Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
-Ehi zia Rach!- disse la ragazzina dai capelli scuri, gli occhi azzurri e di una carnagione bianca, che veniva seguita da un'altra ragazza un pò più bassa, bionda e con gli occhi verdi che sbadigliava vistosamente.
-Ragazze, che ci vate già qui così presto?- disse Rachel presa un pò alla sprovvista.
-Mamma, io e Sugar siamo pronte a partire.- disse sicura la seconda ragazza; Rachel sgranò gli occhi perchè non voleva credere a quello che aveva appena sentito ma sapeva che un giorno o l'altro glielo avrebbero chiesto anche se sperava il contrario. Le due ragazze avevano un'espressione sicura avevano riflettuto bene sul dar farsi, ormai erano anni che ne parlavano e finalmente erano sicure e pronte per la decisione presa e nessuno le avrebbe fermate.
Rachel vedendo l'espressioni sicure delle ragazze si arrese disse:- Ragazze io non so se funzionerà! è pericoloso, non è ancora stata collaudata e c'è un 50% di fallimento e non è detto che riuscirete ad arrivare e...- -MAMMA!! smettila ti prego. Ne abbiamo parlato a lungo ed è la cosa migliore da fare per tutti noi; hai dedicato gli ultimi 10 anni della tua vita a questa creazione e ci fidiamo di te!- disse per poi subito ad andare ad abbracciare la madre che aveva iniziato a piangere lentamente- è solo che non voglio perdere anche voi- disse tra le lacrime.- Non ci perderai zia. Andrà tutto bene e riusciremo a cambiare tutta questa situazione-detto ciò anche Sugar si precipitò ad abbracciare le altre due.
Dopo quell'abbrccio che sembrava interminabile si staccarono e Rachel, con fare molto deciso, iniziò ad accendere tutti i suoi macchinari presenti in quell'enorme stanza per dare energia alla macchina speciale che avrebbe rispedito le due ragazze indietro di 16 anni.
Le due ragazze si guardarono sorrissero e iniaziarono a muoversi nella stanza prendendo tutto l' occorrente che sarebbe servito loro nel viaggio e sicure entrarono nella macchina. - Ragazze ricordatevi che alla macchina serviranno due anni per ricaricarsi ed intraprendere un'altro viaggio- -DUE ANNI?!- chiedero incredule le due ragazze contemporaneamente. -Senza l'aiuto di tutti i macchinari del mio laboratorio si e all'epoca non avevo tutto ciò- disse Rachel sbuffando e con fare ovvio guardandosi intorno.-Ok. Vanessa accendi i motori e partiamo- disse Sugar all'altra ragazza che stava salutando un'ultima volta la madre.-Quando sarete li ricordatevi di non dire mai la verità su di voi, trovatevi una storia sulle vostre famiglie e anche un cognome diverso. Se vi troverete in difficoltà nella vostra missione allora dovrete fidarvi di me o per meglio dire della Rachel di 16 anni fa. Ma questo solo se sarete costrette a farlo ok? non dovete creare troppi casini - disse Rachel un pò preoccupata. Le ragazzero sorrisero solo al pensiro di vedere com'era Rachel 15 anni prima per poi però tornare subito serie. -Ciao Rachel- gridarono all'unisono le ragazze prima che Vanessa accendesse i motori e fece partire la macchina che scomparì improvvisamente dal laboratorio.
- Buon viaggio ragazze e buona fortuna- disse Rachel ormai rimasta sola.
Spense tutto ciò che aveva acceso prima e uscì dal laboratorio che si trovava sotto il giardino della casa. Sali degli scalini fino a che non si trovo una porta davanti. Infilò la chiave e l'aprì. Dopo mesi che era rimasta in laboratorio fissa per le ultime modifiche alla macchina rientrò finalmente in casa, una casa ormai vuota, piena soltanto di ricordi.
Andò in camera sua prese un vecchio scatolone e prese la prime foto che le capitarono sotto mano e, come se stesse aspettando quel momento da sempre. iniziò a piangere, singhiozzare e a tirar fuori tutta la frustrazione che si teneve dentro ormai da tanti anni.
Le ragazze in meno di un secondo da quando erano partite si ritrovarono in un parcheggio di fronte ad un edificio a loro più che noto. -Secondo te ha funzionato?- chiese Sugar mentre sudava vistosamente per la paura di aver fallito - Non lo so, scendiamo e andiamo a dare un'occhiata! anche se non capisco perchè ci abbia portato proprio di fronte al Mckinley.- rispose poco convinta Vanessa. - te che posto avevi inserito?- chiese Sugar.- Avevo chiesto di portarci più vicino possibile a Rachel- disse velocemente Vanessa cercando di capire cosa potesse essere andato storto.
A quel punto Vanessa controllò il display della macchina e urlo- CAZZO!!!- -Che è successo?!- chiese Sugar che ormai era molto preoccupata. - Ho sbagliato! Siamo tornate 17 anni indietro! quindi dovremmo aspettare un'anno in più prima di poter ripartire.- disse Vanessa mentre vedeva Sugar sorridere. -Che hai da ridere?- chiese l'altra infastidita e arrabbiata. -Questo vuol dire che faremo l'ultimo anno di liceo insieme ai nostri genitori! Non lo trovi divertente?!- rispose Sugar che ormai rideva di gusto. Vanessa alzò gli occhi al cielo e iniziò a ridere anche lei pensando che la cosa in realtà era davvero esilerante. In fondo non era male conoscere i loro genitori adolescenti e magari passarci anche del tempo insieme.
Terza
ora del primo giorno di scuola: Glee. Il
professor Shuster stava mostrando ai ragazzi dei pianoforti viola, che
li
avrebbero aiutati con il compito di quella settimana: reclutare nuovi
membri
nel Glee, visto che Quinn e Sam non ne facevano
più parte. Il prof. Shu
aveva detto loro che avrebbe posizionato i 4 pianoforti in giro per la
scuola e
ogni volta che i ragazzi ne avrebbero trovavano uno dovevano cantare
una
canzone per mostrare alla scuola che far parte del Glee club era fico e
divertente.
L'ora
fini e i ragazzi si alzarono andando via
preoccupati perchè tanto sapevano che nessuno si sarebbe
unito a quel club di
sfigati. Santana aspetto Brittany che, appena fu a un passo dalla
latina
intrecciò il suo mignolo a quello dell'ispanica facendola
rabbrividire a quel
contatto così innocuo, e insieme si avviarono verso la mensa
seguite dal resto
del club. Santana e Brittany finalmente stavano insieme ma ancora non
lo
avevano detto a nessuno dei loro amici perchè l'ispanica
aveva voluto tenere la
loro relazione segreta. Aveva paura della reazione che potevano avere
le
persone scoprendo che lei in realtà è gay, aveva
paura di perdere la sua
reputazione.
Poco
dietro di loro c'erano Rachel e Finn. Ormai
stavano insieme, ma, Rachel non era così convinta di quella
relazione, sentiva
che lui non era la persona giusta per lei, sapeva di essere innamorata
di
un'altra persona ma non lo voleva ammettere anche se sapeva benissimo
che
questa persona sarebbe stata l'amore della sua vita.
Sospirò pensandoci
-Tutto bene?-chiese Finn facendola tornare alla realtà
-Eh?!..Si si tutto ok,
non preoccuparti- disse forzando un sorriso.
Arrivati
si sedettero tutti a lo stesso tavolo
notando che in fondo alla mensa c'era il piano viola ma
cercarono di fare
finta che questo non esistesse finchè Rahel non
iniziò- Non dovremmo eseguire
il compito della settimana datoci da Mr. Shu?!- disse con fare da prima
donna
-Siamo in mensa Rach, non voglio morire!- intervenne Kurt. -No ha
ragione lei
dobbiamo farlo, dobbiamo far vedere a tutta la scuola che quest'anno
riusciremo
a vincere le Nazionali.-intervenne Finn che fece un cenno ai musicisti
di
partire con la canzone.
Nel
frattempo...
-Andiamo
muoviti, siamo già in ritardo il primo giorno
e ancora bisogna iscriverci- diceva Vanessa mentre trascinava per un
braccio
Sugar e si dirigeva verso l'entrata della scuola.
Le
due ragazze erano tese, solo il pensiero di vedere
i loro genitori le traumatizzava, avevano una paura immensa di non
piacerli ma
anche di non riuscira nel loro compito, anche perchè non
sapevano esattamente
come fare..- Andra tutto bene- disse Vanessa per convincere sia lei che
l'altra- Ok! ce la faremo.- rispose con la voce che le tremava Sugar.
Dopo
un paio d'ore finalmente erano iscritte
all'ultimo anno e contente si stavano dirigendo verso la mensa visto
che ormai
era l'ora giusta per il pranzo. Sentirono una musica provenira
dall'aula dove
propriio in quel momento si stavano dirigendo - Che cos'è?-
chiese ingenuamente
Sugar - Che ne so io!- rispose con fare ovvio l'altra che aggiunse-
Muoviti!
andiamo a vedere.- Si affacciarono e rimasero elettrizzate da quello
che stava
succedendo -Devono essere i ragazzi del Glee! Mamma mi ha parlato della
loro
esibizione nella mensa!- disse velocemente Vanessa. Si guardarono
intorno e
subito notarono delle figure a loro molto famigliari: 2 ragazze con la
tuta dei
cheerios e una un pò più bassa che cantavano e
ballavano su uno dei tavoli bianchi
mentre gli altri studenti li guardavano male. -Sugar pensi che siano
loro?-
chiese Vanessa quasi per conferma. Sapeva benissimo che erano loro le
aveva
viste moltissime volte in foto ma non ci voleva credere. Non avendo
risposta si
girò verso l'altra che stava tremando e aveva gli occhi
lucidi- Sugar..- non
fece in tempo a dire niente che l'altra stava già correndo
via da quel posto-
Sugar aspetta!!- gridò mentre iniziò a
rincorrerla.
Sugar
entrò nel primo bagno che trovò, si
appoggiò al
muro e si lasciò cadere per terra con le ginocchia al petto
e la testa fra di
esse. Vanessa entrò nel bagno poco dopo di lei. Quando la
vide le fece una pena
incredibile, piangeva sonoremente non riuscendo quasi
più a respirare.
Così la bionda si mise accanto all'altra e la
prese tra le sue braccia
facendola tranquillizzare un poco.-Se solo vederle per due secondi mi
ha fatto
questo effetto non immagino quando dovrò salutarle, o
parlarci o passarci del
tempo insieme!- disse Sugar tra le lacrime. Vanessa sorrise e
accarrezzandole i
capelli corvini disse- Lo so! Non sarà perniente facile
soprattutto per te!- si
fermò un secondo per poi aggiungere - Dobbiamo entrare nel
Glee Club- -Cosa?!-
Disse Sugar staccandosi dall'abbraccio dell'altra -ma non abbiamo mai
cantato
noi come pensi che potremmo entrare in un coro sensa saper cantare?!-
continuò.
- Abbiamo la musica nel sangue e poi mia mamma ci ha dato qualche
lezione!-
disse molto tranquillamente Vanessa facendole l'occhiolino e ripensando
ai
momenti che passava a cantare insieme alla madre. -Certo magari non
siamo al
loro livello comunque non ce la caviamo male e poi tu sai anche
ballare-
-Uff...va bene facciamolo!- disse infine Sugar alzandosi e tendendo una
mano
all' amica che l'afferrò volentieri e si alzò.
-Dobbiamo pensare a che canzone
fare- disse Sugar uscendo dal bagno- Non voglio fare figuracce davanti
ai
nostri genitori!- - Vuoi fare un duetto con me?- chiese
l'altra
guardandola con fare malizioso. Sugar arrossì e la bionda
vedendo la reazione
dell'amica iniziò a ridere -Cretina- disse infine Sugar
allontanandosi da lei.
-Dai Suggy aspettami!!!- gridò inseguendo l'alttra che si
mise a correre.
Era
finito il primo giorno e si incamminarono verso la
casa, che apparteneva alla famiglia di Rachel, dove poche ore prima
avevano
lasciato la loro macchina e le loro valigie. La Rachel del futuro le
aveva dato
le chiavi di quella casa perchè sapeva che la sua famiglia
in quegli anni
non l'aveva mai usata, in modo da non essere scoperte anche se comunque
avrebbero dovuto fare attenzione. Si trovava molto vicino a scuola per
loro
fortuna - Siamo a casa finalmente! - disse la mora entrando
nell'abitazione,
-speriamo solo che non ci scoprono- disse l'altra un pò
preoccupata. -non ti
preoccupare, andra tutto bene- disse mentre esibiva uno dei suoi
sorrisi
migliori ai quali nemmeno Vanessa rimaneva impassibile.
Prepararono
la cena e poi andarono in una delle due
camere da letto - che duetto facciamo?- chiese mentre sbadigliava Sugar
-Non lo
so! Potremmo buttarci su Gaga e Beyonce oppure Madonna con la Spearce
oppure
visto che, come diceva mamma, Mr. Shu adora la musica dei sui tempi
potremmo
fare quello tra Mariah Carey e Whitney Houston o...- -Ok basta proviamo
questi
e poi decidiamo ok?!- la interruppe Sugar -Come vuoi- disse la biona
avvicinandosi all'altra dandole un bacio sulla guacia.
Provarono
per un paio d'ore poi stremate si buttarono
sul letto -Dormiamo insieme?- chiese dopo un pò di tempo la
bionda. L'altra
arrossi, si conoscevano da una vita ma non si scambiavano mai gesti
d'affetto
ed avvolte era difficile che parlassero, solo il dolore le
avvicinava.-ook-
rispose dopo svariati minuti la mora.
-Sanny
non andare via ti prego...- diceva Brittany
sfoderando la sua espressione afflitta migliore. Sapeva che facendo
così
avrebbe convinto Santana a passare la notte li con lei -Ok! Ma solo per
questa
volta Britt!- disse arresa l'ispanica tornando sul letto e dando un
bacio
veloce alla bionda. Si sdraiò accanto a lei e Britt si
appoggio sul petto
dell’ispanica che l’accolse volentieri tra le sue
braccia. –Che fine ha fatto
Quinn secondo te San?- chiese dopo un po’ la ballerina
–Non lo so amore, ma
sono molto in pensiero per lei!- rispose Santana preoccupata per
l’amica che
non si era fatta vedere per tutta l’estate e nemmeno quel
primo giorno di
scuola. –Dormiamo ora Britt che domani dobbiamo andare a
scuola!- continuo
l’ispanica baciando la biondina sopra di lei che
approfondì subito quel
contatto. Le loro lingue si cercavano e si bramavano non potendo fare a
meno
l’una dell’altra. Si staccarono per poter
respirare, e appena i loro occhi si
incrociarono si persero una nello sguardo dell’altra
– Ti amo San- -Ti amo
anch’io Britt!-. Brittany tornò con la testa sul
petto della latina che
l’abbracciava e le accarezzava i capelli. Santana non poteva
fare a meno della
sua ballerina lo sapeva, e in quel preciso momento era così
felice che nemmeno
lei ci poteva credere. Guardò per tre ore il suo amore
dormire tra le sue
braccia, amava vederla dormire perché mentre dormiva era
ancora più bella, poi
decise di dormire un po’ anche lei.
Era
quasi finita la settimana e nessono a scuola si
voleva iscrivere al Glee Club. - Dai dobbiamo andare- -Non so se ce la
faccio
Vane- disse preoccupata Sugar affacciandosi appena dalla porta notando
tutti i
ragazzi del Glee seduti che stavano ascoltando il professor Shu. -Lo so
ma
dobbiamo! Dobbiamo farlo per loro e se non ce la fai allora guarda me e
io ti
aiuterò a non crollare ok?- disse sicura Vanessa guardando
lal mora negli occhi
e stringendole la mano. .O..ok!- biascicò infile l'altra
mentre entrarono nella
stanza. Tutti i ragazzi si voltarono verso di loro che sorrisero un
pò
imbarazzate - Vogliamo entrare nel Glee Club!- disse Vanessa. - Salve
ragazze!-
andò incontro loro Mr. Shu che chiese se avevano un pezzo da
fargli sentire, le
due annuirono e il prof. andò a sedere insieme agli altri
ragazzi. - Sei
pronta?- domandò Vanessa mentre stringeva la mano all'altra
- Si sono pronta-
rispose prendendo un respiro profondo e facendo partire la musica.
Attaccò
subito Vanessa che sicuara si girò verso i ragazzi del Glee.
Many nights we've prayed
With no hope anyone could
hear.
In our hearts a hopeful song
we barely understood.
Continuò
sicura questa volta fissando Rachel che si spaventò un
pò perchè non sapeva
perchè questa ragazzina così famigliare la
guardasse in quel modo.
Now we are not afraid
Although we know there's much
to fear.
We were moving mountains long
before we knew we could.
Si
girò
anche Sugar e aggiunse la sua voce a quella dell'amica per il
ritornello. Teneva
gli occhi bassi e stretta la mano della bionda.
There can be miracles when you
believe.
Though hope is frail,it's hard
to kill.
Who knows what miracles you
can achieve
When you believe.
Somehow you will,
You will when you believe.
Partì
questa
volta sicura Sugar che alzò lo sguardo cercando due persone
precise in quel
gruppo che ormai le fissava ammirati. Incrociò i loro
sguardi e si senti
improvvisamente debole, stava per cedere così si
voltò e cercò lo sguardo
sicuro dell'amica che ancora la teneva stretta.
In this time of fear,
When prayer so often proved in
vain,
Hope seemed like the summer
birds
so swiftly flown away.
But now I'm standing here(Now
I'm standing here)
With heart so full I can't
explain
Seeking faith and speaking
words I never thought I'd say.
Cantarono
insieme di nuovo il ritornello mettendoci tutta l'energia che avevano
in corpo.
There can be miracles when you
believe.
Though hope is frail,it's hard
to kill.
Who knows what miracles you can
achieve
When you believe.
Somehow you will,
You will when you believe.
Vanessa
stava ancora guardando la madre non riusciva a togliere gle occhi che
si erano
ormai incrociati con quelli di Rachel. Sugar guardava un pò
tutti non riusciva
più a trattenere le lacrime.
They don?t always happen when
you ask
And it?s easy to give in to
your fear
But when you?re blinded by
your pain
Can?t see you way safe through
the rain
Thought of a still resilient
voice
Says
love is very near
A
questo
punto alcuni ragazzi del Glee si alzarono e unirono le loro voci con
quelle
delle due ragazze per l'ultimo ritornello.
There can be miracles when you
believe.
Though hope is frail,it's hard
to kill.
Who knows what miracles you
can achieve
When you believe.
Somehow you will,
You will when you believe.
Finita
la
canzone ci fu un grande applauso da parte di tutti nel Glee e Mr. Shu
disse ad
alta voce - Benvenute nel Glee Club-
Le
due ragazze si guardarono e sorrisero contente di
essere riuscite ad entrare.
Casa
Santana
-
San il campanello!- disse Britt tra un bacio e
l'altro della latina - Vado a vedere chi è e torno amore
ok?!- disse scocciata
la latina.
Avrebbe
ucciso chiunque fosse stato ad interrompere il
suo momento con Brittany. Aprì la porta e si
trovò davanti una Rachel un pò
confusa e afflitta - Ehi nana cosa vuoi?- disse la latina -Ho bisogno
di
parlare con te Santana- rispose la cantante sempre immersa nei suoi
pensieri.
La
latina la fece entrare ed accomodare nel grande
salotto di casa Lopez. -Ho visto Quinn- disse subito la diva. Santana
si bloccò
non si aspettava una notizia del genere - E com'è?-
domandò velocemente - è
cambiata tanto. non solo nell'aspetto e nel modo di vestire ma anche
interiormente. Non è più lei. è persa
Santana non la riconoscevo più!- iniziò a
piangere Rachel. Nel mentre anche Brittany era scesa e aveva sentito
tutto il
discorso della cantante, e vedendola piangere si mise vicino a lei e
l'abbracciò. Dopo parecchi minuti di silenzio Rachel disse -
Comunque non sono
venuta qui per questo! volevo sapere se anche voi avevate avuto delle
sensazioni strane riguardo a quelle due ragazze di oggi! Una era
così simile a
Quinn e l'altra..- non fece intempo a finire che Santana disse- A
Britt!
apparte per i capelli!- Rachel guardò la latina, allora non
era stata solo lei
a vedere quella somiglianza pazzesca. - Chi sono secondo voi?- chiese
la
ballerina - Non lo so Britt ma lo scopriremo- disse la latina guardando
Rachel
che sicura annuì - Ma prima dovremmo recuperare Quinn! Visto
che qualcuno qui
si è preso una bella sbandata per la Fabray- concluse
Santana mentre notò
Rachel diventare rossa come un peperone.
Erano
passate due settimane dal loro arrivo. Entrambe si erano dovute subire
svariati
interrogatori da parte dei loro compagni del Glee riguardo alle loro
famiglie.
Avevano deciso di farsi passare come cugine anche se non si
somigliavano per
niente, dicendo che si erano trasferite li poiché i genitori
di entrambe erano
sempre in viaggio per lavoro e quindi le avevano mandate a Lima dai
nonni. Non
era una storia molto credibile ma comunque la maggior parte dei loro
amici non
aveva indagato molto di più credendo alla loro versione dei
fatti.
Quelle
che ovviamente non si fidavano per niente di loro erano Santana e
Rachel.
Sapevano che nascondevano qualcosa ma ancora non era arrivato il
momento giusto
per indagare a fondo. Prima di tutto dovevano convincere Quinn a
tornare con
loro e poi avrebbero potuto scoprire qualcosa di più su
queste strane ragazze.
Quinn aveva smesso di frequentare le Debosciate, di fumare e di
tingersi i capelli
di rosa ma non ne voleva sapere di rientrare nel Glee Club. Si sentiva
persa,
non sapeva chi era e aveva una paura assorda del futuro.
–Ehi
Q.!- -Santana!- disse subito Quinn con fare superiore e allontanandosi
immediatamente dalla latina. Non voleva parlare. Non voleva avere
più niente a
che fare con loro. E in quel momento non voleva affatto parlare con
lei. La
invidiava. Lei finalmente era felice: tutti ormai sapevano di lei e
Britt,
grazie a uno spot pubblicitario che l’aveva costretta a fare
coming-out, ma a
nessuno interessava più di tanto, era a capo delle cheerios,
che avrebbero
sicuramente vinto un altro titolo nazionale, e faceva parte del Glee.
Lei non
aveva più niente di tutto ciò, si sentiva vuota
ma non riusciva a tornare dove
avrebbe tanto voluto.
Voleva rivederla, voleva
passare del tempo con
lei e avrebbe voluto poterle confessare finalmente tutti i suoi
sentimenti. Ma
non ci riusciva. Non avrebbe mai avuto il coraggio di fare tutto
quello. Aveva
bisogno di una mano lo sapeva ma non voleva ammetterlo, non voleva
risultare
ancora più debole e soprattutto non lo voleva avere da
Santana.La latina
sembrò intuì i suoi pensieri
infatti, non provò nemmeno a seguirla. Non sapeva
più cosa fare Quinn si
rifiutava di parlare con lei, e anche con Rachel., soprattutto con
Rachel. Le
evitava sempre e quelle poche volte che provavano a parlarle Quinn
riusciva
sempre a fuggire. Non riusciva a capire il perché scappava
anche da lei. Si
conoscevano da una vita anche se in quegli ultimi anni non erano andate
molto
d’accordo si volevano bene. –San!-
la
latina si destò dai suoi pensieri non appena senti quella
voce e sorrise alla
persona che era appena arrivata vicino a lei –Ehi amore!- -
San andiamo o
faremo tardi a lezione!- disse preoccupata la ballerina che si avvicino
alla
latina e le rubò un bacio veloce. Santana sorrise e si
avviò per mano a
Brittany a lezione.
Santana non stava ascoltando
per niente la
lezione e, mentre fissava la mano di Brittany giocare con la sua,
cercava di
trovare una soluzione al problema Quinn. Se né lei
né Rachel erano riuscite a
farla ragionare chi poteva riuscirci?! Si domandava. Non trovava
nessuna
conclusione. –Sanny tutto
bene?- chiese
Brittany vedendo la sua ragazza in trans. – Si si non ti
preoccupare! Stavo
solo pensando- sorrise la latina incrociando i meravigliosi occhi
azzurri
dell’altra. –Sanny non mi guardare così
o potrei saltarti addosso in un attimo-
disse la ballerina con una semplicità disarmante. Santana
non riusciva a
smettere di guardarla e di pensare a quando l’amasse. Avrebbe
voluto baciarla
in quel momento ma sapeva che non era il luogo adatto così
si alzò e disse-
Professore la signorina Pearce non si sente molto bene!- Britt capendo
l’intensione dell’altra fece finta di sentirsi
male. –Ok Lopez accompagni la
signorina in infermeria- disse senza scomporsi il professore. Le due si
alzarono e quando finalmente arrivarono in infermeria Santana chiuse la
porta a
chiave e getto delicatamente la ballerina sul lettino e vi si
posizionò sopra
di lei. Si guardarono per un istante con fare malizioso poi iniziarono
a
baciarsi con foga cercando una la lingua dell’altra. Stavano
arrivando al
massimo dell’eccitazione, Brittany era rimasta con
l’intimo mentre Santana
ormai era completamente nuda, quando sentirono bussare alla porta
insistentemente. Si ricomposero velocemente ed Santana andò
ad aprire la porta.
Sugar rimase incantata nel
vedere la latina
così vicino a lei, spettinata e alquanto sudata. Era bella
si ma in quel
momento lo era ancora di più. Vedendo Brittany sul lettino
nelle stesse condizioni
dell’ispanica capì tutto e le venne da ridere al
pensiero di aver beccato i
suoi genitori in fragrante, ma si trattenne. –Che cosa
vuoi?!- disse la latina
alquanto arrabbiata evitando il suo sguardo. Era così simile
a quello di
Brittany. – Rachel mi ha mandato a cercarti- disse con aria
divertita l’altra
mora –Dice che dovete provare il duetto per il compito del
Glee- Santana annuì,
andò verso Brittany la prese per mano e uscirono dalla
stanza lasciando li
Sugar che si voltò a guardarle mentre andavano via notando
che la più alta la
stava salutando con la mano. Si fermò a pensare quando era
diversa quella
Brittany dalla mamma che lei aveva conosciuto. Era cambiata veramente
tanto.
Guardarla ora la faceva sorridere, poteva finalmente capire
perché zia Rach le
diceva che sua mamma era la persona più buona pura ma anche
ingenua di questo
mondo. Era così spensierata e felice e voleva bene a tutti.
Le cascò qualche
lacrima a quei pensieri ma comunque non smise di sorridere. Vedere le
sue due
mamme insieme le faceva sempre uno strano effetto, soprattutto vedere
Santana. Sua
zia le aveva detto che
era la stronza
del Mckinley ma che quando era con il suo angelo biondo diventava
un’altra
persona. Era molto più bella di quanto si potesse
immaginare, le foto non le
rendevano giustizia.
Si destò dai suoi
pensieri appena vide passare
davanti a se Vanessa che parlava con una bionda altrettanto bella.
Capì subito
che doveva trattarsi di Quinn dalla somiglianza delle due. Erano
davvero uguali
tranne per il fatto che la sua amica era un po’
più bassa. Si chiese il perché
stavano parlando e soprattutto di cosa visto che non si erano mai viste
prima.
Vanessa incrociò per un attimo il suo sguardo e le fece
cenno di avvicinarsi.
Quinn era andata un attimo in bagno quindi le due ragazze erano sole.
–Che sta
succedendo?! Come mai parli con lei?!- chiese Sugar a bassa voce
– l’ho aiutata
a fare la scelta giusta per la mia vita!- -Eh?!- chiese la mora senza
capire –
Yale! L’ho convinta a non rinunciare al suo futuro in modo da
non cambiare il
mio. Sai perché è fondamentale che mamma vada a
Yale!- - E come hai fatto?!-
chiese curiosa Sugar –Segreti di famiglia Fabray-Berry mia
cara Lopez-Pearce!-
disse pianola
bionda in modo che
nessuno le potesse sentire. In quel momento l’ex capo
cheerleader uscì dal bagno.
Non notò nemmeno la presenza di Sugar e sorridendo a Vanessa
le chiese se
l’aiutava a compilare la domanda per entrare a Yale.
L’altra bionda sorrise e
annui contenta. -Quinn questa è mia cugina Sugar!- -Piacere
di conoscerti!-
disse Quinn sorridendo e tendendo la mano che la mora
afferrò subito. –Il piacere
è mio- rispose poi timidamente.
Finalmente erano riuscite ad
avvicinarsi ad
una delle persone che dovevano proteggere. Dovevano riuscire ad
ottenere tutta
la fiducia possibile da parte di Quinn così da avere almeno
lei dalla loro
parte. Sapevano che Santana e Rachel non si fidavano per niente di loro
e così
di conseguenza nemmeno Brittany. Quindi l’unica che rimaneva
era Quinn.
Andarono in biblioteca e
presero la domanda di
ammissione per Yale. Quinn era piuttosto preoccupata perché
ora come ora non
faceva parte di nessun gruppo extra scolastico. Le due si accorsero
dell’esitazioni
da parte della bionda e capendo quale fosse l’origine del
problema e Vanessa
prendendo coraggio disse –Potresti tornare a fare la
presidentessa del club
della castità- Quinn sobbalzò, e guardandola
abbozzò un sorriso. Come aveva
faceva a sapere che era stata la presidentessa di quel club?!
Pensò. Poi si
rispose semplicemente che le due ragazze probabilmente avevano preso
delle
informazioni su di lei da dei membri del Glee. L’idea
non era male comunque e per ora era la
più fattibile. –Si mi sembra un’ottima
idea per cominciare- disse infine Quinn.
– O se no
ecco….Potresti…ecco…magari…-
Vanessa continuava a balbettare non
riusciva a dirglielo. –Si lo so!- la interruppe Quinn vedendo
la difficoltà dell’altra
bionda nel parlare –Ok! Non sarà facile ma ci
tornerò! Mi manca terribilmente.
Tornerò a far parte del Glee!- disse infine sforzando un
sorriso. Voleva
tornarci, ma, non sapeva se ce l’avrebbe fatta a stare tutto
quel tempo a
contatto con lei. Le mancava terribilmente.
Vanessa sapeva il
perchè della difficoltà
della madre di tornare in quel Club e così senza pensarci
disse semplicemente –
Dovresti parlare con lei se ti turba così tanto questa
situazione!- Quinn
sbiancò.-Come scusa?!- -Dicevo che dovresti parlarle
chiaramente e confessarle
t….Ahi!- Sugar tirò una gomitata
all’amica per farla smettere di parlare. –Scusala
avvolte parla un po’ troppo e senza riflettere!- intervenne
Sugar. Quinn le
guardò con un’aria indagatrice, poi disse
semplicemente sorridendo –Noi
dovremmo farci una bella chiacchierata mie care!- disse alzandosi e
mentre si
allontanava fece cenno alle altre due di seguirla. Sugar
lanciò un’occhiataccia
alla bionda che sbuffando seguì la madre. Sapeva di aver
detto troppo e ora in
quei pochi minuti doveva trovare una scusa esemplare per quello che
aveva
detto.
Santana
e Brittany avevano raggiunto Rachel in auditorio. –Come mai
questa riunione
improvvisa nana?- disse scocciata la latina che era stata interrotta
nel suo
momento con Brittany. –Ho visto Quinn oggi! Stava parlando
del suo futuro del
college con Vanessa come se si conoscessero da una vita!- -E quindi?-
chiese
Santana che non capiva quale era il problema se Quinn parlava con
lei….parlava
con Vanessa ecco il punto. – Aspetta da quando si conoscono?-
chiese pensierosa
la latina.-Non lo so! Ma comunque al massimo da un paio di giorni.-
-Perché Q
deve sempre entrare in confidenza con le persone sbagliate?!
Perché non è
venuta da noi? Perché ci evita?- Santana stava delirando
sapeva che nessuna di
loro conosceva quelle risposte ma non riusciva più a
trattenere tutto dentro.
–Ho paura Rachel! Ho paura di perderla. Non mi fido di quella
biondina. Sai che
nasconde qualcosa- -San!- la interruppe Brittany abbracciandola. La
latina
ormai aveva iniziato a piangere, per lei Quinn era come una sorella le
voleva
troppo bene per permetterle di prendere le decisioni sbagliate. Rachel
si
avvicinò alle altre due –Se Quinn si fida di loro
e inizierà a passare del
tempo con loro dovremmo farlo anche noi!- le altre due la guardarono
confuse
–Fingeremo di fidarci, entreremo in contatto con loro
così da poter controllare
meglio Quinn! Non la voglio perdere. Ci tengo troppo a lei.- Santana e
Brittany
annuirono. Erano d’accordo con la cantante. Dovevano fare in
modo che le due
misteriose ragazze si fidassero di loro.
Quinn
andò a casa con le due sue nuove conoscenze. Appena
arrivarono davanti
all’abitazione le due rimasero estasiate dalla bellezza di
casa Fabray non
l’avevano mai vista perché nel loro tempo quella
dimora non esisteva più. Entrarono
in casa e Quinn le fece accomodare nel salotto. Era tutto bellissimo.
Arredata
perfettamente. Quinn andò in cucina per preparare un
po’ di tè alle sue ospiti
per poi raggiungerle dove le aveva lasciate. Le vide confabulare tra di
loro
così decise di entrare nella stanza annunciandosi- Ho
preparato un po’ di tè-
disse per poi prendere posto sul divano di fronte all’altro
dove erano sedute
le due ragazze. –Grazie- rispose Sugar mentre prendeva una
delle due tazze che
erano state appoggiate sul tavolino di fronte a loro. Ci fu un momento
di
silenzio. Poi la padrona di casa alzò la testa e
guardò con attenzione le
ragazze. Notò subito un’aria famigliare nelle due.
La bionda assomigliava tanto
a lei e quasi si spaventò per quell’uguaglianza
però aveva un qualcosa che
sapeva così tanto della persona che amava. Iniziò
a guardarla intensamente come
incantata. -Cosa mi sta succedendo?!- pensò –chi
sono queste due?!- non
riusciva a distogliere lo sguardo da lei. – Quinn tutto
bene?- chiese
improvvisamente Sugar riportando Quinn alla realtà. Vanessa
non riusciva a
muoversi era rimasta pietrificata dallo sguardo della madre.
–Si- rispose
veloce Quinn che aveva spostato lo sguardo sulla mora.
–Allora perché ci hai
portato qui?- continuò Sugar visto che non vedeva reazioni
nell’amica. –Mi pare
che tua cugina mi debba dare una spiegazione!- disse con fare ovvio e
indicando
la bionda. –O forse me la puoi dare anche tu! Come
preferite-. Sugar era nel
panico non sapeva cosa fare. Cercò lo sguardo
dell’altra ma vide che Vanessa
ancora non si muoveva. Si girò ancora verso Quinn che la
guardava impaziente. –L’ho
intuito!- disse infine Vanessa –sappiamo che Rachel prova
qualcosa per te perché
l’abbiamo sentita parlarne con Santana e Brittany!- prese
fiato e continuò –e
Santana è piuttosto convinta che anche tu provi qualcosa! E
stamani quando
abbiamo incrociato Rachel nel corridoio ho fatto caso a come vi siete
guardate
e avevate lo stesso sguardo. Vi siete perse l’una dentro
l’altra e…- -Basta!!!-
urlò Quinn che aveva il viso rigato dalle prime lacrime.
Vanessa sentì una
morsa allo stomaco, così si alzò velocemente e
andò ad abbracciare la madre che
continuava a piangere. –Mi dispiace- riuscì a
dirle la più bassa. –dovevo stare
zitta fin da subito, non dovevo intromettermi nella tua vita..- -No!
Hai fatto
bene invece. Avevo bisogno di qualcuno e penso di averlo trovato. Avevo
bisogno
di qualcuno che mi sbattesse in faccia la verità che io non
sono in grado di
affrontare ed accettare da sola.- disse Quinn asciugando le lacrime che
avevano
rigato il volto di Vanessa. –Grazie-. Passarono minuti o
forse ore abbracciate
in quel modo –Vanessa penso che sia l’ora di
andare- Sugar rimasta in disparte
si fece avanti interrompendo la pace delle altre due. –Si
scusa hai ragione è
tardi e non vorremo disturbare più!- -Non disturbate
affatto!-sorrise Quinn –anzi
perché non rimanete a cena? Così mi fate un
po’ di compagnia!-. le due ragazze
sorrisero e dissero in coro –Molto volentieri-.
Passarono
una serata tranquilla parlando del più e del meno facendo
conoscenza. Più Quinn
passava del tempo con loro più stava meglio. Quelle due
ragazze avevano
qualcosa che la faceva sentire protetta, accettata e per la prima volta
dopo
tanto tempo felice. Ma non poteva non notare quando davvero Vanessa
fosse così
simile a lei nell’aspetto ma così terribilmente
uguale a Rachel nei modi di
fare e quando Sugar fosse così simile alle sue migliori
amiche. Questo aspetto
delle due la metteva un po’ a disagio. C’era
qualcosa che non le tornava, anche
i loro racconti sembravano tanto preparati quanto falsi. Ma comunque
anche se
sapeva che le nascondevano qualcosa riusciva a fidarsi pienamente delle
due e
non capiva perché. Si sentiva legata a quelle due ragazze da
un legame molto
profondo. –Grazie della bella serata- disse Vanessa a Quinn
prima di uscire
dalla porta. –Grazie a voi- sorrise la padrona di casa prima
di abbracciare le
altre due che la strinsero forte. Le tre sentirono un brivido lungo
tutto il
corpo, si sentivano in pace. Si staccarono con calma e le due
salutarono un’ultima
volta la bionda – Buona notte Quinn! Ci vediamo domani a
scuola- -Notte!- -Ragazze?!-
le chiamo Quinn prima che fossero
troppo lontane. Le due si voltarono –Quando mi direte la
verità su di voi?-
riuscirono a sentire prima di sbiancare improvvisamente. Quinn vedendo
la
reazione delle due si convinse di avere ragione. Le due nascondevano un
segreto
enorme. Uscì di casa e si avvicinò alle due
–Ehi tranquille non lo voglio
sapere ora! Non so per quale motivo ma mi fido di voi e vorrei tanto
che voi vi
fidaste si me! - -Noi sappiamo che ci possiamo fidare ma non possiamo
ancora
dire niente o..- -Ehi tranquille quando vi sentirete pronte io ci
sarò! Ci vediamo
domani- disse baciando le due ragazze e tornando in casa
-C’è
mancato davvero poco che ci scoprisse!- -Meno male ho una mamma
comprensiva-
scherzò Vanessa. –Lo sai che prima o poi dobbiamo
dirglielo- la riprese Sugar
preoccupata. Erano tornate a casa ed erano sul letto. Ancora non si
erano dette
nulla. Vanessa aveva un sorriso a 56 denti. Era contenta di aver
instaurato un
rapporto con la madre. Sugar invece era molto tesa. Avevano rischiato
troppo. Non
potevano farsi scoprire così presto. Zia Rachel le aveva
detto che Quinn era la
più sveglia delle 4 e che comunque si sarebbero accorti
tutti della loro
estrema somiglianza con Santana Brittany Rachel e Quinn. Ma lei non ci
poteva
fare niente. Non poteva cambiare il loro aspetto. Sapeva che le domande
sarebbero arrivate presto e per questo le aveva raccomandato che se la
situazione gli fosse sfuggita di mano di andare dalla Rachel di quel
tempo.
Sugar si bloccò improvvisamente alzandosi di scatto a sedere
sul letto. –Tutto bene
Suggy?- -No! Non va bene- -Perché?- chiese con il sorriso
ancora stampato in
faccia la bionda. – Ricordi che ci ha detto tua mamma?!- -
Si- rispose con fare
ovvio l’altra. –Se avevamo bisogno di aiuto
dovevamo andare da….o cazzo!-
-Esatto! Oh cazzo! Dovevamo andare da Rachel perché Quinn
stava passando un
momento difficile. Abbiamo sbagliato tutto! Rischiamo di cambiare
troppo la
storia!- - ehi calma!- disse Vanessa abbracciando Sugar
–senti ormai è andata
così! Dobbiamo fidarci di Quinn e aiutarla a fare tutto il
percorso che
dovrebbe fare quest’anno! Sappiamo cosa accadrà!
Siamo sempre un passo avanti a
tutti perché sappiamo esattamente cosa dovrà
succedere! Mia mamma ci ha
raccontato miliardi di volte l’ultimo anno di liceo lo
sappiamo quasi a
memoria!-disse ridendo e facendo ridere anche l’altra.
–Dai dormiamo che se no
domani mattina mi ci vuole 40 ore a svegliati- si sdraiarono accanto
senza
smettere di abbracciarsi – Ti voglio bene Suggy- disse
baciandola appena sulle
labbra. Sugar si pietrificò a quel leggerissimo contatto e
riuscì a mala pena a
dire –anch’io-. Vanessa si addormentò
subito posizionandosi meglio sul petto
dell’altra che l’abbracciava. Aveva sentito una
scarica percorrerle tutta la
schiena. Stava sudando e non capiva il perché. Non
riuscì ad addormentarsi. Pensava
a quel sapore che aveva appena sentito ma le era bastato per farle
perdere le
facoltà mentali.
I used to think
I had the answers to everything
But now I know
Life doesn't always
Go my way, yeah...
Feels like I'm caught in the middle
That's when I realize...
Quinn
si trovava
nell’aula del Glee. Teneva lo sguardo basso evitando
così di incrociare il suoi
occhi con quelli di Rachel o con quelli di Santana. Non sarebbe
riuscita ad
reggere i loro sguardi.
Aveva chiesto a Vanessa di
aiutarla con la
canzone. Non voleva assolutamente cantare una canzone
d’amore. Non era ancora
pronta a confessare I suoi sentimenti a Rachel in pubblico.
Così erano andate
su una che mostrasse a pieno lo stato d’animo di Quinn.
I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time
A moment that is mine
While I'm in between
Non
riusciva
a tranquillizzarsi. Era tesa si vedeva ma non poteva farci niente,
comunque
continuava a cantare in qualche modo.
I'm not a girl
There is no need to protect me
Its time that I
Learn to face up to this on my own
I've seen so much more than u know now
So tell me to shut my eyes
Rachel
e
Santana si guardarono un secondo. Avevano capito che la bionda si
sentiva a
disagio a causa loro. Avrebbero voluto fare qualcosa per dirle che era
tutto a
posto, che loro c’erano perché le volevano troppo
bene per perderla. Non le
avrebbero mai permesso di allontanarsi definitivamente da loro.
I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time
A moment that is mine
While I'm in between
I'm not a girl
But if u look at me closely
You will see it my eyes
This girl will always find
Her way
Stavano
per
alzarsi quando videro un’altra figura affiancare Quinn
prenderla per mano e
cantare insieme a lei l’ultimo ritornello. Si fermarono
vedendo come la
biondina fece tranquillizzare la loro amica solo prendendola per mano.
Rachel
sentì una fitta al cuore. Era gelosa. Non poteva credere che
quella ragazzina
fosse riuscita ad entrare nelle grazie di Quinn in così poco
tempo. Lei ci aveva
messo 4 anni.
I'm not a girl
(I'm not a girl don't tell me what to believe)
Not Yet a woman
(I'm just tryin to find the woman in me, yeah)
All I need is time (All I need)
A moment that is mine (That is mine)
While I'm in between
Santana
sorrise vedendo la faccia della cantante e vedendo Quinn che finalmente
si era
sciolta e stava guardando tutti i ragazzi davanti a lei.
Incrociò il suo
sguardo con quello dell’altra per pochi secondi. Bastarono
per capirsi. Quinn
sembrò chiedere scusa per il suo atteggiamento di quegli ultimi mesie lei le fece capire che
era tutto passato. Cascò
una lacrima ad entrambe.
I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time (is All I need)
A moment that is mine
While I'm in between
I'm not a girl
Not yet a woman
-Ti
voglio bene Q- disse piano Santana
prima della fine della canzone. Quinn riuscì a leggere il
labiale
dell’ispanica, così, lasciò la mano di
Vanessa e andò dalla latina
sussurrandoli all’orecchio – anch’io San!
Tanto-. Si abbracciarono mentre gli
altri ragazzi continuavano ad applaudire per la sua perfomance e per il
suo
ritorno nel Glee. Le due si staccarono e si sorrisero.
Poi
Quinn
prese posto accanto a Sugar e Vanessa mentre il professor Shu assegnava
il
compito della settimana: sfida a duetti. –Le coppie saranno
estratte- disse
infine. I ragazzi sospirarono. Odiavano quando al professore venivano
in mente
queste idee.
Dopo pochi minuti le
estrazioni erano fatte:
Kurt con Mike; Mercedes con Finn; Puck con Tina; Blaine con Sam; Artie
con
Rory; Brittany con Vanessa; Santana con Sugar; e Quinn con Rachel.
Brittany
era
contenta di passare del tempo con quella ragazza. Sapeva che alla sua
San non
stava molto simpatica ma a lei piaceva. Era così dolce e
candida. Le sue fatine
le dicevano che era una persona buona e gentile. Lei ci credeva
perché le sue
fatine non le mentivano mai.
Vanessa
era
agitata. Non che le dispiacesse fare coppia con Brittany anzi
così sarebbe
stata per un po’ di tempo tranquilla, la ballerina non
avrebbe fatto domande su
di lei e anche se l’avesse fatte sarebbe stato facile farle
credere qualsiasi
cosa. Era preoccupata, per Quinn ma soprattutto per Sugar. Non sapeva
se ce
l’avrebbe fatta a passare del tempo con la madre senza
crollare emotivamente.
Santana
era
incazzata. Le sarebbe andato bene chiunque ma avrebbe preferito non
fare coppia
né con quella che le era capitata né con la sua
amichetta bionda. L’unica cosa
positiva di passare del tempo con Sugar era quella di provare a
scoprire
qualcosa di più sulle ragazze. Sapeva che Brittany non
avrebbe fatto domande a
Vanessa e quindi l’unica che in quel momento poteva fare
qualcosa era lei. E
l’avrebbe fatto a qualunque costo. Non sarebbe stata una
perdita di tempo
totale.
Sugar
era
rimasta scossa da quando aveva capito che avrebbe fatto coppia con
Santana. Non
riusciva a pensare era rimasta immobile. Aveva una paura atroce di
stare da sola
con la latina. Sapeva di non farcela. Sapeva di non essere ancora
pronta a
stare con lei. Era tesa solo quando le passava accanto, quando la
guardava per
un attimo, quando la sentiva parlare anche da lontano. Voleva piangere
ma poi
avrebbe dovuto spiegare a tutti il perché e non le sembrava
il caso.
Rachel
non
poteva crederci. Non sapeva se essere felice o triste. Era felice
perché
avrebbe passato del tempo con lei ma sapeva che avrebbero dovuto
affrontare
quell’argomento che la spaventava a morte. Stava ancora con
Finn ma l’amava
troppo per lasciarla andare. Non aveva idea di come fare ad lasciarlo
ma in
quel momento non le importava niente di lui voleva solo passare del
tempo con
la donna che amava e risolvere la loro situazione.
Quinn
l’aveva presa piuttosto male. Come rientro era stato
piuttosto traumatico.
Avrebbe voluto sprofondare in quel preciso momento. Sapeva di dover
parlare con
Rachel ma non si aspettava di doverlo fare così presto.
Avrebbe rovinato le
cose ancora di più, non era pronta lo sapeva. Si
sentì le lacrime che stavano
per uscire ma cercava di trattenerle almeno fino alla fine di quella
lezione.
Vanessa
strinse la mano sia a Quinn che a Sugar. Sapeva come si sentivano in
quel
momento e voleva farle capire che ci sarebbe stata per entrambe
qualunque cosa
fosse successa.
La
giornata
finalmente era finita e Vanessa aveva preso le sue due amiche e, con la
macchina di Quinn, si era diretta verso la casa dei Fabray. Una volta
in casa
le due non trattennero più le lacrime e iniziarono a
piangere copiosamente.
L’altra bionda era andata a prepararle un po’ di
tè tanto sapeva che avevano
bisogno di sfogarsi e lei li non sarebbe servita a niente.
Tornò dalla cucina
dopo una mezz’oretta. Vide che le due erano abbracciate e si
erano calmate. Le
fecero una pena incredibile. –Bevete vi farà bene-
disse dopo un pò. Le due
alzarono lo sguardo verso di lei. Avevano gli occhi gonfi e
un’espressione
distrutta. La ringraziarono e iniziarono a bere il tè.
Stettero
in
silenzio per parecchio tempo finchè Quinn non
iniziò a ridere. –Perché ridi?-
chiese confusa Sugar. –Perché dei partner peggiori
non ci potevano capitare!
Siamo proprio sfigate.-
-Io non mi lamento invece. A
me va bene stare
con Brittany!-disse con un’espressione soddisfatta Vanessa
-Sarei curiosa di
vedere la tua espressione dopo un’ora che sei con lei.-disse
ancora ridendo la
bionda -perché scusa?- -Perché spiegare le cose a
Brittany non è affatto facile!!
a meno che…..- ci pensò un attimo per poi
aggiungere convinta -a meno che non
ti chiami Santana Lopez!- mentre pronunciava quel nome Quinn si
voltò a
guardare Sugar che si pietrificò all’istante.
Quinn
si
eradomandataperché Sugar
stava piangendo. Era così
allegra stamani. Si era rabbuiata solo dopo aver saputo che avrebbe
fatto
coppia con Santana. Vedendo la reazione della ragazza al solo sentire
quel nome
aveva capito che il problema era proprio la Lopez. –Invece
riuscirò a farmi
capire benissimo! Sono sicura che io e Britt riusciremo a vincere-
disse sicura
la bionda che non si era accorta che ormai Quinn stava guardando Sugar.
-Perché
piangevi Sugar?- chiese infine Quinn. –Ecco…
io… ecco..- non riusciva a trovare
una scusa plausibile. –O meglio perché ti fa
questo effetto solo sentir
pronunciare il nome Santana?- Sugar sobbalzò. Ora cosa le
avrebbe detto.
Sperava che Vanessa l’avrebbe aiutata a tirarla fuori da
quella situazione
imbarazzante ma anche la bionda era andata nel panico. Non avevano
scuse. Quinn
aspettava una risposta. Sapeva che se le fatto questa domanda
l’avrebbe mandata
nel panico ma voleva sapere. Doveva sapere. –Allora?- disse
ancora la padrona
di casa. –Ecco perché Santana
è…- -Quinn bussano alla porta- disse infine
Vanessa interrompendo il discorso dell’altra. –Vado
e torno! Aspetto ancora una
risposta- disse alzandosi ed andando ad aprire. Le due sospirarono
perché per
ora l’avevano scampata.
–Lopez! Britt!-
disse urlando in modo che
anche le altre due ragazze potessero capire chi c’era alla
porta. –Q. perché
stai urlando?- chiese infastidita la latina. –niente non ti
preoccupare.
Accomodatevi.- Santana accompagnata da Brittany entrò in
casa sorpassando la
padrona.
Quinn le
accompagnò in salotto dove si
trovavano le altre due. La latina vedendole sbuffò mentre
sul viso di Britt
comparve un piccolo sorriso. Quinn sorrise vedendo
l’espressione della latina e
velocemente si accomodò sul divano accanto a Vanessa in modo
de far sedere le
altre due vicino a Sugar. –Sedetevi- disse Quinn indicando il
divano di fronte
a lei. Brittany non se lo fece ripetere e si getto sul divano accanto a
Sugar o
per meglio dire addosso a Sugar che fu investita dal suo odore. Era
tremendamente uguale a come lo ricordava, così buono,
così famigliare. Le casco
una lacrima che subito la ballerina, ancora sopra di lei, raccolse con
un dito.
–Scusa se ti ho fatto male! Ho preso male le distanze- disse
dispiaciuta
Brittany. Aveva una faccia così tenera che avrebbe fatto
sciogliere chiunque.
–Non importa- rispose sorridendo Sugar. Brittany rimase
affascinata dal sorriso
di quella ragazza, così simile a quello della sua San. La
latina vedendo come la
sua ragazza guardava l’altra la fece scendere delicatamente
dalle sue gambe
elanciò
un occhiata alla mora che,
lasciava intravedere quanto in quel momento l’avrebbe voluta
picchiare, per poi
posizionarsi sul divano in mezzo alle due ragazze. –Allora
San perché sei
venuta qui?- chiese Quinn rimasta spiazzata vedendo quelle tre
così vicine.
Sugar era la copia perfetta di Brittany a parte per i capelli e il
sorriso così
simili a quelli della latina. –Volevo solo vedere come
stavi!- disse la latina
arrossendo. Non era da lei preoccuparsi per le altre persone.
Soprattutto non
voleva risultare una persona debole di fronte a degli
“estranei”. Quinn sapeva
che voleva parlare con lei in privato. –Ragazze io e Santana
dobbiamo parlare
di una cosa! Quindi ci assentiamo per qualche minuto ok?- disse
tranquillamente
Quinn mentre le altre annuirono. Poi prese Santana e la
portò in un’altra
stanza.
-Dimmi
tutto
Lopez- disse accomodandosi su una sedia. –Q. Ecco io volevo
chiederti scusa. Ti
ho trattato malissimo in questi ultimi anni e non so nemmeno il motivo
o forse
si. Ero tremendamente gelosa di te Fabray. Non riuscivo a sopportare di
essere
la seconda. Sei sempre stata avanti a me in tutto.- Santana si sentiva
veramente in colpa per come si era evoluto il rapporto con Quinn. Erano
amiche
da quando avevano 4 anni e poi al secondo anno di liceo si era rovinato
tutto a
causa della reputazione che entrambe volevano avere. – San va
tutto bene. Io
non sono stata da meno. E la cosa divertente e che io ti invidiavo
davvero tanto.
E poi ti ho odiato quando hai fatto soffrire la povera Britt per paura
di
perdere la tua reputazione. Però è vedendo il
dolore di Britt che ho capito
davvero che la reputazione non conta un cazzo se non sei felice!- disse
mentre
era andata ad abbracciare la latina. – E allora
perché non ti prendi anche tu
la tua felicità? Te lo meriti Q.- - Perché non
è così facile come sembra-
rispose Quinn con la voce che le tremava. -Ma Q. lei ti a..- -Ti prego
non
dirlo! Non voglio parlare di lei ora.- la interruppe Quinn.
-Poi
Finn ha
baciato Rachel davanti a tutti e per colpa di quello abbiamo perso le
nazionale- Brittany stava raccontando delle avventure di loro tre
durante gli
anni scorsi anni del liceo.- Così poi quando siamo tornati
in hotel la mia San
ha perso le staffe e ha iniziato ad insultare Rachel nella sua
lingua..- Sugar
e Vanessa non ne potevano più. Era più di
un’ora che Brittany stava parlando
ininterrottamente di cose che oltretutto anche loro conoscevano
perfettamente,
quando finalmente rientrarono le altre due. Così la
ballerina senza pensarci si
alzò e andò a baciare Santana. Il bacio si stava
facendo sempre più umido. Le
due non avevano nessuna intenzione di staccarsi così Quinn,
intenerita da
quella scena, chiamò le altre due ragazze e andarono in
cucina.
-Mi
aiutate
a preparare la cena? Stasera siamo più numerosi del solito e
conoscendo quanto
mangiano la nostra Sugar e la nostra Britt bisognerà
preparare in abbondanza.-
disse Quinn vedendo Sugar arrossire imbarazzata. –Ok- rispose
poi Vanessa che
subito si avvicinò alla madre che le passò un
grembiule.
Una
ventina
di minuti dopo la cena era quasi pronta. –Sugar vai a
chiamare le altre due per
favore?- domandò Quinn ancora ai fornelli. La mora si
alzò contro voglia. Sapeva
che Quinn aveva chiesto a lei di andarle a chiamarle perché
aveva intuito che
c’era qualcosa che legava le tre. Così senza dire
niente andò nell’altra
stanza. Le vide sdraiate sul divano: Santana teneva Brittany tra le
braccia
mentre le accarezzava i biondi capelli. Le scese una lacrima a vederle
così
felici. –Vuoi una foto?!- domandò fredda la
latina. Sugar avrebbe tanto voluto
dirle di si ma sapeva che era una domanda retorica così
disse semplicemente- è
pronta la cena-. Si allontanò dalla stanza e andò
a posizionarsi al suo posto a
tavola.
La
cena
trascorse in silenzio. Quinn cercava di tirar fuori qualche argomento
ma la
conversazione non riusciva a prendere il largo. Si interrompeva subito
soprattutto se la seconda a parlare era Santana. Così decise
di fare una
domanda più facile. –Avete pensato a che duetto
fare?--Io ci ho
pensato. Devo solo sapere se Britt
è d’accordo.- disse velocemente Vanessa facendo
l’occhiolino alla madre che
sembrò ringraziarla. Poi si voltò verso la
ballerina –dopo ne parliamo ok? Sarà
un sorpresa per te! Ma deve essere un segreto così da
sbalordire tutti!- .
Brittany annuì contenta e sorrise. Amava ricevere sorprese.
Non vedeva l’ora di
sapere che canzone avrebbe dovuto cantare. Così si
alzò prese Vanessa per un
braccio e la portò nell’altra stanza.
Le
due
rimasero per molti minuti a confabulare nell’altra stanza
quando finalmente
tornarono dove le aspettavano le altre. Brittany aveva un sorriso
bellissimo. Era
super eccitata per la notizia appena ricevuta. –Britt andiamo
a casa si è fatto
tardi!- disse Santana prendendo per mano la ballerina. Quinn si
alzò e
accompagnò le sue due amiche alla porta –Buona
notte ragazze- -Notte Q.- disse
la latina – Sugar noi ci vediamo domani mattina in auditorio
per scegliere la
canzone!- urlò in modo che l’altra mora la potesse
sentire. Si sentiva a
disagio con quella ragazza. Non riusciva nemmeno a trovarle un
nomignolo. Aveva
qualcosa che riusciva a scioglierla, proprio come sapeva fare Britt.
-Q
andiamo
anche noi- disse infine Vanessa. –Non se ne parla proprio!
Abbiamo un discorso
da finire! O per meglio dire da iniziare.- disse trascinando le altre
due in
salotto dove si trovavano questo pomeriggio. –Allora?!-
chiese Quinn
impaziente. –Senti Quinn noi non possiamo dirtelo ancora.
È troppo presto. Se ti
riveliamo il nostro segreto ci saranno delle gravi conseguenze.
Potrebbe compromettere
tutto. E allora sarebbe ancora peggio di come è ora.-
Vanessa prese la parola
guardando dritta negli occhi la madre. –Ok! Perlomeno avete
ammesso di avere un
segreto molto grande. Comunque non mi arrendo così
facilmente. Voglio sapere
cosa nascondete e lo scoprirò. Anche se un’idea me
la sono già fatta.- disse
alla fine Quinn sorridendo.
-Ci
sta
arrivando- -è impossibile che ci arrivi! Avrà
notato la somiglianza ma non
penso che creda nell’esistenza di macchine del tempo no?!-
-Non lo so! In effetti
no. Ma allora perché è così convinta
di sapere? E perché io sono convinta che
lo sappia?-chiese Sugar afflitta. –Non lo so!- Vanessa sapeva
che Quinn aveva
capito qualcosa e anche lei come la mora era convinta che sua madre
sapeva. Erano
tornate a casa. Si erano messe il pigiama e ora erano sul letto. Ormai
dormivano
sempre insieme. Sugar non voleva dormire da sola aveva paura del buio e
poi
voleva stare più tempo possibile con la bionda che
ovviamente non si rifiutava
mai di dormire con la sua più cara amica. –Notte
Suggy!- disse mentre le dava
un dolce bacio. Avrebbe voluto chiederle come stava dopo aver passato
tutta la
sera con la sua famiglia ma non riuscì a dirle niente.
–notte- rispose contenta
l’altra. Ormai era un rituale anche quello. Tutte le sere la
bionda dava un
bacio casto sulle labbra dell’altra che fremeva tutte le
volte a quel semplice
e innocente contatto.
-Insomma
che
duetto farai con la nana bionda?- chiesa Santana. Erano a casa della
latina in
camera distese sul letto. Brittany aveva la testa sul petto
dell’altra che le
accarezzava dolcemente i capelli biondi. –Non posso dirtelo
San! Però sarà
bellissimo.- disse emozionata la ballerina ripensando a quello che le
aveva
detto Vanessa. –Te San che vorresti cantare?- -Non lo so
amore- rispose
pensierosa la mora. Britt si girò guardando la mora che si
perse in quei stupendi
occhi azzurri –Sei bellissima- le disse –Mai quanto
te- disse la bionda andando
a baciare le labbra carnose della latina che dischiuse subito la bocca
in modo da
far toccare le loro lingue.Britt
stava
iniziando a baciare il collo della latina provocandole dei brividi
lungo la
schiena. le infilò una mano sotto la maglietta, per cercare
i suoi seni ,che si
irrigidirono subito al contatto con la mano della ballerina, per poi
prendere
la maglia e sfilargliela velocemente, per lasciarla completamente nuda.
Il reggiseno
l’aveva tolto prima di andare a letto. Britt si
fermò un secondo ad ammirare il
seno generoso della latina per poi iniziare a leccare uno dei due
capezzoli
mentre con la mano stuzzicava l’altro. la latina
iniziò a gemere mentre
affondava le sue mani nei capelli della bionda e dirigendola verso il
punto del
massimo piacere. Brittany capendo le sue intenzioni sorrise per
l’impazienza
della latina. Le sfilò le mutandine ormai completamente
bagnate e con la mano
iniziò a sfiorarle la sua intimità. Santana non
resisteva più –Britt ti prego…-
ansimò. La ballerina non se lo fece ripetere due volte e
inizio a penetrare la
latina con due dita. Santana gemeva sempre più forte ad ogni
movimento dell’altra.
Stringeva forte il lenzuolo sotto di lei, stava per raggiungere la
massima
eccitazione. Brittani allora continuando ad entrare dentro la latina
con la
mano porto anche le labbra sull’intimità
dell’altra e iniziò a succhiare e
leccare il clitoride. Da li ci volle pochissimo tempo prima che la
latina
raggiunse finalmente l’orgasmo gridando il nome della
ballerina. Stremata si
distese sopra la latina che ancora respirava a fatica. –Ti
amo Britt- - Ti amo
anch’io San- dissero prima di addormentarsi l’una
nelle braccia dell’altra.
Grazie
a
tutti quelli che seguono questa storia…. Spero solo che vi
piaccia.
Non
l’ho
riletto quindi ci saranno sicuramente degli errori.
Al
prossimo
capitolo.
Volevo
solo
sapere se voi vorreste che le nostre protagoniste rivelassero tutto a
Quinn. Fatemi
sapere. Grazie ancora.
