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di anns
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Before you were my everything.. Now you're my nothing! ***
Capitolo 2: *** Anne, you have a problem! ***
Capitolo 3: *** I don't depend on anyone! ***
Capitolo 4: *** Anyone but not him!! ***
Capitolo 5: *** I understand you! ***
Capitolo 6: *** And i understand that now everything is perfect ***
Capitolo 7: *** You only want me ‘cause i’m taken ***
Capitolo 8: *** You belong with me ***
Capitolo 9: *** Valentine's day ***
Capitolo 10: *** Magazines ***
Capitolo 11: *** And I'm in love with her ***
Capitolo 12: *** I will be always and forever with you ***
Capitolo 13: *** Surprise ***
Capitolo 14: *** Fucking perfect ***
Capitolo 15: *** Over again ***
Capitolo 16: *** Don't let me go ***
Capitolo 17: *** What's it? ***



Capitolo 1
*** Before you were my everything.. Now you're my nothing! ***


  



Before you were my everything.. Now you're my nothing! 


 

“Ciao sorellina.. Mi dispiace partire così senza averti salutato come si deve. Lo sai, è il mio lavoro. Ci vediamo dopo il tour in America. Fai la brava. Ti voglio bene, sappilo.”                                               
                                                                            Il tuo fratello carotone

 
Il lavoro. Per lui c’ è sempre e solo quello. Odio quel giorno del 2010 in cui io e miei genitori lo abbiamo accompagnato ai provini per x-factor. Certo, all’ inizio ero contenta che fosse riuscito a partecipare al programma. Se lo meritava. Mi ricordo che quando ero piccola, poichè avevo paura dei temporali, lui si infilava di soppiatto nel mio letto,mi asciugava le lacrime, mi stringeva forte a sè e mi cantava una canzoncina per farmi addormentare. Lui era il mio mito. Bello, un figlio modello, un fratello premuroso e geloso di quei bambini a cui piacevo. Lui era il mio tutto. Adesso è il mio niente. Lo odio ma non odio solo lui. No certo che no! Odio i suoi quattro amici che me l’ hanno portato via. Dopo la morte di mamma e papà,qualche mese fa,avevo bisogno di lui più che mai. Sono sempre stati dei genitori fantastici e dopo la loro scomparsa mi sono sentita vuota, persa. E lui poteva essere la mia ancora di salvezza. Ma ormai ero maggiorenne da pochi mesi ed ero una ragazza responsabile. Mi disse che secondo lui ero abbastanza grande per vivere da sola nel periodo in cui lui era via ,ovvero quasi tutto l’ anno, ma questo ancora non lo sapevo. All’ inizio mi sentii onorata di aver ottenuto la sua fiducia ma poi lui non c’ era mai. Quando, quelle poche volte che era a casa, gli proponevo di passare la serata insieme all’ insegna di un film e pop-corn lui mi sorrideva e se ne andava dicendo: “Scusa piccola sarà per  la prossima volta. Sai, io e i ragazzi ormai siamo famosi e dobbiamo partecipare alle feste a cui ci invitano. Non andare a letto troppo tardi che sennò domani mattina a scuola dormi sul banco.” Così dicendo mi baciava sulla fronte, apriva la porta e se ne andava lasciandomi lì impalata con le lacrime che scendevano solo dopo che lui aveva sbattuto la porta di casa. Adesso eccomi qui, due anni dopo quel maledetto provino che mi ha portato via man mano tutta la mia famiglia. Adesso sono io la mia famiglia. Non c’ è scritto da nessuna parte che una famiglia deve essere composta da più membri. Ops non mi sono ancora presentata: io sono Anne, 18 anni compiuti da qualche mese, capelli biondi, occhi azzurri e un fratello famoso che odio.

 

                                                         Welcome to my life!! 



Look at me!
Buongiorno bellezze! Come state? Lo so, questo capitolo non è il massimo ed è anche corto! Uff..
Spero di avervi incuriosite almeno un pò.. Mi lasciate una recensione? Va bene anche piccola piccola
che mi faccia capire cosa ne pensate.
Un grazie speciale va a @Dreamer821__ che mi ha aiutato tantissimo: non solo per avermi fatto il
banner stupendo che vedete sopra ma anche perchè mi ha supportato e aiutato ogni volta che avevo bisogno!
Passate a leggere le sue stupendissimissime storie!
Alla prossima.. Un bacio
Anne96




 

 

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Capitolo 2
*** Anne, you have a problem! ***






Anne, you have a problem!

 

Mi sveglio sulle note di “Fuckin’ perfect” di Pink. Sono le 6.20 e un’ altra giornata stà per iniziare. Non ho dormito molto come il mio solito ma ormai non è più un problema lo stare sveglia ore intere a fissare il soffitto bianco della mia stanza da letto. Non dormo per colpa sua. Lo odio, questo è certo, però è come se una parte di me volesse che tutto tornasse come era prima. Ma non possiedo un orologio che mi permetta di tornare indietro nel tempo per non far fare a mio fratello quel provino perciò l’ unica cosa che mi resta da fare è sopravvivere. Prendo i jeans blu e la felpa azzurra della Franklin & Marshall che ho accuratamente posto sulla scrivania ieri sera prima di andare a dormire e mi dirigo in bagno. Non dedico molto tempo al mio aspetto fisico:non mi importa cosa pensino gli altri di me, del mio stile, della mia vita. Ho capito che è meglio fregarsene dell’ opinione della gente piuttosto che dar peso alle loro parole. Meglio essere se stessi che il solito stereotipo di ragazza tutta trucco e vestititini. Mi faccio una doccia veloce, mi cambio e scendo al piano inferiore per preparare la colazione. Apro la credenza e noto che è vuota, nel vero senso della parola. Ogni volta che Sun viene da me mi svuota la cucina. La prossima volta mando lei a fare la spesa. Bevo velocemente la tazza di caffè riscaldato che trovo nel lavello e vado a lavarmi i denti. Involontariamente mi guardo allo specchio e guardo la mia immagine riflessa. Non mi piaccio assolutamente. Capelli troppo lunghi e spettinati, i ricci che non riescono a stare al loro posto, le occhiaie contornano i miei occhi azzurri spenti e la palle color latte che stenta ad abbronzarsi nonostante le numerose ore passate sotto il sole con Sun. Lei a differenza mia si abbronza velocemente. Tutte le sfighe a me. Decido di interrompere le mie riflessioni e mi dirigo al piano di sotto, prendo la cartella ed esco. Il cielo è coperto da numerose nuvole nere, pioverà anche oggi a Londra. Mi manca Doncaster, mi manca la mia vecchia vita. Arrivo a scuola puntuale come il solito e come il solito mi ritrovo davanti Madison e Rachel. Le osservo da testa a piedi: la prima indossa un vestito blu notte che può essere facilmente confuso con una maglietta da quanto è corto, tacchi azzurri come l’ ombretto. La seconda invece è vestita in modo più sportivo: jeans neri molto stretti e maglia a maniche corte attillata che mette sicuramente in risalto il suo fisico asciutto. “Ciao Anne, come va?” “Non fingere che ti interessi Madison, arriva al punto. Lo sappiamo entrambe che è già tanto se sai come mi chiamo” rispondo con tono sicuro. “Oh piccola Anne. Ma a me interessa davvero come stai! Comunque volevo chiederti tra quando torna tuo fratello. Sai non ho avuto ancora l’ onore di conoscerlo”. Sento una morsa allo stomaco. Ogni volta che sento parlare di lui mi si chiude lo stomaco e non riesco a mangiare per tutto il giorno. Non posso continuare così. E’ giunto il momento di dire basta. “A dire la verità non so neanche io quando torna quello. Comunque scusa ma ora devo andare perché alla prima ora ho compito di biologia. Ci vediamo”. Così dicendo le sorpasso velocemente e ricaccio le lacrime che volevano prepotentemente scendere. Entro in classe e mi siedo accanto a Sun che mi osserva attentamente prima di dire tristemente: “Io, te, oggi pomeriggio, shopping. Sono stata abbastanza chiara?”. Sorrido leggermente e cerco di concentrarmi sul test che il professore ci ha appena consegnato. Dopo circa mezz’ ora mi accorgo di aver risposto brillantemente ai quesiti così lascio libero sfogo ai miei pensieri che casualmente hanno il nome di mio fratello. E’ incredibile come Sun riesca a capire sempre il motivo per cui sono giù di morale. Tra di noi c’ è un legame speciale che mi stupisce sempre. Ogni volta che mi vede triste sa il motivo e ogni volta, puntualmente, andiamo a fare shopping per risollevarmi il morale. I miei pensieri sono interrotti dalla voce della mia migliore amica che mi chiede di suggerirle il quarto quesito. Le detto la risposta e noto che anche lei ha terminato il compito. Ci sarà andato bene come il solito. Le ore di lezione passano velocemente come anche la pausa pranzo e le lezioni successive. Usciamo dalla Acton High School e noto con piacere che le nuvole di questa mattina hanno lasciato posto a un tiepido sole. Ci dirigiamo verso i magazzini Harrods. Come dicono gli inglesi puoi trovare di tutto: da uno spillo a un elefante. Chissà che ritrovi pure la mia felicità là dentro. Usciamo alle 16 da Harrods e decidiamo di fermarci a mangiare un trancio di pizza in centro. Devo dire che mi è tornato il sorriso; Sun è magica e tra una risata e l’ altra ho dimenticato tutte le mie preoccupazioni. Io e Sun ci salutiamo qualche metro prima di casa mia augurandoci buona serata. Arrivo di fronte a casa e noto con mia sorpresa che il cancello è aperto. Strano, lo chiudo ogni mattina. Che sbadata che sono stata a lasciarlo aperto. Vabbè ormai ciò che è fatto è fatto. Arrivo di fronte alla porta e Candy, la mia micetta, si strofina dolcemente sulla mia gamba, la accarezzo e cerco le chiavi di casa nella tasca più piccola del mio Eastpak azzurro. Infilo la chiave nella toppa, la giro e strofino i piedi nello zerbino che si trova appena fuori la porta di casa. Entro dentro e chiudo la porta alle mie spalle. E all’ improvviso mi sento osservata. Alzo lentamente la testa e mi trovo cinque paia di occhi che mi osservano. Mamma diceva sempre: il primo passo per risolvere un problema è ammettere di averlo. Anne, hai un problema!



