamente la mia mente: avevo forse altre opzioni? “Dimentica la malinconia, Niall non sarà mai tuo amico”: eh? Però mi mancava, ed avevo scoperto a mie spese quanto mi dispiaceva trattarlo male, piangendo ad ogni litigio. “Puoi sempre comportati meglio con la sua persona”: … beh, era una possibilità, perché no? Per cominciare, dovevo domandar lui scusa per i miei svariati, nonché pessimi, comportamenti tenuti in precedenza. Mi alzai dal letto e, con ancora indosso gli abiti quotidiani, uscii dalle mie stanze, posando il mio sguardo, per solo un secondo, sulla stanza in fronte alla mia, quella di Harry: quindi, voltai a destra, percorrendo il breve corridoio separante la mia e la stanza di Niall. “Eccoci” pensai sulla soglia della stanza, bussando; pregai con tutto me stesso che Niall non mi maledicesse per l’orario ed attesi una risposta, la quale non tardò ad arrivare con l’apertura del portone e lo sbucare di un viso curioso, quindi preoccupato.
«Z-Zayn?» domandò, corrugando le sopracciglia. «Cosa vi fa qua?».
«Vorrei parlarle» risposi. «Posso entrare?».
«Può parlare da qui» ribattè il biondo: eh?
Oh, comprendo: v’era forse Liam, nelle sue stanze? Oppure, dato l’orario, aveva paura desiderassi portarlo nuovamente a letto? “L’hai terrorizzato, come Harry, sei pessimo” pensai, abbassando lo sguardo ed annuendo, sia col pensiero, sia alla richiesta di Niall.
«Mi … mi dispiace» cominciai, parlando sottovoce per non svegliare gli altri, ed osservai il suo sguardo, che tanto m’aveva colpito, spalancarsi leggermente prima di procedere. «Mi dispiace per averla trattata male, per averla baciata contro la sua volontà, per averla portata a letto contro la sua volontà, per averla ricattata, costretta a corteggiare un uomo anche se lei ne ama un altro, mi riferisco al suo compagno, per averle fatto una ramanzina, per averle urlato contro, per non aver compreso d’esser nel torto, per essermi intestardito su questioni che non mi riguardano, ovvero quelle del suo cuore, per averla fatta piangere, per aver esagerato, per averla illusa e per averla confusa».
Durante quel non proprio breve monologo, Niall era rimasto immobile, ammutolito, e, quasi aggrappandosi alla porta, mi aveva squadrato senza perdermi di vista neppure un secondo: era la giusta cosa, quella, vero? Concluse le scuse, attesi una sua reazione, la quale tardò ad arrivare per via della sorpresa ottenuta da quel discorso
«I-io …» cominciò, abbassando lo sguardo e arrossendo. «Io non so che dire …».
«Può dire d’accettare le mie scuse e ripristinare il rapporto del nostro incontro, giacché …» proposi, abbassando lo sguardo ed arrosendo a mia volta. «Giacché a me manca».
«S-sul serio?!» domandò, incredulo; annuii e lui sorrise contento. «Le … le manca il giorno del nostro incontro e vorrebbe far pace? Non riesco a credervi!».
E rise dolcemente, prendendomi la mano e portandomi all’interno della stanza, chiudendo poi la porta: ma cosa …? Senza dir nulla, mi avvolse con le sue braccia, stringendomi a se e infilando la sua testa nell’incavo del mio collo: mi stava … abbracciando, non era mai capitato …
«Ti perdono, Zayn» bisbigliò, mentre lo abbracciavo a mia volta: era stato semplice, forse perché era lui ad essere dolce e disponibile al perdono … «Ma ad una condizione: non mi toccherai più senza il mio permesso, va bene?».
Annuii: l’importante era essere amici, ed immafinai non m’avrebbe negato una stretta; per il resto, non ne avevo bisogno, avrei avuto Harry, no?
«Bene» sorrise, allontanandosi. «Possiamo ricominciare tutto da capo! Piacere, sono Niall Styles, principe d’Inghilterra».
Mi porse, quindi, la sua mano destra, sorridendomi dolcemente: era pronto a ripartire, riavvolgere il nastro, diventare amici … Era meglio di quel che avevo sperato!
«Piacere, Zayn Malik, principe del Wales» sorrisi a mia volta, stringendo quella mano tesa in fronte alla mia persona.
«E’ un piacere conoscerla, Zayn» allontanò la mano il biondo, portandosela sul fianco a simmetria dell’altra. «Posso darle del ‘tu’, come dei veri amici?».
«Veri amici?» sgranai gli occhi: l’aveva detto!
Lui annuì, ed io sorrisi, annuendo a mia volta col capo.
«Ma certo, Niall, d’ora in poi ci daremo del ‘tu’, amico».

Sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssalve! I'm back, bitches! :D *sclera* Ok, dopo 1 mese di tempo, sono tornata con questa stupidissima fan fiction. Sì, sto sclerando, lasciatemi morire qua con i miei Larry feels mentre ascolto Give Me Love çwç *sclera x2* Alloooooooooooooora, come avete visto è tutto Ziall, nonché enorme. Ecco il capitolone merdoso, ILoveLarry :') Lo so che v'aspettavate qualcosa di meglio per il mio ritorno, ma ogni volta che provavo a mettermi a scrivere ... facevo tutto tranne che scrivere, l'ispirazione se n'era completamente andata per questa fan fiction çwç Infatti ho scritto una OS e due capitoli ciascuno per altre due fan fiction, più l'intro di una terza e sto pensando ad una in cui Harry è uno schiavo, stile Ella Enchanted ... #bytheway Come avete capito, sono un danno :') In questo periodo sono praticamente mancata da EFP, già è tanto se ho recensito un paio di fan fiction, e vi chiedo scusa, ma sapete cos'è successo e solo nell'ultimo periodo sono riuscita a far quadrare un po' di cose. Sorry çwç Non dividerò questo in parti perché non m'ingolla lol Cosa ne pensate di questo capitolo? :3 Spero vi sia piaciuto, non ho saputo fare di meglio, seriamente. Stavo per far scopare entrambe le coppie lol *essì, sono anche caduta nel mio momento di perversione, per questo sto scrivendo una Larry/Ziam/Jiall p0rn :')* Ma non vi frega :') Quiiiindi, ... mi manca una cosa per il mio ritorno in grande stile *sì, stile di cacca*: un compagno di tastiera! Non ne ho da secoli D: Vediamo ... (Conor: ci sono io per te! :D) NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! SALVATEMI!!!! *si nasconde* (Conor: ma che ti ho fatto di male?!) Mi hai fatto urlare 'Amore' davanti al video di Animal çwç *nonsonounamanyac,nonsonounamanyac,nonsonounamanyac* (Conor: cos'è, un mantra?) Qualcosa del genere. Ma i problemi che ho con 'sto qua non vi fregano, quini sorvoliamo. Ringrazio chiunque abbia letto questo capitolo e non abbia abbandonato la fan fiction anche dopo quello che è successo. Mi dispiace per avervi abbandonato e prometto, a chi continuerà a seguirla, tanti biscotti e caramelle OuO E Draco Malfoy OuO *tanto per rendere la cosa più interessante* Se volete, ho anche Conor, potete prendervelo OuO (Conor: ma anche no) E invece sì OuO *lo impacchetta* E' già pronto per la spedizione, datemi solo il vostro indirizzo OuO *sclera x3* A chi interessa, mi sono ripresa con la scuola, già ai colloqui i professori hanno detto di aver visto un miglioramento; ho recuperato in latino ed italiano *Promessi Sposi*, il resto spero di averlo recuperato con le prove comuni che ci sono state l'ultima settimana, lo saprò al ritorno, quindi incrociate le dita per me lol #nonvifregaokmivadoaseppelliredaqualcheparteperquestaschifezzaeperierisera
Grazie a chiunque abbia letto e recensirà :3
ClaraBB98 & Conor wish you a Merry Christmas and a Happy New Year! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Seeing You With Him, Just Don't Feel Right ... ***


42.Seeing You With Him, Just Don't Feel Right ...

Canzone: Heart Attack by One Direction (link: http://www.youtube.com/watch?v=1JO-d5EkgDY&list=PL06CP-ZueTOsBh3kiUI3XwZenlaCF2CUY)
Rating: verde.
Eccomi qua, nuovo capitolo, tanti casini, soprattutto per la scrittura, e ... niente, fa cagare come sempre :) Nel vero senso della parola, non penso d'aver scritto cagata peggiore :) No, forse la scena rossa. #anyway Spero vi piaccia, da quella parte c'è l'ufficio reclami, mandatemi tanta merda, magari così mi riprendo e scrivo qualcosa di decente OuO *tanto per invitarvi a leggere lol* Buona lettura c: *presa per il culo?*

Past Harry’s POV


 Sulla fronte. Un bacio sulla fronte. Mi aveva baciato sulla fronte. Solamente pochi secondi prima eravamo a due o tre centimetri di distanza, poteva baciarmi, desideravo con tutto il mio cuore mi baciasse … ma non l’aveva fatto, ed il gesto parlava da sé: ero solamente un amico per lui, un semplice amico. Cavolo, cosa mi era passato per la mente, che potesse ricambiarmi, amarmi? Sì, come no, quanto un cane ama un gatto. Impossibile: era impossibile mi amasse. “Hai scelto la persona migliore di cui innamorarti, Styles, sempre le migliori” commentò sarcastico il mio cervello: magari, se avessi cambiato genere, qualcuo mi avrebbe ricambiato. Eppure, piacevo a molti, per quale assurdo motivo non andavo lui a genio?! Erano forse i miei ricci? No, vi giocava spesso, ed adoravo quando infilava le sue fini dita fra i miei capelli, con quel suo dolce tocco … “Divaghi, Styles” mi riportò sulla Terra quella voce nella mia mente: vero, ma cosa potevo farvi se il solo pensiero della sua persona mi allontanava dal resto del mondo? E, forse, non piacevo lui per … per i miei verdi occhi? Erano forse troppo scuri? Troppo chiari? O era forse per le mie labbra? Per il mio alit-“Oddio, e se avessi un alito disgustoso?”. Sgranai gli occhi: cavolo, probabilmente era andata così! “Sei un idiota, Styles” si complimentò il mio cervello: “Grazie, visto che è anche colpa tua”. Sospirai: avrei potuto domandare lui s’era vero, o, per lo meno, se vi fosse qualcosa di sbagliato nella mia persona, ma avrei mai avuto il coraggio di tirar fuori quella discussione? Insomma, significava trattare l’argomento ‘quasi bacio’, avrei dato visione del mio amore per lui, non potevo! “Ne hai già dato una buona dimostrazione con l’espressione idiota impressa sul tuo volto in seguito al ‘quasi bacio’, Harold”: di molto conforto, grazie. Ma era vero: probabilmente, il bacio sulla fronte mi era giunto per un moto di compassione in seguito a quell’improbabile espressione depressa mostrata dal sottoscritto. Idiota, ero solo quello. E non solo per la figura poco carina, ma anche perché avevo pensato Louis potesse essere triste per un qualche nostro momento cancellato dalla mia memoria … e perché, in quell’istante, provavo con tutto me stesso a convincermi che l’alito fosse il problema, quando il principale era un altro: Louis era etero. Vero, mai l’avevo scorto con una donna e non sopportava mia sorella, la quale lo amava, ma non avevo neppur dato segno di provare sentimenti verso dei ragazzi, ergo era etero. Perché non mi aveva baciato, ovvio. Vero, il pomeriggio successivo all’arrivo di Malik, le nostre labbra si erano incontrate, e per suo volere, ma s’era giustificato con ‘è stata l’atmosfera’, quindi non per una qualsivoglia attrazione. E tutto quello, il suo non baciarmi per una seconda volta, … verificava quella giustifica. Non mi amava, punto, era questa la spiegazione … ed ero io a rimettervi per il suo cuore così distante dalla mia persona. Perché, perché l’amavo? Non poteva, il mio cuore, scegliere un’altra persona, persino un uomo, da amare, da desiderare? Magari una che ricambiasse, una alla quale poteva piacere baciarmi, una che non si sarebbe scostata appena ve ne fosse stata l’occasione. Sentii gli occhi pizzicarmi: cavolo, addirittura piangere per un bacio mancato no, eh! O, per lo meno, non lì, nel teatro, ove in molti potevano scorgermi: era il giorno seguente all’evento che tanto popolava i miei pensieri e deprimeva il mio cuore, ed attendevo l’inizio delle prove per lo spettacolo ‘The Picture Of Dorian Gray’. Sedevo sul comodo divano posizionato verso il lato sinistro del palco, rispetto alla platea, e lì ero perso nei miei pensieri su Louis Tomlinson, quel bellissimo, quanto crudele, insegnante di scherma: per quale assurdo motivo non potevo avere una vita normale, un amore normale, dei pensieri più consoni ad un principe diciottenne? Scossi il capo e mi asciugai le lacrime appena accennate, udendo dei passi farsi vicini: chi era?
«Ehi, piangi ancora per lui?».
Alzai il capo ed incontrai un paio di occhi verdi sotto vari ricci, cascanti sulla fronte, e sopra un sorriso amaro: cosa intendeva il mio ‘sosia’?
«Cosa intendi?» domandai, incredulo, mentre lui prendeva posto accanto al sottoscritto.
«Oh, no, niente» indicò col capo di lasciar perdere, scuotendo gli scuri ricci. «Piuttosto, come mai piangi? E’ per Louis?».
Sgranai gli occhi: come poteva averlo compreso?!
«Ho indovinato, vero?» rise leggermente, scrutando i miei occhi spalancati e le mie sopracciglia leggermente corrugate. «Non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno. Cos’è successo?».
Era giusto fidarsi di quel ragazzo così simile al sottoscritto? Insomma, a quel punto avrei potuto anche dar la mia fiducia all’altro Liam! Però … vi era qualcosa in quel riccio che mi permetteva di pensare “Racconta lui l’accaduto, fidati”. E così feci: raccontai lui l’intera storia del ‘quasi bacio’, trattenendo le lacrime e rimanendo in silenzio alla fine del racconto, attendendo una sua reazione.
«Capisco …» annuì lui, per poi osservarmi. «E tu pensi lui non ti ami, giusto?».
«Pfft, amarmi? E’ impossibile!» risi amaramente. «Non spero neppure in una semplice attrazione, come potrei credere in un possibile amore?».
«Io, invece,» prese parola Harry. «credo lui provi qualcosa nei tuoi confronti».
Era serio? Ma aveva udito la storia? Forse non aveva compreso bene qualche frazione? Aggrottai le sopracciglia ed attesi il continuo del discorso.
«Insomma, ti osserva spesso» riprese, accennando col capo allo stupendo castano in piedi di fronte al piano, dall’altra parte del palco, il quale, per un paio di secondi, s’era voltato nella nostra direzione: solamente ciò? «E poi, beh, nel periodo nel quale eri malato ti è stato molto vicino-».
«Mai sentito parlare di ‘amicizia’?» sbottai, squadrandolo: come poteva pensare lui provasse qualcosa nei miei confronti con quelle poche prove?!
«Sì, ma …» continuò, sospirando. «ti sei mai soffermato sul suo sguardo mentre t’osserva? Perché io non guarderei mai un mio amico con quegli occhi, non con lo sguardo che rivolgo al mio fidanzato».
Sgranai gli occhi, osservandolo allontanarsi per raggiungere il sosia di Louis e baciarlo dolcemente sulla punta del naso: no, non mi ero mai soffermato sul suo sguardo, possibile …? “No, Harry, non è possibile. Ti stai semplicemente lasciando abbindolare da due stupide frasi” mi riprese la mia mente: vero, erano solo parole, nessuna prova. Vi domanderete come mai i nostri sosia si trovassero lì, nevvero? Beh, erano semplicemente curiosi di osservarci recitare: era stato abbastanza complicato convincere i presenti della loro provenienza, per non parlare del tragitto! Come potevano dei gemelli così insoliti passare inosservati per le strade di Londra? Fortunatamente, con diversi mantelli e cappelli –persino il travestirli fu impossibile, per via dei ‘non ho mai mentito a mia sorella, non comincerò ora’ di un Louis troppo idiota quanto perfetto-, eravamo riusciti a raggiungere il teatro, non così distante dalla villa, e a rinchiuderci all’interno, lasciando perplesso chiunque non fosse a conoscenza della storia: avevamo raccontato loro chi erano, e l’avevano presa puttosto bene, in seguito ad un paio di secondi di indecisione. Lottie pareva la più contenta: tutto ciò le sembrava irreale, e l’adorava, infatti, trascrorreva il tempo domandando cosa ne pensassero i ‘futuristici’ della trama –perché avevo oramai compreso la loro provenienza, finalmente. Tra i presenti, la più apatica alla situazione era Clara, la quale, in seguito alle presentazioni, aveva congedato la storia con un ‘interessante’: chi la comprendeva era bravo! E così, eravamo tutti riuniti in quel teatro, chi intento a preparare la scenografia, come Paul e Mark, o chi a chiacchierare, come Lottie e Perrie … o Louis e Nick, scena che mi lasciava con l’amaro in bocca. E poi, v’erano i ‘Larry’, come usavano farsi chiamare Louis ed Harry quando erano assieme, intenti a sbaciucchiarsi, aumentando quel disgustoso sapore definito ‘invidia’; Liam e Zayn del futuro presi dallo scherzare tra di loro; ed infine, v’era il gruppetto composto da Danielle, Zayn, Niall e Liam dell’800 e Danielle e Nick del 2012, intenti a ridere per il … ehm, l’avevano definito ‘fangirleggiamento’ e ‘sclero’, ma ‘pazzia’ mi pareva un termine più adatto, di Niall, partito dall’incontro col maggiordomo Justin: da quel che avevo compreso dalle sue urla –disumane-, era un cantante famoso nella sua epoca, e lui n’era un grandissimo fan, un beliver o qualcosa del genere. Io, dal mio canto, ero ancora seduto su quel divano, col mio sguardo perso nello squadrare, torvo e triste al contempo, Louis e Nick, troppo vicini per i miei gusti, ma troppo lontani per cancellare la speranza dal mio cuore. Scossi il capo: potevo andare avanti così, struggendomi per quel ragazzo e per la gelosia nei suoi confronti?
«Scorgerti con lui, non mi sembra giusto» sospirai, con uno sguardo amaro rivolto ai loro volti sorridenti. 
Così perso in qui pensieri, non mi accorsi della comparsa di una persona la mio fianco, qualcuno dal quale mi ero sempre nascosto …
«Salve, Styles».
Sgranai gli occhi nell’udire la voce di Malik: cavolo, non parlavamo dalla sera del bacio, come mi sarei confrontato con lui, cosa aveva intenzione di dirmi, cosa aveva intenzione di FARMI?! Pieno di dubbi, rimasi in silenzio, quasi tremando per quell’incontro.
«Comprendo, non desidera parlarmi» scosse il capo, sospirando. «Ed ha ragione! Non avrei mai dovuto baciarla».
Il mio sguardo si spalancò ancor più: cosa?
«Vede, sono qui, Styles,» riprese, osservandomi ed incrociando i nostri sguardi. «per domandarle scusa».
Era. Lì. Per. Chiedermi. Scusa.
«D-davvero?» porsi la domanda provando in tutti i modi di non far notare il tremolio della voce; fallii miseramente, ma non vi diede molta importanza.
«Sì, davvero» annuì col capo. «Sono stato un idiota. Insomma, provavo un’attrazione nei suoi confronti e mi sono lasciato andare, ho avvicinato troppo la mano al fuoco e mi sono scottato, infastidendola anche. Mi rendo conto del mio errore e mi farebbe piacere se accettasse le mie scuse, anche a condizione di non rivolgerle più la parola, se preferisce, sperando non sia troppo tardi per questa richiesta».
Troppe informazioni! Arrossii per le sue parole: “Provava un’attrazione per me! Allora, è possibile amarmi …” si sorprese la parte più ingenua della mia persona, quindi la corressi immediatamente rimembrando tutte le sgualdrine del paese. Anche per lui era un’attrazione, come per loro, solo fisica, null’altro: eppure, mi pareva comunque positivio, forse perché lui era un uomo. S’era reso conto d’aver esagerato ed ora era lì, disposto ad accettare qualsiasi condizione pur di cominciare da capo: quello non me lo sarei mai aspettato! Forse era perché, da quando aveva messo piede nella villa, ero riuscito a scorgerlo solamente sotto una luce negativa, ma quell’evento mi colpì molto: era come osservarlo sotto un punto di vista differente, nuovo, assolutamente positivo. Era giusto dar lui una seconda possibilità? “Ai corteggiatori sempre, Styles” approvò la mente, e quasi risi ad alta voce: perché no?
«Sì, Malik, accetto le sue scuse» sorrisi lui, quindi rimembrai il bacio: potevo veramente lasciar correre quelle mani sotto la mia veste e quelle labbra, non volute, sulle mie? «Ad una condizione».
«Qualsiasi!» sorrise a sua volta il moro, quindi arrossì per la foda: era tenero … «C-cioè, v-va bene».
«La condizione è che non mi toccherà senza mio permesso, anche per una semplice stretta di mano o un abbraccio» esposi la scelta: così, sarei stato lontano dai guai, sperando rispettasse i termini.
«A-abbraccio?!» chiese, sgranando gli occhi e arrossendo ancor più. «Ve ne potrebbero essere?! … I-insomma, non che vi voglia costringere …».
«Certo, non sta cercando di stabilire un’amicizia fra le nostre persone?» aggrottai le sopracciglia: avevo forse frainteso il suo intento?
«S-sì!» annuì col capo, per poi sospirare per l’ennesima risposta vivace. «Beh, non m’aspettavo lei accettasse così in fretta, ma sì, Harry, vorrei diventare suo amico».
Voleva diventare mio amico. Come Louis. “Basta pensare a Tomlinson, Harry! Hai davanti un bel principe e pensi ad un insegnante di scherma frantuma-cuori?” mi rimproverò il cervello: giusto, i pensieri deprimenti potevano concedersi una pausa, avevo in fronte a me un nuovo amico, perché esser tristi?
«E invece, come può ben notare, ho accettato» risi, permettendo lui d’arrossire più di prima: scorgerlo a quel modo era parecchio insolito, ero contento il suo carattere fosse differente da quello che aveva nel mio immaginario. «Ricominciamo?».
«Certo!» alzò il capo, sorridente: era anche buffo … «I-intendo, con piacere».
«Bene» sorrisi a mia volta, tendendo la mia mano verso la sua. «Piacere, Harry Styles, principe d’Inghilterra».
«Zayn Malik, principe del Wales» rispose a sua volta, stringendomi la mano. «Il piacere è mio».
«Sono contento di comprendere che lei ha un carattere differente, Zayn» dissi, osservandomi attorno, provando a non scorgere LUI …
«In effetti, ho veramente esagerato» ridacchiò, arrossendo. «Forse perché ero abituato alle fanciulle del mio paese, le quali crollano letteralmente ai miei piedi».
«Siamo in due» risi, contento d’aver trovato qualcuno nella mia medesima situazione. «Molte delle donne londinesi sono attratte dal sottoscritto, quasi non posso passeggiare o uscire dal territorio della villa senza ritrovarmene una al fianco!».
«Ahahah, la comprendo» annuì lui. «Anche perché si incollano soprattutto perché vogliono vantarsi d’essere venute a letto con la mia persona! Credo non abbiano compreso che i miei gusti sono tutt’altri, ahahah!».
Trascorremmo un buon quarto d’ora a trattare d’argomenti ben conosciuti ad entrambi: la regalità, il peso della corona, le ‘fans’ impazzite, le lezioni noiose, i professori burberi o decrepiti, i genitori troppo impegnati …
«Beh, per lo meno lei ha un fratello e due sorelle con i quali trascorrere il tempo» ribattè il moro, roteando gli occhi cioccolata. «I miei genitori non hanno voluto graziarmi con altri fratelli o sorelle, l’unica compagnia della quale godo è quella di mia cugina Perrie e del cavaliere di fiducia di mio padre, Josh!».
«Perrie?» domandai, indicando la bionda con un cenno del capo.
«Già, proprio lei» annuì: curioso come, da cugina, fosse diventata sua ‘fidanzata’ ... «Mi pare irreale che sia la finta compagna della mia reincarnazione, è così insolito!».
«Cosa vi è di normale in questa storia?» risi, permettendo lui di ridere a sua volta.
«In effetti!» approvò. «Le nostre rinascite che venono a visitarci, comparendo dal nulla quasi per magia, com’è possibile?!» .
Ed il tempo continuò a scorrere, mentre il discorso sulle reincarnazioni prendeva sempre più piede: era simpatico Malik, decisamente meglio di ciò che mi ero aspettato! E non solo: era dolce, timido e buffo, la sua risata contagiosa ed aveva un non so che di misterioso che mi attirava particolarmente; mi trovavo bene in sua compagnia, era riuscito a strapparmi una catena di sorrisi anche s’ero depresso per il bacio mancato! Ma, dopotutto, perché deprimersi? Perché esser tristi per un bacio inesistente? Non mi amava, punto, io vi avevo provato e non era accaduto nulla: dovevo voltar pagina, non era forse meglio per il mio cuore? E non avevo forse in fronte un bellissimo ragazzo attratto dal sottoscritto? “Harry, vuoi abbandonare Louis per Zayn?” mi domandai incredulo: perché no? Non potevo innamorarmi del moro ed essere felice?

Past Louis’ POV


 “Perché?”: quella domanda continuava a frullarmi nella mente da quando Zayn s’era avvicinato ad Harry. Perché erano assieme? E perché ridevano da grandi amiconi? Cosa stava accadendo?!
«Louis? Ehi, Louis!».
Mi voltai, notando un ragazzo castano squadrarmi preoccupato.
«Ehm, scusa Nick, dicevi?» domandai, imbarazzato: quel riccio mi permetteva di perdere la cognizione di tutto e tutti!
«Ti vedo pensieroso, cosa c’è che non va?» chiese a sua volta, ed io sospirai, indicando col capo i due ragazzi seduti sul divano dall’altra parte del palco: avevo già raccontato lui di Harry, anche perché aveva scorto i nostri baci quella sera, ed aveva preso la storia bene, ammettendo d’essere a sua volta omosessuale. «Ow!».
«Già» annuii, riaprendo gli occhi ed osservando il pavimento. «Non comprendo perché si parlino, si divertino assieme, sono confuso!».
«Beh, domandaglielo, no? Dopotutto siete amici» propose Nick, permettendo al mio sguardo d’alzarsi: era così semplice? «Però, ho un presentimento, e non è molto bello, soprattutto per te».
«Lo so, anch’io ho il medesimo dubbio» sospirai: e se … e se non fosse più innamorato del sottoscritto?
«Tra cinque minuti si comincia a provare!» annunciò Lottie: cavolo!
«Meglio affrettarsi» osservai preoccupato Grimshaw, e lui annuì; quindi, mi diressi a passo rapido verso Harry, trascinandolo via dal moro, il quale scosse il capo divertito: si prendeva gioco di me?!
«Louis, cosa c’è?» domandò il riccio, quasi infastidito da quell’interruzione.
«Perché parli con Zayn? Non eri spaventato da lui? Che succede?!» chiesi, rapido, preoccupato e, lo ammetto, un po’ egoista: avevo paura vincesse il suo cuore …
«Calmati, va tutto bene» rise lui, poggiando le sue mani sulle mie spalle: a quel contatto, mi sgonfiai e sospirai, quasi Harry fosse una camomilla … «Mi ha domandato scusa per l’accaduto e mi ha proposto di essergli amico».
«E-e hai accettato?!» corrugai le sopracciglia: cosa gli era passato per la mente?!
«Certo che ho accettato!» ribattè lui, squadrandomi. «E’ venuto da me col cuore in mano, mi ha domandato scusa dolcemente ed è stato gentile. In più, è simpatico, buffo, differente da come l’avevo immaginato e …».
Non proseguì, lasciò alle sue gote rosse il permesso di far intendere il resto: cosa era accaduto fra i due?
«E?» invitai lui a continuare, osservando il suo sguardo vagare sul pavimento.
«Ed è attratto da me, va bene?!» sbottò, arrossendo ancor più e lasciandomi ad occhi sgranati: gliel’aveva rivelato?!
«E questo renderebbe più sicuro il farvi amicizia perché …?» domandai, mentre il suo sguardo triste si posava nel mio: cosa diamine stava accadendo?
«Perché non mi farebbe mai del male» rispose, abbassando il capo. «Non compierebbe le medesime azioni che l’hanno allontanato da me, non mi farebbe soffrire …».
‘Soffrire’? Perché soffriva?
«Harry, va tutto bene?» chiesi, preoccupato: mi ero perso qualcosa?
«S-sì, v-va tutto bene» balbettò, tirando su col naso: mi prendeva per i fondelli?!
«Harry, hai le lacrime agli occhi, si può sapere cosa accade?!» proseguii, portando, a mia volta, le mani sulle sue spalle e scuotendolo leggermente: cosa diamine stava accadendo!
«I-io …» provò a parlare lui, con gli occhi sgranati e lucidi, e quelle piccole goccie riganti le sue guancie arrossate: come poteva essere stupendo anche mentre piangeva?! «Mi … mi ha rifiutato».
‘Mi ha rifiutato’: chi? Chi aveva potuto rifiutare la pers- oh.
«Chi, Clara?» domandai lui, osservandolo sospirare ed annuire: possibile amasse ancora quella ragazza misteriosa? (NdA: non c’entro niente, sono seria çwç)
Lo abbracciai dolcemente, ma ero furioso: chi era quella sgualdrina tanto idiota da non accettarlo come suo compagno?! E poi, allora era vero, non mi amava … o sbaglio? Perché dichiararsi a Clara se era cotto del sottoscritto? Possibile fosse innamorato di lei? Non riuscivo a comprendere: va bene non ricordarsi della sera nella quelae ci eravamo dichiarati e del mattino seguente, ma come ci si può dimenticare d’amare qualcuno?! … E se … se il riccio si fosse innamorato di me in quei giorni? “O se, più semplicemente, non ti ha mai amato, Tomlinson?”: era possibile? Eppure … eppure m’era parso così sincero, così vero, possibile mentisse? Era possibile mentire con gli occhi pieni d’amore?
«Lasciala perdere, Harry» sussurrai, stringendolo a me: sentivo gli occhi pizzicarmi, ma non potevo piangere nuovamente in fronte a lui, ero lì per consolarlo. «Troverai qualcuno di migliore».
Lui si strinse ancor più a me, affondando il viso nel mio petto e singhiozzando: anche se era sbagliato, desideravo rimanere così per sempre …
«Non … v-voglio, non posso lasciarla andare» balbettò, tremando: l’amava così tanto? «Ho bisogno di lu-lei, non riuscirei ad allontanarmene come se nulla fosse!».
Sgranai leggermente gli occhi: sì, l’amava fino a tal punto. Mi aveva mentito. Ed io v’ero cascato, come un allocco. Che idiota ch’ero stato, che malvagio lui! Ma, allora, perché non riuscivo ad odiarlo?
«N-non ho detto c-che devi allontanarti, dimenticala in campo a-amoroso» ribattei, singhiozzando lentamente: mi aveva mentito.
«L-Lou?» s’allontanò preoccupato il riccio: no, non volevo piangere in fronte alla causa delle mie lacrime! «Che succede?».
«N-nulla» scansai l’argomento, asciugandomi le lacrime rapidamente.
«Non è vero, stai piangendo!» ribattè, mentre nuove goccie scorrevano sul suo volto.
«B-beh, mi dispiace per te, no?» tirai su col naso, pregando la bevesse: il suo sgaurdo accigliato e ancora preoccupato pareva dire altro …
«Perché non vuoi rivelarmelo?» sospirò, asciugandosi le lacrime con il retro delle mani e, in seguito all’aver portato a termine l’asciugatura, squadrandomi: ahia, che potevo raccontare lui?
Optai per il silenzio, sperando non si offendesse: non avevo la più pallida idea di quale scusa utilizzare, non potevo decisamente raccontar lui il vero, avrei potuto ferirlo, riportando a galla eventi distrutti dalla amnesia …
«Oh, comprendo» sbottò lui, tirando su col naso e corrugando le sopracciglia, mentre i verdi occhi si bagnavano nuovamente. «Non sei neppure mio amico, comprendo! E ti permetti anche di dir ‘fare amicizia con Malik non è sicuro’! Va a quel paese, va bene?!».
Sgranai gli occhi: eh? C-cosa era successo, cosa avevo combinato?! Possibile che, per quel  semplice silenzio, vi fosse rimasto male= E … cosa intendeva con ‘neppure’?
«Harry, m-mi dispiace!» lo aferrai per il polso nel suo tentativo di fuga, osservando il suo sguardo distrutto posarsi nel mio: vederlo in quelle condizioni … era la tortura peggiore al mondo, il suo volto era nato per sorrider, non per piangere! «Mi dispiace, scusa, ho i miei buoni motivi per non parlare, ma ti prego … n-non offenderti …».
«Non è solo quello, Lou! Proprio non riesci a comprendere?!» s’intromise, quando, durante il mio discorso, crollai in ginocchio sul pavimento: cosa non comprendevo? «Louis …».
«No, Harry, non comprendo, e se sono la causa del tuo dolore, per favore, perdonami, non ti procurerei mai sofferenza volontariamente,  perché …» dissi tutto d’un fiato, quindi mi accorsi della seguente frase: lui amava Clara, era giusto dichiararsi? «… perché … ti voglio bene».
Sgranò i verdi occhi, mentre varie lacrime scorrevano sulle guancie arrossate, non compresi se dalla rabbia o dalle sue parole; tirò su col naso e si inginocchiò in fronte a me.
«Ti voglio … ti voglio bene anch’io, Lou» sussurrò, singhiozzando. «Ti perdono, certo che ti perdono, non riuscirei a trascorrere un solo giorno senza di te …».
Cosa? Avevo udito bene?! … Oh, giusto: da amico, logico. Perché lui mi aveva mentito. Ma non lo ricordava, se mi fossi arrabbiato con lui sarebbe stato inutile. Tanto non vi riuscivo …
«Si comincia!» urlò Lottie, battendo le mani per richiamare ‘attenzione: “Ora?!”.
«Pace?» tirò su col naso Harry, sorridendomi leggermente.
«Pace» annuii, e lo abbracciai, come se quella stretta fosse l’unico appiglio alla vita: e così era.
Senza di lui, mi sarei sentito perso, completamente vuoto, senza uno scopo nella vita, senza vita stessa: era quello amare?
«Sarà meglio raggiungere tua sorella, oppure ci scuoia vivi» rise il riccio: la sua risata, ecco l’Harry che conoscevo!
«Mi è mancato il tuo sorriso …» sussurrai lui nell’orecchio, abbracciandolo da dietro le spalle un’ultima volta e scorgendo le sue gote arrossire. «Mi dispiace per tutto quello che ho combinato, non ti farò più sofrire, promesso».
«So che non accadrà più, Lou» bisbigliò a sua volta, quasi triste: ma come poteva esserlo nel rivelare una frase del genere?

Past Niall’s POV


 Avevo scorto mio fratello e Zayn discutere, e parevano contenti: il piano era riuscito! In seguito alle scuse da parte di Zayn, le quali m’avevano lasciato parecchio perplesso e contento, mi aveva rivelato di non aver idea di che pesci pigliare con Harry, per non farmi soffrire; così, avevo consigliato lui di domandargli scusa proprio come aveva compiuto con me: ed i risultati s’erano visti! “Niall, hai aiutato Zayn, il ragazzo che ami, a far pace con Harry, il ragazzo che lui ama?!”: e già, mente mia, cosa vi potevo fare se quegli imploranti occhi cioccolata erano irresistibili? In più, era stato così dolce e gentile a scusars, non potevo non aiutarlo! Scossi il capo per rimuovere quei pensieri inutili e, appena mio fratello venne allontanato da Tolinson, raggiunsi il moro, prendendo posto accanto a lui: com’ero insolito parlare con lui da amici!
«Allora?» domandai, speranzoso: mi squadrò preoccupato, e pensai fosse andata male, quando cominciò a ridere.
«E’ andata benissimo, grazie per il consiglio!» ridacchiò per lo scherzo, scompigliandomi i capelli: mi aveva fatto preoccupare!
«Prego» risi a mia volta, godendomi quel tocco gentile, e non ruvido, da parte sua: avevo atteso quel momento per secoli … «Ora dovete provare?».
«Esatto» annuì lui. «Hai di fronte alla tua persona Basil Hallward, mio caro».
E rise, permettendo al mio cuore di sciogliersi all’udire quella perfetta risata …
«Oh, il pittore» osservai, riprendendomi. «Ed Harry? Che parte interpreta lui?».
«Dorian; sfortunatamente, però, in questa versione si fidanza con Henry, ed indovina chi è …» rispose, inviando uno sguardo minaccioso a Louis, intento a discutere animatamente con Harry: come mai mio fratello piangeva?! «Ma cosa …?».
«Ehm, non penso siano affari nostri, Zayn» corrugai le sopracciglia, osservandolo alzarsi dal divano; quindi, permisi lui di accomodarsi nuovamente. «Piuttosto, Harry ti … uccide?».
«Sì, in effetti sì» sorrise leggermente, per poi portare, per un paio di secondi, il suo sguardo sul riccio: ancora?!
«Com’è recitare?» cambiai argomento, sperando lasciasse i due ragazzi alla loro conversazione.
«Uhm, bello, molto» mi sorrise, volgendo il suo sguardo nel mio: com’erano belli i suoi occhi …
«Davvero? Mi piacerebbe prender parte alla rappresentazione …» sospirai: pareva così divertente …
In più, era un modo come l’altro per spendere del tempo con Zayn e … beh, creare ricordi. Sfortunatamente, erano già stati scelti gli attori ed io sarei stato d’intralcio anche dietro le quinte, viste le mie ben poche nozioni a riguardo.
«Perché no?» bilanciò il moro, prendendomi poi per il braccio destro: eh? «Proviamo a domandare a Lottie se vi sono posti disponibili!».
E-era serio? Aveva intenzione di farmi partecipare alla rappresentazione?! … Potevo non amarlo? “Buffo” pensai, “pirma pensavo fosse impossibile amarlo, mi domandavo come potessi essere così idiota da desiderarlo, ed ora, invece …”: tutto merito delle sue scuse, non avrei mai cancellato dalla mia mente quella sera … Appena ci avvicinammo alle due coordinatrici dell’opera, notammo un’aria non proprio positiva.
«Cosa intendi con ‘manca qualcosa’?!» sbottò Lottie, scuotendo l’amica quasi impazzita. «E’ da mezz’ora che lo ripeti, ma cosa manca?!».
«Se utilizzo il termine ‘qualcosa’ magari significa che non ho la più pallida idea di cosa sia, non trovi?!» ribattè Clara, allontanandosi dalla bionda e sospirando innervosita: quella ragazza mi rimembrava qualcuno ... «Sento la mancanza di qualcosa nella trama, ma non ho idea di cosa possa essere!».
«Bene!» roteò gli occhi azzurri la sorella Tomlinson. «E possiamo sopravvivere senza?».
«Non ne ho idea!» alzò le spalle l’altra, confusa quanto Lottie.
«Beh, se siamo giunti fin qui senza, possiamo continuare!» concluse, voltandosi per dare il via alle prove e, quindi, notandoci. «Sì?».
«Niall vorrebbe prender parte alla rappresentazione, è rimasto per caso un ruolo disponibile?» domandò Zayn, mentre, da dietro le sue spalle, squadravo le due preoccupato.
«Un’altra parte? No, non penso …» mi osservò dispiaciuta la bionda: oh, peccato …
«A meno che …» sussurrò Clara: eh?
«A meno che cosa?» sbottò Lottie, probabilmente infuriata con l’altra, voltandosi verso la castana.
«A meno che non aggiungiamo il personaggio mancante!» esclamò entusiasta lei, prendendomi le mani e lasciandomi perplesso: cosa?
«Eh? L-l’hai trovato?! … Ora?!» la squadrò, preoccupata e furiosa, la bionda.
«Sì, sì! Ho trovato ciò che manca!» esultò nuovamente, voltandosi verso l’amica senza lasciare le mie mani. «La trama è dolce, romantica, provocante e con un lieto fine … eccetto per un personaggio! Il nostro caro Basil muore, come potremmo mai permettere che accada un evento del genere?!».
«Non pensi d’aver modificato anche troppo la trama di ‘The Picture Of Dorian Gray’?» corrugò le sopracciglia Lottie, squadrando la castana, la quale lasciò le mie mani e roteò gli occhi.
«Sì, forse, ma a chi importa? L’opera è nostra, abbiamo domandato il permesso per rappresentarla e modificarla, non v’è alcun problema!» agitò le braccia Clara, provando a convincere l’altra autrice.
«Ah,» sospirò quest’ultima. «Sentiamo, cosa avresti in mente?».
«Semplice: Austin Fenderbatch!» rispose, con un sorriso a 28 denti, l’altra: chi? «Niall interpreterà questo giovane medico il quale, trovatosi nelle vicinanze del luogo del delitto, riuscirà a salvare un Basil in punto di morte, sgusciato fuori grazie alle ultime forze a lui rimaste, curandolo e portandolo in ospedale. E, da qui, Basil si innamora del suo salvatore e, alla fine, anche loro avranno l’E vissero per sempre felici e contenti’! Non è romantico?».
‘Basil si innamora del suo salvatore’: “a prescindere dalla risposta di Lottie, la mia è sì”.
«Un lieto fine per il pittore?» vi pensò su la bionda, aggrottando le sopracciglia e squadrando sia me che Zayn. «Perché no!».
A-aveva seriamente accettato, m-mi avevano assegnato il ruolo di fidanzato di Zayn?! … Ero forse stato baciato dalla fortuna, in quel periodo?
«Cosa ne pensate?» domandò contenta Clara: cosa ne pensavo?!
Era una delle notizie più belle ch’avessi mai ricevuto, insieme alle scuse del moro, e sperai con tutto me stesso vi fosse almeno un bacio tra il dottore ed il pittore …
«Mi piace come idea».
Zayn annuì col capo, in seguito alla frase da lui pronunciata: … a-a lui COSA?! E-era forse un sogno, quello? Lo squadrai con occhi sgranati e lui, notando il mio sguardo, mi sorrise, quasi a rassicurarmi: bene, potevo morire.
«Cosa ne pensi, Niall?» mi domandò, avvicinandosi. «Ti va d’essere il mio fidanzato … nella rappresentazione, ovviamente?».
Oddio. Q-qual’era la frase?! “Respira, Niall, ha aggiunto ‘nella rappresentazione’, non nella realtà. Ricordati, sei fidanzato!”: giusto. Ma potevo almeno fantasticarvi sopra, no?
«M-ma certo, m-mi piacerebbe recitare l-la parte di A-Austin» sussurrai arrossendo: oddio, oddio, oddio.
«Perfetto, preparatevi per le prove» sorrise Lottie, chiamando a sé gli altri con diversi battiti delle mani: oddio.
Io, Niall James Styles, ero in procinto di provare, per la prima volta, la mia parte da fidanzato di Zayn Malik nell’opera ‘The Picture Of Dorian Gray’: era veramente un sogno tutto quello?

 Ca. Ga. Ta. OuO Vi piace? *no, ovviamente, che domande idiote che faccio* ... Capitemi, non sto bene. Non nel senso che sono malata, nel senso che non ho un cervello funzionante. L'ho perso ascoltando this --> http://www.youtube.com/watch?v=p7iK6oQ0lUY&list=PL06CP-ZueTOs_1IUQoyvWkedx1mNcMk0y&index=75 (Conor: sembra uno di quei link che ti invia un virus lol) Sì, quella cover è un virus: ti entra nel cervello e te lo manda in pappa già dal primo 'uuh' OuO (Conor: e continua ad ascoltarla) Sempre e comunque OuO Ora che ho scoperto chi è Anth, non mi fermerà più nessuno (?) muahahahahahah *sclera* Mmh, dovrei parlare del capitolo qua. Ok, allora. Vorrei scusarmi perché fa schifo. Poi, vorrei indicarvi un paio di cosette ... tanto per. Avete presente il POV di Harry? Ecco, leggete la sua discussione con l'altro Harry: non sembra uno scontro tra una Larry shipper ed una che pensa siano solo amici? lol (Conor: non se ne frega nessuno) Già. Poi, chi ha trovato 'But seein' you with him just don't feel right'? OuO Pensavo fosse azzeccata e così ... *perché, perché sono così stupida çwç* Ok, passiamo alle cose serie. Ho inviato ad ognuna delle persone che segue questa ff un messaggio per dire che avevo ricominciato a postare. Spero l'abbiate letto :3 *non sarebbero qui, sennò* Btw, puntualizziamo la cosa del 'quando posti?': posterò una volta alla settimana, il sabato, da ora in poi :/ Per colpa della scuola, come ben sapete. Penso sia meglio di niente lol Poi, a giugno *sì, ci sarà ancora a giugno, lo so OuO immaginate la sua lunghezza OuO ... oddio, ho pensato male o//o* aumenterò c: Mi dispiace çwç Ah, piccolo spoiler (?): tra ... 10/15 capitoli vi darò una piccola notizia OuO Non vi dico se sarà bella o brutta, anche perché dipende da come la prenderete voi OuO Tipo che ve lo dico ora, e poi ritornerò a ... *conta* tra due mesi con 'sta storia lol *I'll be your commander! Yeeh!* Poooooooi *non finirà più*! Vi piacciono i piccoli spoiler? Quelli che ti fanno venir voglia di leggere/vedere? Quelli che cerchi disperatamente per saperne di più? *possibile che sia veramente l'unica a cui piacciono? °L°* Se è sì la risposta, allora qui trovate una piccola playlist *ancora in crescita*: http://www.youtube.com/playlist?list=PL06CP-ZueTOsBh3kiUI3XwZenlaCF2CUY Beeene, questa playlist è dedicata interamente alle canzoni di Past Into The Present c: Quindi, qui troverete le prossime e le vecchie canzoni: su quelle si basa l'intero capitolo, secondo me vi converrebbe cagarvele lol *moglie, capito? ahahaha, scherzo, ti amo* #nonvifregaok 

Cosa ne pensate? *I'm gonna make you feel like you're the only girl in the world* Credete che Harry e Louis siano due idioti? E cosa mi dite di Niall, che fangirleggia sul suo personaggio? Ahaha, no, ok, I can't. *se ne va*

Sono tornata per i ringraziamenti. Poi me ne vado ee Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: PerfectFive, ILoveLarry, bonafedestylinson, Partenopea, Giusky_1D *che mi ha fatto prendere un colpo con quell'icon OuO* e PapayaHorlik per la recensione allo scorso capitolo; Wendy Stylinson, bonafedestylinson e PapayaHorlik per la recensione all'annuncio; bonafedestylinson e PapayaHorlik *musichetta natalizia del cazzo, non riesco ad ascoltare Price Tag* per la recensione al 40esimo capitolo c: Vi risponderò, don't worry v.v (Conor: e fu così che non rispose) ewe Ringrazio, soprattutto, i 29-7-39 *o-oddio, dghiadfaouhgeriu* per preferire-ricordare-seguire la ff. Vi amo. Quanto amo ... il formaggio. Ok, no, fa cagare. Ma vi amo, sappiatelo :3

Ora, posso andare? (Conor: non scrivi niente qua?) Cosa devo scrivere, i lyrics di Can't Say No? OuO (Conor: è un'idea) Girls, girls, girl-(Conor: scherzavo) Io no. Btw, vi auguro una buona befana *si fanno gli auguri per quello? lol* e un buon ritorno a scuola c: *è la scuola, non può essere buono ewe* Voglio fare qualcosa qua sotto, ma non so cosa. Sono un danno. :') Una mia amica mi ha chiesto di uscire sabato prossimo ed io le ho detto che devo postare, non sono brava? (Conor: no) Zitto, sennò ti regalo un panda. Pandaffaculo, se non l'avevi capito. (Conor: l'avevo capito, e io ce l'ho già un panda ;3) Lo so. (Conor: lol) ... *estrae coltello per ammazzare il panda* Comunque. Che ne dite se metto qualcosa del prossimo capitolo? Vi dico solo che ... ci sarà una scena
arancione eheheh E tanti flash back. Perché sì. E non ci capirete niente con i POV lol Buona fortuna, seriamente. *basta spoiler*

Vado, che sennò mi metto a spoilerare cosa accadrà tra 10 capitoli lol *non lo sa neppure lei, ma è un dettaglio irrilevante*
Grazie a chiunque abbia letto e/o recensirà c:
ClaraBB98 & Conor :)
Toghether, nothing can't stop us now OuO

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Just Too Close To Love You ... ***


Just Too Close To Love You ...

