Perchè?!

di Green 182
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amici per sempre ***
Capitolo 2: *** I fell in love with the girl at the rock show ***
Capitolo 3: *** Oh, I love her ***
Capitolo 4: *** We are Green Day ***
Capitolo 5: *** I'm such a fool ***
Capitolo 6: *** Billie, I'm pregnant ***
Capitolo 7: *** The end with you ***
Capitolo 8: *** It isn't your blame ***



Capitolo 1
*** Amici per sempre ***


Hey, questo è l'inizio di una mia terza storia.

Spero vi piaccia anche questa xD

Ciao

Green 182

 

Amici per sempre

 

(Billie)

Era una giornata piovosa d'estate.

C'era un tempo di merda che rispecchiava il mio stato d'animo.

Decisi di uscire lo stesso per prendere l'acqua.

Volevo stare da solo, non volevo che nessuno mi parlasse.

Abitavo in uno dei quartieri di Rodeo, era l'82 e io stavo schifosamente male.

Quel giorno mi sedetti su un muretto, in un vicolo.

Mi accorsi che c'era un altro ragazzo seduto lì con me.

Era bagnato fradicio anche lui.

A occhio aveva pressapoco la mia età.

Era biondo/castano, occhi azzurri, ecc...

Hey amico, perchè piangi?” mi chiese.

Tacqui.

Ignorai la sua voce.

Hey!” cercò di attirare la mia attenzione.

Non ero dell'umore.

Non avevo tempo di ascoltare certe stronzate.

Si alzò in piedi e venne da me.

Mi vuoi rispondere?” chiese.

Ma chi ti conosce?!” risposi.

Ci rimase male.

Ritornò a sedere.

Dopo un po' gli dissi -pentendomi di come gli avevo risposto- :

Tu perchè sei qui sotto la pioggia?”

Aspettò un po' prima di rispondere.

La mia ragazza mi ha lasciato...”

Ah, ma che cazzata!” dissi triste.

Ah, grazie!” ribattè ironico.

Pensavo fosse qualcosa di più serio...come il mio motivo...”

Come il tuo motivo?! Al massimo ti sarà morto il cane...” mi disse.

Dopo questa frase mi incazzai un casino.

Vaffanculo, chiunque tu sia” e lo spinsi per terra.

Corsi via piangendo, ricordando perchè ero in quel vicolo e perchè volevo stare da solo.

Tornai a casa.

Oh, Billie, dove sei stato? Vieni qui! Sei tutto bagnato!” mi disse Ollie, e mi abbracciò.

Mi fece cambiare completamente per non farmi ammalare.

Si vedeva che era senza forze, però.

Avrei voluto farla star meglio...fu complicato trovare un modo perchè stavo da schifo anche io.

Tacqui per tutta la sera.

A cena rifiutai di mangiare e mamma l'accettò.

Salii in camera mentre loro sei erano giù a cenare.

Mi rifugiai sotto le coperte con la speranza di risvegliarmi da quello che speravo fosse solo un incubo.

Non ce la feci, era pura verità.

Ero sotto le coperte a piangere.

Sentii la pioggia, la pioggia battere contro la finestra del soffitto, quella che permetteva di vedere le stelle nelle notti serene.

Poi più nulla, mi addormentai.

Due giorni dopo incominciai la scuola anche se non avevo tanta voglia.

Ci andai lo stesso.

Arrivato in classe feci passare ogni faccia.

Tutte conosciute da quattro anni, tranne una già vista.

I miei compagni erano in vena di scherzare, a differenza mia.

Quella faccia già vista era quel biondino/castano che incontrai due giorni prima in quel vicolo.

Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno...Michael Ryan Pritchard!” disse la maestra, e gli appoggiò una mano sulla spalla.

Lui annuì.

Puoi accomodarti vicino al ragazzo riccio...” gli disse.

Ma che cazzo?!

Già che non mi stava simpatico...poi ci mancava anche questa!

Venne vicino a me.

Hey” disse.

Mi stava irritando.

Scusa per l'altro giorno...”

Scusa un cazzo!” e gli mollai un pugno non forte.

Armstrong! Cominciamo bene l'anno! Cos'hai contro di lui?! Vai fuori, per favore!”

Intimidito uscii.

Mi precipitai in bagno per non farmi vedere piangere.

 

(Mike)

Intanto avevo chiesto se potevo andare in bagno perchè -a causa del pugno- un dente mi aveva fatto sanguinare il labbro.

Arrivai in bagno.

Sentii qualcuno piangere.

Chi era?

Amstrong?” probabilmente storpiai il suo cognome, non sapevo come si chiamava.

Tacque.

Trattenne il pianto.

Non ero sicuro fosse lui.

Cercai di trovare quel qualcuno.

Aprii la porta del terzo bagno.

Un ragazzo con gli occhi verdi e capelli castani/rossicci mossi era seduto sul cesso -ovviamente chiuso- e stava piangendo.

Mi fissò tutto impaurito.

Ti serve aiuto?” chiesi.

Annuì.

Entrai nel bagno e gli misi una mano sulla spalla.

Lui si alzò e mi chiese scusa per i suoi atteggiamenti.

Potrai mai perdonarmi?” chiese balbettando.

Certo Amstrong, stai tranquillo”

Armstrong” precisò.

Billie Joe Armstrong” continuò.

Piacere” dissi sorridendo.

Poi lo abbracciai.

Sentii che mi strinse forte.

Ti prego, non deludermi ancora” dissi.

Conta su di me”

Billie, anche tu”

Non volli farmi dire perchè piangeva.

Uscimmo dal bagno.

Passammo per il corridoio.

Hey Armstrong” disse un tizio facendogli lo sgambetto.

Lo aiutai ad alzarsi da terra.

Ma che cazzo...?!”

Dai, picchiami, sennò chiama tuo papà...ah no, tuo papà no perchè è morto!” e si mise a ridere.

Ma che cazzo dici?! Lascialo stare!” lo difesi.

Mike...” Billie mi trattenne come per farmi capire che quel tipo aveva appena detto la verità.

Ciao Armstrong!” lo salutò il tipo in modo malefico e si allontanò.

