Torn

di Ebby96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 Chapter ***
Capitolo 3: *** 2 Chapter ***
Capitolo 4: *** 3 Chapter ***
Capitolo 5: *** 4 Chapter ***



Capitolo 1
*** Prologo ***






“Lacerata,ecco come mi sento.” Presi un respiro fra le lacrime e guardai il mio interlocutore “E’ come se fossi una garza, la stendi,la usi, ma se per caso agganci un filo cosa succede? Si squarcia, si rompe, diventa uno straccetto inutilizzabile. Io sono così. E non lo sono diventata per colpa mia. ”
Lanciai un ultimo sguardo al ragazzo che stava ritto in piedi a guardarmi,cercando parole per replicare. “Troppo tardi” voltai le spalle e mi allontanai velocemente
 
3 mesi dopo….
Beeep beeeep. Maledetti automobilisti, proprio quando ero di fretta chi mi trovavo davanti?qualche vecchietto incapace di superare i 20 km/h oppure qualche straniero imbranato alle prese con le prime guide a destra. Non sarei mai riuscita a raggiungere l’aeroporto in tempo. Abbassai completamente il finestrino con uno sbuffo, inspirando profondamente l’aria australiana per una delle ultime volte. Ripensai ai tre mesi passati a Sydney, lontana dall’umida Londra e da tutto quello che avevo lasciato lì: famiglia,amici e una montagna di problemi. Tre mesi per stare sola con me stessa e una città straniera tutta da scoprire.
Come cantano Timon e Pumba, la mia vita per questi mesi è stata un Hakuna Matata, senza pensieri, un susseguirsi di feste, posti e persone nuove.
Finalmente la macchina di fronte a me svoltò per un parcheggio, rendendomi libera di pigiare sulla tavoletta dell’acceleratore. I miei pensieri nel frattempo avevano iniziato a girare come le ruote della macchina.
Aereo, Londra, casa, amici, ragazz… Tabù! Quel pensierò si autocensurò con la stessa velocità con cui si era formato.
Immersa nei pensieri resi la macchina all’autonoleggio e mi infilai dentro il caotico aeroporto di Sydney, dirigendomi direttamente verso l’imbarco.
Mi sedetti in quelle scomode poltroncine,aspettando l’apertura del gate, che stranamente era in ritardo. Raccolsi i miei capelli biondi in una coda seguendo con lo sguardo una addetta all’apertura del gate che chiacchierava placidamente con una sua amica.  Bel modo di rubare lo stipendio!
I miei pensieri però furono interrotti da qualcuno che diceva con voce stupita il mio nome.  “Carrie? Sei tu veramente?” un ragazzo dai capelli lisci e gli occhi azzurri mi guardava con un sorriso a 32 denti. “Oh mio di Louis! Sei proprio tu? Che ci fai a Sydney?!” abbracciai fortissimo il mio pazzo compagno di banco delle superiori, che non rivedevo da qualche anno.
“Quello che ci fai tu, torno a casa,babe!” mi rispose abbracciandomi e trascinandomi verso il gate ora aperto.
Passai tutto il tempo a parlare con Louis dei vecchi tempi e ad aggiornarci sulle novità delle nostre vite. Louis aveva trovato lavoro come deejay in un locale al centro di  Londra, dove aveva acquistato una casa per conto suo. Per di più aveva proseguito gli studi universitari,dedicandosi alla giurisprudenza.
Eravamo nel mezzo dei nostri racconti quando le spie delle cinture di sicurezza si riaccesero e il gracchiare di un hostess ci avvisò che entro pochi minuti saremo atterrati. “Allora, Carr, come è finita con Harry?”.
Sentii il terreno sprofondarmi sotto i piedi a sentire pronunciare quel tanto temuto nome. “Ha…Harry?” pronunciai con non poca difficoltà, cercando una via d’uscita a quella situazione. La fortuna quel giorno era dalla mia parte, i portelloni furono aperti nel preciso istante in cui Louis tentava di aprire bocca, e con uno scatto degno di Bolt afferrai la borsa e scappai via da quello spazio troppo angusto per i pensieri che in quel momento iniziavano a darmi il bentornata a Londra.




Ciao a tutti! 
Ecco quì una nuova storia, 
non so come mi sia venuto in mente di scriverla,ma una mattina mi sono svegliata con Torn (della Imbruglia, cantata anche dai nostri cari 1D)  in testa e l'inizio di questa FF in testa. 
Hope you like it! Se vi va lasciatemi una recensione, anche piccola piccola! 
xx Ebby

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Capitolo 2
*** 1 Chapter ***





