Tricked Thunder

di MusicAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Low-voltage ***
Capitolo 2: *** I: Last chance ***
Capitolo 3: *** II: What have I done? ***
Capitolo 4: *** III: We have guests ***
Capitolo 5: *** IV: Close to you ***
Capitolo 6: *** V: I do what I want! ***
Capitolo 7: *** VI: One day... maybe ***
Capitolo 8: *** VII: Something you should know ***
Capitolo 9: *** VIII I: So, it's the same for you, too! ***
Capitolo 10: *** VIII II: So it’s the same for you, too! ***
Capitolo 11: *** IX: What I was waiting for ***
Capitolo 12: *** X: Just as planned ***
Capitolo 13: *** Epilogo: Loki, no! ***



Capitolo 1
*** Prologo: Low-voltage ***



Tricked Thunder
 
Setting : pre e durante gli avvenimenti di ‘Thor’
Disclaimer:  Loki, Thor, ecc. non mi appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo perché ho una mente folle.
Pairing:Loki&Thor, of course! <3
Rating:per ora un blando pg13, poi aumenterà
Nota:è talmente intuibile che gli eventi di ‘Who am I?’ hanno cambiato un po’ le cose che l’OOC è implicito; insomma.. come dire.. potreste imbattervi in un Loki più ehmm… buono del solito? XD
Insomma, questa vuole essere una storia leggerina (infatti per certi versi vuole anche essere un po’ una parodia, come recitano le note ^^ ) e come tale va presa ^^
Riassunto:  Sequel di ‘Who am I?’ . Sono passati gli anni … e i millenni! Loki e Thor ormai sono adulti; ma il fatto che Loki sappia già la verità cambierà davvero il corso degli eventi? 
Tenete a mente il film ‘Thor’ e dimenticatevelo allo stesso tempo!
 
 
 
Prologo:  Low-voltage
 
 
 
Nel palazzo reale di Asgard regna la quiete più assoluta.
E’ un tiepido giorno primaverile e il sole ha da poco fatto capolino, permeando ogni fronda d’albero, ogni sponda di fiume, ogni filo d’erba, ogni cima di montagna e qualsiasi altra cosa gli sia accessibile.
Qualche raggio di sole filtra timidamente attraverso lo spiraglio di una sontuosa finestra socchiusa, rischiarando così una delle stanze regali, dove però regna un disordine non esattamente ricollegabile a un principe di così alto rango.
Ci sono vesti buttate agli angoli più disparati della stanza, strani oggetti che probabilmente celano misteriosi segreti occulti, pergamene arrotolate, ingiallite dal tempo, libri accatastati per ogni dove, qualche arma che fa bella mostra di sé su uno scaffale, per lo più pugnali, le sue armi preferite; soprattutto quello di cui gli ha fatto dono il re Odino, suo padre.
 
Certo, è meglio non pensare al regalo che, nel corso dello stesso giorno, il re ha invece fatto al figlio maggiore; che altro non fa che mostrarlo tronfio per tutto il regno, accompagnandolo a esibizioni che il minore giudica patetiche, ridicole e di dubbio gusto.
E non è il solo a pensarla così.
 
Tutto tace in quella stanza, fatta eccezione per un respiro lieve, appena accennato; e un discontinuo fruscio di carta, a seconda di quanto le pagine catturino l’attenzione del lettore e di quanto tempo lui ci metta a sfogliarle, per poter accedere a quelle successive.
Sono da poco le sette del mattino, ma Loki è già sveglio, con la testa appoggiata alla spalliera del grande letto a baldacchino dai drappi verde e oro, i suoi colori preferiti.
Sul suo grembo è adagiato un tomo di notevoli dimensioni.
E’ un libro di storia della magia, materia in cui ormai il giovane principe eccelle; mettendosi costantemente alla prova; con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che Thor e i suoi amici dedicano alle arti guerriere, nelle quali hanno acquisito abilità degne di lode.
 
Ma a Loki non basta imparare a eseguire un incantesimo, per quanto complesso possa essere o per quanto facilmente ci possa riuscire.
No. Lui ha sempre voluto capire il perché delle cose, andare a fondo e raschiarne ogni parte di contenuto; perché la conoscenza è forse l’arma più potente che possa esistere.
Per questo sta divorando quel libro, con occhi ingordi di sapere.
E’ sempre stato animato da una vivace curiosità, fin da quando era un bambino; ora che è adulto le cose non sono certo cambiate, anzi, semmai si sono amplificate.
 
Loki è completamente assorto nel leggere di come uno dei primi maghi che abbiano mai calpestato il suolo di Asgard sia riuscito per la primissima volta a compiere un incantesimo dalla sbalorditiva difficoltà; quando qualcuno bussa alla sua porta.
Un po’ restio a interrompere quell’appassionante lettura, Loki sbuffa il suo disappunto, chiude il tomo, ponendolo sul materasso e si alza dal letto, per accingersi ad andare ad aprire la porta.
 
Non fa nemmeno in tempo ad abbassare la maniglia, che una poderosa e violenta spinta lo scaraventa via.
 
Loki atterra sul letto, ma, sfortunatamente per lui, sul suo punto meno morbido, dato che è proprio su tomo richiuso e quindi provvisto di spigoli poco gentili.
 
Mentre si lamenta dolorante, provvedendo a emanare dalla mano una luce lenitiva per curarsi bernoccolo e lividi, Thor fa la sua trionfale entrata.
 
“Fratello! mi diventi sempre più gracilino, ogni giorno che passa!” lo deride il biondo, raggiungendolo con grandi falcate.
 
“No, sei tu che hai modi sempre più incivili, fratello!” ribatte Loki, guardandolo torvo. “Se padre non me l’avesse rivelato già, ci sarei arrivato da solo che io devo essere per forza stato adottato!” aggiunge con un brontolio.
 
Thor perde subito l’aria divertita sul suo volto, che viene rimpiazzata da un’espressione ferita.
 
“Non dovresti dire queste cose …”
 
“Con te non si può mai scherzare!” ridacchia il moro, lanciandogli scherzosamente addosso un cuscino e restituendogli così il sorriso.
 
“Che vuoi?” domanda secco Loki, alzandosi nuovamente dal letto e raggiungendo il fratello. “Ma soprattutto che ci fai già in piedi? Solitamente non ti si vede in giro prima di mezzogiorno!” gli fa presente.
 
“Non riesco a dormire, sono troppo agitato!” si giustifica il possente dio biondo.
 
“Per l’incoronazione?” deduce il perspicace dio moro.
 
Thor annuisce.
 
“Ma manca ancora una settimana! Fratello, non ti vedevo così su di giri dai tempi in cui padre ti affidò il Mjolnir  … e in quell’occasione non dormisti per tre giorni e tre notti di seguito; tempo che impiegasti ad assillare il sottoscritto, testando anche la forza del tuo maledetto martello!” gli rammenta il più giovane, innervosito al ricordo di quell’abietto sopruso.
 
“Su qualcuno lo dovevo pur provare!” si giustifica Thor, con l’aria più innocente che riesce ad assumere; ma che ovviamente non risulta affatto convincente.
 
“Lieto di essere sempre nei tuoi pensieri, fratello!” alza gli occhi Loki.
 
“Tu sperimenti con me le tue ondate energetiche, direi che siamo pari!” rimbrotta Thor.
 
“Okay. fatto sta che non mi hai ancora spiegato il motivo della tua presenza.” gli ricorda Loki, tornando verso il letto e riaprendo il tomo al punto in cui lo aveva lasciato.
 
“E’ semplice. Voglio una festa!” spiega il biondo, raggiungendolo sul letto.
 
“Ma come? Ne avrai una colossale il giorno in cui sarai incoronato re!” gli ricorda il moro.
 
“Ma io voglio una festa prima di quella festa. E sarai tu ad organizzarmela, fra due giorni!” comanda Thor.
 
“Cosa?! Non ci penso proprio. Perché mai dovrei?” protesta Loki.
 
Thor sogghigna con atteggiamento di sfida.
 
“Perché è il tuo futuro re che te lo ordina!” sentenzia con una risata da sbruffone.
 
“Finché il giorno dell’incoronazione non arriva, puoi comandare quanto ti pare, ma sei solo parole!” obietta il più piccolo, rimettendosi in grembo il libro. “E ora lasciami alle mie letture!”
 
“Ma, no, Loki, pensaci … ci divertiremo!” argomenta Thor, posando una mano sul suo libro.
 
“Tu ti divertirai. Tu, quella banda di rozzi zoticoni, che ti circonda e la smorfiosetta che ti sta sempre appiccicata e gioca a fare la guerriera!” borbotta Loki.
 
Nonostante le promesse e i buoni propositi di quando erano piccoli; crescendo, i rapporti fra lui e gli amici di Thor si sono nuovamente incrinati.
 
“Appunto, vedilo come un modo per metterti in buona luce!” lo sprona Thor.
 
Loki lo fissa bruciante di rabbia.
 
“Io non devo mettermi in buona luce con un accidenti di nessuno! E ora sparisci!” gli intima, scostandogli bruscamente la mano che teneva sul suo tomo.
 
“Ma, Loki…”
 
“Ho detto di no!” ribadisce categorico.
 
Thor fa finta di rassegnarsi e lasciare la sua stanza, ma poi assale il fratello, cercando di togliergli il tomo dalle mani.
 
“A furia di passare così tanto tempo sui libri, diverrai un libro tu stesso!” lo punzecchia, mentre la sua proverbiale forza gli consente di aver la meglio e impossessarsi di quel libro tanto prezioso per il fratello.
 
“Ridammelo subito!” ringhia Loki, avventandosi su di lui; ma Thor si scansa in tempo, portandosi al centro della stanza.
 
“Lo riavrai solo quando farai ciò che ti ho detto!” sogghigna Thor, avendo la certezza di averlo dominato.
 
“E va bene, fratello.” mormora Loki sommesso, chinando il capo. “L’hai voluto tu!” ghigna sadico.
 
E’ solo questione di frammenti di secondo. Thor vede pelle blu, occhi rossi, un fascio di luce azzurra intensa che lo investe e poi più nulla.
 
Il libro gli cade dalle mani e Loki riesce ad afferrarlo prontamente, prima che cada rovinosamente a terra; e con quel bottino si riadagia sul letto.
 
“Finalmente un po’ di quiete!” sorride fra sé e sé, riprendendo la lettura.
 
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A poco a poco si risveglia tutto il palazzo, compresa la regina, che come di consueto passa nelle stanze dei figli.
 
Si stupisce di non trovare Thor nella sua, del resto sono solo le otto di mattina, lui dovrebbe ancora riposare.
Tuttavia, le sue perplessità trovano risposta non appena varca la porta del figlio minore, chiusa, ma non a chiave.
 
“Buongiorno, car..” si interrompe lei, non appena mette a fuoco la visuale.
 
Loki se ne sta placido, seduto sul letto a leggere, mentre al centro della stanza un grosso blocco di ghiaccio comincia a gocciolare vistosamente.
 
“Loki! Di nuovo?” lo interroga la madre, mettendo le mani sui fianchi.
 
“Sì. Sono state le circostanze a richiedere misure così drastiche!” si giustifica Loki, alzando lo sguardo dal suo libro.
 
“Questa è già la quinta volta che succede in questo millennio!” continua la regina, sempre in tono di rimprovero.
 
“Una buona media, non trovi?” ridacchia impudente il figlio.
 
“Loki!” lo richiama Frigga, con il suo tono più austero.
 
Lei detesta rimproverare i suoi figli, soprattutto detesta rimproverare Loki, ma sono le circostanze a imporglielo.
 
Loki si alza dal letto, riponendo il tomo a terra.
 
“Ti chiedo scusa, ho agito d’istinto anche stavolta e non avrei dovuto.” ammette le sue colpe. “Però, madre, di’ al tuo figlio maggiore di calmare i suoi bollenti spiriti, così che io non sia più costretto a ricorrere alle maniere forti!” aggiunge subito dopo.
 
“Posso comprendere che a volte Thor sia troppo irruente, ma questo non giustifica il tuo comportamento!” ribatte lei.
 
“E comunque, tempo mezz’ora e si scongelerà; basterà portarlo alla stanza della guarigione e sarà come nuovo! In un certo senso gli ho fatto una sorta di trattamento tempra-guerriero” l’avvisa Loki, ammiccando, strappandole così un sorriso.
 
Del resto, la sua lingua d’argento lo ha sempre cavato di impiccio.
 
Frigga lo fissa in silenzio, in attesa di qualcosa.
 
“Sì, sarà mia premura portarlo alla stanza di guarigione e mi accerterò che si riprenda!” aggiunge Loki, con tono solenne.
 
“Così mi piaci!” le sorride benevola la madre, accarezzandogli i capelli.
 
 
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“Loooookiiiiiiiiiiiiii!” sbraita Thor, non appena si riprende del tutto.
 
Per tutta risposta Loki schizza via ridendo dalla stanza della guarigione, con Thor che gli corre appresso.
 
Nel corso del tempo le cose sono cambiate e, forse grazie alla sua costituzione più snella, ora è Loki a primeggiare nella corsa.
 
“La devi smettere!” ruggisce il biondo, rincorrendolo per i corridoi,
 
“Ma quanto ti lagni! Stavolta era pure un voltaggio più basso del solito!” si volta nella sua direzione Loki.
 
 “Stavolta una bella martellata non te la leva nessuno!” lo minaccia Thor, mentre chiama a sé il suo fedele Mjolnir.
 
“Prima devi riuscire a prendermi!” lo sfida il moro, svoltando a una colonna dalla quale escono due Loki che prendono due direzioni opposte.
 
E’ una delle sue magie più riuscite e infatti Thor è colto ala sprovvista, scegliendo di rincorrerne solo uno, quello fasullo; ma lui non lo può sapere.
 
Rallentando la corsa, Loki si dirige alla sala reale, dove trova i genitori sui rispettivi troni.
 
“Bene, mentre Thor percorre mezza Asgard a seguire la mia illusione; col vostro permesso io tornerei nella mia stanza!” proclama Loki, con la dovuta garbatezza.
 
“Non così in fretta, Loki!” lo fredda la voce del re. “Sono venuto a conoscenza di quanto è accaduto stamattina!” lo avvisa.
 
“Immagino te l’abbia detto madre!” deduce il figlio.
 
“Figlio mio, non devi più entrare nella stanza delle Armi e appropriarti di quello scrigno senza il mio permesso!” gli intima perentorio.
 
Loki affronta il suo sguardo impavido.
 
“Padre, io non entro in quella stanza, semplicemente riesco a chiamare lo scrigno a me.” ribatte Loki. “E’ un po’ come se fosse mio.” aggiunge.
 
“No, non lo è!” si inalbera Odino, alzando la voce e alzandosi dal trono.
 
Loki non mostra il benché minimo segno di cedimento.
 
“In parte è così!” insiste il giovane dio.
 
Frigga avverte la crescente tensione fra i due e decide di intervenire.
 
“Trovo equo che anche Loki abbia una sua arma preferita.” sentenzia, calma. “Così come Thor ha il Mjolnir e non se ne separa mai un attimo!” alza gli occhi, sorridendo complice a Loki.

“Loki ha già il pugnale che gli ho donato!” ribatte Odino.

“Sai meglio di me che quella non è un’arma che può reggere un tale confronto!” insiste categorica Frigga, lanciando un’occhiataccia al marito. “Me ne assumo io ogni responsabilità.” garantisce seria il volto.

 “E sia!” cede Odino, esasperato. “Ma, Loki, cerca di non approfittartene troppo!” gli intima.

“Questo dipende da quanto mi fa innervosire Thor!” ridacchia Loki, capendo però subito dalle dure espressioni che gli rivolgono che deve darsi un contegno.“Non accadrà. Grazie padre e grazie madre!” sorride il figlio, facendo un rispettoso inchino, prima di ritirarsi nelle sue stanze.
 
“Frigga, perché mi hai fatto commettere una tale imprudenza?” la rimprovera Odino, una volta rimasti soli.

“Loki non è Laufey.” replica semplicemente la sua consorte. “So bene quanto distruttiva e pericolosa possa essere una tale arma; ma Loki non ha compreso il grande potere dello scrigno; o meglio, data la sua elevata intelligenza è più plausibile che l’abbia già compreso; ma non ne è minimamente interessato, perché nel suo cuore non alberga l’ambizione; il che lo rende degno di possedere un tale strumento.” asserisce convinta.

“Per lo più lui lo usa alla stregua di un giocattolo con cui indispettire Thor!” aggiunge, con un sorrisetto divertito. “Perciò non credo che ci sia nulla da temere.” ribadisce, tornando seria.

“La tua sicurezza è anche la mia, mia cara!” le sorride Odino, prendendole il dorso della mano e portandolo alla sua bocca.

Lei ricambia il sorriso, ma poi si fa più cupa.

“Inoltre, mio re, questo lo farà sentire più trattato alla pari di Thor, affidandogli le stesse responsabilità e riconoscendogli la stessa importanza; cosa che spesso tu manchi di fare e a lungo andare questo potrebbe allontanarlo da noi.” spiega, col volto velato dall’ombra della preoccupazione.

“Non commetteremo un tale errore imperdonabile!” le assicura Odino, posandole un casto bacio sulle labbra.

 “Mio caro; ma che ne è di quei bei tempi in cui loro due andavano d’amore e d’accordo e non si separavano mai?” domanda Frigga, abbandonandosi nel suo abbraccio.

“E’ semplice, mia diletta: sono cresciuti!” ridacchia il padre degli dei.

Proprio in quel frangente, sopraggiunge da lontano Thor, che è ancora impegnato a rincorrere l’illusione di Loki.
 
“Ma tu sei davvero convinto che lui sia pronto a diventare re?” domanda Frigga, dubbiosa, non appena il figlio maggiore si dilegua.

Odino emette un lungo borbottio, accarezzandosi la barba.

“A volte me lo domando anch’io!’”
 
TBC
 
piccola nota: ho preso spunto dal film, quando Loki congela Heimdal, per dimostrare il fatto che quello scrigno non sia sempre letale, a seconda degli utilizzi (e anche nel film mi fa pensare che in realtà Loki non avesse intenzione di ucciderlo!)
spero che questa storia sia di vostro interesse e gradimento, anche perché succederanno tante e tante cose ^^
 
nel frattempo, pleaaaase, non siete timidi, nel bene o nel male fatemi sapere che ne pensate! ^^
 
bye bye e buona notte … è tardissimissimo!!!
p.s. Datemi qualche giorno e penso anche a ‘Expecting… ‘ ^^
 

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Capitolo 2
*** I: Last chance ***


Buonanotte super-fondissima…. peggioro di capitolo in capitolo! XD
vabbè, l’adrenalina post vittoria della Germania (yeeeaaaaaaaaaaahhh con tanto di goal del mio calciatore preferito <3<3) mi ha dato la carica giusta per finire il capitolo ^^
 
waaaaaaaaaaaahhhh ma siete una più splendida dell’altra, graziee infinite, tesore belle!!
 
e grazie anche a chi segue (ohmygods… così tante, solo per il prologo?? *fa un inchino iper-lusingata*) e a chi già la preferisce ^^
 

 
 
Capitolo I:  Last chance
 
Con grande disappunto dei genitori sovrani, ma soprattutto di Loki, Thor non si è presentato nemmeno a cena.
Questo ha reso Loki pressoché inappetente, tanto che ha ottenuto il permesso da Odino e Frigga di potersi congedare.
Uscendo dalla sala da pranzo, Loki percorre i corridoi, mentre i suoi pensieri sono l’unica compagnia che si ritrova.
Non è la prima volta che Thor nega la sua presenza, pranzo o cena che sia, e il principe più giovane sa molto bene cosa questo possa significare.
 
- Thor deve essere davvero in collera con me! – deduce, raggiungendo, passo dopo passo, la sala reale, nell’indifferenza più totale.
 
Nessuno bada mai a lui: le guardie perché sanno che è un esponente della famiglia reale, e seppur con reticenza gli portano rispetto e non lo ostacolano in alcun modo; tutti gli altri lo ignorano o lo temono, per la nomea di astuto ingannatore e autore di scherzi di cattivo gusto che si è creato nel corso del tempo.
Ormai agli occhi di tutti lui è il dio degli Inganni, delle Bugie e delle Malefatte; ma tutto sommato la cosa non gli dispiace affatto.
Non gli importa nulla della gente di Asgard e di che cosa pensino di lui. Non gli importa di nessuno, eccetto che di Thor.
Per questo si è recato proprio nella stanza reale, salendo sui gradini dorati che portano al trono e sedendosi lì; a metà scalinata, da dove spera di poter scorgere il ritorno del fratello.
Appoggia i gomiti sulle ginocchia e si regge il mento fra le mani, messe a coppa.
E’ una posizione che lo aiuta a concentrarsi meglio sulle proprie riflessioni.
 
-E se non mi vuole più rivolgere la parola? E se stavolta ho esagerato?- si domanda preoccupato, così assorto nei suoi timori che non si accorge nemmeno di un rumore di passi che riecheggia nella sala.
 
Ma si accorge, qualche secondo più tardi, del dolore improvviso che lo coglie al fianco sinistro, dove lo ha appena colpito un sasso.
 
“Ouch!” si ridesta dalle sue pessimistiche considerazioni Loki, massaggiandosi il fianco dolorante, prima di mettere a fuoco chi sia l’autore di quel lancio.
 
“Almeno così so che stavolta sei quello vero!” commenta Thor, con aria soddisfatta, prima di raggiungerlo sugli scalini.
 
Loki sorride, con consapevolezza.
 
“Allora l’hai capito finalmente che quella era solo un’illusione!” commenta con una risatina.

“Sì, qualche chilometro fa. Devo dire che quella corsa è stata liberatoria; non mi ricordo nemmeno più... perché ti stavo inseguendo?”
 
“Perché io ti ho congelato!” gli ricorda Loki, con un tronfio sorrisetto.
 
“Era una domanda retorica, Loki!” alza gli occhi il fratello.
 
“Perché? Mi vorresti far credere che tu conosci il significato di ‘retorico’?” lo canzona il più piccolo, prendendosi uno scappellotto dietro la nuca come risposta.
 
“Ecco, questa è una risposta retorica!” ridacchia Thor, mentre Loki si massaggia il retro arrossato del collo.
 
“Tu sei troppo manesco, fratello!” mugugna.
 
“E tu troppo insolente!” ribatte il biondo. “Me lo ricordo benissimo quello che mi hai combinato. E ho imparato la lezione: mai toccare i tuoi amati libri!” prosegue e il moro annuisce con approvazione.
 
“E dimmi, hai quindi anche abbandonato il venefico sogno di avere una festa prima della festa?” gli domanda Loki, capendo che ormai si sono riappacificati e rallegrandosi dentro di sé per questo.
 
“Certo che no! E’ solo che ho trovato qualcuno che, al contrario di te,” fa una pausa Thor, per potergli assestare un’occhiataccia degna di nota. “Si è offerto di aiutarmi!” sorride beato.
 
“E chi è? Qualche ancella alla quale hai fatto gli occhi dolci?” sbuffa Loki, che mal sopporta la sua attitudine a sedurre le belle fanciulle del reame.
 
“No. Volstagg. E mi ha detto di avere già delle grandi idee in merito; ma non mi ha voluto anticipare niente, sarà una sorpresa!” annuncia il guerriero.
 
“Volstagg?” ripete allibito lo stregone, per poi sghignazzare impunemente. “ No, è peggio. Volstagg che ha grandi idee?! Non credo proprio che siano due elementi che possano coesistere nella stessa frase!” continua, fra le risate.
 
“Ridi pure quanto ti pare, ma la festa si farà fra due giorni e potrai constatare la grandiosità delle sue idee di persona!” lo avvisa Thor.
 
Loki soffoca le sue risate.
 
“E’ un giro di parole per dirmi che sono invitato anch’io?” domanda, compiaciuto.
 
Thor gli sorride dolcemente, mettendogli una mano sulla spalla.
“Ovvio che sì. Loki, sei mio fratello. Voglio che tu sia sempre presente.”
 
Loki ricambia quel sorriso nel modo più sincero e genuino.
 
“Quindi finora sei stato in compagnia di Volstagg, non è così?” lo interroga il moro, cambiando argomento.
 
“Sì, perché?” si acciglia il biondo.
 
“Almeno so per certo che non hai saltato la cena!” ridacchia Loki, contagiando anche il fratello maggiore.
 
“Puoi dirlo forte! A proposito, sarà bene che vada da padre e madre, ad assicurargli che non sono scomparso!” si alza Thor, pronto a scendere gli scalini.
 
Loki sceglie di rimanere seduto, assaporando ancora qualche minuto tutto per sé.
 
“Ah, Loki?” si volta verso di lui l’altro.
 
“Sì?” solleva lo sguardo il moro.
 
“Ma lo sai che non mi sono ma sentito così in forma? Tutto quel tempo che ho passato nel ghiaccio è stato, come dire? Rigenerante!” commenta, stupefatto.
 
“Sì, mi sono note le proprietà benefiche del ghiaccio!” annuisce Loki.
 
“Beh, quindi… insomma, magari non più, per vendetta, ma dovresti rifarmelo qualche volta!” gli suggerisce Thor.
 
Loki ridacchia per quell’insolita richiesta.
 
“Non ti sono bastate le altre quattro volte precedenti?” gli ricorda con un chiaro atteggiamento di sfida.
 
“Ho detto senza vendetta, ma più come se fosse un trattamento pre-battaglia!” specifica il biondo.
 
“Quando vuoi, fratello! Sono a tua disposizione!” fa un sorrisetto Loki, prima di congedarlo.
 
-In ogni senso.- pensa sconsolato, guardandolo allontanarsi.
 
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E’ la sera della festa, tanto agognata daThor; e Loki si accinge a prendervi parte, uscendo dalla sua stanza e percorrendo il palazzo reale, in direzione dell’uscita che conduce ai giardini reali.
 
Già, perché per il suo svolgimento non è stato concesso l’utilizzo di nessuna sala reale.
Almeno questa è stata la decisione di Odino, che ritiene che quelle sale siano destinate a cause ben più nobili degli insulsi capricci di un bambino; definizione che ha affibbiato all’insistente e irrispettosa richiesta di Thor.
In un primo momento non l’avrebbe proprio voluto accontentare in alcun modo, ma poi è intervenuta  Frigga, proponendo come valido compromesso l’utilizzo di qualche gazebo, tra il giardino e il parco.
Tuttavia, né il re né la regina hanno deciso di rendergli omaggio della loro presenza.
 
Passeggiando con incedere solenne, Loki arriva al primo dei gazebo, studiandolo con gran cura, con il viso che si contorce gradualmente in una smorfia di profondo disgusto.
Dal soffitto penzola selvaggina appesa con degli uncini e delle pesanti corde. Fanno bella mostra di sé anche anatre, polli e galline e prosciutti.
Non è la sola cosa che il bel principe nota; poiché nel gazebo troneggiano anche spade, lance, balestre e armi di vario tipo, disposte nei più svariati modi, col rischio di risultare anche pericolose per i malcapitati che le urtano.
 
E continuando la sua perlustrazione, constata che tutti i gazebi sono stati agghindati in quel modo disdicevole.
 
Finalmente in lontananza scorge una presenza amica, l’unica; e gli si avvicina.

“Fratello, ma tu vorresti davvero farmi credere che ti piace quello che ti è stato organizzato?” lo interroga dubbioso.

 “Almeno c’è dell’ottimo vino!” fa spallucce Thor, prendendo l’ultima sorsata, prima di scaraventare il calice a terra, chiedendone un altro, così com’è di usanza nel loro regno.

Loki sorride e si addentra a suo rischio e pericolo in uno dei gazebo, per potergliene servire un altro.

Quando fa ritorno incolume, purtroppo non trova più Thor da solo, ma con i suoi amici di sempre.

“Bravo, Thor, gli hai trovato un giusto ruolo in questa tua festa: farti da servo!” lo sbeffeggia Fandral, ridendo sguaiatamente.

“Guarda che io non gli ho chiesto proprio niente, s’è offerto lui spontaneamente!” si affretta a precisare il futuro re, prendendo il calice dalle mani del fratello.

“Già, ma è consueta abitudine che i rozzi scambino la gentilezza per asservimento, forse perché non sanno nemmeno che cosa sia la gentilezza!” si difende abilmente Loki in quella battaglia verbale.

“A chi hai dato del rozzo?” si scalda lo spadaccino, per poi venir prontamente fermato da Hogun, che lo invita a mantenere il giusto contegno, ricordandogli di essere alla festa in onore del loro più grande amico.

“Hai visto che bella pensata che ho avuto, Thor?” ridacchia Volstagg, dandogli una poderosa pacca sulle spalle, che per poco non gli fa andare di traverso il vino. “Ho messo insieme le cose che più adoro: il cibo.. e la guerra!” continua, compiaciuto.

“Avresti potuto organizzare una battaglia di cibo; allora. Sarebbe stato di sicuro molto più divertente e avresti evitato di deturpare la bellezza dei gazebo con questi atroci ornamenti..  se così li posso definire!” commenta sprezzante Loki, incrociando le braccia al petto.

“Bella idea la battaglia di cibo. Sarei stato l’indiscusso vincitore!” ridacchia Thor.

“Finché si tratta di lanciarlo e non mangiarlo sì, mio leale amico, altrimenti non ci sarebbe gara col nostro caro buon vecchio Vosltagg!”osserva spiritosamente Fandral, ridendo da solo della sua battuta.

Sif, che nel corso dei millenni guerriera lo è diventata veramente, è rimasta in silenzio fino a quel momento, ma non può più trattenersi oltre.

“Io l’avrei visto solo come un inutile spreco volgare di cibo!” sentenzia, acida, passandosi una mano fra i lunghi e setosi capelli, neri come la pece.

Loki le sorride sfacciatamente.

 “Cara Sif, la verità è che trovi che la mia sia una grande idea, ma piuttosto che dirmi qualcosa di gradito preferiresti tagliarti la lingua!” asserisce, sapendo di aver colto nel segno.
Sif sussulta, guardandolo furente

“Tu sei l’ultimo essere che dovrebbe azzardarsi a parlare di tagli!” quasi gli ringhia contro.

Sif lo odia spasmodicamente da quando, ancora adolescenti, lui per dispetto le ha tagliato i capelli mentre dormiva, e da allora non le sono più cresciuti biondi, ma neri.

Del resto, a quei tempi, quando ancora lei lo considerava un suo buon confidente, la ragazza non faceva altro che ripetergli quanto Thor prediligesse le bionde e quindi quanto lei avesse buone probabilità di catturare il suo interesse.
La reazione di Loki non s’era certo fatta attendere.
Non poteva che essere orgogliosamente felice di aver apposto un ulteriore ostacolo fra lei e Thor. Di tutte le donne che il fratello avrebbe potuto aver al suo fianco, lei gli sembrava la meno degna.
A dirla tutta, non c’era una sola ragazza né in tutta Asgard né nei regni confinanti che gli sembrasse degna di diventar la compagna di Thor.


“Suvvia, non vorrete ricominciare con questa storia!” agisce da paciere Hogun.

“Allora, Loki, dicci un po’, hai imparato qualche altro nuovo trucchetto da strapazzo, ammuffendo sui tuoi libri?” lo canzona Fandral.

“Permettimi di ricordarti che in una delle nostre ultime battaglie, i miei trucchetti da strapazzo, come tanto ami definirli, hanno salvato la vita a quel pozzo senza fondo!” fa una pausa, indicando Volstagg, che tanto per tenere fede alla sua reputazione, si sta abbuffando.

“Siete tutti dimentichi di quella mia sapiente illusione al momento più opportuno?” prosegue il principe.

Volstagg scoppia a ridere, avvicinandolo con fare gradasso.

“Quei miseri avversari! Oh ti prego! Li stavo già sconfiggendo da me con la stessa facilità con cui mi sto divorando questo cosciotto d’anatra!” commenta da spaccone.

Loki sorride maligno.

“Oh sì, mio buon amico, proprio con la stessa facilità!” declama, muovendo leggermente la mano, con lo sguardo fisso su quel cosciotto.

Sorpreso e spaventato, Volstagg si ritrova a stringere fra le mani le zampe dell’anatra che , ora completamente integra e viva, si sta dimenando, beccandolo in testa per liberarsi e volare, cosa in cui riesce senza ulteriori difficoltà.

Thor ne è palesemente divertito, ma deve mantenere il suo contegno.

“Loki, hai sprecato del delizioso cibo!” finge di rimproverarlo.

Loki se la ride.

“No, non è così, fratello. E’ sufficiente che i tuoi amici riacciuffino quell’anatra…. sempre che ne siano capaci!” commenta, rivolgendo ai diretti interessati un’aspra occhiataccia che i quattro non esitano a restituirgli.

“Hai rovinato questa festa!” lo accusa Sif.

Loki non fa che aumentare l’intensità della sua risata.

“Io? Bastano già questi atroci addobbi a rovinarla!” ribatte impavido. “Ad ogni modo, ho sprecato fin troppo tempo con voi. Godetevi il resto della serata!” se ne va sprezzante.

“Finalmente ha tolto il disturbo, ora sì che ci possiamo divertire!” ridacchia Fandral, soddisfatto.

“Potete farlo, ma senza di me!” sentenzia Thor, lanciandosi in direzione del fratello.

“Loki! Loki! Aspetta!” lo chiama da lontano.

Il moro si ferma, voltandosi verso di lui.

“Che cosa vuoi? Non ti stavi godendo la tua festa con i tuoi amici?” gli rinfaccia.

“Non fare così… sai che non intendevano mancarti di rispetto!”

“Non offendere la mia intelligenza, Thor!” gli urla contro Loki, adirato.

“Okay, era loro intenzione. Ma non importa, loro adesso non ci sono più e io non ti ho ancora dato il permesso di congedarti!” riprova Thor.

“E da quando avrei bisogno del tuo permesso?” ribatte altezzoso il moro.

“Loki, ti prego.” lo supplica il biondo, con tono sommesso.

“E va bene. Del resto la notte è ancora giovane.” si arrende il più piccolo. “Ma ne ho abbastanza dei giardini. Vieni con me!” lo sprona e in breve tornano a palazzo, dove però Loki lo conduce al terrazzo principale, dove si può godere di una visuale mozzafiato.

“Sai, Thor, se solo me l’avessi chiesto in un altro modo, con un altro atteggiamento; avrei anche accettato di organizzarti questa festa, perché in fondo te ne saresti meritata una meno patetica!” commenta, andando con lui verso la ringhiera.

“Non lo metto in dubbio che avresti fatto un lavoro superbo!” gli sorride il biondo.

“Indubbiamente.” ribadisce  irriverente Loki, per poi osservare il cielo stellato che li sovrasta. “E poi avrei fatto questo!” aggiunge, muovendo le mani nell’aria, con movimenti lenti ed eleganti, come se stesse disegnando qualcosa.

Sotto lo sguardo esterreffatto di Thor, una porzione di stelle si sposta, disponendosi come desidera l’abilissimo stregone, fino a formare una corona.

 “Questo è quello che chiamo un tocco di classe!” fa un sorrisetto compiaciuto il bel moro.

“Oh, Loki, questa è forse la più bella magia che tu abbia mai fatto!” commenta Thor, con gli occhi blu ricolmi di meraviglia.

Un istante dopo, il biondo  lo abbraccia entusiasta, cogliendo di sorpresa il più giovane, che non era preparato a un tale trasporto.

Tuttavia, è sufficiente una sola frase, per rovinare quel momento idilliaco.

“Lo farai anche alla festa della mia incoronazione, ma stavolta davanti a tutti?” gli domanda il biondo, scostandosi da lui.

“Vedremo, fratello!” alza gli occhi Loki, lasciando che le stelle tornino al loro posto.

- Dannazione, Thor, possibile che non ci sia altro a cui pensi se non la tua maledetta incoronazione?- pensa contrariato, prima che per quella sera le loro strade si dividano.

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E’ il giorno tanto atteso da Thor.
Pochi attimi, poche frasi di circostanza, una manciata di giuramenti e finalmente sarà re di Asgard.
Odino lo attende al trono, pronto a cedergli il suo posto, ma prima di raggiungere lui, c’è qualcun altro che attende fremente di incontrarlo.
 
Loki gli va incontro, sbucando dai sontuosi drappeggi color ocra di cui è adornata l’intera sala reale.
 
E lo sfarzo non è solo negli addobbi, ma anche nel vestiario dei due principi, un tripudio di verde e oro per il più giovane e di rosso e argento per l’erede al trono.
 
“Nervoso, fratello?” esordisce Loki, ponendosi al suo fianco.

Thor  ride spavaldo.

 “Quando mai mi hai visto nervoso?”

“Beh, c’è stata una volta a Nornheim.” comincia il moro.

“Quello non era nervosismo, fratello, quello era furia guerriera!” lo interrompe il biondo.

“Capisco” lo asseconda l’altro.

“In quale altro modo avrei potuto sconfiggere cento guerrieri e tirarcene fuori vivi?” aggiunge spavaldo il bel biondo, ma il suo interlocutore lo mette al suo posto.

“Ma se ricordo bene, sono stato io a creare la nebbia che ci ha permesso di fuggire!” gli fa notare, puntiglioso.

Thor ride di quella precisazione, come a sminuirne la sua importanza.

Questo ferisce Loki ma lui non lo da certo a vedere.

“Alcuni combattono,altri fanno solo i trucchi!” lancia la sua frecciatina il guerriero.

E’ un’altra stilettata all’orgoglio di Loki, ma incassa anche quel colpo con assoluta dignità.

Vedendo un servitore avvicinarsi con un vassoio e del vino, Loki si concentra, aprendo la mano e facendo uno strano movimento, facendo scaturire dal calice tre serpenti neri e blu.
Loki ride, godendo appieno del terrore che scatena nell’animo del servitore, lo stesso che ama scatenare in tutti gli altri abitanti del regno.
Nonostante gli sforzi e gli accorgimenti del re e della regina, Loki non è mai stato trattato dagli altri alla stregua del fratello, ma tutti, dai servi ai nobili, dagli istruttori delle discipline varie agli Anziani del consiglio,  gli hanno sempre riservato sdegno e sprezzo di cui il suo risentimento si è nutrito per anni, secoli e millenni, creandogli un vuoto interiore che lui ha cercato di colmare con la magia.

“Loki!” lo richiama Thor. “Hai sprecato del buon vino!” aggiunge.

Così come è accaduto alla festa organizzata da Volstagg, Loki sa bene che anche quello è un finto rimprovero e in realtà Thor ne è divertito, non quanto lui, ma a sufficienza.

Al di là della madre, Thor è l’unico che lo accetta per quello che è; anche se non riconosce il valore dei suoi incantesimi in ambito di guerra, li vede solo come piacevoli diversivi da usare alle feste per intrattenere gli ospiti.

Ma Loki non è un burlone di corte, o un intrattenitore di folle. Lui ha qualità, ideali e capacità decisionali degne di un sovrano.

- Al contrario di te, fratello!-  reputa.

“Oh, ma è stato divertente, vero amico mio?” si rivolge al servitore il moro, mostrando il dorso della mano e facendo svanire i serpenti.

Il servitore si allontana terrorizzato, suscitando così l’ilare risata del principe più giovane.

Nel frattempo un altro servitore consegna l’elmo a Thor.

Loki non perde occasione di prenderlo in giro.

“Uh. Belle piume!”

“Non vorrai ricominciare, vero caprone?” additando all’elmo che indossa Loki, lo stesso modello che idolatrava da piccolo, che ora gli conferisce il giusto prestigio.

E’ un terreno di scontro su cui i due fratelli amano battagliare appena ne hanno occasione.

“Era un commento sincero!”

“Tu sei incapace di sincerità!”

“Lo sono?”

“Sì?”

E’ un’altra frase che ferisce Loki, anche se detta con leggerezza.

-Una verità può essere detta, ma va sprecata se nessuno è in grado di coglierla!- riflette il moro, prima di dargli una degna prova di quanto anche lui sia capace di dire la verità.

“Come te ero impaziente che arrivasse questo giorno; ma sei mio fratello, mio amico. Talvolta sono invidioso, ma non dubitare mai del bene che ti voglio!” rivela, sincero come poche volte lo è stato, ma sono gli occhi a confermarlo; perchè in quello sguardo, così intenso e devoto, non c’è nemmeno l’ombra di una menzogna.

E Thor ricambia quello sguardo, lasciando che i suoi zaffiri si abbeverino a quelle oasi smeraldine.

Gli posa nuovamente la mano dietro la nuca, ma stavolta è solo per una carezza affettuosa, enfatizzata da un ‘Grazie’ e da un duplice sorriso, non solo coi denti, ma anche con gli occhi.

“Ora diamoci un bacio!” ridicolizza quel momento speciale Loki, con una delle sue battutine.

La verità è che lo sguardo gli cade sulle rosee e carnose labbra schiuse del fratello più di quanto dovrebbe e vorrebbe.

“Smettila!” lo riporta alla realtà un ridacchiante Thor, con uno scherzoso pugno allo sterno.

“Bene, come sto?” domanda il biondo e Loki avverte una certa agitazione nella sua voce.

Lui non vuole dargli una risposta qualunque; e scavando fra i suoi ricordi più piacevoli trova quella perfetta da dargli, quella che, millenni prima, quella notte, allo stagno, una volta allietati gli animi dopo lo shock di quella sconvolgente scoperta; Thor aveva dato a lui.

“Sembri un re.”

E dallo sguardo che gli rivolge, sembra che anche Thor se la ricordi quella notte.

“E’ ora.” lo riporta al presente Loki.

Il moro sa molto bene cosa sta per scatenare, ma sa altrettanto bene che è ancora in tempo per fermarlo.

- Basterebbe solo un tuo cenno, Thor, un gesto, una prova che sei ancora il fratello premuroso che solevi essere nella nostra infanzia, quello che mai mi avrebbe lasciato vivere nella sua ombra! -pondera, osservandolo.

- Ti prego, Thor, trattami da tuo pari, non frapporre barriere fra noi e io ti lascerò incontrare il tuo destino da re, sebbene non ti reputi ancora pronto!- promette a se stesso Loki.

Ma quel gesto non arriva.

“Vai avanti tu.” lo sprona Thor, piuttosto freddamente, come a voler marcare la differenza fra i due.

Loki lo guarda, adombrato, sperando con tutto se stesso che il biondo riveda le sue decisioni.

- Ti prego, fratello, ti do un’ultima possibilità, ravvediti e non costringermi a prendere misure così drastiche!-

Thor si accorge di come lo sta guardando.

“Ti seguirò subito. Vai.” lo rassicura, ma a Loki questo non basta.

Gli sorride, ma è un sorriso tanto falso, quanto amaro.