Look at me!
Hello girl! Ecco qui un nuovo capitolo. Ed è anche più lungo! Spero vi piaccia!
Ringrazio tutte coloro che hanno recensito il primo capitolo. Grazie mille!
Ho deciso che posterò il prossimo capitolo quando avrò almeno 6 recensioni.
Non lo faccio per cattiveria ma vorrei che esprimeste il vostro giudizio :)
Grazie anche a coloro che l' hanno messa tra le seguite!
Grazie davvero.. A presto spero.. Recensite!
Alla prossima!! Bacio
Anne96

 

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Capitolo 3
*** I don't depend on anyone! ***


     



I don't depend on anyone!
 

“Mi sono decisamente persa qualcosa. Non penso di aver richiesto la presenza di te e dei tuoi amichetti quà dentro Louis. La porta è ancora aperta, andatevene e richiudetela,cortesemente” dico con una certa difficoltà e con la maggior freddezza che trovo dentro di me. “Anne, non essere maleducata:pensavo che mamma e papà ti avessero insegnato a salutare gli ospiti. Comunque sono tornato per restare per un po’ di tempo. Il tour “Up all night” si è concluso così ho pensato di farti una sorpresa e tornare a casa per passare un po’ di tempo insieme”. Non basta il fatto che sia tornato insieme ai suoi amici, no! Deve pure nominare i nostri genitori ma d'altronde non sa quanto mi faccia male sentire parlare di loro, non è mai qui con me.“Nessuno ti ha chiesto di tornare Louis” affermo a denti stretti.“Certo che è proprio strana tua sorella,Lou” sono le ultime parole che odo prima di salire le scale e raggiungere la mia camera. Non so chi sia stato a parlare in quanto quelle parole sono state dette a bassa voce e francamente non mi interessa. Loro non sanno quello che ho provato e quello che provo tutt’ ora perciò non possono giudicare i miei comportamenti. Prendo l’ i-pod che si trova sul comodino,mi distendo a pancia in giù sul mio letto e mi faccio cullare dalle note delle cover di mio fratello Louis della canzone “Look after you” dei The Fray. La sua voce mi rilassa ma allo stesso tempo ferisce più di un coltello trafitto nello stomaco. Può qualcosa essere piacevole e spiacevole allo stesso tempo? Evidentemente si. Le lacrime scendono sul mio viso senza il mio permesso ma sono in camera mia, da sola e non ci sono altre persone che possano vedere la mia debolezza se non me stessa. Cerco ogni giorno di mascherare la mia fragilità con l’ indifferenza o,a volte, con l’ aggressività:non voglio che coloro che mi stanno vicino pensino che sono una ragazza debole. Solo con Sun non mi devo preoccupare di non essere me stessa, con lei sono semplicemente Anne con i suoi pregi e difetti. Avete mai avuto quell’ amica che ti legge nella mente, che sa tutto di te e che se potesse morirebbe per te? Lei è così. Ci conosciamo da qualche anno ma ha saputo capirmi più di quanto io faccia con me stessa. Non ci sono cose che lei non sappia di me e io di lei. Viviamo come in simbiosi che se cercata nel vocabolario questa parola significa“forma di pensiero che determina un tipo di comportamento di stretta dipendenza. Per esempio si parla di relazione interpersonale simbiotica, come l'amicizia simbiotica, l'amore simbiotico quando una persona o entrambe dipendono dall'altra persona, al punto da stare male o morire, quando l'altra persona si allontana o viene a mancare.” Ecco questo è quello che siamo io e lei. Io ho un amicizia simbiotica ma un giorno vorrei provare questo legame anche con un ragazzo. Senza accorgermene mi addormento.
 