Flashback
Chiusi la porta e lancia via le ginocchiere e le scarpe,di ritorno dall’ennesima partita di pallavolo. Sarei arrivata in ritardo all’appuntamento con Harry. Arrancai fino al bagno e mi buttai sotto la doccia,sciogliendo i muscoli dalla tensione accumulata durante il match e sfregando dolcemente i capelli. Andavo fiera dei miei lunghi capelli biondi, che rimanevano perfettamente lisci anche dopo un acquazzone. Col mio metro e settanta non potevo considerarmi una modella, ma andavo piuttosto fiera del mio fisico atletico e della mia pancia piatta,che non avrebbe osato gonfiarsi di un centimetro di troppo senza subire una drastica punizione: ero una delle più  assidue visitatrici della palestra del campus universitario.
Scelsi un paio di pantaloni classici a vita alta e una camicetta blu notte, abbinata a un paio di tacchi e a una borsa lucida; indossai il tutto e uscii di corsa dalla mia stanza,dimenticando il cellulare. Camminai a passo spedito per le strade del campus, arrivando finalmente alla nostra panchina, la causa del nostro incontro qualche anno prima. Ma Harry non c’era ancora.
Lo aspettai per una decina di minuti,poi decisi di andare a cercarlo nella sua stanza.
In pochi minuti fui davanti al blocco in cui abitava Harry, entrai velocemente, scansando qualche ragazzo che aveva fatto salotto nei corridoi e rischiando di schiantarmi più volte in quelle maledette porte basculanti.
Finalmente fui davanti alla camera numero 47. Frugai nella mia borsetta e ne tirai fuori le chiavi che mi aveva dato per emergenza qualche tempo prima.
“Harry?ci sei?” urlai aprendo la porta, venendo investita da musica rock ad alto volume.
Una massa di capelli biondi spuntò da dentro una stanza facendomi un cenno di saluto e indicandomi la camera di Harry con la testa. Salutai Niall con la mano, avanzando con passo sicuro verso la porta riempita di adesivi e foto, più o meno recenti. Da fuori si sentiva chiaramente una voce femminile che si mischiava con quella roca e sensuale del mio ragazzo.
Considerai per un attimo tutti i possibili scenari che avrebbero potuto apparirmi,scartandoli uno dopo l’altro. Avevo una fiducia ceca nel mio ragazzo.
Afferrai la maniglia della porta e aprii la porta con sicurezza,facendo qualche passo avanti nella stanza da letto, con un sorriso radioso in volto, pronta a ricevere 65 kg di ragazzo addosso.
Ma la scena che avevo davanti era un po’ diversa. Il mio ragazzo era spalmato al muro, gli occhi chiusi e il viso rivolto verso il soffitto, con un espressione di totale estasi dipinta sopra. Una sgualdrina dai capelli rossi intanto si dava da fare sul suo collo e sul suo petto nudo, lasciando una scia di baci e di succhiotti.
Rimasi imbambolata per qualche secondo, durante il quale Harry e l’ochetta si accorsero della mia presente.
“Carrie! Cosa ci fai qui?” fece Harry guardandomi sconvolto e spostando malamente la ragazza.
“ Piuttosto dovrei chiederti io cosa stai facendo qui, ma non importa, ti lascio al tuo divertimento, non farti più vedere.” Uscì dalla stanza a testa alta sbattendo la porta e allungando il passo. Percorsi i corridoi e giunsi al cortile,dove accesi una sigaretta, furiosa ma orgogliosa del modo in cui avevo reagito alla situazione, nonostante nel preciso momento in cui ero uscita da quella stanza il mio cuore era andato in frantumi con un sonoro CRACK.

Fine Flashback
Rivissi quelle sensazioni durante tutto il tragitto verso il ritiro bagagli e fino agli arrivi, dove venni accolta dalla mia migliore amica.
“Carrmiseimancatadamorire!!” disse tutto d’un fiato Celine, abbracciandomi forte e infondendomi un senso di calma e sicurezza.
Io e Celine ci eravamo conosciute durante un lavoro estivo, io lavoravo come cameriera e lei come bar woman, e avevamo subito trovato un gran feeling tra di noi. Grazie a lei avevo iniziato anche io a lavorare come bar woman, e durante le serate ci divertivamo come pazze. Avevamo deciso anche di prenderci un appartamento insieme, così da poterci rendere indipendenti dai nostri genitori.
Il tragitto di ritorno a casa lo passammo a raccontarci questi lunghi mesi nei minimi dettagli. Celine aveva trovato un ragazzo,e quella sera lo avrei conosciuto,da come ne parlava lei era davvero un tesoro,ma la mia considerazione dei ragazzi dopo il Tabù-boy era scesa notevolmente, e rimasi scettica alla sue parole. Risistemai la mia roba nell’armadio, che traboccava più del solito.
Non è colpa mia se ogni cosa che vedevo mi diceva “comprami comprami”, sono cose a cui non si può dire di no.
Mi cambiai in fretta e scesi giù ad aiutare Celine ai fornelli.
“Ti ho lasciata con il mascara sbavato e un biglietto di sola andata per Sydney e ti ritrovo con un sorriso enorme e un abbronzatura da fare invidia a chiunque. Cosa è successo alla Carrie di qualche mese fa?!” mi accolse dolcemente.
“Ha presente il motto “Keep calm and carrie on?”,ho deciso di farlo mio. Un motto più giusto non poteva esserci per me, ha pure il mio nome!” dissi ridendo.
“Quindi possiamo considerare il capitolo Curly-boy chiuso?” A quelle parole annuii con fare sicuro.
Ho detto con fare, non che ne ero sicura veramente.
I’m at a payphone, trying to call home all of my change i’ve spent it on you!
Il mio cellulare interruppe quello scomodo discorso,segnalando una chiamata.
“Hello!” risposi senza guardare chi mi chiamava.
“Carotina, sono Louis!” esclamò la voce del mio migliore amico. Riusciva a risultare esaltato pure per telefono. “prima mi sei scappata, ma io volevo finire la conversazione con te…”
“Ehm..Louis non è il momento questo” dissi sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
“Va bene! In ogni caso… stavo pensando…””Wow, tu pensi?””Spiritosa.”Ridacchiò un attimo “Stavo pensando,se mi lasci finire, che potrei avere una proposta  interessante. Qui al locale siamo alla ricerca di un affascinante bar woman con esperienza,e che abbia gli attributi di resistere più di una settimana senza scappare via piangendo. Può fare per te?”. Non era mai stato un mio problema farmi rispettare da qualche stupido ubriaco che mi faceva delle avances,e il mio lavoro mi mancava parecchio. “Certo che può fare per me, carotone! Fammi sapere quando inizio!” continuammo a chiacchierare finchè qualcuno non suonò alla porta. Salutai Louis e andai ad aprire, ritrovandomi davanti una chioma di ricci castani con due profondi occhi dello stesso colore.
“Liiine dev’essere per te!” urlai rivolta verso la cucina.
Celine arrivò di corsa alla porta abbracciando di slancio il ragazzo che la baciò con trasporto. “Entrate pure!” li invitò Celine quando si stacco da quel ragazzo.
Un attimo. Entrate? Terza persona plurale? Quando il castano ebbe superato la porta mi trovai davanti un Bronzo di Riace. Direttamente dal profondo del mare, o dal museo di Reggio Calabria. Fisico statuario, carnagione scura, dei capelli neri che acconciati con un ciuffo sembravano sfidare la gravità, ed un viso beffardo, con due occhi color cioccolato profondi come abissi. Fece l’occhiolino tendendomi la mano “ciao bella, io sono Zayn,e tu sei…” con le prime cinque parole si era già catalogato. Stronzo,egocentrico e dannatamente bello. Gli afferrai la mano sostenendo il suo sguardo, aprendomi in un sorrisetto di sfida. “Carrie- conclusi la frase lasciata in sospeso-  ei, hai un ciuffo fuori posto” sciolsi la presa dalla sua mano facendogli l’occhiolino e entrando in soggiorno dove Celine e il ragazzo parlavano.  
“Carr, lui è Liam, il mio ragazzo.” Mi disse sorridente indicandomi il ragazzo che le passava un braccio intorno alle spalle. “E’ un piacere conoscerti, Liam, io sono Carrie! Trattala bene o ti spezzo le ossa” sorrisi cordiale stringendogli la mano e ricevendo in risposta una stretta vigorosa e una risata schietta. “Finalmente conosco la famosa migliore amica di Celine!” “Non sapevo di essere famosa,da questa parte del mondo” Gli risposi ridendo a mia volta.
Ci accomodammo in salotto continuando le conoscenze. Liam era un ragazzo dolce e solare, mentre Zayn era come l’avevo intuito, un mistero.
“Il pollo!!” saltò su a un certo punto Celine, guardandoci preoccupata.
Mi diressi in cucina aprendo la finestra e buttando il pollo, che si era completamente carbonizzato. Afferrai il cordless, facendo retrofront per tornare in cucina, ma il mio movimento fu bloccato da una montagna color cappuccino che si stagliava di fronte a me. “Andiamo, Mister Muscolo schiuma attiva, devo chiamare per le pizze!” Gli dissi scocciata cercando di scostarlo,con scarsi risultati.
“Che caratterino. E comunque il mio ciuffo non sarà mai fuoriposto, cara stronzetta” disse passandosi la mano tra i capelli, che era evidente che sarebbero rimasti intatti anche col passaggio di un carro armato. “ Sono sicura che hai una quantità di barattoli di lacca da fare invidia a un salone di bellezza.” Risposi acida dandogli una leggera spinta e liberandomi delle sue mani.
“Che pizza volete?”




