Con quel che resta scrivo una song-fic.

di lady dreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E tutto il mondo fuori. ***
Capitolo 2: *** Su di una stella ***
Capitolo 3: *** Dicono che è vero. ***
Capitolo 4: *** Lui chi è? ***
Capitolo 5: *** Extra Natalizio ***
Capitolo 6: *** Quando il sole va a dormire. ***
Capitolo 7: *** Cambia il vento ma noi no. ***
Capitolo 8: *** Per dimenticare. ***
Capitolo 9: *** canzoni per l'estate_ un'estate al mare ***
Capitolo 10: *** canzoni per l'estate_"Dolcemente" viaggiare... ***
Capitolo 11: *** canzoni per l'estate_Sole, cuore e amore. ***
Capitolo 12: *** canzoni per l'estate_Semplici storie d’amore. ***
Capitolo 13: *** All I want for Christmas ***



Capitolo 1
*** E tutto il mondo fuori. ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di JK Rowling, questa storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
E tutto il mondo fuori.
 
O Hermione, come siamo diversi io e te… tu sei la ragazza modello con un futuro roseo davanti a te: un lavoro appagante, di responsabilità, una famiglia, una casa a cui tornare. Hai i tuoi genitori, i tuoi amici, i tuoi libri… hai tutti i mattoni per costruirti una vita solida, hai posto buone fondamenta per il tuo palazzo.
Io invece? Sono Harry Potter, il Prescelto. Nel mio futuro non vedo che il buio, la fine di tutto, la morte. Ho paura che finirò col rovinare anche voi, amici miei, per i rischi a cui vi espongo e a cui voi non volete sottrarvi. I miei genitori non ci sono più, Sirius è morto, Voldemort è sempre alle calcagna.
Ma abbiamo qualcosa in comune io e te: un amore infelice e non corrisposto.

Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole


Lo so cosa sogni ogni sera quando vai a dormire. Sogni che Ron e Lavanda non si siano mai conosciuti.
E sai anche cosa sogno io, ogni sera. Sogno che Ginny e Dean non si siano mai conosciuti.

sei chiara come un'alba
sei fresca come l'aria


Eppure non mi spiego come sia possibile che con la tua tacita bellezza, i tuoi modi gentili, la tua voce leggiadra, la tua intelligenza fuori dal comune… tu debba essere sola come me che non ho futuro.
A volte ti guardo e tu non te ne accorgi, sei assorta in qualche tuo sogno. Non so a cosa pensi. Ma continuo a guardarti. Ad accarezzare col mio sguardo il tuo profilo, i tuoi capelli castani, i tuoi occhi scuri, assenti.

Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.


Poi ti senti osservata, diventi rossa, ti giri, scopri che sono io e ridi. Ridi come dovresti fare sempre, perché sei speciale Hermione. Non dovresti essere triste. Perché Ron non se ne accorge? Perché non ti vede come ti vedo io? Sei oggettivamente triste, Hermione. Se ne dovrebbe accorgere anche lui. Se ne accorgerebbe anche lui se quella Lavanda Brown gli lasciasse un attimo per respirare.
 
Ti vesti svogliatamente
non metti mai niente
che possa attirare attenzione


Come se non ti conoscessi Hermione, ti metti sempre la prima cosa che trovi nell’armadio, non ti trucchi quasi mai, sei acqua e sapone, piaci per questo. Guardi schifata i mille fiocchi nei capelli di Lavanda e ti chiedi come possano piacere. Passi molto tempo da sola, non vuoi corteggiatori, eviti anche gli amici.
Una volta non era così, ricordi? Eravamo una squadra io, tu e Ron. Adesso siamo conoscenti. Lui mi evita perché difendo te, tu mi eviti perché difendo lui, e io rimango solo perché in una situazione del genere non sempre si vuole cercare compagnia. E Ginny non mi guarda neanche.

un particolare
solo per farti guardare.


L’ultima volta che ci hai provato è stato alla festa di Lumacorno. Avevi un bel vestito, i capelli acconciati bene, un fiocco mi pare o una spilla, bho, non ricordo. Insomma stavi proprio bene. Volevi far ingelosire Ron andandoci con Cormac. Risultato? Sei dovuta fuggire per non finire tra le braccia di MacLagger. E da allora hai deciso che non serve a niente agghindarsi e…

E con la faccia pulita
cammini per strada mangiando una
mela coi libri di scuola


Ti ho vista un paio di volte nei corridoi con la tua montagna di libri al petto e una mela in mano. Hai preso quest’abitudine, non ti piace più sederti a tavola nella Sala Grande, ti ci trattieni il meno possibile  e poi fuggi via. Lontano dai “Ron Ron” di Lavanda. Quei due sono insopportabili, ti do ragione.  Ma non fuggire dal mondo, non serve a niente, tanto contro la verità si finisce sempre per andarci a sbattere la testa.

ti piace studiare
non te ne devi vergognare


Ti ricordi il primo anno? Eri un tantino… (concedimelo) saccente. Ma è passato del tempo da allora, sei una ragazza ormai, non più la bambina che si nascondeva dietro “Storia di Hogwarts” che io non ho mai letto, tra l’altro.  Non ti devi vergognare delle tue passioni, né quella per lo studio, per i libri, né quella per Ron. Ci caschiamo tutti prima o poi. Vedi me, non ne combino una giusta.

E quando guardi con quegli occhi grandi
forse un po' troppo sinceri, sinceri
si vede quello che pensi,
quello che sogni....


A volte ti vedo scrivere quelle lettere interminabili, all’inizio non capivo a chi le scrivevi. Forse a Victor Krum sempre per far ingelosire Ron, pensavo. Ho scoperto da un tuo sguardo che quelle lettere le scrivi a te stessa. Non vuoi parlare con nessuno quindi assilli la tua stessa persona. Perché non parli quasi mai con me dei tuoi problemi? Pensi che io ne abbia già abbastanza, non è così?
I problemi non sono mai abbastanza, ricordatelo.
Ti ricordi quella sera che piangevi tutta sola in un cortile con la tua nuvola di uccellini magici intorno?
Arrivai prima io, mi lasciasti sedere. Poi arrivarono Ron e Lavanda e dovettero ringraziare il cielo di essere ancora vivi quando uscirono. A volte ti lasci troppo trasportare dalle emozioni e dalle tue espressioni, dai tuoi occhi scuri si vede quello che pensi, quello che vuoi, quello che vorresti non succedesse mai.  

Qualche volta fai pensieri strani
con una mano, una mano, ti sfiori,


Scommetto che ci pensi a volte, a come sarebbe stare tra le braccia di Ron e farti cullare dalla sua voce. Ti guardi allo specchio, ti vedi brutta solo perché lui non ti guarda come vorresti.

tu sola dentro la stanza
e tutto il mondo fuori.


Perché non mi lasci entrare nella stanza dei tuoi pensieri, dei tuoi sogni? Potremmo essere una bella coppia io e te… non ci hai mai pensato? Tu smetteresti di soffrire per Ron, io per Ginny. Ci potremmo costruire la felicità che quei due ci hanno tacitamente negato. Saremmo una bella squadra io e te, lo siamo sempre stati.
Ma se io ti guardo vedo solo l’amica, non una possibile conquista. Se il mio sguardo e il tuo si incrociano, furtivi, nei nostri cuori non si accende un fuoco. Se la mia mano sfiora la tua può esprimere conforto, affetto, riconoscenza, ma non amore.
Non siamo fatti l’uno per l’altra. Non saremmo felici insieme.
E questo mi dispiace.  
 
Note dell’autrice: salve a tutti! Il contesto di questa storia è la parte centrale del sesto libro quando Ron e Lavanda stanno insieme e Harry non riesce ancora a dichiararsi a Ginny.
Spero che la storia vi sia piaciuta, aspetto i vostri commenti. ps: mi accorgo solo adesso di non aver mai specificato il perchè del titolo della raccolta: si ispira alla canzone dei modà "come un pittore" che nella parte finale fa "delle tempeste non ho il colore, con quel che resta disegno un fiore".
Lady Dreamer.   

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Capitolo 2
*** Su di una stella ***


Su di una stella.

L’aria fresca e umida della fine dell’estate.
La lucentezza delle stelle, muse sfuggenti di tanti artisti, affascinati dalla loro apparente immobilità.
La luna alta, fiera, siede sul trono del cielo, ne è la regina.
Su di un prato verde e solitario, all’ombra di una casa insolita ma graziosa si distingue appena il profilo di una ragazza dai lunghi capelli biondi.
 
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera


È sdraiata sul prato, supina, e guarda il cielo, ma come quegli spettatori a teatro che nonostante binocolo e libretto riescono a volgere la propria attenzione altrove, anche lei sembra assorta nei propri pensieri.
Chiude gli occhi.
La culla una canzone che le cantava sua madre come ninna nanna. Era una ballata babbana, in una lingua che non conosceva… ma ne ricordava la melodia e il suono delle parole.
 
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra a una stella

Quanto le mancava sua madre! Ma la sentiva vicina in ogni momento, ogni attimo. Le bastava chiudere gli occhi, sotto le stelle e sentiva la sua canzone, la sua voce. Ed era come se fosse lì, vicina anche se non poteva nemmeno sfiorarla.
Era una ballata strana, da piccola ne aveva chiesto tante volte il significato… la madre le aveva detto che era una fiaba, la fiaba di un amore impossibile.

 sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore


Ma ben presto questa semplice spiegazione non bastò più… “perché era un amore impossibile? E poi le fiabe non vanno a finire sempre bene?” Aveva chiesto con i suoi occhioni ingenui di bimba.
 
 ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla sua porta


La madre aveva sorriso e aveva detto che la vita è la più bella fiaba del mondo, ma non c’è sempre un lieto fine. Luna aveva fatto sì con la testa ma non ci aveva capito molto, allora.
Adesso ha quasi diciassette anni, a settembre dovrà tornare a Hogwarts per ultimare i suoi studi ma sa bene che niente è più un gioco, che la fiaba sia sta tingendo di nero, la vita non è più la stessa.
“Hogwarts non è più un luogo sicuro”, l’aveva sentito dire tante  e tante volte, ma non ci aveva mai creduto. Adesso ne era certa: Voldemort al potere, Piton a capo della scuola, il professor Silente sotto terra.
Harry, Hermione e Ron in fuga. Cosa le rimaneva da fare se non andare a scuola, cercare un qualche barlume di normalità? E da lì combattere la sua battaglia tutti i giorni, con fierezza, con coraggio, sfidando un destino quasi segnato.
E poi aveva fiducia in Silente, nella missione che aveva lasciato ad Harry, alla faccia delle baggianate che aveva scritto la Skeeter in quel suo insulso libro che aveva la pretesa di gettare luce, o meglio fango, sulla memoria di un uomo scomodo anche da morto.
 
 bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone


Non le restava che la speranza che tutto andasse per il verso giusto, in qualche strano modo.
Dopotutto, c’è di peggio dei Nargilli. Si disse e nel buio sorrise.
La dolce canzone echeggiava nella sua mente. “Cosa vuol dire, mamma?” Chiedeva fino alla sfinimento.
“Vuol dire che la vita può darti una seconda possibilità, ma quando sei in debito con la signora con la falce puoi star certa che tornerà presto a presentarti il suo conto.”
“Chi è la signora con la falce?”
“È la morte, cara.” Aveva detto con dolcezza.

e c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli


Le stelle in cielo continuano a splendere anche se il terrore è ovunque. Su di una di quelle stelle c’era Marinella con il suo principe. Su di un’altra sua madre, ne è certa. La lucentezza dei suoi occhi non può essere andata perduta.
 
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani sui tuoi fianchi


“Ma che successe di tanto brutto alla ragazza?”
La madre sospirò e accarezzandole i capelli disse: “Aveva rischiato di morire cadendo in un fiume ma il vento l’aveva salvata, portandola su una stella. Viveva felice, senza pretese. Poi conobbe un giovane di cui si innamorò. Ma quando si allontanò da lui per tornare a casa cadde di nuovo nel fiume e questa volta la morte non le venne risparmiata.”
 
furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle


Luna rimaneva sdraiata sul prato. Il cielo era così bello, di un blu scuro e intenso come gli abissi del mare.
Le stelle dalla volta celeste brillavano, memori di antichi fasti e grandi amori. Ma anche di guerre, malattie, morti. Anche le stelle sapevano che sarebbe iniziata una nuova guerra, ma non chi l’avrebbe vinta.
Sornione, sorridevano nel buio. 
Luna era sola, nessuno faceva battere il suo cuore.
A volte, nei momenti si solitudine, aveva desiderato un cavaliere, un re senza cavallo e senza scorta, dal mantello rosso come l’amore, dal sorriso dolce, dai caldi baci. A volte si sentiva un po’ Marinella.
Aveva visto la morte in faccia, per poco non era caduta nel fiume della disperazione, attendeva che succedesse qualcosa nella sua vita dalla postazione privilegiata di una stella, dall’alto della sua stranezza, curiosità, del suo anticonformismo. Sapeva che a volte la chiamavano Lunatica Lovegood. Francamente non le interessava. Prima o poi sarebbe arrivato il giorno del riscatto. Sarebbe arrivato con un cappello bianco e lei lo avrebbe seguito come da bambina seguiva l’aquilone.
 
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta


Prima o poi sarebbe arrivato l’amore totalizzante, il ragazzo che avrebbe fatto carte false per lei, che avrebbe aspettato anche cento anni, anche tutta la vita, davanti alla sua porta.
Sua madre avrebbe sorriso ai suoi desideri, ne era certa.
Soprattutto perché la vita di Marinella e la sua morte prematura erano state tutt’altro che felici. Quella della canzone era solo una fiaba, una bella e malinconica fiaba che aveva ridato dignità ad una fanciulla che ormai l’aveva perduta. Ma Luna non poteva sapere queste cose.
 
questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella


Luna si contentava di cullarsi nella fiaba, memore della bella voce di sua madre, del suo sguardo dolce, delle sue mani affusolate, dei suoi lunghi capelli, delle sue vesti colorate. Memore di un mondo che con lei era andato perduto. Aveva nove anni quando lei se n’era andata. Tutta colpa di un esperimento mal riuscito. Da allora era cresciuta, era diventata una ragazza e adesso era all’ombra della maturità. Ma la canzone della sua infanzia, seppur con i suoi lati oscuri, continuava a tenerle compagnia.
 
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose


La notte era buia e iniziò a soffiare un venticello fresco.
“Luna? Luna, dove sei?” chiamava la voce di suo padre dalla porta di casa.
“Arrivo, papà. Sono qui!” e alzò un braccio per segnalare la propria presenza.
“È tardi, rientra.”
“Arrivo.”
Si alzò da terra, si pulì la veste e si stiracchiò. Il sonno cominciava a farsi sentire.
Volse lo sguardo nuovamente al cielo e sorrise. Dalla sua stella, la madre le sorrideva a sua volta.
La canzone di Marinella echeggiava nella notte a cullare il sonno di Luna.
 
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose…

 

note dell’autrice: ciao! Sono di nuovo qui con questa raccolta, che spero piaccia a voi quanto a me piace scriverla. Penso sia necessaria una precisazione riguardo alla parte a cui si accenna alla vera storia della ragazza che ispirò la canzone di Marinella, come non tutti sanno la canzone si ispira ad una fatto di cronaca, ovvero il ritrovamento del cadavere di una giovane prostituta in un fiume. De Andrè memore di un articolo su un giornale che aveva letto da ragazzo decise di nobilitare la vita e quindi anche la morte della ragazza tramite una canzone.
Penso che l’accostamento tra Luna e la famosa “Canzone di Marinella” di De Andrè che a qualcuno di voi forse sembrerà strano o insolito, sia giusto, perché ho sempre considerato Luna una mente superiore a dispetto delle proprie stranezze e il suo avere la testa tra le nuvole e la sua aria un po’ infantile, il suo dire quello che pensa apertamente e senza artifizi fanno di lei un personaggio un po’ fiabesco… spero di leggere i vostri pareri in proposito!
Lady dreamer.   