- Non mi dai scelta, fratello. Sei troppo accecato dalla tua smania di dominio. E’ bene che io ti impartisca una dura lezione!- decide il moro, allontanandosi.


TBC
 
Beh, che cosa combinerà credo proprio che siate in grado di indovinarlo XD
 
Uhmm questo capitolo è troppe cose, in certi punti troppo romantico, in altri troppo introspettivo, spero non vi risulti troppo pesante… vi assicuro che poi comincerà il vero divertimento. ^^

No okay, forse manca ancora un capitolo per quello... :/  

Mi scuso anche perché ho notato che in questo capitolo sono presenti soltanto i pensieri di Loki, ma vi darò successivamente anche un punto di vista di Thor… a nessuna interessa sapere cosa gli passa per la mente? XD
 
ah ovvio, un Disclaimer grande come una casa, perché tutta la scena del pre-incoronazione l’ho presa pari pari dalle scene tagliate del DVD (la più bella, la più meravigliosa, la più siginificativa, la più inarrivabile, la più perfetta <3<3<3<3)… anche se ho cercato di arricchirla e dargli un altro tipo di interpretazione… o almeno spero di averlo fatto XD
 
ah sì.. ho pure ripreso il mito dei capelli di Sif, perché.. andiamo, come si fa a resistere? XD

ah, concedetemi il fatto che questi due dei abbiano una memoria stratosferica per ricordare anche gli episodi delle tenera età, perchè è necessario che lo facciano ^^


 
ho finito di cianciare, resto in attesa di sapere le vostre opinioni, di qualunque tipo siano! ^^ Su, su non siate timide ^^
 
un graziee a tutte per il tempo che mi dedicate e un buona notte colossale.. perché ancora un po’ e albeggia!! XD
 
p.s. come sempre… datemi qualche giorno e arriva anche ‘Expecting ‘.. per metà quel capitolo si è già scritto da sé XD

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Capitolo 3
*** II: What have I done? ***


Buonanotte fonda e tarda.. come da copione XD
 
grazie a tutte per il vostro meraviglioso suppporto!!
 
NOTA :  dato che le ADMIN di EFP si stanno dimostrando delle incompetenti ( o degli, se ci sono anche maschietti) se non sono in grado di cogliere la differenza tra ciò che è incesto e ciò che non  lo è e hanno INGUISTISSIMAMENTE cancellato delle storie meravigliose che non se lo meritavano affatto; se malauguratamente dovessero sparire anche le mie storie (tranne ‘Who am I? ‘ perché lì sono solo bimbi innocenti e devono solo provarci a contestarmi qualcosa!! ) … semplicemente vi chiedo di contattarmi via MP vi farò sapere come e quando trovare gli eventuali seguiti ^^
 
ok detto questo…
 
vi lascio al capitolo, un po’ noiosetto forse, ma necessario, vi assicuro che poi le cose si faranno più interessanti ^^
 
ah, un ringraziamento speciale a Eternal, che con la sua richiesta mi ha dato l’idea per aprire il capitolo (grazieeee tesowaaa!!)
 
 
Capitolo II:  What have I done?
 
 
Se c’è una cosa che Thor ha sempre silenziosamente rimproverato a Loki è quella di essere così … bello.
Era uno splendido bambino, è stato un avvenente adolescente e ormai è diventato un giovane uomo, ancora più affascinante.
 
Thor lo apprezza già molto quando indossa le sue semplici tuniche nere odierne, tanto comode quanto pratiche; ma quando lo vede sbucare dai drappeggi, vestito per la cerimonia, con quei due colori, il verde e l’oro, che sembrano essere nati con il preciso intento di donare al suo peraltro già gradevolissimo aspetto; il cuore del giovane guerriero sembra perdere qualche battito.
 
- E lui si è vestito così elegante per onorare questo mio giorno. Si è fatto ancora più bello per me. –
 
E’ questo il pensiero che conforta e riscalda il cuore del futuro re, mentre il fratello gli va incontro.
 
“Nervoso, fratello?” gli chiede.
 
- No, come fa a dirlo? Si è accorto di qualcosa?- si agita internamente il biondo, ma dall’esterno riesce a mantenere i nervi saldi e a ribattere alle successive insinuazioni impertinenti del moro.
 
Probabilmente, gli deve essere sfuggita qualche parola di troppo nel canzonare le arti magiche del fratello.
 
La verità è che Thor potrebbe enumerargli una a una tutte le volte in cui le sue magie hanno cavato d’impiccio lui e i suoi amici; ma nulla gli toglierà mai dalla mente la convinzione che il vero valore sia quello delle abilità guerriere.
La magia, per quanto potente o meno possa essere. è solo un qualcosa in più; anche se in cuor suo è grato di avere Loki dalla sua parte e non come nemico.
 
A quanto pare, Loki è intenzionato a dargli un’altra dimostrazione delle sue indiscusse abilità e Thor lo intuisce anticipatamente, dal modo in cui Loki sta fissando il servitore che ha portato il vino.
 
Ciò che più ama delle magie del fratello è che lui è talmente concentrato in quel che sta facendo, che Thor può contemplarlo beatamente, apprezzando quell’espressione così assorta e così determinata.
E i risultati dei suoi sforzi non si fanno attendere.
 
Thor ci prova pure a rimproverarlo, ma è più forte di lui, non ci riesce sul serio, e infatti Loki continua a ridere, pago della sua piccola malefatta.
 
- Se possibile, è ancora più bello quando ride in modo così genuino! – riflette Thor.
 
In tutti quegli anni, secoli e millenni; più il tempo passava e più Thor sentiva crescere dentro di sé un sentimento forte verso il dio più giovane, che non rientrava esattamente nei parametri di quello fraterno.
 
Thor lo sa che, almeno a livello di sangue, loro due non sono fratelli; tuttavia, per non arrecare un danno e un disonore ai loro genitori, ma soprattutto per la paura di un rifiuto scandalizzato da parte del suo adorato Loki; il biondo ha preferito tacere quel sentimento prorompente, mascherandolo meglio che potesse con un finto interesse nei confronti delle più belle fanciulle di tutto il regno che stravedono per lui.
 
Thor è rallegrato dal fatto che ogni volta che si verifica questo tipo di eventualità, lui ha come la sensazione di avvertire una sorta di gelosia da parte di Loki.
Certo, Thor lo associa solo all’indole del fratello, che è sempre stato estremamente possessivo nei suoi confronti, ma almeno è qualcosa.
 
E’ per questo che, dopo un ilare battibecco sui rispettivi elmi, Thor è davvero colpito quando Loki gli fa quel discorso traboccante di sincero affetto.
 
Sì, sincero, perché, scrutandolo a fondo in quegli splendidi occhi magnetici, Thor non trova alcuna traccia d’ironia.
 
Ma Loki lo mette davvero in seria difficoltà quando gli propone di baciarsi.
Ovvio, lo sa che sta solo scherzando, ma gli sembra di scorgere qualcosa oltre l’ilarità; tuttavia pensa sia solo dovuto all’adrenalina dello star per diventare re che gli fa vedere cose che in realtà non esistono.
 
Per questo lo fa desistere, allontanandolo da sé bonario, con una risatina liberatoria.
 
E quando cerca rassicurazioni sul suo aspetto e Loki gli da proprio quella risposta, rivive quello speciale momento, indietro nel tempo; quando il suo cuore di bambino non era ancora messo così a dura prova da sentimenti tanto contrastanti.
 
Il suono del corno ricorda ad entrambi l’avvicinarsi della cerimonia.
 
Thor esorta il fratello ad andare avanti, ma non comprende perché lui sia così restio ad obbedirgli.
 
- Loki, cerca di capire, per quanto io ti desideri sempre al mio fianco, oggi è il mio giorno e la folla è me che attende!- riflette e alla fine riesce a convincerlo ad allontanarsi senza di lui.
 
- Perdonami, mio adorato fratello.- sospira il biondo, osservandolo sparire dietro ai drappeggi.
 
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Facendosi attendere molto più di quanto gli sarebbe stato consentito, Thor si decide finalmente a fare il suo ingresso trionfale, roteando abilmente il suo fido Mjolnir; facendolo volteggiare in aria e riprendendolo al volo; mentre la folla di sudditi lo incita a ogni evoluzione.
 
- Patetico! - pensa Loki, osservandolo dall’alto dei gradini che conducono al trono, al fianco della madre.
 
E da come lo sta guardando Sif, scuotendo la testa indignata, capisce di non essere il solo a pensarla così.
 
Tra il suo irrispettoso ritardo e la grossolana esibizione spudorata di cui Thor si sta rendendo protagonista; l’umore di Odino non è certo dei più rassicuranti e Loki lo percepisce.
Perfino Frigga rivolge al figlio più grande un’occhiataccia di rimprovero per il suo comportamento poco consono, che viene addolcita però da un sorrisetto.
 
- Caro fratellone, a quanto pare ti stai già mettendo in grossi guai da solo. Forse non c’era nemmeno bisogno del mio intervento! – pensa divertito Loki, ben sapendo che il suo intervento è già cominciato.
 
Infatti, mentre lui è lì ad assistere alla cerimonia, fornendo così a se stesso un alibi perfetto, una sua copia attende indisturbata i suoi ospiti, nel varco spazio-temporale che ha appositamente creato per loro.
Ormai non gli resta che attendere.
 
 
Odino si premura che Thor faccia tutti i giuramenti necessari, ma anche quando termina l’ultimo, forse con eccessivo entusiasmo che un po’ contrasta con la solennità del momento; Odino si blocca, percependo qualcosa, qualcosa di grave.
 
“I giganti di ghiaccio!” mormora, per lo più a se stesso, prendendo subito le dovute precauzioni.
 
La cerimonia si interrompe lì e davanti ad una tale emergenza neppure Thor osa obiettare.
 
Qualche minuto più tardi, Odino si reca alla sala delle Armi, accompagnato dai due figli e seguito da Sif e i tre guerrieri. Tutti assistono all’ignobile spettacolo di alcune guardie morte congelate nel tentativo di contrastare i loro nemici e dei resti dei giganti di ghiaccio, ridotti in cenere dal Distruttore, una delle creature più letali, a disposizione del re.
 
La cosa che più conta è che lo scrigno degli Antichi Inverni sia ancora saldamente posto sul suo piedistallo, come se nulla fosse successo.
 
“Ci è mancato davvero poco!” commenta Loki. “A tal proposito, ho ragione di ritenere che questo non sia affatto il luogo più adatto dove conservare una reliquia di così alto pregio, che rischia di essere continuamente esposta ad attacchi offensivi. Se mi permettessi di tenerlo nella mia stanza, padre, come ti ho già fatto ripetutamente richiesta, sono certo che…”
 
“Loki! Non è questo il momento!” lo zittisce bruscamente il padre degli dei, tuonando autoritario.
 
Il figlio più piccolo ritiene più saggio non perorare oltre la sua causa.
Tuttavia, si diletta ad osservare in silenzio l’acceso diverbio tra Thor e Odino, scaturito dalla loro netta divergenza di opinioni.
 
Thor vuole impartire una violenta lezione a quel popolo offensivo, mentre il padre degli dei desidera far perdurare quella tregua già vacillante.
 
Thor commette il presuntuoso errore di credersi già re e Odino non esita a rimetterlo al proprio posto.
 
“Ma tu non sei re! Non ancora!” sbotta, perentorio e dal suo sguardo impassibile Thor capisce tutto.
 
Per quel giorno non ci sarà nessun nuovo re.
La cerimonia è rimandata a data da destinarsi.
 
Se solo gli amici di Thor non fossero così intenti ad ammirare ogni angolo di quella sala alla quale non avevano mai avuto accesso prima di quel giorno; forse potrebbero notare un sorrisetto un po’ troppo compiaciuto sul bel volto di Loki.
 
- Metterti contro padre. Fratellone, si può essere più stolti ed incoscienti? Ma con te non ho ancora finito. – sogghigna, di nascosto da tutti, tramando la successiva fase di quel suo piano infallibile.
 
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Dopo i vari tentativi vani di consolare il mancato re, da parte di Sif e dei tre guerrieri, Loki si appresta a fare il suo ingresso, prendendo posto accanto al fratello maggiore.
 
Inizialmente Thor gli si dimostra un po’ ostile, pur accettando di buon grado la sua compagnia.
 
Loki conosce suo fratello meglio di chiunque altro e sa quali bottoni vanno premuti.
Dargli ragione, perché è il miglior modo per guadagnarsi la sua totale attenzione.
Renderlo paranoico a riguardo di un probabile successivo attacco, ormai inevitabile.
Fingere di farlo desistere dall’entrare in azione; quando in realtà non aspetta altro.
 
- E’ stato fin troppo facile!- si congratula con se stesso il dio degli Inganni, mentre, seduto sui gradini, osserva Thor che cerca di convincere animosamente i suoi amici più fidati a seguirlo, trovando per ciascuno di loro la giusta motivazione.
 
- Mi dispiace, fratello, ma credo sia necessario che tu ti tolga di dosso quest’insopportabile boria da futuro re! Forse così tornerai ad essere il mio amato fratellone che per me c’era sempre!- pondera il moro, continuando ad osservarlo, prima di sentirsi chiamato in causa.
 
“Oh, andiamo, non lascerete tutta la gloria solo a me e a mio fratello?” argomenta Thor.
 
Loki sussulta, mormorando un fievole ‘Cosa?’
 
“Verrai con me?” lo sprona il più grande.
 
- Ah, è così quindi? A percorrere con te la navata che conduce al trono non mi hai voluto al tuo fianco; ma in una battaglia che si preannuncia assai rischiosa sì, eh?-  trae le sue conclusioni il più piccolo.
 
Quell’affronto gli brucia ancora, ma maschera abilmente il tutto con il più dolce dei suoi sorrisi.
 
- Ti prego, fratellino, non mi abbandonare proprio adesso. Per me la tua approvazione è tutto. Io voglio essere un vincitore davanti ai tuoi occhi, solo così potrò guadagnarmi il tuo totale rispetto e chissà … forse un giorno anche qualcosa di più! – pondera il biondo, mentre lo osserva trepidante, prima che quel suo meraviglioso sorriso annulli tutti i suoi timori.
 
“Ma sì, certo che verrò! Non lascerò mio fratello marciare da solo verso Jotunheim. Io sarò al suo fianco!” proclama fiero, alzandosi per raggiungerlo.
 
Come una reazione a catena, anche i tre guerrieri e Sif danno a turno il proprio consenso.
 
Sono tutti pronti a partire, alla volta dell’avventura, ma mentre prendono i cavalli, pensando a un modo per superare la severa sorveglianza dell’imponente guardiano del Bifrost, Heimdall; Hogun vede Loki avvicinarsi a una guardia per dirgli qualcosa, ma il guerriero non dà molto peso a quel fatto.
 
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Nonostante l’impietosa figuraccia di Loki, di fronte alle incommensurabili abilità visive e uditive del guardiano, Thor riesce a ottenere il consenso di Heimdall e finalmente i sei accedono al freddo, buio e desolato regno di Jotunheim.
 
“Non è vero che fa poi tutto questo freddo; anzi.. quasi, quasi sarei tentato di levarmi la parte superiore dell’armatura! Mi sta soffocando!” si pavoneggia Loki, camminando con gran disinvoltura
 
“Sta’ zitto!” sbotta Sif, tremando, non trovando conforto alcuno nelle sue pesanti vesti, così come tutti gli altri, Thor compreso.
 
“Non ti conviene sprecare tanto fiato, dolcezza, conservalo per tenerti al calduccio!” ribatte sfrontato Loki e lei non può nemmeno ribattere, perché trova suo malgrado saggio seguire quel consiglio, mentre avanzano.
 
Arrivano in prossimità di una sentinella, che dopo averli interrogati sulle loro intenzioni, funge da tramite fra loro e il re di quel regno, il temibile Laufey.
 
Loki lo osserva molto attentamente mentre lui parla.
 
In fin dei conti, il sovrano si dimostra assai magnanimo, concedendo a Thor e ai suoi seguaci la possibilità di allontanarsi incolumi.
 
Su consiglio del saggio e prudente Loki, al quale tutto sommato basta il semplice fatto che Thor abbia messo piede in quel regno; Thor si decide a far marcia indietro, con grande sollievo dei suoi amici, ma proprio quando tutto sembra concludersi per il meglio, Laufey punzecchia di proposito Thor nel suo orgoglio.
 
“Dannazione!” impreca Loki, prevedendo già quale sarà la risposta del fratello.
 
Difatti, una battaglia senza sosta ha inizio.
 
Tutti di mostrano il loro valore, ma a un certo punto Volstagg cade vittima della presa ferrea di uno dei Giganti, il cui gelo gli lascia vistose e dolorose  lesioni sul braccio, annerito.
 
“Non lasciate che i giganti vi tocchino!” mette in guardia i suoi compagni, gridando per il dolore, preparandosi a fronteggiare un nuovo attacco del Gigante, anche se in evidente difficoltà.
 
“Oh, ma guarda, sapere che ti potevo essere nocivo e non averne mai approfittato!” si rammarica Loki, con un ghigno, volteggiando dalla sua parte solo per il gusto di scambiarsi un’occhiataccia reciproca, prima di eliminare il loro avversario con un fascio di luce.
 
“Grazie?” borbotta sconcertato Volstagg.
 
“Non illuderti, non l’ho fatto per te, è solo che non volevo testimoni riguardo a quel che ho detto! Nessuno qui deve sapere chi sono!” precisa freddamente il dio delle Malefatte, prima di lanciarsi nuovamente nel combattimento.
 
Con quei ‘trucchetti ‘ che tutti gli contestano, Loki riesce a salvarsi la pelle, anche più di una volta, colpendo poi i nemici con sfere e dischi di energia che li annientano al solo impatto.
 
Esultando per l’ultima personale vittoria, Loki abbassa la guardia e non si accorge di un Gigante di Ghiaccio sbucato da chissà dove, che lo afferra saldamente per il polso.
 
Immediatamente si disfano, come se fossero liquefatti, sia le vesti che le protezioni dell’armatura, finché rimane la sola pelle, che da rosea diventa blu, venata da striature più scure e strani disegni.
 
Il suo avversario lo osserva confuso.
 
“Eh sì, sono blu come te. Sorpreso?’ ghigna l’Asgardiano,  lanciandogli un disco di energia dritto al cuore, approfittando del suo stato confusionale. “Io nemmeno un po’!’’ ridacchia, vedendolo disintegrarsi, per poi osservare il suo braccio recuperare gradualmente il suo colore leggermente rosato, accertandosi che nessun Gigante di Ghiaccio lo abbia visto.

“Fandral è stato ferito!” lo affianca Thor, mentre rotea velocemente il suo martello, pronto a sconfiggere eventuali attacchi.

“Beh sono certo che da guerriero che si rispetti voglia morire sul campo, coprendosi di gloria, onori e..”

“Loki!” usa il suo tono di avvertimento Thor, spazientito.

“E va bene, va bene, vado ad occuparmi di lui!” sbuffa il fratello minore, allontanandosi controvoglia.

Tutto sembra volgere al meglio. Sono ancora tutti salvi, salvo la ferita riportata da Fandral, ma nulla che la sala della Guarigione non possa risolvere; e tutti hanno superato l’ultimo varco che li divide dalla libertà, questo prima di vedere affiorare dal cratere più profondo una gigantesca e mostruosa creatura, pronta a divorarli.

“Come faccio a provenire da un posto dove vivono cose così orribili?” sbuffa contrariato Loki.

“Ci devono sempre essere belle eccezioni che confermino la regola!” ammicca Thor, sorridendogli, cosa che gli riscalda piacevolmente il cuore, prima che il biondo si lanci in un incosciente attacco che però si rivela fruttuoso, perché la bestia immonda è sconfitta.

Questo però scatena le ire dell’intero regno, ma prima che la situazione precipiti interviene Odino, con un tempismo perfetto, scontrandosi in un dibattito dai toni accesi con l’altro sovrano.

Riesce a riportare a casa tutti gli Asgardiani che hanno disobbedito ai suoi ordini, ma il prezzo da pagare è alto: la tregua con Jotunheim è saltata.

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Odino si accerta che i guerrieri feriti ricevano le dovute cure, per poi fronteggiare il figlio maggiore, mentre il minore si limita a guardarli.

Odino rimprovera Thor di arroganza, stupidità e impulsività, mentre Thor lo accusa a sua volta di troppa calma e neutralità.

Loki non potrebbe essere più contento: è esattamente quel che voleva, anche se, molto astutamente, il suo sguardo fa trasparire l’esatto opposto.

Quando i toni si fanno ancora più accessi, si prodiga anche in difesa del fratello, appellandosi alla clemenza del padre, ma di clemente in quel momento Odino ha ben poco e non lo fa nemmeno parlare, trasmettendogli una chiara minaccia con il solo sguardo.

- Bene, vediamo un po’ come ti punirà. Non sarai re prima di un anno? Due? Un altro secolo? – si domanda divertito Loki.

– Forse sarai degradato a servitore per qualche tempo? – continua le sue ottimistiche supposizioni, prima di preoccuparsi, quando vede il loro padre aprire il Bifrost, di punto in bianco.

- Oh, no, un momento! Cos’ha in mente padre? – s’inquieta, mentre lo vede avvicinarsi a Thor e strappargli ogni elemento della sua armatura, sbarazzandosi anche del suo mantello, per poi privarlo dei suoi poteri, mentre pronuncia la sua terribile condanna d’esilio.

- No! Non era così che doveva andare! Volevo solo dargli una piccola lezione, fargliela pagare per la sua insopportabile arroganza, umiliarlo un po’ nel suo amor proprio;  ma l’esilio non era previsto!- si allarma ulteriormente Loki, assistendo inerme a quel devastante spettacolo.

In this farewell
There's no blood
There's no alibi
'Cause I've drawn regret
From the truth
Of a thousand lies


E mentre si verifica quell’addio,  seppur non violento, Loki deve vedersela con un sentimento a lui finora sconosciuto: il rimorso.

So let mercy come
And wash away
What I've done

 
Capisce che non c’è pietà da invocare, non c’è astuzia da applicare, non c’è possibilità di cancellare l’esito delle sue azioni.

- Che cos’ho fatto? – pensa sgomento, mentre Odino ultima la sua spietata sentenza e scaraventa Thor nel vortice che lo condurrà alla propria condanna.

- Fratello mio! Come farò senza di te?-  si dispera silenziosamente Loki, ricacciando indietro le lacrime che minacciano di palesarsi, mentre lo osserva sparire dalla sua vista.
 
E mentre precipita verso l’ignoto, Thor si abbandona ai suoi disperati pensieri.
Non è la perdita del trono a rodergli dentro.
Non è la privazione dei suoi poteri a demoralizzarlo.
Non è il disconoscimento da parte del suo stesso padre ad umiliarlo.
Non è il peso di aver disonorato il suo popolo ad abbatterlo.
Non è quello che dovrà affrontare a spaventarlo.
 
E’ il pensiero di non poter più vedere Loki, godere della sua compagnia, ridere delle sue battute, stupirsi davanti alle sue magie, scaldarsi il cuore con un semplice abbraccio, rubato o consentito che fosse.


E' questa per lui la più insopportabile delle punizioni.

- Non ci siamo nemmeno detti addio!- si rammarica, mentre la sua caduta prosegue inesorabile.

- Fratello mio, come farò senza di te?-
 
TBC
 
L’avreste mai detto? Forse forse Thor è ancora più cotto e stracotto di quanto lo sia Loki, ahah.. ho detto forse! XD

sì lo so che sembra che sia il dramma dei drammi… ma voi vi fidate, vero?

Più che altro, anche nel film, ho sempre avuto l’impressione che Loki non si aspettasse l’esilio di Thor…
Se non altro dal prossimo capitolo la smetterò di rifarmi così fedelmente alla trama, era una cosa piuttosto snervante , lol ^^
a proposito, anche la parte del post cerimonia saltata comprende alcune scene tagliate , soprattutto per quel che riguarda il momento fra Thor e Loki <3 (grrr pure quello era molto significativo, ma no, lo dovevano tagliare uff uff )  e Loki che parla alla guardia.

 
ah sì, diclaimer per discliamer … le lyrics sono tratte da ‘What I’ve done ‘ dei Linkin Park e credo ne userò la seconda aprte nel prossimo capitolo ^^
Ho cianciato a sufficienza, attendo i vostri pareri, belli o meno belli che siano
 
buonanotte!!
 
p.s. come sempre, datemi un paio di giorni e arriva anche ‘Expecting’

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Capitolo 4
*** III: We have guests ***


 
Buongiornoooo (anche se ho iniziato ‘sto capitolo che era notte fonda XD )
 
Grazie di cuore a tutte, siete meraviglioseeee!
 
okay, premessa piccina picciò prima di cominciare.
 
Io capisco il casino che è scoppiato e l’esigenza di cambiar posto... ma spero che comunque EFP non l’abbiate abbandonato, anche perché mi dispiacerebbe perdervi proprio ora che le cose in questa storia stanno per farsi interessanti…
 
Ci ho lavorato a lungo e… credo proprio che finora questo sia il mio capitolo preferito, quindi spero che sia anche di vostro gradimento ^^
 
ohporcacciamiseria cos’ho fatto?? Mai dire che ti piace un capitolo… praticamente ho pronunciato un anatema per  perdere tutti i lettori… mannaggia a me! *va in un angolino a fustigarsi *
 
 
Capitolo III: We have guests
 
 
Una volta esiliato il suo figlio primogenito, Odino provvede a incantare anche il Mjolnir e a spedirlo nello stesso luogo, ma più lontano di dov’è precipitato Thor.
 
Loki ha visto e sentito abbastanza, e senza degnare il padre nemmeno di uno sguardo lascia la stanza, procedendo a grandi falcate.
 
Sa già dove andare, e per farlo il più rapidamente possibile ricorre alla magia.
 
Posto davanti ai cancelli di Asgard, intento a fare la guardia, come sempre; ad Heimdall basta un solo leggero fruscio perché avverta una presenza alle sue spalle.
 
“Loki. Sapevo che saresti venuto!” sentenzia, con la sua voce vibrante e roboante, senza nemmeno voltarsi.
 
“Essere il guardiano supremo del regno non ti basta più? Ora ti atteggi anche ad indovino?” ridacchia irriverente il principe, raggiungendolo.
 
“Nessuno, in tutti questi millenni, aveva eluso la mia sorveglianza. Nessuno è mai sfuggito al mio occhio vigile!” rimugina l’imponente guardiano.
 
“Ti stai ancora tormentando per questo? Mio buon amico, la vita va avanti. Inoltre, non è successo nulla di irreparabile.” ribatte  Loki. “E poi non lo sai com’è noioso essere sempre precisi ed impeccabili? Gli imprevisti ci rendono l’esistenza molto più … stimolante!” aggiunge con un ghigno furbetto.
 
“Loki, tu…”
 
“Non sono qui per parlare di questo, Heimdall!” lo interrompe bruscamente il mago. “Dimmi cosa vedi!” lo esorta.
 
Heimdall sa già a cosa si riferisca Loki e volge il suo sovrannaturale sguardo al regno designato.
 
“L’ha appena colpito uno di quei mezzi di locomozione tipici di quel regno.”
 
“No!” si allarma il giovane dio. “E come sta? E’ ferito?”
 
“Tuo fratello ha la corazza forte, non dimenticarlo. E’ solo un po’ stordito. E ora lo stanno soccorrendo.” lo informa l’interpellato.
 
“Meno male. Sono arrivati dei medici?” si interessa il principe.
 
“No. Si tratta di una ragazza.”
 
“Che genere di ragazza?” indaga con la dovuta discrezione Loki, non gradendo affatto quel particolare.
 
“Il genere di ragazza che potrebbe piacere a tuo fratello!”
 
La risposta del guardiano gli piace ancora di meno.
 
“Si sta riprendendo.” lo avvisa Heimdall.
 
“Davvero?” domanda speranzoso Loki, augurandosi che Thor si liberi di quella sgradita impicciona.
 
Anche se non l’ha mai nemmeno vista, sa già che non la sopporta.
 
“Sì. Ora barcolla e invoca il suo martello e il mio nome.” prosegue il guardiano.
 
“E nient’altro?” mugola Loki, desolato.
 
“Nient’altro.” precisa con un sottile piacere l’interpellato. “Lo hanno appena tramortito!” lo avvisa subito dopo.
 
“Thor? E’ impossibile. Lui è così forte che … “ protesta il principe.
 
“Non so come, ma è stata la seconda ragazza a farlo, con l’ausilio di uno strano oggetto.” replica l’altro.
 
- Dannazione! Ci sono un po’ troppe ragazze dov’è atterrato!- pensa contrariato il moro.
 
 
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“Loki, è inutile che continui a farmi domande. E’ ancora in ospedale, da almeno due ore Midgardiane e ormai credo che ci rimarrà tutta notte.” borbotta Heimdall, esasperato. “Ho altri regni da osservare!” puntualizza adirato.
 
Sbuffando, Loki annuisce e se ne va. Torna a palazzo, dove incontra Sif e i tre guerrieri; che lo accusano praticamente di ogni cosa.
 
Soltanto Volstagg riconosce che l’intervento di Loki ha salvato la pelle a tutti loro; ma si guarda bene dal farlo in sua presenza.
 
************************* (Contemporaneamente)
 
Legato saldamente al letto e imbottito di tranquillanti; Thor giace sedato, ma mormora qualcosa in quel suo sonno forzato.
 
“Fra.. fratello mio.”
 
“Ah, ma allora ce l’ha un familiare! Lo dovremmo rintracciare.” esclama uno degli infermieri che lo ha in cura.
 
“Loki, fratello. Lo… ki. “ continua la sua invocazione il biondo, in stato non cosciente.
 
“Sì, certo, un suo familiare! Ma l’hai sentito come lo ha appena chiamato quel suo presento fratello? E’ ovvio che sta ancora delirando!” ribatte un secondo infermiere, convincendo così anche il primo.
 
Se solo Heimdall si fosse soffermato a osservare Midgard ancora un po’ , lo avrebbe potuto vedere; ma in ogni caso non l’avrebbe mai riferito a quel principino, a suo dire presuntuoso, pestifero e viziato.
 
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Thor non è l’unico a passare una notte agitata.
 
“Fratello… NOOOOOOOOOO!” urla nel sonno Loki, prima che accorra qualcuno, attirato dalle sue grida.
 
“Tesoro! Va tutto bene. Ci sono io con te!” lo conforta Frigga, sedendosi sul suo letto e accarezzandogli il viso, finché lui si sveglia.
 
“Ma.. che succede?” domanda, frastornato.
 
“Gridavi nel sonno …  incubi?“ domanda apprensiva la madre.
 
Il figlio annuisce.
 
“Ma non dovresti accudirmi per questo. Non sono più un bambino!” borbotta contrariato, mettendosi a sedere sul letto e rischiarando la stanza con una piccola sfera di luce che fa apparire dal nulla.
 
“Per una madre i suoi figli rimangono sempre bambini!” sorride placida Frigga.
 
“Oh, madre, perdonami.  Non era mia intenzione svegliarti.” si scusa il principe,
 
“Non l’hai fatto. Non riuscivo a prendere sonno in nessun caso. Non dopo quanto è successo oggi.” rivela lei.
 
“Sei preoccupata per Thor?” le domanda Loki.
 
“Tu non lo sei?” gli risponde la regina con un’altra domanda.
 
“Hai provato a convincere padre a optare per una punizione meno drastica?” si informa il moro.
 
“Credimi, ci ho provato; ci ho provato a lungo e duramente, ma tuo padre è irremovibile sulla sua decisione. E riesce pure a dormire, nonostante tutto!” borbotta la donna, strappando un sorriso al figlio, nell’ultima parte.
 
Tuttavia, agli occhi di una madre attenta e premurosa come lei non possono sfuggire le ombre che adornano quelli del proprio figlio.
 
“Loki, bambino mio, cosa ti turba?” sussurra, accarezzandogli i neri capelli.
 
“Madre. Ho fatto una cosa molto brutta, ma finché non l’ho compiuta credevo che fosse solo molto giusta!” confessa il principe, scostandosi e guardando altrove.
 
Frigga gli pone un dito sotto il mento, spostandogli il volto perché affronti il suo sguardo.
 
“Loki, a volte i sentimenti negativi ci travolgono e prendono possesso di noi; facendoci commettere azioni empie, di cui alla fine ci pentiamo.” sentenzia la regina.
 
Loki sgrana gli occhi stupito.
 
- Quindi madre sa?-  si domanda.
 
“Ma ascoltami, figlio mio. A tutto si può porre un rimedio, se il nostro cuore lo desidera davvero!” lo consiglia lei, ma i suoi occhi gli dicono molte più cose delle sue parole.
 
“Madre, vorrei tanto. Ma non posso. L’hai sentito anche tu che cos’ha ordinato padre.” borbotta.
 
“Il grande padre degli dei ha soltanto proibito a tutti l’uso del Bifrost!” replica la donna, con un sorriso furbetto.
 
Loki è ancora più esterrefatto.
 
“Ma come sai che io… “
 
“Loki, la tua magia non fa che crescere di giorno in giorno ed il tuo potere è senza eguali. Sono certa che tu sia in grado di fare questo e molto altro!” replica lei, con una chiara insinuazione, nemmeno troppo velata, nel suo tono.
 
Loki capisce che lei si riferisce agli eventi di quella giornata.
 
“Madre! Ma se sai quello che ho fatto oggi; le gravi colpe di cui mi sono macchiato … perché non hai detto nulla a padre? Meriterei una punizione ben più grande di quella che ha dato a Thor.” riconosce mesto il giovane dio.
 
“Perché so che non hai realmente compromesso la sicurezza del regno in alcun modo. E’ la madre a prevalere sulla regina. E la madre vuole che tu aggiusti le cose con tuo fratello!” insiste lei.
 
Loki analizza la situazione corrente: perché mai dovrebbe rimanere ad Asgard?
Per subirsi le accuse infamanti da parte degli amici di Thor? Per scocciare ulteriormente Heimdall? Per continuare ad appurare quanto suo padre non lo consideri un degno successore al trono?
 
- No di certo. Non potrei resistere qui un solo giorno di più; non senza un sorriso di Thor, una pacca confortante sulla mia spalla, una delle sue pessime battute con cui cerca di tirarmi su di morale… i nostri continui battibecchi! -  riflette il moro.
 
Per di più, l’unica persona alla quale mancherebbe sul serio è proprio quella che per prima lo sta spronando ad andarsene.
 
- Non c’è niente che mi trattenga qui. – si ripete, sempre più convinto.
 
“Lo farò, madre.” asserisce serio in volto.
 
“Molto bene. Me la vedrò io con il nostro re, anche se si può fare qualcosa per guadagnare un po’ di tempo!” gli suggerisce la regina e Loki comprende al volo, facendo un cenno di assenso.
 
“E’ solo che non mi sono mai spinto fino a Midgard. Non sarà facile.” borbotta lui, corrucciato.
 
“No, è vero, non lo sarà. Ma non sono forse le cose per cui si fatica maggiormente quelle che poi più ci regalano soddisfazioni?” gli sorride lei, appoggiandogli rincuorante una mano sulla spalla. “Ci riuscirai, Loki!” lo rassicura.
 
Loki sorride, incoraggiato.
 
“Ora faresti meglio a riposarti a sufficienza; domani impiegherai un gran quantitativo di energie.” lo consiglia la donna. “Mi mancherai, figlio mio. Senza te e Thor, questo palazzo mi sembrerà vuoto.” mormora la regina, baciandogli la fronte e alzandosi dal letto.
 
“Io e Thor faremo ritorno, insieme!” promette Loki, salutandola con lo sguardo.
 
“Lo so!” annuisce lei, lasciando la stanza, mentre Loki si corica, facendo svanire la sfera luminosa.
 
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“Ne sei sicuro?” domanda Loki.
 
“Osi mettere i dubbio le mie grandi capacità?” sbotta Heimdall, offeso.
 
“Oh, no, non sia mai che io ti faccia un simile affronto!” ribatte Loki, in palese tono strafottente. “Ad ogni modo, sta’ pur tranquillo, non ti tedierò oltre!” aggiunge, dileguandosi.
 
“Non ci posso credere! Di tutte le vetture che potevano investirlo dopo che Thor è riuscito a fuggire da quell’ospedale … proprio la vettura di quella ragazza. Di nuovo!” borbotta fra i denti il giovane Principe; arrivando in un punto isolato dei giardini reali, dov’è solito andar a far pratica degli ultimi incantesimi appresi.
 
Come quello di aprire un varco nello spazio, per attraversare i regni; ma soprattutto celarlo all’onnisciente vista di Heimdall.
 
E’ un compito che richiede un grande quantitativo di concentrazione, ma Loki non ne è mai stato sprovveduto.
 
In più, ha un preciso scopo che anima ogni sua azione.
 
I'll face myself
To cross out what i've become
Erase myself
And let go of what i've done

Put to rest
What you thought of me
While I clean this slate
With the hands of uncertainty

 
- Mi sono fatto un esame di coscienza e so che quello che ho fatto non va affatto bene; ma so anche che posso cancellarlo.  Fratello, se ora pensi male di me, ti giuro che ti farò cambiare opinione, non appena azzererò il tabulato e ripartirò da zero con te, non so esattamente come, ma riaggiusterò ogni cosa! – si impone, chiudendo gli occhi.
 
Distende entrambe le braccia a mezz’aria, pronunciando qualcosa di inintelligibile che fa apparire un puntino luminoso che si ingrandisce a poco, a poco, fino a diventare un grande vortice dimensionale.

Loki riapre gli occhi, soddisfatto del suo operato; continuando poi a mantenere la giusta concentrazione per poter prendere un ultimo, importante provvedimento, che fa bella mostra di sé nella sua stanza.
 
- Questo dovrebbe tener padre occupato per un po’ – pondera, muovendo un passo verso il varco e fissandolo dubbioso.  

I start again
And whatever pain may come
Today this ends
I'm forgiving what I've done!!!

 
- Non so quello che mi aspetta, ma anche se dovessi raggiungere mio fratello solo per vederlo già fra le braccia di un’altra; per quanto la cosa sarà dolorosa, io gli starò vicino. Porrò fine da oggi al male che gli ho fatto, cosicché io possa perdonare me stesso! – decide risoluto.

“New Mexico, sto arrivando!” sorride furbetto, attraversando il portale dimensionale, che svanisce, con lui al suo interno.


 
Atterra con tutta la grazia possibile, lontano da occhi indiscreti, a breve distanza dalla voragine lasciata dalla caduta di Thor.

Si cambia opportunamente i vestiti, prima di cominciare la ricerca del fratello.

Ma per chi possiede la magia è una ricerca piuttosto semplice.

Loki giunge in prossimità del Fast Food dove Thor si sta abbuffando a quattro ganasce, osservandolo divertito attraverso il vetro.

- In qualunque regno si trovi, lui non cambia mai!- ridacchia fra sé e sé.

Non c’è rischio che qualcuno lo possa notare, perché al momento si è celato alla vista di chiunque, anche a quella del fratello.
Continua a spiarlo, venendo così a conoscenza del ritrovamento del Mjolnir, nello stesso momento in cui lo apprende Thor.
Attende che lui lasci l’edificio, ritenendo che il biondo si stia dilungando un po’ troppo nel salutare quelli che ormai considera i suoi amici mortali, soprattutto la ragazza castana, che non gli stacca gli occhi di dosso.

Loki deve affidarsi a tutto il suo autocontrollo, per non incenerire sul colpo quell’intrusa, quando Thor le fa uno stucchevole baciamano e lei ridacchia civettuola.

-Sì, deve essere lei!- deduce Loki, gettando però un’occhiata anche all’altra altrettanto graziosa fanciulla,  una morettina che sta al fianco di un uomo maturo, dall’aria burbera.

Thor sussulta, guardandosi attorno, con occhi curiosi, incrociando anche lo sguardo di Loki, senza però saperlo.

“Hey, che ti prende, stallone? Soffri di manie di persecuzione?” ridacchia la ragazza dai capelli neri.

“Niente. Era solo una sensazione.” borbotta mesto il biondo, tornando a rivolgere a loro la sua attenzione.

Loki ne è assai stupito.

- Possibile che lui riesca ad avvertire la mia presenza? -

Quando finalmente le strade di Thor e dei tre umani si dividono, Loki è in procinto di seguire Thor, ma poi la curiosità ha del meglio su di sé e si sofferma a vedere cos’ha attirato l’attenzione della ragazza smorfiosa e i suoi amici; deliziato nel vederla così indispettita e demoralizzata, quando dei loschi figuri si impossessano delle sue strane attrezzature, di qualunque cosa si tratti.

Quando torna a concentrarsi su Thor, lo trova in un negozio di animali, mentre cerca invano di comparare un cavallo.
Peccato che lui non sia l’unico ad averlo trovato.

- Di nuovo lei! – pensa esasperato, quando la sente suonare il clacson del suo fuoristrada e attirare così l’attenzione del biondo, che accetta di buon grado la sua offerta di passaggio.

- E va bene, lady, è ora di metterti fuorigioco … almeno per un po’!- sogghigna, seguendo il tragitto della sua vettura.

*********************** (Contemporaneamente)

“Non ho mai fatto niente del genere finora!” commenta Jane, mentre è alla guida, pervasa dall’adrenalina della consapevolezza di star infrangendo le regole, nonché la parola che ha dato ad Eric, il suo tutore. “E tu? Hai mai fatto niente di simile?” si rivolge a Thor, che è divertito nel vederla così su di giri.

“Oh sì, molte volte! Ma tu sei coraggiosa a farlo!”  si complimenta.

“Mi hanno appena rubato il lavoro di una vita. Non mi è rimasto davvero niente da perdere!” argomenta lei.

“Ma tu sei intelligente. Molto più intelligente di chiunque abbia incontrato in questo regno!” sorride lui.

- La sua caparbietà mi ricorda Loki! – pensa intenerito.

“Questo regno? Ma perché parli così?” osserva la ragazza.

“Mi trovi strano, vero?”

Jane ridacchia, ma poi cerca di trattenersi.

“Sì, giusto un po’.”

“Ma strano in modo bello o brutto?” flirta Thor.

- Stare con questa ragazza mi fa pensare meno a quanto sto male senza di lui! – rimugina il bel biondo.

Lo sguardo che Thor le rivolge, è sufficiente a far perdere di vista la strada a Jane. Il suo fuoristrada sbanda, ma riprende subito il controllo, ridacchiando assieme a Thor.

La cosa si ripete, perché stavolta la ragazza cerca di evitare di qualcosa che sembra aver visto solo lei.

“Jane, ma cosa?” domanda sconcertato il biondo, reggendosi agli appigli, mentre il PinzGauer  esce di strada, prima di andare a sbattere contro un albero.

