Dreaming a normal life...

di Peppe_P
(/viewuser.php?uid=199919)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** I can't have a normal life... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Ciao io sono Virgil ed ho una storia da raccontare: ieri volevo andare ad Harlow, vi starete chiedendo perchè,  semplicemente perchè fanno il miglior tè del Regno Unito, così visto che da parecchio tempo non bevevo la bevanda di sua maestà ho deciso di fare un salto lì. Ho avuto dei problemi durante il viaggio, infatti mi sono ritrovato in un altro posto... però c'ero arrivato così vicino questa volta, ero a Coventry! Vicino si, ma non ad Harlow. Questa cosa mi fa davvero dare di matto. E non faccio che pormi sempre la stessa, inutile e stupida domanda: a cosa serve saper teletrasportarsi se non so arrivare dove voglio?
Un'altro vaneggiamento assurdo, anche se proprio io non dovrei parlare di assurdità, io che giro di città in città, cambiando manicomio come si cambierebbe un paio di mutande! Però qui mi sto divertendo, questi pazzi o come li chiamano gli inservienti le camicie blu hanno storie di fantasia, che se fossero raccolte potrebbero fare un bel libro; ora che ci penso chissà come mai li chiamano camicie blu, indossiamo tutti una sorta di "uniforme" che una volta doveva essere di un bianco splendente, ma che oggi è ridotta ad un grigio chiaro. Comunque sia credo di non andar via fino a questa sera, giusto il tempo di cenare. In effetti non è come mangiare ad un vero e proprio ristorante, ma se non altro ci lasciano usare le forchette, e cosa ancor più sbalorditiva, i coltelli; forse perchè le camicie blu non fanno altro che inventarsi strane storie a cui nessuno crede, nessun pericolo per se stessi o per gli altri.
Ho giusto il tempo di formulare quest'ultimo pensiero che una voce metallica, simile a quella che secondo me avrebbe un robot, esce da un altoparlante: -Comunichiamo a tutti gli ospiti che tra quindici minuti al refettorio sarà servita la cena.
Ospiti? Non posso credere che chiunque abbia parlato dall'altoparlante abbia usato proprio la parola ospiti, si certo, qui i pazienti vengono trattati meglio che in altri posti, ma ospiti! Diciamo reclusi, non vedo una finestra senza gabbie che non consentono la fuga, non vedo stanze da cui si può entrare e uscire liberamente... e quel tipo ha il coraggio di chiamarci ospiti? Gli direi due paroline, ma non credo proprio sia il caso di fare il protettore dei deboli al momento, preferisco prendere il vassoio e cercare di capire cosa ci stanno dando da mangiare.
 -Cosa cazzo ci date? Questo non è nemmeno cibo per animali!
A quanto pare non sono l'unico a chiedersi cosa ci sia in quell' informe poltiglia violacea!
Ingollo tutto quello che c'è sul piatto senza fare troppo lo schizzinoso, mangerò quanto prima qualcosa di più commestibile, ma per il momento devo continuare questa commedia, tanto tra un pò si presenterà l'occasione di uscire!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Allora dov'eri nascosto, eh?
-Ero al Lunatic Asylum Danvers, mi sono preso una mmhm... vacanza!
La faccia di Abby si illuminò a quel nome, forse perchè era infestato  da spiriti o cose simili...
-Eri al Danvers State Hospital? Sai che è dove hanno inventato la lobotomia? Prima torturavano tutti i pazienti, ma credo che adesso non sia più così altrimenti saresti arrivato prima, ti sto aspettando da una vita!
-Effettivamente lì trattano abbastanza bene, ma preferirei non fare visita a quel posto nuovamente!
Guardo l'orologio, la lancetta piccola è sul numero quattro, la lunga è tra il numero due e il tre, le 4.15 per approssimazione, probabilmente mi stanno già cercando, ormai il mio ex compagno di cella dovrebbe essersi accorto della mia assenza visto che si sveglia continuamente a causa di incessanti incubi. E' il momento di andare.
-Andiamocene, arriveranno presto.
Adesso la sua espressione è preoccupata, forse non tanto per lei ma quanto per la mia salute
-Ok allora scappiamo, dove si va stavolta? Abbiamo risorse economiche in abbondanza perchè non prendiamo un paio di camere a Nizza? Amo la costa azzurra!
-Questo non è un viaggio di piacere Abby, ma ci possiamo andare, è abbastanza lontano da confonderli!
-Confondere chi scusa?
-Ti comporti come se fosse una novità, come fai a dire "confondere chi?" non sai che sto parlando dei nostri inseguitori? Ormai ci avranno quasi raggiunto quella permanenza a Boston non ci voleva proprio.
Abby inizia a cercare nella borsa, ne estrasse una delle sue collane di perle luminescenti, con quelle nuvolette di fumo intrappolate in ogni sfera, un fenomeno affascinante, mi sarebbe piaciuto essere un soul catcher, ma nelle mie condizioni forse è meglio essere quel che sono! Oh, devo chiedergli assolutamente una cosa:
-Allora Ab a cosa a portato la ricerca di Lady K?
-Bhe per dirla tutta ci sono dei risultati, ma bisognerà attendere Nizza, dove ne sta nascendo uno nuovo!
-Un altro motivo per andarcene, ma adesso cosa stiamo aspettando? Che ci vengano a prendere?
E' vero potrei scappare facilmente se venissero ora, ma dovrei lasciare indietro Abby, e non ci tengo particolarmente, così decido che qualsiasi sia la sua risposta sarà meglio non attendere oltre.
-Devo fare un'evocazione
Un'evocazione? Qua, col tempo che stringe, loro che stanno per arrivare... Non credo sia una buona idea!
-Cos'è ti sei ammutolito? Non ti preoccupare, sarà una cosa veloce, devo far comprare il biglietto aereo.
Sta sfegando tra le mani le sue perle, poi ne prende una tra mignolo e pollice della mano destra, mentre la sinistra si alza al cielo come per chiedere un aiuto divino, di cui credo non abbia bisogno, pronuncia della parole incomprensibili e poi dalla perla che tiene in mano si libera un bagliore che prende forma, spunta così una giovane donna che può avere al massimo 28 anni, non mi saluta, sembra timida, e devo dire che anche io sono alquanto timido nei confronti degli spiriti di Abby, hanno sempre un qualcosa di inquietante i suoi riti, e tutte quelle anime che stanno là dentro non possono essere tutte cordiali, così cerco di stare sulle mie e di tenermi alla larga!
-Ciao Annie, grazie per essere venuta
Bhe non credo che la poverina abbia avuto troppa scelta, per quel che Ab dice quando si viene evocati non si può far altro che uscire dalla perla in cui si è stati imprigionati. La donna quasi come se si fosse accorta del fatto che io stessi pensando a lei si gira dalla mia parte, solo ora noto la sua straordinaria bellezza, quei capelli bronzei,quelle labbra rosa e carnose, che però hanno una forma strana, un che di sinistro a dire il vero: sono leggermente storte, una sorta di paralisi avuta in vita. Arrivo alla conclusione che è stata avvelenata
-Ah, si cara, lui è Joshua, ma per noi amici Josh, non far caso a lui... Comunque, potresti fare una commissione per me, cara? Una cosa semplice, dovresti comprare un biglietto aereo per Parigi, il primo volo disponibile. Ovviamente io non potrei lasciarti andare liberamente a girovagare tra i vivi, e cosa ancor più imortante non potrei farti impossessare di loro, ma per questa volta farò uno strappo alla regola!
