SHINee, giŏnyŏghɛ muŏ gemi igkɛ halgŏtgi ŏmnayô?~

di Lee Fei Taemin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~It was only a joke, Kibummie! ***
Capitolo 2: *** ~You're not a girl. ***
Capitolo 3: *** ~You really think so, Minho-yah? ***
Capitolo 4: *** ~Kiss in front of the sea. ***
Capitolo 5: *** ~During the night. ***



Capitolo 1
*** ~It was only a joke, Kibummie! ***


 

Titolo: It was only a joke, Kibummie!

Avvertimenti: Flashfic

Pairing: Kim Kibum x Lee Taemin

Parole: 500

Facts: Durante il compleanno di Key, gli altri membri del gruppo, per scherzare, hanno fatto finta di litigare furiosamente. Key era così sconvolto che si è messo a piangere.

Note dell'Autrice: innanzitutto, grazie di essere qui e di star leggendo la mia fiction. Gamsahamnida. *inchino profondo* Secondo poi, questa fiction parte dagli SHINee Facts trovati sulle fanpage affidabili in giro per il web, quindi il fact inerente ad ogni capitolo non è invenzione mia. I personaggi non mi appartengono ( e non sapete quanto ciò mi dispiaccia ), e tutto quello che è scritto in queste pagine online rappresenta unicamente qualcosa di dilettevole, non infamie o bugie. La fiction non segue una storia univoca, pertanto i fatti non sono riconducibili ad un filo cronologico preciso né, tanto meno, i pairing verranno rispettati – ciò significa che mi prendo la libertà di cambiarli ad ogni nuovo aggiornamento. Detto questo, buona lettura~

 

 

 

( It was only a joke, Kibummie! )

 

L'idea era stata, come al solito, di Minho e Taemin.

Quelle due pesti. Non fosse stato per la loro bravata, Kibum non si sarebbe mai chiuso in camera e, soprattutto, non si sarebbe messo a piangere a quel modo così disperato, con l'assoluta convinzione di essere la causa di tutte quelle urla. Povero piccolo Kibummie.

« Kibum-ah? Mi apri, per favore? » La voce seccata del leader non lo rese ben volente a farlo entrare: proprio no, anzi, lo indispose ulteriormente.

« VAI VIA, NON VOGLIO SENTIRVI LITIGARE ANCORA. »

Era davvero grave, Kim Kibum aveva urlato. Ed in maniera così isterica, per giunta... Pessimo segno.

Provarono, al medesimo modo, anche Kim Jonghyun e Choi Minho: bussando alla porta, chiedendo l'attenzione del rapper, e cercando di fargli capire dove stava lo scherzo. Ma furono cacciati via tutti e due.

Mancava soltanto Taemin, che per quanto lo riguardava non si era neanche offerto di andare dalla Diva, forse per il terrore di sentirsi mandare via anche lui, forse perché aveva qualcos'altro in mente.

Ed ovviamente aveva qualcos'altro in mente.

Quindi, intorno all'una di notte – consapevole che avrebbe trovato il suo hyung ancora misteriosamente sveglio, probabilmente a riordinare l'armadio reduce per miracolo dall'ultima sessione di shopping – si avvicinò quatto quatto alla porta. Allungò una mano, tossicchiò appena, e poi bussò timidamente.

Sapeva di dover lasciar sbollire i nervi al povero Kibum, altrimenti avrebbe cacciato via anche lui; per questo non si era presentato prima.

« Kibum hyung? Posso entrare? »

Per l'occasione aveva utilizzato quel suo tono, quello tenero capace di far sciogliere chiunque. Lo aveva fatto apposta, ovviamente; una sequela di miagolii e piccoli sussurri che insieme formavano la voce di un bimbo: un comportamento che avrebbe fatto crollare ai suoi piedi qualsiasi primadonna.

Ed infatti, Kibum aprì la porta e lo lasciò entrare. Ma non era niente di bello da guardare; a parte gli occhi rossi dal pianto, Kim Kibum aveva tutto il trucco a rigargli le guance, le maniche della felpa umide di lacrime ed il labbro inferiore martoriato dal continuo morderlo imbronciato tristemente.

Quella vista fece tenerezza persino al maknae, che, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, si avvicinò all'altro e lo abbracciò.

« Era uno scherzo, hyung. »

« Non fatelo mai più. E' stato orribile. Di chi è stata l'idea? »

« Mia e di Minho hyung... »

« Lo sapevo. »

« Mhn. »

Taemin si sporse a dargli un bacio leggero su una guancia.