-Non voglio andare--invece ci vai e basta- Vanessa stava trascinando Sugar
verso
l’auditorio dove aveva fissato con Santana per preparare il
duetto. La mora
aveva cercato in tutti i modi di convincere la bionda a non farla
andare a
quell’incontro ma non ci era riuscita. –forza entra-erano davanti
all’entrata dell’auditorio e Vanessa
stava perdendo la pazienza vedendo l’esitazione
dell’altra. –Muoviti entra!!-
disse più forte. L’altra sobbalzò e con
la testa bassa entrò nella stanza. Si
guardò intorno e vide che era vuota. Sospirò come
se si fosse tolta un peso
allucinante da sopra lo stomaco. –Se stai cercando San non la
troverai qui
oggi- Quinn arrivò dall’altra entrata
dell’auditorio. Le due la guardarono
sorprese e anche un po’ spaventate, non si aspettavano il suo
arrivo così dal
nulla.- Britt ha preso l’influenza e ovviamente Santana ha
preferito rimanere
con lei- continuò la bionda camminando verso le due ragazze.
Arrivata davanti a
Sugar disse con un sorriso sulle labbra –mi ha detto che ti
aspetta oggi a casa
sua verso le 5.00- la mora si gelò. Aveva pensato che anche
per oggi sarebbe
riuscita ad evitare la madre invece…- se vuoi ti posso
accompagnare- chiese
gentilmente Quinn. Sugar non dava segni di vita. Non voleva credere che
sarebbe
dovuta andare a casa sua. Già sapeva che sarebbe stato
difficile li a scuola
figuriamoci a casa sua. Voleva sprofondare in quel momento.
–Non importa-.
Disse infine dopo un lungo momento di silenzio Sugar – so
benissimo do…- -
accetta volentieri il tuo passaggio se per te non è un
problema. Sai non
abbiamo una macchina e poi non sa dove abita- disse Vanessa
interrompendo per
l’ennesima volta l’amica che parlava senza pensare.
Quinn le guardò confusa –ok
allora dopo il Glee ti porto da lei- - Grazie- fu l’unica
cosa che riuscì a
dire Sugar alla ex-capocheerleder che ormai le stava salutando e si
stava
uscendo dall’auditorio. Anche lei aveva un appuntamento
all’ora dopo e non
aveva idea di come fare ad affrontarlo.
-sei pazza?!?! Perché non
le dici direttamente come stanno
le cose così la finiamo con tutta questa farsa- Vanessa
stava camminando su e
giù per il palco mentre gridava contro Sugar che era rimasta
impassibile. Da
quando era uscita Quinn non si era mossa e aveva ascoltato
l’amica, che
delirava contro di lei, senza dire niente.- eppure eri te che non
volevi dirlo
a lei ma più fai così più peggiori la
situazione. Siamo con le spalle al muro
un altro passo falso e ci siamo. Dovremmo darle delle spiegazioni
logiche e
addio copertura- -Mi dispiace. Non so che altro dire- la mora si
accasciò a
terra piangendo intensamente. – è
l’unica cosa che sai dire?! Mi dispiace?!
Abbiamo una sola possibilità per cambiare le cose, per avere
un futuro migliore
come lo abbiamo sempre desiderato e se per la tua fragilità
non portiamo a
termine la missione non te lo potrò mai perdonare. Devi
reagire cazzo! Devi
farti forza! Dopotutto sei una Lopez come fai a non essere un minimo
stronza
come lo è lei?! Com’è possibile?!-
Vanessa non riusciva più a trattenersi.
Avrebbe voluto scaricarle addosso tutta la tensione che aveva tenuto
dentro per
proteggere il loro segreto perché la mora aveva mollato non
appena ha visto
Santana. Si mise a sedere all’altra che sentendo le urla
della bionda aveva
iniziato a piangere ancora di più. La prese tra le braccia e
iniziò ad
accarezzarle i capelli facendola tranquillizzare. –Scusami-
dissero insieme
dopo un lungo momento di totale silenzio. Sugar sapeva che tutto quello
che
aveva detto Vanessa era vero. Aveva ceduto subito e la bionda era stata
forte
per entrambe ma sapeva che era arrivato anche il suo momento di aiutare
e di sorreggere
l’amica. Come per lei anche per Vanessa non era facile stare
a contatto con
Quinn ma non aveva mai mostrato nessun segno di cedimento anzi era
stata
proprio Vanessa a cercare la bionda e ad entrare nella sua vita mentre
lei non
aveva fatto altro che scappare e nascondersi sia da Santana che da
Brittany.
Vanessa sapeva di aver esagerato ma magari sperava che facendo
così la mora si
sarebbe accorta che lei da sola non ce l’avrebbe mai fatta,
sperava che
finalmente avrebbe reagito e si sarebbe fatta forza per la
felicità di
entrambe. Si guardarono a lungo e poi scoppiarono in una sonora risata.
–Andiamo a lezione- - ok- rispose la mora. Uscirono dalla
stanza per mano.
Vanessa poteva sentire che la stretta di Sugar era potente e ferma.
Sorrise al
pensiero di essere riuscita nel suo intento. – che ridi?!- -
niente lascia
stare- - ti odio- disse mettendo il broncio Sugar. –Daii. Non
te la prendere,
non è niente davvero- la bionda tirò un buffetto
sul capo dell’altra che fece
un’espressione ancora più offesa. Vanessa
impietosita quindi si guardò intorno
e non vedendo nessuno diede un bacio veloce sulle labbra
dell’altra che avvampò
immediatamente. –Ti faccio tutto questo effetto?!- chiese
ridendo la bionda.
–no è che non me l’aspettavo- rispose
incrociando le braccia sotto il petto la
mora. – ora si che sei una vera Lopez.- disse per poi
scappare a lezione. – ci
vediamo dopo-. Sugar la salutò con la mano. Era scossa. Quel
bacio anche se
leggero e veloce le aveva dato un insieme di sensazione fortissime. Si
riscosse
al suono della campanella e anche lei si avviò alla sua
lezione.
Quinn era agitatissima. Si trovava
nella sala del Glee.
Stava camminando nervosamente su e giù per l’aula
finchè non sentì dei passi
per lei ormai inconfondibili. –Scusa per il ritardo. Kurt mi
ha bloccato per
parlare…..per parlare di una cosa.- Rachel entrò
nella stanza con il fiatone e
andò a sedersi su una delle prime sedie rosse. Quinn si
girò a guardarla. Era
bellissima. Leggermente rossa per la fatica di arrivare li. Deve aver
corso.
Sorrise al pensiero poi tornando in se disse- Allora che canzone vuoi
fare?- Rachel
stava in silenzio guardava il pavimento. –Finn mi ha chiesto
di sposarlo- disse
tutto d’un fiato. Quinn gelò. Stava iniziando a
sudare a vista d’occhio ma si
convinse a non perdere l’autocontrollo. – E te cosa
hai risposto?- riuscì a
chiedere infine con molta fatica.
–Io…insomma…io…- -Rachel
cosa hai risposto!-
gridò Quinn. –Si. Gli ho detto si-. Avrebbe voluto
urlare. Chiederle il perché.
Dopotutto sapeva che lei non lo amava ma amava lei. Glielo aveva detto
anche
Santana e addirittura Vanessa lo aveva capito. Voleva
morire.l’avrebbe voluta
uccidere in quel momento. La guardò- sono contenta per te.
Dopotutto se sei
felice chi sono io per dirti che è la cazzata più
grande che potessi fare! Lui
non ti merita Rachel. Tu meriti qualcuno di meglio che ti sappia amare
che ti
lasci vivere e che….- -E con questo qualcuno intendi te
Quinn?- la interruppe
bruscamente la cantante. –
No…io…cioè si. So che mi ami Rach. Che
ti costa ammetterlo?!-.
Rachel non rispose. Infine disse- ok! Come vuoi. Dimmi perlomeno che
canzone
vuoi fare così la finiamo qui- Rachel continuava a non
parlare- Rach scusa non
ti volevo forzare. Ma ormai che siamo qui facciamo quello che siamo
venute a
fare.- la bionda si sedette vicino all’altra. Era preoccupata
quanto incazzata.
Rachel non rispondeva non si muoveva, non parlava, cosa che per lei era
molto
strana. Quinn rispettò il suo silenzio. Aspettò
èarecchio tempo poi decise di
andare via – quando ti senti pronta sai dove trovarmi-.
Rachel sembrò
risvegliarsi da quello stato di trans in cui era caduta.- aspetta non
andartene
Quinn. Hai ragione. Dovevamo incontrarci per provare ed è
quello che faremo.-
Quinn si girò la guardò e cercò di
sforzare un sorriso che sembrasseilpiù naturale possibile.
–D’accordo voglio vincere questa sfida. Quindi
ti ascolto sei tu la nostra stella.- disse tornando a sedere vicino a
lei e
facendole l’occhiolino. Rachel arrossì lievemente,
poi fece un respiro profondo
e iniziò ad elencare a raffica tutte le possibili canzoni
che voleva fare. Non
la smetteva più di parlare. Quinn non aveva avuto la
possibilità di dire nulla.
Non riusciva ad interrompere l’altra. Rachel ovviamente era
partita dal
repertorio di Broadway non trovando però canzoni adatte a
loro. Non riusciva a
trovare un duetto decente. Non le sembrava il caso di proporle un
duetto
d’amore, non le sembrava giusto nei confronti di Quinn e
nemmeno nei suoi ma
non riusciva a trovare niente di meglio. Dopotutto le canzoni
d’amore erano le
più belle. Quindi era già un’ora che
proponeva canzoni a caso eliminandole via
via trovando sempre una giustificazione per non cantare quella canzone
che poco
prima aveva trovato. Quinn la guardava con aria interrogativa. Sapeva
che
Rachel era logorroica ma così era veramente esagerata.
Parlava da sola senza
dare tempo a lei di dire quello che pensava, infatti, c’erano
un paio di
canzoni che la cantante aveva detto che le interessavano e che avrebbe
voluto
provare ma la diva non le dava il tempo di esprimersi.Quinn stava perdendo la pazienza non ne
poteva davvero più –RACHEL!!- gridò.
Rachel si zittì all’istante guardando
Quinn come per dire “perché
mi hai
interrotto?”.–Scusa ma non ne
potevo più di ascoltarti. Dovevo farti stare zitta almeno
per un po’!- Rachel
si sentì offesa da quell’affermazione. Poi si rese
conto di star parlando
ininterrottamente da più di un’ora impedendo alla
bionda di aprire la bocca.
–Scusa! Non mi ero accorta di parlare da così
tanto-. Quinn si girò verso di
lei e le sorrise – va tutto bene! Non preoccuparti ormai ci
conosciamo da tanto
e so come sei fatta!- Rachel sentì un brivido vedendo quello
splendido sorriso
davanti a lei – E mi piaci proprio così come
sei..- i loro sguardi si
incrociarono – Quinn ti prego no!- - Rachel io
ti…- non riuscì a finire la
frase che si ritrovò le labbra di Rachel sulle sue. Quel
bacio durò un’eternità
o forse un secondo ma non importava. Fu un momento così
intenso che la durata
era un fattore superficiale. Quinn tremava, la sensazione provata era
indescrivibile, si sentiva leggerissima e molto ma molto felice.
Però la sua
felicità fu spezzata in un attimo: Rachel si alza in piedi
di scatto con le
lacrime agli occhi – Quinn scusa io non
volevo…..mi dispiace….non posso
farlo…Finn…matrimonio..mi devo sposare- e corse
fuori dalla stanza velocemente
mentre sempre più lacrime le rigavano il volto. “Che cosa ho fatto?”
pensò Quinn “io non ho
fatto proprio niente è stata lei a baciarmi e poi
è andata
via”. Le prime lacrime rigavano anche il suo di
volto ma decise di farsi
forza e di non cedere alle emozioni. Un attimo prima era la persona
più felice
del mondo e un secondo dopo tutto le era crollato addosso.
-grazie Quinn- disse Sugar prima di
scendere dallamacchina
per dirigersi verso la casa di
Santana. Come d’accordo Quinn l’aveva accompagnata
a casa della latina dopo la
scuola anche se dopo la discussione con Rachel non era andata
più a nessuna
delle lezioni che aveva durante il resto della giornata, nemmeno al
Glee.
Forza Sugar ce la puoi fare suona questo
maledetto campanello e affronta la realtà. Non tirarti
un’altra volta indietro.
Pensa a quello che ti ha detto Vanessa. Andrà tutto bene.
Respira. Respira
profondamente. Sugar era davanti la casa da ormai 10 minuti.
Non aveva il
coraggio di suonare. Stava pensando quando improvvisamente la porta si
spalancò
–Intendi stare ancora per molto sulla porta?! Non ho voglia
di perdere troppo
tempo con te devo tornare da Britt!- disse fredda la latina mentre fece
cenno
all’altra di seguirla. Sugar deglutì e poi si fece
coraggio ed entrò in casa.
Si guardò intorno: era tutto così diverso, quella casa non aveva nulla a che fare
con la sua, eppure nel suo tempo viveva proprio in questa stessa casa.
Era la
più grande e dopo la partenza dei genitori della latina lei
e Britt c’erano
andate ad abitare insieme. Sugar era cresciuta in quella casa. Ora la
vedeva
così diversa, più tetra, più triste e
vuota. Però l’aria era piena di
quell’odore così famigliare così buono
che purtroppo l’aveva accompagnata solo
per i suoi primi anni di vita.
Le due andarono in camera
della latina per
avere un po’ più di privacy.- Visto che Britt e la
tua nana bionda non possono
gareggiare l’uniche avversarie vere che ci rimangono sono la
Berry con Q.-
disse Santana mentre andava a sedersi sul letto. Sugar era rimasta
zitta. Non
riusciva ad aprire la bocca. –Siediti- quasi
ordinò la latina. Sugar scattò e
si sedette sulla sedia della scrivania poco lontana
dall’ispanica. –In realtà
non gareggiano nemmeno loro. Si sono ritirate- riuscì a dire
alla fine.
–COSA??!!- chiese incredula la latina, la
nana non si ritira mai da una competizione di canto. Deve essere
successo
qualcosa tra quelle due lo so. Ora mi devo sbrigare con questa
ragazzina e poi
vado da Q. –Rachel è andata da Mr. Shu
dicendo che lei e Quinn non
gareggiavano più. Ha detto che Quinn non stava molto bene
infatti non c’era
nemmeno a lezione- - Capito. Ora quindi vinceremo sicuramente a meno
che tu non
sia totalmente incapace. Proveremo dei pezzi molto semplici. Hai
qualche
idea?!- disse con fare sbrigativo la latina. – Non so non
conosco molti duetti
femminili- -Dimmi una canzone che ti piace- disse scocciata la latina.
–Ecco
c’è questa canzone che mi cantava sempre mia mamma
quando ero piccola. Dice che
lei la voleva cantare come duetto ma la sua richiesta fu rifiutata. ma
poi…- -
Senti non mi interessa tutta la storia della tua vita dimmi la canzone
e
basta!- Santana stava iniziando ad irritarsi. Voleva farla breve.
– ok! La
canzone è Come to my window di Melissa Etheridge- disse
Sugar tutto d’un fiato
abbassando lo sguardo. Santana si bloccò
all’istante. Perché proprio quella
canzone. Era la stessa che un anno prima le aveva proposto di cantare
Brittany
ma lei aveva detto di no e aveva deciso di cantare con Mercedes solo
per poter
vincere la gara. Ora cosa poteva dirle? Che anche lei si era rifiutata
di
cantare quella canzone con il suo amore e di certo adesso non la poteva
cantare
con Sugar sennò chissà Brittany come
l’avrebbe presa. –Santana?! Stai bene?-
chiese preoccupata la mora che non vedeva reazioni
dell’altra. Era immobile sul
letto con lo sguardo perso. Sapeva che avrebbe turbato la madre
proponendole
quella canzone ma non credeva di causarle questa reazione, dopotutto
era pur
sempre la stronza di Lima Heights. Si avvicinò a lei. Si
sedette sul letto e
iniziò a scuoterla delicatamente –Santana ci
sei?!- chiese a bassa voce. La latina
si riscosse appena –Eh?! Non toccarmi- si alzò di
scatto e si allontanò da lei.
–Comunque non mi sembra adatta per noi quella canzone.
Dobbiamo trovarne un’altra-
continuò sudando vistosamente. Era tesa e agitata.
–Ok! Non c’è problema. Dimmi
te mi va bene qualsiasi cosa. Magari prova ad immaginare di cantarla
per lei e
con lei e non con me- provò a dire la mora. –Senti
ora ci penso e domani
mattina ti faccio sapere. Ora devo davvero andare ho perso fin troppo
tempo- .
Santana prese Sugar per un braccio e la trascinò di sotto
con lei. Uscirono di
casa e salirono in macchina –so che ti ha accompagnato Q.
quindi presumo che tu
non abbia una macchina quindi mi sforzerò di accompagnarti a
casa.- -grazie…..ma
non importa posso andarci anche a piedi- tentò di dire
l’altra con la voce che
le tremava. –Non dire stronzate e muoviti a dirmi dove abiti
così partiamo-.
Sugar non sapeva cosa fare. Dove le avrebbe detto di andare. Certamente
non
poteva dirle che abitava nella seconda casa di Rachel
clandestinamente.- mi
puoi portare a quel bar vicino alla scuola c’è
Vanessa che mi aspetta li.-
disse poi Sugar contenta di aver trovato un’altra idea. La
latina mise in moto
e partì. Stettero in silenzio per quasi tutto il viaggio. La
latina osservava
la ragazza accanto a lei. C’è
qualcosa di
strano in questa ragazza. Mi sembra di conoscerla da sempre e
stranamente mi
piace anche. Non riesco a capacitarmi di questo. Chi è? Da
dove viene? Dovrò riparlare
con Rachel devo sapere. Mi sembra di impazzire. È
così simile a lei ma anche a
me. – Senti visto che hai detto che devo
immaginarmi di cantare per Britt è
quello che farò. Ho la canzone perfetta da cantarle- disse
appena furono giunte
a destinazione e Sugar stava scendendo dalla macchina. –Ok..e
grazie del
passaggio.- sorrise e si allontanò mentre la latina
ripartì verso la sua nuova
meta: casa Berry. Doveva andare da Quinn a vedere come stava ma ora
aveva
intenzione di mettersi d’accordo con la nana per altre
faccende. E sapeva che
Quinn era amica di quelle due ragazze e non le avrebbe mai detto
niente. Conosceva
la lealtà dell’amica. Manteneva i segreti delle
persone che amava. Tanto potrò
scoprire lo stesso cosa è
successo oggi tra Q. e l’Hobbit pensava con un
sorriso malefico sulle
labbra.
Arrivata
a
destinazione si diresse con passo sicuro alla porta e suonò
insistentemente.
Rachel scese velocemente le scale e aprì la porta. Si
sorprese di vedere la
latina alla sua porta. Non era mai venuta da sola a casa sua
–Non essere troppo
sorpreso Hobbit sai perché sono qui.- disse superando Rachel
e entrando in casa
–accomodati pure Santana…o grazie Rachel- -
smettila di parlare da sola e
andiamo-.
Andarono
in
camera della cantante. Si sedettero sul letto una accanto
all’altra. –Allora sono
tutta orecchie- la latina guardava l’altra aspettando che
iniziasse a
raccontare. –Non c’è molto da dire in
realtò. Ci eravamo incontrate per provare
la canzone. Mi ha confessato i suoi sentimenti in qualche modo io le ho
detto
che mi devo sposare con Finn. Poi abbiamo iniziato a discutere della
canzone
finchè non l’ho baciata- Rachel diventò
rossa pronunciando quest’ultima frase. Santana
strabuzzò gli occhi. – e poi?-chiese – e
poi sono scappata dicendo che avevo
sbagliato che mi dispiaceva ma dovevo sposare Finn. Ma è
stato incredibile
Santana. Non avevo mai provato una sensazione così forte-
Santana sorrise per
un secondo pensando a come si sentiva lei quando baciava Britt.
– Sei una
cretina. Sai che così l’hai solo ferita?! Ci sono
passata anche io quando non
volevo ammettere a me stessa di amare un’altra donna. E
l’unica cosa che ho
ottenuto è dolore. Stavo male io ma soprattutto stava male
lei.- disse sincera
la latina guardando la cantante. –Lo so San. Ma non posso. Ho
detto di si a
Finn e non posso lasciarlo così dopo tutto quello che
è successo in questi
anni. Ho paura.- alcune lacrime iniziavano a scendere sul suo volto.
–è normale
avere paura ma non puoi rinunciare alla tua felicità.
Facendo così peggiorerai
solo le cose sia per te che per lei- Santana stava iniziando a
scaldarsi – comunque
non sono venuta qui solo per questo. È il momento di
scoprire qualcosa di più
su quelle due. Sto impazzendo. Ho quasi paura. Hai visto quanto ci
somiglino-. Rachel
la guadò e annuì convinta –ok- disse
solo. –da domani inizieremo. ora ho
bisogno di stare un po’ da sola. Quindi ti prego di
andartene-. Santana si alzò
e uscì dalla stanza-Non devi pensare alle conseguenze
buttati-. Rachel si stese
sul letto. Aveva paura di stare con Quinn. Aveva paura di prendere una
fregatura assurda e non voleva soffrire. Con Finn invece sarebbe stata
al
sicuro e chissà magari col tempo anche felice.
-com’è
andata con la mamma?- -non la chiamare così mi suona
malissimo-. –ma è comunque
tua madre dovrai abituarti ad averla intorno- - Vabbè ma te
non la chiamare
mamma-. Stavano mangiando. Era una delle poche sere che cenavano a
casa. Solitamente
o erano da Quinn o si fermavano a mangiare fuori. – Sai come
sta Britt?- -
Santana mi ha detto che è ancora malata e comunque ha
pochissima voce-. –Quindi
non potrò gareggiare. Avete la vittoria in pugno allora.-
-io non ne sarei così
sicura ci sono sempre Mercedes e Kurt che sono fantastici- disse
incerta Sugar.
Era l’unica che non era convinta di vincere. – ma
non sono insieme quindi non
valgono- sorrise Vanessa.
-Posso
farti
una domanda?- chiese quando ormai erano già a letto da
un’ora. –Dimmi- rispose
l’altra assonnata. – Cosa ne pensi se uscissi con
un ragazzo?- chiese
imbarazzata Vanessa. Sugar si sentì morire. Era gelosa. Non
voleva che Vanessa
uscisse con nessuno. –E chi è questo?- chiese
infastidita. – Si chiama Joe. Fa parte
del Club della castità è molto bravo anche a
cantare. Pensò che si unirà a noi
del Glee.- - fai un po’ come ti pare.- rispose la mora dando
le spalle all’altra.
–Che ti prende??- chiese confusa la bionda. Non riusciva a
capacitarsi della
reazione dell’amica. –nulla. Lo faccio per te. Sai
che non siamo di quest’epoca
e non voglio che ti ci affezioni troppo-. – Non
succederà tranquilla- disse la
bionda dando un bacio sulla testa all’altra. – Ok.
Notte- disse infine. Aspettò
che la bionda si addormentò per poi lasciasi andare ad un
pianto silenzioso.
Il
giorno
della sua esibizione era arrivato. Si sarebbero esibite per ultime.
Aveva un po’
di paura. Se avesse sbagliato Santana non glielo avrebbe mai perdonato.
Sapeva che
voleva vincere. Così si concentrò affondo
pensando alla vendetta della latina
se avessero perso. Le venne un brivido di paura. Non voleva cantare
quella
canzone. Soprattutto perché non aveva nessuno a cui cantarla
al contrario di
Santana. Infatti Brittany era tornata a scuola anche se ancora non
aveva recuperato
in pieno le sue energie.
Erano nell’aula
del Glee. stava finendo l’esibizione
prima di loro e iniziarono a preparasi. –Sei pronta? Non
voglio sbagliare ok?-
chiese sottovoce la latina. –Si! Ci sono.- rispose
l’altra prendendo un respiro
profondo.
Andarono
al
centro dell’aula e Santana diede l’ok ai musicisti
per partire con la musica.
La
musica
partì e Santana iniziò a cantare guardando
Brittany.
Well you done done me
and you bet I felt it
I tried to be chill
but you're so hot that I melted
I fell right through the cracks
Now I'm trying to get back
Continuo
Sugar
seguendo I movimenti della madre. Non
guardava
nessuno in particolare evitando di guardare Vanessa.
Before
the cool done run out
I'll be giving it my bestest
And nothing's gonna to stop me
but divine intervention
I reckon it's again my turn
to win some or learn some
Riprese
a
cantare la latina mentre si era avvicinata del tutto alla sua ballerina
che la
guardava commossa.
But I won't hesitate
no more, no more
It cannot wait, I'm yours
Well open up your mind
and see like me
Open up your plans
and damn, you're free
Look into your heart
and you'll find love love love love
Sugar
sostituì
la voce della latina con la sua. Si soffermò questa volta
proprio sulla persona
che voleva evitare es incrociò il suo sguardo.
Listen to the music of the moment
people dance and sing
We're just one big family
And it's our God-forsaken right
to be loved loved loved loved loved
So I won't hesitate
no more, no more
It cannot wait I'm sure
There's no need to complicate
Our time is short
This is our fate, I'm yours
A
questo
punto le due unirono le voci. Stavano
dibìvinamente insieme. Crevano un’armonia
incredibile. Una teneva per
mano l’amore della sua vita mentre l’altra cercava
di far capire a qualcuno che
lei provava qualcosa per lei.
I've been spending way too long
checking my tongue in the mirror
And bending over backwards
just to try to see it clearer
But my breath fogged up the glass
And so I drew a new face and laughed
I guess what I'm be saying is
there ain't no better reason
To rid yourself of vanity and
just go with the seasons
It's what we aim to do
Our name is our virtue
Santana
si
era staccato da Britt e si era avvicinata all’altra. La guardava. Non capiva
perché si sentisse bene
con lei. Si sentiva a casa. Aveva un’aria così
famigliare.
But
I
won't hesitate
no more, no more
It cannot wait I'm yours
Well open up your mind
and see like me
Open up your plans
and damn, you're free
Look into your heart
and you'll find that the sky is yours
Please don't, please don't,
please don't
There's no need to complicate
'cause our time is short
This, oh this, oh this is our fate, I'm yours.
Scoppiò
un
applauso generale. Erano rimasti tutti elettrizzati dalle loro voci.
Insieme erano
bellissime. Un’esplosione chimica. Brittany si
alzò e corse tra le braccia
della latina che la baciò con passione. Sugar invece
ringraziò tutti e poi
corse via mentre una lacrima le rigava il volto. Vanessa
notò la sua fuga al
contrario degli altri. Aveva capito che la mora provava qualcosa per
lei ma non
credeva che l’amasse. Si sentì un stronza. Ma
decise di non rincorrerla. Non sarebbe
servito a nulla ora.
-San
lo vuoi
il mio regalo per la tua vittoria?- chiese maliziosa Brittany. Era
sopra la
latina nella sua camera da letto e stava iniziando a spogliarla mentre
la
baciava in tutte le parti del corpo già nude.-Britt... e me
lo chiedi?! Certo che
lo voglio.- disse Santana sospirando. Britt non se lo fece ripetere due
volte e
sfilo velocemente la maglia alla latina e si meravigliò
vedendo che la latina
non portava il reggiseno –ti ho anticipato- disse vedendo
l’espressione della
bionda. La ballerina sorrise poi iniziò a massaggiarle quei
bellissimi seni
mentre baciava le labbra carnose della latina. Iniziò a
scendere baciando il
collo la clavicola per poi soffermarsi sul seno. Prese in bocca un
capezzolo e
iniziò a morde glielo delicatamente mentre continuava con
l’altra mano a
massaggiare l’altro. la latina stava già
ansimando. Era molto eccitata. Così
infilò le mani sotto la maglia dell’altra e gliela
sfilò molto velocemente per
permettere a Britt di occuparsi dei suoi seni. Le graffiò la
schiena. Non ne
poteva più. –Amore ti prego- disse mentre gemeva.
La bionda allora con la mano
libera andò a sganciare i pantaloni dell’altra.
Glieli levò e passo la mano
sulla sua intimità. Sentendo che le mutandine erano
completamente mezze
sorrise. Levò anche quelle e con andò a
penetrarla con due dita mentre con il
pollice stuzzicava il clitoride. Santana si agitava sempre di
più sotto i suoi
tocchi fantastici. Muoveva il bacino a ritmo con le dita della bionda.
stava
per raggiungere l’orgasmo lo sentiva
–Oh..Britt…Ti amo…- gridò
mentre veniva
nella mano dell’altra. Brittany si ripulì
leccandosi la mano –Hai veramente un
buon sapore San.- poi baciò la latina permettendole di
sentire il suo stesso
sapore. Poi con un colto di addominali invertì le posizioni.
–adesso tocca a
te-. Santana finì di svestire la bionda e poi in poco tempo
le fece raggiungere
il più bell’orgasmo di sempre. Continuarono ad
amarsi tutta la notte. Non si
stancavano mai. Avevano bisogno di sentirsi costantemente. Si amavano
troppo e
non avrebbero sprecato nemmeno un secondo quando stavano insieme.
Eccolo..Grazie a tutti quelli che seguono la storia e
grazie a quelli che
commentano. Mi fa davvero piacere sentire le vostre opinioni. Spero vi
piaccia.
Era
febbraio. Le New Direction avevano vinto le provinciali e tra poco
avrebbero
affrontato le regionali. Dovevano assolutamente vincere.
Volevano vincere anche le
nazionali per
concludere alla grande il loro ultimo anno di liceo. Finalmente
sarebbero stati
accettati da tutti e trattati come gli altri.
Non sarebbe stato facile lo
sapevano ma si
stavano impegnando al massimo. L’unica cosa che mancava era
l’armonia. Non
tutti riuscivano ad andare d’accordo e la maggior parte delle
volte almeno uno
se ne andava infuriato.
Rachel
non riusciva ad ammettere a se e agli altri come stavano realmente le
cose.
Stava ancora con Finn e si sarebbero sposati dopo la vittoria alle
regionali.
Ma non riusciva a togliersi
dalla testa Quinn
e quel maledetto bacio che le aveva dato. Aveva risvegliato qualcosa
dentro di
se di incredibile. Le aveva fatto provare emozioni indescrivibili, cosa
mai
successa con Finn. Voleva lasciarlo ma non ci riusciva. Ci aveva
provato delle
volte ma le parole le erano sempre morte in bocca. Sapeva che facendo
così
stava male lei, faceva soffrire la bionda e anche Finn.
Si sarebbe dovuta decidere
alla svelta.
Mancava davvero poco alla data delle nozze e non voleva proprio
lasciarlo
sull’altare. Però sapeva che comunque doveva farlo
anche se poi non si fosse
messa con Quinn. Non lo amava. Non più. E non era giusto nei
suoi confronti. Ma
temeva la reazione del ragazzo.
Quinn
stava sempre peggio. Non aveva più avuto occasione di
parlare con Rachel dopo
quel giorno.
Aveva ricominciato a
evitarla. Ogni tanto si
faceva aggiornare da Santana su come stesse ma più ne
parlavano più soffriva.
Si era arrabbiata molto con
la latina quando
aveva saputo che quella sera lei era andata da Rachel invece di andare
da lei.
Ma poi si era ricordata che comunque Santana si era affezionata molto
alla
cantante, anche se non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto
tortura. Così avevano
chiarito e aveva chiesto scusa per la sua reazione esagerata.
L’unica persona
che le era stata veramente vicina era Vanessa.
Non
capiva da dove derivasse tutto il suo interesse. Non capiva
perché la bionda la
stesse aiutando così tanto dicendole di non rinunciare mai a
Rachel.
Aveva smesso anche di
cercare di rispondersi a
queste domande tanto non arrivava mai ad una conclusione e non aveva
fatto nemmeno
più domande alle due dirette interessate. In quel momento
non erano il suo
primo problema.
Voleva Rachel e in un modo o
nell’altro
l’avrebbe conquistata. E se non ci fosse riuscita sarebbe
andata via per
sempre. Si era data un’ultima possibilità. Se
avrebbe raggiunto il suo
obiettivo sarebbe stata la persona più felice al mondo se
invece avrebbe
fallito sarebbe morta per sempre.
Non aveva ceduto alle
preghiere di Vanessa di
non rinunciare mai. Doveva reagire in qualche modo e così si
era data un
ultimatum.
Vanessa
era disperata. Sapeva che le sue due mamme ormai dovevano
già stare insieme e
non capiva perché non fosse così. Si stava
facendo un sacco di domande.
Non
riusciva a capacitarsi di del perché stavano ancora
separate. Soprattutto non
sapeva che conseguenze potesse avere su di lei. Dopotutto era loro
figlia e se
non si fossero messe insieme lei sarebbe scomparsa. Aveva paura che non
sarebbe
riuscita a farle mettere insieme in tempo.
Si diceva che forse il loro
viaggio nel tempo
aveva causato più problemi che altro. aveva paura una paura
atroce. E
oltretutto non aveva accanto a se la sua compagna di viaggio,
coinquilina, ma
soprattutto migliore amica. Sapeva che era colpa sua. Dopo che le aveva
dedicato quella canzone facendole capire che l’amava
l’aveva allontanata sempre
di più.
E aveva iniziato a
frequentarsi ufficialmente
con questo Joe. Si sentiva in colpa. Non si parlavano nemmeno
più. Si
incontravano al Glee e ogni tanto a scuola. A casa la evitava in
continuazione
rinchiudendosi sempre in camera sua.
Le voleva parlare, le voleva
chiedere scusa ma
dirle che lei non l’amava. Le voleva bene si ma come si vuole
ad una sorella.
Ne era convinta. Non era innamorata nemmeno di Joe anzi non le
importava
assolutamente niente di lui ma a quanto pare era un ragazzo molto
ambito e le
portava popolarità e rispetto da parte della scuola.
Era rimasta molto vicino a
Quinn e le aveva
parlato del suo problema. Quinn le ha detto subito di essere il
più sincera
possibile anche se le avrebbe fatto male. Doveva parlarle a costo di
legarla
l’avrebbe ascoltata.
Sugar
stava sempre peggio. Soffriva e non riusciva a reagire. Era sola.
Non
voleva andare da Quinn perché sapeva che c’era
Vanessa li con lei. Rachel
Santana e Britt non le rivolgevano nemmeno la parola.
Al
Glee si era ritrovata a parlare con Rory Mercedes e Kurt e le stavano
molto
simpatici soprattutto quel ragazzo con quel buffo accento. Ultimamente
usciva
spesso con loro ma non si sentiva molto in confidenza per confessarli
di
essersi innamorata della sua amica, anche se Kurt aveva intuito
qualcosa dalle
domande che le faceva. Zia Rach le aveva detto che Kurt aveva un fiuto
eccezionale per queste cose. Usciva con loro per non rischiare di stare
da sola
a casa e incontrare la bionda. soffriva già troppo quando la
vedeva per i
corridoi della scuola con quel ragazzo. Meno male che non si era
iscritto al
Glee.
Comunque
quando era con quei simpatici ragazzi si sentiva bene. Smetteva di
pensare ai
suoi problemi e si lasciava andare. Le piacevano molto anche i due
asiatici.
Erano proprio come le aveva descritto. Così teneri e dolci
che avrebbero fatto
sciogliere anche il ghiacciaio più alto in pochi secondi.
Era
in conflitto con se stessa. Passava da felice a triste in pochi minuti
e
viceversa.Non era
stabile lo sapeva e
sapeva che l’unico sistema per recuperare la
sanità mentale era provare a
parlare con la bionda, anche se temeva il peggio.
Non
era coraggiosa lo sapeva ma così soffriva anche di
più. Sapeva che Vanessa non
provava nulla per lei ma non voleva sentirselo dire direttamente.
Avrebbe
annientato tutte le sue speranze in un secondo. Però doveva
parlarci era la
cosa giusta da fare per entrambe.
Santana
e Brittany si amavano ogni giorno di più. Non riuscivano a
stare l’una senza l’altra.
Erano due calamite che neanche la forza più grande sarebbe
riuscita a staccare.
Certo
erano molto preoccupate sia per Quinn che per Rachel. Avevano parlato
più volte
con entrambe cercando di farle ragionare ma non c’erano mai
riuscite.
Conoscevano
la testardaggine e l’orgoglio che avevano entrambe e sapevano
che non era facile
riuscire a convincerle a risolvere la situazione. Nessuna delle due
voleva fare
la prima mossa, entrambe aspettavano che l’altra porgesse le
proprie scuse.
Così
era la situazione da quattro mesi.
-Stasera
ci sarai alla festa della nana?- chiese Santana. –Non lo so.
Non me la sento
molto- rispose Quinn. – Dai Q. non farti pregare.
È la festa del Glee. ci
saranno tutti, che sia a casa della Berry è un dettaglio-
disse la latina
cercando di convincere la bionda. –Va bene ci sto. Ma se vedo
che non tira aria
me ne vado- disse per poi montare in macchina e andare verso casa.
Santana
si girò verso Brittany e sorrise. Era contenta di essere
riuscita a convincere
Q. a venire con loro stasera. –Amore vado a prepararmi. Ti
passo a prendere
alle 8.00 sotto casa tua. Puntuale mi raccomando- disse la latina
dandole un
bacio. –Ok- disse semplicemente la ballerina sorridendo. Si
guardarono per
altri minuti perdendosi una negli occhi dell’altra poi si
salutarono e ognuna
andò a casa sua per preparasi per la festa.
Sugar
era in casa. Ancora non aveva sentito rientrare Vanessa. Sapeva che
aveva un
appuntamento con Joe ma erano quasi le 8.00 e dovevano essere a casa di
Rachel alle
8.30. da li ci voleva più di 20 minuti per arrivare. Stava
iniziando a
spazientirsi.
Era
molto che lei era già pronta e se la bionda non sarebbe
arrivata entro 10
minuti sarebbe andata via da sola. Odiava arrivare in ritardo nei
posti.
Mentre
si stava alzando per andare via le suonò il cellulare. Era
un messaggio da
parte di Vanessa: Scusa se ti avverto
solo ora. Comunque puoi andare senza di me. Sono da Quinn vengo con lei.
Sugar
lesse il messaggio e nin si capacitava del perché ma stava
morendo di rabbia. Avrebbe
voluto gridare e sbattere il telefono per terra ma sapeva che non era
il caso. Quindi
prese un bel respiro e si avviò a prendere la moto (
l’aveva affittata qualche
mese prima per non sfruttare sempre qualcuno per un passaggio) e si
avviò verso
casa di Rachel a tutta velocità.
Quinn
e Vanessa erano davanti alla porta di casa Berry –Sei
pronta?- chiese la più
bassa –Andiamo- disse l’altra mentre suonava il
campanello. Rachel andò ad
aprire. Sapeva che erano loro perché erano le due che ancora
non erano
arrivate. Le stavano tremando le gambe.
Aprì
la porta e appena la vide li davanti a se con quel bellissimo vestito
si sentì
avvampare. –ciao…prego entrate-
biascicò cercando di sorridere. –Ciao Rachel-
disse Vanessa per levarle da quella situazione trascinando Quinn dentro
con se.
Rachel rimase alla porta
qualche minuto poi si
riscosse che cazzo era?! Pensò.
Aveva
sentito una sensazione al basso ventre. Li sarebbe saltata addosso in
quel
preciso momento se non ci fosse stata l’altra bionda.
Dopo
qualche ora erano tutti ubriachi tranne chi doveva guidare.
Sugar non si era posta molti
problemi invece. Stava
malissimo aveva bevuto più di tutti. Non riusciva a
guardarla senza sentirsi
morire tutte le volte.
Santana e Brittany erano sul
divano alternando
sorrisi parole e baci. Avrebbero fatto venire il diabete a chiunque
l’avesse
guardate per più di 5 minuti.
Quinn
stava con Vanessa. Parlavano sorreggendosi a vicenda cercando di
evitare Rachel
e Sugar. Anche loro avevano bevuto parecchio.
Rachel ovviamente aveva
coinvolto Blaine, Kurt
e Mercedes nelle sue esibizioni canore. Era da più di
un’ora che cantavano
senza interruzioni. Non si stancavano mai.
Ad un certo punto Blaine che
si era stancato
di cantare grido –GIOCO DELLA BOTTIGLIA! CHI VUOLE FARE IL
GIOCO DELLA
BOTTIGLIA?!- ci fu un boato di esaltazione. Non era una festa del Glee
senza il
gioco della bottiglia.
Si
erano messi tutti in cerchio. Erano stati obbligati a partecipare tutti
contro
la volontà di Santana che non voleva far giocare
né lei né Britt. Avrebbe ucciso
chiunque si fosse permesso di baciare troppo appassionatamente la sua
ballerina.
Il
girò iniziò con il lancio di Sam che
beccò Tina. Bacio mai visto nella storia. Poi
tocco a Puck che beccò Kurt. Ci fu un boato di approvazione
da tutti che
incoraggiavano questo bacio che durò per molti minuti
finchè Blaine non lo
aveva interrotto.
Poi
finalmente tocco a Rachel girare la bottiglia. Non voleva farlo
perché sicuramente
le sarebbe capitato la bionda ci avrebbe potuto scommettere. E
così fu. Si maledisse
per aver pensato che sarebbe successo davvero però dopotutto
non le dispiaceva
ribaciare Quinn. Santana cercò lo sguardo della bionda. era
puntato sulla
bottiglia che indicava lei. Non reagiva.
-Coraggio
Berry- disse Puck mentre spingeva la ragazza verso la bionda- io ho
dovuto
baciare Hummel e ora te baci quello schianto della Fabray-.
A
quel punto Quinn si svegliò dal coma e si ritrovò
le labbra di Rachel sulle
sue. Il bacio si faceva sempre più umido. Rachel era montata
a cavalcioni sulla
bionda. Non avevano intenzione di staccarsi. Un po’ per colpa
dell’alcol un po’
perché non volevano loro.Tutti erano
rimasti stupiti nel vedere quanto le due ci stavano dando dentro. Tutti
tranne
San, Britt, Vanessa e Sugar che sorridevano appena per quello che
stavano
vedendo.
Il
bacio fu interrotto da un tonfo micidiale di un Finn piuttosto furioso
che,
tentando di alzarsi per andare a interrompere Rachel in quello che
stava
facendo, era caduto andando a sbattere contro la vetrata rompendola e
ferendosi
con alcuni pezzi di vetro.
La
serata finì con Puck che insieme a Rachel aveva accompagnato
Finn all’ospedale
che perdeva parecchio sangue. Santana e Britt avevano accompagnato
Quinn a
casa. La bionda non era in grado di guidare. A parte che aveva bevuto
molto ma
da quando si era staccata dalle labbra della cantante era entrata in un
mondo
tutto suo con un sorriso cretino stampato in faccia.
Gli altri erano andati via
tutti insieme
parlando soprattutto dell’intensità di quel bacio
che li aveva sorpresi molto.
-Ce
la fai a guidare?- -Se non ti fidi puoi sempre andartene da Quinn o da
Joe o
magari potresti rimanere qui!- disse Sugar senza guardare Vanessa
infilandosi
il casco. –Ho solo chiesto se ce la facevi! Non
c’è bisogno di rispondere così-
rispose offesa la bionda mentre prendeva l’altro casco e
saliva sulla moto
dietro la mora.
Arrivarono
a casa in men che non si dica. La mora aveva guidato come una pazza.
Non tollerava
troppo la vicinanza della bionda soprattutto non sopportava sentire il
suo
tocco su di lei e il suo odore.
Voleva
allontanarsi al più presto quindi non aveva esitato ad
andare piano.
Entrarono
in casa e la mora corse subito in camera sua scoppiando poi in un
pianto
liberatorio. Non sapeva nemmeno lei il motivo del suo pianto ma aveva
bisogno
di sfogarsi in qualche modo buttando fuori tutta la tensione che aveva
dentro.
Vanessa
invece si preparò una tisana, si fece una doccia e poi
decise che era arrivato
il momento di chiarire la situazione una volta per tutte.
Busso
alla camera dell’altra ma non ricevette risposta. Decise di
entrare comunque. Vide
Sugar rannicchiata nel letto con gli occhi gonfi. Le fece una pena
incredibile.
Si avvicinò al letto e si sedette vicino a lei.
Posò la sua mano sui capelli
dell’altra iniziandoli ad accarezzare. – Va via ti
prego- disse la mora tra un
singhiozzo e l’altro. non frenava le lacrime anzi stavano
aumentando. –No! Abbiamo
bisogno di parlare e lo faremo che tu voglia o no. Dovrai ascoltarmi-
disse
sicura la bionda girando il volto dell’altra costringendola a
guardarla. –Che vuoi?!-
chiese scocciata – Ho bisogno di te. Questa situazione mi fa
stare male. Siamo sempre
state unite e mi manca averti vicino. Dobbiamo fare quello che siamo
venute a
fare. E lo dobbiamo fare insieme. Non possiamo dividerci. Non ora. Non
così. Ci
stiamo facendo solo del male. Dobbiamo pensare alle conseguenze delle
nostre
azioni, siamo venute qui per poterci costruire un futuro migliore ma
nel nostro
tempo non in questo. Quindi non ha senso stare separate. Ti chiedo
scusa perché
ti ho fatto e ti faccio soffrire anche ora. Mi fa male vederti
così-. Disse con
le lacrime agli occhi anche la bionda. –Dimmelo. Ti prego
dimmi la verità-
chiese la mora guardandola dritta negli occhi l’altra. Erano
così belli di un
verde bellissimo soprattutto ora che erano anche umidi. –Ok!-
iniziò l’altra
con il viso ormai rigato dalle lacrime. Sapeva che l’avrebbe
fatta stare ancora
peggio ma doveva dirlo per correttezza – sai che ci tengo a
te che ti voglio un
bene dell’anima ma come si può volere ad una
sorella. Non provo quello che tu
provi per me Sugar e mi dispiace di averti fatto credere il contrario.-
Rimasero
in silenzio per molto. –Va bene così. Grazie di
essere stata sincera. Ora potresti
andartene?! Per favore ho bisogno di stare un po’ da sola.-.
la bionda senza
dire niente si alzò dal letto e uscì dalla
camera. Si sentiva male. In colpa. Aveva
un dolore perforante nel petto. Passo tutta la notte in bagno a
vomitare. Finchè
ormai vicino all’alba non si addormentò.
Grazie
a tutti quelli che seguono questa
storia.
Mi
farebbe davvero piacere sapere cosa
ne pensate. Se avete qualche idea che vi piacerebbe da poter inserire o
qualsiasi altra cosa.
Nel
prossimo capitolo ci sarà un pezzo
dedicato alla Rachel del futuro. Cosa ne pensate?
-No
non ho ancora
avuto l’occasione giusta. Comunque non penso che abbia
cambiato idea visto che
sta ancora con Finn- . rispose Quinn mentre si rifaceva il trucco.
Erano in
bagno da parecchio tempo e ora sarebbero dovute andare al Glee.
-Sta con Finn perché ha
paura di stare con te ma non è
quello che in realtà vuole- intervenne Brittany. Le altre
due la guardarono
sorprese pregando di continuare quello che stava dicendo. –
Ha paura che tu la
stia solo illudendo. E poi è più facile
intraprendere una relazione etero con
il più popolare tra i ragazzi che una con una ragazza che si
è fatta mettere
incinta il secondo anno da un poco di buono, ex-capocheerleder e
diciamocela
tutta anche parecchio lunatica. Senza offesa Quinn ma hai dato
parecchio di
matto in questi anni- la ballerina finì il suo discorso
soddisfatta.
Quinn capì che la
bionda aveva ragione e per convincere
Rachel dei suoi sentimenti ci sarebbe stato solo un modo.
-Vedrai che troveremo una
soluzione. Ora andiamo o faremo
di nuovo tardi- disse la latina interrompendo i suoi pensieri.
Entrarono nell’aula del
Glee e si andarono a sedere ai
loro soliti posti. Dopo pochi minuti arrivò anche Mr Shu che
con un sorriso
stampato in faccia andò alla lavagna e scrisse la parola
LOVE.
-Ragazzi questa settimana, visto
che c’è la festa di San
Valentino, voglio che ognuno di voi scelga la canzone d’amore
più bella di
tutti i tempi e che la canti qui davanti a tutti-.
Quinn
sorrise.
Finalmente le si era presentata l’occasione giusta per
conquistare
definitivamente Rachel.
Rachel invece sospirò.
A chi avrebbe cantato la canzone?!
A Finn o a Quinn?! Si doveva sposare con lui ma amava lei. Quella
sarebbe stata
la settimana della decisione più importante della sua vita.
-Ragazzi dove sono Sugar e
Vanessa?- chiese Shu
all’improvviso notando che le due non c’erano.
–Non lo so. Non le ho viste
stamattina. Dopo provo a chiamarle- rispose Quinn. Non si era accorta
della
loro assenza. Era così presa dai suoi pensieri che non ci
aveva fatto
minimamente caso. Strano eppure ieri sera
stavano bene tutte e due. Erano più misteriose del solito ma
comunque mi aveva
fatto piacere averle a cena di nuovo insieme. Era è da un
pezzo che non
andavano molto d’accordo. Chissà che le
è successo .pensò Quinn
preoccupata.
La campanella suonò e
tutti andarono via. –Q. tutto
apposto?- - Si San sono solo un po’ preoccupata per Vanessa e
Sugar. Ieri erano
a cena da me e stavano bene.- - Vuoi che venga con te?- -No non
importa. Grazie
lo stesso-. Quinn si allontanò e salì in macchina
partendo verso casa sua.
-San- -sono sicura che sa qualcosa
su quelle due di molto
importante- disse la latina alla sua bionda.
Quinn arrivò davanti a
casa sua. Sapeva che le due non
potevano abitare tanto lontano da li perché venivano sempre
a piedi. Poi prese
il telefono e provò a chiamare Vanessa.
-Chi è?-
-è Quinn. Che faccio
rispondo?!-
-no. Non è il caso. Hai
finito di costruire il
dispositivo?-
-Ci
sono quasi sai
che in queste cose sei meglio tu!-
-
Ok! Basta che
segui le istruzione. Dobbiamo metterci al più presto in
contatto con mamma.
Devo capire che mi sta succedendo-
-Manca
pochissimo
davvero. Ce la posso fare- rispose la mora mentre collegava dei fili.
Dopo pochi minuti
riuscì ad accendere il dispositivo che
aveva costruito secondo le istruzioni di Vanessa. Assomigliava molto ad
uno
schermo del computer.
-Si è acceso!!-
gridò felice Sugar.
-Perfetto adesso premi il tasto
verde- le disse la
bionda.
-Fatto e ora?-
-e ora dobbiamo solo aspettare e
sperare che ci metta in
contatto con il nostro tempo. Speriamo che mamma veda il segnale- disse
infine
la bionda preoccupata.
Sugar allora si mise sul letto
accanto lei con il
dispositivo tra le mani. Lo fissava in continuazione come se facendo
così
sarebbe arrivata prima il segnale nell’altro tempo.
INTANTO
IN UN ALTRO
TEMPO
-Ciao ragazze. So che è
un inizio stupido ma non so in
che altro modo potevo cominciare. Mi mancate tanto. Vi avevo promesso
che sarei
stata forte per le nostre figlie per Britt ma ho fallito miseramente.
Ho
ceduto. Ho permesso che le uniche due persone che amo veramente tanto e
che mi
ricordano voi partissero per il passato, non sapendo se fossero
sopravvissute
,se le avrei potute rivedere; ho lasciato che Britt cadesse in una
depressione
tale da tentare più volte il suicidio, e ora è
rinchiusa in una casa di cura.
Non parla più. Non riconosce nessuno. Non si muove nemmeno
più. Sta ferma a
letto tutto il giorno e pensare che un tempo era instancabile, allegra,
spensierata e con un talento e una passione per il ballo straordinari.
Perdonami Santana. So che in questo momento mi stai offendendo nella
tua lingua
per farmi reagire. Ma non ci riesco. Mi dispiace tanto. Credevo di
essere la
più forte tra di noi ma a quanto pare non è
affatto così. Il destino ha
lasciato vivere la persona più inadeguata per questo
compito-
Rachel era al cimitero. Si era
seduta davanti alle tombe
di Santana Lopez e Quinn Fabray. Erano state sepolte accanto come da
richiesta.
Parlava con loro.
Era da molti anni che non ci
andava. Non aveva mai avuto
il coraggio di tornare dopo il primo incidente di Brittany si sentiva
tremendamente colpevole.
Aveva
portato una
sola volta Vanessa e Sugar li con lei. Ma l’aveva fatta stare
peggio che mai
quindi decise che non le avrebbe mai più portate al cimitero
e decise anche lei
di non tornarci più. Ma ora che era di nuovo sola aveva
bisogno di sfogarsi con
qualcuno e nessuno era meglio di loro due.
-Quinn ti avevo promesso che
l’avrei protetta al costo
della mia vita. Ma ho fallito anche qui. Non so se è viva se
sta bene se
tornerà mai se riuscirà a farvi tornare.- Rachel
stava piangendo ormai non
tratteneva più le lacrime – mi manchi Quinn. Mi
manchi da morire. Mi manca la
tua voce, il tuo profumo. Mi manca svegliarmi con te accanto. Mi manca
sentire
la tue mani su di me le tue labbra. Mi manca sentirti dire che mi ami.
Mi manca
tutto. Non sono riuscita ad andare avanti amore. Ti amo Quinn e ti
amerò per
sempre-
Rachel posò i fiori che
aveva comprato sulle tombe e
tornò a casa.
Si preparò un
tè per provare a rilassarsi un poco.
Si mise sul divano rannicchiata
con la testa in mezzo
alle ginocchia. Piangeva ancora quando iniziò a suonare
l’allarme del
laboratorio. Si alzò di scatto e vi si precipitò.
Accese tutte le luci ma non vide
nessuno. Dopo un po’ che
girava nella grande stanza notò una luce rossa di uno
schermo che
lampeggiava. Non capiva cosa fosse non era
mai successo una cosa del genere. Si avvicinò e lo accese.
Si sentì morire non
appena vide chi c’era dall’altra parte dello
schermo.
-Zia Rachel!!- gridò
Sugar –Vanessa ha funzionato guarda-
continuò svegliando l’altra che nel frattempo si
era addormentata.
–Cosa?-
chiese
assonnata.
–Guarda-
e le
mostro lo schermo. Vanessa si aprì subito in un enorme
sorriso non appena vide
la faccia di Rachel dall’altra parte del display.
–Mamma-
disse- no
mamma non piangere- continuò vedendo le lacrime sul volto
della madre.
–Ragazze.
Allora
state bene?!ero così in pena- riuscì a dire
Rachel tra i singhiozzi. Non ci
voleva credere. Erano vive. E le aveva riviste in qualche modo.
–Si
zia tutto
bene- disse la mora sorridendo.
–Come
avete fatto
a mettervi in contatto con me?- chiese curiosa e incredula la
più vecchia
–Tutto
merito del
genio di tua figlia- disse la mora mentre l’altra annuiva
fiera.
–in
realtà non so
bene cosa ho costruito ma a quanto pare funziona alla grande-.
- Ragazze come sta andando? Come
vi trovate?- chiese con
insistenza la diva.
–Abbastanza
bene.
Abbiamo dei problemi però- rispose Vanessa
–che problemi?- chiese
la madre preoccupata
–allora
per prima
cosa ci siamo avvicinate a Quinn è l’unica che si
fida di noi. Te non sei molto
socievole e poi sei troppo impegnata con quel Finn e sei alleata con la
Lopez e
la Pierce-
-Cosa??
È
impossibile io e Santana non siamo mai andate molto d’accordo
almeno fino a
prima delle Nazionali. E poi io ormai non dovevo più stare
con Finn. Dovrebbe
essere almeno un mese che io e Quinn stiamo insieme- disse convinta la
cantante.
–Qui
arriva il
secondo problema. Vanessa sta scomparendo- disse mentre la bionda
tirava su il
braccio. Non aveva più le dita della mano. –Mamma
sto scomparendo un po’ per
volta- disse preoccupata la bionda.
–Cazzo!!-
esclamò
pensando - Dovete muovervi! Dovete farmi mettere insieme a Quinn il
più
velocemente possibile. Se mi sposo con Finn Vanessa
scomparirà del tutto perché
io avrò deciso un’altra strada della mia vita. Il
matrimonio è fissato dopo le
regionali vero?- disse Rachel agitata.
–Si!
Quindi che
facciamo?- chiese la mora.
–Dovete
far
muovere Quinn. Ditele la verità se è necessario
ma dovete muovervi avete meno
di 10 giorni. Non dovete assolutamente cambiare troppo la storia o
Vanessa
morirà per sempre- concluse.
–Mamma
ho paura-
-
Ehi stai
tranquilla ce la farete. Insieme siete una bomba atomica unite 4
famiglie
mitiche. Mi fido di voi-
-Grazie
zia Rach-
-
Forza andate da
Quinn. Vi voglio bene ragazze e ora visto che possiamo entrare in
contatto
fatevi sentire di più- disse infine la cantante salutando le
altre due.
- Ti vogliamo bene anche noi-
dissero per poi chiudere la
chiamata.
-Che facciamo allora?- -Richiama
Quinn. È giunto il
momento che sappia la verità- disse la bionda.
Sugar prese il telefono e compose
il numero. Dopo pochi
squilli Quinn rispose –Vanessa tutto bene? Dove sei?-
-
Quinn sono
Sugar. Vanessa è qui con me siamo a casa. Ci puoi
raggiungere qui?-
- inviami la via. Arrivo subito-
disse la bionda
accendendo il motore e partendo a tutta velocità. Non era
scesa mai dalla
macchina stava aspettando una risposta e finalmente ci era riuscita.
Arrivata davanti alla casa che la
mora le aveva indicato
rimase bloccata leggendo il nome sul campanello: Berry.
Suonò e si
trovò di fronte la mora che le aveva aperto la
porta e l’aveva condotta in camera dove si trovava Vanessa.
–Quinn- disse
contenta la bionda non appena la vide arrivare.
–Che
è successo?
State bene?- chiese la più grande.
–Si
non ti
preoccupare ma dobbiamo dirti una cosa molto importante- disse la mora
facendo
poi accomodare Quinn sul letto di fronte alle altre due.
-Ragazze mi state facendo paura.
Che succede?-
-Nulla
di cui
preoccuparsi- disse l’altra bionda
–vorremo solo che tu ci
lasciassi spiegare senza
interromperci e senza pensare che siamo pazze e ci stiamo inventando
tutto-
concluse la mora. Quinn annuì perché non riusciva
a parlare.
–Ti
diremo quello
che vuoi sapere da sempre. Chi siamo noi. È molto
più facile di quanto tu
pensi. Si vede chi siamo. E penso che tu l’abbia
già capito solo che non ti
spieghi come sia possibile che noi siamo qui- la bionda prese un
respiro e
continuò – Mamma. Tu sei mia madre. Una delle mie
mamme-
Quinn
si
paralizzò. Mamma?! Com’era possibile?!
–Non
mi chiamo
Vanessa Agron ma Vanessa Lucy Fabray-Berry-
-E
ovviamente Zia
Q. io non sono Sugar Morris ma Sugar Lopez-Pierce-. Quinn rimase
scioccata. Non
sapeva cosa fare, cosa dire. Tentò di alzarsi ma
l’unico risultato fu quello di
svenire.
Si riprese dopo molto tempo
–ditemi che ho sognato
tutto?-
-Purtroppo
no mamma-.
Quinn
si mise a
sedere poi fissando le due ragazze chiese – come fate ad
essere qui se siete
nostre figlie?-
-Vieni
con me ti
mostrerò una cosa che il tuo genio ha inventato-
Sugar accompagnò Quinn
nel garage dove si trovava la
macchina del tempo. –Questa che cos’è?-
-Questa
è la
macchina del tempo. Il progetto è tuo e zia Rach
l’ha perfezionato e ci ha
impiegato 10 anni prima di portarlo a termine-. Quinn non ci stava
capendo
niente. Avrebbe voluto che fosse tutto un sogno, che si sarebbe
svegliata
presto e che tutto ciò non fosse mai accaduto. Ma sapeva che
non era così. Era
tutto vero.
Montò nella macchina e
osservò tutti i minimi dettagli.
Era una tecnologia molto avanzata rispetto a quella di ora. Le veniva
da
piangere ma non sapeva nemmeno lei il perché.
Scese e abbracciò
subito Sugar – Allora è tutto vero?-
-Si- rispose semplicemente la
mora. Quinn si staccò da
lei e la fissò a lungo –Sei così uguale
a Britt, tranne per i capelli e per
quel bellissimo sorriso, tremendamente uguali a quelli Santana-disse ridendo.
Sugar
l’abbracciò
un’ultima volta prima di riaccompagnarla dalla figlia. Era
così contenta che
Quinn le aveva creduto e che non si fosse spaventata dopo la notizia
ricevuta.
Entrarono di nuovo in camera e
tornarono vicino a Vanessa
che non si era mossa di un centimetro.
-Volete che vi lasci un
po’ da sole?- chiese piano Sugar
che era rimasta in piedi lasciando spazio alle altre due. Vanessa
annuì leggermente.
Rimaste sole Quinn si
gettò nelle braccia dell’altra.
Stettero strette e in silenzio per tanto tempo. –Sei
così tremendamente uguale
a me. Sei così bella -.
Vanessa
sorrise
–infatti ho preso il carattere da mamma- continuò
la bionda
–allora poveri a noi-
disse la più grande per poi ridere
di gusto. - Perché siete qui?- chiese ad un tratto Quinn.
–Perché?!
Il
perché non lo possiamo rivelare. Non possiamo sconvolgere il
passato. Comunque
siamo qui per cambiare dei particolari del nostro futuro- rispose
l’altra
bionda.
–E voi sareste tornate
indietro nel tempo per dei
“dettagli”?!-
-Ok! Forse non sono dei
“dettagli” ma è meglio che tu non
lo sai. Non ancora perlomeno- concluse Vanessa. Sugar tornò
dopo che era
passata più di un’ora –Posso?!- chiese
mentre bussava.
–Vieni
vieni
nipote- rispose Quinn. Sugar entrò saltellando e si
buttò nel mezzo alle altre
due –San deve stravedere per te. Così simile alla
sua Britt. L’unica persona in
grado di farla cedere- disse Quinn vedendo l’atteggiamento
dell’altra che si
incupì subito a quelle parole.
–in
realtà non lo
so- disse sussurrando la mora in modo da non farsi sentire. Quinn
intuì subito
che c’era qualcosa nella sua frase che non andava
però aveva paura di scoprire
cos’era.
–Mamma noi ti abbiamo
voluto dire la verità ora perché
siamo nei guai e ci serve il tuo aiuto-
-il mio?!- chiese sorpresa la
bionda.
-Si il tuo- disse Vanessa mentre
tirava fuori la mano.
Quinn rimase immobile a quella vista. –Che cosa vuol dire?
Perché non ha più le
dita? È un sogno?!- disse mentre tremava. Non ci capiva
nulla.
–Mamma detto con parole
semplici sto scomparendo. Perché
secondo la storia tu e mamma dovreste già stare insieme. E
se non vi mettete
insieme ma mamma si sposa con Finn io scomparirò per sempre
perché vuol dire
che Rachel ha preso un’altra strada nella sua vita
rinunciando per sempre a te
e di conseguenza a me- disse Vanessa abbassando lo sguardo.
–Ho bisogno di
aria- disse Quinn sentendosi svenire un’altra volta. Sugar la
fece distendere e
le andòa
prendere un po’ d’acqua.
–Grazie-
disse la
bionda. –Quindi mi volete dire che io devo conquistare Rachel
in 10 giorni o tu
scompari e io vivrò tutta la mia vita senza di lei?!-
Vanessa e Sugar annuirono
–Non lo permetterò mai- disse sicura Quinn
–però avrò bisogno del vostro aiuto-.