-Certo signorina Abby posso farle questo favore, sarò di ritorno in pochi minuti.
E' svanita! semplicemente, non sarebbe potuta andare via prima? Forse da viva era una persona leale e ora la lealtà era ancora nella sua indole, in fondo nel XVIII secolo le persone ci tenevano all'orgoglio! Inizio a camminare, arrivo fino alla strada principale, dove chiamo un taxi che ci porti in aereoporto.
-Allora Annie era del 1700 giusto?
-E tu che ne sai? Fai lo storico adesso?
-No diciamo che il suo modo di parlare, e di vestire mi hanno lasciato intuire qualcosa...
In effetti la donna indossava un vestito rosa, molto in voga tra le donne intellettuali dell'epoca.
E'arrivato una taxi, mi ci infilo dentro pensando a quante volte ho vissuto scene simili: mi ricordo della volta in cui a New York dopo essere saliti in uno dei tantissimi taxi gialli Abby faece un'evocazione, non credo che dimentricherò mai l'espressione del tassista alla visione di uno spirito, si spaventò a tal punto che sgusciò fuori dal suo taxi e scappò in una strada laterale! Fui costretto a prendere la guida e portarci via da quel luogo. Ora sono più calmo, prima anche se non ne davo l'impressione stavo praticamente morendo, ma avrei allarmato Ab, e lei ci avrebbe rallentati.
-Siamo quasi in aereoporto, chedo sia il momento che tu ti fumefaccia, altrimenti dopo correresti più rischi!
-Ok hai ragione devo trasformarmi, ma fumefarmi mi sembra di non averla mai sentita!
-No, infatti ci pensavo qualche giorno fa, ed ora che si è presentata l'occasione l'ho semplicemente colta!
La sua capacità di sdrammatizzare in ogni situazione. Questo è uno degli aspetti che amo di lei, non mi sognerei mai di abbandonarla. per questo ora mi "fumefaccio" e mi metto nella sua borsetta!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Essere fatto di fumo è strano, non dico però che non sia una bella sensazione, infatti mi sento leggero e veloce, molto veloce, questa velocità non compensa il fatto che una nuvola di fumo è molto facile da notare, ma ora nasconsto come sono nella borsetta sono difficile da notare! Lo faccio ogni volta, quando dobbiamo partire, per non lasciare tracce di me, e per viaggiare più velocemente, mi trasformo in fumo e mi metto in una delle borse o valigie di Abby, così nemmeno la scansione a raggi X è in grado di scovarmi... E' stata una sua idea, Ab è una compagna di viaggio insostituibile, è simpatica, perspicace, intelligente, e molto altro ancora.
Ci siamo conosciuti qualche anno fa, quando in una delle sue ricerche per quelli che lei chiama "catchers" si è imbattuta in me, io non faccio parte dei catchers, ma il mio potere la incuriosiva, così da quel primo incontro ce ne furono altri per scoprire vicendevolmente le nostre qualità nascoste. La prima volta che la vidi con quei capelli lunghi con le punte blu, gli occhi di un marrone scuro iniettati di sangue pensavo fosse una pazza, ma poi iniziai a capire che era molto più di un corpo esile con dei capelli strani, era un'evocatrice di spiriti.
Non ho mai amato i fantasmi, forse è per questo che ne ho sempre rinnegato l'esistenza, fino al momento in cui Abby non me li ha mostrati. L'unico motivo per cui vorrei allontanarla da me è il fatto che sono inseguito, e rischio, rischio molto; per fortuna ancora non sanno di lei, quindi è al sicuro per il momento, ma lo è poi del tutto? E' pur sempre con un fuggitivo che talvolta è considerato pazzo e viene rinchiuso in svariati manicomi in giro per il globo, per questo costretto a vagare di città in città, di stato in stato, e costretto a rubare per vivere! Si. Devo rubare per vivere, non mi è data la possibilità di lavorare o studiare come ad un qualsiasi diciannovenne, no! Per andare avanti devo sfruttare i miei poteri: di notte quando nessuno mi vede mi trasformo, e così mi intrufolo nelle banche, nelle zone in cui tengono i soldi, caveau o casseforti che siano, fortunatamente riesco a far trasformare anche un piccolo zaino dove di solito metto i soldi. Non vado fiero di quello che faccio, ma dovrò pur sopravvivere in un modo!
-Hey lì dentro tutto bene?
Sa che non posso parlare se sono qui dentro, potrebbero sentirmi,
quindi ci siamo inventati un modo per cui posso dire si o no: in genere riesco a toccare gli oggetti se voglio quando sono di fumo, così apro leggermente la borsetta se va tutto bene, se c'è qualcosa che non va non faccio niente, ma per evitare di sbagliare lei ripete sempre più volte la domanda, così se nulla si muove la risposta è no!
-Allora? Ti ho chiesto se va tutto bene.
Apro un pochino la borsa, così da farle capire che sto bene, e non mi serve di uscire o stare lontano da quelle cose luminescenti che mi fanno compagnia. Tutte quelle anime lì mi fanno sentire un pò a disagio, Abby invece ci è abituata, sin da piccola ha avuto a che fare con i fantasmi e simili, così ormai sono intimi. Lei dice che ha sempre avuto quei poteri, sono una cosa che si trasmettono geneticamente, almeno così crede.
Per quanto riguarda i miei poteri non ne so niente, non ne conosco la provenienza, amche se sono curioso di sapere da chi viene questa sorta di maledizione!
Ricordo che mi sono accorto quasi per caso di averli, e all'inizio nemmeno sapevo usarli, ma col tempo ho imparato a conviverci e a sfruttarli, ricordo ancora la prima volta che mi fumefeci completamente: ero in terza media avevo 14 anni, bei tempi quelli, tornavo a casa cone delgi amici di solito ma quel giorno ero da solo, così il bulletto della scuola ne approfittò, mi corse dietro e minacciava di picchiarmi se non mi fossi fermato e gli avrei dato tutti i soldi; fino a qualche giorno prima riuscivo a trasformarmi solo parzialmente, però quel giorno, forse per disperazione, forse perchè veramente il bisogno acuisce i sensi, riuscii a trasformarmi totalmente, per la prima volta, così riuscii a scappare e a tornare a casa incolume.
Abby si è alzata, lo sento dal movimento della borsa, dovrà andare in bagno credo.
Vedo la borsa aprirsi, e così esco, protetto dalla privacy del piccolo bagno. Riprendo forma e mi stiracchio un po', sento dei formicolii sulla pelle, passano quasi subito però.
-Ci siamo quasi, mancano poco più di 40 minuti.
-Oh, finalmente! Devo ammettere che è abbastanza noioso stare lì dentro.
-Io invece sto guardando un film, si chiama "Hun...
Il rombo di un'esplosione viene da fuori, sta succedendo qualcosa, sento la noia che va via lasciando posto al terrore, sento l'adrenalina entrare in circolo. Devo fare qualcosa
-Cos'è successo Josh?
