La Collana D'avorio

di Lilian Luna Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il ritorno ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti... ***
Capitolo 5: *** Un regalo inaspettato ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-Commenti dell'autrice-

Innanzi tutto, vorrei ringraziare anticipatamente tutti quelli che hanno aperto la storia. Lo so, lo so, che questo non è il massimo per un prologo. Ma voglio precisare che per me Albus e Scorpius saranno in quasi tutte le mie prossime storie, migliori amici. Ora, questa è una Rose\ Scorpius. Anche se Rose non ha molto... partecipato in questo prologo. Nel prossimo capitolo mi rifarò XD Spero che questa storia vi piaccia così come piace a me <3 buona lettura :)

 

La Collana D'avorio

 

-Mi mancherai Rose!-

-Anche te Al... fai buon viaggio!-

I cugini Albus e Rose si abbracciarono davanti alla fermata del treno di King's Cross. Dopo qualche secondo, il mago si separò dalla cugina, continuandola a salutare con la mano che sventolava verso di lei. La ragazza, fece altrettanto, posizionandosi dietro la madre.

-Allacciati la giacca tesoro.- disse Hermione a suo figlio, accarezzandogli la guancia.

-Tanto non ho freddo mamma!- ribatte' il ragazzo scansando la mano della, madre.

-Ehi Hugo...- mormorò Rose al fratello.-Mi mancherai tanto fratellino!- disse mentre lo stritolava.

-Ehi Rosie anche te mi mancherai.Ti voglio bene.- rispose ridacchiando.

Dopo qualche minuto, le famiglie Potter e Weasley finirono di salutarsi e finalmente tutti i ragazzi salirono sul treno, eccetto Rose. Lei non possedeva poteri. Stranamente li perse nel momento in cui nacque. Nessuno osa conversare con lei di questo argomento, perché Rose... è una ragazza sensibile.

Qualche metro più lontano da Rose, Hermione e Ron, c'era un'altra famiglia composta da solo i genitori ed il figlio

-Ci mancherai tesoro, non posso credere che ti sto lasciando andare.-

-Astoria, lascialo, è grande ormai, no?-

Accanto ad Astoria e Draco vi era un ragazzo alto, magro e dalla pelle pallida ed i lineamenti affascinanti. Il padre del ragazzo, gli scompigliò i capelli con fare non troppo familiare. Il figlio non sembrava gradire.

Rose intanto stava fissando quel ragazzo, senza neanche accorgersene. L'altro d' un tratto si voltò verso di lei ed i due sguardi, quello degli occhi grigi e glaciali del biondo, e quello degli occhi color miele della rossa, si incontrarono e l'uno non voleva separarsi dall'altra. Provavano entrambi una sensazione di piacere che non avevano mai provato prima. Ma quel momento fu interrotto dal Controllore che urlava:

-In Carrozzaaaaa!!!-

 

Per i ragazzi era il momento di andare.

 

 

-Albus vuoi venire nel nostro scompartimento?- Chiese Hugo al cugino che cercava posto fra lo stretto corridoio del treno.

-Credo che verrò dopo, ora voglio stare un po' da solo.- rispose l'altro.

Continuò a camminare lungo il binario finché non decise di fermarsi davanti ad una porta scorrevole. Sospirò e accedette allo scompartimento.

Davanti a se vi era una grande finestra dove si potevano ammirare le paffute nuvole presenti nel cielo turchese dei confini di Londra. La luce mattutina si era impadronita di quella stanza.

Dopo pochi secondi, girò la testa verso sinistra. Si accorse che c'era un ragazzo biondo, vestito elegante ed aveva degli occhi grigi ma che infondo, avevano un piccolo cerchietto azzurro attorno alla pupilla del mago.

-Posso?- Chiese Albus indicando un posto.

-Fai pure- Rispose semplicemente, l'altro mago.

Il moro si sedette ed i suoi occhi verde smeraldo, osservavano il biondo di fronte a lui.

-Ehm... Io sono Albus Severus Potter, primo anno. Te?- Chiese con titubanza il piccolo Potter.

L'altro ci mise qualche secondo per rendersi conto che gli si era stata fatta una domanda. Era assorto nei suoi pensieri mentre fissava il paesaggio, ma rispose:

-Io sono Scorpius Hyperion Malfoy. Anche io sono del primo anno. Piacere-

vi fu un piccolo separé di silenzio tra quella presentazione ed il desiderio di Albus di voler continuare a conversare.