Canzone: Locked Out Of Heaven Mashup by Megan Nicole ft. Sam Tsui (link: http://www.youtube.com/watch?v=a6s6bIVPbbc&list=WL06CP-ZueTOuFMNwDxur6vZlpQ5BsDGVo) *vi consiglio di ascoltarla, è bellissima! Ed il canale del ragazzo è pieno di cover bellissime e di altri mash-up* Ok, basta pubblicità lol
Rating:
giallo, non sono riuscita a scrivere neppure una scena arancione çwç *si deprime* Capitolo pieno di flash back, come già detto, con diverse coppie ... e diviso in due parti perché troppo lungo çwç *si ri-deprime* Scusate, volevo seriamente concludere il capitolo di pensieri qui, però ... oddio, è enorme! *se ne va piangendo*
Zayn: fatemi gli auguri! Ok, no. In questa prima parte: Larry futura, Ziam futura *perché, esiste la passata?* e Ziall futura :) *perché ci sono sempre io?* Vado a consolare quella, buona lettura.
Ps. Le parti in corsivo, se non lo sapeste già, sono i flash back :)


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Future Harry’s POV


 Il leggero vento di quella serata spostava le foglie lentamente, quasi come se le cullasse, e la luna illuminava fiocamente le piccole goccie di pioggia ancora presenti sull’erba del giardino interno della villa: ma chi vi badava? Le labbra del mio perfetto fidanzato erano unite alle mie, la sua mano destra accarezzava dolcemente i miei ricci e l’altra stringeva la mia teneramente: poteva esserci un attacco terroristico, me ne sarei fregato altamente. L’importante era rimanere al fianco di Louis, stringerlo a me, drogarmi delle sue labbra e, anche durante la più distruttiva delle guerre o la più potente delle catastrofi naturali, sarebbe andato tutto bene. “Buffo” pensai, sorridendo nel bacio e permettendo alla sua lingua di sfiorare delicatamente la mia, “non mi ero mai sentito così …”: quant’era vero … Prima di incontrare Louis, anzi, prima di farvi amicizia, ero solito passare da una donna ad un uomo per notte, divertendomi e lasciandomi andare: cos’era il vero amore? Semplicemente una bazzecola, qualcosa nel quale le donnicciole speravano per vivere ‘felici e contente’: io ero un uomo, il ‘vero amore’ non mi serviva a nulla, avevo tutte le donne, e non solo, ai miei piedi, non mi serviva null’altro. Forse lo pensavo per le varie delusioni precedenti, quelle ricevute durante le medie da persone che si comportavano esattamente come il sottoscritto in quel periodo; forse non avevo compreso d’essere troppo giovane per trovarlo veramente. Eppure … eppure già a 16 anni l’avevo incontrato: Louis William Tomlinson, concorrente di XFactor 2010. Insieme a quel riccio, che già aveva in mente il portarsi a letto una Caroline 30enne, furono messi nella band ‘One Direction’, una semplice band nata dalla mente di Simon Cowell, dirigente della Modest!, con la quale subito firmarono un contratto. Un semplice ragazzo: capelli a scodella marroni, occhi azzurri e voce fin troppo acuta; come poteva quel tizio essere il ‘vero amore’ della mia vita? Pian piano, conoscendolo e facendovi amicizia, mi parve sempre più ovvio: perché era Louis Tomlinson, punto. Un’altra persona, con magari una capigliatura simile, uno sguardo identico, mai l’avrebbero uguagliato: dopotutto, siamo tutti differenti, no? E lui era la mia metà, il mio vero amore, la mia anima gemella; era come in quella vecchia storia, quella che racconta ‘Tempo fa, il mondo era popolato da sfere; un giorno, queste si divisero a metà e si sparsero per il mondo: per questo, le persone vagano in cerca della loro metà, per completare quella sfera che prima erano’. “Vi è anche un’altra cosa: ‘Durante il periodo di ricerca, durante gli anni, le sfere cominciano a modellarsi, si vengono a creare spigolature o affossamenti, e, quando incontrano la loro metà, non combaciano più; però, questi cunei, questi angoli, scompaiono quando ci si abbraccia. Una metà torna a completare l’altra, quasi ad almagamrsi’”. Mi allontanai da Louis e lo abbracciai: ecco, potevo sentire le mie imperfezioni scomparire improvvisamente, i miei spigoli appiattirsi, sentivo il suo corpo completare completamente il mio. Eravamo fatti l’uno per l’altro.
«E questo abbraccio?» mi domandò, accarezzandomi dolcemente la schiena.
«Ti sei …» cominciai, sussurrando ogni parola in seguito a qualche secondo di silenzio. «Ti sei mai soffermato su cosa provi mentre qualcuno ti abbraccia?».
«In che senso?» corrugò le sopracciglia, allontanadosi per incrociare i nostri sguardi.
«Abbracciami» gli ordinai, e lui eseguì, stringendomi a sé, mentre le mie braccia circondavano il suo corpo perfetto. «Cosa … cosa senti?».
«Sento …» bisbigliò, stringendomi ancor più a sé, lasciando che il silenzio calasse per diversi secondi. «Sento che non vi sarebbe miglior posto nel quale trovarsi, sento … sento i nostri corpi mescolarsi, sento il tuo cuore che batte, sento di amarti e di non aver mai amato nessun altro come te …».
Sorrisi, chiudendo gli occhi e godendomi i suoi sussurri pieni di parole così dolci, quella sua voce che tanto amavo, annusando il suo profumo, tremando leggermente sotto il suo tocco …
«E sento anche …» sussurrò nel mio orecchio. «… che Edward si è svegliato …».
«Pervertito!» mi allontanai per dargli un leggero schiaffo sulla guancia, imbarazzato ma divertito: come rovinare un momento romantico!
Mi prese i polsi e mi baciò dolcemente, cosa che mi fece perdere completamente i sensi: quanto potevo amarlo?
«Scusa …» soffiò sulle mie labbra, prima di impadronirsene nuovamente. «Che ne dici, se …».
«Approvo» lo copiai, unendo nuovamente le nostre labbra e lasciandomi prendere in braccio: come vi riusciva era un mistero, ero più muscoloso di lui!
E, mentre le nostre labbra si univano per la tremillesima volta, sorrisi nuovamente: sì, era vero amore, lo sapevo. E, dopotutto, a chi importava s’ero un uomo e vi credevo?

Future Louis’ POV


 Le sue labbra unite alle mie, il mio corpo sopra il suo, la sua mano incastrata tra i miei capelli, i nostri respiri amalgamati, le nostre gambe che cercavano un punto preciso da eccitare: quanto potevo amare quei momenti? Mi allontani un paio di secondi, appena mi fu difficile respirare, per osservarlo: quei ricci disordinati, quegli stupendi occhi verdi lucidi per l’eccitazione e pieni d’amore, quel sorriso dalle labbra rosse per i morsi, quel fiato corto, quelle gote scarlatte, quella maglia scura decisamente inutile ma perfetta sul suo corpo … Sorrisi: quanto potevo amarlo? Era perfetto, non solo caratterialmente, ma anche d’aspetto: pareva un bambolotto! L’unica differenza erano gli occhi: quelli erano incomparabili, neppure una bambola perfetta li avrebbe mai comparati. In quegli smeraldi, si riflettevano completamente le sue emozioni, qualsiasi: dalla felicità al dolore, dalla paura alla preoccupazione, dalla rabbia al divertimento … quasi come quegli occhi rappresentassero il suo cuore, immagazzinassero i sentimenti da lì provenienti e, da specchi quali erano, li ribaltavano in maniera impeccabile. Beh, sbaglio o si diceva che ‘Gli occhi sono lo specchio dell’anima’? Ecco, quella frase rappresentava perfettamente i suoi smeraldi: qualunque emozione veniva specchiata in essi, rendendolo semplice da compendere e creando uno spettacolo perfetto. Era impossibile descriverli completamente, cambiavano continuamente: per esempio, in quel momento erano passati a preoccupazione e felicità, senza perdere quella piccola traccia di amore, sempre presente nel suo sguardo. Era da quello che comprendevo il suo amore nei miei confronti: mi sembrava impossibile, sennò! Come poteva, un essere così perfetto, amare me, un essere completamente imperfetto? Eppure era così, lo vedevo da lì, e più li scrutavo, più mi sorprendevo: era magnifico amare ed essere ricambiati, come ero riuscito a sopravvivere senza tutti quei baci, quelle carezze, quei sussurri, quell’Harry? A ripensarci, mi pareva impossibile aver resistito per ben due anni! E se mai avessi scorto nei suoi occhi quella luce che da sempre cercavo? Ah, mai avrei scoperto di quei sentimenti, mai avrei rivelato lui i miei: saremmo morti entrambi. Quel viaggio, forse, era stata la miglior cosa ch’era capitata …
«Cosa c’è?» mi domandò, alzandosi leggermente, senza perdere il contatto tra i nostri sguardi, e sorridendomi confuso.
«Sei bellissimo» sussurrai lui, baciandogli il collo ed udendo la sua risata perfetta: un altro suo particolare, la risata cristallina.
Quella che mi lasciava senza fiato, quella che amavo con tutto me stesso, musica per le mie orecchie …
«Tutto qui?» chiese, accarezzandomi dolcemente i capelli. «Mi hai fatto preoccupare, ahahah».
«’Tutto qui?’?! Uno ti fa un complimento e tu dici ‘tutto qui’?!» risi a mia volta, recitando la parte dell’offeso e gonfiando le guancie. «Guarda che non ti dico più nulla di carino, eh!».
«Cosa? Al tuo cupcake?» fise uno sguardo da cane bastonato, scoppiando, poi, a ridere: com’era perfetto …
«Bastardo» risi, portandolo nuovamente giù e baciandolo passionalmente: l’amavo così tanto …
«Louis …» sussurrò, tra un dolce bacio ed uno più approfondito, da lasciar entrambi senza fiato. «Ti amo».
«Anch’io, riccio …» sorrisi, lasciando un nuovo morso sulle sue gonfie labbra scarlatte. «Anch’io».

Future Harry’s POV

“I’ve never had much faith in love or miracles”

 Cantai quelle parole con gli occhi chiusi, lasciandomi trascinare dalle note della chitarra: vari accordi l’uno dietro l’altro. Quindi, aprii gli occhi per la frase successiva, preparandomi ad osservare Louis, il mio fidanzato: sì, era bellissimo utilizzare quell’apposizione con lui. Sorrisi, portando il mio sguardo nel suo e cantando il verso successivo: eravamo seduti tutti in cerchio nel salotto, per cantare qualcosa e passare il tempo. Sì, vi erano anche le nostre vite passate, intente, per la maggior parte, a squadrare il sottoscritto, il quale aveva cominciato la canzone, o Niall, che suonava e sorrideva, osservandomi a mia volta. Scossi il capo e tornai ad osservare Louis, dolcemente, come si può osservare la persona che si ama.

“I’ve never wanna put my heart on the rail …”

Future Louis’ POV

“But swimming in your water is something spirtual”

 In seguito al breve assolo del mio fidanzato – quanto amavo utilizzare questa apposizione?-, presi a cantare la strofa successiva, osservandolo: non v’erano turni, quindi era rimasto un po’ sorpreso dalla mia intromissione: com’era dolce, con quei verdi occhi leggermente spalancati … Sorrisi, cantando rivolto a lui quella frase, senza perdere il contatto con il suo sguardo; nel frattempo, il resto delle persone seguirono il nostro duetto con gli occhi, cambiando posizione dello sguardo e sorridendo, comprendendo quanto quelle frasi erano significanti per noi: e lo erano, almeno per me. Strizzai l’occhio canticchiando la frase successiva ed osservando il riccio ridacchiare imbarazzato, chiudendo per un paio di secondi i suoi bellissimi smeraldi per poi riaprirli e permettermi di perdermi in lui.

“And I, I’m born again every time you spend the night”

Future Liam’s POV

 Seduto nella stanza che da un bel po’ m’ospitava, singhiozzai un’ultima volta prima di cancellare anche l’ultima delle foto di Danielle dal cellulare: era finita, completamente, non eravamo più fidanzati, mi aveva tradito. Ah, mi era così impossibile da realizzare: come poteva, la stessa ragazza che aveva ballato con me la sera precedente, essere andata a letto con un altro il giorno dopo? Cosa era accaduto, quale mio gesto l’aveva portata a tradirmi? Non riuscivo a comprenderlo, quel … quello era completamente privo di senso! Lanciai l’iPhone sul comodino e mi strinsi al cuscino, poggiandomi alla spalliera del letto e sospirando: come potevo passarvi sopra? Come potevo ‘dimenticarla’ se era stata una delle parti più importanti della mia vita? Il mio primo amore, la prima persona della quale mi ero innamorato seriamente: come potevo? Mi asciugai una nuova lacrima e tirai su col naso: certo, non potevo nemmeno passare l’intero viaggio a deprimermi per una persona che mi aveva tradito. Anche Zayn l’aveva detto, lei non meritava le mie lacrime: come si può passare dal meritarsi tutto al meritarsi nulla? I miei pensieri furono interrotti da vari battiti sulla porta: toh, parlavi del diavolo … Senza neppure attendere un ‘avanti’, Zayn entrò nella stanza sorridendo debolmente.
«Ehi» mi salutò, alzando la mano non poggiata sulla maniglia. «Come va?».
Non risposi, ricambiai semplicemente il debole sorriso, quasi sarcastico, ed il suo sguardo cioccolata: come poteva andar bene?
«Capisco» annuì, entrando e chiudendo la porta alle sue spalle; quindi, prese posto ai piedi del letto, incrociandovi sopra le gambe. «E’ dura, eh?».
«Già …» sospirai, stringendomi ancor più nel cuscino: “Troppo dura …”. «Non riesco a dimenticarla».
«E’ normale, è stata una parte importante della tua vita» mi squadrò comprensivo il moro, poggiando delicatamente una mano sulla mia gamba. «In più, trascorri il tuo tempo a piangerti addosso, non penso sia un buon rimedio».
«In effetti …» sorrisi leggermente, e lui ricambiò, spalancando gli occhi: cosa?
«Ha-hai sorriso, w!» balbettò, ed io risi: come potevo non farlo con lui che provava in tutti i modi a tirarmi su di morale? «Ed hai anche riso, allora non stai così male! Ah, bastardo, mi hai fatto preoccupare!».
«E’ colpa tua, ahahah!» notai l’espressione buffa da lui mostrata e continuai: finalmente stavo meglio, almeno un po’, come sempre.
Zayn riusciva a farmi tornare il sorriso: non comprendevo il meccanismo col quale vi riusciva, ma ogni qual volta lui entrava da quella porta o, semplicemente, si avvicinava al sottoscritto, sapevo che sarei stato bene. Insolito, no?
«’Colpa’?» rise a sua volta, avvicinandomi e prendendo a solleticarmi: no, il solletico no! «Al massimo ‘merito’, dovresti ringraziarmi, eh!».
E continuò con quella tortura: anche se morivo dalle risate per quel gesto, e mi era impossibile desiderare la finisse, stavo bene. In seguito alla … rottura, non v’erano state molte occasioni nelle quasi essere felici, o, più che altro, nelle quali ero riuscito ad essere felice, ma con lui … beh, con lui vi riuscivo, stavo bene. E desideravo con tutto me stesso tornare ai tempi in cui ero io a consolare i ragazzi per le delusioni amorose o quant’altro, quando ero io la causa della nascita di quei piccoli sorrisi sghembi, ancora traballanti, ma veri, la causa del SUO sorriso, e non delle sue lacrime …
«B-basta, non respiro, ahahah» lo allontanai, ancora ridendo, notando la sua vicinanza: e se …
«Beh, per lo meno ridi» osservò Zayn, con quel sorriso sul volto: e se …
«Non penso di riuscire a ridere, se non riesco a respirare» scossi il capo, portando una mano sulla sua spalla: e se …
«Possiamo provare» rise legermente lui, mentre mi sistemavo sul letto, alzandomi leggermente: e se …
«Possiamo provare»: “Voglio essere io la causa del tuo sorriso”.
 
 «Perché ti crei così tanti problemi?!» sbottai, aggrottando le sopracciglia, ancora imbarazzato. «Non era quello che volevi?!».
«Sono … sono cambiate molte, troppe cose da quella sera, Liam» abbassò lo sguardo, triste.
«Ho lasciato Danielle?» domandai, ovvio: cosa poteva esser mai cambiato, erano trascorse solamente due settimane!
«Ho baciato Niall».
 
 «E quindi è uscito, lasciandomi solo» sospirai, concludendo il racconto. «Ora, per favore, potresti spiegarmi cosa signfica?!».
«W» commentò, con ancora gli scuri occhi spalancati, la riccia dal pomposo abito lilla accomodata, accanto al sottoscritto, su una delle panchine del giardino della villa: era l’unica alla quale potevo chiedere consiglio. «Mi hai … beh, decisamente sconvolta con questo racconto, e dire che non mi capita facilmente. Insomma, hai … hai BACIATO Zayn?! Di tua spontanea volontà?! In seguito all’averlo rifiutato?! ... Poco confuso, mi dicono, eh?».
«Spiritosa» roteai gli occhi: sì, avevo baciato Zayn di mia spontanea volontà; sì, dopo averlo rifiutato; sì, ero confuso. «L’ho baciato perché … beh, perché volevo renderlo contento».
«Contento?» corrugò le sopracciglia.
«Sì, contento: credevo mi amasse, per questo ho ben pensato di baciarlo, speravo di far lui cosa gradita» spiegai, gesticolando: come potevo farle comprendere il ragionamento, se neppure io vi riuscivo per quanto era complicato? «Solitamente, sono io a consolare i ragazzi, quando sono giù, volevo solamente riappropiarmi di quella posizione …».
«Oh, comprendo» annuì: sul serio?! «Però, forse avresti dovuto domandar lui se lo desiderava veramente, non pensi?».
«Beh, ero certo-» provai a ribattere, ma fui interrotto.
«A-ah, non si ha mai la certezza assoluta, mio caro» scosse il capo con gli occhi chiusi, per poi riaprirli ed incrociare i nostri sguardi. «Sfortunatamente, non vi hai pensato in precedenza, ed ora hai avuto un due di picche persino dal ragazzo che ti amava».
«Poco sfigato, eh?» sorrisi, lasciandola ridere leggermente: ecco, era il far sorridere la gente che amavo, portare serenità e benessere.
Quel bacio, quel semplice incontro di labbra, me ne aveva donati molto: perché? Era forse giunto il momento di dare una possibilità al moro? Anche se il volto di Danielle ancora impegnava il mio cuore?

“Wich way is right? Wich way is wrong?”

 Louis sorrise dolcemente ad Harry e lui ricambiò: erano persi nel loro mondo, composto da loro due e null’altro se non il loro amore. Come due veri fidanzati, l’uno cotto e perso per l’altro: già mi mancavano quei giorni … Con la coda dell’occhio, cercai quei ricci che il mio cuore ancora non riusciva a dimenticare: eccola, intenta ad osservare i Larry come se nulla fosse. Come poteva non accorgersi d’avermi frantumato completamente, distrutto i mille pezzi? D’avermi cancellato ragione d’esistere? Sospirai ed il mio sguardo si spostò su Zayn, seduto accanto al nostro Niall, il quale suonava squadrando divertito i due cantanti: sorrideva, guardando il medesimo soggetto degli altri, però era un sorriso amaro. Se desiderava anche lui amore, perché non io? Intervenni nella canzone per imprimervi quei sentimenti: dopotutto, avevamo detto ‘mash-up’, no? Cantai quella semplice frase guardando prima il moro, attirando la sua attenzione, e poi spostando il mio sguardo sulla ragazza del mio cuore: qual’era la strada giusta,  provare con Zayn o … lasciar perdere?

“How do I say that I need to move on?”

Future Zayn’s POV

 «Non penso di riuscire a ridere, se non riesco a respirare» scosse il capo, poggiando la sua mano sulla mia spalla: calore … e basta.
Il semplice calore di una semplice mano. Nessun sussulto, desiderio, pensiero inadatto, farfalle nello stomaco: nulla. Cosa mi accadeva?
«Possiamo provarci» risi, osservandolo sistemarsi ed alzarsi leggermente; quindi, lentamente, si avvicinò: cosa?!
«Possiamo provarci» soffiò sulle mie labbra, ad un centimetro dalle mie, col suo corpo sovrastante il mio e la sua mano ancora poggiata in quel punto: COSA?!
In un secondo, senza ch’io potessi realizzare bene cosa stesse per accadere, unì le nostre labbra, dolcemente: oddio. Liam Payne mi stava baciando: ‘Perché?’ pareva la domanda più ovvia da porsi … fin quando non mi accorsi che quel bacio scombussolava il mio cuore quanto quello donato a Perrie, e non aveva compiuto più di tanto. Qui, la domanda ‘Perché non provo nulla?’ prese il sopravvento sul mio cevello, spaventando a morte quel piccolo tarlo insidiato nel mio cervello, dubbioso sul mio possibile amore per Nialler: in effetti, quell’assenza di reazioni, non lasciava passare inosservati i suoi dubbi … Ma non era il momento di domandarsi a chi il mio cuore appartenesse: piuttosto, per quale assurdo motivo il ragazzo che da sempre amavo e che, soprattutto, mi aveva rifiutato, mi stava baciando?! Questa domanda non abbandonò la mia mente neppure quando, in seguito ad un debole, ma sempre tenero, approfondimento, il ragazzo si allontanò con uno schiocco: però, non era stato poi così male … Rispetto a quello donato in un momento di disperazione e di ubriachezza ad un Liam spaventato, era stato decisamente meglio.
«Perché?» domandai solamente, osservando le sue labbra ancora vicine alle mie.
«Perché …» cominciò, deglutendo mentre spostavo lo sguardo nei suoi occhi miele: beh?
«Sì?» lo incitai a proseguire, aggrottando le sopracciglia in attesa.
«Beh,» sorrise tristemente, guardando alla mia destra. «so che ti parrà strano, ma l’ho fatto per renderti felice …».
R-r-COSA?! Arrossii, squadrandolo ad occhi sgranati: il ragazzo che amavo mi aveva baciato per rendermi felice?!
«Eh?!» riuscii a balbettare, confuso: perché voleva rendermi contento, cosa era capitato, non ero io a dover farlo sorridere?!
«E’ insolito, vero?» rise leggermente, rosso in volto, prendendo posto sul letto. «Immaginavo. Mi dispiace, volevo semplicemente riprendere quella posizione …».
«Quale posizione?» chiesi, sempre più confuso: di cosa parlava?
«Quella di ‘consolatore’» rispose, come se fosse la cosa più normale al mondo: eh? «Prima ero sempre io a farvi sorridere dopo una delusione; l’essere quello da consolare non mi va a genio, perciò volevo renderti … beh, contento dopo quel rifiuto, e anche ringraziarti per quello che fai per me …».
«La storia del ringraziamento ha più senso» portai la mano sinistra sulla fronte e chiusi gli occhi: voleva farsi perdonare per il rifiuto, quindi?
E dire che ero riuscito a dimenticare quella storia: era come se non avessi rivelato lui i miei sentimenti, come se avesi perso semplicemente quella grande cotta nei suoi confronti. Tutto grazie a Niall …
«In effetti, ahahah» rise, approvando: cosa vi era di divertente?!
Mi sentivo come quella sera: triste, distrutto, stanco. Tutte le emozioni di quella sera tornavano a galla l’una dietro l’altra, quasi fossi sul punto di vomitarle nuovamente: avevo bisogno del rimedio, della cura di quella sera.
«Non-non c’è niente da ridere» dissi, nervoso: mi aveva baciato per farsi perdonare il rifiuto.
Se poteva unire le sue labbra alle mie così facilmente, perché rifiutarmi? Perché era fidanzato con la riccia? Poteva dirmi di ricambiare i miei sentimenti ma di non volerla far soffrire, perché lei l’amava, a quel punto avrei compreso! Ma no: mi aveva sbattuto davanti il suo amore per Danielle, ed ancora soffriva per il suo tradimento! Non … non riuscivo a comprendere: perché rinvagare quell’avvenimento? Perché riportare alla luce quel dolore? Sentiva d’aver compiuto la cosa giusta baciandomi per farsi perdonare? Mi squadrò, con gli occhi leggermente spalancati.
«Ovvio, non c’è niente da ridere» annuì. «Ho sbagliato qualcosa?».
Qualcosa? SOLO qualcosa?!
«Direi proprio di sì» roteai gli occhi. «Era proprio necessario mostrarmi il tuo dispiacere? Baciarmi per provarlo?!».
«Beh, no-non saprei …» rispose, confuso. «Perché, non va bene?».
«No, Liam, non va bene!» sbottai. «Sai quanto ho sofferto per quello che mi hai detto? Baciarmi è come donarmi una speranza, non ti basta il dolore che mi hai già inflitto?!».
«M-ma, i-io …» mi osservò, triste.
«’Ma io’ nulla, Liam, cosa ti è passato per la testa?!» mi alzai, gesticolando: forse esageravo, però quel gesto, quel bacio, non lo avrei mandato giù facilmente, non avrei ingoiato nuovamente quel dolore …
«Perché ti crei così tanti problemi?!» ribattè lui, aggrottando le sopracciglia. «Non era quello che volevi?!».
‘Quello che volevo’? No, in quel momento volevo semplicemente cancellare quel bacio, quella storia, e correre dall’unica cura al mio cuore, le SUE labbra, drogarmi di lui, amarlo fino a dimenticare tutto il resto, e star meglio. Null’altro. “Zayn …” si sorprese la mia mente: oddio, cos’avevo pensato?! “Di baciare e far sesso con Niall”: cazzo. Ero arrivato a … quello?! E dire che, il giorno del nostro arrivo in quell’epoca, avevo giurato ad un Louis arrabbiato di non essermi mai portato a letto il biondo! Cosa mi stava accandendo?
«Sono … sono cambiate molte cose da quella sera, Liam» abbassai lo sguardo: fin troppe.
E la maggior parte erano confuse, fin troppo.
«Io ho lasciato Danielle?» domandò, quasi fosse la cosa più logica al mondo: eh?
Ma pensava seriamente ch’io girassi solamente attorno a lui, che lui fosse il mio sole e altre cazzate simili?! Egoista, ecco cos’era, come potevo averlo amato?
«Io ho baciato Niall» risposi, senza pensarvi più di tanto, accorgendomi solamente in seguito del vero significato di quelle parole: se era il cambiamento, significava che, in qualche modo, mi aveva influenzato quel semplice bacio.
Beh, semplice dal punto di vista di Liam, o di Niall:per me era stato un miscuglio di emozioni insolite e nuove, la perfezione trasmessa via l’incontro di due labbra. Ma … ma cosa andavo dicendo?! Corsi via, sperando non si accorgesse delle mie gote pomodoro, dirigendomi verso chissà cosa: che mi stava accadendo?!

“And it shows”

 Il mio sguardo cadde in quello di Liam, perdendosi in quel colore miele così dispiaciuto: si domandava quale fosse la giusta via? Per cosa? O aveva scelto una canzone a cavolo? Impossibile, non aveva senso. E se … oddio, e se avesse ripensato al rifiuto ed ora fosse pronto per una possibile relazione fra noi due? Io … Io, però, non lo ero più: quella confusione, qui nuovi sentimenti, come potevo dir lui ‘Ti amo’ se il volto del biondo popolava i miei pensieri? Scossi il capo e, notando il suo sguardo rivolto alla riccia, provai a far intuire lui d’aver compreso il possibile intento di quella frase, tornando a Locked Out Of Heaven, canzone con la quale i Larry avevano cominciato il tutto; lui, udendo la mia intromissione, si voltò, spalancando leggermente gli occhi: non se l’aspettava?

“Yeah ...”

Future Niall’s POV

 Zoppicavo (NdA: lol) tranquillamente per i corridoli della villa, attendendo la fine della visita di Zayn nella stanza di Liam: avevo provato a domandare al moro se potevo andare con lui, ma aveva negato suggerendomi di riposare la caviglia, cosa che non avevo neppure preso in considerazione in seguito all’entrata del ragazzo nelle stanze del rasato. Probabilemente voleva restare da solo con lui per un motivo ben preciso, chissà cosa stavano facendo soli sol-“Niall, sono pensieri da fare?!”: “Beh, mente mia, non pensi ch’io sia preoccupato? Dopotutto, lo amo …”. Chiusi gli occhi e sospirai, fermandomi nel mezzo del corridoio: sebbene per ben tre volte le nostre labbra s’erano incontrate, … il suo cuore apparteneva ancora a Liam. Insomma, mi parlava di tutto, mia avrebbe anche detto se il suo amore per il castano fosse terminato, no? Ergo, non era cambiato nulla sotto quel punto di  vista. Ma, per fortuna, era cambiato molto sotto il punto di vista della nostra amicizia: ci eravamo avvicinati più di quanto avessi mai sperato! Aprii gli occhi, con la mente finalmente piena di pensieri positivi, quando notai qualcuno correre nella mia direzione: ma che …?! Non riuscii a pensare altro: la persona mi travolse, probabilmente senza accorgersene se non durante la caduta, siccome si muoveva ad occhi chiusi, facendomi sbattere a terra.
«Ahia!» protestai, anche se il dolore non era più di tanto: chi si trovava, in quel momento, sopra il mio corpo, con le mani poggiate ai lati del mio viso e le gambe a cavalcioni, in seguito all’essersi alzato leggermente?
Il mio sguardo interrogativo ne incrociò uno cioccolata sgranato, posizionato in un perfetto e mulatto volto, rosso sulle gote e ricoperto, sulla fronte, di piccole goccie di sudore, mentre dalle labbra usciva lentamente del fiato per la corsa effettuata: Zayn!
«Z-Zayn!» sgranai a mia volta gli occhi, pensando, più che altro, alla posizione nella quale ci trovavamo: era a cavalcioni su di-
… EH?! P-perché, cosa stava accadendo?! Si era abbassato rapidamente ed aveva sovrapposto le sue labbra alle mie senza tanti complimenti, stringendole un po’ rozzamente: perché?! Certo, amavo quel contatto, le sue labbra unite alle mie erano le perfezione, ma perché, perché aveva compiuto quel gesto? E perché, lentamente, il bacio era diventato più dolce, profondo, passionale? “Perfetto …” pensai, ricambiando l’incontro, baciandolo a mia volta: era colpa sua, dopotutto … Prese a baciarmi come le volte precedenti, con piccoli incontri, teneri, pieni di un’insolita passione incomprensibile, ed io lasciai correre, drogandomi del paicere, della bellezza di quelle labbra: uao … Istintivamente, cercai le sue mani e lui, appena le mie sfiorarono le sue, intrecciò le nostre dita, spingendosi leggermente contro il mio volto per approfondire il bacio: cosa …? Quei piccoli incontri si allungarono, quasi desiderassimo lasciare le nostre labbra incollate l’une all’altre, finché la sua lingua non chiese il permesso: un bacio del genere?! Tra amici?! Cosa stava accadendo? “Meglio allontanarlo, Niall, se ne sta approfittando”: “Ma scherzi?!”. Lasciai entrare la sua lingua e la sfiorai con la mia: o-oddio … Perfezione, era quella la sua descrizione, non il semplice bacio, ma QUEL bacio! Lentamente, si scontrarono una nuova volta, permettendo ad un altro brivido di percorrere la schiena di entrambi: perché sì, potevo sentire quel fremito attraversarlo, tutto grazie alle sue gambe ai lati del mio corpo … E poi, ogni qual volta le nostre lingue si sfioravano dolcemente, lui stringeva la presa sulle mie mani, teneramente, quasi come se avesse paura di procurarmi dolore … In seguito a diversi secondi di quella perfezione, sentii il bisogno d’aria, quindi mi allontanai, ed il suono della fine di quell’incontro risuonò triste per tutto il corridoio: peccato, era perfetto … Ne desideravo un altro, ma avrei mai avuto il coraggio di chiederne un secondo? In qualunque caso, in quel momento ero nella realtà e dovevo confrontarmi con ciò che era accaduto: Zayn mi aveva baciato. Anzi, ci eravamo baciati, uno di QUEI baci, il bacio più bello e perfetto della mia vita: ma per lui? Cos’era stato? E perché vi aveva dato inizio?
«Zayn …» soffiai, richiamando la sua attenzione, persa chissà dove nel mio volto per un motivo a me sconosciuto; si riprese, sgranando gli occhi, probabilmente accorgendosi in quel momento di cosa aveva combinato, ed arrossendo, ricambiando il mio sguardo confuso con uno imbarazzato.
«I-io …» cominciò, balbettando e trovando una scusa: cosa …? «S-scusa!».
«Non ti preoccupare, immagino avssi bisogno di affetto come quella se-» presi la parola, ma mi interruppe: perché era sempre così, perché era sempre un bisogno d’af- cosa?
«Avevo bisogno di te» sussurrò, senza perdere il contatto, anche se visibilmente imbarazzato: co-cosa?! «E di un calmante, devo raccontarti una cosa …».
Aveva bisogno di me … e di un calmante, sì, ma, soprattutto, di me. L’aveva detto per primo per un motivo, no? Aveva. Bisogno. Di. Me. Oddio, era possibile? Era forse perché lo consolavo? E cosa era accaduto? Qualunque evento fosse avvenuto, quel bacio e quelle parole avevano compeltamente estinto il dolore alla caviglia, era come se mi avesse portato in Paradiso con un semplice incontro di labbra …

Zayn aveva ripreso Locked Out Of Heaven con la sua perfetta voce, perché non mandarla avanti? Dopotutto, con quei pensieri nella testa sul ‘mandarmi in Paradiso’, quella canzone mi pareva la migliore! Lo osservai scandire ogni singola lettera, con lo sguardo rivolto verso Liam, ovviamente, e concludere la frase con un semplice ‘Sì’: non mi piaceva la chimica nei loro sguardi, non aveva detto di non aver provato nulla durante il bacio? Allora … perché? Perché lo osservava? Che vi avesse ripensato? “Ti crei mille problemi, Niall” mi rimproverai: probabilmente era vero, ma lo amavo, come potevo non essere geloso? E forse fu proprio per quello che m’intromisi nella loro ‘discussione’: chissà perché, poi, Liam parlava di ‘via da scegliere’ … E, chissà perché, LUI si unì …

“You make me feel like …”

Future Zayn’s POV

 «Avevo bisogno di te» lo interruppi, con voce decisa e sguardo perso nel mare: come ero riuscito a dirlo? «E di un calmante, devo raccontarti una cosa …».
Lui arrossì: ovvio, che idiota ero stato a raccontare una cosa del genere a quel modo! Mi alzai, allontanandomi di malavoglia dal suo corpo e dalle sue labbra, e presi la sua mano tesa, stringendola nuovamente alla mia: solamente pochi minuti prima, avevo intrecciato le sue dita alle mie … e, assieme a quel bacio, mai v’era stata cosa più giusta. Non era insolito? Quella semplice stretta mandava brividi alla mia spina dorsale, percorrendola su e giù, rendendo tutto quello perfetto …
«Sì?» domandò il biondo, a pochi centimetri di distanza, squadrandomi con un paio d’occhi curiosi quanto blu: uao …
«Ehm, ecco …» mi persi in quei mari: “Malik, riprenditi!”. «Liam mi ha … mi ha baciato!».
«Lui COSA?!» sgranò ancor più gli occhi, quasi permettendomi di perdermi in loro nuovamente: oddio, come potevo pensare all’accaduto con quei … bellissimi … stupendi … dolci … occhi … blu …
“Zayn!” richiamai i pensieri a raccolta: “Giusto, basta pensare a Niall”!
«Mi ha baciato» ripetei, provando a concetrarmi sulla storia; quindi, raccontai lui l’accaduto, tralasciando la parte finale e provando a non guardarlo negli occhi per la maggior parte del tempo: non potevo mica dir lui della frase ‘Io ho baciato Niall’ come cambiamento rispetto a quella sera!
«Non ci credo …» mi squadrò, stranito, il biondo, alla fine del racconto. «Che senso ha baciarti ora, dopo averti rifiutato?».
«E’ quello che mi domando anch’io!» sbottai. «Hai avuto la tua occasione, è come se fossi il premio di consolazione!».
«In effetti … Mah, non so cosa pensare» corrugò le sopracciglia: anche così, in versione ‘pensierosa’, non era niente male … «E poi? Perché sei scappato?».
«Ehm,» balbettai, vagando con gli occhi sperando non si accorgesse del mio tentativo di prender tempo, altamente inutile: “… Ma certo!”. «ha provato a baciarmi nuovamente!».
«Eh?! Sul serio?!» sgranò ancor più gli occhi: cavolo, vi credeva, non volevo mentir lui …
Annuii e lui cominciò a sproloquiare su quanto quella storia fosse strana e di quanto Liam fosse egoista, ma non l’ascoltai più di tanto, preso com’ero nel lottare contro il mio senso di colpa: non era giusto mentirgli, ma … ma le sue mani erano sempre state così belle, anche se s’agitavano come matte sotto il controllo del cervello stizzito? Ed i suoi muscoli? Oddio, com’erano dolci le sue braccia, ed anche il semplice mento mi pareva perfet-“Zayn, ammettilo, ti stai innamorando di Niall”: e se fosse solo attrazione? Insomma, fu l’unico presente al mio rifiuto, nel momento del bisogno, non poteva essere semplicemente quella? “Sei sicuro sia SOLO quella?”: no, non lo ero, per nulla. Ma, poi, era giusto etichettare i sentimenti? Non potevo semplicemente trascorrere il tempo a baciarlo, a chiacchierare con lui e a divertirmi coccolandolo senza dovermi preoccupare dell’esserne innamorato o meno? “Ma ti ascolti?”: sì, mi udivo, e cominciavo a pensare di star perdendo la testa per quel biondino irlandese …

 Scorsi negli occhi di Liam preoccupazione, ma felicità per quella risposta: era davvero giusto aver dato lui corda? Non riuscii a rispondere: il nostro duetto fu interrotto da Niall, quel ragazzo che tanto, troppo, popolava la mia mente, il quale portò avanti la canzone da me scelta, lasciandomi sciogliere lentamente per la sua voce. Com’era bravo, pareva un angelo … “E se …”: potevo interromperlo? Perché, duettare con lui in un mash-up, significava, alla fine, mostrare il mio cuore, visto ch’ero io a scegliere la canzone; in più, desideravo liberarmi di quei dubbi, non aver paura del giustificarmi per il troppo tempo trascorso a perdermi nei suoi occhi, esprimere in qualche modo quegli insoliti desideri. E, quanto partì con ‘Mi fai sentire come’, non potei che aggiungervi il mio personale tocco, cantando quello che provavo, quello che lui mi faceva provare: non mi avrebbe mai preso sul serio, vero? Unii la mia voce alla sua, sovrapponendola e creando un vero e proprio mash-up, permettendo lui di allungare la nota, che uscì perfettamente anche se non era preparato per quell’imprevisto, e di squadrarmi contento per l’essermi aggregato ed un po’ sorpreso: era per il testo, per caso?

“I am just too close to love you”

Future Niall’s POV

 ‘Sono semplicemente troppo vicino all’amarti’: l’aveva veramente cantato scrutandomi? Oddio. “Niall, non crearti troppe fantasie, ha scelto la canzone perché gli piace e ti guarda perché sei tu a suonare e a duettare con lui”: giusto, nessuna fantasia, poi ti uccidono se non sono vere … Proseguii nel cantare quella nota finché non terminò quella perfetta frase, che tanto desideravo fosse rivolta al sottoscritto, osservandolo sorpreso e contento e ricevendo, in cambio, uno sguardo serio e preoccupato: cosa accadeva? Intendeva mostrarmi d’esser preoccupato per il breve duetto con Liam? Corrugai le sopracciglia continuando a cantare e ricevendo ‘risposte’ sempre più incredibili e da batticuore, mentre quello sguardo cioccolata si addolciva e quelle labbra, le quali il giorno prima avevano nuovamente incontrato le mie, mi sorridevano teneramente: cosa stava accadendo? Ricambiai il sorriso, sempre suonando e cantando, scorgendo ogni suo dettaglio: più cantava e più erio io, ad innamorarmi …

“I’ve been locked out of Heaven …”

“There’s nothing I can really say, yeah”

“Yeah, you make me feel like …”

“I can’t lie no more, I can’t hide no more, gotta be true to myself”

“I am just too close to love you”

Future Zayn’s POV

 Man mano che la canzone proseguiva, nessuno provò ad interromperci, forse per quell’insolita atmosfera che s’era creata fra noi: più io cantavo i miei sentimenti confusi, i quali, lentamente, si stavano rivelando per quelli ch’erano veramente, più lui proseguiva sulla linea del ‘mi fai sentire come se fossi stato chiuso fuori dal Paradiso’. Perché? Per mandare avanti la canzone? Ma, allora, perché non cantare la solita canzone, perché prendere una frase dalla mia e non perdere di vista il mio sguardo nel recitarla? Potevo, dovevo forse pensare vi fosse qualcosa sotto? Tornai su Locked Out Of Heaven, sorridendogli e duettando con lui: e se …

“You make me feel like, I’ve been locked out of Heaven …”

Future Liam’s POV

 Ascoltando Zayn e Niall cantare, le parole di Danielle diventavano sempre più pesanti e veritiere: mi aveva rivelato d’aver saputo da Perrie che il moro si stava innamorando del biondo … ed era vero, lo si notava nelle parole, nello sguardo, in tutto. Come avevo potuto pensare lui volesse ancora il sottoscritto in seguito a quella frase? Che idiota, che egoista! Avevo compreso la cosa giusta da fare e, guardando la ragazza riccia dell’800, annuì cantando, permettendo lei di comprendere la mia decisione: era giunto il momento di tornare single.

“So I’ll be on my way”
 

 Sì, ecco, eccomi qua ... con un nuovo capitolo ... troppo lungo ... çwç Mi dispiace, seriamente, volevo scrivere un bel capitolo per fare il punto della situazione ... e mi sono ritrovata con 'sto cosone! çwç Ed io che mi chiedevo perché ci impiegassi così tanto a scriverlo: piacere, è enorme! çwç Vedete quanto è lungo questo? Sono ... 23 pagine cartacee. Scrivere il resto significava aggiungere altre 16 pagine. Immaginate. Ok, ora mi odierete, lo so :) Ziall shipper, conto su di voi, vi sto mettendo 23456789 momenti tra 'sti due, almeno voi non ammazzatemi çwç *si nasconde* Ok, diventiamo serie. In questo capitolo ... toroviamo i Larry, dolciosi come sempre, e qualcosa sul passato di Harry, sparata alla cazzo. Pensavo fosse carina, ma forse è una grande cavolata, come tutte le mie cose çwç #anyway Poi, troviamo un Liam confuso: cosa scegliere tra il dare una possibilità a Liam e il rimanere single? Questa confusione lo porta ad un gesto un po' avventato: baciare Zayn. Ve l'aspettavate? No, ovviamente, sono un danno *si nasconde* Andiamo avanti. Zayn, incavolato e triste, corre dall'unica sua 'cura', Niall, e lo bacia: che ne pensate della scena? Sinceramente, è l'unica cosa che mi piace ahahah Niall è a sua volta confuso, soprattutto per la storia, ed i due duettano i loro sentimenti senza accorgersene: idioti. *ma che faccio i commenti da sola?* Btw, la mia playlist è piena di canzoni di Conor. Lol. Vorrei sapere cosa ne pensate dell'idea, poi realizzata male, del Mash-up cantato. E' un'idea che avevo già avuto, avrei dovuto realizzarla con i Payzer e gli Zerrie, ma ho cambiato idea. *non vi frega* Ho provato a mettere le immagini, spero vada bene lol Se vi piace l'idea, continuerò a metterle :3 Le gif sono gentilmente offerte da mia moglie, ILoveLarry *w* 

 Cosa ne pensate? Credete che i Larry siano dolci? O che volete vedere gli altri perché vi siete già rotti di questi? E cosa mi dite di Liam? Lo volete ammazzare? *no, vi prego, sono una Ziam shipper, non fatemi questo çwç* Oppure lo sopportate ora che ha scelto la via dei single? Ma passiamo a Zayn: in quanti credete che sia un idiota per il non accettare i suoi sentimenti? E Niall? Cosa pensate della sua innocenza (?)? Scrivetemelo in una recensione! *sì, vi prego, scrivetemelo çwç Ho bisogno di sapere cosa ne pensate çwç*

 Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiingrazio: blue drop, Giusky_1D, ILoveLarry, _ProudOfNiall_ e bonafedestylinson per le recensioni :3; i 30 *cazzusssss*/7/38 *ricazzusssss* che preferiscono/ricordano/seguono la fan fiction, MA IO VI AMOOOOOOOOOO *sclera saltellando su un piede perché lei può*; mia moglie per le foto e per essermi stata vicino in questi giorni di ... ehm, indisponibiltà alla camminata? lol; Conor, peeeer un motivo a me oscuro; i ragazzi per essere tornati come ai vecchi tempi almeno in questo periodo :') asdfghjkl avete visto i tweet di Louis? E quelli di Niall? Ed il video di Kiss You?! ahahahahah, li amo :')

 Alloooooooooooooooooora, veloce. Perché devo cercare una cosa per mio padre *non vi frega* Ok, mi sento altamente distante da voi e non capisco perché ... çwç Ok, basta deprimersi, la vita è bella e, se ho fatto una cagata di capitolo, si può rimediare! Giusto? (Zayn: vedo che un po' della mia filosofia ti è entrata in testa) Già :')| Btw, vi siete mai domandati 'E' possibile cadere da un marciapiede e finire per 3 settimane sulle stampelle?': se ve lo siete domandati, la risposta è sì. *se non ve lo siete domandati, beh, la risposta è sempre sì lol* Perché io può: il 6 sono caduta da un marciapiede vicino casa e mi sono beccata una distorsione con infiammazione dei legamenti OuO Sono un genio OuO | Ma parliamo di cose serie. ZIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM!! Non so se avete visto su Twitter la notizia, ma sembra che il 6 *appunto* sia stata 'ufficializzata' da persone di Tumblr che hanno contatti con il mgmt, che Zayn e Liam si sono fidanzati! Questo è avvenuto la sera degli iTunes festival, dopo la rottura con Danielle, pare che la ragazza, infatti, sia tornata da Liam perché le mancava la fama, ma niente è certo v.v Sarà difficile avere un loro coming out, ma io ci spero :') *ero una Ziam shipper anche prima, eh, ahahah*

 No, seriamente, che cazzo mi prende? Mi sento strana a scrivere ... Sarà la voce di Conor a distrarmi? Vabbè, volo prima che mio padre scopri che non gli ho cercato l'Ultracoso OuO
Grazie per aver letto, vi adoro, seriamente :) Arrivare a 30/7/38 è fantastico! asdfgkl grazie :3
ClaraBB98 & Zayn :)

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** I Feel Your Heartbeat ... ***


I feel your heartbeat ...

Canzone: Locked Out Of Heaven Mash-up by Megan Nicole ft. Sam Tsui (link: http://www.youtube.com/watch?list=PL06CP-ZueTOsBh3kiUI3XwZenlaCF2CUY&v=a6s6bIVPbbc&feature=player_detailpage) Vi ho già consigliato di guardare il suo canale, quindi ... nulla lol
Rating:
giallo. Nuovo chapter! :3 Allora ... seconda parte del precedente, qui si conclude *finalmente* il mash-up! :3 Chissà se vi è piaciuto, non ne ho idea visto che ci sono pochissime recensioni ... *non vi frega* Bene, vi lascio nelle mani di questo stronzo che fa la Twitcam mentre io posto OuO Byeeeeeeeeeeeee, buona lettura & see ya later!
Conor: modestamente! lol Le coppie di questa seconda parte *mentre canto Just In Case* sono: Niam passata, Larry passata, mooolta Larry eheheh, ed abbiamo un personaggio che si metterà in gioco, con accenni Ziall passata! Buona lettura :)
Ps. Parti in corsivo = flashback :3


Past Liam’s POV

“You bring me to my knees, you make me testify”

 Appena l’altro concluse il ritornello del mush-up, decisi d’entrare in scena cantando il mio amore per quel biondo seduto accanto al sottoscritto, il quale sorrideva osservando tranquillamente il castano, dallo sguardo rivolto alla principessa riccia,  essendo il cantante del momento: quella storia del miscuglio di canzoni pareva piacergli! E com’era dolce mentre sorrideva contento nell’udire nuove persone portarsi avanti quella musica, potevo non cantar a mia volta qualcosa per far aumentare il suo sorriso? Osservai, durante il canto, il suo sguardo sorpreso, il quale si addolcì nell’udire le parole, ed il suo perfetto sorriso, quello con il quale poteva far cambiare via ad un peccatore per la bellezza e la purezza che v’erano in esso. Sì, ero molto romantico, forse sin troppo, ma cosa vi potevo fare? Ero innamorato, punto, non potevo che donare completamente il mio cuore a quel ragazzo, a lasciarmi cullare dalle sue labbra e dal suo corpo, a perdermi nei suoi occhi e ad innamorarmi, ogni giorno e sempre più, della sua persona. Era il mio Paradiso …

“You can make a sinner change his ways, nanananana!”

Past Louis’ POV

 Volevo farmi perdonare per il non aver raccontato lui il motivo delle mie lacrime, così pensai di domandargli cosa desiderasse: andar sul certo, tipo far incontrare lui una nuova fiamma, non mi pareva una buona idea. Anche perché l’idea di dover cercare una donna con la quale Harry avrebbe trascorso la notte non mi piaceva per nulla: perciò, optai per bussare alla porta della sua camera da letto nel primo ponmeriggio e rendermi disponibile a qualsiasi suo desiderio, anche impossibile. Lui aprì confuso, con gli occhi leggermente arrossati e le guancie rosse: cosa …?
«Salve Ha-hai pianto?» non riuscii a salutarlo in modo normale, alzando il suo volto portando due dita sotto il suo mento e squadrandolo in quegli smeraldi ricoperti di rugiada: perché?
«N-no, non ho pianto» spostò il suo sguardo da tutt’altra parte, costringendomi a spostarmi in fronte alla posizione dei suoi occhi per indurlo ad ammettere la verità: perché mi mentiva?
«Harry, hai gli occhi lucidi!» ribattei, portando una mano sul suo volto ed accarezzandolo dolcemente: pareva piacergli quel tocco ... «Cosa succede?».
«Io …» cominciò, incrociando i nostri sguardi, quindi abbassando il capo. «Non sono costretto a rivelartelo».
Era vero, non era costretto, come non lo ero stato io: per questo non avevo spiccicato parola, oltre al dolore che avrei causato lui, ed ora lui mi ripagava con la medesima moneta: che idiota ch’ero stato …
«Piuttosto, cosa vi fai qui?» domandò, senza apparire scortese, ma semplicemente incuriosito: per rimediare ai miei errori, piccolo.
«Sono qui per farmi perdonare» risposi, lasciandolo ad occhi sgranati, in seguito ad un’alzata di capo. «Questo mattino avrei dovuto dirti di non poter rivelarti il motivo delle mie lacrime perché riguardanti un evento cancellato dalla tua mente, ho sbagliato».
«Cosa?!» sbottò lui, spalancando ancor più i verdi occhi: che belli ch’erano ...
«Già, mi dispiace, avrei dovuto spiegartelo» annuii, sentendomi nuovamente un idiota per il mio comportamento. «Però, ora sono qui e ti porgo una semplice domanda: cosa desideri? Sono disposto a tutto pur di farmi perdonare».
Ed in quel momento, desiderai con tutta la mia persona che, anche a costo di mantenere il segreto, lui mi raccontasse il motivo delle sue lacrime, si stringesse al mio petto come la fatidica sera del bacio di Malik e versasse nuove goccie, si sfogasse senza pensarvi due volte: vero, magari quello non era proprio un bel desiderio, forse era la mia curiosità a parlare, ma se lui non mi avesse detto il problema che lo tormentava come potevo aiutarlo? Non voleva, forse, essere aiutato? Ma … perché? Era forse offeso con il sottoscritto? Però, non ci eravamo riappacificati quel mattino? Certo, la sua scelta in seguito, oltre a lasciarmi sorpreso, mi fece anche piacere, molto, ma perché rifiutava di parlarmene? Avrei voluto udire il motivo delle sue lacrime, consolarlo e dir lui cos’era giusto, ma come potevo se non si liberava di quel peso? E non era solo quello: anche nella scelta del desiderio era stato chiaro, non voleva ch’io domandassi lui nulla. Voleva tenersi tutto dentro, e non mi pareva una buona idea: lo amavo troppo per lasciarlo solo nel suo dolore, dovevo trovare un metodo per venire a capo del suo dolore.

“He says ‘open up the gates ‘cause I can’t wait to see the light’”

 Osservai Liam cantare al suo fidanzato quelle semplici frasi, permettendo a Niall di sorridere: sarebbe stato perfetto essere il motivo del sorriso di Harry … Decisi di cantare a mia volta un verso della seconda strofa, rivolgendomi al riccio, sperando comprendesse: lì vi avrei infilato i pensieri sulle sue lacrime fuori posto su quel volto nato per sorridere, su quelle goccie non motivate, sul suo cuore ancora chiuso, su lui, sulla persona che desideravo. Terminata la frase del maggiordomo, presi a cantare quelle parole, portando il mio sguardo sul ragazzo posto alla mia sinistra, il quale mi osservò confuso, ma notai un accenno di sorriso sul suo volto: ecco, era quello che volevo scorgere! Sorrisi a mia volta, senza perdere il contatto coi suoi smeraldi occhi e dimenticando il ‘potrebbe pensare vi sia qualcosa’: dopotutto, in seguito alla richiesta del pomeriggio precedente, non dovevo pensarlo anch’io?

