AMORE AI BOX

di PEGGY
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PRIMO INCONTRO ***
Capitolo 2: *** RICORDI ***
Capitolo 3: *** NOVITà ***
Capitolo 4: *** 3.1 ***
Capitolo 5: *** DICHIARAZIONI ***
Capitolo 6: *** CHIARIMENTI E PROPOSTA ***
Capitolo 7: *** LA LORO NOTTE E....... ***
Capitolo 8: *** .....NOVITA' ***
Capitolo 9: *** L'INCIDENTE ***



Capitolo 1
*** PRIMO INCONTRO ***


Amore ai box
 
Cap. uno
 
Era il giorno del suo ventitreesimo compleanno e i suoi amici le avevano organizzato una piccola festa e così verso le 20:00 Elena si cominciò a vestire.
Stava finendo di prepararsi quando bussarono alla porta della sua stanza:
- avanti-
La porta si aprì e comparvero le sue migliori amiche: Caroline e Bonnie:
- allora sei pronta!- esclamò caroline
- Si, ho quasi fatto-
- Come ti senti?- chiese bonnie
- Sto bene, ma sono un po' preoccupata per quello che le vostre menti possano aver organizzato per stasera_
-Elena su dai, come puoi pensare che potremmo fare qualcosa di un po' troppo complicato e troppo rumoroso- disse caroline
- Come? scusa. vorrei ricordarti la festa sempre per il mio compleanno di qualche anno fa... te lo rammenti come finì-
- e va bene, quella volta avevo un po' esagerato, ma ti giuro che stasera ti divertirai e basta-
Dopo di ciò scesero di sotto e in salotto c'era sua zia Jenna con Rick, il loro professore di storia. Si erano incontrati a un seminario e avevano cominciato a frequentarsi in modo sempre più assiduo.
Dopo averli salutati, uscirono e si diressero all'auto per poi andare al locale.
Giuntavi,Elena rimase sorpresa.. le luci erano spente e il locale sembrava deserto.
-E’ uno scherzo, caroline?-
- no- dissero in coro le sue amiche e dopo aver aperto la porta dissero: -siamo arrivate-
Tutto il buio si ruppe come per incanto e luci multicolori si accesero e dal nulla comparvero gli invitati.
Elena rimase stupita e voltandosi verso le sue amiche disse:- grazie-
I loro amici si avvicinarono a Elena e a turno le fecero gli auguri.
Dopo iniziò la vera festa, con musica diversa, chiacchere e risa.
Fu proprio mentre stava cercando un posto per riposarsi un attimo che notò bonnie discutere con suo fratello Jeremy… stava per avvicinarsi quando qualcuno le sfiorò una spalla.
Elena si voltò e si trovò davanti forse l’unica persona che non si sarebbe aspettata di vedere lì.
-Posso farti gli auguri-
- certo-
Elena si sentì sfiorare la guancia lievemente dalle labbra del giovane e udì vicino al suo orecchio un lieve auguri…
Cercando di riprendersi elena lo guardò: - non credevo che ti avrei incontrato qui-
-Quando caroline cercava aiuti per organizzare la festa, mi sono in un certo qual modo autoinvitato. E poi era da molto che non vedevo mio fratello stefan e la mia cognatina Katerina.- disse lui voltandosi verso Bonnie che stava ancora discutendo con Jeremy: -possibile che quei due non riescano ad andare d’accordo. Quando sono partito li ho lasciati che litigavano. Li ritrovo ora che litigano ancora-
Elena guardò la sua amica, e poi disse:- che vuoi farci l’amore è fatto così-
Lui la guardò e dopo un attimo di silenzio disse: -ti va di ballare?-

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Capitolo 2
*** RICORDI ***


POV DAMON


mentre la guidava sulla pista da ballo, la osservò con attenzione; in tutto quel tempo lontani Elena si era ormai trasformata in una donna.

Rammentava ancoraquello che era accaduto ad una festa come questa alcuni anni addietro.Lui aveva alzato un po' il gomito e si era comportato da vero bastardo nei suoi confronti.

 

Aveva voluto partecipare a quella festa solo perchè sapeva che vi avrebbe preso parte anche Elena.
gli era simpatica e l'aveva vista spesso a casa sua perchè era una compagna di lezione di storia di suo fratello Stefan.
Se chiudeva gli occhi vedeva le immagini di quella volta.
non rammentava come, ma si era ritrovato da solo con lei in una delle stanze della villa.
Avevano cominciato a parlare e quando lei aveva accennato al fatto che trovava stefan simpatico, lui non ci aveva più visto.
L'aveva afferrata rudemente per un braccio e strattonandola con violenza le aveva urlato contro che era stufo di essere messo sempre in  secondo piano da suo fratello.
Dopo l'aveva scaraventata sul divano, e poi......se solo ripensava a quello che aveva fatto si sentiva ancora adesso un verme schifoso.


POV ELENA

Bé, cosa gli stava succendo ora a Damon.
Poco Prima era sorridente e poi tutto d'un tratto si era fatto serio e il suo stupendo sguardo si era adombrato.
- Che cos'hai Damon?-
Lui riprendendosi, disse;- Scusa,sto bene...- poi dato che la musica era finita la guidò sul portico del locale.