-Tu in che casa credi di essere smistato?- chiese, entusiasta di aver trovato un argomento su cui conversare.

-Credo Serpeverde. I miei antenati sono stati tutti smistati in questa casa. Però, spero di essere smistato in... lasciamo perdere tanto non ti interessa- rispose Scorpius. Quest'ultimo non volle finire la frase e questo procurò ad Albus un'espressione di disappunto e dispiacere.

-Mi interessa, mi interessa! Comunque io vorrei tanto essere smistato in Grifondoro. Anche i miei zii, nonni e genitori sono stati smistati in Grifondoro.-

Il biondo, dapprima rivolse il suo sguardo verso Albus, poi balenò nel suo pallido viso, un sorriso che gli uscì spontaneo.

-Anche io vorrei tanto essere smistato in Grifondoro!-

Sia Albus che Scorpius, finalmente, avrebbero trovato un'amico. Col tempo quell'amicizia, non fece altro che consolidarsi sempre di più, fino a diventare un legame indissolubile.

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Capitolo 2
*** Il ritorno ***


-Commenti dell'autrice-

Ciao ragazzi. Grazie per aver aperto questo secondo capitolo. Finalmente Rose e Scorpius si conoscono XD spero che questo capitolo vi piaccia e spero che mi possiate recensire. Buona lettura!

 

Il ritorno

 

quattro anni dopo...

 

Era una tiepida mattinata londinese ed il Natale era alle porte. Nella casa Weasley, Rose si svegliò di buon ora, ma non riuscendo ad addormentarsi, decise di alzarsi e prepararsi per quella giornata, che le avrebbe riservato molte sorprese.

La ragazza, dopo essersi alzata dal letto, si diresse verso il bagno, camminando piano, mentre si stiracchiava la schiena e le braccia. Si piazzò davanti allo specchio e si iniziò a tormentare i suoi lunghi e lisci capelli rossi che ricadevano dolcemente sulle sue spalline. Li adorava. Teneva molto ai suoi capelli, per questo non riusciva a smettere di sistemarli. Decise così di raccogliere due piccole ciocche di capelli, e farne due trecce che si sarebbero unite dietro alla sua testa. Sorrise soddisfatta della pettinatura e si vestì con molta semplicità: si infilò le calze trasparenti, dopodiché indossò un vestito corto alle ginocchia, con delle ballerine bianche, e sopra di esse, un grazioso fiorellino che riprendeva i colori azzurri del vestito. Fece un giro su se stessa. Era una ragazza davvero bella, ma lei si reputava orribile o persino banale, anche se non era così. Scese le scale e proseguì verso la cucina. Vi era Ron che leggeva un giornale ed Hermione, che cucinava la colazione per Rose.

-Tesoro, come mai ti sei alzata così presto? Sono solo le 9:00- disse il padre alla figlia.

-Ehm... non avevo molto sonno- rispose la ragazza, pur mentendo. In realtà era molto emozionata di quella giornata: sarebbe ritornato il suo migliore amico, nonché cugino, Albus. I due erano molto legati. Albus, per Rose, era l'unica persona con cui confidarsi veramente, senza vergogna o timore, perché sapeva che non ce ne sarebbe stato bisogno.

Dopo aver fatto colazione, si recò nel suo giardino, colmo di fiori di tutti i colori: rosa, gialli, arancioni, viola...

Prese una sedia e vi si sedette sopra, insieme al suo album, che incominciò a sfogliare in cerca di una pagina bianca dove poter fare un' altro dei suoi meravigliosi disegni. Chiuse gli occhi, ed incominciò a fare uno strano sogno.

 

Si trovava in un prato molto ampio. Era una bellissima giornata soleggiata e in cielo non vi erano nuvole. Lei, era stesa sull'erba, ma non era sola. C'era un ragazzo, di cui la faccia non si vedeva, perché era impregnata di luce. Ma quello che notò Rose, era che il ragazzo presente alla sua destra portava una collana color avorio. Il ciondolo era raffigurato da una pietra d'ambra con incisa una ''R''. la ragazza la toccò e poi...