« Posso fare qualcosa per farmi perdonare da te, hyung? A nome di tutto il resto degli SHINee? »

Kibum sciolse l'abbraccio e lo guardò per un po'. Poi annuì.

« Cosa? »

« Dormi con me », disse. « Se chiudo gli occhi vi vedo ancora litigare... Non voglio. »

Quindi il maknae gli diede un bacio su una guancia, un'altra volta.

« Va bene. » E sorrise. « Ci penso io a scacciare gli incubi cattivi! »

Quindi lo spinse verso il letto, ridendo divertito.

 

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Capitolo 2
*** ~You're not a girl. ***


 

Titolo: You're not a girl.

Avvertimenti: Flashfic

Pairing: Kim Jonghyun x Kim Kibum

Parole: 500

Facts: A Jonghyun piacciono le ragazze basse.

Note dell'Autrice: Contavo di metterci di meno a pubblicare anche il secondo capitolo di questa raccolta, tuttavia non è andata come speravo, aigoo. Spero apprezzerete quanto segue, ad ogni modo. Buona lettura~

 

 

 

( You're not a girl. )

 

Il discorso saltò fuori per caso.

Sul serio, Jonghyun non voleva assolutamente entrare in argomento. E' che stavano parlando tutti del proprio tipo ideale di donna, e quindi si era sentito quasi in dovere di rispondere anche lui alla domanda generale.

Inutile dire come la sua confessione, il modo solenne con cui disse: « a me piacciono le ragazze basse », fece scoppiare a ridere l'intero gruppo.

Poverino. Non è che lo facesse apposta.

Ma se è per questo, neanche Lee Taemin l'aveva fatto apposta a cadere per terra dopo aver fatto ribaltare la sedia mentre rideva.

Neanche Lee Jinki l'aveva fatto apposta ad essere così rosso e così in preda alle risate da farsi mancare il respiro e credere di star per avere un'insufficienza respiratoria.

Neanche Choi Minho, nella sua assoluta serietà, lo faceva apposta a ridacchiare sommessamente dietro il dorso di una mano.

Oddio, non che vedersi deridere dai suoi doŋsaeŋ e dal suo hyung lo innervosisse particolarmente; anzi, volendo avrebbe riso anche lui, perché la cosa effettivamente era simpatica, per quanto scontata potesse essere.

Il punto è che Kim Kibum non la pensava come tutti gli altri. Difatti guardava il tavolo, braccia conserte al petto e nessuna risata a trapelare dalle sue labbra. Davvero, non disse proprio nulla, non emise suono; anzi, sembrava piuttosto pensieroso.

Ma erano tutti troppo preoccupati a ridere per accorgersi del suo muto alzarsi ed andare nella propria camera – o almeno, vista la direzione sembrava stesse andando lì.

Ma quando Jonghyun tornò in camera propria, se lo ritrovò seduto sul proprio letto, intento a sfogliare senza interesse una delle riviste osé che il più grande teneva nascoste sotto il letto ( ma, poi, neanche tanto nascoste, insomma, sapevano tutti che erano lì ).

Per dire, la vista di quelle donnine nude ed in pose pseudo provocanti non lo eccitava neanche.

« Annyŏŋ, hyung. »

« Perché sei in camera mia, Kibum-ah? »

« Voglia di porno. »

« Inventatene un'altra. »

E Kim Jonghyun si avvicinò al letto, prima di sedercisi scompostamente sopra, e sbadigliare sonoramente.

« Avanti, perché sei qui? »

« A Kim Jonghyun piacciono le ragazze basse », disse Kibum.

« Ne. E quindi? »

Kibum sbuffò. « Io sono più alto di te. »

Jonghyun rimase a guardarlo per un po'. Poi scoppiò a ridere – nello stesso modo di Taemin poco prima, rischiando di cadere dal letto.

« Perché ridi, hyung? Non è divertente. »

« Perché sei uno scemo, Kibum-ah. »

« E perché mai? »

« Tu non sei una ragazza. »

Kim Kibum rimase lì ad osservarlo.

Poi sorrise, quando l'altro si chinò su di lui per baciarlo.

Improvvisamente sentiva che non doveva preoccuparsi di un problema così stupido, che poteva essere anche più alto del suo hyung, non sarebbe stato affatto un problema. E ci volle molto poco perché iniziasse ad avvertire un certo calore, in una certa zona. E la stanza non era riscaldata.