Here I am! 
Sono stata velocissima ad aggiornare!
Bene, quì entrano in scena due dei Uan Dairescion, e si scopre qualcosiiiina ina inaa sul nostro Hazza ( <3)
Well, speeero che vi sia piaciuto questo capiitolo,aggiornerò appena possibile!! :D 
Fatemi sapere le vostre critiche e/o curiosità lasciandomi una recensione, mi farebbe moolto piacere!
Infiiine devo ringraziare chi ha inserito questa storia tra i preferiti,le seguite o ha recensito, e anche alle lettrici silenziose! Grazie mille :)
FInisco quì,sennò non vi liberate più di me!! 
A presto! Kisses

Ebby 

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Capitolo 3
*** 2 Chapter ***




La serata passò in un batter d’occhio, tra un trancio di pizza, una birra e una partita a Twister. I due ragazzi erano veramente simpatici, e ci salutammo con la promessa di rivederci al più presto per un’altra serata del genere.
Infilai il mio pigiama a pois, che da poco tempo erano diventati senz’altro la mia fantasia preferita, non uscivo senza indossare qualcosa con qualche pallino sopra. E’ diventato quasi un rituale.
Mi infilai dentro il letto pensando al ritorno movimentato che avevo vissuto quel giorno, sperando che non fosse così tutti i giorni.
“Carr?” mi chiamò piano Celine facendo sbucare la sua massa di ricci scuri da uno spiraglio della porta “posso dormire con te? Come ai vecchi tempi!”
Le feci un cenno d’assenso con la testa,spalancando le braccia.
La verità è che mi era dannatamente mancata. In Australia avevo trovato un nuovo gruppo di amici e amiche, ma nessuna era riuscita a diventare quello che era Celine. Io e lei ci capivamo con uno sguardo, non c’era bisogno di inutili parole tra di noi. Se una delle due aveva un problema, l’altra se ne accorgeva immediatamente e sapeva come farlo passare. Ho perso il conto di tutte le volte che ci siamo ritrovate sedute a gambe incrociate sul letto, con una cioccolata calda in mano, un cuscino nell’altra e infiniti pacchetti di fazzoletti.
“Mi sei mancata Lili” le sussurrai in un orecchio stritolandola in un abbraccio spaccaossa. “Anche tu MuccaAssassina a Pois” mi rispose dandomi un buffetto.
“Ancora quello stupido nomignolo, BradipoScemo?“ ridacchiai usando il nomignolo che le avevo dato prendendola in giro per la sua lentezza.
“Come sempre carissima!Stai zitta dormiamo”
”Stai zitta tu.” Tzè,stai zitta a me, la logorroica dell’anno.
“No tu.”
“Scordatelo”
“Z I T T A “ scandì lentamente.
Il mio cellulare vibrò, a segnalare un nuovo messaggio in arrivo
Ore 22.00 al club, mi raccomando puntuale. Buonanotte Carotina! Xx Louis
Risposi affermativamente,augurandogli la buonanotte a mia volta, per poi lanciare da una parte il mio Iphone.
“Dov’è che vai domani?” mi chiese Celine curiosa dopo aver letto il messaggio.
“Oh niente,vado a lavorare al locale dove fa il deejay il mio migliore amico, domani faccio una prova,se mi piace resto,sennò troverò qualcos’altro” risposi noncurante, sistemando meglio il cuscino e spegnendo la luce.
“Buonanott…”non feci in tempo a finire la frase che caddi in un sonno profondo.
 
