Amore oscuro

di I_S_Acquamarine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Sogno ***
Capitolo 3: *** Scuola ***
Capitolo 4: *** Mensa e Alice ***
Capitolo 5: *** Racconti e missioni ***
Capitolo 6: *** Tradimento ***
Capitolo 7: *** Pianto ***
Capitolo 8: *** Tentato suicidio ***
Capitolo 9: *** Verità ***
Capitolo 10: *** Lupo ***
Capitolo 11: *** Rivelazioni ***
Capitolo 12: *** Regina ritorna con novità interessanti ***
Capitolo 13: *** Cosa sta succedendo? ***
Capitolo 14: *** Rapimento ***
Capitolo 15: *** AVVISO ***
Capitolo 16: *** Incontro con i Volturi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

PROLOGO

 

Guardai per l’ultima volta la lettera che avevo scritto. Ci avevo messo tutto quello che non ero riuscita a dire ai miei genitori e che mi aveva fatto arrivare a questo.

Sono costretta a scappare. Solo così riuscirò ad essere felice con Seth.

i vampiri né i lupi vorrebbero che noi stessimo insieme, ma è più forte di noi, ci amiamo e non possiamo farne a meno.

Secondo loro è una contro natura. Un vampiro e un lupo non possono stare insieme.

Dimenticano una cosa però: io non sono una vampira. Io sono una mezzovampira, quindi posso stare con lui. I nostri figli non saranno come quelli che dicono le storie dei vampiri e le leggende dei lupi. Non saranno incontrollabili. Saranno dei bambini un po’ diversi degli altri, ma saranno dei bambini normali per quanto possibile.

Guardai per un’ultima volta il foglio a cui avevo affidato tutto quello che avevo nel cuore e nei pensieri. Sperai che i miei capissero e che mi appoggiassero.

Aspettai ancora un minuto e poi me ne andai seguendo le ombre della notte.

Mamma, papà, mi dispiace ma non avevo altra scelta pensai prima di scomparire nella notte senza luna.

Sapevo che Seth mi stava aspettando.

 

Ve bene, rieccomi a rompere le scatole a tutti voi. Ecco il prologo del continuo di “Luce nel buio”. La storia verterà principalmente su Ayla e Seth, ma non so ancora che finale avrà quindi non so ancora se andrà bene o male, ma in ogni caso ci sarà anche una terza puntata se dovesse finire male

Spero recensiate in tanti e che vi piaccia.

Grazie di aver letto

Iaele

 

 

 

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Capitolo 2
*** Sogno ***


CAPITOLO 1:

CAPITOLO 1: SOGNO

 

(POV AYLA)

 

Come ogni mattina mi alzai e mi diressi in cucina ancora rintronata dal sonno. Erano alcuni giorni che facevo sempre lo stesso sogno e ogni volta mi alzavo sempre più stanca di quando andavo a letto. La cosa strana era che non era un incubo o un sogno che mi lasciava angosciata, ma non era neanche un sogno felice e allegro. Era solo un sogno, un sogno normale che di normale non aveva nulla.

Avevo provato a parlarne con i miei ma neanche loro sapevano cosa dirmi.

Mentre facevo colazione mi ritrovai a pensare al sogno. Questa volta era un po’ diverso.

 

Inizio sogno

Mi trovavo nel bosco attorno alla casa e stavo cacciando. Essendo una mezzovampira avevo bisogno sia di cibo umano sia di sangue, ma quello umano mi era precluso quindi dovevo accontentarmi di quello animale. Capivo perché non dovevo cacciare gli umani, ma un paio di volte avevo rischiato di cedere alla tentazione. Per fortuna i miei me lo avevano impedito.

Stavo cacciando un alce quando mi ritrovai davanti un ragazzo.

Era alto, magro e abbronzato. Aveva i capelli scuri e sembrava non avere paura di me.

Mi sorrideva tranquillo.

<< Chi sei? >> chiesi ma non ottenni risposta.

Continuava  a sorridere.

Poi, all’improvviso, cominciò a mutare.

Lo vidi cambiare forma e diventare un lupo enorme color sabbia.

Mamma e papà mi avevano parlato dei mutaforma di La Push, ma non capivo cosa volesse da me.

Mi avvicinai cercando di capire se mi avrebbe attaccato oppure no.

In attimo prima che riuscissi a toccarlo lui si voltò e se ne andò, ma, a differenza delle altre volte, una parola risuonò nel bosco.

Era un nome: Seth.

Fine sogno

 

Finii la colazione rimuginando sul sogno. Che Seth fosse il nome del lupo? Oppure aveva un altro significato?

Non ci capivo più niente.

In aggiunta alle preoccupazioni fra un po’ sarebbe stato il mio sedicesimo compleanno e avrei dovuto scegliere se tenere il mio potere o rinunciarvi.

Ancora non sapevo cosa fare a questo riguardo.

Ero una mezzovampira con i capelli ramati e gli occhi verdi smeraldo. Ero la fotocopia di mio padre, ma avevo la cocciutaggine di mia madre. In aggiunta, se toccavo un oggetto o arrivavo in un luogo che conteneva un ricordo importante di una persona, potevo vedere quel ricordo e vedere le ripercussioni che quell’evento aveva avuto su quella persona.

Qualche volta era una seccatura, ma se riguardava i miei genitori o i miei nonni non era poi così male.

Nonno Charlie lo conoscevo solo attraverso questi flash, mentre dei Cullen non avevo bisogno di questo, ma la soddisfazione di far tacere zio Emmett era veramente grande.

In pratica non sapevo se rinunciarvi o no.

Possibile che solo io avessi problemi così grandi a soli sedici anni?

<< Ayla, tutto bene? >> mi chiese mio padre facendomi sobbalzare.

Possibile che, nonostante non fosse più un vampiro, fosse così silenzioso?

<< Sì papà, solo il solito sogno. >> risposi.

<< Va bene. Adesso però è meglio andare o facciamo tardi a scuola. >> disse.

<< Uffa. >> sbuffai.

La scuola, altro grande problema. Noiosa, piena di rompiscatole e di vipere.

Ma perché dovevo andarci?

<< Andiamo. >> disse papà.

<< Arrivo, arrivo. >> risposi svogliata.

Beata la mamma che non poteva venire. Nonostante fosse passato del tempo da quando era stata “rapita” da papà, c’era ancora gente che la ricordava e la sua comparsa a scuola avrebbe creato dello scompiglio non proprio ben voluto.

Stavo per cominciare un altro giorno d’inferno.

Possibile che capitassero tutte a me?

 

 

Ecco qui il primo capitolo. Spero vi sia piaciuto e che qualcuno di voi lasci un commentino anche breve. Che ne pensate del sogno? Non sapevo come introdurre Seth nella storia e questo mi è sembrato un modo interessante per farlo.

Indovinate che incontra a scuola?

Ora vi lascio nella speranza che il capitolo vi sia piaciuto.

Iaele

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Capitolo 3
*** Scuola ***


CAPITOLO 2: SCUOLA

CAPITOLO 2: SCUOLA

 

(POV AYLA)

 

Eravamo appena arrivati a scuola e già non ne potevo più. Ero proprio messa bene.

Papà, dobbiamo proprio? chiesi mentalmente a papà.

Lo vidi annuire e mi rassegnai.

Andai nella classe di matematica e aspettai l’arrivo del professore disegnando sul mio quaderno.

Stavo disegnando il lupo del mio sogno sperando di capirci qualcosa.

Non sapevo perché, ma mi ricordavo meglio il lupo che il ragazzo. Chissà perché

Stavo finendo il disegno passando ai colori quando sentii qualcuno che si sedeva sul posto accanto al mio.

Chi poteva essere? Di solito sedevo da sola.

<< Ciao, sono Seth. Tu chi sei? >> mi chiese il ragazzo.

Seth? Avevo sentito bene?

Che centrasse col mio sogno.

<< Ciao, sono Ayla. Sei nuovo? >> chiesi.

Ero leggermente nervosa ma cercai di non darlo a vedere.

<< Sì, sono appena arrivato da Seattle. >> rispose facendomi un sorriso.

Feci per rispondere ma l’entrata del professore me lo impedì.

Visto che in matematica non ero una cima era meglio se stavo attenta, ma oggi avevo qualche problema di concentrazione.

Lo guardavo con la coda dell’occhio e devo dire che era proprio carino.

Capelli scuri come gli occhi, sorriso sincero e con la pelle bronzea.

Sì, era proprio carino.

<< Signorina Masen? È ancora con noi? >> mi richiamò il professore.

Che figuraccia mamma mia!

E proprio davanti al nuovo arrivato! Accidenti!

<< Scusi prof, mi sono distratta un attimo >> risposi rossa come un peperone dalla vergogna.

<< Che non si ripeta più >> disse severo prima di tornare a spiegare la lezione.

<< Sì prof >> sussurrai.

Accidenti!

Papà era nell’aula accanto e di sicuro aveva sentito tutto. Accidenti doppio!

Speriamo non lo dica alla mamma altrimenti sono guai grossi.

Accidenti! Accidenti! Accidenti!

<< Mi dispiace. >> mi sussurrò Seth sottovoce.

<< Perché? Non è colpa tua. >> risposi stupita.

<< Vero, ma mi dispiace lo stesso. >> rispose.

Forse era sincero.

Ecco un’altra cosa da aggiungere su di lui: altruista.

Ma siamo sicuri che sia reale? Cominciavo a dubitarne. Che fosse un altro sogno? Se era così, per favore, non svegliatemi!

A fine lezione mi diressi verso l’aula di chimica, lezione che seguivo con mio padre. Interrogatorio in arrivo di sicuro.

Una volta arrivata mi sedetti al solito posto, ma di mio padre neanche l’ombra.

Dov’era finito?

Sentii il cellulare vibrare e vidi che c’era un messaggio. Da mio padre. Aiuto.

 

“ Ho ricevuto un messaggio da zia Alice e dice che deve parlarmi quindi oggi non ci sarò. Non fare disastri e non fare casini. Ciao, papà”

 

Lo rilessi un’altra volta per essere sicura che fosse reale e mi spuntò un sorriso.

Forse la giornata stava migliorando.

 

(POV SETH)

 

La ragazza al mio fianco era carina. Aveva i capelli color bronzo e due occhi verdi mozzafiato. Aveva la carnagione chiara e sembrava molto simpatica. Peccato che fosse chiusa a riccio.

Speravo di poterci fare due chiacchiere durante la lezione ma sembrava in mondo tutto suo e non volevo disturbarla.

Vederla così assorta era uno spettacolo.

Peccato che il prof si fosse accorto che era distratta.

Vederla arrossire di vergogna mi fece stare male per lei. Poverina, era diventata il pagliaccio della classe.

Mi dispiaccue per lei.

Dopo matematica io avevo biologia, mentre lei chimica.

Sperai in altre lezioni in comune.

Al massimo l’avrei rintracciata in mensa se fossi stato fortunato, ma siccome fortunato non ero non ci sperai poi tanto.

Di sicuro era anche già impegnata carina com’era.

Possibile che capitassero tutte a me?

 

 

Ecco il secondo capitolo tutto per voi. Spero vi sia piaciuto. Non preoccupatevi, Alice NON  ha visto disastri in vista. Ha solo visto qualcosa di importante per Ayla. Cosa? Lo scoprirete più aventi, io non anticipo nulla. Secondo voi, Seth e Ayla si troveranno in mensa e avranno altre lezioni in comune?

Ringrazio chi ha recensito, chi mi ha messo tra le storie seguite e chi tra le preferite. Un grazie va anche a chi legge e basta nella speranza che un giorno si faccia sentire.

Grazie a tutti

Iaele

 

 

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Capitolo 4
*** Mensa e Alice ***


CAPITOLO 3: MENSA E ALICE

Visto che domani non so se ci sono posto adesso nella speranza che il capitolo sia uscito bene

Buona lettura.

 

 

CAPITOLO 3: MENSA E ALICE

 

(POV AYLA)

 

Dopo il messaggio di mio padre ero più serena. Una mattinata senza di lui era un sogno. Finalmente non ero più sotto controllo e avrei potuto godermi la mattina.

<< Tutto bene Ayla? >> mi chiese Elise, la mia compagna di banco e migliore amica. Era una ragazza allegra con capelli ricci e scuri, occhi talmente scuri da sembrare un cielo senza stelle e un sorriso che abbagliava chiunque nell’area di 500 metri.

<< Sì, oggi mio fratello non ci sarà >> dissi continuando a sorridere.

Visto che mio padre non invecchiava e dimostrava 17 anni, questa era la spiegazione migliore per spiegare il fatto che ci assomigliavamo e che avevamo la stessa età apparente. Difficile credere che fossi sua figlia vero?

Comunque Elise aveva una cotta micidiale per mio padre e ormai, dopo milioni e milioni di tentativi, avevo smesso di dissuaderla dall’impresa di conquistarlo.

Che se la vedesse lui con lei, io ho rinunciato due anni fa.

<< Perché? Sta male? >> chiese tutta preoccupata.

Visto? Non cambierà mai.

<< No, solo nostra zia aveva bisogno di lui per non so cosa…>> risposi vaga.

Meglio non dire di cosa era capace zia Alice, di sicuro le sarebbe venuto un infarto se prima non mi avesse mandato al manicomio credendomi matta.

