Program: LOVE

di Kitayama
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Curiosità ***
Capitolo 2: *** Confessione ***
Capitolo 3: *** Punto di Rottura ***
Capitolo 4: *** La calma della notte ***



Capitolo 1
*** Curiosità ***


Personaggi
 
Elsword (Rune Slayer --> Cavaliere delle Rune)
 
Rena (Grand Archer --> Gran Tiratrice)
 
Aisha (Void Princess --> Principessa delle Anime)
 
Eve (Code Empress --> Imperatrice Nasod)
 
Raven (Blade Master --> Maestro di Spade)
 
(Disclaimer: I do not own "Elsword" or anything associated with the characters or game itself. All rights belong to KOG'.)
 
 
 
La mente tecnologica di Eve correva, mentre era a letto immobile, sempre ascoltando la riproduzione che aveva registrato riguardo l'osservazione di Rena su qualcosa chiamato ... amore. "L'amore ha molte forme diverse, modi diversi di essere mostrato." La mente di Eve era intrappolata in pensieri intensi, cercando di capire di che cosa Rena stesse parlando. Era come se parlasse un linguaggio del tutto nuovo. "Ricerca ... AMORE. Definizione:..... Profonda tenerezza. Appassionato affetto per un'altra persona. Una sensazione che ammorbidisce le proprie emozioni e accelera la frequenza cardiaca. Passione o desiderio sessuale. Sensazione che causa un'improvviso rossore alle guance". Tirò su numerose registrazioni video delle interazioni di Elsword ed Aisha. Aisha che rinchiudeva Elsword, Elsword che tirava i capelli di Aisha, e i litigi apparentemente infiniti che venivano conclusi bruscamente da Rena tirando loro dei calci in faccia. Che cosa tutto questo ha a che fare con "profondo, tenero e affetti passionali?". I suoi droni lottarono per trasmettere tutte le informazioni che stava chiedendo loro di mostrare, soprattutto perchè stava chiedendo "tutto e tutto ciò che potesse accertare i sentimenti e gli effetti d'amore." Siti medici, film romantici, e, naturalmente, i poco ortodossi, ehm, siti porno. Ma nulla le spiegò perché Elsword e Aisha si erano baciati con tanta passione l'altro ieri notte. 
Si odiavano. O almeno, sembrava così.
 
"Ehi, Eve! Smettila!", gridò Elsword dal letto a castello al di sotto, cercando di sembrare il più gentile possibile. Senza rendersene conto, Eve aveva continuato a gridare, accidentalmente, tutte le conclusioni che stava valutando per le ultime 3 ore, dato che era immersa profondamente nei suoi pensieri. "Le mie scuse, Elsword".
 
"Sì, sì. Basta solo che dormi", brontolò.
 
Così lei fece.
 
-Il Giorno Dopo-
 
Tutti si riunirono per la prima colazione alla locanda, e Rena guardò Elsword mentre era occupata a cucinare, aiutata da Aisha e Raven.
 
"Oddio, Elsword! Hai un aspetto terribile! Hai dormito bene stanotte?", chiese.
 
"Non proprio." ringhiò. "Eve ha continuato a balbettare per la maggior parte della notte."
 
"Oh davvero? Non è da te, Eve. C'è qualcosa che non va?"
 
Ci fu un lungo silenzio. Eve si era concentrata ancora una volta sull'"amore", riprendendo quello a cui stava lavorando la notte prima.
 
"Eve? Eve!", disse Rena impaziente. Ancora nessuna risposta. Elsword, al momento di umore irritabile, si avvicinò proprio accanto all'orecchio di Eve, e...
 
"EHI CERVELLO-MECCANICO! SVEGLIA!"
 
Ben presto si trovò a volare attraverso la parete della locanda dopo essere stato brutalmente schiaffeggiato da Eve. Elsword dimentica spesso che interrompere Eve quando sta pensando può avere effetti dolorosi. "Insetto brutale. Come ti permetti di urlare ad una regina!" Eve aveva rivissuto l'emozione che aveva provato quando si era risvegliata dal suo sonno, quando aveva incontrato per la prima volta Elsword e la sua banda: rabbia.
 
"U-Uh ... sì beh, ahem. Eve, ti stavo chiedendo se sei a posto. Non è da te essere così ... distante.", continuò Rena.
 