Già, Kim Kibum non era decisamente una ragazza.

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Capitolo 3
*** ~You really think so, Minho-yah? ***


 

Titolo: You really think so, Minho-yah?

Avvertimenti: Flashfic

Pairing: Kim Jonghyun x Choi Minho

Parole: 500

Facts: Secondo Minho, Jonghyun è cresciuto molto, e crescendo è diventato sempre più carino.

Note dell'Autrice: Un pairing un po' particolare ed altrettanto difficile, almeno per me, il Kim Jonghyun x Choi Minho. Sinceramente la mia mente fatica a vederli bene insieme, però non ho potuto fare a meno di pensare a loro, quando ho visto questo facts. Quindi, niente, spero che il risultato sia quantomeno leggibile. Prima di lasciarvi leggere, però, volevo ringraziare nuovamente chiunque abbia recensito, messo fra i preferiti e fra le seguite la mia fanfiction. Grazie davvero. *profondo inchino*. Beh, ho terminato. Buona lettura~

 

 

 

( You really think so, Minho-yah? )

 

 

Kim Jonghyun sapeva essere davvero terribile, a volte.

Però Choi Minho se l'era cercata.

Aveva detto che Jonghyun era diventato sempre più carino.

E Jonghyun quel termine non lo aveva mai sopportato. Né carino, né tenero. Così come Taemin, preferiva essere definito figo, o qualcosa che ci si avvicinasse molto. C'era poco da fare, il suo ego sproporzionato non poteva sopportare simili restrizioni... Non che potesse competere con quella prima donna di Kim Kibum, però, se ci si metteva, si avvicinava molto alle sue reazioni. Terribile.

Ma Kim Jonghyun non si offende. Kim Jonghyun è dispettoso.

Non come Minho e Taemin nello stuzzicare Kibum, proprio no, è dispettoso in un altro modo.

Vogliamo un esempio pratico?

« Minho-yah! »

Kim Jonghyun entrò in bagno mentre Choi Minho era sotto la doccia.

« Hyung? Scusa, potresti-... »

Kim Jonghyun entrò nella doccia con un enorme sorriso sul viso.

Ma Choi Minho non si accorse di quello, ma di altro.

« Hyung! Sto facendo la doccia, potresti, gentilmente- … »

« Aniyô, non credo. » E si avvicinò all'altro.

Ora, la situazione era drastica: erano due uomini, dentro la stessa doccia, con addosso solo l'acqua, poiché il più grande – dannatissimo Kim Jonghyun! – era entrato nella doccia così come mamma l'ha fatto, ed erano a meno di trenta centimetri l'uno dall'altro.

Diamine.

Minho sospirò. « Che c'è, hyung? »

« Nulla, volevo fare la doccia con te. » E Kim Jonghyun si avvicinò di più al più alto – ma figuriamoci, era questione di rispetto se Minho non lo aveva già buttato fuori dalla doccia, e di conseguenza dal bagno, a calci nel didietro ( giusto per essere fini, insomma ).

« Hyung... »

Le gocce d'acqua sul corpo di Kim Jonghyun erano una favola. Quel corpo così disgraziatamente sexy, così umido e brillante, provocò una scossa lungo la schiena di Minho. Diamine. Lo stava facendo un'altra volta.

« Non pensi che sia terribilmente figo in questo momento, Minho-yah? Ed incredibilmente sexy? » Sorrise.

« Ne, hyung. » Pausa breve. « Molto carino. »

Kim Jonghyun si imbronciò. « Ti ho chiesto se sono figo e sexy, non se sono carino. »

Minho rimase in silenzio per un po'. Poi iniziò a ridere.

« E' questo quindi? »

« Eh? »

« Vuoi sentirti dire che sei figo e sexy? »

« … »

« Sei figo e sexy, Kim Jonghyun hyung. Ora posso finire la mia doccia? »

Jonghyun lo guardò. Poi si avvicinò – schioccò un bacio a tradimento sulle labbra del più piccolo, e poi si allontanò ridacchiando.

« Ne, era quello che volevo sentire. E, ne, puoi finire la tua doccia. Ma non dire mai più che sono carino. Io sono terribilmente figo! »

Uscì dalla doccia, afferrò un accappatoio e si dileguò nel minor tempo possibile. Sapeva cosa sarebbe successo di lì a: tre; due; uno...

