Summer Paradise

di eppy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 (14 parte seconda) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Perfetto. Summer Jonson e le sue tre migliori amiche Sarah Olson, Mary Mcfly e Valerie Dawson sono quattro ragazze irlandesi che, dopo un duro anno scolastico trascorso tra alti e bassi, oggi, finalmente partiranno per le tanto sospirate vacanze.
Avevano cominciato a parlare di progetti per l'estate a gennaio, avevano consultato moltissimi depliant e si erano recate in numerose agenzie, fino a quando non avevano trovato il posto perfetto: un camping per soli teenagers. Che potevano desiderare di meglio? La partenza era fissata per sabato 4 luglio alle ore 9.00 ; le quattro amiche sedicenni erano pronte, si trovavano tutte alla fermata dell'autobus, pochi mimuti ancora e sarebbe cominciata la loro avventura.
Poco più tardi erano dirette al camping, Summer prese come al solito i suoi auricolari e poggiò il dito sul pulsante 'play' del suo telefono touch, Valerie che le era seduta accanto le rubò un'auricolare e se lo mise nel suo orecchio; le altre due ragazze avevano preso posto nei sedili di fronte e messaggiavano entrambe: Sarah usciva insieme a Antony da qualche mese, erano bella coppia e separarsi per due settimane ( l'intera durata della loro vacanza) era una cosa che non piaceva ad entrambi e probabilmente già erano alle prese con quei messaggini sdolcinati; per quanto riguarda Mary invece, lei messaggiava con un'amica lontana e non sapeva neppure lei se definirsi fidanzata o no, le piaceva da matti un certo Noè, un ragazzo italiano, si conoscevano dalle elementari e capitava spesso che uscissero insieme da soli o che lui la invitasse al cinema, stavano bene insieme e si divertivano, cercavano qualunque prestesto per abbracciarsi, ma non c'era mai stata una dichiarazione d'amore. Summer e Valerie erano le forever alone del gruppo, due ragazze a cui sembrava non importare un tubo il fatto di avere un ragazzo o meno, ma più probabilemnte non avevano ancora trovato qualcuno che le avesse rubato il cuore.


A Londra, davanti la cancellata principale di una delle ville possedute dal Primo Ministro inglese, una limousine di tutto rispetto era parcheggiata in attesa di partire per accompagnare il giovane Harold Styles in un posto; la destinazione del ragazzo era un mistero per molti e un segreto confidato a poche persone, le più intime. Come ogni anno Harold era in procinto di partire, non voleva che nessuno escluso poche persone fidate, conoscesse il nome del luogo verso il quele era diretto, quelle due settimane di campeggio insieme ad altri adolescenti, ormai vecchi amici, erano l'unico modo per tentare di essere un ragazzo comune; al campeggio nessuno sapeva che era il figlio niente popò di meno che del Primo Ministro inglese e il ragazzo non aveva nessuna intenzione di svelare la sua vera identità. Aspettava quelle fatidiche due settimane da così tanto tempo, semplicemente voleva essere libero, di vivere, di fare cavolate e poi pentirsene, di vestirsi con un pantaloncino e una t-shirt, invece che con la smoking ...voleva, desiderava follemente una vita normale, come tutti gli adolescenti, odiava le telecamere in casa sua, odiava non poter uscire in motorino come tutti i ragazzi della sua età, odiava il fatto di non poter passare del tempo insieme a loro, odiava anche che per andarsi a mangiare un gelato doveva chiamare l'autista, odiava il fatto che tutti lo trattassero come un principe, solo per via di suo padre. Quelle due settimane al camping rappresentavano il paradiso per lui.



E' abbastanza corto come capitolo, lo so. E' solo l'inizio e spero di avervi incuriosito comunque!
A presto e grazie se leggerete :DD

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quattro ore più tardi, Summer, Valerie, Sarah e Mary scesero dall'autobus, recuperarono i propri bagagli e presero il sentiero a destra, quello che le avrebbe condotte all' "Have fun"  teencamp, (camping per soli adolescenti) , nessuna di loro c'era mai stata prima ma si erano informate per bene sul posto in cui avrebbero alloggiato prima di partire, in modo tale da non perdersi o risultare impreparate all'avventura. Nonostante fosse un camping a tutti gli effetti le avevano assicurato che per questioni di sicurezza nessuno sarebbe stato costretto a dormire in una tenda, il camping era fornito di una ventina di bungalow di piccole dimensioni, direttamente sulla spiaggia, ma chi voleva proprio avere la sensazione di dormire sotto le stelle, di tende ce ne erano in abbodanza. Durante il viaggio in autobus Summer e Valerie avevano tra le altre cose, anche sfogliato un volantino preso in agenzia e avevano scoperto la miriade di attività mattutine, pomeridiane e serali che erano organizzate dallo staff del teencamp: avevano letto qualcosa a proposito di una presentazione iniziale tra tutti i parteciparti e delle gare di diverso tipo...fatto sta che erano sempre più felici di aver scelto il teencamp come posto perfetto per le loro tante sospirate vacanze.Camminarono un bel po', forse più del previsto per arrivare al camping ( si erano informate anche sulla strada da prendere) e quando finalmente scorsero la scritta "have fun" e udirono in lontananza della musica si resero conto di essere finalmente arrivate.
" prendiamo subito le chiavi del nostro bungalow, ho bisogno di una doccia" annunciò Sarah esausta  " si anche io!" concordò Mary.
Le quattro amiche si recarono alla reception e una volta ricevute le chiavi, si diressero verso quella piccola costruzione in mattoni che sarebbe stata la loro "casa" per quindici giorni, vi entrarono e si resero subito conto che non serviva fare un giro delle stanze per avere una visiale completa del bungalow, infatti, un vano di forse una decina di metri quadrati era tutto ciò che avevano. Vi erano quattro lettini singoli, due su un lato e due sull'altro, un solo armadio, una porticina che conduceva in quello che doveva essere il bagno e niente più. Sapevano che avrebbero pranzato e cenato alla mensa insieme a tutti gli altri e tutto sommato erano soddisfatte, anche perchè non le importava più di tanto il fatto che forse sarebbero state strette o che avrebbero molto probabilmente sofferto il caldo di notte in quelle quattro mura... e non osavano neppure immagianre come si sarebbero ritirate a casa, piene di pizzichi di zanzare, a loro bastava il fatto di essere in vacanza, spiensierate e con l'intenzione di diveritirsi. 
" bene, allora chi va per prima in bagno?" domandò Valerie sapendo già la risposta, infatti come aveva immaginato Sarah prese qualcosa della valigia, entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle "scusate ragazze, farò in fretta!" urlò mentre si sentiva già l'acqua scorrere, le altre si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, Sarah che diceva di fare in fretta? Era come se un topo pretendesse di essere più grande di un elefante! Impossibile.

Nello stesso momento in cui le quattro amiche avevano infilato la chiave nella toppa della serratura del loro bungalow, una limousine bianca oltrepassò i cancelli del camping, si fermò qualche metro più avanti e il figlio del Primo Mimistro inglese scese da quella macchina, prese a mano i propri bagagli e salutò l'autista; una volta che si fu assicurato di essere solo, gridò, gridò ad alta voce e la signora della reception capì che il giovane Harold o come lo chiamavamo tutti al camping Harry, era arrivato. Il ragazzo si avviò correndo verso la reception e una volta raggiunta, salutò con un sorriso e trentadue denti Annabelle, la signora era diventata per lui una sorta di zia, ormai la conosceva bene, trascorreva la sue vacanze in quel camping sin da quando aveva nove o dieci anni e questa estate ne avrebbe compiuti diciassette. "Ciao Harry! Felice di rivederti! Allora come stai?" gli chiese Annabelle abbracciandolo " Salve Annabelle! Tutto bene, per così dire. Sono strafelice di essere di nuovo qui!" rispose il ragazzo  "ancora non ti sei rassegnato ad avere una vita così..." ad Anabelle mancavano le parole  "..complicata." disse il ragazzo intuendo e completando la frase, poi sorrise vedendo l'espressione di Annabelle "sì, mi sono rassegnato, è la mia vita ma non è detto che debba piacermi per forza,  non mi piace ora e penso che non mi piacerà mai e non posso farci nulla.. ma  comunque non rinuncio alle mie due settimane di camping per nulla al mondo, sono la mia liberazione." disse Harry tutto d'un fiato, soltanto Annabelle e alcune persone dello staff sapevano chi fosse in realtà e con loro Harry sentiva di poter parlare liberamente, li considerava una specie di seconda famiglia. 
" senti tesoro, l'unico consiglio che posso darti è quello di divertirti, di fare follie come non ti è consentito fare di solito, divertiti Harry!" gli disse lei con tono materno "ma non esagerare, lo sai che il troppo stroppia" aggiunse ancora  "questa non l'avevo mai sentita! Mi divertirò, come sempre del resto" rispose il ragazzo prima di salutare Annabelle  e raggiungere il suo bungalow. Nonostante fosse il figlio del Primo Ministro inglese , aveva insistito con suo padre fino a fargli venire il mal di testa per avere un bungalow normale, lo voleva piccolissimo, come quello di tutti gli altri, desiderava soltanto essere un ragazzo come tanti e quella era l'occasione giusta. Appena  notò il numero sulla chiave, sorrise, il numero 16, era lo stesso bungalow che gli era stato riservato l'anno prima.

Ecco il secondo! Fatemi sapere cosa ne pensate se vi fa piacere :).

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


" si mamma, è tutto a posto" disse mentre parlava al telefono " no, è minuscolo ma non importa, è perfetto lo stesso" continuò "si, sta tranquila, ce la caveremo alla grande" disse ancora " va bene, ci sentiamo domani, salutami papà!". Detto questo Summer attaccò, mise il telefono in carica e si risedette sul letto assieme a Valerie, Sarah era appena uscita dal bagno, ora indossava pantoloncini e canottiera e portava i sandali, diaciamo che era passata dalla modalità "estate ma a casa stesa sul divano" alla modalità "mare"; Mary si precipitò in bagno mentre Valerie e Summer  si erano entrambe stese sul letto e ridevano fragirosamente. Chissà perchè ma tra loro due c'era qualcosa di speciale, certo erano un quartetto fantastico e stavano bene insieme ma Summer e Valerie si erano legate in una maniera incredibile, pareva vivessero in simbiosi; erano tutto l'una per l'altra anche se non se lo dicevano spesso , non era necessario, bastava il fatto che ogni volta che si incontravano si abbracciavano e quando erano insieme non riuscivano a fare a meno di ridere, due ragazze solari e spontanee. Anche Sarah e Mary non erano da meno, ma che mondo è mondo, è una sola la persona con cui si riesce ad instaurare qualcosa di davvero speciale e Summer non sapeva se si era trattato di un puro caso e se fosse stata una scelta del destino, ma lei vedeva quella persona in Valerie. Era la sua migliore amica, nel modo più assoluto.
" ma che avete sempre da ridere voi due? sembrate delle pazze!" esclamò Sarah ridendo, ma forse lo pensava realmente, le due ragazze a quel punto tentarono di contenersi "sciocchezze, come al solito" disse Summer convinta, Valerie annuì e guardò l'orologio, si erano fatte le cinque del pomeriggio in men che non si dica! "che ne dite di farci un giro?" domandò Mary uscendo dal bagno, Sarah cercò di racchiudere alla meglio i suoi capelli in una coda di cavallo, erano troppo corti ora, ma era stata lei a dire che non li sopportava più e robe simili...e ora sbuffava con un elastico in mano. " Io te lo avevo detto di non tagliarli!" annunciò Mary ad un tratto, Sarah la guardò male e Summer e Valerie scoppiarono a ridere contagiando anche e altre due;  " ti do una mano?" chiese Summer con sguardo comprensivo, l'amica annuì e poco dopo i suoi capelli mossi riuscirono a prendere le sembianze di una coda.
Un'oretta dopo erano pronte  tutte e quattro, finalmente, uscirono dal bungalow e si diressero verso la reception, non conoscevano il camping e non avevano la minima idea di dove mettere i piedi, probabilmente la signora che le aveva accolte avea una mappa o qualche roba simile; furono fortunate e appena presero la loro piantina, ebbero una visuale completa del luogo che le ospitava. La spiaggia era davvero vicina, così come la mensa e il molo, invece poco più distanti si trovavano i vari campi di calcio, pallavolo e tennis, il campetto di bocce, i tavoli da ping pong, la piscina olimpionica e quella termale, insomma un vero paradiso.
 " la spiaggia è da questa parte!" annunciò Mary cominciando a camminare con la cartina in mano, le altre la seguirono a ruota, giunsero al molo dopo pochi mimuti e da lì ammirarono la spiaggia; non è che non ne avessero mai vista una ma  quella era davvero eccezionaale, enorme, sembrava che non avesse limiti, nè un inizio nè una fine, qualcosa di spettacolare, bianchissima e poi non c'era nenache tanta gente;  rimasero tutte senza fiato quando spostarono gli occhi di pochi gradi verso destra e si trovarono si fronte a una distesa azzurra, di un colore così acceso, sembrava che fosse stato tinto, con il più bel pennello esistente al mondo e dal più bravo dei pittori. Valerie prese prontamente le sua macchinetta fotografica e cominciò a scattere foto a raffica, poi si strinsero tutte e quattro in un abbraccio e continuarono a scattarsi foto. 
Ad un tratto passò un ragazzo, stava correndo ed era veloce, Summer e le sue amiche si domandarono dove fosse diretto, lo seguirono con lo sguardo e lo videro rallentare a pochi passi dalla fine del molo, si era seduto  lì con le gambe a penzoloni e  sfiorava l'acqua con la punta delle dita dei piedi, guardava il niente, così avrebbeto detto in molti, ma non un cuore poetico come quello di Summer. "Sta scrutando l'infinito" esordì con molta naturalezza, poi sospirò e sorrise, non sapeva neppure lei perchè, quel ragazzo le dava l'impressione di aver corso per tutta la vita, proprio come aveva fatto sul molo, e di essersi fermato a un punto troppo vicino al cadere giù, a picco. Non conosceva nemmeno il suo nome, come pretendeva di conoscere la sua storia? Eppure c'era qualcosa in lui, nei suoi movimenti per niente studiati, nel suo rilassarsi seduto lì con la testa all'indietro e le mani aggrappate al bordo del molo, che la induceva a pensare che quel ragazzo in quel momento stava bene, ma bene sul serio, si sentiva libero e forse non aspettava altro da mesi.
" sei già atterrata su saturno?" sbottò Sarah agitando entrambe le  mani davanti al volto dell'amica, Summer rise appena si rese conto dell'assurdutà della domanda "stavo solo..pensando" rispose tenendo gli occhi fissi su di lui. " Devo chiedere a quel ragazzo dove ha comprato una calamita così potente da attrarti in questo modo" esordì Valerie mettendo una mano sulla spalla dell'amica, Sarah e Mary le rivolsero uno sguardo strano "così non si distrarrà più e ci prestarà più attenzione!" spiegò la ragazza, le altre due capirono e soffocarono una risata. Summer non si era accorta assolutamente di nulla, non sapeva spiegarsi il motivo ma provava una sorta di tenerezza, di attrazione verso quel ragazzo.


Dal canto suo Harry Styles non sapeva di essere osservato e non sapeva nemmeno che Summer con le sue ipotesi, aveva fatto centro.
Se ne stava seduto lì, si stava rilassando sul serio e tutto ciò che aveva intorno non gli sembrava vero. Aveva portato la testa all'indietro e aveva chiuso gli occhi incurante del resto del mondo, avvertiva soltanto una leggera brezza che gli scompigliava i ricci e pensava a tutto e a niente nello stesso momento. Era decisamente da troppo tempo che non aveva un attimo per pensare a se stesso, all'inizio aveva trovato divertente essere il figlio dell'uomo più importante dell'Inghilterra, ma ben presto aveva aperto gli occhi e si era cominciato a stancare di quella situazione e  ora che era un adolescente non ne poteva davvero più. Avete presente quando per un periodo di tempo mangiate sempre la stessa cosa e alla fine vi viene la nausea appena sentire soltanto l'odore o il nome di quell'alimento? E' esattamente la stessa cosa che è successa a Harry. Ogni giorno casa sua era piena zeppa di persone che a malapena conosceva, ogni giorno qualcuno pretendeva qualcosa da suo padre e indirettamente anche da lui, ogni giorno feste e banchetti, ogni giorno cene importanti, e spesso, troppo spesso, una ragazza diversa figlia di chissà quale presidente e consigliere o pincopallino, ovviamente ricco sfondato, di chissà quale nazione si presentava a casa sua. All'inizio era un piacere, si divertiva e conosceva persone nuove, aveva avuto a che fare con quattro o cinque ragazze in particolare che sostenevano di essere amiche tra di loro ma appena potevano si rinfacciavano qualcosa o comunque si facevano a vicenda screzi vari, erano tutte attratte da lui, se ne era reso conto, e aveva capito anche che il motivo di litigio era proprio la contesa del suo cuore o dei suoi soldi, non ne era sicuro.
Con il passare del tempo aveva capito di doversi tenere lontano da gente come quella, anche se era difficile, se provava a parlarne con suo padre non veniva a capo di nulla, ci aveva provato troppe volte e troppe volte era rimasto deluso; e sua madre, beh sua madre la vedeva a malapena la sera prima di andare a dormire, aveva avuto la sfortuna di essere scelta come segretaria personale del Primo Ministro e trascorreva tutto il suo tempo in ufficio. Harry era cresciuto tra le braccia di persone che non centravano nulla con lui e con la sua famiglia, ricordava di avere avuto una deecina di babysitter in pochi anni, non gli avevano neppure lasciato il tempo di affezionarsi a una di loro. Gridava, il suo cuore gridava forte, ma nessuno lo aveva mai sentito..erano sempre stati tutti troppo occupati con il lavoro, con i congressi, con i discorsi preparati a tavolino, con le premiazioni e nessuno che si occupava di lui e della sua vita.
Non è che di attenzioni non ne avesse, ma semplicemnete era attenzione legata a interesse di persone sbagliate, tutti lo adoravano e gli facevano complimenti, forse le ragazzine sognavano pure si sposarlo, tutti lo consideravano il massimo, l'eccellenza, il ragazzo perfetto, il fglio perfetto, il futuro presidente degli stati Uniti perfetto! Perfetto, perfetto, perfetto...questa parola continuava a rimbonbargli nella testa, no lui sapeva di non essere perfetto e non desiderava esserlo, non erano complimenti e lodi ciò che voleva, non gliene fregava nulla di quello, e odiava quando in tv si parlava di lui e della sua famiglia, non bramava neppure la fama e aveva tutto, tutto, tutto tranne quelle cose che non si possono avere consumando una carta di credito, tutto tranne quelle cose che non si possono toccare, tutto tranne quelle cose che ha un ragazzo convinto di non avere nulla. E' un controsenso, lo so, ma è verità: un ragazzo comune che si sveglia tutte le mattine alle sei per andare a scuola, che prende l'autobus e a volte rimane in piedi, che arriva a scuola in ritardo e che si becca un duro rimprovero, che prende un amaro quattro e ne parla con gli amici e con la fidanzata, un ragazzo che trascorre i suoi pomeriggi a tirare calci a un pallone e che arriva a casa tutto sudato e si fa una doccia prima di prendere il motorino per andare a casa di un amico, un ragazzo che tutti i sabati va a mangiare una pizza o un kebab in un mc-donald, questo tipo di ragazzo è nvidiato fino alla morte da Harry Styles. Strano da credere eh? Perchè? Perchè quel ragazzo ha tutto, lui è convinto di essere un poveraccio ma in realtà è il più ricco,dentro...perchè non sono i soldi che fanno la ricchezza, aspettate, non fraintendetemi, intendo la ricchezza di una persona, ma non in senso materiale, io parlo di personalità, di carattere...ed Harry Styles a questa conclusione ci era arrivato già da un pezzo.
Tutto ciò che desiderava follemente e non aveva erano le piccole cose, quelle che sono l'essenza della vita : una famiglia, una vera famiglia; un'amicizia, un amore.


 








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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Erano passati circa dieci minuti da quando quel ragazzo si era seduto sul molo e Summer aveva ancora la testa tra le nuvole, le sue amiche parlavano, e lei le sentiva, ma non riusciva a cogliere a una ad una le parole e quindi a formulare una frase, semplicemente non ascoltava. Alcuni non la percepiscono la differenza tra il sentire e l'ascoltare, considerano i due verbi sinonimi ma in realtà non c'è niente di più diverso. Per fare un esempio pratico: i prof si sentono, la musica si ascolta; sentire significa cogliere dei suoni confusi, non prestare attenzione a ciò che viene detto, sentire perchè avviene in modo involonatario dato che possiediamo il senso dell'udito..ascoltare invece vuol dire farsi attraversare dalle parole e non dimenticarle più.
Summer in quel momento stava sentendo le sue amiche ma stava ascoltando altro, come i suoi stessi pensieri. Teneva lo sguardo fisso su di lui e non riusciva a spiegarsene il motivo, nella sua mente c'era una confusione assurda..no, non stava pensando a lui, o almeno non dirattamente, ce l'aveva più che altro con se stessa, voleva capire perchè, perchè non si girava dall'alltra parte e non prestava attenzione a Valerie, Sarah e Mary; perchè sembrava ipnotizzata, cosa mai aveva potuto vedere, perchè non la smetteva, perchè voleva saperne di più su di lui, perchè aveva fatto tutte quelle ipotesi su come dovesse sentirsi quel ragazzo, perchè le faceva tenerezza, perchè le importava di lui, perchè le aveva fatto quell'effetto, così strano, inspiegabile e soprattutto perchè una buona volta non la smetteva di litigare con la sua stessa coscienza e non Ascoltava le sue amiche? Perchè? Non lo sapeva
Fu distratta dall'altoparlante che le rimbombò nelle orecchie, ma anche questo lo aveva soltanto sentito;  e quando chiese a Valerie che cosa avesse detto, l'amica le rivolse uno sguardo strano, come a dire 'ma sei scema?' e si sentiva davvero una scema in quel momento, poi Valerie si rese conto che Summer era stata fino ad allora in un'altra dimensione e mentre si incamminavano le spiegò che pochi minuti più tardi ci sarebbe stata la presentazione ufficiale di tutti i ragazzi del camping.  "così saprai il suo nome!" buttò li Sarah  "il nome di chi?'" chiese Summer anche se sapeva benissimo a chi era riferito quel 'chi', voleva soltanto prendere tempo, non sapeva cosa rispondere, era tutto ..assurdo. "non provare a fare la finta tonta eh!" la canzonò Mary  "figurati se mi interessa" rispose cercando di sembrare convincente ma era lei la prima a non credere alle sue stesse parole, e non riusciva a nascondere niente alle sue amiche, soprattutto a Valerie. Le tre ragazze si bloccarono e la fissarono, Summer si sentì a disagio e ridendo ammise "ok, mi interessa, ma il suo nome e basta!" urlò quasi e subito dopo si coprì la bocca, temeva sul serio che qualcuno l'avesse ascoltata, che lui l'avesse ascoltata, sarebbe stato troppo imbarazzante, si girò di scatto e guardò il molo ma del ragazzo non c'era più traccia, forse conosceva una scorciatoia.
" Ti piace?" le domandò Valerie prendendola sotto braccio "ancora? Vale ma come può piacermi, non l'ho visto neanche in faccia!" sbottò lei, l'amica rise "non te la prendere, te l'ho chiesto perchè l'hai guardato per dieci minuti!" le disse con tono divertito, Summer la guardò negli occhi un secondo poi "hai ragione! non lo so perchè l'ho fatto, boh mi ha fatto uno strano effetto, mi è sembrato tanto tenero e indifeso, come un cucciolo...e sembrava felice, sembrava non aspettasse altro che correre lungo il molo e fermarsi lì, prima con lo sguardo verso l'orizzonte e poi, direttamente verso le nuvole. Non lo so Vale, può darsi che mi sbaglio" disse sincera, se avesse avuto un'amica meno sensibile non si sarebbe aperta così tanto, ma si fidava ciecamente di Valerie e sapeva che non l'avrebbe presa in giro, non in quel momento.  "Di che parlate?" Mary le raggiunse e si intrufolò nella loro conversazione "di quanto mi senta un'idiota ad averlo fissato per dieci minuti" ed era sincera, non avrebbe nascosto la cosa a Sarah e Mary, sapeva di potersi fidare anche di loro.
Tutte e quattro risero e continuarono a camminare in direzione del campo da tennis, si sarebbero tenute lì le presentazioni.

Harry camminava a passo svelto, dio quanto era felice di essere li, avrebbe voluto che le fatidiche due settimane non passassero mai. Si, lui aveva bisogno di fermare il tempo e di capirci in po' di più della sua vita..stava diventando grande, tra pochi giorni avrebbe compiuto diciassette anni e doveva iniziare a pensare al futuro. Secondo il suo parere sarebbe stato più facile essere il figlio del fornaio o del fruttivendolo o magari dell'impiegato in una piccola azienda, se fosse stato così avrebbe potuto scegliere e invece si ritrovava a dover proseguire imitando suo padre, glielo imponevano.
Nessuno immaginava quanto gli sarebbe piaciuto iscriversi in un'università e frequentare un corso di studi insieme ad altri cento, duecento ragazzi e ragazze come lui, ma il suo destino era già stato scritto da qualcun'altro e non aspettava altro che essere compiuto. Per questo voleva fermare il tempo.
Scosse la testa improvvisamnete obbligandosi a non pensare a cose tristi durante le vacanze, quelle dovevano essere perfette e indimenticabili come sempre,gli avrebbero dato le forze necessarie per superare un altro anno come figlio del Primo Ministro Inglese.
" Harry!" si sentì chiamare e si voltò, vide due dei quattro ragazzi che aveva conosciuto in vacanza gli anni passati e gli corse incontro felice; si abbracciarono, in fondo non si vedevano da un anno. " quando pensavi di dircelo di essere arrivato?" disse Louis, un ragazzo dagli occhi azzurri e dai capelli castano chiaro, doveva essere qualche anno più grande di Harry  "appena vi avrei visto in giro" rispose Harry  "novità?" esclamò curioso Niall, un altro ragazzo biondissimo e dagli occhi più azzurri del cielo  " tutto come al solito" rispose Harry stringendosi nelle spalle, neppure loro due, che considerava suoi amici, i migliori che avesse mai avuto, assieme a Zayn e Liam,  erano a conoscenza del suo vero io e ad Harry andava bene così, voleva passare inosservato.
" voi che mi raccontate?" chiese e sua volta "ho una ragazza " esordì Niall felice "wow! congratulazioni. chi è lei?" rispose dandogli una pacca sulla spalla " si chiama Melody, è francese, ha gli occhi neri, i capelli neri e lisci, ha un sorriso dolce, è simpatica, solare, allegra, è perfetta" disse Niall sospirando "e questi sospiri?" domandò subito dopo Harry  " è lontana, è francese e ..vive in francia, si vedono ogni due o tre mesi circa, ed è dura." concluse Louis.
Niall e Louis erano cugini, entrambi nipoti del proprietario del camping e passavano tutte le estati lì sin da piccoli, poi c'erano Liam e Zayn che trascorrevano le vacanze estive in quel camping da cinque e sei anni a quella parte, si conoscevano tutti e cinque sin da bambini e ogni anno erano sempre più affiatati come gruppo, da piccoli si divertivano da matti e organizzavano caccie al tesoro segrete sulla spiaggia e magari il tesoro era una conchiglia un po' diversa dalle altre, di solito sceglievano quelle bianche bianche, oppure costruivano castelli di sabbia come tutti i bambini e vi facevano vivere i loro supereroi, e giocavano a guardie e ladri senza mai stancarsi o a ispettori di polizia , era davvero divertente: sceglievano qualcuno come obiettivo e seguivano tutti gli spostamenti di quel qualcuno. Crescendo avevano smesso di fare questi giochi e si erano appasionati ai tornei, alle gare organizzate dallo staff del teencamp, tutti i cinque amavano quel posto, era come se tornare lì significasse tornare bambini ed era una sensazione bellissima.
L'altoparlante richiamò ancora una volta tutti i ragazzi e loro furono costretti ad affrettarsi, giunti al luogo di incontro trovarono Liam e Zayn e si salutarono, poi un signore iniziò a chiamare i ragazzi e le ragazze per nome e fece salire tutti sul palco. Furono chiamati  Niall e Louis, poi altri ragazzi e ragazze, dopo un po'  Zayn, poi quattro ragazze, poi Harry  e alla fine Liam; Harry osservò a uno a uno tutti i suoi compagni di avventura e quando fu il turno delle nostre quattro amiche si trovò davanti prima quella che poi avrebbe conosciuto come Valerie, una ragazza alta e slanciata, con i capelli mossi e scuri e con numero illimitato di nei sul viso, poi c'era Mary, anche lei snella ma non troppo alta, i capelli castano chiaro, quasi biondi e ricci; fu il turno di Summer e solo allora Harry si ritrovò con gli occhi in quelli della ragazza, lui aveva osservato tutti, indistintamente, ma solo con Summer ci fu uno sguardo ...diretto, forse perchè lei era l'unica che invece di preoccuparsi del pubblico in generale, si era preoccupata solo di cercare gli occhi di quel ragazzo che si era seduto sul molo pochi mimuti prima, e una volta individuati non era riuscita a distogliere lo sguardo, era rimasta ipnotizzata, ma questo Harry non lo sapeva. La osservò e vide che anche lei era snella e non troppo alta, portava i capelli sciolti sulle spalle, castani e boccolosi e aveva gli occhi color nocciola; subio dopo Harry si rese conto di essere riuscito a distinguere soltanto il colore degli occhi di quella ragazza; alla fine fu il turno di Sarah, magra e alta, quasi come Valerie, con i capelli corti e castano scuro e gli occhi grandi e curiosi; tutte e quattro indossavano una canottiera colorata e degli shorts e ai piedi portavano infradito o sandali.
Quando fu il suo turno Harry si sorprese a cercare con lo sguardo la ragazza dagli occhi nocciola, non sapeva neppure lui perchè, era un gesto del tutto involontario, esattamente come era successo a Summer quando lo aveva visto sul molo per la prima volta, ma neppure questo lui sapeva.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


" Sum, adesso basta! Sono stanca morta!" sbottò Sarah agitando le mani davanti al viso per farsi aria, faceva davvero caldo anche se ormai si stava facendo sera "va bene! dai Vale tocca a te!" disse lei legandosi i capelli in una coda di cavallo "ma non possiamo andare in spiaggia? vi preeego" piagnucolò Mary a sua volta, le altre risero, Mary era lì solo ed esclusuvamente per prendere la tintarella  "mamma mia che sfaticate oh! Facciamo così, andate dove volete, ci ritroviamo al bungalow tra una mezzoretta" concluse Summer accontentando tutte. Proprio mentre le sue amiche si stavano allontanando lo vide arrivare, era solo e come al solito correva, si fermò dal lato opposto del tavolo da ping-pong, esattamente di fronte al lei, Summer si sentì mancare l'aria per un istante, quello in cui il moro le sorrise " ti va di fare una partita?" le chiese sorridendo. Accidenti, il suo sorriso, che cosa..stupenda!
" certo" disse cercando di essere disinvolta, era inutile negarlo, era già cotta a puntino. Come aveva fatto non lo sapeva neppure lei ma dal primo istante quel ragazzo le aveva trasmesso qualcosa, anche stando seduto lì, boh era una sensazione strana, me bella, decisamente bella.
La partita cominciò, Summer segnò un punto facendo finire la pallina fuori dal tavolo da ping-pong, era brava, sapeva perfettamente come muoversi e questo Harry lo notò, non se lo aspettava da una ragazza, insomma aveva sempre pensato che lo sport interessasse più i maschi, infatti tutte le ragazze che aveva incontrato fino ad allora avevano come hobby preferito lo shopping, poi mettersi lo smalto, andare dal parrucchiere, dell'estetista e via di seguito..non aveva mai trovato una ragazza a cui piacesse giocare a ping-pong. 
Mentre lui era ancora con la testa tra le nuvole Summer segnò un altro punto e fu costretto a ricredersi del tutto, anzi, forse quella ragazza era soltanto l'eccezione che confermava la regola. Si impegnò e riuscì a pareggiare, la ragazza fece un altro punto, segnò anche lui pochi istanti dopo, si stava divertendo, dopo una ventina di minuti erano arrivati a 20 pari, non ce la facevano più entrambi ma nessuno riusciva a prevalere sull'altro, era decisamente una bella partita, alla fine fu Summer a vincere, per soli due punti di vantaggio. Lei sorrise soddisfatta e lui le si avvicinò " ti ho fatto vincere" le disse accostandosi al suo orecchio "davvero?" chiese lei a sua volta  "no, hai vinto per merito tuo. sei bravissima!" rispose lui e poi sorrise, Summer si sentì sciogliere ad averlo così vicino, i suoi occhi verdi-azzurri-meravigliosamente meravigliosi, il suo sorriso con il potere di scaldarti anche al polo nord, lui. 
" Sono Harry!" le disse porgendole la mano, Sum si sentì un'idiota a non essersi ancora presentata, poi strinse la sua mano e si presentò a sua volta.
" Toglimi una curiosità, da quanto gioci a ping-pong?" le chiese lui sfacciato " ci giocavo tutti i giorni da piccola nell'oratorio del paese., mi divertivo da matti, poi crescendo, sono cambiati gli interessi, ma appena ne ho l'occasione ritorno bambina e ci gioco" gli rispose "e anche al'oratorio stracciavi tutti?" le domandò Harry "ovvio.." disse lei con un'aria da finta saputella "..che no!" aggiuse, scatenando la risata del ragazzo.
" e tu, ci giochi spesso?" domandò Sum a sua volta  "no..ci credi che erano anni che non trovavo qualcuno disposto a fare una sola partita? tutti considerano il ping-pong qualcosa di inutile o forse addiruttura ridicolo, io non la penso così." disse lui semplicemente " a me personalmente rilassa, sì lo trovo rilassante"  " eh si perchè, muoversi senza sosta a destra a sinistra per cercare di prendere una pallina è una cosa moolto rilassante!" aggiunse Harry ridendo, lei gli tirò un leggero pugno sul braccio, poi sorrise "però hai ragione, il fatto di pensare solo a prendere la pallina ti toglie dalla mente tutto il resto, sei concentrato solo su quello e in quel senso è rilassante" aggiunse subito dopo, Sum sorrise soddisfatta. Non aveva mai immaginato una conversazione con lui sul ping-pong...però era piacevole, avevano già una certa confidenza e la cosa sembrava piacere ad entrambi.
" Harry, sbrigati, ti aspettiamo alla  mensa" un ragazzo moro, con gli occhi scuri e l'accento palesemente orientale sbucò all'improvviso "arrivo" rispose Harry, poi si mise una mano sulla nuca come a volersi scusare "scusa, devo andare... ma domani voglio la rivincita!" disse allontanandosi e salutando Summer con la mano, poi sparì assieme al suo amico. Okay, se ne rendeva conto,era una cosa stupida il fatto della rivincita ma voleva avere un pretesto per rivederla. Mentre camminava con Zayn in direzione della mensa pensava a lei, si era imbattuto sin dal primo istante nei suoi occhi nocciola e da vicino li aveva trovati ancora più belli, era completamente diversa dalle ragazze che era abituato a frequenatare, ma diversa in senso positivo, era piacevole parlare con lei e avevano già una certa intesa; innamorarsi non era certo nei suoi programmi per l'estate, ma voleva rivederla, voleva conoscerla meglio, si era sentito.. bene con lei.

" No ma io dico, ce l'hai la cognizione del tempo Sum? Mezz'ora! Hai idea di cosa significa questa parola? " Valerie era così, buona e cara, ma se c'era una cosa che le dava davvero sui nervi era il fatto di dover aspettare qualcuno in ritardo. Summer di tutta risposta l'abbracciò forte e l'amica ricambiò, quando si trovarono faccia a faccia, Summer sorrise senza dire nulla, Valerie capì al volo "l'hai incontrato! come si chiama?" domandò curiosa , era questo il bello della loro amicizia, si capivano con uno sguardo " Harrry, i suoi occhi Vale sono qualcosa di troppo, troppo, dio e il suo sorriso? Ma hai visto che sorriso? " disse Sum guardandola negli occhi "ok, ti ho persa!" annunciò l'amica mettendole un braccio intorno alle spalle e incamminandosi verso la mensa.
" che cosa avete fatto?" domandò poi con la curiosità che sprizzava da tutti i pori "è arrivato appena ve ne siete andate voi, si è fermato al tavolo di ping-pong, mi ha sorriso e mi ha chiesto se volevo fare una partita, io ovviamente ho detto di si e abbiamo giocato, alla fine ho vinto, e lui mi ha detto che sono brava, poi abbiamo scherzato un po' parlando sempre del ping-pong, ma era piacevole. E alla fine prima di andarsene, mi ha detto che domani vuole la rivincita." comcluse con lo sguardo sognante.  "la rivincita? sul serio? è una scusa e anche abbastanza intuibile per incontrarti zucca vuota!" Rispose Valerie entusiasta quanto lei  "lo spero tanto, Vale io non mi sono mai sensita così, è alquanto strano ma non riesco a dimenticare i suoi occchi e il suo sorriso e poi sono stata benissimo insieme a lui..i sintomi ce li ho tutti, vero?"chiese all'amica in tono pacato "mmm...il dottor Dawson ti consiglia di rivedere presto la causa del tuoi mali per capire se può esserne anche la medicina!" annunciò Valerie con un sorriso a trentadue denti, Sum le rivolse uno sguardo strano, poi scoppiarono entrambe a ridere " misà che seguirò il consiglio del mio strano dottore" concluse. Erano orami quasi arrivate alla mensa e "la smetti di sorridere?" "ok" rispose e continuarono a camminare, dopo aver fatto pochi passi, Valerie si fermò di nuovo "lo stai facendo ancoa" sottolineò voltandosi verso l'amica " che ci posso fare, non ci riesco! non riesco a non sorridere!" sbuffò, ma era felice, tanto felice.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


" Alla buon'ora" esclamò Mary appena vide arrivare le due amiche "vi abbiamo tenuto i posti" disse Sarah indicando due sedie vuote, Sum e Valerie presero posto e subito Sarah si accorse del luccichio negli occhi di Summer "che è successo? racconta.ora" disse con aria da investigatrice. Sum raccontò tutto da capo e poi finalmente mangiarono in santa pace, ogni tanto dava una sbirciatina in giro fin quando non lo individuò, era seduto assieme ad altri quattro ragazzi, c'era anche quello che l'aveva chiamato poco prima, quando incrociò il suo sguardo non potè fare a meno di sorridere e lui fece lo stesso.
" voi invece cosa avete fatto?" domandò Sum alle amiche "io sono stata in spiaggia! si vede?" rispose Mary scostando appena la bretella della canottiera , le alre tre scoppiarono a ridere "ma se siamo arrivate in spiaggia mentre il sole stava tramontando!" precisò Sarah smontandola " dettagli!" rispose Mary " volevi prendere la luna?" le domandò Valerie ridendo, lei e le sue battute da un milione di dollari, a volta erano anche senza senso ma a Summer facevano sbellicare dalle risate lo stesso. Rimase ad ascoltare le sue amiche mentre parlavano e a ridere con loro fin quando "e tu, che cosa hai fatto sola soletta?" chiese a Valerie con finta aria accusatoria "io? niente! sono stata un po' in giro..." fece la vaga, Sum la fulminò con lo sguardo " okay,sono andata in piscina, volevo vedere com'era.. e ho incontrato due ragazzi, ma abbiamo parlato due secondi, so solo che si chiamano Louis e Liam e..sono seduti allo stesso tavolo di Harry!" disse poi con tono più pacato "e tu volevi tenertelo per te?'" le domandò Sarah "no, non vedevo l'ora di dirvelo ma non volevo interrompervi cambiando discorso, aspettavo me lo chiedeste!" rispose lei con un sorriso, Mary la squadrò per bene, poi risero tutte insieme "non te l'ho detto, prima di tutto perchè hai parlato sempre tu e solo di lui, e se te l'avessi detto, probabilmente non avresti capito un tubo!" disse avvicinandosi all'orecchio di Summer "perchè?" domandò lei incerta "come fai a non rendertene conto Sum? la tua testolina era completamente offuscata dai suoi occhi e dal suo sorriso, non mi avresti dato retta." rispose Valerie, Summer rise "probabilmente hai ragione!" annunciò bevendo un sorso d'acqua "ero così messa male?" domandò subito dopo un po' preoccupata "oh, eri messa peggio di come pensi, pensa che canticchiavi per strada il suo nome e a un certo punto siamo passate accanto a lui e si è girato verso di te, ha fatto uno sguardo strano tipo 'ma questa è pazza' , è stato così imbarazzante!" spiegò Valerie tentando di essere credibile, Sarah e Mary si misero a sghignazzare, mentre Sum "non l'ho ancora persa la memoria, scema!" disse tirando un leggero pugno sul braccio dell'amica "ci ho provato!" esordì Valerie scuotendo le spalle.
 Poco dopo si alzarono tutte e quattro da tavola e ritornarono al bungalow; appena misero piede nella piccola costruzione in mattoni furono invase da una ventata di calore  "accidenti, moriremo di caldo qui dentro stanotte!" sbottò Mary  "dormiamo in tenda? dai, dobbiamo provarci, altrimenti che campeggio è?" propose Summer  "Io ci sto" disse Valerie battendole il cinque "e le cavallette?" "e i ragni?". Sarah e Mary non si potevano definire esattamente amanti della natura, temevano qualsiasi cosa,  soptrattutto ragni e cavallette, "non penso proprio che ci riuscirete a convincerci a dormire in una tenda!" disse Sarah "già, lasciamo a voi le esperienze da brivido" continuò Mary "e domattina ci dite se lo rifarete o no" le sfidò ancora Sarah "ok, messaggio ricevuto. Ci state praticamente sbattendo fuori!" annunciò Valerie ridendo e le altre la seguirono a ruota... "okay, ora andiamo a fare un giro." esordì Mary trascinando le sue amiche fuori dal bungalow "ho sentito dire che c'è un falò di benvenuto sulla spiaggia"  propose Sarah, e subito si diressero verso il molo.
Appena arrivate, Summer diede un'occhiata in giro in cerca di Harry, non lo individuò subito dato che c'era molta gente, poi finalmente riconobbe la sua esile figura e sopprattutto i suoi ricci, era seduto con altre persone attorno al falò, lui non la vide essendo di spalle; le quattro amiche decisero di fare una passaggiata sulla spiaggia, parlarono del più e del meno, camminavano a riva con i piedi nell'acqua e i sandali in mano, durante la loro passeggiata si imbatterono in due ragazzi, Valerie li salutò subito e poi li presentò alle altre "sono Louis! piacere di conoscervi!" annunciò con un sorriso un ragazzo con gli occhi azzurri, la tonalità non si distingueva bene al buio "e io mi chiamo Liam!" disse l'altro ragazzo, quest'ultimo aveva gli occhi scuri, probabilmente castani e i capelli dello stesso colore "facevate un giro?" gli domandò Valerie  "già, siamo stati al falò ma faceva decisamente troppo caldo vicino al fuoco, così abbiamo deciso di andare a prendere da bere" spiegò Liam "e voi invece?"  "boh, stiamo esporando questo posto" rispose Mary, in quel momento squillò il cellualre di Louis "si, Harry, stiamo arrivando" disse  parlando al telefono "è un nostro amico,ci sta aspettando al falò" spiegò Liam  mentre Louis chiudeva la chiamata.
" Dobbiamo andare Liam" concluse il ragazzo dagli occhi azzurri salutandole e avviandosi verso il falò, dopo qualche passo si fermò di colpo e tornò indietro "hai detto che ti chiami Summer, giusto?" chiese avvicinandosi  e fissandola "si" rispose lei senza capire "occhi presumibilmente nocciola o comunque scuri ma non troppo, capelli lunghi e boccolosi, sorriso dolce...si devi essere proprio tu" concluse sorridendo "ho sentito dire che sei una vera forza a ping-pong!" aggiunse Liam, lei sorrise imbarazzata "siete ben informati" commentò Sarah, i ragazzi risero e volsero lo sguardo verso il falò, o verso Harry, poi salutarono nuovamente e si allontanarono sul serio.
" Qualcuno ha fatto colpo!"  Valerie cercava di camuffare le sue parole con un colpo di tosse "ma quando la smetterai di prendermi in giro?" domandò Sum "Mai. Sono la tua migliore amica,  ho il diritto si farlo! Se non lo posso fare io, chi può farlo?" Summer sorrise e subito dopo l'abbracciò, aveva ragione e infondo lei le voleva così bene anche per questo.
" Proporrei di sederci qui a non fare nulla" annunciò Mary sistemandosi a pochi metri dal falò, le altre ragazze le si sedettero accanto, tutte e tre fissavano Summer "che avete?" domandò lei sentendosi osservata "no ma ti sembra normale quello che è successo?" disse Sarah con tono preoccuapato "che è successo?" domandò lei, non ci era ancora arrivata, non aveva capito che le sue amiche si riferivano a lui  "è successo che Harry-occhi-sorriso-ricci-perfetti  ha stressato la serata dei suoi amici parlando di te, esattamente come tu hai fatto con noi!" spiegò Valerie, il viso di Sum si illuminò, lo aveva capito da sola, non era mica stupida, ma sentirselo dire era decisamente strano "e comunque siete voi che stressate la mia serata chiedendomi di lui" precisò soddisfatta "sta volta ha ragione" sentenziò Mary e scoppiarono tutte a ridere. 
" Anche io ho sete" disse Sarah alzandosi e trascinando Mary con sè "ci vediamo qui tra dieci minuti" aggiunse prima di allontanarsi. "E' bello qui, vero?" Summer e Valerie erano rimaste sole, anche Sarah e Mary avevano instaurato un rapporto speciale tra di loro, ecco, era come se Summer e Valerie fossero una coppia di migliori amiche, e Sarah e Mary fossero un'altra coppia di migliori amiche e lo si capiva, però tutte e quattro insieme si trovavano benissimo, era come se la loro amicizia si rafforzasse ancora di più, erano un gruppo e ognuna di loro dava qualcosa di speciale al gruppo; è complicato da spiegare ma è così, ed esempio, l'amicizia che legava Summer e Valerie non era la stessa di quella che le legava a Sarah e Mary, ma non era più bella o più importante, era semplicemente diversa ma ugualmente speciale.
" che meraviglia! apettavo questi momenti da mesi " esordì Valerie poggiando la testa sulla sua borsa e stendendosi definitivamente sulla sabbia "questo posto è.. perfetto!" Summer la imitò nella posizione e si stese al suo fianco, si mise a fissare le stelle ascoltando la musica proveniente dal falò, poi stanca socchiuse gli occhi.
A pochi metri di distanza Harry rideva e scherzava con i suoi amici, ad un certo punto sembrò incamminarsi verso le due ragazze "Summer, Summer" tentava di chiamarla ma lei  non poteva sentirlo per via della musica, quando Harry gli fu vicino si accorse che aveva gli occhi chiusi ma di certo non stava dormendo, lei era stesa e lui le si parò davanti "Summer" urlò, la ragazza spalancò gli occhi confusa, si alzò di scatto e Valerie fece lo stesso,  poi si voltò verso di lui, Harry le sorrise calorosamente, Summer si stava sciogliendo come un ghiacciolo..e non era per il fuoco a pochi metri da loro, era soltanto il sorriso di quel ragazzo a farle quell'effetto "buonasera" disse lui sedendosi al suo fianco "ciao" gli rispose Sum con un luccichio negli occhi. 

Salveee! Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia :)  fatemi sapere cosa ne pensate, mi rendereste davvero felice :D

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


" Louis mi ha detto che eri qui e ho pensato di venire a salutarti" cominciò a dire Harry un po' imbarazzato "è stata una bella idea" si limitò a dire Summer, era decisamente sorpresa  "oh, ti presento Valerie, lei è la mia migliore amica" continuò, Valerie ed Harry si strinsero la mano "tu sei la ragazza che hanno conosciuto Liam e Louis, e sei amica di Sum?" chiese Harry stupito, notò che il ragazzo conosceva già il suo soprannome senza che nessuno glie lo avesse detto "come è piccolo il mondo!" esordì Sum con fare poetico, lui la guardò negli occhi per qualche secondo, poi si scosse "adoro questo posto, è..perfetto" Harry aveva di nuovo lo sguardo perso nel vuoto come quando si era seduto sul molo "che cosa stai guardando?" gli chiese Valerie in modo brusco "niente e tutto, sto scrutando l'orizzonte" rispose lui staccando gli occhi da lì e riposandoli su Summer, lei si sentì svenire a quelle parole e Valerie non era da meno, aveva ripetuto esattamente le stesse parole di cui si era servita Sum per descriverlo quel pomeriggio, non solo aveva i suoi occhi e il suo sorriso e i suoi ricci e la sua voce roca che la faceva impazzire a pochi centimetri di ditstanza, ora si metteva anche a leggerle nella mente!
Per fortuna Harry non notò il gioco di sguardi che ci fu tra le due amiche "questa è la prima estate per noi qui, in questo camping ma già ci piace un sacco" disse Summer  guardandolo negli occhi, poi si voltò lentamente verso Valerie, i suoi occhi erano troppo, troppo maledettamente meravigliosi, non riusciva a sostenere il suo sguardo per più di dieci secondi, ci si perdeva come in un labirinto senza uscita, era troppo pericoloso, rischiava di fargli capire tutto "invece per me è la..." Harry iniziò a contare sulle dita della mano "settima, o forse ottava volta e ogni volta è come la prima, amo questo posto, insomma la spiaggia è stratosferica,  e lo sai? ogni volta che vengo qui mi piace fare delle immersioni, l'acqua è cristallina e una volta mi è capitato di vedere persino un pesce palla e un rombo" disse lui voltandosi nuovamente verso Summer. Dal canto suo non  riusciva a non guardarla negli occhi, erano così...ok, non sapeva associargli un aggettivo, però davano la sensazione di essere sicuro e protetto e gli facevano venir voglia di cioccolato, rise accorgendosi dei suoi stessi pensieri "mi piacerebbe tanto immergermi e scoprire gli abissi, però devo fare i conti con la paura di essere mangiata da uno squalo!" disse lei divertita, Valerie li ascoltava in silenzio e rideva di tanto in tanto, aveva anche tentato di lasciarli soli ma la mano dell'amica l'aveva fermata dall'alzarsi e dall'andare a raggiungere Sarah e Mary al bar, Sum era cotta di quel ragazzo ma non voleva ancora essere lasciata sola con lui, cioè, mi spiego meglio, da una parte sarebbe stato dolce e romantico ma dall'altra era troppo presto, lo aveva conosciuto quel giorno stesso.
Fu strappata dai suoi pensieri dalla sonora e meravigliosa risata del ragazzo che le stava accanto, non voleva perdersi nei suoi occhi ma erano una calamita, molto potente, si voltò verso di lui con lo sguardo confuso, non ricordava più nemmeno cosa aveva detto di così tanto divertente "ho sentito dire che non ci sono squali qui" le rispose Harry, ah ecco cosa aveva detto "e come fai ad esserne sicuro?" chiese lei, il ragazzo le si avvicinò di più, era attratto da Summer, non poteva negarlo, le era sembrata diversa sin dal primo istante, era stato divertente scambiare quattro chiacchiere sul ping-pong, era bello guardarla negli occhi e ammirare il suo sorriso, era bella lei, nella sua semplicità, era piacevole parlarle, starle seduto accanto e ridere insieme .
"non ho detto che ne sono sicuro, però non dovrebbero esserci..quindi, se ti va, non so, solo se vuoi, potremo immergerci insieme un giorno di questi" era diventato rosso in viso ma per fortuna era buio e Sum non se accorse, d'altronde, assomigliava ad un peperone anche lei, ma non era sicura di aver capito bene "intendi con Louis, Liam e i tuoi amici?" domandò timorosa della risposta, voleva essere certa che si riferisse a loro due e basta, era troppo bello per essere vero "intendo io e te, e basta" disse lui sfiorandole involontariamente il braccio, non aveva mai invitato una ragazza a uscire, di solito erano loro che si presentavano a casa sua, ma con Summer non era riuscito a trattenersi, lei gli piaceva e anche tanto, voleva conoscerla meglio... Uscire? Le aveva chiesto se aveva voglia di fare un'immersione nell'oceano sapendo che lei aveva paura degli squali, sarebbe stato lì a  salvarla e a rassicurarla  se fosse stato necessario.
" Ci sto" disse Sum piano, gli occhi le brillavano, lui forse lo notò, le regalò il più bel sorriso che potesse fare, Sum si voltò verso Valerie e con sua sorpresa notò che la sua migliore amica era svanita nel nulla, conosceva Valerie e doveva aspettarselo, anzi era ovvio, come aveva fatto a non rendersene conto prima? Secondo la sua mente contorta, Valerie se stava lì zitta ad ascoltare, senza dire una parola, senza ridere, senza dare un qualsiasi segno della sua presenza; era evidente che l'amica era andata via da un pezzo, Sum realizzò di essere sola insieme a Harry e si sentì accaldata.
" ti sei accorta solo adesso che la tua amica non c'è, vero?" disse Harry scuotendosi i ricci  "perchè tu da quando lo sai?" chiese lei confusa " l'ho vista andare via" disse lui semplicemente, Sum stava per chiedergli qualcos'altro ma " hai paura a stare sola con me?" domandò lui spalancando gli occhi "certo che no, sto bene qui con te" rispose lei con un sorriso, poi si pentì ci ciò che aveva appena confessato "anche io sto bene, benissimo" disse lui avvicinandosi di più.
"dovrei aver paura?" domandò lei divertita "beh non saprei, sono un mostro, e la notte vado a svegliare i bambini e faccio scricchiolare le porte e poi scappo, mi tuffo nell'oceano e mi trasformo in uno squalo grandissimo che si ciba di ragazze con gli occhi nocciola e con il sorriso dolce, le prende e le porta con sè nelle profondità del mare.."  "scemo" gli disse Sum scoppiando a ridere, Harry si avvicinò pericolosamente al suo viso " e se avessi detto la verità? e se invece fossi un supereroe?" domandò senza smettere di fissarla "allora mi salveresti" rispose lei scicura "si e ti porterei su una stella e ti proteggerei per sempre" rispose senza rendersi nemmeno conto della dolcezza disarmante delle sue parole, a Summer mancò un attimo il fiato per poter replicare, dio che cosa le aveva detto, certo stavano scherzando, ma era stato così.. vero, glielo aveva detto guardandola negli occhi.
" su quella?" Summer ritrovò i batititi del cuore mancanti per  reggere il gioco e indicò una stella lontana , ma che brillava tantissimo "no, su ...quella là" rispose lui, Sum seguì il suo dito con lo sguardo, quando Harry fu sicuro che lei guardasse altrove si girò di scatto e le baciò una guancia; il suo contatto era stato dolce e tenero, le sue labbra erano fuoco per la pelle di Sum e lui dal canto suo, non era riuscito a resisterle, voleva stringerla a sè in quella notte vicino al falò e rimanere così per sempre, non gli era mai capitato di sentirsi così, stava bene, cavolo se stava bene.
" Ei ragazzi, noi andiamo a fare un giro, vi va di venire?" Valerie, Sarah, Mary, Louis; Liam e altri due ragazzi comparvero all'improvviso "ma che cosa ci fate tutti insieme?" domandarono Harry e Sum all'unisono "boh, ci siamo incontrati e ci siamo conosciuti e abbiamo trascorso la serata insieme" rispose un ragazzo biondo con gli occhi chiari  "sono Niall comunque, tu devi essere Summer" aggiunse ancora "esatto, piacere di conoscerti Niall" rispose lei sorridente "e lui è Zayn" disse Harry indicando un altro ragazzo, quello che lo aveva chiamato prima di andare a cena , Sum e Zayn si strinsero la mano sorridendo "oh e lui è Harry" aggiuse Sum, non lo aveva ancora presentato alle sue amiche, solo a Valerie  "ma dai!" rispose Sarah, gli altri risero "non lo avevamo capito" Mary però mimò le parole con le labbra; Sum si alzò e si diresse verso Valerie "dopo mi spieghi che fine hai fatto" le disse piano, senza che gli altri se ne accorgessero, Valerie soffocò una risata "ma dai Sum, davvero volevi che io restassi lì?" disse con fare da saputella "si" rispose Summer piano "non mi avevi detto di considerarmi la tua babysitter!" questa volta fu Sum a ridere "era troppo presto" rispose semplicemente "fidati, il tempo non conta in queste cose" le rispose Valerie "ma l'ho conosciuto oggi" " non stavate facendo niente di male, stavate solo parlando, molto amorevolemente, ma stavate parlando" risero entrambe "mi ha invitato ad immergermi con lui"  le confidò un po' imbarazzata ma felice "lo so. io me ne sono andata proprio allora, è stato per quello che ho pensato di lasciarvi soli"  "ah okay" le rispose Sum.
Poi raggiunsero gli altri che stavano passaggiando nuovamente sulla spiaggia, Harry le si affiancò "non dimenticarti che domani pretendo una rivincita"  le disse avvicinandosi di più, Sum annuì "e non dimenticare nemmeno che mi hai promesso di immergerti con me" aggiunse ancora "non te l'ho promesso" lo sfidò lei "hai cambiato idea?" le domandò "no" disse sorridendo. Harry le diede la buonanotte prima di tornare al suo bungolow, Sum e Valerie si avviarono verso la loro tenda e  anche gli altri ragazzi Sarah e Mary andarono a dormire. 
     












 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


" Buongiorno!" esclamò Sum mentre si legava i capelli in una coda di cavallo e tentava di sventolarsi con la mano "ciao Sum" le rispose Valerie stropicciandosi gli occhi e girandosi dall'altro lato "non hai intenzione di alzarti, vero?" le chiese ancora "proprio così! sono stanchissima" si lamentò Valerie "io invece sto una meraviglia" le rispose Sum sedendosi accanto a lei "effetto occhi-sorriso-ricci-perfetti" "probabilmente hai ragione" rispose Sum e risero entrambe.
" che si fa oggi?" domandò entusiasta "si dorme!" brontolò Valerie "dai Vale, alzati e accompagnami al bungalow, ho bisogno di una doccia" cercò di convincerla Sum "beh..in effetti ci vorrebbe, fa caldissimo!" "allora andiamo!" "tra un po'" disse Valerie sforzandosi di tenere gli occhi aperti "va bene" acconsentì lei, Valerie pensava di averla convinta ma si sbagliava di grosso perchè Sum iniziò a farle il solletico e lei a ridere come una pazza isterica, alla fine fu costretta ad alzarsi "hai vinto tu. Ma domani non svegliarmi prima di mezzogiorno, ok?!" le chiese mentre si avviavano verso il loro bungalow.
" ei, siete sveglie?" domandò Summer entrando nella piccola costruzione in mattoni  " buongiorno, come avete dormito?" si informò subito Sara "alla grande, anche se non mi sarebbe dispiaciuto rimanere un altro po', sto morendo dal sonno" Valerie continuava a lamentarsi "sei sempre la solita" esclamò Mary ridendo e coinvolse tutte le altre "e voi? faceva caldo?" domandò Sum "si schiattava ma eravamo talmente stanche che siamo crollate subito" le rispose Sarah "ma in tenda non è peggio?" domandò Mary a sua volta "si, infatti abbiamo resistito per dieci minuti, abbiamo dormito all'aperto, sul prato e si stava benissimo."
" si ciao papà, tutto bene, tantissimo, no in relatà io e Vale abbiamo dormito sul prato, no ma si stava bene, mmm non lo so, penso che ci faremo una doccia a poi andremo a far colazione, si va bene, ci sentiamo dopo, ciao" appena Sum riagganciò, squillò il cellulare di Sarah, invee Valerie e Mary si limitarono ad inviare un messaggio alle rispettive famiglie, giusto per far sapere che erano vive.
Dopo un'oretta circa, quando tutte e quattro finirono di farsi la doccia e di vestirsi, si diressero verso la mensa e andarono a far colazione.
" ragazze, vi abbiamo tenuto il posto" Zayn le chiamò e le indicò quattro sedie vuote "buongiorno" dissero all'unisono tutti gli altri appena Sum e le sue amiche raggiunsero il tavolo "ciao a tutti" esclamò Sarah sorridende e fu imitata dalle altre,  Harry cercò di intercettare lo sguardo di Sum e appena  si imbattè nei suoi occhi sorrise, lei fece lo stesso, succube degli occhi del ragazzo. " allora cosa ordiniamo?" domandò Liam a tutti gli altri, quando tutti decisero cosa desideravano mangiare per colazione Summer si alzò per portare le ordinazioni in cucina, lì funzionava così ma non era un bel sistema, c'era un via vai assurdo;  Harry non potè fare a meno di seguirla con lo sguardo, portava i capelli legati, probabilmente per il caldo, la sera prima li aveva tenuti sciolti sulle spalle, ma era bellissima ugualmente, indossava una canottiera blu che lasciava intravedere il costume rosso che aveva sotto e degli shorts bianchi, ai piedi aveva delle infradito e le sue amiche erano vestite in modo più o meno simile, tranne Valerie che portava un vestitino estivo sui toni del rosa che le stava divinamente, i ragazzi non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso, tranne Harry che una volta incontrato gli occhi di Sum, che gli sedeva di fronte, aveva mantenuto il contatto visivo per tutto il tempo. Era come se fossero in un mondo a parte, chiacchieravano del più e del meno senza smettere di guardarsi negli occhi, Sum che la sera prima non voleva perdersi negli occhi del ragazzo, questa volta riuscì a sostenere il suo sguardo, la verità è che ne era diventata dipendente.
Dipendente. Ma sul serio? Si può diventare dipendenti dagli occhi di un ragazzo? Summer aveva sempre preso in giro Sarah quando le aveva confidato quanto le piacesse fissare Antony, il suo ragazzo, negli occhi; per lei era una cosa assurda, impossibile, ma quella calda mattina di luglio, seduta ad un tavolo nella mensa del camping, si dovette ricredere del tutto, era come se fosse..intrappolata nel suo sguardo, non riusciva a guardare altrove, gli occhi di Harry erano una calamita per lei, dio quanto erano meravigliosi...si, era decisamente in trappola ma quella non era una trappola di cui aver paura, era una trappola da cui farsi cullare la notte, era una trappola sicura, rassicurante.
Quando finirono di fare colazione le ragazze si diressero come prevedibile verso la spiaggia, altrimenti Mary si sarebbe lamentata per tutta la giornata, e i ragazzi optarono per una partita a calcetto, ma si diedero appuntamento per il pranzo.
Sum era stesa sul suo asciugamano con il sole che le illuminava il viso e riscaldava il cuore, aveva gli occhi chiusi e chiacchierava assieme alle sue amiche, parlavano del più e del meno e si divertivano con le battute assurde di Valerie e i sospiri di Sarah che sentiva già in una maniera insopportabile la mancanza di Antony, Mary sembrava non avere nulla nella testa, era rilassata e pensava soltanto a prendere il sole, era davvero fissata, voleva che le sua pelle diventasse dorata, era ossessionata da questa cosa! Summer ripercorreva nella sua mente tutti i momenti trascorsi con Harry fino ad allora, la prima volta che lo aveva visto sul molo e si era immaginata la sua vita, le aveva fatto tenerezza, quando aveva incrociato i suoi occhi sul palco, quando avevano giocato a ping-pong, ripensò alla loro chiacchierata sulla spiaggia, e infine a quella mattina stessa, pensò al fatto che si erano fissati per tutto il tempo e le scappò un sorriso, era tutto perfetto.
Harry, Louis, Zayn, Niall e Liam giocavano a pallone come bambini di otto anni e si divertivano da matti, quella mattinata tra amici sarebbe rimasta a lungo nei ricordi di Harry, non ricordava nemmeno più l'ultima volta che ci aveva giocato, probabilmente l'estate precedente, nella sua frenetica vita a Londra non c'era spazio per momenti come questo, era tutto un programma deciso a tavolino, non c'erano partite con gli amici, soprattutto non c'erano gli amici.
Lì in quel campo insieme a quelli che considerava quasi fratelli, nonostante li incontrasse una volta all'anno, si sentiva libero, di correre, di urlare, di vivere; era la stessa sensazione di quando si era seduto sul molo, stava bene, viveva la vita di tutti i comuni adolescenti, quella vita che invidiava in una maniera folle; e quel camping in confronto alla sua, di vita, era un paradiso.
L'unica cosa che lo turbava un po' era il fatto di tenere nascosto a tutti la sua identità, neppure i ragazzi sapevano di lui, della sua famiglia, e quando Harry ci pensava ci stava male, insomma avrebbe dovuto dirglielo e lo sapeva, certo poteva sempre farlo, ma più passava il tempo e più la loro reazione sarebbe stata peggiore, se lo sentiva.. Zayn, Louis, Niall e Liam erano i suoi unici veri amici, non voleva perdere anche loro.
Mentre cercava di rubare il pallone a Liam, si ritrovò a pensare a Summer e per un attimo lo sfiorò il pensiero di vuotare il sacco con lei, non si conoscevano ancora bene, non poteva accusarlo di non averglielo detto prima e allo stesso tempo, sentiva di provare qualcosa per lei, se ne accorgeva ogni volta che si ritrovava a pensare a quanto dolce potesse essere il suo sorriso, ai suoi occhi che continuavano a fargli venire voglia di cioccolato, a lei, alla sua spontaneità, a quanto fosse bello chiacchierare e ridere insieme... se quella ragazza stava diventando un pensiero fisso, allora aveva il diritto di sapere la verità, Harry voleva aprirsi e parlarle con il cuore in mano, aveva bisogno di raccontare a qualcuno la sua vita, voleva sentirsi amato. Poi il solito timore di rovinare tutto fece capolino, e se Sum lo avesse considerato soltanto un ragazzino viziato? Un ragazzino che ha tutto, apparentemente, e ha pure il coraggio di lamentarsi? No, non lo avrebbe sopportato, non avrebbe sopportato di perderla ancora prima di trovarla. 
Anche allora si rese conto di quanto fosse diventata importante, se non voleva perderla, voleva averla al suo fianco..e proprio mentre giungeva a questa conclusione, segnò. I ragazzi lo abbracciarono "questo goal è per te" disse con voce sommessa mentre nella sua mente si raffiguravano gli occhi e il sorriso di Sum.    
    