–A
tua
disposizione Zia-.
Quinn rimase da loro a cena.
Parlarono molto
raccontandoli la loro vita tralasciando il fatto che lei e San erano
morte e
che Britt era in uno stato di “coma”. Quinn aveva
capito che alcuni particolari
non potevano essere rivelati o avrebbero causato ancora più
casino ora come
ora.
-Mamma che canzone le canterai?-
-Non ne sono molto
sicura ancora. Non ho ancora molte occasioni quindi devo sfruttarla al
meglio. Avete
qualche idea?- chiese con fare disperato Quinn. Le altre due si
guardarono e
annuirono. Sapevano benissimo con quale canzone la bionda aveva
conquistato la
cantante –Ovvio- dissero poi in coro.
Sugar e Vanessa erano in camera
della mora. Era da tanto
che non stavano da sole così. Quinn era rimasta a dormire li
e le avevano dato
la stanza della bionda.
Vanessa si distese accanto alla
mora e la strinse a sé. Respirava
il suo profumo. Era così buono. Iniziò ad
accarezzarle la schiena sfilandole la
maglietta. – Che stai facendo?- chiese scossa Sugar.
L’altra non rispose ma
continuava a spogliare la mora. Si mise sopra di lei e spinse le sue
labbra su
quelle dell’altra. Fu una sensazione indescrivibile.
Inizialmente il bacio fu
casto poi la bionda socchiuse le labbra in modo da far entrare la
lingua dell’altra.
Stettero così tutta la notte a baciarsi e a palparsi ogni
tanto il seno ma non
andarono oltre. Vanessa non aveva idea di quello che stava facendo. Si
stava
facendo guidare dall’istinto ma pur non riuscendo a fermarsi
sapeva che avrebbe
creato più casini che altro.
La mattina dopo Sugar si
svegliò da sola nel letto. Scese
e trovò un biglietto “So
che mi odierai
in questo momento. Mi dispiace per stanotte avevo bisogno di affetto e
tu eri
li. Mi dispiace di averti usato e illuso ma ho sbagliato di nuovo.
Scusami tanto.
Comunque non penso di tornare prima di cena. Per favore di te a mamma
la canzone”.
Sugar voleva sparire. Si girò prese la prima
lampada e la spaccò contro il
muro. –Adesso si che sembri una Lopez- disse Quinn che aveva
visto la scena.
-Scusa se ti ho svegliato- disse
la mora mentre le prime
lacrime le rigavano il volto.
-Ehi tutto bene?- disse la bionda
avvicinandosi e
prendendo tra le proprie braccia l’altra. Sugar le porse il
biglietto di
Vanessa e glielo fece leggere –è proprio come sua
madre- disse infine
abbracciando più forte la mora.
- Ne avete mai parlato?- - Si. Mi
ha detto che lei non
ricambia il mio sentimento. Ma non è questo che mi fa male.
Perché gioca con me
pur sapendo che la amo?- chiese Sugar in lacrime –Non lo so.
Penso che abbia
paura ad ammettere a se stessa che forse prova veramente qualcosa per
te- disse
Quinn tranquillamente.
- Comunque adesso troveremo una
canzone anche per te-
Stettero tutto il giorno a provare
e a ridere. Avevano bisogno
di distrarsi un po’ . Vanessa non rientrò nemmeno
a cena. Sugar la sentì
rientrare a notte inoltrata ormai.
Era il grande giorno. Si sarebbe
dovuta esibire
dichiarando i suoi sentimenti per Vanessa davanti a tutti. Il giorno
dopo
sarebbe toccato a Quinn. Ce
la puoi fare si diceva per convincersi.
Si stava dirigendo verso la sua prima ora quando vide Vanessa pomiciare
appassionatamente con Joe. Si sentì morire.
Iniziò a correre fino ad arrivare
sul tetto. Stette li tutta la mattina cercando di non perdere la calma.
Si sarebbe
esibita lo stesso. Doveva farlo doveva provare. No
non ce la faccio. La odio. È colpa mia lo lasciata fare e
ora è
peggio che meglio. Sono a pezzi e la colpa è mia che le ho
permesso di entrare
invece di allontanarla definitivamente. Suonò la
campanella: era giunta l’ora.
Scese sicura e arrivò
nell’aula del Glee. scambiò uno
sguardo con Quinn per poi sedersi lontano da tutti. –A chi
sta oggi?- chiese
Mr. Shu. Sugar si alzò andò dai musicisti per
indicarli la canzone che aveva
scelto. Poi si portò al centro dell’aula e fece
cenno ai musicisti di partire.
Partì la musica e Quinn
sobbalzò che sta facendo?
Perché ha cambiato canzone?
Sugar iniziò a cantare
la prima strofa fissando Vanessa.
Seems
like just yesterday
You were a part of me
I used to stand so tall
I used to be so strong
Your arms around me tight
Everything, it felt so right
Unbreakable, like nothin' could go wrong
Now I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hanging on
Non la smetteva di fissarla. In
quel momento l’odio aveva
la meglio su di lei. Quinn non capiva cosa fosse successo. Avevano
deciso per
una canzone d’amore dopotutto era quello il compito della
settimana.
Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes
Vanessa si sentiva veramente in
colpa. Non poteva far a
meno di darle ragione. Si meritava tutto quell’odio.
I told you everything
Opened up and let you in
You made me feel alright
For once in my life
Now all that's left of me
Is what I pretend to be
So together, but so broken up inside
'Cause I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hangin' on
Sugar stava iniziando a piangere.
Ma continuava a cantare
con più energia di prima.
Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes
Swallow me then spit me out
For hating you, I blame myself
Seeing you it kills me now
No, I don't cry on the outside
Anymore...
Si avvicinò a Vanessa e
le girò intorno mentre cantava l’ultimo
ritornello.
Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes
Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes
Nessuno aveva capito cosa stesse
succedendo tra quelle
due. Però Sugar aveva spaccato con quella canzone quindi
tutti si alzarono in
un grande applauso. Tutti tranne Quinn che era rimasta impietrita,
Santana che
era rimasta affascinata da quella voce e quei movimenti che non
riusciva a
muoversi e Rachel che era stata colpita da quella voce incredibile.
-Ragazzi un esibizione
spettacolare anche se la canzone
non era molto d’amore. Comunque Sugar sei incredibile la tua
voce è bellissima.
Complimenti- disse infine Shu anche lui rimasto spiazzato dal talento
della
mora.
Sugar ringraziò il
professore e poi lasciò la stanza. Quinn
le corse dietro. La trovò sul tetto della scuola.
-Ti prego non ora lasciami stare-
disse la mora. –Come mai
hai cambiato la canzone? Credevo volessi provare a stare con lei non il
contrario-
-Lo
so ma non ce l’ho
fatta. Quando stamani l’ho vista con quello li non ci ho
visto più e…-
-Ok! Ti capisco pienamente. Ma
facendo così penso che
forse hai fatto centro-
-che
vuoi dire
zia?- -che Vanessa era
parecchio turbata e si
sentiva molto in colpa. Questo vuol dire che ci tiene parecchio a
te-disse per
poi porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi.
–Dai
che domani
tocca a tua zia. Vieni a casa mia per un’ ultima sistemata
alla canzone. Sai non
vorrei rischiare di far scomparire nessuno- disse facendole
l’’occhiolino. Sugar
le afferrò la mano e insieme andarono via.
-Pensate di dirlo anche a San,
Britt e Rach che siete
loro figlie?- chiese Quinn a Sugar.
–Non
lo so. Non ne
abbiamo mai parlato. In realtà non dovevamo nemmeno dirlo a
te ma abbiamo avuto
la necessita di rivelartelo. Quindi per ora penso non sia necessario
poi si
vedrà- disse poco convinta l’altra.
Erano a casa di Quinn stavano
cenando. Sugar aveva
aiutato tutto il giorno la bionda con la sua canzone.
Non voleva tornare a casa
perché aveva paura di
incontrare Vanessa e per questo stava cercando di dilungare il
più possibile
ogni conversazione.
-Se non vuoi tornare a casa ti
capisco e puoi restare
qui- disse cortesemente Quinn vedendo l’atteggiamento
dell’altra. –Come hai
fatto a capire che non voglio
andarmene?-
-Perché
conosco
tua madre Santana e fa esattamente come fai tu. Non chiede mai ma si
capisce
quando non vuole fare una cosa. Cerca di perdere tempo
finchè qualcuno non le
chiede se va tutto bene o se ha bisogno di qualcosa- disse sorridendo
–poi
comunque neanche io sarei riuscita a tornare a casa con la situazione
che c’è-
continuò.
Sugar le sorrise a sua volta e la
ringraziò per la sua
immensa gentilezza. –Dormi con me?- chiese Quinn alla mora.
–Molto volentieri-
rispose di rimando l’altra.
Andarono in camera e si misero a
letto. Sugar si
accoccolò tra le braccia della bionda e appoggiò
la testa sul suo petto. Quinn
sorrise per la posizione assunta dall’altra con una
naturalezza incredibile.
Era proprio figlia di Brittany Pierce. –Zia ma tu non
dovresti stare dalla
parte di tua figlia?- chiese ad un tratto Sugar.
–In
realtà non lo
so. Dovrei?! Si è mia figlia ma secondo me è lei
quella nel torto non tu-
-Però non dovresti
comunque parlare e stare con lei?-
-Forse
si. Ma
pensavo che tu in questo momento hai più bisogno
d’aiuto rispetto a lei- disse
convinta la bionda.
–Grazie-
-Di
niente. Ora
dormiamo che domani ci aspetta una giornata impegnativa-
-Notte
zia Q. ti
voglio bene- disse la mora.
–Notte.
Anch’io ti voglio bene- disse Quinn con una
lacrima che le scendeva sul viso. Era così contenta di aver
trovato persone
come loro così legate a lei.
Santana era con Britt da Rachel.
–Cosa dicevi Santana?-
chiese la mora mentre tornava in salotto dalle altre due. Era andata a
rispondere al telefono interrompendo il discorso della latina.
–
Allora stavo
dicendo che l’altro giorno quando Sugar è corsa
via e Q. l’ha seguita le ho
seguite anche io. Ci ho messo un po’ per trovarle ma poi
quando sonno arrivata
sul tetto della scuola erano lì e Sugar ha chiamato Q. zia-
disse la latina
scocciata perché aveva dovuto ripetere migliaia di volte
quel discorso a causa
delle interruzioni causate dalla cantante.
-Non vedo cosa ci sia di strano.
Magari è solo un
soprannome- disse convinta la diva. Santana sbuffò a
quell’affermazione. Come
faceva a essere così stupida? Poi era Brittany che
chiamavano stupida ma a
quanto pare c’era qualcuno peggio di lei. Decise che era
meglio non insistere
oltre tanto sapeva che la cantante avrebbe dovuto avere per forza
ragione
quindi sarebbe stato inutile qualsiasi dibattito.
Così si alzò
di scatto –Andiamo Britt. Tanto qui non
c’è
più niente da fare- disse prendendo la ballerina per mano e
dirigendosi verso
la porta.
–SAN-
urlò la diva
–Ti ha insospettito molto questo fatto?- chiese conoscendo
già la risposta.
Santana
si bloccò
si girò e tornò sul divano da dove si era appena
alzata –non è solo questo. È
che Q. ha risposto: “domani tocca a tua zia”- disse
guardando preoccupata la
mora.
Quando
aveva
sentito quella frase uscire dalla bocca della bionda si disse che aveva
sentito
male, non poteva essere vero. Non poteva nemmeno essere un soprannome
sapendo
l’odio che Quinn aveva per i nomignoli. Odiava quando lei la
chiamava Q.
figuriamoci se una che aveva conosciuto da qualche mese la chiamasse
Zia. C’era
qualcosa sotto di molto importante. Lo sapeva. e voleva sapere.
–Allora che possiamo
fare?- chiese la cantante.
–Semplice dobbiamo
convincere Quinn a dirci cosa sa. E se
non ci riesci con lei dovremmo avvicinarci a quelle ragazze in modo che
si
fidino di noi quanto si fidano di Q.- disse semplicemente la latina.
–Aspetta
perché
hai detto “se non ci riesci”?!-
-Perché
per te
sarà più facile. Devi lasciare il Bietolone e
deciderti a confessarle i tuoi
sentimenti così vi potete mettere insieme e a quel punto ti
dirà tutto- disse
con aria soddisfatta Santana. Rachel rimase scioccata. Come poteva
parlarle
così? L’unica cosa di cui si interessava era
scoprire qualcosa su quelle due?
Non le importava niente di come si poteva sentire lei o Quinn?
-San-
l’ammonì Brittany capendo che la sua ragazza era
stata un po’ troppo brusca. Santana la guardò
negli occhi.
Si perse in quello sguardo e non
resistette –Ooook! Hai
vinto. Nana non volevo essere così brusca sai che mi
interessa che tu e Quinn
siate felici. Quindi si spero vi mettiate insieme perché
è così che deve
essere. Ma non è colpa mia se sei troppo codarda da tirarti
indietro creando
tutto questo casino- disse infine.
Rachel
non ci vide
più. Come si permetteva di parlarle così. come si
permetteva di chiamarla
codarda Non accettava queste critiche soprattutto da parte sua.
–Senti chi
parla! Tu per prima non hai avuto il coraggio di prenderti Britt per
paura di
perdere la tua stupida reputazione! Ci hai messo più di 2
anni a confessare di
essere innamorata di lei e non per tuo volere ma per una stupida
pubblicità. E
poi sarei io la codarda?! Sei solo una stronza..-
-BASTAAA!!!-
la
bionda intervenne. Aveva bloccato Santana che intanto si era alzata
andando
pericolosamente vicino a Rachel.
-Perché dovete sempre
litigare?! Rachel non voglio più
sentire quella storia. Non ci voglio più pensare sono stata
troppo male..-
Santana si gelò. Si sentì una stronza di prima
categoria. Non aveva pensato a
come si potesse sentire Brittany in mezzo a quel discorso.
Sentì una morsa al
cuore, aveva ferito la persona più importante della sua vita
senza nemmeno
rendersene conto.
–Scusami-
riuscì a
dire abbracciando la bionda. le scese qualche lacrima, pensando di
essere una
persona orribile.
–Amore
non fa
niente ormai è acqua passata- disse teneramente la ballerina
accarezzandole i
capelli corvini. Rimasero abbracciate per molto tempo. Avevano bisogno
di
sentirsi l’una dell’altra.
-Quinn alzati è tardi-
disse la mora svegliandosi di
soprassalto e guardando l’orologio. Se non si fossero mosse
sarebbero arrivate
sicuramente in ritardo. Quinn scese di corsa dal letto, corse in bagno
e si
preparò più velocemente possibile.
Così fece anche Sugar. –Andiamo muoviti. Colazione
la faremo arrivati a scuola- disse la bionda trascinando
l’altra giù per le
scale fino ad arrivare fuori dalla casa e infine in macchina.
Era una bellissima giornata pur
essendo ancora Febbraio. Il
sole splendeva, l’aria era abbastanza calda e nulla sarebbe
andato storto.
Arrivarono a scuola in men che non
si dica. Quinn aveva
corso come una pazza infrangendo molte volte il codice stradale ma non
le
importava di niente. Quello era il suo giorno, il giorno del riscatto,
della
conquista non poteva arrivare in ritardo.
-Ringrazio che siamo arrivate sane
e salve- disse Sugar. Aveva
la nausea e la faccia bianchissima. Si era presa degli spaventi immensi
durante
il tragitto. Quinn rise vedendo le condizioni dell’altra. La
prese per mano e
insieme entrarono nell’edificio.
-Ci vediamo tra tre ore- disse
Quinn salutando la mora.
–ok- rispose.
Sugar non aveva molta voglia di
andare a lezione. Anche perché
doveva incontrare Vanessa e non aveva voglia di piangere ancora. Quindi
decise
che era meglio saltare quelle lezioni e tornare sul terrazzo, dove
sapeva che
sarebbe stata sola e in pace per qualche ora.
Aspettò il suono della
campanella e poi si diresse verso
le scale che portavano alla sua meta. Arrivò in cima e
aprì la porta. Montò sul
tetto e si mise a sedere osservando il cielo. Era così bello
non c’era nemmeno
una nuvola.
-Non dovresti essere a lezione?-
chiese una voce a lei
molto famigliare.
–Non
ci dovresti
essere anche tu?- rispose scocciata l’altra. Non aveva voglia
di parlare con
nessuno voleva stare un po’ da sola con i suoi pensieri.
–Si
ma non mi
importa! Non riesco a seguire nulla tanto-. La tensione sai-disse
sedendosi
accanto all’altra. –Dove hai lasciato la tua
ragazza?-
-è
a fare le prove
per la canzone che mi vuole cantare. E invece tu? Dove l’hai
messa la tua?-
-Non so a cosa ti riferisci. Io
non ho nessuna ragazza-
rispose incazzata Sugar.
–Mi è
sembrato il contrario. Dopotutto le hai cantato una
canzone molto coincisa-
-Le ho cantato una canzone di
addio-
-Quindi
vuol dire
che qualcosa c’è stato?- chiese la latina con fare
ovvio.
–Nulla di serio. Sono io
che mi sono immaginata tutto e l’ho
presa parecchio male. Contenta?! Ora te ne puoi andare! Hai ottenuto
quello che
volevi sapere- rispose la mora.
-Non volevo ottenere nulla. Volevo
solo capire cosa era
successo tra voi due-
-Non ci credo. Non sei
così mia cara Santana. Non te ne
importa niente delle altre persone. Ti importa solo di te stessa. Se ti
fosse
importato qualcosa di me o di chiunque altro al di fuori di te non ci
avresti
abbandonato. Ti odio Santana ti odio, TI ODIOO!!- disse Sugar ormai in
lacrime.
Odiava sua madre. La odiava perché le aveva abbandonate. Se
n’era andata
lasciando Britt da sola con una figlia di due anni. Doveva fare
l’eroe e invece
non ci era riuscita. Aveva scelto di nuovo la sua fama al posto della
sua
famiglia. Non riusciva a perdonarla. Sua madre è in uno
stato comatoso per
colpa della latina. Ma perlomeno ora la ricordano tutti come quella che
aveva
dato la sua vita per cercare di salvare altre persone inutilmente.
Santana era rimasta scossa. Non
aveva capito quel
discorso. Cosa voleva dire con “ci avresti
abbandonato”. Chi avrebbe
abbandonato?! Vide Sugar in lacrime ma l’unica cosa che fu in
grado di fare fu
quella di alzarsi e andare via.
Sugar era rimasta di nuovo sola.
Continuava a pensare a
sua madre e più ci pensava più odiava
l’altra.
Santana scesa tutte le scale come
se fosse un sonnambulo.
Non capiva dove andava seguiva il suo corpo. Perché quelle
parole l’avevano
colpita così tanto?. Perché le avevano dato
così noia? non se lo spiegava. Andò
in bagno senza sapere il perché ma non poteva farsi vedere
nei corridoi, era
pur sempre orario di lezione.
Suonò la campanella.
Quinn entrò nel bagno e vide Santana
in trans. –San ci sei? Tutto bene?- chiese la bionda
sventolando la mano davanti
alla faccia dell’altra. –Perché??-
-Perché cosa San?-
-Perché
mi odia?
Perchè ha detto che io le avrei abbandonate?- Quinn
capì subito che la latina
doveva aver parlato con Sugar. Cazzo pensò ora
che le dico?!
–Dai
San non ci
pensare. Magari non era in se e si è sfogata usando le
parole sbagliate o
magari parole per un’altra persona. Dopotutto non ti conosce
così bene- disse
Quinn.
–Come
fai a sapere
di chi sto parlando?- chiese risvegliandosi la latina. O
merda e ora?!
– ho
tirato ad indovinare. Dai San andiamo
o faremo tardi-
-Q.
fermati. Dimmi
solo che tu sai qualcosa su di loro che nessuno sa e che sai il
perché mi
odia-. Quinn sapeva di dovergli almeno questo.
Tanto
ormai la
latina avevacapito
che lei sapeva –Si-
rispose semplicemente uscendo dal bagno seguita a ruota dalla mora.
Era giunta l’ora del
verdetto almeno da parte di Quinn. Erano
nell’aula del Glee e la bionda si era già
posizionata al centro della stanza. –Bene
Quinn facci sentire che cosa hai preparato- disse Mr Shu non appena
vide che
Quinn era già pronta a cantare.
Quinn fece un respiro profondo.
Guardò Sugar che le fece
un occhiolino e poi guardò la figlia che le sorrise. Quinn
notò che portava dei
guanti. Dovevano servire per coprire la parte mancante delle mani.
Doveva farcela. Diede
l’ok ai musicisti che partirono con
la musica.
This time, This place
Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know
Alzò lo sguardo verso
Rachel. La guardò con tutta la
passione che aveva.
Rachel si
emozionò subito. Non si aspettava che Quinn
avesse cantata per lei. Le
scese subito una piccola lacrima.
Finn notò
l’atteggiamento della cantante ma non capiva a
pieno il motivo.
That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore
Quinn si avvicinò
sempre di più a Rachel evitando gli
sguardi complici degli altri. Tutti sapevano cosa stava succedendo.
Avevano già
notato che c’era qualcosa di strano tra quelle due. Tutti
tranne Finn
ovviamente.
On my knees, I'll ask
Last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand All
of hell to hold your hand
I'd give it all
I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know,
you know, you know
Arrivata davanti alla cantante si
inginocchiò di fronte a
lei e le porse una mano. Rachel si stava sciogliendo. Non si immaginava
che
Quinn azzardasse così tanto. Esitò un momento poi
le prese la mano. Quinn sorrise
si alzò e porto la cantante al centro dell’aula e
con lei improvvisò un ballo
molto intimo. In realtà non era molto improvvisato. Lo aveva
provato e
riprovato con Sugar nei giorni precedenti. Non poteva permettersi di
sbagliare
niente.
That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore
Quinn continuava a cantare
guardando sempre più profondamente
la mora. Sembrava che tutto intorno a loro fosse scomparso.
So
far away
Been far away for far too long
So far away
Been far away for far too long
But you know, you know, you know
Arrive all’ultimo
ritornello. Si fermò si staccò
leggermente da lei. La
guardò con tutto l’amore che provava per
lei. E canto con tutta la passione che aveva in corpo. Rachel non voleva crederci era
al settimo
cielo. L’amava lo sapeva e ora sapeva quanto
realmente l’amava anche
Quinn.Le
scivolò un’altra lacrima sul
viso che prontamente Quinn le raccolse con la mano.
I
wanted
I wanted you to stay
'Cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long
So keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
La canzone terminò. Le
due si stavano fissando come mai
prima. Ognuna sentiva il cuore dell’altra battere
contemporaneamente al
proprio. Battevano molto forte. Non riuscivano a calmarli, erano troppo
emozionate. Nessuno intorno a loro si mosse stavano aspettando che
arrivasse il
momento giusto per interrompere il paradiso che le altre due stavano
vivendo. –TI
amo- disse Quinn appoggiando la fronte a quella dell’altra.
–Ti amo e ti
prometto che non ti farò mai del male sei troppo
importante..- non riuscì a
finire la frase che si ritrovò le labbra della cantante
sulle proprie. Finalmente
riassaporava il suo sapore. Le era mancato così tanto. Quel
bacio fu interrotto
da migliaia di applausi e fischi. Le due si staccarono e arrossirono
tornando
alla triste realtà che non erano sole in quella stanza.
Sugar, Vanessa, Kurt e
Mercedes avevano le lacrime agli occhi. Anche Santana e Britt si erano
commosse.
-Quinn è stato
meraviglioso. Non ti avevo mai sentito
cantare così. È stato Wowww- disse Mr Shu alla
bionda.
–Si
davvero bello.
Complimenti- disse Finn alzandosi e andando verso la bionda.
–Finn
senti. Io mi
dispiace-
-
non me ne frega
un cazzo delle tue scuse. Mi hai spezzato il cuore. Sono stato preso
per il
culo per 3 anni da tutte e due- disse per poi uscire
dall’aula.
Nessuno fece molto caso alla
sfuriata di Finn. Non gli
potevano dare torto dopotutto.
Sugar si alzò
velocemente e andò ad abbracciare Quinn. Fece
lo stesso Vanessa. Rimasero tutte e tre vicine senza farsi nessun tipo
di
problema. Poi fu il turno di Santana e Brittany che si complimentarono
con la
diva e poi andarono ad abbracciare la loro amica –Ricordati
che comunque noi
rimaniamo la coppia più bella- disse la latina provocando la
risata delle altre
due.
–Certo
San non ti
preoccupare- rispose la bionda –ma ancora non siamo una
coppia noi. Sta a
Rachel prendere la decisione finale-.
Era vero ora tutto era nelle mani
della cantante. Lei avrebbe
deciso se stare con Quinn o con Finn. Anche se ormai era piuttosto
sicura della
sua decisione e niente le avrebbe fatto cambiare idea.
Questo capitolo non mi convince
molto. È un po’ una base
per il prossimo. Grazie comunque a tutti quelli che seguono questa
storia.
Quinn si
è
finalmente confessata davanti a tutti. È stato bellissimo e
poi i suoi occhi,
così belli, così chiari, così
trasparenti e così pieni d’amore, amore per me.
Non ci posso ancora credere. Non mi sono mai sentita così
felice. È stata
fantastica. È la persona giusta per me. Lei mi ama me lo ha
dimostrato in molti
modi e ora ne ho la certezza. Ho sentito il suo cuore battere con il
mio in
perfetto sincronismo. Ho guardato dentro di lei e ho capito che
è sincera. Mi
ama e io la amo. Tanto. Penso di averla sempre amata fin dal primo
momento che
l’ho vista. In questi anni della mia vita mi sono sentita
così sola, nessuno mi
capiva ma con lei mi sento a casa finalmente, mi sento al sicuro. Devo
farmi
coraggio e affrontare la realtà. Per prima cosa devo parlare
con Finn. Non
posso non dargli perlomeno una spiegazione. Se la merita. Dopotutto
sono stata
bene con lui. Rachel era nella sua camera che pensava. Ormai
era notte
inoltrata ma non riusciva a prendere sonno. Aveva ancora
l’adrenalina al
massimo. Si girò e guardò l’orologio:
le 2.23 am. Era tardi ma comunque decise
di prendere il cellulare e di scrivere un sms
“Finn
senti dobbiamo parlare. Se sei sveglio e ti va possiamo incontrarci
anche ora
se no domani mattina prima di entrare a scuola. Rachel”
Lo
rilesse e poi sicura lo inviò. Ormai la scelta era fatta.
Doveva solo lasciare Finn e poi confessarsi a Quinn.
Non
passo neanche un minuto che il suo telefono si illuminò.
Lesse
il messaggio e sul volto le si dipinse un sorrisino involontario.
Saltò giù dal
letto e si mise le prime cose che le capitarono per poi uscire di casa
silenziosamente per non svegliare i suoi papà.
Uscì
dalla porta e davanti al cancellino del suo giardino
intravide una figura scura appoggiata a una macchina. Le prese un
po’ di agitazione.
Non sapeva come fare a spiegare tutto quello che provava a Finn. Il
ragazzo non
appena aveva letto il messaggio di Rachel era arrivato subito sotto
casa sua.
Non era rientrato a casa ma si stava aggirando nei paraggi di casa
della
cantante perché voleva parlarle.
-Ciao-
disse lui appena la cantante gli si avvicino.
-Ciao-
rispose lei abbassando lo sguardo. Era in forte imbarazzo.
Non sapeva cosa dire –Finn senti..- cominciò.
-Shh…non
dire niente- la interruppe subito lui – tutti pensano che
io non vedo le cose come stanno. Ma non è così.
Avevo capito che c’era, e
c’èun
attrazione tra te e Quinn ma
preferivo far finta di nulla per non soffrire. Pensavo che facendo
così avrei
evitato di soffrire. Ma è stato molto peggio. Se ti avessi
lasciato subito dopo
che mi ero accorto che il tuo cuore non apparteneva a me ma a lei avrei
fatto
molto meglio. Non solo per me ma anche per voi. Ho capito che tutto
quel tira e
molla tra me te e lei non era fatto perché entrambe volevate
me, ma perché
entrambe volevate tenermi lontano da l’altra. Sono stato uno
stupido e ho
peggiorato sola la situazione facendo finta di niente. Non sono
arrabbiato,
almeno non con voi. Vi appoggio pienamente nella vostra relazione e
spero che
sarete felici insieme non come credevamo di esserlo noi, ma veramente.
Ti
voglio bene Rachel e non voglio perderti nemmeno come amica-
finì il suo
discorso vedendo delle lacrime scendere sul volto della cantante
–non piangere
Rachel- disse per poi abbracciarla.
-Scusami…
e …. Grazie Finn, grazie per aver capito- disse infine
la mora.
Rimasero
abbracciati per molto poi vedendo l’ora che si era fatta
decisero di salutarsi e di tornare a casa.
Finalmente
aveva chiarito anche con lui ora bastava cantare a
Quinn e poi sarebbe stata la persona più felice del mondo.
Non pensava che Finn
la prendesse così bene ma non ci pensò su molto
perché non vedeva l’ora di
poter baciare di nuovo le labbra della bionda. non chiuse occhio per
tutta la
notte. Aveva pensato e ripensato a che canzone cantarle e finalmente ci
era
arrivata. La trovava perfetta per lei e per loro. Alle 7.00 am in punto
iniziò
a vestirsi dopo aver fatto rigorosamente tutti i suoi esercizi
mattutini.
Era
super emozionata. Oggi era il grande giorno e niente e nessuno
l’avrebbe fermata.
Vanessa
era rimasta a casa. La sua situazione stava peggiorando e
non capiva il perché. Oggi sapeva che ci sarebbe stata la
decisione di Rachel e
sperava che tutto andasse per il verso giusto. Ne era convinta vista la
reazione dopo la canzone di Quinn ma ancora non era deciso nulla visto
che le
era sparito tutto un braccio.
Aveva
anche litigato nuovamente con Sugar. Ormai la situazione tra
loro era insostenibile. La bionda non voleva che l’altra si
avvicinasse a lei.
Non la doveva toccare né guardare né aiutare.
L’aveva cacciata perché stamani
mattina la voleva aiutare a cambiarsi ma ormai la bionda non si sentiva
molto a
suo agio a farsi spogliare e a farsi vedere in biancheria
dall’altra conoscendo
i suoi sentimenti per lei. Stava ripensando all’accaduto e
forse si rese conto
di essere stata molto brusca e soprattutto di aver usato parole
pesanti. Voleva
ferirla ma non capiva il motivo nemmeno lei. Le faceva paura stare a
contatto
con la mora. Provava sensazioni strane e non le piaceva a fatto. Si
sentì
pentita per quello che aveva fatto ma non voleva assolutamente scusarsi
con
l’altra.
Suonò
la campanella e tutti i ragazzi andarono a lezione.
Quinn
era già seduta nell’aula del Glee accanto a Sugar
che le
stava raccontando il litigio di quella mattina con Vanessa. Santana e
Brittany
era sedute poco sopra di loro e stavano ascoltando il racconto della
mora senza
farsi vedere. Per meglio dire era Santana che stava ascoltando. La
ballerina
invece pensava ai fatti suoi. Sapeva benissimo cosa c’era tra
quelle due lo
aveva visto nei loro occhi. –San non dovresti origliare.
È sbagliato- disse poi
alla latina che si riscosse. Si girò verso la sua bionda
–Hai ragione- le
sorrise e poi le stampò un bacio veloce sulle labbra. La
bionda sorrise a sua
volta poi poggiò la sua testa sulla spalla
dell’ispanica.
Rachel
entrò sicura nell’aula e andò dai
musicisti per accordarsi
per la canzone. Si girò verso Mr. Shu che era entrato subito
dietro di lei
posizionandosi su una delle sedie vicino ai ragazzi, che le diede
l’ok per
partire. Poi guardò Finn che le abbozzò un
sorriso abbastanza forzato. Quinn in
quel momento voleva morire. Perché
sta
sorridendo a lui?! Si chiese. Poi vedendo che la cantante si
girò verso di
lei e leggendole il labiale capi :
Questa è per te….Quinn si
emozionò e guardò
con gli occhi lucidi la mora.
Rachel
allora diede il via ai musicisti che partirono con la
musica.
Quinn
non aveva mai sentito quella canzone. Si girò verso Sugar
che fece cenno di no con la testa. Nemmeno lei sapeva che canzone era.
Infatti
nemmeno Zia Rach le aveva mai detto che canzone aveva cantato a Quinn.
Anche
perchè forse non le aveva mai cantato una canzone in
quell’occasione visto che
per lei a quel punto della storia dovevano già essere una
coppia.
Rachel
parti con le prima strofa. Si emozionava a ogni parola che
diceva. Le voleva far sentire il più possibile a Quinn e ci
sarebbe riuscita.
Somethin' in your
eyes, makes me wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life
Quinn poteva sentire tutte le
emozioni che Rachel le
stave trasmettendo. Infatti non riuscì a trattenere nemmeno
una lacrima che le
rigava il volto. Sugar
le
prese la mano cercando di farle forza. Rachel era davvero stupenda. Trasmetteva
davvero tutte le sue emozioni mentre cantava e queste ti colpivano in
fondo. Infatti
anche lei non potè fare a meno di versare una lacrima mentre
pensava a Vanessa.
If
you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done
Santana
stava rabbrividendo. Non aveva mai visto cantare così
Rachel. Ma ciò che
la colpì di più furono le parole di quella
sconosciuta canzone. Rappresentavano
perfettamente come si era sentita lei con Brittany.
Strinse di più la mano
della sua biondina che capì
perfettamente lo stato d’animo dell’altra. Era
stato così anche per lei finché
non aveva conosciuto Santana. Strinse a sua volta la sua mano mentre
vide che
una lacrima stava scivolando sul viso bellissimo della sua ragazza.
Cosi posò
delicatamente le labbra sul suo viso asciugandole quella lacrima che
era
caduta. Santana la
guardò
negli occhi. Sorrise in un modo bellissimo. –Ti
amo- sussurrò alla
ballerina che sorrise a sua volta –Ti amo anche io
San… - disse infine la
bionda. si guardarono negli occhi perdendosi l’una nello
sguardo dell’altra.
Azzurro dentro nero e viceversa.
–Sei
bellissima-
sussurrò la ballerina. L’altra sorrise arrossendo
un po’mentre non si staccava
dal contatto visivo con l’altra. Si erano perse ormai nel
loro mondo.
It
feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong
Tutti I ragazzi del Glee erano
commossi da quella
canzone. Spostavano il loro sguardo da Rachel a Quinn che non smisero
un
secondo di guardarsi. Erano tutti rimasti pietrificati dalle emozioni
che trasmetteva
quella canzone.
A
window breaks, down a long, dark street
And a siren wails in the night
But I'm alright, 'cause I have you here with me
And I can almost see, through the dark there is light
Quinn tremava. Non riusciva
più a trattenere le lacrime
che cominciarono a scivolare abbondantemente sul suo viso. Si sarebbe
alzata in
quel preciso momento e sarebbe andata da Rachel e l’avrebbe
baciata con tutto
l’amore di questo mondo.
Si girò un secondo
cercando qualcuno che avesse un
fazzoletto. Vide la scena più tenera della sua vita. Santana
e Brittany con le
lacrime agli occhi che si guardavano così profondamente da
riuscire a vedere
l’una dentro l’altra. Avevano le fronti attaccate e
sul volto avevano dipinto
un sorriso bellissimo. Non
parlavano. Lasciavano parlare I loro cuori attraverso
anche quella
stupenda canzone che le accompagnava.
Well, if you knew how much this moment means to me
And how long I've waited for your touch
And if you knew how happy you are making me
I never thought that I'd love anyone so much
Rachel
non resisteva più. Anche lei aveva gli occhi lucidi. Guardava
Quinn e la
bionda guardava lei. Si stavano dicendo tutto attraverso i loro
sguardi.
Volevano toccarsi assaporarsi ancora una volta. La cantante si
avvicinò alla binda
fino ad arrivare vicinissimo a lei. Sentiva il suo profumo, il suo
buonissimo
profumo. E con il cuore in mano cantò l’ultimo
ritornello.
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way the back where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong
It feels like I'm all the way back where I belong
Finì la canzone e anche
la musica. Nessuno si mosse.
Erano tutti con le lacrime agli occhi. Quinn le sorrise. Si
alzò e avvicino la
sua fronte a quella dell’altra fino a farle combaciare.
–Ti amo Quinn, Ti amo
da sempre, Ti amo e mi dispiace di averci messo così tanto
per ammetterlo a me
stessa. Ti amo e Ti amerò per sempre anche se tu non mi
vorrai più o te ne
andrai o mi lascerai io continuerò ad amarti è
una promessa-
Quinn sorrise e prima di posare le
sue labbra su quelle
della mora canticchiò Lift your open hand. Strike up the band and make the
fireflies dance, Silver moon's
sparkling. So kiss me . Rachel sorrise tra le
lacrime che vennero
rigorosamente asciugate dalla bionda. Poi finalmente si baciarono con
tutto
l’amore che avevano nel cuore. Questa volta quel bacio non fu
interrotto da
nessuno. Nessuno aveva il coraggio di interrompere quel momento
così bello e
così puro. Si staccarono dopo un po’
perché avevano bisogno di prendere aria.
Ma non smisero di guardarsi.
Sugar stava piangendo come una
disperata. Aveva sentito
tutto il discorso di Rachel e non era riuscita a mantenere la
sanità mentale.
Aveva cominciato a singhiozzare pesantemente. Sapeva di quella promessa
che
infatti sua zia aveva mantenuto. Non aveva mai frequentato
nessun’altro
seriamente dopo la morte di Quinn. Non riusciva a dimenticarla o almeno
il suo
cuore non voleva dimenticarla. Erano così belle insieme e
così felici che si
convinse ancor di più nell’impedire la morte di
Quinn e di sua madre. A quel
pensiero si girò e vide la stessa identica scena che aveva
visto Quinn pochi
minuti prima. Le due non si erano mosse. Erano sempre lì
perse nel loro mondo e
non ne volevano sapere di uscirci. Sugar si sentì ancora
peggio. Iniziò a
tremare vistosamente. Erano così perfette insieme
così innamorate. Ogni giorno
sembravano innamorarsi l’una dell’altra sempre di
più. Stava per perdere i
sensi finché non sentì una presa sicura dietro di
se. Era Quinn. Aveva visto
che era in difficoltà e quindi non aveva esitato ad andare
da lei per darle il
suo supporto così come aveva fatto la mora poco prima.
–Grazie- sussurrò Sugar.
-No! Grazie a te- disse la bionda
sedendosi di nuovo
accanto a lei, questa volta però con Rachel a fianco che le
teneva la mano.
Il professor Shu si riprese
–Ok! Ragazzi è stato
magnifico. Brittany te la senti?! Sarebbe il tuo turno- disse infine.
La
ballerina annuì convinta mentre si alzava e prendeva posto
al centro dell’aula.
Poi prese il piccolo registratore
che c’era sul piano e
inserì un cd. –Ho preferito la versione remixata
della canzone così da poterci
ballare meglio sopra- disse per poi far partire lo stereo.
I still hear your
voice, when you sleep next to me.
I still feel your touch in my dreams.
Forgive me my weakness, but I don't know why.
Without you it's hard to survive.
Brittany stava cantando
divinamente mentre iniziava a
muovere i primi passi di un balletto preparato con cura. Santana si
emozionò
così tanto nel vederla così sicura
così bella così perfetta.Aveva fatto tutto quello per lei.
Cause
everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so
I can't let you go.
Want you in my life.
A questo punto quando la musica
parti Brittany diede il
meglio di se nel ballo. Si muoveva così bene in un modo
così sensuale che anche
un cieco si sarebbe eccitato nel vederla. Era un dea. Si stava
lasciando andare
senza mai però staccarsi dallo sguardo di Santana. Dopotutto
lo stava facendo
per lei.
Your arms are my castle, your heart is my sky.
They wipe away tears that I cry.
The good and the bad times, we've been through them all. You make me rise when I fall.
Santana si stava emozionando tanto
sia perchè la stava
facendo commuovere con le parole di quella canzone ma anche
perchè la stava
facendo eccitare da morire con quelle movenze. Brittany si
avvicinò alla latina
porgendole entrambe le mani che furono afferrate prontamente
dall’altra. La
trascinò al centro della sala, la posizionò per
bene e cominciò poi un balletto
improvvisato con la sua donna. Santana cercava di seguire i movimenti
dell’altra. Si faceva condurre pienamente. Avevano i loro
corpi attaccati.
sentiva il cuore dell’altra battere all’unisono con
il suo. La guardava mentre
le cantava quella canzone così significativa per loro.
Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so
I can't let you go.
Want you in my life
Continuavano a ballare sempre
più in maniera sensuale. Non
gli importava niente di essere in mezzo ad altre persone. Nessuno
avrebbe
interrotto quel momento così bello così loro.
Santana unì la sua voce a quella
della ballerina per l’ultimo ritornello. Era vero erano
innamorate come nessuno
e più i giorni passavano più loro si amavano. Non
si sarebbero mai stancate l’una
dell’altra. Erano nate per stare insieme e lo sarebbero state
per sempre.
Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last. Need you by my side
Finirono con un casque nel quale
la ballerina non esitò
nel baciare con passione l’altra. Le loro lingue stavano
danzando a ritmo di
quella musica che era finita da qualche secondo.
-Non vorremo vedere un film porno-
disse ad un tratto una
voce che fece staccare le altre due.
-Pagheresti per vederlo Q. e
scommetto che ti piacerebbe
anche- rispose la latina scaturendo una risata da parte della bionda
-Si forse hai ragione- disse Quinn
facendole
l’occhiolino. Rachel le tirò una gomitata nella
pancia –Ahi-
-Ti
sta bene. Ci
siamo appena messe insieme e già mi tradiresti con
Santana?!- chiese la
cantante
Quinn non rispose. Era rimasta a
“ci siamo messe insieme”
–Allora
non
rispondi nemmeno?!- continuò la cantante.
–Amore, sono
così contenta. Certo che non ti tradirei mai
soprattutto non con Santana- rispose.
-Bene anche perché
nessuno ti garantisce che io voglia
starci con te mia cara Q.- si intromise la latina.
-Allora siamo tutte
d’accordo- disse infine la bionda
facendo ridere le altre.
La giornata finì. Sugar
era fuori nel parcheggio. Non
sapeva se tornare a casa. Voleva sapere se Vanessa era
“guarita” o no ma non
voleva vederla. Aveva paura di una sua nuova sfuriata.
-Che fai?- chiese Quinn
-Sto pensando se tornare a casa o
no-
-Hai paura?!-
-Si- rispose girandosi verso la
bionda –Dov’è Rachel?-
-Arriva! Era andata a parlare con
Shu per qualche canzone
da proporre per le ragionali. Sai com’è! Comunque
non cambiare argomento. Vuoi
che venga con te?-
-No! No non voglio interrompere
nulla. Hai da fare questo
è un problema che devo risolvere io. Da sola-
-OK! Come vuoi. Ma se hai bisogno
di qualsiasi cosa non
esitare a chiamarmi. Fammi saper comunque se si è ripresa o
no. Ho provato a
chiamarla ma non mi ha risposto. Sono preoccupata-
- è normale penso,
dopotutto sei sua madre- disse la mora
facendo ridere l’altra.
-Si hai ragione. Allora fammi
sapere e buon week-end!-
disse la bionda intravedendo Rachel che si stava avvicinando.
-OK. Ciao e divertitevi- disse con
uno sguardo malizioso.
-Contaci- disse la bionda
prendendo la cantante per mano
e dirigendosi verso la sua macchina.
Sugar esitò un secondo
prima di entrare in casa –Ma chi se
ne frega!- si disse
ad alta voce prima
di entrare in casa. Era tutto spento e tutto così
stranamente silenzioso. Si sarà
addormentata pensò mentre stava
salendo le scale. Arrivò davanti alla porta di camera della
bionda. bussò ma
non ricevette nessuna risposta così decise di entrare
–Sto entrando quindi se
sei nuda o in atteggiamenti strani fammi un urlo così mi
fermo- diceva mentre
apriva la porta. Entrò nella stanza aprì gli
occhi: vuota. Ma che cazzo?!
Dov’è?! Riscese le scale e
andò in cucina. Tutto era
al suo posto fin troppo in ordine. si guardò intorno fino a
che il suo sguardo
non cadde su un bigliettino bianco sul tavolo.
Si avvicinò e lo prese.
Lesse ad alta voce
-Scusami. Ti chiedo scusa per
stamani mattina e anche per
i giorni prima. Sono stata una stronza. Non ti meriti di essere
trattata così
mi dispiace. Comunque ti scrivo perché è
più facile che parlartene a voce. Ho bisogno
di stare un po’ da sola con i miei pensieri. Sono molta
confusa e molto di
questa mia confusione dipende da te. Non per colpa tua ma mia. Ho
bisogno di
capire cosa provo per te e stando a contatto con te non ci riesco.
Scusami ancora.
Stai tranquilla so dove andare. Credi in me non avere dubbi mai.
Tornerò lunedì
in giornata. Non mancherei mai alle regionali. Non venire a cercarmi ti
prego. Ciao
e salutami Quinn.
P.S. dimenticavo sto bene. Mi sono
ricomposta di tutti i
pezzi-
Sugar si mise a sedere perché?! Perché fa
così? Si chiese. Da un lato era contenta
perché le
aveva detto che doveva capire cosa provava per lei ma
dall’altro era triste perché
non l’avrebbe vista per 3 o 4 giorni e sinceramente era in
pensiero. Chissà se
sta davvero bene?! Se lunedì non torna la vado a cercare si
disse. Sapeva che
la bionda avrebbe prolungato la sua “permanenza in un altro
posto”. Faceva sempre
così. Non tornava mai il giorno che aveva detto che sarebbe
tornata. Si ripresentava
sempre qualche giorno più tardi dicendo “ehi
ciao” facendo arrabbiare Zia Rach.
Sugar sorrise a quel pensiero e le venne in mente di chiamare sua zia.
Andò in
camera e prese il dispositivo. Lo accese e fece partire la chiamata.
Tempo pochi
secondi che vide il viso di sua zia sul display.
-Ziaaaaaa!- gridò la
mora
-Ciao nipotina. Come va?- chiese
Rachel.
-Abbastanza bene. Te? Stavi
dormendo?- chiese vedendo che
l’altra sbadigliava.
-No! Stavo guardando un film.
Comunque dov’è mia figlia?-
chiese cercando di vedere se era li accanto a lei. Sugar
abbassò lo sguardo –Non
c’è- disse semplicemente.
-Dov’è
scappata questa volta?- chiese la cantante. Conosceva
benissimo sia la figlia che la nipote e aveva capito dal suo
atteggiamento che
avevano litigato.
-Non lo so. Mi ha lasciato solo
questo bigliettino- disse
mentre estraeva il biglietto dalla tasca mettendolo davanti allo
schermo
permettendo all’altra di leggerlo.
-Meno male. Perlomeno sappiamo che
non scomparirà- disse
ridendo –questo vuol dire che siete riuscite a farmi mettere
insieme a Quinn?!-
-Si. è stata dura ma ce
l’abbiamo fatta- disse con un
tono di voce preoccupato.
-Non ti devi preoccupare. Sai
com’è deve fare tutto di
testa sua. Comunque se lunedì non torna promettimi che la
vai a prendere- disse
la cantante
-Ovvio se solo sapessi dove andare
a cercarla-
-Questo lo so io. In
realtà lo sai anche te. Vi ho
raccontato tante volte quella storia. Era la vostra preferita.
“Credi in me non
avere dubbi mai” non ti dice niente?!- chiese la diva certo che mia figlia è proprio una
stronza come sua madre. Le ha messo
la frase meno riconoscibile di tutte pensò.
-No! Perché dovrebbe
farmi pensare a qualcosa?- chiese
Sugar pensierosa
-Boh può darsi. Se
davvero la ami si-
-Certo che la amo!- rispose a tono
la mora –Aspetta come
fai a sapere questa cosa?-
-Potere di madre- disse
l’altra –senti sarà il caso di
andare a dormire. Sono vecchia non posso più fare molto
tardi la sera anche perché
domani mattina ho un’incontro con un mio vecchio amico in un
posto assai speciale-
concluse il discorso e chiuse la chiamata senza dare il tempo alla
più giovane
di reagire.
Capisco
da chi ha
preso si disse tra se e se.
Poi decise di avvisare Quinn.
Prese il telefono e compose
il messaggio:
Sta
bene. Si è ricomposta. Ci vediamo lunedì e mi
raccomando con zia Rach trattala
bene ;) P.S. ti saluta tanto tua figlia.
Lo
inviò e poi decise di andare a letto. Non ne poteva
più di
quella giornata infinita e piena di emozioni.
Quinn
lesse il messaggio e sorrise.
-Che
c’è?- chiese Rachel. Erano a casa della bionda.
stavano quasi
per dormire finché non era suonato il telefono di Quinn.
Avevano passato una
serata tranquilla, cenando, parlando, coccolandosi e baciandosi. Non
volevano
correre troppo quindi avevano deciso di dormire. Anche
perché erano stanche
morte.
-Nulla
è Sugar che mi diceva che Vanessa sta bene. Sai ero
preoccupata oggi non c’era a scuola-
-Ti
sei affezionata molto a quelle due ragazze non è vero?-
Quinn
annuì –Si sono davvero due persone fantastiche-
disse
sorridendo
-Perché
ridi?- chiese la diva
-Perché
sono qui con te. E non chiedo altro di meglio. Sono così
felice- disse con tutta sincerità. – e
perché ho scoperto che avremmo una
figlia fenomenale e anche una nipotina niente male- avrebbe voluto
aggiungere
ma sapeva che non toccava a lei dirgli tutto ciò. Anche
perché conoscendo la
cantante le sarebbe preso il panico.
-Amore….-
disse avvicinando il suo volto a quello della bionda e
dandole un bacio –Ti amo-
-Ti
amo anche io Rach- disse approfondendo quel bacio. Le loro
lingue iniziarono a cercarsi e a danzare provocando
un’esplosione di emozioni
nelle due. Brividi li passavano per tutto il corpo e sentivano
smuoversi
qualcosa nel basso ventre. Si staccarono per riprendere fiato.
-Dormiamo?-
chiese Rachel ancora in preda a tutte quelle
sensazioni
-Certo-
disse dandole un ultimo bacio veloce.
Rachel
si accoccolò tra le braccia dell’altra prima di
cadere
subito nelle braccia di Morfeo.
Ci
risono con un nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Ringrazio
tutti quelli che seguono che recensiscono o che leggono
e basta questa storia.
Vorrei sapere
se volete che San & co. Sappiano la verità o nel
prossimo capitolo (o in
quello dopo) o più in la?
Le canzoni sono Everytime we touch
di Cascada e Feels
like home di Chantal Kreviazuk
Il week-end passò
lentissimo per Sugar. Non aveva fatto
assolutamente niente. Era rimasta chiusa in casa aspettando che
tornasse
Vanessa ma inutilmente. Della bionda nemmeno una traccia, non si era
fatta
nemmeno sentire dicendo semplicemente che stava bene. Come da richiesta
la mora
non aveva provato a rintracciarla ma si stava preoccupando troppo.
Dopotutto
erano nel passato, magari in 20 anni era cambiato leggermente quel
posto
chiamato casa. Si mise sul letto cercando di prendere sonno. Era notte
fonda e
aveva un sonno allucinante. In questi giorni non aveva chiuso occhio
dall’agitazione ma adesso non ne poteva più o se
no domano non avrebbe avuto la
forza di fare niente. Devo dormire almeno un paio d’ore. Devo
essere in forza
per andarla a cercare anche se non so dove. –AHHHHHHH!-
urlò –Tutta colpa di
mia zia. Lei e il suo modo di fare. Perché non mi ha voluto
dire dov’è?!- si
chiese a voce alta. Aspettò qualche minuto sperando che le
arrivasse una
risposta da qualcuno ma non fu così. Sbuffò si
girò di lato e chiuse gli occhi
cercando di dormire.
-Che cosa devo fare?- si chiedeva
Vanessa. Era tre giorni
che era arrivata alla casetta che i suoi nonni avevano costruito per
sua madre.
Rachel le aveva raccontato molte volte che quel posto era il suo
rifugio dal
mondo. Tutte le volte che voleva stare da sola con i suoi pensieri
andava
sempre li. Si trovava in una piccola foresta in un punto alto
dell’Ohio dove la
famiglia Berry era solita passare i fine settimana. I loro
papà le avevano
inciso sulle pareti di legno vari frasi di canzoni che loro amavano.
-Mamma ti prego dimmi cosa devo
fare. Non ne posso più ho
una tale confusione in testa. Mi manca terribilmente eppure quando sono
li con
lei ho paura e reagisco d’impulso ferendola la maggior parte
delle volte.
Perché?! Mamma ti prego dimmi perché?! Ho bisogno
di te. Non mi lasciare anche
te. Dammi un segnale qualsiasi ti prego.-Vanessa stava piangendo. Aveva
bisogno
di una guida ma non c’era nessuno che la potesse sentire o
aiutare. Avrebbe
dovuto fare tutto da sola.
Decise di alzarsi e di guardarsi
attorno. Era stata a
sedere nel solito punto per tre giorni al buio senza fare niente.
Accese la
torcia e iniziò ad osservare le varie pareti della casa.
C’erano molte scritte
che nel suo tempo non si vedevano. Sorrise al pensiero. Era stata
così tante
volte in quella casa anche da piccola che era diventata il posto dove
si
sentiva più a suo agio proprio come sua madre. La prima
volta che era scappata
in quella casa era stato dopo la visita al cimitero con sua madre.
Rachel e
Brittany avevano portato sia lei che Sugar per la prima volta a vedere
le tombe
delle loro madri. Era esattamente 4 anni che erano morte. Dopo quella
visita
Brittany ebbe un crollo emotivo tremendo che persiste
tutt’oggi anzi sta sempre
peggio. Rachel l’aveva accompagnata con Sugar
all’ospedale lasciando la bionda
a casa da sola. Così per ripicca decise di scappare andando
nel posto di cui la
madre parlava in continuazione. C’aveva messo ore prima di
trovarlo ma quando
lo raggiunse si sentì davvero realizzata per esserci
riuscita. Rimase li su per
2 giorni e poi si ripresentò a casa con il suo
“ehi! Ciao”. Rachel non ci vide
più. La mise in punizione per un tempo indeterminato che in
realtà ancora non
sarebbe finito. Fu il periodo più duro da affrontare per
tutte loro. Sugar era
in uno stato pietoso così come Rachel anche se non lo dava
troppo a vedere.
Vanessa era quella che si prendeva cura di tutte e due. Crebbe in
fretta anche
troppo. Ma quando non ne poteva più e aveva bisogno di stare
da sola per
pensare e liberarsi un po’ da tutta quella pressione che
sentiva, scappava in
quella casa lasciando un biglietto con scritto che stava bene e sarebbe
tornata
tra 2 giorni massimo.
Poi ovviamente rimaneva sempre di
più. Se fosse stato per
la sua mente sarebbe rimasta li per sempre, ma il suo cuore sapeva che
doveva
tornare. Aveva una famiglia da mandare avanti e non le avrebbe
abbandonate
anche lei. Non avrebbe permesso che gli accadesse niente.
Mentre toccava le pareti le
cascò l’occhio su una canzone.
Questa era scritta per intero non solo una frase.
-Che strano- si disse. La lesse
tutta e sentì il suo
cuore sobbalzare.
Notti
come questa quasi magica
tutto intorno segue una sua metrica
lento il suo tam tam però non smette mai
Notti come questa ti resettano,
nel
silenzio senti
cosa dicono
quei pensieri che di giorno ascolti mai...
Credevi non ci fosse più
e invece è lì nel cuore dove l'hai lasciata...
Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà
se dormirà
o se stanotte come te... un pò ci penserà.
è il solito gioco mente ed d'anima, ha poco a che fare con
la logica, una sa
scordare l'altra quasi mai...
I pensieri spesso ti convincono.. se da sentimenti si
travestono..
Solo in certe notti poi ti accorgi che..
Credevi non ci fosse più e invece è lì
nel cuore dove l'hai lasciata...
Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà
se dormirà
o se stanotte come te... guarda le luci di città riflesse
nei suoi se e il
giorno nuovo spegnerà...
Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà
se dormirà
o se stanotte come te...
Credeva non ci fosse più e invece sei lì nel
cuore dove l'hai lasciata tu
Finì di leggerla. Non
aveva idea di che canzone fosse non
l’aveva mai sentita. Prese il telefono e cercò su
internet quella stessa
canzone.
L’ascoltò in
silenzio. Le cascò qualche lacrima. Era una
canzone stupenda che in parte rispecchiava esattamente come si sentiva
lei.
–Non è possibile. Non ci posso credere. Una
canzone non può farmi tutto questo
effetto- si disse convinta.
-Sai dovresti ascoltare
più il tuo cuore che la tua
testa- disse una voce a lei molto famigliare.
-Mamma?! Dove sei?!-chiese guardandosi intorno
-Nella tua mente!-
-Come??- Chiese confusa la bionda
-Guarda il telefono!-
Vanessa rialzò il
telefono e vide sua madre –Come hai
fatto?-
-Ci siete riuscite voi pensi che
io non sia in grado di
mettermi in contatto con voi quando mi pare a me?!-
-No cioè si-
-Bando alle ciance cara figliola.
Sai vero che stai
sbagliando tutto vero?- Vanessa non rispose. –Quella canzone
l’ho incisa io.
L’ho incisa dopo aver baciato Quinn durante le prove dei
duetti. Me la fecero
sentire i miei da bambina. Era una canzone che aveva fatto parte anche
della
loro vita e ora anche della tua. È per questo che ho scritto
tutto il testo, se
è questa la tua domanda. È una canzone che si
trasmette di generazione in
generazione a quanto pare, proprio come la nostra testardaggine e la
nostra
stupida paura-
A Vanessa scese qualche lacrima
–Mamma….io…- cercò di
dire tra i singhiozzi
-Non devi dire nulla. Devi
smetterla di pensare sempre
troppo su tutto. Devi ascoltare il tuo cuore e seguirlo. Non fare lo
stesso
errore di tutta la tua famiglia. Devi prenderti la tua
felicità e subito perché
non sai mai quanto poco può durare- disse tristemente.
-Mamma! Grazie. Sai sempre come
aiutarmi. Non smetterò
mai di ringraziarti a sufficienza-
-Stop! Non sei tu che mi devi
ringraziare. Ma sono io che
devo ringraziare te. Sei cresciuta così in fretta per
prenderti cura di me e di
Sugar. Ti ho fatto perdere tutta la tua infanzia e una parte di
adolescenza
perché non sono stata in grado di reagire prima. Mi
dispiace. Ti voglio bene
non lo dimenticare- disse ormai in lacrime anche la cantante.
-Anche io mamma. Anche io ti
voglio bene- le rispose.
-Comunque vedi di muoverti a
tornare che c’è una bella
brunetta che ti aspetta. È veramente in pensiero per te-
-Aspetta mi vuoi dire che hai
parlato anche con lei?! E
che ti ha detto?- chiese curiosa la bionda
-Pur essendo tua madre devo
mantenere il secreto di Zia-
-E che sarebbe?! Daiiii ma!-
-Spiacente ma non posso. Ci
sentiamo amore mio. Love you-
disse concludendo la chiamata Rachel.
-Uffaaa! Accidenti a lei e il suo
fare da Diva. Deve
sempre avere l’ultima parola- disse ad alta voce la biondina. Ti voglio bene mamma.
Finalmente aveva capito che
desiderava un’unica persona
nella sua vita e quella persona le era sempre stata accanto.
-Dovrò tornare- si
disse. Ho fatto una promessa a me a mia madre
e anche a zia Britt. Mi sarei
sempre presa cura di Sugar ed è quello che farò.
Pensò.
Guardò fuori e si
emozionò –L’alba. Che cosa stupenda-
disse per poi mettersi a sedere e nel giro di pochi secondi si
addormentò.
Pensò a Sugar e comparve un sorriso sul suo volto, prima di
cadere in un sonno
profondo.
-Ehi- disse Quinn non appena
intravide Sugar.
-Ciao- rispose
-Tutto ok?- chiese la bionda
vedendo l’altra giù di
morale
-Si non ti preoccupare. Te
piuttosto com’è andato il
week-end rose e fiori con la Berry?-
-Da quando la chiami Berry?!-
-Scusa. Mi è venuto
naturale-
-Ahahaha. Ti prego non chiamarla
mai più così sembri tua
madre. Avete lo stesso accento. Comunque benissimo- disse con uno
sguardo
sognante
-Non è vero non sembro
Santana- disse mettendo il broncio
-Dai non te la prendere ma
sembravi davvero lei-
-Comunque che vuol dire
benissimo?!- chiese con uno
sguardo malizioso.
-Non è come credi. Non
abbiamo fatto nulla di che. E comunque
smettila di fare quello sguardo perché così
sembri davvero la latina stronza di
Lima Heights-
-Ok come vuoi-
-Brava molto meglio. Vanessa? Come
sta?-
-Eh? A si sta bene. Era un
po’ stravolta ancora quindi ha
preferito restare a casa- inventò la mora. Non voleva dirle
che era scappata,
era inutile.
-Ook! Dopo in giornata passo a
salutarla. Mi manca. Senti
io vado c’è Rachel che mi aspetta per andare a
lezione. Ci vediamo dopo al Glee-
disse la bionda per poi allontanarsi e entrare nella scuola.
-Aspetta Quinn- cercò
di urlare la ragazza ma ormai era
troppo tardi. Non può venire a
casa lei
non c’è. E ora?! Le dirò che si deve
riposare e forse è meglio che venga
domani. Non lo so dopo mi inventerò qualcosa si
disse per poi entrare anche
lei nell’edificio.
La giornata passo molto
lentamente. Non ne poteva più
voleva andare via da quella scuola. Non aveva seguito niente delle
lezioni che
aveva fatto. Aveva la testa tra le nuvole. Pensava alla bionda e a dove
potesse
essere.
Finalmente
era l’ultima
ora: Glee Club. I ragazzi non stavano facendo nulla, anzi ognuno stava
per i
fatti suoi perché Rachel stava parlando da più di
metà lezione delle sue idee
per le regionali con il prof. Shu.
-Ma ancora non si è
stancato di ascoltarla?- chiesi a
Quinn che mi guardò sorridendo.
-Non lo so. Ma io a quel punto
l’avrei già zittita. Quando
parte a parlare non la smette più-
-Ah! Meno male che andando in la
con il tempo è cambiata.
Non è più così logorroica-
-Davvero?! Wow. Non credevo che
Rachel Berry potesse
smettere di parlare così tanto-
-Invece si! è stata una
salvezza perché non avrei mai
resistito con una zia così petulante-
-Ehi vacci piano con le parole-
-Scusa- disse la mora facendole la
linguaccia.
Rachel smise di parlare con il
professore e tornò a
sedere accanto a Quinn.
-Ragazzi ecco la scaletta delle
ragionali: per primo
esibiremo un mash-up tra Fly di Nicky Minaj e I Belive I Can Fly di R.
Kelly,
poi come d’accordo faremo esibire le Troubletones con What
doesn’t kill you di
Kelly Clarkson e infine ci sarà l’assolo di Rachel
con le ragazze sulle note di
Here’s to us. Poi suddivideremo le altre canzoni- disse Mr.