« KIM JONGHYUN, SEI UN UOMO MORTO. »

Per fortuna, Choi Minho non era bravo con le vendette...

Di solito.

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Capitolo 4
*** ~Kiss in front of the sea. ***


 

Titolo: Kiss in front of the sea.

Avvertimenti: Flashfic

Pairing: Choi Minho x Lee Taemin

Parole: 500

Facts: Il bacio ideale di Minho è un bacio molto romantico. Lui vuole invitare la sua ragazza ad andare in vacanza assieme a lui e vorrebbe baciarla sul balcone dell'hotel con vista sul mare.

Note dell'Autrice: Inizialmente questo doveva essere un capitolo incentrato su Onew, ma come tutto ciò che scrivo dove appare il nostro leader, non riesco a portarlo avanti facilmente per più di qualche rigo. Essendo questa una fiction multipairing, quindi, è andata a finire così... Ultimamente nel nuovo capitolo c'è sempre uno di quello prima. Ad esempio, nel primo era Taemin x Key, nel secondo Key x Jonghyun, poi Jonghyun x Minho ed ora, giustamente, Minho x Taemin. Spero di non aver creato un casino... Buona lettura~

 

 

 

( Kiss in front of the sea )

 

 

Minho e Taemin stavano insieme da un po'.

Per essere precisi, stavano insieme ormai da un paio d'anni, eppure c'era ancora quel modo di comportarsi che li rendeva quasi freddi l'uno nei confronti dell'altro: non è che lo facessero apposta, è che – in presenza del resto del gruppo – si vergognavano a farsi vedere in atteggiamenti intimi. Ed è per questo che gli altri li guardavano e non capivano, poiché, salvo per alcuni abbracci ed intrecci di dita sul palco, non c'era nient'altro che lasciasse loro intendere che stessero ancora insieme.

Cambiarono idea quando Minho andò da Jinki a piè pari e lo informò che per il periodo di pausa annuale, né lui né Taemin sarebbero tornati alle rispettive case, ma sarebbero andati in viaggio insieme niente meno che in Norvegia.

In Norvegia, poi. Cosa diavolo li portava da quelle parti? Certamente il povero Jinki lo sapeva ma, salvo esprimere il suo entusiasmo nel notare che la relazione fra i due non fosse andata a quel paese, non disse nulla, e li lasciò andare con un rapido « mi occupo io di tutto ».

A distanza di una settimana da quel momento, quindi, la coppia era già lì dove aveva detto il rapper. In un paesino qualsiasi, non importava quale fosse, l'importante è che ci fosse il mare davanti all'albergo. Avevano evitato le grandi città per il terrore dei media, e l'alternativa era, appunto, un paese piccolo e con scarse possibilità di essere beccati. Era solo qualche giorno, ma ai due andava molto più che bene.

« C'è una vista bellissima, da qui », aveva detto Taemin. Era uscito in balcone perché dentro c'era un caldo pazzesco, e fuori invece no. Fuori si stava bene, c'era un leggero venticello capace di scacciare via ogni pensiero, e vedere il tramonto sul mare è una cosa estremamente romantica.

« Ne, è vero, Taemin-ah. »

Choi Minho si avvicinò al più piccolo, allungò le braccia e lo strinse a sé da dietro. Potrò lo sguardo a perdersi all'orizzonte, mentre le labbra si posavano morbidamente sul profilo del collo dell'altro, dalla scapola al mento, seguendo un ritmo del tutto inventato.

« Era da un po' che non stavamo un poco da soli. »

« Vero. »

« E che non ci coccolavamo un po'. »

« Vero. »

« Ed è anche un po' di tempo che noi non–... »

« Taemin-ah », Minho lo aveva chiamato, e Taemin si era interrotto per voltarsi verso il proprio ragazzo. Fu un momento: aveva appena voltato il viso verso di lui, quando le sue labbra erano entrate in contatto con quelle dell'altro. Aveva chiuso gli occhi, concedendosi una pausa da qualsiasi cosa, solo per concentrarsi sul sapore dell'altro e sulla sensazione che la sua pelle sulla propria gli causava – leggeri brividi inclusi.

« ...e questo cos'era? »

« Il mio ideale di bacio romantico. »

Taemin sorrise.

« Vieni », gli disse, « che ti mostro il mio ideale romantico del fare l'amore. »

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Capitolo 5
*** ~During the night. ***


 

Titolo: During the night.