<< Uffa, oggi ci sarei riuscita! Avevo pensato a tutto! >> si lamentò.

<< Tranquilla, domani ti rifarai. Cambiando discorso, cosa mi sai dire su un certo Seth? >> chiesi tentando di sembrare indifferente.

<< Quello nuovo? >> chiese guardandomi dubbiosa.

<< Quanti altri Seth ci sono qui? Nessuno mi pare. >> dissi sarcastica.

<< Calmati! Grazie a mia sorella, gran ficcanaso, mi ha detto che viene da Seattle e che i genitori si sono trasferiti lì quand’era piccolo e che sono tornati qui per il lavoro del padre. Ha una sorella che a sentire la mia è peggio della Carrer quanto ad acidità. Perché ti interessa? >> mi chiese sospettosa.

I suoi occhi scuri mi guardarono indagatori.

Ma perché si accorgeva sempre si tutto? Per una volta non poteva fare finta di niente?

<< Niente. >> risposi sperando che lasciasse perdere.

<< Se lo dici tu. >> mi disse con un ultimo sguardo indagatore prima che la lezione iniziasse.

Non aprii bocca per il resto della giornata, neanche a mensa. Cosa assai strana.

Continuava a fissarmi come per strapparmi un segreto.

Ma cosa aveva?

A mensa mangiammo in silenzio, ognuna immersa nei suoi pensieri.

Mentre stavo mangiando i miei pensieri volsero su Seth.

Quel ragazzo sembrava una persona sincera e tranquilla. Non sembrava una cattiva persona. In più era anche carino, insomma perfetto.

Dov’era il trucco?

Siamo sicuri che fosse vero o ero io che mi immaginavo così tante qualità in lui?

<< Scusate, ma tutti i tavoli sono occupati, posso sedermi qui? >> chiese una voce che riconobbi subito.

Era Seth.

<< Sì, siediti pure. >> disse Elise facendogli spazio.

E adesso cosa sarebbe successo?

 

(POV EDWARD)

 

Arrivai da Alice in circa dieci minuti. In casa trovai anche Bella che mi aspettava.

<< Cosa succede Alice? >> chiesi ripensando al messaggio che mi aveva mandato poco fa.

 

“Edward, vieni subito. È importante. Alice”

 

Insomma, il massimo per far venire un infarto.

Alice non rispose a voce, ma mi fece vedere frammenti di visioni dove appariva Ayla.

In tutti i frammenti si vedeva la mia piccolina che parlava con qualcuno non identificato e poco dopo la visione si interrompe.

Solo un frammento era diverso: Ayla si trovava con qualcuno in una radura, poi si intravedevano i Volturi e poi…. Niente.

Si interrompevano tutte qui.

Qualsiasi cosa Alice prendesse in considerazione, da un nostro intervento a un nostro trasferimento, si finiva sempre in quella radura.

Non c’era pericolo immediato, ma una visita dei Volturi mi preoccupava.

Cosa volevano? Ayla non era l’unica mezzovampira, anche se forse era l’unica con entrambi i genitori ancora vivi.

<< Cosa significa? >> chiesi sperando in una spiegazione.

<< Non lo so, ma è da stamattina che le visioni su Ayla sono solo frammentarie. È come se qualcosa o qualcuno mi impedisse di vedere cosa succederà. >> disse Alice confusa quanto me.

<< Edward, è cambiato qualcosa a scuola o altrove? È successo qualcosa che potrebbe aver dato inizio a tutto? >> mi chiese Bella preoccupata.

Era normale, dopotutto era sua figlia. L’aveva salvata e aveva salvato me. Per questo volevamo che non le capitasse niente.

Per una volta volevamo essere noi a salvare lei.

<< È arrivato due ragazzi nuovi a scuola, ma nient’altro. Non capisco. >> mi passai la mano tra i capelli sempre più preoccupato.

Perché i guai non ci lasciavano in pace?

Perché?

Era troppo chiedere di vivere la nostra vita in pace?

Forse, per chi decideva, sì, era chiedere troppo.

 

 

Ecco qui il terzo capitolo. Penso che tutti abbiate capito la causa delle visioni frammentarie di Alice, ma qui ci vorrà ancora un po’. In fondo l’entrata di Seth nella vita di Ayla non è ancora decisa, ma la visita dei Volturi sì. Il perché nei prossimi capitoli.

Secondo voi, quanto ci metteranno Seth e Ayla per innamorasi?

Piccola domanda: volete che Seth entri nel branco di Sam o quello di Jacob? La storia non cambia, vorrei sapere solo come la pensate.

Grazie per aver letto

Iaele

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Capitolo 5
*** Racconti e missioni ***


CAPITOLO 4:

CAPITOLO 4: Racconti e missioni

 

(POV AYLA)

 

Era stata una mattinata strana, ma piacevole. Il nuovo arrivato era molto simpatico come avevo scoperto a pranzo e mi sembrava anche una brava persona.

Papà era stato puntuale nel venirmi a prendere e ora stavamo tornando a casa dove mamma mi avrebbe tempestato di domande su com’era andata e tremavo al solo pensiero.

<< Tutto bene? >> mi chiese mio padre vedendomi rabbrividire.

<< Sì, stavo solo pensando all’interrogatorio a cui mi sottoporrà la mamma >> risposi guardando fuori dal finestrino.

Lo sentii sghignazzare divertito.

Sbuffai.

Ma perché non avevo una famiglia normale? Insomma, avevo due genitori che erano più adolescenti di me. Uffa, certe volte era davvero frustrante.

<< Non sarà così terribile. >> mi disse cercando di tranquillizzarmi.

<< Questo lo dici tu. Non sei tu che dovrai sopportare un terzo grado. Lo sai che non smetterà di farmi domande prima di domani mattina, vero? >> dissi esasperata.

<< Vero. >> non aggiunse altro, ma continuò a ridersela.

Grrr che rabbia.

Il resto del viaggio lo passammo in silenzio.

Cercai di non pensare a Seth per evitare che papà capisse che mi piaceva, ma non ci riuscii molto bene. Almeno però lui non disse niente e meno male, non ero dell’umore ora come ora.

Peccato che mia madre non lo capì e partì a raffica con le domande.

Senza accorgermene mi ritrovai a raccontarle di cos’era successo a mensa.

 

Inizio flash-back

<< Certo, siediti pure. >> aveva detto Elise facendogli spazio.

Seth si sedette e ci ritrovammo uno di fronte all’altro.

<< Allora Seth, cosa ti sembra fin’ora questa scuola? >> chiese la mia amica.

<< Molto bella. >> rispose guardandomi fisso negli occhi.

Non stava parlando della scuola, ma di me. La cosa mi lusingò parecchio. Arrossii diventando rosso pomodoro.

Elise se ne accorse.

<< Tutto bene? >> chiese. Probabilmente sapeva già la risposta, ma voleva una conferma.

Annuii. Non mi fidavo a parlare. Quand’ero in imbarazzo o agitata la voce mi usciva molto acuta. Meglio tacere.

<< Seth, ho sentito che vieni da Seattle. Come mai ti sei trasferito qui? >> Elise continuò l’interrogatorio.

<< Papà ha ottenuto un lavoro qui, perciò ci siamo trasferiti. Però non siamo sempre vissuti a Seattle. Quand’ero piccolo vivevamo a La Push. Diciamo che è quasi un ritorno a casa. >> rispose tranquillo.

<< Non ti manca Seattle? I tuoi amici? La tua ragazza? >> chiesi prima di rendermene conto.

Non riuscii a fermarmi, era stato più forte di me. Volevo sapere. Non sapevo perché ma non riuscivo a immaginarmelo senza una ragazza.

<< No, Seattle era troppo caotica per i miei gusti e poi mi sento con i miei amici tutti i giorni e per ora va bene così. Per l’ultima domanda la risposta è no. Non ho una ragazza. >>

A quell’affermazione sentii il mio cuore prendere il volo.

Ma cosa mi stava succedendo? Perché ero così felice di saperlo libero? Cosa rappresentava lui per me?

L’avevo sognato varie volte ma questo non voleva dire che dovevo innamorarmi di lui o che dovevamo stare assieme.

Continuammo a parlare del più e del meno mentre Seth continuava a fissarmi e io tenevo la testa bassa.

Alla fine la campanella suonò e mi ritrovai a farmi di nuovo la stessa domanda: che mi stava succedendo?

Fine flash-back

 

<< Cosa??? >> mi chiese mia madre quasi urlando.

<< Mamma, cominci ad assomigliare a zia Alice. >> dissi esasperata.

Aspettate che lo sappia zia Alice, sarebbe stato molto peggio.

<< Tu mi dici che è arrivato un ragazzo carino che potrebbe piacerti e non ti aspetti una reazione? >> chiese mia madre sorpresa.

<< Mamma! >>

<< Va bene tesoro, la smetto. Tu però tienimi aggiornata sugli sviluppi >>

<< MAMMA!!! >> urlai super esasperata.

Non ce la facevo più.

Ma le mamme erano tutte così?

<< Va bene, va bene. Prometti solo che starai attenta. >>

<< Prometto. >>

<< Ok, adesso andiamo a preparare la cena altrimenti papà potrebbe preoccuparsi. >>

Per tutta la conversazione papà era stato fuori portata d’orecchio e la mamma aveva tenuto alto lo scudo per quasi tre ore. Altri cinque minuti e papà avrebbe sfondato la porta per la preoccupazione.

<< Sì, è meglio andare. >> concordai.

Così andammo in cucina a preparare la cena e tutti insieme passammo una bellissima serata.

 

(POV IGNOTO)

 

Aro, il signore dei Volturi, mi aveva chiamato, aveva un incarico per me. Di cosa si trattasse non lo so, ma doveva essere roba grossa.

Non era mai stato tanto agitato come adesso.

Ma cosa aveva ultimamente? Continuava a guardare certi rapporti provenienti dalla penisola di Olympia negli Stati Uniti.

Ma cosa diamine poteva ridurlo così?

Bhe, l’avrei scoperto presto.

Arrivai nella sala dei troni e lo trovai da solo.

Strano.

<< Mio signore, sono qui. >> dissi.

<< Bene. Ho una missione per te. >>

Che novità.

<< Di cosa si tratta, signore? >> chiesi.

<< Devi andare a Forks, nella penisola di Olympia, e tenermi sott’occhio tre mezzovampiri. >>

<< Come mai? >> chiesi curioso.

Cosa potevano avere tre mezzovampiri di così particolare?

<< Sono una coppia con loro figlia e lui prima era un vampiro. >>

Ah! Adesso sì cominciavo a capire.

<< Devo solo tenerli d’occhio? >>

<< No, dovrai anche dirmi tutto quello che riesci a scoprire sulla loro storia, che doni hanno e tutto quello che riesci a scoprire sui loro legami con i Cullen e con i lupi di La Push, sempre se ne hanno con quei cani. >> con disgusto disse l’ultima parte.

Lo capivo, anche a me quei cani non andavano a genio.

Non potevamo farci niente però. Non potevamo toccarli perché erano protetti da un patto che avevamo stipulato qualche decennio fa per evitare guerre, ma nessuna delle due parti era troppo contenta. Gli unici vampiri con cui andavano d’accordo erano i Cullen e solo perché si nutrivano di sangue animale. Che schifo!

<< Devo andare da solo? >> chiesi. Un po’ di compagnia sarebbe stata molto gradita.

<< No, c’è già qualcuno laggiù ad aspettarti. >>

<< Chi? >> chiesi curioso.

Da quello che sapevo nessun vampiro aveva lasciato Volterra ultimamente. Chi poteva essere?
<< Uno dei Cullen >> disse.

La cosa si faceva interessante.

 

 

Va bene, forse gioco sporco, ma spero che a nessuno sia venuto un infarto o altro. Vorrei dire che chiunque dei Cullen a cui Aro si riferisce (io lo so!!!!!) non lo fa con piacere. Lo fa perché costretto.

Provate a indovinare chi è. Voglio proprio sapere chi pensate sia.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Vorrei ringraziare chi mia ha messo tra le preferite e tra le seguite e chi legge e non commenta.

Grazie a tutti

Iaele

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Capitolo 6
*** Tradimento ***


CAPITOLO 5:

Allora, per prima cosa, visto che domani sono via posto oggi. Seconda cosa: non uccidetemi grazie. So che a molti questo capitolo non andrà giù tanto facilmente ma così è la storia e purtroppo così deve andare. Ripeto: non uccidetemi. Le cose si sistemeranno con il tempo. Molto, ma alla fine tutto tornerà a posto almeno su questo punto.

Vi lascio alla lettura nella speranza che a nessuno vengano istinti omicidi.

 

CAPITOLO 5: TRADIMENTO

 

(POV JASPER)

 

Mi era appena arrivata una lettera da Volterra.

Cosa poteva volere adesso Aro? Erano anni che gli passavo informazioni solo per evitare che prendessero con loro Alice e le spegnessero per sempre quel suo sorriso allegro.

Ma come avevo fatto a ficcarmi in questo casino?