Shu mentre ormai la
lezione era finita.
-Sei sempre la solita amore- disse
Quinn alla cantante.
-Lo sai che sono la migliore e se
canto io vinciamo di
sicuro-
-Perché proprio quella
canzone?-
-Non lo so. È una delle
canzoni preferite dei miei papà-
Cazzo!
Canzone preferita
dei suoi papà. Adesso so dove sei Vanessa. Era ovvio che
quel posto esistesse
anche qui. Che stupida che sono stata.
Sugar corse a casa. Prese la moto
e partì alla volta del
rifugio Berry come lo chiamava lei. Una volta Rachel le aveva mostrato
dove si
trovava a grandi linee. Non c’era mai stata di preciso ma non
le importava. Ci sarebbe
arrivata in qualche modo.
Arrivò
all’ingresso della foresta. Seguì
l’unico sentiero
che c’era. Camminava piano guardando in alto cercando di
intravedere quella
famosa struttura. Camminò per parecchi minuti fino a che non
intravide poco
lontano da lei una casetta su un albero bellissimo. Era imponente, si
sentiva insignificante
in confronto.
-Vanessa!!!- urlò ma
senza ricevere risposta. Riprovò a
chiamarla ancora qualche volta ma nulla. Aveva il telefono spento
quindi l’ultima
cosa rimasta da fare era salire su quell’albero.
Dai Sugar ce la puoi fare l’importante è non
guardare in basso. Forza forza!
Si disse prima di arrampicarsi su quell’albero maestoso.
Arrivò in cima con non
poca fatica. Era sudata fradicia e
non riusciva a tenersi in piedi. Aprì gli occhi la vide. Il
suo cuore sobbalzò!
Stava dormendo appoggiata alla parete con la testa tra le ginocchia che
erano
al petto. Era bellissima, e ora lo era ancora di più. Si
avvicinò piano a lei e
la scosse leggermente.
Vanessa si riscosse dal sonno e
alzò la testa. Non appena
la vide sorrise – Ehi! Ciao- disse facendo ridere
l’altra.
-Non cambierai mai!- disse la mora
sedendosi accanto a
lei.
-Se mi verrai te a prendere tutte
le volte che scappo lo
farò più spesso- le rispose incrociando le sue
mani a quelle dell’altra.
-Cretina! Mi hai fatto spaventare
a morte-
La bionda sorrise –Come
hai fatto a trovare questo
posto?-
-Ho seguito il mio cuore! E anche
una cartina geografica-
-Sugar senti mi dispiace! Ho
preferito fuggire invece di
affrontare realmente la realtà. Ho avuto paura e..-
-Shhh. Non devi dire niente di
quello che hai fatto! Dimmi
solo cosa senti ora- la interruppe la mora girandosi verso di lei e
guardandola
negli occhi.
Vanessa si alzò facendo
alzare anche l’altra.
-Sai che non sono brava con le
parole. Per questo ti
parlerò dal mio cuore seguendo un testo di una canzone che
tu conosci fin
troppo bene- disse schiarendosi la voce. Intrecciò tutte e
due le mani con la
mora e la guardò negli occhi perdendosi in
quell’azzurro bellissimo -Avevo il
meglio e lo rimpiango, non so,
come ho potuto lasciarti andare?! Adesso, e solo adesso che ho imparato
la
lezione, che ho toccato il fuoco e mi sono bruciata, penso che dovresti
sapere
che quando ero con lui non facevo altro che pensare a te, anche ora
penso a te.
Desideravo fortemente che fossi stata tu quella che ha passato la notte
con me.
Volevo guardare te negli occhi e ora finalmente hai camminato per
arrivare da
me. Hai affrontato la tua più grande paura per me ti sei
arrampicata fino a
quassù, hai buttato giù la porta e adesso mi porterai via con te per
sempre, senza più
errori, perché il mio desiderio più grande
è stare con te, vivere per te e
rimanere per sempre persa nei tuoi bellissimi occhi. Ti amo Sugar ti ho
sempre
amata. Non lo volevo capire io. Tutti c’erano arrivati prima
di me e non so
come ho fatto a non accorgermene. Voglio passare il resto della mia
vita con te
sei tutto per me. Ti amo più della mia vita e non mi
perdonerò mai per tutto il
male che ti ho fatto in tutto questo tempo- concluse la bionda.
Rimasero in silenzio a guardarsi
per minuti o forse ore
non si rendevano conto del tempo che stava passando. Poi infine Sugar
si
avvicinò al suo corpo facendoli combaciare perfettamente
–Ti amo anche io-
disse per poi baciare con passione la sua biondina. Fu il bacio
più bello e
romantico della loro vita. Non potevano descrivere le fantastiche
sensazioni
che stavano provando. Si staccarono da quel bacio fantastico senza mai
smettere
di guardarsi negli occhi.
-I tuoi occhi sono così
belli- disse la bionda facendo
arrossire l’altra vistosamente.
-Non dire stronzate sei te la
più bella qui dentro-
rispose la mora aprendosi in uno dei suoi sorrisi migliori
-Si certo come no. Hai il fascino
della latina. Sei bellissima-
Sugar appoggiò
nuovamente le sue labbra a quelle della
bionda. quando si staccarono per la seconda volta la mora disse
– So che questo
è il tuo posto ma preferirei tornare a casa con i piedi
appoggiati al suolo-
-Tutto quello che vuoi. Mi va bene
qualunque posto basta
che stia con te- disse la bionda dirigendosi verso la porta.
Calò la scala e
scese per prima dall’albero. Sugar ci mise un po’
più di tempo facendo delle
faccie che facevano ridere a crepapelle l’altra.
-Simpatica- disse con fare
scocciato la mora
-Daiii! Non fare così
è che eri così buffa che non ho
resistito-
-Va bene ma ora andiamo- disse
prendendole la mano e incammina
dosi verso il luogo
dove aveva
parcheggiato la moto.
Tornarono a casa e in men che non
si dica si
addormentarono l’una nelle braccia dell’altra.
Capitolo dedicato interamente alle
nostre due
protagoniste.
Grazie a tutti quelli che
continuano a leggere e seguire
questa storia anche recensendo.
-Wow è stato
stupendissimo. Ho ancora un’adrenalina
addosso pazzesca- disse Brittany.
-Esatto. E se non fosse stato per
me a quest’ora avremmo
perso!-
-Stai zitta Nana! Il merito
è solo delle Troubletones. Se
non ci fossimo state noi sarebbe stato tutto inutile-
-Santana sai come si dice,
l’importante è crederci- disse
la cantante facendo un’espressione di resa.
-Lo sai anche te che è
così. Siamo più brave noi.
Ammettilo-
-La possiamo finire con questa
storia?! Amore sei stata
bravissima come sempre, hai cantato divinamente. San siete state
eccezionali ma
comunque anche le New Directions non sono state da meno- disse infine
Quinn non
potendone più di quella stupida sfida tra le due more.
Brittany accanto alla
bionda annuì convinta al suo discorso.
-Come vuoi! Ma..-
-Niente ma latina smettila.
Abbiamo vinto quello è l’importante
non di chi è il merito- disse scocciata Quinn.
Erano a casa della bionda. sua
madre non c’era per via
del lavoro e così avevano deciso di festeggiare la loro
vittoria alle
regionali.
-Tra quanto arrivano le tue
amiche?- chiese Santana
abbastanza irritata. Non sopportava la loro presenza la turbavano.
-Dovrebbero arrivare a minuti.
Solitamente sono molto
puntuali talvolta anche in anticipo- le rispose la padrona di casa.
-Che bello!- disse in tono
sarcastico l’ispanica.
-Santana falla finita. Non ti
vanno a genio pazienza. Puoi
resistere per una serata?- chiese Quinn ormai esasperata dal
comportamento dell’amica.
-A me piacciono. Sono
così buffe e gentili- disse dal nulla
Brittany.
-Grazie Brit! Sei
l’unica che non mi ha offeso per avere
invitato anche loro- disse lanciando un’occhiataccia a Rachel
che evitò
prontamente il suo sguardo.
Tempo 2 minuti che suonarono il
campanello.
-Vai tu Brit per favore?- disse la
bionda alla ballerina
che annuì contenta e saltellando si diresse verso la porta.
Quinn si girò verso
le altre due e con tono serio aggiunse – Non voglio
assolutamente casini di
nessun genere stasera. Quindi vi sforzerete che vi stia bene la loro
presenza
ok?!-
-Si- risposero poco convinte le
altre due.
-Non ci siamo capiti allora. Se
succede qualcosa vi giuro
che non ve lo perdonerò mai ok?- disse ancora più
seriamente la bionda. le
altre due capirono che non stava scherzando. Ci teneva davvero tanto a
quelle
due ragazze, ma perché loro avrebbero dovuto accettarle
senza problemi?!
-Ok- risposero più
convinte le altre due.
-Perfetto già meglio-
Brittany intanto aveva aperto la
porta e sorrise alle due
nuove arrivate.
-Ciao Brittany- dissero
all’unisono le due arrivate
mentre la ballerina saltò addosso a tutte e due
abbracciandole come se le
conoscesse da una vita.
Si staccò dopo poco e
sempre con quel sorriso bellissimo
stampato sulla faccia prese per mano le due e le condusse in cucina
dove si
trovavano le altre.
-Ciao a tutti- disse timidamente
Vanessa mentre salutava
con la mano tutti.
-Ciao a voi- rispose Quinn
avanzando verso le due ragazze
e baciandole sulla guancia prima una poi l’altra
–Vi prego sentitevi a vostro
agio e non vi fate intimorire da quelle due- gli sussurrò
all’orecchio delle due
che sorrisero e annuirono.
-Buona sera- disse poi Rachel
cercando di abbozzare un
sorriso. Mentre la latina fece solo un gesto con la testa in segno di
saluto.
-Prego accomodatevi- disse per
finire Quinn facendole
sedere al tavolo.
La cena andò molto
meglio rispetto a quella che era
avvenuta quasi all’inizio dell’anno. Rachel aveva
preso la parola e stava
raccontando alle due nuove ragazze tutta la sua
“carriera” da bambina per poi
passare ai suoi sogni futuri. Non si chetava un attimo ma nessuno aveva
avuto
il coraggio di interromperla. Vanessa e Sugar si guardavano e
sorridevano. Conoscevano
perfettamente il passato di Rachel e anche una parte del suo futuro che
purtroppo non era affatto come se lo poteva immaginare la cantante.
-Voi invece? Come vi trovate in
questa città?- chiese a
un certo punto la cantante dopo aver smesso di parlare a raffica.
-Mi aspettavo molto peggio dai
racconti che avevamo
sentito su questa città e questa scuola. Invece abbiamo
cambiato totalmente
idea. Ci sono persone magnifiche e magari importanti per il resto della
tua
vita- rispose la bionda mentre lanciava di tanto in tanto uno sguardo
verso
Quinn.
-Che racconti avevate sentito?
Anche su di me?- chiese
curiosa la cantante.
-Si certo come no sogna Nana.
Nessuno ti prende in
considerazione figuriamoci se parlano di te a gente che non
è di qui-
intervenne la latina.
-Sempre carina Santana-
-Comunque si! abbiamo sentito
parlare anche di te Rachel.
Ma ti abbiamo trovato proprio come ti avevano descritto ma non credevo
che
potessi essere così realmente!- disse Sugar facendo ridere
le tre bionde e
facendo spuntare un piccolo sorriso anche sul volto della latina.
-Perché che cosa ho di
così strano?!- chiese un po’ offesa
la cantante.
-Niente amore non ti preoccupare
sei stupenda così come
sei- le disse Quinn dandole un veloce bacio sulle labbra.
La cena finì e data la
stanchezza decisero di mettersi a
guardare un film.
-Che cosa volete vedere?- chiese
Quinn
-Per me è uguale-
rispose Santana sapendo che la sua
ragazza avrebbe voluto guardare un Cartone Animato.
-Un Cartone!!- gridarono quasi
all’unisono Brittany e
Sugar. Quinn sorrise nel vedere l’espressione così
simile sul volto delle due. Erano
così entusiaste all’idea che le altre quattro si
arresero all’evidenza
facendole scegliere il cartone che volevano vedere.
Sugar stava osservando i vari dvd
–Come sono vecchi
questi Cartoni- sussurrò a Vanessa. –Grazie noi
siamo cresciute con altra roba.
Quindi fai scegliere Brittany e non lamentarti ok?!- le disse piano
all’orecchio.
Quinn vedendo quella scena si avvicinò a loro e piano
domandò –Tutto bene?-
-Si è che conosciamo
metà di questi film-
-Volete dire che non vi abbiamo
mai fatto vedere i grandi
classici Disney?-
-No! Cioè non tutti
perché non c’è stato molte occasioni-
rispose Vanessa evitando il fatidico discorso. Di certo non le poteva
dire che
non li avevano mai visti perché loro erano morte. Quindi
sorrise e con Sugar si
andò a sistemare su un divano. La mora le si
accoccolò tra le braccia in una
posizione piuttosto incomprensibile.
-Come fa a stare così?-
chiese poi Rachel a Quinn indicando
Sugar.
-Non ne ho la minima idea. Deve
essere una posizione così
scomoda- rispose la bionda sedendosi sulla poltrona con la cantante in
braccio.
-Hai scelto amore?- chiese Santana
a Britt ancora intenta
a scegliere il dvd.
-Si! voglio rivedere Aladin! Mi
piace molto l’idea di
avere una lampada magica per esprimere tre desideri. Te che desideri
esprimeresti San?-
-Non lo so! Ho già
quello che voglio- disse baciando
teneramente la ballerina.
-Lopez insomma. Noi vorremmo
vedere anche qualcosa e non
te e la tua biondina che vi baciate- disse Quinn interrompendo il bacio
tra le
due.
Brittany allora diede il dvd alla
latina che lo inserì
nel registratore facendolo partire. Poi si posizionò
sull’ultimo divano
prendendo tra le braccia la bionda che si mise in una posizione molto
simile a
quella di Sugar.
Ovviamente le più
interessate a guardare il cartone erano
Brittany, Sugar e Vanessa. Queste ultime due non avevano mai visto
Aladin e
forse si immaginavano anche il perché. Forse Rachel le aveva
proibito di vedere
tutti quei cartoni per non farle credere alla magia, al
“vissero sempre felici
e contenti” e non la potevano biasimare.
Quinn e Rachel si stavano per
addormentare. Non ne
potevano più, volevano andare a letto. Non riuscivano a
tenere gli occhi
aperti, meno male che mancava poco alla fine del film.
Santana guardava il suo piccolo
angelo biondo con amore
mentre le passava dolcemente le mani tra i capelli. Ogni tanto passava
il suo
sguardo su quella ragazza così simile alla sua ragazza.
Aveva anche le stesse
pose, era impossibile. Magari sono
gemelle separate alla nascita, non vedo altra spiegazione si
diceva la
latina.
Finalmente finì il
cartone.
-Wow! È bellissimo!-
disse Sugar
-Eh già!- rispose con
gli occhi sognanti Brittany –se tu
avessi una lampada magica con tre desideri cosa esprimeresti Suggy?-
chiese poi
la ballerina alla mora.
-Eh?
Ecco…io….non saprei-
-Daiii. Dimmi!- disse Brit con
un’espressione dolcissima.
-Ecco vedi desidererei di poter
passare il maggior tempo
possibile con i miei genitori. Sai non li ho conosciuti molto bene
sempre in
giro per lavoro- concluse ricordandosi che Quinn sapeva chi erano
veramente i
suoi.
-Ohh! Mi dispiace sai- disse poi
teneramente Brittany
andando ad abbracciare Sugar che stavolta ricambiò la presa
posando le sue mani
dietro la schiena della bionda.
Si sta
già
realizzando questo desiderio pensò poi sentendo
che la ballerina non era intenzionata
a staccarsi.
A Quinn cascò una
lacrima nel vedere quella scena così
bella.
-Tutto bene amore?- chiese la
cantante a Quinn
-Si! si tutto alla grande- le
rispose mostrandoli uno dei
suoi sorrisi più belli.
Brittany poi decise di staccarsi
da quella presa. Aveva avuto
una sensazione di protezione tra le sue braccia la stessa che le dava
la latina
quando la teneva tra le sue.
Vanessa poi si alzò dal
divano e prese per mano Sugar che
si alzò a sua volta.
-Noi andiamo. Si è
fatto tardi e non vorremo disturbare
oltre- disse poi la bionda.
-Non disturbate affatto- disse
Quinn
-Parla per te Q.- la interruppe
Santana
-Santana!- la
rimproverò Rachel. Dopotutto aveva passato
una bella serata in compagnia di quelle ragazze. Le piacevano e le
stavano
anche molto simpatiche. Aveva cambiato totalmente giudizio a loro
riguardo
anche se ancora non si fidava a pieno ma se la sua Quinn lo faceva
doveva farlo
anche lei. Si fidava di Quinn quindi sapeva che erano due persone a
posto, poi
aveva visto quanto Brittany le amasse e allora si era convinta di
quanto in
realtà fossero buone.
-Ok ok! Sto zitta- disse infine la
latina
- Sorvolando su questi gentili
commenti della nostra cara
Santana, sappiate che sono davvero felice che siate venute e che vi
siate
trovate bene- disse Quinn
-Si davvero mi ha fatto molto
piacere conoscervi meglio-
aggiunse la cantante
-Anche a me- si intromise la
ballerina.
-Grazie a tutte!- dissero mentre
venivano accompagnate
alla porta da Quinn.
-Mi dispiace per Santana io le
avevo chiesto se…-
-Non importa Quinn davvero-
rispose Sugar
-Grazie della bella serata mamma!-
-Grazie a voi di avermi dato
questa opportunità per
avvicinarmi a voi e per farvi avvicinare alle vostre famiglie- rispose
con il
cuore in mano la bionda mentre abbracciava le due.
-Ciao Q.- disse Sugar prima di
allontanarsi dall’abitazione.
Nel frattempo Santana aveva
chiesto a Rachel se davvero
si fidava di quelle due e la cantante aveva risposto di si anche se
sapeva che
tenevano dentro di loro un segreto enorme. Anche Brittany aveva detto
alla
latina che si fidava di loro. Aveva visto in loro quel buono che vedeva
in
poche persone.
-Ehi di che parlate?!- chiese
Quinn rientrando in salotto
-Di quanto tu sia stupenda-
rispose Rachel baciando la
sua ragazza facendola ridere
-Ti piacerebbe non è
vero Fabray?- chiese la latina
-Mai quanto a te mia cara Lopez!-
-Ma io so di essere stupenda e so
che anche gli altri lo
sanno!-
-Quanta poca modestia latina-
-Ma è vero. La mia San
è la più stupendissima di tutte!-
disse poi ingenuamente Brittany facendo scoppiare le altre due in una
sonora
risata.
-Grazie amore. Anche tu sei
bellissima- le rispose
Santana dandole un leggero bacio.
-Quanta tenerezza. Non ci crederei
mai se non l’avessi
visto con i miei occhi!- disse poi la cantante.
-Solo invidia Berry!- le rispose
incrociando le braccia
sotto il seno la latina.
-Ok! Stop- intervenìQuinn prima che la situazione peggiorasse –Che
fate rimanete a dormire
qui?-
- Se la Berry non urla troppo si!
Non vorrei perdere
troppe ore di sonno per gli incubi che mi farete venire se vi sento-
rispose la
latina facendo arrossire le altre due.
-Amore te li faccio passare io gli
incubi!- disse
maliziosamente Brittany baciando la latina.
-DAIII! Perlomeno abbiate la
decenza di aspettare di
essere in camera- disse Rachel tappandosi gli occhi e trascinando Quinn
su per
le scale.
-Amore non correre!-
Rachel aprì la porta di
camera della bionda e una volta
dentro le si fiondò sulle labbra con una passione
incredibile.
-Amore e tutto questo a cosa lo
devo dare?!-
-Solo a te stessa. È
tutta la sera che aspetto di stare
un po’ da sola con te. Avevo voglia di sentirti mia-
-Ti amo- disse Quinn mentre
appoggiava Rachel sul letto e
si rifondava sulle sue labbra.
-Ti…amo….anche…..io-
riuscì a dire la cantante tra una
pausa e l’altra.
L’atmosfera si stava
facendo sempre più calda. Il loro
battito stava iniziando ad accelerare e la loro voglia l’una
dell’altra era
incontenibile.
La bionda iniziò a
baciarle la mandibola scendendo sul
collo, poi trovandosi a contatto con la maglietta della mora decise di
sfilargliela. Prese i bordi della maglia e cercando il permesso della
mora con
lo sguardo che subito arrivò le sfilò via
quell’indumento ormai inutile.
Deglutì rumorosamente
trovandosi quel seno così perfetto
e così bello sotto di se –Sei bellissima- disse
prima di tornare a baciarla la
dove pochi secondi prima si era fermata.
Scese a baciare la clavicola
mentre con le mani sfiorava
il corpo scoperto della mora come se fosse un oggetto prezioso e
fragile. Arrivò
sopra il reggiseno dell’altra e forzò un attimo di
più il contatto sentendo il
corpo dell’altra tremare. Quinn si bloccò subito
ritraendo la mano.
-No continua Amore-
-Rach se non vuoi io mi fermo-
-No ti prego vai, fammi tua- disse
prendendo la mano
della bionda per riposizionarla la da dove si era staccata. Quinn non
se lo
fece ripetere un’altra volta e con l’altra mano
andò a slacciare il reggiseno
dell’altra, e lo gettò per terra.
Rachel stava ansimando sempre di
più sotto i suoi tocchi
magici. Nessuno l’aveva mai fatta sentire così
amata. Gemette più forte quando
sentì la bocca di Quinn posizionarsi su uno dei suoi
capezzoli. Cominciò a
mordicchiarlo leggermente e a leccarlo mentre con la mano massaggiava
l’altro
seno. Sentiva che la mora sotto di se stava iniziando a dimenarsi
sempre di
più. La stava facendo davvero eccitare e tutti i sui gemiti
erano un piacere
per la bionda che stava iniziando a bagnarsi anche lei.
-Ti prego Quinn
vai..-ansimò la mora.
-Come siamo impazienti- disse
mentre con la mano libera
andava a slacciarle i pantaloni. Ci mise tre tentativi prima di
slacciare il bottone
e quando finalmente ci riuscì levò i pantaloni
più velocemente possibili
gettandoli da qualche parte della stanza, così come le
mutandine.
Si fermò un secondo a
guardare la ragazza sotto di se
completamente spoglia di tutto. Le si bloccò il fiato in
gola nel vedere il
corpo perfetto della cantante in tensione sudato come non mai.
-Sei veramente perfetta- disse
tornando a baciare l’altra
sulle labbra. Le loro lingue danzavano come mai prima d’ora e
i loro cuori
sussultavano ad ogni piccolo contatto. Rachel gemette forte non appena
sentì la
mano di Quinn toccare la sua intimità completamente bagnata.
Quinn sorrise
mentre continuava a baciare la mora ormai in estasi. Iniziò
ad affondare dentro
la cantante un dito poi subito il secondo mentre con il pollice
stuzzicava il
clitoride, e continuando a baciare ogni minima parte del corpo stava
scendendo
verso il punto del suo piacere per assaporare il suo sapore
più intimo.
-Ah..- sentiva ansimare sempre di
più la cantante così
decise di accelerare il ritmo con cui le sue dita si muovevano dentro
di lei. Dopo
pochi secondi sentì la ragazza venire nelle sua mano.
Rallentò il movimento
delle dita fino a farle uscire e poi con la lingua decise di ripulire
per bene
il tutto. Finito il “lavoro” si mise di fianco a
Rachel che ancora non aveva ripreso
un battito regolare.
-Ti amo- riuscì a dire
la cantante ancora esausta
-Ti amo anche io- rispose la
bionda dandole un bacio
leggero sulle labbra.
-Quinn-
-Dimmi amore-
-è stato bellissimo,
non avevo mai provato sensazioni
simili….e poi ecco io…-
-Se non te la senti ancora non
importa capisco-
-Non è quello ecco io
vorrei ma non so….ecco non so come
si fa…insomma è la prima volta…con una
ragazza intendo e…-
-Shhh….non importa,
basta che segui l’istinto ti verrà
tutto automatico, fai come ho fatto io-
Rachel la guardò e le
sorrise per poi con un colpo di
reni portarsi sopra la bionda.
Iniziarono a baciarsi quando il
telefono di Quinn prese a
suonare.
-Amore aspetta…amore ti
prego- disse la bionda
preoccupata. Conosceva quella suoneria fin troppo bene.
Se ci iniziano ad interrompere ora non immagino poi quando saranno
piccole e piangeranno tutte le notti pensò
sbuffando Quinn.
-Ma amore-
-Scusami tesoro ma devo rispondere
per forza è Vanessa-
-Ah si certo fai pure- disse la
cantante un po’ scocciata.
Quinn notò il tono
sfavato dell’altra ma doveva
rispondere. Prese il telefono dal comodino e accettò la
chiamata
-Spero tu abbia un buon motivo per
chiamare in questo
momento- disse rispondendo Quinn ma non sentì risposta
dall’altra parte ma solo
dei singhiozzi e una sirena
-Vanessa stai piangendo?! Che
succede?! Stai bene?!-
-Mamma……Sugar….mamma….-
cercò di dire ma il pianto la
soffocava
-Tesoro dimmi ti prego.
Cos’è successo a Sugar? Dove siete?-
disse mentre iniziava a tremare Quinn
-Mamma…Incidente….siamo…siamo
al pronto soccorso- riuscì
finalmente a dire
-O cazzo?! Stiamo arrivando non ti
preoccupare..andrà
tutto bene te lo prometto- disse alzandosi dal letto e chiudendo la
chiamata.
Diciamo che questo è la
prima parte. Perché nel prossimo
si potrebbe rivelare in parte la verità e se no veniva
troppo lungo e pieno di
roba.
Grazie a tutti quelli che
continuano a seguire e a
leggere questa storia..
-Mamma……Sugar….mamma….-
cercò di dire ma il pianto la soffocava
-Tesoro
dimmi ti
prego. Cos’è successo a Sugar? Dove siete?- disse
mentre iniziava a tremare
Quinn
-Mamma…Incidente….siamo…siamo
al pronto soccorso- riuscì finalmente a dire
-O
cazzo?! Stiamo arrivando non ti preoccupare..andrà tutto
bene te lo
prometto- disse alzandosi dal letto e chiudendo la chiamata.
-Amore che succede?-
Quinn non rispondeva stava
piangendo.
-Amore perché piangi?-
-Ti prego andiamo. Dobbiamo
andare- disse senza girarsi.
Rachel si rivestì il più velocemente possibile.
Poi prese per mano Quinn e la
portò fuori dalla porta.
-Aspetta chiama Santana e Britt-
disse fermandosi la
bionda
-Ok. Arrivo subito non muoverti-
disse correndo verso la
stanza dove sapeva che sarebbero state le altre due. Bussò
alla porta
insistentemente. Non sapeva nemmeno lei il perché. Non
sapeva cosa stesse
succedendo ma aveva intravisto il terrore nello sguardo di Quinn e
doveva
aiutarla.
-Che succede?- chiese Brittany che
aveva aperto la porta.
Rachel si bloccò un secondo soffermandosi a guardare il
corpo della ballerina
che era in biancheria. Deglutì rumorosamente
-Eh?! Dov’è
Santana?-
-Sono qui Nana! E raccogli la bava
che ti sta scendendo e
vedi di guardare la tua di ragazza e non la mia-
-Ah. Ah, Ah. Simpatica Santana
comunque dovete vestirvi e
muovetevi-
-Perch’è?!
Dove bisogna andare?- chiese la latina
-Vi prego muovetevi. Non lo so
dove bisogna andare ma
Quinn è disperata ha ricevuto una chiamata e sta
tremando… vi prego-
-Ok! Arriviamo- disse la latina
rientrando nella stanza.
Cercò per prima i vestiti della ballerina e glieli
passò poi velocemente
raccolse i suoi e si rivestì. Tempo 2 minuti ed erano fuori.
Tutte e tre tornarono velocemente
dove Rachel aveva
lasciato Quinn. Si era appoggiata alla parete con le braccia incrociate
sotto
il petto e stava singhiozzando. Le si affiancò Santana e la
prese per mano
facendole capire che sarebbe stata accanto a lei qualunque cosa fosse
successa.
Scesero le scale e uscirono fuori cercando la macchina più
vicina.
-Guido io- disse Rachel
-No guido io. Sei troppo lenta
nana arriveremo domani
mattina. Poi devi stare con lei-
Rachel passò le chiavi
alla latina e montò dietro con
Quinn tra le braccia mentre Brittany salì davanti accanto a
Santana.
-Amore dove bisogna andare?!-
chiese di nuovo Rachel
-Al pronto soccorso.
Riuscì finalmente a dire Quinn.
Santana non aspettò
nemmeno un secondo e partì a tutto
gas. Quinn non si calmava continuava a pensare a Sugar.
-Che cazzo è successo?-
chiese la latina mentre stringeva
con una mano quella di Britt che stava piangendo anche lei. Le faceva
male
vedere Quinn in quello stato, non l’aveva mai vista
così male.
-Non lo so. Non parla- rispose la
cantante mentre
sussurrava parole di conforto a Quinn che sembrava come in uno stato di
incoscienza.
Santana andò
più veloce possibile, cercando di rispettare
il più possibile il codice della strada anche se in quel
momento non gliene
fregava nella ma voleva evitare di essere fermata dalla polizia o
peggio ancore
di investire qualcuno o di fare un incidente.
Arrivarono
al
pronto soccorso in 20 minuti.
-Ci siamo- disse Rachel a Quinn
che scese velocemente
dalla macchina senza dire niente e si precipitò dentro la
struttura.
-Vai con lei! Parcheggio e
arriviamo- disse la latina a
Rachel che annuì prima di uscire dalla macchina e seguire la
sua ragazza.
Quinn si guardò intorno
cercando Vanessa, finché non la
vide su una seggiola in sala d’attesa. Corse verso di lei e
senza dirle niente
si sedette accanto a lei e l’abbracciò.
-Che è successo?-
chiese Quinn ad un tratto trattenendo
le lacrime.
-è stata investita da
un’auto- rispose l’altra bionda
mentre riprendeva fiato. Si sentiva un po’ meglio ora che
c’era la madre con
lei.
-È
stata una serata
divertente- disse la mora non appena erano entrate in casa.
-Si. sono
contenta
che finalmente anche Rachel e Britt si siano sciolte con noi-
-Eh
già! Peccato
che quell’altra non lo farà mai-
-Non dire
così. Sai
com’è. Vedrai che tra poco anche lei
riuscirà ad accettarci, dopotutto è sempre
tua madre è legata a te e questo legame lo sente anche lei-
-Dici?-
-Yep-
disse per poi
baciare la mora. Vanessa aveva portato l’altra sul divano e
l’aveva fatta
stendere per poi posizionarsi sopra di lei. Il bacio diventava sempre
più
profondo mentre le mani iniziavano a vagare per tutto il corpo. Le loro
lingue
si cercavano, danzavano in un modo unico.
-Mmmmmm..-
mugugnò
ad un certo punto Sugar
-Che
c’è?!- chiese
la bionda
-Il portafoglio-
-Che?-
chiese
mentre prese a baciarle il collo.
-L’ho
perso- riuscì
a dire mentre la temperatura in quella stanza stava salendo a livelli
incredibili.
-Allora?-
-Allora
lo devo
trovare. Se qualcuno lo trova prima di noi siamo fregate-
-Perché?-
-Perché
ho la MIA carta
d’identità. E se qualcuno la vede addio segreto-
-Oook!-
disse
arresa l’altra mentre si metteva a sedere.
-Daii!
Torno subito
rifaccio la strada all’indietro e vedo se lo trovo intanto
mando un messaggio a
Quinn per sapere se è rimasto lì- disse dando un
bacio alla bionda
evidentemente offesa –poi quando torno riprendiamo il nostro
discorso- continuò
guardandola con fare malizioso.
-Vai
muoviti- disse
sorridendo la bionda.
-Volo-
Uscì
di corsa dalla
casa. Vanessa intanto si era portata alla finestra per vedere il
percorso
dell’altra, e vide il portafoglio al di la della strada.
Così prese il telefono
e chiamò la mora
-Amore
dammi tempo-
rispose
-Scema lo
vedo io
da qui. È davanti al cancello marrone dall’altra
parte della strada-
-Ok
visto. Grazie amore
arrivo. Ti amo- disse mentre guardava se il semaforo era verde per
poter
attraversare. Era quasi arrivata dall’altra parte della
strada che una macchina
aveva forato il rosso e la travolse in pieno.
-Sono corsa lì da lei.
Ho chiamato l’ambulanza che è
arrivata subito. La macchina che l’ha investita non si
è nemmeno fermata. È
scappata. Poi mentre siamo arrivati qui ho chiamato te- concluse
Vanessa in
lacrime.
-Amore non ti preoccupare vedrai
che ce la farà-
In quel momento arrivò
Rachel. Si fermò un secondo
sentendo pronunciare la parola “Amore” a Vanessa ma
non ci vece molta
attenzione, ne avrebbero parlato dopo.
Si avvicinò alle due
che erano ancora abbracciate
-Che è successo?-
-Sugar è stata
investita da una macchina. Ora dovrebbe
essere al pronto intervento. Da quanto ho capito era messa abbastanza
male-
rispose Vanessa alzando la testa e guardando Rachel. Si
staccò dall’abbraccio
di Quinn e si gettò tra le braccia della cantante. Rachel
rimase un secondo
immobile. Poi però rispose all’abbraccio e strinse
forte le sue braccia intorno
alla schiena dell’altra. Quinn si sciolse a vedere quella
scena. La sua
famiglia al completo.
Dopo pochi minuti arrivarono anche
Santana e Brittany che
furono informate su quello che stava succedendo da Quinn. Brittany
cominciò a
piangere e venne accolta tra le braccia di Vanessa e di Rachel che
ancora non
si erano staccate.
Dopo vari minuti si misero a
sedere ad aspettare di avere
notizie.
Quando videro arrivare il dottore
arrivare Vanessa si
alzò di scatto e gli andò incontro seguita poi
dalle altre.
-Dottore come sta?-
-Non è più
in pericolo di morte ma è in coma. Ha ricevuto
un forte trauma cranico e non so quando si sveglierà o se si
sveglierà. Abbiamo
fatto tutto il possibile ora tocca a lei. Speriamo che sia una persona
forte-
-Grazie. Quando la possiamo
vedere?-
-Anche ora ma mi raccomando pochi
minuti e non più di due
persone alla volta- disse per poi allontanarsi.
Vanessa si sentì cedere
le gambe. Non voleva crederci. Se
fosse morta non sarebbe riuscita ad andare avanti. Quinn la riprese al
volo
mentre stava per cadere e la mise a sedere.
-Ehi! Guardami- disse mentre le
prendeva il viso tra le
mani –andrà tutto bene vedrai. Se la conosco un
po’ so che non mollerà. È forte
e non ti abbandonerà vedrai- continuò guardando
dritta negli occhi la figlia.
-Grazie. Grazie di essere qui non
ce l’avrei fatta da
sola-
-Shhh. Non dirlo nemmeno per
scherzo. Le voglio bene e ne
voglio tanto anche a te. Non ti avrei mai lasciato sola- disse per poi
abbracciarla
-Vieni con me?- chiese poi Vanessa
-Molto volentieri- rispose Quinn
prendendole la mano e
dirigendosi verso la stanza di Sugar.
Una
volta che le
ragazze furono dentro la stanza
-Ci mancava anche questa!-
sbuffò Santana mentre
ritornava a sedere accanto a Brittany che aveva ancora gli occhi lucidi.
-Santana!- la
rimproverò Rachel –so che
non ti vanno molto a genio ma è in coma e rischia di morire
non puoi dimostrare
un po’ di gentilezza?!-
La latina non rispose.
-Amore non sei dispiaciuta per
lei? Io le voglio bene non
voglio che le capiti qualcosa di molto brutto- disse con
un’espressione
dolcissima la ballerina mentre si accoccolava tra le braccia
dell’ispanica.
Nemmeno Santana era invulnerabile
a quello sguardo che la
faceva sciogliere tutte le volte –Si amore- disse
semplicemente ricevendo uno
sguardo di assenso da parte di Rachel.
Vanessa e Quinn entrarono nella
stanza in silenzio. La
bionda più bassa si sentì mancare
un’altra volta vedendo Sugar inerme su quel
letto con vari macchinari attaccati.
-Forza- disse Quinn mentre la
sorreggeva e l’accompagnava
sulla sedia lì vicina al letto.
Si misero a sedere e Quinn fu la
prima a parlare alla
mora visto che Vanessa aveva lo sguardo perso su di lei.
Quinn prese la mano alla bionda e
con l’altra prese
quella della mora. Era calda. Si sentì più sicura
nel sentirla così.
-Ehi nipotina. Ma che mi
combini?!- iniziò a dirle la
bionda. si sa che le persone in coma possono sentire tutto quello che
dici –ci
hai fatto prendere un bel colpo. Vedi di svegliarti presto
perché qui c’è una
persona che non può vivere senza di te. Ora è in
preda al panico e per questo
parlo io. Comunque se sei una vera Lopez non ti farai abbattere da
niente e nel
giro di pochissimo tempo ritornerai da noi. Sai ci sono anche le tue
mamme di
la. Le abbiamo lasciate con zia Rach poverine- disse mentre le
scappò una
risata. Stava cercando di dimostrarsi il più tranquillo
possibile sentendo
anche che la bionda stava iniziando a tremare.
La porta si aprì ed
entro il dottore
-Ragazze mi dispiace ma non potete
più stare qui almeno
per oggi-
-Capiamo perfettamente- disse
Quinn alzandosi dalla sedia
e alzando anche la figlia.
- Ciao Sugar- disse la bionda per
poi uscire con l’altra
dalla stanza.
Tornarono dove pochi minuti fa
avevano lasciato le altre.
Brittany si era addormentata tra le braccia della latina.
-Allora?- chiese Rachel vedendole
arrivare
-Nulla. È stabile-
rispose Quinn.
-Ah! Ed è un bene o
no?- chiese la cantante
-Dipende- rispose solo la bionda
lanciando
un’occhiataccia alla cantante sentendo che Vanessa stava
piangendo un’altra
volta.
La strinse tra le sue braccia, le
faceva una pena
incredibile.Rimasero
per vari minuti
così poi si staccarono.
Vanessa vedendo che la
“piccola” Brittany stava dormendo
la spuntò un sorriso sul volto –Grazie a tutte per
essere qui-
-Di niente. È il minimo
dopotutto ci teniamo anche noi a
Sugar- rispose la diva
-Grazie ancora. E comunque penso
che sarebbe giusto che
voi tornasse a casa- disse indicando la ballerina ormai nel mondo dei
sogni.
-No! Voglio restare- disse la
cantante guardo Quinn che
le sorrise -Santana te faresti meglio a portarla a letto-
continuò Rachel
spostando lo sguardo sulla latina.
-Si San vai- concluse Quinn.
La latina si alzò
prendendo in braccio la ballerina
cercando di non svegliarla.
-Fatemi sapere appena sapete
qualcosa- disse mentre stava
andando via
-Grazie- le urlò
Vanessa che si era leggermente ripresa.
-Fa tanto la dura ma in fondo ci
tiene molto anche lei.
Le si legge negli occhi che è preoccupata- disse la cantante
-Si amore hai ragione-
-Come sempre dopotutto- le rispose
facendole l’occhiolino
e sedendosi accanto a Vanessa.
Passarono tutta la notte
lì. Vanessa si addormentò sulla
spalla di Rachel dopo qualche ora.
-Amore posso farti una domanda?-
-Certo-
-Prima quando sono
arrivata…ecco…ho sentito…insomma che
hai chiamato “amore” Vanessa-
-Qual è la domanda?-
-Ecco mi devo preoccupare?-
-No! Meno male che te eri quella
“non sono gelosa”- disse
facendo le virgolette con le mani per sottolineare la sua frase.
-Non sono gelosa- disse
incrociando le braccia sotto il
petto –è solo che non capisco perché tu
l’abbia chiamata così e con quel tono
così tenero e dolce-
-Perché?! Ecco
perché…- biascicava Quinn. Cosa le avrebbe
detto. Insomma era pur sempre Quinn Fabray. Non si abbassava troppo a
queste
sdolcinatezze.
-Mamma…- disse Vanessa
mentre dormiva –Mamma fai qualcosa..
ti prego Rach fa qualcosa..No…non voglio che muoia..non
anche lei..- stava
sognando –MAMMAAA!!!!- urlò mentre si
svegliò di soprasalto.
-Tutto bene?- chiese Quinn
abbracciando la bionda che era
sudata e aveva le lacrime agli occhi un’altra volta.
-Mamma- sussurrò piano
mentre si lasciò andare ad un
pianto frenetico per l’ennesima volta in quelle poche ore
-Shh. Sono qui non ti preoccupare-
le diceva Quinn mentre
la dondolava accarrezzandole i capelli.
Rachel si era gelata non appena
aveva sentito Vanessa
invocarla nel sonno. Mi ha chiamato
Mamma?! O no?! Che cosa vuol dire?! Poi ha chiamato Quinn mamma questo
l’ho
sentito davvero. Era sveglia e io ero sveglia o forse sto sognando?! No
n sono sveglia.
Sono sicura di esserlo. A Quinn
non ha fatto nessun effetto sentirsi chiamare mamma. Forse non
l’ha sentito o
forse me lo sono immaginato. Sto impazzendo…stava
pensando Rachel finché
non sentì la mano di Quinn che afferrava la sua. La
guardò negli occhi. Capì
che era davvero sveglia, vedendo Vanessa tra le braccia della sua
bionda. Capì che
aveva sentito giusto. Lo sguardo di Quinn era così sicuro
così deciso, stava
cercando di comunicarle tutto quello che sentiva, che sapeva e
soprattutto
cercò di dirle che quella ragazza che aveva tra le braccia
era sua figlia. Anzi
la loro figlia. A Rachel cascò una lacrima sul volto.
-Amore!
Ma…è….no…non…-
sussurrò appena
-Si amore! Si- rispose Quinn
sapendo che la cantante
aveva capito in qualche modo.
Vanessa si staccò da
Quinn e guardò Rachel che cercava di
trattenere le lacrime. Le sorrise abbassando lo sguardo.
Era così tremendamente
identica alla madre. Solo ora se
ne era resa conto a pieno
-Sei bellissima- riuscì
a dire poi la cantante con la
voce che le tremava. Non sapeva nemmeno lei da dove le era uscito ma le
era
venuto quasi spontaneo e normale.
-Mamma- disse per poi buttarsi tra
le sue braccia.
Rachel si staccò quasi
subito per guardarla negli occhi
-Sei tutta tua madre- disse con
non poco sforzo. Le
risultava difficile credere che quella ragazza era sua figlia. Insomma
aveva la
loro stessa età e poi com’era possibile?!
-Risponderemo a tutte le tue
domande- disse Quinn vedendo
l’espressione che aveva stampata in faccia Rachel
-Da quanto tempo lo sai?- chiese
la cantante
-Non da molto. È grazie
a loro se ci siamo messe insieme-
rispose Quinn
-Ook! Ma
com’è possibile? E poi perché?-
-Mamma siamo qui per cambiare il
futuro. E per il come è
meglio che tu lo veda perché non è facile credere
a macchine del tempo- rispose
tranquillamente Vanessa
-Aspetta come?-
-Si l’ho vista anche io.
È stato un colpo anche per me-
le disse Quinn vedendo che stava iniziando ad agitarsi.
Infatti non passò
nemmeno un minuto che perse i sensi! Ci
volle parecchio tempo per farla riprendere.
-Amore…Amore mi senti?-
diceva Quinn
-Eh?! Che è successo?-
chiese Rachel riaprendo gli occhi
-Sei Svenuta. È
successo anche a me quando l’ho saputo-
le sorrise Quinn
-Aspetta allora mi vuoi dire che
è tutto vero?!- chiese
la cantante mentre Quinn annuiva.
-Tieni- disse Vanessa a Rachel
porgendole la collanina
con una stella come ciondolo.
-Ma questa è mia!-
disse mentre si toccava il collo dove
trovò la sua –non è possibile me la
fecero fareapposta..-
-i tuoi papà per aver
vinto il concorso di canto a soli 6
anni. Ne esiste solo una al mondo ed è la tua- concluse
Vanessa
-Come fai a saperlo?- chiese
scioccamente Rachel
-So molte cose su di te. Non hai
fatto altro che
riempirci la testa con tutte le tue storie per 17 anni- disse
sorridendo
Vanessa.
-Ma allora?!-
-Si Ma! Vuoi altre prove?!- chiese
Vanessa provocando una
risata in Quinn.
-No! Mi basta mi fido- disse
infine la cantante
sorridendo alle altre due –dimmi solo che non sarà
sempre così! Voi due contro
di me?!-
Vanessa si rabbuiò
–Mi dispiace ma questo non posso
dirlo- disse cercando di abbozzare un sorriso.
Rachel
l’abbracciò più forte che poteva e
così anche
Quinn.
-Il primo abbraccio di famiglia-
disse Quinn.
-Aspettate un secondo!- disse la
cantante staccandosi
-Eccoci alla domanda fatale-
sussurrò Quinn a Vanessa
-Ma se tu sei nostra figlia Sugar
chi è? Perché non ci
somiglia molto-
Le altre due scossero la testa
contemporaneamente
-Meno male che l’intuito
l’ho preso da te se no sarei
fregata- disse Vanessa alla bionda facendo offendere Rachel
-Amore è palese. Si
vede benissimo che è una Pierce. A
parte per dei dettagli che la rendono una Lopez con i fiocchi- rispose
infine
Quinn.
Rachel si bloccò un
istante. –L’avevo capito allora-
disse mantenendo quell’espressione offesa.
-Dai amore! Non fare
così. Hai tanti altri talenti. E sei
stupenda uguale anche se non hai un grande intuito- disse la bionda
avvicinandosi e dandole un bacio.
-Ok! Siete perdonate ma solo per
questa volta-
-Devo chiederti un favore
però! Potresti non dirlo a
Santana e Britt. Non lo doveva sapere nessuno e invece lo sapete
già in due-
chiese poi Vanessa alla madre.
-Non ti preoccupare.
Riuscirò a stare zitta- disse la
mora
-E se non ci riesce ci penso io a
tapparle la bocca-
disse con fare malizioso baciandola.
-Dai Quinn non davanti a nostra
figlia- le disse Rachel
spostandola
.Non penso si scandalizzi- rispose
Quinn cercando
l’appoggio della figlia
-No nessun problema- disse infine
Vanessa.
Rimasero a parlare fino
all’orario stabilito per le
visite.
-Vai te con lei- disse Quinn a
Rachel
-Cosa?-
-Vai-
Rachel raggiunse Vanessa un
po’ più avanti rispetto a
loro. Si sentì afferrare la mano e la strinse con una presa
sicura per
dimostrarle tutto il suo appoggio. Ed insieme entrarono nella stanza.
Si misero esattamente dove poche
ore prima era stata con
Quinn.
Vanessa non riusciva ancora a
parlare ma riuscì ad
afferrarle la mano. Aveva già i goccioloni agli ochhi. Non
riusciva a vederla
in quelle condizioni, le faceva troppo male.
-Ciao Sugar- iniziò
Rachel che finalmente la vedeva per
chi era davvero. Così innocente ma allo stesso tempo forte.
Era un mix perfetto
tra la latina e la ballerina –sono Rachel- disse afferrandole
la mano che
teneva stretta anche la figlia –spero che tu riesca a
sentirmi, magari non
troppo perché so che posso essere molto pesante delle volte
e non vorrei farti
stare peggio, quindi per tua fortuna sarò breve e non mi
perderò in
chiacchiere. Volevo solo dirti che sono davvero felice di averti e
avervi
incontrato e conosciuto meglio. Quando siete arrivate la prima volta mi
sono
subito spaventata e perché no anche preoccupata
perché entrambe cantate
divinamente, e ora capisco il perché, quindi temevo che mi
avreste creato
casino per tutti gli assoli. Comunque mi sono spaventata soprattutto
per il
vostro aspetto, così simili, così famigliari,
così belle- disse mentre
stringeva di più entrambe le mani delle ragazze, e mentre le
iniziava a cadere qualche
lacrima –mi sono sentita subito colpita da voi come se ci
fosse un legame più
profondo e finalmente ho capito che c’era davvero e so qual
è! Non so neanche
perché ti sto dicendo queste cose!- disse mentre le venne da
sorridere- vorrei
tanto abbracciarti e scusarmi per come mi sono comportata in questi
mesi. Non
sono io ma penso che mi conosciate meglio di quanto mi possa
immaginare. Spero
che non ti dispiaccia che la qui presente Vanessa mi abbia detto la
verità anche
se non è stato molto voluto- continuava imperterrita il suo
discorso mentre
sentiva che la figlia le aveva afferrato l’altra mano
–Scusami ancora. E spero
di poterti stringere presto tra le mie braccia e se scorre almeno
metà del
sangue latino nelle tue vene so che questo accadrà presto.
Ti voglio bene-
disse per poi alzarsi e baciare la fronte alla mora e avviandosi poi
verso la
porta –Vieni, vuoi rimanere sola con lei o ti devo chiamare
Quinn?- chiese
gentilmente rivolgendo lo sguardo verso la figlia.
Vanessa non disse niente, strinse
la mano della mora
immobile, per poi alzarsi e uscire con la madre dalla stanza. Non se la
sentiva
di parlare, o meglio non ci riusciva.
Eccolo… è
più lungo del solito ma non potevo accorciare
troppo. La nostra Rachel avrà creduto a pieno alle altre
due?!
Grazie sempre a tutti coloro che
seguono leggono e recensiscono
questa storia
Erano passati 10 giorni
dall’incidente e la situazione
era sempre la stessa. Sugar ancora non aveva dato segni di
miglioramento e non
accennava a svegliarsi: era stabile come diceva il dottore.
Vanessa era rimasta tutta la
settimana in ospedale non la
voleva lasciare per nessun motivo al mondo. Quinn e Rachel avevano
provato in
vari modi cercando di convincerla a tornare almeno un giorno a casa per
riposarsi ma la bionda non aveva sentito ragioni.
Aveva iniziato a parlarle ma non
sapeva mai che cosa dire.
Le parole le si bloccavano in gola. Il tempo due secondi e piangeva, il
destino
le stava portando via anche lei e non voleva assolutamente che questo
succedesse.
Aveva bisogno di una sola persona
in quel momento e
ovviamente non c’era. In realtà si ma non era
esattamente la stessa cosa. Aveva
bisogno di sua madre in quel momento che l’avrebbe aiutata
sicuramente a non
buttarsi giù e poi ci voleva un’altra persona.
La
persona che
avrebbe fatto più a caso suo sarebbe stata la Brittany del
futuro ma sapeva che
non c’era il modo di entrare in contatto con lei, dopotutto
era sua madre e lo
è stata per i primi sei anni poi ha mollato lasciandosi
cadere in un baratro da
dove è quasi impossibile risalire. Forse era
l’unica a riuscire ad entrare in
contatto con lei ma visto che era una cosa oltremodo impossibile doveva
trovare
un piano B.
-Come sta?- chiese come tutti i
santi giorni di quella
settimana Brittany.
-Ancora nulla. Non accenna ad un
miglioramento. Per
fortuna non peggiora- rispose Quinn
-Ah- disse semplicemente la
ballerina facendo
un’espressione tristissima.
-Sai forse dovreste venirla a
trovare?- si intromise
Rachel
-E perché? Cosa
possiamo farle noi non la conosciamo
nemmeno!- rispose Santana fissando la mora negli occhi. Non capiva
perché si
era fatta così interessata in quelle due ragazze.
C’era qualcosa che aveva
scoperto e che non le voleva dire. Aveva rotto l’accordo che
si erano fatte.
L’avrebbe presa a pugni finché non le avesse
rivelato quello che sapeva ma non
poteva, non voleva ferire di nuovo Quinn.
-Perché San dici
così? Io le voglio bene- le disse la
ballerina prendendola per mano e guardandola dritta negli occhi.
Rieccoci come
sempre la latina si perse in quell’azzurro bellissimo e non
riuscendo a dire di
no all’amore della sua vita fece semplicemente un gesto con
la testa in segno
di si.
-Evviva!-
disse la
biondina gettandosi tra le braccia di Santana e regalandole un bacio
profondo.
Quinn sentendo la risposta
affermativa della latina
sorrise a Rachel come se fossero riuscite a fare un passo importante
per il
risveglio di Sugar.
-Bene allora vi aspettiamo oggi
all’ospedale?!-
-Si!- rispose sbuffando la latina
-Grazie ragazze- aggiunse Rachel
prima di lasciare il
bagno dove erano per dirigersi verso l’uscita della scuola.
-Servirà a qualcosa
secondo te?-
-Non lo so amore ma ci rimane solo
questa come soluzione.
Le abbiamo provate tutte. Te hai pure cantato ma non l’hai
smossa nemmeno un
po’. Loro sono l’ultima chance-
-Grazie ma nemmeno te ci sei
riuscita con i tuoi grandi
discorsi-
-Dai amore non è questo
il punto e lo sai-
-Si! è che non ti
sopporto quando mi prendi in giro-
-Amoreeeee- disse Quinn dandole un
tenero bacio e mentre
le apriva la portiera della macchina –Prego si accomodi mon
amour-
-Merci beaucoup- rispose con un
sorriso bellissimo la
cantante
Salì in macchina anche
Quinn e partì verso l’ospedale.
-Speriamo che stia un
po’ meglio-
-Chi?-
-Vanessa. È distrutta,
ancora non è riuscita a farle un
discorso. Piange e basta-
-Forse dovrebbe provare a
cantarle, avvolte è più facile
esprimere le proprie emozioni cantando-
-Sicuramente se assomiglia a te in
questo si. dovremmo
sentire lei-
-Non accetterà maialmeno che non l’accompagni qualcun altro. da
sola crollerebbe
ugualmente-
-E quindi?! Con chi vuoi farla
cantare?-
-Semplice-
-No amore non dire Te!-
-Non stavo pensando a noi ma a
loro-
-Oook! Praticamente impossibile!
Come speri di convincere
Santana?-
-Non lo so a questo ci penserai
te. O meglio Britt!-
-Va bene proviamoci tanto non
abbiamo più nulla da
perdere-
Arrivarono all’ospedale
e la trovarono li. Sempre nella
stessa identica posizione: a sedere sulla sedia vicino al letto con le
mani che
stringevano quella della mora e la testa appoggiata al bordo del letto.
Non
parlava, non la guardava e stranamente non piangeva nemmeno.
Si avvicinarono a lei e si
accorsero che stava dormendo.
La riscossero un poco finché non aprì gli occhi e
le guardo
-Ciao- disse con la voce ancora
tutta assonnata
-Ehi tesoro- disse Quinn
baciandole la testa –come stai?-
-Così- rispose
l’altra facendo spallucce
-Mi dispiace- disse Rachel
abbracciandola.
-Sai penso tu dovresti andare a
casa a rinfrescarti e
magari anche a farti un riposino- le disse Quinn
-Ma io non voglio lasciarla..-
-Basta! Adesso ti alzi e ti
accompagno a casa. Quinn rimane
qui con lei non ti preoccupare non sarà sola-
-Ok!- disse arresa la bionda.
dopotutto aveva bisogno di
un po’ di riposo, non ne poteva più.
Si alzò ed insieme a
Rachel tornò finalmente a casa.
-Aspetta ma questa è
casa mia?!-
-Eh?!- non si ricordava
minimamente che Rachel non sapeva
che loro abitavano nella sua seconda casa –si- disse poi
-Come mai abitate qui? Chi vi a
dato le chiavi?-
-Perché ecco sapevamo
che non avreste mai usato questa
casa in questi anni e quindi era il posto più sicuro! E per
le chiavi ecco…-
-Ok! Non dire più
niente immagino che le chiavi ce
l’avevate. Domanda stupida-
Vanessa sorrise
all’affermazione di sua madre. Le mancava
terribilmente.
-Ecco ora va molto meglio- disse
la cantante vedendola
sorridere –comunque vuoi che resti con te o torno da Quinn e
ti passo a
prendere dopo?-
-Torna da Quinn. Ti chiamo io
appena ho fatto-
-Sei sicura? Io resto volentieri-
-Si davvero vai. Ci vediamo dopo-
disse per poi uscire
dalla macchina salutando l’altra con la mano.
Aspettò che la cantante
ripartisse con la macchina e poi
rientrò in casa. Era tutto al proprio posto come la sera di
dieci giorni prima.
Si sentì mancare, quella casa era piena di lei e del suo
odore.
-Dai forza- si disse.
Salì le scale ed
entrò nella propria camera. prese
l’accappatoio e si diresse verso il bagno per farsi
finalmente una doccia.
Accese l’acqua e si mise sotto lo scroscio sperando che
alleviasse tutto il suo
dolore. Ma non fu così. Stette per più di
un’ora lì, poi decise di andare a
farsi una bella dormita. Le ci vollero molti minuti prima di prendere
sonno ma
poi la stanchezza ebbe la meglio su di lei.
Rachel tornò
all’ospedale dirigendosi subito nella stanza
di Sugar dove vide Quinn seduta dove fino a poco tempo fa era seduta
Vanessa.
-Te lo sapevi?-
Quinn sobbalzò non si
era accorta dell’arrivo dell’altra.
-Eh?!-
-Te lo sapevi certo ci sei stata!-
-Ma che stai dicendo?!- chiese
confusa Quinn. Non capiva
di che cosa stesse parlando la cantante.
-Che abitavano a casa mia!- disse
arrabbiata la mora.
-Ah!- disse semplicemente
l’altra. Non l’aveva mai vista
così arrabbiata. In realtà non ci aveva nemmeno
pensato a come avesse reagito.
Dopotutto stavano vivendo a sue spese quindi era normale che un
po’ si sarebbe
arrabbiata.
-Ah?! È tutto quello
che sai dire?-
-Amore non ti arrabbiare
così. Si lo sapevo ma non sapevo
che fosse casa tua all’inizio. Non sapevo nemmeno che avessi
una seconda casa
in città. Certo forse facevamo meglio a chiedertelo o
quantomeno ad avvisarti-
-Forse?! Mi prendi in giro
Quinn?!- la cantante stava
perdendo le staffe e stava iniziando ad alzare un po’ troppo
la voce.
-Amore mi dispiace-
-Amore un corno! Avete avuto tempo
per dirmelo almeno tu.
Perché devo sempre scoprire tutto così?! Molto
per casualità. Non le avrei mai
cacciate lo sai! Ma almeno un po’ di rispetto, fiducia o non
so che altro.
dopotutto rimane pur sempre casa mia e se fosse successo qualcosa ci
andavamo
di mezzo noi!-
-Amore- disse Quinn alzandosi ed
andando ad abbracciare
la cantante –scusami-
Rachel non disse più
niente. Quinn la guardò negli occhi
e poi la baciò. Le loro bocche si bramavano, non potevano
stare troppo lontane.
Quinn le lecco il labbro inferiore per fare in modo che
l’altra dischiudesse le
labbra per fare entrare in contatto le loro lingue. Cosa che accadde
subito
dopo pochi secondi.
-Mi….eri………
mancata- disse Quinn tra un bacio e l’altro
-Anche tu- rispose la cantante
-Ma
guardale
Britt. Prima ci chiedono di venire per vedere come stava Sugar e poi
loro sono
le prime che se la spassano qui dentro la sua stanza. Un po’
ripugnante come
cosa- disse la latina a voce alta varcando la porta accompagnata dalla
sua
bionda.
Le altre due si staccarono un
po’ imbarazzate.
-San, Britt non ci aspettavamo che
arrivaste così presto-
-L’avevamo notato visto
che eravate impegnate a darci
dentro. Meno male che siamo arrivate all’inizio-
-Ah.Ah.Ah-
-Comunque ci fa piacere che siete
venute- intervenne
finalmente Quinn che le andò incontro abbracciandole.
Brittany era parecchio scossa. Non
poteva vedere Sugar in
quelle condizioni le dispiaceva troppo. Dopotutto le voleva bene, aveva
capito
che era una persona buona. Si mise a sedere su una delle sedie in
braccio alla
latina. Aveva gli occhi lucidi mentre la guardava, le faceva una pena
incredibile.
-Volete rimanere sole con lei?-
chiese Quinn vedendo la
faccia di Britt
-Come?- chiese la latina che non
aveva sentito la sua
amica. Si era persa ad osservare quel viso, fin troppo famigliare,
fermo sul
lettino dell’ospedale.
-Ho chiesto se volevate rimanere
da sole?- ripeté Quinn
-No!- disse secca la latina. Non
sapeva perché ma se
sarebbe rimasta lì da sola con Britt e quella ragazza
sarebbe crollata in un
pianto disperato, come stava già facendo la sua ballerina,
senza sapere nemmeno
il perché.
Quinn e Rachel quindi si andarono
a sedere sull’altra
sedia disponibile. Osservavano le altre due.
Brittany aveva intrecciato una
mano a quella della mora
mentre l’altra ce l’aveva intrecciata con la
latina. Aveva la testa abbassata e
gli occhi gonfi e pieni di lacrime. La latina aveva l’altro
braccio intorno
alla vita della bionda per stringerla più a sé.
Anche lei aveva gli occhi
lucidi ma sembrava che stesse lottando per non far scendere nessuna
lacrima.
Non voleva piangere per una persona che non conosceva nemmeno.
Quinn le avrebbe voluto dire che
aveva tutte le ragioni
del mondo per piangere. Dopotutto anche se non lo sapeva quella in coma
era sua
figlia ma dalla reazione che aveva avuto si poteva intuire che anche
lei
sentiva un legame speciale con quella persona proprio come era successo
a Quinn
con Vanessa.
Ma preferì non dirle
nulla, perché conoscendola sapeva
che avrebbe preteso spiegazioni sul perché avevano insistito
tanto che loro
andassero lì all’ospedale a trovare Sugar e il
perché le faceva tutto questo
effetto.
Osservarono per più di
un’ora le altre due che non
avevano proferito parola, ma solo lacrime da parte della bionda.finché alla
cantante non si illuminò il
telefono.
-è Vanessa. Devo
andarla a prendere, vieni con me?-
-Si. hanno bisogno di stare un
po’ da sole- sussurrò alla
mora.
Si alzarono in silenzio e prima di
uscire dalla porta
dissero –Noi andiamo a prendere Vanessa. Torniamo tra poco-
ma non videro
reazioni da parte dell’altre due. Erano come in un mondo
tutto loro.
Vanessa finalmente si
svegliò riposata dopo tanto tempo.
Si stiracchiò e poi decise di mangiare qualcosa. Prima di
uscire dalla stanza
le cascò l’occhi sulla poltrona dove vide il
dispositivo che avevano creato per
mettersi in contatto con il loro tempo. Ebbe un sussulto. Lo prese
prima di
scendere, l’avrebbe portato all’ospedale con lei.
Si preparò una cosa al volo
mentre fece uno squillo a Rachel per farsi venire a prendere.
Tempo un quarto d’ora e
le due arrivarono davanti a casa
Berry. Rachel scese
dalla macchina ed
andò a suonare il campanello.Non fece
in tempo neanche a staccarsi dal campanello che Vanessa uscì
dalla porta.