Tuo padre cosa?!” chiesi sorpreso.

Lascia stare”

Rientrai in classe, lui non poteva.

Chiesi alla maestra se potevo andarmene perchè non stavo molto bene.

Inventai una balla, però mi diede il consenso.

Ne approfittai per accompagnare a casa Billie.

 

(Billie)

Lo vidi uscire di nuovo dalla classe e trascinarmi per il braccio.

Che fai?!”

Ti porto a casa!”

Perchè?!”

Perchè non stai bene...”

Ma io...” cercai di dire, ma poi me ne stetti zitto.

Uscimmo da scuola.

Erano quasi le 9.

Dove ti porto?” chiese.

Lascia stare”

Tacemmo tutti e due.

Si, Mike, mio padre...” ripresi deglutendo.

Ero ancora triste, ovvio.

Oh, Billie...mi dispiace!”

Quel giorno che pioveva...ti ricordi?”

Si...scusami per averti preso in giro...”

Non lo sapevi, non è colpa tua”

Mi abbracciò.

Eravamo seduti su uno dei tanti muretti che c'erano in città, diciamo in periferia.

Quell'abbraccio durò molto.

I miei genitori adottivi si sono separati tre anni fa...”

Ah...e ora?! Con chi abiti?”

Con -mia madre-”

MA CHE BELLE INFANZIE?!” dissi ironico.

E' colpa sua” aggiunsi.

Di chi, scusa?!”

Dio”

Dici?” chiese.

Annuii.

Lo credo anche io”

Dov'era quando gli ho chiesto di far guarire mio padre, eh?! Dove cazzo era?!”

Tacque.

Avrai tutto il mio appoggio, Bill!”

Grazie Mike”

Per cambiare discorso parlammo dei nostri hobby.

Avevamo in comune un po' di cose.

La passione per la musica, il nostro mondo.

Raccontai che avevo ricevuto una Fender Stratocaster come ultimo regalo di mio papà e che era soprannominata da lui Blue.

Gli dissi che non ero ancora tanto pratico nel suonarla, ma che prima o poi avrei imparato.

Scoprii che lui suonava il basso.

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Capitolo 2
*** I fell in love with the girl at the rock show ***


Rieccomi con il secondo capitolo...scusate se lo continuo solo ora, ma prima ho voluto finire “Grande Opportunità”.

Beh, spero che continuate a seguire questa f.f.

Grazie a tutti :)

Green 182

 

I fell in love with the girl at the rock show

 

8 anni dopo

 

(Adie)

Sabato 5 agosto, concerto Sweet Children, ore 15.00” lessi su un foglio attaccato al muro.

Lessi che era un gruppo punk e quindi mi poteva interessare.

Ci sarei andata.

Il concerto sarebbe stato vicino alla mia scuola.

 

Era più o meno mezzogiorno e stavo tornando a casa da scuola.

Mi sarebbero rimaste ancora tre ore.

Arrivai a casa e mangiai.

Poi mi cambiai.

Maglia nera con teschio, fuseaux rossi e All Star nere alte e un po' di matita nera agli occhi.

Arrivarono le 14.30 e io mi incamminai verso il luogo in cui avrebbero suonato.

Immaginai sarebbe stato fantastico.

 

(Mike)

Erano cominciati da poco i nostri tour, da appena sette mesi.

Quel giorno avremmo dovuto suonare in Minnesota.

Arrivammo là alla mattina giusto per prendercela comoda,per esercitarci, ecc...

Per prima portammo giù la batteria visto che era la più complicata da assemblare.

Poi ognuno si prese il proprio strumento, io il basso, lui la Blue.

Per circa un'ora suonammo tutta la scaletta per provare.

A mezzogiorno ci prendemmo una pausa, mangiammo, scherzammo, ecc...

Intorno alle 14 il locale cominciava a riempirsi di gente.

Alle 15 cominciammo.

Riguardo la scaletta, cominciammo con “At The Library” seguita da “Don't Leave Me”, “I Was There”, ecc...

Andammo in ordine.

 

(Billie)

Avevo visto una ragazza entrare.

Era vestita bene, maglia e scarpe nere e pantaloni rossi.

In più la sua maglia aveva un teschio.

Aveva stile la ragazza!

Era un po' bassa...capelli rasta...wow!

Era stupenda.

Avrei trovato il coraggio di cantare lo stesso?

Hey, quella ragazza...”cercai di dire a Mike, ma mentre la fissavo, anche lei mi fisso.

Non riuscivo più a parlare.

Impotenza fisica e mentale.

Hey amico!” mi urlò Mike.

Mi prese il viso con le mani e lo girò verso di lui.

Si?! Grazie...non riuscivo a smettere di guardarla...”

Buona fortuna...dobbiamo cominciare adesso!”

Erano le 15.

 

Ciao a tutti, grazie di essere qui...spero vi piaccia il concerto...” balbettai.

Poi cominciai con “At The Library”.

Hey there, lookin' at me
Tell me what do you see
But you quickly turn your head away
Try to find the words I could use
Don't have the courage to come up to you
My chance is looking a bit grey

Starting across the room
Are you leaving soon?
I just need a little time

What is it that drives me mad
Girls like you that I never had
What is it about you that I adore?


What makes me feel so much pain

That makes me go so insane
 What is it about you that I adore?

Starting across the room
Are you leaving soon?
I just need a little time

One more time

Whoa

Why did you have to leave so soon?
Why did you have to walk away?
Oh well it happened again
She walked away with her boyfriend
Maybe we'll meet again someday.

Maybe we'll meet again someday.

Maybe we'll meet again someday.

Someday!”

 

Continuammo anche con le altre.

Una volta finito il concerto andammo nei camerini.

Mi misi a scrivere di nascosto il mio numero di cellulare su un fogliettino.

Patetico.

Che fai?” mi chiese Mike.

Eeeemh...” balbettai nascondendo il pezzo di carta.

Scommetto che non ci sarà fuori ad aspettarti...”

Scommetti?!” risposi sicuro di me.

 

(Adie)

Quel concerto mi aveva quasi shoccato.