 

:-Amore, dobbiamo andare, faremo tardi!-

Il sogno che la piccola Weasley stava facendo, si interruppe dalla madre che la avvertì di prepararsi per raggiungere King's Cross. Rose, diede un'occhiata al suo disegno e rimase a bocca aperta: sul foglio vi era raffigurata una bellissima collana con una pietra come ciondolo. Era rifinita nei minimi particolari. Decise di tenere quel disegno custodito nel cassetto della sua stanza, per poi esaminarlo. Posò l'album e partirono.

 

 

-Ehi Scorpius, mi aiuti un secondo? Raccogli tutte le gelatine tuttigusti + 1 e le metti nel tuo baule?- Chiese Albus all'amico.

-Va bene, però non lamentarti se poi ti riesce il gusto '' fertilizzante animale''- rispose.

I due maghi scesero dal treno e si diressero verso la famiglia Potter.

-Mamma! Papà! Come state, come promesso, Scorpius resterà da noi per Natale, Che miracolo giusto?-

il ragazzo non rispose, ma sorrise. Mentre James, Albus e Lily salutavano i genitori, il biondo si voltò d'istinto, e vide di nuovo lei: Rose. Anch' essa si voltò verso di lui e si fissarono per svariati minuti. Provavano quella stessa sensazione che provarono quattro anni or sono.

-Rosieeeeeeee!!!!!!!!!! Quanto mi sei mancata!-

La rossa, sentendo nominare il suo nome si voltò nuovamente, ma questa volta, il suo adorato cugino, le stava per saltare addosso per la felicità.

-Oh, Rosie, quanto sono felice di vederti, mi sei mancata tanto, ho un sacco di cose da raccontarti!-

-Al, anche tu mi sei mancato tanto, com'è il quarto anno ad Hogwatrs?- gli disse di rimando la ragazza.

-Ehm, prima voglio presentarti un amico: lui è Scorpius Hyperion Malfoy, resterà a Natale qui con noi.

Rose era leggermente imbarazzata, ma anche gelosa del proprio cugino. Aveva paura che ''quello li'' glielo portasse via. Ma stranamente non pensava solo questo, aveva anche un'altra opinione sul biondino. Ma più che un'opinione, era una sensazione che non riusciva a definire. Di quella sensazione sapeva solo una cosa, la faceva stare bene.

-Piacere, Scorpius- Malfoy, tese la mano alla ragazza, guardandola con quei suoi occhi grigi e azzurri in fondo.

-Io sono Rose, piacere- Nel momento in cui i due si strinsero la mano, i loro cuori diedero un gemito e qualcosa, in loro, cambiò.

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Capitolo 4
*** Cambiamenti... ***


-Commenti dell'autrice-

Carissimi ragazzi di EFP, vorrei innanzi tutto ringraziare chi mi segue\preferisce\ricorda, quindi Syberie,viperas e Milagros Cullen. Ora passiamo alla parte in cui io dico Buona lettura e voi cominciate a leggere...quindi...

BUONA LETTURA! (spero in delle recensioni!)

Cambiamenti...

 

Le due famiglie arrivarono a casa Weasley. Rose scese dalla macchina guardandosi istintivamente in torno, come se cercasse qualcosa... o qualcuno. Poi, si accorse che non era lei a comandare il proprio corpo, e si domandò: '' Ma, cosa sto facendo?'' e ridacchiò tra se e se.

-Rosie? ROSIE?? Dove sei?- urlò Albus dall'altro capo del prato verde, pieno di gnomi.

-Al! Sono qui!- Rispose la ragazza sventolando il braccio in alto, correndo verso il cugino.

-Ti vedo un po' scossa, è successo qualcosa?- le sussurrò all'orecchio il moro.

Rose, non rispose. Si limitò a sorridere e a scuotere la testa, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli rossi.

Passarono circa due ore: Albus raccontò del suo quarto anno ad Hogwarts fino a quel momento. La cugina seguiva attentamente ogni dettaglio della ''storia'', ma Scorpius fissava il tavolino, con il gomito appoggiato su di esso, ed il suo viso sulla sua mano. Qualche volta posava lo sguardo su di Rose, che ricambiava velocemente arrossando leggermente.

-A tavola!- Ginny chiamò i ragazzi, interrompendo il poema di Albus.

Entrarono in casa e si sedettero nei rispettivi posti. Mai come quella sera, Rose si tormentò i suoi capelli. Il moro, accorgendosene, si voltò verso di lei, mentre masticava del pollo. Ingoiò quest'ultimo e posò la mano su quella della cugina ed anch'essa si voltò, facendo apparire un altro luminoso sorriso alla Rose.