Non credo di essere in grado di poter rispondere, così scappo fuori e scopro tutti i passeggeri nel panico, le hostess invitano inutilmente alla calma, mi dirigo verso la porta per la seconda classe, forse veniva da lì l'esplosione. Nulla, almeno non lì. Passo dalla turistica quando mi accorgo dello strano bagliore cremisi fuori dagli oblò. Fuoco! Un altro boato ripercorre l'aereo, stavolta il pilota deve aver perso il controllo perchè sento che stiamo scendendo in una leggera picchiata. Un altra scossa, sembra un terremoto, ma in cielo: ormai trema tutto, non c'è via di scampo, devo andare. Abby! L'ho lasciata in bagno. Corro subito da lei senza preoccuparmi per i successivi sbalzi che riceviamo. Sono appena entrato in prima classe e la guardo negli occhi,mi avvicino, poi il buio....

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Dove sono?
E' la prima domanda che mi pongo e che pongo a chiunque sia in ascolto. Purtroppo non ricevo risporta. Mi trovo in un luogo buioe freddo, e devono aver usato dei sedativi perchè non riesco a muovere muscoli se non quelli facciali. Non ricordo più nulla di quel che è successo, sarà il caso di ricapitolare pian piano le cose: BOOM esposione, BOOM altre esplosioni, corro a vedere, torno indietro...
-ABBY!
Grido con quanto fiato ho in corpo, adesso sento la rabiba ribollirmi dentro.
-Giuro che se avete fatto qualcosa ad Abby io vi...
Lascio la minaccia in sospeso, in fondo non so ancora chi è il mio interlocutore, anzi ora che ci penso non so nemmeno se ho un interlocutore!
Sento un urlo che mi raggela. Viene da fuori questa cappa buia.
Un altro urlo, poi un altro ancora. Il manto di tenebre che mi avvolge inizia a tremare e ad affievolirsi per lasciar spazio ad una piccola luce che si avvicina pian piano. 
La luce ha ormai preso il sopravvento quando apro gli occhi.
Abby è su di me, che mi guarda con quegli occhioni pieni di lacrime.
-Josh stai bene! Oh, si che stai bene. Non potevo credere di averti perso!
-Bhè almeno avresti avuto una pallina luminosa in più!
-Ma sta' zitto! Hai corso veramente il rischio.
Nel dire quelle parole il suo viso si riga di lacrime, ciò vuol dire che sono insostituibile nella sua vita come lei lo è nella mia? Può darsi.
Vorrei consolarla, ma ora ci sono delle domande urgenti che devono avere risposta: -Allora? Che è successo lassù? Vedo che ora siamo al suolo.
-Si! Prima siamo stati attaccati dalla confraternita, e io ho dovuto sacrificare un'anima e prenderne i poteri per portarci in salvo!
La confraternita. Allora sapevano che ero in viaggio! Ma come? Il biglietto era intestato solo ad Abby, io ero praticamente invisibile. Qualcuno ci ha seguiti forse, quando abbiamo preso il taxi. Non so. Non riesco a darmi risposte.
-Il resto dei passeggeri?
-Sono tutti morti, equipaggio compreso! Si sono schiantati al suolo.
Noto un liquido rosso sulla guancia di Ab che proviene da sotto i capelli, così le sposto un ciuffo. Un rivolo di sangue si riversa sui miei polpastrelli intenti a scrutare la ferita.
-Dobbiamo andare in ospedale. Subito.
Non vorrei perdesse troppo sangue, così mi alzo in piedi e nonostante la forte emicrani che mi sta venendo leggo un cartello stradale nelle vicinanze. Capisco di essere precipitato tra le campagne di "La Martiniere" in provincia di Rennes. Dobbiamo fare l'autostop, odobbiamo trovare qualcuno che ci accomagni in città. Fortunatamente tra il viaggio in taxi e quello in aereo si sono fatte le 15.56, i contadini sono ancora nei campi, così corro verso di loro e chiedo di darci un passaggio: -Aide, mon ami a été blessé et a besoin d'être transporté à l'hôpital!
Conosco il francese, non so solo trasformarmi in fumo, credo che sia una delle mie buone, anche se poche, qualità. Il contadino mi dice che ci accompagnerà all'ospedale.
Torno da Abby e le spiego la situazione: -Allora, ho chiesto al contadino laggiù di accompagnarci in ospedale, e lui ha acconsentito, quindi ora seguimi che andiamo a chiudere quella ferita. 
Andiamo dal contadino e saliamo su un vecchio e polveroso SUV della Ford. Il sole francese mi acceca, ma mi godo il paesaggio della campagna fino a quando Abby non mi interrompe: -Come credi che ci abbiano trovato? Siamo stati cauti, come sempre. Credi che ci stessero spiando?
-Non lo so proprio Ab, posso solo dirti che ho un indiziato. Anzi, un'indiziata. Te ne parlerò all'ospedale.
Il lasso di tempo che rimane fino a quando non arriviamo al pronto soccorso è straziante, non solo per il mal di testa, ma continuo a chiedermi se Abby mi abbia veramente tradito, oppure se magari è qualcun altro che mi sfugge. Un momento! Mi sfugge!
Un medico le ha fatto una fasciatura, niente sutura, ma passerà la notte qui, e io le farò compagnia. Ora che ha lasciato la borsetta con i suoi effetti personali e i suoi vestiti in una sorta di cassaforte per pazienti è stesa sul letto con quella specie di camice viola. La stanzetta bianca in cui ci troviamo è abbastanza confortevole, ha anche un divano! Mi ci siedo subito, sono ancora un po' scossa dall'attentato, sto elaborando la cosa solo ora!
-Allora la sospettata?
Chiede Abby con fare ironico
-Non ne sono completamente sicuro ma se ci pensi è l'unica soluzione possibile!
-Allora dimmi su!
-Ok! Allora: io mi nascondo sempre nella tua borsa, così da non essere visibile, quindi anche questa volta sarei dovuto esserlo, ciò significa che la confraternita sapeva fin dall'inizio senza neppure vedermi che ero su quell'aereo
Credo sia arrivata alla mia stessa conclusione perchè vedo che i suoi occhi si stringono e poi batte un pugno sul letto
-Certo signorina Abby posso farle questo favore, sarò di ritorno in pochi minuti! Quella troia del '700! Come ha potuto tradirmi! dopo la spedisco negli inferi!
-No, cerchiamo di capire perchè lo ha fatto, e con chi ha parlato, magari ci sarà più utile, poi ne farai quello che vuoi...
Deve essere proprio arrabbiata, di solito non usa termini volgari se non quando è imbestialita! Spero le passi presto, dobbiamo elaborare un piano, dobbiamo raggiungere Nizza e dobbiamo distruggere la confraternita! Non posso aspetare oltre, ho rinviato fino ad ora, ma adesso vogliono eliminare Abby, e così mirano ad eliminare me psicologicamente, così che sul piano fisico sia facile da abbattere! Fino ad ora non sono riusciti a prendermi per il semplice fatto che mi traformo in fumo, e così non possono nè coplirmi, nè afferrarmi o cose del genere.
 Questa situazione ha pure dei vantaggi, se pur minimi: ora la "troia del '700" non sa che noi siamo arrivati alla conclusione che sia lei la colpevole, così come ho detto ad Abby potremmo sfruttarla, la segretezza dei membri della confraternita ha i minuti contati, stanno per uscire dall'anonimato, stanno per essere stanati!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Stanno per farci uscire, ormai il pericolo di perdere eccessivo sangue è sparito, e durante questa notte ci siamo messi d'accordo.
