Stay

di Astrid__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Stay.

 


You’ve got a heart as loud as lions
So why let your voice be tamed?
Baby we’re a little different
there’s no need to be ashamed
You’ve got the light to fight the shadows
so stop hiding it away



Non eravamo lì. 

Non eravamo lì quando quelle guanciotte piene hanno dato origine al tuo primo respiro.

Non eravamo lì e già allora avremmo dovuto capire qualcosa: qualcosa che ti avrebbe trasformato in polvere di stelle dissolta nel silenzio dell'oscurità.

Il vuoto incolmabile di due padri che non ti hanno osservato crescere, maturare, vivere.

Ma credici piccola, noi c'eravamo.

Ci siamo sempre stati.

Con il pensiero e con l'anima.

E quella sera, la sera in cui facesti capolino tra le braccia di una madre che non ci sarebbe stata, noi, i tuoi futuri padri, ci apprestavamo ad affrontare una folla di persone senza volto, ne nome, arrampicandoci in quell'immenso palco che era un po', te lo dicemmo forse una volta, una seconda casa.

Avevamo 20 anni, genitori e amici che, pur essendo noi un pochino diversi, ci coprivano le spalle e ci riempivano di premure.

Avevamo un sogno che ci faceva puntare in alto, contro un cielo limpido che profuma di stelle e se solo per sbaglio ci capitava di spiegare le braccia, le nostre menti iniziavano a volare.

Cinque erano i One Direction. Due coppie affiatate e innamorate, come nessun'altra coppia al mondo.

Ci amavamo, e ci amiamo ancora. 

Ma mancava qualcosa, mancavi tu piccola.

Alla nostra famiglia, quella formata da Zayn e Liam, mancava un faccino vispo e due occhietti all'erta, occhi da folletto.

Mancavano piedini lisci e paffuti, incapaci di mantenersi immobili.

Mancava una ventata di aria fresca: mancavi tu piccola Charlotte.

E tu sei arrivata, scalciando e strepitando, reclamando il diritto che ti era stato assegnato da un angelo. 

Guadagnandoti un posto in questa famiglia, nata da poco, cresciuta a sguardi colmi d'amore, segreti e buoni propositi.

All'epoca eravamo in due, e ci reputavamo una famiglia, ma lo sanno tutti che tre è il numero perfetto.

E sei arrivata per aggiungere un tocco di classe alla nostra cornice di sogni e fantasie infantili.

E noi non seppimo mai quanto eri bella, mentre in una tiepida saletta d'ospedale il tuo sguardo colmo di curiosità scopriva le sue prime forme, nutrendosi di suoni e di odori.

Eravamo lontani Charlotte, ma i nostri cuori erano con te, solo con te.

E mentre cantavamo, pregammo che quelle note raggiungessero esili e delicate le tue minuscole orecchie, perché il tuo risveglio dal torpore silenzioso fosse più docile, mitigato da voci che sarebbero diventate conosciute.

 

I wanna sing, I wanna shout

I wanna scream till the words dry out

so put it in all of the papers,

i’m not afraid

they can read all about it

read all about it oh



Adesso ti guardiamo Charlotte. Osserviamo il tuo volto ben delineato e non più ingenuo incorniciato dai bordi grigi del televisore.

Hai scelto anche tu la strada del successo, sei anche tu a X-factor. 

Lontana più che mai da noi, che ti guardiamo orgogliosi mentre canti una canzone che ci ricorda i vecchi tempi, una canzone che ci ha accompagnato nella lunga strada del successo, quella canzone che per noi, giovani e ingenui è stata così importante.

Sei bella tesoro. La più bella di tutti, lo sai?

E i tuoi occhi hanno frugato fra i celi più immensi, cogliendo immagini sfumate di un cammino che sarebbe stato tuo e tuo soltanto.

Piccola.

Lo ammettiamo, a volte un po' ci manca il tuo essere piccola. Il tuo essere pura. Il tuo essere qui vicino a noi.

Ma in cuor nostro abbiamo sempre saputo che quella piccola bambina dallo sguardo di stelle era destinata a ben più cose che al solo fatto di essere piccola e nostra.

Perciò ti guadriamo Charlotte, anche se da lontano e sorridiamo: sorridiamo, perché il nostro cuore sgorga di orgoglio e la ferita provocata da quella leggera fitta di nostalgia si rimargina, quando nei tuoi occhi leggiamo la gioia di aver scoperto come si sta al mondo: mirando sempre più in alto.