-Ragazzi, vi va di giocare a Quiddich?-chiese zio George

-Va bene, ma io mi prendo Albus, Fred, Charlie, Ron, Billy e Roxanne.- rispose Harry

-Io invece James, Louis, Hugo, Dominique, Victoire e Lucy.-

rispose lo zio George.

 

 

Tutti i Weasley e i Potter si recarono nell'immenso giardino per cominciare la partita, mentre nonna Molly, Ginny, Hermione e Fleaur, sparecchiarono e lavarono i piatti, poi si sedettero nel divano e discussero del più e del meno.

Rose, era seduta in cortile, accanto al tavolino, su una sedia, a disegnare i propri parenti che si divertivano a giocare.

Qualche metro più in là (circa cinque) stava Scorpius, appoggiato sul muretto. Il biondo si voltò e vide la Weasley impegnata ad effettuare uno dei suoi capolavori, e si avvicinò a lei.

-Sei brava- le disse con una piccola nota di timidezza.

-Grazie...- rispose la ragazza, dopo essersi accorta che vicino a lei, c'era il biondino.

Quest'ultimo si sedette accanto a lei ed il viso della ragazza, era paonazzo, completamente rosso, ma lei non ne sapeva la ragione.

-Ehm, posso?- le chiese il mago indicando la sua raccolta di capolavori.

-O-Ok- gli rispose balbettando.

Scorpius, cominciò a sfogliare il suo album, ma si stupì nel vedere un disegno in particolare. Era suo ritratto, il ritratto del ragazzo, con indosso una bellissima collana color avorio, la stessa che Rose, aveva visto nel sogno.

Rose, quando si accorse quale disegno stesse osservando, si affrettò a riprendere l'album.

-Ehm, non è niente è solo...ehm... FATTI GLI AFFARI TUOI!- tuonò la ragazza, e si voltò in fretta per correre verso la propria camera.

Albus nel vedere quella scena chiese al padre la possibilità di fermare un attimo il gioco per una pausa. Scese dalla scopa e raggiunse in fretta l'amico.

-Cos'è successo a Rose?-

-Al, ti giuro che non lo so. Tua cugina è troppo strana, ecco cos'è successo.- rispose il biondo. Prima che potesse raggiungere il soggiorno, James gli aveva afferrato la maglietta:

-CHE GLI HAI FATTO? CHE HAI FATTO A ROSE!-

-Ehi calmo, non sono faccende che ti riguardano, hai capito James? Lascialo stare!- rispose Albus puntando la sua bacchetta sul collo di James.

il Potter maggiore mollò la presa ed anche Scorpius raggiunse il bagno dove si chiuse a chiave.

 

''Che serata'' pensava Scorpius, mentre si infilava il pigiama rosso.

-Ehi Scorp!- chiese Albus al ragazzo-Siediti, qui, davanti a me.-

I due maghi si sedettero uno davanti all'altro in un letto.

-Ho parlato con Rose e mi ha raccontato cos'è successo. Devi solo chiedere scusa, e prima che tu dica che non hai fatto niente... fidati solo quello funziona.-

-Caro Albus, scusa? Non posso! Scusa per questo? Ma...- l'amico del biondino, aveva un espressione di disappunto, che provocò una risatina a Scorpius.

-Va bene, lo farò!-

-E bravo Scorp.-

Dopodiché chiamò con un fischio una civetta nera come la pece, a cui Albus disse:- Evangeline, porta questo messaggio a Rosie, tanto sai dove abita.-

La civetta stridette e volò via, nel nero della notte.

 

Si sentì bussare alla porta.

-Chi è?- Chiese Rosie

-Sono io, tesoro- rispose Hermione -Posso?-

-Certo mamma- rispose.

La bruna, aprì la porta ed avanzò, fino a raggiungere il letto della figlia. Si sedette su di esso e mise un braccio intorno alla spalla della ragazza.

-Che ha la mia piccola Rosie?- Chiese preoccupata, ma con un sorriso.

-Niente mamma. Perché?-

-Voglio solo assicurarmi che la mia bambina stia bene- rispose spostandole una ciocca di capelli intorno ad un orecchio.

-Non sono una bambina- rispose Rose ridendo.