Non sono ancora passate 24 ora da quando ha sacrificato uno dei suoi spiriti per acquisirne il potere, quindi può ancora volare. 
Una volta recuperate le sue cose uscioamo dall'ospedale e andiamo a fare colazione visto che è un bel po' di tempo che non mangiamo. Mi chiedo se Abby riuscirà ad essere naturale, ora che sa che Annie non è dalla nostra parte, e che ascolta tutti i nostri discorsi, potrebbe essere a disagio. Entriamo in un piccolo bar, dove ordiniamo due croissant ciascuno ed un cappuccino bollente. Appena il cameriere va via Abby inizia ad aprire bocca, come se volesse dire qualcosa, ma poi da quelle labbra un po' pallide per la perdita di sangue non esce voce. Prendo a guardarmi in giro, penso di essere osservato visto che lei non parla. Il mio sguardo si sposta da lei alla porta d'entrata alle sue spalle, poi passo in rassegna il lussuoso bancone, da dove vedo arrivare la nostra colazione, il mio sguardo cade su qualcosa alle mie spalle: in televisione stanno dando il notiziario, e si parla proprio della strage aerea a cui siamo sopravvissuti, il cronista dice che a causa delle molte persone carbonizzate, non si può dire se qualcuno sia riuscito ad uscirne vivo, ma dato che non c'erano vie di fuga e che l'aereo è esploso in aria devono essere per forza tutti morti. Bene! Se la confraternita crede che siamo morti non ci darà la caccia, almeno fino a quando la "donna" che io credevo leale non ne andrà a parlare con i suoi superiori.
-Andiamo da lei allora, le facciamo pagare il tradimento?
Perfetto, la rappresentazione ha inizio
-Dopo aver mangiato ovviamente. Questa notizia ci da molto vantaggio: Lady K penserà senzaltro che siamo morti, sapeva che eravamo lì ieri, quindi ora non ci resta che raggiungerla!
-Si, presumo però che dopo averla eliminata ci sarà bisogno di un altro cercatore, giusto?
-Ovviamente...
La conversazione si ferma, siamo troppo occupati a trangugiare quel delizioso pasto.
Appena finito , dopo aver pagato, andiamo in un vialetto, lontano da occhi indiscreti. Ecco il momento della trappola.
Abby prende la collana in cui si nasconde la traditrice, poi fa il suo rito.
-Ciao Annie, grazie per essere venuta! Grazie per il favore dell'altra volta, anche se è successo un piccolo inconveniente.
L'espressione prima indifferente della giovane donna ora sembra incuriosita, ma tuttavia tranquilla, forse la conversazione fittizia di poco fa ha attecchito.
-Devi sapere che mentre eravano in volo siamo stati attaccati, inizialmente non sapevamo chi fosse, ora abbiamo dei sospetti. Vorrei che tu mi facessi un altro favore: dovresti comprare due biglietti del treno. Partiremo da Parigi, dobbiamo andare a Nizza, ci arriveremo in taxi. Mi raccomando, discrezione!
-Si signorina, non si preoccupi, è in buone mani.
Detto ciò è andata via, così io mi traformo e lei inizia pian piano a lievitare, ma poi si ferma, e scende.
-Che fai? Dobbiamo sbrigarci!
-Ieri in campagna nessuno ha fatto caso a me, ma qui...
Ha ragione, potrebbe essere vista, e in questo modo saremmo scoperti. 
Abby prende la collana di perle rossa, lì ci sono gli spiriti con i poteri, quelli da sacrificare. Inizia a sfregere la collana tra le mani, poi prende una perla, la alza verso il cielo, inizia con la sua cantilena incomprensibile, e poi dalla perla si liberano dei fasci di luce colorati, si librano nell'aria, si intrecciano tra loro in una danza spettrale, infine sbattono contro il petto di Abby entrandoci dentro.
-Possiamo andare ora.
-Cosa hai preso?
-Ora posso riflettere la luce, diventando così invisibile
-Come farò a vederti?
-Tu potrai vedermi, ora andiamo, non ci soffermiamo sulle spiegazioni!
Ora lei riprende a volare, io che non mi ero "detrasformato" inizio a salire verso il cielo, poi ci dirigiamo verso l'isola di Sant'Anne, un isola nel canale della manica dove ci sta aspettando Lady K.
Lady K è la nostra cercatrice, in pratica ci dice quando altre persone come noi acquisiscono i poteri, e poi ci spedisce da loro, prima che la confraternita li raggiunga e li catturi prima. Comunichiamo con lei attraverso gli spiriti di Abby, ma ora dobbiamo andare da vicino, spero solo che Lady K abbia capito la situazione, e abbia mandato qualcun' altro a prelevare il neonato nei pressi di Nizza. Ovviamente non neonato d'età.
 
-Così uno dei tuoi spiriti ti ha tradita eh? Lo si poteva anche immaginare, non c'era mica bisogno di un veggente?
E' scoppiata in una grossa risata, è davvero una donna stana. Oggi dopo tanto tempo di segretezza si è presentata a me col suo vero nome, probabilmente perchè ancora non si fidava. Ha detto di chiamarsi Kara, non è un nome Francese, chissà da dove viene, dalla sua carnagione scura si può capire che viene dai paesi dell' Asia, probabilmente è araba, perchè quando mi ha visto mi ha paragonato a Biliquis, la regina di Saba, che aveva un potere simile al mio.
Ha smesso di ridere, è tornata seria di colpo
-Non siete in vena oggi vero?
-No che non siamo in vena, siamo vivi per miracolo, la confraternita si è infiltrata, ed ho già sacrificato due spiriti in meno di 24 ore, non credo sia una di quelle situazioni in cui si è molto spiritosi, non ti pare?
-Calmati cara, stavo solo scherzando! Comunque tornando seri, volevo dirvi che ho mandato il nuovo arrivato a Londra, ha dei poteri particolari, così ha detto di voler essere mandato lì per conoscere le origini... Non so di cosa parlasse. 
Londra, è abbastanza vicino, l'isola su cui abitia Kara si trova nel Canale della Manica, quindi ci siamo quasi!
-Ok allora suggerisco di andare prima che tu finisca i tuoi poteri in prestito, che ne dici Ab?
Mi fa cenno di si e si avvia verso la porta, quando è arrabbiata fa così, e Lady K lo sa, quindi non ci fa troppo caso, anzi ci saluta cordialmente e ci dice dove trovare il neonato.
Mi trasformo e ci alziamo in volo, così da raggiungere Londra il il presto possibile.
 
Stiamo aspettando che la persona che cerchiamo arrivi, Kara ci ha detto che alloggiava in un albergo a South Kensington, vicino all' Imperial College. Questa è una zona per ricconi, ma non viene ancora nessuno, anzi no, vedo un tipo da lontano che si saluta con la mano. Dev'essere lui. Ha una corporatura robusta, ed è alto, non so di preciso assegnargli un età, ma a giudicare dal suo look dev'essere da poco stato a Camden Town.
-Ciao io sono Luca, piacere di conoscervi
E' italiano, e non lo si caisce solo dal nome, ma dal fatto che si avvicina e ci bacia su entrambe le guancie.