Avvertimenti: Flashfic

Pairing: Lee Taemin x Lee Jinki

Parole: 500

Facts: Qualche tempo fa a Onew piaceva buttare con forza Taemin sopra al letto.

Note dell'Autrice: E dopo una lunga pausa da questa raccolta, ho finalmente deciso di darmi una mossa e riprenderla. I capitoli di questa fiction mi vengono più rapidi da stilare, probabilmente anche per l'eccessiva cortezza dei capitoli, ma, ehi, sono flashfic, oltre le cinquecento parole non vanno ( e non voglio che ci vadano! ). Che dire, mandare avanti tre fiction contemporaneamente è davvero dura! Mi dispiace solo che prima o poi dovrò interrompere questa ( una delle poche verdi che scriverò in vita mia, tra l'altro ), perché oggettivamente non è che posso esplicare tutti gli SHINee Facts, sono troppi! Beh, che dire... Non sono abituata alle OnTae, perché di fatto non mi piacciono, ma non potevo interrompere il mio filo conduttore, quindi, altro da dire non ho, se non: buona lettura~

 

 

 

( During the night )

 

 

Kim Kibum, Choi Minho e Kim Jonghyun non riuscivano a capire come fosse possibile che il loro leader avesse improvvisamente deciso di rinunciare alla propria abitudine di tormentare il piccolo maknae ogni volta che gli passava davanti. C'era qualcosa che non quadrava fra quei due, e ormai lo avevano capito. Avevano smesso di parlarsi, e di certo non sentivano più le urla del più piccolo quando il più grande lo scaraventava – letteralmente – sul letto. Di solito lo faceva per ammazzarlo di solletico, e allora le grida del maknae riecheggiavano per tutta la casa anche alle tre di notte, ma adesso non succedeva più.

Il punto è che loro non potevano saperlo, perché di fatto nessuno si preoccupò di informarli che, in effetti, il maknae avrebbe voluto urlare ancora, alle tre di notte, ma qualcuno gli mangiava le parole direttamente sulle labbra. Perché Lee Jinki non aveva smesso di scaraventarlo sul letto. Il punto è che ultimamente aveva preso l'abitudine di lanciarsi addosso al più piccolo subito dopo, e... Beh, avete capito.

« Hyung! » Lee Taemin si lamentava, ben fermo su una spalla di Jinki, che camminava per casa – alle quattro e mezza del mattino, dopo aver svegliato il maknae apposta per portarselo in camera. « Hyung, mettimi giù, è tardi, voglio dormire, dai...! »

Lee Jinki ridacchiava, con quel suo sorriso a trentadue denti che balenava fra le labbra, gli occhi socchiusi in due fessure adorabili. « Aniyô, non ho voglia. Se non ti rapisco nel bel mezzo della notte, quando vuoi che lo faccia? E' l'unico momento durante il quale non c'è il rischio che qualcuno si accorga di noi... Ed abbassa la voce, potrebbero sentirti! »

Questo perché, di fatto, dovevano per forza passare davanti alla camera di Jonghyun, davanti a quella di Kibum e, subito dopo, davanti a quella di Minho, prima di raggiungere quella del leader. Prima o poi avrebbero cambiato la disposizione delle camere, e avrebbe preso quella più vicina a quella del maknae, senza ombra di dubbio.

« Hyung, domani abbiamo un sacco di impegni, proprio questa sera io vorrei dormire! Per favore, mettimi giù e fammi andare a letto, dai... »

« Avanti, Minnie, vedrai che dormirai alla grande e domani sarai nel pieno delle forze! »

« Ma dobbiamo svegliarci presto! Possibile che debba ridurmi ad uno zombie tutte le mattine perché tu non sei in grado di controllare i tuoi ormoni, hyung?! »

Lee Jinki entrò in camera fischiettando noncurante. « Dai, solo per stanotte da domani non ti forzo più. » E scaraventò il maknae sul letto, sovrastandolo – allungò le labbra sul suo collo, lascivamente. « Tanto lo so che lo vuoi anche tu. »

« Mhn... » Taemin sbuffò. « E va bene... Solo per questa notte però, da domani non voglio più saperne fino alla fine della settimana, chiaro, hyung? »

« Chiarissimo... »

 

Fuori dalla porta, Jonghyun allungò una banconota verso Kibum.

« Dannazione a te, per questa volta hai vinto. »

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