Le avventure di Harry Potter

di RapunzelOfStorybrook
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio Movimentato a Casa Weasley ***
Capitolo 2: *** In Viaggio Verso Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Smistamento e Sorprese ***
Capitolo 4: *** Primo Giorno ***
Capitolo 5: *** Il Terzo Piano ***
Capitolo 6: *** La Sera Di Halloween ***



Capitolo 1
*** Risveglio Movimentato a Casa Weasley ***


Salve!!! Questa è la mia prima fanfiction, spero di non essere così impedita!! spero vi piacciano i personaggi che ho aggiunto. questo capitolo è soprattutto una presentazione del personaggio che ho inventato :) spero vi piaccia! a presto

1)
Era la mattina del 1° settembre, in una casa di campagna in Inghilterra, un donna molto affaccendata faceva su e giù per la casa mettendo in tavola la colazione e urlando a squarcia gola, facendo tremare tutta la casa.
“ALLORA FAMIGLIA DI PELANDRONI, VOGLIAMO SCENDERE DAL LETTO SI O NO?”
Due voci risposero all’unisono dal piano di sopra
“NO!!”
“FRED, GEORGE, ALZATEVI SUBITO!!”
In un’altra camera una ragazzina di undici anni si era svegliata per le urla.
“RON, RON VUOI ALZARTI!” urlava ancora la donna
“Oh, Percy menomale che ci sei tu che mi ascolti”
“E CERTO LUI E’ IL PREFETTO PERFETTO” gridò uno
“Oh deve essere Fred” pensò la ragazzina
“Oppure il PERFETTO PREFETTO!”
“E George” continuò la bambina
“MARY MARGARET! ALMENO TU BAMBINA MIA, DAMMI UNA MANO!”
Mary Margaret, sospirò e disse
“SI MAMMINA ARRIVO SUBITO!”
Ogni mattina era la stessa storia, nessuno dei suoi fratelli dava retta alla madre e, come al solito, era lei quella che doveva andarli a buttare giù dal letto.
La bambina si mise la sua vestaglia, che veramente era di suo fratello Billy, ma lui era in Egitto e a lei piaceva tanto indossarla.
Uscì dalla camera e sospirò. Con chi poteva iniziare? Si guardò intorno e optò per Ginny, la sorellina più piccola, l’ultima della famiglia.
Bussò alla porta ed entrò
“Sorellina, è ora. Lo sai che la mamma si innervosisce”
La bambina, anche lei dai capelli rossi, segno distintivo della famiglia Weasley, si stropicciò gli occhi e fece un sorriso.
“Buongiorno Mary”
“Ciao Ginny” disse lei sorridendo a sua volta “Dai mettiti la tua bella vestaglia rosa e corri da mamma” poi le diede un bacio sulla fronte e uscì.
Chiusasi la porta alle spalle si diresse verso la camera di Ron, il suo fratello gemello, ma sentì uno scoppio, delle urla e vide Percy uscire tutto sporco e in fretta dalla camera di Fred e George, maggiori di lei di tre anni. Anche loro erano gemelli ed era difficilissimo riconoscerli, erano praticamente identici, anche la mamma li confondeva ogni tanto.
“Percy, Percy che succede?” gli chiese Mary fermandolo
“I TUOI FRATELLI SONO MOSTRI!!”
“Sono anche i tuoi fratelli” disse perplessa
“NON CREDO! MAMMA NON DEVE ESSERE STATA SINCERA CON PAPA’!”
“Cosa?” chiese perplessa Mary
“Niente Mary. Non preoccuparti” poi sistemandosi i capelli disse “Ora scusami, ma mi devo andare a cambiare…di nuovo”
Alla bambina sfuggì una risata e si diresse verso la camera dei gemelli.
Aprì la porta e uno dei due disse
“Ancora non ti è bastata Percy?”
“Sei tosto e io che pensavo che fossi una mammoletta”
“Percy non è una mammoletta è solo molto tranquillo. Ma cosa gli avete fatto?”
“MARY MARGARET!!” esclamò uno
“La mamma ha mandato la nostra super sorellina a svegliarci!” disse George alzandosi dal letto e prendendola in braccio
“E certo!” esclamò Fred avvicinandosi a sua volta e cominciandole a fare il solletico “Sa che non possiamo resisterle”
“Dai ragazzi” disse lei mettendosi a ridere
“E va bene” disse George mettendola a terra
“Ma che avete fatto a Percy?”
“Abbiamo accidentalmente fatto esplodere un piccolissimo fuoco d’artificio” spiegò Fred
“Più di uno” continuò George
“Ma gli avete rotto la camicia, mamma si arrabbierà moltissimo”
“Beh non è stata tutta colpa nostra” si scusò George
“E’ lui che si è avvicinato troppo!” esclamò Fred
 La bambina sospirò e disse
“Beh ora è meglio che vada, devo ancora svegliare Ron”
“Il piccolo Ronnie ancora dorme” disse Fred
“Non preoccuparti Mary, ci pensiamo noi” disse George guardando il fratello con un’espressione complice
“No, no, no. A Ron ci penso io, voi non vi avvicinate” disse la bambina
“E va bene” dissero i due e poi le diedero un bacio per uno e uscirono dalla stanza.
Mary li guardò finché non scesero le scale, poi si diresse nella camera del fratello
“Ron, Ron” disse togliendogli la coperta
“Dai Ron mamma si arrabbierà” disse scuotendolo  
“E va bene se preferisci le maniere forti” sospirò tra sé e sé
“Ron mamma ha fatto i muffin al cioccolato”
“IO NE PRENDO VENTI!!” esclamò Ron improvvisamente sveglio
“Ciao Ron” lo salutò Mary Margaret
“Mary. Ma che ci fai qui?! Non corri a prendere i muffin?”
“No, Ron”
“Perché, ti fa male la pancia? Io l’avevo detto a mamma di non cucinare il pollo ieri. Ti fa gonfiare la pancia e poi sappiamo tutti come va a finire”
“Davvero?”
“Si! Ma non te ne fare un problema, i muffin non andranno sprecati” disse con la faccia soddisfatta
“Ron, come al solito la tua mente è pari a quella di…”
“Oh, Mary lo so di Silente” la interruppe lui
“No… di un troll” disse dandogli un leggero schiaffetto sulla guancia
“Dai scendi”
“Mary!” la bambina si girò
“Cosa?” disse con un sorriso
“Dimmi la verità… i muffin non sono al cioccolato, me lo hai detto solo per farmi alzare”
“Non lo so… Perché non vai a scoprirlo”
“Eccome!” disse il bambino alzandosi
La bambina guardandolo andare giù disse sorridendo
“Sei un caso disperato fratellino” poi lo segui.
“Buongiorno tesoro” la salutò la mamma “Grazie”
“E di che?!” le rispose
“Ora vai c’è la tua colazione”
Mary si avvicinò al tavolo e si sedette vicino a Ron
“I muffin non ci sono” le disse lui
“Davvero?” gli rispose lei guardando la tavola con finta sorpresa
“Devo essermi sbagliata”
“O te lo sei inventato” lei di tutta risposta fece spallucce.
“Dai non bisticciate” disse la mamma
“Non siete contenti che questo sia il vostro primo anno a Hogwarts?” gli chiese Ginny esaltata
Ron e Mary si guardarono e annuirono felici
“Dai ora mangiate, che poi dobbiamo andare a Diagon Alley a finire le spese”
“ Dovete ancora andare a comprare una bacchetta!” disse Percy mentre guardava torvo Fred e George
“Si infatti, loro vanno da Olivander e voi al Ghirigoro a prendere gli ultimi libri”
Dopo aver fatto colazione tutta la famiglia si preparò e con l’aiuto della polvere volante andarono a Diagon Alley.

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Capitolo 2
*** In Viaggio Verso Hogwarts ***


Eccomi con un nuovo capitolo, spero che il precedente non vi abbia delusi!!! in questo capitolo appariranno anche gli altri personaggi, spero vi divertiate (Ron ha sempre una frase divertente in serbo per noi)!! a presto :)


