Favoriti

di Wany97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mietitura ***
Capitolo 2: *** Cena ***
Capitolo 3: *** Amicone ***
Capitolo 4: *** Sogni e altri problemi ***



Capitolo 1
*** Mietitura ***


Capitolo 1.

Settaquattresimi Hunger Games.

La piazza del distretto unoè colma di gente, oggi.
I ragazzi si stanno registrando, prima di raggiungere le aree apposite alla loro età. Il solo batte con forza sulle loro teste.
Fa caldo. Molto caldo. E non una brezza fresca ad alleggerire l'afa di questo giorno. << Oh, un tempo maginifico per gli Hunger Games! >> Glimmer si volta. Dietro di lei, sua madre ammira il grande palco della piazza, allestito apposta per l'occasione.
<< Non credi anche tu, Glimmer cara? >> Le chiede, sorridendo apertamente. Agita un ventaglio all'altezza dei suoi boccoli biondi che le incorniciano il volto, oppurtanamente legati in una snella pettinatura. Il verde smeraldo dei suoi occhi scintilla al sole. << Credo proprio che avrai la tua occasione quest'anno,tesoro >> Aggiunge  << Lo spero così tanto >> Glimmer è fatta sul suo stampino. Stessi capelli biondi, stessi occhi verdi.  
Stessa malizia nello sguardo... Eppure si sente diversa da sua madre. Lo spero così tanto. Non è difficile distinguere il cambiamento di tono della madre. Dove lo zucchero in ogni suo singolo comportamento lascia il posto a quella cattiveria di sottofondo che c'è sempre, solo, oppurtanatamente velata.
Ma pronta a riemergere nei momenti cruciali. Come quello. << Si mamma >> Dice Glimmer << Ci vediamo dopo >> Aggiunge, mentre si allontana per andare a registrarsi. Dieci minuti dopo, è nell'area destinata alle sue coetanee, accerchiata da un flusso costante di ragazze. Civettano fastidiosamente. Ma, anche se proprio non sopporta tutte quelle chiacchere, Glimmer si unisce a loro. è la più bella di tutto il distretto, e la più popolare.
Un sacco di ragazzi, aldilà della piazza, le lanciano occhiate maliziose.
O di puro interesse. Per questo è sempre al centro di tutti i discorsi. Anche quando si tratta di mietitura.
Sopratutto se si parla di Hunger Games. Il conduttore arriva poco dopo sul palco. Ha un mascara viola ad ornargli le ciglia ed indossa un abito del medesimo colore, solo, fatto di brillantini. Annuncia felice la nuova edizione degli Hunger Games, e, come sempre, aggiunge che è orgoglioso di essere di nuovo qui, anche quest'anno, a presentare questo magnifico distretto. Tutti sanno che è così. La sua carriera è alle stelle da quando presenta il distretto uno. è fra i più rinomati.
A gareggiare solo il due.
Si avvicina alla boccia trasparente, e Glimmer si ritrova a pensare che, probabilmente, sua madre sta pregando perchè esca il suo nome. Lo spero così tanto. Il conduttore estrae un foglietto bianco. Lo apre lentamente, dando sfogo a tutta la suspense in questo momento cruciale.
Quando chiamano il suo nome, Glimmer pensa che, dopotutto, qualcuno deve aver ascoltato le preghiere di sua madre. Che non è mai stata estratta. Anche se una parte di lei l'avrebbe voluto. Non ha mai avuto il coraggio di farsi avanti, però.
Non aveva il fegato, ed ora, aspetta che ci pensi sua figlia, a rimediare.
Così, Glimmer si fa avanti. L'hanno chiamata, hanno chiamato il suo nome.
Sorride, perchè è così che si fa. Sale sul palco, incantevole, in quel vestito verde preso apposta per l'occasione. Il conduttore le augura buona fortuna, lei in risposta partorisce il sorriso più ampio che le riesce. Da prova di esserne felice, come se avesse appena vinto alla lotteria. Un vero colpo di fortuna, essere estratta. Forse, se ci pensa ripetutamente, riuscirà a convincere anche se stessa. Passano ai maschi. Marvel viene estratto. Impallidisce. Poi sorride, beffardo.
Tutti pensano già che fra i due, non vincerà lui. Pensano che lui non potrebbe mai vincere. Lo ritengono pressapoco una nullità. Non che a scuola non fosse popolare. O non abbia tanti amici, se così si possono chiamare. Ma perchè? Per i soldi. I soldi di papà.
Non per una sua dote. Lui non è ne tanto bello o attraente, ne tanto forte. Certo, rispetto agli altri distretti è comunque avanti, ma non ha fegato. Lo dice suo padre con quegli occhi severi tutte le volte che lo vede. Glielo diceva sua madre quando cinguetta con i suoi compagni che venivano a trovarlo. No, non venivano a trovare lui. Venivano a trovare il figlio dell'uomo più ricco del distretto. Ma lui non si sente una nullità, come sotto sotto tutti pensano. Forse, i suoi sarebbero contenti di vederlo morire alla tv.
Ma non finirà così, si dice.
Lui non è una nullità.
Lui vincerà.
Poi, vengono scorati via.