Mi sveglio tutta trafelata dal mio sogno: ci siamo io, mamma, papà e Louis vicino ad un lago e all’ improvviso i miei genitori e mio fratello salgono in una barca e se ne vanno. Nonostante io cerchi di raggiungerli rimango immobile mentre loro piano piano diventano solo un puntino all’ orizzonte. E’ la terza volta che faccio questo sogno e ci deve essere un perché:sono sola. Guardo la sveglia che si trova sul comodino che segna le 18.00:mi sono svegliata giusto in tempo per farmi una doccia rilassante per poi andare al lavoro. Prendo dal primo cassetto dell’ armadio la biancheria, apro le ante e cerco un paio di jeans neri puliti che abbino con una maglia aderente azzurra e mi reco in bagno. L’ acqua calda scivola giù per lo scarico e porta con sé tutte le preoccupazioni e le tristezze delle ultime due ore. Dopo essermi asciugata mi trucco leggermente e raccolgo i miei boccoli biondi in una coda alta. Faccio un respiro profondo e scendo le scale. Mio fratello e gli altri sono seduti sul divano che giocano con la play station ma appena mi sentono arrivare si voltano a fissarmi proprio come poche ore prima. “Buona sera acidella!” esclama con voce roca Harry. Nonostante odi mio fratello conosco i nomi dei suoi quattro amici e tutte le canzoni del loro album. Mi limito a fare un cenno con la testa per dirigermi verso la scarpiera dove trovo le mie superga azzurre in tinta con la maglia.Ritorno in salone e prendo la borsa che trovo sopra il tavolo ma vengo anticipata da mio fratello: “Piccola, pensavo di passare la serata con te e i ragazzi guardando un film tutti insieme! Scegli tu il dvd mentre io vado a prendere i pop corn proprio come facevamo tempo  fa”. “Perdonami Louis ma io non ricordo una sola sera passata io e te insieme a casa. Detto ciò me ne vado. Ho di meglio da fare che stare qua con voi”.
Apro la porta e un vento gelido mi fa rabbrividire: per fortuna il bar in cui lavoro si trova a un isolato da qui! Arrivata a destinazione saluto Joe, il proprietario e mi posto dietro il bancone. La serata fino ad ora è tranquilla:non ci sono molti clienti per fortuna così posso prendermi qualche minuto di pausa ogni tanto. Tornata dal bagno noto con mia grande sorpresa che il locale è pieno di gente e molti clienti aspettano di essere serviti. “Anne, prepara cinque blu margarita e portali al tavolo 10. Grazie mille!” mi urla a causa del numeroso rumore del locale Beth,l’ altra barista. Dopo neanche due minuti i cocktail sono pronti, li metto in un vassoio. Arrivo al tavolo e distribuisco velocemente i drink senza guardare in faccia i clienti, c è tanta gente ancora da servire. Sto per andarmene con il vassoio sotto il braccio quando qualcuno mi blocca per il polso: “Anne, che ci fai qui?”. Mi volto e vedo la faccia basita di mio fratello, perfetto! “ Lavoro Louis. Sai io non prendo soldi cantando e divertendomi come fai tu”. Si è creato uno strano silenzio intorno a noi e voltandomi trovo tutti i clienti che ci fissano. “Anne, puoi uscire un attimo? Ti devo parlare in privato”.Lo assecondo, ormai la serata non potrebbe peggiorare ulteriormente.Arriviamo al parcheggio del bar e il primo a prendere la parola è mio fratello:“ Perché lavori? Non ti bastano i soldi che ti mando ogni mese? Se era così potevi dirmelo e te ne avrei dati di più! Anne hai la scuola,non puoi anche lavorare. Torna dentro, prendi le tue cose e andiamocene. Ah ricordati di dire a Joe che ti licenzi mentre io vado a chiamare i ragazzi”.              
“Bella battuta! Non mi licenzierò e sai perché? Io ho bisogno di quei soldi per vivere. Come le pago altrimenti le bollette della luce, del gas, dall’ acqua e con che soldi faccio la spesa? Oltre a questo lavoro due volte a settimana faccio la baby-sitter insieme a Sun per arrotondare i soldi che altrimenti non basterebbero. Non li uso i tuoi sporchi soldi: non dipendo da nessuno!”.“Ma Anne, tra fratelli ci si aiuta!”. “No Louis non pronunciare la parola fratelli se non sai cosa vuol dire!” e così dicendo me ne vado ma Louis si posiziona davanti a me: “Dove vai adesso?” “Non lo so ma il più lontano possibile da te”. Così dicendo corro dentro il locale dove tutti hanno ripreso a parlare tranquillamente.“Dov’ è Louis?” mi domanda Niall, il biondino.“Nel parcheggio,credo” rispondo freddamente. “E tu dove vai?”“Ma potete lasciarmi in pace? Sono maggiorenne e faccio quello che voglio!!"Prendo la mai borsa e saluto Joe che,comprensivo,mi lascia andare via da quel bar che ormai è diventato troppo stretto.Corro senza mai fermarmi per circa cinque minuti e suono il campanello di casa Gray. Mi apre la porta proprio la persona che cercavo, Sun. Mi getto fra le sue braccia. Questa volta niente lacrime: c’ è soltanto odio nel mio cuore oltre a tanta solitudine.                 


Look at me!!

Buona sera bellissime! Chiedo umilmente perdono per aver postato così tardi e aver pubblicato questo
schifo ma è un periodo pienissimo per me tra il grest e altri impegni! Scusate davvero!
Anyway eccomi qui! Voglio ringraziare tutte voi perchè leggete la mia storia e anche coloro che l' hanno messa
tra le ricordate/preferite/segiute. Conta davvero molto per me. Mi date la forza di continuare a scrivere.
Pubblicherò il prossimo capitolo quando riceverò 15 recensioni! Grazie mille di aver letto! :) Recensite!
Un bacio
Anne96

 

 



  

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Capitolo 4
*** Anyone but not him!! ***






Anyone but not him!!

 


