Tutto può succedere..

di Heya Naya Rivera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***
Capitolo 4: *** Capitolo III ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV ***
Capitolo 6: *** Capitolo V ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX ***
Capitolo 11: *** Capitolo X ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 19: *** Capitolo XVIII ***
Capitolo 20: *** Capitolo XX ***
Capitolo 21: *** Capitolo XXI ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXII ***
Capitolo 23: *** 23. Capitolo XXIII ***
Capitolo 24: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


-Ehi zia Rach!- disse la ragazzina dai capelli scuri, gli occhi azzurri e di una carnagione bianca, che veniva seguita da un'altra ragazza un pò più bassa, bionda e con gli occhi verdi che sbadigliava vistosamente. -Ragazze, che ci vate già qui così presto?- disse Rachel presa un pò alla sprovvista. -Mamma, io e Sugar siamo pronte a partire.- disse sicura la seconda ragazza; Rachel sgranò gli occhi perchè non voleva credere a quello che aveva appena sentito ma sapeva che un giorno o l'altro glielo avrebbero chiesto anche se sperava il contrario. Le due ragazze avevano un'espressione sicura avevano riflettuto bene sul dar farsi, ormai erano anni che ne parlavano e finalmente erano sicure e pronte per la decisione presa e nessuno le avrebbe fermate. Rachel vedendo l'espressioni sicure delle ragazze si arrese disse:- Ragazze io non so se funzionerà! è pericoloso, non è ancora stata collaudata e c'è un 50% di fallimento e non è detto che riuscirete ad arrivare e...- -MAMMA!! smettila ti prego. Ne abbiamo parlato a lungo ed è la cosa migliore da fare per tutti noi; hai dedicato gli ultimi 10 anni della tua vita a questa creazione e ci fidiamo di te!- disse per poi subito ad andare ad abbracciare la madre che aveva iniziato a piangere lentamente- è solo che non voglio perdere anche voi- disse tra le lacrime.- Non ci perderai zia. Andrà tutto bene e riusciremo a cambiare tutta questa situazione-detto ciò anche Sugar si precipitò ad abbracciare le altre due. Dopo quell'abbrccio che sembrava interminabile si staccarono e Rachel, con fare molto deciso, iniziò ad accendere tutti i suoi macchinari presenti in quell'enorme stanza per dare energia alla macchina speciale che avrebbe rispedito le due ragazze indietro di 16 anni. Le due ragazze si guardarono sorrissero e iniaziarono a muoversi nella stanza prendendo tutto l' occorrente che sarebbe servito loro nel viaggio e sicure entrarono nella macchina. - Ragazze ricordatevi che alla macchina serviranno due anni per ricaricarsi ed intraprendere un'altro viaggio- -DUE ANNI?!- chiedero incredule le due ragazze contemporaneamente. -Senza l'aiuto di tutti i macchinari del mio laboratorio si e all'epoca non avevo tutto ciò- disse Rachel sbuffando e con fare ovvio guardandosi intorno.-Ok. Vanessa accendi i motori e partiamo- disse Sugar all'altra ragazza che stava salutando un'ultima volta la madre.-Quando sarete li ricordatevi di non dire mai la verità su di voi, trovatevi una storia sulle vostre famiglie e anche un cognome diverso. Se vi troverete in difficoltà nella vostra missione allora dovrete fidarvi di me o per meglio dire della Rachel di 16 anni fa. Ma questo solo se sarete costrette a farlo ok? non dovete creare troppi casini - disse Rachel un pò preoccupata. Le ragazzero sorrisero solo al pensiro di vedere com'era Rachel 15 anni prima per poi però tornare subito serie. -Ciao Rachel- gridarono all'unisono le ragazze prima che Vanessa accendesse i motori e fece partire la macchina che scomparì improvvisamente dal laboratorio. - Buon viaggio ragazze e buona fortuna- disse Rachel ormai rimasta sola. Spense tutto ciò che aveva acceso prima e uscì dal laboratorio che si trovava sotto il giardino della casa. Sali degli scalini fino a che non si trovo una porta davanti. Infilò la chiave e l'aprì. Dopo mesi che era rimasta in laboratorio fissa per le ultime modifiche alla macchina rientrò finalmente in casa, una casa ormai vuota, piena soltanto di ricordi. Andò in camera sua prese un vecchio scatolone e prese la prime foto che le capitarono sotto mano e, come se stesse aspettando quel momento da sempre. iniziò a piangere, singhiozzare e a tirar fuori tutta la frustrazione che si teneve dentro ormai da tanti anni. Le ragazze in meno di un secondo da quando erano partite si ritrovarono in un parcheggio di fronte ad un edificio a loro più che noto. -Secondo te ha funzionato?- chiese Sugar mentre sudava vistosamente per la paura di aver fallito - Non lo so, scendiamo e andiamo a dare un'occhiata! anche se non capisco perchè ci abbia portato proprio di fronte al Mckinley.- rispose poco convinta Vanessa. - te che posto avevi inserito?- chiese Sugar.- Avevo chiesto di portarci più vicino possibile a Rachel- disse velocemente Vanessa cercando di capire cosa potesse essere andato storto. A quel punto Vanessa controllò il display della macchina e urlo- CAZZO!!!- -Che è successo?!- chiese Sugar che ormai era molto preoccupata. - Ho sbagliato! Siamo tornate 17 anni indietro! quindi dovremmo aspettare un'anno in più prima di poter ripartire.- disse Vanessa mentre vedeva Sugar sorridere. -Che hai da ridere?- chiese l'altra infastidita e arrabbiata. -Questo vuol dire che faremo l'ultimo anno di liceo insieme ai nostri genitori! Non lo trovi divertente?!- rispose Sugar che ormai rideva di gusto. Vanessa alzò gli occhi al cielo e iniziò a ridere anche lei pensando che la cosa in realtà era davvero esilerante. In fondo non era male conoscere i loro genitori adolescenti e magari passarci anche del tempo insieme.

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Capitolo 2
*** Capitolo I ***


FF

Terza ora del primo giorno di scuola: Glee. Il professor Shuster stava mostrando ai ragazzi dei pianoforti viola, che li avrebbero aiutati con il compito di quella settimana: reclutare nuovi membri nel Glee, visto che Quinn e Sam  non ne facevano più parte. Il prof. Shu aveva detto loro che avrebbe posizionato i 4 pianoforti in giro per la scuola e ogni volta che i ragazzi ne avrebbero trovavano uno dovevano cantare una canzone per mostrare alla scuola che far parte del Glee club era fico e divertente.

L'ora fini e i ragazzi si alzarono andando via preoccupati perchè tanto sapevano che nessuno si sarebbe unito a quel club di sfigati. Santana aspetto Brittany che, appena fu a un passo dalla latina intrecciò il suo mignolo a quello dell'ispanica facendola rabbrividire a quel contatto così innocuo, e insieme si avviarono verso la mensa seguite dal resto del club. Santana e Brittany finalmente stavano insieme ma ancora non lo avevano detto a nessuno dei loro amici perchè l'ispanica aveva voluto tenere la loro relazione segreta. Aveva paura della reazione che potevano avere le persone scoprendo che lei in realtà è gay, aveva paura di perdere la sua reputazione.

Poco dietro di loro c'erano Rachel e Finn. Ormai stavano insieme, ma, Rachel non era così convinta di quella relazione, sentiva che lui non era la persona giusta per lei, sapeva di essere innamorata di un'altra persona ma non lo voleva ammettere anche se sapeva benissimo che questa persona sarebbe stata l'amore della sua vita. Sospirò pensandoci -Tutto bene?-chiese Finn facendola tornare alla realtà -Eh?!..Si si tutto ok, non preoccuparti- disse forzando un sorriso.

Arrivati si sedettero tutti a lo stesso tavolo notando che in fondo alla mensa c'era il piano viola ma cercarono di fare finta che questo non esistesse finchè Rahel non iniziò- Non dovremmo eseguire il compito della settimana datoci da Mr. Shu?!- disse con fare da prima donna -Siamo in mensa Rach, non voglio morire!- intervenne Kurt. -No ha ragione lei dobbiamo farlo, dobbiamo far vedere a tutta la scuola che quest'anno riusciremo a vincere le Nazionali.-intervenne Finn che fece un cenno ai musicisti di partire con la canzone.

Nel frattempo...

-Andiamo muoviti, siamo già in ritardo il primo giorno e ancora bisogna iscriverci- diceva Vanessa mentre trascinava per un braccio Sugar e si dirigeva verso l'entrata della scuola.

Le due ragazze erano tese, solo il pensiero di vedere i loro genitori le traumatizzava, avevano una paura immensa di non piacerli ma anche di non riuscira nel loro compito, anche perchè non sapevano esattamente come fare..- Andra tutto bene- disse Vanessa per convincere sia lei che l'altra- Ok! ce la faremo.- rispose con la voce che le tremava Sugar.

Dopo un paio d'ore finalmente erano iscritte all'ultimo anno e contente si stavano dirigendo verso la mensa visto che ormai era l'ora giusta per il pranzo. Sentirono una musica provenira dall'aula dove propriio in quel momento si stavano dirigendo - Che cos'è?- chiese ingenuamente Sugar - Che ne so io!- rispose con fare ovvio l'altra che aggiunse- Muoviti! andiamo a vedere.- Si affacciarono e rimasero elettrizzate da quello che stava succedendo -Devono essere i ragazzi del Glee! Mamma mi ha parlato della loro esibizione nella mensa!- disse velocemente Vanessa. Si guardarono intorno e subito notarono delle figure a loro molto famigliari: 2 ragazze con la tuta dei cheerios e una un pò più bassa che cantavano e ballavano su uno dei tavoli bianchi mentre gli altri studenti li guardavano male. -Sugar pensi che siano loro?- chiese Vanessa quasi per conferma. Sapeva benissimo che erano loro le aveva viste moltissime volte in foto ma non ci voleva credere. Non avendo risposta si girò verso l'altra che stava tremando e aveva gli occhi lucidi- Sugar..- non fece in tempo a dire niente che l'altra stava già correndo via da quel posto- Sugar aspetta!!- gridò mentre iniziò a rincorrerla.

Sugar entrò nel primo bagno che trovò, si appoggiò al muro e si lasciò cadere per terra con le ginocchia al petto e la testa fra di esse. Vanessa entrò nel bagno poco dopo di lei. Quando la vide le fece una pena incredibile, piangeva sonoremente  non riuscendo quasi più a respirare. Così la  bionda si mise accanto all'altra e la prese tra le sue braccia facendola tranquillizzare un poco.-Se solo vederle per due secondi mi ha fatto questo effetto non immagino quando dovrò salutarle, o parlarci o passarci del tempo insieme!- disse Sugar tra le lacrime. Vanessa sorrise e accarrezzandole i capelli corvini disse- Lo so! Non sarà perniente facile soprattutto per te!- si fermò un secondo per poi aggiungere - Dobbiamo entrare nel Glee Club- -Cosa?!- Disse Sugar staccandosi dall'abbraccio dell'altra -ma non abbiamo mai cantato noi come pensi che potremmo entrare in un coro sensa saper cantare?!- continuò. - Abbiamo la musica nel sangue e poi mia mamma ci ha dato qualche lezione!- disse molto tranquillamente Vanessa facendole l'occhiolino e ripensando ai momenti che passava a cantare insieme alla madre. -Certo magari non siamo al loro livello comunque non ce la caviamo male e poi tu sai anche ballare- -Uff...va bene facciamolo!- disse infine Sugar alzandosi e tendendo una mano all' amica che l'afferrò volentieri e si alzò. -Dobbiamo pensare a che canzone fare- disse Sugar uscendo dal bagno- Non voglio fare figuracce davanti ai nostri genitori!-  - Vuoi fare un duetto con me?- chiese l'altra guardandola con fare malizioso. Sugar arrossì e la bionda vedendo la reazione dell'amica iniziò a ridere -Cretina- disse infine Sugar allontanandosi da lei. -Dai Suggy aspettami!!!- gridò inseguendo l'alttra che si mise a correre.

Era finito il primo giorno e si incamminarono verso la casa, che apparteneva alla famiglia di Rachel, dove poche ore prima avevano lasciato la loro macchina e le loro valigie. La Rachel del futuro le aveva dato le chiavi di quella casa perchè sapeva che la sua famiglia in quegli anni  non l'aveva mai usata, in modo da non essere scoperte anche se comunque avrebbero dovuto fare attenzione. Si trovava molto vicino a scuola per loro fortuna - Siamo a casa finalmente! - disse la mora entrando nell'abitazione, -speriamo solo che non ci scoprono- disse l'altra un pò preoccupata. -non ti preoccupare, andra tutto bene- disse mentre esibiva uno dei suoi sorrisi migliori ai quali nemmeno Vanessa rimaneva impassibile.

Prepararono la cena e poi andarono in una delle due camere da letto - che duetto facciamo?- chiese mentre sbadigliava Sugar -Non lo so! Potremmo buttarci su Gaga e Beyonce oppure Madonna con la Spearce oppure visto che, come diceva mamma, Mr. Shu adora la musica dei sui tempi potremmo fare quello tra Mariah Carey e Whitney Houston o...- -Ok basta proviamo questi e poi decidiamo ok?!- la interruppe Sugar -Come vuoi- disse la biona avvicinandosi all'altra dandole un bacio sulla guacia.

Provarono per un paio d'ore poi stremate si buttarono sul letto -Dormiamo insieme?- chiese dopo un pò di tempo la bionda. L'altra arrossi, si conoscevano da una vita ma non si scambiavano mai gesti d'affetto ed avvolte era difficile che parlassero, solo il dolore le avvicinava.-ook- rispose dopo svariati minuti la mora.

-Sanny non andare via ti prego...- diceva Brittany sfoderando la sua espressione afflitta migliore. Sapeva che facendo così avrebbe convinto Santana a passare la notte li con lei -Ok! Ma solo per questa volta Britt!- disse arresa l'ispanica tornando sul letto e dando un bacio veloce alla bionda. Si sdraiò accanto a lei e Britt si appoggio sul petto dell’ispanica che l’accolse volentieri tra le sue braccia. –Che fine ha fatto Quinn secondo te San?- chiese dopo un po’ la ballerina –Non lo so amore, ma sono molto in pensiero per lei!- rispose Santana preoccupata per l’amica che non si era fatta vedere per tutta l’estate e nemmeno quel primo giorno di scuola. –Dormiamo ora Britt che domani dobbiamo andare a scuola!- continuo l’ispanica baciando la biondina sopra di lei che approfondì subito quel contatto. Le loro lingue si cercavano e si bramavano non potendo fare a meno l’una dell’altra. Si staccarono per poter respirare, e appena i loro occhi si incrociarono si persero una nello sguardo dell’altra – Ti amo San- -Ti amo anch’io Britt!-. Brittany tornò con la testa sul petto della latina che l’abbracciava e le accarezzava i capelli. Santana non poteva fare a meno della sua ballerina lo sapeva, e in quel preciso momento era così felice che nemmeno lei ci poteva credere. Guardò per tre ore il suo amore dormire tra le sue braccia, amava vederla dormire perché mentre dormiva era ancora più bella, poi decise di dormire un po’ anche lei.

Era quasi finita la settimana e nessono a scuola si voleva iscrivere al Glee Club. - Dai dobbiamo andare- -Non so se ce la faccio Vane- disse preoccupata Sugar affacciandosi appena dalla porta notando tutti i ragazzi del Glee seduti che stavano ascoltando il professor Shu. -Lo so ma dobbiamo! Dobbiamo farlo per loro e se non ce la fai allora guarda me e io ti aiuterò a non crollare ok?- disse sicura Vanessa guardando lal mora negli occhi e stringendole la mano. .O..ok!- biascicò infile l'altra mentre entrarono nella stanza. Tutti i ragazzi si voltarono verso di loro che sorrisero un pò imbarazzate - Vogliamo entrare nel Glee Club!- disse Vanessa. - Salve ragazze!- andò incontro loro Mr. Shu che chiese se avevano un pezzo da fargli sentire, le due annuirono e il prof. andò a sedere insieme agli altri ragazzi. - Sei pronta?- domandò Vanessa mentre stringeva la mano all'altra - Si sono pronta- rispose prendendo un respiro profondo e facendo partire la musica.

Attaccò subito Vanessa che sicuara si girò verso i ragazzi del Glee.

Many nights we've prayed

With no hope anyone could hear.

In our hearts a hopeful song we barely understood.

 

Continuò sicura questa volta fissando Rachel che si spaventò un pò perchè non sapeva perchè questa ragazzina così famigliare la guardasse in quel modo.

 

Now we are not afraid

Although we know there's much to fear.

We were moving mountains long before we knew we could.

 

Si girò anche Sugar e aggiunse la sua voce a quella dell'amica per il ritornello. Teneva gli occhi bassi e stretta la mano della bionda.

 

There can be miracles when you believe.

Though hope is frail,it's hard to kill.

Who knows what miracles you can achieve

When you believe.

Somehow you will,

You will when you believe.

 

Partì questa volta sicura Sugar che alzò lo sguardo cercando due persone precise in quel gruppo che ormai le fissava ammirati. Incrociò i loro sguardi e si senti improvvisamente debole, stava per cedere così si voltò e cercò lo sguardo sicuro dell'amica che ancora la teneva stretta.

 

In this time of fear,

When prayer so often proved in vain,

Hope seemed like the summer birds

so swiftly flown away.

But now I'm standing here(Now I'm standing here)

With heart so full I can't explain

Seeking faith and speaking words I never thought I'd say.

 

Cantarono insieme di nuovo il ritornello mettendoci tutta l'energia che avevano in corpo.

There can be miracles when you believe.

Though hope is frail,it's hard to kill.

Who knows what miracles you can achieve

When you believe.

Somehow you will,

You will when you believe.

 

Vanessa stava ancora guardando la madre non riusciva a togliere gle occhi che si erano ormai incrociati con quelli di Rachel. Sugar guardava un pò tutti non riusciva più a trattenere le lacrime.

 

They don?t always happen when you ask

And it?s easy to give in to your fear

But when you?re blinded by your pain

Can?t see you way safe through the rain

Thought of a still resilient voice

Says love is very near

 

A questo punto alcuni ragazzi del Glee si alzarono e unirono le loro voci con quelle delle due ragazze per l'ultimo ritornello.

 

There can be miracles when you believe.

Though hope is frail,it's hard to kill.

Who knows what miracles you can achieve

When you believe.

Somehow you will,

You will when you believe.

 

Finita la canzone ci fu un grande applauso da parte di tutti nel Glee e Mr. Shu disse ad alta voce - Benvenute nel Glee Club-

Le due ragazze si guardarono e sorrisero contente di essere riuscite ad entrare.

Casa Santana

- San il campanello!- disse Britt tra un bacio e l'altro della latina - Vado a vedere chi è e torno amore ok?!- disse scocciata la latina.

Avrebbe ucciso chiunque fosse stato ad interrompere il suo momento con Brittany. Aprì la porta e si trovò davanti una Rachel un pò confusa e afflitta - Ehi nana cosa vuoi?- disse la latina -Ho bisogno di parlare con te Santana- rispose la cantante sempre immersa nei suoi pensieri.

La latina la fece entrare ed accomodare nel grande salotto di casa Lopez. -Ho visto Quinn- disse subito la diva. Santana si bloccò non si aspettava una notizia del genere - E com'è?- domandò velocemente - è cambiata tanto. non solo nell'aspetto e nel modo di vestire ma anche interiormente. Non è più lei. è persa Santana non la riconoscevo più!- iniziò a piangere Rachel. Nel mentre anche Brittany era scesa e aveva sentito tutto il discorso della cantante, e vedendola piangere si mise vicino a lei e l'abbracciò. Dopo parecchi minuti di silenzio Rachel disse - Comunque non sono venuta qui per questo! volevo sapere se anche voi avevate avuto delle sensazioni strane riguardo a quelle due ragazze di oggi! Una era così simile a Quinn e l'altra..- non fece intempo a finire che Santana disse- A Britt! apparte per i capelli!- Rachel guardò la latina, allora non era stata solo lei a vedere quella somiglianza pazzesca. - Chi sono secondo voi?- chiese la ballerina - Non lo so Britt ma lo scopriremo- disse la latina guardando Rachel che sicura annuì - Ma prima dovremmo recuperare Quinn! Visto che qualcuno qui si è preso una bella sbandata per la Fabray- concluse Santana mentre notò Rachel diventare rossa come un peperone.


Primo capitolo....

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Capitolo 3
*** Capitolo II ***


Erano passate due settimane dal loro arrivo. Entrambe si erano dovute subire svariati interrogatori da parte dei loro compagni del Glee riguardo alle loro famiglie. Avevano deciso di farsi passare come cugine anche se non si somigliavano per niente, dicendo che si erano trasferite li poiché i genitori di entrambe erano sempre in viaggio per lavoro e quindi le avevano mandate a Lima dai nonni. Non era una storia molto credibile ma comunque la maggior parte dei loro amici non aveva indagato molto di più credendo alla loro versione dei fatti.

Quelle che ovviamente non si fidavano per niente di loro erano Santana e Rachel. Sapevano che nascondevano qualcosa ma ancora non era arrivato il momento giusto per indagare a fondo. Prima di tutto dovevano convincere Quinn a tornare con loro e poi avrebbero potuto scoprire qualcosa di più su queste strane ragazze. Quinn aveva smesso di frequentare le Debosciate, di fumare e di tingersi i capelli di rosa ma non ne voleva sapere di rientrare nel Glee Club. Si sentiva persa, non sapeva chi era e aveva una paura assorda del futuro.

 

–Ehi Q.!- -Santana!- disse subito Quinn con fare superiore e allontanandosi immediatamente dalla latina. Non voleva parlare. Non voleva avere più niente a che fare con loro. E in quel momento non voleva affatto parlare con lei. La invidiava. Lei finalmente era felice: tutti ormai sapevano di lei e Britt, grazie a uno spot pubblicitario che l’aveva costretta a fare coming-out, ma a nessuno interessava più di tanto, era a capo delle cheerios, che avrebbero sicuramente vinto un altro titolo nazionale, e faceva parte del Glee. Lei non aveva più niente di tutto ciò, si sentiva vuota ma non riusciva a tornare dove avrebbe tanto voluto.

 Voleva rivederla, voleva passare del tempo con lei e avrebbe voluto poterle confessare finalmente tutti i suoi sentimenti. Ma non ci riusciva. Non avrebbe mai avuto il coraggio di fare tutto quello. Aveva bisogno di una mano lo sapeva ma non voleva ammetterlo, non voleva risultare ancora più debole e soprattutto non lo voleva avere da Santana.  La latina sembrò intuì i suoi pensieri infatti, non provò nemmeno a seguirla. Non sapeva più cosa fare Quinn si rifiutava di parlare con lei, e anche con Rachel., soprattutto con Rachel. Le evitava sempre e quelle poche volte che provavano a parlarle Quinn riusciva sempre a fuggire. Non riusciva a capire il perché scappava anche da lei. Si conoscevano da una vita anche se in quegli ultimi anni non erano andate molto d’accordo si volevano bene.  –San!- la latina si destò dai suoi pensieri non appena senti quella voce e sorrise alla persona che era appena arrivata vicino a lei –Ehi amore!- - San andiamo o faremo tardi a lezione!- disse preoccupata la ballerina che si avvicino alla latina e le rubò un bacio veloce. Santana sorrise e si avviò per mano a Brittany a lezione.

 

 

 Santana non stava ascoltando per niente la lezione e, mentre fissava la mano di Brittany giocare con la sua, cercava di trovare una soluzione al problema Quinn. Se né lei né Rachel erano riuscite a farla ragionare chi poteva riuscirci?! Si domandava. Non trovava nessuna conclusione. –Sanny  tutto bene?- chiese Brittany vedendo la sua ragazza in trans. – Si si non ti preoccupare! Stavo solo pensando- sorrise la latina incrociando i meravigliosi occhi azzurri dell’altra. –Sanny non mi guardare così o potrei saltarti addosso in un attimo- disse la ballerina con una semplicità disarmante. Santana non riusciva a smettere di guardarla e di pensare a quando l’amasse. Avrebbe voluto baciarla in quel momento ma sapeva che non era il luogo adatto così si alzò e disse- Professore la signorina Pearce non si sente molto bene!- Britt capendo l’intensione dell’altra fece finta di sentirsi male. –Ok Lopez accompagni la signorina in infermeria- disse senza scomporsi il professore. Le due si alzarono e quando finalmente arrivarono in infermeria Santana chiuse la porta a chiave e getto delicatamente la ballerina sul lettino e vi si posizionò sopra di lei. Si guardarono per un istante con fare malizioso poi iniziarono a baciarsi con foga cercando una la lingua dell’altra. Stavano arrivando al massimo dell’eccitazione, Brittany era rimasta con l’intimo mentre Santana ormai era completamente nuda, quando sentirono bussare alla porta insistentemente. Si ricomposero velocemente ed Santana andò ad aprire la porta.

 Sugar rimase incantata nel vedere la latina così vicino a lei, spettinata e alquanto sudata. Era bella si ma in quel momento lo era ancora di più. Vedendo Brittany sul lettino nelle stesse condizioni dell’ispanica capì tutto e le venne da ridere al pensiero di aver beccato i suoi genitori in fragrante, ma si trattenne. –Che cosa vuoi?!- disse la latina alquanto arrabbiata evitando il suo sguardo. Era così simile a quello di Brittany. – Rachel mi ha mandato a cercarti- disse con aria divertita l’altra mora –Dice che dovete provare il duetto per il compito del Glee- Santana annuì, andò verso Brittany la prese per mano e uscirono dalla stanza lasciando li Sugar che si voltò a guardarle mentre andavano via notando che la più alta la stava salutando con la mano. Si fermò a pensare quando era diversa quella Brittany dalla mamma che lei aveva conosciuto. Era cambiata veramente tanto. Guardarla ora la faceva sorridere, poteva finalmente capire perché zia Rach le diceva che sua mamma era la persona più buona pura ma anche ingenua di questo mondo. Era così spensierata e felice e voleva bene a tutti. Le cascò qualche lacrima a quei pensieri ma comunque non smise di sorridere. Vedere le sue due mamme insieme le faceva sempre uno strano effetto, soprattutto vedere Santana. Sua zia le aveva detto  che era la stronza del Mckinley ma che quando era con il suo angelo biondo diventava un’altra persona. Era molto più bella di quanto si potesse immaginare, le foto non le rendevano giustizia.

 Si destò dai suoi pensieri appena vide passare davanti a se Vanessa che parlava con una bionda altrettanto bella. Capì subito che doveva trattarsi di Quinn dalla somiglianza delle due. Erano davvero uguali tranne per il fatto che la sua amica era un po’ più bassa. Si chiese il perché stavano parlando e soprattutto di cosa visto che non si erano mai viste prima. Vanessa incrociò per un attimo il suo sguardo e le fece cenno di avvicinarsi. Quinn era andata un attimo in bagno quindi le due ragazze erano sole. –Che sta succedendo?! Come mai parli con lei?!- chiese Sugar a bassa voce – l’ho aiutata a fare la scelta giusta per la mia vita!- -Eh?!- chiese la mora senza capire – Yale! L’ho convinta a non rinunciare al suo futuro in modo da non cambiare il mio. Sai perché è fondamentale che mamma vada a Yale!- - E come hai fatto?!- chiese curiosa Sugar –Segreti di famiglia Fabray-Berry mia cara Lopez-Pearce!- disse piano  la bionda in modo che nessuno le potesse sentire. In quel momento l’ex capo cheerleader uscì dal bagno. Non notò nemmeno la presenza di Sugar e sorridendo a Vanessa le chiese se l’aiutava a compilare la domanda per entrare a Yale. L’altra bionda sorrise e annui contenta. -Quinn questa è mia cugina Sugar!- -Piacere di conoscerti!- disse Quinn sorridendo e tendendo la mano che la mora afferrò subito. –Il piacere è mio- rispose poi timidamente.

 Finalmente erano riuscite ad avvicinarsi ad una delle persone che dovevano proteggere. Dovevano riuscire ad ottenere tutta la fiducia possibile da parte di Quinn così da avere almeno lei dalla loro parte. Sapevano che Santana e Rachel non si fidavano per niente di loro e così di conseguenza nemmeno Brittany. Quindi l’unica che rimaneva era Quinn.

 Andarono in biblioteca e presero la domanda di ammissione per Yale. Quinn era piuttosto preoccupata perché ora come ora non faceva parte di nessun gruppo extra scolastico. Le due si accorsero dell’esitazioni da parte della bionda e capendo quale fosse l’origine del problema e Vanessa prendendo coraggio disse –Potresti tornare a fare la presidentessa del club della castità- Quinn sobbalzò, e guardandola abbozzò un sorriso. Come aveva faceva a sapere che era stata la presidentessa di quel club?! Pensò. Poi si rispose semplicemente che le due ragazze probabilmente avevano preso delle informazioni su di lei da dei membri del Glee.  L’idea non era male comunque e per ora era la più fattibile. –Si mi sembra un’ottima idea per cominciare- disse infine Quinn. – O se no ecco….Potresti…ecco…magari…- Vanessa continuava a balbettare non riusciva a dirglielo. –Si lo so!- la interruppe Quinn vedendo la difficoltà dell’altra bionda nel parlare –Ok! Non sarà facile ma ci tornerò! Mi manca terribilmente. Tornerò a far parte del Glee!- disse infine sforzando un sorriso. Voleva tornarci, ma, non sapeva se ce l’avrebbe fatta a stare tutto quel tempo a contatto con lei. Le mancava terribilmente.

 Vanessa sapeva il perchè della difficoltà della madre di tornare in quel Club e così senza pensarci disse semplicemente – Dovresti parlare con lei se ti turba così tanto questa situazione!- Quinn sbiancò.-Come scusa?!- -Dicevo che dovresti parlarle chiaramente e confessarle t….Ahi!- Sugar tirò una gomitata all’amica per farla smettere di parlare. –Scusala avvolte parla un po’ troppo e senza riflettere!- intervenne Sugar. Quinn le guardò con un’aria indagatrice, poi disse semplicemente sorridendo –Noi dovremmo farci una bella chiacchierata mie care!- disse alzandosi e mentre si allontanava fece cenno alle altre due di seguirla. Sugar lanciò un’occhiataccia alla bionda che sbuffando seguì la madre. Sapeva di aver detto troppo e ora in quei pochi minuti doveva trovare una scusa esemplare per quello che aveva detto.

 

 

Santana e Brittany avevano raggiunto Rachel in auditorio. –Come mai questa riunione improvvisa nana?- disse scocciata la latina che era stata interrotta nel suo momento con Brittany. –Ho visto Quinn oggi! Stava parlando del suo futuro del college con Vanessa come se si conoscessero da una vita!- -E quindi?- chiese Santana che non capiva quale era il problema se Quinn parlava con lei….parlava con Vanessa ecco il punto. – Aspetta da quando si conoscono?- chiese pensierosa la latina.-Non lo so! Ma comunque al massimo da un paio di giorni.- -Perché Q deve sempre entrare in confidenza con le persone sbagliate?! Perché non è venuta da noi? Perché ci evita?- Santana stava delirando sapeva che nessuna di loro conosceva quelle risposte ma non riusciva più a trattenere tutto dentro. –Ho paura Rachel! Ho paura di perderla. Non mi fido di quella biondina. Sai che nasconde qualcosa- -San!- la interruppe Brittany abbracciandola. La latina ormai aveva iniziato a piangere, per lei Quinn era come una sorella le voleva troppo bene per permetterle di prendere le decisioni sbagliate. Rachel si avvicinò alle altre due –Se Quinn si fida di loro e inizierà a passare del tempo con loro dovremmo farlo anche noi!- le altre due la guardarono confuse –Fingeremo di fidarci, entreremo in contatto con loro così da poter controllare meglio Quinn! Non la voglio perdere. Ci tengo troppo a lei.- Santana e Brittany annuirono. Erano d’accordo con la cantante. Dovevano fare in modo che le due misteriose ragazze si fidassero di loro.

 

 

Quinn andò a casa con le due sue nuove conoscenze. Appena arrivarono davanti all’abitazione le due rimasero estasiate dalla bellezza di casa Fabray non l’avevano mai vista perché nel loro tempo quella dimora non esisteva più. Entrarono in casa e Quinn le fece accomodare nel salotto. Era tutto bellissimo. Arredata perfettamente. Quinn andò in cucina per preparare un po’ di tè alle sue ospiti per poi raggiungerle dove le aveva lasciate. Le vide confabulare tra di loro così decise di entrare nella stanza annunciandosi- Ho preparato un po’ di tè- disse per poi prendere posto sul divano di fronte all’altro dove erano sedute le due ragazze. –Grazie- rispose Sugar mentre prendeva una delle due tazze che erano state appoggiate sul tavolino di fronte a loro. Ci fu un momento di silenzio. Poi la padrona di casa alzò la testa e guardò con attenzione le ragazze. Notò subito un’aria famigliare nelle due. La bionda assomigliava tanto a lei e quasi si spaventò per quell’uguaglianza però aveva un qualcosa che sapeva così tanto della persona che amava. Iniziò a guardarla intensamente come incantata. -Cosa mi sta succedendo?!- pensò –chi sono queste due?!- non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. – Quinn tutto bene?- chiese improvvisamente Sugar riportando Quinn alla realtà. Vanessa non riusciva a muoversi era rimasta pietrificata dallo sguardo della madre. –Si- rispose veloce Quinn che aveva spostato lo sguardo sulla mora. –Allora perché ci hai portato qui?- continuò Sugar visto che non vedeva reazioni nell’amica. –Mi pare che tua cugina mi debba dare una spiegazione!- disse con fare ovvio e indicando la bionda. –O forse me la puoi dare anche tu! Come preferite-. Sugar era nel panico non sapeva cosa fare. Cercò lo sguardo dell’altra ma vide che Vanessa ancora non si muoveva. Si girò ancora verso Quinn che la guardava impaziente. –L’ho intuito!- disse infine Vanessa –sappiamo che Rachel prova qualcosa per te perché l’abbiamo sentita parlarne con Santana e Brittany!- prese fiato e continuò –e Santana è piuttosto convinta che anche tu provi qualcosa! E stamani quando abbiamo incrociato Rachel nel corridoio ho fatto caso a come vi siete guardate e avevate lo stesso sguardo. Vi siete perse l’una dentro l’altra e…- -Basta!!!- urlò Quinn che aveva il viso rigato dalle prime lacrime. Vanessa sentì una morsa allo stomaco, così si alzò velocemente e andò ad abbracciare la madre che continuava a piangere. –Mi dispiace- riuscì a dirle la più bassa. –dovevo stare zitta fin da subito, non dovevo intromettermi nella tua vita..- -No! Hai fatto bene invece. Avevo bisogno di qualcuno e penso di averlo trovato. Avevo bisogno di qualcuno che mi sbattesse in faccia la verità che io non sono in grado di affrontare ed accettare da sola.- disse Quinn asciugando le lacrime che avevano rigato il volto di Vanessa. –Grazie-. Passarono minuti o forse ore abbracciate in quel modo –Vanessa penso che sia l’ora di andare- Sugar rimasta in disparte si fece avanti interrompendo la pace delle altre due. –Si scusa hai ragione è tardi e non vorremo disturbare più!- -Non disturbate affatto!-sorrise Quinn –anzi perché non rimanete a cena? Così mi fate un po’ di compagnia!-. le due ragazze sorrisero e dissero in coro –Molto volentieri-.

Passarono una serata tranquilla parlando del più e del meno facendo conoscenza. Più Quinn passava del tempo con loro più stava meglio. Quelle due ragazze avevano qualcosa che la faceva sentire protetta, accettata e per la prima volta dopo tanto tempo felice. Ma non poteva non notare quando davvero Vanessa fosse così simile a lei nell’aspetto ma così terribilmente uguale a Rachel nei modi di fare e quando Sugar fosse così simile alle sue migliori amiche. Questo aspetto delle due la metteva un po’ a disagio. C’era qualcosa che non le tornava, anche i loro racconti sembravano tanto preparati quanto falsi. Ma comunque anche se sapeva che le nascondevano qualcosa riusciva a fidarsi pienamente delle due e non capiva perché. Si sentiva legata a quelle due ragazze da un legame molto profondo. –Grazie della bella serata- disse Vanessa a Quinn prima di uscire dalla porta. –Grazie a voi- sorrise la padrona di casa prima di abbracciare le altre due che la strinsero forte. Le tre sentirono un brivido lungo tutto il corpo, si sentivano in pace. Si staccarono con calma e le due salutarono un’ultima volta la bionda – Buona notte Quinn! Ci vediamo domani a scuola- -Notte!-  -Ragazze?!- le chiamo Quinn prima che fossero troppo lontane. Le due si voltarono –Quando mi direte la verità su di voi?- riuscirono a sentire prima di sbiancare improvvisamente. Quinn vedendo la reazione delle due si convinse di avere ragione. Le due nascondevano un segreto enorme. Uscì di casa e si avvicinò alle due –Ehi tranquille non lo voglio sapere ora! Non so per quale motivo ma mi fido di voi e vorrei tanto che voi vi fidaste si me! - -Noi sappiamo che ci possiamo fidare ma non possiamo ancora dire niente o..- -Ehi tranquille quando vi sentirete pronte io ci sarò! Ci vediamo domani- disse baciando le due ragazze e tornando in casa

 

 

-C’è mancato davvero poco che ci scoprisse!- -Meno male ho una mamma comprensiva- scherzò Vanessa. –Lo sai che prima o poi dobbiamo dirglielo- la riprese Sugar preoccupata. Erano tornate a casa ed erano sul letto. Ancora non si erano dette nulla. Vanessa aveva un sorriso a 56 denti. Era contenta di aver instaurato un rapporto con la madre. Sugar invece era molto tesa. Avevano rischiato troppo. Non potevano farsi scoprire così presto. Zia Rachel le aveva detto che Quinn era la più sveglia delle 4 e che comunque si sarebbero accorti tutti della loro estrema somiglianza con Santana Brittany Rachel e Quinn. Ma lei non ci poteva fare niente. Non poteva cambiare il loro aspetto. Sapeva che le domande sarebbero arrivate presto e per questo le aveva raccomandato che se la situazione gli fosse sfuggita di mano di andare dalla Rachel di quel tempo. Sugar si bloccò improvvisamente alzandosi di scatto a sedere sul letto. –Tutto bene Suggy?- -No! Non va bene- -Perché?- chiese con il sorriso ancora stampato in faccia la bionda. – Ricordi che ci ha detto tua mamma?!- - Si- rispose con fare ovvio l’altra. –Se avevamo bisogno di aiuto dovevamo andare da….o cazzo!- -Esatto! Oh cazzo! Dovevamo andare da Rachel perché Quinn stava passando un momento difficile. Abbiamo sbagliato tutto! Rischiamo di cambiare troppo la storia!- - ehi calma!- disse Vanessa abbracciando Sugar –senti ormai è andata così! Dobbiamo fidarci di Quinn e aiutarla a fare tutto il percorso che dovrebbe fare quest’anno! Sappiamo cosa accadrà! Siamo sempre un passo avanti a tutti perché sappiamo esattamente cosa dovrà succedere! Mia mamma ci ha raccontato miliardi di volte l’ultimo anno di liceo lo sappiamo quasi a memoria!-disse ridendo e facendo ridere anche l’altra. –Dai dormiamo che se no domani mattina mi ci vuole 40 ore a svegliati- si sdraiarono accanto senza smettere di abbracciarsi – Ti voglio bene Suggy- disse baciandola appena sulle labbra. Sugar si pietrificò a quel leggerissimo contatto e riuscì a mala pena a dire –anch’io-. Vanessa si addormentò subito posizionandosi meglio sul petto dell’altra che l’abbracciava. Aveva sentito una scarica percorrerle tutta la schiena. Stava sudando e non capiva il perché. Non riuscì ad addormentarsi. Pensava a quel sapore che aveva appena sentito ma le era bastato per farle perdere le facoltà mentali.

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Capitolo 4
*** Capitolo III ***


I used to think
I had the answers to everything
But now I know
Life doesn't always
Go my way, yeah...
Feels like I'm caught in the middle
That's when I realize...

Quinn si trovava nell’aula del Glee. Teneva lo sguardo basso evitando così di incrociare il suoi occhi con quelli di Rachel o con quelli di Santana. Non sarebbe riuscita ad reggere i loro sguardi.

 Aveva chiesto a Vanessa di aiutarla con la canzone. Non voleva assolutamente cantare una canzone d’amore. Non era ancora pronta a confessare I suoi sentimenti a Rachel in pubblico. Così erano andate su una che mostrasse a pieno lo stato d’animo di Quinn.  

 

I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time
A moment that is mine
While I'm in between

Non riusciva a tranquillizzarsi. Era tesa si vedeva ma non poteva farci niente, comunque continuava a cantare in qualche modo.


I'm not a girl
There is no need to protect me
Its time that I
Learn to face up to this on my own
I've seen so much more than u know now
So tell me to shut my eyes

Rachel e Santana si guardarono un secondo. Avevano capito che la bionda si sentiva a disagio a causa loro. Avrebbero voluto fare qualcosa per dirle che era tutto a posto, che loro c’erano perché le volevano troppo bene per perderla. Non le avrebbero mai permesso di allontanarsi definitivamente da loro.

 

I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time
A moment that is mine
While I'm in between
I'm not a girl
But if u look at me closely
You will see it my eyes
This girl will always find
Her way

Stavano per alzarsi quando videro un’altra figura affiancare Quinn prenderla per mano e cantare insieme a lei l’ultimo ritornello. Si fermarono vedendo come la biondina fece tranquillizzare la loro amica solo prendendola per mano. Rachel sentì una fitta al cuore. Era gelosa. Non poteva credere che quella ragazzina fosse riuscita ad entrare nelle grazie di Quinn in così poco tempo. Lei ci aveva messo 4 anni.


I'm not a girl
(I'm not a girl don't tell me what to believe)
Not Yet a woman
(I'm just tryin to find the woman in me, yeah)
All I need is time (All I need)
A moment that is mine (That is mine)
While I'm in between

Santana sorrise vedendo la faccia della cantante e vedendo Quinn che finalmente si era sciolta e stava guardando tutti i ragazzi davanti a lei. Incrociò il suo sguardo con quello dell’altra per pochi secondi. Bastarono per capirsi. Quinn sembrò chiedere scusa per il suo atteggiamento di  quegli ultimi mesi  e lei le fece capire che era tutto passato. Cascò una lacrima ad entrambe.


I'm not a girl
Not yet a woman
All I need is time (is All I need)
A moment that is mine
While I'm in between
I'm not a girl
Not yet a woman

 

 -Ti voglio bene Q- disse piano Santana prima della fine della canzone. Quinn riuscì a leggere il labiale dell’ispanica, così, lasciò la mano di Vanessa e andò dalla latina sussurrandoli all’orecchio – anch’io San! Tanto-. Si abbracciarono mentre gli altri ragazzi continuavano ad applaudire per la sua perfomance e per il suo ritorno nel Glee. Le due si staccarono e si sorrisero.

Poi Quinn prese posto accanto a Sugar e Vanessa mentre il professor Shu assegnava il compito della settimana: sfida a duetti. –Le coppie saranno estratte- disse infine. I ragazzi sospirarono. Odiavano quando al professore venivano in mente queste idee.

 Dopo pochi minuti le estrazioni erano fatte: Kurt con Mike; Mercedes con Finn; Puck con Tina; Blaine con Sam; Artie con Rory; Brittany con Vanessa; Santana con Sugar; e Quinn con Rachel.

Brittany era contenta di passare del tempo con quella ragazza. Sapeva che alla sua San non stava molto simpatica ma a lei piaceva. Era così dolce e candida. Le sue fatine le dicevano che era una persona buona e gentile. Lei ci credeva perché le sue fatine non le mentivano mai.

Vanessa era agitata. Non che le dispiacesse fare coppia con Brittany anzi così sarebbe stata per un po’ di tempo tranquilla, la ballerina non avrebbe fatto domande su di lei e anche se l’avesse fatte sarebbe stato facile farle credere qualsiasi cosa. Era preoccupata, per Quinn ma soprattutto per Sugar. Non sapeva se ce l’avrebbe fatta a passare del tempo con la madre senza crollare emotivamente.

Santana era incazzata. Le sarebbe andato bene chiunque ma avrebbe preferito non fare coppia né con quella che le era capitata né con la sua amichetta bionda. L’unica cosa positiva di passare del tempo con Sugar era quella di provare a scoprire qualcosa di più sulle ragazze. Sapeva che Brittany non avrebbe fatto domande a Vanessa e quindi l’unica che in quel momento poteva fare qualcosa era lei. E l’avrebbe fatto a qualunque costo. Non sarebbe stata una perdita di tempo totale.

Sugar era rimasta scossa da quando aveva capito che avrebbe fatto coppia con Santana. Non riusciva a pensare era rimasta immobile. Aveva una paura atroce di stare da sola con la latina. Sapeva di non farcela. Sapeva di non essere ancora pronta a stare con lei. Era tesa solo quando le passava accanto, quando la guardava per un attimo, quando la sentiva parlare anche da lontano. Voleva piangere ma poi avrebbe dovuto spiegare a tutti il perché e non le sembrava il caso.

Rachel non poteva crederci. Non sapeva se essere felice o triste. Era felice perché avrebbe passato del tempo con lei ma sapeva che avrebbero dovuto affrontare quell’argomento che la spaventava a morte. Stava ancora con Finn ma l’amava troppo per lasciarla andare. Non aveva idea di come fare ad lasciarlo ma in quel momento non le importava niente di lui voleva solo passare del tempo con la donna che amava e risolvere la loro situazione.

Quinn l’aveva presa piuttosto male. Come rientro era stato piuttosto traumatico. Avrebbe voluto sprofondare in quel preciso momento. Sapeva di dover parlare con Rachel ma non si aspettava di doverlo fare così presto. Avrebbe rovinato le cose ancora di più, non era pronta lo sapeva. Si sentì le lacrime che stavano per uscire ma cercava di trattenerle almeno fino alla fine di quella lezione.

Vanessa strinse la mano sia a Quinn che a Sugar. Sapeva come si sentivano in quel momento e voleva farle capire che ci sarebbe stata per entrambe qualunque cosa fosse successa.

 

La giornata finalmente era finita e Vanessa aveva preso le sue due amiche e, con la macchina di Quinn, si era diretta verso la casa dei Fabray. Una volta in casa le due non trattennero più le lacrime e iniziarono a piangere copiosamente. L’altra bionda era andata a prepararle un po’ di tè tanto sapeva che avevano bisogno di sfogarsi e lei li non sarebbe servita a niente. Tornò dalla cucina dopo una mezz’oretta. Vide che le due erano abbracciate e si erano calmate. Le fecero una pena incredibile. –Bevete vi farà bene- disse dopo un pò. Le due alzarono lo sguardo verso di lei. Avevano gli occhi gonfi e un’espressione distrutta. La ringraziarono e iniziarono a bere il tè.

Stettero in silenzio per parecchio tempo finchè Quinn non iniziò a ridere. –Perché ridi?- chiese confusa Sugar. –Perché dei partner peggiori non ci potevano capitare! Siamo proprio sfigate.-

 -Io non mi lamento invece. A me va bene stare con Brittany!-disse con un’espressione soddisfatta Vanessa -Sarei curiosa di vedere la tua espressione dopo un’ora che sei con lei.-disse ancora ridendo la bionda -perché scusa?- -Perché spiegare le cose a Brittany non è affatto facile!! a meno che…..- ci pensò un attimo per poi aggiungere convinta -a meno che non ti chiami Santana Lopez!- mentre pronunciava quel nome Quinn si voltò a guardare Sugar che si pietrificò all’istante.

Quinn si era  domandata  perché Sugar stava piangendo. Era così allegra stamani. Si era rabbuiata solo dopo aver saputo che avrebbe fatto coppia con Santana. Vedendo la reazione della ragazza al solo sentire quel nome aveva capito che il problema era proprio la Lopez. –Invece riuscirò a farmi capire benissimo! Sono sicura che io e Britt riusciremo a vincere- disse sicura la bionda che non si era accorta che ormai Quinn stava guardando Sugar.

-Perché piangevi Sugar?- chiese infine Quinn. –Ecco… io… ecco..- non riusciva a trovare una scusa plausibile. –O meglio perché ti fa questo effetto solo sentir pronunciare il nome Santana?- Sugar sobbalzò. Ora cosa le avrebbe detto. Sperava che Vanessa l’avrebbe aiutata a tirarla fuori da quella situazione imbarazzante ma anche la bionda era andata nel panico. Non avevano scuse. Quinn aspettava una risposta. Sapeva che se le fatto questa domanda l’avrebbe mandata nel panico ma voleva sapere. Doveva sapere. –Allora?- disse ancora la padrona di casa. –Ecco perché Santana è…- -Quinn bussano alla porta- disse infine Vanessa interrompendo il discorso dell’altra. –Vado e torno! Aspetto ancora una risposta- disse alzandosi ed andando ad aprire. Le due sospirarono perché per ora l’avevano scampata.

 –Lopez! Britt!- disse urlando in modo che anche le altre due ragazze potessero capire chi c’era alla porta. –Q. perché stai urlando?- chiese infastidita la latina. –niente non ti preoccupare. Accomodatevi.- Santana accompagnata da Brittany entrò in casa sorpassando la padrona.

 Quinn le accompagnò in salotto dove si trovavano le altre due. La latina vedendole sbuffò mentre sul viso di Britt comparve un piccolo sorriso. Quinn sorrise vedendo l’espressione della latina e velocemente si accomodò sul divano accanto a Vanessa in modo de far sedere le altre due vicino a Sugar. –Sedetevi- disse Quinn indicando il divano di fronte a lei. Brittany non se lo fece ripetere e si getto sul divano accanto a Sugar o per meglio dire addosso a Sugar che fu investita dal suo odore. Era tremendamente uguale a come lo ricordava, così buono, così famigliare. Le casco una lacrima che subito la ballerina, ancora sopra di lei, raccolse con un dito. –Scusa se ti ho fatto male! Ho preso male le distanze- disse dispiaciuta Brittany. Aveva una faccia così tenera che avrebbe fatto sciogliere chiunque. –Non importa- rispose sorridendo Sugar. Brittany rimase affascinata dal sorriso di quella ragazza, così simile a quello della sua San. La latina vedendo come la sua ragazza guardava l’altra la fece scendere delicatamente dalle sue gambe e  lanciò un occhiata alla mora che, lasciava intravedere quanto in quel momento l’avrebbe voluta picchiare, per poi posizionarsi sul divano in mezzo alle due ragazze. –Allora San perché sei venuta qui?- chiese Quinn rimasta spiazzata vedendo quelle tre così vicine. Sugar era la copia perfetta di Brittany a parte per i capelli e il sorriso così simili a quelli della latina. –Volevo solo vedere come stavi!- disse la latina arrossendo. Non era da lei preoccuparsi per le altre persone. Soprattutto non voleva risultare una persona debole di fronte a degli “estranei”. Quinn sapeva che voleva parlare con lei in privato. –Ragazze io e Santana dobbiamo parlare di una cosa! Quindi ci assentiamo per qualche minuto ok?- disse tranquillamente Quinn mentre le altre annuirono. Poi prese Santana e la portò in un’altra stanza.

-Dimmi tutto Lopez- disse accomodandosi su una sedia. –Q. Ecco io volevo chiederti scusa. Ti ho trattato malissimo in questi ultimi anni e non so nemmeno il motivo o forse si. Ero tremendamente gelosa di te Fabray. Non riuscivo a sopportare di essere la seconda. Sei sempre stata avanti a me in tutto.- Santana si sentiva veramente in colpa per come si era evoluto il rapporto con Quinn. Erano amiche da quando avevano 4 anni e poi al secondo anno di liceo si era rovinato tutto a causa della reputazione che entrambe volevano avere. – San va tutto bene. Io non sono stata da meno. E la cosa divertente e che io ti invidiavo davvero tanto. E poi ti ho odiato quando hai fatto soffrire la povera Britt per paura di perdere la tua reputazione. Però è vedendo il dolore di Britt che ho capito davvero che la reputazione non conta un cazzo se non sei felice!- disse mentre era andata ad abbracciare la latina. – E allora perché non ti prendi anche tu la tua felicità? Te lo meriti Q.- - Perché non è così facile come sembra- rispose Quinn con la voce che le tremava. -Ma Q. lei ti a..- -Ti prego non dirlo! Non voglio parlare di lei ora.- la interruppe Quinn.

-Poi Finn ha baciato Rachel davanti a tutti e per colpa di quello abbiamo perso le nazionale- Brittany stava raccontando delle avventure di loro tre durante gli anni scorsi anni del liceo.- Così poi quando siamo tornati in hotel la mia San ha perso le staffe e ha iniziato ad insultare Rachel nella sua lingua..- Sugar e Vanessa non ne potevano più. Era più di un’ora che Brittany stava parlando ininterrottamente di cose che oltretutto anche loro conoscevano perfettamente, quando finalmente rientrarono le altre due. Così la ballerina senza pensarci si alzò e andò a baciare Santana. Il bacio si stava facendo sempre più umido. Le due non avevano nessuna intenzione di staccarsi così Quinn, intenerita da quella scena, chiamò le altre due ragazze e andarono in cucina.  

-Mi aiutate a preparare la cena? Stasera siamo più numerosi del solito e conoscendo quanto mangiano la nostra Sugar e la nostra Britt bisognerà preparare in abbondanza.- disse Quinn vedendo Sugar arrossire imbarazzata. –Ok- rispose poi Vanessa che subito si avvicinò alla madre che le passò un grembiule.

Una ventina di minuti dopo la cena era quasi pronta. –Sugar vai a chiamare le altre due per favore?- domandò Quinn ancora ai fornelli. La mora si alzò contro voglia. Sapeva che Quinn aveva chiesto a lei di andarle a chiamarle perché aveva intuito che c’era qualcosa che legava le tre. Così senza dire niente andò nell’altra stanza. Le vide sdraiate sul divano: Santana teneva Brittany tra le braccia mentre le accarezzava i biondi capelli. Le scese una lacrima a vederle così felici. –Vuoi una foto?!- domandò fredda la latina. Sugar avrebbe tanto voluto dirle di si ma sapeva che era una domanda retorica così disse semplicemente- è pronta la cena-. Si allontanò dalla stanza e andò a posizionarsi al suo posto a tavola.

La cena trascorse in silenzio. Quinn cercava di tirar fuori qualche argomento ma la conversazione non riusciva a prendere il largo. Si interrompeva subito soprattutto se la seconda a parlare era Santana. Così decise di fare una domanda più facile. –Avete pensato a che duetto fare?-  -Io ci ho pensato. Devo solo sapere se Britt è d’accordo.- disse velocemente Vanessa facendo l’occhiolino alla madre che sembrò ringraziarla. Poi si voltò verso la ballerina –dopo ne parliamo ok? Sarà un sorpresa per te! Ma deve essere un segreto così da sbalordire tutti!- . Brittany annuì contenta e sorrise. Amava ricevere sorprese. Non vedeva l’ora di sapere che canzone avrebbe dovuto cantare. Così si alzò prese Vanessa per un braccio e la portò nell’altra stanza.

Le due rimasero per molti minuti a confabulare nell’altra stanza quando finalmente tornarono dove le aspettavano le altre. Brittany aveva un sorriso bellissimo. Era super eccitata per la notizia appena ricevuta. –Britt andiamo a casa si è fatto tardi!- disse Santana prendendo per mano la ballerina. Quinn si alzò e accompagnò le sue due amiche alla porta –Buona notte ragazze- -Notte Q.- disse la latina – Sugar noi ci vediamo domani mattina in auditorio per scegliere la canzone!- urlò in modo che l’altra mora la potesse sentire. Si sentiva a disagio con quella ragazza. Non riusciva nemmeno a trovarle un nomignolo. Aveva qualcosa che riusciva a scioglierla, proprio come sapeva fare Britt.

-Q andiamo anche noi- disse infine Vanessa. –Non se ne parla proprio! Abbiamo un discorso da finire! O per meglio dire da iniziare.- disse trascinando le altre due in salotto dove si trovavano questo pomeriggio. –Allora?!- chiese Quinn impaziente. –Senti Quinn noi non possiamo dirtelo ancora. È troppo presto. Se ti riveliamo il nostro segreto ci saranno delle gravi conseguenze. Potrebbe compromettere tutto. E allora sarebbe ancora peggio di come è ora.- Vanessa prese la parola guardando dritta negli occhi la madre. –Ok! Perlomeno avete ammesso di avere un segreto molto grande. Comunque non mi arrendo così facilmente. Voglio sapere cosa nascondete e lo scoprirò. Anche se un’idea me la sono già fatta.- disse alla fine Quinn sorridendo.

 

-Ci sta arrivando- -è impossibile che ci arrivi! Avrà notato la somiglianza ma non penso che creda nell’esistenza di macchine del tempo no?!- -Non lo so! In effetti no. Ma allora perché è così convinta di sapere? E perché io sono convinta che lo sappia?-chiese Sugar afflitta. –Non lo so!- Vanessa sapeva che Quinn aveva capito qualcosa e anche lei come la mora era convinta che sua madre sapeva. Erano tornate a casa. Si erano messe il pigiama e ora erano sul letto. Ormai dormivano sempre insieme. Sugar non voleva dormire da sola aveva paura del buio e poi voleva stare più tempo possibile con la bionda che ovviamente non si rifiutava mai di dormire con la sua più cara amica. –Notte Suggy!- disse mentre le dava un dolce bacio. Avrebbe voluto chiederle come stava dopo aver passato tutta la sera con la sua famiglia ma non riuscì a dirle niente. –notte- rispose contenta l’altra. Ormai era un rituale anche quello. Tutte le sere la bionda dava un bacio casto sulle labbra dell’altra che fremeva tutte le volte a quel semplice e innocente contatto.

 

-Insomma che duetto farai con la nana bionda?- chiesa Santana. Erano a casa della latina in camera distese sul letto. Brittany aveva la testa sul petto dell’altra che le accarezzava dolcemente i capelli biondi. –Non posso dirtelo San! Però sarà bellissimo.- disse emozionata la ballerina ripensando a quello che le aveva detto Vanessa. –Te San che vorresti cantare?- -Non lo so amore- rispose pensierosa la mora. Britt si girò guardando la mora che si perse in quei stupendi occhi azzurri –Sei bellissima- le disse –Mai quanto te- disse la bionda andando a baciare le labbra carnose della latina che dischiuse subito la bocca in modo da far toccare le loro lingue.  Britt stava iniziando a baciare il collo della latina provocandole dei brividi lungo la schiena. le infilò una mano sotto la maglietta, per cercare i suoi seni ,che si irrigidirono subito al contatto con la mano della ballerina, per poi prendere la maglia e sfilargliela velocemente, per lasciarla completamente nuda. Il reggiseno l’aveva tolto prima di andare a letto. Britt si fermò un secondo ad ammirare il seno generoso della latina per poi iniziare a leccare uno dei due capezzoli mentre con la mano stuzzicava l’altro. la latina iniziò a gemere mentre affondava le sue mani nei capelli della bionda e dirigendola verso il punto del massimo piacere. Brittany capendo le sue intenzioni sorrise per l’impazienza della latina. Le sfilò le mutandine ormai completamente bagnate e con la mano iniziò a sfiorarle la sua intimità. Santana non resisteva più –Britt ti prego…- ansimò. La ballerina non se lo fece ripetere due volte e inizio a penetrare la latina con due dita. Santana gemeva sempre più forte ad ogni movimento dell’altra. Stringeva forte il lenzuolo sotto di lei, stava per raggiungere la massima eccitazione. Brittani allora continuando ad entrare dentro la latina con la mano porto anche le labbra sull’intimità dell’altra e iniziò a succhiare e leccare il clitoride. Da li ci volle pochissimo tempo prima che la latina raggiunse finalmente l’orgasmo gridando il nome della ballerina. Stremata si distese sopra la latina che ancora respirava a fatica. –Ti amo Britt- - Ti amo anch’io San- dissero prima di addormentarsi l’una nelle braccia dell’altra.   

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che seguono questa storia…. Spero solo che vi piaccia.

Non l’ho riletto quindi ci saranno sicuramente degli errori.

Al prossimo capitolo.