2)
Erano le dieci e venti e la famiglia Weasley era alla stazione di King’s Cross. Molti li guardavano straniti per via dei grandi bauli e dei vari animali.
Mary si guardava intorno in cerca dei binari 9 e 10; quante volte aveva accompagnato i fratelli alla stazione e ora finalmente anche lei sarebbe andata in quella scuola magica
“Sarà l’inizio di una grande avventura” pensò eccitata quando vide per terra un biglietto, lo raccolse e lo lesse
“Da Londra a Hogwarts, binario 9/3” cominciò a guardarsi intorno e poco distante vide un ragazzino moro che si guardava intorno spaesato, potava con se un grande baule e una civetta bianca
“Forse è suo, tentare non costa nulla” pensò la ragazzina
“Ehi scusa?” urlò lei, il bambino si girò, aveva due grandi occhi azzurri e portava gli occhiali
“Questo è tuo?” gli chiese porgendogli il biglietto. Lui si mise le mani nelle tasche dei pantaloni, evidentemente molto larghi, e poi un po’ imbarazzato disse
“Grazie, suppongo che non sarei andato molto lontano senza questo”
“Eh già” disse lei con un sorriso
“Ammesso che riesca a trovare il binario” ammise lui
“Beh io e la mia famiglia stiamo andando proprio lì, se vuoi puoi venire con noi”
Il bambino fece un grande sorriso e disse
“Volentieri”
“Bene” esclamò lei
“MARY!! TESORO DOVE SEI?”
“Ho trovato qualcuno che deve venire a Hogwars”
“Oh benissimo! Ciao caro” lo salutò la signora Weasley
“Salve”
“Statemi vicino, ogni anno qui è la stessa storia pieno zeppo di babbani”
Si fermarono davanti alla colonna tra i binari 9 e10 e la oltrepassarono di corsa uno per uno.
Mentre gli Weasley si salutavano, Mary notò come quel ragazzino fosse affascinato dal treno e sorrise pensando che anche lei aveva la stessa espressione quando lo vide la prima volta.
“Dai Mary andiamo” la esortò Ron
“Si, ma aspetta” si diresse dal bambino  e gli disse
“Ciao, è il tuo primo anno?” gli chiese e lui rispose di si con la testa
“Beh se sei da solo potresti venire con me e mio fratello” disse indicando Ron, ancora vittima degli scherzi di Fred e George.
“Anche noi faremo il primo anno” e dopo poco lui rispose
    “Certo volentieri”
“Perfetto! Allora andiamo a cercare un posto” esclamò, poi si girò verso Ron e urlò:
“Ron dai andiamo”.
I tre salirono e cominciarono a cercare uno scompartimento libero.
Intanto sul treno una ragazzina dai capelli scuri e gli occhi azzurri sedeva insieme alla gemella e ai “loro amici” in uno scompartimento del treno.
La ragazzina, chiamata Astoria stava leggendo,  un libro babbano: Orgoglio e Pregiudizio. Una storia d’amore bellissima e poetica secondo lei. Era così immersa nella lettura che non si accorse dell’arrivo di qualcuno nello scompartimento.
“Oh guarda chi c’è? Così anche tu hai ricevuto la lettera?” si destò solo sentendo la voce che apparteneva al ragazzino più odioso di tutti
“Come al solito perde tempo a leggere” disse lui a tutti gli altri, provocando una risata generale. Poi il ragazzino continuò
“Come quella tizia in quella favola babbana…”
“La Bella e la Bestia” disse lei senza distogliere lo sguardo dal libro
“Ecco incarni perfettamente quella perditempo” disse lui
“E tu incarni perfettamente la bestia” disse lei guardandolo e poi continuò con non curanza tornando al libro
“Solo nell’aspetto però”
“ASTORIA!!” gridò la sorella Daphne “Mi scuso per lei Draco”
Lui non ascoltò la ragazzina e continuava a guardare Astoria con rabbia.
“Che c’è Draco? Qualcuno finalmente si è deciso a immobilizzarti? Sia ringraziato Merlino, così non ti dovremo più sentire”
“Astoria, lo sai che sei proprio odiosa?” disse Pancy, un’altra amica di Daphne, la regina delle odiose secondo Astoria.
“Davvero Pancy? Allora non c’è motivo per cui tu mi debba parlare” disse girandosi verso il finestrino e ricominciando a leggere.
Il treno aveva lasciato da poco la stazione e Mary, Ron e il ragazzino che avevano appena conosciuto trovarono finalmente uno scompartimento libero
“Che fortuna!” esclamò Ron mettendosi a sedere.
“OH CHE SCIOCCA!” urlò tutto a un tratto Mary facendo spaventare i due ragazzini
“Che è successo? Ti sei dimenticata il pigiama?” le chiese Ron
“No! E da venti minuti che ci conosciamo e non mi sono ancora presentata” disse rivolta al moro
“Beh io sono Mary Margaret Weasley”
“Io sono Ron, Ron Weasley” disse il rossetto sorridendo
“Io sono Harry Potter” si presentò
Tra i tre cadde il silenzio, Ron e Mary Margaret erano a bocca aperta. Molte volte la bambina aveva letto del Bambino Sopravvissuto, di tutte le ipotesi su come avesse sconfitto il Signore Oscuro, ma mai avrebbe pensato di ritrovarsi il vero Harry Potter, in carne ed ossa di fronte a lei
“Ma allora è vero” esclamò Ron
“Cioè tu hai veramente la… cicatrice”
“Oh beh… si” disse Harry alzandosi la frangetta
“Wow!” esclamò Mary.
Il viaggio continuava e i tre si stavano conoscendo ancora di più. E mentre mangiavano caramelle i due fratelli raccontavano a Harry tutto quello che sapevano di Hogwarts. Mary lo trovava molto simpatico, cordiale e allegro,ma guardandolo riusciva a scorgere anche un sottilissimo velo di tristezza.
“Beh è ovvio” si disse la bambina “Harry deve aver sofferto molto. Tutto solo, senza una mamma e un papà” al solo pensiero Mary si rabbuiò; lei non avrebbe mai potuto vivere senza la sua famiglia e ammirava molto Harry, che riusciva comunque a regalare un sorriso a chi aveva intorno.
“Cos’hai Mary?” le chiese Harry
“Lo so io” intervenne Ron “ ha mangiato una Gelatina Tutti I Gusti +1 che non le piace, ma visto che è in compagnia non vuole sputarla e la sta inghiottendo a fatica” spiegò con aria di uno che la sa lunga.
“Oh, se… se è per questo non preoccuparti Mary Margaret, a casa dei miei zii ho visto di peggio”
“Ma no, non lo ascoltare” disse diventando rossa “Stavo solo pensando a una cosa, non preoccupatevi” i due ragazzini la guardarono per un po’ quando Ron si girò di scatto verso Harry
“Mio fratello mi ha insegnato a far diventare il mio topo giallo! Vuoi vedere?”
“Oh si!” esclamò il moro
“Ron, ma chi te lo ha insegnato?” gli chiese Mary
“Fred” rispose tranquillo
“Si farà male” pensò lei sospirando.
All’improvviso una bambina con i capelli castani e molto mossi si affacciò nel loro scompartimento e chiese
“Avete per caso visto un rospo? Un ragazzo l’ha perso”
I tre si guardarono e Ron rispose
“No”
“State facendo delle magie, vediamo come ve la cavate”
Mary e Harry si scambiarono unno sguardo perplesso, tornando  poi a guardare Ron. Il bambino disse l’incantesimo che, come aveva previsto Mary, non funzionò.
“Credi davvero che quello sia un incantesimo? Non mi pare funzioni” disse allora la nuova ragazzina e poi continuò “Sapete, anche io ne ho provati alcuni semplici e mi sono sempre riusciti”. Entrò e si sedette vicino a Mary Margaret, poi estraendo la bacchetta e puntandola verso Harry formulò un incantesimo e gli occhiali del moro si aggiustarono.
“Oh Merlino!! Ma tu sei Harry Potter!” Harry ancora sorpreso per l’incantesimo, si limitò ad annuire
“Io sono Hermione Granger”
“Io mi chiamo Mary Margaret Weasley”
“Ciao...E… tu sei?” chiese poco convita Hermione vedendo Ron strafogarsi di caramelle
“Em… Ron Weasley” rispose lui a bocca piena
“Piacere” poi girandosi verso Harry continuò “Fareste meglio a prepararvi, credo che manchi poco all’arrivo” detto ciò si alzò e si diresse alla porta, poi si voltò di nuovo e si rivolse a Ron
“Oh, a proposito... hai dello sporco sul naso” e poi se ne andò.
“Avete visto come mi squadrava?” chiese Ron con ancora cinque gelatine in bocca
“Beh! Vuoi darle torto? Sembra che non mangi da una settimana” affermò Mary e suscitando una risata ad Harry
“Ma come? Le dai pure corda Harry?”
“Scusa” disse tra le risate “Non… non era divertente”
Mary sorrise e poi si alzò
“E ora dove vai?” le chiese Ron
“Vado al bagno”
“Io te l’avevo detto di andarci prima!”
“Fratellino…” disse avvicinandosi a lui e dandogli uno schiaffetto sulla guancia “Mi devo andare a mettere la divisa” poi si girò verso Harry e disse
“Torno tra poco”
Mary uscì e si diresse verso il bagno.
Intanto in un altro scompartimento, Astoria stava leggendo mentre sentiva i discorsi dei suoi compagni di viaggio, quando qualcuno le prese il libro dalle mani.
“Ehi!”
“Sai non è educato non partecipare alla conversazione” disse Draco tenendo il libro in mano
“Ridammelo!” disse Astoria alzandosi
“Orgoglio e Pregiudizio” disse lui leggendo il titolo, poi vedendo che la ragazza si avvicinava se lo portò dietro la schiena
“Sai una ragazza non dovrebbe leggere tanto. Potrebbe cominciare a pensare poi!” disse facendo ridere tutti gli altri, comprese Daphne e Pancy, che sicuramente non avevano capito nulla e ridevano solo per compiacerlo.
“Hai ragione sarebbe proprio un problema!” esclamò Astoria
“Non sia mai che una ragazza faccia sfigurare il piccolo Draco Malfoy, che voi non sapete…” disse rivolgendosi agli altri
“…si finge temerario e impavido, ma appena torna a casa è terrorizzato al solo pensiero di restare da solo in una stanza con il padre” poi tornò a guardare il biondo
“E visto che si sente una nullità a casa si diverte a disturbare gli altri e a criticarli, ma tanto lui è giustificato a farlo, perché lui è un Malfoy! Ora mi ridai il libro per favore!”
Il ragazzino la guardò, poi buttò a terra il libro e ci mise un piede sopra.
“FERMATI CHE STAI FACENDO?!” urlò la moretta guardando  il libro ormai rovinato. Il ragazzo tolse il piede, lei raccolse l’oggetto poi rimettendosi in  piedi gli disse
“Puoi anche credere di aver dimostrato qualcosa, ma ti informo  Draco” disse avvicinandosi a lui
“Loro non rispettano te, ma il tuo cognome e verrà un giorno che non ti prenderanno neanche più in considerazione, perché qualcuno riuscirà a mostrargli, e soprattutto a mostrarti, quello che sei veramente…inoltre sai che ti dico? Io sarò lì a guardare e mi congratulerò con quella persona, perché ti farà vedere come in realtà ti vediamo tutti! Come ti vedo io!” disse la ragazza dandogli una spinta e uscendo dallo scompartimento.
“Crede veramente che me ne importi qualcosa?” disse Draco facendo ridere tutti gli altri.
Intanto fuori, Astoria stava piangendo e cercava di rimettere a posto il suo libro.
“Ehi… Stai bene?” le chiese ad un tratto qualcuno; la moretta si girò e vide una bambina dai capelli rossi, che doveva avere all’incirca la sua stessa età.
“Si… non preoccuparti” la roscetta allora guardò il libro che Astoria teneva in mano e disse
“Chi lo ha ridotto così?” le disse porgendole un fazzoletto. Astoria lo prese e si asciugò gli occhi dicendo
“Uno stupido”
“Che libro è?” chiese la bambina mettendosi vicino a lei
“Orgoglio e Pregiudizio” e poi guardandola aggiunse “E’ un libro babbano sai. È bellissimo! Non ho mai letto una storia d’amore così bella”
“Ti piace leggere”
“Tanto! È il mio modo per fuggire dalla realtà e dall’omologazione che impone la società”
“Oh, la mia famiglia è anti-omologazione! Adorano essere unici. Anche se io credo che c’è unicità in ognuno di noi. È uno dei primi valori che mi hanno insegnato: Sei speciale e unica solo perché sei tu”
“Che bella cosa” disse Astoria, poi sospirò “La mia famiglia dà soltanto  l’impressione di essere perfetta, ma in realtà non è così”
“Tutti hanno il loro scheletro nell’armadio, solo ci sono persone che ci ridono su e altre che vogliono nasconderlo. Ma non c’è niente di male in questo”le disse l’altra.
 Astoria la fissò… quella ragazzina era brava a capire i suoi stati d’animo e aveva trovato le parole giuste per farla sentire meglio
“Grazie, dopo questa chiacchierata mi sento meglio”
“Fa bene parlare, ti senti più leggero poi”
“E’ vero!” disse la mora sorridendo
“Comunque, io sono Mary Margaret. E tu?”
“Io sono Astoria”
“Piacere Astoria. Ora è meglio che vada, o mio fratello mi darà per dispersa”
“Ci rivediamo a Hogwarts” le disse Astoria prima che andasse via
“Lo spero tanto” la salutò Mary Margaret.
“ASTORIA MUOVITI! TRA POCO SAREMO A HOGWRTS! LASCIA PERDERE QUELLO STUPIDO LIBRO E VIENI” le urlò la sorella da dentro lo scompartimento.
“Il viaggio più lungo della mia vita” pensò la ragazza prima di rientrare.
Il viaggio durò ancora per poco e quando arrivarono scesero alla stazione di Hogsmade.
Mary, Ron ed Harry si guardarono intorno, poi il moretto salutò un uomo gigantesco e i due fratelli rimasero sbalorditi alla sua vista: non avevano mai visto nessuno così grande! L’omone salutò Harry e poi annunciò a tutti
“Quelli del primo anno mi seguano verso le barche!”