"Posso parlare con te in privato, Rena? La tua conoscenza sul tema dell'amore è necessaria."
 
Aisha e Raven gardarono Rena con un'espressione goffa sui loro volti.
 
"Vuoi dire ... consigli d'amore?"
 
"Affermativo", disse Eve.
 
Aisha si mise a ridere, ma venne fermata bruscamente dalla serie di calci che Rena le tirò, formando un cratere nel terreno.
 
"Certo. Raven, sei in grado di gestire il resto della colazione?"
 
"Certo. Nessun problema". Raven sospirò.
 
Notò Eve che lo fissava, arrossendo. Ma lui si girò.
 
"Davvero?"
 
"Beh, non c'è nulla di strano. Elsword è sepolto tra le macerie, c'è un buco nel muro, il viso di Aisha è incastrato in un cratere, per quanto posso dire, è solo un giorno normale."
 
"G-Già..." Rena ridacchiò nervosamente. "Vuoi parlare adesso Eve?"
 
"Non m'importa particolarmente. Ma preferirei parlare di questo argomento dopo la prima colazione. Ti dispiace?"
 
Rena sospirò lievemente. "No, affatto. Credo che potrò continuare ad aiutarti in cucina, Raven".
 
"Bene. Ad ogni modo non credo che saremo in grado di gestire la situazione con solo 2 persone. Potresti aiutarci, Eve?"
 
"Negativo", dichiarò Eve. Gli occhi di Rena intravidero la faccia di Eve.
 
"Fantastico. Inizia a tagliare il prezzemolo a pezzi piccoli, per favore."
 
Eve si avviò al tagliere e cominciò ad aiutare a preparare la colazione insieme ai suoi droni, diventati utensili. Solo un momento prima, quando Eve stava guardando Raven ... un pensiero si insinuò nella mente di Rena. 'H-Ho visto la faccia di Eve ... arrossire?'



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Come già segnalato negli avvertimenti, la storia non è mia. Io l'ho solamente tradotta.
L'autore è ritez4fun, il cui profilo potete trovare a questo link: http://www.fanfiction.net/u/3391870/ritez4fun
La storia è invece a questo link: http://www.fanfiction.net/s/7713459/1/Program_LOVE

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Capitolo 2
*** Confessione ***


La colazione era finalmente pronta. Bacon, uova, prosciutto, patate, succo d'arancia, e toast. Ma, a causa della mancanza di attenzione di Eve, i toast erano un tantino, ehm... carbonizzati. Per fortuna, non finirono nella spazzatura; Oberon e Ophelia mangiarono felicemente "la gentile offerta di Sua Maestà".
 
"Come fanno a mangiare dei toast bruciati?" chiese Elsword.
 
"Durante la loro costruzione, sfortunatamente, ai miei guardiani non è stato dato il senso del gusto. Gli diedi solo ciò che era necessario alla mia protezione e una batteria secondaria, in caso di emergenza. Le forme organiche prendono energia dal cibo che mangiano, così fu installata loro una batteria di backup che estrae sostanze nutrienti dal cibo e le converte in energia" spiegò Eve.
 
"Wow! Così quella specie di batteria funziona come lo stomaco?" scherzò Aisha.
 
"No. Sfortunatamente, i Nasod, come per esempio io stessa, non furono programmati con una comprensione dell'"ironia"" la freddò Eve.
 
"Questo spiega perchè il tuo senso dell'umorismo fa cagare" borbottò Elsword.
 
Notò immediatamente che Eve stava alzando piano piano la mano, pronta per schiaffeggiarlo alla massima potenza. "AAAH! NO! PERFAVORE, NO! MI DISPIACE MI DISPIACE MI DISPIACE!" la pregò. Poi le prese le mani e le baciò, invocando perdono. "Scuse accettate. Contatto non autorizzato". Elsword diede un grande respiro di sollievo. Si sedette di nuovo sulla sedia. Aisha stava cercando disperatamente di non ridere davanti al ridicolo spettacolo appena avvenuto. Elsword la guardò. Lei non riuscì più a trattenersi e scatenò fragorose risate.
 