Ah, sì, tutta colpa di quello stronzo di Demetri. Quando aveva scoperto che Bella sarebbe potuta tornare e che Ayla avrebbe avuto dei poteri molto forti aveva riferito tutto ad Aro che aveva mandato i suoi scagnozzi e ora eccomi qui. Sto tradendo la mia famiglia solo per vederla al sicuro.

Presi la lettera e mi chiusi in camera.

Per fortuna Alice era fuori a fare spese con Ayla e la sua amica, Emmett e Rose erano a caccia, Esme era andata da Bella per aiutarla per non so quale progetto per il giardino della sua casa e Carlisle era all’ospedale.

Mi domando se hanno qualcuno come Alice nella guardia.

Mi sedetti sul letto e rimasi a fissare quella lettera a lungo col timore di aprirla.

Cosa poteva contenere? Ordini ai quali avrei preferito non obbedire? Voleva che gli portassi Ayla? Sperai di no. Non ce l’avrei mai fatta.

Alla fine mi decisi ad aprirla e cominciai a leggerla con molta lentezza.

 

Jasper,

grazie per le ultime informazioni. Sono curioso di sapere cosa vorrà fare la piccola Ayla. Mi raccomando, deve mantenere i suoi poteri a qualsiasi costo.

 

Cosa? Vuole che Ayla mantenga i suoi poteri? Eppure lo sa che è pericoloso per lei avere questo potere se la vuole nella guardia. La Rocca era troppo piena di ricordi e lei ne sarebbe stata schiacciata. Ma cosa aveva nella testa?

 

Deve mantenerli per evitare che vadano persi. Appena saremo riusciti a farla venire qui ci penserò io a fare in modo che i suoi poteri non vadano persi.

Per aiutarti nel compito ti mando un membro della guardia che, sicuramente, Ayla troverà interessante.

 

Aro

 

Non ci posso credere.

Non ci posso credere.

NON CI POSSO CREDERE!!!!

La voleva per se.

La voleva come sua moglie.

La voleva solo per i suoi poteri.

Mi stava venendo la nausea.

Se avessi potuto vomitare l’avrei fatto.

Stavo consegnando mia nipote a quel porco e non potevo fare assolutamente nulla.

O così o avrei perso tutto il mio mondo.

Sapevo che Alice non me lo avrebbe perdonato, come Edward e Bella e il resto della famiglia, ma almeno lei sarebbe stata salva.

Questa consapevolezza non fece diminuire il senso di nausea, anzi, lo aumentò.

Ero proprio un maledetto egoista.

Chi poteva avermi mandato in aiuto? Sicuramente qualcuno che sapeva influenzare le persone e che non si faceva tanti scrupoli.

Non ne potevo uscire da solo, non ce l’avrei mai fatta, dovevo dirlo a qualcuno.

A chi però?

Solo un nome mi venne in mente.

Alice.

Dovevo dirlo ad Alice e sperare che non mi uccidesse.

Dovevo farlo.

 

(POV ALICE)

 

Stavo facendo compere con Ayla e la sua amica Elise.

Non capivo perché, ma Ayla mi sembrava persa nei suoi pensieri e neanche la sua amica seppe farla riscuotere se non per dieci minuti. Dopo ricadeva in quello stato di transe.

Certe volte avrei proprio voluto avere il potere di Edward. Almeno avrei saputo perché è così assente.

Mentre le seguivo verso un negozio di scarpe dove c’erano maxi sconti (sìììììììììì!!!!!!!!!!!) arrivò una visione che mi lasciò senza fiato.

C’era Jasper disperato, piegato in due, sofferente.

Cosa accidenti era successo?

Cosa l’aveva ridotto in quello stato?

Cosa? Cosa? COSA?!

Lo vidi disperarsi sempre di più, poi qualcosa cambiò. Sembrava che qualcosa lo avesse fatto riprendere e lo vidi correre fuori dalla stanza e venire qui.

<< Zia, tutto bene? >> mi chiese Ayla preoccupata.

Conosceva le mie visioni e sapeva come potevano essere.

<< Sì, devo…. devo andare…. torno subito. >> riuscii a dire a stento prima di mettermi a correre.

Per puro sforzo riuscii a mantenere un’andatura umana per poi passare a quella vampiresca appena uscii dalla città.

Lo raggiunsi a metà strada tra Seattle e Forks.

Era completamente sconvolto.

<< Jasper, cosa c’è? >> chiesi preoccupata da matti.

<< Alice…. io…. io non…. non…. >> balbettò sconvolto.

<< Jasper, che succede? Mi sto preoccupando. >>

Ma cosa gli prendeva?

Cosa aveva?

Cosa gli avevano fatto?

<< Alice… io…. io…. >>

<< Jasper! Dimmi cosa accidenti è successo!!! >> urlo infuriata e preoccupata.

<< Alice io vi ho traditi. >>

Il mondo mi si sgretolò addosso.

Cosa aveva fatto?

<< Ti prego, dimmi che è uno scherzo. >> sussurrai sconvolta.

Non disse nulla.

Rimase in silenzio.

<< Perché? >> chiesi.

Provò ad avvicinarsi.

<< Stammi lontano! >> gli intimai facendo un passo indietro.

<< Alice…. ti prego…. >> mi implorò.

<< Perché? >> ripetei.

<< Alice…. >>

<< PERCHÉ??!!! >> urlai fuori di me.

<< Volturi. >> disse disperato.

Mi accasciai a terra priva di forze e totalmente sotto shock.

Ora le visioni avevano senso, ma non era la cosa che mi faceva più male.

La cosa che mi faceva più male era che Jasper mi aveva tradito, ci aveva tradito.

Il mio cuore era in frantumi e l’unica persona che poteva rimetterlo in sesto era anche quella che me l’aveva distrutto.

Ora, cosa sarebbe successo?

 

*** fa capolino terrorizzata***

Rinnova l’invito a non essere uccisa subito, ma alla fine della storia e prega i gentili lettori a non riempire le recensioni di insulti (anche se lo ammetto sarebbero meritati). Prima di recensire per favore sbollite la rabbia grazie.

Sperando di non ricevere minacce di morte

Iaele

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Capitolo 7
*** Pianto ***


CAPITOLO 6:

Ok, lo so che molti vogliono vedere cos’è successo a Jasper, ma dovranno attendere il prossimo capitolo. Qui c’è un momento dolce tra Seth e Ayla e una piccola spiegazione su una parte del passato di Seth. Spero vi piaccia

 

 

CAPITOLO 6: PIANTO

 

(POV AYLA)

 

Zia Alice era scappata via di corsa senza dire niente e la cosa mi preoccupava. Conoscevo le sue visioni e sapevo che solo due cose potevano farla scattare così: i Volturi o una disgrazia alla famiglia.

Opto per la seconda ipotesi perché, se fossero stati i Volturi, mi avrebbe portata con se per mettermi al sicuro.

Sperai che non fosse nulla di grave ma continua a rimuginarci a lungo ed ero così immersa nei miei pensieri che non mi resi neanche conto di finire addosso a un altro passante.

<< Scusa, scusa, scusa! >> dissi appena mi ripresi.

Che figuraccia!!

<< Tutto a posto. Tu invece? >> chiese il passante con una voce famigliare.

Accidenti, era Seth!!!

Doppia figuraccia!!!!

Accidenti!!!

<< Si >> riuscii a dire a stento.

Che imbarazzo!!!

<< Ayla, tutto bene? >> chiese Elise tornando indietro visto che non mi vedeva arrivare.

<< Sì, tutto a posto. Ho solo incontrato Seth >> risposi.

<< Direi più scontrato, ma ve bene lo stesso. >> mi corresse lui con un sorriso.

Mamma mia! Com’era bello quando sorrideva!

Ok, lo ammetto, sono cotta.

<< Allora, visto che siamo tutti qui, che dite di un gelato? >> chiese la mia amica.

Sì, ma senza di te! pesai per un attimo per poi pentirmene.

Certo, volevo stare da sola con Seth, ma pensare così della propria migliore amica non è il massimo dell’amicizia.

<< Per me va bene e a te? >> mi chiede Seth.

<< Ok >> rispondo.

Elise fa strada e noi la seguiamo a qualche passo di distanza.

<< Tutto bene? Ti vedo pensierosa. >> esordì lui dopo un po’.

Annuii. Non potevo certo dirgli che avevo una zia vampira che vedeva nel futuro e che aveva avuto una visione su un possibile disastro. Come minimo mi avrebbe accompagnato al manicomio più vicino, se fossi stata fortunata.

<< Ok, ma se vuoi parlare sono qui, d’accordo? >>

Annuii di nuovo.

Mi misi a guardare il cielo nuvoloso sopra di noi.

Sapevo che era stupido e impossibile, ma avrei tanto voluto passeggiare con mia mamma quel giorno. Purtroppo però la gente che la conosceva c’era ancora e non aveva dimenticato.

Non aveva dimenticato che era stata rapita.

Non aveva dimenticato com’era fatta.

Non aveva dimenticato nulla.

Avrei tanto voluto che ci fosse stata lei al posto della zia.

Avrei tanto voluto poter uscire con lei in un giorno di sole non solo per andare a caccia o per fare escursioni nei boschi.

Avrei tanto voluto avere una madre davanti al mondo intero.

Mi scappò una lacrima di tristezza e la cosa non passò inosservata a Seth.

<< Ehi, cosa c’è? >> mi chiese con dolcezza.

<< Niente >> dissi a stento.

<< Vieni qui. >> disse e mi abbracciò.

Nascosi il viso sul suo petto e cominciai a piangere.

Piansi per quello che non potevo avere.

Piansi per quello che mi era stato negato.

Piansi perché sapevo che quello che volevo di più al mondo, una famiglia come le altre, l’amore, le amiche, non le avrei mai avute sul serio.

Insomma, sì, avevo una mamma e un papà, ma entrambi mostravano 18 anni e io ne stavo per fare 16 per la miseria!!

Avevo un’amica, ma ero costretta a nasconderle un milione di cose. Prima tra tutte il fatto che fossi una mezzovampira e che il ragazzo per cui si era presa una cotta non era mio fratello, ma mio padre.

Il ragazzo? Neanche a pensarci. Cosa gli avrei detto quando gli avrei presentato i miei genitori? Non ti preoccupare siamo solo mezzovampiri che bevono sangue animale? Di certo no.

In pratica avevo molti segreti, nessuno con cui confidarmi e tutti i problemi dell’adolescenza.

In sintesi? Che vita da schifo.

<< Ssshhh, calmati, va tutto bene. >> mi disse Seth accarezzandomi i capelli.

Non so come, ma pian piano riuscii a calmarmi e le lacrime smisero di scendere.

<< Scusa, non volevo….>> cominciai, ma lui mi interruppe.

<< Nessun problema. Se vuoi parlare sono qui. >> mi disse sempre tenendomi abbracciata.

 << Grazie, ma forse è meglio se andiamo. >> dissi cercando di divincolarmi.

All’improvviso mi ero sentita strana.

Il suo abbraccio mi piaceva più del dovuto e mi faceva paura.

Cosa mi stava succedendo?

<< Va bene, andiamo. >> disse.

Lo guardai negli occhi e potrei giurare di aver visto un lampo di delusione passarci attraverso.

Cosa stava succedendo?

<< Ehi, voi due! Andiamo! >> ci chiamò Elise.

Ci affrettammo per non farla aspettare ma non potei fare a meno di notare che ogni tanto mi guardava come per assicurarsi che fossi ancora lì.

Era come se avesse paura che potessi scappare.

Cosa stava nascondendo?

Di cosa aveva paura?

 

(POV SETH)

 

Era stato bello tenerla tra le braccia, ma mi dispiacque per lei.

Cos’era che la rendeva così triste?

Cos’era che la faceva stare così male?

Vederla in lacrime mi ha procurato una fitta al petto. Non sapevo perché ma mi faceva male vederla in quello stato.

Volevo proteggerla.

Volevo che fosse felice.

Volevo essere io a renderla felice, ma non potevo.

Non avrei mai potuto.

Non ci eravamo trasferiti da Seattle solo per il lavoro di mio padre ma anche per un’altra motivazione: io, o meglio, io e il fatto che ero diventato un mutaforma.

Tutti quelli della tribù lo diventano a 16 anni e mio padre sperava che allontanandomi non mi toccasse la stessa cosa.

Speranze inutili.

Non è servito e ora sono qui che non posso neanche cercare una ragazza di cui innamorarmi perché la metterei in serio pericolo.

Si diventa mutaforma all’età di 16 anni e lo si resta fino ai 25 di solito.

Purtroppo il mio, e quello di alcuni miei compagni di infanzia, è un caso particolare: noi resteremo mutaforma per tutta la vita.

Il perché? Semplice: vampiri nei dintorni.

Sapevamo che erano i Cullen e che non avrebbero fatto del male a nessuno ma spiegalo tu al tuo DNA.

Per lui vampiro vuol dire solo una cosa: pericolo.

Quindi ecco la mia situazione: sono un ragazzo che si trasforma in un lupo gigante senza possibilità di una vita sociale normale.

Insomma, una schifezza.

Ecco il motivo per cui Ayla non potrà mai essere mia.

<< Scusate…. devo…. andare ….. scusate >> disse ad un certo punto Ayla interrompendo i miei pensieri.

La guardai e notai che era sbiancata e guardava il cellulare.