 
Cato guarda la ragazza del distretto due estratta.
Si chiama Clove, ha quattordici anni. Sale sul palco con movimenti fluidi, sciolti.
Non è goffa e non da segni di esitazione. è minuta, più piccola di lui. Eppure ha un che di furbesco, malizioso, che le conferisce un' aria minacciosa. Sorride, con aria felina. è chiaro che essere stata estratta non le dispiace poi tanto. Anzi, ne sembra quasi orgogliosa.
Cato deve averla già vista, un paio di volte. Al lancio coi coltelli, durante gli allenamenti. Ma certo, ecco dove l'ha vista. è brava, si ritrova a pensare. Non manca un bersaglio. Cosa di cui lei va fiera. In questo momento, si sente la persona più libera del mondo. Eccola, la mia occasione. Pensa.
Andrò lontana da qui, lontana dal distretto, lontana dalle chiacchere della gente, lontana da papà. Tutto sembra aver preso finalmente uno scopo, nella sua vita. Certo, forse essere stata estratta a quattordici anni non è proprio il massimo, ma tanto si sarebbe offerta, più avanti, nel caso la sorte non l'avesse scelta.
Abbassa lo sguardo, ragazzina. Non la volevo una figlia, tanto più una piccola bastarda come te.
La voce di suo padre risuona nella sua testa. Probabilmente, fra tutti, lui è quello che più apprezza il fatto che se ne vada. Perchè lei è la bambina che non doveva avere. Che non aveva in programma di avere.
Lo sanno tutti, nel distretto. La gente mormora alle sue spalle. Dicono che lui era ubriaco, quando mise incinta sua madre. Dicono che è stato uno scherzo del destino. Per questo, dicono, lei è cresciuta così. Per questo è diventata così strana, così diversa.
Per questo non ha amici.
Per questo va tutti i giorni in cerca di insetti, lucertole o piccoli animali da uccidere.
No, non uccidere.
Torturare. La gente del distretto due le ha dato dell'indemoniata.
Della piccola bastarda. L'hanno chiamata in tanti modi, lei non ha mai potuto fare niente contro di loro. O contro suo padre che la picchiava. In compenso, le lucertole e le rane sapevano sempre come dimostrare di provare dolore. Ma ora sta andando agli Hunger Games. Sarà tutto diverso, si dice, quando tornerà vincitrice. Ne è certa. Totalmente. Nel distretto due si riceve la miglior preparazione per i giochi. E nessuno è bravo quanto lei ai coltelli.
Eppure, quando Cato si fa avanti, la sua sicurezza vacilla, anche solo per un istante. Perchè lui è il ragazzo nato per gli Hunger Games. L'orgoglio del distretto. Fatto su misura per l'Arena. Tutti vanno orgogliosi di lui. Tutti saranno orgogliosi di vederlo ritornare vincitore. è una macchina di morte. è la macchina di morte. Suo padre starà senz'altro appluadendo, ora. Mentre il conduttore lo presenta sul palco. C'è un grande applauso, per Cato. Lui alza il braccio trionfante, come se avesse già vinto.
E allora la gente grida e strepita. << Vai Cato! >> Grida una ragazza da qualche parte.
Amy Win. La più sexy di tutto il distretto, naturale che stesse con Cato. Clove la odia. E odia anche lui. Perchè è l'unico vero pericolo, ne è certa. Perchè le ha rubato la scena. Perchè ha il consenso popolare. Perchè non si deve permettere di farla sfigurare nell'Arena.
Si stringono la mano. Si guardano dritti negli occhi. Un istante, basta a far vacillare entrambi.
Che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inzio.

Angolo della squinternata:
Buondì^^^ Allora, qusta fict è un esperimento. Quindi, verrà completata solo se ne varrà la pena. 
Spero di ricever qualche consiglio, o anche critica, perchè credo proprio che mi servano. Giusto per capire dove sbaglio e poter migliorare!! è la prima fict su Hunger Games, o almeno la prima che mi azzardo a pubblicare.
Spero possa piacere
Wany

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Capitolo 2
*** Cena ***


Capitolo 2.