Wow, oltre ad essere stato bello...era uno spettacolo anche il chitarrista/cantante.

Capelli blu, non tanto alto, con occhi verdi...eheh, niente male!

Decisi di aspettarlo fuori, giusto per complimentarmi...non ero sicura che si sarebbe ripresentato lì all'entrata.

Ma si sa...la speranza è l'ultima a morire.

 

Sta di fatto che poco dopo quel ragazzo uscì, io cercai di avvicinarmi, sembrava mi stesse venendo incontro anche lui...o era solo la mia impressione?!

Sc-scusa” balbettai.

Mi fissò e io mi bloccai.

Stai-stai bene?” mi chiese.

Si, scusa...emmh, volevo farti i complimenti”

Grazie!” rispose, e sorrise.

Attaccò bottone.

Mi chiamo Billie...piacere!” e mi tese la mano.

Io Adie” dissi timida.

Adrienne, piacere!” mi corressi.

Billie Joe Armstrong!” qualcuno lo chiamò.

Scusami...” mi disse.

Si allontanò un attimo e mi piantò lì da sola.

Fantastico.

Mi sentii una stupida a pensare che potevo interessargli.

Mike...un secondo!” urlò ad un ragazzo biondo dietro l'angolo, si, il bassista.

Si avvicinò ancora a me.

Dovrei andare...scusa, mi dispiace...” mi disse.

Mi diede un bacio sulla guancia.

Mi sorprese.

Com'era possibile?!

Intanto che si allontanava dal mio viso, il biondo lo trascinò via prendendolo per un braccio.

Billie però fece in tempo a tirar fuori dalla tasca un bigliettino di carta e, cercando la mia mano, me lo diede.

Mi sentivo la persona più felice del mondo.

Sorrisi.

Ciao Adie...”

Ciao Billie...spero di vederti ancora...”

Sorrise.

Poi sparì dietro l'angolo.

Dopo però mi venne un dubbio: l'avrei visto ancora?

Cominciai a sentirmi male.

Forse cominciavo a farmi troppi castelli di sabbia in testa, come se tutto andasse come avrei voluto...insomma, non era ancora successo niente tra me e lui!

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Capitolo 3
*** Oh, I love her ***


Oh, I love her

 

(Billie)

Mike...potevi lasciarmi là ancora un po', eh?!”

Ahhh Billie”

Salimmo sulla BookMobile diretti verso casa.

Durante il viaggio mi misi a canticchiare.

Oh, I love her,

Keep dreaming of her,

Will I understand if she wants to be my friend?!”

Hey, Trè chiama Billie...Billie?! Ci sei?”

Si...più o meno...”

Sei fissato, eh?”

Eh...cosa ci posso fare...”

Sorrisi.

Mike si mise a ridere.

L'hai baciata, amico!” mi disse poi.

Penserà che sei un maniaco, uno che va con la prima che capita...”

No, caro! Lei non mi ha respinto neanche!” dissi fiero di me.

E comunque ho vinto la scommessa” continuai facendo a Mike la linguaccia.

Squillò il mio telefono.

Mike me lo prese, fu più veloce di me.

Lo guardò.

Cazzo, è lei?” chiesi agitato.

Non si mosse.

Mike, è lei o no?” chiesi disperato.

Penso stesse leggendo il messaggio.

Mike smentii, non era lei a quanto pare.

Oh” dissi deluso.

Cazzo si, Billie! È lei, ok?!”

Dammi quel fottuto cellulare allora!”

Lo presi in mano.

 

Ciao, sono Adie...quella ragazza che hai incontrato oggi, ti ricordi?

Scusa se ti disturbo...è solo che volevo conoscerti meglio...ma dove abiti?”

 

Lessi il messaggio.

Ero felice.

 

Ciao!

Certo che mi ricordo!

Non disturbi affatto...sinceramente anche io vorrei conoscerti...ma abito a Rodeo, in California, mentre tu...lì in Minnesota...spero di rincontrarti.

Ciao, Billie”

 

Ma come sei sdolcinato” scherzò Mike allungando lo sguardo sullo schermo del cellulare.

Ah ah ah” risposi ironicamente.

Penso mi piaccia veramente”

Non l'avevamo capito...” intervenne Trè ironico.

Sbuffai e mi lasciai scivolare sul sedile.

Mi coprii il viso con il cappellino nero che avevo in testa, assorto nei miei pensieri.

Mi vibrò il cell.

Non era un messaggio, perchè non smetteva di vibrare.

Mi affrettai a tirarlo fuori dalla tasca.

Guardai chi era.

Era quell'idiota di Mike.

Risposi apposta, per fargli spendere soldi.

Coglione” gli dissi, e gli mollai un pugno sulla spalla.

Lui e Trè erano seduti sui sedili davanti quindi non mi accorsi che era stato lui a chiamarmi.

Cos'hai?” disse ridendo.

Basta prendermi per il culo!”

Eeeh scusa” disse con sarcasmo.

Sai cosa? Vaffanculo Mike!”

Poi mi rannicchiai sul sedile posteriore.

Pensavo a lei.

Sarebbe mai stata attratta da me?

Mi vibrò di nuovo il cellulare.

Mike basta!”

Cosa?”

Scherzi telefonici”

Giuro che non sono io!”

Allora tirai fuori il cellulare, tutto agitato.

-Adie- lessi.

Aprii il messaggio.

 

Merda! È strano che tu ti ricorda di me...sono una delle vostre tante fan.

Mi dispiace di abitare lontano.

Dai, non ci girerò tanto intorno...penso che tu mi piaccia.”

 

Ma che cazzo?!

Le piaccio, le piaccio!” urlai, e saltai come un matto sui sedili.

Ero impazzito, ero andato!

Calmati, cazzo!” mi disse Mike.

Non ci riesco, non posso”

Quando arrivammo in città, ognuno andò a casa propria.

Mangiai, non smettevo di pensarci.

Era proprio vero?

Le piacevo?

 

Verso le 21 il mio cellulare squillò ancora.

Era lei.

Non sapevo che fare.

Risposi.