Dopo diversi minuti di chiacchierata, la madre, lasciò la stanza della ragazza, spegnendole la luce. La rossa, si sotterrò nel letto e provò ad addormentarsi. Ma qualcosa non la faceva dormire. Si sentiva un fastidioso picchiettare sul vetro. Rose, si girò verso la finestra e, confusa, fece entrare una civetta nera.

-Evangeline!- le disse- Come mai qui?-Evangeline, fece cadere sulle coperte, un biglietto con su scritto il mittente, Scorpius: '' Scusa per oggi. Comunque bello quel disegno.''

La ragazza sorrise, e diede l'incarico alla civetta di consegnare un altro biglietto, per Scorpius.

 

-Ehi, Scorp, ci ha risposto!- disse Albus, indicando Evangeline, che era ritornata con una risposta da Rose.

-Leggi!-

Il biondo aprì il biglietto scritto su carta rosea e lesse:''Di niente. E... grazie.

In cuor suo, Scorpius era felice di aver ricevuto una risposta, anche se misera e chiese ad Albus:

-Senti Al, domani svegliami presto, devo andare a fare una cosa.-

I due maghi si diedero la buonanotte e si addormentarono, scivolando tra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 5
*** Un regalo inaspettato ***


-Commenti dell'autrice-

Ciao a tutti! Allora... questo capitolo, smuoverà un po' le cose. Spero vi piaccia. Vorrei ringraziare chi mi segue\preferisce\ricorda. Bona lettura a tutti!

 

Un regalo inaspettato

 

Erano appena le sette di mattina, e Scorpius, si svegliò, com'era solito fare per lui, molto presto. Ma si alzò per un motivo preciso. Anche Albus si destò a causa del rumore che provocava l'acqua del rubinetto.

''mamma mia che sonno'' pensò. Dopodiché si voltò verso il letto dell'amico che, a sua insaputa, era vuoto.

''Ma dov'è Scorpius?'' chiese a se stesso.

Così, decise di lavarsi e vestirsi per cercare il proprio amico. Dopo mezz'ora sentì un rumore di porta che si chiudeva. Allora capì. Il biondo, era uscito. Albus, si affrettò a infilarsi il magione e a uscire anche lui, per seguire Scorpius, possibilmente senza farsi scoprire.

Appena uscito, Albus si guardò intorno, cercando tracce dell'amico, e vide che quest'ultimo stava seguendo una strada che portava ad una vecchia cartoleria il cui nome era '' Lo Zampillo''.

Quando arrivarono a Lo Zampillo, Scorpius entrò, mentre Albus, rimase fuori.

 

-Prendo questo, signore-

-Mi faccia vedere, ragazzo.-

-Si signore, tenga-

-Un album di cuoio rosso, copertina in pelle e fogli dell'epoca, è sicuro di volerlo acquistare?-

-Si, signore-

-D'accordo, sono 50 sterline. Grazie,e stia molto attento a quell'album, non è uno qualunque.-

-Lo terrò a mente Sig.Spillet, arrivederci!-

 

Albus, aveva ascoltato tutta la conversazione, tra il Sig.Spillet, il gestore della cartoleria,un anziano signore, che adora i ragazzi, ed il suo amico Scorpius, che uscì proprio in quel momento con un pacchetto di normali dimensioni. Non si accorse della presenza del moro, ma di diresse a casa, con in volto una, un'espressione soddisfatta e felice allo stesso tempo.

 

-Ehi, Rose? Rose, tesoro, Tanti auguri...!-

-Che?Ah, mamma, grazie!-

Rose, era stata svegliata dalla madre Hermione, qualche ora dopo. Era i giorno de suo compleanno e la mamma, voleva portarle la colazione a letto.

''Che bello essere nati il 23 dicembre'' pensò lei, dopo che Hermione lasciò la stanza '' se si nasce il 23, è come celebrare 3 feste di seguito'' e si portò alla bocca un biscotto. Finita la colazione, poggiò il vassoio sulle coperte e raggiunse il bagno, dove, ancora una volta, si dedicò al culto dei suoi amatissimi capelli rossi.

Giusto il tempo di lavarsi e vestirsi, che una ragazza, anch'essa dai capelli color Weasley, corse ad abbracciare Rose, dicendole:

-Tanti auguri Rosieeee! La mia cugina preferita compie 14 anni! Che bello!-. Era Lily, che quella mattina, si recò presto a casa della cugina.