<< Ayla, tutto bene? >> chiese la sua amica.

Fece di no con la testa mentre continuava a fissare lo schermo del telefonino.

 

Ayla, mi dispiace ma devi tornare subito a casa. Jasper è quasi morto. Papà

 

Ecco quello che recitava il messaggio.

 

 

Spero che il capitolo sia uscito bene anche se a me non sembra tanto ma non riesco a fare di meglio quindi mi affido al vostro giudizio.

Secondo voi chi ha tentato di ammazzare Jasper? Non sono i Volturi, deve ancora arrivare a Forks il nostro amico misterioso.

Non è Alice perché è ancora sconvolta. Per il resto tocca a voi indovinare.

Grazie a chiunque legga questa storia

Iaele

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Capitolo 8
*** Tentato suicidio ***


CAPITOLO 7:

Allora, prima di lasciarvi il capitolo un piccolo avviso: io domani comincio gli esami quindi il prossimo capitolo sarà postato o venerdì o nel week-end. Spero nella vostra comprensione.

Buona lettura

 

 

CAPITOLO 7: TENTATO SUICIDIO

 

(POV JASPER)

 

Ero ancora inginocchiato a terra con Alice di fronte a me sotto shock.

Ero riuscito a dirle tutto e adesso mi odiavo ancora più di prima.

Mi odiavo per averla ridotta in quello stato.

Mi odiavo per aver messo in pericolo la mia famiglia.

Mi odiavo per quello che avevo fatto.

Sperare nel perdono era un po’ troppo ora come ora e lo sapevo, ma non riuscivo a farne a meno. Volevo che mi perdonasse, lo volevo con tutto me stesso.

Rimanemmo immobili a lungo.

Io in attesa che dicesse qualcosa, lei in attesa di riprendersi.

Non riuscivo neanche a guardarla negli occhi da quanto mi vergognavo.

Non so quanto tempo passò, ma ad un certo punto sentii qualcuno arrivare.

Dall’odore direi che fossero Rosalie e Emmett ed erano preoccupati.

Erano preoccupati per noi.

<< Alice, Jasper, cos’è successo?! >> chiese Rosalie allarmata vedendo lo stato in cui eravamo.

Non risposi, non avevo, né la forza, né il coraggio di farlo.

Anche Alice rimase muta.

<< Jasper? Tutto ok? >> provò Emmett inginocchiandosi di fronte a me.

Continuai a tacere.

<< Alice? Cos’è successo? >> ritentò Rose con la sorella.

Niente.

<< ALICE!!!! COSA STA SUCCEDENDO??!!! >> urlò allora scuotendola con violenza.

Sentivo la loro preoccupazione aumentare, ma non riuscivo a riscuotermi.

Non riuscivo a trovare la forza di farlo.

Non so come ma Alice tornò in se e cominciò a singhiozzare.

Se avesse potuto piangere sarebbe una fontana senza fine.

Mi faceva male vederla così, ma non potevo fare nulla.

Ero io la causa di tutto e questo non faceva che aumentare il mio dolore.

<< Alice!! >> esclamò sorpresa mia sorella.

Avevo ancora il diritto si chiamarla così? Non lo sapevo.

Emmett si voltò e corse ad aiutare Rosalie.

<< Alice, cos’è successo? >> le chiese dolcemente l’orso.

Non so come ma Alice riuscì a raccontargli tutto mentre singhiozzava e io aspettai la mia condanna.

Sapevo che non me l’avrebbero perdonata facilmente, anzi, non me l’avrebbero perdonata proprio.

Vidi, sentii, l’incredulità di Emmett e Rosalie crescere per venire sostituita poi dalla rabbia.

Una rabbia violenta, bruciante, distruttiva, pronta ad esplodere da un momento all’altro.

Li sentii trattenere il respiro per un momento, sorpresi, sconvolti, sotto shock anche loro.

Non ero Edward, ma potevo vedere i loro pensieri.

Si stavano chiedendo com’era successo, perché l’avevo fatto, com’è possibile una cosa del genere.

Non lo sapevo nemmeno io come avevo potuto. Sapevo solo che ero terrorizzato allora e continuo a esserlo adesso, ma per qualcosa di diverso.

Avevo paura del loro giudizio.

<< Jasper, ti prego, dimmi che Alice si sta inventando tutto. >> sussurrò Emmett incredulo.

Tacqui, non potevo dargli quello che voleva.

Non potevo proprio.

<< Jasper… >> sussurrò di nuovo con una speranza vana.

Continuai a tacere.

Sentii la rabbia di Rosalie crescere sempre di più finché non esplose.

Mi si scagliò contro e mi ritrovai a sbattere contro un albero a vari metri di distanza.

Fece male, ma non protestai. Non mi difesi. Non feci niente. Me lo meritavo. Non avevo difese.

<< COME. HAI. POTUTO??!!!! >> mi urlò mia sorella infuriata.

<< COME. TI. SEI. PERMESSO????!!!! >> continuò a urlarmi contro.

Mi avrebbe attaccato di nuovo se Emmett non l’avesse trattenuta.

Non lo faceva per me. Lo faceva solo perché sapeva che Rosalie avrebbe continuato finché di me non sarebbe rimasto niente e lui voleva risposte.

<< Jasper, a casa. Hai molte cosa da spiegare. >> mi disse gelido.

A casa? Come potevo tornare a casa e affrontare Esme e Carlisle? Come?

Semplice. Non potevo.

In preda alla disperazione mi alzai e cominciai a correre.

Non andai verso casa. Non potevo. Non ce l’avrei fatta a sostenere i loro sguardi.

Corsi e corsi cercando di scappare da me stesso senza riuscirci.

Corsi e quasi per caso mi ritrovai al confine con il territorio dei lupi. Mi bloccai.

Se lo avessi oltrepassato mi avrebbero ucciso.

Se fossi tornato indietro non avrei potuto tornare a casa. Non dopo quello che avevo fatto.

Non mi avrebbero mai perdonato.

Mi dispiace Alice, spero che un giorno tu possa perdonarmi pensai prima di oltrepassare il confine.

Sperai che fosse una morte rapida.

 

(POV EDWARD)

 

Io e Bella stavamo cacciando. Quel pomeriggio Ayla era a Seattle con Alice e la sua amica e noi, finalmente, potevamo stare un po’ da soli.

Stavamo correndo sulla strada di casa quando incrociai i pensieri di Jasper.

Mi arrestai di botto.

Come mai era così disperato?

Perché pensava che non lo avremmo perdonato?

Cosa avremmo dovuto perdonargli?

Perché voleva morire?

Cosa stava succedendo?

Bella, accortasi che mi ero bloccato, tornò indietro e mi chiese se andava tutto bene.

<< Non lo so. Ho sentito i pensieri di Jasper e sono disperati. Non riesco a dargli un senso. >> dissi guardandola e restando in ascolto.

<< Ma cosa sta pensando? >> mi chiese.

<< Sta pensando di…..NOOO!!!!!!! >> urlai quando vidi il suo pensiero.

Voleva farsi uccidere dai lupi!

Ma cosa? Perché?

Non ci capivo più niente.

Senza una parola presi Bella per mano e cominciai a correre verso il confine.

<< Edward… cosa..? >> mi chiese lei confusa.

<< Vuole farsi uccidere dai lupi. Il perché non lo so, ma bisogna fermarlo. >> dissi.

Presi il telefono e chiamai Carlisle.

Forse, se ci avesse raggiunto in tempo, avrebbe potuto fargli cambiare idea.

<< Edward, che succede? >> mi chiese quando rispose al telefono.

In poche parole gli illustrai la situazione, ma non ottenni la risposta che mi sarei aspettato.

<< Arrivo. Vedi di trattenerlo. Dobbiamo parlare. >> disse gelido.

Ma cosa stava succedendo?

Non avevo mai sentito Carlisle parlare così freddamente a riguardo di uno di noi.

Ma cosa stava succedendo?

Accantonai momentaneamente il pensiero e continuai a correre.

Arrivammo appena in tempo per evitare che i lupi lo sbranassero, ma un minuto più tardi e avremmo trovato solo cenere.

Avvertii Ayla con un sms e le dissi di tornare a casa e di aspettarci lì.

Poco dopo arrivò Carlisle e, per prima cosa, ci allontanammo dal confine dopo aver chiesto scusa ai lupi e promesso che non sarebbe più successo.

Quando fummo abbastanza lontani ci fermammo e notai che erano tutti infuriati con Jasper.

Lo vedevo dai loro volti, dalle loro posture, dai loro pensieri.

<< Cosa sta succedendo? >> mi domandò in un sussurro Bella.

<< Non lo so. Non riesco a capirlo. I pensieri di tutti sono pieni di rabbia. Non riesco a capire. >> dissi sincero.

Era vero. Erano venuti tutti e trasudavano rabbia.

La rabbia peggiore era quella di Carlisle. Era una rabbia gelida, fredda, pericolosa da scatenare. Una volta scatenata niente poteva fermarla. Era la rabbia peggiore che ci fosse. Poteva restare assopita per anni prima di esplodere e proprio per questo era pericolosa.

Ma qualcosa l’aveva creata e portata al punto critico in una volta sola.

<< Cosa succede? >> chiesi.

Volevo sapere il motivo di tutta quella rabbia, però avevo una sensazione strana. Era come se qualcosa mi dicesse che era meglio non sapere.

Jasper ci ha traditi. Ci ha venduti a Aro. Ha venduto Ayla. Pensò Alice disperata.

Mi irrigidii.

Sperai di aver capito male ma non era così.

Li guardai sperando che qualcuno smentisse la cosa ma nessuno lo fece.

<< Edward? >> mi chiamò preoccupata il mio amore.

Non le risposi.

Stavo facendo un enorme sforzo per non scagliarmi addosso a Jasper e farlo a pezzi.

<< Bella. Vai a casa da Ayla e aspettami là. >> dissi gelido.

<< Ma… >> provò a controbattere lei.

<< Bella. Vai. >> dissi.

Non so cosa vide sul mio viso, ma qualunque cosa fosse la convinse ad andare a casa.

<< Perché? >> chiesi a Jasper una volta che Bella si fu allontanata.

<< Edward…. >> provò a dire.

<< Perché? >> lo bloccai gelido.

<< Mi dispiace, io…. >> riprovò.

<< PERCHE’? >> urlai allora furibondo.

<< Ho dovuto, non ho avuto altra scelta. Avrebbero ucciso Alice, non potevo permetterlo. >> disse accasciandosi a terra.

Lo guardai infuriato.

<< E non ti è venuto in mente di chiederci aiuto? >> lo accusò Rosalie.

<< Lo avrei fatto, ma stavamo cercando un modo per far svegliare Bella. Eravamo pieni di problemi, non volevo aggiungerne un altro. >> disse.

La sorpresa mi bloccò.

Cosa?!

Da così tanto tempo?!

<< Ragazzi, io me ne vado o lo uccido. Pensateci voi. >> dissi e cominciai a correre.

E adesso come lo dicevo a Bella?

Come lo dicevo ad Ayla?

Era il suo zio preferito, come l’avrebbe presa?

Male. Molto male.

Corsi finché non si fece buio e solo allora tornai a casa.

Non sapevo cosa avevano fatto a Jasper e non mi importava. Avevo altro a cui pensare.

Appena varcata la soglia di casa fui preso d’assalto da mia figlia.

<< Cos’è successo? Come sta lo zio? >> mi chiese agitata.

E adesso? Cosa le avrei detto?

Ma, soprattutto, chi era il ragazzo seduto sul divano?

 

 

Ok, rieccomi qui con la speranza che non mi fuciliate per la rabbia. Tranquilli, Jasper non muore, ma ci vorrà tempo prima che lo perdonino. Alla fine le cose si risolveranno, quindi tranquilli.

Spero che lasciate un piccolo commento nonostante tutto.

Grazie a tutti

Iaele

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Capitolo 9
*** Verità ***


CAPITOLO 8:

CAPITOLO 8: VERITA’

 

(POV AYLA)

 

Dopo aver ricevuto il messaggio ero rimasta paralizzata per dieci minuti buoni. Se non fosse arrivato un altro messaggio da parte di mio padre che mi diceva di aspettarlo a casa non so se sarei riuscita a riprendermi.

Non so come, ma sono riuscita a convincere Elise a non accompagnarmi.

Cosa avrebbe detto vedendo che mio padre era quello che lei credeva mio fratello e di cui aveva una cotta?

Sinceramente non lo so e non avevo voglia di scoprirlo.

Riuscii a convincere lei ma non Seth.

Insistette per accompagnarmi e non riuscii a fargli cambiare idea.

E adesso? Cosa avrei fatto? Come gli avrei spiegato quello che avrebbe visto?

Ci avrei pensato quando si sarebbe presentato il momento, ora ero solo in ansia per Jasper.

Cosa cavolo era successo?

Arrivati a casa vidi che non c’era nessuno, neanche mamma.

forse sarei riuscita a inventarmi qualcosa di credibile prima che tornassero.

Feci accomodare Seth sul divano e andai in cucina per telefonare alla mamma.

<< Mamma? Cos’è successo? >> chiesi quando rispose, qualche minuto dopo.

<< Non lo so. So solo che Jasper ha tentato il suicidio andando dai lupi. Sto tornando a casa mentre papà cerca di capire cos’è successo. >> mi disse.