Salve a tutti! Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. :DD
Volevo avvisarvi che andrò in vacanza e non ci sarò per una settimana circa, quindi non potrò aggiornare la storia.
Cosa ne pensate di questa fan fiction ? Dai ditemi le vostre opinioni, o qualsiasi altra cosa. :)
A prestoooo



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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



"cosa hai fatto di bello stamattina?" le domandò Harry mentre riempiva il suo vassoio alla mensa  "siamo andate in spaiggia ad abbrustolirci un po'" gli rispose Sum voltandosi verso di lui, effettivamente aveva il viso paonazzo ed era tutta rossa, sembrava che fosse appena uscita da un forno a microonde, portava i capelli  raccolti alla buona in uno chignon ma alcune ciocche le ricadevano sul viso "sembra che tu sia riuscita nel tuo intento" constatò lui, poi smise di mettere cibo nel suo piatto, le si avvicinò e le spostò un ciuffo dal viso, si ritrovò vicinissimo ai suoi occhi, poteva trovarla così attraente anche in quelle condizioni? La risposta è sì, accentata pure.
" tu invece cosa hai fatto?" domandò Sum a sua volta cominciando a camminare verso il loro tavolo  "io e i ragazzi abbiamo fatto una partita a pallone, ci siamo divertiti" le rispose lui seguendola "scommetto che hai anche segnato!"  "sì" disse con un sorriso straordinario, ma non aggiunse altro, non poteva certo dirle 'si ho segnato e ti ho dedicato il goal perchè hai occupato la mia mente per tutto il tempo!' ...no, non era da lui essere così sfacciato.
Arrivarono al tavolo e si sedettero vicini, mentre mangiavano chiacchieravano assieme a tutti gli altri e ogni tanto si ritrovano a fissarsi, tutti se ne rendevano conto, ma a loro due sembrava non importare più di tanto, continuavano a sorridersi  a vicenda incuranti di tutto.
"bene, io vado a dormire, chi è con me mi segua!" esclamò Zayn alzandosi da tavola, Niall e Louis lo seguirono per davvero, Liam iniziò a messaggiare con il suo telefonino, la sua ragazza doveva mancargli davvero tanto e Harry se ne stava con le mani in mano non sapendo cosa fare.
" non hai sonno?" gli domandò Sum, erano rimasti solo loro due al tavolo, Valerie aveva deciso di tornersene a dormire, Sarah e Mary si erano precipitate nel bungalow  "sinceramente no" rispose lui "e tu?" domandò poi "io andrei a fare una bella passeggiata, per digerire" disse lei "allora andiamo" Harry si alzò e trascinò Sum con se "ti accompagno" disse poi sfiorandole un braccio "dove andiamo?" chiese Sum a sua volta "decidi tu"  "va bene, allora penso che cammineremo nel parco, rigorosamente all'ombra!" disse avviandosi, Harry la raggiuse in un battibaleno. 
" Vieni, ti faccio vedere una cosa!" urlò il ragazzo cominciando a correre e tendendole la mano, lei la afferrò e lo seguì "pensavo di aver detto di voler fare una passeggiata" esclamò mentre correvano ancora "ti riposerai tra un istante!" le disse lui di rimando, le teneva ancora la mano quandò Sum potè scorgere una striscia d'acqua che non aveva mai notato prima "wow, che meraviglia!" i suoi occhi brillavano ancora una volta, era un posto tranquillo, non c'era nessuno, soltanto loro due, quella specie di lago e tanto verde. "ecco la laguna dell'airone blu!" esclamò Harry sedendosi sulla riva, lei si sistemò accanto " dell'airone blu?" gli domandò voltandosi verso di lui e rimanendo ancora una volta intrappolata negli occhi del ragazzo "è buffo come nome, lo so. Ma non glie l'ho mica dato io!" disse divertito, Summer rise "fin qua c'ero arrivata" "l'ho scoperta due o tre anni fa, eppure non è così distante dai bungalow o dalla spaiggia, chissà perchè, però mi da la sensazione di essere un posto nascosto, quasi  segreto" cominciò a dire senza distogliere lo sguardo da lei  "è bellissimo" disse Sum a sua volta  "già. Lo sai che da quando l'ho scoperto, non l'ho mai mostrato a nessuno, ci venivo spesso per stare solo e per rilassarmi, non volevo trovarci le coppiette a sbaciucchiarsi" "se vuoi che resti segreto, non c'è alcun problema, non lo dirò a nessuno" lui le sorrise calorosamente e Sum sentì qualcosa muoversi all'altezza dello stomaco, era come se ci fosse qualcosa di nuovo, dopo un attimò realizzò che erano le famose farfalle, okay si era innamorata, ora non c'erano più dubbi.  "Andiamo a sederci là" disse indicando un posto al fresco "come hai fatto?" le domandò Harry incredulo " a fare che?" chiese lei a sua volta "quello che hai indicato è esattamente il posto dove trascorrevo le mie giornate. aiuto, sei un'indovina!" esclamò il ragazzo spalancando i suoi occhioni, Sum scoppiò a ridere, aveva una risata allegra e contagiosa che coinvolse anche Harry; si stesero sul prato uno accanto all'altro "nella mia città non ci sono posti come questo, grazie per avermi portato qui" disse piano Sum avvicinandosi di  più a lui  e baciandolo su una guancia, Harry arrossì visibilmente e a lei scappò un sorriso "dove vivi?" le domandò lui  "a Dublino. e tu?" chiese a sua volta "sono di Londra" rispose Harry con una punta di amarezza, solo allora si e rese conto che quei quindici giorni di campeggio sarebbero finiti, sapeva di dover tornare alla vita di sempre, non era tanto questo che lo speventava, lo spaventava il fatto che non l'avrebbe più rivista. 
"è lontano..dico Londra da Dublino" Summer sembrava essere arrivata a quella conclusione nello stesso momento "hanno inventato gli aerei però!" le rispose Harry buttandola sul ridere, ma anche a lui faceva male pensarci  "davvero? e quando?" chiese lei fingendosi sorpresa "beh è un segreto, diciamo che sono ancora in fase di collaudo ma si pensa che possono coprire grandi distanze in breve tempo!" rispose Harry reggendole il gioco "sul serio? noo ma questo succede solo nei film!" esclamò Summer convinta "e non hai mai pensato che la vita assomiglia terribilemente a un film?" Harry stavolta sembrava serio "hai idea invece di quante volte io abbia sentito questa frase? mia nonna me lo diceva sempre" disse Sum sorridendo "credo che abbia ragione. Insomma, non ti sembra un film? una ragazza in vacanza con le sue amiche e un ragazzo che-" si bloccò, stava per dire tutto, ma si trattenne "e un ragazzo si incontrano durante una vacanza estiva, si conoscono e passano del tempo insieme, divertendosi un casino" spiegò lui "si, una trama da film" Summer si girò verso di lui stendendosi appoggiata su un fianco "a me piace pensare che la vita assomigli a una canzone" sussurrò guardandolo negli occhi "per ogni momento trovo una canzone che mi rappresenta, io vivo di musica, penso che sappia spiegare ciò che accade addiruttura meglio delle teorie dei grandi scienziati" aggiunse ancora, si stava aprendo con Harry e lo stava facendo senza pensarci, con lui le veniva tutto naturale, come respirare "e che canzone assoceresti a questo momento?" chiese lui dolcemente, Sum ci pensò un attimo, poi "Summer Paradise" dissero all'unisono "è perfetta, perchè questo è davvero un paradiso estivo" sussurrò Harry "e sono certa che quando tornererò a casa, mi mancheranno da morire questi giorni" concluse lei malinconica "e vorrò ritornare in questo posto più di ogni altra cosa al mondo" aggiunse ancora "dai, non ci pensare, siamo qui solo da due giorni, avremo tempo per combinarne delle belle" cercò di tirarle su il morale "hai ragione, io mi faccio sempre tante paranoie" gli rispose lei tornando a sorridere.
" Summer Paradise. Dio, ma non c'è niente di più appropriato per descrivere questi giorni,è ...perfetta quella canzone" Harry la fissava, non distoglieva mai lo sguardo dal suo viso, era una sensazione bellissima, qualcosa di mai provato prima, quando era partito per il camping non si era immaginato una cosa del genere: conoscere una ragazza per caso, per una partita a ping-pong, cercarla la sera e chiacchierarci per ore, e la mattina successiva dedicarle un goal, essere sfiorato dal pensiero di dirle tutto sulla sua vita e portarla nel posto che considerava il suo rigufio,no tutto questo non era decisamente nei suoi programmi, ma quando aveva incrociato gli occhi di Summer non era più la testa a comandare, c'era solo quel muscolo involontario grande quanto un pugno chiuso che si trova nella parte sinistra del petto, dietro la gabbia toracica; proprio quello che è responsabile della vita, quello di cui non si può fare a meno, quello che tutti i comuni mortali chiamano cuore, l'unico che comanda davvero e che l'ha vinta su tutti.
Sarebbero riusciti a parlare per ore e ore o giornate intere dicendo cose ...assurde e non è cosa da tutti i giorni trovare qualcuno che ti faccia stare bene, che ti faccia divertire, che ti faccia desiderare che quei giorni non finiscano mai, senza fare niente, soltanto parlando, dalle cose serie alle più strampalate, sotto un albero, stesi sul prato, vicino ad una laguna, nel posto più incognito del camping..ma loro si erano trovati a vicenda e desideravano non perdersi più, anche se ancora non erano pronti a confessarselo, la distanza che li avrebbe separati una volta terminata la vacanza li spaventava a morte ma erano determinati a combattela in tutti i modi possibili, no, non potevano dirsi 'ciao, anzi addio, sono stati belli questi giorni, a mai più', era scattato qualcosa e anche se erano lontani dall'essere fidanzati, erano innamorati, questa era l'unica certezza che avevano, l'unica cosa a cui si sarebbero aggrappati.


Salve gente :)
Allora..sono riuscita a scrivere quest'ultimo capitolo prima di andare via.
Mi farebbe piacere cosa ne pensate, non esisate a scrivermi :DD
Ringrazio Michela che è dolcissima e che anche se indirettamente mi sprona a scrivere. :)
e..a presto! :D

  
  







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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


" che fine hai fatto?"  la voce squillante di Valerie la fece sorridere "ma buongiorno, dormigliona!" le disse Summer tenendo il cellulare vicino al lobo dell'orecchio e cominciando a camminare verso l'ala sportiva del camping insieme a Harry "buongiorno anche a te" le ripose l'amica "un momento, ma sono le sei del pomeriggio!" esclamò subitò dopo "ma non mi dire!" Sum scoppiò a ridere e lei la seguì a ruota  "Sum, non rompere! Mi sono svegliata praticamente due minuti fa, ma non mi importa...siamo in vacanza!" le dissse Valerie enfatizzando sulla parola 'vacanza'  "ma io non ti sto rompendo, o almeno non credo...ti sto rompendo?" Sum ora sembrava perplessa, Harry che le era accanto aveva sentito tutto e non potè fare a meno di soffocare una risata, Valerie però non se ne accorse "ma certo che no!" sbottò "comunque sei brava a cambiare discorso eh...dove sei?" le chiese ancora "emm sono, sto camminando.." moriva dalla voglia di raccontarle tutto di quel pomeriggio ma Harry era ancora lì e poi gli aveva promesso che la laguna dell'airone blu sarebbe rimasta un posto inespolarato per tutti gli altri, persino per Valerie, a cui voleva un bene infinito, ma aveva dato la sua parola al ragazzo e non intendeva rimangiarsela per nessun motivo.
Il rapporto di Valerie e Summer era qualcosa di veramente speciale, un po' come quello di Sarah e Mary, l'avrò già detto milioni di volte ma il legame che c'era tra loro due era completamente diverso dall'amicizia che le legava a Sarah e Mary, non che quest'ultima non fosse speciale, ma era diversa. Sum e Valerie non erano quelle classiche migliori amiche che passano tutto il tempo a dirsi ' ti voglio bene' ' sei la mia vita' 'tesoro mio' e smielate varie, no, loro non se lo dicevano quasi mai, ma perchè non ce ne era alcun bisogno, sapevano entrambe di essere tutto per l'altra, lo si vedeva dai gesti quotidiani, dalla complicità con cui ridevano per ogni cavolata, lo si sentiva dal loro tono di voce quando perlavano al telefono..potevano anche chiamarsi 'idiota' e 'cretina', non se la sarebbero presa, anzi, in tal modo avrebbero dimostrato ancora una volta di essere amiche, ,ma amiche per davvero. Si conoscevano da due anni  e in quei due anni una volta soltanto avevano litigato seriamente, se qualcuno glielo avesse chiesto non avrebbero ricordato il motivo della litigata, non avrebbero iocordato neppure chi aveva ragione e chi torto, forse perchè avevano entrambe torto, comunque fu proprio dopo quella litigata che si unirono di più; prima erano compagne di classe e basta, ma fu proprio quando chiarirono che si conobbero meglio e scoprirono di poter essere di più, cominciarono a vedersi tutti i giorni dopo scuola ed arrivarono ad istuaurare un rapporto solido che è quello che hanno oggi, ad ora sono passati 16 mesi da quella fatidica litigata.
" sto camminando.." ripetè Sum non sapendo cosa altro dire "dove vai? porto cipolle!" squillò la voce di Valerie nel telefono, risero tutti i tre, Harry compreso "ma ce la fai? ti ho chiesto dove sei e tu mi rispondi 'sto camminando'?" Valerie sembrava divertita e continuava a sghignazzare, Harry la seguiva a ruota e cominciò a ridere così forte che Valerie si accorse della sua presenza "Salutami Harry" disse lei "ricambia" le disse Summer senza nemmeno chiederglielo, tanto le stava appiccicato e stava sentendo tutto! 
" stiamo passeggiando, ora andiamo a giocare a ping-pong!" si decise a risponderle Sum "ricevuto! ci vediamo lì" concluse Valerie e attaccò senza darle il tempo di replicare.
" e tu che ti rotoli dalle risate?" domandò Sum vedendo il ragazzo piegato in due dal ridere "quella ragazza è un fottuto genio!"  riuscì a dire Harry riprendendosi "dove vai? porto cipolle!" scoppiò a ridere ancora  ripetendo le parole di Valerie "si, e io sono un'imbranata!" rispose Sum sempre ridendo "si, ma mi piaci anche per questo!". Non appena si rese conto di ciò che le aveva appena confessato si girò di scatto dall' altra parte, mentre Sum si sentì il cuore battere a mille nel petto, sembrava volesse uscire da lì e gridare al mondo quanto fosse felice, quando riuscì a calmarsi si avvicinò a lui, trovò il coraggio di cercare la sua mano e le loro dita per la prima volta si  intrecciarono, era qualcosa di incredibile, sembrava fossero fatte apposta per unirsi ed essere una cosa sola, era un contatto perfetto e le sue mani erano calde e morbide, Harry si voltò piano verso la ragazza e le sorrise, non sapeva cosa dire ma forse non era necessario dire nulla, e finirono per camminare mano nella mano fino al tavolo da ping-pong.
Pochi minuti dopo arrivarono sia i ragazzi che Valerie, Sarah e Mary "allora, questa rivincita?" domanndò Zayn "dobbiamo proprio?" domandò a sua volta Harry "ei, sei tu che sei stato battuto da una ragazza, se ti sta bene così.." cominciò a dire Louis, il riccio cercò lo sguardo di Summer, lei sorrideva, aveva ancora stampato in volto lo stesso sorriso di quando gli aveva preso la mano, ricambiò il sorriso e non disse nulla, anche lui era rimasto bloccato a quel momento, il suo cuore era rimasto lì, non aveva ancora raggiunto il cervello che invece si trovava a dover essere preso per un deficiente solo perchè per una volta sentiva di non dover essere lui ad avere la meglio, sentiva di doversi fare da parte, qualcun'altro avrebbe preso il suo posto e probabilmente avrebbe anche sbagliato, ma avrebbe rischiato, rischiato di essere felice . 
" ci vediamo a cena" le sussurrò prima di voltare le spalle e avviarsi verso il suo bungalow seguito da degli increduli Liam, Zayn, Louis e Niall. "ma si può sapere cosa ti ha fatto questa ragazza?" Niall alzò le braccia al cielo scatenando la risata degli altri tre "la verita? non lo so. L'unica cosa che so è che ogni volta che incrocio il suo sguardo mi sento protetto, sicuro e mi viene voglia di cioccolato! E quando la sento ridere mi sento.. appagato, felice, come se a ridere e divertirmi fossi io, ed è bellissimo parlarle, mi viene naturale aprirmi con lei allo stesso modo in cui mi viene naturale scendere dal letto la mattina e aprire gli occhi, e poi insieme ci divertiamo un casino e mettiamo su conversazioni su argomenti assurdi ed è una sensazione dannatamente bella, perchè non riesco a farlo con nessun altro, perchè è una cosa soltanto nostra; amo il suo sorriso e i suoi capelli, anche se sono in disordine, mi piace quando è pensierosa e sembra avere la testa tra le nuvole e poi si scuote improvvisamente e ti guarda con un sguardo confuso ma allo stesso tempo dolcissimo, mi piace quando cammina e persino quando si lamenta per qualcosa, mi piace lei e ..io penso di essermi innamorato-" Harry aveva detto tutto d'un fiato, pensava che sarebbe stato più difficile, pensava che avrebbe dovuto fare uno sforzo sovraumano per trovare le parole giuste per descriverla..e invece quelle parole gli erano uscite dalla bocca in modo incontrollabile, ancora una volta non era il cervello a comandare.  
" diglielo, no?" Liam sembrava sicuro delle proprie parole "tu, stai qui a dire a noi tutte queste cose senza riuscire più a fermarti, invece di correre da lei?" ora ci  si metteva anche Zayn "se solo ti avesse sentito..." continuò a dire Niall  "Harry, di cosa hai paura?" l'ultima domanda era stata di Louis e come sempre aveva centrato il punto "ho paura della distanza, ho paura del tempo" disse lui con un sospiro "e siccome ne l'una e nè l'altra cosa dipendono da te, ti devi comportare come se non esistessero" Liam era giunto a questa conclusione "davvero?" il ragazzo era ancora confuso "l'unica cosa che conta è che la ami" doveva ammetterlo, Zayn questa volta aveva ragione, eccome se aveva ragione "la amo?" disse lui al alta voce, ma lo stava domandando a se stesso.. dire che l'amava dopo solo due giorni gli faceva paura, perchè non aveva mai detto di amare nessuna ragazza, quelle che aveva frequentato non erano state speciali per lui e lo aveva sempre saputo, non era innamorato di loro ma quelle tipe facevano di tutto per uscire insieme a lui e alla fine Harry cedeva, ma non era mai riuscito ad instaurare niente di serio, non se l'era mai sentita; con Summer era diverso, lei era stata capace di sconvolgere tutto con uno sguardo, con un sorriso, con una risata, con il viso paonazzo dopo aver preso il sole e i capelli in disordine, con canotte e pantaloncini invece che con vesiti firmati, invece che con capelli perfettamente stirati, invece che con tonnellate ti trucco sul viso e tacco dodici.
" la amo" disse piano, guardando un punto fisso davanti a lui, questa volta non si trattava di una domanda, ma di un'affermazione. 


Sono tornataaaaaaa!
Scusate, pensavo di riuscire ad aggiornare prima. Comunque, questo è il decimo e come sempre spero che vi paiccia. :D
Non esiatate a farmi sapere cosa ne pensate,  mi fareste davvero felice. :)
Un bacione e alla prossima! xx

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***



" Buongiorno a tutti, carissimi ragazzi e ragazze. Lo staff del camping  ha programmato per voi oggi una giornata speciale. Fino a stasera saranno ospiti nel nostro camping  dei bambini, è stata una cosa decisa all'ultimo mimuto e colgo l'occasione per scusarmi per non avervi avvertiti prima; comunque sia, a ogni coppia di ragazzi o ragazze saranno assegnati due bambini, il vostro compito sarà quello di farli divertire, di fargli trascorrere una giornata diversa dalle altre, tutte le ale del camping saranno accessibili e siete liberi di organizzare giochi di gruppo e qualunque cosa vogliate. Vogliamo che vi divertiate anche voi insieme a loro, quindi, non perdete tempo, e al lavoro! Vi aspetto tutti qui, nello stesso posto in cui ci sono state le presentazioni iniziali, il prima possibile, i bamibini sono già arrivati e sono entusiasti, mancate solo voi!" 
" toglitegli le batterie, vi prego!" biascicò Valerie ancora nel mondo dei sogni "che sei una dormigliona lo sappiamo tutti, ma oggi non saremo noi a tirarti giù dal letto, ti tocca Vale!" le disse Sarah infilando i suoi piedi in un paio di sandali  "io porto i bambini in spiaggia, che sia chiaro!" Mary non sarebbe riuscita a stare un giorno lontana dalla spiaggia, sarebbe stato un giorno perso secondo il suo punto di vista "Vale guarda, ci hanno portato la colazione, e che profumino.." Summer sapeva cosa dire per catturare la sua attenzione, infatti l'amica si rizzò subito in piedi e appena si rese conto che non c'era nussun colazione in camera "questa me la paghi!" disse rizzandosi a sedere sul suo letto "ci sei cascata!" la canzonarono Sarah e Mary, Valerie le tirò tutte e tre giù sul suo letto, ormai era più che sveglia, risero tutte, poi finalmnete si alzò e una ventina di minuti più tardi raggiunsero il luogo dell'incontro.
Appena furono lì Sum cercò Harry con lo sguardo ma non lo riuscì a trovare, pochi istanti dopo si sentì prendere per i fianchi e si girò di scatto, sapeva che era lui "con chi fai coppia?" Sum lo guardò un secondo perplessa, ci arrivava sempre un attimo più tardi "ah..non lo so" in effetti non lo sapeva sul serio "con me, ovviamente" Valerie si precipitò a chiarire, Sum le lanciò uno sguardo disperato ma l'amica si grattò la testa, certo lo aveva capito che Sum avrebbe preferito di gran lunga far coppia con Harry, ma aveva bisogno di parlarle "ah..ok.." Harry era visibilmente deluso "mi dispiace, ma ci vediamo in giro!" Sum si sentiva uno schifo ma non poteva dire di no alla sua migliore amica, era ovvio che doveva parlarle, altrimenti avrebbe lasciato che Harry continuasse il suo pseudo-invito. "Certo!" disse lui sforzandosi di sorridere, era così tenero, era rimasto spiazzato, probabilmente non se lo aspettava, Sum si avvicinò a lui e lo fissò negli occhi per qualche secondo, e Harry non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso, era esattemente ciò che voleva.
"come vi chiamate?" Sum e Valerie tenevano per mano un bambino e una bambina forse sui sei/sette anni  "sono Sam e lei è mia sorella Allie" rispose il maschietto "io sono Valerie e lei è Summer" aggiunse la ragazza "allora, cosa vogliamo fare? preferite la spiaggia, il circolo sportivo, la piscina o non so, oggi noi due siamo le vostre babysitter" disse Sum con tono dolce "piscina!" urlò Allie e cominciò a correre seguita da suo fratello "un secondo, ma sapete nuotare?" i bambini si fermarono e fecero così-così con la mano "andiam bene!" disse Valerie ironica "che mi devi dire?" arrivò subito al punto Summer "come fai a sapere che devo dirti qualcosa?" le chiese Valerie tentando di girarci intorno il più possibile "perchè altrimenti io ora sarei con Harry!" sbottò Sum con un pizzico di tristezza negli occhi "giusta osservazione!" rispose l'amica e non aggiunse altro, Sum la bloccò "sputa-il-rospo" le disse guardandola negli occhi "è complicato"  "no, basta che apri la bocca e mescoli la lingua fra i denti e dici parole di senso compiuto" Valerie a queste parole scoppiò in una risata sonora "ma che dici?" le domandò ridendo ancora "non lo so" rispose Sum come se gli avessero chiesto 'come fa il coccodrillo'  "adesso parla!" le disse poi seria "ma Allie e Sam, se li perdiamo?" "ma se è un sentiero tutto dritto! E poi sono davanti a noi, li vediamo!" Sum ora era proprio convinta che ci fosse qualcosa sotto, non era da Valerie tentare di aggirare l'ostacolo "ho sognato Louis stanotte" disse tutto d'un fiato, Sum strabuzzò gli occhi "che cosa?"  "che cosa faceva?" le domandò poi "non me lo ricordo, ricordo solo che era lui e che mi abbracciava" le rispose Valerie con aria sognante, non si era nemmeno resa conto di aver risposto alla domanda di Sum "ti piace?" Valerie fece un'espressione strana "forse" disse poi poco convinta. Sum capì che era meglio non indagare oltre, la sua migliore amica per la prima volta sembrava.. confusa, aveva bisogno di tempo per chiarirsi con se stessa.   
" possiamo andare in spiaggia?" era stata questa la domanda che Sam e Allie gli avevano posto una volta arrivati in piscina "perchè avete cambiato idea?" domandò loro Sum "boh, è più bella!" era la tipica risposta da bambini, alle due neo babysitter scappò un sorriso e li presero per mano cambiando direzione. 
Una volta arrivati in spiaggia tutti e quattro si misero d'impegno per costruire un bel castello di sabbia, i bambini cominciarono a diveritrsi come matti e a Summer e Valerie sembrava di essere tornate bambine anche loro, avevano dimenticato quanto fosse bello rotolarsi nella sabbia fino a diventare una cotoletta, Sam, l'unico uomo, riempiva il secchiello d'acqua a riva e lo riportava indietro, Allie era convinta di essere capace di costruire delle mura intorno al castello per proteggere la sua principessa e impiegava tutte le sue energie in quello, Sum e Valerie erano invece quelle che coordinavano i lavori e intanto tentavano di far venire i castelli nel miglior modo possibile divertendosi un casino; poco dopo le raggiunsero Sarah e Mary con i bambini che gli erano stati assegnati e si aggiunsero anche loro al gioco. Quando lasciarono la spaiggia per andare a mangiare a mensa, erano riusciti a mettere in piedi davvero una bella costruzione di sabbia. 
A tavola Sum non riuscì a trovare Harry, in realtà mancava anche Zayn, pensò che fossero insieme da qualche parte ma decise comunque di andarli a cercare, aveva una voglia matta di vederlo; pensò di recarsi per prima cosa nell'alla sportiva del camping ma lo trovò in spiaggia comodamente sdraiato sotto l'ombrellone, era vestito e sembrava che stesse dormendo beatamente, di Zayn non c'era traccia...Summer ritornò velocemente alla mensa, prese un vassoio e lo riempì con qualcosa, poi ritornò in spiaggia,stavolta lo trovò sveglio e in costume, non potè fare a meno di notare quanto fossero assolutamente perfetti i suoi pettorali e le sue braccia e le sue spalle, si trovò a desiderare di essere stretta da lui, lo voleva più di ogni altra cosa al mondo. Dal canto suo indossava degli shorts di jeans e sopra portava il costume a due pezzi; appena Harry la notò sorrise piacevolmente sorpreso e osservò ogni centimetro della sua pelle, dalle spalle nude all'addome, notò le sue gambe slanciate e lievemente abbronzate, poi ritornò al suo viso e sorrise ancora, intanto Sum si avvicinò fino a sedersi sulla sabbia accanto a lui "hai fame?" gli chiese sistemando il vassoio sulle gambe di Harry "direi di si, questo cous-cous sembra eccezionale" rispose fissandola ancora, poi tornò a guardare il vassoio ancorato sulle sue gambe, non poteva credere che Sum si era preoccupata di portargli il pranzo, ogni secondo che passava si rendeva conto che teneva a lei sempre di più, difficile da credere, ma era stato capace di innamorarsi in due giorni!
" dai, mangia" lo incitò lei "e tu? non vorrai stare qui a guardarmi!" le rispose "ma c'è una sola forchetta" protestò Sum "mi sacrifico per te e mangio con le mani" propose lui "hai le mani sporche di sabbia, però" gli fece notare Sum, il ragazzo guardò le proprie mani "davvero?" disse posando entrambe le mani sulle guancie di Summer e sporcandole tutto il viso, lei sbarrò gli occhi e l'epressione del suo viso fece ridere Harry, subito dopo si portò le mani al viso e tentò di togliere tutta quella sabbia, il riccio la trovava adorabile anche in quel momento "ti aiuto" disse prima  di posarle le mani sul viso con dolcezza e togliere ogni granello di sabbia, quando ebbe finito sorrise soddisfatto, a Sum brillavano gli occhi, quanto poteva sorprenderla quel ragazzo? Restarono insieme per un paio d'ore, Harry mangiò tutto ciò che c'era nel vassoio, poi si stesero ognuno sul proprio asciugamano e chiacchierarono per un po', prima di essere brutalmente interrotti da Liam, Niall, Louis, Zayn, Valerie, Sarah, Mary e una decina di bambini.
Trascorsero il pomeriggio tutti insieme e quando andarono a dormire, stanchi morti, furono soddisfatti della giornata trascorsa.


Eccomi qua con un nuovo capitolo! Accidenti, non credevo di poter esssere così veloce! :D
Come sempre, spero di essere riuscita a trasmettervi quello che provo io quando mi cimento a scrivere.
Dai, fatemi sapere cosa ne pensate! Accetto qualunque cosa. :)
A presto! xx

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


" Eccoci arrivate!" esclamò Sum mentre varcava l'ingresso della piscina del camping insieme alle sue amiche "che meraviglia!" disse Sarah "mettiamoci lì" propose Mary dirigendosi verso l'ala destra della piscina, si avvicinò ad un ombrellone libero, abbastanza centrale e lo aprì; le altre la seguirono e ognuna di loro si appropriò di un lettino, sistemarono gli asciugamani e si liberarono dei copricostume, poi si distesero sugli asciugamani e lasciarono che il sole baciasse la loro pelle. Una volta sdraiata sul suo lettino, Sum prese il cellulare tra le mani e controllò l'ora, erano esattamente le 15.30 del pomeriggio; lei e le sue amiche avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in piscina, era il loro quarto giorno al camping e faceva un caldo bestiale, il termometro alla reception segnava 41 °C all'ombra e l'acqua della piscina doveva essere probabilmente intorno ai 33 o 34 °C. 
Sum posò il cellulare e cercò di rilassarsi un po' ma il caldo glielo impediva "mi sembra di essere in una sauna!" sbottò Valerie convinta, le altre tre risero "effettivamente.." concordò Sarah "io penso seriamente di non riuscire a resistere più di 10 minuti senza buttarmi in acqua" disse Sum sventolandosi con una mano "di chi è stata l'idea di venire qui?" domandò Mary fingendo di non ricordare di essere stata lei a proporre di andare in piscina "la tua!" esclamarono in coro le altre tre "ops" fu tutto quello che riuscì a dire lei ridendo. 
" Sum?" Sarah attirò la sua attenzione "come va con Harry?" continuò appena l'amica si fu voltata verso di lei ma già nel momento in cui Summer lo aveva sentito nominare sentiva che sulla sua bocca si era stampato un sorriso ebete, non riusciva ad evitarlo "Sto bene con lui, benissimo, come non mi era mai capitato.  E' tutto incredibilmente perfetto, non avevo programmato di innamorarmi così su due piedi " rispose lei piano " dai ammettilo che muori dalla voglia di baciarlo!" Valerie cominciò a prenderla in giro "no..non è vero!" protestò lei poco convinta " di noi puoi fidarti" la rasscurò Mary "ragazze, io mi sono innamorata dei suoi occhi, sono qualcosa di inspiegabile a parole, stratosferici... e mi sono innamorata del suo sorriso, è spettacolare e ogni volta mi fa sentire come se stessi abbracciando il mondo, la sua risata è meravigliosa e inevitabilmente scatena la mia e.."  "e sei proprio nei guai, signorina" concluse Sarah, Sum rise con gli occhi che le brillavano ancora "e adesso come faccio?" chiese un istante dopo alle sue amiche mettendosi a sedere "come fai a fare che?" domandò Mary confusa "come faccio a dirgli addio tra soli dieci giorni" concluse lei triste "Sum, ora mi ascolti, ok? Tu non hai la minima idea di cosa succederà stasera e ti preoccupi per i prossimi dieci giorni? E poi se tu tieni a lui e lui, come ti ha più volte dimostrato, tiene a te, non può finire come se non fosse mai iniziata!" le disse Valerie in tono autoritario, quando voleva sapeva davvero come darle una scrollata "sono paranoica, lo so" rispose  lei tornando a sorridere " no, sei innamorata, è diverso" concluse Sarah mettendole un braccio intorno alle spalle. " e tu invece? Ti manca tanto Antonhy?" domandò Sum a sua volta "si, mi manca come l'aria, ma secondo me quasta vacanza mi è servita anche a capire che lo amo davvero e poi ci stiamo divertendo tanto, dobbiamo godercela fino in fondo!" esclamò convinta, Sarah avrebbe voluto confidarle chn non vedeva l'ora di abbarcciarlo, che quei dieci giorni sarebbero passati in fretta, ma si linitò a quello per non rattristare Sum "dieci giorni e lo riabbraccerai!" fu lei stessa a ricordarlo all'amica, Sum aveva sempre pensato che Sarah e Antonhy fossero una coppia perfetta e aveva sempre sognato un amore come il loro, ma da quando aveva conosciuto Harry era disposta a cambiare sogno, era arrivata alla conclusione che sarebbe stato tutto perfetto soltanto se loro due ci avrebbero messo cuore e anima per farlo funzionare...farlo funzionare? Ma che cosa si era messa in testa? Loro non stavano insieme nemmeno lontanamente, anche se lo avrebbe tanto voluto...
" Siiiiiiiiiiiii" Mary si alzò in piedi e cominciò a saltellare, facendosi prendere per pazza da quasi tutti i bagnanti "cos'è, hai scoperto che oggi iniziano i saldi estivi?" Valerie amava prendere in giro le sue amiche, era anche il suo di dimostrarle quanto bene le voleva, Mary le piazzò il cellulare davanti agli occhi con un messaggio aperto  "Lo sai che mi manchi? Quando torni cinema, intesi? :DD Noé"  Valerie lo lesse ad alta voce per permettere anche a Sum e Sarah di sentire "bisogna festeggiare!" esclamò subito Sum abbracciando l'amica, Mary aveva un cotta per quel Noè sin da piccola e ora aveva un sorriso che le arrivava da un orecchio all'altro "tutte in acqua!" propose Sarah e in men che non si dica si tuffarono tutte e quattro.
Quella era la classica giornata tra amiche, da quando erano arrivate al camping avevano avuto decisamente poco tempo per stare tutte insieme, Summer sempre con Harry, Valerie sempre assonnata, Mary impegnata a prendere la tintarella e Sarah, in effetti Sarah non si era dedicata a nessuna attività in particolare; comunque sia, una chiacchierata come quella era sempre piacevole.
" C'è posto anche per noi?" domandò Liam seguito da Louis e Zayn "ma da dove siete sbucati?" chiese a sua volta Valerie vedendoli improssivamente accanto a loro in acqua, Louis rispose con un sorriso e a lei sembrò bastare quello, Sum si stava domandando dove fosse finito Harry, l'ultima volta lo aveva visto a pranzo un paio d'ore prima, proprio nel momento in cui lei si voltò verso Liam per domandarglielo cercando di non sembrare troppo impaziente di vederlo, si sentì stringere da dietro, non si girò subito e lasciò che le mani bagnate del ragazzo indugiassero sui suoi fianchi, la stringeva a se con disinvoltura, Sum si voltò verso di lui e lo abbracciò d'istinto, Harry fu piacevolmente sopreso da quel gesto e la strinse ancora di più a sè, lei affondo il viso e i capelli nell'incavo del suo collo e stettero così per qualche secondo; ormai non si poteva più negare, fino ad allora si erano limitati a chiacchierare insieme, a scherzare e a parlarsi con gli occhi, ora entrambi si erano resi conto di essere pronti a qualcosa in più e quell'abbraccio così tenero e allo stesso tempo così intenso era segno palese che qualcosa sarebbe inevitabilmente successo.
Mentre era ancora tra le braccia di Harry, arrivò anche Niall e controvoglia, Sum si allontanò da lui, notò che Zayn aveva preso il pallone e pochi istanti dopo se lo stavano già passando, si erano formate due squadre, una composta da Sum, Sarah ed  Harry  e l'altra formata da Zayn, Niall e Liam; Louis era seduto a bordo piscina vicino a Valerie e stavano chiacchierando, la ragazza  parlava senza mai fermarsi continuando a gesticolare e a ridere, lui la ascoltava interessato e ogni tanto rideva, probabilmente gli stava raccontando qualche annedoto divertente. Valerie non era mai stata una grande fan delle attività sportive, anzi, ogni volta che a scuola giocavano a pallavolo nell'ora di educazione fisica, lei se ne usciva fuori da una porta secondaria e si sedeva in cortile, lo faceva anche in pieno inverno e molte volte Sum l'aveva seguita per non lasciarla sola, nonostante lei fosse una vera sportiva..ed ecco il motivo per cui a fine anno si era ritrovata ad avere il voto più basso proprio in educazione fisica, le prof gli aveva sempre detto che lei poteva e doveva fare di più, non gli era mai andato giù il fatto che per accompagnare l'amica a prendere una boccata d'aria, Sum abbandonasse la sua lezione.      
Alle 18.30 furono tutti letteralmente costretti ad uscire dalla piscina, erano stati lì fino all'oraio di chiusura e nonstante l'insopportabile caldo iniziale erano stati bene, il sole andava via via tramontando a lasciava spazio a un'aria più gradevole e decisamente più fresca; giocarono con quel pallone per tutto il tempo e si divertirono, un po' come era successo il pomeriggio precedente con i bambini. Sum si strinse nel suo asciugamano per qualche minuto e cominciò a passeggiare intorno alla piscina, lo faceva sempre, le serviva per asciugarsi, Harry la raggiunse in un battibaleno e le si affiancò "prendiamo un gelato?" le domandò quando furono abbrastanza vicini al bar, Sum si voltò verso di lui e se lo ritrovò vicinissimo al suo viso, sorrideva, avrebbe detto che sorrideva anche con gli occhi, ed era meraviglioso, i ricci bagnati gli davano un'aria ancora più..sexi? Sum si maledì per quel pensiero e poi si decise a rispondere "volentieri. Io prendo fior di latte e nutella" disse mentre si avvicinavano al bancone, Harry ordinò i due gelati e li pagò, non aveva voluto sentire ragioni di nessun tipo, voleva offrire un semplice gelato alla ragazza che lo aveva conquistato.
" Grazie!" esclamò Sum fissandolo negli occhi "non mi merito un bacio sulla guancia?" chiese lui facendo gli occhi da cucciolo, no non doveva, gli occhi da cucciolo no, doveva smettere immediatemente di essere così dolce o Sum sarebbe ricaduta tra le sue braccia, non che lei non volesse, ma abbraccciandolo così, su due piedi, di nuovo, dopo poche ore, gli avrebbe fatto capire troppe cose, forse sarebbe stato meglio aspettare ancora un po'. 
" No" gli rispose lei, un istante dopo si sciolse in un sorriso, non riusciva a evitarlo, era più forte di lei non poteva non essere felice quando c'era lui al suo fianco, Harry fece un'espressione da cane bastonato e finse di andare via dispiaciuto, si allontanò di qualche passo, poi con una velocità pazzesca tornò indietro e stampò un dolce bacio sulla gota sinistra di Summer, lei si sentì avvampare "mi dai un pizzicotto?" domandò teneramente, lui rispose con un altro bacio stavolta sulla gota destra "avevo detto un pizzicotto" precisò lei, ma dentro era un vulcano di emozioni pronto ad esplodere da un momento all'altro "davvero? e perchè mai vorresti un pizzicotto?" domandò il ragazzo a sua volta "voglio essere sicura che non sia un sogno ad occhi aperti." e quella fu la frase più dolce che Harry avesse mai sentito.   


Salve a tutti! :)
Allora, vi piace? Dai, dai, ditemi cosa ne pensate! :DD
Spero di riuscire ad aggiornare più in fretta....
Un bacione! :)) 









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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


L'orologio della reception segnava le 20.54 del giorno otto lugllio. Summer ed Harry, una volta lasciata la piscina, avevano scelto di recarsi in spiaggia, o meglio sul molo, il ragazzo le aveva fatto strada e ora erano seduti all'estremità, nello stesso posto in cui Sum lo aveva visto per la prima volta ed era rimasta innegabilmente e incredibilmente attratta da lui. Si erano seduti sul ponte di legno con i piedi a penzoloni che sfioravano l'acqua, di spalle al mondo e di fronte all'orizzonte, davanti a loro stava prendendo vita qualcosa di spettacolare, il sole scendeva lentamente dalla linea dell'orizzonte e a poco e poco si immergeva nel mare, non era più il giallo il colore che lo caratterizzava ma si era tinto di arancio,di rosso e infine di viola, il mare con l'imbrunire era diventato più scuro ma brillava, sembrava stesse diventando di cristallo e una luna ancora non troppo definita faceva già del suo meglio per cullare il mondo, per introdurlo lentamente nel mondo dei sogni; il cielo dava la sensazione di essere stato dipinto dal più bravo dei pittori e con i migliori pennelli esistenti al mondo, arancio, rosato e poi di nuovo arancio, sembrava non volersi decidere a cedere il posto al blu della notte. Summer dopo aver finito il suo gelato era rimasta affascinata da quel trasformarsi del cielo che i comuni mortali chiamano "tramonto", ma lei non riusciva a dare un nome appropriato a quella lunga e dolce danza a cui  il sole si presta ogni sera prima di abbandonare il cielo e recarsi dalla parte opposta, ad illuminare altri cuori;  non c'era e non poteva esserci un aggettivo, un nome, un qualsiasi cosa che riuscisse a rendere giustizia a quello spettacolo della natura.
" a cosa stai pensando?" le domandò dolcemente Harry cercando la sua mano "a quanto sono stata fortunata ad assistere a questo spettacolo" disse lei voltandosi lentamente verso di lui, notò che i suoi occhi erano diventati dello stesso colore del mare, di cristallo e per poco non rischiò un attacco di cuore, si sentì come se stesse andando a fuoco improvvisamente ma tentò in tutti i modi di non darlo a vedere "straodinario" concondò lui osservando i boccoli di Sum ancora umidi caderle sulle spalle scoperte, indossava ancora il prendisole che aveva utilizzato per andare in piscina, le arrivava poco sopra il ginocchio e metteva in risalto le sue gambe leggermente abbronzate; anche Harry non aveva avuto il tempo di cambiarsi e indossava ancora il costume e una t-shirt azzurro chiaro. Sum ri ritrovò a pensare a quel pomeriggio di quattro giorni prima,  quando lo aveva visto correre e fermarsi nello stesso posto in cui erano in quel momento "la prima volta che ti ho visto, tu eri qui" cominciò a dire "e cosa stavo facendo?" a quella domanda Summer ebbe un attimo di esitazione, poteva davvero riverlargli tutto quello che le era passato nella mente in quei dieci minuti in cui era stata a fissarlo ininterrottamente?  "ti ho visto correre, sembrava che avessi fretta e ti sei seduto esattamente qui, dove siamo adesso, e avevi i piedi a penzoloni-" provò a spiegare con un sorriso, Harry ricambiò e le strinse di più la mano incitandola a continuare "guardavi, non so, avevi lo sguardo perso, assente, rivolto verso il mare ma avevi l'aria di essere felice. Non chiedermi per quale motivo, ma io ho avuto la netta sensazione che tu stessi aspettando quel momento da tanto tempo, poi hai buttato la testa all'indietro e hai chiuso gli occhi, sei stato lì per un po' e poi siamo stati chiamati per le presentazioni" Summer parlava lentamente evitando il suo sguardo, Harry invece la fissava con un'espressione indecifrabile sul volto, era un misto tra sorpresa, smarrimento, pura felicità e tristezza, se ne stava zitto incapace di proferire parola.
Come diavolo aveva fatto, quella ragazza, a capirlo così bene, come aveva fatto a spogliarlo della sua armatura senza che lui se ne accorgesse, sì perchè aveva costruito uno scudo intorno al suo vero io, al suo cuore per non permettere a nessuno di intrufolarsi furtivamente e di prendersi gioco di lui, aveva imparato a non dare confidenza, voleva evitare che qualcun altro pensasse di conoscerlo così bene da sentirsi in dovere di scegliere il meglio per lui, come era sempre successo in quella che era la sua vita reale,  ma con Summer, soltanto con lei, quell'armatura si scioglieva come neve al sole, era riuscita a spezzarla, e non con una spada più grande e potente, ma con un sorriso, con una spontaneità che quasi faceva gli faceva paura, ma Harry le era grato di tutto questo.
" sei diventato muto?" domandò lei buttandola sul ridere e trovando finalmente il coraggio di voltarsi verso di lui, lui le regalò uno di quei sorrisi che ti tolgono il respiro, uno dei suoi "no..è che..Sum, è incredibile..come hai fatto? Insomma, come ci sei riuscita...hai azzeccatto tutto" disse alla fine "è stata solo una sensazione" "quella giusta, però" Harry non riusciva a capacitarsene ed ora più che mai era convinto di non poterla perdere, non avrebbe mai o poi mai, nemmeno tra mille anni, trovato una ragazza che lo avesse capito al primo sguardo, Sum era speciale.
Sorrisero entrambi "raccontami della tua vita" disse poi Harry, ormai si era fatto buio ma nessuno dei due sembrava aver intenzione di muoversi da lì "beh, non so quanto possa essere entusiasmante, comunque, mi chiamo Summer Jonson e..sono una ragazza-"  "di questo me ne ero reso conto da solo"  "mm..sei perspicace allora" gli ripose scatenando la sua risata, in quel momento Harry gli sarebbe saltato addosso, ma cercò di contenersi "vivo a Dublino, ma questo te lo avevo già detto mi pare, ho una migliore amica e due amiche davvero speciali che hai già avuto il piacere di conoscere, devo frequentare il quarto anno di scuola superiore; quando sono triste mi rintano in camera mia, prendo gli auricolari e mi teletrasporto nel mio mondo, quando sono felice non riesco a smettere di sorridere e spesso mi viene dolore alla mascella e.. amo gli animali, soprattutto quelli domestici, li trovo tanto teneri; la mia stagione preferita è l'estate perchè amo il sole, il caldo, il mare e le vacanze ma non mi dispiace stare seduta sulla poltrona con una coperta addosso a leggere un romanzo, amo la neve lo sai? E mi piace disegnare, molto spesso ho la testa fra le nuvole o rido apparentemente senza ragione, la mia stanza è un disastro, non riesco ad essere ordinata e mia mamma me lo rimprovera sempre..odio le gonne e anche i tacchi a spillo ma ho una vera propria passione per smalti e bracciali, non riuscirei a vivere senza  jeans e le converse ma mi piace anche stare in pigiama tutto il giorno, e odio farmi il letto la mattina! Sto imparando a cucinare ma non chiedermi di stirare; mi piace stare all'aperto e giocare a pallavolo e se qualcuno te lo dovesse chiedere, rispondigli che questa è stata la miglior vacanza di sempre" quando smise di dire cose a caso, ma che in realtà la rappresentavano alla perfezione, Harry rise "credo di avere un quadro completo ora" le rispose continuando a ridere "ora tocca a te!" esclamò Sum anche lei divertita, lui rispose di getto, senza pensarci due volte o non avrebbe mai più detto ciò che stava per dire, ciò che aveva tenuto nascosto per tutta la vita  "sono figlio unico, e sono il figlio del Primo Ministro Inglese, vivo a Londra, in uno dei quartieri più ricchi e prestigiosi, non frequento la scuola e non trascorro tutto il pomeriggio in motorino con gli amici, vesto sempre elegante, anche per una semplice cena in famiglia, e sono cresciuto inbraccio a tante donne diverse, nessuna delle quali era mia madre, sempre troppo impegnata a lavorare. Per quanto possa suonarti assurdo, io odio la mia vita e invidio tutti, anche il figlio del fornaio, almeno è libero..di divertirsi, di fare cavolate e di vivere, senza che nessuno gli imponga nulla, senza dover accontentarsi di decisioni già prese, studiate a tavolino, come i confini di una regione."  Sum non sorrideva come al solito, ma non era nemmeno triste o arrabbiata, semplicemente non se lo aspettava e stava ancora eleborando il tutto, due secondi più tardi lo avrebbe abbracciato e gli avrebbe sussurrato che era dalla sua parte, che con lei il suo segreto era al sicuro, lo avrebbe fatto sentire meglio, lo avrebbe liberato dal quel peso enorme.. se solo lui gliene avesse lasciato il tempo; "scherzavo" quello di Harry era poco più di un sussurro, un sussurro sofferto, aveva interpretato male l'espressione del viso di Sum e il timore di aver rovinato tutto aveva preso il sopravvento, se solo avesse aspettato altri due secondi...doveva darle il tempo di elaborare, due secondi e sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo. "ci ero cascata! sembravi serio!" Sum era ancora più sconvolta di prima ma sorrideva, ad Harry quelle parole fecero più male del previsto, furono come una coltellata in pieno petto, solo allora si rese conto che era stato proprio il suo 'scherzavo'a rovinare tutto, si maledì, anche in aramaico, per non essere riuscito ad essere sincero fino in fondo, Sum lo avrebbe ascoltato con il cuore in mano, ma se ne rese conto troppo tardi, quel suo modo di dire 'sembravi serio' gli fecero capire non l'aveva presa affatto male, ne era rimasta semplicemente sorpresa.
Harry si impose di non pensarci, avrebbe trovato il modo giusto di riavvicinarsi all'argomento, si sentiva in dovere di farlo, ma non lì, non quella sera, altrimenti la cosa sarebbe diventata una brazelletta, e non lo era, non lo era affatto, si stava parlando della sua vita.
" Vieni qui" disse con voce flebile e Summer si raggomitolò delicatamente contro di lui, poggiò la testa sulla sua spalla, lui la stringeva forte a sè, era quello di cui avevano bisogno entrambi, loro due, all'estremità del molo, abbracciati... e nient'altro avrebbe avuto importanza.         


Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero di avervi trasmesso le stesse cose che ho provato io mentre lo scrivevo.
Non esistate a recensire e a farmi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio grande grande e..a presto! xx















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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Harry dischiuse lentamente gli occhi disturbato dal sole già alto nel cielo, fece il movimento di portare una mano sotto il cuscino, come faceva ogni mattina prima di buttarsi giù dal letto, ma non trovò nessun cuscino, le sue mani toccarono il legno del ponte sul molo e capì tutto; abbassò lentamente lo sguardo, per paura che fosse soltanto un sogno e quando vide Sum che dormiva beatamente appoggiata sul suo petto, l'espressione assonnata che aveva dipinta in volto si trasformò in un sorriso così luminoso e brillante e sincero, da far invidia al più prezioso dei diamanti. Non aveva nessuna intenzione di svegliarla, in quel modo avrebbe potuto guardarla per ore senza destare sospetti in lei, la strinse più forte a se ma con gesti delicati, subito dopo cominciò ad accarezzarle i capelli, il viso di Sum era e pochissimi centimetri da quello suo e non seppe resistere, si avvicinò cauto sempre di più, fino a quando non si trovò ad un centimetro dalle labbra della ragazza ancora addormentata, impazziva dalla voglia di sfiorarle con le sue ma poi si rese conto che quello sarebbe stato il loro primo bacio, doveva essere speciale, non poteva baciarla senza che lei se ne accorgesse..certo, probabilmente sarebbe stato un bel risveglio, ma no, assolutamente no, il loro primo bacio doveva essere indimenticabile, dovevano guardarsi negli occhi e avvicinarsi piano, senza staccare il contatto visivo, ma chiuderli in tempo, per quando le loro labbra si sarebbero unite, e magari doveva anche scoppiare un temporale, e dovevano continuare a baciarsi sotto la pioggia con più passione..ecco, questo era il bacio perfetto per Harry. Doveva esserci la pioggia, era un elemento essenziale per lui, chissà perchè aveva la strana convinzione che quando piovesse fosse per colpa delle nuvole che piangevano dalla felicità, era una cosa abbastanza strana ma lui la pensava così sin da piccolo e ancora oggi ci credeva, è un po' come si fa con Babbo Natale, no? Insomma tutti, una volta grandi, scoprono che non esiste, ma nonostante tutto continuano a crederci nell'omone vestito di rosso, con la barba lunga e la cintura di cuoio che rende felici tutti i bambini, ecco, Harry sapeva che pioveva per via di una perturbazione e sapeva anche che le nuvole non hanno emozioni, come la felicità, ma gli piaceva crederci e continuava a farlo.
Da bambino aveva paura dei temporali, non gli piaceva affatto quando il cielo si oscurava, e per consolarsi da solo, si era inventato questa scusa, aveva iniziato a credere che quando il sole andava via, era per dar spazio alle nuvole che piangevano dalla felicità..e soltanto così aveva smesso di odiare la pioggia, aveva smesso di sentirsi solo ogni volta, ed era fermamente convinto che quando le nuvole avessero pianto di felicità per lui, nel suo momento più bello..beh, allora voleva dire che aveva tra le braccia la persona giusta, l'anima gemella; ecco perchè sognava un bacio sotto la pioggia.
Un po' come Pretty Princess che vuole che si alzi la gamba quando il suo principe azzurro la bacia...Harry voleva la pioggia. Ok, basta con questa storia!
Mentre stava ancora pensando a quel suo strano desiderio, Sum si stiracchiò prima di aprire gli occhi e ritrovarsi appiccicata a lui, appena se ne rese conto si rizzò a sedere d'istinto e si guardò intorno, poi sorrise "Buongiono!" le disse Harry baciandola sulla fronte "buongiorno!" esclamò lei a sua volta "come, come..siamo finiti così?" domandò spaesata,gesticolando con le mani e scatenando la risata del ragazzo, lo colpì con un leggero pugno sul braccio in attesa di una risposta, lui smise di ridere "ci siamo addormentati, abbracciati, qui" rispose semplicemente "oh, ora ricordo" fece lei con uno sguardo sognante, poi alzò gli occhi verso il cielo "sembra che voglia piovere oggi, ma le previsioni annunciano soltanto caldo, caldo e caldo" disse incerta, anche Harry alzò lo sguardo verso il cielo e si ritrovò a sperare che piovesse davvero, per un discorso collegato a quello precedente che eviterò di spiegare "forse le nuvole stanno per scoppiare di felicità" aggiuse lui con un tono più entusiasta del dovuto, in fondo stava parlando delle nuvole, ma no, stava parlando della sua di felicità, ma questo Summer non lo sapeva "che cosa?" domandò confusa "nulla" decise di non dirglielo, altrimenti avrebbe capito che aveva una voglia matta di baciarla, era già sicuro che fosse la ragazza giusta, ma aspettava conferma dalle nuvole.
Sum sorrise "sei strano!" gli disse baciandolo su una guancia "ho avuto un'idea!" esclamò Harry alzandosi in piedi e tendendole una mano, una volta che furono in piedi  "allora, io ora vado a prendere la tu-...eh, del materiale che mi serve per questa cosa, e tra venti minuti esatti ci vediamo qui, ok?" le propose entusiasta "okay, ma..cosa dobbiamo fare?" domandò lei "ti do un indizio. E' qualcosa di meraviglioso, è stato un nostro argomento quella sera davanti al fuoco, e anche una tua promessa" gridò mentre si stava allontanando "No, l'immersione no!" Summer lo rincorse "sarà divertente, e io ti starò vicino per tutto il tempo, promesso!" sussurrò cercando di convincerla, solo gli occhi da cucciolo avrebbero annullato ogni sua resistenza "va bene, ma se mi mangiano gli squali, mi avrai sulla coscienza!" "ci vediamo tra venti minuti!" urlò cominciando a correre.   
Gli aveva detto di si, sul serio? Sum non riusciva a capacitarsi di essersi fatta convincere così facilmente,ma si accorse improvvisamente del fatto che quegli occhi, e quel sorriso l'avrebbero convinta anche a trasferirsi nel Sahara! Rise a quel pensiero assurdo e cominciò a camminare a passo svelto verso il bungalow, appena entrò fu accolta da Valerie "ma salve, ragazza che è sparita dopo la piscina" le disse l'amica sarcastica "okay, scusa, mi dispiace, hai ragione tu, sono sparita" le rispose Sum sedendosi sul letto, poi non riuscì a trattenersi e un sorriso a trentadue denti comparve sulle sue labbra "avanti, racconta" esclamò Valerie appoggiandosi alla spalliera del letto e tirandole un cuscino addosso, voleva fare la sostenuta per una volta, un po' se l'era presa sul serio, Sum era sparita..ma vedere la sua migliore amica così felice le fece sbollire la rabbia in un batter d'occhio "sei rimasta al gelato, vero? Beh dopo siamo andati sul molo e ci siamo seduti nello stesso posto in cui era lui il primo giorno che l'ho visto, e abbiamo parlato, mi ha chiesto di me e della mia vita e abbiamo assistito ad un mereviglioso tramonto, poi penso di essere crollata tra le sue braccia"  "ma che cosa dolce! siete fatti per stare insieme" Valerie l'abbracciò forte e Sum sorrise "e oggi cosa farete?" "faremo..un'immersione! Senza che fai quella faccia, so di aver paura degli squali ma mi ha assicurato che qui non ci sono e mi ha detto che mi starà vicino per tutto il tempo.." Sum era un misto tra felicità e paura "..e  ti ha fatto gli occhi dolci, e tu hai ceduto" Valerie proseguì la frase al suo posto "come hai fatto ad indovinare?" domandò lei ridendo "perchè anche se te li faccio io gli occhi dolci, non riesci a dire di no..figuriamoci se si tratta di lui!" esclamò divertita "giusta osservazione" Sum si alzò in piedi "Sarah e Mary? Dove sono?" domandò subito dopo "a fare colazione" le rispose l'amica mentre la seguiva in bagno "e perchè sei rimasta qui da sola?" chiese Sum a sua volta rovistando tra la sua roba per trovare un costume pulito, ormai non si capiva più niente, la roba si tutte e quattro si era mischiata inevitabilemente in quel mentro quadro di spazio che avevano a disposizione "non avevo fame..e poi, volevo riflettere" le rispose Valerie "su Louis?" le domandò tirando fuori il costume che cercava "si" Valerie si mise di nuovo a sedere sul letto e Sum capiì che voleva parlarle, la seguì e si posizionò accanto a lei "non l'avrai sognato di nuovo?" azzardò "no, questa volta è anche peggio! il suo bel faccino è stato il primo pensiero appena sveglia!" sbottò alzando le mani al cielo, Valerie era comica in ogni gesto che faceva e Summer trattenne una risata "uffa Sum, io non voglio, non sono venuta qui per innamorarmi, non sono il tipo da storie romantiche e lo sai bene.. non mi è mai importato il fatto di avere o meno un ragazzo e non mi importa nemmeno adesso, ma penso a lui, lo faccio inavvertitamente" concluse quasi spazientita "ascolta, nemmeno io sono venuta qui per innamorarmi, e guardami adesso? sto per sfidare una delle mie paure più grandi insieme a lui, e sai una cosa? so che ce la posso fare!" le disse cercando di aiutarla a risolvere il suo dilemma "ma tra te e Harry è diverso, è da quando siamo arrivati non vi staccate un attimo, e poi si vede che anche lui è cotto di te!" a Sum scappò un sorriso a quelle parole "ma tu non sai cosa prova Louis, giusto?" "giusto" constatò Valerie "prova a passare del tempo insieme a lui, e se quando siete vicini senti qualcosa andare in tilt all'altezza dello stomaco, allora saprai la risposta" le disse sincera "intendi le farfalle nello stomaco? non è roba per me!" sbottò Valerie, era sempre stata scettica su queste cose e non era affatto una romanticona, al contrario di Sum, Valerie non si era mai interessata all'amore e stava bene così, o almeno così pensava lei "non è roba per te? ma smettila di fare la cinica e dai retta a questo coso qui, una volta tanto" le disse poggiandole una mano all'altezza del cuore "No Sum, si sa che questo coso qui, combina sempre casini, io non voglio soffrire, non voglio un ragazzo, io sto benissimo così!" "se lo dici tu" Sum sapeva che quando si metteva una cosa in testa, non c'era modo di farle cambiare idea, pensò di lasciar perdere "posso darti un consiglio però?" le domandò amichevolente, Valerie annuì con la testa "non chiudergli le porte a priori, prova a capire meglio che cosa provi e poi deciderai cosa fare" "va bene" acconsentì sorridendo, forse dopotutto quella di Sum era una buona idea, forse doveva soltanto darsi un altro po' di tempo; si abbracciarono come due vere amiche, poi Sum spostò lo sguardo sull'orologio "accidenti, devo andare, scusa Vale, ci vediamo dopo ok?" disse alzandosi in piedi e acchiappando il cellulare "okay a dopo!" rispose l'amica "prega per me!" le disse uscendo "perchè ti baci?"  "no, perchè non appaia nessun mostro marino!" sbottò lei, Valerie la trattenne per un braccio e fece lo sguardo di chi la sapeva lunga "ok, per entrambe le cose magari" aggiuse Sum, poi cominciò a correre in direzione del molo.
                                                                                                       ...continua....      