Stettero un po' in silenzio, poi Elena sedendosi su una panca disse:- Cosa hai fatto un tutto questo tempo? -
Damon la guardò e disse:- Ho viaggiato molto, poi circa 3 anni fa un pezzo grosso che ha una ditta automobilistica mi ha visto e mi ha chiesto se volevo entrare nella sua squadra e gareggiare ad alto livello - e si sedette vicino a lei.
- stai dicendo che fai parte di quel gruppo di pazzi che corrono con le auto nei circuiti di tutto il mondo?-
- si-
- Ma tuo fratello lo sa che Lavoro fai?-
- Si lo sa e all'inizio non gli piaceva l'idea che io gareggiassi , ma poi ha capito che dovevo crearmi un futuro che qui non avrei mai avuto.-
- Damon, ma che stai dicendo?-
- Mi riferisco a quello che era successo con te circa 5 anni fa...rammenti quella festa....- , ma non riuscì ad andare avanti perchè Elena gli posò un dito sulle labbra.
- damon quello che è successo 5 anni fa, non è stata colpa tua....ho anch'io la mia parte di responsabilità. sapevo di essere incapace di reggere l'alcool, ma nonostante ciò ho voluto bere.-
Damon la guuardò stupito e disse:- elena cosa stai dicendo... io ti ho....-
- no!non dirlo!!!- urlò elena abbassando lo sguardo e proseguì:- Se avessi voluto avrei potuto chiederti di fermarti e sono certa che tu lo avresti fatto, ma in verità non ho fatto nulla perchè volevo avere la mia prima esperienza con te-
-Elena avevi  detto che ti piaceva stefan -
- E' vero, ma lo feci perchè sapevo che provavi del rancore nei confronti di tuo fratello ed ho pensato che così, forse...-
-Elena - disse lui avvicinandolesi e sollevandole il volto:- Sei stata folle a comportarti così...- e le posò un lieve bacio sulla fronte.

Elena restò meravigliata dal piccolo gesto di affetto di lui e per una volta dopo tanto tempo lascio agire il cuore.
Avvolse le braccia intorno al suo collo e si lasciò andare a un pianto liberatorio.
Damon da parte sua l'avvolse in un abbracciò.

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Capitolo 3
*** NOVITà ***


Restarono abbracciati per un po’, fino a che i singhiozzi di Elena cessarono completamente.
Dopo quella che parve un’eternità, Elena disse:
-Così, hai lasciato la città per quella storia?-
-Si, ma anche perché mi sentivo soffocare qui, volevo veramente trovare uno scopo-
Elena sollevò il volto e disse:-Sei bravo come corridore-
-Non sono male; in un paio di gare sono riuscito a classificarmi nei primi cinque.- e stava per proseguire, quando la porta del locale si aprì ed usci una sorridente Bonnie.
-Elena!Elena si qui fuori-
-Si bonnie…sono qui-
Damon si alzò allontanandosi un po’ da Elena, mentre venivano raggiunti da Bonnie.
Mentre la sua amica si avvicinava, elena si accorse che aveva lo sguardo scintillante e sprizzava gioia da ogni poro.
-Bonnie cosa sta succendendo?-
-Oh! niente sono solo molto felice.  Io e tuo fratello Jeremy abbiamo chiarito e abbiamo deciso di darci un'altra possibilità-


Nel frattempo Jeremy si era avvicinato a Damon e si erano messi a parlare.
- Sai non ho creduto a Stefan quando l'altro giorno mi ha detto che saresti tornato-
- Bè hai fatto bene, perchè non era certo che potevo venire, ma sono riuscito a libermi e poi non potevo mancare al compleanno di tua sorella-
Jeremy lo guardò e allontanandosi un po' dalle ragazze per non farsi sentire disse:
-So che mi pentirò di quello che sto per dirti, ma devi sapere che mia sorella non è più stata la stessa dopo che tu sei partito...era come se si fosse spenta la  luce per lei.
Quindi ti dico soltanto che se hai intenzioni di farla soffrire è molto meglio che smetti ora -
-Jeremy so molto bene quanto le ho fatto del male in passato, ma non sono più quello di allora...e se ce una cosa che non farei più è proprio quella.-

Dopo di ciò furono raggiunti dalle ragazze e rientrarono nel locale per proseguire con la festa.


****************


L'indomani Elena si diresse al grill per fare colazione e per parlare con le sue amiche.
Stava bevendo il suo cappuccino, quando fu raggiunta da Caroline, che dal gruppo aveva ricevuto il soprannome Wikipendia vivente.In effetti Caroline era capace di scovare qualsiasi informazione riguardante divi o altri personaggi famosi.
-Ciao elena-disse sedendosi al tavolino
-Ciao- fece lei e vedendo l'espressione furbina che aveva disse:- cosa ti sta frullando in testa?-
-Oh niente, solo che ho trovato un articolo che ti potrebbe interessare- disse estraendo dalla borsa una rivista di sport.
- E da quando mi interesserebbero gli sport?-
- Non ti devono interessare gli sport, ma solo questo articolo qui-disse imdicando un trafiletto sul lato della pagina:
" In questi giorni si stanno tenendo ad Atlanta le prove per il gran premio di formula uno che si terrà a fine mese.Tra i favoriti spicca il nome di Damon Salvatore, pilota che si è fatto valere nelle gare inferiori."L'articolo poi proseguiva con altri dettagli su altri piloti, ma Elena non lo lesse.
-Hai visto?- disse Caroline-E' uno dei favoriti-, ma elena non la stava ascoltando.
Stava cercando di capire perchè la sera prima lui non le avesse detto che avrebbe partecipato al gran premio e anzi aveva solo ammesso che non se la cavava male.
Decise che lo sarebbe andata a vederlo, voleva vederlo alla guida di uno di quei bolidi.