“And right there is where I wanna stay …”

Past Harry’s POV

 «Però, ora sono qui e ti porgo una domanda: cosa desideri? Sono disposto a tutto pur di farmi perdonare».
L’aveva veramente detto? Quelle parole erano realmente uscite dalle sue sottili quanto perfette labbra?! Voleva farsi perdonare per l’errore compiuto ed era lì, in fronte al sottoscritto, pronto a qualsiasi richiesta avessi domandato, anche se idiota: era un periodo davvero interessante quello … Purtroppo, in seguito a quella proposta, mi sentivo in colpa: lui era disposto a tutto per non aver rivelato il motivo delle sue lacrime ma io … io no. Nel senso che avrei sicuramente compiuto qualsiasi richiesta mi avesse chiesto, ma non avrei mai raccontato lui il motivo del mio pianto, quando, invece, lui aveva rivelato fossero riguardanti un evento avvenuto nei giorni cancellati dalla mia memoria, ergo l’aveva fatto per il mio bene: come potevo non avere dei sensi di colpa?
«Sul serio?» domandai in conferma, ricevendo in risposta un accenno del capo. «beh, non saprei …».
«Qualunque cosa!» sorrise lui, alzando le braccia: com’era dolce … «Anche … non saprei, sistemarti le lenzuola ogni mattino!».
«Vi sono le domestiche per quello, Louis» risi, permettendo alle sue sopracciglia di corrugarsi.
«Eh?! Fortunato!» esclamò, permettendo alla mia persona di ridere ancor più: lo amavo così tanto …
Con una semplice battuta, era riuscito a farmi tornare il buon umore, a farmi star bene in seguito al pianto del dopo pranzo, dovuto agli avvenimenti del mattino: non vi facevo neppur più caso, era lì per domandarmi scusa, a chi importava se non mi aveva rivelato il motivo?!
«Beh, allora cosa?» domandò, quasi impaziente.
«Non saprei …» scossi il capo, abbassandolo: cosa desideravo?
“Un suo abbraccio, un dolce abbraccio; un suo bacio, un bacio salvatore; il suo amore, l’inesistente amore nei miei confronti …”: beh, come potevo domandar lui di donarmi quei tre pensieri? Era impossibile. Beh, l’ultimo: uno dei tre era possibile, nevvero?
«Potresti … potresti abbracciarmi?» domandai, chiudendo la porta, per non permettere a nessuno di udirmi, ed arrossendo: era comunque imbarazzante da dire …
«Ma certo!» mi sorrise, avvicinandosi ed avvolgendo le sue braccia attorno al mio corpo, stringendomi a sé: finalmente … Sospirai, come se non vi fosse miglior cura al mal di cuore che le sue braccia strette, il suo corpo contro il mio ed il suo respiro sulle spalle: in effetti, non v’era nulla di meglio di quello … Incastrai il mio volto nell’incavo del collo e lì rimasi, avvolgendolo a mia volta con le braccia, lasciandomi cullare da quella stretta che tanto mi era mancata da quel mattino: come poteva esser passato così poco tempo e parermi così distante allo stesso tempo? Ed è lì, che avvertii gli occhi pizzicarmi, che non riuscii a trattenermi, che le lacrime mi rigarono il volto: tutto quello era perfetto, troppo perfetto, eppure non bastava. Non sarei mai riuscito a ricevere il suo amore, mai l’avrei abbracciato o baciato in seguito ad un suo ‘Ti amo’ sussurrato, mai sarei stato ricambiato. E quel dolore era troppo, superava la perfezione di quel momento, si univa al senso di colpa: come potevano quelle lacrime non scivolar via?
«Harry …» bisbigliò Louis sorpreso, stringendomi ancor più, ed io mi ancorai a quel petto, al corpo del ragazzo che amavo, piangendo sempre più: desideravo udire quelle parole, quelle di diverso tempo fa, ‘Ti amo, non ti procurerei dolore per nulla al mondo’, anche se me ne aveva procurato, desideravo essere amato …
Desideravo tornare a quel giorno di settembre, battere nuovamente la testa contro la sua fronte, controllare per la seconda volta quel punto e lasciarmi baciare, senza allontanarmi, senza litigare, ma baciandolo di nuovo, permettendo lui di baciarmi ancora e ancora, non mi interessava se per lui non avrebbe significato nulla, tanto non l’aveva mai significato e mai l’avrebbe fatto …
«Harry, che succede?» domandò, allontandosi leggermente e poggiando le mani sulle mie spalle, scuotendomi teneramente mentre mi asciugavo gli occhi: avevo bisogno di lui.
«N-non domandar nulla, per favore» lo scongiurai, prendendo la sua mano sinistra ed aprendo la porta: avevo bisogno di lui. «Seguimi».
Lo accompagnai nel tragitto dalle mie stanze al fatidico giardino interno, diviso in due: una parte desiderava comprendesse il mio intento, così non vi sarebbe stato nulla da spiegare, l’altra, invece, aveva paura della sua reazione e sperava fosse così idiota da non arrivarci neppure per ipotesi. Ah, v’era anche una terza parte, la quale si godeva semplicemente quei pochi minuti nei quali le nostre mani erano unite l’una all’altra: beata lei. Tremante, raggiunsi l’arco che dava sul giardino; sospirai ed entrai, osservandolo con la coda dell’occhio: forse era un gesto affrettato, stupido ed avrei anche dovuto dar lui spiegazioni, prima o poi, ma desideravo un suo bacio, e se quello era l’unico posto nel quale le nostre labbra s’erano incontrate, allora avrei corso qualunque rischio per riavere le sue sulle mie.
«Perché siamo … qui?» domandò, confuso, mentre lo facevo accomodare sotto l’albero vicino al quale mi ero addormentato: se n’era accorto? «Va tutto bene, Harry?».
«Sì, sì, va … va tutto bene» sussurrai, più al sottoscritto che in risposta al preoccupato castano che mi squadrava con i suoi azzurri occhi curiosi; sospirai, inginocchiandomi accanto a lui: era giunto il momento. «Hai detto che avresti compiuto qualunque cosa, no?».
«Sì, qualunque» annuì lui, osservandomi. «Cosa desi-».
“O la va o la spacca”.
«Baciami» dissi, rapidamente e deciso, stupendomi, assieme al ragazzo, della mia prontezza: vi ero riuscito. «Come la prima volta, la sera in seguito all’incontro di Malik. Per favore, baciami».
Spalancò gli azzurri occhi, permettendo al mio cuore di perdere un battito: non voleva? “Perfetto, ora vi ho anche fatto una figura di-“ provai a pensare, quando s’avvicinò tutt’un tratto ed unì le nostre labbra dolcemente: oddio. In seguito a tutto quel tempo, le nostre labbra s’erano nuovamente trovate, permettendo alla mia mente di cancellare completamente la storia del ‘quasi bacio’: era davvero possibile mi stesse baciando? Non … non riuscivo a credervi, eppure era lì, con quelle perfette labbra incollate alle mie e con una mano sulla mia guancia per avvicinarmi leggermente: stavo sognando? Con un lieve morso, riprese a baciarmi, mentre ricambiavo l’incontro, avvolgendo le mie braccia attorno alla sua nuca: come quella sera … “Quale sera?”: la sera della festa, ovvio. “Quale festa?”: quella organizzata dai futuristici la sera del loro arrivo, ovvio. “Cosa?”: cosa? Dolore: cavolo, allora v’era stato qualcosa fra noi due in que- Cazzo, cazzo se facevsa male, ma non volevo terminasse quel bacio! Lo avevo desiderato per fin troppo tempo, non potevo mandar tutto all’aria per un semplice mal di testa: avrei ricordato, non era anche meglio? Approfondii l’incontro, le sue mani scesero sui miei fianchi; mi avvicinai alzandomi leggermente per portarmi quasi sulle sue coscie, le sue labbra mi sussurravano le parole che tanto avevo desiderato udire, ‘Non ti procurerò più alcun dolore’; era tutto perfetto … Perché quei ricordi dovevano interrompere tutto quello? Si allontanò leggermente, per poi tornare sulle mie labbra e baciarle ancora e ancora, proprio come desideravo: non avevo chiesto lui quello … Cosa stava accadendo? “Un bacio, un altro, ancora, sempre più: è a quel modo che, quella sera, era cominciato tutto …”: quale sera? “La sera nel quale hai compreso di amarlo”: oh, già, come vi ero arrivato? Non avevo forse dei dubbi? “E, infatti, grazie a quel baci-“: quale bacio?! Scene di una serata mai trascorsa riaffiorarono nella mia mente, l’una dietro l’altra: Louis ed io, intenti a baciarci accanto ad un tavolo, le sue mani sul mio fondoschiena, le nostre labbra incollate, le mie braccia attorno alla sua nuca …
«BASTA!» urlai, in lacrime, allontanandomi e lasciando Louis ad occhi sgranati: “Ridatemi il bacio di Lou e basta!”. «Mi fate male, andatevene!».
«Ha-Harry …» mi squadrò preoccupato, poggiando una mano sulla spalla: una mano che, lentamente, sbottonava la mia camicia … «V-va tutto bene?».
«I-i ricordi, la festa, il bacio» dissi, senza un vero filo; desideravo solamente cancellare quel dolore, il quale non mi permetteva di ragionare: “Aiuto!”. «Dopo …».
Arrossii alla visione di immagini rappresentati un Louis baciante il mio collo ed il mio petto: cavolo, cosa era successo?! E perché avevo cancellato PROPRIO quello?! Ma, soprattutto, perché eravamo in quel luogo? Perché nel luogo ove LUI mi aveva portato?
«S-stai ricordando?» arrossì a sua volta, scuotendomi: “E’ imbarazzante baciare il proprio amico senza amarlo, vero, Tomlinson?”. «Se fa male, devi smettere!».
«N-non vi riesco, p-più passa il tempo, più nuovi particolari riafforano, e più ne voglio sapere!» sbottai, mentre nuove lacrime scorrevano sul volto ed il castano cacciava una mano un tasca e n’estraeva le pillole: no! «No, quelle no, voglio ricordare Louis!».
«Non se ti porta dolore, Harry» ribattè, sfilandone una e avvicinandomela. «Ecco, prendila».
«No, Lou, io voglio, desidero, devo ricordare ogni dettaglio di quella sera!» esclamai, stupendomi a mia volta delle parole: cavolo se provavo dolore, però … «Ti prego, era la nostra serata, non cancellarla …».
«Harry …» spalancò gli occhi, fermandosi nell’avvicinarsi, e notai ch’erano d’un azzurro insolitamente luci-
«Ah!» urlai, portandomi le mani al capo e stringendomi i ricci, quasi sperassi che quel dolore potesse superare l’amnesia: “La nostra serata, nostra, NOSTRA”!
Ad occhi strizzati non scorsi nulla, ma intuii l’accaduto quando sentii il calore delle sue labbra sulle mie: n-un momento. Era solamente calore, non v’era nessuna pillola, cosa stava accadendo? Dovevo davvero importarmene? In fondo, Louis mi stava baciando, ed era veramente dolce quell’incontro … Risposi lentamente al bacio, sentendo le sue mani afferrare le mie, quasi a domandare teneramente di lasciar andare i capelli: eseguii l’ordine e lui intrecciò le nostre dita, abbassandole e terminando tutto quello con un semplice schiocco. Era stato … uao. Perché? Non riuscivo a comprendere il motivo di quel gesto, e non avevo neppure la forza di pensarvici: il dolore era rimasto e l’altra parte del mio cervello era troppo intento a festeggiare l’avvenimento ed i ricordi per badarvici.
«Harry, è per il tuo bene, prendi la pillola» sussurrò Louis, portando le mani fra di noi ed avvicinandosi, finché non soffiò sulle mie labbra le ultime parole, il tutto senza perdere il contatto visivo: cosa dovevo fare? «per favore».
I suoi azzurri occhi lucidi mi fecero perdere qualsiasi forza di volontà: lasciai cadere qualche lacrima ed annuii, permettendo ad un leggero sorriso di comparire sul suo volto, assieme ad una goc- Perché piangeva anche lui? Senza rispondere al mio sguardo confuso, prese una nuova pillola, notando d’aver perso la precedente prima del bacio, e la portò alle sue labbra, poggiandola sulla lingua: aveva comunque intenzione di passarmela a quel modo?! Si avvicinò nuovamente ed incrociò i nostri sguardi: il mio verde bagnato nel suo azzurro lucido.
«Va tutto bene …» bisbigliò per quanto potè, col volto poco sopra al mio e con le labbra a qualche centimentro di distanza dalle sue, prendendomi il volto con le mani: oddio … «Mi dispiace».
Unì le nostre labbra per la quarta volta solamente quel pomeriggio, quasi abbracciandole dolcemente alle sue: avrei dimenticato TUTTO? Era un effetto collaterale, o sbaglio? Avevo paura di dimenticare anche quel pomeriggio … Con la lingua, passò la pillola dal suo al mio palato ed io, pur di far cessare quell’odioso dolore, la ingoiai e distesi i nervi, godendomi quel dolce bacio prolungato, quasi fosse a conoscenza del mio bisogno di calma: ecco, ora avrei di-Dimenticato cosa? Perché Louis mi stava baciando? Ah, giusto, avevo domandato lui di farlo. E poi?
«Va meglio?» chiese, allontanandosi e concludendo l’incontro con un tenero schiocco: si riferiva a quando l’avevo accompagnato lì?
«S-sì, va meglio» annuì, osservandomi attorno: ma quelle …?! «Cos’è successo? Perché hai estratto le pillole?».
«Oh …» commentò, abbassando lo sguardo: avevo compiuto qualcosa di sbagliato? «Hai … hai ricordato ed il dolore è tornato».
«Cosa?!» sgranai gli occhi: perché mi aveva curato?! «Ma ora non ricordo nulla!».
«Beh, con la pill-» provò a spiegare, ma lo interruppi: l’avevo ripetuto così tante volte, cosa v’era di complicato da compredere?!
«Louis, io voglio ricordare, curandomi non mi aiuti!» ribattei, triste: ero riuscito a rimembrare finalmente qualcosa …
«Harry, fidati, entrambi lo desideriamo» sospirò: eh? «Mi dispiace, ma era la cosa giusta da fare».

“Wich way is right? Wich way is wrong?”

 Louis si voltò nella mia direzione per cantare quelle parole: perché? Parlava sul serio quando diceva ch’io dovessi ‘aprire i cancelli perché non vede l’ora di scorgere la luce’? Oppure seguiva semplicemente il filo della canzone? Ed a quelli ‘cancelli’ si poteva riferire, o a quale ‘luce, se parlava sul serio? “Non pensarci su troppo, Harry, probabilmente vuole semplicemente indurti a mandar avanti la canzone”: vero, perché no? Deicisi di cantare anch’io qualcosa, e quel ‘qualcosa’ erano i miei dubbi: in seguito a quella frase, all’accaduto, a quei baci, era ancora giusto seguire Zayn? Provarvi con lui e dimenticare, per quanto mi fosse possibile, Louis? Oppure dovevo continuare a rialzarmi ai suoi rifiuti e seguire il cuore?

“How do I say that I need to move on?”

Past Niall’s POV

“And it shows, yeah …”

 Udii Harry domandarsi che strada prendere ed io lasciai comprendere d’aver appreso non cantasse solamente per svago, ma perché provava veramente quelle parole: non potevo compiere il medesimo gesto? Rimembrando la strofa precedente, mi pareva fosse giunto il turno di un secondo ritornello, quindi ripresi Locked Out Of Heaven –sì, la conoscevo a memoria come gli altri, la nostra cultura musicale del 2012 era cresciuta in quei giorni- e cantai la frase per Harry, per continuare, spostando in seguito lo sguardo su Zayn, la persona la quale mi faceva sentire ‘come se fossi rimasto fuori dal Paradiso’. Lo scorsi seduto accanto a Danielle, intento a sorridere al riccio, anche se lui era troppo preso da Louis per accorgersene: cosa si perdeva … Quello sguardo cioccolata ricadde sulla mia persona nel pronunciare le prime parola, sempre sorridente: ecco, il sorriso che mi permetteva, ogni qual volta lo incontravo, di innamorarmi di lui … Ma-ma era giusto osservar lui mentre cantavo, quando accanto a me v’era Liam?! Mi voltai, concludendo la frase con un sorriso rivolto al mio fidanzato: quanto detestavo mentirgli … Però mi amava, cosa potevo farvi?

“You make me feel like …”

Justin’s POV

 Ero appena giunto alla tenuta reale, il mio primo giorno da maggiordomo in seguito a svariati anni di studio: era insolito quanto facilmente avessero accettato un nuovellino come il sottoscritto per un lavoro alla villa reale! Non che non fossi contento, ma ero fin troppo nervoso: un gesto sbagliato e … beh, avrebbero potuto tagliarmi la testa! “Justin, non sono la Regina Rossa di Alice!”: vero, ma chi poteva dire non fossero simili? In realtà, in molti mi avevano raccontato fossero dei bravi sovrani, ma non si sapeva mia, no? Scossi il capo, valcando la soglia del cancello decorato con rose ed edere in metallo, deglutendo appena udii un rumore alla mia destra: cos’era quel suono d’armi?! Ah, semplicemente un riccio che duellava con un istruttore, lo si comprendeva dai consigli che riferiva lui. Mi ero preso un bello spavento: “Visto? Andrà tutto bene”. Neppure il tempo di concludere la frase, mi ritrovai in terra sulla via ciottolata, in seguito all’essere inciampato su uno dei sassi componenti la stradicciola: andiamo! Mi misi a sedere, sospirando: ero a conoscenza della mia sbadataggine, ma quello …! V’era anche da dire che, quando cominciavo a pulire o a svolgere mansioni domestiche, quella svaniva: saranno stati tutti quegli anni trascorsi tra libri e soprammobili?
«Serve una mano?».
Alzai il volto, sorpreso più dalla soave voce con la quale quelle parole erano state emesse che dalla presenza di qualcuno in quel punto, e scorsi … beh, una creatura magnifica. “Oddio, quei capelli, e quegli occhi, guardali, così … così profondi, così perfetti! E le labbra? Cazzo, sono perfette! Quanto vorrei averle tutte per me …”: colpo di fulmine, ero certo fosse stato quello. Cos’altro poteva essere, sennò? Eppure … eppure era ben diverso da un amore a prima vista qualsiasi …
«B-beh, sarebbe fantastico, grazie» sorrisi lievemente, nulla in confronto al suo sorriso perfetto, e mi tese una mano: il primo contatto, come sarebbe andato?
Afferrai l’arto: male, malissimo! Non che non fosse perfetto, lo era, il problema era proprio quello, però: troppa perfezione in quel semplice tocco, sentii una scossa attraversarmi l’intera spina dorsale! Sospirai per calmarmi e mi lasciai alzare in piedi, raccattando la mia piccola valigia; quindi, abbandonai la sua mano riluttante.
«Grazie» provai ad essere gentile, portando il mio sguardo nel suo: com’era bello …
«Prego» ricambiò sguardo e sorriso, permettendomi di sciogliermi dolcemente. «Sta bene?».
«Eh? A-ah, sì, sì, sto bene, grazie» balbettai, annuendo col capo: “Complimenti per la figura, Justin!”.
«Sono contento» mi ripulì la spalla, leggermente copera di fili d’erba: com’era premuroso … «Come mai si trova qui?».
«Oh, sono qui come nuovo maggiordomo, sono stato assunto da poco» spiegai, contento d’esser sicuro, alemno una volta, su cosa dire.
«Oh, è lei? Io devo andar via, ma … ecco, Sebastian, potresti accompagnarlo dal maggiordomo capo?» mi indicò ad un ragazzo lì vicino, dai capelli marroni ed un volto carino, il quale annuì, avvicinandosi. «Benissimo, io vado. Ci si vede, nuovo arrivato!».
E mi salutò con una semplice alzata di mano, ma con un sorriso perfetto e sincero, quasi come se vi tenesse veramente a rivedermi …
«Grazie» mormorai, osservandolo allontanarsi: mi ero innamorato …

 Quanto potevo amarlo? Lì, seduto in cerchio, con quel taglio poco più corto rispetto a quando l’avevo incontrato la prima volta, ma ancora perfetto: quello sguardo, quelle labbra, quel carattere -il quale, col tempo, in seguito a tre anni, avevo imparato ad apprezzare ancor più-, tutto in lui era perfetto. E, con il passare del tempo, con la mia difficoltà nel raggiungerlo ed il resto, quella semplice cotta si era trasformata in amore: “Io l’avevo detto che non era un semplice colpo di fulmine …”. Beh, per colpa di quella cottarella, in quel momento soffrivo per il suo fidanzamento e per l’essere un semplice amico per lui, ma lo scorgerlo migliorava la mia giornata, e quello mi bastava: un giorno, qualcosa sarebbe cambiato. Nel frattempo, potevo cantare un po’ a mia volta, no? Avevo udito la sua perfetta voce e, al suono di quelle parole, mi ero sciolto: come poteva essere perfetto anche nel canto? Come in precedenza, aggiunsi quella frase recitante ‘Sono semplicemente troppo vicino all’amarti’: io lo ero già …

“I am just too close to love you”

“I’ve been locked out of Heaven …”

“There’s nothing I can really say, yeah”

“You make me feel like …”

“I can’t lie no more, I can’t hide no more, gotta be true to myself!”

“I’m just too close to love you …”

“You make me feel like I’ve been locked out of Heaven …”

Past Harry’s POV

 Conclusosi il duetto fra Niall e Justin, alquanto carino, decisi di intervenire come, in precedenza, aveva fatto il Liam del futuro: dopotutto, avrei dovuto prendere una strada, no? Ed una avrei scelto, anche se non avevo idea di queale … Alzai lo sguardo su Louis: com’era perfetto, così intento a spostare lo sguardo divertito da un cantante all’altro … Quindi, lo portai su Zayn: nulla, la sua visione non avrebbe mai raggiunto il batticuore procuratomi da Lou. Ma cosa vi potevo fare? Dovevo scegliere una delle due vie: ma quale?

“So I’ll be on my way”

Future Niall’s POV

“’Cause all I need …”

 Certo che anche quel Justin aveva una voce spettacolare! Beh, dopotutto era come le nostre vite passate, anche loro cantavano bene: ma non potevano certo competere con la perfetta voce di Justin Bieber! E, a proposito di lui, perché non aggiungervi una sua canzone? E quale meglio di Beauty And A Beat, riguardante sia l’amore che la musica –almeno il titolo-? Sorrisi contento nel cantarla, scorgendo, con la coda dell’occhio, il sorriso sconosolato di Zayn: beh, cosa vi era di male nel catare una canzone del mio idolo? All’udire le prime parole della canzone, anche l’altro me s’aggregò, partendo da ‘All’: anche lui adorava la musica di Justin, e già. “Il potere di un ragazzo che va a sbattere contro le porte di vetro!”. *

“Is a beauty and a beat …”

Past Zayn’s POV

 «Hai udito? Ora hai una parte nello spettacolo» sorrisi al biondo appena fummo fuori portata d’udito delle due ragazze: ero contento vi facesse parte, lo desiderava ed io volevo fosse felice in quel periodo, aveva sofferto fin troppo …
«Ho una parte nello spettacolo …» ripetè, realizzandolo forse in quell’istante. «Ho una parte nello spettacolo!».
Detto questo, mi saltò letteralmente al collo, stringendomi a sé dolcemente: eh? P-perché quella stretta permetteva al mio cuore di batter così forte? Ricambiai l’abbraccio, sorridente: era felice, finalmente.
«Grazie, Zayn» bisbigliò nel mio orecchio, stringendomi ancor più: riuscivo ad udire il suo cuore martellargli nel petto rapidamente, era quello l’effetto che facevo lui e era la semplice eccitazione per la notizia?

 Ascoltare Harry cantare era stato stupendo, la sua roca voce calda mi lasciava ogni volta senza parole … E Niall anche, era un piacere udirlo, era molto bravo ed il breve duetto col suo sosia era bello: perché non aggregarmi? Rimembrai l’episodio del batticuore e, scorgendolo con le guancie rosse, immaginai il suo cuore battere: doveva seguire quel ritmo stabilito durante l’abbraccio, stretto a me …

“I feel you heartbeat …”

Past Harry’s POV

 Il duetto s’ultimò, lasciando in sospeso la canzone per un paio di secondi, nei quali Louis, il nostro, s’inserì con un semplice ‘Ooh’ ed io non potei che pensare a lui: perché non potevo pensare a qualcun altro per una volta? Ed il punto era che, se i miei pensieri non erano rivolti a lui, per via di tutto quello stato confusionale cadevano su … LUI. Quel ragazzo di cinque anni fa, quello che mi spezzò il cuore, il ragazzo ch’era probabilmente nei guai quando entrò nella mia vita. (NdA. Guess the song ;)) Ecco, perché non cantar di lui? Meglio di rivolgere i miei pensieri a Louis … Mi unì alla sua nota, svicolando poi per un’altra canzone, separando le nostre strade: era quella la scelta giusta?

“But I knew you were trouble when you walked in …”

Rivolsi il mio sguardo al pavimento, non permettendo ai miei occhi di cercar il volto del castano; eppure, quando udii la sua angelica voce, non potei che trovarlo seduto accanto alla mia persona, intento ad osservarsi attorno e cantare, di sottofondo alla mia voce, Beauty And A Beat: era perfetto … I nostri sguardi s’incontrarono e mi sorrise, tristemente, quasi fosse consapevole di cosa parlassi: ma come poteva?
“All I need is a beauty and a beat …”

“So shame on me now, you flew me to places I’ve never been …”

“… to make my life complete,”

“Yeah!”
 

* Ho aggiunto questa frase perché mi sembrava divertente lol *si nasconde*
 Sciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! :3 Allora, eccomi qua :3 sdfghjkl non so cosa dire lol Ah, giusto! Nuovo capitolo, mash-up concluso, spero vi sia piaciuto :3 Cosa abbiamo in questo capitolo? Niam! Se ne frega qualcuno? No! *lancia via la parte di Liam* Bene, Larry! Cosa ne pensate? Volete ammazzarmi? Eccomi, sono qui, fatemi fuori lol Vi mando io stessa l'indirizzo se volete :') lol Comunque! Almeno avete avuto dei baci Larry, no? *che Harry ha dimenticato, a parte l'ultimo* :D *si nasconde di nuovo* Ok, andiamo avanti. Ed il personaggio che entra in scena è ................ JUSTIN! Cosa ne pensate? Secondo voi, di chi è innamorato il nostro caro Bieber (?)?! Eheheh, l'ho lasciato un po' in sospeso :3 Penso vi possano essere due candidati possibili: ma chi è quello giusto? sdfghjkl non ve lo dico (Conor: maddai) Zitto, la twitcam è finita troppo presto. Ed ora segui anche le persone che preordinano Animal. Bastaddo, io non posso farlo çwç *anyway* Poi abbiamo un po' di Ziall, l'amore di Niall per Justin *lol* e ... la comparsa di un misterioso LUI fra i pensieri di Harry. *ditemi che ve ne siete accorti, sennò vi ho spoilerato un casino lol* Chi sarà costui? E cosa sarà accaduto? eheheh Mishtero! :D lol Vorrei ringraziare: blue drop e ILoveLarry per la recensione allo scorso capitolo *e vi amo per questo, siete state le uniche ed io mi deprimo perché così penso che faccia cagare il capitolo, ancor più di quanto lo pensi normalmente çwç* *si infila i guani* ok, non so perché l'ho fatto, ora ho caldo lol Dicevo, ringrazio i 31/9/36 *porc'Hazza sdfghjkl* che preferiscono/ricordano/seguono questa fan fiction! O porca Pina *lol*, asdfghjkl c'è, vi amo! Ma ... ma se siete così in tanti, perchè siete solo in due a recensire? çwç Vi prego, ho bisogno di sapere cosa ne pensate! Perché sennò la blocco qua e basta çwç *scoppia a piangere in un angolino* Ok, allora, per chi fregasse ho ancora le stampelle, manca una settimana :3 E prima mi stavo stroppiando per arrivare in sala per ascoltare WMYB lol *normalità ...* Bene, ora! PUBBLICITA' TIME! ILoveLarry, mia moglie, ha postato una nuova OS Larry! Qui per leggerla, è una rossa d'azione sdfghjkl correte a leggerla, non ve ne pentirete v.v http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1547411&i=1 Link :3 Bene, ora volo a cenare lol Sci vediamo, spero che il capitolo vi piaccia e che ... beh, che recensiate :3
See ya saturdays, babe! 
ClaraBB98 & Conor :)
Ps. Scusate per la mancanza di GIF ma è tardi çwç La prossima volta le metto, scusa soprattutto a te moglia

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Why Do We Fall In Love So Easy, Even When It's Not Right? ***


Why Do We Fall In Love So Easy, Even When It's Not Right?

 Canzone: Try by Sam Tsui (link: http://www.youtube.com/watch?v=J_ERelcbWXY) Il testo della canzone è molto importante per il capitolo, racconta un po' tutto c:
Rating:
verde. Dai, un altro e poi ne metterò uno arancione OuO *SPOILER! lol* Mi scuso *si inginocchia* per il ritardo, so che avrei dovuto postarlo la scorsa settimana, ma stavo tipo morendo çwç Nel frattempo, ho postato un'altra cosina, ve ne parlo sotto sdfghjkl c: Il capitolo è abbastanza triste, sorry :/ Beeeene, vi lascio a ... ehm, HARRY! Sì, ad Harry per il resto dfghjkl Fategli gli auguri, mi raccomando ùù Io scendo giù, buona lettura and see ya later c:
Harry: eccomi! Allora, in this chapter ci saranno solamente due coppie: Ziall, prima e dopo, e Larry, e penso proprio vi piacerà ;) No, niente di sconcio ahahah Buona lettura :) xx

Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Past Niall’s POV

 Accovacciato accanto ad un perfetto corpo immobile, osservo il volto d’esso: il ciuffo scuro disfatto, le guancie pallide, il rivolo rosso colante dal labbro, quel labbro stupendo seppur morto … Come poteva parermi stupendo anche in quelle condizioni cadaveriche?
«Oh, pover’uomo, cosa mai può esser accaduto lui?» soffiai, accarezzando leggermente la parte fintamente lacerata, notando un leggero fremito del corpo: portava alla mia mente il mattino del ricatto … «Prima di venir a capo di ciò, però, sarà meglio soccorrerlo!».
Detto questo, provai, in qualche modo, sicuramente errato, ad alzarmi col suo corpo fra le braccia: sfortunatamente, avevo la forza di un neonato, ergo crollammo entrambi sul pavimento in legno, io a destra e lui a sinistra, io di fondoschiena e lui di testa.
«Ahia!» protestò, e lì mi accorsi dell’accaduto: avevo fatto cadere Zayn!
«Aaah! Scusa!» urlai, imbarazzato, avvicinandomi per soccorrerlo, realmente quella volta: ero un idiota, povero!
«Perfetto …» commentò sarcastica la bionda a capo della rappresentazione, sbuffando e roteando gli occhi, mentre un acciaccato Malik si metteva a sedere, massaggiandosi la tempia urtata. «Pausa!».
Nuovamente accovacciato al suo fianco, osservai a mia volta il punto scontratosi con il freddo legno, preoccupato: aaaah, quella non me la sarei mai perdonata!
«Va tutto bene?» domandai, mentre Paul si avvicinava con una bacinella contente acqua e delle pezze vecchie; feci cenno lui di prendermi il compito e presi dalle sue mani gli oggetti. «Grazie».
«Più o meno» commentò lui, allontanando la mano dalla tempia lesa e permettendo alle mie mani di sfiorarla leggermente: com’era bello …
Imersi la pezza giallognola nell’acqua e la strizzai rapidamente, per poi poggiarla delicatamente sul punto: era bello prendersi cura di lui, soprattutto perché Danielle, mia salvatrice e, probabilmente, complice, aveva coinvolto Liam in una discussione e non aveva notato nulla della caduta e del continuo. Sospirai: potevo continuare a mentir lui?
«E’ fredda» commentò il moro, con una smorfia in volto: com’era buffo …
«Davvero? Non me n’ero accorto, reggo solamente la pezza» ironizzai, permettendo ad un lieve sorriso di comparire sul suo volto: oddio, aveva sorriso per una mia battuta?
«In effetti» constatò, alzando lo sguardo, prima perso chissà dove, e puntandolo nel mio azzurro: potevo morire solamente per quel gesto.
Arrossii: come poteva quel semplice incontro farmi battere così forte il cuore, quasi fosse sul punto di esplodere?
«Ehi, non ho detto nulla» rise lui, mentre portavo nuovamente la pezza nella ciotola in legno.
«Non servono le parole, anche un semplice sguardo mi fa battere il cuore …» sussurrai, sperando non mi udisse; quindi, mi voltai, avvicinando nuovamente la pezza bagnata alla tempia.
«Niall …» arrossì lui, quella volta: cavolo!
«S-scusa» sgranai gli occhi ed abbassai lo sguardo, premendo la stoffa contro la pelle perfetta e mulatta del moro: non potevo rimaner zitto, eh?!
«No, fa nulla» lo udii, perdendo un colpo appena quella voce calda urtò dolcemente le mie orecchie e quando provai calore sulla mano: cosa …?!
Alzai il capo, ancora rosso sulle gote, e permisi a quest’ultime di esagerare nella colorazione grazie ad una sbirciata alla scena: Zayn aveva posato la sua mano sinistra sulla mia e la accarezzava dolcemente. Oddio.
«Va … va tuto bene?» domandò, corrugando le sopracciglia, ma sorridendomi: “Accarezzi col pollice il dorso della mia mano e ti chiedi anche se va bene?!”
“No, ovvio che non va tutto bene, mi fai impazzire a questo modo!” pensai, squadrandolo, stupito: i battiti del mio cuore erano fin troppi, potevo morire solamente per quelle carezze?
«O-oh, giusto, la condizione!» sgranò gli occhi, permettendo alla mia persona di riprendersi appena allontanò la mano: eh? «Mi, mi dispiace».
«N-no, fa nulla» scossi il capo: non vi avevo neppure fatto caso … «Anzi, mi … mi piaceva».
Da quando ero diventato così schietto?
«Sul serio?» chiese, mentre ripulivo la tempia e la controllavo, in caso di lividi o altro; annuii e lui sorrise.  «Se per te non è un problema, potrei ripeterlo più spesso …».
Cosa? Sgranai gli azzurri occhi quando, mentre riponevo lo straccio giallognolo nella ciotola, lui poggiò delicatamente la mano sulla mia guancia e l’accarezzò col pollice: ero già innamorato di lui, perché si comportava a quel modo? Lo osservai, ad occhi spalancati e gote rosse, mentre quel dito ancora saliva teneramente sulla guancia e, poi, scendeva per svariate volte; lui, di rimando, sorrise semplicemente, senza nota di malizia o di altro nei suoi occhi: semplice dolcezza e felicità, null’altro. E paura, ma quella v’era sempre nei suoi specchi, non riuscivo a comprenderne il motivo …
«E-ehm, s-sarà meglio allontanarsi,-» cominciai, ma m’interruppe, annuendo col capo: era doloroso da dire, molto.
«Liam potrebbe scorgerci, comprendo, scusa» mi sorrise, quasi tristemente, allontanando la sua calda mano dal mio volto: improvvisamente, sentii come del vento sulla guancia, quasi come se il mondo esterno fosse tropp gelido per poter sopravvivere senza il suo tocco.
«Come … come va?» cambiai argomento, alzandomi ed aiutandolo, tendendo lui la mano non acora sfiorata dalla sua persona: sospirai quando si unirono, quasi quel flebile calore si fosse espanso per l’intero corpo, donandomi una possibilità di sopravvivenza.
«Meglio, grazie» sorrise, alzandosi e lasciando la mia mano, lentamente, permettendomi di maledirlo per il desiderio di rimanere la mia intera vita in quella posizione.
«Bene, quindi si può riprendere, nevvero?» domandò Lottie, permettendo ad entrambi di sussultare: quando si era avvicinata?!
«S-sì, penso di sì» annuì il moro, voltandosi e lasciandomi scorgere completamente la bionda.
«Perfetto! Niall, per favore, si eserciti nella presa» mi squadrò, preoccupata, ed io annuii; quindi sorrise e si rivolse ad entrambi. «Visti i risultati della scena precedente, direi di sceglierne un'altra da interpretare al momento: Dorian ed Henry proveranno la ‘scena cruciale’, potreste farlo anche voi».
‘Scena cruciale’? Corrugai le sopracciglia e guardai interrogativo il ragazzo al mio fianco, notando il suo sguardo confuso di rimando: neppure lui aveva compreso, eh? Osservammo Lottie ed attendemmo una risposta.
«Sul serio?» alzò un sopracciglio, sbigottita dalla nostra ignoranza: beh, non potevamo saperlo non trovandoci nella sua mente! «La scena del bacio!».
Deglutii: beh, sarebbe stata una scena qualunque, no? … No che non lo sarebbe stata, dovevo baciare Zayn Sonoperfetto Malik! Arrossii, mentre il cuore batteva più rapidamente di prima: cavolo, cavolo, cavolo!
«L-la scena del bacio?» balbettò Zayn, mentre la bionda si allontanava, convocata da un Mark impegnato a lottare con vari sacchi e fili: anche lui aveva problemi con quella parte?
Oh, giusto. Lui non mi amava, non l’avrebbe mai fatto se non per una causa a lui giusta. Ed una rappresentazione teatrale non era una di quelle.
«S-se non ti va bene, possiamo domandare di eliminarla, penso che Lottie non dirà nulla in contrario» mi voltai rapidamente nella sua direzione, sforzandomi di non parer dispiaciuto nel proporlo.
«Eh? Cos-No, no, non intendevo quello!» balbettò, quasi riprendendosi da uno stato di trance: eh?! «I-insomma, se tu approvi, io rappresento volentieri la scena, vi è solamente un problema …».
Eh?! Se io avessi approvato, lui avrebbe interpretato la scena cruciale?! Sgranai gli occhi, notando solo in seguito la presenza del ‘problema’: qual’era? Lui accennò col capo ad un ragazzo dal sorriso dolce, gli occhi miele ed il volto incorniciato da mossi capelli castani: Liam! Vero, non potevo baciare Zayn in fronte a lui, al mio fidanzato! Certo, potevo rammentare lui fosse per una rappresentazione, ma ero fin troppo sicuro del mio probabile arrossamento o dei probabili casini che avrei combinato durante la scena, rendendo comprensibile l’intera storia al maggiordomo. Andai ancor più nel panico al notare la distanza fra noi, la quale si riduceva rapidamente: si stava avvicinando! Cosa potevo fare, quale scusa utilizzare?! “Calma, Niall, comprenderà” provai a rilassarmi, inutilmente.
«Ciao Nialler» mi sorrise, lasciandomi un dolce bacio sul naso, permettendo alle mie gote di arrossire: “Non in fronte a LUI …”. «Salve, Malik …».
«Payne» accennò col capo in segno di saluto: l’uno non sopportava l’altro; chissà per quale assurdo motivo non lo digeriva …
«Liam, ascolta …» provai a prendere la parola, afferrando dolcemente le sue mani e dondolandole: quanto desideravo il moro fosse geloso …
«Non preoccuparti, Niall, ne sono già a conoscenza» chiuse gli occhi, annuendo col capo: cosa?! «Lottie sa della nostra relazione, così ha ben pensato di rivelarmelo».
«S-sul serio?!» sgranai gli occhi: era da adorare quella bionda! «E … e quindi?».
Lui riaprì gli specchi di miele e si morse il labbro, osservandomi preoccupato: non volevo fosse costretto ad accettare per la buona riuscita dell’opera …
«Se preferisci non vi sia alcun bacio, possiamo domandare di eliminarlo …» proposi, per la seconda volta: avevo paura che, alla fine, non vi sarebbe stato sul serio ...
«Io …» cominciò, avvicinandomi al suo corpo per le mani ancora unite ed abbracciandomi dolcemente. «penso sia più giusto sia tu a scegliere, Niall».
COSA? N-no, tutto ma non quello! Cavolo, dovevo scegliere se baciare o meno Zayn Malik?! Porca patata se lo volevo, ma con un ‘sì’ non avrei spezzato il gran cuore di Liam? Santa patata: qual’era la cosa giusta da fare?