Ssalve gente! :)
Allora..il capitolo non è finito, il fatto è che mi veniva troppo lungo e ho pensato di dividerlo in due.
A breve posterò il seguito! :D
Comunque non so proprio come mi sia venuta in mente quella roba delle nuvole! ahahah D:
Come sempre spero che vi piaccia, e recensite, mi fareste davvero felice! :)
Un bacio e alla prossima! xx     


Ah dimenticavo! Un grazie di cuore e un abbraccio a tutte le ragazze che hanno recensito fino ad oggi, SIETE FANTASTICHE :DD

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 (14 parte seconda) ***


Quando Harry la vide arrivare, le corse incontro e quando fu abbastanza vicino da poterla sfiorare, arrestò la sua corsa e la strinse forte a se in un caloroso abbraccio "so che fare un'immersione nell'oceano non è esattamente il tuo sogno e so che se hai accettato la mia proposta, lo hai fatto con il cuore in gola, quindi volevo soltanto rassicurarti, andrà tutto bene" le sussurrò in un orecchio mentre erano ancora abbracciati, Summer si sentì rinascere, era come se essere imprigionata tra la braccia di Harry le desse la forza e la volontà di affrontare le sue paure, era come se in quell'abbraccio tanto intenso lui le avesse trasmesso il suo entusiasmo, come se le avesse dato la carica, ed ora Sum era pronta "mi fido di te" gli disse prima che Harry la prendesse la mano e la conducesse alla barca "a cosa ci serve una barca?" domandò stupita "beh..ci serve.. per dopo" le rispose lui facendo il misterioso, Sum gli rivolse uno sguardo confuso "è una sorpresa!" sussurrò lui, subito dopo l'aiutò a salire e tolse l'ancora "bene, adesso andiamo a largo, e una volta raggiunto lo scoglio degli Innamorati, indossiamo le tuniche, la maschera e ci tuffiamo. Non andremo giù più di un centinaio di metri, altrimenti ci troveremmo al buio e..non mi sembra il caso; e mi raccomando quando saremo sott'acqua non lasciare mai la mia mano!" spiegò lui, da vero esperto del mare "agli ordini, signor marinaio" Sum sorrise, non si sarebbe mai immaginata di affrontare la sua fobia per gli squali e tutti i pesci più grandi di un'alice, con il sorriso sulle labbra... cosa era capace di farle quel ragazzo?
Erano su una barca a vela, Harry si mise a sedere a poppa e Sum prese posto di fianco a lui, stettero per qualche minuto così, senza parlare, con lo sguardo rivolto verso quella distesa azzurra che a certi tratti sembrava infinita "sei pensieroso?" gli domandò  fissandolo dolcemente negli occhi "emm si, un po' forse, è per Louis, sai stamattina quando sono andato a prendere l'attrezzatura per l'immersione l'ho incontrato, mi ha fatto un discorso strano.." cominciò a raccontare Harry "strano?" Sum era sorpresa "si, strano...mi ha detto che, ok non sono nemmeno sicuro di aver capito bene, ma parlava di una ragazza, non ha voluto dirmi il suo nome, diceva che lo ha preso in contropiede, che è il momento sbagliato...cose di questo tipo" "wow! ora si che tutto più chiaro" rispose Summer scatenando la risata del ragazzo, e mentre lei pensava a quanto potesse essere bella quella risata, Harry pensava a quanto potesse essere bello il solo fatto che lei riuscisse a scatenarla così facilmente, in modo naturale "Proverò a parlargli" disse poi sicuro " fidati, quando una persona è così confusa da non sapere più cosa vuole, l'unica cosa che ti conviene fare è aspettare che riesca a riordinare le idee, almeno un po'" "sai qualcosa che non so?" Harry le si avvicinò di più e avvertì  il suo cuore prendere il ritmo di un cavallo al trotto "no..niente" rispose a fatica ritrovandoselo più vicino "io non ne sarei così sicuro.." esclamò lui cominciando a farle il solletico al collo, Sum cominciò a ridere e a tentare in tutti i modi di allontanarlo mentre Harry rideva a crepapelle e sembrava non avere intenzione di smettere, si stava divertendo tantissimo, lei si lasciò cadere all'indietro e finì per trovarsi stesa a terra, il ragazzo si mise a cavalcioni sopra il suo corpo e la bloccò continuando a farle il solletico, nella foga del gioco si avvicinò pericolosamente al viso di Sum e si fermò di colpo, si guardarono negli occhi incapaci di muoversi e incapaci di distogliere lo sguardo, Harry si avvicinò di più a lei in modo quasi impercettibile, Summer visse quell'attimo a rallentatore, davanti a lei soltanto gli occhi e il sorriso mozzafiato del riccio, dimenticò di essere nel bel mezzo dell'oceano, su una barca, dimenticò il discorso che stavano facendo poco prima e che in qualche modo la riportava a pensare a Valerie, in pratica si dimenticò del resto del mondo, in quel momento c'erano soltanto loro due, nulla aveva più importanza, tutto era concentrato nei loro sguardi che riuscivano a dire cose che le parole non sarebbero riuscite a spiegare, stavano vivendo sensazioni che non si possono raccontare, emozioni che non si possono descrivere, stati d'animo che non si posso nascondere; un unico respiro, accellerato e irregolare, ma due cuori ben distinti, voglie incontrollabili, gote arrossate, labbra pericolosamente vicine, troppo vicine.. e un maledettissimo cellulare che squilla nel momento meno opportuno. 
Harry indietreggiò controvoglia per permettere a Sum di rispondere "pronto?" la voce della ragazza era spezzata,emozionata al solo pensiero di ciò che stava per succedere, ma ormai l'incanto si era rotto, in quel momento stavano entrambi maledicendo in tutte le lingue del mondo chi aveva avuto la capacità di cercarli " ei Sum, tutto bene?" la squillante voce di Valerie la fece ritornare alla realtà "si, tutto bene" rispose Summer, poi si coprì la bocca con le mani "a parte il fatto che ti ucciderei in questo momento" disse cercando di non farsi sentire da Harry " perchè? che è successo?" ora Valerie sembrava preoccupata "nulla di grave, te lo spiego dopo" "tu che volevi dirmi?" domandò poi " alla fine sono andata a fare colazione e.. l'ho incontrato, mi ha chiesto se voglio fare una passeggiata con lui nel pomeriggio, cioè è stato strano, all'inizio non mi ha proprio calcolata, sembrava essere arrabbiato con tutti, e poi di colpo ha cambiato atteggiamento, era così timido quando me lo ha chiesto.." concluse  "okay, ferma, ferma..e tu gli hai detto di si, vero?" le chiese speranzosa "gli ho detto che dovevo prima parlare con te, Sarah e Mary per sapere se vi eravate già organizzate per fare qualcosa nel pomeriggio.." "ma sei normale?" esclamò Sum urlando un po' troppo "no, non sono normale, non c'è bisogno di chiedermelo, lo sai" rispose l'amica, come se fosse la cosa più naturale del mondo "e adesso cosa vuoi fare?"  "accetto?" le domandò Valerie timidamente, ma forse lo stava domandando a se stessa "si, certo che devi accettare, prova a capire cosa provi, ok?" "okay, a dopo..e scusa per avervi interrotto, non ti stava baciando, vero?" "no" Sum mentì spuroratamente, non voleva farla sentire in colpa.
" Scusa" fu tutto quello che riuscì a dire dopo aver riagganciato,guardando Harry negli occhi "che succede?" domandò lui cercando di nascondere la voglia di tornare a pochi minuti prima "ok, io te lo dico, ma tu devi comportarti come se non sapessi nulla" "sarò muto come un pesce!" esclamò lui pronto ad ascoltarla "Pare che Louis e Valerie usciranno per una passeggiata oggi pomeriggio" gli confidò "pensi che si piacciano?" "forse" rispose Sum con aria complice "Vabbè son fatti loro, certo che però ora torna tutto.." aggiunse Harry "ah, siamo arrivati allo scoglio!" esclamò un attimo dopo alzandosi, Sum fece lo stesso, si infilarono rapidamente le tute da sub, si munirono di mascherina e di pinne e si avvicinarono al bordo, al posto da dove si sarebbero tuffati, lui la prese per mano e si fissarono per pochi secondi, come se volessero tornare indietro a pochi minuti prima, quel bacio lo bramavano entrambi, ma ormai il cosiddetto attimo perfetto era svanito "sei pronta?" le domandò dolcemente "no" rispose Sum sincera, gli fece una tenerezza incredibile "hai detto che ti saresti fidata di me" le ricordò sussurrandole quelle parole in un orecchio "sono pronta" esclamò lei stringendogli più forte la mano "al tre saltiamo!uno, due..e tre!" gridò Harry buttandosi a capofitto nell'oceano e trascinando Sum con se.
Due secondi dopo erano in acqua, Summer stentava ancora a crederci, ce l'aveva fatta, un attimo dopo si sentì tirare da Harry e si arrese alla volontà del ragazzo, finirono per nuotare tenendosi per mano, più scendevano in profondità e più la cosa si faceva emozionante, spesso Harry si voltava verso di lei come a domandarle se era tutto apposto e Sum gli stringeva di più la mano come risposta; dopo un po' riuscirono a intrevedere la sabbia, il fondale marino era qualcosa di eccezionale, quel posto brulicava di vita, ma non erano essere mostruosi come si era sempre immaginata, non c'era traccia di squali, pescecani e robe simili, c'erano soltanto tante forme di vita diverse e colorate, dalle alghe rosse ai coralli, dalle alici ai cavallucci marini, dai pesce palla ai rombi....Harry si avvicinò sempre di più a quelle creature e Summer lo seguiva, non aveva più paura ma continuava a stringergli la mano; nuotarono lì sotto per un bel po' fino a quando addirittura non riuscirono a sfiorare un rombo e un cavalluccio marino, poi decisero di cominciare a salire in superficie, non avevano portato la bombola dell'ossigeno e non potevano permettersi di rischiare di rimanere senza, mentre risalivano intravidero un branco di delfini più a riva e vollero a tutti i costi raggiungerlo, stavolta però nuotarono in superficie, una volta vicini a quegli esseri tanto carini, Harry tentò di accarezzarli, ci sapeva fare e riuscì senza problemi a coccolare uno di quei delfini per qualche minuto "avanti, provaci" tentò di  incoraggiare Sum facendola avvicinare di più al delfino, lei cominciò ad accarezzarlo delicatamente e lui fece lo stesso, si tolse la mascherina visto che erano in superficie e la tolse anche a Sum, continuarono ad accarezzare il delfino con una mano e a tenersi stretti con l'altra, sarebbe stato un ricordo incancellabile per entrambi.
Una volta tornati sulla barca, si tolsero le tute da sub e indossarono i vestiti che avevano prima "grazie, davvero, è soltanto grazie a te se mi sono avvicianta così tanto a quelle creature, è grazie a te che ho addirittura sfiorato un rombo e un cavlluccio marino, ed è grazie a te che ho accarezzato un delfino" Sum era sincera, gli sarebba stata infinitamente grata per quella giornata, un ragazzo conosciuto pochi giorni prima l'aveva aiutata a superare una delle sue più grandi fobie, non la fobia dell'acqua, perchè lei amava l'acqua, diciamo che aveva paura di cosa si potessse nascondere sotto l'acqua, una volta che i piedi non avrebbero più toccato la sabbia sul fondo. 
Si avvicinò a Harry e gli diede un bacio all'altezza della guancia prima di lasciarsi travolgere dalle sue braccia, quando si staccarono, lui la bloccò prendendola per un braccio e si avvicinò nuovamente, Sum rimase immobile e si lasciò prendere entrambe le mani, successe tutto in una manciata di secondi, ma come era accaduto poco prima, lei lo visse a rallentatore; si ritrovò di nuovo a perdersi nei suoi occhi, Harry sorrideva e lei faceva lo stesso, avevano capito entrambi che il cosiddetto 'attimo perfetto' non sarebbe mai arrivato da solo, se lo dovevano creare da soli e a giudicare dai loro sguardi e dai loro sorrisi ci stavano riuscendo alla grande, si avvicianarono di più l'uno all'altra  simultaneamente ed ebbero appena il tempo di chiudere gli occhi prima di annullare le distanze, fu un bacio tenero e dolce ma bramato da entrambi, poi ce ne fu un secondo poco più intenso, si staccarono per guardarsi ancora negli occhi e in quel preciso instante venne a piovere..Harry non poteva crederci, davvero le nuvole gli avevano voluto dare quella conferma, la baciò con più passione poggiandole le mani sui fianchi e stringendola di più a se, come se avesse paura che potesse scappare via, Sum mise le braccia intorno al suo collo aggrappandosi a lui, poi portò una mano tra i ricci del ragazzo e cominciò a giocarci, senza smettere di tenere premute le labbra contro le sue, anzi, continuarano a baciarsi sotto la pioggia, bagnandosi tutti, travolti dalla passione.
            

Ce l'ho fatta finalmente!
Volevo che questo capitolo fosse perfetto e spero di essere riuscita nel mio intento :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, davvero, mi fa tanto piacere leggere le vostre recensioni. :DD
Un bacione e alla prossima! xx





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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Fu un temporale estivo, uno di quelli che durano dieci minuti e che vanno via così silenziosamente e rapidamente come sono arrivati, nessun lampo e nessun tuono, solatato tante gocce che rendono la pelle baganta; Harry e Summer continuarono a baciarsi sotto la pioggia e quando si staccarono per riprendere fiato, si resero conto che il sole era tornato a splendere, come se niente fosse successo..quella del 9 luglio, quinto giorno al camping, era decisamente una giornata strana, appena sveglia Sum aveva avuto la sensazione che stesse per piovere, poi un caldo sole e un termometro sopra i 40°C le avevano fatto cambiare idea, persino quando era usciti dall'acqua il sole reganva incontrastato in un cielo più che azzurro, e nel momento in cui le loro labbra si erano toccate aveva cominciato a piovere, ed Harry aveva avuto la sua conferma.
Sum cercò la mano del ragazzo e la strinse forte guardandolo negli occhi, subito dopo Harry cominciò a camminare in direzione della prua e la trascinò con se, si fermò in un punto molto vicino al bordo, Sum era insieme al lui, c'era silenzio ma non era per niente imbarazzante, stavano bene, non sarebbero riusciti a trovare le parole giuste per quel momento, per quello che avevano vissuto, nemmeno tra un milione di anni, sarebbero state tutte inutili e banali; Summer si ricordava di aver letto da qualche parte che nulla può sostituire lo sguardo di un essere umano, allora non aveva fatto attenzione a quanto la cosa potesse essere vera, non si era nemmeno posta questo problema perchè semplicemente non le importava, non aveva nessuno con cui scambiare sguardi pieni di domande e risposte silenziose.. ma ora, su quella barca a vela, nel bel mezzo dell'oceano, con la mano intrecciata in quella di Harry, avrebbe sfidato chiunque a dire che quell'affermazione non fosse la cosa più vera che potesse esistere.
" Sum" Harry la chiamò piano mentre osservavano il mare, lei si voltò con un sorriso radioso sulle labbra "ho l'impressione di conoscerti da più di cinque giorni, si insommma, io sto dannatamente bene insieme a te, mi fai ridere con una naturalezza impressionante e stai ogni volta al gioco, mi hai capito al primo sguardo, lì sul molo e.. non ho idea di come tu abbia fatto ma ci sei riuscita, io non sono venuto qua per vivere la solita storia d'amore estiva e lo ripeterò fino alla nausea, però non riesco a fermare il corso degli eventi, non posso e non voglio." sospirò rumorosamente, mentre parlava la guardava dritta negli occhi e probabilmente Summer aveva letto qualcosa di più profondo in quelli  "cosa vuoi dirmi?" domandò lei quasi in un sussurro "voglio dirti che mi sono innamorato di te, ma non so come fare, non ci riesco, perchè sono un'idiota e perchè non l'ho mai detto prima e anche perchè-" Harry fu bloccato dal dolce bacio che lei gli stampò sulle labbra, poi lo abbracciò forte, sembrava confuso ma il suo sorriso faceva intendere che era anche felice, o almeno lo era il suo cuore "cos'è che stavi dicendo?" gli domandò imprigionata ancora tra le sue braccia "che non sono capace di dirti quello che provo ogni volta che sorridi, ogni volta che ci guardiamo negli occhi, ogni volta che dico cazzate assurde e tu invece di farmelo notare, ti unisci al mio gioco,ogni volta che ti stringo la mano, ecco come adesso, e ogni volta che ti tengo stretta forte a me.. e ogni volta che chiudo gli occhi e continuo a vedere il tuo viso" "lo hai appena fatto" esclamò Sum staccandosi da lui per poterlo guardare in viso, Harry sorrideva, gli brillavano gli occhi ed era straordinariamente perfetto.
Sum si mise a sedere e lui fece lo stesso, la ragazza chiuse gli occhi "okay, adesso farò finta di parlare con Valerie invece che con te" propose, con le mani tremanti, lui annuì senza capire molto "ei Vale, hai presente il ragazzo che abbiamo visto al molo il giorno in cui siamo arrivate qui? Bene, lui ha un sorriso che mi fa sciogliere ogni volta, ha degli occhi così belli, di una tonalità che nessun pittore riuscirebbe ad ottenere, nemmeno Picasso o Giotto, nemmeno facendosi prestare dei pennelli magici, i suoi occhi sono unici, rari come diamanti e hanno una certa capicità nel far mancare il fiato alle persone quando seppur per sbaglio si ritrovano in essi, questo ragazzo riesce a farmi stare bene, riesce a farmi dimenticare del resto del mondo e..  penso di essermi innamorata di lui." fece una piccola pausa, Harry  la stava ascoltando rapito, sorridendo più che mai e soffocando una risata di tanto in tanto, non si poteva negare che la situazione era davvero buffa: loro due seduti lì, Sum cercava di dar voce ai suoi pensieri più intimi e che parlava tenendo gli occhi chiusi, pensava che così sarebbe stato più semplice fargli capire quanto era diventato importante per lei e Harry che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso e che la ascoltava perdendo un battito a ogni parola.
"e lo so che è una follia" continuò schiudendo piano le palpebre e ritrovandosi più vicina a Harry di quanto avesse sperato, così rendeva tutto più difficile, ma ormai ci era dentro, era la prima volta che riusciva a confessare a qualcuno delle cose simili e ora più che mai era decisa ad andare fino in fondo "non c'è bisogno che tu me lo ricordi, so che è una cosa folle" "perchè lo conosci da cinque giorni?" l'aveva interrotta e parlava in terza persona "bhe si, diciamo che non sono molti" "e se lui ti dicesse che sono abbastanza per capire quanto tu sia diventata speciale?" Sum impiegò un istante in più per metabolizzare "direi che è pazzo!" si bloccò vedendo il viso contrariato di Harry, le venne da ridere "e direi anche che io sono pazza più di lui, perchè credo esattamente la stessa cosa" "e la distanza che vi separerà una volta finita questa vacanza, quella dove la metti?'" domandò lui continuando il gioco e temendo più che mai la riposta "non lo so..potrei metterla all'ultimo posto o anche al primo, forse al terzo, non cambia nulla, quella c'è e ci sarà sempre, ne sono consapevole"  "però voi due potete annullarla, non nel vero senso della parola, perchè altrimenti dovreste avere dei super poteri e dovreste saper volare o fluttuare su un tappeto magico" Harry sorrise inconsciamente, stava ancora dicendo cose assurde "hai dimenticato il teletrasporto" sussurrò lei assecondandolo ancora una volta " oh giusto!..Ma se vi amate davvero, potreste arrivare a considerare la distanza non più come un ostacolo insormontabile, ma come un modo per provare che il vostro amore è sincero" riprese a dire facendosi serio, a ogni scambio di battute si avvicinavano di più ed ora erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, stettero un secondo in silenzio per riorganizzare le idee...
 "Tu lo ami?" "Dici che lui mi ama?" lo dissero contemporaneamente, si fissarono negli occhi per qualche millesimo di secondo "si, io ti amo" sussurrò Harry avvicinandosi ancora di più e tornando a parlare in prima persona "anche io" rispose Sum sporgendosi ancora un po' verso di lui, poi il ragazzo le prese il viso tra le mani e premette le sue labbra contro quelle di Sum, lei schiuse le proprie e un secondo dopo le loro lingue cominciarono a cercarsi con impazienza e dolcezza allo stesso tempo, Sum si mise in ginocchio senza staccarsi da lui e posò le braccia intorno al suo collo, Harry le cinse i fianchi e si lasciò cadere all'indietro stringendola a sè, continuarono a baciarsi stesi l'una sull'altro per un po', i loro colpi si muovevano con foga ma anche con delicatezza, si cercavano e andavano a fuoco quando si sfioravano sotto il prendidole di lei e il costume di lui.. poi Sum poggiò la testa sul suo petto nudo e lui cominciò a giocare con i suoi capelli, le posò un bacio sul collo prima di abbracciarla ancora più forte e desiderare che quella vacanza non finisse mai, la ragazza alzò il viso e lo baciò ancora, subito dopo tornò a poggiare la testa sul petto di Harry e restarono così fino a quando la barca non toccò la sabbia e si resero conto di essere ritornati a riva.


Salveeeee!
Per prima cosa voglio scusarmi con tutti voi, sono in ritardo, anzi ritardissimo...non ci sono stata e non ho potuto scrivere..mi perdonate? :)
E poi come sempre spero che la mia storia continui ad appassionarvi e a farvi sognare :DD
Ditemi cosa ne pensate e..scusate ancora per l'attesa.
Un bacione e alla prossima xx





























            


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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


" Aspetta, quindi tu mi stai dicendo che state insieme?" domandò Sarah iniziando a saltellare per tutta la stanza, Summer annuì felice e sulle sue labbra comparve un sorriso così  luminoso e brillante, da dare del filo da torcere persino al sole "era ora!" urlò Valerie abbracciandola "era ora? ma se si conoscono da cinque giorni.." le rispose Mary perplessa "appunto! sono cinque giorni che tentano di trascorrere tutto il giorno insieme, cinque giorni che si scambiano sguardi, carezze e abbracci" rispose lei andando ad abbracciare nuovamente Sum "e adesso cosa farete? voglio dire..non mi va di ricordartelo, ma" "lo so Mary, io vivo a Dublino e lui a Londra..voglio soltanto godermi questi giorni e stare con lui tutto il tempo, visto che non sappiamo quando riusciremo a vederci di nuovo, una volta tornati a casa" ripose semplicemente Sum  "avete intenzione di restare insieme? che cosa tenera!" esclamò Sarah "il punto è che ormai io sento che lui fa parte di me, è una sensazione strana, ma dannatemente bella, non ho intenzione di salutarlo con un 'addio, è stato bello conoscerti'...per me non è una cotta estiva, penso di essermi innamorata sul serio, non voglio perderlo perchè è l'unico ragazzo con cui riesco ad essere me stessa fino in fondo, è l'unico che mi infonde allegria " "tranquilla, troverete il modo di stare insieme" aggiusero le altre tre, stringendola in un abbraccio.
" e ora pensiamo a te, Vale" esordì Summer legandosi i capelli in una coda " non c'è nulla a cui pensare..io andrò a fare una passeggiata con lui e.. stop" rispose lei cercando di restare calma "va bene, come non detto!" sbottò Mary  "a che ora devi uscire?" domandò Sarah stiracchiandosi "alle cinque" rispose Valerie indifferente "emm, ti conviene tener d'occhio l'orologio.. anche in seguito" disse Sum indicando quello che l'amica teneva stretto al polso "oh cavolo! devo andare, ci vediamo a cena, okay?" esclamò sbattendosi la porta alle spalle.
Valerie uscì dal bungalow e cominciò a camminare a passo spedito verso la gelateria, era lì che aveva appuntamento con Louis, dire che era nervosa e super agitata era dire poco, anzi nulla; la sua era una situazione strana, era una ragazza a cui non era mai importato niente dell'amore, dell'essere innamorata, non aveva mai avuto un ragazzo e non desiderava averne uno..e allora, vi starete chiedendo, perchè aveva accettato di uscire con Louis? Volete la verità? Non lo sapeva neppure lei o almeno credeva di non saperlo, da quando lo aveva sognato quella notte lo aveva visto con occhi diversi, non innamorati, ma diversi; era di sicuro il ragazzo più burlone e più idiota che avesse mai conosciuto ma  in qualche modo gli piaceva, come persona intendo, per questo motivo, perchè prendeva tutto come un gioco e aveva sempre l'aria spensierata, sembrava che il suo unico scopo fosse divertirsi e sembrava riuscirci alla grande..ma voleva soltanto che fossero amici. Certo, anche lei era una ragazza spigliata,con la battuta sempre pronta, simpatica e divertente, in in un certo senso si somigliavano... ma aveva un'assurda avversione per l'amore e le relazioni, e quello che non sapeva era di non essere la sola a trovarsi in quella situazione.
Mentre continuava a pensare senza mai arrivare a una conclusione si accorse di essere arrivata al luogo dell'incontro, notò che Louis era già lì, in effetti doveva aspettarselo, era partita già con dieci minuti di ritardo "ciao, scusa il ritardo, ero con le ragazze e il tempo è volato!" esclamò sedendosi timidamente di fronte a lui "nessun problema, sono arrivato un attimo fa" rispose Louis con un sorriso, anche lei sorrise "cosa prendi?" le domandò "oh, in realtà non ci ho pensato, però vado sul classico, fiordilatte e cioccolato" esclamò guardandosi intorno, Louis andò ad ordinare i gelati con la testa offuscata da mille pensieri.
Lo conoscevano tutti come il ragazzo che non riesce ad essere mai serio, come quello che trova il lato divertente in tutto e lui in effetti era così,  ma da quando Betty, la sua ragazza, lo aveva lasciato, in lui dominavano stati d'animo contrastanti. Amava Betty, ne era sicuro, si conoscevano sin dall'asilo, erano sempre andati a scuola insieme, nella stessa classe e alle medie si erano scambiati il loro primo bacio, da allora non avevano più litigato, nemmeno una volta, nemmeno per una cavolata qualsiasi, passavano quasi tutti i pomeriggi insieme, tutta la città sapeva di loro e tutta la città li considerava una coppia perfetta, anche lui in fondo lo pensava; poi un mese prima della sua partenza per il camping, un sabato sera come tutti gli altri, Betty gli aveva detto di non poter uscire con lui come al solito perchè sua madre l'aveva messa in punizione o una roba simile, Louis aveva pensato di chiamare due dei suoi amici e di andare a vedere un film con loro, e diciamocela tutta, quella non fu la scelta migliore che potesse prendere, perchè trovò la sua Betty lì, al cinema, abbracciata a un ragazzo di qualche anno più grande. Fu una pugnalata al cuore e quando le chiese spiegazioni lei si degnò semplicemente di dirgli che era stanca della loro relazione, che ormai era diventata un'abitiudine, una routine, che aveva voglia di conoscere nuova gente, di divertirsi, di staccare la spina; quello che ferì di più Louis fu il fatto che lei gli disse apertamente di considerarlo un bambino, uno che sa solo giocare e fare scherzi; da quel momento il ragazzo cercò di trattenersi il più possibile dal fare battute idiote e dal sorridere senza motivo, visto che Lei lo aveva lasciato principalmente per quello. 
Ora era attratto da Valerie, l'aveva invitata a fare una passeggiata o meglio a prendere un gelato, ma per farlo aveva dovuto lottare con se stesso, c'era una parte di lui che voleva stare con lei e conoscerla meglio, una parte che pensava che potesse essere la ragazza adatta a sostituire Betty, e un'altra parte che invece aveva paura, paura che potesse finire come con Betty; non sapeva che fare, alla fine si era deciso ad ammettere che prendere un gelato e camminare un po' gli avrebbe fatto bene comunque, anche lui aveva maturato una specie di avversione nei confronti dell'amore, esattamente come Valerie.. ed ora era seduto di fronte a lei e si considerava un deficiente! Perchè? Perchè non era stato capace di dire 'A', che situazione imbarazzante!
" hai saputo di Harry e Sum?" buttò lì, giusto per dire qualcosa "si, certo, secondo me sono fatti l'uno per l'altra, hai visto come si guardavano in questi giorni? ho preso Sum in giro dal primo istante" rispose lei divertita, ecco perchè era attratto da lei, per il suo senso dell'umorismo, per il suo prendere in giro tutto e tutti con fare affettuoso, perchè era spontanea..se solo avesse saputo che quelle erano le stesse qualità che avevano reso lui interessante agli occhi di Valerie!
" a chi lo dici, io non ho mollato Harry nemmeno un secondo, sono stato tutto il giorno a punzecchiarlo,quando mi ci metto so fargli perdere la pazienza" disse sicuro, Valerie rise " Sum di solito non se la prende mai con me, mi sopporta sempre" esclamò lei "vuoi dirmi che non avete mai litigato?" domandò lui con gli occhi sbarrati, aveva davvero dei bei occhi  "una volta soltanto, fu brutta, non ci parlammo per un po'.." cominciò a raccontare lei "e perchè avevate litigato?" Louis sembrava interessato, Valerie fece una faccia buffa che lo fece ridere "non me lo ricordo" aggiunse ridendo anche lei "mi dicono che hai una menoria di ferro" la prese in giro "certo che ho una memoria di ferro, che domande!" rispose lei sarcastica "che hai mangiato a pranzo?" le domandò per provare di avere ragione "ho mangiato..ma chi sei mia madre?" esclamò tirandogli un pugno sul braccio "non te lo ricordi" la canzonò lui "ok, fammi un'altra domanda" disse mettendosi con le braccia conserte "dimmi la poesia di Fra Martino!" la sfidò lui "ma quella si impara alle elementari!" sbottò Valerie "hai cinque mimuti per ripeterla" le disse rilassandosi, Valerie portò le mani al volto e cominciò a farneticare qualcosa, sembrava comcentrata e Louis la osservava divertito, si, si stava divertendo, non avrebbe immaginato che l'incontro con Valerie sarebbe stato così..divertente, era da un po' che tentava di trattenersi dal fare l'idiota, okay che essere il burlone era  più forte di lui e non riusciva a trattenersi un granchè, ma la cosa sorprendente era che con Valerie non aveva nemmeno pensato a comportarsi da persona matura , la vedeva come un'ottima alleata per i suoi scherzi, sentiva di poterla prendere in giro per tutto il giorno, non se la sarebbe presa, anzi, gli avrebbe risposto per le rime; era forse per questo che aveva attirato la sua attenzione, perchè aveva la certezza di poter essere se stesso stando al suo fianco, e non era cosa da poco.
Ma nonostante tutto, continuava a temere una relazione, forse non era ancora pronto... e non le era nemmeno Valerie, non c'era stato assolutamente niente di romantico nel loro incontro, ciò che cercavano entrambi non era l'amore in quel momento, ma soltanto una persona con cui  scherzare e  ridere, quello che cercavano era una solida amicizia e potevano dire di averla trovata.

Eccomi qua! :)
Ho pensato di dedicare questo capitolo a Valerie e Louis, li trovo dolci anche se non sono una coppia *--*
Vabbè, che dire, spero che vi piaccia e che continuate a farmi sapere cosa pensate della storia :)
Le vostre recensioni mi rendono davvero felice, ma questo già lo sapete, vero?
Un bacione e... a presto! xx
 













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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


" Ragazze svegliatevi, dai" Mary si alzò dal letto ancora barcollando e andò ad aprire le persiane "mary.chiudi.ora" le ordinò Sarah immergendo la faccia nel cuscino, Summer rise e aprì lentamente gli occhi  "che ore sono?" domandò Valerie mettendosi a sedere improvvisamente sul letto "l'ora che vi alziate, Zayn ha mandato un messaggio, ha detto che ci aspettano tutti in spiaggia" spiegò Mary raggiungendo il bagno "ma sempre a lui vengono in mente queste idee brillanti di prima mattina?" borbottò Sarah sarcastica, poi si alzò rassegnata, visto che era l'unica che sembrava aver voglia di dormire ancora "giusto per curiosità..che hai fatto stanotte?" le domandò Summer prendendo della roba pulita dalla valigia "non riuscivo a dormire, ho parlato con Anthony al telefono fino alle 4" rispose lei indifferente, Sum fu sorpresa da quella risposta e smise di fare ciò che stava facendo per avvicinarsi all'amica, Valerie fece lo stesso "tutto bene?" domandò "si, alla grande, è stato divertentissimo!" esclamò come se si fosse svegliata improvvisamente "ci hai fatto spaventare" urlò Valerie tirandole un cuscino e colpendola in pieno volto, Summer rise fragorosamente e Sarah spalancò gli occhi e la bocca afferrando a sua volta un cuscino; in quel momento sentirono  bussare e Sarah che era la più vicina alla porta fu costretta a rinunciare al suo attacco "ti sei salvata, ringrazia chiunque siano venuto qui!" disse afferrando la maniglia, Valerie rise e Summer tornò a cercare roba nella valigia; "oh ciao Ha- emm è una bella giornata oggi" esclamò capendo il gioco del ragazzo, Valerie lo salutò con la mano "chi è?" domandò Sum voltandosi, ma non fece in tempo perchè qualcuno l'abbracciò da dietro e le schioccò una serie di dolci baci sulla guancia, si lasciò coccolare, poi si voltò e mise le braccia intorno al collo del ragazzo "buongiorno" sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, Harry sorrise e le prese il viso tra la mani baciandola teneramente "buongiorno anche a te amore" disse prima di lasciarla andare "ciao Harry! ma non dovevate aspettarci in spiaggia?" chiese Mary uscendo dal bagno con indosso il suo prendisole e i capelli legati in un tuppo "infatti! Zayn e Liam ci hanno trascinati lì mezzora fa, ovviamente ci sono anche Niall e Louis, ma io volevo venire a dare il buongiorno alla mia ragazza" disse con naturalezza guardando Sum, lei si sentì sciogliere, faceva un effetto strano essere chiamata 'la mia ragazza' ma gli piaceva, gli piaceva un sacco. 
Dopo un po' di tempo uscirono tutti i cinque dal bungalow, Sum prese la mano di Harry e si incamminarono verso la spiaggia assieme alle altre "la colazione è servita donzelle..e Harry" annunciò Niall con fare teatrale indicando del cibo in un termos sotto l'ombrellone, le ragazze lo presero da lì e fecero del loro meglio per mangiare i loro cornetti senza imbrattarli di sabbia "mm..sono buoni" esclamò Valerie sporcandosi tutta la faccia di nutella "si vede che ti sono piaciuti" le disse Louis alludendo allo spazio attorno alle labbra completamente color nutella, lei gli fece la linguaccia come risposta e Louis sorrise. 
Dopo un po' decisero di fare una passeggiata tutti insieme per digerire prima di tuffarsi in acqua, stavano bene, in pochi giorni erano riusciti a passare molto tempo insieme e a conoscersi almeno un po', erano davvero un bel gruppo e si stavano affezionado l'uno all'altro; Sum, Valerie, Sarah e Mary stavano facendo amicizia con i ragazzi e viceversa; quella vacanza si stava rivelando qualcosa di perfetto e tutti e nove erano certi che non l'avrebbero mai dimenticata, mai. "Bene, quindi adesso possiamo fare il bagno?" domandò Liam, sembrava un bambino impaziente di provare il suo giocattolo nuovo, gli altri annuirono e in men che non si dica erano in acqua "sorridete, vi scatto una foto" urlò Sarah prendendo la sua macchina fotografica, Liam, Niall e Zayn fecero delle facce buffe con il preciso intento di farla spazientire "aiutoooo" urlò Valerie mentre Louis la teneva in braccio correndo, un secondo dopo si sentì uno strano rumore, tutti risero e Valerie si ritrovò con il viso nella sabbia "ti faccio vedere io come si fa" esclamò Harry avvicinandosi a Sum "oh no, no, ti prego" sussurrò lei inutilmente, lui l'aveva già presa tra le braccia e stava correndo,quando l'acqua gli arrivò all'altezza del bacino la lanciò, poi si tuffò anche lui soddisfatto, erano tutti in acqua tranne Louis e Valerie "aspetta, io ho un modo migliore" disse Louis cogliendo di nuovo Valerie di sorpresa e mettendosela sulle spalle "ma se invece entraste in acqua, non so.. da persone normali?" urlò Liam mentre il ragazzo correva e Valerie aveva una faccia terrorizzata, quando furono tutti e due in acqua "noi non siamo persone normali" spiegò Louis prima di tuffarsi nuovamente, continuarono a scherzare nell'acqua per un bel po' e si divertirono da matti: Niall non smise un secondo di ridere alle battute di Liam e Mary, Sarah, Valerie, Louis e Zayn iniziarono a fare gare di nuoto, Summer e Harry  si schizzavano a vicenda, erano a meno di un metro di distanza da tutti gli altri, teoricamente, ma praticamente erano estranei a qualunque cosa non riguardasse soltanto loro due, erano nel loro mondo. "Sei bellissima, lo sai?" sussurrò Harry facendo si che le gambe della ragazza improgionassero il suo bacino "no, credo di non saperlo" disse lei sorridendo "allora c'è bisogno che qualcuno te lo dica, perchè sei meravigliosa Summer" ripose lui guardandola negli occhi e provando ciò che aveva provato quando si era perso nei suoi occhi color cioccolato per la prima volta, anzi tutte le volte, la verità è che provava la stessa identica solo più amplificata emozione ogni volta che incrociava il suo sguardo, ogni volta che erano troppo vicini, ogni volta che i loro corpi si sfioravano soltanto, era una sensazione stranissima per Harry, insomma, il primo bacio con la persona di cui sei innamorato è di solito il più speciale, quello che ricorderai per sempre, invece per lui non era così, ovvio che il loro primo bacio era stato qualcosa di stratosferico, ma non solo il primo..ogni volta che assaporava quelle dolci labbra il suo corpo reagiva, il cervello si sconnetteva del tutto, come se ne andasse in vacanza per un po', e il cuore pulsava forte, fortissimo; ogni bacio con lei era come se fosse il primo, e lo stesso valeva per Sum.
Quando erano pochi centimetri a separare i loro volti lei si sentiva sempre super agitata, percepiva un leggero tremolio alle gambe e qualcosa si muoveva all'altezza dello stomaco e il cuore, beh quello esplodeva e basta! Non riusciva  a capacitarsi di provare tutta quella serie di emozioni, sensazioni, insomma chiamatele come volete, e tutto soltanto perchè un ragazzo dagli occhi inimitabili e dal sorriso magnetico, e dalla risata contagiosa, e dai ricci spettinati, e dalla dolcezza inaudita, e dalla simpatia innata conosciuto in vacanza le aveva fatto perdere la testa, no di più, le aveva fatto vivere dei giorni all'insegna del divertimento e della tenerezza, quelli che avrebbe ricordato come i giorni più belli di sempre, e le aveva fatto desiderare di fermare il tempo o qualunque cosa avesse contribuito a separarla da lui, le aveva fatto sorridere il cuore.
"ti amo Harry" disse semplicemente stringendosi al suo petto, il ragazzo le alzò il viso e la costrinse a guardarlo negli occhi, poi si avvicinò lentamente alle sue labbra scatenando il paradiso nel corpo di Sum, la baciò con dolcezza, piano, un bacio lungo e pieno di passione, ma per niente volgare, poi si staccò delicatamente e le prese il viso con entrambe le mani, sorrise involontariamente, era questo l'effetto che gli faceva quella ragazza "dirti che ti amo anche io sarebbe banale, quindi, ti dico soltanto che mi hai stregato, che ho pensato che fossi perfetta dalla partita di ping-pong, praticamente dal primo momento che ti ho vista e sei la ragazza che cercavo, l'unica che mi tiene testa quando dico o faccio cose strampalate, quella che pensavo fosse frutto della mia immaginazione, perchè non ho mai conosciuto qualcuno come te, e invece, eccoti qui. Sei tra le mie braccia e sei la cosa più bella che mi potesse capitare" "okay vuoi farmi arrivare a 3600 battiti al minuto, se è questo il tuo intento, sappi che sei sulla buona strada" rispose lei sentendosi la ragazza più felice del mondo "e sei anche un ladro!" continuò "un ladro, perchè?" "perchè ti sei preso quell'ammasso di vene,valvole e quant'altro che permette alla gente di respirare e di vivere,e senza nemmeno chiedermi il permesso!" aggiunse, voleva sembrare seria, ma non riusciva a smettere di sorridere e gli occhi le brillavano "e sai qual'è la cosa migliore? che io sono diventata complice di un ladro, perchè non voglio che tu mi restituisca ciò che hai preso" sussurrò infine "il cuore?"domandò lui fingendo di non capire "ma quale cuore! la mia maglietta!" ripose lei convinta, poi scoppiò a ridere e cominciò a correre verso riva, Harry la rincorse prontamente, era imprevedibile, era unica, era speciale, ecco perchè l'amava. Quando la raggiunse,ormai fuori dall'acqua " vorrei stare con te per sempre" sussurrò Sum con la voce tremante "ti amo anch'io" le disse Harry in un orecchio.  



Ancora una volta mi devo scusare per il ritardo, ma questa volta non è stata colpa mia, diciamo che ci sono stati dei problemi tecnici...
...come il fatto che il diluvio di due giorni fa ha fatto saltare in aria tutto!
Ma ora è tutto a posto. :DD
Vi è piaciuto il capitolo?? Dai, non esitate a contattarmi! :)
Un bacio e alla prossima! xx




















 






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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


 Ore 21.00 esatte, Summer, Valerie, Sarah e Mary erano in strada assieme ai ragazzi... dove stavano andando?In realtà quello era un mistero anche per loro.
" allora? ce lo direte prima di domattina o no?" domandò Valerie con il suo solito modo di fare comico "che vuoi sapere?" ripose Zayn facendo il finto tonto "pronto? Esigo di sapere dove stiamo andando, visto che ci avete trascinato qui di punto in bianco!" sbottò lei "e non ho avuto nemmeno il tempo di passarmi la piastra" si lamentò Mary a sua volta, era l'unica tra le ragazze che aveva una fissa per queste cose, robe come la piastra per capelli, l'abbronzatura perfetta, lo smalto abbinato ai vestiti, eccetera. "tra poco arriviamo" si limitò a dire Liam affrettando il passo "vi piacerà, di sicuro" disse Niall entusiasta e a loro sembrò bastare.
"ei, ma..cosa fai? gli altri sono andati dall'altra parte!" provò a dire Sum mentre Harry la prendeva per un braccio, camminavano qualche passo indietro rispetto ai loro amici e lui aspettava solo il momento buono per stare un po' da solo con la sua ragazza; si fermò dietro un cespuglio e le prese entrambe le mani, poi si avvicinò al suo viso con l'intenzione di baciarla, ne sentiva l'esigenza, una voglia matta di stringerla forte e sussurrarle parole dolci come nel più romantico dei film si era impossessata di lui, ma Summer lo bloccò "alt!" disse appena un attimo prima che le labbra del ragazzo sfiorassero le proprie e il suo cuore-cervello-stomaco-intero corpo andasse in tilt, non lo riusciva a evitare, ogni volta che Harry le si avvicinava troppo succedeva sempre la stessa cosa, misà che doveva farci l'abitudine alle farfalle nello stamaco, al cuore in corsa e a tutto quello che lui, soltanto lui, era capace di provocarle "non se non mi dici dove ci state portando" aggiunse allontanandosi un po' "ma a te piacciono le sorprese" rispose lui  "vero" constatò "sta tranquilla, non abbiamo intenzione di rapirvi o portarvi chissa dove.." aggiuse, Sum gli fece gli occhi dolci "ti do un indizio, uno solo, è un posto che piace da matti ai bambini" "allora mi piacerà, in fondo non mi dispiacerebbe andare su uno scivolo o dondolare su un'altalena, non lo faccio da così tanto tempo!" rispose lei sorridente, Harry pensava che avesse capito tutto "ma non è quello che faremo, vero?" domandò ancora "assolutamente no"  lui assunse un  tono risoluto, okay, adesso ne era sicuro, aveva capito tutto. Prima che potesse aggiungere altro si lasciò travolgere dal dolce bacio che Sum gli stampò sulle labbra, poi lei si allontanò nuovamente "e no, dove credi di andare?" così dicendo la prese per i fianchi e l'attirò a se, si baciarono con più passione, la strinse forte tra le sue braccia senza staccare le labbra da quelle di Sum, poi fu costretto ad interrompere quel paradiso che stava vivendo per riprendere fiato, Sum gli diede un ultimo bacio sulle labbra prima che entrambi si decidessero a raggiungere gli altri.
 "E' stato bellissimo!" gridò Harry mentre correvano "concordo" rispose lei in un sussurro; giunsero in un posto che aveva l'aria di essere in festa, all'ingresso Sum potè scorgere la scritta che si accendeva ad intermittenza, sì era il lunapark "assolutamente no!" sentenziò divertita facendo il verso a Harry " guarda che io l'avevo capito che tu avevi capito" rispose lui mettendole un braccio intorno alle spalle, Summer sorrise, quanto poteva stare bene insieme a lui?!
" Summeeer!" sentì un grido e si voltò di scatto, potè scorgere Niall, Louis e Valerie su una canoa, sia lei che Harry risposero al saluto e poi si precipitarono a fare i biglietti per salire anche loro sulla canoa, presero posto e un signore con uno strano cappello in testa fece ripartire il giro, la canoa cominciò a muoversi, prima lentamente, poi acquistò velocità in un primo tratto pianeggiante, Sum e Harry ridevano a crepapelle per via degli schizzi d'acqua che gli arrivavano addosso (la canoa prendendo velocità spruzzava acqua ai lati), poi rallentò e si inclinò piano, era iniziato il tratto in salita, si strinsero la mano mentre arrivavano sempre più in alto, quando capirono di essere a un passo dal precipizio, si strinsero l'una all'altro più forte che potevano e...giù, la canoa andava dritta verso il basso a una velocità supersonica, Summer e Harry ridevano, urlavano e poi ridevano ancora abbracciati; pochi secondi più tardi finì il giro e furono costretti a scendere, era stato divertentissimo, all'uscita lo stesso tizio con il capello che avevano notato poco prima, diede loro un paio di foto in cambio di qualche dollaro.
" allora? lo rifacciamo?" domandò Valerie sbucando dietro di loro assieme a Louis e Niall  "ma anche no! ci sono tante giostre da provare!" rispose Niall a tempo record "non lo ha trovato divertente, no" constatò Louis scatenando la risata degli altri  "anche a voi hanno dato le foto?" chiese Sum stringendo tra le mani quelle sue e di Harry, accidenti erano davvero buffe, in entrambe c'erano loro due abbracciati, avevano un'espressione che era un misto tra il terrore e il divertimento puro "si, certo, e guardate con che faccia è venuto Niall" Valerie prese le foto tra le mani di Louis e le mostrò a Sum ed Harry, ci fu una risata collettiva "ma dove sono Zayn, Liam, Sarah e Mary?" domandò un attimo dopo Harry "credo che siano ancora sullo scivolo, raggiungiamoli" Louis iniziò a camminare a passo svelto "su che cosa? davvero ci sono gli scivoli?" Sum non stava più nella pelle "quelli gonfiabili" le specificò Niall in un orecchio, detto ciò cominciarono a correre tutti, sembravano davvero dei bambini felici di essere al lunapark, gli mancava soltanto un leccalecca o dello zucchero filato o poi sarebbero potuti andare sulla classica giostra dei cavalli, modello carilon, oppure sulle tazzine ballerine, erano entusiasti e si stavano divertendo, gli si leggeva in faccia che non gli importava nulla di tutto il resto, ed era giusto così, erano pur sempre in vacanza, avevano intenzione di godersela fino in fondo.
Quando raggiunsero i gonfiabili si tolsero le scarpe e tentarono di salire quelle strambe scalette, tipiche dei gonfiabili, l'impresa si rivelò più ardua del previsto però "accidenti, non ce la faccio!" si lamentò Louis scivolando, Niall era più avanti di tutti "sono fuori allenamento" disse Harry aggrappandosi con forza a una cordicella, Summer e Valerie tentavano di fare il loro meglio per non fare la fine di Lou "spostatevi tutti" urlò quest'ultimo prendendo la rincorsa e cominciando ad avanzare a tutta velocità, il risultato fu che fece traballare l'intera "scalinata" facendo perdere a tutti il già precario equilibrio, finirono a terra, uno sull'altro e scoppiarono a ridere ancora "no, a sei anni, passavo giornate intere su questo coso, ce la farò!" Valerie si alzò determinata ad arrivare in cima stavolta, gli altri la seguirono e dopo inverosimili scene di Niall e Louis che si aggrappavano alle cordicelle, Valerie che sembrava determinata a farcela da sola, Summer e Harry che si aggrappavano l'una all'altro per tenersi, riuscirono ad arrivare in cima e ovviamente a scivolare dall'altra parte, caddero sempre uno sull'altro ma ebbero il tempo di fare altri tre o quattro giri prima dello scadere del tempo, quando si rimisero le scarpe non riuscivano ancora a smettere di ridere "ci voleva un video" snetenziò Niall tra le risate "infatti, ho pensato la stessa cosa!" disse Zayn sbucando assieme a Liam, Sarah e Mary e tenendo tra le mani la sua videocamera "voi eravate qui? e ci avete filmato? non potevate andare sulle montagne russe?" sbottò Valerie alzando le mani al cielo "ci siamo divertiti anche qui" le rispose Mary "credetemi, è stato come assistere a una puntata di paperissima" continuò Sarah "molto divertente! Ma voi come ve la siete cavata?" domandò Sum mentre cominciavano a camminare, prossima fermata: montagne russe!
"oh alla grande, non siamo caduti nemmeno una volta" rispose Liam "si, parla quello che se è riuscito a fare due giri, è anche troppo" intervenne Mary "il più bravo sono stato io, sono caduto in tutto soltanto cinque volte!" aggiuse Zayn  "un vero record!" rispose Harry prendendolo in giro.

" sul serio, dobbiamo andarci per forza?" domandò Sum quando si rese conto delle dimensioni di quelle montagne russe "si" risposero in coro tutti gli altri "dai, almeno una volta nella vita ci devi andare, dopo non ci vorrai salire mai più e non lo vorrò neanche io, ma almeno potremo dire di essere andati sulle montagne russe!" provò a convincerla Harry mentre gli altri stavano facendo già i biglietti  "posso vivere anche senza dire di essere andate sulle montagne russe" "Sum, ti prego,sarà terrificante ed elettrizzante allo stesso tempo" gridò Valerie spalleggiata da Sarah e Mary "così non mi aiutate" disse lei "ci sono io con te, non può accaderti nulla" le sussurrò Harry stringendole la mano già da allora, Sum si lasciò convincere dalla sua dolcezza e si ritrovò a urlare come una pazza assieme a tutti i suoi amici mentre quell'ammasso di ferraglia incredibilmente veloce sembrava cadere giù a picco, furono i venti secondi più tremendi di tutta la sua vita quelli della discesa, una volta a terra però si rese conto che in effetti era stata un'esperienza da brivido fantastica , anche se ora le sembrava di avere il mal di mare... si lasciò coccolare da Harry per un po' prima di riprendersi del tutto e passare al prossimo giro: l'autoscontro.
Un'oretta più tardi si riavviarono tutti e nove verso il camping "avevate ragione ragazzi" sentenziò Valerie "ci è piaciuto" aggiunse Sarah "si, è stato fortissimo" continuò Mary "una serata fantastica, a parte le montagne russe" concluse Summer "noi ve lo avevamo detto!" risposero in coro i ragazzi prima che iniziassero tutti a  ridere ancora per quante ne avevano combinate quella sera.



Ecccomi qua! :D
Oddio, questo capitolo è stato difficile!
Non avevo idea di come spiegare i movimenti della canoa e quelli sui gonfiabili D:
Spero di essere riuscita a far capire qualcosa :)
In ogni caso, vi è piaciuto? Recensite, recensite, lo sapete che mi piace leggere cosa ne pensate :D
Un bacio e al prossimo capitolo! xx























































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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Tre giorni, soltanto tre giorni, e poi tutto sarebbe ritornato alla normalità, la vacanza più bella di sempre stava per volgere al termire ma sia i ragazzi che le ragazze erano determinati a godersi ogni singolo momento, perchè presto, troppo presto, tutto sarebbe finito. Il loro umore era comunque migliore di quanto si possa immaginare, non volevano trascorrere quegli ultimi tre giorni con il muso o con l'ansia di dover tornare a casa, sarebbe stato un grosso spreco di tempo!
Durante i dodici giorni che avevano trascorso insieme erano stati benissimo, avevano imparato a conoscersi un po' e a prendersi in giro a vicenda, avevano imparato a farsi gli scherzi a ridere insieme, avevano imparato che Valerie avrebbe avuto sempre la riposta pronta, in ogni situazione, avevano imparato che Sarah per quanto dicesse di stare bene, le mancava sempre il suo Antonhy, avevano imparato che Mary oltre ad essere disposta a sopportare il caldo per ore e ore pur di vedere il segno del costume a fine giornata, amava ballare, avevano imparato che Summer aveva una passione sfrenata per i bracciali e anche per la musica, avevano imparato che Harry amava suonare la chitarra e cantare più di ogni altra cosa al mondo, avevano imparato che Louis era un giocherellone di natura ma anche che dopo la storia con Betty era cambiato, o almeno pensava di esserlo; avevano imparato che Niall non amava le giostre ma andava pazzo per il gelato al gusto puffo, avevano imparato che Liam aveva l'aria di essere un ragazzo tranquillo ma che in realtà era quasi peggio di Lou, ho detto quasi eh; avevano imparato che Zayn aveva una passione per la fotografia e che voleva fare di quella passione, un'intuizione per il futuro e... avevano imparato ad essere amici.
Nel camping c'erano parecchie attività da poter fare e loro non se ne erano fatta scappare neanche una, erano andati in piscina, al mare, a giocare a tennis, al bowling, avevano giocato a beach volley sulla spiaggia e assistito a uno spettacolo con i delfini, sempre tutti e nove, sempre tutti insieme, ormai erano un'unica squadra, si divertivano da matti.... ma in tal modo Sum e Harry non avevano più tempo per stare da soli, soltanto loro due, avere un attimo di privacy sembrava diventato impossibile, appena tentavano di allontanarsi un po' dal resto del gruppo, gli altri li raggiungevano per metterli al corrente dell'ultima battuta o dell'ultimo scherzo o semplicemente per proporre nuove cose da fare; loro due non volevano essere scortesi con i propri amici, desideravano soltanto essere lasciati fuori dai giochi almeno per un paio d'ore, quei giorni duravano poco più di un battito di ciglia, gli sembrava come se gli stessero scivolando dalle mani e non potevano permetterlo, non volevano permetterlo,quelli erano gli sgoccioli.
Invece tra Valerie e Louis era nata un'intesa speciale, si vedeva lontano un miglio che stavano bene insieme, ma entrambi continuavano ad essere ostinati; da quando erano usciti insieme quel pomeriggio il loro rapporto era sicuramente mutato, passavano le giornate a stuzzicarsi a vicenda e si capivano al volo, ma erano soltanto ottimi amici, non che non fossero attratti l'uno dall'altra, semplicemente credevano o cercavano di convincersi che non avrebbe funzionato diversamente; lei trovava Louis davvero carino, simpatico, divertente e anche un po' rompiscatole, e lo stesso pensava lui di Valerie, ma non avevano avuto avuto modo di confessarselo, lei era sempre convinta che le storie d'amore non facessero al caso suo, e Louis viveva stati d'animo contrastanti: a volte gli veniva voglia di mandare al diavolo tutte le sue paure e altre volte non riusciva a vederla diversamente dall'amica con cui scherzare tutto il giorno; l'unica verità era che avevano timore entrambi di quello che stavano iniziando a provare.   

" Carissimi ragazzi e ragazze, è lo staff del camping che vi parla. Allora, odiamo il fatto di dovervelo ricordare, ma come ben sapete tra tre giorni sarà nuovamente sabato, e voi sapete bene cosa significa: ritorno a casa. Riabbraccerete i vostri genitori, fratelli, sorelle, amici, tornerete a dormire nel vostro letto e ad uscire la sera nella vostra città. L'estate non finita, quindi non disperate... ma il nostro percorso insieme finirà tra poco." il direttore del teen camping fece una pausa e fissò per qualche secondo tutti i ragazzi e le ragazze, leggeva la felicità negli occhi di alcuni, dovevano sentire nostalgia della propria routine quotidiana,  in altri sguardi leggeva l'impazienza di sapere cosa avere da dire, in altri volti  poteva decifrare tristezza camuffata da un'espressione indifferente, ma c'era anche chi non riusciva a nascondere il proprio stato d'animo dietro un sorriso, e in quei volti leggeva soltanto la voglia di fermare il tempo e l'amara consapevolezza di non poterlo fare in nessun modo, e poi si soffermò su altri due volti, in quelli potè addirittura scorgere una lacrima.
" no, ferma, non devi piangere, questi saranno i tre giorni più belli di sempre" sussurrò Harry tenendole la mano "zitto che anche tu stai piangendo" ribattè lei cercando di ritrovare di nuovo il sorriso "nah, non è vero! gli uomini non piangono" disse lui asciugandosi quell'unica, umida lacrima che prepotente gli stava rigando il viso, tutti e due avevano evitato di parlarne fino a qual momento, ma a sentire le parole amplificate 'il nostro percorso insieme finirà tra poco...il nostro percorso insieme finirà tra poco' attraverso i microfoni del direttore del camping, il peso di ciò che avrebbero dovuto affrontare gli era crollato irrimediabilmente addosso. 
Si strinsero più forte la mano e continuarono ad ascoltare "sapete cosa vi dico? non concentratevi soltanto sul futuro, sprecate tutte le vostre energie per il rendere il presente meraviglioso" aggiunse l'uomo volgendo lo sguardo su Sum e Harry "e ascoltate la mia proposta: che ne pensate di chiudere in bellezza? Magari con una bella festa o con un ballo o qualunque cosa vogliate, tutti gli spazi e tutte le attrezzature sono a vostra completa disposizione, divertitevi!" quando quel tipo smise di parlare una trentina tra ragazzi e ragazze si radunarono e cominciarono a discutere sul da farsi, in un modo o nell'altro era stata una bella vacanza per tutti, e tutti desideravano renderla indimenticabile; stettero a discutere per un po': la maggior parte delle ragazze comprese Sum, Valerie, Sarah e Mary optava per una festa all'aperto con musica e cibo, i ragazzi invece preferivano cimentarsi nello sport, alcuni volevano fare una partita a calcetto e ad altri andava bene il beach volley, una piccola minoranza voleva un falò sulla spiaggia ma quello c'era già stato la prima sera, e altri ancora volevano organizzare qualcosa a bordo piscina; alla fine trovarono un compromesso e decisero che il pomeriggio avrebbero giocato a beach volley sulla spiaggia, avrebbero fatto una partita a calcetto e poi sarebbero andati in piscina dove li aspettava un ricco buffet, e in serata ci sarebbe stata la festa all'aperto con la musica, era un programma pressapoco perfetto, avevano cercato di accontentare tutti e misà che ci erano riusciti
Le molteplici espressioni e stati d'animo di pochi minuti prima avevano lasciato il posto a una vena di entusiasmo e ben presto si concentrarono sul passaggio successivo: organizzare, la cosa più complicata. Per il beach volley non c'era niente di cui preoccuparsi e lo stesso si poteva dire della partita a calcetto, ma per metter sù un buffet in piscina, beh lì sì che c'era da spremersi le meningi, le ragazze dovevano accordarsi su che cosa preparare, quando e soprattutto dove, i bungalow erano troppo piccoli e soprattutto non avevano nemmeno l'angolo cottura, si resero conto che l'unico modo era chiedere ai cuochi di "prestargli" per qualche ora la cucina della mensa, le ragazze decisero che avrebbero fatto tutto da sole, dagli stuzzichini come rustici, latticini, salumi, insalate e chi più ne ha, più ne metta, a un buon primo, una bella grigliata, i panini e infine i dolci.
L'ultima cosa da  decidere era la sede della festa, scelsero il grande spazio all'aperto occupato dal prato, ma si doveva anche addobbare l'area con dei palloncini o qualcosa di simile, si doveva scegliere la musica e far sì che tutto fosse perfetto.
Sapevano tutti che non sarebbe stato facile organizzare ciò che per il  momento era disegnato soltanto nelle loro menti, ma ce l'avrebbero fatta.





Salveee! :D
Eccomi con il nuovo capitolo! :)
La vacanza al camping sta per finire, è come se ci stessimo avvicinando alla fine del primo tempo...
e ovviamente ce ne sarà un secondo. :DD 
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto!!
E non dimenticate di dirmi cosa ne pensate, sempre se vi va. ;)
Un bacione e a presto! xx
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


" allora, cosa c'è in programma per oggi?" domandò Zayn addentando un pancake "dobbiamo cominciare a preparare i dolci" gli rispose Sarah riempendosi il bicchiere di succo all'arancia "non ci credo! i cuochi vi hanno dato il permesso di utilizzare la cucina?" chiese Niall  "esatto" si limitò a rispondere Mary dirigendosi verso il buffet della mensa "ma c'è un piccolo particolare che abbiamo saltato" aggiunse Valerie "quale?" domandarono Louis e Liam all'unisono e con la bocca piena "la cucina per voi ragazzi è zona vietata" si affrettò a rispondere "non è giusto!" si lamentò subito Zayn "e ora come farò ad assaggiare tutto?" Niall sembrava sul serio preoccuapato, al che tutti scoppiarono in un una sonora risata; "Ei perchè ridete senza di noi?" Summer sbucò all'improvviso insieme a Harry  "Niall..e il cibo" rispose Valerie divertita "hai scoperto che non puoi entrare in cucina" constatò Harry dando una pacca sulla spalla all'amico e prendendo posto.
" Dove siete stati?" domandò Louis a Sum e Harry "Lou ci siamo visti dieci minuti fa, ed eravamo al bungalow" rispose lei "possiamo avere dieci minuti contati solo per noi, oppure no?" Harry sembrava essersi stufato di quella situazione, era come se improvvisamente i suoi amici non capissero che l'unica cosa che lui desiderava era trascorrere il maggior tempo possibile con Summer, insomma ci arrivavano da soli o no? si rendevano conto che non l'avrebbe più rivista per per un lasso di tempo ancora indeterminato?! E ora ci si metteva anche l'organizzazione della festa a ostacolarlo...
"era solo una domanda!" disse Louis con un sorriso "lo so, e scusami, mi dispiace per averti riposto male"  Harry sospirò "ragazze, è ora di andare!" Valerie si alzò incitando anche le altre a farlo "dobbiamo proprio?" domandò Sum con sguardo implorante, non aveva voglia di fare nulla all'infuori di starsene tra le braccia del suo ragazzo "si, dobbiamo, non mi sembra che i muffin si facciano da soli" Sum si alzò rassegnata, poi si chinò su di Harry e circondò il suo collo con le braccia, il ragazzo alzò la testa ritrovandosi imprigionato nei suoi occhi, lei lo baciò teneramente e poi fece per andarsene, ma lui la bloccò dandole un altro bacio "ci vediamo dopo amore" sussurrò la ragazza allontanandosi "prima di quanto tu creda" le urlò lui di rimando con un sorriso stampato in volto. 
" che hai intenzione di fare?" domandò Zayn "si vede così tanto che ho un piano?" sbuffò lui guardando altrove, gli altri annuirono "ok, sapete quale di quelle tre porte esce sul retro della cucina?" "dovrebbe essere la seconda, ma..ti prego, non metterti nei guai" Liam aveva capito fin troppo bene il suo piano "lo sai che non possiamo entrare" gli ricordò Niall "sentite ragazzi, lo so, ma io voglio stare con lei.. e poi mica resteremo in cucina? giusto per il tempo di trascinarla via da lì" concluse, sicuro si sè "buona fortuna!" Louis era dalla sua parte.

" mi dispiace Sum, so che non è qui che vorresti essere adesso, e soprattutto non con noi" Valerie era la sua migliore amica, e la conosceva meglio di chiunque altro, avrebbe potuto indovinare le esatte parole che le passavano nella mente in quel momento "già ..ma abbiamo preso un impegno, giusto?" le rispose Sum cercando di non dare peso alla cosa, l'amica le sorrise "diamoci da fare, prima finiamo questi muffin, questa torta,e anche quegli altri dolci e prima ce ne andremo da qui" Sum la guardò con lo sguardo di chi la sapeva lunga "okay, ciò che ho appena detto non è affatto rassicurante" aggiunse Valerie riprendendo a pasticciare "e hai dimenticato i primi, e i panini, e la grigliata e anche gli stuzzichini" concluse Sum ironica, si guardarono e sospirarono entrambe "aspetta un secondo, io so perchè non voglio stare qui.. ma tu?" domandò all'amica con aria investigatrice "ma io lo dicevo per te" rispose lei a tempo record, troppo veloce per essere credibile "non lo ammetterai mai, ma ti stai innamorando e in questo momento Louis ti manca terribilmente" "no, non è vero!" questa volta lo disse urlando un po' troppo "ma che ti viene in mente? per favore! è assolutamente ridicolo, io e Louis siamo soltanto amici, gli voglio bene, ma io non ho bisogno di un ragazzo"spiegò aprendo il forno "non si tratta di averne bisogno! succede e basta!" Sum era risoluta "che succede?" domandò lei "succedono una miraide di cose nello stesso istante, entra in azione un meccanismo che ti fa sembrare una perfetta idiota agli occhi di tutti gli altri, ma tu stai bene, benissimo e non ti importa un fico secco di ciò pensano gli altri, quando sei stretta fra la sue braccia o lo baci, gli altri non esistono, il mondo intero non esiste, ed è come se qualcuno prendesse l'orologio e fermasse le lancette per qualche istante, e invece al tuo cuore accade l'esatto contrario, è come se qualcuno andasse a modificare le impostazioni di battito moltiplicandone la velocità per un numero pari agli occhi esistenti su questo pianeta, è come se spiccasse il volo...e lo stomaco, quello si muove come se stessi bevendo una camomilla bollente per mandar via un tremendo mal di pancia, lo so che il paragone non è massimo,anzi in realtà fa schifo, ma non saprei come descriverlo diversamente, mi mancano le parole; e la testa smette di esssere il centro, smette di comandare e"  "e stop!" Valerie le mise una mano sulla bocca "stai delirando! potresti andare avanti per ore, e mi confondi più di quanto non lo sia già di mio!" disse abbastanza sconvolta "però lo ami sul serio, vero?" continuò subito dopo, Sum annuì "credo di si" rispose con sguardo sognante "ma stavamo parlando di te! ti odio quando fai così" Valerie riusciva a "girare la frittata" con una facilità incredibile, alle parole di Sum scoppiò a ridere, poi prese un bicchiere con dell'acqua e glielo buttò addosso, risero entrambe e continuarono così per un po', fin quando Sarah e Mary non le raggiunsero "che cosa state combinando?" domandò quest'ultima  cercando di non bagnarsi "niente" risposero loro ricomponendosi "divertente!" esclamò Sarah riempiendo a sua volta dei bicchieri e tirandoli addosso alle amiche, finirono per coinvolgere anche le altre ragazze e la cucina si trasformò in un campo da battaglia.
" ei ma..che sta succedendo?" Harry piombò lì entrando dalla porta sul retro, come aveva pianificato "che ci fai qui?" esclamò Sum raggiungendolo, lui non riuscì a resistere e le prese il viso tra le mani baciandola, la strinse forte nonostante i suoi vestiti fossero completamente bagnati e lei avvertì le mani del ragazzo sulla sua schiena, un brivido di piacere si impossessò di lei, erano ancora stretti l'uno all'altra quando Valerie, Sarah e Mary  riempirono una pentola d'acqua e gliela rovesciarono addosso costringendoli a staccarsi  "bene, per punizione porto via una delle cuoche" esclamò Harry fissando la sua maglietta completamente zuppa e scuotendo i ricci, un attimo dopo lui e Sum lasciarono la mensa e cominciarono a correre verso il molo, si sedettero lì, uno accanto all'altra, Sum poggiò la testa sulla spalla del ragazzo nonostante fosse bagnata e si raggomitolò contro di lui, Harry le circondò la vita con un braccio e con l'altra mano iniziò a giocare con i suoi capelli, restarono lì per qualche minuto senza parlare, non ne avvertivano la necessità, poi suonò un cellulare "scusa, scusa, scusa, devo chiederti solo una cosa. quanto devono stare in forno i biscotti?" "penso un'oretta" rispose Sum "va bene, ci vediamo a pranzo" "okay, ciao Sarah!" riattaccò, tornando nella stessa posizione di prima, peccato che pochi minuti dopo fu il cellulare di Harry a interromperli  "ei, allora?" "ce l'hai fatta?" "sei in cucina?" Zayn, Niall e Liam volevano soltanto sapere se si era messo nei guai "si, siamo al molo, grazie per l'interessamento, ciao" Harry non gli diede nemmeno il tempo di replicare che rimise il telefono in tasca. 
" wow" fu tutto quello che riuscì a dire Sum "ho esagerato?" domandò lui stringendola più forte, si era reso conto di aver trattato male i tuoi amici "forse un pochino, ma non se la prenderanno di certo" lo rassicurò "non so cosa mi stia succedendo, anche stamattina ho risposto male a Lou, ma sembra che vogliano, non lo so, ci stanno addosso, sembra che vogliano.. controllarci... quando ci lasceranno in pace?" "me lo chiedo anche io" Sum voleva esattamente la stessa cosa "domani c'è la festa, e dopodomani, si parte" era diventato impossibile non pensarci, più si avvicinava il momento di salutarsi e più tentavano di non sprecare nemmeno un minuto, volevano stare insieme "eh sì" rispose Sum distrattamente, con la voce spezzata, no.. non poteva essere vero.
" venite a pranzo con noi?" Valerie e Louis erano dalla parte opposta del molo "arriviamo!" risposero loro due all'unisono, poi si incamminarono lentamente, Harry le mise un braccio intorno alle spalle e Sum si lasciò cullare da quel dolce abbraccio. 