Wake up in the morning feeling like P. Diddy, grab my glasses I’m out the door I’m gonna hit this city.

“Spegni quella diavolo di sveglia!” ringhiò Celine sopra le note di Tik Tok, la mia odiosa sveglia del telefonino. Mi buttai giù dal letto alla ricerca del cellulare, che la notte precedente avevo lanciato da qualche parte, impaziente di dormire.
“Mpfaniumfpami!” le chiesi aiuto con una maglietta tra i denti.
“Che lingua è, ostrogoto?” ironizzò. “Aiutami a trovare questa diamine di cosa che canta!”
Don’t stop, make it pop!
“Andiamo, salta fuori!” esclamai per l’ennesima volta,prossima all’esasperazione “COSA C’è?!” urlai contro a Celine, che ticchettava sulla mia spalla con in mano il mio telefono.
Un attimo. Con in mano il mio telefono.!!
“Era semplicemente sul comodino.” Disse spegnendo quella dannata sveglia.
Feci un sospiro rassegnata e mi alzai dal letto,inforcando i miei odiosi occhiali e scendendo in cucina,alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Preparai pancakes e cioccolata calda per tutte e due,e li servii in tavola.
“Liliii!” le urlai, sedendomi di fronte alla penisola e avventandomi su un pancake, spalmandoci la nutella sopra e mangiandolo con gusto. Un sano addio alla dieta e alla vicina prova costume.
Senza voglia mi trascinai in bagno e mi buttai dentro la doccia, pensando al pomeriggio che mi aspettava a casa dei miei genitori. Non sarebbe stato per nulla piacevole, dato il rapporto tra me e mia madre, con cui avevo litigato appena prima di partire per l’Australia. Il motivo? Non mi voleva lasciare partire. Era arrivata a minacciarmi di chiudermi in cantina e lasciarmi lì fino a quando non fosse stato troppo tardi per prendere l’aereo. Che simpaticona.
Indossai un jeans e la felpa dell’università, dirigendomi poi in camera di Celine per avvisarla che uscivo, ma la trovai comodamente addormentata.
Le lasciai un post-it avvisandola che le avevo rubato la macchina e che sarei tornata per il tardo pomeriggio.
Guidai per le trafficate strade di Londra, riportando alla memoria quei percorsi che da tempo non percorrevo, e che a dirla tutta mi erano mancati da morire, nonostante l’Australia fosse un posto da sogno e mi ci trovassi benissimo.
Finalmente entrai nel quartiere residenziale dove abitavano i miei genitori, una serie di villette in stile vittoriano, circondate da giardini verdissimi.
Parcheggiai nel vialetto di casa Johnson facendo il minor rumore possibile, per poter fare una sorpresa ai miei genitori.
Cercai le chiavi di riserva che erano sempre nascoste in una nicchia segreta di una quercia, e aprii cautamente la porta.
Un dolcissimo odore di fresie invase le mie vie aeree, ricordandomi la mia infanzia passata in quelle stanze luminose e profumate,e portandomi indietro nel tempo.
Mi diressi in soggiorno, dove un telecronista sportivo commentava ad alta voce una partita in corso e lì trovai mio padre, stravaccato su una poltrona. Era l’immagine del relax: Sprofondato nella poltrona, i piedi allungati sul tavolino, il telecomando in una mano e un piatto di patatine nell’altra.
Mi schiarii la voce,annunciando la mia presenza, e lo vidi sgranare gli occhi e alzarsi di scatto lasciando cadere le patatine nel pavimento in parquet tanto caro a mia madre.
“Oh mio dio,Carrie!!” furono le uniche parole che riuscii ad annaspare prima di travolgermi con un abbraccio spacca ossa.
Nonostante i rapporti tesi con mia madre, tra me e mio padre c’era sempre stato un grande legame. Ci intendevamo con uno solo sguardo, ed era l’unico motivo per cui avevo resistito 18 anni in quella casa.
“Paul,cos’è succes..Oh,Carrie!” la testa di mia madre fece capolineo dalla porta della cucina, squadrandomi dalla testa ai piedi e avvicinandosi lentamente.
“Sei tornata a quanto vedo..” Perspicace la donna!
“No mamma,sono solo un ologramma. E, si, mi sei mancata anche tu, tranquilla!” dissi ironicamente.
La donna mi guardò un ultima volta scetticamente “Resti a pranzo?”
“Ovvio” risposi inarcando un sopracciglio e sbuffando, vedendola sparire di nuovo in cucina.
“Lo sai che in fondo le sei mancata, tesoro” mi consolò mio padre scompigliandomi i capelli.
Mi aspettava un pranzo molto teso.
Mi alzai dal divano, lisciandomi i pantaloni e guardando per la milionesima volta l’orologio. Non che ce ne fosse bisogno, avevo passato tutto il tempo a desiderare di tornare a casa da Celine, pur di non sorbire un’altra battutina di mia madre a proposito di Harry o dell’Australia. Mi aveva costretto a raccontarle punto per punto ciò che avevo fatto, per poi poterlo deliberatamente criticare. Che donna amorevole no?
Salutai con un abbraccio mio padre,promettendogli di tornare presto a trovarlo e fulminai con uno sguardo la strega,che rispose allo sguardo con un sorrisetto di scherno.
Guidai fino a casa frettolosamente,rischiando di fare incidenti ad ogni incrocio, cosa che avrebbe fatto imbestialire la mia migliore amica.
“Sono tornata!” urlai appena entrata, ricevendo come risposta solo l’eco della mia voce. Sul tavolo della cucina trovai un bigliettino di Celine,che diceva di essere da Liam. Bene, avevo casa tutta per me.
Accesi la radio e mi buttai dentro la Jacuzzi,canticchiando le canzoni che il canale mandava in onda. Adoravo cantare,nonostante non fossi perfettamente intonata, e mi rilassava tantissimo farlo. Restai più di un ora in quello stato catatonico, godendomi le bollicine dell’idromassaggio. Quando notai che le mie dita erano più simili a prugne secche che a dita umane decisi di uscire ed asciugarmi.
Aprii il mio armadio, pensando a cosa indossare. Alla fine scelsi un top bianco con sopra una giacca elegante, dei panta di pelle e un paio di semplici decolleté. Mi truccai leggermente,con un po’ di ombretto bianco,del mascara e del rossetto.
Quando fui pronta composi il numero di Louis,chiedendogli a che ora voleva passare. Al primo squillo rispose il mio citofono, e affacciandomi alla finestra trovai un Louis che mi aspettava con aria divertita.
“Paaatato! Come sei splendente stasera. Sei pronto a farci scatenare?!” chiesi osservandolo dalla testa ai piedi e alzando un pollice approvando il suo abbigliamento.
“Ha parlato la splendida splendente, vedi di tenerli a bada, tutti quei maschioni!” mi rispose soffermandosi sulle mie lunghe gambe fasciate dai pantaloni.
Gli diedi uno scappellotto ridacchiando e dirigendomi in macchina,ma rimasi sorpresa notando una figura familiare al volante.
“Zayn,che diamine ci fai tu qui?”chiesi sconvolta guardando il bel moro sorridermi malizioso.
“Louis non ti ha detto che avresti avuto un collega super figo?”