Mi sciolgo dolcemente dall’ abbraccio di Sun e noto con stupore che sul suo volto si è dipinto un sorriso bianchissimo affiancato da due piccole fossette. “Sun, cos’hai in mente? Ti conosco abbastanza bene da poter affermare con certezza che hai un idea per la testa e sai cosa ti dico? So già che non mi piacerà!” affermo con sicurezza.“Anne, a te non piace mai nessuna delle mie idee quindi non fa differenza la tua opinione. Per una volta facciamo come dico io” “Sun, facciamo sempre come dici tu! Ora però  spiegami di cosa si tratta sennò giuro che torno a casa mia!” “Ok Anne, torna a casa tua” “No no ok farò quello che vuoi ma non mandarmi a casa, ti prego” la imploro. Sun sorride compiaciuta e mi trascina su per le scale di casa sua e apre le ante del suo armadio intrufolandoci dentro la metà del suo corpo. “Conosci vero Elly, la ragazza che frequenta con me il corso di Filosofia?” mi grida Sun dall’ interno dell’ enorme mobile per farsi sentire. “Sinceramente no, ma prosegui e cerca di finire il discorso prima di domani mattina, grazie” affermo scocciata. “Se mi lasciassi finire di parlare una volta ogni tanto! Cosa stavo dicendo? Ah si. Elly organizza una festa a casa sua per i suoi 18 anni e vi partecipa tutta la scuola e pensavo che..” “No,no e ancora no. Scordatelo Sun, non verrò ad una festa alle 22.00 per di più di una persona che conosco solo di vista. Non se ne parla nemmeno!” affermo decisa. La giornata di oggi è stata davvero faticosa e l’ unica cosa che vorrei fare in questo momento è distendermi del morbido letto della stanza e dormire,magari svegliandomi domani scoprendo che tutti gli avvenimenti di oggi sono un sogno,un bruttissimo sogno. In camera di Sun i suoi genitori hanno aggiunto un secondo letto così che io potessi rimanere a casa sua a dormire le sera in cui mi sentivo sola e volevo passare un po’ di tempo con la mia migliora amica. I genitori di Sun sono come una seconda famiglia per me. Mi hanno aiutato quando ne avevo più bisogno e quando nessuno c’era. Devo molto a loro e a Sun perché ogni giorno mi fanno sentire amata e a casa come si fa in una vera famiglia. “Sai dov’ è la porta, salutami tutti gli One Direction” riprende Sun. “Che vestito mi metto?” sbuffo annoiata. “Avevo pensato a questo blu notte, si intona con i tuoi occhi” sorride lanciandomi il vestito in questione e tornando con la testa dentro l’ armadio per cercare il suo abito.Dopo circa mezz’ora siamo pronte e devo ammettere che per una volta sono contenta del mio aspetto fisico:Sun aveva ragione quando diceva che i tacchi mi slanciano. “Devo andare a casa a prendere il mio zaino per domani mattina! Non posso andare a scuola senza materiale, come li prendo altrimenti gli appunti?” sbotto all’ improvviso ricordandomi di aver dimenticato tutte le mie cose a casa. “Fai veloce però e cerca di non farti scoprire da tuo fratello altrimenti ce la scordiamo la festa e con se anche tutti i ragazzi carini che ha invitato” “Grazie,grazie,grazie” dico stringendola in un abbraccio “come farei senza di te?”continuo. “Dai sali in macchina che la festa non aspetta di sicuro noi!”. La strada per arrivare a casa mia è breve, al massimo due minuti. Sun parcheggia l’ auto poco più avanti così che Louis non la veda. Scendo e apro il cancello dello steccato di legno e estraggo le chiavi di casa dalla borsa bianca precedentemente prestatami dalla mia migliore amica e le infilo nella toppa. Entro cercando di fare il minor rumore togliendomi i tacchi e quando noto che quei cinque non sono ancora rincasati mi precipito in camera mia, prendo lo zaino e esco velocemente da casa.“Anne, non pensavo potessi metterci così poco tempo. I miei più sentiti complimenti” afferma Sun ridendo appena entro in auto.“Precisamente quand’è che la gentilezza ti ha posseduto?” “Ti voglio bene Anne” “Anche io, tanto”sussurro come se si trattasse di un segreto che può sapere solo lei. Conosco Elly Willson solo di vista. Sun mi racconta spesso di quando si mette lo smalto in classe o di quando ci prova spudoratamente con i ragazzi durante la lezione. Non  pensavo che la mia migliore amica potesse stringere amicizia con una ragazza come lei. L’ importante è che non venga rimpiazzata da Elly. Sun ormai fa parte di me e non penso si possa vivere con un cuore a metà.Parcheggiamo proprio davanti alla villa di Elly e ci incamminiamo verso la porta. Non sono abituata a indossare i tacchi a differenza di Sun che sembra una modella che cammina sulla passerella. “Anne, prima devi appoggiare il tacco e poi la suola. E stai dritta con quella schiena, guadagni almeno cinque centimetri” “ La prossima volta, se non mi rompo questa sera una caviglia, indosserò le mie amate Superga” affermo con tono annoiato. “E tu pensi davvero che ti lascerò indossare le scarpe da ginnastica alla prossima festa? Illusa” “Vedremo” dico per concludere la conversazione. Sto per suonare il campanello quando la porta viene aperta da una ragazza che avrà all’ incirca sedici anni. “Ciao ragazze. Sono Mary, la sorella di Elly. Entrate, la festa è appena iniziata” afferma la ragazze prima di sfoggiare il suo sorriso migliore e incamminarsi nel vialetto di casa sua per salutare un’ amica. La villa è già affollata, per fortuna che era appena iniziata! “Dai Anne andiamo a ballare! Adoro questa canzone”. Così dicendo mi prende per il polso e mi trascina nella pista gremita di ragazzi che si scatenano sulle note della canzone “We are young” dei Fun,adoro quel gruppo musicale.Stiamo ballando già da un’ ora e sento i piedi farmi male a causa dei tacchi alti che indosso ma un ragazzo,durante l’ ultima canzone, si è avvicinato a noi e continua a fissarmi mandando la mia autostima alle stelle. “C’ è troppo rumore qua dentro. Usciamo?” Colgo la palla al balzo, avverto Sun della mia assenza la quale ammicca e torna a ballare con Elly. Mi volto verso il ragazzo che mi guida verso la porta d’ ingresso. Fuori il clima è mite e non provo freddo quando usciamo in giardino. Ci sediamo sul gradino delle scale del retro in quanto il giardino principale è affollato e volgo il mio sguardo alla volta celeste costellata di stelle. E’ davvero raro vedere il cielo di Londra. Mi volto verso il ragazzo e notando che mi sta fissando arrossisco. “Piacere sono Josh” dice tendendomi la mano. Stringo la sua mano grande e calda e sorrido timidamente “Io sono Anne, piacere mio” “E dimmi Anne, quanti anni hai?” “Diciotto, frequento l’ ultimo anno alla Acton High School” “Davvero? Anche io ho frequentato quella scuola ma adesso lavoro come modello da Abercrombie”. Solo allora lo guardo attentamente: ha dei bellissimi capelli nero corvino tagliati a spazzola proprio come piacciono a me, occhi marroni nocciola e un sorriso smagliante,bianco come la neve. “Sei davvero un bel ragazzo, complimenti”. All’ udire il mio complimento arrossisce proprio come ho fatto io prima. “Scusa non volevo metterti in imbarazzo” mi scuso prontamente. “ Tranquilla. Solo è strano ricevere complimenti da una ragazza stupenda come te”. Rido imbarazzata insieme a lui. Ha una risata cristallina, tutto di lui mi ispira fiducia. “Come mai sei alla festa?” mi chiede in tono gentile. “Elly frequenta il corso di Filosofia con la mia migliore amica e ci ha invitato. Tu invece che ci fai qui?” “Sono il migliore amico del fidanzato di Elly”. All’ improvviso cala il silenzio, non un silenzio imbarazzante. Capiamo entrambi che non occorre parlare, il momento è perfetto così com’è. Ci alziamo e ci stendiamo sull’ erba del prato e fissiamo il cielo. Le nostre spalle si sfiorano e entrambi sorridiamo di quel tocco innocente e delicato. “Anne, sono le tre e tra quattro ore ci dobbiamo svegliare per andare a scuola. Meglio andare a casa” urla Sun dall’ ingresso. Mi alzo così come Josh e mi sistemo il  vestito. Improvvisamente si avvicina e mi abbraccia e mi sento al sicuro. “Spero di rivederti Anne” “Lo spero anche io” dico prima di ricevere un innocente bacio sulla guancia. Mi incammino verso la macchina dove mi attende Sun. “Ho notato che hai fatto conquiste questa sera Anne. Era davvero bello quel ragazzo” afferma dolcemente Sun. Annuisco per nascondere la tristezza che mi causa il pensiero che forse non lo rivedrò più. Arrivate a casa ci mettiamo entrambe il pigiama e ci infiliamo tra le coperte soffici dei rispettivi letti. Né io né lei abbiamo voglia di parlare. Vorrei dirle che la adoro per avermi portato alla festa, per esserci sempre e comunque ma non lo faccio. Mi addormento cullata dal suono della voce di Josh.
 