Heyyyy :DD
In realtà questo capitolo doveva venire diverso, ma come al solito mi perdo in mille sproloqui!
Comunque le cose che dovevano accedere in questo, accadranno nel prossimo capitolo :D
Che ve ne pare? Vi piace? Spero di sì :)
Sapete una cosa? Volevo ringraziarvi, sì voglio dire grazie a chiunque perde tempo a leggere la mia storia :D
E un grazie ancora più speciale, va ovviamente a chi recensisce anche. Vi adoro ragazze!
A prestooo! xx










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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Erano le quattro del pomeriggio e i ragazzi del camping stavano gonfiando i palloncini che avrebbero appeso qua e là per dare un tocco più... allegro alla festa del giorno dopo; le ragazze erano di nuovo in cucina, alle prese con gli stuzzichini, si erano fortunatamente rese conto che avevano esagerato, non ce l'avrebbero mai fatta a preparare in tempo ciò che avevano programmato o anche se ce l'avessero fatta, si accorsero che sarebbero finite per trascorrere tutto il tempo in mensa, e no, non era quello che volevano, gli ultimi giorni dovevano essere i migliori e di certo non lo sarebbero stati se erano costrette a rinunciare a tutto per cucinare. Stuzzichini di vario tipo facili da preparare e dolci, questo era il nuovo menù della serata.
Rinunciarono al primo, alle grigliate e anche ai panini, e solo così riuscirono a sbrigarsi e a raggiungere i ragazzi;  "vi diamo una mano!" esclamò Valerie prendendo un palloncino "e cosa mengeremo? palloncini arrosto?" domandò Zayn divertito "è tutto a posto, mangeremo cose commestibili" lò rassicurò Sarah "ei ma dov'è finito Harry?" Sum era sicura di trovarlo lì, insieme ai suoi amici "non so cosa abbia oggi, è strano" gli confidò Niall, lei non ci pensò su un attimo "scusate" disse allontanandosi, camminò a passo svelto verso il molo, non vide nesseuna traccia di lui e si diresse in spiaggia, quando riconobbe la sua chioma sorrise senza rendersene conto, si avvicinò in modo cauto, era seduto sulla sabbia, a riva e lasciava che le onde si infrangessero contro le sue gambe, fissava una conchiglia molto particolare "è davvero bella!" sussurrò giusto alle sue spalle, Harry si voltò instantaneamente verso di lei, lasciando perdere del tutto la conchiglia, spostò la sua attenzione sul viso di Sum, si ritrovò a pensare a quanto potesse essere bella, aveva i capelli legati alla buona in qualcosa di simile a una coda, ma alcune ciocche le ricadevano sul viso incorniciandolo, aveva gli occhi fissi nei suoi e stava sorridendo, indossava una maglietta bianca che le lasciava scoperta una spalla e un pantoloncino di jeans, niente di particolare, ma a Harry sembrò di aver visto la più bella creatura esistente sul pianeta.
"che succede?" domandò lei ancora lì in piedi "n-niente" rispose poco convinto, non aveva intenzione di tediarla con le sue paranoie "è incredibile come il niente sia capace di far cambiare umore alle persone" lo disse guardando il mare,dopo essersi seduta di fianco a lui, Harry sorrise "il punto è che sia i ragazzi che Valerie, Sarah e Mary mi mancheranno e anche tanto... ma se ci sarà qualcuno che vorrò stringere forte al mio petto, qualcuno a cui vorrò sussurrare qualcosa di dolce, qualcuno che desidererò ogni fottuto secondo della giornata, quel qualcuno sarai tu, e non loro" si voltò verso di lei "e forse ti sembrerà un comportamento stupido, e in effetti mi rendo conto da solo che lo è,ma  non riesco a evitarlo..non me ne frega niente della festa, dei dolci, dei palloncini e di tutto il resto, ecco perchè sono andato via, mi interessa soltanto stare con te, fino all'ultimo secondo" aggiuse senza smettere di fissarla " e lo faremo, te lo prometto, staremo insieme fino all'ultimo secondo" rispose lei con la voce spezzata dall'emozione per ciò che le aveva detto "si certo, tra venti secondi suonerà un cellulare, poi un altro, non avremo un attimo di pace" concluse con tono triste "mm..non credo proprio" Sum sorrideva e questo lo rincuorò "ho casualmente lasciato il cellulare nella mia borsa e ho altrettanto casualmente lasciato la borsa a Valerie" "e io l'ho volontariamente spento" disse lui premendo il tasto che permette di arrestare il sistema, Sum gli si avvicinò di più e lo baciò delicatamente, lui si mise in ginocchio sulla sabbia e continuò a premere le sue labbra contro quelle della ragazza, lentamente la spinse sempre più giù fino a quando non fece aderire il suo corpo con la sabbia, lei rise ritrovandosi in posizione supina, gli passò una mano tra i ricci prima di rotolare nella sabbia per qualche metro sfuggendo miracolosamente alla sua presa, Harry non se lo aspettava, quindi la raggiuse fiondandosi su di lei e baciandola con foga, in quel momento non riusciva a immaginare niente di più perfetto di loro due che si baciavano a riva "ti amo Harry" la voce di Sum lo fece tornare alla realtà, posò le sue labbra prima sulla guancia, poi sull'angolo della labbra, sul collo e infine sulla spalla scoperta mentre lei avvertiva brividi sulla pelle a ogni suo dolce tocco, Harry la baciò ancora sulle labbra, prima di stendersi vicino a lei.
" voglio portarti in un posto, a dire il vero, riportarti" disse alzandosi, Sum capì al volo "ma prima devo fare una cosa" aggiuse guardandosi intorno in cerca di un bastoncino, non lo trovò e fu costretto a utilizzare le mani, lei lo osservò attentamente e non appena capì le sue intenzioni "ti aiuto" disse chinandosi e cominciando a muovere le mani nella sabbia, disegnò prima un'acca (H) e poi le restanti lettere del nome del ragazzo, giusto sotto alla scritta che Harry aveva fatto per lei, disegnarono insieme un cuore intorno ai due nomi e poi si rimisero in piedi per ammirare la loro opera: due nomi, Summer ed Harry, un solo cuore condiviso "anch'io ti amo" sussurrò lui rubandole un altro bacio.  
Una ventina di minuti più tardi giunsero alla laguna dell'Airone Blu, Harry si mise con le spalle contro un albero invitando Sum a sedersi di fronte a lui "c'è un motivo per cui hai portato la chitarra?" domandò la ragazza "certo che c'è. ti ho detto tante volte che amo la musica, che mi piace cantare e che adoro suonare la chitarra, giusto?" "giusto" "quello che non ti ho detto è che ho scritto una canzone in questi giorni, anzi, in realtà l'ho fatto di notte, e l'ho scritta pensando a te. ti va di ascoltarla?" domandò con un sorriso, il più dolce che Summer avesse mai visto "non vedo l'ora" sussurrò con un luccichio negli occhi; lo osservò prendere la chitarra con le mani tremanti e iniziare a strimpellare qualche nota, poi la sua voce la ipnotizzò completamente.

" Shut the door,  turn the light off,  I wanna be with you,  I wanna feel your love, I wanna lay beside you,  
I cannot hide this even though I try. Heart beats harder, time escapes me, trembling hands touch skin,
it make this harder and the tears stream down my face
 ...
If we could only have this life for one more day, If we could only turn back time
You know I'll be your life, your voice, your reason to be
my love, my heart is breathing for this moment in time, I'll find the words to say before you leave me today
Close the door, throw the key, don't wanna be reminded, don't wanna be seen
Don't wanna be without you, my judgment's cloudy like tonight's sky"

Summer stentava a crederci, aveva una voce bellissima, perfetta, una di quelle voci che ti penetra e va dritto al cuore, in quel momento si sentiva fragile, vulnerabile e aveva voglia di piangere, avvertiva l'equilibrio del suo corpo alterarsi in modo impercettibile dall'esterno, ma dentro, era nel bel mezzo di una tempesta;  lui teneva gli occhi fissi sulla chitarra e gli tremavano le mani, però non sbagliò neanche una nota.

" 
If we could only have this life for one more day, If we could only turn back time
You know I'll be your life, your voice, your reason to be
my love, my heart is breathing for this moment in time, I'll find the words to say before you leave me today "

Quando terminò la canzone, Sum gli gettò le braccia al collo con gli occhi colmi di lacrime "o mio dio, è la più bella, la più dolce, la più emozionante canzone che abbia mai ascoltato, per non parlare della tua voce, non sai cosa mi ha scatenato dentro..davvero l'hai scritta per me? La adoro" le sue parole erano poco più di un sussurro sulla sua spalla, sul serio, non trovava la voce per dire altro, voleva davvero poter tornare indietro nel tempo, quella canzone li rappresentava... si abbandonò fra le sue braccia e rimasero così fino a quando non si fece buio del tutto; a quel punto decisero di fare una passeggiata e finirono per ritrovarsi in piscina, sapevano entrambi che in teoria non dovevano essere lì, ma la cosa non gli importava più di tanto, Sum si sorprese a pensare che quella scena le ricordava tanto High School Musical... si, loro due, in piscina, fuori dall'orario consentito, poi rise tra sè per l'assurdità della cosa, Harry si tuffò per primo "aiuto, aiuto, ho un crampo! ho bisogno di qualcuno che mi salvi!" ok, ora la cosa era davvero assurda "tu non sei Troy Bolton e io non sono Gabriella la bagnina" esclamò lei mentre si liberava dei pantoloncini e della maglietta, rimanendo in costume "io non voglio essere Troy Bolton" rispose Harry iniziando a schizzarla, Sum si sedette sul bordo della piscina e lui la tirò giù in un attimo, finirono entrambi sott'acqua e cominciarono a rincorrersi, dopo qualche minuto, quando riemersero Summer scoppiò a ridere "shh, ti vieto di ridere, se non vuoi che Fulton ci ammonisca" le disse bloccandola con la schiena contro il bordo, erano in piedi uno di fronte all'altro, con l'acqua che gli arrivava all'altezza delle costole, Summer annegò ancora una volta negli occhi del ragazzo e nella sua testa sentì di nuovo quella  voce celestiale mentre le dedicava la più bella canzone del mondo, Harry le accarezzò il viso con la mano bagnata, ecco quello era l'attimo perfetto, il pomeriggio perfetto, se solo avessero pouto sarebbero rimasti così per sempre, si avvicinò piano al suo viso e i loro nasi si sfiorarono, poi anche le loro labbra bagnate si unirono, Summer  mise le braccia attorno al suo collo mentre lui le sollevava le gambe facendo sì che imprigionassero il suo bacino, i loro corpi aderirono e la loro pelle andò letteralmente a fuoco, nonostante fosse mezzanotte e fossero circondati da acqua!
Restarono lì, incapaci di staccarsi l'uno dell'altra per un po' di tempo, poi fecero ritorno ognuno nel proprio bungalow. 

Heilà :)
Accidenti, è abbastanza lungo, spero di non avervi annoiato, se così fosse vi chiedo scusa.
Il fatto è che volevo rendere l'idea di quanto quei due stiamo bene insieme :D
La canzone, è la mia preferita in assoluto, anche se è complicato scegliere, le adoro tutte!
Vi sarete accorti che ho saltato dei pezzi, non che non fossero importanti, ma il capitolo sarebbe diventato infinito...
E la scena che ricorda High School Musical 2, non so come mi sia venuta, è stata una follia momentanea, però l'ho trovata dolce *--*
Detto questo, vado :DD
Mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuto :)
Il prossimo capitolo sarà quello della festa e quello dopo ancora, la partenza...
Un bacione grande grande e a presto! xx

 













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Capitolo 23
*** 23 ***


" Sbrigatevi, sarà sicuramente iniziato il secondo tempo!" urlò Sum alle sue amiche cominciando a correre verso il campo da calcio "se non la smetti di correre, finirò per sbrodolarmi tutto addosso!" si lamentò Mary con l'aranciata tra le mani "alt! guardatemi"" Valerie si era davvero buttata tutto addosso, le altre cominciarono a ridere prendendola in giro "ti accompagno al bungalow così ti cambi, e io ne approfitto per andare in bagno" così dicendo Sarah la prese sotto braccio e si allontanarono insieme. "misà che avevi ragione, è già cominciato" contastò Mary non appena presero posto, Sum alzò le braccia al cielo e poi risero entrambe, intanto nel campo Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn e un altro ragazzo che doveva chiamarsi Scott o forse Ryan, facevano del loro meglio per mantanere il possesso di palla, a Mary della partita non fregava nulla e lo dimostrava mettendosi ad ascoltare musica, nemmeno Summer era mai stata una patita del calcio, non tifava per nessuna squadra in particolare, le uniche partite che le interessavano erano quelle della nazionale e quelle a cui partecipava gente che conosceva, quel giorno era decisa a non perdersi nulla, era lì anche o soprattutto per Harry, voleva essere lì con lui e i ragazzi, a prenscindere dal risultato finale. "Ci siamo perse qualcosa? qualcuno ha segnato?" esclamò Sarah sedendosi e Valerie la seguì "tutto come prima" Sum teneva gli occhi fissi sulla palla e le sue amiche se ne accorsero "ti giuro che anche continui a fissarla, non si muoverà con la forza del pensiero" le sussurrò Valerie al suo fianco, lei trattenne una risata, non era la palla che stava fissando, stava semplicemente guardando un punto fisso mentre nella sua testa continuava a farsi spazio, sempre con più prepotenza, il pensiero che quello era l'ultimo giorno, sospirò e Valerie capì tutto "anche a me mancherà parecchio questa vacanza" esordì abbracciandola "io non voglio pensarci, ma non ci riesco, voglio solo che questa sia una giornata indimenticabile" disse Sum cercando di sdramatizzare, poi continuò a concentrarsi sulla partita.
A pochi mimuti dalla fine Louis che era in porta, riuscì a parare un rigore, poi Liam si impossessò della palla prendendola di testa, si fece largo tra gli avversari e la passò a quel Scott o Ryan, si stavano avvicinando al centrocampo, fu la volta di Niall che sorprese tutti riuscendo a schivare abilmente un avversario che ci sapeva fare, poi fu costretto a passarla, intanto le ragazze erano col fiato sospeso, erano pari, se fossero riusciti a segnare avrebbero vinto, Harry si impossessò della palla e si avvicinò pericolosamente alla porta, voleva fare un goal, lo avrebbe dedicato alla ragazza che gli aveva rubato il cuore; fu questione di un attimo quando si rese conto che non ce la poteva fare, non direttamente, sviò gli avversari passando il pallone a Zayn che si trovava poco più indietro e si spostò a destra della porta, pronto a ricevere di nuovo la palla, Zayn fece una finta e gliela passò, un secondo dopo Harry tirò e il pallone finì in porta, le ragazze esultarono e Sum incrociò il suo sguardo, lesse "ti amo" dal suo labiale, poi l'arbitro fischiò la fine e  i ragazzi sparirono negli spogliatioi.
Una mezzoretta più tardi le ragazze raggiunsero la piscina "ecco i nostri campioni!" esclamò Summer scompigliando i capelli a Zayn e a Liam che aspettavano in piedi gli altri " ma mi ero appena pettinato!" si lamentò Zayn e tutti scoppiarono a ridere "ops" disse Sum spettinandolo ancora un pò "okay, visto che sei in vena di scherzi, adesso ti faccio vedere io come si fa" così dicendo la prese in braccio prendendola per la pancia e lasciandola a gambe all'aria "mettimi giù" urlò lei tra una risata e l'altra, intanto Liam e le altre ragazze si piegavano in due dalla risate, in quel momento spuntarono Harry, Niall e Louis "3..2..1..all'attacco!" gridarono cominaciando a tirare a  raffica palloncini d'acqua "vuoi mettermi giù ora?" Sum era ancora tra le braccia di Zayn "e perchè dovrei? mi fai da scudo!" disse lui tranquillo, gli altri si guardarono un secondo e subito dopo anche Valerie, Sarah, Mary e un'altra ragazza si ritrovarono nella stessa posizione di Summer, continuarono così per un po' fin quando non finirono tutti miserabilmente a terra. 
"tutto bene amore?" sussurrò Harry stendendosi di fianco a lei "si, magnificamente" rispose baciandolo teneramente "il tuo amico è un po' pazzo" aggiuse poi riferendosi a Zayn "lo so" rispose lui aiutandola a rialzarsi "andiamo a mangiare?" Niall e Liam si incamminarono verso il buffet seguiti dagli altri, presero un tavolo da dieci, anche se erano nove, e restarono lì a mangiare e a chiacchierare del più e del meno tutti insieme, tutti evitarono l'argomento partenza e nessuno sembrò focalizzarsi su quello; sarebbe stata dura salutarsi, non tanto per il fatto di salutarsi in se per sè, insomma tutti almeno una volta nella vita erano stati costretti a "salutarsi", chi con un parente lontano, chi con un amico, chi con un cugino, erano tristi tutti i saluti ma in fondo ci si salutava soltanto con un "fate buon viaggio! ci rivediamo a Natale-Pasqua".. o qualche altra festività, mentre loro non sapevano quando si sarebbero rivisti  tutti e nove, ed era questa la cosa che faceva più male..ormai erano diventati inseparabili in quelle due settimane e nessuno di loro riusciva a immaginare la propria vita senza gli altri, certo Summer, Valerie, Sarah e Mary non si sarebbero dovute separare ma i ragazzi sì, ognuno viveva in una città diversa e ognuno aveva una vita diversa; perchè era tutto così complicato? Perchè si erano affezionati così tanto tra di loro pur sapendo di doversi dividere? Perchè Sum e Harry si erano innamorati? Perchè, perchè stava succedendo tutto quel casino a loro? E perchè evitavano di parlarne? Soprattutto perchè pensavano di sentirsi male una volta a casa?
Era il potere dell'amicizia, quella vera, quella che quattro ragazze e cinque ragazzi, avevano costruito così per gioco, quella stessa che era diventata una forza indistruttibile.
L'orologio segnava le 23.30 e loro erano ancora seduti a quel tavolo, gli altri probabilmente si stavano già scatenando alla festa che avevano organizzato tutti insieme, ma a loro non andava di ballare e quando si alzarono poco dopo si diressero in spiaggia, presero posto sulla sabbia e continuarono a raccontarsi barzellette, annedoti vari e a ridere a crepapelle, alla fine fecero il gioco della bottiglia e si divertirono ancora di più, la musica assordante della festa per loro era poco più che un sottofondo, non avevano bisogno della musica, avevano tante cose da dirsi, ci scappò pure un bacio tra Louis e Valerie, ovviamente tutta colpa della bottiglia eh! Restarono lì forse per un paio d'ore senza nemmeno rendersene conto, stavano bene, ma quando Harry avvertì le note di "Summer Paradise" trascinò Sum con se in pista lasciando lì tutti gli altri che dopo un po' si decisero a raggiungerli, in fondo la serata era agli sgoccioli, e un ballo ci stava, anche se non avevano i vestiti adatti.
" avevi detto che questa canzone ci rappresentava in un determinato momento" le sussurrò dolcemente, stringendola forte a sè mentre i Simple Plan intonavano le prime note, Summer pensò subito a quel giorno in cui ne avevano parlato, alla laguna, e annuì "ecco...io penso che rappresenti noi, la nostra vacanza, la nostra storia" proseguì lui quasi in un sussurro mentre riecheggiava la musica, Harry prese a cantarla vicinissimo al suo orecchio e lei ancora una volta si sentì rinascere dentro dalle mille emozioni, si accoccolò come un gattino impaurito contro il suo corpo e si lasciò cullare dalle braccia e dalla voce del ragazzo che amava, si, lo amava da morire.  

"My heart is sinking as I'm lifting up above the clouds away from you
and I can't believe I'm leaving, I don't kno-kno-know what I'm gonna do
But someday I will find my way back to 
where your name is written in the sand...
Cause I remember every sunset, I remember every word you said
we were never gonna say goodbye singing la-da-da-da-da
Tell me how to get back to, back to summer paradise with you
and I'll be there in a heartbeat, oh oh
I'll be there in a heartbeat, oh oh..."

Mentre i Simple Plan partivano con la seconda strofa, Summer non riuscì a leggere l'emozione e scoppiò in un pianto silenzioso mentre Harry le accarezzava i capelli e riviveva nella sua testa tutti i momenti trascorsi insieme, dalla prima volta che l'aveva vista, a quando le aveva chiesto di fare una partita a ping-pong e lei lo aveva spiazzato, poi il falò sulla spiaggia, la loro chiaccchierata, i suoi occhi che brillavano, la sua bellezza al chiarore della luna, la promessa di fare un'immersione, la prima colazione insieme, il giorno che l'aveva portata alla laguna, avevano parlaro tanto e di tutto, anche di cosa strampalate, già allora gli  aveva fatto perdere la testa; e si ricordò di quando aveva detto ai suoi amici di essersi innamorato, la giornata trascorsa con i bamibini, poi il viso di Sum tutto sporco di sabbia e le sue mani che glielo pulivano delicatamente, gli abbracci in piscina, si ricordò di quando lei gli aveva detto cosa aveva pensato quando lo aveva visto sul molo, ricordava tutte le sue parole, era riuscita a capirlo così bene,e poi le aveva anche quasi detto la verità sulla sua vita..beh lì sarebbe dovuta andare diversamente; come poteva dimenticare la gita in barca, l'immersione, il loro primo bacio e il temporale estivo che scoppiò proprio in quel momento, ancora stentava a crederci, e i baci nel bel mezzo dell'oceano, la serata al parco giochi, gli ultimi due giorni passati a organizzare la festa,  il pomeriggio del giorno prima in spiaggia, poi alla laguna, quando le aveva dedicato Moments con il cuore in mano, e quando avevano giocato a fare Troy e Gabriella in piscina fuori dall'orario consentito, ripensò anche a poche ore prima, al goal che le aveva dedicato... e a quell'esatto istante, la sentiva ancora piangere, gli aveva bagnato la maglietta come una bambina, probabilmente nella sua mente erano passare le stesse immagini, gli stessi ricordi; Harry la prese per mano e la portò con sè in una tenda.
 "scusa, mi dispiace, mi sento una scema, non ho retto, la tua voce, quella canzone, mi hanno fatto rivevere in due minuti gli ultimi quattordici giorni, e non ce l'ho fatta, sono crollata..." sussurrò lei coprendosi gli occhi con il braccio e tentando di scacciar via le lacrime "ei, guarda che è piangere a volte aiuta, aiuta a sfogarsi, aiuta.." ok, Harry non sapeva cosa dire, anche i suoi occhi si stavano inumidendo "hai il riverbero?" domandò lei scoprendosi il volto, lui sorrise "possiamo dire così..oppure possiamo dire che non voglio lasciarti mai" disse abbattendo tutte le barriere e lasciando che amare lacrime solcessero il suo viso perfetto, questa volta fu Summer a stendersi affianco a lui e ad abbrracciarlo forte, stettero qualche minuto così, con gli occhi arrossati e gonfi, poi Summer lo baciò, lui portò le mani sulla sua schiena e cominciò a baciarle il collo, Sum portò le mani tra i ricci del ragzzo prima che lui le sfilasse delicatamente la maglietta, lo lasciò fare, non si mai sentita più sicura in vita sua, quella era la loro ultima notte, doveva essere speciale, gli sbottonò la camicia lentamente e poi con un gesto sicuro gliela sfilò, nonostante non lo avesse mai fatto prima, si baciarono ancora con passione, con desiderio, Harry si mise sopra di lei e cominciò a giocare con l'orlo dei suoi shorts, non ci mise molto a sfilarglieli, e quando anche lui si liberò dei pantaloni restarono avvinghiati l'uno all'altra per assaporare quel momento in cui i loro corpi a contatto produssero scintille, si baciarono con foga  abbracciandosi forte, poi Harry portò una mano dietro la sua schiena e dolcemente le slacciò il reggiseno, prima di toglierlo la guardò negli occhi come a chiederle il permesso, pochi minuti dopo anche i boxer di lui e le mutandine di lei andarono a far compagnia agli altri vestiti; appena furono completamente nudi crollarono, si abbandonarono a Morfeo, l'una tra le braccia dell'altro e restarono abbracciati così fino al sorgere del sole del giorno successivo, quello che sarebbe stato il più difficile di tutti, il giorno delle partenze. 


Sono viva! Dai ammettetelo che vi era venuto qualche dubbio..o forse pensavate che mi avessero rapita gli alieni? Ok, basta dire cavolate.
So benissimo che è passato quasi un mese dall'ultima volta che ho aggiornato..e mi dispiace
Il fatto è che io amo letteralmente agosto, è il periodo dell'anno che preferisco in assoluto, ma non sto mai in casa e di conseguena non posso scrivere...
Comunque questo capitolo è stato veramente complicato da scrivere, e non vi nascondo che ad un certo punto stavo per crollare anche io come Sum, come se stesse succedendo a me, e in un certo senso è così..ma non vi voglio annoiare con le mie paranoie! :)  
In fondo già il capitolo è più lungo del solito, spero che non vi dispiaccia.                
Perdonatemi se non ho saputo descrivere la scena di calcio, ma spero comunque di aver reso l'idea :)  
Ah, e anche la scena di Harry e Summer nella tenda, non sono brava con le scene d'amore, però doveva esserci.  
Okay, ora la smetto di tediarvi..e  recensite se vi va, lo sapete che amo leggere quello che scrivete? :D       
Un bacione grande grande e al prossimo capitolo! (tranquilli non ci metterò un mese!) :DD           


 












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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Harry dischiuse lentamente gli occhi, accecato da qualche raggio di sole che filtrava attraverso la tenda, la guardò dormire beatamente aggrappata al suo petto e gli sfuggì un sorriso, era stata la notte più bella di sempre, le lasciò un bacio tra i capelli prima di scostarsi delicatamente in cerca dei suoi vestiti, Sum mugugnò qualcosa e lui  pensò a quanto fosse bella, mentre si infilava i jeans "è..é già mattina?" domandò lei aprendo gli occhi e con la voce impastata dal sonno "sì, è mattina" rispose lui con una punta di rammarico, poi si chinò e le diede il buongiorno baciandola teneramente "buongiorno amore!" così dicendo Sum si mise a sedere coprendosi con una specie di lenzuolo che c'era nella tenda, portò una mano tra i capelli di Harry, adorova scompigliarglieli, si lasciò coccolare per qualche minuto "vado e torno, aspettami qua" disse lui uscendo dalla tenda; Summer portò le braccia al cielo stiracchiandosi, subito dopo si rivestì e tentò di sistemarsi i capelli alla meglio, sarebbe dovuta tornare al bungalow dalle ragazze, aveva bisogno di una doccia fredda per rendersi conto di ciò che era successo... ma non fece altro che uscire dalla tenda e sedersi sul prato, aspettando che Harry tornasse come aveva promesso.
" eccomi qua! preferisci il cornetto alla nutella, alla nocciola..oppure ci sono le fette biscottate, e anche il succo d'arancia, se vuoi il cappuccino andiamo dopo al bar, ho insistito, ma non mi hanno permesso di portarlo..." Harry si sedette vicino a lei poggiandosi il vassoio sulle gambe "avevano paura di affidarti una tazza colma di liquido bollente?" "forse si, forse pensavano che me lo sarei buttatto addosso ustionandosi il torace!" Summer sorrise "vanno benissimo i cornetti e il succo d'arancia" esclamò afferrando il bicchiere contenente il succo "non avevo dubbi!" dichiarò Harry mangiando il proprio cornetto "sai che giorno è oggi?" domandò lei con tono scherzoso "18 luglio, sabato, perchè?"  "è un giorno...importante" rispose in un sussurro "è il compleanno di qualcuno? oddio io sono un disastro in queste cose, non me ne ricordo mai!" urlò lui, aveva capito il suo gioco fin troppo bene "sei fuori strada" "allora è una di quelle feste comandate che non importano a nessuno!" Sum fece no con la testa incitandolo a continuare "ci sono! è il compleanno di tua madre! no, il tuo onomastico" "non ci arriverai mai!" lo canzonò lei cominciandogli a fare il sollettico "allora dimmelo tu" "va bene, oggi è un giorno importante perchè..perchè tra qualche ora arriverà un pullman che mi porterà via, lontano da questo posto meraviglioso e lontano da te, però noi non dobbiamo vedere questo giorno come la fine, io direi di considerarlo l'inizio, un nuovo inizio, diverso e sicuramente più impegnativo, ma l'inizio, ed è un giorno importante per questo motivo, è un giorno importante per il nostro amore, per noi due" Summer voleva essere convincente ma sapeva che ci avrebbe sofferto, che questo nuovo inizio non sarebbbe stato affatto facile, ma non si poteva evitare, quindi tanto valeva prenderla bene, con ottimismo "ti amo" continuò "e ti amerò anche quando non potrò stringerti, quando non potrò baciarti e quando non ti vedrò sorridere e quando non potrò vedere i tuoi occhi..e sai perchè? Perchè non ho bisogno di vederli per sapere come sono, ogni minimo particolare del tuo viso, di te è memorizzato nella mia mente e nel mio cuore, e mi mancherà da morire abbracciarti fino a farti soffocare ma mi farò bastare-" Harry le mise un dito sulle labbra per farla tacere e continuò a parlare al suo posto "mi farò bastare tutto quello che abbiamo vissuto e tutto quello che aspettiamo di vivere, mi farò bastare la tua voce calda e piacevole che mi racconta la giornata trascorsa, mi farò bastare la tua risata, anche se per telefono, e mi farò bastare i messaggi che intaseranno i nostri cellulari, mi farò bastare il pensiero che sei mia, soltanto mia" concluse Harry, baciandole la fronte " e tu sei mio, capito?" disse lei mentre erano ancora fronte contro fronte, lui annuì e poi sorrise, ma non un sorriso qualunque, in quel sorriso Summer riusciva e leggere tutto quanto, ciò che provava davvero, dentro il cuore "dobbiamo andare, vero?" disse poco dopo alzandosi " i bagagli ci aspettano!" rispose lui con il tono più allegro possibile, e si avviarono mano nella mano, ognuno diretto al proprio bungalow.
Sia i ragazzi che le ragazze trascorsero l'intera mattinata a preparare valigie, si era rivelato un compito più difficile del previsto dato che in quei quindici giorni avevano avuto la capacità di spargere tutta la roba in giro; fare i bagagli metteva tristezza a tutti, ognuno di loro aveva i suoi motivi per non voler abbandonare il camping, Harry e Sum tentavano di mostrarsi il più potitivi possibile ma dentro, sembrava che fossero stati schiacciati da un camion, erano più che sicuri della sincerità del loro amore ma non sopportavano il fatto di non potersi vedere per chissà quanto tempo..e poi gli sarebbero mancati da morire i ragazzi; Valerie era a pezzi e forse in qualche modo centrava Louis, Sarah era l'unica un po' più su di giri, le dispiaceva lasciare il camping e i fantastici amici che aveva trovato, ma per lei ritornare a casa significava saltare fra le braccia di Anthony; Mary era dispiaciuta e non riusciva a nasconderlo, aveva legato molto con Liam e Niall e gli voleva un gran bene e lo stesso valeva per i ragazzi; Zayn era l'unico che sarebbe rimasto ancora per qualche giorno al camping, ma avrebbe preferito tornare a casa come tutti gli altri... che cosa avrebbe fatto lì senza di loro? non riusciva neanche a immaginarlo..e Louis, beh Louis sentiva che gli sarebbero mancati tutti, e in modo particolare Valerie, doveva far qualcosa, non poteva lasciarla andare così come se niente fosse, non dopo quel bacio che si erano dati per colpa o per merito, dipende dai punti di vista, della bottiglia.
Una volta che ebbe finito di sistemare i bagagli, Sum si stese sul letto assieme a Valerie "beh? questa faccia?" domandò all'amica girandosi verso di lei "come la tua, no?" rispose lei cercando di sorridere, Sum fece una smorfia "almeno io so il motivo per cui mi ritrovo con questa faccia" disse alludendo a Harry e all'imminente partenza "oh sai anche il mio motivo, fidati" rispose guardando altrove "è per lui, certo che lo so, ma volevo sentiro dire da te" Valerie sospirò "okay, hai vinto, avevi ragione, non sono immune all'innamoramento come ho creduto per anni, e se fino a ieri non ero convinta di ciò che provavo,si insomma ci stavo bene, ma avevo paura di una relazione.. beh ora non più!" esclamò sicura di sè "quando ci siamo baciati, non per nostra volontà ma per..la situazione,è stato bellissimo e ho capito che vale la pena di rischiare, si tratta di rischiare per essere felici..quale causa migliore? E sai una cosa?  Non ho sentito le farfalle come dicevi tu, credo che il mio stomaco sia stato per qualche minuto la sede dell'intero zoo!" a quel punto Sum non riuscì a trattenere una risata, l'amica la guardò male "ti sei innamorata!" sussurrò abbracciandola forte .
" Ti aspetto tra cinque minuti al mio bungalow, ho qualcosa per te amore! ♥" appena Summer lesse il messaggio si precipitò da Harry, il ragazzo aveva lasciato la porta del suo bungalow aperta e lei entrò correndo per abbracciarlo forte "tutto pronto?" domandò con un groppo alla gola "quasi" così dicendo prese dalla valigia una maglietta azzurra, Sum la riconobbe subito, era quella che aveva il giorno dell'immersione, e del loro primo bacio "voglio che la tenga tu, è la mia maglietta preferita ed è tua, voglio che tu la stringa forte al petto se sarai triste, io ci sarò" gliela porse e lei non obiettò, lo avrebbe fatto davvero, si sarebbe aggrappata a quella maglietta "mettila, hai detto che è la tua maglietta preferita, tienila fino a quando non partiamo" la sua era soltanto una scusa, voleva che quella maglietta si impregnasse del suo profumo così da poterle inebriare le narici e il cuore per tutto il tempo che sarebbero stati lontani; un po' titubante Harry la indossò "anche io ho una cosa per te" sussurrò Sum slegandosi un braccialetto verde smeraldo dal polso "è il mio portafortuna, me lo ha regalato mia nonna il mio primo giorno di scuola, prima elementare, e da allora non me lo sono mai tolto..certo il polso è diventato più grande e io ho allargato il braccialetto,è stato con me a tutti i compiti in classe e alle interrogazioni, mi ha accompagnato dal dentista e a fare il vaccino, è testimone di tutti i miei sorrisi, delle mie risate e anche dei miei pianti, ha svolto un ottimo lavoro, e ora che ho trovato te, direi che il suo compito è finito.
Non sono pazza, me lo ha detto mia nonna sin da bambina, che dovevo regalarlo al ragazzo che mi avrebbe rubato il cuore, mi ha detto che quando mi sarei innamorata, il braccialetto non mi sarebbe più servito..sarebbe stato Lui il mio portafortuna... e io ho seguito il suo consiglio. Penso che tutto questo centri con il modo in cui lei ha conosciuto mio nonno, ma non ne ho certezza..." concluse legandolo al polso di Harry, lui sorrise e la baciò, prima teneramente e poi con passione, fin quando non sbucarono i ragazzi per avvisarli che era ora di andare.
Poco più tardi si ritrovarono tutti alla reception, Loius appena vide Valerie le fece segno di seguirlo, non poteva più aspettare, si fermarono poco lontano da lì "quindi, ci dobbiamo salutare?" domandò lei incerta "pare di si" rispose il ragazzo mettendosi le mani in tasca, non sapeva come fare, però quel bacio gli aveva aperto gli occhi, esattamente come era successo a Valerie "mi mancherai" disse guardandondola negli occhi "anche tu" rispose lei in un sussurro, poi calò il silenzio, si guardavano negli occhi incapaci di distogliere lo sguardo, era come se fossero intrappolati nella loro stessa rete "raggiungiamo gli altri?" Valerie si scosse, stava diventando imbarazzante, eppure non voleva tornare dagli altri in realtà "no! prima devo dire.. cioè.. fare una cosa. chiudi gli occhi" lei obbedì sperando con tutto il cuore che lo facesse,voleva essere baciata, e quando sentì le labbra di Louis sulle sue il suo cuore andò in tilt, qualche istante dopo si staccarono per riprendere fiato "lo so che è una follia, lo so che stiamo per partire, ma io..vedi io.." non era mai stato così impacciato, che gli prendeva? "mi sono innamorata di te" concluse Valerie al suo posto raccogliendo tutto il suo coraggio, lui la baciò ancora "che ne dici? ci proviamo?" domandò con un sorriso a trentadue denti "non pensare di cavartela così! io voglio una proposta vera e propria!" esclamò lei allontanandolo; Louis le prese le mani e la guardò intensamente negli occhi "vuoi essere la mia ragazza?" "certo che sì!" urlò Valerie saltandogli addosso e strapazzandolo di baci.
Quando tornarono dagli altri mano nella mano, tutti capirono al volo e non ci fu bisogno di spiegazioni, era ora di salutarsi per davvero. Summer abbracciò forte Niall e poi Liam, si promisero di scriversi almeno un paio di volte a settimana, erano determinati a non perdersi; poi fu il turno di Zayn, lui la prese in braccio come se fosse una bambina e lei si aggrappò al suo petto per qualche istante, diciamo che era diventato il suo migliore amico, si sarebbero tenuti in contatto ovviamente;  intanto anche Sarah, Mary, Valerie e  i ragazzi si stavano salutando tra di loro; Sum lasciò Harry per ultimo perchè era il saluto più difficile e più sofferto, quando toccò a Louis "se la farai stare male, te la vedrai con me, intesi?" disse riferendosi alla sua migliore amica, lui giurò che la amava davvero e si abbracciarono forte, poi si avvicinò a Harry, i suoi occhi erano lucidi ma non piangeva "a un nuovo inizio?" domandò lui ricordando le parole che si erano detti quella mattina, Sum sorrise, poi si abbandonò tra le sue braccia, piansero entrambi, ognuno sulla spalla dell'altra, Harry le riconnsegnò la maglietta e guardò il polso destro,dove Sum gli aveva legato il bracciale, trattenendo altre lacrime, poi l'attirò a sè nuovamente e finirono fronte contro fronte "sei mio" sussurrò lei mentre i loro nasi si sfioravano "sei mia" ripose lui stringendola ancora di più, entrambi abbassarono lentamente la testa facendo aderire meglio i loro corpi, si baciarono, una serie di baci lunga e passionale "ti amo"  "ti amo anche io". Mentre erano ancora avvinghiati l'uno all'altra, sentirono un clacson, in quel momento gli parve il suono più fastidioso del mondo, il pullman era arrivato, Summer si staccò e con le lacrime agli occhi raggiunse il pullman assieme alle sue amiche, un ultimo abbraccio di gruppo, strinse di nuovo Zayn e poi Harry, lo baciò per l'ultima volta desiderando con tutta se sè di poter fermare il tempo, assaporò le sue labbre umide e morbide, poi salì definitivamente su quel pullman e prese posto, salutò dal finestrino, anche Valerie, Sarah e Mary fecero lo stesso, mentre calde lacrime le rigavano prepotentemente il volto.



Ssalve! :)
Okay lo ammetto, questo capitolo è un po' strappalacrime, giuro che mi dispiace troppo che la vacanza sia finita...
Ma ora mi concentrerò sulla nuova parte e spero che vi appassioni come questa che si è conclusa :D
Che mi dite di Valerie e Louis? Volevo dedicargli più spazio in realtà, ma se lo avessi fatto il capitolo sarebbe diventato infinito! D:
Vabbè, ora la smetto di annoiarvi :) Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, mi rendereste davvero felice :DD
Vado, al prossimo capitolo! Un bacione *-*




 






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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Al camping erano rimasti soltanto Harry e Zayn, anche Niall, Liam e Louis erano partiti poco dopo le ragazze, si respirava un'aria decisamente diversa, piuttosto malinconica; "tra quanto arrivano i tuoi?" erano seduti in spiaggia "credo tra poco" Harry si stava lentamente rendendo conto di dover tornare alla vita di sempre, quella agiata e ricca, ma non felice..all'improvviso si sentì terribilmente in colpa per aver lasciato che Summer partisse senza sapere la verità, ma ormai era troppo tardi, non poteva certo dirle una cosa del genere per telefono, doveva aspettare di rivederla e sperare che l'avrebbe presa nel modo giusto, si maledì da solo per non aver trovato il coraggio di rivelarle tutto, ma lo aveva fatto perchè la amava, e se lei non avesse accettato quella realtà, l'avrebbe persa? no, non lo avrebbe sopportato..eppure in fondo era certo che se quel giorno avesse terminato il suo racconto, a quest'ora non sarebbe così tormentato, a quest'ora si sentirebbe diverso, libero, senza più nulla da dover nascondere; doveva dirglielo allora, e lei l'avrebbe presa nel modo giusto, di sicuro, ma ora, aveva perso la sua occasione.
Si voltò verso Zayn, erano soli, avrebbe potuto dirglielo, si fidava di lui, come si fidava di Niall, Louis e Liam, ma forse non era capace di dirlo a tutti in una volta sola, aveva paura, paura di perdere gli unici veri amici che avesse mai avuto "vengono a prenderti i tuoi?" Zayn aveva fatto una domanda semplice, ingenua, eppure gli sembrò che gli stesse dando un motivo in più per parlare "si, volevo dire no..cioè..non esattamente" che diavolo stava dicendo? "deciditi!" esclamò l'amico per nulla sospettoso, Harry sospirò rumorosamente, ora o mai più, si disse tra se e sè "mi viene a prendere George, l'autista di mio padre" disse poi focalizzando un punto impreciso nella sabbia "forte! avete anche una cameriera, una governante, una babysitter?" Zayn sembrava divertito, non ci vedeva nulla di male "smettila, non è divertente!E comunque sì, abbiamo tutto ciò che hai detto, tranne la babysitter ovviamente" "però abbiamo il giardiniere!" aggiunse poi accennando un sorriso, forse alla fine era meglio prenderla alla leggera, come stava facendo Zayn "non sapevo che la tua famiglia fosse così ricca" esclamò il ragazzo bruno dando una pacca sulla spalla all'amico "perchè non conosci la mia famiglia" Harry lo disse piano, con tono neutro "che cosa stai cercando di dirmi?" stavolta Zayn si rese conto che non si trattava di uno scherzo "sto cercando di dirti chi sono, per davvero.Sì, la mia famiglia è ricca, possiede molte proprietà..e io studio con insegnati privati, per uscire di casa ho bisogno della scorta, e non sono mai andato a prendermi un gelato con i miei amici, perchè non ho amici. La mia famiglia, in Inghilterra, è il centro del mondo..eppure io mi sento tagliato fuori dal mondo, quello reale, quello dove un ragazzo di diciassette anni maledice la sveglia ogni mattina, si veste di fretta e corre a scuola, quello dove trascorre tutta la giornata con i compagni di classe e affronta l'adolescenza, quello dove si fa coraggio per chiedere a una compagna di mangiare una pizza insieme o di andare al cinema, non è questo il mio mondo,ed è come se vivessi in una dimensione parallela, dove tutto ciò che faccio o dico è pericoloso, può essere usato pro o contro di me." Zayn lo guardava in modo confuso " lo so, non ti sto facendo capire nulla, ho troppi pensieri in testa e non riesco a riordinarli. Forse così è più semplice.." disse tendendogli  la mano "piacere, sono Harold Edward Styles".
Aspettò invano che l'amico gliela stringesse "tuo padre è il Primo Ministro!" disse senza degnarsi di guardarlo, Harry sapeva che dicendo il suo cognome, non ci sarebbero stati più fraintendimenti, restò in silenzio "perchè..perchè lo hai tenuto nascosto a tutti?" Zayn ancora non lo guardava " perchè ho avuto paura, io non vado fiero di questa cosa e, ho sempre pensato che dicendo a tutti chi sono, avrei finito con l'allontanare da me le persone che amo" "tanto siamo già lontani!" "beh si, fisicamente" "Harry, davvro, non so che dire" sussurrò voltandosi lentamente verso di lui "non mi aspetto che tu dica nulla, ho solo sentito il bisogno di dirti la verità" "neanche Sum lo sa, vero?" lui fece segno di no con la testa "ha il diritto di saperlo" non aveva mai visto Zayn così serio "lo so" rispose  semplicemente stringendosi nelle spalle "le stai nascondendo..praticamente la tua vita!" sbottò Zayn alzandosi di scatto "..così come l'hai nascosta a me e agli altri ragazzi per tutto questo tempo! Io so che tu la ami, ma se lei dovesse scoprirlo da sola, sarebbe molto peggio! " Harry continuava a stare zitto, con la testa piegata sulle ginocchia, sapeva di non poter replicare, sapeva che tutto ciò che gli stava dicendo era vero "insomma ma ti rendi conto? lasciamo perdere me e i ragazzi, ma lei? quando vi sentirete ogni giorno e lei ti racconterà cosa ha fatto a scuola, tu cosa gli dirai? quando ti chiederà che cosa hai fatto quel giorno, tu che le risponderai? altre bugie?..non se lo merita! " Zayn sembrava sempre più infuriato " perchè te la prendi così tanto, tu cosa centri? in fondo è a me che non rivolgerà più la parola!" esclamò Harry con voce tremante, non ce la fece e scoppiò in un pianto silenzioso, piegò la testa sulle ginocchia tentando di trattenere i singhiozzi, in quel momento avrebbe fatto tenerezza a chiunque.
" vuoi sapere perchè me le prendo così tanto? é tanto difficile da capire che tengo sia a te che a lei in una maniera spropositata?" urlava ancora e Harry stava sempre peggio, ecco perchè non voleva dire la verità, sapeva cosa sarebbe successo, e gli dava anche fastidio il fatto di essere così maledettamente sensibile e di non riuscire a nascondere i suoi sentimenti in nessun modo, ci stava male e si vedeva, quelle lacrime silenziose che indondavano i suoi occhi ne erano soltanto una conferma; a quel punto Zayn si mise a sedere, consapevole di aver esagerato con le urla " per quanto io possa infuriato con te in questo momento, e credimi, lo sono, non voglio vederti soffrire" questa volta il suo tono era pacato, Harry alzò finalmente il viso e si coprì gli occhi con le braccia, non voleva che Zayn si accorgesse che aveva pianto "l'unica cosa certa è che sono un'idiota, un completo idiota" così dicendo si alzò e prese un sasso, poi lo gettò in mare "si, sei un'idiota" commentò Zayn raggiungendolo, poi sorrise;  in quel momento una limousine fece il suo ingresso al camping "Zayn, mi dispiace..per tutto!" disse sincero, poi prese un respiro profondo "ancora amici?" esclamò subito dopo tendendogli nuovamente la mano, Zayn lo abbracciò "sono molto arrabbiato con te sappilo,ma non ho nessun intenzione di smettere di esserti amico"  "grazie, davvero" Harry sorrise allontanandosi definitivamente "e quando mi passerà, non potresti invitarmi a casa tua?" urlò mentre l'amico saliva sulla sua limousine "sarà un piacere!" Harry chiuse lo sportello e appoggiò il viso al finestrino, vide farsi sempre più lontana la scritta "Benvenuti al Teencamp" e chiuse gli occhi, in fondo era riuscito a dire la verità a Zayn, lui non l'aveva presa per niente bene, anzi, gli aveva urlato contro fino al punto di farlo piangere senza far rumore, rannicchiato su se stesso, ma solo perchè aveva tirato in ballo Summer, era l'idea di perderla a farlo stare male, poi  Zayn lo aveva abbracciato e da quel gesto aveva capito che poteva ancora contare su di lui, che sarebbe rimasto suo amico nonostante tutto.

Zayn era rimasto completamente solo al camping, i suoi genitori sarebbero andati a prenderlo l'indomani, optò per un bagno in piscina, voleva rilassarsi, la storia di Harry lo aveva sconvolto, ed era ancora arrabbiato con lui ma sapeva che non sarebbe durata a lungo, non era un ragazzo che portava rancore, anzi, odiava discutere, anche se era dalla parte della ragione; continuava a trovare totalmente assurdo che Harry gli avesse nascosto una cosa del genere, ma si era anche reso conto che non lo aveva fatto così, perchè gli andava, se lo aveva fatto doveva aver avuto comunque le sue ragioni, e lui non lo avrebbe abbandonato. In fondo si conoscevano da sei o sette anni  ma trascorrevano insieme soltanto quei quindici giorni all'anno, e anche lui e gli altri ragazzi avevano una propria vita di cui gli altri non erano a conoscenza... era uno degli svantaggi che si hanno nel vivere lontani.  

Intanto Summer, Valerie, Sarah e Mary erano sedute in pullman, si erano sedute negli stessi e identici posti che avevano occupato all'andata ma non si poteva dire che il loro umore fosse lo stesso: Valerie era decisamente a pezzi, ma continuava a messaggiare con Louis ininterrottamente, forse avevano trovato il modo e il momento di dirsi ciò che si erano tenuti dentro per troppo tempo; Mary giocava con una ciocca di capelli da circa un'oretta e dava l'aria di avere la testa tra le nuvole; Sarah era l'unica ben disposta, anche se sapeva che le sarebbero mancati quei giorni trascorsi lì, era felice di tornare a casa, più che altro per Anthony;
 quella che stava peggio era sicuramente Summer, si era appoggiata al finestrino con gli auricolari nelle orecchie e sembrava non avere ne l'intenzione, ne le forze di muoversi, teneva gli occhi fissi sulla strada mentre il suo cuore era rimasto qualche centinaia di chilometri indietro o in qualunque posto fosse Harry in quel momento, gli mancava già come l'aria e si sentiva vuota, era la peggiore sensazione che avesse mai provato; tirò fuori  la maglietta che le aveva dato il ragazzo dalla borsa in cui l'aveva accuratamente riposta all'inizio del viaggio, la strinse forte al petto permettendo così al cuore di inebriarsi del suo profumo ancora una volta.




Ciaoooo! :DD
Ecco il nuovo capitolo, in realtà non mi convince molto, forse perchè me l'ero immaginato diversamente..
Comunque sta a voi giudicare! :)
Dai, ditemi cosa ne pensate, forza forza! :))
Un bacione a alla prossima! xx


 



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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Summer e le sue amiche avevano ritrovato le forze soltanto quando il pullman si era fermato in una delle piazze principali di Dublino, erano ufficialmente a casa. Scesero salutando cordialmente l'autista e gli altri passeggeri, e trovarono i loro genitori ad accoglierle a braccia aperte, Sum posò le valigie per terra e abbracciò sua madre e poi suo padre, in fondo non li vedeva da due settimane, e così fecero anche Valerie, Sarah e Mary. Subito dopo Valerie e sua madre si avvicinarono a Summer e i suoi genitori "tesoro, mi dispiace, ma non ho potuto fare niente per evitarlo, tuo padre come sai è fuori città e la mia compagnia mi ha assegnato un lavoro a Belfast, ma farò in fretta, domani sera sarò a casa e potrai raccontarmi tutto ciò che hai fatto al campeggio, te lo prometto...ma ora devo partire, starai da Summer, ho già parlato con Charlotte." A quel punto Charlotte, il nome della mamma di Summer, mise un braccio intorno alle spalle di Valerie "ho preparato una torta! chi ha fame?" disse invitando anche Sarah e Mary, le due ragazze ringraziarono e dissero che si sarebbero aggiunte più tardi, poi andarono via insieme ai genitori, anche la mamma di Valerie la salutò abbracciandola di nuovo e ringraziò nuovamente Charlotte per essersi resa disponibile a ospitare sua figlia, poi si avviò verso la macchina e sparì poco dopo.
Durante il tragitto verso casa le due ragazze non parlarono molto, erano tutte e due pensierose e si intuiva benissimo a cosa, o meglio, a chi stessero pensando, tuttavia erano entrambe felici di trascorrere la serata insieme, forse avrebbero evitato di tenere il muso e desprimersi, cosa che sarebbe sicuramente successa se fossero rimaste sole. Appena entrarono in casa, Sum si precipitò in camera sua seguita da Valerie ed entrambe gettarono le valigie sul letto, poi tornarono in cucina per mangiare la torta; Charlotte si sedette con loro e cominciò a tartassarle di domande, in effetti Sum aveva trovato strano che non lo avesse ancora fatto... "allora, tutto bene?"  "vi siete divertite?"  "avete fatto nuove amicizie?"  "com'era il camping"  "e la spiaggia?"  "avete messo la crema solare, vero?"  "ha fatto caldo?" e via di seguito, le ragazze cercarono di ripondere esaurientemente a tutte le domande mentre gustavano la torta gelato e ridevano assieme alla signora Jonson.
" va bene, ho finito l'interrogatorio, fate ciò che volete, io intanto preparo la cena" così dicendo la padrona di casa si allontanò e si mise ai fornelli "che mangiamo?" domandò Sum raggiungendola e dandole un bacio sulla guancia, in fondo si, era felice di riavere la sua mamma "sorpresa!" si limitò a dire lei sorridendo; le due ragazze salirono in camera "allora, ho due programmi da proporti: film dopo mangiato con il resto della torta e poi una bella dormita, oppure gioco di società e gelato a mezzanotte?" "mmmm...non mi va di vedere un film romantico e sapere che il mio ragazzo è lontano e non lo posso abbracciare, quindi opto per il gioco di società!" "d'accordo!" esclamò Sum cercando di mostrarsi felice; "ma chi vogliamo prendere in giro?" Valerie si sedette accanto a lei sul letto "tutti, persino noi stesse" "mi mancano tutti Sum, e soprattutto Louis, io non so se ce la faccio"  "io mi sento..vuota, è una sensazione che non ho mai provato prima ed è più brutta di quanto si possa immaginare. Non so, sento come se qualcuno avesse portato via un pezzo di me, mi sento spezzata a metà..." Sum poggiò la testa sulla spalla dell'amica "non sai quanto ti capisco" rispose Valerie abbracciandola forte, in quel momento lì, sedute sul letto, strette in un abbraccio, si sostenevano a vicenda, ognuna era la forza dell'altra, il punto di riferimento, se vogliamo frasi poetiche e complesse possiamo dire l'oasi nel deserto, un'ancora in mare aperto, un paracadute in volo...ma non renderebbero l'idea, erano semplicemente... due migliori amiche, per davvero.

" Ciaaaaao :) siete arrivate a casa? mi sento solo in questo posto senza di voi...vi voglio bene. Zayn" Summer lesse il messaggio e un sorriso si fece pian piano spazio nel suo volto "ciaaaaaao! si, siamo arrivate..ora sono a casa e c'è anche Vale con me! :)  Zayn ci manchi tanto..." scrisse velocemente e sfiorò con il dito il pulsante per inviare il messaggio, intanto Valerie non aveva resistito e aveva chiamato Louis, ora stavano chiacchierando, lei rideva, probabilmente Louis ne stava raccontando qualcuna delle sue per metterla di buon umore; intanto Sum andò prese di nuovo la maglietta di Harry tra le mani e la strinse forte al petto, si stese sul letto e chiuse un attimo gli occhi, l'unica cosa che vedeva era il suo viso, i suoi occhi che avevano la capicità di farla annegare ogni volta, il suo sorriso perfetto, dio quanto gli mancava...aveva voglia di piangere, ma si trattenne, restò con gli occhi chiusi e con la maglietta stretta fra le braccia fino a quando qualcosa cominciò a vibrare sotto di lei, intuì che si trattava del telefono che doveva essere finito lì chissà come, ma non aveva voglia di parlare con nessuno, desiderava soltanto teletrasportarsi magicamente a Londra e lasciarsi coccolare da lui, se solo fosse stato possibile... prese controvoglia il cellulare e lesse un nome sullo schermo, comparve un sorriso ebete sul suo volto e una luce quasi impercettibile nei suoi occhi, sì era questo l'effetto che aveva su di lei, rispose.
"Amore" Harry aveva il fiato corto "come stai?" domandò subito dopo riprendendosi un po' "benone! pensa che ero sdraiata sul letto con gli occhi chiusi e... la tua maglietta" rispose lei, tentando di non urlargli che sentiva di più la sua mancanza ogni minuto che passava "ecco brava, tieni gli occhi chiusi, stringila forte e mi sentirai più vicino" "ma non azzardarti a bagnarmela con le lacrime eh!" aggiunse subito dopo "questo non te lo posso promettere...tu sei a casa?" "non ancora, ma arriverò tra poco"  "tutto a posto?" Sum percepiva una sorta di agitazione, lo capiva dalla sua voce "si, a parte il fatto che darei la vita per tornare indietro di qualche giorno" "anche io" lo disse in un sussurro ma a Harry arrivò forte e chiaro "mia madre ci ha tarsassato di domande sul campeggio, penso che prima o poi le parlerò di te, e poi ha preparato una torta per me e le ragazze, l'abbiamo mangiata  soltanto io e Valerie però, Sarah e Mary hanno detto che sarebbero venute più tardi, ma sicuramente verranno domani mattina per colazione" mentre Sum gli raccontava apparentemente entusiasta dell'accoglienza che la madre le aveva riservato, Harry non potè fare a meno di pensare che quasi sicuramente lui non l'avrebbe nemmeno vista, sua madre "beh allora vengo anche io per colazione!" scherzò "si, ti faccio assaggiare la torta e ti presento mia madre, e conosco anche una ragazza che potrebbe farti da guida turistica per  Dublino!" ancora una volta Sum stette al gioco "e com'è?" "allora, ha i capelli castani boccolosi, gli occhi dello stesso colore, la pelle chiara e.." stava ancora descrivendo se stessa quando Harry la interruppe "e se per caso mi innamorassi di lei? potrei invitarla ad andare al cinema?"  "sì" rispose " e posso offrirle un gelato?" "quello è d'obbligo!" "e posso anche portarla a vedere le stelle?" "soltanto se vuoi renderla felice" Harry esitò un attimo "e posso baciarla?" "devi baciarla." "e perchè?" "perchè quando lo fai, lei si sente la ragazza più bella del mondo" lui a quella frase si sentì mancare, non era il tipo di conversazione che aveva immaginato di avere con la sua ragazza una volta tornato a casa, era molto meglio...pensava che sentire la sua voce gli avrebbe spezzato il cuore, sentirla e non poterla stringere, pensava sarebbe stato asfissiante... invece accadde l'esatto contrario, sentirla parlare glielo aveva risanato, il cuore e improvvisamente capì che il solo fatto di essere legato a lei, anche mediante uno stramaledettissimo telefono, gli avrebbe migliorato la giornata, l'avrebbe reso felice, aveva bisogno di lei più che di ogni altra cosa.
Continuarono a parlare per un bel po', non erano nè eccessivamente tristi e nemmeno troppo smielati, la loro conversazione fu stupenda...stupenda perchè riuscirono a scherzare e a essere ironici,  stupenda perchè riuscirono a dire cose campate in aria come le prime volte al camping, stupenda perchè ognuno faceva il possibile per far ridere l'altro, stupenda perchè parlarono di tutto, dalle cose più serie a quelle più idiote, stupenda perchè non volevano che finisse, nemmeno quella chiamata, stupenda perchè un attimo prima di attaccare dissero "mi manchi" all'unisono, stupenda perchè erano fermamente convinti che avrebbero superato insieme gli ostacoli che la vita gli avrebbe posto davanti e stupenda
 perchè erano un ragazzo e una ragazza innamorati per davvero a dispetto della differenza dei mondi dai quali provenivano.

La limousine oltrepassò i cancelli della residenza del Primo Ministro, Harry sospirò rumorosamente facendo intuire all'autista che non era felice di essere ritornato a casa, pochi minuti dopo attraversò la porta d'ingresso, Jenny, una signora sulla cinquantina che gli aveva fatto da babysitter quando era poco più che un neonato lo accolse carezzandogli una guancia, con fare materno, Harry la abbracciò, in fondo le era affezionato, era cresciuto tra le sue braccia; attraversò il grande atrio a passo svelto e con la testa bassa, dall'altrio si poteva accedere a diverse stanze, tutte rigorosamente utilizzate per convegni, congressi, conferenze stampa e quant'altro, arrivò dinanzi a quella che era lo studio personale di sua madre e vi sbirciò, era vuota, subito dopo si diresse nella stanza adiacente, quella che era famosa per essere "la stanza del Primo Ministro", aprì la porta senza far rumore, nessuno notò la sua presenza, sua madre, suo padre e altre cinque o sei persone che ricordava di aver già visto, erano seduti di spalle ed erano concentrati su un proiettore che trasmetteva chissà cosa..uscì così silenziosamente come era entrato, salì le scale che lo avrebbero condotto al piano di sopra, quello che era riservato alla residenza del Primo Ministro, si diresse in camera sua, poggiò le valigie sul letto, diede un'occhiata veloce alle sue cose e scese di nuovo giù; ormai era ora di cena, andò in salotto e si sedette al suo posto, restò lì ad aspettare per circa una mezzoretta ma nè sua madre nè suo padre si fecero vivi, mangiò da solo ormai rassegnato, e una volta terminato si alzò per ritornare in camera, gli mancava Sum in una maniera inaudita nonstante l'avesse sentita poco fa, inconciò sua madre nel corridoio, aveva l'aria stanca e mille fogli tra le mani "oh Harry, non mi ero accorta che eri tornato" esclamò andandogli incontro e abbozzando un sorriso "ciao mamma" la salutò abbracciandola, aveva bisogno di un abbraccio, sì decisamente "tutto bene?" domandò lei fissandolo un microsecondo negli occhi "si, il campeggio è stato favoloso come al solito, anzi molto di più del solito, ho rivisto i ragazzi e ho conosciuto-" Harry si bloccò vedendo sua madre rivolgere lo sguardo su quei fogli, si vedeva che avrebbe voluto ascoltarlo ma era altrettanto evidente che aveva fretta, il ragazzo ne se rese conto all'istante,era abituato a quella situazione "vado a dormire" disse con un groppo alla gola e si avviò per le scale "io torno.." "al lavoro" Harry concluse la frase al suo posto, la guardò ancora, era uno sguardo implorante, che voleva dire tante cose, forse troppe, poi continuò a salire le scale mentre sua madre era già entrata nello studio, di nuovo.