Sei arrivata in finale. Lo sapevamo piccola.

Non piangi, non lo fai mai. Ma sorridi, quasi commossa, e guardi dritta in camera.

Inquadrano i tuoi occhi nocciola e tutti iniziano a piangere, quando ci ringrazi, fiera come non mai.

E noi lo sapevamo, l'abbiamo sempre saputo che dietro a quel faccino da bimba, si celava una donna, la migliore di tutte.

Ti osserviamo, ti ascoltiamo e accogliamo con gioia le note della tua musica.

Una mano di appoggia docile sulle notte spalle.

"Liam, Zayn. Siete orgogliosi di lei, non è vero?"

Si, lo siamo.

Lo siamo piccola. 

Piccola Charlotte.

E lo saremo sempre, perché sei nostra figlia.

Perché sei tu:

Charlotte.

 

Now we’re finally finding our voices

so take a chance, come help me sing this

Yeah we’re all wonderful, wonderful people

so when did we all get so fearful?


 


Ok, ci sono. 
I'm young, wild and free, e ho tanta voglia di scrivere.
Se per qualche strano motivo vi è piaciuta sta sottospecie di ff, commentate vi prego, perchè quì davanti ad uno schermo esiste una povera ragazzina, che si mangia le unghie, sbattendo la testa contro un muro chiedendosi da dove le è uscita sta cosa.
The answer is: durante l'ora di matematica (Farei di tutto pur di non ascoltare quella vecchia megera che ci inculca nozioni a mio parere stupide, per riuscire a risolvere calcoli inutili, che nella vita non serviranno a niente, ora vi chiederete: "Why hai scelto uno scientifico?!" e io vi rispondo: "Ero ubriaca." )
It all began da una affermazione fatta dalla mia pucciamazing compagna di banco a cui devo questa pazzia, che ad un certo punto mi disse: "Immaginati Zayn e Liam come padri.... Non sarebbe stra carino?!"
E tadaaaan! La notte stessa la mia mente incapace di prendere sonno ha dato vita a la famiglia Malik/Payne.
Inizialmente la volevo come OS, ma alla fine mi sono detta: "Che gusto c'è?! Facciamo la cosa più difficile, it's summer time baby!" allora ho deciso di farla diventare una Long. u.u 
Quindi, dopo questo ennesimo sclero, vi saluto, chiedo venia per gli eventuali errori ortografici/grammaticali, e ringrazio infinitamente MalocchioRose (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=180351) per avermi aiutato a trovare il nome di questa storiella.
Andate a leggere le sue storie, ve le consiglio sono dsfhfnfkdsfnsjdfcmkxdsf. <3

E anche un grazie alla mia compagna di banco, che su EFP non c'è: "Mi rifiuto di diventare parte di quel fandom che pullula di BM, anche se ammetto che quei 5 sono carinissimi...." 
Perchè in effetti una volta che ci entri nel fandom, non ci esci più.
Poldus, come farei without you?! *-*

E già che ci sono ringrazio tuttie quelle fantastiche personcine di #THEGAYS che mi hanno aperto il mondo #LarryStylson che devo dire non è niente male. Attenzione, diventa tipo una malattia, una volta che entri nel gruppo, beh allora honey, scordati la vita sociale. -.-"

Basta. u.u 
Un grande sorriso a tutte, cieao! :D

Giù. 

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Capitolo 2
*** 1. ***


Charlotte bentornata.

Eccoti nuovamente a casa, che sorridi contenta a tutti. Abbracci zio Harry e zio Louis, che sono tanto orgogliosi di te. Gli sussurri all'orecchio che

 sono bellissimi, e che gli hai portato un piccolo dono da Londra, gli sussurri contenta che l'hai fatto anche per loro, e poi senza smettere di sorridere, ti avvicini a noi.

"Salve..." e diventi rossa, e gli occhi ti iniziano a brillare.

"Ciao piccola mia" sorride Zayn, e tu lo abbracci di slancio lasciando cade

re il bicchiere a terra, non ti interessa, vuoi solo sentire il caldo abbraccio di tuo padre. E poi con lo sguardo mi sorridi, sopra la spalla mascolina di Zayn, che ti tiene stretta come se potessi volare via, con il pi

 insignificante rivolo di vento. Via da noi, via da questa casa, via dal

la bambina che sei stata.