Volevo solo sapere se voi vorreste che le nostre protagoniste rivelassero tutto a Quinn. Fatemi sapere. Grazie ancora.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV ***


-Non voglio andare-  -invece ci vai e basta- Vanessa stava trascinando Sugar verso l’auditorio dove aveva fissato con Santana per preparare il duetto. La mora aveva cercato in tutti i modi di convincere la bionda a non farla andare a quell’incontro ma non ci era riuscita. –forza entra-  erano davanti all’entrata dell’auditorio e Vanessa stava perdendo la pazienza vedendo l’esitazione dell’altra. –Muoviti entra!!- disse più forte. L’altra sobbalzò e con la testa bassa entrò nella stanza. Si guardò intorno e vide che era vuota. Sospirò come se si fosse tolta un peso allucinante da sopra lo stomaco. –Se stai cercando San non la troverai qui oggi- Quinn arrivò dall’altra entrata dell’auditorio. Le due la guardarono sorprese e anche un po’ spaventate, non si aspettavano il suo arrivo così dal nulla.- Britt ha preso l’influenza e ovviamente Santana ha preferito rimanere con lei- continuò la bionda camminando verso le due ragazze. Arrivata davanti a Sugar disse con un sorriso sulle labbra –mi ha detto che ti aspetta oggi a casa sua verso le 5.00- la mora si gelò. Aveva pensato che anche per oggi sarebbe riuscita ad evitare la madre invece…- se vuoi ti posso accompagnare- chiese gentilmente Quinn. Sugar non dava segni di vita. Non voleva credere che sarebbe dovuta andare a casa sua. Già sapeva che sarebbe stato difficile li a scuola figuriamoci a casa sua. Voleva sprofondare in quel momento. –Non importa-. Disse infine dopo un lungo momento di silenzio Sugar – so benissimo do…- - accetta volentieri il tuo passaggio se per te non è un problema. Sai non abbiamo una macchina e poi non sa dove abita- disse Vanessa interrompendo per l’ennesima volta l’amica che parlava senza pensare. Quinn le guardò confusa –ok allora dopo il Glee ti porto da lei- - Grazie- fu l’unica cosa che riuscì a dire Sugar alla ex-capocheerleder che ormai le stava salutando e si stava uscendo dall’auditorio. Anche lei aveva un appuntamento all’ora dopo e non aveva idea di come fare ad affrontarlo.

-sei pazza?!?! Perché non le dici direttamente come stanno le cose così la finiamo con tutta questa farsa- Vanessa stava camminando su e giù per il palco mentre gridava contro Sugar che era rimasta impassibile. Da quando era uscita Quinn non si era mossa e aveva ascoltato l’amica, che delirava contro di lei, senza dire niente.- eppure eri te che non volevi dirlo a lei ma più fai così più peggiori la situazione. Siamo con le spalle al muro un altro passo falso e ci siamo. Dovremmo darle delle spiegazioni logiche e addio copertura- -Mi dispiace. Non so che altro dire- la mora si accasciò a terra piangendo intensamente. – è l’unica cosa che sai dire?! Mi dispiace?! Abbiamo una sola possibilità per cambiare le cose, per avere un futuro migliore come lo abbiamo sempre desiderato e se per la tua fragilità non portiamo a termine la missione non te lo potrò mai perdonare. Devi reagire cazzo! Devi farti forza! Dopotutto sei una Lopez come fai a non essere un minimo stronza come lo è lei?! Com’è possibile?!- Vanessa non riusciva più a trattenersi. Avrebbe voluto scaricarle addosso tutta la tensione che aveva tenuto dentro per proteggere il loro segreto perché la mora aveva mollato non appena ha visto Santana. Si mise a sedere all’altra che sentendo le urla della bionda aveva iniziato a piangere ancora di più. La prese tra le braccia e iniziò ad accarezzarle i capelli facendola tranquillizzare. –Scusami- dissero insieme dopo un lungo momento di totale silenzio. Sugar sapeva che tutto quello che aveva detto Vanessa era vero. Aveva ceduto subito e la bionda era stata forte per entrambe ma sapeva che era arrivato anche il suo momento di aiutare e di sorreggere l’amica. Come per lei anche per Vanessa non era facile stare a contatto con Quinn ma non aveva mai mostrato nessun segno di cedimento anzi era stata proprio Vanessa a cercare la bionda e ad entrare nella sua vita mentre lei non aveva fatto altro che scappare e nascondersi sia da Santana che da Brittany. Vanessa sapeva di aver esagerato ma magari sperava che facendo così la mora si sarebbe accorta che lei da sola non ce l’avrebbe mai fatta, sperava che finalmente avrebbe reagito e si sarebbe fatta forza per la felicità di entrambe. Si guardarono a lungo e poi scoppiarono in una sonora risata. –Andiamo a lezione- - ok- rispose la mora. Uscirono dalla stanza per mano. Vanessa poteva sentire che la stretta di Sugar era potente e ferma. Sorrise al pensiero di essere riuscita nel suo intento. – che ridi?!- - niente lascia stare- - ti odio- disse mettendo il broncio Sugar. –Daii. Non te la prendere, non è niente davvero- la bionda tirò un buffetto sul capo dell’altra che fece un’espressione ancora più offesa. Vanessa impietosita quindi si guardò intorno e non vedendo nessuno diede un bacio veloce sulle labbra dell’altra che avvampò immediatamente. –Ti faccio tutto questo effetto?!- chiese ridendo la bionda. –no è che non me l’aspettavo- rispose incrociando le braccia sotto il petto la mora. – ora si che sei una vera Lopez.- disse per poi scappare a lezione. – ci vediamo dopo-. Sugar la salutò con la mano. Era scossa. Quel bacio anche se leggero e veloce le aveva dato un insieme di sensazione fortissime. Si riscosse al suono della campanella e anche lei si avviò alla sua lezione.

Quinn era agitatissima. Si trovava nella sala del Glee. Stava camminando nervosamente su e giù per l’aula finchè non sentì dei passi per lei ormai inconfondibili. –Scusa per il ritardo. Kurt mi ha bloccato per parlare…..per parlare di una cosa.- Rachel entrò nella stanza con il fiatone e andò a sedersi su una delle prime sedie rosse. Quinn si girò a guardarla. Era bellissima. Leggermente rossa per la fatica di arrivare li. Deve aver corso. Sorrise al pensiero poi tornando in se disse- Allora che canzone vuoi fare?- Rachel stava in silenzio guardava il pavimento. –Finn mi ha chiesto di sposarlo- disse tutto d’un fiato. Quinn gelò. Stava iniziando a sudare a vista d’occhio ma si convinse a non perdere l’autocontrollo. – E te cosa hai risposto?- riuscì a chiedere infine con molta fatica. –Io…insomma…io…- -Rachel cosa hai risposto!- gridò Quinn. –Si. Gli ho detto si-. Avrebbe voluto urlare. Chiederle il perché. Dopotutto sapeva che lei non lo amava ma amava lei. Glielo aveva detto anche Santana e addirittura Vanessa lo aveva capito. Voleva morire.l’avrebbe voluta uccidere in quel momento. La guardò- sono contenta per te. Dopotutto se sei felice chi sono io per dirti che è la cazzata più grande che potessi fare! Lui non ti merita Rachel. Tu meriti qualcuno di meglio che ti sappia amare che ti lasci vivere e che….- -E con questo qualcuno intendi te Quinn?- la interruppe bruscamente la cantante. – No…io…cioè si. So che mi ami Rach. Che ti costa ammetterlo?!-. Rachel non rispose. Infine disse- ok! Come vuoi. Dimmi perlomeno che canzone vuoi fare così la finiamo qui- Rachel continuava a non parlare- Rach scusa non ti volevo forzare. Ma ormai che siamo qui facciamo quello che siamo venute a fare.- la bionda si sedette vicino all’altra. Era preoccupata quanto incazzata. Rachel non rispondeva non si muoveva, non parlava, cosa che per lei era molto strana. Quinn rispettò il suo silenzio. Aspettò èarecchio tempo poi decise di andare via – quando ti senti pronta sai dove trovarmi-. Rachel sembrò risvegliarsi da quello stato di trans in cui era caduta.- aspetta non andartene Quinn. Hai ragione. Dovevamo incontrarci per provare ed è quello che faremo.- Quinn si girò la guardò e cercò di sforzare un sorriso che sembrasse  il   più naturale possibile. –D’accordo voglio vincere questa sfida. Quindi ti ascolto sei tu la nostra stella.- disse tornando a sedere vicino a lei e facendole l’occhiolino. Rachel arrossì lievemente, poi fece un respiro profondo e iniziò ad elencare a raffica tutte le possibili canzoni che voleva fare. Non la smetteva più di parlare. Quinn non aveva avuto la possibilità di dire nulla. Non riusciva ad interrompere l’altra. Rachel ovviamente era partita dal repertorio di Broadway non trovando però canzoni adatte a loro. Non riusciva a trovare un duetto decente. Non le sembrava il caso di proporle un duetto d’amore, non le sembrava giusto nei confronti di Quinn e nemmeno nei suoi ma non riusciva a trovare niente di meglio. Dopotutto le canzoni d’amore erano le più belle. Quindi era già un’ora che proponeva canzoni a caso eliminandole via via trovando sempre una giustificazione per non cantare quella canzone che poco prima aveva trovato. Quinn la guardava con aria interrogativa. Sapeva che Rachel era logorroica ma così era veramente esagerata. Parlava da sola senza dare tempo a lei di dire quello che pensava, infatti, c’erano un paio di canzoni che la cantante aveva detto che le interessavano e che avrebbe voluto provare ma la diva non le dava il tempo di esprimersi.  Quinn stava perdendo la pazienza non ne poteva davvero più –RACHEL!!- gridò. Rachel si zittì all’istante guardando Quinn come per dire “perché mi hai interrotto?”.  –Scusa ma non ne potevo più di ascoltarti. Dovevo farti stare zitta almeno per un po’!- Rachel si sentì offesa da quell’affermazione. Poi si rese conto di star parlando ininterrottamente da più di un’ora impedendo alla bionda di aprire la bocca. –Scusa! Non mi ero accorta di parlare da così tanto-. Quinn si girò verso di lei e le sorrise – va tutto bene! Non preoccuparti ormai ci conosciamo da tanto e so come sei fatta!- Rachel sentì un brivido vedendo quello splendido sorriso davanti a lei – E mi piaci proprio così come sei..- i loro sguardi si incrociarono – Quinn ti prego no!- - Rachel io ti…- non riuscì a finire la frase che si ritrovò le labbra di Rachel sulle sue. Quel bacio durò un’eternità o forse un secondo ma non importava. Fu un momento così intenso che la durata era un fattore superficiale. Quinn tremava, la sensazione provata era indescrivibile, si sentiva leggerissima e molto ma molto felice. Però la sua felicità fu spezzata in un attimo: Rachel si alza in piedi di scatto con le lacrime agli occhi – Quinn scusa io non volevo…..mi dispiace….non posso farlo…Finn…matrimonio..mi devo sposare- e corse fuori dalla stanza velocemente mentre sempre più lacrime le rigavano il volto. “Che cosa ho fatto?” pensò Quinn “io non ho fatto proprio niente è stata lei a baciarmi e poi è andata via”. Le prime lacrime rigavano anche il suo di volto ma decise di farsi forza e di non cedere alle emozioni. Un attimo prima era la persona più felice del mondo e un secondo dopo tutto le era crollato addosso.

-grazie Quinn- disse Sugar prima di scendere dalla  macchina per dirigersi verso la casa di Santana. Come d’accordo Quinn l’aveva accompagnata a casa della latina dopo la scuola anche se dopo la discussione con Rachel non era andata più a nessuna delle lezioni che aveva durante il resto della giornata, nemmeno al Glee.

Forza Sugar ce la puoi fare suona questo maledetto campanello e affronta la realtà. Non tirarti un’altra volta indietro. Pensa a quello che ti ha detto Vanessa. Andrà tutto bene. Respira. Respira profondamente. Sugar era davanti la casa da ormai 10 minuti. Non aveva il coraggio di suonare. Stava pensando quando improvvisamente la porta si spalancò –Intendi stare ancora per molto sulla porta?! Non ho voglia di perdere troppo tempo con te devo tornare da Britt!- disse fredda la latina mentre fece cenno all’altra di seguirla. Sugar deglutì e poi si fece coraggio ed entrò in casa. Si guardò intorno: era tutto così diverso, quella casa non aveva nulla a che fare con la sua, eppure nel suo tempo viveva proprio in questa stessa casa. Era la più grande e dopo la partenza dei genitori della latina lei e Britt c’erano andate ad abitare insieme. Sugar era cresciuta in quella casa. Ora la vedeva così diversa, più tetra, più triste e vuota. Però l’aria era piena di quell’odore così famigliare così buono che purtroppo l’aveva accompagnata solo per i suoi primi anni di vita.

 Le due andarono in camera della latina per avere un po’ più di privacy.- Visto che Britt e la tua nana bionda non possono gareggiare l’uniche avversarie vere che ci rimangono sono la Berry con Q.- disse Santana mentre andava a sedersi sul letto. Sugar era rimasta zitta. Non riusciva ad aprire la bocca. –Siediti- quasi ordinò la latina. Sugar scattò e si sedette sulla sedia della scrivania poco lontana dall’ispanica. –In realtà non gareggiano nemmeno loro. Si sono ritirate- riuscì a dire alla fine. –COSA??!!- chiese incredula la latina, la nana non si ritira mai da una competizione di canto. Deve essere successo qualcosa tra quelle due lo so. Ora mi devo sbrigare con questa ragazzina e poi vado da Q. –Rachel è andata da Mr. Shu dicendo che lei e Quinn non gareggiavano più. Ha detto che Quinn non stava molto bene infatti non c’era nemmeno a lezione- - Capito. Ora quindi vinceremo sicuramente a meno che tu non sia totalmente incapace. Proveremo dei pezzi molto semplici. Hai qualche idea?!- disse con fare sbrigativo la latina. – Non so non conosco molti duetti femminili- -Dimmi una canzone che ti piace- disse scocciata la latina. –Ecco c’è questa canzone che mi cantava sempre mia mamma quando ero piccola. Dice che lei la voleva cantare come duetto ma la sua richiesta fu rifiutata. ma poi…- - Senti non mi interessa tutta la storia della tua vita dimmi la canzone e basta!- Santana stava iniziando ad irritarsi. Voleva farla breve. – ok! La canzone è Come to my window di Melissa Etheridge- disse Sugar tutto d’un fiato abbassando lo sguardo. Santana si bloccò all’istante. Perché proprio quella canzone. Era la stessa che un anno prima le aveva proposto di cantare Brittany ma lei aveva detto di no e aveva deciso di cantare con Mercedes solo per poter vincere la gara. Ora cosa poteva dirle? Che anche lei si era rifiutata di cantare quella canzone con il suo amore e di certo adesso non la poteva cantare con Sugar sennò chissà Brittany come l’avrebbe presa. –Santana?! Stai bene?- chiese preoccupata la mora che non vedeva reazioni dell’altra. Era immobile sul letto con lo sguardo perso. Sapeva che avrebbe turbato la madre proponendole quella canzone ma non credeva di causarle questa reazione, dopotutto era pur sempre la stronza di Lima Heights. Si avvicinò a lei. Si sedette sul letto e iniziò a scuoterla delicatamente –Santana ci sei?!- chiese a bassa voce. La latina si riscosse appena –Eh?! Non toccarmi- si alzò di scatto e si allontanò da lei. –Comunque non mi sembra adatta per noi quella canzone. Dobbiamo trovarne un’altra- continuò sudando vistosamente. Era tesa e agitata. –Ok! Non c’è problema. Dimmi te mi va bene qualsiasi cosa. Magari prova ad immaginare di cantarla per lei e con lei e non con me- provò a dire la mora. –Senti ora ci penso e domani mattina ti faccio sapere. Ora devo davvero andare ho perso fin troppo tempo- . Santana prese Sugar per un braccio e la trascinò di sotto con lei. Uscirono di casa e salirono in macchina –so che ti ha accompagnato Q. quindi presumo che tu non abbia una macchina quindi mi sforzerò di accompagnarti a casa.- -grazie…..ma non importa posso andarci anche a piedi- tentò di dire l’altra con la voce che le tremava. –Non dire stronzate e muoviti a dirmi dove abiti così partiamo-. Sugar non sapeva cosa fare. Dove le avrebbe detto di andare. Certamente non poteva dirle che abitava nella seconda casa di Rachel clandestinamente.- mi puoi portare a quel bar vicino alla scuola c’è Vanessa che mi aspetta li.- disse poi Sugar contenta di aver trovato un’altra idea. La latina mise in moto e partì. Stettero in silenzio per quasi tutto il viaggio. La latina osservava la ragazza accanto a lei. C’è qualcosa di strano in questa ragazza. Mi sembra di conoscerla da sempre e stranamente mi piace anche. Non riesco a capacitarmi di questo. Chi è? Da dove viene? Dovrò riparlare con Rachel devo sapere. Mi sembra di impazzire. È così simile a lei ma anche a me. – Senti visto che hai detto che devo immaginarmi di cantare per Britt è quello che farò. Ho la canzone perfetta da cantarle- disse appena furono giunte a destinazione e Sugar stava scendendo dalla macchina. –Ok..e grazie del passaggio.- sorrise e si allontanò mentre la latina ripartì verso la sua nuova meta: casa Berry. Doveva andare da Quinn a vedere come stava ma ora aveva intenzione di mettersi d’accordo con la nana per altre faccende. E sapeva che Quinn era amica di quelle due ragazze e non le avrebbe mai detto niente. Conosceva la lealtà dell’amica. Manteneva i segreti delle persone che amava. Tanto potrò scoprire lo stesso cosa è successo oggi tra Q. e l’Hobbit pensava con un sorriso malefico sulle labbra.

Arrivata a destinazione si diresse con passo sicuro alla porta e suonò insistentemente. Rachel scese velocemente le scale e aprì la porta. Si sorprese di vedere la latina alla sua porta. Non era mai venuta da sola a casa sua –Non essere troppo sorpreso Hobbit sai perché sono qui.- disse superando Rachel e entrando in casa –accomodati pure Santana…o grazie Rachel- - smettila di parlare da sola e andiamo-.

Andarono in camera della cantante. Si sedettero sul letto una accanto all’altra. –Allora sono tutta orecchie- la latina guardava l’altra aspettando che iniziasse a raccontare. –Non c’è molto da dire in realtò. Ci eravamo incontrate per provare la canzone. Mi ha confessato i suoi sentimenti in qualche modo io le ho detto che mi devo sposare con Finn. Poi abbiamo iniziato a discutere della canzone finchè non l’ho baciata- Rachel diventò rossa pronunciando quest’ultima frase. Santana strabuzzò gli occhi. – e poi?-chiese – e poi sono scappata dicendo che avevo sbagliato che mi dispiaceva ma dovevo sposare Finn. Ma è stato incredibile Santana. Non avevo mai provato una sensazione così forte- Santana sorrise per un secondo pensando a come si sentiva lei quando baciava Britt. – Sei una cretina. Sai che così l’hai solo ferita?! Ci sono passata anche io quando non volevo ammettere a me stessa di amare un’altra donna. E l’unica cosa che ho ottenuto è dolore. Stavo male io ma soprattutto stava male lei.- disse sincera la latina guardando la cantante. –Lo so San. Ma non posso. Ho detto di si a Finn e non posso lasciarlo così dopo tutto quello che è successo in questi anni. Ho paura.- alcune lacrime iniziavano a scendere sul suo volto. –è normale avere paura ma non puoi rinunciare alla tua felicità. Facendo così peggiorerai solo le cose sia per te che per lei- Santana stava iniziando a scaldarsi – comunque non sono venuta qui solo per questo. È il momento di scoprire qualcosa di più su quelle due. Sto impazzendo. Ho quasi paura. Hai visto quanto ci somiglino-. Rachel la guadò e annuì convinta –ok- disse solo. –da domani inizieremo. ora ho bisogno di stare un po’ da sola. Quindi ti prego di andartene-. Santana si alzò e uscì dalla stanza-Non devi pensare alle conseguenze buttati-. Rachel si stese sul letto. Aveva paura di stare con Quinn. Aveva paura di prendere una fregatura assurda e non voleva soffrire. Con Finn invece sarebbe stata al sicuro e chissà magari col tempo anche felice.

 

-com’è andata con la mamma?- -non la chiamare così mi suona malissimo-. –ma è comunque tua madre dovrai abituarti ad averla intorno- - Vabbè ma te non la chiamare mamma-. Stavano mangiando. Era una delle poche sere che cenavano a casa. Solitamente o erano da Quinn o si fermavano a mangiare fuori. – Sai come sta Britt?- - Santana mi ha detto che è ancora malata e comunque ha pochissima voce-. –Quindi non potrò gareggiare. Avete la vittoria in pugno allora.- -io non ne sarei così sicura ci sono sempre Mercedes e Kurt che sono fantastici- disse incerta Sugar. Era l’unica che non era convinta di vincere. – ma non sono insieme quindi non valgono- sorrise Vanessa.

-Posso farti una domanda?- chiese quando ormai erano già a letto da un’ora. –Dimmi- rispose l’altra assonnata. – Cosa ne pensi se uscissi con un ragazzo?- chiese imbarazzata Vanessa. Sugar si sentì morire. Era gelosa. Non voleva che Vanessa uscisse con nessuno. –E chi è questo?- chiese infastidita. – Si chiama Joe. Fa parte del Club della castità è molto bravo anche a cantare. Pensò che si unirà a noi del Glee.- - fai un po’ come ti pare.- rispose la mora dando le spalle all’altra. –Che ti prende??- chiese confusa la bionda. Non riusciva a capacitarsi della reazione dell’amica. –nulla. Lo faccio per te. Sai che non siamo di quest’epoca e non voglio che ti ci affezioni troppo-. – Non succederà tranquilla- disse la bionda dando un bacio sulla testa all’altra. – Ok. Notte- disse infine. Aspettò che la bionda si addormentò per poi lasciasi andare ad un pianto silenzioso.

Il giorno della sua esibizione era arrivato. Si sarebbero esibite per ultime. Aveva un po’ di paura. Se avesse sbagliato Santana non glielo avrebbe mai perdonato. Sapeva che voleva vincere. Così si concentrò affondo pensando alla vendetta della latina se avessero perso. Le venne un brivido di paura. Non voleva cantare quella canzone. Soprattutto perché non aveva nessuno a cui cantarla al contrario di Santana. Infatti Brittany era tornata a scuola anche se ancora non aveva recuperato in pieno le sue energie.

 Erano nell’aula del Glee. stava finendo l’esibizione prima di loro e iniziarono a preparasi. –Sei pronta? Non voglio sbagliare ok?- chiese sottovoce la latina. –Si! Ci sono.- rispose l’altra prendendo un respiro profondo.

Andarono al centro dell’aula e Santana diede l’ok ai musicisti per partire con la musica.

La musica partì e Santana iniziò a cantare guardando Brittany.

Well you done done me
and you bet I felt it
I tried to be chill
but you're so hot that I melted
I fell right through the cracks
Now I'm trying to get back

Continuo Sugar seguendo I movimenti della madre.  Non guardava nessuno in particolare evitando di guardare Vanessa.


Before the cool done run out
I'll be giving it my bestest
And nothing's gonna to stop me
but divine intervention
I reckon it's again my turn
to win some or learn some

Riprese a cantare la latina mentre si era avvicinata del tutto alla sua ballerina che la guardava commossa.


But I won't hesitate
no more, no more
It cannot wait, I'm yours
Well open up your mind
and see like me
Open up your plans
and damn, you're free
Look into your heart
and you'll find love love love love

Sugar sostituì la voce della latina con la sua. Si soffermò questa volta proprio sulla persona che voleva evitare es incrociò il suo sguardo.


Listen to the music of the moment
people dance and sing
We're just one big family
And it's our God-forsaken right
to be loved loved loved loved loved
So I won't hesitate
no more, no more
It cannot wait I'm sure
There's no need to complicate
Our time is short
This is our fate, I'm yours

A questo punto le due unirono le voci. Stavano dibìvinamente insieme. Crevano un’armonia incredibile. Una teneva per mano l’amore della sua vita mentre l’altra cercava di far capire a qualcuno che lei provava qualcosa per lei.


I've been spending way too long
checking my tongue in the mirror
And bending over backwards
just to try to see it clearer
But my breath fogged up the glass
And so I drew a new face and laughed
I guess what I'm be saying is
there ain't no better reason
To rid yourself of vanity and
just go with the seasons
It's what we aim to do
Our name is our virtue

 

Santana si era staccato da Britt e si era avvicinata all’altra. La guardava. Non capiva perché si sentisse bene con lei. Si sentiva a casa. Aveva un’aria così famigliare.

 But I won't hesitate
no more, no more
It cannot wait I'm yours
Well open up your mind
and see like me
Open up your plans
and damn, you're free
Look into your heart
and you'll find that the sky is yours
Please don't, please don't,
please don't
There's no need to complicate
'cause our time is short
This, oh this, oh this is our fate, I'm yours.

 

Scoppiò un applauso generale. Erano rimasti tutti elettrizzati dalle loro voci. Insieme erano bellissime. Un’esplosione chimica. Brittany si alzò e corse tra le braccia della latina che la baciò con passione. Sugar invece ringraziò tutti e poi corse via mentre una lacrima le rigava il volto. Vanessa notò la sua fuga al contrario degli altri. Aveva capito che la mora provava qualcosa per lei ma non credeva che l’amasse. Si sentì un stronza. Ma decise di non rincorrerla. Non sarebbe servito a nulla ora.

 

-San lo vuoi il mio regalo per la tua vittoria?- chiese maliziosa Brittany. Era sopra la latina nella sua camera da letto e stava iniziando a spogliarla mentre la baciava in tutte le parti del corpo già nude.-Britt... e me lo chiedi?! Certo che lo voglio.- disse Santana sospirando. Britt non se lo fece ripetere due volte e sfilo velocemente la maglia alla latina e si meravigliò vedendo che la latina non portava il reggiseno –ti ho anticipato- disse vedendo l’espressione della bionda. La ballerina sorrise poi iniziò a massaggiarle quei bellissimi seni mentre baciava le labbra carnose della latina. Iniziò a scendere baciando il collo la clavicola per poi soffermarsi sul seno. Prese in bocca un capezzolo e iniziò a morde glielo delicatamente mentre continuava con l’altra mano a massaggiare l’altro. la latina stava già ansimando. Era molto eccitata. Così infilò le mani sotto la maglia dell’altra e gliela sfilò molto velocemente per permettere a Britt di occuparsi dei suoi seni. Le graffiò la schiena. Non ne poteva più. –Amore ti prego- disse mentre gemeva. La bionda allora con la mano libera andò a sganciare i pantaloni dell’altra. Glieli levò e passo la mano sulla sua intimità. Sentendo che le mutandine erano completamente mezze sorrise. Levò anche quelle e con andò a penetrarla con due dita mentre con il pollice stuzzicava il clitoride. Santana si agitava sempre di più sotto i suoi tocchi fantastici. Muoveva il bacino a ritmo con le dita della bionda. stava per raggiungere l’orgasmo lo sentiva –Oh..Britt…Ti amo…- gridò mentre veniva nella mano dell’altra. Brittany si ripulì leccandosi la mano –Hai veramente un buon sapore San.- poi baciò la latina permettendole di sentire il suo stesso sapore. Poi con un colto di addominali invertì le posizioni. –adesso tocca a te-. Santana finì di svestire la bionda e poi in poco tempo le fece raggiungere il più bell’orgasmo di sempre. Continuarono ad amarsi tutta la notte. Non si stancavano mai. Avevano bisogno di sentirsi costantemente. Si amavano troppo e non avrebbero sprecato nemmeno un secondo quando stavano insieme.

 

 

 Eccolo..  Grazie a tutti quelli che seguono la storia e grazie a quelli che commentano. Mi fa davvero piacere sentire le vostre opinioni. Spero vi piaccia.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo V ***


Era febbraio. Le New Direction avevano vinto le provinciali e tra poco avrebbero affrontato le regionali. Dovevano assolutamente vincere.

 Volevano vincere anche le nazionali per concludere alla grande il loro ultimo anno di liceo. Finalmente sarebbero stati accettati da tutti e trattati come gli altri.

 Non sarebbe stato facile lo sapevano ma si stavano impegnando al massimo. L’unica cosa che mancava era l’armonia. Non tutti riuscivano ad andare d’accordo e la maggior parte delle volte almeno uno se ne andava infuriato.

 

Rachel non riusciva ad ammettere a se e agli altri come stavano realmente le cose. Stava ancora con Finn e si sarebbero sposati dopo la vittoria alle regionali.

 Ma non riusciva a togliersi dalla testa Quinn e quel maledetto bacio che le aveva dato. Aveva risvegliato qualcosa dentro di se di incredibile. Le aveva fatto provare emozioni indescrivibili, cosa mai successa con Finn. Voleva lasciarlo ma non ci riusciva. Ci aveva provato delle volte ma le parole le erano sempre morte in bocca. Sapeva che facendo così stava male lei, faceva soffrire la bionda e anche Finn.

 Si sarebbe dovuta decidere alla svelta. Mancava davvero poco alla data delle nozze e non voleva proprio lasciarlo sull’altare. Però sapeva che comunque doveva farlo anche se poi non si fosse messa con Quinn. Non lo amava. Non più. E non era giusto nei suoi confronti. Ma temeva la reazione del ragazzo.

 

Quinn stava sempre peggio. Non aveva più avuto occasione di parlare con Rachel dopo quel giorno.

 Aveva ricominciato a evitarla. Ogni tanto si faceva aggiornare da Santana su come stesse ma più ne parlavano più soffriva.

 Si era arrabbiata molto con la latina quando aveva saputo che quella sera lei era andata da Rachel invece di andare da lei. Ma poi si era ricordata che comunque Santana si era affezionata molto alla cantante, anche se non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Così avevano chiarito e aveva chiesto scusa per la sua reazione esagerata. L’unica persona che le era stata veramente vicina era Vanessa.

Non capiva da dove derivasse tutto il suo interesse. Non capiva perché la bionda la stesse aiutando così tanto dicendole di non rinunciare mai a Rachel.

 Aveva smesso anche di cercare di rispondersi a queste domande tanto non arrivava mai ad una conclusione e non aveva fatto nemmeno più domande alle due dirette interessate. In quel momento non erano il suo primo problema.

 Voleva Rachel e in un modo o nell’altro l’avrebbe conquistata. E se non ci fosse riuscita sarebbe andata via per sempre. Si era data un’ultima possibilità. Se avrebbe raggiunto il suo obiettivo sarebbe stata la persona più felice al mondo se invece avrebbe fallito sarebbe morta per sempre.

 Non aveva ceduto alle preghiere di Vanessa di non rinunciare mai. Doveva reagire in qualche modo e così si era data un ultimatum.

 

Vanessa era disperata. Sapeva che le sue due mamme ormai dovevano già stare insieme e non capiva perché non fosse così. Si stava facendo un sacco di domande.

Non riusciva a capacitarsi di del perché stavano ancora separate. Soprattutto non sapeva che conseguenze potesse avere su di lei. Dopotutto era loro figlia e se non si fossero messe insieme lei sarebbe scomparsa. Aveva paura che non sarebbe riuscita a farle mettere insieme in tempo.

 Si diceva che forse il loro viaggio nel tempo aveva causato più problemi che altro. aveva paura una paura atroce. E oltretutto non aveva accanto a se la sua compagna di viaggio, coinquilina, ma soprattutto migliore amica. Sapeva che era colpa sua. Dopo che le aveva dedicato quella canzone facendole capire che l’amava l’aveva allontanata sempre di più.

 E aveva iniziato a frequentarsi ufficialmente con questo Joe. Si sentiva in colpa. Non si parlavano nemmeno più. Si incontravano al Glee e ogni tanto a scuola. A casa la evitava in continuazione rinchiudendosi sempre in camera sua.

 Le voleva parlare, le voleva chiedere scusa ma dirle che lei non l’amava. Le voleva bene si ma come si vuole ad una sorella. Ne era convinta. Non era innamorata nemmeno di Joe anzi non le importava assolutamente niente di lui ma a quanto pare era un ragazzo molto ambito e le portava popolarità e rispetto da parte della scuola.

 Era rimasta molto vicino a Quinn e le aveva parlato del suo problema. Quinn le ha detto subito di essere il più sincera possibile anche se le avrebbe fatto male. Doveva parlarle a costo di legarla l’avrebbe ascoltata.

 

Sugar stava sempre peggio. Soffriva e non riusciva a reagire. Era sola.

Non voleva andare da Quinn perché sapeva che c’era Vanessa li con lei. Rachel Santana e Britt non le rivolgevano nemmeno la parola.

Al Glee si era ritrovata a parlare con Rory Mercedes e Kurt e le stavano molto simpatici soprattutto quel ragazzo con quel buffo accento. Ultimamente usciva spesso con loro ma non si sentiva molto in confidenza per confessarli di essersi innamorata della sua amica, anche se Kurt aveva intuito qualcosa dalle domande che le faceva. Zia Rach le aveva detto che Kurt aveva un fiuto eccezionale per queste cose. Usciva con loro per non rischiare di stare da sola a casa e incontrare la bionda. soffriva già troppo quando la vedeva per i corridoi della scuola con quel ragazzo. Meno male che non si era iscritto al Glee.

Comunque quando era con quei simpatici ragazzi si sentiva bene. Smetteva di pensare ai suoi problemi e si lasciava andare. Le piacevano molto anche i due asiatici. Erano proprio come le aveva descritto. Così teneri e dolci che avrebbero fatto sciogliere anche il ghiacciaio più alto in pochi secondi.

Era in conflitto con se stessa. Passava da felice a triste in pochi minuti e viceversa.  Non era stabile lo sapeva e sapeva che l’unico sistema per recuperare la sanità mentale era provare a parlare con la bionda, anche se temeva il peggio.

Non era coraggiosa lo sapeva ma così soffriva anche di più. Sapeva che Vanessa non provava nulla per lei ma non voleva sentirselo dire direttamente. Avrebbe annientato tutte le sue speranze in un secondo. Però doveva parlarci era la cosa giusta da fare per entrambe.

 

Santana e Brittany si amavano ogni giorno di più. Non riuscivano a stare l’una senza l’altra. Erano due calamite che neanche la forza più grande sarebbe riuscita a staccare.

Certo erano molto preoccupate sia per Quinn che per Rachel. Avevano parlato più volte con entrambe cercando di farle ragionare ma non c’erano mai riuscite.

Conoscevano la testardaggine e l’orgoglio che avevano entrambe e sapevano che non era facile riuscire a convincerle a risolvere la situazione. Nessuna delle due voleva fare la prima mossa, entrambe aspettavano che l’altra porgesse le proprie scuse.

Così era la situazione da quattro mesi.

 

-Stasera ci sarai alla festa della nana?- chiese Santana. –Non lo so. Non me la sento molto- rispose Quinn. – Dai Q. non farti pregare. È la festa del Glee. ci saranno tutti, che sia a casa della Berry è un dettaglio- disse la latina cercando di convincere la bionda. –Va bene ci sto. Ma se vedo che non tira aria me ne vado- disse per poi montare in macchina e andare verso casa.

Santana si girò verso Brittany e sorrise. Era contenta di essere riuscita a convincere Q. a venire con loro stasera. –Amore vado a prepararmi. Ti passo a prendere alle 8.00 sotto casa tua. Puntuale mi raccomando- disse la latina dandole un bacio. –Ok- disse semplicemente la ballerina sorridendo. Si guardarono per altri minuti perdendosi una negli occhi dell’altra poi si salutarono e ognuna andò a casa sua per preparasi per la festa.

 

Sugar era in casa. Ancora non aveva sentito rientrare Vanessa. Sapeva che aveva un appuntamento con Joe ma erano quasi le 8.00 e dovevano essere a casa di Rachel alle 8.30. da li ci voleva più di 20 minuti per arrivare. Stava iniziando a spazientirsi.

Era molto che lei era già pronta e se la bionda non sarebbe arrivata entro 10 minuti sarebbe andata via da sola. Odiava arrivare in ritardo nei posti.

Mentre si stava alzando per andare via le suonò il cellulare. Era un messaggio da parte di Vanessa: Scusa se ti avverto solo ora. Comunque puoi andare senza di me. Sono da Quinn vengo con lei.

Sugar lesse il messaggio e nin si capacitava del perché ma stava morendo di rabbia. Avrebbe voluto gridare e sbattere il telefono per terra ma sapeva che non era il caso. Quindi prese un bel respiro e si avviò a prendere la moto ( l’aveva affittata qualche mese prima per non sfruttare sempre qualcuno per un passaggio) e si avviò verso casa di Rachel a tutta velocità.

 

Quinn e Vanessa erano davanti alla porta di casa Berry –Sei pronta?- chiese la più bassa –Andiamo- disse l’altra mentre suonava il campanello. Rachel andò ad aprire. Sapeva che erano loro perché erano le due che ancora non erano arrivate. Le stavano tremando le gambe.

Aprì la porta e appena la vide li davanti a se con quel bellissimo vestito si sentì avvampare. –ciao…prego entrate- biascicò cercando di sorridere. –Ciao Rachel- disse Vanessa per levarle da quella situazione trascinando Quinn dentro con se.

 Rachel rimase alla porta qualche minuto poi si riscosse che cazzo era?! Pensò. Aveva sentito una sensazione al basso ventre. Li sarebbe saltata addosso in quel preciso momento se non ci fosse stata l’altra bionda.

Dopo qualche ora erano tutti ubriachi tranne chi doveva guidare.

 Sugar non si era posta molti problemi invece. Stava malissimo aveva bevuto più di tutti. Non riusciva a guardarla senza sentirsi morire tutte le volte.

 Santana e Brittany erano sul divano alternando sorrisi parole e baci. Avrebbero fatto venire il diabete a chiunque l’avesse guardate per più di 5 minuti.

Quinn stava con Vanessa. Parlavano sorreggendosi a vicenda cercando di evitare Rachel e Sugar. Anche loro avevano bevuto parecchio.

 Rachel ovviamente aveva coinvolto Blaine, Kurt e Mercedes nelle sue esibizioni canore. Era da più di un’ora che cantavano senza interruzioni. Non si stancavano mai.

 Ad un certo punto Blaine che si era stancato di cantare grido –GIOCO DELLA BOTTIGLIA! CHI VUOLE FARE IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA?!- ci fu un boato di esaltazione. Non era una festa del Glee senza il gioco della bottiglia.

Si erano messi tutti in cerchio. Erano stati obbligati a partecipare tutti contro la volontà di Santana che non voleva far giocare né lei né Britt. Avrebbe ucciso chiunque si fosse permesso di baciare troppo appassionatamente la sua ballerina.

Il girò iniziò con il lancio di Sam che beccò Tina. Bacio mai visto nella storia. Poi tocco a Puck che beccò Kurt. Ci fu un boato di approvazione da tutti che incoraggiavano questo bacio che durò per molti minuti finchè Blaine non lo aveva interrotto.

Poi finalmente tocco a Rachel girare la bottiglia. Non voleva farlo perché sicuramente le sarebbe capitato la bionda ci avrebbe potuto scommettere. E così fu. Si maledisse per aver pensato che sarebbe successo davvero però dopotutto non le dispiaceva ribaciare Quinn. Santana cercò lo sguardo della bionda. era puntato sulla bottiglia che indicava lei. Non reagiva.

-Coraggio Berry- disse Puck mentre spingeva la ragazza verso la bionda- io ho dovuto baciare Hummel e ora te baci quello schianto della Fabray-.

A quel punto Quinn si svegliò dal coma e si ritrovò le labbra di Rachel sulle sue. Il bacio si faceva sempre più umido. Rachel era montata a cavalcioni sulla bionda. Non avevano intenzione di staccarsi. Un po’ per colpa dell’alcol un po’ perché non volevano loro.  Tutti erano rimasti stupiti nel vedere quanto le due ci stavano dando dentro. Tutti tranne San, Britt, Vanessa e Sugar che sorridevano appena per quello che stavano vedendo.

Il bacio fu interrotto da un tonfo micidiale di un Finn piuttosto furioso che, tentando di alzarsi per andare a interrompere Rachel in quello che stava facendo, era caduto andando a sbattere contro la vetrata rompendola e ferendosi con alcuni pezzi di vetro.

La serata finì con Puck che insieme a Rachel aveva accompagnato Finn all’ospedale che perdeva parecchio sangue. Santana e Britt avevano accompagnato Quinn a casa. La bionda non era in grado di guidare. A parte che aveva bevuto molto ma da quando si era staccata dalle labbra della cantante era entrata in un mondo tutto suo con un sorriso cretino stampato in faccia.

 Gli altri erano andati via tutti insieme parlando soprattutto dell’intensità di quel bacio che li aveva sorpresi molto.

-Ce la fai a guidare?- -Se non ti fidi puoi sempre andartene da Quinn o da Joe o magari potresti rimanere qui!- disse Sugar senza guardare Vanessa infilandosi il casco. –Ho solo chiesto se ce la facevi! Non c’è bisogno di rispondere così- rispose offesa la bionda mentre prendeva l’altro casco e saliva sulla moto dietro la mora.

Arrivarono a casa in men che non si dica. La mora aveva guidato come una pazza. Non tollerava troppo la vicinanza della bionda soprattutto non sopportava sentire il suo tocco su di lei e il suo odore.

Voleva allontanarsi al più presto quindi non aveva esitato ad andare piano.

Entrarono in casa e la mora corse subito in camera sua scoppiando poi in un pianto liberatorio. Non sapeva nemmeno lei il motivo del suo pianto ma aveva bisogno di sfogarsi in qualche modo buttando fuori tutta la tensione che aveva dentro.

Vanessa invece si preparò una tisana, si fece una doccia e poi decise che era arrivato il momento di chiarire la situazione una volta per tutte.

Busso alla camera dell’altra ma non ricevette risposta. Decise di entrare comunque. Vide Sugar rannicchiata nel letto con gli occhi gonfi. Le fece una pena incredibile. Si avvicinò al letto e si sedette vicino a lei. Posò la sua mano sui capelli dell’altra iniziandoli ad accarezzare. – Va via ti prego- disse la mora tra un singhiozzo e l’altro. non frenava le lacrime anzi stavano aumentando. –No! Abbiamo bisogno di parlare e lo faremo che tu voglia o no. Dovrai ascoltarmi- disse sicura la bionda girando il volto dell’altra costringendola a guardarla. –Che vuoi?!- chiese scocciata – Ho bisogno di te. Questa situazione mi fa stare male. Siamo sempre state unite e mi manca averti vicino. Dobbiamo fare quello che siamo venute a fare. E lo dobbiamo fare insieme. Non possiamo dividerci. Non ora. Non così. Ci stiamo facendo solo del male. Dobbiamo pensare alle conseguenze delle nostre azioni, siamo venute qui per poterci costruire un futuro migliore ma nel nostro tempo non in questo. Quindi non ha senso stare separate. Ti chiedo scusa perché ti ho fatto e ti faccio soffrire anche ora. Mi fa male vederti così-. Disse con le lacrime agli occhi anche la bionda. –Dimmelo. Ti prego dimmi la verità- chiese la mora guardandola dritta negli occhi l’altra. Erano così belli di un verde bellissimo soprattutto ora che erano anche umidi. –Ok!- iniziò l’altra con il viso ormai rigato dalle lacrime. Sapeva che l’avrebbe fatta stare ancora peggio ma doveva dirlo per correttezza – sai che ci tengo a te che ti voglio un bene dell’anima ma come si può volere ad una sorella. Non provo quello che tu provi per me Sugar e mi dispiace di averti fatto credere il contrario.-

Rimasero in silenzio per molto. –Va bene così. Grazie di essere stata sincera. Ora potresti andartene?! Per favore ho bisogno di stare un po’ da sola.-. la bionda senza dire niente si alzò dal letto e uscì dalla camera. Si sentiva male. In colpa. Aveva un dolore perforante nel petto. Passo tutta la notte in bagno a vomitare. Finchè ormai vicino all’alba non si addormentò.

 

 

 

Grazie a tutti quelli che seguono questa storia.

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate. Se avete qualche idea che vi piacerebbe da poter inserire o qualsiasi altra cosa.

Nel prossimo capitolo ci sarà un pezzo dedicato alla Rachel del futuro. Cosa ne pensate?

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Capitolo 7
*** Capitolo VI ***


-Ci hai più parlato?- chiese la latina.

 -No non ho ancora avuto l’occasione giusta. Comunque non penso che abbia cambiato idea visto che sta ancora con Finn- . rispose Quinn mentre si rifaceva il trucco. Erano in bagno da parecchio tempo e ora sarebbero dovute andare al Glee.

-Sta con Finn perché ha paura di stare con te ma non è quello che in realtà vuole- intervenne Brittany. Le altre due la guardarono sorprese pregando di continuare quello che stava dicendo. – Ha paura che tu la stia solo illudendo. E poi è più facile intraprendere una relazione etero con il più popolare tra i ragazzi che una con una ragazza che si è fatta mettere incinta il secondo anno da un poco di buono, ex-capocheerleder e diciamocela tutta anche parecchio lunatica. Senza offesa Quinn ma hai dato parecchio di matto in questi anni- la ballerina finì il suo discorso soddisfatta.

Quinn capì che la bionda aveva ragione e per convincere Rachel dei suoi sentimenti ci sarebbe stato solo un modo.

-Vedrai che troveremo una soluzione. Ora andiamo o faremo di nuovo tardi- disse la latina interrompendo i suoi pensieri.

Entrarono nell’aula del Glee e si andarono a sedere ai loro soliti posti. Dopo pochi minuti arrivò anche Mr Shu che con un sorriso stampato in faccia andò alla lavagna e scrisse la parola LOVE.

-Ragazzi questa settimana, visto che c’è la festa di San Valentino, voglio che ognuno di voi scelga la canzone d’amore più bella di tutti i tempi e che la canti qui davanti a tutti-.

 Quinn sorrise. Finalmente le si era presentata l’occasione giusta per conquistare definitivamente Rachel.

Rachel invece sospirò. A chi avrebbe cantato la canzone?! A Finn o a Quinn?! Si doveva sposare con lui ma amava lei. Quella sarebbe stata la settimana della decisione più importante della sua vita.

-Ragazzi dove sono Sugar e Vanessa?- chiese Shu all’improvviso notando che le due non c’erano. –Non lo so. Non le ho viste stamattina. Dopo provo a chiamarle- rispose Quinn. Non si era accorta della loro assenza. Era così presa dai suoi pensieri che non ci aveva fatto minimamente caso. Strano eppure ieri sera stavano bene tutte e due. Erano più misteriose del solito ma comunque mi aveva fatto piacere averle a cena di nuovo insieme. Era è da un pezzo che non andavano molto d’accordo. Chissà che le è successo .pensò Quinn preoccupata.

La campanella suonò e tutti andarono via. –Q. tutto apposto?- - Si San sono solo un po’ preoccupata per Vanessa e Sugar. Ieri erano a cena da me e stavano bene.- - Vuoi che venga con te?- -No non importa. Grazie lo stesso-. Quinn si allontanò e salì in macchina partendo verso casa sua.

-San- -sono sicura che sa qualcosa su quelle due di molto importante- disse la latina alla sua bionda.

 

Quinn arrivò davanti a casa sua. Sapeva che le due non potevano abitare tanto lontano da li perché venivano sempre a piedi. Poi prese il telefono e provò a chiamare Vanessa.

 

-Chi è?-

-è Quinn. Che faccio rispondo?!-

-no. Non è il caso. Hai finito di costruire il dispositivo?-

 -Ci sono quasi sai che in queste cose sei meglio tu!-

 - Ok! Basta che segui le istruzione. Dobbiamo metterci al più presto in contatto con mamma. Devo capire che mi sta succedendo-

 -Manca pochissimo davvero. Ce la posso fare- rispose la mora mentre collegava dei fili.

Dopo pochi minuti riuscì ad accendere il dispositivo che aveva costruito secondo le istruzioni di Vanessa. Assomigliava molto ad uno schermo del computer.

-Si è acceso!!- gridò felice Sugar.

-Perfetto adesso premi il tasto verde- le disse la bionda.

-Fatto e ora?-

-e ora dobbiamo solo aspettare e sperare che ci metta in contatto con il nostro tempo. Speriamo che mamma veda il segnale- disse infine la bionda preoccupata.

Sugar allora si mise sul letto accanto lei con il dispositivo tra le mani. Lo fissava in continuazione come se facendo così sarebbe arrivata prima il segnale nell’altro tempo.

 

 

INTANTO IN UN ALTRO TEMPO

 

-Ciao ragazze. So che è un inizio stupido ma non so in che altro modo potevo cominciare. Mi mancate tanto. Vi avevo promesso che sarei stata forte per le nostre figlie per Britt ma ho fallito miseramente. Ho ceduto. Ho permesso che le uniche due persone che amo veramente tanto e che mi ricordano voi partissero per il passato, non sapendo se fossero sopravvissute ,se le avrei potute rivedere; ho lasciato che Britt cadesse in una depressione tale da tentare più volte il suicidio, e ora è rinchiusa in una casa di cura. Non parla più. Non riconosce nessuno. Non si muove nemmeno più. Sta ferma a letto tutto il giorno e pensare che un tempo era instancabile, allegra, spensierata e con un talento e una passione per il ballo straordinari. Perdonami Santana. So che in questo momento mi stai offendendo nella tua lingua per farmi reagire. Ma non ci riesco. Mi dispiace tanto. Credevo di essere la più forte tra di noi ma a quanto pare non è affatto così. Il destino ha lasciato vivere la persona più inadeguata per questo compito-

Rachel era al cimitero. Si era seduta davanti alle tombe di Santana Lopez e Quinn Fabray. Erano state sepolte accanto come da richiesta. Parlava con loro.

Era da molti anni che non ci andava. Non aveva mai avuto il coraggio di tornare dopo il primo incidente di Brittany si sentiva tremendamente colpevole.

 Aveva portato una sola volta Vanessa e Sugar li con lei. Ma l’aveva fatta stare peggio che mai quindi decise che non le avrebbe mai più portate al cimitero e decise anche lei di non tornarci più. Ma ora che era di nuovo sola aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e nessuno era meglio di loro due.

-Quinn ti avevo promesso che l’avrei protetta al costo della mia vita. Ma ho fallito anche qui. Non so se è viva se sta bene se tornerà mai se riuscirà a farvi tornare.- Rachel stava piangendo ormai non tratteneva più le lacrime – mi manchi Quinn. Mi manchi da morire. Mi manca la tua voce, il tuo profumo. Mi manca svegliarmi con te accanto. Mi manca sentire la tue mani su di me le tue labbra. Mi manca sentirti dire che mi ami. Mi manca tutto. Non sono riuscita ad andare avanti amore. Ti amo Quinn e ti amerò per sempre-

Rachel posò i fiori che aveva comprato sulle tombe e tornò a casa.

Si preparò un tè per provare a rilassarsi un poco.

Si mise sul divano rannicchiata con la testa in mezzo alle ginocchia. Piangeva ancora quando iniziò a suonare l’allarme del laboratorio. Si alzò di scatto e vi si precipitò.

Accese tutte le luci ma non vide nessuno. Dopo un po’ che girava nella grande stanza notò una luce rossa di uno schermo  che lampeggiava. Non capiva cosa fosse non era mai successo una cosa del genere. Si avvicinò e lo accese. Si sentì morire non appena vide chi c’era dall’altra parte dello schermo.

-Zia Rachel!!- gridò Sugar –Vanessa ha funzionato guarda- continuò svegliando l’altra che nel frattempo si era addormentata.

 –Cosa?- chiese assonnata.

 –Guarda- e le mostro lo schermo. Vanessa si aprì subito in un enorme sorriso non appena vide la faccia di Rachel dall’altra parte del display.

 –Mamma- disse- no mamma non piangere- continuò vedendo le lacrime sul volto della madre.

 –Ragazze. Allora state bene?!ero così in pena- riuscì a dire Rachel tra i singhiozzi. Non ci voleva credere. Erano vive. E le aveva riviste in qualche modo.

 –Si zia tutto bene- disse la mora sorridendo.

 –Come avete fatto a mettervi in contatto con me?- chiese curiosa e incredula la più vecchia

 –Tutto merito del genio di tua figlia- disse la mora mentre l’altra annuiva fiera.

 –in realtà non so bene cosa ho costruito ma a quanto pare funziona alla grande-.

- Ragazze come sta andando? Come vi trovate?- chiese con insistenza la diva.

 –Abbastanza bene. Abbiamo dei problemi però- rispose Vanessa

–che problemi?- chiese la madre preoccupata

 –allora per prima cosa ci siamo avvicinate a Quinn è l’unica che si fida di noi. Te non sei molto socievole e poi sei troppo impegnata con quel Finn e sei alleata con la Lopez e la Pierce-

 -Cosa?? È impossibile io e Santana non siamo mai andate molto d’accordo almeno fino a prima delle Nazionali. E poi io ormai non dovevo più stare con Finn. Dovrebbe essere almeno un mese che io e Quinn stiamo insieme- disse convinta la cantante.

 –Qui arriva il secondo problema. Vanessa sta scomparendo- disse mentre la bionda tirava su il braccio. Non aveva più le dita della mano. –Mamma sto scomparendo un po’ per volta- disse preoccupata la bionda.

 –Cazzo!!- esclamò pensando - Dovete muovervi! Dovete farmi mettere insieme a Quinn il più velocemente possibile. Se mi sposo con Finn Vanessa scomparirà del tutto perché io avrò deciso un’altra strada della mia vita. Il matrimonio è fissato dopo le regionali vero?- disse Rachel agitata.

 –Si! Quindi che facciamo?- chiese la mora.

 –Dovete far muovere Quinn. Ditele la verità se è necessario ma dovete muovervi avete meno di 10 giorni. Non dovete assolutamente cambiare troppo la storia o Vanessa morirà per sempre- concluse.

 –Mamma ho paura-

 - Ehi stai tranquilla ce la farete. Insieme siete una bomba atomica unite 4 famiglie mitiche. Mi fido di voi-

 -Grazie zia Rach-

 - Forza andate da Quinn. Vi voglio bene ragazze e ora visto che possiamo entrare in contatto fatevi sentire di più- disse infine la cantante salutando le altre due.

- Ti vogliamo bene anche noi- dissero per poi chiudere la chiamata.

 

-Che facciamo allora?- -Richiama Quinn. È giunto il momento che sappia la verità- disse la bionda.

Sugar prese il telefono e compose il numero. Dopo pochi squilli Quinn rispose –Vanessa tutto bene? Dove sei?-

 - Quinn sono Sugar. Vanessa è qui con me siamo a casa. Ci puoi raggiungere qui?-

- inviami la via. Arrivo subito- disse la bionda accendendo il motore e partendo a tutta velocità. Non era scesa mai dalla macchina stava aspettando una risposta e finalmente ci era riuscita.

Arrivata davanti alla casa che la mora le aveva indicato rimase bloccata leggendo il nome sul campanello: Berry.

Suonò e si trovò di fronte la mora che le aveva aperto la porta e l’aveva condotta in camera dove si trovava Vanessa. –Quinn- disse contenta la bionda non appena la vide arrivare.

 –Che è successo? State bene?- chiese la più grande.

 –Si non ti preoccupare ma dobbiamo dirti una cosa molto importante- disse la mora facendo poi accomodare Quinn sul letto di fronte alle altre due.

-Ragazze mi state facendo paura. Che succede?-

 -Nulla di cui preoccuparsi- disse l’altra bionda

–vorremo solo che tu ci lasciassi spiegare senza interromperci e senza pensare che siamo pazze e ci stiamo inventando tutto- concluse la mora. Quinn annuì perché non riusciva a parlare.

 –Ti diremo quello che vuoi sapere da sempre. Chi siamo noi. È molto più facile di quanto tu pensi. Si vede chi siamo. E penso che tu l’abbia già capito solo che non ti spieghi come sia possibile che noi siamo qui- la bionda prese un respiro e continuò – Mamma. Tu sei mia madre. Una delle mie mamme-

 Quinn si paralizzò. Mamma?! Com’era possibile?!

 –Non mi chiamo Vanessa Agron ma Vanessa Lucy Fabray-Berry-

 -E ovviamente Zia Q. io non sono Sugar Morris ma Sugar Lopez-Pierce-. Quinn rimase scioccata. Non sapeva cosa fare, cosa dire. Tentò di alzarsi ma l’unico risultato fu quello di svenire.

Si riprese dopo molto tempo –ditemi che ho sognato tutto?-

 -Purtroppo no mamma-.

 Quinn si mise a sedere poi fissando le due ragazze chiese – come fate ad essere qui se siete nostre figlie?-

 -Vieni con me ti mostrerò una cosa che il tuo genio ha inventato-

Sugar accompagnò Quinn nel garage dove si trovava la macchina del tempo. –Questa che cos’è?-

 -Questa è la macchina del tempo. Il progetto è tuo e zia Rach l’ha perfezionato e ci ha impiegato 10 anni prima di portarlo a termine-. Quinn non ci stava capendo niente. Avrebbe voluto che fosse tutto un sogno, che si sarebbe svegliata presto e che tutto ciò non fosse mai accaduto. Ma sapeva che non era così. Era tutto vero.

Montò nella macchina e osservò tutti i minimi dettagli. Era una tecnologia molto avanzata rispetto a quella di ora. Le veniva da piangere ma non sapeva nemmeno lei il perché.

Scese e abbracciò subito Sugar – Allora è tutto vero?-

-Si- rispose semplicemente la mora. Quinn si staccò da lei e la fissò a lungo –Sei così uguale a Britt, tranne per i capelli e per quel bellissimo sorriso, tremendamente uguali a quelli Santana-  disse ridendo.

 Sugar l’abbracciò un’ultima volta prima di riaccompagnarla dalla figlia. Era così contenta che Quinn le aveva creduto e che non si fosse spaventata dopo la notizia ricevuta.

Entrarono di nuovo in camera e tornarono vicino a Vanessa che non si era mossa di un centimetro.

-Volete che vi lasci un po’ da sole?- chiese piano Sugar che era rimasta in piedi lasciando spazio alle altre due. Vanessa annuì leggermente.

Rimaste sole Quinn si gettò nelle braccia dell’altra. Stettero strette e in silenzio per tanto tempo. –Sei così tremendamente uguale a me. Sei così bella -.

 Vanessa sorrise –infatti ho preso il carattere da mamma- continuò la bionda

–allora poveri a noi- disse la più grande per poi ridere di gusto. - Perché siete qui?- chiese ad un tratto Quinn.

 –Perché?! Il perché non lo possiamo rivelare. Non possiamo sconvolgere il passato. Comunque siamo qui per cambiare dei particolari del nostro futuro- rispose l’altra bionda.

–E voi sareste tornate indietro nel tempo per dei “dettagli”?!-

-Ok! Forse non sono dei “dettagli” ma è meglio che tu non lo sai. Non ancora perlomeno- concluse Vanessa. Sugar tornò dopo che era passata più di un’ora –Posso?!- chiese mentre bussava.

 –Vieni vieni nipote- rispose Quinn. Sugar entrò saltellando e si buttò nel mezzo alle altre due –San deve stravedere per te. Così simile alla sua Britt. L’unica persona in grado di farla cedere- disse Quinn vedendo l’atteggiamento dell’altra che si incupì subito a quelle parole.

 –in realtà non lo so- disse sussurrando la mora in modo da non farsi sentire. Quinn intuì subito che c’era qualcosa nella sua frase che non andava però aveva paura di scoprire cos’era.

–Mamma noi ti abbiamo voluto dire la verità ora perché siamo nei guai e ci serve il tuo aiuto-

-il mio?!- chiese sorpresa la bionda.

-Si il tuo- disse Vanessa mentre tirava fuori la mano. Quinn rimase immobile a quella vista. –Che cosa vuol dire? Perché non ha più le dita? È un sogno?!- disse mentre tremava. Non ci capiva nulla.

–Mamma detto con parole semplici sto scomparendo. Perché secondo la storia tu e mamma dovreste già stare insieme. E se non vi mettete insieme ma mamma si sposa con Finn io scomparirò per sempre perché vuol dire che Rachel ha preso un’altra strada nella sua vita rinunciando per sempre a te e di conseguenza a me- disse Vanessa abbassando lo sguardo. –Ho bisogno di aria- disse Quinn sentendosi svenire un’altra volta. Sugar la fece distendere e le andò  a prendere un po’ d’acqua.

 –Grazie- disse la bionda. –Quindi mi volete dire che io devo conquistare Rachel in 10 giorni o tu scompari e io vivrò tutta la mia vita senza di lei?!- Vanessa e Sugar annuirono –Non lo permetterò mai- disse sicura Quinn –però avrò bisogno del vostro aiuto-.