Non è un impatto violento, ma è quanto basta per far sì che gli airbag si azionino e perché la ragazza perda i sensi, più per lo spavento che per l’incidente in sé.

“Buon riposo, dolcezza!” sogghigna compiaciuto Loki, avvicinandosi al veicolo.

Senza aver risentito minimamente di quel piccolo incidente, Thor esce dal fuoristrada, valutando l’idea di andar in cerca di soccorsi per la ragazza.

“Finalmente!” esclama una voce alle sue spalle, una voce che gli è piacevolmente familiare, una voce che potrebbe riconoscere fra milioni di altre voci.

Voltandosi all’istante, Thor incontra il volto sorridente di Loki; vestito in modo insolito, come lui, del resto, ma non per questo meno affascinante.

“Non volevo ulteriori spettatori al nostro incontro!” spiega Loki con un ghigno malandrino, prima di andargli incontro.

Thor non crede ai suoi occhi.

“Fratello!”  lo abbraccia forte, raggiante di felicità, poi si separa subito, guardandolo con fare altamente preoccupato.

“E’ successo qualcosa a padre? O a madre?” gli domanda, sollevato nel vederlo scuotere la testa in senso negativo.

Thor formula un’altra ipotesi nella sua mente.

“Padre non avrà bandito anche te da Asgard, vero?”

Per tutta risposta, Loki scoppia a ridere.

“Vuoi scherzare? Ne basta uno di stolto in famiglia!”

“Hey!” sbotta offeso Thor,  dandogli un pugno sulla spalla.

“Oh, andiamo! Dare del vecchio folle a nostro padre? Ti sei firmato la tua condanna!” argomenta Loki, massaggiandosi la spalla offesa.

“E poi quale re così sprovveduto spedirebbe un reo in esilio, mentre dispone ancora di tutti i suoi poteri?” ammicca.

 “Come mi hai trovato?” gli domanda il biondo.

 “Oh, ti prego, l’incantesimo di localizzazione era così efficiente quando da piccoli giocavamo a nascondino, non ha perso la sua efficacia!” sorride il moro.

“Lo sapevo che baravi!” gli rinfaccia il più grande.

“Thor, sono qui di mia spontanea volontà, e madre è l’unica a saperlo.  In questo momento, per quel che ne so, Heimdall ti starà osservando fare conversazione con un’avvenente fanciulla che hai incontrato per caso.” gli spiega il dio degli Inganni.

“Perché avvenente?” fa un mezzo sorrisetto Thor, scrutandolo a fondo.

“Perché si tratta di me!” ridacchia borioso il più piccolo.

- Come darti torto, fratello? – pensa Thor, osservandolo rapito, mentre l’altro è distratto.

Loki si riprende subito e si fa immediatamente serio in volto , guardandolo a fondo in quei due meravigliosi cieli limpidi.

“Io ti aiuterò, fratello. Farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per farti tornare degno agli occhi di padre!” spergiura il moro, mettendogli una mano sulla spalla.

In risposta, Thor gli regala il più genuino dei suoi sorrisi e Loki si sente mancare il terreno sotto ai piedi.

“Se ho capito bene, sai dove si trova il Mjolnir, non è così? Andiamo a riprenderlo!” cambia argomento Loki, riguadagnando la necessaria freddezza di nervi.

“Il martello può aspettare!” è l’inaspettata risposta che riceve dal fratello.

“Come, scusa?” lo guarda sconcertato il moro.

“E me lo chiedi pure? Loki, tu sei qui, di nuovo con me. La cosa richiede degli adeguati festeggiamenti. Tutto il resto passa in secondo piano!” sentenzia gioioso il biondo.

- Una vacanza a Midgard con Loki? E quando mi ricapita un’occasione simile? –

E’ questo l’esatto momento in cui per Thor l’esilio  non è più una condanna, ma un’opportunità.

- E chissà … se agisco in modo opportuno forse potrei anche trovare il coraggio di fargli capire cosa provo per lui, costi quel che costi! – rimugina.

“Dici sul serio, fratello?” lo distoglie dai suoi pensieri Loki, nascondendo quanto la cosa lo lusinghi.


“Mai stato più serio!” sorride Thor, avvolgendogli un braccio attorno al collo per tirarlo a sé.

“Andiamo, fratello, ci sono così tante cose che ti voglio mostrare!” annuncia, pronto a incamminarsi con lui.

“Thor?” sente una voce femminile, chiamarlo un po’ incerta.

“Oops, è vero: Jane!” borbotta a bassa voce il biondo, girandosi verso di lei e scostandosi da Loki, prima che lei lo veda.

“Ma.. cos’è successo?” domanda lei, uscendo dal suo veicolo e avvicinandosi.

“Hai perso il controllo della tua vettura e sei andata a sbattere.” le spiega Thor, per poi ricordarsi in che situazione si trova. “E poi ho incontrato questa ragazza, che ci voleva prestare soccorso!”

Jane lo guarda confusa.

“Non mi sembra proprio una ragazza!” borbotta, ancora un po’ frastornata.

“Idiota! Ho detto che solo alla vista di Heimdall appaio come una ragazza! Gli altri mi vedono normalmente!” sbotta Loki, a denti stretti, pestandogli il piede.

“Ouch!” si lamenta Thor, dolorante.

“Perdona mio fratello, deve sempre fare il deficiente! Piacere di conoscerti!” le porge la mano Loki, con fare suadente.

Lei gli stringe la mano, osservandolo con diffidenza.

“Tu! Mi hai tagliato la strada!” lo accusa, irritata.

 “E come?” la sfida con lo sguardo il bel dio.

“Ma sì, eri in mezzo alla strada e io ho cercato di non investirti!” insiste lei.

“Devi aver preso un colpo di sole, poverina. Guarda che io non ho fatto nulla del genere!” garantisce il moro.

“In effetti, Jane, non c’era nessuno in mezzo alla strada.” le fa notare il biondo, avendo già capito cosa possa essere successo, ma scegliendo di spalleggiare il fratello, cosa che l’altro silenziosamente apprezza.

Lei fa uno sguardo smarrito, non sapendo come ribattere.

“Non incolpare me per la tua scarsa abilità nella guida!” aggiunge acido Loki.

Jane gli riserva un’occhiata gelida, ma per un Gigante di Ghiaccio è ben poca cosa. E lui non esita a ricambiarle l’occhiataccia, in modo molto più glaciale.

Thor capisce che deve intervenire per placare gli animi.

“Non è meraviglioso che mio fratello mi abbia rintracciato? Si fermerà con noi!” annuncia festoso.

“Che cosa intendi con ‘con noi’ ?” fa una smorfia contrariata lei.

“Sono certo che dove c’è stato posto per uno, ci sarà posto anche per due. E poi così lo presenterò anche agli altri! Andiamo!” decide per tutti Thor, conducendoli al fuoristrada.

-------------------------------------
“Voi state qui e non muovetevi, soprattutto tu!” intima Jane, guardando minacciosa Loki.

“Come faccio a rendermi sempre così adorabile a tutti, eh?” ridacchia sarcastico Loki, rimanendo in macchina col fratello.

Jane entra alla base, dove Eric e Darcy stanno cercando di rimettersi al lavoro con le ricerche, nonostante sia rimasto ben poco materiale a disposizone.

“Ragazzi, abbiamo ospiti!” annuncia lei.

“Hai ritrovato il biondone?” intuisce Darcy.

“Non solo lui… “ sbuffa Jane.
 
TBC
 
Ehmm capito ora che intendevo per svolta? ^^
Ve lo aspettavate? ;P
Sì, lo so, per lo più questo capitolo ha girato attorno a Loki, che ci volete fare? Sono vergognosamente di parte.
Ho ripreso solo la scena in macchina fra Jane e Thor, perché sapete tutte cos’è successo prima (basta vedere il film ^^ ), riprenderlo mi sembrava ripetitivo e inuitle ^^
Le lyrics utilizzate sono sempre quelle di ‘What I’ve done’ dei Linkin Park … ho detto che avrei usato anche la seconda parte ^^
Piuttosto, dubbio… spero non abbiate trovato Frigga troppo OOC, ma è più forte di me… tra lei e Loki ci vedo troppa complicità ^^
Ecco, sono più ansiosa del solito di sentire le vostre opinioni a riguardo (l’invito è aperto anche ai lettori silenziosi XD, io ci provo sempre ^^ )

ah, se volete farci un po’ prenderci confidenza, quando da questa sezione dovrò sloggiare (per ora c’è tempo ) trovate il capitolo anche qui ( III: We have guests )  , assieme a tutti quelli pubblicati finora, di tutte le Thoki ^^ (qualora lo voleste fare, per lasciare un commento basta cliccare su ‘ trick me’ ^^, sì, amo la personalizzazione! p.s. Vi chiedo scusa in ginocchio, mi soo accorta che non avevo ancora abilitato i commenti anonimi.. vabbè è più per 'Expecting' che servirà...)

 
a proposito, se avete un LJ sarò lieta di avervi fra i miei amici ^^
 
Ok, mi preparo anche al lancio di pomodori, spero almeno freschi ahah

Se non mi dite nulla (non dev'essere per forza una recensione, se non vi va), penso di aver scritto un disastro... sono un'eterna insicura ;P

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Capitolo 5
*** IV: Close to you ***


Helloooooo!!
Giuro solennemente che non dirò MAI più che mi piace un capitolo, porta per davvero una sfiga assurda.

E il fatto che leggiate/seguiate in tantissimi ma che commentiate in così pochi … non ve lo nascondo, io lo interpreto nel più pessimista dei modi! XD

Un giorno mi toglierò la stupida convinzione che una FF vada bene solo se riceve commenti… intanto vi ringrazio, se almeno vi siete presi il disturbo di leggerla ^^

Invece, un miliardo di grazieeeee, baci, abbracci e tutta la mia riconoscenza a chi mi segue attivamente, siete…. Asjfgjgjhghgkjgkjhhgbklhbjgvbhn , non so che farei senza il vostro meraviglioso sostegno!! <3
Grazie anche a RDJude, che so che c’è ^^ e un grazie speciale a _Lenalee_ che via MP è stata gentilissima <3 e grazie anche a @NatasciaX che è sempre adorabile <3

Ok , vi lascio al capitolo, spero vi diverta  e magari intenerisca anche ^^

 

Capitolo IV: Close to you


“Allora non mi sbagliavo!” esclama Thor, mentre attende in macchina con Loki il ritorno di Jane.

“Uh?” si volta verso di lui il fratello.
 
“Prima … quando li stavo salutando, avevo la sensazione che tu fossi qui. E tu eri davvero qui!” gli sorride il biondo.
 
Loki sgrana gli occhi stupito, ma poi trova una fredda spiegazione logica all’accaduto.
 
- Ma certo. Arrivare su questo regno mi è costato un grandissimo sforzo, senza contare l’illusione che sto continuando ad alimentare ad Asgard … e io che pensavo che padre mi avesse già scoperto! Fatto sta che sono più debole, per questo non sono in grado di celare bene la mia presenza e, anche da mortale, Thor se ne è accorto – riflette il dio.
 
“Un penny per i tuoi pensieri?” lo distoglie Thor.
 
“Un cosa per…? Perché?” lo guarda frastornato Loki.
 
“Si usa dire così quando si vuol sapere a cosa pensa la persona alla quale lo si chiede. E si paga per saperlo,  perché il penny è una moneta Midgardiana, anche se molto piccola; ma per lo più vuole essere un gesto simbolico.” gli spiega l’ex-guerriero.
 
- Anche se pagherei qualsiasi somma per sapere cosa turba il tuo animo, mio dolce fratellino!- fa le sue considerazioni personali.
 
“Aspetta un attimo. Ho sbagliato qualcosa e sono approdato in una sorta di dimensione parallela? Tu, il mio stolto e ignorante fratello, che insegni qualcosa a me?” borbotta il dio del Caos.
 
“Ora sì che ti riconosco!” ridacchia il più grande. “Loki, sono così felice che tu sia qui!” gli sorride, compiaciuto nel vedere un sorriso nascere anche sul volto dell’altro.
 
- Sei il solito sentimentale, ma è una delle cose che tanto amo di te!- riflette Loki, intenerito.
 
Può Thor evitare di parlare sempre a sproposito e rovinare tutto? Certo che non può.

 “Ora che sei qui con me, potrai convincere qual gruppo di umani che io dico il vero; perché loro non vogliono credere in alcun modo alla mia storia e mi considerano un pazzo!” aggiunge il biondo.
 
Può Loki evitare di interpretare sempre le cose nel modo sbagliato e rovinare tutto? Certo che non può.
 
-Oh, e così è questo il motivo per cui provi tanto gaudio per il mio arrivo? Thor, è mai possibile che tu voglia sempre qualcosa da me, per il tuo benestare personale?- pensa irritato.
 
“Ma certo, fratello, non temere, ti aiuterò io.” lo rassicura con un tiepido sorriso che ben serve allo scopo.
 
Infatti, Thor lo ringrazia con lo sguardo, prima che da lontano vedano sopraggiungere Jane.
 
“Sei fortunato. A quanto pare hai trovato un posto dove stare.” commenta la ragazza, rivolta al moro, con tono freddo e distaccato. “Ovviamente, Thor, se la cosa ti crea problemi e non hai spazio a sufficienza, potresti venire a stare da me. Ho anche un terrazzo molto grande, sai?” cinguetta verso il biondo, con voce di miele.
 
- Oh sì, certo. E’ più probabile che Jotunheim diventi una ridente località balneare, piuttosto che Thor accetti il tuo patetico invito!-  rimugina Loki, guardandola con astio.
 
- Cosa? Posso stare a stretto contatto con il mio Loki e tu me lo vorresti impedire? Mai!- rimugina Thor.
 
“Sei molto gentile, ma no, grazie, non serve. Io e mio fratello staremo benissimo qui!” risponde il biondo.
 
- Ti è andata male, carina! – festeggia interiormente Loki, mentre Jane li fa scendere dal fuoristrada e li conduce al laboratorio.
 
“Gente, lui è il fratello di Thor!” annuncia la scienziata, entrando.
 
“E un nome non ce l’ha?” domanda Darcy, la sua stagista, mentre adocchia il nuovo arrivato con molto interesse.
 
Interesse che non sfugge allo sguardo contrariato di Thor, che però preferisce non dire niente.
 
“Ce l’ho un nome; ma evidentemente a qualcuno non importava saperlo!” le sorride Loki, per poi voltarsi in direzione di Jane e lanciarle l’ennesima occhiataccia.
 
“Sembra che nemmeno tu mi abbia chiesto il mio!” ribatte acida lei, affrontando il suo sguardo con altrettanta acrimonia.
 
“Jane e Darcy, lui è Loki. Loki, la prima ragazza che hai incontrato è Jane, l’altra è Darcy. E quello che non ha ancora parlato è Erik. E io sono stanco!” sentenzia il biondo.
 
“Ma non hai detto che ti chiamavi Thor?” lo prende in giro Darcy, divertendo Loki.
 
“Molto spiritosa, Darcy. Intendevo che sono stanco dei loro continui bisticci!” precisa lui.
 
- Anche perché di solito Loki è con me che battibecca, ed è a me che riserva occhiatacce! – riflette indispettito.
 
“E così, Thor, hai davvero un fratello!” commenta Erik, osservando Loki.
 
 
“Proprio così. Vediamo se indovino, mio fratello vi ha detto di essere il dio del Tuono, che deve recuperare la sua arma leggendaria e via dicendo, vero?” comincia Loki, gironzolando con passo cadenzato fra gli umani.

Thor lo guarda fiducioso e si aspetta che lui avvalori le sue tesi, ma Loki si gira a guardarlo sconcertato.

“Fratello, cominci davvero a preoccuparmi, questi tuoi deliri peggiorano di giorno in giorno.. e dire che sei sotto cure adeguate!” prosegue, con tono molto apprensivo e un’espressione rassegnata.
 “Loki!” sbotta il biondo. “Hai detto che mi avresti aiutato!” rimbrotta feroce.

“Ma infatti, fratello, voglio aiutarti, così come lo vogliono tutti. Voglio aiutarti a levarti tutte queste assurdità e fantasticherie dalla mente!” ribatte Loki, cercando di sembrare sempre più preoccupato, mettendo anche un tremolio nella voce.

Thor sta per controbattere, ma è Erik a catturare l’attenzione di tutti, quando scoppia a ridere.

“Che mi venga un colpo! Me ne sono accorto solo ora! Tu ti chiami Thor e lui Loki? Thor e Loki?! Oh, buon dio! Cos’è? Vostra madre è una pazza svitata, ossessionata dai fumetti a livello maniacale?” sghignazza Erik.

Loki si avventa verso di lui come una furia.

“Taci, mortale! Non so di cosa tu stia blaterando, ma non t’azzardare ad offendere madre!” tuona Loki, mentre né lui, né Thor si accorgono di un piccolo puntino rosso che sta percorrendo il petto del moro.
Prima che possa fare qualsiasi altra cosa, Loki cade a terra tramortito, con un piccolo urlo.

Erik, Jane e Thor si voltano verso Darcy, che impugna l’arma colpevole.

“Che c’è? Mi sono spaventata! Lui incuteva anche più timore di te, Thor!” si giustifica la bella morettina.

“Ma … si sta già riprendendo!” osserva Jane, indicando Loki a terra che muove le mani, per poi issare il suo peso e alzarsi.

“Sì, lo so, lui è molto meno vulnerabile di me.” spiega Thor. “Ma solo in questo caso!” si accetta a precisare.

“Tu!” sibila Loki, indicando Darcy e facendo partire dal dito accusatore una lieve scarica elettrica che colpisce la ragazza, tramortendola.

Erik la va a soccorrere, mentre Jane lancia un urlo e si volta verso il dio.

“Mostro! Che cosa le hai fatto? Quale arma hai usato?”

“Non t’azzardare a offendere mio fratello!” prende le sue difese Thor, riservandole un’occhiataccia di rimprovero, cosa che allieta non poco il bel stregone.

“Ma non hai visto cosa le ha fatto?” insiste Jane, rivolta al biondo.

“La tua amica se l’è cercata!” ribatte Thor. “Sai, Loki, l’ha fatto anche con me! E lo so, non è affatto una scossa piacevole!” gli rivela, ridacchiando.

“Davvero lo ha fatto? Questa ragazza comincia a piacermi!” sogghigna il moro, osservandola mentre è ancora incosciente. “Ad ogni modo, state tranquilli. Si riprenderà presto!” avverte gli altri.

Ed è la verità, perché qualche istante dopo, Darcy compie i primi movimenti di ripresa, quasi impercettibili, per poi ridestarsi e aprire i suoi grandi occhi dal colore indefinito verso il suo aggressore.

“Hey! Ma così non vale!” protesta, ancora un po’ dolorante, facendo segno a Erik di lasciarla e rialzandosi.

Loki si avvicina spavaldo a lei.

“Ho mai detto di essere il dio della Lealtà?” la sfida, con un ghigno furbetto.

Sotto, sotto, non visto,  se la ride anche Thor.

“Oh no, ormai abbiamo perso anche lui se si crede un dio!” alza gli occhi verso gli altri lei. “Hey! Piuttosto Dov’è che nascondevi il tuo taser?” gli domanda, intrigata.

Loki rivolge a Thor uno sguardo smarrito.

“Intende ciò che hai usato per tramortirla. O meglio, ciò che lei crede tu abbia usato!” gli spiega il bel biondo.

“Oh. Beh … in me, forse?” ridacchia Loki, per poi avanzare di qualche passo nella stanza.

I suoi abiti eleganti svaniscono, sostituti dalle sontuose vesti dorate, con intarsi di verde, verde, come il lungo mantello che accarezza i suoi movimenti. E l’elmo dorato adorna il suo capo, conferendogli un aspetto ancora più regale.

“Oh, mio dio!” esclama Darcy, sconvolta.

“Sì, dolcezza, è proprio il caso di dirlo!” sogghigna Loki, compiaciuto.

“Ma allora è tutto vero!” deduce Jane, guardando Thor.

“E’ quello che ho cercato di spiegarti!” le sorride il biondo.

“Io non mi sento tanto bene… “ borbotta lo scienziato, barcollando un po’.

“Inginocchiatevi tutti di fronte a me!” proclama a gran voce Loki.

Ritenendo che sia meglio obbedire, per non incorrere in chissà quali conseguenze, i tre mortali obbediscono e Loki si bea di quella visione.

“Rimettetevi in piedi e non dategli retta!” interviene Thor, ripristinando la normalità. “Si può sapere cosa ti è preso? Tu di solito non fai così!” interroga il fratello, con uno sguardo arcigno.

 “Non lo so…  ho avvertito come una sensazione di potere.” borbotta Loki, un po’ confuso “E poi era il mio momento di gloria! Dovevi proprio rovinarmelo?” aggiunge scontroso, affrontando impavido lo sguardo del fratello.

 “Sì dovevo. E tu devi smetterla! Non mi piace vederti così.” Insiste Thor.

“Perché? Un giorno tutti si inchineranno di fronte a me!” spergiura Loki, prima di tornare alla mise  terrestre, sbuffando.

************************* (Contemporaneamente)

Odino fa ritorno alla sala del trono, con l’aria piuttosto compiaciuta.

“Sai, mia diletta, sono andato nella stanza di Loki, per parlare un po’ con lui e constatare come sta affrontando la situazione e lui mi ha detto che la sua priorità assoluta è rendersi il più utile possibile se, con il ritorno di Thor, la tregua con Jotunheim saltasse e la guerra diventasse inevitabile. E’ là che studia assiduamente sui suoi libri di magia ed è così assorto che mi ha già informato che preferisce non raggiungerci a pranzo, probabilmente nemmeno a cena, si farà portare qualcosa dalle cucine.” rivela alla sua compagna che lo attende sugli scalini.

“La cosa non mi sorprende affatto!” commenta Frigga con aria furbetta.

“Che intendi, cara?” si acciglia il padre degli dei, scrutandola sospettoso.

“Oh, nulla, mio amato re. Sono solo felice di avere un figlio così coscienzioso!” ribatte scaltra lei, tranquillizzandolo.

“Già. Almeno un figlio affidabile che non mi dà preoccupazioni ce l’ho.” asserisce fiero il re.

- Perché mai dice queste cose carine all’indirizzo di Loki sempre e solo quando lui non le può sentire? – si domanda sconsolata la regina.

“E dell’altro nostro figlio ci sono notizie a riguardo?” domanda lei con nonchalance.

“E’ sempre con quel gruppo di umani ospitali e gentili … al quale pare essersi aggiunta una nuova ragazza, o almeno così mi ha detto Heimdall!” borbotta Odino. “Tanto meglio, perché tutto ciò lo sta tenendo lontano dalle ricerche del sacro Mjolnir. Thor non è ancora pronto per tornare ad esserne il suo degno possessore e la delusione sarebbe troppo grande.” aggiunge con attitudine saggia.

“Oh, povero bambino mio. Speriamo che superi quest’ardua prova.” si rammarica la regina, mentre Odino le stringe le mani.

- Magari ancor più in fretta, se qualcuno intercede per lui. – pensa lei, con aria soddisfatta.


**************

“Gran bello show, non c’è che dire!” commenta Darcy, ormai più tranquilla, avanzando verso Loki. “Se non altro, almeno tu hai avuto il buon senso di arrivare sulla Terra con abiti meno bizzarri.” riconosce.
“Anche se sono comunque piuttosto vistosi. Cos’è, elegantone? Devi andare alla prima di un teatro, in tribuna VIP?” prosegue, facendogli una panoramica.

“Cos’ è una prima? Cos’è Un teatro? Cos’è una tribuna? Cos’è VIP?” la guarda stranito Loki, stupito quando la vede afferrargli il polso.

“Vieni con me, damerino!” lo trascina via Darcy, sotto lo sguardo profondamente contrariato di Thor.

“Credo che lei lo voglia semplicemente vestire, come ho fatto io con te, ricordi?” lo avvisa Jane, affiancandolo.

“Oh sì, capisco. Per dargli un aspetto più da mortale!” borbotta il biondo.

“Già. Ad ogni modo, caro il mio dio rinnegato, dovresti toglierti più spesso la maglietta!” ammicca la bella scienziata.

Se Thor indossasse le sue abituali vesti Asgardiane, ora il suo viso si intonerebbe a meraviglia con il suo mantello.

 
Non molto distanti da loro, alla sua postazione, Darcy apre il suo armadietto, alla ricerca di qualcosa.

“Dovrebbero esserci ancora … tu intanto levati giacca, camicia e pantaloni!” lo sprona.

“Come, prego? Così? Senza nemmeno un’ancella?” protesta stizzito l’altezzoso principe.

“Senti, sua Maestà, poche storie! Questi sono i vestiti per te e lì c’è un bagno!” gli annuncia sbrigativa la bella stagista, dandogli i vestiti ripiegati con cura e spingendolo verso la stanza indicata.

Loki non è abituato ad essere trattato in quel modo, ma apprezza che ci sia qualcuno capace di tenergli testa a quel modo.

Esamina meglio gli abiti che gli sono stati donati.

“Cos’è questa?” domanda, indicandole una felpa grigia, dove spicca una vistosa immagine di due pistole disposte in modo simmetrico e due rose rosse all’estremità.

“E’ dei Guns n Roses; al mio ex piacevano di brutto, in effetti spaccavano ai concerti! E credo proprio che ti andranno bene quegli abiti” spiega lei. “Sei fortunato, perché mi sono sempre piaciuti gli spilungoni mingherlini!” ammicca la morettina.

Loki strabuzza gli occhi, ma preferisce ignorarla.

“Accetto soltanto perché mi piacciono le rose!” afferma il moro.

Darcy lo guarda con un sorrisetto divertito.

“E le pistole!” si affretta ad aggiungere l’altro. “Soprattutto le pistole. Anzi, solo le pistole!” rincara la dose, prima di chiudersi nella stanza.

“Non ne dubito, intanto provateli, fiorista mancato!” lo canzona Darcy dall’altra parte della porta.

“Mi sento ridicolo!” sbotta Loki, uscendo, non appena è pronto.

“Sei solo normale… e non stai affatto male!” gli sorride la ragazza.

Loki le sorride.

“Certo che devi essere molto importante per Thor, se per te ha rinunciato a cercare il suo Myeu-muh!” borbotta lei, riaccompagnandolo dagli altri.

Inutile dire che a quelle parole il sorriso di Loki si allarga.
 
“Che fine ha fatto mio fratello e chi è questo rockettaro?” lo canzona Thor appena lo vede, dandogli una pacca sulle spalle.

“Oh certo, ha parlato il taglialegna!” ribatte Loki sulla stessa riga, indicando la sua camicia rossa e bianca, quadrettata. “Ne ho visti anche di più eleganti fra i boschi di Asgard!” aggiunge.

“A proposito di dubbia eleganza, ma che accidenti ti eri messo in testa prima?” domanda Darcy, rivolta a Loki, facendo ridere Thor.

“Puoi canzonare me, ma non t’azzardare a toccare il mio elmo!” l’ammonisce Loki, con un tono e uno sguardo che non ammettono repliche.

“Oh sì, Darcy, guarda che mio fratello è molto sensibile sull’argomento!” ridacchia Thor.

“Questo perché voi non avete visto il suo di elmo!” ribatte Loki, pungente.

“Cosa? Ha un elmo anche Thor?” gli chiede Jane incuriosita.

“Sì, ma non è niente di che… “ farfuglia Thor imbarazzato.

“Dovreste vederlo! E’ tutto argentato, con delle piume giganti ai lati!” sghignazza Loki.

“Non lo state a sentire! E comunque l’ho messo solo una volta, perché dovevo!” si mette sulla difensiva Thor. "Non come il mio fratellino che invece sembra avere una relazione morbosa con il suo! “ ribatte spietato, dando così scacco matto al moro.

"Ma lo scienziato dov’è andato?” domanda Loki, anche per cambiare argomento al più presto, guardandosi in giro.

“E’ uscito. Ha detto che per oggi ne aveva abbastanza di mitologia, dei e fumetti!” spiega Jane.

“Fumetto, cos’è un fumetto?” si incuriosisce Loki.

“Dovrei averli visti da qualche parte… “ borbotta tra sé e sé Darcy, mentre guarda fra le mensole della postazione di Erik. “Sì eccoli qui!” esclama trionfante, facendosi aiutare da Jane, dopodiché, entrambe le ragazze appoggiano sulla scrivania una dozzina di volumi colorati e di poco spessore, pieni di vignette.

“Questi sono i fumetti!” annuncia Darcy.

“Credo che questo vi terrà impegnati per un po’, così noi possiamo andarcene a fare alcune commissioni!” commenta Jane, porgendo sia a Thor che a Loki un fumetto.

“Giusto, li lasciamo qui, così ci fanno pure buona guardia!” approva Darcy.

Thor e Loki si sono già immersi nella lettura, comodamente accovacciati, ciascuno su un lato del divano, e sembrano udire a stento le ragazze.

“Guardia a cosa? Ormai lo Shield ci ha portato via tutto!” si lamenta Jane.

“Il mio bellissimo  I-pod!” piagnucola  Darcy, al ricordo.

“Non ricominciare con questa storia!” la trascina via Jane.


“Ma… in questo racconto ci sei tu, io.. padre!” esclama Thor, stupefatto.

“E in questo anche i tuoi stupidi amici!” sbuffa Loki, continuando a sfogliare le pagine.

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Le ore passano, senza che i due Asgardiani se ne accorgano.

“Non riesco a crederci… ma come fanno i Midgardiani a sapere tante cose di noi?” si domanda Thor, finendo di leggere l’ennesimo fumetto.

“Non ne ho idea! Qui sono narrate delle cose che ci sono realmente successe… e altre che spero non accadano mai!” commenta Loki, perplesso.

“Non mi piace che qualcuno ci osservi da così vicino!” borbotta Thor, inquieto.

“Già, pensavo che fosse quello di Heimdall, l’occhio che può vedere tutto!” gli da man forte il moro. “Ad ogni modo, non mi piace affatto come vengo rappresentato. Ma che idea ha di me Midgard?” brontola con disappunto.

“Sì lo so, ti fanno dire, fare e pensare cose così malvagie che… “ gli da ragione il biondo.

“No, quello semmai  mi lusinga!” lo interrompe il moro. “Intendevo come mi disegnano!”  precisa il più piccolo, mostrandogli indignato una vignetta che lo ritrae “Io non sono così brutto… né così vecchio! Questo è un affronto che i mortali pagheranno!” aggiunge vendicativo.

“Ma no, fratello, credo che lo facciano per darti un’aria più imponente. Con quel musetto da cucciolo che hai non saresti credibile come Cattivo della situazione!” si lascia sfuggire Thor, terrorizzato al pensiero di essersi esporto troppo.

Tuttavia, non appena si gira in direzione dell’altro non sa se gioirne o allarmarsi: Loki ha perso i sensi.

“Hey, ma che succede?” esclama Darcy, rientrata con Jane proprio in quel momento, mentre entrambe accorrono al divano.

“Non lo so, stavamo parlando fino a un attimo fa, poi tutto a un tratto.. “ spiega Thor, per poi scuotere Loki alle spalle. “Andiamo, fratello, riprenditi!” lo esorta nervosamente.

“Fermo lì, vichingo! Ci sono modi meno brutali per risolvere il problema. “ commenta Darcy, prendendo il kit di pronto soccorso da cui estrae i sali.

“Sono magici?” si interessa Thor, mentre Darcy li passa sotto il naso di Loki, che comincia a ridestarsi, a fatica.

“No, sono solo molto efficaci!” commenta Jane.

“Ma.. cos’è successo?” strascica le parole Loki, intontito.

“Sono io che lo chiedo a te, mi hai fatto prendere un colpo.. e in questa forma mortale ti assicuro che può succedere davvero!” mormora Thor, facendolo sorridere.

“Credo solo di essere molto provato. Sai, il viaggio fino a qui, il celare tutto ad Heimdall, l’illusione che continuo a mantenere nella mia stanza…. “ spiega Loki.

************************************ (Contemporaneamente)

- E’ quasi il tramonto e il mio adorato consorte non si è ancora accorto di nulla! Dov’è il brillante sesto senso del sovrano che ha vinto innumerevoli battaglie? Non è più quello di un tempo! –rimugina Frigga, un po’ preoccupata, mentre rientra dai giardini.

Non appena varca l’ingresso, è quasi travolta dalla foga con cui Odino le taglia la strada, con un manipolo di guardie che lo seguono.

“Quale affronto è questo! Come ha potuto farsi beffe così di suo padre!” sfuria il re, di ritorno dalla stanza del figlio più piccolo.

“Qualcosa ti turba, mio caro?” domanda Frigga.

“Era tutto troppo tranquillo. Non uno scherzo, non una malefatta, non una parola avvelenata. Mi destava troppi sospetti il fatto che Loki se ne potesse davvero stare così quieto per tutto il giorno; così mi è sorto un dubbio; ho fatto irruzione nella sua stanza e… proprio come temevo, era solo un’illusione!” le racconta il sovrano.

“Oh!” esclama con finta sorpresa Frigga, mentre in cuor suo si rallegra che il sesto senso del suo compagno sia ancora all’erta e ben funzionante.

Forse pure troppo, a giudicare da come lui la stia scrutando.

“Tu sapevi! Sapevi tutto fin dall’inizio e non ne hai fatto parola con il tuo re!” le rimprovera altisonante e Frigga non può che reclinare il capo, remissiva.

“E’ vero, io sapevo.” ammette, fissando il pavimento.

“Allora, dimmi, dov’è Loki? Dove ha osato addentrarsi senza il mio consenso?” la costringe a rivelare il padre degli dei.

Frigga solleva il volto e lo affronta senza remore.

“Loki è dove dovrebbe sempre essere: al fianco di suo fratello!” asserisce impavida.

“Che cosa?!” tuona Odino.

“Proprio così. Sai bene che non sono affatto d’accordo con il provvedimento che hai preso nei confronti di Thor. Ho solo cercato di alleviare la sua pena!” si giustifica.

“Ma non può infrangere il mio divieto!” protesta furente il marito.

“E non lo farà!  Non è certo in grado di restituirgli i suoi poteri; quello lo puoi fare tu soltanto. Ma Loki gli può stare vicino in questo momento buio.” ribatte la regina.

“Ma Heimdall non riesce a vederlo! E nessuno ha usato il Bifrost… come può.. “ borbotta Odino.

“Tu pensi che nostro figlio sappia solo fare qualche trucchetto magico per divertire la corte o i commensali, ma Loki ha un potenziale che nemmeno immagini e te ne sta dando prova!” lo informa la regina.
“Inoltre, se ci pensi bene, forse Thor non è l’unico che ha una lezione da imparare.”

“Che intendi dire?” si acciglia il re.

“Thor deve capire cosa significhi essere umile e altruista, ma Loki sta serbando troppo rancore nel suo cuore e deve imparare ad aprirlo, a lasciarsi andare ai buoni sentimenti. Stare lì, conoscere nuova gente non potrà fargli che bene. E poi è al fianco di suo fratello, la sola cosa che gli mancava qui ad Asgard!” spiega Frigga. “Mio re, ho solo cercato di agire come una buona madre, nell’interesse di entrambi i miei figli, i nostri figli. Pertanto, se lo ritieni un reato e un tradimento alla corona, puniscimi come merito!” conclude lei, guardandolo a fondo nell’unico occhio che gli è rimasto e allargando le braccia, in segno di resa.

Odino continua a fissarla freddo e autoritario, per poi mutare quell’espressione burbera in un sorriso.

“Mia diletta, hai vinto tu. Tu vinci sempre.” mormora, accarezzandole il viso. “E sia. Non farò niente per intralciarli. E forse hai ragione tu, entrambi devono imparare un’importante lezione!”

**************************** (Contemporaneamente)

Loki si interrompe, acuendo i suoi sensi, come se cercasse di captare qualcosa.

“No, a quanto pare dell’illusione non c’è più bisogno!” commenta. “Padre deve averla scoperta, finalmente! Di sicuro non deve essere stato grazie e un abbraccio, lui non ha questi slanci d’affetto… non con me, almeno!” borbotta, incupendosi.

“Loki… “ mormora Thor, stringendogli la mano.

“Tanto vale che riveli la tua presenza anche a Heimdall e smetti di impiegare tutto quel quantitativo di energie!” lo consiglia subito dopo.

Loki ci riflette un po’ su, poi fa uno strano movimento con la mano, probabilmente per annullare quell’incantesimo mascherante.

“Tanto vale!” fa spallucce il moro.

“Quello di cui hai bisogno è un po’ di cibo per rifocillarti e qui hanno cose buonissime!” lo esorta il biondo.

“No, niente cibo, non ho appetito, ho soltanto bisogno di riposo.” replica Loki. “Tu va pure con loro.” esorta il fratello.

“In effetti i o sto morendo di fame!” borbotta Darcy.

“No, non ti lascio. Resterò con te. Una cena saltata non mi ucciderà!” dichiara Thor, sorprendendo Loki ancora una volta.

“Noi allora andiamo. Ci vediamo domani!” saluta Jane e Darcy si limita a un cenno della mano.

“Io non ho capito un accidenti di quello di cui parlavano!” commenta Darcy, accigliata.

“Nemmeno io, ma è bello vedere Thor così premuroso!” sorride sognante Jane. “Un po’ meno bello vedere con chi lo è!” aggiunge, smorzando il sorriso.

“Tu che salti una cena?! Sono io  ora quello che si chiede dove sia suo fratello!” mormora Loki con un sorriso, rimasto solo con Thor.

“Shh, non parlare, pensa solo a dormire. A te ci penso io.” sussurra Thor, chinandosi per baciargli una tempia, mentre l’altro si appresta a prendere sonno.

“Tu però non andare…” protesta debolmente, con gli occhi già chiusi.

Per tutta risposta, Thor gli passa una mano fra i nerissimi capelli.

“Non temere, fratello. Ti sono vicino!”

TBC

Troppo fluff ??? *si guarda attorno impaurita* scusate ma non ho resistito ^^ .. e ci saranno altri momenti così.

Sapete, se mai qualcuno mi puntasse una pistola alla tempia e mi obbligasse a mettere Loki in un pairing Het , l’unica che sopporterei di vedere al suo fianco è proprio Darcy, io la adoro , spero tanto ci sia in Thor2
Cmq tranquillizzo tutte (parlo al femminile perché non credo di avere maschietti all’ascolto XD ) , tra lei e Loki non ci sarà nulla, al di là di qualche interazione innocentissima, perché mi ci diverto troppo XD
 
Questa è la felpa che indossa Loki XD http://www.merchandisingplaza.com/images/products/19539/img2.jpg
 
A proposito, chiedo scusa alla Lilla (so che legge) : tesowa, sì, alla fine ho usato proprio quella band, perché mi davano uno spunto troppo carino… mi spiace! Se non vorrai più leggere questa storiella me ne farò una ragione XD

Ok, basta ciance!

Spero continui a piacervi, ma se non me lo dite non lo saprò mai.

Ovvio, ditemi anche se non vi piace più XD

Datemi qualche giorno e arriva pure ‘Expecting ‘ … spero XD

Un bacionee, forse è la volta che ora lavoro un po’..

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Capitolo 6
*** V: I do what I want! ***


Ce l’ho fatta!!

ok, tra poco albeggia credo XD ma almeno sono stata di parola, nonostante l’ignobile, clamoroso ritardo!!

grazie infinite a tutte, il vostro sostegno per me è tutto, lo sapete XD

c’è Fluff in abbondanza, mettetevi in salvo finché potete! XD

 

Capitolo V: I do what I want!

 

Con le prime luci del mattino, Loki riapre gli occhi.

In un primo momento cerca di far mente locale su dove si trova e che cosa sia successo, perché quella struttura così primitiva non gli risulta un luogo familiare.

 

La sua mente viene invasa dai ricordi inerenti agli avvenimenti della giornata precedente, ma soprattutto avverte la più familiare delle presenze.

 

Thor non potrebbe essergli più vicino, in quanto Loki sta appoggiando la testa nientemeno che sul suo grembo.

Il dio degli Inganni cerca di voltare il viso con la massima cautela, per non incorrere nel rischio di svegliarlo, aiutato dalla fievole luce che filtra dalle finestre chiuse, Loki lo osserva meglio.

 

Thor giace seduto, con la faccia sprofondata nella mano e il gomito appoggiato al bracciolo del divano.

Le gambe sono chiuse e distese in avanti. L’altra sua mano è posata sulla spalla sinistra di Loki, in una sorta di atteggiamento protettivo.

 

Non deve essere la più comoda delle posizioni, ma il biondo non sembra darci peso.

Sorridendo, Loki si rigira, deciso a godersi ancora un po’ di relax.

Del resto è solo l’alba.

Almeno in quel lasso di tempo, il giovane dio si può concedere il lusso di considerare Thor suo e di nessun altro.

Loki richiude gli occhi, accoccolandosi un po’ di più vicino al fratello e lascia la sua fantasia sguinzagliata, fingendo che siano una coppia di amanti che ama dormire a stretto contatto.

 

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Ed è con quegli stessi pensieri che si risveglia qualche ora dopo, continuando a osservare Thor che dorme ancora della grossa.

Immagina di poterlo stringere forte a sé, svegliarlo con un dolce bacio e dargli il buongiorno, per poi accingersi ad andargli a preparare la colazione da portargli a letto.

Sì, nemmeno se fossero ancora ad Asgard, Loki coinvolgerebbe la servitù, perché sa che ogni innamorato desidera preparare da sé la colazione a letto al proprio partner, è un gesto d’affetto assai significativo.

 

- Anche se, tecnicamente, questo non è nemmeno un letto. Eh sì, ovvio, noi non siamo di certo una coppia!- ricorda a se stesso abbacchiato, prima di dare un’occhiata tutt’intorno.

 

- Ma anche se lo fossimo, qui non c’è assolutamente nulla per preparare una colazione! – deduce, sentendo i primi piccoli crampi allo stomaco.

 

Dopotutto, non mangia da un giorno intero.

 

Come se qualcuno avesse udito le sue ultime considerazioni, il moro sente un leggero bussare alla porta, che poi diventa più sostenuto, prima che la suddetta porta si apra, per il semplice fatto che nessuno dei due ha avuto la bella pensata di chiuderla.

 

“Hey, ragazzi … divini! Siamo tornate, svegliaaa!” esordisce la squillante voce di Darcy, che fa il suo ingresso, seguita da Jane, che apre le finestre.

 

Sentendo una voce e quei rumori, Thor si sveglia di soprassalto.

 

Loki ha già provveduto a separarsi da lui e alzarsi dal divano non appena ha sentito bussare, per quello non corre il rischio di farsi sorprendere a una vicinanza con lui che sarebbe troppo ambigua.