<< A proposito di questo, abbiamo un piccolo problema. >> dissi cercando di non balbettare per l’imbarazzo.

<< Mmh? >> fece dubbiosa.

<< C’è il ragazzo nuovo qui con me e non so cosa dirgli. >> ammisi diventando rosso pomodoro.

Meno male che mamma non poteva vedermi.

<< Ok, adesso arrivo e vediamo cosa dirgli. Non preoccuparti. >> disse.

<< Mamma, non puoi piombare qui così! Non credo che capirebbe. >> dissi.

Di sicuro, nel vedermi chiamare mamma una donna che dimostrava la mia età, mi avrebbe preso per pazza e io non volevo.

<< Dì che sono tua sorella allora. >> propose lei.

<< Ok. >> dissi chiudendo la conversazione.

Tornai di là e mi sedetti accanto a Seth aspettando il ritorno di mia madre.

Ma perché dovevo sempre mentire su tutto?

Non era giusto.

 

(POV SETH)

 

La vidi tornare in salotto leggermente agitata e frustata.

Avevo sentito tutta la conversazione e non avevo capito molto.

L’unica cosa che avevo capito era che non poteva presentarmi sua madre così com’era e non capivo il perché.

Decisi di non fare domande e di aspettare. Fra un po’ sarebbe arrivata e avrei capito qualcosa in più sulla faccenda.

In fondo ognuno aveva diritto ai suoi segreti e anch’io ne avevo.

Dopo una ventina di minuti arrivò una ragazza con lunghi capelli castani e occhi color cioccolato.

Era lei sua madre? Ma se dimostrava a mala pena diciott’anni!!!!

Come poteva avere una figlia della sua stessa età?

Aveva anche qualcosa di famigliare, ma non avrei saputo dire cosa.

Una volta tornato a casa avrei fatto delle ricerche.

Ero sicuro di averla già vista.

Si presentò come la sorella di Ayla e si faceva chiamare Bella.

Sopranome azzeccato, ma per me la più bella era Ayla.

Dopo le presentazioni ci sedemmo sul divano in salotto e aspettammo il rientro del fratello.

Non dovemmo aspettare molto.

Tempo mezz’ora e il fratello in questione entrò dalla porta e venne preso d’assalto da Ayla.

<< Cos’è successo? Come sta lo zio? >> chiese subito.

Vedevo che lui era furibondo, probabilmente a causa di questo Jasper, e anche nervoso. Probabilmente non sapeva come dire una cosa grave alla sorella.

Potevo provare a capirlo.

<< Ayla, siediti. È meglio. >> disse teso.

Forse era anche un po’ colpa mia. Dopo tutto ero un estraneo lì, ma non mi cacciò e non mi invitò a lasciarli da soli.

<< Edward, cos’è successo? >> chiese Bella agitata.

<< Tu saresti…? >> mi chiese ignorando la sorella.

<< Seth, ho accompagnato a casa Ayla >> dissi un po’ nervoso anch’io ora.

<< Grazie mille. Devo chiederti però di lasciarci. Devo parlare di questioni piuttosto delicate e private. >> mi disse gentile.

<< Va bene. Ayla, ci vediamo domani a scuola? >> chiesi avviandomi alla porta.

La vidi annuire e me ne andai salutandola un’ultima volta.

Sperai che le notizie che doveva dargli non fossero troppo gravi.

 

(POV AYLA)

 

Lo vidi andarsene. Stranamente mi faceva un po’ male ma, sul momento, non ci badai più di tanto.

Volevo sapere cos’era successo allo zio.

<< Papà? >> chiesi agitata.

<< Ayla, Bella, promettetemi di ascoltare prima di incazzarvi. >> disse serio.

<< Ma… >> provò a protestare la mamma.

<< Promettete. >> ribadì.

<< Promettiamo. >> dicemmo io e mia madre.

Dopo un attimo di pausa cominciò a parlare.

Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Non ci riuscivo proprio. Non volevo credergli.

Come aveva potuto?

Come aveva potuto?

COME CAZZO AVEVA POTUTO??!!!!!

Come aveva potuto vendermi ai Volturi?

Come aveva osato?

Io mi fidavo di lui!!!!

IO MI FIDAVO DI LUI!!!!!!

<< Papà, ti prego, dimmi che non l’ha fatto. >> dissi paralizzata dalla rabbia.

<< Mi dispiace Ayla >> mi disse.

Bastarono quelle parole a mandarmi in bestia.

Io mi fidavo di mio zio e lui che ha fatto?

Mi ha venduto a quei maledetti dei Volturi!

IO L’UCCIDO!!!!!!!

<< Ayla, per favore calmati. >> mi disse mio padre cercando di riportarmi alla calma.

<< CALMARMI? CALMARMI? COME POSSO CALMARMI?! Ho appena scoperto che il mio zio preferito mi ha venduto! COME PRETENDI CHE MI CALMI?! >> urlai fuori di me.

Mi mamma si riscosse alle mie urla. Solo allora mi resi conto che era rimasta sotto shock fino a quel momento.

<< Ayla… >> cominciò, ma poi tacque.

Anche lei era furibonda e capiva come mi sentivo. Sapeva che avevo bisogno di buttare fuori la rabbia.

<< Ayla, ti chiedo solo di andare da lui dopo che ti sarai calmata. Solo questo ti chiedo. >> mi disse papà.

Annuii e me ne andai in camera.

Non volevo vedere nessuno.

Non volevo parlare con nessuno.

Non volevo più vedere mio zio.

Mai più.

Sapevo che avrei dovuto parlargli ma prima di riuscirci sarebbero passati parecchi anni.

 

Ayla, mi dispiace. Spero che tu possa capire.

 

Ecco cosa recitava il messaggio che lo zio mi aveva spedito qualche minuto prima.

In preda alla rabbia scaraventai il cellulare contro la parete della mia camera.

Andò in frantumi.

Avevo bisogno di sfogarmi.

Ne avevo un bisogno estremo altrimenti sarei impazzita.

Uscii di corsa dalla camera e mi diressi veloce come il fulmine alla porta.

L’ultima cosa che sentii prima di uscire fu mia madre dire a mio padre: << Lasciala andare >>

Grazie mamma.

 

 

Ok, ecco un altro capitolo. Spero vi sia piaciuto.

Ayla non va a uccidere Jasper, mi serve vivo più avanti. Si deve sfogare e indovinate da chi va?

Tutto nel prossimo capitolo

Iaele.

Ps: spero che qualcuno lasci un commentino.

 

Grazie a tutti quanti.

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Capitolo 10
*** Lupo ***


CAPITOLO 9:

Allora, posto oggi perché domani sono super impegnata con lo studio e le faccende domestiche quindi non avrei tempo per fare niente.

Spero che il capitolo vi piaccia. Ci si vede sotto

 

CAPITOLO 9: LUPO

 

(POV IGNOTO)

 

Ero appena arrivato a destinazione e ora dovevo solo mettermi in contatto con Jasper Hale.

Per una volta dovevo ammettere che Aro l’aveva proprio pensata bene.

Non solo aveva minacciato di morte la compagna di Jasper se lui non avesse ubbidito, ma aveva anche chiesto a quell’idiota di Matt di usare il suo potere così che Jasper non si ribellasse. Per quanto odiassi Matt, dovevo ammettere che il suo dono era stato utile per una volta.

Per ora potevo anche solo limitarmi a osservare la piccola mezzovampira. Appena avessi capito qualcosa di più su di lei avrei contattato Jasper e mi sarei fatto dire il resto.

Meglio mettersi al lavoro.

Per prima cosa dovevo scoprire dove abitava.

Cominciai a correre.

Prima o poi avrei incontrato una scia strana e l’avrei seguita e chissà dove mi avrebbe portato.

 

(POV AYLA)

 

Stavo correndo senza una meta ben precisa, volevo solo trovare un modo per fare in modo che il dolore e la rabbia non mi uccidessero.

Dovevo trovare un modo per impedire che prendessero il sopravvento.

Dovevo trovare un modo per evitare di correre da Jasper e farlo fuori. Sapevo che me ne sarei pentita ma al momento la cosa non bastava a fermarmi.

Dovevo correre lontano da lui e alla svelta.

Continuai a correre e solo al tramonto mi resi conto che mi stavo avvicinando pericolosamente al confine con il territorio dei lupi.

Riuscii a non oltrepassarlo per un pelo.

Mi fermai a qualche passo dal confine e cominciai a riflettere.

Se lo avessi oltrepassato, cosa che i miei non mi avrebbero mai perdonato, i lupi sarebbero arrivati subito.

Mi sentivo tradita e arrabbiata.

Perché l’aveva fatto? Non riuscivo a capire.

Non capivo più nulla.

Perché la mia vita non poteva essere come quella delle altre ragazze?

Perché non ero come loro?

Perché?

<< PERCHE’???? >> urlai a pieni polmoni.

Mi accasciai a terra in preda al dolore.

Perché? Cosa avevo fatto per meritare questo?

Sentii un movimento. Proveniva dall’altra parte del confine.

Era un lupo color sabbia e mi guardava triste.

Possibile che fosse triste per me?

Lo fissai ed ebbi come l’impressione di conoscere quegli occhi.

Erano scuri, profondi e mostravano tutto quello che provava.

Ero sicura di averli già visti, ma non capivo dove.

Il lupo si avvicinò piano per non spaventarmi.

<< Ehi, anche tu hai avuto una brutta notizia? >> chiesi guardandolo.

Lui non disse niente ma continuò a fissarmi con quei occhi tristi

<< Sai, oggi è stata una giornata da dimenticare per me. Non ne posso più. Nell’ultimo periodo me ne sono capitate di tutti i colori e l’unica cosa positiva è che ho trovato un nuovo amico. La mia vita comincia a farmi schifo. Ho un mucchio di problemi e zero soluzioni. Ma è possibile?! >> mi sfogai con il lupo.

Strano, ma parlare con qualcuno che non ti può rispondere, ma che ti può capire è molto terapeutico.

Mi sfogai per un po’ parlando di tutto quello che era successo di recente.

Il lupo si accucciò sulla linea immaginaria che fungeva da confine e mi guardava dispiaciuto.

Quando mi accorsi che si era fatto buio feci per tornare a casa, ma un movimento del lupo mi fermò.

Fece per attraversare il confine e venire da me, ma qualcosa lo bloccò.

Mi guardò un ultima volta, chinò il capo a mo’ di saluto e se ne andò.

Chissà chi era. Mi sembrava in qualche modo famigliare ma non riuscivo a capire perché.

Quegli occhi scuri così tristi! Li avevo già visti e sentivo che erano di qualcuno che conoscevo ma non capivo chi e la cosa era molto frustante.

Tornai a casa e una volta arrivata andai in camera senza dire una parola e mi distesi sul letto.

<< Ayla? >> sentii chiamarmi da papà

Tutto bene papà. Ho solo voglia di stare un po’ da sola pensai. Non avevo voglia di parlare con nessuno.

<< Va bene >> disse andando a suonare il piano.

Il suono delle sue melodie mi calmava sempre. Lo ringraziai mentalmente.

Pensai e ripensai a quel lupo color sabbia dagli occhi tristi.

Ma chi era? Perché mi sembrava famigliare?

Poi un pensiero improvviso mi si affacciò: poteva essere Seth?

Ma cosa mi saltava in mente? Non poteva essere lui, però….

Però era un ragazzo della tribù di La Push quindi poteva essere lui.

Ma se era lui io gli avevo appena raccontato tutto!! Mamma mia che figura!!!!

Sperai vivamente che non fosse lui il lupo che avevo incontrato o non sarei più riuscita a guardarlo negli occhi da oggi in poi.

Poco dopo mi addormentai e per la prima volta non feci il solito sogno.

Sognai solo Seth.

 

(POV SETH)

 

L’avevo ascoltata mentre dava sfogo al suo dolore e alla sua rabbia.

Finalmente avevo capito cos’era successo. Ma si poteva fare una cosa del genere alla propria nipote?!

Dopo un po’ mi accucciai a pochi passi da lei e rimasi a guardarla triste.

Come avrei voluto dirle chi ero ma non potevo.

Neanche i Cullen sapevano l’identità umana dei lupi, conoscevano solo il capo branco, Sam.

Quando vidi che voleva andarsene provai l’impulso di fermarla, ma riuscii a fermarmi in tempo.

Seth, torna subito alla base. Abbiamo un problema mi disse Sam.

Ma quando mai non abbiamo problemi noi? Chiesi ironico. Possibile che mi interrompesse sempre sul più bello?

Seth, muoviti. È arrivato un vampiro nuovo e non capiamo cosa voglia.

Arrivo, arrivo.

La guardai un’ultima volta e poi me ne andai.

Ma è mai possibile che quando le cose cominciano ad andare, in qualche modo, per il verso giusto deve esserci sempre qualcuno che fa finire la festa?

Mi incamminai verso la spiaggia sperando che non fosse nulla di troppo grave.

 

 

Allora, Ayla si è sfogata con Seth anche se non come voi pensavate. Quanto ci metterà a scoprire che è lui il lupo che ha incontrato?

Mi dispiace per chi voleva che Seth facesse parte del banco di Jacob, ma io proprio non lo digerisco mi dispiace.