"Oh, sta' zitta!" Questo era tutto quello che Elsword riuscì a dire. Ma Aisha continuò a ridere, e la faccia di Elsword divenne rossa come i suoi capelli. Quando le risate di Aisha, finalmente, smisero, tutti avevano finito di mangiare. "Ragazzi, mangiate troppo velocemente! Cos'è tutta questa fretta?"
 
"Veramente, noi non abbiamo mangiato poi così veloce. Sei tu che sei rimasta a sedere per tutto il tempo, ridendo come un'isterica idiota" disse Raven. Poi alzò i piedi e si dondolò sulla sedia, soddisfatto della colazione. "Andrò a catturare qualche Z. Dopo. Prima mi riposo un po'".
 
"Okay. Io finisco, ehm, inizio a mangiare" disse Aisha.
 
Tutti ora erano occupati. Aisha stava mangiando, Raven stava sonnecchiando, e Elsword si stava allenando. "Eve, vuoi parlare, ora?" chiese Rena.
 
"Si, Rena. Ora andrà bene".
 
"Tutto a posto. Aisha, Eve e io andiamo a fare una chiacchierata!" la informò Rena.
 
"Okay! Ci vediamo dopo!".
 
Rena e Eve camminarono attraverso la foresta lussureggiante. "Eve, cosa ha fatto interessare così tanto all'amore, qualcuno come te?".
 
"Ciò che accadde alla Festa di Natale, 3 notti fa".
 
"Intendi quando Elsword e Aisha si sono baciati sotto il vischio?".
 
"Affermativo. La tua spiegazione dei concetti riguardo l'amore, accese in me quell'emozione conosciuta come "curiosità". L'amore sembra un'esperienza rara e piacevole, secondo le ricerche che ho condotto la notte scorsa. Ho cercato e trovato dettagli su vari tipi di amore, dato che tu avevi detto che ne esistono moltissimi. A prima vista, contatto ravvicinato, e tanti altri. Anche se, nessuno dei vari tipi sembra potersi associare in qualche modo a Elsword e Aisha. Il modo in cui si trattano l'uno con l'altro è evidentemente sinonimo di odio, il contrario tecnico dell'amore. Ribadisco la mia precedente domanda: perchè si baciavano così appassionatamente quando è evidente che non si piacciono?".
 
Rena dovette fermarsi a pensare un po'. Non aveva mai visto Eve così interessata, così curiosa. Era ovvio che desiderasse una maggiore chiarezza, non solo un'altra risposta vaga.
 
"Bene, c'è la teoria degli "Opposti che si Attraggono". Cercherò di usare termini più tecnici per aiutarti a capire. Ehm... uhmm... OH! Sai come funzionano i magneti, vero?".
 
Eve iniziò a guardarla e Rena ci avrebbe scommesso che lo stava facendo con l'occhiata da Pensi forse che un Nasod, una forma di vita meccanica altamente avanzata, sia così stupida da non sapere come funziona un magnete?.
 
"Ehm, giusto, scusa. Bene, diciamo che le emozioni degli umani sono come i magneti. Magneti interscambiabili. Mentre Aisha e Elsword sembrano essere magneti della stessa polarità, alla fine uno di loro riesce a, o gli è consentito, cambiare polarità per attrarre invece di repellere. Quando loro due si stavano preparando per il bacio, sotto il vischio, esitarono, o per questa analogia, si stavano repellendo tra loro. Ma una volta che le loro labbra entrarono in contatto, Aisha reagì in un modo che fece cambiare la sua polarità in quella opposta. Ma Elsword reagiva come se le loro polarità fossero le stesse. Quando Aisha lo fermò dall'interrompere il bacio, lui capì il cambiamento della polarità di Aisha e reagì nella stessa maniera in cui avrebbero reagito magneti di polarità opposta. E questo è ciò che vuol dire "Gli Opposti si Attraggono"".
 
Rena dovette fermarsi un momento per prendere fiato. Lei era solita parlare così tanto solo quando ciò riguardava Elsword e Aisha. Eve aveva ormai capito cosa Rena avesse voluto dire con la frase: "l'amore può assumere molte forme".
 
"Capisco. Apprezzo la tua spiegazione, Rena. E' stata molto utile". Eve fece per andarsene, ma Rena ricordò cos'era successo precedentemente, quella mattina. "Eve, aspetta!" la chiamò. Eve si fermò.
 