"Siamo in vena di smancerie eh!" sussurri piano, mentre ti stacchi leggermente per donare a Zayn il più bello dei sorrisi.

"Sto invecchiando anche io..." ti risponde sincero lui, indietreggiando, la

sciandoti così, avvicinarti a me. Sento le tue braccia sottili e candide, allacciarsi timidamente e dolcemente al mio collo, vedo la tua testa piegarsi a trovare spazio nell'incavo della mia spalla, sento le tue labbra

posarsi sulla mia clavicola, e riesco a percepire quel sussurro sommesso, c

reato appositamente per far si che nessuno lo sentisse, "Vi voglio bene, tanto, troppo..."

 

Sai Charlotte, molte volte nelle interviste che facevamo da giovani ci chiedevano: "Qual'è la cosa più bella che vi sia mai capitata", e io

da ragazzino ingenuo, con un sorriso sulle labbra rispondevo: "Partecipare

a X-factor" mentre con lo sguardo interloquivo mentalmente con Zayn, quasi

a volergli confermare che partecipare a quel talent show, era stato bellissimo, anche perché lì, su quel magnifico palco, per la prima volta il nostri sguardi si erano incrociati, non lasciandosi mai più andare. 

Oh Charlotte, se uno quella domanda me la ponesse ora, risponderei con sincerità.

La cosa più bella siamo noi tre.

Tu.

Il dono più grande e bello che il cosmo potesse regalarci.

Una pioggerella fresca, costante che alleggerisce le giornate afose e calde

 del deserto.

Un carico di 100 kg, sulle spalle di un bambino di appena 13 anni.

Un amore inaspettato, trovato in un posto senza speranza.

Un fuoco che scioglie il ghiaccio.

Un sorriso che scalda il cuore.

Una sola parola che ti rende invincibile.

 

Questo sei stata mia dolce Charlotte. Sei stata la pioggerella, sei stata il carico, sei stata l'amore inaspettato, sei stata il fuoco, sei stata quel sorriso, sei stata quella parola.

 

Hai bagnato le nostre giornate, rendendole un poco scivolose, ma infinitamente più fresche e meno statiche. Hai appesantito indubbiamente le nostre vite, caricandole di un peso enorme, quello della vita di una persona. Hai riscaldato i nostri cuori, vuoi per il dolore continuo del nascondere il nostro amore, vuoi per una vita che in realtà non volevamo. Hai riempito i cuori non solo nostri, ma anche di Louis e Harry, convincendoli a fare qualsiasi cosa con un solo sorriso, di quelli veri, di quelli che ti fanno capire che no, non hai sbagliato nulla, che ora quella vista te la puoi godere in santa pace, perché proprio te lo meriti.

Ci hai fatto capire il mondo che ti attraversava la mente con un solo "Grazie" sussurrato all'aeroporto.

 

Ora sei qui, a tavola con tutti i componenti della famiglia "allargata".

Ci sono Harry e Louis, con le loro rispettive famiglie, ci sono Niall e Josh, ci sono i miei genitori e le mie sorelle, c'è mia suocera, benedetta donna, che cerca disperatamente di dire a Harry che no, non può proprio parlare di pompini davanti a tutti, e poi c'è Yasser, il padre di Zayn, che ti fissa orgoglioso, mentre dopo poco, "Complimenti figliolo...", pacca sulla spalla e sorrisino rivolto a me, mentre Zayn è preso da una sincope momentanea che rischia di bruciargli i neuroni.

Questa è la prima volta che suo padre gli fa un complimento, sulla sua condizione familiare ovviamente.

Ci ha sempre guardato un pochino di sottecchi, ovviamente non era facile per un mussulmano di nascita, affrontare la scelta del proprio figlio, di mettere su famiglia a soli 20 anni, con un uomo pergiunta.

 

La nostra storia te l'ho raccontata tante volte, ma tu non ne eri mai sazia. Me la chiedevi continuamente e mi ricordo che una volta da adolescente mi dicesti: "Voglio anche io incontrare un ragazzo come papà, o come te. Voglio vivere quelle emozioni che avete vissuto voi. Voglio il mio amore."

Mi dicesti bene tesoro. Amore. Quel sentimento che a molti fa paura, di cui molti rifiutano i servigi, da cui alcuni addirittura scappano.

Io e Zayn ci incontrammo per la prima volta ai Boot camp, di molti, moltissimi anni fa.

Eravamo entrambi nello stesso gruppo, "Boys under 21", e tuo padre non mi toglieva gli occhi di dosso un secondo. 