Rachel sorrise, doveva averle
aspettate in piedi davanti
all’uscita per guadagnare tempo.
-Ehi-
-Ciao e grazie per essere venute a
prendermi- disse
vedendo che c’era anche Quinn con la mora
–aspettate avete lasciato Sugar da
sola?- continuò la ragazza agitandosi.
-Non ti preoccupare è
in ottime mani- rispose Quinn dalla
macchina.
Vanessa si precipitò
nella vettura
-Con chi è?-
-Con la sua famiglia- rispose
semplicemente Rachel
entrando in macchina a sua volta.
-Vuoi dire che finalmente la sono
andata a trovare?-
-Si-
-Come avete fatto a convincerle?
Mancavano solo loro due
tutti gli altri ragazzi del Glee erano venuti persino Mr. Shu-
-Lo sappiamo ce l’hanno
detto. Per loro abbiamo convinto
Brittany che è riuscita a convincere Santana. Sai che non le
riesce a dire di
no-
-Solo a lei- disse Rachel
scaturendo la risata nelle
altre due.
Quinn allora ripartì
per l’ennesima volta verso
l’ospedale.
Rientrarono nella stanza e
ritrovarono la stessa immagine
di quando erano andate via. Non si erano mosse nemmeno di un
centimetro,
immobili a fissare la ragazza immobile sul lettino.
-Ragazze- disse Quinn
avvicinandosi alle altre due che si
riscossero immediatamente fissando la bionda
-Che c’è Q.?-
-Siete state qui per
più di 2 ore-
-Come?! Non mi sono accorta che il
tempo fosse passato
così in fretta. Che ore sono?-
-Le 7:47 pm-
-Cazzo! Britt dobbiamo andare
siamo già in ritardo-
Brittany si alzò di
scatto seguita a ruota dalla latina.
Avrebbero avuto la cena con la famiglia della ballerina e non potevano
mancare,
glielo avevano promesso. Salutarono le altre tre in un secondo prima di
sparire
dalla stanza.
-Grazie- urlarono Quinn e Vanessa
all’unisono mentre
Rachel guardava verso l’uscita con un aria interrogativa.
-Chissà che dovevano
fare di così importante!-
-Penso che abbiano già
fatto troppo per oggi. Le hai
viste anche te come hanno reagito a vederla in questo stato senza
nemmeno
sapere nulla. Non immagino Santana quando saprà la
verità-
-è già.
Penso che le prenderà un colpo- le rispose la
cantante
-Non dovete dirglielo. Me lo avete
promesso- si intromise
Vanessa
-Non pensi che sia giusto
farglielo sapere?! Dopotutto è
sempre la loro figlia-
-No! Non possiamo. Non sapete
niente della loro
relazione- iniziò ad urlare la biondina mentre le altre due
la guardavano
storto.
-Che relazione?! Ma non pensi che
sarebbe giusto
dirglielo? Forse sono le uniche a potere entrare in contatto con lei.
Sono i
suoi genitori avranno un legame profondo costruito in 17 anno di vita
almeno
per Sugar o no?!- disse Quinn. Vanessa ebbe un sussulto e le lacrime
iniziarono
a rigarle il viso
-Andate via!- disse
-Come?-
-ANDATEVENE!- urlò.
Quinn e Rachel si guardarono, non
ci capivano nulla.
Avevano forse detto qualcosa di sbagliato?! Provarono ad avvicinarsi
alla
figlia che le fulminò con lo sguardo facendole capire che se
ne sarebbero
dovute andare davvero. Uscirono in silenzio dalla stanza chiudendo la
porta
alle loro spalle sentendo i singhiozzi dell’altra.
-Che è successo?-
chiese la cantante confusa
-Non ne ho la minima idea-
-Forse abbiamo detto qualcosa di
troppo?-
-Non lo so….ho forse
si- disse Quinn pensandoci bene.
-Amore spiegati-
-Vanessa ha detto che sono tornate
indietro per cambiare
il proprio futuro giusto?!- disse Quinn mentre la cantante annuiva
convinta –mi
hanno detto che era una cosa importante per loro e diciamo grossa-
continuava
la bionda –e se fosse accaduto qualcosa di grave a San e
Britt?!- disse infine
guardando l’altra
-EH?!-
-Amore pensaci. Si è
surriscaldata dopo che abbiamo
toccato l’argomento “famiglia
Lopez-Pierce”. Dicendo che non sapevamo niente di
quella loro relazione- continuava Quinn imperterrita –e
passando del tempo con
Sugar comunque si vedeva che non le conosceva affatto soprattutto
Santana-
-Chissà che cosa le ha
fatto quella latina- sbuffò infine
la cantante
-Rach!-
l’ammonì Quinn.
-OK! Scusa. Dobbiamo parlare con
Vanessa-
-Lo so. Lasciamole del tempo per
rifletterci sopra e per
sbollire un po’. Intanto andiamo a prenderci un
caffè- disse prendendo la
cantante per mano e dirigendosi verso il bar che si trovava
lì vicino.
Vanessa aspetto che altre
chiudessero la porta per sprofondare
poi in un pianto disperato. Loro non
sanno nulla di tutto quello che le è successo, che cosa
abbiamo dovuto passare,
come si permettevano di fare delle ipotesi così fuori
luogo?! si chiedeva
la bionda.
Si mise a sedere sulla sua solita
sedia e dalla borsa
tirò fuori il dispositivo che aveva portato da casa.
Fece partire la chiamata ed
aspettò la risposta con
ansia, aveva bisogno di vederla, di parlarci, di sentire dire che
sarebbe stata
li con lei e che non avrebbe permesso che accadesse qualcosa di brutto
o a lei
o a Sugar.
Aspettò un paio di
minuti, che per lei sembrarono ore,
poi vide finalmente la faccia della madre dall’altra parte
dello schermo
sorridente
-Ce l’hai fatta a farti
viva. So che sei impegnata con la
tua fidanzata e le tue mamme ma un po’ di considerazione
anche alla tua mamma
potresti darla- disse facendo la finta offesa.
Vanessa non rispose ma le lacrime
iniziarono a rigarle
abbondantemente il viso.
-Tesoro che hai?- chiese Rachel
preoccupata vedendo la
figlia in lacrime.
-Mamma….-
singhiozzò la bionda
-Amore stai bene? È
successo qualcosa tra te e Sugar?-
chiese con più insistenza la mora.
-No! Sugar è in coma da
dieci giorni- riuscì a dire
-Cosa?!- urlò la
cantante dall’altra parte dello schermo
-Si! ha avuto un incidente,
cioè è stata investita ed è
così da dieci giorni. È stabile non migliora ma
non è più in pericolo di morte-
disse mentre girava il dispositivo verso il letto in modo da permettere
alla
madre di vedere la mora distesa sul letto immobile. A Rachel si
bloccò il cuore
a quella vista. aveva visto le 3 persone più importanti
della sua vita su un
letto d’ospedale e nessuna delle tre si era più
rialzata: 2 erano morte e l’altra
era ancora lì. E ora c’era una quarta persona
nella stessa identica posizione
delle altre. Le vennero gli occhi lucidi: le immagini di lei dietro
quel
lettino che veniva portato dentro la sala operatoria per cercare di
salvarle,
lei che era stata tutta la notte a piangere ai piedi di quel lettino
sapendo di
aver perso la persona più importante della sua vita e anche
una delle due più
care amiche. le stessa situazione si era ripresentata pochi anni dopo
con
Brittany: lei seduta vicino al lettino a pregare per la sua amica ormai
persa
per sempre anche se il suo cuore funziona ancora ma ha smesso di
battere nello
stesso momento in cui si è spento quello della sua latina. E
ora era lì a
fissare da uno schermo di nuovo quel lettino. Quel
dannatissimo lettino. Non voleva che le
portasse via una delle due persone più care che le erano
rimaste a questo mondo
crudele.
-Amore- iniziò a
parlare – perché?! Amore devi essere
forte. Fallo per me la tua zia preferita Rachel, fallo per la tua
ragazza cioè
mia figlia, e fallo per te e per la tua e per la nostra
felicità. Non puoi
mollare non ora. Fai vedere a tutti chi sei in realtà, hai
una determinazione pazzesca
ce la devi fare- disse con le lacrime agli occhi – Sai in
questo periodo ho
badato io alle tue piante e hai tuoi animaletti, sentono molto la tua
mancanza-
disse continuando a fissare quel corpo immobile sul letto. Non riusciva
a
vederlo così, il destino non poteva portarle via anche lei.
Non avrebbe resistito
ancora una volta. Poi continuò a parlare non sapendo nemmeno
perché le stesse
dicendo quelle cose –Sai sono andata a trovare tua madre e
tua zia al cimitero.
Avevo promesso di non andarci più ma non ho resistito, ho
rotto il nostro patto
e mi dispiace. Mi mancano terribilmente e mi mancate anche voi. Non
è il tuo
momento ancora, non mollare ti prego- disse per poi scoppiare in un
pianto
disperato.
Vanessa rigirò il
dispositivo verso di lei
-Mamma ti prego non fare
così-
-So che dovrei essere forte per te
ma non ci riesco. Ho visto
tua madre su quel lettino e San e poi Britt e ora anche lei.
È come un rituale-
disse cercando di frenare le lacrime che ormai le appannavano la vista.
-Mamma …..- disse
teneramente la bionda
-Sto bene amore non preoccuparti.
Ora mi riprendo dammi 2
secondi e sono di nuovo da te- disse prendendo un fazzoletto e
soffiandosi il
naso.
-Come l’hanno presa le
altre?!-
-Dell’incidente?-
-SI. e di che se no?!-
-Nulla nulla! Comunque Quinn e
Rachel sono qui tutti i
giorni e sono parecchio giù mentre Santana e Brittany sono
venute oggi per la
prima volta. Ma non so esattamente come si sono sentite, quando sono
rientrata
nella stanza erano abbastanza sconvolte- rispose sinceramente la bionda
ripensando alle due in quella stanza.
-Ok. C’+
qualcos’altra cosa che dovrei sapere?- chiese
con fare interrogativo la mora
-Emmm no!- rispose titubante
Vanessa mentre si aprì la
porta della stanza
-Vanessa- dissero insieme le due
Rachel –ma c’è l’eco in
questa stanza?- chiesero ancora insieme.
Vanessa si girò verso
la porta con uno sguardo terrorizzato
-Rachel- disse guardandola facendo
capire a quella al di
là dello schermo che era entrato qualcuno in quella stanza,
e quel qualcuno era
proprio la Rachel di quel tempo.
Questo capitolo è stato
duro da scrivere ma ce l’ho
fatta. Non mi convince affatto anche perché è un
po’ di transizione.
Spero comunque che vi piaccia. Al
prossimo capitolo e un
grazie sempre a tutti quelli che leggono/seguono/recensiscono questa
storia.
-Vanessa-
dissero insieme le due Rachel –ma c’è
l’eco in questa stanza?- chiesero ancora
insieme.
Vanessa
si girò verso la porta con uno sguardo terrorizzato
-Rachel-
disse guardandola facendo capire a quella al di là dello
schermo che era
entrato qualcuno in quella stanza, e quel qualcuno era proprio la
Rachel di
quel tempo.
-Tesoro
chi c’è?- chiese la Rachel del futuro guardando la
faccia terrorizzata della
figlia che aveva spostato lo sguardo da un’altra parte.
Vanessa
non parlava era come paralizzata, vedeva Rachel avanzare verso di lei.
-Che
cosa hai in mano?- chiese ormai vicina alla bionda.
-Nulla….è
solo un oggetto- disse non sapendo che fare
-Non
sembra nulla- continuò la mora
-Ehi
tesoro mi rispondi?!?!- chiese l’altra dallo schermo visto
che non capiva cosa
stava succedendo.
Vanessa
si risvegliò di scatto prendendo coscienza di quello che
stava accadendo.
-Chi
è?- chiese la cantante accanto a lei.
La
bionda si arrese all’evidenza che ormai il danno era fatto e
girò semplicemente
lo schermo verso la mora.
Rachel
si sentì svenire non appena vide chi era quella che stava
guardando dallo
schermo: se stessa 17 anni prima.
Nessuna
della due parlava si stavano fissando una ricordando come era e
l’altra
scoprendo come sarà tra qualche anno.
-Non
dirmi che quella che vedo sono io nel tuo tempo?- chiese ad un certo
punto la
mora per sperare che non stesse solo immaginando tutto.
-Invece
si. Rachel ti presento mia madre Rachel- disse la bionda indicando lo
schermo e
l’altra che da dentro quello la salutava.
Rachel
non riusciva a crederci, già le sembrava abbastanza
difficile la situazione e
ora che si era vista da grande era ancora più sconvolta di
prima
-Non
sono cambiata poi tanto- riuscì a dire – ho solo
qualche ruga qua e là, per il
resto mi sembra tutto al suo posto-
-Che
ti aspettavi?! Ho solo 17 anni più di te non sono ancora una
nonna- disse con
fare ovvio la Rachel del futuro.
Rachel
prese il dispositivo dalle mani di Vanessa e si mise a sedere accanto
alla
bionda che la guardava confusa. Non capiva cosa volesse fare e
soprattutto
perché.
-Allora
siamo diventate famose?- chiese ad un tratto la mora
-Come
scusa?- chiese l’altra mora
-Ho
chiesto se abbiamo raggiunto Broadway-
-Numero
uno non ti posso rivelare queste informazione, numero due ti sembra
l’occasione
giusta per chiedermi una cosa del genere?-
-Ovvio
quando mi ricapita di parlare con la me stessa del futuro? Oddio che
effetto
strano dire questa frase-
-Ora
capisco perché la gente diceva che ero
“leggermente” egocentrica e petulante-
disse cercando di non farsi sentire –Comunque cosa vuoi da
me?-
-Te
lo già chiesto-
-A
parte quello che non ti posso dire-
-Non
saprei allora. Perlomeno mi puoi dire dove abitiamo?-
-Ci
siamo ritrasferite da New York qui in Ohio nella casa dove adesso
stanno le
nostre due “avventurose”-
-Ohh-
disse quasi delusa da quella notizia –quindi non sei
diventata la cantante che
volevi diventare?!-
-Non
posso rispondere- disse per l’ennesima volta. Sapeva
benissimo che sapendo dove
abitava avrebbe scoperto che il loro sogno non si sarebbe realizzato.
Decisero
di ritornare nella loro città dopo la morte della latina e
di Quinn per
seppellire i loro corpi nel luogo dove erano nate, per sentirle
più vicine a
loro.
-Va
bè! Posso vedere Quinn?- chiese poi.
La
mora si bloccò così come la bionda che stava
ascoltando la conversazione. Non
le poteva dire No mi dispiace ma è
morta
16 anni fa. Doveva però trovare un’idea
al volo e le venne la scusa più
banale del mondo
-Mi
dispiace ma in questo momento è a fare la spesa.
È uscita da poco quindi non so
tra quanto tornerà e tra poco dovrò chiudere la
chiamata- disse cercando di
essere il più naturale possibile anche se le
risultò abbastanza difficile.
-Non
importa. Al massimo la vedrò la prossima volta-
-Si
certo. Penso sarebbe molto contenta anche lei-
-Aspetta
un attimo! Ora che ci ripenso te hai detto che hai solo 17 anni in
più di me quindi
vuoi dire che tra questo e il prossimo anno dovrò
partorire?!-
L’altra
Rachel si mise a ridere –Tra un anno o poco più.
Comunque Vanessa e Sugar sono
un anno più piccole di voi-
-Cosa?!-
chiese sconvolta
-Esatto
ci siamo falsificate anche le date di nascita per fare
l’ultimo anno con voi.
Perché ho sbagliato ad inserire la data. Dovevamo arrivare
alla nostra nascita
invece siamo arrivate un anno prima- intervenne la bionda
-Esatto.
Capirai presto il perché di questa scelta. Starai bene
davvero, non
preoccuparti- disse poi la cantante vedendo la se stessa più
giovane ancora
immobile.
-Okk-
disse con la voce tremante.
-Mi
sa che per questa volta la possiamo finire anche qui. Fatemi sapere di
Sugar e
mi raccomando fatela svegliare, vi prego-
-Si
mamma- disse Vanessa affacciandosi per vedere lo schermo.
-Brava
bambina mia- disse mentre sorrideva.
-Amore.
Va tutto bene?- disse Quinn mentre entrava nella stanza
-Non
entrare!- urlò Vanessa
Troppo
tardi. Rachel girò senza volere leggermente il dispositivo
verso la porta
mentre anche lei si girava verso quella direzione. Fu il male di un
secondo: lo
sguardo della bionda si andò ad incrociare con quello della
donna nello schermo
prima che la stessa riuscì a chiudere la chiamata.
-Ditemi
che non ho veramente visto quello che ho visto?!- disse ancora
guardando quel
dispositivo che teneva Rachel sulle gambe.
Vanessa
si disperò. Quinn non avrebbe mai dovuto vedere la sua
mamma. O meglio Rachel
non avrebbe mai dovuto rivedere Quinn. Chissà come
l’avrebbe presa, come stava,
che effetto le aveva fatto. Si stava dando della stupida, sapeva
benissimo che
le avrebbe causato solo dolore riaprendo delle ferite ancora non
totalmente
chiuse perché troppo profonde.
-Amore
in realtà si!- disse ingenuamente la cantante.
-Com’è
possibile?!- chiese ancora sotto shock la bionda
-Lo
abbiamo creato io e Sugar per non perdere contatti con il nostro tempo-
intervenne Vanessa.
-Ah.
Caspita siete fenomenali- disse andando a prendere il dispositivo tra
le gambe
della sua ragazza.
-Grazie
ma non è importante adesso questo-
-E
cosa lo sarebbe?!-
-Non
sono così stupida. So perché siete rientrate
nella stanza, ma non posso dirvi
niente. Solo che mi dispiace per la mia reazione di prima, forse ho
esagerato
un po’ ma ho perso il controllo- disse tristemente Vanessa
-Sicura?!
Ma noi vogliamo solo aiutarti e se sapessimo magari sarebbe meglio
no?!- chiese
Quinn
-Forse.
Ma non posso prendere questa decisione da sola. Ho bisogno di Sugar e
se
davvero decideremo di raccontarvi tutto bisogna che sappiano la
verità anche
Santana e Brittany. Ma non so che riscontri possa avere sulla storia. E
se
peggiorasse solamente la situazione?! Non so se possiamo rischiare
così tanto
almeno non ancora-
-Ok!
Rispetteremo qualunque sia la vostra decisione. Però sei
d’accordo con noi
sulfatto che San e
Britt sappiano di
voi?-
-Penso
di si. dopotutto fanno parte anche loro della vostra famiglia e magari
si
risolverebbero anche delle incomprensioni che ci sono tra di voi- disse
con
aria dispiaciuta Vanessa. Non le piaceva vedere mentire Quinn e Rachel
a San e
Britt sul perché tenevano tanto a loro e sul
perché anche le altre due dovevano
cercarle di stare più vicine possibile.
-Ok!
Il casino sarà spiegarglielo-
-Pere
questo lasciate fare a noi. Sappiamo delle cose sul loro conto che
nessuno sa. Ci
penserà Sugar a dirglielo e noi la sorreggeremo- disse
mentre stringeva la mano
alla mora distesa sul lettino
-Che
cosa sapete?- chiese curiosa la cantante.
-Per
esempio che stasera avevano la cena con le loro famiglie per parlare
del loro
trasferimento a New York il prossimo anno-
-Cosa?!-
-Si.
sapete avere il diario di Brittany è utile. Ha segnato tutto
quello che faceva
con la latina. E anche i loro piccoli segreti- disse fiera la biondina
-Wow!
E che altro sapete?- continuò ancora più curiosa
la cantante.
-Lo
scoprirai da sola. Ti farò vedere quel diario. Ci siete
anche tu e Quinn li
sopra-
-Davvero?-
chiese questa volta Quinn
-Si.
siete rimaste molto unite-
-Tesoro
mi puoi dire perché stai usando il passato?!-
Vanessa
si bloccò. Non si era accorta di quel particolare. Le veniva
naturale,
dopotutto non aveva mai visto le quattro insieme e unite come le aveva
raccontato tante volte sua madre.
-Ecco…..perchè
faccio un po’ di casino col tempo. Sai non so bene quale
usare se il mio o il
vostro, essendo del futuro per me sono scene successe prima ma per voi
dovranno
ancora succedere quindi sono un po’ indecisa sul tempo da
usare..- stava
parlando a raffica. Sapeva di aver sbagliato comunque ad usare il
passato ma no
sapeva che dire.
-Tesoro
stai bene?!- disse Rachel vedendo la figlia che non respirava
più bene ed era
diventata completamente rossa.
-S…si..si-
balbettò
Quinn
aveva ancora la faccia di una che aspettava una risposta sensata. Non
l’aveva
convinta per nulla quell’insieme di parole che aveva detto
-Quinn
ecco io…- cercò di dire finché non
sentì la mano stringerle la presa della sua.
Si
girò di scatto e vide che la mano di Sugar si stava
muovendo, poi guardò le
altre due che la guardarono con le lacrime agli occhi. Quinn che era in
piedi
uscì di corsa dalla stanza ed andò a chiamare il
dottore.
-Amore,
mi senti?!- chiese Vanessa alla mora sul letto che iniziava a muoversi
–amore sono
qui sono io. Non ti preoccupare sta arrivando il dottore. Amore
ascoltami ti
prego. Non ti riaddormentare ci sono io qui accanto a te e non ti
abbandonerò
mai. Mi dispiace di riuscire a parlarti solo ora ma prima non potevo,
non
riuscivo perché avevo paura che ti avrei perso per sempre-
continuava Vanessa
con le lacrime che òe rigavano il viso.
-A….amore-
riuscì a dire Sugar con un tono di voce quasi impercettibile.
-Shhhh.
Non ti sforzare- disse mentre le accarezzava più forte la
mano –Amore ti amo-
disse poi mentre entrò nella stanza Quinn con il dottore che
fece uscire tutti
dalla stanza.
-Come
sei tenera!- disse Rachel a Vanessa mentre le tirava le guance.
-Dai
ma- disse mentre si liberava dalla presa e diventava tutta rossa
-Guarda
Amore mi sa che l’hai fatta vergognare- disse sorridendo
Quinn alla sua ragazza
-Eh
già. Guarda com’è diventata tutta rossa-
-Uffa-
disse Vanessa coprendosi il viso e mettendosi a sedere su una delle
sedie della
sala d’attesa.
Le altre due risero e poi
andarono a stringerla.
Il
dottore tornò da loro dopo pochi minuti.
-Allora?-
chiese Rachel
-Bene.
Si è risvegliata e sta bene. Non si ricorda
dell’incidente ma è normale- disse
il dottore con una faccia rilassata.
-Grazie
dottore- disse Vanessa abbracciandolo.
-Prego
ma io non ho fatto nulla. Siete state voi a farla svegliare-
-La
possiamo vedere?-
-Si
a mi raccomando non le fate troppo domande e per poco tempo che deve
riposarsi
ok?!-
-Certo-
disse per poi precipitarsi nella stanza
Aprì
la porta e se la ritrovò lì a sedere appoggiata
allo schienale del letto. La guardò
negli occhi e le si sciolse il cuore vedendola sorridere in quel modo.
Le era
mancato terribilmente vederla ridere.
-Amore-
disse mentre le scivolava una lacrima.
-Vieni
qui- disse la mora allargando le braccia per poi stringerle una volta
che la
bionda le si era gettata a dosso.
-Ho
avuto così tanta paura di perderti- disse con la testa
appoggiata alla spalla
dell’altra.
-Lo
so. Ho sentito che eri qui, che mi prendevi la mano e sentivo le tue
lacrime. Mi
si spezzava il cuore tutte le volte, avrei voluto risponderti ma non ci
riuscivo, non riuscivo a far muovere il mio corpo. Poi ho sentito
Santana e
Brittany e poi di nuovo te e zia Rach e poi Rachel e Quinn e non ho
più
resistito. Ho combattuto contro me stessa e ce lo fatta a muovermi. Ho
stretto
la tua mano poi ho sentito la tua voce e mi ha dato la forza di non
mollare
proprio quando stavo per farcela- disse mentre accarezzava i capelli
della
bionda tra le sue braccia- e poi ho sentito che mi hai
detto…si insomma….ecco-
iniziò a balbettare e a sudare vistosamente
-Ti
amo- interruppe la bionda staccandosi dall’abbraccio e
guardandola negli occhi
che si erano inumiditi dall’emozione
Sugar
si emozionò di nuovo sentendo quelle due parole
–Anch’io ti amo- disse per poi
baciare la bionda. le era mancato così tanto quel contatto,
il suo sapore e
lei.
Rachel
bussò alla porta aperta per attirare l’attenzione
delle due che si stavano
baciando un po’ troppo intensamente –Non per
interrompere nulla ma non mi
sembra il momento e il luogo adatto per questo- disse ridendo e
avvicinandosi
al letto con Quinn che la seguiva a ruota leggermente imbarazzata.
-Rachel!
Quinn- disse Sugar allungandosi per abbracciare le due appena entrate.
-Ora
si che si ragiona- disse la cantante ricambiando l’abbraccio
della mora –un po’
di considerazione anche per le tue zie. Poi potrai tornare pure a
pomiciare con
nostra figlia- concluse facendo arrossire nuovamente Vanessa. Quinn la
colpì
sul fianco
–Rachel!- la
rimproverò –non fare così vedi
che le metti in imbarazzo!- disse scoppiando poi in una risata.
Si
staccarono dall’abbraccio e si sorrisero a vicenda. Le era
mancata
terribilmente anche a loro la piccola Sugar.
-Aspettate
questo “nostra figlia” e
“tue zie”vuol
dire che lo sa anche lei?- chiese Sugar mentre indicava la cantante.
Le
altre tre annuirono in contemporanea.
-E
ha anche parlato con mamma- disse Vanessa indicando il dispositivo
rimasto
sulla sedia della stanza.
-Ok!
Vedo che mi sono persa parecchie cose-
-E
non è tutto- continuò la bionda
–abbiamo deciso che sarebbe meglio dire la
verità anche a Santana e Brittany-
-COSA?!-
-Si
per non creare più incomprensioni tra di loro- disse
indicando Rachel e Quinn.
-Ne
possiamo parlare meglio vero?-
-Certo.
Domani ti dimettono e potrai tornare a casa- disse contentissima Vanessa
-Ok!-
-Ora
noi dobbiamo andare. Il dottore vuole che ti riposi- disse la cantante
-Si!
ti veniamo a prendere domani in mattinata- continuò Quinn
-Ci
vediamo domano amore- disse Vanessa dandole un bacio veloce sulle
labbra.
-Va
bene, e grazie di tutto-
-Non
lo dire nemmeno per scherzo. Non potevamo permetterti di abbandonarci-
disse
Quinn uscendo dalla stanza seguita dalle altre due.
-Finalmente
a casa- disse Sugar varcando la porta di entrata.
-Eh
già. È stata così vuota in questi
giorni- disse la bionda con un aria un po’ malinconica.
-Amore,
non fare così. Si è sistemato tutto. Ora siamo
qui insieme e ce la faremo
vedrai- disse baciandola dolcemente
-Mi
sei mancata così tanto- disse per poi riprenderla a baciarla
più
insistentemente.
Si
staccarono dal bacio e Vanessa sentì l’altra
cedere tra le sue braccia. La mora
si riprese quasi subito e si
diressero
con calma verso la camera di Vanessa.
Sugar
si posò sul letto e fu raggiunta dalla bionda che si
posizionò accanto a lei.
-Come
stai?- chiese alla mora
-Insomma.
Mi fa malissimo la testa quando mi sforzo a ricordare o anche se duro
troppa
fatica- disse disperata Sugar toccandosi il capo.
-Amore
andrà tutto bene. È normale ti faccia male la
testa. Hai subito un forte trauma
cranico. Aspetteremo e vedrai che col tempo ti passerà
tutto-.
-Si
ma non posso neanche baciarti che mi prende una fitta atroce-
-Ehi
non ti preoccupare. Per ora mi importa solo che tu sia qui con me sana
e salva-
disse accarrezzandole dolcemente la testa.
-Grazie
di non avermi mai lasciato sola-
-Era
il minimo- disse sorridendole con tutto l’amore che aveva nel
cuore.
-Pensi
davvero che sia giusto dirlo anche a Santana e Brittany?-
-Si!
almeno che sono le tue mamme-
-Perché
che cosa le avresti voluto dire?-
-Ci
ho pensato a fondo e se gli dicessimo perché siamo tornate
indietro? Forse riusciremo
ad evitare che muoiano più facilmente-
-Sei
pazza?! Non sai che riscontri potrebbe avere. E se la prendessero
peggio e la
situazione peggiorasse invece di migliorare?-
-Lo
so mi sono fatta anche io queste domande. Ma abbiamo una sola
possibilità e
voglio rischiare il tutto per tutto-
-Ok!
Però glielo diciamo dopo che siamo nel loro grembo. Va bene?-
-Come
vuoi!-
-Zia
Rachel lo sa?- chiese ad un tratto Sugar
-No.
Ho provato a richiamarla dopo che ha parlato con te
all’ospedale e ha visto
Quinn ma non risponde. Anche solo per dirle che ti sei svegliata. Era
molto in
pensiero-
-Ha
visto Quinn?!?!- chiese terrorizzata
-Si.
è stato il male di un secondo ma penso sia stato sufficiente
per distruggerla-
-Come
biasimarla. Rivederla dopo 17 anni non è facile-
-
Lo so e questa cosa mi fa stare male. Ma non so cosa fare se non mi
risponde-
-Quando
si sentirà pronta lo farà vedrai. Falle smaltire
questo macigno- disse Sugar
per poi posizionarsi sul petto dell’altra.
-Buonanotte
amore-
-notte-
disse la bionda sentendo il respiro dell’altra farsi
già più regolare.
Sorrise
alla facilità che aveva la mora di addormentarsi. in quel
momento l’avrebbe
voluta anche lei. Continuò a pensare alla madre
finché finalmente non cadde
anche lei tra le braccia di Morfeo.
Finalmente
ecco il risveglio di Sugar. ora ci sarà la parte Santana
Brittany e verità.
Come
la prenderanno??
Ringrazio
come sempre tutti quelli che continuano a leggere, seguire e recensire
questa
storia
-Ragazzi
date il ben tornato a Sugar- disse
Mr. Shu che aveva accanto la mora. Gli altri ragazzi scoppiarono in un
applauso
per poi uno per uno andare ad abbracciarla.
-Grazie
a tutti di essermi venuti a trovare
all’ospedale- disse per poi sedersi al suo solito posto
accanto alla sua
ragazza che le prese immediatamente la mano
-Come
va la testa?-
-Bene
non preoccuparti-
-Meno
male- disse sorridendole.
-Ok
ragazzi per questa settimana voglio che
troviate canzoni che rispecchiano il vostro stato d’animo,
come vi sentite
ecc..- disse poi il professore
Nessuno
era molto entusiasta per quel compito.
-Ma
professor Shu dobbiamo prepararci per le
nazionali non può darci compiti del genere- disse Kurt
spazientito.
-Kurt.
Non discutere ci prepariamo per le
nazionali non ti preoccupare, so quello che sto facendo. Devo capire
come vi
sentite in modo da trovare canzoni perfette che possano esprime al 100%
il
vostro talento e le vostre emozioni. Quindi prendete seriamente il
compito di
questa settimana-
La
lezione finì finalmente e con quella anche
quella giornata infernale.
-Andiamo?-
chiese Quinn alle due non appena
fuori dalla scuola
-Certo-
disse Vanessa prendendo Sugar per mano
e dirigendosi verso la bionda.
-Rachel?-
-Ha
la sua macchina!- disse la bionda
-Avete
litigato?!- chiese con un tono
provocatorio Vanessa una volta entrate in macchina
-NO!-
rispose secca Quinn mentre partì verso
casa sua.
-Bene
bene! Amore hanno litigato- disse
girandosi verso la mora che rideva
-La
smettete per favore! Non è la giornata
giusta-
-E
come mai?- chiese ancora la bionda
-Perché
si! ok abbiamo litigato- si arrese
infine Quinn
-Perché
Rachel vuole dire ai vostri genitori
di voi due?!- azzardò la mora
Quinn
sbuffò –è inquietante questo fatto che
voi sappiate tutto di quello che ci accade-
Le
altre due scoppiarono in una risata molto
rumorosa.
-Guardate
che non è divertente- cercò di dire
Quinn offesa dall’atteggiamento delle altre
-Ok!
Scusaci mamma- disse Vanessa mentre si
asciugava le lacrime che le erano scivolate giù dal troppo
ridere.
-Scendete
vai!- disse dopo aver parcheggiato
la macchina davanti a casa e aprendo la sua portiera.
Rachel
era davanti alla porta di casa che le
aspettava.
-Finalmente-
disse scocciata alzando le mani
al cielo.
-Daii
non fate così che non ce n’è motivo-
-Già
Quinn è solo impaurita- concluse Vanessa
entrando in casa.
Rachel
rimase spiazzata
-Ovviamente
gli hai detto tutto?!- disse
arrabbiata mentre prendeva posto sul divano accanto alla stessa Quinn
-No-
disse la bionda sbuffando. Quando faceva
così non la sopportava affatto
-NO?!-
-No
mamma!- intervenne Vanessa –lo sapevamo
già. Cioè sapevamo il motivo del famoso litigio
ma non sapevamo il giorno
preciso in realtà-
-Ah!-
disse Rachel arrendendosi alla sincerità
della figlia. Non avrebbe avuto ragione di mentirle e quindi si
fidò
semplicemente.
-Sai
Zia Q. ha solo paura di venire a cena con
i tuoi perché ha paura di non piacergli. Dopotutto ti ha
tormentato per 3 anni.
E poi..- iniziò Sugar che con uno sguardo tenerissimo
guardava la cantante
-E
poi ha paura della reazione di sua madre.
Sai non pensa che sia comprensiva come i nonni- concluse Vanessa.
Quinn
si bloccò. Erano come un libro aperto
per loro e questa cosa la spaventava un po’ ma in quel
momento aveva solo
voglia di ringraziarle.
-Davvero?!-
chiese Rachel poi a Quinn
La
bionda annuì –Mi dispiace di non avertelo
detto subito e di averti attaccato ma ho davvero tanta paura-
-Oh
amore per i miei vedrai che gli piacerai
subito, per tua madre…beh l’affronteremo insieme
qualsiasi cosa succeda- disse
teneramente baciando delicatamente Quinn.
-Ti
amo Rach- disse la bionda guardandola con
uno sguardo che traspariva solo amore
-Ti
amo anche io- disse perdendosi in quegli
occhi verdi bellissimi che le avevano rapito il cuore
-Non
per dirvelo ma noi siamo ancora qui e mi
sta venendo il diabete a vedervi- interruppe Sugar
-La
porta è quella- disse Rachel senza
staccarsi dallo sguardo dell’altra.
-MAMMAAA!!!-
urlò Vanessa facendo riscuotere
le altre due
-Che
c’è?!- chiese Quinn
-Non
siamo qui per vedervi amoreggiare, e
detto tra noi mi inizia a fare un certo effetto. Ma siamo qui
perché tra poco
arriveranno Santana e Brittany e dobbiamo prepararci a dirgli tutto-
disse con
un espressione quasi schifata la bionda.
-Ok
ok. Ma non urlare così!- disse Rachel
-Ma
se voi ci volevate mandare via?! Comunque
senza troppi ripensamenti è deciso che a parlare sarai te
Sugar-
-Come?!
No no no. Non sono la persona più
adatta. Non si fida di me come potrò convincerla di tutto
ciò?- chiese Sugar
non sapendo che sarebbe toccato a lei a parlare con le sue mamme
-Non
importa sei loro figlia. Se è come con
noi sentiranno un legame che è più forte di tutte
le parole- intervenne Quinn
–poi se non ti crederanno ci siamo noi che ti aiuteremo-
-Ma
io…ecco…non so nemmeno come cominciare, di
certo non posso dirgli “Ehi ciao sono vostra
figlia”-
-Perché
no! Ti saresti levata subito il
problema- disse Rachel
-Avranno
bisogno di prove- provò a dire la
mora
-E tu ce le hai. Sei
loro figlia vedrai che ce la farai- disse Quinn cercando di
tranquillizzarla.
-In
realtà no. Sono tutte cose che accadranno
nel futuro imminente-
-Puoi
dirle della loro cena in famiglia per
New York- disse Quinn.
-Si
ma non gli basterà. È successo quattro
giorni fa forse in qualche modo ci possono essere arrivate
informazioni- disse
Sugar ancora più preoccupata
-Amore
guardami- disse Vanessa- ce la farai
vedrai. Se hai bisogno di aiuto ci siamo noi qui non ti lasceremo sola-
disse
dandole un bacio veloce
-Ok!-
disse con la voce tremante la mora.
-tra
quanto arrivano?- chiese poi la cantante
-Dovrebbero
arrivare a minuti- disse mentre
sentì il campanello –eccole- si alzò e
andò ad aprire.
Sugar
si irrigidì
-Amore
tranquilla andrà tutto bene- le
sussurrò Vanessa stringendole la mano.
Sugar
deglutì rumorosamente, non era pronta lo
sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta. Le si
avvicinò anche Rachel e la strinse
a se
-Dai
se non ce la farai te non ti preoccupare
ci sono io che posso dirgli tutto senza..-
-Mamma
finiscila!- disse duramente Vanessa
vedendo la faccia di Sugar sempre più combattuta ed
intimorita.
Quinn
arrivò dopo pochi minuti con le altre
due che si accomodarono dove fino a poco prima vi erano Rachel e la sua
ragazza.
-Vado
a prendere qualcosa da mangiare e anche
da bere. Non si sa mai quanto tempo possiamo rimanere qui!- disse la
padrona di
casa andando in cucina.
-Come
stai Sugar?- chiese dopo qualche secondo
di silenzio Brittany con una faccia preoccupata-
-Tutto
bene, ogni tanto mi fa male la testa ma
niente di grave- rispose la mora sforzando un sorriso
La
faccia di Britt cambiò totalmente
espressione e si aprì in un sorriso bellissimo facendo
rilassare a sua volta
anche Sugar. la ballerina si alzò e andò ad
abbracciarla
-Sono
così felice che tu stia bene e che non
sia più addormentata su quel lettino triste- disse
teneramente la bionda mentre
si staccava dalla sua presa e tornò a sedersi accanto a
Santana sull’altro
divano.
Aspettarono
il ritorno di Quinn poi Santana
iniziò
-Come
mai ci avete obbligato a venire qui
oggi?- chiese con un tono molto annoiato. Non aveva punta voglia di
stare lì
con loro.
-Dobbiamo
dirvi qualcosa di molto importante-
disse Quinn con un espressione piuttosto seria.
-Ci
dobbiamo preoccupare?- la latina notò
subito la preoccupazione negli occhi di Quinn
-No!
O almeno speriamo di no anche se dubito
molto conoscendoti, sicuramente Britt la prenderà benissimo
mentre …-
-Rach-
disse Quinn lanciando un’occhiataccia
alla sua ragazza per farla stare zitta
-Basta
che non parla la Nana logorroica se no
ci mettiamo un mese-
-Infatti
non sarò io a parlare stranamente,
anche se in realtà mi farebbe davvero piacere
poter…-
-RACHEL!-
urlò questa volta sempre la bionda
La
cantante non disse nulla. Abbassò lo
sguardo e fece segno di cucirsi la bocca.
Ci
furono dei minuti di silenzio. Sugar sapeva
che avrebbe dovuto iniziare a dire qualcosa ma è come se
avesse un blocco in
gola che non le permetteva di parlare.
-Insomma
sto perdendo la pazienza! Qualcuno si
muove a dire qualcosa!- disse sbuffando la latina incrociando le
braccia sotto
il petto.
-Avanti
amore ce la puoi fare!- sussurrò piano
Vanessa all’orecchio di Sugar
-Vedi
Santana penso che dovresti segnarti
questo giorno sul calendario, e magari avere anche un minimo di
pazienza in
più. Non è facile dire una cosa del genere-
intervenne Quinn
-Esatto!-
disse semplicemente Rachel sapendo
di non dover parlare.
Sugar
ancora non mostrava intenzione di
parlare. Non voleva sbagliare il modo di approcciarsi, aveva
un’unica
possibilità per dirglielo come doveva. Stava cercando di
fare un discorso sensato
nella sua testa ma l’unica cosa che le veniva fuori era
quella di urlare “Sono
vostra figlia” ma non doveva dirglielo così, non
poteva.
Rachel
notò la difficoltà che aveva la mora
nel parlare quindi cercò il consenso di Quinn per dire
qualcosa che avrebbe
facilitato il discorso
-
Santana, ti ricordi che all’inizio
di quest’anno ci eravamo messe in
testa che queste due ragazze qui presenti avevano un segreto con loro,
un
grande segreto che noi avremmo dovuto scoprire- iniziò la
cantante
-Avevate
detto che non dovevo sentire l’Hobbit
parlare!- disse scocciata la latina interrompendo la mora
-Farò
finta di non aver sentito ed andrò
avanti. E tu mi dovrai ascoltate che ti piaccia o no!- disse guardando
male
l’ispanica. –Avevamo detto che prima di iniziare ad
indagare su di loro avremmo
dovuto recuperare Quinn ma non ci siamo riuscite perché come
dal nulla sempre
queste stesse ragazze ci avevano anticipato acquistando la sua
amicizia. Non ci
siamo mai fidate di loro, e non abbiamo mai trovato prove concrete che
ci
dimostrassero che non erano persone per bene. Però io come
voi e anche come
Quinn abbiamo sempre sentito un legame profondo con queste due ragazze
e non
puoi negarlo-
Santana
la guardava allibita. Non capiva dove
volesse andare a parare. Però non potè fare a
meno che pensare che quello che
diceva la Nana non fosse vero. Aveva sentito quel legame dalla prima
volta che
aveva visto Sugar fino a che non è uscito completamente
fuori quel giorno in
ospedale.
-San
è vero!- disse allegra Brittany –io mi
sento stranamente attratta e legata a queste due ragazze soprattutto a
lei-
disse indicando Sugar.
Era
il momento. O parlava ora o non ce
l’avrebbe più fatta
-E
finalmente saprete il perché!- disse con
una voce tremante Sugar.
Santana
sentì il suo cuore accelerare. Non
sapeva il perché, certo la incuriosiva parecchio che genere
di segreto
potessero avere quelle due e le dava noia ancora di più il
fatto che la Nana
petulante e Quinn sapessero di che si trattasse, ma c’era
anche qualcosa di
più.
Vanessa
le strinse la mano incoraggiandola a
continuare a parlare, così come fece Rachel che era seduta
dall’altro lato.
-Ecco
vedete…non so bene come dirvelo. Anche
perché in questo caso le parole servono il giusto. So che
non ti fidi di me-
disse mentre guardò negli occhi Santana
-Invece
si!- disse automaticamente la latina
senza accorgersene. Quegli occhi così sinceri,
così puri così simili a quelli
di Brittany le avevano toccato il cuore.
Le
altre rimasero sorprese dalla risposta di
Santana. Non si aspettavano che potesse davvero fargli tutto questo
effetto.
-Ecco
io…Dai continua- disse in imbarazzo
l’ispanica sentendosi tutti gli occhi addosso
-Dicevo
ti anzi vi chiedo di credermi anche se
non sarà per niente facile. Vi chiedo di ascoltare cosa vi
dice il vostro cuore
e non cosa vi dice la ragione-
Brittany
annuì entusiasta mentre Santana non
fece una virgola aspettando che l’altra arrivasse al punto
Sugar
prese un respiro profondo. Era arrivato
il momento
-Vedete…ecco….io….cioè
noi….non siamo di qui-
-Questo
lo sapevamo do già!- intervenne la
latina con fare ovvio
-No!
O almeno non in questo senso. Noi non
siamo di qui vuol dire che noi…ecco…noi non siamo
di questo tempo- disse
abbassando lo sguardo
-Mi
volete far credere che siete del futuro?!-
chiese con un tono sarcastico Santana
La
stanza piombò in un silenzio tombale.
Santana guardò prima Quinn poi Rachel e infine le due
ragazze. Capì che ci
aveva dato.
-No!
No
es posible. No tiene
ningún sentido- disse scattando in piedi e
iniziando ad agitarsi
-Santana ti prego
calmati- disse Quinn prendendole un
braccio e facendola riaccomodare
-Questo vuol dire
che la macchina del tempo a cui sto
lavorando funziona davvero?- chiese emozionata Brittany
-Si!
Più o meno- disse sorridendo Vanessa.
-Wow! È
super mega fantastico- disse sempre la ballerina
saltellando e battendo le mani.
-Britt frena
l’entusiasmo e ascolta. Non è finita qui-
disse Quinn frenando l’entusiasmo della bionda che si
riaccomodò sul divano
accanto alla sua ragazza.
-Ecco...ora...ecco...io-
balbettava Sugar. Non trovava le
parole giuste. Aveva paua della sua reazione. Già aveva
sclerato sapendo che
erano del futuro e ora che avrebbe fatto se le avesse detto che era sua
figlia.
-Vedi Santana, lo
so che è difficile credere a una cosa
del genere. Ci sono passata io, poi Rachel. So che può
spaventare ma devi
lasciarti andare. Non chiuderti non ora- disse Quinn vedendo la faccia
della
latina. Non aveva reazioni. Era come se fosse morta.
Quinn si
girò verso Sugar per farla continuare
-Vedete
io...ecco...io sono...-
-NO! Non dire
più niente. Non ci credo- disse alzandosi e
facendo per andare via
-ASPETTA-
urlò Quinn facendola fermare –Va Sugar dillo-
sussurrò poi alla mora
-Ecco io...- non
ci riusciva
Santana si
girò verso di lei per ricercare ancora quello
sguardo.
-Tutto questo non
ha un minimo di senso. Non ci voglio
pensare, pensate davvero che sia così ingenua da non capirlo
da sola?!- disse
la latina guardando Quinn –come hai potuto farmi questo?!-
-Cosa stai dicendo
Santana?- chiese confusa Quinn
Santana sorrise
–è mia figlia, non è vero!?- disse
infine
con le lacrime agli occhi.
La
stanza si gelò. Non si
aspettavano una reazione del genere dalla latina.
-San
si! e come puoi
capire Vanessa è la nostra- disse indicando lei e Rachel
-Stai
zitta Fabray! Non
voglio avere nulla a che fare con voi- disse per poi voltarsi e
lasciare la
casa a corsa.
Quinn
provò a seguirla ma
fu bloccata per il braccio da Britt
-Lasciala
andare. Sai
com’è ha bisogno di stare da sola a pensare-
-Ok!-
Brittany
poi si girò verso
Sugar con le lacrime che le rigavano il volto e le si gettò
letteralmente tra
le braccia.
Stettero
così per molto
tempo finché a tutte e due non brontolò lo
stomaco. Ci fu una risata generale
-Sarà
meglio se vado a
preparare qualcosa da mangiare-
-Vengo
con te- dissero all’unisono
Vanessa e Rachel lasciando le altre due sole nella stanza
-Sai
non ti devi
preoccupare per Santana- le disse poi teneramente Brittany
–è così vedrai che
le passerà-
-Lo
spero!- disse poco
convinta Sugar. era davvero imbarazzata da quella situazione. Non
sapeva che
dire.
-Sai
a me mi siete state
simpatiche dalla prima volta che vi ho visto. Ho visto subito del buono
in voi.
E poi questa somiglianza con noi è stato il colpo finale. Le
mie fatine mi
avevano detto che voi sareste state molto presenti e importanti per la
nostra
vita e il nostro futuro-
-Le
tue fatine avevano
ragione- disse sorridendo Sugar sentendosi un po’
più a suo agio.
-Ovvio
hanno sempre
ragione. mi dicono sempre la cosa giusta. A volte però sono
un po’..-
-dispettose-
concluse
Sugar ricevendo uno sguardo confuso e curioso da parte della ballerina
–Si sai
mi hai sempre parlato della tue fatine, degli unicorni e anche dei
troll, ma
parlavi molto spesso anche del tuo gatto Lord Tubbington. Mi sarebbe
piaciuto conoscerlo-
-Davvero?!
Comunque per LT
te lo posso presentare uno di questi giorni- disse entusiasta la
biondina
-Si!-
-E
che cos’altro ti
raccontavo?-
-Mi
hai raccontato tutto
di te. Da quando sei nata a quando sono nata io in ogni particolare. Ma
mi piaceva
farmi raccontare soprattutto di quest’ultimo anno di scuola.
Sai per la
vittoria del Glee, delle Cheerios, perché stranamente sei
riuscita a prendere
il diploma, perché è stato l’anno che
te e Santana vi siete messe insieme
pubblicamente-
-Il
Glee vincerà le
Nazionali?!-
Sugar
annuì –ma mi raccomando
non devi dirlo a nessuno-
-Sarò
muta come un pesce-
disse con una faccia da cucciolo Britt
-Ragazze
è pronta la cena-
sentirono la voce di Rachel urlare dall’altra stanza
-Finalmente-
dissero in
coro le altre due alzandosi dal divano e correndo a sedersi al tavolo
Si
abbuffarono come non
mai sotto gli occhi increduli delle altre.
Parlarono
molto del più e
del meno. Sugar raccontò degli aneddoti su Brittany
facendola rimanere
sbalordita. Nemmeno lei si ricordava alcune cose ed altre le
conoscevano solo
lei e San.
Quinn
era quella più
preoccupata. Continuava a pensare allo sguardo della latina.
Così vuoto, così
pieno di rabbia ma allo stesso tempo c’era paura, amore e
vita.
Brittany
andò via subito
dopo cena accompagnata da Rachel che la riportò a casa.
-Come
stai?- chiese Quinn
a Sugar.
Vanessa
stava rimettendo a
posto e così decise di approfittare dei pochi minuti che
aveva per poter
parlare da sola con la mora
-Così!
Poteva andare
peggio-
-Ma
poteva andare anche
meglio- disse afflitta Quinn sedendosi accanto a lei
-Lo
so ma sono contenta
comunque per come la presa Britt-
-Da
lei non mi sarei
aspettata diversamente- confessò Quinn –non mi ero
nemmeno posta il problema.
Si fida delle persone e questo le rende le cose più facili
per credere a
queste-
-Lo
so! Ma hai visto come
era curiosa stasera e che facce a fatto?!-
-Si!
normale. Anche io le
faccio quando mi dite cose che credevo di sapere solo io- rise la
bionda
–Comunque mi preoccupa Santana-
-Quinn
ti prego non..-
-No.
Invece bisogna! So
che ti distrugge averla vista correre via. Non so cosa sia successo tra
di voi,
o meglio cosa succederà ma so che non
c’è questo buon rapporto o magari non
c’è
proprio un rapporto con lei. si vede da come la guardi. Sembra che non
la
conoscessi affatto dal vivo-
Sugar
non rispose. Quinn
aveva centrato il punto in pieno. Era distrutta nel vedere Santana
correre via
dicendo che non le credeva. Non c’era cosa peggiore.
-Comunque
non voglio
costringerti a parlare di questo. Voglio solo dirti che ti
aiuterò con lei, ma
voglio che mi prometti che non ti arrenderai mai. Sai quanto
è testarda e
orgogliosa e non sarà facile convincerla ma noi ce la
faremo!-
-Promesso-
disse la mora
guardandola negli occhi –Grazie-
-Di
nulla- disse per poi
abbracciarla.
-Che
tempo di merda- disse Rachel rientrando in casa completamente fradicia.
-Mamma
sei orrenda!- disse Vanessa affacciandosi a vedere la mora appena
entrata.
Rachel le fece una linguaccia e poi le passo avanti andando nel salotto.
-Amore!-
disse con tono autoritario –Hai sentito tua figlia?!-
-Si!
e non ha tutti i torti- disse Quinn ridendo a crepapelle.
Rachel
fece un’espressione offesissima – Ah bene!-
-Amore
sto scherzando!- disse alzandosi ed andandola ad abbracciare
–Sei sempre bellissima
te- la bacio teneramente facendo sorridere la cantante
-Va
bene. Ma di a tua figlia che ce l’ho ancora con lei!- disse
alzando la voce per
farsi sentire anche dalla diretta interessata.
-Non
ti preoccupare. Con tutte volte che me lo dirai dovresti avercela con
me per
tutta la vita- disse la bionda entrando nella stanza e buttandosi tra
le
braccia di Sugar.
Rachel
stava per risponderle ma Quinn la bloccò trascinandola su in
camera –Ragazze
sapete dov’è la vostra! Notte- disse poi la bionda
-Notte-
risposero le altre due.
-Andiamo
a letto anche noi?- chiese maliziosa Vanessa
-Si.
ma sai che no posso fare sforzi fisici o addio testa- disse Sugar
sconsolata
-Lo
so amore. Domani abbiamo il primo controllo dal dottore e sentiamo. Ora
a
letto- disse prendendo l’altra in braccio e portandola nella
“loro” camera.
Ciao a tutti.
Finalmente anche loro sanno la verità. Ora tutto sta nel
vedere come si
svolgeranno le cose con Santana. Cosa farà la latina?!
Un Grazie a tutti
quelli che continuano a leggere recensre e seguire questa storia
Santana arrivò a casa
sua il più velocemente possibile.
Entrò e si diresse immediatamente verso camera sua sbattendo
la porta
chiudendola alle sue spalle. Si gettò sul letto matrimoniale
e affondò la testa
nel cuscino, rannicchiandosi tutta. Le cascavano le lacrime e
stranamente non
riusciva a controllare il flusso di queste, voleva smettere ma non ci
riusciva.
Stava male, si sentiva tradita da tutti soprattutto dalla sua migliore
amica. Come può avermi fatto
questo?!
Continuava a ripetersi in continuazione da quando aveva
l’asciato la casa della
bionda. ho la testa che mi scoppia. Non
so se sia giusto crederle o no. Perché ora?! Ho mille
pensieri che mi frullano
in testa. Accidenti a te Fabray, dopotutto mi conosci perché
hai voluto
sganciarmi una bomba di questo genere proprio in questo momento?! Non
so che
fare. Sono sempre scappata da guardare in faccia la realtà,
lo so e non mi
perdonerò mai di aver già sbagliato una
volta….. Aspetta cosa sto facendo?
Perché parlo da sola?! Non era mai successo.
Era già da
un’ora che la latina si stava tormentando con
domande inutile e delle quali sapeva già la risposta esatta
che, però, non
voleva accettare. Stava quasi per addormentarsi quando sentì
un bussare alla
finestra. Le spuntò un mezzo sorriso. Non aveva voglia di
vedere nessuno ma
sapeva che solo una persona poteva salire in camera sua da
lì e per lei era
disposta a fare un’eccezione. Si alzò a forza dal
letto ed andò ad aprire la
finestra. La sua espressione cambiò all’improvviso
non appena vide chi aveva di
fronte, si fece seria ed assunse un aspetto tutt’altro che
gentile e sereno.
Avrebbe voluto sbatterle la finestra in faccia facendola cadere di
sotto, ma,
si controllò e la fece entrare.
Aspetto che l’altra si
accomodasse da qualche parte per
poi rimettersi a sedere sul letto.
-Ora capisco perché
Brittany è così agile. Non credevo di
durare tutta questa fatica ad arrampicarmi sull’albero per
venire qui- disse
Quinn non appena si mise a sedere su una sedia lì vicino al
letto.
Santana non parlava. Guardava in
basso e aspettava che
fosse l’altra a dire qualcosa visto che era lei quella che si
era intrufolata
nella sua camera in piena notte.
-Scusami- disse poi Quinn cercando
lo sguardo della
latina
-Cosa vuoi Fabray?- chiese
arrabbiata Santana
-San ti prego voglio solo che tu
mi ascolti- disse la
bionda mentre si mise sul letto vicino all’altra.
-Ok!-
-Wow non credevo che fosse
così facile convincerti- disse
scherzando cercando di smorzare un po’ la tensione che
c’era nella stanza.
-Quinn! Non ho problemi a
sbatterti fuori a calci in culo
se non la smetti con questo sarcasmo-
-Va bene scusa!- disse tornando
seria la bionda. si
schiarì la voce e poi iniziò a parlare
–San so come ti senti. È successo anche
a me quando mi hanno rivelato la verità. Volevo solo
sprofondare, scappare e
far finta che non è vero. Ma poi non l’ho fatto
perché il mio cuore non l’ha
voluto fare, non lo riteneva giusto nei loro confronti e dopotutto
nemmeno nei
miei. Voglio un bene dell’anima ad entrambe e sai che per me
non è facile
affezionarmi alle persone, ma con loro era diverso, è stato
diverso da subito,
anche quando non avevo la minima idea di chi fossero. Mi hanno aiutata
a
riprendermi e io le ho lasciate fare perché mi fidavo di
loro. So che per te è
ancora più difficile perché hai ancora
più difficoltà, ma in fondo sai che io e
te non siamo così diverse-
-Non è questo Q.- disse
ad un tratto la latina
interrompendo il discorso dell’altra.
-E allora qual è il
problema?- chiese confusa la bionda
-Vedi il problema è che
mi fido di tutto quello che mi
avete detto. Credo perfettamente ad ogni parola, certo avrei bisogno di
qualche
conferma, ma comunque se ci credete te, la nana e anche Brit
perché non dovrei
farlo anche io?!- disse alzando lo sguardo verso la bionda che la
guadava
ancora confusa non capendo dove volesse andare a parare la sua amica.
-Sai ho visto come ti guarda
Vanessa. Ti vuole bene sia a
te che a Rachel anche se penso che preferisca la nana, senza offesa-
-Non ti preoccupare- disse Quinn
-Comunque quando vedo come mi
guarda Sugar vedo solo odio
e niente altro. invece guarda Britt allo stesso sguardo di
tua….ecco di tua
figlia quando guarda voi- disse vergognandosi un po’ .
-San….ti prego non
pensare questo- disse la bionda
capendo finalmente cosa la latina stava dicendo.
L’abbracciò cercando di
confortarla ma non fu così. Santana iniziò a
singhiozzare rumorosamente e non
riusciva a smettere
-Non voglio essere come loro Q.!
non voglio far soffrire
Britt, non voglio abbandonarla, non voglio che anche io sia una fallita
come
genitore! Ho vissuto tutta la mia vita con mia madre e il suo dolore
per
l’abbandono di quell’essere che è mio
padre. Io ho la stessa espressione sua
quando guardo loro e…-
-Shhh. Non dire più
niente. Non succederà vedrai-
-Invece si. l’unica cosa
che mi ha detto dal cuore quando
abbiamo parlato da sole è stata che mi odia. Ecco la prova
definitiva- disse
una Santana ancora più disperata.
-San…non lo
permetterò te lo prometto. Ti aiuterò, non ti
lascerò sola- disse la bionda accarezzando la schiena
dell’altra cercando di
calmarla un po’ questa volta con successo.
Quinn si sentiva molto come lei.
dopotutto nemmeno i suoi
erano dei grandi genitori, soprattutto suo padre. Non avevano esitato
un
secondo a buttarla fuori di casa al secondo anno per la gravidanza. Poi
un
giorno sua madre era tornata e le aveva chiesto scusa e riaccolta a
casa con
lei. ma adesso doveva dirle della sua omosessualità e
sarebbe stata la fine, lo
sapeva l’avrebbe persa per sempre ma non voleva assolutamente
rinunciare a
Rachel.
Santana si calmò del
tutto dopo molto tempo.
-Ho paura Q. ho paura di sbagliare
tutto come sempre-
-San te lo giuro che non
succederà. E comunque sappi che
siamo in due ad avere una paura bestiale- disse ridendo e facendo
ridere anche
l’altra.
-Molto meglio- disse soddisfatta
la bionda.
-Rimani qui Q.?!-
-Si! solo se non ci provi-
-Nemmeno sotto tortura Fabray-
Le due si posizionarono nel letto
della latina l’una
abbracciata all’altra.
-Sai c’è
un’altra cosa che devo dirti ma non ti
allarmare-
-Dimmi-
-Che tra un anno massimo rimarremo
in cinta di loro-
-Come?!- chiese alzandosi di scatto
-Si me l’ha detto Rachel
ma non sa chi di preciso e non
so come faccia a saperlo-
-Cazzo!- disse ributtandosi sul
letto
-Dai ci pensiamo domani ora
dormiamo-
-Ok-
-Notte San-
-Notte Q.-
Rachel era sul letto di Quinn.
Avevano appena finito di
fare l’amore e la bionda invece di stare lì con
lei aveva preferito andare da
Santana pervedere
come stava.
-Dai dopo tutto è
giusto che sia andata. È la sua
migliore amica- disse la cantante a voce alta.
Si
alzò dal letto
e si diresse verso la camera dove sapeva che avrebbe trovato le altre
due
ragazze.
Arrivò di fronte alla
porta e prima di entrare busso
abbastanza forte, in modo che, qualunque cosa stessero facendo
,l’avrebbero
sentita.
-Avanti- gridò Vanessa
con più voce possibile.
Rachel entro piano piano nella
stanza completamente buia
tenendo gli occhi chiusi. Vanessa accese la lampadina che
c’era sul comodino
vicino al letto e vide la madre davanti a lei
-Gli puoi anche aprire gli occhi.
Non siamo nude o altro-
-Ah ok- disse la cantante aprendo
finalmente gli occhi e
vedendo la figlia sveglia che teneva tra le braccia una Sugar che
dormiva
beatamente.
-Che c’è?-
disse la bionda vedendo la madre lì immobile
davanti a loro.
-Senti Quinn è andata
da Santana, non è che potrei
dormire con voi? Non mi va di stare da sola, tanto so che non riuscirei
a
dormire perché inizierei a pensare a quelle due nello stesso
letto e …-
-Basta ti prego- disse esasperata
Vanessa. –vieni qui e
stai zitta- disse spostandosi più di lato, facendo
attenzione a non svegliare
Sugar, per far posto alla cantante.
Rachel si intrufolò
delicatamente nel letto mentre la
bionda rispendeva la luce.
-Non avete fatto..si ecco non
è che mi devo preoccupare
nel trovare..-
-Mamma finiscila!- disse ancora
Vanessa stavolta un po’
imbarazzata per la domanda –comunque no. Non abbiamo fatto
nulla tranquilla!-
Ci fu qualche momento di silenzio
-Come mai mamma è
andata là?- chiese a bassa voce la
bionda
-Voleva vedere come stava, era
preoccupata per lei-
-Ah!- disse semplicemente la
bionda sentendo il tono
preoccupato della cantante
-Spero solo che non
l’abbia buttata di sotto dalla
finestra- disse poi
-EH?!-
-Si Britt le ha lasciato un
messaggio dicendole di
passare dal giardino, in modo da arrampicarsi sull’albero per
entrare dalla
finestra di camera di San…-
-No! Non dire quel nome- disse
velocemente la bionda
-Perché?-
-Perché le vengono
gl’incubi tutte le volte che sente
pronunciare quel nome- disse indicando la mora tra le sue braccia.
Ovviamente Rachel non vide che la
indicava ma capì che si
trattava della piccola Sugar.
-OK! Ora dormiamo- disse poi
sbadigliando
-Notte Rach!-
-Notte-
Ultima ora di scuola: Glee Club.