Spero vi sia piaciuto e che lasciate un commentino.

Grazie a chiunque abbia letto questa storia fino ad adesso

Iaele

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Capitolo 11
*** Rivelazioni ***


CAPITOLO 10:

Ho finito gli scritti sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ecco a voi il capitolo e ci si vede sotto. Per favore leggete quello che ho da dire, è importante!!!!!

 

 

 

CAPITOLO 10: RIVELAZIONI

 

(POV SETH)

 

Ero appena arrivato alla spiaggia che mi sentii le proteste di Jared. Ma quanto rompipalle era?

La vuoi smettere di pensare a quella sanguisuga? Mi stai dando la nausea! mi urlò addosso.

Quando la pianterai di pensare alla tua compagna di banco. risposi.

Si zittì subito.

Guai a chi gli toccava la compagna di banco di scuola! Diventava veramente geloso. Ma la cosa assurda era che lei neanche lo filava.

Smettetela! Stamattina Paul ha trovato la scia di un nuovo vampiro e non è come i Cullen. Si aggirava nel bosco in cerca di qualcosa ma non capiamo cosa. Se non se ne va dovremmo avvertire i Cullen. Tenete gli occhi aperti. disse Sam prima di lasciarci andare.

<< Seth, posso parlarti? >> mi disse una volta che fummo tornati umani.

Annuii.

Immaginavo di cosa voleva parlarmi quindi non mi sorpresi più di tanto quando cominciò a parlare.

<< È seria la cosa con quella ragazza? >> mi chiese serio.

<< Non lo so ancora. >> dissi ed ero sincero.

<< Perché? >> continuò.

<< Io… io sento di provare qualcosa per lei, ma non so se lei ricambia. Mi vede come un amico e so che è vietato per i lupi avere relazioni con chi ha sangue vampiro nelle vene. Mi sono domandato varie volte perché, ma non sono mai arrivato ad una risposta. >> spiegai. Sperai che fosse sufficientemente chiaro.

Avevo sempre saputo di questo divieto ma, ogni volta che chiedevo spiegazioni, nessuno mi diceva niente. Cambiavano discorso e io ero punto e a capo.

Dopo un po’ rinunciai, ma il dubbio mi rimase.

<< Vieni con me. >> disse e cominciò a camminare.

Lo seguii e arrivammo in una piccola radura non tanto distante dalla spiaggia.

Notai che Sam stava guardando un albero in particolare vicino al margine del piccolo spiazzo erboso.

Lo guardai anch’io e notai che aveva una forma strana.

Non era un albero normale, aveva qualcosa che mi dava i brividi.

Lo guardai meglio e a stento trattenei un urlo.

Era una persona.

O meglio, una persona era stata intrappolata al suo interno.

<< Cosa… cosa centra… con… lei? >> chiesi sotto shock.

Non riuscivo a credere ai miei occhi.

Ma com’era successo?

Com’era possibile una cosa del genere?

<< Questo è successo a causa dell’unione di un lupo con una mezzovampira. >> sganciò la bomba Sam.

<< Cosa…? >> ormai non capivo più nulla.

La testa mi girava, non riuscivo a crederci.

Sentivo un senso di vertigine ma lui continuò inesorabile.

<< Questa è opera del figlio di un lupo e di una mezzovampira. Sono bambini normali, ma hanno poteri molto forti che molte volte non riescono a domare. La persona che vedi qui è la madre della creatura. Nessuno è riuscito a fermarla. Nessuno può. Né vampiri, né lupi. Nessuno. Ecco perché queste unioni sono vietate. Capisci ora quello che voglio dire? >>

<< Io e Ayla dobbiamo smettere di vederci? >> chiesi senza fiato.

<< Sì >> rispose.

Poteva un semplice sì pesare come una montagna?

Poteva riuscire a distruggere in un attimo le tue speranze?

Poteva spezzare il tuo cuore in maniera così dolorosa?

Certo.

Poteva fare questo e altro.

<< Sam… io… io non posso starle lontano. Non ci riesco! Non puoi chiedermelo! >> lo supplicai.

<< Invece posso e lo faccio. Questo sarebbe il risultato e non voglio che si ripeta. Capito?! >>

<< Sì, Sam. Ho capito. >> dissi chinando il capo sconfitto.

<< Bene, adesso puoi andare. >>

Me ne andai rigido, sull’orlo delle lacrime.

Avevo il cuore a pezzi e non potevo fare nulla per rimetterlo insieme.

Non potevo più vederla e non potevo fare nulla per cambiare le cose.

Per la rabbia tirai un pugno ad un albero.

Non mi feci niente e non riuscii nemmeno ad scaricare un po’ della collera che provavo.

Perché?

Perché non potevo stare con lei?

Perché non potevo essere felice?

Maledizione!!!!!

Tutti qui potevano stare con la ragazza che amavano ( Jared a parte ) mentre io non potevo neanche avvicinarmi ormai!

Che mondo di merda!!!

Cominciai a correre.

Correvo più veloce che potevo.

Corsi finché non sentii che non potevo andare oltre.

Corsi finché non rimasi senza energia.

Corsi finché non ce la feci più.

Crollai a terra, sulle ginocchia e continuai a piangere.

Erano lacrime amare, piene di dolore e sapevano di perdita.

Piansi finché non me ne rimasero più e allora fu il cielo a piangere per me.

Rimasi immobile sotto la pioggia per ore.

È vero, ti rendi conto di quello che hai una volta che l’hai perso.

Io avevo perso la cosa più importante.

Io avevo perso l’amore.

Solo ora l’ho capito: io amo Ayla.

L’ho capito e l’ho già persa.

Un profondo urlo di dolore mi uscì dalla gola e si disperse nel vento.

 

(POV AYLA)

 

Non riuscii a dormire bene quella notte.

Sognavo Seth, è vero, e non erano nemmeno sogni terribili, ma qualcosa mi diceva che non sarebbe durata.

I sogni erano dei signori Sogni, ma non riuscivo a godermeli.

Ero convinta che Seth fosse il lupo color sabbia? Sì.

Ero certa di esserne innamorata? Sì.

Ero sicura di essere ricambiata? Sì.

Ero certa che sarebbe durata? No.

Non sapevo perché ma sentivo che c’era qualcosa che non andava.

Era una sensazione ma non mi dava pace.

La mattina successiva decisi di parlarne con la mamma.

<< Mamma, posso parlarti? >> chiesi leggermente nervosa.

Annuii e si posizionò davanti a me in cucina.

<< Dimmi. >>

<< Mamma, penso di essermi innamorata. >> dissi diventando rossa come un peperone.

<< E di chi? >> mi chiese.

Sembrava contenta.

Chissà come lo sarebbe stata quando le avessi detto di chi.

<< Di Seth, è un lupo. >> sganciai la bomba.

<< COSA???!!!!! >> urlò sconvolta.

Ma cosa le era preso?

Perché reagiva così?

Cosa c’è che non va?

<< Bella, che succede? >> disse preoccupato mio padre entrando di corsa in cucina.

<< Ayla… Ayla è… è… >> provò a dire la mamma.

<< È cosa? >> insistette papà.

<< Innamorata di un lupo >> rispose la mamma dopo aver fatto un profondo respiro.

<< COSA???!!!!!!! >> urlò furibondo lui.

Ma cosa sta succedendo qui?!

<< Ma che succede? >> chiesi io sull’orlo di una crisi di nervi.

Volevo risposte e le volevo subito.

<< Ayla, mezzovampiri e lupi non possono stare insieme. >> disse papà.

Mi crollò il mondo addosso.

Il mio cuore finì in frantumi.

<< Perché? >> chiesi sconvolta.

<< Perché il frutto di queste unioni sono bambini con poteri fortissimi e incontrollabili. Molti hanno ucciso la loro famiglia e sterminato interi paesi prima di essere fermati. Né lupi, né vampiri possono batterli. I Volturi e i capi dei lupi hanno dovuto fare in modo che si uccidessero a vicenda per fermarli. >> mi spiegò papà cercando di non spaventarmi.

<< Quindi io non potrò…? >> non avevo il coraggio di finire la frase.

<< Sì. >> disse mia madre.

Poi fu solo il buio.

 

 

Mettiamo subito in chiaro una cosa: alla fine Ayla e Seth troveranno un modo per stare insieme e saranno aiutati da Edward e Bella.

Poi ho un piccolo avviso da dare: NON arrabbiatevi, ma io sabato ho gli orali della maturità quindi devo studiare. Sarò momentaneamente assente, ma PROMETTO di postare domenica o al massimo lunedì. Per favore non arrabbiatevi e lasciate una piccola recensione lo stesso.

Lo so che non è il modo migliore di finire un capitolo ma dovrete accontentarvi.

Grazie infinite

Iaele

 

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Capitolo 12
*** Regina ritorna con novità interessanti ***


CAPITOLO 11:

HO FINITO GLI ESAMI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Stamattina ho fatto gli orali e stasera sono usciti i risultati! Sono uscita con 96!!!! Ma come sono contenta!!!!!

Ora passiamo al capitolo. È un po’ corto, ma ci sono novità molto importanti quindi leggetelo per bene. Tornerà una vecchia “amica” che per una volta farà una cosa per bene.

Buona lettura a tutti!!!!!
Ma come sono felice!!!!!!!!!!!!!

 

 

CAPITOLO 11: REGINA RITORNA CON NOVITA’ INTERESSANTI

 

(POV JASPER)

 

Avevo detto tutto agli altri e ora erano tutti arrabbiati e non a torto.

Carlisle era molto deluso. Mi sarei sentito meglio se mi avesse odiato.

Esme è sotto shock e non si capacita della cosa. Non so come potrò riconquistare la sua fiducia.

Rosalie mi voleva morto. Non potevo darle torto.

Emmett si sta trattenendo dall’urlarmi contro e a perso il suo buon’umore. Non so cosa darei per rivederlo felice.

Alice invece…

Alice è ferita, delusa, arrabbiata, non vuole più, né vedermi, né parlarmi.

Non potevo darle torto.

L’inviato di Aro mi aveva contatto e ora dovevamo incontrarci poco fuori città.

Sperai che non mi chiedesse di continuare a spiare la mia famiglia, non credo avrei retto.

<< Ben arrivato. >> mi disse una voce sconosciuta. Doveva essere lui.

<< Cosa vuoi? >> chiesi. Prima finiva meglio era.

Era un ragazzo alto e con un fisico asciutto. Aveva i capelli corti e color castano chiaro. Occhi rossi molto annoiati.

<< Dritto al punto, vero? Per ora non voglio niente. Voglio solo che tu faccia in modo che la piccola Ayla non rinunci ai suoi poteri quando sarà il momento. Per il resto mi arrangio io. >> mi disse tranquillo.

COSA??!!!! Quella era una scelta di Ayla e nessun’altro! E poi, ora come ora, sarei fortunato se mi permetterà di avvicinarmi senza uccidermi.

<< Vedrò cosa posso fare. >> risposi.

Non l’avrei mai ostacolata nella sua scelta. In questo caso non mi avrebbe nemmeno ascoltato.

Poco dopo se ne andò dopo avermi lanciato un’occhiata profonda.

Ma chi era veramente?

 

(POV AYLA)

 

Stato di incoscienza

*********

Stavo fluttuando in un luogo buio. Buio come le tenebre che erano scese nel mio cuore.

Perché non potevo essere felice? Perché non potevo avere una possibilità?

All’improvviso ci fu un lampo di luce che mi accecò per qualche momento.

Una volta che il lampo fu sparito apparve una donna. Non riuscivo a vederla bene, l’unica cosa che vedevo con chiarezza era il vestito bianco.

<< Finalmente posso parlarti. Ho poco tempo quindi ascoltami attentamente. >> disse leggermente agitata.

<< Chi sei? Cosa vuoi? >> chiesi confusa.

Perché la sua voce mi sembrava famigliare?

<< Chi sono non è importante. Voglio offriti una speranza per il futuro. >> disse cercando di tranquillizzarmi.

<< Cosa? >> non ci capivo nulla.

Perché mi era famigliare?

Perché voleva aiutarmi?

Chi era?

<< Non è vero che tutti i figli di lupi e mezzovampiri sono pericolosi. Per ogni generazione nasce una bambina e solo loro possono sopportare il peso del loro dono. Solo loro possono fermare i loro simili maschi. Hanno qualcosa in più, qualcosa che può imbrigliare i poteri e controllarli. Vampiri, lupi, tutti le cercano, ma solo loro possono decidere se essere trovate. Tu e il tuo lupo siete destinati a dare vita alla bambina più potente di tutte. La bambina che risolverà la disputa tra lupi e vampiri. >>

<< Cosa…? Non capisco. >> ammisi confusa.

<< Vedrai, sarà tutto chiaro. Chiedi ai tuoi genitori di fare una ricerca sulla Depositarie. Così venivano chiamate queste bambine una volta. >>

Annuii.

<< Adesso vado. Puoi farmi un favore? Chiedi scusa a tuo padre da parte mia. >>

Ma perché mi chiedeva una cosa del genere?

Chi era in realtà?

Annuii di nuovo.

Poco dopo la donna sparì.

Solo allora mi resi conto del perché di quella richiesta.