-E voi siete Josh ed Abby giusto? Mi fido di voi, ma dobbiamo fare una cosa per sconfiggere la confraternita. Ho scoperto che...
-No scusa, aspetta, cosa ne sai du tutte queste cose, Lady K ti ha già spiegato tutto?
-No, in realtà l'ho scoperto grazie al mio potere
-E sarebbe?
Abby sembra essere impaziente, è un tipo molto curioso, non dico di non esserlo anche io, ma mi tengo a freno, anche perchè ora col fatto del tradimento sono un po diffidente, anche se mi fido cecamente di Abby, la quale a sua volta si fida cecamente di Kara.
-Sono un Memory catcher
La sua espressione è un misto tra auto compiacimento ed esaltazione, non so di preciso cosa provi, ma io sono sconvolto.
Odio i memori catcher, sono in grado di prelevare i ricordi più reconditi nella tua mente e leggerli senza problemi, sento la mia privacy violata. Ecco perchè, ora che ci penso, mi ha chiamato Josh e non Joshua: gli basta un tocco per aprire una porta psichica, quindi il saluto all'italiana non è solo una tradizione, ma anche un modo per sfruttare le persone, ed entrargli nel cervello!
-Un'altro catcher, che bello! E' da tempo che non ne incontro uno. Sai già che ce ne sono tanti vero? Tanti tipi: quelli che catturano anime, come me: i Soul catchers; quelli che catturano ricordi: Memory catchers; quelli che catturano e manipolano i sogni: i dream catchers...
-Si lo so, lo so. Ma ho fatto una scoperta eclatante! Uno dei membri della confraternita, di nome Mark Roberson, sa che la fonte dei nostri poteri è qui vicino! Alle Stonehenge!
-Come hai fatto ad entrare in contatto con quel tipo... Mark?
-Lui mi era venuto a prendere, ma quando ho scoperto le sue intenzioni dopo aver rubato i ricordi ho fatto quel che da ora dobbiamo fare tutti: eliminare il nemico.
-Passiamo la notte qui poi domani andremo a vedere cosa c'è lì, ora direi di andare a prendere delle camere, così ci riposiamo, ceniamo e poi potremo organizzarci. Che ne dite?
Abby aveva nuovamente l'aria impaziente, sarebbe andata subito, ma non potevamo andare al buio, e soprattutto dovevano prendere un mezzo di trasporto! Domani con calma cercherò di prendere qualcosa.
 Luca si guarda intorno, sembra sospettoso, un tipo strano è appena entrato nell' albergo spingendolo in malo modo, avrà visto qualche cosa...
-Luca, che succede? Ti guardi intorno come se fossi braccato!
-In realtà lo siamo, stanno venendo a prenderci, quello che è appena entrato sa che sono qui, ma non ha idea di chi io sia, e sa che non sono solo.
-Quanto tempo abbiamo?
-Al massimo due ore.
Abbiamo due ore per organizzare la nostra fuga senza dare troppo nell'occhio, credo che sia meglio andare via da qui.
Una domanda mi entra nella testa, prendendo posto tra i piani di fuga a cui sto pensando: ci hanno traditi, di nuovo, ma chi? E se fosse veramente Kara? No, non può essere, lei è la zia di Abby, da piccola quando sua madre morì Lady K la sostituì, anche se sua sorella aveva una madre diversa ed era nata in America, lei accudì la sua nipotina, e le insegnò quel che ora sa. E se fosse lo stesso Luca? Magari è tutta una trappola, non credo di potermi fidare di lui, non lo conosco bene! Ma se non fosse lui, allora chi può essere?
 
Le mie indagini vengono interrotte da un colpo di pistola, viene da dietro le mie spalle, ma non ha colpito nessuno dei 3. Ormai devo scappare, l'agguato nella mente di quel tipo era una seconda trappola! Corro prendendo Abby per mano, credo che abbia capito che dobbiamo nasconderci, così ci dirigiamo verso il Royal Albert Hall, l'unico posto che mi viene in mente. 
Purtroppo questo posto non è venuto in mente solo a me! Molti membri della confraternita sono già qui! Uno di loro inizia a parlare anche se si sente che ha la voce camuffata:
-Fermi, siete circondati, se tentate di scapare non farete altro che peggiorare la vostra già critica situazione!
In quella notte fredda, ma da cielo limpido si vedevano le stelle, ed era la loro luce, oltre a quella della Luna, ad illuminare tutto, visto che i lampioni non erano in funzione!
E' proprio il cielo stellato che mi permette di vedere che da uno dei tetti che ci circonda esce un uomo munito di fucile, punta Abby e spara, è troppo tardi, non voglio perderla, in fondo sono io l'emarginato!
Sento il proiettile attraversarmi il petto, mentre salto per proteggerla, non voglio che muoia per me, non voglio che muoia nessun altro, ma nel frattempo la notte già nera diventa ancor più scura, sento di andarmene, trascinato nuovamente nell'oblio!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Sono nuovamente in questa specie di cupola buia che mi tiene lontano da quel che succede là fuori, spero che il mio sacrificio non sia vano, e che Abby riesca a scappare. Magari potrebbe avere una vita normale, quella che sognavamo entrambi, ma che era impossibile avere. Il mio potere è utile, a volte divertente, ma lo considero pur sempre una maledizione!
A causa di questo potere sono perennemente in fuga da una società di cui non si conosce il nome, ma siccome loro segno distintivo è la ?, una lettera dell'alfabeto greco che si legge "psi", noi li chiamiamo semplicemente la confraternita.
Loro vogliono catturarci, in tal modo potrebbero fare esperimenti ed infine ucciderci, siamo considerati esterni alla società, sotto i loro occhi siamo emarginati, io in particolar modo: di catchers ce ne sono molti tipi, e sono abbastanza diffusi tra la popolazione, ma il mio potere è unico, io sono davvero un'emarginato! E' questa la ragione per cui credo che salvare Abby sia stata la scelta giusta: se non riuscisse a scappare, potrebbero decidere di lasciarla in vita, poichè le basterebbe rinunciare alle sue perle. 
Mi chiedo cosa sarà di me, bloccato qui, immobile, senza la facoltà di poter reagire, con mille dubbi che mi tormentano.
Dubbi. DUBBI! Ricordo uno degli ultimi dubbi che mi hanno afflitto: chi mi ha tradito? E' molto probabile che in precedenza Luca sapesse già della nostra partenza, prima che Kara lo informasse, perchè Annie aveva riferito agli anonimi capi della confraternita che saremmo andati a Parigi. Se così fosse stato è probabile che quell'italiano si sia fatto mandare a Londra a causa di un ordine ricevuto, così una volta lì sarei stato in trappola. Ma perchè avvertirci? Prima dell'attacco ha detto di aver visto che saremmo stati costretti a scappare, ma mi chiedo, perchè? Se non l'avesse fatto non avrebbe corso il rischio di farci allarmare e preparare in vista dell'arrivo degli agenti della confraternita.
Prendo in esame un'altra alternativa: magari Annie non si è lasciata convincere dal nostro discorso, così al posto di andare a Parigi per prendere dei biglietti, è diventata invisibile e ci ha ascoltato, riferendo ai superiori. Questa ipotesi non è da scartare. Un'altra idea mi accarezza: Lady K. Potrebbe darsi che si sia alleata col nemico, e gli abbia detto dove eravamo diretti, se fosse andata in questo modo è probabile che ora anche Abby sia morta, o che si trovi in questo limbo proprio come me!