Una nullità. Lo dice suo padre, quell'uomo così fiero e severo, che lui non ha mai smesso di deludere. Una schifosa nullità. Lo dice sua madre, che cinguetta felice con tutti gli altri ragazzi. Lo dice lei, che mai l'ha degnato di uno sguardo vero, sincero. Lei, che è stata con molti ragazzi, ma mai con lui. Lei, che dovrà uccidere, per dimostrare di non essere una nullità.

Marvelporta in silenzio il boccone d' arrosto alle labbra.
Prima di cominciare a tritarlo coi denti. Poi ancora, ancora. Sarebbe più vorace, non fosse per la velocità del treno. Non fosse per gli Hunger Games. Mio figlio non ha fegato. Quelle parole rimbalzano nella sua testa. Parole pronunciate da suo padre, nel suo studio, assieme al suo collega ed amico.
Pensava che lui non lo sentisse. Ma invece, Marvel era appoggiato dietro alla porta. Sentiva tutto.
Non l'ha mai avuto, non è come me. è una continua, costante delusione. Il conduttore, Marcus, civetta qualcosa con lei. Glimmer.
Marvel la guarda di sott'occhi da tutta la sera.
Si comporta come una regina, perfettamente a suo agio nel lusso. Ha una risata cristallina, va molto d'accordo con quelli di Capitol City. Ed anche con i loro due mentori. Brutus e Aira. Loro affermano che le troveranno una parte perfetta da recitare, per gli Hunger Games.
Dicono che piacerà molto al pubblico. Di lui, invece, non hanno detto molto. << Sono sicura che troveremo qualcosa anche per te >> Afferma Aira, ad un certo punto della cena. << Sei importante nel tuo distretto, dopotutto >> è vero. Lui è importante. Per questo tutti cercano di farselo amico. Per i soldi di papà. << Sono sicuro che i vostri stilisti si saranno messi di buona lena per farvi degli abiti indimenticabili! >> Dice Marcus << Sarete fantastici! >> Ad un certo punto, la cena rischia di rifarsi viva nello stomaco di Marvel. Diventa improvvisamente pallido
<< Qualcosa non va? >> Chiede Aria, gentile.
Lui annuisce << La cena... Non credo di averla digeri.... >> S'alza in piedi, lancia un occhiata fugace verso Glimmer e scatta verso la cabina predisposta per il bagno. Vomita tutto nella tazza, senza che nessuno venga a chiedergli come sta. Sembra faccia apposta a deludermi.
Le parole di suo padre vibrano nella sua mente, mentre l'ennesimo boccone d'arrosto sale dallo stomaco. è debole di stomaco, dannazione. Ripensa a suo padre. Lo ricorda complimentarsi con i suoi amici per i risultati ottenuti in alcune gare. Ed ignorarlo completamente. Lui, che arrivava sempre fra il secondo ed il terzo posto.
Lui, che tentava invano ogni singolo giorno di compiacerlo. In un modo o nell'altro. Ma solo vincendo gli Hunger Games ce l'avrebbe fatta. Ma per farlo deve uccidere Glimmer. La sexy del distretto uno. Ha una cotta per lei da sempre.
Non è il solo, ovviamente. In molti le sbavano dietro. Ma lei non l'ha mai nemmeno degnato di uno sguardo, di un sorriso. Marvel ripensa all'occhiata che lei gli ha lanciato quando si è diretto velocemente verso il bagno.
Un'occhiata di disgusto.
Un' occhiata di ribrezzo.
Eppure,lui non rinuncerà a conquistarla.




 
"Ecco cosa fa tua figlia, quel mostro che ho accettato di allevare! Tortura lucertole nel bosco! Ma cosa dovevo aspettarmi da una donna incapace come te? Solo un mostro!" Suo padre, che urla contro sua madre "E pensare che ti ho anche sposata! Dovresti essermi grata!" Sua madre, che scappa dai suoi pugni. Urlando "Ed io allora? Non l'ho mai voluta! Ne te, ne lei! Tu ti sei gettato addosso a me! Hai fatto tutto TU. Ho anche provato ad abortire, ma non ha funzionato!"