Past Harry’s POV

 Seduto al bordo del palco, dondolavo le gambe osservando il pavimento senza un vero oggetto d’interesse, senza neppur dar conto alle voci del teatro: Niall e Zayn erano intenti a recitare la loro parte, ergo non avevo molto da fare. Per quello pensavo e ripensavo al dubbio più frequente di quel periodo: cosa scegliere fra Malik e Tomlinson? “Malik, così sarai felice” rispose la parte più razionale della mai mente, quasi fosse la cosa più ovvia al mondo: “E sceglierei anche lui, se non fosse per il mio cuore completamente e perdutamente drogato di Louis”. Sospirai, passandomi una mano fra i ricci e sistemandomeli: cos’avrei dato per un po’ di ragione in più, o per cancellare il suo volto dal mio cuore, quel volto dai perfetti occhi celesti …
«Buongiorno Hazza».
Quella semplice frase permise al mio cuore di sobbalzare: Louis! Un castano dal volto sorridente, prese posto accanto al sottoscritto, alzandosi con le semplici braccia, dal pavimento, per raggiungere il legno del palco e sedervisi sopra: com'era muscoloso, riusciva a tirarsi su così facilmente …
«Buongiorno» sorrisi debolmente: in seguito al bacio, avevamo discusso poco e niente, e ciò non mi piaceva, per nulla; era come se vi fosse un'incrinatura, una falla nel nostro semplice rapporto d'amicizia …
«Come va?» domandò, osservandomi raggiante: “Sveglia, ieri mi hai baciato, hai baciato il ragazzo al quale hai rifiutato di donare un bacio il giorno delle prove, e ti ha praticamente costretto ad eseguirlo!”.
«Bene, credo, e a te?» chiesi di rimando, attendendo un semplice 'bene' in risposta, magari accompagnato dalla ragione di quella felicità, forse una donna …
Non compresi se mi rattristai più per la probabile causa della sua gioia o per la possibilità di non venirne mai a capo.
«Bene, grazie» rispose solamente: silenzio anche in quel caso; per lo meno, non mi sarei sorbito futili chiacchiere su una ragazza che avrei sicuramente detestato. «Sai, penso … penso che la nostra amicizia si stia incrinando».
Lo aveva notato a sua volta? Perfetto: ed aveva per caso intenzione di porvi rimedio in qualche modo? O preferiva lasciar la situazione così com'era? La seconda non mi pareva una buona opzione, sperai con tutto il cuore non la scegliesse.
«Lo penso anch'io» chiarii il mio parere in proposito, incrociando determinato i nostri sguardi: “Emana il verdetto, sentiamo le tue opzioni”.
«Non sarebbe bello ...» riprese, senza sganciare il mio verde sguardo dal suo perfetto azzurro. «tornare a quella notte, la notte nella quale siamo diventati amici, e comprendere quali errori abbiamo compiuto per arrivare a questa falla?».
Cosa? A-aveva seriamente-giusto. La sera discussa era precedente al bacio, e lui non lo includeva sicuramente. Desiderava semplicemente ricostruire la nostra amicizia, ma io no. Certo, ricucire quel rapporto d'amicizia che tanto avevo atteso mi sarebbe piaciuto, ma io volevo il suo amore: “Domandi troppo, Styles”. Un ragazzo innamorato non può desiderare d'esser ricambiato dalla persona amata? Gli errori da noi compiuti: vediamo … amarti, ecco il mio errore più grande. Forse senza quel bacio …
«Baciarci, ecco l'errore» abbassai lo sguardo, schietto ed incurante della sua reazione: se le nostre labbra non si fossero mai incontrate, non mi sarei mai posto quei dubbi sul perché mi fosse piaciuto, mai sarei arrivato alla conclusione che il mio cuore fosse stato completamente rapito da lui e, magari, avrei scelto Zayn …
«E' stato veramente un errore, quello?» domandò, prendendomi il mento fra indice e pollice, incastrando nuovamente i nostri sguardi, quasi fossero pezzi di puzzle: eh?!
M-mi aveva appena d-domandato se il nostro bacio era realmente stato un errore, se n'ero sicuro?! O-oddio, quello doveva pur rappresentar qualcosa, nevvero? Forse gli era piaciuto! … Possibile? “Beh, sennò non avrebbe mai unito le nostre labbra, non credi?”: vero, ma le avrebbe unite una seconda volta, quella del 'quasi-bacio', no? “Se la mia versione non rappresenta la realtà, allora perché si sta avvicinando?!”: cosa. Louis si avvicinava lentamente … ed io non riuscivo a muovere un muscolo per la sua semplice vicinanza, per quel respiro che sempre più si mescolava al mio, per quegli occhi che parevano non voler lasciar mai più andar via i miei, per quel pollice che dolcemente accarezzava il mio mento, avvicinando ancor più i nostri volti …
«Ragazzi?».
Oh, no. No, no, no. Una bionda sorridente s'affacciò da sopra il palco, quasi ponendosi fra i nostri volti: “Ma no!”.
«Salve, ascoltate,» riprese, in seguito all'aver attirato la nostra attenzione: era seria?! «mentre i due sono intenti a provare l'entrata in scena di Austin, penso sia giunto il momento di provare la 'scena cruciale'!».
«La … cosa?» corrugò le sopracciglia Lou, il quale, rosso in volto quasi quanto il sottoscritto, aveva rapidamente allontanato le sue dita dal mio volto, poggiando, però , la mano sulla mia gamba: “Perché?”.
«La scena del bacio, quella che l'intero pubblico attende col fiato sospeso dall'inizio della rappresentazione!» rispose, sognante, per poi scuotere il capo, quasi fosse fin troppo ovvio: eh?! «Ovvio, no?».
No che non era ovvio! Era realmente giunto il momento di provare QUELLA scena?! Non avevo neppure preso in considerazione si dovesse provare, pensavo s'improvvisasse! Arrossi ancor più, se possibile, e lei sorrise, quasi riuscisse a comprendere la causa dell'arrossamento delle mie gote.
«Non si preoccupi, non sarà nulla di serio, comprendo che baciare mio fratello non sia la miglior cosa al mondo, anzi, immagino sarà un vero supplizio!» rise lei, comprendendo i miei pensieri quanto io comprendevo quelli di Louis: non era quello il motivo, e sì, baciare Lou è la miglior cosa al mondo.
«Ehi!» protestò il ragazzo, aumentando l'ilarita della scenetta. «Non sono male nei baci!».
Ed io potevo confermarlo, ma non mi pareva una buona idea quella d'alzar la mano e confessare in fronte alla sorella d'averlo baciarlo e d'aver anche provato piacere nel farlo.
«Sì, certo, e dovrei crederti perché …?» roteò gli occhi azzurri, simili a quelli del fratello ma, al contempo, differenti. «Il tuo scorso fidanzato è morto, se non ricordo male, e probabilmente è colpa tua e di uno dei tuoi asfissianti baci!».
F-fidanzatO? Morto?! Lui sgranò gli occhi, come me, d'altronde, ed abbassò il capo, rabbuiandosi: era … era vero?
«O-oddio, mi dispiace!» si scusò Lottie, accorgendosi dell'errore e portandosi le mani alla bocca, quasi a volervi ricacciar dentro le maledette parole. «M-mi dispiace, Louis, i-io-».
«Non importa» si alzò il ragazzo, senza dar segni d'esser intenzionato a sorridere o alzare il capo dallo scrutare il pavimento; quindi, mi tese una mano. «Andiamo, Harry?».
Annuii ed afferrai dolcemente la sua mano: era così dolce … Pareva quasi non riuscisse ad allontanarsi dalla mia persona, ma per quale motivo? Mi lasciai aiutare nel sollevarmi, stringendo sempre il suo arto ed assaporando il suo calore; questo anche al termine del gesto: infatti, Louis continuò a tenermi per mano, trascinandomi accanto al divano, spostato al lato destro del palco, rispetto alla platea, per via delle prova di Zayn e Niall. Lì, mi accomodai, prendendo posto accanto a lui, il quale non pareva intenzionato né a lasciare la mia mano né a spostare, come in precedenza, lo sguardo, catturato, probabilmente, da un'asse in legno in parte sollevata: desideravo essere nella sua mente, comprendere l'avvenimento …
«Sarà meglio ch'io pensi a, ehm, gli altri due, eh?» propose la bionda, sorridendo imbarazzata; non notando alcuna risposta da parte del fratello, mi scrutò preoccupata, quasi sperasse in un mio aiuto: era dispiaciuta, lo si leggeva nel suo sguardo lucido, ma come potevo farlo comprendere a quel ragazzo così estraniato dal mondo, in quel momento? «Bene, Clara vi raggiungerà fra un secondo … Mi dispiace!».
Detto questo, si allontanò rapidamente ed amareggiata, in seguito ad un breve movimento della mano, in segno di saluto: povera … In qualunque caso, era meglio pensare a Lou: mi voltai e lo squadrai, preoccupato a mia volta. Ero suo amico, nevvero? Dovevo consolarlo.
«Lou?» richiamai la sua attenzione, la quale intesi d'aver ottenuto in seguito ad un suo leggero movimento del capo, in direzione del sottoscritto, col quale incrociò triste lo sguardo: quel dolore era … devastante, anche per me. «Ti va di … parlarne?».
Lo osservai spostare nuovamente lo sguardo sull'asse, probabilmente arrovellandosi sul se raccontarmelo o meno: avrebbe scelto la seconda ed io vi sarei rimasto male, di nuovo. Dannato amore per Louis Tomlinson!
«Cinque ...» prese la parola, sorprendendomi: approvava? «Cinque anni fa ero fidanzato con la vita precedente di Nick -COSA?- e, beh, ci amavamo molto. Purtroppo … purtroppo fu costretto a letto da una malattia. I medici blateravano fosse comune contrarre quell'infenzione, in quanto … in quanto era come la peste nel 1600, però non combinavano comunque nulla per curarlo. Pare non vi fosse alcuna cura, che fosse praticamente impossibile venirne fuori, pochi vi erano riusciti … e Nick non fu uno di loro».
«Oh» commentai: chi se lo sarebbe mai immaginato! «Mi dispiace».
«Il dispiacere non lo riporterà indietro, è inutile chieder scusa» ribattè: beh, era solamente un tentativo d'esser gentile …
Quel racconto mi aveva sorpreso: non pensavo fosse omosessule, o che potesse fidanzarsi con la vita passata di Grimshaw! Non riuscivo a comprendere quale delle due notizie m'avesse stupito maggiormente, ma era un po' complicato riflettervici, visto il leggero mal di testa nato all'udire l'antefatto: mi era per caso già stato riferito? Scossi il capo: non desideravo prendere nuovamente la pillola, anche se Lou era così dolce e gentile da passermela con un bacio, ergo non dovevo dar lui visione di quel dolore. Dopotutto, era poco, e dovevo consolarlo, era mio compito da amico … Perché eravamo solamente amici, giusto?
«Louis, so perfettamente che un paio di frasi fatte non lo ricondurrano da … da te, ma ...» lo presi per le spalle, voltandolo ed incrociando i nostri sguardi: i suoi azzurri occhi erano mare in tempesta ed io ero fin troppo in ritardo per rinchiuderlo, le dighe avevano ceduto, permettendo a due fiumiciattoli di scorrer giù per il suo volto. «ma neppure il pianger per lui avrà l'effetto sperato. È deceduto, non vi puoi far nulla, era semplicemente arrivata la sua ora. Ora si troverà in un mondo migliore e se … se ti amava, se vi amavate davvero molto -sospirai-, lui non vorrà scorgerti da lassù in queste condizioni, non trovi?».
Lui sgranò gli occhi per un paio di secondi, nei quali le goccie arrestarono la loro corsa, prima di tuffarsi fra le mie braccia, singhiozzando: oddio …! Quella volta fui io a spalancare gli occhi, permettendo lui di stringersi al mio corpo il più possibile: com'era dolce … Poggiai una mano sul suo capo, accarezzandolo teneramente: desiderava tornare alla sera nella quale eravamo diventati amici? Ebbene, eccovici tornati: i ruoli erano invertiti, vero, ma il succo era quello. L'uno voleva consolare l'altro, voleva che l'altro si sfogasse e stesse bene: era forse quello il motivo che spinse Louis, proprio lui, a consolarmi? Il volermi, per lo meno, bene?
«Va tutto bene, Lou» sussurrai, senza fermarmi nell'accarezzarlo: si stava così bene, anche se mi dispiaceva per il suo dolore.
«Harry ...» mormorò, alzando il volto, rigato dalle lacrime: oddio, com'era perfetto con quelle guancie arrossate, quegli occhi liquidi e quel labbro tremante, con quell'espressione da cane bastonato … «Grazie».
«Di nulla» sorrisi, asciugando lui le goccie che, ostinate, continuavano a cadere senza ritegno. «Dopotutto, siamo amici, nevvero?».
«Già ...» sorrise a sua volta, senza allontanarsi o muoversi d'un centimetro. «Bizzarro, desideravo tornare a quella sera e … ed ora mi stai consolando proprio come feci io».
«Avevo il medesimo pensiero in mente, ahah» risi leggermente, mentre lui riprendeva il suo posto: peccato, quella tenera stretta mi piaceva …
«Bene, allora si farà come ho proposto, nevvero?» disse, portando il suo sguardo ad incrociare il mio: eh? «Ripercorriamo la nostra amicizia e scopriamo l'errore destinato ad incrinarla».
«Approvato» strinsi lui la mano: beh, meglio di niente …
«Una stretta? Aww, vieni qui!» ridacchiò, attirandomi a sé: cosa?!
Mi abbracciò, teneramente, sorridendo: uao … Era come se mi avesse letto nella mente, mentre supplicavo lui di tornare fra le mie braccia; mi aveva abbracciato con le sue, ed era anche meglio.
«Grazie, Hazza» sussurò, con le braccia dietro la mia nuca, le labbra vicine alla mandibola ed il suo respiro caldo sul collo: proprio come quella sera …
«Prego, Boo» lo strinsi a mia volta, aggrappandomi a lui sorridendo, fregandomene della preesenza di una castana dalla corta capigliatura accanto a m-oh, cacchio.
«Salve ...» salutò lei, squadrandoci sorridente: Clara, andiamo! (NdA. L'espressione è questa 'OuO' lol)
“Prima Lottie, poi lei, la prossima volta, se mai vi sarà, chi romperà le scatole, Paul?!”.
«S-Salve» balbettai, allontanandomi dal corpo di Louis e accomodandomi sul divano, rosso in volto: non era una bella posizione nella quale farsi scorgere da un'estranea, soprattutto vista la mia carica di principe …
Tomlinson si sistemò a sua volta, con le gote leggermente scarlatte ma il sorriso in volto: era … merito mio? Ero realmente riuscito a farlo sorridere? Oddio … ero la ragione del suo sorriso?
«Bene, allora,» prese lei la parola, a suo agio, posizionandosi su uno sgabello lì vicino come se nulla fosse mai accaduto e lei non avesse scorto un principe abbracciare più del dovuto un semplice insegnante di scherma, il tutto mentre si chiamavano con nomignoli bizzarri: “Ha sicuramente qualche rotella mancante, questa, stanne alla larga”. «il primo bacio fra Dorian ed Henry, come ben sapete se avete letto il copione, avviene in seguito al tentato suicidio del primo; il Lord lo bacia rivelandogli d'esser perfetto e di non dover buttare tutta la sua vita all'aria per uno stupido quadro, va bene?».
Annuimmo: bene, dovevo interpretare la parte del pazzo suicida! “Perché ho approvato per questa punizione?” alzai gli occhi al soffitto, preoccupandomi.
«Ora, la scena avverà più o meno nel seguente modo» disse, alzandosi e prendendo entrambi per un braccio, permettendo alle nostre persone di alzarsi; quindi, posizionò me alla sua destra e Louis, a non poca distanza dal sottoscritto, alla sua sinistra. «Henry scorgerà Dorian con un coltello in mano, mentre questi tenta di suicidarsi, e correrà in suo aiuto, levandogli l'arma. Quindi, Gray piangerà, ammettendo di non voler più nulla, che tutto quello lo sta portando alla follia, anche se la maggior parte del discorso è rivolta all'amore non ricambiato per Henry -”Tu guarda ...”-.
«Wotton lo prenderà per le spalle e lo scuoterà, consigliandogli di resistere,  perché la vita, per gli altri, è una sola, non può buttar via quell'opportunità, molte delle altre persone pagherebbero oro per averla al suo posto. In seguito ad un paio di battute, nelle quali Dorian punta soprattutto sulla questione dell'essere inutile, Henry rivela i suoi pensieri: lui è perfetto, non è vera la sua inutilità, perché è ciò che lo tiene in vita. Detto questo, si baciano, semplice, no?».
“Semplicissimo” pensai: Louis doveva dirmi ch'io ero perfetto … Tsk, bazzecole, lui lo era, semmai. La scena capovolta era decisamente più convincente. Cercai con lo sguardo quegli occhi azzurri che tanto amavo e li ritrovai nei miei appena alzato il capo: il giorno seguente all'inizio della nostra amicizia, ci baciammo. Secondo punto del piano di Louis … e v'era già l'errore: “Non pensarvi, Harry, concentrati sulla rappresentazione”.
«Le battute sono sul copione, pronti?» sorrise Clara, spostando il suo sguardo da me al castano: no, non lo ero, ma dovevo. «Un'ultimo consiglio: dimenticate le vostre vere persone! Voi siete Lord Henry e Dorian, se pensate a questo modo, la scena si svolgerà in maniera più naturale. Ovviamente, riferitevi alle caratteristiche caratteriali descritte nel copione».
“Sono Dorian Gray”: insolito da pensare. “Sono Dorian Gray, sono Dorian Gray”: dopotutto, entrambi amavamo il ragazzo in fronte a me, non pensavamo d'esser perfetti, avevamo abbastanza fanciulle ai nostri piedi e soffrivamo per un amore non corrisposto. Detestavo aver così tanto in comune con un pazzo psicopatico.
«Pronti?» domandò nuovamente, ed annuimmo.
Mimai un coltello fra le mani, scorgendo rapidamente la pagina del copione aperta accanto alla mia persona, posto su un piccolo mobile; quindi, sospirai: “Si comincia, Dorian”.
«Quale senso ha vivere, se … se questo quadro» recitai, indicando la cornice vuota alle mie spalle in gesto teatrale. «mi leva la volontà di vivere? Son giovane, sì, ma a che pro se l'amore della mia vita è sposato ed ama un'altra? Se nel suo cuore non v'è posto per me?».
“O meglio, un altro” pensai, amareggiato: e se avesse amato ancora Nick?
«Dorian!» la sua voce mi permise d'alzare lo sguardo dal pavimento: l'ombra di preoccupazione nel volto di Louis mi colpì, era riuscito ad entrare nel personaggio?
Past Louis' POV
 «Dorian!» urlai, osservando il suo sguardo alzarsi sorpreso dalle assi di legno: pareva veramente non aver alcuna idea del quando fossi arrivato lì …
La visione di quel riccio con una mano stretta al manico d'un pugnale invisibile e l'ascolto di quelle parole mi preoccupava: era finizione, perché pareva tutto così dannatamente reale? Soprattutto quelle parole, le ultime frasi, anzi: il dolore nelle ultime frasi. Perché era così palpabile?
«Lord Henry ...» sussurrò, come da copione, abbassando leggermente il pugno. «Cosa vi fa qui?».
«Cosa ha intenzione di far lei, piuttosto!» mi avvicinai rapidamente, sfilando, dalle mani di Harry, l'arnese immaginario, sfiorandole leggermente. «E questo? Voleva-».
«Sì, Henry, volevo ferirmi, morire, qui, davanti alla causa dei miei guai, della mia follia!» mi interruppe, mentre sul suo volto appariva un'espressione distrutta: aveva gli occhi lucidi, possibile fosse riuscito ad entrare così bene nel personaggio?
“O forse è un bravo attore” pensai: nulla, la preoccupazione, la paura non diminuiva. Dannato amore per Harry Styles!
«Per … per quale motivo?!» domandai, forse esagerando nel tono: quelle parole, parevano veramente riferite dal riccio, come potevo non essere spaventato da tutto quello?
Come Lord Henry era sconvolto dal tentato suicidio di Dorian. Noi avevamo quello in comune, l'amore per quel riccio in fronte alla mia persona. I pensieri no, i suoi erano troppo contorti.
«Perché, perché … perché sono stanco, Henry!» sbottò Harry, lasciandomi sorpreso per le lacrime: p-piangeva?! «Questo, tutto questo, il quadro, la giovinezza, io … sto impazzendo! Non riesco più a controllare questa storia, sto perdendo la ragione! Se prima, alla vista del mio volto, ero distrutto per il non poter conservare questa giovinezza per l'eternità, ora desidero solamente liberarmene, perdere tutto, morire!».
Cavolo, era bravissimo … nonché bellissimo, ma, soprattutto, un fantastico attore. Le lacrime scorrevano lente sul suo volto, ad ogni parola sussurrata un singhiozzo era trattenuto, la sua voce tremava e gli occhi parevano raccontare un'altra storia, parevan realmente suggerire dietro vi fosse un amore non corrisposto … Recitava davvero? Mi persi in qui parti ricoperti di rugiada: detestavo scorgerlo in lacrime …
«'Cosa va dicendo ...'» suggerì Clara, e lì mi ripresi: la prova, giusto.
«Cosa va dicendo, Dorian?!» presi dolcemente le sue spalle e lo scossi. «Non si rende conto del dono che l'è stato fatto? Lei ha la giovinezza a disposizione, può far qualunque cosa! E non mi riferisco solamente al tempo, ma anche allo charme della sua persona: con quello, può convincere fin troppe persone a mettersi al suo servizio! Lei ha una vita eterna, non si rende conto della fortuna? Di quante persone desiderebbero essere al suo posto?».
«Sono dannato, Henry, dannato!» esclamò il riccio, alzando le braccia, gesto non segnato sul copione: Harry … «Chi vorrebbe il mio posto?!».
«Io» lo osservai nei verdi occhi, dai quali ancora crollavano lenti quei pensieri nascosti.
«Lei, c-certo!» ribattè, allontanadosi leggermente ed abbassando il volto. «Se desidera una vita dannata, del tempo in eccesso, una vita inutile, ecco, prenda tutto ciò che è in mio possesso, io non lo desidero».
Non comprendevo il motivo, ma  … sentivo che quella frase era più vera di quel che avrebbe dovuto essere: eppure, non m'era mai parso odiasse la sua carica di principe. Forse per quella volta -“Sta RE-CI-TAN-DO, lo vuoi comprendere?!”: beh, allora è un genio della recitazione! “Oppure è entrato nel personaggio”: possibile?
«La sua vita è piena di opportunità, non inutile! Deve semplicemente saperle cogliere» saldai la presa sulle sue spalle, cercando, con lo sguardo, i verdi occhi che tanto amavo, nascosti sotto la marea di ricci.
«Beh, non vi riesco!» alzò nuovamente il capo, aggrottando le sopracciglia, mentre quelle calde lacrime rigavano le guancie amaramente. «Visto che lei pare scorgerle, si prenda la mia vita, mi permetta di morire, vista la mia inutilità qui, vista la mia incomprensione sul come funzioni tutto questo!».
«Dorian, lei non è inutile!» Henry provò a convincerlo, ma era irremovibile: un paio di battute …
«Sì che lo sono! Non pensa ch'io sappia almeno questo, meglio di lei?» scosse il capo, lasciandomi nuovamente di stucco: sentiva davvero quel dolore?
«No, non lo è, anzi!» esclamai, avvicinandomi e portando i miei mari nei suoi prati: era giunto il momento di rivelar lui un paio di cosette, anche se non avrebbe mai compreso la verità in esse …
Past Harry's POV
«Dorian, lei è perfetto … ed utile, lo è, si fidi: senza di lei, non sarei qui, è la miglior cosa che mi sia mai capitata nella vita, e sono sposato! Senza di lei, sarei vuoto. Lei è la ragione per la quale sopravvivo, per la quale sono qui, in fronte a lei, a pregarla di restare con me!».
Oh, porca patata. Quelle parole, riferite da lui … erano perfette. Ed era solo un copione! Sgranai gli occhi sempre più, man mano che le parole, che le frasi, che le emozioni, che i miei pensieri sulla sua persona, e non il contrario, si susseguivano: perché la presa sulle mie spalle aumentava? E perché i suoi occhi erano seri e lucidi? Era entrato così bene nel personaggio? Io, dal mio canto, pensando a Louis ed alla mia storia, non avevo avuto alcun problema nel rivelare quelle frasi: dopotutto, anch'io ero stanco della situazione nella quale mi trovavo, anch'io non volevo più quella vita, anch'io, talvolta, pensavo d'essere inutile. Mi drogai di ogni sua parola, sillaba, lettera, mentre altre lacrime prepotenti scorrevano lungo il mio volto: non comprendevo s'erano per il discorso in sé o per l'essere a conoscenza di non poterle mai e poi mai ricevere veramente da lui … Sussurrate quelle parole, per un paio di secondi calò il silenzio fra noi, disturbato solamente da un colpo di tosse di Clara, la quale, probabilmente, ci invitava a proseguire: perché non andava avanti? Aveva paursa fosse quello l'errore? Io n'ero convinto, ma lui? I miei occhi verdi, oramai, erano miscelati ai suoi azzurri, come se non vi fosse null'altro, ma lui ancora non si-Oh, aspetta. Proprio mentre mi deprimevo per una sua possibile rinuncia alla scena, Louis unì le nostre labbra, senza attendere neppure un mio consenso, ma quasi gettandosi su di esse, rubandole, e, lo ammetto, mai fui più felice d'esser derubato. Con ancora dolci goccie lente che crollavano lungo le guancie, spalancai gli occhi come da copione, ma abbandonai la parte: vero, anche Dorian doveva rispondere al bacio, ma non v'era segnato né in cielo né in terra che dovesse abbracciarlo o muoversi più di tanto. Portai le mie braccia a stringersi dietro la sua nuca, avvicinandolo il più possibile alla mia persona: cavolo, era perfetto … Il giorno precedente avevo pensato fosse impossibile ricevere un bacio da Lou in seguito ad un 'ti amo', eppure … eppure ero lì, stretto completamente a lui, con le labbra unite come mai lo erano state, per quel che la mia memoria mi permetteva di ricordare senza provar dolore, con una sofferenza nascosta da parte d'entrambi. Beh, non aveva proprio sussurrato quelle due paroline, le quali tanto desideravo udire, ma molte altre dalla medesima perfezione, dal medesimo sentimento, ed erano quelle di cui avevo bisogno. Come 'Non ti procurerò alcun dolore': “Oh sì, Lou, mi provochi fin troppo dolore, ma il mio cuore pare resistere, a lui sta bene tutto ciò, lui lo accetta perché ti ama, perché ti amo, Louis William Tomlinson”. Mi morse dolcemente il labbro, prima di unirle un'ultima volta ed allontanarsi, ma non troppo, sorridendo teneramente: uao … Non seppi dire se ciò che mi sciolse di più fu il bacio o quel sorriso assieme a quegli occhi dolcemente posizionati nei miei.
«Forse ...» sussurrò, non troppo distante da quelle labbra ancora bisognose di lui. «Forse l'errore è l'amicizia stessa, forse siamo di più ...».
Eh?
Past Niall's POV
 «Ahia!».
Una nuova protesta partì dal moro, il quale si ritrovò catapultato sull'erba da poco tagliata per la millesima volta in una sola ora: ero una frana!
«Oddio, scusa, scusa!» andai, per la tremillesima volta, nel panico quasi tuffandomi accanto a lui per controllare le sue condizioni: “Idiota, non sei altro che un idiota”.
Beh, uno che, per salvare la sua finta relazione con il suo migliore amico, rifiuta di baciare la persona che ama realmente, come altro potrebbe essere definito? Alla fine, quel mattino avevo pregato Lottie di eliminare la scena: Liam mi aveva baciato ed abbracciato contento, ma il mio cuore s'era sepolto nella profondità del mio corpo. Un dettaglio, però, m'aveva colpito: Zayn aveva reagito un po' male alla notizia, squadrandomi triste. Dovevo badarci, oppure era un altro di quei dettagli sui quali potevo semplicemente fantasticar sopra?
«Non importa, sto bene» sorrise malamente lui, mettendosi a sedere.
«Se continuo così, prima o poi non risponderai con quella frase, ne sono certo!» mormorai, preoccupato e depresso: come potevo esser così stupido ed imbranato?
«Lo penso anch'io» rise Zayn, permettendo alla mia persona di osservarlo ancor più triste: “Oh, bene!”. «Ehi, scherzavo!».
«Io no» sbottai, gonfiando le guance. «Zayn, non vi riesco, come potrò mai prenderti in braccio senza farti cadere come un sacco di patate?!».
«Serve semplicemente esercizio» rispose, alzandosi e tendendomi una mano: “Fosse così semplice ...”. «E, in seguito, ti riuscirà semplice far … questo».
Dette quelle parole, le quali mi lasciarono un po' perplesso all'inizio, e tiratomi su, mi prese in braccio, senza ch'io potessi ribattere o altro: eh?! Sgranai gli occhi, prima notando l'altezza dall'erba e poi voltandomi verso il ragazzo, del quale scontrai gli occhi cioccolata colmi di … di un sentimento insolito, parevano contenti, ma perché?
«Z-Zayn!» protestai, ancorandomi alla sua nuca ed arrossendo come non mai: avevo perso un colpo!
Però non potevo decisamente negare non fosse piacevole trovarmi fra le sue braccia …
«Ahaha, cosa?» rise, quindi sgranò gli occhi: s'era rimembrato qualcosa? «La condizione!».
Appena parve in procinto di lasciarmi andare, quasi di scatto, mi aggrappai ancor più a lui: mi ero completamente dimenticato di quella!
«N-non provare a mettermi giù da quest'altezza, chiaro?!» lo ammonii, spaventato: e se, alla fine, fossi stato io quello a farsi male?
«M-ma-» cominciò il moro, osservandomi e sistemandomi fra le sue braccia.
«Per questa volta, dimentica la condizione, va bene?» lo interruppi, precipitoso: non avevo alcuna intenzione di scendere, sia per l'altezza, sia perché non potevo desiderar di meglio d'essere lì, fra le sue braccia, a godermi il suo calore, il suo respiro ed i suoi occhi.
«Sicuro?» domandò ancora, arrossendo leggermente; quindi annuii e mi sorrise. «Va bene, principessa».
«Eh?!» arrossii a mia volta: mi aveva soprannominato 'principessa'?! «P-princi-».
«Sì, principessa Niall, ti piace? Ahah» rise, dondolandomi: cosa gli prendeva, voleva ammazzarmi?!
«N-no, basta!» lo pregai, portando il volto contro il suo petto: “Ho paura di cadere, Zayn”. «Puoi nominarmi come ti pare, ma, per favore, non dondolarmi!».
«Ehi, va tutto bene? Soffri di vertigini?» chiese il moro, invitandomi, col mento fra i capelli, ad alzare il volto per far incontrare i nostri occhi: pareva preoccupato …
«N-no, ho … ho semplicemente paura di cadere, ora» risposi: non ero mai stato spaventato dalle altezze, tutto quello era insolito persino per me.
«Non ti fidi di me?» corrugò le sopracciglia: eh?!
«N-no!» ribattei: come poteva mai pensar ciò?! «Mi fido! Infatti, non comprendo questa paura ...».
«Preferisci esser poggiato in terra?» soffiò, osservandomi serio: com'era bello, con quell'espressione preoccupata, quegli occhi cioccolata diretti nei miei e quelle labbra così vicine alle mie …
«In realtà … no» poggiai la testa sulla sua spalla: era vero tutto quello?
Zayn mi stava veramente tenendo fra le sue braccia? Le mie erano davvero strette attorno al suo collo? Tutta quella magia, quella dolcezza, quell'insolito avvenimento … era vero?
«E-ehi, perché piangi?» mi squadrò, confuso, il moro: e-eh?
Portai una mano sulla guancia e la ritirai appena tastai l'umido sulle dita: non m'ero neppure accorto delle lacrime …
«Penso … penso sia perché tutto questo … tutto questo mi pare un sogno» sorrisi, mentre nuove goccie scorrevano lente sulle gote, incuranti dell'espressione preoccupata di Zayn alla vista d'esse: era fin troppo bello per essere vero, eppure lo era. «Insomma, non corrispondi il mio amore, vero, ma anche solo … solo questo abbraccio, quello che sta avvenendo ora … è perfetto, grazie».
Spalancò gli occhi, osservandomi mentre il colorito sulle sue gote aumentava lentamente; quindi sorrise leggermente: pareva quasi dispiacesse lui il mio discorso, eppure l'avevo ringraziato …
«Desidero renderti felice, Niall, ringraziarmi non serve, te lo devo» spiegò, sorprendendomi: voleva rendermi felice? «Se … se mi permetti -portò i nostri sguardi ad incrociarsi-, per quel che posso, migliorerò questo».
«Come?» domandai, incredulo: aveva intenzione di …?
«Ti fidi di me?» chiese, semplicemente, ed io annuii; quindi, si abbassò, permettendomi di slacciarmi, con riluttanza, dal suo collo appena toccata l'erba con le gambe, inginocchiandomi, e prese posto accanto alla mia persona.
Si avvicinò e, dolcemente, poggiò le sue labbra sulle mie: oh, santa patata. Erano secoli che attendevo un nuovo suo bacio, più tenero di quelli ricevuti quel mattino, ed ora Zayn si era impossessato delle mie labbra nel modo da me desiderato: potevo morire contento. Risposi al bacio, portando una mano sulla sua guancia ed accarezzandolo nel medesimo modo nel quale il suo pollice scorreva sull'altra mia mano: oddio … Fu breve, ma perfetto: appena si allontanò, l'unico pensiero che riuscii a formulare fu 'uao'. Per un paio di secondi, nessuno dei due si mosse, quasi non desiderassimo tutto quello finisse: la distanza ancora breve fra le nostre labbra, il fiato un po' corto, i nostri respiri caldi mescolati ed i nostri sguardi incrociati. Anche quello era perfetto, come potevo desiderare porvi termine?
«Perché?» domandai solamente: mi aveva baciato!
Sì, lo realizzai solamente in seguito.
«Questo è il bacio che non rappresenteremo,» sussurrò, sorridendomi. «Austin Niall».

 asdfghjkl Ssssssssssssssalve! :D Ok, devo fare in fretta.
Punto 1. Scusate per non aver postato la scorsa settimana, come ho già detto ero praticamente morta, stanca e ... niente, non c'è l'ho fatta.
Punto 2. Sorry anche per non aver ancora risposto alle vostre (poche) recensioni. Le amo, ma non ho avuto tempo çwç *si deprime* A proposito, SIAMO A 200!! PARTY HAAAAAAAAAAAAAAARD! *balla, cadendo a terra come un'idiota*
Punto 3. Ringrazio ILoveLarry, Giusky_1D e bonafedestylinson per le recensioni, la terza doppiamente per essere la 200esima recensitrice! La prima per le immagini sdfghjkl Grazie *si inchina* Grazissimo anche ai 34/9/37 che preferiscono/ricordano/seguono *w* Ma quanto vi posso amare? Beh, non quanto Harry, ma vi amo, sappiatelo.
Punto 4. Cosa ne pensate del capitolo? Comincio col dire che è troppo triste, lo so çwç E fa abbastanza cagare, ma pensate positivo: ci sono i Larry, ed è moooolto interessante OuO Non trovate? La storia di Nick la sapevate, però è meglio ribadirla lol Meeeeeeeeentre, cosa mi dite degli Ziall? Non sono carini? *w* asdfghjkl Penso sia un capitolo dolcioso :3 Tristemente dolcioso lol Fatemi sapere cosa ne pensate scrivendo qualcosa tra le recensioni. Accetto anche un 'Va a cagare', apprezzeri qualunque cosa, viste le poche recensioni çwç
Punto 5. Mercoledì ho postato il primo chapter di una nuova ff, la quale continuerò probabilmente the next week, e mi piacerebbe le deste una sbirciatina :3 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1575682&i=1 Eccola, si chiama My Wonderland, è un crossover con Alice Nel Paese Delle Meraviglie *maddai*, rossa, erotica, romantica, Larry Stylinson, Ziam Mayne, Jiall *Justin x Niall* e ... boh, non saprei cos'altro dirvi lol Se la leggete, vi regalo un biscotto OuO Ed Harry, anche lui! *lo impacchetta* (Harry: no, cos-IO SONO DI LOUISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS, AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!) Vero. Beh, dovrete fare un po' per ciascuno ùù
Punto 6. Un po' di spoiler: il prossimo capitolo sarà arancio scuro eheheh Una frase *si vede che le piace il prossimo capitolo?*  Non saprei quale scegliere ahahah *si sotterra*
Punto 7. Il compleanno di Harry è stata una cagata, secondo me. Si vede che c'è lo zampino di Nick Grimshaw *scusate, ma non lo sopporto proprio* Porca trottola, andiamo, DELLE STRIPPER? SERIOUSLY? '-' E non voglio neppur parlare della foto che ha postato Louis. Mi vado a deprimere in un angolino ascoltando Just In Case, addio.
Grazie per aver letto e glassie in anticipo se sarete così gentili da recensire :3
ClaraBB98 & Harry :)

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** 2° avviso, sono un danno, yo! lol ***


 Cari lettori di questa stupidissima fan fiction, la quale starete sicuramente scaricando nel cesso perché io non aggiorno e voi non recensite, vi volevo avvisare che non ci sarà più una data specifica per l'aggiornamento di questa ff (?). Penso abbiate capito lol Il punto è che non ho idea di cosa scrivere, il vecchio pc sul quale scrivevo è morto, ci sono vari problemi nella mia vita e ... basta, sono anche un danno pigro, aggiungetelo alla lista. Mi dispiace che vi siate trovati a seguire una storia di un'autrice così pessima :c Se sabato non aggiorno, allora sarà per domenica, ok? Proverò comunque a seguire il solito schema, ovvero un giorno alla settimana, ma non contateci. Chi può dirlo, magari mi scappa un periodo piendo di ispirazione e vi metto due capitoli a settimana òò Nel frattempo, anche l'altra ff sta messa male, quindi non aspettatevi un aggiornamento a breve D: Sorry. Prima che mi ammazzate, mi vado a nascondere portandomi dietro il cellulare per ascoltarmi Believe acoustic (il quale vi sconsiglio perché è una droga òò). See ya, and sorry çwç
ClaraBB98 :/

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** Preview If The Hand Is Hard, Together We'll Mend Your Heart ***


  ... *sbircia da un angolino* Dici che mi ammazzano? (Conor: probabile) No, dai, sono tanto buoni e cari loro ... vero? çwç (Conor: non contarci troppo, è da un mese che non aggiorni) Anche più çwç (Conor: appunto) çwç Ok, mi scuso. Sono iper super mega stra dispiaciuta per questa ENORME pausa, ma ... non ho neanche giustifiche, ecco çwç Le ho finite, se mi giustifico di nuovo mi becco un due çwç Ok no. La scuola mi fa male, si vede? Penso di sì, visto che stamattina ho picchiato un mio compagno di classe con il libro di matematica. E' stato uno scontro all'ultimo sistema. #pessima Comunque. Sono un'idiota, I know, dovevo postare e invece ... mi sono rilassata troppo. Ma non disperate più (?), sono tornata carica, perversa e con un sacco di novità *sembra una serie televisiva lol* :D (Conor: idiota) lo so :') Dicevo, sono tornata! Dal mio viaggio mentale, più che altro. Per farmi perdonare l'assenza, vi posto un'anteprima del prossimo capitolo *no, non l'ho ancora ultimato çwç*, annunciando finalmente la data del mio ritorno *sperando vi interessi lol* :3 PER QUESTO, ringraziate di cuore, ed anch'io lo faccio *la adoro *w* le mando un bacio virtuale ghsdfghj*, Giusky_1D, la quale mi ha fatto comprendere che se non aggiornavo mi faceva fuori ahahaha scherzo, grazie mille :') Direi che è meglio lasciarvi all'anteprima, non è molto lunga però aspettatevi un capitolone :3 See ya sotto ò.ò

 Plic. Una goccia sul naso. Plic plic. Due gocce sulla fronte. Plic plic plic. Tre goccioline sfioravano il mio orecchio. Plic plic plic plic. Quattro gocce mi solleticavano la parte scoperta, dalla scollatura della maglia, del petto. Plic plic plic … Smisi di contar le gocce di pioggia appena ne udii fin troppe per poterne seguire la caduta: “Piove” pensai solamente, senza alzarmi. Steso sull'erba, la quale s'andava lentamente ricoprendo di perle bagnate, del giardino della villa, alla destra dell'ingresso, non distante dalla foresta, osservavo il cielo rabbuiato, incurante del possibile raffreddore che mi sarei potuto beccare: desideravo rimaner lì, a scrutare quel cielo così familiare eppur così differente. Diverse gocce temerarie e dispettose provarono a raggiungere i miei occhi, ma, furbamente, li riparai con la mano sinistra, proteggendoli, senza levare il mio sguardo dalle scure nuvole: cominciava a far freddo, ed io ero in maniche corte. Non era stata una grande idea quella di stendermi all'aperto ad una temperatura così bassa, con un'alta probabilità di pioggia ed un abbigliamento praticamente estivo; e, sicuramente, quella di rimanervi in seguito all'inizio del pianto degli angeli non fu migliore. Chissà per quale motivo piangevano, poi: anche loro erano nostalgici? Anche loro desideravano tornare a casa, sulla Terra?
«I'm singin in the rain, just singing in the rain ...» canticchiai, muovendo l'indice destro a tempo, quasi fosse una bacchetta da direttore d'orchestra ed io dirigessi il complesso del cielo. «What a glorious feeling and I'm happy again … I'm laughing at clouds, so dark, up above ...».
«I'm singing, singing in the rain» concluse una calda voce, nonché stupenda e familiare, alle mie spalle, permettendomi di perdere un colpo: v'era qualcun'altro oltre me?

 Alzai il volto, avvicinandolo al suo anche grazie alla mia mano dietro la sua nuca, approfondendo sempre più quell'incontro; quelle piccole unioni ch'erano solite esserci, erano già state sostituite da ben più lunghi incontri, quelli da farti perdere il fiato, ma da lasciarti senza parole. E ad ogni bacio, mi alzavo un po' più, le nostre labbra domandavano di più, le sue mani scendevano più in basso rispetto al collo, la foga si amplificava, la mia fantasia aumentava: desideravo averlo tutto per me … Mi ritrovai sulle sue gambe in poco tempo, mentre la sua lingua si impossessava della mia bocca, sfiorando dolcemente e passionalmente la mia, ritrovandomi senza fiato per davvero; mi allontanai, per poi rituffarmi sulle sue labbra appena sentii d'averne preso abbastanza per un'altra maratona di perfezione: mi mordeva le labbra, le leccava, giocherellava con la lingua, ma non mi allontanavo, anzi. Desideravo più di quello, altro, ancora: quanto amavo tutto quello?

 «Eh?» mi risvegliai dalla trance nella quale ero caduto, grazie al semplice incontro con i suoi occhi, e sospirai. «Sì, v-va tutto bene ... credo».
«Credo?» aggrottò un sopracciglio, confuso, mentre un brivido lo attraversava.
«Beh ... Ok, no, non va bene» ammisi, torturandomi le mani in cerca di una scusa adatta per poi sputar fuori la verità, alzando lo sguardo nel suo: in realtà, non desideravo renderlo partecipe dei miei dubbi, ero terrorizzato da un suo possibile consenso, ma desideravo osservarlo negli occhi, era una sottospecie di droga, come quando una canzone ti piace sin troppo e non riesci a smetter di ascoltarla; i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce, il suo sorriso, la sua risata, lui ... era la mia musica, la mia canzone preferita. «Mi dispiace per quello che è successo, è colpa mia».

 "Ormai il danno è compiuto ..." pensai, mentre addolcivo la presa, le mani raggiungevano le sue guancie e le accarezzavano delicatamente; mentre lui rispondeva, le sue mani si aggrappavano alla mia scura maglia e la sua lingua chiedeva dolcemente il permesso: quello era il paradiso. Sorrisi nel bacio, permettendogli di entrare, di sconvolgermi completamente al semplice sfioramento delle nostre lingue, approfondendo l'incontro come se non vi fosse passato o futuro, ma solo un perfetto presente. Sfortunatamente, quello sfacciato futuro adorava mettersi in mostra, perciò, quell'incontro tanto amato, terminò in diversi istanti, lasciandoci ai nostri fiati corti, alle nostre labbra gonfie ed al mio desiderio di poterne aver altro ed altro ancora, baciarlo fino alla fine dei tempi.

 «Si ricorda il nostro ultimo incontro?» sussurrai lui, pericolosamente vicino, tanto da riuscir a sentire il suo respiro affannarsi sul mio collo.
«S-sì, perché?» chiese, indietreggiando fino a raggiungere la porta alle sue spalle, permettendomi di poggiarvi sopra una mano e intrappolarlo.
«Che ne dice se ...» mi morsi il labbro, raggiungendo le sue e soffiandovi sopra il resto della frase. «la riviviamo?»

 Beeeene, anteprima terminata! OuO Condendi? (Conor: ti scannano, fidati) I know, I know. Sono malvagia, cosa ci posso fare? çwç *si deprime* No, ok: so che questa preview del capitolo è abbastanza interessante e lascia col fiato sospeso perché non vi sono nomi *muahahah*, ma sono fatta così OuO Come fare per leggere il resto? Beh, sintonizzatevi su questo bel sito domenica pomeriggio sul tardi, anche alle 20, come ora, e troverete il capitolo fresco di scrittura :3 lol Bene, parliamo un po' di questa anteprima *vi devo rompere le banane (?)*: cosa ne pensate? Credete che il prossimo capitolo sarà alquanto perverso e che sono tornata con un capitolo indecente? *ride da sola* (Conor: idiota, non hai-) Ziiitto, per questo rido da sola òwò (Conor: ovvio) Anyway. In effetti avete ragione, visto che il capitolo sarà a rating arancione OuO Anche scuro lol Aspettatevene delle belle muahahah quanto sono sadica. (Conor: li preoccupi) Io li preoccupo sempre òwò *balla I Still Believe/Super Bass di Glee* (Conor: normale) Siate contenti, sono peggiorata in questo periodo :') Sia in scrittura che in sclero lol Ok, vi ho messo abbastanza paura lol *SUEEEEEE* *rilegge quello che ha scritto* OK, penso vada bene òò Piccolo spazio annunci (?): 1) ricordatevi della notizia tra 10-15 capitoli, ancora esistente; 2) amate Darren Criss e shippate Criss Colfer; 3) per chi la segue, aggiornerò presto anche My Wonderland, l'altra mia fan fiction (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1575682&i=1) per la quale, come per questa, ho molte idee :3; 4) a proposito di questo, tenetevi pronti per un cambio di scena muahahahah (Conor: farai altro spoiler ora?) Naaaah. O forse sì OuO Diciamo che ci sarà da divertirsi muahahah; 5) preparatevi per nuove ff, perché sì, sto pensando anche ad altre long, sono un danno and I know it lol Probabilmente tra qualche settimana vedrete quella che preferisco, una ... interessante OuO E ... sto sproloquiando. Niente, mi mancava sclerare qua sotto :') Ora posso andare lol
Grazie per essere rimasti e scusatemi ancora per la pausa ^^"
ClaraBB98 & Conor :3

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** If The Hand Is Hard, Together We'll Mend Your Heart ... ***


46. If The Hand Is Hard, Together We'll Mend Your Heart ...

 Ok, questo è il mio ufficiale ritorno sulle scene (?) di EFP :3 Vado un po' di fretta perché devo andare a messa e gne gne *casino* Cooomunque. Penso che questa parte qua sopra sparirà facilmente, poi capirete perché :3 Forse la lascio solo per rating e pairing del capitolo :3 *ci lavora su mentre scrive* Avete provato ad indovinare quali fossero i protagonisti di questo chapter? Se sì, leggete e fatemi sapere se avete indovinato :3 Vi lascio a Justin, siete nelle sue mani OuO Ci vediamo sotto OuO Buona lettura :3
Justin: here I am! Ero a Bologna ed ora mi sposto nel sud, non sono bravo? u.u Comunque, rendiamo questa parte meno stupida e.e


Rating: arancione/rosso
Pairing: Future Ziall, Shellet, Jayn
Three words: rain, kiss, passion
Avvertenze: oltre a scene di quasi sesso, vi sono molte parolacce. Incolpate Malik ed Horan, non la sottoscritta lol
Grazie per aver aperto questa pagina e buona lettura :)

Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic
Future Niall's POV

I'm singin' in the rain (We'll shine together)
Just singin' in the rain (We'll be forever)
What a glorious feeling (Be a friend)
And I'm happy again (Stick it out 'til the end)
I'm laughing at clouds (More than ever)
So dark, up above (We'll share each other)
I'm singin', singin' in the rain (Umbrella)
Singing In The Rain/Umbrella by Glee Cast


 Plic. Una goccia sul naso. Plic plic. Due gocce sulla fronte. Plic plic plic. Tre goccioline sfioravano il mio orecchio. Plic plic plic plic. Quattro gocce mi solleticavano la parte scoperta, dalla scollatura della maglia, del petto. Plic plic plic … Smisi di contare le gocce di pioggia appena ne udii fin troppe per poterne seguire la caduta: “Piove” pensai solamente, senza alzarmi. Steso sull'erba, la quale s'andava lentamente ricoprendo di perle bagnate, del giardino della villa, alla destra dell'ingresso, non distante dalla foresta, osservavo il cielo scuro ed annuvolato, incurante del possibile raffreddore che mi sarei potuto beccare: desideravo rimaner lì, a scrutare quel cielo così familiare eppur così differente. Diverse gocce, temerarie e dispettose, provarono a raggiungere i miei occhi, ma, furbamente, li riparai con la mano sinistra, proteggendoli senza levare il mio sguardo dalle nuvole scure: cominciava a far freddo, ed io ero in maniche corte. Non era stata una grande idea quella di stendermi all'aperto ad una temperatura così bassa, con un'alta probabilità di pioggia ed un abbigliamento praticamente estivo; e, sicuramente, quella di rimanervi in seguito all'inizio del pianto degli angeli non fu migliore. Chissà per quale motivo piangevano, poi: anche loro erano nostalgici? Anche loro desideravano tornare a casa, sulla Terra?
«I'm singin in the rain, just singing in the rain ...» canticchiai, muovendo l'indice destro a tempo, quasi fosse una bacchetta da direttore d'orchestra ed io dirigessi il complesso del cielo. «What a glorious feeling and I'm happy again … I'm laughing at clouds, so dark, up above ...».
«I'm singing, singing in the rain» concluse una calda voce, nonché stupenda e familiare, alle mie spalle, permettendomi di perdere un colpo: v'era qualcun'altro oltre me?
Portando le braccia ad incrociarsi sotto al capo, schiacciando le mani, alzai lo sguardo, scorgendo un dolce sorriso perfetto ed un preoccupato sguardo cioccolata: Zayn!
«Ehi, Nialler» mi salutò, abbassandosi dietro di me senza perdere i miei occhi per neppur un secondo, finché non li allontanò per scrutarsi attorno: com'era bello con quella camicia a quadri perfetta sul suo corpo … «Ti sei accorto che sta piovendo?».
«Potrei rivolgerti la medesima domanda» sorrisi ironico, attendendo il ritorno del suo sguardo nel mio per allontanare i miei azzurri occhi dal suo volto. «Non hai neppure un ombrello».
«L'ho dimenticato» ridacchiò, alzandosi per un paio di secondi, per poi accomodarsi accanto alla mia persona, sedendosi a gambe incrociate. «Ti ho visto fuori appena ha cominciato a piovere ed ho pensato di venirti a raccattare, sperando la pioggia non fosse così forte, ma mi sbagliavo, ahah». (NdA: sta ridendo troppo ò.ò)
Com'era dolce … “Amichevole, Niall, amichevole”: giusto, da bravo amico era venuto ad accompagnarmi all'interno della villa poiché rischiavo di prendermi un brutto raffreddore. Eppure, non pareva aver alcuna intenzione d'alzarsi, d'allontanarsi, di tornare dagli altri: “E se volesse restar con me?”.
«Ti vedo … pensieroso, che succede?» si voltò, aggiungendo un bellissimo suono, quale la sua voce, allo scrosciante rumore della pioggia: era preoccupato?
Pensieroso, eh? Era da quel pomeriggio ch'ero steso lì, a pensare, anzi, a rattristarmi: mi mancava.
«Mi manca ...» sussurrai, portando il mio sguardo sul cielo, unico punto così simile a quella volta ch'ero solito rimirare a Londra, a Mullingar, a casa.
«Casa?» domandò, bisbigliando a sua volta: “Casa ...”.
«Già» sospirai, abbassando lo sguardo su un albero lì vicino. «Mi manca Mullingar, mi manca Londra, la mia famiglia, saranno in pensiero per me; mia madre … come starà? Sarà in pensiero, non riuscirà a darsi pace! E mio padre? Mi starà cercando con mio fratello? Avrà domandato dei giorni di permesso da lavoro per cercarmi? E Marco? Anche lui avrà contattato chiunque per trovarci? E le fan? Oddio, Zayn -lo osservai, mentre calde lacrime prendevano a scorrere sul mio volto precedentemente raffreddato dalla pioggia-, chissà cosa penseranno loro! Fra un mese uscirà il nostro secondo album e noi siamo spariti. Saranno preoccupate peggio dei nostri genitori, pensa se qualcuna fra loro impazzisce e decide di cercarci insieme agli altri! E se i manager, invece, ci avessero rimpiazzato? O se avessero detto alle directioner che siamo in pausa … Ecco, forse avranno raccontato loro quello, ma le ragazze non si preoccuperanno ancor più? Non si domanderanno perché siamo in pausa? E se, mentre ci cercano, capita loro qualcosa di brutto? Oddio, io non riesco a pen-».
I miei catastrofici dubbi furono interrotti da un paio di labbra sulle mie: “Zayn ...”. Il moro aveva unito le nostre labbra, stringendo le mie fra le sue in una tenera morsa, alla quale era impossibile resistere: infatti, risposi teneramente al bacio, chiudendo gli occhi e godendomi quel calmante, rilassandomi mentre lo avvicinavo per la nuca, aiutandolo ad alzarmi per prender posto seduto in fronte a lui, senza neppur allontanarci un solo secondo. Desiderava aiutarmi, trasmettermi affetto, come sempre io avevo voluto? Rabbrividii al tocco della sua mano destra contro il mio braccio sinistro, il quale era teneramente accarezzava da sopra fin sotto, mentre la mia mano stringeva ancora la sua nuca, sfiorando dolcemente la pelle. Si allontanò lentamente, lasciando che il suono terminante quel nuovo e perfetto incontro si disperdesse tristemente nell'atmosfera malinconica di quella serata: uao … Ogni suo singolo bacio era perfetto, lo amavo, lo amavo così tanto …
«Va tutto bene, Niall» mi sorrise dolcemente, accarezzandomi la guancia ed asciugandomi il residuo di quelle lacrime perse. «Andrà tutto bene, torneremo a casa».
«Quando, Zayn? Sono stanco di aspettare, ho paura» sbottai, donando altro lavoro a quell'affettuoso pollice posizionato sul mio volto, il quale si ritrovò nuovamente solcato da lacrime nostalgiche: “Ho paura di rimanere qui per sempre ...”.
«Presto, Nialler, presto» mi sussurrò il moro, stringendomi dolcemente a sé: “Zayn ...”.
Mi ancorai al suo petto, lasciando scorrere nuove lacrime, nate sempre da quella mancanza, da quella nostalgia; bagnai la camicia così perfetta, arrossai gli occhi salvati dalla pioggia, mi lasciai consolare da quella mano che teneramente mi accarezzava il capo, mentre la sua voce calda ripeteva, quasi fosse un mantra, quelle tre parole di cui avevo fin troppo bisogno: «Va tutto bene, va tutto bene ...».
Tirai sul col naso, portando le braccia a circondare completamente il suo corpo: com'era bello restar così, con il mio corpo stretto al suo, il mio volto contro il suo petto e le sue braccia circondanti la mia persona mentre il freddo vento cominciava a farsi sentire, mentre la pioggia aumentava, quasi gli angeli si fossero accorti del mio dolore ed avessero scelto di aggregarsi al mio stato d'animo.
«Va meglio?» domandò Zayn, senza neppur provare ad alzarmi il volto, forse comprendendo preferissi rimaner sepolto là che affrontare la realtà; in qualunque caso, lo alzai, solamente per incontrare quei perfetti occhi cioccolata che tanto amavo e perdermivici all'interno, riscaldandomi le gote alla sola visione.
«Sì» annuii, sorridendo malamente e tirando nuovamente su col naso, permettendo al moro di asciugarmi le lacrime che, ostinate, ancora correvano sulle guancie: non era forse la persona più dolce al mondo? «Grazie, Zayn ...».
Ed è lì, che sentii nuovamente quell'attrazione provata il giorno del nostro primo bacio: provai ad astenermi dal posare lo sguardo sulle sue labbra, però mi fu terribilmente complicato e, alla sola visione di quelle dispensatrici ed elemosinanti affetto, sentii quel desiderio aumentare, quello di baciarlo per la seconda volta quella sera, come la sera del rifiuto di Liam … Non mossi un muscolo, però, sia per paura, sia per curiosità: provava anche lui quel desiderio? Sentiva anche lui quell'attrazione? Dopotutto, la prima volta era stato lui ad unire le nostre labbra, nevvero? … Ed anche quella volta, fu lui a fare il primo passo: senza ch'io mi avvicinassi o altro, s'impossessò amabilmente delle mie labbra, stringendole nuovamente alle mie. Lo lasciai fare, ovviamente, rispondendo al bacio e chiudendo gli occhi, godendomi quel secondo bacio, con solamente un dubbio per la mente, non così fastidioso da non permetter alla mia persona di concentrarsi sui movimenti del moro: “Anche questo bacio è un bisogno d'affetto? Se non sbaglio, ho detto lui che va meglio, che senso ha un altro bacio se non v'è n'è un apparente bisogno?”. Alzai il volto, avvicinandolo al suo anche grazie alla mia mano dietro la sua nuca, approfondendo sempre più quell'incontro; quelle piccole unioni ch'erano solite esserci, erano già state sostituite da ben più lunghi incontri, quelli da farti perdere il fiato, ma da lasciarti senza parole. E ad ogni bacio, mi alzavo un po' più, le nostre labbra domandavano di più, le sue mani scendevano più in basso rispetto alla nuca, la foga si amplificava, la mia fantasia aumentava: desideravo averlo tutto per me … Mi ritrovai sulle sue gambe in poco tempo, mentre la sua lingua si impossessava della mia bocca, sfiorando dolcemente e passionalmente la mia, ritrovandomi senza fiato per davvero; mi allontanai, per poi rituffarmi sulle sue labbra appena sentii d'averne preso abbastanza per un'altra maratona di perfezione: mi mordeva le labbra, le leccava, giocherellava con la lingua, ma non mi allontanavo, anzi. Desideravo più di quello, altro, ancora: quanto amavo tutto quello? Passai la mano dalla nuca ai capelli, accarezzandoli e avvicinando ancor più il volto al mio, lasciando che la sua mano sinistra compisse la medesima mossa, desiderando esplorar sempre più quella bocca, leccando le sue labbra a mia volta, mordendoci a vicenda,stringendo il tessuto della sua camicia con la mano libera, sentendo la sua mano destra scender sempre più: cazzo, era perfetto … Ed ecco che la mano scendeva ancora, sfiorava i fianchi, non si fermava: cacchio, cacchio! Morsi il suo labbro appena sentii la sua mano stringermi non proprio dolcemente il fondoschiena, e lui ricambiò, appena la mia fu sotto la sua camicia, sfiorando i suoi pettorali, mentre le labbra continuavano con foga a baciarsi, ad unirsi, a chieder sempre più; accarezzai la parte di pelle a mia disposizione, godendo di quella stretta al sedere, la quale avvicinava i nostri leggeri rigonfiamenti: possibile si stesse eccitando anche lui? La stretta aumentò, la sua lingua s'insinuò per la millesima volta nella mia bocca, e non potei che gemere a quei tocchi, provocando un sussulto nell'altro, il quale non si fermò preoccupato di esagerare, come un amico dovrebbe fare, no: morse il mio labbro, leccandolo in seguito, e poi scese, prendendo a lasciarmi baci umidi sul collo, sulla parte di petto già bagnata dalla pioggia, leccando qua e là, stringendomi a sé e facendo coazzare le nostre erezioni ormai abbastanza evidenti. “Oddio”: mi voleva? Possibile? Eppure … eppure mi stava baciando sul petto, perché avrebbe dovuto se fossimo veramente SOLO amici? Era per caso impazzito? O aveva bisogno di sesso? Non riuscivo a comprenderlo, ma dopotutto, come potevo pensare?
«Z-Zayn …» gemetti, mentre mi mordicchiava il lobo dell'orecchio e scendeva, leccando l'intera superficie di petto scoperta, permettendomi di aggrapparmi ancor più a lui per non crollare dal piacere, aumentando l'attrito fra i nostri membri, lasciandomi gemere ancora ed ancora: “Cazzo, ditemi che non è un sogno ...”.
«Che state facendo?».
Una voce familiare e, in quel periodo, non proprio amica, si affacciò alle nostre orecchie, permettendoci di interrompere il tutto e sgranare gli occhi: Liam, oh cazzo! Entrambi, ansimanti, squadrammo imbarazzati e spaventati il castano dai capelli miele, il quale ci squadrava confuso e sorpreso: ed ora?! “Porca patata, Liam, arrivare in un momento migliore no, eh?!” lo maledissi.
«Niente» rispondemmo entrambi, arrossendo ancor più sia per la contemporaneità delle nostre azioni sia per la voce arrochita dal piacere: “Vi prego, ditemi che questo è un incubo!”.
«See ...» corrugò le sopracciglia Liam, squadrandoci. «Comunque, vi conviene non passare la serata sotto la pioggia, ero venuto a portarvi dentro».
“Tutto qui?!” provai un moto d'odio nei suoi confronti, “Pensi che non ce siamo accorti?!”. Sospirai, infuriato e triste al contempo, alzandomi dalle gambe di Zayn e tirandolo su, godendo di quel po' di calore ch'ero riuscito ad ottenere dalla sua mano stretta alla mia: in effetti, ora, v'era un problema. Come avrei affrontato il moro, come mi sarei comportato con lui in seguito a quel bacio fin troppo esagerato rispetto ai nostri soliti? Maledissi la perfezione di Zayn assieme a Liam e, ancora mano nella mano al ragazzo che mi faceva perdere la testa, il quale pareva non volersi allontanare, seguimmo il castano, voltatosi verso l'entrata della villa, in seguito all'averci passato un ombrello: non era decisamente destino …
 

Future Zayn's POV

These fancy things will never come in between,
You're part of my entity,
Here for infinity
When the world has took its part,
When the world has dealt its cards,
If the hand is hard
Together we'll mend your heart ...