Eeeccomii quà! questo capitolo è a dir poco inutile;
vii spiego in teoria questo e il prossimo avrebbero dovuto essere un capitolo unico...ma stava diventando troppo lungo per cui ho preferito tagliarlo.
e quindi ecco quì questo capitolo di passaggio!
Grazie a chi legge la storia e a  chi la inserisce tra le preferite-ricordate-seguite, mi fa taanto piacere vedere che la seguite così tanto :D E un grazie speciale alla mia fidata recensitrice (? ho coniato un nuovo termine)
Se tutto va come previsto dopodomani dovrei inserire il nuovo capitolo! 
Mi raccomando,lasciate qualche recensione se vi va (:
Baci,
Ebby

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Capitolo 4
*** 3 Chapter ***





…. “Zayn,che diamine ci fai tu qui?”chiesi sconvolta guardando il bel moro sorridermi malizioso.
“Louis non ti ha detto che avresti avuto un collega super figo?”
Mi metto comoda sul sedile posteriore e lancio uno sguardo fulminante a Louis, che alza le mani con fare innocente.
“Mica sapevo che vi conoscevate!”.
Paraculo.
Durante il tragitto quel pazzo di DJ Tommo ci spaccò le orecchie,mettendo a palla una stazione di musica house, cantando a squarciagola e cercando di convincere me e Malik a seguirlo.
Malik. Da dov’ero io la visuale non era per niente male.. Per l’occasione il moro indossava una camicia bianca sbottonata,che metteva in risalto la sua bellissima carnagione scura, un paio di jeans piuttosto aderenti, e quell’orecchino che lo rendeva decisamente sexy.
Carrie, mantieni la calma.
Arrivammo al locale con un po’ d’anticipo, per merito della guida veloce di Zayn, un modo probabilmente per liberarsi al più presto della voce acuta di Louis che canta a squarcia gola.
Il Nocturne,questo era il “fantasioso” nome del locale, era un enorme edificio nel centro della città, dotato all’interno di due spaziosissime sale e due bar. Quella sera ci sarebbe stato il pienone, merito della presenza di qualche cantante emergente, appena uscito da uno di quei stupidi talent show,dove vince sempre la bellezza rispetto al talento.
Saltammo la mostruosa fila che si stava già formando di fronte al locale, passando dall’entrata secondaria, quella per i VIP e per i dipendenti. Davanti a me si snodava un labirinto di corridoi,occupati dalle stanze dell’amministrazione, le toilettes per i dipendenti e dei camerini,il cui uso a dirla tutta non mi era chiaro. Entrammo finalmente in una delle immense sale, per il momento ancora vuote, e lì trovammo tutto lo staff. “Heilà ragazzi!” fece Zayn dirigendosi verso un biondo dal fisico niente male,che lo salutò dandogli il pugno,e iniziando a parlargli fitto fitto nell’orecchio.
Louis mi prese per mano, notando il mio disagio “Beh, ragazzi, vi presento Carrie,lei sarà la nostra nuova bar woman della sala 1, insieme a Zayn” in meno di un secondo tutti si girarono facendomi una radiografia. Alla fine una ragazza con due trecce e la faccia lentigginosa da bambina mi si avvicinò saltellando e porgendomi la mano.
“Uh,così sei tu la coraggiosa che farà compagnia al nostro Malik in quell’inferno? Io sono Alice, sono una ballerina! Se ti scocciano fammi sapere, ci penso io a dargli una calmata.” Disse tutto d’un fiato mostrandomi il muscolo del braccio. Sorrisi ironica,sarebbe stata di sicuro l’ultima persona che avrei chiamato in caso di pericolo. A turno mi si presentarono tutti, il biondo col bel fisico si chiamava Josh, e lavorava nella sala 2 come barman insieme a Sean, un altro ragazzo moro e ben piazzato. Infine mi si presentarono un infinità di ballerine e il proprietario del locale, un avido quarantenne di nome Mark.
Finite le presentazioni restammo a fare conoscenza per qualche minuto; Stavo giusto parlando con Alice, quando qualcuno picchiettò un dito sulla mia spalla.
Mi voltai scocciata scontrandomi contro una tavoletta di cioccolato.
Ah no, è il petto di Zayn.
“Tra un po’ si comincia,ti porto nella nostra postazione,così vedi come sono sistemate le cose.” Disse facendomi l’occhiolino e prendendomi la mano,trascinandomi via. Scavalcò il bancone e mi aiutò a fare altrettanto, e finalmente mi ritrovai nel mio elemento. Una distesa ordinata di bicchieri di tutti i tipi giaceva sul bancone alle nostre spalle, e un ingente quantità di bottiglie di alcolici era stipata su tre enormi mensole; di fianco al bancone un enorme frigobar era pieno fino all’orlo di birre fresche, di qualche lattina di coca-cola e analcolici vari. Sotto il bancone, fuori dalla vista dei clienti, stava una bottiglia di birra vuota,dove potevamo sputare i cocktail non desiderati fingendo di bere un sorso di birra.