Clove guarda in silenzio il riepilogo delle mietiture alla tv, assieme a Cato, al presentatore, e ai due mentori.
Si concede del tempo per elaborare sentenze sugli altri tributi. Quelli del primo, pensa, saranno alleati abbastanza buoni. Almeno non staranno d'intralcio, spera. Anche se del ragazzo non ne è certa. Quanto alla tipa, Glimmer, pensa che arriverà presto ad odiarla. Gli altri tributi vengono sorteggiati l'uno di fila all'altro.
Ma non ce ne sono molti che catturano l'attenzione di Clove. Un ragazzo molto grosso dell'undici. Una volontaria nel dodici. Ghignia quando vede la ragazzina dodicenne. E ghigna ancora, quando pensa a come farà fuori quella Katniss.
Cato non sembra impressionato da nessuno, naturalmente. Probabilmente avrà gettato solo una vaga occhiata a quello dell'unidici. Poi è ora di andare a dormire. Clove si avvia verso la sua camera, accanto a quella di Cato. Sta per aprire la porta ed entrare, quando sente la sua voce << Ehy, aspetta >> Si volta. Il ragazzo che dovrà uccidere per soppravvivere la sta scrutando << Hai intenzione di far parte dell'alleanza dei distretti più forti? >> Le chiede. Lei lo guarda << Sai come ci chiamano, gli altri tributi? >> Chiede Clove. Lui annuisce
<< I favoriti >> Clove fa un cenno d'assenso << Già. Sai, non sono tipa che ama la compagnia >> Aggiunge << Quindi, non credo >> << Lo so >> Risponde lui, pronto << Ho sentito parlare di te >> Una pausa, mentre la ragazzina s'irrigidisce
<< Sarai la mia prima vittima >>
Dice lui improvvisamente
<< Ti giuro che sarai la mia prima vittima, se non accetterai l'alleanza. Non farai nemmeno in tempo ad arrivare al tuo coltello >> Questa è una minaccia. Poi, lui entra nella sua stanza, chiudendosi la sua porta alle spalle.  Clove resta immobile dalla sorpresa, ma poi entra in stanza.
Non può nulla, contro Cato. Non senza i suoi coltelli. Ma lui può riuscire a farla fuori prima che li prenda con un solo pugno. L'ha incastrata. è l'unica cosa a cui pensa, prima di addormentarsi. Cato ha ancora gli occhi aperti, quando lei è già calata nel mondo dei sogni. Quelle parole erano uscite d'impulso, che gliene importava a lui, di quella ragazzina? Perchè sprecare tempo per guadagnarsi la sua alleanza?
Quella notte non dormì.


Angolo della squinternata:
Allooooora, ecco il secondo capitolo. Lo ammetto, è stato un azzardo la minaccia di Cato, e ho ripensato mille volte di cambiarla... Ma ho deciso di lasciarla, perchè prevedo sviluppi significativi in futuro^^
E mi serve per un' ideuzza^^^
Che dire, spero mi farete sapere cosa ne pensate voi. E anche di Marvel!! Sto cercando di mettere un po in rilievo quel ragazzo che viene ignorato molto spesso!
Grazie
Wany

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Capitolo 3
*** Amicone ***


Capitolo 3.