Billie?!”

Si, Adie?!”

Scusa se ti disturbo, ma...volevo dirti che ho scoperto che verrò a vivere lì!” disse felice.

Io ero sollevato, non ci potevo credere.

Lei in città?!

Ma che figata!

Caz-cazzo Adie!” balbettai.

Che c'è? Non sei felice?”

Più di quanto ti possa immaginare, credimi”

Fantastico” disse.

Ma-ma quando?”

Domani”

Wow”

Beh, devo andare, ciao!”

Ciao Adie”

Ciao Billie Joe” concluse.

Billie Joe?!

Quando lo pronunciò mi lasciò secco.

Ero il ragazzo più felice del mondo.

In più sarebbe venuta qui.

Andai a letto per far passare il tempo più veloce.

Non vedevo l'ora arrivasse la mattina dopo.

 

(Adie)

Sarei andata ad abitare là.

Fantastico!

Cazzo se mi piaceva!

Aspetta, aspetta, aspetta, ma io gli piacevo?

L'avrei scoperto in poco tempo.

Fu la prima volta che, io, Adrienne Nesser, 20 anni, mi innamorai seriamente.

Forse avevo aspettato troppo.

Sperai che quel ragazzo di cui conoscevo solo il nome e il viso non mi avrebbe deluso.

Non lo conoscevo ancora bene.

Ci sarei uscita uno di quei giorni.

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Capitolo 4
*** We are Green Day ***


We are Green Day

 

Un giorno dopo

 

(Billie)

Mi svegliai a mezzogiorno forse un po' stressato dal tour del giorno prima.

Pranzai, mi vestii elegante e partii per la stazione.

Sarei andato a prenderla.

Maglia (a mezze maniche) e jeans neri e cravatta rossa.

Capelli blu, occhi verdi.

Fuckin' perfect!

 

Arrivai là.

La vidi scendere dal treno con valigie.

Era accanto ad un uomo alto e magro, sulla cinquantina.

Suo padre immaginai.

La vidi da lontano.

Non mi notò subito.

Poi mi scambiò un'occhiata.

Si era accorta di me.

Mi sorrise.

Maglia rossa, jeans attillati, All Star rosse alte.

Figa.

Vidi che si avvicinò.

Tutto ad un tratto ero diventato timido.

Hey!”

Ciao, c-come va?” balbettai.

Ora bene, tu?”

Bene” dissi sorridendo.

Ricambiò il sorriso.

Ci fissammo a lungo.

Merda” sussurrai, e abbassai lo sguardo.

Mi alzò il viso con l'indice.

Che c'è? Non stai bene?”

E' che...” cercai di dire.

Adie, tesoro! Dobbiamo andare!” urlò quel signore.

Arrivo!” gli urlò lei.

Stavamo dicendo?” mi chiese.

Niente...vai, ci vedremo un'altra volta...” e tolsi il suo dito dal mio mento.

No, Billie, che cos'hai? Non ti piaccio?” mi chiese.

Non è quello...” scossi la testa poi con le mani le presi il viso e la baciai.

Non mi respinse affatto.

Quando ci staccammo mi disse una cosa da farmi svenire.

Penso di amarti, Billie Joe...”

Cosa?!

L'aveva detto veramente?!

Stavo collassando, tanto da appoggiarmi al muretto per reggermi in piedi.

Co-cosa scusa? Ho capito bene?!”

Se hai capito che ho detto che penso di amarti...si, hai capito bene!”

Mi stavo sciogliendo.

Sto sognando, immagino...”
“No, Billie, io sono qui per te, penso di amarti...”

Ero senza parole.

Mi baciò.

Ora ci credi?”

Sorrisi.

La presi per mano e la portai in un posto tranquillo, dove avremmo potuto stare da soli.

Arrivammo là.

Adie...sei fantastica...sono pazzo di te dalla prima volta che ti ho visto...ho sperato di piacerti...e scusa se non sono perfetto e se non sono il ragazzo che avresti voluto avere...e si, penso di amarti anche io, nonostante tutto...”
“Billie...tu per me sei perfetto così come sei...” disse, e mi abbracciò.

Le scese una lacrima.

Grazie Adie” dissi con voce strozzata.

Non mi devi ringraziare...”

 

In quel posto ci raccontammo più o meno la nostra vita.

Scoprii che aveva tre anni in più di me.

La sera stessa venne a casa mia e dormì lì.

 

(Adie)

La mattina dopo mi svegliai.

Guardai fuori dalla finestra: il sole era già splendente, visto che era il 7 agosto.

Era ancora estate.

Tolsi lo sguardo dalla finestra perchè una sfera di luce lo attirò verso la porta semi aperta.

All'improvviso mi ricordai del giorno prima e sprofondai nel piacere.

Mi alzai dal letto.

Andai in cucina e -vedendo Billie- mi sentii più sollevata.

Non ci potevo credere!

Io stavo insieme al cantante dei Sweet Children: Billie Joe Armstrong.

Adie?!” mi chiamò.

Adrienne?!” mi richiamò, ma sembrava fossi in uno stato di trans.

Stavo ancora pensando a noi.

Venne verso di me.

Mi diede un bacio sulla bocca.

Ci stetti.

Che hai?” mi chiese.

E'-è che...” non riuscivo a parlare.

...che non riesco a credere che...tu...ed...io...” dissi mentre mi scese una lacrima di felicità.

Mi abbracciò.

Credimi, è tutto vero...” mi disse.

Sorrisi, sorrise.

Grazie Billie” e lo abbracciai di nuovo.

Dai, adesso andiamo a fare colazione!”

Mi prese per mano e mi portò verso il tavolo già preparato.

Grazie anche per questo...”

Niente piccola mia” disse.

Piccola? Sono più grande di te di tre anni!”

Mi misi a ridere.

Si accorse di quello che aveva detto.

Rise.

Massi...per me lo sei lo stesso!”

Finimmo di fare colazione.

 

Andammo da Trè e da Mike.

Erano in vena di suonare.

Provarono nuove canzoni.

Avete passato questo fine settimana a farvi canne?!” disse vedendoli belli pimpanti.