"Si? Cosa c'è?".
 
"C'è forse un'altra ragione per cui hai voluto parlare di questo?" le chiese Rena.
 
Ci fu una lunga pausa. Eve stava lì, ferma, a guardare il terreno.
 
"Perchè ti ho visto quando prima parlavi con Raven. Sembravi felice anche al solo rivolgergli la parola, e quando lo hai guardato, ho notato che sei... arrossita".
 
"Oh, davvero? Non ne avevo la primaria intenzione" mentì.
 
"Eve, sei una terribile bugiarda, perciò dimmi onestamente..." Eve iniziò a tremare, quasi certa di ciò che Rena stava per chiedere.
 
"Eve... tu... sei innamorata di Raven?".
 
Ci fu una pausa ancora più lunga. Rena guardava Eve intensamente e Eve stava lì, semplicemente impalata come una statua, gli occhi fissi ai piedi, e la faccia incredibilmente rossa. Non aveva scuse. Nessuna via d'uscita. Così disse l'unica cosa che poteva dire.
 
"S-sì...".

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Capitolo 3
*** Punto di Rottura ***


Ci fu un lungo silenzio tra Rena ed Eve. Rena stava semplicemente guardando Eve con stupore. Ed Eve continuava a guardare il terreno, imbarazzata. Ora provava una moltitudine di emozioni. Una combinazione insopportabile di rabbia, paura, tristezza... era inesplicabile. Tremava. "Eve... io... non posso crederci! Sono così felice per te!".
 
"P-perchè?" chiese Eve, tirando su col naso.
 
"Perchè stai provando qualcosa che davvero poche persone provano. E' una parte dell'essere umani".
 
"Comprendo... ma... io non sono umana. Sono la Regina dei Nasod. Non dovrei sentirmi così! NON DOVREI! NON DOVREI PROVARE SENTIMENTI!" gridò al massimo delle lacrime.
 
"Ma Eve, le emozioni danno alle persone un modo di comunicare su un livello speciale. Sei arrabbiata perchè hai dei sentimenti?".
 
"NON DOVREI PROPRIO AVERE DEI SENTIMENTI! PER NULLA! NON SONO UMANA! SONO UN NASOD!" Eve era praticamente isterica. Aveva perso il controllo e Rena immaginò che ciò non avrebbe portato a nulla di buono.
 
"Ora capisco come ti devi sentire in questo momento! Ora capisco che devi essere veramente confusa e arrabbiata! Ma ti imploro Eve, calmati! Devi...".
 
"STOP! LA CALMA E' UN'EMOZIONE! IO NON! HO! EMOZIONI!".
 
"Sì che ce le hai, invece! Ma devi tenerle sotto controllo".
 
Una lancia esplose da terra e mancò la testa di Rena di appena un millimetro. Il mondo si fermò e il vento non bisbigliava più. Nulla se non il silenzio. Rena cadde all'indietro. Una delle sue migliori amiche l'aveva quasi uccisa. Rimase lì seduta a guardare Eve con incredulità. Quest'ultima alzò gli occhi e vide ciò che aveva fatto. Si mise a piangere in silenzio, guardando l'amica. Aveva quasi ucciso la sua migliore amica.
 
"C-code... EMPRESS... m-malfunzionamento..." singhiozzò a se stessa. "R-ritirarsi in luogo sicuro... per... auto-riparazione r...".
 
Eve scappò nel bosco. Era ormai tardo pomeriggio e il pranzo era passato già da molto. Ma Rena era troppo preoccupata per notare che anche lei aveva fame. Quando Eve era ormai sparita ai suoi occhi, corse con tutte le sue forze alla locanda.
 
 
- NELLA LOCANDA -
 
"Mi chiedo cosa stia trattenendo così tanto Eve e Rena dal tornare indietro" disse Aisha. "Avrebbero dovuto essere qui ore fa".
 
"Normalmente, mi piacerebbe fare una battuta ma, ad essere onesti, sono un po' preoccupato anch'io" confessò pigramente Elsword, facendo roteare la spada. Rena entrò di colpo nella stanza, scardinando la porta per la troppa foga.
 
"Abbiamo un problema serio!".
 