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Capitolo 3
*** Dicono che è vero. ***


Dicono che è vero.
 

   Casa Weasley è sempre piena di gente. Anche quando Charlie e Bill sono fuori, cosa che accade spesso, la casa è troppo affollata per i gusti di Percy. È un ragazzo introverso, preciso, a volte eccessivamente pignolo. Lustra ogni giorno la sua spilla da prefetto e lancia occhiate di disprezzo a Fred e George quando architettano scherzi troppo arditi per i suoi gusti (che rispetto al totale rappresentano un buon novantanove percento.) Per non parlare poi di tutte le volte che alza gli occhi al cielo per le smancerie di sua sorella Ginny che passa il suo tempo a sospirare nonostante la sua giovane età davanti ad una foto di Harry Potter, un ragazzino di appena dodici anni. E in situazioni del genere sembra che Percy stia per dire da un momento all’altro: “Dio ce ne scampi!” Gli altri membri della famiglia, poi, non sono certo da meno. Ron viene biasimato perché è sempre lì a farsi infinocchiare dalle scemenze dei gemelli, suo padre perché non fa che parlare di babbani e di quanto siano sottovalutati quando non si diletta nel capannone in fondo al giardino a catalogare i loro inutili oggetti. Sua madre Molly è una donna rumorosa, sempre propensa alla critiche, alle prediche e alle scene da teatro tragico, deve sempre occuparsi di tutto e di tutti, anche se le “vittime” farebbero volentieri a meno di tale trattamento. Il loro gufo poi è sgangherato come il resto della famiglia, si chiama Errol e ha la pessima abitudine di cadere esausto dopo aver consegnato la posta.
A volte Percy se potesse fuggirebbe da casa sua o vorrebbe cambiare cognome a causa dell’eccentricità dei suoi famigliari che a volte lo mette in imbarazzo. Anche se in fondo vuole loro un mondo di bene.
    

Dicono che è vero che quando si muore poi non ci si vede più
dicono che è vero che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv

 
Percy siede sul suo letto, ancora sotto le coperte e con le luci spente.
Pensa a se stesso, alla sua vita, ai gesti che compie ogni giorno, a quello che la gente pensa di lui.
Dicono che è vero che è una persona saccente, che non gli va bene niente.
Dicono che è vero che non ha ambizioni se non quella di essere perfetto, l’ambizione più inutile del mondo perché è umanamente impossibile soddisfarla.
 
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero



Dicono che è vero che nessuno oltre ai suoi parenti pensa a lui, e volte neanche loro.
Dicono che è vero che passa tutto il suo tempo a studiare.
Dicono che è vero che non ha hobby, che non si è mai innamorato, che è un secchione.
 
non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora

 
Lui non è così, ma ammesso che tutte queste voci su di lui fossero vere, che potrebbe farci?

dicono che è vero che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema

La sua famiglia è spesso ingombrante, ingombrante anche quando non c’è. Con i suoi capelli rossi, le lentiggini sul naso e sulle guance, è un Weasley sempre e comunque. E nonostante i suoi voti brillanti, la sua spilla luccicante appuntata sul maglione, nonostante il suo essere fermamente un Grifondoro, o forse proprio per questo, non ha molti amici. Pochi ma buoni, pensa subito, quasi per auto convincersene.
Sente delle voci provenienti dalla cucina, gran parte della ciurma dev’essere in piedi a fidarsi dei rumori. Da qualche giorno, tra l’altro, hanno anche due nuovi ospiti, come se non bastasse la marea di gente che normalmente si aggira per casa: si tratta di Harry e della sua civetta bianca, Edvige.
Se pensa ad Harry rivaluta la sua famiglia, il povero ragazzo si trova involontariamente all’apice di una spiacevole piramide di attenzioni e di disastri: come se la perdita dei genitori non bastasse, c’è un mago oscuro che gli da la caccia, ha dei perfidi zii babbani che lo rinchiudono in casa appena torna da Hogwarts, sembra che abbia ereditato dal padre una particolare calamita per i guai e ora, per giunta, deve fare i conti con Molly Weasley che sembra gli abbia conferito la cittadinanza onoraria della Tana e che fa di tutto per farlo stare a proprio agio ma a volte è assillante peggio che con i suoi figli.

dicono che è vero che c'è solo un modo per risolvere un problema
dicono che è vero che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione


Dicono che sia vero che non abbia altri parenti esclusi gli odiosi e odiati zii sopra citati.
Dicono che sia vero che parli il Serpentese e che ha rischiato di non finire in Grifondoro.
Dicono che sia vero che sia un raccomandato e che per questo nonostante tutti i guai che combina se la cavi sempre.
Dicono che sia vero che ogni sera sfogli il suo vecchio album di fotografie e che pianga davanti alla foto dei suoi genitori, dicono che abbia una cotta per la Granger.
Dicono anche che non sarà mai davvero al sicuro.
 
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora


Ma anche se tutto questo fosse vero cosa potrebbe fare Harry? Ha dodici anni, per l’amor del cielo! Avrà pur diritto a vivere, a scherzare, a divertirsi, ad innamorarsi, a condurre un’esistenza serena senza che tutti mettano il naso nei suoi affari!
E perché dovrebbe smettere di essere se stesso solo per compiacere gli altri? Perché dovrebbe nascondersi, perché dovrebbe buttare nel fuoco le sue fotografie o non essere ben accolto tra i Grifondoro?
Non c’è motivo.
 
E questo discorso non vale anche per lui, Percy Weasley?
Lui con i suoi capelli rossi, la sua aria da saputello, i suoi libri di seconda mano, la sua spilla da prefetto?
 
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora


Perché dovrebbe smettere di studiare, di rimproverare Fred e George per le loro imprudenze, di andare in biblioteca, di essere innamorato di Penelope Light?
Dovrebbe vivere la sua vita, essere felice. Ha quindici anni, dopotutto.
Ma ogni cosa gli sembra impossibile, ogni ostacolo insormontabile. Penelope irraggiungibile.

dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando

Dicono che è vero che Argus Gazza abbia sognato molto da ragazzo ma che, essendo un magonò, abbia sofferto talmente tanto per le derisioni, le mortificazioni, i mancati traguardi che per questo provi invidia per gli studenti di Hogwarts perché vede in loro quello che anche lui sarebbe potuto essere e non è stato.
 
dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
 
Dicono che è vero che il direttore del Cavillo, tale signor Lovegood, e sua figlia abbiano idee assurde e che credano nell’esistenza di strani animali, e che dicano che le carrozze a scuola siano trainate da strani cavalli con le ali che chiamano thestral.
 
dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione
 
Vallo a raccontare a quella pazza della professoressa Cooman che anche senza che qualcuno le dica questa frase si ostina a profetizzare per tutti noi un futuro sempre più infausto man mano che le lezioni si susseguono! E non bastano mai secondo lei le disgrazie, sono sempre troppo poche per il fato! Che tristezza che mi mette quella donna!   
 
dicono che è vero
 
dicono che è vero che la professoressa Minerva McGranitt sia da sempre innamorata del professor Silente
dicono che è vero che la cattedra di difesa contro le arti oscure sia maledetta
dicono che Serpeverde vincerà la coppa di Quidditch quest’anno
dicono che gli elfi domestici siano tutti odiosi
dicono che Lord Voldemort non avrà pace prima di avere ucciso Harry
 
sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più, ora


non sarebbe giustificazione per non assegnarci un insegnante di difesa, o perché la prof non possa amare chi voglia, perché il Grifondoro non debba impegnarsi per stracciare Serpeverde, perché Harry non dovrebbe dormire la notte.
 
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò


e il messaggio vale anche per me, per Percival Ignatius Weasley! Dannazione! Che me ne frega del giudizio degli altri? Dicano quello che vogliano, a me non importerà più. Giuro a me stesso che non mi farò più condizionare, che non penserò a quello che faccio nell’ottica del come lo giudicherebbero gli altri. Che siano parenti, amici, nemici, conoscenti, sconosciuti.
 
Ora farò quello che mi pare. Nei limiti del possibile e del lecito, ovviamente. Resto sempre un bravo ragazzo e un prefetto, sin intende! Devo sempre dare il buon esempio, no?
 
Ora…
 
“È pronta la colazione! Vieni a mangiare Percy!”fa eco sua madre dalla cucina.
“Si, vieni, ti prego, Percivaluccio di mamma!”aggiungono in coro Fred e George.
 
Percy nel suo letto sbuffa. Ma poi sorride.
In fondo è bello essere a casa.
 
Ora… che ha capito quale sarà il suo motto.
Ora… che è crede di più in se stesso
Ora… che ha rivisto le sue priorità
Ora… che è sicuro che nonostante quello che tutti dicono
Non bisogna mai cambiare.
 
Note dell’autrice: personaggio insolito per temi noti a tutti, quello dell’autostima e quello della preoccupazione per cosa pensano gli altri di noi. Un messaggio forte: mai scoraggiarsi e mai farsi cambiare dagli altri che ci disprezzano. La storia viene collocata nel contesto, come qualcuno avrà capito, all'inzio del secondo libro/film quando Harry va a stare da Ron, quindi Percy secondo i mei calcoli ha quindi anni e ha appena ricevuto la spilla da prefetto. Particolare stilistico: sono passata dalla narrazione in terza persona a quella in prima per rendere voi lettori più partecipi e per scandagliare meglio i pensieri di Percy, spero che abbiate apprezzato! Fatevi sentire!
Lady dreamer.   

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Capitolo 4
*** Lui chi è? ***


Lui chi é?
 

   Devo darmi un contegno, dannazione! Sono pur sempre Severus Piton, un Serpeverde, un grande pozionista. Ho davanti a me un grande futuro, ne sono certo! Sarò degno della mia famiglia, della mia Casa a Hogwarts, di te, mia cara Lily Evans. E non è giusto che mi crogioli nel mio dolore mentre sfoglio Pozioni avanzate o mescolo una pozione Restringente nelle serre di Erbologia. Non è giusto che mi sieda in Sala Grande esclusivamente in un posto da cui possa vederti senza che tu te ne accorga, che mangi orientato verso il mio sole mentre quelli imbecilli dei miei amici mi prendono in giro anche senza parlare, ormai  basta che alzi gli occhi di sfuggita dal piatto per notare uno scambio di sguardi ammiccanti.
Se la ridono, beati loro!
Ma adesso basta! Non posso vivere così trascinandomi tra la biblioteca dove spesso ti incontro, la lezione di aritmansia che non frequenti più, quella di incantesimi dove sei sempre troppo lontana circondata da quelle papere delle tue amiche che non mi sopportano, la Sala Grande dove non possiamo mai stare insieme ma quell’odioso di Potter ti svolazza sempre intorno, il mio dormitorio dove ti sogno ogni notte, invano, perché per te sono solo un amico. Ma oggi ho deciso che finalmente le cose cambieranno…

   L'indirizzo ce l'ho, rintracciarti non é un problema,
ti telefoneró…
 
 
Ho scritto già il biglietto da mandarti, basta solo che quell’imbecille del mio gufo non sbagli destinatario o giuro che quando torno a casa per Natale lo faccio fare arrosto con le patate!
 
ti offriró una serata strana,
il pretesto lo sai... quattro dischi e un pó di wiskey...


Mi hai detto l’altro giorno che dopodomani non andrai a Hogsmeade perché sei piena di compiti da fare e io cascasse il mondo non mi muoverò da Hogwarts! Il piano è perfetto… forse passeremo un pomeriggio strano o forse stranamente ordinario, ma non importa, l’importante è stare insieme. Io e te, a soli.
Il pretesto è semplice: fare i compiti insieme. Ovviamente poi potremmo anche bere qualcosa, ma temo che il whisky incendiario non sia facile da reperire, dovremmo accontentarci di un po’ di succo di zucca.
Devo stare calmo, se no mi salta tutto il piano… urlo per scaricare la tensione (tanto sono in bagno, non mi sente nessuno, tranne Mirtilla Malcontenta, ma che me ne frega di lei!)  wooooh!
 
Saró grande vedrai, fammi spazio e dopo mi dirai, mmm mmm mmm...
che maschio sei...

 
Ti farò una dichiarazione con i fiocchi e i controfiocchi. Ti ho comprato anche dei fiori, deve andare tutto bene. Andrà tutto bene, per la barba di Merlino!
 
Il gran giorno è giunto, tutti passano davanti a Gazza che li scruta con il suo sguardo inquisitorio e inquietante raccogliendo le autorizzazioni. Se ne vanno quasi tutti… io ti aspetto in biblioteca, al nostro tavolo abituale. I fiori li ho nascosti su una sedia accostata accuratamente al tavolo così che tu non li veda subito: li tirerò fuori al momento giusto. Potrai anche respingermi ma non rimproverarmi di non aver saputo creare l’atmosfera giusta.  Ho tutti i miei libri sul tavolo. Li dispongo prima in fila, poi ne faccio una pila ordinata, poi li ridispongo singolarmente sul tavolo. Se passasse madama Pince mi prenderebbe per pazzo e mi rimprovererebbe di fare troppo rumore. Dannazione, devo stare calmo. Apro un libro a caso e ne sfoglio le pagine fingendo di leggere, devo darmi un contengo, per l’amor del cielo!
D’un tratto sento dei passi avvicinarsi, sono i tuoi ne sono certo. Cerco di sfoderare il mio miglior sorriso e alzo lo sguardo dal libro come se lo facessi distrattamente. Ma prima di vederti sento la tua voce da dietro lo scaffale, non sei sola, c’è qualcun altro con te. Non dirmi che è una delle tue amiche oche. No, eh?
 
Lui chi é?
 
Un dubbio inizia a prendere forma nella mia testa, non è possibile. LUI no! Dimmi che non è…
Mi trattengo dallo sbattere la testa sul tavolo e dall’ingurgitare i fiori.
No, non lo faresti mai, vero? Non porteresti qui quell’imbecille di Potter…
Tu non lo sopporti, o forse non lo sopportavi?
Magari non è lui, è un altro, che ne sai Severus? Può essere chiunque.
 
“Ciao Severus!”
“Ciao Moc… Piton!”
 
Alzo lo sguardo dal libro. Il peggiore dei miei incubi mi si è materializzato davanti ma devo rimanere calmo, magari se ne va, eh?
“Ciao Lily. Buongiorno Potter.”
Io rimango seduto, voi due in piedi.
“Beh, non vi sedete?”
“Sì, certo.” rispondi e ti siedi davanti a me. Potter fa per avvicinarsi alla sedia con i fiori… io trasalgo e scatto in piedi.
“Ma no, siediti qui, quella sedia è scomoda.”
“Ma quanta gentilezza…” dice sarcastico.
Tu mi sorridi per smorzare la tensione creatasi e io sto per squagliarmi e finire dritto dritto sotto al tavolo. Contegno.
“Da cosa iniziamo?” cinguetti felice.
“Pozioni?” suggerisco. Potter odia Pozioni.
“Perché non Difesa dalle arti oscure?” butta lì Potter con nonchalance.
Ho colto la frecciata. Tu no. Povera ingenua.
“Dopo James, ho già preso Pozioni Avanzate.”
“Come preferisci.” Si gira e ti sorride.
Anche tu sorridi e le guance ti si colorano di un leggero rossore.
E io sprofondo.
 