 Tap, tap, tap: battevo il piede nervosamente, attendendo l'esito della 'visita', osservandomi attorno. Il mio sguardo fu catturato da un insolitamente interessante paio di jeans dimenticato ai piedi di un mobile in legno, probabilmente contenente quelle poche magliette e camicie che Niall era riuscito a raccattare, e forse anche della biancheria intima, trascurata in quell'epoca. “Ti sembrano cose alle quali pensare in un momento del genere?!” mi riprese la mia mente, permettendomi di sospirare e rivolgere il mio sguardo al biondo, senza smettere per neppure un secondo di alzare ed abbassare il piede sul pavimento: “Aaah, ora impazzisco!”.
«Potresti smetterla?» si massaggiò la fronte Liam, accomodato sul letto dalle chiare lenzuola posto al centro della stanza, scrutandomi con uno sguardo assassino: non sopportava quel semplice battito?
«Scusa se sono in pensiero!» sbottai, aprendo le braccia e osservandolo innervosito: avrei dato di matto, n'ero sicuro. «Quel coso ci impiega troppo».
«Beh, mi dispiace se i nostri metodi sono più antiquati dei vostri, Zayn» si scusò, con una punta d'ironia, la riccia posta accanto al castano, senza distogliere il suo sguardo dal biondo. «Forse hai dimenticato la presenza di ben duecento anni di differenza ed innovazioni tecnologiche fra le nostre epoche».
Sbuffai ed arrossii leggermente: non l'avevo scordato, ero solamente preoccupato!
«Smettila di fare il fidanzatino premuroso, per favore» roteò gli occhi Liam, permettendomi d'arrossire ancor più: non ero il 'fidanzatino premuroso', ero, da bravo amico, in pensiero!
Certo, Niall mi piaceva, ormai mi era limpido, e il pomeriggio precedente avevamo quasi scopato assieme, ma quella era un'altra storia.
«Ecco, terminato» sorrise Danielle, estraendo dolcemente dalla bocca del biondo, ancora silenzioso e rosso sulle gote, l'antico termometro in suo possesso, l'unico facilmente reperibile in quell'epoca.
«E?» la invitai a pronunciare il verdetto, avvicinandomi e provando inutilmente a comprendervi qualcosa da solo.
«38.0» sospirò, spostando il suo sguardo dall'arnese nelle sue mani, al biondo che la studiava curioso, il quale sgranò gli occhi, come il sottoscritto, all'udire il valore della sua temperatura corporea: cosa?!
«Ha la febbre?!» la scrutai, incredulo, e mi disperai appena lei annuì: cazzo, era decisamente colpa mia. «E cosa si può fare?».
Mi accomodai sul letto, nel posto lasciato libero da un Liam, nervoso a sua volta, appena alzatosi e, in quel momento, vagante per la camera, in cerca, col pensiero, di un rimedio per la febbre, e mi coprii il volto con le mani attendendo la risposta della riccia, a sua volta elucubrante: era colpa mia, cazzo. Il pomeriggio precedente, avevo cominciato a baciare, e baciare, e baciare, il biondo, finché non ci eravamo trovati sul punto di farlo; e, probabilmente, l'avremmo anche fatto, se solo Liam non ci avesse interrotti. In qualunque caso, ero certo d'esser io la colpa di tutto quello. Se non avessi cominciato a baciarlo, se non avessi in qualche modo fatto intuir lui d'aver bisogno d'un suo bacio -perché sì, oltre a desiderarlo, ne sentivo il bisogno, quasi fosse l'unica fonte a mia disposizione di ossigeno-, lui non avrebbe risposto, la foga non sarebbe aumentata e non saremmo finiti a pomiciare passionalmente. In realtà, non desideravo cancellare l'accaduto, ma la visione di Niall, steso nel suo letto, sotto le coperte, col volto in fiamme ed i brividi che lo percorrevano, mi preoccupava e spaventava al contempo. Non volevo soffrisse per un ricordo così ben custodito nel mio cuore ... Vero, per lui probabilmente non era lo stesso, ma era meglio non aggiungere anche quel dettaglio alla 'Lista delle cose per cui mi dovrei deprimere quest'oggi' anche detta 'Ma quanto sono coglione?'.
«Idea!» esclamò la riccia, permettendomi di alzare lo sguardo sorpreso e contento, seguito a ruota dal biondo, dallo sguardo perso chissà dove, e dal castano, ancora giorovagante per la stanza. «L'acido acetilsalicilico è la soluzione!».
«L'acel-cosa?!» aggrottammo le sopracciglia Niall ed io, confusi dallo strambo quanto complicato nome appena pronunciato dalla ragazza.
«E' la linfa dei salici, insieme a salicilato di sodio e cloruro di acetile» spiegò brevemente Liam, sicuramente più informato di noi, anche se non abbastanza per permetterci di com-«La nostra Aspirina, in poche parole».
«Oooh ...» annuimmo entrambi, alzando i capi e lasciando comprendere d'esser finalmente arrivati a capire l'argomento del quale si trattava; Payne ci rifilò un'occhiata torva, per poi scegliere di ignorarci completamente, rivolgendo la sua attenzione alla riccia, la quale, tranquillamente, osservava la buffa quanto curiosa situazione senza fiatare.
«Non penso sia già presente l'Aspirina, giusto?» aggrottò le sopracciglia il ragazzo in piedi, scrutando Danielle, la quale inclinò il capo confusa.
«No, se non avessi seguito il discorso, non riuscirei neppure a scorgere il collegamento con l'acido da me citato» alzò le spalle, riportando la testa nella normale posizione ed alzandosi. «Tuttavia, abbiamo a disposizione dell'acido, acquistato persino recentemente. Non conosco i vostri metodi di cura della febbre, ma la linfa di salice ha sempre funzionato, quindi penso possa essere d'ottimo aiuto».
«Perfetto» sorrise il castano, seguendo con gli occhi i movimenti della ragazza dal pomposo abito rosa. «E dove si troverebbe?».
«Oh, nell'infermeria» ricambiò lo sguardo l'ottocentesca, alzando la gonna da lei indossata per non permetterle di spolverare il pavimento. «Mi accompagni, per piacere?».
«Mmh ...» Liam squadrò il biondo e la mia persona assottigliando gli occhi, sotto i nostri sguardi confusi ed aggrottati, prima di annuire col capo. «Comincia a farmi strada, io ti raggiungo».
La riccia sorrise a sua volta ed aprì la porta, sgattaiolando delicatamente fuori dalla stanza, mentre un preoccupato castano mi osservava con le sopracciglia corrugate.
«Zayn, tieni d'occhio Niall, va bene?» domandò, certo ch'io non lo osservassi ogni secondo della mia vita perdendomi in qualsiasi suo dettaglio; d'altronde, come poteva esserne a conoscenza?
Annuii, osservandolo uscire dalla stanza senza slacciare i suoi miele occhi dai noi neppure un secondo: pensava forse avremmo continuato la scopata del giorno precedente? Sospirai appena chiuse la porta e mi voltai verso Niall, timoroso di un qualsiasi suo cambiamento avvenuto nei pochi secondi durante i quali non l'avevo scrutato; quasi insolitamente, non era cambiato nulla, se non per il suo azzurro sguardo incastonato nel mio come un perfetto diamante lo è alla roccia alla quale appartiene, finché non viene allontanata da essa. Sfortunatamente, quel diamante non mi era mai appartenuto.
«Tutto bene, Zayn?» inclinò il biondo capo Niall, squadrandomi preoccupato: non dovevo esser io a domandarglielo?

«Eh?» mi risvegliai dalla trance nella quale ero caduto, grazie al semplice incontro con i suoi occhi, e sospirai. «Sì, v-va tutto bene ... credo».
«Credo?» aggrottò un sopracciglio, confuso, mentre un brivido lo attraversava.
«Beh ... Ok, no, non va bene» ammisi, torturandomi le mani in cerca di una scusa adatta per poi sputar fuori la verità, alzando lo sguardo nel suo: in realtà, non desideravo renderlo partecipe dei miei dubbi, ero terrorizzato da un suo possibile consenso, ma desideravo osservarlo negli occhi, era una sottospecie di droga, come quando una canzone ti piace sin troppo e non riesci a smetter di ascoltarla; i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce, il suo sorriso, la sua risata, lui ... era la mia musica, la mia canzone preferita. «Mi dispiace per quello che è successo, è colpa mia se ora hai la febbre e se, non solo sei bloccato in un'altra epoca, ma anche a letto! E' colpa mia se hai la febbre, se ora tremi ogni secondo, se stai male e difficilmente riesci a respirare, so di esser stato un completo idiota ieri, lo so, è solo che ...».
"Bene, genio, ed ora come pensi di completare la frase? Dicendo lui quanto cazzo lo ami, come, in pochi giorni, il tuo cuore abbia fatto le valigie e si sia trasferito accanto al suo sperando in una risposta positiva, quanto vorresti aver completato l'opera di ieri, come desideri sentirlo tuo, qua-": grazie mente, abbiamo compreso il concetto. Niall mi osservò ad occhi leggermente sgranati e le gote più colorate di prima, invitandomi a proseguire la frase: ma cosa potevo raccontar lui?
«Ehm, ecco ...» provai a trovare una scusa plausibile, buona, ma quale potevo utilizzare?
Non potevo certo dir lui ch'era stato un altro semplice bisogno d'affetto, vista la quasi scopata, e non potevo neppur rivelargli di amarlo, visto il possibile rifiuto. Ero fottuto, senza via di fuga in un labirinto di bugie.
«Sì ...?» mi invitò nuovamente a proseguire, avvicinandosi leggermente ed allargando ancor più gli azzurri occhi: cacchio, mancava quella, ovviamente.
"Zayn, non guardarlo negli occhi, so che li ami, ma non è il momento ..." canticchiò la mia mente, mentre il cioccolata sguardo vagava spaventato per la stanza: era passato fin troppo tempo, aveva già capito?
«E' solo ch-» provai a riprendere la frase, quando mi ritrovai due perfette labbra unite alle mie, il tutto in un paio di secondi, i quali non mi permisero di comprendere l'accaduto finché non sentii il calore di quell'incontro invadermi completamente, spazzando via ogni altro pensiero, permettendo alla frase "Cazzo, Niall mi sta baciando!" di invadere la mente allertando ogni cellula presente nel mio corpo.
Il biondo attirò il mio volto al suo, approfondendo il bacio, con una mano dietro la mia nuca, il tutto con una grazia ed una dolcezza troppo perfette per solamente pensare di potervi resistere: risposi al bacio, spostando la mia mano destra sulla sua nuca ed avvicinandolo alla mia persona, approfondendo ancora quell'incontro, incrociando la sua lingua in pochi secondi dolorosi per il mio autocontrollo. Lui, in risposta, mi morse il labbro, quasi fosse lui, in quel momento, a desiderare di allontanarsi ma a non riuscirvi, e non la mia persona, com'era capitato la sera del nostro primo -e secondo- bacio; quindi, spostò lentamente le labbra per lasciarmi un dolce ed umido bacio sulla guancia, fin troppo tenero per essere stato archittetato come un mezzo di eccitazione, anche se quel punto non fu tralasciato.
«Mi ... mi piace baciarti ...» sussurrò il biondo, permettendo alle mie viscere di contrarsi ed al sangue di affluire in due punti ben precisi, e se le gote erano le prime ...
Il mio sguardo, prima perso chissà dove, vista la mente troppo occupata a ragionar sul motivo di quel bacio o a sciogliersi per l'accaduto, si spostò lentamente in quello del biondo, il quale si allontanò leggermente per aiutarmi nel compito e permettere ai nostri occhi di scontrarsi: anche lui era rosso in volto, e non solo per la febbre. Sorrideva leggermente, le labbra lievemente gonfie per il bacio, gli occhi lucidi per la malattia, i capelli disordinati per la mancata possibilità di alzarsi dal letto quel mattino, le mani pressate sul materasso per potersi mantenere ... Deglutii a vuoto a quella visione così perfetta, arrossendo ancor più appena compresi d'averlo dato a vedere, in seguito al leggero spalancamento degli occhi del biondo: "Cacchio, ditemi che è un sogno, o un incubo, e che mi sveglierò presto, ho paura ... ma mi piace". Complimenti per il ragionamento coerente.
«Sul ... sul serio?» riuscii ad estrapolare dal polpettone di emozioni e frasi ballanti la samba nella mia mente, per poi sentirmi un idiota per aver scelto la peggiore: dir lui ch'era reciproco, no, eh?
Lui arrossì ancor più, se possibile, ed annuì, mentre abbassava lo sguardo imbarazzato.
«S-scusa se l-l'ho detto, e-era solo per spiegarti come mai ieri ... sì, insomma, mi sono lasciato baciare e ... e il resto» balbettò il biondo, senza alzare lo sguardo neppur una volta dalle tremanti mani accovacciate sulle gambe: aveva forse paura?
Perché? "Genio, dopo ci pensi, non vedi che si è scusato lui al posto tuo?!": giusto!
«N-no, non ti devi scusare, anzi!» mi avvicinai al suo volto, guidato da un coraggio misterioso, alzandogli il volto grazie al mento fra il pollice e l'indice, scrutandolo negli azzurri occhi: lo osservai sgranarli ancor più, com'era tenero ... «Anche ... Insomma, a-anche a me piace m-molto -"Ma lui non ha detto molto!" mi preoccupai- baciarti, e non ... non devi scusarti, è colpa mia, ho cominciato tutto io, d'altronde, quindi, per favore, ti supplico, perdonami Niall per averti fatto ammalare!».
Terminato il discorso, detto quasi tutto d'un fiato, attesi una sua qualsiasi reazione: l'importante era lui non fosse indifferente a tutto quello, non l'avrei sopportato. Beh, aveva comunque uscito per primo la storia del baciarsi ...
«Molto?» sussurrò, e per la prima volta notai il suo azzurro sguardo guizzare sulle mie labbra: possibile gli piacesse davvero baciarmi?
Come ero riuscito a non accorgermene? Eppure l'avevo baciato un bel po' di volte! Sgranai gli occhi alla vista di quel gesto, finché non li riportò nei miei e lì cominciai a sudar freddo: "Sì, cacchio, io amo baciarti Niall" non era decisamente la risposta adatta, quindi la scartai.
«Ehm ...» aprii la bocca leggermente, provando a negare un'occhiata alle sue labbra da parte delle mie pupille bisognose della perfezione, fallendo miseramente e dimenticandomi quasi chi fossi al solo scontro con quella immagine. «... Molto più di quanto pensi ...».
Mi avvicinai a lui, mentre compiva il medesimo gesto, le labbra a pochi centimetri di distanza, la mia mano stretta sopra le sue, i suoi brividi, i nostri respiri completamente mescolati e la porta che si apre lentamente ... Cazzo.
«Siamo tornati» udii la voce di Liam, sgranando gli occhi in contemporanea col biondo e voltandomi di scatto, senza allontanare le mani, dimenticandomi della nostra vicinanza: cazzo.
La situazione era decisamente imbarazzante, ma non quanto quella del giorno precedente: entrambi rossi in volto, fin troppo vicini, con le mani strette le une alle altre e le labbra gonfie; due belle erezioni evidenti e potevamo farci l'abitudine. Beh, una era presente, magari non così notabile, ma v'era: "Aaaaah, quante me ne fai passare, Nialler!".
«Devo riproporvi la domanda di ieri o vi allontanate e non ne parliamo più?» domandò Liam, sotto lo sguardo confuso della riccia, insolitamente ignara dell'evento citato; in pochi secondi, Niall era di nuovo sotto le coperte ed io accomodato sul letto dalle chiare lenzuola come se nulla fosse mai accaduto. «Bene, allora, abbiamo trovato la linfa».
«Ecco qua» Danielle, la quale trasportava un vassoio argentato fra le mani, posò l'oggetto sul comodino alla sinistra del malato, il quale corrugò le sopracciglia osservando preoccupato il bicchiere in vetro al centro di esso. «Questo è l'acido acetilsalicilico, devi berlo. Non preoccuparti, è sciolto nell'acqua e non è nulla di così orribile».
Sotto un sorriso confortante di Danielle ed uno sguardo serio di Liam, Niall prese con mani tremanti il bicchiere di medicina a lui offerto, per poi alzare gli occhi sulla mia persona appena tornò alla posizione normale avuta in precedenza: i nostri sguardi si fusero ed io annuii, come per fargli comprendere fosse la cosa giusta da fare. Mi spiazzò leggermente la paura nel suo sguardo, ma annuì a sua volta ed alzò il bicchiere, inghiottendone il contenuto in pochi secondi: dopotutto, mandava giù qualsiasi cosa, perché si era preoccupato? Terminato il compito, abbassò lo sguardo, con ancora il bicchiere fra le mani, per poi alzarlo trionfante e contento; in tre sorridemmo in risposta, ed io lo osservai mentre rideva divertito dalla sua stessa reazione: era un dolce bambino perfetto ...

 Posando dolcemente la matita sul foglio, sfiorando leggermente la carta, una nuova linea pareva tracciarsi da sé, andando a completare un volto molto simile a quello del ragazzo posto al mio fianco: occhioni teneri, sorriso perfetto, labbra fantastiche, capelli scombussolati, ... Sorrisi, osservando la mia opera quasi ultimata: un'ultima curva qua, un solitario segmento là, ed ecco terminato il disegno per il quale, in due, avevamo attesto svariato tempo! Sbirciai, con la coda dell'occhio, il biondo accomodato nella piazza opposta del letto: mi era impossibile scorgere il volto, viste le spalle rivolte verso la mia persona, ma solamente quelle riuscivano ad essere perfette, accompagnate da un esile collo e da vari ciuffi biondi, i quali, quasi prendendosi gioco di quelli più corti, s'alzavano ed abbassavano a loro piacimento, creando un effetto piuttosto scompigliato. Non riuscii a trattenermi dal sorridere nuovamente, prima di sospirare ed osservarmi attorno: ero ancora nella stanza di Niall, la febbre ostinata pareva non voler scendere e mi ero offerto di trascorrer la giornata col biondo, per non farlo sentir solo. Ovviamente, vi era anche un altro motivo dietro la mia scelta per la quale, in quel momento, mi trovavo seduto sul chiaro cuscino del suo letto dalle azzurre lenzuola, intento a disegnare un nuovo capolavoro, per quanto potesse essere chiamato così, da regalare al malato: e sì, era l'essere innamorato del destinatario dell'opera, quel ragazzo che mi dava le spalle, che senso aveva mentire, oramai? Ero innamorato per la seconda volta del mio miglior amico, potevo esser così sfigato? Sarebbe sicuramente finito come la precedente volta, con una sbornia, una dichiarazione ed un doloroso ed amaro rifiuto; questa volta, però, non vi sarebbe stato nessun componente della band o altri a consolarmi: sarei morto di dolore? "Che pensieri positivi, Malik!" mi riportò sulla Terra la mia mente, rimembrandomi del luogo nel quale mi trovavo e del disegno ormai ultimato: giusto, ha detto chiaramente di provar piacere nel baciarmi, significherà pur qualcosa, no?
«Ho fatto» dissi, avvicinando una mano alla spalla del biondo accanto a me, il quale fu scosso da un fremito appena udì quelle parole, probabilmente causato dalla febbre.
«Sul serio?» si voltò, sorridendo contento ad occhi spalancati, mentre mi scioglievo lentamente alla sola vista di quel viso tanto dolce quanto felice per la notizia; annuii e lui prese l'album dalle mie mani senza permesso, cominciando a scrutare l'immagine con sguardo curioso mischiato all'azzurro più puro.
«W ...» esclamò, mentre il sorriso si spegneva leggermente per dar spazio alla sorpresa: come mai era quella la sua reazione? «E' ... bellissimo ...».
Sfiorò delicatamente il foglio, senza fermarsi dal catturare qualsiasi particolare dell'immagine: essa rappresentava un concerto, ma non uno qualsiasi, bensì quello ch'era in programma per il 3 dicembre, quello che ci avrebbe visti scatenati sul palco del Madison Square Garden, un sogno per noi, ma soprattutto per Niall, il quale l'aveva sempre desiderato; eravamo tutti e cinque sul palco, intonanti What Makes You Beautiful, il nostro primo singolo, il nostro primo successo, mentre le fan, da sotto al palco, ci acclamavano, saltando qua e la, alzando le braccia, scagliando oggetti alle nostre persone e divertendosi con noi; Liam si trovava sull'estrema destra, mentre tendeva la mano ad una fan in iperventilazione, Louis ed Harry, al centro, si divertivano a cantarsi le parole a vicenda, sotto lo sguardo attento e contento delle shipper, mentre Niall ed io ci trovavamo più a sinistra, mentre sorridevamo l'uno all'altro, dettaglio insolitamente richiesto dal biondo, per il quale non avevo per nulla contestato; dietro le quinte, Paul, i nostri genitori, Marco, El, Danielle e Perrie ci osservavano, ballando a loro volta e un po' maledicendo le urla spacca-timpani improvvise delle directioner. Non era niente di che, insomma, i personaggi erano quasi chibi*, per non parlare del palco, nella quale riproduzione mi ero cimentato per la prima volta nella mia vita ed anche a memoria, perciò non poteva esser descritto come una delle migliori e fedeli riproduzioni, ma a lui pareva piacere: possibile?
«Davvero?» corrugai leggermente le sopracciglia, alzando lo sguardo dal foglio alla sua persona, la quale ancora s'ostinava ad osservar con occhi sorpresi il disegno.
«Sì, anzi» ammise, spostando il suo sguardo ed incastrandolo nel mio con far serio, mentre un debole sorriso si formava sul suo volto. «Lo amo».
Oh, cazzo. Il mio cuore perso un battito: Niall Horan rosso sulle gote, con gli occhi legati ai propri e la parola 'amo' in sottofondo con la sua voce dovrebbe essere illegale. Spalancai gli occhi nell'udire la frase ed arrossii: com'era tenero, lo amava ... Ed io amavo lui: "Zayn, non c'entra!". Provai a focalizzarmi sul formulare una risposta, ma tutto quello che riuscivo a pensare era "Ha detto amo, ha detto amo, ha detto amo, quanto sono belli i suoi occhi, ha detto amo, gli piace il disegno, ha detto amo" e frasi del genere: ero decisamente perso. E, visto che lo ero, come mi saltò in mente di scendere con lo sguardo e drogarmi, per la millesima volta in un solo giorno, delle sue perfette labbra? Mi maledissi per i pensieri poco casti i quali cominciarono ad infestare la mia mente, e fra quelli v'erano anche alcuni riguardanti semplici baci: non potevo rovinare il momento a quel modo, no? "Ma lui ha detto-": vero, ma non posso certamente abusare di quella frase, di quelle parole tanto amate ma al contempo detestate, per, appunto, le opportunità che, quasi gratuitamente, mi offriva. Eppure ... eppure lo feci, mi tuffai sulle sue labbra e me ne appropiai, quasi fuori controllo, mentre i suoi occhi si spalancavano, le guancie aumentavano il colorito ed il mio cuore impazziva di battiti: cazzo, cosa stavo combinando?! 
"Ormai il danno è compiuto ..." pensai, mentre addolcivo la presa, le mani raggiungevano le sue guancie e le accarezzavano delicatamente; mentre lui rispondeva, le sue mani si aggrappavano alla mia scura maglia e la sua lingua chiedeva dolcemente il permesso: quello era il paradiso. Sorrisi nel bacio, permettendogli di entrare, di sconvolgermi completamente al semplice sfioramento delle nostre lingue, approfondendo l'incontro come se non vi fosse passato o futuro, ma solo un perfetto presente. Sfortunatamente, quello sfacciato futuro adorava mettersi in mostra, perciò, quell'incontro tanto amato, terminò in diversi istanti, lasciandoci ai nostri fiati corti, alle nostre labbra gonfie ed al mio desiderio di poterne aver altro ed altro ancora, baciarlo fino alla fine dei tempi: "Ma cosa cacchio vai a pensare, Malik?!". Ancora perso nel passato, perché, sfortunatamente, quel bacio già lo era, udivo gli ovattati respiri in sottofondo, mi perdevo negli occhi azzurri e sorpresi del biondo in fronte a me, mi rattristavo per quella mano che, lentamente, abbandonava il tessuto dapprima stretto con notevole forza, quasi non volesse abbandonarlo ...
«W ...» commentò il ragazzo, permettendo alla mia persona di sgranare leggermente gli occhi, comprendendo finalmente l'accaduto: l'avevo baciato!
Deglutii a vuoto provando a calmarmi: in fin dei conti, piaceva ad entrambi baciare l'altro, non v'era problema d'alcun tipo, no? E invece no: per sfiorare le sue labbra in quel momento, avrei dovuto avere un preciso motivo, e l'unico che saltava alla mia mente era quello di amarlo! Avrebbe compreso da un così semplice quanto contorto gesto i miei sentimenti?
«Ehm, mi disp-» provai a scusarmi, viaggiando con la mente in cerca di una giustifica proponibile, anche se mi era alquanto arduo trovarne una all'ultimo secondo, quando fui privato del mezzo attraverso il quale la mia voce usciva, ovvero le labbra, grazie ad una rapida unione con le proprie da parte del biondo, il quale permise di pormi il perché dell'azione appena compiuta, anche se mi era complicato ragionare sotto l'effetto di quella droga ...
Provai a trattenermi dal rispondere a quel bacio, per non dar lui una risposta sarcastica ad una mia possibile domanda sul motivo del gesto, ma fu terribilmente arduo: insomma, era un irlandese dalle perfette labbra, il sorriso sciogli-persone, gli occhi azzurro mare ed un cuore composto da zucchero e raggi di sole, non il ciccione sudato della porta accanto in tuta da jogging con la quale ha percorso semplicemente due metri, ovvero la distanza fra la sedia ed il frigo. Ovviamente, non resistetti più di tanto, godendomi per semplicemente diversi istanti la sua padronanza assoluta, raramente provata, per poi trasformarlo in un gioco pari, rispondendo, avvicinando il suo volto dalla nuca ed unendo immediatamente le nostre lingue, incontro che tanto amavo ed attendevo con trepidazione; nel frattempo, il biondo strinse ancor più la maglia, facendo leva su di essa ed alzandosi leggermente, aiutato dalla mia mano. Approfondii il bacio, avvicinandolo ancora, sussultando appena l'altra sua mano si poggiò delicatamente sulla mia coscia, in aiuto all'impresa di sollevamento dalla scomoda posizione nella quale si trovava. Ci fermammo per qualche secondo in quella posizione, godendoci quei dolci baci pieni di chissà quale sentimento insolito da parte di entrambi, con la mia mano dietro la sua nuca che lentamente l'accarezzava, addolcendo la scena con una diminuzione di foga, provando a realizzare cosa stesse accadendo senza allontanarci; quindi, Niall riuscì a sistemarsi, mettendosi in ginocchio sul letto e portando le sue braccia a stendersi dietro la mia nuca, permettendomi di alzarmi leggermente a mia volta ed avvicinarmi ancor più: e lì persi il controllo. In uno scatto un po' brusco, approfondii fin troppo il bacio, mentre le sue braccia si chiudevano dietro il mio collo, permettendomi d'avvicinarmi ancor più e ... facendo coazzare i nostri bacini: cavolo, era perfettamente notabile quanto quella situazione mi eccitasse, vi aveva fatto caso anche lui a quel modo? Beh, se fu così, non vi badò più di tanto, visto che, invece di diminuire la tensione nell'aria, questa aumentò, mentre Niall approfondiva ancora il bacio, mi avvicinava, quasi desideroso di molto più contatto di quel semplice incontro: cosa ...? Portai le mie mani sui suoi fianchi, leccando le sue labbra, mordendole, drogandomene, osservando il biondo copiarmi, desiderando più di quello che mi offriva; strinsi debolmente il tessuto fra le mie mani, mentre il ragazzo mi mordeva il labbro superiore**, leccandolo in seguito e riprendendo l'incontro senza lasciarmi un secondo per riprender fiato.
«Mmh» commentò, con molto poco desiderio al parlare, appena le mie mani scesero leggermente. «Ho la febbre, Zayn ...».
«A-ah ...» risposi, baciandolo nuovamente, senza che lui opponesse alcuna difesa, mentre le sue mani prendevano il mio volto fra esse e mi accarezzavano le guance, com'io avevo compiuto in precedenza.
«Zaaaayn ...» sussurrò con cantilena, permettendomi di mordergli il labbro. «Ti ammalerai ...».
«Mi ammalo volentieri ...» soffiai, impadronendomi una nuova volta di quelle labbra ormai gonfie, quanto le mie, d'altronde, mordendole un'altra volta, leccandole e stringendole ancora alle mie: "Cazzo, non basta ...".
Costrinsi le mie mani a non scendere ancora, a non desiderare altro che un semplice bacio, quando vi pensò altro ad alimentare quel malsano desiderio: mosse da un leggero fremito per un morso del biondo, le mani scesero leggermente, per poi risalire, visto lo stretto controllo al quale le sottoponevo, ma nulla. E non fui neppur io a compiere il tanto desiderato quanto dannato gesto: Niall, forse notando il malandato autocontrollo che esercitavo sul mio corpo ormai eccitato da tutto quello, allontanò le mani dalle guance e le poggiò sulle mie, muovendole leggermente più in sotto. "Oh, cazzo" pensai, mentre il ragazzo, quasi non bastasse, baciava dolcemente la mia mandibola, quasi volesse farmi perdere completamente il senno: "Niall, non esagerare, ti prego ...". Lasciai lui qualche bacio umido sulla pelle e sentii le sue mani irrigidirsi sulle mie, spingendole più in basso e più dietro, verso il suo fondoschiena, quasi volesse arrivassero lì, o volesse altro lì ... A quel pensiero pensai d'aver raggiunto il limite di sopportazione, finché un suo gesto mi fece capire di non poterne avere uno con la sua persona: mentre mordevo dolcemente la pelle del collo, avvicinò il suo volto al mio orecchio, trattenendosi dal emettere gemiti e cazzo se erano perfetti.
«Z-Zayn ...» mugolò, permettendo ad un brivido di attraversarmi: oh cacchio.
Abbandonai la pelle per tornare alle labbra, ma era troppo tardi: senza accorgermene, spostai le mani sul suo fondoschiena, stringendolo; quindi, presi a spostarmi in avanti col bacino, quasi mosso da scosse elettriche, permettendo ad entrambi di notare piacevolmente, almeno al sottoscritto, quanto l'altro amasse quella situazione. La foga del bacio aumentò, rispetto ai precedenti, mentre i volti si inclinavano, i gemiti si disperdevano per la stanza, le mie mani stringevano sempre più quella parte che tanto desideravo violare mentre le sue, uscite vittoriose dalla precedente impresa, salivano da sotto il tessuto della maglia, desiderose di esplorazione.
«N-Niall ...» sospirai, mentre questo si divertiva a mordicchiare senza ritegno il mio collo ambrato a sua completa disposizione: com'era possibile che quando ero con lui, era sempre un paradiso?
Stanco d'esser toccato e non poter far altro che godere, ribaltai la situazione, leccandogli il collo, la scapola, il petto scoperto ed amando quei piccoli gemiti nascosti o, più semplicemente, sussurrati o scappati. Ed ancora gemeva, mentre la mia foga aumentava, come il mio desiderio, d'altronde; strinsi ancor più la carne fra le mie mani, quasi provando a raggiungere quel punto che tanto interessava i miei pensieri, ottenendo un gemito ben più che sussurrato, seguito da simili: "Cazzo, smettila ...".
«Zayn, t-ti prego, non r-resisto ...» sussurrò, alzando il volto e portandolo vicino alla mandibola, baciandola dolcemente ed avvicinando ancora una volta i nostri corpi quasi fossero uno solo. «fottimi».
Sgranai gli occhi all'udire quell'ultima parola, deglutendo e sentendo una scarica attraversarmi completamente, eccitandomi ancor più: voleva, oddio, voleva scopare, cazzo, con me, cacchio. Sembravo una fan in iperventilazione. Quasi un palloncino contente colorante rosso mi fosse scoppiato sul volto, arrossii a dismisura, accorgendomi solamente in seguito dell'espressione sconvolta del biondo rivolta alla mia destra: cosa poteva esservi di così interessante nella por-porca trota. Preoccupato della possibile imbarazzante situazione appena creatasi, pregai Allah non vi fosse Liam sulla soglia di quel portone in ciliegio aperto fin troppe volte, e mi voltai lentamente, col cuore a mille e le gote sempre più colorate; sospirai di sollievo quando notai una riccia in piedi in fronte alle nostre persone, la quale, però, ci osservava leggermente sorpresa: cazzo ...
«E-ehm» si schiarì la voce, ripulendo la sua espressione dai segni dello stupore e riportando il sorriso sul suo volto. «Mi scuso per l'interruzione, ma è giunta l'ora di controllar nuovamente la temperatura corporea di Niall. Potreste gentilmente fermarvi nella vostra dimostrazione di affetto e raffreddarvi, così da poterla misurare correttamente?».
Entrambi, senza neppur guardarci in volto, tornammo ai nostri posti, chi schiarendosi la voce e chi roteando gli occhi in cerca di una scusa plausibile o di una frase ad effetto, ma nulla: le parole della riccia mi avevano lasciato a bocca aperta, finalmente comprendevo il motivo per il quale Liam se l'era tenuta amica.
«Grazie» sorrise nuovamente lei in risposta, avvicinandosi quindi al comodino per delicatamente sfiorare il termometro ottocentesco lì poggiato, quasi vi stesse ripensando. «Mi pare d'avervi infastidito molto, per questo domando a te, Zayn, se cortesemente potresti misurare la febbre a Niall, cosicché io possa lasciarvi soli a riordinare le idee».
All'udire le parole 'lasciarvi soli', annuii rapidamente: non desideravo altro che una sua uscita di scena, vista la sua disastrosa entrata. Quindi sospirai e mi alzai, avvicinandomi al suo abito rosa confetto per prendere l'oggetto strettamente sorvegliato dalle sue mani; lei sorrise e mi indicò come utilizzare lo strumento, passandomelo.
«Grazie ...» sussurrai, osservandola uscire senza dar le spalle da ottima dama cortese.
«No, grazie a te» inclinò il capo, chiudendosi la porta in seguito ad un breve inchino.
 

JJ's POV

It's rainin', rainin'
Ooh, baby it's rainin', rainin'
Baby, come here to me
Come here to me 


 Lingue unite, respiri rapidi, gambe strette attorno al suo fondoschiena, desiderio crescente, bacini coazzanti, le mie mani giocherellanti con il bottone della sua camicia, le sue strette al mio sedere e quella foga quasi inspiegabile ma sempre presente: quanto adoravo quello? Seduto sul tavolo in legno nelle cucine, trascorrevo il pomeriggio presto come da copione, ovvero facendo sesso con il mio migliore amico, George: era quotidiano quel mio desiderio d'esser portato a letto da lui, perciò era oramai sorpassato il problema dei sentimenti, essendo semplicemente, appunto, desiderio. Scese sulla mia clavicola, mordicchiandola qua e là, permettendomi di gemere, ovviamente nel suo orecchio: ero a conoscenza dei suoi punti deboli, e la mia voce eccitata era sicuramente uno di quelli. Spinsi il mio bacino contro il suo membro, chiedendo libertà per quei poveretti stretti dal tessuto dei pantaloni e lui, in risposta, mi spinse sulla superficie del tavolo, stendendomi, e salendo a sua volta su di esso, baciandomi e slacciando i pantaloni con la mano: cazzo, era così dannatamente bravo in tutto ... Avvicinai il suo volto al mio, grazie ad una mano dietro la nuca, e sfiorai nuovamente la sua lingua con la mia, gemendo all'interno della sua bocca per il compimento della missione della sua mano; quindi, fui costretto dai suoi gesti ad abbandonare le sue labbra, visto il movimento verticale sul mio membro da lui provocato. Mugolai, lasciandomi toccare in qualunque punto, gemendo ai tocchi più intimi, desiderando altro, molto più: era così perfetto, adoravo sentirmi toccato, sentirmi amato ...
«George! JJ!».
Una conosciuta quanto detestata voce di donna mi permise di spalancare gli occhi, precedentemente chiusi, per poi dirigerli verso il mio compagno di crimine, il quale deglutì all'udire il richiamo, colto col sottoscritto con le mani nel sacco. Sospirai: ogni volta che la cucina era libera ed il desiderio prendeva il sopravvento, spuntava lei pronta ad interromperci e sgridarci, quasi il gesto fosse ineccepibilmente inappropriato. Era odiosa quella vecchietta, dai capelli color sbobba grigia ed il volto accartocciato, stanziata sulla soglia della porta, la quale corrugò i residui di sopracciglia squadrandoci infuriata: "Che noia ...".
«Quante volte vi è stato ordinato di non divertirvi nelle cucine?! Giù da quel tavolo!» sbraitò, puntandoci l'indice accusatorio ed entrando nella stanza, quasi a controllare se il suo ordine fosse eseguito, permettendo al suo azzurro grembiule di svolazzare leggermente. «E, per l'amor del re, rivestitevi! Siete indecenti!».
«Ooh, che pa-» decisi di protestare, quando un'occhiata decisa e preoccupata da parte del mio partner mi permise di zittirmi, lasciandomi ingoiare quell'insulto quasi collegato, nella mia mente, all'anziana in piedi in fronte a noi: era una cuoca reale da secoli, il suo nome era Sarah ed il mio dubbio era "Quando cazzo muore?!".
Mi riallacciai i pantaloni, borbottando qualcosa fra me e me, ed alzai lo sguardo a compito ultimato.
«Contenta?» alzai le mani ironico, ricevendo una nuova occhiata accusatoria dal castano ed una minacciosa da parte della donna.
«No, lavate il tavolo, indecenti» sputacchiò, per poi uscir dalla stanza come se nulla fosse: ma porca pupazza, allora era una vera stronza!
Lanciai uno sguardo infuriato a George, il quale sospirò e mi lasciò un dolce bacio sul labbro superiore come calmante: era tenero, decisamente il mio contrario. La mia persona era sempre pronta a venir portata a letto da qualcuno, la sua raccontava sempre del vero amore; la mia persona era rude e ne andava fiera, la sua era fine e dolce; la mia persona amava la ricchezza dei suoi genitori adottivi, la sua la odiava; la mia persona era lunatica, la sua provava a scorger un lato positivo in tutto; la mia persona era propensa per fregarsene altamente dei proprietari dei letti nei quali finiva, la sua era preoccupata il doppio: opposti, completamente opposti, ma amanti. Mi lasciai sfiorare dalle sue labbra camomilla, neppur provando a render quel bacio un motivo per tornare alla situazione precedente, tant'era la dolcezza in esso: mi squagliai lentamente, amavo i suoi baci ... Mi era semplice adorar qualsiasi suo particolare, era così ... dolce e tenero, sapeva perfettamente come consolarmi, dove toccarmi, cosa sussurrarmi: mi conosceva alla perfezione, e solamente lui aveva accesso ad ogni mia sezione sotterranea e nascosta; era il mio migliore amico. Vero, vi andavo a letto assieme, ma quello per me era nulla, vista la mia prestanza a far sesso con tutti: era il mio miglior difetto, dovevo ammetterlo.
«Su, non preoccuparti» sorrise lui, scompigliandomi i mossi capelli. «Va pure a trascorrer il tempo in altro modo, io pulisco il tavolo ed aiuto nei preparativi per la cena».
«Cosa?» mostrai la mia miglior espressione da cane bastonato, permettendogli di corrugare le sopracciglia incuriosito. «E quando continueremo a giocare?».
«Ah, ecco» sospirò, scuotendo il capo per poi alzarlo nuovamente, sorridendo debolmente. «In seguito alla cena, va bene?».
«Perfetto» soffiai sulle sue labbra, mordendole debolmente per eccitarlo, anche s'ero certo avrebbe seguito il suo piano punto per punto. «A dopo».
Detto questo, strizzai rapidamente l'occhio ed uscii dalle cucine, lasciandolo al suo tavolo da ripulire e domandandomi quale poteva essere il mio intrattenimento nel frattempo: potevo ... cercare il moro, sì, mi parve un'ottima idea quella. Era da diverso tempo che i miei occhi ed il mio cuore seguivano quel ragazzo dal ciuffo: sbirciavo ogni suo minimo gesto, drogandomi anche del suo semplice profumo, ed ero riuscito a ricavare diverse informazioni, come il suo nome, Zayn, la sua età, 19 anni, il nome del suo fin troppo miglior amico, Niall, o il luogo dal quale proveniva, ovvero Bradford. Ed il motivo di tutto questo era l'essermi innamorato di lui al primissimo sfioramento dei nostri corpi, al primissimo violamento del mio da parte del suo, alla primissima volta nel quale non pensai al sesso, ma a molto più, descrivendo quell'incontro, permettendomi di sorvolare sui 'Liam' strozzati urlati durante il godimento: era insolito per il sottoscritto definirsi 'innamorato' di qualcuno, ma mi era impossibile denominare in altro modo il sentimento provato nei confronti del moro dagli occhi nocciola, visto la novità dell'emozione. Sospirai, attraversando a falcate e saltelli i corridoi della villa, curioso di conoscere il luogo nel quale la presenza di quel perfetto ragazzo rendeva più solare la stanza o quali persone fossero onorate dalla sua voce o dalla sua semplice visione paradisiaca; sorpassai il salone, salii per le scale ed attraversai nuove stradine, percorrendole sempre più in pensiero. Il mio sguardo vagava in cerca di una chioma abbastanza familiare, quasi perdendosi dietro arbusti dal colore troppo scuro o impertinenti macchie raramente scorte: dov'era? Sul punto di perder le speranze, immaginando fosse in giardino a godersi una meritata giornata di sole in seguito ad una piovosa, notai la sua capigliatura spuntar fuori da una stanza non molto simpatica alla mia persona, visto il proprietario, ed uscirne, chiudendosi, in seguito, la porta alle spalle, poggiandovisi sopra e sospirando: cos'era accaduto? Senza farmi notare, lo squadrai in tutta la sua perfezione, notando con piacere un rigonfiamento nei pantaloni dallo strano tessuto e domandandomi se il suo 'migliore' amico ne fosse il responsabile, maledicendolo per poterne essere la causa; quindi, saltando a piè pari la parte riflessiva nella quale mi domandavo s'era meglio allontanarmi o approfittare dell'occasione, mi avvicinai, salutandolo con un semplice sorriso.
«Buongiorno Malik» dissi, permettendo lui di risvegliarsi da chissà quale mondo dei sogni e spostare il suo magnetico sguardo nel mio già perso ad immaginare il pomeriggio che mi attendeva.
«Oh, buongiorno JJ» sorrise leggermente imbarazzato, allontanandosi d'un passo dalla porta. «Non ti avevo visto, scusa».
«Oh, non si preoccupi» giunsi in fronte a lui, senza perder quel sorriso lievemente divertito dal volto. «Piuttosto ...».
«Sì?» domandò lui, corrugando le sopracciglia ed affrettando la mia questione, quasi avesse fretta; incolpai l'evento alla sua ben evidente erezione in attesa d'esser saziata e sorvolai sul tono.

 «Si ricorda il nostro ultimo incontro?» sussurrai lui, pericolosamente vicino, tanto da riuscir a sentire il suo respiro affannarsi sul mio collo.
«S-sì, perché?» chiese, indietreggiando fino a raggiungere la porta alle sue spalle, permettendomi di poggiarvi sopra una mano e intrappolarlo.
«Che ne dice se ...» mi morsi il labbro, raggiungendo le sue e soffiandovi sopra il resto della frase. «la riviviamo? Lei ha un problemino, da quel che noto ...».
Detto questo, pressai la mia gamba destra contro il suo membro, permettendo lui di mugolare un verso simile ad un gemito e lasciandomi senza fiato: era perfetto anche quel semplice mugolio, cazzo ...
«J-JJ, non mi pare una buona idea ...» deglutii lui, visibilmente imbarazzato; insolitamente, però, notai il suo sguardo guizzare sul mio corpo, e lì compresi non mi sarebbe voluto molto a diventar suo per la seconda volta.
«Perché no?» sussurrai nel suo orecchio, strusciandomi sul suo corpo. «Abbiamo entrambi due amichetti molto reattivi, perché non farli giocare insieme? Io amo giocare ...».
«J-» sgranò gli occhi, in seguito all'esser attraversato da un fremito, trattenendo a fatica i gemiti nati dal piacere delle mie azioni. «B-basta, ti prego ...».
«Andiamo, non penserà di compier tutto da solo ...» soffiai nel suo orecchio, cercando le sue mani con le mie e conducendole al mio fondoschiena, permenttendo loro di esplorarlo delicatamente: cazzo, sicuramente ero io ad averne più bisogno.
«N-no, n-non va ben-» mormorò, interrotto da un gemito al termine della frase, nato da un mio nuovo strusciamento sulla sua superfice gonfia, il quale permise lui di stringere le mie natiche rudemente, mentre prendevo a lasciar lui vari baci umidi sul collo, godendo del suo semplice fiato sul collo e dei suoi fremiti.
«Diceva?» sussurrai, gemendo per il suo affrettato gesto di spingermi contro la porta, provocandomi dolore alla schiena: era fatta.
Si appropriò rozzamente delle mie labbra, mordendole, leccandole, invadendo il territorio della mia bocca, spezzando il sapore di George per introdurne uno migliore, il suo; strinse il mio fondoschiena, quasi desiderando graffiarlo, marchiandolo con le unghie, mentre i nostri bacini coazzavano, urtandosi, cercandosi, e le mie mani percorrevano il suo corpo, aggrappandosi alla sua persona, fremendo ad ogni suo gesto. Quindi, le gambe presero ad eccitare, l'una contro il membro dell'altro, la foga aumentava, il corridoio pregno di gemiti, le lingue dal sapore miscelato, i segni dei morsi già presenti, le camicie sbottonate, i pantaloni calati, le sue dita nella mia bocca e nell'apertura, il desiderio in eccesso ed una porta dietro di noi, schiacciata dall'eccitazione di entrambi, completamente sparita ma ancora presente: cosa ne avrebbe pensato il proprietario?
 
*chibi = uno stile di disegno di anime e manga, con personaggi piccoli e teneri :3  (http://it.wikipedia.org/wiki/Chibi
)
** piccolo fun fact: quando ci si morde il labbro superiore, è sinonimo di mancanza di sesso OuO *quello inferiore mancanza d'affetto, i c u, lo so che lo fate eheheh no ok*

 *la allontanano dalla tag Shellet* Ehm, sì, buongiorno OuO Scusate, mi perdevo dietro a quanto sono dannatamente gay George e JJ, scusate :) *PORCA VJHEALGHEOARHGIEH* Sto bene, seriamente :) Comunque. *ascolta Underwater* I'M BACK ... AGAIN! Ok, sto messa male lol Dovrei parlare del capitolo qua, ma visto che è una merda possiamo anche sorvolare, no? OuO (Justin: no) ewe Ok, allora. Andiamo di POV in POV. Abbiamo quello del nostro caro Nialler, che doveva essere la ollg di ieri sera ma evidentemente qualcuno non voleva far comprendere al mondo chi era il suo ragazzo, quindi *cough cough* (Justin: sai che ci shippi sulla base di nulla) Yup. Fiera di shipparvi ò.ò (Justin: .-.) Dicevamo, Nialler: diciamo pure che è l'unico pov che mi piace. E solo per la parte descrittiva lol In questo caro pov ... gli Ziall pomiciano. In quello di Zayn ... anche. W, spero vi piaccia Ziall shipper lol Anche se ora mi maledirete per il finale :') Beh, mica può essere tutto rose e fiori (Justin: vengono interrotti ogni volta ...) Già. Il mondo è crudele e contro di loro. E' una cosa che mi ha mischiato PapayaHorlik, sorry. *ora mi ammazza anche lei perché non recensisco ahahah no* In qualunque caso, a chi piace la frase di Niall? E chi pensa che i due siano stati due deficienti a pomiciare proprio sotto la pioggia? OuO Hanno preso dall'autrice, naturalmente OuO *fiera si sé* Ma parliamo di Liam. Non lo sto rendendo malvagio, proprio. Lo amate tanto, come Danielle, vero? :') *sta andando alla cacchio* La scena Jyan *bel nome, eh? Come la Dick OuO Danielle + Nick lol* ... fa cagare. Sinceramente è il pov che odio di più perché volevo renderlo elegantemente erotico, e mi è ... uscito ... un ... tizio ... volgare e bisognoso di sesso. Insomma, è anche così, ma ... çwç (Justin: non gli frega) I know, I know ... *sospira* In qualunque caso, cosa ne pensate della nuova disposizione sopra? :3 Pensavo rendesse il tutto più serio e figo ò.ò Sulla cosa delle tre parole vi lavoravo da un po' ed ora è qui con noi eheheh Che altro devo dire? Mmh, le pomiciate Ziall fanno cagare. Eccetto quella del presente/futuro. Quella mi piace ò.ò lol Per il resto ... Boh lol Che altro dovrei dire, cantare Be Allright ed attendere che tu mi dica che la canzone non è ancora cominciata anche se non ci sei? :') (Justin: ... si sta deprimendo) Chi, io? NOOOOOO, proprio. *si mette in un angolino* Era anche carina la ollg çwç (Justin: idiota) I know. Dovrei parlare della storia e invece sproloquio. Quasi quasi mi vado a leggere Fuck You, la Shellet che ho aperto OuO (Justin: te pareva) e.e Un'ultima cosa: cosa ne pensate della Shellet? Insomma, sono carini, no? :3 *deeeeevonooo piaceeeerviiii sennò divento la bimba indemoniata di Underworld OuO* Ok, no. Basta, sto sclerando. @_@ *uuh, che carina *w**

Ringraziooooo: _BelieveInThem_ per la recensione all'anteprima; blue drop e _BelieveInThem_ per la recensione al secondo *çwç* annuncio; ILoveLarry & Miss_I per esserci sempre :3; i 36/9/41 che preferiscono/ricordano/seguono la ff sdfghjk :3 Vi adoro u.u solo ... ok, mi dispiace un casino per essere mancata per così tanto tempo e lo so che sono un danno di dimensioni gigantesche, ma ora facciamo pace? çwç Così io posto regolarmente e voi mi lasciate una recensione çwç Siamo pari, no? çwç 

Ok, sto dando il peggio di me yeaaah ò.ò (Justin: se lo dice da sola) Yup ò.ò Dovevo dire un'altra-ah, sì! Ok, un paio di annunci :3
1. L'altro ieri ho postato una piccola OS di meno di 1000 parole :3 Si chiama
I will be right here waiting for you, romantica, originale, malinconica a rating verde: potreste darle un'occhiata? :3 Glassie :3 Non ve ne pentirete ò.ò Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1706397&i=1 *vedete quanto sono brava? ho imparato a mettere i link u.u*
2. Il 26 su For Music TV alle 21.00 manderanno in onda uno speciale su Justin. Vi domanderete "Che cacchio ci frega?". Beh, vi dovrebbe fregare perché ci sarà anche uno speciale *rullo di tamburi* LARRY STYLINSOOOOOON SDFGHJKL *w* Vedranno i pro e i contro della 'bromance' ed è asdfghjk perché ne parleranno *w* Non perdetelo ò.ò *pubblicità non tanto occulta*
Bene, era tutto qua ... penso.