Rachel aveva parlato con
Quinn la mattina dopo che la bionda aveva passato la notte dalla
latina.
Ovviamente Quinn non disse nulla delle preoccupazioni di Santana, disse
semplicemente che aveva bisogno di tempo e di aiuto per capire e
accettare
quella situazione.
Santana entrò
nell’aula del Glee. vide Brittany vicino a
Quinn, Rachel, Vanessa e Sugar. la guardò e senza esitare si
diresse dall’altra
parte della stanza lontano da tutti.
-Ragazzi chi comincia oggi?- disse
Schuster entrando
nella stanza. S’incupì subito vedendo la latina
lontana da Brittany. Cercò
nello svolto degli altri ragazzi una spiegazione ma sembravano tutti
sorpresi e
preoccupati come lui.
-Io!- disse poi Santana alzandosi
e dirigendosi verso il
centro dell’aula.
Partì la musica e poco
dopo anche la voce calda della latina.
I will not make
the same mistakes that you did
I will not let myself
Cause my heart so much misery
I will not break
the way you did, you fell so hard
I've learned the hard way
To never let it get that far
Nessuno capiva la scelta di quella
canzone. Il professor
Shu si voltò verso Finn che fece cenno di no con la testa,
facendoli capire che
non ne sapeva nulla, così come fecero tutti gli altri
persino Rachel rispose.
Quinn era l’unica che
non aveva risposto perché
continuava a guardare la latina e a sentire tutto il dolore che provava
in quel
momento.
Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust not only me, but everyone around me
Because of you
I am afraid
Santana continuava imperterrita a
cantare fregandosene
degli sguardi confusi che la circondavano. Non voleva. Aveva vissuto
con
queldolore dentro
di lei per tutta la
vita. Non voleva essere la causa di dolore per Britt e nemmeno per
Sugar ma a
quanto pare era proprio quello che sarebbe successo. Si sentiva persa e
abbattuta, ma in qualche modo stava cercando di far capire alle dirette
interessate che le credeva ma che era troppo debole e codarda per
accettare la
cosa.
I lose my way
And it's not too long before you point it out
I cannot cry
Because I know that's weakness in your eyes
I'm forced to fake
A smile, a laugh everyday of my life
My heart can't possibly break
When it wasn't even whole to start with
Quinn vide gli occhi lucidi della
latina. In quel momento
era così fiera di lei perché finalmente aveva
accettato come stavano veramente
le cose. Ma non capiva se con quella canzone avrebbe accolto la cosa o
se
sarebbe scappata un’altra volta.
Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust not only me, but everyone around me
Because of you
I am afraid
Brittany finalmente
capì tutto. Capì le preoccupazione
della sua ragazza e non potè fare a meno di piangere.
Piangeva di felicità ma
anche di tristezza. Era felice perché aveva creduto a tutto
ma era triste
perché odiava cosa le avevano fatto i suoi genitori. In quel
momento la
guardava con uno sguardo pieno di amore e di orgoglio. Sapeva cosa
voleva dire
per lei scoprire di avere una figlia che l’odiava. Sapeva che
Sugar l’odiava
perché San le aveva raccontato del loro piccolo incontro e
se ne era resa conto
anche solo guardando in modo in cui sua figlia guardava la sua
fidanzata. Ma
avrebbe aiutato le due a riappacificarsi a qualunque costo.
I watched you die
I heard you cry every night in your sleep
I was so young
You should have known
better than to lean on me
You never thought of anyone else
You just saw your pain
And now I cry in the middle of the night
For the same damn thing
Sugar non ci capiva niente.
Sentiva solo una strana
stretta al cuore. Poteva sentire tutto il dolore di Santana, tutta la
sua paura,
ma non sapeva il perché. Dopotutto non sapeva moltissimo
della sua infanzia
anzi quasi niente, ma dalla scelta della canzone deve avercela avuta
parecchio
con i suoi genitori. Si sentì un po’ in colpa per
come erano andate le cose,e
per averle detto che l’odiava.
Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I try my hardest just to forget everything
Because of you
I don't know how to let anyone else in
Because of you
I'm ashamed of my life
because it's empty
Because of you
I am afraid
Because of you
Because of you
Finite la canzone ci furono molti
applausi. Aveva reso
quella canzone ancora più bella di quanto già
fosse.
Santana uscì di corsa
dall’aula con le lacrime agli
occhi. Quinn fece per alzarsi ma per la seconda volta fu fermata da
Brittany
-Questa volta è meglio
che vada io- disse con un sorriso
-Ma..-
-Niente ma. Ho capito cosa
l’affligge così tanto e non
permetterò che le sue stupide convinzioni la buttino
giù così- le disse prima
di correre dietro la latina.
Quinn rimase impietrita.
-Come ha fatto?! E poi hanno il
coraggio di darle della
stupida- disse a voce alta
-è il potere
dell’amore- rispose Vanessa affiancandosi
alla madre.
-Come?!-
-Nessuno conosce Santana come la
conosce Britt. Nemmeno
tu Quinn. Le è bastato guardarla per capire cosa
c’era che non andava e quale
era il problema che l’affliggeva-
-Aspetta mi stai dicendo che te
sai il problema di
Santana?-
-No. Non conosco quasi niente di
lei-disse Vanessa per
poi pentirsi subito di quello che aveva detto –sai nessuno mi
ha mai raccontato
della sua infanzia specialmente lei- concluse poi sforzando un sorriso.
-Allora non è cambiata
di una virgola- disse poi Quinn
La campanella suonò e
ognuno si diresse verso casa sua.
-San!- disse Brittany mentre
bussava alla porta di camera
della latina –San apri ti prego- disse con una voce
così tenera che nessuno
avrebbe resistere. Infatti tempo due secondi che la porta si
aprì
-Amore.- disse la ballerina
vedendo davanti a sé una
Santana distrutta. La latina le si gettò tra le braccia e
iniziò a piangere più
forte di prima. Brittany la strinse a sé e la sollevo
portandola sul letto.
Rimasero in silenzio abbracciate
per un’eternità
-Non devi fare così
San- disse ad un tratto la bionda
staccandisi dalle braccia dell’altra e guardandola negli
occhi –sei molto
meglio di loro-
-Questo non lo puoi sapere- disse
con la voce rotta dal
pianto
-No! Non lo posso sapere ma
nemmeno tu. E se parti così
non ti sei d’aiuto-
-Invece si! hai visto come mi
guarda, mi odia e non ci
posso fare niente. Sono uguale a loro anzi forse anche peggio. Mi
distrugge il
pensiero di farti del male, di farvi del male. Non lo sopporto. Mi odio
e
dovresti farlo anche tu-
-Non lo dire nemmeno per scherzo.
Non potrò mai odiarti.
Io ti amo più della mia stessa vita e non
smetterò mai di farlo finché tu mi
vorrai al tuo fianco e anche dopo se non mi vorrai più. Ma
ora devi solo
accettare il fatto che se ti arrendi prima ancora di provarci non
migliorerai
di certo la situazione anzi la peggiorerai sempre di più. E
non è vero che ti
odia. Si ha uno sguardo duro nei tuoi confronti e a volte ci leggi
anche odio
ma la maggior parte delle volte c’è paura,
terrore, sconfitta..-
-Non che questi siano meglio-
interruppe la latina
-No! C’è la
paura, il terrore e la sconfitta perché ti
vede come una cosa irraggiungibile. Ha paura che non
l’accetterai mai, ha paura
di perderti. C’è terrore perché si vede
che non ti conosce così bene e teme una
tua reazione se solo prova ad avvicinarsi-
-Questo vuol dire che non mi
conosce e quindi che le ho
fatto del male allontanandola, o che le ho impedito in qualche altro
modo di
scoprire cose su di me-
-Può darsi. Ma magari
è anche per questo che ora sono
qui. Non ha tutti capita una seconda occasione del genere e non puoi
sprecarla
così. Ti aiuterò io. Non ti lascerò
mai sola ad affrontare una cosa così grande
e sconosciuta-
-Ho paura Britt- disse poi la
latina abbassando lo
sguardo.
La ballerina le prese il volto e
la costrinse ad
incrociare i loro sguardi.
-Sai una mia fatina mi dice sempre
“Gli uomini hanno
paura di quello che non capiscono o conoscono”. Penso che
abbia ragione ma è
per questo che l’affronteremo insieme-
-Ti amo Britt- disse poi la latina
perdendosi in quegli
occhi così blu, così puri e sinceri.
-Anche io ti amo- rispose la
bionda.
Si baciarono con foga. Avevano
bisogno entrambe l’una
dell’altra. Di sentirsi l’una dentro
l’altra. Nel giro di pochi minuti erano
già nude sul letto.
-Fammi tua Britt- disse la latina
già eccitata.
Si amarono tutta la notte come mai
prima.
-Visto tra un paio di settimane
sarai come nuova!- disse
contenta Vanessa mentre entravano in casa. Erano state in ospedale per
il
controllo a Sugar.
-Lo so. Speriamo che queste
pasticche funzionino- disse
sospirando
-Certo che funzioneranno-
-Se lo dici te-
-Dai vedrai che si
sistemerà tutto!- disse teneramente
prendendola per mano.
-Ho paura invece che non sia
affatto così. È colpa mia.
Le ho detto che l’odiavo e ho peggiorato la situazione-
-Cosa??-
-Si. abbiamo avuto
l’occasione di parlare da sole e non
ce l’ho fatta. Lo sai che la odio per averci abbandonato-
-Lo so. Ma non è stata
colpa sua-
-Invece si- disse Sugar per poi
correre in camera sua.
Vanessa sospirò. Era
identica alla madre quando faceva
così. Preferì non continuare la discussione tanto
sapeva come sarebbe finita.
Andò in cucina e
preparò qualcosa da mangiare sia per lei
che per la mora.
Salì le scale e si
diresse verso la camera della mora:
vuota. Le prese un colpo. Andò velocemente nella sua e si
rilassò non appena la
vide lì, nel letto con la testa nel cuscino. Si
avvicinò con calma e si mise
accanto a lei
-Tieni mangia qualcosa che poi
devi prendere la medicina-
disse porgendole il vassoio pieno di roba da mangiare.
-Grazie- rispose mettendosi a
sedere e iniziando ad
mangiare.
Vanessa la osservava in silenzio.
Avrebbe voluto dirle
tante di quelle cose ma avrebbe peggiorato la situazione, questa volta
non si
sarebbe intromessa, avrebbe lasciato alla mora campo libero con sua
madre.
-Mi dispiace- disse poi la mora
finendo il pasto –non
volevo scappare e non..-
-Non importa davvero- disse
dandole un bacio veloce e
porgendole la pasticca.
Sugar osservò il
medicinale per parecchio tempo. Aveva
uno sguardo impaurito
-C’è qualcosa
che non va?- chiese vedendo la faccia della
mora
-No…cioè..si!
non riesco ad ingoiare le pasticche. Ho
paura che mi rimangono in gola- disse con una voce disperata.
-Non ci credo!-disse mentre preparò il bicchiere con
l’acqua e glielo porse –adesso
l’unica cosa che devi fare è mettere la pasticca
in fondo alla lingua e poi
bevi normalmente-
-Ma ho paura- disse con un
espressione da cucciolo la
mora mentre guardava supplichevole l’altra.
-Ok ok ho capito! Vado a prenderti
un po’ di pane e la
butti giù con quello va bene?-
-Meglio!- disse più
contenta la mora.
Vanessa tornò dopo poco
tempo con la fetta di pane.
-Dai adesso buttala giù
che poi voglio andare a dormire-
-Non essere così
impaziente. Ora la prendo-
La bionda mandò gli
occhi al cielo e poi si buttò sul
letto entrando sotto le coperte.
Ci vollero molti tentativi ma alla
fine ce l’aveva fatta.
-Domani mattina ti svegli
un’ora prima se no non
arriviamo più a scuola, mia principessa delle pasticche-
disse con un tono
quasi ironico.
-Come desiderate - disse girandosi
dall’altra parte e
spengendo la luce.
-Notte amore- disse poi la bionda
cingendole la vita con
le braccia e posandole un dolce bacio sulla testa.
-Ora sono diventata
“amore”- disse offesa l’altra
-Sei sempre il mio amore, anche se
a volte sei un po’
piccosa-
-Ummm… non so se ti
perdonerò visto che sono la
principessa e tu una mia dama di compagnia-
-Però sono la migliore,
o almeno spero di essere l’unica-
-Ovvio, ma questo non ti da nessun
diritto su di me, mia
cara-
-Dite principessa?- disse
girandole il volto e baciandola
con passione
-Forse un po’ si. ma non
prenderti troppa libertà-
-Non mi permetterei mai. Solo
quello che vostra maestà
desidera- disse mettendosi in ginocchio e facendo un piccolo inchino.
-Cretina- disse prendendo la
bionda e tirandola su di se
-Pensavo che non potessi fare
sforzi fisici-
-Infatti non li farò.
Volevo farti vedere solo che sono
io che comando qui-
-Si, come no!- disse baciandola
-Ok. Ti darò qualche
potere su di me, ma solo su di me-
-Ai vostri ordini-
Sugar sorrise poi diede un ultimo
bacio a Vanessa
-Dormiamo va!-
-Ok! Notte amore-
-Notte-
Ho aggiornato il prima
possibile….scusate se ci sono
errori ma non ho ricontrollato.
Fatemi sapere cosa ne
pensate. Accetto tutto, critiche
commenti idee su come vorreste che continuasse ecc..
Cosa vi aspettate da
Santana ora?
Grazie come sempre a
tutti quelli che leggono questa
storia…bacio al prossimo capJ
P.S.
la canzone è Because of you di Kelly Clarkson
-Certo perché i
genitori di Rachel sono gay e quindi per
loro è più facile accettare una relazione
omosessuale-
-Dai, vedrai che ce la farai-
-No! Mia madre non la
prenderà bene me lo sento! Tra due
ore devo essere lì con Rach e non so come dirglielo, come
affrontare la cosa, e
soprattutto non so come prenderla se non accetta che sto insieme ad una
donna-
-Anche io ero spaventata e devo
dire che comunque sono
stata sorpresa da come l’ha presa mia mamma. Era tutta
contenta-
-Tua nonna?!- disse Quinn
sospirando
-Lo so e sai che sono distrutta
per questo. Non mi vuole
neanche più parlare-
-Ecco, vedi, mia mamma
farà lo stesso e avrò perso tutta
la mia famiglia-
-Q. non la fare così
tragica, per quanto parla Rachel ti
sembrerà di stare con 50 persone tutte insieme- disse
Santana cercando di far
rilassare la bionda.
Era da 4 giorni che si tormentava
per la cena che avrebbe
fatto con Judy e Rachel, per rivelare alla madre la loro relazione.
-Ah.Ah.Ah. Sempre utile Lopez-
-Dai Q. vedrai che tua mamma
capirà, e anche se non lo
farà subito lo accetterà. Non può
perdere anche te- le disse abbracciandola
-Lo so, ma non voglio rivedere
quello sguardo deluso, vuoto
che mi fissava quando le dissi che ero in cinta-
-Questa mi sembra una cosa meno
grave, almeno non potrai
rimanerci fregata un’altra volta-
Quinn questa volta non rispose.
Non ne aveva la forza,
aveva davvero paura per quello che poteva succedere quella sera.
-Scusa Q. non volevo- disse poi la
latina dandole un
bacio sulla testa.
-Non ti preoccupare! So che stai
cercando di aiutarmi ma
non è facile. Comunque parlando di te, come va?-
-Troppo facile cambiare argomento
così-
-Ti prego San, dimmi come stai?-
interruppe Quinn prima
che l’altra divulgasse e non rispondesse alla domanda
-Come dovrei stare?! Non so che
fare, che pensare, è
tutto una grande confusione-
-Ci credi o no?-
-Si. anche se ancora non mi spiego
come è possibile, ma
anche un cieco se ne renderebbe conto che sono noi in miniatura-
-E allora?! Parlale-
-Sei pazza?!-
-No. Il grosso è
andato, dovete solo chiarire. È 5 giorni
che le eviti e quindi eviti anche me-
-Mi dispiace Q. ma non ci riesco a
stare sola con lei.
anche Britt mi ha detto di parlarci, è così
contenta ed entusiasta per questa
cosa-
-Lo so. Penso sia normale. Insomma
è pur sempre vostra
figlia-
-Mi dispiace ma non posso. Ho
paura-
-San non puoi scappare per sempre.
A breve diventerai
madre e non mi sembra il caso di rinunciare prima. Se non riesci a
farlo da
sola fallo con Britt-
-Non ci riesco- disse mentre le
prime lacrime rigavano il
suo volto.
-Shhh…non
piangere….vieni qui- disse mentre stringeva la
latina tra le sue braccia.
-è tutto
così complicato, sai che non sono brava con le
parole-
-Si lo so, ma si merita una
spiegazione. Almeno una
parola. Non le hai mai rivolto nemmeno un sorriso da quando
è qui. Non immagini
quanto ci stia male-
-Davvero?! Sta male per me?!-
-Te che dici?-
-Non ne ho idea se no non te lo
avrei chiesto-
-Sta male, sta male
perché è terrorizzata da te. Ha paura
di fare qualcosa di sbagliato e quindi non si avvicina nemmeno,
aspetta,
ovviamente inutilmente, che tu faccia la prima mossa, ora che sai tutto-
-Quinn lo sai che è
difficile per me-
-Si, ma non è una
scusa. Io ce lo fatta, Rachel idem e
così anche la tua Britt. Manchi solo te e la tua paura di
fare come i tuoi è
insensata-
-Ma..-
-Niente ma. Sei te che in questo
momento dovresti
consolarmi perché sto per affrontare morte certa, invece
sono io a coccolare
te-
-Scusa Q.-
-Basta! Che fine ha fatto la
Santana Stronza di Lima
Heights?! Hai detto più volte scusa in queste ore che in
tutta la tua vita.
Reagisci- disse Quinn mentre si alzava dal letto
-Q.-
-Niente. Devo andare. E te
riprenditi, non voglio più
vederti così- disse per poi uscire dalla camera e dirigersi
verso casa sua.
Santana era rimasta immobile.
Quinn aveva ragione
pienamente, si sarebbe dovuta svegliare a prendere la decisione giusta.
Prese il telefono e
chiamò la sua ragazza.
-San..- rispose l’altra
-Amore potresti venire qui?-
-San è successo
qualcosa?- chiese preoccupata
-No! Ho solo bisogno di vederti-
disse con una voce
tremante
-San?..-
-Ok. Dobbiamo parlare di nostra
figlia. Voglio fare
qualcosa per lei-
-Amore…- disse commossa
l’altra al telefono-arrivo. Dammi
5 minuti-
-Vai! A tra poco- disse per poi
chiudere la chiamata.
Brittany era felicissima,
finalmente la sua San si era
decisa ad affrontare l’argomento. Non sapeva ancora che
decisione avesse preso
ma sentiva che era quella più giusta.
-Amore. Sei arrivata finalmente-
disse Rachel fuori dalla
residenza Fabray non appena vide la bionda arrivare.
-Scusami- disse con una faccia
evidentemente molto tesa.
Rachel se ne accorse subito, le strinze la mano per farle capire che ci
sarebbe
stata a sorreggerla in qualsiasi momento e qualunque fosse la reazione
della
madre.
-Andiamo- disse poi la mora.
Quinn prese le chiavi e
entrò in casa.
-Mamma. Siamo noi!- disse
-Tesoro sono così
contenta di rivederti- disse Judy
andando in contro alla figlia. L’abbraccio e le diede un
bacio sulla guancia
poi guardando Rachel disse –Ciao anche a te Rachel-
-Buonasera signora Fabray- rispose
la mora emozionata e
allo stesso tempo imbarazzata dalla situazione.
Ci fu un momento di silenzio, che
sembrò eterno poi
-Andiamo che la cena se no si
fredda- disse Judy andando
in sala da pranzo seguita dalle altre due.
-Allora mamma
com’è andata?- chiese durante la cena Quinn
-Bene. Ora bisogna solo firmare
l’accordo ed è fatto-
disse fiera la madre.
Judy era stata via mesi per lavoro
ed era rientrata
proprio quella sera.
La cena passo in fretta. Judy
aveva raccontato per filo e
per segno il suo viaggio in Europa e le altre due avevano ascoltato con
entusiasmo tutto quello che la donna aveva detto.
Avevano finito anche il desser.
Quinn sapeva che era
giunto il momento di rivelare la sua relazione
-Mamma- iniziò con la
voce che le tremava. Rachel da
sotto il tavolo afferrò la sua mano con decisione, non
l’avrebbe lasciata sola
ad affrontare tutto questo.
-Dimmi tesoro- interruppe la madre
visto che la bionda
non continuava
-Mamma…ti devo dire una
cosa-
-Ti ascolto-
-Allora prima di tutto vorrei che
non mi interrompessi-
disse mentre vedeva che la madre annuiva –e poi vorrei solo
che non ti
arrabbiassi troppo. Cioè vorrei che mi lasciassi spiegare
per bene prima di
iniziare a parlare.-
Judy annuì ancora. Era
un po’ tesa dal discorso della
figlia.
-Mamma…- prese un
respiro profondo e poi disse –Mamma
sono gay. Rachel è la mia ragazza, stiamo insieme da poco ma
ci siamo sempre
amate fin dal primo anno. Ho cercato di sopprimere questi miei
sentimenti per
lei ma non ci sono riuscita. È troppo forte
quest’amore per essere distrutto.
Io ci ho messo 4 anni a capirlo e non spero che tu accetti questo
così e subito
ma…-
-Basta!- urlò Judy
–non voglio più sentire una parola. Come
hai potuto farmi questo?!-
-Ma mamma..-
-Niente mamma! Non sei mia figlia.
Il fatto che sei
rimasta in cinta al secondo anno te l’ho passato ma questo
no. Sei la disgrazia
di questa famiglia. Esci di qui-
Rachel non sapeva che fare. Si
sentiva alle corde. Quinn
stava morendo dentro lo sapeva
-No! Non sono io la disgrazia di
questa famiglia. Siete
voi. Tu, papà, e anche mia sorella. Vi odio e sono contenta
per un verso di non
fare più parte di tutta questa falsità- disse
alzandosi, prendendo per la mano
Rachel
-spero che sarai felice da oggi in
poi senza più nessuno.
Addio Judy-e
uscì da quella che da oggi
in poi non sarebbe più stata casa sua.
-Amore stai bene?-
-No! Scusa Rachel ma ho bisogno di
stare da sola-
-Ma Quinn-
-Perdonami, ma non riesco nemmeno
a guardarti-
-Amore, te l’ho promesso
lo supereremo insieme-
-Scusa- disse per poi staccarsi
dalla mora e partire via
con la sua macchina.
Rachel rimase lì
immobile a guardare la sua ragazza
andare via.
Poi si fece forza e
salì in macchina anche lei e si
diresse verso le uniche due persone che potevano sapere la
verità.
-Rachel. Cosa ci fai qui?- disse
una Vanessa piuttosto
scombussolata.
Rachel non le rispose nemmeno.
Entrò dentro casa e si
diresse verso il salotto.
-Ehi Rach tutto bene?- chiese
entrando Sugar nella stanza
e notando l’espressione della mora
-Che le è successo?-
chiese a bassa voce la bionda
-Non ne ho idea- disse per poi
andarsi a sedere vicino
alla cantante.
-Perché non mi ha
permesso di aiutarla?-
-Eh?!-
-Perché?!-
urlò questa volta la mora
-Avete parlato con Judy vero?!-
chiese ad un tratto
Vanessa
Rachel annuì
semplicemente.
-Immaginavo. Chissà
come la presa male nonna!- disse
Vanessa
-Come fai a chiamare quella donna
“nonna”?!- chiese con
disprezzo la cantante.
-Non te lo posso dire! Comunque
non ti devi preoccupare
per Quinn-
-Come faccio? Mi ha lasciato
lì senza dirmi niente,
senza..-
-Non parlare ti prego. Lei ora sta
peggio di te, sai
com’è deve risolvere prima con se stessa e poi
verrà da te a chiederti scusa-
-Ma..-
-Niente ma. Ora andiamo a letto e
ne riparleremo domani-
disse infine Sugar che crollava dalla stanchezza.
Rachel venne accompagnata nella
stanza degli ospiti.
-Se hai bisogno di noi siamo
nell’altra stanza-
-Ok! E grazie-
-Di nulla. Notte ma-
-Notte tesori-
Rachel non chiuse occhio tutta la
notte. Era preoccupata
per Quinn. Dove era andata? Non poteva
nemmeno tornare a casa sua, forse da Santana. Si sicuramente
sarà andata lì. Si
ripeteva per tranquillizzarsi ma sapeva che non era andata nemmeno
dalla
latina.
Voleva andare a cercarla. Non ne
poteva più di stare lì a
rigirarsi nel letto.
Si alzò e si
vestì il più piano possibile. Uscì
dalla
stanza in punta di piedi
-Dove pensi di andare?- disse una
voce alle sue spalle
Rachel si girò
-Credevo che avrei dovuto dirti io
questa frase a te e
non il contrario-
-Lo so. Ma sei te mamma che te la
stai filando in piena
notte-
-Non me la sto filando-
-A no? E allora che stai facendo?!
Stai andando in
bagno?-
-No! Ecco…è
….uffa- disse sbuffando.
Vanessa si avvicinò
alla cantante. La prese per un
braccio e la portò in camera sua.
-Che fai?-
-Ora vieni a dormire con noi
così ti posso tenere
d’occhio-
-Ok “Mamma”-
disse infine buttandosi nel letto.
-Brava la mia bambina- disse
entrando sotto le lenzuola
-LA Smettete?!?!- disse assonnata
Sugar –Vorrei dormire
io!-
-Come desidera Lopez- disse Rachel
Vanessa scoppiò a
ridere e anche Rachel.
-Non c’è
nulla da ridere!- ringhiò la mora
-Sembra proprio la madre quando fa
così. È spaventosa-
sussurrò la cantante alla figlia che annuì
Nel giro di pochi minuti si
addormentarono tutti.
Quinn era distrutta. Sapeva che
non doveva parlarne con
la madre, sapeva come l’avrebbe presa. Si disperò
ancora di più ripensando a
come invece l’avevano presa i signori Berry. Erano
così contenti per loro,
avevano anche fatto una foto per incorniciare la serata. Anche lei
avrebbe
voluto avere una famiglia così, così unita,
così speciale, invece no. Per i
suoi lei aveva solo infangato il nome della sua famiglia. Gli aveva
disonorati
prima con un figlio e poi diventando omosessuale. Si sentiva sola ,
sconfitta e
tremendamente impaurita.
In quel momento avrebbe voluto
Rachel accanto a lei, ma
era scappata anche da lei e questo era il fatto che la faceva stare
più male.
Si addormentò in
macchina dopo svariate ore e si svegliò
all’alba.
Sarebbe dovuta andare a scuola e
avrebbe dovuto farsi
perdonare da Rachel.
-Forza Quinn ce la farai- si disse
per poi partire verso
la scuola.
Arrivò
e cercò
Rachel ma non la trovò da nessuna parte.
-Ehi Fabray
com’è andata?-
-Bene! A parte il fatto che non
sono più sua figlia e che
mi ha cacciato
di casa-
-Ottimo
direi!- disse la latina –e adesso come stai?- chiese
addolcendo il tono
-Così.
Sto cercando Rachel l’hai vista?-
-No!
Come mai?-
-Niente.
Grazie comunque- disse allontanandosi di fretta da lei
Girò
tutta la mattina inutilmente. Finalmente era arrivata l’ora
del Glee. entrò nell’aula e la vide li vicino a
Vanessa e Sugar che parlavano
tranquillamente.
Vanessa
la vide subito e la salutò con la mano.
-Ehi-
disse a bassa voce –Mr. Shu avrei preparato una canzone per
la settimana-
-Ok!
Facci sentire allora- disse il professore.
-Rachel
mi dispiace per ieri- disse guardando la cantante e poi fece
cenno ai musicisti per partire.
There's so much life
I've left to live
And this fire's burning still
When I watch you look at me
I think I could find a will
To stand for every dream
And forsake this solid ground
And give up this fear within
Of what would happen if they ever knew
I'm
in
love with you
Quinn
era emozionatissima. Quella canzone aveva un valore enorme sia per lei
che per
Rachel. La paura di aver detto tutto ai suoi e il rifiuto ricevuto
erano niente
in confronto all’amore che provava per la cantante. Non
l’avrebbe mai lasciata,
lo sapeva, era troppo per lei, era la sua vita. Non le importava di
niente
altro. stava cercando di scusarsi per come l’aveva lasciata
lì la scorsa sera.
'Cause I'd surrender everything
To feel the chance, to live again
I reach to you
I know you can feel it too
We'd make it through
A thousand dreams I still believe
I'd make you give them all to me
I'd hold you in my arms
and never let go
I surrender
Rachel
non riusciva a trattenere la lacrime. Dopotutto sapeva che Quinn era
distrutta
dal rifiuto della madre, ed era terribilmente dispiaciuta per lei. non
l’avrebbe
mai lasciata sola, ormai aveva un’altra famiglia, la sua. E
Quinn glielo stava
cantando. Lei era tutto quello che le era rimasto e non
l’avrebbe mai lasciato
andare.
I know
I can't survive another night
away from you
You're the reason I go on
And now I need to live the truth
Right now,
there's no better time
From this fear, I will break free
And I'll live again with love
And no they can't take that away from me
And they will see... yeah
Santana
poteva
sentire tutto il dolore che provava in quel momento la sua migliore
amica. L’aveva
ricevuto anche lei il rifiuto da parte di sua nonna e è una
cosa che la
distruggeva dentro, ma come Rachel per Quinn, Brittany era la sua
ancora e non
l’avrebbe mai lasciata perché senza di lei sarebbe
andata alla deriva. Vedeva che
Quinn non ne poteva più, ad ogni singola parola veniva
lacerata di più nell’animo.
Britt
le
prese la mano e gliela strinse forte, la guardò negli occhi
-Ce
la
farà- sussurrò appena per farsi sentire dalla
latina che annuì poco convinta. Conosceva
la bionda più di chiunque altro e sapeva quanto volesse
apparire forte e sicura
agli occhi degli altri, ma nel profondo era così debole,
così ferita, che al
minimo errore potrebbe smettere di vivere. E non poteva permettere che
quel
minimo errore accadesse. Non avrebbe mai permesso che tra lei e Rachel
finisse
quello che era iniziato dopo 4 anni.
Si
alzò
con coraggio. Si diresse verso la bionda che continuava a cantare. La
guardò
confusa, ma non ci fece caso. Le prese la mano e iniziò a
farle da contro
canto.
(I'd
surrender everything)
To
feel
the chance, to live again
I
reach
to you
I know you can feel it too
We'd make it through
A thousand dreams I still believe
I'll make you give them all to me
I'll hold you in my arms
and never let go
I surrender
Non
poteva
esserci scena più commovente. Le loro due voci suonavano
così bene insieme. Quinn
era grata all’amica, sapeva che aveva capito che da sola non
sarebbe potuta
andare avanti. Santana le trasmise tutto il suo appoggio, tutto il suo
dispiacere. Si scambiarono uno sguardo d’intesa. Avrebbero
fatto qualsiasi cosa
per proteggersi a vicenda, non si sarebbero più ferite,
più date contro ma solo
aiutate a superare tutte le difficoltà.
Every night's gettin' longer
And this fire
is getting stronger baby
I'll swallow my pride
And I'll be alive
Can't you hear my call?
I surrender all...
Right here, right now
I'd give my life to live again
I'll break free
Take me, my everything
I surrender all to you
La canzone finì con un
boato di applausi e di fischi. La maggior
parte del Glee aveva gli occhi lucidi. La bionda era riuscita a
trasmettere
come si sentiva perfettamente a tutti, anche se la maggior parte non
sapeva
quello che era successo.
-Grazie- sussurrò Quinn
-Di nulla! Sarò sempre
con te Quinn- rispose la latina
Le due si abbracciarono per poi
essere raggiunte da tutti
gli altri ragazzi che si unirono alla stretta.
-Q. ora mi devi aiutare con una
cosa- disse Santana
liberandosi dalla stretta di tutti
-Quello che vuoi San- rispose
ancora commossa la bionda
mentre si staccava dagli altri.
-Amore- disse Rachel raggiungendo
Quinn sul terrazzo e
cingendole la vita da dietro
-Rache..-disse girandosi verso la
mora e baciandola sulle
labbra. Aveva un bisogno disperato di quel bacio. Le lingue lottavano,,
danzavano ma non smettevano di cercarsi.
Si staccarono per riprendere fiato
e si guardarono negli
occhi.
-Ti amo Rach..-
-Ti amo anche io
Quinn…più della mia stessa vita- disse
baciandola nuovamente
-Non mi lasciare mai
Rachel….-
-Shhh…non dire niente,
non potrei mai lasciarti lo sai,
ti amo troppo e per questo forse sarai tu a farlo-
-NO! Sei la mia vita. Senza di te
non vivo, sei il mio
respiro, la mia aria sei tutto amore mio-
Disse con gli occhi lucidi mentre
baciava delicatamente l’altra
-Ma che scena commovente-
Le due si girarono verso la porta
-Sempre al momento giusto Lopez-
-Ovvio. Comunque è il
momento quindi se vi muovete mi
fareste un favore- disse girandosi
-Arriviamo!-
Poi presero la latina a braccietto
e la trascinarono giù
per le scale
-Piano..così mi farete
cadere-
-Andiamo
San…dov’è finita tutta la tua furia?!-
le disse
Quinn aumentando il passo.
La trascinarono
nell’auditorio. Nello stesso identico
momento arrivarono dall’altra entrata Britt con Vanessa e
Sugar.
-Perfetto. Vai San ce la puoi
fare- le disse la bionda
all’orecchio. Poi prese Rachel per mano e la portò
a sedere nella prima fila di
poltroncine dove si stavano accomodando anche Vanessa e Sugar.
San e Britt erano invece a parlare
al centro del palco.
-Che c i facciamo qui?- chiese
Vanessa a Quinn
-Vedrai- le disse facendole
l’occhiolino
Altro capitolo. Ciao a tutti e
come sempre un grazie a
chi legge segue e recensisce questa storia.
Fatemi sapere che ne pensate del
capitolo.
L’ho interrotto qui
perché se no veniva troppo lungo.
La canzone è I surrene
di Celine Dion. Vi consiglio di
ascoltarla se non l’avesse mai sentita.
Quinn prese la mano di Rachel che
era seduta accanto a
lei e la strinse forte.
-Ahi!-
-Scusa, ma volevo vedere se avevi
un minimo di reazione.
Non pensare a quello che succederà, godiamoci il momento e
la nostra vita
insieme passo per passo. ok?!-
La cantante si girò
verso la bionda e annuì
-Poi ora siamo qui per supportare
San- concluse dandole
un bacio veloce.
Quinn notò
l’insicurezza che apparve sul volto della sua
mora, ma non voleva pensarci in quel momento, sapeva che ora come ora
aveva più
bisogno del loro appoggio la latina.
Brittany stava parlando con San al
centro del parco, si
poteva notare l’insicurezza e l’agitazione della
latina. Sudava freddo. La
bionda le prese il volto tra le sue mani direzionandolo verso il suo,
in modo
da incrociare gli sguardi. Santana si rassicurò vedendo
quegli occhi così
azzurri che tutte le volte la facevano impazzire. Poi la ballerina
avvicinò il
suo volto all’altra sfiorandoli appena le labbra con le
proprie.
Le prese le mani e la
trascinò davanti a uno dei due
microfoni che erano posti un po’ più avanti sul
palco.
Sempre con una mano in quella
della latina, anche la
bionda andò a posizionarsi davanti all’altro
microfono.
-Ciao a tutti- esordì
la bionda con un sorriso raggiante.
Santana era sempre più
tesa, immobile, non sapeva che
fare, il primo pensiero era quello di scappare. Brittany strinse di
più la sua
mano sentendola scivolare via.
-Scusate se vi abbiamo sequestrato
in questo modo ma non
potevamo fare altrimenti- disse mentre guardava le quattro sedute di
fronte a
loro –ma non potevamo fare altrimenti-
Sugar e Vanessa non ci stavano
capendo nulla. La bionda
guardò Quinn che aveva un sorrisetto compiaciuto disegnato
sul volto e non
capiva il perché, sicuramente loro due sapevano il
perché erano lì.
Poi si voltò verso la
sua ragazza e la vide tesa,
respirava a fatica. Teneva lo sguardo basso guardando il pavimento. Le
prese la
mano e le disegnò dei cerchi invisibili sul dorso di questa,
cercando di
tranquillizzarla, ma non ebbe nessuna reazione da parte
dell’altra. Sembrava
che si fosse isolata in un mondo tutto suo. la sentì
riscuotersi solo al suono
della voce della latina che aveva iniziato a parlare
-Come sapete bene, non sono molto
brava con le parole-
-Avrei detto il contrario, quandosi tratta di offendere sei
bravissima…-
Rachel si interruppe sentendo un dolore sul fianco. Quinn le aveva
tirato una
gomitata facendola zittire.
-Hobbit interrompimi
un’altra volta e non vedrai più la
luce del giorno- ringhiò per poi riprendere il discorso
tranquillamente –Ecco
non so come dirvelo….non sono abituata a fare cose del
genere…ecco io vi ho
chiesto di venire qui…perché…ecco-
Brittany sentendo la
difficoltà della sua ragazza a
parlare si avvicinò a lei e la strinse di più a
sé
-Vi ho chiesto di venire qui
perché volevo chiedervi
scusa- disse tutto d’un fiato chiudendo gli occhi.
-Wow..-interruppe di nuovo Rachel
bloccata poi un’altra volta
da un’altra gomitata della sua bionda che la
guardò male.
Sugar sentì una stretta
al cuore appena sentite quelle
parole
-Sono stata una cretina, ho
reagito male perché ho avuto
paura. Sugar – disse poi guardando la mora seduta che
alzò la testa di scatto
non appena sentì il suo nome pronunciato dalla latina.
-Sugar chiedo scusa soprattutto a
te. Mi dispiace davvero
per come ti ho trattata, e per come ti tratterò a quanto
pare. Sono qui per
dimostrati che ti credo. Non so perché ma sento questo
legame con te così
profondo, così speciale, un legame che è
indistruttibile- disse ormai con gli
occhi lucidi.
Sugar la guardava ma dal suo viso
non traspariva nessun
tipo di emozione. Non sapeva che fare.
Santana si sentì morire
dentro notando l’in espressione
del volto di sua figlia.
-OK- interruppe Brittany vedendo
la tensione che si era
creata –Sugar, tesoro- disse facendo sposare
l’attenzione della mora su di se
–volevamo cantarti una canzone che rispecchia come ci
sentiamo con te- le disse
Sugar si aprì in un
sorriso mantenendo lo sguardo fisso
sulla ballerina, che si spostò ad azionare il registratore.
Poi tornò davanti al
microfono e riprese la mano della
mora che aveva uno sguardo perso.
Le mosse il braccio facendola
riscuotere dal suo stato di
trance.
Sentì le prime note di
quella canzone e sapeva che doveva
iniziare lei a cantare, ma non usciva nessun suono dalla bocca che si
aprì e si
richiuse più volte con insuccesso.
Britt la girò verso di
se
-Amore, ce la puoi fare-
Santana scosse la testa
contrariata, aveva ceduto di
fronte all’indifferenza della figlia.
-Vedrai che si
risolverà tutto- disse dandole un tenero
bacio. Poi tornò al registratore e lo fece ripartire.
La musica ripartì e
questa volta la latina prese a
cantare.
Guardava
Sugar
anche se questa stava ancora guardando Brittany, ma appena
sentì le prime
parole le si inumidirono gli occhi.
Avrai gli occhi di
tua madre
e la mia malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
Santana era insicura, sentiva il
terreno sotto di lei
cedere, ma non avrebbe rinunciato di nuovo, non sarebbe scappata
ancore, no,
questa volta avrebbe affrontato la sua paura a testa alta. Sentiva lo
sguardo
di Britt su di se, sentiva il suo appoggio, così come
sentiva quello di Quinn e
Rachel.
Arriverai
con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole per sempre…
Brittany sostituì la
sua voce a quella della latina.
Aveva lo sguardo intrecciato a quello della figlia, che versava
già le prime
lacrime.
Continuava a cantare mentre scese
con un salto dal palco,
per dirigersi poi di fronte alla figlia.
Le accarezzò il volto,
levandoli le lacrime che stavano
scendendo. Sugar sorrise di rimando alla madre che la guardava con
amore. I
suoi occhi erano più azzurri del solito e si rispecchiavano
perfettamente in
quelli altrettanto azzurri della figlia.
Le
tese la mano
che venne afferrata dopo poco dalla mora. Si abbracciarono e poi la
bionda,
sempre con la presa salda su l’altra, la portò
sopra il palco davanti a
Santana, che la guardava un po’ intimidita, girando lo
sguardo in qua e la, in
modo da non incrociare l’altro.
ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell'aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un'altra età ballando
sogna
mentre la tenera luce dell'est
all'alba illumina speranze e ginestre
e il cielo è così...celeste…
celeste…
Santana riprese a cantare la
strofa.
Finalmente si convinse ad
arrestare il suo sguardo. Alzò
gli occhi in direzione della figlia che teneva invece lo sguardo basso.
Poteva
sentire il suo respiro irregolare, la sua agitazione in quel momento.
Le venne
da sorridere.
Con un po’ di
insicurezza alzò piano il braccio e con la
mano andò a toccare i capelli neri di Sugar.
Avevano la stessa morbidezza e
consistenza dei suoi. Le
si inumidirono gli occhi anche a lei e le comparve un sorriso ancora
più bello
e sincero sul volto. aveva il cuore che le batteva fortissimo, come se
volesse
uscire dal petto per unirsi a quello della persona di fronte a se.
Tremava, piangeva, sorrideva e non
riusciva a smettere di
fare tutto ciò, non riusciva a controllore le sue emozioni.
Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi “amarcord”
saranno neri come i miei i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via
Brittany afferrò con la
mano libera quella della sua
latina e cantò di nuovo.
Si emozionò vedendo
come sia Santana che Sugar si erano
commosse, e vedendo la tenerezza straordinaria che la latina aveva
messo in
quel semplice gesto.
Sapeva che era compito suo quello
di far unire le sue due
donne. Doveva riuscirci, non sopportava quella situazione scomoda che
si era
creata.
verso l'isola lontana
di una città
come ho fatto un giorno anch'io
amore mio
perché il sole può scordarsi della luna...
Santana sentì la presa
sicura della sua biondina e
assunse maggior sicurezza. Con la mano che ancora accarezzava i capelli
della
figlia, sollevò il volto a quest’ultima facendo
incrociare i loro sguardi. Fu
un attimo, i loro corpi furono percorsi da un migliaio di sensazioni.
Santana
si sentì le gambe cedere, non riusciva a reggere quello
sguardo, quegli occhi
che già una volta l’avevano fatta sciogliere.
Erano così azzurri, anzi ora che
erano anche bagnati dalle lacrime erano di un celeste così
bello da non poter
essere descritto.
ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l'autunno odora di caldarroste
e il cielo è così...celeste!
Brittany aggiunse la sua voce a
quella della latina.
Guardava ammirata la figlia che aveva gli occhi in quelli di Santana.
Non
riuscivano a staccar il contatto visivo. Si erano perse l’una
dentro l’altra.
Le si dipinse sul volto un sorriso involontario. Avevano già
fatto un passo
avanti, ed era contenta. Non voleva interrompere quel contatto
così intimo,
così famigliare. Avrebbe fermato il tempo in quel preciso
momento per vedere
per sempre quelle due espressioni, così belle,
così naturali, così uguali da
farle battere il cuore ancora più forte.
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai che respirerai…
Santana cantò
l’ultimo pezzo avvicinandosi di più alla
figlia. Lasciò la presa di Britt e prese la mano della mora.
Rabbrividirono al
quel contatto. Erano così simili anche in quello.
La fissò ancora negli
occhi, non si sarebbe mai stancata
di quel colore così uguale a quello dell’amore
della sua vita.
e poi avrò il coraggio di aspettarti
ancora un po'
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così...celeste…
celeste…
un cielo così celeste…
finì la
canzone. Le lacrime iniziarono a
rigare il volto di tutte e tre. Santana aveva indugiato un secondo ma
poi aveva
abbracciato la figlia. E infine si era aggiunta anche Britt che avvolse
le due
more tra le sue braccia.
Quell’abbraccio
durò qualche minuto, finché Sugar non si
stacco. Guardò Santana negli occhi e le venne da piangere
ancora di più, poi
guardò la bionda e le sussurrò un “mi
dispiace” quasi impercettibile, per poi
voltarsi e scappare via con le lacrime che le rigavano il volto.
Santana si pietrificò,
aveva creduto di esserci riuscita
e invece forse aveva solo peggiorato la situazione. Sentì
Brittany che le cinse
la vita da dietro e le appoggiò la testa sulla sua spalla.
Stavano zitte, ascoltavano i loro
battiti ei loro
respiri. Quello della latina era molto
più irregolare rispetto a quello della ballerina.
Quinn, Rachel e Vanessa non
sapevano cosa fare. Erano
commosse da tutto quello che era successo in quei tre minuti di
canzone, poi
era svanito tutto.
Nessuno aveva capito la reazione
di Sugar.
-Che si fa?- chiese a bassa voce
la cantante a Quinn
-Non lo so amore- disse tenendo
ancora lo sguardo sulle
due davanti a lei strette una delle braccia dell’altra.
-SANTANA!- urlò Vanessa
ad un tratto. Quinn e Rachel
fecero un balzo incredibile, non si aspettavano un urlo così
inaspettato.
Santana si voltò
lentamente verso la bionda.
Vanessa si alzò e
andò verso di lei sul palco. Le si
avvicinò fino a pochi centimetri di distanza.
-Santana!- disse questa volta con
un tono di voce più
calmo –seguila- continuò questa volta passandole
accanto e uscendo dall’altra
porta.
-è sul tetto- disse
prima di uscire definitivamente.
-San-
le sussurrò
all’orecchi Brittany che ancora non si era allontanata
–dovresti andare davvero
secondo me-
Dopo quella frase sentì
il corpo della latina tremare
nella sua presa. Le si strinse il cuore, sentiva tutta la sua paura, la
sua
delusione di aver fallito e soprattutto di poter fallire ancora. La
strinse di
più e la girò verso di lei in modo tale che la
guardasse negli occhi.
La latina si sentì
morire guardando in quegli occhi,
erano così sicuri così pieni di fiducia, pieni di
tutto ciò che in quel momento
lei non aveva.
Ringraziò mentalmente
Brittany che sapeva sempre come si
sentiva e sapeva come farla reagire. Si staccò dalla presa
della bionda
dolcemente e le regalò uno splendido sorriso prima di uscire
dall’auditorio.
-Come ci riesci?- chiese una Quinn
alquanto sorpresa
dalla vicenda a cui aveva appena assistito.
Britt si girò verso di
lei con un sorriso in faccia
-Perché ci amiamo-
disse semplicemente
Quinn sorrise di rimando
-Sei incredibile- le disse
prendendola sotto braccio
-E adesso?- chiese una Rachel
confusa
-Adesso non ci resta che aspettare
e pregare- rispose la
ballerina prendendo per mano la cantante.
-Stasera siete tutte invitate a
casa “mia” a cena- disse
facendo le virgolette con le mani su “mia”
-Veramente è casa mia!-
ribadì Rachel
-Va bè a me basta
mangiare e stare insieme non mi
interessa di chi è la casa- si intromise la ballerina
interrompendo un discorso
che sarebbe proseguito per molto tempo.
Le altre due scoppiarono a ridere
facendo poi ridere
anche Britt.
Santana era arrivata finalmente
sul tetto. Respirava a
fatica sia perché aveva corso sia perché era
molto agitata. Aveva fallito due
volte e non voleva farla scappare ancora. Questa volta
l’avrebbe ascoltata a tutti
i costi, non avrebbe permesso nessun’altra interruzione. Se
fosse stato
necessario l’avrebbe legata a qualcosa.
Prese un respiro profondo e
aprì la porta: la vide lì,
rannicchiata con la schiena appoggiata al muro e la testa tra le
ginocchia. Poteva
sentire che piangeva dai singhiozzi rumorosi che provenivano da Sugar.
Le si avvicinò piano,
sedendosi poi accanto a lei. aveva
il cuore che le batteva a 1000 e non riusciva a controllarlo.
-Mi somigli molto- disse guardando
il cielo per spezzare
quel momento di silenzio.
Sugar sollevò
leggermente la testa e posò il suo sguardo
sul volto della madre che guardava in alto.
-Hai preso il carattere da me
sfortunatamente, forte
fuori e debole dentro- disse questa volta guardando la figlia.
-NO!- urlò Sugar in
preda al pianto –Non ti assomiglio,
non voglio assomigliarti, non voglio avere nulla di te-
Santana si pietrificò.
Non sapeva più cosa fare. L’odio
che sua figlia aveva per lei era davvero tanto e forse anche
indistruttibile.
-Ma..- provò a dire ma
le parole gli morirono in gola. Gli
occhi iniziavano ad inumidirsi, ma la latina cercava di trattenere le
lacrime,
non voleva piangere, non in quel momento.
-Ti ODIO!- urlò poi
alzandosi in piedi e correndo verso
la porta.
Santana con un movimento rapido si
alzò e afferrò il
braccio della figlia.
La girò verso di
sé e la guardò dritta negli occhi. La teneva
ferma con le braccia mentre la più piccola si dimenava.
-FERMAA!!- ringhiò.
Sugar si fermò subito e abbassò lo
sguardo
-Dimmelo. Dimmi perché
mi odi così tanto. ti giuro che mi
dispiace per qualunque cosa che ti farò. Non avrei mai
potuto farti del male,
ti ho sempre voluta, è il mio sogno avere una famiglia con
Britt e a quanto
pare ce l’ho ma perché mi odi- disse in lacrime
con il corpo che le tremava
dall’agitazione.
-No- disse Sugar –Non
posso. Ho promesso-
-Non mi interessa. Ho bisogno di
sapere. Te pensi sia
facile per me?! Ti ho incontrato qui e mi hai subito colpito. Era come
se una
parte di me fosse dentro di te, riuscivo a sentirti a capirti, e non
capivo il perché.
Ho avuto paura, poi mi avete detto che sei mia figlia e allora mi
è crollato
tutto addosso. Non riuscivo a crederci ero contenta ma allo stesso
tempo
traumatizzata, perché nell’unica conversazione che
ho avuto con te mi hai detto
che mi odi, e l’ho capito anche dai tuoi sguardi che non
avevi molta simpatia
per me. Mi sono sentita morire perché tu ci sarai ma a
quanto pare io non ci
sarò per te o forse ci sarò troppo non lo so.
Vorrei saperlo da te, che ti ho
fatto?! Non voglio vedere crescere mia figlia con un odio verso di me
ti prego
aiutami..-
-BASTA!- interruppe Sugar. aveva
gli occhi gonfi, guardò
la madre e vide tutto il dolore che aveva dentro. Sentiva ogni parola
che aveva
pronunciato.
-Ti prego- disse ancora la latina
-Mi dispiace mamma ma non posso-
disse teneramente Sugar
Santana rabbrividì al
sentir pronunciare quel “mamma”
dalla sua bocca. Le comparve un sorriso bellissimo sul volto e le
lacrime
ricominciarono ad uscire, ma questa volta erano lacrime di
felicità. Poi la
latina l’abbraccio stringendola forte a sé. Sugar
esitò un po’ , ma poi strinse
a sua volta le braccia intorno a sua madre.
-Mi dispiace-
-Shh..non dire niente. Sappi solo
che ti voglio bene e te
ne vorrò sempre- disse con tutta sincerità la
latina
Sugar la strinse ancora
più forte a se. Era contenta che
Santana le avesse detto che le voleva bene.
-Non è vero che ti
odio. Ho solo paura di affezionarmi a
te- disse poi timidamente la mora che aveva la faccia appoggiata alla
clavicola
della madre.
-Perché?- chiese
confusa
-Non posso dirlo. Quando
sarà il momento lo saprete-
rispose l’altra con un tono da superiore.
Santana sorrise –Sei
proprio una Lopez-
-E ne vado fiera- disse dando un
bacio veloce sulla guancia
della madre.
Si staccarono
dall’abbraccio e si sorrisero a vicenda.
-Sarà meglio andare-
-Si. se no ci chiudono dentro-
Santana le prese la mano e insieme
andarono verso l’uscita
della scuola.
Sugar sentì il suo
telefono vibrare. Lo prese e vide che
c’era un messaggio:
Amore
stasera sono
tutte a cena da noi, quindi appena hai risolto con San venite in qua.
Sperando che
avete risoltoJ.
A dopo bacio
La mora sorrise.
-Chi era?- chiese San vedendo il
sorriso ebete sul volto
della figlia
-Vanessa-
-Sappi che non sono molto
d’accordo che tu e l’Hobbit
biondo stiate insieme. Questo fa si che la mia famiglia si unisca a
quella
Berry-
Sugar divenne rossa. La
imbarazzava parecchio parlare
della sua vita privata in generale, figuriamoci con la madre che aveva
la sua
età.
-Comunque che ti ha detto?-
-Che stasera siete a cena da noi-
-Va bene- disse per poi salire in
macchina e partire
verso casa.
-Buon appetito!- disse una
Brittany tutta contenta prima
di gettarsi sul cibo seguita poi a ruota dalla figlia.
-Mia cara Santana mi sa che dovrai
sborsare parecchi
soldi per far da mangiare a queste due- disse Rachel guardando come
divoravano
tutto ciò che avevano davanti.
Santana non
l’ascoltò nemmeno. Era incantata nel vedere
le persone che amava di più al mondo lì insieme e
con le stesse strane
abitudini.
-Mi sa che è proprio
andata- sussurrò la cantante a Quinn
che annuì.
Finalmente passarono una serata
tutte insieme in
tranquillità. Senza più litigi, a parte i
battibecchi tra Rachel e Santana.
-Che ore sono?- domandò
una Brittany piuttosto assonnata.
-Molto tardi amore.
Sarà meglio andare-
-Potete rimanere qui- disse Sugar
-Si tanto abbiamo due stanze in
più- disse guardando
Rachel e Quinn
-Ok- risposero le altre.
-Santana mi raccomando vorrei
dormire stanotte non
sentire i tuoi urli- disse la cantante
-Sei solo invidiosa Berry. Se
Quinn non ti soddisfa non è
colpa mia- rispose acida l’altra.
-Mamma!- dissero in coro le altre
due
-OK! Buona notte allora-
Ognuna si diresse nella propria
stanza.
-Amore vado un secondo in bagno-
disse Vanessa
-Ok!- rispose l’altra
Vanessa bussò piano
alla porta.
-Avanti- disse una voce debole
-Scusatemi ma ho bisogno di
parlare con voi- disse per
poi mettersi nel letto in mezzo alle altre due che le avevano fatto un
po’ di
spazio.
-Allora?- chiese Quinn
-Amore non le mettere furia-
-Sentite avrei bisogno di
chiedervi una cosa un po’ imbarazzante-
disse timidamente la bionda
-Dicci pure-
-Come si fa…si ecco
insomma come si fa con una ragazza?-
chiese poi di botto Vanessa.
Sentì che le altre due
sorrisero
-Non c’è un
modo preciso. La prima volta ti sentirai un po’
in imbarazzo e molto impacciata ma basta che tu segui
l’istinto e andrà tutto
bene. Ti verrà naturale- rispose Rachel
-Ti sentivi in imbarazzo la prima
volta con me?-
-abbastanza perché te
no?!-
-Ok! Grazie, non voglio sapere
più nulla- disse Vanessa
per poi alzarsi ed andare via.
Tornò in camera e vide
Sugar che dormiva. Le si mise
accanto e la prese tra le braccia per poi addormentarsi anche lei.
Eccolo
finalmente…scusate per l’immenso ritardo ma non ce
l’ho fatta a pubblicarlo prima di ora.
Comunque fatemi sapere che ne
pensate;)
Grazie a tutti quelli che leggono
recensiscono e seguono
la storia.
Al prossimo capitolo che
arriverà più velocemente
P.S. la canzone è
“Celeste” di Laura Pausini. Mi sembrava
che come testo ci azzeccasse alla situazione.
-Sono così emozionata!-
disse Brittany saltellando sul
posto e battendo le mani a tempo.
-Anche io, e quest’anno
riuscirò finalmente a diventare
reginetta del ballo- disse sicura Quinn
-Avanti Fabray non scherziamo sai
già che è una battaglia
persa contro di me-
-Sogna Lopez quest’anno
niente e nessuno mi fermerà-
ribatte ancora la bionda
-Come vuoi fatto sta che sei in
coppia con Orca Finn, e
non so quante possibilità hai di vincere-
Quinn non rispose più.
Santana aveva centrato il punto,
odiava non andare al ballo con Rachel ma essendo lei una candidata
doveva per
forza andare al ballo con un altro candidato.
-Dai Q. vedrai che la Berry non
l’ha presa così male-
disse Santana cercando di tranquillizzare la bionda ormai persa nei
suoi
pensieri.
-Invece si! avresti dovuto vederla
stamani dopo che la
Silvester aveva annunciato i partecipanti. Ha dato di matto in mezzo al
corridoio. Mi ha fatto quasi paura, a momenti credevo potesse scoppiare-
-Anche io me la sarei presa se la
mia San fosse andata al
ballo con qualcun altro- intervenne Brittany.
La bionda ballerina si
andò a sedere sulle gambe della
sua ragazza e le diede un tenero bacio che fu subito approfondito dalla
latina.
Le loro bocche si schiusero in contemporanea permettendo il contatto
tra le
loro lingue, che si bramavano, si cercavano e non potevano
più fare a meno
l’una dell’altra.
-Vi prego!- disse Quinn mettendosi
le mani sul volto
–aspettate almeno che me ne sia andata- concluse mentre
usciva dalla stanza
-San ci sentiamo dopo- disse poi
prima di uscire
definitivamente dalla casa della latina.
Santana si alzò dalla
sedia con Britt in braccio e la
portò sul divano della’altra stanza. La fece
distendere e poi si sdraiò sopra
di lei.
Si baciavano in modo famelico,
avevano voglia l’una
dell’altra.
-San- disse con voce tremante la
ballerina mentre la
latina stava scendendo lungo il suo collo baciando ogni spazio scoperto
della
sua pelle. Si staccò un attimo per sfilarle la maglietta,
poi continuò la sua
discesa di baci fino a che non arrivò al seno ancora coperto
dall’intimo. Britt
sollevò leggermente la schiena e si sganciò il
reggiseno .
Finalmente la latina poteva
osservare il corpo sotto di
lei semi nudo. Si soffermò un secondo a guardarlo, ogni
volta che lo vedeva le
sembrava sempre più bello
-Ti amo- disse per poi buttarsi
con la bocca su uno dei
due capezzoli, già eretti. L'altro veniva stuzzicato dalla
mano, che lo
stringeva e lo massaggiava come non aveva mai fatto prima.
L’altra mano scendeva
lentamente fino ad incontrare il
lembo della sottana della divisa dei cheerios.
-San..- disse la bionda che
iniziava a dimenarsi sotto il
corpo caldo della latina –Ti prego…fammi tua-
continuò con una voce bassa,
cercando di trattenere qualche gemito.
San staccò la sua bocca
dal seno e risalì andando a
morderle il lobo dell’orecchio. Britt non riuscì
questa volta a controllarsi e
gemette più forte.
-Non avere furia…tutto
a suo tempo- disse con una voce
roca che fece tremare ancora più forte il corpo della bionda.
San levò delicatamente
la gonna e si portò con la bocca
tra le sue gambe. Iniziò a baciare l’interno
coscia, prima a destra poi a
sinistra salendo piano piano verso il centro di piacere di Britt.
-Amore- disse stremata Britt. Non
ne poteva più, era
diventata una tortura.
San sorrise e questa volta decise
di accontentare la sua
bionda, anche perche non ne poteva più nemmeno lei.
Sfilò anche
l’ultimo indumento ormai completamente
bagnato. La fissò ora completamente tutta nuda sotto di
sé e si eccitò come non
mai a quella visione paradisiaca. Britt stava respirando a fatica,
stringeva i
cuscini del divano e continuava a gemere mentre San la toccava con le
mani.
La penetrò subito con
un dito, poi ne aggiunse subito un
altro che scivolò dentro di lei agilmente.
Raggiunse il suo centro anche con
la bocca e iniziò a
succhiare e leccare il clitoride ormai gonfio.
La penetrava sempre con
più ritmo e Britt seguiva le sue
spinte con il bacino.
Si dimenava sempre di
più e finalmente raggiunse
l’orgasmo urlando il nome di Santana.
La latina si leccò le
dita compiaciuta, e poi andò a
baciare la sua bionda in modo da farle assaggiare il suo stesso sapore.
Stremata infine si distese accanto
a lei, prendendola tra
le braccia si addormentarono.
-Insomma cosa dovevo fare? Non
sono riuscita a
controllarmi e ho sclerato come una pazza in mezzo al corridoio..Ma non
ho
resistito, insomma è il mio ultimo ballo e non posso andarci
con la persona che
amo?! Anzi per di più lei ci va con il mio ex, che poi
è anche il suo- Rachel
non riusciva a non smettere di parlare. Stava ripetendo le stesse cose
da più
di un’ora.
-Mamma ti prego smettila- disse
esasperata Vanessa
gettando la testa indietro sul divano.
-Ma..-
-Niente ma. Hai ragione ad essere
arrabbiata ma ci sarai
li anche te e potrai ballare lo stesso con lei. tanto le votazioni
saranno già
fatte a quel punto-
-Si lo so ma è il
principio. Lui la passerà a prendere,
si presenteranno insieme come coppia e…-
-Non sei la sola che non
può andarci con la persona che
ama- disse interrompendo la cantante.
Rachel si girò confusa
verso la figlia
-Perché?- chiese
-Perché io e Sugar
siamo cugine per tutta la scuola, non
possiamo presentarci come coppia- disse amareggiata la bionda.
Rachel cambiò subito
espressione e si precipitò ad
abbracciare la figlia.
-E quindi tu verrai con me!- disse
sicura la cantante
Vanessa si riscosse subito
-Come scusa?!-
-Si visto che ne tu ne io abbiamo
l’accompagnatore che
avremmo voluto ci andremo insieme- ripeté più
convinta la mora.
-Si questo l’ho capito
ma Sugar? lei rimane da sola-
-Ah! Giusto. A questo non ci avevo
pensato- disse
sconsolata questa volta Rachel vedendo che il suo piano era andato in
fumo.
In quello stesso momento la porta
si aprì e si richiuse
-Sono a casa- gridò
Sugar entrando in salotto dove trovò
le altre due abbracciate con un espressione tutt’altro che
allegra.
-Che è successo?-
chiese sedendosi sul divano di fronte
alle altre due.
-Il ballo- disse semplicemente
Vanessa
-Ancora!! Non ne posso
più di sentire parlare di questo
ballo. Mamma mi ha riempito la testa sulla sua strabiliante idea dei
dinosauri.