Eccomi qua! :DD Finalmente!
Non sono riuscita ad aggiornare prima, maledetta scuola! ahahaah
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, ditemi cosa ne pensate daiii che sono curiosa :3
Spero di riuscire a scrivere il prossimo più in fretta...
Un bacione e alla prossima! xx

















 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


" Sei sveglia?" Sum si alzò a sedere e guardò il letto disfatto di Valerie "che ore sono?" domandò ancora confusa "le dieci, Sum, tua madre è uscita con tuo padre, ha detto che tornano per pranzo" rispose l'amica "ah okay. sei riuscita a dormire?" "si, non molto, ma il necessario per restare in piedi oggi!" esclamò Valerie scatenando una piccola risata da parte dell'amica, poi Summer si alzò e scesero insieme a fare colazione, si sedettero e finirono di mangiare la torta del giorno prima "mi ha chiamato Mary prima, appuntamento da Bunny tra mezzora!" esclamò Valerie con la bocca piena, Sum la guardò sconcertata "e adesso me lo dici tu? dopo che ho mangiato mezzo chilo di torta?" domandò ridendo "c'è sempre posto per una colazione da Bunny, in fondo sono due domeniche che non ci facciamo vedere, sarà preoccupato!" "eh certo, preoccupatissimo!" rispose Sum con tono ironico, alzandosi e dirigendosi in bagno, aveva bisogno di una doccia.
Mentre l'acqua scendeva lungo il suo corpo si ritrovò a domandarsi cosa stesse facendo Harry in quel momento, a Londra, a casa sua, a centinaia di kilometri lontano da lei, non aveva dormito granchè quella notte, era stata sveglia fino alle tre forse, a pensare a lui, a immaginare di essere avvolta tra le sue braccia, e alla fine c'era riuscita davvero,si era addormentata volutamente convinta di averlo accanto, non era stato difficile, poteva giurare di sentire il suo respiro, poteva giurare di sentire il calore della mano intrecciata alla sua, erano cose che avvertiva davvero, nel cuore; sarebbe stato difficile reggere quella situazione, lo sapeva sin troppo bene, ma doveva farlo, doveva, per loro due, per quel sentimento che li legava indissolubilmente... e lo pensava, lo vedeva in ogni cosa che faceva, tutto la riportava a lui, o non sapeva neppure lei se era un bene o un male, o forse era entrambe le cose? Pensarlo la faceva stare male, indubbiamente, perchè le ricordava  che era lontano e che non poteva abbracciarlo, baciarlo, non poteva infilare le mani nei suoi ricci e non poteva incrociare il suo sguardo e sentirsi svenire...ma la faceva anche stare bene, la faceva rendere conto che lui era diventato la cosa più importante e più bella della sua vita, le faceva fare un conto alla rovescia apparentemente infinito e che avrebbe avuto termine soltanto quando fossero riusciti a sfiorarsi di nuovo, le faceva pensare di avere una ragione per sorridere, qualunque cosa accadesse, ed era una sensazione bella in fondo! 
Non è questo il senso della vita? Non sta tutto nel trovare qualcuno che sappia farti stare bene, che sappia farti ridere e piangere allo stesso tempo, che sappia migliorarti la giornata anche un Sms, che ti faccia desiderare con tutte le tue forze che il tempo e la distanza fossero soltanto brutti sogni, che ti dia la grinta per continuare, che ti faccia passare notti intere a guardare il cielo in attesa che cada una stella e che avvenga un miracolo? Secondo Sum si, il senso della vita stava nel  trovare una persona da amare e che ti ami tanto da farti stare male, che ti ami tanto da farti stare male, è un ossimoro lo so, una figura retorica che si studia alle medie, qualcosa che non ha senso, che c'è una possibilità su un milione o forse anche meno che accada, è come dire..un morto vivente, un piacere disgustoso, un silenzio assordante..eppure è qualcosa di amaramente dolce.
Summer ritornò a concentrarsi su qualcosa che non fosse Harry soltanto quando Valerie le ricordò che Sarah e Mary le stavano aspettando, uscì dalla doccia rischiando di scivolare per la fretta, si vestì velocemente, indossò un vestitino estivo a fiori che arrivava poco più sopra le ginocchia, lo metteva sempre, sciolse i capelli lunghi sulle spalle e si guardò per un secondo alla specchio, poi tornò in camera e mise i sandali, Valerie le passò la borsa, prese il cellulare sul comodino e vide un messaggio non letto, lo aprì senza indugio e un secondo dopo rischiò una paralisi facciale per il prepotente sorriso che le spuntò sul volto "Svegliarsi e sapere che non farò colazione insieme a te, che non andremo insieme in spaggia e che non potrò sussurrarti quanto ti amo, è una sensazione orribile, ma poi ti scrivo e già mi sento un pochino meglio. Ti amo." Ecco, quello era uno di quei classici momenti in cui si avverava l'ossimoro, si, la faceva stare bene tanto da farla stare male, perchè era soltanto tramite uno stupido telefono, perchè le mancavano i suoi occhi.
Rispose velocemente, poi  uscì e dopo un buon quarto d'ora arrivarono da Buddy, Sarah e Mary avevano già preso posto quindi le raggiunsero; "cioccolata calda come al solito, Summer?" domandò il signor Pete, il proprietario del bar "ovviamente" rispose lei "che facciamo oggi pomeriggio, vediamo un film da me?" propose Mary "non possiamo fare stasera? mi vedo con Antonhy" rispose Sarah "come non detto!" commentò Valerie, succedeva sempre così, ogni singolo weekend "ho visto delle scarpe favolose in città,devo andare a comprarle assolutamente" esclamò Mary entusiasta "la prossima settimana esce il nuovo film sullo spazio, voglio vederlo!" questa volta era stata Valerie a parlare "ti accompagno!" rispose Sum rendendosi conto che tutto era tornato alla normalità, era tornata nella sua città e l'aveva trovata esattamente come l'aveva lasciata, eppure lei sentiva di essere cambiata, semplicemente condivideva il suo cuore con un'altra persona e involontariamente la inseriva in ogni cosa che faceva, includeva Harry in tutti i suoi programmi, almeno mentalmente.
" Stamattina ho parlato con Niall e Liam mi ha inviato un messaggio, vi salutano entrambi" disse Mary di punto in bianco "giuro che mi mancano tanto..ma voi come state?" domandò Sara riferendosi alle due amiche "diciamo che viviamo in funzione del giorno in cui li riabbracceremo" Valerie lo disse in modo ironico, dovevano prenderla così, sarebbe stato decisamente meglio per tutti, Sum abbozzò un sorriso, poi s'iilluminò come un sole in piena estate "che ne dite se un weekend riuscissimo a vederci tutti, magari prima che cominci la scuola, qui... o a Londra se i nostri genitori ce lo permettono.." "sarebbe fantastico!" esclamarono le altre "in effetti si potrebbe fare, insomma cos'è che ce lo vieta? scegliamo un giorno che vada bene a tutti e" "ma si può sapere perchè diamine non ci abbiamo pensato prima di deprimerci e di fare le sonnanbule?" domandò Valerie divertita "non lo so, ma si può fare, bisogna soltanto parlare con i ragazzi!" concluse Sum animata da un nuovo spirito, avrebbe mosso mari e montagne pur di rivivere soltanto uno, dei giorni trascorsi al campeggio.  

Mentre le ragazze facevano colazione e progettavano il giorno in cui si sarebbero ritrovati, Zayn era in viaggio verso casa, Niall era un giro con i suoi, Liam badava a suo cugino più piccolo, Louis giocava a carte con alcuni amici e Harry era steso sul letto con gli auricolari nelle orecchie, non si era nemmeno preso il disturbo di scendere giù a fare colazione, era quasi sicuro che sua madre avvrebbe fatto colazione in ufficio e suo padre probabilmente non la faceva nemmeno la colazione, quindi aveva preferito restarsene in camera e rinchiudersi nel suo mondo, sarebbe sceso più tardi.
Dopo un'oretta si alzò e si diresse verso il giardino, era la parte della casa che amava di più dopo la sua camera, lì trascorreva giornate intere all'ombra degli alberi, si stava bene, e poi c'era un posto particolare in cui gli piaceva stare, in riva al laghetto artificiale che era stato piantato lì per volere di suo padre, si trovava dietro la residenza, in una parte più nascosta, Harry gli sarebbe stato grato a vita per avergli dato quel posto in cui rifugiarsi, gli piaceva stare lì, perchè gli ricordava la laguna dell'airone blu; lo raggiunse correndo e si mise a sedere giusto in riva, toccò l'acqua con una mano, ma era fin troppo fredda per essere luglio, quindi la ritrasse di scatto, pensò che alla laguna l'acqua non era mai stata così fredda...
E ogni volta che ritornava a casa dopo le due settimane al campeggio riusciva a far finta di essere ancora lì, grazie a quel laghetto, ma non quella volta, e non perchè aveva trovato l'acqua più gelata del solito, c'entrava lo stesso il freddo, ma era dentro di lui, non riusciva a far finta di niente, persino pensare alla laguna lo portava a lei; rassegnato si prese la testa fra le mani e chiuse gli occhi rividendo tutto da capo, ancora una volta, come aveva fatto quella notte, quella mattina e come avrebbe fatto fino a quando non l'avrebbe rivista, qualunque cosa facesse, anche la più insignificante, come...guardare che ore fossero, lo faceva pensare a lei, per via del braccialietto che teneva saldamente legato al polso, oppure...mangiare un cornetto... o un gelato, lo faceva pensare a lei, alle colazioni e ai gelati che avevano condiviso, era una tortura, tutto, si sentiva come se non fosse più il padrone della sua vita, come se ogni cosa dipendesse da lei, si sentiva legato a un filo e quel filo era Summer.
Doveva fare qualcosa, o sarebbe impazzito! Doveva trovare un modo per stringerla ancora , anche solo per un minuto, ne aveva dannatemente bisogno, si sentiva come se si fossero eusarite le batterie e lei fosse il caricatore, come se stesse morendo di caldo e lei fosse una brezza leggera, come se stesse camminando al buio e lei fosse la sua torcia, come se non bevesse da giorni e lei fosse il suo pozzo, come se stesse scappando da chissà quale bestia feroce e lei fosse il suo rifugio, come se il mondo si fosse improvvisamente zittito e lei fosse la sua musica.
Tornò in casa per il pranzo, tutto ciò che aveva in mente era trovare un modo, uno qualsiasi, per riaverla, almeno per qualche ora..ma ciò che ancora non sapeva era che lei, dall'altra parte della nazione, seduta a tavola con i suoi, stava facendo la stessa e identica cosa.


Ecco il nuovo capitolo! :)
Sono consapevole del fatto che ho impiegato tantissimo tempo per scriverlo e mi dispiace, ma la scuola, i compiti, i prof e tutti gli annessi e connessi mi stanno facendo impazzire! Anche se credo che sia lo stesso per tutti voi, riprendere il ritmo è davvero complicato D:
Ma...pensiamo al capitolo. Questo e il precedente sono capitoli di passaggio, servono da intervallo, non so se mi sono spiegata bene, comunque vi volevo dire che ora cercherò di accellerare un po' il tempo, non decriverò tutto giorno per per giorno come ho fatto finora, ma salterò qualcosa, altrimenti questa storia non avrà fine!
La famosa seconda parte di cui vi parlavo è appena cominciata e spero che si di vostro gradimento come la precedente :)
So che sembra parecchio strappalacrime  ma prometto che ci sarà una svolta (?)
Allora? che mi dite del capitolo? vi è piaciuto o ha deluso le vostre aspettative? Spero di no. :D
Ringrazio chi ha tanta pazienza da aspettare i miei lunghi tempi, non posso fare altrimenti, non riesco ad aggiornare in meno di una settimana...
Bene, credo di aver detto tutto, un bacione e alla prossima! :DD

Ps. Recensiteeee! Sapete che amo leggere ciò che pensate? :).
 















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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Stentavano ancora a crederci, non gli sembrava vero, ci avevano sperato fino all'ultimo secondo, i ragazzi avevano insistito con i genitori fino allo sfinimento, anzi, era venuto a tutti il dubbio che gli avessero dato il permesso soltanto per non sentirli più, ma questo non aveva alcuna importanza, si sarebbero rivisti, finalmente, dopo più di un mese, e tutto il resto passava in secondo piano.
L'estate stava per timbrare il suo cartellino d'uscita, almeno secondo tutti i gli studenti, in realtà non sarebbe andata via prima dell'equinozio d'autunno, e nonostante mancassero soltanto una ventina di giorni, il cielo continuava ad essere azzurro, senza un velo di nubi, e il caldo si faceva sentire ancora, sia a Dublino, che a Londra ( stranamente) che in tutte le altre città del Regno Unito.
Summer e le sue amiche avevano ripreso il ritmo naturale e per certi aspetti monotono della loro vita, si alzavano tardi la mattina, aspettavano che arrivassero i genitori per pranzare e trascorrevano insieme gran parte del pomeriggio, di solito a casa di Sum o di Valerie, Sarah usciva quasi sempre con Antonhy e le raggiungeva sul tardi e a volte direttamente di sera; chiunque avrebbe detto che non era cambiato niente in loro da quando erano tornate a casa, tutti le vedevano uscire la sera e stare sempre insieme, esattamente come facevano prima di partire per il camping, tutti le vedevano parlare ma nessuno sapeva su cosa, o meglio,su chi vertevano le loro conversazioni...parlavano di loro sempre e comunque, qualunque cosa le riportava a loro e a quei giorni meravigliosi.
Summer percepiva la mancanza di Harry in ogni istante della giornata, era il suo primo pensiero al mattino e la stessa cosa doveva essere per il ragazzo, dato che le faceva trovare sempre un messaggio di buongiorno, non se ne dimenticava mai, poi durante la giornata ognuno viveva la sua vita e verso sera si sentivano ancora, Sum si addormentava con la sua maglietta stretta al petto, profumava di lui, e la faceva illudere di averlo accanto; anche Louis e Valerie non scherzavano, nessuno di tutti e due era convinto che sarebbe durata, erano stati bene al camping ma erano riusciti a esprimere ciò che provavano soltanto l'ultimo giorno, pochi minuti prima che l'arrivo di un maledetto pullman li separasse, ed ora che era passato più di un mese, e stavano ancora insieme, gli veniva naturale chiamarsi ogni giorno e dirsi ti amo, esattamente come per Sum e Harry.
I giorni scorrevano veloci e mancava soltanto una settimana all'inizio delle lezioni, ma da quando avevano avuto la certezza che si sarebbero rivisti,  il conto alla rovescia non era dedicato alla riapertura delle cancellate dell'edificio tanto odiato, ma in fin dei conti considerato da tutti come una seconda casa...31 agosto, era quello il giorno in cui sarebbe terminato il conto alla rovescia, era quello il giorno che si sarebbero rivisti, avevano scelto Dublino, in tal modo si sarebbero dovuti muovere soltanto i ragazzi, ognuno contava i giorni a modo proprio: Sum, Zayn e Liam lo facevano nel modo più tradizionale, avevano appeso un foglio simile a un calendario fatto in casa, a una delle pareti della loro camera e ogni sera mettevano una bella 'x' sul giorno trascorso, Sum usava un pennarello rosso e più passavano i giorni, più le sue labbra si contorcevano in un sorriso mentre cancellava i giorni, sul giorno 31 agosto aveva disegnato un cuore, poi aveva fatto una freccia e aveva incollato una delle foto scattate quella sera al parco giochi. Harry e Louis tenevano il conto in modo diverso,  entrambi avevano impostato un'allarme sul telefonino che ogni mattina gli ricordava quanto mancava al momento in cui avrebbero finalmente riabbracciato le loro ragazze e i loro amici, Valerie e Niall erano quelli che lo tenevano a mente, e Sarah e Mary lo avevano semplicemente segnato sul calendario.

1 mese prima.
Le ragazze erano a casa di Valerie, davanti al pc, con la webcam accesa, e i ragazzi facevano lo stesso ognuno a casa propria, Sum e Harry passavano il tempo a mandarsi baci e a dirsi cose dolci non curandosi minimamente degli altri, lo stesso si poteva dire per Valerie e Louis, invece gli altri parlavano del più e del meno, ma quando Sarah cominciò a parlare di un possibile modo per rivedersi, tutti le prestarono attenzione, Sum spiegò che in fondo potevano rivedersi, sarebbe bastato soltanto convincere i genitori a farli partire di nuovo, anche solo per un giorno, e poi dovevano organizzare il tutto prima che ricominciasse la scuola, in tal modo sarebbe stato più semplice per tutti. " Io propongo di vederci entro la fine di agosto" disse Zayn "si sono d'accordo, almeno sarà ancora estate e potremo girare per la città" rispose Mary "ma quale città? domandò Harry "secondo me, è più facile vederci a Dublino" rispose Liam a sua volta "si. è vero, in quel caso dovremmo ottenere il permesso di partire soltanto noi cinque!" osservò Louis "se per voi va bene venire qui, per noi è perfetto!" esultò Sum "si, penso che questa sia la soluzione migliore!" accordò Niall "benissimo, allora ci resta da decidere il giorno" proseguì Valerie "per me va bene anche domani, vero amore?" era stato Harry a parlare questa volta "anche ora!" gli rispose Sum "abbiamo capito che non vedete l'ora, e sinceremente anche io non vedo l'ora, ma per le prossime settimane non ci sarò..i miei mi hanno costretto ad andare dai nonni in Italia" spiegò Zayn "e quando torni?" domandò Sarah "non prima del 24 agosto.." "24 agosto...è domenica! potremmo fare il sabato successivo!" si illuminò Harry "si, il 31, sarebbe perfetto!" risposero le ragazze con sguardo sognante "ok, farò di tutto per esserci!" disse Liam convinto "faremo tutti di tutto!" concluse Niall piuttosto su di giri.

1 settimana prima.
" un nuovo messaggio. E' Zayn" Summer lo aprì velocemente, erano in attesa di una risposta, mancava soltanto una settimana al 31 agosto e nessuno aveva ancora dato la certezza che sarebbe partito per Dublino << Mi vieni a prendere alla fermata del pullman?>> appena lo lesse Sum urlò di istinto e sorrise, le altre capirono al volo <> rispose lei velocemente <> << io non riesco ancora a crederci! Ci vediamo presto Zayn :DDDD>>. Sum mise il cellulare sul comodino e tornò a concentrarsi sul film che stava guardando insieme alle sue amiche, concentrarsi per modo di dire, visto che era super felice per la conferma ricevuta da Zayn e terribilmente in ansia fino a quando non avrebbe ricevuto quella di Harry. A quel punto si spalancò la porta e comparve Sarah "indovinate?" urlò con le mani in aria "bella o brutta?" domandò subitò Summer "oh..super bella! Niall e Liam" rispose facendo la misteriosa "vuoi tenerci sulle spine ancora un po'?" domandò Mary "si, è divertente tenervi sulle spine in effetti... comunque, mi ha chiamato Liam e mi ha detto che... arriveranno per le due!" disse con un sorriso a trentadue denti "perfetto! Zayn ha detto che arriva alle dieci e mezza..ci mancano soltanto Harry e Louis adesso.." contastò Valerie "speriamooo" Sum incrociò le dita.
Dovevano esserci, non potevano mancare proprio loro due...ormai era questione di ore, avevano deciso che entro quella sera dovevano dare tutti la conferma, si o no. Trascorse tutto il pomeriggio e i ragazzi non si fecero vivi, Sum e Valerie erano senza dubbio quelle più agitate e non lo riuscivano a nascondere, cenarono con le rispettive famiglie e poi si chiusero in camera, Summer si sdraiò sul letto con gli auricolari nelle orecchie, aveva deciso, se Harry non si sarebbe fatto vivo entro mezzora, lo avrebbe chiamato lei, a costo di sentirsi dire che non si sarebbero rivisti, controllava il display del cellulare più volte nell'arco di un solo minuto e ascoltava la musica, quando ad un certo puntò si accorse che il telefono stava suonando, lo prese e rispose senza esitare nemmeno un attimo, pensava che fosse Harry "amore" disse non appena ebbe premuto il tasto verde "no, sono io." era la voce di Valerie "ei, tutto a posto?" domandò anche se aveva intuito che doveva essere l'esatto contrario di 'tutto a posto' "Sum, ti rendi conto? ha detto di no, ha detto che i suoi genitori non lo lasciano partire..e io che mi ero illusa di rivederlo" "mi dispiace...non doveva andare così...se ti senti sola e vuoi venire a dormire da me, c'è sempre posto" rispose tentando di farla stare meglio "ti ringrazio, ma no, lascia stare, resto qui" "come vuoi" "piuttosto..Harry?" domandò Valerie con tono speranzoso nonostante tutto "non lo so ancora..ma non ce la faccio più, tra un pò lo chiamo!" "Va bene, fammi sapere. Buonanotte Sum" "ei. sei sicura di non voler venire qui?" Valerie ci era rimasta davvero male, e si vedeva "no, tranquilla, è tutto a posto" disse chiudendo la chiamata.
Sum tornò ad ascoltare musica sul letto, si stava facendo tardi, scelse la riproduzione casuale del suo ipod e partì Summer Paradise, le venne quasi da ridere li per lì, non era possibile, la loro canzone, segno del destino, sentiva che avrebbe saputo ciò che voleva sapere nel giro di minuti, forse secondi; nel momento esatto in cuì partì il ritornello il dispay del suo cellulare si illuminò, non aveva ancora visto chi era ma lo sapeva, lo prese in mano e lesse il messaggio lentamente, forse per tre volte di seguito, mentre Summer Paradise continuava a rimbombarle nelle orecchie, poi posò il cellulare del cuscino e si avvicinò alla finestra della sua camera, l'aprì e respirò a pieni polmoni, guardò il cielo e immaginò che lui stesse facendo la stessa cosa, poi riprese il cellulare e rilesse il messaggio .
<< Ancora 7 giorni, 4 ore e 12 minuti e poi ti rapirò per sempre. >> aveva gli occhi lucidi, ma ovviamente la tristezza non c'entrava nulla, sorrise incapace di distogliere gli occhi da quella frase, sentì il cuore rimbombarle forte nel petto, quasi volesse spaccare la gabbia toracica e uscire dal suo corpo, si sentì rinascere, ma non si mise a urlare per tutta la stanza come si potrebbe immaginare, no, non ci riuscì, restò paralizzata vicino a quella finestra a sorridere come un'idiota ascoltando a ripetizione la loro canzone, era troppo felice e troppo emozionata che le parole le morivano in gola, non si può spiegare a parole come si sentisse in quel momento, ma stava bene, dannatamente bene. Appena riuscì a calmarsi lo chiamò e stettero a parlare per più di un'ora, tutti e due su di giri per il solo fatto che avevano la certezza di rivedersi a breve, e non era poco; quando Sum stava per andare a dormire, suonò il campanello, era quasi mezzanotte, doveva essere di sicuro Valerie che doveva aver cambiato idea, andò ad aprire facendo piano e stando attenta a non svegliare i suoi genitori, non appena furono in camera chiuse la porta "lo odio, ti giuro che in questo momento lo odio davvero!" Sum la guardò perplessa " ma lo amo anche, dieci minuti fa mi chiama e mi fa: va bene se arrivo alle undici?" Sum scoppiò a ridere e Valerie le mise una mano davanti alla bocca per non farle fare rumore "dovevamo aspettarcelo da Louis!" disse poi ridendo ancora "si ma mi ha fatto prendere un infarto!" rispose Valerie ridendo anche lei, poi guardò la sua migliore amica, la fissò negli occhi per un paio di secondi, poi l'abbracciò forte, aveva capito tutto, anche Harry aveva detto di sì.
" mando un messaggio a Sarah e Mary!" esclamò Sum prima che si addormentassero entrambe.

30 agosto 2012, ore 23.40.
Summer tornò a casa esausta, si mise il pigiama, si legò i capelli e tornò in camera, prese il pennarello rosso più felice che mai, e tracciò una 'x' anche sul giorno 30, poi prese la maglietta di Harry come al solito e si mise nel letto, si addormentò nel giro di pochi minuti, con il sorriso stampato sul volto, pronta a vivere una giornata meravigliosa, indimenticabile.
      


Ciaoooooo! :))
Ecco il nuovo capitolo! Oddio, non sapevo bene come impostarlo, e spero di essere riuscita a farlo nel migliore dei modi.
Come si ben capito, il prossimo capitolo sarà ambientato a Dublino, e ci saranno tutti! :D
Vi giuro che mi sento su di giri pure io! ahahhaha
Vabbè, a parte questo...che ve ne pare? Dai fatemi sapere cosa ne pensate :3
Mi accontento anche di un 'bella' o 'brutta'...ma fatemi capire che siete vive(?) e che non scrivo soltanto per me stessa :DD
Però vorrei ringraziare anche chi legge in silenzio, chi ha messo la mia storia nelle segiute/preferite/ricordate e ovviamente chi recensisce anche... GRAZIE DI CUORE! ♥
Alla prossima! Un bacione :DD










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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Summer si svegliò stranamente piena di energie, andò in bagno e si buttò letteralmente dell'acqua in faccia per convincersi ancora una volta che tutto fosse vero, poi scese di sotto, era sabato e trovò sua madre a fare colazione "buongiorno mamma" esclamò baciandole una guancia "ciao tesoro!" rispose la signora Jonson, Sum prese il latte dal frigo e lo riscaldò, poi tirò fuori i biscotti della credenza; anche se sua madre era in casa, si preparava la colazione da sola, era abituata e le piaceva così, sua madre la trattava come sua pari, non la considerava una bambina, anche se quando le veniva la febbre la coccolava e la viziava anche più del dovuto. Quando il latte fu tiepido lo versò nella tazza e si sedette a tavola "oggi arrivano i miei amici, ricordi? i ragazzi che ho conosciuto al camping" disse con un sorriso che non lasciava dubbi sul suo stato d'animo, Charlotte annuì "anche Harry?" domandò subito dopo sorseggiando il suo the, Sum le aveva parlato dei ragazzi e di Harry, certo aveva tralasciato ovvi dettagli su quest'ultimo ma aveva la netta sensazione che sua madre avesse capito tutto da sola "si, viene anche Harry. Però avremo solo Zayn a pranzo, Harry arriverà più tardi" "d'accordo. Cosa vuoi che prapari per Zayn?" domandò ancora "gli andrà bene tutto, non ha gusti particolari" ripose Sum, ogni secondo più felice e più eccitata all'idea di rivederli tutti, di rivedere il suo ragazzo "perfetto!" così dicendo Charlotte si alzò e cominciò a lavare le poche stoviglie che aveva adoperato, Summer finì la sua colazione e poi la raggiunse "non è che vorresti dirmi qualcosa?" le domandò sua madre mentre lei lavava la sua tazza "del tipo?" rispose indifferente "non lo so...forse che qualcuno di quei ragazzi al camping, ti ha fatto perdere la testa?" Sum la guardò sgranando gli occhi, perchè non riusciva a nasconderle nulla? "non so..tiro uno a caso eh! Harry?" ecco, ora non poteva più sfuggirle "pttt ma figurati!" tentò lo stesso di  negare ciò che era evidente e continuò a sciaquare la tazza a testa bassa, Charlotte la fissò come faceva sempre quando voleva sapere qualcosa, la metteva a disagio, ma le faceva anche dire la verità "ok, magari un pochino" ammise Sum sorridendo "solo un pochino?" "mamma!" la rimproverò lei "dai raccontami" la incitò "non c'è niente da raccontare..a parte il fatto che sono innamorata di lui" detto questo posò lo strofinaccio e salì in camera sua, imbarazzata. Charlotte sorrise tra se, pensando che ci aveva preso in pieno!
Quasi un'ora dopo, Sum scese di nuovo, pronta per uscire, doveva andare a prendere Zayn alla fermata dei pullman "mamma io vado, ci vediamo più tardi!" "va bene! sai che io sapevo già tutto, vero?" domandò mentre Sum usciva "ovvio" rispose lei tirandosi la porta. Prese la corriera dato che il luogo dove si fermavano i pullman provenienti da altre città del Regno Unito era lontano da casa sua, si rese conto di essersi dimenticata di passare da Mary dove la aspettavano le altre per uscire tutte insieme, colpa di sua madre, l'aveva confusa con quelle domande, prese il cellulare e mandò un messaggio a Valerie per dirle che le aspettava direttamente alla fermata, una decina di minuti più tardi scese dalla corriera e prese posto su una delle panchine vicine al pargheggio dove si sarebbe fermato il pullman di Zayn, aspettò per circa tre o quattro minuti, poi vide arrivarne uno e si sporse per vedere se portava la scritta "Bradford", sì era proprio quello, aspettò che si fermasse del tutto.
Zayn fu uno dei primi a scendere, si guardò intorno un po' spaesato, ma quando vide Summer venirgli incontro correndo, sorrise a più non posso e l'accolse tra le sue braccia, restarono abbracciati per un un paio di minuti, poi lui la sollevò da terra  e la prese in braccio come una bambina di cinque anni, gli piaceva coccolarla "mi sei mancata tantissimo" esclamò mettendola finalmente giù "anche tu! sono felicissima di rivederti" rispose Sum abbracciandolo ancora, poi si staccò e notò le valigie, desisamente troppe per stare fuori soltanto un giorno "fai sempre così? ti porti sempre dietro mezza casa, anche per un solo giorno?" domandò divertita mentre lui afferrava il trolley e le mettava un barccio intorno alle spalle "è qui che ti sbagli" disse indifferente "cioè?" "servono per due giorni!" rispose sorridendo, Sum lo guardò confusa "sorpresa!" si limitò a dire lui "bene, non ti permetterò di dormire in albergo,starai da me, sempre che i miei dicano di sì" "evvai starai due giorni!" urlò subito dopo felice, come se se ne fosse resa conto allora, lui sorrise schioccandole un bacio sulla guancia, sì, gli era mancato tanto, al camping era diventato il suo migliore amico.
" Zaaaaayn!" Valerie, Sarah e Mary corsero verso di lui e a turno lo abbracciarono, finiti i saluti, Valerie si diresse verso la stazione da sola, a momenti sarebbe arrivato Louis, Sarah e Mary andarono a comprare qualcosa sotto ordine del padre di quest'ultima e Sum e Zayn ripresero la corriera per tornare a casa di Summer, doveva lasciare le valigie; durante il breve tragitto parlarono un po' di tutto e si resero conto di quanto fossero in sintonia tra di loro.

Mentre Valerie aspettava Louis alla stazione, Harry, Niall e Liam erano ancora in viaggio, questi ultimi sarebbero arrivati intorno alle due, Harry all'una e mezza, aveva dovuto elaborare un piano per salire su un comune treno e passare inosservato, i suoi gli avevano ripetuto fino alla nausea che si fosse fatto riconoscere da qualcuno, la gente avrebbe cominciato a parlare e a domandarsi dove stesse andando tutto solo il figlio del Primo Ministro Inglese, sarebbe finito sulle prime pagine di tutti i giornali non solo dell'Inghilerra, ma di tutto il Regno Unito, e avrebbe potuto soltanto sognare di raggiungere gli amici a Dublino le volte successive. Era stato attento, scrupoloso, aveva curato tutto nei minimi dettagli, non poteva rischiare di non rivederla mai più, i suoi gli avevano fatto in qualche modo capire che se tutto fosse andato liscio, gli avrebbero permesso di partire più spesso, e Harry doveva cogliere la palla al balzo, partire più spesso significava rivederla più spesso, e rivederla più spesso significava essere felice, e non c'era cosa più importante di quella. 
Indossò un comune jeans, uno di quelli che utilizzava soltanto al campeggio, e sopra la maglietta a mezze maniche bianca indossò una felpa leggera ma con il cappuccio, sarebbe stato più facile così nascondere i suoi inconfondibili ricci, mise degli occhiali da sole per non far vedere gli occhi, sarebbe stato rischioso, i suoi occhi erano talemente belli,rari e  di conseguenza facilmente riconoscibili, e come tocco finale, gli auricolari nelle orecchie contribuivano a dargli l'aria di un vero rapper, ma era ugualmente bellissimo. 

" eccoci arrivati!" esclamò Sum suonando il campenello di casa sua, fu suo padre ad aprire, era sabato e non lavorava nemmeno lui "ciao papà, lui è Zayn, un mio amico, è nostro ospite!" disse sorridente "oh..il famoso Zayn del campeggio, benvenuto ragazzo!" suo padre gli strinse la mano calorosamente e si mise da parte del farli entrare, raggiunsero la cucina dove trovarono Charlotte intenta a leggere qualcosa "Zayn, giusto?" esclamò alzandosi e andando incontro al ragazzo "si, sono io. Piacere di conoscerla" "il piacere è tutto mio" rispose lei cordialmente "bene, Zayn vieni che ti mostro la casa, e se hai bisogno del bagno...vieni, ti faccio dovere dov'è!" così dicendo Sum lo trascinò di sopra "simpatici i tuoi genitori!" disse lui "davvero?" "certo!" rispose sorridendo, poi si chiuse in bagno e Sum ne approfittò per chiedere a sua madre e suo padre se il suo migliore amico poteva accamparsi sul loro divano per quella notte.    
" solo per questa notte?" "si, dai non possiamo lasciarlo andare in albergo, è il mio migliore amico!" i signori Jonson si guardarono indecisi, poi acconsentirono.
Un'oretta più tardi si presentò Valerie assieme a Louis e dopo altri abbracci, arrivò l'ora di pranzo, Charlotte invitò anche  Louis e Valerie ma quest'ultima spiegò che aveva già avvisato sua madre che lei e Louis avrebbero pranzato a casa sua, in realtà non era affatto vero, sua madre non era nemmeno in casa, sarebbe tornata soltanto quella sera, ma Valerie aveva deciso che avrebbe cucinato personalmente per il suo ragazzo, e poi era un modo come un altro per stare un po' da soli. Sum notò che anche Louis si era portato dietro parecchia roba, stava per dire qualcosa quando "si, lo so, starà qui anche domani!" precisò la sua ragazza esultando, Sum ne fu felice, poi guardò Zayn perplessa e notò che i due ragazzi si scambiavano una rapida occhiata d'intesa, ma decise di non farci caso, probabilmente si sbagliava o aveva visto male.

Non appena Valerie infilò la chiave nella serratura della porta di casa sua e se la richiuse alle spalle, Louis la baciò, lei lo lasciò fare fin quando non sentì squillare il telefono e fu costretta a rispondere, giusto in tempo, era sua madre che le chiedeva se era tutto a posto, Valerie gli accennò il fatto che Louis avrebbe dormito lì da loro quella notte e lei non sembrò preoccuparsi più di tanto, sapeva che questo Louis e altri ragazzi sarebbero andati a Dublino quel giorno e non trovò nulla di male nel fatto che uno di loro dormisse a casa loro. Dopo averle spiegato tutto, Valerie chiuse la chiamata "che vuoi mangiare?" domandò baciandogli la punta del naso "qualcosa di commestibile, possibilmente!" "ah ah ah ma come sei simpatico!" sbuffò la ragazza andando verso la cucina "sono simpatico?" domandò lui prendendola per i fianchi mentre tentava di prendere i piatti dal ripiano più alto della credenza, non rispose "se sono simpatico, allora mi merito un bacio" proseguì lui inperterrito "un bacio?non credo proprio" Valerie sfuggì dalla sua presa e cominciò ad apparecchiare "giusto, me ne merito più di uno!" era incredibile come riuscisse a far girare sempre le cose a suo favore, ma lei lo amava anche per quel suo modo di fare, la bloccò, fece aderire la sua schiena al bancone della cucina, lei poggiò i bicchieri che aveva in mano sul lavandino e buttò le braccia al collo del ragazzo, lo guardò teneramente negli occhi per qualche istante, poi lo baciò con passione.
Il loro rapporto era bello proprio perchè amavano stuzzicarsi a vicenda, era particolare, unico, meraviglioso. Stettero lì in piedi a baciarsi per un po', poi finirono di apparecchiare insieme e subito dopo si misero a tavola uno di fronte all'altro, sembravano una di quelle giovani coppie appena sposate che condividono per le prime volte la stessa casa, lo stessa cucina e lo stesso tavolo; mangiarono in fretta, si accontentarono di un po' di pasta al sugo e poi mangiarono del prosciutto crudo e del formaggio presenti nel frigorifero, sparecchiarono insieme "ti aiuto a lavare i piatti" disse Louis munendosi di strofinaccio " tanto ti avrei costretto!" replicò Valerie lasciando che il ragazzo la stringesse a sè "e io ti costringo a baciarmi, allora" "credimi, non c'è bisogno che mi costringi" così dicendo si avvicinò piano e gli carezzò una guancia "ti amo" sussurrò appena il ragazzo e lei lo baciò delicatamente "anche io ti amo" era la prima volta che se lo dicevano faccia a faccia, al camping non ne avevano avuto il tempo e per telefono non era la stessa cosa, così uno di fronte all'altra, da soli, nella cucina di Valerie, a Dublino, con uno strofinaccio in mano..era tutta un'altra cosa, quel ti amo assumeva un'importanza planetaria, per entrambi.
Dopo aver lavato a piatti, si misero sul divano uno affianco all'altra e parlarono un po'... quanto potevano star bene, insieme? Come non avevano mai neppure immaginato, stavano maledettamente bene.

Intanto a casa di Summer, lei e la sua famiglia pranzavano assieme a Zayn, era l'una, ancora mezzora a poi lo avrebbe riabbracciato, più si avvicinava quel momento e più succedeva l'inverosimile all'interno del suo corpo, era una situazione strana, una sensazione completamente nuova, non era la spensieratezza e la felicità che aveva provato al campeggio nell'averlo sempre accanto, non era la morsa allo stomaco, procurata dalla sua mancanza, che da più di un mese non abbandonava il suo corpo, non era neppure ciò che provava ogni sera, quando sentiva la sua voce o quando leggeva i suoi messaggi, no...non era nulla paragonabile a tutto questo; sentiva il cervello che le consigliava di stare calma, le suggeriva di tranquillizzarsi, e il cuore che invece stava per esplodere, erano due emozioni che come al solito facevano a pugni, non sapeva neppure lei a chi dare retta, ma l'instancabile sorriso dipinto sul suo viso e il luccichio nei suoi occhi la dicevano lunga, nonostante tutto quello che stava accadendo all'interno del suo corpo, era felice, felicissima.
Non appena terminarono di mangiare, filò in camera sua, non poteva reggere domande da parte dei suoi, Zayn la seguì e prese posto sul letto accanto a lei. Sum non accennava a parlare, era un uno stato di tachicardia, stava per sentirsi male sul serio da quanto era felice "che c'è?" domandò il ragazzo senza indugio "niente!" rispose lei tentando di sembrare il più naturale possibile, lui la guardò negli occhi per farle capire che era un libro aperto, non poteva mentirgli "i tuoi occhi dicono tutt'altro" sussurrò mettendole un braccio intorno alle spalle, a quelle parole Sum si arrese e lasciò che Zayn leggesse tutto ciò che c'era scritto nel suo sguardo "quanto lo ami?" domandò ancora lui, Sum gli prese la mano, la strinse forte e la portò sul suo petto, all'altezza del cuore "è sufficiente, come risposta?" Zayn annuì, le faceva tenerezza, aveva davvero sentito i battiti del suo cuore, poteva giurarlo, ebbe la sensazione che quel muscolo grande quanto un pugno umano, avesse la forza di spaccare tutto, di uscire dal petto, di librarsi nell'aria pur non avendo le ali, e di raggiungere Harry, ovunque lui fosse, ebbe la sensazione che fosse quello il suo posto, che così doveva essere, che loro due fossero fatti per stare insieme, che Sum e Harry avessero vissuto seppur inconsapevolmente, l'uno in funzione dell'altra.  



Eccomi quaaa! :))
Devo anche ammettere che me l'ero immaginato un po' diverso, avevo anticipato che in questo capitolo ci sarebbero stati tutti, ma non è stato possibile.. 
Come avrete sicuramente capito, mi piace descrivere tutto nei minimi dettagli, e per dare un po' di spazio anche a Valerie e Louis, che trovo tanto dolci, ho dovuto rimandare l'incontro tra Summer e Harry.
Comunque nel prossimo capitolo, ci saranno tutti per davvero :))
Che ne pensate del bellissimo rapporto instauratosi tra Sum e Zayn? 
E dell'improbabile ma dolcissima cappia Louis/Valerie?
Dai, dai ditemi tutto, che sono curiosa :3
Ora vi lascio, anche perchè il capitolo è uscito abbastanza lungo e non ho intenzione di tediarvi ancora..

Recensite, recensite, recensite, se vi fa piacere ovviamente :DD
Un bacioneee ♥ al prossimo capitolo!

E GRAZIE A CHI HA RECENSITO FINO AD OGGI! SIETE FANTASTICHE! <3

               















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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


" Gentili viaggiatori, è il capo stazione che vi parla. Stiamo entrando in Dublino Centrale"  Harry si affrettò a mettere via la felpa e gli auricolari, rimase con il jeans e la maglietta a mezze maniche, Dublino non faceva parte del territorio amministrato da suo padre e lì poteva stare più tranquillo, era quasi sicuro che anche se lo avessero riconosciuto, non ci avrebbero fatto caso più di tanto. 
" 2 minuti a Dublino Centrale" la voce del capo stazione rimbombava nella sua testa, 2 minuti, 120 secondi esatti e poi l'avrebbe rivista, ricordava di non essersi mai sentito così felice e così agitato allo stesso tempo, era un'emozione unica, molto simile a quella che stava provando Sum. Quando avvertì il binario principale diramarsi in cinque o sei secondari, rischiò di svenire per la trepidazione, per la gioia, per tutto ciò che quella ragazza era capace di fargli provare un un solo istante, vide alcuni passeggeri avvicinarsi alle porte, non tutti sembravano essere felici, e anche chi lo era non poteva minimamente competere con la sua, di felicità; l'enorme ferraglia che lo aveva condotto finò a lì  perdeva velocità ogni secondo, ora sentiva addirittura la voce di qualcuno che annunciava all'altoparlante l'arrivo del suo treno, ma non ci fece caso...l'unica cosa che riusciva a pensare era il fatto che l'avrebbe riavuta tra le braccia, sarebbe stata soltanto sua, anche se solo per poco tempo, avrebbe rivisto i suoi occhi che come al solito gli avrebbero fatto venir voglia di cioccolato, e il suo sorriso lo avrebbe ipnotizzato, di nuovo, per la millessima volta.
Si alzò in piedi anche lui e si mise in fila per scendere, pochi secondi dopo il treno si fermò del tutto, appena fu fuori prese un respiro profondo e si guardò intorno, la stazione di Dublino in quel primo pomeriggio di fine estate era affollata, probabilmente la maggior parte di quella gente che camminava, correva, si fermava, guardava l'orologio, aspettava, sbuffava, sorrideva, piangeva stava soltanto tornando a casa dalle vacanze, non come lui che era a un passo dal riavere la sua felicità. 
In un primo momento non riuscì a individuare Sum, poi si alzò sulle punte e il suo viso si allargò in un meraviglioso sorriso quando la vide, era di spalle, vicino a lei c'era Zayn, entrambi sembravano spaesati e si stavano disperatamente guardando intorno, lo stavano cercando. Prese il trolley e cominciò a farsi largo tra la gente, si mise a correre, non poteva più aspettare, ogni minuto era prezioso, doveva stare con lei, si beccò anche qualche 'mascalzone!' da parte di qualche signora, probabilmente stava spintonando tutti, si girò facendo un cenno di scusa con la mano e ricominciò a correre, ormai la vedeva chiaramente, era indeciso se urlare il suo nome per farla accorgere che era poco più dietro di lei, o farle una sorpresa abbracciandola da dietro, optò per la seconda, era sicuramente più romantico, a separarlo da lei erano ormai soltanto una ventina di metri, mentre correva la vide parlare con Zayn e alzare lo sguardo in cerca di quegli occhi meravigliosi che appartenevano al ragazzo tra amava, sì, anche Sum non stava più nella pelle, voleva rivederlo.
" Amore mio!" sussurrò avvolgendole il corpo con le braccia, lei si sentì mancare, Harry iniziò a lasciarle piccoli baci sul collo incurante del fatto che stavano bloccando la circolazione e la gente doveva aggirarli, come si fa con un ostacolo, per superarli; Sum appoggiò la testa sulla sua spalla e lasciò che il ragazzo continuasse a  baciarle il collo, avvertiva il suo respiro sulla pelle, si sentiva completa, dio quanto gli era mancato!
Harry spostò lentamente le braccia sui suoi fianchi e senza smettere di baciarla nell'incavo del collo, la fece voltare verso di lui, si guardarono per un nano secondo negli occhi, poi le loro labbra impazienti si incontrarono, iniziarono a baciarsi con passione, si vedeva che entrambi aveva aspettato fin troppo quell'esatto istante, lui portò una mano sul suo viso e cominciò ad accarezzarlo delicatamente e con l'altra mano l'attirò di più a sè, il tutto senza staccare le labbra da quelle di Sum, poi riposizionò le mani sui suoi fianchi mentre lei portava le braccia prima intorno al collo e poi tra i suoi ricci.
Zayn era rimasto lì a guardarli, gli sembrava una scena da film, Harry che correva tra la folla spingendo tutti, poi l'abbraccio a sorpresa e i baci sul collo, il guardarsi negli occhi per un attimo e poi continuare a baciarsi con desiderio, nonostante il luogo, non molto isolato, e la gente, non molto riservata.. ma si amavano, eccome se si amavano!
Mentre lo baciava Sum sentì la mente finalmente libera, era una bella sensazione, che aveva quasi del tutto dimenticato, il pensarlo constantemente senza poterlo abbracciare, baciare e guardare negli occhi l'aveva quasi indotta qualche volta a pensare che la loro storia fosse frutto della sua immaginazione, poi però leggeva un suo messaggio o guardava una loro foto, e i quindici giorni più belli della sua vita cominciavano a riprodursi nella sua mente senza interruzione, come un nastro che non si riavvolge mai, e ora, che avevano annullato le distanze tra di loro, ora che i loro respiri si fondevano, ora che i loro cuori sembrava che stessero facendo una maratona a chi riusciva a trasmettere più battiti al minuto, ora che ragione e sentimento viaggiavano sulla stessa lunghezza d'onda, cosa alquanto rara, avrebbe pagato miliardi per fermare il tempo.      

" ohhhh! Esistiamo anche noi!" furono costretti ad allontanarsi di quache centimetro, sorrisero entrambi, il più bel sorriso di sempre, poi si guardarono intorno rendendosi conto che molta gente era magicamente sparita, forse c'erano meno della metà delle persone... la corsia che dieci, o forse venti minuti prima, avevano completamente perso la cognizione del tempo, era gremita di gente, ora era quasi sgombra e i loro amici erano tutti lì, a pochi passi da loro. Harry abbracciò tutti calorosamente, era ovvio che gli fossero mancati anche loro, ma non quanto Sum..quando l'aveva rivista, quando la loro pelle era entrata in contatto aveva perso l'orientamento spazio-temporale e si era dimenticato del resto del mondo, gli bastava lei per essere felice. 
In quel lasso di tempo indeterminato che erano stati a baciarsi, erano arrivati a Dublino anche Niall e Liam, ora c'erano tutti, come poco più di un mese prima. Summer abbracciò forte gli ultimi arrivati, pensava che a essergli mancati di più fossero stati soltanto Harry e Zayn, ma quando era arrivato Louis si era accorta di quanto fosse felice di rivederlo, e ora che si trovava avvolta tra le braccia di Liam, e poi di Niall, poteva giurare che gli fossero mancati tantissimo anche loro; "a che pensi,amore?" esclamò Harry mentre uscivano dalla stazione "nulla...sono felice!" disse lei con voce appena udibile, ma Harry la sentì e poggiò la valigia a terra,  le si parò davanti sbarrandole la strada, 
erano davanti all'entrata principale della stazione, le prese il viso tra le mani mentre gli altri camminavano a pochi passi da loro "ti amo" sussurrò facendo aderire le loro fronti, Sum sorrise inevitabilmente e abbassò di poco la testa, i loro nasi si sfiorarono "ti amo anche io, Harry io ti amo!" alzò la testa e si ritrovò catapultata nei suoi occhi, li guardò con attenzione, doveva memorizzare ogni sfumatura che presentavano in quell'istante, ogni volta erano diversi, c'era sempre qualche sfumatura di azzurro più o meno accentuata, mutavano ogni minuto, e lei voleva memorizzare esattamente quel minuto, certo, sarebbe stato più semplice scattargli una foto, ma non sarebbe servito, non era su un rullino o su un computer che doveva salvarli, dovevano essere incisi nel suo cuore.
Harry la baciò dolcemente interrompendo ogni suo pensiero, poi si incammirarono e raggiunsero gli altri, avrebbero voluto isolarsi e stare da soli per tutto il tempo,ma non potevano, non era giusto, avevano l'occasione di stare tutti e nove insieme, non potevano sprecarla, chissà quando sarebbe ricapitato...
" ho un annuncio!" esclamò Niall su di giri "lo dici tu?" gli domandò Liam, sapeva già di cosa stesse parlando "em..io l'ho già detto!" si scusò Zayn "pure io" rispose Louis "ma si può sapere di che cosa parlate?" domandarono le ragazze "è una bella sorpresa per voi!" continuò Niall "gliela sveliamo o no?" chiese Liam perplesso "daiii..parlate!" Sarah non stava più nella pelle, Harry si avvicinò all'orecchio di Sum "stasera non ci sono treni per Londra" poi si allontanò, lei lo fissò per un attimo, gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò forte "vuol dire che dormirai con me stanotte?" "parto domani pomeriggio alle sei" Sum lo baciò lasciando che lui la imprigionasse, ma era una prigione diversa dal solito, le sbarre erano forti come quelle di ferro, e qualcuno un po' fuori di testa le chiamava 'braccia', ma la tenevano dolcemente, e lei avrebbe ricoperto d'oro tutti gli avvocati del mondo per restarci fino all'ergastolo. 
"Harry, così non vale però!" "non ho resistito" si giustificò lui "vabbè...comunque, tutti noi ci eravamo messi d'accordo per farvi una sorpresa" cominciò Liam "si, quando abbiamo chiesto il permesso ai nostri genitori, lo abbiamo chiesto per due giorni!" continuò Louis "perciò è stato più difficile ottenerlo, hanno iniziato a chiedere dove avremmo dormito e robe simili" questa volta parlò Zayn "non potevamo arrivare dopo mangiato e ripartire poco prima di cena!" proseguì Niall "non ci bastava un solo pomeriggio, dobbiamo recuperarne tanti" concluse Harry. Le ragazze esultarono felici, era davvero una bella sorpresa, la più bella di tutte; decisero che Niall e Liam avrebbero dormito da Mary, Louis da Valerie, Harry e Zayn da Sum, da Sarah nessuno perchè non voleva avere problemi con Antonhy, il problema era convincere i genitori...Niall e Liam seguirono Mary e casa sua, dovevano anche posare le valigie nel caso avessero dormito lì,anche Sarah andò con loro, Valerie e Louis si avviarono al parco dato che loro avevano già risolto questo tipo di problema.. e Zayn e Harry seguirono Sum, si diedero tutti appuntamento in centro un'oretta dopo.

Summer sapeva che non sarebbe stato facile convincere i suoi a far dormire lì anche Harry, soprattutto dopo quello che aveva confessato a sua madre quella mattina! Una volta a casa lo presentò ai suoi genitori, poi pensò di chiedergli quello che voleva davanti ai ragazzi, non era molto corretto come comportamento, se ne rese conto, ma in tal modo c'era la possibiltà che i suoi si sarebbero sentiti poco ospitali a dire di no davanti al ragazzo, e avrebbero acconsentito senza fare troppe storie...e aveva ragione, i suoi accettarono senza complimenti anche se un po' incerti, ma non le importava nulla, avrebbe dormito sotto lo stesso tetto del  ragazzo che rendeva meravigliosamente irregolari i battiti del suo cuore, che poteva esserci di meglio?
Ore 16.00.  Si trovarono in centro come avevano stabilito, e fecero un giro veloce per la città, in realtà non gli interessava più di tanto, più che vedere la città, chiacchieravano raccontandosi ciò che avevano fatto in quei giorni, si lamentavano per l'imminente inizio delle lezioni, escogitavano già un modo per rivedersi ancora, si abbracciavano, ridevano, scherzavano, si prendevano in giro, si collolavano, si divertivano, si scattavano fotografie, mangiavano gelati, si raccontavano annedoti divertenti e si abbracciavano ancora, come degli amici, che non vedendosi da tanto e avendo molte cose da condividerere e molti giorni da recuperare, non sanno cosa dire o fare prima, e loro erano un gruppo affiatato, molto più di quello che ci si può aspettare da quattro ragazze e cinque ragazzi che si sono conosciuti in vacanza, senza contare che due di loro avevano trovato l'amore.

" Guardate! Hanno messo in saldo quella camicia che mi piaceva tanto!" Mary urlo' quasi, passando davanti alla vetrina del suo negozio d'abbigliamento preferito "vi prego, devo prenderla, andrà sicuramente a ruba, finiranno e io rimarrò senza, un minuto solo!" "D'accordo!" esclamarono in coro le altre, sapevano che la loro amica paragonava queste cose a questioni di vita o di morte "ei, voglio fare anche io in giro qui, magari trovo qualcosa!" disse Zayn "venite anche voi?" aggiunse ancora rivolgendosi ai ragazzi, Harry e Liam non se lo fecero ripetere due volte, Louis e Valerie ne approfittarono per stare un po' da soli e Niall chiamò a casa per dire che era arrivato, nell'euforia generale non lo aveva ancora fatto. Mary andò dritta dritta verso quella camicetta e trascinò con sè Sarah e Summer, i ragazzi naturalmente si diressero verso il reparto maschile; "dai,  proviamo qualcosa anche noi?" Sarah prese una maglietta da un ripiano " tanto siamo qui!" esclamò Summer prendendo a sua volta una maglietta molto carina, raggiunsero i camerini dove Mary provava la sua camicetta.
Sum non fece nemmeno in tempo a chiudere la tenda che qualcuno si intrufolò con lei nel camerino "non hai trovato nulla?" gli domandò scompigliandogli i capelli "non mi interessa nulla.." precisò Harry "...sono venuto qui con questa precisa idea!" esclamò indicando il camerino "quale idea?" domandò lei fingendo di non aver afferrato, Harry la baciò timidamente "questa" sussurrò sulle sue labbra, poi fece aderire alla parete la schiena della ragazza e iniziarono a baciarsi con trasporto, lei buttò le braccia al suo collo mentre i loro corpi aderivano alla perfezione, sembravano tessere di un puzzle, Harry poggiò le mani sui suoi fianchi e cominciò a giocare con l'orlo della maglietta di Sum senza smettere di baciarla, poi infilò timidamente le mani al di sotto della maglietta e le sfiorò la pancia, lei sentì dei brividi di piacere invaderle il corpo, Harry continuò a baciarla, in modo passionale ma dolce, si tolse da solo la maglietta rimanendo a torso nudo, si avvicinò nuovamente a lei e le prese il viso tra le mani,poi scese giù con un dito fino alla sua spalla leggerente scoperta, la baciò dolcemente, Sum era ancora attaccata al muro, le lasciò piccoli baci sul collo che le fecero perdere del tutto la testa,  riprese a giocare con la maglietta e finì per sfilargliela del tutto, lei si staccò "che c'è? un camerino è fatto apposta per spogliarsi!" sussurrò lui con aria innocente "si magari non in due, non maschi e femmine insieme!" Harry non si curò minimamente di quelle, giuste, osservazioni, Sum lo notò e non riuscì a non sorridere all'idea di loro due a baciarsi in un camerino di un negozio in una delle via principali di Dublino, una situazione assoltamente fuori luogo ma anche tanto tanto bella; stava per dire qualcos'altro quando Harry la zittì nel miglior modo possibile, baciandola ancora, e Sum sentì di amarlo, ma amarlo davvero, non poteva esserci un 'ti amo' più sincero di quello che si scambiarono a fior di labbra, prima di baciarsi ancora e ancora. 






Salveeee :)
Ecco il nuovo capirtolo!
Vi devo confessare una cosa, anche se probabilmente non vi interessa, ma mentre scrivevo questo capitolo, ho pensato all'estate, non so, mi ha fatto ricordare la MIA estate, i miei amici che vedo soltanto d'estate... e forse proprio per questo considero questo capitolo importante.
Comunque sia, spero come sempre che vi sia piaciuto, e spero di non aver deluso le vostre aspettative.
Harry e Sum si sono finalmente rivisti e si amano hfjshfhfjfhfd e io li adoro ahahahahah Voi? Che ne pensate di questa coppia? :)
Ci tengo a precisare che nel camerino, non vanno oltre ciò che c'è scritto, insomma mi avete capito D:
E poi, voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che leggono la mia storia, chi la inserisce tra la preferite/ricordate/seguite e ovviamente chi la rencensice; sul serio, per me è importante sapere cosa ne pensate, tutte le recensioni che ricevo mi spronano in qualche modo a scrivere ancora e io vi sono grata per questo, perciò continuate, continuate a recensire. SIETE TUTTE FANTASTICHEEE
Bene, adesso me ne vado a finire di studiare...
Al prossimo capitolo! <3
 



 
   


















               

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Ore 19.30. Summer, Valerie, Sarah e Mary erano ancora in giro assieme ai ragazzi, stavano trascorrendo un pomeriggio bellissimo e si stavano divertendo veramente tanto.
"basta, sono esausto, riposiamoci" esclamò Niall sedendosi su una delle panchine del parco "Dublino è una città fantistica, ma non ne posso più di camminare!" gli fece eco Zayn sedendosi a sua volta "mai sentito parlare di corriere, autobus, metropolitane...?" domandò Louis sarcastico, le ragazze scoppiarono a ridere, non pensavano che avrebbero camminato così tanto e che si sarebbero stancati così tanto, in effetti era da più di due ore che non si fermavano e giravano a ruota libera, ma chiacchierando il tempo era letteralmente volato, come succede ogni volta che si sta bene con qualcuno.
" sei stanco anche tu?" Harry fece cenno di sì con la testa e prese posto anche lui, non era per niente abituato a camminare, anzi, era raro che uscisse dai cancelli di casa sua a piedi; nonstante fosse esausto e le sue gambe non avrebbero retto ancora per molto, inisistè perchè Sum si sedesse in braccio a lui " ve la faremo pagare però!" esclamò Zayn come se già avesse qualcosa in mente, le ragazze si guardarono confuse e divertite, Liam si alzò all'improvviso e si inginocchiò a terra, girò abilmente la manovella che serviva a irrigare il prato e pochi secondi dopo si azionarono tutte le pompe di irrigazione del parco, la gente scappò via a gambe levate cercando di schivare quell'improvvisa pioggia, Zayn, Niall, Louis, Valerie, Sarah e Mary si alzarono cercando un posto per ripararsi, Liam se la rideva come non mai, e Summer e Harry restarono seduti a coccolarsi lasciando che l'acqua li inzuppasse da capo a piedi. 
I ragazzi raggiunsero Liam "ma sei matto?" domandò Niall piuttosto sconvolto "è divertente!" ripose lui "si infatti! devo dire che è molto divertente vedere la gente fuggire dal parco perchè si sono magicamente azionate le pompe!" ridacchiò Zayn, gli altri risero di gusto, Louis cominciò a rincorrere Liam e gli altri lo seguirono a ruota "certo che vi riprendete in fretta voi!" contastò Valerie aggiungendosi a loro, Sarah e Mary fecero lo stesso e cominciarono a rincorrersi e a giocare come bambini. 

" ricordi quando mi hai detto che se fossi venuto a Dublino mi avresti fatto da guida turistica?" Sum annuì sorridente "e lo hai fatto. ricordi che ti ho chiesto se potevo portare al cinema la mia guida turistica?" Sum annuì ancora "e ricordi che ho detto che avevo intenzione di portarla a vedere le stelle?" domandò  Harry  "certo che lo ricordo" " bene, io e te stasera faremo tutto questo" concluse lui dolcemente, Sum lo guardò negli occhi, quanto poteva essere dolce? e quanto poteva amarlo? non era un numero, non era un'espressione quantificabile, non bisognava fare nessun calcolo degno di Pitagora o Talete per arrivare alla soluzione, la risposta era la più semplice di tutte...era la stessa che ti dà un bambino delle elementari quando gli domandi 'fino a dove arrivano i numeri?' lui ti risponderà 'non finiscono mai' e Sum pensava la stessa cosa del suo amore verso Harry, era infinito.

Harry le accarezzò il viso e i capelli, erano bagnati, era tutta bagnata, esattamente come lui, l' abbracciò forte mentre lei si rannicchiava contro il suo petto, il sole stava tramontando e la luna piena era già visibile, ma non era ancora buio, il cielo era tinto di rosso e di arancio, uno spettacolo, esattamente come l'immagine di loro due abbracciati, fermi lì su quella panchina, nonostante l'acqua che ormai si era impossessata di ogni centimetro della loro pelle.
" chack!" Niall comparve all'improvviso alle loro spalle con una macchina fotografica in mano "eravate così carini!" disse come a  giustificarsi per avergli scattato una foto, Harry e Sum sorrisero "gli altri dove sono?" domandarono poi come se si fossero resi conto alllora di non essere soli "si stanno ancora rincorrendo, dovreste vederli!" esclamò, lasciando la macchinetta fotografica accesa sulla panchina e correndo verso di loro, Harry e Sum li raggiunsero in pochi secondi; dio sembravano dei bambini che giocano a gavettoni, e poi c'erano Valerie e Louis che ballavano romanticamente in quella specie di pioggia... continuarono a fare gli idioti, se così di può dire, fino a quando non si fece  buio del tutto e lasciarono il parco; ognuno tornò a casa proprra o nel caso dei ragazzi, nella casa dove avrebbero dormito quella notte, per farsi una doccia e sistemarsi prima di cena.
Sum tornò a casa con Zayn e Harry e mentre quest'ultimo si lavava, aspettò con Zayn in camera, accese la tv e si stese sul letto, Zayn si mise al suo fianco "mi sta venendo fame!" esclamò "stasera vi portiamo nella pizzeria più famosa di Dublino!"  rispose Sum, lui rise "quella dove avete il buono sconto?" domandò lui prendendola in giro "può darsi" ammise Sum "ma è un bel posto! e soprattutto non è lontano da qui!" precisò "questa sì che è una bella notizia!" esclamò lui ridendo ancora, Sum gli tirò un pugno sul braccio "ti sei stancato davvero così tanto?" domandò subito dopo "un po'. E tu, sei stata bene?"  "si, è stata una giornata fantastica, avervi tutti a Dublino è stupendo!" esclamò entusiasta "ma a chi vuoi darla a bere?! lo so che non ti importa nulla di tutti noi, vuoi soltanto stare con Harry" disse fingendo il broncio "ma non è vero che non mi importa nulla, solo che lui è il mio ragazzo e.. lo amo, e se solo potessi resterai con lui per sempre...è stato difficile sentirlo per telefono per più di un mese, mi sentivo male quando realizzavo di non poterlo guardare negli occhi mentre gli dicevo che lo amavo, mi è mancato tutto di lui, tutto, mi mancato tutto di quei giorni...e mi siete mancati tantissimo anche voi, mi sei mancato tu che sei il mio migliore amico" disse parlandogli con il cuore in mano, lo abbracciò "eh, facile adesso, mi dici che ti sono mancato, mi abbracci.." commentò lui stringendola "vuoi che ti dica che sono stata una meraviglia senza di te?" domandò Sum, Zayn scrollò le spalle "bene, non mi sei mancato per niente!" "e io non ti credo" esclamò lui impedendole di  allontanarsi anche solo di qualche centimetro "lo sai che scherzo! So che ti sono mancato, e so che ti è mancato molto di più Harry, ma è giusto così, è normale" sussurrò " e tu mi sei mancata...vediamo...così!" esclamò aprendo le braccia a più non posso, Sum vi si fece avvolgere "ti voglio bene Zayn" disse sincera "anche io" rispose lui teneramente.