Il tempo passa, i minuti si susseguono mentre leggiamo, ripetiamo l’argomento l’un l’altra e anche Potter cerca di sforzarsi di fare bella figura. Secondo me si è fatto dare lezioni da qualcuno di quegli scemi dei suoi amici, forse da Lupin, per calare un telo mimetico sulle sue lacune in materia. Non fa un passo falso e non accenna ad andarsene. Lo strozzo, prima o poi giuro che lo strozzo.
 
Il suo ruolo mi spieghi qual é?  
 
Non riesco a capire perché cavolo te lo sei portato dietro… il mio biglietto non era abbastanza chiaro, forse? Lo ripercorro mentalmente: nessun accenno a portarsi dietro un terzo incomodo. Potter come al solito ha il potere di mandare tutto a monte.

Io volevo incontrarti da sola semmai,
mentre lui,

 
mentre lui, per l’odiosa gatta di Gazza, è ancora qui. E sorride, parla, si passa quell’odiosa mano tra i capelli. Con tutte le ragazze che gli vanno dietro proprio della mia Lily si doveva andare a invaghire?
 
lui chi è? Un odioso, viziato, imbecille…
lui chi è? Un presuntuoso, un cafone, un pallone gonfiato da strapazzo.
Ringrazia il cielo, Potter, che non so giocare a quidditch se no un bolide in testa te lo indirizzavo io con la mia stessa mazza.

giá é difficile farlo con te... Mollalo!

e io che volevo dichiararmi?! Povero scemo, povero sfigato dai capelli unti. Come potresti innamorarti di me? Ma perché mai dovresti invaghirti di James Potter, il peggiore dei Grifondoro?
Suvvia, mandalo a quel paese! Se no me ne vado io, non ne posso più… che teatrino inutile!
Potrei capire che ti innamorassi di una persona seria, affidabile, per bene, persino del tuo vicino di casa babbano, ma dannazione, non di lui…
 
Lui chi é? Un vanitoso, un approfittatore, uno che non sa neanche dove sta di casa l’educazione.
lui cos'é? Lasciamo stare, potrei diventare volgare.
lui com'é?È fin troppo bello e affascinante per competere con me, ha carisma, carattere, gioca a quidditch, ma non è il tuo tipo!!! Fidati!
 
é distratto ma é certo di troppo... Mollalo!
 
È talmente preso da te che neanche mi guarda, potrei scomparire da un momento all’altro e non se ne accorgerebbe. Ma è di troppo perché possa apriti il mio cuore.
 
Mi aspettavo lo sai, un rapporto un po’ più normale,
quale eventualità, trovarmi una collocazione,
ora spiegami dai, l'atteggiamento che dovrò adottare...

 
Mi aspettavo una mattinata diversa, avremmo studiato e poi prima di uscire dalla biblioteca ti avrei preso la mano e ti avrei detto che dovevo darti qualcosa. E avrei tirato fuori i fiori, sono i tuoi preferiti, lo so. Li ho fatti arrivare di nascosto da Diagon Alley. E tu avresti detto che non ci sarebbe stato bisogno dei fiori e saresti arrossita. E avresti sorriso. E io avrei sorriso con te e per te. Mi sarei avvicinato. Ti avrei tolto i libri delle mani e ti avrei confessato che sei il mio primo pensiero ogni giorno, che sei il mio tormento, che ti amo. E ti avrei baciata. Magari mi avresti fermato, magari mi avresti dato uno schiaffo, magari saresti corsa via, magari avresti detto che da me una cosa del genere non te la saresti mai aspettata, magari avresti sorriso, mi avresti abbracciato. Ma almeno me la sarei giocata. Ci avrei provato. E invece… Potter, quanto ti odio! Mi spieghi adesso che cavolo dovrei fare?
 
wooooh!mentre io rischierei di trovarmi al buio,
tra le braccia lui...mmm mmm mmm... non é il mio tipo!

 
Ma ti immagini una scena del genere? Mi sotterrerei, mi punterei contro la bacchetta e mi ucciderei, guarda. Mi sfotterebbe a vita anche se adesso mi dichiarassi a te, non ho chance.
O Merlino! Che finisca subito questo dannato giorno!
 
Lui chi é? Il mio più grande nemico.
Si potrebbe vedere... ma che altro dovrei vedere? Voi due che vi fate gli occhi dolci? No, grazie.
si potrebbe inventare... ma che devo inventare? Solo una scusa per andarmene.
No, così gli lascio campo libero!!!
si potrebbe rubare... la chiave dello sgabuzzino delle scope… così ti ci rinchiudo ed è finita, Potter.
Lui chi è? Lo odio.
lui chi è? E chi dev’essere?
lui chi è giá é difficile farlo con te... Mollalo! Non ne parliamo. Non ci pensi proprio.

Il triangolo no, non l'avevo considerato,

Questa strana situazione non era proprio contemplata nei miei programmi. Il fato non smette mai di stupirmi. Oh Lily, lo sento che ti stai allontanando sempre di più…
 
d'accordo ci proverò,
 
ti dirò la verità in qualche modo.
 
la geometria non é un reato,
garantisci per lui, per questo amore un po' articolato...
mentre io rischierei, ma il triangolo io lo rifarei....

perché no? Lo rifarei...
 
ma che rifarei??? Mi andrei a buttare nel lago nero piuttosto.
Chi cavolo ha scritto questa dannatissima canzone?? Gli farò causa.
Ma questo non risolve il problema, temo.
No, basta, io me ne vado.
 
“Lily…” alzi lo sguardo.
“Dimmi Severus…”
Potter ci guarda. Io lo fulmino.
“Io…” faccio incendio ai fiori sotto al tavolo.
Non vorrei che li trovassero: non solo il danno, pure la beffa o il riciclo di Potter ci vuole?
“Tu?”
Potter mi fissa. Il bolide, Potter, ricordalo!
“Non mi sento tanto bene… continuate senza di me.” Mi alzo, prendo i libri, i fogli di pergamena, l’inchiostro, faccio un cenno di saluto al terzo incomodo e me ne vado.
“Aspetta Severus, ti devo dire una cosa” dici dopo aver sussurrato qualcosa al volo a James.
Mi giro. “Sentiamo.” Tanto ormai…
“Senti, lo so che odii James e hai anche ragione perché si è sempre comportato in modo deplorevole con te. Però, vedi, si può essere amici, no?”
Dal mio sguardo capisco che non ti sembro molto convinto. Perché ovviamente non lo sono.
“Ti voleva chiedere scusa.”
“Non serve.” Mi affretto a replicare.
“Severus, lo sai che anch’io la pensavo come te, però da quella volta che ci sono uscita, ricordi?”
Faccio di sì col capo. Come potrei non ricordarmelo? Ti ricattò dicendo che mi avrebbe lasciato in pace se saresti uscita con lui. Ci faccio ancora gli incubi con quella scena.
“Beh, da allora ho capito che è un bravo ragazzo… e in fondo…” è rossa in viso.
“Ti piace. Non vergognarti ad ammetterlo.”
“Vedi, tu capisci sempre tutto.” Mi sorridi. “Sei il mio miglior amico, ti vorrò sempre bene, anche se adesso c’è anche James nella mia vita, lo capisci, no?”
“Sì, lo capisco Lily, non sono scemo. Adesso fammi andare.”
“Aspetta, James mi ha giurato che ti deve chiedere scusa.”
“E sia.”
“Scusami, sono stato maleducato.”
Più di quanto immagini.
“Mi scuso per tutto e avrei dovuto farlo prima.”
Silenzio.
“Sono stato uno scemo, lo ammetto.”
Non quanto me.
“Scuse accettate.”
Stretta di mano di rito.
Sto per andarmene, per passare il testimone per sempre. Ma mi giro.
“Trattala bene, è una brava ragazza.”
Potter mi sorride. Questa è da mettere negli annali.
“Contaci.”
Ci proverò, ma non ci riuscirò di certo. Fidarmi di Potter, io?
Sono innamorato, mica rimbambito.
“Ciao ragazzi.” E me ne vado.
Prima di aprire la porta della biblioteca mi guardo indietro.
Vedo due figure che si avvicinano e si baciano.
Vedo il mio sogno andare in frantumi.
E quel maledetto ritornello mi perseguita.
 
lui chi é? Lui chi é?
lui chi é? E si vedrá...
lui é...



 
note dell’autrice: ta da! Scommetto che nessuno si sarebbe aspettato una canzone del genere! Anche se in tante parodie hanno messo questa canzone nessuno l’ha mai utilizzata così. E secondo me calza a pennello la situazione. Contesto, come avrete capito, l’inizio dell’ultimo anno a Hogwarts dei protagonisti della vecchia generazione. Inizialmente volevo accostare a Severus una canzone diversa, tipo “sabato pomeriggio” di Baglioni ma non mi sembrava una buona idea… sarebbe stata troppo depressiva come cosa XD che ne pensate? Alla prossima! Ringrazio le mie lettrici accanite marig28libra e averypotterslover che ci sono sempre e tutti quelli che leggeranno la storia! 

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Capitolo 5
*** Extra Natalizio ***


A casa Weasley c’è un gran baccano, cosa non proprio inusuale, incrementato dai preparativi per il cenone di San Silvestro. L’albero di Natale luccica in salotto, i fantasmi dei regali già scartati da circa una settimana persistono sul pavimento, decorazioni di ogni genere addobbano la casa e dalla cucina odori e profumi invadono il salotto.
D’un tratto si ode una voce che sovrasta i rumori vari che regnano alla Tana.
 
“Dai ragazzi! Non fatevi pregare!”
“Ma insomma Hermione siamo in ferie!”
“Harry mi meraviglio di te! Non pensi a quella povera ragazza?! Sono mesi che non aggiorna la sua raccolta di song-fic…”
“Ma cara, non è mica colpa nostra!”
“Ron, come già ti dissi una volta, hai la sensibilità di un cucchiaino! E non ti fa onore!”
E Ron sottovoce all’amico: “Ma quando l’ha detto?”
Potter alza le spalle e dice ad Hermione: “E anche la memoria di un elefante.”
La ragazza, tuttavia, non presta ascolto al siparietto dei due amici e continua il suo monologo: “Abbiamo salvato il mondo magico, siamo degli eroi, non possiamo abbandonarla nel momento del bisogno! Lei crede in noi!”
Un ospite inatteso si materializza nel camino accompagnato da Luna Lovegood. Si scrolla di dosso la polvere e la cenere e non tarda a dire la sua: “Crede ancora in noi? Ma quanti anni ha?!”
“DRACO MALFOY! Ma chi ti ha invitato?!” (la reazione di Ron arriva puntuale come un orologio svizzero).
“Io in realtà non volevo venire, ma Luna ha tanto insistito dicendo che dovevamo esserci tutti!”
“Ma tutti chi? Non hai mai sentito parlare del Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi?
“Tecnicamente siamo a Capodanno… quindi non fa testo”
“Dai Ronald, tranquillizzati, l’ho detto io a Luna di far venire tutti. È per mettere in atto quella mia ideuccia!”
D’un tratto suonano alla porta.
Dalle scale scendono come delle furie Ginny, George e Neville in una sorta di gara a chi riesce ad aprire agli ospiti. Sarà George ad avere la meglio con uno scherzo nuovo, anche se non ben identificato.
Ed ecco fare la loro entrata “trionfale” in salotto Bill, Charlie, Percy, Angelina e Fleur.
Dalla cucina, invece, escono con tanto di grembiule colorato i coniugi Weasley che vanno incontro ai figli e alle loro mogli/fidanzate.
“Che bello vedervi, miei cari! Avete fatto buon viaggio? Avete forse presto freddo?”
“Suvvia Molly, non aggredirli con le tue domande! Lo vedi da te che stanno tutti bene.” Aggiunge scherzosamente Arthur.
 
Ron si schiarisce la voce per farsi notare. Senza molto successo.
Ripete il gesto, ma si accorge che tutti si stanno salutando, abbracciando, togliendo i cappotti, bagnando il tappeto con i piedi gocciolanti di neve, parlando, ridendo, scherzando. Senza di lui.
Così, memore dei bei tempi in cui Albus Silente riusciva a zittire tutti con quello che lui aveva ribattezzato  l’incantesimo/microfono, adoperò la sua stessa tecnica e urlò nella orecchie di tutti un solenne rimprovero:”EH…EHM.”
Tutti si girano verso di lui.
“Non c’era bisogno di urlare eh! Voi Weasley siete sempre i soliti!” grugnisce Draco.
Prima che la reazione di Ron giunga a rovinare la serata a tutti, Hermione si fa largo tra parenti e amici e arriva giusto in tempo a separare i due litiganti.
“Malfoy, ti consiglio di tenere a freno la lingua, perché già una volta, diversi anni fa, ti mollai un ceffone… e nonostante sia un giorno festivo, non avrei problemi a ripetermi. Siamo intesi?”
“Quanto a te caro Ron, solo io posso menare Malfoy, ti prego pertanto di stare tranquillo. Lo sai che ti fa male agitarti.”
Harry inizia a sghignazzare nascondendosi dietro Ginny.
“Harry, guarda che ti vedo! Sei tu quello con la miopia.” Tuona ridendo Hermione.
“Scusa Hermione… i Nargilli mi suggeriscono di attuare il piano prima che sia troppo tardi. Non vorrei mettere fretta, ma la mezzanotte si avvicina…” mormora Luna.
“E non abbiamo ancora mangiato niente!” fa Neville che si è seduto già a tavola.
Ron subito gli si avvicina e gli da una pacca sulla spalla: “Ti capisco, amico mio. Anch’io ho fame.”
“E sentiamo, cosa dovremmo fare?” chiede Draco scocciato.“Io non mi vesto da Babbo Natale neanche se mi pagate!”
“Ma no, non serve. E poi Natale è passato.”
“Perché non organizziamo uno scherzo?” suggerisce George.
“Potremmo far recapitare alla tua amica un bel cactus! O una stella di Natale, sono molto decorativi!” fa eco Neville.
“No, e che se ne fa di una pianta! Regaliamole la mappa del malandrino!” fa Harry. “Tanto a noi non serve più!”
“Guarda che quella roba è superata, ragazzo. Esistono i navigatori satellitari e google maps.” Fa notare il signor Weasley.
“E poi se è una babbana a Hogwarts non ci andrà mai!”
“Hai ragione Percy, anche se mi dispiace ammetterlo.”
Hermione per fortuna interviene a fermare le elucubrazioni degli amici: “Ma che avete capito! Le dobbiamo dare un po’ di materiale per la storia che sta scrivendo! Beh, adesso che ci penso, abbiamo già dato abbastanza spettacolo… ma manca solo una cosa! Una canzone natalizia per salutare lei e tutti gli avventori di efp.”
“E cosa sarebbe efp?!
“Questa è una lunga storia Draco, meglio che tu rimanga all’oscuro dei segreti che contiene! È una scatola magica dove si può trovare di tutto e di più. Comunque, bando alle ciance. La sapete Happy Xmas di Jonh Lennon?”
“Ah si! Quella che dice che la guerra è finita! È proprio adatta!” esclama Molly.
“Allora cortesemente disponiamoci tutti a semicerchio intorno allo stereo!”
 
So this is Christmas
and what have you done another year over
a new one just begun



and so this Xmas
I hope you have fun
the near and the dear one
the old and the young.



Le timide vocine dei nostri cari amici pian piano fuoriescono dalle ugole d’oro e allietano (spero) questa song-fic. Peccato che non possa esserci un allegato sonoro della loro esibizione….
  
A merry merry Christmas
and happy New Year
let's hope it's a good one
without any fear.


Ehm….c’è qualcuno… non troppo…intonato.
Non dispiaciamoci quindi del mancato audio e immaginiamo che siano i bimbi dello Zecchino d’Oro a cantare. Insomma, un po’ di fantasia non guasta mai!
  
A merry merry Christmas
and happy New Year
let's hope it's a good one
without any fear.