Glimmer è magnifica con quel vestito.
Rosa, ornato di perle e diamanti preziosi. Con anche la pelliccia.
Le dona un aspetto da diva, abbinato al suo corpo sinuoso. è stato fatto come su stampino per lei. Perfettamente in armonia con la parte che tutti si aspettano lei reciti.
Hanno usato lo stesso tema su entrambi i tributi dell'uno, ma su Marvel l'abbinamento rosa e le pietre non hanno certo lo stesso effetto. Anzi, si potrebbe dire tutto il contrario.
Lei è nata per indossare quell'abito.
Ma su di lui stona.
Anche se la troupe stilistica non è pronta ad ammetterlo facilmente. Ne i due mentori. Loro affermano il contrario, invece. La verità è che quell'abito su di lui, farà calare gli sponsor. Perchè lui è un uomo, non il maschio della barbie. E da questo punto di vista, stona totalmente. Ma inoltre, l'altro problema è che non è nemmeno abbastanza mascolino per qualcosa di diverso.
Come l'abbigliamento di Cato. Dal primo istante in cui lui l'ha visto, con quell'armatura dorata addosso, ha capito che, ancora una volta, sarà secondo. In ombra, a causa del tributo maschile del distretto due. E questo non gli va a genio.
Ma sa che, per vincere, dovrà fare l'amicone, con il ragazzo che alla fine,  proverà ad uccidere . Ora sono tutti sui loro carri, pronti a dar via alla parata.
Clove fissa quello davanti a sè, gli occhi puntati sulla biondina dell'uno. Sa di odiarla. Lo ha capito fin dal primo istante, quando l'ha vista in tv per la mietitura. è esattamente quello che lei non è mai stata. Oltre che ad essere di una bellezza che fa voltare lo sguardo ai ragazzi, è popolare.
Amata.
Apprezzata. E fra poco, la più famosa. In quell'abito perfetto che fa sfigurare chi le sta vicino.
E Clove, invece? Lei indossa un' armatura dorata perfetta per Cato, e si, forse anche per lei. Perchè dopotutto, non ha forme rigogliose, da mostrare al pubblico. è poco più di una bambina. Forse, la veste della guerriera le si addice di più. Già. Forse. Il carro dell'uno comincia ad avanzare. Marvel e Glimmer entrano nell'anfiteatro cittadino. Le grida e gli applausi del pubblico li accolgono, mentre i cavalli procedono dritti. Glimmer alza la mano per salutare la gente.
E questo scatena molti schiamazzi. Marvel sfodera un sorriso orgoglioso e saluta.
Con vigore. Sente perfino qualcuno che chiama il suo nome. è la volta del distretto due. L'armatura dorata riscuote successo fra gli spalti, perchè subito si elevano cori di approvazione. Cato alza la mano, come Clove, come gli altri. Ed anche il mento, con fierezza e superbia. Di chi si considera già un vincitore. Intanto gli altri carri avanzano, senza che mai l'attenzione si sposti per davvero dai primi due. I migliori.
Quelli dei favoriti. O almeno, fino al dodici. Clove si bea di quella sensazione di adulazione, per tutto il tratto. Perchè la folla sgomita per lei, per ricevere anche solo uno sguardo. Anche solo un' occhiata. La amano.
La adorano.
Come mai nessuno ha fatto. Desiderano le sue attenzioni. Sono pronti a buttarsi dagli spalti, purchè lei li veda. All'improvviso, Clove non sente più quegli infiniti cori che chiamano adulanti il suonome. No, sente un esclamazione di sorpresa, di cui non comprende la causa.
E poi, il nome invocato con tanta ammirazione non è più il suo. Bensì, quello di Katniss Everdeen. La ragazza in fiamme. E quando il tour finisce. Quando si ritrovano tutti lontani dalle telecamere, in una piattaforma al coperto, Clove la guarda.
Clove e Cato la guardano.
La ragazza del distretto dodici che ha rubato loro la scena. La volontaria. è chiaro che non va a genio a nessuno dei favoriti. Sta parlando con il suo mentore, l'ubriacone famoso per il colpo di testa il giorno della mietitura, ed il ragazzo del dodici.
Come si chiamava?Ah si, Peeta Mellark. Clove lo ha a malapena notato, alla tv, per il riepilogo della mietitura. Un ragazzo così non creerà nessun problema. E nemmeno quella Katniss. Quella Katniss che morirà sotto sua mano.  <<  Non vedo l'ora di poterle spaccare la faccia e toglierle quel sorrisetto idiota >> Dice Cato, accanto a lei.
Clove annuisce
<< Già, sarebbe bello giocarci come facevo con le lucertole a casa>> Acconsente. Una voce interviene alle loro spalle << E cosa ci facevi? Le baciavi? >> I tributi del due si voltano all'unisolo verso Glimmer e Marvel, alle loro spalle. è stata la bionda a parlare e, per questo, riceve un occhiata assassina da parte di Clove. << Sarebbe strano se al posto di ucciderla nell'Arena ti mettesti a slinguazzarla >> Continua la ragazza. << Già, immagino che saresti gelo.. >>
Il commento tagliente da parte della quattordicenne viene interrotto dalla risata di Cato. << Sai che in un edizione un tributo è impazzito ed ha cominciato a baciare il cadavere della sua compagna di distretto? >> Parla con lei, la biondina.
La sta guardando senza distogliere anche solo vagamente lo sguardo. E questo infastidisce Marvel.
Non sopporta che il ragazzo su cui tutti puntano ci provi con lei. Lo odia. Lo capisce così, a pelle. Perchè dovrà essergli secondo. Perchè nessuno si ricorderà di lui, tributo dell'uno, in questa edizione. Sarà gettato in ombra da quel tipo arrogante ed egocentrico. Ecco perchè, non appena la parte migliore dell'Arena comincerà, Cato morirà.
Morirà per mano sua. E tutti sapranno che lui, Marvel, è il migliore. Lo saprà anche Glimmer.  I due biondi, Glimmer e Cato, stanno ridendo, ora. Marvel apre il viso in una risata, anche se non sa per cosa. Non ha importanza. Deve fare l'amicone, se vuole vincere.
Poi, un mentore dell'uno li chiama, lui e Glimmer. << Allora, ci vediamo domani >> Dice lei, fissando con ostinazione Cato. La piegatura delle labbra, il luccichio negli occhi.. Il viso della ragazza è piegato in uno sguardo malizioso e seducente.
Marvel ama quello sguardo. Eppure, non è per lui. è per Cato. << Si, a domani >> Dice lui di risposta. Cato sposta lo sguardo su Marvel. Per un attimo si squadrano, ma poi il ragazzo del due sembra arrivare alla conclusione che non c'è bisogno di nessuna prova, per dimostrare che lui è il più forte. Marvel tende la mano. Fa l'amicone. si dice. Cato lo squadra ancora un istante, prima di stringerla. << Non vedo l'ora di addestrarmi con voi  >> Dice.
Glimmer scoppia in una risatina. << Ci vediamo, Cato >> Ripete. Sempre con quello sguardo. Lo sguardo che dovrebbe essere indirizzato a Marvel. Non alla macchina di morte. Clove non apre bocca, in tutti quei saluti. Marvel non ha nemmeno girato la testa a guardarla, troppo impegnato a dimostrare di poter stare nel gruppo dei favoriti. A trovare una posizione solida,in quel gruppo. Glimmer le lancia un'occhiata. Si guardano. Poi la bionda si gira, e s'avvia verso il mentore.
E Marvel la segue.
Come se fosse un cagnolino.
E una parte di lui, prova rabbia.
Rabbia, per non essere stato visto.
Per essere nell'ombra.
Ancora una volta.
Ma lui li ucciderà.
Li ucciderà, e tutti si ricorderanno di lui.