NOTA AUTRICE: ringrazio tutte le persone che hanno visitato la mia storia fin'ora e che hanno voluto lasciare una piccola recensione....so di non essere molto brava, ma spero che continuerete a leggerla
ps:prossimo aggiornamento per sabato
ciao

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Capitolo 4
*** 3.1 ***


E' un piccolo pezzetto che potrebbe essere la conclusione del capitolo precedente.Il vero capitolocercherò di inserirlo per domani in serata.Grazie atutte quelle che lo leggono e che hanno messo la mia storia tra quelle da seguire.
Baci


Quella stessa sera Elena andò al grill per trascorre una piacevole serata tra amiche. Il locale era molto affollato quando vi giunse e stava ormai mollando la possibilità di trovare un tavolo per lei quando si sentì chiamare:
-Elena!Elena!-
Si voltò e vide a un tavolo Stefan con Katerina e seduto lì vicino c’era anche Damon.
Lei si avvicinò e si sedette al tavolo con loro.
-Sei da sola, stasera- chiese Katerina con una punta di ironia nella voce.
A Elena, katerina non era mai andata giù e la cosa era reciproca.
Tutto era dovuto al fatto che Katerina era convinta che Stefan provasse qualcosa di più di semplice amicizia.
-Per ora si, ma dovrebbe raggiungermi Caroline-disse e voltandosi verso la porta del locale aggiunse-o eccola lì con Bonnie e mio fratello Jeremy-
La serata trascorse tranquilla, anche se elena voleva trovare un modo di poter parlare da sola con Damon, del resto lui per tutto il tempo non era stato molto socievole…..ed Elena era convinta che ci fosse qualcosa sotto.
Proprio in quel momento il ritmo della musica cambiò e d’un tratto Damon si alzò e avvicinandosi le disse:
-Mi concendi un ballo?-
-Certo- si alzò e lo seguì sulla pista tenendolo per mano.
Mentre scivolava dolcemente fra le sue braccia e ballava sotto le tenui luci del locale, iniziarono a parlare:
-Sai, ho saputo che sei uno dei favoriti per il prossimo gran premio; perché non me lo hai detto?-
-Non sapevo che ti tenessi informata sugli sport e men che meno sull’automobilismo-
-La verità è che me lo ha detto Caroline o meglio mi ha fatto leggere un articolo che ne parlava e il tuo nome veniva citato tra i favoriti-
-Però, la tua amica colpisce ancora… com’è che l’avevata soprannominata?-
-wikipendia vivente-
-soprannome mai più azzeccato-
- Non pensi mai ai rischi che puoi correre partecipando alle gare?- chiese Elena dopo un attimo di silenzio.
-Ci penso, e cerco di restare sempre concentrato quando sono alla guida di quei bolidi, ma i rischi si corrono continuamente. Anche per uscire di casa a comprare il latte ti può succedere qualcosa-disse lui guidandola verso il bancone dopo che avevano finito di ballare.
-cosa prendi?-le chiese
-una cola con limone-disse Elena, che aveva capito che l’argomento delle corse era off limits con Damon.
Bevendo un sorso della sua bibita, Elena lo guardò e disse: -Posso farti una domanda?
-Certo-
-credi nell’amore?-
-Si ci credo, credo nell’amore e sono convinto che possa nascere anche da una semplice amicizia se ce alchimia tra li due interessati-
Dopo tornarono al tavolo, giusto in tempo per sentire Caroline dire che era ora per lei di rientrare, altrimenti sua madre sarebbe stata capace di chiamare addirittura il presidente per cercarla.
Anche Elena si accorse che doveva rincasare e salutò tutti ed uscì.
Fuori fu raggiunta da Damon….
-Posso accompagnarti-
-Certo-
Nemmeno dieci minuti dopo erano davanti al vialetto di casa Gilbert.
-Mi è piaciuto trascorrere la serata con te, anche se per poche ore-disse lui guidandola verso l’uscio.
-anche a me è piaciuto.- disse lei poi trovando il coraggio aggiunse:-Domani hai da fare?-
-Si, la mattina. Devo fare delle prove per la gara, ma il pomeriggio sono libero-
-Ti va se ci vediamo intorno alle 15:00 al bar in centro e poi decidiamo come trascorrere il pomeriggio-
-Certo- disse Damon e avvicinandosi le sollevò il mento con un dito e le sfiorò dolcemente le labbra – Era da tutta la sera che volevo farlo- e poi con un sorriso si allontanò dirigendosi verso casa.
Elena era restata immobile. Appena le labbra di lui si erano appoggiate alle proprie, aveva sentito come un fuoco scorrere nelle proprie vene; il cuore pareva dovesse uscirle dal petto quanto forte battesse. 

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Capitolo 5
*** DICHIARAZIONI ***


Il pomeriggio seguente Elena alle 15:00 in punto arrivò al bar e si mise seduta sul muretto lì vicino in attesa dell’arrivo di Damon.
Poco dopo sentì il rumore inconfondibile di una moto che si fermò vicino a lei.
All’inizio lo guardò scocciata, poi appena si tolse il casco lo riconobbe e sorrise.
-Ciao, è tanto che aspetti?-
-No sono appena arrivata- disse pensando di aver fatto molto bene a mettersi un paio di jeans e le ballerine basse.
-Dove ti piacerebbe andare?-chiese lui sorridendo
- non lo so. Dove avresti intenzione di portarmi?-
-Qui vicino, ti fidi di me-
-Certo- disse lei e con un piccolo aiuto da parte di Damon salì sulla moto.
Lui le passò il casco e poi, dopo essersi accertato che lei se lo fosse allacciato, le disse:-Tieniti a me- e partì.
 
La sensazione era straordinaria, era come se stesse volando. non poteva sentire il vento nei capelli per via del casco, ma l’aria fredda sul volto si. Era così persa nell’assaporare le sensazioni che non si accorse che avevano lasciato la città e si stavano dirigendo verso il mare.
-Ehi- disse ad alta voce – dove vuoi portarmi?-
-Ti sto portando in un posto che era molto importante per me e vorrei fartelo vedere-
-Ok-
Dopo circa mezz’ora Damon fermò la moto e si tolse il casco, poi l’aiutò a scendere e la liberò dal casco.
Elena scosse il capo per sciogliere i capelli che si erano un po’ arruffati e poi si voltò verso il mare.
Restò a bocca aperta. Il luogo era un incanto. La spiaggia bianca lambita dalle onde.
-Vieni- disse lui prendendola per mano e guidandola lungo un dislivello fino ad arrivare alla spiaggia.
Mentre raggiungevano la spiaggia, Elena si guardò attorno. Il luogo era bellissimo e si chiese come mai lei non ci era mai venuta prima.
-Ti piace- chiese lui facendola tornare alla realtà.
-E’ stupendo qui-
-Sai era uno dei posti che preferivo quando ero più piccolo. Lo vedi quello scoglio laggiù- e indicò un grosso e alto masso che sporgeva dall’acqua – più di una volta mi sono gettato dalla sua cima in mare-
Elena lo guardò con l’espressione di chi pensava che lui stesse scherzando.
Notandolo Damon disse:- Guarda che sto dicendo il vero. Potresti chiederlo anche a mio fratello, e ti potrebbe raccontare che razza di scapestrato e pazzoide ero prima-
-Tu mi piaci così come sei ora-Disse Elena e si sollevò sulle punte dei piedi per sfiorargli la guancia con le labbra.
 