 –A tua disposizione Zia-.

Quinn rimase da loro a cena. Parlarono molto raccontandoli la loro vita tralasciando il fatto che lei e San erano morte e che Britt era in uno stato di “coma”. Quinn aveva capito che alcuni particolari non potevano essere rivelati o avrebbero causato ancora più casino ora come ora.

-Mamma che canzone le canterai?- -Non ne sono molto sicura ancora. Non ho ancora molte occasioni quindi devo sfruttarla al meglio. Avete qualche idea?- chiese con fare disperato Quinn. Le altre due si guardarono e annuirono. Sapevano benissimo con quale canzone la bionda aveva conquistato la cantante –Ovvio- dissero poi in coro.

Sugar e Vanessa erano in camera della mora. Era da tanto che non stavano da sole così. Quinn era rimasta a dormire li e le avevano dato la stanza della bionda.

Vanessa si distese accanto alla mora e la strinse a sé. Respirava il suo profumo. Era così buono. Iniziò ad accarezzarle la schiena sfilandole la maglietta. – Che stai facendo?- chiese scossa Sugar. L’altra non rispose ma continuava a spogliare la mora. Si mise sopra di lei e spinse le sue labbra su quelle dell’altra. Fu una sensazione indescrivibile. Inizialmente il bacio fu casto poi la bionda socchiuse le labbra in modo da far entrare la lingua dell’altra. Stettero così tutta la notte a baciarsi e a palparsi ogni tanto il seno ma non andarono oltre. Vanessa non aveva idea di quello che stava facendo. Si stava facendo guidare dall’istinto ma pur non riuscendo a fermarsi sapeva che avrebbe creato più casini che altro.

La mattina dopo Sugar si svegliò da sola nel letto. Scese e trovò un biglietto “So che mi odierai in questo momento. Mi dispiace per stanotte avevo bisogno di affetto e tu eri li. Mi dispiace di averti usato e illuso ma ho sbagliato di nuovo. Scusami tanto. Comunque non penso di tornare prima di cena. Per favore di te a mamma la canzone”. Sugar voleva sparire. Si girò prese la prima lampada e la spaccò contro il muro. –Adesso si che sembri una Lopez- disse Quinn che aveva visto la scena.

-Scusa se ti ho svegliato- disse la mora mentre le prime lacrime le rigavano il volto.

-Ehi tutto bene?- disse la bionda avvicinandosi e prendendo tra le proprie braccia l’altra. Sugar le porse il biglietto di Vanessa e glielo fece leggere –è proprio come sua madre- disse infine abbracciando più forte la mora.

- Ne avete mai parlato?- - Si. Mi ha detto che lei non ricambia il mio sentimento. Ma non è questo che mi fa male. Perché gioca con me pur sapendo che la amo?- chiese Sugar in lacrime –Non lo so. Penso che abbia paura ad ammettere a se stessa che forse prova veramente qualcosa per te- disse Quinn tranquillamente.

- Comunque adesso troveremo una canzone anche per te-

Stettero tutto il giorno a provare e a ridere. Avevano bisogno di distrarsi un po’ . Vanessa non rientrò nemmeno a cena. Sugar la sentì rientrare a notte inoltrata ormai.

Era il grande giorno. Si sarebbe dovuta esibire dichiarando i suoi sentimenti per Vanessa davanti a tutti. Il giorno dopo sarebbe toccato a Quinn.  Ce la puoi fare si diceva per convincersi. Si stava dirigendo verso la sua prima ora quando vide Vanessa pomiciare appassionatamente con Joe. Si sentì morire. Iniziò a correre fino ad arrivare sul tetto. Stette li tutta la mattina cercando di non perdere la calma. Si sarebbe esibita lo stesso. Doveva farlo doveva provare. No non ce la faccio. La odio. È colpa mia lo lasciata fare e ora è peggio che meglio. Sono a pezzi e la colpa è mia che le ho permesso di entrare invece di allontanarla definitivamente. Suonò la campanella: era giunta l’ora.

Scese sicura e arrivò nell’aula del Glee. scambiò uno sguardo con Quinn per poi sedersi lontano da tutti. –A chi sta oggi?- chiese Mr. Shu. Sugar si alzò andò dai musicisti per indicarli la canzone che aveva scelto. Poi si portò al centro dell’aula e fece cenno ai musicisti di partire.

Partì la musica e Quinn sobbalzò che sta facendo? Perché ha cambiato canzone?

Sugar iniziò a cantare la prima strofa fissando Vanessa.

 

 

Seems like just yesterday
You were a part of me
I used to stand so tall
I used to be so strong
Your arms around me tight
Everything, it felt so right
Unbreakable, like nothin' could go wrong
Now I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hanging on

Non la smetteva di fissarla. In quel momento l’odio aveva la meglio su di lei. Quinn non capiva cosa fosse successo. Avevano deciso per una canzone d’amore dopotutto era quello il compito della settimana.


Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes

Vanessa si sentiva veramente in colpa. Non poteva far a meno di darle ragione. Si meritava tutto quell’odio.


I told you everything
Opened up and let you in
You made me feel alright
For once in my life
Now all that's left of me
Is what I pretend to be
So together, but so broken up inside
'Cause I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hangin' on

Sugar stava iniziando a piangere. Ma continuava a cantare con più energia di prima.


Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes

Swallow me then spit me out
For hating you, I blame myself
Seeing you it kills me now
No, I don't cry on the outside
Anymore...

Si avvicinò a Vanessa e le girò intorno mentre cantava l’ultimo ritornello.


Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes

Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes

Nessuno aveva capito cosa stesse succedendo tra quelle due. Però Sugar aveva spaccato con quella canzone quindi tutti si alzarono in un grande applauso. Tutti tranne Quinn che era rimasta impietrita, Santana che era rimasta affascinata da quella voce e quei movimenti che non riusciva a muoversi e Rachel che era stata colpita da quella voce incredibile.

-Ragazzi un esibizione spettacolare anche se la canzone non era molto d’amore. Comunque Sugar sei incredibile la tua voce è bellissima. Complimenti- disse infine Shu anche lui rimasto spiazzato dal talento della mora.

Sugar ringraziò il professore e poi lasciò la stanza. Quinn le corse dietro. La trovò sul tetto della scuola.

-Ti prego non ora lasciami stare- disse la mora. –Come mai hai cambiato la canzone? Credevo volessi provare a stare con lei non il contrario-

 -Lo so ma non ce l’ho fatta. Quando stamani l’ho vista con quello li non ci ho visto più e…-

-Ok! Ti capisco pienamente. Ma facendo così penso che forse hai fatto centro-

 -che vuoi dire zia?-
 -che Vanessa era parecchio turbata e si sentiva molto in colpa. Questo vuol dire che ci tiene parecchio a te-disse per poi porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi.

 –Dai che domani tocca a tua zia. Vieni a casa mia per un’ ultima sistemata alla canzone. Sai non vorrei rischiare di far scomparire nessuno- disse facendole l’’occhiolino. Sugar le afferrò la mano e insieme andarono via.

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Capitolo 8
*** Capitolo VII ***


-Pensate di dirlo anche a San, Britt e Rach che siete loro figlie?- chiese Quinn a Sugar.

 –Non lo so. Non ne abbiamo mai parlato. In realtà non dovevamo nemmeno dirlo a te ma abbiamo avuto la necessita di rivelartelo. Quindi per ora penso non sia necessario poi si vedrà- disse poco convinta l’altra.

Erano a casa di Quinn stavano cenando. Sugar aveva aiutato tutto il giorno la bionda con la sua canzone.

Non voleva tornare a casa perché aveva paura di incontrare Vanessa e per questo stava cercando di dilungare il più possibile ogni conversazione.

-Se non vuoi tornare a casa ti capisco e puoi restare qui- disse cortesemente Quinn vedendo l’atteggiamento dell’altra.
 –Come hai fatto a capire che non voglio andarmene?-

 -Perché conosco tua madre Santana e fa esattamente come fai tu. Non chiede mai ma si capisce quando non vuole fare una cosa. Cerca di perdere tempo finchè qualcuno non le chiede se va tutto bene o se ha bisogno di qualcosa- disse sorridendo –poi comunque neanche io sarei riuscita a tornare a casa con la situazione che c’è- continuò.

Sugar le sorrise a sua volta e la ringraziò per la sua immensa gentilezza. –Dormi con me?- chiese Quinn alla mora. –Molto volentieri- rispose di rimando l’altra.

Andarono in camera e si misero a letto. Sugar si accoccolò tra le braccia della bionda e appoggiò la testa sul suo petto. Quinn sorrise per la posizione assunta dall’altra con una naturalezza incredibile. Era proprio figlia di Brittany Pierce. –Zia ma tu non dovresti stare dalla parte di tua figlia?- chiese ad un tratto Sugar.

 –In realtà non lo so. Dovrei?! Si è mia figlia ma secondo me è lei quella nel torto non tu-

-Però non dovresti comunque parlare e stare con lei?-

 -Forse si. Ma pensavo che tu in questo momento hai più bisogno d’aiuto rispetto a lei- disse convinta la bionda.

 –Grazie-

 -Di niente. Ora dormiamo che domani ci aspetta una giornata impegnativa-

 -Notte zia Q. ti voglio bene- disse la mora.

–Notte. Anch’io ti voglio bene- disse Quinn con una lacrima che le scendeva sul viso. Era così contenta di aver trovato persone come loro così legate a lei.

 

Santana era con Britt da Rachel. –Cosa dicevi Santana?- chiese la mora mentre tornava in salotto dalle altre due. Era andata a rispondere al telefono interrompendo il discorso della latina.

 – Allora stavo dicendo che l’altro giorno quando Sugar è corsa via e Q. l’ha seguita le ho seguite anche io. Ci ho messo un po’ per trovarle ma poi quando sonno arrivata sul tetto della scuola erano lì e Sugar ha chiamato Q. zia- disse la latina scocciata perché aveva dovuto ripetere migliaia di volte quel discorso a causa delle interruzioni causate dalla cantante.

-Non vedo cosa ci sia di strano. Magari è solo un soprannome- disse convinta la diva. Santana sbuffò a quell’affermazione. Come faceva a essere così stupida? Poi era Brittany che chiamavano stupida ma a quanto pare c’era qualcuno peggio di lei. Decise che era meglio non insistere oltre tanto sapeva che la cantante avrebbe dovuto avere per forza ragione quindi sarebbe stato inutile qualsiasi dibattito.

Così si alzò di scatto –Andiamo Britt. Tanto qui non c’è più niente da fare- disse prendendo la ballerina per mano e dirigendosi verso la porta.

 –SAN- urlò la diva –Ti ha insospettito molto questo fatto?- chiese conoscendo già la risposta.

 Santana si bloccò si girò e tornò sul divano da dove si era appena alzata –non è solo questo. È che Q. ha risposto: “domani tocca a tua zia”- disse guardando preoccupata la mora.

 Quando aveva sentito quella frase uscire dalla bocca della bionda si disse che aveva sentito male, non poteva essere vero. Non poteva nemmeno essere un soprannome sapendo l’odio che Quinn aveva per i nomignoli. Odiava quando lei la chiamava Q. figuriamoci se una che aveva conosciuto da qualche mese la chiamasse Zia. C’era qualcosa sotto di molto importante. Lo sapeva. e voleva sapere.

–Allora che possiamo fare?- chiese la cantante.

–Semplice dobbiamo convincere Quinn a dirci cosa sa. E se non ci riesci con lei dovremmo avvicinarci a quelle ragazze in modo che si fidino di noi quanto si fidano di Q.- disse semplicemente la latina.

 –Aspetta perché hai detto “se non ci riesci”?!-

 -Perché per te sarà più facile. Devi lasciare il Bietolone e deciderti a confessarle i tuoi sentimenti così vi potete mettere insieme e a quel punto ti dirà tutto- disse con aria soddisfatta Santana. Rachel rimase scioccata. Come poteva parlarle così? L’unica cosa di cui si interessava era scoprire qualcosa su quelle due? Non le importava niente di come si poteva sentire lei o Quinn?

-San- l’ammonì Brittany capendo che la sua ragazza era stata un po’ troppo brusca. Santana la guardò negli occhi.

Si perse in quello sguardo e non resistette –Ooook! Hai vinto. Nana non volevo essere così brusca sai che mi interessa che tu e Quinn siate felici. Quindi si spero vi mettiate insieme perché è così che deve essere. Ma non è colpa mia se sei troppo codarda da tirarti indietro creando tutto questo casino- disse infine.

 Rachel non ci vide più. Come si permetteva di parlarle così. come si permetteva di chiamarla codarda Non accettava queste critiche soprattutto da parte sua. –Senti chi parla! Tu per prima non hai avuto il coraggio di prenderti Britt per paura di perdere la tua stupida reputazione! Ci hai messo più di 2 anni a confessare di essere innamorata di lei e non per tuo volere ma per una stupida pubblicità. E poi sarei io la codarda?! Sei solo una stronza..-

 -BASTAAA!!!- la bionda intervenne. Aveva bloccato Santana che intanto si era alzata andando pericolosamente vicino a Rachel.

-Perché dovete sempre litigare?! Rachel non voglio più sentire quella storia. Non ci voglio più pensare sono stata troppo male..- Santana si gelò. Si sentì una stronza di prima categoria. Non aveva pensato a come si potesse sentire Brittany in mezzo a quel discorso. Sentì una morsa al cuore, aveva ferito la persona più importante della sua vita senza nemmeno rendersene conto.

 –Scusami- riuscì a dire abbracciando la bionda. le scese qualche lacrima, pensando di essere una persona orribile.

 –Amore non fa niente ormai è acqua passata- disse teneramente la ballerina accarezzandole i capelli corvini. Rimasero abbracciate per molto tempo. Avevano bisogno di sentirsi l’una dell’altra.

 

 

-Quinn alzati è tardi- disse la mora svegliandosi di soprassalto e guardando l’orologio. Se non si fossero mosse sarebbero arrivate sicuramente in ritardo. Quinn scese di corsa dal letto, corse in bagno e si preparò più velocemente possibile. Così fece anche Sugar. –Andiamo muoviti. Colazione la faremo arrivati a scuola- disse la bionda trascinando l’altra giù per le scale fino ad arrivare fuori dalla casa e infine in macchina.

Era una bellissima giornata pur essendo ancora Febbraio. Il sole splendeva, l’aria era abbastanza calda e nulla sarebbe andato storto.

Arrivarono a scuola in men che non si dica. Quinn aveva corso come una pazza infrangendo molte volte il codice stradale ma non le importava di niente. Quello era il suo giorno, il giorno del riscatto, della conquista non poteva arrivare in ritardo.

-Ringrazio che siamo arrivate sane e salve- disse Sugar. Aveva la nausea e la faccia bianchissima. Si era presa degli spaventi immensi durante il tragitto. Quinn rise vedendo le condizioni dell’altra. La prese per mano e insieme entrarono nell’edificio.

-Ci vediamo tra tre ore- disse Quinn salutando la mora.

–ok- rispose.

Sugar non aveva molta voglia di andare a lezione. Anche perché doveva incontrare Vanessa e non aveva voglia di piangere ancora. Quindi decise che era meglio saltare quelle lezioni e tornare sul terrazzo, dove sapeva che sarebbe stata sola e in pace per qualche ora.

Aspettò il suono della campanella e poi si diresse verso le scale che portavano alla sua meta. Arrivò in cima e aprì la porta. Montò sul tetto e si mise a sedere osservando il cielo. Era così bello non c’era nemmeno una nuvola.

-Non dovresti essere a lezione?- chiese una voce a lei molto famigliare.

 –Non ci dovresti essere anche tu?- rispose scocciata l’altra. Non aveva voglia di parlare con nessuno voleva stare un po’ da sola con i suoi pensieri.

 –Si ma non mi importa! Non riesco a seguire nulla tanto-. La tensione sai-disse sedendosi accanto all’altra. –Dove hai lasciato la tua ragazza?-

 -è a fare le prove per la canzone che mi vuole cantare. E invece tu? Dove l’hai messa la tua?-

-Non so a cosa ti riferisci. Io non ho nessuna ragazza- rispose incazzata Sugar.

–Mi è sembrato il contrario. Dopotutto le hai cantato una canzone molto coincisa-

-Le ho cantato una canzone di addio-

 -Quindi vuol dire che qualcosa c’è stato?- chiese la latina con fare ovvio.

–Nulla di serio. Sono io che mi sono immaginata tutto e l’ho presa parecchio male. Contenta?! Ora te ne puoi andare! Hai ottenuto quello che volevi sapere- rispose la mora.

-Non volevo ottenere nulla. Volevo solo capire cosa era successo tra voi due-

-Non ci credo. Non sei così mia cara Santana. Non te ne importa niente delle altre persone. Ti importa solo di te stessa. Se ti fosse importato qualcosa di me o di chiunque altro al di fuori di te non ci avresti abbandonato. Ti odio Santana ti odio, TI ODIOO!!- disse Sugar ormai in lacrime. Odiava sua madre. La odiava perché le aveva abbandonate. Se n’era andata lasciando Britt da sola con una figlia di due anni. Doveva fare l’eroe e invece non ci era riuscita. Aveva scelto di nuovo la sua fama al posto della sua famiglia. Non riusciva a perdonarla. Sua madre è in uno stato comatoso per colpa della latina. Ma perlomeno ora la ricordano tutti come quella che aveva dato la sua vita per cercare di salvare altre persone inutilmente.

Santana era rimasta scossa. Non aveva capito quel discorso. Cosa voleva dire con “ci avresti abbandonato”. Chi avrebbe abbandonato?! Vide Sugar in lacrime ma l’unica cosa che fu in grado di fare fu quella di alzarsi e andare via.

Sugar era rimasta di nuovo sola. Continuava a pensare a sua madre e più ci pensava più odiava l’altra.

 

Santana scesa tutte le scale come se fosse un sonnambulo. Non capiva dove andava seguiva il suo corpo. Perché quelle parole l’avevano colpita così tanto?. Perché le avevano dato così noia? non se lo spiegava. Andò in bagno senza sapere il perché ma non poteva farsi vedere nei corridoi, era pur sempre orario di lezione.

Suonò la campanella. Quinn entrò nel bagno e vide Santana in trans. –San ci sei? Tutto bene?- chiese la bionda sventolando la mano davanti alla faccia dell’altra. –Perché??-

-Perché cosa San?-

 -Perché mi odia? Perchè ha detto che io le avrei abbandonate?- Quinn capì subito che la latina doveva aver parlato con Sugar. Cazzo  pensò  ora che le dico?!

 –Dai San non ci pensare. Magari non era in se e si è sfogata usando le parole sbagliate o magari parole per un’altra persona. Dopotutto non ti conosce così bene- disse Quinn.

 –Come fai a sapere di chi sto parlando?- chiese risvegliandosi la latina. O merda e ora?!

 – ho tirato ad indovinare. Dai San andiamo o faremo tardi-

 -Q. fermati. Dimmi solo che tu sai qualcosa su di loro che nessuno sa e che sai il perché mi odia-. Quinn sapeva di dovergli almeno questo.

 Tanto ormai la latina aveva  capito che lei sapeva –Si- rispose semplicemente uscendo dal bagno seguita a ruota dalla mora.

 

Era giunta l’ora del verdetto almeno da parte di Quinn. Erano nell’aula del Glee e la bionda si era già posizionata al centro della stanza. –Bene Quinn facci sentire che cosa hai preparato- disse Mr Shu non appena vide che Quinn era già pronta a cantare.

Quinn fece un respiro profondo. Guardò Sugar che le fece un occhiolino e poi guardò la figlia che le sorrise. Quinn notò che portava dei guanti. Dovevano servire per coprire la parte mancante delle mani.

Doveva farcela. Diede l’ok ai musicisti che partirono con la musica.

  

  This time, This place
Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know

Alzò lo sguardo verso Rachel. La guardò con tutta la passione che aveva.

Rachel si emozionò subito. Non si aspettava che Quinn avesse cantata per lei. Le scese subito una piccola lacrima.

Finn notò l’atteggiamento della cantante ma non capiva a pieno il motivo.

 
That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been f
ar away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore

Quinn si avvicinò sempre di più a Rachel evitando gli sguardi complici degli altri. Tutti sapevano cosa stava succedendo. Avevano già notato che c’era qualcosa di strano tra quelle due. Tutti tranne Finn ovviamente.


On my knees, I'll ask
Last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand
All of hell to hold your hand
I'd give it all
I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know,
you know, you know

Arrivata davanti alla cantante si inginocchiò di fronte a lei e le porse una mano. Rachel si stava sciogliendo. Non si immaginava che Quinn azzardasse così tanto. Esitò un momento poi le prese la mano. Quinn sorrise si alzò e porto la cantante al centro dell’aula e con lei improvvisò un ballo molto intimo. In realtà non era molto improvvisato. Lo aveva provato e riprovato con Sugar nei giorni precedenti. Non poteva permettersi di sbagliare niente.

 

That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away fo
r far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore

Quinn continuava a cantare guardando sempre più profondamente la mora. Sembrava che tutto intorno a loro fosse scomparso.


So far away
Been far away for far too long
So far away
Been far away for far too long
But you know, you know, you know

Arrive all’ultimo ritornello. Si fermò si staccò leggermente da lei. La guardò con tutto l’amore che provava per lei. E canto con tutta la passione che aveva in corpo. Rachel non voleva crederci era al settimo cielo. L’amava lo sapeva e ora sapeva quanto realmente l’amava anche Quinn.  Le scivolò un’altra lacrima sul viso che prontamente Quinn le raccolse con la mano.


I wanted
I wanted you to stay
'Cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long
So keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go

La canzone terminò. Le due si stavano fissando come mai prima. Ognuna sentiva il cuore dell’altra battere contemporaneamente al proprio. Battevano molto forte. Non riuscivano a calmarli, erano troppo emozionate. Nessuno intorno a loro si mosse stavano aspettando che arrivasse il momento giusto per interrompere il paradiso che le altre due stavano vivendo. –TI amo- disse Quinn appoggiando la fronte a quella dell’altra. –Ti amo e ti prometto che non ti farò mai del male sei troppo importante..- non riuscì a finire la frase che si ritrovò le labbra della cantante sulle proprie. Finalmente riassaporava il suo sapore. Le era mancato così tanto. Quel bacio fu interrotto da migliaia di applausi e fischi. Le due si staccarono e arrossirono tornando alla triste realtà che non erano sole in quella stanza. Sugar, Vanessa, Kurt e Mercedes avevano le lacrime agli occhi. Anche Santana e Britt si erano commosse.

-Quinn è stato meraviglioso. Non ti avevo mai sentito cantare così. È stato Wowww- disse Mr Shu alla bionda.

 –Si davvero bello. Complimenti- disse Finn alzandosi e andando verso la bionda.

 –Finn senti. Io mi dispiace-

 - non me ne frega un cazzo delle tue scuse. Mi hai spezzato il cuore. Sono stato preso per il culo per 3 anni da tutte e due- disse per poi uscire dall’aula.

Nessuno fece molto caso alla sfuriata di Finn. Non gli potevano dare torto dopotutto.

Sugar si alzò velocemente e andò ad abbracciare Quinn. Fece lo stesso Vanessa. Rimasero tutte e tre vicine senza farsi nessun tipo di problema. Poi fu il turno di Santana e Brittany che si complimentarono con la diva e poi andarono ad abbracciare la loro amica –Ricordati che comunque noi rimaniamo la coppia più bella- disse la latina provocando la risata delle altre due.

 –Certo San non ti preoccupare- rispose la bionda –ma ancora non siamo una coppia noi. Sta a Rachel prendere la decisione finale-.

Era vero ora tutto era nelle mani della cantante. Lei avrebbe deciso se stare con Quinn o con Finn. Anche se ormai era piuttosto sicura della sua decisione e niente le avrebbe fatto cambiare idea.

 

 

Questo capitolo non mi convince molto. È un po’ una base per il prossimo. Grazie comunque a tutti quelli che seguono questa storia.

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII ***


Quinn si è finalmente confessata davanti a tutti. È stato bellissimo e poi i suoi occhi, così belli, così chiari, così trasparenti e così pieni d’amore, amore per me. Non ci posso ancora credere. Non mi sono mai sentita così felice. È stata fantastica. È la persona giusta per me. Lei mi ama me lo ha dimostrato in molti modi e ora ne ho la certezza. Ho sentito il suo cuore battere con il mio in perfetto sincronismo. Ho guardato dentro di lei e ho capito che è sincera. Mi ama e io la amo. Tanto. Penso di averla sempre amata fin dal primo momento che l’ho vista. In questi anni della mia vita mi sono sentita così sola, nessuno mi capiva ma con lei mi sento a casa finalmente, mi sento al sicuro. Devo farmi coraggio e affrontare la realtà. Per prima cosa devo parlare con Finn. Non posso non dargli perlomeno una spiegazione. Se la merita. Dopotutto sono stata bene con lui. Rachel era nella sua camera che pensava. Ormai era notte inoltrata ma non riusciva a prendere sonno. Aveva ancora l’adrenalina al massimo. Si girò e guardò l’orologio: le 2.23 am. Era tardi ma comunque decise di prendere il cellulare e di scrivere un sms

 

“Finn senti dobbiamo parlare. Se sei sveglio e ti va possiamo incontrarci anche ora se no domani mattina prima di entrare a scuola. Rachel”

 

Lo rilesse e poi sicura lo inviò. Ormai la scelta era fatta. Doveva solo lasciare Finn e poi confessarsi a Quinn.

Non passo neanche un minuto che il suo telefono si illuminò. Lesse il messaggio e sul volto le si dipinse un sorrisino involontario. Saltò giù dal letto e si mise le prime cose che le capitarono per poi uscire di casa silenziosamente per non svegliare i suoi papà.

Uscì dalla porta e davanti al cancellino del suo giardino intravide una figura scura appoggiata a una macchina. Le prese un po’ di agitazione. Non sapeva come fare a spiegare tutto quello che provava a Finn. Il ragazzo non appena aveva letto il messaggio di Rachel era arrivato subito sotto casa sua. Non era rientrato a casa ma si stava aggirando nei paraggi di casa della cantante perché voleva parlarle.

-Ciao- disse lui appena la cantante gli si avvicino.

-Ciao- rispose lei abbassando lo sguardo. Era in forte imbarazzo. Non sapeva cosa dire –Finn senti..- cominciò.

-Shh…non dire niente- la interruppe subito lui – tutti pensano che io non vedo le cose come stanno. Ma non è così. Avevo capito che c’era, e c’è  un attrazione tra te e Quinn ma preferivo far finta di nulla per non soffrire. Pensavo che facendo così avrei evitato di soffrire. Ma è stato molto peggio. Se ti avessi lasciato subito dopo che mi ero accorto che il tuo cuore non apparteneva a me ma a lei avrei fatto molto meglio. Non solo per me ma anche per voi. Ho capito che tutto quel tira e molla tra me te e lei non era fatto perché entrambe volevate me, ma perché entrambe volevate tenermi lontano da l’altra. Sono stato uno stupido e ho peggiorato sola la situazione facendo finta di niente. Non sono arrabbiato, almeno non con voi. Vi appoggio pienamente nella vostra relazione e spero che sarete felici insieme non come credevamo di esserlo noi, ma veramente. Ti voglio bene Rachel e non voglio perderti nemmeno come amica- finì il suo discorso vedendo delle lacrime scendere sul volto della cantante –non piangere Rachel- disse per poi abbracciarla.

-Scusami… e …. Grazie Finn, grazie per aver capito- disse infine la mora.

Rimasero abbracciati per molto poi vedendo l’ora che si era fatta decisero di salutarsi e di tornare a casa.

Finalmente aveva chiarito anche con lui ora bastava cantare a Quinn e poi sarebbe stata la persona più felice del mondo. Non pensava che Finn la prendesse così bene ma non ci pensò su molto perché non vedeva l’ora di poter baciare di nuovo le labbra della bionda. non chiuse occhio per tutta la notte. Aveva pensato e ripensato a che canzone cantarle e finalmente ci era arrivata. La trovava perfetta per lei e per loro. Alle 7.00 am in punto iniziò a vestirsi dopo aver fatto rigorosamente tutti i suoi esercizi mattutini.

Era super emozionata. Oggi era il grande giorno e niente e nessuno l’avrebbe fermata.

 

Vanessa era rimasta a casa. La sua situazione stava peggiorando e non capiva il perché. Oggi sapeva che ci sarebbe stata la decisione di Rachel e sperava che tutto andasse per il verso giusto. Ne era convinta vista la reazione dopo la canzone di Quinn ma ancora non era deciso nulla visto che le era sparito tutto un braccio.

Aveva anche litigato nuovamente con Sugar. Ormai la situazione tra loro era insostenibile. La bionda non voleva che l’altra si avvicinasse a lei. Non la doveva toccare né guardare né aiutare. L’aveva cacciata perché stamani mattina la voleva aiutare a cambiarsi ma ormai la bionda non si sentiva molto a suo agio a farsi spogliare e a farsi vedere in biancheria dall’altra conoscendo i suoi sentimenti per lei. Stava ripensando all’accaduto e forse si rese conto di essere stata molto brusca e soprattutto di aver usato parole pesanti. Voleva ferirla ma non capiva il motivo nemmeno lei. Le faceva paura stare a contatto con la mora. Provava sensazioni strane e non le piaceva a fatto. Si sentì pentita per quello che aveva fatto ma non voleva assolutamente scusarsi con l’altra.

 

Suonò la campanella e tutti i ragazzi andarono a lezione.

Quinn era già seduta nell’aula del Glee accanto a Sugar che le stava raccontando il litigio di quella mattina con Vanessa. Santana e Brittany era sedute poco sopra di loro e stavano ascoltando il racconto della mora senza farsi vedere. Per meglio dire era Santana che stava ascoltando. La ballerina invece pensava ai fatti suoi. Sapeva benissimo cosa c’era tra quelle due lo aveva visto nei loro occhi. –San non dovresti origliare. È sbagliato- disse poi alla latina che si riscosse. Si girò verso la sua bionda –Hai ragione- le sorrise e poi le stampò un bacio veloce sulle labbra. La bionda sorrise a sua volta poi poggiò la sua testa sulla spalla dell’ispanica.

Rachel entrò sicura nell’aula e andò dai musicisti per accordarsi per la canzone. Si girò verso Mr. Shu che era entrato subito dietro di lei posizionandosi su una delle sedie vicino ai ragazzi, che le diede l’ok per partire. Poi guardò Finn che le abbozzò un sorriso abbastanza forzato. Quinn in quel momento voleva morire. Perché sta sorridendo a lui?! Si chiese. Poi vedendo che la cantante si girò verso di lei e leggendole il labiale capi : Questa è per te….  Quinn si emozionò e guardò con gli occhi lucidi la mora.

Rachel allora diede il via ai musicisti che partirono con la musica.

Quinn non aveva mai sentito quella canzone. Si girò verso Sugar che fece cenno di no con la testa. Nemmeno lei sapeva che canzone era. Infatti nemmeno Zia Rach le aveva mai detto che canzone aveva cantato a Quinn. Anche perchè forse non le aveva mai cantato una canzone in quell’occasione visto che per lei a quel punto della storia dovevano già essere una coppia.

Rachel parti con le prima strofa. Si emozionava a ogni parola che diceva. Le voleva far sentire il più possibile a Quinn e ci sarebbe riuscita.

 

Somethin' in your eyes, makes me wanna lose myself
Ma
kes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life

Quinn poteva sentire tutte le emozioni che Rachel le stave trasmettendo. Infatti non riuscì a trattenere nemmeno una lacrima che le rigava il volto. Sugar le prese la mano cercando di farle forza. Rachel era davvero stupenda. Trasmetteva davvero tutte le sue emozioni mentre cantava e queste ti colpivano in fondo. Infatti anche lei non potè fare a meno di versare una lacrima mentre pensava a Vanessa.


If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done

Santana stava rabbrividendo. Non aveva mai visto cantare così Rachel. Ma ciò che la colpì di più furono le parole di quella sconosciuta canzone. Rappresentavano perfettamente come si era sentita lei con Brittany.

Strinse di più la mano della sua biondina che capì perfettamente lo stato d’animo dell’altra. Era stato così anche per lei finché non aveva conosciuto Santana. Strinse a sua volta la sua mano mentre vide che una lacrima stava scivolando sul viso bellissimo della sua ragazza. Cosi posò delicatamente le labbra sul suo viso asciugandole quella lacrima che era caduta. Santana la guardò negli occhi. Sorrise in un modo bellissimo. –Ti amo- sussurrò alla ballerina che sorrise a sua volta –Ti amo anche io San… - disse infine la bionda. si guardarono negli occhi perdendosi l’una nello sguardo dell’altra. Azzurro dentro nero e viceversa.

 –Sei bellissima- sussurrò la ballerina. L’altra sorrise arrossendo un po’mentre non si staccava dal contatto visivo con l’altra. Si erano perse ormai nel loro mondo.


It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong

Tutti I ragazzi del Glee erano commossi da quella canzone. Spostavano il loro sguardo da Rachel a Quinn che non smisero un secondo di guardarsi. Erano tutti rimasti pietrificati dalle emozioni che trasmetteva quella canzone.


A window breaks, down a long, dark street
And a siren wails in the night
But I'm alright, 'cause I have you here with me
And I can almost see, through the dark there is light

Quinn tremava. Non riusciva più a trattenere le lacrime che cominciarono a scivolare abbondantemente sul suo viso. Si sarebbe alzata in quel preciso momento e sarebbe andata da Rachel e l’avrebbe baciata con tutto l’amore di questo mondo.

Si girò un secondo cercando qualcuno che avesse un fazzoletto. Vide la scena più tenera della sua vita. Santana e Brittany con le lacrime agli occhi che si guardavano così profondamente da riuscire a vedere l’una dentro l’altra. Avevano le fronti attaccate e sul volto avevano dipinto un sorriso bellissimo. Non parlavano. Lasciavano parlare I loro cuori attraverso anche quella stupenda canzone che le accompagnava.


Well, if you knew how much this moment means to me
And
how long I've waited for your touch
And if you knew how happy you are making me
I never thought that I'd love anyone so much

Rachel non resisteva più. Anche lei aveva gli occhi lucidi. Guardava Quinn e la bionda guardava lei. Si stavano dicendo tutto attraverso i loro sguardi. Volevano toccarsi assaporarsi ancora una volta. La cantante si avvicinò alla binda fino ad arrivare vicinissimo a lei. Sentiva il suo profumo, il suo buonissimo profumo. E con il cuore in mano cantò l’ultimo ritornello.


It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way the b
ack where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong
It feels like I'm all the way back where I belong

 

Finì la canzone e anche la musica. Nessuno si mosse. Erano tutti con le lacrime agli occhi. Quinn le sorrise. Si alzò e avvicino la sua fronte a quella dell’altra fino a farle combaciare. –Ti amo Quinn, Ti amo da sempre, Ti amo e mi dispiace di averci messo così tanto per ammetterlo a me stessa. Ti amo e Ti amerò per sempre anche se tu non mi vorrai più o te ne andrai o mi lascerai io continuerò ad amarti è una promessa-

Quinn sorrise e prima di posare le sue labbra su quelle della mora canticchiò  Lift your open hand. Strike up the band and make the fireflies dance, Silver moon's sparkling. So kiss me . Rachel sorrise tra le lacrime che vennero rigorosamente asciugate dalla bionda. Poi finalmente si baciarono con tutto l’amore che avevano nel cuore. Questa volta quel bacio non fu interrotto da nessuno. Nessuno aveva il coraggio di interrompere quel momento così bello e così puro. Si staccarono dopo un po’ perché avevano bisogno di prendere aria. Ma non smisero di guardarsi.

Sugar stava piangendo come una disperata. Aveva sentito tutto il discorso di Rachel e non era riuscita a mantenere la sanità mentale. Aveva cominciato a singhiozzare pesantemente. Sapeva di quella promessa che infatti sua zia aveva mantenuto. Non aveva mai frequentato nessun’altro seriamente dopo la morte di Quinn. Non riusciva a dimenticarla o almeno il suo cuore non voleva dimenticarla. Erano così belle insieme e così felici che si convinse ancor di più nell’impedire la morte di Quinn e di sua madre. A quel pensiero si girò e vide la stessa identica scena che aveva visto Quinn pochi minuti prima. Le due non si erano mosse. Erano sempre lì perse nel loro mondo e non ne volevano sapere di uscirci. Sugar si sentì ancora peggio. Iniziò a tremare vistosamente. Erano così perfette insieme così innamorate. Ogni giorno sembravano innamorarsi l’una dell’altra sempre di più. Stava per perdere i sensi finché non sentì una presa sicura dietro di se. Era Quinn. Aveva visto che era in difficoltà e quindi non aveva esitato ad andare da lei per darle il suo supporto così come aveva fatto la mora poco prima. –Grazie- sussurrò Sugar.

-No! Grazie a te- disse la bionda sedendosi di nuovo accanto a lei, questa volta però con Rachel a fianco che le teneva la mano.

Il professor Shu si riprese –Ok! Ragazzi è stato magnifico. Brittany te la senti?! Sarebbe il tuo turno- disse infine. La ballerina annuì convinta mentre si alzava e prendeva posto al centro dell’aula.

Poi prese il piccolo registratore che c’era sul piano e inserì un cd. –Ho preferito la versione remixata della canzone così da poterci ballare meglio sopra- disse per poi far partire lo stereo.

  

I still hear your voice, when you sleep next to me.
I still feel your touch in my dreams.
Forgive me my weakness, but I don't know why.
Without you it's hard to survive.

Brittany stava cantando divinamente mentre iniziava a muovere i primi passi di un balletto preparato con cura. Santana si emozionò così tanto nel vederla così sicura così bella così perfetta.  Aveva fatto tutto quello per lei.


Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so
I can't let you go.
Want you in my life.

A questo punto quando la musica parti Brittany diede il meglio di se nel ballo. Si muoveva così bene in un modo così sensuale che anche un cieco si sarebbe eccitato nel vederla. Era un dea. Si stava lasciando andare senza mai però staccarsi dallo sguardo di Santana. Dopotutto lo stava facendo per lei.


Your arms are my castle, your heart is my sky.
They
wipe away tears that I cry.
The good and the bad times, we've been through them all.
You make me rise when I fall.
 

Santana si stava emozionando tanto sia perchè la stava facendo commuovere con le parole di quella canzone ma anche perchè la stava facendo eccitare da morire con quelle movenze. Brittany si avvicinò alla latina porgendole entrambe le mani che furono afferrate prontamente dall’altra. La trascinò al centro della sala, la posizionò per bene e cominciò poi un balletto improvvisato con la sua donna. Santana cercava di seguire i movimenti dell’altra. Si faceva condurre pienamente. Avevano i loro corpi attaccati. sentiva il cuore dell’altra battere all’unisono con il suo. La guardava mentre le cantava quella canzone così significativa per loro.


Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you
feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so
I can't let you go.
Want you in my life

Continuavano a ballare sempre più in maniera sensuale. Non gli importava niente di essere in mezzo ad altre persone. Nessuno avrebbe interrotto quel momento così bello così loro. Santana unì la sua voce a quella della ballerina per l’ultimo ritornello. Era vero erano innamorate come nessuno e più i giorni passavano più loro si amavano. Non si sarebbero mai stancate l’una dell’altra. Erano nate per stare insieme e lo sarebbero state per sempre.


Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can't you feel my
heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side

Finirono con un casque nel quale la ballerina non esitò nel baciare con passione l’altra. Le loro lingue stavano danzando a ritmo di quella musica che era finita da qualche secondo.

-Non vorremo vedere un film porno- disse ad un tratto una voce che fece staccare le altre due.

-Pagheresti per vederlo Q. e scommetto che ti piacerebbe anche- rispose la latina scaturendo una risata da parte della bionda

-Si forse hai ragione- disse Quinn facendole l’occhiolino. Rachel le tirò una gomitata nella pancia –Ahi-

 -Ti sta bene. Ci siamo appena messe insieme e già mi tradiresti con Santana?!- chiese la cantante

Quinn non rispose. Era rimasta a “ci siamo messe insieme”

 –Allora non rispondi nemmeno?!- continuò la cantante.

–Amore, sono così contenta. Certo che non ti tradirei mai soprattutto non con Santana- rispose.

-Bene anche perché nessuno ti garantisce che io voglia starci con te mia cara Q.- si intromise la latina.

-Allora siamo tutte d’accordo- disse infine la bionda facendo ridere le altre.

 

La giornata finì. Sugar era fuori nel parcheggio. Non sapeva se tornare a casa. Voleva sapere se Vanessa era “guarita” o no ma non voleva vederla. Aveva paura di una sua nuova sfuriata.

-Che fai?- chiese Quinn

-Sto pensando se tornare a casa o no-

-Hai paura?!-

-Si- rispose girandosi verso la bionda –Dov’è Rachel?-

-Arriva! Era andata a parlare con Shu per qualche canzone da proporre per le ragionali. Sai com’è! Comunque non cambiare argomento. Vuoi che venga con te?-

-No! No non voglio interrompere nulla. Hai da fare questo è un problema che devo risolvere io. Da sola-

-OK! Come vuoi. Ma se hai bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi. Fammi saper comunque se si è ripresa o no. Ho provato a chiamarla ma non mi ha risposto. Sono preoccupata-

- è normale penso, dopotutto sei sua madre- disse la mora facendo ridere l’altra.

-Si hai ragione. Allora fammi sapere e buon week-end!- disse la bionda intravedendo Rachel che si stava avvicinando.

-OK. Ciao e divertitevi- disse con uno sguardo malizioso.

-Contaci- disse la bionda prendendo la cantante per mano e dirigendosi verso la sua macchina.

 

Sugar esitò un secondo prima di entrare in casa –Ma chi se ne  frega!- si disse ad alta voce prima di entrare in casa. Era tutto spento e tutto così stranamente silenzioso. Si sarà addormentata pensò mentre stava salendo le scale. Arrivò davanti alla porta di camera della bionda. bussò ma non ricevette nessuna risposta così decise di entrare –Sto entrando quindi se sei nuda o in atteggiamenti strani fammi un urlo così mi fermo- diceva mentre apriva la porta. Entrò nella stanza aprì gli occhi: vuota. Ma che cazzo?! Dov’è?! Riscese le scale e andò in cucina. Tutto era al suo posto fin troppo in ordine. si guardò intorno fino a che il suo sguardo non cadde su un bigliettino bianco sul tavolo.

Si avvicinò e lo prese. Lesse ad alta voce

-Scusami. Ti chiedo scusa per stamani mattina e anche per i giorni prima. Sono stata una stronza. Non ti meriti di essere trattata così mi dispiace. Comunque ti scrivo perché è più facile che parlartene a voce. Ho bisogno di stare un po’ da sola con i miei pensieri. Sono molta confusa e molto di questa mia confusione dipende da te. Non per colpa tua ma mia. Ho bisogno di capire cosa provo per te e stando a contatto con te non ci riesco. Scusami ancora. Stai tranquilla so dove andare. Credi in me non avere dubbi mai. Tornerò lunedì in giornata. Non mancherei mai alle regionali. Non venire a cercarmi ti prego. Ciao e salutami Quinn.

P.S. dimenticavo sto bene. Mi sono ricomposta di tutti i pezzi-

Sugar si mise a sedere perché?! Perché fa così? Si chiese. Da un lato era contenta perché le aveva detto che doveva capire cosa provava per lei ma dall’altro era triste perché non l’avrebbe vista per 3 o 4 giorni e sinceramente era in pensiero. Chissà se sta davvero bene?! Se lunedì non torna la vado a cercare si disse. Sapeva che la bionda avrebbe prolungato la sua “permanenza in un altro posto”. Faceva sempre così. Non tornava mai il giorno che aveva detto che sarebbe tornata. Si ripresentava sempre qualche giorno più tardi dicendo “ehi ciao” facendo arrabbiare Zia Rach. Sugar sorrise a quel pensiero e le venne in mente di chiamare sua zia. Andò in camera e prese il dispositivo. Lo accese e fece partire la chiamata. Tempo pochi secondi che vide il viso di sua zia sul display.

-Ziaaaaaa!- gridò la mora

-Ciao nipotina. Come va?- chiese Rachel.

-Abbastanza bene. Te? Stavi dormendo?- chiese vedendo che l’altra sbadigliava.

-No! Stavo guardando un film. Comunque dov’è mia figlia?- chiese cercando di vedere se era li accanto a lei. Sugar abbassò lo sguardo –Non c’è- disse semplicemente.

-Dov’è scappata questa volta?- chiese la cantante. Conosceva benissimo sia la figlia che la nipote e aveva capito dal suo atteggiamento che avevano litigato.

-Non lo so. Mi ha lasciato solo questo bigliettino- disse mentre estraeva il biglietto dalla tasca mettendolo davanti allo schermo permettendo all’altra di leggerlo.

-Meno male. Perlomeno sappiamo che non scomparirà- disse ridendo –questo vuol dire che siete riuscite a farmi mettere insieme a Quinn?!-

-Si. è stata dura ma ce l’abbiamo fatta- disse con un tono di voce preoccupato.

-Non ti devi preoccupare. Sai com’è deve fare tutto di testa sua. Comunque se lunedì non torna promettimi che la vai a prendere- disse la cantante

-Ovvio se solo sapessi dove andare a cercarla-

-Questo lo so io. In realtà lo sai anche te. Vi ho raccontato tante volte quella storia. Era la vostra preferita. “Credi in me non avere dubbi mai” non ti dice niente?!- chiese la diva certo che mia figlia è proprio una stronza come sua madre. Le ha messo la frase meno riconoscibile di tutte pensò.

-No! Perché dovrebbe farmi pensare a qualcosa?- chiese Sugar pensierosa

-Boh può darsi. Se davvero la ami si-

-Certo che la amo!- rispose a tono la mora –Aspetta come fai a sapere questa cosa?-

-Potere di madre- disse l’altra –senti sarà il caso di andare a dormire. Sono vecchia non posso più fare molto tardi la sera anche perché domani mattina ho un’incontro con un mio vecchio amico in un posto assai speciale- concluse il discorso e chiuse la chiamata senza dare il tempo alla più giovane di reagire.

Capisco da chi ha preso si disse tra se e se.

Poi decise di avvisare Quinn. Prese il telefono e compose il messaggio:

 

Sta bene. Si è ricomposta. Ci vediamo lunedì e mi raccomando con zia Rach trattala bene ;) P.S. ti saluta tanto tua figlia.

 

Lo inviò e poi decise di andare a letto. Non ne poteva più di quella giornata infinita e piena di emozioni.

 

Quinn lesse il messaggio e sorrise.

-Che c’è?- chiese Rachel. Erano a casa della bionda. stavano quasi per dormire finché non era suonato il telefono di Quinn. Avevano passato una serata tranquilla, cenando, parlando, coccolandosi e baciandosi. Non volevano correre troppo quindi avevano deciso di dormire. Anche perché erano stanche morte.

-Nulla è Sugar che mi diceva che Vanessa sta bene. Sai ero preoccupata oggi non c’era a scuola-

-Ti sei affezionata molto a quelle due ragazze non è vero?-

Quinn annuì –Si sono davvero due persone fantastiche- disse sorridendo

-Perché ridi?- chiese la diva

-Perché sono qui con te. E non chiedo altro di meglio. Sono così felice- disse con tutta sincerità. – e perché ho scoperto che avremmo una figlia fenomenale e anche una nipotina niente male- avrebbe voluto aggiungere ma sapeva che non toccava a lei dirgli tutto ciò. Anche perché conoscendo la cantante le sarebbe preso il panico.

-Amore….- disse avvicinando il suo volto a quello della bionda e dandole un bacio –Ti amo-

-Ti amo anche io Rach- disse approfondendo quel bacio. Le loro lingue iniziarono a cercarsi e a danzare provocando un’esplosione di emozioni nelle due. Brividi li passavano per tutto il corpo e sentivano smuoversi qualcosa nel basso ventre. Si staccarono per riprendere fiato.

-Dormiamo?- chiese Rachel ancora in preda a tutte quelle sensazioni

-Certo- disse dandole un ultimo bacio veloce.

Rachel si accoccolò tra le braccia dell’altra prima di cadere subito nelle braccia di Morfeo.

 

 

Ci risono con un nuovo capitolo. Spero vi piaccia.

Ringrazio tutti quelli che seguono che recensiscono o che leggono e basta questa storia.

 

Vorrei sapere se volete che San & co. Sappiano la verità o nel prossimo capitolo (o in quello dopo) o più in la?

  

Le canzoni sono Everytime we touch di Cascada e Feels like home di Chantal Kreviazuk

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Capitolo 10
*** Capitolo IX ***


Il week-end passò lentissimo per Sugar. Non aveva fatto assolutamente niente. Era rimasta chiusa in casa aspettando che tornasse Vanessa ma inutilmente. Della bionda nemmeno una traccia, non si era fatta nemmeno sentire dicendo semplicemente che stava bene. Come da richiesta la mora non aveva provato a rintracciarla ma si stava preoccupando troppo. Dopotutto erano nel passato, magari in 20 anni era cambiato leggermente quel posto chiamato casa. Si mise sul letto cercando di prendere sonno. Era notte fonda e aveva un sonno allucinante. In questi giorni non aveva chiuso occhio dall’agitazione ma adesso non ne poteva più o se no domano non avrebbe avuto la forza di fare niente. Devo dormire almeno un paio d’ore. Devo essere in forza per andarla a cercare anche se non so dove. –AHHHHHHH!- urlò –Tutta colpa di mia zia. Lei e il suo modo di fare. Perché non mi ha voluto dire dov’è?!- si chiese a voce alta. Aspettò qualche minuto sperando che le arrivasse una risposta da qualcuno ma non fu così. Sbuffò si girò di lato e chiuse gli occhi cercando di dormire.

 

-Che cosa devo fare?- si chiedeva Vanessa. Era tre giorni che era arrivata alla casetta che i suoi nonni avevano costruito per sua madre. Rachel le aveva raccontato molte volte che quel posto era il suo rifugio dal mondo. Tutte le volte che voleva stare da sola con i suoi pensieri andava sempre li. Si trovava in una piccola foresta in un punto alto dell’Ohio dove la famiglia Berry era solita passare i fine settimana. I loro papà le avevano inciso sulle pareti di legno vari frasi di canzoni che loro amavano.

-Mamma ti prego dimmi cosa devo fare. Non ne posso più ho una tale confusione in testa. Mi manca terribilmente eppure quando sono li con lei ho paura e reagisco d’impulso ferendola la maggior parte delle volte. Perché?! Mamma ti prego dimmi perché?! Ho bisogno di te. Non mi lasciare anche te. Dammi un segnale qualsiasi ti prego.-Vanessa stava piangendo. Aveva bisogno di una guida ma non c’era nessuno che la potesse sentire o aiutare. Avrebbe dovuto fare tutto da sola.

Decise di alzarsi e di guardarsi attorno. Era stata a sedere nel solito punto per tre giorni al buio senza fare niente. Accese la torcia e iniziò ad osservare le varie pareti della casa. C’erano molte scritte che nel suo tempo non si vedevano. Sorrise al pensiero. Era stata così tante volte in quella casa anche da piccola che era diventata il posto dove si sentiva più a suo agio proprio come sua madre. La prima volta che era scappata in quella casa era stato dopo la visita al cimitero con sua madre. Rachel e Brittany avevano portato sia lei che Sugar per la prima volta a vedere le tombe delle loro madri. Era esattamente 4 anni che erano morte. Dopo quella visita Brittany ebbe un crollo emotivo tremendo che persiste tutt’oggi anzi sta sempre peggio. Rachel l’aveva accompagnata con Sugar all’ospedale lasciando la bionda a casa da sola. Così per ripicca decise di scappare andando nel posto di cui la madre parlava in continuazione. C’aveva messo ore prima di trovarlo ma quando lo raggiunse si sentì davvero realizzata per esserci riuscita. Rimase li su per 2 giorni e poi si ripresentò a casa con il suo “ehi! Ciao”. Rachel non ci vide più. La mise in punizione per un tempo indeterminato che in realtà ancora non sarebbe finito. Fu il periodo più duro da affrontare per tutte loro. Sugar era in uno stato pietoso così come Rachel anche se non lo dava troppo a vedere. Vanessa era quella che si prendeva cura di tutte e due. Crebbe in fretta anche troppo. Ma quando non ne poteva più e aveva bisogno di stare da sola per pensare e liberarsi un po’ da tutta quella pressione che sentiva, scappava in quella casa lasciando un biglietto con scritto che stava bene e sarebbe tornata tra 2 giorni massimo.

Poi ovviamente rimaneva sempre di più. Se fosse stato per la sua mente sarebbe rimasta li per sempre, ma il suo cuore sapeva che doveva tornare. Aveva una famiglia da mandare avanti e non le avrebbe abbandonate anche lei. Non avrebbe permesso che gli accadesse niente.

Mentre toccava le pareti le cascò l’occhio su una canzone. Questa era scritta per intero non solo una frase.

-Che strano- si disse. La lesse tutta e sentì il suo cuore sobbalzare.

Notti come questa quasi magica
tutto intorno segue una sua metrica
lento il suo tam tam però non smette mai
Notti come questa ti resettano,

nel silenzio senti cosa dicono
quei pensieri che di giorno ascolti mai...
Credevi non ci fosse più
e invece è lì nel cuore dove l'hai lasciata...


Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà se dormirà
o se stanotte come te... un pò ci penserà.

è il solito gioco mente ed d'anima, ha poco a che fare con la logica, una sa scordare l'altra quasi mai...
I pensieri spesso ti convincono.. se da sentimenti si travestono..
Solo in certe notti poi ti accorgi che..
Credevi non ci fosse più e invece è lì nel cuore dove l'hai lasciata...

Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà se dormirà
o se stanotte come te... guarda le luci di città riflesse nei suoi se e il giorno nuovo spegnerà...

Lei che se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo incontro
Lei... lei che non L'ha capito mai...
Lei che non gliel hai detto mai...
E adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai piu sentita..
Lei che se potessi chiederesti scusa lei... lei che chissà se dormirà
o se stanotte come te...
Credeva non ci fosse più e invece sei lì nel cuore dove l'hai lasciata tu

 

Finì di leggerla. Non aveva idea di che canzone fosse non l’aveva mai sentita. Prese il telefono e cercò su internet quella stessa canzone.

L’ascoltò in silenzio. Le cascò qualche lacrima. Era una canzone stupenda che in parte rispecchiava esattamente come si sentiva lei. –Non è possibile. Non ci posso credere. Una canzone non può farmi tutto questo effetto- si disse convinta.

-Sai dovresti ascoltare più il tuo cuore che la tua testa- disse una voce a lei molto famigliare.

-Mamma?! Dove sei?!-  chiese guardandosi intorno

-Nella tua mente!-

-Come??- Chiese confusa la bionda

-Guarda il telefono!-

Vanessa rialzò il telefono e vide sua madre –Come hai fatto?-

-Ci siete riuscite voi pensi che io non sia in grado di mettermi in contatto con voi quando mi pare a me?!-

-No cioè si-

-Bando alle ciance cara figliola. Sai vero che stai sbagliando tutto vero?- Vanessa non rispose. –Quella canzone l’ho incisa io. L’ho incisa dopo aver baciato Quinn durante le prove dei duetti. Me la fecero sentire i miei da bambina. Era una canzone che aveva fatto parte anche della loro vita e ora anche della tua. È per questo che ho scritto tutto il testo, se è questa la tua domanda. È una canzone che si trasmette di generazione in generazione a quanto pare, proprio come la nostra testardaggine e la nostra stupida paura-

A Vanessa scese qualche lacrima –Mamma….io…- cercò di dire tra i singhiozzi

-Non devi dire nulla. Devi smetterla di pensare sempre troppo su tutto. Devi ascoltare il tuo cuore e seguirlo. Non fare lo stesso errore di tutta la tua famiglia. Devi prenderti la tua felicità e subito perché non sai mai quanto poco può durare- disse tristemente.

-Mamma! Grazie. Sai sempre come aiutarmi. Non smetterò mai di ringraziarti a sufficienza-

-Stop! Non sei tu che mi devi ringraziare. Ma sono io che devo ringraziare te. Sei cresciuta così in fretta per prenderti cura di me e di Sugar. Ti ho fatto perdere tutta la tua infanzia e una parte di adolescenza perché non sono stata in grado di reagire prima. Mi dispiace. Ti voglio bene non lo dimenticare- disse ormai in lacrime anche la cantante.

-Anche io mamma. Anche io ti voglio bene- le rispose.

-Comunque vedi di muoverti a tornare che c’è una bella brunetta che ti aspetta. È veramente in pensiero per te-

-Aspetta mi vuoi dire che hai parlato anche con lei?! E che ti ha detto?- chiese curiosa la bionda

-Pur essendo tua madre devo mantenere il secreto di Zia-

-E che sarebbe?! Daiiii ma!-

-Spiacente ma non posso. Ci sentiamo amore mio. Love you- disse concludendo la chiamata Rachel.

-Uffaaa! Accidenti a lei e il suo fare da Diva. Deve sempre avere l’ultima parola- disse ad alta voce la biondina. Ti voglio bene mamma.

Finalmente aveva capito che desiderava un’unica persona nella sua vita e quella persona le era sempre stata accanto.

-Dovrò tornare- si disse. Ho fatto una promessa a me a mia madre e anche a zia Britt. Mi sarei sempre presa cura di Sugar ed è quello che farò. Pensò.

Guardò fuori e si emozionò –L’alba. Che cosa stupenda- disse per poi mettersi a sedere e nel giro di pochi secondi si addormentò. Pensò a Sugar e comparve un sorriso sul suo volto, prima di cadere in un sonno profondo.

 

-Ehi- disse Quinn non appena intravide Sugar.

-Ciao- rispose

-Tutto ok?- chiese la bionda vedendo l’altra giù di morale

-Si non ti preoccupare. Te piuttosto com’è andato il week-end rose e fiori con la Berry?-

-Da quando la chiami Berry?!-

-Scusa. Mi è venuto naturale-

-Ahahaha. Ti prego non chiamarla mai più così sembri tua madre. Avete lo stesso accento. Comunque benissimo- disse con uno sguardo sognante

-Non è vero non sembro Santana- disse mettendo il broncio

-Dai non te la prendere ma sembravi davvero lei-

-Comunque che vuol dire benissimo?!- chiese con uno sguardo malizioso.

-Non è come credi. Non abbiamo fatto nulla di che. E comunque smettila di fare quello sguardo perché così sembri davvero la latina stronza di Lima Heights-

-Ok come vuoi-

-Brava molto meglio. Vanessa? Come sta?-

-Eh? A si sta bene. Era un po’ stravolta ancora quindi ha preferito restare a casa- inventò la mora. Non voleva dirle che era scappata, era inutile.

-Ook! Dopo in giornata passo a salutarla. Mi manca. Senti io vado c’è Rachel che mi aspetta per andare a lezione. Ci vediamo dopo al Glee- disse la bionda per poi allontanarsi e entrare nella scuola.

-Aspetta Quinn- cercò di urlare la ragazza ma ormai era troppo tardi. Non può venire a casa lei non c’è. E ora?! Le dirò che si deve riposare e forse è meglio che venga domani. Non lo so dopo mi inventerò qualcosa si disse per poi entrare anche lei nell’edificio.

La giornata passo molto lentamente. Non ne poteva più voleva andare via da quella scuola. Non aveva seguito niente delle lezioni che aveva fatto. Aveva la testa tra le nuvole. Pensava alla bionda e a dove potesse essere.

 Finalmente era l’ultima ora: Glee Club. I ragazzi non stavano facendo nulla, anzi ognuno stava per i fatti suoi perché Rachel stava parlando da più di metà lezione delle sue idee per le regionali con il prof. Shu.

-Ma ancora non si è stancato di ascoltarla?- chiesi a Quinn che mi guardò sorridendo.

-Non lo so. Ma io a quel punto l’avrei già zittita. Quando parte a parlare non la smette più-

-Ah! Meno male che andando in la con il tempo è cambiata. Non è più così logorroica-

-Davvero?! Wow. Non credevo che Rachel Berry potesse smettere di parlare così tanto-

-Invece si! è stata una salvezza perché non avrei mai resistito con una zia così petulante-

-Ehi vacci piano con le parole-

-Scusa- disse la mora facendole la linguaccia.

Rachel smise di parlare con il professore e tornò a sedere accanto a Quinn.