Ora, spoiler, il mio amato spoiler :'3 Vi metterò le parole chiave del prossimo chapter ò.ò *poesia mi fa male*
1.
Tradimento (Betryal)
2.
Passato (Past)
3.
Amicizia (Friendship)
Spero vi interessi ehehehe Ne vedrete delle belle nel prossimo OuO *non sono molto sicura dei colori lol*

Bene, volo a messa con il mio pony arcobaleno ò.ò
Grazie per aver letto & spero in una vostra recensione :3
ClaraBB98 & Justin :3

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** Preview You're In Ruins ... ***


 Bonjour! *le tirano pomodori, libri, sedie, computer, case e postini addosso* Aaaargh! *si nasconde* Ok, ok, so di essere in estremo ritardo, insomma, quando ho postato l'ultima volta? (Michael: il 24 marzo) Ah, giusto, il 2-OMG, IL 24 MARZO?! Credevo maggio D: Avete tutto il diritto di uccidermi, eh! (Michael: non migliori la tua situazione così) Neppure tu se continui a tweettare/retwittare cose che mi fanno credere che tu sia gay (Michael: potrei dire 'ah' e tu urleresti al mondo che lo sono) ... Details. Comunque *si sistema gli occhiali e la cravatta che non ha*, BENVENUTI AL MIO RITORNO! *e se non è il mio vero ritorno mi tiro io qualcosa in testa, don't worry* Stavolta ho intenzione di rimanere e mi dispiace un casino per avervi fatto attendere, non sapete nemmeno quanto :c Ho cercato in tutti i modi di scrivere (neppure ora sono veramente sicura di ciò che ho scritto) ma ero in un periodo in cui tutto ciò che scrivevo mi sembrava una merda e dovete credermi se dico che non riesco neppure a tocccare un quaderno dove si trova un'originale a cui ho lavorato durante questo periodo. L'unica cosa che sono riuscita a postare è una Larry deprimente (che forse scriverò sugli Ziam) :( Comunque, se non riuscite a perdonarmi (anche perché questo non è uno dei migliori capitoli con cui tornare, eh), vi prometto che tra un po' ci sarà un capitolo molto Larry e tanto carino e puccioso e fluffoso :( Ve lo prometto, è una promessa seria ò.ò Questa volta, il capitolo l'ho ultimato, ma non sono ancora sicura di come sia uscito, perciò prima ve lo faccio assaporare e poi vediamo u.u In più volevo farvi sapere che ... ho cominciato a graficare *ahahah prima si diceva così :') Ora ... boh*! Quindi, senza ulteriori indugi, vi mostro il BANNER di Past into the present: Rebirth!


Image and video hosting by TinyPic



(si fa abbastanza cagare, sopportatemi, sennò ... sennò potete uccidermi, l'offerta è sempre ben accetta) (Michael: la tua autostima mi stupisce sempre) Oh, sei stata dalla mia psicologa quindi? #anyway Ho anche il banner per questo capitolo e, se riesco a caricarlo, ve lo faccio vedere (Michael: anche se enorme) Details. Prima, però, godetevi l'anteprima del nuovo capitolo di Past into the present: Rebirth: You're in ruins ..! :D


 La porta scricchiolò leggermente nel movimento, permettendomi di maledirla mentalmente per l'inappropriato suono da essa prodotto nel mio silenzioso tentativo di introdurmi in quella stanza immersa nell'oscurità ed affogata nel rosso fiamma del tramonto, con piccole sfumature d'un arancione scuro che si tratteggiavano sulle pareti più vicine alla finestra, creando una sequenza di colori in grado di lasciare a bocca aperta qualunque visitatore mettesse piede in quella camera al medesimo orario: il sole stava lentamente tornandosene sotto le coperte della notte, porgendo i suoi ultimi inchini della giornata, segno del termine del suo turno di lavoro; pochi minuti ed avebbe timbrato quel cartellino per lasciar spazio ad un'altra attrice d'eccezione, la preferita da amanti e dagli stanchi lavoratori, la luna, accompagnata dalle sue splendenti aiutanti, le stelle, e dai desideri di milioni di persone le quali, al solo scorgere una volta immersa in un'oscurità così profonda eppur così meravigliosa, liberano la mente da ogni fardello, compagno durante la giornata, e si rilassano, lasciando che i sogni prendano il sopravvento della mente e se ne approprino, rivolgendo il tutto a una lontana amica, fin troppo silenziosa per parer d'aiuto.

 «Non dirlo neanche per scherzo!» alzai la voce involontariamente: quello no, non poteva, non doveva pensare ch'io non tenessi a lui giacché avrei dato via la mia intera ed inutile vita pur di vederlo solamente sorridere, e questo non poteva esser messo in discussione!
«ALLORA MI SPIEGHI PERCHE'?!».

 Quando una persona muore annegata dopo aver trattenuto il respiro, ha diversi secondi nei quali sta bene, giacché, anche se i suoi polmoni si stanno riempiendo d'acqua, non prova più dolore: in quei pochi secondi, riuscii solamente a pensare al suo volto e ad imprimerlo sulla retina, prima di morire, metaforicamente parlando, per l'assenza d'un cuore.

 «dobbiamo parlare».
Alzò lo sguardo, sgranato leggermente, la paura, padrona del suo sguardo, permetteva persino alle sue dita di tremar leggermente ... Non attesi una sua risposta per parlare, presi fiato, raccogliendo ogni briciolo di coraggio che il mio corpo riusciva a produrre, e dissi:
«Ho notato ... ho notato gli effetti di questa storia, tu ... Tu non stai bene, insomma»

 Vedi? Brucia. Fa male, fa molto male, perché tu ... Tu sei un angelo, hai mai scorto un angelo piangere? Gli angeli sono creature perfette, pure, le lacrime non possono solcare i loro volti perché dovrebbero sempre esser felici ...

 Potevano quelle parole aver l'effetto di pallottole nel mio cuore? E potevo morir per quelle? Oh, quanto l'avrei voluto, tanto. Avrei preferito morire tra le sue braccia, sapere che, col mio ultimo respiro, avevo inalato il suo profumo, che l'ultimo tocco l'avevo donato a lei, che i suoi occhi sarebbero rimasti impressi nei miei per l'eternità. Ma non potevo, no, e se l'avesse resa infelice? Non compierei mai nulla che possa rattristarla. Mai.

«P-pronto?».
«Pronto, Eleanor? Eleanor?!».
«S-sì?».
«Eleanor? Sono io, Paul!».

 

Image and video hosting by TinyPic
 

Eheheheh sono malvagia (e non so fare banner ma mi ostino a farne, sono anche stupida, modest!amente) owo
Chi avrà il cuore distrutto? Chi sarà l'angelo? E cosa cacchio c'entra Paul? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, il 47esimo *oh my goddy - cit. Calum lol*, You're in ruins ... che troverete qui su EFP questo sabato! :D *sembra na pubblicità .. di nuovo TT.TT* Spero non mi ammazzate prima, sappiate che vi amo <3
E vorrei appunto ringraziarvi per esser rimasti qui con la storia anche se io non ho postato, ringrazio i 38/7/50 *OMFG* che preferiscono/ricordano/seguono la storia e chiunque abbia postato anche solo una delle 231 recensioni ** Vi amo, davvero :'3 Un ringraziamento particolare va a Giusky_1D & _larry_ per avermi spinto a tornare & a Edimburgh_, blue drop, A_F_Rope & Miss_I per esserci sempre :3 Amo tutti voi *lancia fiorellini e cuoricini in tutte le direzioni andando a finire contro un palo*
Bene, dopo questo siparietto, direi che vi posso lasciare prima che mi lanciate davvero qualcosa addosso lol Prima, però, vorrei fare pubblicità alla mia nuova storia a 4 mani, scritta con Edimburgh_: NEKO CITY! :D (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2094169&i=1) E' davvero interessante, se fossi in voi gli darei un'occhiata u.u
Sono Nadia Yuki (ex-Clara98) ed insieme a Michael Clifford vi ringrazio e vi auguro un buon proseguimento di giornata! :D
Byee :3

Nadia Yuki

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** You're in ruins ... ***


Past into the present: Rebirth


 
47. You're in ruins ...

Rating: verde, giallo
Pairing: Future Ziall, Dick, ElEl
Three words: betryal, past, friendship (quanto giallo lol)
Avvertenze: è abbastanza deprimente come capitolo lol Sorry se è proprio questo il mio ritorno, ma almeno è qualcosa *va a nascondersi*
Grazie per aver aperto questa pagina e buona lettura :)


 
 
Image and video hosting by TinyPic


Future Zayn's POV

Your faith walks on broken glass
And the hangover doesn't pass
Nothing's ever built to last
You're in ruins ...
 
 
   La porta scricchiolò leggermente nel movimento, permettendomi di maledirla mentalmente per l'inappropriato suono da essa prodotto nel mio silenzioso tentativo di introdurmi in quella stanza, immersa nell'oscurità ed affogata nel rosso fiamma del tramonto, con piccole sfumature d'un arancione scuro che si tratteggiavano sulle pareti più vicine alla finestra, creando una sequenza di colori in grado di lasciare a bocca aperta qualunque visitatore mettesse piede in quella camera al medesimo orario: il sole stava lentamente tornandosene sotto le coperte della notte, porgendo i suoi ultimi inchini della giornata, segno del termine del suo turno di lavoro; pochi minuti e avrebbe timbrato quel sudato cartellino per lasciar spazio ad un'altra attrice d'eccezione, la preferita da amanti e dagli stanchi lavoratori, la luna, accompagnata dalle sue splendenti aiutanti, le stelle, e dai desideri di milioni di persone le quali, al solo scorgere una volta immersa in un'oscurità così profonda eppur così meravigliosa, liberano la mente da ogni fardello, compagno durante la giornata, e si rilassano, lasciando che i sogni prendano il sopravvento della mente e se ne approprino, rivolgendo il tutto a una lontana amica, fin troppo silenziosa per parer d'aiuto. Chiudendomi lentamente la porta alle spalle, m'osservai attorno: la stanza nella quale mi trovavo pareva esser stata estratta da un quadro impressionista, un quadro ove non solo i colori sembravano esser spennellati l'uno dietro l'altro, ma anche gli stessi sembravano prender vita, cosicché quelli vivaci e caldi danzavano al passaggio dei raggi di sole, ultimo ballo della giornata, mentre quelli freddi fasciavano i precedenti, avvolgendoli come una coperta, quasi avessero paura che, con l'abbassamento della temperatura durante la notte, essi potessero prender freddo, come una madre in pensiero per i figli che hanno giocato per l'intera giornata ed ora sono in procinto di ritirarsi in casa completamente sudati; e mentre questa miscela di colori s'andava sempre più smarrendo alla scomparsa dei benefici raggi, un corpo giaceva inerme alla visione di quel meraviglioso spettacolo, avvolto da azzurre coperte in lino ed un'aura quasi ... angelica, oserei dire. Niall era posto con il volto sfidante la vivacità del sole, una mano sotto il cuscino e un'altra sopra, le gambe, nascoste da vere coperte, probabilmente piegate verso il petto, in posizione fetale, come un bambino cullato da Morfeo; sorrisi leggermente a quella vista, così dolce ed al contempo così dura da sopportare: come avevo potuto? Accantonai quei pensieri sospirando, prima di avvicinarmi un altro po' al corpo, fino a giungere al bordo del letto e sedermi lì, ove solamente quella mattina avevo scorto Danielle del passato controllare la febbre a Niall, ricordo che portò alla mia mente una domanda importante; perciò, portai il mio volto più vicino a quello del biondo addormentato, provando a comprendere se avesse o meno la febbre: era perfetto, le labbra leggermente socchiuse e la dentatura di ferro a malapena visibile, gli occhi ricoperti dalle palpebre e piccoli ciuffi che si ricorrevano sul suo volto ad ogni leggero filo di vento, scompigliandoli più di quanto già l'erano; le guance arrossate ed i leggeri tremolii del corpo, i quali completavano il quadro, mi fecero comprendere l'ostinata presenza della malattia, la quale rendeva, per quella fragile quanto sorprendente creatura, ricordando gli avvenimenti di quella stessa giornata, persino arduo respirare. Scostai lentamente un biondo ciuffo posizionato vicino alla fronte, quasi cercasse di nascondere i barricati occhi, ed osservai il tesoro appena scovato, il quale mi lasciò decisamente perplesso, con una nota di paura: diversi residui di lacrime campeggiavano nei pressi delle 'borse' presenti sotto gli occhi di Niall ... e non era decisamente un buon segno; aveva forse pianto? E per quale motivo? Ripercorsi mentalmente gli avvenimenti del pomeriggio, fino a giungere alla mia uscita di scena dal set -d'una serie tv stile Beautiful, supposi- che era la stanza di Niall, e cercai di comprendere se era intento a piangere, ma no, il biondo s'era addormentato con un sorriso sulle labbra, essendo io stato in grado di farlo ridere poco prima del suo sprofondamento nel mondo dei sogni; ma allora ... aveva forse pianto durante il sonno? Beh, qualsiasi fosse stato il momento preciso, dovevo capire cosa aveva spinto la pioggia a scivolare dai suoi laghi, calmi e splendidi solamente quel mattino, e ora misteriosi; sospirai preoccupato, avvicinandomi ancor più al suo volto ed unendo leggermente le nostre labbra: dopotutto, aveva ammesso che gli piaceva baciarmi, nevvero? ... Ed io ancora non riuscivo a credervi: Niall Horan, la persona la quale mi ero riscoperto d'amare solamente negli ultimi giorni, ... desiderava baciarmi quanto la mia persona lo desiderava? Era davvero possibile ciò? Eppure molte e molte volte mi ero dato dello strambo, dell'idiota per non riuscire a comprendere quella situazione, per aver solo minimamente pensato a stringere nuovamente quelle labbra dispensatrici d'affetto, ed ora, quel mattino, mi ero ritrovato quasi ad andare a letto con il loro proprietario, semplicemente interrotti da una riccia preoccupata -nonché alquanto impicciona-: se lei non vi fosse stata, saremmo andati avanti? Niall aveva chiaramente espresso i suoi desideri e quello era l'evento più scioccante dell'intera giornata, s'escludiamo ciò ch'era avvenuto successivamente: infatti, da idiota qual'ero, appena messo piede fuori dalla camera del biondo, mi ero ritrovato a baciare e far sesso con JJ, quel ragazzo che pare il diavolo per come porta in tentazione le persone! Maledicendolo mentalmente e sentendo un leggero fremito da parte della persona la quale ero intento a baciare, mi ricordai che l'evento, almeno in parte, era avvenuto sulla porta della camera nella quale mi trovavo in quel preciso istante ... e che quindi Niall poteva aver udito! Spalancai gli occhi nel preciso istante in cui un terribile dolore ricoprì la mia guancia destra, permettendomi addirittura di voltare l'intero capo involontariamente: cazzo! Deglutii nel notare che una figura era intenta a liberarsi da parte delle coperte proprio mentre la mia mano andava a ricoprire la ferita appena ricevuta, probabilmente causata da uno schiaffo -anche bello potente-, e l'accarezzava lentamente: dolorosa cicatrice d'un errore che mai avrei dovuto compiere, bruci da far paura, eppure so di meritarmelo. Sentii un paio di occhi trafiggermi da parte a parte e capii ch'era giunto il momento di affrontare il problema; portai il volto ad osservare la persona in fronte a me, quando mi meravigliai notando i suoi occhi: n-non potevano essere umani, parevano ... mari in tempesta, la mia zattera color cioccolato non avrebbe mai retto alla furia d'una marea tanto meravigliosa quanto distruttiva, mai sarebbe riuscita a rimaner in piedi sotto l'impeto di quelle onde intenzionate solamente a farmi annegare, onde le quali avevano causato la rottura delle dighe ed ora amare lacrime salate correvano lungo le guance dell'unica persona che non avrei mai dovuto ferire. Non potei far a meno di sentir gli occhi pizzicare a mia volta, quella visione sarebbe dovuta esser proibita agli esseri umani per quanto straziante e dolorosa era, ma tentai di trattenermi dallo scoppiare a piangere a mia volta, come se fossi io la vittima: e invece no, ero il colpevole, la causa di quella disastrosa magnificenza, la causa del mare tempestoso, del cielo ricoperto di fulmini, del bicchiere distrutto e dei frammenti di vetro sparsi sul volto, dell'inabissamento della mia zattera e della mia stessa morte.
«Niall ...» sussurrai, ma non vi fu gesto più errato se non quello da me compiuto in precedenza: ero forse una calamita per errori o un deficiente patentato?
«Perché» m'interruppe, senza neppur provare ad asciugarsi quelle lacrime popolanti le sue guance scarlatte: non era una vera domanda, ma avevo l'impressione di conoscerne la risposta ...
«Niall, ascolta ...» provai a cominciare con calma, magari non era quella la causa, magari avevo semplicemente sognato sia la mattinata che l'incubo ch'era stato il pomeriggio, magari era stato lui a sognare un atto peggiore compiuto dal sottoscritto: ero forse io quello da consolare?
No: "E allora, mente mia, smettila di crearmi false speranze: sono fottuto".
«No! Non ascolto!» urlò il biondo, mentre il mare straripava, i fiumi s'ingrossavano ed il dolore aumentava; il volto angelico riposante al sole di poco prima s'era trasformato in uno trafitto dal dolore, un volto ridotto in schegge, ed io vi stavo semplicemente camminando sopra osservandolo, quasi desiderassi con tutto me stesso provare quel dolore, infliggere le sue stesse pene al sottoscritto, trasferire le sue nel mio corpo e scorger nuovamente il sorriso prender vita su quelle labbra dalle quali era partito tutto: ma ormai era veramente troppo tardi. «E sai perché? Perché cercherai di convincermi che non è vero, che è colpa sua, che tu non c'entri niente o che tutto questo è solo un'assurda coincidenza, che quello che è avvenuto sul presto è vero e ciò che è accaduto tardi non lo è! Ma non è così, ammettilo, non è così!».
Osservai il suo volto avvicinarsi al mio, sorridermi leggermente e poi domandarmi solamente: «Perché mi hai illuso?».
E lì sentii il mio cuore andare a pezzi: perché lui vi credeva, credeva veramente che la mia persona aveva giocato con la sua, che avesse utilizzato il suo cuore a suo piacimento, che tutto quello che era accaduto quella mattina, gli stessi eventi quali m'avevan reso l'essere più felice di questo intero fottuto pianeta, non significavano nulla per me; e tutto questo potevo chiaramente leggerlo dai suoi occhi, irrecuperabili in alcun caso, come il suo cuore, oramai perso nelle tenebre che io stesso, con la mia stupidità, avevo creato. Ma io lo giuro, non l'avevo illuso, mai vi avevo provato e mai lo avrei fatto, non vi sarei riuscito, fingere dei sentimenti che non provo non è da me, come neppure far star male persone, eppure eccomi, con il cuore a pezzi ed una scatola di cerotti ultimata mentre cerco di sistemare quel rapporto per cui tanto ho faticato, tanto ho sperato, di cui tanto ho gioito nel vederne i risultati, per il quale tanto ho amato la persona alla quale mi collegava.
«Non ... non ti ho illuso» trattenni nuovamente le lacrime, anche se oramai sentivo d'essere al limite di sopportazione, una scena così ne ruba molta: avrebbe mai dato ascolto alle mie parole?
«Allora perché? Perché ... mi hai dimostrato che tenevi a me per poi ... distruggermi dopo solamente qualche minuto dal nostro arrivederci?» sussurrò, voce rauca, probabilmente graffiata dalle schegge del cuore che avevo fatto crollare. «Comprendo che tu non tenga a me, ma-».
«Non dirlo neanche per scherzo!» alzai la voce involontariamente: quello no, non poteva, non doveva pensare ch'io non tenessi a lui giacché avrei dato via la mia intera ed inutile vita pur di vederlo solamente sorridere, e questo non poteva esser messo in discussione!
«ALLORA MI SPIEGHI PERCHE'?!» urlò, esplodendo nuovamente,stringendo i pugni quasi desiderasse picchiarmi nuovamente: se giel'avessi lasciato fare, lui sarebbe poi tornato da me?
Magari in seguito all'essersi calmato e ad un ragionamento sensato, lui vi avrebbe riprovato, gli avrei proposto di ricominciare da capo: ma aveva davvero senso? Forse avevo portato nella sua vita un po' di speranza, ma se poi gliel'avevo strappata così malamente portandolo al baratro della disperazione, tanto da spingerlo ad urlare, allora ... aveva davvero senso riprovarci? E se nuovamente gli avessi provocato dolore? La verità era che non avevo idea del motivo per cui avevo seguito JJ: desiderio? Coercizione da parte sua? Stupidità -o prestazione- totale da parte mia? Non ne avevo idea: sapevo solamente d'aver commesso la cazzata più grande della mia vita e di non potervi porre rimedio se non uscendo definitivamente dalla vita sentimentale di Niall, giacché, in quel momento, avrei probabilmente solo peggiorato la situazione.
«Io ... io non so il perché» sussurrai, permettendo a una lacrima di scorrere sulla mia guancia, giacché ero a conoscenza di cosa ero in procinto di dire, ed era peggio d'esser sparato 21 volte al cuore: "Niall, ti amo". «E proprio perché non lo so ... non dovrei starti accanto, non ne sono degno, sono stato uno stronzo, un coglione, ma mille 'mi dispiace' non ricuciranno le tue ferite ... perciò è meglio se ... se io me ne vada, se -e qui cedetti definitivamente al peso delle lacrime- ti permetta di trovare qualcuno più degno del sottoscritto al quale affidare il tuo cuore».
Niall aprì la bocca per ribattere, quasi non fossero quelle le parole che voleva sentirsi dire, ma tutto ciò che riuscì a sussurrare in seguito non parvero indicare ciò, ed io abbandonai la stanza con il sale delle lacrime tra le labbra, il freddo delle cascate sulle guance ed un cuore in meno da portar con me durante il tragitto della mia vita, perché, anche se il suo non mi sarebbe più appartenuto, il mio sarebbe sempre rimasto al suo fianco come spirito, giacché era deceduto in quella stessa stanza ch'era stato in grado di farlo rivivere:
«Fuori, va fuori, e non tornare mai più».
Era quello che desideravo? No, ma era la cosa più giusta da fare. Ed appena ebbi messo piede fuori da quella stanza, la quale oramai rappresentava la parte più bella nonché la più brutta della mia intera esistenza, ed ebbi chiuso quella maledetta porta scricchiolante alle mie spalle, non riuscii più a ragionare: le lacrime presero il sopravvento, il dolore prese il sopravvento, e non riuscii a comprendere se quei singhiozzi fossero i miei o fossero quelli di Niall filtrati dalla porta; ricordo d'aver corso, d'esser scappato, forse da quel dolore, forse da me stesso, ma non vi sarei mai riuscito; ricordo d'essermi perso nella villa, ricordo una massa di capelli biondi ed un paio d'occhi diamante scrutanti il mio corpo, ricordo un profumo simile a quello d'un mazzo di fiori avvolgermi completamente, ma soprattutto ricordo l'immagine di un'onda che m'assaliva completamente e mi affogava, permettendomi di sprofondare sempre più, finché il respirare m'era impossibile ed il solo desiderio di risalire non bastava, perché il peso dei miei errori e la conoscenza d'un domani senza la persona che amavo mi spingevano a pregare di perder tutto il fiato in corpo e morir la sotto.  Quando una persona muore annegata dopo aver trattenuto il respiro, ha diversi secondi nei quali sta bene, giacché, anche se i suoi polmoni si stanno riempiendo d'acqua, non prova più dolore: in quei pochi secondi, riuscii solamente a pensare al suo volto e ad imprimerlo sulla retina, prima di morire, metaforicamente parlando, per l'assenza d'un cuore.
 
 
Future Nick's POV

Does the pain weigh out the pride?
And you look for a place to hide?
Did someone break your heart inside?
You're in ruins ...
 
 I miei occhi nocciola saettarono da una parte all'altra dell'oscura stanza nella quale mi trovavo in cerca d'una figura ben precisa, la quale mai avrei individuato se non per un leggero movimento d'essa: eccola, immersa nelle tenebre del suo cuore e del luogo nel quale si trovava, con le pallide gambe strette al corpo e gli sfiniti capelli riversati su di esse. Avendola trovata, mi rilassai leggermente e sospirai, prima di guardarmi nuovamente attorno per trovare una fonte di luce più potente di quella fioca proveniente dallo spiraglio che la porta socchiusa lasciava passare; trattenni il respiro quando, alla mia destra, trovai finalmente l'oggetto dei miei desideri: una leggermente consumata candela dallo stoppino rovinato troneggiava, all'interno d'un piccolo portacandela in vetro, su d'una mensola posta poco più in alto della mia testa, accompagnata dai suoi fedeli servi quali i fiammiferi, i quali parevano molto differenti dagli attuali, ma non vi feci molto caso quando, nell'alzarmi sulle punte, li raggiunsi con la mano destra, permettendo alla sinistra di stringere, invece, la coppa contenente la loro sovrana. Coi piedi nuovamente aggrappati al terreno, mi affrettai nell'accendere la candela, per poi lanciare alle mie spalle i fiammiferi e precipitarmi di fronte alla figura, poggiata al muro opposto alla porta, in seguito all'essermi accertato si fosse veramente accesa; poggiai il portacandela sul pavimento ed alzai lo sguardo verso le pallide gambe, strette l'un l'altra contro il torace della ragazza, mentre le fini mani trattenevano quella posizione dallo sciogliersi, quasi avessero paura che, liberando la loro padrona da quella prigione, formata dal suo stesso corpo, qualcosa di brutto le sarebbe potuto accadere, ad esempio che il suo cuore non sarebbe più riuscito a trattenere quel dolore. Immobile nel suo silenzio spettrale, tranne per rari tremolii dovuti ai singhiozzi nascosti dalla capigliatura, la figura aveva il capo rivolto verso le ginocchia e poggiato su di esse, quasi fosse una palla, un animale spaventato la quale unica salvezza e quella di proteggere i suoi organi vitali con quella buffa posizione; scesi con lo sguardo, attraverso la foresta di ricci castani ricoprenti la maggior parte di ciò ch'era visibile della donna, sorpassando le gambe sottili, fino a giungere ai piedi, dalle dita raschianti il pavimento, ed alle mani, poste poco sopra: sospirai e presi la sua mano sinistra nella mia destra, anche s'essa non aveva alcun'intenzione d'esser stretta da me.
«Danielle ...» sussurrai, quasi per paura di svegliarla dal suo letargo di dolore: vederla in quello stato era orribile, una visione alla quale nessun essere umano dovrebbe mai assistere. «Che cosa succede?».
Non vi era alcun bisogno di domandarglielo, in realtà: ero già a conoscenza del motivo per il quale, quel mattino, s'era rifugiata in quella stanza, al buio, nascosta da tutto e da tutti, anche se forse cercava proprio un nascondiglio dal suo cuore: ma possiamo poi nasconderci da noi stessi? Lei rimase in silenzio, ed io non potei far altro che ammirar le mura che, pian piano, secondo per secondo, si costruiva, un mattone alla volta, con mani tremanti e lacrime agli occhi, vista offuscata ed una scala alta quanto esse per innalzare sempre più quel recinto: fortunatamente non soffriva di vertigini. Senza idee sul da farsi, compii l'unico gesto giusto, secondo la mia persona, in quell'occasione -compiuto, dopotutto, anche per mio interesse-: in seguito all'averle lasciato andare la mano, l'abbracciai, stringendo il suo fragile corpo fra le mie braccia, le quali, per quanto muscolose o possenti potessero essere, non erano ancora state in grado di proteggerla degnamente. Strizzai gli occhi, chiudendoli rapidamente, trattenendomi, in qualunque modo, dal lasciar scorrere qualche lacrima: non l'ero stato per molto prima, ma in quel momento ero la sua ancora, non potevo sgretolarmi assieme a lei e sprofondare in quelle dolorose tenebre. Sentii un fremito provenir dal suo corpo appena l'ebbi abbracciata, probabilmente non s'aspettava quel gesto, eppur non si mosse, non si allontanò da me, ma si lasciò cullare, mentre la mia mano sinistra le accarezzava la spettinata capigliatura, talvolta sfiorando la pelle della fronte. Il silenzio calò nuovamente nella stanza, infine spezzato da un singhiozzo più acuto degli altri, il quale mi fece comprendere si stesse liberando, finalmente, col sottoscritto; la strinsi ancor più forte mentre sentivo le lacrime scorrer sulle maniche della mia camicia ed i tremolii del suo corpo aumentare, mi morsi il labbro appena lei liberò le mani da compito di lucchetto e le sigillò al mio petto, appropriandosi della stoffa con le dita sottili e le unghie brillantinate leggermente rovinate per la poca cura ch'avevano ricevuto in quel periodo, incastrai il mio capo tra la sua spalla destra ed il collo, permettendole di compiere il medesimo gesto, appena quello struggente suono aumentò a dismisura. La scena non mutò d'una sola virgola per diversi minuti, il tempo necessario alla ragazza per riprendersi: e non dissi nulla, non compii alcun gesto destinato ad affrettare il processo, sapevo ch'era più giusto attendere che andarle incontro. Se avesse voluto parlare o smettere di piangere, l'avrebbe fatto, e probabilmente non erano queste le sue intenzioni, finché non notai lentamente uno sciamare nei singhiozzi, un aumento nell'atto di tirar su col naso ed un allentamento della presa, mentre i tremolii si calmavano ed io potetti lentamente disperdere il respiro che non sapevo d'aver trattenuto; in seguito ad una definitiva discesa della quiete nella stanza, le lasciai dolcemente un bacio sulla tempia, per poi allontanarla leggermente e portarla in fronte alla mia persona, accarezzandole le guance per asciugare quelle lacrime portatrici di sofferenza ed al contempo liberatrici dell'anima, mentre i miei occhi squadravano la sua figura, preoccupati di poter scorgere qualche dettaglio differente dal solito: ed ero sicuro di riuscirne a trovare, giacché avevo trascorso i precedenti giorni a memorizzare ogni sua piccola particolarità, ogni piccola finezza del suo corpo, del suo carattere, ogni sua perfetta reazione, ogni comportamento che adottava, studiandone minuziosamente i contenuti, osservandoli e testandoli, e questo perché ne sentivo il bisogno, sentivo la necessità di saper tutto di lei, di conoscerla a fondo, d'amarla in ogni suo particolare, come se non fosse già stato così fin dal nostro primo scambio di sguardi. L'amavo, sì, come mai m'era capitato, era forse questo un peccato? No, per me non lo era, ma per lei ... per lei sì, lo era, ed uno dei più gravi, per giunta: "Non desiderar la donna d'altri", eppure io la desideravo, l'avevo desiderata dal primo secondo in cui quella ribelle capigliatura castana m'era passata d'avanti, da quando quel dolce sorriso amichevole m'aveva inebriato la mente. Ero a conoscenza del suo fidanzamento e per questo avevo cercato in qualsiasi modo possibile di tener a freno ogni istinto di renderla mia, di sfiorarla più del necessario, anche solo di guardarla più di quanto avrei dovuto, perché sapevo che non era giusto, né in quanto amico, né in quanto essere umano: sarà pure un comandamento cristiano, religione alla quale non credo, ma non era forse anche una legge morale dell'uomo? E come avevo potuto infrangerla a tal punto, baciandola, portandomela a letto, rendendola mia e facendola cadere ai miei piedi, tanto da spingerla sull'orlo della pazzia per lo stato confusionale nel quale si trovava in quel momento? Come avevo potuto portarla via da quel che sarebbe potuto essere l'amore della sua vita mentre io non ero altro che un'infatuazione di passaggio? Certo, queste domande non sfioravano neppure la mia mente mentre lei era in fronte a me e chiacchieravamo, sorridevamo, ridevamo, ci innamoravamo l'uno dell'altro e cominciavamo a desiderarci, ma avrei dovuto pensarvi prima, cosicché, in quel momento, non mi sarei ritrovato con i sensi di colpa e, soprattutto, con una Danielle in lacrime seduta di fronte a me, nel tentativo di aiutarmi a ripulire il suo dolore dalle guance arrossate e di domare quella pettinatura i cui ricci sfuggivano al controllo delle mani e vagavano liberamente nell'area circostante il capo, forse sperando di poter fuggire da una mente tanto provata. Scossi la testa, quasi a mandar via quei pensieri, e le sorrisi leggermente, attendendo qualche sua parola o qualche sua reazione particolare; in  risposta, lei alzò finalmente il suo nocciola sguardo nel mio e mi squadrò, un tenebroso sguardo da cane bastonato ricambiava il mio: mai avevo scorto un nocciola così profondo e, al contempo, così superficiale, quasi stesse cercando di celare i suoi sentimenti, d'indossare nuovamente quella tanto famosa maschera ch'ero solita mostrare al cospetto d'altri e, talvolta, anche al mio. Eppure avevo scorto la vera lei: era lì, proprio lì, mentre arrancava e si trascinava nelle sue iridi, mentre, con quella sfumatura nocciola scuro, chiedeva aiuto, disperatamente urlava d'aver bisogno di una mano, mentre il nocciola più chiaro cercava in tutti i modi di schiacciarle le dita per farla cadere nel baratro del suo cuore, sperando con tutta sé non sarebbe più ritornata in superficie, non un'altra volta; ma, in fondo, era a conoscenza del suo ritorno, sapeva le sarebbe, in seguito, nuovamente toccato di fare i conti con la parte più fragile di lei, quella che ancora sperava nell'amore del suo ex, che ancora ricercava del buono in sé, che sarebbe morta solo se anche l'ultima briciola nel suo intero corpo avesse smesso di amare il castano. Ero a conoscenza di questa sua lotta interiore, eppure ero rimasto in silenzio, l'avevo confortata quando ne aveva avuto bisogno, abbracciata, baciata, ma non avevo mai compiuto ciò ch'era più giusto: parlarne, giungere ad una conclusione che l'avrebbe resa veramente felice, e non solo in superficie, una soluzione che avrebbe fatto prevalere quella parte più scura, e non quella più chiara, decisa a conquistare completamente l'inerme corpo ch'era diventata, oramai soggetto a troppe guerre con se stessa per decider ciò ch'era giusto e ciò che non lo era. Ed era giunto quel momento, dovevo parlarle ed aggiustare quel che avevo distrutto con le mie stesse mani, anche se involontariamente: il suo equilibrio, la sua vita, il suo cuore.
«Va meglio?» sussurrai, cercando di farle spiccicare qualche parola, cercando con lo sguardo qualche segno di volontà nell'esprimersi: non lo notai, ma le sue labbra s'aprirono ugualmente e la sua roca voce, solitamente soave, s'appropriò del mio udito, come di quello dell'intera stanza, quasi lei fosse il suono stesso della natura.
«S-sì, credo di sì ...» annuì col capo, mentre la voce le marciva lentamente in gola, quella stessa che per tanto era appartenuta alla profonda Danielle: che l'altra si stesse impadronendo anche di quella?
Pregai di no a non so chi, giacché, se non fossi riuscito più a comunicare con lei attraverso quello, cos'altro avrei utilizzato se anche gli occhi erano in suo potere? Ciò mi spinse ad accelerare l'avvento della questione, dovevo parlare con la vera Danielle, un "Va tutto bene, Nick" non mi sarebbe mai andato a genio, soprattutto se con una voce squillante: preferivo un suono disfatto, ma vero, che uno perfettamente cucito, ma falso.
«Sicura?» domandai nuovamente, mostrandole uno sguardo preoccupato: come avrei introdotto la questione?
«Sì, sicura» sorrise leggermente, forse per apparir decente, ma cosa poteva farsene la persona che la ama di un sorriso tirato e falso?
«Danielle,» sospirai, avvicinandomi a lei in seguito a diversi secondi di vuoto silenzio. «dobbiamo parlare».
Lei alzò lo sguardo, sgranato leggermente, la paura, padrona del suo sguardo, permetteva persino alle sue dita di tremar leggermente ... Non attesi una sua risposta per parlare, presi fiato, raccogliendo ogni briciolo di coraggio che il mio corpo riusciva a produrre, e dissi:
«Ho notato ... ho notato gli effetti di questa storia, tu ... Tu non stai bene, insomma» cominciai, cercando le parole giuste nel suo sguardo, il quale tremava sotto il mio: alle prime parole, gli occhi eran già per metà scuri, la vera lei annuiva, sapeva ch'era la cosa giusta, ma sarebbero mai scese lacrime dai suoi occhi per la meta alla quale intendevo giungere? «Il dolore procuratoti dalla rottura con ... con Liam -trasalì all'udire questo nome, quasi fosse Lord Voldemort, ed io d'istinto le strinsi la mano- ... è davvero molto, posso comprendere quanto tenevi a lui ... e quanto tutt'ora tu vi tenga. So ... so che lo ami ancora -occhi ancor più sgranati, avevo rivelato il suo segreto e lei era disarmata- e non penso ti sarà facile dimenticarlo, non da come hai reagito alla rottura ... Quel che sto cercando di dire è ... che non voglio tu sia triste, non ... non è da te, non è ... la cosa più giusta per te, non è ... Danielle Peazer non è nata per piangere, le sue lacrime sono acido per il mio cuore ... e per il suo! -ne scese una dal suo occhio sinistro e la raccolsi- 
Vedi? Brucia. Fa male, fa molto male, perché tu ... Tu sei un angelo, hai mai scorto un angelo piangere? Gli angeli sono creature perfette, pure, le lacrime non possono solcare i loro volti perché dovrebbero sempre esser felici ...».
«Non sono un angelo, anzi» tirò le labbra lei, abbassando lo sguardo ed osservando il pavimento.
«Non mentire, lo sei» sussurrai, accarezzandole la guancia, e lei rispose alzando nuovamente i nocciola occhi e squadrandomi interrogativa.
«Nick, dove intendi arrivare? Sappiamo entrambi cos'ho combinato io ... Sono un demone, altro che un angelo. Pare ch'io sia solo in grado di combinare guai e provocar dolore ...» sussurrò, scrollando il capo e tralasciando il mio volto, prima di incrociare i nostri sguardi, attendendo tremante una mia risposta.
«Non è vero, non è vero Danielle» le presi il volto fra le mani: come poteva accusarsi d'un errore compiuto dal sottoscritto? «Il vero colpevole di tutta questa storia sono io, mi sono innamorato di te e ... non dovevo fare ciò che ho fatto-».
«Anch'io mi sono innamorata di te!» sbottò, lasciando che nuove lacrime lottassero contro la maschera appena riaggiustata per la millesima volta: oh, quant'era bello udir quelle parole, ma non erano vere, dopotutto ... «E' colpa mia, sono io quella che non si sarebbe-».
«No, Danielle, ti sei semplicemente infatuata. Non sto dicendo che i tuoi sentimenti non sono reali, probabilmente lo sono ma ... Ma non sono come quelli che tutt'ora provi per Liam, e non puoi negarlo» abbassai il capo, indeciso se quelle fossero le parole giuste o meno, desideroso di baciarla e di metter tutto da parte, di fregarmene di quello che sarebbe stato il futuro perché potevo averla, poteva esser mia se l'avessi aiutata a ricostruire la superficiale Danielle: come quella sera, quando giungemmo nell'800, ma, questa volta, ero a conoscenza degli effetti di quei desideri e sapevo di dovermene tenere alla larga ... «Il punto è: Liam, Liam ti rendeva felice ... Non io. Io non posso far molto, non se il tuo cuore appartiene a lui. E va bene così! -esclamai, appena il suo sguardo s'abbassò leggermente, permettendole d'alzarlo nuovamente- Va bene così, perché è lui la persona più giusta per te, lui può davvero renderti felice, non io. Sono stato io la causa del tuo dolore e ... non posso ... non posso renderti infelice, non sono degno di compiere un gesto tanto brutale nei confronti d'un angelo che amo più della mia stessa vita -trattenni le lacrime e le sorrisi malamente- Perciò ... Perciò, Danielle, ti prego, lascia ch'io ti liberi dalla gabbia nella quale ti ho costretto ad entrare e vola via, libera da questo dolore che ti sta avvolgendo».
«Come puoi chiedermi questo?!» crollarono nuove lacrime, mentre lei scuoteva il capo e le sue mani stringevano il tessuto della mia camicia. «Non posso abbandonare una persona che amo-».
«Torna da Liam, Danielle, lui ... lui è la persona più giusta-» raccolsi le amare parole e le sputai, sentendo una stretta in fondo al cuore, quasi fossi appena stato sparato.
«E chi può dirlo? Tu? Nick ... Apprezzo tu voglia aiutarmi, anzi, io ... io non so che dire, davvero, ma devo dimenticarlo, non posso ... non voglio abbandonare anche te» disse, tirando su col naso al termine del discorso e poggiando la fronte contro il mio petto, i ribelli ricci seguivano il corso della vicenda limitandosi ad intralciare i nostri sguardi. «Io ... va bene, non posso ammettere di amarti perché ... Perché sì, amo ancora Liam, era ... era tutto per me, ma ora ... ora voglio innamorarmi di te, voglio che sia tu quella persona  in grado di rendermi felice con un solo gesto!-alzò il capo, decisa- Non voglio perderti, Nick, perché anch'io ho la mia parte di colpa, anch'io ho contribuito a questo amore costruito s'un tradimento, sono ... sono stata io ad entrare nella gabbia e tu mi hai semplicemente offerto il necessario per sopravvivere tra queste sbarre che, per me, sono tutto ciò che ho e tutto ciò che mi rimane. Se ... se volo via da quella porticina che mi stai lasciando aperta, non avrò più nulla, vuoi davvero questo?».
«Non è vero che non avrai più nulla, Danielle. Liam ... Liam ti sta solo aspettando, vuoi comprendere che lui ti ama ancora come tu lo ami? I vostri cuori sono ancora collegati e probabilmente non si allontaneranno più» l'abbracciai, lasciando a mia volta scorrere qualche lacrima, le quali si fecero strada sulle mie guance fino a crollare sul capo della castana, la quale, però, non si mosse se non per ribattere a quelle parole. «Siete fatti per stare assieme».
«Nick, non dire questo, ti prego» sussurrò, stringendosi ancor più a me. «Io ... Io ...».
«Lo credi anche tu, nevvero?» bisbigliai, alzandole il capo e notando gli occhi completamente annegati, pittura pregna d'acqua per sfumarne il colore: il silenzio con il quale rispose ferì molto più di tutte le parole che m'avevano quasi spinto a crederle e ad abbandonare il mio discorso ... «E allora va da lui, Danielle, sii felice».
«Come potrò esserlo senza te?» domandò, accarezzandomi la guancia.
«Come hai sempre fatto prima di incontrarmi: dimenticami» dissi semplicemente, sorridendole leggermente: era la cosa più giusta, allora perché i pezzi del mio cuore, ormai infranto, stavano lentamente piovendo all'interno del mio corpo?
«Dimenticarti? Oh, io non riuscirò mai a dimenticarti» scosse il capo convinta, lasciando che un falso sorriso le adornasse le labbra: pareva seria ... «Non ... non dopo questi sentimenti che ho provato, e li ho davvero provati. Al massimo ... al massimo potrò non pensarti, costringerò la mia mente a non pensarti -ero sicuro ci sarebbe riuscito alla perfezione con lui ...-, ma sarà il compito più arduo di sempre».
«Non credo ...» bisbigliai, rivelando semplicemente ciò che attraversava la mia mente, mentre il suo corpo s'allontanava dal mio: discussione terminata, era giunto il momento d'andare?
«Dovresti credervi, Grimshaw, perché sarà così, credimi» disse, porgendomi una mano ed aiutandomi ad alzarmi: aveva preso bene la notizia, no? «Mi conosco abbastanza».
Sorrise, tirandomi su e stringendomi in un abbraccio, lasciandomi sorpreso: era davvero andata bene? E non dovevo esserne contento? "Sei un idiota".
«Quindi hai deciso» sorrisi leggermente, convincendomi fosse la cosa giusta, sperando fosse la cosa giusta. «Torni da lui, vero?».
«Io ... Io non so. Vorrei esser felice, come hai detto tu, ma ... Ma attenderò lui sia pronto» sorrise a sua volta, stringendosi a me per un'ultima volta. «Nel frattempo, lascerò che il mio cuore si svuoti da te -e mai parole fecero più male di queste-, se è lui l'amore della mia vita ... Devo ... Devo farlo. L'hai detto tu, no? E' solo un'infatuazione, nulla più».

Potevano quelle parole aver l'effetto di pallottole nel mio cuore? E potevo morir per quelle? Oh, quanto l'avrei voluto, tanto. Avrei preferito morire tra le sue braccia, sapere che, col mio ultimo respiro, avevo inalato il suo profumo, che l'ultimo tocco l'avevo donato a lei, che i suoi occhi sarebbero rimasti impressi nei miei per l'eternità. Ma non potevo, no, e se l'avesse resa infelice? Non compierei mai nulla che possa rattristarla. Mai. Salvo che non porti a una felicità superiore, come in quel caso.
«E ora, scusa,» tirò su col naso, allontanandosi e sorridendomi, mentre, dai suoi occhi, la vera Danielle, in lacrime, mi salutava dolcemente: mi sarebbe mancata, molto, troppo. «ma devo andare a piangere per averti perso».
E lo disse con così tanta disinvoltura, che all'inizio neppur notai il significato delle parole, anche se quelle mi sorpreso, quando finalmente intuii cosa intendessero: "Anch'io devo piangere, per un funerale però. E' morto il mio cuore".
«Non farlo, ti prego» sussurrai, e lei scosse il capo, quasi a dire 'Lascia stare' o 'E' impossibile' ...
Un ultimo sorriso impregnò il mio cuore d'un dolore, ed al contempo d'una gioia, indescrivibile, ma che mi permise di salutar sia lei, la quale si allontanò rapidamente, sia quell'ammasso di schegge immerso tra i polmoni, il quale, presa un po' di colla, ricambiò il saluto, saltando fuori dal mio corpo e dirigendosi al suo fianco, promettendomi che non l'avrebbe mai abbandonata: ed ero certo sarebbe successo, perché quella non era una semplice infatuazione, no. L'amavo e per sempre l'avrei fatto, il mio cuore le apparteneva e nulla mi avrebbe mai fatto cambiare idea ...
 