Quando venimmo rifiutati io mi misi a piangere, non riuscivo a trattenere le lacrime, non volevo tornare a casa dove bulletti senza pietà erano pronti a picchiarmi e ad additarmi come "frocio".

Invece, Zayn bello come il sole, uscì furiosamente dalla stanza e si avviò verso il cortile. 

Non potei fare altro che seguirlo, era come una calamita, che al posto di respingermi mi attirava come una farfalla notturna verso la luce.

Stava fumando una sigaretta, impassibile, quasi senza sentimenti che attraversavano i suoi occhi.

"Piacere, Liam Payne." 

"Zayn."

In quel preciso istante incominciò tutto. Sguardi, risate, baci rubati, segreti.

Una specie di lotta tra me e lui, o forse dovrei meglio dire, tra se stesso e l'amore che provava per me. 

La mente gli diceva una cosa, il cuore un altra. 

Era combattuto si vedeva, ma alla fine cedette.

La carne è debole, mi disse quando entrò per la prima volta in camera mia, non uscendone mai più.

Lo sento ancora adesso mia piccola Charlotte. Lo posso ancora sentire dentro di me. Posso sentire le sue mani sulle mie natiche. Posso avvertire i suoi capelli sul mio collo. 

E le sue labbra, Charlotte, non mi abbandonano mai.

 

 

Sei stata complicata da crescere Charlotte, oh si! 

Mi viene da ridere a pensare a tutti i guai che hai combinato. A scuola da piccola rispondevi sempre, io e Zayn dovevamo andare perennemente a colloqui con gli insegnati, che ci snocciolavano una serie di lamentele: Charlotte fa questo, Charlotte fa quell'altro.

Le ramanzine non ti sono mai bastate, probabilmente non ci ascoltavi neanche quando ti ripetevamo lezioni di vita, o forse si.

Ma sta di fatto che mai hai seguito gli schemi, per così dire. Hai fatto sempre di testa tua, con quella tua mania assurda di dovere essere sempre forte, quasi di ferro. 

Non hai mani dato a vedere le tue emozioni, anche per me e Zayn era difficile capire che cosa ti passasse per la testa.

Voglia di emancipazione? Ribellione? Cinismo? Insensibilità? Disagio?

Mai capito.

Mi ricordo quando a soli 15 anni venisti da me, per la prima volta con le lacrime agli occhi. 

"Ho fatto sesso" lì il cuore mi si fermò, "Ero ubriaca, probabilmente non mi stavo rendendo conto di quello che succedeva" lì il cuore riprese a battere, forate, fortissimo, e i pugni mi si strinsero sul braccio di Zayn che aveva già tirato un pugno alla porta.

"Ho un ritardo" mi dicesti qualche settimana dopo.

Zayn non riusciva a capire come fosse possibile che qualcuno avesse potuto toccare la sua piccolina.

Poi tutte le volte che poco più che sedicenne, tornavi a casa mezza ubriaca? Te le ricordi Charlotte? Tutte le volte che addirittura non ti prendevi neanche la briga di tornarci a casa. Le notti peggiori della mia vita, passate a gironzolare per casa con Zayn che smadonnava contro chiunque.

Tutti le volte che correvo in lavanderia per lavarti i vestiti, che puzzavano di alcool e fumo, prima che Zayn potesse vederli? 

I giorni passati a dirti di studiare? La bocciatura te la ricordi Charlotte?

Io si. Come un film che mi passa continuamente davanti agli occhi.

Il film più bello, quasi da Oscar.

Ma continuo a non capire Charlotte, non capisco perché hai fatto tutto questo.

Ma sai cosa? Sei così perfetta, nella tua imperfezione che non c'è bisogno di capire niente. Che la gente si fotta.

 

"Papà! Papà! Insomma, puoi per un secondo staccarti da quel monologo interno e ascoltarmi per un secondo!"

Sei sempre stata così schietta piccola mia? Si, sempre.

"Dimmi!"

"Io devo andare, a Londra c'è Nick che mi aspetta…."

Nick? Chi è Nick?!

"E chi sarebbe di grazia?" risponde Harry, precedendo tutti.

"….La fata madrina."

"Interessante! Presentamela uno di questi giorni, avrei qualche desiderio da esaudire…" risponde Louis leggermente seccato.

"Tipo?" 

"Oh, Styles! Lo sai che Zayn e Liam non vogliono sentire volgarità a sfondo sessuale pronunciarsi davanti alla bambina."