-Grazie Lily, grazie! Non mi stritolare però- le disse di rimando, ma la piccola Potter non l'ascoltò e la portò al piano inferiore, dove salutò anche suo zio Harry e sua zia Ginny, la nonna e il nonno Molly e Arthur. C'erano anche zio George, Charlie, Billy, Percy e zia Angelina, Fleur e zia Audrey, con tutti i cugini e cugine, che la soffocarono dagli abbracci.

Rose, dopo aver concluso gli innumerevoli saluti, decise di disegnare in giardino, quindi fare la cosa che adorava di più. Il sole mattutino le illuminava il viso ed i suoi lucenti capelli le ricadevano sull'orecchio e lei li spostava sempre. Passarono diversi minuti. Quello che stava cercando di disegnare, era il suo fiore preferito: l'anemone.

D'un tratto si sentì sussurrare all' orecchio:

-Tanti auguri!-

La ragazza si girò e vide Scorpius che le sorrideva, dandole il suo regalo di compleanno.

-Grazie, Scorpius- rispose lei mentre le guance le diventavano di un colore rosso papavero. Afferrò il pacchetto rettangolare e lo scartò: conteneva un bellissimo Album rosso ciliegia, fatto in cuoio con un fiore ricamatovi sopra. Era proprio l'anemone! Rose, restò alcuni istanti a guardarlo, poi si girò verso il biondino :- E' meraviglioso, grazie davvero, non so come...- voleva dire, ma il ragazzo la interruppe:- Non devi ringraziarmi- e le sorrise di nuovo. Il si sedette vicino a lei, osservando il disegno che stava facendo e la tecnica e la cura con cui lo realizzava. Era meravigliato. Tutti e due si vergognavano di parlare, e non vedevano l'ora che quel silenzio fosse rotto da qualcosa o qualcuno, e così fu, perché finalmente Albus, si era buttato sopra a Rose, ricoprendola di abbracci.

-Roooooooose Buon compleanno!!!!!!!!!!!!!-

-O no, non ti ci mettere anche tu con questi abbracci soffocanti!- gli disse scherzando.

 

La festa pomeridiana continuò per molto, finché non arrivò sera e si dovette iniziare a preparare il tendone, per il vero festeggiamento di quello speciale giorno. I Weasley ed i Potter, ritenevano che il quattordicesimo anno, fosse uno dei passaggi importanti della vita, così organizzarono anche una festa serale.

 

Qualcuno bussò alla porta della camera di Rose.

-Chi è?- chiese lei.

-Sono Roxanne, posso entrare?- chiese una voce femminile da fuori.

-Fai pure...- rispose la ragazza.

Nella stanza entrò una ragazza dai capelli corti, rossicci e mossi. Gli occhi erano abbastanza grandi ed il colore era castano molto chiaro. Era una Weasley. Figlia di George e Angelina, sorella di Fred.

Si sedette sul letto, vicino alla cugina, che fissava la finestra con uno sguardo sognante.

-A che stai pensando?- chiese Roxanne a Rose.

-Vedi quell'uccellino, Roxy?- domandò l'altra. Roxanne annuì e Rose proseguì- Non noti qualcosa? Vicino a lui ci sono altri due piccoli uccellini. Ma... lui, si sente diverso e vorrebbe essere come loro.- disse sconsolata indicando un nido con tre canarini.

-Dove vuoi arrivare con questo? Senti Rose... il fatto che tu non abbia poteri, non vuol dire che tu sia diversa da noi, sei una maga! Non lo capisci? Il sangue che ti scorre nelle vene è magico! Tu sei una Weasley, e non è mai vissuto un Weasley babbano e sta certa che non nascerà mai-

Dopo qualche secondo di silenzio, Rose abbracciò la cugina ringraziandola del conforto. -Rosie, dobbiamo prepararci per la tua festa, vieni che ti do il vestito e ti sistemo i capelli.- disse infine Roxanne alla cugina quattordicenne.

Si recarono in bagno e Rose, si fece la doccia, mentre l'altra, preparava il vestito e la piastra per i boccoli.