 

“Buongiorno, Thor! Dormito bene?” cinguetta Jane, ignorando deliberatamente Loki.

 

“Oh sì, benissimo, pronto ad affrontare il nuovo giorno!” afferma il biondo, nonostante abbia la voce ancora un po’ impastata dal sonno.

 

“Già. Come vedi non gli do nessun fastidio … io!” la affronta a viso aperto il dio degli Inganni, che anziché ignorarla preferisce irritarla.

 

E dallo sbuffo che emette la ragazza, sollevandosi il ciuffo dalla fronte, pare che lui ci sia decisamente riuscito.

 

“Bando alle ciance, andiamo a far colazione! “ esorta tutti Darcy. “Anche perché qui qualcuno ha l’aria molto deperita!” aggiunge, gettando uno sguardo caritatevole all’aspetto di un Loki piuttosto emaciato.

 

“In effetti, sì, ammetto di avere un certo appetito!” borbotta Loki.

“A proposito, fratello, come stai? Ti sei ripreso?” domanda apprensivo Thor.

Loki fa uno strano movimento con la mano, come se volesse avvitare qualcosa di invisibile.

“Tu che dici?” sogghigna con adorabile aria da gran bricconcello.

Darcy scoppia in una fragorosa risata e, per quanti sforzi faccia, perfino Jane non riesce a trattenersi.

Ed entrambe le ragazze stanno guardando Thor.

“Ma … che vi prende? Perché mi state guardando così?” si innervosisce Thor, colto da un terribile sospetto e non appena si tocca la testa ne ha la temuta conferma.

I suoi capelli sono raccolti in due trecce ai lati, con tanto di fiocchetto rosa ad ogni estremità.

“Loooooooooooooki!!!!!!” ruggisce Thor, fulminandolo con lo sguardo.

Loki se la ride, come se niente fosse.

“Scusa, fratello, non ho resistito!” schiocca le dita, ripristinando il consueto hairstyle del possente biondo.

“Se solo avessi il mio martello!” borbotta Thor.

“Ma non ce l’hai, non ancora almeno!” gli fa una linguaccia Loki. “E poi sei tu mi hai chiesto se mi ero ripreso!”

“Bastava un semplice ‘sì’!” sbotta il dio esiliato.

“Lo sai che non amo le risposte banali!” fa spallucce il dio delle Bugie, prima che tutti lascino l’edificio.

“Ora ce ne andiamo al bar.” annuncia Jane, mentre attraversano la strada.

“Bar? Cos’è un bar?” domanda Loki, incuriosito.

“E’ dove i Midgardiani amano far colazione al mattino, quando non sono a casa loro.” gli spiega Thor, felice di poter essere quello che gli insegna qualcosa, per una volta.

“Scusa, com’è che ci hai chiamato?” domanda stranita Jane.

“Oh. E il nostro equivalente per il vostro ‘Terrestri’.” spiega distaccato Loki.

“Sì, Jane, magari un giorno te lo spiegherò meglio!” le sorride Thor.

- Cos’è che vorresti fare con lei tu? – pensa Loki, che ovviamente non gradisce quell’eventualità, ma maschera tutto alla perfezione.

“Siamo arrivati!” trilla Darcy, entrando per prima nel bar.

Si siedono a un tavolo e, dato che sono più esperte, le ragazze vanno a fare le ordinazioni delle bevande, mentre Thor si premura di procurare al fratello quello che sa per certo che può incontrare i gusti.

Torna al tavolo con un’abbondante fetta di torta alla frutta e una brioche appena sfornata, che emette un profumo da far venire l’acquolina in bocca, anche a un dio.

Loki accetta il piatto, ringraziandolo con lo sguardo, per poi studiarne il contenuto.

Soddisfatto di vederlo cominciare a mangiare con gusto, dopo un’iniziale diffidenza, Thor va in ‘missione‘ per la sua personale colazione, facendo ritorno con un’intera confezione di Pop Tarts.

“Cos’è quella roba? E perché la mangi come se non ci fosse un domani?” gli domanda il più piccolo, divertito dalla sua espressione compiaciuta, come quella di un bambino.

“Lascia perdere, non capiresti. E soprattutto non fa per te!” bofonchia il più grande, tirando la scatola più vicina a sé, divertendo ancora di più il suo interlocutore.

Le ragazze fanno ritorno, prendendo posto al tavolo e porgendo ai due dei, chi ripudiato chi meno, i loro caffè, all’interno di grossi bicchieri termici, di carta.

“Vedrai, Loki, questa bevanda ti piacerà!” sorride Thor, pregustandosi il suo caffè.

Loki, nella fretta di capire di che si tratti, compie l’insano gesto di prendere il bicchiere dal fondo, scottandosi.

“Ouch!” si lamenta, avvolgendosi la mano scottata dentro la felpa.

“Attento, fratello!” si preoccupa Thor. “Lo devi prendere nel mezzo, dove c’è la fascia di cartone!” lo istruisce.

“Oh sì, scusa, dimenticavo. Il caffè è bollente. A noi… Midgardiani piace così!” sogghigna la scienziata.

Loki la fulmina con lo sguardo in risposta, ancora contorto in una smorfia sofferente.

Tuttavia non è tipo che si arrende facilmente e, prendendolo dalla parte meno pericolosa, riesce anche a sollevare il coperchio di plastica per osservarlo meglio.

“Ma è acqua sporca! Perché mai dovrei bere acqua sporca, bollente … e con un aroma così intenso?” borbotta, annusando la bevanda a fondo.

“Perché poi non ne potrai fare più a meno!” replica Thor, mentre ha già cominciato a bere il suo, soffiando opportunamente.

Ma non è a lui che Loki sta prestando attenzione.

“Hey, mortale! Si può sapere che stai facendo?” la interroga, mentre richiude il coperchio, non capendo perché la morettina stia tenendo quello strano congegno puntato su di lui.

“Sorridi e saluta tutti. Stai per finire su Facebook!” annuncia festosa lei, senza smettere di riprenderlo con il suo fido iPhone.

“Non so di cosa tu stia parlando, ma non mi piace nemmeno un po’. Smettila!” le impone.

“Non ci penso proprio. Sei così divertente!” ribatte lei, cocciuta.

Thor è troppo preso dal suo caffè per badare a loro e Jane è troppo presa dal guardare Thor.

Nessuno quindi si accorge di come Loki stia tenendo aperto il palmo della mano non offesa, fissando assorto il cellulare.

Darcy lo fissa confusa, prima di scorgere qualcosa di nero sulla sommità del suo telefonino.

Con un piccolo urlo lo lascia cadere sul tavolo, per poi osservare dei piccoli serpenti neri e viola e neri e blu dimenarsi lungo il suo i-Phone.

Sentendo l’urlo e il fracasso, anche Thor s’è deciso a guardare.

“Loki! Allora è un vizio!” rimprovera il fratello che si limita a far spallucce.

“Che schifo! Perché ci sono degli orribili serpenti sul tuo telefono, Darcy?” domanda Jane, disgustata.

Darcy non risponde, tutta intenta ad osservarli.

“Ma … sono bellissimi! Non ne ho mai visti di così colorati!” commenta affascinata Darcy, continuando a guardarli.

“Ti piacciono i serpenti?” domanda sbalordito Loki.

“Li adoro!” gli sorride la mora. “E’ opera tua?” deduce.

Loki si limita ad annuire, ancora un po’ frastornato.

“Se avessi capito subito che erano serpenti non avrei nemmeno fatto cadere il mio cellulare!” prosegue Darcy.

Loki le sorride.

“Cominci a piacermi, terrestre!”

“Hey, da ‘mortale ‘ a ‘terrestre’ . Sto facendo progressi!” bisbiglia Darcy a Jane, sorridente.

La proprietaria del locale, una signora sui quarant’anni, piuttosto avvenente, sta passando per i tavoli proprio in quel momento e il loro non le sfugge certo alla vista.

“Avevo visto mosche morte, a volte addirittura dei lombrichi, ma nessuno era mai arrivato a tanto per cercar di non pagar la colazione. Non provate nemmeno a insinuare di aver trovato quei serpenti nei vostri piatti. Io qui pulisco cinque volte al giorno, sono a prova di ufficio igiene!” sbotta inacidita, credendo di aver a che fare con degli scrocconi truffaldini.

“No, ha ragione. Quei serpenti sono miei!” asserisce Loki.

“Ah, lo ammetti anche, eh? Falli sparire subito!” gli intima la signora, innervosita.

Loki la guarda con un atteggiamento di sfida e Thor intuisce proprio tardi le sue intenzioni.

“Come desidera!” fa un sorriso furbetto il moro, e con un movimento svelto della sua mano i serpenti svaniscono.

La proprietaria sussulta spaventata, indietreggiando.

“Ma cosa… ?” farfuglia, sconnessa.

“E’ bravo, non è vero? E’ uno dei migliori illusionisti che abbia mai incontrato… non che ne abbia mai incontrati altri!” interviene rapida in suo soccorso Darcy, con grande nonchalance.

Loki sfoggia un’espressine confusa, così come Thor.

“Ne sa fare a mille di questi trucchetti!” prosegue Darcy, rivolta alla signora.

Loki ha uno scatto nervoso nel sentire quella parola. Semplicemente, la destesta.

La proprietaria del bar cambia decisamente umore e si rivolge proprio a Loki con un radioso sorriso.

“Davvero? Complimenti allora. Se mai farai uno spettacolo da queste parti di sicuro lo verrò a vedere!” ammicca la signora.

Thor non apprezza granché quell’atteggiamento, ma preferisce non causare ulteriori problemi.

“Sta aspettando che il suo agente gli dia un ingaggio valido.” giustifica Darcy.

“Capisco. Mi scuso per la reazione di prima, ma sapete … non ci si può mai fidare… “ si scusa la signora.

“Non si preoccupi, capiamo perfettamente!” sorride gentile Jane, mentre Thor si limita ad annuire.

“Sapete che vi dico? Che la colazione ve la offro io. Tornate a trovarmi.” sorride la proprietaria a tuti, a turno, che la ringraziano, per poi tornare a concentrarsi sul moro. “Anzi, se vuoi fare un spettacolo di magia qui, sarai il benvenuto!” gli fa l’occhiolino, prima di congedarsi.

“Che cos’hai detto che sono? E devo aspettare un cosa da chi?” borbotta confuso Loki, non appena rimangono da soli.

“Oh, chiudi il becco. Ti ho appena salvato le chiappe!” ribatte sagace Darcy, riuscendo a farlo ammutolire

- Gran belle chiappe fra l’altro! – fa le sue considerazioni personali la bella stagista.

“La tua magia non ci causerà nient’altro che guai!” sbotta acida Jane, rivolta al dio più giovane.

“Non direi, ci ha appena fatto guadagnare una colazione gratis!” puntualizza Darcy, scambiandosi uno sguardo d’intesa con entrambi gli Asgardiani.

“Sono solo coincidenze!” sbuffa la scienziata, tornando a guardare il dio degli Inganni. “Non dovresti usare la tua magia così apertamente in luogo pubblico!”

“Io faccio quello che voglio!” ribatte pungente il bel principe.

“Sì, è vero, lo fa!” ridacchia Thor, per poi rivolgersi a Jane “Non è riuscito padre in migliaia di anni a farlo ravvedere, vorresti riuscirci tu?”

Per tutta risposta, Jane sposta un po’ di più la sua sedia, verso quella del dio esiliato e gli accarezza spalle e braccia. “Prendi esempio da tuo fratello, lui ormai ha imparato a comportarsi in maniera ineccepibile!” commenta, sorridendo smielata al biondo.

Thor avverte una certa tensione e cerca di smorzarla sul nascere.

“Hey, Loki, non stavi bevendo il tuo caffè?”

“Ci rinuncio. Scotta troppo!” protesta il più piccolo.

“Non ci credo! Sei un Gigante di Ghiaccio e ti fai sconfiggere da un’innocente bevanda?” lo punzecchia il più grande.

“Cos’è che è lui?” si inquieta Darcy.

Loki appare illuminato.

“Hai ragione. Sono pur sempre un Gigante di Ghiaccio!” sentenzia, avvolgendo le mani attorno alla fascetta di cartone e concentrandosi.

Dopo qualche secondo, le mani gli si velano di un tenue azzurrino, mentre continua a stringere il bicchiere.

Quando toglie le mani, che riassumono la loro normale carnagione pallida, ormai il caffè si è solidificato e lui lo mangia, aiutandosi con il cucchiaino che ha usato per la torta.

“Uhmm sì, niente male questo … caffè!” bofonchia felice, sotto gli sguardi attoniti delle ragazze e quello rassegnato di Thor.

“Se abbiamo finito con la colazione ce ne possiamo andare.” esordisce Jane, guardando l’ora.

“Non vorrai lavorare come una schiava anche oggi, vero? Con quale attrezzatura poi?” le fa notare l’amica.

“No niente lavoro. Oggi è la giornata ideale per un po’ di shopping. Thor, tu verrai con me!” decide per entrambi lei.

“Dove e perché?” domanda confuso l’ex dio del Tuono.

“Ti spiegherò tutto strada facendo. Troveremo delle cose carine. E’ il mio modo di ringraziarti per la colazione gratis!” prosegue lei.

“E’ Loki che dovresti ringraziare. E anche Darcy. Io non ho fatto proprio niente!” precisa il biondo e i due mori annuiscono.

“Fa lo stesso!” borbotta Jane, trascinandolo via. “A più tardi!” saluta, uscendo.

E’ stato tutto così immediato che Loki non ha avuto nemmeno il tempo di reagire.

“E tu che hai intenzione di fare?” lo distoglie Darcy, mentre anche loro escono dal bar.

“Credo me ne tornerò al laboratorio. Qualcosa da fare lo troverò. E poi ho il mio caffè da finire!” la fa sorridere, mostrandole il bicchiere, prima che le loro strade si dividano.

La ragazza lo osserva andar via un po’ rammaricata.

 

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“Ecco … ancora qualche sforzo. “ si concentra Loki, seduto sul divano, con le mani aperte e le braccia allargate, come se stesse reggendo qualcosa.

E in effetti qualcosa appare, diradandosi dal fumo dorato iniziale, sembra una sorta di specchio, ma anziché riflettere l’immagine del dio, al suo interno si può vedere qualcosa di differente.

“Ma quelli sono Jane e Thor, in un negozio!” esclama Darcy, comparendo alle sue spalle.

Loki sussulta colto di sorpresa, perdendo la necessaria concentrazione.

Infatti, lo specchio magico si dissolve all’istante.

“Sarai contenta!” sbotta Loki, che odia esser interrotto.

“Certo che sì. Spiare qualcuno usando i propri poteri magici non è leale!” gli fa la morale la ragazza.

“Perché? Intrufolarsi di nascosto a osservar cosa fanno gli altri non è forse spiare?” ribatte mordace lui.

“Tanto per cominciare, almeno io non ho usato alcun potere. E poi il laboratorio è dove lavoriamo, è una seconda casa!” si giustifica la stagista. “Oggi non verrà nemmeno Erik, lui è andato alla ricerca di un suo vecchio amico, per cercare di risolvere quel problemino con lo SHIELD. “

“Chi?” aggrotta la fronte il principe.

“Quei brutti cattivoni che ci hanno portato via tutto quanto!” chiarisce lei, sedendosi accanto a lui sul divano.

“Capisco. Beh, sappi che nel nostro regno qualcuno ha fatto dello spiare il suo lavoro e la sua ragione di vita. E lui può vedere tutto, anche te, in questo preciso momento, se lo desidera!” commenta il moro.

Darcy si agita.

“Me ... ora?” si accerta e l’altro annuisce. “Come mi stanno i capelli?”

Loki ride.

“Se ci tieni proprio a sapere cosa stanno combinando quei due, Jane ha già comprato un abitino, una camicetta, quello è il terzo negozio che visitano e si sta divertendo un mondo con Thor!” lo informa la ragazza.

- L’ultima parte avrei preferito non saperla – pondera sconsolato.

“Ma.. come ci sei riuscita? Hai uno specchio magico anche tu?” la scruta stranito.

“Molto meglio! Ho questo e prima ho visitato il suo profilo Facebook e il suo Twitter!” spiega la ragazza, mostrando con fierezza il suo cellulare. “Un giorno ti spiegherò come funzionano se vuoi!” ammicca verso lui.

Loki sorride, prima di farsi più serio.

“Tu che ci fai qui?” la interroga.

“Non ti volevo lasciar da solo.” ammette la mora.

“E se io volessi star da solo?” insiste il moro.

“No. Non credo ti faccia bene tutta questa solitudine, in un pianeta che conosci poco. Perciò non ti lascerò per conto tuo a esercitarti col tuo abracadabra?”

“Cos’è ‘abracadabra?” si acciglia Loki.

“Ma si, dài , salagadula magicabula bidibibodibibù!” replica Darcy, come se fosse una cosa ovvia.

Loki la fissa sconcertato.

“Umana, ti senti bene?”

“Guarda che ce l’ho un nome e comunque sto benissimo. Mi sa che lo streaming della Disney non arriva fino al vostro pianeta!” borbotta la ragazza.

“Che parole ermetiche e oscure vai blaterando?” protesta Loki.

“Ho capito, passiamo alla pratica!” dice, alzandosi e andando verso l’armadio dei DVD. “Ci dovrebbe essere ancora.. sì, eccolo!” commenta, estraendo il DVD di Cenerentola.

“Caro il mio dio, preparati a quello che noi Midgardiani chiamiamo cinema!” annuncia, tornando verso di lui e inserendo il DVD nel lettore. “Peccato che non abbiamo i pop corn!” aggiunge.

“Cosa sono i pop-corn?”

“E come te lo spiego? Uhmm … diciamo pezzi di nuvola, salati. E vanno bene a qualunque ora del giorno!” ne illustra i pregi Darcy, prima di premere ‘Avvio’.

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Verso metà film Loki ormai è tutto coinvolto dalla trama avvincente.

“Oh, no! La matrigna l’ha rinchiusa ma lei deve andare alla festa! Ce la farà, vero?” domanda, irrequieto.

“Io non ti dico niente!” se la ride Darcy.

Loki cambia decisamente umore.

“No, miserabile esponente di una razza inferiore, tu mi dirai tutto!” si infuria.

Darcy non sembra dargli molto peso.

“Sai che ‘per favore ‘ avrebbe un effetto molto più efficace dei tuoi insulti e modi sgarbati?” ribatte.

Loki si chiude in qualche istante di silenzio, fatto di riflessione, al termine del quale le sfodera i suoi occhioni da cucciolo bastonato.

“Per favore, me lo puoi dire?” ritenta, molto più pacato.

Darcy sbuffa, trovando difficile negargli la risposta.

“Andrà tutto bene, ora goditi il film!” taglia corto.

“Ma alla festa ci va?” si accerta il moro.

“Sìììì! E’ la più bella di tutte e il Principe non avrà occhi che per lei!” sbotta esasperata la ragazza.

“Ora va meglio!” sorride rincuorato Loki, mettendosi più comodo sul divano per godersi il resto del film.

“Ricordami di non guardare mai più un film con te!” borbotta Darcy.

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Verso l’ora di pranzo, Thor e Jane fanno ritorno.

“Sapevo che ti avrei trovato qui!” commenta l’astronoma rivolta all’amica, con il sorriso di chi sa.

Darcy sorride imbarazzata.

Chi non sorride affatto è Thor.

- Lei è stata qui tutto questo tempo? Qui da sola con Loki? – rimugina.

“Ci siamo fermati a comprare qualcosina! Pizza per tutti e si mangia qui! Aiutami ad apparecchiare!” continua Jane.

Mentre le ragazze preparano la tavola, Loki si avvicina a Thor.

“Io sono come Cenerentola!” dichiara.

“Chi?” si acciglia Thor.

“Un personaggio di un cartone animato.. sì, credo si chiami così. Ma non è questo l’importante. Tanto per cominciare, lei è adottata, come me. Maltrattata dalla matrigna lei, dal patrigno io.” comincia l’elenco delle analogie Loki, con Thor che vorrebbe farlo desistere.

“Ma almeno, al contrario delle sue odiose sorellastre, il mio fratellastro non è né cattivo, né di rivoltante aspetto!” aggiunge, con tono più docile, ammiccando al biondo, che ne resta piacevolmente sorpreso.

Si accomodano al tavolo e ciascuno apre la scatola con la sua pizza.

Inutile dire che Thor ha scelto una delle più farcite che possano esistere, Jane una capricciosa, Darcy una Quattro Stagioni.

“So che ti piacciono le cose semplici, Loki, quindi per te Margherita!” gli spiega Thor, mentre Loki osserva perplesso la sua scatola.

“Cos’è questo disco piatto, rosso, filamentoso e fumante?”

“Fatti meno domande e assaggia, ma almeno questa non congelarla. Basta soffiarci sopra!” si raccomanda Darcy.

Loki segue quei consigli e dimostra di apprezzare assai quella pietanza Midgardiana.

Thor lo invita anche a provare la coca-cola, riempiendogli il bicchiere.

Attirato da quel piacevole fruscio che emette, Loki la assaggia, divertito dal leggero pizzicorino al palato. Non impiega molto a berla tutta.

“Mi piace questo drink. Un al.. “ afferma, pronto a scaraventare il bicchiere in terra, ma Thor interviene rapido, lanciandosi su di lui e afferrando il bicchiere in tempo, rimettendolo sul tavolo.

“No, Loki, qui non si usa così. Si chiede e basta!” lo istruisce, memore degli insegnamenti che lui ha avuto giusto il giorno prima.

“Oh.” mormora il più piccolo, provvedendo a chiedere quanto desiderato più tranquillamente.

Tuttavia, anche se è stato un frangente di pochi secondi, quei corpi così pressati l’uno contro l’altro e quello sfiorarsi di mano reciproco per entrambi hanno significato un momento davvero speciale e l’aumento delle loro palpitazioni ne è la prova.

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A fine pranzo, Loki e Thor si offrono di sparecchiare, mentre Jane e Darcy provvedono a sbarazzarsi delle scatole e degli avanzi.

“Mi sa che ci conviene ammirarli da lontano senza interferire!” esordisce la stagista.

“Di cosa stai parlando?” si inquieta la scienziata.

“Oh andiamo, da quando è arrivato Loki non hanno occhi che l’uno per l’altro e nemmeno se ne rendono conto!” commenta l’altra.

“Ma no, Darcy, non dire sciocchezze! Ti pare possibile che.. “

“ Com’è andata oggi lo shopping con Thor?” la interrompe Darcy.

“Bene. Abbiamo passato tutta la mattinata assieme e.. “

“Jane?” la richiama l’amica.

“Sì, ogni tanto Thor nominava suo fratello , ma… “ tentenna la castana.

“Jane Foster!” la mette con le spalle al muro la mora.

“ E va bene! Thor non ha fatto che parlare del suo stramaledetto fratello e quando non parlava di lui, blaterava di un misterioso martello che afferma essere suo!” confessa Jane, esasperata. “Ma questo non prova niente!” insiste. “E poi non dovrebbero essere..”

“Fratelli? Sì, ma sul loro pianeta si vede che si usa così!” fa spallucce l’altra.

“Darcy, ti prego, non essere ridicola!”

TBC

 

Sì, mi rendo conto che molte scene non hanno contribuito a mandare granché avanti la trama (perché, ve lo assicuro, una trama c’è!) , ma siccome mi sono divertita un sacco a immaginarle e scriverle, ho voluto condividerle con voi. ^^

consideratelo un po’ come i contenuti extra di un DVD (a proposito, non vedo l’ora di vedermi The Avengers, magari se riesco domani.. oops è già oggi, quello che è!) .. sono scene tagliate XD

 

Credo mi abbia ispirato vedere ‘Archipelago ‘ dove Tom non fa altro che mangiare XD (no scherzi a parte, è un bel film ^^ )

e credo che ci saranno altre ‘scene tagliate ‘ anche nel prossimo capitolo, una cosa ve la posso già anticipare: pudding! ^^

nel frattempo sarò felicissima di conoscere le vostre opinioni, positive o meno che siano ^^

 

Trovo stupido cercare di far venire stupidi (sì, amo questo intercalare) sensi di colpa a quelli che seguono/preferiscono ecc ma non recensiscono, come ha fatto qualcuno in questa sezione (scusate, ma certi atteggiamenti arroganti non li reggo proprio ! )

Nessuno vi obbliga, se non volete recensire avrete i vostri buoni motivi, a me fa già piacere sapere che per un motivo o per l’altro questa storiella vi abbia colpito ^^

Non sto a elencarvi (la trovo una vanteria inutile per chi lo fa) , chi è negli elenchi lo sa e a voi va tutto il mio più sincero affetto ^^

quanto ai lettori più ‘reattivi ‘ :P , tutto la mia riconoscenza e un abbraccio infinito , ma … pleeease, non abbandonatemi :/

 

scappo che è super-tardi. Notte, kiss!



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Capitolo 7
*** VI: One day... maybe ***


Ma ciao, ben trovate!! ^^
avrei postato ieri notte, ma l’editor non andava e di mettere 240 e passa br a mano non avevo voglia XD meno male ora va ^^
siete sempre più meravigliose (grazie anche a chi segue, preferisce, ricorda e un grazie speciale a Chiara336 <3 ) .. e io sono sempre.. più in ritardo!!
Scusatemi davvero, ma non credo più di poter rispettare le tempistiche che avevo una volta… ma don’t worry, non abbandono nulla, vado solo più lenta.
Okay, ci ho riflettuto un po’ , tenuto conto degli avvenimenti precedenti che hanno alleviato lo sconvolgimento di Loki, rispetto al film, unito al fatto che tendo un po’ a ‘parodiare ‘ i personaggi, credo che sia opportuno mettere l’avviso OOC, prima che mi arrivino altre bandierine critiche, che mi pesano come a Natasha la nota rossa sul registro XD
Questo è un altro capitolo che abbonda di ‘scene tagliate ‘ , ve ne accorgerete XD

 
Capitolo VI: One day … maybe.


“Silenzio. Tutto taceva, non si muoveva una foglia e chiunque sembrava in attesa di qualcosa.” esordisce Thor mentre lui e Loki aspettano che le ragazze finiscano di rigovernare.
“In attesa di cosa?” domanda il fratello.

“Non l’ho ben capito, probabilmente che si aprisse una porta. E’ quando ciò è avvenuto, è stato l’inizio del Caos: gente che correva da ogni parte, avanti e indietro, grida d’incitamento, esultanza o disperazione, questioni di territorialità e lotte per il dominio!” prosegue il biondo.

“Davvero? E ci sono stati spargimenti di sangue?” domanda Loki, sempre più intrigato.

“No, ma c’è mancato poco. Due donne hanno cominciato una lotta furibonda, graffiandosi e tirandosi i capelli, urlando male parole l’una all’altra … e tutto questo perché volevano comprare l’ultimo esemplare disponibile della stessa maglietta!” spiega Thor.

“Non pensavo che quello che i mortali chiamano ‘shopping’ potesse essere così pericoloso!” borbotta Loki, accarezzandosi il mento.

“Solo in periodo di saldi. Jane mi ha detto che la gente può diventare davvero violenta. E le magliette sono ancora ben poca cosa, dovresti vedere a che livelli arrivano per una borsetta!” ridacchia Thor.

“Ma Jane immagino che non si sia abbassata tanto, perché Jane è così perfettamente perfetta nella sua perfezione!” sibila acido Loki, volgendo lo sguardo altrove.

Thor avverte un certo astio, peccato che fraintenda tutto nel peggiore dei modi.

- Dev’essere invidioso, perché Jane ha portato me a fare shopping, anziché lui. Pensavo non gli stesse granché simpatica, e invece guarda come parla bene di lei, la giudica addirittura perfetta! – si demoralizza il biondo.

“Se non altro tu hai ricevuto un’ampia lezione su uno dei principali hobby Midgardiani, per merito di Darcy!” puntualizza il dio esiliato, con tono secco.

Fortuna vuole che almeno uno dei due Asgardiani sia dotato di una mente brillante, accesa e molto perspicace.

- Oh. E’ forse gelosia quella che avverto in te, fratello? – pondera il principe più giovane, rincuorato da quel pensiero, voltando nuovamente lo sguardo verso l’altro.

“Ho imparato appieno l’utilizzo di quei loro rudimentali, ma ingegnosi macchinari. Credo proprio di essere in grado di farti partecipe di quel loro passatempo, qualora tu ne abbia il desiderio!” gli propone Loki, con il tono più suadente che riesce ad assumere.

- Io e lui, accoccolati sul divano a guardare un film insieme. A quanto mi è stato detto, è una delle principali attività delle coppiette Midgardiane. Posso fingere che siamo una coppia pure noi? – fa le sue romantiche considerazioni Thor.

“Anche stasera, se per te va bene!” sorride il più grande.

“Sai, fratello, non credo di avere impegni da qui al prossimo millennio!” ci scherza su il moro.

 “Fantastico! Questo significa che ne hai uno con me.” ammicca il bel biondo.

Loki si sente pervaso da un tanto insolito quanto piacevole calore, ma l’idillio è interrotto dall’arrivo delle ragazze.

“Hey, voi due, l’avete conservato un po’ di spazio per il dolce?” domanda Darcy, raggiungendoli in salotto, mentre Jane pone sul tavolino qualcosa di sconosciuto ai due dei.

Si tratta di piccole tortine dalla consistenza un po’ gelatinosa.

I due principi prendono posto, ciascuno davanti a un piattino, studiandone il contenuto con occhi curiosi.

“E’ pudding. Questo non hai avuto ancora modo di assaggiarlo nemmeno tu, Thor!” spiega Jane, prendendo il suo piatto e sedendosi vicino a Thor.

“Già, ci voleva qualcosa di diverso, in onore del nuovo arrivato!” ammicca Darcy verso Loki, prendendo il suo piatto e sedendosi al suo fianco, cominciando a mangiare senza troppi convenevoli.
Jane segue l’esempio dell’amica.

Nonostante le ragazze sembrino mangiare con notevole gusto, Thor e Loki non sembrano ancora pienamente convinti.

Il primo si limita a fissar la pietanza nel suo piatto e ad annusarla, mentre il secondo punzecchia il dolce con il cucchiaio, tastandone la consistenza.
Jane e Darcy osservano divertite le loro reazioni.

Loki si dimostra il più coraggioso fra i due, decidendosi a prendere una cucchiaiata, seppur minuscola e portarsela alla bocca, concentrandosi sul suo sapore.

Thor lo guarda allarmato, come se dovesse esplodere da un momento all’altro.

Loki cambia decisamente espressione, sfoggiando il più radioso dei sorrisoni.

“E’ buonissimo!” dichiara, cacciandosi in bocca una cucchiaiata molto più sostanziosa.

“Dici sul serio?” gli domanda Thor, incredulo. “Fratello, guarda che non sei obbligato in alcun modo a compiacere le ragazze, per quanto gentili e ospitali possano essere!” aggiunge con apprensione.

“Non sto compiacendo proprio nessuno!” bofonchia Loki, dimentico del suo usuale bon-ton e incapace di resistere all’impulso di abbuffarsi, cucchiaiata dopo cucchiaiata. “E’ in assoluto la cosa più deliziosa di tutti i nove regni!” dichiara a bocca piena, finendolo e raschiando il piatto per coglierne gli ultimi rimasugli, aiutandosi anche con un dito, un gesto che di nobile o principesco non ha proprio niente.
Darcy e suo malgrado anche Jane lo osservano con un sorriso.

“Beh, se la metti così, lo dovrei provare anch’io. Hey!” lo ammonisce Thor, non appena si accorge di ciò che è successo e il suo cucchiaio affonda nell’aria, scalfendo in superficie il piatto vuoto.
“Non sei stato abbastanza veloce, fratello!” spiega Loki, che con un semplice gesto della mano ha fatto scivolare il dolce dal piatto del biondo al suo e si prepara a un succulento bis.

Thor coglie il brillio nei suoi occhi di smeraldo, quella contentezza un po’ infantile che traspare dal suo volto, unita alla sua espressione compiaciuta per aver giocato l’ennesimo tiro mancino al fratello e istantaneamente smette di essere in collera con lui.

Davvero, con quell’attitudine così teneramente fanciullesca, Thor sa che non sarebbe capace di negare alcunché al suo Loki, nemmeno il trono che gli è stato promesso, semmai l’altro glielo chiedesse.
Loki continua a gustarsi quel dessert da cui ormai sembra dipendente, ma c’è qualcosa che glielo fa andare di traverso.

Jane ha colto quell’occasione propizia al volo ed è slittata più vicina a Thor, quasi sedendosi sul suo grembo.

“Non badare a quell’antipatico, egoista, ingordo! Puoi assaggiare il mio di pudding.” lo esorta con voce zuccherata, forzandogli una cucchiaiata in bocca.

Thor deglutisce a fatica, anche per l’imbarazzante situazione in cui trova.

“Non è male, ma credo che questo incontri più i gusti di Loki!” commenta, volgendo lo sguardo verso di lui. “Io preferisco decisamente le Pop Tarts. Ce ne sono ancora in dispensa, vero?” prosegue, scostando da sé la ragazza, anche se nel modo più gentile possibile, e alzandosi dal divano, in cerca delle merendine tanto ambite.

Jane lo guarda allontanarsi, rassegnata, per poi incrociare lo sguardo di Loki, che la sta fissando beffardo, con un’espressione che sembra volerle dire ‘Ci hai provato, gatta morta, ma ti è andata male!’.

Nel frattempo, Darcy osserva Loki, ma con altre finalità.

“Non c’è magia che tenga, dio goloso, il mio pudding non lo avrai mai!” spergiura, affrettandosi a finirlo.

“Non serve, credo di averne avuto più che a sufficienza!” ammette Loki, appoggiando il piatto svuotato sul tavolo e abbandonandosi più comodamente sul divano, con aria vagamente esausta.

Pare che il bel principino sia andato oltre il livello delle sue usuali mangiate e adesso ne paga il prezzo sotto forma di ‘abbiocco da dopo pasto’.

Tuttavia, Darcy non è della stessa opinione.

“Tutti in piedi, dopo una mangiata del genere, una camminata e d’obbligo. Andiamo a fare quattro passi, sfaticati!” propone la dinamica stagista, strattonando Loki dal sofà così concupito, mentre Jane recupera Thor dalla dispensa e lo spinge fuori dalla porta.

Per quanto la castana gli si avvinghi al possente bicipite, peggio di quanto possa fare una cozza a uno scoglio, mentre passeggiano, la totale attenzione del biondo è dedicata ai due mori e lui non apprezza affatto il modo in cui stanno parlottando e ridendo fra loro.

Questo è perché è troppo distante perché si possa accertare dell’effettivo contenuto dei loro discorsi.

Darcy non fa altro che aggiustarsi i capelli, assicurandosi di avere una messa in piega perfetta, e salutare con la mano, con lo sguardo rivolto verso il cielo, con un sorriso ammiccante, tanto quanto il suo sguardo.

“Si può sapere che accidenti stai combinando?” la interroga incuriosito Loki.

“Ma come? Sei stato proprio tu a dirmelo. C’è quel tuo amico che ci osserva di continuo. Magari ci sta guardando anche adesso e … non si sa mai! Com’è, carino?” si interessa Darcy, continuando ad ammiccare verso l’alto.

L’affascinante dio degli Inganni scoppia a ridere.

“Per prima cosa, non è certo mio amico.” precisa. “Seconda cosa, non è che ci guarda sempre, può capitare che volga lo sguardo, e terza cosa… no, non credo che a Heimdall interessino le ragazze. A pensarci, non credo che a Heimdall interessi nient’altro al di fuori del fare il suo lavoro!” commenta, smontando così le aspettative della sua interlocutrice.

****************** (Contemporaneamente)

“Vostra Maestà, Heimdall domanda di poter proferire parola al vostro cospetto!” esordisce una delle guardie reali, inchinandosi davanti al trono di Odino.

“E sai!” acconsente il padre degli dei, approfittando anche della temporanea assenza della moglie, impegnata in altre faccende.

Del resto, il sovrano può facilmente supporre il motivo per cui Heimdall voglia parlargli.

Il guardiano dei nove regni fa la sua imponente entrata, per poi inchinarsi al cospetto di Odino.

“Mio re, ho volto il mio sguardo a Midgard poco fa e non potete nemmeno immaginare che cos’ho visto: assieme a vostro figlio Thor, con quel gruppo di mortali c’è anche … “

“Mio figlio Loki. Lo so!” lo anticipa il padre degli dei.

Heimdall lo guarda sbalordito, con un quasi impercettibile piccolo sussulto di sorpresa, ben camuffato dalla sua pesante armatura dorata.

“Sì, ma non avete idea di quale espediente ha escogitato per celarsi alla mia vista, almeno fino ad oggi.” prosegue il guardiano, deciso a non arrendersi.

“Ai tuoi occhi lui appariva come una ragazza mortale, per la precisione quella di cui tu stesso mi hai riferito la sua comparsa ieri.” lo interrompe ancora una volta Odino, accarezzandosi la barba ispida con enfasi.

Non lo ammetterà mai, ma ci sta sottilmente prendendo un certo gusto.

“Sì. E’ esattamente questo.” conferma Heimdall, in tono mesto e sconfitto.

“E’ stata la mia amata regina a riferirmi di quella sua ulteriore capacità.” spiega il padre degli dei.

“Perciò questo significa che né al corrente anche la vostra consorte.” deduce Heimdall, con tono ancora più rassegnato.

“Oh sì, lei lo era già, più di chiunque altro.” ridacchia il suo interlocutore.

“Non trovi che il mio secondo figlio stia facendo notevoli progressi con i suoi passatempi? Certo, se impiegasse anche solo metà della dedizione e dell’impegno che applica nella magia anche nelle arti combattive sarebbe un guerriero ineccepibile, ma a quanto pare non si può avere tutto.” borbotta il saggio re.

Heimdall si limita ad annuire, ma è ancora troppo ferito nel suo ego.

Odino sembra accorgersene.

“Che cosa ti turba, mio buono e fedele amico?” domanda, alzandosi dal trono e avvicinandosi a lui, mettendogli una mano sulla spalla corazzata.

“Non è nulla, Maestà.”  china il capo l’altro.

“Heimdall?” insiste Odino.

“Ho come la spiacevole sensazione di non aver svolto bene il mio lavoro. Non stavolta, almeno. E poi avrei dovuto capirlo, dal continuo e quasi assillante interesse di Loki nel chiedermi dove si trovasse Thor e che cosa stesse facendo.” borbotta il guardiano millenario, rimproverandosi di tutto.

“E così Loki chiedeva sovente notizie del fratello?” si incuriosisce il re.

“Sì. E’ stato un mio errore non riferirvelo, ma l’ho erroneamente ritenuto un fatto di irrilevante importanza.” si giustifica l’interpellato.

Odino toglie la mano che aveva posato su di lui, voltandogli le spalle e tornando al trono.

Il guardiano lo interpreta come un segno di disappunto e delusione da parte del suo adorato sovrano.

“Ad ogni modo, Heimdall, non crucciarti oltre. Non sei tu che svolgi male il tuo lavoro.” lo rincuora Odino, voltandosi e sorridendogli. “Sono io che svolgo troppo bene il mio!”

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Una volta rientrati dalla passeggiata, Darcy torna alla sua postazione e si mette ad aggiornare il suo profilo facebook , Thor ha chiesto di poter avere una tazza ed è uscito, lamentando di aver una questione in sospeso con il fastfood del giorno prima; così Loki si ritrova seduto sul divano, davanti alla tv spenta, solo con Jane.

 Tra i due si crea all’istante un imbarazzante silenzio e una tensione degna di una guerra fredda, prima che Loki si decida a parlare.

“Sai, Jane, ho notato come ti guarda mio fratello.” esordisce, scrutandola a fondo, tanto da metterla in soggezione.

Tuttavia, la bella astronoma è troppo ringalluzzita da quell’affermazione per impaurirsi.

“Davvero?” domanda, intrigata, con un sorrisone che il dio del Caos vorrebbe infrangerle con un rapido movimento della mano.

- Certo, con la magia sarebbe deliziosamente più brutale, ma posso riuscirci benissimo anche senza- pondera maligno, pronto alla mossa successiva.

“Sì. E’ innegabilmente attratto da te.” ammette lui, senza remore.

Jane si fa tronfia d’orgoglio, sussultando sul divano con fare vittorioso.

E’ esattamente il punto d’esaltazione al quale la vuole portare Loki.

“Sì, probabilmente gli devi ricordare una delle sue ultime ex. In effetti, un po’ ci assomigli. Ora non ricordo il nome. Mingrid, Sif, Avel, Rayna, Leida … non so più ricollegare i nomi ai volti. E ti ho citato solo quelle dell’ultimo mese.” la informa Loki, godendosi appieno il momento in cui il sorriso abbagliante di Jane sfocia in una smorfia contrariata.

“L’ultimo.. mese?” ripete lei, deglutendo pesantemente.

“Sì, anzi, è probabile che ne abbia dimenticata qualcuna. Sai com’è, mio fratello è stato con talmente tante fanciulle che è difficile tenerne il conto e adesso pare proprio ti abbia messo in lista come sua prossima conquista, di modo che poi possa passare al suo prossimo obiettivo!” prosegue lui.

“Ma no, non sembra proprio il tipo!” nega con convinzione lei.

“Certo, è perché te ne sta dando l’impressione. Mio fratello studia a fondo le sue prede per capire come carpirle, tu sei il tipo romantico.. il resto va da sé!” annienta le sue speranze Loki, alzandosi dal divano e lasciandola di sale, con la certezza di averla messa fuorigioco.

E Loki ne ha la prova effettiva quando, una volta rientrato, gongolante per il suo nobile gesto, Thor vede Jane in difficoltà nel recuperare un volume sulla mensola più alta.

La raggiunge all’istante e con estrema facilità riesce in quel compito a lei un po’ meno agevole.

“Ecco a te!” le porge con un galante sorriso il fascicolo in questione.

“Non era necessario, potevo fare benissimo da me!” risponde stizzita la ragazza, riponendoselo nella borsa.

“Volevo solo aiutati. “ ribatte Thor, un po’ perplesso da tale ostilità.

Loki si finge assorto nella rilettura di un fumetto, ma in realtà la sua attenzione è vigile sulla scena in corso.

“Non farlo. Smetti di fare il principe azzurro, non lo sei!” sbotta lei.

“Non sarò azzurro, ma sono un principe, eccome!” ribatte Thor, punto nell’orgoglio.

“Hai capito cosa volevo dire!” ribatte Jane, infilandosi la giacca “Ci vediamo domani, forse!” aggiunge, prima di andarsene, seguendo l’esempio di Darcy.

Loki smette di far finta di leggere e Thor lo avvicina, scrutandolo, severo in volto.

“C’è per caso il tuo zampino, fratello?” lo interroga.