"Bambina? Sul serio?!"

"Scusi signora….."

"No sul serio devo andare."

"Nick è il tuo nuovo ragazzo?" chiede Zayn.

"Maybe…."

"Oddio santo!" 

"Aww, che carini! Adesso parlate tutti e sei in coro! La mia lontananza vi ha fatto bene direi!" 

Ti alzi, e con la tua camminata perfettamente leggiadra ti dirigi a passo spedito verso camera tua.

Incredibile come passi il tempo, è già una settimana che sei qui, e guardati. Sei già pronta a partire di nuovo.

Ti sto forse perdendo mia piccola Charlotte? 

 



Bene. Giuro, adesso mi ci metto di impegno e posto un pochino più regolarmente magari.
Beh, allora.... Ve gusta? *-*
Ringrazio prima di tutto tutte le buone anime che si sono soffermate per trenta secondi a scrivermi una recensione: Che Dio, o qualunque cosa esista lassù vi benedica dolci pulzelle.
Ringrazio tutte quelle altrettanto buone anime che mi hanno messa tra i preferiti, autori preferiti, da ricordare e chi più ne ha più ne metta. 
E, last but not least: Tutte quelle buone donne/uomini che si sono fermati a leggere la mia storia, questa o quella. Davvero, vi voglio bene. <3

Aww. Oggi sono in vena di smancerie, so: Judith....... CIAO! *-*
Lo so che la dedica alla mia migliore amica è molto molto sentita e commovente, ma che ci volete fare. Sono una donna sensibile io! ò.ò

Basta blaterare cose insensate. 
Recensite brutti sgorbi!

Con amore, Giù. :)

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Capitolo 3
*** 2. ***



Sai Charlotte, stanotte ti ho sognato.

Ho sognato tutti i momenti passati insieme, la tua infanzia. La nostra vita. 

 

Mi è tornato in mente il giorno in cui ti venimmo a prendere all'ospedale. Eri così dannatamente piccola che ti potevamo tenere all'interno di una sola mano.

E le manine? Oh, le tue manine. Così piccole, così paffute, così morbide, così profumate. Si stingevano dolcemente a pugno, fino a che, all'improvviso si sono strette attorno al mignolo di Zayn che era di fianco a me. Non l'hai più mollato. 

Per i giorni seguenti, nei quali tu dormivi con noi, gli tenevi stretto stretto il dito, come se fosse la tua ancora.

E fidati Charlotte, se ti dico che non me lo ricordo più felice di così. 

Perché anche se ha sempre mantenuto la facciata da duro anche con te, e lo sembra in effetti. 

Invece no, lui è così dolce, così tenero. E tu sei il suo punto debole, o forse la sua luce. 

La luce che riesce a sciogliere quel ghiacciaio che è.

 

Mi ricordo benissimo che da piccola assomigliavi molto a Zayn, ma avevi sfumature anche mie, come di Harry, Louis e Niall. 

Quanto eri affezionata agli zii, eh Charlotte? Quanto bene gli hai voluto? Quanto bene gli vuoi? Tanto, tantissimo. Si vede.

Lo capisco dalla luce che hai negli occhi quando ti sono vicini. Lo capisco da come ti fai abbracciare senza problemi, lo capisco da come la tua testa si posa tranquilla sulla spalla di Niall, che ti stringe in un caldo abbraccio.

 

 

Sai tesoro, per il tuo bene non litigavamo mai davanti a te, non discutevamo quando eri sveglia e, sopratutto, quando potevi capirci.

Tu Charlotte però eri una bambina sveglia, ci sentivi spesso urlarci dietro. Vedevi sempre Zayn uscire di casa sbattendo la porta dopo il rumore di vetri rotti, e ci stavi male, malissimo.

C'è stato un periodo poi, in cui Zayn aveva iniziato a dormire sul divano. Eri ancora una bambina, ma piangevi segretamente nascondendoti sotto il cuscino.

Il moro, una notte, ti aveva sentito ed era venuto a consolarti, credendo che avessi fatto un brutto sogno. 

"Non voglio che litigate" avevi sospirato tu.

"Amore, non abbiamo litigato…" aveva cercato di tranquillizzarti lui, senza successo.

"Bugiardo! Tu e papà avete urlato, e mi avete detto che non si urla."

"Basta piangere, su."

"Anche papà piange. Ha detto che va via."