“Anne, sono le 7.00. Alzati altrimenti faremo tardi” mi dice Sun dalla porta della sua camera. “Mi alzo subito” affermo con la voce ancora impastata dal sonno. Prendo i miei vestiti con cui sono andata al lavoro la sera prima, mi faccio una doccia veloce, raccolgo lo zaino e mi dirigo al piano inferiore dove trovo Sun che mi aspetta per andare a fare colazione come ogni giorno da Starbucks vicino alla scuola. Ci sediamo al nostro solito tavolo, vicino alla finestra. Arriva la cameriera che gentilmente ci chiede cosa prendiamo. “Per me una spremuta d’ arancia, grazie” affermo. “Per me un cappuccino e due brioche al cioccolato.” Prese le ordinazioni la ragazza torna dietro al bancone. “Sun non puoi mangiare tutte quelle cose di mattina presto. Ti faranno male” la rimprovero. “Infatti non le mangerò entrambe, una è per te”. “Non se ne parla nemmeno. Io non la mangio, al cioccolato poi. Scordatelo” “Anne per favore. Devi magiare, non voglio risucceda di nuovo. Mi preoccupo per te,per favore” “Nemmeno per sogno. Non puoi obbligarmi. E’ la mia vita, non la tua” affermo in tono cattivo e subito mi rendo conto di aver esagerato. Per rimediare al mio errore appena arriva ciò che abbiamo ordinato mangio una brioche. Alzo lo sguardo e noto che Sun mi guarda con un sorriso dolce e gli occhi lucidi. “Grazie” mi sussurra. “Scusa, ho esagerato Sun” “Tranquilla, non c è problema”.Finita la colazione andiamo a pagare e ci dirigiamo verso scuola. Il cortile come al solito è gremito di studenti che parlano animatamente di fatti accaduti il giorno precedente e la festa di Elly è sulla bocca di tutti per il suo gran successo. La campanella segna l’ inizio delle lezioni perciò io e Sun ci salutiamo e ci dirigiamo nelle rispettive classi in quanto al venerdì non abbiamo corsi in comune. Le ore passano velocemente e come ogni giorno prendo gli appunti che ripasserò quello stesso pomeriggio in camera mia sperando che nessuno mi disturbi. Arrivo in mensa e raggiungo la mia migliore al tavolo che mi racconta le ultime notizie di gossip a cui presto poca attenzione. Non mi interessa la vita privata delle persone. Le successive ore in classe le passo a scarabocchiare sul foglio il nome di Josh sperando di rivederlo ancora. Usciamo da scuola e sto per prendere l’ autobus che mi porterà a casa quando Sun mi blocca. “Guarda chi c’è la” e mi indica un’auto nel parcheggio e un ragazzo che guarda verso il giardino sperando di trovare la persona che cerca. Saluto Sun e mi incammino verso di lui. “Ehi ciao! Che ci fai qui?” chiedo curiosa a Josh. “Cercavo te!” dice avvicinandosi per posarmi un bacio sulla guancia. “Dai sali in macchina che ti porto in un posto speciale”. Sorrido tutta contenta prima di entrare in auto e allacciarmi le cinture di sicurezza. “Dove andiamo?” domando speranzosa di ricevere almeno un indizio sulla meta. “Non te lo dico. Lo scoprirai tra poco” afferma sorridendomi. Arriviamo a una casetta nel bosco di un paesino fuori Londra. “Questa abitazione l’ ha costruita mio nonno per lui e la nonna per rifugiarvisi nei week-end d’ estate per sfuggire al caos della città” mi spiega Josh. “E’ davvero molto bella. Adoro le case in pietra. Poi da qui si ha una bella vista di Londra. Ci vieni spesso?”chiedo curiosa. “In verità no ma volevo portarti in un posto che conta molto per me. I miei nonni sono morti e questa è l’ unica cosa che mi rimane di loro in quanto mio padre ha venduto la loro casa in città” mi risponde con un sorriso triste. “Mi dispiace molto” gli dico prima di avvicinarmi e abbracciarlo. Il pomeriggio lo trascorriamo a giocare a carte sulla coperta che abbiamo steso sul prato verde di fronte alla casa e a scambiarci fatti della nostra vita. Naturalmente ometto la cosa più importante ovvero che sono la sorella di Louis in quanto voglio che mi conosca per quella che sono davvero. Sono quasi le 18 quando comincia a scendere il tramonto. Decidiamo di osservarlo insieme per poi tornare a casa prima che faccia buio.“Sono stata bene con te. Grazie del bel pomeriggio insieme” gli dico quando si ferma con la macchina di fronte a casa mia. Mi prende il cellulare dalla mani e comincia a scrivere il suo numero. “L’ ho salvato sotto Josh. Chiamami se ti va” afferma prima di darmi un bacio sulla guancia. “Lo farò” gli prometto prima di aprire il cancello della staccionata e correre felice dentro casa.“Dove sei stata tutto il pomeriggio Anne? Ti ho chiamato minimo dieci volte e ti ho mandato altrettanti messaggi. Ho chiesto anche a Sun ma non ha voluto dirmi niente dicendo che non dovevo intromettermi più nella tua vita. Come si permette di dirmi così? Sono tuo fratello e se le chiedo una cosa me la deve dire e basta;che ragazza immatura che hai come amica. Stai fuori tutta la notte e non ti vedo per tutto il pomeriggio. Hai presente quanto sono stato in pensiero?” afferma infuriato mio fratello. “Non pensavo che adesso ti interessasse qualcosa di me” urlo io con le lacrime agli occhi. All’ improvviso mi abbraccia e non oppongo resistenza a quel gesto così inaspettato ma tanto atteso. “Mi manchi, Anne” mi sussurra con dolcezza all’ orecchio. Mi stacco dal suo abbraccio e sorrido triste prima di andare in cucina ad appoggiare lo zaino e preparare la cena per tutti. A tavola i ragazzi parlano tra loro ma non mi importa, non mi va ne di parlare ne di mangiare. “Per caso la mangi quella bistecca?” mi chiede Niall. “No prendila pure,non ho fame” e immediatamente il pensiero va a Sun e alle sue preoccupazioni. Dopo cena ci troviamo tutti sul divano a guardare un film deciso dai ragazzi e sono seduta tra Zayn e Liam. Preparo i pop-corn e mi chiedo come mai sono così gentile con loro adesso. Probabilmente la stanchezza mi giova brutti scherzi. “La nostra acidella comincia a comportarsi bene? Lou per caso puoi vedere se sta nevicando?” afferma ridendo Harry. Non do peso alla sue parole e scrivo la buona notte a Josh. Ricevo poco dopo la risposta: “Buona notte anche a te piccola Anne! Fai tanti bei sogni, un bacio”. Sorrido contenta. Dopo un ora il film termina. Sto per andare a dormire quando mio fratello mi ferma: “Anne ieri notte abbiamo dormito tutti qua in soggiorno. Ma sta sera ognuno va nelle proprie camere” “E qual’ è il problema allora?” domando. “Due di noi dormiranno in camera di mamma e papà, uno dormirà in camera con me e uno con te visto che entrambi abbiamo un letto matrimoniale. Non possono dormire ancora sul divano”. “Scusami ma io non dormo con nessuno di loro” “Anne, per favore” “E va bene però il biondo sta con me!” affermo decisa. “Veramente è già con me” dice Lou. “Allora mi prendo Liam” sbotto. “Non se ne parla nemmeno! Lui è con me” urla Zayn dalla cucina. “Ma bene insomma! Con chi dovrei dormire io allora??” domando curiosa. “Sembra che l’ unico rimasto sia io, acidella” “No vi supplico. Tutti ma non lui. Vi prego abbiate pietà di me” imploro sull’ orlo di una crisi di nervi. “Bene è deciso. Buona notte a tutti allora. A domani” ci augura Louis. Maledetto. Ci dirigiamo tutti nelle rispettive camere da letto. Prendo le mie cose e vado in bagno a mettermi il pigiama e quando torno trovo Harry sotto le coperte. “Sia ben chiara questa cosa. Tu a destra, io a sinistra. E se osi solamente toccarmi ti trancio le mani. Domani stilerò una lista di cose che puoi e che non puoi fare qui dentro. E ora buonanotte!” affermo decisa prima di coprirmi con il lenzuolo il corpo. “E io che mi ero pure illuso che fossi diventata più dolce” sbotta lui prima di chiudere la luce. Le ultime parole che odo prima di cadere nel mio profondo sonno sono:”Buonanotte anche a te, Anne”. Sorrido.  


 

Look at me!!

Ok avete tutto il diritto di arrabbiarvi in quanto ho postato dopo due settimane
ma è davvero un periodo pieno per me! Davvero, scusate. So anche di aver
postato una schifezza come capitolo e non sono per niente convinta che vi piaccia!
Partirò per una settimana quindi non riuscirò a rispondere alle eventuali recensioni
ma prometto che rimedierò quando torno! :) Il primo capitolo è arrivato quansi a 400
visualizzazzioni.. cioè io vi amo!! Poi.. 30 recensioni per il precedente capitolo???
Sono davvero contentissima, mi rendete davvero felice. Senza di voi probabilmente
questa storia non esisterebbe più. Vi amo!! :) Spero che questo capitolo vi piaccia!
Quindi recensite!! Bacione
Anne96


 

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Capitolo 5
*** I understand you! ***





I understand you!
 