Forse siamo addirittura insieme, provo a chiamare: -ABBY, CI SEI?
Passano alcuni minuti, nessuna risposta. C'era da aspettarselo!
Ora che ci penso, Abby sarebbe potuta diventare invisibile quando sono arrivati i membri della confraternita, ed avrebbe potuto proteggere anche me, infatti il più delle volte i poteri che acquisisce temporaneamente sono espandibili anche a chi le sta intorno. Una volta ad esempio, mi raccontò una storia su come aveva salvato delle vite: era ancora nella fase di sperimentazione dei suoi poteri, e il giorno precedente aveva preso i poteri di un altro soul catcher, scoprendo che se usava uno spirito coi suoi stessi poteri, lei riusciva a vedere la data di morte delle persone intorno. Si trovava sul pullman, e mentre stava ascoltando musica, notò che molte, la maggior parte, di quelle persone avevano tutte la stessa data di morte, sarebbero decedute tutte quello stesso giorno, capì così che stava per succedere qualcosa, quindi corse dall'autista e dopo avergli chiesto svariate volte di fermarsi, estrasse dalla sua borsa un coltello, in tal modo l'autobus si fermò e tutti i passeggeri furono fatti scendere. Ovviamente le date di quella gente mutarono, malei corse il rischio di farsi arrestare, così usò un memory catcher, e riuscì a modificare la memoria dei passeggeri e del conducente.
Io ho salvato solo una vita, e non ne sono nemmeno sicuro, potrebbe essere morta, però devo considerare il fatto che se siamo finiti in quella situazione è stata anche colpa sua che si è lasciata prendere dal panico, e non si è fatta venire in mente di diventare invisibili!
Il buio intrno a me comincia a vacillare, ormai sono qui da quelle che a me sembrano ore, anche se considerando il fatto che ho perso la percezione del tempo, non ne posso essere certo.
La cupola nera che mi imprigiona si sta via via sbiadendo. Non posso credere che stia succedendo di nuovo. Il nero è ora diventato rosso, ma sembra aver già finito la sua mutazione. Ho capito cosa sta succedendo, ora devo solo prepararmi emotivamente.
Credo di essere in una delle sfere rosse di Abby, in una di quelle dove và la gente coi poteri, solo pochi privilegiati finiscono qui. Se fossi in una sfera dovrei poter sentire quel che accade fuori, ma io non sento niente, forse mi sto ancora stabilizzando, o forse devo solo prendere il controllo, non so che fare! Spero di essere dove penso, perchè così avrò la possibilità di sapere cosa è successo, e cosa succederà!
Il rosso della sfera viene scosso, si sentono dei rintocchi, tuttavia ancora nulla di netto, o che abbia un senso. 
Tutt'ad un tratto mi sento tirare via da questo luogo, risucchiato dall'esterno. 
Ed è lì che sono all'esterno! Ormai il sole è il cielo, e sento che c'è un leggero venticello che ripercuote gli alberi intorno a me, infine punto gli occhi su di lei, è della sua solita bellezza, non sembra scossa, nè preoccupata, forse perchè sa che potremmo stare insieme comunque!
-Abby! Ciao, che è successo, e come stai?
-Ciao Josh, sto bene, ma tu, tu...
Abbassa lo sguardo, e le sento proninciare le parole "sei morto"
-Lo so, l'ho sempre saputo, ma come hai fatto a scappare?
-Ti racconto dopo, ora devo trovare un corpo, un corpo che possa ospitarti. Farò un rito che non ho mai fatto, ma che i soul catchers chiamano "trapianto"
Ho capito. Vuole farmi entrare nel corpo di un'altra persona, ma non so se sia una buona idea, così io sono in pace con me stesso e so che lei non sarà più in pericolo, inoltre se lei volesse potrebbe usare i miei poteri. I miei poteri. Provo ad usarli. Mi trasormo subito in fumo. Ok, funzionano ancora, lo sospettavo, ma dovevo esserne certo. All'improvviso sento qualcosa che si stacca, mi sento libero, so che potrei andare ovunque, ciò vuol dire che ho rotto il mio legame con Abby, lei non può controllarmi, e non può nemmeno usare i miei poteri a meno che non mi catturi nuovamente.
-Ti sei staccato vero? L'ho sentito sai. Ora ti procuro un corpo, aspetta qui.
-Come farai a prendere un altro corpo?
-Che domande, ucciderò qualcuno!
Ucciderà qualcuno? Per me! No, non mi sembra una buona cosa, ma non ho il tempo di dirgli la mia opinione che si è già dileguata, sta andando a prendermi un corpo. Non la credevo capace di tanto. Forse l'ho sempre sottovalutata. SEMPRE.
 
Eccola di ritorno. Sembra la stessa di prima, non ha affatto un aria dispiaciuta o triste, chissà se lo ha fatto alla fine.
-Allora Josh, voglio che tu ora ti fumefaccia e come ai vecchi tempi mi entri nella borsetta, così ti porterò nel tuo nuovo "alloggio".
Obbedisco senza dire una parola, mi meraviglio della sua cattiveria, ha ucciso qualcuno, non sembra nemmeno avere un po' di rimorso, nemmeno un ombra di pentimento. Forse non è la prima volta che lo fa, o forse è solo felice di potermi riabbracciare!
 
Dopo poco tempo arriviamo, esco dalla borsa e mi ritrovo in una casa ben arredata, la cui unica nota dolente è quel divano rosa shocking, che è un pugno in un occhio. Saliamo senza spiccicare nemmeno una parola, al piano superiore, dove ci attende il cadavere di un ragazzo, doveva avere più o meno la mia età.
-Sei pronto?
Mi detrasformo e faccio segno di si con la testa. Sono troppo scioccato per parlare. Mi guardo intorno mentre Abby ciude le finestre. Noto che c'è una pistola su un comodino, il ragazzo doveva avere qualche preoccupazione, se aveva l'arma pronta, ma forse non era casa sua, considerato il colore del divano.
Il corpo viene adagiato sul letto, a destra del comodino con la pistola. 
Abby prende un rossetto dalla sua borsa, e traccia un cerchio e delle strane lettere sul torace nudo del ragazzo. Inizia a recitare le sue strane formule, poi rivolge il suo sguardo verso di me ed urla: -ENTRA!
Io non mi muovo ma una sorta di forza invisibile mi spinge nel corpo; emano una luce sorprendente, ma quando entro del tutto nel corpo questa si spegne, lasciando la stanza quasi al buio.
Mi sento strano, sono più leggero, ma non fisicamente, mi rendo conto di una cosa, forse è meglio provare.
Non riesco più a trasformarmi, la cosa mi rende felice, ma so che qusta felicità sta per finire, quindi mi giro di scatto sul lato destro cadendo dall'alto letto con coperte lilla, mi ritrovo su di un tappetino che odora di polvere, è da parecchio che non viene cambiato o lavato. E' il momento.
Afferro la pistola e la punto contro Abby, che trasalisce evidentemente e poi scoppia a ridere!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Allora come lo hai capito?