"Liam va via?"

Zayn, in seguito cercò di farsi dire qualcosa di più da te, ma ancora non riuscivi a formare frasi troppo articolate.

Hai solo annuito, ti sei lasciata abbracciare da tuo padre e poi lo hai visto andare via, verso la nostra camera da letto. 

Ti sei alzata e hai preso a camminare in punta di piedi per non farti sentire e sei venuta a vedere che cosa stavamo facendo.

Ci hai visti.

Hai visto Zayn che mi stringeva sussurrandomi che gli dispiaceva, metter io perso nei singhiozzi, gli stringevo la maglia.

Poi ci siamo separati, e ci siamo voltati verso la porta semi chiusa, io ho sorriso e mi sono abbassato in ginocchio: "Vieni qui Charlotte."

Tu sei corsa da me e ti sei gettata tra le mie braccia. Mentre Zayn chiuse me e te nel suo petto, dando ad entrambi un bacio sulla fronte.

Dopo quella notte, Zayn tornò a dormire con me. Nonostante l'accaduto, la nostra famiglia era unita.

Ci proteggevamo l'un l'altro e ci volevamo bene ogni giorno di più.

 

Mi ricordo benissimo anche come eri vestita al nostro matrimonio. Per fare contrasto con i due smoking neri, ti avevamo messo un vestitino bianco, lussuoso, raffinato, principesco.

Sorridemmo tutti teneramente quando tu iniziasti a zampettare lungo la navata del Comune di Madrid, traballando, con il cuscinetto delle fedi stretto tra le manine. 

Sei stata la prima ad applaudire quando ci scambiammo il bacio incorniciando la nostra vita con quell'istante. 

Un attimo dopo eri addosso a noi due e ti congratulavi con entrambi.

 

Mi ricordo che alla mattina, ci svegliavamo con il rumore di piedini scalzi sul pavimento in direzione del nostro letto, ed il tonfo che facevi dopo esserti tuffata in mezzo a noi.

 

Mi ricordo quando alla mattina io entravo nella tua stanza per svegliarti. Una, due, tre volte. Poi iniziavo a tirarti le coperte, a scuoterti, a farti saltare sul letto.

Ma tu non ti degnavi nemmeno di aprire gli occhi.

Non fino a quando arrivava Zayn, che ti carezzava la testa e ti diceva che il latte era in tavola. 

Tu allora, ti alzavi e dandomi il buongiorno con un caloroso bacio, ti avviavi verso la cucina.

 

Sei sempre stata abituata a passare molte giornate sul tour bus, in studio di registrazione, in giro per gli alberghi. Eri sempre insieme a Lux, oppure anche insieme a Paul, che ha sempre avuto un debole per te.

 

Poi hai iniziato a crescere, hai iniziato le superiori, hai iniziato a uscire spesso e startene per conto tuo.

Non uscivi più con noi senza la preoccupazione di essere vista, e sopratutto, stavi diventando grande.

Io e Zayn iniziavamo a sentire la mancanza di Charlotte bambina, ma non potevamo neanche andare in contro alla crescita, ne tantomeno lamentarsene. 

Solo qualche sera, mentre guardavamo tutti insieme la Tv, tu e Zayn e Louis riuscivate a infamare o a commentare gli attori e le loro interpretazioni e allora  io ridevo, riuscendo a sentire quella strana sensazione di quando eri la nostra piccola bambina. 

 

Una cosa che ti divertiva in particolare modo era prenderci in giro quando ci baciavamo davanti a te, o a quando ci sentivi da un altra stanza.

Raramente ci sentivi fare l'amore. 

Quello però non ti dava fastidio, a parte forse per il fatto che dopo che ci sentivi, non riuscivi più a prendere sonno, ma ci lasciavi stare.

La gentilezza con cui Zayn mi toccava ti faceva quasi sorridere.

Imparasti tanto sul sesso, anche grazie a quel debosciato di tuo zio Harry che con la malizia a fior di pelle ti spiegava per filo e per segno le sue "avventure" con Louis. Ovviamente fino a che Zayn non lo prendeva per un'orecchio ghignando. 

Ma tu non hai mai definito il nostro sesso.

Noi, i tuoi genitori facevamo l'amore.

Di tutti i film che ti sei vista con i tuoi amici, non riuscivi a catalogare quello nostro come "sesso".

Durante l’ atto, domina il desiderio carnale, non quello di baciarsi, di tranquillizzarsi con parole dolci, di fare in modo che niente faccia male all’ altro.