Lei era Regina!!

Lei era la donna che tentò di distruggere la mia famiglia!!

In quel momento mi ripresi

*******

Fine stato di incoscienza

 

Mi svegliai lentamente. Ero sul mio letto in camera e vicino al letto c’erano mia mamma, mio papà e nonno Carlisle.

<< Tutto bene piccola? >> mi chiese papà.

<< Sì. Papà sai chi erano le Depositarie? >> chiesi.

Lo vidi sbiancare e con lui anche il nonno, sempre che un vampiro possa sbiancare.

<< Dove… dove le hai… le hai sentite nominare? >> mi chiese il nonno balbettando.

Ok, sapeva qualcosa in proposito e probabilmente non era neanche tanto piacevole.

<< Mentre ero incosciente una donna mi ha detto che sta per nascere la Depositaria più potente di sempre. >> dissi.

Meglio non dire che la donna era Regina, non credo che papà avrebbe gradito molto la cosa.

<< Cos’ha detto di preciso? >> mi chiesero.

<< Prima mi dite che cos’è una Depositaria. >> dissi seria.

<< Ayla, una depositaria è una bambina nata da un lupo e una mezzovampira. Ha poteri molto forti e può controllare anche quelli dei suo simili maschi. Ne nasce una per generazione e, né vampiri, né lupi possono trovarle se loro non vogliono. Sono molto potenti e, di solito, preferiscono la solitudine assoluta. Ora tocca a te. >> mi fece il nonno.

<< Ha solo detto che questa nuova Depositaria porterà la pace tra vampiri e lupi. >>

Li vidi totalmente sconvolti.

E pensare che questa bambina sarebbe stata mia figlia!!

Per ora, però, era meglio nascondere questo piccolo dettaglio. Non vorrei che ai miei genitori venisse un infarto.

 

 

 

Ok, capitolo corto ma con qualche sorpresa interessante.

Spero vi sia piaciuto e grazie a chiunque voglia lasciare un commentino

Iaele

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Capitolo 13
*** Cosa sta succedendo? ***


CAPITOLO 12:

CAPITOLO 12: COSA STA SUCCEDENDO?

 

(POV AYLA)

 

Passarono alcuni giorni e nessuno mi fece altre domande sulla faccenda delle Depositarie.

Sapevo che i miei genitori sospettavano qualcosa ma, fin’ora, non mi avevano fatto altre domande.

Appunto, fin’ora.

Adesso ero in cucina con la mamma e il papà seduti di fronte a me che mi fissavano seri.

<< Ayla, dobbiamo dirti una cosa. >> esordì papà.

Fin qua c’ero arrivata pure io.

<< Ayla, vogliamo sapere esattamente cos’hai visto mentre eri svenuta. >> disse la mamma.

<< Ve l’ho già detto! Una signora vestita di bianco mi ha detto che in quest’epoca nascerà una Depositaria molto potente che finirà la faida tra lupi e vampiri. Punto. Solo questo. Nient’altro. >> dissi.

Non potevo dirgli che era Regina quella donna.

Non potevo dirgli che quella Depositaria sarebbe stata mia figlia.

Non potevo e non volevo.

Non sapevo perché, ma sentivo che era qualcosa da tenere segreto, almeno per ora.

<< Sappiamo cosa ci hai detto, ma sentiamo che stai nascondendo qualcosa. Non puoi dircelo? >> chiese la mamma gentile.

<< No, non posso. Mi dispiace. >> risposi.

Odiavo nascondere cose ai miei genitori, ma qui non avevo altra scelta.

<< Niente di pericoloso spero. >> mi disse papà fissandomi.

<< Niente di pericoloso. >> risposi sincera.

Pericoloso… io non vedevo come pericolose le cose che stavo nascondendo. Diciamo solo che erano cose mie private. Tutto qui.

<< Tesoro, - disse la mamma rilassandosi – abbiamo chiamato Seth. Fra poco sarà qui. Abbiamo deciso, visto che ci fidiamo di te, che potete vedervi. A patto che usiate precauzioni adeguate. >>

COSA?! Mi davano il permesso di vedere Seth?!

Non ci credo!!!!!!!

Sono al settimo cielo!!!!!

<< Fra quanto arriva? >> chiesi quasi saltando sulla sedia.

<< Cinque minuti circa. >> mi disse papà.

COME??!!! Solo cinque minuti?!!!

Come avrei fatto a prepararmi?!

<< Ayla, calmati! Sei perfetta! Adesso vai in salotto e datti una calmata. Non vuoi che ti trovi in queste condizioni vero? >> disse papà trattenendo una risata.

Lo fulminai e me ne andai in salotto leggermente alterata con mio padre.

<< Non. Azzardarti. A. Restare. Qui!!!!!! >> urlai arrabbiata.

<< Tranquilla. Io e la mamma andremo a farci un giro. >> disse e si dileguarono.

Ora dovevo solo aspettare che Seth arrivasse.

Dopo cinque minuti esatti suonò il campanello.

E adesso?

 

(POV SETH)

 

Avevo passato dei giorni di merda.

Sam mi aveva vietato di incontrare di nuovo Ayla.

Ma come poteva chiedermi una cosa del genere? Io amavo Ayla.

Non so per quanto avrei ancora resistito senza vederla.

Poi, qualche ora fa è arrivata una chiamata. Erano i genitori di Ayla.

Sorpreso della chiamata risposi subito e rimasi in ascolto.

Mi dissero tutta la verità sulla loro famiglia. Mi dissero della visione di Ayla, se così si poteva definire. Mi dissero che per loro potevo vedere la figlia a patto di stare attenti. Mi dissero di venire oggi alle quattro del pomeriggio per parlare con la diretta interessata.

Ci misi un po’ a rispondere. Non credevo a quello che avevo sentivo.

Mi sembrava di essere in un sogno.

Solo quando mi chiesero una risposta mi ricordai dell’avvertimento di Sam.

<< Signori, vorrei venire, ma Sam… >> non sapevo come dirglielo.

<< Non preoccuparti per lui. Ti copriamo noi. >> mi dissero.

Ok, ero morto ed ero finito in paradiso.

Se era un sogno guai al deficiente che mi avrebbe svegliato perché lo avrei sbranato.

<< Arrivo. >> risposi solamente.

Uscii di casa com’ero vestito e mi fiondai a casa di Ayla.

Avrei fatto prima trasformandomi ma non potevo altrimenti gli altri avrebbero capito tutto.

Arrivai puntuale e suonai il campanello.

Ayla mi aprì la porta raggiante e io mi sentii come se tutte le porte del paradiso si fossero spalancate appositamente per me.

Le sorrisi di rimando e mi fece accomodare in salotto.

Passammo il pomeriggio a chiacchierare e a coccolarci.

Fu un giorno fantastico finché non disse qualcosa che mi fece temere il peggio.

<< Seth, sai la visione che ho avuto? Bhè, la Depositaria in questione dovrebbe essere nostra figlia. >>

COSA?!

(POV EDWARD)

 

Io e Bella ce ne eravamo andati per lasciare a quei due la loro intimità.

Stavamo passeggiando per il bosco quando incrociammo una scia mai sentita prima.

Decidemmo di seguirla. Poteva essere quella dell’emissario di Aro e non volevo assolutamente che si avvicinasse a mia figlia.

Se era lui avrebbe fatto una fine molto dolorosa.

Non riuscimmo ad avvicinare il vampiro sconosciuto, ma riuscimmo a vedere che si incontrava con Jasper.

Vidi nei pensieri di Jasper che il vampiro voleva che Ayla tenesse i poteri e che andasse a Volterra.

Quando lo dissi a mia moglie ci sorse spontanea una domanda: ma cosa stava succedendo?

 

 

Rieccomi qui. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Posso dire una cosa senza che nessuno si arrabbia e decida di picchiarmi? Spero di sì. Io la dico, poi mi nascondo.

Da qui in poi diciamo che le cose non andranno proprio molto bene. Diciamo che avranno la brutta tendenza di peggiorare.

Ok, io ho detto quello che dovevo, ora spero che nessuno mi uccida.

Comunque ho deciso: lieto fine. Per un pelo, ma sempre lieto fine sarà

Spero in un vostro commento

Iaele

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Capitolo 14
*** Rapimento ***


CAPITOLO 13

Eccomi qui. Capitolo che ha leggermente faticato ad uscire dalla mia testolina causa il caldo.

Spero vi piaccia e che nessuno dopo mi voglia morta

Buona lettura

 

 

CAPITOLO 13: RAPIMENTO

 

(POV AYLA)

 

Avevo appena detto a Seth tutta la verità, anche quella parte che non avevo avuto il coraggio di confessare ai miei genitori.

Gliel’avevo detto e adesso lui era lì impalato, sconvolto.

Lo capivo, ma avrei tanto voluto che mi dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.

Vederlo con lo sguardo perso nel vuoto, senza nessuna reazione, mi stava facendo preoccupare.

<< Seth? Tutto ok? >> chiesi.

Nessuna risposta.

<< Seth? >> riprovai a chiamarlo.

Niente.

Va bene, passiamo alle maniere pesanti.

<< SETH!!!!!!!!!!!!! >> urlai con tutto il fiato che avevo.

<< Vuoi rompermi i timpani?!!! >> mi disse di rimando.

Si era ripreso, meno male.

<< No, ma cominciavo a preoccuparmi. >> dissi facendo un po’ l’offesa.

<< Scusa, è che mi hai colto alla sprovvista. >> ammise abbracciandomi.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto.

Non era un silenzio imbarazzante o teso. Era un silenzio tranquillo.

<< Seth, che facciamo? >> chiesi ad un certo punto.

Avevo una così grande confusione in testa.

Ecco la lista delle cose che avevo da fare:

-         decidere se tenere o no il mio dono;

-         nel caso in cui non avessi voluto tenerlo dovevo decidere se darlo a eventuali figli;

-         cosa fare riguardo alla nuova scoperta sui figli di mezzovampiri e lupi;

-         una volta scelto, dire tutto ai miei. Che il cielo mi aiuti!!!!!

Insomma, per essere un’adolescente ero leggermente piena di decisioni importanti.

<< Non lo so. Sicura che non ti ha detto altro? >>

<< Sicurissima. Mi ha detto solo quello che ho riferito. Lo zio Emmett e la zia Rosalie stanno facendo delle ricerche per capirci qualcosa di più. >>

<< Va bene. Lo sai che non otterremo mai l’aiuto degli altri lupi, vero? >>

<< Lo, so. Ci faremo bastare l’aiuto dei miei. >> dissi stringendomi a lui.

Mi strinse a se e mi guardò negli occhi.

In quei occhi scuri vidi un calore che mi fece scaldare il cuore.

Era qualcosa che mi faceva sentire bene, molto bene.

Poi fu il caos.

 

(POV IGNOTO)

 

Dopo che Jasper se ne fu andato ripresi la mia ricerca della casa dei mezzovampiri.

Riuscii a trovarla e vidi che c’erano solo la piccola e un ragazzo.

L’odore era inequivocabile: era un lupo.

Merda!

Se si fosse innamorata ricambiata di quel lupo sarebbero stati guai grossi.

Soprattutto per la mia salute.

Se Aro lo avesse saputo sarei morto e non ci tenevo proprio.

Senza pensare entrai e in un lampo la presi di peso e mi preparai per andarmene, ma fui bloccato.

E non solo dal lupo, ma anche dai genitori della ragazzina.

<< Lascia subito mia figlia. >> mi intimò il rosso.

<< No. Lei viene con me. >>

<< Lasciala immediatamente. >> mi disse il lupo gelido.

<< No. >> ribadii.

Si misero in posizione d’attacco pronti per agire.

<< Pensate a una cosa, se attaccate me correte il rischio di ferire anche lei. È questo che volete? >> vediamo se così mi lasciavano passare.

Si irrigidirono e, dopo un attimo, mi lasciarono passare.

Uscii e me ne andai con la ragazzina in spalla.

<< Mettimi giù SUBITO!!!!!!! >> mi urlò spaccandomi quasi i timpani.

<< No. Tu vieni con me a Volterra, chiaro? >>

<< NO!!!! >> urlò di nuovo.

L’avevo presa. Adesso dovevo solo portarla a destinazione.

 

 

 

Ecco qui il mio ultimo parto. Ci ho messo un po’ ma credo che sia venuto accettabile.

Lo so che adesso mi vorrete fucilare, ma vi prego di non farlo altrimenti rischiate di non vedere come va a finire questa storia.

Nel prossimo capitolo vedremo un salvataggio in estremix e qualche altra notizia minore.

Spero che qualcuno lasci un commentino

Iaele

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Capitolo 15
*** AVVISO ***


Lo so che è un capitolo quello che vorrete leggere, ma pultroppo questo è solo un avviso. per favore leggete tutto e poi, per favore, non arrabbiatevi. devo, per cause di forza magiore, sospendere momentaneamente la storia. non vorrei farlo, ma sono costretta da tre cause principalmente: 1) mi si è rotto il computer ed è impossibile ripararlo. per ora sto usando il computer di papà ma ho perso tutti i capitoli già scritti. 2) mancanza di ispirazione 3) ogni volta che provo a scrivere il capitolo mi sembra una schifezza e quindi lo canccello. spero di riuscire a scrivere qualcosa di decente prima della fine delle vacanze. mi dispiace fermarmi qui perchè a questa storia ci tengo ma non ho altra scelta per ora. non arrabbiatevi Iaele

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Capitolo 16
*** Incontro con i Volturi ***


POV AYLA

Rieccomi finalmente!!!