Sulle note di questa splendida canzone saluto tutti quelli che seguono la storia, i lettori saltuari, chi recensisce e chi legge in silenzio. 
Mi scuso per la prolungata assenza di aggiornamenti,
ma spero che grazie allo spirito delle feste (siamo tutti più buoni, no?) mi perdonerete :)
Auguri di Buon San Silvestro e di un felice 2013 a tutti!
Lady dreamer.

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Capitolo 6
*** Quando il sole va a dormire. ***


Quando il sole va a dormire
 
 Il sole sta tramontando su Hogwarts.
Rosso e implacabile scende lungo il pendio e si eclissa ponendo fine al giorno.
Un giorno diverso dagli altri.
Inspiegabilmente diverso dagli altri.
Quella mattina ci sono state le lezioni, come al solito.
Madama Bumb ha presenziato l’allenamento di Quidditch, Minerva McGranitt ha tenuto l’ordinaria lezione di Trasfigurazione, gli studenti hanno seguito i corsi come sempre, anzi, con la frenesia degli ultimi giorni prima degli esami.
Neville Paciock vede il buio calare e le tenebre avanzare sempre più.
Ora che Silente è morto l’oscurità pian piano riuscirà ad avvolgere Hogwarts e poi l’intero mondo magico.
 
Harry aveva ragione, di Piton non c’era da fidarsi.
Ha ucciso Silente senza esitare davanti al suo “Severus, ti prego…”
E adesso tutti sono smarriti. La scuola è bardata a lutto.
Il pianto e i gemiti della fenice echeggiano nel parco.
Anche il sole piange le sue lacrime di sangue nel tramonto.
 
Harry ha raccontato tutto. Ma Neville non riesce a spiegarsi il comportamento di Malfoy.
Davanti alla missione giunta ormai al termine, ha esitato. Non è riuscito a uccidere Silente.
Ma se per il preside è fortemente addolorato, se odia Piton, non riesce a non provare pena per Draco.
Sicuramente non è solo una vittima della famiglia, sicuramente non è solo una vittima di Lord Voldemort, ma altrettanto sicuramente è rimasto impigliato tra ingranaggi troppo grandi e coinvolto in piani troppo arditi per lui.
 
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare


Vedo Fanny volare sul parco di Hogwarts, la vedo sorvolare il campo da Quidditch, le alte torri, l’osservatorio di astronomia e il lago nero per poi scomparire, per andare chissà dove.
 
 e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere

Sono state bloccate tutte le uscite e innalzate barriere magiche per proteggere la scuola da ulteriori attacchi. Ma secondo me non ce ne saranno. Hanno colpito il cuore pulsante della scuola, cos’altro dovrebbero fare? Vorrei poter uscire a urlare, piangere insieme alla fenice di Silente.
Vorrei che queste dannate guerre non fossero mai iniziate. Vorrei che non ci fossero stati tanti morti, tanta gente infelice. Se Silente avesse lasciato che Tom Riddle marcisse nel suo orfanotrofio probabilmente adesso sarebbe ancora vivo e felice a presenziare il banchetto e poi i GUFO e i MAGO. A proteggere la scuola. Se queste inutili guerre non ci fossero state Harry avrebbe ancora i suoi genitori. E io non dovrei vivere da mia nonna ed andare al San Murgo per incontrare mia madre e mio padre che a stento mi riconoscono.  Vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto. Vorrei poter essere preoccupato solo per gli esami. Vorrei che Hogwarts fosse ancora un’isola felice e mi piacerebbe potermi sdraiare sul prato che la costeggia in tranquillità, accarezzato dagli ultimi raggi del sole. Ma la vita non è come la desideriamo, altrimenti la mia sarebbe del tutto diversa.
 
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire

 
Se guardo il sole tramontare vedo che, ironia della sorte, tramonta proprio sul lago nero, a ridosso dell’isoletta. È lì che ho sentito metteranno la tomba di Silente.
Sento gli occhi inumidirsi.
 
Domandarsi perché quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore

 
Le lacrime solcano il mio viso. In silenzio. In solitudine.
Scendono giù lievi e leggere lasciandomi un groppo alla gola. Ma non fanno rumore.
Come quando la neve scendeva su Hogwarts, candida ed eterea.
Aprivamo la finestra e la trovavamo lì, senza che durante la notte ci fossimo accorti di niente.
 
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire


Morire è fin troppo semplice. Basta un incidente, una malattia, un amico che ti tradisce. Basta che l’ambizione porti un mago al lato oscuro. Basta trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Giuro che io la morte non l’andrò mai a cercare, ma combatterò, se necessario, perché il bene trionfi e Voldemort e i suoi giacciano sotto terra o meglio brucino in un’unica pira. Perché di loro non rimanga niente. Mi hanno portato via il passato, ci oscurano il presente, fanno diventare incerta persino l’esistenza di un avvenire. Seppure ci abbiano colpito, seppure siano riusciti a vincere una battaglia, non permetteremo che vincano la guerra.
 
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'è


Sento il sapore dolciastro delle lacrime che mi sfiorano le labbra. Non lascerò che vincano.
Anche per te, mamma.
Anche per te, papà.
Affinché il vostro sacrificio non sia stato vano.
Stringo i pugni. Non voglio arrendermi. Ma non posso fare a meno di piangere.
Ma questa non è una resa, lo giuro.
 
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni


Mi rivedo bambino, la mia prima volta sull’espresso per Hogwarts. C’era mia nonna a salutarmi quando salii sul treno. Avevo il mio rospo, Oscar. Pieno di paure e di complessi iniziai la mia avventura anche se non sapevo dove mi avrebbe condotto, impacciato, paffuto e goffo com’ero.
Mi rivedo sotto il cappello parlante. Tremavo come una foglia, non sapevo in che Casa sarei stato smistato.
Mi sembra di parlare con quel ragazzino spaventato. Non potevo sapere cosa il destino mi avrebbe riservato.

tu chiamale se vuoi
emozioni

 
Non potevo capire che sarebbe arrivato un giorno in cui persino i gesti più semplici sarebbero stati impossibili. Ma che avrei potuto seguitare a chiamarle emozioni.
 
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso

 
Il sole è ormai tramontato e le sfumature gialle, rosse, rosa e arancio hanno smesso di sporcare l’azzurro del cielo. La notte regna su Hogwarts e sul nostro futuro.
Ma io rimango vicino alla finestra.
La notte non mi fa paura perché all’alba il sole colorerà di nuovo il cielo.
Dopo la notte, per quanto lunga possa essere, inizierà un nuovo giorno.
E io non me lo farò scappare.
Ritroverò me stesso abbandonando le mie paure, le mie insicurezze e facendomi forza.
Perché la notte non può durare per sempre.
 
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore


Mi asciugo le lacrime. Anche se so che non saranno le ultime.
Calde continuano a scendere.
“Hogwarts non è più un luogo sicuro.” Certamente qualcuno adesso lo sta dicendo nel castello, forse più di uno. Ma in molti adesso tacciono, mentre dentro qualcosa muore.
 
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa


La spensieratezza, l’allegria, la paura per gli esami, la gioia del fare scherzi e del riceverne senza prendersela. Tutte emozioni che sono cancellate dai nostri cuori.
Altre si fanno spazio: paura, incertezza, spaesamento, dolore.
Ma ognuno sa che bisogna ripartire. E ricostruire.
Ognuno deve piantare la propria piantina, avere il proprio progetto di vita nonostante tutto.
Ognuno deve coltivarlo e coltivarsi.
 
E prendere a pugni un uomo solo
perché e' stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese


Bisogna mettere da parte le liti e i contrasti che ci rendono irrimediabilmente più deboli.
Bisogna essere pronti a tutto.
Bisogna soffrire adesso per poi rialzarsi.
 
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
é dentro me
ma nella mente tua non c'è

 
Chiudo gli occhi per fermare le lacrime, ne ho piante abbastanza per oggi.
Neville, mi dico, devi essere forte, sei un Grifondoro. Sei forte.

Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni


Il piccolo Neville sapeva cos’era il dolore, cos’era la sofferenza, cos’era l’imbarazzo.
Anche se non sapeva che una nuova guerra sarebbe iniziata proprio sotto i suoi occhi.
 
tu chiamale se vuoi
emozioni


Il Neville di oggi sa cos’è il coraggio e non teme la battaglia.
Teme di perdere ma non di combattere.
 
 
Note dell’autrice: ciao a tutti! Il contesto di questo capitolo, come è facile capire, è la fine del sesto libro, dopo la morte di Silente. La canzone è “Emozioni” di Battisti e secondo me cade a pennello per questa situazione  e per il personaggio di Neville perché è triste e dà molti spunti di riflessione. Attendo i vostri commenti… alla prossima!
Lady dreamer.   

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Capitolo 7
*** Cambia il vento ma noi no. ***


Cambia il vento ma noi no.

Minerva McGranitt si guardò allo specchio. Aveva i capelli neri radunati in uno chignon alto ed un po’ austero, occhi chiari, sguardo penetrante, carnagione pallida, alcuni segni del tempo ad appesantirle il volto magro. Ormai non era più una ragazza.
Indossava un vestito nero. Le sue mani affusolate stringevano la bacchetta per appoggiarla sullo scrittoio.
Si alzò e raggiunse la finestra.

Quella da cui aveva visto Harry Potter su un manico di scopa alla sua prima lezione di volo cavarsela meglio del precedente cercatore della squadra di Quidditch di Grifondoro. La finestra da cui aveva visto uscire il professor Silente troppe volte quando ad Hogwarts c’era bisogno di lui. La finestra da cui aveva visto tanti nuovi studenti, timidi e titubanti, mettere piede nella scuola per la prima volta. La finestra da cui aveva visto entrare la Umbridge.
La finestra che si affacciava sulla sua vita di insegnante, di strega, di donna.
Si avvicinò nuovamente allo specchio.
Certamente non era più una ragazza. Ma lo era stata una volta.

Ci fanno compagnia certe lettere d'amore
parole che restano con noi,


Quanti amori aveva avuto nella sua vita! Quanti gufi aveva spedito, ricevuto, aspettato invano! Sempre con la trepidante attesa di un cuore giovane ed innamorato. Da quanto tempo nessuno la chiamava più Minerva?

e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola, lo sentiremo poi,


La guerra era finita da tempo. La scuola e la vita di tutti erano state ricostruite. Ma quante ne erano andate perdute! Eppure lei aveva sopportato tutto, la morte di Albus e di tanti altri nell’Ordine della Fenice. Aveva messo da parte le lacrime quando Voldemort e i Mangiamorte avevano ucciso i suoi amici, quando si erano impadroniti del Ministero della Magia e di Hogwarts. Aveva combattuto, anche contro il proprio dolore, il proprio scoraggiamento, la paura di non farcela, di morire, di essere torturata.
Aveva vinto la sua guerra. Era viva.
Ma a distanza di un anno sentiva il peso di quelle battaglie, di quelle morti… e le veniva da piangere.

abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà…


Aveva mentito tante volte nella sua lunga vita, ma altrettante volte aveva rimproverato i suoi studenti quando li beccava a dire una bugia. A volte però li aveva anche coperti, fingendo di non cogliere il bluff... come quando, tanti anni prima, la Granger aveva detto di essere andata a cercare il troll per poi trovarlo nel bagno delle ragazze. Non era possibile che una ragazzetta di undici anni facesse una cosa simile.
Persino Potter e Weasley erano a bocca aperta.
Ovviamente non erano riusciti a reggerle il gioco, ma, si sa, le ragazze e la cavano meglio a inventare “verità alternative”.

Cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi…


Si allontanò dalla finestra e si avvicinò nuovamente alla specchiera. Tolse il fermaglio scuro che teneva fermo lo chignon sciolse la treccia che lo componeva ciocca per ciocca.
In qualità di insegnante vedeva ogni giorno tanti studenti a cui cercava di impartire dapprima i fondamenti della magia e poi gli incantesimi più complessi. Ma ogni anno li vedeva crescere non solo in bravura, tecnica o incapacità, ma anche nel corpo e nell’animo.

Aveva visto negli anni la nascita di tante amicizie, storie, storielle, avventure passeggere, grandi amori, grandi patemi, rifiuti. Aveva visto ragazzi correre dietro a fanciulle ben poco disposte nei loro confronti (vedi James Potter e Lily Evans, parte 1), ragazze piangere perché il loro amore non era corrisposto (confronta con Hermione Granger al suo sesto anno a Hogwarts), coppie felici (come Frank ed Alice Paciock o Percy Weasley e Penelope Light), ragazzi alla ricerca di avventure (Sirius e Regulus Black), ragazze/i inconsolabili (Cho Chang, Severus Piton), coppie mai formatesi (vedi Luna Lovegood e Harry Potter) e via dicendo…

Ne aveva visti di ragazzi, ma soprattutto di ragazze, cambiare per amore pur rimanendo fedeli a loro stessi.

Siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,


Beh, ne aveva viste di lacrime versate: Hermione Granger, Millicent Bulstrode, Cho Chang, Ginny Weasley, le signorine Patil, Pansy Parkinson, Angelina Johnson, Susan Hossas, tutte prima o poi le aveva viste piangere: chi nel bagno delle ragazze, chi all’ultimo banco durante una sua lezione, chi nel parco all’ombra di un albero, chi sul corpo morto di un amico, di un parente, di un innamorato. Aveva pianto anche lei tante volte e quante persone da ragazza aveva respinto mentre chiedevano “cosa c’è” “è successo qualcosa?” e lei non aveva voglia di rispondere! “In certe giornate è meglio lasciarci stare.” Pensò.

con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si".


Ma forse nelle donne c’è una forza recondita che le rende forti anche nelle avversità e che le spinge, nonostante dolori e sofferenze a ripartire anche da zero, se necessario, e a dire l’ennesimo “sì” alla vita.

In fretta vanno via delle giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà...


Alcune giornate sembra che non finiscano mai, altre sembrano poco intenzionate ad arrivare, salvo poi giungere completamente diverse da come le si aveva immaginate.
Quanti silenzi nella sua vita. Era stanca del loro assordante rimbombare…

E dalle macchine per noi
i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più
se c'è chi non ce li fa più


Tuttavia le riaffiorò alla memoria qualcosa di buffo: si ricordò che Hermione Granger, al suo sesto anno, aveva provato di tutto per far ingelosire Ron Weasley felicemente innamorato di Lavanda Brown. Aveva accettato persino di uscire con Cormac McLaggen! Ma, Minerva ne era sicura, non aveva in realtà ascoltato i suoi complimenti, tanto era presa dal cercare di ottenere quelli di qualcun altro.

cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.


Le erano successe tante cose nella vita: si era scoraggiata delle volte, aveva avuto paura, aveva rischiato di morire, era stata innamorata, era stata lasciata, aveva combattuto, anche contro se stessa.
Ma non era cambiata. Aveva gli stessi valori, le stesse idee.

Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si".


Aveva sempre detto sì alla vita nonostante tutto, adesso era pronta ad accogliere anche la morte serenamente, come una vecchia amica.
Ormai era stanca, voleva solo riposare. Non aveva rimpianti, né rimorsi.
Non avrebbe lasciato dolore, ma ricordi.
Non avrebbe lasciato distruzione, ma affetto.
Non avrebbe dimenticato mai il suo compito: fare il bene e insegnare agli altri a compierlo.
E nella sua vita aveva avuto ottimi alunni che l’avevano ascoltata.
Non avrebbe lasciato Hogwarts senza guida, ma con tanti nuovi punti di riferimento.
Non avrebbe lasciato il mondo con mestizia, ma con gioia.
Non avrebbe dimenticati che aveva dato il massimo.
E che, in fin dei conti, la sua missione era compiuta.
Non aveva più niente da fare, sebbene fosse difficile da spiegare, e voleva solo dormire. E non pensare più. Ed essere nuvola nel cielo, raggio di sole nel buio.
Ed essere quel vento che accarezza e protegge Hogwarts, nonostante tutto.

È difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si"…

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Capitolo 8
*** Per dimenticare. ***


Per dimenticare.
 

Il sole splende magnanimo nel cielo azzurro di fine aprile, illuminando sia il mondo babbano che quello magico. Un paffuto gufo grigio vola a bassa quota, assecondato nel suo viaggio da un venticello favorevole. Nel becco reca una missiva sulla cui busta svetta l’indirizzo di casa Malfoy. Missiva che, a quanto pare, non porta buone notizie al giovane Draco...
 

Hermione Granger e Ronald Weasley
sono lieti di annunciare il loro matrimonio...
 
 

Ecco, avrei dovuto immaginarlo che un giorno o l’altro l’arrivo di questa dannata lettera mi avrebbe rovinato la giornata! Capirai, succedono tutte a me ultimamente, giustamente mancava il colpo di grazia...
 

Allora quindi è vero,
è vero che ti sposerai
Ti faccio tanti, tanti cari auguri,
e se non vengo capirai.

 
Mah, non ci penso proprio a presentarmi nella tana del buonismo e del vissero tutti felici e contenti. Se li sorbissero loro complimenti, moine, capelli rossi e lentiggini dappertutto, torte infarcite di buoni sentimenti e minestre immangiabili. Mi darò malato. Non ci vado là a cuocermi a fuoco lento sullo spiedo del loro presunto grande amore. A questo punto preferisco farmi un bagno nel Lago Nero con quelle sirene assatanate, che non andare là a farmi compatire o puntare a dito contro.
 

E se la scelta è questa,
è giusta lo sai solo tu
È lui l'uomo perfetto che volevi
e che non vuoi cambiare più.

 

Ma chi è questo scemunito che canta?! Quel Weasley l’uomo perfetto?! Ma ci siamo bevuti il cervello al posto del succo di zucca? Ha venduto i neuroni da Magie Sinister o non li ha mai avuti?

La scelta non è affatto giusta. La Granger è sempre stata una grande testarda. Non se lo ficca in testa che Lenticchia è un idiota. Se gli chiedi quanto fa 2+2, ti risponde che ci deve pensare!

Ti senti pronta a... cambiare vita
a... cambiare casa

 
Hermione, dannazione, ma ti ci vedi a vivere con quell’invertebrato? Con uno che sicuramente neanche si sa appaiare i calzini! Uno che di romantico non ha niente, che pensa che Prevert e Neruda siano due strani animali non ben identificati o identificabili!
 

a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
a... alla casa al mare
a... d'avere un figlio... un cane.

 

Forse non hai messo in conto che quel rosso è uno scansafatiche terrificante, che è capace di fare finta di cercare lavoro mentre in realtà passa tutto il giorno da i Tre Manici di Scopa a dire cretinate con Potter e poi, tornato finalmente a casa, di spaparanzarsi sul divano e lamentarsi perché la cena non è pronta. Se poi penso a te e lui in una camera da letto non so se piangere o sbattere la testa contro un muro.
 

Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.

 
Evidentemente, se accetti di passare tutte le feste possibili e immaginabili in mezzo a quell’allegra banda di buzzurri dei Weasley, se sopporti quella cretina di Ginny, quei decerebrati dei fratelli con le rispettive fidanzate, le possibilità sono tre.
O ti hanno fatto bere qualche strana pozione che ti ha spappolato il cervello, o non ti rendi conto, oppure, ahimè, sei proprio convinta di quello che fai... perché ami, nonostante tutto, quel Ronald Weasley. Per le mutande di Merlino, mai avrei pensato di trovarmi in una situazione del genere!
 

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.

 
Non posso sopportare che Hermione si butti via così, tra le braccia indegne di un Weasley. Perché, perché mai devo essere spettatore di questo scempio? Me ne vado. Non mi resta altra scelta.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi...
di te... di te... di te
.
 

No, miei cari Sotto Zero, o come vi chiamate voi, me ne vado proprio! Non c’è il forse! Chiaro? Me ne vado!
Possibile che persino questi due mi debbano prendere in giro! Ma chi li ha chiamati?!
 

 E grazie per l'invito
ma proprio non ce la farò

ho propriotanti, tanti, troppi impegni
e credo forse partirò.

 

Non posso di certo presentarmi a farmi deridere. No, no. devo andarmene, anche in capo al mondo. Volete togliere sto cavolo di forse? Sono proprio duri d’orecchi.
 

Se avessi più coraggio
quello che io ti direi
che quell'uomo perfetto
che volevi tu non l'hai... capito mai.

 

Forse, in effetti, non ho nessun diritto a lamentarmi. Sono sempre stato uno stronzo con loro, sempre dalla parte sbagliata del campo di battaglia, sempre preso da cose più grandi di me. Sono anni che mi prendo gioco dei loro ideali, delle loro fesserie, dall’alto della mia ormai inutile purezza di sangue. L’ho umiliata, più volte, anche. Ma sono stato un cretino. Non avevo capito niente. Ma ora che tutto è finito, che mio padre è ad Azkaban, ho capito di aver combattuto per ideali non miei. Sono stato spesso solo una pedina da strumentalizzare... ma ora non serve a niente recriminare.
 

Io sarei pronto a... cambiare vita
a... cambiare casa
 

a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
 

a... alla casa al mare
 

a... d'avere un figlio... un cane.
 

Sarei pronto a cambiare tutto, se solo lei volesse essere al mio fianco. Lascerei quest’inutile grande casa, mi trasferirei in un posto più colorato e più felice. Sarei pronto a vivere con Hermione, anche ora, se a lei piacesse l’idea.
 

Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.


 

Certo i miei parenti non benedirebbero mai questa unione, ma sarebbe meglio così. Potremmo girare il mondo, passare Natale a Parigi e Capodanno a Vienna, vivere e divertirci ed essere liberi da vincoli.
 

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.

 

Ma so che sono solo sogni. Sarebbe solo una follia quella di telefonarle, di vederla, di cercare di convincerla che sta facendo una grande cavolata. Non mi darebbe ascolto, si rimangerebbe l’invito, mi cancellerebbe anche solo dalla lista dei conoscenti.
 

E forse partirò
per dimenticare

per dimenticarmi...
 

di te... di te... di te.
 


Se fossimo in un film di quelli sdolcinati e rigorosamente a lieto fine, mi basterebbe solo presentarmi il giorno delle nozze, entrare in chiesa al momento del “se qualcuno ha qualcosa da dire contro questo matrimonio, parli adesso o taccia per sempre”, pronunciare un’appassionata dichiarazione d’amore e uscire dall’edificio con Hermione in braccio, entusiasta e adorante.
 
Ma non siamo in un film, solo nella fan fiction di una tipa che non crede nelle cose palesemente impossibili, finte e svenevoli. Non posso dire che abbia torto, ma la fine dello sfigato di turno, incredibilmente, la faccio io...
 
Non mi resta che andarmene al polo Sud, lì nessuno mi conosce...
Potrei studiare i pinguini, godermi la solitudine e nel frattempo scrivere un diverso finale a questa storia, sperando che quella disillusa di lady dreamer voglia pubblicarla.
 
Strappo l’invito del matrimonio, anche se serve a poco.
Magari è il primo passo per scordarmi Hermione, quell’odiosa mezzosangue...
 

per dimenticarmi...
di te... di te... di te...


  

“E voi due ve ne volete andare a cantare le vostre cavolate da un’altra parte? Mi avete scocciato! Voglio stare da solo! Da solo!!!”
  

Angolo autrice:
salve a tutti! È un po’ che non aggiorno e per questo vi chiedo di scusarmi. Ma tra scuola, mancanza di ispirazione ed altro, non c’è stato modo di comporre qualcosa prima. Ringrazio tutti coloro che continuano a seguire questa raccolta, sebbene dalla pubblicazione un po’ altalenante. Saluto con piacere le nuove arrivate nella lista di coloro che seguono la storia oppure l’hanno messa tra i preferiti. Grazie mille! Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Non sono una fan accanita delle dramione, però trovo che loro non starebbero male insieme. E poi Draco segretamente innamorato di Hermione secondo me ci può stare. Da questo nasce questo capitolo, del resto.

Comunque, attendo i vostri commenti, se vi andrà di condividerli con me...
alla prossima :)
 
lady dreamer. 

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Capitolo 9
*** canzoni per l'estate_ un'estate al mare ***


Canzoni per l'estate.
     I_Un’estate al mare!

 

    Ormai i tempi in cui il Signore Oscuro impazzava nelle strade con i suoi funerei servitori sono finiti.
Voldemort è sconfitto. I Mangiamorte sopravvissuti marciscono ad Azkaban.

Il sole splende alto nel cielo.
L’unica cosa che impazza è il caldo e...

I nostri eroi hanno proprio bisogno di andare in ferie!

Quest'estate ce ne andremo al mare per le vacanzeeeee...” annuncia Hermione con sorriso smagliante, tshirt a righe blu e bianche e un paio di occhiali da sole che fanno tanto Giuni Russo.
Ron ed Harry, che fino a quel momento sonnecchiavano sul divano di casa Potter-Doppio Weasley-Granger, vengono scossi dall’improvvisa ed inaspettata dichiarazione della rossa.

“Eh?!” fa il minore dei Weasley, sbadigliando sonoramente.
“Al mare? Chi ha detto mare?” fa eco il Prescelto.
Hermione alza gli occhi al cielo e pensa: “Perché la zia Jo mi ha fatto capitare con questi due? Perché proprio io devo fare loro da balia? Avrebbero dovuto dirmelo subito che c’era l’occulta promozione prendi due, paghi uno!”
Ma reprime tutto ciò e dice: “Sì, hai capito bene, Harry! Un’estate al mare!”

Un'estate al mare eh eh
voglia di remare eh eh


“Ma io non voglio remare! Voglio stare spaparanzato sulla spiaggia a dormire!”
“Programma esaltante, mio caro.” Sbraita un’ Hermione a dir poco entusiasta.
“Eddai Ron, possiamo giocare a Quidditch, se vengono anche tutti gli altri.”
“Ma io pensavo di andare in vacanza al mare, come i babbani, senza magia...” protesta Hermione.
“Ok, giocheremo a calcio o a pallavolo, fa lo stesso.” Sentenzia Harry, dopo un attimo di silenzio.
“Va va... estate romantica rovinata....” pensa la Granger.

fare il bagno al largo oh oh
per vedere da lontano gli ombrelloni oni oni


Riflette un attimo e continua: “Scusa un attimo, Harry,  chi sono tutti gli altri? Io pensavo che saranno partiti io, Ron, tu e Ginny, solo noi quattro... e poi immaginavo Capri, Forte dei Marmi, tutti posti da vip...”
“Solo noi quattro? E che dobbiamo fare? Partiamo con tutti gli amici, così ci divertiamo davvero! E altro che Forte dei Marmi, ce ne andiamo a Rimini! O a Ibiza!”
“Per la barba di Merlino, in quella caciara dobbiamo andarci a mettere?”
“Forse hai ragione, meglio un poco più tranquillo. Noi facciamo già un gran baccano da soli...”

 Mentre Harry ed Hermione riflettono su quale altra meta possano frequentare, Ron chiede: “Vengono anche mamma e papà, vero?”
I due amici si girano, lo guardano, si guardano e urlano: “Neanche per sogno!”

Un estate al mare eh eh
stile balneare eh eh


Harry teme che l’amico possa svenire da un momento all’altro, data la loro reazione e il suo attaccamento ai genitori... Hermione si prepara a prendere i sali per rianimarlo.
Invece Ron apre la bocca, alza le spalle e dice: “Ok.”
Harry ed Hermione lo guardano, si guardano e si mettono a ridere.
Pericolo famiglia Weasley al completo... scongiurato.

Ora si passa al giro di telefonate per avvertire tutti... perché si sa, i maghi non hanno Facebook.
Per ora.

con il salvagente eh eh
per paura d'affogare eh


I tre intrepidi amici si spartiscono i numeri sull’agenda da chiamare... la lista è lunga!
Sperando di non affogare nelle conversazioni... seguiamoli!

“Ehi, Ginny sono Harry.”

“Oh, Neville, come va?”

“Pronto, casa Lovegood?”

Sopra i ponti delle autostrade
c'è qualcuno fermo che ci saluta
senti questa pelle com'è profumata
mi ricorda l'olio di Tahiti.


“In vacanza tutti insieme? Perché? Andiamocene da qualche parte soli soletti io e te, amore mio.”

“E il cactus gigante a chi lo lascio? Non me lo posso mica portare dietro. O no?”

“Ok. Ma vediamo di non andare in un posto pieno di Nargilli. Sarebbe spiacevole, non trovi?”

Nelle sere quando c'era freddo
si bruciavano le gomme di automobili
quest'estate voglio divertirmi
per le vacanze!

“Dai, tesoro. Facciamo una vacanza diversa...”

Un'estate al mare eh eh
voglia di remare eh eh


“Ehi ragazzi, fermi un attimo. Neville dice se può portare il cactus gigante...che gli rispondo?”
“No.” risponde Harry, freddo. “No, non a te, Ginny...”
“Assolutamente NO.” tuona Hermione.
“Ok.” Ron riporta la cornetta all’orecchio. “Mi sa che non è il caso, Neville.”

fare il bagno al largo oh oh
per vedere da lontano
gli ombrelloni oni oni


“Eh, Luna, ma non sappiamo ancora dove.” Pausa “Rodi Garganico? E dov’è?”

Un'estate al mare eh eh
stile balneare eh eh


“Dai, lo dici tu a George? Ok. A dopo. Non so che mangiamo a pranzo, compra qualcosa.” Pausa “No, non te la posso passare. È a telefono con Luna. Ok, chiedo io.”
“Herm! C’è Ginny che vuole sapere se hai fatto la spesa tu.”

“No, sono stata con voi tutto il tempo. L’hai visto che non l’ho fatta la spesa.”

“Non l’ha fatta la spesa... Eh lo so che toccava a lei, ma già pensa ad organizzare le ferie. E dai, non metterti a fare polemiche per ‘ste cavolate...”

con il salvagente eh eh
per paura d'affogare eh


“Ok Paciock, ti faccio sapere.”

“Ah, mi informo. Ciao Luna.”

“Sì, ti amo. Lo sai.”

Ron ad Hermione: “Perché con tutte le ragazze delle terra proprio mia sorella si doveva pigliare?”
“Si amano.”
“Mah...”

Una settimana dopo.

Sono stati contattati tutti.
Ginny si è rassegnata a partire con tutta la banda.
Neville ha deciso di lasciare il cactus in custodia alla nonna. Anche se non si fida.
George ha accettato, a patto di poter parlare, sparlare e scherzare di tutti. Anche per Fred che, ahinoi, non c’è più.
Draco Malfoy è stato chiamato per sbaglio, ma ormai al suo “VENGO ANCH’IO!” non gli si poteva dire: “NO, TU NO!”
Per decidere se invitare Cho Chang oppure no è stato fatto un vero e proprio referendum.
Alla fine, visto che, in fondo in fondo, faceva troppo pena a tutti è stata contattata.
Hermione ha lottato per portarsi dietro Grattastinchi, cercando di convincere gli altri che è un bravo micio domestico.
Alla fine è stato lasciato anche lui alle “cure” della signora Paciock. E stavolta è lei a non fidarsi.
La proposta di Luna è stata accettata.... si parte tutti per Rodi Garganico!

quest'estate
ce ne andremo al mareeeee!



note dell'autrice:
Salve!
Sono tornata ad aggiornare con il primo capitolo di quello che ho ribattezzato “ciclo canzoni per l’estate” con riferimento per l’appunto  alla bellissima “canzone per l’estate” di Fabrizio De Andrè.
Non so ancora di quanti aggiornamenti sarà composto, ma posso promettere che ci sarà da divertirsi e che ha come termine massimo l’inizio di luglio...
 