Quando furono tutti e tre pronti scesero di sotto, aspettarono che arrivassero anche gli altri e poi si diressero tutti insieme verso la pizzeria; dopo circa un'oretta finirono di mangiare "sei pronta?" sussurrò Harry all'orecchio di Sum mentre uscivano dal ristorante "per fare cosa?" "per scappare senza dare nell'occhio!" rispose lui come se fosse possibile, lei lo baciò teneramente sulla punta del naso "hai dimenticato di portare il mantello dell'invisibilità, superman" "vero" ammise lui "però ho i miei superpoteri" disse subito dopo stando al gioco, il fatto che riuscisse a dire cavolate con Sum, senza sentirsi ridicolo o infantile, era una delle mille cose che amava del loro rapporto "e quali sono i tuoi superpoteri?" domandò lei lasciando che Harry la stringesse ancora di più a sè mentre passeggiavano "sono speciali, ma sai, non credo funzionino su tutti...esistono due condizioni strettamente collegate tra loro e inseparabili affinchè abbiano effetto: funzionano soltanto con le persone che riescono a rendermi felice, semplicemente esistendo, e funzionano soltanto se anche io riesco a renderle felici nello stesso modo" Sum lo fissò per un attimo "i tuoi superpoteri sono concentrati nella bellezza dei tuoi occhi e nel calore che trasmette il tuo sorriso" riuscì a dirgli in poco più di un sussurro "vedi? sei l'unica ad averli captati, sei l'unica su cui funzionano e sei l'unica che amo con tutto me stesso, sei mia e voglio che sia così per sempre" "per sempre" ripetè Sum, come se si stessero facendo una specie di tacita promessa, non si stavano impegnando, per carità, avevano una vita davanti, ma in quel momento, desideravano entrambi che durasse per sempre, per davvero.
Si allontanarono dal resto del gruppo continuando a parlare, Harry la portò al cinema come aveva promesso, per lui rappresentava una cosa straordinaria, non aveva mai avuto l'occasione di portare una ragazza al cinema a Londra, probabilmente non ci era nemmeno mai andato al cinema...scelsero un film a caso, non gli importava più di tanto, entrarono nella sala quando le luci erano già spente e si sedettero nelle ultime file, quelli con le poltrone unite, vicini all'uscita; all'inizio, forse per i primi dieci minuti cercarono di prestare attenzione a ciò che era trsmesso sul grande schermo, doveva essere anche un film bello, ma mai bello quanto il solo fatto che fossero vicini, mano nella mano, Sum poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e lui la strinsè forte forte a sè, si chinò su di lei e la baciò più volte sulla guancia fino a quando non raggiunse il collo, glielo sfiorò con le labbra, Sum lo lasciò fare, gli faceva il solletico, ma era una sensazione dannatamente perfetta, non poteva desiderare di stare meglio, era felice, Harry la sorprese baciandola sulle labbra in modo dolce ma passionale, portò le mani sul suo viso accarezzandola teneramente, Sum mise le braccia intorno al suo collo continuando a baciarlo, continuarono così, senza staccarsi mai, nemmeno per riprendere fiato, dovevano e volevano sfruttare ogni minuto che gli restava prima di separarsi di nuovo, avevano bisogno di stare insieme, soltanto loro due, avevano bisogno di baciarsi e sfiorarsi tutto il tempo, era come se fossero finalmente usciti da una lunga crisi di astinenza; non era abbastanza e non sarebbe mai stato sufficiente sentirsi anche più di una volta al giorno per telefono, pensarsi a vicenda ogni singolo istante della giornata, della settimana, del mese; addormentarsi la sera illudendosi di essere abbracciati e rimanerci male ogni mattina perchè erano stati abbracciati tutta la notte a uno stupido cuscino, non bastava dirsi 'ti amo' senza guardarsi negli occhi, non andava bene ridere ascoltando soltanto il suono della risata, mancava il sorriso, mancava il potersi sfiorare, il tenersi per mano, l'abbracciarsi fino a soffocare, il restare imprigionati in un mondo parallelo ogni volta che le loro labbra conbiaciavano alla perfezione...e ora, in quell'esatto momento avevano la possibilà di recuperare tutto ciò che avevano perso per cause di forza maggiore, e in quel cinema, a luci spente, seduti negli ultimi posti, da soli, stavano dando la prova che la loro non era una di quelle classiche storielle nate in vacanze e finite appena uno dei due mette piede nella propria città, stavano dando la prova di amarsi davvero.
Si dice che la distanza rafforza i rapporti veri, autentici, e tronca quelli falsi; ed ecco che improvvisamente da un ostacolo insormontabile si trasforma in una prova difficilissima da superare...perchè più il sentimento che lega due persone è vero, e più è complicato uscire fuori dal labirinto che la distanza costruisce per noi, ma se si trova la via d'uscita senza essere divorati dal minotauro, allora vuol dire che quel sentimento è immune al tempo ed è immune a qualsiasi altra cosa, e se riesce a uscire dal labirinto significa che è più forte di prima, significa che ha dovuto lottare contro il destino ma che ha avuto la meglio, e che come Teseo ha varcato l'uscita vittorioso, come un eroe...fuor di metafora, significa che è vero amore.



Eccomi qua :)
Allora...sono finalmente riuscita ad aggiornare, mamma mia mi sto rendendo conto che impiego sempre più tempo, mi dispiace, ma non riesco a fare diversamente.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi abbiate già perdonato :DD
Beh, Sum e Harry si amano alla follia, Louis e Valerie lo stesso anche se non riesco a dedicargli spazio, Liam da un po' di matto ahahahah, Zayn si finge geloso e Niall, è l'unico normale direi :)
Ok, non so cosa diavolo mi sia venuto in mente a scrivere quella roba sul labirinto, è stato uno dei miei classici colpi di testa, penso che tutti abbiate presente il mito del minotauro e di Teseo che riesce a uscire dal labirinto grazie al filo che gli ha dato Arianna...giusto?
Dai dai, ditemi che ne pensate :3  sapete che vi fa sempre piacere leggere le vostre recensioni? :DD ahfjbfhjsbhbgjsg
ora vado, sono stanchissima, un bacione ♥
Alla prossima! E GRAZIE A CHI HA RECENSITO FINO AD ORA! :DD












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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


" che dici, ci avranno dati per dispersi?" esclamò Sum appena uscirono dal cinema "probabilmente si" rispose Harry stringendole la mano "comunque secondo me, il film non doveva essere poi così male" contastò lei sorridendo "no infatti, sembrava interessante.." si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere entrambi "e se qualcuno ci chiede di cosa trattava il film?" "diremo la verità" "cioé?" "cioè che se non lo abbiamo visto è tutta colpa tua, sei così bella che mi hai deconcentrato,non sono riuscito a prestare attenzione a nient'altro avendoti accanto, sei tu il mio film" confessò Harry, lo disse con tono ironico e scherzoso, ma era esattamente ciò che aveva provato "e tu sei il mio" Sum lo baciò a fior di labbra con dolcezza " la nostra storia è un film, la nostra vita è un film...il problema che è noi siamo attori inesperti, non abbiamo mai avuto il tempo di fare le prove, e neppure di leggere il copione-" "... sappiamo come è iniziata ma non come andrà a finire" fu Harry a terminare la frase "a volte mi spaventa tutto questo" ammise lei rifugiandosi tra le braccia del suo ragazzo "non dirlo a me...il futuro.. che parolone, tanto bello, tanto atteso, quanto temuto" Harry si fermò improvvisamente, imboccò un vicoletto anche se non aveva la più pallida idea di dove questo lo avrebbe portato, Sum restò impassibile e lo seguì, probabilmente conosceva quel posto, camminarono per un po', arrivarono in una piazzetta buia e deserta, si sedettero per terra e restarono un po' lì in silenzio.
Non si trattava di un silenzio fastidioso o opprimente, di un silenzio scomodo o imbarazzante, no..quello era un silenzio vivace ed estroverso; probabilmente può sembrare un controsenso e forse lo è, ma restando in silenzio con gli occhi rivolti verso le stelle, con le dita intrecciate alla perfezione, i corpi avvinghiati in un confortante abbraccio, non c'era bisogno di parlare, o meglio, non era la bocca a dover parlare; era la loro pelle, le loro mani, il loro cuore, il loro sguardo a sostituirsi alle parole...ecco perchè silenzio estroverso,perchè se fosse passato qualcuno di lì, non avrebbe sentito volare una mosca, invece loro due riuscivano a percepire il più assordante fracasso di domande e risposte mai immaginato. Era come se riuscissero a comunicare con la sola forza del pensiero, come se riuscissero a leggersi nella mente e anche nel cuore, anche se nessuno dei due vantava una calligrafia molto chiara: nel cuore di entrambi c'erano troppe emozioni per poter essere messe in ordine, troppe sensazioni completamente diverse e contrastanti per poter essere mischiate, stavano pensando a tutto e a niente, a quanto stessero bene lì insieme e al fatto che non sarebbe durato per molto, pensavano a quanto fosse incredibile il loro amore e a quanto sarebbe stato incredibilmente brutto separarsi di nuovo, si, erano usciti vittoriosi dal labirinto, ma forse quel labirinto non era che l'inizio, soltanto il proemio, l'introduzione del film, forse la vera sfida si sarebbe presentata più avanti, quando gli impegni quotidiani avrebbero sottratto tempo alle loro chiacchierate e quando uno stupido cellulare sarebbe diventato l'unico modo per sentirsi vicini...non potevano sapere cosa sarebbe successo, l'unica cosa di cui erano certi  è che volevano combattere, fino a rimanere privi di forze se fosse stato necessario, ma non pensarono di arrendersi nemmeno per un secondo, in qualche modo intuivano che se si fossero lasciati il dolore li avrebbe mangiati vivi, ormai erano arrivati a un punto da non potersi tirare indietro, l'amore è un circolo vizioso e loro ci erano entrati dentro, adesso potevano soltanto sperare e fare del loro meglio per uscirne integri.

"Harry" Sum ruppe il silenzio sussurrando appena il suo nome e voltandosi verso di lui, il ragazzo la guardò intensamente e scorse una lacrima sul suo viso "mi prometti che ce la faremo? promettimi che niente e nessuno ci separerà" Harry continuò a guardarla incapace di pronunciar parola, Sum buttò le braccia al suo collo e lui perse l'equilibrio finendo steso a terra, Sum  sopra di lui "ehi ascoltami, l'unica cosa che conta qui, è che noi due ci amiamo, non voglio vederti piangere, voglio renderti felice e ti prometto che lotterò fino alla fine per te, per noi" lei cadde a peso morto su di lui e lo abbracciò forte, fortissimo, nascondendo le lacrime "ho detto che non voglio vederti piangere!" esclamò il ragazzo "non mi stai vedendo infatti!" rispose Sum soffocando un altro singhiozzo, lui la strinsè di più a sè, se possibile "ti amo" sussurrò e in quel preciso istante i suoi meravigliosi occhi furono così fortunati da assistere a una scena irripetibile, nell'esatto momento in cui aveva pronunciato quel 'ti amo' un meteorite andò a schiantarsi contro l'atmosfera terrestre e si disintegrò alla velocità della luce, la sola cosa che vide Harry fu una stella cadere a picco su di loro, accarezzò i capelli di Sum mentre esprimeva il suo desiderio. Cosa chiese alle stelle? Che il 'per sempre' non fosse soltanto per le favole, per i principi e le principesse, ma anche per loro due.
" amore, é caduta una stella!" esclamò subito dopo facendo voltare Sum, aveva gli occhi gonfi ma sorrideva, la baciò trasmettendole tutto ciò che provava in quel momento, e quando si staccarono, come se ci fosse riuscito davvero, Sum tornò a essere la ragazza spontanea e solare di sempre, non c'era più traccia di lacrime nei suoi occhi, anzi erano luminosi, quasi quanto le stelle sopra di loro, erano gli occhi di una ragazza perdutamente innamorata, erano l'effetto meno nascosto che il tocco della labbra di Harry  le provocavano, i suoi baci erano per lei una cura segreta.

" ecco dove eravate finiti" "vi abbiamo cercato per mezza Dublino" "finalmente vi abbiamo trovati! " "tutto a posto?" "si può sapere dove siete stati?" quando Sum e Harry si decisero a tornare dagli altri, fu questo il tipo di interrogatorio a cui furono sottoposti, tentarono di spiegare alla meglio che erano stati al cinema e poi a vedere le stelle, tralasciando il fatto che si erano ritagliati un momento tutto per loro sotto quel cielo stellato e avevano dato sfogo alla loro paura di non riuscire a superare la distanza, ma si erano anche dimostrati, ancora una volta, quanto tenessero l'uno all'altra.
" che dite, torniamo a casa?" domandò Zayn sbadigliando, gli altri annuirono, era ormai l'una, dovevano rientrare, si diedero appuntamento da Bunny per fare colazione la mattina dopo e ognuno si avviò verso casa propria; durante il tragitto Sum, Harry e Zayn chiacchierano del più e del meno, risero e scherzarono come degli amici veri; giunsero a casa una ventina di minuti dopo, i genitori di Sum erano rimasti ad aspettarli in piedi, era davvero tardi "che non si ripeta!" disse severa Charlotte, riferendosi all'eccessivo ritardo e chiudendosi la porta della sua camera alle spalle, Sum aiutò Harry e Zayn a trasformare alla meno peggio i due divani del salotto in comodi letti, diede la buonanotte a entrambi e salì in camera sua.
Appena fu sola, ebbe modo di riflettere su quella giornata, non poteva immaginarla migliore, era stata perfetta dalla mattina, da quando era andata a prendere Zayn alla fermata dei pullman, a quando era arrivato Louis poco dopo, a quando si era sentita lo stomaco sotto sopra quando aveva realizzato che avrebbe riavuto Harry, al momento in cui lui l'aveva sorpresa abbracciandola da dietro, quando aveva rivisto Niall e Liam, a quando lei e Harry stavano per fare l'amore in un camerino, alle loro bizzarre chiacchierate, al cinema, al cielo stellato che li aveva portati a riflettere su di loro e su quanto fossero disposti a sopportare pur di restare insieme, aveva persino pianto abbracciata a lui, ma era stato un pianto liberatorio, non era riuscita a trattenere le lacrime sapendo che sarebbe partito di nuovo e che non sapeva quando lo avrebbe rivisto, era stato uno di quei classici momenti di debolezza, ma era bastato un solo bacio a curare la sua tristezza, e poi Harry le aveva detto di aver visto cadere una stella mentre erano abbracciati, in fondo era stato anche romantico... quanto lo amava, come non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita, era diventato in poco tempo la ragione del suo sorriso, il motivo dei suoi sbalzi d'umore, l'essenza di ogni sua emozione.

" non glielo hai detto, vero?" Zayn si mise a sedere "di che parli?" domandò Harry sistemandosi nel suo letto, se così si poteva chiamare un divano con un cuscino e delle lenzuola sistemate alla meglio "parlo di te, della tua vita" Zayn era serio, Harry sospirò rumorosamente "devo trovare il momento giusto" si giustificò pur sapendo che la cosa non reggeva "sai meglio di me che non esiste un momento giusto per dire qualcosa, non verrà mai da solo, devi creartelo da solo" aveva ragione, lo sapeva "quando abbiamo deciso di venire a Dublino pensavo che fosse l'occasione giusta per dirle tutta la verità, poi pensandoci sù mi sono reso conto che in questo modo avrei rovinato questi due giorni, gli unici che ho a disposizione per baciarla, per stringerla, per sussurrarle quanto la amo, perchè io la amo sul serio, ed è per questo che temo la sua reazione, perchè so che se lo scopre, ha tutto il diritto di arrabbiarsi e io mi sento male al solo pensiero di perderla; Zayn, grazie a lei, alla sua voce, ai suoi occhi, al suo essere così gentile, così profonda, così bella, riesco ad affronatare la giornata in modo diverso, migliore. Siamo andati al cinema ma non sappiamo nemmeno di cosa parlasse il film per il quale abbiamo pagato, e poi siamo andati a vedere le stelle, lì c'eravamo soltanto noi due, abbiamo pensato a ciò che ci aspetta dal momento in cui risalirò su quel maledetto treno che mi porterà a Londra, si è rattristata e  l'ho tenuta stretta a me mentre piangeva, e le ho detto che amo....potevo perdermi tutto questo?" Zayn si mise a sedere di  fianco a lui "se le avessi detto tutto, avrei rovinato questa giornata indimenticabile che aspettavamo tutti e due da troppo tempo, avevo bisogno e ho bisogno di abbracciarla, di sfiorarla, di amarla, non posso permettere che questi giorni scivolino via così, anzi uno è già scivolato, devo dimostrarle che per lei sono disposto a tutto,che  se noi due stiamo insieme, tutto il resto è secondario" Harry si aprì ancora una volta con Zayn, gli raccontò tutto, l'amico lo ascoltò in silenzio e quando ebbe finito di parlare "ma che stai aspettando? va da lei!" disse come se fosse la cosa più naturale del mondo "e se mi scoprono i suoi?" "non hai detto che sei disposto a tutto?" gli ricordò, Harry non se lo fece ripetere due volte, salì piano le scale, entrò con passo felpato nella camera di Sum, la guardò dormire con il sorriso sulle labbra e la sua maglietta stretta al petto, si avvicinò al letto e le tolse delicatamente la maglietta dalle mani, non voleva svegliarla, si sarebbe semplicemente steso vicino a lei e l'avrebbe abbracciata, ma Sum sconvolse i suoi piano aprendo gli occhi, lo guardò con espressione confusa ma innegabilmente felice mentre poneva la maglietta sulla sedia, si mise di fianco a lei, Sum poggiò la testa sul suo petto nudo e portò le braccia intorno al suo collo, aveva ancora quell'espressione confusa, non capiva perchè le avesse tolto la maglietta dalle mani, ormai era diventata un'abitudine per lei "stanotte ci sono io, la maglietta non ti serve, puoi aggrapparti a me" le disse dolcemente prima di baciarla, pochi minuti dopo, dopo altri baci, Sum crollò cullata da quella dolce frase 'stanotte ci sono io, la maglietta non ti serve, puoi aggrapparti a me'.  



Saaaaaaaaaaaalve :DD
Eccomi qua, ieri non avevo niente da fare per mia grande fortuna, e ho trascorso tutto il pomeriggio a scrivere :3
Ho impiegato veramente tanto tempo per questo capitolo, spero che vi sia piaciuto :)
Il prossimo sarà quello della partenza, ma cercherò di renderlo meno strappalacrime possibile, e poi la storia andrà avanti perchè si deve pur avvicinare a una conclusione! Non vi sto dicendo che manca poco e penso proprio che durerà ancora un bel po'...ma devo andare avanti.
Il problema è che ho tutto in mente ma non ho il tempo di scriverlo, quindi resterò con voi ancora per un po' di tempo (?):DD
Mi sto preoccupando perchè siamo già al capitolo 32, insomma spero di non annoiarvi tirandola per le lunghe...
E ora passiamo al capitolo. che ve ne pare? vi è piaciuto? avete qualche consiglio da darmi per i prossimi?  sono aperta a tutto :)
Come sempre ringrazio chi recensisce <3  chi mette la mia storia tra le preferite/ ricordate/ seguite ...è un onore, veramente!
Ora vado, un bacio grande grande..e a presto! ♥

 


       











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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Per la prima volta dopo più di un mese, Sum si svegliò felice, glielo si leggeva negli occhi, per la prima volta da quando era tornata a casa, non si era dovuta svegliare con la consapevolezza che ciò che aveva tenuto stretto a sè per tutta la notte, non era Harry, ma soltanto la sua maglietta; quel giorno invece quando la luce del sole di un caldo mattino di primo settembre, penetrò nella sua stanza attraverso la finestra e la costrinse ad aprire gli occhi, si ritrovò tra le sue braccia, Harry dormiva ancora ma la teneva stretta a sè impedendole di spostarsi anche solo di mezzo centimetro...era il più bel riveglio che potesse immaginare. Restò in quella posizione per qualche minuto, fino a quando non sentì spalancarsi la porta improvvisamente e le venne un colpo al cuore...come poteva aver dimenticato che di sotto c'erano i suoi genitori, e che lei aveva dormito nello stesso letto del suo ragazzo? Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a cosa fosse meglio fare, che un volto conosciuto si affacciò alla porta della sua camera; il suo respiro tornò regolare quando vide Zayn entrare tranquillamente "mi hai fatto prendere un colpo!" esclamò a mo' di rimprovero "me ne sono accorto dalla tua espressione..pensavi fosse tua madre eh?" Sum annuì mentre Harry si svegliava, disturbato dalle loro voci "comunque lei sta arrivando, l'ho vista salire!" 
A quelle parole poco confortanti entrambi saltarono letteralmente in aria, l'espressione che Zayn vide dipingersi sul volto di Harry fu epica, non sapeva dove andarsi a nascondere e Sum era visibilmente preoccupata, mentre lui se la rideva sotto i baffi appoggiato all'armadio "aspetta un minuto..." Harry si fermò vedendo l'amico cominciare a ridere a crepapelle "scherzetto!"esclamò Zayn ridendo ancora, Sum e Harry si guardarono con intesa, poi si alzarono, presero dei cuscini in mano, si avvicinarono a Zayn e cominciarono a colpirlo con i cuscini, il ragazzo tentò di scansarsi, risero tutti e tre, poi Zayn prese Sum per la vita e se la caricò sulle spalle "mettimi giù!" urlò lei tra una risata e l'altra "perchè io?" "perchè non mi va di prendere in braccio Harry! è più pesante!" si giustificò "ti prego, mi va il sangue alla testa" si lamentò lei, a quel punto Harry le afferrò le gambe e Sum finì per trovarsi tra le braccia di entrambi, i due ragazzi presero la rincorsa e finirono per cadere tutti e tre sul letto, risero ancora, come non avevano mai fatto di prima mattina fin quando, sfiniti dalle troppe risate si distesero sul letto di Sum a pancia all'aria "comunque buongiorno!" esclamò Harry baciandola a fior di labbra "buongiorno" rispose lei ricambiando dolcemente il bacio, poi si voltò verso Zayn, abbracciò entrambi...non riusciva a immaginare niente di meglio che trovarsi stretta tra le braccia del suo ragazzo e del suo migliore amico contemporaneamente, erano proprio un bel trio.

Circa un'oretta più tardi ordinarono un cappuccino da Bunny, fecero colazione tutti e nove insieme "allora, che mi dite su Dublino?" domandò Mary sorseggiando la sua bevenda "bella città...un po' troppo estesa, ma davvero bella" rispose Niall riferendosi al fatto di quanto si fossero stancati il giorno prima "sulla città niente da dire, stupenda..ma ci sono quattro ragazze che non ci hanno mollato un attimo!"aggiunse Zayn "e non vi molleranno fino a quando sarete nell'orbita dei loro occhi" "buono a sapersi" esclamò Liam "che facciamo oggi? Dove ci portate?" questa volta era stato Louis a parlare "sono già le undici, non possiamo fare granchè, non abbiamo molto tempo" quelle parole furono una pugnalata dritta al cuore per tutti, in particolar modo per Summer, Harry, Louis e Valerie, ma era la verità, i ragazzi sarebbero dovuti partire quello stesso pomeriggio.
"potremmo andare da mia nonna però, non è lontano da qui..." esclamò Sarah tutto a un tratto, come se avesse avuto una grande idea "da tua nonna." Niall la squadrò dall'alto in basso con un'espressione che non lasciava fraintendimenti su ciò che pensava "che ci andiamo a fare da tua nonna? cioè, sarei felice di conoscerla, ma non capisco.." spiegò Zayn "infatti non intendo da mia nonna, se volessimo andare da lei dovremmo prendere un aereo per Belfast ed è un tantino fuori mano...però qui a Dublino mia nonna ha una casa e io ho le chiavi" spiegò entusiasta "giusto! lì è perfetto, possiamo cucinare e tracorrere il pomeriggio insieme" disse Sum come se si fosse resa conto allora di quello che stava succedendo, inutile dire che lei e Harry erano in un mondo tutto loro, tutto ciò che volevano fare, era trovare un modo, uno qualunque, per impedire all'orologio di muoversi; si sentivano come se avessero le mani 'di ricotta', quei due giorni stavano scivolando via e loro non riuscivano a capacitarsi di quanto l'attesa potesse essere infiitamente lunga e il momento per cui si è aspettato così breve...
E' un po' come il giorno di Natale, no? Sin da bambina lo hai sempre atteso con una gioia smisurata, ti  sembrava che non arrivivasse mai, ti pareva che il tempo ti stesse giocando un brutto scherzo, che il conto alla rovescia stesse provando ad ingannarti, eppure dal momento in cui correvi a vedere cosa ci fosse sotto l'albero, alla messa pomeridiana, sembrava che avessi appena avuto il tempo di sbattere le ciglia, e invece il Natale era già finito e avresti dovuto aspettare un altro anno per rivederlo ancora; ecco, sembrava che il loro momento non fosse nemmeno iniziato e già fosse destinato a finire, e l'attesa si sarebbe impossessata del loro cuore fino al giorno in cui si sarebbero sfiorati di nuovo, fino al Natale successivo.
Harry e Sum camminavano abbracciati, seguirono gli altri dirigersi verso casa della nonna di Sarah, presero una corriera e quando furono finalmente arrivati, i ragazzi furono piacevolmente sorpresi dal fatto che la casa fosse una rustica villetta appena fuori città, ma allo stesso tempo in aperta campagna; decisero di fare un picnik sul prato, le ragazze si misero a farcire panini e tramezzini, mentre Zayn, Harry, Niall, Louis e Liam i si occuparono di apparecchiare sull'erba, quando terminarono era già ora di pranzo, quindi si sedettero a terra e mangiarono ciò che avevano preparato tra una risata e l'altra; quando ebbero finito chiacchierarono ancora, stavano bene tutti insieme; poi il cielo si annuvolò quasi all'improvviso e furono costretti a rientare per non beccarsi un fulmine dritto in testa. E venne a piovere, un'acquazzone di quelli che non si vedevano da qualche mese a Dubilno, qualcosa di potente, goccioloni enormi e violenti, in meno di un minuto tutto risultò perfettamente ricoperto d'acqua, accessero la tv e appresero dal telegiornale locale che Dublino rischiava di restare coinvolto in un nubifragio, nonostante la cosa non dovesse suonare molto confortante alle orecchie della gente, Sum e Harry si ritrovarono a essere contenti per quell'insolita situazione, riuscivano a cogliere il lato positivo dell'evento, il fatto che i trasporti si sarebbero bloccati e di conseguenza nessuno, ma soprattutto Harry, non sarebbe potuto tornare a casa, anzi, non avrebbe potuto nemmeno mettere il naso fuori da quella casetta.
Si guardarono complici desirerando entrambi la stessa cosa, sentendosi in colpa per aver sperato che quel nubifragio durasse tutto il giorno, ma provando una felicità incolmabile al pensiero, che forse, e dico forse, il tempo aveva voluto dargli un'altra possibilità per stare insieme, forse anche se non erano riusciti a fermarlo, il tempo aveva voluto dargli una mano a modo suo. 
Anche la temperatura scese a picco, se quella mattina a tutti era sembrato di trovarsi davanti un nuovo giorno estivo, ora si rendevano conto che l'autunno era ormai molto vicino; decisero di guardare un dvd, Sarah prese dei plaid e mi misero sul divano stretti stretti, ma pochi minuti dopo l'inizio del film la televisione si spense di botto, probabilmente l'acqua doveva aver invaso ogni parte, se ne andò la corrente, si misero allora a fare giochi di parole e a raccontarsi barzellette, non potendo fare altro, ma forse si divertirono di più di quanto non avrebbero fatto con quel dvd. Era la semplice dimostrazione che non c'era alcun bisogno di fare cose eccezionali e fuori dal comune per divertirsi e per stare bene, bastava la compagnia giusta e poi anche l'essere bloccati in una casa fuori città, senza mezzi per poter tornare a casa e senza corrente ed elettricità, poteva rivelarsi addirittura piacevole.
Trascorsero due o tre ore e la pioggia non cessava, per fortuna però tornò l'elettrcità e i ragazzi riaccesero la tv per sapere le ultime notizie "La fitta pioggia continua a ricoprire Dublino e tutta la provincia, non ci sono più auto o mezzi di trasporto attivi al momento, l'intera città è ferma, si prevede pioggia fino a tarda notte, si spera che nella mattinata di domani tutto ritorni alla normalità, fino ad allora la protezione civile consiglia di stare in allerta, assolutamente proibito uscire di casa, assolutamente proibito uscire in stada. I mezzi di trsporto, comprese le linee ferroviarie e gli aereoporti, hanno cancellato tutti i voli, tutti i treni e tutte le corse fino a domani mattina. Grazie dell'attenzione e al prossimo aggiornamento." 
A quelle parole tutti e nove saltarono in aria dalla felicità, Louis strinse Valerie forte a sè e Harry prese con foga il viso di Sum tra le mani e la baciò con passione, subito dopo ognuno rintracciò i propri genitori e non ci fu nemmeno bisogno di spiegare l'accaduto, sapevano già tutto, e non fecero nessun tipo di obiezione, gli intimarono solamente di salire sul primo pullman/treno diretto alla loro città la mattina successiva; anche le ragazze fecero sapere a casa che sarebbero restate lì fino all'indomani, non era un fatto strano, capitava spesso che restassero tutte e quattro a dormire in quella casa, era il loro luogo d'incontro preferito dopo Bunny e la piazzetta in centro.
Quando Harry riattaccò fu colpito da un prepotente senso di colpa, non aveva neppure parlato con i suoi genitori, era praticamente impossibile che gli rispondessero al telefono al primo tentativo, disse tutto alla governante, ma il suo senso di colpa era più che altro verso Sum, voleva dirglielo, voleva davvero liberarsi di quel peso enorme, ma era come se provasse a parlare e dalla sua bocca non uscisse alcun suono, si trovava tra l'incudine e il martello, da una parte la voglia di parlarle e la paura tremenda di perderla per sempre, dall'altra quel nocciolo nel petto che lo stava lacerando dentro, soffriva in tutte e due casi, ma sapeva benissimo che sarebbe stato molto, ma molto peggio, se si fosse avverato il primo caso... non riusciva più a immaginare una vita senza di lei, e anche se non c'era come presenza fisica nella maggior parte dei suoi giorni, il sentire la sua voce, la sua risata, sentirsi dire 'ti amo' amore' mi manchi' gli miglioravano la giornata, certo non quanto avrebbe fatto il suo sorriso, il suo sguardo, un suo abbraccio o un suo bacio, ma meglio di niente...

Sum interruppe bruscamente i suoi pensieri abbracciandolo forte e facendo combaciare le loro fronti, erano saliti al piano di sopra per stare un po' da soli, lo baciò delicatamente e a quel contatto Harry perse definitivamente il filo dei suoi pensieri e dimenticò tutto, si abbandonò a quel bacio, lei continuò a premere le sue labbra contro quelle del ragazzo facendogli perdere del tutto la testa, si lasciarono cadere sul letto e continuarono a baciarsi, Harry si sentiva disarmato, inacapace di fare qualunque cosa che non fosse stringerla a sè e sfiorarla e baciarla in ogni centimentro della sua pelle, si sentiva come se quei baci, quei momenti, gli proscigassero tutte le energie e allo stesso gli dessero la carica necessaria per continuare a vivere, era privo di forze ma nello stesso tempo potentissimo, sentiva di poter crollare cullato da quelle braccia ma sapeva anche di essere in grado di sollevare il mondo, si sentiva bene, benissimo, appagato.
" ti rendi conto? abbiamo scatenato un nubifragio!" esclamò tra un bacio e l'altro, Sum scoppiò a ridere "abbiamo bloccato tutta la città" rispose staccandosi appena, questa volta fu lui a ridere di cuore "e tutto soltanto per avere un'altra notte per noi" "ma noi siamo potenti, hai visto cosa possiamo fare?!" si baciarono ancora "non posso crederci! è stato quasi un miracolo" esclamò lei ridendo "pensi che la gente ci odierà?" "soltanto se lo verrà a sapere!" erano distesi sul letto a baciarsi e tra un bacio e l'altro dicevano cose insensate come il fatto che fosse colpa loro se Dublino era intrappolata da un insolito nubifragio, tra un bacio e l'altro ridevano, tra un bacio e l'altro si guardavano negli occhi, era un momento tutto loro, di perfetta intimità; "ti amo" le sussurrò Harry in un orecchio mentre le lasciava piccoli baci sul collo "anche io amore, ti amo tantissimo" rispose lei lasciandosi andare, il ragazzo cominciò a giocare con la sua maglietta, gliela alzò scoprendole la pancia, poi si spostò sulla spalla, la scoprì e la sfiorò con le labbra, Sum sentì che i brividi di piacere si stavano impossessendo del suo corpo, con un unico gesto liberò Harry della sua maglietta e lasciò che lui facesse lo stesso, continuarono a baciarsi sotto le coperte per tanto tempo, e lentamente tutti i loro vestiti si aggiunsero alle magliette buttate a terra; rimasero lì fino alla mattina successiva, e mentre i loro corpi combaciavano alla perfezione come tessere di uno stesso puzzle, la pioggia scrosciava incessantemente contro i vetri delle finestre e conferiva a quella notte meravigliosa un'aria più romantica, da film... ma quello che stavano vivendo era tutt'altro che un film, più che altro una fiaba, un sogno a occhi aperti.




Eccomi qua! :DD
Finalmente ce l'ho fatta ahahahha perdonatemi per il ritardo :)
Allora... non so cosa mi sia preso, vi avevo anticipato che questo sarebbe stato il capitolo della partenza dei ragazzi, ma vi giuro che non ce l'ho fatta, non so che diamine mi sia venuto, volevo che stessero insieme un altro po'.
Ammetto che quella del nubifragio non è stata il massimo come idea, ma non mi è venuto in mente altro per bloccare i trasporti D:
E poi sinceramente il fatto che Harry, Sum e tutti gli altri restino bloccati lì sotto la pioggia e senza via d'uscita, non mi sembra proprio una gran sventura, anzi, mi da addirittura un so che di romantico...a voi no? :3
Bene, detto questo, vi dico che nel prossimo si separeranno davvero, anche se mi dispiace tantissimo, credo di esserci troppo dentro in questa storia D:
Comunque voi non smettete mai di dirmi cosa ne pensate, mi raccomando, io amo letterarlmete le vostre recensioni e colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta per tutti i complimenti e tutte le cose belle che mi dite sadjadhgjahdajshdg sappiate che sono aperta a ogni tipo di consiglio da parte vostra :D

Adesso dirò una cosa che centra un bel niente, ma non posso farne a meno!
Avete ascoltato Little Things? immagino peroprio di sì :DD non è una canzone meravigliosa? é...perfetta afbjbfajbfjfbahf  ♥
Lunedì pomeriggio l'ho ascoltata forse venti volte mentre facevo i compiti, e ieri mattina mi rimbombava nella testa mentre ero nel pullman per andare e scuola, la so già a memoria e l'adoro!!!

Okay, ora vi lascio in pace ahahahahahah
Alla prossima bellezze! ♥
 
 

      


       






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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Summer infilò le mani in tasca rabbrividendo, nonostante fosse soltanto il 2 settembre a Dublino faceva freddo, il nubifragio del giorno prima era riuscito a privare la città della caratteristica aria estiva in un sol colpo, sembrava che l'estate fosse ormai soltanto un ricordo lontano, Summer si strinse nelle spalle e un bridivo percorse la sua schiena mentre camminava, era un brivido di freddo, il primo brivido di freddo dopo tutti quei brividi provati in quei giorni, brividi d'amore..se lui fosse stato lì in quel momento l'avrebbe abbracciata, ne era più che certa, e le fece male pensare che invece doveva accontentarsi di un plaid o di un abbraccio di qualcun'altro per stare bene. 
Dopo una decina di minuti arrivò a casa, entrò e si fiondò in camera sua, non diede nemmeno il tempo a sua madre di dire qualcosa, si chiuse a chiave e si buttò sul suo letto a peso morto; era appena tornata dalla stazione, Harry stava tornando a casa, non era più con lei e non sapeva quando lo avrebbe rivisto; affondò la testa nel cuscino e fece uno sforzo sovraumano per trattenere le lacrime, non voleva piangere, glielo aveva promesso, lui aveva detto più volte di non volerla vedere piangere, fece il possibile per far sì che i suoi occhi nocciola  restassero perfettamente asciutti, ma crollò in un pianto sommesso e disperato non appena si ritrovò la sua maglietta tra le mani e realizzò che era l'unica cosa fisica che in qualche modo le permetteva di stare vicino a Harry.
Sua madre probabilmente la sentì singhiozzare dalla cucina, o forse la seguì in punta di piedi come un'investigatrice privata e si appoggiò alla porta della sua camera, entrò senza fare complimenti e Sum non se ne accorse nemmeno, si rese conto di non essere sola nella sua stanza soltanto quando sentì qualcuno sedersi sul suo letto, si girò di scatto noncurante delle lacrime "tesoro, che succede?" bella domanda, veramente bella domanda... la più banale e allo stesso tempo la più insidiosa, come poteva spiegare a sua madre tutto ciò che stava provando in quel momento? non avrebbe capito, avrebbe dovuto iniziare dal principio, avrebbe dovuto raccontargli delle giornate meravigliose trascorse al camping, avrebbe dovuto dirgli quanto era stata male in quel mese, doveva raccontarle anche di quanto fossero stati perfetti i due giorni precedenti, ma soprattutto doveva dirle che si sentiva persa senza di lui, che si era innamorata, che avrebbe dato tutto, soltanto per sapere quando lo avrebbe riabbracciato, se le avesse raccontato tutto questo, allora sì, sua madre avrebbe capito e non l'avrebbe trattata come una ragazzina alla sua prima cotta, ma non ce la faceva, significava ripercorrere tutto il loro percorso insieme, significava ricordare i momenti belli, e qui cascava l'asino...ricordare, l'errore era quello, lei voleva viverli quei momenti, all'infinito.
" ho un mal di testa terribile" rispose strofinandosi le mani sugli occhi "vuoi che ti porti un'aspirina?" Sum sbarrò gli occhi pensando che sua madre avesse abboccato, non poteva prendere una medicina, non ne aveva bisogno, o meglio, non aveva bisogno di una medicina perchè il suo dolore non era fisico, però un rimedio sì, quello ci voleva, peccato che l'unico rimedio che aveva effetto su di lei erano i baci e gli abbracci di Harry, la stessa cura che non poteva avere. Non vi sembra un paradosso? La cura e la causa del suo male erano la stessa cosa, la stessa persona, la soluzione al suo problema era racchiusa in sole cinque lettere, parole di cinque lettere che assumevano diverso significato in relazione all'ordine secondo il quale si combinavano tra loro, quelle cinque lettere stavano per Amore, Bacio, Occhi, Mondo, Treno, Cielo, Acqua; Mente, Fiaba, Sogno, Tempo, Pelle,Cuore...Harry.
Amore perchè era il sentimento che la legava a lui in modo indissosubile;
Bacio perchè era ciò di cui aveva bisogno in quell'esatto istante e in tutti quelli successivi;
Occhi perchè quelli di Harry, era lo spettacolo più bello a cui avesse mai assistito;
Mondo perchè lui rappresentava tutto, era diventanto l'universo parallelo in cui rifugiarsi;
Treno perchè era il mezzo che lo aveva portato da lei e poi lo aveva allontanato allo stesso modo;
Cielo perchè più di una volta le era sembrato di poterlo toccare con un dito, quando erano insieme;
Acqua perchè lui era la cosa più preziosa che avesse, indispensabile per la sua sovvravivenza;
Mente perchè la sua, era partita per un viaggio senza ritorno da quando aveva intercettato quel sorriso;
Fiaba perchè la loro storia aveva tutte le carte in regola per essere una favola;
Sogno perchè ogni volta che lui la sfiorava soltanto, le pareva di sognare a occhi aperti;
Tempo perchè più ne trascorreva, e più diventava asfissiante la sua macanza;
Pelle perchè quando i loro corpi entravano in contatto, andavano a fuoco;
Cuore perchè il suo apperteneva a lui, glielo aveva rubato dal primo istante;
Harry... perchè era la sua ragione di essere, il responsabile del suo sorriso e del luccichio nei suoi occhi.

" non mi hai ancora risposto..vuoi quest'aspirina o no?" ecco, era ovvio, come aveva fatto a non capire che sua madre era talmente brava che sarebbe riuscita a farla parlare senza insistere più di tanto? doveva immaginarlo...sbuffò facendole intuire di aver scoperto il suo gioco "no, non è quello di cui ho bisogno" sussurrò appena "Sum, ascoltami, anche se ti ostini a voler tenere tutto per te, facendo solo del male a te stessa, ti informo che io sono tua madre, e che tu voglia o meno, ti conosco meglio di chiunque altro, non c'è bisogno che mi dici come stai, mi basta gaurdarti negli occhi per un attimo con sguardo materno per saperlo" disse accarezzandole i capelli "e che cosa vedi?" "al momento vedo degli occhi gonfi di pianto" disse sua madre in tono spiritoso e la fece sorridere "ma se mi soffermo, vedo una ragazza innamorata, leggo il suo nome in ogni angolo della tua mente e del tuo cuore, leggo il suo nome in ogni movimento che fai e vedo lui, Harry, il tuo Harry, in ogni lacrima che bagna le tue guance" Sum rimase ipnotizzata da quelle parole, era vero, tutto maledettamente vero, non era più capace di nasconderlo. 
"Mamma...io.." "lo so, tu lo ami, tu non puoi vivere senza di lui, tu vuoi riaverlo qui con te" "chiedo troppo?" domandò Sum alzandosi a sedere sul letto "Forse si, forse stai chiedendo troppo. Pensala così, sei già stata così fortunata da trovare una persona con cui condividere tutto, una persona da amare senza limiti, non a tutti capita, non puoi pretendere che questa persona abiti alla porta accanto! e ora tu starai pensando..magari abitasse alla porta accanto! E invece io ti dico che sarebbe meno bello, che perderebbe tutta la magia, tutta la felicità che si impossessa di te ogni volta che sai che lo abbraccerai, diventerebbe un'abitudine stare insieme a lui, una routine che per una ragazza e un ragazzo può stancare in fretta, così è tutto più eccitante"
" E' lo stesso per Valerie e...Louis, giusto?" proseguì imperterrita "sai anche questo?" "no, non lo sapevo, ma me lo hai confermato ora" ripose scrollando le spalle, Sum odiova quanto faceva così, ma allo stesso tempo pensava che fosse la mamma migliore del mondo, perchè captava tutto e sapeva  trovare le parole giuste, perchè c'era sempre, e dico sempre, per lei. 

Oramai mancava poco, forse una mezzoretta e poi sarebbe sceso da quel treno, il viaggio di ritorno era stato completamente diverso da quello di due giorni prima, allora era irrequieto, super agitato, ma aveva un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, era al settimo cielo; invece ora aveva un dolore fisso al petto, gli sembrava di morire dentro. Appoggiò la testa al finestrino incurante del fatto che le deviazioni dei binari glie l'avrebbero fatta urtare più volte contro il vetro, faceva più male il cuore, pur essendo apparentemente integro dall'esterno.
Si mise a guardare fuori dal finestrino, vide dapprima un paesaggio cittadino, poi man man che si allontanava da Dubino soltanto sconfinate campagne, buio totale nell'attraversamento della fascia di mare che separa il Regno Unito dall'Irlanda, e ora che era vicino a Londra, la sua vista era di nuovo offuscata da palazzi e grattacieli. 
Vide un treno viaggiare nel verso opposto nei pressi di una stazione, si stava muovendo in direzione di Dublino, chiuse di occhi di istinto e desiderò con tutte le sue forze di potersi magicamente teletrasportare su quel treno, immaginò di tornare indietro di un paio di giorni, tenne gli occhi chiusi per il resto del viaggio e non fece altro che pensare a lei, le aveva detto di non piangere, ma era più che certo che qualche lacrima l'aveva versata, avrebbe voluto essere lì, apparire all'improvviso nella sua camera e vedere l'espressione del suo viso trasformarsi repentinamente da triste e disperata, a incredula e felice, era una cosa che non avrebbe avuto prezzo, e poi l'avrebbe baciata in ogni centimetro della pelle come aveva fatto la notte precedente, l'avrebbe tenuta stretta fra e braccia e le avrebbe sussurrato quanto la amava..ed erano tutte cose che aveva fatto in quei giorni, ma non gli era bastato, aveva bisogno di lei, necessitava del suo sorriso, dei suoi occhi, della sua risata, della ragazza che gli aveva fatto perdere del tutto la testa.
Venti minuti più tardi mise piede sul suolo di Londra, si camuffò in modo tale da non rischiare di essere ricosciuto dalla gente e se andò in giro senza una meta precisa, odiava il luogo in cui era costretto a vivere, odiava la sua condizione sociale, ma Londra, la città, non centrava nulla, era tra le più belle e caratteristiche del mondo e a lui piaceva, da matti... il problema stava nel fatto di non poterla vivere appieno, la sua esistenza si svolgeva nell'enorme residenza del primo ministro e basta, non gli capitava quasi mai di uscire e girare per le strade della sua città; quel giorno decise di trascorrere il resto della giornata vagabondando. Camminò fino a quando le gambe non gli ressero più, si fermò nei punti caretteristici e scattò qualche foto come se fosse un turista, ammirò tutto, dalla prima all'altima pietra della città, entrò in un bar e prese una cioccolata calda, vide un mimo per strada e gli lasciò qualche moneta, non gli sembrava vero di essere libero, era bastato far finta di essere un vero rapper con tanto di cappuccio, auricolari e occhiali da sole per passare inosservato.
Si fece buio e sostò per una decina di minuti a Trafalgar Square prima chiamare l'autista e tornare a casa, pensò che un giorno avrebbe dovuto invitare Sum a Londra, certo Dublino era una bella città, ma Londra era un sogno a occhi aperti, per chi era disposto a sognare, e lui da quel giorno aveva capito di potersi ritagliare qualche momento per sè ogni tanto...magari quando avrebbe trovato il modo di dirle tutto, l'avrebbe portata lì, voleva farle vivere la sua città, voleva che assaporasse per un po' la sua stessa aria, voleva riaverla vicina più di ogni altra cosa al mondo.



Salveeeeeee gente! :))
Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo...mi dovete perdonare se ci sto mettendo così tanto, sapete meglio di me quanto sia difficile conciliare tutto.
Comunque, anche se dovessi impiegare un mese per aggiornare, cosa che spero non succederà mai, non abbandonerò questa storia prima di averla terminata, è una promessa. A proposito di ciò, volevo chiedervi un consiglio, ho già tutto in mente per i prossimi capitoli e ho già scelto anche il finale, in realtà l'avevo già deciso prima di iniziare, però come dicevo, ho bisogno di un parere :)
Mi appello a voi, preferite che riassuma ciò che succederà più avanti in modo da concludere tutto entro poco tempo, comunque non meno di cinque o sei capitoli (prima non ce la faccio comunque)...oppure preferite che continui a scrivere tutto il modo dettagliato? Insomma, in poche parole, siete stanchi di questa storia o siete disposti a leggere ancora per un bel po'?
Vi prego, ditemi come la pensate, mi orienterò in base ai vostri pareri :D
Detto questo, passiamo al capitolo! Beh, che ve ne pare?
Recensite, recensite e recensite, le vostre opinioni sulla storia sono e saranno sempre più che gradite, ve lo assicuro. <3
Ringrazio chi  inserisce la storia tra preferite, ricordate e seguite, chi legge soltanto, e soprattutto chi perde un po' del proprio tempo per recensire, veramente, vi ringrazio tutti di cuore. GRAZIE! ♥

Vado, alla prossimaaaaaaaa ! Mi raccomando, aspetto che mi dite cosa fare riguardo ai prossimi capitoli! Un bacione :3
 








         
 

      


       


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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


" quindi? vediamo un film?" domandò Sarah sedendosi comodamente sul divano a casa di Summer "io ho portato questi!" esclamò Mary estraendo dalla sua borsa un paio di dvd "ci sei?" Valerie sventolò una mano davanti al viso di Sum "è lo stesso per me, decidete voi" si limitò a rispondere la ragazza riprendendo il filo dei suoi pensieri, era trascorsa quasi una settimana da quando i ragazzi erano tornati a casa, e Summer stava male, per davvero. Si ritrovò a pensare che il semplice fatto di averlo rivisto per così poco tempo, da un certo punto di vista era stato quasi peggio di non vederlo affatto...non fraintendetemi, erano stati dei giorni fantastici, erano stati insieme tutto il tempo, si erano dimostrati a vicenda che il loro era amore vero, e non una cottarella estiva, ma era successo tutto troppo in fretta, nemmeno il tempo di sbattere le palpebre e lui era già andato via, e ora si ritrovavano a dover convivere con una mancanza asfissiante, a Sum sembrava di star rivivendo da capo ma in modo ancora più acuto, i giorni successivi alla fine della vacanza al camping , era come se la ferita che gli aveva procurato la sua assenza fisica fosse stata riemerginata quando si erano sfiorati di nuovo, e ora si stesse riaprendo nuovamente.
Per Valerie e Louis era del tutto diverso, forse erano diversi proprio loro due, come persone...Valerie non prendeva mai nulla troppo sul serio e Louis non era da meno, anche loro erano innamorati pazzi l'uno dell'altra ma riuscivano a vivere quella separazione in modo diverso, nettamente migliore: era come se si fossero rassegnati al fatto che si sarebbero visti solo ogni tanto, come se gli bastasse parlare al telefono e scriversi messaggi invece di collolarsi e guardarsi negli occhi...la verità era che Sum non riusciva proprio a capirlo, probabilmente era lei a prenderla nel modo sbagliato, forse era lei che esagerava, non lo sapeva, ma più passavano i giorni e più si sentiva persa, inutile, senza un suo abbraccio o un suo dolce bacio.
Inutile dire che per Harry era lo stesso...ma oltre a stare male per il fatto di averla così lontana, doveva sopportare quel senso di colpa all'altezza del petto di cui non riusciva a liberarsi, tenere la ragazza che amava con tutta l'anima, all'oscuro di una cosa importante come quella, per lui equivaleva ad avere tutto il peso del mondo sulle sue spalle, sapeva che prima o poi quel peso lo avrebbe schiacciato..dio quanto era complicato!
Si domandava sempre più spesso perchè, perchè non fosse in grado di dirglielo, perchè continuasse a comportarsi da codardo, perchè non avesse il coraggio, e si dava anche la risposta, affermava che fosse la paura di perderla a tappargli la bocca, ma più trascorreva del tempo e più si rendeva conto che quella scusa non lo giustificava più, eppure era così, aveva una fottuta paura, aveva paura. 
Ma si rendeva anche conto che in quel modo stava facendo del male ad entrambi, a se stesso perchè non viveva più, era perseguitato da quel macigno che sembrava essere triplicato di dimensioni da quando era stato a Dublino, e stava facendo del male anche lei seppur non volendolo perchè sapeva benissimo che avrebbe sofferto quando ne fosse venuta a conoscenza, non lo meritava, non meritava niente di tutto ciò, Harry voleva soltanto darle tutto l'amore del mondo e nient'altro, se non voleva nemmeno vederla piangere, figuriamoci se voleva vederla soffrire a causa sua; non sapeva come fare, come comportasi, ma doveva trovare una soluzione o sarebbe impazzito sul serio.

" Summer, basta! non puoi stare così, ok?" Sarah sapeva prendere la situazione in mano quando era necessario, lei si scosse e mostrò un bel sorriso "sto bene" rispose, più per convincere se stessa "no, non stai bene" questa volta fu Valerie a parlare "scusatemi se sento la sua mancanza!"esclamò quasi divertita, tra loro quattro era così, lo era sempre stato, erano capaci di prendersi in giro e persino di lanciarsi frecciatine per un giorno intero, era il loro modo di essere amiche "ma l'amore non dovrebbe far soffrire" si aggiunse Mary, le altre scoppiarono in una risata isterica "ma stai scherzando? chi ama, soffre, è una conseguenza diretta, e come dire che se vai al polo nord in costume, muori congelato!" le ragazze guardarono Valerie in modo confuso per l'assurdità di ciò che aveva detto "insomma...avete capito cosa intendo" aggiunse subito dopo "si, ma il parogone non rende molto l'idea!" disse Sarah "ti sfido a trovarne uno migliore in 30 secondi" gli intimò Valerie " ma non vale così...sai che sono una schiappa in queste cose!" piagnucolò l'amica "allora ti conviene inchinarti dinanzi alla mia potenza" "tu stai male!" esclamò Sum guardando la sua migliore amica di sottecchi, poi scoppiarono tutte a ridere, Sarah buttò le altre tre sul letto ridendo ancora "non abbiamo ancora deciso che film vedere!" si lamentò Mary mentre erano ancora sdraiate.
A quel punto suonò il cellulare di Summer e lei corse a rispondere, sapeva benissimo chi fosse "ciao amore!" esclamò con voce squillante "cucciola! come stai?" "tutto bene, a parte il fatto che ho una voglia matta di abbracciarti!" quelle parole scaldarono il cuore di Harry, lui lo sapeva già, ma sentirselo dire nel momento in cui ne aveva bisogno, faceva tutto un altro effetto "mi manchi" sussurrò appena, ma Sum lo sentì forte e chiaro "anche tu" rispose a sua volta "tu come stai? tutto bene?" Harry esitò un attimo, poi "si, come al solito. che cosa stai facendo?" domandò curioso, Sum aveva lo straordinario potere di metterlo di buon umore, soltanto ascoltando la sua voce, le loro conversazioni al telefono erano solitamente allegre, dolci e a volte addirittura divertenti, entrambi avevano il cuore spezzato in due ma facevano finta di niente, fingevano che la mancanza della persona a cui tenevano di più al mondo fosse sopportabile "sono a casa mia con Valerie, Sarah e Mary, che ti salutano, volevamo guardare un film ma non sappiamo deciderci!" raccontò Sum "e tu invece?" "sto ascoltando la musica, ma mi sta venendo fame, tra un po' scendo a mangiare." rispose "tutto a posto? non so, mi sembri agitato..." come faceva ad accorgersi di tutto? perchè riusciva a capirlo così bene? Cavolo se era agitato! Erano giorni che si scervellava per trovare un modo per dirle tutta la verità, e ancora non lo aveva trovato "si, un po'...mi sto scervellando da giorni, voglio trovare un modo per stringerti tra le mie braccia" non era una bugia, davvero cercava un modo per rivederla, ma anche per raccontarle una volta per tutte chi era "lo troveremo, dobbiamo trovarlo, io non posso stare senza di te!" "è come se tu fossi il mio ricaricatore, quando ci siamo visti ho caricato le batterie e ora si stanno esaurendo di nuovo, hanno bisogno di essere riattaccate alla corrente" disse dolcemente il ragazzo "ma sono quelle ricaricabili, si devono ricaricare all'infinito" Summer concluse la frase esprimendo la sua voglia di vederlo, di abbracciarlo, di baciarlo ancora, ancora e ancora; si capivano al volo, di qualunque cosa parlassero "ti amo" sussurrò lui "tanto" rispose Sum "tanto" continuò Harry "tanto" "tanto" "tanto" "tanto" "troppo" concluse lei, poi furono costretti a riattaccare.
  
Intanto a Londra, nella sua camera, il ragazzo si ritrovò a sorridere istantaneamente, poi il senso di colpa lo assalì di nuovo, non poteva più mentirle, non era giusto...continuò a torturarsi le mani e la mente per essersi cacciato in quella situazione, era una settimana che non riusciva a pensare ad altro, forse aveva ragione Zayn, forse doveva svelargli tutto quando era a Dublino, magari avrebbe rovinato quei momenti ma ora non si ritroverebbe nella sua camera con la testa fra le mani, incapace di pensare al altro. Non se lo aspettava, non si aspettava di innamorarsi al camping e riusciva a giustificare se stesso per non aver parlato allora, ma non riusciva a pensarla allo stesso modo per i giorni successivi, durante quel mese in cui non si erano visti, aveva avuto la possibilità di capire a fondo quanto la amasse e fino a che punto fosse disposto ad arrivare per lei, aveva capito che non c'erano limiti, la verità era che si era cacciato in un casino madornale, in qualcosa di gran lunga più grande di loro due messi assieme, e ora non sapeva come uscirne.
In quel momento sarebbe stato di gran lunga più semplice risolvere la più laboriosa equazione matematica di tutti i tempi, gli sarebbe sembrato più facile mettere piede sul suolo lunare piuttosto che parlarle o continuare a mentirle...e da quanto era tornato da Dublino la sua mente riusciva a pensare solo a quello, si torturava giornate intere pensando a una soluzione indolore per entrambi, ma non esisteva, non poteva farci nulla, e poi si sentiva terribilmente solo, non aveva amici con cui parlarne o sfogarsi.
A volte chiamava Zayn dato che era l'unico a saperlo, ma neppure lui sapeva risolvergli il problema, tutto ciò che riusciva a consigliargli era di trovare un modo per farglielo sapere al più presto, secondo lui più passava del tempo e più la reazione di Sum sarebbe stata peggiore, e aveva ragione, Harry lo sapeva, ma era come se vivesse in una bolla di vetro, come se urlasse e dalla sua bocca non uscisse alcun suono, urlava dentro da tempo, ma sembrava che le persone a lui più vicine fossero completamente sorde! I suoi genitori non si erano accorti di nulla, non avevano la minima idea di ciò che stava vivendo, non sapevano che si fosse innamorato in quel modo, non sapevano nulla che lo riguardasse strettamente, in modo personale, si sentiva come se vivesse con degli estranei; doveva fare qualcosa, non poteva continuare a torturarsi da solo, non sarebbe servito a nulla, doveva parlarne con qualcuno a quatt'occhi, doveva, ne aveva dannatamente bisogno.
Quella sera, come sempre scese a mangiare,  e fu costretto a vivere la solita storia, si sedeva a tavola insieme ai suoi genitori ma era come se fosse trasparente, invisibile, loro continuavano a parlare d'affari per tutto il tempo, mai una domanda, magari la più banale, un semplice 'come stai? che cosa hai fatto oggi? è tutto a posto?' ...MAI, sempre troppo occupati a pensare a mille cose contemporanemente, per accorgersi della presenza di un ragazzo che cercava disperatamente aiuto; parlava poco con i suoi genitori, lo stretto necessario, le parole più frequenti nelle loro battute erano 'mi passi il sale? un bichiere d'acqua? domani le lezioni cominceranno alle dieci, non far spazientire i tuoi insegnati; ti abbiamo iscritto a un corso di equitazione; per giovedì devi essere in gran forma, abbiamo una cena con Pincopallino e la sua famiglia; comportati a modo; per i prossimi cinque/venti giorni non ci vedermo affatto, anche se abitiamo nella stessa casa....sempre e solo ordini, cose imposte, non domande, pareri, opinioni.
Era a dir poco sorprendente che Harry fosse cresciuto così solare e così genitile dopo aver vissuto in un ambiente del genere, ma più probabilmente la sua era una forma di ribellione, di riscatto, voleva dimostrare a se stesso e agli altri che le cose che contano davvero sono ben diverse dal trattato con la Germania, la conferenza stampa con gli Stati Uniti e l'incontro con il presidente di qual si voglia nazione.
Quella sera era arrivato al limite della sopportazione, non ce la faceva più, qualcosa doveva cambiare, era determinato a farsi sentire, forse per la prima volta in tutta la sua vita, ma ne aveva bisogno, doveva farlo per sè stesso, per Summer, per la ragazza che amava ancora più di sè stesso, se fosse riuscito a parlare davvero con i suoi genitori forse qualcosa sarebbe cambiato...
Non sapeva nemmeno lui cosa stesse cercando, forse un consiglio o un parere, qualcosa, o meglio qualcuno che lo spronasse a dire tutto, che lo rassicurasse, ma non sarebbe bastato prendere la parola e aprirsi con coloro che gli avevano donato la vita, quello non sarebbe servito a niente, semplicemente perchè non lo avrebbero ascoltato, non per cattiveria, ma perchè non si rendevano conto di ciò che stava attraversando, loro pensavano che Harry fosse il ragazzo più felice al mondo!
Doveva attirare l'attenzione, prese un piatto e lo scaraventò con forza a terra, il rumore dei cocci rotti sul pavimento fece sobbalzare sua madre "Harold! Ma che diavolo ti prende?" suo padre cominciò ad urlargli contro, ma a Harry non importava, scaventò un altro piatto a terra e poi un bicchiere, i suoi smisero di mangiare e lo fissarono allibiti, almeno era riuscito a farli smettere di parlare di chissà chi e chissà cosa, si sentiva osservato, non capito, e crollò in un pianto sommesso, poi corse in camera sua lasciando sua madre e suo padre in una condizione di indecisione.
" tuo figlio è pazzo!" sentenziò il Primo Ministro "nostro figlio! non è da lui quel comportamento, ha sempre obbedito senza obiezioni, non capisco cosa gli sia preso" rispose sua moglie "che abbia qualcosa che non va?" "non ci vuole un genio per capirlo...ma non so proprio cosa possa essere..."  "è stato un gesto liberatorio, scorretto sicuramente, ma liberatorio" continuò suo padre "pensi che dovrei parlargli? insomma...lui non mi ha mai raccontato nulla della sua vita, non so se me lo direbbe ora" "quando ci hai parlato l'ultima volta?" la moglie del Primo Ministro ci pensò su un attimo "non...non me lo ricordo" dopo aver pronunciato quelle parole si rese conto da sola di quanto fosse grave l'assenza di quella risposta, non ricordava più l'ultima volta che aveva avuto una chiacchierata con Harry, forse perchè era successo troppe poche volte, troppo tempo fa  "è..è meglio che io vada, anzi che noi, andiamo a vedere quale sia il problema, tarderò di qualche minuto alla conferenza stampa" disse risoluto suo padre "no, tu vai, mi occupo io di lui, provo a parlargli, mi viene il dubbio che abbia fatto tutta questa sceneggiata solo per attirare la nostra attenzione" ancora una volta fu ferita delle sue stesse parole... davvero erano arrivati a quei livelli? davvero Harry doveva scaraventare due piatti e un bicchiere sul pavimento per dire 'io esisto e ho un problema"?! Evidentemente sì.
Fu assalita da mille sensi di colpa in un momento solo, era sua madre e gli voleva bene, era ovvio, ma aveva sempre pensato che lui stesse bene e non si era mai posta il problema di domandarglielo, lo aveva sempre dato per scontato...e solo ora si accorgeva che il sentirsi bene non è affatto una cosa scontata.
Salì le scale lentamente, provava quasi imbarazzo a bussare alla sua porta e a chiedergli quel famoso 'come stai?' non lo faceva da troppo tempo, e solo ora si stava finalmente renedendo conto di aver sbagliato in tutto quel tempo.