ANGOLO DELLA SQUINTERNATA
Okay, ci sto provando a fare capitolo lunghi! Davvero, mi sto mettendo d'impegno.. Con risultati un po scarsi, ma ci sto provando!! Allora, lo so, capitolo orrendo. Questo "esperimento" non farà una bella fine. Sto cercando di dare una panoramica complessiva su tutti i tributi favoriti, ma appena cerco di evidenziarne uno ecco che ne tralascio un altro^^^ Nel prossimo capito cercherò di dar rilievo anche un po piu a Clove, promesso!! Cooomunque, temo che per il quarto capitolo ci vorrà del tempo. In ogni caso vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito fino ad ora, e quelli che seguono la storia (specialmente la Cla) e pregherei per qualche consiglio, sarebbero utili!! Grazie!
Wany

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Capitolo 4
*** Sogni e altri problemi ***


Capitolo 4
Un orologio. Quelle lancette d'acciaio lucente. Quei numeri dipinti col colore della pece. Un ticchiettio continuo. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Lei siede sul divanetto di velluto nero, nel salotto di casa sua.
Davanti a lei c'è un piccolo tavolino di vetro trasperente, con appoggiato sopra un ciuffo di chiodi di garofano. La guardano insistenti. 

Tic-Tac-Tic-Tac. Oltre il tavolino c'è un grande ripiano, lì, vige la tv al plasma, cambiata un mese prima da suo padre. è accesa. 
Tic-Tac-Tic-Tac.Sua madre è lì, da parte a lei, sulla sinistra. Seduta dritta su una poltroncina nera. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Anche suo padre è lì. Alla sua destra, seduto sul suo stesso divanetto di velluto. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Ha il telecomando tenuto saldamente fra le mani. Ma non è intenzionato a cambiare canale
Tic-Tac-Tic-Tac. Il sigillo di Capitol City compare sul grande schermo, per annunciare la nuova edizione degli Hunger Games. 
Tic-Tac-Tic-Tac. L'arena è diversa dal solito. Le telecamente inquadrano una radura, e poi una foresta. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Lei guarda con insistenza lo schermo. Come i suoi genitori. 
Tic-Tac-Tic-Tac.Il conto alla rovescia è già cominciato, i tributi sullo schermo si preparano a correre. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Alla sua destra, sulla parete bianca, c'è una spada ornamentale appesa al muro. Liscia e grossa. Riflette la tv. Riflette l'Arena. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Non se ne era accorta prima, ma nella stanza c'è anche un cagnolino, nell'angolo. Segue la trasmissione senza emettere un solo verso. Tic-Tac-Tic-Tac.I volti dei tributi appaiono sullo schermo.  
Tic-Tac-Tic-Tac. C'è una ragazza dai capelli rossi. Una bambina dodicenne di colore 
Tic-Tac-Tic-Tac. La spettatrice seduta sul divanetto alza un soppracciglio guardando i tribut. favoriti.
Tic-
Tac-Tic-Tac. Un ragazzo biondo e imponente, una ragazzina quattordicenne che sorride furbescamente, un ragazzo più magro. E una ragazza bionda. Con i suoi stessi capelli, i suoi stessi occhi. Il suo stesso viso. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Il cannone spara. I tributi cominciano a correre. La Glimmer dell'Arena corre verso un arco. è proprio lì, davanti a lei. Allunga la mano, pronta ad afferrare la superficie legnosa.Non riesce a prenderlo in tempo. Il ragazzo dell'undici soppraggiunge. La getta a terra. Batte con forza la testa bionda sulla terra più e più volte.. Glimmer guarda in diretta la sua stessa morte, senza batter ciglio. 
Tic-Tac-Tic-Tac. Un minuto esatto dopo, la stanza è esattamente come prima. In tv danno gli Hunger Games. I suoi genitori sono ancora seduti sui divanetti. Il cane è ancora appollaiato in un angolo. La spada è appesa al muro. E i chiodi di garofano sono ancora là, sul tavolino di vetro. Ancora vivi, nonostante l'assenza d'acqua.
Solo, Glimmer non è lì per constatarlo.
Forse, fin dal principio, era una burla, la sua presenza in quella stanza. Perchè adesso non c'è più. Il posto che prima occupava è vuoto. Eppure, nessuno deve averlo notato. Forse, è stata presa in giro. Forse, non è mai appertenuta a quella stanza. Eppure c'è stata, per un breve arco di tempo. Ma ora, non c'è più nessuno che se ne ricordi.
<< Hai visto che delusione il tributo femminile dell'uno, caro? >> Chiede la signora a suo marito. Lui annuisce << Già. Davvero una delusione >> E sembra quasi che, a quelle parole, sui chiodi di garofano sia comparso un sorriso.
Furbesco.
Beffardo.
Che l'ha guardata morire nell'Arena e sparire del tutto da quella stanza. Senza che nessuno se ne accorgesse.