Lo so che mi volete morta ma ci sono stati un po’ di problemi. Prima la mancanza di ispirazione, poi l’università, dopo un altro virus al computer.

Possibile che i virus me li becco sempre e solo io in famiglia? E si che abbiamo tutti lo stesso antivirus per la miseria!

Comunque rieccomi con un nuovo capitolo e spero che vi piaccia.

Prima che qualcuno mi uccida sul serio avverto già che il prossimo lo vedrete a febbraio. Non per cattiveria ma a fine gennaio ho un esame e vorrei studiare.

Spero che nessuno decida di farmi fuori

Buona lettura

Iaele

 

CAPITOLO 14: Incontro con i Volturi

 

POV AYLA

 

Non sapevo chi mi aveva rapita, ma sapevo dove stavamo andando: Volterra.

Il che, per me, significava solo guai e anche belli grossi.

Tramite zio Jasper, che non ho ancora perdonato, avevamo scoperto che avevano messo gli occhi sui miei poteri e che li volevano per loro.

Unico problema: per averli dovevano fare in modo che io decidessi di tenerli o trovare un modo per togliermeli e darli ad un altro.

Cosa che non sapevo neanche se fosse possibile, ma ero sicura che se fosse stato possibile avrebbero optato per quest’ultima procedura.

Almeno sarebbero stati sicuri che i miei poteri sarebbero stati solo per loro senza il rischio di una mia possibile ribellione.

Ancora non sapevo di preciso di cos’era capace una Depositaria, ma anche solo vedere momenti particolari vissuti da un luogo o da una persona per me era già troppo. Se poi si aggiungevano anche altri poteri non sapevo proprio come avrei fatto a gestirli.

Il vampiro che mi aveva rapita non mi rivolse la parola per tutto il viaggio fino a Volterra, né io ebbi il coraggio di domandargli qualcosa.

Era un vampiro alto, robusto, con occhi color rubino e capelli di un nero così profondo da sembrare che avessero catturato la parte più oscura della notte.

<< Siamo arrivati. >> disse semplicemente una volta che fummo davanti all’entrata per vampiri del palazzo dei Volturi.

Non mi mossi.

Non volevo andare da loro.

Volevo solo tornarmene a casa.

<< Signorinella, o cammina o la porto il di peso. Scelga lei. >> disse il mio rapitore serio.

Cominciai a camminare.

L’idea di essere portata di peso non mi piaceva proprio per niente.

Meglio arrivare sulle proprie gambe, tanto non sarei potuta scappare lo stesso.

Ci avviammo lungo un corridoio che portava alla sala del trono e, di conseguenza, alla mia condanna.

Si può mai sapere perché capitino tutte a me e alla mia famiglia?

Il destino, fato o chi per lui, non può guardare da un’altra parte almeno per una volta?

Cristo, possibile che ora mi metta anche a parlare da sola?

Pazzia in arrivo, me lo sento.

Ok, forse è meglio tornare in me e vedere cosa vogliono.

Arrivammo nella sala del trono e mi trovai davanti a tre vampiri che dovevano essere Aro, Caius e Marcus.

Non sapevo chi era chi, ma avrei potuto giurare che, secondo quello che mi avevano detto i miei, Marcus era quello sulla destra con lo sguardo totalmente apatico.

Ma cosa gli era successo?

Se solo avessi potuto toccarlo per scoprirlo!

Continuarli a studiarli aspettando che dicessero qualcosa.

Quello in mezzo sembrava stranamente compiaciuto. Aveva un sorriso che metteva i brividi.

L’altro, con i capelli più bianchi che mai (ma se li tinge?), invece sembrava che volesse mangiarmi.

Ma dove cavolo ero finita?

<< Benvenuta Ayla. Benvenuta dai Volturi. >> disse il vampiro centrale.

<< Posso sapere perché sono qui? >> chiesi.

Onestamente, sapevo che avevo appena fatto una cavolata, ma la pazienza in certe situazioni non è proprio il mio forte e la rabbia verso di loro per avermi rapita non aiuta molto.

<< Dritta al punto eh? Comunque per questo dovrai aspettare un po’ prima di sapere. >> continuò lui.

<< Posso almeno sapere chi è lei? >> chiesi sbuffando.

Ok, la pazienza mi ha appena detto addio come l’arte della diplomazia.

Chissà se sarebbero mai tornate.

Mah!

<< Io sono Aro. >> disse porgendomi la mano.

Ok, per essere un vecchietto con qualche millennio alle spalle era messo bene, ma qualcosa lo faceva sembrare stranamente fragile, come se fosse sul punto di finire in frantumi da un momento all’altro.

Stessa cosa riguardo agli altri due.

Solo che a Marcus (o quello che presupponevo fosse lui) non credevo fosse importato se fosse successo.

Forse per lui sarebbe stata una liberazione.

Sapevo del potere di Aro, ma gli strinsi lo stesso la mano provando a schermare la mente.

Nel momento esatto in cui lo toccai fui colta da una visione o un suo ricordo, mettetela come vi pare.

Lo vidi in quella stessa sala dov’ero io adesso con una ragazza.

Erano molto simili, forse lei era una sua parente.

Comunque, erano lì da soli e lei sembrava molto preoccupata. Per che cosa non lo so.

<< Volevi vedermi fratello? >> disse lei.

Avevo indovinato, erano parenti.

<< Sì, volevo parlarti Didyme. Volevo parlarti di te e di Marcus. >> disse lui.

<< Cosa c’è Aro? Qualcosa non va? Non vuoi che stia con lui? >> chiese lei guardandolo seria.

Quindi la sorella di Aro stava con Marcus.

Interessante.

<< Non proprio sorella. >> disse.

Poi fu un attimo.

Le saltò addosso e la decapitò per poi bruciarla.

COSA?!

Aveva veramente ucciso sua sorella?!

Ma che cavolo…?!

Non feci neanche in tempo a riprendermi che la visione cambiò.

Vidi Marcus che stava in piedi davanti a Aro.

Vidi Aro dargli la notizia che Didyme era morta a causa di una guardia impazzita.

Vidi Marcus che si accascia su se stesso.

Vidi Aro che dietro la maschera di tristezza gongolava per aver legato a se un vampiro con un potere così grande.

Vidi che Aro non era per niente dispiaciuto dalla morte della sorella.

Vidi Marcus diventare il vampiro apatico che era ora.

Vidi la fine di un mondo e l’inizio di un altro.

Staccai la mano come se fossi rimasta scottata.

Di sicuro ero disgustata da quello che avevo visto.

Come si poteva immaginare di uccidere la propria sorella?!

Come?!

Non riuscivo a comprenderlo.

<< Cos’hai visto? >> mi chiese Aro perplesso.

Probabilmente lui non era riuscito a vedere a che ricordi avevo avuto accesso.

Avevo una tale nausea che vomitai tutto quello che avevo nello stomaco.

Quell’essere mi faceva schifo.

Non meritava di stare dove stava.

Non doveva essere lui il capo dei vampiri.

Non doveva.

Ma come impedirglielo?

<< Forse è meglio se la portate nei suoi alloggi. Quando si sarà ripresa andrò a farle visita così che mi dica cos’ha visto. >> disse fissandomi.

In che incubo ero capitata?

 

POV SETH

 

Ayla era appena stata rapita da un vampiro e non sapevo nemmeno dove voleva portarla.

L’unica cosa era cercare i suoi parenti e dirgli tutto.

Ci misi un po’, ma appena trovai la ragazza bruna che lei aveva presentato come sua sorella, una specie di folletto cacciò un urlo spacca timpani impressionante.

Era un urlo di rabbia e disperazione.

<< Ma cosa…? >>

Non feci neanche in tempo a chiedere che il fratello di Ayla, il rosso, mi si avvicinò e chiese in tono che non ammetteva repliche di dirgli tutto quello che era successo.

Non me lo feci ripetere e cominciai a raccontare tutto.

Omettei quello che Ayla mi aveva detto sulla visione.

Non sapevo se glielo aveva detto, ma in ogni caso non spettava a me dirglielo.

Finito il racconto del rapimento vidi la sorella e il fratello di Ayla sedersi su un masso come svuotati.

<< Mia figlia… hanno preso mia figlia… >> disse la ragazza.

Figlia? Ma non era sua sorella?

Ok, qui c’era qualcosa che non sapevo.

<< Jasper, se succede qualcosa a mia figlia sei morto. >> disse il rosso.

Ok, qui c’è davvero qualcosa che non sapevo.

<< Scusatemi, non vorrei mettermi in mezzo, ma voi due siete i genitori di Ayla? Sembrate suoi coetanei. >> dissi sperando che non mi azzannassero.

Quelli con loro erano tutti vampiri e gli si erano stretti attorno per dargli forza mentre solo il biondino, Jasper credo, se ne stava in disparte.

<< Seth, credo che ti dobbiamo delle spiegazioni. >> mi disse il folletto.

<< Vuoi raccontargli tutto Alice? >> chiese la ragazza bionda.

<< Tanto prima o poi Ayla avrebbe dovuto dirgli tutto lo stesso. >> fece notare il folletto. Alice pardon.

<< Ok. Seth siediti perché è una storia un po’ lunga da raccontare. >> mi fece il rosso prima di cominciare.

 

Ok, posso dire che sono rimasto sotto shock?

No, sarebbe forse un po’ riduttivo.

Troppe informazioni tutte in una volta. Veramente troppe.

Cerchiamo di riassumere.

Allora:

1)     la bruna è la madre di Ayla e si chiama Bella

2)     il rosso è il padre del mio amore e si chiama Edward. Ha rapito Bella perché voleva scoprire perché non riusciva ad ucciderla e alla fine si è innamorato di lei

3)     gli altri sono: Alice è il folletto veggente, Rosalie è la bionda ed è innamorata dell’armadio che si chiama Emmett ed è innamorata di Ayla

4)     poi ci sono Carlisle e Esme che sono come dei genitori per loro

5)     in fine c’è Jasper che ha tradito tutta la famiglia e ha venduto Ayla per proteggere Alice senza neanche pensare a chiedere aiuto a loro.

Ok, sono finito in un manicomio.

<< Fatemi capire, lui – e indico Jasper – ha venduto Ayla sotto ricatto senza nemmeno pensare di chiedere aiuto a voi o ai lupi? >>

Assenso da parte di tutti.

<< Per colpa sua Ayla è dai Volturi che sono pronti a tutto pur di ottenere i suoi poteri? >>

Altro assenso.

<< Ok, adesso vorrei sapere da Jasper COSA DIAVOLO TI E’ PASSATO PER QUELLA TESTA SENZA CERVELLO CHE TI RITROVI??? SAI USARE I NEURONI VERO??? ALLORA PERCHE’ DIAVOLO NON HAI CHIESTO AIUTO??? RAZZA DI DEFICIENTE!!!! >> urlo nella sua direzione.

Ok, sarò un tantino infuriato, ma ne ho tutte le ragioni non trovate?

Non disse niente e non fece niente.

Si limitò a cadere in ginocchio pieno di rimorsi e di colpa.

Si vedeva che si sentiva veramente in colpa ma non credo che nessuno di noi lo avrebbe perdonato tanto in fretta.

<< Ascoltami bene. Se solo le capita qualcosa di irreparabile ti converrà cominciare a pensare a un piano di fuga perché ti posso giurare che sarà mia premura fartela pagare chiaro? E non credo che ti convenga restare nelle vicinanze lo stesso. Per lo meno perché se non ti ammazzo io lo farà Edward. Quindi comincia a pregare che non le facciano del male perché altrimenti la morte sarà l’unica cosa che ci sarà nel tuo futuro. Ci siamo capiti? >> dico tagliente.

Va bene, minacciare un vampiro non è proprio molto intelligente ma qui si tratta di Ayla e sarei pronto a tutto per lei.

Lo vedo solo annuire.

<< Bene. Ora che si fa? >> chiedo rivolgendomi agli altri.

<< Non lo so. Alice non vede bene i Volturi perché nelle loro guardie c’è qualcuno che interferisce con il suo dono ma per ora siamo sicuri che non le hanno fatto niente. Non possiamo andare là senza un piano ma neanche sperare di andare là e riprenderla solo usando la diplomazia. Siamo nei guai. Dovremmo studiare un piano, ma dobbiamo riprenderla prima del suo compleanno o saranno guai grossi. >> dice Edward preoccupato.

<< Perché? >> chiedo io.

<< Perché è allora che Ayla deve decidere se tenere o no i suoi poteri. >>

Va bene, siamo nella merda.

Possibile che capitino tutte a me?

 

 

 

Rinnovo le mie più sentite scuse e spero che qualcuno voglia lasciare una piccola recensione.

Ribadisco che il prossimo capitolo sarà a febbraio e spero che questo capitolo sia bastato a farmi perdonare

Iaele.

o Jasper, che non ho ancora perdonato, avevamo scoperto che avevano messo gli occhi sui miei poteri e che li volevano per loro

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