CIAOOOO :DDD
Eccomi qua! Sono riuscita ad aggiornare piuttosto in fretta e ne sono felice!! :)
Riguardo al capitolo...Summer e Harry sentono ognuno la mancanza dell'altra/o in modo acuto, ma la vivono diversamente: Sum può contare sull'appoggio delle sue amiche, invece Harry è completamente solo. Diciamo che ho preferito dedicare questo capitolo a lui, perchè è schiacciato dal suo stesso segreto e si rende conto di non poterlo più nascondere, capisce che qualsiasi scusa gli suggerisce la sua mente non regge, Sum deve sapere la verità.
Il problema è che non è facile dirglielo e vorrebbe l'appoggio di qualcuno, vorrebbe che qualcuno gli consigliasse cosa fare, e questa è la goccia che fa traboccare il vaso, infatti decide finalmente di farsi sentire dai suoi genitori...
Non chiedemi perchè vi abbia fatto una specie di riassunto qui sotto, voglio essere sicura di essere stata chiara nel capitolo, tutto qua. :)
Vi anticipo che sono capitoli, per così dire, di passaggio, tra poco la storia avrà una svolta. Spero di non avervi deluso, spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che continuerete ad amare la mia storia, anche se si sta dilungando parecchio :DD
Beh che dire....come sempre, grazie delle recensioni, grazie a chi segue, a chi inserisce la storia tra le seguite e preferite...lo so che lo dico ogni volta, ma mi sembra più che doveroso! :DD
Adesso vado, un bacione grande , a presto e recensiteeeeeeee ♥



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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


" posso?" la moglie del Primo Ministro bussò con molta discrezione alla porta della camera di Harry, non ricevette alcuna risposta, ma doveva fare qualcosa, era il momento di prendere in mano la situazione, aprì lentamente quella porta e vide suo figlio appoggiato alla finestra sui gomiti, guardava fuori e aveva gli auricolari nelle orecchie... non sapeva nemmeno che oltre alla voce, alla risata, agli occhi di Sum, l'unica cosa a tranquillizzarlo e a farlo stare bene era la musica, gli era sfuggito anche questo in tutto quel tempo; tossì per farlo voltare, quando Harry la vide stare lì ferma appoggiata alla sua porta, si meravigliò, tolse gli auricolari dalle orecchie e la guardò senza dire nulla  "posso?" chiese sua madre titubante, il punto era che non gli stava chiedendo soltanto il permesso di varcare quella porta, gli stava chiedendo molto di più, gli stava chiedendo il permesso di provare a far parte della sua vita.
Harry annuì appena e si sedette sul letto, in cuor suo sapeva che era arrivato il momento, ma pensava che sarebbe stato più semplice "come stai, che ti succede Harry?" la sua voce era calma e pacata, quasi dolce, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, temeva di doversi subire altri rimproveri per quello che aveva combinato in salotto, e invece si rese conto che sua madre, almeno apparentemente, stava cercando di instaurare un dialogo, per una volta era davvero interessata alla sua vita, per una volta non c'erano fogli, pennarelli e palmari a distrarla; "capisco che può essere difficile parlarne, qualunque cosa sia, ma se sei arrivato al punto di scaraventare piatti a terra, allora è grave, sono qui per ascoltarti, qualunque cosa tu mi voglia dire" "non so da dove cominciare..." "comincia dall'inizio, spiegami che cos'hai, dimmi come ti senti, levami questa benda dagli occhi, l'ho già tenuta per troppo tempo. Mi dispiace, io e tuo padre siamo stati completemente ciechi e l'ho capito solo ora, eravamo così sicuri che tu stessi bene, che adorassi la tua vita, che non ci siamo mai posti il problema di domandarti se era davvero così, e"  fece un sospiro "...abbiamo sbagliato, ma proprio alla grande eh!" proseguì, Harry accennò un sorriso, sentire quelle parole da parte di sua madre lo aveva fatto rinascere, aveva capito finalmente, meglio tardi che mai!
"mamma, non mi è piaciuta questa vita, non sono quel tipo di ragazzo a cui piace vivere nel lusso, non mi frega nulla delle proprietà, dei soldi, e della politica, meno che nulla...è sempre stato così, non era questa la vita che volevo vivere, non hai la minima idea di quante volte mi sono trovato a sognare, ti rendi conto? Sognare di essere il figlio del fornaio, dell'impiegato di quell'azienda piccolina o del negoziante; mi dispiace dirlo, ma ti prego non pensare che io sia un ingrato, è semplicemente che ho capito cosa voglio dalla mia vita, e non è questo..ho capito che le cose veramente importanti per me non sono quelle che tu e papà reputate importanti-" "cos'è importante allora per te, Harry?" "poche cose, come l'amore, gli amici, la famiglia, soltanto queste tre cose" disse sicuro di sè, poi alzò lo sguardo e lasciò che sua madre tentasse di leggere tra le righe, ma non ce la fece, era come se si trovasse davanti a un libro che non apriva da troppo tempo e le pagine si erano ingiallite, impolverite, rischiavano di cancellarsi del tutto.
" come faccio a spiegarti che mi sono innamorato senza via d'uscita e che questa storia, quella del figlio del Primo Ministro inglese, rischia di rovinare tutto, rischia di farmi perdere l'unica ragazza che io abbia mai amato?" lo urlò quasi, era esasperato, non riusciva più a resistere, sua madre rimase impassibile, quasi come se si aspettasse una reazione del genere; a quel punto era Harry a non sapere cosa aspettarsi, se una serie di insulti per non apprezzare ciò che aveva o una risata amara, e anche questa volta si sorprese di ciò che udì "come si chiama? quando l'hai conosciuta? dove? è per lei che sei andato fino a Dublino? le vuoi bene davvero?" "se le voglio bene? certo che no! Mamma-" pronunciare quella parola 'mamma' lo rasserenava, era da troppo tempo che non accadeva "io la amo, come non ho mai amato nessuno. Si chiama Summer, è meravigliosa, l'ho conosciuta quest'estate al camping e vive a Dublino, è una ragazza speciale, è la mia ragazza, e non voglio perderla per nessun motivo al mondo" "fammi indovinare...non le hai detto chi è tuo padre, che ruolo riveste la tua famiglia e lei non immagina neanche lontanamente com'è diversa la tua vita dalla sua" rispose "esatto, ma a me non importa niente di tutto questo, l'unica cosa è che voglio, che desidero con tutte le mie forze, l'unica cosa che sogno la notte è di averla accanto a me, ma c'è un problema...la persona che amo più al mondo non sa chi sono" disse amaramente "pensi che dirglielo rovinerebbe il vostro rapporto?" "si e io non posso permetterlo perchè con lei sto bene, mi sento felice, ma non posso nemmeno continuare a far finta di nulla, lei deve sapere e deve saperlo al più presto, ora se possibile, ma non so come fare, non voglio che soffra" "penso che potresti invitarla qui a Londra per il weekend, così potrete parlarvi con calma, non ti preoccupare del fatto che ci saranno mille giornalisti se dovesse trapelare qualcosa, è facile che accada, insomma vedranno una comune ragazza entrare in questa casa, in casa nostra, è ovvio che si insospettiranno, ma tu ignorali, fai come se non ci fossero, pensa a te per una volta, ad essere felice, il bene per la nazione ogni tanto può anche aspettare..."
"ma io voglio proteggerla da tutto questo, non voglio che ci siano occhi indiscreti, soprattutto non voglio che ci siano obiettivi indiscreti, è una ragazza semplice e io la amo anche per questo, non voglio che il suo viso finisca sulle prime pagine con la scritta 'chi sarà mai la ragazza che ha fatto perdere la testa ad Harry Styles?' oppure ' Summer Jonson, ora sappiamo tutti chi è!'...è..complicato, devo dirle una cosa importantissima, voglio parlarle con il cuore in mano, voglio che sappia tutto, ma voglio stare da solo con lei"  "allora temo proprio che Londra non sia il posto più adatto per incontrarvi! Organizza un weekend in qualche bel posto, un posto tranquillo, e parlale, dille chi sei, cosa vuoi, falle capire che la ami, se davvero pensi che sia lei la ragazza giusta" "mi stai chiedendo se intendo sposarla per caso?" domandò Harry con una punta di ironia "l'unica cosa che so ora, è che lei rende felice, non so come spiegarlo, è la persona più speciale che conosca!" sua madre sorrise "non ti resta che organizzare il tutto allora!" Harry la guardò negli occhi un po' più tranquillo, non riusciva a credere di essersi aperto così, non riusciva a credere alle parole che erano saltate fuori dalla bocca di sua madre, non riusciva a credere di sentirsi per la prima volta, dopo tanto tempo, capito, rassicurato, non riusciva a credere di aver voglia di abbracciarla come se fosse ancora un bambino.
Era calato il silenzio tra di loro, e lui lo ruppe nel migliore dei modi, mise la sue braccia intorno al suo collo e sussurrò un sincero 'grazie', lei fu piacevolmente sorpresa da quel gesto e strinse Harry a sè molto forte, come se volesse recuperare tutto quel tempo perso "farò come dici tu, la porterò in un posto meraviglioso, al più presto, e troverò il coraggio di parlarle, magari il prossimo weekend, non vedo l'ora!" sussurrò ancora avvolto dalle braccia materne, era vero che non vedeva l'ora, innanzi tutto l'avrebbe rivista, l'avrebbe baciata, l'avrebbe amata se lei glielo avesse permesso.


Tre giorni dopo.
Summer era a scuola assieme alle sue amiche, era il secondo giorno, ora di inglese, la prof stava cominciando a spiegare quando si interruppe bruscamente "ho dimenticato di dirvi una notizia fresca fresca! vi piacerà sicuramente" disse ai ragazzi con tono entusiasta "proprio stamattina è arrivato un bando qui a scuola, in poche parole possiamo usufruire quasi gratitutamente di un viaggio di istruzione a Londra." Appena udirono quelle parole si verificarono diverse reazioni in classe: più di metà classe urlò entusiasta dell'idea, una piccola parte rimase indifferente, Valerie, Sarah e Mary si voltarono contemporanemente verso Sum con un'espressione inequivocabile, lei sentì il battito del cuore accellerare, come ogni volta che pensava a Harry, le cominciarono a tremare le gambe, sorrise instantanemente, ma un sorriso di quelli che non si vedevano da un bel po' sul suo viso, le venne voglia di urlare al mondo la sua contentezza ma riuscì a controllarsi almeno fino alla fine dell'ora. 
"Ragazzi, il problema è che questa specie di promozione che il nostro istituto ha ricevuto, se vogliamo chiamarla così, scade tra soli dieci giorni, abbiamo davvero poco tempo per organizzarci! Se siete interessati a partecipare portate domani stesso la somma richiesta- passerà un avviso più tardi- e naturalmente l'autorizzazione da parte delle vostre famiglie. Se tutto andrà bene, trascorreremo sei giorni a Londra!" così dicendo salutò e uscì dalla classe. 
Le ragazze si avvicinarono a Summer "ditemi che non è un sogno, vi prego, pizzicatemi, ditemi che tutto vero, che posso scappare dal gruppo e stare con lui per sei giorni, ditemelo.." Valerie, Sarah e Mary l'abbracciarono, felici quasi quanto lei "che aspetti a dirlo a lui, invece?" domandò Sarah impaziente "no..gli farò una sorpresa, così sarà ancora più bello, non gli dirò che andiamo a Londra, sarà tutto perfetto!" concluse con voce tremante, era troppo su di giri pure per sostenere una conversazione normale, non fece altro che pensare a quanto sarebbe stato dannatamente bello rivederlo, dirgli 'ti amo' guardandolo negli occhi, stringerlo, baciarlo...forse non erano trascorsi nemmeno quindici giorni da quando si erano visti a Dublino, eppure sembrava che fosse passata una vita, aveva bisogno di sentirlo vicino, anche fisicamente.  
Non riuscì a pensare a qualcosa che non fosse collegato a Harry per tutto il resto della giornata, in realtà succedeva sempre così, ma quel giorno non pensava a lui accompagnata dalla tristezza di non averlo accanto in ogni istante, pensava al fatto che lo avrebbe rivisto, era l'unica cosa che le importava, e si sentiva felice, elettrizzata all'idea di fargli una sorpresa sicuramente più che gradita, moriva dalla voglia di vedere la sua espressione, il suo sorriso, quando si sarebbero inaspettatamente trovati fianco a fianco, aveva intenzione di coinvolgere Zayn, Louis, Niall e Liam, dovevano indurre Harry ad andare in un determinato bar o negozio o qualunque cosa fosse con una scusa,e lei lo avrebbe aspettato lì, sarebbe stato un momento indimenticabile, doveva esserlo.
L'unico intoppo in tutto ciò era che Harry stava organizzando dal canto suo un'altra sorpresa, aveva deciso di prendere alla lettera il consiglio di sua madre del weekend romantico in un posto tranquillo, aveva trascorso gli ultimi tre giorni su internet, a informarsi sulle possibili mete, e stava per telefonare alla sua ragazza, mancava soltalto il suo sì, e poi niente, niente, o almeno così credeva lui, gli avrebbe impedito di parlarle..e sperava con tutta l'anima che Sum avrebbe avuto il tempo di metabolizzare tutto ciò che le avrebbe detto con calma, ci sarebbero stati loro e due basta, e già questo bastava a  farlo sorridere, questa volta doveva riuscirci, desiderava con tutte le sue forze di essere perdonato, capito; in cambio era disposto ad amarla incondizionatamente, se quel fardello fosse svanito, anche la lontananza forse li avrebbe fatti soffrire di meno.
....il vero problema era che nessuno dei due aveva idea delle intenzioni dell'altro....





Salveeeeeeeee :)
Bene, bene, bene, ecco il nuovo capitolo!
Beh? che ve ne pare? Ho impiegato tantissimo per scriverlo, volevo che fosse significativo, soprattutto per quanto riguarda il diagolo tra Harry e sua madre, e spero di esseci riuscita! :DD
Ora le cose si sono un po' intrecciate tra loro, Harry vuole organizzare un weekend romantico per dirle tutto e Sum avrà la possibilità di andare direttamente a Londra con la scusa di una gita..secondo voi come andrà a finire? Dai, dai, fate dei pronostici se vi va, ditemi come la pensate, vorrei tanto che partecipaste attivamente a questa storia, vorrei che mi faceste compagnia in quest'avventura :)
Amo leggere le vostre recensioni e naturalmente ringrazio chi mi da la possibilà di leggerle, un grazie davvero speciale a tutti coloro che recensiscono SEMPRE (♥)  ma ringrazio anche chi legge in silenzio, chi segue o inserisce la storia in una qualsiasi lista :))
Ora vado, la smetto di rubarvi del tempo...
Un bacione e alla prossima! :3

Recensiteeeee ♥













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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


"Attiva la riproduzione casuale!" esclamò Valerie mentre si adagiava per bene sul sedile dell'autobus, Sum infilò un auricolare nell'orecchio sinistro e premette il dito contro un'icona del suo Ipod, appoggiò la testa al finestrino e tentò di rilassarsi, pochi secondi dopo avvertì le note di Summer Paradise e fu invasa dai ricordi, come le succedeva ogni singola volta che ascoltava quella canzone.

" My heart is sinking as I'm lifting up
 above the clouds away from you
 and I can't believe I'm leaving
 Oh I don't kno-kno-know what I'm gonna do

But someday I will find my way back 
to where your name is written in the sand
Cause I remember every sunset
I remember every word you said
we were never gonna say goodbye
singing la-da-da-da-da

Tell me how to get back to 
back to summer paradise with you
and I'll be there in a heartbeat
oh-oh
I'll be there in a heartbeat"

Valerie osservò l'amica per tutto il tempo, vide i suoi occhi perdersi nel vuoto, lo sguardo sognante e un sorriso raggiante sulle labbra, sì, non c'erano dubbi, in quel momento sembrava essere la persona più felice al mondo; in quei quattro minuti scarsi Sum ripercorse con la mente e con il cuore i quindici giorni trascorsi al camping, erano stati davvero il loro paradiso estivo, ricordava tutto, ogni singolo particolare, dal fatto di essere stata più di dieci minuti a fissarlo sul molo, la prima partita a ping-pong, le assurde conversazioni vicino al falò, ricordava la promessa di immergersi, la sua fobia per gli squali e la dolcezza infinita di Harry, la giornata trascorsa con i bambini, gli sguardi infuocati, gli abbracci inizialmente rubati, ricordava la prima volta in cui lui l'aveva portata nel suo rifugio segreto, la laguna dell'Airone Blu; ricordava alla perfezione la gita in barca, l'immersione, il loro primo bacio, la prima volta che si erano detti 'ti amo', la storia delle nuvole che piangono di felicità, ricordava la serata al parco giochi...e ricordava anche come fossero passati in fretta quei giorni, gli ultimi due o tre erano letteralmente volati tra i preparativi per la festicciola finale e la voglia di stare da soli e di baciarsi..e come poteva dimenticare l'irruzione di Harry in cucina? E Moments, la bellissima canzone che le aveva dedicato? Per non parlare della notte in piscina tra baci e carezze, e l'ultima notte, quella prima della partenza, quella trascorsa in tenda, la prima volta che avevano fatto l'amore. Non riusciva a dimenticare nemmeno le lacrime strazianti del giorno in cui erano tornati a casa, aveva ben impresse nella memoria tutte le notti abbracciata alla sua maglietta, e poi l'incontro in stazione a Dublino, i baci roventi al cinema, le incertezze sotto le stelle, la notte in cui avevano dormito abbracciati, il nubifragio che gli aveva permesso di stare insieme un altro giorno e la notte d'amore nella villetta rustica della nonna di Sarah...e ricordava naturalmente anche gli eventi più recenti, come le parole della prof che aveva annunciato alla classe la gita a Londra... quella donna non poteva neanche lontanamente immaginare quanto l'avesse resa felice!
Ricordava la telefonata di Harry, la proposta di un weekend romantico, solo loro due... aveva dovuto lottare contro sè stessa per dirgli di no...gli aveva detto una mezza verità; mezza perchè gli aveva spiegato che in quei giorni la sua scuola aveva organizzato una gita e lei aveva già dato la sua adesione,ma aveva dovuto fare appello a tutta se stessa per non urlargli che la meta della gita era proprio Londra e che si sarebbero rivisti! 
Le era costata una fatica enorme tacere, era stata sul punto di dirglielo per consolarlo, perchè sapeva di aver deluso le sue aspettative dicendogli di no, ma doveva essere una sorpresa, la più bella delle sorprese, e alla fine era miracolosamente riuscita a trattenersi.
Ed ecco il violento e dolce vortice di immagini, di sensazioni che si fecero spazio nella sua mente...la loro canzone terminò dopo pochi minuti, ma nel suo cuore si era ormai innescato un movimento turbinoso che non le permetteva di pensare a qualcosa che non fosse lui, Harry, sempre e solo il suo Harry.
Trascorse qualche ora, ancora qualche centinaio di km e poi avrebbe respirato la sua stessa aria, finalmente, l'arrivo a Londra si prevedeva per notte inoltrata, ma poco le importava, l'indomani sarebbe stato un giorno perfetto, doveva esserlo.

" Driiin Driiin" Summer si stiracchiò allungando le braccia e spense la sveglia, aprì gli occhi di colpo e realizzò di essere a Londra, si alzò bruscamente e fu colpita da un lieve giramento di testa, osservò le sue amiche immerse ancora nel mondo dei sogni e si diresse verso la finestra dell'hotel, dava su una piazza piccolina e poco conosciuta e in lontananza scorgeva il Big Ben; aveva sempre amato Londra, non sapeva neppure lei il motivo preciso dell'adorazione per questa città, ma l'aveva sempre ispirata, ci era stata già diverse volte e si era sempre trovata bene, ma quella fu l'unica volta in cui sentì di trovarsi nel posto giusto; aprì la finestra non curante di Valerie, Sarah e Mary che sembravano non volerne sapere di alzarsi, fingevano di dormire, avvertì l'aria frizzantina sulla pelle, faceva fin troppo freddo per essere settembre, allungò una mano e prese un maglione, poi poggiò di nuovo lo sguardo sul panorama sottostante, ma tutto ciò che riuscì a vedere fu Harry, immaginò il loro incontro, i loro baci, non vedeva l'ora di annegare nei suoi occhi, non vedeva l'ora di sentire il suo corpo accanto al suo, smaniava aspettando quel momento.
" guarda che se ti ammali, sei costretta a restare in albergo e non potrai uscire con Harry!" la avvisò Sarah avvicinandosi a lei, Sum le fece una smorfia, l'amica chiuse la finestra e andò verso il bagno, Sum si rassegnò e tornò a sedersi sul letto, era irrequieta, troppo felice, non riusciva a stare senza fare nulla, cominciò a giocare con le ciocche di capelli, rigirò le dita attorno ai suoi boccoli, poi prese il cellulare e sorrise a più non posso leggendo il suo messaggio "Un buongiorno speciale alla mia ragazza speciale. Quanto vorrei che fossi qui..." rispose velocemente "Te l'ho già detto che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata? Buongiorno amore!" inviò il messaggio sempre più ansiosa di vederlo, lui non se lo aspettava minimamente e ciò rendeva il tutto ancora più bello.

" Basta, non ne posso più!" esclamò sedendosi su una panchina, erano le quattro del pomeriggio, avevano girato Londra in lungo e in largo, o almeno così sembrava a lei, aveva tentato più volte di isolarsi dal gruppo con le sue amiche, ma la prof  le teneva d'occhio in maniera a dir poco asfissiante, continuava a ripetere che Londra è una metropoli ed è facile cacciarsi in brutti guai, non poteva certo darle torto, ma doveva trovare un modo per attuare la sua sorpresa. Negli ultimi giorni ci aveva pensato costantemente e alla fine aveva deciso che non avrebbe chiesto l'aiuto degli altri ragazzi, doveva essere qualcosa di suo e poi loro non potevano aiutarla più di tanto essendo lontani...decise che avrebbe chiamato Harry per dirgli che Mary si trovava per caso a Londra con i suoi genitori, lui non avrebbe esitato a passare a salutarla, e invece avrebbe trovato lei, immaginava già il suo sorriso, era impaziente.
" Bene ragazzi, dopo aver visitato la città, ci dirigeremo verso gli uffici politici, si tratta di un viaggio d'istuzione ideato proprio per conoscere la storia, le istituzioni, la vita sociale e politica di Londra, e dobbiamo attenerci al programma. Vi anticipo che visiteremo le principali strutture dove si esercita il potere, le stanze dove vengono prese decisioni di grande importanza, e avremo anche un colloquio con lo stesso Primo Ministro che si è gentilmente reso disponibile."
" Grandioso! E adesso come faccio a scappare dal Primo Ministro?" commentò Sum ironicamente "stai calma! saremo a Londra per sei giorni, avrai tempo per lui" le disse Valerie prendendola sottobraccio mentre vi avviavano chissà dove, forse verso la residenza del Primo Ministro... 

Intanto Harry era in soggiorno con sua madre, da quando le aveva parlato apertamente, il loro rapporto era visibilmente migliorato e lei faceva il possibile per dedicargli almeno una scarsa mezzoretta al giorno, era estremamente complicato con tutte le cose che aveva da fare, ma si era imposta di essere più presente nella vita di suo figlio e voleva mantenere quella promessa fino alla fine. Harry desiderava parlare anche con suo padre ma non riusciva mai a beccarlo nel momento giusto..."oggi è molto impegnato, tra poco arriverà della gente per una riunione, magari puoi provarci stasera!" gli consigliò sua madre, lui annuì mestamente sapendo già che quella sera, come tutte le altre sere, sarebbe saltato fuori in impegno inderogabile "adesso devo andare tesoro, ci vediamo a cena!" così dicendo lo baciò sulla fronte e si allontanò. Il ragazzo restò in soggiorno forse per un'altra mezzoretta per riflettere, il weekend romantico era andato in fumo, doveva assolutamente trovare un altro modo per parlarle, valutò l'ipotesi di andare direttamente a Dublino ma fortunatamente si ricordò che Sum gili aveva detto che sarebbe andata in gita, non c'era nulla da fare, doveva aspettare almeno quattro o cinque giorni, una volta che lei fosse tornata a casa, poteva raggiungerla, doveva assolutamente raggiungerla.
Si alzò dalla poltrona in soggiorno con quest'idea in testa e decise di recarsi al laghetto dietro la residenza, portò con se la chitarra, gli piaceva stare lì, lo rilassava almeno un po'; uscì da una porta secondaria nello stesso istante in cui le porte principali si aprirono per lasciare entrare un centinaio scarso di persone, ma naturalmente non si incontrarono, dalla porta secondaria non era possibile vedere cosa accadeva nella principale e viceversa. Eh si, erano stati beffati da un gioco di porte.
Dopo aver visitato tutti gli uffici a piano terra (il primo e il secondo piano erano occupati dalla residenza vera e propria)  l'intera scolaresca fu fatta accomodare nella sala delle assemblee, il Primo Ministro non si fece attendere molto e dopo dieci minuti era già cominciata la riunione.

Harry decise di rientrare, ma mentre stava per imboccare le scale e dirigersi al piano di sopra, in camera sua, fu fermato da un segretario di suo padre, fu una pura casualità "devi farmi un favore Harold, il signor Primo Ministro ha dimenticato questi documenti, se non andassi così di fretta glieli porterei io naturalmente, è il mio lavoro, ma ti prego, fammi quasto favore" gli disse gentilmente l'uomo porgendogli dei fogli "nessun problema" rispose Harry cordialmente, subito dopo quell'uomo fece per allontanarsi ma lui lo bloccò "dove lo trovo?" domandò, riferendosi a suo padre "grande sala delle assemblee" rispose l'altro allontanandosi definitivamente; a quel punto si diresse verso la stanza che gli era stata indicata con quel mucchio di scartoffie tra le mani, raggiunse l'estremità del corridoio e bussò alla porta "avanti" si sentì prontamenete rispondere dall'interno, suo padre aveva sempre quel modo di voce così imperioso...aprì la porta e "scusate il disturbo, mi hanno detto di-" si bloccò di colpo, non riuscì a pronunciare un'altra sillaba, aveva lo sgaurdo fisso su un punto preciso, su di lei, fu colto alla sprovvista; dopo la sorpresa iniziale e l'espressione incredula sul suo volto, mostrò un meraviglioso sorriso che lasciò tutti un po' perplessi, non poteva credere di averla lì..ma quel sorriso ipnotizzante che si era prepotentemente stampato sulle sue labbra, lasciò presto spazio a un'espressione afflitta, mortificata, si rese conto che Sum lo aveva scoperto tutto nel peggiore dei modi.
Non riusciva a smettere di guardarla quasi a volerle chiedere scusa con gli occhi, e nemmeno lei riusciva a distogliere lo sguardo: sul suo viso un'espressione indecifrabile, lo sguardo vitreo, Sum si sentiva mancare la terra sotto i piedi, non poteva credere ai suoi occhi, no, non poteva essere vero, non doveva essere vero...non riusciva a compiere un solo passo o un solo movimento, sembrava che il mondo le stesse lentamente crollando addosso, sì perchè stava vivendo tutto a rallentatore, e all'interno del suo corpo stavano accadendo troppe cose insieme per farne prevalere una soltanto, troppe emozioni, troppe reazioni contrastanti tra loro davano come risultato il vuoto totale, il bianco assoluto. E' un po' come accade per i colori no? Lo spettro della luce...quando si mescolano tutti i colori dell'arcolbaleno tra loro, danno il bianco, non c'è nessuna tonalità che prevale sulle altre, e lo stesso stava accadendo a Sum, il bianco, il vuoto, lo sgomento totale.

    

Salveeeeeee gente! :DD
Sono stata brava o no? Sono riuscita ad  aggiornare in fretta :))
Però bando alle ciance e passiamo al capitolo...la verità è che ero indecisa se farlei scoprire tutto in questo o nel prossimo capitolo, alla fine ho optato per una via di mezzo, e spero che non vi sia dispiaciuto.
Mi rendo conto che ora la curiosità aumenta e prometto che farò il possibile per aggiornare altrettanto in fretta! :)
Beh, vi è piaciuto? Su su, fatemi sapere cosa ne pensate, sono curiosa :3

Continuo a dire GRAZIE a tutti coloro che in qualche modo hanno notato questa storia e un GRAZIE speciale a chi mi fa sempre sapere cosa ne pensa <3

Oggi non sono di molte parole, per cui vado...a prestooooooooo! ♥












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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


"ehm..sono lieto di presentarvi mio figlio" il Primo Ministro tentò di allentare la tensione che si era venuta a creare in quella stanza, tutti, lui compreso, avevano capito che stava succedendo qualcosa, risultò lampante per tutti e duecento gli occhi che assistevano a quella scena, il fatto che Summer Jonson, una delle ragazze più semplici e genuine di tutta Dublino, conosceva il figlio del Primo Ministro, o perlomeno aveva pensato di conoscerlo fino a quell'istante.
..E continuavano a fissarsi negli occhi senza dire una parola, sguardi così intensi e così confusi allo stesso tempo, Harry cercava disperatamente di dire qualcosa, ma ogni parola gli moriva in bocca appena prima di essere pronunciata, non aveva giustificazioni, lo sapeva e questa era la cosa che lo faceva ammutolire, eppure doveva far qualcosa, l'amava, non poteva permettersi di perderla così; Sum stentava a credere ai suoi occhi, alle sue orecchie, ma lo aveva sentito 'sono lieto di presentarvi mio figlio' quella era la certezza...se fino a quel momento aveva nutrito qualche piccolissimo dubbio sulla possibilità di aver frainteso le cose, ora non poteva averne più; se fino ad allora aveva addirittura sperato in qualche angolo remoto del suo cuore che Harry si fosse trovato lì per puro caso, quando sentì quelle parole rimase paralizzata.
Si stavano fissando da oltre un minuto e non riusciva più a reggere il suo sguardo, si alzò di scatto come se fosse scattata una molla e l'avesse spinta a muoversi, non sapeva con quale forza fosse riuscita a farlo, iniziò a correre mentre tutti la fissavano, mentre lui seguiva ogni suo movimento incapace di staccarle gli occhi di dosso, superò l'uscita sotto gli occhi sconcertati di tutti che pretendevano di essere messi al corrente da Valerie, Sarah e Mary, ma non sapevano nulla, non potevano capire. Harry la seguì all'istante, lasciando tutti, compreso suo padre, nella più totale incomprensione.
Summer correva, correva, non aveva la minima idea di dove stesse andando, quel posto le sembrava un labirinto senza uscita, voleva soltanto andare via, ma non sapeva che corridoio imboccare, non sapeva nulla, e continuava a correre sempre più veloce "Summer!" sentì la sua voce e si sentì morire "Summer ti prego!" non poteva credere di star scappando da lui "Fermati perfavore!" la stava implorando "Sum.." e pensare che fino a pochi minuti prima avrebbe dato la vita per averlo accanto, e ora non sapeva più chi fosse "Summer io ti amo e lo sai!" certo che l'amava, di questo ne era sicura, non ne avrebbe dubitato nemmeno tra un milione di anni, e anche lei lo amava, non è possibile smettere di amare qualcuno dall'oggi al domani, non si può..però quando si parla di fiducia, allora è tutt'altra cosa.
" Ti amo!" Harry la raggiunse quando ormai erano fuori, in giardino, le sfiorò un braccio e lei si voltò, non piangeva, era troppo sconvolta persino per piangere "perchè? perchè Harry?" domandò semplicemente scostandosi leggermente da lui "è difficile da spiegare..." rispose lui contorcendosi le mani, Sum si voltò ricominciando a camminare verso non so dove "aspetta!" urlò lui facendosi rosso in viso "giuro che ci ho provato, più di una volta, ma non ci sono mai riuscito!Sono un cretino!" urlò imprecando contro se stesso "perfavore ascoltami, voltati, Sum sono sempre io!" "no, io non lo so più chi sei, credevo di saperlo ma evidentemente mi sbagliavo, mi hai tenuto nascosta la tua vita, te ne rendi conto?" questa volta si agitò anche lei, Harry non sapeva cosa dire, sapeva di essere nel torto "e io che volevo farti una sorpresa! io che sono venuta fin qua pensando di trascorrere delle giornate meravigliose con te, io che ho sognato ad occhi aperti per non so quanto tempo aspettando di sentire il tuo corpo vicino al mio, io che nonostante tutto.." urlava, non sapeva neppure lei da dove venisse quella grinta "io che ti amo!" gridò ancora più forte lottando con sè stessa, quelle parole rimbombarono nella testa di Harry tante volte, troppe volte "ho sentito bene?" domandò lui abbassando un po' il tono "e te lo chiedi? Come diavolo puoi pensare che possa smettere di amarti? Non è possibile... e sarei un'ipocrita se ti dicessi 'non sono più innamorata di te' dopo questa faccenda, mentirei non solo a te ma anche a me stessa, ma non più chi sei, non conosco nulla della tua vita" "ma si che sai chi sono" Harry tentò di fare un passo verso di lei con dolcezza "no, non lo so più" sussurrò "sono quel ragazzo che hai conosciuto in un camping estivo, lo stesso con cui hai trascorso quindici giorni indimenticabili, quello di cui hai sentito la mancanza quando sei tornata a Dublino, sono soltanto quello stupido che si è innamorato di te e non ha avuto il coraggio di parlare per... paura" Harry portò le mani davanti al viso e si lasciò cadere a terra, si appoggiò con le spalle a un albero; non stava succedendo a lui, vero? Non stava buttando al vento la cosa più bella e più importante che avesse mai avuto, vero? Era tutto un incubo, un incubo terribile.
Sum si avvicinò cautamente di qualche passo e si costrinse a guardarlo negli occhi, non c'era nulla da fare, sarebbe sempre annegata in quel verde-azzurro, era ipnotizzante "di cosa avevi paura?" utilizzò un tono di voce leggermente più pacato "di questo, esattamente di quello che sta succedendo" "e come pensavi di risolvere?" gridava di nuovo, non riusciva a trattenersi, più che altro perchè stava urlando il suo cuore "avevo intenzione di dirtelo se avessi accettato la mia proposta di un weekend solo per noi" "ah quindi intendevi farmi a pezzi durante quel weekend?" era sull'orlo delle lacrime, ma non voleva piangere "volevo dirti la verità una volta per tutte, perchè stavo male a tenermi tutto dentro, ma ora sto anche peggio" era rosso in viso, si rialzò e cominciò a camminare avanti e indietro, lasciando che i ricci vagassero selvaggi da un parte all'altra della sua fronte "giuro che volevo dirtelo, giuro che non sopportavo più questo peso sulle spalle!" "e perchè non l'hai fatto? hai avuto un milione di occasioni per parlarmi prima di arrivare a questo punto" il tono di voce si alzava gradatamente "lo so" rispose lui semplicemente, guardandola negli occhi, Sum questa volta cercò di sfuggire a quello sguardo così intenso, doveva assolutamente evitare di ristabilire un contatto visivo con lui, altrimenti sarebbe crollata "perchè? perchè hai rovinato tutto? era così perfetto...e ora, è svanito tutto... perchè mi hai fatto tutto questo?!" portò le mani davanti al viso con l'intento di coprire le calde lacrime che le stavano prepotentemente cominciando a rigare le guance, si sentiva stupida persino a pinagere, ma non poteva in alcun modo evitarlo; Harry se ne accorse e si sentì come se qualcuno lo avesse sparato dritto al cuore, non doveva piangere, lei meritava di sorridere, sempre, il suo sorriso illuminava le sue giornate anche a distanza, il suo sorriso era vitale, magico, ammaliante, caloroso, quel sorriso lo avrebbe scaldato persino a 273 gradi sotto lo zero. Appena la vide piangere non ci pensò su nemmeno un minuto,si avvicinò tempestivamente a lei, incurante del fatto che stessero litigando, non seppe resistere, aveva sempre saputo che se avesse litigato con la sua ragazza fino a farla piangere, sarebbe corso da lei ad abbracciarla incurante di tutto il resto, e così fece quella volta, si avvicinò, e quando fu a un passo da lei, allargò le braccia a più non posso e lentamente, per paura che lei si sottraesse a quel contatto, le avvolse dolcemente il corpo.
Sum provò una fitta al cuore quando sentì le sue mani sfiorarle la schiena e restò completamente immobile, le sue narici furono invase dal quel profumo naturale, avvertì le sue labbra tra i capelli e fu incapace di muoversi, lasciò che Harry la abbracciasse, era una sensazione strana, il suo cervello le diceva di allontanarlo immediatamente, era quello che probabilmente avrebbe fatto una persona sana di mente in una situazione del genere, ma non provò neppure ad allontanarlo, sì stavano litigando, e anche in malo modo, ma quell'abbraccio lo voleva, era inutile negarlo, nonostante tutto aveva dannatamente bisogno che quelle braccia che l'avevano tenuta stretta tante volte continuassero a farlo, si sentiva protetta da lui anche se in quel momento era l'unica persona da cui avrebbe dovuto proteggersi, si sentiva sicura anche se non sapeva più nulla riguardo loro due, stava bene lì anche se aveva il viso bagnato dalle lacrime.
Era in lotta con se stessa ma allo stesso tempo si sentiva al posto giusto, e non riusciva a capire fino in fondo ciò che provava, perchè era infuriata, arrabbiata, delusa, sconcertata, incredula, triste...e continuava a stare lì ferma imprigionata nel suo abbraccio.
Si, si sentiva pure incoerente, ma ditemi quando mai l'amore ha avuto a che fare con la logica....un attimo primo facevano a gara a chi urlava di più contro l'altro e un attimo dopo erano abbracciati, questi erano loro due, questa era la forza del loro amore..ma davvero sarebbe bastata a eliminare tutto e a cominciare da capo? " perdonami" sussurrò Harry tra i suoi capelli, lei trovò la forza  si staccarsi e evitando di guardarlo negli occhi "io...io non lo so, non so se riesco a fidarmi ancora di te, mi hai tenuta all'oscuro di tutta la tua vita e..non lo so,ho bisogno di riflettere" detto questo, si allontanò lentamente e si avviò verso quella che doveva essere l'uscita, senza voltarsi indietro.
Harry tornò in camera sua con in cuore ridotto male, sapeva benissimo di non potersi aspettare di essere perdonato così, ma Sum, Summer Jonson era l'unica ragazza che voleva al suo fianco e non si sarebbe arreso senza lottare, di questo ne era più che certo.
Abbracciarla, il fatto che lei si fosse lasciata abbracciare, lo faceva ben sperare, anche se quelle parole, la verità, gli avevano fatto crollare il mondo addosso in un solo colpo...come se stesse giocando a battaglia navale, come se fosse in bilico sul tabellone, e in quel momento lo avessero colpito..e affondato.

" Era ora che ti ritirassi!" Harry sbarrò gli occhi vedendo suo padre seduto alla sua scrivania, lo guardò confuso senza proferire parola, non ricordava più l'ultima volta che suo padre si era degnato di entrare nella sua stanza "sei stato tutto questo tempo con quella ragazza?" domandò in tono autoritario "quella ragazza si chiama Summer e...è tutta la mia vita, e poi, da quando ti accorgi di quanto tempo trascorro fuori dalla mia stanza, da quando ti accorgi di quello che faccio?" frustato per il litigio di poco prima, Harry stava scatenando tutto ciò che aveva dentro contro suo padre, in parte giustamente "ottima domanda. Non ho mai dimostrato di essere un buon padre e lo so bene, ma dall'episodio in soggiorno ho capito che c'era qualcosa che non andava, so che hai parlato con tua madre e che lei si è imposta di trascorrere un po' di tempo con te ogni giorno, anche se questo significa rallentare il suo lavoro, ma è giusto che sia così..io purtroppo non posso fare lo stesso, lo vedi anche tu che sono sempre straimpegnato, ma posso assicurarti che questa situazione pesa anche a me. Credimi se ti dico che mi sarebbe piaciuto portarti a pescare, credimi che dico che mi sarebbe piaciuto giocare a calcio con te e magari aiutarti con la matematica, ma sono al comando politico dell'Inghilterra, da me dipende tutto, e non posso permettermi di distrami nemmeno un secondo, potrebbe succedere l'irreparabile." "non ti ho mai chiesto di fare tutto questo, volevo soltanto che parlassimo ogni tanto, volevo che tu mi dessi qualche consiglio, semplicemente volevo poter dire di avere un padre come tutti i ragazzi normali" "Harry, ascoltami bene, tu ce l'hai un padre, una persona che un po' tutti considerano il top, l'intelligenza e saggezza personificata come uomo, ma il realtà ti dico che come padre di famiglia è un po' tonto, uno stupido che per seguire tutta la nazione sta perdendo di vista  le cose, gli affetti a lui più vicini, da questo punto di vista... è davvero un tonto!" Harry non potè fare a meno di accennare un sorriso, aveva dimenticato che quando suo padre ci si metteva d'impegno, come quando lui aveva pochi anni, poteva essere addirittura simpatico e divertente.
" so che non è facile, e so pure che mi vuoi bene, non c'è nemmeno bisogno che tu me lo dica, è piuttosto ovvio che sia così, ma mi sono sentito un estraneo in casa mia per tanto di quel tempo, mi sono sentito assolutamente fuori posto per la maggior parte della mia vita, ho sempre odiato questa vita, ormai sono diventato grande e non potrò dire di aver avuto una bella infanzia, ma c'è ancora tempo per rendere tutto il resto della vita degno di essere chiamato 'bello'. Ciò che ti chiedo è una chiacchierata ogni tanto, quando capita, niente di più, ho bisogno di un padre veramente ora, non per imparare a pescare o tutto ciò che di solito fanno i padri con i propri figli, io ho bisogno di un padre perchè sto crescendo, perchè tra poco prenderò il trampolino di lancio e andrò a far parte del tenebroso mondo degli adulti, ho bisogno di essere tenuto per mano più ora, che mentre imparavo a camminare, la probabilità di cadere forse non è più la stessa, ma se cado ora, non mi sbuccio un ginocchio, mi faccio molto più male"  il Primo Ministro si alzò in piedi e si avvicinò a suo figlio, gli diede una pacca sulla spalla, non era il tipo da abbracci "farò l'impossibile per non farti perdere l'equilibrio" disse con la voce roca, davvero Harry aveva dovuto pregarlo di non lasciarlo solo? ma a che livelli era arrivato? Aveva fatto un pessimo lavoro come padre fino ad allora, ma era deciso a migliorare, quelle parole lo avevano scosso a tal punto da indurlo a voler cambiare, nei limiti del possibile.
" e Summer? che cosa è successo con lei?" "un disastro, la amo da morire ma le ho tenuto nascosto il fatto di essere tuo figlio, per paura, e ora lei lo ha scoperto da sola ed è giustamente incazzata di brutto con me, ma non ho intenzione di rassegnarmi, le dimostrerò quanto tengo a lei, quanto tengo al nostro amore, smuoverò il mondo per riaverla, non riesco a sopportare l'idea di perderla, lei è tutto ciò che ho sempre voluto, il pezzo mancante del mio cuore, è l'ossigeno della mia esistenza, è la ragazza che amo e che desidero...e  non mi interessa se ho tutta la vita davanti per trovare l'anima gemella, io voglio lei, unicamente lei."
  

Buonaseraaaaaa! :))
Avevo promesso che avrei aggioranto in fretta ed eccomi qua.
Allora...che ne pensate? spero di essere riuscita a trasmettervi ciò che ho provato io con questo capitolo, volevo che fosse speciale e spero di esserci riuscita!
Summer  è incazzata nera ma è consapevole di amarlo, si lascia addirittura abbracciare, ma dice di aver bisogno di tempo...ammetto che è un comportamento un tantino incoerente ma come ho già detto nel capitolo stesso, secondo me l'amore non hai mai avuto nulla a che vedere con la logica e la razionalità in genere.
E il padre di Harry? ve lo aspettavate così? :D
Vabbè che dire, spero che vi sia piaciuto e che mi facciate sapere cosa ne pensate! dai dai non siate timidi :3
Vi lascio in pace hahahahahahha
A prestooooooooo ♥

   

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


Summer si svegliò di soprassalto, sbarrò gli occhi spaventata e si alzò velocemente per raggiungere il bagno, si buttò dell'acqua sul viso e si disse che doveva calmarsi, respirò a fondo cercando di dimenticare tutto, poi si coricò di nuovo ripetendo a se stessa che era solo un brutto sogno, non riusciva più ad addormentarsi, guardò l'orologio e si accorse che erano le cinque del mattino; quella notte dopo il litigio con Harry non aveva tenuto stretta a sè la sua maglietta come faceva da un paio di mesi, l'aveva scaraventata contro una sedia appena prima di mettersi nel letto, e si stupì più di chiunque altro quando si alzò nuovamente per andare a prenderla e la posizionò sotto la testa, come se stesse dormendo appoggiata al suo petto.
Due o tre ore più tardi si svegliò normalmente, fece colazione assieme alle sue amiche, anche se il pomeriggio precendente continuava a riprodursi nella sua testa e la rattristava irrimediabilmente, ma fu piacevolmente sorpresa quando notò sul display del suo cellulare il nome e il numero di Zayn; rispose tentando di nascondere che si sentiva come se le fosse passato un trattore addosso "ciao Zayn!" "Buongiorno! Ho saputo che sei a Londra, e naturalmente anche le ragazze!" non lo sentiva da una decina di giorni "esattamente, siamo proprio a Londra" disse con poco entusiasmo "e non sei felice?" Sum esitò un attimo prima di rispondere, sapeva che a lui poteva raccontare tutto "diciamo che confusa è il termine più adatto per descrivermi in questo momento.." si limitò a rispondere, pensando che lui avrebbe cominciato a fare domande su domande a cui non avrebbe saputo nemmeno lei cosa rispondere "so già tutto, ho parlato con Harry ieri sera, non immagini come era ridotto.." "abbiamo avuto una brutta litigata e ora non so che fare...mi ha nascosto praticamente la sua vita, non si è fidato di me!" "Sum anche io ho pensato la stessa cosa quando me lo ha detto, ma ti posso assicurare che non lo ha fatto di proposito, lui voleva parlarti " esclamò Zayn tirandosi da solo la zappa sui piedi "tu lo sapevi vero?" la domanda investigastiva di Summer non tardò ad arrivare, il ragazzo esitò un attimo, poi decise di dirle la verità "si, ma non da molto, e sono l'unico a saperlo, gli altri ragazzi sono all'oscuro di tutto...quando tu sei tornata a casa a luglio, siamo rimasti solo io e lui e Harry si è aperto con me su questa faccenda proprio perchè non era riuscito a dirlo a te. Anche io mi sono arrabbiato, ci sono rimasto male, ma ora mi è passata completamente" spiegò cercando di spingerla in qualche modo a perdonarlo "Zayn io lo amo, e lo sappiamo tutti, lo sa anche lui, ma mi sento tradita, sono infuriata, non so se mi passerà, questa è la verità" sussurrò parlandogli sinceramente "perchè non me lo hai detto, tu?" "non potevo, glielo avevo promesso, voleva essere lui a confessarti tutto, voleva farlo nel modo giusto, perchè temeva esattamente ciò che sta succedendo" spiegò il ragazzo "ti perdono, questo lo capisco" rispose lei cercando invano di tirarsi su.
 "So che ti manca" esordì Zayn "si, e anche tanto" "e allora cosa aspetti?" "aspetto di fare chiarezza con me stessa, vorrei cancellare tutto quello che è successo ma per ora non ci riesco, non so se posso fidarmi, ed è una sensazione bruttissima! Come mi ha nascosto questo 'particolare' per tutto questo tempo, potrebbe riuscire a fare lo stesso con altro, anche senza volerlo..non lo so" disse "le tue paure sono comprensibili, più che dirti che ti ama alla follia e che anche tu provi lo stesso per lui, non posso fare, sono affari vostri, dovete vedervela voi due, ma se hai bisogno di un consiglio, io ci sono, e non pensare che io sia per forza dalla sua parte, voglio bene ad entrambi e desidero solo che siate felici, se poi siete felici insieme, è ancora meglio" "grazie Zayn, davvero. Sei un ottimo amico e ti voglio bene anche io, lo sai, ma non so dirti cosa succederà tra me e Harry, non lo so nemmeno io" rispose Sum "va bene, io devo andare a scuola ora... non tutti hanno la fortuna di essere in gita! Anzi passami velocemente Valerie, Sarah e Mary così le saluto, e mi raccomando, segui sempre il cuore, e anche se dovesse sembrarti la cazzata del secolo, tu seguilo, sarai felice" detto questo Sum lo salutò affettuosamente e passò il telefono a Sarah.

Harry trascorse tutta la mattinata a frugare nelle carte di suo padre, non lo aveva mai fatto prima, ma quella era un'emergenza, approfittò del fatto che lui fosse super impegnato in una conferenza con la Germania trasmessa da una sala apposita, e iniziò a rovistare tra le carte presenti nello studio, voleva assolutamente sapere il nome dell'albergo dove alloggiava Sum e nutriva dubbi sul fatto che lei glielo avrebbe confidato, probabilmente pensasa di voler essere lasciata in pace, ma lui doveva fare qualcosa, doveva fare l'impossibile per convincerla a perdonarlo. Si arrese quando finalmente gli capitò tra le mani un foglio che formalizzava l'incontro del Primo Ministro con la scolaresca W.Shakespeare di Dublino, ecco quello che stava cercando, il nome della scuola; prese l'elenco telefonico e cominciò a chiamare le reception di tutti gli alberghi di Londra, a ognuno chiedeva se quella scolaresca alloggiasse proprio lì, fu relativamente fortunato perchè riuscì a beccare l'albergo giusto circa al trentesimo tentativo, e visto l'elevato numero degli hotel a Londra, sì, era stato fortunato.
Prese appunti su un foglio riguardo l'indirizzo e vi si recò nel primo pomeriggio, per la prima volta non si preoccupò nemmeno di poter essere riconosciuto, non gli importava, se rivoleva Sum, doveva fare le cose in grande, doveva urlare al mondo intero quanto l'amasse e  a quanto fosse disposto per lei.
" Buongiorno, ho telefonato stamattina, mi è stato detto che la scolaresca Shakespeare di Dublino alloggia qui. Potrebbe farmi un favore? Mi direbbe a quale numero di camera corrisponde il nome Summer Jonson?" "Mi dispiace, ma non ci è permesso dare informazioni di questo tipo, nemmeno a lei signor Styles" gli risposero "grazie lo stesso" esclamò Harry un po' deluso e si andò a sedere su una delle poltroncine.
Dopo una decina di minuti, per sua fortuna, scese Valerie per domandare qualcosa alla reception, lui la chiamò e la ragazza sbarrò gli occhi vedendolo lì "come hai fatto a sapere che questo è il nostro albergo?" lo disse con tono scontroso, ovviamente era arrabbiata anche lei "mi sono bastate una trentina di telefonate a tutti gli hotel di Londra... Valerie perfevore, dimmi il numero della vostra camera, ho bisogno di parlarle!" "sei fuori strada se pensi che te lo dirò, le hai fatto del male Harry, adesso ha bisogno di stare un po' da sola e di pensarci" rispose lei facendo per andarsene, il ragazzo la bloccò "come sta?"  domandò semplicemente "delusa, triste, arrabbiata, ma continua a dire che ti ama" Harry si lasciò scappare un sorriso a quelle parole, gli facevano vedere un barlume di speranza "dimmi almeno che farete oggi, quali sono i programmi?" "tra un po' usciamo, penso che andremo a visitare Hyde Park e qualcos'altro che si trova da quelle parti" esclamò prima di dileguarsi su per le scale, Harry pensò addirittura di seguirla, poi decise di lasciar perdere, se non voleva che sapesse il numero della sua camera, allora avrebbe rispettato la sua volontà, si sarebbe inventato qualcos'altro per parlarle.
Hyde Park, Hyde Park..che poteva fare? Gli venne in mente la prossima mossa per riconquistarla mentre usciva dall'hotel, qualche paparazzo sparso qua e là iniziò a scattargli foto ma a lui sembrava non importare affatto; arrivò al parco e raggiunse il famosissimo 'Speaker Corner', sapeva benissimo che il momento migliore per usufruirsi dell'angolo degli oratori era la domenica mattina, ma non poteva assolutamente aspettare! 
Quando vide l'intera scolaresca entrare all'interno del parco, salì sull'apposito piedistallo e iniziò a parlare "Salve, non c'è bisogno che mi presenti, immagino che tutti sappiate chi sono- per mia sfortuna-" aggiunse senza farsi sentire "vedo già tutti i giornalisti posizionati e pronti a cogliere qualunque cosa dirò, vedo paparazzi pronti a scattare foto, ma sapete che c'è? Non mi importa, fate quello che volete, scrivete, manipolate tutto come al solito, fate come meglio credete, non mi importa se il mio viso sarà su tutte le prime pagine, se le emittenti televisive e radiofoniche parleranno di me, l'unica cosa che mi preme, è che ciò che sto per dire arrivi al cuore di una sola persona, mi basta questo. Voglio raccontarvi una storia." Summer avvertiva le farfalle nello stomaco solo ascoltando la sua voce, sapeva che stava facendo tutto quello per lei, solo per lei, e si mise ad ascoltare, dietro un cespuglio.
" C'era una volta un ragazzo, figlio di una famiglia ricca e potente... e c'era una volta  una ragazza, semplice genuina..e bellissima. Il ragazzo e la ragazza non sapevano l'uno dell'esistenza della'altra fino a quando, un'estate come tante, non capitarono nello stesso luogo di villeggiatura. La ragazza, diamole un nome, Alison e il ragazzo, Edward-" Sum apprezzò il fatto che non avesse svelato il suo nome al mondo "-non potevano avere una vita più diversa..ma sin dal primo sguardo che si scambiarono, fu amore a prima vista; i due trascorsero quindici giorni indimenticabili, stavano sempre insieme, cercavano di isolarsi dal gruppo e si amavano alla follia, poi venne il giorno in cui entrambi dovettero tornare a casa. Trascorse un altro mese durante il quale Alison ed Edward continuarono a sentirsi, parlavano tutte le sere e messaggiavano tutti i giorni, si sentivano persi e vuoti senza abbracci e senza baci da parte dell'altro/a, poi  finalmente riuscirono a trovare un modo per rivedersi e non gli sembrava vero, erano così felici che rischiavano di sentirsi male. Edward raggiunse la sua principessa in Irlanda e trascorsero insieme due giornate speciali, per verità tre giornate speciali, furono aiutati da una calamità naturale"  Summer sorrise ripensando a quel pomeriggio, a quella notte, era stato fantastico "Tutto sembrava andare per verso giusto, fin quando Edward non cominciò a essere ossessionato da qualcosa: costodiva un segreto, un grande segreto, e voleva rivelarlo alla sua amata, ma proprio perchè si trattava di qualcosa di importante, aveva timore di dirglielo per paura di perderla per sempre. Mi spiego meglio: Edward non pensava di poter amare così tanto una persona prima di incontrare Alison, non si era mai trovato in una situazione del genere prima di allora, e soprattutto non aveva mai sentito il bisogno di rivelare quel segreto a qualcuno, ma di lei si fidava cicecamente e sapeva che avrebbe dovuto dirglielo il prima possibile... ma ogni volta che ci pensava, il timore di farla stare male, di farla infuriare, lo bloccava. 
Un giorno aveva finalmente deciso di confidarsi con lei, programmò un weekend solo per loro due durante il quale sperava di riuscire a dirle tutto nel modo giusto, ma il destino volle che lei rifiutasse quella proposta perchè a sua volta gli stava organizzando una sorpresa. La ragazza lo raggiunse nella sua città d'origine e per puro caso i due si incontrarono, lei scoprì il segreto da sola, e giustamente si arrabbiò tantissimo. 
Come finisce questa storia? Non è ancora finita in verità e spero con tutta l'anima che non finisca mai, Edward la ama alla follia, è disposto a tutto pur di essere perdonato, non riesce nemmeno a sopportare l'idea di vivere senza di lei, è coninvolto troppo in questa storia e vive in funzione del sorriso di Alison." 
Harry prese un respiro profondo dopo aver raccontato la loro storia, lo aveva fatto in modo elementare, come se stesse parlando con dei bambini...prese coraggio e concluse "Alison, so che mi ami anche tu, so che stai soffrendo, ma ti prego, dimmi che vuoi restare al mio fianco, ti renderò felice, è il minimo che io possa fare per ricambiare ciò che tu fai per me, forse non te ne rendi nemmeno conto, ma sei la ragione del mio sorriso perchè quando mi sento solo, mi basta pensarti per stare meglio; sei la mia ricetta segreta, sei l'essenza della mia vita, sei tutto per me, e non sto scherzando..ho bisogno soltanto di averti accanto a me, di abbracciarti, di baciarti, di stare con te, insieme possiamo superare tutto, te lo prometto, sarai la mia principessa"

Okay, quelle parole l'avevano fatta commuovere, ed era sempre più convinta di non essere capace di smettere di amarlo, forse non avrebbe mai smesso di farlo, forse sarebbe annegata nei suoi occhi praticamente per sempre, forse quel sorriso le avrebbe scaldato il cuore in eterno, forse sarebbe riuscita a dimenticare tutto, forse. Non si sentiva pronta a perdonarlo, e si sentiva una perfetta idiota, le sembrava che stesse scappando da lui e correndo da lui contemporaneamente, so che questa frase potrebbe essere considerata priva di senso logico, ma non tutto nella vita deve essere necessariamente 'logico'...stava scappando e correndo da lui, scappando perchè desiderava avere un po' di tempo per poter riflettere da sola, ma stava anche correndo da lui perchè si ostinava a ripetere che lo amava alla follia, perchè nonostante tutto avrebbe continuato a dormire abbracciata alla sua maglietta comunque fossero andate le cose, quella notte aveva provato a sbarazzarsene ma aveva avuto un incubo, e lei non credeva alle coincidenze.
Trascorse tutto il resto della giornata pensando a Harry, ovunque andasse, qualunque cosa vedesse, la sua attenzione non si focalizzava su nulla, ripensava a quanto era stato dolce, coraggioso a parlare di fronte all'intera nazione (visto che l'indomani tutti avrebbero saputo tutto) e quella storia, la loro storia, il fatto che alla fine fosse uscito allo scoperto e le avesse parlato in modo diretto, ciò che le aveva detto, l'avevano fatta sentire amata ancora una volta e non c'è sensazione più bella del sentirsi così importanti per qualcuno; ma quel macigno era troppo pesante, le faceva perdere l'equilibrio appena raggiunto...ora era lei ad avere paura, temeva che potesse nascondergli dell'altro e per quanto fosse innamorata persa, non riusciva a perdonarlo così, su due piedi..

La scolaresca tornò in albergo verso le undici di sera, appena Sum entrò nella hall lo vide, era malamente sdraiato su una delle poltrone, non poteva avere intenzione di dormire lì, probabilmente aveva un letto a baldacchino nella sua camera, e invece si era ridotto ad appisolarsi nella hall di un albergo, e lo aveva fatto solo per lei; Summer filò dritta verso la sua camera fingendo di non aver notato nulla, ma appena fu in camera assieme alle altre, sentì il bisogno di fare qualcosa, aprì uno degli armadi e trovò una coperta, la prese e d'istinto la portò giù, facendo attenzione a non svegliarlo perchè non voleva essere vista, la sistemò alla meglio su di lui, gli avvolse il corpo, non voleva che avesse freddo, la verità era che non voleva che stesse male, fu tentata di carezzargli dolcemente una guancia, ma intuì che in quel modo lo avrebbe svegliato e lasciò perdere, l'aveva intenerita, ma non voleva che lui pensasse che fosse tutto a posto tra di loro, perchè non lo era, perchè era ancora arrabbiata, perchè era in lotta con se stessa e non riusciva nemmeno a capire a fondo il motivo per il quale, nonostante ce l'avesse con lui, non riuscisse a stargli lontano.
Restò ferma ad osservarlo per qualche minuto, incapace di lasciarlo solo,fortunatamente aveva gli occhi chiusi e non avrebbe rischiato di annegarci dentro come nel più profondo degli oceani, però Harry sorrideva, chissà cosa stava sognando, era così tenero, così maledettamente bello...mugugnò qualcosa nel sonno, qualcosa tipo 'perdonami, perfavore' e Sum provò un'altra stretta al cuore, non riusciva a reggere tutte quelle emozioni, erano troppo, troppo..la felicità smisurata prima di rivederlo, la delusione, la rabbia, la confusione, la dolcezza, l'amore...lo osservò stringersi nella coperta, pensò a quanto fosse perfetto, maledì se stessa per quel pensiero, prima di risalire le scale e tornare nella sua camera.
Aveva soltanto una certezza: lo amava sul serio; all'inizio aveva detto di aver bisogno di tempo, ma guardandolo, capì improvvisamente che non avrebbe resistito a lungo in una situazione del genere, o seguiva il cuore e lo perdonava, o lo allontanava per sempre, non poteva più stare in quella condizione di stallo, doveva prendere al più presto una decisione, e il cuore sapeva già cosa fare, ma Sum si ostinava a voler trovare una soluzione che andasse bene ad entrambi, sia al responsabile della vita che alla sede della ragione,chissà se l'avrebbe mai trovata. 




Salveeeeeee :))
Eccomi qua! :D Allora... questo capitolo non mi convince del tutto a dir la verità, non lo so, forse perchè effettivamente non so nemmeno io da che parte stare D: Non riesco nemmeno a far pensare a Sum in negativo su di lui, è più forte di me, non ce la faccio D:
Comunque ho intenzione di risolvere la questione, in bene o male, massimo in un paio di capitoli :D
E comincio già ad avvisarvi che a questo punto, ci stiamo avvicinando alla fine, e mi dispiace tantissimo..come farò a trascorrere le giornate senza pensare a questa storia? Mi mancherà da morire!
Quindi...la domanda è una sola. Sto seriamente pensando di scrivere un seguito, sempre gli stessi personaggi, ma magari ambientato altrove, con altre sorprese, altre avventure, non lo so ancora di preciso, ma scommetto che mi verrà presto in mente...però mi farebbe piacere sapere se voi desiderate che ci sia un seguito :) Vi prego, rispondete a questa domanda, così posso regolarmi :DD
Riguardo il capitolo, anche se non lo considero il massimo, spero comunque che vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso :3

Grazie! Non ringrazierò mai abbastanza chi recensice, davvero, mi dite delle cose meravigliose, che mi fanno sciogliere, siete dolcissimeee ♥♥♥♥
Ovviamente ringrazio anche chiunque segue, legge o ha in qualche modo notato la storia :DD
E ora vado, un bacione! Alla prosssimaaa <3
 


 
 
  








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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


Si voltò delicatamente verso il comodino cercando di non far rumore, non voleva che le sue amiche si svegliassero, le avevano già tenuto compagnia fino alle tre del mattino, era giusto che dormissero un po', prese il cellulare in mano e guardò l'ora, le 6.40, ancora, lo rimise a posto e si sdraiò a pancia all'aria, gli occhi vispi e ben aperti nonostante il buio e la stanchezza...dopo essere salita in camera la sera precedente, aveva trovato Valerie, Sarah e Mary pronte ad ascoltarla, a farle compagnia, a trascorrere la notte in bianco se fosse stato necessario; avevano parlato fino a tardi, poi il sonno aveva completamente travolto le sue amiche lasciandola sola con i suoi perchè.
Non era riuscita a chiudere occhio, non era riuscita a smettere di pensare a lui, alla loro storia, ai suoi sentimenti sempre più amplificati, e per tutta la notte aveva tenuto fissa in testa l'immagine di Harry addormentato su quella poltrona, era così tenero...provò a immaginare cosa sarebbe successo se non fosse riuscita a trovare la forza per perdonarlo, provò a immaginare di non rivederlo mai più, di svegliarsi senza i suoi messaggi, di trascorrere la giornata senza collegare ogni minima cosa a lui, di andare a dormire la sera senza ascoltare la sua voce, la sua risata; provò a immaginare di gettare via ogni ricordo di loro due, di fare come se non lo avesse mai incontrato,ma non ci riuscì, si sentì una stupida soltanto a poter pensare di riuscire a far finta di niente... ma chi voleva prendere in giro? Lo amava con tutta se stessa e glielo si leggeva negli occhi, si vedeva da come aveva reagito al suo segreto, si vedeva dal modo in cui si era lasciata abbracciare nel bel mezzo di una litigata, lo si notava dal tremolio nelle sue gambe quando lo aveva ascoltato ad Hyde Park, dal modo in cui gli aveva dolcemente avvolto il corpo in una coperta la sera prima, non c'erano dubbi, quel ragazzo era la sua vita.
E allora perchè si ostinava a voler fare la difficile? La verità è che non sapeva nemmeno lei come comportarsi..sapeva soltanto che le si era quasi arrestato il battito cardiaco quando si era autocostretta a pensare alle sue giornate senza Harry, sapeva che aveva rischiato di svenire pur essendo già sdraiata, quando aveva realizzato di dover rinunciare ai suoi abbracci, ai suoi baci, al suo tocco sulla pelle, al loro amore; e sapeva che le sembrava di camminare sopra le nuvole, oltre la luna, al di là delle stelle più belle, quando era insieme a  lui...
La notte le aveva portato consiglio e l'aveva fatta convincere di non essere disposta a perdere tutto, si era resa conto di non poter rinunciare a lui e a tutto ciò che loro due erano insieme, era impensabile arrendersi al primo ostacolo, il loro amore era di gran lunga più potente, forse era diventato più grande di loro stessi, più involontario del muscolo involontario per eccellenza, famoso per fare tutto di testa sua, forse il loro amore era più maturo di loro, più naturale del modo in cui il sole ogni singola mattina fa capolino all'orizzonte, più forte dell'incredibile Hulk, più vero della verità se possibile.
Si rese conto di essere felice così, e le era sempre stato detto che l'obiettivo più nobile da seguire nella vita è quello di essere felice, e lei lo era, non poteva lasciarsi scivolare tutto dalle mani, dipendeva soltanto da lei, e decise di volerlo tenere stretto; aveva trascorso gli ultimi due giorni a scappare e a correre da Harry: era scappata al parco, aveva corso in albergo e poi era scappata di nuovo, decise che non lo avrebbe più fatto, si stava comportando da immatura e incoerente, non era giusto, d'ora in poi avrebbe percorso un solo verso, un solo senso di percorrenza, quello che la conduceva alla felicità, quello che le causava alterazioni nelle vene e nel cuore, quello che aveva come punto di arrivo, come destinazione "Harold Edward Styles" 

Buttò improvvisamente le coperte in aria, straordinariamente sicura dei suoi movimenti, non si preocupò nemmeno di vestirsi o di pettinarsi, giusto il tempo di infilare i piedi nelle ciabatte e sgusciò fuori dalla sua camera ancora in pigiama, rischiò più volte di inciampare nel corridoio essendo tutto completamente buio, la voglia di stringerlo, di sussurragli che loro due avrebbero superato tutto soltanto se fossero stati insieme, il desiderio di sentire il suo corpo accanto al proprio, l'impazienza di poterlo guardare negli occhi e non capire più nulla, il suo sorriso, i baci che si sarebbero scambiati su una scomodissima poltrona, le fecero accellerare il passo; giunse nella hall dell'hotel pochi istanti dopo, pronta a fiondarsi tra le sue braccia, correva a più non posso, aveva preso la sua decisione e non era mai stata più sicura in tutta la sua vita, Harry meritava un'altra possibilità semplicemente perchè era responsabile di qualunque cosa provasse, di ogni sua segreta emozione, la sua esistenza era ormai incatenata a quella del ragazzo. 
Andò dritta dritta in direzione della poltrona sulla quale si era addormentato la sera precedente e l'espressione del suo viso si modificò radicalmente quando fu abbastanza vicina da accorgersi che la poltrona era vuota, restò lì impalata per qualche minuto, forse un po' delusa, magari si era svegliato nella notte e aveva deciso di tornare a casa, magari aveva male alla schiena per la posizione scomoda in cui aveva dormito, Sum si sentì addirittura in colpa e desiderò di non averlo mai lasciato solo quella notte; si guardò i piedi e rabbrividì per il freddo, controllò nuovamente l'ora e si accorse che erano ormai le 7.30, tornò in camera sapendo che di li a poco si sarebbero svegliate le sue amiche, dovevano prepararsi per una nuova giornata a Londra, la quarta per l'esattezza; un nodo le attanagliò le gola pensando che le restavano solo tre giorni e due notti per chiarire le cose, per abbracciarlo, per dimostrargli che era pronta a rischiare il tutto per tutto pur di averlo accanto, per dirgli che desiderava essere ancora la sua ragazza nonostante tutto, perchè si era resa conto che non poteva essere diversamente, aveva capito che Harry, il suo Harry, che fosse il figlio del fornaio, del netturbino, del professore, del notaio, del primo ministro, del re, di superman o di Homer Simpson, non aveva alcuna importanza, era comunque la miglior cosa che le fosse capitata.