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Capitolo 3
*** Smistamento e Sorprese ***


E FINALMENTE l'arrivo a Hogwarts! Si è sempre in anzia per lo smistamento! spero di non deludervi in questo capitolo e che la caratterizzazione dei personaggi vi piaccia!! a presto


3)
Mary si guardava intorno mentre Hagrid li portava alle barche sulla riva del Lago Nero. Ancora non si vedeva il castello, solo una distesa di acqua scura che le incuteva sì timore, ma allo stesso tempo la incuriosiva. Ron e Harry erano già saliti su una barca e vedendo che la bambina non si muoveva, il moro le disse
“Stai bene?” lei si ridestò e gli rispose
“Oh… si”
“Sei pensierosa oggi, che ti prende?” le chiese Ron “Hai paura di finire in Tassorosso? So che è una casa inutile ma…”
“EHI!! Tutta la mia famiglia ha fatto parte di Tassorosso!!” sbottò un ragazzino dietro di lui
“Ma…come stavo per dire, forma il carattere” continuò Ron “Chi è d’accordo con me?” chiese cercando l’aiuto degli altri seduti sulla barchetta, non ottenendo però l’effetto sperato. Ciò che riuscì a suscitare furono una risata da parte di Harry e una smorfia di divertimento da Mary.
Questa si sedette tra i due ragazzini e le barche partirono.
Dopo qualche minuto si cominciò a vedere il castello. Era splendido, al limite dell’immaginabile, i genitori e i fratelli glielo avevano detto molte volte e lei aveva anche provato ad immaginarselo, ma qualsiasi sua fantasia non era neanche minimamente paragonabile allo spettacolo che aveva ora di fronte agli occhi. Guardò il fratello, anche lui aveva un’espressione meravigliata e poi si girò verso Harry, che a giudicare dall’espressione, sembrava si trovasse nel bel mezzo di un sogno.
Dopo poco le barche attraccarono e Hagrid disse con voce grossa
“Bene, siamo arrivati. Tutto ciò che dovete fare è salire la scalinata finchè non incontrerete la professoressa McGrannitt”.
Anche Astoria era rimasta sconvolta dalla bellezza di quel posto ma nonostante ciò, la sua felicità era attenuata dal pensiero dello smistamento. Dandosi della sciocca fece un sospiro e seguì gli altri sulle scale.
Entrarono nel castello e videro in cima alla scalinata una donna con una lunga veste verde ed un cappello a punta, aveva l’aria di essere una donna seria, ma anche ben preparata.
“Benvenuti a Hogwarts” annunciò “Prima che inizi il banchetto verrete smistati nelle diverse case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde” Mary si guardò intorno e vide che alcuni dei ragazzi parlottavano tra loro, probabilmente discutevano su quale casa fosse meglio finire. Lei avrebbe tanto voluto essere una Grifondoro come tutta la sua famiglia, ma nessuno poteva assicurarle che sarebbe finita lì. Volse lo sguardo dietro di lei e vide Astoria, che era vicina ad una bambina che le assomigliava molto, solo che questa era bionda. Quando Mary vide che la mora la guardava, la salutò con la mano e Astoria la imitò subito dopo.
“La vostra casa sarà la vostra famiglia, tutti i vostri successi le faranno guadagnare punti, ogni violazione delle regole invece le farà perdere punti, e alla fine dell’anno la casa con più punti vincerà la coppa delle case. Ora restate qui, la cerimonia dello smistamento comincerà a breve” disse la donna, poi entro nella sala e si chiuse la grande porta alle spalle.
“Quindi è vero”disse a quel punto una voce. Mary Margaret si girò verso un ragazzino biondo e dall’aria antipatica
“Harry Potter è venuto a Hogwarts” i presenti cominciarono a borbottare tra loro e alcuni si sporgevano per vedere in faccia il Bambino Sopravvissuto. Anche Astoria si era alzata sulle punte per vedere e capì che Harry Potter doveva essere il bambino che era accanto a Mary Margaret.
“Io sono Malfoy, Draco Malfoy” Astoria vide il biondo mettersi davanti al moro, come al solito dandosi tante arie. Volendo vedere meglio, la ragazzina, si fece spazio  tra la folla e si mise accanto a Mary Margaret.
Dopo che il biondo si era presentato, un ragazzino dai capelli rossi non poté trattenere una risata, Mary gli diede una gomitata ed Astoria sorrise nel vedere l’espressione di sgomento che si era dipinta sul volto di Draco.
“Il mio nome ti fa ridere vero? Non ho bisogno di chiedere il tuo. Ma guardati! Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano… devi essere un Weasley!” esclamò Draco che poi, volgendo lo sguardo verso Mary Margaret, sogghignò e aggiunse
“Anzi dovete essere degli Weasley, di chi è quella divisa di uno dei tuoi fratelli maggiori?”
Mary si guardò la divisa larga e poi tornò a guardare il ragazzino. Astoria non riusciva a crederci, Draco non si vergognava proprio di niente
“Perché si comporta così?” poi volse lo sguardo verso Harry che stava guardando Mary Margaret, evidentemente scossa, che teneva la mano al fratello nel tentativo di calmarlo.
“Non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate Potter. Ti posso aiutare io” gli disse Draco porgendogli la mano. Harry lo guardò e gli disse
“Credo di riuscire a riconoscere da solo le persone sbagliate, grazie”
Astoria guardò Draco che fissava con rabbia il ragazzino, ma poi la McGrannitt, che era appena tornata, lo rimandò al suo posto.
La moretta quindi, si avvicinò a Harry e mettendogli una mano sulla spalla per catturarne l’attenzione disse
“Bella risposta” il ragazzino sorrise “Non tutti risponderebbero così ad un Malfoy, sei stato forte”
“Grazie” disse lui arrossendo
“Comunque io sono Astoria” disse porgendogli la mano
“Harry” si presentò lui stringendogliela
“Io sono Ron” la salutò il ragazzino con i capelli rossi
“Piacere” sorrise lei
Mary le sorrise, poi si girò verso Draco, che li stava guardando con rabbia squadrando soprattutto Harry ed Astoria.
“Siamo pronti per ricevervi, venite” disse la McGrannitt prima di scortarli nella  Sala Grande.
Quando Mary entrò vide quattro lunghi tavoli, candele sospese nell’aria e invece del tetto c’era il cielo cosparso di nuvole.
Arrivarono davanti al tavolo degli insegnanti, davanti al quale vi era uno sgabello.
Dopo che il professor Silente fece il suo discorso di benvenuto la McGrannitt disse
“Bene…ora, quando chiamerò il vostro nome verrete avanti, io vi metterò il cappello parlante sulla testa e verrete smistati nelle diverse case” la donna srotolò una pergamena e cominciò a chiamare
“Hermione Granger” Mary Margaret vide la bambina che avevano incontrato sul treno sedersi sullo sgabello. Poco dopo il cappello urlò:
“GRIFONDORO!” dal tavolo si alzarono applausi e la bambina si sedette vicino a Percy, uno dei fratelli maggiori di Mary e Ron.
“Draco Malfoy” chiamò la donna
Il biondo si avvicinò allo sgabello, Astoria si accorse che nello sguardo di Draco c’era una venatura di timore.
“Hai paura vero?” pensò la mora
Il biondo si sedette e appena il cappello gli sfiorò la testa gridò:
“SERPEVERDE!”
“Wow è un  Serpeverde nel sangue” esclamò Pancy estasiata
“Si, giusto una serpe” pensò Astoria
“Speriamo di capitarci anche noi”
“E come poterebbe essere il contrario” disse Astoria
“Che c’è ti dispiace?” le chiese acida la sorella
“Non sto dicendo questo è solo che…”
“Lasciala stare Daph” disse Pancy
“Pancy Parkinson” la ragazzina andò dalla McGrannit e anche lei venne smistata in Serpeverde.
“Mary Margaret Weasley” la bambina sussultò si girò verso Ron che le sorrise e poi verso Harry che le disse:
“Buona fortuna”
La bambina si sedette, le venne messo il cappello sulla testa e tutto ad un tratto sentì una voce nella testa
“Una Weasley, un animo gentile e sognatore, ma impavido e amante dell’avventura… sarai una perfetta…” poi urlò alla sala “GRIFONDORO!”
Un urlo si levò dal tavolo, lei si alzò e corse verso i fratelli. Fred e George la abbracciarono e il primo disse
“Visto la nostra sorellina c’e l’ha fatta!”
Poi si avvicinò Percy e le diede un bacio sulla guancia.
“Ronald Weasley” chiamò la McGrannitt
“Ragazzi tocca a Ron”
Il bambino si sedette e gli venne messo il cappello in testa, poco dopo il cappello urlò:
“GRIFONDORO!”
Altre urla si levarono dal tavolo e, arrivato davanti ai fratelli abbracciò Mary
“Ron…mi soffochi”
“Oh scusa” disse lui
“Menomale che la famiglia Weasley non è stata intaccata!”esclamò George
“Beh ce la siamo vista brutta!” disse Fred
“Che scemi!” disse Ron
Tutti i fratelli Weasley cominciarono a ridere. Astoria guardava la scena da lontano e le sfuggì un sorriso, ma subito si rabbuiò
“Io e Daphne non saremo mai così unite”
“Che c’è?” le chiese acida Daphne
“Niente, è solo che…”
“Daphne Greengrass”
“Beh, buona fortuna”
“Non ne avrò bisogno” disse mentre si avvicinava alla donna, che le mise il cappello in testa e il cappello poco dopo urlò
“SERPEVERDE!” la bionda corse al tavolo e si sedette vicino a Pancy
“Astoria Greengrass” la ragazzina fece un respiro e quando il cappello le fu posto sulla testa, Astoria sentì indistintamente la voce di questo nelle orecchie.
“La seconda Greengrass, ragazzina generosa e ambiziosa, ma soprattutto altruista. Si sei perfetta per i…” urlò “GRIFONDORO!”
Astoria sgranò gli occhi e sussurrò
“Non sono una Serpeverde” si alzò e si avvicinò al tavolo della sua casa, sotto lo sguardo inquisitore della sorella e della sua amica
“E ora Daph?” le chiese Pency
“Papà la ucciderà e, a questo punto, non credo che sceglieranno lei per l’accordo”
“Non è neanche detto che scelgano te” continuò la moretta
“E chi allora?” sogghignò Daphne facendo irritare Pency.
Astoria si avvicinò al tavolo, tutti erano sbalorditi perché tutta la sua famiglia era stata in Serpeverde.
“Ehi Astoria, sono felice che anche tu sia  una Grifondoro”
“Grazie Mary Margaret”
“Dai siediti” le disse Ron sorridendo
“Lo so che può sembrare strano ma Fred e George non mordono”
“Si infatti siamo felici di avere un’altra Grifondoro così carina” disse Fred sorridendo
“Si fino ad ora si sono unite a noi le migliori” disse George facendo l’occhiolino.
Astoria sorrise e si sedette tra George e Mary.
“Harry Potter” chiamò la McGrannitt.
Nella sala calò il silenzio e Harry si sedette sullo sgabello molto imbarazzato, poi la donna gli mise il cappello sulla testa.
Mary era molto agitata, avrebbe davvero voluto che Harry entrasse a Grifondoro, sarebbe stato splendido. Si sarebbero davvero divertiti. Tuttavia la scelta del cappello sembrava non venire mai, anzi le sembrò addirittura che Harry stesse pregando il cappello. Dopo poco il cappello urlò: “GRIFONDORO”
Dal tavolo di Grifondoro si alzarono grandi urla e Ron e Mary andarono incontro a Harry
“Lo sapevo! Lo sapevo che saresti stato dei nostri!” disse Mary
“Ti ho anche tenuto il posto Harry” disse Ron
“Grazie”
“Sapete questa scuola sarà…” cominciò Mary
“Una fantastica avventura” continuò Harry che poi le sorrise
“Beh! Andiamo a sederci” disse Ron
Quando arrivarono al tavolo tutti i Grifondoro si presentarono, poi Harry si sedette tra Ron ed Hermione con di fronte Mary e Astoria.
Dopo che furono stati smistati tutti i nuovi arrivati, il professor Silente si alzò e annunciò:
“Bene ragazzi, si dia inizio al banchetto. Dateci dentro!” dopo questo sulla tavola apparvero tutti i possibili tipi di leccornie.
“Sarà meraviglioso” pensò Mary.