Mi sveglio a causa dei tenui raggi di sole che entrano dalla tapparella che sbadatamente non ho chiuso ieri sera. Immediatamente volgo lo sguardo a Harry che dorme beatamente accanto a me e noto come i suoi ricci castani ricadano sul cuscino bianco e come la bocca rosea sia leggermente socchiusa e non posso che pensare che è bellissimo. Insomma, va bene che li odio però non posso essere bugiarda e devo ammettere in completa sincerità che ho sempre pensato che siano dei bei ragazzi. Un improvvisa voglia di accarezzargli il viso mi invade e non posso fare a meno di arrossire ma non ci faccio caso e avvicino la mano alla sua guancia ma la suoneria del cellulare mi fa sussultare e tornare nella realtà. Sul display appare il nome di Josh e inaspettatamente mi ritrovo a sorridere come una bambina che riceve il suo primo regalo di compleanno. Apro lentamente la porta della camera ed esco così da non svegliare Harry mentre parlo al telefono. “Ehi” dico semplicemente ancora piacevolmente sconvolta dalla sua chiamata. “Come stai?” domanda curioso lui. Non mi era mai successo di trovare un ragazzo così gentile come lui che mi viene a prendere a scuola, che mi manda la buona notte prima di dormire e che mi chiama di mattina presto per sapere coma sto. “Ci sei Anne?” continua lui preoccupato in quanto non ho risposto alla sua domanda essendo sovrappensiero. “Si scusa stavo pensando a una cosa. Comunque bene grazie tu invece tutto ok?” chiedo io. “Tutto bene,grazie. Essendo sabato stacco presto dal lavoro oggi pomeriggio e ti volevo chiedere se ti andava di uscire a mangiare una pizza questa sera tu ed io così passiamo un po’ di tempo insieme.” “Certo che mi va”esclamo contenta. “Perfetto! Allora ti passo a prendere alle sette a casa tua. A dopo piccola” “A dopo Josh” lo saluto io di rimando prima di terminare la chiamata. “Chi era al telefono?” domanda Harry alle mie spalle. Mi volto lentamente e noto con mio stupore che indossa semplicemente dei pantaloncini larghi blu come quelli dei giocatori di basket e non posso fare a meno di arrossire e coprirmi gli occhi con entrambe le mani. “Harry,per l’ amor di Dio mi hai fatti prendere paura e mettiti una maglietta per favore. Comunque non vedo perché ti debba importare,affari miei” affermo prima di incamminarmi nuovamente verso camera mia per prendere i vestiti da indossare prima di scendere a fare colazione. “Acidella” dice fingendo di tossire Harry non appena gli passo accanto. “Ti ho sentito” urlo innervosita dall’ interno della stanza per farmi sentire e prendo un respiro profondo per tranquillizzarmi non appena lo sento scendere le scale per recarsi in cucina. Busso alla porta del bagno per accertarmi che nessuno dei ragazzi lo stia utilizzando ma una voce che non riesco a riconoscere dall’ interno mi dice di aspettare un secondo. Cinque minuti dopo la porta miracolosamente si apre e ne esce uno Zayn pronto per la colazione. “Scusa ma i miei capelli non si sistemano da soli. Imploravano pietà appena mi sono guardato allo specchio.” si scusa prontamente lui vedendomi accasciata per terra con i vestiti in mano e gli occhi chiusi. “Tranquillo. Ne ho approfittato per dormire cinque minuti in più” “Abbiamo fatto le ore piccole ieri sera con Styles eh?” domanda malizioso lui facendomi l’ occhiolino. “Ma fammi un favore” sbuffo prima di tirargli un debole pugno sul braccio per farmi spazio prima di entrare in bagno. Una doccia veloce e scendo velocemente le scale affamata come non mai. “Buongiorno ragazzi” saluto gentilmente prima di sedermi al mio posto. Sulla tavola c’ è così tanto cibo che basta per sfamare un esercito. D'altronde avere Niall come amico non deve essere una passeggiata come tutti pensano e infatti egli allunga il braccio per poi riportarlo vicino al corpo con tutto il cibo che è riuscito a raccattare sul tavolo e non posso che sorridere di quel gesto così tenero. “Lou, tua sorella prima era al telefono con qualcuno e si sono messi d’accordo per uscire questa sera” esclama all’ improvviso il mio compagno di stanza. “Taci idiota!” lo rimprovero io severa “e fatti gli affari tuoi!”continuo imperterrita. “Ah si? E a chi avresti telefonato Anne?” domanda stupito mio fratello. “Perché fai quella faccia Louis eh? Ti stupisce il fatto che piaccia a qualcuno? Cos’ è forse non sono abbastanza bella e intelligente per interessare a un ragazzo?” urlo infuriata “Lo sai che non è quello che intendevo dire sorellina. Mi preoccupo solo per te,ecco tutto.” mi risponde pacato Louis “Non me ne faccio niente della tua preoccupazione adesso!” affermo prima di alzarmi da tavola. “Ci risiamo, l’ acidella è tornata” scherza Harry scatenando le risate generali dei ragazzi. “Tu-devi-solo-stare-zitto” affermo avvicinandomi pericolosamente ad lui puntandogli il dito contro. “Zitto” ribadisco così che possa memorizzare meglio il concetto. Indosso velocemente le superga azzurre,mi metto il cappotto e afferro l’ i-pod da sopra il tavolino ed esco per rinfrescarmi la mente. Sono tre giorni consecutivi che mi arrabbio e sto per scoppiare. Infilo le cuffiette nelle orecchio e imposto la riproduzione casuale. Tutto ma non una canzone della band di mio fratello, supplico prima di sentire le note di “Fuking perfect” e capisco che qualcuno ha ascoltato le mie preghiere e improvvisamente ho un illuminazione:ho trovato la canzone da cantare al concorso canoro. Corro a casa di Sun e suono il campanello. “Fucking perfect di Pink!” dico tutto d’ un fiato alla mia migliore amica. “Ci avrei scommesso che avresti scelto quella. Ti rappresenta in tutto e per tutto. Quando cominci a provare?” “Appena trovo qualcuno che sappia suonare la chitarra” affermo con una punta di dispiacere fissandomi le punte della scarpe. “L’ unica persona che mi viene in mente al momento è Niall Horan” continua Sun ancora sulla soglia di casa. “Ma ti pare il caso che io chieda al biondino una mano per il concorso? Nessuno dei ragazzi lo deve sapere altrimenti verranno a vedermi e..” “Ok Anne ho afferrato il concetto” risponde Sun tra le risate prendendomi per il braccio e trascinandomi dentro casa sua. “Sta sera esco con Josh” metto al corrente Sun dei miei piani per la serata la quale mi spiega che è contenta per me e che gli ispira fiducia quel ragazzo oltre a tanta dolcezza e rispetto;almeno qualcuno è dalla mia parte. “Non so cosa mettermi per questa sera” dico preoccupata rendendomi conto di non aver niente di adatto da indossare per uscire con Josh. “Il vestito nero che hai usato per andare al compleanno di Allison lo scorso mese!” afferma dopo un po’ Sun. “Non sarà troppo corto?” chiedo preoccupata ricordandomi che mi arriva appena sopra al ginocchio. “Beh allora opta per un burka!” “Andrà benissimo quel vestito” dico entusiasta dopo aver riflettuto attentamente su che scarpe poter abbinarci. Proviamo tutto il pomeriggio la mia canzone con la base del karaoke così da poter capire quanto devo provare anche se mi preoccupa non aver ancora trovato un chitarrista che possa suonare la base. Quando ero piccola i miei genitori mi hanno insegnato a suonarla ma da quando sono scomparsi quello strumento giace sotto il letto insieme alle innumerevoli fotografie che ci ritraevano insieme e non me la sento di riprendere a suonarla. “Oh mio dio sono già le sei e tra un ora devo essere pronta e devo ancora farmi la doccia,vestirmi, truccarmi e mettermi lo smalto. Non ce la farò mai. Voglio essere perfetta per lui” grido allarmata accorgendomi che il tempo in compagnia della mia migliore amica è volato. Prendo il cappotto,mi precipito velocemente giù dalle scale rischiando di cadere rovinosamente a terra e saluto Sun con un bacio sulla guancia la quale mi augura buona fortuna per il mio appuntamento. “Senti Anne..” cerca di dirmi mio fratello appena varco la soglia di casa. “Scusa Lou ne parliamo dopo perché sono in ritardo. Vado in camera mia,non cercatemi” “Anne non penso ti convenga entrare” ma non do ascolto alle sue parole e abbasso la maniglia della porta della mia camera. E’ difficile spiegare la scena che mi si para davanti agli occhi perché trovo Harry seduto sul bordo del letto che bacia di sicuro non in modo casto Caroline Flack. Cerco di mantenere la maggior calma possibile e fingo un sorriso non appena quei due si staccano accorgendosi della mia presenza. “Harry non sapevo che tua nonna fosse in città!” scherzo io avvicinandomi tendendo la mia mano verso la donna per presentarmi. “Piacere sono Anne,la sorella di Louis Tomlinson” “Caroline Flack, fidanzata di Harry Styles” “Oh mi scusi non sapevo che il babbuino frequentasse una donna molto più grande di lui. Non volevo affatto offenderla” mi difendo in tono sarcastico che la donna però non riesce a cogliere. Mi dirigo verso la scrivania e comincio a stilare velocemente la lista sulle cosa che non può fare in camera mia e gliela porgo. Lui prende il foglio tra le mani e comincia a leggere ad alta voce:                
1-Non portare ragazze,donne e nonne in camera mia!
2-Non toccare le mie cose!
3-Non lasciare il letto ancora disfatto per tutto il giorno!
4-Non lasciare vestiti in giro o appoggiati sulla mia sedia!
5-Non entrare in camera nelle ore di studio della sottoscritta!
6-