Past Eleanor's POV
 
When it's time to live and let die
And you can't get another try
Something inside this heart has died
You're in ruins ...
(21 guns - Green Day)
 
 Un brivido s'espanse per il mio corpo appena lo scricchiolio della porta alle mie spalle giunse al mio orecchio, anche se non vi badai più di tanto, intenta com'ero a prestare attenzione a che il vassoio posto fra le mie mani non rovinasse sul pavimento, guastando lo spuntino ch'ero intenta a portare nelle mie stanze; aperta la porta con la schiena, mi voltai per entrar nella camera, dalle pareti sul lilla e le decorazioni in azzurro, per poi sorridere, appena fu nella mia visuale, ad una castana dalle gambe incrociate, seduta sul letto ed intenta a legger uno dei libri precedentemente posti sul mio comodino, badando bene a non perdermi il segno, salvaguardato da un semplice segnalibro ancora presente, finché non udì il suono provocato dalla porta e dal mio gesto, cosa che le permise d'alzare il capo e ricambiare il saluto, probabilmente più contenta di notare la presenza dei dolci tanto attesi sulla superficie dell'argentato vassoio. Con un secco colpo di tacco, richiusi la porta alle mie spalle, avviandomi, in tutta tranquillità, al comodino al termine della stanza, posandovi sopra l'oggetto fra le mie mani proprio mentre l'altra ragazza si alzava dal letto, quasi rischiando di inciampare nelle lenzuola disfatte da entrambe per errore, e, sempre col libro fra le mani, s'avvicinava alla mia persona, avventandosi su uno dei piccoli dolci ed addirittura sporcandosi le labbra solamente per assaggiarli, permettendomi di ridacchiare per il suo buffo comportamento: eravamo davvero molto simili, era qualcosa che m'inquietava ed al contempo trovavo interessante ...
«Mmh, buoni!» commentò, terminandone uno in un semplice morso, ovvero nel metodo che non s'addice assolutamente ad una dama, ma per il quale, dopotutto, non potevo biasimarla: quei dolcetti erano davvero ottimi, nonché una delle novità culinarie più gustose da anni! «Come hai detto che si chiamano?».
«Baci di dama*» le risposi, raccogliendo un tovagliolo di carta dal vassoio ed utilizzandolo per afferrarne uno destinato al mio, di stomaco. «Sono dei dolci ideati in Italia quarant'anni or sono, il loro nome è dovuto -e qui portai il dolce fra i nostri volti per poterglielo mostrare- al loro aspetto, giacché le due calotte di pasta sembrano due labbra».
Detto questo, e notato il suo capo che rivelava d'aver compreso, lo morsi, ripulendomi poi le labbra con il tovagliolo e porgendone un altro alla sua persona, indicandola la presenza di cioccolato sul suo volto; leggermente imbarazzata, ma comunque divertita dal suo errore, accettò il dono e si ripulì il volto, sorridendo nel frattempo.
«Comprendo» disse al termine dell'operazione, prendendone un altro e, con dolcetto e tovagliolo, ritornando alla sua postazione precedente, facendomi gentilmente cenno di prender, a mia volta, il mio; continuò il discorso appena si fu nuovamente accomodata sul letto, portando attenzione a non sparger cioccolata o molliche ovunque. «Mi sembra t'interessi di cucina, eh?».
«Ahahah, non proprio» sorrisi, portando le mie gambe sul letto e sistemandomi l'abito in modo che non si sgualcisse troppo, per poi voltarmi nella sua direzione ed osservarla divertita nell'intento di ripulirsi in seguito all'aver divorato il secondo Bacio di dama. «Trovo l'arte culinaria alquanto interessante, ma limito il mio interesse alla semplice osservazione, non penso cucinare si adatti alla sottoscritta».
«Dici?» domandò, leccando il cioccolato ch'era colato sul pollice, per poi guardarmi incuriosita. «Hai mai provato?».
«No, effettivamente no ...» risposi, concentrata sul gesto, per poi scuotere il capo e concentrarmi sulla domanda: talvolta pareva quasi m'incantassi nell'osservarla, parevo davvero così ... così golosa mentre mangiavo o era una sua caratteristica? «In realtà, mia madre non mi ha mai realmente permesso di scendere nelle cucine per provarvi, ma ... Anch'io non ne sono tanto certa».
«Mmh, va bene» assottigliò gli occhi e mi domandai se avrebbe mai abbandonato quella sua malsana idea; nel frattempo, s'era già ripulita dalle ultime tracce di cioccolato ed aveva tirato fuori dal borsellino, il quale s'era portata dietro dalle sue stanze, l'occorrente per quello che lei chiamava 'manicure': la osservai incuriosita mentre ne estraeva insoliti contenitori, dalle strambe forme, simili a cuori, e li posizionava l'uno al fianco dell'altro, per quanto consentiva lo scarso equilibrio offerto dal letto.
Osservai ogni boccetta, notando i loro differenti colori: un rosa accecante, un rosso sul bordò, un blu notturno ed altre decine di tonalità s'affacciavano dai vetri d'esse, mostrandosi in tutto il loro splendore, leggermente trattenuto da quel che pareva essere il loro tappo, al quale era collegato qualcosa di molto simile ad un pennello; ne afferrai una contente un denso liquido azzurro e la squadrai, cercando di comprendere cosa effettivamente fosse.
«Si chiama smalto» annunciò l'altra, appena ebbe terminato di compiere il suo lavoro con l'estrazione di un paio di piccole forbici e diversi strani oggetti all'apparenza d'un materiale mai scorto in precedenza; alzai lo sguardo nella sua direzione e, sempre con lo 'smalto' fra le mani, la osservai incuriosita. «Si mette sulle unghie, così».
Detto questo, ne prese una e, svitato il tappo, con il pennello all'interno, stese il delicato verde da lei scelto sul pollice della mano sinistra, porgendomela, in seguito, e mostrandomi l'evento: era forse magia quella?
«Oh, ma ... che trovata ingegnosa!» esclamai, alternando il mio sguardo fra la boccetta stretta dalle mie affusolate dita e la mano della castana, ritrovandomi sorpresa di quanto i cosmetici si fossero evoluti. «Nella mia epoca siamo solite utilizzare oli e pelli intinte**, questo ... è strabiliante!».
«Ahahah ed è solo dello smalto!» rise lei, facendomi quasi passare per ingenua, mentre proseguiva nella sua opera d'arte, ovvero quella di stendersi il denso verde sulle unghie della mano sinistra; quindi, terminata l'operazione, alzò lo sguardo sorridente, ricambiando il mio curioso. «Vuoi provare?».
Annuii sorridente e, preso il tappo-pennello in mano, lo girai fra le dita, prima di intingerlo nuovamente nella boccetta da lei passatami e dirigerlo sulle unghie della mano destra, ancora prive d'un colore così interessante: era un'operazione estremamente delicata ed avevo alta paura di sbagliare, eppure sarebbe dovuta essere una soluzione in grado di facilitare il compito! Dopo un paio di passate, comunque, ero abbastanza in grado di padroneggiare quel nuovo strumento, e, tanto per render la cosa più ovvia, giunsi a dar una pennellata anche alle lenzuola, aggiungendo all'azzurro anche una bella sfumatura di verde: "Oddio, cos'ho combinato!".
«Ah, sono un danno!» esclamai, poggiando il piccolo pennello nella sua boccetta e voltandomi verso i tovaglioli, unico sistema che attraversò la mia mente per ripulire quella semplice, seppur disastrosa, pennellata fuori posto; in seguito a diversi tentativi, trascorsi con sottofondo la risata dell'altra me, la quale si stava decisamente divertendo sotto il mio sguardo infuriato per la sua reazione, abbandonai l'impresa, lanciando alle mie spalle il tovagliolo e cominciando a pregare fosse semplice levarlo: sarebbe stato meglio avvertire la servitù all'istante o attendere che il luogo fosse liberato?
«Vado a chiamare la domestica» avvertii alzandomi, prima d'esser bloccata per un braccio da una castana la quale malamente tentava di trattenere le risate, per le quali addirittura aveva le lacrime agli occhi; voltatami nella sua direzione ed atteso il termine di quel divertimento, la squadrai frettolosa, cercando di liberarmi dalla sua presa.
«Dai, ahaha, non serve tu chiami addirittura la domestica!» esclamò, avvicinandomi a sé: era pazza o cosa? «Andiamo, è una semplice macchia!».
«Semplice per te, donna del futuro!» ribattei, prendendo nuovamente posto, oramai convinta dal mio doppione a non correr fuori in cerca d'aiuto a ciò che per la sottoscritta pareva una tragedia di dimensioni catastrofiche. «Quel materiale non è ancora presente nella nostra epoca! Come riusciranno a levarne la macchia? E quale scusa potrò mai inventare se questa notizia dovesse raggiungere i miei genitori?».
«Intendi gli stessi che non vedi da due settimane?» domandò, probabilmente senza neppur pensarvi, e ciò mi ferì, lasciandomi leggermente allibita: era vero, i miei genitori non erano ancora tornati da quel semplice viaggio di cinque giorni ... e la sottoscritta, come i suoi fratelli e la sua sorella maggiore, era alquanto preoccupata ... perciò quella frase mi diede alquanto fastidio.
«Sì, gli stessi che, per tua informazione, potrebbero tagliarti la testa credendoti un'impostora» ribattei, allontanando il mio braccio dalle sue grinfie ed incrociandolo all'altro contro il petto: il suo sguardo leggermente terrorizzato fu la ricompensa per aver causato quel guaio, perciò mi costrinsi ad abbassare i toni. «Ascolta, non posso in alcun modo far venire allo scoperto la vostra esistenza e, per questo, quella macchia mi procura molte preoccupazioni».
Il suo sguardo spaventato si trasformò in uno semplicemente preoccupato, fino a far comparire un leggero sorriso sulle sue labbra durante codeste frasi si liberavano da esse:
«Hai ragione, scusa per come mi sono comportata, è solo che ... mi sembra ancora impossibile tutto questo e tendo a comportarmi come se fossi nella mia, di epoca».
«Comprendo» sorrisi a mia volta, liberando le braccia dalla prigionia alla quale le avevo recluse per stenderle e raggiungere le sue mani, prendendole fra le mie. «Però dovresti davvero cercare di adeguarti a questa situazione, non avendo ancora idea di come tornare a casa».
«Ci proverò» annuì lei, stringendomi leggermente le mani e sorridendomi, un sorriso davvero stupendo che mi colpì, non solo per esso in sé, ma per la sua probabile presenza sul mio volto: era davvero così ... così meraviglioso o ero forse io ad esser vanitosa? «Ora, però -e detto questo, abbandonò le mie mani, lasciandomi un leggero rammarico per quel gesto-, sarà meglio cercare di nascondere quella macchia, cosa ne pensi?».
«Ottima idea, direi ahah» risi, rivolgendole un sorriso, il quale fu ricambiato dal medesimo ch'era stato in grado di rubarmi il respiro; scossi il capo per liberarmi da quei pensieri e, quando fui nuovamente in me, presi a raccogliere gli smalti presenti sul letto, mentre Eleanor attendeva il suo turno per rifare il letto, così da nascondere la famosa macchia che tanto scandalo aveva compiuto senza esser vista da più di due persone.
Raccolte tutte le boccette, la castana mi porse il borsellino, nel quale aveva già riposto momentaneamente gli altri strumenti utili alla manicure, e vi sistemai a mia volta i frutti della mia raccolta, cercando di non farne cadere nulla; nel contempo, l'altra sistemava le lenzuola in modo da non render l'evento visibile e le coperte in modo da coprire il tutto; pareva abituata a compiere quel lavoro ed il solo pensiero d'una vita futura trascorsa a sistemare letti mi preoccupò altamente. "Chissà che lavoro svolge ..." mi domandai, proprio quando un oggetto alla mia destra attirò la mia attenzione, ma non per la sua forma o per il suo colore, bensì per il suono che produceva: parevano violini i quali, ad ogni nota che svaniva, ne facevan comparire un'altra, a colmare il vuoto lasciato dall'altra. Incuriosita, m'avvicinai, con ancora il borsellino nella mano sinistra, ed osservai quell'oggetto squadrato dal quale ero sempre stata attratta; senza badare alle parole dell'altra me, la quale stava probabilmente cercando di convincermi a passarle l'oggetto, lo raggiunsi con la mano libera e, sfioratolo leggermente, scoprii d'aver compiuto veramente qualcosa: deglutii, quasi spaventata dalla magia ch'ero riuscita a compiere involontariamente, e portai l'apparecchio all'orecchio come avevo scorto i nostri sosia fare.
«P-pronto?» recitai come da copione, mentre l'altra me mi lanciava uno sguardo allibito ed al contempo ammirato, forse perché ero riuscita a comprenderne il funzionamento o forse perch-Oh caspiterina, di chi era quella voce che udivan le mie orecchie?!
«Pronto, Eleanor? Eleanor?!» richiamò la mia attenzione una vociona, ma non v'era nessun uomo al mio fianco, com'era possibile la sua presenza?!
«S-sì?» balbettante risposi, sotto lo sguardo incuriosito e confuso dell'altra me, raccogliendo quel po' di coraggio che riuscivo a scovare nella curiosità nata da quell'incontro ... verbale, direi: ero emozionata ed al contempo tremavo come una foglia, ma cercai di mantenere una maschera calma, seppur la persona non fosse in grado di scorgermi.
«Eleanor? Sono io, Paul!» si presentò, permettendomi di domandarmi chi fosse: ero sicura quella voce non appartenesse a nessuno di mia conoscenza, né della mia epoca, né del futuro, quindi, a meno che i 'fuori epoca' non ci stessero nascondendo qualcuno, tutto ciò poteva voler dire un'unica cosa ...
Ero in contatto con il futuro.
«P-Paul?» domandai involontariamente, rivolgendo i miei occhi all'altra Eleanor, il cui sguardo spalancato ricambiò il mio sgranato: evidentemente entrambe eravamo giunte alla medesima conclusione, anzi, forse lei aveva più nozioni e questo 'Paul' era suo conoscente, anche se lei non riuscì neppur a convincermi a passarle il telefono nel suo silenzio di tomba ed incapacità di movimento per la sorpresa ...
«Sì, Paul! Dove siete? Sono giorni che vi cerchiamo!» ribatté l'uomo, per poi dilungarsi in un discorso riguardante una certa 'buona ricezione' ed una 'connessione', il quale non compresi per nulla se non quando nominò la Villa nella quale risiedevamo, e ci trovavamo in quel momento, ma non riuscii a dir nulla a riguardo giacché una rapida sosia, la quale prima si trovava dall'altra parte della stanza e solamente la magia avrebbe spiegato la sua rapidità di movimento, mi sfilò dalle mani l'iPhone prima che fossi solamente in grado di aprir bocca; la osservai portarsi all'orecchio l'oggetto e cominciar a gestire la situazione normalmente, quasi come se per lei fosse quotidiano udire la voce d'una persona attraverso un aggeggio così minuscolo.
Fu facile far comprendere all'uomo il luogo dov'erano attualmente collocati, il quale era il medesimo per la sua persona, ma meno facile fargli comprender che la differenza risiedeva nell'epoca: insomma, non è mica da tutti i giorni ritrovarsi due secoli indietro nel tempo mentre si cerca di comunicare con qualcuno che si trova nella tua vera epoca. Avevo provato a farle notare che la prova da lei tanto cercata ero io, se avessimo parlato assieme, lui avrebbe probabilmente compreso la presenza di un'altra lei e quindi le avrebbe creduto, ma non mi permise neppur d'avvicinarmi mentre gesticolava nel tentativo di convincerlo di un qualcosa praticamente impossibile; sospirai e rimandai l'impresa a quando si sarebbe calmata dalla sua pazzia: comprendevo fosse importante quell'evento, nessuno s'era mai messo in contatto dal futuro, ma con più calma sarebbe probabilmente potuta giungere alla soluzione, cosa che non avrebbe mai trovato se avesse continuato per quella strada. Siccome l'avevo seguita per metà stanza, quando decisi di sedermi mi ritrovai dall'altra parte della camera, nel luogo ove lei era precedentemente seduta; l'agitazione, però, era presente anche nel mio corpo e, perciò, non riuscii a rimaner accomodata per più di due secondi, rialzandomi e dirigendomi verso la finestra in meno di 4: mi sentivo inutile. Poggiai le mani contro il marmo presente sotto la finestra ed osservai il paesaggio attorno, presa dai miei pensieri, nel mentre una Eleanor impazzita del tutto urlava contro l'apparecchio: tralasciando i pensieri riguardanti la preoccupazione per quella ragazza, il resto erano completamente rivolti o alla storia in generale o ai miei sentimenti a riguardo. Da quando erano giunti, avevo provato svariate emozioni, dalla sorpresa alla gioia, dalla paura alla tristezza ... e quest'ultima era quella che ritrovavo ogni qual volta notavo i loro sguardi: avevano nostalgia di casa e ... mi sentivo alquanto inutile, non avendo neppur idea di come potesse mai esser capitato quell'evento. Mi sentivo estremamente, dannatamente, completamente impo-Un momento. In seguito all'essermi ritrovata con il capo nascosto fra le braccia, ancora poggiate sul marmo, ma, questa volta, incrociate, lo alzai leggermente sbigottita, mentre i miei occhi seguivano completamente la scena: cosa diavolo avevo appena scorto.
«Eleanor ...» sussurrai, cercando d'attirare la sua attenzione senza perder di vista il punto nel quale era capitato l'evento: stavo forse impazzendo? «El ...».
«Non posso ora, non vedi che sto parlando a telefono?» sbottò lei, anche se non badai molto al tono con il quale si era rivolto alla sottoscritta. «Oh, rieccoti Paul! Ma dov'eri finito?».
«El, è una cosa importante!» mossi il braccio sinistro alle mie spalle, provando a raggiungerla, magari avvicinandola avrebbe compreso cosa intendessi dire: di cosa stava parlando con Paul? «El, per favore!».
«Sono occupata!» esclamò nuovamente, sbuffando prima di tornare a discutere con l'uomo: ma ascoltarmi, per una buona volta?! «Eh? Cosa? Non ti sento bene!».
«Eleanor!» richiamai la sua attenzione per la terza volta, girandomi con ancora l'immagine impressa nella mia retina; l'afferrai per un braccio e, sotto il suo sguardo stizzito, la portai alla finestra, mostrandole uno stranito uomo che s'osservava attorno, quasi non avesse idea di dove si trovasse ... o non riuscisse a capacitarsi dell'accaduto.
«El cosa vu-» cominciò una nuova risposta secca, quando notò l'uomo e spalancò gli occhi, allargando persino la bocca per la sorpresa presente ai suoi occhi; la osservai portarsi nuovamente l'apparecchio all'orecchio, dal quale la voce la chiamava per nome, e, in seguito all'aver deglutito a vuoto, parlare nuovamente. «Paul, ci sei?».
Nel frattempo, l'uomo dalla statura abbastanza alta e la capigliatura scura, da ciò ch'ero in grado di scorger da lassù, mosse nuovamente il capo, quasi rivolgendosi a qualcuno alla sua destra che, però, non v'era: avevo quindi ragione?
«Guarda ... guarda in alto, alla tua sinistra, per favore» disse tremante l'altra me ... e l'uomo sul vialetto della villa, a metà strada fra portone e cancello d'ingresso, spostò lo sguardo proprio nel punto in cui era stato indicato a Paul di fare, portandosi leggermente indietro e sbarrando gli occhi appena la nostra finestra, ovvero quella dalla quale eravamo entrambe affacciate, fu nella sua visuale: era veramente lui! «Paul, ... benvenuto a Villa Styles nel 1895».


*Baci di dama: ho trovato le informazioni sui dolci qua (
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20081112093813AAXV1PK) e su Wikipedia, ma non mi ingolla a postare il link lol Non sono sicura ve ne fossero di successivi, perciò ho scritto che erano una novità, poi boh
**Oli e pelli intinte: ho trovato le informazioni qua (http://www.bellezzasalute.it/cosmetici/smalti/lo-smalto.asp) e qua (http://missklaire.blogspot.it/2012/01/la-storia-delle-unghie-e-della-manicure.html), ma anche su altri siti, per i quali, però, ho fatto delle schermate che ho perso lol *sono un danno*


DUN DUN DUN DUNN! Eheheh ed ora abbiamo anche Paul con noi! lol Comunque, salve, sono TORNATA! Yeaaah! (Luke: e speriamo questa sia la volta buona) Eh già, sennò rischio di ritrovarmi in una fossa seppellita con tanto di pc per continuare a scrivere dall'aldilà :s ... Maybe. Comunque, spero vi sia piaciuto questo deprimente nuovo capitolo! :D Ok, non è decisamente, come detto in precedenza, uno dei migliori per tornare, ma ... è qualcosa! Insomma, dopotutto segna anche un nuovo inizio per quattro persone in particolare ed una svolta per la trama! Ma analizziamo pov per pov: nel primo troviamo il litigio degli Ziall del futuro in seguito al 'tradimento' di Zayn. Ammetto che è stato complicato scrivere una scena del genere e che, all'inizio, non vi sarebbe dovuta essere, doveva semplicemente essere una piccola discussione con happy ending, ma ... una persona (che ho paura ammazzerete se vi dico chi è lol) mi ha fatto notare che non sarebbe stato molto realistico, perciò ho abbandonato l'idea e TA DAN: gli Ziall f hanno litigato e sono entrambi distrutti! Come vivranno questa situazione? E che fine ha fatto Zayn? Boh! (Luke: '-') Ovviamente lo so, ma non glielo vado mica a dire u.u *la mitragliano* Ok, ok, vedrò di dirlo il prima possibile D. *le hanno distrutto un occhio (?)* (Luke: in realtà non le ingolla a modificare l'errore) Details. Anyway, secondo POV: i Dick (amo il nome di questa ship ahahahah) si lasciano. Ho pianto anche qui ahahaa-basta. E' solo che sono troppo teneri, anche se la loro relazione ha portato ad un tradimento :( In più, come si vede, Nick ama veramente Danielle e ci tiene a lei, perderla è doloroso per lui ... Ma per Danielle? Danielle sarà davvero ancora innamorata di Liam? E cosa accadrà tra i Payzer? Torneranno insieme (ma Liam non sta ora con la bea-con Sophia? lol)? Eheheh chissà! Terzo ed ultimo POV: le due Eleanor e la misteriosa macchia di smalto! Ok, questa parte l'ho ideata solamente perché volevo scrivere una scena con loro due, mi stanno simpatiche ahaha :') In più, era molto triste il resto del capitolo e, credendo non bastasse, ho cercato qualcosa che allentasse la tensione (per poi farla salire alla fine, but details): spero di esservi riuscita, a me sembrano tante cazzate messe assieme lol (come il resto del capitolo, d'altronde) Entra in scena Paul, il quale sta cercando tutti i 'futuristici': cosa l'ha portato a ritrovarsi nel giardino della Villa nel 1895? E cosa ha scorto l'Eleanor del passato? Ma soprattutto, cosa ne conseguirà?




Lo saprete nel prossimo capitolo.
Lol.
Sono malvagia.
(nel frattempo gradirei una recensionina-ina-ina, pls *fa occhi da cucciolo*)

Comunque, *sclera, si vede? Le mancava scrivere qua* vorrei ringraziare:
-blue drop, _larry_ & xlouissvoice_ per aver recensito la preview
-giusky & Sogni d Horan per aver recensito il precedente capitolo, If the hand is hard, together we'll mend your heart ...
-tutti coloro che, dopo tutto questo tempo, si trovano ancora qui (Luke: non farlo) MA DEVOOO


"After all this time?"
"Always"


*si ritira in un angolino* (Luke: te l'avevo detto) çwç
-le 37/7/51 persone che preferiscono/ricordano/seguono la ff, grazie mille jldfgd *^*
A proposito di questo, mi scuso con le persone che ricordano e seguono la storia per aver inviato loro messaggi nei quali scrivevo che la preferivano, errore mio ahahah *sono un danno, dovreste ormai conoscermi lol*

Grazie per essere ancora qua, davvero, it means a lot :') Credevo che nessuno si sarebbe cagato la storia proprio perché era trascorso troppo tempo, ma invece ho ricevuto abbastanza feedback ed anche buono ed io ... Piango çwç (Luke: ma piangi per tutto?) Sì çwç Vi amo, sappiatelo, this is awesome, like, this is one of the best day ever (E' PASSATO UN ANNO DALLA NASCITA DEGLI UNIOOOOON JJJJJJJJJJJ) e ... niente, che stavo dicendo? *comincia a cantare Carry You* (Luke: Concentrati!) Giusto ò.ò | Oggi è il compleanno di mia sorella, ma non vi frega, quindi, movin' on | Zayn si sposerà con Perrie. Sì, ed io sono un blind di Blind Gossip, precisamente questo (
http://blindgossip.com/?p=56054) *anche se pure uno tra quelli dei 7 nani mi piacerebbe kfdslkjd*. Sono malata, tanto. Comunque, come potete ben vedere dal link, è probabilmente un'altra trovata dei manager, come predetto nel blind di Liam, d'altronde, perciò non me ne faccio un problema u.u (sono tornata a rompervi le palle con le mie inutili opinioni, sappiatelo) | Per chi se lo chiedesse *ed i grilli risuonarono nella stanza* *nakanaideeee- non c'entra nulla*, ho cambiato nome perché mi ingollava/avevo bisogno di cambiare/il 98 mi stava cominciando a stare sul cazzo quiiiindi l'ho cambiato in Nadia Yuki, che sarebbe il mio nome preferito, nonché quello di molti dei miei personaggi, la maggior parte dei quali ribelli/forti/coraggiosi, + la parola che in giapponese significherebbe neve, ma il traduttore dice che è anche coraggio, ed io l'ho preso per buono lol (Luke: non fregava a nessuno) Lo sanno che qua scrivo cazzate, si saranno abituati a saltare sta parte lol

Grazie ancora a chiunque abbia letto questo capitolo, che sia qui in seguito ad aver atteso per molto un mio aggiornamento o che sia qui per puro caso, grazie.
Mi scuso per la schifezza che è il capitolo, come mio solito, sono un danno di dimensioni gigantesche, spero mi perdonerete anche per questo (prometto che scrivo un altro capitolo completamente Larry, oppure vi faccio un missing moment di quando stavano insieme, tutto per farmi perdonare çwç)
Spero che comunque lascerete una recensione, conto nella tua ò.ò *punta dito contro nulla*
Sono Nadia Yuki ed insieme a Luke Hemmings vi ringrazio e vi auguro un buon proseguimento di serata! :D
Byee :3


Nadia Yuki

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** Do you still let me cry? ***


Past into the present: Rebirth



48. Do you still let me cry?

Rating: giallo
Pairing: Past Niam(non che vi siano proprio delle coppie in questo capitolo)
Three words:
magic, goodbye, contact
Avvertenze: non sono sicura il rating sia esatto, sono indecisa fra il giallo e l'arancione (poi capirete perché); la maggior parte dei pairing sono semplicemente accennati, perciò ho messo solamente quelli che risaltano meglio
Grazie per aver aperto questa pagina e buona lettura :)
Ps. Vi aspetto al termine del capitolo owo E mi scuso per l'enorme banner, pensavo fosse più piccolo :c *si mette in ginocchio e chiede venia*



  Image and video hosting by TinyPic

Past Liam's POV

It's inverse logic
Each "I love you" grows the distance between us
"I can live on my own", but it was a lie
Talk to me, call me, let me hear your voice
 
 Il sole era oramai completamente calato quando riuscii finalmente a rialzar la schiena, in seguito all'aver terminato quel compito abbastanza faticoso nel quale ero solito, sebbene solamente in quel breve periodo, cimentarmi per esser d'aiuto nelle cucine, luogo nel quale mi trovavo e dal quale il tramonto era impossibile scorgere, per mia somma sfortuna: amavo ammirare quello spettacolo, il quale riusciva a levar il fiato di chiunque, a lasciarlo sorpreso per la bellezza d'una sfera rosso fuoco che s'abissa nel mare di montagne all'orizzonte, le quali abbracciavano la stella per conciliarle un buon riposo al termine dello stancante, probabilmente più del mio, lavoro svolto durante la giornata, mentre essa cedeva il suo posto alla luna, decisa a non esser da meno di quel suo stupendo predecessore che tanti uomini spingeva ad andare avanti, sia davanti ad una buona giornata, sia davanti ad una decisamente il contrario ... Ma quello non era decisamente il momento adatto a certi pensieri! Dovevo assolutamente controllare se il lavoro da me svolto fosse completato, perciò squadrai parte a parte il tavolo sul quale avevo lavorato, tralasciando ciò non di mia competenza, come la pasta per le crepes alla mia sinistra, sbatacchiata qua e là dalla cuoca della Villa, imbronciata, concentrata e dallo sguardo per un soffio non coperto da uno dei ribelli ciuffi rossi appartenenti alla sua chioma stinta dall'età, i quali erano intrappolati in una retina per capelli sempre presenti su d'essi, senza mai lasciarli liberi; delle carote da tagliare, passatemi precedentemente sempre dalla stessa robusta donna, non era rimasto nulla sul piano da lavoro, se non le loro bucce, d'un arancione sbiadito, indegno colore rispetto a quello ch'era appena tramontato, ed una ciotola nella quale erano ammucchiate le parti commestibili, tagliate in cerchietti e pronte per esser lavate ed esser poi aggiunte alla portata che sol loro attendeva per esser pronta, seppur la cena fosse ancora leggermente distante. E dir che nelle cucine v'era già un gran fermento, come ogni giorno, d'altronde: camerieri dagli abiti scuri e domestiche dai limpidi grembiuli girovagavano per la stanza trasportando vassoi, portate non ancora ultimate, bevande e stoviglie, cercando di non scontrarsi con altri o versare qualche liquido la quale macchia sarebbe stata fatale; le cuoche, soprattutto, parevan quasi impazzire con l'avvicinamento dei pasti, essendo un lavoro molto più complicato di quel che pare, ed i loro scontrosi caratteri di certo non  aiutavano il resto della servitù a sopportarle, ma non potevamo compier molto per quello, erano comunque due delle personalità più importanti là sotto, escludendo, ovviamente, i nostri proprietari, e per questo dovevano esser rispettate in qualunque caso, persino s'erano due belve facilmente infuriabili la quale ira decisamente non giovava alla situazione di caos presente; l'unico apparentemente calmo e tranquillo, il solo in grado di reggere tutta la tensione che v'era nell'aria -seppur fosse una maschera per calmare gli altri, evento a me noto, ma probabilmente sconosciuto a molti altri-, era il Capo Cameriere, il quale, in piedi accanto alla soglia della porta, con sguardo attento scrutava ogni minima azione compiuta da qualsiasi persona, coordinando la gestione della cena ed aiutando chiunque si trovasse in difficoltà. Lo ammiravo: era una di quelle persone dall'aspetto austero, ma dal carattere simpatico, ed il trascorrere del tempo in loro compagnia è un desiderio nato dal profondo del cuore, però ... ciò non era l'unica motivazione. Il motivo principale della mia ammirazione per la sua persona era la sua forza: anche in seguito ad una perdita così importante per lui ... era riuscito a rialzarsi in meno d'un giorno, e non perché avesse perso ogni speranza, bensì proprio perché continuava a lottare per trovar una soluzione, perché continuava a credere in qualcosa impossibile ai più, ed anche la sua fede, la sua fiducia in lui ... era ammirabile. Cos'era accaduto alla sua persona? Beh ... Aveva perso il suo amato: e no, non era morto, bensì era letteralmente scomparso, nel nulla. Il giorno precedente dormiva tranquillo nel suo letto e quello seguente ... Puff, scomparso, senza alcuna traccia in grado di condurci a lui! In lungo e in largo l'avevamo cercato, ma nulla, e non v'era neppur alcun segno d'una sua semplice fuga: infatti, i suoi affetti personali erano ancora conservati nella Villa, ancora presenti da quando la sua persona divideva una camera nei sotterranei con il suo fidanzato; la loro relazione non era realmente ufficializzata, almeno non ai nostri sovrani, per motivi alla mia persona sconosciuti, ma tutti n'erano a conoscenza, molte volte erano stati scorti assieme, intenti o a parlare, osservandosi con sguardi in grado di raccontar tutto il loro amore, o a scambiarsi effusioni ... Non ch'io li avessi mai scovati durante quest'ultimo evento, però il primo sì, e potevo affermare con certezza -pena la mia assoluta mancanza di conoscenze sull'essenza dell'amore- loro fossero innamorati: e quell'amore quasi contrastato e comunque stupendo ... riportava alla mia mente il rapporto ch'avevo con Niall. Più e più volte m'ero ritrovato a domandarmi se, quello stesso sguardo scorto sul volto del Capo Cameriere, si rispecchiasse nel mio mentre osservavo il mio amato, se mai lui se ne fosse accorto, se fosse possibile scoprirlo in qualche modo ... Ma, sfortunatamente, mai m'ero domandato se potessi rivederlo sul volto di Niall, e questo per un motivo ben preciso: potevo comodamente osservarlo quando volevo, perdermi nei pozzi blu e setacciar ogni centimetro di quel mare tanto profondo quanto stupendo ... senza mai scorger neanche una briciola di quello sguardo. N'ero sicuro: Niall non ricambiava l'amore per cui tanto soffrivo, o, almeno, non  lo ricambiava con la mia stessa intensità: e tutti quei dubbi, tutte quelle domande, tutti quei momenti trascorsi prima che me n'accorgessi, s'affollavano nella mia mente, scalciando l'una contro l'altra, cercando di comprendere, senza veramente giungere ad una definitiva decisione. Ogni giornata trascorreva senza ch'io prendessi una posizione, senza ch'io m'alzassi col desiderio di metter un punto a quell'insensata agonia parlando con la sua persona e finalmente gestendo ciò che per settimane m'aveva spinto a pianger nei momenti più improbabili, a detestare la nuova amicizia tra l'amore della mia vita ed il principe del Wales, a crogiolarmi nel dolore appena possibile -come in quel momento- e persino a farmi consolare da Justin, evento mai accaduto in precedenza, e non perché non fossimo amici, anzi, bensì poiché non ero tipo da piangersi addosso. E con le lacrime, con quella graffiante convinzione nella mia mente, la quale mi lacerava da parte a parte, riuscivo solamente a trascinare il mio cuore, il quale, pian piano, s'infrangeva sempre più, una nuova crepa ogni giorno, una nuova somiglianza alla mia precedente vita ogni giorno: chissà se Danielle, la nostra, avrebbe riso per la mia situazione. Com'ero stato stupido ... Eppure continuavo a rialzarmi, raccogliere le schegge del mio cuore e ad andare avanti, mano nella mano con lo stesso individuo che quasi pareva divertirsi nel farmi rovinare a terra, infrangendo un altro po' quel cuore incerottato e sanguinante, devoto solamente alla sua persona: ed ecco ancora traditrici lacrime scivolar giù, regalare al mio volto perle bagnate da abbinare a quel mare nel quale stavo lentamente affogando ...
«Tutto a posto, Payne?» una voce mi scosse dai miei pensieri, permettendomi di voltare rapidamente il volto per comprendere da chi provenisse, anche se la sua voce era ben impressa nella mia memoria: cavolo!
«S-sissignore» balbettai rapidamente, frenando l'istinto di portar la mano sulla fronte stile saluto militare: detestavo aver incontri ravvicinati con il Capo Cameriere durante il lavoro, non solo era quasi insopportabile, ma anche poiché permetteva al senso di colpa d'appropiarsi di me, quasi avessi compiuto qualcosa di sbagliato; in quel caso, era in parte vero, lasciarsi prendere dai sentimentalismi sul lavoro ...
«Ne è sicuro? Vi son ancora residui di lacrime sulle sue guance ...» notò la sua persona, e contemporaneamente maledissi la sua ottima vista e la mia dannata debolezza. «Cosa v'è che la turba?».
«N-nulla, signore, sono ... sono solo stanco» mentii, costringendo le labbra in un sorriso e rivestendo i panni del perfetto cameriere ch'ero: com'era doloroso dir bugie, mi domandai come fosse stato così semplice per Niall ...
Anche s'abbassai lo sguardo in seguito, cominciando a metter le arancioni bucce, oramai inutili, in un cestino destinato alla spazzatura, riuscivo a sentire i suoi occhi perforarmi le spalle, bruciare gli abiti e giungere al mio cuore, svestendolo, comprendendo la mia situazione: non che fosse un mago, eppure era bravo a comprendere i sentimenti delle persone, ed era uno dei motivi per i quali era molto apprezzato nel suo lavoro, sia dal resto della servitù che dai sovrani stessi. E per quello mai compresi la sua mancanza d'intenzione nel rivelar loro la relazione con il cameriere, dal nome a me completamente sconosciuto, ai nostri padroni: l'avrebbero supportato, fossero stati problemi familiari ad impedire il loro rapporto, avrebbero costretto i genitori ad apprezzarli, oppure se ve ne fossero stati qua da noi ... Scacciai quei pensieri come con le bucce tra le mie mani, gettandole nel cesto posto ai miei piedi, sempre coi suoi occhi fermi sulle mie spalle, quasi fosse indeciso sul da farsi, se spronarmi a parlare o lasciarmi svolgere il mio lavoro; probabilmente la prima idea ebbe più effetto della seconda, per questo venni bruscamente afferrato per il braccio dalla sua mano sinistra e trascinato, in seguito all'aver attraversato l'intera cucina in quel bizzarro modo, in corridoio, venendo, quindi, portato contro il muro nel più gentile dei modi nel quale quell'azione potesse esser compiuta, il quale, in fondo, non era poi così gentile.
«Parla» disse, e quello non fu un ordine, bensì semplicemente una frase, magari una debole richiesta affiancata da un 'per favore' celato: sapevo la sua unica intenzione fosse quella d'aiutarmi, per questo m'aveva trascinato lì, fuori dalla portata di sguardi indiscreti e, soprattutto, fuori dai suoi panni di Capo Cameriere, cosicché potevamo comportarci da semplici amici quali, in realtà, eravamo; quel ragionamento portò la mia persona a rilassarsi, tanto più che la sua mano non stringeva più il mio avambraccio ed io potetti benissimo tornar a respirare normalmente, non più preoccupato per il mio destino.
«E' ... E' Niall» sospirai, abbassando il capo e provando a nascondere almeno il mio volto nel mentre vomitavo le parole, lente e dolorose come una goccia di sangue su di un piano orizzontale, le quali per tanto tempo avevan assillato il mio cervello, graffiandolo in ogni punto possibile, corrodendo la mia visione del nostro rapporto e facendomi quasi perdere ogni speranza ... «Oramai ... oramai trascorre molto più tempo con Zayn ... che col sottoscritto. Lo ammetto, sono ... geloso della loro amicizia, e questo perché sento esservi qualcosa dietro, qualcosa di non rivelato, qualcosa che sono in grado di notar solo nei suoi occhi -alzai lo sguardo, calde lacrime già riganti le mie guance- Lui non guarda verso la mia persona come se fossi qualcosa di importante per lui, nel senso d'amore vero, l'amore che due amanti possono provare, ma v'è solo affetto nel suo sguardo, e lo noto mentre parliamo, mentre ci baciamo, mentre lo tocco, anche i suoi gesti sono trattenuti, quasi fosse sempre troppo, quasi i suoi desideri non fossero quelli-».
«Forse ha semplicemente paura di rovinare il vostro rapporto con la fretta ...» suggerì il biondo, sistemandosi con una mano i capelli, i suoi indefiniti occhi vaganti per il luogo, quasi celasse qualcosa nelle sue parole: rovinare il rapporto con la fretta?
Ma se non eravamo neppur mai andati a letto assieme! Non ne avevamo mai fatto parola, vero, ma se all'inizio credevo lui non si sentisse pronto, notando lo sguardo che conservava per Zayn comprendevo molto di più ...
«Non v'è alcuna fretta nel nostro rapporto, davvero» abbassai nuovamente il capo, alzando leggermente la mano sinistra ed osservandola quasi fosse l'oggetto più interessante di sempre: ero a conoscenza del suo sguardo nuovamente diretto nel mio, ma non desideravo i miei occhi incontrassero nuovamente i suoi, mi sentivo doppiamente debole rispetto all'inizio della conversazione ... «Non v'è stato nulla di più spinto d'un bacio o di varie carezze. Il nostro problema non sembra uno di fretta, piuttosto è di lentezza ...».
«E' la sua prima volta, dopotutto, Liam, dovresti esserne a conoscenza» alzò le spalle il ragazzo, quasi con aria rassegnata, cercando di mostrarmi il punto di vista del mio ragazzo, per me impossibile da scorgere da quel che vidi ...
«Questo lo so!» sbottai, alzando lo sguardo ed incrociandolo al suo, infastidito dalla sua presunzione -secondo la mia visione- sul rapporto di cui lui non aveva sicuramente mai fatto parte, ma mi calmai appena notai il suo sguardo corrugato, sospirando e risistemandomi contro il muro. «Mi dispiace, è solo ... Siamo fidanzati da troppo per esser un problema di prima volta, non trovi?».
«Sinceramente? Non ne ho idea» cominciò, portandosi al fianco della mia persona ed abbandonandosi contro il medesimo muro sul quale la mia schiena poggiava, quasi fosse sfinito a sua volta, e non l'avrei biasimato se fosse stato così: il suo lavoro non era certo uno dei più semplici e divertenti, per non parlar poi di tutta la storia riguardante il maggiordomo scomparso ... «Non comprendo il vostro rapporto e, davvero, mi dispiace, ma non ho alcun suggerimento da darti, forse proprio perché non vedo il problema di cui tu tanto parli: siete fidanzati, la vostra salute fisica e mentale è ottima ed entrambi potete incontrarvi quando volete. Se lui desidera trascorrere del tempo con uno suo amico, lascialo fare, semplice: non sarà decisamente il futuro marito di Danielle a portartelo via, non trovi? Forse è semplicemente tutto nella tua testa, Liam, dovresti ... rilassarti. In fondo, è stato lui a dichiararsi per primo, o sbaglio?».
Quelle parole mi aprirono gli occhi: era vero, era stato lui, quel non troppo lontano quanto perfetto giorno di settembre, a farsi avanti, a proporre il fidanzamento fra le nostre due persone ... ed era sicuramente perché teneva veramente a me, perché era innamorato di me, nevvero? Per qual'altro motivo, sennò? In più, pareva esser scombussolato durante il periodo nel quale si propose, quasi vi fosse davvero un pezzo mancante nella sua vita, ed il nostro rapporto non era poi così male ...
«Probabilmente hai ragione» sospirai, per poi sorridere: in fondo, se avesse voluto lasciarmi, l'avrebbe già fatto, no?
«Lo so» ridacchiò il biondo, mentre prendevo posto al suo fianco, completamente svuotato da tristezza e desiderio di tornare nella stanza alle mie spalle, dalla quale provenivano suoni di stoviglie, ordini impartiti dalle cuoche e chiacchiericci ovattati seppelliti da questi: in fondo, non ero poi così di vitale importanza, una pausa non avrebbe portato a nulla di male, a mio parere.
«Grazie mille,» gli sorrisi, voltandomi e scontrando i miei occhi miele nei suoi d'un colore incomprensibile: m'ero sempre domandato quale sfumatura tingesse le sue iridi, se fosse un grigio perla o un verde smeraldo, ma essa pareva cambiare ad ogni variazione di luce, quindi avevo da molto rinunciato a trovar veramente una risposta, rinominandola 'la sfumatura indefinita' ... «Michael».
«Di nulla» sorrise a sua volta, mettendo in mostra la sua sfilza di denti insolitamente ben curati, evento raro tra la servitù; ma, dopotutto, lui era il nostro 'rappresentante', doveva sempre apparir di bell'aspetto. «Toh, quando si parla del diavolo ...».
Comprendendo le sue parole, mi voltai rapidamente, in tempo per notare gli ultimi squarci della conversazione tra un biondo dai dolci tratti del volto e gli azzurri occhi luminosi, perfetti persino da una distanza ampia quanto quella che v'era tra le nostre persone, ed un mulatto moro dagli occhi liquirizia, il quale sguardo era costellato da felicità, decisamente insolita nei suoi occhi, almeno per la mia persona: e quella gioia, proveniente da entrambi, lacerò un'altra parte del mio cuore, più piccola del solito, vero, ma comunque necessaria per sopravvivere; desiderai quel moro non fosse mai arrivato a palazzo quasi con più volontà delle precedenti volte ...
«Liam!» l'occhio del biondo, il perfetto Niall Styles, si posò sulla mia persona, illuminandomi come un faro rischiara la via alle lontane barche, completamente attratte da esso per una ragione di salvezza: lui era la luce che m'avrebbe condotto alla baia o quella che m'avrebbe diretto a degli scogli, deciso a far inabissare la mia povera imbarcazione costruita solamente per poter raggiungerlo? «Abbiamo delle notizie!».
«Che genere di notizie?» m'alzai, sorridendo dolcemente al mio fidanzato e squadrando infastidito il suo 'amichetto': quanto detestavo la sua bellezza, non mi pareva giusto lui possedesse un aspetto così accattivante quando il suo carattere era così crudele ... «Zayn Malik».
«Payne» mi salutò a sua volta con un cenno del capo, socchiudendo gli occhi ed osservandomi a sua volta: talvolta mi domandavo se avesse problemi nei miei confronti, se fosse lui quello cotto di Niall e non viceversa ...
«Beh, dipende da come le si gestiscono» soppesò le informazioni in suo possesso il biondo, rivolgendo poi uno sguardo alle mie spalle e sorridendo, probabilmente rendendosi solo in quel momento conto della presenza del ragazzo dai misteriosi occhi, il quale, nel contempo, s'era alzato ed avvicinato alle mie spalle, forse desideroso di conoscer le tanto interessanti parole risiedenti nella mente del principe d'Inghilterra più giovane. «Clifford!».
«Buona sera, signorino» s'inchinò leggermente Michael, portando un braccio all'altezza del petto ed abbassandosi, per esser quindi interrotto da Niall, il quale prese il suo polso e, in seguito all'aver afferrato anche il mio, scosse il capo.
«Lasciate perdere, dobbiamo sbrigarci e dirigerci verso l'ingresso, lì vi aspetta la notizia» disse rapidamente, cominciando a trascinarci verso la meta, nel mentre il mio compagno d'avventura ed io ci guardavamo confusi: una notizia ... che attende?

 
New caracter's POV

Break the tragedy
String of fate leads me to nowhere
I'll step forward
Though I can see nothing
 