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Capitolo 4
*** Primo Giorno ***


Rieccomi! nel quarto capitolo si vedrà il primo giorno ad Hogwarts ma anche qualche litigio ( nulla di preoccupante però!!) spero che questo capitolo vi piaccia! alla prossima!!


4)
La mattina dopo, Mary si svegliò presto, era molto agitata; quello  sarebbe stato il suo primo giorno di scuola.
Si mise a sedere sul letto e vide che Hermione stava uscendo dal bagno con già indosso la sua divisa lasciando il posto a Calì Patil; Lavanda Brown si stava legando i capelli in due trecce ed Astoria era di fronte allo specchio accanto al comodino e si stava pettinando i lunghi capelli neri con una spazzola; quest’ultima appena alzò lo sguardo, vide che la rossetta si era svegliata e così la salutò con la mano dicendo
“Buongiorno”
“Sono l’ultima?” chiese Mary Margaret
“Si, ma non ti preoccupare… manca ancora molto alla prima lezione” le spiegò Astoria
“Veramente” cominciò Hermione “mancano due ore e quindici minuti e, considerando che dobbiamo fare colazione e cercare l’aula, è molto poco” disse prima di infilare i libri nella cartella e scendere.
Tutte le bambine erano sconvolte dal cinismo di quella ragazzina.
“Sono sicura che è solo agitata per il primo giorno di scuola” la giustificò Mary.
Dopo poco Astoria e Mary scesero nella sala comune. La Weasley si guardò intorno, c’erano Neville, Seamus, Dean ma…
“Dov’è Ron?” chiese
“E’ ancora di sopra. Lui e Harry si sono svegliati adesso” le disse Neville sorridendole
“Grazie Neville” poi si girò verso Astoria e le disse “E’ incredibile! E’ sempre il solito pelandrone!”
“Beh, perché non vai a chiamarlo? Se vuoi ti aspetto per scendere”
 “No, non preoccuparti. Conoscendo Ron ci vorrà un sacco di tempo. Tu scendi pure non vorrei che facessi tardi”
La mora le sorrise e poi disse
“Va bene allora vado, ci vediamo dopo”
Prima che potesse oltrepassare il dipinto della Signora Grassa, Mary Margaret la chiamò
“Astoria! Ci sediamo vicine alla lezione di trasfigurazione?”
“Ma certo!” le sorrise “Ti tengo il posto”
“Grazie” detto questo Mary sospirò e salì le scale verso il dormitorio maschile. Bussò due volte alla porta e non sentendo risposta, decise di entrare. Il dormitorio dei maschi era uguale al loro, ma molto più disordinato. Vide i suoi due amici ancora sotto le coperte, così si diresse verso Ron e gli tirò giù la coperta
“Ohi! Vuoi svegliarti! La nostra prima lezione c’è tra un’ora e se non vi sbrigate neanche potrete fare colazione”
Poi si diresse verso Harry e lo scosse un po’, il moro aprì gli occhi e disse inforcando gli occhiali
“Mary! Che ci fai qui?”
“Buongiorno”
“Mary ma che vuoi?” le chiese Ron ancora mezzo addormentato
“Se non ti ricordi oggi abbiamo lezione ti vuoi muovere”
“Mamma mia sei peggio della mamma!” sbuffò lui
“Cosa? Io volevo solo essere gentile! Fai pure tardi e fatti togliere i punti, sai che mi importa!” disse uscendo dalla stanza, ma troppo arrabbiata non vide il ragazzo vicino a lei e, perciò, lo urtò.
“Oh scusa! Scusa!” disse la ragazzina
“No, no. Non ti preoccupare” Mary alzò lo sguardo
“Oliver?!”
“Ciao Mary” il ragazzo che l’aveva salutata era Oliver Baston, era anche lui di Grifondoro, era il capitano della squadra di Quiddich, aveva cinque anni in più di lei e Mary aveva una cotta per lui da circa un anno, da quando anche Fred e George erano nella squadra. Qualche volta Oliver era andato da loro per qualche allenamento e lei lo guardava dalla finestra della sua cameretta, ma ogni volta che ci parlava diventava rossa e doveva rifugiarsi in bagno, senza contare che i gemelli e Ron facevano battutine sarcastiche mettendola ancora di più in imbarazzo.
“Oggi hai la tua prima lezione?”
“Si” disse lei abbassando lo sguardo “Trasfigurazione”
“Ah con la McGrannitt. Allora sbrigati non puoi fare lezione con lei senza aver fatto prima una bella colazione!” disse lui sorridendo, Mary perse un battito. Era così carino e gentile.
“Anche tu devi scendere?” gli chiese lei
“Si. Anche io mi devo ricaricare. Ho pozioni!”
“Allora si!” disse lei ridendo pensando al professor Piton
“Dai vieni” disse lui facendole strada
Quella giornata non poteva cominciare meglio, stava scendendo in compagnia di Oliver Baston
“Se è un sogno… non pizzicatemi!” pensò lei sorridendo.
Intanto Astoria era arrivata di fronte alla Sala Grande, stava per entrare quando si sentì chiamare
“Ma guarda chi c’è, Daph” si voltò e vide Daphne e Pancy che la guardavano dall’angolo della stanza
“La nostra Tori!” continuò la bionda.
Astoria detestava essere chiamata così, il suo nome non era lungo ed era bello quando era pronunciato normalmente. Daphne sapeva che le dava fastidio eppure questo sembrava divertirla.
“Ma ora dovremo chiamarla: La traditrice”continuò Daphne
“Non sapevo che essere smistati in una casa diversa da Serpeverde volesse dire essere una traditrice…”
“Della famiglia? Sicuramente si!” le disse la sorella
“Sono molto delusa da te”
“Tu sei delusa Daphne? Stai facendo tutto da sola! Io non ho fatto niente!”
“Solo mandare a monte un accordo tra due famiglie per far perdurare la razza purosangue” le disse la bionda
“Che stupidaggine! Non sono mai stata d'accordo nel giudicare qualcuno solo per il suo stato di sangue!” esclamò Astoria
“Ecco, questo dimostra solo quanto tu sia stupida, Tori!” disse ridendo Pancy
“Tu non ti intromettere!” le urlò Astoria riuscendo anche a far smettere quella risatina di sottofondo.
“Sono affari di famiglia, non ti impicciare!”
“Già affari di famiglia. Mi farebbe piacere sentirli!” esclamò Draco Malfoy che era appena apparso dalle scale dei sotterranei accompagnato, come al solito, da Tiger e Goyle.
“Ciao Draco!!” civettarono le due Serpeverdi, ma lui si diresse verso Astoria
“E tu che c’entri?” chiese questa in preda alla rabbia
“Come? Io sono un amico di famiglia, se avete qualcosa che turba il normale equilibrio, vorrei e dovrei intervenire” disse lui con un ghigno sulle labbra
“E immagino che ciò che turba il normale equilibrio sia io. Dico bene?” disse lei
“Allora non sei così rimbambita. Credevo che quegli stupidi libri babbani ti avessero completamente stranito! Più di quanto tu già non lo sia!”
“Ma che volete da me?” chiese Astoria cominciando a perdere la pazienza
“Farti notare cosa stai diventando. Una sudicia traditrice del tuo sangue!” le disse Malfoy avvicinandosi
“Come la Weasley con cui ti accompagni! Non ho mai visto una famiglia più disadattata e si definiscono anche maghi! Per me sono solo un rifiuto della società e …” ma il suo discorso venne interrotto da uno schiaffo che lo colpì in pieno volto
“Ma chi ti credi di essere?” cominciò Astoria
“Come osi!” disse Draco a denti stretti
“ASTO…”
“ZITTA DAPHNE!” la zittì la mora
“Tu!” disse rivolgendosi a Malfoy “Tu sei l’essere più schifoso che sia mai vissuto su questa Terra! Giudichi senza conoscere! Gli Weasley sono migliori dalla tua famiglia e della mia messe insieme! Tu neanche sai di che cosa parli!” poi si girò verso Daphne e le disse “Sai che ti dico? Puoi anche prendertelo” disse indicando Malfoy “ Io non potrei mai sposarmi con una persona tanto superficiale!” disse mentre se ne andava, ma Draco la fermò afferrandola per il polso
“E da quando hai tutto questo coraggio?!” disse lui “Da quando sei una Grifondoro o da quando il tuo amichetto Potter mi ha affrontato ieri sera?” serrò ancora di più la presa “Fosse lui la persona che mi doveva mostrare come mi vedono gli altri! A giudicare da come ci parlavi ieri sera direi di sì! Sai che ti dico? Non ho provato niente!” disse lui mentre Astoria sentiva che il polso cominciava a farle male, tuttavia non diede soddisfazione a Draco e disse
“Sarai anche bravo a parole, ma sulla tua faccia traspare ogni tua emozione, sebbene tu ne abbia poche. E ieri tutto ciò che ho visto era sorpresa e rabbia. Ha rifiutato la tua amicizia e l’ha ceduta ad “un Weasley”, come li chiami tu. Non riesci ad accettare che per chi non ti conosce tu vali meno di zero”
“E per te? Quanto valgo?”
Astoria non capì
“Che vuol dire? Lo sai cosa penso di te!”
“Sai cosa penso di te invece?” disse lui “Che fingi di essere forte, ma in realtà sei debole, perché sei sola Astoria. Lo sei sempre stata” Poi sussurrò, in modo che solo lei potesse sentire: “E, non credo che i miei si arrenderanno, sai? Mia madre ti adora e mio padre non è da meno. E i tuoi genitori non vedono l’ora di sistemare una di voi in casa mia! Con il mio cognome”
“Non mi interessa, riuscirò a liberarmi…”
“Della tua prigione d’oro?” sussurrò lui sogghignando.
“No! Di te! E di quello stupido accordo” si liberò dalla presa di lui “Prendi le distanze Draco, stammi lontano! Sono stata chiara?”
“Ci puoi provare e riprovare ma non ci riuscirai” disse lui superandola
“E’ una minaccia?” disse lei
“No una promessa” disse lui
“Che ti ha detto?” le chiese Pancy avvicinandosi a lei
“Ma lasciami in pace” disse lei
“IO ESIGO DI SAPERE CHE TI HA DETTO!” urlò l’altra
“Smettila di fare l’isterica!” disse Astoria voltandosi e andando verso il suo tavolo.
“La giornata è cominciata malissimo, sono perseguitata da tutti i Serpeverde del primo anno.” In fondo sapeva che Draco aveva ragione, i Malfoy ottenevano sempre quello che volevano. Non sarebbe stato facile ma c’e l’avrebbe fatta, si sarebbe liberata da quell’incubo che la assillava da due anni.
Dopo aver fatto colazione insieme a Fred e George, Astoria si diresse verso l’aula di trasfigurazione. Entrata, vide la professoressa McGrannitt scrivere sulla lavagna la lezione del giorno. Mentre si guardava intorno venne urtata volontariamente da Pancy che a braccetto con Daphne la guardava e ridacchiava. Astoria sospirò e si andò a sedere.
Intanto Mary Margaret si stava dirigendo a trasfigurazione in compagnia di Oliver, quando arrivarono Fred e George
“Ehi sorellina!” la salutò il primo
“Ma come già cerchi di rimorchiare?” disse l’altro
“Non me lo aspettavo da te!”
“Fred smettila!” disse lei arrossendo
“Ma no tesoro!” disse George
“Noi dicevamo al nostro capitano!” Oliver sospirò e le disse
“Lasciali perdere” lei sorrise imbarazzata e poi disse
“E’ meglio che vada”
“Ciao sorellina” dissero i due
“Ciao Mary”
“Ciao” lo salutò prima di sbattere contro la porta facendo ridere i gemelli e facendo sorridere Oliver, poi abbassando la testa imbarazzata, entrò chiudendosi la porta alle spalle.
“ La lezione non è ancora cominciata, menomale”
Poi vedendo Astoria che le faceva segno con la mano, si avvicinò al banco.
“Ma cosa hai fatto Weasley, la tua faccia ha lo stesso colore dei capelli!” disse Daphne quando Mary le passò vicino
“Ha esagerato con il trucco” continuò Pancy. Mary le guardò perplessa, neanche ci aveva mai parlato con quelle ragazzine, perché se la prendevano con lei
“Beh avrà imparato da voi” cominciò Astoria “Solo che al contrario di lei, tutto quello che vi mettete in faccia non cambia molto la situazione”
“Ma che vuoi Astoria, di che ti impicci?” fece Pancy
“Ah non lo so! Ho imparato dalla migliore” poi si girò verso Mary “Vieni Mary, lascia stare”
Mary ancora perplessa si diresse verso la mora
“Non ho capito” disse mentre si sedeva facendo ridere Astoria
“Si divertono così. E poi loro seguono tutto quello che fa Malfoy”
“Hanno scelto un buon esempio” disse sarcastica Mary e continuò
“Le hai zittite subito”
“E’ solo questione di abitudine, di solito sono io preda dei loro scherzi, ma basta che rispondi e si ammutoliscono”
“Ah! La bionda è tua sorella!”
“Già” disse lei chinando il capo
“A proposito di fratelli, dov’è Ron?”
“Non è arrivato”
“Perfetto! So già come andrà a finire” disse Mary cominciando a ridere insieme ad Astoria
“Potete smettere di ridere? Sta per cominciare la lezione” disse Hermione voltandosi verso di loro
“Scusa Hermione” dissero le due.
E, proprio come aveva previsto Mary Margaret, Ron ed Harry arrivarono in ritardo.
“Mary, credo che comincerò a darti retta da oggi in poi” disse Ron.