Ah ah ah” disse Mike ironicamente.

Adie, mi hai dato ispirazione!” esclamò Bill.

Cambieremo nome, se vi va...Green Day?!”

Fuck yeah!” esclamò Mike.

Concordo” disse Trè.

Idea originale” dissi ridendo.

Suonarono fino a mezzogiorno.

Poi mangiammo.

Alle 18, io e Billie, tornammo a casa. 

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Capitolo 5
*** I'm such a fool ***


I'm a such a fool

 

6 MESI DOPO

 

(Billie)

Mi svegliai pensando al sogno fatto la notte stessa.

Io e Mike stavamo insieme.

Mi misi a pensare -ancora nel letto- se quel sogno mi voleva far capire qualcosa.

Negli ultimi tempi continuavo ad ammirare il comportamento di Mike, il suo carattere.

Poteva essere vero?!

Potevo essere attratto da lui?!

Decisi di vestirmi e andare a fare un giro, mentre Adie stava ancora dormendo.

Pensai a “capelli biondi&occhi azzurri”.

Cominciavano a sorgermi dei dubbi.

Mi piaceva?

Adie che fine avrebbe fatto?

Capii che lei cominciava ad essere un ricordo, una fan conosciuta ad un nostro concerto di cui andavo pazzo.

Una mezza idea di essere bisessuale ce l'avevo, ma non credevo che un giorno si sarebbe confermata.

Arrivarono le 11 e decisi di andare a casa di Trè.

 

Come mai qui?” chiese.

Ho un problema, amico...”

Mi preoccupi...”

Ti devi preoccupare!” dissi.

Posso mangiare qui intanto che ci sono?” continuai.

Si, certo, ed è questo il problema?”

No...è che...forse sono innamorato di Mike...” sputai il rospo.

Si prese un colpo.

Spalancò gli occhi.

Cosa?”

Hai capito bene...”

Sei malato, amico...aspetta che ti misuro la febbre...”

No, Trè sto bene”

Mangiammo.

Mi chiamò Adie, mi chiese dov'ero.

Dissi che ero da Trè e di non preoccuparsi.

Alle 16 circa suonarono alla porta.

Era Mike.

Trè, è Mike!” dissi agitato guardando dallo spioncino.

Che faccio?” continuai.

Aprigli...” rispose.

Aprii.

Avevo paura.

 

(Mike)

Che fortuna!

Andando da Trè trovai anche Billie, il mio nano, il mio cucciolo.

Già, mi piaceva.

Entrai.

Vidi Billie, lo abbracciai, mi strinse forte, più del solito, poi gli misi la lingua in bocca.

Ci rimase male.

Che fai?” chiese con tono normale.

E' un bacio di amicizia...come tutti gli altri”

No, questo era con la lin...”

Shhh...” lo zittii.

Ciao Trè!” lo salutai.

Annuì.

Billie?!” lo chiamò Trè.

Era paralizzato?!

Fece in tempo ad appoggiarsi al divano che svenne.

Oh! Billie?!” mi spaventai.

Lo sollevai e lo posai delicatamente sul divano in modo composto.

Non si riprendeva però.

Aveva avuto un attacco di panico?!

Per cosa poi?

 

Dopo un po' si svegliò.

Hey Billie...” dissi.

Aprì gli occhi, mi vide, sorrise come un ebete perchè era ancora mezzo intontito.

Si tirò su.

Si sedette.

Che è successo?” chiese grattandosi la testa cercando di ricordare.

Sei svenuto...” rispose Trè.

Perchè?” richiese Bill.

Non ti ricordi...? Quella cosa di cui abbiamo parlato...io...e...te...”

Ah già!” disse e gli fece l'occhiolino.

Di cosa?” chiesi incuriosito.

Devo andare di sopra a fare una roba...ciao...ci becchiamo dopo”

Trè e Billie si sorrisero.

Che succedeva?

Trè se ne andò di sopra, ci lasciò soli.

Come stai...tesoro?” mi lasciai scappare e lo accarezzai.

Mi guardò strano.

Tesoro?”

Billie...vedi, sai, ti amo...”

Si spaventò.

Com'è possibile?”

Domanda di riserva?”

Io ho una risposta, se vuoi”

Mi prese il volto e mi baciò sulla bocca.

Ora mi fai preoccupare tu!”

No, credo che...anche tu mi piaccia...”

Lo abbracciai.

Wow” dissi.

Fantastico, eh?!”

Poi divenni triste.

Ma-ma con Adie? Come la metti?”

Si ricordò e si pentì.

Cazzo! Sono un idiota!” si coprì il viso con le mani.

Gli squillò il cellulare.

Amore, è sorto un problema, devo tornare in Minnesota. Accompagnami almeno alla stazione”

Merda! Adie, davvero? Mi dispiace, ora arrivo...”

Era Adie e Billie le mentì.

Devo andare, salutami Trè. Ti voglio bene...ci vediamo”

Ciao nano, ci sentiamo”

Hey” disse con tono arrabbiato anche se scherzava.

Ciao” continuò.

Uscì.

 

(Billie)

Meno male che con Mike era tutto sistemato.

Andai a casa.

Stava più o meno piangendo.

Dai, vedrai che si sistemerà tutto!” la consolai.

No, Billie, non credo”

La abbracciai.

Dopodiche uscimmo.

In stazione c'era suo padre.

Ci salutammo.

Dopo un quarto d'ora il treno partì.

Ti amo Billie...ciao”

Mi abbracciò ancora.

Non riuscivo a dire “Ti amo”, forse perchè non lo pensavo più.

Mi limitai ad annuire.

Deglutii.

Anche io” non so dove avevo trovato la forza di dirlo.

Partì.

Che stupido, che falso, che coglione, che stronzo.

Ero la persona più schifosa del mondo.

La stavo tradendo e non ero ancora consapevole di quello che sarebbe capitato dopo...

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Capitolo 6
*** Billie, I'm pregnant ***


Billie, I'm pregnant

 

5 GIORNI DOPO

 

(Adie)

Mi ricordai che quel fine settimana i Green Day avrebbero avuto un concerto grazie alla radio che tenni accesa quella sera in camera mia.