"C-cosa c'è che non va?" esclamò Aisha.
 
"E' Eve. Stavamo parlando e... temo di essermi spinta troppo oltre durante la nostra conversazione, in qualche modo. Ha perso il controllo. E' scappata nel bosco. E sento che non vuole vedermi".
 
"Bene, allora andrò io" si offerse Elsword. Rena lo guardò semplicemente, sperando che stesse scherzando. "Pensi davvero che Eve vorrebbe vedere TE?".
 
"Colpito e affondato".
 
Rena pensò per un momento, e poi le venne in mente un'idea. "Raven, forse dovresti andare tu a parlarle".
 
"Eh? Cosa? Io? Perchè?".
 
Rena gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. I suoi occhi si spalancarono e lui arrossì un po'. "S-sei seria?" chiese. Rena annuì. Rimase in silenzio per un momento e, con un grugnito, lasciò la locanda. "Che cosa hai detto a Raven?" chiese Aisha. "Te lo dirò quando sarà tutto finito, va bene?". Sia Aisha che Elsword annuirono, comprensivi.
 
Raven iniziò ad arrancare attraverso i boschi, nella direzione che gli aveva descritto Rena. "Merda..." pensò tra sé.
 
"Come ho potuto essere così cieco?"
 
 
 
 
 
- - - - - - - - -
Ok, e con questo siamo a due capitoli, oggi. Ho deciso di fare un boost finale, prima delle mie due settimane di vacanza, ovvero le prossime due: l'ultima di giugno e la prima di luglio.
Vi anticipo già, che il prossimo capitolo sarà quello conclusivo.
A presto! (credo) ^^

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Capitolo 4
*** La calma della notte ***


Eve sedeva da sola sul bordo del Bethma Canyon, la linea di demarcazione tra Elder e Bethma. Fissava il tramonto, ancora piangendo. Si aggrappò forte ai suoi droni, abbracciandoli come farebbe un bambino con un animaletto di stoffa. "T-troppo... tanto" piagnucolò. "Emotion code n-non... presente... motivo di disagio... ... inspiegabile... troppo inspiegabile 'emozione'".
 
Poi sentì un fruscio tra i cespugli dietro di lei. "Lasciami stare, Rena. Sono instabile e non voglio farti del male..." singhiozzò. Fu sorpresa di sentire una voce burbera dire "Non sono Rena". La sua testa si girò e dietro di sé vide Raven. Ancor più con sua grande sorpresa, Raven stava... sorridendo.
 
"Rena mi ha mandato a controllarti. Pensava non avresti voluto vederla". Eve si asciugò in fretta gli occhi. "Non farlo. Non sono sprecate" disse Raven, avvicinandosi a lei e poggiandole una mano sulla spalla. "Ma, piangere mostra tristezza. La tristezza è un'emozione. I non-... non dovrei avere amozioni. Io sono-".
 
"Un Nasod. Lo so". Le tolse la mano dalla spalla e le si sedette vicino. "Ma non c'è nulla di male nel versare una lacrima o due. E' capitato anche a me...". Guardò in direzione del suo braccio Nasod, pensando al giorno in cui Seris era stata uccisa, e a come, lo stesso pomeriggio, i Nasod lo trovarono e cambiarono la sua vita per sempre. Chiuse gli occhi, stringendo un pugno, e versò una sola lacrima. "Nulla sarebbe potuto andare peggio, quel giorno; perdere un pezzo della mia umanità, perdere la donna che amavo..." scosse la testa e fece una smorfia al ricordo del suo grido. "Fu un incubo...".
 
Eve sedeva quieta guardando le ginocchia. "Le emozioni, per come le ho viste... sono una maledizione" disse Eve. Raven non disse nulla e continuò a fissare il pugno chiuso di metallo. "I soli ricordi che le persone sembrano collezionare sono quelli che fanno loro male nel profondo".
 
"Già... sembra sia così..." sospirò.
 
"Perchè la felicità si rompe con così tanta facilità, e la tristezza e la rabbia si ottengono ancora più facilmente?".
 
Ci fu una lunga pausa. Raven sapeva che Eve voleva una risposta. Non faceva mai domande retoriche. E lui aveva la risposta perfetta. "Ci insegna".
 
"Scusa?".
 