A pranzo Harry, Ron, Astoria e Mary Margaret erano seduti al tavolo di Grifondoro e chiacchieravano della giornata che avevano passato
“Ma hai visto?” cominciò Ron e poi imitando il professor Piton disse “Potter. Qual è la differenza tra l’Aconita e la Nustaria”
“Luparia” lo corresse Mary
“Si, certo. Ma dico! A chi interessa la differenza tra l’Aconita e la Fruparia?”
“Luparia” disse Astoria
“Si ma, neanche la Sprite sa la differenza tra l’Aconita e la Lustaria!”
“Luparia, Ron” disse Harry
“E certo! L’Aconita e la Lustaria!”
“Luparia!” dissero tutti e tre
“Ho capito non sono sordo!” poi si girò verso Harry “Secondo me Piton ce l’ha con te!”
“Però non ero attento” disse il moro
“E vabbè! Neanche io ma mica se l’è presa con me!”
“Bella figura a pozioni Potter” disse Draco mentre passava. Harry lo guardò poi si voltò verso i suoi amici e disse
“Io quello proprio non lo sopporto”
“Sai” cominciò Ron “Ho l’impressione che neanche lui ti sopporti” poi si portò il bicchiere di succo alle labbra
“Molto acuto Ron” disse Mary “Ma che ti importa, Harry!”
“Mary ha ragione. Uno così è meglio perderlo che trovarlo” disse Astoria sorridendo. Lui la guardò e diventando un po’ rosso le sorrise prima di tornare al suo succo.
“Comunque” cominciò Hermione, seduta poco distante da loro “il professor Piton non può avercela con Harry”
“E perché no?” disse Ron
Mary fece segno a Harry e ad Astoria di avvicinarsi, poi bisbigliò
“Lui odia quando le sue, devo ammettere poche, deduzioni vengono contraddette!”
“Il professor Piton è un insegnate, non può prendere in antipatia gli alunni”
“Veramente è una persona… un’inquietante persona” la rimbeccò Ron
Mary sentì un gracchiare e vide dei gufi entrare dalle finestre.
“Ehi Ron” lo chiamò per distrarlo “Posta in arrivo”
“Come la posta?” disse Harry guardando la porta della sala
“Ma no Harry” gli disse Astoria sorridendo “Qui la posta la portano i gufi” poi afferrò al volo le sue lettere
“Wow! Ma come fanno?” chiese il moro
“Beh…”
“Ma è elementare Harry” cominciò Ron sventolando il giornale “Loro fanno… fanno” poi si girò, credendo che Harry non lo guardasse e chiamò Ernie McMillan, uno studente di Tassorosso
“Ehi!” quello alzò lo sguardo “Ehi ciao! Come fanno i gufi a sapere dove portare la posta?” il ragazzino lo guardò con aria interrogativa e poi tornò alla sua posta
“Ehi! Ehi! Menomale che Tassorosso ospita gli animi gentili e altruisti”
“Ron, Ron! Lascia stare” gli disse Harry, che poi prese il giornale in mano e chiese “Lo posso leggere?”
“Si, si” rispose Ron poi alzò la voce “Mica sono un Tassorosso!”
“Ron ti prego calmati, ci guardano tutti!” lo pregò Mary
Astoria stava sorridendo quando vide la sua lettera, la aprì e lesse a bassa voce
“Astoria,
io e tuo padre siamo molto delusi della tua entrata in Grifondoro. Hai rischiato di mandare a monte un grande futuro per una di voi due, al quale abbiamo lavorato arduamente”

“Grandissimo futuro” pensò Astoria facendo una smorfia
“Tuttavia i Malfoy non hanno perso interesse nei tuoi riguardi. Fortunatamente hai sempre dimostrato grandi capacità magiche. Lucius Malfoy apprezza il tuo modo di porti e i tuoi interessi.
Potresti essere tu la futura signora Malfoy.”