I miei sospetti sono confermati, Abby non è chi dice di essere. Fa parte della confraternita.
-Ci ho messo un po' a dire il vero. Dciamo pezzi che si sono incastrati. Hai fatto degli errori. Vuoi un esempio scommetto: pensa a quando eravamo in aereo, ti sei alzata e siamo andati in bagno, ricordi?
Lei annuisce
-Subito dopo sono iniziate le esplosioni, poi io ho perso i sensi. Non ricordo nemmeno perchè, ma visto il gran mal di testa presumo di aver avuto una botta in testa. Poi sei scappata portandomi giù in volo. Come avrebbero potuto quelli della confraternita farsi sfuggire due che volavano? E poi, io sono troppo pesante per te, non avresti corso il rischio di farmi cadere di sotto; per non parlare del fatto che nessuno ha visto nulla di quello che succedeva. Com'è possibile? La mia ipotesi è che ci abbiano prelevato dall'aereo e dopo ci abbiano fatti atterrare e portati in quelle campagne. Dico bene?
Dalla sua faccia scompare l'espressione divertita che aveva precedentemente, lasciando spazio all'amarezza. Ha capito di avermi sottovalutato.
-Si, hai ragione.
Tengo sempre la pistola puntata su di lei, anche se non sono pronto a sparare.
-Un altro indizio mi è stato dato dal fatto che gli uomini che sono venuti a prenderci a South Kensington, hanno sparato, ma non ci hanno nemmeno mirato addosso! In quella occasione inoltre saremmo potuti diventare invisibili, ma invece hai lasciato che mi sacrificassi, in vista di questo momento.
-Ancora una volta hai ragione, ma se credi che io ti abbia sottovalutato ti sbagli, infatti se ci pensi siamo stati per tantissimo tempo compagni di viaggio, e io ho semre aspettato il momento buono, anche andando contro gli ordini di Simon.
-Chi è Simon?
-Visto che adesso sei un comune mortale, e non rischi di rivelare i nostri segreti ti dirò tutto, in fondo non si nega l'ultimo desiderio ad un condannato!
Sulla sua faccia appare di nuovo l'espressione divertita, probabilmente perchè si compiace del fatto che io sia in trappola e stia per morire, definitivamente questa volta!
-Simon Benneth è il capo della "Confraternita Psi". Lui avrebbe voluto ucciderti più in fretta, ma io continuavo ad aspettare. Quando eravamo in aereo, ed hai perso i sensi, l'uomo che ti ha colpito voleva ucciderti, ed è per questo che sei quasi morto!
Vuole rispondere a tutte le mie domande, allora mi do alla pazza gioia, in fondo ho il diritto di sapere il più possibile su quelli della confraternita. Magari non sarà utile, ma almeno per il momento devo prendere tempo.
-Perchè hai fatto tutto questo? Pensavo di potermi fidare, invece tu hai sempre fatto parte di loro?
-Ci siamo conosciuti solo perchè lo volevano loro, io non sono nemmeno Americana, ma sono inglese. Sono venuta da te quando la mia "zietta" Kara mi ha detto dov'eri.
Ha mentito anche sul fatto che Lady K fosse sua zia, anche se su questo ho avuto già qualche sospetto.
-Riguardo al perchè delle mie azioni, non ci sono spiegazioni troppo lunghe, basta dire potere.
Potere. Quello che ha fatto cambiare la storia del mondo che che ha determinato la scomparsa di antichi popoli e culture, quello che ha portato alla distruzione di moltissime città, quello che ha fatto sterminare milioni di persone. Potere.
-Solo da questo sei spinta, dal potere?
-Non si tratta di semplice potere, ma di controllo totale sul mondo. Non sarà difficile da guadagnare sai? La "Confraternita Psi" è nata con lo scopo diraccogliere tutti quelli con i poteri, catchers e non, per studiarli. Hanno poi trovato alcune potenzialità straordinarie, ed il mio potere è quasi unico. Ti ho sempre detto che io riesco ad evocare spiriti a causa di un gene che si tramette nella mia famiglia, quindi alcuni dei riti che conosco hanno origini antiche, e sono l'unica a seperli fare. Uno di questi è il rito che mi permette di acquisire i poteri degli altri spiriti. Gli scienziati stanno cercando di capire come possono estendere il tempo di acquisizione, in questo modo io sarei fuori dal comune, semplicemente straordinaria.
-E questo ti permetterebbe di controllare il mondo...
Forse conosce anche l'orogine dei poteri. Luca ha detto di andare a Stonehenge. Chissà se lei sa qualcosa. Tentar non nuoce.
A proposito, ho dimenticato di chiedere di Luca, anche se conosco già la sua sorte, probabilmente è in una di quelle perle della sua collana, così mi focalizzo sulle cose importanti.
-Perchè siamo così?
-Così come? Coi poteri intendi? Semplice. Sul nostro pianeta esiste un colleganto con un altro universo, da lì provengono delle radiazioni, che però non colpiscono tutti, ma solo le persone compatibili. Le mutazioni più frequenti sono quelle che ci fanno trasformare in catchers, ma ci sono altre persone che acquisiscono altri poteri, come ad esempio tu!
-Scommetto che questo collegamente si trova a Stonehenge!
-Si, hai ragione, quella strana architettura è risultata essere aliena, e quindi quelle pietre che vediamo non sono altro che la porta per un'altro universo!
Un'altro universo. Non ci avevo mai pensato a questa possibilità, ma in effetti è plausibile, poi decido di fidarmi di lei riguardo a queste informazioni. Prendo anche un'altra decisione: devo agire.
 Cel'ho sempre sotto tiro, forse è tempo che mi faccia dire dove si trova la loro base e che provi a spararle.
-Dove si trova la "Confraternita Psi"?
Sembra sorpresa, non si aspettava questa domanda!
-Questo ci troviamo sotto terra nei pressi di Stonehenge, per comodità, e per tenere sotto controllo il flusso di radiazioni.
Non speravo di riuscire a ricavare informazioni più precise di così. 
Mi alzo in piedi, ero ancora in ginocchio dopo la caduta dal letto. punto verso le sue ginocchia, poi metto l'indice sul grilletto e faccio pressione.
Niente, la pistola dev'essere stata messa lì scarica. Abby, o meglio, la ragazza che diceva di chiamarsi Abby approfitta del momento di leggero sgomento per il fatto che la mia pistola è scarica, mi punta una pistola che ha estratto dalla sua borsetta alla testa e dice: -Addio!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Vedo la mia testa forata da parte a parte, il colpo deve essere passato all'interno, ma io sono ancora qui, a guardare la scena, anche se sono all'esterno di essa, come uno spettatore. Mi sento come quando ero uno spirito, forse lo sono di nuovo.
Scarto l'idea perchè Abby, si guarda intorno e non si accorge di me, pur avendo chiaramente guardato in mia direzione.
Prende il telefono e inizia a comporre un numero, dopo alcuni secondi inizia a parlare:
-Si Kara, ttutto bene. Lo stronzo è morto.
Inizia ad annuire come se la persona dall'altra parte potesse vederla poi continua.
-Certo, gli ho sparato in testa, tanto per essere sicura che non comparisse ancora.
Si guarda nuovamente attorno
-E devo dire che sembra aver funzionato.