Il resto del pomeriggio del pomeriggio passo anche troppo velocemente per loro, e ben presto fu ora di rincasare.
Quando giunsero nelle vicinanze di casa Gilbert, Damon fermò la moto, scese e si tolse il casco e lo tolse anche a lei.
-Elena, so che forse ti sembrerà folle, ma anche tu mi piaci molto. Non so se vorrai dare una possibilità alla nostra alchimia, ma vorrei che tu fossi la mia ragazza e….-
-Si Damon, voglio stare con te e come ho detto poche ore fa al mare, tu mi piaci.- E stavolta quando lei si sollevò non lo baciò sulla guancia, ma sulle labbra.
La bocca di lui ebbe un fremito appena le labbra di Elena vi si posarono sopra, e dopo un attimo di stupore lui prese la situazione in mano e cominciò a baciarla con più urgenza.
Dopo un po’ lui si allontanò e con il fiato corto le prese il volto tra le mani e guardandola negli occhi mormorò:- Credo proprio di starmi innamorando di te- e detto ciò la baciò sulla fronte e poi, lasciando la moto parcheggiata lì, l’accompagnò a piedi fino al vialetto di casa.
Lei lo salutò con un ultimo bacio ed entrò in casa.
Fece piano perchè sinceramente non voleva che sua zia si accorgesse di lei, ma la fortuna l’aveva abbandonata. Appena mise il piede sul primo gradino delle scale, si sentì chiamare:
-Elena sei tu!-
Alzando gli occhi al cielo si diresse in cucina dove c’era sua zia Jenna e il suo attuale compagno, nonché suo professore di storia Alaric Salzaman.
-Ciao zia, Ric-
-Ciao. Non è un po’ tardi per rincasare?- chiese jenna senza tergiversare.
-Lo so zia, ma sono andata al mare e non mi sono accorta del tempo che passava-
-Potrei sapere con chi ci sei andata e non mi dire Caroline visto che ha chiamato oggi pomeriggio e ti cercava per andare a fare shopping-
Merda, si era dimenticata di avvertire Caroline che non sarebbe stata a casa ed ora cosa poteva dire a sua zia.
-Allora sto aspettando-
-Ci sono andata con un ragazzo – meglio la verità al momento - ….con Damon salvatore-
-Cosa? Con Damon… ma è quello che ti ha….-
-Basta zia, non rivangare il passato, quello che è successo con lui è storia vecchia…e inoltre devo forse ricordati che la colpa è stata anche mia. Ero ben consapevole che non avrei dovuto bere alcolici, ma lo fatto lo stesso. Inoltre lui ora è cambiato. E’ una persona completamente nuova.-
Jenna ascoltando le parole di sua nipote e guardandola in volto si accorse che c’era qualcosa di più di quello che le stava dicendo, ma non potè indicare oltre perché Ric disse:
-Hai detto Damon Salvatore?- e vedendo il cenno affermativo del capo di Elena proseguì-E’ il fratello di Stefan e mi pare di aver letto di lui in merito al gran premio di formula uno. E’ uno dei favoriti per il gran premio-
Jenna guardò Elena e si rese conto che sua nipote non pareva stupita da ciò che Ric aveva appena detto.
-Lo sapevi?-
-si, me lo ha detto l’altra sera, al mio compleanno. Era appena tornato in città e credo che Stefan gli abbia detto della festa che Caroline stava organizzando per me e così vi ha preso parte- e si sedette sul divano. Sapeva bene che ora avrebbe dovuto raccontare tutto a sua zia. E così iniziò.
-E questo è tutto. Lui ha lasciato la città 5 anni fa proprio perché si sentiva in colpa per quello che mi aveva fatto e anche perché ormai non riusciva più a sentirsi se stesso qui.-
-Elena, senti io non vogliono che tu faccia delle scelte affrettate, ma sono tua zia ed è naturale preoccuparmi per te-
-Zia, sono cambiata ed è cambiato anche lui, se da questa cosa…definiamola amicizia, nascerà qualcosa allora ben venga-disse Elena
Jenna guardò sua nipote e poi l’abbracciò.
-Ora vai a dormire che è tardi.-
-Ok, buonanotte zia, buonanotte Ric-

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Capitolo 6
*** CHIARIMENTI E PROPOSTA ***