-Ragazzi ecco la scaletta delle ragionali: per primo esibiremo un mash-up tra Fly di Nicky Minaj e I Belive I Can Fly di R. Kelly, poi come d’accordo faremo esibire le Troubletones con What doesn’t kill you di Kelly Clarkson e infine ci sarà l’assolo di Rachel con le ragazze sulle note di Here’s to us. Poi suddivideremo le altre canzoni- disse Mr. Shu mentre ormai la lezione era finita.

-Sei sempre la solita amore- disse Quinn alla cantante.

-Lo sai che sono la migliore e se canto io vinciamo di sicuro-

-Perché proprio quella canzone?-

-Non lo so. È una delle canzoni preferite dei miei papà-

Cazzo! Canzone preferita dei suoi papà. Adesso so dove sei Vanessa. Era ovvio che quel posto esistesse anche qui. Che stupida che sono stata.

Sugar corse a casa. Prese la moto e partì alla volta del rifugio Berry come lo chiamava lei. Una volta Rachel le aveva mostrato dove si trovava a grandi linee. Non c’era mai stata di preciso ma non le importava. Ci sarebbe arrivata in qualche modo.

Arrivò all’ingresso della foresta. Seguì l’unico sentiero che c’era. Camminava piano guardando in alto cercando di intravedere quella famosa struttura. Camminò per parecchi minuti fino a che non intravide poco lontano da lei una casetta su un albero bellissimo. Era imponente, si sentiva insignificante in confronto.

-Vanessa!!!- urlò ma senza ricevere risposta. Riprovò a chiamarla ancora qualche volta ma nulla. Aveva il telefono spento quindi l’ultima cosa rimasta da fare era salire su quell’albero. Dai Sugar ce la puoi fare l’importante è non guardare in basso. Forza forza! Si disse prima di arrampicarsi su quell’albero maestoso.

Arrivò in cima con non poca fatica. Era sudata fradicia e non riusciva a tenersi in piedi. Aprì gli occhi la vide. Il suo cuore sobbalzò! Stava dormendo appoggiata alla parete con la testa tra le ginocchia che erano al petto. Era bellissima, e ora lo era ancora di più. Si avvicinò piano a lei e la scosse leggermente.

Vanessa si riscosse dal sonno e alzò la testa. Non appena la vide sorrise – Ehi! Ciao- disse facendo ridere l’altra.

-Non cambierai mai!- disse la mora sedendosi accanto a lei.

-Se mi verrai te a prendere tutte le volte che scappo lo farò più spesso- le rispose incrociando le sue mani a quelle dell’altra.

-Cretina! Mi hai fatto spaventare a morte-

La bionda sorrise –Come hai fatto a trovare questo posto?-

-Ho seguito il mio cuore! E anche una cartina geografica-

-Sugar senti mi dispiace! Ho preferito fuggire invece di affrontare realmente la realtà. Ho avuto paura e..-

-Shhh. Non devi dire niente di quello che hai fatto! Dimmi solo cosa senti ora- la interruppe la mora girandosi verso di lei e guardandola negli occhi.

Vanessa si alzò facendo alzare anche l’altra.

-Sai che non sono brava con le parole. Per questo ti parlerò dal mio cuore seguendo un testo di una canzone che tu conosci fin troppo bene- disse schiarendosi la voce. Intrecciò tutte e due le mani con la mora e la guardò negli occhi perdendosi in quell’azzurro bellissimo -Avevo il meglio e lo rimpiango, non so,  
come ho potuto lasciarti andare?! Adesso, e solo adesso che ho imparato la lezione, che ho toccato il fuoco e mi sono bruciata, penso che dovresti sapere che quando ero con lui non facevo altro che pensare a te, anche ora penso a te. Desideravo fortemente che fossi stata tu quella che ha passato la notte con me. Volevo guardare te negli occhi e ora finalmente hai camminato per arrivare da me. Hai affrontato la tua più grande paura per me ti sei arrampicata fino a quassù, hai buttato giù la porta e adesso  mi porterai via con te per sempre, senza più errori, perché il mio desiderio più grande è stare con te, vivere per te e rimanere per sempre persa nei tuoi bellissimi occhi. Ti amo Sugar ti ho sempre amata. Non lo volevo capire io. Tutti c’erano arrivati prima di me e non so come ho fatto a non accorgermene. Voglio passare il resto della mia vita con te sei tutto per me. Ti amo più della mia vita e non mi perdonerò mai per tutto il male che ti ho fatto in tutto questo tempo- concluse la bionda.

Rimasero in silenzio a guardarsi per minuti o forse ore non si rendevano conto del tempo che stava passando. Poi infine Sugar si avvicinò al suo corpo facendoli combaciare perfettamente –Ti amo anche io- disse per poi baciare con passione la sua biondina. Fu il bacio più bello e romantico della loro vita. Non potevano descrivere le fantastiche sensazioni che stavano provando. Si staccarono da quel bacio fantastico senza mai smettere di guardarsi negli occhi.

-I tuoi occhi sono così belli- disse la bionda facendo arrossire l’altra vistosamente.

-Non dire stronzate sei te la più bella qui dentro- rispose la mora aprendosi in uno dei suoi sorrisi migliori

-Si certo come no. Hai il fascino della latina. Sei bellissima-

Sugar appoggiò nuovamente le sue labbra a quelle della bionda. quando si staccarono per la seconda volta la mora disse – So che questo è il tuo posto ma preferirei tornare a casa con i piedi appoggiati al suolo-

-Tutto quello che vuoi. Mi va bene qualunque posto basta che stia con te- disse la bionda dirigendosi verso la porta. Calò la scala e scese per prima dall’albero. Sugar ci mise un po’ più di tempo facendo delle faccie che facevano ridere a crepapelle l’altra.

-Simpatica- disse con fare scocciato la mora

-Daiii! Non fare così è che eri così buffa che non ho resistito-

-Va bene ma ora andiamo- disse prendendole la mano e incammina dosi  verso il luogo dove aveva parcheggiato la moto.

Tornarono a casa e in men che non si dica si addormentarono l’una nelle braccia dell’altra.

 

 

Capitolo dedicato interamente alle nostre due protagoniste.

Grazie a tutti quelli che continuano a leggere e seguire questa storia anche recensendo.

Al prossimo capitolo già in fase di costruzione.

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Capitolo 11
*** Capitolo X ***


-Wow è stato stupendissimo. Ho ancora un’adrenalina addosso pazzesca- disse Brittany.

-Esatto. E se non fosse stato per me a quest’ora avremmo perso!-

-Stai zitta Nana! Il merito è solo delle Troubletones. Se non ci fossimo state noi sarebbe stato tutto inutile-

-Santana sai come si dice, l’importante è crederci- disse la cantante facendo un’espressione di resa.

-Lo sai anche te che è così. Siamo più brave noi. Ammettilo-

-La possiamo finire con questa storia?! Amore sei stata bravissima come sempre, hai cantato divinamente. San siete state eccezionali ma comunque anche le New Directions non sono state da meno- disse infine Quinn non potendone più di quella stupida sfida tra le due more. Brittany accanto alla bionda annuì convinta al suo discorso.

-Come vuoi! Ma..-

-Niente ma latina smettila. Abbiamo vinto quello è l’importante non di chi è il merito- disse scocciata Quinn.

Erano a casa della bionda. sua madre non c’era per via del lavoro e così avevano deciso di festeggiare la loro vittoria alle regionali.

-Tra quanto arrivano le tue amiche?- chiese Santana abbastanza irritata. Non sopportava la loro presenza la turbavano.

-Dovrebbero arrivare a minuti. Solitamente sono molto puntuali talvolta anche in anticipo- le rispose la padrona di casa.

-Che bello!- disse in tono sarcastico l’ispanica.

-Santana falla finita. Non ti vanno a genio pazienza. Puoi resistere per una serata?- chiese Quinn ormai esasperata dal comportamento dell’amica.

-A me piacciono. Sono così buffe e gentili- disse dal nulla Brittany.

-Grazie Brit! Sei l’unica che non mi ha offeso per avere invitato anche loro- disse lanciando un’occhiataccia a Rachel che evitò prontamente il suo sguardo.

Tempo 2 minuti che suonarono il campanello.

-Vai tu Brit per favore?- disse la bionda alla ballerina che annuì contenta e saltellando si diresse verso la porta. Quinn si girò verso le altre due e con tono serio aggiunse – Non voglio assolutamente casini di nessun genere stasera. Quindi vi sforzerete che vi stia bene la loro presenza ok?!-

-Si- risposero poco convinte le altre due.

-Non ci siamo capiti allora. Se succede qualcosa vi giuro che non ve lo perdonerò mai ok?- disse ancora più seriamente la bionda. le altre due capirono che non stava scherzando. Ci teneva davvero tanto a quelle due ragazze, ma perché loro avrebbero dovuto accettarle senza problemi?!

-Ok- risposero più convinte le altre due.

-Perfetto già meglio-

Brittany intanto aveva aperto la porta e sorrise alle due nuove arrivate.

-Ciao Brittany- dissero all’unisono le due arrivate mentre la ballerina saltò addosso a tutte e due abbracciandole come se le conoscesse da una vita.

Si staccò dopo poco e sempre con quel sorriso bellissimo stampato sulla faccia prese per mano le due e le condusse in cucina dove si trovavano le altre.

-Ciao a tutti- disse timidamente Vanessa mentre salutava con la mano tutti.

-Ciao a voi- rispose Quinn avanzando verso le due ragazze e baciandole sulla guancia prima una poi l’altra –Vi prego sentitevi a vostro agio e non vi fate intimorire da quelle due- gli sussurrò all’orecchio delle due che sorrisero e annuirono.

-Buona sera- disse poi Rachel cercando di abbozzare un sorriso. Mentre la latina fece solo un gesto con la testa in segno di saluto.

-Prego accomodatevi- disse per finire Quinn facendole sedere al tavolo.

La cena andò molto meglio rispetto a quella che era avvenuta quasi all’inizio dell’anno. Rachel aveva preso la parola e stava raccontando alle due nuove ragazze tutta la sua “carriera” da bambina per poi passare ai suoi sogni futuri. Non si chetava un attimo ma nessuno aveva avuto il coraggio di interromperla. Vanessa e Sugar si guardavano e sorridevano. Conoscevano perfettamente il passato di Rachel e anche una parte del suo futuro che purtroppo non era affatto come se lo poteva immaginare la cantante.

-Voi invece? Come vi trovate in questa città?- chiese a un certo punto la cantante dopo aver smesso di parlare a raffica.

-Mi aspettavo molto peggio dai racconti che avevamo sentito su questa città e questa scuola. Invece abbiamo cambiato totalmente idea. Ci sono persone magnifiche e magari importanti per il resto della tua vita- rispose la bionda mentre lanciava di tanto in tanto uno sguardo verso Quinn.

-Che racconti avevate sentito? Anche su di me?- chiese curiosa la cantante.

-Si certo come no sogna Nana. Nessuno ti prende in considerazione figuriamoci se parlano di te a gente che non è di qui- intervenne la latina.

-Sempre carina Santana-

-Comunque si! abbiamo sentito parlare anche di te Rachel. Ma ti abbiamo trovato proprio come ti avevano descritto ma non credevo che potessi essere così realmente!- disse Sugar facendo ridere le tre bionde e facendo spuntare un piccolo sorriso anche sul volto della latina.

-Perché che cosa ho di così strano?!- chiese un po’ offesa la cantante.

-Niente amore non ti preoccupare sei stupenda così come sei- le disse Quinn dandole un veloce bacio sulle labbra.

La cena finì e data la stanchezza decisero di mettersi a guardare un film.

-Che cosa volete vedere?- chiese Quinn

-Per me è uguale- rispose Santana sapendo che la sua ragazza avrebbe voluto guardare un Cartone Animato.

-Un Cartone!!- gridarono quasi all’unisono Brittany e Sugar. Quinn sorrise nel vedere l’espressione così simile sul volto delle due. Erano così entusiaste all’idea che le altre quattro si arresero all’evidenza facendole scegliere il cartone che volevano vedere.

Sugar stava osservando i vari dvd –Come sono vecchi questi Cartoni- sussurrò a Vanessa. –Grazie noi siamo cresciute con altra roba. Quindi fai scegliere Brittany e non lamentarti ok?!- le disse piano all’orecchio. Quinn vedendo quella scena si avvicinò a loro e piano domandò –Tutto bene?-

-Si è che conosciamo metà di questi film-

-Volete dire che non vi abbiamo mai fatto vedere i grandi classici Disney?-

-No! Cioè non tutti perché non c’è stato molte occasioni- rispose Vanessa evitando il fatidico discorso. Di certo non le poteva dire che non li avevano mai visti perché loro erano morte. Quindi sorrise e con Sugar si andò a sistemare su un divano. La mora le si accoccolò tra le braccia in una posizione piuttosto incomprensibile.

-Come fa a stare così?- chiese poi Rachel a Quinn indicando Sugar.

-Non ne ho la minima idea. Deve essere una posizione così scomoda- rispose la bionda sedendosi sulla poltrona con la cantante in braccio.

-Hai scelto amore?- chiese Santana a Britt ancora intenta a scegliere il dvd.

-Si! voglio rivedere Aladin! Mi piace molto l’idea di avere una lampada magica per esprimere tre desideri. Te che desideri esprimeresti San?-

-Non lo so! Ho già quello che voglio- disse baciando teneramente la ballerina.

-Lopez insomma. Noi vorremmo vedere anche qualcosa e non te e la tua biondina che vi baciate- disse Quinn interrompendo il bacio tra le due.

Brittany allora diede il dvd alla latina che lo inserì nel registratore facendolo partire. Poi si posizionò sull’ultimo divano prendendo tra le braccia la bionda che si mise in una posizione molto simile a quella di Sugar.

Ovviamente le più interessate a guardare il cartone erano Brittany, Sugar e Vanessa. Queste ultime due non avevano mai visto Aladin e forse si immaginavano anche il perché. Forse Rachel le aveva proibito di vedere tutti quei cartoni per non farle credere alla magia, al “vissero sempre felici e contenti” e non la potevano biasimare.

Quinn e Rachel si stavano per addormentare. Non ne potevano più, volevano andare a letto. Non riuscivano a tenere gli occhi aperti, meno male che mancava poco alla fine del film.

Santana guardava il suo piccolo angelo biondo con amore mentre le passava dolcemente le mani tra i capelli. Ogni tanto passava il suo sguardo su quella ragazza così simile alla sua ragazza. Aveva anche le stesse pose, era impossibile. Magari sono gemelle separate alla nascita, non vedo altra spiegazione si diceva la latina.

Finalmente finì il cartone.

-Wow! È bellissimo!- disse Sugar

-Eh già!- rispose con gli occhi sognanti Brittany –se tu avessi una lampada magica con tre desideri cosa esprimeresti Suggy?- chiese poi la ballerina alla mora.

-Eh? Ecco…io….non saprei-

-Daiii. Dimmi!- disse Brit con un’espressione dolcissima.

-Ecco vedi desidererei di poter passare il maggior tempo possibile con i miei genitori. Sai non li ho conosciuti molto bene sempre in giro per lavoro- concluse ricordandosi che Quinn sapeva chi erano veramente i suoi.

-Ohh! Mi dispiace sai- disse poi teneramente Brittany andando ad abbracciare Sugar che stavolta ricambiò la presa posando le sue mani dietro la schiena della bionda.

Si sta già realizzando questo desiderio pensò poi sentendo che la ballerina non era intenzionata a staccarsi.

A Quinn cascò una lacrima nel vedere quella scena così bella.

-Tutto bene amore?- chiese la cantante a Quinn

-Si! si tutto alla grande- le rispose mostrandoli uno dei suoi sorrisi più belli.

Brittany poi decise di staccarsi da quella presa. Aveva avuto una sensazione di protezione tra le sue braccia la stessa che le dava la latina quando la teneva tra le sue.

Vanessa poi si alzò dal divano e prese per mano Sugar che si alzò a sua volta.

-Noi andiamo. Si è fatto tardi e non vorremo disturbare oltre- disse poi la bionda.

-Non disturbate affatto- disse Quinn

-Parla per te Q.- la interruppe Santana

-Santana!- la rimproverò Rachel. Dopotutto aveva passato una bella serata in compagnia di quelle ragazze. Le piacevano e le stavano anche molto simpatiche. Aveva cambiato totalmente giudizio a loro riguardo anche se ancora non si fidava a pieno ma se la sua Quinn lo faceva doveva farlo anche lei. Si fidava di Quinn quindi sapeva che erano due persone a posto, poi aveva visto quanto Brittany le amasse e allora si era convinta di quanto in realtà fossero buone.

-Ok ok! Sto zitta- disse infine la latina

- Sorvolando su questi gentili commenti della nostra cara Santana, sappiate che sono davvero felice che siate venute e che vi siate trovate bene- disse Quinn

-Si davvero mi ha fatto molto piacere conoscervi meglio- aggiunse la cantante

-Anche a me- si intromise la ballerina.

-Grazie a tutte!- dissero mentre venivano accompagnate alla porta da Quinn.

-Mi dispiace per Santana io le avevo chiesto se…-

-Non importa Quinn davvero- rispose Sugar

-Grazie della bella serata mamma!-

-Grazie a voi di avermi dato questa opportunità per avvicinarmi a voi e per farvi avvicinare alle vostre famiglie- rispose con il cuore in mano la bionda mentre abbracciava le due.

-Ciao Q.- disse Sugar prima di allontanarsi dall’abitazione.

Nel frattempo Santana aveva chiesto a Rachel se davvero si fidava di quelle due e la cantante aveva risposto di si anche se sapeva che tenevano dentro di loro un segreto enorme. Anche Brittany aveva detto alla latina che si fidava di loro. Aveva visto in loro quel buono che vedeva in poche persone.

-Ehi di che parlate?!- chiese Quinn rientrando in salotto

-Di quanto tu sia stupenda- rispose Rachel baciando la sua ragazza facendola ridere

-Ti piacerebbe non è vero Fabray?- chiese la latina

-Mai quanto a te mia cara Lopez!-

-Ma io so di essere stupenda e so che anche gli altri lo sanno!-

-Quanta poca modestia latina-

-Ma è vero. La mia San è la più stupendissima di tutte!- disse poi ingenuamente Brittany facendo scoppiare le altre due in una sonora risata.

-Grazie amore. Anche tu sei bellissima- le rispose Santana dandole un leggero bacio.

-Quanta tenerezza. Non ci crederei mai se non l’avessi visto con i miei occhi!- disse poi la cantante.

-Solo invidia Berry!- le rispose incrociando le braccia sotto il seno la latina.

-Ok! Stop- intervenì  Quinn prima che la situazione peggiorasse –Che fate rimanete a dormire qui?-

- Se la Berry non urla troppo si! Non vorrei perdere troppe ore di sonno per gli incubi che mi farete venire se vi sento- rispose la latina facendo arrossire le altre due.

-Amore te li faccio passare io gli incubi!- disse maliziosamente Brittany baciando la latina.

-DAIII! Perlomeno abbiate la decenza di aspettare di essere in camera- disse Rachel tappandosi gli occhi e trascinando Quinn su per le scale.

-Amore non correre!-

Rachel aprì la porta di camera della bionda e una volta dentro le si fiondò sulle labbra con una passione incredibile.

-Amore e tutto questo a cosa lo devo dare?!-

-Solo a te stessa. È tutta la sera che aspetto di stare un po’ da sola con te. Avevo voglia di sentirti mia-

-Ti amo- disse Quinn mentre appoggiava Rachel sul letto e si rifondava sulle sue labbra.

-Ti…amo….anche…..io- riuscì a dire la cantante tra una pausa e l’altra.

L’atmosfera si stava facendo sempre più calda. Il loro battito stava iniziando ad accelerare e la loro voglia l’una dell’altra era incontenibile.

La bionda iniziò a baciarle la mandibola scendendo sul collo, poi trovandosi a contatto con la maglietta della mora decise di sfilargliela. Prese i bordi della maglia e cercando il permesso della mora con lo sguardo che subito arrivò le sfilò via quell’indumento ormai inutile.

Deglutì rumorosamente trovandosi quel seno così perfetto e così bello sotto di se –Sei bellissima- disse prima di tornare a baciarla la dove pochi secondi prima si era fermata.

Scese a baciare la clavicola mentre con le mani sfiorava il corpo scoperto della mora come se fosse un oggetto prezioso e fragile. Arrivò sopra il reggiseno dell’altra e forzò un attimo di più il contatto sentendo il corpo dell’altra tremare. Quinn si bloccò subito ritraendo la mano.

-No continua Amore-

-Rach se non vuoi io mi fermo-

-No ti prego vai, fammi tua- disse prendendo la mano della bionda per riposizionarla la da dove si era staccata. Quinn non se lo fece ripetere un’altra volta e con l’altra mano andò a slacciare il reggiseno dell’altra, e lo gettò per terra.

Rachel stava ansimando sempre di più sotto i suoi tocchi magici. Nessuno l’aveva mai fatta sentire così amata. Gemette più forte quando sentì la bocca di Quinn posizionarsi su uno dei suoi capezzoli. Cominciò a mordicchiarlo leggermente e a leccarlo mentre con la mano massaggiava l’altro seno. Sentiva che la mora sotto di se stava iniziando a dimenarsi sempre di più. La stava facendo davvero eccitare e tutti i sui gemiti erano un piacere per la bionda che stava iniziando a bagnarsi anche lei.

-Ti prego Quinn vai..-ansimò la mora.

-Come siamo impazienti- disse mentre con la mano libera andava a slacciarle i pantaloni. Ci mise tre tentativi prima di slacciare il bottone e quando finalmente ci riuscì levò i pantaloni più velocemente possibili gettandoli da qualche parte della stanza, così come le mutandine.

Si fermò un secondo a guardare la ragazza sotto di se completamente spoglia di tutto. Le si bloccò il fiato in gola nel vedere il corpo perfetto della cantante in tensione sudato come non mai.

-Sei veramente perfetta- disse tornando a baciare l’altra sulle labbra. Le loro lingue danzavano come mai prima d’ora e i loro cuori sussultavano ad ogni piccolo contatto. Rachel gemette forte non appena sentì la mano di Quinn toccare la sua intimità completamente bagnata. Quinn sorrise mentre continuava a baciare la mora ormai in estasi. Iniziò ad affondare dentro la cantante un dito poi subito il secondo mentre con il pollice stuzzicava il clitoride, e continuando a baciare ogni minima parte del corpo stava scendendo verso il punto del suo piacere per assaporare il suo sapore più intimo.

-Ah..- sentiva ansimare sempre di più la cantante così decise di accelerare il ritmo con cui le sue dita si muovevano dentro di lei. Dopo pochi secondi sentì la ragazza venire nelle sua mano. Rallentò il movimento delle dita fino a farle uscire e poi con la lingua decise di ripulire per bene il tutto. Finito il “lavoro” si mise di fianco a Rachel che ancora non aveva ripreso un battito regolare.

-Ti amo- riuscì a dire la cantante ancora esausta

-Ti amo anche io- rispose la bionda dandole un bacio leggero sulle labbra.

-Quinn-

-Dimmi amore-

-è stato bellissimo, non avevo mai provato sensazioni simili….e poi ecco io…-

-Se non te la senti ancora non importa capisco-

-Non è quello ecco io vorrei ma non so….ecco non so come si fa…insomma è la prima volta…con una ragazza intendo e…-

-Shhh….non importa, basta che segui l’istinto ti verrà tutto automatico, fai come ho fatto io-

Rachel la guardò e le sorrise per poi con un colpo di reni portarsi sopra la bionda.

Iniziarono a baciarsi quando il telefono di Quinn prese a suonare.

-Amore aspetta…amore ti prego- disse la bionda preoccupata. Conosceva quella suoneria fin troppo bene. Se ci iniziano ad interrompere ora non immagino poi quando saranno piccole e piangeranno tutte le notti pensò sbuffando Quinn.

-Ma amore-

-Scusami tesoro ma devo rispondere per forza è Vanessa-

-Ah si certo fai pure- disse la cantante un po’ scocciata.

Quinn notò il tono sfavato dell’altra ma doveva rispondere. Prese il telefono dal comodino e accettò la chiamata

-Spero tu abbia un buon motivo per chiamare in questo momento- disse rispondendo Quinn ma non sentì risposta dall’altra parte ma solo dei singhiozzi e una sirena

-Vanessa stai piangendo?! Che succede?! Stai bene?!-

-Mamma……Sugar….mamma….- cercò di dire ma il pianto la soffocava

-Tesoro dimmi ti prego. Cos’è successo a Sugar? Dove siete?- disse mentre iniziava a tremare Quinn

-Mamma…Incidente….siamo…siamo al pronto soccorso- riuscì finalmente a dire

-O cazzo?! Stiamo arrivando non ti preoccupare..andrà tutto bene te lo prometto- disse alzandosi dal letto e chiudendo la chiamata.

 

 

 

Diciamo che questo è la prima parte. Perché nel prossimo si potrebbe rivelare in parte la verità e se no veniva troppo lungo e pieno di roba.

 

Grazie a tutti quelli che continuano a seguire e a leggere questa storia..

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 12
*** Capitolo XI ***


-Mamma……Sugar….mamma….- cercò di dire ma il pianto la soffocava

-Tesoro dimmi ti prego. Cos’è successo a Sugar? Dove siete?- disse mentre iniziava a tremare Quinn

-Mamma…Incidente….siamo…siamo al pronto soccorso- riuscì finalmente a dire

-O cazzo?! Stiamo arrivando non ti preoccupare..andrà tutto bene te lo prometto- disse alzandosi dal letto e chiudendo la chiamata.

 

-Amore che succede?-

Quinn non rispondeva stava piangendo.

-Amore perché piangi?-

-Ti prego andiamo. Dobbiamo andare- disse senza girarsi. Rachel si rivestì il più velocemente possibile. Poi prese per mano Quinn e la portò fuori dalla porta.

-Aspetta chiama Santana e Britt- disse fermandosi la bionda

-Ok. Arrivo subito non muoverti- disse correndo verso la stanza dove sapeva che sarebbero state le altre due. Bussò alla porta insistentemente. Non sapeva nemmeno lei il perché. Non sapeva cosa stesse succedendo ma aveva intravisto il terrore nello sguardo di Quinn e doveva aiutarla.

-Che succede?- chiese Brittany che aveva aperto la porta. Rachel si bloccò un secondo soffermandosi a guardare il corpo della ballerina che era in biancheria. Deglutì rumorosamente

-Eh?! Dov’è Santana?-

-Sono qui Nana! E raccogli la bava che ti sta scendendo e vedi di guardare la tua di ragazza e non la mia-

-Ah. Ah, Ah. Simpatica Santana comunque dovete vestirvi e muovetevi-

-Perch’è?! Dove bisogna andare?- chiese la latina

-Vi prego muovetevi. Non lo so dove bisogna andare ma Quinn è disperata ha ricevuto una chiamata e sta tremando… vi prego-

-Ok! Arriviamo- disse la latina rientrando nella stanza. Cercò per prima i vestiti della ballerina e glieli passò poi velocemente raccolse i suoi e si rivestì. Tempo 2 minuti ed erano fuori.

Tutte e tre tornarono velocemente dove Rachel aveva lasciato Quinn. Si era appoggiata alla parete con le braccia incrociate sotto il petto e stava singhiozzando. Le si affiancò Santana e la prese per mano facendole capire che sarebbe stata accanto a lei qualunque cosa fosse successa. Scesero le scale e uscirono fuori cercando la macchina più vicina.

-Guido io- disse Rachel

-No guido io. Sei troppo lenta nana arriveremo domani mattina. Poi devi stare con lei-

Rachel passò le chiavi alla latina e montò dietro con Quinn tra le braccia mentre Brittany salì davanti accanto a Santana.

-Amore dove bisogna andare?!- chiese di nuovo Rachel

-Al pronto soccorso. Riuscì finalmente a dire Quinn.

Santana non aspettò nemmeno un secondo e partì a tutto gas. Quinn non si calmava continuava a pensare a Sugar.

-Che cazzo è successo?- chiese la latina mentre stringeva con una mano quella di Britt che stava piangendo anche lei. Le faceva male vedere Quinn in quello stato, non l’aveva mai vista così male.

-Non lo so. Non parla- rispose la cantante mentre sussurrava parole di conforto a Quinn che sembrava come in uno stato di incoscienza.

Santana andò più veloce possibile, cercando di rispettare il più possibile il codice della strada anche se in quel momento non gliene fregava nella ma voleva evitare di essere fermata dalla polizia o peggio ancore di investire qualcuno o di fare un incidente.

 Arrivarono al pronto soccorso in 20 minuti.

-Ci siamo- disse Rachel a Quinn che scese velocemente dalla macchina senza dire niente e si precipitò dentro la struttura.

-Vai con lei! Parcheggio e arriviamo- disse la latina a Rachel che annuì prima di uscire dalla macchina e seguire la sua ragazza.

Quinn si guardò intorno cercando Vanessa, finché non la vide su una seggiola in sala d’attesa. Corse verso di lei e senza dirle niente si sedette accanto a lei e l’abbracciò.

-Che è successo?- chiese Quinn ad un tratto trattenendo le lacrime.

-è stata investita da un’auto- rispose l’altra bionda mentre riprendeva fiato. Si sentiva un po’ meglio ora che c’era la madre con lei.

……………………………………………………………Flashback………………………………………………………………………………………

-È stata una serata divertente- disse la mora non appena erano entrate in casa.

-Si. sono contenta che finalmente anche Rachel e Britt si siano sciolte con noi-

-Eh già! Peccato che quell’altra non lo farà mai-

-Non dire così. Sai com’è. Vedrai che tra poco anche lei riuscirà ad accettarci, dopotutto è sempre tua madre è legata a te e questo legame lo sente anche lei-

-Dici?-

-Yep- disse per poi baciare la mora. Vanessa aveva portato l’altra sul divano e l’aveva fatta stendere per poi posizionarsi sopra di lei. Il bacio diventava sempre più profondo mentre le mani iniziavano a vagare per tutto il corpo. Le loro lingue si cercavano, danzavano in un modo unico.

-Mmmmmm..- mugugnò ad un certo punto Sugar

-Che c’è?!- chiese la bionda

 -Il portafoglio-

-Che?- chiese mentre prese a baciarle il collo.

-L’ho perso- riuscì a dire mentre la temperatura in quella stanza stava salendo a livelli incredibili.

-Allora?-

-Allora lo devo trovare. Se qualcuno lo trova prima di noi siamo fregate-

-Perché?-

-Perché ho la MIA carta d’identità. E se qualcuno la vede addio segreto-

-Oook!- disse arresa l’altra mentre si metteva a sedere.

-Daii! Torno subito rifaccio la strada all’indietro e vedo se lo trovo intanto mando un messaggio a Quinn per sapere se è rimasto lì- disse dando un bacio alla bionda evidentemente offesa –poi quando torno riprendiamo il nostro discorso- continuò guardandola con fare malizioso.

-Vai muoviti- disse sorridendo la bionda.

-Volo-

Uscì di corsa dalla casa. Vanessa intanto si era portata alla finestra per vedere il percorso dell’altra, e vide il portafoglio al di la della strada. Così prese il telefono e chiamò la mora

-Amore dammi tempo- rispose

-Scema lo vedo io da qui. È davanti al cancello marrone dall’altra parte della strada-

-Ok visto. Grazie amore arrivo. Ti amo- disse mentre guardava se il semaforo era verde per poter attraversare. Era quasi arrivata dall’altra parte della strada che una macchina aveva forato il rosso e la travolse in pieno.

-SUGAR!!!!!!!- gridò la bionda.

 

……………………………………………………………………..Fine Flashback…………………………………………………………………………

 

-Sono corsa lì da lei. Ho chiamato l’ambulanza che è arrivata subito. La macchina che l’ha investita non si è nemmeno fermata. È scappata. Poi mentre siamo arrivati qui ho chiamato te- concluse Vanessa in lacrime.

-Amore non ti preoccupare vedrai che ce la farà-

In quel momento arrivò Rachel. Si fermò un secondo sentendo pronunciare la parola “Amore” a Vanessa ma non ci vece molta attenzione, ne avrebbero parlato dopo.

Si avvicinò alle due che erano ancora abbracciate

-Che è successo?-

-Sugar è stata investita da una macchina. Ora dovrebbe essere al pronto intervento. Da quanto ho capito era messa abbastanza male- rispose Vanessa alzando la testa e guardando Rachel. Si staccò dall’abbraccio di Quinn e si gettò tra le braccia della cantante. Rachel rimase un secondo immobile. Poi però rispose all’abbraccio e strinse forte le sue braccia intorno alla schiena dell’altra. Quinn si sciolse a vedere quella scena. La sua famiglia al completo.

Dopo pochi minuti arrivarono anche Santana e Brittany che furono informate su quello che stava succedendo da Quinn. Brittany cominciò a piangere e venne accolta tra le braccia di Vanessa e di Rachel che ancora non si erano staccate.

Dopo vari minuti si misero a sedere ad aspettare di avere notizie.

Quando videro arrivare il dottore arrivare Vanessa si alzò di scatto e gli andò incontro seguita poi dalle altre.

-Dottore come sta?-

-Non è più in pericolo di morte ma è in coma. Ha ricevuto un forte trauma cranico e non so quando si sveglierà o se si sveglierà. Abbiamo fatto tutto il possibile ora tocca a lei. Speriamo che sia una persona forte-

-Grazie. Quando la possiamo vedere?-

-Anche ora ma mi raccomando pochi minuti e non più di due persone alla volta- disse per poi allontanarsi.

Vanessa si sentì cedere le gambe. Non voleva crederci. Se fosse morta non sarebbe riuscita ad andare avanti. Quinn la riprese al volo mentre stava per cadere e la mise a sedere.

-Ehi! Guardami- disse mentre le prendeva il viso tra le mani –andrà tutto bene vedrai. Se la conosco un po’ so che non mollerà. È forte e non ti abbandonerà vedrai- continuò guardando dritta negli occhi la figlia.

-Grazie. Grazie di essere qui non ce l’avrei fatta da sola-

-Shhh. Non dirlo nemmeno per scherzo. Le voglio bene e ne voglio tanto anche a te. Non ti avrei mai lasciato sola- disse per poi abbracciarla

-Vieni con me?- chiese poi Vanessa

-Molto volentieri- rispose Quinn prendendole la mano e dirigendosi verso la stanza di Sugar.

 Una volta che le ragazze furono dentro la stanza

-Ci mancava anche questa!- sbuffò Santana mentre ritornava a sedere accanto a Brittany che aveva ancora gli occhi lucidi.

 -Santana!- la rimproverò Rachel –so che non ti vanno molto a genio ma è in coma e rischia di morire non puoi dimostrare un po’ di gentilezza?!-

La latina non rispose.

-Amore non sei dispiaciuta per lei? Io le voglio bene non voglio che le capiti qualcosa di molto brutto- disse con un’espressione dolcissima la ballerina mentre si accoccolava tra le braccia dell’ispanica.

Nemmeno Santana era invulnerabile a quello sguardo che la faceva sciogliere tutte le volte –Si amore- disse semplicemente ricevendo uno sguardo di assenso da parte di Rachel.

Vanessa e Quinn entrarono nella stanza in silenzio. La bionda più bassa si sentì mancare un’altra volta vedendo Sugar inerme su quel letto con vari macchinari attaccati.

-Forza- disse Quinn mentre la sorreggeva e l’accompagnava sulla sedia lì vicina al letto.

Si misero a sedere e Quinn fu la prima a parlare alla mora visto che Vanessa aveva lo sguardo perso su di lei.

Quinn prese la mano alla bionda e con l’altra prese quella della mora. Era calda. Si sentì più sicura nel sentirla così.

-Ehi nipotina. Ma che mi combini?!- iniziò a dirle la bionda. si sa che le persone in coma possono sentire tutto quello che dici –ci hai fatto prendere un bel colpo. Vedi di svegliarti presto perché qui c’è una persona che non può vivere senza di te. Ora è in preda al panico e per questo parlo io. Comunque se sei una vera Lopez non ti farai abbattere da niente e nel giro di pochissimo tempo ritornerai da noi. Sai ci sono anche le tue mamme di la. Le abbiamo lasciate con zia Rach poverine- disse mentre le scappò una risata. Stava cercando di dimostrarsi il più tranquillo possibile sentendo anche che la bionda stava iniziando a tremare.

La porta si aprì ed entro il dottore

-Ragazze mi dispiace ma non potete più stare qui almeno per oggi-

-Capiamo perfettamente- disse Quinn alzandosi dalla sedia e alzando anche la figlia.

- Ciao Sugar- disse la bionda per poi uscire con l’altra dalla stanza.

Tornarono dove pochi minuti fa avevano lasciato le altre. Brittany si era addormentata tra le braccia della latina.

-Allora?- chiese Rachel vedendole arrivare

-Nulla. È stabile- rispose Quinn.

-Ah! Ed è un bene o no?- chiese la cantante

-Dipende- rispose solo la bionda lanciando un’occhiataccia alla cantante sentendo che Vanessa stava piangendo un’altra volta.

La strinse tra le sue braccia, le faceva una pena incredibile.  Rimasero per vari minuti così poi si staccarono.

Vanessa vedendo che la “piccola” Brittany stava dormendo la spuntò un sorriso sul volto –Grazie a tutte per essere qui-

-Di niente. È il minimo dopotutto ci teniamo anche noi a Sugar- rispose la diva

-Grazie ancora. E comunque penso che sarebbe giusto che voi tornasse a casa- disse indicando la ballerina ormai nel mondo dei sogni.

-No! Voglio restare- disse la cantante guardo Quinn che le sorrise -Santana te faresti meglio a portarla a letto- continuò Rachel spostando lo sguardo sulla latina.

-Si San vai- concluse Quinn.

La latina si alzò prendendo in braccio la ballerina cercando di non svegliarla.

-Fatemi sapere appena sapete qualcosa- disse mentre stava andando via

-Grazie- le urlò Vanessa che si era leggermente ripresa.

-Fa tanto la dura ma in fondo ci tiene molto anche lei. Le si legge negli occhi che è preoccupata- disse la cantante

-Si amore hai ragione-

-Come sempre dopotutto- le rispose facendole l’occhiolino e sedendosi accanto a Vanessa.

Passarono tutta la notte lì. Vanessa si addormentò sulla spalla di Rachel dopo qualche ora.

-Amore posso farti una domanda?-

-Certo-

-Prima quando sono arrivata…ecco…ho sentito…insomma che hai chiamato “amore” Vanessa-

-Qual è la domanda?-

-Ecco mi devo preoccupare?-

-No! Meno male che te eri quella “non sono gelosa”- disse facendo le virgolette con le mani per sottolineare la sua frase.

-Non sono gelosa- disse incrociando le braccia sotto il petto –è solo che non capisco perché tu l’abbia chiamata così e con quel tono così tenero e dolce-

-Perché?! Ecco perché…- biascicava Quinn. Cosa le avrebbe detto. Insomma era pur sempre Quinn Fabray. Non si abbassava troppo a queste sdolcinatezze.

-Mamma…- disse Vanessa mentre dormiva –Mamma fai qualcosa.. ti prego Rach fa qualcosa..No…non voglio che muoia..non anche lei..- stava sognando –MAMMAAA!!!!- urlò mentre si svegliò di soprasalto.

-Tutto bene?- chiese Quinn abbracciando la bionda che era sudata e aveva le lacrime agli occhi un’altra volta.

-Mamma- sussurrò piano mentre si lasciò andare ad un pianto frenetico per l’ennesima volta in quelle poche ore

-Shh. Sono qui non ti preoccupare- le diceva Quinn mentre la dondolava accarrezzandole i capelli.

Rachel si era gelata non appena aveva sentito Vanessa invocarla nel sonno. Mi ha chiamato Mamma?! O no?! Che cosa vuol dire?! Poi ha chiamato Quinn mamma questo l’ho sentito davvero. Era sveglia e io ero sveglia o forse sto sognando?! No n  sono sveglia. Sono sicura di esserlo. A Quinn non ha fatto nessun effetto sentirsi chiamare mamma. Forse non l’ha sentito o forse me lo sono immaginato. Sto impazzendo…stava pensando Rachel finché non sentì la mano di Quinn che afferrava la sua. La guardò negli occhi. Capì che era davvero sveglia, vedendo Vanessa tra le braccia della sua bionda. Capì che aveva sentito giusto. Lo sguardo di Quinn era così sicuro così deciso, stava cercando di comunicarle tutto quello che sentiva, che sapeva e soprattutto cercò di dirle che quella ragazza che aveva tra le braccia era sua figlia. Anzi la loro figlia. A Rachel cascò una lacrima sul volto.

-Amore! Ma…è….no…non…- sussurrò appena

-Si amore! Si- rispose Quinn sapendo che la cantante aveva capito in qualche modo.

Vanessa si staccò da Quinn e guardò Rachel che cercava di trattenere le lacrime. Le sorrise abbassando lo sguardo.

Era così tremendamente identica alla madre. Solo ora se ne era resa conto a pieno

-Sei bellissima- riuscì a dire poi la cantante con la voce che le tremava. Non sapeva nemmeno lei da dove le era uscito ma le era venuto quasi spontaneo e normale.

-Mamma- disse per poi buttarsi tra le sue braccia.

Rachel si staccò quasi subito per guardarla negli occhi

-Sei tutta tua madre- disse con non poco sforzo. Le risultava difficile credere che quella ragazza era sua figlia. Insomma aveva la loro stessa età e poi com’era possibile?!

-Risponderemo a tutte le tue domande- disse Quinn vedendo l’espressione che aveva stampata in faccia Rachel

-Da quanto tempo lo sai?- chiese la cantante

-Non da molto. È grazie a loro se ci siamo messe insieme- rispose Quinn

-Ook! Ma com’è possibile? E poi perché?-

-Mamma siamo qui per cambiare il futuro. E per il come è meglio che tu lo veda perché non è facile credere a macchine del tempo- rispose tranquillamente Vanessa

-Aspetta come?-

-Si l’ho vista anche io. È stato un colpo anche per me- le disse Quinn vedendo che stava iniziando ad agitarsi.

Infatti non passò nemmeno un minuto che perse i sensi! Ci volle parecchio tempo per farla riprendere.

-Amore…Amore mi senti?- diceva Quinn

-Eh?! Che è successo?- chiese Rachel riaprendo gli occhi

-Sei Svenuta. È successo anche a me quando l’ho saputo- le sorrise Quinn

-Aspetta allora mi vuoi dire che è tutto vero?!- chiese la cantante mentre Quinn annuiva.

-Tieni- disse Vanessa a Rachel porgendole la collanina con una stella come ciondolo.

-Ma questa è mia!- disse mentre si toccava il collo dove trovò la sua –non è possibile me la fecero fareapposta..-

-i tuoi papà per aver vinto il concorso di canto a soli 6 anni. Ne esiste solo una al mondo ed è la tua- concluse Vanessa

-Come fai a saperlo?- chiese scioccamente Rachel

-So molte cose su di te. Non hai fatto altro che riempirci la testa con tutte le tue storie per 17 anni- disse sorridendo Vanessa.

-Ma allora?!-

-Si Ma! Vuoi altre prove?!- chiese Vanessa provocando una risata in Quinn.

-No! Mi basta mi fido- disse infine la cantante sorridendo alle altre due –dimmi solo che non sarà sempre così! Voi due contro di me?!-

Vanessa si rabbuiò –Mi dispiace ma questo non posso dirlo- disse cercando di abbozzare un sorriso.

Rachel l’abbracciò più forte che poteva e così anche Quinn.

-Il primo abbraccio di famiglia- disse Quinn.

-Aspettate un secondo!- disse la cantante staccandosi

-Eccoci alla domanda fatale- sussurrò Quinn a Vanessa

-Ma se tu sei nostra figlia Sugar chi è? Perché non ci somiglia molto-

Le altre due scossero la testa contemporaneamente

-Meno male che l’intuito l’ho preso da te se no sarei fregata- disse Vanessa alla bionda facendo offendere Rachel

-Amore è palese. Si vede benissimo che è una Pierce. A parte per dei dettagli che la rendono una Lopez con i fiocchi- rispose infine Quinn.

Rachel si bloccò un istante. –L’avevo capito allora- disse mantenendo quell’espressione offesa.

-Dai amore! Non fare così. Hai tanti altri talenti. E sei stupenda uguale anche se non hai un grande intuito- disse la bionda avvicinandosi e dandole un bacio.

-Ok! Siete perdonate ma solo per questa volta-

-Devo chiederti un favore però! Potresti non dirlo a Santana e Britt. Non lo doveva sapere nessuno e invece lo sapete già in due- chiese poi Vanessa alla madre.

-Non ti preoccupare. Riuscirò a stare zitta- disse la mora

-E se non ci riesce ci penso io a tapparle la bocca- disse con fare malizioso baciandola.

-Dai Quinn non davanti a nostra figlia- le disse Rachel spostandola

.Non penso si scandalizzi- rispose Quinn cercando l’appoggio della figlia

-No nessun problema- disse infine Vanessa.

Rimasero a parlare fino all’orario stabilito per le visite.

-Vai te con lei- disse Quinn a Rachel

-Cosa?-

-Vai-

Rachel raggiunse Vanessa un po’ più avanti rispetto a loro. Si sentì afferrare la mano e la strinse con una presa sicura per dimostrarle tutto il suo appoggio. Ed insieme entrarono nella stanza.

Si misero esattamente dove poche ore prima era stata con Quinn.

Vanessa non riusciva ancora a parlare ma riuscì ad afferrarle la mano. Aveva già i goccioloni agli ochhi. Non riusciva a vederla in quelle condizioni, le faceva troppo male.

-Ciao Sugar- iniziò Rachel che finalmente la vedeva per chi era davvero. Così innocente ma allo stesso tempo forte. Era un mix perfetto tra la latina e la ballerina –sono Rachel- disse afferrandole la mano che teneva stretta anche la figlia –spero che tu riesca a sentirmi, magari non troppo perché so che posso essere molto pesante delle volte e non vorrei farti stare peggio, quindi per tua fortuna sarò breve e non mi perderò in chiacchiere. Volevo solo dirti che sono davvero felice di averti e avervi incontrato e conosciuto meglio. Quando siete arrivate la prima volta mi sono subito spaventata e perché no anche preoccupata perché entrambe cantate divinamente, e ora capisco il perché, quindi temevo che mi avreste creato casino per tutti gli assoli. Comunque mi sono spaventata soprattutto per il vostro aspetto, così simili, così famigliari, così belle- disse mentre stringeva di più entrambe le mani delle ragazze, e mentre le iniziava a cadere qualche lacrima –mi sono sentita subito colpita da voi come se ci fosse un legame più profondo e finalmente ho capito che c’era davvero e so qual è! Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose!- disse mentre le venne da sorridere- vorrei tanto abbracciarti e scusarmi per come mi sono comportata in questi mesi. Non sono io ma penso che mi conosciate meglio di quanto mi possa immaginare. Spero che non ti dispiaccia che la qui presente Vanessa mi abbia detto la verità anche se non è stato molto voluto- continuava imperterrita il suo discorso mentre sentiva che la figlia le aveva afferrato l’altra mano –Scusami ancora. E spero di poterti stringere presto tra le mie braccia e se scorre almeno metà del sangue latino nelle tue vene so che questo accadrà presto. Ti voglio bene- disse per poi alzarsi e baciare la fronte alla mora e avviandosi poi verso la porta –Vieni, vuoi rimanere sola con lei o ti devo chiamare Quinn?- chiese gentilmente rivolgendo lo sguardo verso la figlia.

Vanessa non disse niente, strinse la mano della mora immobile, per poi alzarsi e uscire con la madre dalla stanza. Non se la sentiva di parlare, o meglio non ci riusciva.

 

 

Eccolo… è più lungo del solito ma non potevo accorciare troppo. La nostra Rachel avrà creduto a pieno alle altre due?!

Grazie sempre a tutti coloro che seguono leggono e recensiscono questa storia

Al prossimo capitolo

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Capitolo 13
*** Capitolo XII ***


Erano passati 10 giorni dall’incidente e la situazione era sempre la stessa. Sugar ancora non aveva dato segni di miglioramento e non accennava a svegliarsi: era stabile come diceva il dottore.

Vanessa era rimasta tutta la settimana in ospedale non la voleva lasciare per nessun motivo al mondo. Quinn e Rachel avevano provato in vari modi cercando di convincerla a tornare almeno un giorno a casa per riposarsi ma la bionda non aveva sentito ragioni.

Aveva iniziato a parlarle ma non sapeva mai che cosa dire. Le parole le si bloccavano in gola. Il tempo due secondi e piangeva, il destino le stava portando via anche lei e non voleva assolutamente che questo succedesse.

Aveva bisogno di una sola persona in quel momento e ovviamente non c’era. In realtà si ma non era esattamente la stessa cosa. Aveva bisogno di sua madre in quel momento che l’avrebbe aiutata sicuramente a non buttarsi giù e poi ci voleva un’altra persona.

 La persona che avrebbe fatto più a caso suo sarebbe stata la Brittany del futuro ma sapeva che non c’era il modo di entrare in contatto con lei, dopotutto era sua madre e lo è stata per i primi sei anni poi ha mollato lasciandosi cadere in un baratro da dove è quasi impossibile risalire. Forse era l’unica a riuscire ad entrare in contatto con lei ma visto che era una cosa oltremodo impossibile doveva trovare un piano B.

-Come sta?- chiese come tutti i santi giorni di quella settimana Brittany.

-Ancora nulla. Non accenna ad un miglioramento. Per fortuna non peggiora- rispose Quinn

-Ah- disse semplicemente la ballerina facendo un’espressione tristissima.

-Sai forse dovreste venirla a trovare?- si intromise Rachel

-E perché? Cosa possiamo farle noi non la conosciamo nemmeno!- rispose Santana fissando la mora negli occhi. Non capiva perché si era fatta così interessata in quelle due ragazze. C’era qualcosa che aveva scoperto e che non le voleva dire. Aveva rotto l’accordo che si erano fatte. L’avrebbe presa a pugni finché non le avesse rivelato quello che sapeva ma non poteva, non voleva ferire di nuovo Quinn.

-Perché San dici così? Io le voglio bene- le disse la ballerina prendendola per mano e guardandola dritta negli occhi. Rieccoci come sempre la latina si perse in quell’azzurro bellissimo e non riuscendo a dire di no all’amore della sua vita fece semplicemente un gesto con la testa in segno di si.

 -Evviva!- disse la biondina gettandosi tra le braccia di Santana e regalandole un bacio profondo.

Quinn sentendo la risposta affermativa della latina sorrise a Rachel come se fossero riuscite a fare un passo importante per il risveglio di Sugar.

-Bene allora vi aspettiamo oggi all’ospedale?!-

-Si!- rispose sbuffando la latina

-Grazie ragazze- aggiunse Rachel prima di lasciare il bagno dove erano per dirigersi verso l’uscita della scuola.

-Servirà a qualcosa secondo te?-

-Non lo so amore ma ci rimane solo questa come soluzione. Le abbiamo provate tutte. Te hai pure cantato ma non l’hai smossa nemmeno un po’. Loro sono l’ultima chance-

-Grazie ma nemmeno te ci sei riuscita con i tuoi grandi discorsi-

-Dai amore non è questo il punto e lo sai-

-Si! è che non ti sopporto quando mi prendi in giro-

-Amoreeeee- disse Quinn dandole un tenero bacio e mentre le apriva la portiera della macchina –Prego si accomodi mon amour- 

-Merci beaucoup- rispose con un sorriso bellissimo la cantante

Salì in macchina anche Quinn e partì verso l’ospedale.

-Speriamo che stia un po’ meglio-

-Chi?-

-Vanessa. È distrutta, ancora non è riuscita a farle un discorso. Piange e basta-

-Forse dovrebbe provare a cantarle, avvolte è più facile esprimere le proprie emozioni cantando-

-Sicuramente se assomiglia a te in questo si. dovremmo sentire lei-

-Non accetterà mai  almeno che non l’accompagni qualcun altro. da sola crollerebbe ugualmente-

-E quindi?! Con chi vuoi farla cantare?-

-Semplice-

-No amore non dire Te!-

-Non stavo pensando a noi ma a loro-

-Oook! Praticamente impossibile! Come speri di convincere Santana?-

-Non lo so a questo ci penserai te. O meglio Britt!-

-Va bene proviamoci tanto non abbiamo più nulla da perdere-

Arrivarono all’ospedale e la trovarono li. Sempre nella stessa identica posizione: a sedere sulla sedia vicino al letto con le mani che stringevano quella della mora e la testa appoggiata al bordo del letto. Non parlava, non la guardava e stranamente non piangeva nemmeno.

Si avvicinarono a lei e si accorsero che stava dormendo. La riscossero un poco finché non aprì gli occhi e le guardo

-Ciao- disse con la voce ancora tutta assonnata

-Ehi tesoro- disse Quinn baciandole la testa –come stai?-

-Così- rispose l’altra facendo spallucce

-Mi dispiace- disse Rachel abbracciandola.

-Sai penso tu dovresti andare a casa a rinfrescarti e magari anche a farti un riposino- le disse Quinn

-Ma io non voglio lasciarla..-

-Basta! Adesso ti alzi e ti accompagno a casa. Quinn rimane qui con lei non ti preoccupare non sarà sola-

-Ok!- disse arresa la bionda. dopotutto aveva bisogno di un po’ di riposo, non ne poteva più.

Si alzò ed insieme a Rachel tornò finalmente a casa.

-Aspetta ma questa è casa mia?!-

-Eh?!- non si ricordava minimamente che Rachel non sapeva che loro abitavano nella sua seconda casa –si- disse poi

-Come mai abitate qui? Chi vi a dato le chiavi?-

-Perché ecco sapevamo che non avreste mai usato questa casa in questi anni e quindi era il posto più sicuro! E per le chiavi ecco…-

-Ok! Non dire più niente immagino che le chiavi ce l’avevate. Domanda stupida-

Vanessa sorrise all’affermazione di sua madre. Le mancava terribilmente.

-Ecco ora va molto meglio- disse la cantante vedendola sorridere –comunque vuoi che resti con te o torno da Quinn e ti passo a prendere dopo?-

-Torna da Quinn. Ti chiamo io appena ho fatto-

-Sei sicura? Io resto volentieri-

-Si davvero vai. Ci vediamo dopo- disse per poi uscire dalla macchina salutando l’altra con la mano.

Aspettò che la cantante ripartisse con la macchina e poi rientrò in casa. Era tutto al proprio posto come la sera di dieci giorni prima. Si sentì mancare, quella casa era piena di lei e del suo odore.

-Dai forza- si disse.

Salì le scale ed entrò nella propria camera. prese l’accappatoio e si diresse verso il bagno per farsi finalmente una doccia. Accese l’acqua e si mise sotto lo scroscio sperando che alleviasse tutto il suo dolore. Ma non fu così. Stette per più di un’ora lì, poi decise di andare a farsi una bella dormita. Le ci vollero molti minuti prima di prendere sonno ma poi la stanchezza ebbe la meglio su di lei.

 

Rachel tornò all’ospedale dirigendosi subito nella stanza di Sugar dove vide Quinn seduta dove fino a poco tempo fa era seduta Vanessa.

-Te lo sapevi?-

Quinn sobbalzò non si era accorta dell’arrivo dell’altra.

-Eh?!-

-Te lo sapevi certo ci sei stata!-

-Ma che stai dicendo?!- chiese confusa Quinn. Non capiva di che cosa stesse parlando la cantante.

-Che abitavano a casa mia!- disse arrabbiata la mora.

-Ah!- disse semplicemente l’altra. Non l’aveva mai vista così arrabbiata. In realtà non ci aveva nemmeno pensato a come avesse reagito. Dopotutto stavano vivendo a sue spese quindi era normale che un po’ si sarebbe arrabbiata.

-Ah?! È tutto quello che sai dire?-

-Amore non ti arrabbiare così. Si lo sapevo ma non sapevo che fosse casa tua all’inizio. Non sapevo nemmeno che avessi una seconda casa in città. Certo forse facevamo meglio a chiedertelo o quantomeno ad avvisarti-

-Forse?! Mi prendi in giro Quinn?!- la cantante stava perdendo le staffe e stava iniziando ad alzare un po’ troppo la voce.

-Amore mi dispiace-

-Amore un corno! Avete avuto tempo per dirmelo almeno tu. Perché devo sempre scoprire tutto così?! Molto per casualità. Non le avrei mai cacciate lo sai! Ma almeno un po’ di rispetto, fiducia o non so che altro. dopotutto rimane pur sempre casa mia e se fosse successo qualcosa ci andavamo di mezzo noi!-

-Amore- disse Quinn alzandosi ed andando ad abbracciare la cantante –scusami-

Rachel non disse più niente. Quinn la guardò negli occhi e poi la baciò. Le loro bocche si bramavano, non potevano stare troppo lontane. Quinn le lecco il labbro inferiore per fare in modo che l’altra dischiudesse le labbra per fare entrare in contatto le loro lingue. Cosa che accadde subito dopo pochi secondi.

-Mi….eri……… mancata- disse Quinn tra un bacio e l’altro

-Anche tu- rispose la cantante

 -Ma guardale Britt. Prima ci chiedono di venire per vedere come stava Sugar e poi loro sono le prime che se la spassano qui dentro la sua stanza. Un po’ ripugnante come cosa- disse la latina a voce alta varcando la porta accompagnata dalla sua bionda.

Le altre due si staccarono un po’ imbarazzate.

-San, Britt non ci aspettavamo che arrivaste così presto-

-L’avevamo notato visto che eravate impegnate a darci dentro. Meno male che siamo arrivate all’inizio-

-Ah.Ah.Ah-

-Comunque ci fa piacere che siete venute- intervenne finalmente Quinn che le andò incontro abbracciandole.

Brittany era parecchio scossa. Non poteva vedere Sugar in quelle condizioni le dispiaceva troppo. Dopotutto le voleva bene, aveva capito che era una persona buona. Si mise a sedere su una delle sedie in braccio alla latina. Aveva gli occhi lucidi mentre la guardava, le faceva una pena incredibile.

-Volete rimanere sole con lei?- chiese Quinn vedendo la faccia di Britt

-Come?- chiese la latina che non aveva sentito la sua amica. Si era persa ad osservare quel viso, fin troppo famigliare, fermo sul lettino dell’ospedale.

-Ho chiesto se volevate rimanere da sole?- ripeté Quinn

-No!- disse secca la latina. Non sapeva perché ma se sarebbe rimasta lì da sola con Britt e quella ragazza sarebbe crollata in un pianto disperato, come stava già facendo la sua ballerina, senza sapere nemmeno il perché.

Quinn e Rachel quindi si andarono a sedere sull’altra sedia disponibile. Osservavano le altre due.

Brittany aveva intrecciato una mano a quella della mora mentre l’altra ce l’aveva intrecciata con la latina. Aveva la testa abbassata e gli occhi gonfi e pieni di lacrime. La latina aveva l’altro braccio intorno alla vita della bionda per stringerla più a sé. Anche lei aveva gli occhi lucidi ma sembrava che stesse lottando per non far scendere nessuna lacrima. Non voleva piangere per una persona che non conosceva nemmeno.

Quinn le avrebbe voluto dire che aveva tutte le ragioni del mondo per piangere. Dopotutto anche se non lo sapeva quella in coma era sua figlia ma dalla reazione che aveva avuto si poteva intuire che anche lei sentiva un legame speciale con quella persona proprio come era successo a Quinn con Vanessa.

Ma preferì non dirle nulla, perché conoscendola sapeva che avrebbe preteso spiegazioni sul perché avevano insistito tanto che loro andassero lì all’ospedale a trovare Sugar e il perché le faceva tutto questo effetto.

Osservarono per più di un’ora le altre due che non avevano proferito parola, ma solo lacrime da parte della bionda.  finché alla cantante non si illuminò il telefono.

-è Vanessa. Devo andarla a prendere, vieni con me?-

-Si. hanno bisogno di stare un po’ da sole- sussurrò alla mora.

Si alzarono in silenzio e prima di uscire dalla porta dissero –Noi andiamo a prendere Vanessa. Torniamo tra poco- ma non videro reazioni da parte dell’altre due. Erano come in un mondo tutto loro.

 

Vanessa finalmente si svegliò riposata dopo tanto tempo. Si stiracchiò e poi decise di mangiare qualcosa. Prima di uscire dalla stanza le cascò l’occhi sulla poltrona dove vide il dispositivo che avevano creato per mettersi in contatto con il loro tempo. Ebbe un sussulto. Lo prese prima di scendere, l’avrebbe portato all’ospedale con lei. Si preparò una cosa al volo mentre fece uno squillo a Rachel per farsi venire a prendere.