Termino col dire che ringrazio come sempre tutti coloro che seguono la storia o l’hanno messa tra i preferiti! È sempre un piacere quando si aggiunge qualcuno :)
Se vi va fatemi sapere cosa pensate della storia!
 
Al prossimo capitolo con i nostri prodi maghetti in viaggio!
Saluti e buone vacanze a tutti :)
 
lady dreamer.

  

 

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Capitolo 10
*** canzoni per l'estate_"Dolcemente" viaggiare... ***


II_ "Dolcemente" viaggiare...

 
Nonostante gli insistenti tentativi di Harry di convincere gli amici ad usare la materializzazione o un camino magico per giungere a destinazione, alla fine l’allegra compagnia si è imbarcata su un volo low cost dell’ultimo minuto Londra - Bari.
Ma con una banda di matti come quelli a noi ben noti, non è di certo semplice viaggiare...
 
Si, viaggiare
evitando le buche più  dure
senza per questo
cadere nelle tue paure
gentilmente
senza fumo con amore!

 
Neville ha fatto una sceneggiata di circa dieci minuti per non salire sull’aerobus, ricordando agli altri la sua tragica esperienza su di un manico di scopa al primo anno ad Hogwarts.
Dopo quindici minuti di discorso argomentativo di Hermione, la semplice affabilità di Harry ed il suo: “Se succede qualcosa, ci smaterializziamo e salviamo la pelle!” convinsero Neville a salire a bordo e Draco a non cruciarlo per imporgli il silenzio.
 
dolcemente viaggiare
rallentando per poi accelerare
con un ritmo fluente
di vita nel cuore


Si sa, le brutte abitudini da Mangiamorte non si perdono dall’oggi al domani.
E neanche lo snobismo, diciamocelo.
Il caro Malfoy Junior, infatti, per tutta la durata del viaggio si è lamentato del fatto che non sia stato affittato un aero privato e che lui si trovi costretto a viaggiare con una massa informe di babbani.
 
“Ma almeno potevamo prendere una compagnia decente, questo trabiccolo si regge in aria per miracolo!”
 
“Effettivamente potremmo morire da un momento all’altro...” sussurra Luna, con la sua vocina dolce e melliflua, poco coerente con le parole pronunciate.
 
“Ma anche no!” si affretta a dire Ron tirando fuori dalla tasca dello zaino un ferro di cavallo.
 
“Da quand’è che sei diventato superstizioso, Weasley?”
 
“Da quando ti conosco, Malfoy.”
 
“Hai osato insultarmi?” tuona il biondo, sobbalzando sulla poltrona.
 
“Così pare...” risponde Harry.
 
“Mio padre lo verrà a sapere!”
 
“C’è un servizio postale per Azkaban?” domanda sarcastica Hermione.
 
gentilmente
senza strappi al motore
 
Prima che Malfoy Junior inizi una sfuriata e/o si metta a piangere, la voce della hostess comunica dagli altoparlanti: “Si invitano i signori passeggeri a rimanere seduti con le cinture di sicurezza allacciate e... di non infastidire gli altri ospiti!”
 
Tutti nell’aereo si girano a guardare i nostri cari litiganti magici con il risultato che:
Hermione si è rifugiata dietro un enorme giornale babbano,
Harry si è messo le cuffie dell’mp3,
Ron ha preso a mangiare i biscotti duri che la compagnia aerea aveva servito come spuntino,
Draco si limita a squadrare i babbani con sguardo torvo.
 
e tornare a viaggiare
e di notte con i fari
illuminare chiaramente
la strada per saper dove andare

 
Ma il viaggio, nonostante gli inconvenienti e le incomprensioni, fortunatamente prosegue. Certo, più di uno dei passeggerei dell’aereo guarda in modo strano quegli ospiti strani che fanno tanto baccano, e qualcuno tra loro inizia a pensare che organizzare quella vacanza tutti insieme sia stato quantomeno azzardato... ma nessuno parla.
 
I cervelli sbuffano e bollono come teiere sul fuoco, ma nessuno parla.
Speriamo che nessuno esploda...
 
con coraggi,  gentilmente,
gentilmente

dolcemente viaggiare

 
Allo sbarco a Bari tutti hanno appurato con gioia la validità del passaporto, di non aver perso la valigia e che la polizia italiana non li costringerà all’espatrio immediato.
 
Certo alcuni hanno sopportato i controlli in modo più quieto di altri e noi non staremo certo qui ad illustrare quanto Draco Malfoy abbia fatto il diavolo a quattro perché il suo bagaglio a mano non venga perquisito. Come sorvoleremo anche la reazione della parte maschile della compagnia alla vista della provocante biancheria intima della signorina Chang, alla perquisizione della sua di borsa da viaggio.
 
Tuttavia, sarà opportuno evitare di addentrarci anche nelle controreazioni della cara Hermione e della meno cara Ginny e degli insulti volati nell’arco di pochissimo tempo.
 
Quel gran genio del mio amico
con le mani sporche d'olio
capirebbe molto meglio
meglio certo
di buttare...riparare



Passando oltre a tutte le altre cavolate successe in aeroporto, con Ron alle prese con il distributore automatico di cibarie, Luna che, intenta a guardarsi intorno con i suoi occhioni sognati sta per farsi investire da una famigliola con problemi nella gestione del proprio straboccante carrello, lo stranamente galante George, subito pronto a venire in soccorso della signorina Lovegood, vediamo finalmente i nostri eroi salire sul bus che porta alla stazione del treno.
 
pulirebbe forse il filtro
soffiandoci un po'
scinderesti poi la gente
quella chiara da quella no

 

Sul diretto per Foggia gli animi si dividono tra rassegnazione, ansia, fame, sete, altre necessità fisiologiche, rancori antichi e recenti, problemi di natura varia ed eventuale.
 
“Ma perché non si arriva mai?” chiede il povero Neville, sofferente per il caldo, il trauma di aver preso l’aereo, di aver abbandonato casa, la nonna... e il cactus gigante.
 
“Non ne ho idea, Paciock.” Risponde Draco, annoiato. “Non ho scelto io il posto, altrimenti...”
 
“Frena, Malfoy!” controbatte Hermione. “Il viaggio l’ho organizzato io, tu non hai avuto che il fastidio di dire che venivi, di preparare la valigia e di versare l’acconto, dunque non hai il benché minimo diritto di lamentarti...”
 
Draco sbuffa. “Calma Granger, come siamo suscettibili sta mattina... Weasley ti ha buttato giù dal letto nel sonno per caso?”
 
Hermione sta per avere una crisi isterica. Perché diamine Malfoy si trova lì, seduto di fronte a lei a lagnarsi? Non se ne poteva rimanere a casa a torturare i suoi elfi domestici?
 
No, come aveva potuto pensare una cosa simile? Lei, presidentessa e fondatrice del CREPA? Le serviva proprio una vacanza, doveva davvero rivedere le proprie priorità... stava rinnegando tutti suoi principi per Malfoy... ah, per la barba di Merlino, che stress!
 
e potresti ripartire
certamente
non volare ma
viaggiare...

 

“Ragazzi” interviene Harry. “Mi sa che stiamo esagerando. Siamo qui per rilassarci e non per stressarci ancora di più! La guerra è finita, i rancori dovrebbero essere risolti. Le questioni personali, prego tutti voi di metterle a tacere.”
 
“Hai proprio ragione, amore mio!” cinguetta Ginny, facendo gli occhi dolci al fidanzato.
 
“Grazie cara... ma non ho finito.” Continua Harry “Se qualcuno si trova male e il clima diventa insopportabile è pregato di andarsene. E con questo è tutto.”
 
Draco sta per alzarsi e mettersi ad urlare.
 
Luna prende la parola. “Scusate, ragazzi, anche tu Draco, insomma, siamo grandi, non possiamo litigare per sciocchezze, come abbiamo fatto per tutto il tempo finora... e se arrivasse una colonia di Gorgosprizzi a invadere i nostri cervelli? Divisi, perderemmo subito, no?”
 
Cho, Ron e Draco si guardano perplessi.
 
Luna continua a parlare: “Insomma, smettiamola poi di chiamarci per cognome. Sembra di essere a scuola...” e poi sorride, contenta di aver dato il proprio contributo, ma preoccupata che gli altri possano non averla presa sul serio.
 
Invece, stranamente, sembra aver riscosso un discreto successo.
Certo neanche la reincarnazione di Silente in persona potrebbe far maturare quelle testoline infantili della banda vacanziera, ma la riflessione di Luna è, dopotutto, abbastanza chiara e comprensibile...
 
E nessuno sano di mente vorrebbe che la propria vacanza al mare diventi un inferno...
 
Si, viaggiare
evitando le buche piu' dure
senza per questo
cadere nelle tue paure

 

Così tutti si decidono a firmare la tregua, almeno per il momento.
 
Ron promette di essere gentile, mentre trangugia un pacco di crackers sbriciolati.
 
Hermione giura solennemente che non arrecherà danno né con parole né con fatti a nessuno. E che non litigherà più con Malfo... con Draco.
 
Ginny sorride come una papera e sottoscrive tutto.
 
Luna sorride e basta.
 
George promette di comportarsi bene.
 
Cho promette di comportarsi bene.
 
Neville giura sul suo cactus gigante che non chiamerà Draco per cognome.
 
Draco promette di provare a non chiamare Neville per cognome.
E anche tutti gli altri. Come borbotta dopo un’occhiataccia di Hermione.
 
gentilmente
senza fumo
con amore
dolcemente viaggiare

 

Insomma, riusciranno i nostri eroi ad arrivare a destinazione e a non scannarsi prima della fine delle quattro settimane di ferie?
Lo scopriremo nelle prossime puntate!
 
 
Angolo autrice:
spero che la storia continui a piacervi.
Saluto con particolare riconoscimento Blue Lady e averypotterslover per il “Mio padre lo verrà a sapere!” XD
 
Alla prossima
 
lady dreamer. 

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Capitolo 11
*** canzoni per l'estate_Sole, cuore e amore. ***


III_ Sole, cuore e amore.
 

Abbiamo lasciato i nostri eroi sull’espresso per Foggia mentre giuravano più o meno solennemente di comportarsi bene. Insomma, tutti carini e coccolosi (più o meno) hanno promesso di fare i bravi bimbi, stile propositi di Capodanno (nonostante il calendario segni Giugno).
 
Ebbene, dopo aver cambiato treno per Rodi e diverse altre ore di viaggio, i nostri sono finalmente giunti nel paesino designato per le loro vacanze e poi nella casa affittata, sul porto.
 
I nostri sono esausti...
 
c'è solo una cura
io so che lo sai
è una stanza vuota
io mi fiderei
 
Ma hanno ancora abbastanza forze per fare l’unica cosa che può portare loro ristoro e pace...
Una doccia.
 
“Ehm... ragazzi, non per dire, ma il bagno è uno... e noi siamo decisamente troppi!” fa notare Hermione quando tutti si trovano a sgomitare in accappatoio davanti alla porta del bagno.
 
L’unica che non fa parte della calca è l’eterea Luna che in costume e prendisole propone: “Perché invece non ce ne andiamo in spiaggia?” alzando leggermente gli occhiali da sole.
 
Tutti si girano.
Draco ne approfitta per sgattaiolare in bagno e chiudersi dentro.
Tutti si girano di nuovo, colmano Malfoy Junior di maledizioni e corrono a cambiarsi, tranne George.
 
Bravo, puoi capire
cose che non vuoi
sei il tuo guaritore
sei nel tuo mondo...
 
“Sei proprio nel tuo mondo Malfoy! Attento a non cadere nel cesso.” fa George.
“Sei un cretino, Weasley!” tuona Draco dal bagno.
 
Qualcuno aveva forse giurato di non chiamarsi più per cognome?
 
Dammi tre parole:
 sole, cuore e amore!
 
Nell’arco di dieci minuti sono tutti fuori casa, diretti alla spiaggia libera che rispetto all’appartamento in affitto è davvero a 100 metri.
 
“Wow Hermione! È proprio comodo, è praticamente sul mare!” dice Ginny.
 
“Eh, lo so. Ho scelto questo appartamento apposta.”  Risponde un’orgogliosa e fiera Miss Granger.
 
“Insomma, le camere sono un po’ piccole, c’è un solo bagno, non è nemmeno tanto luminoso...” sbotta Cho.
 
Harry si gira verso Hermione e prima che l’amica si scagli contro la Chang per strozzarla, le rivolge un’occhiata significativa e avvicinandosi le sussurra: “Stai calma, toglierti lo sfizio di ucciderla non vale la pena di finire ad Azkaban.”
 
dammi un bacio che non fa parlare
è l'amore che ti vuole
prendere o lasciare
stavolta non farlo scappare
 
Mentre Luna si allontana con Ginny e Cho e si mette a parlare di strani mostriciattoli, Hermione chiede ad Harry: “Come hai fatto a stare con quella pazza?”
 
“Non è durata molto se ricordi.” Fa notare Potter.
 
“Ma tu storie con ragazze normali non sei capace?” chiede Ron.
 
“Ma no, sto con Ginny, scusa.” Dice Harry.
 
“Appunto!” È il grido unanime di Ron e George.
 
Solo le istruzioni per muovere le mani
non siamo mai così vicini
 
“Ma io amo vostra sorella! È una brava ragazza, simpatica... bella”
 
aaah, ahhh
 
“Mah, contento tu...” fa Ron.
 
Parla a voce bassa
spiegami che vuoi
 
I nostri amici vacanzieri prendono dunque posto sulla spiaggia.
Ron si appisola all’ombra.
Cho si stende come una lucertola al sole.
Neville studia le poche alghe presenti sul bagnasciuga.
Ginny e Harry si spalmano a vicenda la crema solare.
Hermione tira fuori un taccuino e si mette a scrivere in riva al mare.
 
sai ne è pieno il mondo
di mali come i tuoi
 
George ha intenzione di tuffarsi subito in acqua, ma quando vede la solitaria figura di Luna stagliarsi non troppo distante sul bagnasciuga, le si avvicina.
 
“Ehi, Luna.”
 
“George, anche tu a fare due passi?”
Tecnicamente voleva fare il bagno, ma... “Sì, mi andava di camminare.”
 
“Ok.”
 
“È bello qui.” Fa George guardandosi intorno.
 
Luna fa lo stesso. Il sole spende ancora nel cielo, sebbene si stia avvicinando ad ovest. Il mare è azzurro, leggermente accarezzato da una lieve brezza che increspa l’acqua in leggere ondine, sulla battigia.
 
“Sì, è molto bello.”
 
“Hermione mi ha detto che hai suggerito tu di venire qua...”
 
Luna sposta lo sguardo sul suo interlocutore: “Sì, è così.”
 
“C’eri già stata?”
 
“No.” pausa “Ma dovevamo venirci, io, mio padre e la mamma. Ho fantasticato a lungo su questo posto... ma poi... non ci siamo più venuti.” Conclude velocemente.
 
Un velo di tristezza nelle sue parole.
 
George sa cosa prova.
 
“Sarebbe bello se potesse esserci anche Fred...” distoglie lo sguardo da Luna e fissa un punto lontano all’orizzonte.
 
“È sempre con te, George.”
 
“Era sempre con me...”
 
“No, solo in apparenza.” Sussurra Luna, fermandosi.
 
Anche George si ferma. Scuote la testa, non capisce. “Cosa vuoi dire?”
 
“Che lui sarà sempre qui” e gli tocca la fronte “nei tuoi pensieri” ritrae la mano per posarla sul petto di George “e nel tuo cuore.”
 