“Ehi il sesto punto non l’ ha i compilato”mi fa notare la donna. “L’ ho fatto apposta. Appena mi verrà in mente altro lo aggiungerò. E sarà meglio per te”dico rivolgendomi ad Harry “che queste regole vengano rispettare altrimenti..” “Altrimenti?”domanda lui rivolgendomi un sorriso di sfida. “Altrimenti sarà peggio per te e ora fuori tutti e due” urlo isterica cacciandoli dalla mia camera. “Acida” sussurra Harry. “Molto ricco il tuo vocabolario Styles. Un extracomunitario appena arrivato in Inghilterra saprebbe molte più parole di te” lo prendo in giro prima di chiudere violentemente la porta.Dopo circa quarantacinque minuti sono pronta e scendo le scale di casa per dirigermi verso la porta decidendo di aspettare Josh direttamente in giardino così che non suoni il campanello. A quello seguirebbero tutte le presentazioni che intendo categoricamente evitare. I ragazzi sono in cucina insieme a Caroline a cenare e sto per uscire di casa quando mio fratello dalla cucina mi urla: “Anne,vieni a salutare almeno”. Scocciata mi dirigo in cucina, mi sporgo solo per mostrare la mia faccia e saluto. “No Anne,salutaci per bene!” mi provoca Harry. Entro in cucina e mi fermo davanti al tavolo. “Ciao Louis,ciao Zayn,ciao Liam,ciao Niall,ciao Caroline” e faccio per andarmene. “Non hai dimenticato nessuno” sbotta Harry afferrandomi il polso. “Oh si hai ragione. Ciao Candy” e saluto il mio gatto prima di uscire definitivamente da casa mia. Josh è già arrivato e salgo immediatamente in auto,allaccio le cinture e mi sporgo verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. “Sei bellissima” mi dice prima di partire. “Grazie”sorrido timida “Verità” spiega lui prima di rivolgermi un sorriso dolce. La serata purtroppo passa velocemente ed è incredibile come con Josh il tempo voli mentre quando sono a casa un giorno sembra durare mille anni ed è per questo che sto facendo di tutto per passare meno tempo possibile con mio fratello e gli altri. “Passa veloce il tempo in tua compagnia” mi spiega Josh quando parcheggia di fronte a casa mia. “Stavo pensando la stessa cosa. Che fai? Mi leggio nel pensiero? Oddio sei Edward Cullen?” e la sua risata cristallina mi contagia e scoppiamo a dire insieme. “Sono contento di averti conosciuto piccola Anne” “Anche io, non sai quanto sono debitrice alla mia migliore amica per avermi portato a quella festa” dico sorridendo prima di accorgermi che lentamente si sta avvicinando a me per posarmi un dolce bacio all’ angolo della bocca. Non vuole correre e questa è una cosa che apprezzo davvero tanto. Arrossisco leggermente prima di salutarlo con un cenno della mano e scendere dall’ auto  per percorrere il vialetto.“Come è andata la serata?” mi domanda curioso Lou non appena metto piede dentro caso. “Mi hai fatto prendere un colpo lo sai vero questi? Bene grazie. Ora sono stanca,a domani buonanotte a tutti” rivolgo un saluto generale e parlo velocemente senza lasciare tempo a nessuno di parlare per evitare che mi facciano domande a cui non voglio rispondere. “Anne siediti” mi ordina con tono severo mio fratello e io, mi sbuffando,faccio quello che mi ha detto. “Che c’ è?” chiedo scocciata a Louis. “Vorrei mi dicessi qualcosa in più su questo ragazzo che frequenti. Non voglio che esci con lui ancora senza che io lo conosca. Lo sai che ci tengo a te e voglio il meglio per la mia sorellina” mi spiga serio. “Cosa vuoi che ti dica? Nome, cognome,età,professione, classe sociale, dove l’ ho conosciuto e se ho il suo numero?” chiedo ridendo. “Si” risponde lui solamente. Guardo le facce dei ragazzi e noto che Caroline se n’ è andata, meglio così non la sopporto. I loro volti lasciano intuire che sono stupiti quanto me dalla reazione di mio fratello. “No” affermo in tono sicuro “Ti racconterò tutto quando me la sentirò. Fino ad allora ti prego di non farmi altre domande per evitare momenti imbarazzanti come questi. I ragazzi capiscono che la situazione sta diventando complicata e così decidono di recarsi silenziosamente nelle rispettive camere. “No” ribadisce il concetto mio fratello senza staccare i suoi occhi azzurri dai miei dello stesso colore. “Lou basta. Non parlerò” e mi alzo dal divano. “Da questo momento ti proibisco di vedere quel ragazzo. La discussione si conclude qui” risponde severo lui. “Ti odio. Rivoglio mamma e papà. Dovresti essere morto tu al loro posto!” grido con tutto la voce e il fiato che ho e corro in camera mia senza pentirmi del mio gesto lasciando mio fratello da solo al piano di sotto con la bocca spalancata e le lacrime agli occhi. “Sei stata dura con lui” afferma tristemente Harry non appena mi distendo nel letto accanto a lui dopo essermi messa il pigiama. “Non mi capisce, nessuno lo fa.” rispondo freddamente. “Io ti capisco” “No Harry non è vero. Tu non sai cosa vuol dire perdere i propri genitori, avere un fratello distante che non si preoccupa per te. Tu non sai cosa vuol dire sentirsi soli e avere tutto il mondo contro. Non puoi sapere che ogni giorno mi alzo con la consapevolezza che niente cambierà. I morti non resuscitano Harry” mi sfogo con il mio compagno di stanza senza rendermene conto. “Io ti capisco”mi ripete tranquillamente. “Sono stata cattiva con lui prima;sono una  persona orribile!” sussurro sentendo ormai le lacrime combattere contro i miei occhi per scendere. “Non lo sei, Anne. Io ti capisco”. Ha ripetuto quelle parole per tre volte segno che lo pensa davvero. “Passerà questo periodo?” chiedo in cerca di sicurezze e in preda alla paura che tutto questo duri per sempre. “Si, passerà. Ti aiuterò io” mi rassicura lui prima di distendere il lenzuolo sopra i nostri corpi. Sento Louis salire le scale e chiudere silenziosamente la porta della sua camera e odo la sua voce interrotta dai singhiozzi e da quella di Niall che cerca di tranquillizzarlo e non posso che sentire un vuoto all’ altezza dello stomaco. “Adesso dormiamo. Domani è un altro giorno e sarà di sicuro migliore” mi sussurra Harry all’ orecchio. Mi avvicina dolcemente a se,posa un braccio sul mio bacino e mi lascia un leggero bacio tra i capelli. “Ti capisco” e all’ improvviso una sua lacrima si mescola alle mie bagnando il cuscino.


Look at me!!