Tempo un quarto d’ora e le due arrivarono davanti a casa Berry.  Rachel scese dalla macchina ed andò a suonare il campanello.  Non fece in tempo neanche a staccarsi dal campanello che Vanessa uscì dalla porta.

Rachel sorrise, doveva averle aspettate in piedi davanti all’uscita per guadagnare tempo.

-Ehi-

-Ciao e grazie per essere venute a prendermi- disse vedendo che c’era anche Quinn con la mora –aspettate avete lasciato Sugar da sola?- continuò la ragazza agitandosi.

-Non ti preoccupare è in ottime mani- rispose Quinn dalla macchina.

Vanessa si precipitò nella vettura

-Con chi è?-

-Con la sua famiglia- rispose semplicemente Rachel entrando in macchina a sua volta.

-Vuoi dire che finalmente la sono andata a trovare?-

-Si-

-Come avete fatto a convincerle? Mancavano solo loro due tutti gli altri ragazzi del Glee erano venuti persino Mr. Shu-

-Lo sappiamo ce l’hanno detto. Per loro abbiamo convinto Brittany che è riuscita a convincere Santana. Sai che non le riesce a dire di no-

-Solo a lei- disse Rachel scaturendo la risata nelle altre due.

Quinn allora ripartì per l’ennesima volta verso l’ospedale.

Rientrarono nella stanza e ritrovarono la stessa immagine di quando erano andate via. Non si erano mosse nemmeno di un centimetro, immobili a fissare la ragazza immobile sul lettino.

-Ragazze- disse Quinn avvicinandosi alle altre due che si riscossero immediatamente fissando la bionda

-Che c’è Q.?-

-Siete state qui per più di 2 ore-

-Come?! Non mi sono accorta che il tempo fosse passato così in fretta. Che ore sono?-

-Le 7:47 pm-

-Cazzo! Britt dobbiamo andare siamo già in ritardo-

Brittany si alzò di scatto seguita a ruota dalla latina. Avrebbero avuto la cena con la famiglia della ballerina e non potevano mancare, glielo avevano promesso. Salutarono le altre tre in un secondo prima di sparire dalla stanza.

-Grazie- urlarono Quinn e Vanessa all’unisono mentre Rachel guardava verso l’uscita con un aria interrogativa.

-Chissà che dovevano fare di così importante!-

-Penso che abbiano già fatto troppo per oggi. Le hai viste anche te come hanno reagito a vederla in questo stato senza nemmeno sapere nulla. Non immagino Santana quando saprà la verità-

-è già. Penso che le prenderà un colpo- le rispose la cantante

-Non dovete dirglielo. Me lo avete promesso- si intromise Vanessa

-Non pensi che sia giusto farglielo sapere?! Dopotutto è sempre la loro figlia-

-No! Non possiamo. Non sapete niente della loro relazione- iniziò ad urlare la biondina mentre le altre due la guardavano storto.

-Che relazione?! Ma non pensi che sarebbe giusto dirglielo? Forse sono le uniche a potere entrare in contatto con lei. Sono i suoi genitori avranno un legame profondo costruito in 17 anno di vita almeno per Sugar o no?!- disse Quinn. Vanessa ebbe un sussulto e le lacrime iniziarono a rigarle il viso

-Andate via!- disse

-Come?-

-ANDATEVENE!- urlò.

Quinn e Rachel si guardarono, non ci capivano nulla. Avevano forse detto qualcosa di sbagliato?! Provarono ad avvicinarsi alla figlia che le fulminò con lo sguardo facendole capire che se ne sarebbero dovute andare davvero. Uscirono in silenzio dalla stanza chiudendo la porta alle loro spalle sentendo i singhiozzi dell’altra.

-Che è successo?- chiese la cantante confusa

-Non ne ho la minima idea-

-Forse abbiamo detto qualcosa di troppo?-

-Non lo so….ho forse si- disse Quinn pensandoci bene.

-Amore spiegati-

-Vanessa ha detto che sono tornate indietro per cambiare il proprio futuro giusto?!- disse Quinn mentre la cantante annuiva convinta –mi hanno detto che era una cosa importante per loro e diciamo grossa- continuava la bionda –e se fosse accaduto qualcosa di grave a San e Britt?!- disse infine guardando l’altra

-EH?!-

-Amore pensaci. Si è surriscaldata dopo che abbiamo toccato l’argomento “famiglia Lopez-Pierce”. Dicendo che non sapevamo niente di quella loro relazione- continuava Quinn imperterrita –e passando del tempo con Sugar comunque si vedeva che non le conosceva affatto soprattutto Santana-

-Chissà che cosa le ha fatto quella latina- sbuffò infine la cantante

-Rach!- l’ammonì Quinn.

-OK! Scusa. Dobbiamo parlare con Vanessa-

-Lo so. Lasciamole del tempo per rifletterci sopra e per sbollire un po’. Intanto andiamo a prenderci un caffè- disse prendendo la cantante per mano e dirigendosi verso il bar che si trovava lì vicino.

 

Vanessa aspetto che altre chiudessero la porta per sprofondare poi in un pianto disperato. Loro non sanno nulla di tutto quello che le è successo, che cosa abbiamo dovuto passare, come si permettevano di fare delle ipotesi così fuori luogo?! si chiedeva la bionda.

Si mise a sedere sulla sua solita sedia e dalla borsa tirò fuori il dispositivo che aveva portato da casa.

Fece partire la chiamata ed aspettò la risposta con ansia, aveva bisogno di vederla, di parlarci, di sentire dire che sarebbe stata li con lei e che non avrebbe permesso che accadesse qualcosa di brutto o a lei o a Sugar.

Aspettò un paio di minuti, che per lei sembrarono ore, poi vide finalmente la faccia della madre dall’altra parte dello schermo sorridente

-Ce l’hai fatta a farti viva. So che sei impegnata con la tua fidanzata e le tue mamme ma un po’ di considerazione anche alla tua mamma potresti darla- disse facendo la finta offesa.

Vanessa non rispose ma le lacrime iniziarono a rigarle abbondantemente il viso.

-Tesoro che hai?- chiese Rachel preoccupata vedendo la figlia in lacrime.

-Mamma….- singhiozzò la bionda

-Amore stai bene? È successo qualcosa tra te e Sugar?- chiese con più insistenza la mora.

-No! Sugar è in coma da dieci giorni- riuscì a dire

-Cosa?!- urlò la cantante dall’altra parte dello schermo

-Si! ha avuto un incidente, cioè è stata investita ed è così da dieci giorni. È stabile non migliora ma non è più in pericolo di morte- disse mentre girava il dispositivo verso il letto in modo da permettere alla madre di vedere la mora distesa sul letto immobile. A Rachel si bloccò il cuore a quella vista. aveva visto le 3 persone più importanti della sua vita su un letto d’ospedale e nessuna delle tre si era più rialzata: 2 erano morte e l’altra era ancora lì. E ora c’era una quarta persona nella stessa identica posizione delle altre. Le vennero gli occhi lucidi: le immagini di lei dietro quel lettino che veniva portato dentro la sala operatoria per cercare di salvarle, lei che era stata tutta la notte a piangere ai piedi di quel lettino sapendo di aver perso la persona più importante della sua vita e anche una delle due più care amiche. le stessa situazione si era ripresentata pochi anni dopo con Brittany: lei seduta vicino al lettino a pregare per la sua amica ormai persa per sempre anche se il suo cuore funziona ancora ma ha smesso di battere nello stesso momento in cui si è spento quello della sua latina. E ora era lì a fissare da uno schermo di nuovo quel lettino.  Quel dannatissimo lettino. Non voleva che le portasse via una delle due persone più care che le erano rimaste a questo mondo crudele.

-Amore- iniziò a parlare – perché?! Amore devi essere forte. Fallo per me la tua zia preferita Rachel, fallo per la tua ragazza cioè mia figlia, e fallo per te e per la tua e per la nostra felicità. Non puoi mollare non ora. Fai vedere a tutti chi sei in realtà, hai una determinazione pazzesca ce la devi fare- disse con le lacrime agli occhi – Sai in questo periodo ho badato io alle tue piante e hai tuoi animaletti, sentono molto la tua mancanza- disse continuando a fissare quel corpo immobile sul letto. Non riusciva a vederlo così, il destino non poteva portarle via anche lei. Non avrebbe resistito ancora una volta. Poi continuò a parlare non sapendo nemmeno perché le stesse dicendo quelle cose –Sai sono andata a trovare tua madre e tua zia al cimitero. Avevo promesso di non andarci più ma non ho resistito, ho rotto il nostro patto e mi dispiace. Mi mancano terribilmente e mi mancate anche voi. Non è il tuo momento ancora, non mollare ti prego- disse per poi scoppiare in un pianto disperato.

Vanessa rigirò il dispositivo verso di lei

-Mamma ti prego non fare così-

-So che dovrei essere forte per te ma non ci riesco. Ho visto tua madre su quel lettino e San e poi Britt e ora anche lei. È come un rituale- disse cercando di frenare le lacrime che ormai le appannavano la vista.

-Mamma …..- disse teneramente la bionda

-Sto bene amore non preoccuparti. Ora mi riprendo dammi 2 secondi e sono di nuovo da te- disse prendendo un fazzoletto e soffiandosi il naso.

-Come l’hanno presa le altre?!-

-Dell’incidente?-

-SI. e di che se no?!-

-Nulla nulla! Comunque Quinn e Rachel sono qui tutti i giorni e sono parecchio giù mentre Santana e Brittany sono venute oggi per la prima volta. Ma non so esattamente come si sono sentite, quando sono rientrata nella stanza erano abbastanza sconvolte- rispose sinceramente la bionda ripensando alle due in quella stanza.

-Ok. C’+ qualcos’altra cosa che dovrei sapere?- chiese con fare interrogativo la mora

-Emmm no!- rispose titubante Vanessa mentre si aprì la porta della stanza

-Vanessa- dissero insieme le due Rachel –ma c’è l’eco in questa stanza?- chiesero ancora insieme.

Vanessa si girò verso la porta con uno sguardo terrorizzato

-Rachel- disse guardandola facendo capire a quella al di là dello schermo che era entrato qualcuno in quella stanza, e quel qualcuno era proprio la Rachel di quel tempo.

 

 

Questo capitolo è stato duro da scrivere ma ce l’ho fatta. Non mi convince affatto anche perché è un po’ di transizione.

Spero comunque che vi piaccia. Al prossimo capitolo e un grazie sempre a tutti quelli che leggono/seguono/recensiscono questa storia.

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII ***


-Vanessa- dissero insieme le due Rachel –ma c’è l’eco in questa stanza?- chiesero ancora insieme.

Vanessa si girò verso la porta con uno sguardo terrorizzato

-Rachel- disse guardandola facendo capire a quella al di là dello schermo che era entrato qualcuno in quella stanza, e quel qualcuno era proprio la Rachel di quel tempo.

 

 

-Tesoro chi c’è?- chiese la Rachel del futuro guardando la faccia terrorizzata della figlia che aveva spostato lo sguardo da un’altra parte.

Vanessa non parlava era come paralizzata, vedeva Rachel avanzare verso di lei.

-Che cosa hai in mano?- chiese ormai vicina alla bionda.

-Nulla….è solo un oggetto- disse non sapendo che fare

-Non sembra nulla- continuò la mora

-Ehi tesoro mi rispondi?!?!- chiese l’altra dallo schermo visto che non capiva cosa stava succedendo.

Vanessa si risvegliò di scatto prendendo coscienza di quello che stava accadendo.

-Chi è?- chiese la cantante accanto a lei.

La bionda si arrese all’evidenza che ormai il danno era fatto e girò semplicemente lo schermo verso la mora.

Rachel si sentì svenire non appena vide chi era quella che stava guardando dallo schermo: se stessa 17 anni prima.

Nessuna della due parlava si stavano fissando una ricordando come era e l’altra scoprendo come sarà tra qualche anno.

-Non dirmi che quella che vedo sono io nel tuo tempo?- chiese ad un certo punto la mora per sperare che non stesse solo immaginando tutto.

-Invece si. Rachel ti presento mia madre Rachel- disse la bionda indicando lo schermo e l’altra che da dentro quello la salutava.

Rachel non riusciva a crederci, già le sembrava abbastanza difficile la situazione e ora che si era vista da grande era ancora più sconvolta di prima

-Non sono cambiata poi tanto- riuscì a dire – ho solo qualche ruga qua e là, per il resto mi sembra tutto al suo posto-

-Che ti aspettavi?! Ho solo 17 anni più di te non sono ancora una nonna- disse con fare ovvio la Rachel del futuro.

Rachel prese il dispositivo dalle mani di Vanessa e si mise a sedere accanto alla bionda che la guardava confusa. Non capiva cosa volesse fare e soprattutto perché.

-Allora siamo diventate famose?- chiese ad un tratto la mora

-Come scusa?- chiese l’altra mora

-Ho chiesto se abbiamo raggiunto Broadway-

-Numero uno non ti posso rivelare queste informazione, numero due ti sembra l’occasione giusta per chiedermi una cosa del genere?-

-Ovvio quando mi ricapita di parlare con la me stessa del futuro? Oddio che effetto strano dire questa frase-

-Ora capisco perché la gente diceva che ero “leggermente” egocentrica e petulante- disse cercando di non farsi sentire –Comunque cosa vuoi da me?-

-Te lo già chiesto-

-A parte quello che non ti posso dire-

-Non saprei allora. Perlomeno mi puoi dire dove abitiamo?-

-Ci siamo ritrasferite da New York qui in Ohio nella casa dove adesso stanno le nostre due “avventurose”-

-Ohh- disse quasi delusa da quella notizia –quindi non sei diventata la cantante che volevi diventare?!-

-Non posso rispondere- disse per l’ennesima volta. Sapeva benissimo che sapendo dove abitava avrebbe scoperto che il loro sogno non si sarebbe realizzato. Decisero di ritornare nella loro città dopo la morte della latina e di Quinn per seppellire i loro corpi nel luogo dove erano nate, per sentirle più vicine a loro.

-Va bè! Posso vedere Quinn?- chiese poi.

La mora si bloccò così come la bionda che stava ascoltando la conversazione. Non le poteva dire No mi dispiace ma è morta 16 anni fa. Doveva però trovare un’idea al volo e le venne la scusa più banale del mondo

-Mi dispiace ma in questo momento è a fare la spesa. È uscita da poco quindi non so tra quanto tornerà e tra poco dovrò chiudere la chiamata- disse cercando di essere il più naturale possibile anche se le risultò abbastanza difficile.

-Non importa. Al massimo la vedrò la prossima volta-

-Si certo. Penso sarebbe molto contenta anche lei-

-Aspetta un attimo! Ora che ci ripenso te hai detto che hai solo 17 anni in più di me quindi vuoi dire che tra questo e il prossimo anno dovrò partorire?!-

L’altra Rachel si mise a ridere –Tra un anno o poco più. Comunque Vanessa e Sugar sono un anno più piccole di voi-

-Cosa?!- chiese sconvolta

-Esatto ci siamo falsificate anche le date di nascita per fare l’ultimo anno con voi. Perché ho sbagliato ad inserire la data. Dovevamo arrivare alla nostra nascita invece siamo arrivate un anno prima- intervenne la bionda

-Esatto. Capirai presto il perché di questa scelta. Starai bene davvero, non preoccuparti- disse poi la cantante vedendo la se stessa più giovane ancora immobile.

-Okk- disse con la voce tremante.

-Mi sa che per questa volta la possiamo finire anche qui. Fatemi sapere di Sugar e mi raccomando fatela svegliare, vi prego-

-Si mamma- disse Vanessa affacciandosi per vedere lo schermo.

-Brava bambina mia- disse mentre sorrideva.

-Amore. Va tutto bene?- disse Quinn mentre entrava nella stanza

-Non entrare!- urlò Vanessa

Troppo tardi. Rachel girò senza volere leggermente il dispositivo verso la porta mentre anche lei si girava verso quella direzione. Fu il male di un secondo: lo sguardo della bionda si andò ad incrociare con quello della donna nello schermo prima che la stessa riuscì a chiudere la chiamata.

-Ditemi che non ho veramente visto quello che ho visto?!- disse ancora guardando quel dispositivo che teneva Rachel sulle gambe.

Vanessa si disperò. Quinn non avrebbe mai dovuto vedere la sua mamma. O meglio Rachel non avrebbe mai dovuto rivedere Quinn. Chissà come l’avrebbe presa, come stava, che effetto le aveva fatto. Si stava dando della stupida, sapeva benissimo che le avrebbe causato solo dolore riaprendo delle ferite ancora non totalmente chiuse perché troppo profonde.

-Amore in realtà si!- disse ingenuamente la cantante.

-Com’è possibile?!- chiese ancora sotto shock la bionda

-Lo abbiamo creato io e Sugar per non perdere contatti con il nostro tempo- intervenne Vanessa.

-Ah. Caspita siete fenomenali- disse andando a prendere il dispositivo tra le gambe della sua ragazza.

-Grazie ma non è importante adesso questo-

-E cosa lo sarebbe?!-

-Non sono così stupida. So perché siete rientrate nella stanza, ma non posso dirvi niente. Solo che mi dispiace per la mia reazione di prima, forse ho esagerato un po’ ma ho perso il controllo- disse tristemente Vanessa

-Sicura?! Ma noi vogliamo solo aiutarti e se sapessimo magari sarebbe meglio no?!- chiese Quinn

-Forse. Ma non posso prendere questa decisione da sola. Ho bisogno di Sugar e se davvero decideremo di raccontarvi tutto bisogna che sappiano la verità anche Santana e Brittany. Ma non so che riscontri possa avere sulla storia. E se peggiorasse solamente la situazione?! Non so se possiamo rischiare così tanto almeno non ancora-

-Ok! Rispetteremo qualunque sia la vostra decisione. Però sei d’accordo con noi sul  fatto che San e Britt sappiano di voi?-

-Penso di si. dopotutto fanno parte anche loro della vostra famiglia e magari si risolverebbero anche delle incomprensioni che ci sono tra di voi- disse con aria dispiaciuta Vanessa. Non le piaceva vedere mentire Quinn e Rachel a San e Britt sul perché tenevano tanto a loro e sul perché anche le altre due dovevano cercarle di stare più vicine possibile.   

-Ok! Il casino sarà spiegarglielo-

-Pere questo lasciate fare a noi. Sappiamo delle cose sul loro conto che nessuno sa. Ci penserà Sugar a dirglielo e noi la sorreggeremo- disse mentre stringeva la mano alla mora distesa sul lettino

-Che cosa sapete?- chiese curiosa la cantante.

-Per esempio che stasera avevano la cena con le loro famiglie per parlare del loro trasferimento a New York il prossimo anno-

-Cosa?!-

-Si. sapete avere il diario di Brittany è utile. Ha segnato tutto quello che faceva con la latina. E anche i loro piccoli segreti- disse fiera la biondina

-Wow! E che altro sapete?- continuò ancora più curiosa la cantante.

-Lo scoprirai da sola. Ti farò vedere quel diario. Ci siete anche tu e Quinn li sopra-

-Davvero?- chiese questa volta Quinn

-Si. siete rimaste molto unite-

-Tesoro mi puoi dire perché stai usando il passato?!-

Vanessa si bloccò. Non si era accorta di quel particolare. Le veniva naturale, dopotutto non aveva mai visto le quattro insieme e unite come le aveva raccontato tante volte sua madre.

-Ecco…..perchè faccio un po’ di casino col tempo. Sai non so bene quale usare se il mio o il vostro, essendo del futuro per me sono scene successe prima ma per voi dovranno ancora succedere quindi sono un po’ indecisa sul tempo da usare..- stava parlando a raffica. Sapeva di aver sbagliato comunque ad usare il passato ma no sapeva che dire.

-Tesoro stai bene?!- disse Rachel vedendo la figlia che non respirava più bene ed era diventata completamente rossa.

-S…si..si- balbettò

Quinn aveva ancora la faccia di una che aspettava una risposta sensata. Non l’aveva convinta per nulla quell’insieme di parole che aveva detto

-Quinn ecco io…- cercò di dire finché non sentì la mano stringerle la presa della sua.

Si girò di scatto e vide che la mano di Sugar si stava muovendo, poi guardò le altre due che la guardarono con le lacrime agli occhi. Quinn che era in piedi uscì di corsa dalla stanza ed andò a chiamare il dottore.

-Amore, mi senti?!- chiese Vanessa alla mora sul letto che iniziava a muoversi –amore sono qui sono io. Non ti preoccupare sta arrivando il dottore. Amore ascoltami ti prego. Non ti riaddormentare ci sono io qui accanto a te e non ti abbandonerò mai. Mi dispiace di riuscire a parlarti solo ora ma prima non potevo, non riuscivo perché avevo paura che ti avrei perso per sempre- continuava Vanessa con le lacrime che òe rigavano il viso.

-A….amore- riuscì a dire Sugar con un tono di voce quasi impercettibile.

-Shhhh. Non ti sforzare- disse mentre le accarezzava più forte la mano –Amore ti amo- disse poi mentre entrò nella stanza Quinn con il dottore che fece uscire tutti dalla stanza.

 

-Come sei tenera!- disse Rachel a Vanessa mentre le tirava le guance.

-Dai ma- disse mentre si liberava dalla presa e diventava tutta rossa

-Guarda Amore mi sa che l’hai fatta vergognare- disse sorridendo Quinn alla sua ragazza

-Eh già. Guarda com’è diventata tutta rossa-

-Uffa- disse Vanessa coprendosi il viso e mettendosi a sedere su una delle sedie della sala d’attesa.

 Le altre due risero e poi andarono a stringerla.

Il dottore tornò da loro dopo pochi minuti.

-Allora?- chiese Rachel

-Bene. Si è risvegliata e sta bene. Non si ricorda dell’incidente ma è normale- disse il dottore con una faccia rilassata.

-Grazie dottore- disse Vanessa abbracciandolo.

-Prego ma io non ho fatto nulla. Siete state voi a farla svegliare-

-La possiamo vedere?-

-Si a mi raccomando non le fate troppo domande e per poco tempo che deve riposarsi ok?!-

-Certo- disse per poi precipitarsi nella stanza

Aprì la porta e se la ritrovò lì a sedere appoggiata allo schienale del letto. La guardò negli occhi e le si sciolse il cuore vedendola sorridere in quel modo. Le era mancato terribilmente vederla ridere.

-Amore- disse mentre le scivolava una lacrima.

-Vieni qui- disse la mora allargando le braccia per poi stringerle una volta che la bionda le si era gettata a dosso.

-Ho avuto così tanta paura di perderti- disse con la testa appoggiata alla spalla dell’altra.

-Lo so. Ho sentito che eri qui, che mi prendevi la mano e sentivo le tue lacrime. Mi si spezzava il cuore tutte le volte, avrei voluto risponderti ma non ci riuscivo, non riuscivo a far muovere il mio corpo. Poi ho sentito Santana e Brittany e poi di nuovo te e zia Rach e poi Rachel e Quinn e non ho più resistito. Ho combattuto contro me stessa e ce lo fatta a muovermi. Ho stretto la tua mano poi ho sentito la tua voce e mi ha dato la forza di non mollare proprio quando stavo per farcela- disse mentre accarezzava i capelli della bionda tra le sue braccia- e poi ho sentito che mi hai detto…si insomma….ecco- iniziò a balbettare e a sudare vistosamente

-Ti amo- interruppe la bionda staccandosi dall’abbraccio e guardandola negli occhi che si erano inumiditi dall’emozione

Sugar si emozionò di nuovo sentendo quelle due parole –Anch’io ti amo- disse per poi baciare la bionda. le era mancato così tanto quel contatto, il suo sapore e lei.

Rachel bussò alla porta aperta per attirare l’attenzione delle due che si stavano baciando un po’ troppo intensamente –Non per interrompere nulla ma non mi sembra il momento e il luogo adatto per questo- disse ridendo e avvicinandosi al letto con Quinn che la seguiva a ruota leggermente imbarazzata.

-Rachel! Quinn- disse Sugar allungandosi per abbracciare le due appena entrate.

-Ora si che si ragiona- disse la cantante ricambiando l’abbraccio della mora –un po’ di considerazione anche per le tue zie. Poi potrai tornare pure a pomiciare con nostra figlia- concluse facendo arrossire nuovamente Vanessa. Quinn la colpì sul fianco

 –Rachel!- la rimproverò –non fare così vedi che le metti in imbarazzo!- disse scoppiando poi in una risata.

Si staccarono dall’abbraccio e si sorrisero a vicenda. Le era mancata terribilmente anche a loro la piccola Sugar.

-Aspettate questo “nostra figlia”  e “tue zie”vuol dire che lo sa anche lei?- chiese Sugar mentre indicava la cantante.

Le altre tre annuirono in contemporanea.

-E ha anche parlato con mamma- disse Vanessa indicando il dispositivo rimasto sulla sedia della stanza.

-Ok! Vedo che mi sono persa parecchie cose-

-E non è tutto- continuò la bionda –abbiamo deciso che sarebbe meglio dire la verità anche a Santana e Brittany-

-COSA?!-

-Si per non creare più incomprensioni tra di loro- disse indicando Rachel e Quinn.

-Ne possiamo parlare meglio vero?-

-Certo. Domani ti dimettono e potrai tornare a casa- disse contentissima Vanessa

-Ok!-

-Ora noi dobbiamo andare. Il dottore vuole che ti riposi- disse la cantante

-Si! ti veniamo a prendere domani in mattinata- continuò Quinn

-Ci vediamo domano amore- disse Vanessa dandole un bacio veloce sulle labbra.

-Va bene, e grazie di tutto-

-Non lo dire nemmeno per scherzo. Non potevamo permetterti di abbandonarci- disse Quinn uscendo dalla stanza seguita dalle altre due.

 

 

-Finalmente a casa- disse Sugar varcando la porta di entrata.

-Eh già. È stata così vuota in questi giorni- disse la bionda con un aria un po’ malinconica.

-Amore, non fare così. Si è sistemato tutto. Ora siamo qui insieme e ce la faremo vedrai- disse baciandola dolcemente

-Mi sei mancata così tanto- disse per poi riprenderla a baciarla più insistentemente.

Si staccarono dal bacio e Vanessa sentì l’altra cedere tra le sue braccia. La mora si riprese quasi subito e  si diressero con calma verso la camera di Vanessa.

Sugar si posò sul letto e fu raggiunta dalla bionda che si posizionò accanto a lei.

-Come stai?- chiese alla mora

-Insomma. Mi fa malissimo la testa quando mi sforzo a ricordare o anche se duro troppa fatica- disse disperata Sugar toccandosi il capo.

-Amore andrà tutto bene. È normale ti faccia male la testa. Hai subito un forte trauma cranico. Aspetteremo e vedrai che col tempo ti passerà tutto-.

-Si ma non posso neanche baciarti che mi prende una fitta atroce-

-Ehi non ti preoccupare. Per ora mi importa solo che tu sia qui con me sana e salva- disse accarrezzandole dolcemente la testa.

-Grazie di non avermi mai lasciato sola-

-Era il minimo- disse sorridendole con tutto l’amore che aveva nel cuore.

-Pensi davvero che sia giusto dirlo anche a Santana e Brittany?-

-Si! almeno che sono le tue mamme-

-Perché che cosa le avresti voluto dire?-

-Ci ho pensato a fondo e se gli dicessimo perché siamo tornate indietro? Forse riusciremo ad evitare che muoiano più facilmente-

-Sei pazza?! Non sai che riscontri potrebbe avere. E se la prendessero peggio e la situazione peggiorasse invece di migliorare?-

-Lo so mi sono fatta anche io queste domande. Ma abbiamo una sola possibilità e voglio rischiare il tutto per tutto-

-Ok! Però glielo diciamo dopo che siamo nel loro grembo. Va bene?-

-Come vuoi!-

-Zia Rachel lo sa?- chiese ad un tratto Sugar

-No. Ho provato a richiamarla dopo che ha parlato con te all’ospedale e ha visto Quinn ma non risponde. Anche solo per dirle che ti sei svegliata. Era molto in pensiero-

-Ha visto Quinn?!?!- chiese terrorizzata

-Si. è stato il male di un secondo ma penso sia stato sufficiente per distruggerla-

-Come biasimarla. Rivederla dopo 17 anni non è facile-

- Lo so e questa cosa mi fa stare male. Ma non so cosa fare se non mi risponde-

-Quando si sentirà pronta lo farà vedrai. Falle smaltire questo macigno- disse Sugar per poi posizionarsi sul petto dell’altra.

-Buonanotte amore-

-notte- disse la bionda sentendo il respiro dell’altra farsi già più regolare.

Sorrise alla facilità che aveva la mora di addormentarsi. in quel momento l’avrebbe voluta anche lei. Continuò a pensare alla madre finché finalmente non cadde anche lei tra le braccia di Morfeo.

 

 

 

 

Finalmente ecco il risveglio di Sugar. ora ci sarà la parte Santana Brittany e verità.

Come la prenderanno??

Ringrazio come sempre tutti quelli che continuano a leggere, seguire e recensire questa storia

Al prossimo capitolo

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV ***


-Ragazzi date il ben tornato a Sugar- disse Mr. Shu che aveva accanto la mora. Gli altri ragazzi scoppiarono in un applauso per poi uno per uno andare ad abbracciarla.

-Grazie a tutti di essermi venuti a trovare all’ospedale- disse per poi sedersi al suo solito posto accanto alla sua ragazza che le prese immediatamente la mano

-Come va la testa?-

-Bene non preoccuparti-

-Meno male- disse sorridendole.

-Ok ragazzi per questa settimana voglio che troviate canzoni che rispecchiano il vostro stato d’animo, come vi sentite ecc..- disse poi il professore

Nessuno era molto entusiasta per quel compito.

-Ma professor Shu dobbiamo prepararci per le nazionali non può darci compiti del genere- disse Kurt spazientito.

-Kurt. Non discutere ci prepariamo per le nazionali non ti preoccupare, so quello che sto facendo. Devo capire come vi sentite in modo da trovare canzoni perfette che possano esprime al 100% il vostro talento e le vostre emozioni. Quindi prendete seriamente il compito di questa settimana-

La lezione finì finalmente e con quella anche quella giornata infernale.

-Andiamo?- chiese Quinn alle due non appena fuori dalla scuola

-Certo- disse Vanessa prendendo Sugar per mano e dirigendosi verso la bionda.

-Rachel?-

-Ha la sua macchina!- disse la bionda

-Avete litigato?!- chiese con un tono provocatorio Vanessa una volta entrate in macchina

-NO!- rispose secca Quinn mentre partì verso casa sua.

-Bene bene! Amore hanno litigato- disse girandosi verso la mora che rideva

-La smettete per favore! Non è la giornata giusta-

-E come mai?- chiese ancora la bionda

-Perché si! ok abbiamo litigato- si arrese infine Quinn

-Perché Rachel vuole dire ai vostri genitori di voi due?!- azzardò la mora

Quinn sbuffò –è inquietante questo fatto che voi sappiate tutto di quello che ci accade-

Le altre due scoppiarono in una risata molto rumorosa.

-Guardate che non è divertente- cercò di dire Quinn offesa dall’atteggiamento delle altre

-Ok! Scusaci mamma- disse Vanessa mentre si asciugava le lacrime che le erano scivolate giù dal troppo ridere.

-Scendete vai!- disse dopo aver parcheggiato la macchina davanti a casa e aprendo la sua portiera.

Rachel era davanti alla porta di casa che le aspettava.

-Finalmente- disse scocciata alzando le mani al cielo.

-Daii non fate così che non ce n’è motivo-

-Già Quinn è solo impaurita- concluse Vanessa entrando in casa.

Rachel rimase spiazzata

-Ovviamente gli hai detto tutto?!- disse arrabbiata mentre prendeva posto sul divano accanto alla stessa Quinn

-No- disse la bionda sbuffando. Quando faceva così non la sopportava affatto

-NO?!-

-No mamma!- intervenne Vanessa –lo sapevamo già. Cioè sapevamo il motivo del famoso litigio ma non sapevamo il giorno preciso in realtà-

-Ah!- disse Rachel arrendendosi alla sincerità della figlia. Non avrebbe avuto ragione di mentirle e quindi si fidò semplicemente.

-Sai Zia Q. ha solo paura di venire a cena con i tuoi perché ha paura di non piacergli. Dopotutto ti ha tormentato per 3 anni. E poi..- iniziò Sugar che con uno sguardo tenerissimo guardava la cantante

-E poi ha paura della reazione di sua madre. Sai non pensa che sia comprensiva come i nonni- concluse Vanessa.

Quinn si bloccò. Erano come un libro aperto per loro e questa cosa la spaventava un po’ ma in quel momento aveva solo voglia di ringraziarle.

-Davvero?!- chiese Rachel poi a Quinn

La bionda annuì –Mi dispiace di non avertelo detto subito e di averti attaccato ma ho davvero tanta paura-

-Oh amore per i miei vedrai che gli piacerai subito, per tua madre…beh l’affronteremo insieme qualsiasi cosa succeda- disse teneramente baciando delicatamente Quinn.

-Ti amo Rach- disse la bionda guardandola con uno sguardo che traspariva solo amore

-Ti amo anche io- disse perdendosi in quegli occhi verdi bellissimi che le avevano rapito il cuore

-Non per dirvelo ma noi siamo ancora qui e mi sta venendo il diabete a vedervi- interruppe Sugar

-La porta è quella- disse Rachel senza staccarsi dallo sguardo dell’altra.

-MAMMAAA!!!- urlò Vanessa facendo riscuotere le altre due

-Che c’è?!- chiese Quinn

-Non siamo qui per vedervi amoreggiare, e detto tra noi mi inizia a fare un certo effetto. Ma siamo qui perché tra poco arriveranno Santana e Brittany e dobbiamo prepararci a dirgli tutto- disse con un espressione quasi schifata la bionda.

-Ok ok. Ma non urlare così!- disse Rachel

-Ma se voi ci volevate mandare via?! Comunque senza troppi ripensamenti è deciso che a parlare sarai te Sugar-

-Come?! No no no. Non sono la persona più adatta. Non si fida di me come potrò convincerla di tutto ciò?- chiese Sugar non sapendo che sarebbe toccato a lei a parlare con le sue mamme

-Non importa sei loro figlia. Se è come con noi sentiranno un legame che è più forte di tutte le parole- intervenne Quinn –poi se non ti crederanno ci siamo noi che ti aiuteremo-

-Ma io…ecco…non so nemmeno come cominciare, di certo non posso dirgli “Ehi ciao sono vostra figlia”-

-Perché no! Ti saresti levata subito il problema- disse Rachel

-Avranno bisogno di prove- provò a dire la mora

-E tu ce le hai. Sei loro figlia vedrai che ce la farai- disse Quinn cercando di tranquillizzarla.

-In realtà no. Sono tutte cose che accadranno nel futuro imminente-

-Puoi dirle della loro cena in famiglia per New York- disse Quinn.

-Si ma non gli basterà. È successo quattro giorni fa forse in qualche modo ci possono essere arrivate informazioni- disse Sugar ancora più preoccupata

-Amore guardami- disse Vanessa- ce la farai vedrai. Se hai bisogno di aiuto ci siamo noi qui non ti lasceremo sola- disse dandole un bacio veloce

-Ok!- disse con la voce tremante la mora.

-tra quanto arrivano?- chiese poi la cantante

-Dovrebbero arrivare a minuti- disse mentre sentì il campanello –eccole- si alzò e andò ad aprire.

Sugar si irrigidì

-Amore tranquilla andrà tutto bene- le sussurrò Vanessa stringendole la mano.

Sugar deglutì rumorosamente, non era pronta lo sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta. Le si avvicinò anche Rachel e la strinse a se

-Dai se non ce la farai te non ti preoccupare ci sono io che posso dirgli tutto senza..-

-Mamma finiscila!- disse duramente Vanessa vedendo la faccia di Sugar sempre più combattuta ed intimorita.

Quinn arrivò dopo pochi minuti con le altre due che si accomodarono dove fino a poco prima vi erano Rachel e la sua ragazza.

-Vado a prendere qualcosa da mangiare e anche da bere. Non si sa mai quanto tempo possiamo rimanere qui!- disse la padrona di casa andando in cucina.

-Come stai Sugar?- chiese dopo qualche secondo di silenzio Brittany con una faccia preoccupata-

-Tutto bene, ogni tanto mi fa male la testa ma niente di grave- rispose la mora sforzando un sorriso

La faccia di Britt cambiò totalmente espressione e si aprì in un sorriso bellissimo facendo rilassare a sua volta anche Sugar. la ballerina si alzò e andò ad abbracciarla

-Sono così felice che tu stia bene e che non sia più addormentata su quel lettino triste- disse teneramente la bionda mentre si staccava dalla sua presa e tornò a sedersi accanto a Santana sull’altro divano.

Aspettarono il ritorno di Quinn poi Santana iniziò

-Come mai ci avete obbligato a venire qui oggi?- chiese con un tono molto annoiato. Non aveva punta voglia di stare lì con loro.

-Dobbiamo dirvi qualcosa di molto importante- disse Quinn con un espressione piuttosto seria.

-Ci dobbiamo preoccupare?- la latina notò subito la preoccupazione negli occhi di Quinn

-No! O almeno speriamo di no anche se dubito molto conoscendoti, sicuramente Britt la prenderà benissimo mentre …-

-Rach- disse Quinn lanciando un’occhiataccia alla sua ragazza per farla stare zitta

-Basta che non parla la Nana logorroica se no ci mettiamo un mese-

-Infatti non sarò io a parlare stranamente, anche se in realtà mi farebbe davvero piacere poter…-

-RACHEL!- urlò questa volta sempre la bionda

La cantante non disse nulla. Abbassò lo sguardo e fece segno di cucirsi la bocca.

Ci furono dei minuti di silenzio. Sugar sapeva che avrebbe dovuto iniziare a dire qualcosa ma è come se avesse un blocco in gola che non le permetteva di parlare.

-Insomma sto perdendo la pazienza! Qualcuno si muove a dire qualcosa!- disse sbuffando la latina incrociando le braccia sotto il petto.

-Avanti amore ce la puoi fare!- sussurrò piano Vanessa all’orecchio di Sugar

-Vedi Santana penso che dovresti segnarti questo giorno sul calendario, e magari avere anche un minimo di pazienza in più. Non è facile dire una cosa del genere- intervenne Quinn

-Esatto!- disse semplicemente Rachel sapendo di non dover parlare.

Sugar ancora non mostrava intenzione di parlare. Non voleva sbagliare il modo di approcciarsi, aveva un’unica possibilità per dirglielo come doveva. Stava cercando di fare un discorso sensato nella sua testa ma l’unica cosa che le veniva fuori era quella di urlare “Sono vostra figlia” ma non doveva dirglielo così, non poteva.

Rachel notò la difficoltà che aveva la mora nel parlare quindi cercò il consenso di Quinn per dire qualcosa che avrebbe facilitato il discorso

- Santana, ti ricordi che  all’inizio di quest’anno ci eravamo messe in testa che queste due ragazze qui presenti avevano un segreto con loro, un grande segreto che noi avremmo dovuto scoprire- iniziò la cantante

-Avevate detto che non dovevo sentire l’Hobbit parlare!- disse scocciata la latina interrompendo la mora

-Farò finta di non aver sentito ed andrò avanti. E tu mi dovrai ascoltate che ti piaccia o no!- disse guardando male l’ispanica. –Avevamo detto che prima di iniziare ad indagare su di loro avremmo dovuto recuperare Quinn ma non ci siamo riuscite perché come dal nulla sempre queste stesse ragazze ci avevano anticipato acquistando la sua amicizia. Non ci siamo mai fidate di loro, e non abbiamo mai trovato prove concrete che ci dimostrassero che non erano persone per bene. Però io come voi e anche come Quinn abbiamo sempre sentito un legame profondo con queste due ragazze e non puoi negarlo-

Santana la guardava allibita. Non capiva dove volesse andare a parare. Però non potè fare a meno che pensare che quello che diceva la Nana non fosse vero. Aveva sentito quel legame dalla prima volta che aveva visto Sugar fino a che non è uscito completamente fuori quel giorno in ospedale.

-San è vero!- disse allegra Brittany –io mi sento stranamente attratta e legata a queste due ragazze soprattutto a lei- disse indicando Sugar.

Era il momento. O parlava ora o non ce l’avrebbe più fatta

-E finalmente saprete il perché!- disse con una voce tremante Sugar.

Santana sentì il suo cuore accelerare. Non sapeva il perché, certo la incuriosiva parecchio che genere di segreto potessero avere quelle due e le dava noia ancora di più il fatto che la Nana petulante e Quinn sapessero di che si trattasse, ma c’era anche qualcosa di più.

Vanessa le strinse la mano incoraggiandola a continuare a parlare, così come fece Rachel che era seduta dall’altro lato.

-Ecco vedete…non so bene come dirvelo. Anche perché in questo caso le parole servono il giusto. So che non ti fidi di me- disse mentre guardò negli occhi Santana

-Invece si!- disse automaticamente la latina senza accorgersene. Quegli occhi così sinceri, così puri così simili a quelli di Brittany le avevano toccato il cuore.

Le altre rimasero sorprese dalla risposta di Santana. Non si aspettavano che potesse davvero fargli tutto questo effetto.

-Ecco io…Dai continua- disse in imbarazzo l’ispanica sentendosi tutti gli occhi addosso

-Dicevo ti anzi vi chiedo di credermi anche se non sarà per niente facile. Vi chiedo di ascoltare cosa vi dice il vostro cuore e non cosa vi dice la ragione-

Brittany annuì entusiasta mentre Santana non fece una virgola aspettando che l’altra arrivasse al punto

Sugar prese un respiro profondo. Era arrivato il momento

-Vedete…ecco….io….cioè noi….non siamo di qui-

-Questo lo sapevamo do già!- intervenne la latina con fare ovvio

-No! O almeno non in questo senso. Noi non siamo di qui vuol dire che noi…ecco…noi non siamo di questo tempo- disse abbassando lo sguardo

-Mi volete far credere che siete del futuro?!- chiese con un tono sarcastico Santana

La stanza piombò in un silenzio tombale. Santana guardò prima Quinn poi Rachel e infine le due ragazze. Capì che ci aveva dato.

-No! No es posible. No tiene ningún sentido- disse scattando in piedi e iniziando ad agitarsi

-Santana ti prego calmati- disse Quinn prendendole un braccio e facendola riaccomodare

-Questo vuol dire che la macchina del tempo a cui sto lavorando funziona davvero?- chiese emozionata Brittany

-Si! Più o meno- disse sorridendo Vanessa.

-Wow! È super mega fantastico- disse sempre la ballerina saltellando e battendo le mani.

-Britt frena l’entusiasmo e ascolta. Non è finita qui- disse Quinn frenando l’entusiasmo della bionda che si riaccomodò sul divano accanto alla sua ragazza.

-Ecco...ora...ecco...io- balbettava Sugar. Non trovava le parole giuste. Aveva paua della sua reazione. Già aveva sclerato sapendo che erano del futuro e ora che avrebbe fatto se le avesse detto che era sua figlia.

-Vedi Santana, lo so che è difficile credere a una cosa del genere. Ci sono passata io, poi Rachel. So che può spaventare ma devi lasciarti andare. Non chiuderti non ora- disse Quinn vedendo la faccia della latina. Non aveva reazioni. Era come se fosse morta.

Quinn si girò verso Sugar per farla continuare

-Vedete io...ecco...io sono...-

-NO! Non dire più niente. Non ci credo- disse alzandosi e facendo per andare via

-ASPETTA- urlò Quinn facendola fermare –Va Sugar dillo- sussurrò poi alla mora

-Ecco io...- non ci riusciva

Santana si girò verso di lei per ricercare ancora quello sguardo.

-Tutto questo non ha un minimo di senso. Non ci voglio pensare, pensate davvero che sia così ingenua da non capirlo da sola?!- disse la latina guardando Quinn –come hai potuto farmi questo?!-

-Cosa stai dicendo Santana?- chiese confusa Quinn

Santana sorrise –è mia figlia, non è vero!?- disse infine con le lacrime agli occhi.  

La stanza si gelò. Non si aspettavano una reazione del genere dalla latina.

-San si! e come puoi capire Vanessa è la nostra- disse indicando lei e Rachel

-Stai zitta Fabray! Non voglio avere nulla a che fare con voi- disse per poi voltarsi e lasciare la casa a corsa.

Quinn provò a seguirla ma fu bloccata per il braccio da Britt

-Lasciala andare. Sai com’è ha bisogno di stare da sola a pensare-

-Ok!-

Brittany poi si girò verso Sugar con le lacrime che le rigavano il volto e le si gettò letteralmente tra le braccia.

Stettero così per molto tempo finché a tutte e due non brontolò lo stomaco. Ci fu una risata generale

-Sarà meglio se vado a preparare qualcosa da mangiare-

-Vengo con te- dissero all’unisono Vanessa e Rachel lasciando le altre due sole nella stanza

-Sai non ti devi preoccupare per Santana- le disse poi teneramente Brittany –è così vedrai che le passerà-

-Lo spero!- disse poco convinta Sugar. era davvero imbarazzata da quella situazione. Non sapeva che dire.

-Sai a me mi siete state simpatiche dalla prima volta che vi ho visto. Ho visto subito del buono in voi. E poi questa somiglianza con noi è stato il colpo finale. Le mie fatine mi avevano detto che voi sareste state molto presenti e importanti per la nostra vita e il nostro futuro-

-Le tue fatine avevano ragione- disse sorridendo Sugar sentendosi un po’ più a suo agio.

-Ovvio hanno sempre ragione. mi dicono sempre la cosa giusta. A volte però sono un po’..-

-dispettose- concluse Sugar ricevendo uno sguardo confuso e curioso da parte della ballerina –Si sai mi hai sempre parlato della tue fatine, degli unicorni e anche dei troll, ma parlavi molto spesso anche del tuo gatto Lord Tubbington. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo-

-Davvero?! Comunque per LT te lo posso presentare uno di questi giorni- disse entusiasta la biondina

-Si!-

-E che cos’altro ti raccontavo?-

-Mi hai raccontato tutto di te. Da quando sei nata a quando sono nata io in ogni particolare. Ma mi piaceva farmi raccontare soprattutto di quest’ultimo anno di scuola. Sai per la vittoria del Glee, delle Cheerios, perché stranamente sei riuscita a prendere il diploma, perché è stato l’anno che te e Santana vi siete messe insieme pubblicamente-

-Il Glee vincerà le Nazionali?!-

Sugar annuì –ma mi raccomando non devi dirlo a nessuno-

-Sarò muta come un pesce- disse con una faccia da cucciolo Britt

-Ragazze è pronta la cena- sentirono la voce di Rachel urlare dall’altra stanza

-Finalmente- dissero in coro le altre due alzandosi dal divano e correndo a sedersi al tavolo

Si abbuffarono come non mai sotto gli occhi increduli delle altre.

Parlarono molto del più e del meno. Sugar raccontò degli aneddoti su Brittany facendola rimanere sbalordita. Nemmeno lei si ricordava alcune cose ed altre le conoscevano solo lei e San.

Quinn era quella più preoccupata. Continuava a pensare allo sguardo della latina. Così vuoto, così pieno di rabbia ma allo stesso tempo c’era paura, amore e vita.

Brittany andò via subito dopo cena accompagnata da Rachel che la riportò a casa.

-Come stai?- chiese Quinn a Sugar.

Vanessa stava rimettendo a posto e così decise di approfittare dei pochi minuti che aveva per poter parlare da sola con la mora

-Così! Poteva andare peggio-

-Ma poteva andare anche meglio- disse afflitta Quinn sedendosi accanto a lei

-Lo so ma sono contenta comunque per come la presa Britt-

-Da lei non mi sarei aspettata diversamente- confessò Quinn –non mi ero nemmeno posta il problema. Si fida delle persone e questo le rende le cose più facili per credere a queste-

-Lo so! Ma hai visto come era curiosa stasera e che facce a fatto?!-

-Si! normale. Anche io le faccio quando mi dite cose che credevo di sapere solo io- rise la bionda –Comunque mi preoccupa Santana-

-Quinn ti prego non..-

-No. Invece bisogna! So che ti distrugge averla vista correre via. Non so cosa sia successo tra di voi, o meglio cosa succederà ma so che non c’è questo buon rapporto o magari non c’è proprio un rapporto con lei. si vede da come la guardi. Sembra che non la conoscessi affatto dal vivo-

Sugar non rispose. Quinn aveva centrato il punto in pieno. Era distrutta nel vedere Santana correre via dicendo che non le credeva. Non c’era cosa peggiore.

-Comunque non voglio costringerti a parlare di questo. Voglio solo dirti che ti aiuterò con lei, ma voglio che mi prometti che non ti arrenderai mai. Sai quanto è testarda e orgogliosa e non sarà facile convincerla ma noi ce la faremo!-

-Promesso- disse la mora guardandola negli occhi –Grazie-

-Di nulla- disse per poi abbracciarla.

-Che tempo di merda- disse Rachel rientrando in casa completamente fradicia.

-Mamma sei orrenda!- disse Vanessa affacciandosi a vedere la mora appena entrata. Rachel le fece una linguaccia e poi le passo avanti andando nel salotto.

-Amore!- disse con tono autoritario –Hai sentito tua figlia?!-

-Si! e non ha tutti i torti- disse Quinn ridendo a crepapelle.

Rachel fece un’espressione offesissima – Ah bene!-

-Amore sto scherzando!- disse alzandosi ed andandola ad abbracciare –Sei sempre bellissima te- la bacio teneramente facendo sorridere la cantante

-Va bene. Ma di a tua figlia che ce l’ho ancora con lei!- disse alzando la voce per farsi sentire anche dalla diretta interessata.

-Non ti preoccupare. Con tutte volte che me lo dirai dovresti avercela con me per tutta la vita- disse la bionda entrando nella stanza e buttandosi tra le braccia di Sugar.

Rachel stava per risponderle ma Quinn la bloccò trascinandola su in camera –Ragazze sapete dov’è la vostra! Notte- disse poi la bionda

-Notte- risposero le altre due.

-Andiamo a letto anche noi?- chiese maliziosa Vanessa

-Si. ma sai che no posso fare sforzi fisici o addio testa- disse Sugar sconsolata

-Lo so amore. Domani abbiamo il primo controllo dal dottore e sentiamo. Ora a letto- disse prendendo l’altra in braccio e portandola nella “loro” camera.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti. Finalmente anche loro sanno la verità. Ora tutto sta nel vedere come si svolgeranno le cose con Santana. Cosa farà la latina?!

Un Grazie a tutti quelli che continuano a leggere recensre e seguire questa storia

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 16
*** Capitolo XV ***


Santana arrivò a casa sua il più velocemente possibile. Entrò e si diresse immediatamente verso camera sua sbattendo la porta chiudendola alle sue spalle. Si gettò sul letto matrimoniale e affondò la testa nel cuscino, rannicchiandosi tutta. Le cascavano le lacrime e stranamente non riusciva a controllare il flusso di queste, voleva smettere ma non ci riusciva. Stava male, si sentiva tradita da tutti soprattutto dalla sua migliore amica. Come può avermi fatto questo?! Continuava a ripetersi in continuazione da quando aveva l’asciato la casa della bionda. ho la testa che mi scoppia. Non so se sia giusto crederle o no. Perché ora?! Ho mille pensieri che mi frullano in testa. Accidenti a te Fabray, dopotutto mi conosci perché hai voluto sganciarmi una bomba di questo genere proprio in questo momento?! Non so che fare. Sono sempre scappata da guardare in faccia la realtà, lo so e non mi perdonerò mai di aver già sbagliato una volta….. Aspetta cosa sto facendo? Perché parlo da sola?! Non era mai successo.

Era già da un’ora che la latina si stava tormentando con domande inutile e delle quali sapeva già la risposta esatta che, però, non voleva accettare. Stava quasi per addormentarsi quando sentì un bussare alla finestra. Le spuntò un mezzo sorriso. Non aveva voglia di vedere nessuno ma sapeva che solo una persona poteva salire in camera sua da lì e per lei era disposta a fare un’eccezione. Si alzò a forza dal letto ed andò ad aprire la finestra. La sua espressione cambiò all’improvviso non appena vide chi aveva di fronte, si fece seria ed assunse un aspetto tutt’altro che gentile e sereno. Avrebbe voluto sbatterle la finestra in faccia facendola cadere di sotto, ma, si controllò e la fece entrare.

Aspetto che l’altra si accomodasse da qualche parte per poi rimettersi a sedere sul letto.

-Ora capisco perché Brittany è così agile. Non credevo di durare tutta questa fatica ad arrampicarmi sull’albero per venire qui- disse Quinn non appena si mise a sedere su una sedia lì vicino al letto.

Santana non parlava. Guardava in basso e aspettava che fosse l’altra a dire qualcosa visto che era lei quella che si era intrufolata nella sua camera in piena notte.

-Scusami- disse poi Quinn cercando lo sguardo della latina

-Cosa vuoi Fabray?- chiese arrabbiata Santana

-San ti prego voglio solo che tu mi ascolti- disse la bionda mentre si mise sul letto vicino all’altra.

-Ok!-

-Wow non credevo che fosse così facile convincerti- disse scherzando cercando di smorzare un po’ la tensione che c’era nella stanza.

-Quinn! Non ho problemi a sbatterti fuori a calci in culo se non la smetti con questo sarcasmo-

-Va bene scusa!- disse tornando seria la bionda. si schiarì la voce e poi iniziò a parlare –San so come ti senti. È successo anche a me quando mi hanno rivelato la verità. Volevo solo sprofondare, scappare e far finta che non è vero. Ma poi non l’ho fatto perché il mio cuore non l’ha voluto fare, non lo riteneva giusto nei loro confronti e dopotutto nemmeno nei miei. Voglio un bene dell’anima ad entrambe e sai che per me non è facile affezionarmi alle persone, ma con loro era diverso, è stato diverso da subito, anche quando non avevo la minima idea di chi fossero. Mi hanno aiutata a riprendermi e io le ho lasciate fare perché mi fidavo di loro. So che per te è ancora più difficile perché hai ancora più difficoltà, ma in fondo sai che io e te non siamo così diverse-

-Non è questo Q.- disse ad un tratto la latina interrompendo il discorso dell’altra.

-E allora qual è il problema?- chiese confusa la bionda

-Vedi il problema è che mi fido di tutto quello che mi avete detto. Credo perfettamente ad ogni parola, certo avrei bisogno di qualche conferma, ma comunque se ci credete te, la nana e anche Brit perché non dovrei farlo anche io?!- disse alzando lo sguardo verso la bionda che la guadava ancora confusa non capendo dove volesse andare a parare la sua amica.

-Sai ho visto come ti guarda Vanessa. Ti vuole bene sia a te che a Rachel anche se penso che preferisca la nana, senza offesa-

-Non ti preoccupare- disse Quinn

-Comunque quando vedo come mi guarda Sugar vedo solo odio e niente altro. invece guarda Britt allo stesso sguardo di tua….ecco di tua figlia quando guarda voi- disse vergognandosi un po’ .

-San….ti prego non pensare questo- disse la bionda capendo finalmente cosa la latina stava dicendo. L’abbracciò cercando di confortarla ma non fu così. Santana iniziò a singhiozzare rumorosamente e non riusciva a smettere

-Non voglio essere come loro Q.! non voglio far soffrire Britt, non voglio abbandonarla, non voglio che anche io sia una fallita come genitore! Ho vissuto tutta la mia vita con mia madre e il suo dolore per l’abbandono di quell’essere che è mio padre. Io ho la stessa espressione sua quando guardo loro e…-

-Shhh. Non dire più niente. Non succederà vedrai-

-Invece si. l’unica cosa che mi ha detto dal cuore quando abbiamo parlato da sole è stata che mi odia. Ecco la prova definitiva- disse una Santana ancora più disperata.

-San…non lo permetterò te lo prometto. Ti aiuterò, non ti lascerò sola- disse la bionda accarezzando la schiena dell’altra cercando di calmarla un po’ questa volta con successo.

Quinn si sentiva molto come lei. dopotutto nemmeno i suoi erano dei grandi genitori, soprattutto suo padre. Non avevano esitato un secondo a buttarla fuori di casa al secondo anno per la gravidanza. Poi un giorno sua madre era tornata e le aveva chiesto scusa e riaccolta a casa con lei. ma adesso doveva dirle della sua omosessualità e sarebbe stata la fine, lo sapeva l’avrebbe persa per sempre ma non voleva assolutamente rinunciare a Rachel.

Santana si calmò del tutto dopo molto tempo.

-Ho paura Q. ho paura di sbagliare tutto come sempre-

-San te lo giuro che non succederà. E comunque sappi che siamo in due ad avere una paura bestiale- disse ridendo e facendo ridere anche l’altra.

-Molto meglio- disse soddisfatta la bionda.

-Rimani qui Q.?!-

-Si! solo se non ci provi-

-Nemmeno sotto tortura Fabray-

Le due si posizionarono nel letto della latina l’una abbracciata all’altra.

-Sai c’è un’altra cosa che devo dirti ma non ti allarmare-

-Dimmi-

-Che tra un anno massimo rimarremo in cinta di loro-

-Come?!- chiese alzandosi di scatto

-Si me l’ha detto Rachel ma non sa chi di preciso e non so come faccia a saperlo-

-Cazzo!- disse ributtandosi sul letto

-Dai ci pensiamo domani ora dormiamo-

-Ok-

-Notte San-

-Notte Q.-

 

Rachel era sul letto di Quinn. Avevano appena finito di fare l’amore e la bionda invece di stare lì con lei aveva preferito andare da Santana per  vedere come stava.

-Dai dopo tutto è giusto che sia andata. È la sua migliore amica- disse la cantante a voce alta.

 Si alzò dal letto e si diresse verso la camera dove sapeva che avrebbe trovato le altre due ragazze.

Arrivò di fronte alla porta e prima di entrare busso abbastanza forte, in modo che, qualunque cosa stessero facendo ,l’avrebbero sentita.

-Avanti- gridò Vanessa con più voce possibile.

Rachel entro piano piano nella stanza completamente buia tenendo gli occhi chiusi. Vanessa accese la lampadina che c’era sul comodino vicino al letto e vide la madre davanti a lei

-Gli puoi anche aprire gli occhi. Non siamo nude o altro-

-Ah ok- disse la cantante aprendo finalmente gli occhi e vedendo la figlia sveglia che teneva tra le braccia una Sugar che dormiva beatamente.

-Che c’è?- disse la bionda vedendo la madre lì immobile davanti a loro.

-Senti Quinn è andata da Santana, non è che potrei dormire con voi? Non mi va di stare da sola, tanto so che non riuscirei a dormire perché inizierei a pensare a quelle due nello stesso letto e …-

-Basta ti prego- disse esasperata Vanessa. –vieni qui e stai zitta- disse spostandosi più di lato, facendo attenzione a non svegliare Sugar, per far posto alla cantante. 

Rachel si intrufolò delicatamente nel letto mentre la bionda rispendeva la luce.

-Non avete fatto..si ecco non è che mi devo preoccupare nel trovare..-

-Mamma finiscila!- disse ancora Vanessa stavolta un po’ imbarazzata per la domanda –comunque no. Non abbiamo fatto nulla tranquilla!-

Ci fu qualche momento di silenzio

-Come mai mamma è andata là?- chiese a bassa voce la bionda

-Voleva vedere come stava, era preoccupata per lei-

-Ah!- disse semplicemente la bionda sentendo il tono preoccupato della cantante

-Spero solo che non l’abbia buttata di sotto dalla finestra- disse poi

-EH?!-

-Si Britt le ha lasciato un messaggio dicendole di passare dal giardino, in modo da arrampicarsi sull’albero per entrare dalla finestra di camera di San…-

-No! Non dire quel nome- disse velocemente la bionda

-Perché?-

-Perché le vengono gl’incubi tutte le volte che sente pronunciare quel nome- disse indicando la mora tra le sue braccia.

Ovviamente Rachel non vide che la indicava ma capì che si trattava della piccola Sugar.

-OK! Ora dormiamo- disse poi sbadigliando

-Notte Rach!-

-Notte-

 

Ultima ora di scuola: Glee Club. Rachel aveva parlato con Quinn la mattina dopo che la bionda aveva passato la notte dalla latina. Ovviamente Quinn non disse nulla delle preoccupazioni di Santana, disse semplicemente che aveva bisogno di tempo e di aiuto per capire e accettare quella situazione.