Al mattino, Glimmersi sveglia urlando.
 
A colazione, Clove freme dalla voglia di cominciare l'addestramento. Vuole mettere le mani sui coltelli che sicuramente troverà, come le assicurano i due mentori. Vuole far impallidire i visi degli altri tributi quando la vedranno lanciarli. Vuole vedere la paura sui loro volti. La paura nei suoi confronti.  Che provino quella che da anni provano le lucertole capitate nelle suemani. O le rane.
Moriranno tutti, si dice. Favorita o no, lei li ammazzerà tutti. Anche Catosembra eccitato per l'inzio dell'allenamento. Continua a borbottare che sprecano tempo a mangiare, nonostante le pietanze siano gustosissime. A Clove piace Cato. Ma non nel modo in cui si potrebbe pensare. Le piace solo perchè è un alleato valido, difficile da trovare. Non che si sia rammolita, ovvio. Solo, non le da così fastidio quanto gli altri due tributi, il che le sembra un' ottima conquista.
<< Tirerai i tuoi coltelli, Clove? >> Le chiede a un certo punto della colazione.
La ragazza annuisce << Ma certo >> Dice << Devo spaventare un po di conigli, no? >> Sorride beffardemente. E, stranamente, Cato ricambia con quell'occhiata complice. Non un'occhiata come si potrebbe pensare. Ma un'occhiata da alleati. Un'occhiata d'intesa. Che dice che si sono capiti, su comedivertirsi. << E tu maneggiarai la spada? >> Chiede lei.
Lui annuisce
<< Si, certo >> Sorride << Devo spegnere subito qualche fiammella >> Aggiunge. Clove afferra all'istante il concetto.
Parla di lei, Katniss Everdeen. è chiaro che Cato non veda l'ora di farla fuori. Probabilmente avrà passato la notte a pensare a come farlo. Avrà pensato alla sua espressione di dolore, quando la trafiggerà con la spada. Il sorriso scompare dalle labbra di Clove.
Per qualche assurdo motivo, il pensiero la infastidisce. Non che Cato uccida quella del distretto dodici, solo, che abbia passato la notte a pensarci su. A pensare a lei. Anche se in termini tutt'altro che dolci. è la seconda volta che la ragazza in fiamme le ruba la scena.
Non capiterà di nuovo. << Quelli del quattro pare siano abbastanza bravi da inserirsi nel gruppo >> Dice ad un certo punto il conduttore. Alec. Tipo strano, quello. << Davvero? >> Chiede Cato, a bocca piena << Beh, digli che non ci servono >> Aggiunge, ingurgitando il cibo << Siamo abbastanza forti da soli >> il mentore maschio accorre << Da sempre i tributi del quattro fanno parte della vostra alleanza! >> Esclama
<< I distretti avranno molto da ridire, se li lasciate soli >> A Cato non piace l'idea. E, sinceramente, nemmeno a Clove. Ci mancano solo due ragazzini in più a cui fare da balia. << E perchè dovrebbe importarcene qualcosa? >> Chiede, allora. Interviene Eleonor, l'altra mentore << Perchè, cari miei, dovete conquistare sponsor, che terranno conto delle vostre azioni. Francamente, il distretto dodici ha saputo farsi notare alla sfilata dei carri, ora, voi dovete convincere il pubblico che siete voi le vere star >> Una pausa << Perfino i distretti possono finanziare, sapete? Quindi, se non volete averli contro, dovrete tenervi stretti i ragazzi del quattro >>
Una pausa. Il discorso segue un filo logico, purtroppo per Clove. << Va bene >> Capitola << Vado a prepararmi >> Aggiunge, alzandosi. Non ha bisogno di sponsor. Può cavarsela benissimo da sola. Senza nessuno. Non ha bisogno di Glimmer o Marvel, così smaniosi di apparire. E nemmeno di lui. Cato.
No, lei può fare a meno della sua presenza. Di colui così accecato dalla voglia di uccidere. Le da quasi la nausea pensare a come egli progetta di uccidere quella del dodici. Va verso la sua stanza. Sente dei passi, dietro di lei. Poi la mano di Cato le afferra una spalla nel corridorio deserto
<< Cosa vuoi? >> Chiede lei, voltandosi. << Hai accettato l'alleanza >> Dice lui, senza mezzi termini << Voglio sapere perchè >> Un'altra pausa. << Mi hai minacciato di morte >> Sibila Clove << Mi sembra un buon motivo >> Aggiunge. Lui la guarda << Ma non sufficiente >> Constata.
<< Come non è sufficiente che tu dica di far parte dell'Alleanza, nonostante poi non partecipi per niente >> << Non partecipo a cosa? >> Chiede Clove, perplessa << Dico solo che devi cercare di andare d'accordo con gli altri. Adesso non è così importante, ma quando ci saranno le telecamere, tu dovrai fingertipappa e ciccia con tutti noi>> Un'altra pausa << Io non sono come voi >> Ribatte lei.
Lui alza un soppracciglio << A no? >> << No! >> Scatta Clove << Voi siete solo un branco di arroganti figli di papà e non sapete niente della vita vera! Di certi problemi! >> Una pausa. Cato la guarda allibito. Incredulo. << Tu sei solo una macchina da guerra, Cato >> Dice a quel punto Clove, sibilando<< Sei stato fatto per gli Hunger Games, è l'unico scopo della tua vita. Ma dimmi, cosa farai dopo? Scommetterai su altri ragazzi? Sei solo una pedina. Ed io non sarò mai come te >> Gli volta le spalle ed entra nella sua camera.
Solo una pedina