Poi ho declinato così tanti inviti che mi bastano per una
vita- disse esausta
-Aspetta dinosauri?- chiese Rachel
scioccata
Sugar annuì
–si sarà il tema del ballo, inoltre non
sarà
permesso il gel-
-Wow Britt si è data da
fare a quanto pare-
-Quanti?- interruppe Vanessa
Le altre due si girarono verso di
lei
-Quanti ne hai rifiutati?- chiese
questa volta più sicura
-Non lo so precisamente. Non sarai
mica gelosa?- rispose
-Si che lo sai. E poi no non sono
gelosa- si offese la
bionda che arrossì di colpo
-Come no! Comunque sai che ci
andrei solo con te- disse
teneramente
-Amore lo sai che non possiamo-
-E per questo avevo proposto che
Vanessa venisse con me,
se per te non è un problema- si intromise Rachel levandosi
da una situazione
che stava diventando un po’ troppo imbarazzante.
-Mamma ti ho già detto
che ..-
-Va bene- disse Sugar
Vanessa si voltò verso
di lei sorpresa
-Visto! Meno male che dentro di te
c’è anche una parte
Pierce- disse Rachel mentre andava ad abbracciare la mora.
-Ma amore..te rimani da sola-
disse tristemente Vanessa
-Questo lo dici te. Ho ancora
qualche invito che non ho
rifiutato- disse con un espressione da stronza
-Ecco ora mi fai paura. Sembri
proprio la figlia di
Satana..Santana- balbettò Rachel
-Stai scherzando vero?- chiese
preoccupata la bionda
-No! Non ti preoccupare penso di
accettare l’invito di
Rory, Artie, Sam e Mercedes. Sai loro vanno tutti insieme-
Vanessa fece un sospiro di sollievo
-Oppure..-
-NO!- gridò
–Niente oppure..ti prego- disse con una
faccia tenerissima
-Va bene-
Vanessa si alzò ed
andò a sedersi accanto a Sugar prima
di darle un bacio veloce sulla bocca.
-Grazie amore- le
sussurrò all’orecchio.
-Ok ragazze ho visto anche troppo
per i miei gusti- disse
Rachel facendo riscuotere le altre due che si stavano fissando
imbambolate.
-Tra poco arriverà
Quinn- disse la bionda guardando
maligna la madre
-Che cosa?!- chiese preoccupata la
cantante. Non aveva
punta voglia di vedere Quinn in quel momento, anche se dopo la sclerata
di
quella mattina non si erano più viste ne sentite.
-Si mi ha chiamato chiedendomi se
sapevo dove eri ele
ho detto che eri qui, quindi viene a
prenderti- rispose tranquillamente Sugar.
-Cazzo!! Povera me e adesso che
faccio?! Lei arriverà qui
con quel suo faccino tenero e semplicemente irresistibile, che i
farà cedere le
ginocchia e mi chiederà scusa e io la perdonerò-
disse Vanessa imitando la voce
della madre.
-Ah.Ah.Ah. come sei simpatica-rispose Rachel offesa
-Ma ho detto semplicemente la
verità mia cara-
-Si è vero ma questo
non ti permette di farmi il verso-
disse mentre il campanello suonò.
Rachel si riscosse
-Vai ad aprire- disse poi la
cantante alla bionda.
-Perché tanto vuole
te?- rispose con fare ovvio
-Vai , ti prego-
-Ok! Ma non voglio mettermi in
mezzo tra voi due- disse
alzandosi ed andando ad aprire.
Tornò in salotto dopo
pochi minuti in compagnia di Quinn.
-Ehi- salutò con un
sorriso enorme
-Ciao Q.- disse allegra Sugar
Rachel non aveva alzato nemmeno lo
sguardo verso di lei.
teneva la testa bassa senza proferire parola.
-Rach possiamo parlare- chiese la
bionda mentre si
avvicinava a lei.
A quel punto la cantante si
alzò e annuì. Insieme si
diressero di sopra nella “loro” stanza.
-Speriamo in bene-
sussurrò Vanessa alla mora.
-Davvero. Anche se dovremmo
parlare anche noi-
-E di che?-
-Di questa storia del ballo, del
perché Joe mi ha chiesto
se sapevo qualcosa di te, visto che, da quanto mi ha detto lui, non gli
hai più
parlato da quando ci siamo messe insieme. Non gli hai detto nulla?! Non
hai
avuto nemmeno il coraggio di lasciarlo?! Lo hai evitato e basta. Sa che
ti ha
perso, me lo ha detto ma mi ha chiesto se sapevo il perché.
Ecco spiegato il
perché di tutte quelle chiamate da parte sua- disse adirata
la mora
Vanessa si gelò. Non si
aspettava una cosa del genere.
Certo sapeva di non aver dato nessuna spiegazione a Joe, si era
semplicemente
dileguata da qualche mese ormai.
-Amore…-
-Senti lascia stare. Non ho voglia
di parlarne ora. Una discussione
alla volta in questa casa- disse mentre si alzava dal divano e cambiava
stanza.
Vanessa non si mosse. Sapeva di
essere completamente nel
torto. Gli aveva lasciato il tempo per pensare e per farsi perdonare e
ci
sarebbe riuscita a qualunque costo.
-Rach…ti prego
guardami…- disse Quinn mentre con una mano
accarezzava il volto della cantante, che teneva lo sguardo basso verso
il
pavimento.
-Amore- disse ancora con una voce
così’ tenera che
avrebbe fatto tenerezza a chiunque.
Rachel si gettò fra le
braccia di Quinn e iniziò a
piangere
-Dimmi che mi ami- disse tra le
lacrime
-Come?- chiese la bionda stupita
-Ti prego dimmi solo che mi ami-
ripetè con più fatica la
mora. Respirava a stento, era soffocata dai singhiozzi.
-Amore. Ti amo più
della mia stessa vita. se ti perdessi
morirei dentro, sei tutto per me, sei l’aria che respiro, sei
la mia vita-
disse la bionda con il cuore in mano.
Piangeva anche lei. sentire la
sofferenza di Rachel la
faceva stare malissimo. La strinse di più a se.
Stettero abbracciate per diversi
minuti, poi si
staccarono.
-Ti amo- le disse la bionda.
-Ti- iniziò Rachel
baciandola –amo- la ribaciò –anche io-
disse infine sorridendole come non mai.
-Senti per quanto riguarda il
ballo-
-Shh. Va tutto bene davvero. So
che non è colpa tua, ma
mi fido di te- le disse guardandola negli occhi.
Nero dentro verde. Si fissavano e
si parlavano
trasmettendosi tutto il loro amore da un semplice sguardo.
Sobbalzarono non appena sentirono
bussare alla porta, che
si aprì lentamente.
-Mi dispiace interrompere, ma
visto che siete qui da più
di due ore volevamo avvisare che è pronta la cena, e sapere
se andava tutto
bene-
-Non ti preoccupare tesoro, mamma
è molto comprensiva-
disse la bionda sorridendo a Rachel
-Spiritosa, ma ancora non ti ho
perdonato del tutto-
disse mentre si dirigeva verso la porta
-A no?!-
Rachel scosse il capo
negativamente.
-Ok! Allora dopo ne riparleremo-
disse maliziosa la
bionda.
La cantante corrispose lo sguardo.
-Siete tremende- disse sospirando
Vanessa.
Scesero velocemente le scale e si
diressero in cucina.
-Dov’è
Sugar?- chiese Rachel sedendosi a tavola
-Fuori- rispose con un tono di
voce quasi impercettibile
Vanessa
-Fuori?!- chiese Quinn preoccupata
guardando la figlia
che annuì
-Che è successo?-
domandò la cantante.
-Nulla-
-Si va bene come no. Non sai
mentire proprio come tua
madre- disse Quinn alla figlia che arrossì.
-Con questo che vorresti dire che
te sai mentire?- chiese
Rachel voltandosi di scatto verso la sua ragazza.
-Sicuramente meglio di te!
Comunque non importa adesso
questo. Avete litigato?-
-Si- disse annuendo
–cioè no.. non lo so non proprio-
-Che vuol dire?- chiese confusa la
mora
-Che è arrabbiata con
me-
-Perché?-
-Ecco perché, non ho
mai lasciato Joe ufficialmente e
oggi è andato a parlare con lei, e le ha chiesto se sapeva
qualcosa di me, il
perché lo evito e così via- rispose imbarazzata
Vanessa.
-Mi sarei arrabbiata anche io-
disse la cantante di getto
-Non è quello il punto,
il punto è perché non l’hai
fatto?-
-Non lo so…
cioè dopo che ci siamo messe insieme, Sugar
ha avuto l’incidente, non c’è stato modo
di potergli parlare e poi avevo paura-
disse abbassando la testa.
-Di che?-
-Di rimanere sola. Insomma lei non
accennava a
risvegliarsi e io non avevo nessuno a parte voi due. Lui mi vuole bene
e..-
-Non dire più niente,
in quanto perfidia sei come lei-
disse Rach indicando Quinn –non puoi averlo pensato davvero.
Saresti tornata da
lui se fosse morta?-
Vanessa non rispose.
-Avresti solo fatto del male a lui
e a te stessa rinnegando
quello che sei, o comunque stando insieme a una persona che non ami ma
che ti
ama-concluse la
mora
-Lo so ma..- provò a
replicare Vanessa
-Niente ma. Rachel ha ragione-
intervenne Quinn
-Sono una cretina, ho sbagliato e
mi dispiace, ma voglio
rimediare- disse convinta la bionda
-E noi ti aiuteremo- le fece
l’occhiolino Quinn
-No! Questa volta voglio cavarmela
da sola. Ho fatto un
casino e riuscirò a risolverlo da me- rispose abbracciando
le altre due, che
sorrisero, complimentandosi con la figlia per la sua determinazione.
-Sappi che noi saremo un con te-
le sussurrò Quinn
all’orecchio
-Grazie-
-Ora mangiamo, e chiama la tua
ragazza-
-Ok- rispose.
Vanessa prese il telefono e la
chiamò. Rispose dopo
parecchi squilli
-Ehi-
-Ciao-
-Dimmi- disse fredda la mora
dall’altra parte del
telefono
-Torna a casa. Ti prego, ho
bisogno di chiarire questa
situazione. Ci sto male, troppo male- disse sinceramente la bionda
-Anche io ma in questo momento non
ho proprio voglia di
parlare con te. Mi dispiace-
-Amore ti prego, non attaccare. Mi
dispiace davvero ma
non ho avuto il coraggio. Ho temuto di rimanere sola durante il tuo
periodo in
coma e non so se da sola avrei potuto superare il dolore. Lui mi voleva
bene e
mi avrebbe aiutato-
-Lo stavi usando? Ho capito ma
dopo che mi sono
risvegliata perché non lo hai fatto?-
-Perché volevo stare
con te. Non mi ricordavo nemmeno di
avere un fidanzato, avevo te e mi bastava. Non ho avuto il coraggio di
dirgli
che era finita, ho preferito scappare, sembrava più facile e
più comodo. Ho
sbagliato, e non se lo merita così come non te lo meriti tu.
Perdonami ti
prego- dissse con le lacrime che le rigavano il volto.
-Ti amo lo sai, ma prima devi
parlare con lui. È giusto
che sia così- disse commossa e dispiaciuta sentendo i
singhiozzi dall’altra
parte del telefono.
-OK!! Amore, ti amo anche io e non
ti deluderò più, ma ti
prego torna a casa-
-Sono a casa-
-Come?!-
-Si. sono in giardino
sull’albero- le disse ridendo
Vanessa uscì dalla casa
e andò sotto l’albero
-Amore scendi!- gridò
Pochi secondi dopo Sugar le
piombò davanti, con gli occhi
impauriti.
-Non mi chiedere come ho fatto a
salire perché non ne ho
idea- disse terrorizzata
Vanessa le si buttò tra
le braccia in lacrime. Sugar
strinse le braccia intorno al corpo della bionda e le dava dei delicati
baci
sulla testa
-Non piangere amore- le disse
dolcemente
-Mi dispiace- continuava a
ripetere la bionda con la voce
rotta dal pianto
-Shh… tranquilla- le
disse prendendo il suo volta tra le
mani e la guardò negli occhi verdi, e ora ancora
più limpidi.
-Sei bellissima. Ho una paura
immensa di perderti, perché
non so come tu possa aver scelto me-
-Perché sei stupenda e
ti amo da morire- le rispose
Vanessa baciandola con passione.
Continuavano a baciarsi, si
staccavano solo per riprendere
fiato.
-Promettimi che domani ci parli-
-Te lo prometto- le rispose prima
di ributtarsi sulle
labbra della mora.
-Che si fa?- chiese Rachel a Quinn.
Le due erano alla finestra e
stavano osservando la scena
tra le altre due in giardino.
-Guardale, sono così
carine- disse Quinn emozionata
-Si lo so, ma le chiamiamo o no?!
Qui si fredda tutto!-
-Stanno così bene
insieme. Si completano. Poi sono così
belle. Hanno preso proprio il meglio da noi- Quinn continuava a parlare
con un
tono sognante.
Sembrava che non stesse ascoltando
per niente Rachel che
era accanto a lei.
-Quinn!- la cantante
alzò la voce per cercare di attirare
la sua attenzione.
La bionda finalmente si riscosse.
-Dimmi-
-Le vai a chiamare?! Dille che si
mangia- le disse Rachel
con un tono leggermente irritato.
-Ok-
Santana era emozionatissima. Era
andata a prendere
Brittany a casa sua per portarla al ballo. La stava aspettando nel
salotto
insieme alla mamma di Brit.
-Brittany!!! è arrivata
Santana- urlò la madre all’inizio
delle scale.
La bionda spuntò poco
dopo in cima a quelle stesse scale,
in un abito azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi.
Santana rimase a bocca aperta a
quella visione
-Sei bellissima- le disse
deglutendo rumorosamente.
La bionda sorrise mentre scendeva
le scale e non appena
le fu davanti la squadrò da capo a piedi
-Tu sei bellissima- le
soffiò a fior di labbra
La latina ovviamente aveva scelto
un bellissimo abito
rosso che risaltava tutte le sue curve e il suo colore olivastro.
Uscirono dalla casa della
ballerina, non prima di essersi
fatte fotografare dalla Signora Pierce parecchie volte. Era
così emozionata e
contenta per la figlia che versò anche qualche lacrima.
Salirono in macchina e si
diressero velocemente verso la
scuola. Fu un viaggio molto silenzioso, ma fatto di sguardi che
dicevano più di
mille parole.
Arrivate davanti alla scuola
Santana scese dalla macchina
velocemente e andò ad aprire lo sportello alla sua biondina
-Prego mia regina- le disse con un
sorriso bellissimo
-Amore ma lo sai che tra di noi io
sono il re e tu la
regina- le disse con fare malizioso, prendendo la mano che le era stata
porta
dalla latina.
-Lo so, ma per qualche minuto ho
voluto cambiare i ruoli-
le rispose baciandola.
-Va bene ma dopo che mi avranno
incoronato re…- continuò
con lo stesso sguardo
-Britt se fai così da
ora non resisterò a lungo e non
andiamo nemmeno al ballo- disse prendendole la mano e camminando verso
la
scuola.
-Amore ma non è colpa
mia! Sei te che sei così dannatamente
sexy.. poi con questo abito ancora di più- si
fermò per guardarla, e mentre
andava su e giù con lo sguardo se la mangiava con gli occhi.
-Ok.. andiamo muoviti- questa
volta la strattono e
aumentò il passo finché non entrarono in palestra.
-WoW!-
-Ti piace?!- domandò la
bionda titubante
-Britt è stupendo-
disse per poi baciarla
-Ok! Ora devo andare a dare inizio
alle danze- disse per
poi allontanarsi.
Dopo pochi minuti parti una musica.
Santana sorrise sentendo la scelta
che aveva fatto la sua
ragazza come canzone di apertura.
-Sai non me l’aspettavo
così-
La latina sobbalzò e si
girò verso la persona che era
arrivata alle sue spalle
-Q. devi smetterla di arrivare
così!- le disse –dove hai
lasciato l’Hobbit?- chiese guardandosi intorno
-Qui!- rispose Rachel arrivando
con Vanessa
-Il ballo madre-figlia non
è stasera!- disse vedendo
quella coppia che era appena arrivata
-Ah.Ah. Non avevamo scelta. Lei
non può venire con Sugar
e io non potevo venire con Quinn, visto che è in gara con
Finn- le rispose
tranquillamente
-Mi ero quasi dimenticata che
c’eri anche te in gara
Fabray. Ma con quell’idiota di Finnocence non puoi vincere
assolutamente. Quest’anno
sarò io la regina del ballo- le disse acida.
-Questo lo vedremo Lopez- disse
per poi allontanarsi
Si girò nuovamente
verso Rachel e Vanessa. Notò che la
bionda aveva lo sguardo fisso in un punto preciso della stanza.
-Guarda non è che se la
fissi lei viene da te! Anzi forse
c’è il rischio che me la sciupi, e stasera non
è il caso mi serve- le disse
facendola riscuotere dai suoi pensieri.
-Come?!-
-Lascia stare non importa- disse
allontanandosi.
Scusate ancora per il
ritardo… capitolo di transizione
penso, ma mi serve per il prossimo.
Saremmo ancora tema ballo per una
parte del capitolo…
Grazie a tutti quelli che
continuano a leggere seguire e
recensire.
Fatemi sapere che ne pensate vi
prego.
Al prossimo capitolo che spero di
mettere prima possibile
Il ballo procedeva splendidamente.
Tutti si divertivano,
i componenti del Glee cantavano a turno le loro canzoni, facendo
ballare e
scatenare tutta la scuola presente in palestra. Tra poco sarebbero
stati eletti
il re e la reginetta del ballo, momento atteso da tutti i partecipanti.
Vanessa si staccò
momentaneamente da Rachel per andare a
cercare colui con cui doveva parlare. Girò tutta la palestra
per un paio di
volte ma senza trovarlo. C’era un caos assurdo, era difficile
anche muoversi
senza venir spinti a destra e sinistra da tutti gli altri presenti.
Si fermò vicino
all’uscita e provo a cercarlo solo con lo
sguardo.
-Ehi- sentì una voce
che famigliare dietro di lei.
Si girò ed era li
davanti a lei.
-Ciao- disse imbarazzata.
Dopotutto era la prima volta
che si riparlavano da un sacco di tempo.
-Cercavi qualcuno?- chiese lui
gentilmente
-Si… te- gli disse
alzando la testa verso di lui che la
guardava silenzioso aspettando che continuasse a parlare.
-Ti volevo chiedere scusa. Ho
sbagliato, dovevo venirti a
parlare subito invece di scappare, non ho avuto il coraggio di
lasciarti di
persona, perché non volevo farti soffrire e non avrei
sopportato vederti
soffrire davanti ai miei occhi. Ma non è stato giusto come
mi sono comportata,
anche perché forse ho fatto peggio, perché te non
sapevi se avevi fatto
qualcosa di sbagliato e…-
-Ok ok basta- disse interrompendo
il monologo della
bionda. quando ci si metteva era peggio di Rachel.
-Non ti preoccupare. Ho sempre
capito che il tuo cuore
non apparteneva a me. Non so se c’è un altro ma
non mi interessa. Sono contento
che sei venuta a spiegarmi finalmente la situazione- disse per poi
abbracciarla. Vanessa ricambiò l’abbraccio e lo
ringraziò infinite volte per
aver capito e per non essersi arrabbiato.
Rachel stava aspettando il ritorno
di sua figlia quando
si sentì due braccia afferrarla da dietro.
-Non dovresti ballare con il tuo
cavaliere?-
-Tu sei molto più
interessante- le disse girandola verso
di se
-Davvero?!- le chiese
-Davvero- rispose per poi
prenderle la mano e trascinarla
fuori dalla palestra in corridoio, dove finalmente sarebbero state un
po’ in
pace.
Una volta fuori Quinn
appoggiò le sue labbra a quelle
della mora che rise nel bacio.
-Che ridi?-
-è solo che mi sei
mancata così tanto- disse ributtandosi
sulla bocca dell’altra.
Sembrava che non si vedessero da
giorni ma in realtà
erano separate da due ore nemmeno. Ma nessuna della due riusciva a fare
a meno
dell’altra. La serata era andata avanti a occhiate e sorrisi
lontani. Non
avrebbero potuto ballare insieme, almeno fino
all’incoronazione del re e della
reginetta.
-Amore- disse guardandola
teneramente la bionda con quei
suoi bellissimi occhi verdi
-Sei stupenda- le disse la mora
guardandola con tutto
l’amore del mondo.
Non aveva avuto ancora
l’occasione di guardarla per bene.
Quel suo vestito azzurro era stupendo addosso a lei.
Quinn arrossì e le
sorrise
-Anche tu lo sei-
-Si lo so! Ma mai quanto te. Sei
la donna più bella che
io abbia mai visto- le prese le mani nelle sue e
l’avvicinòa
se. Sorrise prima di riavvicinare la sua
bocca a quella dell’altra.
Non potevano fare a meno
l’una dell’altra, era come se
per respirare avessero bisogno l’una delle labbra
dell’altra.
-Ti amo- disse la bionda
staccandosi dal bacio
-Ti amo anch’io, da
impazzire- le rispose.
-Sai vero che non possiamo farci
beccare?!-
-Si lo so o addio alla tua nomina-
le disse sconsolata e
rattristandosi.
-Amore che hai?- le prese la mano
impedendo all’altra di
allontanarsi.
-È che non capisco!
Insomma è il nostro ultimo ballo del
Liceo e non lo facciamo insieme. Doveva essere il primo e
l’ultimo che facevamo
qui come una coppia finalmente e invece no. Mi chiedo se una stupida
corona sia
più importante di me?! Tutto qui- disse sfogandosi la
cantante. Era giorni, o
forse settimane, che si teneva tutto dentro da quando la bionda le
aveva detto
di volersi ricandidare anche quest’anno.
-Non mi hai nemmeno chiesto se
volevo candidarmi anche
io, magari come tuo re come ha fatto Britt per Santana-
continuò con gli occhi
che si stavano gonfiando di lacrime.
Quinn la strinse a se cercando di
farla calmare. Sapeva
di essere pienamente nel torto e non sapeva che dire. Non sapeva
nemmeno lei
perché non aveva chiesto a Rachel di fargli da re. Forse in
quel momento sapeva
che con Rachel al suo fianco non avrebbe mai vinto, e per lei quella
era la sua
ultima occasione di essere eletta e non l’aveva voluta
sprecare.
-Amore.. io..-
-Ehi Fabray smetti di pomiciare
con la Berry e vieni a
darmi una mano con queste scatole, e a incoronarmi regina- interruppe
Santana
arrivando con in mano gli scatoloni dove c’erano le votazioni
della scuola.
Rachel si staccò dalla
bionda e si avviò verso la
palestra.
-Rachel- la chiamò
La mora si voltò e le
sorrise prima di sparire dentro la
palestra.
Quinn si voltò
sconsolata e entrò nella stanza dove pochi
attimi prima era entrata la latina.
-Allora io i re e te le regine?-
chiese mettendosi a
sedere
-Ok!- disse porgendole lo
scatolone. Notò sul volto della
bionda una lacrima che scivolava giù lentamente. Gliela
asciugò con un dito e
le sorrise
-Che c’è Q.?-
Quinn non rispose, si
alzò di scatto e si fiondò tra le
braccia della latina. Santana la strinse più forte
accarezzandole la schiena
con una mano, cercando di farla calmare.
-Giuro che ammazzo la Berry-
ringhiò tra i denti
-No! Non è colpa sua ma
mia- disse con tutta sincerità la
bionda
-Come?- chiese quasi scioccata
l’altra
-Si. penso di essere una persona
orribile- le disse
mentre appoggiava la testa sul petto della mora.
-Q. ma che stai dicendo?- le prese
il volto è la guardò
negli occhi.
Quinn sorrise nervosamente.
-Ho preferito una stupida corona
all’amore della mia
vita-
-Aspetta ancora nessuno ha detto
che hai vinto te-
interruppe la latina
-San!- la rimproverò
– questo non è il punto. Non mi
importa nulla se ho vinto o perso. Me ne sono resa conto troppo tardi,
l’importante era passare l’ultimo ballo con lei,
invece non ho fatto altro che
stressarle la vita con la mia stupida candidatura, senza nemmeno poi
chiederle
se volesse farmi da re, perché sapevo che con lei al mio
fianco non avrei mai
vinto. Capisci?! Lo messa in secondo piano! Dietro ad una corona che
posso
trovare al supermercato- disse piangendo copiosamente.
La latina era rimasta quasi
scioccata da quella
rivelazione. Le venne da ridere perché sembrava che la
vecchia Quinn che usava
le persone per arrivare al successo fosse tornata.
Le asciugò le lacrime
con la sua mano.
-Quinn- disse con una voce
così dolce che sembrava non
essere nemmeno la sua – hai sbagliato ma puoi sempre
rimediare- disse con un
espressione sul volto che faceva intendere tutto
-Che hai intenzione di fare San?!-
-Diventerai regina con il tuo vero
re- le disse quasi
commossa.
-E tu mi vorresti far credere che
rinunceresti al tuo
titolo per far contenta me?!- chiese con un tono di ironia
-So che non sembra Fabray
ma………. ti voglio bene- disse
abbracciandola
-San..-
-Non dire nulla e non abituarti
troppo a sentirtelo
dire!- la interruppe subito.
-E Britt?-
-Ho dato un occhiata veloce alle
votazioni per i re e non
ha speranza di vincere. Quindi non voglio diventare regina se Britt non
è il
mio re-
-E allora perché..-
-No! Tu lo diventerai come
è giusto che sia, con l’Hobbit
al tuo fianco. Io ho già la mia sorpresa per Britt- le fece
l’occhiolino per
poi uscire dalla stanza con la busta da consegnare al preside con i
nomi dei
vincitori all’interno.
-Ma.. Lopez torna qui!-
urlò correndole dietro.
La raggiunse e la prese sotto
braccio. Durante il
tragitto da li all’ufficio del preside la bionda
cercò con qualunque mezzo di
farsi rivelare dalla latina cosa aveva in mente per la sua ragazza. Ma
non ci
riuscì. Santana era irremovibile, non le avrebbe detto
nulla, tanto l’avrebbe
visto di li a poco.
Però aveva potuto
intuire che si trattava di una cosa
assai delicata, perché la latina non faceva altro che sudare
freddo e più
passavano i minuti più era agitata.
Consegnarono la busta al preside e
poi tornarono in
palestra per il momento più atteso del ballo.
si diressero dietro il palco
aspettando l’arrivo di
Figgins che le avrebbe fatte salire sul palco. Quinn non vide Rachel da
nessuna
parte, si iniziò ad agitare.
La latina le strinse la mano
facendole capire che sarebbe
andato tutto bene. Rachel non avrebbe lasciato il ballo per nessun
motivo,
sarebbe stata li a supportare la sua amata qualunque cosa fosse
successa tra di
loro.
Dopo pochi minuti furono tutti sul
palco, re e regine.
Santana teneva ancora stretta la mano di Quinn che non riusciva a
tranquillizzarsi. Le frullavano in testa mille pensieri, si chiedeva
dove fosse
Rachel, se avrebbe preso bene la notizia, se l’avrebbe
perdonata.
-Allora come tutti gli anni
è il momento di vedere chi
sarà la regina di quest’anno!-
In sala c’era un
silenzio straordinario, tutti volevano
saperlo.
Il preside aprì la
busta, lesse il nome e si scandì la
voce
-La regina
è……..Quinn Fabray-
Ci fu un applauso generale. Quinn
si staccò dalla presa
della latina che le sorrise con amore, e si andò a farsi
incoronare da Kurt,
che era stato eletto reginetta l’anno prima.
L’abbracciò e le fece i
complimenti. La bionda però cercava inutilmente Rachel tra
il pubblico mentre
ringraziava tutti, poi si spostò di fianco al preside per
attendere la
rivelazione del re.
Appena aprì la busta
fecce un espressione divertita
-Anche quest’anno ha
vinto una persona non candidata alla
nomina-ci fu un
mormorio tra la gente
in sala, dopotutto nemmeno loro si aspettavano una cosa del genere
perché
stranamente avevano votato i re in lista.
Quinn tremava, aveva paura della
reazione della cantante,
magari sarebbe scappata. Cercava di fare dei respiri profondi per
tranquillizzarsi ma non servivano a nulla, anzi forse facevano
l’effetto
contrario.
-Il re
è……………..Rachel
Berry-
Il silenzio più
profondo cadde in sala.
Un riflettore andò ad
illuminare la cantante che stava in
un angolo in compagnia degli altri membri del Glee Club.
Vanessa la spinse pianino in modo
che iniziasse ad
incamminarsi verso il palco. Era diventata rossissima, non capiva che
cosa
stesse succedendo. alzò lo sguardo verso il palco e la vide
li. Bellissima come
sempre che la guardava con tutto l’amore del mondo, le stava
sorridendo ma
poteva vedere quanto fosse in realtà tesa ed agitata. Le
venne da sorridere e
procedette verso il palco con passo più spedito. Quinn le
porse la mano e
l’aiutò a salire. Ci fu uno scambio di sguardi
durato un secondo ma bastò a far
capire a Rachel cosa stesse succedendo.
Non appena fu incoronata prese la
mano a Quinn e inchina
dosi leggermente gliela baciò. La palestra si fece sentire
con un applauso
bellissimo.
-Mi concede questo ballo mia
regina?- le chiese la
cantante
-Con molto piacere mio re- disse
facendo un piccolo
inchino
Scesero dal palco e si diressero
al centro della pista
aspettando che la canzone partisse.
-Che è successo?!-
-Devi ringraziare Santana- le
disse semplicemente.
Rachel si girò verso il
palco e la vide li, che preparava
il necessario per la canzone finale. Non appena i loro sguardi si
incrociarono
la ringraziò.
Santana finalmente si mise davanti
al microfono e lo picchiettò
un paio di volte per vedere se funzionava.
-Scusate! So che dovrei cantare
così tutti voi potete
ballare un ultimo ballo con il vostropartner, ma prima vorrei dire qualche parola. E se
qualcuno a qualcosa
in contrario che me lo dica, ma vi assicuro che non me ne
importerà nulla-
disse con una faccia da stronza che fece intendere tutte le sue
peggiori
intenzioni per chi avrebbe osato interromperla.
-Come saprete tutti io e Brittany
stiamo insieme- disse
mentre i riflettori andarono ad illuminare la ballerina in mezzo alla
folla –
questa canzone che ho scelto è dedicata a te. La nostra
storia è nata da questa
canzone diciamo. Mi ricordo benissimo il momento in cui mi hai proposto
di
cantare con te questa stessa canzone e io rifiutai. Avevo paura di
tutto quello
che già in quel momento sentivo per te. Avevo sempre saputo
di amarti dal primo
momento che ti ho vista, ho capito che eri quella giusta, ma credevo di
non
essere ricambiata. Non ti ho mai parlato dei miei sentimenti
perché temevo che
mi avresti allontanata e preferivo starti vicina come amica che non
stare
affatto con te. Ma poi quando mi hai proposto quel duetto ho capito che
anche
tu sentivi qualcosa per me, qualcosa che andava ben oltre
alla’amicizia. Ma
ovviamente non ho accettato perché ero una codarda, avevo
paura di quello che
avrebbe pensato e detto la gente di me, ma mi sono resa conto che non
me ne
importa nulla, l’importante è che ti ho al mio
fianco. Ti amo Britt, e ti amerò
per sempre- concluse e subito partì la musica.
Brittany aveva le lacrime agli
occhi, fu raggiunta subito
da Sugar che l’abbracciò.
-Tu…. Tu lo sapevi?-
La mora annuì
–e non è tutto- le fece l’occhiolino per
poi allontanarsi e andare sul palco con Santana.
Quinn aveva gli occhi umidi, non
si sarebbe mai aspettata
una cosa simile dalla latina, sorrise al pensiero che comunque era
riuscita ad
attirare l’attenzione su di se.
-Balliamo-le
disse Rachel
La bionda annui.
La voce calda di Santana
risuonò in tutta la palestra
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon
Brittany si sentì
morire alle prime parole. Si era già
emozionata al discorso fattoli dalla latina, ma ora sentirla cantare
quella
canzone era ancora meglio. Se lo ricordava anche lei quel giorno. quel
rifiuto
da parte sua fu il più brutto mai ricevuto. Stette male per
diverse settimane,
forse anche mesi ma non glielo aveva mai detto. L’amava,
l’aveva sempre amata e
sapeva di essere corrisposta fino a quel rifiuto. Le crollò
il mondo addosso in
quel momento. Aveva pianto tutta la notte e poi le notti seguenti senza
smettere mai. Sentiva che Santana era la persona giusta per lei, ma se
la
latina non era pronta in quel momento l’avrebbe aspettata,
anche per sempre. Un
minuto con lei era più importante che una vita accanto ad
una persona che non
fosse lei.
I would dial the numbers just to listen to your breath
I would stand inside my hell and hold the hand of death
You don't know how far I'd go to ease this precious ache
You don't know how much I'd give or how much I can take
Santana si muoveva sicura sul
palco. Era emozionatissima,
aveva visto la reazione di Brittany al suo discorso e non poteva
esserne più
felice. Avrebbe fatto di tutto per lei, e glielo stava dimostrando, non
le
importava di essere al centro dell’attenzione di tutti.
Voleva farla felice e
ci sarebbe riuscita.
-Guardala è divina-
commentò Rachel all’orecchio di
Quinn.
-Si- le disse mentre continuava a
danzare stretta a lei.
Non aveva ancora capito dove
volesse arrivare la latina,
sapeva che c’era dell’altro e non vedeva
l’ora di scoprire che cosa era.
Just to reach you...Just to reach you...Just to reach you
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon
Vanessa stava sotto il palco dalla
parte di Sugar. non si
erano nemmeno parlate quella sera da quando erano li. Pensava che fosse
divina
in quel suo abito, la sua bellezza non aveva uguali, non scompariva
nemmeno
accanto a quella di Santana.
Le sorrise sperando che la notasse
tra la folla ma non fu
così. Le faceva il coro alla latina e in quel momento stava
guardando solo lei.
Santana ad un certo punto scese
dal palco. La folla si
aprì in un corridoio tra lei e Brittany. Avevano i riflettori puntati su di loro.
Keeping my eyes open I cannot afford to sleep
Giving away promises I know that I can't keep
Nothing fills the blackness that has seeped into my chest
I need you in my blood I am forsaking all the rest
La latina avanzava sicura verso la
sua bionda, che la stava
aspettando immobile e con un sorriso bellissimo stampato in faccia. Non
riusciva a crederci che tutto quello stava accadendo proprio a lei. in
quel
momento aveva il cuore a mille, non riusciva a controllare le sue
emozioni.
Quando Santana le fu davanti le
prese la mano con la sua
e se la tirò a se. Appoggio la fronte alla sua e le sorrise.
Le asciugò le
poche lacrime che ancora scivolavano sul suo volto bellissimo.
Just to reach you...Just to reach you...Oh to reach you
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon
Tutta la sala le stave guardando
con tenerezza, nessuno
aveva mai visto una cosa del genere ad un ballo studentesco.
Quinn sorrise.
-Che ridi?- le chiese con la testa
appoggiata al suo
petto.
-Perché è
riuscita ad attirare l’attenzione di tutti su
di se ed è per questo, penso, che ci ha fatto re e regina,
in modo da avere
anche noi il nostro spazio all’ultimo ballo-
-Non mi stupisco è pur
sempre Satana- sorrise Rachel
-E già- disse alzandole
il viso e baciandola teneramente.
I don't care what they think
I don't care what they say
What do they know about this love anyway
Santana mise tutta la sua passione
in quelle parole che
stava cantando. Sempre tenendola per mano la trascinò sul
palco. Mentre
camminava si guardava intorno, quel pezzo era interamente dedicato alle
persone
che gli avevano parlato alle spalle.
Aveva imparato finalmente a
fregarsene, l’importante è
che lei e Britt fossero state felici.
Salirono sul palco e Britt
finalmente si lasciò un po’
andare iniziando a ballare con la latina improvvisando anche qualche
passo da
sola.
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon
La canzone finì tra I
fischi e gli applausi di tutti.
Santana guardava Brittany negli
occhi e gli teneva le
mani nelle sue.
-Ti amo- le disse a bassa voce la
ballerina
-Anche io- disse baciandola con
passione.
-VAI SANNN!- la voce di Quinn si
fece spazio tra la
confusione della sala.
Si staccarono dal bacio arrossendo
imbarazzate.
La ballerina stava scendendo dal
palco quando si sentì
tirare all’indietro
-Non così in fretta mon
amour non ho ancora finito- le
sussurrò all’orecchio.
Brittany stava impazzendo, si
sentiva il cuore in gola.
Non aveva idea di che cosa le sarebbe toccato tra un po’.
-Che succede?- chiese Rachel a
Quinn
-Non ne ho idea-
-State a vedere- disse una voce
dietro di loro
-Vanessa! Tu sai?-
La bionda annuì
-Dicci!- disse Rachel tutta
eccitata.
-Non può. Tanto ora lo
vedrete- intervenne Sugar
Le due si sorrisero per la prima
volta in tutta la sera.
-Sei bellissima- le disse
avvicinandosi.
-Anche tu. Anzi sei stupenda- le
sussurrò facendola
arrossire
-Shhhh-le zittì
Rachel che voleva vedere che sarebbe successo sul palco.
Santana prese un respiro profondo
e sempre tenendole la
mano si inginocchiò davanti a lei.
-Non ci credo- disse stupita
Rachel guardando Quinn che
fissava impietrita il palco. Doveva essere scioccata anche lei a quanto
pare.
Brittany si commosse, le si
inumidirono gli occhi e
sorrise nervosamente. Non sapeva che pensare che fare, sapeva solo che
da li a
poco sarebbe stata la persona più felice del mondo.
-Britt- partì la latina
–lo sai che non sono brava ad
esprimere le mie sensazioni a parole, ma ti voglio dire che sei la
persona più
importante della mia vita. sei il mio pensiero fisso,l’ultimola sera prima di
addormentarmi e il primo la
mattina appena mi sveglio, lo sei sempre stata. Sei l’aria
che respiro, sei la
gioia della mia vita, l’unica che mi faccia stare veramente
bene. Sei la mia
vita Britt. Sei l’unica persona della mia vita. io ti amo, e
ti amerò sempre,
finché mi vorrai con te al tuo fianco- disse per poi
prendere un altro respiro.
Era giunto il momento, sapeva che era tutto nella risposta della
ballerina. La
sua felicità dipendeva da quella sera
estrasse da sotto il vestito una
scatolina e l’aprì
-Brittany Susan Pierce, vuoi
diventare mia moglie?- le
chiese guardandola negli occhi che ormai perdevano lacrime.
Brittany non ci pensò
nemmeno un attimo. Si gettò sulla
latina e la baciò
-Si….- bacio
–Si… assolutamente si…lo voglio- le
sorrise.
Si baciarono. Era un bacio salato
a causa delle lacrime
di felicità di entrambe. Si staccarono per respirare
continuandosi a guardare
sorridendo come due ebeti. Santana tolse l’anello e glielo
mise al dito.
La palestra si alzò in
un boato gigantesco. Le due fecero
un inchino prima di levarsi dal palco.
-Sei incorreggibile-
-Sei solo invidiosa Fabray- le
disse baciando la sua
bionda seduta accanto a lei.
Brittany non faceva altro che
sorridere e guardarsi il
dito dove aveva messo l’anello. Era al settimo cielo, non
poteva credere a
tutto quello che le era successo.
-No sono solo un po’
gelosa- le disse facendole la linguaccia.
Rachel le tirò una gomitata sul fianco
-Gelosa?!- le chiese con un tono
stizzito
-Si! perché ha avuto il
coraggio di chiederglielo. Insomma
non è da tutti- le disse
-Si su questo sono
d’accordo- la baciò
-A quando le nozze?- chiese la
bionda
-Dopo che la scuola
sarà finita- rispose Santana
sorridendo alla sua fidanzata.
-E non appena sarete a New York-
intervenne Sugar con gli
occhi sognanti –sarà bellissimo-
continuò mentre aprendo gli occhi si trovò
tutti gli sguardi increduli su di lei. arrossì di colpo,
rendendosi conto di
quello che aveva detto.
-Scusate. Ma ho visto le foto e il
video e..-
-No non dire più nulla.
Non voglio sapere come sarà il
mio matrimonio prima di viverlo- la interruppe la latina.
Erano tutte a casa di Sugar e
Vanessa. Avevano deciso di
concludere li la serata dopo il ballo. Solo loro sei.
-Aspetta un attimo- disse Rachel
–a New York?- chiese
ripensando alle parole della mora.
Questa volta fu Sugar a
intervenire prima della madre.
-Si, ma il perché lo
scoprirete da qui a poco-
-Ok! Non voglio indagare oltre per
ora-
Sugar guardò
dispiaciuta la madre per aver rivelato a
tutti le loro intenzioni di sposarsi nella grande mela, ma Santana le
sorrise
con amore.
Sentirono la porta aprirsi e
richiudersi. Finalmente Vanessa
era arrivata con il cibo.
-Ho preso quello che ho trovato-
disse appoggiando tutto
sul tavolo.
-Va bene lo stesso!-parlò per la prima volta Brittany da quando
erano lì. Stava morendo di
fame.
Rachel fece le porzioni dei piatti
e servì tutti uno per
uno.
-Vedi amore, sarai una perfetta
donna di casa- disse
Quinn senza pensarci. Rachel si bloccò e arrossì
di colpo.
-Ma che dici Quinn?- le chiese
-Ma è vero. Sei
perfetta- le disse baciandola
-Che spettacolo rivoltante. Vi
prego fatemi mangiare in
santa pace o rischio di vomitare tutto- commentò la latina
che le guardava con
una faccia disgustata.
-Ehi Lopez ti ricordo che mi hai
eletto regina, quindi
posso fare quello che voglio dove voglio e quando voglio- le disse per
poi
continuare a baciare Rachel.
Santana sbuffò per poi
scoppiare a ridere, trascinando
con se anche tutte le altre.
Avevano bisogno di una serata
tutte insieme in santa
pace.
Penso che questo sia il penultimo
capitolo prima di un
salto temporale in avanti di parecchi mesi.
Fatemi sapere che ne pensate..
Al prossimo e grazie a tuttiJ
P.S. la canzone è
“Come to my window” di Melissa
Etheridge
Prima settimana dopo
l’ultimo giorno di scuola, dopo la
festa del diploma, dopo che le New Direction avevano vinto il titolo
nazionale
di canto corale a Chicago. Erano tornati vincitori e finalmente si
erano
guadagnati quel rispetto da parte di tutta la scuola che per anni gli
aveva
maltrattati e trattati da sfigati.
Ora veniva il momento
più difficile. L’anno non si era
concluso con alcune brutte notizie però:
Rachel
non era
stata accettata alla NYADA, aveva sbagliato il provino e non era
riuscita ad reagire
ma era caduta in un profondo sconforto, Brittany si era infortunata
dopo le
nazionali, e quindi il suo sogno di provare a sfondare come ballerina
doveva
rimandarsi come minimo di un anno, tempo necessario per riprendersi
completamente.
Quinn era stata invece ammessa ad
Yale e Santana aveva
deciso di seguire l’amica venendo accettata anche lei in
quell’università.
Avevano già comprato un
appartamento per loro quattro più
Sugar e Vanessa. Ovviamente Quinn e Santana non avrebbero vissuto nel
campus ma
con la propria famiglia.
-Rach… amore ti prego
rispondimi- Quinn stava cercando di
risvegliare la cantante da uno stato di trans. che ormai si era
impossessato di
lei dal rifiuto, che era seduta accanto a lei.
La scosse un paio di volte ma
niente, ormai non sapeva
più come fare, le aveva provate di tutte, ma la mora non
parlava, non cantava,
non mangiava più, non faceva niente. Passava le sue giornate
a fissare il
vuoto.
Rachel sobbalzò al
sentire il campanello suonare, ci
stava ancora sperando che arrivasse una qualsiasi cosa da parte della
NYADA
dove le avrebbero detto che era stata ammessa.
Quinn si alzò dal
divano ed andò ad aprire la porta
-Ehi-
-Ciao, come sta?- chiese Vanessa
entrando in casa.
.Non
ha fatto
nessun miglioramento, è sempre li e non si muove, non so
più cosa fare- disse
Quinn gettandosi tra le braccia della figlia. Vanessa provava una pena
infinita
per Quinn, avrebbe voluto aiutarla ma sapeva che non sarebbe stato
corretto, ci
avrebbe dovuto pensare lei da sola.
-Ti prego- disse Quinn con la voce
tremante, non riusciva
a trattenere le lacrime, era disperata –aiutami-
AVanessa si
strinse il cuore a sentire la madre in
quelle condizioni. Aveva promesso a Sugar che non sarebbe intervenuta,
che loro
dovevano superare quel momento con le proprie forse ma non ci riusciva,
era più
forte di lei, stava male a vederle così e le avrebbe aiutate.
-Ok- disse con un tono quasi
impercettibile –Va bene-
continuò un po’ più decisa. Sapeva che
poi Sugar l’avrebbe uccisa e si sarebbe
arrabbiata, ma si sarebbe fatta perdonare i qualche modo.
-Grazie- le sussurrò
all’orecchio.
Poi si staccò
dall’abbraccio, si asciugò le lacrime e
insieme all’altra bionda si diresse nel salotto dove
c’era Rachel.
-Ciao Mamma- le disse Vanessa
sedendosi accanto a lei.
La cantante alzò
leggermente la testa e la guardò. Cercò
di sorridere ma più che un sorriso sembrava una smorfia. Poi
come se nulla
fosse tornò con la testa piegata verso il basso e lo sguardo
perso.
Quinn guadò arresa
Vanessa. La bionda non sopportava
quella situazione, ormai era passato anche troppo.
Le mimò con le labbra
un “tranquilla” e Quinn annuì al
suo gesto.
-Vuoi qualcosa?- le chiese poi
Quinn
-No grazie, ero venuta qui per
parlare con voi di una
cosa ma non mi sembra l’occasione giusta- disse con un tono
di imbarazzo la
biondina.
Quinn sorrise per la prima volta
in quella giornata.
Vanessa era l’unica persona che riuscisse a farla rilassare
un po’ in questo
periodo, nemmeno la latina ci era riuscita.
-Ti ascolto- disse sistemandosi
meglio sul divano.
-Ecco vedi.. non so nemmeno come
cominciare, in realtà
non so nemmeno perché ve lo sto dicendo ma ho bisogno di
sfogarmi con qualcuno
e visto che voi due siete le uniche, oltre a San e Britt, ad essere a
conoscenza
della mia relazione con Sugar, non avevo altra scelta. Anche se a dire
la
verità siete i miei genitori e quindi sono ancora
più imbarazzata a dirlo,
forse farei meglio a stare zitta e basta e…-
-Calmati- la interruppe Quinn
–hai una parlantina quasi
peggio di quella di tua madre quando sei tesa- concluse sospirando. Poi
le
apparve sul volto un sorriso che si trasformò presto in
tristezza. Le mancavano
i monologhi della sua fidanzata, le mancava tuttodi lei. la fissò un momento, non aveva mosso
un muscolo da quando era arrivata li. In realtà si domandava
come avesse fatto
ad arrivare fino a casa sua. Glielo aveva anche chiesto ma
l’unica risposta che
le aveva dato era stato posare una sua mano sul proprio cuore.
-Mamma- la richiamò
Vanessa.
Quinn si riscosse e
tornò con l’attenzione alla bionda.
-Davvero non fa niente, mi
dispiace non è il momento ne
l’occasione giusta. lo sapevo prima vi aiuto e poi ve lo
racconto- disse con un
tono triste.
-Ehi tesoro, non ti devi dispiace,
anzi mi fa piacere che
tu me lo voglia raccontare. Mi fa bene a me e forse anche a tua madre,
sentire
la tu voce- le sorrise dolcemente
-Sicura?? Insomma non è
urgente si può aspettare- disse
arrossendo parecchio
Quinn annuì
–Com’è stato?- chiese poi a bruciapelo
Vanessa abbassò lo
sguardo e se è possibile diventò
ancora più rossa
-Come è stato cosa?-
chiese titubante
-Ti prego, non sono nata ieri.
Com’è stata la tua prima
volta con Sugar- richiese la madre
Vanessa si torturava le mani. Era
imbarazzatissima
-è stato bellissimo-
disse poi in conclusione guardando
la madre negli occhi.
Quinn sorrise, la capiva
benissimo, lo era stato anche
per lei la prima volta con Rachel.
-Insomma, non trovo nemmeno un
aggettivo per descriverlo,
era perfetto- continuò più sicura
-Amore..- disse con una voce
dolcissima Quinn aprendo le
braccia accogliendo Vanessa che le si era gettata addosso.
-Avevate ragione!- disse ad un
tratto dopo qualche minuto
di silenzio
-Su cosa?-
-Che viene tutto così
naturale se si ama l’altra persona,
insomma sapevo..-
-Ooooook frena!- la
bloccò Quinn –non voglio assolutamente
i dettagli. Sono contenta per voi, mi fa piacere che alla fine ti sei
decisa ad
accettare questo tuo sentimento per lei-
-Lo avevi capito?-
-Lo avevo capito dalla prima volta
che vi ho visto
insieme. Eravate così perfette l’una per
l’altra, e finalmente ora lo siete-
Sentirono la porta aprirsi e
richiudersi velocemente.
-Allora miss Nana bionda. anche se
non mi va a genio che
la mia famiglia si unisca a quella della Berry e alla tua Fabray, devo
accettare il fatto che mia figlia ti ama, quindi non ci posso fare
nulla. Solo
una raccomandazione- disse Santana avvicinandosi alle due sul divano
–spezzale
il cuore e poi io spezzerò te- le disse con uno sguardo
glaciale che le fece
tremare entrambe.
Dietro alla latina si
intravedevano una Brittany tutta
sorridente e accanto una Sugar imbarazzatissima per
l’accaduto.
-Quinn mi dispiace ma non appena
le ho detto di me e
Vanessa è corsa qui come una furia- disse Sugar
Quinn era ancora scossa.
-Sempre un piacere Lopez. Ma
spiegami una cosa come hai
fatto ad entrare?-
-Segreti Fabray- le rispose con un
tono da superiore.
Quinn scosse la testa e poi
scoppiò a ridere seguita da
tutte, tranne che da Rachel. Non si era mossa nemmeno in tutta quella
confusione.
-Vedo che la situazione non
migliora- disse Santana con
un tono quasi preoccupato.
-No.. non siamo a niente- le disse
Quinn
Vanessa si alzò di
scatto e trascinò fuori da quella
stanza Sugar.
-Le devo aiutare- le disse con una
voce strozzata
-Ma..-
-Niente ma. Lo farò,
vedi come sta?! Non la posso più
vedere così sto male e sta male Quinn-
Sugar la fissava intenerita dalla
reazione della sua
ragazza
-Fai quello che ritieni giusto di
fare- le disse
prendendole le mani.
Vanessa la guardò
spiazzata –come?-
-Le puoi aiutare, anzi lo devi
fare-
-Ti amo- le disse baciandola
-Ti amo anche io-
Tornarono nella stanza da dove
erano uscite pochi attimi
prima.
-Veloci- disse Santana
-San!-
l’ammonì Brittany
-Quinn possiamo portare Rachel a
casa con noi?-
La bionda annuì
–Se riuscite a farla muovere si-
-ook. Ci pensiamo noi non
preoccuparti-
Si avvicinarono a Rachel e le
presero le mani
-Mamma vuoi venire con noi?
Abbiamo una cosa da
mostrarti- le chiese dolcemente Vanessa
Rachel annuì debolmente
e si alzò dal divano.
-CI sentiamo dopo. Ciao a tutte-
disse Sugar uscendo
dalla casa Fabray.
-Che hanno intenzione di fare?-
chiese Santana
-Non lo so. Ma mi fido cecamente
di loro, so che ce la
faranno- le rispose chiudendo la porta di fronte a lei
-Sicura che sia una buona idea?-
le chiese Sugar
preoccupata
-Ne hai una migliore?!-
-No.. ma..-
-Niente ma. È
l’unica possibilità che abbiamo- disse
preoccupata la bionda
Sugar si fermò e la
prese per un braccio girandola verso
di lei.
-Ehi amore- le disse alzandoli il
volto per incrociare il
suo sguardo –vedrai che andrà bene, questo ce lo
ha raccontato un sacco di
volte zia Rach e ha sempre detto di non preoccuparsi perché
l’avrebbero
superata senza problemi- le strinse le mani e
l’avvicinò al suo corpo, in modo
da farli coincidere perfettamente.
Poteva sentire
l’agitazione della sua ragazza e le prese
una fitta al cuore. Odiava vederla soffrire e avrebbe fatto di tutto
per
impedirlo.
-Grazie- le sussurrò
-Non mi devi ringraziare. Lo
faccio perché lo voglio
fare, perché ti amo e perché voglio un mondo di
bene a zia Rach- la baciò e poi
le prese la mano e la condusse nella stanza.
Uscirono dopo pochi minuti e
tornarono in salotto dove
avevano lasciato Rachel. Erano riuscite a farla parlare un
po’ durante il
tragitto, ma, ovviamente era ancora lontana dal tornare la vera diva.
La guardarono per pochi secondi,
per poi andarsi a sedere
ai lati della diva.
Posizionarono il dispositivo sopra
le gambe di Rachel e
fecero partire la chiamata.
Aspettarono parecchio tempo prima
di intravedere
dall’altra parte dello schermo una Rachel tutta scombussolata.
-Mammaaaaa!- urlò
Vanessa affacciandosi allo schermo per
farsi vedere
-Non urlare così
tesoro- le disse con un’espressione
piuttosto assonnata.
-Zia Rach non è che
stavi dormendo alle 7 di
pomeriggio?!- le chiese guardando l’ora per vedere che ore si
erano fatte.
-Ma ti pare.. non potrei mai
dormire a quest’ora- disse
con un aria vaga – e comunque grazie per avermi mandato le
vostre foto da
diplomate, non pensateci proprio a me- disse offesa
-Dai mamma.. te le mandiamo appena
possiamo. In questo
momento abbiamo un altro problema- disse indicando Rachel
–non è che ci daresti
una mano?- le chiese con una faccia da cucciolo.
-Non usare
quell’espressione con me signorinella.. ormai
è una vita che non funziona più. Comunque
tornando a noi, ho scoperto che non
ho più possibilità di andare alla NYADA vero?-
chiese osservando la se stessa
nello schermo.
Vide Vanessa e Sugar annuire
contemporaneamente e Rachel
aprire gli occhi non appena aveva pronunciato il nome
dell’università.
-Me lo ricordo come se fosse ieri-
le disse –ero
disperata, non parlavo, non cantavo e tra un po’ non mangiavo
neanche. Andavo
da Quinn perché era li che il mio cuore mi portava li ma
nemmeno lei era
riuscita a risollevarmi del tutto il morale-
-E come hai fatto?- chiese Vanessa
-Questo non posso dirlo! Comunque
vi aiuterò a farmi
riprendere-
-E come pensi di fare?-
-Semplicemente raccontandoli la
verità. Sapendo il futuro
disastroso che l’aspetta non rimarrà con le mani
in mano, ce la metterà tutta
per far si che non accada nulla- disse sospirando
-Come fai ad esserne
così sicura?- chiese Sugar.
Rachel non rispose alla domanda.
-Insomma come fai a sapere che non
peggiori solo la situazione
così?- chiese alzando il tono di voce la bionda. era una
situazione che non
poteva reggere.
-Perché l’ho
vissuto anche io- disse infine
-Come?!- chiesero in coro le
ragazze
Rachel annuì mantenendo
sempre lo sguardo sulla se stessa
del passato.
-Non so come spiegarlo ma in
questo stesso momento che
sta vivendo la vostra Rachel anche io l’ho vissuto al mio
tempo. Ricevetti una
chiamata dal futuro proprio da me stessa. Dovete sapere che anche io al
mio
tempo vi ho conosciuto già da grandi. Non so nemmeno io come
spiegarvelo ma il
vostro non è il primo tentativo di cambiare le cose delle
nostre famiglie, e
fino ad ora nessuno ci è riuscito a quanto pare- concluse
abbassando lo
sguardo.
Vanessa e Sugar erano immobili,
non sapevano che dire. Si
erano sentite crollare il terreno sotto i piedi, non avevano molte
possibilità
allora, sarebbero state condannate a vedere le proprie madri morire e
non
potevano farci niente.
-Ragazze mi dispiace non avervelo
detto prima- disse in
tono di scuse.
-No!- intervenne Sugar
–non permetterò che muoiono senza
fare nulla.Questa
volta le cose
cambieranno, non mi interessa se abbiamo un 1% di successo, ce la
faremo-
Rachel sospirò
-Sentite io mi fido cecamente di
voi e sono sicura che ci
possiate riuscire, ma dovete sempre stare all’erta e
ricordatevi che i vostri
problemi vengono in secondo piano, prima di tutto la loro
incolumità- le
raccomandò Rachel.
-Non ti deluderemo mamma-
Rachel sorrise per poi tornare
seria e rivolgersi alla se
stessa del passato.
-Rachel- la chiamò
alzando la voce. La cantante guardò lo
schermo e si vide di nuovo più vecchia e le venne da
sorridere.
-Ci sei?- le chiese non avendo
risposta
La mora annuì con la
testa e disse a bassa voce un
semplice “si”
-Rachel ascoltami da adesso in poi
devi prestarmi la
massima della tua attenzione senza farti prendere dal panico o cose
varie,
capito?- le disse seriamente mentre la fissava negli occhi.
-Capito- le rispose
-So come ti senti adesso. Ti sei
sentita crollare il
terreno sotto i piedi, il tuo futuro è scemato e non ci puoi
fare niente,
almeno non ora. Non ti puoi arrendere così, sei giovane e
hai davanti a te
tutta la vita, non sprecarla a piangerti addosso per non essere
riuscita ad
entrare in una stupida scuola. Tu vali molto di più, sei una
stella e non
smetterai di brillare, avrai la tua occasione te lo assicuro- le disse
mentre
già le prime lacrime si fecero vedere sul volto.
-Davvero? Vuoi dire che
avrò una carriera?- chiese
risvegliandosi un po’ dal suo stato passivo la cantante.
-Si- rispose semplicemente
–ma per raggiungerla dovrai
lottare molto, ma avrai l’ispirazione giusta- disse guardando
Vanessa, e le
sorrise. Poi tornò sullo sguardo di Rachel che aspettava il
continuo del
racconto.
-Però non
durerà molto perché la vita sarà
ancora una
volta beffarda con te. Perderai molto e sarai costretta a rinunciare
alla tua
carriera per dedicarti alla vita di tua figlia, tua nipote e della
povera
Brittany- continuava a parlare asciugandosi le lacrime con un piccolo
fazzoletto trovato li al fianco della scrivania.
-Perché?- chiese
preoccupata la mora vedendo come Rachel
piangesse dall’altra parte dello schermo.
-Il perché è
più semplice di quanto tu possa immaginare,
tanto semplice quanto terribile e ingiusto- prese un respiro profondo
–Santana
e Quinn moriranno- abbassò lo sguardo, non riusciva a vedere
la reazione di se
stessa.
Rachel sentì il suo
cuore frantumarsi, non si aspettava
che potrebbe succedere una cosa così tremenda, non a leie soprattutto non
così presto. Si guardo
attorno e vide le due ragazze con gli occhi umidi, loro sapevano e si
erano
tenute tutto dentro. Prese con le sue mani quelle delle due seduta
accanto a
lei. sarebbe stata forte, almeno per loro.
-Quando e come?- chiese
riprendendo il controllo su di
se. Aveva promesso di non farsi prendere dal panico e ci sarebbe
riuscita.
-Ti racconterò
esattamente cosa accadde quel giorno. sei
pronta?-
-Si- rispose sicura
-Bene allora cominciamo- si
sistemò meglio sulla sedia,
prese un sorso d’acqua e poi iniziò a parlare
Era una
giornata
più calda del solito, l’arrivo
dell’estate si stava facendo sentire sempre di
più. Il sole splendeva in alto nel cielo e due bambine
stavano litigando ormai
da molto tempo su di chi fosse un giocattolo.
-Fabray
tua figlia
non ha speranza contro la mia, sarà sicuramente migliore in
tutto rispetto a
lei, anche perché la tua è per metà
Berry, quindi non c’è speranza-
Quinn
sorrise
guardando le due bambine di fronte a lei.
-Sai San
secondo me
invece finiranno per amarsi-
-Non lo
dire
nemmeno per scherzo. Non permetterò a mia figlia di unire la
mia famiglia con
quella della nana. Posso accettare la tua ma sicuramente non la Berry-
disse
schifata Santana
-Amore…
invece
secondo me Quinn a ragione- intervenne Brittany abbracciando la sua
latina da
dietro e regalandole un tenero bacio.
-Quando
finirai di
offendermi Santana?!- chiese stizzita Rachel entrando nella stanza e
baciando
Quinn dolcemente sulle labbra.
-Nonsmetterò mai
Hobbit-
Rachel
sorrise.
-Sai
dovresti
cambiare un po’repertorio ormai sono vecchie e tutte uguali
queste “offese”- le
disse
-La
volete finire
voi due?- chiese Quinn non potendo più sentire il continuo
stuzzicarsi selle
due more.
Santana
si voltò
dall’altra parte mentre Rachel le fece una linguaccia.
-Sarà
ora di
andare?- chiese poi Brittany guardando l’orologio.
-Si.. non
vorremo
fare tardi- le rispose Quinn prendendo Vanessa in braccio e dirigersi
verso la
porta d’uscita.
Fu
seguita poi a
ruota dalle altre tre più la piccola Sugar tra le braccia
della latina.
-San
sembri quasi umana
vista così- rise Quinn
La latina
la gelò
con lo sguardo per poi sorpassarla e uscire dalla casa per montare in
macchina.
Arrivarono
al
ristorante pochi minuti dopo.
-Wow! Ma
questo è
uno dei migliori qui a New York!- esclamò Rachel
all’entrata del locale.
-Un posto
speciale
per delle persone speciali- le rispose Quinn prendendole la mano e
portandola
dentro.
I
camerieri le
fecero accomodare al loro tavolo, vicino alla finestra in n posto
piuttosto
isolato, cosa che andava benissimo a tutte così avrebbero
avuto la loro
privacy.
-Allora
al vostro
imminente successo- urlò Quinn alzando il bicchiere di
champagne seguita a
ruota dalle altre tre.
-Chi
l’avrebbe mai
detto?insomma dalla mia Britt me lo sarei aspettata ma da te Hobbit
assolutamente no- disse sarcastica la latina.
Rachel
non le
rispose nemmeno, aveva promesso a Quinn che non si sarebbe messa a
discutere
con Santana qualsiasi cosa le avesse detto.
Il pranzo
passo in
completa armonia, le bambine avevano mangiato e si erano addormentate
permettendo
alle madri di chiacchierare in pace.
Ad un
tratto Quinn
si alzò e pose la mano a Rachel.
-Mi
concede questo
ballo signorina- disse mentre i musicisti fecero partire un lento.
Rachel
sorrise ed
afferrò la mano alla sua bionda
-Con
molto piacere-
si alzò e si appoggiò a Quinn.
Si stinse
completamente a lei e poggiò la testa sul petto della bionda.