" Sum, corri, guarda la tv!" Valerie alzò il volume "che succede?" ripose lei uscendo dal bagno e andandole incontro, Sarah e Mary fecero lo stesso, le sue amiche cominciarono a confabulare entusiaste mentre lei si bloccò e ascoltò nuovamente quelle parole, quasi con le lacrime agli occhi, la perfezione. I suoi occhi nocciola si focalizzarono su Harry che parlava allo Speaker Corner di Hyde Park a Londra, mandarono il servizio per intero, Sum lo aveva ascoltato nascosta dietro un cespuglio il pomeriggio precedente, si era accorta del tremolio nella sua voce ma le era stato impossibile notare l'espressione del suo viso mentre raccontava la loro storia...aveva avuto ragione, tutta la nazione ora sapeva di Edward e di Alison, e tutta la nazione aveva capito che Edward ed Harry Styles avevano gli stessi occhi, lo stesso sorriso e lo stesso cuore, e Alison non era il vero nome della ragazza. 
Sum sentì la voce del giornalista in sottofondo  "Chi sarà mai Alison? Chi è la ragazza che ha spinto il figlio del Primo Ministro a parlare così spuroratamente? Quello che ci domandiamo tutti è quale sia il suo vero nome...per ora non possiamo saperlo, ma deve essere una ragazza speciale, lui non si era mai esposto così tanto, non aveva mai fatto parlare di se; che abbia qualcosa da farsi perdonare? Supponiamo proprio di sì!"
Quando il servizio terminò Summer e le ragazze si resero conto che si era scatenato un putiferio, ora tutta la nazione, incalzata dai giornalisti, pretendeva di saperne di più, Sum si sentì spaventata da quella situazione, non voleva assolutamente che il suo viso, le sue parole diventassero di dominio pubblico come ogni cosa, il loro amore era loro e basta, e doveva restare tale, era magico perchè era qualcosa che riuscivano a condividere solo loro due, e così doveva essere per sempre; avrebbero trovato una soluzione, insieme.
Una mezzoretta dopo la scolaresca si affollò sulle scale e negli ascensori, ovviamente anche i suoi compagni di classe avevano visto il servizio in tv, non stavano più nella pelle dal sapere cosa avesse combinato Sum, proprio lei, la ragazza che conoscevano tutti ma soltanto di vista, quella a cui non piace essere al centro dell'attenzione, la sognatrice, la brava studentessa... che diavolo ci faceva con il figlio di uno degli uomini più importanti dell'Inghilterra?
Decise che non avrebbe risposto a nessuna delle domande, avrebbe raccontato lo stretto necessario solo alle persone di cui si fidava , e non erano molte, avrebbe lasciato che tutti gli altri confabulassero in segreto, non le importava, non le era mai importato, non vedeva il motivo per cui avrebbe dovuto raccontare tutti i fatti suoi alla gente, si sarebbe comportata spontaneamente come aveva sempre fatto, e avrebbe lasciato che tutti gli occhi troppo curiosi e le malelingue traessero da sole le proprie conclusioni...ora voleva soltanto vederlo, desiderava soltanto stare un po' con lui, da soli, in modo tale da potersi chiarire e uscirne più forti di prima, voleva Harry al suo fianco, punto, il resto passava in secondo piano.

Dopo più tardi gli insegnanti uscirono dall'hotel seguiti da tutti gli studenti, l'aria si era calmata, la maggior parte dei suoi coetanei avevano capito che non dovevano immischiarsi in quella situazione, alcuni si erano messi nei suoi panni e avevano capito che se fosse successo a loro, avrebbero reagito allo stesso modo, quindi evitarono di fare altre tacite domande e fecero finta di nulla, Sum gliene fu grata, soltanto un gruppetto di ragazzini continuò a comportarsi da idiota, ma quello era normale, ci sarebbero sempre state persone del genere, non c'era nulla di cui proccuaparsi.
A pochi passi dall'albergo Sum si sentì afferrare per un braccio e senza neanche rendersene conto si ritrovò con la schiena attaccata al muro, tentò di recuperare il suo cuore partito ormai per un viaggio senza ritorno "Amore mio" esclamò lui con un sorriso, la ragazza si sentì svenire, quanto le era mancata quell'espressione, quante notti l'aveva desiderata prima di venire a Londra, Harry era a pochi centimetri da lei, avrebbe voluto buttargli le braccia al collo, baciarlo e dirgli che era pronta a ricominciare da capo, stava per farlo, ma lui la precedette di qualche istante "vieni con me, ti prego, stiamo insieme oggi, ho bisogno di te Summer, perfavore, ho organizzato qualcosa di speciale solo per noi, perchè non desidero niente di più del tuo perdono, vieni con me" lei sorrise instantaneamente e ciò fece ben sperare Harry, poi alzò lentamente lo sguardo e incontrò i suoi occhi.Ogni volta non poteva fare a meno di chiedersi come potessero essere così meravigliosi, come riuscissero a ipnotizzarla, come le facessero perdere ogni controllo, compreso l'orientamento spazio-temporale, si sentì rinascere dentro perchè la facevano stare bene, perchè le trasmettevano una calma assurda, perchè le facevano dimenticare tutto, tutto.
Si rese conto di non avergli ancora dato una risposta, ma probabilmente non ce ne sarebbe stato bisogno, erano lì a fissarsi incapaci di muoversi e di fare qualsiasi cosa richiedesse un minimo di cervello, mentre la scolaresca si allontanava sempre di più, e entrambi sapevano che Sum non l'avrebbe più recuperata, entrambi sapevano che non voleva raggiungerli, quello sguardo diceva molto di più di ciò che loro due fossero in grado di dire.
Harry si sentiva scoppiare di felicità, perchè i gesti non sanno mentire, perchè gli occhi non sanno mentire, sapeva che a discapito di qualunque cosa lei avesse detto, sarebbe stata sua, se non fosse riuscita a perdonarlo in quel momento, lo avrebbe fatto di lì a poco, glielo suggeriva il cuore e non poteva sbagliare.
Senza interrompere il contatto visivo, Sum cercò la sua mano, la trovò subito e la strinse nella sua avvertendo un brivido lungo la schiena quando si sfiorarono, aveva sempre pensato che le loro dita fossero fatte apposta per intrecciarsi, lui capì che era quella la sua risposta, non aveva parlato, ma l'aveva sentita forte e chiara.
Sum si trattenne dalla voglia di urlargli che lo aveva già perdonato, aveva detto di aver organizzato qualcosa, doveva essersi impegnato tanto, voleva meritarsi il suo perdono, quindi decise di fare il suo gioco, non voleva deluderlo...camminarono per qualche centinaio di metri mano nella mano, si fermarono quando giunsero in una specie di porto, Sum notò la presenza di un battello e dietro di loro il Tower Bridge, erano le dieci del mattino e faceva ancora freddo, non era affatto preccupata della temperatura esterna, la sua pelle stava andando a fuoco, Harry la lasciò un attimo e disse qualcosa a un tizio, si avvicinò al battello e fece qualcosa che Sum non riuscì a cogliere, ma lo lasciò fare; pochi minuti dopo l'aiutò a salire a bordo e pian piano si allontanarono dalla riva, Harry era il timone e lei si posizionò al suo fianco "tutto questo mi ricorda qualcosa" sussurrò vagamente, il ragazzo le sorrise, era esattamente ciò che voleva, il pomeriggio precedente aveva soltanto ricordato a parole tutto ciò che avevano condiviso, quel giorno voleva fare di più, era sua intenzione ricostruire tutto per davvero, cominciando dal giorno in cui si erano baciati per la prima volta.
"Ascolta Sum, vuoi fare un gioco? Innanzi tutto sappi che ora non ti lascierò più andare! E' una specie di caccia al tesoro, in ogni posto in cui andremo oggi, c'è qualcosa che tu devi trovare, potrà trattarsi di qualsiasi cosa e riguarda me e te, alla fine dovrai mettere nel giusto ordine ciò che hai trovato, mi autorizzo a darti una mano in caso non ci riuscissi da sola, e alla fine verrà fuori una parola, una frase, un oggetto, un puzzle...a quel punto deciderai cosa fare riguardo noi due, dipende solo da te, io non desidero altro che stringerti tra le braccia per il resto della mia vita" prese un profondo respiro "ti va di provarci?" Sum annuì, aveva fatto a bene a non gettargli le braccia al collo subito, aveva davvero organizzato qualcosa di speciale, doveva almeno dargli la soddisfazione di vederla alle prese con quella caccia al tesoro, che a dire la verità la ispirava parecchio, avrebbe giocato come voleva lui, anche se la risposta al suo quiz ce l'aveva già.
" Okay, giochiamo!" esclamò guardandosi intorno per cercare il primo indizio, sentiva che sarebbe stata una bella giornata, forse la più bella, una giornata da aggiungere alle migliori della sua vita, come i quindici giorni trascorsi al camping e la visita di Harry a Dublino; ora lo scenario era diverso, erano a bordo di un battello nella bellissima capitale del Regno Unito, ma tutto il resto, i sentimenti, erano uguali, se non amplificati.  




Salveeeeeeee :))
Per fortuna che mi ero preoccupata che il capitolo sarebbe venuto corto! Perdonatemi, mi sono accorta di non avere molte capacità riassuntive ahahahhahhaha e poi sto dedicando tutta me stessa a questa storia, voglio che gli ultimi capitoli siano perfetti! :))
Allora...Sum si è resa conto che Harry merita un'altra possibiltà  e non poteva essere altrimenti, ma si trattiene dal dirgli tutto per non rovinare ciò che lui ha organizzato, forse non avete le idee molto chiare su questa specie di gioco, è stata un'idea che mi è venuta così, stanotte, e comunque scoprirete tutto nel prossimo capitolo... che spero di riuscire a scrivere presto :DD
Riguardo il seguito, pensò proprio che ci sarà, leggendo le vostre recensioni ho capito che ci tenete a questa storia e ciò mi rende davvero felice <3
Comunque ora concentriamoci su questo finale che si avvicina...che ne pensate del capitolo?
Su, non siate timidi e ditemi ciò che vi passa per la testa :3 Sapete benissimo che amo interagire con voi e ovviamente vi ringrazio con tutto il cuore, è importante per me sapere le vostre opinioni, e poi siete dolcissimeeeeeee ♥♥
No veramente, GRAZIE! :))
Ora vado, a presto si spera! :DD 
Ciao <3   



 

 

     










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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


" Acqua, acqua, acqua" Harry sembrava divertito "acquazzone!" esclamò ancora, e Sum gli lanciò un'occhiataccia, ma non era uno di quegli sguardi malefici che vogliono dire 'adesso vengo e ti uccido' il suo voleva dire 'adesso vengo e ti soffoco di abbracci'; la ragazza continuò a guardarsi intorno e a cercare il primo indizio, così lo chiamava lui, metteva le mani ovunque e ogni volta si sentiva dire 'acqua, acqua' ,ma si stava divertendo, stava bene, in qualunque caso, e anche in quel momento in cui erano lì a fare ciò che stavano facendo, perchè Harry voleva essere perdonato per il suo sbaglio più di ogni altra cosa al mondo, tra di loro non c'era nessuna tensione, nessun'aria pesante, solo l'irrefrenabile voglia di stare insieme.
Dopo più tardi, Summmer scovò un bigliettino di carta ripiegato sotto la sciarpa che Harry si era tolto poco prima, lo aprì velocemente:
" Ricordi quella barca? Ricordi quel giorno? E i delfini? Siamo saltati insieme, tenendoci per mano, e da quel momento ho realizzato che non l'avrei più lasciata la tua mano. Ti sei fidata di me, so che avevi paura, ma ti sei fidata, fallo anche ora, fallo per noi" lo lesse lentamente, più volte, ricordando tutto di quel giorno, dell'immersione, dei delfini, dei loro baci...poi alzò lentamente lo sguardo incrociando i suoi occhi, non sapeva quanto avrebbe resistito, ma doveva almeno tentarci, non poteva rovinare quel gioco, era meraviglioso. " non devi dire nulla ora, parlerai alla fine, ora gira il foglio e leggi la lettera disegnata dietro, è il primo indizio" Sum obbedì e vide una P.
Nella sua mente, nel suo cuore, nel suo corpo, stava succedendo di tutto, non pensava che sarebbe stato così difficile fare la dura, desiderava soltanto fiondarsi tra le sue braccia e non lasciarlo mai più, desiderava che lui la stringesse forte, lo desiderava così intensamente che non si accorse nemmeno che avevano raggiunto un molo, scesero dalla barca e si incamminarono, Harry tentò di prenderla per mano e lei ne fu felice "bene, ora puoi iniziare a cercare il secondo indizio" esclamò cominciando a camminare di qualche passo avanti a lei, aveva in mente qualcosa, quando fu distante di un paio di metri, lasciò cadere un foglietto dalle mani, esattamente nello stesso modo in cui certe persone lasciano cadere a terra la carta della caramella, Summer lo notò e le venne da ridere "sei un genio, devo dire" disse affiancandosi nuovamente a lui "lo so" rispose fissandola negli occhi e alzando le spalle, quanto poteva essere tenero?
Lei raccolse il foglietto da terra sorridendo, e lo spiegò:
 "E poi quando la barca ha raggiunto la riva, sapevamo entrambi che era troppo tardi per tornare indietro, non volevamo tornare indietro, ci amavamo..e io ti amo anche ora e desidero andare avanti anche questa volta, solo se tu verrai con me, però." Non aveva mai letto qualcosa di più dolce, si stava letteralemente sciogliendo, non poteva crederci, Harry stava provando a ricostruire tutto nel vero senso della parola, l'aveva portata su una barca perchè era lì che era iniziata la loro storia, si chiese come fosse possibile non amarlo...perchè davvero, lei non lo credeva più possibile! Tentò di nascondere, per quanto ci riuscisse, ciò che provava e girò il biglietto, R, fu quello che vi trovò scritto.
"Amo questa caccia al tesoro!" esclamò cercando di mantenere un contegno e di non far trasparire dalla sua voce che stava facendo uno sforzo immane per non stringerlo forte forte a sè "allora ho qualche speranza di essere perdonato?" domandò lui impaziente "sicuramente...no" "ma che devo fare per riaverti?" 'niente, assolutamente niente, perchè non mi hai mai persa' rispose il suo cuore "un giro sulla ruota panoramica sarebbe un buon inizio!" sentì dire dalla sua voce... maledetto cervello che le consigliava di non rovinare la caccia al tesoro! Harry sorrise, come diavolo aveva fatto? Il prossimo indizio lo avrebbe trovato proprio sul London Eye.
" Ti piacciono le sorprese, vero? Ma la sera in cui siamo andati al luna park eri impaziente di sapere dove vi stavamo portando, quella sera siamo ritornati bambini...ed è questo l'effetto che mi fai, quando siamo insieme, oltre a sentirmi uomo, mi sento anche bambino, perchè solo tu sai costruire castelli in aria con me; ma se ci mettiamo d'impegno, forse questi castelli potrebbero avere delle fondamenta, delle mura fortificate e dei passaggi segreti che conosciamo solo noi due." Summer si aggrappò a lui mentre la giostra saliva sempre di più su, sempre più distante da terra, si raggomitolò contro il suo petto
 "quanto siamo in alto?" domandò flebilmente, un po' approfittava della situazione per stargli accanto senza destare troppi sospetti, un po' era spaventata sul serio "non ne ho idea..hai paura? sei stata tu a voler venire qui" le sussurrò lui "stai zitto e abbracciami" rispose, non riuscì a trattenersi, Harry non se lo fece ripetere due volte, le circondò il corpo e la tenne stretta a sè per tutto il tempo, non poteva chiedere di meglio.
E era la terza lettera del gioco.
Una volta scesi dalla ruota panoramica, si incamminarono in direzione del Big Ben, Sum era già stata a Londra un paio di volte, ma quando i suoi genitori l'avevano portata lì per il weekend, era una bambina, non ricordava molto dei punti di riferimento della città; durante il tragitto Harry tentò di rinfrescarle la memoria, ma a nessuno di tutti e due importava più di tanto della storia della capitale, erano più interessati alla loro, di storia.  "ed eccoci al famoso orologio di Londra" esclamò il ragazzo quando furono  proprio sotto il Big Ben "non lo ricordavo così, è stupendo, domina l'intera città" "guarda lì, ci sono due rondini, proprio lassù"  indicò qualcosa con il dito attirando la sua attenzione, Sum si sforzò di vedere oltre il suo naso, ma tutto quello che si trovò davanti furono le lancette in perpetuo movimento; in quel momento sentì qualcosa tra le mani e capì al volo, si voltò verso Harry e non potè non sorridere, lui capì che aveva intuito il suo gioco. Aprì il bigliettino, questa volta lesse prima la lettera sul retro, una D,poi percorse con gli occhi quelle tre righe che le stavano facendo mancare il respiro.
" Quei giorni ci sono scivolati dalle mani...quante volte abbiamo desiderato fermare il tempo? Forse infinite volte...e ora che stiamo facendo? Perchè lo stiamo sprecando? Ti prego, dimmi che desideri ancora bloccare quelle maledette lancette e ti prometto che sarai mia, e io sarò tuo, per tutti i restanti giri di quelle lancette, per la vita" Summer alzò gli occhi al cielo incontrando nuovamente il Big Ben, stava lottando contro se stessa per non piangere, sperò che quel gioco finisse presto, non voleva lasciarlo a metà, ma era certa che non avrebbe resistito ancora a lungo in quella situazione, forse lo stava capendo anche Harry...come riusciva a rendere tutto così perfetto? come riusciva a essere così speciale quel ragazzo? Dio quanto lo amava, dio quanta voglia aveva di baciarlo, di dirgli che era tutto a posto, non lo avrebbe mai lasciato, mai.

"hai fame?" "un po'" ormai era mezzogiorno passato "emm..diciamo che non ho mai pranzato in un fastfood prima d'ora e  non ne idea di dove andare..." disse il ragazzo sinceramente "e io non sono mai stata in un fastfood a Londra, quindi direi che siamo una coppia perfetta" esclamò Sum divertita "beh una coppia perfetta lo siamo di sicuro!" a quel punto mandò al diavolo tutti i suoi propositi e si avvicinò a lui schioccandogli un dolcissimo bacio sulla guancia, sul viso di Harry si fece spazio un sorriso che andava da un'orecchio all'altro "mi hai perdonato?" "hai detto che dovevo darti la risposta alla fine" rispose aggrappandosi sugli specchi "giusto" rispose lui per niente infastidito. Poco dopo erano tutti e due seduti in un locale molto alla mano e pieno di giovani, presero per pranzo un hamburger e patatine fritte, le stesse pietanze, o meglio, deliziose schifezze che si mangiano in un comune Mc Donald; quando ebbero finito, Harry chiese il conto e senza dare nell'occhio scambiò lo scontrino fiscale con un altro bigliettino.
" E l'irruzione che ho fatto in cucina? Tu e le altre ragazze stavate preparando i muffin, io sono entrato dalla porta sul retro e appena mi hai visto, hai lasciato tutto e ti sei buttata tra le mie braccia. Prova a farlo anche ora, lascia perdere tutto e abbracciami forte, ho bisogno di averti accanto"  Inutile dire che fu travolta dai ricordi, teneva ben impresso nella mente il momento nel quale lui l'aveva portata via dalla cucina, era uno degli ultimi giorni al camping e non desideravano altro che stare un po' da soli, ricordava tutto alla perfezione. Trattenne il respiro, poi girò il foglio e vide una N.
" sei sicuro che questa parola esista?" esclamò, pensando che fino ad allora era venuto fuori qualcosa tipo P R E D N! Harry le fece il verso divertito, era una situazione alquanto insolita quella che stavano vivendo, su quei foglietti c'erano scritte le cose più dolci al mondo e tutti e due facevano finta di non rendersene conto, ma fingevano alla grande, erano complici anche in quella situazione, continuavano a ridere e a scherzare pur sapendo benissimo quanto quel giorno potesse essere importante per loro, per il loro amore.
Proseguirono verso il parco, tenendosi per mano, si fermarono quando si accorsero della presenza di una tenda da campeggio, Sum insistè  perchè ne varcassero la soglia, e ancora una volta, come era accaduto per la ruota panoramica, indovinò inconsciamente il posto in cui avrebbe trovato il prossimo bigliettino; una volta nella tenda furono tutti e due a un passo dal dimenticare tutto il resto, e fare l'amore... si ritrovarono lì, solo loro due, iniziò un gioco di sguardi pericoloso, il respiro diventò irregolare, più di quanto non lo fosse normalmente ogni volta che erano insieme, si avvicinaro piano, soltanto pochi, pochissimi centimetri d'aria a dividerli e la voglia di annullarli tutti, e non riuscivano a interrompere il contatto visivo mentre i loro nasi arrivavano a sfiorarsi, sarebbe bastato meno di un secondo e sarebbe successo, se solo quel pallone, e subito dopo quel gruppo di bambini che erano andati a recuperarlo, non li avessero bruscamente interrotti. Summer stava ancora cercando di ritrovare un certo autocontrollo quando trovò un nuovo bigliettino di carta:
" Scommetto che mentre stai leggendo questo foglietto, io e te siamo in una tenda! Non è quella tenda, la nostra tenda, quella che ricorderai per sempre, la stessa tenda che ha fatto  da cornice alla notte più bella della mia vita, della nostra vita... ma se tu lo vuoi, io e te, possiamo rendere tutte le notti e tutti i giorni in cui staremo insieme, i più belli di sempre, come i primi che abbiamo vissuto...anche se dovessimo trascorrere il resto della nostra vita in una tenda come questa!" Lettera O.
Subito dopo uscirono da lì e ricominciarono a camminare, questa volta Harry sembrava non avere una meta ben precisa " quanti indizi mancano?" domandò lei impaziente di finirla con quel gioco e di dirgli ciò che fino ad allora era riuscita a stento a trattenere "soltanto tre" rispose il ragazzo sorridente, era assolutamente incredibile quella giornata, e bella addirittura, per il semplice fatto che stavano insieme e avevano vagato per mezza Londra, perchè la stavano prendendo in modo giocoso , perchè erano loro due e basta, perchè stavano dimostrando di amarsi alla follia anche in quel modo, diciamo, insolito.
Summer tirò fuori il cellulare dalla tasca quando si accorse di aver ricevuto un messaggio:
" Quando sei tornata a casa, ho raccontato tutto a Zayn, ero sconvolto perchè per la prima volta avvertivo il bisogno  di confidarmi con qualcuno, e quel qualcuno eri tu, volevo che sapessi tutto, sentivo la necessità di dirti chi sono, ma già allora avevo troppa paura di perderti e sono stato zitto.Sono stato un cretino!" "mi sono dimenticato di dirti che a questo messaggio corrisponde la A" Sum si bloccò "ti prego, troviamo in fretta questi altri due" esclamò con la voce spezzata, era troppo, non reggeva tutte quelle parole, non riusciva più a tenersi dentro tutto.
A quel punto Harry la trascinò con sè in un negozio di souvenir e cartoline, fece finta di doverne sceglierne qualcuna da inviare ai ragazzi, Sum lo aiutò e ben presto si ritrovò a stringere tra le mani una foto che immortava loro due a Dublino, abbracciati su una panchina, sotto la pioggia, l'aveva scattata Niall quando a Liam era venuta la brillante idea di azionare tutte le pompe del parco! Risero a quel ricordo, poi voltarono la foto:
" Guardaci. Stanchi, sotto la pioggia, con i vestiti inzuppati, ma felici. In quel momento sarebbe potuto succedere qualunque cosa, io e te non ci saremmo mossi da lì, ci sarebbe scivolato tutto addosso, il semplice fatto che fossimo finalmente vicini era di gran lunga più importante. Lasciamo che sia così anche ora, il nostro amore è più forte di ogni tempesta, vero?   I "
Si era fatto buio, avevano perso la cognizione del tempo, l'ultimo biglietto Harry glielo lasciò in mano: "Sei la mia vita. Lettera M."

Summer tirò fuori dalla borsa tutti i bigliettini che aveva trovato fino ad allora e li dispose davanti a sè nell'ordine in cui li aveva letti, li avrebbe conservati per sempre, Harry seguiva con lo sguardo ogni suo movimento, P R E D N O A I M era quello che c'era scritto, P E R D O N A M I fu quello che lesse il suo cuore.
"prova a mettere in ordine queste lettere, prova a mettere in ordine allo stesso modo, anche il tuo cuore" Sum si alzò, come travolta da un uragano, e un millesimo di secondo dopo, le sue braccia si adagiarono intorno al collo di lui e le sue labbra fecero pressione su quelle del ragazzo, iniziò a baciarlo con foga, un bacio bramato da troppo tempo da entrambi, Harry le imprigionò il corpo tra le sue braccia come se avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro, senza smettere di baciarla la strinse a sè sempre più forte, lei si lasciò travolgere completamente, si staccò solo per riprendere fiato, lo fissò negli occhi senza più alcun timore "io ti avevo già perdonato" sussurrò tra le sue labbra "cosa?" "ti amo" sussurrò "ti amo Harold Edward Styles" ripetè, e in quell'esatto momento le parve davvero di vedere una luce nei suoi occhi, brillavano, riusciva a distinguerli chiaramente nonostante fosse già buio, pensò che quegli occhi fossero la sua stella polare, il suo punto di riferimento, la sua ancora di salvezza "non credo di aver sentito bene..." disse lui tenendola ancora stretta " TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO 
TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO  TI AMO TI AMO  lo guardava fisso negli occhi mentre sussurrava senza sosta TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO  TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO  TI AMO TI AMO TI AMO TI - Harry la bloccò premendo le labbra contro le sue, si baciarono con la voglia di appartenere per sempre l'uno all'altra "è troppo banale se ti dico che ti amo anche io?" "no, non sarà mai banale, perchè quel 'ti amo' è la cosa più vera che possa esistere" rispose lei lasciandosi cullare da quell'abbaccio così agognato "TI AMOOOOOOOOOOOOOO" urlò Harry a squarciagola, lasciando che quelle parole si scalfissero per sempre nei loro cuori innamorati.






Eccomi quaaaaa :))
Madò, scrivere questo capitolo è stata un'ardua impresa perchè mi sono scervellata da matti per inventare le frasi, i modi, i luoghi, i momenti  appropriati per i nove bigliettini, è stato complicato perchè volevo che fosse un capitolo dolce nonostante Sum dovesse comportarsi in modo freddo per non rovinare il gioco, però confesso che in alcuni punti, come sulla ruota panoramica o su quella frase 'siamo una coppia perfetta di sicuro" non ho saputo resistere...vabbè diciamo che io sarei già morta con una giornata del genere! *---*
Quindi...vi è piaciuto? Spero di si, spero di non aver deluso le vostre aspettative :DD
Ditemi tutto ciò che pensate, fatemi sapere dai, non siate timidi e interagite con me :))
Anzi, a questo proposito, mi sento in dovere di ringraziarvi ancora una volta per..tutto, per tutto quello che mi scrivete, perchè per me è davvero importante sapere cosa ne pensate, e poi siete le persone più dolci al mondo! Non vi ringrazierò mai abbastanza! ♥
GRAZIE DI CUORE  e alla prossimaaaaaa
Un bacione <3





















            






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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


" che vuoi fare oggi?" le domandò Harry tenendola per mano "va bene qualunque cosa, ma voglio stare con te" rispose lei guardandolo negli occhi "complimenti per la risposta,non molto esauriente..ma è stata meravigliosa" sussurrò avvicinandosi e rubandole un bacio "non credo che tu voglia andare in giro per Londra, direi che ieri abbiamo fatto tutto quel che c'era da fare" "concordo" rispose lei mentre camminavano apparentemente senza meta "voglio portarti a casa mia, lì possiamo stare tranquilli, solo io e te, penso di aver fatto parlare di me fin troppo..." spiegò il ragazzo, alludendo al fatto che era quasi sicuro che foto, video e chissà cos'altro della giornata precedente avrebbero occupato tutte le prime pagine, ma non era affatto preoccupato, tutto ciò che desiderava era essere perdonato dalla ragazza che amava, dalla ragazza che aveva stravolto la sua vita, non praticamente, ma dal punto di vista emotivo, e aveva vinto, sì, da quel punto di vista poteva sicuramente cantar vittoria, aveva avuto la prova che il loro amore era più forte del fulmine a ciel sereno che li aveva investiti, era più forte del tempo, più forte della logica e forse anche più forte di loro due.
" casa tua? mi sembra perfetto!" esultò Sum felice "anche perchè in questo momento, in teoria, dovrei essere con la mia scuola a non mi ricordo quale museo e dopo dovrei visitare Londra con la guida turistica, quindi se restassimo qui, la prof potrebbe vedermi e sia io che Valerie saremmo nei guai, in teoria" aggiunse "ma in pratica, tu non farai nulla di ciò che hai detto, perchè ho la sensazione che un ragazzo che tu conosci bene e oserei dire, si cui sei innamorata, ti rapirà per sempre" scherzò Harry, certo che lei gli avrebbe retto il gioco "e dov'è questo ragazzo? quando si sbriga?" domandò Sum divertita, a quel punto lui imboccò un vicoletto e la trascinò con se "non è mai stato così puntuale" le sussurrò prima di poggiarle dolcemente una mano sul viso, la guardò negli occhi e sentì di non poter desiderare di più, tutto ciò che aveva sempre voluto, tutte le qualità che aveva segretamente cercato in ogni persona, tutte le cose  che scatenavano la sua allegria, erano concentrate in lei; gli sembrava incredibile che avesse trovato qualcuno così speciale, una ragazza con cui si trovasse così maledettamente bene, che lo facesse sentire..appagato, soddisfatto, in pace con se stesso, felice.
Ricordò di aver letto su qualche giornaletto che per poter affermare di aver trovato l'anima gemella, l'altra metà del proprio cuore, non basta baciarla e fare tutto ciò che si fa con una fidanzata; entra in ballo molto di più..ad esempio bisogna sentirsi prottivi nei suoi confronti come si fa con una sorella, bisogna portarle rispetto come si fa con un genitore, bisogna saperla prendere in giro per i suoi difetti e allo stesso tempo farle capire che sono quelli che la rendono speciale, bisogna saperci giocare e trattarla con dolcezza come ci si comporta con i bambini, bisogna saper farla ridere di cuore allo stesso modo in cui  si dipinge un'espressione buffa sul suo viso quando vede qualcuno cascare a terra di sana pianta, bisogna farle capire quanto è importante la sua presenza e non soltanto quanto pesa la sua mancanza, devi saper chiacchierare e dire stupidaggini con lei come si fa con una migliore amica, devi mostarle quanto ci tieni, devi stimarla allo stesso modo in cui dovresti, e dico dovresti, stimare il tuo prof; è necessario che tu riesca a parlare con lei di tutto, dal gioco fino alle cose veramente serie, un po' come faresti con un fratello, devi essere suo complice in ogni cosa, devi difenderla a spada tratta davanti alla gente, e se si sbaglia, devi farle capire il suo errore quando siete da soli, non rimproverandola ma facendola ragionare; è importante che tu ti fidi di lei allo stesso modo in cui  il tuo cagnolino ha imparato a fidarsi di te; é importante che tu riesca a condividere tutto con lei, sia il più scomodo dei segreti che l'ultima merendina; devi coccolarla e stringerla forte forte a te come se avessi paura che scappasse via...non basta amarla, o meglio, tutto si concentra nell'amore che nutri nei suoi confronti, ma non solo amore fisico e sensoriale, amore sotto ogni aspetto, visto da qualunque prospettiva. E ovviamente, questa non deve essere una carreggiata a senso unico, anche lei deve comportarsi con te allo stesso modo, e se lo farà, se lo farete entrambi, allora potrete dire di aver trovato il pezzo mancante, la tessera con le protuberanze sui lati giusti che completa il vostro puzzle, che completa voi, in tutto e per tutto.

Fu distratto dal dolce bacio che Sum gli stampò sulle labbra "vorrei dirti quanto sei importante per me, quanto sia speciale questo momento, vorrei saperti dire che mi succede ogni volta che ci sfioriamo, ma non riesco a trovare le parole, nessun vocabolo al mondo può renderti giustizia, tu sei di più, di più di qualunque cosa" sussurrò lui tenendole il viso tra le mani "veramente me lo hai appena detto, ed ora tocca a me. Ti amo Harry, come non ho mai amato prima, e se sono riuscita a mettere una pietra sopra a tutto ciò che è successo, è solo perchè mi sono resa conto di non riuscire neanche a immaginare di vivere senza di te, i tuoi messaggi, la tua voce, tu, tu rendi bella la mia vita, e sarei stata una stupida, non me lo sarei mai perdonato se ti avessi lasciato andare...Sei davvero la miglior cosa che potesse capitarmi, sei la persona con cui voglio condividere tutto, sei il primo e sarai anche l'ultimo che è capace di scombussolarmi in meno di un istante, con un sguardo, e non potrò mai innamorarmi degli occhi di nessun altro" Harry si avvicinò di più a lei e premette le sue labbra contro quelle di Sum, una serie di baci senza pretese, teneri e dolci, che dimostravano ancora una volta quanto si amassero, ed era tutto perfetto così, non c'era bisogno di andare oltre.
 "Andiamo a casa?" disse lui trascinandola con sè, Summer annuì e mentre camminavano si lasciò abbracciare "comunque sappi che sei complice del rapitore!" esclamò il ragazzo, lei rimase un attimo perplessa, dopo un istante afferrò "intendi dire che sono consapevole di essere stata rapita, e nonostante ciò, non faccio nulla per liberarmi?" domandò "esattamente. dovresti tenere alla tua libertà, dicono che sia il più nobile dei diritti" "già, l'ho sentito dire anche io..ma ci fossero due tipi di libertà?" "quella interiore, e quella che ti mette in relazione con il mondo" ma come facevano a capirsi al volo? come facevano a parlare così naturalmente di cose che a prima vista possono sembrare..assurde? "qual'è la più importante delle due?" "bella domanda! penso lo siano entrambe" rispose preso dalla situazione "probabilmente sì." convenne la ragazza "dove vuoi arrivare?" "non lo so, forse voglio solo dirti che mi sento come se il rapitore, portandomi con sè, mi avesse liberata"  "ti senti libera?" "come non lo sono mai stata, ho voglia di volare, ho voglia di vivere ogni singolo istante di queste giornate, voglio stare con te" disse semplicemente "con il tuo rapitore?" "si, con il rapitore del mio cuore" Harry non potè fare a meno di bloccarsi di punto in bianco e stringerla forte, nel bel mezzo della strada, non poteva aspettare "pensi che io sia pazza a parlare di queste cose più grandi di noi, come la libertà?" domandò lei tra le sue braccia "assolutamente no" rispose il ragazzo, Sum gli prese in viso tra le mani e lo costrinse a guardarla negli occhi "okay, si, sei pazza, ma non devi preoccuparti, perchè io sono più pazzo di te a reggerti il gioco! Tra di noi funziona così: siamo capaci di dire sciocchezze tutto il giorno senza mai trovare una fine, ma siamo noi stessi, siamo io e te,ed è anche questo che rende il nostro rapporto così...unico." spiegò il ragazzo "Sai, a volte mi capita di vedere coppiette che trascorrono tutta la giornata a baciarsi, sembra che non sappiano fare altro, stanno insieme per gioco, stanno insieme per il semplice gusto di baciarsi nei corridoi della scuola, per il semplice gusto di definirsi fidanzati, li vedi sempre così appiccicati e ti viene da pensare 'guarda quanto si amano!' poi ti accorgi che tra di loro non c'è dialogo, quando non si possono sbaciucchiare, sembra che siano in imbarazzo, ti accorgi che non sono capaci di fantasticare o anche soltanto di parlare di qualcosa che non siano i compiti o il tempo fuori dalla finestra, ed è triste"raccontò Sum "tra di noi questo non potrà mai succedere, noi due abbiamo qualcosa che non ha nessun altro, un legame che forse va persino oltre l'amore, noi due ci completiamo, ecco tutto."

Qualche minuto dopo arrivarono alla residenza del Primo Minstro, Harry le tenne la mano mentre camminavano e la condusse in camera sua, appena furono dentro si chiuse la porta alle spalle "e così, questo è il tuo mondo?" domandò la ragazza osservando la stanza, non dava l'impressione di essere una camera degna di trovarsi in un posto del genere, era come le stanze di tutti i comuni ragazzi, magari solo un tantino più grande "no, il mio mondo sei tu" rispose baciandola di sfuggita, Sum si sentì svenire, troppe emozioni in un solo istante "però la mia camera si merita un secondo posto" aggiunse il ragazzo invitandola a sedersi sul letto accanto a lui "trascorri tutto il tuo tempo qui, vero?" "si, lì c'è la mia chiatarra, il mio stereo, i videogiochi, i libri e la nostra foto" indicò un punto nello spazio e Sum lo seguì con lo sguardo, vide loro due abbracciati in una canoa, era la sera del lunapark, non avevano molte foto insieme, ma i momenti indimenticabili li avevano immortalati lo stesso nella loro mente e nel loro cuore,e quella foto era perfetta a modo suo, ritraeva loro due con un'espressione terrorizzata e divertita allo stesso tempo, erano spontanei e si stringevano e non poteva esserci niente di più bello. Spostò di poco lo sguardo e notò un'altra foto dove erano stati immortalati tutti e nove, fu presa da un attimo di nostalgia, non sentiva i ragazzi così tanto spesso come faceva all'inizio, dopo essere tornata a casa, ma le mancavano ugualmente. 
Harry si mise a sedere con la schiena appoggiata alla spalliera del letto e lei fece lo stesso, senza dire altro, si avvicinarono sempre di più, sentivano il bisogno di stare insieme, la necessità di amarsi nel vero senso della parola; annullarono le distanze tra loro e si fecero cullare da quei baci che si scambiarono, questa volta erano baci roventi di passione, il ragazzo portò entrambe le mani sul suo viso mentre lei gli imprigionava il collo con le sue braccia, si staccarono un attimo per riprendere fiato e si ritrovarono con gli sguardi incatenati in modo quasi magnetico, stettero a fissarsi per qualche istante, a parlarsi senza aprire bocca, a comunicare come solo loro sapevano fare, una voglia di avere di più si impossessò di loro... dopotutto tra pochi giorni Sum sarebbe tornata a Londra e avrebbero dovuto aspettare non si sa quanto tempo per rivedersi.
 Harry poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza, un bacio lento e significativo, poi spostò le mani sui suoi fianchi mentre lei si metteva in ginocchio sul letto e lo lasciava fare, si staccarono di nuovo e Sum lo strinse forte a sè in un abbraccio che non lasciava spazio alle parole o ai pensieri, poi continuarono a baciarsi con passione, lui infilò le mani sotto la sua maglietta e le sfiorò le pancia, a quel tocco Summer provò un puro brivido di piacere, il ragazzo la liberò della maglietta con un unico gesto, e pochi secondi dopo anche lei fece lo stesso; Harry notò la pelle d'oca sulle sue spalle e la tenne stretta forte al suo petto, iniziò a giocare con i suoi capelli mentre la spingeva delicatamente giù, fino ad adagiarla completamente sul suo letto. Si mise al suo fianco e Sum si rifugiò tra le sue braccia, stava maledettamente bene, e tutti e due sapevano benissimo cosa stava per succedere, ma non avevano alcuna fretta, desideravano essere una cosa sola, ma stavano facendo l'amore a modo loro, si perchè non si trattava semplicemente di liberarsi di tutti gli indumenti alla velocità della luce e amarsi sotto le coperte, loro desideravano di più, volevano guardarsi negli occhi, coccolarsi, stringersi, sussurrarsi parole dolci mentre lo facevano, perchè non era tanto il fatto di essere lì, soli a baciarsi ad eccitarli, ma la consapevolezza che loro due bramavano quel momento, non era un caso, volevano ciò che stava accadendo con tutte le loro forze, erano convinti dei propri sentimenti e sapevano di non poter desiderare di più, era esattamente ciò che volevano entrambi: non sesso, ma amore.
" ti amo Summer" le sussurrò in un orecchio mentre erano ancora abbracciati "ti amo anche io" rispose lei con un filo di voce, teneva la testa appoggiata sul suo petto nudo e le braccia del ragazzo le circondavano il corpo messaggiandole dolcemente la schiena, potevano esserci forse 4 gradi fuori ma a loro sembrava che ce he fossero quaranta, abbracciati in quel modo vivevano grazie al calore corporeo dell'altro/a; rimasero così per più di mezzora, poi Harry prese l'iniziativa e mentre le massaggiava la schiena nuda finì per slacciarle il reggiseno, lei gli slacciò i pantaloni e lasciò che cadessero giù lentamente, pochi minuti dopo si infilarono sotto le coperte ormai privi di ogni indumento, ma continuarono a scambiarsi tenere effusioni, interrotte da sguardi infuocati, lui la baciava sulla fronte, sulle gote, sulla punta del naso, sulle labbra, sul collo e nell'incavo della spalla, lei lo teneva stretto a sè e con lievi movimenti delle dita disegnava qualcosa all'altezza della sua colonna vertebrale, dopo un po' i loro corpi cominciarono a muoversi sinuosamente e si abbandonarono completamente a quel momento, a quel posto, a quell'ora che non avrebbero dimenticato nemmeno in punto di morte.

" E' stata la giornata più bella della mia vita" "della nostra vita" precisò Harry mentre prendeva posto accanto a lei dopo aver messo il dvd nell'apposito lettore, dopo aver fatto l'amore, avevano deciso di guardare un film in tranquillità accoccolati sul divano, non avevano optato per un film strappalacrime o eccessivamente romantico, avevano voglia di divertirsi, decisero di guardare un film comico; Sum prese la coperta e la dispose su di loro, lo baciò su una guancia, Harry la fissò negli occhi e cominciò a farle il solletico, la ragazza cercò di dimenarsi come meglio poteva, risero entrambi rumorosamente, Summer rideva a crepapelle e le scintillavano gli occhi e Harry non riusciva a smettere di guardarla, non riusciva a smettere di pensare quanto fosse bella, quanto fosse speciale "ti ha mai detto nessuno che hai il più sorriso del mondo?" disse lei "intendi questo sorriso?" domandò allargandolo a più non posso, Sum annuì "e ti ha mai detto nessuno che questo sorriso, ha motivo di esistere solo quando stiamo insieme?" lei lo baciò come risposta, poi continuarono a ridere e a farsi il solletico fin quando sentirono delle voci proprio dietro di loro.
" Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" sentirono urlare, e senza neanche voltarsi capirono a chi appartenessero quelle voci.    





Salveeeeeeeeee :))
Ok, sono consapevole di avervi fatto aspettare parecchio per questo capitolo e mi scuso con voi, pensavo di riuscire a scriverlo più in fretta.
E' stata una settimana infernale a scuola, un compito ogni singolo giorno, gli incontri con i genitori, poi il Natale che si avvicina e la fretta di comprare i regali...insomma non ho avuto il tempo di dedicarmi alla mia storia :(
Comunque spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, come al solito volevo che fosse speciale, che rendesse l'idea di quanto si amino quei due, e spero di esserci riuscita :DD
La verità è che sono un pochino triste perchè mi sono resa conto che questa è l'ultima volta in cui potrò scrivere 'alla prossimaaaaaaaaa <3'
Ebbene si, il prossimo sarà il capitolo conclusivo..ma ho intenzione di scrivere un seguito il più presto possibile, magari le vacanze di Natale mi saranno d'aiuto o forse potrei iniziarlo anche prima, ancora non lo so :) I personaggi saranno gli stessi, ma tutto il resto differente, non posso anticiparvi altro :DD

Vi ringrazio perchè siete veramente dolcissime, voi che leggete soltanto, voi che inserite la storia tra le seguite/ricordate/preferite, l'avrò già detto mille volte ma ci tengo a ripeterlo, è un onore per me! Per non parlare di coloro che recensiscono sempre e che interagiscono con me, veramente, vi ringrazio con tutto il cuore, siete speciali ♥ Mi raccomando, continuate a farmi sapere che ne pensate, per me è importante :3

e adesso fatemi dire per l'ultima volta in questa fanfiction : ALLA PROSSIMAAAAAA vi voglio bene ♥♥♥♥♥

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Capitolo 43
*** Capitolo 43 ***


" vabbè, noi eravamo venuti per consolarti, ma a quanto pare non ne hai bisogno!" Zayn riuscì appena a terminare la frase che si ritrovò con le braccia dell'amico avvolte intorno al collo, intanto Sum saltò giù dal divano alla velocità della luce e corse incontro a Niall, lo abbracciò forte e poi fece lo stesso con Liam, Harry salutò Louis mentre la sua ragazza abbracciava Zayn "è tutto a posto?" sussurrò il moro all'orecchio di Sum "si, assolutamente tutto perfetto" rispose lei "non credevo lo avresti perdonato così in fretta, l'altro giorno mi sembavi piuttosto sconvolta.." "ma non sai quello che ha fatto questo qui per farsi perdonare, e poi lo amo, sarei stata una stupida a rompere con lui" disse sicura di sè "hai seguito il mio consiglio?" domandò ancora Zayn "direi proprio di sì" rispose lei staccandosi, ma Zayn la bloccò e l'abbracciò ancora "mi sei mancata!" urlò scompigliandole tutti i capelli, Sum rise e gli disse che per lei era lo stesso, poi si ritrovò faccia a faccia con Louis e non potè fare a meno di buttargli le braccia al collo "come va la vita bellezza?" esclamò il ragazzo dagli occhi color del cielo "alla grande, devo dire! e tu, come stai?" domandò all'amico "sono felice!" urlò sollevandola di poco da terra "non si vede?" le domandò subito dopo, Sum annuì "e posso anche intuire il motivo di questa felicità improvvisa" sussurrò strizzandogli l'occhio "dov'è?" domandò Louis impaziente "in giro per Londra con l'intera scolaresca, ora la chiamo!" disse lei prendendo il cellulare "non c'è ne bisogno, ho già fatto tutto io" rispose il ragazzo con un sorriso.
" Niall" urlò Sum andando ad abbracciarlo di nuovo "che mi racconti di bello?" domandò il biondo "non potrei stare meglio di così" rispose sincera la ragazza "e tu? hai novità?" "una piccolina forse..." "spara!" lo intimò lei sorridendo "sono due settimane che esco con una ragazza, si chiama Emily e penso che mi piaccia" ebbe la fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, di essere sentito da tutti, i suoi amici si avvicinarono e cominciarono a prenderlo in giro, risero tanto, come non facevano da quando si erano rivisti a Dublino, Harry abbracciò per una seconda volta i suoi quattro amici, nonostante avessero 'rovinato' il suo momento con Sum, era davvero contento di rivederli, gli erano mancati tanto.
"ei Sum" Liam la prese con un braccio "dimmi tutto" esclamò lei seguendolo in po' in disparte "volevo chiederti una cosa...beh, si insomma, non so come dirtelo.." cominciò a balbettare "ei, ei, tranquillo, siamo amici, possiamo dirci tutto" lo tranquillizzò lei "Sarah" sussurrò Liam dopo aver preso un respiro profondo, Sum lo incitò a continuare "sta ancora con Anthony?" non appena terminò quella breve frase gli sembrò di essersi liberato da un peso enorme "si, stanno ancora insieme, anche se non li vedo così affiatati come prima.." rispose lei con naturalezza "aspetta un attimo!" esclamò subito dopo "Liam, guardami" sussurrò alzandogli il mento con un dito "ti sei innamorato di lei?" domandò a voce bassa, pensò che fosse meglio che gli altri non sentissero "forse si, non lo so Sum, al camping siamo stati bene tutti insieme, ma una volta tornato a casa ho sentito la sua mancanza più di quella di tutti gli altri, ho capito che era scattato qualcosa in me, non ho avuto il coraggio di dirglielo a Dublino, era così felice con quello lì...la verità è che non sono ancora sicuro dei miei sentimenti, ma lei mi intriga parecchio" "che vuoi fare ora?" domandò lei semplicemente "capirne di più, non voglio dirle niente per il momento, e ti prego, non farlo nemmeno tu, sei l'unica a cui l'ho detto, non sono pronto per parlarle a cuore aperto, voglio essere prima sicuro di ciò che provo, non voglio creare confusione nella sua testa, più di quanta non ce ne sia nella mia" disse risoluto "mi sembra la scelta giusta, chiarisci prima con te stesso, ma se ti accorgi che la ami sul serio, non pensare a niente e vai, tentaci. Io non aprirò bocca, promesso." disse lei e Liam l'abbracciò affettuosamente "grazie" le disse prima di andarsi a sedere sul divano dove Harry aveva convocato una specie di riunione.
Sum andò a mettersi vicino a lui e gli prese la mano, il ragazzo la guardò per un attimo negli occhi e sorrise, si capivano al volo "Mi sento tanto uno di quei presentatori rompiscatole...vabbè comunque, volevo soltanto dirvi che sono strafelice di rivedervi, mi fa davvero piacere avervi tutti qui, e anche se penso che sappiate già tutto, mi sento in dovere di spiegarvi qualcosa in più, ve lo devo" disse tenendo stretta la mano della sua ragazza; a quel punto si sentirono dei passi e Louis corse subito verso la porta, appena la vide restò quasi paralizzato, aveva desiderato così tanto quel momento e ora non sapeva cosa fare, Valerie si avvicinò lentamente a lui, ma non appena intercettò il suo sguardo, mandò al diavolo tutto e gli corse incontro, Louis si sentì realizzato quando le braccia della ragazza si avvolsero intorno al suo collo, la baciò con dolcezza "mi sei mancata più dell'aria" esclamò staccandosi di poco "ti amo Lou" disse lei felice.
Ebbene sì, la coppia sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro, lui appena uscito da una relazione che lo aveva ridotto a pezzi, lei che diceva di non essere il tipo adatta ad innamorarsi, aveva resistito; non erano mai stati così presi come Sum e Harry, forse non avevano mai pianto la notte abbracciati al cuscino, e non avevano mai soffocato la voglia di salire su un maledetto treno soltanto per abbraccirsi di nuovo, ma si amavano, a modo loro...e forse il bello è proprio questo, le loro storie, i loro caratteri erano completamente diversi da quelli di Sum e Harry, ma l'intensità dei sentimenti era la stessa; ed è proprio questo il bello dell'amore, ognuno lo vive a modo proprio, ognuno ha un cuore geneticamente molto simile a quello degli altri, stessa forma a pugno chiuso, stessa divisione di atri e ventricoli, stesse valvole vitali, eppure qualcosa di diverso c'è, le emozioni, le sensazioni, i sentimenti che esso prova non hanno nulla a che vedere con le leggi della scienza, dipendono soltanto...dalla vita, dalla persona che ci sta accanto.
Dopo qualche minuto Valerie e Louis raggiunsero tutti gli altri, nel frattempo anche Sarah e Mary avevano salutato i ragazzi, Liam si era limitato ad abbracciarla, anche se Sum fu l'unica a notare che la tenne stretta a sè per qualche secondo in più rispetto a come aveva fatto con Mary.

"vi stavo dicendo che, niente, l'unica cosa che posso fare è chiedervi scusa. Zayn tu eri l'unico a saperlo, Liam, Niall, Louis, noi ci conosciamo da quando eravamo bambini praticamente, abbiamo avuto la fortuna di ritrovarci ogni estate a quel camping che benedirò per sempre per avermi fatto incontrare voi, che siete i miei migliori amici, e soprattutto perchè mi ha fatto incontrare anche te" sussurrò rivolgendosi a Sum, lei lo baciò su una guancia "quando ci siamo conosciuti eravamo bambini, nè io nè voi sapevano cosa significasse essere il figlio del primo ministro, anche se ve lo avessi detto, non avremmo capito l'importanza di una confessione del genere, nè io e nè voi, ma ripensandoci, forse sarebbe stato meglio...e invece siamo diventati grandi, siamo cresciuti insieme, ho iniziato a pensare a quanto potesse essere sbagliato nascondervi questa parte di me, ma noi ci vedevamo soltanto quindici giorni l'anno.. e se voi mi avreste voltato le spalle? già mi sentivo solo, non potevo sopportare di perdere anche i miei amici, è per questo che sono stato zitto, per paura, come al solito. Poi quando Sum è entrata nella mia vita non ci ho visto più, mi tormentavo ogni giorno per questa cosa, sapevo che era giusto che tutti voi sapeste chi sono e sono stato un cretino ad aspettare fino da oggi, lo so, ho fatto soffrire la ragazza che amo più al mondo, ma lei è così speciale che è riuscita a perdonarmi quasi subito" si interruppe un attimo, le prese in viso tra le mani "ti amo amore mio" sussurrò sulle sue labbra, poi riprese il discorso "e ora probabilmente sto deludendo voi, perdonatemi" 
"Secondo la tua mente geniale, se eravamo arrabbiati con te, saremmo venuti qui oggi?" domandò Liam "secondo te, se così fosse stato,ci sarebbe passata per l'anticamera del cervello, l'idea di venirti a consolare, visto che non sapevamo che voi due ci avevate già pensato da soli?" continuò Louis "ammetto che all'inizio ci siamo rimasti tutti di sasso quando Zayn ce lo ha detto, ma poi ci abbiamo ragionato su, e abbiamo capito il motivo per cui lo hai fatto, ed è tutto a posto" spiegò Niall "sai benissimo che io stesso mi sono arrabbiato quando me lo hai detto, ma poi mi reso conto che in fondo, hai ragione tu Harry, noi ci vediamo per quindici giorni l'anno e ci vogliamo bene sul serio, ma ognuno di noi ha una vita nella propria città, ognuno di noi ha le sue cose, le sue priorità che non condivide con gli altri per il fatto di...logica! che senso avrebbe se io mi mettessi a raccontarti tutta la mia vita e tu facessi lo stesso con me? Non è questo che ci vorrà far voler bene di più o di meno, l'importante è che noi sappiamo di essere amici, sappiamo di poter contare l'uno sull'altro, come in questo caso" concluse Zayn "certo, la situazione con Sum è diversa, lei è la tua ragazza e aveva il diritto di saperlo" intervenne Mary "ma per quanto ci riguarda, penso di poter parlare anche a nome di Valerie e Mary, a noi non dovevi niente, ci conosciamo da tre o quattro mesi forse, ed è assolutamente comprensibile che tu non te la sia sentita di aprirti così presto con noi" spiegò Sarah ricevendo il consenso delle amiche "non ho parole, davvero, siete le persone migliori che io abbia mai conosciuto, vi voglio tanto tanto tanto bene e non smetterò mai di dirlo, grazie" sussurrò Harry quasi commosso dall'affetto dei suoi amici e amiche.

Cominciarono a chiacchierare tutti e nove e in meno di un minuto la stanza si riempì di quel classico fragore di suoni giovanili, tipici di un gruppo di amici, risero a scherzarono come sempre, ritrovarono la perfetta armonia, ma in fondo non l'avevano mai persa, nonostante fossero trascorsi quattro mesi da quella fatidica vacanza, quattro lunghi mesi in cui ognuno aveva svolto la propria vita, quattro lunghi mesi in cui si erano sentiti spesso, sembrava che non fosse passata nemmeno una settimana dall'ultima volta che si erano visti, si trovavano così bene insieme, potevano affermare di aver trovato degli amici, dei veri amici.Com'è che dice il detto? chi trova un amico trova un tesoro, giusto? Beh, ognuno di loro aveva avuto la fortuna di trovare non uno, ma otto tesori...fatta eccezione per Sum, Harry, Valerie e Louis, che invece avevano trovato sette tesori più l'essenza della propria vita, l'amore.

" Cos'è tutto questo baccano? Ho permesso a Helen di far entrare non solo i ragazzi ,ma anche le ragazze...però state davvero esagerando. Harry, che ne dici di portare i tuoi amici da qualche parte, in fondo Londra è una città bellissima, e poi, mi state facendo venire il mal di testa!" esclamò un uomo sulla cinquantina che fece zittire tutti "tranquilli, non vi mangio, sono soltanto il padre del vostro amico" disse ancora allontanandosi, Harry lo rincorse e lo bloccò "papà, vieni" lo riportò di nuovo in sala "ti presento la mia ragazza, Summer, e loro sono i miei migliori amici e amiche, Zayn, Louis, Niall, Liam, Valerie, Sarah e Mary" esclamò soddisfatto, in quei giorni era riuscito a recuperare almeno un po' il rapporto con suo padre e non poteva chiedere di meglio, finalmente era felice, sotto ogni punto di vista, aveva l'amore di Sum, la persona più importante per lui, l'affetto incondizionato dei suoi amici e poteva dire di star riprendendo anche il rapporto con i suoi familiari "non ricorderò mai tutti i vostri nomi ragazzi e ragazze, a parte Summer che lo sento ogni volta che mio figlio apre bocca, ma sono felice di avervi conosciuto, siete i benvenuti in casa mia. Però vi consiglio di andare a farvi un giro, Londra vi aspetta!"esclamò sorridente prima di fare un cenno di saluto e allontanarsi lentamente.
" ci sta elegantemente cacciando di casa, sicuramente sta aspettando qualcuno e non ci vuole tra i piedi!" contastò Harry diringendosi verso le cancellate principali, gli altri lo seguirono "dove andiamo?" domandò Zayn "sei mai stato a Londra?" gli chiese Sum "si, ci siamo stati tutti, abbiamo già visitato tutto quel che c'è da visitare" rispose lui "non credo proprio Zayn" disse Harry con finto disappunto "conosci qualche posto segreto?" gli domandò Liam "non è affatto segreto" rispose lui vago "che hai in mente?"chiese Sarah "prima di tutto, una bella cioccolata calda, poi si vedrà" così dicendo abbracciò teneramente Sum e continuò a camminare lasciando che gli altri lo seguissero. Dopo una ventina di minuti presero posto tutti e nove in una tavola calda, ordinarono la cioccolata come avevano programmato e aspettarono che il cameriere li servisse, poi si diressero verso il Tower Bridge, Harry e Sum camminavano mano nella mano come Lou e Valerie, ma scherzavano e ridevano con tutti gli altri, Harry si fermò quando furono a pochi passi dal fiume, erano le sette e il sole stava tramontando, il cielo si tinse di arancio con sfumature rosee e loro rimasero lì ad ammirare quello spettacolo, videro alcune barchette ritirarsi, videro il fiume diventare sempre più blu, si appoggiarono al muretto e decisero di restare lì. "avevi ragione, non è un posto segreto, ma è senza dubbio bellissimo" esclamò Niall, Harry gli sorrise "è stata o non è stata la mia miglior genialata venire qui a Londra?" domandò Zayn rivolgendosi ai suoi amici, gli altri risero di cuore "si, lo è stata" disse Sum, felice di averli rivisti tutti, l'amico le sorrise "ci voleva proprio" esclamò Louis mentre abbracciava Valerie "dobbbiamo vederci più spesso" concordò Liam "siamo una bella squadra" disse Sarah incrociando casualmente il suo sguardo.
A quel punto Harry si focalizzò su Sum, l'abbracciò da dietro e poggiò il mento sulla sua spalla, le cinse i fianchi con le braccia, lei si voltò e si ritrovarono faccia a faccia, Sum notò che i suoi occhi erano ancora più belli al tramonto e sorrise spontaneamente, gli gettò le braccia al collo e lasciò che lui la spingesse contro quel muretto "hai presente, quando qualcuno dice, sento di essere nel posto giusto al momento giusto?" domandò mentre lui si avvicinava sempre di più "certo" "è così che mi sento con te, il mio posto non è Dublino, non è Londra, non è nessuna città del mondo o lo è tutte contemporaneamente, il mio posto è dove ci sei tu" sussurrò un attimo prima che le labbra del ragazzo premessero contro le proprie, erano distanti di qualche metro dai loro amici, ma sembravano averlo dimenticato, in quel momento c'erano soltanto loro due, il resto del mondo era improvvisamente sparito, nulla aveva importanza ad eccezione delle loro labbra che si cercavano e le loro mani che si stringevano "penso che le tue mani siano state fatte per intrecciarsi con le mie, i tuoi occhi per specchiarsi nei miei, il tuo sorriso per scatenare il mio, la tua voce per ricordarmi quanto è bello ridere, i tuoi capelli per scivolare tra le mie dita, le tue labbra per combaciare con le mie, il tuo collo per ricevere i miei baci, le tue orecchie per sentirmi dire che ti amo, le tue guance per essere accarezzate e baciate dalle mie labbra, la tua testa per trovare spazio sul mio petto e incastrarsi nell'incavo del mio collo, tu sei stata fatta per essere amata da me Summer" le sussurrò guardandola dritta dritta negli occhi, poi la baciò di nuovo dolcemente, la ragazza era rimasta spiazzata, qualunque cosa avesse detto in quel momento sarebbe sembrata banale, qualunque parola sarebbe stata superflua, si buttò tra le sue braccia e lo strinse il più forte possibile, sentì i loro corpi combaciare perfettamente al tramonto e si sentì completa, poi si staccarono, Sum lo baciò lentamente lasciando che quel bacio parlasse al suo posto, fu un bacio intriso di significati, di parole soffocate e di voglie controllate "ti amo anche io" riuscì a dire con la voce spezzata dall'emozione, quando si staccarono.
Si guardarono intorno, videro i loro amici e capirono di non poter volere di più, si sentivano come se avessero il mondo in mano, si sentivano forti, invincibili, vittoriosi, si sentivano come se stessero camminando sull'acqua, come se stessero volando, come se tutto stesse andando per il verso giusto, come se avessero scoperto la felicità, vedevano il mondo a colori, sotto un'altra prospettiva, migliore ...e tutto questo solo perchè erano follemente innamorati.
Fine.






Salveeeeeeeee :))
Dai, sono stata brava, non vi ho fatto aspettare troppo per questo capitolo. :D
Oddio da dove comincio? Devo ringraziarvi tutti, e direi che posso cominciare a dire:

- un grazie sincero a chiunque sia passato nella mia pagina,

- un grazie che viene dal cuore va alle 14 persone che hanno inserito la mia storia tra le ricordate 


( Buddy_ ; Carters ; Heismyorangehorse; Hope_1D; HugMeZayn; kaki16; kikka styles; nadaiseyes; Niallissexy_yo; Rosa_Diana; Sixtina; SophieHopy; stylesheartbeat; VasHappeninPotatoes-)

- un grazie tanto tanto sentito per le 53 persone che hanno seguito la storia,

( 69_con_harry_onedirect; AlessiaRead; ale_may; AngelsEuni; AnnabethChase; Anny_; benni_; Bho; bonnie_1D; Camilla9801; candiceBBC; carrotgirl; Carters; Cecia_1D; ChiaraStyles97; cucciola_1; didiloveonedirection; directionersforever; EleN98; Emilina99; Faye_; Fede_OneDirection; ForeverLouis; Giadastyles; Giuacchina; Giulia_Styles; Hope_Happy; its Niall Horan bitch; i_love_hazza; j_olibhe; Kimberly_Directioner; lilihoranevans; LiveandSmile; Loveisallaround; lucrezia94; Lucy_Bastet; mary19973; MeLiIiIi; minchihazza; my Hazza; Never_give_up; niallswhitenike; onedslaughter; philophobia_s; silvia1994; ToHoranWithLove; Valeriuccia_Virgola; xhowiwish; yobro; _DareToDream_; _HarryRockingMe_; _steffi_yolo; __july__-)

- un grazie partciolare va alle 51 persone che hanno inserito la storia tra le preferite,

( Anna Chloe Horan; Anny_; aras96; BrezzaMaryna; carrotgirl; Carters; Costi98; Cotty_1D; directionersforever; Dreamer_s; EleN98; fiammetta6; fuckingunicorn; Funy; giukatygiu; giuliass_; haroldsjuliet; Julia_1D; JustCris; j_olibhe; kaki16; Kimberly_Directioner; ladymemyselfandi8; Letmy_idols_shine98; little_crazy_me; LolitaSmokerCarrot; Mariibu; martinafalco; MNastia; MrsHoran_; nadaiseyes; NeverSayNeverInLife; oltrelestelle; Pisquin; rdirectioner; rosa_1D_smile; Rosy_Styles; SamCrush; selin93; simoloveszayn; Skyallison; Smith; Sofs; Sonia_bbf; stri; vero_styles_99; Yerilin_Styles 01; yobro; yousavemestyles; _AnaDirectioner; _ThehungryNialleatpizza-)

- un grazie davvero davvero speciale va a coloro che mi hanno fatto raggiungere le 113 recensioni,

(  Faye; MNastia; vero_styles_99; Rosa_Diana; rdirectioner; carrotgirl; nadaiseyes; little_crazy_me; bonnie_1D; HugMeZayn; shuffle_fra; Smith; Funy; my Hazza; Rosi_Styles; Mary_stylinson; Lucy_Bastet; Anii___98; marghi1D; philophobia_s; believeit; Only a directioner; Anna Chloe Horan; ale_may; SS_SeleStyles; ChiaraStyles97; Carters; iris styeles-)

- grazie grazie grazie anche a chi mi ha inserito tra gli autori preferiti,
(ItsDanielle; ItsMrsStyles; MNastia; nadaiseyes; Nicole love-)

Perdonatemi se ho dimenticato qualcuno in una qualsiasi lista, se l'ho fatto non ne ne avevo intenzione, mi sarà sfuggito l'occhio, penso di non aver dimenticato nessuno, se così non fosse perdonatemi :)
Perdonatemi anche se ho sbagliato a scrivere qualche nome :3

La storia è ufficialmente finita, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta e spero che seguirete con lo stesso interesse e lo stesso entusiasmo anche il seguito (avviserò tutti quando posterò)

E ora, prima di andare via, vi posso chiedere un ultimissimo favore? :)
Recensite, anche chi non lo ha mai fatto, basta poco, è l'ultimo capitolo e mi farebbe davvero piacere cosa pensate tutti...sto chiedendo troppo? Regolatevi voi, sappiate soltanto che AMO leggere le vostre opinioni sulla storia! :DD
 
Ora vado sul serio, a prestoooooooooo con il seguito! :DDDDD
Grazie ancoraaaaa  ♥♥♥♥♥


 



   

    
 








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