ANGOLO SQUINTERNATA
Mi aspetto numerose critiche per questo capitolo, e sono io la prima a dire che è orrido. U-U Innanzitutto, il sogno di Glimmer.  Non l'ho scritto molto bene, me ne rendo conto. Ed inoltre, so che avevo promesso che avrei approfondito Clove e Cato, cosa che ho fatto, ma inserendo pure uno spazio per Glimmer. Perchè? In molti nelle recensioni hanno scritto quando odiavano il tributo femminile dell'uno. Sia chiaro, nemmeno a me piace Glimmer.
Sempre odiata. Sempre la odierò. Ma questa fict ha lo scopo di esibire un' altra facciata di quelli che nel primo libro si potrebbero definire i "cattivi" della storia. E vale per tutti e quattro. Marvel, Clove, Cato e pure Glimmer. Dopodichè, vorrei anche spiegare un paio di cosette del sogno ( se non vi va di leggerle saltate la parte). Primo, i chiodi di garofano che sorridono beffardi. Mi sono informata ed ho scoperto che "Clove" significa appunto chiodo di garofano.
Per questo, non volendo rappresentare la ragazzina sottoforma di persona, l'ho ridotta a questi. Questo vale anche per la spada, Cato, e il cagnolino, Marvel. Mi dispiace di aver rappresentato il tributo dell'uno con un cane, ma il sogno era di Glimmer. Bisognava cercare di filtrare le cose più o meno come le vedeva lei. Ora, il fatto che lei si guardi morire non è tanto il fulcro del sogno. Piuttosto, che i suoi genitori che sono lì a guardarla nell'Arena, l'osservino impassibili, definendola alla fine una "delusione". Lo so, sto cadendo nel ripetitivo considerando anche Marvel. Ma, ehy, sono appena tornata dal mare! Il mio cervello funziona poco nulla!!!!
Quindi, vi chiedo scusa de non vi aspettavate che avrei dedicato un po di spazio anche a Glimmer. Ma in così tante fict l'ho vista come la cattiva, e per una volta ho voluto provare (con scarsi risultati, l'ammetto) a trovare un altro modo per definirla. Dopodichè, passiamo a Cato e Clove. Lo so che la state aspettando (anchio io!!) ma non è ancora arrivata. Il fatto è che, mente stupida quale sono, non credo negli amori al primo sguardo. Per questo, voglio instaurare un certo rapporto fra Clove e Cato, che non sia subito tutti bacini e dolcetti da San Valentino^^ Il capitolo è scritto in maniera terribile, lo so. E quindi non sono riuscita a spiegare molto bene il rapporto difficile fra i due. Okay, meglio che la smetta di scrivere a vanvera va^^ Vi prego di commentare, grazie!

Wany

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