I giorni successivi passarono tranquilli. Elena e Damon avevano iniziato vedersi in modo sempre più assiduo. Spesso lui la portava al mare. Quel posto era divenuto per loro il loro posto speciale.
Le amiche e soprattutto Bonnie, si erano accorte del cambiamento che era avvenuto in Elena. Era più solare e sorrideva molto più spesso.
Così una mattina di fine luglio, Bonnie telefonò ad Elena invitandola per pranzare insieme al grill. Quando lei arrivò, oltre a Bonnie trovò anche l’altra sua amica: Caroline.
-Ciao ragazze-
-Ciao-
Caroline senza indugiare oltre disse:-Ti vedo diversa, Elena. Centra per caso un bel ragazzo moro con degli stupendi occhi azzurri?-
-Caroline, ma che stai dicendo. Sono sempre la stessa di sempre-
-Forse non te ne rendi conto, ma in verità sei più serena. E non sono certo l’unica che se n’è accorta. Vero Bonnie?-chiese rivolta all’amica.
Elena allora rivolse l’attenzione alla sua altra amica e vedendo il lieve cenno del capo disse:- Va bene; forse stare con lui, frequentandolo mi fa stare bene-
-Ma Elena, perché non ci hai detto niente-
-Perché? Lo volete proprio sapere. Perchè temevo che pure voi reagiste come quasi fa tutta la gente qui-
Caroline e Bonnie ammutolirono a ciò. Poi la bionda disse:
-Elena noi siamo tue amiche e non potremmo mai non essere felici per te, ma di sicuro, dopo quello che hai affrontato 5 anni fa, ci lascia perplesse il fatto che possa stare bene con lui-
Elena guardò le sue amiche e sospirando disse:-Quello che è accaduto 5 anni fa è stata colpa mia quanto sua. Io sapevo cosa stavo facendo e sapevo che lui provava un certo rancore nei confronti di suo fratello Stefan. Ho agito impulsivamente, ma quando feci credere a tutti, comprese voi, che mi interessavo a Stefan non pensavo minimamente che Damon potesse reaggire come in realtà ha fatto-
-Elena, sappiamo benissimo cosa accadde 5 anni fa, ma quello che vorremmo sapere ora è come mai tu adesso…-
-Io adesso cosa, Bonnie? Esco con lui, lo frequento, passo dei bellissimi pomeriggi in sua compagnia- e vedendo il cenno affermativo della sua amica prosegui:-Sono convinta che 5 anni di rimpianti siano un tempo più che sufficiente per chiunque e perché anch’io ho diritto di vivere la mia vita. Se poi questa vita è con Damon, allora chi sono io per mandare al diavolo una possibilità per essere felice-
-Ha i ragione. Scusa se ti siamo sembrate delle impiccione-
-No ragazze. Siete mie amiche ed è abbastanza naturale che vi preoccupiate un po’ per me-
Il resto del pranzo passò tranquillo ed Elena venne a sapere che suo fratello Jeremy stava facendo le cose sul serio.
-Davvero Bonnie. Sono molto contenta per te. Ora capisco perchè negli ultimi giorni lo avevo visto sereno. Pensa che l’altra mattina lo beccato in bagno che fischiettava-
Bonnie arrossì e Caroline ridendo disse:-Non ti imbarazzare. Tu sei la cosa migliore che potesse capitare a Jeremy-
-Su questo sono perfettamente d’accordo- disse Elena.
Dopo aver pranzato insieme decisero di andare a fare un po’ di sano shopping e di spettegolare un po’ sulle ultime novità della moda. Poi verso le 15:00 si salutarono ed ognuna si diresse verso la propria abitazione.
*********************
 
Quella stessa sera Elena uscì a cena con Damon. Non sapeva con esattezza dove l’avrebbe portata, le aveva solo detto di vestirsi elegante. Lui si presento alle 19:00 a bordo di una bellissima auto e completamente vestito di scuro.
Fu un po’ di tempo dopo che si accorse che stavano lasciando Mistic Faul, così si voltò verso di lui stupita.
-Tranquilla; ho avvertito tua zia che tornerai domani a casa-
-Ma dove stiamo andando? Pensavo che mi portassi a cena-
-Certo, ma ti porto in uno dei migliori ristoranti di Atlanta-
-Cosa? Ma Damon….-
-Niente ma. Ho voglia di viziarti un po’- e le fece l’occhiolino.
E così appena giunsero ad Atlanta, lui guidò per le vie trafficate fino a fermarsi davanti a uno dei più lussuosi alberghi con sala ristorante.
Entrarono nell’hall dell’albergo ed Elena restò senza parole. Dire che era meraviglioso, era poco.
Damon si diresse alla reception confermando la prenotazione e chiedendo se il loro tavolo era già pronto.
-Certo signore. Se vuole accomodarsi-
Dopo ciò Damon prendendo per mano Elena la guidò verso la sala ristorante.
La sala era immensa. I tavoli avevano tovaglie di raso e pizzo e su ogni tavolo vi era un porta candela con una candela rossa. Inoltre dal soffitto pendevano enormi lampadari di cristallo con miglioni di piccole lampadine dorate.
Il maitre di sala appena li vide li guidò verso il loro tavolo e chiese subito se volevano ordinare. Damon fece cenno di si e il maitre chiamò subito il cameriere a loro assegnato. Dopo aver ordinato, Damon guardò elena e fu contento di constatare che lei era felice. Sentendosi osservata lei lo guardò e disse:
-Lo sai che non occorreva che mi portassi qui; andava bene anche una semplice cena in un ristorante normale-
-Lo so, ma volevo per una volta viziarti e coccolarti un po’, ed inoltre nonnpotevo certo perdermi l’espressione stupita che hai fatto quando sei entrata qui-
 
Le successive due ore passarono anche troppo in fretta e alla fine della cena Elena disse:-Ed ora cosa facciamo?-
-Se te la senti potremmo fare una passeggiata nel giardino dell’albergo, oppure se sei stanca potremmo salire in camera-
-Vada per la camera, ma ancora devi dirmi perché hai voluto portarmi in questo posto stupendo-
-Ogni cosa a suo tempo- disse lui sorridendo.
Si alzarono e uscendo dalla sala ristorante si diressero verso l’ascensore ce li avrebbe portati al piano.
Giunti davanti alla porta, Damon l’aprì con la chiave magnetica e si fece da parte per lasciar entrare Elena.
Era una suite bellissima suddivisa in due vani:
-c’era il salottino con un bellissimo divano beige e un enorme televisore al plasma;
-c’era la camera da letto, ma Elena in un certo senso si sentiva in imbarazzo ed optò per il salottino.
Si sedette sul divano e attese che Damon la raggiungesse.
Dopo un attimo di silenzio, Damon prendendole le mani disse:
-Elena, è già da qualche mese che ci frequentiamo. Abbiamo deciso di mettere una pietra sopra a quello che era accaduto fra noi in passato e deciso di ricominciare da zero.- e vedendo che lei lo ascoltava aggiunse:-Mi sono molto affezionato a te, anzi le parole esatte sono che mi sono innamorato di te e spero che anche tu provi lo stesso- si fermò un attimo ed osservò Elena, la quale aveva lo sguardo lucente dalla felicità:- Elena quello che sto cercando di dirti è che vorrei che tu venissi a vivere con me-
-Oh Damon, si. Ti amo tanto e voglio venire a vivere con te…ma non credo che mia zia la prenderebbe molto bene-
Sono sicuro che insieme riusciremo a convincerla- disse lui e poi prendendole il volto tra le mani le sfiorò le labbra.
Il bacio da tenero divenne ben presto passionale e più esigente da parte di entrambi. Damon senza allontanarsi da quella bocca di miele, fece alzare Elena e la prese in braccio. La condusse nella loro stanza e lasciò che la porta si chiudesse piano alle sue spalle.