-Amore
senti ci ho
pensato a lungo e penso che tu abbia ragione- iniziò a
parlare la bionda
–insomma abbiamo bisogno dei nostri spazi, per quanto voglia
bene a San, Britt
e Sugar-
Rachel
alzò lo
sguardo verso Quinn e le fece un cenno con la testa incitandola a
continuare a
parlare
-Ecco
vedi… non so
se ho fatto bene. Comunque ho guardato un po’ di riviste che
avevi svogliato te
e ho visto quale casa avevi cerchiato. Sono andata a vederle e penso di
aver
trovato quella per noi- disse prendendo un paio di chiavi dalla tasca
–e l’ho
comprata- disse infine guardando Rachel e cercando di capire dalla sua
espressione i suoi pensieri.
Rachel
non disse
niente, si gettò in braccio a Quinn e la baciò
con passione.
-Amore-
la guardò
negli occhi –non potevo essere più felice-
-Non sei
arrabbiata
perché non l’abbiamo scelta insieme?- chiese
sorpresa Quinn
-No. Mi
fido
ciecamente di te e so che non hai sbagliato- le regalò un
altro bacio, che durò
più a lungo.
-Ragazze
non vorrei
interrompere ma siamo in un luogo pubblico e vi potrebbero arrestare-
intervenne Santana dividendo le due che non avevano intenzione di
staccarsi.
-Quindi
ve ne
andrete?- chiese triste Brittany.
Quinn e
Rachel
annuirono contemporaneamente
-Ma non
preoccuparti Britt saremo sempre con voi durante il giorno- la
tranquillizzo la
cantante.
Brittany
sorrise e
le andò ad abbracciare
-Sono
così contenta
per voi-
-Dovresti
essere
contenta anche per noi. Ora che abbiamo tutta la casa a disposizione
non
dovremmo più trattenerci e farci problemi- le disse
maliziosa, ricevendo lo
stesso sguardo da parte della sua biondina
-Vi
prego- disse
Quinn esasperata.
Santana
le lanciò
un’occhiataccia e poi uscì dal ristorante con la
sua famiglia seguita poi dalle
altre.
Passarono
il primo
pomeriggio in giro tra negozi e parco dove si fermarono a prendere un
gelato
per Brittany e dalle paperelle per darle del pane. Le due bambine
amavano
quegli animaletti e si divertivano un mondo a stare li con la ballerina.
-Trova la
bambina-
disse Rachel. Quinn le tirò una gomitata e le
lanciò un occhiata di rimprovero
Santana
non l’aveva
nemmeno sentita, era incantata a vedere le sue due principesse dare da
mangiare
a quegli animaletti così insignificanti per lei.
Si stava
facendo
fresco quindi le ragazze decisero che era l’ora di tornare a
casa.
-Devo
fermarmi in
banca prima che chiuda- disse ad un tratto Quinn ricordandosi che
doveva
passarci per il prelievo.
-Se vuoi
ti
accompagno- propose la latina –così ne approfitto
visto che sono li controllo
il mio conto-
-Ok.
Grazie San- le
disse
-Noi vi
aspettiamo
al negozio di fronte, è così carino-parlò la cantante trascinando con se la
ballerina e le due bambine.
Entrarono
nella
banca e c’era una coda disumana.
-Ci
mancava anche
questa. Ma la gente non ce l’ha una casa?!-
ringhiò la latina.
Quinn
sorrise dall’impazienza
dell’amica. Sapeva che odiava aspettare e in quel caso ci
sarebbe voluto
veramente tanto.
-Guardate
un po’ chi
si vede- disse una voce arrivata alle loro spalle
-Che
sorpresa-
esordì la bionda abbracciando il nuovo arrivato.
-Piano
piano Quinn
che non respiro- disse ricambiando a pieno l’abbraccio.- Ciao
anche a te
Santana-
-Lady
Hummel- disse
semplicemente la latina salutandolo con un cenno della testa.
-Che ci
fa un’importante
stilista di moda come te qui?- chiese la bionda
-Passavo
di qui, vi
ho visto da fuori e ho pensato di farvi un saluto. Insomma era da tanto
che non
ci vedevamo- rispose sorridendo Kurt.
-E adesso
che ci
hai salutato puoi..-
-Santana!-
la
interruppe Quinn –se vuoi di la in quel negozio
dall’altra parte della strada
ci sono Rachel e Brittany con le bambine- continuò la bionda
-Chissà
come sono
cresciute, l’ultima volta che le ho viste è stato
quando sono nate- disse con
una punta di malinconia Kurt.
-E per
quanto mi
riguarda è anche l’ultima- ringhiò
acida Santana
-San non
ti sembra
di esagerare?- chiese alzando la voce Quinn
-Quinn
non fa
niente. Posso capire che ce l’abbia con me- disse affranto
Kurt-se per te va
bene vado a salutare Rachel- chiese a Quinn
-Sai che
le farebbe
veramente piacere- gli rispose la bionda, notando lo sbuffo da parte
della
latina, che si era voltata dall’altra parte.
-Anzi
prima vado un
secondo in bagno- disse allontana dosi
-Santana-
la chiamò
girandosi verso di lei
-Quinn-
le fece il
verso la latina.
-Non
c’è speranza
vero con te?- le chiese retoricamente
Santana
scosse la
testa in segno di negazione.
-TUTTI A
TERRA!
QUESTA è UNA RAPINA- urlò una voce dietro di loro.
Videro la
gente
urlare e sedersi per terra. Quinn si sentì afferrare da
dietro e puntare una
pistola alla tempia.
-HO DETTO
TUTTI A
TERRAAA!- urlò più forte la stessa voce. Questa
volta tutti si misero per terra
anche Santana che era impietrita osservando Quinn tra le grinfie di
quell’uomo
incappucciato.
-CHE
NESSUNO SI
AZZARDI A MUOVERSI O QUESTA DONNA MORIRà-
continuò a parlare, mentre l’altro
suo complice era andato alla cassa per farsi riempire i sacchi con i
soldi.
-MUOVITI-
gli disse
al banchiere
Kurt
tornò dal
bagno e prima di entrare nella sala principale vide tutto quello che
stava
succedendo. Riuscì a mantenere il sangue freddo e
chiamò la polizia. Si fece
prendere dal panico giusto il tempo dell’arrivo dei
poliziotti che non tardò
nemmeno di un secondo.
Ci fu un
dialogo
tra poliziotti e ladri che durò molto. Avevano richiesto un
elicottero tra
venti minuti o avrebbero sparato su alcuni ostaggi.
Quinn era
ancora
intrappolata tra le braccia dell’uomo e non si poteva
muovere. Santana non
sapeva che fare, avrebbe fatto di tutto per proteggere
l’amica, ma se si
muoveva avrebbero sparato prima su Quinn e poi su di lei.
Rachel e
Brittany
uscite dal negozio chiesero al primo passante che cosa stesse
succedendo.
-è
in corso una
rapina. Se non avranno un elicottero tra 10 minuti spareranno sugli
ostaggi-
Le due si
gelarono.
Il loro cuore iniziò ad accelerare, non riuscivano a stare
calme. Se fosse
successo qualcosa a San o Quinn sarebbe stata la fine per loro.
-Vi prego
lasciateci andare- chiese una donna in lacrime a uno dei ladri.
-STA
ZITTA- urlò
riposizionando meglio la pistola sulla tempia della bionda.
Quinn non
respirava
ormai più, era in pieno panico, sentiva le gambe non
reggerla più, si sarebbe
accasciata da un momento all’altro.
Il tempo
stabilito
per l’arrivo dell’elicottero terminò. Ci
fu un’altra chiamata. La polizia
richiedeva un altro po’ di tempo, almeno dieci minuti e
sarebbe arrivato il
loro elicottero.
-5 Minuti
massimo-
disse il ladro che parlava con il capo della polizia al telefono.
-Non ce
la fa ad
arrivare in 5 minuti almeno 10..- si zitti sentendo uno sparo. Un uomo
cadde al
suolo respirando a fatica, era stato colpito in pieno petto.
-Ho detto
5 minuti.
Ogni minuto di ritardo una vittima- disse riattaccando il telefono.
La gente
stava
iniziando ad agitarsi sempre di più. Alcuni piangevano dalla
disperazione,
sapevano che da li a poco qualcun altro avrebbe fatto una brutta fine.
Passarono
anche i
cinque minuti accordati e partì un altro sparo verso una
bambina. Santana si
mise in mezzo con il suo corpo prendendo il colpo al posto della
piccola.
Quinn
vide la scena
e le lacrime le uscirono involontarie scivolandogli sulle guance,
così come a
Kurt che guardava tutto dall’uscita del bagno.
La latina
si
accasciò al suolo di fianco alla bambina che aveva appena
salvato. Quinn con
uno sforzo disumano si staccò dalla presa del ladro e si
gettò verso Santana.
La
girò con la
pancia verso l’alto e poggiò la sua testa sulle
proprie gambe.
-Q.
promettimi che
ti prenderai cura di Britt e di Sugar- le disse mentre cercava di
respirare.
-Shhhh.
San non
dire così vedrai che non ce ne sarà bisogno, ce
la farai dopotutto sei una
Lopez- disse cercando di trattenere le lacrime.
-Ti prego
promettimelo- continuò ad insistere la latina che tossiva
sempre di più.
Quinn a
quel punto
si rese conto che non ci sarebbe stato nulla da fare e pianse
rumorosamente.
-Te lo
prometto-
disse prima di sentire un altro sparo.
Sorrise e
poi fece
un colpo di tosse e sputò sangue. Il colpo aveva colpito lei.
-Così
morirete
insieme puttane non siete contente?- chiese il ladro che aveva appena
sparato –non
dovevi muoverti stronza- disse infine abbassando l’arma.
Quinn
cadde sul pavimento
accanto a Santana.
-Mi
dispiace San,
mi dispiace- continuava a ripetere ma ormai la latina non respirava
più.
Poi
prendendole la
mano si lasciò cadere nel sonno eterno.
-QUALCUN
ALTRO VUOLE
FARE LA FINE DI QUELLE DUE?- urlò un ladro.
Dopo
qualche
secondo la polizia riuscì a fare irruzione entrando da
dietro e ad arrestare i
due ladri che avevano fatto qualche altro ferito.
Kurt
uscì dalla
banca indenne e notò subito Rachel e Brittany in un angolo
in disparte disperate.
Sembravano quasi che pregassero.
Arrivò
da dietro e poggiò
unamano sulla
spalla della cantante. Rachel
si girò e vide tutto il dolore negli occhi di Kurt.
Iniziò a piangere ed a
urlare dal dolore cosa che fece anche Brittany non appena vide i due
corpi
portati fuori dall’ambulanza.
-Vennero comunque portate
all’ospedale ma ormai non c’era
più possibilità per loro. Con loro
morì anche una parte di noi. Brittany resistette
per i primi anni di Sugar poi cadde in una depressione tale da non
riprendersi
più- concluse così il racconto Rachel in preda
alle lacrime, così come le tre
dall’altra parte dello schermo.
Eccomiii…. Scutate
infinitamente per l’immenso ritardo..
spero di aggiornare prima che posso il prossimo capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate e
come sempre ringrazio
coloro ch eseguono leggono e recensiscono questa storia..
Rachel aveva lo sguardo perso nel
vuoto, tremava e
respirava a fatica.
Sugar e Vanessa le avevano stretto
la presa sulle mani
per darle tutto il loro appoggio ma sapevano che non era per niente
facile,
nemmeno loro si erano abituate a questo fatto pur non avendole mai
conosciute.
Avrebbero fatto di tutto pur di salvarle e questa volta non avrebbero
fallito
miseramente.
La cantante non aveva avuto ancora
reazioni dopo che la
Rachel del futuro aveva smesso di parlare ormai da tanto tempo.
Non poteva crederci, ora che
finalmente sapeva la verità
non avrebbe mai desiderato di conoscerla, non era pronta a tutto
quello, non
era pronta a perdere Quinn, non proprio adesso che stavano creando una
famiglia
e non in quel modo.
Alzò lo sguardo fino ad
incrociare quello della se stessa
nello schermo. Bastò quello per far apparire un sorriso
compiaciuto sulla
vecchia Rachel, aveva capito che non si sarebbe arresa, lo avrebbe
impedito a
costo della sua stessa vita.
La chiamata si chiuse
così in silenzio, solo capendosi con
lo sguardo.
-Mamma- chiamò Vanessa
a bassa voce la cantate accanto a
lei.
Rachel si voltò verso
la figlia, le sorrise dolcemente
mentrecon la mano
le asciugava il volto
ancora bagnato dalle lacrime. Si guardarono negli occhi, Rachel rivide
così
tanto di Quinn in lei, le venne da piangere ma si trattenne, non doveva
dare
segni di cedimento, non ora che doveva essere più forte del
solito. L’abbracciò
più forte che poteva, e con le mani le andò ad
accarezzare i capelli biondi.
-Ce la faremo, vedrai- le
sussurrò all’orecchio. Forse
quella frase serviva più a lei che alla bionda, dopotutto
loro erano tornate
indietro perché erano quasi sicure di riuscirci conoscendo
la storia. Adesso
però rivelati i fallimenti già passati si erano
sentite più insicure come se la
terra si sgretolasse sotto i loro piedi e loro non potevano scappare ma
solo
stare ferme a guardare.
Vanessa annuì sul suo
petto, poi si staccarono ed
andarono ad abbracciare Sugar che era ancora immobile al suo posto. Ora
che si
era affezionata a Santana non avrebbe permesso che sua madre morisse
così.
-Si.. ce la faremo-
ripeté più forte la figlia della
latina
Rachel e Vanessa sorrisero.
-Sarà meglio tornare a
casa dalle altre.. voi che dite-
chiese Rachel alzandosi dal divano.
Le due ragazze annuirono
contemporaneamente mentre si
alzavano e seguivano la cantante fuori dalla propria casa.
-Rachel mi…-
-Non c’è
bisogno che tu mi dica niente. Non dirò nulla a
nessuna di loro, nemmeno a Quinn per quanto possa risultarmi difficile-
la
interruppe la cantante
-Grazie- le rispose la figlia,
prima di partire alla
volta di casa Fabray.
Quinn stava andando avanti e
indietro per la stanza da
quando le altre tre erano andate via da casa sua, era in pensiero,
sperava
tanto che riuscissero a far sbloccare la cantante.
-Q. ti vuoi fermare!-
urlò Santana bloccando la bionda da
dietro.
La padrona di casa si
girò guardando al latina negli
occhi, poi si lasciò cadere tra le sue braccia in un pianto
liberatorio.
A Santana si strinse il cuore a
quella scena, voleva un
bene dell’anima a Quinn e vederla così distrutta
la uccideva.
-Shhh…. Tranquilla
Quinn vedrai che andrà bene- le
sussurrò all’orecchio.
Non sapeva che dire, che fare, era
sempre stata Quinn a
consolare lei e mai il contrario. Alzò lo sguardo in cerca
della sua ballerina,
che però stava guardando fuori dalla finestra aspettando il
ritorno di Rachel,
Vanessa e Sugar. ad un tratto la vide muoversi velocemente e andare
verso
l’entrata.
Brittany aprì la porta
velocemente e si ritrovò davanti
una Rachel che aveva riacquisito un po’ di colore e
tranquillità.
-Rach- disse semplicemente.
La cantante le sorrise e
l’abbracciò stretta.
-Ciao Britt- le disse piano
Poi si staccò da lei e
la guardò negli occhi. Si sentì
morire sapendo che cosa le sarebbe accaduto a quello sguardo
così sincero, cosi
puro ed innocente. Le cascò una lacrima involontaria subito
raccolta dalla
ballerina di fronte a lei.
-Stai bene Rach?- le chiese con
una tenerezza disarmante
Rachel annuì con la
testa sorridendole di nuovo.
La bionda la prese per mano e la
condusse dentro dove
Santana e Quinn erano ancora abbracciate.
Rachel strinse più
forte la mano di Brittany, fece per
tornare indietro ma si ritrovò davanti le due ragazze che la
guardarono
cercando di darle la forza che in quel momento le mancava.
-Non ce la faccio- le disse con il
labiale
-Si che ce la fai, noi siamo con
te- le rispose Vanessa
Rachel annui e entrò
nel salotto sempre per mano alla
ballerina. Guardava la sua Quinn e la latina che non accennavano a
staccarsi.
Le mancava il respiro, le caddero lacrime involontarie sul volto. Quinn
alzò la
testa e si accorse che finalmente la cantante era tornata. Si
staccò
delicatamente dalla latina e si gettò tra le braccia di
Rachel.
Rimasero abbracciate per un termo
che a loro sembrò
infinito. Poi staccandosi leggermente si guardarono dritte negli occhi.
Quinn
le sorrise teneramente
-Amore..- disse con una voce
dolcissima la bionda,
facendo tremare le ginocchia alla cantante.
-Sto bene- le rispose baciandola
con passione
-Mi sei mancata così
tanto- le disse con le lacrime agli
occhi
-Shhh… amore non
piangere. Ora sono qui e non ti lascerò
mai più- le disse guardandola con tutto l’amore
del mondo.
-Berry sono contenta che ti sei
ripresa anche se non mi
dispiaceva affatto non sentirti parlare più. Devo dire che
c’era un’atmosfera
molto tranquilla-disse
Santana
avvicinandosi alle due ancora abbracciate.
Rachel mandò gli occhi
al cielo sorridendo per l’uscita
della latina. Si staccò da Quinn e si lanciò su
Santana abbracciandola con una
presa fortissima.La
latina si riscosse,
non si aspettava una cosa simile, dopotutto lei e Rachel non si erano
nemmeno
mai sfiorate. Ma comunque le faceva piacere. Pur litigando in
continuazione le
voleva un bene dell’anima, anche perché aveva
fatto tornare felice la sua
migliore amica. Non avrebbe mai smesso di ringraziarla per questo.
-Ehi Berry anche basta- disse
riscuotendosi dai suoi
pensieri e staccandosi con forza dalla presa quasi potente della
cantante.
Rachel le sorrise imbarazzata
guardando per terra.
-Hobbit non è che hai
una cotta per me?- chiese Santana
vedendola diventare rossa
-Ma che dici?!- rispose la moretta
–non potrebbe mai
piacermi una come te- le disse facendole la linguaccia e tornado tra le
braccia
di Quinn.
-Bene- intervenne Vanessa
– visto che siamo tutte qui
riunite e stimo bene direi che è il momento di parlare delle
nostre vacanze
estive- disse estraendo dei biglietti dalle tasche.
Brittany si gettò
immediatamente su quei biglietti.
Voleva sapere dove avrebbero trascorso le loro ultime vacanze prima di
andarsene definitivamente da la città dove erano nate.
Le si illuminarono gli occhi non
appena vide la
destinazione del loro viaggio.
Andò veloce da Santana
e le porse un biglietto e poi fece
così anche con Rachel e Quinn.
-Hotel InterContinental Sydney-
lesse a bassa voce la
latina. Poi alzò la testa e guardò
l’espressioni delle altre due. Erano rimaste
a guardare quei biglietti come se fossero la cosa più
preziosa al mondo.
-Ra..ga..zze- balbettò
la cantante –come avete fatto a
permettervi una vacanza del genere?- chiese scioccata.
Vanessa e Sugar sorrisero.
-Sai essere una Lopez ha i suoi
vantaggi- disse Sugar
sempre con il sorriso stampato in faccia.
-Che significa?- chiese ancora
Rachel
-Non importa che sappiate come
abbiamo fatto, l’importante
è che accettiate di venire. Se no dovremmo farci rimborsare
almeno il volo-
terminò Vanessa tirando fuori i biglietti aerei.
-Voi siete pazze- intervenne Quinn
che andò ad
abbracciare le due ragazze –e per questo accetteremo di
venire in vacanza con
voi-
-Aspettate ma se andiamo in
Australia ora significa che
è..-
-Inverno- concluse Rachel la frase
che aveva iniziato la
latina
Vanessa e Sugar sorrisero e
annuirono contemporaneamente.
-Ma il viaggio non è
finito li. L’Australia è solo la
prima tappa- disse contenta la piccola latina.
Le altre la guardarono confusa e
incredule. Non potevano
credere che avessero pagato e organizzato tutte le vacanze per loro. Le
sorrisero e poi andarono ad aggiungersi all’abbraccio di
Quinn.
-Finalmente a casa-
-Già- mi era mancata la
cara e vecchia Lima-
-Si.. anche se devo ammettere che
sono state le vacanze
più belle di sempre-
-Esatto… insomma
Australia, giro per l’Europa perpoi finire alle Hawaii e poi di nuovo qui.
Nella nostra casa nativa che a breve abbandoneremo- disse
rattristendosi la
cantante.
-Ragazze- richiamò
l’attenzione Vanessa –c’è
un’ultima
cosa che vi vorremo mostrare prima di tornare definitivamente a casa
per gli
ultimi giorni che passerete qui-
Si voltarono verso di lei
sorridendo. Avevano un’espressione
incredula. Insomma gli sembrava già troppo tutto quello che
avevano già fatto
per loro non sapevano più cosa aspettarsi.
-Non mi muovo da qui se non mi
dite di che si tratta-
disse acida Santana. Odiava non sapere le cose.
-Ma..-
-Niente ma signorine. Abbiamo il
diritto di saperlo. E
con questo intendo subito-
-Okok parleremo-
-Ecco noi vedete abbiamo comprato
una casa per voi- disse
tutto d’un fiato Sugar.
-C..come?!- chiese Quinn sperando
di non aver capito
bene.
-Si abbiamo comprato una casa a
New York- disse
abbassando lo sguardo Vanessa.
-Non ci credo- sbuffo Santana
-come vi siete permesse di
decidere della nostra vita in questo modo?!- alzò la voce la
latina.
Brittany
l’abbracciò da dietro cercando di calmare la
furia di parole che la latina stava dicendo contro le due ragazze in
spagnolo.
-Ragazze perché??-
chiese poi Rachel
-Mamma,,, ecco…
insomma…-
-Per me- intervenne Quinn
-Aspetta tu lo sapevi?- chiese la
cantante guardando la
sua ragazza. Quinn annui semplicemente tenendo gli occhi bassi e
sentì una
risata isterica da parte della cantante.
-Insomma sapevamo che per voi
questo sarebbe stato un
momento difficile. Insomma Brittany e Santana che vanno alla Julliards
e Quinn
a Yale e te che non sei stata presa alla NYADA.. insomma abbiamo
pensato di..-
-Non ha alcun senso- disse Rachel
con le lacrime agli
occhi –insomma se Quinn va a Yale io non dovrei andare con
lei in New Haven??-
-No… non mi aspettavo
che non fossi presa alla NYADA… e
però è il tuo sogno e puoi sempre ritentare ora o
a Gennaio.. vedrai che ti
prenderanno- disse guardandola negli occhi – sei nata per
questo Rachel e
riuscirai a realizzare il tuo sogno, ma per farlo dovrai essere nella
città
dove i sogni si possono realizzare e questa città
è New York- disse vedendo la
sua ragazza con le lacrime agli occhi.
-Ma…ma io voglio stare
con te. Non voglio perderti, non
dopo tutto quello che abbiamo passato per stare finalmente insieme-
singhiozzava la mora.
Quinn sorrise.
-Nemmeno io voglio perderti e per
questo ho rinunciato a
Yale ma mi sono trasferita alla Culumbia University-
Rachel si aprì in un
sorriso bellissimo.
-Hai rinunciato a Yale per me??-
chiese poi dopo essersi
accorda di quello che Quinn aveva detto.
La bionda annuì
-Amore sei la cosa più
importante della mia vita. poi
anche la Culumbia non è male, ha dei buoni corsi- disse
baciando poi la sua
ragazza, che aveva ancora le lacrime che le rigavano il volto.
-Quando ce la mostrerete??- chiese
poi Brittany curiosa
di vedere quale sarebbe stata la sua nuova casa con la sua amata
Santana.
-Esattamente tra una settimana
quando andremo a New York-
rispose Vanessa
-Non vorrete mica insinuare che
verrete a vivere con
noi?- chiese Santana
-Per quanto la casa sia grande..
no- iniziò la piccola
latina –abbiamo preso la casa accanto. Insomma sarebbe un
po’ strano vivere con
i propri genitori che hanno la tua stessa età.. insomma non
vogliamo sapere..-
-Okok.. non continuare abbiamo
capito. Almeno noi due-
disse indicando lei e Britt e guardando le altre due che continuavano a
baciarsi
imperterrite.
-Volete che vi lasciamo da sole??-
Le due si staccarono un
po’ imbarazzate.
-Nono…nn importa-
rispose Quinn –Si è fatto tardi.
Rimanete a cena e poi potete anche lasciarci da sole-
-Come desidera Fabray- disse
ironica Santana accennando un
lieve inchino.
Ok imperdonabile ritardo.. molto
ritardo.. però sono
tornata.. il capitolo è quel che è.. non porta
avanti la storia ma il prossimo
è quasi finito quindi verrà fuori a breve.. si
spera..
Ringrazio tutti e mi scuso ancora
per il ritardo..
Era
una giornata più calda del
solito, l’arrivo dell’estate si stava facendo
sentire sempre di più. Il sole
splendeva in alto nel cielo e due bambine stavano litigando ormai da
molto
tempo su di chi fosse un giocattolo.
Sugar
e Vanessa stavano guardando
le loro due copie in miniatura litigare, si guardarono e scoppiarono a
ridere. Nel
giro di pochi secondi però tornarono serie, sapevano che
giorno era e sapevano
che non potevano sbagliare, quella sarebbe stata la loro unica
occasione per
cambiare le cose. Si
andarono a
preparare prima loro e poi le bambine.
-Forza
Fabray muoviti- urlò
Santana dalla sua stanza
-Agli
ordini- rispose la bionda
uscendo dal bagno.
Purtroppo
quella casa si stava
facendo un po’ troppo stretta per le due coppie e per questo
Quinn aveva
provveduto a cercare un altro appartamento per lei Rach e Vanessa.
Dopo
un ora circa riuscirono ad
uscire di casa.
La
mattinata passo come le aveva
raccontato la Rachel del futuro e il momento cruciale stava per
arrivare.
Erano
a pranzo e Rachel cercava di
mantenere più calma possibile ma non ci riusciva per niente.
-Tutto
bene amore?- chiese Quinn
vedendola persa nei suoi pensieri
Rachel
si riscosse e guardò la
bionda davanti a lei
–Si
si- disse cercando di essere
il più convincente possibile
-Solo
sono così contenta che ci
trasferiamo che mi ero persa nei miei pensieri-
La
guardarono tutti con un
espressione confusa perché la frase non aveva molto senso e
lo sapeva anche
Rachel ma era più forte di lei-
-Vabbè
che ne dite di andare al
parco?- propose Sugar distogliendo l’attenzione dalla mora.
Annuirono
tutti e si avviarono. Passarono
il pomeriggio li in maniera tranquilla, anche Rachel si era riuscita a
rilassare un po’.
-Devo
passare in banca prima che
chiuda- disse poi Quinn facendo fremere Vanessa, Sugar e Rachel che
sobbalzarono
-Si
vengo con te così controllo il
conto- le disse Santana
Le
tre rimasero immobili non
sapevano che fare poi Vanessa prese il controllo
-Potreste
passare domani ormai si
è fatto tardi-
-Mmm..-
Quinn ci pensò un po’ su –no
ormai che sono qui preferisco andare oggi, anche perché
avrei diciamo preso
mezzo appuntamento e mi dispiacerebbe non andarci-
-ma..-
provò Vanessa
-Niente
ma e San te verrai con me-
Rachel
sapeva che doveva andare li
per incontrare Kurt e ora che Santana le aveva detto che sarebbe venuta
con lei
non avrebbe mai cambiato idea sarebbe andata li e li avrebbe fatti
riappacificare.
-Allora
lascia che veniamo con
voi- insistette Sugar
Quinn
annuì. Alla fine non le
cambiava nulla se ci fossero state anche loro.
Vanessa
e Sugar si guardarono e
poi guardarono la faccia preoccupata, quasi distrutta di Rachel.
-Dobbiamo
salvarle- sussurrò la
bionda
-Lo
so-
Si
presero per mano e seguirono le
altre sue.
Rachel
rimase ancora a sedere per
terra a guardare Britt con le due bambine che davano da mangiare alle
papere. Le
venne un mezzo sorriso a vederle, poi si alzò ed
andò li vicino a lei.
-Brittany
promettimi che qualunque
cosa accada non ci perderemo e ci sorreggeremo a vicenda-
Britt
si girò confusa verso la
mora
-Rach
vi state trasferendo in un’altra
casa, vicino alla nostra oltretutto mica dall’altra parte del
mondo- rispose
sorridendo facendo spuntare un mezzo sorriso sulla faccia di Rachel.
La
cantante si chiedeva come una
persona così pura, così buona ha ricevuto in
cambio una vita così atroce
perdendo l’amore della sua vita.
Le
prese dal braccio destro la
piccola Vanessa e rimasero li per un altro paio di minuti. Poi decisero
di
avviarsi anche loro verso la banca.
Rachel
era veramente in tensione
sperava che tutto quello che le avevano raccontato non accadesse
davvero, lo
sperava con tutta se stessa. Procedeva ad un passo lentissimo e la
maggior
parte delle volte teneva gli occhi chiusi sperando si non vedere
passare
nessuna auto della polizia anche se sapeva che l’avrebbe
prima sentita.
Girarono
l’angolo per entrare
nella strada dove c’era la banca e Rachel vide proprio lo
spettacolo che non
voleva assolutamente vedere.
-Che
succede?? Chiese Brittany
vedendo le volanti della polizia davanti alla banca
Non
ricevette risposta, si girò
verso Rachel che era come pietrificata. La scosse un paio di volte ma
non
ottenne nulla
-Rach..
Rachel- la chiamò
–RACHELL—urlò
Ma
la cantante continuava a non
rispondere. Si gettò a terra e iniziò a piangere,
singhiozzava e non si
fermava.
Brittany
si inginocchiò accanto a
lei e riprovò
-Rachel
che succede?-
-Perdonami-
disse tra le lacrime
-Rachel-
la richiamo la ballerina
-Perdonami…..
io… io dovevo
fermarle….- disse senza smettere un secondo di singhiozzare
Brittany
si alzò di scatto come se
avesse capito cosa stava per succedere. Si ricordò di quella
volta che disse a
Santana che sua figlia la guardava con gli occhi di chi non si conosce.
Ebbe un
colpo al cuore e una brutta sensazione subito dopo che senti
l’eco di uno
sparo. Le lacrime cominciarono a scivolargli involontarie sul volto.
-San..-
sussurrò piano
Stava
per scoppiarle il cuore e
mentre cominciava a piangere più forte sentì il
rumore di un secondo sparo.
-SANNNNNNN….-
urlò poi piangendo
anche lei senza trattenersi più cadendo in ginocchio accanto
ad una Rachel
altrettanto distrutta.
-Te-
disse poi girandosi verso la
cantante
-Te
lo sapevi e non hai fatto niente-
disse con un odio incredibile. Rachel la guardò negli occhi
per qualche secondo
ma bastò a far capire a Brittany che lei sapeva e non aveva
ne fatto ne detto
niente
-Sei
una puttana. Non ti perdonerò
mai- disse per poi tirarle uno schiaffo
La
cantante non ebbe reazioni,
sapeva che Brittany aveva ragione. non sa nemmeno lei perché
non aveva fatto
niente quando aveva avuto miliardi di occasioni per farlo. Si maledisse
da sola
e forse era quello che si meritava dopotutto.
Dopo
poco la polizia fece
irruzione
-Chiamate
un ambulanza- urlò un
agente –abbiamo due feriti da arma da fuoco.
Rachel
e Britt non avevano il
coraggio di alzare lo sguardo, era troppo, non l’avrebbero
mai sopportato se
fossero state loro.
Rachel
si sentì toccare una spalla
da dietro, si girò di scatto speranzosa
-Kurt-
disse poi riprendendo a
singhiozzare.
-Shhh..
disse lui
-è
tutta colpa mia- iniziò a
ripetersi la cantante
-Rach
forza vieni- disse lui
alzando la cantante e la ballerina
-Dove?-
disse poi Brittany
-Cosa?-
disse il ragazzo confuso
-Dove
sono?- chiese con un tono
basso consapevole di non voler sapere la risposta
-In
ospedale- rispose lui per poi
montare in macchina seguito dalle due donne con le bambine
Fu
il viaggio più lungo del mondo,
in silenzio, l’unico rumore erano le lacrime che scendevano
dal volto delle due
ragazze.
Arrivati
all’ospedale Kurt parlò
velocemente con un’infermiera che gli disse il numero di una
stanza.
-Per
le vittime della rapina in
banca-
-secondo
piano 511-
Tutti
e tre si diressero a gran
velocità nella stanza che gli era stata indicata. Aprirono
piano la porta e
subito a Rachel gli si pietrificò il cuore.
-Rach….-
si sentì chiamare
-Amore
sto bene..- disse ancora
La
cantante non poteva crederci le
si getto al collo e la strinse più forte possibile.
Poi
girò lo sguardo sul lettino e
vide una Vanessa ferita che non era sveglia e le lacrime le
ricominciarono a
scendere.
-Tranquilla
sta bene. Sta solo
dormendo. Il dottore ha detto che si riprenderà- poi
guardò il lettino accanto
e le prese una morsa gigantesca allo stomaco.
Per
Brittany non fu la stessa
cosa. Si gelò nel vedere Santana sdraiata sul lettino in fin
di vita.
Entrarono
velocemente i medici
-Le
serve un fegato nuovo o sennò morirà-
disse uno di loro senza troppi rigirii di parole
Ci
furono interminabili minuti di
silenzio
-Prendete
il mio- disse sicura
Sugar alzandosi da terra con gli occhi gonfi e pieni di lacrime. Si
sentiva in
colpa, non era riuscita a salvare sua madre e ora doveva rimediare.
-Prendete
il mio, anche tutto-
disse di nuovo
-Preferisco
morire io che far
morire lei-
-Deve
firmare un modulo, serve il
consenso dei genitori se lei è minorenne o di un parente-
Sugar
guardò negli occhi Rachel
cercando di farle capire che doveva intervenire in qualche modo.
-Va
bene, firmo io- disse la
cantante –sono sua sorella-
-OK-
disse uno dei dottori per poi
chiamare lo staff e fare portare via le due Lopez.
Brittany
non aveva detto nulla. Era
ancora impassibile davanti alla porta mentre tutto intorno a lei si
muoveva a
gran velocità.
Passarono
minuti, ore, parecchie
ore e ancora non c’erano notizie, nessuno si era fatto
sentire o almeno vedere.
Rachel stava seduta accanto a Quinn che teneva la mano di Vanessa
ancora
incosciente.
Brittany
non si era mossa, non
rispondeva nemmeno. Era come se fosse caduta in un trans troppo
profondo per farla
riprendere.
-Penso
che sia tutta colpa mia-
pronunciò la cantante a bassa voce facendo riscuotere la
bionda accanto a lei.
-Come?-
le chiese Quinn
guardandola con aria confusa
-è
tutta colpa mia- ripeté Rachel
in maniera più decisa. Quinn la guardava confusa,
perché si stava dando la
colpa.
-Come
potrebbe essere colpa tua?-
Rachel
esitò per un attimo, aveva
paura a rispondere a quella domanda.
-Ecco…
vedi… io sapevo che sarebbe
successo- disse poi tutto insieme. Quinn per un attimo non ebbe
reazioni, poi
fece un ragionamento veloce
-Te
l’ha detto la te del futuro?-
chiese con una voce non più sicura
La
mora annuì semplicemente.
-Perché?-
-Cosa?-
-Perché
non ci avete fermato?-
domando con un po’ di rabbia negli occhi la bionda
Rachel
non sapeva che rispondere. Dopotutto
non lo sapeva nemmeno lei il perché.
-Non
lo so- disse infine con un
tono ormai rassegnato
-Non
doveva andare così. Dovevo esserci
io al suo posto vero?- disse indicando Vanessa
Non
ci fu risposta a questa domanda
ma alla fine non le serviva perché lo sapeva già.
Ad
un tratto sentirono bussare
alla porta.
Entrò
finalmente un dottore. Entrambe
lo guardavano impazienti di sapere come era andata, ma non riuscivano a
capire
niente dall’espressione disegnata sul volto
dell’uomo.
-Non
ce l’ha fatta- disse poi con
una voce dispiaciuta.
A
quelle parole calò il gelo
totale. Rachel non respirava più, era successo quello che
più temeva e Brittany
non glielo avrebbe mai perdonato. Quinn si senti come spezzare il cuore
in
mille pezzi. Dopotutto lei e Santana si volevano bene, erano sempre
state
complici, e si erano sempre supportate anche se nel loro strano modo.
Quel
silenzio fu interrotto da un urlo
di dolore straziante proveniente dalla povera Brittany che ora piangeva
come
non mai con la testa tra le mani.
-Abbiamo
dovuto prelevare tutto il fegato o sarebbe morta- continuò
poi l’uomo
Quinn
sembrò
riprendersi un momento
-Aspetta
quindi Santana sta bene?- chiese mentre sentiva la testa scoppiare
-Si la
signorina Lopez è stabile e salva. Io parlavo della
donatrice, lei non ce l’ha
fatta purtroppo- disse l’uomo uscendo poi dalla stanza.
Brittany
alzò
la testa e sembrò riacquistare la sanità mentale
che aveva perso nelle ultime
ora.
Si
alzò e
seguì il dottore
-Dov’è
ora?- gli chiese
-è in
terapia intensiva. Domani mattina la potrà vedere, stia
tranquilla-
-E
l’altra
ragazza?- chiese mentre le scendevano delle lacrime pensando che la sua
bambina
era morta per salvare la madre.
-MI segua-
disse facendole segno con la mano.
Il dottore
portò la ballerina nella stanza dove giaceva il corpo di
Sugar. Brittany si
gettò sopra di lei piangendo ancora più forte.
Dopo qualche minuto si staccò e
le prese la mano
-Giuro che
ti proteggerò. Non farò mai in modo che ti capiti
qualcosa di brutto o non me
lo perdonerei per resto della vita- disse versando le ultime lacrime.
Improvvisamente
una luce abbagliante comparve sul corpo di Sugar.
Quinn
stringeva ancora la mano a Vanessa, stava soffrendo per lei
perché aveva perso
il suo grande amore quando una luce iniziò a comparire su
tutto il suo corpo
-Che
succede?!-
La luce
continuava ad aumentare fino a che i corpi delle due ragazze del futuro
furono
scomparsi.
Brittany
tornò in stanza velocemente
-Sugar
è
scomparsa- disse per poi notare il lettino vuoto
-Anche
Vanessa- concluse Quinn
-Ma…-
Rachel
riaprì
gli occhi. Aveva uno sguardo più sollevato. Santana stava
bene e era salva così
come Quinn, questo vuol dire che ora sarebbe cambiato tutto.
-Il futuro
è cambiato- disse poi Rachel attirando
l’attenzione delle altre due che la
guardavano incitandola a continuare
-Il futuro
è cambiato e quindi la loro dimensione è sparita
o è cambiata- disse prima di
svenire ma questa volta con un sorriso stampato sulla faccia.
FINE….
Questo
era l’ultimo capitolo… ci sarà un
epilogo per vedere che fine hanno fatto le
nostre amiche.
-Mamma muoviti o farò
tardi il mio primo giorno di
scuola- disse la piccola moretta tirando la maglia della madre che
stava
parlando con un uomo alto ed elegante
-Ci vediamo dopo Kurt- disse per
poi prendere per mano la
bambina ed avviarsi nella macchina
Santana Lopez stilista di successo
ormai da 3 anni. La
sua marca aveva fatto il giro di tutto il mondo ed ora era una tra le
più
famose. Aveva sposato la prima ballerina a Broadway, Brittany Susan
Pierce,
subito dopo essersi ripresa dall’operazione. Erano passati
ormai 5 anni da
quell’avvenimento che ancora oggi tutte loro ricordavano come
se fosse ieri.
-Ciao amore. La mamma ti viene a
riprendere alle 4- desse
lasciando un grande bacio sulla testa della piccola Sugar, prima che
corresse
nella direzione di una testolina bionda.
-Certo che sei proprio tenera
Lopez-
-Taci Fabray. Posso ancora
distruggerti- disse rivolgendo
lo sguardo verso la persona che si era avvicinata a lei.
-Guardale, sono bellissime- disse
poi Quinn con occhi
pieni d’amore
-Si. e dopo lo saranno ancora di
più- concluse la latina
Ripensava molto a Sugar. a come
era piombata nella sua
vita, a come la guardava, a come è cresciuto il loro amore e
alla fine a come
le ha salvato la vita. le mancava da morire e non riusciva a perdonarsi
il fatto
di non averla ringraziata abbastanza. Stava mettendo anima e corpo con
la
piccola Sugar per essere un buon genitore e fino a quel momento ci era
riuscita.
Inizialmente fu molto difficile,
non aveva un lavoro e a
stento riusciva a mantenere l’affitto, ma dopo che Brittany
riuscì a sfondare
come ballerina, la loro vita divenne più facile, grazie a
Kurt mise su una
produzione di vestiti tutta sua e ciò la portò al
successo. Ora aveva una vita
adagiata e poteva permettersi di dedicare molto tempo a sua figlia.
-Mi raccomando non arrivare tardi-
le disse la bionda
prima di sparire in macchina.
Quinn Fabray era diventata un
avvocato, aveva aperto uno
studio tutto suo l’anno prima e ora era diventata abbastanza
famosa. Tra poco
meno di una settimana si sarebbe finalmente sposata con la sua amata
Rachel
Berry che era riuscita dopo 4 anni di duro lavoro alla NYADA ad
ottenere un
ruolo da protagonista a Broadway.
Il rapporto tra la cantante e
Brittany non fu dei più
semplici, la ballerina i primi anni continuava a non perdonare Rachel
del fatto
di non aver impedito che sua figlia morisse, ma grazie proprio a Sugar
riuscì
finalmente ad accettare che la cantante non avrebbe potuto fare nulla.
Proprio così 2 anni fa,
non si sa come, Sugar e Vanessa
erano riuscite a tornare nel nostro tempo e avevano calmato le acque
tra le due
colleghe di Broadway. Non sapevano nemmeno loro come ci erano riuscite,
e non
sapevano nemmeno come facesse Sugar ad essere viva. Poi alla vista
delle due
piccole bambine sia Sugar che Vanessa scomparvero nel nulla. E da
allora
nessuno seppe che fine avessero fatto.
Tutte
e quattro si
domandavano spesso, se le loro vite avevano ripreso nel futuro come
erano prima
del loro viaggio o se era cambiato qualcosa, ma nessuno aveva mai
tentato di
dare una risposta, era una cosa così strana che ancora
faticavano a crederci.
Quando le avevano riviste erano scoppiate a piangere, ma non erano
nemmeno
riuscite ad abbracciarle un’ultima volta, erano sembrate
più una visione che
una cosa reale. Poi le avevano viste sparire ancora una volta, non
appena erano
comparse nella stanza le due piccole bambine.
E da quel giorno più
nulla. Rachel aveva ancora quel
“computer” con cui comunicavano con il futuro, ma
anche quello non aveva dato
più nessun cenno di vita.
Poi lo aveva rinchiuso in uno
scatolone durante il
trasloco, e non l’aveva più nemmeno guardato. Lo
conservava si ma solo per
avere un ricordo di quello che era successo.
Ora era tutta concentrata per il
suo matrimonio, molto
agitata, e ovviamente aveva già iniziato a spartire ordini a
tutti coloro che
le stavano intorno. Aveva contattato tutti i miglior catering dello
stato,
aveva girato tutti i posti possibili, e finalmente aveva trovato il
posto
perfetto per sposarsi. Non era sicuramente uno dei più belli
che avesse
visitato, ma sicuramente era quello che le ricordava più da
dove veniva e da
dove era sbocciato il loro amore. Aveva affittato un piccolo castello
su una
collina non distante dall’Ohio. Infatti da lassù
aveva una visione completa di
Lima.
Infatti quella sera sarebbero
partite da li per tornare a
casa, visto che erano più vicine.
-Sei in ritardo- la bionda
fissò la latina mostrandole
l’orologio. Santana la ignorò totalmente e si mise
a sedere di fronte
all’altra. Erano le una passate e Quinn aveva richiesto la
presenza di Santana,
visto che era la sua damigella, e stilista, per le ultime sul vestito.
-Ho finito di preparare le valige.
Scusa se ci tengo a
questo evento, visto anche che sponsorizziamo la nostra catena di
vestiti da
sposa- incalzò la bruna
Quinn sorrise
-Sei cambiata tanto in questi
anni- le disse guardandola
contenta, con una faccia compiaciuta
Santana sorrise con il suo solito
ghigno da stronza
-Sisi.. lo so, se vuoi puoi ancora
essere la stronza di
Lima Height- l’anticipò Quinn
-Brava, vedo che cominci a capire-
Ordinò il loro pranzo e
poi tornò a fissare la bionda
-Sei pronta? Sei sicura di legarti
alla nana per tutta la
vita?-
Quinn sospirò. Pur
essendo passati diversi anni, ancora
Santana e Rachel non smettevano di stuzzicarsi, quella era
l’unica cosa che non
era cambiata, e da un lato era bello.
-Si San. È quella
giusta- le disse Quinn ormai esausta da
quella domanda.
-Ho fatto i vestiti per me e per
Puck, visto che sarà il
tuo testimone, anche se ancora non ho capito questa decisione. Per
quanto
riguarda il tuo devo finire con delle modifiche ma prima devo vedertelo
addosso-
-Grazie di tutto. E per Puck lo
sai che non ci siamo mai
persi di vista, anche se lui è a Los Angeles, insieme a Sam
e Mercedes-
-Affari Fabray affari- ripete
altezzosa la latina – e per
quanto riguarda il moicano spero abbia un taglio più decente
sennò lo caccio
dal matrimonio-
Quinn scoppiò a ridere.
Sapeva che Santana era tesa
almeno quanto lei per quell’evento, le voleva un mondo di
bene e voleva che tutto
fosse estremamente perfetto, come lo era stato per lei e Brittany molti
anni
prima.
Se Santana aveva pensato
all’abito di Quinn, Kurt aveva
fatto quello di Rachel, essendo lui testimone, insieme a Mercedes che
era la
damigella. Avevano deciso di avere una damigella e un testimone per
uno.
Ovviamente la latina e il ragazzo
si erano messi
d’accordo e consultati di nascosto sui vestiti che avrebbero
creato, in modo da
creare un’armonia unica.
Finalmente erano atterrate
all’aeroporto di Lima.
Si guardarono intorno, era
più di cinque anni che non ci
tornavano, ma tutto sembrava esattamente come lo avevano lasciato
-Casa dolce casa- disse Brittany,
mentre si guardava
intorno respirando profondamente quello che sapeva tanto del loro
passato
Le bambine dormivano in braccio
una a Brittany e l’altra
a Quinn. Si erano addormentate non appena era atterrato
l’aereo. Avevano
osservato tutto mentre erano in volo, emozionandosi per la minima cosa.
E ora
erano crollate del tutto.
-Finalmente vi rivedo- sentirono
una voce che proveniva
da dietro di loro
Si voltarono di scatto e si
trovarono davanti un Sam
sorridente, cambiato da quello che si ricordavano, aveva preso un
aspetto molto
più da adulto. Aveva un passeggino con dentro un bambino di
un colorito più
scuro del suo. sicuramente il figlio avuto da Mercedes.
Gli corsero incontro
abbracciandolo, senza svegliare le
piccole.
-Trouty Mouth- gli disse Santana.
-Devo ammettere che mi mancava
sentirmi chiamare così,
quando lo fa Puck non ha lo stesso effetto- le rispose abbracciandola.
Dopo molti saluti e racconti brevi
della loro vita, Sam
gli offrì gentilmente un passaggio verso la dimora dei
Lopez, prima e dei Berry
dopo.
Mercedes avevano scoperto che
sarebbe partita domani con
Puck, perché avevano ancora da finire di fare delle cose in
sospeso con la loro
casa discografica.
Casa Lopez la trovarono
completamente deserta, mentre non
si poteva dire la stessa cosa di casa Berry.
Trovarono tutti li. La signora
Lopez, i Pierce e pure
Judy Fabray, oltre ovviamente ai signori Berry. Da quando le loro
figlie erano
partite, si era creato un legame tra i loro genitori, e adesso non
facevano
altro che stare insieme, anche la mamma di Santana aveva deciso di
unirsi alla
combriccola anche se con un po’ di ritardo.
-Papà che sta
succedendo?- disse Rachel non appena fu
entrata in casa. Vennero assalite da tutti i genitori
contemporaneamente, e
subito si fecero avanti le domande.
-Com’è
andato il
viaggio?—Come sta la mia nipotina?- -
Dov’è mia figlia?
-Okok
basta-
disse Quinn senza alzare troppo il tono di voce ma quanto bastava per
far
calare il silenzio. Furono scortate in salotto, visto che le avevano
aggredite
all’entrata.
Quinn mise delicatamente la
bambina sul divano e si fece
portare una coperta da Leroy Berry.
Poi finalmente si accomodarono in
cucina.
Avevano gli occhi di tutti i
genitori puntati addosso e
con un semplice gesto con la testa fece capire a tutti che adesso
potevano fare
le domande tanto attese
-Ma una per volta-
puntualizzò la bionda, prendendo la
mano a Rachel che era seduta accanto a lei
-Prima di tutto- iniziò
Hiram –avete fame?-
Entrambe mossero la testa per dire
di si
-Ma aspettiamo prima che arrivino
Santana e Brittany, che
si sono formate a casa di San pre appoggiare le loro cose-
-Oh che bello, quindi vengono qui
anche loro e finalmente
rivedrò la mia nipotina- esclamò la mamma della
ballerina
Dopo
non molto
arrivarono anche la famiglia Lopez-Pierce e dopo che furono assalite
pure loro,
si potè finalmente iniziare a mangiare.
La serata passò
tranquilla e velocemente, tra le risate e
i vari episodi che erano successi in quei mesi senza vedere le
rispettive
famiglie.
Erano già passati tre
giorni da quando erano tornati a
Lima e ne mancava altrettanti al grande giorno per Rachel e Quinn.
Tutti erano in fibrillazione, si
impegnavano al massimo
per rendere tutto il più perfetto possibile, anche il tempo
sembrava dalla loro
parte, pur essendo settembre inoltrato il sole continuava a splendere
nel cielo
e così sarebbe stato per altre 5 giorni.
Santana aveva insistito per fare
l’addio al nubilato ma
nessuna delle due aveva acconsentito, lasciando la latina senza parole,
aveva
anche proposto di fare una festa la sera prima, ma avevano rifiutato
anche
quella, così se ne era andata arrabbiata sbattendo la porta,
e una volta a casa
aveva raccontato tutto a Brittany che si era messa a ridere come non
mai
creando in lei ancora più rabbia.
Quella sera si sarebbero
rincontrate con il loro vecchio
gruppo del Glee, compresi Mr e Mrs Schuester , ovviamente tutti
invitati al
matrimonio.
Avevano fissato alle 8 pm al
Breadsticks come ai vecchi
tempi. Arrivarono tutti puntuali, anzi anche leggermente prima. Era la
prima
volta dopo tanto, tantissimo tempo che erano veramente insieme. Erano
cresciuti
tutti tantissimo che a stento si vedeva ancora quei ragazzini che erano
stati.
La serata passo veramente bene e
veloce, all’insegna dei
vari racconti di tutti sulle loro ormai nuove vite.
Arti era diventato un regista
ormai e il suo primo film
stava finalmente arrivando nelle sale cinematografiche. Mike dopo il
suo
infortunio al ginocchio, non potendo più ballare ad alti
livelli aveva deciso
di mettere su una scuola di danza li a Lima, che andava veramente bene,
e stava
sempre con Tina che aveva iniziato a scrivere e aveva già
pubblicato diversi libri.
Possiamo dire che aveva raggiunto una certa fama.
Finn era diventato un generale
dell’esercito, ma
fortunatamente era riuscito ad essere presente in questo giorno
importante per
le due donne che avevano fatto parte della sua vita di adolescente.
Puck e Mercedes avevano raccontato
della loro casa
discografica, e Sam oltre ad essere un grandissimo programmatore di
videogiochi, faceva le voci per alcuni cartoni animati.
I coniugi Schuester lavoravano
ancora a scuola, e Will
aveva parlato molto bene del Glee Club di questi ultimi anni che aveva
reso
molto, vincendo altri 3 titoli alle nazionali, era diventato uno dei
Club più
rispettanti ma sempre uno di quelli meno frequentati.
-Sono contenta che tutti abbiano
seguito il loro sogno-
disse Quinn non appena furono rientrate nella casa dei Lopez. Avevano
deciso di
lasciare le bambine a casa Berry con tutti i genitori.
-Io sono semplicemente contenta di
essere tornata a casa.
Non credevo di poterlo mai dire ma mi mancava Lima, mi mancano i nostri
amici-
confessò Rachel buttandosi sul divano
Attirò su di se tutti
gli sguardi delle altre.
-Ti capisco Rach-
iniziò Britt –quic’è un’aria di casa che a
New York non ho mai
sentito- disse appoggiando la sua testa sulla spalla della latina che
era
accanto a lei. le strinse la mano perché sapeva
perfettamente come si sentiva,
aveva la stessa sensazione. A New York mancava qualcosa che qui invece
avevano.
Ne aveva parlato parecchie volte
con Santana di tornare a
vivere a Lima ma sapeva che al contrario della latina, lei avrebbe
rinunciato
per sempre al suo lavoro a Broadway, e sua moglie aveva rifiutato per
questo.
Non voleva assolutamente che rinunciasse, non glielo avrebbe permesso.
-Siamo qui ora ed è
quello che conta, e siamo qui per far
si che queste due finalmente si sposino- intervenne Santana sentendo
che l’aria
si stava rattristando troppo.
-Giusto. Pensiamo a goderci questo
momento per ora, e poi
penseremo a come andare avanti- la sostenne Quinn.
-Che ne dite se ci guardiamo un
film e poi andiamo a
letto?- propose Rachel, doveva pensare ad altro, e poi non aveva per
niente
sonno.
Le altre tre annuirono.
Passò più di mezz’ora prima di
scegliere un film che andasse bene a tutti. Ovviamente quelle
più difficili da
convincere erano Rachel e Brittany, una con i suoi musical e
l’altra con i suoi
cartoni. Poi finalmente decisero per una commedia scelta da Quinn che
non ne
voleva sapere più di tutti quei battibecchi inutile. Le
sembrava di essere
tornata ai tempi del liceo, le venne da sorridere.
Piansero durante il film, anche
troppo per quanto il film
di per se facesse veramente piangere, sembrava più uno sfogo
per i loro
pensieri.
Finalmente il grande giorno era
arrivato. Erano partite
la sera prima insieme a tutti gli ospiti del matrimonio o quasi, per il
castello dove si sarebbero sposate.
La
mattina era un
continuo via vai di gente che stava impazzendo per accontentare le due
spose.
Santana si era già
adirata parecchie volte per i piccoli
capricci di Quinn, che si stava lamentando per tutto.
Aveva incontrato Kurt che forse
era messo peggio di lei
La diva
che è in
lei si sta facendo troppo avanti le aveva detto prima di
tornare da Rachel.
Era una tortura, cercava di ricordarsi l suo di matrimonio, che era
stato molto
più semplice, ma non pensava di aver mandato in crisi
così le persone che le
stavano intorno. Sospirò e tornò da Quinn con il
succo che aveva richiesto.
Entrò nella stanza e la
vide pietrificata davanti allo
specchio
-Sembra che tu abbia visto un
fantasma Fabray, non è mica
che ci stai ripensando?!-
Quinn scosse la testa in segno di
negazione
-Sono solo molto agitata. Sto
impazzendo e sto mandando
in subbuglio gli altri- disse affranta appoggiando la testa al tavolino
di
fronte a lei. la latina le posò le mani sulle spalle
costringendo l’altra a
tirare su la testa.
-Lucy non ti abbattere,
è giusto che sia così. mi sarei
preoccupata se fosse stato il contrario, e ringrazio il cielo di essere
la tua
damigella e non quella della nana- disse facendo ridere entrambe.
Poi le prese le mani e la
alzò
-Coraggio. Tocca al vestito-
andò nel piccolo armadio e
lo tirò fuori. Quinn rimase sbalordita, era il
più bell’abito che avesse mai
visto in tutta la sua vita.
-Ho fatto dei ritocchi in modo che
tutto sia in tema,
anche con la tua sposa-
La bionda afferrò il
vestito commossa, si intravide una
lacrima e Santana fu pronta a riprenderla al volo
-Niente lacrime ancora, conservale
per il dopo-
Si abbracciarono e poi la latina
si mise a sedere sullo sgabello
aspettando che la bionda si infilasse il vestito. Appena usci dal bagno
Santana
rimase completamente affascinata dalla bellezza di Quinn, che sentendo
gli
occhi addosso dell’altra non potè far altro che
arrossire
-Sei splendida- disse Puck non
appena entrato nella
stanza,
-E San levati quella faccia, sei
sposata e lei si sta
sposando- si girò verso la latina che si riprese e si
ricompose.
Si alzò e
guardò per bene se l’abito calzava
perfettamente, ma non c’erano molto dubbi le stava
d’incanto.
Mancava meno di un’ora
all’inizio della cerimonia e sia
Quinn che Rachel la passarono nelle loro rispettive stanze per mettersi
a
punto.
Gli ospiti erano tutti pronti
seduti al loro posto. I genitori
in prima fila con Brittany, mentre le bambine avrebbero sparso i petali
prima
dell’entrata della sposa.
Santana, Puck, Mercedes e Kurt
erano già nelle loro
posizioni. Dopo nemmeno 5 minuti apparve la prima sposa, Quinn,. Tutti
si
girarono meravigliati da quella visione sublime. Era veramente
bellissima,
nessuno avrebbe mai potuto dire il contrario.
Si posizionò al suo
posto, davanti alla latina e a Noah.
Mercedes e Kurt la guardarono
incantanti, e ci fu un
occhiolino complice tra il ragazzo gay e San.
Finalmente qualche minuto dopo
partì la musica della
cerimonia a in fondo apparve una Rachel irriconoscibile accompagnata da
Hiram
Berry. Quinn la guardò emozionata sentendo di nuovo le
lacrime salirle e
pizzicargli gli occhi.
Hiram lasciò la figlia
alla bionda e la cerimonia iniziò
per la gioia di tutti.
-Mamma- disse Vanessa stringendo
la mano di una Rachel
visibilmente emozionata. Stava piangendo da quando erano arrivate.
Erano dietro la siepe in modo che
nessuno le potesse
vedere, sennò sarebbe successo un bel guaio.
Non si erano spiegate come ci
fossero arrivate, si
ricordavano solo che erano a tavola e poi una grossa luce le aveva
invase
nuovamente e si erano ritrovate li
Sugar guardava estasiata sua mamma
li vicino all’altare,
era bellissima. Così come le sue due zie che si stavano
sposando.
-Sapete ho sempre immaginato
questo momento esattamente
com’è ora- disse la mora alle due ragazze accanto
a lei
-Solo che io non ho mai potuto
viverlo, semplicemente
sognarlo. Invece ora lo posso finalmente vedere e non riesco a
trattenere la
mia gioia. Non credevo che Quinn potesse diventare così
bella, ancora più bella
di quando eravamo più giovani- stava piangendo non riusciva
più a trattenere le
lacrime.
Vanessa e Sugar la strinsero nel
mezzo del loro abbraccio
come a confortarla, sapevano quello che aveva dovuto passare e pur
avendo
cambiato il passato il loro futuro non era cambiato. Quinn non
c’era così come
Santana. Avevano sperato ma non era accaduto niente e si erano sentite
crollare
il mondo addosso, era ancora più difficile fare a meno di
loro dopo che le
avevano conosciute.
Ma ora che vedevano la loro gioia
tutto sembrava
migliorare almeno per quei pochi attimi futuri che avrebbero passato li.
Finalmente ci fu il bacio tanto
atteso dopo che le
avevano dichiarate moglie e moglie.
-Dobbiamo andare- disse sconvolta
Rachel. Le altre due
non volevano crederci, volevano salutarle per un’ultima volta.
-Ti prego- le disse Vanessa con le
lacrime agli occhi
-Non possiamo- ripete irremovibile
-Ma..- provò Sugar
Rachel si girò con gli
occhi gonfi
-Niente ma. È doloroso
anche per me ma non possiamo fare
altrimenti. Non siamo di qui e non possiamo interferire ancora.
È il nostro
momento di andare avanti per sempre- disse mentre si allontanava.
-Dove si va?-
-Non lo so. Ma penso che voglia
solo allontanarsi da qui.
Fa troppo male- parlarono le due ragazze vedendo l’altra
allontanarsi.
La seguirono quando sentirono una
mano afferrarle le
braccia
-Non pensavate sul serio di
andarvene così-
Sugar si girò
all’istante e le si gettò addosso
abbracciandola forte
Brittany la strinse forte e le
diede un bacio prima a lei
e poi a Vanessa che era rimasta un secondo in disparte poi le si
gettò pure lei
in braccio.
-Mamma. Come sono contenta di
rivederti-
-Anche io amore- le rispose
accarezzandole i capelli
-Non ve ne andate. Vi devono
salutare anche le altre. Torno
subito- disse correndo dove sapeva che si sarebbe tenuta la festa
Le due ragazze corsero in
direzione opposta andando a
recuperare Rachel e la convinsero ad aspettare qualche minuto.
Poco dopo videro rispuntare
Brittany insieme alle altre.
Sugar corse subito in direzione
della latina che la prese
al volo e la strinse forte. Le era mancata un casino.
Lo stesso fece Vanessa con Rachel
e Quinn, che stavano
già piangendo
-è il regalo
più bello di sempre- disse la cantante
guardando la figlia ormai cresciuta di parecchio.
Dopo che si furono salutate tutte
Vanessa andò dietro all’albero
e prese con se Rachel.
-Ragazze questa è mia
madre- disse indicando la persona
accanto a lei
Rimasero tutte paralizzate un
secondo e poi la giovane
Rachel iniziò a piangere e andò ad abbracciarla
lasciando sorprese tutte
-Ci mancavano pure due nane. Una
non mi sembrava
sufficiente- bisbigliò Santana che ricevette una gomitata da
parte di Brittany
che l’aveva sentita
-Grazie- le disse poi staccandosi
da quell’abbraccio che
le sembrava più assurdo del previsto.
-Ragazze dobbiamo andare ora-
ripetè un’altra volta
Rachel a Vanessa e Sugar che annuirono malinconiche
-Per sempre?- chiese Brittany
preoccupata
-Si- rispose la figlia
-Questo quindi è un
addio?- chiese per conferma Santana
che stava lasciando andare di nuovo sua figlia.
-Mammaaaaaa- sentirono in
lontananza una vocina fin
troppo famigliare. Si guardarono un’ultima volta e poi furono
di nuovo
investite da quella luce accecante e un secondo dopo erano sparite di
nuovo.
Tornarono indietro non appena le
due piccole bambine le
avevano raggiunte, avevano gli occhi lucidi, ma Rachel aveva una nuova
consapevolezza dentro di se come se avesse vissuto anche
un’altra vita, come se
si fosse unita per sempre a quella che doveva essere lei in un futuro
dove
Quinn e Santana non ci sarebbero mai state.
FINE
Grazie a tutti quelli che hanno
letto, seguito e
recensito questa storia.