“No davvero. Ho solo trovato opportuno scambiare due parole con lei, per amore di una buona conversazione. Lo sai anche tu che non è cortese restare in silenzio.” ribatte il più piccolo, con l’innocenza negli occhi.

“Non lo so, l’ho lasciata in tua compagnia per soli pochi minuti ed è cambiata completamente!” insiste Thor, poco propenso a credergli.

“Oh, certo. E per questo tu incolpi tuo fratello, solo per la sua infamante nomea di dio degli Inganni e delle Bugie!” sbuffa annoiato Loki, innescando nel più grande i primi sensi di colpa.

“Scusami, Loki. E’ solo che pensavo che… “ farfuglia Thor, in difficoltà.

“La verità è ben più semplice. Non importa a quale regno appartengano, le donne per noi resteranno sempre gli esseri più incomprensibili!” asserisce il dio del Caos, strappando un sorriso all’altro.

“Ora possiamo goderci un po’ di relax, ma al tramonto si esce.” gli annuncia il biondo. “Questa città è piena di bei posti che io non ho ancora avuto modo di mostrarti. Inoltre, oggi non abbiamo ancora avuto modo di starcene soli per conto nostro.” aggiunge, con grande diletto del moro.

In realtà, Thor ha un piano ben preciso: vorrebbe riuscire a confidare proprio quella sera ciò che s’è tenuto dentro per secoli.

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La passeggiata trascorre fra chiacchierate varie, punzecchiature o ricordi evocati dalla visione di qualcosa, mentre Thor mostra al fratello quelli che ritiene siano i posti più belli.

Per qualche strana ragione, fa rientrare nella stessa categoria anche il posto dove è precipitato.

Ovviamente, Thor sfrutta il vantaggio di poter spostarsi da un posto all’altro, mediante l’ausilio magico di Loki.

“Ah, quando ti serve qualcosa è il mio grande potere magico e non più miei insulsi trucchetti?” gli rinfaccia Loki, falsamente scocciato.

“Ah beh, se non ti va, possiamo anche camminare. Dista solo di qualche miglio.. “ lo provoca Thor.

“Ok, poche storie, dammi la mano e pensa a dove vuoi portarmi.” lo esorta Loki e seguendo quelle piacevoli istruzioni i due giungono a un parco dai grandi alberi frondosi, dove sembra regnare una grande quiete.

Trovano una panchina e si siedono.

Loki non capisce bene che cosa ci facciano lì, ma a Thor sembra il luogo più adatto per aprirgli il suo cuore. Peccato che scelga di prenderla un po’ troppo alla larga.

“Loki, ricordi quando durante la nostra adolescenza io passavo più tempo con i mie amici che con te?” incalza il biondo.

Il moro annuisce distrattamente, alzando gli occhi. L’ultima cosa che desidera è sentir parlare di quegli insopportabili dei suo amici.

“Soprattutto il modo in cui tendevo ad appartarmi con Sif o la complicità che sembravo avere con Fandral … “ prosegue Thor, incespicando sulle parole, facendosi forza prima di arrivare al punto cruciale.

Loki si fa sempre più distratto, guardandosi attorno, finché il suo sguardo coglie qualcosa che lo distoglie piacevolmente.

“Beh, sai, c’era un motivo preciso se mi comportavo così.” spiega il dio esiliato.

“Ooooh.” esclama intenerito Loki, alzandosi dalla panchina.

“Vuoi dire che hai già capito tutto? E la cosa ti sta bene?” si stupisce Thor, non capendo però perché lui si sia allontanato e cosa stia effettivamente facendo.

Infatti, lo vede farsi largo fra le fronde e allungare le braccia, prendendo qualcosa. Poi capisce.

Loki avanza verso di lui, con in braccio un bellissimo micino, di pochi mesi, probabilmente un randagio, tutto nero, con gli occhi verdi, che si dimostra particolarmente docile con chi l’ha catturato.

“Non è la cosa più tenera che tu abbia mai visto?” gli domanda Loki, tenendolo per le zampine anteriori per poterlo mostrare al fratello, guardandolo con un’espressione dolcissima.

“Oh sì, lo è.” sorride disarmato Thor, ma non si riferisce minimamente al gatto.

“Possiamo tenerlo? Lo chiamerò Valhalla!” prosegue Loki, tornando a sedersi e mettendosi il micio in grembo.

“Non credo sia possibile. Siamo ospiti e certe decisioni non le possiamo prendere. Ma soprattutto, se mai padre un giorno rivedrà la sua decisione e mi consentirà di far ritorno, non credo che lui resisterebbe al viaggio.” tenta di farlo desistere il più grande, indicando quel cucciolo vulnerabile.

“E’ vero.” replica mesto Loki, rimettendolo a terra e  permettendogli di tornare a nascondersi fra le fronde.

“Andiamo, Loki, se mai torneremo ad Asgard un giorno, ti prometto che ci troveremo un micino. E anche un cane, così Bifrost terrà compagnia a Valhalla!” lo fa sorridere il biondo.

“Mi piace.” approva il moro. “Ma prima che stavi dicendo?” domanda perplesso.

“Oh, niente di che, un mare di chiacchiere inutili.” torna sui suoi passi Thor, decidendo che non è quello il momento più propizio. “Torniamocene al laboratorio.” lo sprona.

Entrando, notano con sorpresa che l’edificio non è vuoto.

“Ah, siete voi, è vero che ormai vivete temporaneamente qui.” li saluta Erik. “Scusate l’intrusione, ma la TV a casa mia s’è guastata e non mi volevo perdere la partita. “ spiega, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo.

“Partita?” si acciglia Loki.

“Sì, calcio. E’ un’amichevole: Spagna contro Irlanda.” replica Erik.

“Cos’è il calcio?” si incuriosisce Thor, mentre entrambi gli Asgardiani prendono posto sul divano, lasciando lo scienziato in mezzo.

“E’ vero, a volte dimentico con chi ho a che fare!” alza gli occhi Erik. “Il calcio è forse lo sport più famoso di tutta la Terra. E’ un gioco a due squadre, ciascuna composta da undici giocatori. Ci sono due porte e chi si occupa di difenderle sono i portieri. Gli altri giocatori, ciascuno con il suo ruolo preciso, devono cercare di tirare il pallone nella porta avversaria, impedendo al contempo agli avversari di far la medesima cosa. E’ tutto chiaro?” spiega, cercando di risultare il più esauriente possibile.

“Sembra divertente. Mi piace come sono vestiti loro!” commenta Thor, indicando lo schermo.

“Loro sono chiamate le Furie Rosse!” lo informa Erik.

“Io preferisco gli altri.” dice la sua Loki, indicando le divise verdi.

“Tu chi preferisci?” domanda al terrestre Thor.

“La mia squadra è il Messico, questa partita mi diverto solo a guardarla, ma non ho preferenze.” afferma lo scienziato.

“Noi sì.” sogghigna Loki. “Verdi, fatevi valere!” incita lo schermo, come se lo potessero sentire.

“Mai! Forza rossi!” controbatte Thor.

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Poco più di un’ora dopo, quando ormai mancano solo gli ultimi minuti del secondo tempo, Loki e Thor non hanno nulla da invidiare agli ultras più sfegatati, mentre hanno già fatto loro le nozioni di ‘rigore ’, ’calcio di punizione’, ‘fuorigioco’ , ‘rimessa laterale ‘ , ‘calcio d’angolo’ e via dicendo.

“Ma che fai, dormi? Guarda che gol ti sei mangiato!” inveisce Thor contro lo schermo.

“E quello sarebbe un contropiede? Correte, dannazione, correte!” incita la sua squadra, Loki, con lo stesso furore.

“Ho creato due mostri!” borbotta fra sé Erik, che non sa se ridere o piangere di quella situazione.

La partita termina con un soddisfacente pareggio.

Erik si congeda e i due dei rimangono nuovamente soli.

“Non so te, fratello, ma dopo tutto questo tifo io sono esausto!” commenta Thor, spegnendo il televisore e accovacciandosi da un lato.

“Già. Il film lo vedremo un’altra volta.” approva Loki, cercando di distendersi dall’altro.

Si augurano la buonanotte reciproca, ma nonostante Thor crolli subito in un sonno profondo, Loki sembra far più fatica.

Mentre il biondo continua a dormire beatamente, il moro avanza verso di lui, silenzioso, per osservarlo meglio.

Ha un’espressione serena e le labbra sottili sono increspate in un accenno di sorriso.

Il moro non resiste oltre e decide di chinarsi verso quelle invitanti labbra, ma prima che possa effettuare appieno quel contatto, la sua figura si dissolve.

Il vero Loki, che non si è mai mosso dal divano, osserva quella scena con una sottile malinconia, complimentandosi però di essere riuscito ad annullare quell’illusione al momento giusto.

- Non adesso. Ma un giorno … forse. – pondera, riuscendo finalmente ad addormentarsi.
 
TBC

Qualcuno ci è cascato o l’avevate capito tutte/i che era solo un’illusione? ^^

Ci sono un bel po’ di cose da dire su questo capitolo.
Per lo più vuole essere un inno alle fan-art più stereotipate (Loki goloso di Pudding, Loki che predilige i gatti e Thor i cani, ecc ), che ho cercato di mettere nero su bianco,a proposito, questo è il pudding ^^
http://img.alibaba.com/photo/335711307/chocolate_pudding_for_bubble_tea_milk_tea.jpg

Quanto alla scena ‘calcio ‘ , tutto risale agli Europei di quest’anno, una sera guardando l’Irlanda ho visto fra gli spalti dei tifosi gente che indossava cappelli con corna e d è stato associativo, mi sono figurata all’istante Loki a tifare Irlanda, e .. va da sé Thor la Spagna … e questa mi sembrava la FF più adatta perché ciò si potesse verificare! ^^
Voglio dire, se Erik può cantare da sbronzo con Thor (vedi scene tagliate, fra l’altro è spassosissima) , perché non può vedersi una partita di calcio?

Ah, sempre parlando di scene tagliate, il fatto che Thor vada a restituire la tazza al bar/fast-food in cui l’ha rotta è un’altra scena tagliata… è così tenero il nostro guerriero ^^

Okay, potrei giustificarmi dicendo che ho la febbre alta (perché è vero, ce l’ho)  e quindi la follia di questo capitolo dipende da questo, ma no.. sono appunti che avevo pronti da mesi e mesi, quindi… c’è poco da fare.. scappo e attendo i pomodori!! XD
Prometto che nel prossimo capitolo la trama andrà più avanti e succederanno cose interessanti.. anche perchè è ora che 'sti due si diano una mossa, no? ^^


Ah, datemi tempo (un bel po’)  e arriverà anche Expecting ^^ . Ma soprattutto, tenete d’occhio il mio livejournal (lo trovate nel mio profilo qui) perché appena daranno i risultati del contest, anche lì posterò una nuova, breve storiella . Qui non ci provo neanche, l’inizio è troppo rosso, me la cancellrebbero subito. XD

ok, credo di aver ciarlato tutto il ciarlabile.. me ne torno a letto, sperando che la febbre sia passata.
Whatever you think, please let me know ...
byebye

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Capitolo 8
*** VII: Something you should know ***


Hellooooooooooooooooo
Ormai non lo dico nemmeno più che son in ritardo.. queste saranno le mie nuove tempistiche .. sono peggiorata, lo so, me ne rendo conto e vi chiedo scusa :(
Ma lenta o no che sia, non abbandono nessuna delle mie storielle ^^
Come sempre, grazie a tutte per essere così meravigliose e per il vostro sostegno così stupendo *abbraccia*
 
 
 
Capitolo VII: Something you should know

Ancora una volta è Loki il primo a svegliarsi.
Non sa se è grazie a una sottospecie di sveglia naturale che ha insita nel proprio bioritmo o, più semplicemente, perché a Thor piace dormire più a lungo ed è in grado di farlo in qualsiasi situazione, in qualsiasi regno e in qualsiasi posizione.
Il moro si mette a sedere per osservarlo meglio.
In quel momento, il fratello se ne sta rannicchiato su se stesso, nell’angolo del divano, in un modo che porterebbe chiunque ad avere collo, schiena e costole incriccati, ma evidentemente non i suoi. La faccia è sprofondata nel cuscino, ma si riesce a intravvedere un’espressione serena e rilassata.
 
- Certo, dormire accanto a lui, sul suo grembo, era tutta un’altra cosa! – rimugina il bel dio delle Malefatte. – Ma non posso farlo ora, desterebbe troppi sospetti! – si ammonisce.
 
A un tratto, Thor si muove nel sonno, sfoggiando un largo sorriso, ma sempre con gli occhi chiusi.
 
- Starà sognando. – deduce Loki, continuando ad osservarlo.
 
“A noi due!” esclama a gran voce, tendendo il braccio destro in avanti, impugnando qualcosa di immaginario e ruotando il polso, come se volesse far girare vorticosamente qualcosa.

- Ma allora sta sognando il suo Mjolnir! Sta ricordando i gloriosi tempi delle sue memorabili battaglie. – intuisce ogni cosa il più piccolo.

- Ma allora se crede di avere il martello, crederà che lui può anche … - salta ad un’altra conclusione, preparandosi alle conseguenze.

Infatti, come ha giustamente previsto il dio della Discordia, Thor si dà lo slancio, fermamente convinto di potersi librare in volo.

La buona stella del dio esiliato fa in modo che lui eviti di sfracellarsi contro il tavolino di vetro o il televisore, ma atterra rovinosamente a terra, sul freddo pavimento, svegliandosi all’istante per il brusco impatto.

Loki, già tornato a distendersi, fa finta di dormire ancora e di essersi bruscamente svegliato a causa sua.

“Thor! Dannazione, che cos’è tutto questo fracasso?” borbotta, stropicciandosi gli occhi.

“Sono caduto dal divano!” resta sul vago il biondo, rialzandosi.

“E non potresti cadere un po’ meno rumorosamente?” alza gli occhi l’altro, alzandosi a sua volta.

“Scusami, fratello, non era mia intenzione disturbare il tuo riposo.” china il capo Thor, sentendosi in colpa.

Loki lo osserva allibito.

Non si è mai comportato con tanta umiltà. Il vecchio Thor avrebbe negato l’evidenza e avrebbe addirittura trovato il modo di affibbiare a Loki ogni colpa dell’accaduto, poi si sarebbe risolto tutto in una rissa, dove il biondo non ci sarebbe certo andato leggero, a discapito del fratello più gracilino.

- Sono davvero bastati così pochi giorni qui su Midgard per cambiarlo così tanto? – pondera il moro, sorpreso.

“Beh, era anche tempo che il mio riposo, così come il tuo, venisse disturbato, ormai è mattina inoltrata!” gli fa notare, con un sorriso che vuole evitare qualsiasi sorta di conflitto.

“Già, è vero!” si rende conto Thor, mentre apre le finestre. “Sai, non ho ancora ben capito come facciano i Midgardiani a tener conto del tempo, ma usano uno di quegli affari lì sul muro.” continua, indicando un rotondo orologio da parete. “E so che quando l’asticella più corta a sinistra è a metà del suo percorso e forma un angolo retto con l’asticella più lunga, allora è mattino da un pezzo!” spiega al più piccolo.

“Interessante!” annuisce Loki, che è sempre ingordo di nuove nozioni.

“Ma perché oggi Jane e Darcy non sono venute a svegliarci?” si acciglia il biondo.

“Riguardo a Darcy e alla sua amica … io non credo che oggi le vedremo.” replica il moro.

“Come mai affermi questo?” lo scruta sospettoso e arcigno Thor.

“Così, è una sensazione che ho.” resta sul vago l’altro, facendo spallucce.

Chissà perché, Thor non sembra credergli affatto.

“Fratello, se vogliamo fare colazione, ci conviene ricordare come siamo arrivati in quel luogo ospitale, dove gente sorridente e gentile ci serviva cibo in abbondanza … “

“Il bar!” lo interrompe Thor, con l’aria da saputello.

“Sì, quello che è. E’ un nome difficile da ricordare!” sbuffa Loki che, per quanto ami correggere gli altri, detesta essere corretto.

“Comunque sia, non temere, non deperiremo. Io mi ricordo la strada. Del resto, saprei trovare una fonte di cibo anche nel più deserto dei regni!” si pavoneggia il biondo.

“Non avevo dubbi in merito!” alza gli occhi il moro.


******************************** (Contemporaneamente)

“Com’è che oggi non siamo andate a chiamare i ragazzi divini?” domanda Darcy all’amica, mentre, sedute al tavolo del loro bar abituale, fanno colazione.

“La vuoi smettere di chiamarli così?” sbotta Jane, aprendo la bustina dello zucchero così istericamente che finisce per sparpagliarlo ovunque tranne che nel suo caffè.

“Ma è quello che sono quei due … in ogni senso!” sorride furbetta la mora, prendendo un’ampia forchettata di pancakes con sciroppo d’acero.

“Ad ogni modo, non serve certo che quei due siano presenti in ogni fase della nostra giornata!” borbotta la castana.

“Jane Foster, si può sapere che è successo ieri?” la interroga Darcy, aiutata dal suo spiccato sesto senso.

“Thor non è quello che vuole farci credere!” risponde a denti stretti Jane, rigirando il cucchiaino nella tazza.

“Thor non è un dio?” si stupisce Darcy, restando con la bocca aperta e la forchetta a mezz’aria.

“Certo che lo è, deve solo riacquisire i suoi poteri. Intendevo dire che non è il romantico cavaliere galante che pensavo che fosse. E’ tutta una recita, per cercare di abbindolarmi … e ci stava quasi riuscendo!” ammette la scienziata, mentre continua a far girare il cucchiaino, così nervosamente che ne fa trasbordare il contenuto.

“Ma di cosa stai parlando?” domanda confusa l’altra, togliendole la tazza dalle mani, per sicurezza.

“Non hai idea di quante donne abbia avuto quel playboy incallito! Probabilmente voleva fare in modo che io fossi la sua prossima aggiunta alla sua collezione personale!” sbotta la castana. “Quindi, vedi, mia cara Darcy? Avevi torto marcio con la tua strampalata teoria secondo la quale Thor e Loki nutrirebbero profondi sentimenti l’uno verso l’altro, reciprocamente. Ma per favore!” aggiunge, denigrando l’amica.
Tuttavia, la stagista non sembra minimamente colpita da quella rivelazione.

“E, sentiamo, chi è che ti avrebbe aperto gli occhi sul conto del nostro mancato cavaliere d’altri tempi?” le domanda la mora, con l’aria di chi conosce già la risposta.

“Beh … Loki!” mugugna Jane, cercando di riprendersi la tazza.

“Te la restituisco solo se mi ridai quello!” gliela allunga Darcy, sequestrandole il cucchiaino, come se fosse un’arma pericolosa.

“Sarei pronta a giocarmi 50 dollari che fra quei due c’è un sentimento che va ben oltre il fraterno!” asserisce la stagista.

“Che intendi dire?” si acciglia l’astronoma.

“Allora, correggimi se sbaglio. In amore e guerra non è forse concesso tutto? E tu e Loki avete mire sullo stesso oggetto del desiderio: Thor. Perciò non credi che Loki abbia astutamente cercato di depistarti con false informazioni a riguardo del vostro obiettivo comune? E tutto questo per avere il campo libero e mettere le sue grinfie su… “

“Quel piccolo, infame bastardo!” ringhia Jane.

“Che linguaggio principesco!” la sfotte Darcy.

“Ma certo, come ho fatto a non capirlo prima? Mi ha riempito la testa di menzogne e congetture fasulle, per allontanarmi da Thor!” riflette ad alta voce Jane. “Ma non per i motivi che dici tu, Darcy! La gelosia non c’entra nulla, andiamo, sono fratelli!” insiste la scienziata, svuotando la tazza e riposandola sul tavolo con determinazione. “Semplicemente, non vado a genio a quel dio da strapazzo!” aggiunge.

- Io ci rinuncio! – alza gli occhi Darcy, restituendo l’attenzione al suo pancake.

Nel frattempo, Jane passa a tutto un altro genere di considerazione.

“Oh, no!” si allarma.

“Che ti prende adesso?” sbuffa Darcy, senza nemmeno alzare gli occhi dal piatto.

“Chissà che idea si sarà fatto di me Thor, adesso! Ieri l’ho trattato malissimo, devo trovare il modo di riaggiustare tutto!” si impunta l’altra.

“Non ti resta che andare da lui e.. mmpff.. inventarti una giustificazione credibile… “ la consiglia Darcy, a bocca piena.
 
“Ma guarda chi è tornato. Il bravissimo prestigiatore e il suo amico!” esclama con voce melliflua la proprietaria del bar.

Dapprima, Jane e Darcy si guardano sorprese, poi in sincronia si voltano in direzione dell’entrata e i loro dubbi trovano piena conferma.

E i suddetti dubbi in quel momento stanno sfoggiando un sorriso di circostanza alla loro interlocutrice.

“Rettifico: non serve nemmeno che tu vada da lui!” ridacchia la mora, pulendosi la bocca con il tovagliolo di carta e sistemandosi gli occhiali sul naso.

“Ma io.. non so ancora bene che dire.. “ farfuglia timorosa Jane, nervosa come una scolaretta.

“Improvvisa, tesoro!” le suggerisce sottovoce Darcy, prima di sventolare la mano, per attirare l’attenzione dei due. “Hey, ragazzi! Siamo qui!” cinguetta, incurante dello sguardo assassino che le sta lanciando Jane.

Non ci vuole molto perché i due Asgardiani le raggiungano, tenendo in mano i piatti ancora vuoti.

“Buongiorno a voi, donzelle!” esordisce Thor, affabile e galante, spostando una sedia al loro tavolo.

“Chi non muore si rivede!” sbuffa Loki, rivolto a Jane, prima di imitare le azioni del fratello. “Qualcuna però mi fa piacere rivederla!” fa un mezzo sorriso a Darcy, prendendo  posto accanto a lei, che arrossisce lievemente e abbassa lo sguardo.

Nonostante l’incontro non previsto, Loki se non altro si rallegra al pensiero di assistere adun’altra glaciale interazione fra la scienziata e suo fratello.

Non capisce però perché lei abbia avvicinato la sua sedia al biondo, né tantomeno perché gli stia sorridendo in quel modo.

- Questi non mi sembrano i presupposti di una fredda interazione! – pondera contrariato.

“Thor, devi scusarmi, ieri sono stata davvero pessima!” mormora Jane, accarezzandogli il dorso della mano. “Ma sai, avevo avuto una giornataccia e ho riversato tutto il mio malumore su di te. Mi perdoni?” continua la sua giustificazione.

“Ma certo, Jane, non c’è alcun problema. Non è successo niente.” la rincuora Thor, cercando di sottrarre la mano al suo tocco però.

“Lo sai che facciamo? Andiamo a fare shopping, ma stavolta comprerò qualcosa a te, per farmi perdonare per il mio brutto comportamento!” si offre lei, alzandosi, illuminata, e cercando di tirarlo a sé.

“Ma come? Subito adesso? Non ho nemmeno fatto colazione!” protesta Thor, o per la precisione protesta il suo stomaco.

“La farai per strada, ci sono dei chioschi che sono dieci volte meglio di questo bar!” lo rassicura Jane, stando ben attenta a non farsi sentire dalla proprietaria.

“Questo mi piace!” sorride Thor, con evidente disappunto di Loki, seguendo la ragazza.

“Possiamo prendere qualcosa anche per Loki?” domanda Thor, una volta lasciato il bar.

“Qualsiasi cosa, basta che ce ne andiamo da qui!” alza gli occhi Jane, facendolo salire sul suo fuoristrada.

“Io non capisco … ieri non voleva più saperne di lui … e ora!” borbotta Loki.

“Mangiaci su!” lo consiglia Darcy, portandolo a riempirsi il piatto.

“Eppure non capisco … “ rimugina il bel dio, mentre, memore delle scelte del giorno prima, va in cerca delle stesse pietanze.

“Che vuoi farci? La vita è bella perché è imprevedibile.” ribatte Darcy, con troppa nonchalance e troppo prontamente.

E la stagista non può sapere che in quanto a perspicacia ha trovato pane per i suoi denti.

“Tu!” sibila lui, indicandola con un indice accusatore. “Le devi aver detto qualcosa!”

“Sarebbe tanto grave se accidentalmente lo avessi fatto?” mugugna lei, mostrandogli il più implorante degli sguardi, efficace anche attraverso le lenti.
Infatti, Loki sbollisce di colpo la sua rabbia.

“Ma … era un piano così perfetto! Me lo hai rovinato.” protesta Loki, tornando al tavolo con lei.

“Oh, pretendevi davvero che mettessi già fine alla guerra fra te e Jane per contendervi Thor? Non posso, siete troppo divertenti!” ridacchia lei.

Loki riesce a deglutire con molta difficoltà il boccone che ha addentato, shockato dalle parole della sua interlocutrice.

“Ma no, cosa dici? Che vuoi che me ne importi di Thor?” ribatte, ridendo per mascherare il suo nervosismo, prima di bere un lungo sorso d’acqua.

“Senti, Jane non mi vuole credere, ma almeno tu, sii sincero!” lo esorta Darcy.

“Ti rendi conto che stai chiedendo di essere sincero al dio delle Bugie?” tenta di farla desistere Loki.

“Senti, se io fossi una dea sarei quella della Riservatezza. Anche se ci conosciamo da pochi giorni, di me puoi fidarti. E poi io ho già capito tutto e immagino anche quanto bisogno tu abbia di parlarne con qualcuno.” insiste la mora, affrontando il suo sguardo determinata, acqua marina contro smeraldo.

Loki emette uno sbuffo dettato dal disagio, fermandosi a riflettere. In effetti tiene quel segreto nascosto da anni, decenni, secoli. Non è riuscito a confidarlo nemmeno a sua madre, la persona che più di tutti lo comprende, ma per qualche inspiegabile motivo sente di poterlo e di doverlo fare con quella mortale pressoché estranea, che ha qualcosa che lo porta a fidarsi di lei.

“E va bene. Amo Thor, molto più di quanto competa a un fratello … “ comincia il suo sfogo.

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“Lo sapevo che era così!” esulta Darcy, a fine confessione. “E prometto di non farne mai parola a nessuno!” si sente in dovere di aggiungere, a giudicare dallo sguardo assassino di Loki.
“Sarà meglio per te!” sibila lui.

“Lo giuro sul mio i-Pod che mi hanno portato via!”assicura lei.

“Il tuo cosa?” si acciglia Loki.

“Lascia perdere, è una lunga storia!” sbuffa lei. “Tuttavia, non dovresti essere così pessimista. Secondo me hai più di una chance di coronare il tuo sogno amoroso con Thor. Sai, se ci prendo con lui tanto quanto ci ho preso con te … “

“Ma tu non dovresti sostenere la tua amica?” la mette in difficoltà il dio degli Inganni, mentre si apprestano a lasciare il bar.

“E’ appunto perché ci tengo a lei che vorrei che non perdesse la testa per un uomo il cui cuore appartiene già a qualcun altro!” gli da scacco matto lei.

“La fai facile tu. Ci vedi qui e ti sembriamo uniti, ma su Asgard… “

“Io mi baso solo su ciò che vedo e ciò che ho visto mi è bastato!” lo interrompe lei, ma lui sospira, per niente convinto.

“Non ce la faccio a vederti così! Ti ci vuole qualcosa per tirarti un po’ su!” commenta lei.

“Un’altra di quelle cose buffe e molto colorate che guardate voi Midgardiani?” deduce Loki.

“Cartoni animati, intendi? Sì, ma stavolta ho in mente qualcosa di davvero speciale. Qualcosa sui tuoi.. come posso dire … colleghi!” ridacchia lei.

“Uh?” la scruta confuso l’altro, inclinando il capo da un lato.

  Andiamo al laboratorio!” decide Darcy, con fare misterioso.

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“Vado molto fiera di questa mia collezione e non è stato affatto facile trovarla e ho dovuto comprare un DVD apposito per riprodurne i dischi!” annuncia Darcy, estraendo dal suo armadietto di fiducia, un cofanetto di DVD aventi in copertina in primo piano un’allegra bimba bionda paffutella, vestita di rosa e con piccole foglie di alloro fra i capelli, e sullo sfondo un’accozzaglia di improbabili personaggi.

“E io dovrei guardare quella cosa?” commenta scettico Loki, arricciando il naso.

“Oh sì, e poi mi ringrazierai pure. Loki di Asgard, caro il mio dio Norreno, ti presento gli dei Greci!” fa un sorrisone Darcy, inserendo il primo DVD, prima di imbronciarsi.

“Oh cavolo,quasi dimenticavo. E’ solo in Francese e tu non parli Francese ... vero?” aggiunge, guardandolo dubbiosa.

Loki non fa altro che portarsi due dita alla tempia sinistra, chiudere gli occhi e pronunciare strane parole sottovoce, per poi spostare le dita, riaprire gli occhi e sorriderle furbetto.

“Ora lo parlo, o dovrei dire…à partir de maintenant je parle français ! ” afferma, con una punta di spavalderia.

Darcy lo guarda ammirata.

“Ma esiste qualcosa che tu non sia in grado di fare?”

“No!” le fa una linguaccia il bel dio. “E ora fammi conoscere questi fantomatici dei Greci!”

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“Ahahahahahahah, basta, basta, ti prego!!” implora pietà Loki all’inizio del terzo DVD, non perché non gli piacciano quei, cartoni, ma per il troppo ridere.

“Lo sapevo che ti avrebbe risollevato il morale!” sorride soddisfatta Darcy, riponendo i suoi preziosi DVD.

“No, tu non capisci, quella era Asgard, c’erano tutti!” continua a sghignazzare Loki. “Pollon non può essere che Thor, altrettanto biondo e altrettanto combina guai. E Zeus e Era mi ricordano troppo padre e madre, non che padre sia un donnaiolo fedifrago come il suo corrispondente Greco, .. ma anche se per altri motivi, loro bisticciano con la stessa frequenza … e madre sa incutergli il giusto timore, proprio come Era!” spiega Loki, cercando di frenare tutto quel ridere. “Sif non può che essere Atena, così bisbetica e amante delle battaglie e Apollo, vanesio e farfallone … quello è Fandral, non ho dubbi!” conclude la sua lista di paragoni, con l’ultimo spasmo di risate.

“Uh! Se dici così dev’essere carino questo Fandral… “ si interessa la stagista.

“Le donne di tutti i regni lo trovano molto fascinoso, sì!” sbuffa Loki. “Facciamo così, non appena riporterò Thor ad Asgard, e ci riuscirò, vedrò di organizzarti un appuntamento con lui!” le promette, sorridendole.

“Ci conto!” ammicca lei.

“Quindi se tu affermi che Apollo ti ricorda questo tuo amico fascinoso ed è il padre di Pollon… significa che Thor è suo figlio?” ridacchia la ragazza.

“Eeww! Ti prego, non darmi certe immagini! E poi Fandral è ciò che di più lontano possa stare dalla definizione di ‘amico ‘! Ma soprattutto, la somiglianza era solo per caratteristiche comune, non certo per parentele!” puntualizza il moro.

“Capisco. E quindi tu chi saresti?” lo stuzzica lei.

“Ovviamente nessuno. Sono troppo rozzi e stupidi!” replica stizzito lui.

“Antipatico!” alza gli occhi la mora. “Tornando seri, come pensi di riuscire a riportare Thor su Asgard?”

“Oh, è semplice. Recuperando qualcosa che ci appartiene … o meglio, appartiene a lui!” spiega Loki.

“Capisco. Ma quindi hai già tutta questa fretta di tornare?” si imbroncia lei.

- Prima riporto Thor a casa, prima lo allontano da quell’insopportabile mortale appiccicosa! – medita Loki.

“Oh, ma tornare ad Asgard non significa dirci addio. Posso tornare qui per qualche visita quando lo desidero, e la tua compagnia è troppo piacevole per privarmene del tutto.” le sorride lui, facendola arrossire un’altra volta.

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Le ore passano. Darcy se ne è andata da un pezzo e nel primo pomeriggio, anche Thor rientra, reggendo un borsone.

“Comincia a piacermi lo shopping, sai?” esordisce, posando il borsone a terra.

Tuttavia, Loki non sembra affatto in vena di chiacchiere frivole. Basta guardarlo in volto per capirlo.

“Che ti prende, fratello?” si fa serio anche Thor.

“Sai, da quando sono arrivato qui, hai tralasciato le tue priorità per dedicarti a me e mostrarmi la bellezza di questo posto e l’ho apprezzato, davvero. Ma ora basta, devi riprendere la tua ricerca.” lo sprona Loki.

“Ma no, posso aspettare … “ protesta Thor.

“Non mentire, non a me! Il Mjolnir ti manca, è parte di te, è parte di chi sei. L’hai pure sognato stamattina!” lo mette con le spalle al muro il più piccolo.

“Ma tu come … “ lo guarda sbalordito il più grande.

“Fingevo solo di dormire, ho visto e sentito tutto.” svela lui.

“Okay, è vero, mi manca e non vedo l’ora di riaverlo fra le mie mani , ma posso … “ insiste nuovamente il biondo.

“No, non puoi!” lo anticipa caparbio il moro. “Sappiamo dov’è, no? Non resta che riprendercelo. Agiremo stanotte!” annuncia, con un tono che non ammette repliche.

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Come pattuito, a notte fonda i due Asgardiani si recano al luogo dove sanno che è custodito il Mjolnir, ma osservandolo dal punto più alto capiscono quanto quel luogo ormai sia circondato da agenti, gli stessi che hanno privato Jane, Eric e Darcy delle attrezzature del loro laboratorio.

“Non sarà una passeggiata, eh, fratello?” gli sorride Loki.

“Non mi sono mai piaciute le passeggiate!” ribatte Thor, con aria sbruffona.

L’attenzione dei due è catalizzata dal rumore dei tuoni che precedono uno scosciante temporale.

Thor sorride.

“E’ un segno di padre, stiamo facendo la cosa giusta!” spiega a Loki.

“E’ solo una coincidenza.” fa prevalere l’emisfero razionale il più piccolo.

“Non esistono le coincidenze, fratello!” gli sorride radioso Thor, disarmandolo.

“E’ sicuramente come dici tu, fratello!” annuisce, seguendolo giù per la discesa, pronti a darsi un gran da fare.

Dall’interno della costruzione, un sofisticato sistema di controllo monitorizza l’intero perimetro e nonostante le interferenze del temporale, due agenti si accorgono che una zona è stata violata e danno l’allarme.

Thor si è già aperto un varco in una rete metallica, mentre Loki, nascosto nell’ombra, attende l’arrivo della vettura incaricata di effettuare il controllo.

Non appena giunge in prossimità della rete tranciata, Loki fa la sua comparsa.

“Su, da bravi, fate un po’ di nanna!” commenta stordendoli con una scarica elettrica simile al taser, che emana da un palmo.

“Efficace, non trovi?” sorride a Thor.

“Cos’è? Un tuo nuovo trucchetto che userai nelle nostre prossime battaglie?” lo sfotte Thor, ma Loki intuisce che non c’è cattiveria nelle sue parole.

“Perché no? Midgard è stata ispirante.” fa spallucce, aspettando il momento opportuno per correre via con il fratello.

Mentre dall’area di controllo si viene a sapere delle due guardie tramortite, Loki e Thor hanno già avuto modo di intrufolarsi nel tunnel.

Trovano subito altre due guardie ad accoglierli.

“Facciamo una per uno?” propone Loki e Thor annuisce impaziente.

Iniziano una breve lotta, dove anche Loki da prova di non dover ricorrere per forza sempre e solo alla magia, e poi, con un cenno di intesa, lanciano le guardie l’una contro l’altra, facendo loro picchiare la testa e perdere i sensi.

Il percorso continua, ma per quanto possa essere denso di insidie i due fratelli le affrontano senza difficoltà alcuna; mentre il più importante agente dello Shield, Coulson, decide di ricorrere a misure più drastiche, affidandosi al suo miglior tiratore scelto, l’agente Burton, che si posiziona in alto, pronto a colpire a un suo segnale.

Loki spiana facilmente la strada a Thor, finché giungono in prossimità del Mjolnir, riuscendo a scorgerlo a distanza.

Thor mostra un largo sorriso mentre si avvicina.

Viene messo a terra da un pugno di intensità non indifferente, sferzato dalla più corpulenta di tutte le guardie.

Thor ridacchia, felice di aver trovato una sfida un po’ più soddisfacente.

“Oh, ti prego, lui lascialo a me!” si volta verso Loki.

“E’ tutto tuo!” lo asseconda il più piccolo, restando a guardare.

“Sei grosso!” torna a rivolgersi alla guardia, in procinto di rialzarsi. “Ma ho visto di meglio!” aggiunge, lanciandosi all’attacco, mettendoci un tale impeto che entrambi sfondano il tunnel, finendo fuori, in mezzo al fango.

Loki rimane sull’orlo del tunnel, per non sporcarsi, ma da lì riesce a scorgere con facilità l’agente che li sta sorvegliando dall’alto, con una strana arma puntata verso Thor.

Allo stesso modo, Burton si accorge di lui e i due si scambiano uno sguardo carico di ostilità.

Thor non ci mette molto a sbarazzarsi anche di quello scomodo rivale.

“Le conviene decidere, Coulson. Comincio a fare il tifo per il ragazzo!” comunica via ricetrasmittente Burton. “Ma non per il suo amico. Lui non mi piace affatto!” aggiunge.

“Tienili d’occhio entrambi!” sono le istruzioni che riceve dal suo capo.

Nel frattempo, vedere Thor così coperto di fango, bagnato fradicio e galvanizzato dalla battaglia, mette a dura prova gli ormoni di Loki, soprattutto quando avanza verso di lui, ma sa resistere e lo aiuta ad aprirsi un varco nel tunnel, che gli permetta di raggiungere il martello tanto agognato.

Thor continua ad avanzare, ormai è a pochi metri dal suo obiettivo, quando Loki lo interrompe.

“Posso provarci anch’io?” gli domanda.

“Come?” lo guarda confuso Thor.

“Hai capito. Voglio solo fare un tentativo, così … per curiosità.” insiste il più piccolo.

“Accomodati pure.” lo accontenta Thor.

Loki allunga una mano verso il manico, tirando ma senza alcun risultato, poi si aiuta anche con l’altra, tirando con tutte le sue forze, ma invano, dando un ignobile spettacolo di sé.

“Rettifico, comincio a fare il tifo anche per il moretto, è stato alquanto spassoso!” ridacchia Burton, sempre in comunicazione con il suo superiore.

“Ci ho provato!” fa spallucce Loki, tornando al suo posto.

“Già, fratello, lascia fare ai professionisti adesso!” avanza baldanzoso Thor.

“Ultima occasione.” ricorda a Coulson, Burton, continuando a tendere l’arco.

“Aspetta, voglio vedere!” comanda il suo capo.

Loki attende con un sorriso, certi che presto potranno fare ritorno a casa.

E’ lo stesso sorriso che sfoggia Thor, prima di tirare il manico con una mano, senza smuoverlo di un solo millimetro.

Sorpreso, decide di utilizzare due mani, con lo stesso sconfortante esito.

Thor si impegna a fondo, mettendoci tutta la sua forza, emettendo versi disumani per lo sforzo, contraendo tutti i suoi muscoli.

Nello sguardo di Loki, la speranza scema ad ogni secondo che passa, fino ad affievolirsi di tutto con la resa di Thor, che alzando lo sguardo al cielo grida tutto il suo sconforto, prima di accasciarsi a terra, rassegnato come non lo è mai stato in tutta la sua vita.

“Padre non ti ritiene ancora degno.” deduce Loki, avvicinandosi.

Coulson comunica a Burton il cessato allarme e ordina alle guardie di terra di avanzare.

“Thor, stanno per arrivare le guardie, dobbiamo andarcene da qui!” lo esorta Loki.

“Non mi interessa.” mormora Thor, rimanendo immobile nella sua posizione.

“Thor, non fare il bambino! Andiamo via!” insiste Loki.

“Tu va’, ma non preoccuparti di me. Io non sono più nessuno.” asserisce sconfortato il più grande.

Le guardie sono sempre più vicine, entrambi riescono a sentirne i passi.

“Spiacente, ma non posso lasciartelo fare!” ribatte Loki, appoggiandogli una mano sulla spalla e circondando entrambi di una luce verde luminosa, dentro la quale spariscono entrambi.


Le guardie non erano ancora abbastanza vicine per vederlo, ma, sconvolto, Burton ha visto ogni cosa.

“Sono… svaniti, Coulson!” riferisce al suo superiore.

A riprova di quello che afferma il tiratore scelto ci sono anche i monitor che hanno registrato la scena.

Coulson non perde tempo e digita un numero a lui familiare, attendendo gli squilli.

“Signore, ci sono tutti i presupposti di … una minaccia aliena!”    
                            
*******************************
Loki e Thor si materializzano a miglia di distanza, in una landa deserta.

Nemmeno il dio del Caos sa di preciso dove siano finiti, sa soltanto che sono al sicuro.

“C’è mancato davvero poco.” commenta.

“Non era necessario. Avresti dovuto lasciarmi lì.” mugugna apatico Thor, rimanendo inginocchiato a terra, con lo sguardo basso.

“Io non ce la faccio a vederti così!” sbotta Loki, mettendogli un dito sotto il mento per sollevargli lo sguardo, di modo che affronti il suo.

“C’è qualcosa che dovresti sapere: è tutta colpa mia.” annuncia.

“Che intendi dire?” si acciglia il biondo.

“Il giorno della tua incoronazione … quell’intoppo. Sono stato io. Io ho fatto entrare i Giganti di Ghiaccio!” si decide a confessargli Loki, una volta per tutte.

E ottiene l’effetto sperato.

Thor si ridesta da quello stato catalettico, rialzandosi di colpo.

“Sei stato tu!” ripete allibito, sentendo la rabbia invadergli ogni fibra del suo corpo.

Ma è proprio ciò che desidera Loki.

“E così sei tu la causa di tutte le mie sventure!” ringhia, avventandosi sul più piccolo, sollevandolo e lanciandolo di qualche metro, causandogli un brusco impatto con la schiena.

Ma Loki semplicemente se la ride, rialzandosi con facilità.

Del resto, la sua forza umana, per quanto potente, non può competere con quella divina.

“Sì, bravo, così sfogati, ne hai bisogno.” lo incita, prima di ricevere un pugno in pieno viso.

“Mi sono sempre fidato di te; ho sempre preso le tue difese e tu mi ripaghi così? Pugnalandomi alle spalle nel giorno che per me era il più importante di tutti!” continua ad aggredirlo Thor, in preda a una furia cieca, sia con le parole che con i colpi, colpi che Loki incassa senza batter ciglio.

“Perché?” gli chiede Thor.