NOTA AUTRICE: grazie a tutte le persone che leggono la mia storia

ora vi faccio una domanda: volete che descriva la loro notte d'amore o lascio all'immaginazione di ognuna di voi quello che succede dietro quella porta chiusa?''
 

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Capitolo 7
*** LA LORO NOTTE E....... ***


NOTA AUTORE : MI SCUSO PER IL RITARDO LIEVE CON CUI AGGIORNO, DURANTE LA SETTIMANA HO OCHISSIMO TEMPO PER SCRIVERE....SPERO SOLO CHE CONTINUATE A SEGUIRE I MIEI AGGIORNAMENTI...GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA

Damon tenendola tra le braccia, la condusse verso il letto e la posò dolcemente sulle lenzuola di raso.
-Sei sicura?- le chiese sfiorandole con un dito le labbra tumide dai baci.
-Si, Damon. Voglio fare l’amore con te. Voglio che questa sia veramente la nostra prima volta-
-Ti amo, Elena-
-Ti amo anch’io, Damon-
Iniziarono a baciarsi e a sfiorarsi con carezze lievi, ma al contempo sempre più urgenti. Dolcemente lui le fece scivolare la lampo dell’abito, facendoglielo scendere lungo il corpo e lasciandola in un completo intimo di pizzo beige.
-Adoro il tuo completino- disse lui sfiorando con le labbra le lievi rotondità dei seni celati dal pizzo.
Elena socchiuse gli occhi e sospirando di piacere si morse le labbra per non gemere troppo forte.
-Toccami Elena. Voglio sentire le tue mani su di me. Voglio che impari a conoscermi, amor mio.-
Elena non se lo fece ripetere due volte e cominciò a sbottonargli la camicia di fine seta nera. L’apri lasciando poi che scivolasse giù lungo le spalle.
Il corpo di Damon era una riproduzione perfetta di una statua greca. Non un filo di grasso in eccesso e non un pelo a deturpare quella bellezza. Gli addominali, poi, erano un fascio di muscoli scolpiti.
Maliziosamente Elena fece scorrere le mani su quella pelle, stuzzicandolo, sfiorandolo fino alla cintola.
-Elena non resisto; devo fare l’amore con te- e detto ciò Damon si liberò dell’ultimo indumento ingombrante e la raggiunse sul letto.
Cominciò a vezzeggiarla con lievi carezze lungo tutto il corpo facendo seguire le labbra alle sue mani.
Anche Elena, d’altro canto non era da meno, anzi cominciò a contraccambiare le dolci carezze e i baci con altrettanta maestria. Presto i baci e le carezze non furono più sufficienti e alla fine Damon si sollevò su di lei appoggiandosi sugli avambracci e la guardò in volto: -Da ora sei mia completamente- e detto ciò entrò in lei facendola gemer di un dolce e bollente piacere.

*************************
Alcune ore dopo, Damon era sveglio e stava fissando il soffitto. Ancora non riusciva a credere di essere stato così fottutamente fortunato di aver avuto un’altra occasione con Elena. Osservò la giovane dormire serena rannicchiata al suo fianco. Dio quanto l’amava….in verità l’aveva sempre amata ed era stato pure per questo che dopo averla fatta soffrire 5 anni addietro era sparito dalle vite di tutti…..si teneva solo in contatto con su fratello, ed era stato tramite lui che aveva saputo come andava la vita lì a Mistic e soprattutto come se la stava passando lei.
Ma ora non doveva più pensare al passato…. Ora aveva il futuro da vivere e il primo passo era stato appunto quello di proporle di andare a vivere insieme. Sapeva che non sarebbe stato facile convince Jenna delle sue intenzioni, ma sperava veramente con tutto il cuore che lei volesse vedere Elena felice.
Sentì agitarsi lievemente Elena al suo fianco, e così la strinse di più a se e chiuse gli occhi sperando nella benevolenza di morfeo.

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Tre settimane dopo
Elena uscì dalla doccia canticchiando. Si avvolse in un telo di spugna e poi con un asciugamano si frizionò i capelli. Era felice. Ancora non riusciva a credere che erano passate già 2 settimane da quando era andata a vivere con Damon.
All’inizio, quando aveva dovuto dirlo a sua zia Jenna era stata molto dura. Sua zia non aveva strepitato, ma lre aveva detto solo se lei ne fosse pienamente convinta. Sapeva che sua zia parlava per il suo bene, ma lei amava moltissimo Damon.
Non sapeva di preciso cosa loro due si fossero detti, ma erano rimasti chiusi nello studio per quasi due ore. Quando poi erano usciti, Damon era sorridente e sua zia l’aveva abbracciata sussurrandole nell’orecchio che non avrebbe potuto trovare persona migliore.
Elena riflettendo a ciò, pensò che sua zia aveva pienamente ragione. Damon era la persona migliore al mondo.
Dopo i primi giorni per sistemarsi nella casa di lui, Elena aveva ripreso la sua vita di sempre, mentre lui si preparava alla gara che si sarebbe tenuta alla fine del mese di agosto in una località poco lontano da Atlanta.
Anche se non voleva darlo a vedere era sempre in ansia. Sapeva infatti che i bolidi che Damon guidava poteva diventare delle macchine infernali se si perdeva la concentrazione.
Stava pensando a ciò quando ebbe un lieve capogiro e dovette distendersi sul letto. Cercò di regolarizzare il respiro e il battito frenetico del suo cuore.
Strano che si sentisse così, pensò poi dopo che le fu passato mentre si vestiva per andare all’appuntamento con Caroline.