 

Dopo l'uscita del secondo album 'Kerplunk!', i Green Day hanno ricominciato il tour.

È giunta voce che, durante un concerto, il bassista e il chitarrista si sono scambiati più volte baci e simili tenerezze, si pensa ci sia una storia tra di loro.

I fan potrebbero prenderla male, ma oltre a questo non sappiamo nient'altro qui in studio...può essere stato solo un gesto di amicizia?!”

 

Ci rimasi male, ma di un male.

Avevo notato il cambiamento di Billie negli ultimi periodi...ma non pensavo a quello!

Ero delusa, stavo da cani.

Non sarei mai andata in California per lui.

Di certo mi sarebbe servito tempo per dimenticarlo.

Lui era veramente importante per me.

Ero delusa, triste, mi resi conto che ero stata una stupida: com'era possibile che il cantante dei Green Day (Sweet Children a quel tempo), proprio Billie Joe Armstrong, si sarebbe innamorato di me?!

Non era possibile.

Mi venne anche da vomitare.

 

 

2 SETTIMANE DOPO

 

(Adie)

Non sentivo Billie da tanto.

Meglio.

Continuavo a star male, vomitare, ecc...

Pensavo fosse per la delusione, ma poi ci pensai.

Potevo essere incinta?!

Corsi in farmacia senza far sapere niente a nessuno.

Presi il test di gravidanza.

Andai a casa.

Testai.

Signore e signori, si, ero incinta, purtroppo lo ero.

Come avrei fatto?!

Ero da sola poi.

Non sapevo se avrei dovuto chiamare Billie o no.

Decisi di farlo.

(Billie)

Erano le 15.

Mi squillò il cell.

Adie.

Avevo paura di rispondere dopo aver sentito la notizia che girava in radio.

Pro-pronto?”

Billie, ascoltami, non ti ho chiamato per giudicarti...”

Scusa Adie...” disse.

Tacque.

Billie...sono...” non riuscì a finire che la sentii vomitare.

Scusa Billie, è che non sto molto bene...”

Sei incinta, vero?”

Si...” sussurrò.

Vengo lì!” esclamai.

Perchè? Non ti interesso più...”

Tacqui.

Adie...”

No, Billie, giuro...puoi restare lì...” disse delusa.

Vabbeh...”

Ciao...”

Ciao”

Non ci pensai un attimo, feci le valigie e partii per il Minnesota.

Incontrai Mike intanto.

Dove vai?”

Mike...Adie è incinta, non posso lasciarla adesso...” gli appoggiai la mano sulla spalla.

Grazie Billie...pensavo mi amassi” cominciò a piangere.

Ti amo come fratello...”

No” stava piangendo.

Mi fece pena.

Lo abbracciai.

Billie, non lasciarmi...”

Non lo farò...però io avrò più o meno una famiglia...”

Io voglio te però”

Mike, non posso lasciarla da sola proprio adesso”

Non capisci proprio” disse e corse via.

Mi dispiaceva, forse l'avevo illuso.

Se non fosse stata incinta...io e lui...

Ma io lo amavo, non potevo nascondere i miei sentimenti!

Partii comunque.

Arrivai là dopo molto tempo.

Suonai, ormai sapevo dove abitava.

(Adie)

Suonarono alla porta.

Aprii.

Un ragazzo non molto alto, occhi verdi, capelli fucsia...Billie.

Billie Joe Armstrong.

Che cazzo ci fai qui?” chiesi.

Sono venuto per te...perchè non voglio lasciarti sola in questo momento...” disse.

Voglio abortire comunque”

Spalancò gli occhi.

Cosa?” chiese entrando in casa e chiudendo la porta dietro di sé.

Co-cosa? Oh no, tu non lo farai...”

Billie, che senso avrebbe? Tu non mi ami più...io non ce la farei da sola poi non era neanche nei miei piani un bambino...”

Mi prese le mani.

Ti prego...non uccidere un innocente...”

Aveva ragione.

Lo terrò io, se non potrai tu...” continuò.

Stai scherzando?!”

No Adie, sono serio”

Mi scese una lacrima.

Mi passò un dito sul viso.

Non ti preoccupare...fidati di me...per quello che c'è stato...”

Mi abbracciò.

Stavo piangendo.

Adie, ti voglio bene...”

B-Billie, anche io”

Dai, su, non fare così! Andrà tutto bene! Potremmo tenerlo io e Mike magari...”

Tacqui.

Poteva essere un'idea, però pensando a com'era...pensando anche a Mike...che padri sarebbero stati?

La mia fiducia stava andando a farsi fottere.

Billie...non so se è il caso...”

Non ti fidi?...farò di tutto per il bambino...penserò a te...lo farò per te!”

...è nostro figlio” pensai ad alta voce.

...nostro figlio” ripetè lui.

Mi sorpresi.

Sospirò.

Chiusi gli occhi e lasciai scendere le lacrime.

Ero appoggiato alla parete.

Un calore mi avvolse.

Sentii un calore sulle mie labbra: le sue.

Ma che cazzo?!

Mi stava baciando?!

Come mai!?

Lo respinsi.

Gli mollai una sberla.

Dopo mi resi conto di quello che avevo fatto.

Mi portai le mani alla bocca.

Merda” sussurrai.

Mi coprì il viso con le mani e corsi di sopra in camera.

Perchè l'avevo picchiato?!

Perchè volevo dimenticarlo e non ci riuscivo, forse?!

Ma comunque non aveva senso.

Ero impazzita.

Mi chiusi in camera.

Piansi a dirotto.

Nella mia mente scorsero tutti i bei momenti passati insieme a lui.

Dall'inizio alla fine.

Alla fine.

Dopo un po' sentii bussare.

Dai, Adie, esci!”

Scu-scusa Billie...ho esagerato!”

No, stai tranquilla, esci però!”

 

(Billie)

Uscì finalmente.

Aveva due linee nere sul viso segnate dalla matita colata.

Scusa” disse e cercò di guardare da tutt'altra parte.

Le presi il viso con le mani così da fissarci.