“Oh! Che gioia!” pensò sarcastica
“Ma non gioire figlia mia, la competizione è ardua. Ho sentito che anche i Parkinson sono interessati a un contratto di matrimonio.”
“Se lo possono pure prendere quel ragazzino viziato”
“Ma noi lotteremo. A presto”  quando finì di leggere, Astoria sospirò e si rabbuiò. Mary Margaret se ne accorse e le chiese
“Astoria, stai bene?”
“Ecco…”
“Ehi ragazzi!” la interruppe Harry “Qualcuno ha svaligiato la Gringott” Ron, Hermione, Astoria e Mary ascoltarono Harry che leggeva l’articolo.
“Nessuno è mai riuscito a eludere la sicurezza della Gringott” pensò preoccupata Mary.

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Capitolo 5
*** Il Terzo Piano ***


Rieccomi con un nuovo capito! si comincia ad entrare nella storia ormai !! spero che la storia vi piaccia e che continuiate a seguirla! a presto


5)
Il giorno dopo, tutti i ragazzi del primo anno si ritrovarono nel giardino della scuola per la loro prima lezione di volo. La loro professoressa Madama Boomb era una donna alta, dai capelli grigi e gli occhi felini.
Tutti si sistemarono al lato sinistro della scopa aspettando le istruzioni della professoressa. Astoria si guardò intorno, lei era tra Mary e Harry che era vicino a Ron e di fronte avevano Draco Malfoy che squadrava con disprezzo Harry che rideva con Ron.
“Mettete la mano destra sulla vostra scopa e dite: Su!” tutti cominciarono. Harry riuscì subito a sollevarla, subito seguito da Draco che lo guardava con aria soddisfatta.
Dopo poco anche Astoria e Mary riuscirono, mentre Ron…
“Pare proprio un impresa” disse Mary all’amica
“Guarda che ti ho sentita Mary!” disse Ron che poi urlò “SU!” ma il manico della scopa lo colpì dritto sulla fronte. Tutti i ragazzi intorno a lui scoppiarono a ridere.
Harry cercando di trattenersi gli disse
“Beh il sentimento c’era”
“Zitto Harry” disse lui.
“Bene ora quando fischierò vi darete una spinta, quando sarete in aria vi inclinerete un po’ in avanti e tornerete a terra” spiegò Madama Boomb.
“Harry” lo chiamò Ron “Che dobbiamo fare dopo che fischia?”
Quando la donna fischiò Neville si alzò in volo
“Signor Paciock è troppo in alto, scenda immediatamente” ma Neville ormai aveva perso totalmente il controllo della scopa. Andò a sbattere contro i muri e quando la divisa di Neville si impigliò ad una delle statue rimase impigliato, ma per poco, perché la divisa si strappò e il povero ragazzino cadde a terra, ma, fortunatamente, la caduta era stata anche rallentata.
“Oh poverino!” pensò Mary
La professoressa corse verso il ragazzo steso a terra
“Oh Santo Cielo! Il polso si è rotto!” e mentre la donna lo aiutava ad alzarsi, Astoria notò che Draco aveva raccolto la Ricordella di Neville.
“Dovete restare a terra finché non ritorno, se ci sarà anche una sola scopa per aria chi la monta verrà espulso dalla scuola”
Appena l’insegnante se ne andò, Draco si fece avanti e giocherellando con la sfera disse
“Ma avete visto che faccia? Se solo l’avesse stretta si sarebbe ricordato di cadere sul suo grosso sedere” i Serpeverde cominciarono a ridere.
“Quella non è tua!” si fece avanti Astoria
“Ma guarda!” disse lui sfidando Astoria con lo sguardo “Mi avevi detto che dovevo starti lontano, ma invece sei tu che continui a cercarmi”
“Infatti” dissero Daphne e Pancy per attirare l’attenzione del biondo, che le ignorò e continuò dicendo:
“Secondo me non riesci a starmi lontana”
Mary guardò Harry e vide che l’amico stava stringendo i pugni; già quando aveva visto che Malfoy aveva la Ricordella di Neville si era innervosito, ma ora sembrava proprio arrabbiato.
“Ma smettila di darti tanta importanza” continuò Astoria “Ridammi quella Ricordella”
Lui gliela porse
“Beh allora, se proprio la vuoi” ma prima che lei potesse afferrarla lui se la portò dietro la schiena
“Vieni a prendertela”
“Piantala!” esclamò lei
“Dammi qua Malfoy!” intervenne Harry sorprendendo Astoria e Draco
“Ma guardate! Qui c’è il grande Potter che è venuto a salvare la situazione. Si prenderà questa…” disse tirando fuori l’oggetto “… e la ragazza. Ma sai cosa ti rispondo? No” poi afferrò la scopa e disse
“La metterò dove Paciock dovrà cercarla” montò sulla scopa e prese il volo
“Che ne dici del tetto?” arrivato in alto urlò “Che c’è Potter? Credi di non arrivarci?” Mary si girò verso il moro e nei suoi occhi lesse determinazione, aveva capito che l’amico sarebbe montato sulla scopa e avrebbe preso il volo verso Malfoy, così si avvicinò
“Harry ti prego, lascialo stare. Ti vuole solo provocare”
“E poi Madama Boomb l’ha vietato” si intromise Hemione “E non sai neanche volare!”
Harry le ignorò e prese il volo con la scopa
“Che idiota!” esclamò la castana
“Dammela Malfoy o ti butto giù da quella scopa!” esclamò Harry
“Harry torna qui dai!” urlò Mary
“Ah è così?” cominciò Draco
“Smettetela di fare i ragazzini! Tutti e due!” urlò Astoria
“Facciamo a modo tuo allora” disse il biondo che poi lanciò la pallina
“Oh no!” esclamò Ron, poi vedendo che Harry andava verso il muro urlò “Harry, non fare nulla di drastico! Neville non se la prenderà con te se hai perso la Ricordella” tutti gli alunni, che stavano seguendo l’azione di Harry, si girarono perplessi verso il rossetto
“Ron!” cominciò Mary “Mica si sta suicidando!”
“Ma va verso il muro!” esclamò l’altro
“Ragazzi sta scendendo” disse Astoria “E ha la Ricordella in mano!”
“Cosa?!” chiese sorpreso Draco
Poi tutti i ragazzi, tranne i Serpeverde, corsero verso Harry che era appena smontato dalla scopa.
“Ma come hai fatto?!” chiese Ron
“Bravissimo!” esclamò Mary abbracciandolo
“Sei stato fantastico Harry!” disse Astoria abbracciandolo a sua volta
“G…grazie” disse lui
“Non vorrei ammetterlo” disse Hermione “Ma, complimenti Harry”
“Harry Potter!” tutti si girarono e videro la professoressa McGrannith “Seguimi!” Harry si girò verso i suoi amici e poi seguì la professoressa.
Mary Margaret si girò e vide Draco ridere e si diresse verso di lui
“Mary dove vai?” chiese Ron
Draco la vide arrivare e le disse
“Che vuoi Weasley?”
Lei lo spinse e lui esclamò
“Ehi!”
“DRACO!” urlarono Pancy e Daphne
“Tu sei un indescrivibile bastardo!”
“MARY!” esclamò Ron “Lo so che se lo merita, ma non abbassarti al suo livello!”
Poi Mary continuò
“E’ tutta colpa tua! Perché non cresci un po’!” disse prima di voltarsi e tornare dai compagni.

A fine giornata, mentre tornavano nel dormitorio, i ragazzi parlarono di quello che era successo alla lezione di volo
“E hai dato del bastardo a Malfoy?!” esclamò Harry
“Pensavo che ti avrebbero espulso. Non mi sono controllata” disse lei abbassando lo sguardo
“No, no! Sei stata fantastica!”disse Harry “E grazie, ma non ti dovevi preoccupare”
“Beh se non mi preoccupo per te che amica sono?” disse lei e di tutta risposta il ragazzino le sorrise
“Si, si” si intromise Ron “Ma vogliamo parlare della vera notizia?! Tu sei nella squadra di Quiddich! Quelli del primo anno non hanno mai fatto parte di una squadra”
“Devi essere il primo da…” cominciò Astoria
“Un secolo secondo Baston” concluse Mary.
Ron si girò con aria perplessa
“Baston?”
“Beh, ho sentito che ne parlava con Fred e George”
“Si certo” disse Ron poco convito. Astoria si era voltata verso Harry che ora aveva l’aria preoccupata
“Cos hai Harry?”
“Ecco… io non ho mai giocato a Quiddich. Se facessi la figura dell’idiota?”
“Tu sei perfetto invece” cominciò Hermione poco distante da loro “Anche tuo padre era un cercatore”
“Cosa?!” esclamò Ron “Harry, perché non me lo hai detto?!”
“Io…io non lo sapevo” disse il moro. Harry stava sorridendo, ma Mary scorse una vena di tristezza nei suoi occhi, così disse
“Perché non andiamo? Così nel dormitorio potremo strafogarci di schifezze per festeggiare”
“Sì dai!” esclamò Ron
Mentre salivano, il roscetto si avvicinò a Harry e gli sussurrò
“Harry, quella mi fa venire i brividi! Sa più cose lei di te di quante ne sappia tu”
“E chi non le sa!” detto questo, la scala che stavano salendo cambiò direzione
“Cosa sta succedendo?” chiese Mary
“Alle scale piace cambiare!” esclamò Hermione.
Quando la scala si fermò Harry disse
“Dai, da questa parte!”
I cinque oltrepassarono una porta e si ritrovarono in una stanza buia e impolverata, con una statua di una vecchia donna al centro
“Non sono mai stata su questo piano” disse Astoria
“Qualcuno ha la sensazione che non dovremmo essere qui?” chiese Ron
“Infatti noi non dovremmo essere qui! Questo è il terzo piano!”
“Silente aveva detto che era proibito venirci” disse Mary
“Meglio andare!” esclamò Harry. Poi le torce si accesero all’improvviso e Mrs Purr apparse dietro di loro e cominciò a miagolare
“Oh Merlino! E’ il gatto di Gazza!” esclamò Astoria
“Venite!” disse Harry cominciando a correre.
I cinque percorsero un corridoio finché non si ritrovarono davanti ad una porta; Harry cercò di aprirla, ma non ci riuscì
“Spostati!” disse Hermione superandolo, poi tirando fuori la bacchetta disse “Alohomora!”e la serratura scattò permettendo ai ragazzi di entrare. Dopo che si furono chiusi la porta alle spalle, Ron chiese
“Alohomora?”
“Libro standard degli incantesimi, capitolo 7”
Mary si girò e quello che vide le gelò il sangue nelle vene; chiamò Harry, che era accanto a lei, tirandogli la divisa
“Cosa succede Mary?” le chiese il ragazzino
“Gazza se ne è andato!” disse Hermione
“Avrà pensato che la porta fosse chiusa” disse Ron
“Infatti era chiusa” disse lei
“E per un’eccellente ragione!” disse Mary.
Tutti si girarono e videro un enorme cane a tre teste che si stava svegliando; una testa sbadigliava, l’altra starnutiva, e l’altra aprì gli occhi e vide i presenti, completamente immobilizzati dalla paura.
Le tre teste del cane cominciarono ad abbaiare e a ringhiare. I cinque ragazzi, urlando a squarcia gola, uscirono dalla stanza correndo e si chiusero la porta alle spalle con notevole fatica.
Corsero dal terzo piano fino alla torre del Grifondoro, erano talmente spaventati che quasi non si ricordarono la parola d’ordine.
“Ma perché tengono quel coso in una scuola?” chiese sconvolto Ron
“Ma come? Non hai visto che c’era una botola sotto le zampe?” gli rispose saccentemente Hermione.
“Beh sai com’è! In quel momento non ho pensato a guardargli le zampe”
“Quel cane non è qui per caso. Fa la guardia a qualcosa”
I quattro si guardarono perplessi
“Sì, la guardia a qualcosa. Ora se non vi dispiace, io vado a letto prima che vi venga un’altra splendida idea per farci uccidere, o peggio espellere”
Che voleva dire? Cosa si poteva nascondere in una scuola? I quattro restarono alzati ancora un po’ a parlare, cercando di capire cosa potesse essere questo misterioso oggetto nascosto.