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Capitolo 8
*** .....NOVITA' ***


Quando raggiunse la piazza, Caroline era già lì che l’aspettava.
-Scusa il ritardo-
-Non importa Elena, sono appena arrivata anch’io- poi la guardò con attenzione e proseguì:-Sei sicura di stare bene. Sei molto pallida-
-Sto bene. E’ solo che stamattina ho avuto un abbassamento di pressione, niente di serio.-
-Sei sicura-
-Certo. Andiamo a fare colazione e poi a fare shopping- disse lei, ma la conversazione avuta con la sua amica l’aveva lasciata dubbiosa. In effetti in quei giorni doveva avere il suo periodo ed era in lieve ritardo.
Dopo la colazione e il giro di spese, passarono davanti a una farmacia ed Elena, non sapendo neanche cosa la guidasse, vi entrò. Cinque minuti dopo uscì con una busta. Caroline la guardò e lei disse:
-Sai il discorso di stamane, mi ha fatto riflettere e così….-
-Hai comprato un test- disse Caroline senza stupirsi troppo.
-Si- disse Elena abbassando il capo
-Pensi di essere incinta?- le chiese Caroline
-Non lo so. Di sicuro in questi giorni mi dovrebbe venire il ciclo, ma ho un lieve ritardo, e non è mai successo.-
-Ok. Andiamo subito a casa così tu lo fai. E se il risultato non ci da delle certezze sicure, andremo dalla mia amica ginecologa- disse Caroline prendendo per braccetto la sua amica.
*************
Circa tre ore dopo Elena e Caroline entrarono nell’ambulatorio della dottoressa. Ci erano andate perché il test dava esito positivo, ma Elena era sicura che lei e Damon avessero fatto molta attenzione….tranne forse quell’unica sera che avevano festeggiato il suo trasloco a casa di lui.
La dottoressa Grey (scusate non mi veniva nessun altro nome in testa) le fece accomodare nel suo studio.
Dopo una prima serie di domande per creare una cartella della paziente, si passò alla visita vera. Dieci minuti dopo le due ragazze uscirono da lì con due espressioni diverse.
Caroline sprizza gioia da ogni poro, era felicissima per la sua amica; Elena, invece, era ancora sotto shock: ripensava alle parole della dottoressa:
-Si signorina Gilbert, lei è incinta ed è alla fine della 2° settimana. Dovrà iniziare a fare dei controlli periodici-
Fu riportata con i piedi per terra dalla sua amica:
-Allora Elena non sei contenta. Presto diventerai mamma-
Si, ma…-
-Ma cosa? Non mi dire che non lo vuoi?-
-Non è questo. E’ che non avevo ancora parlato con Damon di avere una famiglia….e non so se lui volesse adesso dei figli-
-Dai Elena, sono sicura che Damon impazzirà dalla gioia appena glielo dirai-
-Dici?-
-Certo-
Elena ci pensò un attimo su poi disse:-Si hai ragione sarà molto felice-
**********************  
Quella stessa sera quando Damon rincasò, trovò Elena distesa sul divano appisolata. Le si avvicinò piano e sfiorandole con le labbra la fronte disse:-Sveglia bell’addormentata-
Elena sbattendo le palpebre, si svegliò e sorridendo disse:-Ciao amore. Sei appena arrivato?-
-Si e ti ho colta che stavi dormendo sul divano- poi la guardò seriamente e aggiunse:-Sei sicura di stare bene, ultimamente ti è capitato di frequente-
-Tranquillo amore mio. Sto bene-, e sorridendo aggiunse;- è abbastanza normale che capiti nel mio stato-
Damon la guardò seriamente, non riuscendo a capire cosa intedesse dire; poi come se avesse avuto all’improvviso un illuminazione disse:-Elena stai dicendo quello che penso-
-Si amore-
-Oh dio!- esclamò Damon- Ti amo- e la sollevò da terra facendola volteggiare in aria.
-Calmati amore. Così mi fai venire la nausea-
-Già scusa – disse lui fermandosi e facendole riposizionare i piedi a terra.
-Sei contento amore-chiese lei sfiorandogli il volto.
-Si amore. Tantissimo-
La successiva mezz’ora trascorse con Damon che le chiedeva se si era già fatta visitare ed Elena gli disse che c’era andata proprio quella mattina con Caroline.
-Sai lei mi aveva visto un po’ pallida e parlandole mi è venuto in mente che doveva venirmi il ciclo in questi giorni, ma che non avevo avuto ancora nessuno dei soliti sintomi. E così tanto per togliermi ogni dubbio sono andata in farmacia a prendere uno di quei test. Però non ero molto convinta dell’esito e così Caroline mi ha portato dalla sua ginecologa che ha confermato poi l’esito del test.-
-Di quanto sei?-
-Be’ è ancora all’inizio. Ho appena finito la 2° settimana. E’ solo ancora un piccolo puntino nell’ecografia, ma fra circa altre due settimane dovrò fare un controllo per vedere se devo cambiare qualcosa nella mia alimentazione e se devo prendere delle vitamine-
Damon l’abbracciò e baciandola le disse:-Ti amo Elena-


NOTA AUTORE: ECCO A VOI UN'ALTRO PEZZETTO, SCUSATEMI SE STA PROCEDENDO AMOZZICHI E BOCCONI, MA PROMETTO CHE IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO CERCHERò DI RENDERLO PIU' LUNGO