Adie, promettimi che non abortirai...so che ce la puoi fare...giuro che andrà tutto bene...fallo per quello che c'è stato tra di noi, so di essere un coglione...ma ti prego, non abortire...!”

Mi guardò fisso negli occhi.

Deglutì.

Le scese ancora una lacrima.

Asciugati quegli occhi piagnucolosi, dai! Non sopporto queste cose...”

Sorrise leggermente.

Dai, su col morale!” continuai.

La feci ridere di poco.

Ti voglio bene Adie...mi dispiace per quello che ho fatto, scusa”

La abbracciai.

Mi strinse forte.

Le diedi un senso di sicurezza.

Prometto che non abortirò” sussurrò.

Però ritorni in California?”

Quello era il problema.

Eravamo lontani.

Tacque.

No...mio papà non sa che sono incinta...e non so neanche che fare...dovrei inventarmi qualcosa...un motivo per venire lì”

Difficile”

Già”

Ma comunque tu sei indipendente...puoi fare quello che vuoi...hai 21 anni!”

Si...in pratica...VENGO IN CALIFORNIA!”

Bene. Troverò un posto comunque...”

Fantastico!

L'aiutai a preparare le valigie e prendemmo il treno.

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Capitolo 7
*** The end with you ***


The end with you

 

(Mike)

Suonarono alla porta.

Aprii.

Billie e Adie.

Ma chi si rivede...

Ancora insieme?!

Chiusi loro la porta in faccia.

Non sopportavo vederli insieme.

Mike apri...dobbiamo parlare!”

Allora aprii.

Allora...lei è incinta...avevo pensato di farla dormire qui...”

Non ci penso neanche!” lo interruppi.

Perchè?”

Perchè no”

Sei geloso” esclama Billie.

Tacqui.

Si, lo ero.

Dai, Mike, fallo per me...” continua.

No, non volevo.

Mike! Ascoltami, ti prego, fallo per me! Sai che ti am-ti voglio bene...!”

Avevo sentito bene?!

Stava dicendo 'ti amo'.

Eh? Ripeti!”

Hai capito”

Hai detto che mi ami”

No, io ho detto che ti voglio bene”

No! Tu hai detto di amarmi poi ti sei corretto”

Quasi litigammo.

Cazzo, si, ok, l'ho detto Mike, mi sarò sbagliato”

No”

Basta ragazzi!” intervenne Adie.

Mike! Si, lui ti ama! Basta però!” continuò.

Billie la guardò in un modo come per dire -cazzo dici? Perchè gliel'ha detto? Stai al gioco- con occhi spalancati.

Mi sorpresi e mi sentii sollevato.

Ok, lei dormirà qui quanto vuole!” dissi con un sorriso da ebete.

Grazie” mimai con il labbiale rivolto ad Adie.

Billie era incazzato scherzosamente.

Riguardo te...Billie Joe Armstrong...che hai in mente di fare?” chiesi.

Beh, ormai...volevo farti una sorpresa...no, comunque avevo pensato di tenerlo noi due il bambino...visto che lei non se la sente...” rispose.

(Billie)

Ma stai scherzando?” mi chiese in un modo che mi fece prendere paura.

Che c'è? Che ho detto di sbagliato?!”

No, niente Billie...è che-che lo trovo fantastico! Ti amo...” corse da me tutto agitato e mi abbracciò.

Ti amo anche io” gli sussurrai in un orecchio. Lui mi baciò sul collo.

 

 

9 MESI DOPO

 

(Adie)

Mi svegliai.

Erano le 2 di notte.

Avevo dei disturbi.

Mi alzai a vomitare.

Era ora?!

Ero in piedi.

Ad un certo punto vidi bagnato per terra.

Cazzo, era proprio ora!

Mike!” lo chiamai, sperando fosse a casa, perchè non lo era mai di solito a quest'ora.

Mmmh” sentii mugugnare.

Mi sentii sollevata.

Ma non era il momento di sorridere.

Mike!”

E'? Che c'è?”

Mi si sono rotte le acquee”

Ci penserò domani a comprare un nuovo rubinetto...non mi sembra così urgente...”

Cazzo! Mike! Il bambino!” lo interruppi.

 

(Mike)

Spalancai gli occhi.

Cazzo Adie! Ti porto all'ospedale!”

Arrivammo là.

La sistemarono in una stanza.

Chiamai Billie al cellulare.

Hey Billie, la tua donna è qui con me all'ospedale”

Non sono la sua donna!” mi urlò Adie mezza isterica.

Comunque...se vuoi venire...”

Arrivo subito!”

Dopo un quarto d'ora arrivò.

Mi vide seduto vicino alla porta della stanza.

Entra! È lì, buona fortuna!” sussurrai.

Annuì.

Entrò.

Volevo fosse felice.

Era suo figlio.

Era una cosa commovente.

 

(Billie)

Erano le 4 di notte.

Entrai.

La vidi sdraiata.

Per adesso era da sola.

Camminai piano.

Mi avrebbe urlato contro?!

Mi vide.

Che cazzo ci fai qui? Vattene!”

Si, lo fece.

No...”

Vai via!”

No! Starò qui finchè non sarai uscita da qui!”

Uscii dalla stanza.

Ritornai da Mike.

Come va là dentro?”

Non mi vuole in stanza, ma io farò di tutto per stare con lei”

Mike mi guardò male, come per dire -tu non amavi mica me?-

Mike, è mio figlio...”

Ok” se ne stette zitto.

Dopo un'ora circa sentii urlare da dentro la stanza.

Era ora?

Dottore!” ne brancai uno per il braccio.

Venga!” gli mostrai la stanza.

C'era Adie disperata, piangeva.

Mi diede un senso di malinconia.

Mi scese una lacrima.

Vidi le ostetriche venire in stanza.

Stetti nella stanza.

Ragazzino, se ne deve andare!” mi disse un dottore.

Perchè?”

Non c'è niente da vedere!”

Se permette, quello è mio figlio...”

e suo figlio...ma non mi faccia ridere!”

Ma non mi prenda per il culo lei!”