“Chi ci ama non ci lascia mai davvero.” Conclude.
 
“Il punto è che io non posso perdonarmi di essergli sopravvissuto.” Risponde George, scuotendo il capo in senso di dissenso, di sconfitta.
 
“Dovresti perdonarti di essere felice, piuttosto...”
 
“Eh?” il rosso guarda Luna negli occhi con sguardo interrogativo e incredulo.
 
“Se tu fossi stato sconfitto e adesso fossi nei sotterranei della casa di qualche Mangiamorte, in uno stato di semi-coscienza, in bilico tra la vita e la morte, non ti sentiresti in colpa, ma ti rallegreresti di essere solo in quella prigione.”
Luna si interrompe un attimo. George annuisce, invitandola a continuare.
 
“Adesso quindi non riesci a perdonarti di essere qui, in vacanza al mare, in una situazione abbastanza felice. È questo che non ti perdoni, la presunta mancanza di felicità per Fred...”
 
Silenzio.
Solo il mare a giocare con la sabbia. A condurla in una danza di ancestrali suoni, nell’eco eterno dei suoi flutti.
 
“Secondo me, invece, lui, mia madre, Tonks, il professor Lupin, Silente, Dobby, i genitori di Harry, Sirius, sono in un mondo migliore del nostro. E da lì ci guardano e ci proteggono... Non dobbiamo essere tristi per loro...”
 
slacciati la faccia
ha rabbia il gatto che
gioca con la buccia
e gira in tondo
 
Una lacrima frettolosa corre sul volto di George.
 
Lui si affretta a scacciarla, ma la sua maschera di solido buontempone giace ormai sepolta sotto la sabbia dorata.
 
“Hai ragione, Luna.” sussurra alla ragazza. “Hai ragione.” E accenna un sorriso.
 
Anche la ragazza sorride.
 
George non sa come trarsi d’impaccio. E ora?
 
“Ti va di fare il bagno?” chiede Luna con la sua solita infantile spontaneità.
 
“Sì, certo.”
 
Dammi tre parole: sole, cuore e amore
dammi un bacio che non fa parlare
 
Luna si toglie il corto vestitino rosa che indossa sul costume e lo lascia sulla sabbia, insieme agli occhiali da sole.
 
George la guarda un attimo.
 
Insomma, non è affatto una brutta ragazza, anzi...
 
è l'amore che ti vuole
prendere o lasciare
stavolta non farlo scappare
 
“Allora, l’acqua ti sembra troppo fredda?” scherza lei, schizzandolo leggermente con l’acqua marina.
 
“No, a me no... e a te?” fa George innaffiando d’acqua i biondi capelli della ragazza.

“È una guerra, forse?” cinguetta lei, serafica.
 
George sorride.
 
“E che guerra sia, allora!” risponde Luna, sorprendendo George e sommergendolo d’acqua.
 
Sono le istruzioni per muovere le mani
non siamo mai così vicini
aaah, ahhh
 
Il sole bacia i due giovani.
L’acqua salata abbraccia i loro corpi.
Gli sguardi corrono a cercarsi l’un l’altro.
 
Tra la terra e il cielo
e in mezzo ci sei te
a volte è solo un velo
un giorno, un fulmine
 
Nel frattempo, più distante sulla spiaggia...
 
“Herm, che scrivi?” chiede Ron accoccolandosi come un micio affianco alla fidanzata.
 
“La lista della spesa.” Fa lei.
 
“È da un’ora che scrivi...” sbuffa lui.
 
“È da un’ora che dormi...” scherza lei, alzando lo sguardo.
 
Le loro labbra si cercano...
E si trovano.
 
se hai dato, dato, dato
avuto, avuto, avrai
 
Harry e Neville, tirate fuori le carte da poker, cercano invano di insegnare a Ginny e Cho a giocare a scala quaranta.
 
“Perché non posso mettere le carte giù....?”
 
“Si dice calare le carte.” fa notare Harry.
 
“È uguale...” sbuffa Ginny e poi continua la domanda. “Insomma, perché non posso mett... calare le carte se non ho quaranta punti in mano?”
 
“Perché il gioco si chiama scala quaranta, forse.” Risponde Cho, con una punta di sarcasmo.
 
Neville scuote la testa e giura che non proporrà più ad Harry di giocare a carte con Ginny e Cho.
 
La partita è persa prima ancora di iniziare.
 
oggi è già piovuto
dove sei, dove sei, dove sei?
 
Pesandoci bene, manca qualcuno all’allegra brigata...
 
E questo qualcuno appare in polo e costume da bagno, in tutto il suo splendore...
Scende le scalette e poi, avvicinandosi agli altri, si toglie gli occhiali da sole.
Perché lui non è Bond, James Bond.
Ma...
Malfoy. Draco Malfoy.
 
Dammi tre parole: sole, cuore e amore
dammi un bacio che non fa parlare
 
George, di ritorno dalla passeggiata con Luna, intercetta il biondo e gli manda un bacio con la mano, imitando una ragazzina adorante.
Draco alza gli occhi al cielo.
 
“Che hai in quelle buste?” chiede Harry.
 
“Qui?” chiede Draco dimenando due enormi borse di plastica.
 
“Noooooo, in quelle che hai lasciato a casa, guarda.” Scherza Hermione.
 
“Mentre voi vi divertivate...” inizia il biondo.
 
“...tu eri l’unico a potersi fare una doccia, mi pare.” Attacca Cho.
 
è l'amore che ti vuole
prendere o lasciare
stavolta non farlo scappare
 
Draco ignora la frecciata e continua: “Io sono andato a comprare la cena!”
 
“Davvero?” “Gnam gnam.” “Eh, cosa?” “Non. Ci. Posso. Credere.” “E che hai preso?” “Wow!”
 
Queste le variopinte reazioni all’annuncio della lieta novella.
 
“Pizza per tutti!” fa Draco, per una volta acclamato all’unanimità.
 
“E per Draco hippy hippy hurrà!” fa Luna.
 
“Ti devo delle scuse, amico.” Dice George, avvicinandosi a Draco mentre gli altri attaccano un “Perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzo... perché è un bravo ragazzooo, nessuno lo può negar!”
 
Sono le istruzioni per muovere le mani
non siamo mai così vicini
aaah, ahhh
 
Il sole si appresta a calare, naufragando dolcemente nella coltre rosa e arancio del cielo.
 
I nostri prodi amici si apprestano, invece, a consumare la cena in spiaggia, al chiarore delle stelle e dei lampioni... e all’occorrenza delle bacchette magiche.
 
Una nascente luna promette una serena serata all’allegra brigata, all’insegna di pizza, risate, patatine fritte, birra, canzoni improvvisate con la chitarra ("miracolosamente" comparsa dal nulla), qualche bacio appassionato, ancora tante risate, scherzi, confidenze, bagno di mezzanotte....
 
...sperando che a nessuno venga una congestione!
 
Dammi tre parole: sole, cuore e amore
dammi un bacio che non fa parlare
è l'amore che ti vuole
prendere o lasciare
stavolta non farlo scappare
Sono le istruzioni per muovere le mani
non siamo mai così vicini
aaah, ahhh
 
D’altronde la vacanza è appena cominciata e...come disse qualcuno....il meglio deve ancora venire!
 
 
Angolo autrice:
 
Ehilà amici vicini e lontani.... eccomi ad aggiornare ancora :)
 
Questa volta ho scritto un bel po’ di pagine, devo ammetterlo, ma spero che i miei cari lettori apprezzeranno! La canzone non è tra le mie preferite, ma trovo che sia adatta ad esprimere lo spirito vacanziero e ironico dell’allegra compagnia...
 
Alla prossima,
lady dreamer. 

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Capitolo 12
*** canzoni per l'estate_Semplici storie d’amore. ***


                                                          One, due, tre, four...


                                                                                                                      IV_ Semplici storie d’amore.


Un bellissimo spreco di tempo
un'impresa impossibile

l'invenzione di un sogno
una vita in un giorno
una tenda al di là della duna



Il sole splende alto nel cielo.
Non ci sono nuvole ad oscurare i suoi caldi raggi.
Il mare brilla e, calmo, sonnecchia usando la spiaggia come cuscino.
Tanti bagnati affollano il litorale garganico.
Ma alcuni sono molto più speciali di altri...
 
Un pianeta in un sasso, l'infinito in un passo
il riflesso di un sole sull'onda di un fiume

son tornate le lucciole a Roma
nei parchi del centro l'estate profuma.

 
Sono passate un paio di settimane dall’arrivo dei maghi in città. E tutto prosegue abbastanza bene.
Insomma, ci si sopporta a vicenda. E qualcuno più a fatica di altri...
Nuove amicizie e, perché no, anche qualche amore stanno timidamente sbocciando e mettendo le prime verdi foglioline.
I vecchi rancori sono stati, seppur sommariamente, sotterrati, sperando che nessuno, armato di piccone e voglia di litigare, porti alla luce quei vecchi scheletri.

Una mamma, un’amante, una figlia
un impegno, una volta una nuvola scura
un magnete sul frigo, un quaderno di appunti
una casa, un aereo che vola.



“Chi vuole giocare a pallavolo?” propone Harry.
 
“Ma no, dai, mi avevi promesso che facevamo una passeggiata insieme!” protesta Ginny.
 
“Dai, la facciamo dopo....” fa Potter, sorridendo alla fidanzata.
 
“Va bene, ma almeno dammi un bacio.”
 
Baciami ancora…
 
Ron alza gli occhi al cielo. La svenevolezza di sua sorella è incredibile. Sospira. Guarda Harry che lancia il pallone a George e va a confortare Ginny, raggiante e papera più che mai.
 
Baciami ancora…
 
Hermione si rintana dietro il suo libro per non guardare i due piccioncini tubanti.
 
Sulla compagnia, incredibilmente, è sceso il silenzio. Quando mai!
Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.



Harry torna alla sua postazione. “Allora, ci siamo? Chi gioca?”
 
Si fanno avanti Luna, Neville e Ron.
 
“E voi?” domanda George ad Hermione, Ginny, Cho e Draco.
 
“No, preferisco prendere il sole.” Annuncia Cho.
 
“Sto leggendo, ragazzi.” Fa Hermione sorridendo e accennando al libro.
 
“Passo.” Fa Malfoy Junior.
 
“Allora mi puoi aiutare con l’enigmistica!” suggerisce Ginny.
 
Draco capisce che aiutare la signorina Weasley con i cruciverba è auspicabile quanto immergersi in una vasca piena zeppa di piragna...
 
“Ragazzi, ho cambiato idea. Gioco anch’io.” Dichiara il biondo e, alzandosi dalla stuoia, fa a Ginny: “Mi dispiace, sarà per un’altra volta.”
 
La rossa alza le spalle e sussurra: “Non fa niente.”
 
E si volta verso Hermione: “Tanto mi dai una mano tu, vero?”
 
La Granger alza gli occhi da “Anna Karenina” e preoccupata annuisce in direzione dell’amica.
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…



Nel frattempo gli altri, animati, chi più chi meno, da spirito sportivo e competitivo, si dispongono in cerchio. Prima che il gioco inizi, Neville fa notare: “Io non sono un asso, ve lo dico già.”
 
“Non ti preoccupare, tanto si fa per divertirsi.” Lo rincuora Harry.
 
“Infatti, non siamo mica alle Olimpiadi.” Aggiunge Luna.
 
“E poi se ti può consolare, io sono un bradipo, quindi...” Afferma Ron.
 
Draco scuote la testa. “Andiamo proprio bene!”
 
“Se non vuoi giocare con delle schiappe come noi, nessuno ti obbliga.” Incalza Ron.
 
Harry sta per intervenire per sedare la situazione, ma Malfoy Junior per una volta agisce in modo corretto: “Non volevo offendere. Anche io non sono tanto bravo, quindi, senza litigare, andiamo avanti.”
 
“Bravo, Draco. Buona idea!” aggiunge Luna.
 
Da quella sera sulla spiaggia, George la guarda in modo diverso. Vede in lei non solo l’amica un po’ strana, che non si sa mai cosa pensa e che perde il suo tempo dietro a chissà quali cavolate...
 
Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.

 
Vede in modo diverso i suoi lunghi capelli biondi. I suoi occhi chiari, pozze d’infinito splendore.
Il suo copro esile, ma desiderabile. La sua risata divertita.
Quella risata che ora più che mai vorrebbe toccare con le sue labbra.
 
Ma adesso non è decisamente il momento di pensarci.
Così scuote la testa. Passa lo sguardo da Luna ad Harry.
Beh, lui non è di certo il suo tipo, non gli farà fare pensieri strani!
 
Una bimba che danza, un cielo, una stanza
una strada, un lavoro, una scuola
un pensiero che sfugge



Così, ora che i giocatori sono più presenti sia di corpo che di testa, si dà inizio alla partita.
No...diciamo che ci si organizza per iniziare.
 
“Oh, ragazzi, e le regole?!” chiede Ron.
 
“Ah, giusto.” Risponde Harry passandosi una mano tra i capelli scuri.
 
“Io direi che chi fa cadere la palla per due volte perde. Chi resta alla fine vince.” Suggerisce poi.

una luce che sfiora
una fiamma che incendia l'aurora.


Le polemiche per una volta vengono archiviate e George passa la palla a Neville. Che la manca. Ahimè, l’aveva detto di non essere un campione. (Estrema solidarietà da parte mia.)
 
Neville diventa rosso e corre dietro alla palla.
 
La riconquista e la lancia a Luna. Che la lancia a Draco. Che la passa ad Harry. Che la tira a Ron. Che goffamente la butta in testa a Draco.
 
Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce.



Il biondo protesta.
 
Il rosso si scusa.
 
George e Luna si scambiano uno sguardo d’intesa e si mettono a ridere.
 
Harry li guarda. E sorride.
 
Un respiro profondo per non impazzire,
una semplice storia d'amore.



“Abbiamo finito di ridere?” chiede Draco.
 
Il gioco continua. Serissimo e serrato.
La palla vola vorticosamente in aria, passando da una mano all’altra. Volteggia con più o meno grazia, lanciata verso il cielo da strette sempre diverse. A volte cade rovinosamente a terra, a portare le sue dolorose lacrime di sudore sulla sabbia rovente, a volte ruzzola verso l’acqua azzurra e refrigerante.
 
Il primo ad essere eliminato dal gioco è inaspettatamente George.
“Troppo preso da altro.” Gli sussurra maliziosamente Harry, mentre l’amico si allontana.
 
Il fratello di Ron va a raggiungere le ragazze sotto l’ombrellone, montato faticosamente quella mattina, dopo una specie di senato consulto ultimo che aveva visto Harry come Princeps senatus. Per fortuna non vi erano state pugnalate alla spalle, tirannicidi, tonache macchiate di sangue e rivolte. D’altronde le idi di marzo sono per fortuna lontane!
 
Un pirata, un soldato, un dio da tradire
e l'occasione che non hai mai incontrato.

 
Sotto l’ombrellone trova un’esasperata Hermione alle prese con un’incapace Ginny.
 
“Allora, 20 verticale. Scultore del Partenone. Boh. E chi è?”
 
La Granger finge di non sentire, ma sono ormai dieci minuti che legge e rilegge la stessa pagina senza capire nulla. Da quando ha iniziato il cruciverba, Ginny le ha chiesto da un minimo di 19 ad un massimo di 25 definizioni. Ci sente eccome.
 
“Ehi, Herm! Tu la sai? Sono cinque lettere.”
 
“Fidia.”
 
“Ma lo sai che ci sta?” Hermione non risponde. “Grazie.” Continua Ginny.
 
Hermione accenna un sorriso (finto) e torna a Tolstoj.
 
La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola.