“Qui SuperDj, ubriacatori ci siete? Qua stiamo esplodendo,passo.” Graccchiò la voce di Louis da un walkie talkie. “Zarrie a rapporto Dj Tommo, qua siamo pronti, passo e chiudo” risposi ironica, ricevendo come risposta una risata divertita.
Nel giro di 5 minuti il locale fu riempito da persone di tutte le età che si scatenavano al ritmo delle canzoni remixate da Louis. Il bar fu invaso dalle ordinazioni, tanto che io e Zayn faticavamo a reggere il ritmo degli ordini. “Avanti ragazzi, vi voglio caldi! Tra un po’ avremo tra noi i finalisti di Xfactor! Accogliamoli con calore!” sbraitò Dj Tommo cambiando canzone e battendo le mani. “Zayn piantala di fare il giullare e muovi il culo, qua non ne caviamo piede!” urlai al moro fulminandolo con un occhiataccia, mentre lanciava in aria una bottiglia e la riprendeva giusto in tempo per farla svuotare in qualche bicchiere. “Prenditela comoda, dolcezza, sei qui per fare spettacolo!” mi sussurrò esaltato all’orecchio per poi allontanarsi facendomi l’occhiolino. “Fila via Malik!” risi dandogli una spinta “Cosa posso offrirti?” chiesi invece cordiale a un giovane che si era seduto di fronte a me. “Non so se ti piacerebbe saperlo, bellezza” disse quest’ultimo afferrandomi per il braccio e tirandomi verso se stesso. Una zaffata di alchool arrivò alle mie narici quando l’uomo aprì la bocca una seconda volta, sussurrando parole con poco senso.  Doveva essere già ubriaco prima di entrare. Strattonai il braccio cercando di ritirarmi, quando un potente getto d’acqua lo centrò in piena fronte, facendolo indietreggiare di parecchi passi stordito. “E’ ORA DELLA DOCCIA!” stava gridando nel frattempo quel pazzo Pakistano, puntando verso l’alto il diffusore del rubinetto e “innaffiando” tutti gli animi caldi che attendevano il loro turno di bevuta.
“Sei un pazzo Malik!” gli feci ridacchiando,mentre servivo l’ennesima ragazzotta in cerca di qualcuno con cui passare la serata chiusa in un bagno.
“Cos’hai detto?Rimangiatelo!” mi minaccio puntandomi con la sua finta pistola.
“Ho detto che sei il miglior barman dell’universo,Zayn!””A me non sembra avesse detto così,vero ragazzi?”si rivolse a quella marea scatenata cercando consensi,ricevendo risatine e occhiate vacue. “Andiamo Zayn,stai perdendo t” uno spruzzo mi colpì in pieno viso, impedendomi di proseguire la frase. In meno di 5 secondi ero zuppa da capo a piedi,e il moro se ne stava a ridere pacifico cercando di proseguire il suo lavoro. “Me la pagherai, attentatore!!” gli urlai strizzandomi i capelli e sistemandoli alla bell e meglio. Mentre lui proseguiva coi suoi stupidi giochetti presi un secchio e lo riempii di acqua e cubetti di ghiaccio. “Attento Zayn, ti sei macchiato la camicia!!”gli dissi per distrarlo con finta aria sconvolta,prima di rovesciargli il contenuto del secchio in testa.
Mi guardò scioccato tastandosi i capelli, nel quale erano rimasti infilati alcuni cubetti di ghiaccio. “Con questo siamo pari” mi pulii le mani soddisfatta, osservando la sua faccia sconvolta.
Sarebbe stata una serata piuttosto lunga.
Qualche ora, e soprattutto qualche drink dopo, io e Zayn ci trovammo a lavorare a pieno ritmo, spalla a spalla dicendo una battuta dopo l’altra. Nel frattempo una delle super ospiti della serata,Cher, stava cantando una sua canzone da sopra il piccolo palco, attirando una grande folla,dando quindi a me e Zayn un po’ di tregua.
Lavorare con lui si stava rivelando piuttosto piacevole. Dietro la vanità e il suo aspetto chiuso, si trovava un ragazzo dolce e simpatico, che non perdeva occasione di sparare stupidaggini e di fare scherzi.
“Ho cambiato idea su di te, non sei così duro come vuoi far credere” gli sussurrai nell’orecchio,facendolo rabbrividire. Si girò verso di me, incontrando con i suoi occhi cioccolato i miei verdi.
“Mi hai scoperto babe!”sussurò a sua volta a pochi centimetri dal mio volto, lo sguardo rivolto alle mie labbra. “Mi dispiace interrompere,ma vorrei essere servito entro oggi” una voce roca e scocciata interruppe il momento, e mi girai scocciata verso il possessore di quella voce sensuale. Mi ritrovai di fronte un bel ragazzo di circa 25;una cascata di ricci castani gli incorniciava il volto dalle forme dolci ma marcate,la bocca a cuore era atteggiata a un broncio quasi infantile,e nonostante tutto si intravedevano due fossette. Due occhi verdi che brillavano come smeraldi completavano l’opera; due occhi che il mio cervello impiegò pochi secondi a riconoscere.
“HARRY?!”