Loki lo spinge via da sé.

“Perché era necessario!” gli urla contro. “Tu non eri più tu, accecato dalla brama di dominio, stavi perdendo di vista i valori più importanti, stavi diventando qualcuno che non assomigliava più al mio adorato fratello. Ti stavi allontanando da me.” aggiunge, con tono più pacato, chiudendo gli occhi e preparandosi a ricevere l’ennesimo pugno, ma quel pugno non arriva.

“Hai ragione.” mormora Thor. “La colpa è stata solo mia, della mia arroganza, della mia cupidigia, della mi stupida e folle sete di guerra.” si abbatte nuovamente, prendendo ogni spirito combattivo. “Sono una persona orribile, Loki.”

Il moro non ci pensa due volte e lo stringe nel suo abbraccio.

“Non dire idiozie, Thor. Tu sei il futuro re di Asgard.” ribatte Loki, accarezzandogli i capelli infangati. “Sei mio fratello.” continua, accarezzandogli il viso. “Sei il mio migliore amico.” aggiunge, percorrendo il contorno delle sue labbra con un dito.

Sorpreso da quel gesto, Thor alza lo sguardo, incatenando i suoi occhi blu a quelli smeraldini del fratello.

“Loki… “ mormora.

“Sei la ragione per cui io vivo.” gli confessa Loki, per poi intrappolare quella bocca in un bacio.
 
TBC

  ehmm da 1 a 100 quanto mi odiate per aver interrotto qui?
qualche nota: riguardo a Pollon, è un’idea strampalata che è balenata dal nulla, ma ho fatto veramente ricerche in merito e davvero non esistono versioni Inglesi o Americane XD e poi mi piaceva troppo l’idea di un Loki che si fa un incantesimo per imparare le lingue ^^
Disclaiimer : nonostante abbia cambiato un bel po’ le cose, alcuni dei dialoghi sono realmente presi da ‘Thor ‘ nella scena in cui Thor va a recuperarsi il martello, soprattutto la bellissima battuta di Burton (mi innamorai di lui appena la disse XD )
Minacce di morte a parte, spero sia stato di vostro gradimento, ma siete sempre liberi di dirmi qualsiasi cosa.
Scappo che è tardino e domani (ormai oggi) è un famigerato lunedì.
 
baci e bye bye

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Capitolo 9
*** VIII I: So, it's the same for you, too! ***


Ehmm.. toc toc?*bussa incerta*
Buonasera/notte .. c’è nessuno
 
sì lo so , voi siete splendide e io sono pessima
Vi ringrazio una a una per il vostro meraviglioso supporto così shkhjhgfghjhjhjhb
E’ stato un periodaccio e la mia Ispirazione era precipitata più in fondo di dove stava seppellito il Tesseract,resa l’idea XD
ma ce l’ho fatta ad uscirne.. con un capitolo + lungo di quel che credessi
Per questo mi sono posta il quesito: essendo già in colossale ritardo e non essendoci possibilità alcuna che riesca ad ultimare tutto il chilometricissimo capitolo ora, (yaaawn ) .. posso permettermi di farvi aspettare oltre? No.
per questo comincio a mettervi la prima parte e al più presto, nel giro di 2, massimo 3 giorni postarvi la seconda..
sperando si aver scelto bene…vi lascio alla lettura e mi dileguo!
solo un piccolo Warning: c’è una montagna di Fluff Thoki… siete ancora in tempo per salvarvi XD
ah, non ho riletto, perché son iper-pessima, ma poi provvedo a correggere..
 
Capitolo VIII I: So it’s the same for you, too!
 
************************** (Contemporaneamente)
 
“Che significa che non vedi più niente?” domanda confuso Odino, al cospetto di Heimdall.

“Da quando li ho visti sparire in quel fascio di luce non riesco più a rintracciarli da alcuna parte, Maestà.” se ne rammarica il guardiano.

“L’importante è che sono svaniti via in tempo. Loki ha salvato suo fratello con una tempistica eccellente. Questo mi piace. Il mio povero bambino indifeso!” mormora Frigga.

Il suo consorte vorrebbe farle notare che Thor bambino non lo è più da un pezzo e che di certo è tutto fuorché indifeso, ma preferisce tacere, anche perché è consapevole che spesso le madri abbiano una visione della realtà un po’ distorta.

“Oh sì, sicuro, Loki lo ha tolto dai guai; ma dimentichi che in quegli stessi guai prima lui ce l’ha cacciato!” puntualizza il re.

Tuttavia, per quanto si proclami saggio, quella non si rivela un mossa molto astuta e ne ha la scomoda consapevolezza non appena incontra lo sguardo furente di Frigga.

“Ma bravo, mio re! Tu Loki sai solo incolparlo? Davvero ritieni che Thor non si sarebbe addentrato in quella base, deciso a recuperare il suo martello, anche se fosse stato tutto solo? Chi fra i due è il più impulsivo, preda dei suoi istinti, agisce senza mai pensare alle conseguenze e chi è il più pacato e razionale, che pondera pro e contro di ogni azione prima di metterla in pratica?” obietta la regina.

“Ma.. “ cerca di protestare debolmente il padre degli dei, ma la moglie non ha ancora concluso la sua apologia.
 
“Mio caro, se ben ricordi, Thor aveva già tutte le intenzioni di riprendersi Mjolnir prima che Loki lo raggiungesse. Semmai l'arrivo di suo fratello lo ha fatto desistere dal suo intento per qualche giorno. Di questo gliene dovresti solo essere grato!" prosegue frigga.

"Uh! A questo non ci avevo pensato!" borbotta il marito.

"Non c'è dubbio su da chi abbia preso Thor!" commenta pungente la donna.

Nonostante la sua vista universale, Heimdall preferirebbe non assistere a quella diatriba fra i suoi sovrani che gli sta arrecando un rilevante imbarazzo, per questo rivolge la sua attenzione altrove, scandagliando pianeti regni e galassie.

"Ma soprattutto, come hai potuto essere così crudele da far avvicinare Thor al suo martello ma non permettergli di rientrarne in possesso? In questo modo lo hai distrutto!" gli rimprovera la regina.

"E' proprio quando si tocca il fondo che ricomincia la salita." si giustifica con grande maestria Odino. "Thor non era ancora pronto. E' vero, sta dandoci prova di grande umiltà, ma ancora deve imparare l'altruismo!" le spiega e stavolta è Frigga che non dispone più di elementi per poter ribattere.

"Heimdall, ancora nessuna traccia dei miei figli?"  cambia argomento Odino.

"No Maestà, mi rincresce ma non mi è più dato di vederli in alcun modo!" scuote la testa negativamente il guardiano, desolato.

"Questo è senza alcun dubbbio opera di Loki! Quel ragazzo sta abusando un pò troppo della sua magia!" borbotta il re.

"E' bene che si tenga in costante esercizio!" ribatte prontamente la moglie. "E poi non fa nulla di male, anzi! Poveri cari, dopo tutto quel trambusto che hanno dovuto affrontare, un po' di privacy se la meritano proprio, lontano da occhi indiscreti e troppo curiosi!" argomenta lei.

********************************* (Contemporaneamente)

Dapprima, Thor crede di star sognando.

- Non può essere che Loki mi stia baciando. Forse non è vero che è riuscito a portarmi via da quella base in tempo.  Quegli umani mi devono aver catturato, tramortito e somministrato qualche strana sostanza che mi sta facendo immaginare tutto questo. Però, che strano, un bacio di Loki me lo immaginavo davvero così – rimugina, apprezzando il contatto di quelle labbra morbide e fresche che, allucinazione o no che sia, non resiste alla tentazione di mordicchiare.

D’altro canto, Loki è tanto sorpreso e restio a credere a ciò che sta succedendo quanto lui.

- Non ci posso credere di aver provato davvero a baciarlo. Non posso credere di star continuando a farlo, ma è più forte di me, non riesco a smettere. E’ una sensazione così familiare e sconosciuta allo stesso tempo. Ma … ora che fa? – sussulta il dio del Caos, non appena sente l’esiliato dio del Tuono stuzzicargli con il dovuto garbo le labbra.

Loki lo prende come un chiaro invito ad approfittare quel bacio e a portarlo ad un livello ancora meno fraterno.

Tuttavia, quando la bocca di Thor subisce la delicata e un po’ esitante invasione della sua lingua, constata che tutto ha l’aria di essere troppo reale per essere un mero frutto della sua immaginazione.

E subito dopo si ricorda che la menzogna, la beffa e lo scherno sono i principali biglietti da visita del suo amato fratellino.

Per questo lo allontana da sé, piuttosto adirato.

“Ma cosa?” borbotta Loki, contrariato, non capendo la discordanza dei segnali che gli sta lanciando il suo amato fratellone.

“Ti sei divertito, non è così? Come hai fatto? Hai scoperto un incantesimo per leggere nel pensiero e lo hai praticato su di me? O forse l’hai capito da te ieri sera, quando ti ho portato in quel parco?” sproloquia il biondo, offeso e agitato.

“Si può sapere di che accidenti vai blaterando?” sbotta il moro, confuso e innervosito.

“Ma sì, certo! Thor, tuo *fratello* Thor, prova per te qualcosa che va ben oltre l’affetto fraterno e quindi perché non farsi beffe di questa sua debolezza? Ti sei preso gioco di me abbastanza, ora io … “

Thor si interrompe di colpo, non capendo che cos’abbia tanto da sorridere Loki, in un modo che non sembra nemmeno avere una sola parvenza di strafottenza, ma prima che si possa dare una risposta abbastanza plausibile, il moro gli si butta fra le braccia, con tanto impeto da gettare entrambi a terra.

Loki non perde altro tempo e lo bacia con foga e brama, stringendolo a sé.

Thor non è certo resti a ricambiare un tale bacio appassionato.

“Allora è lo stesso anche per te!” mormora il più piccolo, a pochi centimetri dalle sue labbra.

Il biondo sussulta, accarezzandogli le ciocche corvine.

“Lo stesso? Vuol dire che … non stai facendo finta? Non ti stai prendendo gioco di me?” chiede insicuro, con voce insolitamente tremolante, per la grande emozione.

“Solo perché sono il dio degli Inganni, della Menzogna e delle Burle, non significa che io sia incapace di sincerità estrema in rari ma determinanti momenti, come questo. Thor … tu sei il mio mondo.” confessa Loki, senza più alcun pudore, con gli occhi lucidi.

“E tu sei il mio.” mormora Thor, accarezzandogli il volto e baciandogli il naso.

“Ma davvero ieri sera in quel parco … stavi cercando di dichiararti?” gli domanda Loki.

“Certo! Perché, non era evidente?” si acciglia il biondo.

Loki esplode in una risata canzonatoria.

“Evidente?! Oh, ti prego, hai preso il discorso così dannatamente alla larga che per un attimo ho pensato che tu volessi parlarmi del ciclo vitale di ogni albero che era presente!” commenta fra le risate.

“Ma no, non è vero … temporeggiavo per prepararmi al momento cruciale!” si difende il dio esiliato. “Se non altro, almeno io ti avevo portato in un posto romanticissimo. Qui siamo nel mezzo di niente!” gli fa notare, allargando le braccia con aria desolata, mentre si guarda intorno in quella landa deserta.

“Si chiama ‘essere al sicuro’, idiota!” si giustifica Loki, separandosi da lui e alzandosi.

“Perché? Il laboratorio non era sicuro?” contesta Thor.

“Forse … ma io non ero così lucido in quel momento per pensare a una destinazione precisa.” confessa il più giovane. “Ciò non toglie che almeno il sottoscritto l’ha trovato il coraggio di dichiararsi, senza perdere tempo e girare intorno alle parole, ma passando subito all’azione!” aggiunge.

“Vero anche questo.” riconosce il più grande. “Si può dire che tu hai avuto le parole giuste, io avevo il luogo giusto!” gli sorride.

“Si può evincere da questo che insieme formiamo la dichiarazione perfetta.” sorride Loki.

“E lo sai cosa significa questo, fratello? Che insieme tu ed io siamo la perfezione.” declama Thor, avvicinandosi a lui.

“Sentimentale!” sbuffa Loki, infastidito.

“No, sono solo realista!”ribatte Thor, scoccandogli un lieve bacio.

“Beh, perfezione o no, ce ne torniamo a casa?” propone il più piccolo.

Il più grande si rattrista all’istante.

“Non posso, Loki. L’hai visto anche tu, no? Padre non mi ritiene ancora degno.” borbotta, cupo in volto, chinando il capo con tono dimesso.

“Finiscila con questo melodramma!” alza gli occhi il moro. “Tornerai degno agli occhi di Padre, serve solo un po’ più di tempo.” lo rincuora con una veloce pacca sulla spalla. “Io intendevo la casa temporanea qui. Ce ne torniamo al laboratorio?” chiarisce.

“Oh sì, certo.” annuisce il biondo, portando una mano sulla guancia dell’altro. “Ma prima me lo dai un altro bacio? Giusto per ricordarmi che è accaduto davvero.” mugula.

Le labbra del più piccolo sono già su quelle del più grande e le sue braccia attorno al suo collo, come a reclamare la loro proprietà.

I loro corpi si stringono sempre più l’uno all’altro ed entrambi, a malincuore, pongono fine a quel bacio che sta per portare a conseguenze pericolose e inadatte sia al luogo che alla situazione.

“E’ successo davvero.” gli fa un sorriso il dio del Caos, separandosi. “Ora però ce ne possiamo tornare?” insiste.

Il biondo acconsente in silenzio, dandogli la mano, così che lui possa effettuare il teletrasporto.

Una volta raggiunto l’agognato laboratorio, sono entrambi talmente sfiniti che si tolgono le scarpe e si sdraiano sul divano, uno accanto all’altro.

Del resto, Thor è stremato per la lotta, dato che le sue forza e resistenza fisica ormai sono rapportate alla sua condizione umana, senza tener conto dello stress psicologico al quale è stato sottoposto; mentre Loki è affaticato dall’utilizzo delle sue arti magiche.

“Non t’azzardare a far l’appiccicoso domattina con me, perché toglierò la schermata che ora ci protegge e il guardone millenario potrà di nuovo ficcare il suo naso nelle nostre faccende!” lo avvisa Loki, con uno sbuffo sonoro.

“Non c’è che dire, molto saggio da parte tua celarci alla vista di chiunque quando siamo in atteggiamenti così … poco fraterni!” commenta Thor sensuale, abbracciandolo da dietro, ma facendo scivolare la mano destra in mezzo alle gambe di Loki.

“Thoooooooooooooor!” sussulta il moro, soffocando un respiro, inarcandosi e stringendo di più le gambe, dato che un’invasione così irruenta non se l’aspettava.

“Sì, è esattamente il modo in cui voglio farti urlare il mio nome.” sussurra carico di desiderio il biondo, posandogli baci poco casti sulla nuca e lungo il collo.

Loki ormai è tutto un brivido e Thor lo può sentire fremere fra le sue forti braccia.

“Non che io non voglia urlare il tuo nome, solo.. non ora. Sono stanchissimo e dovresti esserlo anche tu!” protesta debolmente il più piccolo.

“Hai ragione!” approva il più grande, passando a coccole più tenere e meno esigenti.

“Così va meglio … “ mormora il bel dio degli Inganni, più rilassato. “E comunque noi non possiamo avere atteggiamenti fraterni, per il semplice motivo che non siamo fratelli!” sentenzia.

“Oh.” smette di abbracciarlo Thor, interpretando quelle parole nel modo sbagliato.

Loki se ne accorge.

“Voglio dire che sì, noi siamo fratelli, nello spirito, nel cuore, nell’anima … ma non per la parte più scabrosa del suo significato: il sangue.” precisa, voltandosi verso l’altro con un gran sorriso.

“Non sono mai stato così contento di essere stato adottato!” dichiara, prima di sigillare quella felicità con un lungo e intenso bacio.

“Anch’io.” sorride Thor.

Loki sbadiglia, tornando a coricarsi davanti a lui.

“E se ora dormissimo?” suggerisce, chiudendo gli occhi.

“Saggia idea!” approva Thor, stiracchiandosi  ed estendendo un braccio quanto basta per premere l’interruttore di quello che ormai ha imparato a catalogare come luce elettrica.

Il buio li avvolge come per magia e, soddisfatto, Thor si sdraia nuovamente vicino a Loki, che può sentire il suo caldo respiro contro la sua nuca.

“Però dimmi solo una cosa, perché non permetti a Heimdall di guardarci, dato che stiamo solo dormendo?”

“Perché voglio che tu mi stringa e… chi mi assicura che il dio dell’Impicciamento non sia dotato anche di vista a raggi X?” replica Loki, facendolo ridere.

“Ma … Impicciamento è una parola?” chiede il biondo perplesso.

“Non lo so, a quest’ora non me ne curo più!” si giustifica il moro, senza nemmeno riaprire gli occhi.

“Capisco … ma dimmi solo un’altra cosa.”

“Dormiremo mai questa notte?” sbuffa il dio degli Inganni.

“Dopo questo sì, promesso … “ assicura il dio esiliato.

“Ok.” si arrende il più piccolo.

“Da quando?” chiede il più grande.

“Da quando cosa?” si acciglia l’interpellato.

“Lo sai… “ mormora l’altro.

Loki intuisce a cosa lui stia alludendo.

“Beh… secondo te, quand’eravamo più piccoli, perché ho tagliato i capelli a Sif?” confessa il moro.

“Non ci credo? Già a quel periodo? Ed eri geloso di lei?” ridacchia Thor, lusingato.

Loki emette un borbottio inintelligibile in risposta. “E tu? Quando?” si decide a chiedergli subito dopo.

“Io avrei dovuto dare fuoco alla biblioteca allora, dato che preferivi passare più tempo sui libri che con me!” protesta Thor.

Questa volta Loki non solo apre gli occhi, ma li sgrana pure, solo che Thor al buio non lo può vedere.

“Vuoi dire che anche tu … già allora?”

“Mm.” annuisce il biondo, che sente la stanchezza cominciare a sopraffarlo. “Siamo stati  due idioti completi.” biascica, mezzo addormentato.

“Due idioti completi che ora possono dormire?” ridacchia Loki e non ricevendo più alcuna risposta lo prende per un sì.

-----------------------------------------------------------

“Svegliaaaaaaa!” trilla Loki di prima mattina, alzandosi dal divano, fresco e riposato come non mai.

“Ma cos.. ?” borbotta Thor, che vorrebbe beneficiare di altre ore di riposo.

“Buongiorno, fratellone!” esclama un sorridente Loki, prima di inginocchiarsi sul divano e tirarlo a sé per un sonoro bacio.

“Non si era detto di non fare gli appiccicosi?” gli ricorda Thor, anche se il suo non ha proprio l’aria di essere un lamento.

“Certo, ma non prima che ci rendessi nuovamente visibili e io ancora non l’ho fatto!” ammicca furbetto il moro, separandosi.

“Quindi ne posso ancora approfittare anch’io?” domanda famelico il più grande, avanzando verso l’altro.

“Solo se insisti!” lo provoca il più piccolo, invitandolo con lo sguardo.

Nel giro di mezzo secondo si ritorva a ridacchiare, sbattuto sopra il divan da un Thor che lo cosparge di baci ovunque.

“Ok, tempo scaduto!” lo avverte Loki e, seppur a malincuore, Thor lo libera.

Ricomponendosi in fretta, il dio del Caos gli fa segno di starsene quieto, dopodiché esegue uno strano movimento con le mani,bisbigliando qualcosa in una lingua arcaica.

***************************** (Contemporaneamente )

Seppur credendoci poco, Heimdall sente l’esigenza di fare l’ennesimo tentativo e volge il suo sguardo su Midgard, con particolare attenzione per il New Messico, ma il risultato va oltre le sue più ottimistiche aspettative.

Reputando abbastanza sicuro abbandonare per qualche minuto la sua postazione, Heimdal si reca a cospetto dei suoi sovrani, che a discapito dell’orario fortemente mattutino sono già impegnati a svolgere i propri compiti e doveri.

“Mio re, mia regina,” si inchina rispettoso davanti al trono dove siedono i reali.

“Amico mio, cosa ti angustia? Qualcuno cerca di penetrare le nostre difese?” si allarma Odino.

“Niente di tutto questo. Non percepisco minacci alcuna, per questo mi sono permesso di abbandonare la mia postazione. Vi porto soltanto buone notizie: finalmente riesco a vedere ancora i vostri figli e sono entrambi al sicuro. Hanno fatto ritorno a quella casa degli umani, sani e salvi e in buona salute.” dichiara il guardiano.

“Bene, ma io non nutrivo alcun dubbio in merito.” commenta la regina, per nulla sorpresa a quella notizia, al contrario del suo consorte che se ne rallegra.

Avendo adempiuto al suo dovere, Heimdall si congeda e torna ad occuparsi della sua mansione principale.

“Evidentemente Loki ha ceduto, non è in grado di far perdurare a lungo un tale incantesimo.” commenta il re, rivolto alla moglie.

“Io credo che Loki abbia semplicemente voluto sospendere quell’incantesimo, che riattiverà quando più riterrà opportuno.” lo sorprende lei con la sua risposta, incapace di celare un sorrisetto.

In fondo ha sempre amato quel lato così anticonformista del figlio.

“Tu dici?” borbotta scettico Odino, accarezzandosi il mento.

“ Forse non hai ancora compreso quanto sia potente la magia di tuo figlio.” gli ricorda Frigga.

******************* (Contemporaneamente)

Laggiù, a Midgard, c’è qualcun altro che è già in piena attività dal primo mattino. Anzi, ad essere sinceri, Lo Shield è stato in fermento tutta notte, premurandosi di darei dovuti allarmi fra la popolazione dei Civili, mentre discutevano il da farsi in una lunga riunione che si è conclusa da poco, con una decisione unanime: informare il loro capo supremo.

Di questo è stato incaricato il suo fedele braccio destro, quello che lui affettuosamente chiama il suo ‘occhio buono’ , il solerte agente Coulson, coadiuvato per l’occasione dall’agente Burton.

“Siete assolutamente certi di quanto affermate?” chiede conferma il loro Capo, passandosi distrattamente i contorni della benda del suo occhio con i polpastrelli della mano che non è occupata a reggere il cellulare.

Al momento si trova in missione in una zona così segreta che ha preferito non renderne partecipe nemmeno i suoi collaboratori più fidati.

“Certissimi, Signore. Ha tutti i presupposti di trattarsi di una minaccia aliena e non siamo ancora sufficientemente preparati a questo.” sentenzia nervosamente l’agente Coulson.

“Forse è ora di scoprire quanto lo siamo!” fa spallucce l’agente Burton, impugnando il suo inseparabile arco.

“Non ora, attendiamo e vediamo di ricavare maggiori informazioni. Sospettate un’indole violenta da parte di questi invasori?” domanda il comandante.

“A giudicare di come uno di loro ha ridotto dozzine delle nostre migliori guardie non credo proprio siano candidati per vincere il Nobel alla Pace!” replica scherzosamente Coulson.

“Capisco. E come vi siete mossi con i Civili?”

“Non abbiamo ritenuto opportuno allarmarli più del necessario, Signore. Li abbiamo solo fatti passare come dei ricercati, richiedendo che chiunque venga a contatto con loro lo segnali prontamente alle autorità!” spiega Burton.

“Approvo. Suggerisco di intensificare le ricerche. Voglio sapere tutto di loro. Chi sono, da dove vengono, che intenzioni hanno, quel’è la loro bevanda preferita, il loro numero di scarpe, il compleanno delle loro madri.” sproloquia Fury, che non ama sentirsi sotto minaccia.

“Sì, Signore!” approvano i due agenti all’unisono, terminando la comunicazione.
 
(End I)

Mentre i due Asgradiani fluffeggiano beatamente, i guai si profilano all’orizzonte XD
Ma per ora la cosa non li tocca, fidatevi ^^
Preparatevi a una seconda parte dove tornano alla carica Jane, Darcy, compagnia bella e non mancheranno nemmeno altre stupide, cosiddette ‘scene tagliate ‘
Spero di riuscire a postarvi la seconda parte nel giro di due giorni.
Nel frattempo spero che vi piaccia questa prima parte ^^
‘notte, sono taaaaaaanto stanca

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Capitolo 10
*** VIII II: So it’s the same for you, too! ***


rieccomiiii
siete sempre meravigliosissimeee <3<3<3
altro che 2-3 giorni , mannaggia a me, ma contro di me ci si son messi madre natura, la salute e un’ulteriore data dei Muse saltata fuori all’ultimo momento.
Ma finalmente c l’ho fatta: seconda parte di …. quello che vi avevo promesso, e se lo trovate troppo delirante incolpate la mia febbre XD
 
Capitolo VIII II: So it’s the same for you, too!
 
“Io ho fame!” si lagna Thor.

“Anch’io. Aspettiamo le ragazze, ma se non arrivano a breve, ce ne andremo da soli in quel posto dove..”

“Il bar.” ripete pazientemente Thor.

“Sì, lì!” sbuffa il più piccolo.

E le ragazze arrivano, a distanza di pochi minuti, ma non sono sole e soprattutto non hanno affatto l’aria gioviale di chi vuole andare a fare colazione.

“Dico, ma siete impazziti?” sbotta Jane, facendo irruzione nel laboratorio, con Darcy e Eric che si limitano a fissarli con aria di rimprovero, scuotendo la loro testa con fare negativo.

“Ma cosa abbiamo fatto?” borbotta Thor, confuso, grattandosi la testa.

Per tutta risposta, Eric gli mostra un giornale che ritrae lui e Loki in prima pagina, con la scritta ‘WANTED’ a caratteri cubitali che troneggia sulle loro teste.

Allo stesso tempo, Darcy accende il televisore, sintonizzandolo sul primo notiziario disponibile, che, appunto sta mandando in onda l’ennesimo appello governativo che mette tutti in allerta sull’avvistamento di Thor e Loki, con immagini correlate.

“Io continuo a non capire.” bofonchia il biondo, mentre Loki appare sconcertato.

“Ma com’è possibile che quei patetici mortali siano riusciti a prelevare immagini dal passato, ossia ieri notte, e riproporle oggi, ossia nel presente? Che sofisticata magia è questa?” brontola, sottilmente invidioso di un tale prodigio.

Darcy spegne la TV e si volta nella sua direzione.

“Ho di meglio da fare stamattina che stare qui a spiegarti cosa siano le videocamere di sorveglianza di una base militare, le registrazioni che effettuano e la capacità di estrapolare da questi video degli screenshot che fungono da fotografie!” sproloquia la stagista e Loki la osserva come se le fosse spuntata una seconda testa.

“Il concetto basilare è che siete ricercati, la polizia e tutte le autorità competenti sono sulle vostre tracce, perché siete sospettati di indole violenta e desideri sovversivi.” li informa Jane.

“La cosa migliore che potete fare è starvene rinchiusi qui e non uscire per alcun motivo.” consiglia loro Eric. “Se solo qualcuno mi avesse dato retta!” aggiunge, guardando torvo Loki.

“Uh? Voi due vi siete parlati? E quando?” chiede scettica Jane.

 “Ieri, prima che Thor tornasse dal tuo sequestr… voglio dire, uscita piacevole!” le sfodera il più falso dei sorrisi il bel dio degli Inganni, facendo ridacchiare il biondo e irritare lei. “Sono andato a fare visita allo scienziato.” conclude.

“E che vi siete detti?” domanda incuriosita Darcy.

“Spiacente, ma non sono affari che vi riguardano!” replica brusco Loki.

- In realtà sì, eccome! – pensa, mettendosi una mano nella tasca della sua felpa e sorridendo soddisfatto quando le sue dita incontrano un determinato oggetto.

“Sì, è vero,  Mi ha chiesto di non farne parola con nessuno!” riconosce Eric.

“E va bene, non indago oltre.” si arrende la bella mora. “Allora, dio del Mistero, che ti porto per colazione? L’avete capito che non potete più muovervi da qui, spero!” ribadisce il concetto.

“Già, ragazzi, lo Shield è gente che non scherza. Conoscevo un ragazzo,amico mio, un genio assoluto nel campo delle radiazioni, nessuno ne sapeva più di lui. Poi è successo qualcosa, forse una scoperta che non doveva fare, lo Shield si è messo sulla sue tracce e … non se n’è più saputo niente!” riferisce tetro Eric.

“Ma io non sono un patetico mortale indifeso, io sono un dio e … “ ribadisce con fierezza Loki.

“E a loro cambia poco. E’ gente con cui è meglio non avere nulla a che fare, ti dico. Più tranquillo te ne stai, meglio sarà per tutti, soprattutto per voi due!”lo rimette al suo posto Eric.

“Uff, ma non mi teme più nessuno qui dentro?” sbuffa sconsolato l’Asgardiano più giovane, bisbigliando al fratello.
“Ho paura di no,fratellino!” ridacchia Thor.
“Thor, a te porterò una scatola di Pop Tarts grande così!” promette Jane, con eccessiva mielosità, allargando le braccia per indicare una grandezza consistente.

“Tu sì che mi conosci!” si lascia sfuggire Thor, guadagnandosi un pestone al piede da parte di un gelosissimo Loki.

“Ouch! Lo intendevo sul piano dei cibi Midgardiani .. fratello, le tue doti sono molte ma in questa riconoscerai con me che non eccelli.” si giustifica subito il biondo.

“Ma posso imparare e io imparo presto!” sbuffa il moro, per poi rivolgersi a Darcy, in tono più pacato. “Non è che saresti così gentile da portarmi un po’ di … “

“Pudding?” lo anticipa lei.

“Sì!” sgrana gli occhi smeraldini più del necessario il bel dio.

Le ragazze sono di ritorno con quanto promesso nel giro di poco più di un quarto d’ora, mentre Eric rimane con i due Asgardiani, per lo più per ricordare loro quanto irresponsabile e stupido sia quello che hanno combinato.
 
“Okay,  vi abbiamo già comprato anche dei panini per pranzo, da qualche parte dovremmo anche avere un fornetto, cercatelo. Noi ce ne andiamo, anche perché è meglio che ci facciamo vedere il meno possibile qui. “ annuncia Jane, non appena terminano la loro colazione.

- Questa cosa mi piace! – pensa compiaciuto il moro.

“Già, ce ne andiamo allo Shield e diamo false segnalazioni su vostri avvistamenti nella parte opposta della città … questo dovrebbe farci guadagnare un po’ di tempo.” spiega Darcy, con Eric che annuisce. “Loki, tu sai dove sono i DVD e di tempo qui ne dovrete trascorrere un bel po’. Trai le tue conclusioni!” sentenzia la mora, uscendo con Jane, accompagnate da Eric.

“Torneremo stasera!” comunica Jane, lasciando il laboratorio con i suoi amici.

- Questo mi piace di meno! – alza gli occhi Loki, mentre Thor saluta tutti con un sorrisone, sventolando la mano.


“Bene, bene! A quanto pare saremo soli, soletti per un po’.” commenta Thor, con tono suadente.

“Già, ma non completamente soli soletti … “ gli ricorda Loki, indicando in alto con il dito indice.

"E'vero." sbuffa Thor. “Beh, non potresti isolarci?”gli propone subito dopo.

“Thor! Ma cosa credi, che sia facile eseguire un incantesimo del genere? Mi costa un sacco di fatica!” sbuffa Loki. “E poi, per certe cose, credo che la notte sia più intrigante, no?” aggiunge, con un mormorio suadente.

“Come darti torto?” gli sorride il biondo. “Okay, allora non ci resta che guardare una di quelle cose di cui parlava Darcy.” propone, mentre Loki provvede a rovistare nell’armadietto dei dvd, estraendone uno che cattura il suo interesse, per il titolo che rimanda a qualcosa di gigantesco.

“Proviamo con questo ‘Titanic’.” decide lui per entrambi, mostrando la custodia al fratello e inserendo il dvd nell’apposito apparecchio, senza nemmeno usare il telecomando, ma con la sola imposizione della sua mano.

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“Lo vedi che il ghiaccio non porta altro che guai, disastri e distruzione?” brontola Thor, a fine film.

“Oh ti prego, incolpare un povero pezzetto di ghiaccio innocente!” comincia la sua apologia il moro, recuperando il dvd e riponendolo con cura al suo posto. “Il vero responsabile di quello che è successo è l’inettitudine e la superficialità umana, che non si è curata di importanti dettagli quando era ancora in tempo per risolvere ogni tipo di problema!” conclude con fervore.

“Non mi degnerò nemmeno di ribattere con chi definisce un iceberg di quelle colossali dimensioni’un povero pezzetto di ghiaccio innocente.’!” replica il biondo, alzando gli occhi.

“Sai com’è, noi Giganti di Ghiaccio abbiamo una visione d’insieme un po’ diversa!” sentenzia pomposo Loki, guadagnandosi solo uno spintone amichevole da parte di Thor.

“Oh, chiudi un po’ il becco! Al massimo sei un Nanerottolo di Ghiaccio!” lo sbeffeggia.

“Un tempo mi chiamavi in un altro modo.” si lascia sfuggire Loki, sopraffatto da un eccesso di nostalgia spensierata.

“Uh, davvero? E come ti chiamavo?” gli chiede perplesso il fratello maggiore.

“Lascia perdere!” replica freddamente il minore.

La verità è che c’è rimasto male.
---------------------------------------------------

L’ora del pranzo subentra poco dopo il film, mentre il pomeriggio lo trascorrono per lo più a guardare la TV, dove certe cose che hanno visto danno particolari idee a entrambi, ma preferiscono tenersele per sé.

I due Asgardiani non sembrano nemmeno accorgersi di quando sopraggiunge il tramonto e le ragazze fanno furtivamente ritorno da loro.

Mentre le due sono intente a parlottare fra loro, Loki si avvicina a Thor e gli consegna un piccolo quadernino nero.

“Dai, va’ a farti bello con la scienziata!” ammicca.

“Cos’è?” domanda Thor, confuso.

“Diciamo qualcosa senza cui non può vivere. Sarai un eroe ai suoi occhi, un cavaliere dall’armatura scintillante e altre Midgardiane dubbie definizioni!” borbotta l’altro.

“E tu come fai ad averlo?”

“Ricordi mentre tu combattevi con le guardie. Io ero lì a guardare, ma la verità è che era solo una mia copia a osservarvi, intanto io  agivo indisturbato, rovistando nella zona del materiale confiscato. Volevo riportare a Darcy il suo Ipod, così sono andato dallo scienziato per farmi spiegare ch forma avesse … e già che c’ero, ho visto anche quel quadernino e l’ho preso.” confessa il moro.

“Quindi Eric sapeva quali fossero le tue intenzioni!” deduce il biondo.

“Certo,  e ha insistito perché gli dessi la mia parola che non sarei mai andato là.”

“Ma allora hai tradito la sua fiducia!” lo rimprovera Thor.

“Non sono diventato il dio degli Inganni dando la mia parola a chicchessia!” si difende Loki, facendo spallucce. “Allora, vai da lei a o no?”lo sprona.

“Perché stai facendo questo?” lo scruta il fratello maggiore, diffidente.

Loki gli mette una mano sulla spalla, sfoderando il più sincero dei sorrisi.

“Perché ora so che non ho nulla da temere.”

Per tutta risposta, Thor gli scompiglia i capelli, affettuosamente, prendendo il quadernino.

“Tu andrai da Darcy?” gli chiede subito dopo.

“Sì, ma anche tu non hai nulla da temere.” assicura il più piccolo.

“Lo so.” ammicca il più grande, “Certo che, ti ricordi una parola complessa come ‘Ipod’ e non riesci a memorizzare ‘bar’!” lo prende in giro.

“Thor, non ricominciare!” sbuffa il più piccolo, prima che ciascuno dei due vada a raccogliersi la gratitudine della relativa destinataria.

 
“Nooo, non ci credo! Il mio Ipod, il mio Ipooooooddddd!!!” esulta felice Darcy, non appena Loki le porge il piccolo e sofisticato apparecchio tecnologico, senza resistere alla tentazione di abbracciarlo.

Loki la lascia fare, per nulla restio a una tale dimostrazione di affetto.

“C’è ancora tutto!” constata lei felice, infilandosi un auricolare, mentre scorre le canzoni, portando l’altro auricolare all'orecchio di Loki.

Sentendo provenire quella musica dal nulla, il dio la fissa stralunato.

“Hai intrappolato gente dentro a questa scatolina magica e la costringi a cantare?” domanda, diventando la quinta essenza dell’ingenuità.

Darcy coglie quella ghiotta occasione al volo e glielo fa credere, in più gli fa anche vedere come si può bloccare, mandare avanti, indietro e ripetere una canzone.

Loki sembra sempre più esaltato.

“Intrappola Thor!” le propone.

“Uh! No, non funziona con gli dei.” si giustifica prontamente lei.

“Oh. Allora la tua amica!” ritenta lui.

“Non tutte le persone sono… ehmm… destinate a essere intrappolate qui dentro … prima va lanciato loro un incantesimo!” si inventa la ragazza.

Loki ormai pende dalle sue labbra.

“Davvero?”

“Sì, si chiama I-tunes!” risponde lei e scoppia a ridere, accendendo il PC. “Ora ti mostro una magia bellissima!” lo avvisa caricando il programma.

“Ma … allora mi prendevi in giro prima!” capisce Loki.

“Tu che dici, dio credulone?” ridacchia lei.

“Attenta, non permetto a molti di trattarmi così! Ti va bene perché mi sei simpatica!” sorride lui.

“E perché sono la tua consulente, non dimenticarlo!” aggiunge lei. “A proposito, sicuro che non hai niente da raccontarmi? Hai un’aria così felice!”

“Cosa? No, tutto nella norma, come sempre. E poi sono il dio degli Inganni, posso assumere qualsiasi aria desideri!” si difende prontamente lui.

“Piuttosto, dove sono finiti mio fratello e la tua amica?” domanda sospettoso, non trovandoli più da nessuna parte.

“Scommetto che sono sul terrazzo, Jane adora rifugiarsi lì.” svela Darcy.

“C’è un terrazzo qui sopra?” domanda sbalordito Loki, ritenendola una location troppo romantica, deciso a intervenire.



Infatti è proprio lì che li trovano,

Jane guarda Thor con occhi colmi di ammirazione e gratitudine, mentre lui apre il suo quadernino a metà su facciate bianche, ricorrendo a un disegno per spiegargli l’Yggdrasil.

“Oh ti prego, cos’è quello scarabocchio insensato? Perfino un gatto con in bocca una matita lo disegnerebbe meglio!” li interrompe Loki, sedendosi in mezzo ai due, con Darcy che resta in piedi a guardare.

“Le stavi parlando del mitologico alberello, non è così?” deduce Loki, aprendosi un varco sufficiente a far apparire un quadrante che raffigura l’universo nella sua interezza, tracciandone con la mano, in un fluorescente filamento azzurro i contorni dell’Yggdrasil, che abbraccia tutti i regni.

E’ uno spettacolo meraviglioso che lascia Darcy e , suo malgrado anche Jane, a bocca aperta.

“Beh, sì, certo, con la magia son bravi tutti!” borbotta Thor, non gradendo quell’intervento né il fatto che lui gli abbia rubato la scena.

Con uno sguardo di sfida, Loki fa sparire tutto, chiamando a sé un normalissimo blocco e una matita e cominciando a disegnare l’Universo magistralmente.

Le ragazze lo osservano ancora più estasiate di prima.

Darcy e Jane salutano i due fratelli, ripromettendosi di tornare a far loro visita il giorno dopo.

“Ma come ci riesci?” gli domanda Thor, mentre rientrano dal terrazzo.

“Sai, se invece di andartene tutto il giorno in giro a brandire il tuo martello come un coglione, ti fossi applicato un po’ di più nello studio delle arti … “ argomenta il più piccolo. “Invece sei rimasto ai Giganti di Ghiaccio approssimativi” sghignazza, umiliandolo sottilmente.

“Hey, i miei disegni sono stati fondamentali per la riuscita di quello scherzo!” si difende il più grande.

“Oh sì, certo.” lo asseconda palesemente l’altro, con finto assenso.

 “Ti odio!” sbotta Thor.

 “Fratello, ti ricordo che il dio della Menzogna sono io!” ridacchia Loki, sicuro di sé, ma poi lo avvicina e il suo sguardo si fa più tenero. “E comunque quando ti applichi veramente te la cavi egregiamente con i lavoretti d’arte!” mormora.

Thor lo guarda confuso, non capendo a cosa alluda.

Loki  gli sussurra all’orecchio, accarezzandogli il viso “L’elmetto che mi hai costruito lo conservo ancora in camera mia!” gli confida, rubandogli un bacetto.

Thor sorride intenerito, ma poi si ricorda di un fatto allarmante.

“Ma… Heimdall?”

“Oh,l’impiccione millenario ho già provveduto a mandarlo a nanna prima,fra un disegno e l’altro!” ammicca Loki.

Thor gli accarezza le spalle, per poi tirarlo più a sé.

“Astuto, il mio piccolo gigante!” bisbiglia, per poi baciarlo.

Loki interrompe subito il bacio, ma solo per guardarlo con gli occhi smeraldini ricolmi di felicità.

“Ma allora te lo ricordi!” commenta, quasi commosso.

“Pare che a volte anche il potente dio degli Inganni possa essere ingannato!” ridacchia Thor, baciandolo a lungo.

“Sai Loki, pensavo … sì, è vero … abbiamo scoperto il nostro reciproco sentimento soltanto ieri, però ci desideriamo da una vita, quindi.. io pensavo che …”

Loki non gli fa nemmeno finire la frase, ma lo spinge sul comodo divano e gli sale a cavalcioni, baciandolo con foga.

Le mani del dio veloce scorrono veloci, infilandosi sotto la spessa camicia di Thor, accarezzandone il petto muscoloso.

Anche le mani del biondo si infilano sotto la felpa di Loki e ne esplorano quanto c’è sotto.

In tutto questo,le loro labbra non smettono mai, nemmeno per un istante, di stare incollate insieme, finché, con uno sguardo eloquente entrambi si separano per levarsi la parte superiore dei loro indumenti.

Una volta a torso nudo, Loki si mette con la schiena contro il muro e fa segno al compagno di raggiungerlo.

Thor gli si lancia contro … finendo per attraversare l’aria e picchiare una testata contro il muro.

Il vero Loki riemerge da dietro il divano, dove si era nascosto, ridendosela della grossa.

“Avesti dovuto vedere la tua faccia!”

“Loki!” ringhia Thor. “Era proprio necessario?”

Sensuale come una pantera, Loki si riavvicina alla sua preda.

“Sì, lo era e, ammettilo, è stato divertente.” mormora, baciandogli il viso, il collo, le spalle, scendendo sempre più e Thor si convince che sì, lo è stato davvero.