Allo stesso tempo, però, ti sentiva un ostacolo. Causa la tua presenza, noi due non potevamo respirare per bene od emettere versi potenti per paura di svegliarti. 

Così, ogni tanto, andavi a dormire da qualche amico per lasciare a noi carta bianca.

 

 

"Sei sveglio amore?"

"Si Zay…."

"Ti ricordi che giorno è oggi?"

"Ovviamente."

 

 

 

 

 

 

Taaaaaaaaatan.

Ok. Schifosità immane, I know.

Non ho voglia di stare a scrivervi un commento decente, soooo……

Vi spoliero un pochino però! 

Da qui in poi la storia prenderà una piega abbastanza drammatica.

Partirà una sorta di flashback che terminerà con la partenza di Charlotte e la conseguente fine della FF.

 

xoxo

Giù. 

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Capitolo 4
*** 3. ***


Oggi è l'anniversario di quello che è sicuramente stato catalogato come "peggior giorno della mia vita" nella mente di come minimo 6 persone.

Tu sicuramente te lo ricorderai Charlotte, perché stamattina appena alzata ti sei avvicinata a Zayn e gli hai stampato un lungo bacio carico d'affetto sulla guancia.

"Ti voglio bene, super papi" gli hai sussurrato poi.

 

D'altronde ripensandoci, come fai a scordare un momento, anzi periodo del genere? Non ci si riesce. 

Il periodo in cui hai temuto per la vita di tuo padre. Il periodo in cui non hai potuto correre e giocare con lui. Il periodo in cui tutte le cose sembravano proibite.

 

**

 

"Papà!"

Charlotte si stropicciò gli occhi madidi di sonno. Dei rumori provenivano dalla cucina. Mormorii sommessi. Gemiti.

Charlotte aveva paura.

"Papà!" 

La bambina pipette cercando ad occhi chiusi il suo lupacchiotto di peluche e scivolando giù dal letto.

Charlotte lo sapeva che qualcosa non andava.

"Papà!"

La piccola corse in cucina, i piedini scalzi a contatto con il gelido pavimento in marmo.

"Charlotte." Le braccia forti dello zio Niall la bloccarono all'ingresso.

Rumori distorti sempre più inquietanti provenivano da quella stanza.

Una ove familiare che piangeva. Era Liam, il suo papà.

"Papà, dov'è papà?" la piccola sbarrò gli occhi e cercò di sfuggire alla presa dello zio che la prese in braccio cullandola dolcemente.

Un piccolo bacio sulla sua fronte. Lo zio Niall aveva gli occhi tristi.

"Vieni piccola, torniamo a nanna." La strinse forte e le accarezzò il capo con delicatezza.

Ma Charlotte non voleva tornare nel lettino.  Non prima di aver visto il suo papà. 

Fu in quel momento che una voce si frappose sulle altre, debole, sommessa.

Ma per Charlotte fu come avvertire il trillare di mille campanelle all'unisono.

Un flebile gemito che sussurrava il suo nome.

"Charlotte?" Zayn la stava chiamando.

"Papà!" la piccola si dimenò fra le braccia dello zio.

"Voglio andare da papà!" 

"Va tutto bene cucciolo." la voce di Zayn raggiunse dalla cucina tremula, ma satura di amore e tenerezza.

Quell'affetto che il papà serbava solo per lei, la sua piccola Charlotte.

"Papà si è fatto un po di male e ora il dottore è venuto a prenderlo."

Sentiva i sospiri di Liam, e la voce sussurrata di Harry, che pronunciava parole senza senso.

Le braccia dello zio Niall la stringevano ancora forte. Il petto tanto forte dello zio a stretto notato con la sua piccola fronte.

"Ti sei fatto tanto male papà?" cercò di scivolare a terra, ma l'uomo la stringeva forte, troppo forte.

"Shh va tutto bene angelo." Niall la avvolse con più delicatezza, pur trattenendola fra le sue braccia.

"Sto bene Charlotte. Tornerò presto te lo prometto." il suo papà non diceva mai le bugie.

Era bloccata nel corridoio. E oltre quella porta il suo papà stava andando via con il dottore. 

"Devo dare un bacino a papà. Così gli passa il male." tentò di spiegare allo zio, con gli occhioni colmi di lacrime.