 Il sole era oramai in procinto di calare quando, all'orizzonte della mia visuale, s'affacciarono le possenti mura, nonché l'invalicabile cancello in ferro, con tanto di recinzione del medesimo materiale, della villa più famosa della contea (NdA: non degli Hobbit), Villa Styles, ovvero la medesima nella quale avrei dovuto trascorrere il resto dei miei giorni, salvo licenziamento: questo tanto per cominciare positivamente il nuovo lavoro, il quale gentilmente m'era stato offerto dalla Regina, sua Altezza in persona, Anne Styles, in seguito alla perdita di uno dei loro maggiordomi, notizia alquanto ghiotta per i giornali locali e non, ... ma pessima per la mia persona. Avevo cercato in tutti i modi, quel giorno, di non pensarvi, però, in quel momento, mi fu complicato rimuginar su altro: infatti, il racconto d'un certo maggiordomo reale dai tratti asiatici ed i capelli scuri scomparso nel nulla aveva lasciato il suo segno, e non solo nella storia della famiglia, o in quella dei pettegoli d'Inghilterra; se n'era parlato per diverso tempo, sebbene non ne fosse trascorso molto dall'evento, ma né la famiglia reale, né la loro servitù pareva esser in vena di dar spiegazioni. Molti descrivevano questa reazione come il non voler rendere pubblico uno scandalo tanto grave, visto che, in fondo, nessuno di loro aveva ammesso l'accaduto, e nessun genitore s'era neppur fatto avanti obbiettando la scomparsa del figlio durante le sue mansioni nella medesima villa, la quale ora appariva in tutta la sua maestosità e magnificenza alle mie iridi azzurre, ma v'eran altri che spettegolavano su di una possibile relazione tra il ragazzo scomparso ed il Capo-Cameriere ch'ero in procinto di conoscere, e che discutere della questione portava sempre molto dolore intorno alla sua persona: quindi era questione di rispetto verso la perdita d'una persona cara o semplicemente timore della pubblicità negativa che ne sarebbe potuta scaturire? V'era anche da dire che, proprio per le miriadi di storie inventate dalla gente priva di hobby, sia sul suo conto che su quello di molte altre presenze della Villa, il maggiordomo pareva essersi ripassato mezza Londra,quindi la sua relazione con l'uomo poteva esser falsa, seppur fosse la più accreditata: però, quale collegamento poteva esservi tra la sua persona e la mia, la quale camminata si faceva sempre più lenta e traballante? Semplice, ero il suo sostituto: ero stato contattato, come detto in precedenza, dalla Regina, la quale aveva letto le mie credenziali su d'un giornale al quale le avevo fornite in un periodo di disoccupazione totale; mi parve impossibile fosse reale, quando mi giunse la lettera di Anne -"Una lettera da parte della regina?! Al sottoscritto?! Un semplice suddito per di più disoccupato e neppure maggiorenne?!"- nella quale m'offriva quel nuovo lavoro che per molti, prima della storia da brividi, sarebbe stato un sogno impossibile da realizzare. Non avevo mai desiderato, in realtà, partecipare alla vita di corte, non m'interessavo più di tanto a chi ci governava, dopotutto ero ancora minorenne e quelle questioni ancor non mi toccavano; in più, mio padre non era molto d'accordo con il governo gestito dai regnanti di quell'epoca, quelli dai quali mi stavo dirigendo, perciò mi parve più insolito che stupendo l'arrivo di quella domanda; l'accettai in qualunque caso, ed anche sotto proposta dei miei genitori, giacché quell'incarico, ovvero valletto e maggiordomo reale, m'avrebbe fruttato fior di quattrini, utili in casa e per il futuro, anche se abbastanza lontano, il quale m'avrebbe atteso: perché no, il sottoscritto non avrebbe trascorso la sua intera vita a servir portate e vestir uomini, neppur nei sogni d'altri! Ero certo il mio destino si trovasse nel viaggio: desideravo esplorar luoghi, incontrar gente, conoscer tradizioni e, soprattutto, imbattermi nell'unica persona in grado di rendermi l'individuo più felice dell'intero pianeta, l'unica persona ch'avrei veramente amato ... Ed era proprio per ciò che accettai, finché non venni poi a conoscenza, grazie ad alcuni miei amici, della storiella del cameriere scomparso: e lì precipitai nel panico. Trascorsi un'intera settimana a domandarmi cosa ne sarebbe stato della mia persona, giacché, in primo luogo, non avrei mai potuto rifiutare un incarico del genere, e, in secondo, comunque, la risposta affermativa era già stata spedita e non v'era modo di recuperarla; tutto ciò che potetti compier fu lasciare che la tristezza prendesse il sopravvento ... e preparare le valigie: ed era questa la ragione per la quale ero così in ritardo quel giorno da arrivare persino al tramonto. La prima settimana l'avrei trascorsa in prova, quindi nessuna paga, e già quello era un primo motivo per non affrettarsi; però, in secondo caso, solo l'idea di trascorrere la notte in un luogo nel quale una persona era scomparsa misteriosamente da diversi giorni, beh, non mi andava molto a genio: ero abbastanza pauroso, lo ammetto, eppur persino i miei genitori s'eran posti il dilemma 'e se non tornasse?'. Giunto sulla soglia del cancello, non mi restava altro che valicarlo ed avrei potuto ammettere d'aver preso il mio posto come cameriere della Villa, quando rimasi sorpreso nel notare una piccola calca proprio al centro del vialetto conducente alla porta d'ingresso: ch'avessero ritrovato il corpo del ragazzo e stessero cercando di comprendere se davvero fosse lui giacché il cadavere era mutilato? Scossi il capo per cancellare dalla mia mente quell'idiozia, distruggendo definitivamente l'acconciatura tanto preparata amorevolmente dalle mani di mia madre 'per il mio primo giorno di lavoro -ed ultimo, aggiungerei-', per poi alzare nuovamente lo sguardo, cercando d'aguzzare la vista e comprendere cosa stesse accadendo; nel contempo, per sporgermi, misi un piede in avanti e ciò che mi sorprese di più fu quanto poco badai a quel gesto, mentre prendevo ad incamminarmi verso il luogo nel quale erano riunite una decina di persone, intente a chiacchierare a tono abbastanza basso, se non per qualche parola più forte, la quale spiccava fra il chiacchiericcio silenzioso che tanto m'incuriosiva; ovviamente, la camminata passò in secondo piano appena m'accorsi la particolarità alquanto bizzarra presente fra le persone lì attorno, e no, questo non aiutò decisamente la mia ambientazione nel primo giorno di lavoro: ognuno di loro, ad eccezione di pochi, aveva un sosia, persino i principi, le principesse ed alcuni dei loro domestici ... Cosa diamine stava avvenendo? Appena fui abbastanza vicino, provai a mimetizzarmi tra la folla, udendo i loro discorsi involontariamente: non era di certo un buon momento per cominciare un nuovo lavoro, decisamente non lo era.
«Quindi neanche tu hai idea di come ti sei ritrovato qui?» si demoralizzò un castano praticamente rasato, abbassando le spalle e sospirando leggermente, uno sguardo preoccupato in volto ed un altro simile rivolto alla sua persona, partito da una riccia castana -oh, una delle principesse, forse ... Daniela?- dal pomposo abito azzurro e la mano leggermente tesa verso il ragazzo al suo fianco, quasi insicura se rassicurarlo o meno.
«Esatto» borbottò un robusto uomo dagli insoliti abiti, alzando le spalle e poggiando una mano sulla spalla del ragazzo castano: come poteva non sapere com'era giunto in quel luogo?
«Beh, per lo meno sappiamo che è stata la stessa cosa a portarlo qui, no? Dato che è apparso nel medesimo modo ...» suggerì una bionda fanciulla dagli occhi diamante, osservando le persone attorno a lei ed incitandoli a guardare il lato positivo della situazione, probabilmente: non che il suo piano funzionasse molto bene, dopotutto ...
«La sua comparsa è stata veramente insolita» commentò ... una castana dagli occhi del medesimo colore -era forse lei l'altra principessa?- , osservando il robusto uomo, strizzando gli occhi, quasi cercando di ricordare un avvenimento abbastanza lontano; le braccia incrociate erano leggermente spinte contro il corpetto dell'indaco abito da lei indossato, sempre più sgualcito man mano che giungeva ai piedi, alzandolo di qualche centimetro, dettaglio sul quale stranamente mi soffermai, nel mentre proseguiva nel suo discorso. «L'ho scorta coi miei stessi occhi, eppure non riesco a credervi: è veramente apparso dal nulla ...».
Eh? Spalancai lo sguardo e cercai di comprendere s'altri, come la mia persona, fossero sconcertati dalla notizia o, per lo meno, fossero intenti a ridere, credendo le sue frasi fossero una battuta, ma niente: erano tutti estremamente seri e, quasi inquietanti, squadravano l'uomo, il quale, leggermente imbarazzato, cercava di dar una mano alla bionda, gesticolando ad ogni parola prodotta dalle sue carnose labbra.
«Su, ragazzi, almeno vi ho trovati, e con me starete al sicuro, come sempre» sorrise a cinque ragazzi, uno riccio molto simile al famoso principe Harry -se non identico-, un castano dallo sguardo azzurro e preoccupato, un moro dagli occhi arrossati, un biondo dallo sguardo basso ed il precedente rasato, l'unico che ricambiò il sorriso, ma più per gentilezza che per sentimento: non credevan in lui?
Oppure la gravità della situazione tratteneva le loro persone persino dal sorridere ad una persona amica? Da quel ch'avevo compreso, quell'uomo era un loro conoscente che non si sarebbe dovuto trovare lì, ma ch'era magicamente apparso, probabilmente come anche altri presenti in quel gruppetto, ed ora cercavano di capire cosa fosse accaduto senza alcuna vera soluzione a portata di mano: seriamente, dov'ero capitato?! Nel mentre architettavo un piano di fuga, contento nessuno m'avesse scorto, notai l'arrivo di altre quattro persone, le quali si unirono alla cerchia sotto lo sguardo vuoto dei presenti, quasi fossero veramente tutti assorti nei loro pensieri ed avessero alzato il volto solamente per il rumore compiuto dal loro arrivo, senza badarvi più di tanto; una fra queste, un moro dalla pelle mulatta, s'avvicinò ... al suo gemello, scorto in precedenza: scorgerli l'uno accanto all'altro aumentò la loro somiglianza, che fossero gemelli, che fossero tutti gemelli?
O forse stavo sognando? Un insolito sogno ... o una messinscena per il mio arrivo, cominciavo già ad organizzare il discorso di ringraziamento per la paura donatami con tutta quella storia nella quale io decisamente non rientrav-
«E tu saresti?».
Maledizione. Alzai lo sgranato sguardo sui presenti, pregando con tutto me stesso non si stessero rivolgendo alla mia persona, ed i miei azzurri occhi s'incrociarono ad un paio d'occhi indefiniti, forse grigi, assottigliati e squadranti la mia persona, ... assieme a quelli di un'altra decina di individui, i quali parevan studiarmi da capo a piedi, quasi potessi essere veramente un nemico: un momento, lui non aveva idea di chi io fossi, quindi ... non era uno scherzo per il nuovo arrivato?
«E-ehm» sorrisi imbarazzato e, probabilmente, tremante dalla paura: cos'avevo fatto di male? «Salve, s-sono Hemmings Luke, sono qui per il posto da cameriere e valletto, la regi-».
«Oh, sei tu» commentò amaramente, quasi le mie parole fossero difficili da digerire, e mi domandai nuovamente se la storia d'amore tra lui e lo scomparso fosse vera, visto il velo di tristezza attraversante il suo sguardo. «Come mai questo ritardo?».
«M-mi dispiace» mi scusai rapidamente, abbassando il volto e cercando una buona scusa: avevo trascorso l'intero viaggio a pensarvi e ripensarvi su, cercandone una plausibile, eppure, in quel momento, la mia mente era completamente svuotata, gli eventi appena uditi m'avevan lasciato di stucco, liberandomi da qualsiasi altro pensiero veramente utile; ebbi un'illuminazione e rialzai il capo, sperando non fosse trascorso troppo tempo dalla domanda. «Mia madre non si è sentita bene questo mattino, così sono rimasto con la sua persona un paio d'ore per prendermene cura, fino al ritorno di mio padre dal suo lavoro».
In fondo non era poi così falso: mia madre aveva trascorso la mattinata a preoccuparsi col sottoscritto per il mio futuro,incerto e pieno di pericoli ... ed ora ch'ero giunto nel luogo al quale non volevo per nulla arrivare, tutti i piagnucolii di quella mattina mi parevan nulla in confronto a ciò ch'avevo scorto, e che ancora scorgevo, d'altronde; il ragazzo mi squadrò con il suo sguardo indefinito, per poi sospirare ed annuire.
«Comprendo» disse solamente, per poi alzare il capo ed avvicinarsi, prendendomi per un braccio ed avviandosi verso la direzione dalla quale era giunto: era abbastanza forte, perciò non replicai alla sua presa, anche s'ero desideroso di rimanere e comprendere gli avvenimenti. «Vieni col sottoscritto, cosicché tu possa conoscere la Villa».
«Michael, dovresti rimanere ...» il ragazzo castano, arrivato insieme a colui ch'era intento a trascinarmi, lo chiamò, permettendogli di voltarsi ad osservarlo confuso: "Andiaaamo, rimani, per favoreee, così posso ascoltare!" lo pregai mentalmente, osservando i suoi folti capelli biondi, mossi leggermente dal vento. «In fondo, conosci la storia, no? Ed anche lui ne è oramai a conoscenza».
«Questo non significa debba venir a conoscenza d'altro» ribatté lui, stringendo la presa del mio braccio ed indietreggiando leggermente, quasi fosse indeciso se rimanere o portarmi via, nascondermi la verità su quell'evento ch'aveva inaugurato il mio arrivo in quel luogo.
«E se ne parlasse con gli altri domestici? Persino loro hanno compreso, sta accadendo qualcosa di strano e, in fondo, se lui è giunto proprio ora vi sarà un motivo» blaterò la principessa Daniela -o era Danielle?-, gesticolando ed annuendo senza un motivo apparente: la mia motivazione, quella riguardante il ritardo, l'avevo già rivelata, perciò ... forse ne intendeva una da parte del destino?
«Signorina, la motivazione l'ha già data» corrugò le scure sopracciglia Michael, voltandosi, questa volta, nella direzione della ragazza dall'abito azzurro, intenta a scuotere il capo.
«Non quella motivazione, intendevo quella della forza intenta ad architettare chissà quale piano nel quale noi siamo semplici pedine!» spiegò la ragazza, probabilmente rivelando qualcosa di nuovo anche per gli altri presenti, e non solo per il sottoscritto, giacché anch'essi diressero il loro sguardo, ampiamente spalancato, nella sua direzione, osservandola increduli e sconvolti: cosa intendeva? «Come mai m'osservate con espressioni stupite? Non v'eravate forse accorti d'esser pedine in un gioco diretto da chissà chi?».
«Err, no?» alzò un sopracciglio una castana molto simile alla ragazza dall'abito indaco -l'altra principessa il cui nome mi sfuggiva-, squadrandola ironica e portando una mano sul fianco. «Non ho neppur idea di come io sia giunta qui, come posso rendermi conto- Ooh ...».
«Già» annuì la ragazza castana, ricci sobbalzanti sul capo e sulle scapole: nel frattempo, la maggior parte delle persone presenti si guardavano a vicenda, finalmente in grado di comprendere ciò che l'altra blaterava precedentemente, il tutto sotto il suo sguardo fiero, con una nota di preoccupazione. «Siete giunti qui senza alcun motivo apparente, mentre mai, nei secoli, un visitatore futuristico della villa è comparso qua in quest'epoca, volente o nolente che fosse -"Cosa?!"-; questo significa che, molto probabilmente, v'è qualcuno, o qualcosa, ch'è stato in grado di portarvi qui, proprio voi e nessun altro ...».
«Ma Paul?» commentò spaventata la sua gemella, una mano alzata ad indicare l'uomo, incolpandolo, in nascosto, d'esser la persona tanto crudele da averli trascinati in quel luogo senza neppur fornir loro una valida spiegazione; l'uomo trasalì ad udire il suo nome, quasi avesse compreso l'indiretto della ragazza e fosse preoccupato gli altri vi credessero ... o quasi fosse vero ciò ch'era intenta a dire ...
«Vi sono due possibilità» analizzò la riccia, osservando a sua volta l'uomo, intento a guardar imbarazzato gli sguardi rivolti alla sua persona, molti dei quali in parte accusatori. «Prima, lui è colui che vi ha portati qua e tutto ciò è una messinscena creata da lui -"Oh, forse avevo ragione ..."-. Seconda, lui è stato coinvolto in questo ... 'gioco' perché unico in grado di mettersi in contatto con voi».
Il silenzio calò nel giardino, le persone presenti, perse nei loro pensieri, non parvero molto in vena di discutere, per lo meno al momento, mentre l'uomo ancor cercava le parole in grado di scagionarlo, ma non servirono a nulla, dopotutto; nel mentre anch'io mi domandavo quale fosse la giusta soluzione, ragionando con le poche informazioni ch'avevo, e la presa sul mio braccio s'allentava lentamente, gesto probabilmente causato dall'indecisione del proprietario, un lento battito di mani s'innalzò tutt'attorno al gruppo, spezzando il meditativo silenzio e permettendo a tutti di rimaner terrorizzati per quel suono. Deglutii e m'osservai attorno, cercando la fonte di quel raggelante rumore affogato nell'assenza di voci, passando lo sguardo su ognuno dei presenti, seppur nessuno di loro parve persino esser in grado d'unire le mani, figuriamoci batterle! Il suono s'indebolì, per poi lasciar campo ad una soave quanto raggelante voce, la cui provenienza era ora perfettamente quanto tremendamente visibile, e questo per il sottoscritto, che neppur aveva a che vedere con quella vicenda:
«Eccellente, Danielle, davvero eccellente. Sapevo mi saresti tornata utile ...».
 
Past Danielle's POV

I feel my hair being untangled
Sweet sweet nectar drips down again
I cried, spat out, got lost
... And killed the night
(反比例ロジック-Inverse logic - Hatsune Miku)
 
 Solo parole, semplici parole, ed il mondo sprofonda sotto i miei piedi: "Sapevo mi saresti tornata utile ...". In fondo, non eran proprio le parole a rendermi ciò ch'ero? Parole, frasi, lettere, sillabe, suoni, parole: la mia vita si componeva di quello, di qualunque fonema in grado di descriver qualcosa, qualcuno, in grado di identificare e comprendere. Ero forse una macchina? Mani alla testa, polpacci contro l'umida erba, unghie trascinanti i ricci capelli, rimbombante cuore in gola e buco nero nello stomaco: può una macchina provar paura?
 
 Solo una serata, una semplice serata, dalla luna splendente nel cielo e le stelle, sue fidate compagne, punteggianti la volta celeste, le quali rendevano l'atmosfera ancor più magica, nel mentre una giovane ragazza s'apprestava a raggiungere la sua dimora; fruscio dell'abito contro il freddo ciottolato, la ragazza rabbrividì per la temperatura, stringendosi ancor più nel suo lilla scialle: per quale motivo era uscita così sul tardi, non avrebbe potuto attender il mattino seguente? No, ovviamente: doveva per forza osservare la nuova mostra di dipinti aperta al pubblico il medesimo giorno, d'altronde, del ballo d'estate, uno tra i più importanti balli di sempre, organizzato, ovviamente, dalla famiglia reale, della quale lei faceva parte. Quell'anno, in fondo, non vi sarebbe stato nulla d'eccezionale, tanto più che l'anno precedente era stato il suo turno d'aprir le danze, la prima damigella reale, nonché figlia, a compier tal gesto, rendendo l'evento meno interessante di quanto lo era stato precedentemente; perciò, s'era volentieri lasciata trasportare dall'idea di dirigersi alla mostra, piuttosto che alla festa, ritrovandosi così senza alcun mezzo di trasporto disposto ad accompagnarla alla sua dimora. Le svuotate e deserte stradine erano terrificanti, soprattutto alla fioca luce delle lanterne poste a diversa distanza l'una dall'altra e la ragazza non poté far altro che affrettare il passo e sperare non accadesse nulla in quel lasso di tempo utile a raggiungere l'enorme Villa, già visibile dalla sua posizione. Era una decina di metri, solo una decina di metri ...
 
 Riemersi prendendo una boccata d'aria, quasi mi trovassi sott'acqua, nella realtà circostante la sottoscritta, sotto gli sguardi confusi dei molti, con lacrime agli occhi e dolori costellanti l'intero corpo, quasi avessi nuovamente vissuto quel tremendo incubo ch'ero sicura d'aver cancellato: com'era possibile fosse nuovamente riaffiorato in superficie? Deglutii ed alzai lo sguardo, sicura e timorosa d'incontrare il suo: eppure eccolo, fiero, amaro e, soprattutto, trionfante, quasi il mio dolore fosse la sua vittoria. Eppur non era questo nei patti, NON ERA QUESTO.
«C-come mai lei si trova qui?» sussurrai, mani ancora strette attorno al capo, guance roventi e ghiacciate.
La donna sorrise, un sorriso malvagio e, al contempo, malizioso: dall'alto della sua statura, aggiunta ad un'incredibile distanza fra lei ed il terreno, resa possibile, probabilmente, da una levitazione di se stessa, mi scrutava, i suoi freddi grigi occhi trafiggenti la mia persona, in grado di comprendere tutti i sentimenti ch'ero intenta a provare, quasi non fosse stata lei, d'altronde, a farli comparire; i suoi capelli, varianti dal marrone del capo al biondo delle punte, ondeggiavano sulle sue spalle, mossi da un leggero vento o, forse, da quel piccolo volo grazie al quale sovrastava ogni persona lì presente, persino quel Paul, la quale stazza non rendeva ciò decisamente semplice, mentre le mani poggiavano sui fianchi, in una posa di supremazia assoluta, o controllo assoluto ... sulla mia persona o su tutti i presenti?
«Oh, mia cara, dovresti ben saperlo» le labbra stirate un altro po', il trucco leggermente presente sul suo volto permetteva ai segni dell'età d'esser ancor più evidenti del loro ultimo incontro: o era forse stato il tempo a renderli così evidenti? «In fondo, non stai forse ricordando
 
 Dolore: cos'altro poteva provare se non quello? Non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo, eppur, in fondo, lo sapeva: ma l'avrebbe mai ammesso? Lei, una principessa così per bene, una ragazza così dolce, la quale mai aveva preteso nulla e sempre aveva rispettato tutto e tutti, era capitata in uno di quei racconti da far accapponare la pelle appena li si sbirciava su d'un qualsiasi giornale londinese: com'era possibile? Trattenne un nuovo singhiozzo, mentre le sue mani ancor scorrevano sul suo corpo, la pelle sensibile ad un tocco tanto famelico e desideroso di non risparmiar di lei neanche una sola briciola, neanche un solo soffio di dignità o vitalità: la divorava, la assaporava, per poi calmarsi dolcemente e tornar nuovamente a martoriar il suo corpo, stranamente non ancora un cadavere, per sua sfortuna. Si domandò quali errori avesse compiuto nella sua vita per giunger a quel punto, desiderò aver domandato scusa alla sorella per aver preso in prestito un suo abito senza chiederne il permesso o per non aver concesso al fratello di scortarla quella sera, ma nulla parve migliorar la situazione e nuovamente pregò con tutte le sue forze di finirla lì, di decedere in quell'esatto punto per non ricordare, per portare quell'enorme fagotto con sé nella tomba, senza ch'altri ne venissero a conoscenza: dopotutto, il vicolo, da quel ch'era riuscito a comprendere, non era molto visitato ... o era forse per la festa? La testa le girava e le faceva male, sentiva qualcosa tirarle i capelli, stringendoli con grande rabbia e per qualche secondo si pose la domanda "E se non fosse umano?": quindi, sentì un denso liquido, la realtà sbattutami brutalmente contro ed un gelido pavimento sotto di me. Era realtà o avevo sognato tutto?
 
 Una nuova boccata d'aria, un nuovo ritorno alla realtà, un nuovo doloroso riscontro col dolore provato dal corpo ed il respiro nuovamente riprendeva, il battito aumentava e la paura accresceva a livelli mai raggiunti, neppure quella sera: com'ero stata in grado di dimenticare tutto quello? Deglutii ed alzai nuovamente il capo, abbassato rapidamente all'arrivo d'una nuova ondata di ricordi, decisamente imprevista e spiacevole, portandolo a sfidare il suo, anche s'ero nettamente in svantaggio: cosa potevo io, una semplice ragazza dal solo ingegno ben sviluppato -se così può esser definito quel dono-, contro una potente e malvagia strega, dopotutto? Ma non resistetti al mio desiderio di rialzarmi, d'affrontarla, di sforzarmi, per una volta, di sopravvivere con quel fagotto, con quella marea di ricordi pronta a travolgermi tutt'un tratto, senza neppure ch'io volessi: dovevo farlo, era la sola a conoscenza di quella storia e dovevo affrontarne le amare conseguenze ...
 
 Una voce lontana, ovattata, dispersa in un mare di nebbia ed appannata dalle lacrime gocciolanti dai miei umidi occhi: dove mi trovavo? Battei più volte le palpebre, permettendo alle gocce di scivolar via, di crollare sulla gelida superficie contro la quale precedentemente poggiavo, ruvida e sporca al contatto con la pelle: ero ancora stesa, capelli arruffati ed ammassati sotto il mio capo, posto sulle cosce d'un qualche giovane ragazzo, intento a sorreggermi preoccupato; le mie braccia penzolavano e le nocche sfioravano il terreno, permettendo alle dita di rimanere infangate mentre eran schiacciate contro il medesimo luogo nel quale era avvenuta la tragedia; le gambe erano poggiate l'una contro l'altra, distese e coperte dall'abito indossato dalla mia persona -buffo, pensavo fosse stato strappato-. Scossi il capo, in modo da riprendermi, e lo alzai debolmente verso il volto tanto triste, il quale tremolante scorgeva la scena da una visuale superiore rispetto alla mia persona: anche lui era sopra, anche lui ... Ma le sue intenzioni non eran cattive, anzi: e, in fondo, poteva lui compier azioni malvagie? Dai meravigliosi capelli castani e la pelle d'un colorito pallido, ma non troppo, il ragazzo godeva d'uno stupendo paio d'occhi miele, capace di scioglier ed addolcire qualsiasi persona venisse a contatto con il suo sguardo, nonché un paio di labbra carnose, in quel momento sospiranti dalla felicità, probabilmente: mai avevo compreso quanto fosse stupendo ...
«Danielle!» esclamò appena notò il mio gesto, e gioii a mia volta, contenta per lui, felice di poter notare quanto apprezzasse il mio risveglio: non che lo desiderassi realmente ...
Eppure ... Eppur quella volta, per un paio di secondi, fui felice di non esser morta, poiché, a quel modo, non solo ero riuscita a scorger un sorriso così vero prima di abbandonar veramente quella misera vita la quale m'ero ritrovata a seguir da lontano, oramai divenuta insipida ed insoddisfacente, ma ero anche riuscita a portar della gioia nel suo cuore ... e non v'era nulla che potesse rendermi più contenta di ciò.

«L-Liam ...» gracchiai, costringendo gli angoli delle labbra ad alzarsi, solamente per far aumentare quel sorriso così ben dipinto sul suo volto ...
«Signorina, non parli!» mi ammonì lui, preoccupato, mentre s'alzava con il corpo appartenente, probabilmente, alla mia persona, fra le mani: non che lo sentissi veramente, ma la mia visuale era cambiata e pareva d'esser sollevati dal terreno, perciò dedussi o di star magicamente fluttuando o d'esser stata graziata dalla sua persona. «Ha battuto molto forte il capo ed è coperta di lividi e graffi da capo a piedi, dobbiamo medicarla immediatamente! Devo informare i suoi ge-».
«NO!» maledissi quell'istante di paura, il quale spezzò il fiato presente nel mio corpo, permettendomi di sgranare gli occhi mentre provavo a calmarmi, il tutto sotto lo sguardo scioccato del maggiordomo al mio fianco: non poteva assolutamente rivelar ciò ai miei genitori! «T-ti prego, n-non dire nulla ai miei, se lo venissero a sapere ... E se la notizia trapelasse ...».
Con la mente leggermente più lucida, ero stata in grado di convincermi dell'evento ch'era accaduto: ero stata violentata. Ma non potevo, non potevo in alcun modo, lasciar che la notizia giungesse ad altri se non alla sottoscritta, al buzzurro ch'aveva compiuto quell'azione e a Liam, mio unico e solo salvatore. Se così fosse accaduto, sarei stata derisa, i sovrani sarebbero stati derisi e, con loro, il nostro nome, il nostro onore ... e non v'era perdita più brutta d'essa, neppur quella della verginità. Avrei dovuto mentire al mio futuro marito, ma meglio di non donare un futuro degno del cognome 'Styles' al nostro regno era! E neanche i miei genitori potevan venirne a conoscenza: la loro semplice reazione avrebbe distrutto il mio cuore come quell'uomo aveva demolito il mio corpo, per non parlar del poterli scrutare nuovamente negli occhi, quegli stessi che tanto fieri erano stati della mia persona per gli svariati risultati ottenuti nel corso degli anni ... Non potevo assolutamente far ciò alla mia tanto amata famiglia, né tantomeno al popolo, il quale aveva bisogno di fidarsi dei propri sovrani. Perciò, mentre ero ancora fra le braccia di Liam, il gelido vento, il quale ancora s'insinuava fra le vie d'una città deserta, e la musica in lontananza d'una festa alla quale avrei dovuto partecipare, decisi ciò ch'era più giusto per tutti: dimenticare. Avrei dimenticato, e l'avrei fatto a qualsiasi costo.
 
 «Avrei dovuto immaginar vi fosse lei, dietro» ingoiai la matassa di nuovi ricordi appena riaffiorata, costringendomi a concentrarmi su ciò che stava accadendo, dimenticando persino il volto angelico di colui ch'era stato in grado di mantenere un segreto tanto doloroso fino a quell'istante, senza mai rivelar una singola parola: mi domandai se fosse a conoscenza dell'idea ch'avevo avuto, se l'avessi avvisato della mia visita ... «Caroline Flack!».
«Insomma, Danielle» scosse lei il capo, occhi chiusi e sorriso divertito stampato in volto: quanto odiavo quell'espressione ...! «Non potevi rimembrarti della sottoscritta, ricordi
 
 «C-c'è nessuno?».
La mia voce risuonò leggermente ampia all'interno della stanza nella quale m'ero appena affacciata: rivestita di scaffali, contenenti libri dalle svariate forme e dagli insoliti colori, varie boccette dalle buffe forme e svariati oggettini all'apparenza posti lì da abbellimento, l'atrio -o forse il soggiorno- ospitava un ampio divano verde smeraldo, invecchiato dal tempo e ricoperto di svariate coperte dalla tinte improponibili, per lo meno come accoppiamenti, un camino posto nell'unico angolo della stanza libero da librerie e diversi tavolini qua e là, sui quali poggiavano oggetti d'ogni tipo e forma, uso e colore; avvicinandomi ad una lampada poggiata su uno d'essi, mi stupii di com'essa s'illuminò improvvisamente appena la sfiorai leggermente. Allontanandomi dal supporto sul quale troneggiava, mi osservai attorno, notando il polveroso odore alleggiante nella stanza, un'insieme di essenze profumate e puzza di vecchio, probabilmente proveniente da tutti quegli oggetti molto antichi posti qua e là, tra i quali riuscivo a scorgere persino una sottospecie di palla di cristallo, avvolta da un manto violaceo postovi sopra, quasi a coprirla dalla costante polvere facilmente riscontrabile su d'ogni superficie: che fosse abbandonato il luogo e che quindi la strega non abitasse più lì? O forse aveva semplicemente bisogno di una domestica?
«Non ho bisogno di una domestica, signorina ...?» spuntò da chissà dove un'alta donna dal capo avvolto in un grigio scialle, leggendomi la mente e permettendomi di sussultare; il suo volto era comunque visibile e ciò mi permise di notare i primi segni dell'invecchiamento che s'affacciavano su d'esso, probabilmente nascosti malamente da del semplice trucco, cosparso un po' dappertutto sulla sua pelle -contando anche lo smangiucchiato olio presente sulle sue unghie-; il suo corpo, abbastanza piatto, era fasciato da un lungo abito composto da diverse stoffe poggiate, e forse cucite, le une sulle altre, le quali creavano un'insolita combinazione, la quale, però, non era poi così male.

«S-Styles!» mi raddrizzai, prima deglutendo per lo spavento e poi calmandomi, sfidandola con lo sguardo: non m'interessava s'era riuscita a leggermi la mente, continuasse pure, non avevo nulla da nasconderle, anzi ... desideravo fosse lei a farlo. «E' lei la famosa strega Caroline?».
«Famosa, ovviamente, Caroline, è il mio nome, ma, la prego, non mi definisca 'strega' ... è così antiquato» s'avvicinò lentamente lei, un fallito tentativo d'un dolce sorriso alleggiante sul suo volto: aveva forse paura del vecchio? «Mi chiami pure ... 'maga' o ... 'donna dotata di magia'».
«Ho bisogno d'un suo incantesimo» dissi senza mezzi termini, mettendo da parte quell'inutile discorso sugli appellativi e rivolgendole il mio quesito; lei, in tutta risposta, arrestò la sua camminata, anche se, in fondo, era abbastanza vicina alla mia persona: stanziava, infatti, con le spalle rivolte contro lo stipite della prima porta alla mia destra, la quale s'apriva su di una piccola stanza, nella quale scorgevo un'altra sfera di cristallo posta su d'un tavolo,però, stavolta, non coperta, ed era preceduta da una rampa di scale a chiocciole in ferro, la quale portava chissà dove.
«Lei, Danielle Styles -deglutii, era a conoscenza di chi fossi allora!-, una delle principesse d'Inghilterra, sta forse chiedendo alla sottoscritta un incantesimo quando ha tutto ciò che un uomo, o, in questo caso, una donna, possa mai desiderare?» domandò leggermente sorpresa, più intrigata, in effetti, sollevando un sopracciglio ed incrociando le braccia ricoperte d'anelli e bracciali in materiali non riconoscibili dalla mia persona, i quali tintinnarono lievemente al suo gesto, produttore delle nuove pieghe nate sul suo abito.
«Ho bisogno di dimenticare» allontanai lo sguardo dalla sua persona, desiderando leggesse la mia mente e comprendesse senza un'ulteriore spiegazione: tutto quello mi metteva i brividi, avrei dovuto chiedere a Liam di accompagnarmi ... «Di aprir veramente gli occhi ...».
«So di cosa parla» disse semplicemente, permettendomi di sgranare lo sguardo prima di rivolgerlo nel suo, notando, solamente in quel momento, il grigiore dei suoi occhi simil-vuoti, nei quali mi persi un secondo, domandandomi cosa li avesse resi così ... privi di colore; lei sorrise leggermente e riprese la sua camminata, giungendomi di fronte ed abbassando leggermente il capo, in modo da raggiungere la mia altezza, non così tanta per la mia età, dopotutto. «Bene, avrà ciò che vuole, dopotutto sono qui per questo, però solo ad una condizione».
 
 Roteai gli occhi: detestavo ammetterlo, ma aveva ragione. Sistemi un ciuffo penzolante sulla mia fronte e, scuotendo il capo per concentrarmi meglio su ciò ch'era intento a compiersi, spinsi in un angolino del cervello quei ricordi ch'ancora s'affrettavano a risalire in superficie, cercando probabilmente d'annegarmi in essi, permettendomi di perdere coscienza di tutto e tutti: ancora immagini delle mani dell'uomo s'affacciavano alla mia mente, urla disumane entravano nel mio orecchio eppur non v'era nessuno a soffrire, se non io stessa ...
«Quindi ha ideato lei tutto questo!» ribadì il concetto, puntandole l'indice contro ed aggrottando le sopracciglia; nel contempo, un Liam del passato faceva scorrere il suo sguardo sulla mia persona e sulla donna, mentre biascicava un 'Ecco dove l'avevo precedentemente scorta!', unico altro suono udibile nei dintorni -perché no, non v'erano urla disumane, non v'erano pianti isterici, quelli erano tutti nella mia mente-. «Per quale motivo?!».
«Non ricordi, cara?» aumentò quell'orribile sorriso, il quale prese il sopravvento del volto, distendendosi per tutte le guance. «Siete il mio esperimento ...»
 
 «Ovvio, un pagamento!» annuì, tastando la cintura stringente il rosa abito da me indossato per poi staccar da essa una sacca piena di dorate monete, il giusto compenso per quell'incantesimo tanto importante: era la cifra più alta ch'ero stata in gado di raccogliere senza crear troppi sospetti e sperai con tutta me stessa le bastasse ... «Ho qui abbastanza monete per-».
«Non ho bisogno delle sue monete» mosse bruscamente la mano, permettendo al sacchetto in tela rossiccia di raggiungere il pavimento rapidamente, senza fortunatamente aprirsi; sbigottita dalle sue parole, rivolsi il mio sguardo dall'oggetto precedentemente presente fra le mie mani, ed ora accasciato sul freddo pavimento in pietra grigia, alla donna di fronte alla mia persona, la quale mi sorrideva maliziosa.
«E cosa desidera, allora?» corrugai le sopracciglia, la mano ancora tesa in avanti nel gesto di porgerle il denaro non accettato, il sudore lentamente gocciolante dalla mia fronte: "Non mostrarti debole, Danielle!":
«Oh, nulla di che ...» rispose lei vaga, girandosi e dandomi le spalle, per poi avvicinarsi ad uno scaffale e passar un dito sul dorso di svariati libri, o cercando qualcosa o solamente decisa a creare tensione. «Semplicemente ...».
Trovato il volume da lei desiderato -dettaglio che mi fece comprendere non fosse in vena di scherzi-, lo estrasse rapidamente dal luogo nel quale era rintanato, per poi alzarlo leggermente in alto, mostrandomene il titolo, ovvero 'Oblivion' in argento opaco decorato da diverse foglie di menta disegnate sullo sfondo verde della copertina; il tutto, sorridendo trionfante nel mentre rivelava:
«mi permetterai di compiere esperimenti sulla tua persona e sulla tua famiglia».
 
 «Perciò non mentivi quando ti riferivi a quegli esperimenti!» arretrai d'un passo, confusa: non aveva mai ammesso di quali esperimenti si trattasse, in fondo, ma ... sul tempo!
«E perché mai avrei dovuto farlo?» sogghignò lei, per poi osservare i presenti, i quali, sconvolti e confusi, non avevano idea di quale volto era meglio tener d'occhio, se il mio, sbigottito e infuriato, o il suo, divertito e malizioso: strinsi i pugni e cacciai dentro il desiderio di lanciarle qualcosa, gesto decisamente inappropriato per una principessa per bene. «Inn molti, ovviamente, non comprendete ciò che sta avvenendo, perciò farò voi un riassunto».
Il tempo si fermò attorno a me: cosa. Alzai lo sguardo rapidamente, ma era troppo tardi, s'era già alzata in volo ed il suo corpo ora fluttuava ancor più in alto di prima, non permettendomi di raggiungerla nella mia ancor bassa statura: non poteva, non doveva raccontare gli eventi di quel giorno!
«Prima di tutto, mi presento, anche se probabilmente avrete già sentito parlare della sottoscritta» mosse una mano in un gesto di superiorità, sorridendo ad ogni volto perso nei suoi grigi occhi spenti. «Mi chiamo Caroline Flack e sono dotata di poteri magici, sono una-».
«Una strega!» esclamò spaventato il Liam del passato, portandosi una mano alla bocca e permettendo ad una stizzita Caroline di alzare un sopracciglio ed una palpebra in un'espressione di furia e disprezzo.
«No, babbeo, una maga. Tu non mi sei mai piaciuto» commentò, lanciandogli un'ultima occhiata e roteando gli occhi, per poi tornare nella precedente posizione e far nuovamente comparire quel maledetto ghigno. «Non sei neppur stato in grado di consegnare una dannatissima boccetta ... -lo sguardo di mio fratello si spalancò e non ne compresi il motivo, ma sorvolai- In qualunque caso, come avrete ben compreso, sono qui in veste di ... insomma, ricercatrice. Sto svolgendo degli esperimenti sulle vostre persone, insoliti per gli umani, però non per noi maghi: grazie a delle formule abbastanza antiche, ma fortunatamente funzionanti, sono stata in grado di ricreare un varco spazio-tempo, il quale ha condotto parte di voi in questo luogo ... Quindi, se vi siete domandati come siete apparsi, beh, ecco la risposta: merito mio, non ringraziatemi».
Le risposte che ebbe, anche se furono semplici sguardi, si differenziarono da persona a persona: un Louis ed un Harry del futuro se ne scambiarono due preoccupati, un briciolo di felicità persistente; uno Zayn ed un Niall del futuro parevan esser pronti ad ucciderla seduta stante, seguiti a ruota dalla mia reincarnazione e da quella di Liam; le due Eleanor aggrottarono le sopracciglia, mentre la maggior parte dei restanti rimase solamente a bocca aperta, incapaci di spiccicar parola.
«... In realtà non scherzavo, ma va bene comunque, probabilmente non apprezzate neppure lo sforzo compiuto dalla sottoscritta, ma sorvolerò perché so esser magnanima» si sistemò l'abito e tornò a sorridere più divertita di prima, soprattutto agli sguardi d'odio nei suoi confronti: davvero s'aspettava qualcuno la ringraziasse?! «Come la mia cara assistente involontaria diceva, siete delle semplici pedine nel mio gioco. E lei n'è stata la prima, dopotutto: in cambio della perdita d'un ricordo tanto orribile, ha donato volentieri la disponibilità dell'intera famiglia Styles -sgranai gli occhi, tremante: non poteva averlo realmente rivelato ...- ai miei esperimenti. Devo ammettere lei non avesse alcun'idea di ciò ch'ero in procinto di organizzare, ma almeno un po' di curiosità avrebbe dovuto averla, prima d'accettare come se nulla fosse; forse, se gliel'avessi chiesto ora, avrebbe compreso il trucchetto dietro ... o sbaglio?».
 
 «Lei mi sta dicendo che tutto ciò che vuole in cambio è ... il compiere esperimenti sulla mia famiglia?» corrugai le sopracciglia, desiderosa al contempo di fiondarmi sul libro e di attendere il suo verdetto.
«Esatto» annuì lei, abbassando il tomo e portandovi l'altra mano sopra, ripulendolo dalla polvere del quale era intriso; muoveva il capo lentamente dietro un ritmo presente solo nella sua mente, permettendomi di scorger in parte i grandi orecchini viola aggrappati ai lobi delle sue orecchie. «Non sarà nulla di doloroso ed esagerato, non si preoccupi. In cambio, lei perderà ogni traccia del ricordo tanto odiato dalla sua persona e comincerà a comprender meglio ciò che le accade attorno».
«Cosa intende?» domandai, mentre la sua persona s'avvicinava e mi prendeva per una spalla, dirigendomi nella stanza dalla sfera di cristallo e le pareti ricoperti d'insolite stoffe: la sua mano era una artiglio contro la mia pelle, anche se questa era coperta da stoffa, e cercai più volte di divincolarmi dalla sua presa, ma nulla.
«Oh, lo scoprirai ...».
 
 In effetti, ora comprendevo cosa intendesse: da quel giorno, fui in grado d'osservar meglio, di comprender meglio ciò che accadeva attorno alla mia persona, quasi la perdita di quel ricordo m'avesse permesso d'aprir gli occhi al mondo, ad ogni gesto delle persone, ad ogni sguardo lanciato ad altri ... Sorpresa a mia volta della scoperta, alzai lo sguardo verso la sua persona, domandandomi se, in fondo, quel dono ricevuto fosse in qualche modo parte del suo attuale progetto ...
«Sì, decisamente un incanto ben fatto se riesce a giunger ad un tale ragionamento» sorrise soddisfatta e vittoriosa, lasciandomi nuovamente sbigottita dalla sua capacità di lettura della mente: dovevo assolutamente abituarmi, o sarei parsa stupida, e già quel racconto aveva denigrato la mia intelligenza di molto ... «In effetti, desideravo qualcuno in grado di comprendere più degli altri, in grado di comprendere la gente in pochi sguardi ... Ma sfortunatamente non l'avevo. -"Non è possibile ..."- No, non per questo avevo alcuna intenzione di farle del male: in realtà, il suo arrivo, quel giorno, fu totalmente inaspettato, ma non persi l'occasione, ovviamente. Le diedi una pozione in grado di aprirle la mente e creai un blocco al suo ricordo, sistemandolo in modo tale da sbloccarsi al nostro incontro, il quale era già stato programmato. Ho precedentemente già eseguito un altro ... esperimento su questo luogo, ma, notandone i risultati, ho preferito concentrarmi su qualcosa di grande ... come incontri ravvicinati fra vite passate e future.
«Il mio non era un piano ben sviluppato, in realtà: volevo semplicemente comprendere cosa sarebbe accaduto se persone d'epoche diverse si fossero incontrate, come nei migliori sogni d'ogni scienziato dei giorni nostri, perciò tutto quello che è accaduto qua, sia bello -il suo sguardo scivolò sui Larry del futuro, ancor presi ad osservarsi preoccupati- sia brutto -lo stesso inciampò su quello d'un moro del futuro intento a maledirla mentalmente, probabilmente-, è semplicemente un risultato del mio esperimento, una conseguenza del mio piano. E devo dir che sono molto colpita dai risultati ottenuti ...».
Cavie. Eravamo solo quello. E tutto per colpa della sottoscritta. Le gambe tremarono ed io crollai sull'erba, in ginocchio, comprendendo tutti gli errori ch'avevo compiuto per proteggere la mia famiglia: da cosa, in fondo? Da un paio di battutacce? Da un orgoglio padrone di fin troppe cose? Ed ora ci ritrovavamo in una Villa memore di ricordi, devastanti per alcuni, con doppioni sparsi qua e là e lacrime presenti negli occhi di ciascuno, i quali padroni erano svaniti nel nulla e-
«U-un momento» balbettai, alzando leggermente lo sguardo, raggiungendo con esso i piedi della donna, fasciati da un paio di ballerina nero fumo: non riuscivo a salir di più, mi sentivo così debole ... «Dove sono i nostri genitori?».
«Oh, loro» alzò le sopracciglia Caroline, non badando più di tanto alla domanda quanto al mio semplice gesto, il quale probabilmente la portò a sogghignare, visto il tono utilizzato in seguito. «Sono ancora in gita, pensano siano trascorsi solamente due giorni da quando sono partiti ... Un altro incantesimo abbastanza semplice, tanto più se il quoziente intellettivo di alcune è davvero basso ...».
Troppo sfinita per domandar a chi si riferisse, abbassai nuovamente il mio sguardo e rimasi immobile, occhi vuoti, cercando di inquadrar al meglio la situazione, ma avevo paura di star al suo gioco in quel modo, utilizzando il suo tanto generoso quanto orribile dono ... Una mano sfiorò la mia spalla, il che mi permise d'alzar lentamente il volto, per ritrovarmi di fronte un paio d'occhi miele, dei quali, però, non ero innamorata: come mai era tanto gentile con me, dipendeva anche quello dall'esperimento o ... era veramente affascinato dalle mie parole, come m'aveva precedentemente rivelato? Cos'era una bugia? E cosa non lo era? Oramai ai miei occhi era tutto solamente un'enorme punto di domanda ... Dov'era finita Danielle Styles?
«Ehi, va tutto bene» sussurrò lui, permettendo alla mia persona di riprendersi per alzare lo sguardo leggermente stupito e perdersi nuovamente nel suo: 'bene' non era decisamente il termine ch'avrei utilizzato, soprattutto se fossi stato nei suoi panni ... «Avevi paura ed hai compiuto una scelta sbagliata, sei umana, a tutti capita».
Sentii il cuore perder un colpo, per poi partir ancor più veloce di prima: mi perdonava? Dopo tutto ciò ch'ero stata in grado di compiere per il mio egoismo? Lentamente, portai lo sguardo su gli altri presenti, domandandomi come fosse possibile che ... anche ... gli ... altri ... mi perdonavano, loro ... sorridevano alla mia persona ed annuivano e ... era tutto ciò possibile?
«M-ma ... ho permesso a tutto ciò d'accadere, in fondo, sono stata crudele ed egoista e-» cominciai, ma un altro Liam giunse alle spalle del primo, permettendo al mio cuore d'accelerar nella sua corsa verso lo schizzar fuori dal petto dalla felicità.
«Come tutti noi avremmo fatto» sorrise, donandomi lo stesso regalo che tanto aveva reso utile la mia vita il giorno del terribile avvenimento: possibile il suo sorriso pareva un raggio di sole alla mia persona? «E poi, guarda, abbiamo nuovi amici ora ed abbiamo affrontato esperienze che nessun altro ha mai superato. I nostri legami si sono rafforzati, e se altri si sono indeboliti ... beh, troveremo insieme una soluzione».
Ognuno s'avvicinò, chi sorridendo dolcemente, chi approvando col capo, chi semplicemente tendendomi una mano o trattenendo una smorfia di felicità e ... mi parve d'esser la persona più felice al mondo: per la seconda volta nella mia intera esistenza, un ragazzo di nome Liam James Payne aveva capovolto la mia vita e mi aveva donato un nuovo motivo per sorridere, rialzarmi, combattere ed andare avanti, e questo nuovamente al suo fianco. Sorrisi a mia volta, calde lacrime riganti le mie guance: non avevo mai pianto di fronte a così tante persone, ma speravo di poter rivolger loro i miei pensieri, pregai affinché tutti i ringraziamenti, tutte le parole girovaganti per la mia scombussolata mente, giungessero loro attraverso quel semplice quanto doloroso gesto; afferrai la mano di Liam, del mio amato Liam, e mi tirai su.
«Che scenetta commovente ...» roteò gli occhi Caroline, la quale era probabilmente rimasta lì sopra durante essa ad osservare il tutto senza provar neppure a fiatare. «Ma sappiate che l'esperimento non è ancora ultimato».
«Cosa?!» un mormorio si levò dalla folla lì presente, aumentando man mano che un'altra voce si risvegliava e comprendesse il vero significato di quelle parole: perché maciullare ciò ch'è già trasformato in briciole?
«Proprio così. Ho intenzione di mandarvi nel futuro -rimasi a bocca aperta: nel ... futuro?-: lì, in fondo, potrete chiarire quei rapporti indeboliti di cui parlava quel maggiordomo dal basso quoziente intellettivo, oppure peggiorarli, chi può dirlo, ne ho scorte di cose da quando v'osservo ... -ironizzò, stranamente osservando mio fratello Niall, il quale arrossì e si guardò attorno preoccupato-» blaterò, gesticolando con le mani ed osservando ogni volto, soffermandosi infine su quello d'un biondo dagli occhi impossibili da decifrare, con somma sorpresa dei più. «E, in fondo, ho già sperimentato sul futuro ed il soggetto è abbastanza contento della sua sistemazione ... Quindi, perché non provare?».
«Tu ...» sgranò lo sguardo Michael, il Capo-Cameriere, lacrime agli occhi e pugni stretti, uno ancora afferrante la manica della giacca del nuovo valletto: oddio ... «Sei stata tu a far sparire Calum!»
«Ahahah, esatto, mio caro» sogghignò lei, ondeggiando su d'una nuvola invisibile, mentre gli occhi del ragazzo parevan incendiarla: ciò non poteva dir nulla di buono ... «Non vorresti scorgerlo nuovamente? In fondo, era il tuo fidanzato ... o sbaglio?».
«Brutta str-» Michael digrignò i denti, bloccandosi volontariamente, senza ultimare l'insulto, e la fissò assassino. «... Andrò solo io, allora, e lo cercherò, non ha senso far viaggiare anche gli altri».
«Oh, no, scherzi? Che gusto v'è, poi?» sorrise maligna lei; schioccò le dita e, com'era apparsa, scomparve nel nulla, seppur la sua voce continuò ad echeggiare nel vento, sostituendosi a qualsiasi altro rumore:
«Ci si vede nel 2012, miei cari!».
E poi nulla: solo nero, tanto nero, troppo nero, il quale m'avvolse completamente. Ero forse svenuta? Una luce rossa s'affacciò contro le mie palpebre e le aprii lentamente, sgranando gli occhi: era forse quello ... il futuro?

 Se avessi 10 centesimi per ogni volta che ho scritto 'intento/a/i/e' o 'in grado di' in questa storia, sarei in grado di comprarmi due biglietti per il concerto dei ragazzi, e questa che ho postato è la versione modificata, nella quale ho eliminato molto. In qualunque caso, salve gente! :D Mi dispiace se il capitolo arriva oggi, dopo un paio di settimane dallo scorso, ma ho dovuto svolgere un esame integrativo per far cambio di scuola, e non ho potuto scrivere nella settimana trascorsa a ripetere, perciò ho scritto per la maggior parte ... l'ultima settimana d'agosto e questa. *per lo meno, l'ho fatto* (Naname: come se questo contasse) Oooh, sta zitto tu *passa sgombro* te, magna. (Naname: Itadakimasu! *magna*) Bene, ora che mi sono liberata dell'amante degli sgombri, posso parlarvi un po' del capitolo ò.ò Prima di tutto, spero vi sia piaciuto, perché, seriamente, ci ho sclerato sopra lol Non vedevo l'ora scopriste che l'autrice di tutto era Caroline *^* E voi che pensavate non servisse a nulla (?) eheheh Sinceramente, spero d'averla caratterizzata bene, a me piace, ed è un evento raro, quindi ... Speriamo bene! :D Per quanto riguarda i POV, cominciamo con quello di Liam ... che si deprime LOL ma quanto voglio bene ai miei personaggi? Mai quanto li ama Edimburgh_ :') *scherzo, ti amo moglia owo* Liam, ovviamente, crede che Niall non sia veramente innamorato di lui: e c'ha anche ragione! (Naname: idiota) Non cominciare a copiare il tuo ragazzo *perché lo so che è il tuo ragazzo, sappilo* (Naname: '-') ò.ò Qui abbiamo la prima new entry: MICHAEL CLIFFOOOORD *^* Non potevo non metterlo, capitemi. Era lì che mi fissava da una delle diverse immagini che ho salvato per un'altra fan fiction e mi pregava di aggiungerlo ed io ... non ho potuto resistere çwç (Michael: ma non è ve-)ZIITTOOOO, è vero. *ha deciso lei* E una cosa tira l'altra, ho ideato una trama per i 5SOS. Ma perché, perché faccio così? çwç *si nasconde* Prima che mi lanciate qualcosa addosso per la mia stupidità, fatemi parlare dell'altra new entry, che, tra l'altro, ha già un suo bel POV: Luke Hemmings, signore e signori *se mai ci saranno*, il fantastico valletto che sostituirà ... Calum Hood! (tanto c'è scritto, mica è spoiler) Ditemi che qualcuno di voi li segue çwç Perché così potrete capire la battuta ... sull'essere ... asiatico ... No? Nessuno? *si ritira nel suo angolino* L'arrivo di Paul ha lasciato molti sorpresi, tra i quali Danielle Peazer, la quale non solo ci rivela che i nostri protagonisti sono 'pedine in un gioco organizzato da chissà chi', ma ci parla attraverso ricordi del suo passato, cancellato e ritrovato proprio per l'incontro con la malvagia strega: chi s'aspettava d'un ricordo tanto orribile? Eeeh, povera Peazy (?) uu" Ed il suo dono, poi! Un regalo fatto dalla nostra amata Caroline, chi se lo sarebbe mai aspettato? ehehe owo Il terzo è il pov scritto meglio, secondo il mio parere, mentre il secondo fa letteralmente cagare ... Ma dovevo spiegare la storia di Calum e ... sono arrivata a riempire 18 fogli di Word ... tenendo conto che solo il precedente ne riempiva 11. Sempre più un danno, yeaah *festeggia per nulla*

Ed ora, un paio di domande eheheh:
-Cosa accadrà ai nostri protagonisti ottocenteschi, catapultati nel futuro?
-E cosa accadrà al ritorno dei futuristici nella loro epoca?!
-Riuscirà Michael a ritrovare Calum?
-Ma, soprattutto, SECONDO VOI HARRY HA CAPITO DI NON AVER SOGNATO?! lol (capitolo 20 ... oddio, quanto è passato o.o tipo un anno fa l'ho postato)

Ringrazio:
-valentinatale, Sogni d Horan, xlouissvoice_ e giusky per aver recensito il precedente capitolo, You're in ruins ... :3
-i 37/9/51 che preferiscono/ricordano/seguono la storia *zono aumentata di 2 owo*
-Naname Haruka e Rin Matsuoka per essere così dolciosi e shippabili e kjsdgahfgkfjd morirò per quei due, ma non c'entra nulla

Se leggete sta parte, sappiate che vi amo. Moving on ... | Ho cominciato a vedere Free!, se non si fosse visto *proprio*, e lo adoro *^* E' così pieno di fan service che dkjgashdkljsfdhdskhkjgsdkjgsdhflksgfhd | Ho cominciato anche la nuova scuola :3 *perché sì, sono riuscita a passare lol* Proprio oggi *3o giorno di scuola, signore e signori* siamo andate *siamo tutte ragazze in classe lol* a vedere una mostra fotografica ed abbiamo assistito ad un dibattito tenuto dalla fotografa che le aveva scattate, da una giornalista de La Repubblica *credo* e, soprattutto, una donna, la quale è a capo d'una associazione che protegge i diritti delle cosiddette famiglie 'arcobaleno', ovvero quelle meno comuni, quelle 'speciali' per la società *o anormali, come in molti le definirebbero*; è stato molto interessante scoprire come vivono queste famiglie, costrette ad andare via dalla loro patria per procreare o per sposarsi o per anche solo avere diritti sui loro bambini, si è anche parlato della legge contro l'omofobia, ed è la cosa che mi ha decisamente colpito di più per la sua stupidità: è una cacchio di legge contro l'omofobia, non puoi scriverci in essa che comunque si è liberi di esprimere la propria opinione contro i gay! Mind = blown, yuhu! Aaah, per non parlare di tutti i paesi europei, e non, più avanzati di noi che permettono matrimoni gay e sistemi di ... oddio, non mi viene come si dice D: Vabbè, tutti quei sistemi che permettono a coppie non in grado *e daje* di avere figli, di poterli generare. La donna era davvero molto simpatica, poi :3 | Per il banner ... seriamente, credevo fosse più piccolo D: Spero non dia fastidio la sua grandezza :( Mi piace molto com'è uscito, però, soprattutto per le labbra owo (le ho messe io, siiiì, muahahah)

Grazie a chiunque abbia letto questo capitolo ed abbia deciso di rimanere con la sottoscritta anche se il precedente capitolo era uno di quelli da lanciare il pc giù dalla finestra *io l'avrei fatto, ma, in fondo, sono molto stupida ...*. E grazie a chiunque rimarrà e vorrà continuare a seguire questa storia ... ormai giunta agli sgoccioli :c Eggià, sono meno di 10 capitoli alla fine *ma forse dispiace solo a me*, ma non disperiamoci: c'è tanto che ancora deve arrivare eheheh owo
Spero che lascerete una recensione, anche solo per dirmi che fa cagare, pls :c

Sono Nadia Yuki ed insieme a Naname Haruka *che mangia lo sgombro* vi ringrazio e vi auguro un buon proseguimento di serata!
Byee :3


Nadia Yuki

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1094311