Abbia rispetto!”

Si, proprio come lei ne ha con me...io resterò qui fino a quando lei avrà finito il suo lavoro!”

No, Billie, fa quello che ti dice...” interruppe Adie.

No, Adie, io resterò qui con te, NE HAI BISOGNO!”

Accennò un sorriso.

Le diedi un bacio sulla fronte.

Durante il parto capirono che bisognava fare un cesareo.

Ero traumatizzato.

Stavo male, piangevo.

Uscii dalla stanza con le lacrime agli occhi.

Billie? Com'è andata?” mi chiese Mike tutto contento.

Poi vide che ero triste e si fece andare via tutta quell'agitazione che aveva addosso.

Billie? Che è successo?”

Cesareo” riuscii a dire.

Andrà tutto bene” disse e mi abbracciò.

Ho molta paura”

Andrà tutto bene, andrà tutto bene, vedrai”

Uscì anche il medico.

Signore...lei adesso non può entrare però...”

Posso almeno vederla prima dell'operazione? La prego...”

Annuì.

Entrai in un'altra stanza apposita.

Si fecero le 7 di mattina.

Era sconvolta.

Billie”

Adie”

Andai da lei.

Ho paura, Bill!”

Andrà tutto bene...

Non mi lasciare sola...stai qui...”

Non posso...ma starò là fuori e penserò a te...ti voglio bene Adrienne Nesser”

Ti amo Billie Joe Armstrong!”

La baciai sulla bocca e lei ricambiò.

Andrà tutto bene

Stava piangendo e vide che anche io lo stavo facendo ma non mi disse niente.

Dovevo uscire, quindi mi allontanai.

Billie...”

Uscii.

Avevo il cuore in gola.

Ero agitato.

Stavo male.

Avevo paura.

Mi stavo cagando addosso dalla paura.

Mi sedetti fuori, vicino a Mike.

Pregai che andasse tutto bene.

Dopo un po' si sentirono pianti.

Mi sentii sollevato.

Sono padre” sussurrai.

Uscì un'ostetrica.

Signore...”

Non capivo cosa c'era che non andava...avrebbe dovuto avere un sorriso su quella fottuta faccia.

Come sta il bambino?”

E' una bambina...comunque bene”

Mi stava nascondendo qualcosa quella signora.

Che cazzo è successo?”

Mi alzai in piedi.

La situazione si è complicata e...”

E?”

La sua ragazza non ce l'ha fatta” disse con calma.

Io ero tutto il contrario.

Sta scherzando?”

Vorrei non fosse così...”

Mi girai verso Mike che si era alzato in piedi da poco.

Lo fissai con lacrime.

Svenni.

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Capitolo 8
*** It isn't your blame ***


It isn't your blame

 

(Mike)

Adie era morta?!

L'avevo presa piuttosto male, ma non al punto di svenire.

Billie lo fece.

Lo portarono su un letto, in una stanza.

Morta.

Non ci potevo credere.

Scesero anche a me delle lacrime.

Billie?”

Dopo un po' si risvegliò.

Erano le 9 di mattina.

Mike?”

Si, sono qui...”

Mi prese e mi abbracciò forte.

Iniziò a parlare, in modo calmo.

Cazzo! Non ci posso credere, no no, non può essere vero, no, vaffanculo, porca troia, no! Dio, io ti odio, l'hai fatto un'altra volta! Sei uno stronzo! Dimmi, ti diverti tanto?”

Si mise ad urlare piangendo.

Su, ora calmati, Billie non puoi farci niente, non è colpa tua!” “Si invece! Io me lo sentivo, tu non puoi capire, mi sento fottutamente in colpa...se non l'avessi incontrata, se non avessimo scopato, ora non sarebbe là!”

Calmati Billie, tu non potevi saperlo! Non è colpa tua! Doveva andare così e basta...anche se è ingiusto!”

Doveva andare così?” ripetè, e mi mollò una sberla.

E' colpa mia, è colpa mia! Mi odio da solo...”

Entrò un'ostetrica.

La bambina volete tenerla voi o darla in adozione?”

La teniamo noi...possiamo già portarla a casa?” risposi io.

No, tra cinque giorni...”

Ok...” risposi.

Billie stava malissimo.

 

 

5 GIORNI DOPO

 

(Billie)

Dovevamo portare la bambina a casa.

Io non l'avevo ancora vista, diciamo che non avevo ancora voluto.

Stavo troppo male.

Andammo dall'ostetrica e chiedemmo qual'era la piccola.

La prese e me la diede da tenere in braccio.

La guardai.

Occhi verdi -presi da me- ma il viso era terribilmente uguale a quello di Adie.

Non ce la feci.

Mi faceva venire in mente quello che avevo perso.

Mike, tienila, non ce la faccio...”

Scoppiai in lacrime, ancora, e corsi fuori dall'ospedale.

Volevo stare da solo.

Mi sentivo una merda, mi sentivo in colpa.

Chiusi gli occhi per un attimo e la mia mente si riempì di ricordi.

Io e lei.

Mi facevano male.

Quanto avrei voluto averla ancora accanto.

Ne sarei uscito da questa situazione?

Non avrei mai voluto perderla.

Mi resi conto di quanto ci tenessi.

Mi sedetti sul marciapiede fuori dall'ospedale.

Mi dovevo calmare.

Dovevo riuscire ad andare avanti.

Uscì Mike con la bambina.

Adrienne...”

Billie...cosa?”

Adrienne Armstrong/Pritchard” e indicai la bambina.

In suo ricordo...”

Annuì.

Andammo a casa.

Era mia figlia.

Non ci potevo credere.

Avevo solo 19 anni, un po' presto?!

Non sapevo ancora bene cosa fare.

La guardai ancora.

Occhi verdi mi fissarono.

Mi fecero rabbrividire.

Assomigliava un casino alla madre.

Chissà come sarebbe diventata.

Chissà come avrei fatto.

Chissà come mi avrebbe aiutato Mike.

Saremmo stati dei bravi genitori?

E...cosa avrei dovuto dire al padre di Adie se mi avrebbe chiesto qualcosa?!

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