Chiedo perdono! D:
Scuuusate scusate scusate, ho postato con un ritardo mastodontico, ma ho avuto una settimana di fuoco.
Mi hanno tolto sangue manco fossi il frigorifero della famiglia Cullen,e tra casa mia,l'ospedale e il cellulare rotto ho avuto pochissimo tempo per scrivere!
Riguardo il capitooolo, beh,che dire? Abbiamo Zayn e Carrie che scherzano felici e contenti, e un Harreeh versione discodance! Yeah buddy! :D 
Le cose iniziano a farsi più interessanti,credo...spero...insomma ditemi voi ahahahah
Speero di riuscire ad aggiornare il più presto possibile, voi fatemi sapere sempre cosa ne pensate!! :D
Baci,
Ebby 

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Capitolo 5
*** 4 Chapter ***


“Harry?!” esclamai stupita. La mia espressione doveva essere simile a quella dei protagonisti dei cartoni,quando gli schizzano fuori gli occhi per la sorpresa.
Ma fu questione di secondi, prima che la mia faccia tornasse ad essere la maschera che avevo indossato per tanto tempo, la ragazza impassibile,con le palle, che non soffre per niente e nessuno, uno spacca montagne.
Il riccio non riuscì a dire nemmeno una sillaba che allungai il braccio indicando il moro, borbottando cupa di andare a farsi servire da lui, se non avesse voluto trovare del veleno dentro il suo bicchiere. Malik mi lanciò un occhiata stranito dal mio comportamento, servendo un bicchiere di birra al ragazzo, che se ne andò in silenzio, non senza prima lanciarmi un ultima occhiata. “Che bugiarda, non ti piacevano i tizi di XFactor eh? Eppure conosci il vincitore della nuova stagione” commentò ironico Zayn, e solo allora notai la folla di ragazze urlanti che cercava di seguirlo per un autografo. Patetico.
“E’ una lunga storia, Malik, e non ho tempo né voglia di raccontarla.” Risposi telegrafica, tornando a concentrarmi su quello che stavo facendo.
“Ed ora abbiamo con noi il vincitore di questa stagione di XFactor, nonché mio grande amico, Haarry Stylees!” Urlò Louis al microfono, seguito dalle urla deliranti di tutte le ragazze presenti nel locale. Il riccio fece il suo ingresso nel palco, con il suo passo sicuro e arrogante,ed un sorriso tirato sul viso.
“Buonasera a tutti! Vorrei ringraziarvi per il vostro calore e per essere qui, è un grande onore per me” annunciò con la sua voce roca e sensuale, tenendo il microfono come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
“Inizierò cantando una canzone del mio nuovo album; Si intitola Moments, ed è stata scritta da me e dedicata a una persona per me molto importante.” Mentre pronunciava queste ultime parole i suoi occhi lampeggiarono verso di me, trasmettendomi calore e resuscitando in me una rabbia che non provavo da tempo.
La canzone iniziò, e la voce di Harry risuonò chiara e nitida nella sala,dove la folla aveva decisamente abbassato il volume degli schiamazzi, per sentire meglio la canzone.
Shut the door, turn the light off
I wanna be with you
I wanna feel your love
I wanna lay beside you
I cannot hide this even though I try
Heart beats harder
Time escapes me
Trembling hands touch skin
It makes this hard girl
And the tears stream down my face

La sua voce angelica si fermò un attimo, strinse meglio la presa sul microfono ,cercando nuovamente I miei occhi.
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time

Gli tremò la voce e scosse la testa come a mandare via I pensieri che quelle parole sicuramente gli avevano evocato, come era successo a me.
You know I’ll be,
your life, your voice, your reason to be
my love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I’ll find the words to say
Before you live me today.

Un altra nota di tristezza finì il primo ritornello della canzone, mentre le ragazze in sala urlavano il loro amore per il cantante, che imbarazzato si sistemò I capelli, in quello che per le ragazze doveva sembrare un gesto studiato di vanità, ma che in realtà mostrava quando fosse fragile quel ragazzo.
Close the door,
throw the key
Don’t wanna be reminded
don’t wanna be seen
don’t wanna be without you
My judgement is clouded
Like tonight’s sky.
Undecided,
voice is numb
Try to scream out my lungs,
But it makes this harder
And the tears stream down my face

Tolse il microfono dall’asta,iniziando a passeggiare per il palco,intonando nuovamente il ritornello.
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time
You know I’ll be,
your life, your voice, your reason to be
my love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I’ll find the words to say
Before you live me today.

Assunse un aria più sicura e iniziò la parte più veloce, angosciante, un susseguirsi di ricordi lontani e tristi, quelli che fa male anche solo rievocare.

Flashes left in my mind
Going back to the time
Playing games in the street
Kicking balls with my feet
Dancing on with my toes
Standing close to the edge
There’s a part of my clothes at the end of your bed
As I feel myself fall
Make a joke of it all