Santana entrò nell’aula del Glee. vide Brittany vicino a Quinn, Rachel, Vanessa e Sugar. la guardò e senza esitare si diresse dall’altra parte della stanza lontano da tutti.

-Ragazzi chi comincia oggi?- disse Schuster entrando nella stanza. S’incupì subito vedendo la latina lontana da Brittany. Cercò nello svolto degli altri ragazzi una spiegazione ma sembravano tutti sorpresi e preoccupati come lui.

-Io!- disse poi Santana alzandosi e dirigendosi verso il centro dell’aula.

Partì la musica e poco dopo anche la voce calda della latina.

 

I will not make
the same mistakes that you did
I will not let myself
Cause my heart so much misery
I will not break
the way you did, you fell so hard
I've learned the hard way
To never let it get that far

Nessuno capiva la scelta di quella canzone. Il professor Shu si voltò verso Finn che fece cenno di no con la testa, facendoli capire che non ne sapeva nulla, così come fecero tutti gli altri persino Rachel rispose.

Quinn era l’unica che non aveva risposto perché continuava a guardare la latina e a sentire tutto il dolore che provava in quel momento.


Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust not only me, but everyone around me
Because of you
I am afraid

Santana continuava imperterrita a cantare fregandosene degli sguardi confusi che la circondavano. Non voleva. Aveva vissuto con quel  dolore dentro di lei per tutta la vita. Non voleva essere la causa di dolore per Britt e nemmeno per Sugar ma a quanto pare era proprio quello che sarebbe successo. Si sentiva persa e abbattuta, ma in qualche modo stava cercando di far capire alle dirette interessate che le credeva ma che era troppo debole e codarda per accettare la cosa.


I lose my way
And it's not too long before you point it out
I cannot cry
Because I know that's weakness in your eyes
I'm forced to fake
A smile, a laugh everyday of my life
My heart can't possibly break
When it wasn't even whole to start with

Quinn vide gli occhi lucidi della latina. In quel momento era così fiera di lei perché finalmente aveva accettato come stavano veramente le cose. Ma non capiva se con quella canzone avrebbe accolto la cosa o se sarebbe scappata un’altra volta.


Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust not only me, but everyone around me
Because of you
I am afraid

Brittany finalmente capì tutto. Capì le preoccupazione della sua ragazza e non potè fare a meno di piangere. Piangeva di felicità ma anche di tristezza. Era felice perché aveva creduto a tutto ma era triste perché odiava cosa le avevano fatto i suoi genitori. In quel momento la guardava con uno sguardo pieno di amore e di orgoglio. Sapeva cosa voleva dire per lei scoprire di avere una figlia che l’odiava. Sapeva che Sugar l’odiava perché San le aveva raccontato del loro piccolo incontro e se ne era resa conto anche solo guardando in modo in cui sua figlia guardava la sua fidanzata. Ma avrebbe aiutato le due a riappacificarsi a qualunque costo.


I watched you die
I heard you cry every night in your sleep
I was so young
You should have known
better than to lean on me
You never thought of anyone else
You just saw your pain
And now I cry in the middle of the night
For the same damn thing

Sugar non ci capiva niente. Sentiva solo una strana stretta al cuore. Poteva sentire tutto il dolore di Santana, tutta la sua paura, ma non sapeva il perché. Dopotutto non sapeva moltissimo della sua infanzia anzi quasi niente, ma dalla scelta della canzone deve avercela avuta parecchio con i suoi genitori. Si sentì un po’ in colpa per come erano andate le cose,e per averle detto che l’odiava.


Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I try my hardest just to forget everything
Because of you
I don't know how to let anyone else in
Because of you
I'm ashamed of my life
because it's empty
Because of you
I am afraid
Because of you
Because of you

 

Finite la canzone ci furono molti applausi. Aveva reso quella canzone ancora più bella di quanto già fosse.

Santana uscì di corsa dall’aula con le lacrime agli occhi. Quinn fece per alzarsi ma per la seconda volta fu fermata da Brittany

-Questa volta è meglio che vada io- disse con un sorriso

-Ma..-

-Niente ma. Ho capito cosa l’affligge così tanto e non permetterò che le sue stupide convinzioni la buttino giù così- le disse prima di correre dietro la latina.

Quinn rimase impietrita.

-Come ha fatto?! E poi hanno il coraggio di darle della stupida- disse a voce alta

-è il potere dell’amore- rispose Vanessa affiancandosi alla madre.

-Come?!-

-Nessuno conosce Santana come la conosce Britt. Nemmeno tu Quinn. Le è bastato guardarla per capire cosa c’era che non andava e quale era il problema che l’affliggeva-

-Aspetta mi stai dicendo che te sai il problema di Santana?-

-No. Non conosco quasi niente di lei-disse Vanessa per poi pentirsi subito di quello che aveva detto –sai nessuno mi ha mai raccontato della sua infanzia specialmente lei- concluse poi sforzando un sorriso.

-Allora non è cambiata di una virgola- disse poi Quinn

La campanella suonò e ognuno si diresse verso casa sua.

 

-San!- disse Brittany mentre bussava alla porta di camera della latina –San apri ti prego- disse con una voce così tenera che nessuno avrebbe resistere. Infatti tempo due secondi che la porta si aprì

-Amore.- disse la ballerina vedendo davanti a sé una Santana distrutta. La latina le si gettò tra le braccia e iniziò a piangere più forte di prima. Brittany la strinse a sé e la sollevo portandola sul letto.

Rimasero in silenzio abbracciate per un’eternità

-Non devi fare così San- disse ad un tratto la bionda staccandisi dalle braccia dell’altra e guardandola negli occhi –sei molto meglio di loro-

-Questo non lo puoi sapere- disse con la voce rotta dal pianto

-No! Non lo posso sapere ma nemmeno tu. E se parti così non ti sei d’aiuto-

-Invece si! hai visto come mi guarda, mi odia e non ci posso fare niente. Sono uguale a loro anzi forse anche peggio. Mi distrugge il pensiero di farti del male, di farvi del male. Non lo sopporto. Mi odio e dovresti farlo anche tu-

-Non lo dire nemmeno per scherzo. Non potrò mai odiarti. Io ti amo più della mia stessa vita e non smetterò mai di farlo finché tu mi vorrai al tuo fianco e anche dopo se non mi vorrai più. Ma ora devi solo accettare il fatto che se ti arrendi prima ancora di provarci non migliorerai di certo la situazione anzi la peggiorerai sempre di più. E non è vero che ti odia. Si ha uno sguardo duro nei tuoi confronti e a volte ci leggi anche odio ma la maggior parte delle volte c’è paura, terrore, sconfitta..-

-Non che questi siano meglio- interruppe la latina

-No! C’è la paura, il terrore e la sconfitta perché ti vede come una cosa irraggiungibile. Ha paura che non l’accetterai mai, ha paura di perderti. C’è terrore perché si vede che non ti conosce così bene e teme una tua reazione se solo prova ad avvicinarsi-

-Questo vuol dire che non mi conosce e quindi che le ho fatto del male allontanandola, o che le ho impedito in qualche altro modo di scoprire cose su di me-

-Può darsi. Ma magari è anche per questo che ora sono qui. Non ha tutti capita una seconda occasione del genere e non puoi sprecarla così. Ti aiuterò io. Non ti lascerò mai sola ad affrontare una cosa così grande e sconosciuta-

-Ho paura Britt- disse poi la latina abbassando lo sguardo.

La ballerina le prese il volto e la costrinse ad incrociare i loro sguardi.

-Sai una mia fatina mi dice sempre “Gli uomini hanno paura di quello che non capiscono o conoscono”. Penso che abbia ragione ma è per questo che l’affronteremo insieme-

-Ti amo Britt- disse poi la latina perdendosi in quegli occhi così blu, così puri e sinceri.

-Anche io ti amo- rispose la bionda.

Si baciarono con foga. Avevano bisogno entrambe l’una dell’altra. Di sentirsi l’una dentro l’altra. Nel giro di pochi minuti erano già nude sul letto.

-Fammi tua Britt- disse la latina già eccitata.

Si amarono tutta la notte come mai prima.

 

-Visto tra un paio di settimane sarai come nuova!- disse contenta Vanessa mentre entravano in casa. Erano state in ospedale per il controllo a Sugar.

-Lo so. Speriamo che queste pasticche funzionino- disse sospirando

-Certo che funzioneranno-

-Se lo dici te-

-Dai vedrai che si sistemerà tutto!- disse teneramente prendendola per mano.

-Ho paura invece che non sia affatto così. È colpa mia. Le ho detto che l’odiavo e ho peggiorato la situazione-

-Cosa??-

-Si. abbiamo avuto l’occasione di parlare da sole e non ce l’ho fatta. Lo sai che la odio per averci abbandonato-

-Lo so. Ma non è stata colpa sua-

-Invece si- disse Sugar per poi correre in camera sua.

Vanessa sospirò. Era identica alla madre quando faceva così. Preferì non continuare la discussione tanto sapeva come sarebbe finita.

Andò in cucina e preparò qualcosa da mangiare sia per lei che per la mora.

Salì le scale e si diresse verso la camera della mora: vuota. Le prese un colpo. Andò velocemente nella sua e si rilassò non appena la vide lì, nel letto con la testa nel cuscino. Si avvicinò con calma e si mise accanto a lei

-Tieni mangia qualcosa che poi devi prendere la medicina- disse porgendole il vassoio pieno di roba da mangiare.

-Grazie- rispose mettendosi a sedere e iniziando ad mangiare.

Vanessa la osservava in silenzio. Avrebbe voluto dirle tante di quelle cose ma avrebbe peggiorato la situazione, questa volta non si sarebbe intromessa, avrebbe lasciato alla mora campo libero con sua madre.

-Mi dispiace- disse poi la mora finendo il pasto –non volevo scappare e non..-

-Non importa davvero- disse dandole un bacio veloce e porgendole la pasticca.

Sugar osservò il medicinale per parecchio tempo. Aveva uno sguardo impaurito

-C’è qualcosa che non va?- chiese vedendo la faccia della mora

-No…cioè..si! non riesco ad ingoiare le pasticche. Ho paura che mi rimangono in gola- disse con una voce disperata.

-Non ci credo!-  disse mentre preparò il bicchiere con l’acqua e glielo porse –adesso l’unica cosa che devi fare è mettere la pasticca in fondo alla lingua e poi bevi normalmente-

-Ma ho paura- disse con un espressione da cucciolo la mora mentre guardava supplichevole l’altra.

-Ok ok ho capito! Vado a prenderti un po’ di pane e la butti giù con quello va bene?-

-Meglio!- disse più contenta la mora.

Vanessa tornò dopo poco tempo con la fetta di pane.

-Dai adesso buttala giù che poi voglio andare a dormire-

-Non essere così impaziente. Ora la prendo-

La bionda mandò gli occhi al cielo e poi si buttò sul letto entrando sotto le coperte.

Ci vollero molti tentativi ma alla fine ce l’aveva fatta.

-Domani mattina ti svegli un’ora prima se no non arriviamo più a scuola, mia principessa delle pasticche- disse con un tono quasi ironico.

-Come desiderate - disse girandosi dall’altra parte e spengendo la luce.

-Notte amore- disse poi la bionda cingendole la vita con le braccia e posandole un dolce bacio sulla testa.

-Ora sono diventata “amore”- disse offesa l’altra

-Sei sempre il mio amore, anche se a volte sei un po’ piccosa-

-Ummm… non so se ti perdonerò visto che sono la principessa e tu una mia dama di compagnia-

-Però sono la migliore, o almeno spero di essere l’unica-

-Ovvio, ma questo non ti da nessun diritto su di me, mia cara-

-Dite principessa?- disse girandole il volto e baciandola con passione

-Forse un po’ si. ma non prenderti troppa libertà-

-Non mi permetterei mai. Solo quello che vostra maestà desidera- disse mettendosi in ginocchio e facendo un piccolo inchino.

-Cretina- disse prendendo la bionda e tirandola su di se

-Pensavo che non potessi fare sforzi fisici-

-Infatti non li farò. Volevo farti vedere solo che sono io che comando qui-

-Si, come no!- disse baciandola

-Ok. Ti darò qualche potere su di me, ma solo su di me-

-Ai vostri ordini-

Sugar sorrise poi diede un ultimo bacio a Vanessa

-Dormiamo va!-

-Ok! Notte amore-

-Notte-

 

 

 

 

Ho aggiornato il prima possibile….scusate se ci sono errori ma non ho ricontrollato.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate. Accetto tutto, critiche commenti idee su come vorreste che continuasse ecc..

 

Cosa vi aspettate da Santana ora?

Grazie come sempre a tutti quelli che leggono questa storia…bacio al prossimo capJ

 

P.S. la canzone è Because of you di Kelly Clarkson

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Capitolo 17
*** Capitolo XVI ***


-Visto non è stato così difficile-

-Certo perché i genitori di Rachel sono gay e quindi per loro è più facile accettare una relazione omosessuale-

-Dai, vedrai che ce la farai-

-No! Mia madre non la prenderà bene me lo sento! Tra due ore devo essere lì con Rach e non so come dirglielo, come affrontare la cosa, e soprattutto non so come prenderla se non accetta che sto insieme ad una donna-

-Anche io ero spaventata e devo dire che comunque sono stata sorpresa da come l’ha presa mia mamma. Era tutta contenta-

-Tua nonna?!- disse Quinn sospirando

-Lo so e sai che sono distrutta per questo. Non mi vuole neanche più parlare-

-Ecco, vedi, mia mamma farà lo stesso e avrò perso tutta la mia famiglia-

-Q. non la fare così tragica, per quanto parla Rachel ti sembrerà di stare con 50 persone tutte insieme- disse Santana cercando di far rilassare la bionda.

Era da 4 giorni che si tormentava per la cena che avrebbe fatto con Judy e Rachel, per rivelare alla madre la loro relazione.

-Ah.Ah.Ah. Sempre utile Lopez-

-Dai Q. vedrai che tua mamma capirà, e anche se non lo farà subito lo accetterà. Non può perdere anche te- le disse abbracciandola

-Lo so, ma non voglio rivedere quello sguardo deluso, vuoto che mi fissava quando le dissi che ero in cinta-

-Questa mi sembra una cosa meno grave, almeno non potrai rimanerci fregata un’altra volta-

Quinn questa volta non rispose. Non ne aveva la forza, aveva davvero paura per quello che poteva succedere quella sera.

-Scusa Q. non volevo- disse poi la latina dandole un bacio sulla testa.

-Non ti preoccupare! So che stai cercando di aiutarmi ma non è facile. Comunque parlando di te, come va?-

-Troppo facile cambiare argomento così-

-Ti prego San, dimmi come stai?- interruppe Quinn prima che l’altra divulgasse e non rispondesse alla domanda

-Come dovrei stare?! Non so che fare, che pensare, è tutto una grande confusione-

-Ci credi o no?-

-Si. anche se ancora non mi spiego come è possibile, ma anche un cieco se ne renderebbe conto che sono noi in miniatura-

-E allora?! Parlale-

-Sei pazza?!-

-No. Il grosso è andato, dovete solo chiarire. È 5 giorni che le eviti e quindi eviti anche me-

-Mi dispiace Q. ma non ci riesco a stare sola con lei. anche Britt mi ha detto di parlarci, è così contenta ed entusiasta per questa cosa-

-Lo so. Penso sia normale. Insomma è pur sempre vostra figlia-

-Mi dispiace ma non posso. Ho paura-

-San non puoi scappare per sempre. A breve diventerai madre e non mi sembra il caso di rinunciare prima. Se non riesci a farlo da sola fallo con Britt-

-Non ci riesco- disse mentre le prime lacrime rigavano il suo volto.

-Shhh…non piangere….vieni qui- disse mentre stringeva la latina tra le sue braccia.

-è tutto così complicato, sai che non sono brava con le parole-

-Si lo so, ma si merita una spiegazione. Almeno una parola. Non le hai mai rivolto nemmeno un sorriso da quando è qui. Non immagini quanto ci stia male-

-Davvero?! Sta male per me?!-

-Te che dici?-

-Non ne ho idea se no non te lo avrei chiesto-

-Sta male, sta male perché è terrorizzata da te. Ha paura di fare qualcosa di sbagliato e quindi non si avvicina nemmeno, aspetta, ovviamente inutilmente, che tu faccia la prima mossa, ora che sai tutto-

-Quinn lo sai che è difficile per me-

-Si, ma non è una scusa. Io ce lo fatta, Rachel idem e così anche la tua Britt. Manchi solo te e la tua paura di fare come i tuoi è insensata-

-Ma..-

-Niente ma. Sei te che in questo momento dovresti consolarmi perché sto per affrontare morte certa, invece sono io a coccolare te-

-Scusa Q.-

-Basta! Che fine ha fatto la Santana Stronza di Lima Heights?! Hai detto più volte scusa in queste ore che in tutta la tua vita. Reagisci- disse Quinn mentre si alzava dal letto

-Q.-

-Niente. Devo andare. E te riprenditi, non voglio più vederti così- disse per poi uscire dalla camera e dirigersi verso casa sua.

Santana era rimasta immobile. Quinn aveva ragione pienamente, si sarebbe dovuta svegliare a prendere la decisione giusta.

Prese il telefono e chiamò la sua ragazza.

-San..- rispose l’altra

-Amore potresti venire qui?-

-San è successo qualcosa?- chiese preoccupata

-No! Ho solo bisogno di vederti- disse con una voce tremante

-San?..-

-Ok. Dobbiamo parlare di nostra figlia. Voglio fare qualcosa per lei-

-Amore…- disse commossa l’altra al telefono-arrivo. Dammi 5 minuti-

-Vai! A tra poco- disse per poi chiudere la chiamata.

Brittany era felicissima, finalmente la sua San si era decisa ad affrontare l’argomento. Non sapeva ancora che decisione avesse preso ma sentiva che era quella più giusta.

 

 

-Amore. Sei arrivata finalmente- disse Rachel fuori dalla residenza Fabray non appena vide la bionda arrivare.

-Scusami- disse con una faccia evidentemente molto tesa. Rachel se ne accorse subito, le strinze la mano per farle capire che ci sarebbe stata a sorreggerla in qualsiasi momento e qualunque fosse la reazione della madre.

-Andiamo- disse poi la mora.

Quinn prese le chiavi e entrò in casa.

-Mamma. Siamo noi!- disse

-Tesoro sono così contenta di rivederti- disse Judy andando in contro alla figlia. L’abbraccio e le diede un bacio sulla guancia poi guardando Rachel disse –Ciao anche a te Rachel-

-Buonasera signora Fabray- rispose la mora emozionata e allo stesso tempo imbarazzata dalla situazione.

Ci fu un momento di silenzio, che sembrò eterno poi

-Andiamo che la cena se no si fredda- disse Judy andando in sala da pranzo seguita dalle altre due.

-Allora mamma com’è andata?- chiese durante la cena Quinn

-Bene. Ora bisogna solo firmare l’accordo ed è fatto- disse fiera la madre.

Judy era stata via mesi per lavoro ed era rientrata proprio quella sera.

La cena passo in fretta. Judy aveva raccontato per filo e per segno il suo viaggio in Europa e le altre due avevano ascoltato con entusiasmo tutto quello che la donna aveva detto.

Avevano finito anche il desser. Quinn sapeva che era giunto il momento di rivelare la sua relazione

-Mamma- iniziò con la voce che le tremava. Rachel da sotto il tavolo afferrò la sua mano con decisione, non l’avrebbe lasciata sola ad affrontare tutto questo.

-Dimmi tesoro- interruppe la madre visto che la bionda non continuava

-Mamma…ti devo dire una cosa-

-Ti ascolto-

-Allora prima di tutto vorrei che non mi interrompessi- disse mentre vedeva che la madre annuiva –e poi vorrei solo che non ti arrabbiassi troppo. Cioè vorrei che mi lasciassi spiegare per bene prima di iniziare a parlare.-

Judy annuì ancora. Era un po’ tesa dal discorso della figlia.

-Mamma…- prese un respiro profondo e poi disse –Mamma sono gay. Rachel è la mia ragazza, stiamo insieme da poco ma ci siamo sempre amate fin dal primo anno. Ho cercato di sopprimere questi miei sentimenti per lei ma non ci sono riuscita. È troppo forte quest’amore per essere distrutto. Io ci ho messo 4 anni a capirlo e non spero che tu accetti questo così e subito ma…-

-Basta!- urlò Judy –non voglio più sentire una parola. Come hai potuto farmi questo?!-

-Ma mamma..-

-Niente mamma! Non sei mia figlia. Il fatto che sei rimasta in cinta al secondo anno te l’ho passato ma questo no. Sei la disgrazia di questa famiglia. Esci di qui-

Rachel non sapeva che fare. Si sentiva alle corde. Quinn stava morendo dentro lo sapeva

-No! Non sono io la disgrazia di questa famiglia. Siete voi. Tu, papà, e anche mia sorella. Vi odio e sono contenta per un verso di non fare più parte di tutta questa falsità- disse alzandosi, prendendo per la mano Rachel

-spero che sarai felice da oggi in poi senza più nessuno. Addio Judy-  e uscì da quella che da oggi in poi non sarebbe più stata casa sua.

-Amore stai bene?-

-No! Scusa Rachel ma ho bisogno di stare da sola-

-Ma Quinn-

-Perdonami, ma non riesco nemmeno a guardarti-

-Amore, te l’ho promesso lo supereremo insieme-

-Scusa- disse per poi staccarsi dalla mora e partire via con la sua macchina.

Rachel rimase lì immobile a guardare la sua ragazza andare via.

Poi si fece forza e salì in macchina anche lei e si diresse verso le uniche due persone che potevano sapere la verità.

 

 

-Rachel. Cosa ci fai qui?- disse una Vanessa piuttosto scombussolata.

Rachel non le rispose nemmeno. Entrò dentro casa e si diresse verso il salotto.

-Ehi Rach tutto bene?- chiese entrando Sugar nella stanza e notando l’espressione della mora

-Che le è successo?- chiese a bassa voce la bionda

-Non ne ho idea- disse per poi andarsi a sedere vicino alla cantante.

-Perché non mi ha permesso di aiutarla?-

-Eh?!-

-Perché?!- urlò questa volta la mora

-Avete parlato con Judy vero?!- chiese ad un tratto Vanessa

Rachel annuì semplicemente.

-Immaginavo. Chissà come la presa male nonna!- disse Vanessa

-Come fai a chiamare quella donna “nonna”?!- chiese con disprezzo la cantante.

-Non te lo posso dire! Comunque non ti devi preoccupare per Quinn-

-Come faccio? Mi ha lasciato lì senza dirmi niente, senza..-

-Non parlare ti prego. Lei ora sta peggio di te, sai com’è deve risolvere prima con se stessa e poi verrà da te a chiederti scusa-

-Ma..-

-Niente ma. Ora andiamo a letto e ne riparleremo domani- disse infine Sugar che crollava dalla stanchezza.

Rachel venne accompagnata nella stanza degli ospiti.

-Se hai bisogno di noi siamo nell’altra stanza-

-Ok! E grazie-

-Di nulla. Notte ma-

-Notte tesori-

Rachel non chiuse occhio tutta la notte. Era preoccupata per Quinn. Dove era andata? Non poteva nemmeno tornare a casa sua, forse da Santana. Si sicuramente sarà andata lì. Si ripeteva per tranquillizzarsi ma sapeva che non era andata nemmeno dalla latina.

Voleva andare a cercarla. Non ne poteva più di stare lì a rigirarsi nel letto.

Si alzò e si vestì il più piano possibile. Uscì dalla stanza in punta di piedi

-Dove pensi di andare?- disse una voce alle sue spalle

Rachel si girò

-Credevo che avrei dovuto dirti io questa frase a te e non il contrario-

-Lo so. Ma sei te mamma che te la stai filando in piena notte-

-Non me la sto filando-

-A no? E allora che stai facendo?! Stai andando in bagno?-

-No! Ecco…è ….uffa- disse sbuffando.

Vanessa si avvicinò alla cantante. La prese per un braccio e la portò in camera sua.

-Che fai?-

-Ora vieni a dormire con noi così ti posso tenere d’occhio-

-Ok “Mamma”- disse infine buttandosi nel letto.

-Brava la mia bambina- disse entrando sotto le lenzuola

-LA Smettete?!?!- disse assonnata Sugar –Vorrei dormire io!-

-Come desidera Lopez- disse Rachel

Vanessa scoppiò a ridere e anche Rachel.

-Non c’è nulla da ridere!- ringhiò la mora

-Sembra proprio la madre quando fa così. È spaventosa- sussurrò la cantante alla figlia che annuì

Nel giro di pochi minuti si addormentarono tutti.

 

Quinn era distrutta. Sapeva che non doveva parlarne con la madre, sapeva come l’avrebbe presa. Si disperò ancora di più ripensando a come invece l’avevano presa i signori Berry. Erano così contenti per loro, avevano anche fatto una foto per incorniciare la serata. Anche lei avrebbe voluto avere una famiglia così, così unita, così speciale, invece no. Per i suoi lei aveva solo infangato il nome della sua famiglia. Gli aveva disonorati prima con un figlio e poi diventando omosessuale. Si sentiva sola , sconfitta e tremendamente impaurita.

In quel momento avrebbe voluto Rachel accanto a lei, ma era scappata anche da lei e questo era il fatto che la faceva stare più male.

Si addormentò in macchina dopo svariate ore e si svegliò all’alba.

Sarebbe dovuta andare a scuola e avrebbe dovuto farsi perdonare da Rachel.

-Forza Quinn ce la farai- si disse per poi partire verso la scuola.

 Arrivò e cercò Rachel ma non la trovò da nessuna parte.

-Ehi Fabray com’è andata?-

-Bene! A parte il fatto che non sono più sua figlia e che mi ha cacciato di casa-

-Ottimo direi!- disse la latina –e adesso come stai?- chiese addolcendo il tono

-Così. Sto cercando Rachel l’hai vista?-

-No! Come mai?-

-Niente. Grazie comunque- disse allontanandosi di fretta da lei

Girò tutta la mattina inutilmente. Finalmente era arrivata l’ora del Glee. entrò nell’aula e la vide li vicino a Vanessa e Sugar che parlavano tranquillamente.

Vanessa la vide subito e la salutò con la mano.

-Ehi- disse a bassa voce –Mr. Shu avrei preparato una canzone per la settimana-

-Ok! Facci sentire allora- disse il professore.

-Rachel mi dispiace per ieri- disse guardando la cantante e poi fece cenno ai musicisti per partire.

 

There's so much life

I've left to live

And this fire's burning still

When I watch you look at me

I think I could find a will

To stand for every dream

And forsake this solid ground

And give up this fear within

Of what would happen if they ever knew

I'm in love with you

 

Quinn era emozionatissima. Quella canzone aveva un valore enorme sia per lei che per Rachel. La paura di aver detto tutto ai suoi e il rifiuto ricevuto erano niente in confronto all’amore che provava per la cantante. Non l’avrebbe mai lasciata, lo sapeva, era troppo per lei, era la sua vita. Non le importava di niente altro. stava cercando di scusarsi per come l’aveva lasciata lì la scorsa sera.

 

'Cause I'd surrender everything

To feel the chance, to live again

I reach to you

I know you can feel it too

We'd make it through

 A thousand dreams I still believe

I'd make you give them all to me

I'd hold you in my arms

and never let go

I surrender

 

Rachel non riusciva a trattenere la lacrime. Dopotutto sapeva che Quinn era distrutta dal rifiuto della madre, ed era terribilmente dispiaciuta per lei. non l’avrebbe mai lasciata sola, ormai aveva un’altra famiglia, la sua. E Quinn glielo stava cantando. Lei era tutto quello che le era rimasto e non l’avrebbe mai lasciato andare.

 

I know

I can't survive another night

away from you

You're the reason I go on

And now I need to live the truth 

Right now,

there's no better time

From this fear, I will break free

And I'll live again with love

And no they can't take that away from me

And they will see... yeah

 

Santana poteva sentire tutto il dolore che provava in quel momento la sua migliore amica. L’aveva ricevuto anche lei il rifiuto da parte di sua nonna e è una cosa che la distruggeva dentro, ma come Rachel per Quinn, Brittany era la sua ancora e non l’avrebbe mai lasciata perché senza di lei sarebbe andata alla deriva. Vedeva che Quinn non ne poteva più, ad ogni singola parola veniva lacerata di più nell’animo.

Britt le prese la mano e gliela strinse forte, la guardò negli occhi

-Ce la farà- sussurrò appena per farsi sentire dalla latina che annuì poco convinta. Conosceva la bionda più di chiunque altro e sapeva quanto volesse apparire forte e sicura agli occhi degli altri, ma nel profondo era così debole, così ferita, che al minimo errore potrebbe smettere di vivere. E non poteva permettere che quel minimo errore accadesse. Non avrebbe mai permesso che tra lei e Rachel finisse quello che era iniziato dopo 4 anni.

Si alzò con coraggio. Si diresse verso la bionda che continuava a cantare. La guardò confusa, ma non ci fece caso. Le prese la mano e iniziò a farle da contro canto.

 

(I'd surrender everything)

To feel the chance, to live again

I reach to you

I know you can feel it too

We'd make it through

A thousand dreams I still believe

I'll make you give them all to me

I'll hold you in my arms

and never let go

I surrender

 

Non poteva esserci scena più commovente. Le loro due voci suonavano così bene insieme. Quinn era grata all’amica, sapeva che aveva capito che da sola non sarebbe potuta andare avanti. Santana le trasmise tutto il suo appoggio, tutto il suo dispiacere. Si scambiarono uno sguardo d’intesa. Avrebbero fatto qualsiasi cosa per proteggersi a vicenda, non si sarebbero più ferite, più date contro ma solo aiutate a superare tutte le difficoltà.

 

Every night's gettin' longer

And this fire

is getting stronger baby

I'll swallow my pride

And I'll be alive

Can't you hear my call?

I surrender all...

Right here, right now

I'd give my life to live again

I'll break free

Take me, my everything

I surrender all to you

La canzone finì con un boato di applausi e di fischi. La maggior parte del Glee aveva gli occhi lucidi. La bionda era riuscita a trasmettere come si sentiva perfettamente a tutti, anche se la maggior parte non sapeva quello che era successo.

-Grazie- sussurrò Quinn

-Di nulla! Sarò sempre con te Quinn- rispose la latina

Le due si abbracciarono per poi essere raggiunte da tutti gli altri ragazzi che si unirono alla stretta.

-Q. ora mi devi aiutare con una cosa- disse Santana liberandosi dalla stretta di tutti

-Quello che vuoi San- rispose ancora commossa la bionda mentre si staccava dagli altri.

 

 

-Amore- disse Rachel raggiungendo Quinn sul terrazzo e cingendole la vita da dietro

-Rache..-disse girandosi verso la mora e baciandola sulle labbra. Aveva un bisogno disperato di quel bacio. Le lingue lottavano,, danzavano ma non smettevano di cercarsi.

Si staccarono per riprendere fiato e si guardarono negli occhi.

-Ti amo Rach..-

-Ti amo anche io Quinn…più della mia stessa vita- disse baciandola nuovamente

-Non mi lasciare mai Rachel….-

-Shhh…non dire niente, non potrei mai lasciarti lo sai, ti amo troppo e per questo forse sarai tu a farlo-

-NO! Sei la mia vita. Senza di te non vivo, sei il mio respiro, la mia aria sei tutto amore mio-

Disse con gli occhi lucidi mentre baciava delicatamente l’altra

-Ma che scena commovente-

Le due si girarono verso la porta

-Sempre al momento giusto Lopez-

-Ovvio. Comunque è il momento quindi se vi muovete mi fareste un favore- disse girandosi

-Arriviamo!-

Poi presero la latina a braccietto e la trascinarono giù per le scale

-Piano..così mi farete cadere-

-Andiamo San…dov’è finita tutta la tua furia?!- le disse Quinn aumentando il passo.

La trascinarono nell’auditorio. Nello stesso identico momento arrivarono dall’altra entrata Britt con Vanessa e Sugar.

-Perfetto. Vai San ce la puoi fare- le disse la bionda all’orecchio. Poi prese Rachel per mano e la portò a sedere nella prima fila di poltroncine dove si stavano accomodando anche Vanessa e Sugar.

San e Britt erano invece a parlare al centro del palco.

-Che c i facciamo qui?- chiese Vanessa a Quinn

-Vedrai- le disse facendole l’occhiolino

 

 

 

Altro capitolo. Ciao a tutti e come sempre un grazie a chi legge segue e recensisce questa storia.

Fatemi sapere che ne pensate del capitolo.

L’ho interrotto qui perché se no veniva troppo lungo.

La canzone è I surrene di Celine Dion. Vi consiglio di ascoltarla se non l’avesse mai sentita.

 

  http://youtu.be/sJ145a8MxEI

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Capitolo 18
*** Capitolo XVII ***


-Che ci facciamo qui?- chiese Vanessa a Quinn

-Vedrai- disse facendole l’occhiolino

-Ma..-

-Niente ma. Aspetta e vedrai-

Quinn prese la mano di Rachel che era seduta accanto a lei e la strinse forte.

-Ahi!-

-Scusa, ma volevo vedere se avevi un minimo di reazione. Non pensare a quello che succederà, godiamoci il momento e la nostra vita insieme passo per passo. ok?!-

La cantante si girò verso la bionda e annuì

-Poi ora siamo qui per supportare San- concluse dandole un bacio veloce.

Quinn notò l’insicurezza che apparve sul volto della sua mora, ma non voleva pensarci in quel momento, sapeva che ora come ora aveva più bisogno del loro appoggio la latina.

Brittany stava parlando con San al centro del parco, si poteva notare l’insicurezza e l’agitazione della latina. Sudava freddo. La bionda le prese il volto tra le sue mani direzionandolo verso il suo, in modo da incrociare gli sguardi. Santana si rassicurò vedendo quegli occhi così azzurri che tutte le volte la facevano impazzire. Poi la ballerina avvicinò il suo volto all’altra sfiorandoli appena le labbra con le proprie.

Le prese le mani e la trascinò davanti a uno dei due microfoni che erano posti un po’ più avanti sul palco.

Sempre con una mano in quella della latina, anche la bionda andò a posizionarsi davanti all’altro microfono.

-Ciao a tutti- esordì la bionda con un sorriso raggiante.

Santana era sempre più tesa, immobile, non sapeva che fare, il primo pensiero era quello di scappare. Brittany strinse di più la sua mano sentendola scivolare via.

-Scusate se vi abbiamo sequestrato in questo modo ma non potevamo fare altrimenti- disse mentre guardava le quattro sedute di fronte a loro –ma non potevamo fare altrimenti-

Sugar e Vanessa non ci stavano capendo nulla. La bionda guardò Quinn che aveva un sorrisetto compiaciuto disegnato sul volto e non capiva il perché, sicuramente loro due sapevano il perché erano lì.

Poi si voltò verso la sua ragazza e la vide tesa, respirava a fatica. Teneva lo sguardo basso guardando il pavimento. Le prese la mano e le disegnò dei cerchi invisibili sul dorso di questa, cercando di tranquillizzarla, ma non ebbe nessuna reazione da parte dell’altra. Sembrava che si fosse isolata in un mondo tutto suo. la sentì riscuotersi solo al suono della voce della latina che aveva iniziato a parlare

-Come sapete bene, non sono molto brava con le parole-

-Avrei detto il contrario, quando  si tratta di offendere sei bravissima…- Rachel si interruppe sentendo un dolore sul fianco. Quinn le aveva tirato una gomitata facendola zittire.

-Hobbit interrompimi un’altra volta e non vedrai più la luce del giorno- ringhiò per poi riprendere il discorso tranquillamente –Ecco non so come dirvelo….non sono abituata a fare cose del genere…ecco io vi ho chiesto di venire qui…perché…ecco-

Brittany sentendo la difficoltà della sua ragazza a parlare si avvicinò a lei e la strinse di più a sé

-Vi ho chiesto di venire qui perché volevo chiedervi scusa- disse tutto d’un fiato chiudendo gli occhi.

-Wow..-interruppe di nuovo Rachel bloccata poi un’altra volta da un’altra gomitata della sua bionda che la guardò male.

Sugar sentì una stretta al cuore appena sentite quelle parole

-Sono stata una cretina, ho reagito male perché ho avuto paura. Sugar – disse poi guardando la mora seduta che alzò la testa di scatto non appena sentì il suo nome pronunciato dalla latina.

-Sugar chiedo scusa soprattutto a te. Mi dispiace davvero per come ti ho trattata, e per come ti tratterò a quanto pare. Sono qui per dimostrati che ti credo. Non so perché ma sento questo legame con te così profondo, così speciale, un legame che è indistruttibile- disse ormai con gli occhi lucidi.

Sugar la guardava ma dal suo viso non traspariva nessun tipo di emozione. Non sapeva che fare.

Santana si sentì morire dentro notando l’in espressione del volto di sua figlia.

-OK- interruppe Brittany vedendo la tensione che si era creata –Sugar, tesoro- disse facendo sposare l’attenzione della mora su di se –volevamo cantarti una canzone che rispecchia come ci sentiamo con te- le disse

Sugar si aprì in un sorriso mantenendo lo sguardo fisso sulla ballerina, che si spostò ad azionare il registratore.

Poi tornò davanti al microfono e riprese la mano della mora che aveva uno sguardo perso.

Le mosse il braccio facendola riscuotere dal suo stato di trance.

Sentì le prime note di quella canzone e sapeva che doveva iniziare lei a cantare, ma non usciva nessun suono dalla bocca che si aprì e si richiuse più volte con insuccesso.

Britt la girò verso di se

-Amore, ce la puoi fare-

Santana scosse la testa contrariata, aveva ceduto di fronte all’indifferenza della figlia.

-Vedrai che si risolverà tutto- disse dandole un tenero bacio. Poi tornò al registratore e lo fece ripartire.

La musica ripartì e questa volta la latina prese a cantare.

 Guardava Sugar anche se questa stava ancora guardando Brittany, ma appena sentì le prime parole le si inumidirono gli occhi.

 

Avrai gli occhi di tua madre
e la mia  malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea

 

Santana era insicura, sentiva il terreno sotto di lei cedere, ma non avrebbe rinunciato di nuovo, non sarebbe scappata ancore, no, questa volta avrebbe affrontato la sua paura a testa alta. Sentiva lo sguardo di Britt su di se, sentiva il suo appoggio, così come sentiva quello di Quinn e Rachel.

 
Arriverai
con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole per sempre


Brittany sostituì la sua voce a quella della latina. Aveva lo sguardo intrecciato a quello della figlia, che versava già le prime lacrime.

Continuava a cantare mentre scese con un salto dal palco, per dirigersi poi di fronte alla figlia.

Le accarezzò il volto, levandoli le lacrime che stavano scendendo. Sugar sorrise di rimando alla madre che la guardava con amore. I suoi occhi erano più azzurri del solito e si rispecchiavano perfettamente in quelli altrettanto azzurri della figlia.

 Le tese la mano che venne afferrata dopo poco dalla mora. Si abbracciarono e poi la bionda, sempre con la presa salda su l’altra, la portò sopra il palco davanti a Santana, che la guardava un po’ intimidita, girando lo sguardo in qua e la, in modo da non incrociare l’altro.


ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell'aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un'altra età ballando
sogna
mentre la tenera luce dell'est
all'alba illumina speranze e ginestre
e il cielo è così...celeste

celeste


Santana riprese a cantare la strofa.

Finalmente si convinse ad arrestare il suo sguardo. Alzò gli occhi in direzione della figlia che teneva invece lo sguardo basso. Poteva sentire il suo respiro irregolare, la sua agitazione in quel momento. Le venne da sorridere.

Con un po’ di insicurezza alzò piano il braccio e con la mano andò a toccare i capelli neri di Sugar.

Avevano la stessa morbidezza e consistenza dei suoi. Le si inumidirono gli occhi anche a lei e le comparve un sorriso ancora più bello e sincero sul volto. aveva il cuore che le batteva fortissimo, come se volesse uscire dal petto per unirsi a quello della persona di fronte a se.

Tremava, piangeva, sorrideva e non riusciva a smettere di fare tutto ciò, non riusciva a controllore le sue emozioni.


Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi
“amarcord”
saranno neri come i miei i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via

Brittany afferrò con la mano libera quella della sua latina e cantò di nuovo.

Si emozionò vedendo come sia Santana che Sugar si erano commosse, e vedendo la tenerezza straordinaria che la latina aveva messo in quel semplice gesto.

Sapeva che era compito suo quello di far unire le sue due donne. Doveva riuscirci, non sopportava quella situazione scomoda che si era creata.

 

verso l'isola lontana
di una città
come ho fatto un giorno anch'io
amore mio
perché il sole può scordarsi della luna...

Santana sentì la presa sicura della sua biondina e assunse maggior sicurezza. Con la mano che ancora accarezzava i capelli della figlia, sollevò il volto a quest’ultima facendo incrociare i loro sguardi. Fu un attimo, i loro corpi furono percorsi da un migliaio di sensazioni. Santana si sentì le gambe cedere, non riusciva a reggere quello sguardo, quegli occhi che già una volta l’avevano fatta sciogliere. Erano così azzurri, anzi ora che erano anche bagnati dalle lacrime erano di un celeste così bello da non poter essere descritto.


ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l'autunno odora di caldarroste
e il cielo è così...celeste!

Brittany aggiunse la sua voce a quella della latina. Guardava ammirata la figlia che aveva gli occhi in quelli di Santana. Non riuscivano a staccar il contatto visivo. Si erano perse l’una dentro l’altra. Le si dipinse sul volto un sorriso involontario. Avevano già fatto un passo avanti, ed era contenta. Non voleva interrompere quel contatto così intimo, così famigliare. Avrebbe fermato il tempo in quel preciso momento per vedere per sempre quelle due espressioni, così belle, così naturali, così uguali da farle battere il cuore ancora più forte.

 
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai che respirerai


Santana cantò l’ultimo pezzo avvicinandosi di più alla figlia. Lasciò la presa di Britt e prese la mano della mora. Rabbrividirono al quel contatto. Erano così simili anche in quello.

La fissò ancora negli occhi, non si sarebbe mai stancata di quel colore così uguale a quello dell’amore della sua vita.


e poi avrò il coraggio di aspettarti
ancora un po'
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così...celeste

celeste

un cielo così celeste

 finì la canzone. Le lacrime iniziarono a rigare il volto di tutte e tre. Santana aveva indugiato un secondo ma poi aveva abbracciato la figlia. E infine si era aggiunta anche Britt che avvolse le due more tra le sue braccia.

Quell’abbraccio durò qualche minuto, finché Sugar non si stacco. Guardò Santana negli occhi e le venne da piangere ancora di più, poi guardò la bionda e le sussurrò un “mi dispiace” quasi impercettibile, per poi voltarsi e scappare via con le lacrime che le rigavano il volto.

Santana si pietrificò, aveva creduto di esserci riuscita e invece forse aveva solo peggiorato la situazione. Sentì Brittany che le cinse la vita da dietro e le appoggiò la testa sulla sua spalla.

Stavano zitte, ascoltavano i loro battiti e  i loro respiri. Quello della latina era molto più irregolare rispetto a quello della ballerina.

 

Quinn, Rachel e Vanessa non sapevano cosa fare. Erano commosse da tutto quello che era successo in quei tre minuti di canzone, poi era svanito tutto.

Nessuno aveva capito la reazione di Sugar.

-Che si fa?- chiese a bassa voce la cantante a Quinn

-Non lo so amore- disse tenendo ancora lo sguardo sulle due davanti a lei strette una delle braccia dell’altra.

-SANTANA!- urlò Vanessa ad un tratto. Quinn e Rachel fecero un balzo incredibile, non si aspettavano un urlo così inaspettato.

Santana si voltò lentamente verso la bionda.

Vanessa si alzò e andò verso di lei sul palco. Le si avvicinò fino a pochi centimetri di distanza.

-Santana!- disse questa volta con un tono di voce più calmo –seguila- continuò questa volta passandole accanto e uscendo dall’altra porta.

-è sul tetto- disse prima di uscire definitivamente.

 -San- le sussurrò all’orecchi Brittany che ancora non si era allontanata –dovresti andare davvero secondo me-

Dopo quella frase sentì il corpo della latina tremare nella sua presa. Le si strinse il cuore, sentiva tutta la sua paura, la sua delusione di aver fallito e soprattutto di poter fallire ancora. La strinse di più e la girò verso di lei in modo tale che la guardasse negli occhi.

La latina si sentì morire guardando in quegli occhi, erano così sicuri così pieni di fiducia, pieni di tutto ciò che in quel momento lei non aveva.

Ringraziò mentalmente Brittany che sapeva sempre come si sentiva e sapeva come farla reagire. Si staccò dalla presa della bionda dolcemente e le regalò uno splendido sorriso prima di uscire dall’auditorio.

-Come ci riesci?- chiese una Quinn alquanto sorpresa dalla vicenda a cui aveva appena assistito.

Britt si girò verso di lei con un sorriso in faccia

-Perché ci amiamo- disse semplicemente

Quinn sorrise di rimando

-Sei incredibile- le disse prendendola sotto braccio

-E adesso?- chiese una Rachel confusa

-Adesso non ci resta che aspettare e pregare- rispose la ballerina prendendo per mano la cantante.

-Stasera siete tutte invitate a casa “mia” a cena- disse facendo le virgolette con le mani su “mia”

-Veramente è casa mia!- ribadì Rachel

-Va bè a me basta mangiare e stare insieme non mi interessa di chi è la casa- si intromise la ballerina interrompendo un discorso che sarebbe proseguito per molto tempo.

Le altre due scoppiarono a ridere facendo poi ridere anche Britt.

 

Santana era arrivata finalmente sul tetto. Respirava a fatica sia perché aveva corso sia perché era molto agitata. Aveva fallito due volte e non voleva farla scappare ancora. Questa volta l’avrebbe ascoltata a tutti i costi, non avrebbe permesso nessun’altra interruzione. Se fosse stato necessario l’avrebbe legata a qualcosa.

Prese un respiro profondo e aprì la porta: la vide lì, rannicchiata con la schiena appoggiata al muro e la testa tra le ginocchia. Poteva sentire che piangeva dai singhiozzi rumorosi che provenivano da Sugar.

Le si avvicinò piano, sedendosi poi accanto a lei. aveva il cuore che le batteva a 1000 e non riusciva a controllarlo.

-Mi somigli molto- disse guardando il cielo per spezzare quel momento di silenzio.

Sugar sollevò leggermente la testa e posò il suo sguardo sul volto della madre che guardava in alto.

-Hai preso il carattere da me sfortunatamente, forte fuori e debole dentro- disse questa volta guardando la figlia.

-NO!- urlò Sugar in preda al pianto –Non ti assomiglio, non voglio assomigliarti, non voglio avere nulla di te-

Santana si pietrificò. Non sapeva più cosa fare. L’odio che sua figlia aveva per lei era davvero tanto e forse anche indistruttibile.

-Ma..- provò a dire ma le parole gli morirono in gola. Gli occhi iniziavano ad inumidirsi, ma la latina cercava di trattenere le lacrime, non voleva piangere, non in quel momento.

-Ti ODIO!- urlò poi alzandosi in piedi e correndo verso la porta.

Santana con un movimento rapido si alzò e afferrò il braccio della figlia.

La girò verso di sé e la guardò dritta negli occhi. La teneva ferma con le braccia mentre la più piccola si dimenava.

-FERMAA!!- ringhiò. Sugar si fermò subito e abbassò lo sguardo

-Dimmelo. Dimmi perché mi odi così tanto. ti giuro che mi dispiace per qualunque cosa che ti farò. Non avrei mai potuto farti del male, ti ho sempre voluta, è il mio sogno avere una famiglia con Britt e a quanto pare ce l’ho ma perché mi odi- disse in lacrime con il corpo che le tremava dall’agitazione.

-No- disse Sugar –Non posso. Ho promesso-

-Non mi interessa. Ho bisogno di sapere. Te pensi sia facile per me?! Ti ho incontrato qui e mi hai subito colpito. Era come se una parte di me fosse dentro di te, riuscivo a sentirti a capirti, e non capivo il perché. Ho avuto paura, poi mi avete detto che sei mia figlia e allora mi è crollato tutto addosso. Non riuscivo a crederci ero contenta ma allo stesso tempo traumatizzata, perché nell’unica conversazione che ho avuto con te mi hai detto che mi odi, e l’ho capito anche dai tuoi sguardi che non avevi molta simpatia per me. Mi sono sentita morire perché tu ci sarai ma a quanto pare io non ci sarò per te o forse ci sarò troppo non lo so. Vorrei saperlo da te, che ti ho fatto?! Non voglio vedere crescere mia figlia con un odio verso di me ti prego aiutami..-

-BASTA!- interruppe Sugar. aveva gli occhi gonfi, guardò la madre e vide tutto il dolore che aveva dentro. Sentiva ogni parola che aveva pronunciato.

-Ti prego- disse ancora la latina

-Mi dispiace mamma ma non posso- disse teneramente Sugar

Santana rabbrividì al sentir pronunciare quel “mamma” dalla sua bocca. Le comparve un sorriso bellissimo sul volto e le lacrime ricominciarono ad uscire, ma questa volta erano lacrime di felicità. Poi la latina l’abbraccio stringendola forte a sé. Sugar esitò un po’ , ma poi strinse a sua volta le braccia intorno a sua madre.

-Mi dispiace-

-Shh..non dire niente. Sappi solo che ti voglio bene e te ne vorrò sempre- disse con tutta sincerità la latina

Sugar la strinse ancora più forte a se. Era contenta che Santana le avesse detto che le voleva bene.

-Non è vero che ti odio. Ho solo paura di affezionarmi a te- disse poi timidamente la mora che aveva la faccia appoggiata alla clavicola della madre.

-Perché?- chiese confusa

-Non posso dirlo. Quando sarà il momento lo saprete- rispose l’altra con un tono da superiore.

Santana sorrise –Sei proprio una Lopez-

-E ne vado fiera- disse dando un bacio veloce sulla guancia della madre.

Si staccarono dall’abbraccio e si sorrisero a vicenda.

-Sarà meglio andare-

-Si. se no ci chiudono dentro-

Santana le prese la mano e insieme andarono verso l’uscita della scuola.

Sugar sentì il suo telefono vibrare. Lo prese e vide che c’era un messaggio:

 

Amore stasera sono tutte a cena da noi, quindi appena hai risolto con San venite in qua. Sperando che avete risoltoJ. A dopo bacio

 

La mora sorrise.

-Chi era?- chiese San vedendo il sorriso ebete sul volto della figlia

-Vanessa-

-Sappi che non sono molto d’accordo che tu e l’Hobbit biondo stiate insieme. Questo fa si che la mia famiglia si unisca a quella Berry-

Sugar divenne rossa. La imbarazzava parecchio parlare della sua vita privata in generale, figuriamoci con la madre che aveva la sua età.

-Comunque che ti ha detto?-

-Che stasera siete a cena da noi-

-Va bene- disse per poi salire in macchina e partire verso casa.

 

 

-Buon appetito!- disse una Brittany tutta contenta prima di gettarsi sul cibo seguita poi a ruota dalla figlia.

-Mia cara Santana mi sa che dovrai sborsare parecchi soldi per far da mangiare a queste due- disse Rachel guardando come divoravano tutto ciò che avevano davanti.

Santana non l’ascoltò nemmeno. Era incantata nel vedere le persone che amava di più al mondo lì insieme e con le stesse strane abitudini.

-Mi sa che è proprio andata- sussurrò la cantante a Quinn che annuì.

Finalmente passarono una serata tutte insieme in tranquillità. Senza più litigi, a parte i battibecchi tra Rachel e Santana.

-Che ore sono?- domandò una Brittany piuttosto assonnata.

-Molto tardi amore. Sarà meglio andare-

-Potete rimanere qui- disse Sugar

-Si tanto abbiamo due stanze in più- disse guardando Rachel e Quinn

-Ok- risposero le altre.

-Santana mi raccomando vorrei dormire stanotte non sentire i tuoi urli- disse la cantante

-Sei solo invidiosa Berry. Se Quinn non ti soddisfa non è colpa mia- rispose acida l’altra.

-Mamma!- dissero in coro le altre due

-OK! Buona notte allora-

Ognuna si diresse nella propria stanza.

-Amore vado un secondo in bagno- disse Vanessa

-Ok!- rispose l’altra

Vanessa bussò piano alla porta.

-Avanti- disse una voce debole

-Scusatemi ma ho bisogno di parlare con voi- disse per poi mettersi nel letto in mezzo alle altre due che le avevano fatto un po’ di spazio.

-Allora?- chiese Quinn

-Amore non le mettere furia-

-Sentite avrei bisogno di chiedervi una cosa un po’ imbarazzante- disse timidamente la bionda

-Dicci pure-

-Come si fa…si ecco insomma come si fa con una ragazza?- chiese poi di botto Vanessa.

Sentì che le altre due sorrisero

-Non c’è un modo preciso. La prima volta ti sentirai un po’ in imbarazzo e molto impacciata ma basta che tu segui l’istinto e andrà tutto bene. Ti verrà naturale- rispose Rachel

-Ti sentivi in imbarazzo la prima volta con me?-

-abbastanza perché te no?!-

-Ok! Grazie, non voglio sapere più nulla- disse Vanessa per poi alzarsi ed andare via.

Tornò in camera e vide Sugar che dormiva. Le si mise accanto e la prese tra le braccia per poi addormentarsi anche lei.

 

 

Eccolo finalmente…scusate per l’immenso ritardo ma non ce l’ho fatta a pubblicarlo prima di ora.

Comunque fatemi sapere che ne pensate;)

Grazie a tutti quelli che leggono recensiscono e seguono la storia.

Al prossimo capitolo che arriverà più velocemente

P.S. la canzone è “Celeste” di Laura Pausini. Mi sembrava che come testo ci azzeccasse alla situazione.

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Capitolo 19
*** Capitolo XVIII ***


-Sono così emozionata!- disse Brittany saltellando sul posto e battendo le mani a tempo.

-Anche io, e quest’anno riuscirò finalmente a diventare reginetta del ballo- disse sicura Quinn

-Avanti Fabray non scherziamo sai già che è una battaglia persa contro di me-

-Sogna Lopez quest’anno niente e nessuno mi fermerà- ribatte ancora la bionda

-Come vuoi fatto sta che sei in coppia con Orca Finn, e non so quante possibilità hai di vincere-

Quinn non rispose più. Santana aveva centrato il punto, odiava non andare al ballo con Rachel ma essendo lei una candidata doveva per forza andare al ballo con un altro candidato.

-Dai Q. vedrai che la Berry non l’ha presa così male- disse Santana cercando di tranquillizzare la bionda ormai persa nei suoi pensieri.

-Invece si! avresti dovuto vederla stamani dopo che la Silvester aveva annunciato i partecipanti. Ha dato di matto in mezzo al corridoio. Mi ha fatto quasi paura, a momenti credevo potesse scoppiare-

-Anche io me la sarei presa se la mia San fosse andata al ballo con qualcun altro- intervenne Brittany.

La bionda ballerina si andò a sedere sulle gambe della sua ragazza e le diede un tenero bacio che fu subito approfondito dalla latina. Le loro bocche si schiusero in contemporanea permettendo il contatto tra le loro lingue, che si bramavano, si cercavano e non potevano più fare a meno l’una dell’altra.

-Vi prego!- disse Quinn mettendosi le mani sul volto –aspettate almeno che me ne sia andata- concluse mentre usciva dalla stanza

-San ci sentiamo dopo- disse poi prima di uscire definitivamente dalla casa della latina.

Santana si alzò dalla sedia con Britt in braccio e la portò sul divano della’altra stanza. La fece distendere e poi si sdraiò sopra di lei.

Si baciavano in modo famelico, avevano voglia l’una dell’altra.

-San- disse con voce tremante la ballerina mentre la latina stava scendendo lungo il suo collo baciando ogni spazio scoperto della sua pelle. Si staccò un attimo per sfilarle la maglietta, poi continuò la sua discesa di baci fino a che non arrivò al seno ancora coperto dall’intimo. Britt sollevò leggermente la schiena e si sganciò il reggiseno .

Finalmente la latina poteva osservare il corpo sotto di lei semi nudo. Si soffermò un secondo a guardarlo, ogni volta che lo vedeva le sembrava sempre più bello

-Ti amo- disse per poi buttarsi con la bocca su uno dei due capezzoli, già eretti. L'altro veniva stuzzicato dalla mano, che lo stringeva e lo massaggiava come non aveva mai fatto prima.

L’altra mano scendeva lentamente fino ad incontrare il lembo della sottana della divisa dei cheerios.

-San..- disse la bionda che iniziava a dimenarsi sotto il corpo caldo della latina –Ti prego…fammi tua- continuò con una voce bassa, cercando di trattenere qualche gemito.

San staccò la sua bocca dal seno e risalì andando a morderle il lobo dell’orecchio. Britt non riuscì questa volta a controllarsi e gemette più forte.

-Non avere furia…tutto a suo tempo- disse con una voce roca che fece tremare ancora più forte il corpo della bionda.

San levò delicatamente la gonna e si portò con la bocca tra le sue gambe. Iniziò a baciare l’interno coscia, prima a destra poi a sinistra salendo piano piano verso il centro di piacere di Britt.

-Amore- disse stremata Britt. Non ne poteva più, era diventata una tortura.

San sorrise e questa volta decise di accontentare la sua bionda, anche perche non ne poteva più nemmeno lei.

Sfilò anche l’ultimo indumento ormai completamente bagnato. La fissò ora completamente tutta nuda sotto di sé e si eccitò come non mai a quella visione paradisiaca. Britt stava respirando a fatica, stringeva i cuscini del divano e continuava a gemere mentre San la toccava con le mani.

La penetrò subito con un dito, poi ne aggiunse subito un altro che scivolò dentro di lei agilmente.

Raggiunse il suo centro anche con la bocca e iniziò a succhiare e leccare il clitoride ormai gonfio.

La penetrava sempre con più ritmo e Britt seguiva le sue spinte con il bacino.

Si dimenava sempre di più e finalmente raggiunse l’orgasmo urlando il nome di Santana.

La latina si leccò le dita compiaciuta, e poi andò a baciare la sua bionda in modo da farle assaggiare il suo stesso sapore.

Stremata infine si distese accanto a lei, prendendola tra le braccia si addormentarono.

 

-Insomma cosa dovevo fare? Non sono riuscita a controllarmi e ho sclerato come una pazza in mezzo al corridoio..Ma non ho resistito, insomma è il mio ultimo ballo e non posso andarci con la persona che amo?! Anzi per di più lei ci va con il mio ex, che poi è anche il suo- Rachel non riusciva a non smettere di parlare. Stava ripetendo le stesse cose da più di un’ora.

-Mamma ti prego smettila- disse esasperata Vanessa gettando la testa indietro sul divano.

-Ma..-

-Niente ma. Hai ragione ad essere arrabbiata ma ci sarai li anche te e potrai ballare lo stesso con lei. tanto le votazioni saranno già fatte a quel punto-

-Si lo so ma è il principio. Lui la passerà a prendere, si presenteranno insieme come coppia e…-

-Non sei la sola che non può andarci con la persona che ama- disse interrompendo la cantante.

Rachel si girò confusa verso la figlia

-Perché?- chiese

-Perché io e Sugar siamo cugine per tutta la scuola, non possiamo presentarci come coppia- disse amareggiata la bionda.

Rachel cambiò subito espressione e si precipitò ad abbracciare la figlia.

-E quindi tu verrai con me!- disse sicura la cantante

Vanessa si riscosse subito

-Come scusa?!-

-Si visto che ne tu ne io abbiamo l’accompagnatore che avremmo voluto ci andremo insieme- ripeté più convinta la mora.

-Si questo l’ho capito ma Sugar? lei rimane da sola-

-Ah! Giusto. A questo non ci avevo pensato- disse sconsolata questa volta Rachel vedendo che il suo piano era andato in fumo.

In quello stesso momento la porta si aprì e si richiuse

-Sono a casa- gridò Sugar entrando in salotto dove trovò le altre due abbracciate con un espressione tutt’altro che allegra.

-Che è successo?- chiese sedendosi sul divano di fronte alle altre due.