L’impazienza si fa sempre più insostenibile e i due finiscono per strattonarsi via i rispettivi jeans, tornando a sdraiarsi sul divano e scoprendosi a vicenda nello stesso istante.

“Sei davvero il mio piccolo *gigante*!” esclama Thor, con un cenno di piena approvazione, guardandolo con gli occhi celesti che luccicano di lussuria.

“Thor!” lo spintona via Loki, imbarazzatissimo. “Devo ammettere però che anche a me piace molto quel che vedo!” aggiunge malizioso.

E in un adorarsi, esplorarsi, conoscersi reciproco, i due si donano l’uno all’altro completamente, lasciandosi trasportare dall’estasi di quel momento.

Dovrebbe essere proibito, allarmante, scioccante, preoccupante, insano, assurdo, innaturale … ma a entrambi sembra solo giusto.
 
TBC

dico solo che ho sempre pensato che quello scarabocchio che fa Thor sul quaderno di Jane sia imbarazzante XD
spero vi sia piaciuta anche questa parte (vi dirò.. non ho nemmeno messo tutte le scene tagliate che avevo in mente,che finiranno nel prossmo capitolo!) , come sempre ditemi ciò che più v’aggrada, ma fatevi sentire,sapete che ci tengo ^^
Per tutte quelle che seguono ‘Expecting’ vi chiedo di armarvi di pazienza, non credo riuscirò ad aggiornare prima delle vacanze Natalizie, anche perché ho l’altro fandom a cui pensare.
Se non la vorrete più seguire capirò benissimo, anzi, mi scuso per abusare così della vostra pazienza.
 
a presto, smack!!

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Capitolo 11
*** IX: What I was waiting for ***


‘Notteeeeeeee !! è tardissimo, ho un sonno micidiale, ma almeno ce l’ho fatta!!
scusate la chilometrica attesa ma questo capitolo è stato un parto.
Tra l’altro… siccome ha momenti un po’ più seri ho pensato di alleggerirlo con due delle mie deliranti scene tagliate .. che forse dovevano rimanere tagliate e basta… w la demenza! XD
vi lascio alla (luuuungaaa ) lettura e mi appisolo!
 
Capitolo IX: What I was waiting for
 
“Ma guardali, sembrano due angioletti!” bisbiglia Darcy, rivolgendosi all’amica.

Lei e Jane si sono introdotte furtivamente nel laboratorio, per poter informare gli Asgardiani delle ultime novità.

Dato che sono ormai le nove passate, le ragazze hanno dato per scontato che li avrebbero trovati già svegli, invece giacciono beatamente appisolati sul divano, avvolti in una coperta che li cela da capo a piedi, e non mostrano la benché minima intenzione di interrompere il loro riposo.

“Semmai è Thor che sembra un angioletto, Loki no di certo, lui deve essere diabolico anche quando dorme!” sostiene Jane, contemplando con sguardo sognante il bel dio biondo dormiente.

“Con quel faccino?” protesta Darcy sottovoce, così come la scienziata, mentre  però contempla il dio moro.

“Quel faccino è ricercato dallo Shield, ci sarà pure un motivo, non credi?” le fa notare Jane, stizzita.

“Se è per questo, è ricercato anche Thor e non dimenticarti che non era poi così grazioso quando, la prima volta che lo hai investito con la macchina, si è ripreso e ci voleva aggredire!” le fa notare la mora, senza distogliere lo sguardo dal centro della sua attenzione. “L’ho dovuto sedare con il mio fido taser!”

“Se è per questo, hai usato il tuo taser anche sul tuo prezioso e innocente Loki!” rimbrotta la scienziata.

“Va beh, ma quello era prima di conoscerlo meglio!” fa spallucce la stagista, muovendo la mano come se la cosa fosse di poca importanza.

“Certo che se la dormono proprio della grossa!” commenta Jane, continuando a osservarli.

Darcy sogghigna in modo beffardo.

“Sai, Jane, mi sono sempre chiesta come si sveglia un dio di soprassalto … “ sentenzia casuale.

“Vogliamo provare a vedere com’è con un dio a tutti gli effetti e uno esiliato?” le dà corda l’amica.

“Al tre?” propone con aria complice la mora, aiutandosi a contrare con le dita.

“Uno, due … tre: SVEEEEEEEEEEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !” esclamano le due ragazze in un coro spietato.

Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Thor e Loki sobbalzano, svegliandosi all’istante; il secondo emettendo un piccolo urlo di spavento, il primo imprecando contro i Pentapalmi.

Fortunatamente per gli Asgardiani, nonostante il loro brusco movimento, la coperta continua a garantire la giusta protezione e i due ne hanno un disperato bisogno al momento.
 
- Ci siamo addormentati nudi, le ragazze sono qui … noi ci siamo appena svegliati … e c’è solo una coperta a nasconderci! – rimugina Thor, agitatissimo, anche se fa del suo meglio per non darlo a vedere.

“Oh, ma guarda un po’ chi c’è!” sbuffa Loki, molto più tranquillo. “Sapete, quando eravamo a palazzo, l’ingresso al mattino nelle nostre stanze era severamente proibito, eccetto che a madre … e voi non sembrate affatto nostra madre!” brontola.

“Se è per questo nemmeno tu mi sembri ancora a palazzo, Piccolo Principe!” ribatte prontamente Darcy.

“Piccolo Principe?” aggrotta le sopracciglia il dio del Caos.

“Sai, oltre a film e cartoni, qui su Midgard vantiamo anche un’ottima letteratura. Ti innamoreresti di certi libri, come di quello che ho appena citato.” gli fa l’occhiolino la bella stagista.

“Ah già, dimenticavo, Thor me l’ha detto che tu sei un noioso topo da biblioteca!” sibila Jane, sbadigliando per enfatizzare la noia, prima che lei e l’interessato si scambino un’occhiata di gelido fuoco.

Nel frattempo, Thor è così ossessionato dalla sua lancinante preoccupazione che non solo non sente quei discorsi, ma perde addirittura il filtro ai suoi pensieri.

“Oh, no! Siamo nu…”
 
“Nuovamente su Midgard!” lo anticipa rapidissimo il fratello, non senza la soddisfazione di assestargli un calcio negli stinchi che sia il più doloroso possibile. “Sì, Thor, sarà così finché padre non ti concede di ritornare a casa!” continua, per poi rivolgersi alle ragazze.

“Scusatelo, è un bel po’ rintronato di prima mattina. Più del suo solito!” ridacchia il moro, con totale nonchalance.

“Ho notato.” borbotta Jane, scrutando il suo adorato Thor con aria un po’ apprensiva.

Anche Loki lo sta guardando, ma in tutt’altro modo, per fargli capire che non c’è nulla di cui allarmarsi.

In affetti, non appena Loki si è accorto delle due intruse, ha provveduto all’istante a far riapparire magicamente i loro vestiti, ma di questo Thor non si è ancora reso conto.

Di questo però se ne è reso conto Loki, che prova un sottile piacere nel togliere la coperta dal divano, di soppiatto.

“Nooo!” urla nelo sconforto più totale Thor, per poi osservarsi meglio, tranquillizzandosi all’istante. “Ma … sono vestito…”

“Orribilmente, come darti torto, fratello?” lo anticipa nuovamente Loki, mentre entrambe le ragazze fissano Thor sempre più perplesse.

“Ricordami di non svegliare mai più un dio esiliato di soprassalto!” bisbiglia a denti stretti Darcy all’amica che annuisce vigorosamente.

“Del resto, non è colpa di nessuno se la tua preziosa amica Midgardiana ha un pessimo gusto in fatto di abbigliamento!” scocca la sua frecciatina il dio moro.

“Hey! Non accetto critiche da chi se ne va vestito come un uovo di Pasqua!” ribatte mordace Jane, ricordando come si è mostrato a tutti in laboratorio, durante il loro primo incontro.

“Non so cosa sia un uovo di Pasqua, ma suppongo sia offensivo!” sbotta Loki.

“Avrai modo di documentarti a riguardo!” dissipa quella tensione nascente Thor. “Immagino che le ragazze siano qui per un motivo preciso.”

“Immagini giusto. Vi abbiamo lasciato la colazione sul tavolo e ora andremo a procurarvi un po’ di viveri a lungo termine, perché tutte queste nostre incursioni qui potrebbero destare sospetti.” spiega Jane.

“Proprio così, là fuori sembra di essere in guerra, le strade principali sono monitorate a vista da agenti che credono di camuffarsi bene fra la folla. Dovete rimanere qui e non muovervi per nessuna ragione al mondo, almeno fino a quando cesserà questo stadio di assedio.” si raccomanda Darcy. “Consideratela un po’ come una vacanza!” aggiunge, per stemperare la tensione.

“Oh certo, perché uno striminzito laboratorio è notoriamente la principale meta di ogni turista degli altri regni!” borbotta sarcastico Loki.

“Se la pensi così sei libero di lasciare questo striminzito laboratorio e farti catturare dallo Shield, che non credo ci andrà molto leggero con te!” ribatte Darcy.

“Non ho paura di loro!” dichiara sprezzante Loki.

“Ma io ho paura di quello che tu protesti fare a loro.” ammette la mora.


“Questo mi piace!” le sorride gioioso il bel moro.

“Che vuol dire ‘turista degli altri regni’? Non siete gli unici?” si allarma Jane.

“E chi può dirlo?” sorride ammiccante Thor.

“Okay, noi andiamo a prendervi lo stretto necessario, saremo di ritorno il prima possibile.” avvisa Darcy, in procinto di allontanarsi con Jane.

“Jane, aspetta!” la ferma Thor, andandole incontro e appartandosi momentaneamente con lei, sotto gli occhi sospettosi e contrariati del principe più giovane, che però non può udire i loro discorsi.

Al termine di quella conversazione, Jane non può fare a meno di lasciarsi sfuggire una risatina.

“Perché ridi?” si acciglia Thor.

“Perché è alquanto buffo che un dio potente e maestoso come te faccia una richiesta così insolita!” replica la bella scienziata.

“Punto primo, ormai sono soltanto un ex-dio, esiliato. E, punto secondo, nel nostro regno non c’è nulla del genere!” si giustifica lui.

“Okay, quello riesco a procurartelo subito. Non avrai nemmeno il tempo di finire la colazione.” spergiura lei, uscendo con l’amica.

Mentre attendono il loro ritorno, i due Asgardiani si siedono al tavolo, accingendosi a far colazione.

“Io sarei un noioso topo da biblioteca, eh?” sbotta Loki, offeso, che non è certo rimasto indifferente a quanto riferito in precedenza dall’odiata Midgardiana, prima di avventarsi sul suo adorato pudding.

Thor lascia cadere  la Pop-Tarts che ha appena addentato, facendola atterrare incolume nella scatola.

“Ma no, fratello, le ho solo riferito di quanto tu ami i tuoi amici libri ,dote che ti rende ancor più fascinoso, fra l’altro.” ammicca sensuale il biondo, allungando il braccio per cercare la mano del suo interlocutore. “E’ lei che ha mal travisato le mie parole.”

“Lo voglio ben sperare!” commenta Loki, accarezzandogli fuggevolmente il dorso della mano.

 
Le due ragazze sono di parola e rientrano in breve tempo, con una notevole quantità di provviste che ripongono negli appositi scaffali.

“E questo è tutto tuo, divertiti!” mormora Jane, ponendo un tubetto fra le mani di Thor, che la ringrazia con lo sguardo, prima di nascondere il prezioso oggetto ambito nel taschino della camicia.

Con la stessa velocità con cui si sono palesate nuovamente, le ragazze si dileguano.

Ormai la colazione è finita, al pranzo manca un numero consistente di ore e Thor sa come impiegare quel lasso di tempo.

Vorrebbe rinchiudersi nel bagno a testare un certo prodotto, ma sfortunatamente per lui Loki è di altro avviso.

O, forse, non così sfortunatamente.

“Thor … vorrei provare una certa cosa … “ miagola il più piccolo, col tono che fin da piccolo ha imparato a usare per ottenere ciò che desidera.

“Che avresti in mente, fratellino?” mormora Thor, accarezzandogli il volto con il dorso della mano.

“Sai .. ho visto una cosa in TV … non ho ben capito di che parlava, credo pillole per creare il ghiaccio, forse. “ spiega Loki, mentre giocherella con i bottoni della camicia di Thor. “Il punto è che io non ho bisogno di nessun stupidissimo aiuto! Non sarò in grado di mutare aspetto, ma il gelo so crearlo da me!” prosegue.

“Ah, aspetta, ho visto anch’io quello di cui parli!” lo interrompe il più grande.

“Meglio, allora lo sai già cosa ho in mente.” sorride Loki, portando le mani dietro la schiena, dove fa silenziosamente apparire qualcosa di vellutato, lungo e nero.

“Oh sì!” ridacchia Thor, in anticipazione.

“Molto bene, allora mi posso risparmiare ulteriori chiarimenti.” ribatte il dio del Caos, stringendogli quella benda attorno agli occhi, accertandosi che lui non veda.

“C’è solo una piccola aggiunta,” svela il moro, conducendo il biondo su una sedia con le rotelline che fa girare vorticosamente, per disorientarlo. “Se mi riesci a trovare c’è una sorpresa!” lo informa, posandogli un delicato bacio sulla guancia.

“Prendimi … “ gli sussurra, concentrandosi abbastanza da emettere fiato gelido.

Thor si alza di scatto,combattendo l’iniziale senso di vertigine, per poi lanciarsi in direzione del freddo che proviene da Loki.

Thor corre, nonostante gli sia momentaneamente negata la vista, continuando a sbattere contro ogni ostacolo.

C’è anche da dire che Loki si diverte come un pazzo a correre e adescarlo proprio quando fra i due si frappone un tavolo, uno scaffale, una libreria o qualsiasi altra cosa ingombrante,che non promette certo un impatto soffice.

Tuttavia, la pazienza di Thor ha un limite e dopo l’ennesimo doloroso buco nell’acqua, lui comincia ad averne abbastanza, abbattendo qualsiasi ostacolo gli si ponga davanti, rovesciando mensole, armadi e via dicendo.

E in quel tripudio di caos e detriti, avendo finalmente la strada più sgombra, gli ci vuole molto poco a percepire il freddo proveniente dal fratello e raggiungerlo in un agile balzo.

“Preso!” esclama vittorioso Thor, stringendo le spalle del suo amato, che però sono prive di indumento.

“Ma… non indossi più la felpa … “ commenta Thor, continuando l’esplorazione “Né i pantaloni .. ma tu sei nudo!” borbotta in uno stato di eccitazione, mista a confusione e sorpresa.

“Evviva la tua perspicacia, Thor!” ridacchia, sussultando, quando Thor gli afferra una determinata parte del corpo che fa subito notare la sua presenza. “Te l’ho detto che ci sarebbe stata la sorpresa!” chiarisce, per poi abbandonarsi alle carezze audaci del biondo.

“Io amo le tue sorprese!” dichiara elettrizzato Thor, cominciando a sbottonarsi la camicia con una mano, mentre con l’altra è intenzionato a levarsi la benda.


Loki gli ferma entrambe le mani, tenendolo nelle sue.

“No! La benda la devi tenere e … a spogliarti ci penso io.” mormora sensuale il moro, continuando a slacciargli i rimanenti bottoni, per poi passare ai pantaloni, e nessuno di quegli indumenti gli rimane addosso  a lungo.

“E tutto questo spirito di iniziativa da dove arriva?” mormora Thor, cercando di baciarlo, ma fallendo miseramente, dato che la vista non gli è concessa.

“Da secoli di attesa!” replica Loki, ridacchiando, mentre lo conduce verso il divano, l’unico elemento di mobilia che si è salvato dalla furia del biondo guerriero.

Il moro si lascia cadere e lo trascina con sé, guidando ogni sua mossa.

Solo quando Thor è pienamente dentro di lui, Loki gli toglie la benda, per godersi il suo sguardo appagato e perché il biondo veda il suo.

Ma quel vortice di passione e piacere sta per essere interrotto da un’angosciante consapevolezza.

“Heimdall!” esclama Loki, contro le labbra di Thor che lo sta baciando per l’ennesima volta.

“Fratello, gradirei che in questi momenti tu non pensassi a nessun altro dio, muscoloso, aitante e possente che non sia io!” protesta il più grande, offeso nel suo ego.


“Idiota, non è come pensi!” sbuffa Loki,scostandolo da sé senza troppe cerimonie. “Voglio dire … mi sono dimenticato di celarci alla sua vista e… “

“COOOSAA? E ME LO DICI COSI’?” tuona Thor, spaventatissimo, rivestendosi a tempo record.

“Sono stato distratto d aaltro, va bene? Anzi, ne dovresti essere assai lusingato.” ribatte l’interpellato, rivestendosi e scrutando dalla finestra il cielo terso. “Beh, non vedo fulmini, non sento boati, tuoni, nessun diluvio, nemmeno una nuvoletta grigia. Direi che ci è andata bene, il dio impiccione aveva gli occhi puntati su un altro regno!” deduce, con lo stesso sollievo del fratello.

“Thor?” lo chiama Loki qualche istante dopo.

“Sì?”
“Un dio muscoloso, aitante e possente? Non è che sei tu quello che ha interessi verso Heimdall?” lo canzona il moro, fingendo di guardarlo con fare dubbioso.

“Ma smettila, dicevo per dire!” ride Thor, lanciandogli uno dei tanti libri disponibili. “Per Valhalla! Abbiamo fatto un vero macello!” esclama, guardandosi attorno.

“Abbiamo?! Guarda che sei tu l’unico responsabile, dato che non ti sai muovere in modo più aggraziato!” rimbrotta il più piccolo, prima di muovere velocemente le mani per rendere tutte le apparecchiature danneggiate e distrutte di nuovo intatte e riportare vasi e suppellettili vari al loro stato originario. “Il resto lo puoi rimettere a posto da te!” annuncia al fratello, con un tono che non ammette repliche.

“Ma … questo non è divertente!” sbuffa Thor, cominciando a raccattare libri e riviste sparse per ogni dove.

“Non era previsto che lo fosse!” sogghigna soddisfatto Loki, rimettendosi a sedere sul divano, mentre l’altro sgobba.

C’è di buono che quando Thor finisce è finalmente ora di pranzo.

Quando entrambi finiscono, Loki pensa a rigovernare, memore degli insegnamenti della madre di non screditare o sminuire mai il lavoro della servitù, così finalmente Thor ha tutto il tempo di dedicarsi al misterioso acquisto richiesto a Jane.

Esce dal bagno all’incirca un quarto d’ora dopo, con aria pienamente compiaciuta.


“Fratello, guardami!” sorride, mostrando con orgoglio il nuovo look.

“Ma … per Odino! Come ti sei combinato?” sgrana gli occhi il più piccolo, cercando di abituarsi a quella visione sconcertante.

Sì, perché i capelli lisci di Thor sono solo un ricordo, perché ora ha tirato la parte centrale in piedi, fissandola con il gel a lunga tenuta che ha tanto visto reclamato in TV, mentre la parte bassa ha la forma di un lungo torciglione.

“Questo gel è fantastico, credevo fossero un mucchio di frottole sul fatto che potesse davvero permetterti di modellare la tua chioma … invece guarda!” commenta esaltato il biondo.

“Sei inguardabile!” esplicita senza mezzi termini Loki.

“Oh, beh, volevo solo provare … ora lo tolgo.” borbotta sconsolato Thor, rinchiudendosi in bagno.

“Ehmm… Loki?” lo chiama una dozzina di minuti dopo.

“Che c’è?” alza gli occhi Loki, raggiungendolo. “Ma.. sei ancora uguale a prima!”

“Non si vuole togliere  … “ lo informa Thor, in tono piagnucoloso. “Ho provato di tutto: li ho pettinati, spazzolati, li ho bagnati, li ho asciugati con quello strano aggeggio che usa Jane, ma non c’è niente da fare … non tornano più come prima!” si allarma, continuando a fissarsi allo specchio.

“Lo credo bene, qui dice ‘ tenuta fino a dodici ore’ ‘!” ridacchia Loki, leggendo il tubetto.

“Beh, Loki, tu che sei un mago tanto potente … “ allude il biondo, avvicinandoglisi.

“Spiacente, fratello, ma i miei trucchetti nulla possono contro la scienza Midgardiana, te lo dovrai tenere!” fa spallucce il moro, lasciando la stanza.

Il resto della giornata trascorre fra i continui lamenti di Thor e le continua punzecchiature di Loki, che si sta divertendo un mondo.

Tutto questo fino a sera, quando, ormai esasperato dalla situazione, il biondo si ricorda di un certo detto di quelle parti, che una volta gli ha citato Jane: mal comune, mezzo gaudio.

Per questo, mentre Loki è intrigato da un programma TV, Thor avanza lentamente alle sue spalle, armato del prodigioso tubetto e inmen che non si dica gli è addosso.

“Ma che accidenti stai facendo?” sbotta Loki, dimenandosi, ma nulla può, nella morsa d’acciaio del fratelllo.

“Credo che dovresti provare questa sostanza anche tu, secondo me può donarti molto!” ridacchia il più grande, cospargendolo di gel e modellandogli i capelli per farne tante punte, come un istrice.

“THOOOOOOOOOR!” ringhia Loki, precipitandosi al primo specchio disponibile.

“Sei bellissimo!” sghignazza Thor. “Così almeno domani le ragazze vedranno anche te e… “

“Oh, non credo proprio!” sogghigna Loki, toccandosi i capelli con un dito e riportandoli al loro morbido stato naturale.

“Opps, ti ho forse detto che non avrebbe funzionato contro il gel? Che sbadato, dovrei ricordarmelo che i miei incantesimi possono tutto!” ammicca furbescamente il moro.

“LOOOOOOOKI!” ringhia Thor.

“Uff, quante storie, manchi di senso dell’umorismo, fratello!” alza gli occhi l’altro, per nulla spaventato, posandogli una mano sulla testa. “Ecco qui, sei di nuovo Mr. Capelli Perfetti!” gli annuncia, con gran sollievo del suo interlocutore.

“E’ un bene che le ragazze non ci abbiamo visto.” commenta Loki. “Darcy ci avrebbe immortalato sul suo dannatissimo FaceBook a vita!”
 
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Il giorno seguente, le provviste di cui li hanno riforniti sono così abbondanti che le due ragazze non sentono il bisogno di correre l’ennesimo rischio e far loro visita.

Fatto sta che al terzo giorno di clausura, entrambi gli Asgardiani cominciano a dare chiari segni di cedimento.

“Non ne posso più di queste quattro mura!” sbotta Thor.

“Nemmeno io, viviamo ingabbiati come bestie, due principi del nostro rango … o almeno del mio!” si lagna Loki.

“Fratello, pensi anche tu quello che penso io?” lo scruta con aria complice Thor.

“In effetti … se usciamo solo a farci un giretto, piccolo, piccolo … “ approva Loki.

“Non se ne accorgerà nessuno.” aggiunge Thor, con profonda convinzione.

Dalle parole ai fatti il passo è breve.


Si trovano nei pressi del loro solito bar, a pochi isolati di percorso, quando capiscono cosa significhi essere sotto assedio.

Delle sirene suonano al loro passaggio, qualcuno li ha avvistati e non ha esitato a dare l’allarme.

I due sono circondati, mentre a dar man forte ai soldati presenti, vestiti in incognito con molta più cura di quella che aveva riscontrato Darcy,sopraggiungono macchine, moto e anche un elicottero, da dove escono Fury, Coulson e il suo braccio destro.

“Ostili, siete circondati, non fate nessuna mossa falsa e non vi sarà fatto alcun male, vogliamo solo discutere civilmente!” annuncia Fury, aiutandosi con un megafono.

Fa giusto in tempo a scanzarsi, assieme ai suoi due fidi collaboratori, prima che un dardo energetico, scagliato da Loki li colpisca.

“Loki! Avevano detto di… “ lo rimprovera sottovoce Thor.

“Oh andiamo, quella maratona di film thriller che ci siamo sorbiti non ti a insegnato niente? Quando dicono che non vogliono farci del male, è chiaro che vogliono farcene e d è sempre meglio giocare d’anticipo!” si giustifica Loki, pronto alla battaglia.

Del resto, Thor è uno che non si è mai tirato indietro di fronte a una battaglia.

Si crea la confusione più totale. I due Asgardiani si disperdono velocemente, colpendo quanti più soldati riescono,ma senza ferirne gravemente nessuno.

Nel frattempo, il frastuono e l’accorrere di tutti quei mezzi ha attirato sul luogo dell’azione anche Darcy, Eric e Jane, che osservano inermi la scena.

“Giuro che se ne escono vivi poi li uccido personalmente io per non averci dato retta!” ringhia adirata Darcy, ma è palese che sotto sotto sia molto preoccupata.

Per creare maggiore confusione, Thor e Loki si separano, ma l’agente Burton, con la sua vista sbalorditiva, intercetta a distanza Loki ed è pronto a fare fuoco con le sue frecce micidiali.

Tuttavia, di questo se ne è accorto anche Thor, che, preoccupatissimo, si lancia nella sua direzione, proprio mentre Burton premeil griletto.

Thor è convinto di stargli salvando la pelle, ma non fa che attraversare l’aria, atterrando confuso a terra.

Loki, il vero Loki, si precipita nella sua direzione, ma non ha il tempo di raggiungerlo, perché la freccia, atterrando, innesca l’esplosione e il rinculo fa sobbalzare Thor in aria, prima che si accasci contro un muro, ricadendo a terra, a qualche centinaio di metri di distanza.

“Thor, noooooooooooo!” urla Loki, correndo dove è atterrato.

Gli agenti dello Sheild, su comando di Fury, restano ad osservare lo svolgersi dei fatti , mentre Jane e Darcy si avvicinano ai loro amici, pur restando in disparte.

Loki lo trova ancora in stato cosciente, anche se provato da quelle brutte ferite che non promettono nulla di buono, soprattutto il lungo taglio che dalla tempia gli solca mezza guancia, insanguinandogli parte del volto.

Il moro si inginocchia, poggiandoli il capo in grembo,mentre gli accarezza la parte di viso illesa.

“Montagna di muscoli priva di cervello, hai messo a repentaglio la tua vita, la tua vita umana, per una mia stupida illusione? E tu dovresti essere il futuro re di Asgard?” lo insulta, lo canzona e lo rimprovera fra le lacrime.

Con grande sforzo, Thor ride e allunga la sua mano per appoggiarla alla spalla del fratello.

“Ma se non fosse stata un’illusione?” domanda, perdendo sangue dalla bocca.

“Me la sarei cavata comunque, almeno io sono ancora un dio!” gli fa notare il moro.

“Ma sei così gracilino.” gli sorride il biondo. “Era meglio … non correre rischi.”

Sono le ultime parole di Thor, prima che muoia fra le braccia dell’adorato fratello.

“Thor … no! Tu non mi puoi lasciare, devi ancora esasperarmi, devi ancora annoiarmi coi tuoi lunghi monologhi sull’importanza delle arti battagliere, devi ancora farmi i dispetti e io devo farne a te… devi.. “ gli parla sconclusionatamente Loki, piangendo e singhiozzando, mentre lo stringe a sé. “Thor, non puoi lasciarmi. IO TI AMOOOO!” grida, addolorato.

****************************** (Contemporaneamente)

“Ha … ha davvero detto che lo ama?” borbotta Odino, guardando sia l’amata consorte che il leale guardiano millenario che li ha chiamati al suo cospetto, per renderli partecipi di quanto sta avvenendo su Midgard.

“Sì, ma che importa ormai? Thor, il mio bambino, non c’è più!” si strugge di dolore Frigga, piangendo sulla spalla del marito.

“Probabilmente si riferiva all’amore fraterno.” continua le sue riflessioni solitarie Odino, accarezzandosi la barba ispida.

“Odino! Non capisci? Tuo figlio … nostro figlio è morto e tu nemmeno sembri rammaricartene!” lo rimprovera la moglie, profondamente contrariata.

“Oh no, mia cara, di quello non starei a rammaricarmi più di tanto.” le sorride rincuorante Odino.

“Ma come?” lo guarda confusa la regina.

“Thor doveva darci prova di essere maturato e cambiato nell’animo. Ci aveva già mostrato una notevole umilità, ma mancava una prova di altruismo. Cosa che ha appena dato. Era proprio quello che stavo aspettando!” le spiega, con l’occhio limpido che si lascia sfuggire una lacrima commossa.

**************************** (Contemporanemante)

Posando un ultimo bacio sulla fronte a Thor, Loki lo pone delicatamente a terra, ripromettendosi di dargli una degna sepoltura. Non prima di aver adempito a un’altra missione.

acceccato dalla rabbia più nera, si alza, fissando con odio tutti gli agenti dello Shield, soprattutto l’agente Burton.

“Voi … luridi esseri inferiori! Pagherete per ciò che avete fatto!” proclama, pronto a ricorrere alle magie più occulte, agli incantesimi devastanti, qualcosa che spazzi via quel pianeta come un mucchio di foglie secche.

Il cielo comincia a oscurarsi e tutti avvertono un orribile presentimento.

Ma c’è qualcosa che distrae Loki, è un guizzo di luce, proveniente dalla base dello Shield, che sta dirigendosi a gran velocità verso di lui.

Solo quando si avvicina ulteriormente capisce che si tratta del Mjolnir, su cui ormai sono ricomparsi tutte le antiche e mistiche incisioni.

Si scansa giusto in tempo per non essere colpito dalla furia con cui il martello si scaglia verso Thor.

Tuttavia, non c’è impatto alcuno, perché un braccio afferra prontamente quella preziosa arma. E’ il braccio di Thor, che si rialza, privo di qualsiasi ferita, in uno stato di totale benessere.
Subito dopo, ricompare su di lui la tipica armatura Asgardiana.

Colmo di felicità e dimentico di qualsiasi brama di vendetta, Loki gli si lancia fra le braccia.

“Thor sei tornato!”

“Oh no, molto di più,Loki, sono tornato un dio!” gli sorride raggiante Thor, prima di tirarlo a sé e baciarlo, incurante di tutto e di tutti.

Darcy sogghigna con l’aria di chi sa, mentre Jane li fissa a bocca aperta, attonita.

“Ti devo 50 dollari!” farfuglia a Darcy.

******************* (Contemporaneamente)

“Ehmm, no, caro, temo che Loki non si riferisse al solo affetto fraterno prima!” commenta Frigga con aria divertita.

“Ma… si stanno baciando … e non hanno ancora smesso!” borbotta sgomento Heimdall.

“Io … io … “ esala Odino, con aria molto affaticata. “Io non credo di sentirmi molto bene … “ annuncia, prima di accasciarsi a terra, preda di un profondissimo sonno.
 
TBC

del resto è pur sempre un grande shock che spedisce Odino a Dormilandia, no? quindi.. concedetemelo XD
ah, dimenticavo. Per le assurde scene taglliate, da qui viene  l’idea di Loki
http://www.youtube.com/watch?v=YR4crGxierM   ( andiamo, chi non conosce questo spot? XD )
e da qui l’idea d Thor
http://www.youtube.com/watch?v=qp3CoGca504
 
Eh sì, niente Inceneritore , mi avrebbe complicato troppo le cose, ma spero vi sa piaciuta come soluzione.. e dai mica ci eravati cascati alla ‘morte ‘ di Thor ? ;)
Spero continui a piacervi, nel prossimo capitolo i nostri eroi torneranno ad Asgard … ma ormai non mancano molti capitoli alla fine.
Accetto anche bandierine bianche, arancioni, viola.. nere! XD
E benché, non ne faccio mistero, ho perso un bel po’ dell’iniziale entusiasmo che nutrivo per questo fandom, non lascerò nulla incompleto! ^^
alla prossima, e nooootte che è tarrdiii

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Capitolo 12
*** X: Just as planned ***


Buonaseraaaaaaaaaaaaaaaa!!!
* ringrazia la neve che le ha dato un giorno libero in più per finire *
grazie a chi è rimasto <3
lo so, sono in un ritardo stra-vergognoso , ma lo sapete.. ormai con questo fandom sono entrata in crisi :( quindi capisco benissimo chi è sparito XD
non mi resta che lasciarvi al (non riletto .. quindi sarà zeppo di obbrobri,ma poi correggo!) capitolo , pieno di .. tutto un po’ ... spero anche qualche colpo si scena ... e dileguarmi
p.s. grazie infinite a Darma che mi ha detto che era ‘Barton’ non ‘Burton ‘ XD , poi , forse, correggerò lo scorso capitolo *pigra cronica here*
 
 
Capitolo X: Just as planned


“Oh cavolo, preferivo che Thor  fosse davvero donnaiolo ... come mi voleva far credere Loki!” borbotta Jane, profondamente contrariata, mentre con Darcy si avvicina ai due dei, che nel frattempo si sono separati.
Non sono le uniche due con l’intento di raggiungerli, poiché anche l’agente Coulson, accompagnato da Barton fanno la stessa cosa.
Vedendosi così accerchiati, i due Asgardiani si mettono sulla difensiva.
“No, tranquilli, basta attacchi, promesso!” annuncia Coulson.
“Bene, anche perché di danni direi che ne avete già combinati fin troppi!” sbotta il dio più giovane.
“Abbiamo agito d’istinto.” si giustifica il talentuoso arciere. “Avevamo motivo di presupporre che voi foste ostili che comandassero un esercito nemico, pronto ad invaderci e attaccare la Terra.” aggiunge subito dopo.

Thor annuisce comprensivo, mentre Loki sogghigna in un modo inquietante.
“Non era nostra intenzione, ma vi ringrazio, mi avete appena dato una splendida idea!”
 “Loki!” lo ammonisce il dio più grande, con un’occhiataccia eloquente, questo prima di premurarsi di tranquillizzare lo Shield. “Vi do la mia parola che non accadrà nulla del genere, anzi, per qualsiasi tipo di pericolo che minacci il vostro Regno potete contare sulla nostra disponibilità per aiutarvi a fronteggiarlo!” assicura.
“Regno?” lo guarda perplesso Barton.
“Oh, non ci fare caso, loro parlano un po’strano, sono fatti così ... “ spiega Darcy, con fare ammiccante.
Evidentemente, quel bell’interlocutore suscita il suo interesse.
E’ Loki a rompere quell’idillio, guardando disgustato Thor.
“Parla per te!” precisa, per poi rivolgersi allo Shield “Però potete contare su di me come prossima minaccia!” ridacchia cattivello.
Mentre lo Shield registra quelle informazioni e Thor analizza le reazioni dello Shield, Loki si avvicina indisturbato a Darcy.
“Se mai dovessi distruggere Midgard, tu saresti l’unica che risparmierei, bel musetto!” mormora suadente, facendole un buffetto sulla guancia.
 “Devo prenderlo come un complimento?” sorride lei, accarezzandosi la guancia.
 “Lo è!” sfodera un sorriso accattivante il bel moro, prima di relazionarsi con l’amica della sua attuale interlocutrice, non altrettanto piacevole.
 “Tu invece moriresti fra atroci sofferenze!” sibila acido a Jane.
“Chissà perché non avevo alcun dubbio!” alza gli occhi la castana, scrutandolo con aria di sufficienza.
“Suppongo che, ora che tutto è stato chiarito, il nostro intervento non sia più necessario!” borbotta Coulson, prima di richiamare i suoi uomini e abbandonare la zona.

“Ma io ti difenderei da tutto!” si avvicina a Jane Thor, rassicurandola, mentre ammonisce il fratello con il suo sguardo.
Loki per tutta risposta scoppia a ridere impudente.
 “Quindi stai già prendendo in considerazione il fatto che io possa davvero invadere questo insulso pianeta!” trae le sue personali conclusioni il dio del Caos.
“Loki!” sbotta Thor.
“Uff, e va bene, lascerò intatta la tua adorata Terra, contento?” alza gli occhi il più piccolo, utilizzando di proposito il nome terrestre.
“Farai bene a onorare questa tua promessa!” si raccomanda serio Thor.
“Sì, sì... ora ce ne possiamo tornare a casa?” domanda Loki.
“Ma come, di già?” si imbroncia Jane, guardando Thor.
“Sì, non possiamo tardare oltre. Asgard ha bisogno di noi e io devo assumermi le mie responsabilità.” dichiara Thor, con tono solenne.
“Se proprio ci tieni a saperlo, il tuo ritorno porterà solo guai.” gli rinfaccia il dio degli Inganni. “Che però affronteremo insieme.” gli promette, con un tono più dolce, enfatizzato dal suo sorriso.
“Quindi ci dobbiamo dire addio?” borbotta Darcy, rattristita.
“Semmai arrivederci, con il Bifrost sarà un giochetto tornare qui quando vogliamo... giusto il tempo di sistemare un paio di faccende a casa!” la informa Loki.
“Giusto.  Loki, direi di muoverci, Heimdall verrà a prenderci fra non molto presumo.” sprona il fratello il dio del Tuono.
“Già ... e quello odia aspettare!” alza gli occhi Loki.
“Jane, la vuoi vedere una cosa spettacolare?” le propone Thor, sorridendole.
“Sicuro!” ridacchia come una scolaretta Jane.

Loki cerca di reprimere un ringhio a quella scena, che decisamente non gli va giù.
“Hey, di che confabulate tutti quanti?” si imbroncia la bella stagista.
“Hai ragione, non trovo giusto che tu ne sia tenuta all’oscuro, tu puoi venire con me.” si offre Loki, aprendo il suo mantello.
Scambiandosi uno sguardo di intesa, i due Asgardiani si attivano, il biondo, fa roteare il martello, lanciandosi il volo, con Jane che si stringe forte a lui, mentre il moro bisbiglia qualcosa in una lingua antica e sconosciuta, avvolgendo se stesso e Darcy con il mantello e dissolvendosi all’istante.

Sono proprio Loki e Darcy i primi ad arrivare a destinazione, poiché il teletrasporto è il metodo più veloce, persino del Mjolnir.
Tuttavia, si tratta di attendere solo qualche secondo, prima che anche Thor e Jane si profilino all’orizzonte, planando dall’alto del cielo.
 “Ho volato. A gran velocità, sospesa nel cielo! Che esperienza fantastica!” racconta un’estasiata Jane alla sua amica.
“E io, allora? Scusami, ma non c’è paragone fra lo scomparire e il riapparire in un altro posto in una frazione di secondi, stretta a lui e avvolta nel suo mantello!” controbatte Darcy, guardando fiera Loki.
“Certo che potevi anche evitare di stringerla così!” rimprovera Thor Loki.
“Ma.. rischiava di cadere!” si giustifica il dio chiamato in causa.
“Appunto!” sogghigna perfido il più giovane.
“Loki!” sbotta Thor. “E comunque, zitto, tanto lo so che l’hai stretta anche tu!” afferma con la sicurezza di chi sa e, difficile da credere, ma questo azzittisce l’altro.

“Oh, diamine! Non sia mai che Jane e io siamo la causa di una guerra per la vostra gelosia immotivata ... nessuno ha stretto nessuno più del dovuto!” chiarisce Darcy, alzando gli occhi.
“Ora, di preciso, a che cos’è che dovremmo assistere?” domanda Jane.

“Heimdall, lo so che ci senti, apri il Bifrost!” lo invoca Thor a gran voce.
“Ve lo siete portato quell’aggeggino che immortala le immagini?” si raccomanda Loki con le ragazze.
“Certo!” afferma Darcy, mostrandogli la macchina digitale.
“Bene, ne avrete bisogno!” sorride il moro.

******************************* (Contemporaneamente)

“Maestà... “si rivolge rispettoso Heimdall a Frigga, che è ancora impegnata ad accudire il marito, nonostante il pronto arrivo delle guardie reali.
“Ho sentito, procedi pure. Ora più che mai abbiamo bisogno che loro facciano ritorno.” mormora, accarezzando con apprensione il viso ispido e barbuto del consorte.

******************************** ( Contemporaneamente )

Il cielo si oscura e poi si schiarisce nuovamente, mentre dal nulla compare proprio quello che ha tutto l’aspetto di un ponte fatto di una sostanza indefinita.
“Ci siamo.” sorride Thor, mettendosi con Loki nel punto preciso, quello dove il dio bannato è precipitato.
“Arrivederci, ragazze!” le saluta Thor, agitando la mano, assieme a Loki.
“Ah, Darcy, non te ne sei accorta, ma un giorno ho preso in prestito il tuo i.Pod e .. guarda, ci dovrebbe essere una cosa per te!” ammicca il dio del Caos, con fare malizioso; questo prima che entrambi gli Asgardiani spariscano alla velocità della luce, catturati da un raggio.
Darcy non perde tempo e afferra il suo i-Pod, scandagliando le varie sezioni del menù, finché non approda alla gallery fotografica.
“Oh, cazzo!” si lascia sfuggire quella colorita esclamazione la bella morettina.
“Ma cosa... oh, cazzo!” la segue a ruota Jane, non appena visualizza la foto che sta guardando l’amica; per la cronaca trattasi di Loki, a torso nudo, quando ancora indossava gli abiti Midgardiani prestatigli da Darcy, con i jeans sbottonati, che creano un malizioso gioco di vedo non vedo con le sue parti intime, senza parlare dello sguardo invitante, che è tutto un programma.
“Non si può certo dire che sia il dio del Pudore!” commenta Jane acida, incrociando le braccia.
“Oh, beh, anche tu hai una foto di Thor, quella mentre cade dal cielo!” le ricorda Darcy, incapace di staccare gli occhi dal suo i-Pod.
“Darcy, non è esattamente la stessa cosa!” sbotta l’altra, corrosa dall’invidia.

******************************

“No, fammi capire bene, cos’hai detto di aver lasciato a Darcy?” quasi ringhia Thor, mentre il Bifrost li conduce ai cancelli di Asgard.
“Hai capito benissimo!” fa spallucce Loki, mentre si avviano al palazzo.
“Ma ... Loki!” protesta Thor, con tono più dimesso, ma comunque indispettito.
“Oh andiamo, fratellone, non è bello lasciare che lei si strugga per qualcosa che, al contrario di te, lei non potrà mai avere?” mormora languido il bel moro.
Thor sorride, baciandolo in risposta.
“Tu sei perfido!” mormora contro le sue morbide labbra.

I due riescono a riassumere il giusto contegno, prima di raggiungere il palazzo.
Non fanno in tempo a muovere i primi passi che Frigga va loro incontro, racchiudendoli inun identico, grande, materno abbraccio.
“Figli miei adorati! Finalmente siete a casa.” mormora, continuando ad abbracciarli.
“Madre..” sussurra Loki, godendosi quella sensazione, prima di separarsi da lei, così come fa Thor.
Entrambi si accorgono dell’espressione angosciata della donna.
“Madre, cosa ti turba?” chiede timoroso Loki.
“E dov’è padre?” le domanda Thor, quasi colto da uno spiacevole sesto senso.
“Figli miei, avrei voluto darvi il bentornato in circostanze più liete.” asserisce la regina, invitandoli a seguirla.