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Capitolo 6
*** La Sera Di Halloween ***


Eccomi di ritorno con un nuovo capiolo! Ora i protagonisti diventeranno un gruppo unito. Anche se il lessico è estremamente semplice, spero che il capitolo vi piaccia. Fatemi sapere! A presto


6)
Era il 31 ottobre, il giorno di Halloween. Harry, Ron e Mary erano appena usciti dall’aula di Incantesimi; Astoria era andata avanti perché doveva andare a parlare con il professor Piton.
Mary Margaret aveva trovato la lezione molto interessante; avevano imparato a far levitare gli oggetti ( beh, in realtà ci era riuscita solo Hermione).
“E’ Leviòsa, non Leviosà” disse Ron imitando la brunetta e facendo ridere gli altri, mentre Mary lo guardava con aria di rimprovero,
“E’ insopportabile, dico davvero! Per forza che poi non ha amici!”.
A quel punto furono sorpassati proprio da Hermione che si allontanò da loro singhiozzando a testa bassa.
Mary era sconvolta, non poteva credere che il fratello fosse stato così insensibile.
“Bella mossa Ronald!” lo riprese lei e poi, guardando con aria di rimprovero Harry, corse via per cercare di raggiungere Hermione.


Mary seguì la ragazzina fino in bagno e la vide mentre si chiudeva in uno dei cubicoli. Si avvicinò alla porta e bussò
“Occupato” disse la ragazzina tra le lacrime
“Hermione sono Mary”
“Che c’è?” disse
“Non…non fare così. Ron è… il più grande problema di Ron e che non pensa prima di parlare” spiegò la roscetta.
“E invece quelle cose le pensa veramente” disse lei ricominciando a piangere “Lo so che lo pensano tutti… Non mi sopporta nessuno”.
“Invece no!” esclamò Mary “Forse incuti un po’ di timore, ma solo perché sei molto determinata e preparata…E se devo dirla tutta oggi a Incantesimi mi hai ispirata. Vorrei riuscire anch’ io a fare gli incantesimi con la tua stessa facilità”.
“Dici davvero?” chiese Hermione
“Ma certo! La tua intelligenza ti contraddistingue! Sei eccezionale Hermione!”
“Grazie Mary” disse lei.
“Allora che dici? Vuoi uscire da lì oppure no?” le chiese Mary
“Veramente non me la sento” rispose Hermione,
“Allora facciamo che io mi siedo qui, davanti alla porta e continuiamo a parlare, così ci conosciamo meglio!” disse Mary sedendosi.


Intanto Astoria era nei sotterranei perchè doveva incontrarsi con Piton, che l’aveva convocata personalmente.
Arrivata davanti all’aula fece un respiro profondo e bussò alla porta
“Avanti” disse la voce bassa di Piton
“Permesso” disse lei aprendo la porta
“Buon pomeriggio Greengrass”
“Salve professore. Voleva vedermi?”
“Si signorina, riguarda l’ultima lezione”
“Si signore” annuì lei preoccupata. Avevano provato a preparare un potente sonnifero, la cui ricetta era semplice, ma l’esecuzione molto complicata. Astoria era convinta di essere andata male e quella convocazione le aveva dato la conferma.
“Ho notato che la sua pozione era…” cominciò lui “a dir poco… perfetta”
“Davvero?” chiese lei scioccata,
“Si, nonostante ho notato… che era preoccupata durante la preparazione”
“Sì in effetti! Non riuscivo a tagliare gli scarafaggi, così gli ho schiacciati per far uscire il succo necessario” disse lei “Ma ero convita di aver sbagliato”
“In effetti quel piccolo particolare rende la pozione ancora più potente. Non ho potuto fare a meno di notare che lei ha una vera e propria attitudine nella scienza delle Pozioni. È notevole. Nessuno ha pensato di risolvere il problema come ha fatto lei”
“Grazie signore” disse lei ancora sorpresa.
“Sarebbe un peccato che questo talento venisse sprecato” continuò l’uomo “Vorrei che cominciasse a informarsi sui pozionisti e sulle loro più famose scoperte”
“Ma, se posso chiedere… perché?” chiese lei curiosa,
“Perché il talento deve essere coltivato da subito. Sono pochi quelli che scoprono immediatamente la materia per cui sono portati. Se le interessa pozioni, allora farebbe bene ad informarsi”,
“Certo signore. Con piacere” disse lei.
“Bene, ora vada”
“Si” la ragazza si voltò e cominciò a camminare verso la porta, ma poi si girò di nuovo e disse “Grazie professore”, poi uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Mentre si dirigeva verso le scale si sentì chiamare
“Tori!”
“Oh no di nuovo!” pensò la ragazzina. Si voltò e vide Malfoy con Tiger e Goyle”
“Non è Tori, è Astoria” puntualizzò lei
“Che ci fai qui?” chiese lui
“Che ti importa?”
“Questo è il mio territorio” disse Draco,
“Il “mio territorio”?! Sapevo che fossi una serpe, ma non che fossi un cane!” disse lei,
“Fai la spiritosa?”
“Beh sembra che mi riesca!” disse indicando Tiger e Goyle, che sghignazzavano, ma si fermarono non appena Draco li freddò con lo sguardo.
“Cerchi di provocarmi?” disse lui avvicinandosi, ma lei lo spinse indietro dicendo:“Mi pareva di essere stata chiara quando ti ho detto di prendere le distanze”.
Lo guardò con aria di sfida, poi si girò e cominciò a salire le scale.
“Sai?” ricominciò lui costringendola a fermarsi “Tuo padre sa dello schiaffo che mi hai dato”
Lei si girò e lo guardò con rabbia,
“Non guardarmi così!” esclamò lui sogghignando “Non sono stato io”.  Lei sospirò e disse
“Daphne”
“E già!” disse lui “So che il sig. Greengrass è furioso. Se fossi in te, gli scriverei una bella lettera di scuse”
“Per cosa? Per averti dato quello che ti meritavi? Non mi importa Draco, non ritiro quello che ho detto. Stammi lontano, non sarà certo un matrimonio combinato a farmi cambiare idea. Io non ho bisogno di te!” disse lei convinta.  
“Sicura?” disse lui sogghignando, Astoria lo guardò per un po’ e poi ricominciò a salire le scale.


Era ora di cena e Mary era diretta verso la Sala Grande e stava pensando che Hermione era davvero una ragazza simpatica, dietro al suo cinismo si nascondeva una ragazza allegra e divertente.
Entrata in Sala Grande vide Ron ed Harry che parlottavano tra loro. Quando Harry la vide, alzò la mano e le disse:
“Ciao Mary”
“Ciao” rispose lei con un tono freddo.
“Dai Mary, sei ancora arrabbiata?” le chiese Ron
“Sei sorpreso di questo?” gli rispose lei.
“Ma…” cominciò Harry “Dov’è Hermione?”
“E’ rimasta nel bagno tutto il pomeriggio” rispose Mary “Grazie a te, che non pensi mai prima di parlare!” disse indicando Ron “E a te, che gli davi pure corda!” disse rivolta a Harry, che abbassò gli occhi.
“Sei venuta per rimproverarci?” disse Ron
“No!” rispose lei “Sono venuta per prendere qualcosa da mangiare, non voglio che Hermione resti a stomaco vuoto per colpa tua”.
La ragazzina afferrò qualche dolce dalla tavola e dopo aver guardato di nuovo i due ragazzi, si voltò e uscì dalla Sala.


Mentre saliva le scale, Mary incontrò Astoria, che si  stava dirigendo verso la Sala Grande in compagnia di Fred e George.
“Ehi sorellina dove vai?” le chiese George
“Di sopra… Non ho fame!” rispode lei.
“Si vedo!” disse Fred indicando quello che aveva in mano, poi continuò “Hai litigato con Ronnie?”
“Più o meno” rispose Mary
“Come mai? Di solito siete molto uniti?” disse Astoria,
“Non preoccupatevi… ci vediamo dopo” rispose la rossetta
“Va bene” dissero i gemelli
“A dopo Mary” la salutò Astoria mentre scendeva.