-Il ballo- disse semplicemente Vanessa

-Ancora!! Non ne posso più di sentire parlare di questo ballo. Mamma mi ha riempito la testa sulla sua strabiliante idea dei dinosauri. Poi ho declinato così tanti inviti che mi bastano per una vita- disse esausta

-Aspetta dinosauri?- chiese Rachel scioccata

Sugar annuì –si sarà il tema del ballo, inoltre non sarà permesso il gel-

-Wow Britt si è data da fare a quanto pare-

-Quanti?- interruppe Vanessa

Le altre due si girarono verso di lei

-Quanti ne hai rifiutati?- chiese questa volta più sicura

-Non lo so precisamente. Non sarai mica gelosa?- rispose

-Si che lo sai. E poi no non sono gelosa- si offese la bionda che arrossì di colpo

-Come no! Comunque sai che ci andrei solo con te- disse teneramente

-Amore lo sai che non possiamo-

-E per questo avevo proposto che Vanessa venisse con me, se per te non è un problema- si intromise Rachel levandosi da una situazione che stava diventando un po’ troppo imbarazzante.

-Mamma ti ho già detto che ..-

-Va bene- disse Sugar

Vanessa si voltò verso di lei sorpresa

-Visto! Meno male che dentro di te c’è anche una parte Pierce- disse Rachel mentre andava ad abbracciare la mora.

-Ma amore..te rimani da sola- disse tristemente Vanessa

-Questo lo dici te. Ho ancora qualche invito che non ho rifiutato- disse con un espressione da stronza

-Ecco ora mi fai paura. Sembri proprio la figlia di Satana..Santana- balbettò Rachel

-Stai scherzando vero?- chiese preoccupata la bionda

-No! Non ti preoccupare penso di accettare l’invito di Rory, Artie, Sam e Mercedes. Sai loro vanno tutti insieme-

Vanessa fece un sospiro di sollievo

-Oppure..-

-NO!- gridò –Niente oppure..ti prego- disse con una faccia tenerissima

-Va bene-  

Vanessa si alzò ed andò a sedersi accanto a Sugar prima di darle un bacio veloce sulla bocca.

-Grazie amore- le sussurrò all’orecchio.

-Ok ragazze ho visto anche troppo per i miei gusti- disse Rachel facendo riscuotere le altre due che si stavano fissando imbambolate.

-Tra poco arriverà Quinn- disse la bionda guardando maligna la madre

-Che cosa?!- chiese preoccupata la cantante. Non aveva punta voglia di vedere Quinn in quel momento, anche se dopo la sclerata di quella mattina non si erano più viste ne sentite.

-Si mi ha chiamato chiedendomi se sapevo dove eri e  le ho detto che eri qui, quindi viene a prenderti- rispose tranquillamente Sugar.

-Cazzo!! Povera me e adesso che faccio?! Lei arriverà qui con quel suo faccino tenero e semplicemente irresistibile, che i farà cedere le ginocchia e mi chiederà scusa e io la perdonerò- disse Vanessa imitando la voce della madre.

-Ah.Ah.Ah. come sei simpatica-  rispose Rachel offesa

-Ma ho detto semplicemente la verità mia cara-

-Si è vero ma questo non ti permette di farmi il verso- disse mentre il campanello suonò.

Rachel si riscosse

-Vai ad aprire- disse poi la cantante alla bionda.

-Perché tanto vuole te?- rispose con fare ovvio

-Vai , ti prego-

-Ok! Ma non voglio mettermi in mezzo tra voi due- disse alzandosi ed andando ad aprire.

Tornò in salotto dopo pochi minuti in compagnia di Quinn.

-Ehi- salutò con un sorriso enorme

-Ciao Q.- disse allegra Sugar

Rachel non aveva alzato nemmeno lo sguardo verso di lei. teneva la testa bassa senza proferire parola.

-Rach possiamo parlare- chiese la bionda mentre si avvicinava a lei.

A quel punto la cantante si alzò e annuì. Insieme si diressero di sopra nella “loro” stanza.

-Speriamo in bene- sussurrò Vanessa alla mora.

-Davvero. Anche se dovremmo parlare anche noi-

-E di che?-

-Di questa storia del ballo, del perché Joe mi ha chiesto se sapevo qualcosa di te, visto che, da quanto mi ha detto lui, non gli hai più parlato da quando ci siamo messe insieme. Non gli hai detto nulla?! Non hai avuto nemmeno il coraggio di lasciarlo?! Lo hai evitato e basta. Sa che ti ha perso, me lo ha detto ma mi ha chiesto se sapevo il perché. Ecco spiegato il perché di tutte quelle chiamate da parte sua- disse adirata la mora

Vanessa si gelò. Non si aspettava una cosa del genere. Certo sapeva di non aver dato nessuna spiegazione a Joe, si era semplicemente dileguata da qualche mese ormai.

-Amore…-

-Senti lascia stare. Non ho voglia di parlarne ora. Una discussione alla volta in questa casa- disse mentre si alzava dal divano e cambiava stanza.

Vanessa non si mosse. Sapeva di essere completamente nel torto. Gli aveva lasciato il tempo per pensare e per farsi perdonare e ci sarebbe riuscita a qualunque costo.

 

-Rach…ti prego guardami…- disse Quinn mentre con una mano accarezzava il volto della cantante, che teneva lo sguardo basso verso il pavimento.

-Amore- disse ancora con una voce così’ tenera che avrebbe fatto tenerezza a chiunque.

Rachel si gettò fra le braccia di Quinn e iniziò a piangere

-Dimmi che mi ami- disse tra le lacrime

-Come?- chiese la bionda stupita

-Ti prego dimmi solo che mi ami- ripetè con più fatica la mora. Respirava a stento, era soffocata dai singhiozzi.

-Amore. Ti amo più della mia stessa vita. se ti perdessi morirei dentro, sei tutto per me, sei l’aria che respiro, sei la mia vita- disse la bionda con il cuore in mano.

Piangeva anche lei. sentire la sofferenza di Rachel la faceva stare malissimo. La strinse di più a se.

Stettero abbracciate per diversi minuti, poi si staccarono.

-Ti amo- le disse la bionda.

-Ti- iniziò Rachel baciandola –amo- la ribaciò –anche io- disse infine sorridendole come non mai.

-Senti per quanto riguarda il ballo-

-Shh. Va tutto bene davvero. So che non è colpa tua, ma mi fido di te- le disse guardandola negli occhi.

Nero dentro verde. Si fissavano e si parlavano trasmettendosi tutto il loro amore da un semplice sguardo.

Sobbalzarono non appena sentirono bussare alla porta, che si aprì lentamente.

-Mi dispiace interrompere, ma visto che siete qui da più di due ore volevamo avvisare che è pronta la cena, e sapere se andava tutto bene-

-Non ti preoccupare tesoro, mamma è molto comprensiva- disse la bionda sorridendo a Rachel

-Spiritosa, ma ancora non ti ho perdonato del tutto- disse mentre si dirigeva verso la porta

-A no?!-

Rachel scosse il capo negativamente.

-Ok! Allora dopo ne riparleremo- disse maliziosa la bionda.

La cantante corrispose lo sguardo.

-Siete tremende- disse sospirando Vanessa.

Scesero velocemente le scale e si diressero in cucina.

-Dov’è Sugar?- chiese Rachel sedendosi a tavola

-Fuori- rispose con un tono di voce quasi impercettibile Vanessa

-Fuori?!- chiese Quinn preoccupata guardando la figlia che annuì

-Che è successo?- domandò la cantante.

-Nulla-

-Si va bene come no. Non sai mentire proprio come tua madre- disse Quinn alla figlia che arrossì.

-Con questo che vorresti dire che te sai mentire?- chiese Rachel voltandosi di scatto verso la sua ragazza.

-Sicuramente meglio di te! Comunque non importa adesso questo. Avete litigato?-

-Si- disse annuendo –cioè no.. non lo so non proprio-

-Che vuol dire?- chiese confusa la mora

-Che è arrabbiata con me-

-Perché?-

-Ecco perché, non ho mai lasciato Joe ufficialmente e oggi è andato a parlare con lei, e le ha chiesto se sapeva qualcosa di me, il perché lo evito e così via- rispose imbarazzata Vanessa.

-Mi sarei arrabbiata anche io- disse la cantante di getto

-Non è quello il punto, il punto è perché non l’hai fatto?-

-Non lo so… cioè dopo che ci siamo messe insieme, Sugar ha avuto l’incidente, non c’è stato modo di potergli parlare e poi avevo paura- disse abbassando la testa.

-Di che?-

-Di rimanere sola. Insomma lei non accennava a risvegliarsi e io non avevo nessuno a parte voi due. Lui mi vuole bene e..-

-Non dire più niente, in quanto perfidia sei come lei- disse Rach indicando Quinn –non puoi averlo pensato davvero. Saresti tornata da lui se fosse morta?-

Vanessa non rispose.

-Avresti solo fatto del male a lui e a te stessa rinnegando quello che sei, o comunque stando insieme a una persona che non ami ma che ti ama-  concluse la mora

-Lo so ma..- provò a replicare Vanessa

-Niente ma. Rachel ha ragione- intervenne Quinn

-Sono una cretina, ho sbagliato e mi dispiace, ma voglio rimediare- disse convinta la bionda

-E noi ti aiuteremo- le fece l’occhiolino Quinn

-No! Questa volta voglio cavarmela da sola. Ho fatto un casino e riuscirò a risolverlo da me- rispose abbracciando le altre due, che sorrisero, complimentandosi con la figlia per la sua determinazione.

-Sappi che noi saremo un con te- le sussurrò Quinn all’orecchio

-Grazie-

-Ora mangiamo, e chiama la tua ragazza-

-Ok- rispose.

Vanessa prese il telefono e la chiamò. Rispose dopo parecchi squilli

-Ehi-

-Ciao-

-Dimmi- disse fredda la mora dall’altra parte del telefono

-Torna a casa. Ti prego, ho bisogno di chiarire questa situazione. Ci sto male, troppo male- disse sinceramente la bionda

-Anche io ma in questo momento non ho proprio voglia di parlare con te. Mi dispiace-

-Amore ti prego, non attaccare. Mi dispiace davvero ma non ho avuto il coraggio. Ho temuto di rimanere sola durante il tuo periodo in coma e non so se da sola avrei potuto superare il dolore. Lui mi voleva bene e mi avrebbe aiutato-

-Lo stavi usando? Ho capito ma dopo che mi sono risvegliata perché non lo hai fatto?-

-Perché volevo stare con te. Non mi ricordavo nemmeno di avere un fidanzato, avevo te e mi bastava. Non ho avuto il coraggio di dirgli che era finita, ho preferito scappare, sembrava più facile e più comodo. Ho sbagliato, e non se lo merita così come non te lo meriti tu. Perdonami ti prego- dissse con le lacrime che le rigavano il volto.

-Ti amo lo sai, ma prima devi parlare con lui. È giusto che sia così- disse commossa e dispiaciuta sentendo i singhiozzi dall’altra parte del telefono.

-OK!! Amore, ti amo anche io e non ti deluderò più, ma ti prego torna a casa-

-Sono a casa-

-Come?!-

-Si. sono in giardino sull’albero- le disse ridendo

Vanessa uscì dalla casa e andò sotto l’albero

-Amore scendi!- gridò

Pochi secondi dopo Sugar le piombò davanti, con gli occhi impauriti.

-Non mi chiedere come ho fatto a salire perché non ne ho idea- disse terrorizzata

Vanessa le si buttò tra le braccia in lacrime. Sugar strinse le braccia intorno al corpo della bionda e le dava dei delicati baci sulla testa

-Non piangere amore- le disse dolcemente

-Mi dispiace- continuava a ripetere la bionda con la voce rotta dal pianto

-Shh… tranquilla- le disse prendendo il suo volta tra le mani e la guardò negli occhi verdi, e ora ancora più limpidi.

-Sei bellissima. Ho una paura immensa di perderti, perché non so come tu possa aver scelto me-

-Perché sei stupenda e ti amo da morire- le rispose Vanessa baciandola con passione.

Continuavano a baciarsi, si staccavano solo per riprendere fiato.

-Promettimi che domani ci parli-

-Te lo prometto- le rispose prima di ributtarsi sulle labbra della mora.

-Che si fa?- chiese Rachel a Quinn.

Le due erano alla finestra e stavano osservando la scena tra le altre due in giardino.

-Guardale, sono così carine- disse Quinn emozionata

-Si lo so, ma le chiamiamo o no?! Qui si fredda tutto!-

-Stanno così bene insieme. Si completano. Poi sono così belle. Hanno preso proprio il meglio da noi- Quinn continuava a parlare con un tono sognante.

Sembrava che non stesse ascoltando per niente Rachel che era accanto a lei.

-Quinn!- la cantante alzò la voce per cercare di attirare la sua attenzione.

La bionda finalmente si riscosse.

-Dimmi-

-Le vai a chiamare?! Dille che si mangia- le disse Rachel con un tono leggermente irritato.

-Ok-

 

 

Santana era emozionatissima. Era andata a prendere Brittany a casa sua per portarla al ballo. La stava aspettando nel salotto insieme alla mamma di Brit.

-Brittany!!! è arrivata Santana- urlò la madre all’inizio delle scale.

La bionda spuntò poco dopo in cima a quelle stesse scale, in un abito azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi.

Santana rimase a bocca aperta a quella visione

-Sei bellissima- le disse deglutendo rumorosamente.

La bionda sorrise mentre scendeva le scale e non appena le fu davanti la squadrò da capo a piedi

-Tu sei bellissima- le soffiò a fior di labbra

La latina ovviamente aveva scelto un bellissimo abito rosso che risaltava tutte le sue curve e il suo colore olivastro.

Uscirono dalla casa della ballerina, non prima di essersi fatte fotografare dalla Signora Pierce parecchie volte. Era così emozionata e contenta per la figlia che versò anche qualche lacrima.

Salirono in macchina e si diressero velocemente verso la scuola. Fu un viaggio molto silenzioso, ma fatto di sguardi che dicevano più di mille parole.

Arrivate davanti alla scuola Santana scese dalla macchina velocemente e andò ad aprire lo sportello alla sua biondina

-Prego mia regina- le disse con un sorriso bellissimo

-Amore ma lo sai che tra di noi io sono il re e tu la regina- le disse con fare malizioso, prendendo la mano che le era stata porta dalla latina.

-Lo so, ma per qualche minuto ho voluto cambiare i ruoli- le rispose baciandola.

-Va bene ma dopo che mi avranno incoronato re…- continuò con lo stesso sguardo

-Britt se fai così da ora non resisterò a lungo e non andiamo nemmeno al ballo- disse prendendole la mano e camminando verso la scuola.

-Amore ma non è colpa mia! Sei te che sei così dannatamente sexy.. poi con questo abito ancora di più- si fermò per guardarla, e mentre andava su e giù con lo sguardo se la mangiava con gli occhi.

-Ok.. andiamo muoviti- questa volta la strattono e aumentò il passo finché non entrarono in palestra.

-WoW!-

-Ti piace?!- domandò la bionda titubante

-Britt è stupendo- disse per poi baciarla

-Ok! Ora devo andare a dare inizio alle danze- disse per poi allontanarsi.

Dopo pochi minuti parti una musica.

Santana sorrise sentendo la scelta che aveva fatto la sua ragazza come canzone di apertura.

-Sai non me l’aspettavo così-

La latina sobbalzò e si girò verso la persona che era arrivata alle sue spalle

-Q. devi smetterla di arrivare così!- le disse –dove hai lasciato l’Hobbit?- chiese guardandosi intorno

-Qui!- rispose Rachel arrivando con Vanessa

-Il ballo madre-figlia non è stasera!- disse vedendo quella coppia che era appena arrivata

-Ah.Ah. Non avevamo scelta. Lei non può venire con Sugar e io non potevo venire con Quinn, visto che è in gara con Finn- le rispose tranquillamente

-Mi ero quasi dimenticata che c’eri anche te in gara Fabray. Ma con quell’idiota di Finnocence non puoi vincere assolutamente. Quest’anno sarò io la regina del ballo- le disse acida.

-Questo lo vedremo Lopez- disse per poi allontanarsi

Si girò nuovamente verso Rachel e Vanessa. Notò che la bionda aveva lo sguardo fisso in un punto preciso della stanza.

-Guarda non è che se la fissi lei viene da te! Anzi forse c’è il rischio che me la sciupi, e stasera non è il caso mi serve- le disse facendola riscuotere dai suoi pensieri.

-Come?!-

-Lascia stare non importa- disse allontanandosi.

 

 

Scusate ancora per il ritardo… capitolo di transizione penso, ma mi serve per il prossimo.

Saremmo ancora tema ballo per una parte del capitolo…

Grazie a tutti quelli che continuano a leggere seguire e recensire.

Fatemi sapere che ne pensate vi prego.

Al prossimo capitolo che spero di mettere prima possibile

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Capitolo 20
*** Capitolo XX ***


Il ballo procedeva splendidamente. Tutti si divertivano, i componenti del Glee cantavano a turno le loro canzoni, facendo ballare e scatenare tutta la scuola presente in palestra. Tra poco sarebbero stati eletti il re e la reginetta del ballo, momento atteso da tutti i partecipanti.

Vanessa si staccò momentaneamente da Rachel per andare a cercare colui con cui doveva parlare. Girò tutta la palestra per un paio di volte ma senza trovarlo. C’era un caos assurdo, era difficile anche muoversi senza venir spinti a destra e sinistra da tutti gli altri presenti.

Si fermò vicino all’uscita e provo a cercarlo solo con lo sguardo.

-Ehi- sentì una voce che famigliare dietro di lei.

Si girò ed era li davanti a lei.

-Ciao- disse imbarazzata. Dopotutto era la prima volta che si riparlavano da un sacco di tempo.

-Cercavi qualcuno?- chiese lui gentilmente

-Si… te- gli disse alzando la testa verso di lui che la guardava silenzioso aspettando che continuasse a parlare.

-Ti volevo chiedere scusa. Ho sbagliato, dovevo venirti a parlare subito invece di scappare, non ho avuto il coraggio di lasciarti di persona, perché non volevo farti soffrire e non avrei sopportato vederti soffrire davanti ai miei occhi. Ma non è stato giusto come mi sono comportata, anche perché forse ho fatto peggio, perché te non sapevi se avevi fatto qualcosa di sbagliato e…-

-Ok ok basta- disse interrompendo il monologo della bionda. quando ci si metteva era peggio di Rachel.

-Non ti preoccupare. Ho sempre capito che il tuo cuore non apparteneva a me. Non so se c’è un altro ma non mi interessa. Sono contento che sei venuta a spiegarmi finalmente la situazione- disse per poi abbracciarla. Vanessa ricambiò l’abbraccio e lo ringraziò infinite volte per aver capito e per non essersi arrabbiato.

Rachel stava aspettando il ritorno di sua figlia quando si sentì due braccia afferrarla da dietro.

-Non dovresti ballare con il tuo cavaliere?-

-Tu sei molto più interessante- le disse girandola verso di se

-Davvero?!- le chiese

-Davvero- rispose per poi prenderle la mano e trascinarla fuori dalla palestra in corridoio, dove finalmente sarebbero state un po’ in pace.

Una volta fuori Quinn appoggiò le sue labbra a quelle della mora che rise nel bacio.

-Che ridi?-

-è solo che mi sei mancata così tanto- disse ributtandosi sulla bocca dell’altra.

Sembrava che non si vedessero da giorni ma in realtà erano separate da due ore nemmeno. Ma nessuna della due riusciva a fare a meno dell’altra. La serata era andata avanti a occhiate e sorrisi lontani. Non avrebbero potuto ballare insieme, almeno fino all’incoronazione del re e della reginetta.

-Amore- disse guardandola teneramente la bionda con quei suoi bellissimi occhi verdi

-Sei stupenda- le disse la mora guardandola con tutto l’amore del mondo.

Non aveva avuto ancora l’occasione di guardarla per bene. Quel suo vestito azzurro era stupendo addosso a lei.

Quinn arrossì e le sorrise

-Anche tu lo sei-

-Si lo so! Ma mai quanto te. Sei la donna più bella che io abbia mai visto- le prese le mani nelle sue e l’avvicinò  a se. Sorrise prima di riavvicinare la sua bocca a quella dell’altra.

Non potevano fare a meno l’una dell’altra, era come se per respirare avessero bisogno l’una delle labbra dell’altra.

-Ti amo- disse la bionda staccandosi dal bacio

-Ti amo anch’io, da impazzire- le rispose.

-Sai vero che non possiamo farci beccare?!-

-Si lo so o addio alla tua nomina- le disse sconsolata e rattristandosi.

-Amore che hai?- le prese la mano impedendo all’altra di allontanarsi.

-È che non capisco! Insomma è il nostro ultimo ballo del Liceo e non lo facciamo insieme. Doveva essere il primo e l’ultimo che facevamo qui come una coppia finalmente e invece no. Mi chiedo se una stupida corona sia più importante di me?! Tutto qui- disse sfogandosi la cantante. Era giorni, o forse settimane, che si teneva tutto dentro da quando la bionda le aveva detto di volersi ricandidare anche quest’anno.

-Non mi hai nemmeno chiesto se volevo candidarmi anche io, magari come tuo re come ha fatto Britt per Santana- continuò con gli occhi che si stavano gonfiando di lacrime.

Quinn la strinse a se cercando di farla calmare. Sapeva di essere pienamente nel torto e non sapeva che dire. Non sapeva nemmeno lei perché non aveva chiesto a Rachel di fargli da re. Forse in quel momento sapeva che con Rachel al suo fianco non avrebbe mai vinto, e per lei quella era la sua ultima occasione di essere eletta e non l’aveva voluta sprecare.

-Amore.. io..-

-Ehi Fabray smetti di pomiciare con la Berry e vieni a darmi una mano con queste scatole, e a incoronarmi regina- interruppe Santana arrivando con in mano gli scatoloni dove c’erano le votazioni della scuola.

Rachel si staccò dalla bionda e si avviò verso la palestra.

-Rachel- la chiamò

La mora si voltò e le sorrise prima di sparire dentro la palestra.

Quinn si voltò sconsolata e entrò nella stanza dove pochi attimi prima era entrata la latina.

-Allora io i re e te le regine?- chiese mettendosi a sedere

-Ok!- disse porgendole lo scatolone. Notò sul volto della bionda una lacrima che scivolava giù lentamente. Gliela asciugò con un dito e le sorrise

-Che c’è Q.?-

Quinn non rispose, si alzò di scatto e si fiondò tra le braccia della latina. Santana la strinse più forte accarezzandole la schiena con una mano, cercando di farla calmare.

-Giuro che ammazzo la Berry- ringhiò tra i denti

-No! Non è colpa sua ma mia- disse con tutta sincerità la bionda

-Come?- chiese quasi scioccata l’altra

-Si. penso di essere una persona orribile- le disse mentre appoggiava la testa sul petto della mora.

-Q. ma che stai dicendo?- le prese il volto è la guardò negli occhi.

Quinn sorrise nervosamente.

-Ho preferito una stupida corona all’amore della mia vita-

-Aspetta ancora nessuno ha detto che hai vinto te- interruppe la latina

-San!- la rimproverò – questo non è il punto. Non mi importa nulla se ho vinto o perso. Me ne sono resa conto troppo tardi, l’importante era passare l’ultimo ballo con lei, invece non ho fatto altro che stressarle la vita con la mia stupida candidatura, senza nemmeno poi chiederle se volesse farmi da re, perché sapevo che con lei al mio fianco non avrei mai vinto. Capisci?! Lo messa in secondo piano! Dietro ad una corona che posso trovare al supermercato- disse piangendo copiosamente.

La latina era rimasta quasi scioccata da quella rivelazione. Le venne da ridere perché sembrava che la vecchia Quinn che usava le persone per arrivare al successo fosse tornata.

Le asciugò le lacrime con la sua mano.

-Quinn- disse con una voce così dolce che sembrava non essere nemmeno la sua – hai sbagliato ma puoi sempre rimediare- disse con un espressione sul volto che faceva intendere tutto

-Che hai intenzione di fare San?!-

-Diventerai regina con il tuo vero re- le disse quasi commossa.

-E tu mi vorresti far credere che rinunceresti al tuo titolo per far contenta me?!- chiese con un tono di ironia

-So che non sembra Fabray ma………. ti voglio bene- disse abbracciandola

-San..-

-Non dire nulla e non abituarti troppo a sentirtelo dire!- la interruppe subito.

-E Britt?-

-Ho dato un occhiata veloce alle votazioni per i re e non ha speranza di vincere. Quindi non voglio diventare regina se Britt non è il mio re-

-E allora perché..-

-No! Tu lo diventerai come è giusto che sia, con l’Hobbit al tuo fianco. Io ho già la mia sorpresa per Britt- le fece l’occhiolino per poi uscire dalla stanza con la busta da consegnare al preside con i nomi dei vincitori all’interno.

-Ma.. Lopez torna qui!- urlò correndole dietro.

La raggiunse e la prese sotto braccio. Durante il tragitto da li all’ufficio del preside la bionda cercò con qualunque mezzo di farsi rivelare dalla latina cosa aveva in mente per la sua ragazza. Ma non ci riuscì. Santana era irremovibile, non le avrebbe detto nulla, tanto l’avrebbe visto di li a poco.

Però aveva potuto intuire che si trattava di una cosa assai delicata, perché la latina non faceva altro che sudare freddo e più passavano i minuti più era agitata.

Consegnarono la busta al preside e poi tornarono in palestra per il momento più atteso del ballo.

si diressero dietro il palco aspettando l’arrivo di Figgins che le avrebbe fatte salire sul palco. Quinn non vide Rachel da nessuna parte, si iniziò ad agitare.

La latina le strinse la mano facendole capire che sarebbe andato tutto bene. Rachel non avrebbe lasciato il ballo per nessun motivo, sarebbe stata li a supportare la sua amata qualunque cosa fosse successa tra di loro.

Dopo pochi minuti furono tutti sul palco, re e regine. Santana teneva ancora stretta la mano di Quinn che non riusciva a tranquillizzarsi. Le frullavano in testa mille pensieri, si chiedeva dove fosse Rachel, se avrebbe preso bene la notizia, se l’avrebbe perdonata.

-Allora come tutti gli anni è il momento di vedere chi sarà la regina di quest’anno!-

In sala c’era un silenzio straordinario, tutti volevano saperlo.

Il preside aprì la busta, lesse il nome e si scandì la voce

-La regina è……..Quinn Fabray-

Ci fu un applauso generale. Quinn si staccò dalla presa della latina che le sorrise con amore, e si andò a farsi incoronare da Kurt, che era stato eletto reginetta l’anno prima. L’abbracciò e le fece i complimenti. La bionda però cercava inutilmente Rachel tra il pubblico mentre ringraziava tutti, poi si spostò di fianco al preside per attendere la rivelazione del re.

Appena aprì la busta fecce un espressione divertita

-Anche quest’anno ha vinto una persona non candidata alla nomina-  ci fu un mormorio tra la gente in sala, dopotutto nemmeno loro si aspettavano una cosa del genere perché stranamente avevano votato i re in lista.

Quinn tremava, aveva paura della reazione della cantante, magari sarebbe scappata. Cercava di fare dei respiri profondi per tranquillizzarsi ma non servivano a nulla, anzi forse facevano l’effetto contrario.

-Il re è……………..Rachel Berry-

Il silenzio più profondo cadde in sala.

Un riflettore andò ad illuminare la cantante che stava in un angolo in compagnia degli altri membri del Glee Club.

Vanessa la spinse pianino in modo che iniziasse ad incamminarsi verso il palco. Era diventata rossissima, non capiva che cosa stesse succedendo. alzò lo sguardo verso il palco e la vide li. Bellissima come sempre che la guardava con tutto l’amore del mondo, le stava sorridendo ma poteva vedere quanto fosse in realtà tesa ed agitata. Le venne da sorridere e procedette verso il palco con passo più spedito. Quinn le porse la mano e l’aiutò a salire. Ci fu uno scambio di sguardi durato un secondo ma bastò a far capire a Rachel cosa stesse succedendo.

Non appena fu incoronata prese la mano a Quinn e inchina dosi leggermente gliela baciò. La palestra si fece sentire con un applauso bellissimo.

-Mi concede questo ballo mia regina?- le chiese la cantante

-Con molto piacere mio re- disse facendo un piccolo inchino

Scesero dal palco e si diressero al centro della pista aspettando che la canzone partisse.

-Che è successo?!-

-Devi ringraziare Santana- le disse semplicemente.

Rachel si girò verso il palco e la vide li, che preparava il necessario per la canzone finale. Non appena i loro sguardi si incrociarono la ringraziò.

Santana finalmente si mise davanti al microfono e lo picchiettò un paio di volte per vedere se funzionava.

-Scusate! So che dovrei cantare così tutti voi potete ballare un ultimo ballo con il vostro  partner, ma prima vorrei dire qualche parola. E se qualcuno a qualcosa in contrario che me lo dica, ma vi assicuro che non me ne importerà nulla- disse con una faccia da stronza che fece intendere tutte le sue peggiori intenzioni per chi avrebbe osato interromperla.

-Come saprete tutti io e Brittany stiamo insieme- disse mentre i riflettori andarono ad illuminare la ballerina in mezzo alla folla – questa canzone che ho scelto è dedicata a te. La nostra storia è nata da questa canzone diciamo. Mi ricordo benissimo il momento in cui mi hai proposto di cantare con te questa stessa canzone e io rifiutai. Avevo paura di tutto quello che già in quel momento sentivo per te. Avevo sempre saputo di amarti dal primo momento che ti ho vista, ho capito che eri quella giusta, ma credevo di non essere ricambiata. Non ti ho mai parlato dei miei sentimenti perché temevo che mi avresti allontanata e preferivo starti vicina come amica che non stare affatto con te. Ma poi quando mi hai proposto quel duetto ho capito che anche tu sentivi qualcosa per me, qualcosa che andava ben oltre alla’amicizia. Ma ovviamente non ho accettato perché ero una codarda, avevo paura di quello che avrebbe pensato e detto la gente di me, ma mi sono resa conto che non me ne importa nulla, l’importante è che ti ho al mio fianco. Ti amo Britt, e ti amerò per sempre- concluse e subito partì la musica.

Brittany aveva le lacrime agli occhi, fu raggiunta subito da Sugar che l’abbracciò.

-Tu…. Tu lo sapevi?-

La mora annuì –e non è tutto- le fece l’occhiolino per poi allontanarsi e andare sul palco con Santana.

Quinn aveva gli occhi umidi, non si sarebbe mai aspettata una cosa simile dalla latina, sorrise al pensiero che comunque era riuscita ad attirare l’attenzione su di se.

-Balliamo-  le disse Rachel

La bionda annui.

La voce calda di Santana risuonò in tutta la palestra

 

Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon

Brittany si sentì morire alle prime parole. Si era già emozionata al discorso fattoli dalla latina, ma ora sentirla cantare quella canzone era ancora meglio. Se lo ricordava anche lei quel giorno. quel rifiuto da parte sua fu il più brutto mai ricevuto. Stette male per diverse settimane, forse anche mesi ma non glielo aveva mai detto. L’amava, l’aveva sempre amata e sapeva di essere corrisposta fino a quel rifiuto. Le crollò il mondo addosso in quel momento. Aveva pianto tutta la notte e poi le notti seguenti senza smettere mai. Sentiva che Santana era la persona giusta per lei, ma se la latina non era pronta in quel momento l’avrebbe aspettata, anche per sempre. Un minuto con lei era più importante che una vita accanto ad una persona che non fosse lei.


I would dial the numbers just to listen to your breath
I would stand inside my hell and hold the hand of death
You don't know how far I'd go to ease this precious ache
You don't know how much I'd give or how much I can take

Santana si muoveva sicura sul palco. Era emozionatissima, aveva visto la reazione di Brittany al suo discorso e non poteva esserne più felice. Avrebbe fatto di tutto per lei, e glielo stava dimostrando, non le importava di essere al centro dell’attenzione di tutti. Voleva farla felice e ci sarebbe riuscita.

-Guardala è divina- commentò Rachel all’orecchio di Quinn.

-Si- le disse mentre continuava a danzare stretta a lei.

Non aveva ancora capito dove volesse arrivare la latina, sapeva che c’era dell’altro e non vedeva l’ora di scoprire che cosa era.


Just to reach you...Just to reach you...Just to reach you
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon

Vanessa stava sotto il palco dalla parte di Sugar. non si erano nemmeno parlate quella sera da quando erano li. Pensava che fosse divina in quel suo abito, la sua bellezza non aveva uguali, non scompariva nemmeno accanto a quella di Santana.

Le sorrise sperando che la notasse tra la folla ma non fu così. Le faceva il coro alla latina e in quel momento stava guardando solo lei.

Santana ad un certo punto scese dal palco. La folla si aprì in un corridoio tra lei e Brittany. Avevano i riflettori puntati su di loro.


Keeping my eyes open I cannot afford to sleep
Giving away promises I know that I can't keep
Nothing fills the blackness that has seeped into my chest
I need you in my blood I am forsaking all the rest

La latina avanzava sicura verso la sua bionda, che la stava aspettando immobile e con un sorriso bellissimo stampato in faccia. Non riusciva a crederci che tutto quello stava accadendo proprio a lei. in quel momento aveva il cuore a mille, non riusciva a controllare le sue emozioni.

Quando Santana le fu davanti le prese la mano con la sua e se la tirò a se. Appoggio la fronte alla sua e le sorrise. Le asciugò le poche lacrime che ancora scivolavano sul suo volto bellissimo.


Just to reach you...Just to reach you...Oh to reach you
Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon

Tutta la sala le stave guardando con tenerezza, nessuno aveva mai visto una cosa del genere ad un ballo studentesco.

Quinn sorrise.

-Che ridi?- le chiese con la testa appoggiata al suo petto.

-Perché è riuscita ad attirare l’attenzione di tutti su di se ed è per questo, penso, che ci ha fatto re e regina, in modo da avere anche noi il nostro spazio all’ultimo ballo-

-Non mi stupisco è pur sempre Satana- sorrise Rachel

-E già- disse alzandole il viso e baciandola teneramente.


I don't care what they think
I don't care what they say
What do they know about this love anyway

Santana mise tutta la sua passione in quelle parole che stava cantando. Sempre tenendola per mano la trascinò sul palco. Mentre camminava si guardava intorno, quel pezzo era interamente dedicato alle persone che gli avevano parlato alle spalle.

Aveva imparato finalmente a fregarsene, l’importante è che lei e Britt fossero state felici.

Salirono sul palco e Britt finalmente si lasciò un po’ andare iniziando a ballare con la latina improvvisando anche qualche passo da sola.


Come to my window
Crawl inside, wait by the light of the moon
Come to my window....I'll be home soon

La canzone finì tra I fischi e gli applausi di tutti.

Santana guardava Brittany negli occhi e gli teneva le mani nelle sue.

-Ti amo- le disse a bassa voce la ballerina

-Anche io- disse baciandola con passione.

-VAI SANNN!- la voce di Quinn si fece spazio tra la confusione della sala.

Si staccarono dal bacio arrossendo imbarazzate.

La ballerina stava scendendo dal palco quando si sentì tirare all’indietro

-Non così in fretta mon amour non ho ancora finito- le sussurrò all’orecchio.

Brittany stava impazzendo, si sentiva il cuore in gola. Non aveva idea di che cosa le sarebbe toccato tra un po’.

-Che succede?- chiese Rachel a Quinn

-Non ne ho idea-

-State a vedere- disse una voce dietro di loro

-Vanessa! Tu sai?-

La bionda annuì

-Dicci!- disse Rachel tutta eccitata.

-Non può. Tanto ora lo vedrete- intervenne Sugar

Le due si sorrisero per la prima volta in tutta la sera.

-Sei bellissima- le disse avvicinandosi.

-Anche tu. Anzi sei stupenda- le sussurrò facendola arrossire

-Shhhh-  le zittì Rachel che voleva vedere che sarebbe successo sul palco.

Santana prese un respiro profondo e sempre tenendole la mano si inginocchiò davanti a lei.

-Non ci credo- disse stupita Rachel guardando Quinn che fissava impietrita il palco. Doveva essere scioccata anche lei a quanto pare.

Brittany si commosse, le si inumidirono gli occhi e sorrise nervosamente. Non sapeva che pensare che fare, sapeva solo che da li a poco sarebbe stata la persona più felice del mondo.

-Britt- partì la latina –lo sai che non sono brava ad esprimere le mie sensazioni a parole, ma ti voglio dire che sei la persona più importante della mia vita. sei il mio pensiero fisso,l’ultimo  la sera prima di addormentarmi e il primo la mattina appena mi sveglio, lo sei sempre stata. Sei l’aria che respiro, sei la gioia della mia vita, l’unica che mi faccia stare veramente bene. Sei la mia vita Britt. Sei l’unica persona della mia vita. io ti amo, e ti amerò sempre, finché mi vorrai con te al tuo fianco- disse per poi prendere un altro respiro. Era giunto il momento, sapeva che era tutto nella risposta della ballerina. La sua felicità dipendeva da quella sera

estrasse da sotto il vestito una scatolina e l’aprì

-Brittany Susan Pierce, vuoi diventare mia moglie?- le chiese guardandola negli occhi che ormai perdevano lacrime.

Brittany non ci pensò nemmeno un attimo. Si gettò sulla latina e la baciò

-Si….- bacio –Si… assolutamente si…lo voglio- le sorrise.

Si baciarono. Era un bacio salato a causa delle lacrime di felicità di entrambe. Si staccarono per respirare continuandosi a guardare sorridendo come due ebeti. Santana tolse l’anello e glielo mise al dito.

La palestra si alzò in un boato gigantesco. Le due fecero un inchino prima di levarsi dal palco.

 

-Sei incorreggibile-

-Sei solo invidiosa Fabray- le disse baciando la sua bionda seduta accanto a lei.

Brittany non faceva altro che sorridere e guardarsi il dito dove aveva messo l’anello. Era al settimo cielo, non poteva credere a tutto quello che le era successo.

-No sono solo un po’ gelosa- le disse facendole la linguaccia. Rachel le tirò una gomitata sul fianco

-Gelosa?!- le chiese con un tono stizzito

-Si! perché ha avuto il coraggio di chiederglielo. Insomma non è da tutti- le disse

-Si su questo sono d’accordo- la baciò

-A quando le nozze?- chiese la bionda

-Dopo che la scuola sarà finita- rispose Santana sorridendo alla sua fidanzata.

-E non appena sarete a New York- intervenne Sugar con gli occhi sognanti –sarà bellissimo- continuò mentre aprendo gli occhi si trovò tutti gli sguardi increduli su di lei. arrossì di colpo, rendendosi conto di quello che aveva detto.

-Scusate. Ma ho visto le foto e il video e..-

-No non dire più nulla. Non voglio sapere come sarà il mio matrimonio prima di viverlo- la interruppe la latina.

Erano tutte a casa di Sugar e Vanessa. Avevano deciso di concludere li la serata dopo il ballo. Solo loro sei.

-Aspetta un attimo- disse Rachel –a New York?- chiese ripensando alle parole della mora.

Questa volta fu Sugar a intervenire prima della madre.

-Si, ma il perché lo scoprirete da qui a poco-

-Ok! Non voglio indagare oltre per ora-

Sugar guardò dispiaciuta la madre per aver rivelato a tutti le loro intenzioni di sposarsi nella grande mela, ma Santana le sorrise con amore.

Sentirono la porta aprirsi e richiudersi. Finalmente Vanessa era arrivata con il cibo.

-Ho preso quello che ho trovato- disse appoggiando tutto sul tavolo.

-Va bene lo stesso!-  parlò per la prima volta Brittany da quando erano lì. Stava morendo di fame.

Rachel fece le porzioni dei piatti e servì tutti uno per uno.

-Vedi amore, sarai una perfetta donna di casa- disse Quinn senza pensarci. Rachel si bloccò e arrossì di colpo.

-Ma che dici Quinn?- le chiese

-Ma è vero. Sei perfetta- le disse baciandola

-Che spettacolo rivoltante. Vi prego fatemi mangiare in santa pace o rischio di vomitare tutto- commentò la latina che le guardava con una faccia disgustata.

-Ehi Lopez ti ricordo che mi hai eletto regina, quindi posso fare quello che voglio dove voglio e quando voglio- le disse per poi continuare a baciare Rachel.

Santana sbuffò per poi scoppiare a ridere, trascinando con se anche tutte le altre.

Avevano bisogno di una serata tutte insieme in santa pace.

 

 

Penso che questo sia il penultimo capitolo prima di un salto temporale in avanti di parecchi mesi.

Fatemi sapere che ne pensate..

Al prossimo e grazie a tuttiJ

P.S. la canzone è “Come to my window” di Melissa Etheridge

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Capitolo 21
*** Capitolo XXI ***


Prima settimana dopo l’ultimo giorno di scuola, dopo la festa del diploma, dopo che le New Direction avevano vinto il titolo nazionale di canto corale a Chicago. Erano tornati vincitori e finalmente si erano guadagnati quel rispetto da parte di tutta la scuola che per anni gli aveva maltrattati e trattati da sfigati.

Ora veniva il momento più difficile. L’anno non si era concluso con alcune brutte notizie però:

 Rachel non era stata accettata alla NYADA, aveva sbagliato il provino e non era riuscita ad reagire ma era caduta in un profondo sconforto, Brittany si era infortunata dopo le nazionali, e quindi il suo sogno di provare a sfondare come ballerina doveva rimandarsi come minimo di un anno, tempo necessario per riprendersi completamente.

Quinn era stata invece ammessa ad Yale e Santana aveva deciso di seguire l’amica venendo accettata anche lei in quell’università.

Avevano già comprato un appartamento per loro quattro più Sugar e Vanessa. Ovviamente Quinn e Santana non avrebbero vissuto nel campus ma con la propria famiglia.

-Rach… amore ti prego rispondimi- Quinn stava cercando di risvegliare la cantante da uno stato di trans. che ormai si era impossessato di lei dal rifiuto, che era seduta accanto a lei.

La scosse un paio di volte ma niente, ormai non sapeva più come fare, le aveva provate di tutte, ma la mora non parlava, non cantava, non mangiava più, non faceva niente. Passava le sue giornate a fissare il vuoto.

Rachel sobbalzò al sentire il campanello suonare, ci stava ancora sperando che arrivasse una qualsiasi cosa da parte della NYADA dove le avrebbero detto che era stata ammessa.

Quinn si alzò dal divano ed andò ad aprire la porta

-Ehi-

-Ciao, come sta?- chiese Vanessa entrando in casa.

 .Non ha fatto nessun miglioramento, è sempre li e non si muove, non so più cosa fare- disse Quinn gettandosi tra le braccia della figlia. Vanessa provava una pena infinita per Quinn, avrebbe voluto aiutarla ma sapeva che non sarebbe stato corretto, ci avrebbe dovuto pensare lei da sola.

-Ti prego- disse Quinn con la voce tremante, non riusciva a trattenere le lacrime, era disperata –aiutami-  

A  Vanessa  si strinse il cuore a sentire la madre in quelle condizioni. Aveva promesso a Sugar che non sarebbe intervenuta, che loro dovevano superare quel momento con le proprie forse ma non ci riusciva, era più forte di lei, stava male a vederle così e le avrebbe aiutate.

-Ok- disse con un tono quasi impercettibile –Va bene- continuò un po’ più decisa. Sapeva che poi Sugar l’avrebbe uccisa e si sarebbe arrabbiata, ma si sarebbe fatta perdonare i qualche modo.

-Grazie- le sussurrò all’orecchio.

Poi si staccò dall’abbraccio, si asciugò le lacrime e insieme all’altra bionda si diresse nel salotto dove c’era Rachel.

-Ciao Mamma- le disse Vanessa sedendosi accanto a lei.

La cantante alzò leggermente la testa e la guardò. Cercò di sorridere ma più che un sorriso sembrava una smorfia. Poi come se nulla fosse tornò con la testa piegata verso il basso e lo sguardo perso.

Quinn guadò arresa Vanessa. La bionda non sopportava quella situazione, ormai era passato anche troppo.

Le mimò con le labbra un “tranquilla” e Quinn annuì al suo gesto.

-Vuoi qualcosa?- le chiese poi Quinn

-No grazie, ero venuta qui per parlare con voi di una cosa ma non mi sembra l’occasione giusta- disse con un tono di imbarazzo la biondina.

Quinn sorrise per la prima volta in quella giornata. Vanessa era l’unica persona che riuscisse a farla rilassare un po’ in questo periodo, nemmeno la latina ci era riuscita.

-Ti ascolto- disse sistemandosi meglio sul divano.

-Ecco vedi.. non so nemmeno come cominciare, in realtà non so nemmeno perché ve lo sto dicendo ma ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e visto che voi due siete le uniche, oltre a San e Britt, ad essere a conoscenza della mia relazione con Sugar, non avevo altra scelta. Anche se a dire la verità siete i miei genitori e quindi sono ancora più imbarazzata a dirlo, forse farei meglio a stare zitta e basta e…-

-Calmati- la interruppe Quinn –hai una parlantina quasi peggio di quella di tua madre quando sei tesa- concluse sospirando. Poi le apparve sul volto un sorriso che si trasformò presto in tristezza. Le mancavano i monologhi della sua fidanzata, le mancava tutto  di lei. la fissò un momento, non aveva mosso un muscolo da quando era arrivata li. In realtà si domandava come avesse fatto ad arrivare fino a casa sua. Glielo aveva anche chiesto ma l’unica risposta che le aveva dato era stato posare una sua mano sul proprio cuore.

-Mamma- la richiamò Vanessa.

Quinn si riscosse e tornò con l’attenzione alla bionda.

-Davvero non fa niente, mi dispiace non è il momento ne l’occasione giusta. lo sapevo prima vi aiuto e poi ve lo racconto- disse con un tono triste.

-Ehi tesoro, non ti devi dispiace, anzi mi fa piacere che tu me lo voglia raccontare. Mi fa bene a me e forse anche a tua madre, sentire la tu voce- le sorrise dolcemente

-Sicura?? Insomma non è urgente si può aspettare- disse arrossendo parecchio

Quinn annuì –Com’è stato?- chiese poi a bruciapelo

Vanessa abbassò lo sguardo e se è possibile diventò ancora più rossa

-Come è stato cosa?- chiese titubante

-Ti prego, non sono nata ieri. Com’è stata la tua prima volta con Sugar- richiese la madre

Vanessa si torturava le mani. Era imbarazzatissima

-è stato bellissimo- disse poi in conclusione guardando la madre negli occhi.

Quinn sorrise, la capiva benissimo, lo era stato anche per lei la prima volta con Rachel.

-Insomma, non trovo nemmeno un aggettivo per descriverlo, era perfetto- continuò più sicura

-Amore..- disse con una voce dolcissima Quinn aprendo le braccia accogliendo Vanessa che le si era gettata addosso.

-Avevate ragione!- disse ad un tratto dopo qualche minuto di silenzio

-Su cosa?-

-Che viene tutto così naturale se si ama l’altra persona, insomma sapevo..-

-Ooooook frena!- la bloccò Quinn –non voglio assolutamente i dettagli. Sono contenta per voi, mi fa piacere che alla fine ti sei decisa ad accettare questo tuo sentimento per lei-

-Lo avevi capito?-

-Lo avevo capito dalla prima volta che vi ho visto insieme. Eravate così perfette l’una per l’altra, e finalmente ora lo siete-

Sentirono la porta aprirsi e richiudersi velocemente.

-Allora miss Nana bionda. anche se non mi va a genio che la mia famiglia si unisca a quella della Berry e alla tua Fabray, devo accettare il fatto che mia figlia ti ama, quindi non ci posso fare nulla. Solo una raccomandazione- disse Santana avvicinandosi alle due sul divano –spezzale il cuore e poi io spezzerò te- le disse con uno sguardo glaciale che le fece tremare entrambe.

Dietro alla latina si intravedevano una Brittany tutta sorridente e accanto una Sugar imbarazzatissima per l’accaduto.

-Quinn mi dispiace ma non appena le ho detto di me e Vanessa è corsa qui come una furia- disse Sugar

Quinn era ancora scossa.

-Sempre un piacere Lopez. Ma spiegami una cosa come hai fatto ad entrare?-

-Segreti Fabray- le rispose con un tono da superiore.

Quinn scosse la testa e poi scoppiò a ridere seguita da tutte, tranne che da Rachel. Non si era mossa nemmeno in tutta quella confusione.

-Vedo che la situazione non migliora- disse Santana con un tono quasi preoccupato.

-No.. non siamo a niente- le disse Quinn

Vanessa si alzò di scatto e trascinò fuori da quella stanza Sugar.

-Le devo aiutare- le disse con una voce strozzata

-Ma..-

-Niente ma. Lo farò, vedi come sta?! Non la posso più vedere così sto male e sta male Quinn-

Sugar la fissava intenerita dalla reazione della sua ragazza

-Fai quello che ritieni giusto di fare- le disse prendendole le mani.

Vanessa la guardò spiazzata –come?-

-Le puoi aiutare, anzi lo devi fare-

-Ti amo- le disse baciandola

-Ti amo anche io-

Tornarono nella stanza da dove erano uscite pochi attimi prima.

-Veloci- disse Santana

-San!- l’ammonì Brittany

-Quinn possiamo portare Rachel a casa con noi?-

La bionda annuì –Se riuscite a farla muovere si-

-ook. Ci pensiamo noi non preoccuparti-

Si avvicinarono a Rachel e le presero le mani

-Mamma vuoi venire con noi? Abbiamo una cosa da mostrarti- le chiese dolcemente Vanessa

Rachel annuì debolmente e si alzò dal divano.

-CI sentiamo dopo. Ciao a tutte- disse Sugar uscendo dalla casa Fabray.

-Che hanno intenzione di fare?- chiese Santana

-Non lo so. Ma mi fido cecamente di loro, so che ce la faranno- le rispose chiudendo la porta di fronte a lei

 

 

 

-Sicura che sia una buona idea?- le chiese Sugar preoccupata

-Ne hai una migliore?!-

-No.. ma..-

-Niente ma. È l’unica possibilità che abbiamo- disse preoccupata la bionda

Sugar si fermò e la prese per un braccio girandola verso di lei.

-Ehi amore- le disse alzandoli il volto per incrociare il suo sguardo –vedrai che andrà bene, questo ce lo ha raccontato un sacco di volte zia Rach e ha sempre detto di non preoccuparsi perché l’avrebbero superata senza problemi- le strinse le mani e l’avvicinò al suo corpo, in modo da farli coincidere perfettamente.

Poteva sentire l’agitazione della sua ragazza e le prese una fitta al cuore. Odiava vederla soffrire e avrebbe fatto di tutto per impedirlo.

-Grazie- le sussurrò

-Non mi devi ringraziare. Lo faccio perché lo voglio fare, perché ti amo e perché voglio un mondo di bene a zia Rach- la baciò e poi le prese la mano e la condusse nella stanza.

Uscirono dopo pochi minuti e tornarono in salotto dove avevano lasciato Rachel. Erano riuscite a farla parlare un po’ durante il tragitto, ma, ovviamente era ancora lontana dal tornare la vera diva.

La guardarono per pochi secondi, per poi andarsi a sedere ai lati della diva.

Posizionarono il dispositivo sopra le gambe di Rachel e fecero partire la chiamata.

Aspettarono parecchio tempo prima di intravedere dall’altra parte dello schermo una Rachel tutta scombussolata.

-Mammaaaaa!- urlò Vanessa affacciandosi allo schermo per farsi vedere

-Non urlare così tesoro- le disse con un’espressione piuttosto assonnata.

-Zia Rach non è che stavi dormendo alle 7 di pomeriggio?!- le chiese guardando l’ora per vedere che ore si erano fatte.

-Ma ti pare.. non potrei mai dormire a quest’ora- disse con un aria vaga – e comunque grazie per avermi mandato le vostre foto da diplomate, non pensateci proprio a me- disse offesa

-Dai mamma.. te le mandiamo appena possiamo. In questo momento abbiamo un altro problema- disse indicando Rachel –non è che ci daresti una mano?- le chiese con una faccia da cucciolo.

-Non usare quell’espressione con me signorinella.. ormai è una vita che non funziona più. Comunque tornando a noi, ho scoperto che non ho più possibilità di andare alla NYADA vero?- chiese osservando la se stessa nello schermo.

Vide Vanessa e Sugar annuire contemporaneamente e Rachel aprire gli occhi non appena aveva pronunciato il nome dell’università.

-Me lo ricordo come se fosse ieri- le disse –ero disperata, non parlavo, non cantavo e tra un po’ non mangiavo neanche. Andavo da Quinn perché era li che il mio cuore mi portava li ma nemmeno lei era riuscita a risollevarmi del tutto il morale-

-E come hai fatto?- chiese Vanessa

-Questo non posso dirlo! Comunque vi aiuterò a farmi riprendere-

-E come pensi di fare?-

-Semplicemente raccontandoli la verità. Sapendo il futuro disastroso che l’aspetta non rimarrà con le mani in mano, ce la metterà tutta per far si che non accada nulla- disse sospirando

-Come fai ad esserne così sicura?- chiese Sugar.

Rachel non rispose alla domanda.

-Insomma come fai a sapere che non peggiori solo la situazione così?- chiese alzando il tono di voce la bionda. era una situazione che non poteva reggere.

-Perché l’ho vissuto anche io- disse infine

-Come?!- chiesero in coro le ragazze

Rachel annuì mantenendo sempre lo sguardo sulla se stessa del passato.

-Non so come spiegarlo ma in questo stesso momento che sta vivendo la vostra Rachel anche io l’ho vissuto al mio tempo. Ricevetti una chiamata dal futuro proprio da me stessa. Dovete sapere che anche io al mio tempo vi ho conosciuto già da grandi. Non so nemmeno io come spiegarvelo ma il vostro non è il primo tentativo di cambiare le cose delle nostre famiglie, e fino ad ora nessuno ci è riuscito a quanto pare- concluse abbassando lo sguardo.

Vanessa e Sugar erano immobili, non sapevano che dire. Si erano sentite crollare il terreno sotto i piedi, non avevano molte possibilità allora, sarebbero state condannate a vedere le proprie madri morire e non potevano farci niente.

-Ragazze mi dispiace non avervelo detto prima- disse in tono di scuse.

-No!- intervenne Sugar –non permetterò che muoiono senza fare nulla.  Questa volta le cose cambieranno, non mi interessa se abbiamo un 1% di successo, ce la faremo-

Rachel sospirò

-Sentite io mi fido cecamente di voi e sono sicura che ci possiate riuscire, ma dovete sempre stare all’erta e ricordatevi che i vostri problemi vengono in secondo piano, prima di tutto la loro incolumità- le raccomandò Rachel.

-Non ti deluderemo mamma-

Rachel sorrise per poi tornare seria e rivolgersi alla se stessa del passato.

-Rachel- la chiamò alzando la voce. La cantante guardò lo schermo e si vide di nuovo più vecchia e le venne da sorridere.

-Ci sei?- le chiese non avendo risposta

La mora annuì con la testa e disse a bassa voce un semplice “si”

-Rachel ascoltami da adesso in poi devi prestarmi la massima della tua attenzione senza farti prendere dal panico o cose varie, capito?- le disse seriamente mentre la fissava negli occhi.

-Capito- le rispose

-So come ti senti adesso. Ti sei sentita crollare il terreno sotto i piedi, il tuo futuro è scemato e non ci puoi fare niente, almeno non ora. Non ti puoi arrendere così, sei giovane e hai davanti a te tutta la vita, non sprecarla a piangerti addosso per non essere riuscita ad entrare in una stupida scuola. Tu vali molto di più, sei una stella e non smetterai di brillare, avrai la tua occasione te lo assicuro- le disse mentre già le prime lacrime si fecero vedere sul volto.

-Davvero? Vuoi dire che avrò una carriera?- chiese risvegliandosi un po’ dal suo stato passivo la cantante.

-Si- rispose semplicemente –ma per raggiungerla dovrai lottare molto, ma avrai l’ispirazione giusta- disse guardando Vanessa, e le sorrise. Poi tornò sullo sguardo di Rachel che aspettava il continuo del racconto.

-Però non durerà molto perché la vita sarà ancora una volta beffarda con te. Perderai molto e sarai costretta a rinunciare alla tua carriera per dedicarti alla vita di tua figlia, tua nipote e della povera Brittany- continuava a parlare asciugandosi le lacrime con un piccolo fazzoletto trovato li al fianco della scrivania.

-Perché?- chiese preoccupata la mora vedendo come Rachel piangesse dall’altra parte dello schermo.

-Il perché è più semplice di quanto tu possa immaginare, tanto semplice quanto terribile e ingiusto- prese un respiro profondo –Santana e Quinn moriranno- abbassò lo sguardo, non riusciva a vedere la reazione di se stessa.

Rachel sentì il suo cuore frantumarsi, non si aspettava che potrebbe succedere una cosa così tremenda, non a lei  e soprattutto non così presto. Si guardo attorno e vide le due ragazze con gli occhi umidi, loro sapevano e si erano tenute tutto dentro. Prese con le sue mani quelle delle due seduta accanto a lei. sarebbe stata forte, almeno per loro.

-Quando e come?- chiese riprendendo il controllo su di se. Aveva promesso di non farsi prendere dal panico e ci sarebbe riuscita.

-Ti racconterò esattamente cosa accadde quel giorno. sei pronta?-

-Si- rispose sicura

-Bene allora cominciamo- si sistemò meglio sulla sedia, prese un sorso d’acqua e poi iniziò a parlare

Era una giornata più calda del solito, l’arrivo dell’estate si stava facendo sentire sempre di più. Il sole splendeva in alto nel cielo e due bambine stavano litigando ormai da molto tempo su di chi fosse un giocattolo.

-Fabray tua figlia non ha speranza contro la mia, sarà sicuramente migliore in tutto rispetto a lei, anche perché la tua è per metà Berry, quindi non c’è speranza-

Quinn sorrise guardando le due bambine di fronte a lei.

-Sai San secondo me invece finiranno per amarsi-

-Non lo dire nemmeno per scherzo. Non permetterò a mia figlia di unire la mia famiglia con quella della nana. Posso accettare la tua ma sicuramente non la Berry- disse schifata Santana

-Amore… invece secondo me Quinn a ragione- intervenne Brittany abbracciando la sua latina da dietro e regalandole un tenero bacio.

-Quando finirai di offendermi Santana?!- chiese stizzita Rachel entrando nella stanza e baciando Quinn dolcemente sulle labbra.

-Non  smetterò mai Hobbit-

Rachel sorrise.

-Sai dovresti cambiare un po’repertorio ormai sono vecchie e tutte uguali queste “offese”- le disse

-La volete finire voi due?- chiese Quinn non potendo più sentire il continuo stuzzicarsi selle due more.

Santana si voltò dall’altra parte mentre Rachel le fece una linguaccia.

-Sarà ora di andare?- chiese poi Brittany guardando l’orologio.

-Si.. non vorremo fare tardi- le rispose Quinn prendendo Vanessa in braccio e dirigersi verso la porta d’uscita.

Fu seguita poi a ruota dalle altre tre più la piccola Sugar tra le braccia della latina.

-San sembri quasi umana vista così- rise Quinn

La latina la gelò con lo sguardo per poi sorpassarla e uscire dalla casa per montare in macchina.

Arrivarono al ristorante pochi minuti dopo.

-Wow! Ma questo è uno dei migliori qui a New York!- esclamò Rachel all’entrata del locale.

-Un posto speciale per delle persone speciali- le rispose Quinn prendendole la mano e portandola dentro.

I camerieri le fecero accomodare al loro tavolo, vicino alla finestra in n posto piuttosto isolato, cosa che andava benissimo a tutte così avrebbero avuto la loro privacy.

-Allora al vostro imminente successo- urlò Quinn alzando il bicchiere di champagne seguita a ruota dalle altre tre.

-Chi l’avrebbe mai detto?insomma dalla mia Britt me lo sarei aspettata ma da te Hobbit assolutamente no- disse sarcastica la latina.

Rachel non le rispose nemmeno, aveva promesso a Quinn che non si sarebbe messa a discutere con Santana qualsiasi cosa le avesse detto.

Il pranzo passo in completa armonia, le bambine avevano mangiato e si erano addormentate permettendo alle madri di chiacchierare in pace.

Ad un tratto Quinn si alzò e pose la mano a Rachel.

-Mi concede questo ballo signorina- disse mentre i musicisti fecero partire un lento.

Rachel sorrise ed afferrò la mano alla sua bionda

-Con molto piacere- si alzò e si appoggiò a Quinn.