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Capitolo 9
*** L'INCIDENTE ***


PREMESSA: ringrazio tutte coloro che stanno seguendo la mia storia; preciso per chi la trovasse deludente che, come ho detto all'inizio del primo capitolo, è solo un mio piccolo esperimento.
Scusate tanto ed ora il capitolo.
baci
maria

 

Le settimane passarono e durante quel tempo Elena con l'aiuto delle sue amiche cominciò ad acquistare il necessario per il piccolo.
Giunse così la fine di agosto ed Elena era entrata al 3° mese. Proprio in quei giorni si sarebbe tenuta la gara di automobilismo per la quale Damon si era impegnato al massimo.
Assieme a Stefan e Katerina aveva accompagnato Damon ai box e lo avevano lasciato a sistemare le ultime cose. Si erano poi spostati dietro le transenne che delimitavano le zone del circuito.
Lungo tutto il perimetro erano assiepati i spettatori che incitavano con urla e applausi i loro beniamini incuranti del forte odore di benzina e olio bruciato.
Respirare quell'aria poteva forse far male al piccolo che portava in grembo, pensò Elena accarezzandosi l'addome.
Così facendo un cenno a Stefan, si allontanò dirigendosi verso una delle curve del circuito più lontane. A quella distanza era al sicuro.

Il rombo dei motori che si accendevano la riportò alla realtà e attraverso la recinsione, Elena vide i bolidi partire e fissò soprattutto l'auto di Damon. Istintivamente osservò il cronometro e vide che era partito benissimo e stava superando i rivali in modo rapido e lineare. Se proseguiva così le probabilità che si piazzasse tra i primi erano molte.
Fu strappata dalle sue riflessione dal rombo dei motori che stavano sfrecciando davanti a lei.
Le auto stavano per compiere il decimo giro e diverese erano state doppiate. Vide passare la Lotus guidata da un cero Kol Nielsen, che era uno dei rivali più aguerriti di Damon; dietro di lui vi era la Williams che cercava con ogni manovra possibile di superare la Lotus.
Elena, dal suo punto di osservazione, guardò attentamente la manovra di sorpasso, ma qualcosa andò storto. giunte alla sua altezza, le due vetture entrarono in contatto cominciando a sbandare. La Lotus riuscì in qualche modo a fermarsi senza eccessivi danni, ma la Williams colpì il muro di cinta capovolgendosi ed iniziando a prendere fuoco. Il pilota, in qualche modo riusc ad uscire dall'abitacolo e ad allontanarsi.
Proprio in quel momento l'auto di Damon sfrecciò in quel punto. La nuvola di fumo aveva invaso la pista e solo per un soffio Damon riuscì a sterzare evitando così di investire il pilota che era finito in pista in stato confusionale.

Con tutto quel fumo, Elena però non vide l'auto di Damon superare il luogo dell'incidente e quindi doppiare la curva. Presa dal panico cominciò a correre con la vista annebbiata dal fumo acre, inciampò e cadde rovinosamente aterra. Senti un fitta lancinante all'addome ed ebbe la sgradevole sensazione di sentire come una mano che le stesse scavando all'interno.
L'unica cosa che riuscì s dire prima di perdere i sensi fu di urlare:-IL MIO BAMBINO!!!NON VOGLIO PERDERE MIO FIGLIO!!!!-
********************
Mentre la gara proseguiva, un eli-ambulanza trasportò Elena al vicino ospedale dove venne portata subito in camera operatoria.
Damon seppe dell'incidente di elena solo a fine corsa e senza cambiarsi si precipitò all'ospedale. In preda a un profondo stato di agitazione entrò per poi esssere bloccato da un'arcigna infermiera.
-In questo momento non può vedere la sua compagna, signor Salvatore. Il professor Mikaleson ha appena finito di operare la signora ed è stata trasporta in camera di rianimazione-
-Operarla?- chiese sconvolto Damon
- Ha perso il piccolo ed ha avuto una forte emorragia interna- disse l'infermiera.
Damon era sconvolto e disse:-E' in pericolo di vita?-
-La signora se la caverà. In ogni moso tra poco il professore verrà da lei ad aggiornarla sulle sue condizioni-

Damon si sedette come un automa su una delle sedie nella sala d'aspetto e solo allora si accorse di suo fratello Stefan e Katerina.
Loro alzarono lo sguardo e Damon capì che anche loro erano preoccupati per le condizioni di Elena. Si sedette e attese......
.....circa una buona mezz'ora dopo, un uomo sulla cinquantina si avvicinò e chiese:-Signor salvatore?-
Damon si alzò e disse:-Sono io. come sta elena?-
-Ha perso il bambino che aspettava ed è debole per l'emorragia avuta. Se non sopraggiungono complicazioni, domani potrò dichiarla fuori pericolo. Per ora la prognosi resta invariata.-
-Sta dicendo che ...che potrebbe morire-
-Faremo di tutto per salvarle la vita. non disperi.Ora può andare dalei. E' ancora sotto l'effetto dell'anestetico. La lasci riposare. verrò a controllarla tra poco-
Barcollando Damon entrò nella stanza. Elena era pallidissima, aveva una flebo nel braccio ed era attaccata a un macchinario che emettava il suono del suo battito cardiaco.
Damon si sedette accanto a lei e le prese la mano. Era molto fredda, se la portò alle labbra e lasciò scivolare le lacrime che aveva cercato di non versare prima.
In quel momento Damon provò un dolore acuto. Aveva sempre saputo qual'erano i rischi che poteva correre nel suo mestiere, msa non avrebbe mai pensato che a farne le spese fosse proprio l'unica persona che con quel mondo non c'entrava niente.
Improvvisamente sentì di odiare quel mondo e il rombo dei motori che erano stati la sua vita negli ultimi 5 anni.
- La signora potrà avere altri figli, signor Salvatore. vedrà che si sveglierà presto-

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