 
Entrata in sala Astoria si sedette di fronte a Ron ed Harry, che appena la videro la salutarono.
“Ho visto Mary sulle scale” li informò lei
“Oh…beh… abbiamo litigato” disse Ron con un tono triste,
“Si, questo me lo ha detto… ma perché?” chiese lei.
Visto che Ron non si decideva a parlare, Harry iniziò a spiegare ad Astoria quello che era successo dopo la lezione di Incantesimi e quello che gli aveva detto Mary quando si erano rivisti
“Nel bagno tutto il pomeriggio?” chiese incredula Astoria
“Eh già…” sospirò Harry
“Beh… Mary ha fatto bene ad arrabbiarsi con voi!” esclamò Astoria guardando severa i due,
“Non ho pensato quando ho detto quelle cose” si giustificò Ron triste. Allora Harry, per allentare la tensione, chiese ad Astoria
“E tu? Dove sei stata tutto il pomeriggio?”
“Beh… Piton mi voleva vedere” spiegò la ragazzina
“Perché?” chiese Harry  
“L’ultima pozione che abbiamo fatto era perfetta e voleva farmi sapere che pozioni potrebbe essere la materia in cui sono più portata”.
“Wow!” esclamò Ron
“E poi, sono andata in biblioteca e mi sono presa un libro di pozioni. È una materia davvero affascinante!” aggiunse lei
“Non ne ho dubbi” disse Harry “Solo che…”
“Solo che Piton è inquietante e per di più ad ogni lezione ci toglie sempre un sacco di punti!” concluse Ron per lui.
“Beh… si è vero.” sospirò Astoria “Però…” ma venne interrotta dal professor Raptor, il professore di Difesa contro le Arti Oscure, che era entrato nella Sala Grande urlando
“UN TROLL!! NEI SOTTERRANEI!”.
Improvvisamente nella Sala Grande calò il silenzio, il Professor Silente si era alzato incredulo.
“Un troll? Com’è possibile?” si chiese Astoria.
 Dopo pochi istanti tutti gli alunni cominciarono ad urlare e ad alzarsi nel tentativo di scappare il più velocemente possibile nei dormitori.
“SILENZIO!” urlò il preside ed improvvisamente tutti nella Sala tacquero e Silente si affettò a riprendere la parola,
“Ragazzi niente panico! I prefetti porteranno i compagni della loro casa nei dormitori, gli insegnati mi seguiranno dei sotterranei”.
Subito i prefetti cominciarono a radunare tutti gli studenti delle rispettive case; Percy fece andare avanti i più piccoli
“Forza, forza! Andate nel dormitorio e state uniti!”,
“Vieni Harry!” lo chiamò Ron prendendolo per la manica e trascinandoselo dietro.
Mentre salivano per le scale Astoria continuava a guardarsi attorno, anche se i troll erano stupidi sapevano salire le scale. I suoi pensieri vennero interrotti da Harry che chiese:
“Ma come può essere entrato?”
“Deve per forza averlo fatto entrare qualcuno” spiegò Ron, “I troll sono davvero stupidi!”
“Oh Merlino!” esclamò Astoria fermandosi,
“Cosa?!” chiese Ron
“Mary ed Hermione!” continuò Astoria,
“Ha ragione!” disse Harry “Loro non sanno niente!”e corse subito nella direzione opposta.
“Nel bagno avete detto prima, vero?” chiese Astoria mentre correvano,
“Sì” rispose Harry.
I tre corsero a perdifiato fino a quando sentirono un ruggito,
“Oh, no!” esclamò Ron, “Il troll è uscito dai sotterranei!”.
Quella sera Astoria vide per la prima volta un troll. Ne aveva visti raffigurati sui libri ma dal vivo erano ancora più spaventosi; era altissimo e aveva la pelle verde e ruvida.
“Va nel bagno delle ragazze!” disse Harry,
“Forza sbrighiamoci!” esclamò Astoria, quando il troll sparì alla loro vista.


Intanto Mary, che era tornata in bagno, aveva portato ad Hermione dolci e caramelle.
“Ehi Hermione!” la chiamò, “Ma come? Ancora non sei uscita?”,
“Mary” la salutò Hermione,
“E va bene! So io come farti venire fuori” disse la roscetta, “Guarda che ti ho portato: lecca-lecca, liquirizie, cioccolato, la torta di zucca e quattro muffin al cioccolato”.
 A quel punto, la porta del cubicolo si aprì, rivelando una Hermione sorridente che disse:
“Ma hai portato da mangiare per un esercito!”
“Beh… visto che eri triste ho portato solo dolci. Quando si è tristi non c’è nulla di meglio dello zucchero”
“Hai ragione” disse la brunetta prendendo un muffin.
Le due continuarono a mangiare finché non finirono tutto quello che Mary aveva portato.
“Allora?” cominciò Mary, non appena Hermione finì la sua ultima liquirizia, “Come stai?”
“Molto meglio!” esclamò la castana,
“Te l’ho detto che i dolci fanno miracoli” disse l’altra,
“E non solo loro” aggiunse Hermione, “Il merito è anche tuo” disse facendo sorridere Mary, “Tu capisci subito i sentimenti altrui…” ,
Mary alzò lo sguardo, “Come fai?” le chiese Hermione
“Io…io non so spiegarlo, ma quando vedo qualcuno soffrire o che è triste, c’è qualcosa in me che riesce a farmi immedesimare nella persona e, anche se non la conosco, so cosa dire per farla stare meglio. Neanche io so spiegarlo bene” concluse sorridendo,
“Devi essere empatica” disse Hermione.
Tra le due calò il silenzio, poi Mary si alzò e disse:
“Che dici? Ora te la senti di uscire da qui?”,
“Credo di si” rispose l’altra ridendo.
Mary tese la mano ad Hermione e la aiutò ad alzarsi.
Quando si girò, Mary vide un enorme essere dalla pelle verde e con una clava in mano.
“Ma quello è…” disse la Weasley
“Un troll!” concluse Hermione.
Il troll cominciò ad avvicinarsi e le ragazzine ad indietreggiare, finché non andarono a sbattere contro la porta del cubicolo,
“Presto entra, entra!” urlò Mary ad Hermione.
Le due si chiusero la porta alle spalle, ora erano in trappola, cosa potevano fare?
“Cosa facciamo adesso?” chiese Hermione,
“Io non…”cominciò Mary, ma venne interrotta da un ruggito del mostro, che poi colpì con la clava i cubicoli distruggendoli e facendoli crollare sopra le due ragazzine, che urlarono.
“Mary stai bene?” le chiese Hermione
“Si, si sto bene. E tu?”
“Bene”.
 Le due si guardavano intorno cercando un posto dove nascondersi, quando sentirono la porta aprirsi e videro Harry, Ron e Astoria entrare.
“Mary, Hermione!” chiamò Astoria
“Siamo qui!” chiamò Mary,
“Ragazze spostatevi!” urlò Harry.
“Astoria!” la chiamò Ron, “Tiriamogli questi” disse, indicando i pezzi di legno. Astoria annuì e insieme agli amici cominciò a distrarre il troll seguendo il piano di Ron.
Mary ed Hermione intanto, avevano gattonato sotto i lavandini, ma il troll se ne era accorto e proprio mentre le stava per colpirle, Harry si aggrappò alla sua clava e arrivò sulle spalle del mostro. Mentre il troll cercava di disarcionarlo, Harry perse la sua bacchetta.
“Fate qualcosa!” urlò,
Ron si guardò intorno, poi mettendosi la mano in tasca, estrasse la bacchetta.
“Cosa fa?” si chiese Mary
“Ma certo!” esclamò Hermione, “Ron!” lo chiamò, il ragazzo si girò verso di lei, che urlò: “Ricorda! Agitare e colpire!”
“Wingardium Leviòsa!” disse Ron, facendo levitare la clava del troll e facendogliela cadere sulla testa poco dopo,
“Bravo Ron!” esclamò Astoria.
Intanto il troll, che stava per svenire, lasciò Harry che cadde a terra. Astoria si affrettò a raggiungerlo,
“Dai Harry!” disse tendendogli la mano e aiutandolo ad alzarsi.
Con un tonfo che fece tremare il pavimento sotto di loro, il troll svenne proprio vicino a Harry ed Astoria.
“Vieni Hermione” disse Mary alzandosi,
“Che dite? È… morto?” chiese Hermione,
“No non credo” disse Harry abbassando lo sguardo sul troll, “Però l’abbiamo messo al tappeto”, poi alzò lo sguardo e chiese “State tutti bene?”
Hermione annuì, Mary e Ron risposero di si e Astoria disse
“Si, si. E tu?”
“Tutto bene, grazie” disse Harry sorridendole imbarazzato.
In quel momento arrivarono la McGrannitt, Piton e Raptor
“Oh Santo Cielo!” esclamò la Mcgrannitt, vedendo il troll steso a terra.
“Esigo una spiegazione, subito!” disse guardando sorpresa i ragazzi.
Harry, Ron, Astoria e Mary si guardarono, cercando si dare una spiegazione convincente, quando Hermione intervenne
“E’ colpa mia professoressa”, i tre insegnanti la guardavano sbalorditi, di sicuro si aspettavano una cosa del genere dagli altri presenti, ma non certo dalla signorina Granger;
“Io… io stavo cercando il troll, avevo letto molte cose sull’argomento e pensavo di poterlo fermare, ma…mi sbagliavo. Se loro non fossero venuti ad aiutarmi” disse indicando gli altri, “Molto probabilmente sarei morta”.
La McGrannitt era molto delusa e i quattro ragazzini molto sorpresi: Hemione si era presa la colpa!
“Cinque punti saranno tolti a Grifondoro, per la tua mancanza di giudizio” disse la donna, poi si girò verso gli altri e disse
“Quanto a voi, sappiate che siete stati davvero fortunati. Non molti studenti del primo anno sono riusciti a raccontare di aver affrontato un troll di montagna”, i ragazzi abbassarono lo sguardo, “Cinque punti…”, Mary chiuse gli occhi in attesa del giudizio, sapeva che la professoressa era severa,
“…Saranno assegnati ad ognuno di voi” continuò la donna.
 Ron, Mary ed Astoria si guardarono tra loro sorpresi e felici, poi la rossetta volse lo sguardo verso Harry, che stava guardando in modo strano il professor Piton,
“Harry?” lo chiamò, il ragazzino distolse lo sguardo e lo volse verso Mary
“Tutto bene?” chiese lei, e lui, di tutta risposta, annuì con la testa.
“Ora fareste meglio ad andare!” disse la donna prima di uscire dal bagno, seguita subito da Piton,
“S…si…for…forza” disse balbettando, come al solito, il professor Raptor.

I cinque ragazzi si stavano dirigendo verso il dormitorio, quando Ron si fermò e disse:
“Scusa”, tutti si voltarono verso il ragazzino, che, con lo sguardo basso, continuò
“Non avrei dovuto dire quelle cose”.
A quel punto tutti guardarono Hermione, poiché era chiaro che Ron si stesse riferendo a lei; lui infatti, le si avvicinò e lei gli disse:
“Non fa niente”
“Perché non ricominciamo?” disse lui, a quel affermazione lei lo guardò perplessa,
“Ciao,  sono Ron Weasley” disse lui tendendo la mano,
“Hermione Granger” disse lei stringendogliela e poi continuò “Piacere”.
I presenti si guardarono sorridendo,
“E bravo fratellino!” disse Mary tra sé e sé.
A quel punto ripresero a camminare verso il dormitorio, e tutti con un grande sorriso stampato in faccia.
 
 

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