L’ultimo acuto fu accompagnato da una lacrima solitaria,  che scese piano sulle sue guance morbide e prive di barba.
Gli applausi esplosero in sala, accompagnati da un inchino di Harry,che incatenò i suoi profondi occhi nei miei per un lungo istante,come a comunicarmi qualcosa.
Una mano sventolò di fronte ai miei occhi, risvegliandomi da quel contatto visivo talmente intenso da sembrare fisico. “Bell’addormentata, il bicchiere che hai in mano è asciutto da più o meno 2 minuti” esclamò Zayn sorridendo sornione.
Bofonchiai qualche scusa abbassando la testa, riprendendo ad asciugare bicchieri, mentre la voce bassa e  calda di Harry continuava ad arrivarmi alle orecchie.
Improvvisamente non vedevo l’ora che la serata finisse,per essere finalmente a casa, magari abbracciata a un cuscino con le cuffie nelle orecchie.
Il riccio cantò altre cinque canzoni, e alla fine dell’ultima i clienti furono invitati a lasciare il locale da un sorridente Dj Tommo, con l’invito di tornare numerosi alla serata successiva.
“Finalmente!non ne potevo più!”sospirò Zayn quando se ne furono andati quasi tutti, saltando il bancone e lanciandosi su un divanetto lì vicino.
“A chi lo dici!” gli feci eco,incrociando le braccia sul bancone e poggiandoci sopra la testa.
“Carootina! Non vorrai mica dormire! Ti voglio carica, ora ce ne andiamo al bar qui di fianco a farci qualche birra,e ti vogliamo con noi!” mi riscosse Louis con la sua consueta carica di energia.
“Mi ci vuole un caffè,altro che birra!” gli dissi issandomi sul bancone per scavalcarlo. Mi porse cavallerescamente la mano, facendomi atterrare a terra con delicatezza e abbracciandomi forte,scompigliandomi i capelli. “Louis!” mi lamentai sciogliendo l’abbraccio e dandogli uno scappellotto. Intanto anche Zayn e Josh, il suo amico barman ci raggiunsero, commentando la serata. “E’ stata una bomba ragazzi!Ma bisogna dirlo, il merito è stato tutto mio” fece Louis assumendo una faccia da schiaffi, ricevendo spinte e prese in giro da tutti.
“Beh,che ne dite di andare a cambiarci e raggiungere gli altri al bar?” chiese Lou alla fine “Car, per te ho portato un vestito e delle scarpe che avevi dimenticato a casa mia tempo fa.” “Sei un grande, Caroto!” esclamai stringendolo forte e avviandomi verso i camerini di corsa, per togliermi il prima possibile i vestiti ancora umidi.
Trovai un vestitino rosso cortissimo,con un paio di scarpe dello stesso colore, lo stesso vestito che avevo indossato il giorno del mio diciottesimo compleanno, e di cui poi non avevo più avuto traccia. Indossato il vestito e le scarpe trovai un phon in un armadietto,così asciugai un po’ i capelli, sgonfiandoli, e mi presi un caffè, ringraziando chiunque fosse il genio che aveva piazzato una macchinetta del caffè proprio lì.
Controllai un ultima volta di essere presentabile e uscii dalla stanza, trovando i ragazzi ad aspettarmi chiacchierando. Non appena sentirono la porta chiudersi si girarono verso di me, e Louis proruppe in un fischio di ammirazione “Questo vestito ti stava divinamente alla tua festa dei diciott’anni, ma ora ti stà decisamente meglio,cara!” “Ok, grazie, ho capito che vi piace il mio vestito, ma ora potete anche rialzare lo sguardo!” risposi acida schioccando le dita di fronte ai loro volti.
“Ma certo Madame!” tentò di scusarsi Josh ridendo. “Bene,ora possiamo andare!”Louis mi prese per mano quasi facendomi inciampare nei tacchi, facendo ridere gli altri due. Zayn ci raggiunse in fretta, passandomi una mano intorno alla vita aiutandomi a mantenere l’equilibrio,seguendo il passo di quel pazzo. Entrammo in un piccolo pub dalle luci soffuse,poco affollato a causa dell’ora tarda, dove ci attendevano Sean, Alice, Cher e..Harry?!
“Hey Chris!” i tre moschettieri salutarono l’uomo dietro il bancone, che rispose con un sorriso cordiale e un cenno con la testa.
“Oggi ti abbiamo portato il nostro nuovo acquisto!Servila bene, ne sa più di te di drink” scherzò Louis con l’uomo.
Lo fulminai con un occhiataccia e mi accomodai su uno sgabello, poggiando il gomito sul bancone e allungano la mano destra a stringere la sua “piacere di conoscerti, io sono Chris è sempre un piacere ospitare la famiglia del Nocturne!” “Piacere mio Chris, sono Carrie!” gli sorrisi cordiale, aveva una stretta calda e vigorosa, specchio dell’uomo tutto d’un pezzo che doveva essere.  “Cosa posso farvi oggi?” “Un gin lemon per tutti, tanto per festeggiare!” Esclamò Cher poco distante da me, alzando il pugno in alto e mettendo in mostra numerosi tatuaggi. “E gin lemon sia!”concordò Zayn sedendosi accanto a me, cingendomi le spalle. Mi guardai intorno, notando i particolari di quel piccolo pub: un palchetto con un karaoke,qualche tavolo appartato e numerose targhe appese al muro. Un posto molto intimo e carino. Mentre svolgevo la mia ricognizione notai due occhi verdi che osservavano fisso nella mia direzione, scrutando attentamente il braccio color cioccolato che mi cingeva le spalle e il suo statuario possessore. Come per ripicca mi girai nuovamente verso Zayn posando la testa sulla sua spalla e sorseggiando il mio drink.

“Cantiamo?” chiesi dopo parecchi minuti, e bicchieri, alzandomi poco stabile sui trampoli che avevo avuto la bell’idea di indossare.
La risposta fu un occhiataccia da parte di quasi tutto il gruppo a parte Cher,che era più avanti di me in quanto a bicchieri. Così ci dirigemmo a braccetto verso il palco, decise a cantare.



CHIEDO PERDONO!
Giuro,non volevo fare così tardi, ma mi sono incartata con la storia e non riuscivo ad andare avanti! Per di più quest'estate è decisa a stremarmi più dell'inverno!
Hooowever, spero di postare presto il prossimo!!!:D
Grazie a tutti voi che seguite&preferite la storia, o anche a voi lettori silenziosi, sieete fantastici!!
Se vi va lasciatemi una recensione, anche piccola piccola!! :D
Bacii,
Ebby

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