"Tesoro, non ora." la voce dello zio Niall era triste come i suoi occhi. Lui non sorrideva tanto con le labbra, ma i suoi occhi erano sempre il ritratto dell'allegria. Non quella mattina però. Le porte sbatterono. Il rumore di un elicottero si diffuse con più forza nella stanza.

"Dai torniamo nel letto adesso."

Tirando su con il naso, Niall avvolse le orecchie della bambina con una mano e si avviò lungo il corridoio.

"No!" Charlotte tentò di opporsi aggrappandosi allo stipite della porta con le manine candide.

"Papà!Papà!" 

"Ascolta lo zio amore mio. Tornerò presto. Te lo prometto!" la voce del suo papà era sempre più esile.

D'un tratto altri rumori sovrastarono qualsiasi segnale.

"Papà!" Non voleva che se ne andasse senza il suo bacio. Senza una coccola. Senza il suo lupo di peluche. La porta si aprì di scatto. Il rumore dell'elicottero si fece d'un tratto insopportabile, poi sempre più distante.

"Amore mio" Liam era difronte a lei. I capelli arruffati e la vestaglia stropicciata, gli occhi umidi.

"va tutto bene cucciolo." La piccola Charlotte si arrampicò in grembo e Liam e lo strinse forte, il piccolo cuoricino colmo di paura.

"Dove va' papà? Perché il dottore è venuto in elicottero? Dove va'?!" "Shh…" Cullandola l'uomo di diresse verso la camera da letto, mentre le lacrime scivolavano lente lungo le sue guance.

"Non gli ho dato il bacio papi…" la piccola Charlotte sussurrò singhiozzando con costanza. L'uomo le accarezzò il capo con tenerezza.

"L'ho fatto io per te. Ha detto di dirti che ti vuole bene e che tornerà presto."

Il lettone grande dei genitori di Charlotte era ancora sfatto. Proprio nel mezzo c'era la vestaglia di Zayn, tutta spiegazzata.

Charlotte si buttò a peso morto sulla vestaglia, passandosela sotto il naso per sentire l'odore famigliare e rassicurante.

"Papà tornerà davvero a casa?" tirò su con il naso.

"Certo che tornerà, adesso chiudi gli occhi amore. Ci sono io con te."

Una carezza sul capo. Gli occhietti di Charlotte si chiusero, rilassati.

"Papà guarirà. Guarirà cucciola. Te lo prometto." Liam avvolse la sua piccola in un teporoso e rassicurante abbraccio.

Charlotte tirò su con il naso. Strinse più forte il suo piccolo peluche. Era un regalo di papà per il suo terzo compleanno. Non se ne separava mai, nemmeno durante l'ora di pranzo. Socchiudendo gli occhi, depositò un bacetto sul nasino del lupacchiotto sussurrandogli di portare al suo papà quel bacio. Sapeva infatti, che qualunque cosa fosse successa, solo il suo bacio avrebbe guarito il papà. Era sempre così. Il bacio del papà gli faceva passare ogni dolore. Dal male al pancino al ginocchio sbucciato. 

"Domani glielo dò io il bacio al mio papà" sussurrò prima di crollare addormentata tra le braccia di Liam. 

L'uomo annuì intenerito, mentre una lacrima scivolò silenziosa solcando la guancia pallida.

"Torna a casa amore mio." sussurrò stringendosi più forte alla sua bambina, raccogliendole la mano.

"Fallo per noi." continuò abbandonando il capo sui cuscini. Una mano aggrappata al cellulare, come se aspettasse che avrebbe suonato da un momento all'altro.

 

"Fallo per Charlotte."



**



Voi dovete perdonarmi.....

Ma honeys you have to understand... Ero in vacanza! 
Alla fine anche io ci devo andare no? XD
Beene, questo capitolo si spiega da solo, credo abbiate capito che succede, e sarebbe anche il caso di dirvi che da questo momento in poi sarà tutto un flash-back incentrato sull'incidente di Zayn. 
Che gli sarà successo? Who knows! :)
E, ah si! Vi avviso che si concentrerà molto su Charlotte e Zayn da questo momento, per Liam avremo tempo più avanti al tremine della fase "malattia Zayn".

Vi amo care ammiratrici, e vi spuccerei a vita.
Ora PROVO a scrivere un nuovo capitolo per "La ragazza di Kings Cross"
Cliccateci sopra e andatevela a leggere, ve l'ho pure linkata! >.<
 

 
Vi amo sempre di più. ♥ 
Cia! XD
 
 
Giù. 

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