Giungono alla camera da letto reale, dove in un giaciglio dorato riposa Odino, apparentemente senza vita.
“Oh, no!” si addolora Thor, toccandogli una mano con riverenza.
“E’caduto nel sonno di Odino. Vostro padre lo ha rimandato per così tanto tempo che adesso a nessuno è dato sapere se e quando si sveglierà.” annuncia Frigga, preferendo non rivelare le circostanze che hanno scatenato questo spiacevole evento.
“Madre, Jotunheim ... “ incalza Loki, mentre guarda il re dormiente.
“Sì, Loki, le notizie si diffondono presto, re Laufey saprà di certo di questo malore di vostro padre, così come saprà del ritorno di Thor. Questo pone fine alla nostra tregua.” lo anticipa la madre, con tono mesto e funereo. “La guerra è ormai alle porte.” sospira infelice.
“Allora dobbiamo combattere!” afferma Thor, ma non lo dice più esaltato come un tempo, semmai ne è rattristito.
Questo sta a dimostrare quanto nel corso di quei pochi giorni lui sia cambiato fondamentalmente.
“Immagino sia questo il tipo di guerra che un re non deve mai cercare ma deve essere sempre pronto a combattere!” prosegue il biondo.
“Possiamo evitare la guerra!” esclama convinto Loki.
Frigga lo guarda esterrefatta.
“E in che modo, figlio mio?”
“Vi dovete fidare di me!” replica l’interpellato.
Thor gli sorride, annuendo fiducioso e così fa anche Frigga.

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Il tempo di riprendersi dal ritorno da Midgard e il giorno dopo Loki è protagonista di una determinata cerimonia, al termine della quale si appropria del Bifrost per recarsi in un posto ben preciso.
 
“In qualità di nuovo sovrano di Asgard necessito urgentemente di parlare con re Laufey!” comanda Loki alle guardie dei confini di Jotunheim, con autorità.
Non deve attendere molto affinché la persona richiesta si palesi alla sua vista.
“Oh, chi abbiamo qui, il giovane Principe.” lo schernisce il sovrano dei giganti, con un ghigno strafottente.
“Giovane sì, ma la definizione corretta è re!” lo informa Loki, con uguale, se non maggiore, strafottenza.
A Laufey basta adocchiare il dorato scettro Gungnir che Loki impugna con fierezza per constatare che lui dica il vero.
“E così ora sei tu il re... “ commenta il gigante.
“Sì, e da re a re, entrambi sappiamo quanto una guerra sarebbe dispendiosa e danneggiante per entrambe le parti.” proclama il dio del Caos.
“Vorresti un armistizio? Sprechi tempo e fiato, Asgardiano!” sibila Laufey, col tono più sprezzante che riesce ad assumere.

“Nessun armistizio. Io voglio offrirti una vittoria facile, garantita, una vendetta assoluta.” lo informa Loki, concentrandosi per chiamare a sé il potente Scrigno degli Antichi Inverni e non appena lo tocca le conseguenze possono essere soltanto una.
“E sono certo che la penserai come me ... *paparino*.” conclude, mentre Laufey osserva basito l’evidente cambiamento nei suoi lineamenti.
“Allora sei tu... “ mormora, così piano che sembra più che lo dica a se stesso.
Loki fa sparire all’istante lo scrigno, grazie ai suoi poteri amplificati dallo scettro, sapendo quanto sia pericoloso sfoggiare quella micidiale arma in presenza di quella razza.
E com’è facile immaginare, ritorna istantaneamente al suo tipico colorito rosato.

“Sì, sono io.” afferma Loki, sapendo bene a cosa lui alluda.
“Oh padre mio, sapessi che amarezza ho provato nell’animo quando ho scoperto la menzogna nella quale quei vili manipolatori mi hanno fatto vivere per tutto questo tempo. E lui, Odino, è il peggiore di tutti!” comincia la sua spietata invettiva il dio delle Malefatte.
“Come dici?” domanda Laufey, scrutandolo coi suoi minacciosi occhi rossi.

“Quell’Asgardiano senza scrupoli... fare irruzione nel tuo tempio e strapparti via con la violenza il tuo legittimo figlio, facendotelo credere morto! E per cosa? Per allevarmi come suo figlio a aizzarmi contro i miei simili. Oh, padre mio, esiste una più bieca crudeltà?”prosegue Loki, con il giusto livello di drammaticità nel suo tono di voce e nei suoi gesti.
“Ma non ha potuto portare a termine i suoi malvagi propositi, poiché lo avvertivo dentro me che qualcosa non andava, che mi mancava qualcosa, che lì non era casa mia. Non potendo più vivere con quel dubbio, ho affrontato Odino e ha confessato tutto. Credo sia stato il suo inutile senso di colpa a scegliermi come suo successore, prima di cadere nel suo lungo sonno.” racconta Loki, che ha pensato a ogni minimo dettaglio. “E ora, al tuo cospetto, finalmente riunito a te, padre adorato, io reclamo vendetta!”

- Davvero pensa che Odino me l’ha portato via contro la mia volontà? Davvero crede che me ne importi qualcosa da lui? Oh, non rimpiango neanche per un istante di essermi sbarazzato subito di un figlio tanto inetto quanto stolto! – pondera l’infame re degli Jotun – Tuttavia, ora così la situazione gioca a mio favore.

“Oh, figlio mio diletto, quale gioia saperti vivo.” esclama, accarezzandogli il volto con un dito, rendendolo blu. “Sono stati secoli dolorosi, credendoti perduto per sempre. E ora guardati, sei un giovane re, pronto a rendere il suo devoto padre ancora più fiero.” mormora Laufey, con tono pacato.

- Beh, non ho più alcun dubbio di chi son figlio!- pensa Loki, disgustato da tanta palese falsità, riuscendo comunque a palesarlo al meglio.

Del resto, è il dio degli Inganni mica per niente!
“Padre, devono pagare, devono pagare tutti!” spergiura Loki.

“Quindi, non solo Odino?” si stupisce Laufey.
“No, anche Thor, il suo pupillo, all’ombra del quale ho vissuto per tutto questo tempo!” ringhia il più giovane.
“E anche la regina Frigga?” lo mette alla prova il re più anziano.
“Sì. Tacendo, ha contribuito a quella schifosa menzogna. Non posso perdonarla!” asserisce Loki con incredibile freddezza, stringendo i pugni.
“Molto bene, ci sbarazzeremo dell’intera famiglia reale ed estenderemo il nostro dominio su quel regno.” ride perfidamente Laufey. “Allora, come pensi di agire?” interroga il figlio subito dopo.
“Non oggi, poiché desterebbe troppi sospetti, ma domani sera, vi farò entrare nelle stanze regali, dove tu e un manipolo dei tuoi uomini troverete sia Thor che Frigga accasciati sul giaciglio di Odino, dopo che avrò drogato le loro cene con una potente pozione soporifera. Sembrerà un attacco inaspettato e io sarò il povero sovrano sconvolto, che non ha saputo intervenire in tempo, ti cederò scettro e corona e avrai gloria e onore. Riavrai anche lo scrigno, perché è a te che appartiene. Io avrò la mia vendetta e otterrò indietro la mia vera famiglia, non chiedo altro.” spiega Loki, tanto serio da incutere timore.
“Io accetto!” sogghigna Laufey.

-  Proprio come pianificato – si compiace Loki.

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Al tramonto del giorno seguente, Loki gironzola nervosamente per i sentieri di Asgard, in prossimità della postazione di Heimdall.
Sa che sulle sue spalle grava una grande responsabilità e che non può permettersi nessun passo falso.
“Heimdall, mio buon amico, i Giganti di ghiaccio saranno qui a breve e sarebbe tutto più d’effetto se ti trovassero qui congelato.. “ esordisce, avvicinandosi al guardiano.
“Loki, no, non credo sia necessario!” disapprova il guardiano.
“Non ho mai chiesto il tuo parere!” sogghigna Loki, facendo apparire all’istante lo scrigno e congelandolo, con lo stesso dosaggio che è solito usare per indispettire Thor.
“Per qualche ora dovrebbe bastare... “ pensa ad alta voce, soddisfatto.

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Come previsto, qualche ora dopo re Laufey e tre dei suoi uomini più fidati fanno il loro ingresso dal passaggio dimensionale che Loki ha predisposto e trovano il giovane re ad attenderli.
Una volta arrivati all’ingresso della sala reale, totalmente indisturbati, Laufey alza il braccio per fermare i suoi uomini.
“E’ una soddisfazione che dev’essere soltanto mia, voi aspettatemi qui.” ordina e i suoi sudditi obbediscono.

Loki fa strada nella stanza, dove, così come presupposto, Thor e Frigga giacciono profondamente addormentati, non molto distanti da  Odino.
“Onora l’affronto che ci è stato fatto. Ecco la famiglia reale alla tua completa mercé .. “ lo istiga Loki, mentre Laufey fa apparire un pugnale di ghiaccio.
“Io credo sia più prudente eliminare la famiglia reale al completo ... cominciando da te!” affonda il pugnale il famigerato Laufey, ma invece del cuore di Loki, finisce solo per perforare l’aria.

Mentre Laufey si capacita dell’accaduto, il vero Loki si materializza e non esita nemmeno per un istante ad eliminare l’aggressore con il fidato Gungnir.
Degli uomini rimasti fuori di guardia se ne è già occupato prima.
“Tsk, tsk, non ci si può più fidare nemmeno del proprio padre biologico… ma dove andremo a finire?” commenta con freddo sarcasmo, polverizzandone i resti con un altro colpo di scettro.

“Come hai detto?” gli domanda sconvolta Frigga, ridestandosi da quel fasullo torpore assieme a Thor.
“Era Laufey tuo padre?” cade dalle nuvole Thor.
“Ooooh, ti prego, madre, ci sono arrivato col tempo, ho collegato tutti i tasselli. Un suddito qualunque che riesce ad attrarre a sé la fonte del potere della sua razza? E poi il discorso di padre, quando eravamo piccoli, me lo ricordo ancora ‘Entrambi siete nati per essere re!’. E considerato che i giganti di ghiaccio non sono certo famosi per il loro buon cuore, non c’è da stupirsi che il mio padre naturale fosse un bastardo senza scrupoli!” borbotta Loki, posando lo scettro.

“Io però lo conosco un gigante di ghiaccio che ha buon cuore!” commenta il dio del Tuono.
Il dio degli Inganni gli rivolge un tiepido sorriso, mentre si avvicina a lui e a Frigga.
“Ma, madre, ho comunque apprezzato la favoletta della famiglia che mi voleva bene che vi siete inventati tu e padre; ma non serve, io una famiglia che mi vuole bene sul serio ce l’ho già!” le sorride sincero e commosso, abbracciandola.
 “Oh, Loki caro, Sono certa che quando vostro padre si sveglierà, sarà lieto di sentire queste tue affettuose parole!”
Loki annuisce, ma poi si fa serio.

“Ci sono ancora delle faccende da sistemare.”
“ Che vuoi fare? Non possiamo sterminare una razza intera!” lo fa desistere la madre.
Loki sogghigna.
“E che ha parlato di sterminare? Li spaventiamo giusto un po’, di modo che ci pensino due volte prima di osare attaccarci!”
“Non so se... “ tentenna la regina
“Ti prego, madre, solo un assaggio, saprò fermarmi al tempo giusto, Thor mi aiuterà.” decide per entrambi Loki, cogliendo di sorpresa l’altro.
“Thor, in nome dell’affetto che ti lega a Loki, e non intendo quello fraterno, agisci con giudizio!” si raccomanda Frigga.
“Ma ... come?” la guardano sconvolti i due dei, bofonchiando le stesse parole.
“Siete meno discreti di quel che pensate, figli miei.” ridacchia Frigga. “Ci sarà tempo per i chiarimenti, ora andate!”
 
I due fanno come detto.
Non ci vuole molto per arrivare alla postazione di Heimdall, che è ancora ghiacciato, nonostante si stia gradualmente sciogliendo, e ancor meno a Loki per infilare la spada del guardiano nella fessura che attiva il Bifrost, direzionandolo su Jotun e lasciando che si allunghi.

“Loki, io credo che basti così... “ lo avverte Thor dopo qualche minuto, immagianndo già quale cataclisma possa aver provocato in quel regno.
“No, meritano di soffrire, meritano di sparire dalla faccia dell’Universo!” spergiura Loki, accecato dalla rabbia e dall’eccesso di potere.
“Loki, no, questo non sei tu!” cerca di riportarlo in sé Thor, ma non appena gli si avvicina Loki gli si scaglia contro con inattesa forza e violenza.
I due cominciano a lottare, senza esclusione di colpi, Thor per accedere alla pedana del Bifrost e disattivarlo, Loki per impedirglielo.
“Loki, hai dato la tua parola a nostra madre!” lo rimprovera Thor.

“Tu non capisci... “ singhiozza Loki, in preda a un crollo di nervi. “Dimmelo tu, Thor, una civiltà dove un padre è disposto a uccidere il proprio figlio per raggiungere i suoi scopi, merita davvero di vivere?” urla con tutto il dolore e la rabbia che ha in corpo, bloccando il suo ennesimo colpo a mezz’aria.
Thor ne è altrettanto sconvolto.
“Mi stai dicendo che Laufey sapeva che tu... “
 
“Ero suo figlio? Sì, gliel’ho detto io, faceva parte del piano. Ma l’hai visto anche tu?Non si è fatto troppi scrupoli a cercare di uccidermi, come io non me sono fatti a uccidere lui.” borbotta Loki, camminando lungo il Bifrost fino ad arrivare al bordo.

“Sono esattamente come lui, nemmeno io merito di sopravvivere!” aggiunge, lanciandosi dal mitico ponte.
E raggiungerebbe il suo scopo suicida di sprofondare negli infiniti spazi della galassia, se solo Thor non afferrasse la sua mano in tempo.
“Sei impazzito?” ringhia, tirandolo su e traendolo in salvo. “Sei mio fratello, il mio più grande amico, il mio amore, la mia ragione di vita, la mia anima gemella. Scegli l’appellativo che più preferisci ma non t’azzardare a lasciarmi, mai!” lo abbraccia stretto Thor.

Loki non può che sfogare tutto quel contrasto di devastanti emozioni in un gran pianto, appoggiandosi alla spalla di Thor, che lo tranquillizza accarezzandogli al schiena.
“Non devi pensare nemmeno per un secondo di essere simile a quell’essere. Tu sei cresciuto circondato dall’amore, il mio, quello di madre e quello che davvero è stato un padre per te. Tu non sei come Laufey e non lo sarai mai.” gli ripete a mo’ di mantra. “Dimostra che tu sei infinitamente meglio di lui, fa’ quello che lui non farebbe mai, non cercare la vendetta, sii clemente.” lo sprona. “Te la stai prendendo con degli innocenti.”

“Hai ragione... ma ormai non si può più fermare..” si rammarica Loki.
“Non c’è niente che non possiamo fare se siamo insieme.” gli sorride Thor, tendendogli la mano. “Avanti, fratellino!” lo incita a seguirlo.
A fatica, riescono a raggiungere la pedana dov’è incastrata la spada, contrastando tutte le raffiche di vento e le scariche elettriche che cercano di ostacolarli.
Con una poderosa spinta collettiva riescono nella quasi impossibile impresa di estrarre la spada, arrestando così il processo di crescita del Bifrost, ma farlo ha il suo prezzo.

Infatti, i due dei ricevono uno sbalzo d’energia così grande che vengono scaraventati via, in procinto di precipitare oltre i limiti del Bifrost.
“Questa situazione sta diventando un po’ troppo deja-vù ... “ borbotta Loki, aggrappato stavolta al Gungnir.
Thor ne tiene l’estremità, mentre, con loro grande sorpresa , è Odino, totalmente ridestatosi dal suo sonno, che ora sta saldamente tenendo il polso di Thor.
“Padre!” grida Loki. “Volevo farlo per te, per noi...”
Odino lo guarda con iniziale rimprovero, ma poi la sua espressione si raddolcisce.
“Lo so, figliuolo ... “ gli sorride, mentre li aiuta ad arrampicarsi nuovamente sul ponte.

“Ma non era questo il modo.” aggiunge, riassumendo la precedente aria austera.
Thor ha il sentore che le cose non stiano andando per il verso giusto.
“Padre... “
“Zitto, Thor.” lo ammonisce Odino. “Quanto a te, Loki, so che il tuo intento era nobile, ma non lo sono stati i mezzi. Non posso esimermi dal punirti.” afferma mesto. “Ma non ora, ci sarà tempo per tutto.

Ora, torniamo da vostra madre. Dobbiamo discutere di molte cose.” li avvisa.
Prima di impugnare il Gungnir che è ritornato suo in quanto di nuovo re legittimo di Asgard, si rivolge a Loki.
“Frigga mi ha raccontato tutto e se hai saputo usare il mio scettro  è perché ne sei degno!” approva, mettendogli una mano sulla spalla.
E’ uno di quei suoi gesti di apprezzamento che Loki ha bramato per la sua intera esistenza.

“Però.. mi piaceva impugnare uno scettro!” ammette il più piccolo, rivolto al suo biondo compagno.
“Non ci provare, fratellino!” ridacchia Thor, pizzicandolo a un fianco e almeno per qual frangente i due sembrano dimentichi dell’incognita nel destino del dio del Caos.

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Una volta chiarita tutta la vicenda e lo speciale sentimento che lega i due principi, Odino, con al fianco la sua devota e immortale compagna, proclama la sua decisione.
“Loki, passerai un anno d’esilio, privato dei tuoi poteri... “ incalza Odino e la cosa non sembra sorprendere più di tanto il dio degli Inganni.
“Su Jotunheim!” conclude il re, destando lo stupore generale.

“Ma ... caro.. proprio quel regno, perché?” tenta di farlo desistere Frigga, che non ha un buon presentimento.
“Già.. perché Thor se l’è cavata con una manciata di stupidi giorni su Midgard e io devo passare un anno intero proprio in quel posto? Tanto vale condannarmi a morte!” sbotta Loki.
“Zitto, insolente!” tuona Odino. “Tu ti sei macchiato di colpe ben più gravi. Hai evitato una guerra, è vero... ma a un prezzo molto alto: la tua integrità morale. Inoltre, stare lì ti aiuterà a scoprire le qualità migliori di quel regno che tanto bramavi distruggere.” spiega Odino.
 “Qualità migliori? Là  non c’è un accidente di niente! Credo che passerò tutto il tempo a ibernarmi in un lungo sonno! Questo se prima non mi uccidono per aver ucciso il loro re, ovvio!” sbotta Loki.

”Posso essere il principe che alla fine del tuo esilio viene a salvarti e ti risveglia con un dolce bacio?” mormora al suo orecchio Thor.
 “Uh?” si acciglia il bel moro.
“E’ una fiaba Midgardiana, me ne ha parlato una volta Jane!” spiega il biondo.
Loki sbuffa alla menzione di quell’odiato nome e Thor ridacchia compiaciuto.
“Non l’ho mai sentita. Ad ogni modo, preferisco quella della scarpetta!” replica il dio del Caos e
stavolta è i dio del Tuono a non capire.

I due sovrani attendono che i figli concludano il loro siparietto.
“Bene, quindi è ora che devo partire?” domanda serio Loki, rivolto ad Odino.
“No, Loki, hai diritto alla tua ultima notte su Asgard ... e immagino anche come tu voglia trascorrerla!” borbotta imbarazzato, lanciando uno sguardo fuggente a Thor.

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“Un anno senza di te... “ mormora Thor, abbracciandolo stretto, sotto le coperte del loro sontuoso letto, nella camera del più grande.
“Sì, ma poteva andare peggio.. poteva darmi un secolo d’esilio!” sdrammatizza Loki, accettando un suo bacio.
“Conterò i mesi, le settimane, i giorni e le ore che ci separano!” promette il biondo, contro le sue labbra.
Loki lo spinge bruscamente lontano da sé.

“Thor! Se devi essere così sentimentale me ne vado in esilio anche subito!” sbotta, in procinto di alzarsi dal letto.
“Fermo lì!” s’avventa su di lui Thor. “Tu non vai da nessuna parte, sei mio per tutta questa nostra ultima notte.” ringhia voglioso.
“Beh, se la metti così... “ si finge distaccato Loki, quando in realtà non aspetta altro.

“A questo proposito .. “ mugola Thor. “Avrei pensato a qualcosa di speciale... “
“E sarebbe?” lo guarda intrigato il moro.
“Chiama a te lo scrigno!” lo sprona il biondo.
“Cosa?”
“Oh andiamo ... l’alternativa sarebbe tenere per mano un altro Jotun ma non lo trovo molto romantico!” ridacchia il dio dei Fulmini.
“Thor, no... “ protesta Loki.
“Oh, ti prego. Ho già fatto l’amore con il te Asgardiano ... ora voglio farlo con il te Jotun ... so già che sarà fantastico.”
Thor non deve insistere oltre. Loki chiama a sé lo scrigno, lo tocca e il cambiamento è immediato.

Thor sorride, percorrendo con le dita ogni ghirigoro di quel corpo bluastro e fresco, fissando i suoi occhi di cielo in quelli rosso fuoco del compagno.
“Sei assolutamente perfetto!” mormora il biondo, baciandolo.

TBC
 
Eh sì, non rimane che un mini-epilogo ormai XD
Non so quali siano i vostri pareri (di certe parti io stessa non sono soddisfatta, ma è quanto di meglio ho saputo fare ) ,ma sentitevi liberi di dirmi qualsiasi cosa, anche la più tremenda XD
alla prossima... baci a chiunque passa di qui!

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Capitolo 13
*** Epilogo: Loki, no! ***


Buonasera!!
Sì, lo so, stento a crederci io stessa, ci sono voluti solo MESI SU MESI ma finalmente, eccovi la conclusione.
le chiacchiere le rimando alla fine ^^
non riletto, sono pessima, poi provvederò, intanto SCUSATE per gli eventuali errori :/
 
 
Epilogo: Loki, no!
 
Il gran giorno è arrivato. Sembra che invece di un semplice anno sia passato un intero secolo, ma non importa, ciò che conta è che il sole è tramontato anche sull’ultimo giorno che separa Thor da Loki.
Per tenerne meglio il conto, Thor ha insistito perché gli venisse donato uno di quegli ingegnosi aggeggi Midgardiani dove su ogni foglio di carta è rappresentato un mese, diviso per ogni singolo giorno, per un totale di dodici fogli.
E Thor, finalmente, con la mano un po’ tremolante per l’emozione, è riuscito ad apporre la crocetta anche sulla stessa data da cui è iniziata la punizione dell’adorato fratello, ma dell’anno precedente.
 
Inutile dire che è stato un anno orribile, dove nessun banchetto, nessuna battaglia, nessuna sfida e nessuna nuova responsabilità lo hanno minimamente scosso.
Nemmeno i suoi amici più stretti, Fandral, Volstagg, Hogun  e Sif sono riiusciti a tirarlo su di morale, forse perché le loro parole non contenevano mai apprezzamento verso il principe momentaneamente esiliato, tutt’altro.
Se non altro, Thor ha trascorso quell’anno cercando di far capire loro chi sia veramente Loki, quali siano le qualità che tiene celate a tutti e come il più piccolo sia stato capace di conquistare il più grande praticamente da sempre.
 
Frigga ha impiegato buona parte di quei trecentosessantacinque giorni in litigate degne di nota con il suo consorte, cercando di farlo ravvedere riguardo alla decisione che ha preso e annullare, o quantomeno accorciare, il periodo d’esilio, ma non c’era stato niente da fare.
Loki le è mancato terribilmente, come solo una madre può sentire la mancanza del figlio prediletto, legame di sangue o no che ci sia.
Tuttavia, sa che c’è qualcuno al quale Loki manca forse ancora di più.
Per questo motivo non si stupisce affatto quando vede Thor fare irruzione nella loro camera da letto.
 
“Padre, madre. E’ il giorno designato! Io vado da Heimdall.”
“Fermo, Thor, non essere precipitoso. Sono solo le prime luci dell’alba.” borbotta Odino, un po’ frastornato da quel brusco risveglio.
Frigga si limita a sorridere.
“No, padre. Il termine dell’esilio di Loki è finalmente giunto e io non ho alcuna intenzione di sprecare un’ora, un minuto o anche un solo secondo di più.” ribatte Thor, risoluto, lasciando la stanza.
 
“Pensavo che un intero anno lontano da Loki avrebbe fatto rinsavire Thor.” borbotta il padre degli dei.
“Certo, caro, è un po’ come quando privi un bambino del suo giocattolo preferito. Non credi che questo altro non faccia che alimentare ancora di più nel bambino in questione il desiderio di riavere il suo adorato giocattolo?” gli fa notare Frigga. “Con questo non intendo certo insinuare che Loki sia un giocattolo!” si affretta a precisare subito dopo.
“Né che Thor sia un bambino.” deduce per lei il consorte, ma la regina non pronuncia una sola parola a riguardo.
“Ricordi quando ti lamentavi che i nostri figli non fossero più uniti come un tempo? Ora direi che sono uniti anche troppo!” bofonchia il re, ben conscio di non potersi opporre a quel destino ineluttabile e, per la verità, privo di qualsiasi desiderio di farlo.
“Mio caro, il tuo regno non potrebbe passare in mani migliori. Sarà governato dalla valorosità di Thor e dall’intelligenza di Loki, dalla bontà d’animo del primo e dalle capaci arti oratorie del secondo.”
“Hai ragione, mia cara, in fondo andrà tutto secondo i piani che avevo per loro… solo che non avevo previsto che si consolidassero così tanto anche a livello sentimentale!” brontola il re, imbarazzato.
“A volte anche nei disegni del grande Odino si celano cose inaspettate!” ridacchia Frigga, prima di incupirsi. “Certo, tutto questo se Loki starà bene dopo aver scontato la sua punizione in quel luogo così inospitale. Le premesse non erano delle più rassicuranti. Ha pur sempre ucciso il loro re.” commenta la donna, preoccupata.
“Mia cara, sono certo che nostro figlio se la sarà cavata egregiamente.” asserisce Odino, sornione.
Frigga lo scruta attentamente e con circospezione.
“Mio caro, sai forse qualcosa che io non so?” lo interroga.
 
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Thor non è mai stato così felice di non aver infranto il Bifrost durante la notte di quella sua micidiale lotta contro Loki.
Soprattutto, non appena Heimdall acconsente alla sua richiesta, infilando la spada nell’apposita fessura e azionando il maestoso ponte che trasporta Thor verso quello che ora per lui è il più ambito dei luoghi: Jotunheim.
 
“Asgardiano!” lo saluta algido uno dei due guardiani posti all’ingresso del regno.
“Voi sapete perché sono qui.” asserisce il principe Asgardiano, stupito di vederli mutare quell’espressione minacciosa in quello che ha tutta l’aria di sembrare un sorriso.
“Per la verità, ti stavamo aspettando.” esclama il secondo guardiano, prima che entrambi si facciano da parte per far passare una figura ancora più alta, massiccia che si avvicina a Thor con fare tutt’altro che aggraziato.
Tuttavia, benché il suo aspetto possa incutere timore, la sua espressione bonaria non ne incute affatto.
 
 “Il valoroso Thor, lieto di fare la tua conoscenza!” fa un largo sorriso. “Io sono Gouldham, figlio di Huduey, il nuovo sovrano di Jotunheim.” lo informa. “T i avrebbe accolto lui di persona, ma è un’ora un po’ troppo mattiniera e padre  è un grande dormiglione.” ridacchia Gouldham, mentre gli fa strada, sorprendendo non poso l’Asgardiano con quella risposta.
 
- Jotun che dormono? No, più assurdo ancora, Jotun che fanno battute?-  si domanda perplesso, seguendolo.
 
Già in lontananza, Thor può scorgere la reggia di Jotunheim, gremita di sudditi, ma è solo una figura in piedi al centro quella che cattura la sua completa attenzione, mentre si avvicina al biondo con passi lunghi e affrettati.
E la figura, d’oro e verde vestita, gli viene incontro con incidere sinuoso, un largo sorriso e un luccichio compiaciuto nei suoi grandi occhi di smeraldo.
Thor ricambia quel sorriso, ma più Loki si avvicina più lui si rende conto che tiene qualcosa fra le braccia, qualcosa di non ben  identificato, se non quando il moro gli si para di fronte.
Thor osserva attonito e shockato quel grazioso frugoletto blu dai grandi occhi rossi che sta guardando nella sua direzione e emette gridolini festosi, mentre conferisce alle braccia che lo sorreggono una gradazione azzurrina.
 
“Thor, saluta Kreig... nostro figlio!” asserisce solenne Loki, innalzando il neonato verso di lui.
Si sente solo un gran tonfo e un istante dopo tutti vedono il biondo principe Asgardiano disteso a terra, privo di sensi.
 
“Proprio come avevo previsto.” sogghigna Loki, consegnando il bambino al principe Jotun. “Grazie, Gouldham, per avermi prestato il tuo fratellino.” gli sorride.
“Figurati, lo sai che ho un debole per gli scherzi!” ridacchia l’altro. “Hey, guarda, pare che tuo fratello si stia riprendendo.”
“Gli Asgardiani hanno la pellaccia dura!” commenta Loki.
Gouldham ritiene opportuno lasciarli soli e si allontana.
 
Thor strizza un po’ gli occhi, prima di riprendersi e alzarsi da terra.
“No... nos... nostro figlio?” balbetta incoerente in direzione del fratello.
“No, fessacchiotto, ti stavo solo prendendo in giro. Per quanto sia adorabile, Kreig non è nostro figlio, ma è il più giovane principe Jotun del regno.” gli spiega.
“Vedo che sei rimasto sempre il dio degli Inganni!” sbuffa Thor, contrariato.
“E anche il dio degli Infarti, a giudicare dalla faccia che hai fatto, fratello!” sghignazza impunemente Loki, per poi farsi più serio.” Tuttavia, il fatto che tu l’abbia considerata un’ipotesi non poi così improbabile mi fa dedurre che devi aver scoperto qualche piccolo segreto sulla mia razza.”
“Sai, in qualche modo dovevo pur ingannarlo questo anno di attesa!” mugugna Thor.
“Leggendo?” lo guarda stupito Loki.
“E’ fra le cose che ho fatto, sì; anche se padre era piuttosto restio a fornirmi libri sull’argomento ... fortunatamente ci ha pensato madre!” ridacchia il biondo guerriero.
“Fratello, non ti riconosco più!” sorride l’esiliato.
“E tu come l’hai saputo?” lo interroga Thor.
“Per Odino! Thor, ho passato un anno con i diretti interessati, secondo te come posso averlo scoperto?” alza gli occhi Loki.
“Già. E’ vero!” riconosce l’altro.
“Avrai anche scoperto questa mia caratteristica, ma dovrai passare sul mio corpo perché ciò avvenga!” gli intima il moro.
Thor lo scruta malizioso, avvicinandosi fino ad accarezzargli il viso.
“Oh sì, amore, lo so che perché avvenga io devo passare sul tuo corpo, o sotto!” gli mormora all’orecchio.
Nonostante le temperature glaciali, Loki si sente avvampare all’istante.
“Non era questo che intendevo!” ribatte,a notevole disagio. “E comunque non chiamerei mai nostro figlio Kreig!” aggiunge subito dopo.
Thor ridacchia.
“Lo vedi che un pensiero ce lo stai già facendo?”
 
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Dopo che Thor si è prodigato in pomposi ringraziamenti con il principe Gouldham e con tutta la sua famiglia e i sudditi che sono stati così ospitali verso Loki, i due Asgardiani si portano in prossimità del Bifrost.
“Fratello, non riesco ancora a crederci a quanto siamo stati fortunati. Quando padre ti ha esiliato in quel posto... credevo che ti stesse mandando incontro a morte certa.” spiega il più grande, prima di invocare a gran voce Heimdall, che  a breve compie il suo dovere.
“Anch’io, ma in tutta onestà non sono mai stato così felice di sbagliarmi su qualcosa.” sfodera un sorrisetto Loki, mentre entrambi fanno ritorno a casa.
“Ma come...” domanda Thor, ma viene subito interrotto.
“No. Non ho intenzione di raccontare questa storia migliaia di volte. Parlerò solo al cospetto di madre e del padre degli dei, cosa che avverrà presto, immagino.” spiega Loki, mentre varca con Thor le porte di quel regno che, in fondo, un po’ gli è mancato.
 
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“Loki! Bambino mio!” gli corre incontro Frigga, fregandosene del rango e della compostezza che dovrebbe mantenere una regina, quasi soffocandolo nel abbraccio materno.
E va detto, Loki si lascia soffocare più che volentieri, ricambiandolo.
Fatta eccezione per un certo aitante, biondo guerriero, quella è la persona di cui lui ha più sentito la mancanza.
“Bene. E ora che ho incontrato gli unici due Asgardiani felici del mio ritorno, andiamo incontro a ciò che mi aspetta.” borbotta lo stregone.
“Non essere così severo con te stesso, Loki. Qualcun altro molto felice del tuo ritorno c’è e ti sta aspettando.” gli sorride la regina, con un’espressione furbetta.
 
Quando Loki arriva a palazzo trova tutti i sudditi radunati ad accoglierlo.
In prima fila ci sono Fandral, Sig, Hogun e Volstagg che fingono dei sorrisi molto poco convincenti.
Non che Loki abbia il tempo di badare a loro. Quello che cattura l’ attenzione del bel dio è l’affetto con cui lo sta guardando Odino, in piedi, vicino al suo trono.
Sarebbe pronto addirittura a definirlo affetto paterno.
 
“Figlio mio, bentornato!” esclama il sovrano, avvicinandosi al giovane principe.
“Si direbbe che la cosa ti faccia...piacere.” borbotta confuso Loki. “Mi spiace, padre,” fa una pausa il dio del Caos, caricando quell’epiteto di quanto più sarcasmo è capace. “Pensavi di mettermi in seria difficoltà, spedendomi su un regno dove si suppone che tutti mi dovessero odiare per quel che avevo fatto... per poi scoprire che in realtà mi erano grati.” rivela.
“Grati?” aggrotta le sopracciglia Thor.
“Proprio così. Io ho ucciso Laufey, quel re dittatore, despota, violento e insensibile di cui il popolo, benché costretto a servirlo e a giurargli fedeltà, non vedeva l’ora di liberarsi. Perciò, sin dal mio arrivo mi hanno osannato come un eroe, passando anche sopra a quel che avevo tentato di fare al loro regno, quand’ero accecato dalla rabbia e privo di ogni senno.” racconta il dio degli Inganni.
“Ma questo è fantastico!” esulta Thor, abbracciando il fratello. “Comincio a provare del sincero affetto per Jotunheim.” aggiunge.
“E dimmi, Loki,” incalza Odino, scrutandolo a fondo. “Ci potrebbe essere l’eventualità che il sottoscritto fosse già al corrente di tutto questo, prima di mandarti in esilio lì?”
Loki sgrana gli occhi incredulo.
“Tu lo sapevi?” domanda esterrefatto.
“Figlio mio, ma davvero credi che io ti avrei spedito incontro a morte certa?” risponde con un’altra domanda il saggio re.
“Beh...” borbotta l’interpellato, in uno di quei, rari, rarissimi momenti della sua esistenza in cui si trova a corto di parole.
“Volevo solo dartene l’impressione. Lo spirito con cui sei partito verso quella destinazione era già di per sé parte integrante della mia punizione.” spiega soddisfatto, mentre Frigga, già a conoscenza di ciò, annuisce con un sorriso di approvazione.
“E pensare che il mio adorato consorte mi ha tenuto all’oscuro dei suoi disegni fino a stamane, sorbendosi tutte le mie discussioni.” rivela lei, raggiungendo il marito, che la stringe a sé.
“Mia cara, forse è perché amo i nostri diverbi!” sorride il sovrano.
 
“Sono dolente di interrompere l’idillio romantico fra voi due, ma... potrò riavere i miei poteri?” domanda Loki, che ne ha sentito una profonda mancanza.
“Ma certo, mio caro, sono certa che qualcuno te li restituirà molto presto.” risponde Frigga, lanciando un’occhiata eloquente al consorte.
“E’ giusto che ti riappropri delle tue capacità, così com’è giusto che ritorni a ricoprire il tuo ruolo di principe qui nel regno.” annuncia Odino.
“La vuoi sapere una cosa buffa. Ho sentito più calore in un anno in quel regno dalle temperature glaciali che qui in tutto il resto della mia esistenza.” asserisce il dio degli Inganni, lanciando uno sguardo accusatorio verso tutti i sudditi e riuscendo a far fare loro un silenzioso esame di coscienza.
“Sono certo che le cose cambieranno.” lo rincuora Thor, con un altro abbraccio. “E non come te lo promisi da bambino. Questa volta cambieranno sul serio.” afferma convinto.
“Lo credo anch’io, anche perché l’intero regno ci è riconoscente. Non abbiamo mai conosciuto un periodo sereno come questo, senza contare il buon rapporto di amicizia che lega me e Huduey , Jotunheim non ha mai conosciuto un re tanto amato.” commenta il re, avanzando verso il figlio minore e posandogli una mano sulla spalla. “Rientra tutto nel mio disegno, quando ho scelto di renderti parte della nostra famiglia, quando ti ho scelto come mio figlio legittimo, a tutti gli effetti, Loki, sei davvero diventato uno strumento di pace.” proclama il re, abbracciandolo.
 
E’ un abbraccio da cui il giovane principe si distacca subito, piuttosto contrariato.
“Oh, padre, te ne prego! Ho pur sempre una reputazione di dio della Discordia da difendere!” ribatte, falsamente offeso, ma a Odino non è certo sfuggito il modo in cui è tornato a chiamarlo.
 
“Ora, ehmm ... immagino che voi due ve ne vorrete star soli.” interviene Frigga, rivolta ai figli.
“Immagini giusto, madre!” sogghigna Thor, trascinandosi via Loki sotto lo sguardo di tutti i presenti.
 
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“Ti rendi conto che non ti ho ancora salutato come si deve?” gli domanda Thor, una volta raggiunta la sua stanza.
“In effetti, mi chiedevo quando..”
Loki non ha più il tempo di raggiungere altro, perché Thor lo tira a sé per un bacio impetuoso, che fa finire sul letto entrambi.
“Sei il solito sentimentale!” ridacchia Loki, non appena Thor si separa da lui, prima di tirarlo nuovamente a sé e rotolarsi con lui sul materasso, finendo sopra. “Ma soprattutto, dopo un anno intero che non ci vediamo, credi davvero che mi accontenti solo di un bacetto?” ringhia voglioso, riappropriandosi violentemente delle labbra del biondo.
 
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“E comunque ti dirò, ci potrei anche tornare su Jotun qualche volta, non era poi così male.” riprende il discorso Loki, mentre si rivestono entrambi.
“La proporresti come vacanza romantica?” gli domanda Thor, alquanto scettico.
 
“Certo che sì e mi ringrazia resti pure! Sai, ero così prevenuto nei loro confronti. altro che ibernarmi in un lungo sonno,ogni giorno lì c’era una festa qualcosa da fare, un evento a cui prendere parte..” replica l’altro.
 “Davvero?” lo guarda incuriosito il dio del Tuono.
”No, citrullo!” si fa beffe di lui il più giovane. “ Ghiaccio, ghiaccio e ancora ghiaccio. Non c’è nient’altro laggiù, anche se, come ho già detto,  la gente del posto mi ha trattato molto meglio di quanto abbia mai fatto quella Asgardiana!”
 
Thor lo guarda ferito
 
“Eccetto te, fratello!” mormora Loki, strappandogli un altro bacetto.
“Quindi t’è passata la voglia di distruggere quel regno?” sorride il biondo.
 “Ho ben altre voglie ora…” ribatte Loki, saltandogli addosso e sbarazzandosi un’altra volta dei vestiti di entrambi.
“Loki! Di nuovo?” ridacchia Thor, questo prima di soddisfare ogni sua esigenza con la stessa vogliosità.
 
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 “Allora, tu che mi racconti, com’è che non sei diventato ancora re?” domanda Loki, rimanendo accoccolato al biondo, dopo aver nuovamente fatto l’amore, mentre percorre il suo petto tonico e muscoloso con un dito.
“Padre ha deciso di aspettare e anch’io son d’accordo” risponde Thor, facendo scorrere le sue dita fra i suoi capelli neri, ora più lunghi e indomabili. “e poi sai, mancava un elemento importante prima che questo avvenisse...” aggiunge sornione.
“Quindi ora sono diventato un elemento!” si finge offeso il più giovane, facendo ridere il più grande.
 
“Non ci posso credere! Io sono stato re prima di te.. e avrei potuto anche essere quello di Jotunheim… se solo me ne importasse qualcosa!” si esalta Loki, alzandosi dal letto.
 
“Hey! Tu non sei mai stato veramente re. Era una messinscena!” precisa Thor, imitando le sue azioni.
“Fa lo stesso, sempre re sono stato, per due giorni ma è così!” replica insolente Loki, ben conscio di quanto il fratello sia suscettibile sull’argomento.
 
“E comunque, fratellone, ti dirò, Midgard mi piace parecchio!” asserisce il dio del Caos.
“Ne sono contento, magari se ti va qualche volta ci possiamo tornare!” gli propone Thor, elettrizzato.
Loki sogghigna cattivo.
“Io intendevo che mi piacerebbe parecchio conquistarla e diventare il loro re!”
“Loki, no!”
 
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FINE
 
 
Ce l’ho fatta!
Sono riuscita a concludere una storia su un fandom per cui ormai ho perso ogni interesse.
 
Mi spiego meglio.
Credo che l’errore sia stato nella mia smania di leggere ogni possible cosa su questo pairing che adorerò sempre, ma il punto è che ho letto così tanto (non intendo solo qui, ma anche i siti esteri ) che sono giunta a un livello di saturazione totale da impedirmi di leggere o scrivere ancora qualcosa che li riguardi.
 
Anche se va detto che ho ancora un crossover in cantiere , ma a spingermi a scriverlo è soprattutto l’altro fandom che lo riguarda (I Muse, fandom di cui non potrò mai raggiungere il livello di saturazione)
 
quindi, se conoscete quella band e la cosa vi intriga, tenete d’occhio la sezione CrossOver, potrebbe arrivare qualcosa un giorno.. forse anche prima di quanto io stessa pensi XD
 
se non fa per voi, non importa, lo capisco e vi ringrazio con tutto il cuore per avermi volute seguire in questo mio folle delirio e per tutto il meraviglioso (apprezzatissimo) support che mi avete dato.
 
Vi voglio bene! <3
 
spero che l’epilogo sia stato all’altezza delle vostre aspettative, altrimenti me ne scuso :/
 
bye bye.
 
 

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