"Le emozioni ci insegnano lezioni importanti, aiutandoci a definire chi siamo. La nostre convinzioni, i nostri punti di forza, le nostre debolezze... sono cose che le emozioni ci aiutano a realizzare. Il nostro dolore ci impedisce di commettere gli stessi errori in modo da poter ottenere la felicità. Il mio braccio è un ricordo del dolore più grande che io abbia mai provato ma, in un certo senso, è il dolore ciò che mi fa andare avanti. Ero troppo debole per proteggere Seris. E questo braccio mi ricorda il dolore che si prova col non essere abbastanza forte per proteggere i propri cari. Questo braccio mi ricorda che devo diventare più forte per i miei amici... e per me stesso. E userò questo braccio per fare proprio questo. Io, a tutti i costi, userò questo ricordo come mezzo per rimanere sempre sulla via che mi porterà al compimento di ciò che devo fare".
 
Eve fissava Raven e Raven stava fissando a destra, in sua direzione, sorridendo. "Proteggere quelli che mi sono vicini, compensando i miei errori..." mise un braccio attorno ad Eve, stringendola un po'. Eve cominciò ad arrossire. "... Questo è ciò che conta per me ora. Ed è la consapevolezza che le persone che sto cercando di proteggere fanno il tifo per me... è lì che trovo la felicità".
 
Eve era ora affascinata da Raven. I suoi occhi dorati dentro i propri, la sua dolcezza, il suo sorriso rassicurante... tutto sembrava essere migliore. Eve non sapeva cosa fare o dire. Decise di chiudere gli occhi e lasciare che il suo istinto prendesse il sopravvento. Poco dopo aver chiuso gli occhi, sentì qualcosa di caldo premere contro le sue labbra. Quando aprì gli occhi, rimase... smarrita. Le sue braccia erano avvolte intorno a Raven in un abbraccio dolce, e le labbra contro le sue. Si scostò in fretta. "L-le mie più profonde scuse! Non so cosa mi sia preso!" era rossa come un pomodoro. Raven ridacchiò un po'. "In che modo questo è divertente?" chiese confusamente Eve. Raven continuò a sorridere e la riportò contro se stesso, baciandola di nuovo. Lei si ritrasse quando le loro labbra si toccarono per la seconda volta. Lentamente, cominciò a rilassarsi e a prendere un comfort ancora maggiore nel sentimento del suo caldo abbraccio. Quando smisero di baciarsi, Eve sorrise come mai aveva fatto prima d'allora. "T-ti ringrazio... Raven..." lo strinse forte. "... Io... ti amo..." Raven fece lo stesso. "Anch'io ti amo, Eve. Ma non pensi sia ormai ora di tornare alla locanda? Chissà che strane idee si saranno fatti" ridacchiò al solo pensiero.
 
"Si. Vediamo..." cercò di alzarsi, ma barcollò un poco. "Stai bene?" chiese Raven. "Sì... sto ben-" e crollò improvvisamente. "EVE!" Raven notò che i suoi occhi non brillavano come al solito: sembravano... spenti. "Sistema... overexertion... ... basso livello di energia..." disse. "Cosa posso fare?" chiese preoccupato Raven.
 
"Livello energetico troppo basso... a piedi... deve ricaricarsi... entrare in modalità sleep..." Eve parlava a bassa voce, chiudendo lentamente gli occhi. Raven si ricordò che lei non aveva mangiato molto, quel giorno e, dato che la sua fonte di energia derivava da una distanza ravvicinata di onde tra lei e Oberon e Ophelia, la sua batteria secondaria stava correndo in riserva. I suoi droni agirono velocemente. Quello bianco collegato alla fronte, e quello nero al petto. "SEQUENZA DI CARICA SECONDARIA INIZIATA..." dissero all'unisono, e cominciarono a caricare lentamente Eve. Raven la guardò mentre dormiva tra le sue braccia. "Così tranquilla e gentile..." disse, guardando il suo viso d'avorio e i simpatici segni blu su entrambe le guance. "Mi sa che dovrò portarla indietro". Cominciò a farsi strada attraverso il bosco, diretto da quegli strani e pazzi amici, per cui avrebbe combattuto.
 