Si stinse completamente a lei e poggiò la testa sul petto della bionda.

-Amore senti ci ho pensato a lungo e penso che tu abbia ragione- iniziò a parlare la bionda –insomma abbiamo bisogno dei nostri spazi, per quanto voglia bene a San, Britt e Sugar-

Rachel alzò lo sguardo verso Quinn e le fece un cenno con la testa incitandola a continuare a parlare

-Ecco vedi… non so se ho fatto bene. Comunque ho guardato un po’ di riviste che avevi svogliato te e ho visto quale casa avevi cerchiato. Sono andata a vederle e penso di aver trovato quella per noi- disse prendendo un paio di chiavi dalla tasca –e l’ho comprata- disse infine guardando Rachel e cercando di capire dalla sua espressione i suoi pensieri.

Rachel non disse niente, si gettò in braccio a Quinn e la baciò con passione.

-Amore- la guardò negli occhi –non potevo essere più felice-

-Non sei arrabbiata perché non l’abbiamo scelta insieme?- chiese sorpresa Quinn

-No. Mi fido ciecamente di te e so che non hai sbagliato- le regalò un altro bacio, che durò più a lungo.

-Ragazze non vorrei interrompere ma siamo in un luogo pubblico e vi potrebbero arrestare- intervenne Santana dividendo le due che non avevano intenzione di staccarsi.

-Quindi ve ne andrete?- chiese triste Brittany.

Quinn e Rachel annuirono contemporaneamente

-Ma non preoccuparti Britt saremo sempre con voi durante il giorno- la tranquillizzo la cantante.

Brittany sorrise e le andò ad abbracciare

-Sono così contenta per voi-

-Dovresti essere contenta anche per noi. Ora che abbiamo tutta la casa a disposizione non dovremmo più trattenerci e farci problemi- le disse maliziosa, ricevendo lo stesso sguardo da parte della sua biondina

-Vi prego- disse Quinn esasperata.

Santana le lanciò un’occhiataccia e poi uscì dal ristorante con la sua famiglia seguita poi dalle altre.

Passarono il primo pomeriggio in giro tra negozi e parco dove si fermarono a prendere un gelato per Brittany e dalle paperelle per darle del pane. Le due bambine amavano quegli animaletti e si divertivano un mondo a stare li con la ballerina.

-Trova la bambina- disse Rachel. Quinn le tirò una gomitata e le lanciò un occhiata di rimprovero

Santana non l’aveva nemmeno sentita, era incantata a vedere le sue due principesse dare da mangiare a quegli animaletti così insignificanti per lei.

Si stava facendo fresco quindi le ragazze decisero che era l’ora di tornare a casa.

-Devo fermarmi in banca prima che chiuda- disse ad un tratto Quinn ricordandosi che doveva passarci per il prelievo.

-Se vuoi ti accompagno- propose la latina –così ne approfitto visto che sono li controllo il mio conto-

-Ok. Grazie San- le disse

-Noi vi aspettiamo al negozio di fronte, è così carino-  parlò la cantante trascinando con se la ballerina e le due bambine.

Entrarono nella banca e c’era una coda disumana.

-Ci mancava anche questa. Ma la gente non ce l’ha una casa?!- ringhiò la latina.

Quinn sorrise dall’impazienza dell’amica. Sapeva che odiava aspettare e in quel caso ci sarebbe voluto veramente tanto.

-Guardate un po’ chi si vede- disse una voce arrivata alle loro spalle

-Che sorpresa- esordì la bionda abbracciando il nuovo arrivato.

-Piano piano Quinn che non respiro- disse ricambiando a pieno l’abbraccio.- Ciao anche a te Santana-

-Lady Hummel- disse semplicemente la latina salutandolo con un cenno della testa.

-Che ci fa un’importante stilista di moda come te qui?- chiese la bionda

-Passavo di qui, vi ho visto da fuori e ho pensato di farvi un saluto. Insomma era da tanto che non ci vedevamo- rispose sorridendo Kurt.

-E adesso che ci hai salutato puoi..-

-Santana!- la interruppe Quinn –se vuoi di la in quel negozio dall’altra parte della strada ci sono Rachel e Brittany con le bambine- continuò la bionda

-Chissà come sono cresciute, l’ultima volta che le ho viste è stato quando sono nate- disse con una punta di malinconia  Kurt.

-E per quanto mi riguarda è anche l’ultima- ringhiò acida Santana

-San non ti sembra di esagerare?- chiese alzando la voce Quinn

-Quinn non fa niente. Posso capire che ce l’abbia con me- disse affranto Kurt-se per te va bene vado a salutare Rachel- chiese a Quinn

-Sai che le farebbe veramente piacere- gli rispose la bionda, notando lo sbuffo da parte della latina, che si era voltata dall’altra parte.

-Anzi prima vado un secondo in bagno- disse allontana dosi

-Santana- la chiamò girandosi verso di lei

-Quinn- le fece il verso la latina.

-Non c’è speranza vero con te?- le chiese retoricamente

Santana scosse la testa in segno di negazione.

-TUTTI A TERRA! QUESTA è UNA RAPINA- urlò una voce dietro di loro.

Videro la gente urlare e sedersi per terra. Quinn si sentì afferrare da dietro e puntare una pistola alla tempia.

-HO DETTO TUTTI A TERRAAA!- urlò più forte la stessa voce. Questa volta tutti si misero per terra anche Santana che era impietrita osservando Quinn tra le grinfie di quell’uomo incappucciato.

-CHE NESSUNO SI AZZARDI A MUOVERSI O QUESTA DONNA MORIRà- continuò a parlare, mentre l’altro suo complice era andato alla cassa per farsi riempire i sacchi con i soldi.

-MUOVITI- gli disse al banchiere

Kurt tornò dal bagno e prima di entrare nella sala principale vide tutto quello che stava succedendo. Riuscì a mantenere il sangue freddo e chiamò la polizia. Si fece prendere dal panico giusto il tempo dell’arrivo dei poliziotti che non tardò nemmeno di un secondo.

Ci fu un dialogo tra poliziotti e ladri che durò molto. Avevano richiesto un elicottero tra venti minuti o avrebbero sparato su alcuni ostaggi.

Quinn era ancora intrappolata tra le braccia dell’uomo e non si poteva muovere. Santana non sapeva che fare, avrebbe fatto di tutto per proteggere l’amica, ma se si muoveva avrebbero sparato prima su Quinn e poi su di lei.

Rachel e Brittany uscite dal negozio chiesero al primo passante che cosa stesse succedendo.

-è in corso una rapina. Se non avranno un elicottero tra 10 minuti spareranno sugli ostaggi-

Le due si gelarono. Il loro cuore iniziò ad accelerare, non riuscivano a stare calme. Se fosse successo qualcosa a San o Quinn sarebbe stata la fine per loro.

-Vi prego lasciateci andare- chiese una donna in lacrime a uno dei ladri.

-STA ZITTA- urlò riposizionando meglio la pistola sulla tempia della bionda.

Quinn non respirava ormai più, era in pieno panico, sentiva le gambe non reggerla più, si sarebbe accasciata da un momento all’altro.

Il tempo stabilito per l’arrivo dell’elicottero terminò. Ci fu un’altra chiamata. La polizia richiedeva un altro po’ di tempo, almeno dieci minuti e sarebbe arrivato il loro elicottero.

-5 Minuti massimo- disse il ladro che parlava con il capo della polizia al telefono.

-Non ce la fa ad arrivare in 5 minuti almeno 10..- si zitti sentendo uno sparo. Un uomo cadde al suolo respirando a fatica, era stato colpito in pieno petto.

-Ho detto 5 minuti. Ogni minuto di ritardo una vittima- disse riattaccando il telefono.

La gente stava iniziando ad agitarsi sempre di più. Alcuni piangevano dalla disperazione, sapevano che da li a poco qualcun altro avrebbe fatto una brutta fine.

Passarono anche i cinque minuti accordati e partì un altro sparo verso una bambina. Santana si mise in mezzo con il suo corpo prendendo il colpo al posto della piccola.

Quinn vide la scena e le lacrime le uscirono involontarie scivolandogli sulle guance, così come a Kurt che guardava tutto dall’uscita del bagno.

La latina si accasciò al suolo di fianco alla bambina che aveva appena salvato. Quinn con uno sforzo disumano si staccò dalla presa del ladro e si gettò verso Santana.

La girò con la pancia verso l’alto e poggiò la sua testa sulle proprie gambe.

-Q. promettimi che ti prenderai cura di Britt e di Sugar- le disse mentre cercava di respirare.

-Shhhh. San non dire così vedrai che non ce ne sarà bisogno, ce la farai dopotutto sei una Lopez- disse cercando di trattenere le lacrime.

-Ti prego promettimelo- continuò ad insistere la latina che tossiva sempre di più.

Quinn a quel punto si rese conto che non ci sarebbe stato nulla da fare e pianse rumorosamente.

-Te lo prometto- disse prima di sentire un altro sparo.

Sorrise e poi fece un colpo di tosse e sputò sangue. Il colpo aveva colpito lei.

-Così morirete insieme puttane non siete contente?- chiese il ladro che aveva appena sparato –non dovevi muoverti stronza- disse infine abbassando l’arma.

Quinn cadde sul pavimento accanto a Santana.

-Mi dispiace San, mi dispiace- continuava a ripetere ma ormai la latina non respirava più.

Poi prendendole la mano si lasciò cadere nel sonno eterno.

-QUALCUN ALTRO VUOLE FARE LA FINE DI QUELLE DUE?- urlò un ladro.

Dopo qualche secondo la polizia riuscì a fare irruzione entrando da dietro e ad arrestare i due ladri che avevano fatto qualche altro ferito.

Kurt uscì dalla banca indenne e notò subito Rachel e Brittany in un angolo in disparte disperate. Sembravano quasi che pregassero.

Arrivò da dietro e poggiò una  mano sulla spalla della cantante. Rachel si girò e vide tutto il dolore negli occhi di Kurt. Iniziò a piangere ed a urlare dal dolore cosa che fece anche Brittany non appena vide i due corpi portati fuori dall’ambulanza.

-Vennero comunque portate all’ospedale ma ormai non c’era più possibilità per loro. Con loro morì anche una parte di noi. Brittany resistette per i primi anni di Sugar poi cadde in una depressione tale da non riprendersi più- concluse così il racconto Rachel in preda alle lacrime, così come le tre dall’altra parte dello schermo.

 

 

Eccomiii…. Scutate infinitamente per l’immenso ritardo.. spero di aggiornare prima che posso il prossimo capitolo.

Fatemi sapere cosa ne pensate e come sempre ringrazio coloro ch eseguono leggono e recensiscono questa storia..

Al prossimo capitolo..

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Capitolo 22
*** Capitolo XXII ***


Rachel aveva lo sguardo perso nel vuoto, tremava e respirava a fatica.

Sugar e Vanessa le avevano stretto la presa sulle mani per darle tutto il loro appoggio ma sapevano che non era per niente facile, nemmeno loro si erano abituate a questo fatto pur non avendole mai conosciute. Avrebbero fatto di tutto pur di salvarle e questa volta non avrebbero fallito miseramente.

La cantante non aveva avuto ancora reazioni dopo che la Rachel del futuro aveva smesso di parlare ormai da tanto tempo.

Non poteva crederci, ora che finalmente sapeva la verità non avrebbe mai desiderato di conoscerla, non era pronta a tutto quello, non era pronta a perdere Quinn, non proprio adesso che stavano creando una famiglia e non in quel modo.

Alzò lo sguardo fino ad incrociare quello della se stessa nello schermo. Bastò quello per far apparire un sorriso compiaciuto sulla vecchia Rachel, aveva capito che non si sarebbe arresa, lo avrebbe impedito a costo della sua stessa vita.

La chiamata si chiuse così in silenzio, solo capendosi con lo sguardo.

-Mamma- chiamò Vanessa a bassa voce la cantate accanto a lei.

Rachel si voltò verso la figlia, le sorrise dolcemente mentre  con la mano le asciugava il volto ancora bagnato dalle lacrime. Si guardarono negli occhi, Rachel rivide così tanto di Quinn in lei, le venne da piangere ma si trattenne, non doveva dare segni di cedimento, non ora che doveva essere più forte del solito. L’abbracciò più forte che poteva, e con le mani le andò ad accarezzare i capelli biondi.

-Ce la faremo, vedrai- le sussurrò all’orecchio. Forse quella frase serviva più a lei che alla bionda, dopotutto loro erano tornate indietro perché erano quasi sicure di riuscirci conoscendo la storia. Adesso però rivelati i fallimenti già passati si erano sentite più insicure come se la terra si sgretolasse sotto i loro piedi e loro non potevano scappare ma solo stare ferme a guardare.

Vanessa annuì sul suo petto, poi si staccarono ed andarono ad abbracciare Sugar che era ancora immobile al suo posto. Ora che si era affezionata a Santana non avrebbe permesso che sua madre morisse così.

-Si.. ce la faremo- ripeté più forte la figlia della latina

Rachel e Vanessa sorrisero.

-Sarà meglio tornare a casa dalle altre.. voi che dite- chiese Rachel alzandosi dal divano.

Le due ragazze annuirono contemporaneamente mentre si alzavano e seguivano la cantante fuori dalla propria casa.

-Rachel mi…-

-Non c’è bisogno che tu mi dica niente. Non dirò nulla a nessuna di loro, nemmeno a Quinn per quanto possa risultarmi difficile- la interruppe la cantante

-Grazie- le rispose la figlia, prima di partire alla volta di casa Fabray.

Quinn stava andando avanti e indietro per la stanza da quando le altre tre erano andate via da casa sua, era in pensiero, sperava tanto che riuscissero a far sbloccare la cantante.

-Q. ti vuoi fermare!- urlò Santana bloccando la bionda da dietro.

La padrona di casa si girò guardando al latina negli occhi, poi si lasciò cadere tra le sue braccia in un pianto liberatorio.

A Santana si strinse il cuore a quella scena, voleva un bene dell’anima a Quinn e vederla così distrutta la uccideva.

-Shhh…. Tranquilla Quinn vedrai che andrà bene- le sussurrò all’orecchio.

Non sapeva che dire, che fare, era sempre stata Quinn a consolare lei e mai il contrario. Alzò lo sguardo in cerca della sua ballerina, che però stava guardando fuori dalla finestra aspettando il ritorno di Rachel, Vanessa e Sugar. ad un tratto la vide muoversi velocemente e andare verso l’entrata.

Brittany aprì la porta velocemente e si ritrovò davanti una Rachel che aveva riacquisito un po’ di colore e tranquillità.

-Rach- disse semplicemente.

La cantante le sorrise e l’abbracciò stretta.

-Ciao Britt- le disse piano

Poi si staccò da lei e la guardò negli occhi. Si sentì morire sapendo che cosa le sarebbe accaduto a quello sguardo così sincero, cosi puro ed innocente. Le cascò una lacrima involontaria subito raccolta dalla ballerina di fronte a lei.

-Stai bene Rach?- le chiese con una tenerezza disarmante

Rachel annuì con la testa sorridendole di nuovo.

La bionda la prese per mano e la condusse dentro dove Santana e Quinn erano ancora abbracciate.

Rachel strinse più forte la mano di Brittany, fece per tornare indietro ma si ritrovò davanti le due ragazze che la guardarono cercando di darle la forza che in quel momento le mancava.

-Non ce la faccio- le disse con il labiale

-Si che ce la fai, noi siamo con te- le rispose Vanessa

Rachel annui e entrò nel salotto sempre per mano alla ballerina. Guardava la sua Quinn e la latina che non accennavano a staccarsi. Le mancava il respiro, le caddero lacrime involontarie sul volto. Quinn alzò la testa e si accorse che finalmente la cantante era tornata. Si staccò delicatamente dalla latina e si gettò tra le braccia di Rachel.

Rimasero abbracciate per un termo che a loro sembrò infinito. Poi staccandosi leggermente si guardarono dritte negli occhi. Quinn le sorrise teneramente

-Amore..- disse con una voce dolcissima la bionda, facendo tremare le ginocchia alla cantante.

-Sto bene- le rispose baciandola con passione

-Mi sei mancata così tanto- le disse con le lacrime agli occhi

-Shhh… amore non piangere. Ora sono qui e non ti lascerò mai più- le disse guardandola con tutto l’amore del mondo.

-Berry sono contenta che ti sei ripresa anche se non mi dispiaceva affatto non sentirti parlare più. Devo dire che c’era un’atmosfera molto tranquilla-  disse Santana avvicinandosi alle due ancora abbracciate.

Rachel mandò gli occhi al cielo sorridendo per l’uscita della latina. Si staccò da Quinn e si lanciò su Santana abbracciandola con una presa fortissima.  La latina si riscosse, non si aspettava una cosa simile, dopotutto lei e Rachel non si erano nemmeno mai sfiorate. Ma comunque le faceva piacere. Pur litigando in continuazione le voleva un bene dell’anima, anche perché aveva fatto tornare felice la sua migliore amica. Non avrebbe mai smesso di ringraziarla per questo.

-Ehi Berry anche basta- disse riscuotendosi dai suoi pensieri e staccandosi con forza dalla presa quasi potente della cantante.

Rachel le sorrise imbarazzata guardando per terra.

-Hobbit non è che hai una cotta per me?- chiese Santana vedendola diventare rossa

-Ma che dici?!- rispose la moretta –non potrebbe mai piacermi una come te- le disse facendole la linguaccia e tornado tra le braccia di Quinn.

-Bene- intervenne Vanessa – visto che siamo tutte qui riunite e stimo bene direi che è il momento di parlare delle nostre vacanze estive- disse estraendo dei biglietti dalle tasche.

Brittany si gettò immediatamente su quei biglietti. Voleva sapere dove avrebbero trascorso le loro ultime vacanze prima di andarsene definitivamente da la città dove erano nate.

Le si illuminarono gli occhi non appena vide la destinazione del loro viaggio.

Andò veloce da Santana e le porse un biglietto e poi fece così anche con Rachel e Quinn.

-Hotel InterContinental Sydney- lesse a bassa voce la latina. Poi alzò la testa e guardò l’espressioni delle altre due. Erano rimaste a guardare quei biglietti come se fossero la cosa più preziosa al mondo.

-Ra..ga..zze- balbettò la cantante –come avete fatto a permettervi una vacanza del genere?- chiese scioccata.

Vanessa e Sugar sorrisero.

-Sai essere una Lopez ha i suoi vantaggi- disse Sugar sempre con il sorriso stampato in faccia.

-Che significa?- chiese ancora Rachel

-Non importa che sappiate come abbiamo fatto, l’importante è che accettiate di venire. Se no dovremmo farci rimborsare almeno il volo- terminò Vanessa tirando fuori i biglietti aerei.

-Voi siete pazze- intervenne Quinn che andò ad abbracciare le due ragazze –e per questo accetteremo di venire in vacanza con voi-

-Aspettate ma se andiamo in Australia ora significa che è..-

-Inverno- concluse Rachel la frase che aveva iniziato la latina

Vanessa e Sugar sorrisero e annuirono contemporaneamente.

-Ma il viaggio non è finito li. L’Australia è solo la prima tappa- disse contenta la piccola latina.

Le altre la guardarono confusa e incredule. Non potevano credere che avessero pagato e organizzato tutte le vacanze per loro. Le sorrisero e poi andarono ad aggiungersi all’abbraccio di Quinn.

 

 

-Finalmente a casa-

-Già- mi era mancata la cara e vecchia Lima-

-Si.. anche se devo ammettere che sono state le vacanze più belle di sempre-

-Esatto… insomma Australia, giro per l’Europa per  poi finire alle Hawaii e poi di nuovo qui. Nella nostra casa nativa che a breve abbandoneremo- disse rattristendosi la cantante.

-Ragazze- richiamò l’attenzione Vanessa –c’è un’ultima cosa che vi vorremo mostrare prima di tornare definitivamente a casa per gli ultimi giorni che passerete qui-

Si voltarono verso di lei sorridendo. Avevano un’espressione incredula. Insomma gli sembrava già troppo tutto quello che avevano già fatto per loro non sapevano più cosa aspettarsi.

-Non mi muovo da qui se non mi dite di che si tratta- disse acida Santana. Odiava non sapere le cose.

-Ma..-

-Niente ma signorine. Abbiamo il diritto di saperlo. E con questo intendo subito-

-Okok parleremo-

-Ecco noi vedete abbiamo comprato una casa per voi- disse tutto d’un fiato Sugar.

-C..come?!- chiese Quinn sperando di non aver capito bene.

-Si abbiamo comprato una casa a New York- disse abbassando lo sguardo Vanessa.

-Non ci credo- sbuffo Santana -come vi siete permesse di decidere della nostra vita in questo modo?!- alzò la voce la latina.

Brittany l’abbracciò da dietro cercando di calmare la furia di parole che la latina stava dicendo contro le due ragazze in spagnolo.

-Ragazze perché??- chiese poi Rachel

-Mamma,,, ecco… insomma…-

-Per me- intervenne Quinn

-Aspetta tu lo sapevi?- chiese la cantante guardando la sua ragazza. Quinn annui semplicemente tenendo gli occhi bassi e sentì una risata isterica da parte della cantante.

-Insomma sapevamo che per voi questo sarebbe stato un momento difficile. Insomma Brittany e Santana che vanno alla Julliards e Quinn a Yale e te che non sei stata presa alla NYADA.. insomma abbiamo pensato di..-

-Non ha alcun senso- disse Rachel con le lacrime agli occhi –insomma se Quinn va a Yale io non dovrei andare con lei in New Haven??-

-No… non mi aspettavo che non fossi presa alla NYADA… e però è il tuo sogno e puoi sempre ritentare ora o a Gennaio.. vedrai che ti prenderanno- disse guardandola negli occhi – sei nata per questo Rachel e riuscirai a realizzare il tuo sogno, ma per farlo dovrai essere nella città dove i sogni si possono realizzare e questa città è New York- disse vedendo la sua ragazza con le lacrime agli occhi.

-Ma…ma io voglio stare con te. Non voglio perderti, non dopo tutto quello che abbiamo passato per stare finalmente insieme- singhiozzava la mora.

Quinn sorrise.

-Nemmeno io voglio perderti e per questo ho rinunciato a Yale ma mi sono trasferita alla Culumbia University-

Rachel si aprì in un sorriso bellissimo.

-Hai rinunciato a Yale per me??- chiese poi dopo essersi accorda di quello che Quinn aveva detto.

La bionda annuì

-Amore sei la cosa più importante della mia vita. poi anche la Culumbia non è male, ha dei buoni corsi- disse baciando poi la sua ragazza, che aveva ancora le lacrime che le rigavano il volto.

-Quando ce la mostrerete??- chiese poi Brittany curiosa di vedere quale sarebbe stata la sua nuova casa con la sua amata Santana.

-Esattamente tra una settimana quando andremo a New York- rispose Vanessa

-Non vorrete mica insinuare che verrete a vivere con noi?- chiese Santana

-Per quanto la casa sia grande.. no- iniziò la piccola latina –abbiamo preso la casa accanto. Insomma sarebbe un po’ strano vivere con i propri genitori che hanno la tua stessa età.. insomma non vogliamo sapere..-

-Okok.. non continuare abbiamo capito. Almeno noi due- disse indicando lei e Britt e guardando le altre due che continuavano a baciarsi imperterrite.

-Volete che vi lasciamo da sole??-

Le due si staccarono un po’ imbarazzate.

-Nono…nn importa- rispose Quinn –Si è fatto tardi. Rimanete a cena e poi potete anche lasciarci da sole-

-Come desidera Fabray- disse ironica Santana accennando un lieve inchino.

 

 

Ok imperdonabile ritardo.. molto ritardo.. però sono tornata.. il capitolo è quel che è.. non porta avanti la storia ma il prossimo è quasi finito quindi verrà fuori a breve.. si spera..

Ringrazio tutti e mi scuso ancora per il ritardo..

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Capitolo 23
*** 23. Capitolo XXIII ***


Un anno dopo…

 

 

Era una giornata più calda del solito, l’arrivo dell’estate si stava facendo sentire sempre di più. Il sole splendeva in alto nel cielo e due bambine stavano litigando ormai da molto tempo su di chi fosse un giocattolo.

Sugar e Vanessa stavano guardando le loro due copie in miniatura litigare, si guardarono e scoppiarono a ridere. Nel giro di pochi secondi però tornarono serie, sapevano che giorno era e sapevano che non potevano sbagliare, quella sarebbe stata la loro unica occasione per cambiare le cose.  Si andarono a preparare prima loro e poi le bambine.

-Forza Fabray muoviti- urlò Santana dalla sua stanza

-Agli ordini- rispose la bionda uscendo dal bagno.

Purtroppo quella casa si stava facendo un po’ troppo stretta per le due coppie e per questo Quinn aveva provveduto a cercare un altro appartamento per lei Rach e Vanessa.

Dopo un ora circa riuscirono ad uscire di casa.

La mattinata passo come le aveva raccontato la Rachel del futuro e il momento cruciale stava per arrivare.

Erano a pranzo e Rachel cercava di mantenere più calma possibile ma non ci riusciva per niente.

-Tutto bene amore?- chiese Quinn vedendola persa nei suoi pensieri

Rachel si riscosse e guardò la bionda davanti a lei

–Si si- disse cercando di essere il più convincente possibile

-Solo sono così contenta che ci trasferiamo che mi ero persa nei miei pensieri-

La guardarono tutti con un espressione confusa perché la frase non aveva molto senso e lo sapeva anche Rachel ma era più forte di lei-

-Vabbè che ne dite di andare al parco?- propose Sugar distogliendo l’attenzione dalla mora.

Annuirono tutti e si avviarono. Passarono il pomeriggio li in maniera tranquilla, anche Rachel si era riuscita a rilassare un po’.

-Devo passare in banca prima che chiuda- disse poi Quinn facendo fremere Vanessa, Sugar e Rachel che sobbalzarono

-Si vengo con te così controllo il conto- le disse Santana

Le tre rimasero immobili non sapevano che fare poi Vanessa prese il controllo

-Potreste passare domani ormai si è fatto tardi-

-Mmm..- Quinn ci pensò un po’ su –no ormai che sono qui preferisco andare oggi, anche perché avrei diciamo preso mezzo appuntamento e mi dispiacerebbe non andarci-

-ma..- provò Vanessa

-Niente ma e San te verrai con me-

Rachel sapeva che doveva andare li per incontrare Kurt e ora che Santana le aveva detto che sarebbe venuta con lei non avrebbe mai cambiato idea sarebbe andata li e li avrebbe fatti riappacificare.

-Allora lascia che veniamo con voi- insistette Sugar

Quinn annuì. Alla fine non le cambiava nulla se ci fossero state anche loro.

Vanessa e Sugar si guardarono e poi guardarono la faccia preoccupata, quasi distrutta di Rachel.

-Dobbiamo salvarle- sussurrò la bionda

-Lo so-

Si presero per mano e seguirono le altre sue.

Rachel rimase ancora a sedere per terra a guardare Britt con le due bambine che davano da mangiare alle papere. Le venne un mezzo sorriso a vederle, poi si alzò ed andò li vicino a lei.

-Brittany promettimi che qualunque cosa accada non ci perderemo e ci sorreggeremo a vicenda-

Britt si girò confusa verso la mora

-Rach vi state trasferendo in un’altra casa, vicino alla nostra oltretutto mica dall’altra parte del mondo- rispose sorridendo facendo spuntare un mezzo sorriso sulla faccia di Rachel.

La cantante si chiedeva come una persona così pura, così buona ha ricevuto in cambio una vita così atroce perdendo l’amore della sua vita.

Le prese dal braccio destro la piccola Vanessa e rimasero li per un altro paio di minuti. Poi decisero di avviarsi anche loro verso la banca.

Rachel era veramente in tensione sperava che tutto quello che le avevano raccontato non accadesse davvero, lo sperava con tutta se stessa. Procedeva ad un passo lentissimo e la maggior parte delle volte teneva gli occhi chiusi sperando si non vedere passare nessuna auto della polizia anche se sapeva che l’avrebbe prima sentita.

Girarono l’angolo per entrare nella strada dove c’era la banca e Rachel vide proprio lo spettacolo che non voleva assolutamente vedere.

-Che succede?? Chiese Brittany vedendo le volanti della polizia davanti alla banca

Non ricevette risposta, si girò verso Rachel che era come pietrificata. La scosse un paio di volte ma non ottenne nulla

-Rach.. Rachel- la chiamò –RACHELL—urlò

Ma la cantante continuava a non rispondere. Si gettò a terra e iniziò a piangere, singhiozzava e non si fermava.

Brittany si inginocchiò accanto a lei e riprovò

-Rachel che succede?-

-Perdonami- disse tra le lacrime

-Rachel- la richiamo la ballerina

-Perdonami….. io… io dovevo fermarle….- disse senza smettere un secondo di singhiozzare

Brittany si alzò di scatto come se avesse capito cosa stava per succedere. Si ricordò di quella volta che disse a Santana che sua figlia la guardava con gli occhi di chi non si conosce. Ebbe un colpo al cuore e una brutta sensazione subito dopo che senti l’eco di uno sparo. Le lacrime cominciarono a scivolargli involontarie sul volto.

-San..- sussurrò piano

Stava per scoppiarle il cuore e mentre cominciava a piangere più forte sentì il rumore di un secondo sparo.

-SANNNNNNN….- urlò poi piangendo anche lei senza trattenersi più cadendo in ginocchio accanto ad una Rachel altrettanto distrutta.

-Te- disse poi girandosi verso la cantante

-Te lo sapevi e non hai fatto niente- disse con un odio incredibile. Rachel la guardò negli occhi per qualche secondo ma bastò a far capire a Brittany che lei sapeva e non aveva ne fatto ne detto niente

-Sei una puttana. Non ti perdonerò mai- disse per poi tirarle uno schiaffo

La cantante non ebbe reazioni, sapeva che Brittany aveva ragione. non sa nemmeno lei perché non aveva fatto niente quando aveva avuto miliardi di occasioni per farlo. Si maledisse da sola e forse era quello che si meritava dopotutto.

Dopo poco la polizia fece irruzione

-Chiamate un ambulanza- urlò un agente –abbiamo due feriti da arma da fuoco.

Rachel e Britt non avevano il coraggio di alzare lo sguardo, era troppo, non l’avrebbero mai sopportato se fossero state loro.

Rachel si sentì toccare una spalla da dietro, si girò di scatto speranzosa

-Kurt- disse poi riprendendo a singhiozzare.

-Shhh.. disse lui

-è tutta colpa mia- iniziò a ripetersi la cantante

-Rach forza vieni- disse lui alzando la cantante e la ballerina

-Dove?- disse poi Brittany

-Cosa?- disse il ragazzo confuso

-Dove sono?- chiese con un tono basso consapevole di non voler sapere la risposta

-In ospedale- rispose lui per poi montare in macchina seguito dalle due donne con le bambine

Fu il viaggio più lungo del mondo, in silenzio, l’unico rumore erano le lacrime che scendevano dal volto delle due ragazze.

Arrivati all’ospedale Kurt parlò velocemente con un’infermiera che gli disse il numero di una stanza.

-Per le vittime della rapina in banca-

-secondo piano 511-

Tutti e tre si diressero a gran velocità nella stanza che gli era stata indicata. Aprirono piano la porta e subito a Rachel gli si pietrificò il cuore.

-Rach….- si sentì chiamare

-Amore sto bene..- disse ancora

La cantante non poteva crederci le si getto al collo e la strinse più forte possibile.

Poi girò lo sguardo sul lettino e vide una Vanessa ferita che non era sveglia e le lacrime le ricominciarono a scendere.

-Tranquilla sta bene. Sta solo dormendo. Il dottore ha detto che si riprenderà- poi guardò il lettino accanto e le prese una morsa gigantesca allo stomaco.

Per Brittany non fu la stessa cosa. Si gelò nel vedere Santana sdraiata sul lettino in fin di vita.

Entrarono velocemente i medici

-Le serve un fegato nuovo o sennò morirà- disse uno di loro senza troppi rigirii di parole

Ci furono interminabili minuti di silenzio

-Prendete il mio- disse sicura Sugar alzandosi da terra con gli occhi gonfi e pieni di lacrime. Si sentiva in colpa, non era riuscita a salvare sua madre e ora doveva rimediare.

-Prendete il mio, anche tutto- disse di nuovo

-Preferisco morire io che far morire lei-

-Deve firmare un modulo, serve il consenso dei genitori se lei è minorenne o di un parente-

Sugar guardò negli occhi Rachel cercando di farle capire che doveva intervenire in qualche modo.

-Va bene, firmo io- disse la cantante –sono sua sorella-

-OK- disse uno dei dottori per poi chiamare lo staff e fare portare via le due Lopez.

Brittany non aveva detto nulla. Era ancora impassibile davanti alla porta mentre tutto intorno a lei si muoveva a gran velocità.

 

Passarono minuti, ore, parecchie ore e ancora non c’erano notizie, nessuno si era fatto sentire o almeno vedere. Rachel stava seduta accanto a Quinn che teneva la mano di Vanessa ancora incosciente.

Brittany non si era mossa, non rispondeva nemmeno. Era come se fosse caduta in un trans troppo profondo per farla riprendere.

-Penso che sia tutta colpa mia- pronunciò la cantante a bassa voce facendo riscuotere la bionda accanto a lei.

-Come?- le chiese Quinn guardandola con aria confusa

-è tutta colpa mia- ripeté Rachel in maniera più decisa. Quinn la guardava confusa, perché si stava dando la colpa.

-Come potrebbe essere colpa tua?-

Rachel esitò per un attimo, aveva paura a rispondere a quella domanda.

-Ecco… vedi… io sapevo che sarebbe successo- disse poi tutto insieme. Quinn per un attimo non ebbe reazioni, poi fece un ragionamento veloce

-Te l’ha detto la te del futuro?- chiese con una voce non più sicura

La mora annuì semplicemente.

-Perché?-

-Cosa?-

-Perché non ci avete fermato?- domando con un po’ di rabbia negli occhi la bionda

Rachel non sapeva che rispondere. Dopotutto non lo sapeva nemmeno lei il perché.

-Non lo so- disse infine con un tono ormai rassegnato

-Non doveva andare così. Dovevo esserci io al suo posto vero?- disse indicando Vanessa

Non ci fu risposta a questa domanda ma alla fine non le serviva perché lo sapeva già.

Ad un tratto sentirono bussare alla porta.

Entrò finalmente un dottore. Entrambe lo guardavano impazienti di sapere come era andata, ma non riuscivano a capire niente dall’espressione disegnata sul volto dell’uomo.

-Non ce l’ha fatta- disse poi con una voce dispiaciuta.

A quelle parole calò il gelo totale. Rachel non respirava più, era successo quello che più temeva e Brittany non glielo avrebbe mai perdonato. Quinn si senti come spezzare il cuore in mille pezzi. Dopotutto lei e Santana si volevano bene, erano sempre state complici, e si erano sempre supportate anche se nel loro strano modo.

Quel silenzio fu interrotto da un urlo di dolore straziante proveniente dalla povera Brittany che ora piangeva come non mai con la testa tra le mani.

-Abbiamo dovuto prelevare tutto il fegato o sarebbe morta- continuò poi l’uomo

Quinn sembrò riprendersi un momento

-Aspetta quindi Santana sta bene?- chiese mentre sentiva la testa scoppiare

-Si la signorina Lopez è stabile e salva. Io parlavo della donatrice, lei non ce l’ha fatta purtroppo- disse l’uomo uscendo poi dalla stanza.

Brittany alzò la testa e sembrò riacquistare la sanità mentale che aveva perso nelle ultime ora.

Si alzò e seguì il dottore

-Dov’è ora?- gli chiese

-è in terapia intensiva. Domani mattina la potrà vedere, stia tranquilla-

-E l’altra ragazza?- chiese mentre le scendevano delle lacrime pensando che la sua bambina era morta per salvare la madre.

-MI segua- disse facendole segno con la mano.

Il dottore portò la ballerina nella stanza dove giaceva il corpo di Sugar. Brittany si gettò sopra di lei piangendo ancora più forte. Dopo qualche minuto si staccò e le prese la mano

-Giuro che ti proteggerò. Non farò mai in modo che ti capiti qualcosa di brutto o non me lo perdonerei per resto della vita- disse versando le ultime lacrime. Improvvisamente una luce abbagliante comparve sul corpo di Sugar.

Quinn stringeva ancora la mano a Vanessa, stava soffrendo per lei perché aveva perso il suo grande amore quando una luce iniziò a comparire su tutto il suo corpo

-Che succede?!-

La luce continuava ad aumentare fino a che i corpi delle due ragazze del futuro furono scomparsi.

Brittany tornò in stanza velocemente

-Sugar è scomparsa- disse per poi notare il lettino vuoto

-Anche Vanessa- concluse Quinn

-Ma…-

Rachel riaprì gli occhi. Aveva uno sguardo più sollevato. Santana stava bene e era salva così come Quinn, questo vuol dire che ora sarebbe cambiato tutto.

-Il futuro è cambiato- disse poi Rachel attirando l’attenzione delle altre due che la guardavano incitandola a continuare

-Il futuro è cambiato e quindi la loro dimensione è sparita o è cambiata- disse prima di svenire ma questa volta con un sorriso stampato sulla faccia.

 

 

 

FINE…. Questo era l’ultimo capitolo… ci sarà un epilogo per vedere che fine hanno fatto le nostre amiche.

Grazie a tutti ;)

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Capitolo 24
*** Epilogo ***


-Mamma muoviti o farò tardi il mio primo giorno di scuola- disse la piccola moretta tirando la maglia della madre che stava parlando con un uomo alto ed elegante

-Ci vediamo dopo Kurt- disse per poi prendere per mano la bambina ed avviarsi nella macchina

Santana Lopez stilista di successo ormai da 3 anni. La sua marca aveva fatto il giro di tutto il mondo ed ora era una tra le più famose. Aveva sposato la prima ballerina a Broadway, Brittany Susan Pierce, subito dopo essersi ripresa dall’operazione. Erano passati ormai 5 anni da quell’avvenimento che ancora oggi tutte loro ricordavano come se fosse ieri.

-Ciao amore. La mamma ti viene a riprendere alle 4- desse lasciando un grande bacio sulla testa della piccola Sugar, prima che corresse nella direzione di una testolina bionda.

-Certo che sei proprio tenera Lopez-

-Taci Fabray. Posso ancora distruggerti- disse rivolgendo lo sguardo verso la persona che si era avvicinata a lei.

-Guardale, sono bellissime- disse poi Quinn con occhi pieni d’amore

-Si. e dopo lo saranno ancora di più- concluse la latina

Ripensava molto a Sugar. a come era piombata nella sua vita, a come la guardava, a come è cresciuto il loro amore e alla fine a come le ha salvato la vita. le mancava da morire e non riusciva a perdonarsi il fatto di non averla ringraziata abbastanza. Stava mettendo anima e corpo con la piccola Sugar per essere un buon genitore e fino a quel momento ci era riuscita.

Inizialmente fu molto difficile, non aveva un lavoro e a stento riusciva a mantenere l’affitto, ma dopo che Brittany riuscì a sfondare come ballerina, la loro vita divenne più facile, grazie a Kurt mise su una produzione di vestiti tutta sua e ciò la portò al successo. Ora aveva una vita adagiata e poteva permettersi di dedicare molto tempo a sua figlia.

-Mi raccomando non arrivare tardi- le disse la bionda prima di sparire in macchina.

Quinn Fabray era diventata un avvocato, aveva aperto uno studio tutto suo l’anno prima e ora era diventata abbastanza famosa. Tra poco meno di una settimana si sarebbe finalmente sposata con la sua amata Rachel Berry che era riuscita dopo 4 anni di duro lavoro alla NYADA ad ottenere un ruolo da protagonista a Broadway.

Il rapporto tra la cantante e Brittany non fu dei più semplici, la ballerina i primi anni continuava a non perdonare Rachel del fatto di non aver impedito che sua figlia morisse, ma grazie proprio a Sugar riuscì finalmente ad accettare che la cantante non avrebbe potuto fare nulla.

Proprio così 2 anni fa, non si sa come, Sugar e Vanessa erano riuscite a tornare nel nostro tempo e avevano calmato le acque tra le due colleghe di Broadway. Non sapevano nemmeno loro come ci erano riuscite, e non sapevano nemmeno come facesse Sugar ad essere viva. Poi alla vista delle due piccole bambine sia Sugar che Vanessa scomparvero nel nulla. E da allora nessuno seppe che fine avessero fatto.

 Tutte e quattro si domandavano spesso, se le loro vite avevano ripreso nel futuro come erano prima del loro viaggio o se era cambiato qualcosa, ma nessuno aveva mai tentato di dare una risposta, era una cosa così strana che ancora faticavano a crederci. Quando le avevano riviste erano scoppiate a piangere, ma non erano nemmeno riuscite ad abbracciarle un’ultima volta, erano sembrate più una visione che una cosa reale. Poi le avevano viste sparire ancora una volta, non appena erano comparse nella stanza le due piccole bambine.

E da quel giorno più nulla. Rachel aveva ancora quel “computer” con cui comunicavano con il futuro, ma anche quello non aveva dato più nessun cenno di vita.

Poi lo aveva rinchiuso in uno scatolone durante il trasloco, e non l’aveva più nemmeno guardato. Lo conservava si ma solo per avere un ricordo di quello che era successo.

Ora era tutta concentrata per il suo matrimonio, molto agitata, e ovviamente aveva già iniziato a spartire ordini a tutti coloro che le stavano intorno. Aveva contattato tutti i miglior catering dello stato, aveva girato tutti i posti possibili, e finalmente aveva trovato il posto perfetto per sposarsi. Non era sicuramente uno dei più belli che avesse visitato, ma sicuramente era quello che le ricordava più da dove veniva e da dove era sbocciato il loro amore. Aveva affittato un piccolo castello su una collina non distante dall’Ohio. Infatti da lassù aveva una visione completa di Lima.

Infatti quella sera sarebbero partite da li per tornare a casa, visto che erano più vicine.

-Sei in ritardo- la bionda fissò la latina mostrandole l’orologio. Santana la ignorò totalmente e si mise a sedere di fronte all’altra. Erano le una passate e Quinn aveva richiesto la presenza di Santana, visto che era la sua damigella, e stilista, per le ultime sul vestito.

-Ho finito di preparare le valige. Scusa se ci tengo a questo evento, visto anche che sponsorizziamo la nostra catena di vestiti da sposa- incalzò la bruna

Quinn sorrise

-Sei cambiata tanto in questi anni- le disse guardandola contenta, con una faccia compiaciuta

Santana sorrise con il suo solito ghigno da stronza

-Sisi.. lo so, se vuoi puoi ancora essere la stronza di Lima Height- l’anticipò Quinn

-Brava, vedo che cominci a capire-

Ordinò il loro pranzo e poi tornò a fissare la bionda

-Sei pronta? Sei sicura di legarti alla nana per tutta la vita?-

Quinn sospirò. Pur essendo passati diversi anni, ancora Santana e Rachel non smettevano di stuzzicarsi, quella era l’unica cosa che non era cambiata, e da un lato era bello.

-Si San. È quella giusta- le disse Quinn ormai esausta da quella domanda.

-Ho fatto i vestiti per me e per Puck, visto che sarà il tuo testimone, anche se ancora non ho capito questa decisione. Per quanto riguarda il tuo devo finire con delle modifiche ma prima devo vedertelo addosso-

-Grazie di tutto. E per Puck lo sai che non ci siamo mai persi di vista, anche se lui è a Los Angeles, insieme a Sam e Mercedes-

-Affari Fabray affari- ripete altezzosa la latina – e per quanto riguarda il moicano spero abbia un taglio più decente sennò lo caccio dal matrimonio-

Quinn scoppiò a ridere. Sapeva che Santana era tesa almeno quanto lei per quell’evento, le voleva un mondo di bene e voleva che tutto fosse estremamente perfetto, come lo era stato per lei e Brittany molti anni prima.

Se Santana aveva pensato all’abito di Quinn, Kurt aveva fatto quello di Rachel, essendo lui testimone, insieme a Mercedes che era la damigella. Avevano deciso di avere una damigella e un testimone per uno.

Ovviamente la latina e il ragazzo si erano messi d’accordo e consultati di nascosto sui vestiti che avrebbero creato, in modo da creare un’armonia unica.

 

Finalmente erano atterrate all’aeroporto di Lima.

Si guardarono intorno, era più di cinque anni che non ci tornavano, ma tutto sembrava esattamente come lo avevano lasciato

-Casa dolce casa- disse Brittany, mentre si guardava intorno respirando profondamente quello che sapeva tanto del loro passato

Le bambine dormivano in braccio una a Brittany e l’altra a Quinn. Si erano addormentate non appena era atterrato l’aereo. Avevano osservato tutto mentre erano in volo, emozionandosi per la minima cosa. E ora erano crollate del tutto.

-Finalmente vi rivedo- sentirono una voce che proveniva da dietro di loro

Si voltarono di scatto e si trovarono davanti un Sam sorridente, cambiato da quello che si ricordavano, aveva preso un aspetto molto più da adulto. Aveva un passeggino con dentro un bambino di un colorito più scuro del suo. sicuramente il figlio avuto da Mercedes.

Gli corsero incontro abbracciandolo, senza svegliare le piccole.

-Trouty Mouth- gli disse Santana.

-Devo ammettere che mi mancava sentirmi chiamare così, quando lo fa Puck non ha lo stesso effetto- le rispose abbracciandola.

Dopo molti saluti e racconti brevi della loro vita, Sam gli offrì gentilmente un passaggio verso la dimora dei Lopez, prima e dei Berry dopo.

Mercedes avevano scoperto che sarebbe partita domani con Puck, perché avevano ancora da finire di fare delle cose in sospeso con la loro casa discografica.

Casa Lopez la trovarono completamente deserta, mentre non si poteva dire la stessa cosa di casa Berry.

Trovarono tutti li. La signora Lopez, i Pierce e pure Judy Fabray, oltre ovviamente ai signori Berry. Da quando le loro figlie erano partite, si era creato un legame tra i loro genitori, e adesso non facevano altro che stare insieme, anche la mamma di Santana aveva deciso di unirsi alla combriccola anche se con un po’ di ritardo.

-Papà che sta succedendo?- disse Rachel non appena fu entrata in casa. Vennero assalite da tutti i genitori contemporaneamente, e subito si fecero avanti le domande.

-Com’è andato il viaggio?—Come sta la mia nipotina?- - Dov’è mia figlia?

-Okok basta- disse Quinn senza alzare troppo il tono di voce ma quanto bastava per far calare il silenzio. Furono scortate in salotto, visto che le avevano aggredite all’entrata.

Quinn mise delicatamente la bambina sul divano e si fece portare una coperta da Leroy Berry.

Poi finalmente si accomodarono in cucina.

Avevano gli occhi di tutti i genitori puntati addosso e con un semplice gesto con la testa fece capire a tutti che adesso potevano fare le domande tanto attese

-Ma una per volta- puntualizzò la bionda, prendendo la mano a Rachel che era seduta accanto a lei

-Prima di tutto- iniziò Hiram –avete fame?-

Entrambe mossero la testa per dire di si

-Ma aspettiamo prima che arrivino Santana e Brittany, che si sono formate a casa di San pre appoggiare le loro cose-

-Oh che bello, quindi vengono qui anche loro e finalmente rivedrò la mia nipotina- esclamò la mamma della ballerina

 Dopo non molto arrivarono anche la famiglia Lopez-Pierce e dopo che furono assalite pure loro, si potè finalmente iniziare a mangiare.

La serata passò tranquilla e velocemente, tra le risate e i vari episodi che erano successi in quei mesi senza vedere le rispettive famiglie.

 

Erano già passati tre giorni da quando erano tornati a Lima e ne mancava altrettanti al grande giorno per Rachel e Quinn.

Tutti erano in fibrillazione, si impegnavano al massimo per rendere tutto il più perfetto possibile, anche il tempo sembrava dalla loro parte, pur essendo settembre inoltrato il sole continuava a splendere nel cielo e così sarebbe stato per altre 5 giorni.

Santana aveva insistito per fare l’addio al nubilato ma nessuna delle due aveva acconsentito, lasciando la latina senza parole, aveva anche proposto di fare una festa la sera prima, ma avevano rifiutato anche quella, così se ne era andata arrabbiata sbattendo la porta, e una volta a casa aveva raccontato tutto a Brittany che si era messa a ridere come non mai creando in lei ancora più rabbia.

Quella sera si sarebbero rincontrate con il loro vecchio gruppo del Glee, compresi Mr e Mrs Schuester , ovviamente tutti invitati al matrimonio.

Avevano fissato alle 8 pm al Breadsticks come ai vecchi tempi. Arrivarono tutti puntuali, anzi anche leggermente prima. Era la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo che erano veramente insieme. Erano cresciuti tutti tantissimo che a stento si vedeva ancora quei ragazzini che erano stati.

La serata passo veramente bene e veloce, all’insegna dei vari racconti di tutti sulle loro ormai nuove vite.

Arti era diventato un regista ormai e il suo primo film stava finalmente arrivando nelle sale cinematografiche. Mike dopo il suo infortunio al ginocchio, non potendo più ballare ad alti livelli aveva deciso di mettere su una scuola di danza li a Lima, che andava veramente bene, e stava sempre con Tina che aveva iniziato a scrivere e aveva già pubblicato diversi libri. Possiamo dire che aveva raggiunto una certa fama.

Finn era diventato un generale dell’esercito, ma fortunatamente era riuscito ad essere presente in questo giorno importante per le due donne che avevano fatto parte della sua vita di adolescente.

Puck e Mercedes avevano raccontato della loro casa discografica, e Sam oltre ad essere un grandissimo programmatore di videogiochi, faceva le voci per alcuni cartoni animati.

I coniugi Schuester lavoravano ancora a scuola, e Will aveva parlato molto bene del Glee Club di questi ultimi anni che aveva reso molto, vincendo altri 3 titoli alle nazionali, era diventato uno dei Club più rispettanti ma sempre uno di quelli meno frequentati.

-Sono contenta che tutti abbiano seguito il loro sogno- disse Quinn non appena furono rientrate nella casa dei Lopez. Avevano deciso di lasciare le bambine a casa Berry con tutti i genitori.

-Io sono semplicemente contenta di essere tornata a casa. Non credevo di poterlo mai dire ma mi mancava Lima, mi mancano i nostri amici- confessò Rachel buttandosi sul divano

Attirò su di se tutti gli sguardi delle altre.

-Ti capisco Rach- iniziò Britt –qui  c’è un’aria di casa che a New York non ho mai sentito- disse appoggiando la sua testa sulla spalla della latina che era accanto a lei. le strinse la mano perché sapeva perfettamente come si sentiva, aveva la stessa sensazione. A New York mancava qualcosa che qui invece avevano.

Ne aveva parlato parecchie volte con Santana di tornare a vivere a Lima ma sapeva che al contrario della latina, lei avrebbe rinunciato per sempre al suo lavoro a Broadway, e sua moglie aveva rifiutato per questo. Non voleva assolutamente che rinunciasse, non glielo avrebbe permesso.

-Siamo qui ora ed è quello che conta, e siamo qui per far si che queste due finalmente si sposino- intervenne Santana sentendo che l’aria si stava rattristando troppo.

-Giusto. Pensiamo a goderci questo momento per ora, e poi penseremo a come andare avanti- la sostenne Quinn.

-Che ne dite se ci guardiamo un film e poi andiamo a letto?- propose Rachel, doveva pensare ad altro, e poi non aveva per niente sonno.

Le altre tre annuirono. Passò più di mezz’ora prima di scegliere un film che andasse bene a tutti. Ovviamente quelle più difficili da convincere erano Rachel e Brittany, una con i suoi musical e l’altra con i suoi cartoni. Poi finalmente decisero per una commedia scelta da Quinn che non ne voleva sapere più di tutti quei battibecchi inutile. Le sembrava di essere tornata ai tempi del liceo, le venne da sorridere.

Piansero durante il film, anche troppo per quanto il film di per se facesse veramente piangere, sembrava più uno sfogo per i loro pensieri.

 

Finalmente il grande giorno era arrivato. Erano partite la sera prima insieme a tutti gli ospiti del matrimonio o quasi, per il castello dove si sarebbero sposate.

 La mattina era un continuo via vai di gente che stava impazzendo per accontentare le due spose.

Santana si era già adirata parecchie volte per i piccoli capricci di Quinn, che si stava lamentando per tutto.

Aveva incontrato Kurt che forse era messo peggio di lei

La diva che è in lei si sta facendo troppo avanti le aveva detto prima di tornare da Rachel. Era una tortura, cercava di ricordarsi l suo di matrimonio, che era stato molto più semplice, ma non pensava di aver mandato in crisi così le persone che le stavano intorno. Sospirò e tornò da Quinn con il succo che aveva richiesto.

Entrò nella stanza e la vide pietrificata davanti allo specchio

-Sembra che tu abbia visto un fantasma Fabray, non è mica che ci stai ripensando?!-

Quinn scosse la testa in segno di negazione

-Sono solo molto agitata. Sto impazzendo e sto mandando in subbuglio gli altri- disse affranta appoggiando la testa al tavolino di fronte a lei. la latina le posò le mani sulle spalle costringendo l’altra a tirare su la testa.

-Lucy non ti abbattere, è giusto che sia così. mi sarei preoccupata se fosse stato il contrario, e ringrazio il cielo di essere la tua damigella e non quella della nana- disse facendo ridere entrambe.

Poi le prese le mani e la alzò

-Coraggio. Tocca al vestito- andò nel piccolo armadio e lo tirò fuori. Quinn rimase sbalordita, era il più bell’abito che avesse mai visto in tutta la sua vita.

-Ho fatto dei ritocchi in modo che tutto sia in tema, anche con la tua sposa-

La bionda afferrò il vestito commossa, si intravide una lacrima e Santana fu pronta a riprenderla al volo

-Niente lacrime ancora, conservale per il dopo-

Si abbracciarono e poi la latina si mise a sedere sullo sgabello aspettando che la bionda si infilasse il vestito. Appena usci dal bagno Santana rimase completamente affascinata dalla bellezza di Quinn, che sentendo gli occhi addosso dell’altra non potè far altro che arrossire

-Sei splendida- disse Puck non appena entrato nella stanza,

-E San levati quella faccia, sei sposata e lei si sta sposando- si girò verso la latina che si riprese e si ricompose.

Si alzò e guardò per bene se l’abito calzava perfettamente, ma non c’erano molto dubbi le stava d’incanto.

Mancava meno di un’ora all’inizio della cerimonia e sia Quinn che Rachel la passarono nelle loro rispettive stanze per mettersi a punto.

Gli ospiti erano tutti pronti seduti al loro posto. I genitori in prima fila con Brittany, mentre le bambine avrebbero sparso i petali prima dell’entrata della sposa.

Santana, Puck, Mercedes e Kurt erano già nelle loro posizioni. Dopo nemmeno 5 minuti apparve la prima sposa, Quinn,. Tutti si girarono meravigliati da quella visione sublime. Era veramente bellissima, nessuno avrebbe mai potuto dire il contrario.

Si posizionò al suo posto, davanti alla latina e a Noah.

Mercedes e Kurt la guardarono incantanti, e ci fu un occhiolino complice tra il ragazzo gay e San.

Finalmente qualche minuto dopo partì la musica della cerimonia a in fondo apparve una Rachel irriconoscibile accompagnata da Hiram Berry. Quinn la guardò emozionata sentendo di nuovo le lacrime salirle e pizzicargli gli occhi.

Hiram lasciò la figlia alla bionda e la cerimonia iniziò per la gioia di tutti.

 

-Mamma- disse Vanessa stringendo la mano di una Rachel visibilmente emozionata. Stava piangendo da quando erano arrivate.

Erano dietro la siepe in modo che nessuno le potesse vedere, sennò sarebbe successo un bel guaio.

Non si erano spiegate come ci fossero arrivate, si ricordavano solo che erano a tavola e poi una grossa luce le aveva invase nuovamente e si erano ritrovate li

Sugar guardava estasiata sua mamma li vicino all’altare, era bellissima. Così come le sue due zie che si stavano sposando.

-Sapete ho sempre immaginato questo momento esattamente com’è ora- disse la mora alle due ragazze accanto a lei

-Solo che io non ho mai potuto viverlo, semplicemente sognarlo. Invece ora lo posso finalmente vedere e non riesco a trattenere la mia gioia. Non credevo che Quinn potesse diventare così bella, ancora più bella di quando eravamo più giovani- stava piangendo non riusciva più a trattenere le lacrime.

Vanessa e Sugar la strinsero nel mezzo del loro abbraccio come a confortarla, sapevano quello che aveva dovuto passare e pur avendo cambiato il passato il loro futuro non era cambiato. Quinn non c’era così come Santana. Avevano sperato ma non era accaduto niente e si erano sentite crollare il mondo addosso, era ancora più difficile fare a meno di loro dopo che le avevano conosciute.

Ma ora che vedevano la loro gioia tutto sembrava migliorare almeno per quei pochi attimi futuri che avrebbero passato li.

Finalmente ci fu il bacio tanto atteso dopo che le avevano dichiarate moglie e moglie.

-Dobbiamo andare- disse sconvolta Rachel. Le altre due non volevano crederci, volevano salutarle per un’ultima volta.

-Ti prego- le disse Vanessa con le lacrime agli occhi

-Non possiamo- ripete irremovibile

-Ma..- provò Sugar

Rachel si girò con gli occhi gonfi

-Niente ma. È doloroso anche per me ma non possiamo fare altrimenti. Non siamo di qui e non possiamo interferire ancora. È il nostro momento di andare avanti per sempre- disse mentre si allontanava.

-Dove si va?-

-Non lo so. Ma penso che voglia solo allontanarsi da qui. Fa troppo male- parlarono le due ragazze vedendo l’altra allontanarsi.

La seguirono quando sentirono una mano afferrarle le braccia

-Non pensavate sul serio di andarvene così-

Sugar si girò all’istante e le si gettò addosso abbracciandola forte

Brittany la strinse forte e le diede un bacio prima a lei e poi a Vanessa che era rimasta un secondo in disparte poi le si gettò pure lei in braccio.

-Mamma. Come sono contenta di rivederti-

-Anche io amore- le rispose accarezzandole i capelli

-Non ve ne andate. Vi devono salutare anche le altre. Torno subito- disse correndo dove sapeva che si sarebbe tenuta la festa

Le due ragazze corsero in direzione opposta andando a recuperare Rachel e la convinsero ad aspettare qualche minuto.

Poco dopo videro rispuntare Brittany insieme alle altre.

Sugar corse subito in direzione della latina che la prese al volo e la strinse forte. Le era mancata un casino.

Lo stesso fece Vanessa con Rachel e Quinn, che stavano già piangendo

-è il regalo più bello di sempre- disse la cantante guardando la figlia ormai cresciuta di parecchio.

Dopo che si furono salutate tutte Vanessa andò dietro all’albero e prese con se Rachel.

-Ragazze questa è mia madre- disse indicando la persona accanto a lei

Rimasero tutte paralizzate un secondo e poi la giovane Rachel iniziò a piangere e andò ad abbracciarla lasciando sorprese tutte

-Ci mancavano pure due nane. Una non mi sembrava sufficiente- bisbigliò Santana che ricevette una gomitata da parte di Brittany che l’aveva sentita

-Grazie- le disse poi staccandosi da quell’abbraccio che le sembrava più assurdo del previsto.

-Ragazze dobbiamo andare ora- ripetè un’altra volta Rachel a Vanessa e Sugar che annuirono malinconiche

-Per sempre?- chiese Brittany preoccupata

-Si- rispose la figlia

-Questo quindi è un addio?- chiese per conferma Santana che stava lasciando andare di nuovo sua figlia.

-Mammaaaaaa- sentirono in lontananza una vocina fin troppo famigliare. Si guardarono un’ultima volta e poi furono di nuovo investite da quella luce accecante e un secondo dopo erano sparite di nuovo.

Tornarono indietro non appena le due piccole bambine le avevano raggiunte, avevano gli occhi lucidi, ma Rachel aveva una nuova consapevolezza dentro di se come se avesse vissuto anche un’altra vita, come se si fosse unita per sempre a quella che doveva essere lei in un futuro dove Quinn e Santana non ci sarebbero mai state.

 

 

 

FINE

Grazie a tutti quelli che hanno letto, seguito e recensito questa storia.

Spero che vi sia piaciutaJ

Alla prossima

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