Appena Rose uscì dalla doccia, Roxanne le asciugò i capelli e acchiappò due piccole ciocche con cui ci fece due trecce che si incontravano dietro la testa della ragazza. Poi le pettinò i capelli e ne avvolse la parte finale, nella piastra, dalla quale, dopo pochi secondi, scesero rossi e lucenti boccoli. Poi, le due cugine ritornarono nella camera, dove Rose indossò il bellissimo vestito da sera:

Un vestito bianco, con il busto stretto che terminava in una fascia e iniziavano a ricadere dei tessuti trasparenti, lunghi fino alle ginocchia. Vicino alla fascia c'erano tre roselline rosse. Quello, era un abito semplice, ma stupendo.

Dopo che finirono di prepararsi, raggiunsero il cortile di casa Weasley, ove stava il grande tendone, usato per il matrimonio di zio Billy e zia Fleur. Rose fece il suo ingresso nel tendone e tutti si zittirono e si girarono per guardarla. Quel silenzio, che durò poco, fu interrotto da un grande applauso e la festa ricominciò.

Rose si guardò intorno, e vide Scorpius parlare con Albus. Anche Scorpius si voltò verso di lei e si sorrisero a vicenda.

-Scusa un attimo Al, torno tra qualche minuto- gli disse

-Fai con comodo, io vado a salutare Louis e Fred- gli rispose.

Scorpius, cominciò ad avanzare verso Rose, e le fece cenno di seguirlo. Uscirono dal tendone ed entrarono nel cortiletto, colmo di fiori e si fermarono là. La ragazza, si sentiva molto bene alla presenza del biondo.

-Bella serata, vero?-le disse

-Già...- rispose timidamente Rose

Scorpius si avvicinò alla rossa e le guance gli stavano diventando sempre più rosee. Le prese la mano e la guardò negli occhi:- Rose io...- voleva dirle, ma si arrestò per un attimo e cercò di avvicinare le sue labbra a quelle di Rose. A quest'ultima il cuore le batteva a mille e non sapeva per quale motivo, anche lei volle bacarlo. Le loro bocche ormai erano a meno di un millimetro di distanza, ma Rose gli sussurrò

-Scusa Scorpius, devo andare...- e fuggì dal ragazzo, dentro il bosco.

Scorpius rimase li, fermo, a guardare Rose allontanarsi da lui. Non sapeva perché, ma aveva cercato di baciarla. ''Ma cosa mi è preso?!'' pensò il ragazzo.''aspetta, ma quello non è il bosco di cui mi aveva parlato Albus? Che aveva detto a proposito...-Ci sono molte creature strane e mostri che solo un mago professionista può affrontare, è un misterioso bosco. Credo venga chiamato The Wood Of Fear, Devo andare a prenderla, cavolo! E' proprio una stupida!''

Scorpius corse il più velocemente possibile verso il bosco a cercare Rose. La foresta era composta da fitti alberi. Solo in un punto penetrava della luce lunare, che si dice, ogni notte, illumina l'amore di chi viene baciato in quel punto.

-ROOOOOOOOOOOOOOOOOOSE! ROSE DOVE SEI!- urlò il biondo. Ad un certo punto si sentì un grido di una ragazza -OH NO!- disse Scorpius.

Il ragazzo corse ancora più veloce verso il punto del grido appena sentito. La vide, ma non solo lei... anche quello che sembrava essere...-Un lupo mannaro! Rose Spostati di lì!-

Rose gridò un'altra volta. Il lupo mannaro le stava per mordere un braccio, quando Scorpius si buttò su di esso gridando:- NON OSARE TOCCARLA!- e lanciandogli incantesimi. Non funzionavano, ma d'un tratto si sentì un'altra voce dire:- STUPEFICIUM- . Scorpius si girò e vide Ron con una bacchetta in mano puntata contro il lupo, che ormai era deceduto.

-Come sta?- chiese al biondo

-Non ha niente di grave, solo un graffietto- rispose Scorpius mostrando un piccolo graffio sulla guancia di Rose.

-Io devo ritornare alla festa, a quanto pare Hugo si è rotto un piede, devo correre. Ma vedo che mia figlia sta in buone mani, almeno credo.- proseguì Ron e ritornò al tendone, mentre Scorpius guardava Rose, svenuta dalla paura. Il suoi capelli le incorniciavano il viso. Era proprio bella, illuminata dalla luce lunare.''Siamo nella zona della luce lunare...'' pensò. Poi prese Rose in braccio e la portò a casa.

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