 
 
- ALLA LOCANDA -
 
Aisha, con l'aiuto di Elsword, stava cucinando una cena di grandi dimensioni. Poiché né Rena né Eve avevano pranzato, una grande cena sembrava migliore. Rena, intanto, era occupata a riparare il muro, la porta ed il pavimento, che avevano letteralmente passato giorni migliori. Raven aprì la porta nel momento esatto in cui lei ebbe finito di montare l'ultima cerniera. "Oh! Sei tornato! Allora, cos'è successo?" chiese Aisha, curiosa. "Te lo dirò in seguito" rispose Raven. Elsword notò Eve distesa, addormentata, tra le braccia del ragazzo. "Wow! Raven il cane furbo, non sapevo che avessi un debole per i rob-" Elsword venne scagliato contro il soffitto da un rapido uppercut del braccio Nasod di Raven. "Merda, Raven! Avevo appena finito di riparare questa dannata stanza, cazzo!" urlò Rena, perdendo la calma. "Oh, mi dispiace" rispose, appena Elsword crollò dal soffitto. "Ti aiuterò a risolvere il problema in seguito".
 
"Lo risolverai da solo, ORA!" urlò.
 
Poi prese finalmente atto di Eve tra le braccia di Raven. "Bontà divina! Che cosa è successo?".
 
"E' solo un po' stanca. Ma lei lo chiama 'impoverimento di energia'".
 
"Capisco. Distendila sul divano. OBERON! OPHELIA!" chiamò.
 
"SI SIGNORA RENA?" risposero all'unisono.
 
"Eve ha bisogno di essere ricaricata".
 
"AFFERMATIVO". Entrambi si avvicinarono al divano. I droni si staccarono dal corpo di Eve e si strinsero su Oberon e Ophelia. Oberon posò la mano sulla fronte di Ophelia, e le diede una carica enorme. Ophelia mise poi la mano sulla fronte di Eve e la fece risvegliare nello stesso modo in cui si avvia una macchina. Eve si mise a sedere quasi istantaneamente. Sbatté le palpebre un sacco di volte. "Current Location: Inn. Conferma?".
 
"Sì, sei tornata nella locanda" disse Raven.
 
"Come ho fatto a viaggiare, mentre ero inattiva?"
 
"Ti ho portato indietro".
 
"Lo vedo..." Eve si alzò e sorrise. Abbracciò Raven ermeticamente. "Hai il mio più profondo ringraziamento, Raven". Lui le abbracciò la schiena "Quando vuoi".
 
"La cena è pronta" gridò Aisha. Tutti si sedettero a mangiare. Eve prese una grande porzione di ciò che era sparso sulla tavola, e così fece anche Rena. Mangiarono tranquillamente. Aisha e Elsword sedevano vicini, così come Raven ed Eve. Dopo mangiato, Raven riparò il soffitto. Finito il lavoro, trovò Eve di nuovo addormentata. "Che cosa è successo?" chiese a Oberon. "ECCESSIVO STRESS FISICO CAUSATO DA STRESS EMOZIONALE. L'ENERGIA INFUSA DA NOI E' DIVERSA DALL'ENERGIA FISICA DELLA REGINA EVE" replicò monotono.
 
Raven sospirò e portò Eve a letto. Le tirò le coperte fino a poco sopra il suo petto. Un lieve sospiro di sollievo dalla bocca di Eve portò un sorriso sulla faccia di Raven.
 
"Buonanotte... mia cara principessa" la baciò sulla fronte ed uscì.
 
Non appena si fu disteso per dormire tranquillo nel suo letto, pensò "Io la proteggerò e l'amerò per sempre. Non importa cosa...".
 
I suoi occhi si chiusero e la sua mente si fece quieta.
 

- FINE -



 

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E con questo capitolo si conclude la storia dell'amore di Eve.
Spero vi sia piaciuta ^^

Questo boost l'ho fatto perchè domani o dopodomani parto, e faccio due settimane di vacanza: torno l'8 luglio.
Così, per evitare di lasciarvi senza niente, ho postato tre capitoli in due giorni. Spero vi bastino fino al mio ritorno! :D

Ringrazio _Alyara per le spassose recensioni, e anche Koroshi.
A presto! ^^

P.S.
Ecco due immagini che fanno a caso nostro xD







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