Dopo aver detto ciò Kara dall'altra parte deve aver chiuso la telefonata, poichè Abby posa il telefono.
Dopo alcuni minuti bussano alla porta, poi senza aspettare che qualcuno aprisse degli uomini entrano in casa e salgono al piano di sopra.
Senza dire nemmeno una parola entrano e prendono il corpo che mi ha ospitato per breve tempo e lo portano in un furgoncino. 
Il viaggio dura due ore circa. Entriamo in quella che sembra essere una fattoria, ma che in realtà è una copertura per i laboratori sottostanti. 
Portano il corpo in una sorta di sala mortuaria, dove c'è un altro lettino con un morto coperto da un lenzuolo. Decido di aspettare qui. Intanto capisco anche senza spostare il lenzuolo dall'altro corpo che quello sono io. Quello vero. Il primo. 
Guardo l'ultimo corpo che ho avuto. Mi sarebbe stato bene anche quello, con i capelli blu spettinati, l fisico leggermente pià robusto del mio, e gli occhi, ormai vitri, castani tendenti al verde. Scruto la ferita in fronte, forse è una mia impressione, ma sembra più piccola. Cerco di girare leggermente il cadavere. 
La derita dall'altro lato di è rimarginata, e a giudicare dal tempo che ha impiegato si sta per rimarginare anche quella d'avanti. Non mi resta che attendere e vedere che succede.
 
Quando la ferita si è rimarginata completamente sono stato risucchiato nuovamente nel corpo, e così sono tornato in vita per la quarta volta! Non ci posso credere, mi chiedo che faccia faranno quando mi credranno camminare, e parlare!
Decido di uscire. Mi muoo silenzioso tra quel dedalo di corridoi fino a quando non incontro una porta con su scritto Simon Benneth.
 Peima di entrare devo procurarmi un'arma. Continuo a girovagare per l'edificio fino a quando non entro in una armeria. Stranamente non c'è nessuno in giro. Staranno festeggiando la mia morte, senza sapere che sono ancora in vita.
Non so usare nessuna arma,a parte una pistola che decido di prendere, ma mi guardo intorno e scorgo quel che sembra C4. Esplosivo a comando, quel che mi serve.
Prendo molti panetti e poi continuo il mio viaggio attraverso l'edificio, questa volta però non senza vedere qualche guardia armata. 
Dopo aver piazzato C4 praticamente ovunque, in modo da essere sicuro che la struttura crolli, vado fuori l'ufficio di Benneth.
Ci sono delle guardie, ma quando mi faccio vedere sono colte di sorpresa, così gli sparo facilmente, mi dispiace un po' ma devo considerare che non sono le uniche due vite a finire oggi. Entro nell'ufficio, dove trovo un uomo in giacca e cravatta, molto alto, muscoloso, con i capelli biondi, ma con degli occhi particolari: sono meccanici.
-C...Cosa ci fai qui? Come hai fatto a sopravvivere?
Non lo so quindi non gli rispondo, mi limito a sorridere.
-Ciao Simon!
E' visibilmente agitato, voglio chiedergli degli occhi.
-Cosa sono quegli occhi?
-Sono elettronici, mi fanno vedere la data di morte di tutti quelli con i poteri. Li ho progettati grazie ad un potere di Abby!
E' diventato spavaldo, tuttavia ha un leggero tromore alle mani, come se avesse visto uno zombie!
-Perchè mi guardi così? I tuoi occhi hanno fallito?
-No, ma la data di morte è oggi, quindi stai per morire, qui!
Ok, lo sapevo, anzi l'ho progettato. Chissà dov'erano prima, devo chiederglielo, prima di morire: -Senti un po', ma prima dov'eravate?
-Riuniune su di te... Dovresti esserne onorato.
Parliamo come se ci conoscessimo da anni, ma non l'ho mai visto prima. La cosa mi fa sorridere.
-Perchè sei felice se stai per morire?
-Per il semplice fatto che vi porterò con me, tutti quanti.
-Penso proprio di no, oggi morirete solo tu ed altri pochi  sfortunati che ti hanno lasciato entrare!
Mentre pronuncia quest'ultima frase prendo il radiocomando per il C4 e glielo mostro. Fa una faccia spaventata, ma poi si ricompone e viene verso di me.
Cercherà di prenderlo, e io sono ancora un po' debole, non posso permettergli di sopravvivere, quindi inspiro per l'ultima volta e premo il pulsante rosso.


************
Nota dell'autore:
la storia è ormai finita, ma manca ancora l'epilogo. Vorrei approfittare di questo momento per scusarmi per gli errori presenti nel testo che  sono dovuti al buio in cui scrivo (scrivo solo di notte). Vorrei r
ingraziare tutti per avermi seguito in questo mio primo esperimento. Ringrazio coloro che mi hanno incoraggioato a continuare anche se io non avevo fiducia in nelle mie doti di scrittore.
Tutti i personaggi e gli eventi in questa storia sono solo frutto della mia fantasia, se qualcuno trovasse qualche analogia con altre storie sono solo coincidenze. 
Giuseppe P.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** I can't have a normal life... ***


                                                                                                  Epilogo
Sono nel 2083. sono passati ormai 71 anni da quando mi sono fatto saltare in aria. La cosa straordinaaria è che quel giorno, il giorno in cui ho fatto esplodere me e la base nemica ho capito di non aver perso i poteri, anzi il mio potere era mutato, ho capito di essere immortale| Qualsiasi cosa mi succeda io sarò sempre vivo.
Quel giorno io sono morto, ma poco dopo sono tornato in vita, ho realizzato che non avrei mai potuto avere una vita normale, infatti io ho smesso di invecchiare a 27 anni, da allora sono sempre uguale, non sono normale! Tuttavia oggi conduco una vita pur sempre più regolare di quella precedente: ho un' "azienda" con cui curo gli interessi di noi con i poteri (ora tutto il mondo sa di noi), con questo lavoro ho trovato una moglie, una cercatrice, ed ho perfino una figlia. Lei è la ragione per cui vivo ogni singolo giorno io e la mia consorte abbiamo deciso di chiamarla Abby, nel ricordo dei tempi bui, e delle mie avventure vissute; ovviamente anche lei ha ereditato i poteri. E' una comunicatrice, riesce a comunicare con gli spiriti all'aldilà. Ho scoperto addirittura che quel limbo in cui ero intrappolato ogni volta che sono morto era una condizione temporanea, in attesa di essere smistato in uno dei regni ultraterreni.
Adesso con la mia società ho aperto una nuova filiare, una branchia di ricercatori, che cercano le cause dei nostri poteri e li studiano, senza però cadere nell'errore della "Confraternita Psi".
La confraternita, è stata distrutta, quel giorno ne ho estirpato le radici, poi sono andato da Lady K, che mi ha spiegato di aver sempre fatto parte della confraternita, e che lei arruolò Abby, e da allora per copertura è diventata sua zia.
Oggi il mondo è diverso, non siamo emarginati, ma solo leggermente diversi, e così non siamo costretti ad andare in manicomio se diciamo a qualcuno dei nostri poteri.
 Stiamo per andare a vedere cosa c'è nell'universo parallelo che si collega con noi tramite Stonehenge, scoprendo definitivamente l'origine dei nostri poteri. Fino ad allora posso continuare a fingere di avere una vita normale...
                                     

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1104993