Ginny borbotta a bassa voce qualcosa mentre legge le altre definizioni.
 
“Te ne posso chiedere un’altra?” Hermione annuisce suo malgrado.
 
“La celebre scrittrice per ragazzi J. K.”
 
Hermione alza gli occhi al cielo domandandosi se sia possibile che Ginny non sappia nemmeno questa. “Rowling.”
 
“E come si scrive?”
 
Hermione chiude rumorosamente il libro e balza in piedi. “Joanne Kathleen Rowling è la persona a cui tutti noi dobbiamo la vita, per le piume della Fenice, come diavolo fai a non saperlo?!” urla a Ginny.
 
Lei senza scomporsi guarda George e gli chiede: “Ma che ha Hermione sta mattina? È un po’ troppo nervosa, non trovi?”
 
Il ragazzo alza le spalle, mentre Hermione si allontana diretta verso gli amici.
 
“Mi aiuti tu con il cruciverba?” si sente domandare George.
 
Ma prontamente risponde: “No, io non sono capace.” E se ne va.
 
Così alla ragazza non resta che girarsi e chiedere aiuto alla Chang.
 
“Ehi, Cho, ti va di darmi una mano con l’enigmistica?”
 
Baciami ancora…


La partita degli sportivissimi maghi e streghe è ormai quasi terminata.
 
A (di)sputarsi la vittoria ci sono niente di meno che... Harry Potter vs Draco Malfoy.
 
I due si fronteggiano come due pistoleri in un film Western.
I granelli di sabbia si muovono in vorticosi mulinelli.
 
Nessun rumore distrae i due avversari...
 
...tranne la caciara che fanno i loro amici!
 
 
“Scommesse, scommesse! Si accettano scommesse!” improvvisa George.
 
“Oh, andateci piano, che siamo in un luogo pubblico e con un sacco di testimoni.” Ricorda Ron.
 
“Non temere, per battere questo pivello, non ci sarà bisogno di molto tempo... e il sangue non scorrerà di certo. Non il mio, ovviamente.” E Draco sorride maliziosamente.
 
“Ragazzi, calmi! Cosa state combinando?!” domanda correndo una preoccupata Hermione.
 
“Stiamo solo scherzando, Granger!” fa il biondo voltandosi verso di lei.
 
 
Per poi girarsi nuovamente verso Harry.
 
“Paura, Potter?” domanda, come ai vecchi tempi.
 
“Ti piacerebbe!” risponde il suo eterno avversario.
 
Baciami ancora…
 
“Ragazzi, mi sto annoiando, andiamo a fare il bagno?” chiede una vocina oltremodo inopportuna.
 
Draco alza gli occhi al cielo, tutti gli altri si girano.
 
È Ginny.
 
 
“Hai rovinato un momento epico, non ti rendi conto!” sclera Malfoy.
 
Harry rivolge un’occhiataccia a Draco e poi si volta verso la fidanzata.
 
“Scusa, amore, potresti aspettare dieci minuti?” le chiede sorridendo.
 
E lei: “Ok, tesoro mio.” mandandogli un bacio con la mano.
 
 
Ron finge di vomitare nel secchiello di plastica dimenticato da un bambino distratto.
George trattiene a stento le risa.
 
Ma la sfida non è finita!
 
Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.



I nostri valorosi Harry e Draco si fronteggiano come due gladiatori nell’arena.
Il sole incombe sui loro volti accigliati e sui loro corpi colmi di sudore.
La battaglia sarà all’ultimo sangue...
Per l’occasione tutti gli amici sono accorsi ad assistere a tale scontro tra titani.
Chi avrà la meglio, il biondo Malfoy o il bruno Potter?
 
Per voi Miss Itali... no, no, decisamente no.
Scusate, è il caldo....
 
Allora dov’eravamo?
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
Candide pecorelle lanose saltano la staccionata nel cervello dell’autrice.
 Ehm... ah, ecco!
 
Voglio stare con te
invecchiare con te
stare soli io e te sulla luna.

 
Eravamo a Draco ed Harry che uno davanti all’altro stavano per combattere... una “battaglia” epocale. Tra i due intercorrono sguardi infuocati.
 
La loro momentanea immobilità si tramuta ben presto in dirompente passione che li porta a spogliarsi e...
 
Scusate.
Ho sbagliato storia.
Questa non è la yaoi con paring Harry per Draco?
 
(Vedo qualche sguardo preoccupato tra il mio pubblico.)
 
No, tranquilli, ho sbagliato.
 
È Jovanotti che mi porta fuori strada!
 
Coincidenze, destino
un gigante,


Allora, i nostri due sono alla finale di pallavolo (insomma, quella specie di gioco che ci assomiglia che stavano facendo prima con gli altri).
 
Draco ed Harry, come dicevamo, si guardano con aria di sfida e...
 
...l’ultimo scontro ha inizio.
Il pallone saetta come un fulmine da una parte all’altra.
I due giovani sanno il fatto loro e la partita si prevede lunga e impervia, sotto lo sguardo placido del sole del Gargano.
 
un bambino
che gioca con l'arco e le frecce
che colpisce e poi scappa



Ma, ad interrompere l’epocale competizione, è l’urlo di aiuto lanciato da una turista che, arrivata nell’acqua troppo alta, presa dal panico perché non tocca più con i piedi per terra, sta per annegare.
 
Tutti si bloccano. Qualcuno si deve tuffare per salvarla.
Prima ancora che gli altri possano decidere cosa fare, uno dei ragazzi si è già tuffato nelle cristalline acque del mare di Rodi.
 
Avanza con passo veloce e, appena la profondità dell’acqua lo consente, si tuffa con foga. Raggiunge con rapide bracciate la povera turista e la salva, portandola a riva.
 
Subito Hermione le mette addosso un asciugamano, mentre Neville adagia la ragazza sulla stuoia offerta da Ginny. Draco si meraviglia della scena ed Harry si affretta a porgere alla fanciulla qualunque cosa desideri.
 
La ragazza rinviene subito.
Per fortuna il tempestivo soccorso non le ha permesso di bere molta acqua.
Ma lo spavento resta... e viene calmato solo dalla vista del suo salvatore.
 
E anche Neville, a sua volta incredulo di quanto ha fatto, sorride alla ragazza e la guarda...
“È proprio carina” pensa, mentre le chiede come si chiama, se va tutto bene, eccetera.
 
Che Cupido abbia scoccato un’altra delle sue frecce?
 
un tesoro, una mappa,
l'amore che detta ogni legge



La giornata al mare prosegue con un clima di allegria e spensieratezza.
Harry e Draco hanno abbandonato la loro partita.
Sono stati decretati da Hermione “Vincitori pari merito”.
 
per provare a vedere
che c'è laggiù in fondo



Ron, Ginny e soprattutto Neville si prendono cura della turista.
Jane si rivela una ragazza simpatica e appassionata di fiori e... piante grasse!
Ascoltando  tutte le storie del cactus gigante di Paciock, continua a sorridere e parlare delle sue esperienze ortofrutticole.
 
dove sembra impossibile stare da soli
a guardarsi negli occhi



Draco cammina da solo sulla spiaggia.
Avvolto dai suoi pensieri, non sente arrivare Cho.
“Per me avresti dovuto vincere tu.” Fa la ragazza.
Un sorrisetto illumina il volto di Malfoy: “Ah, sì?”
 
a riempire gli specchi
con i nostri riflessi migliori


Distanti e fiabeschi nella loro pura felicità, George e Luna passeggiano sul bagnasciuga.
 
“Senti.” Esordisce il rosso.
 
Luna lo guarda negli occhi, silenziosa.
 
“Tu mi piaci molto.” Continua George.
 
Luna sorride. “Anche tu.”
 
“Davvero?” chiede, tra l’incredulo e lo scherzoso.
 
“Davvero.”
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
Hermione raggiunge Ron e lo porta via dalle ciarle di Ginny.
Harry raggiunge Ginny e la porta via dalle sue stesse ciarle,
salvando per altro l’intimità dei neo-conoscenti Neville e Jane.
 
Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.



George e Luna si guardano, senza parlarsi.
Fanno due timidi passi l’uno verso l’altra.
Assorti, i loro nasi inavvertitamente si toccano.
Luna sorride, abbassa lo sguardo.
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
Draco studia per un attimo il fisico statuario di Cho.
A ben pensarci, non gli dispiacerebbe un’avventuretta da spiaggia...
E Cho non sembra da meno dato che si è praticamente slacciata il costume.
 
“Ti va di fare un bagno?” chiede poi maliziosamente a Draco.
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…



George si fa più vicino.
Luna alza lo sguardo.
Lui le sposta i capelli che le ricadono sugli occhi e sulle labbra.
Lei lo lascia fare...
e poi lo bacia.

Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
“Ma tu coltivi solo piante grasse?” chiede Jane.
 
“No, anche... anche piante magre.” Fa Neville, impacciato.
 
Lei sorride.
Un leggero rossore colora le orecchie di Neville. Quando si imbarazza gli succede spesso.
 
“Cioè... anche quelle normali.” Si corregge, ridendo.
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
Harry e Ginny sono andati a prendere un gelato al bar dello stabilimento più vicino.
E nonostante le labbra sporche di vaniglia e nocciola, Harry ruba un bacio appassionato alla fidanzata.
 
Baciami ancora…
Baciami ancora…

 
Hermione e Ron, invece, passeggiano sulla spiaggia, tanto per cambiare, a sbaciucchiarsi pure loro.
Quando poi... ad un tratto lei allontana Ron e lo invita a guardare verso il mare.
 
“Ma guarda tu quei due imbecilli nell’acqua!”
 
“Eh, dove?” Fa Ron, cascando dalle nuvole e girandosi dove la ragazza gli indica.
 
“Ma là! Non li vedi?! Questi sono atti osceni in acque pubbliche!” mettendosi le mani nei capelli.
 
“Herm... ma hai riconosciuto chi sono?”
 
“Ma se è un groviglio umano!”
 
“Guarda che sono Cho e Draco.”
 
“Eh?! Che cosa?! Ma che schifo!” e si gira dall’altra parte.
 
“Gli facciamo uno scherzo?”
 
“Ma che dici, andiamocene!”
 
“Dai... gli rubiamo i costumi?” fa Ron cercando gli indumenti. “Tanto sono così presi che non se ne accorgono...”
 
Hermione effettivamente ha sempre avuto difficoltà a digerire entrambi...
 
“Tanto non se ne accorgono...” Si ripete.
 
I due prodi amici di Harry sgraffignano i costumi e con la coda nell’occhio corrono via.
 
Purtroppo Malfoy, nonostante sia parecchio occupato....ci vede bene!
 
“GRANGER! WEASLEY! TORNATE INDIETRO! MIO PADRE LO VERRA’ A SAPERE!!!!”
 
The end.

angolo autrice:
 
Buon pomeriggio a tutti! Siamo ormai giunti al termine del nostro ciclo “canzoni per l’estate”.
Spero che tutti i miei lettori, vecchi e nuovi, abbiano apprezzato questa serie di aggiornamenti vacanzieri! Colgo l’occasione per ringraziare tutti, soprattutto bluelady, averypotterslover e marig28_libra che hanno accanitamente seguito e recensito :)
 
Spero che il nostro generale happy ending sia piaciuto a tutti!
Beh, fatemi sapere qual è, di quelle trattate, la vostra coppia preferita, c’è l’imbarazzo della scelta!
 
Piccola chicca: forse ci saranno altri capitoli spin-off alla storia che avete letto in “Canzoni per l’estate” perché ho diverse “scene tagliate” che meriterebbero di essere mostrate...
Ma come tempistica non posso promettere niente, potrei anche pubblicarle a metà luglio o fine agosto, dipende da tanti fattori... e poi, anche io vado in ferie!
 
Comunque, prima o poi, mi rifarò di nuovo via, non preoccupatevi! Non abbandono la mia raccolta di song.fic! A presto e buone vacanze a tutti,
lady dreamer. 
  

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Capitolo 13
*** All I want for Christmas ***


ALL I WANT FOR CHRISTMAS…
 
I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need



Il Natale…. Festa per eccellenza che fa felici adulti e bambini.
C’è chi aspetta con ansia di scartare i regali, chi di gustare il cenone, chi di giocare a tombola o al mercante in fiera, chi di intonare i canti della tradizione magari addobbando l’albero all’ultimo minuto....
 
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree

 
Eppure... c’è ancora chi sogna un bacio sotto il vischio!
 
I just want you for my own
More than you could ever know

Make my wish come true
All I want for Christmas is you.



A casa Weasley, come ogni anno, si organizza la cena della vigilia di Natale.
Eppure quest’anno... sembra che non tutto vada per il verso giusto!
La signora Weasley è schizzata più del solito, mentre si affaccenda in cucina a preparare la cena e si affaccia in salotto a rimproverare chiunque vi sosti senza affannarsi come secondo lei dovrebbe.
 
- Ginny! Sposta tutti quei cappotti in camera! - sbotta in direzione della figlia.
 
- Arthur! Ma hai preso i regali per tutti? - domanda nervosamente al marito mentre mette la tovaglia rossa sul tavolo.
 
- Sì, Molly cara... stai calma. - risponde Arthur, serafico.
 
Poi si rivolge ad uno dei figli:- George! Perché non hai messo le ghirlande sulla porta?
 
- Ma mamma, sto mettendo a punto i fuochi d’artificio! - risponde il rosso.
 
- Hai ragione, George, scusami. Lo farà qualcun altro... - ribatte la mamma, meditando su chi possa rendersi utile per tal scopo. Poi vede Harry che porta i suoi pacchetti sotto l’albero e...
 
- Harry! O Harry caro! - esordisce, dopo essere tornata in cucina a girare il brodo.
 
- Sì, signora Weasley?
 
- Oh, niente, caro. Buon Natale.
 
Potter le indirizza uno sguardo interrogativo. Che Molly Weasley sia  apprensiva lo sanno tutti, ma che si sdoppi come Dottor Jeckyll e Mr. Hyde...
 
- Tu non ti preoccupare, sta pure tranquillo... - e si volta dall’altra parte - Rooooon! Dove sei finito? - chiama.
 
Ma Ron è altrove, lontano dalle urla e dagli ordini della mamma...
 
I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need

 
- Scusa Hermione - sussurra alla fidanzata, mentre passeggiano nel giardino innevato - Quest’anno non sono riuscito a comprarti niente...
 
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree

 
- Non importa... - risponde la ragazza, accennando un sorriso.
 
I don't need to hang my stocking
There upon the fireplace

 
- Guarda, sono mortificato... - continua come se lei non avesse parlato, poi se ne rende conto e aggiunge: - Eh, hai detto che non importa?
 
Santa Claus won't make me happy
With a toy on Christmas day

 
- Certo. Non fa niente. Tutto quello che voglio per Natale sei tu. - risponde, sorridendogli prima che Ron colmi la distanza tra loro e la baci.
 
I just want you for for my own
More than you could ever know

 
Prima che...
- Rooooon?! - fa la mamma, affacciatasi alla finestra della cucina, con in mano una sorta di megafono.
 
- Ma chi è che rompe pure a Natale?

Make my wish come true
All I want for Christmas is you
You baby




Angolo autrice:
Salve a tutti!
Lo so, lo so... è un po’ che non mi faccio viva su questi schermi... lo so, avevo promesso di aggiornare alla fine dell’estate... Ma non sono riuscita a farlo.
Ho notato con dispiacere che qualcuno ha tolto la mia storia dai seguiti e/o preferiti... capisco che non abbia aggiornamenti regolari, ma... vabbè... ringrazio chi è rimasto :)
Come vedete, alla fine ritorno sempre!
 
Buon Natale a tutti i miei esigui lettori e al grande popolo di Efp.
Un bacio :)
 
Lady dreamer.

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