Buonasera ragazzuole!! Sono tornata dalla mia vacanza e ho aggiornato. Questo capitolo
come il solito non mi piace ma spero che almeno piaccia a voi lettrici. Purtroppo le cose non sono ancora
facili per Anne. Mah.. Ora passo ai ringraziamenti:
Grazie a quei 35 angeli che hanno recensito lo scorso capitolo!! Vi amo :)
Grazie alle 38 persone fantastiche che l' hanno messa tra le seguite
Grazie alle 10 meraviglie che l' hanno messa tra le ricordate
Grazie alle 31 stelle che l' hanno messa tra le preferite
E grazie anche a te, lettrice silenziosa, che non recensisci ma leggi la mia storia.. Sei importante!!
Bene mi dileguo.. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!! Recensite
Un bacio
Anne96

 

vi qui sotto vi lascio il link della mia migliore amica che è una persona fantastica e che scrive benissimo anzi.. da dio..Meritano sicuramente le sue ff e mi aiuta sempre! Ed è cosi gentile che mi ha fatto il banner che vede li sopra!! Un bacione alla prossima splendori


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Capitolo 6
*** And i understand that now everything is perfect ***




And I understand that now everything is perfect
 

Sono ancora abbracciata a Harry quando sento degli strani rumori provenire dal piano di sotto e inevitabilmente mi preoccupo e sento la paura impossessarsi del mio corpo ma nonostante ciò sposto lentamente il braccio del mio compagno di stanza dal mio bacino e mi alzo silenziosamente dal letto. La porta delle altre stanze da letto sono chiuse così l’ unico pensiero che mi passa per la testa è che ci siano dei ladri in casa mia. Prendo la prima cosa che trovo sottomano ovvero una mazza da baseball di mio fratello e la impugno con entrambe le mani sudate e scendo le scale cercando di non inciampare. I rumori provengono dalla cucina e dall’ orologio appeso al muro del salotto noto che sono le tre di notte. Sto tremando come una foglia e prego dentro di me di non morire,sono ancora troppo giovane. Entro in cucina ma l unica cosa che noto è la luce accesa così mi avvio verso l’ interruttore per chiuderla quando una mano mi tamburella sulla spalla. A quel tocco comincio ad urlare di paura e una mano mi tappa la bocca. “Anne,sono Niall. Non urlare!” mi sussurra all’ orecchio l’ amico di mio fratello e mi tranquillizzo all’ istante. “Cosa ci fai in cucina a quest’ ora della notte?” riesco a chiedergli dopo essermi ripresa dallo spavento. “Vuoi andare a stenderti sul divano del salotto? Sei pallida e non vorrei svenissi sul tavolo della cucina” si preoccupa lui scrutandomi attentamente da testa a piedi e mi rendo conto solo in quel momento di indossare una felpa che Harry mi ha prestato per dormire e istintivamente cerco di coprirmi almeno di un po’ le gambe nude. Alzando lo sguardo noto che Niall è tutto rosso e volge lo sguardo a terra. “E’ tutto a posto,non preoccuparti”lo tranquillizzo io. “Cosa ti ha detto prima Louis?” continuo curiosa con un filo di voce. “Sono in cucina perché avevo fame e cercavo qualcosa da mangiare” cerca di deviare il discorso lui. “Ho capito che non vuoi dirmelo e lo rispetto ma non è facile e voi non capite” “Anne,smettila! Credi di stare male solo tu? Beh mi dispiace dirtelo ma non è così. Non ci sei solo tu al mondo” mi risponde a tono lui ma noto che se ne pente immediatamente perché si porta la mano alla bocca come per ammonirsi. “Anne.Io non..” “Senti lascia stare,lasciate stare tutti. Smettetela di intromettermi nella mia vita” sbotto stringendo i pugni ai lati delle gambe. “Non volevo offenderti Anne. Ma hai mai pensato che anche lui ci sta male a vedere sua sorella perennemente distaccata? Non sa cosa sia successo e ti confesso che nessuno ci capisce più niente”. Non so cosa dire e Niall lo percepisce tant’ è che si avvicina e mi accoglie tra le sue braccia. Ho sempre sentito parlare dei suoi famosi abbracci e adesso posso confermare che sono bellissimi perché stretta a lui ti senti al sicuro,come se niente potesse farti del male perché sai che c’ è lui a proteggerti. “Grazie” affermo a voce così bassa che penso non mi abbia sentito. “Prego” e così dicendo si scioglie dell’ abbraccio e ritorna in camera sua. Decido di seguire il suo esempio e salgo le scale. “Dove sei stata?” mi chiede preoccupato Harry appena varco la porta. “In cucina,avevo sete” “Torna a dormire adesso Anne” mi consiglia lui rimettendosi steso sul letto. Mi posiziono nella mia porzione di letto e mi lascio nuovamente stringere dalle sue braccia.Appena mi sveglio volgo lo sguardo verso la sveglia che è posta sul comodino la quale mi avvisa che sono già le dieci. Istintivamente sposto il braccio alla mia sinistra per assicurarmi che Harry stia ancora dormendo ma quando mi accorgo che non è così rimango stranamente delusa. Mi alzo come ho fatto sette ore prima e mi dirigo in cucina dove trovo i ragazzi intenti a fare colazione,tutti tranne uno. “Dov’ è Louis?” domando preoccupata notando che a tavola manca solo lui. “Non lo sappiamo” mi risponde tranquillamente Zayn prima di addentare un cornetto alla crema. Guardo gli altri in cerca di spiegazioni ma si limitano ad alzare le spalle. “Si è alzato presto questa mattina e quando gli ho chiesto dove andasse non mi ha risposto e mi ha detto di tornare a sognare le torte” mi spiega Niall provocando la risata di tutti,compresa la mia. “Vabbè tornerà” cerco di tranquillizzare loro ma soprattutto me stessa.

POV’S LOUIS

“Buongiorno,desidera?”mi accoglie gentilmente la fioraia. “Vorrei un mazzo di crisantemi bianchi” le spiego di rimando. Lei scompare per qualche minuto e torna con i fiori stretti tra le mani legati in un vivace fiocco rosso. “Ecco a lei. Sono 5 pounds”. Estraggo i soldi dal portafoglio e glieli porgo. “Grazie mille” mi affretto a dire prima di uscire dal negozio. Per fortuna le strade di Londra sono poco affollate questa mattina così non rischio di essere fermato dalle fan che mi chiedono foto. Non ho l’umore per mettermi in posa e fingere un sorriso. Alzo il cappuccio della felpa blu che indosso sotto il cappotto e volgo lo sguardo a terra. Cammino velocemente e quando alzo lo sguardo mi accorgo di essere arrivato a destinazione. Varco il grande cancello nero di ingresso e raggiungo la mia meta. I miei genitori sono stati sepolti ad Highgate Cemetery,uno dei sette cimiteri di Londra. Le loro tombe sono una accanto all’ altra così divido il mazzo di fiori in due parti uguali e le pongo dentro i vasi di rame a cui ho appena cambiato l’ acqua. I fiori che li riempivano precedentemente sono ancora freschi. Decido di usare anche quelli e sono quasi sicuro che li abbia portati Anne perché sono delle rose bianche,i suoi fiori preferiti. “Buongiorno Louis,come stai?” mi chiede premurosamente la signora Molly,la migliore amica di mia mamma. “Bene grazie”mento “e lei? come sta John?” “Oh molto bene. Mi manca molto” afferma tristemente indicando con un cenno del capo la foto della lapide di mia madre. “Anche a me”ammetto più a me stesso che a lei. “Salutami Anne quando la vedi e ringraziala ancora per venirmi a trovare tutti i giovedì. Quando la guardo mi sembra di aver accanto tua mamma.” “Si sono uguali” “Stammi bene Louis”mi augura lei prima di andarsene. Decido di sedermi sull’ erba verde davanti alle lapidi e mi rendo conto che è la prima volta che vengo qui da quando è stato celebrato il funerale. 
      
http://www.youtube.com/watch?v=He3qmXo0oww                                                                                                                                                                                                                                                      “Ciao mamma,ciao papà. Lo so che potete sentirmi e che mi siete sempre accanto anche quando,molto probabilmente,non me lo merito. Che figlio sono se non vengo mai qui a trovarvi? Che fratello sono se lascio mia sorella a casa da sola dopo una perdita così importante? Vi ricordate quando mi avete accompagnato al provino? Eravate così fieri di me e anche Anne lo era ma adesso è come se qualcosa si fosse rotto. Ieri sera ho litigato con lei e mi ha urlato che sarei dovuto morire io al posto vostro e comincio a pensare che sia vero. Mi stavate accompagnando a casa di Harry il giorno dell’ incidente, Anne era a casa Sun e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Fu tutto così veloce che fu difficile rendersene conto. Una automobile,alla cui guida c’ era un ragazzo ubriaco, invase la nostra corsia facendoci uscire dal guard rail e facendoci finire contro  un albero,fui l’ unico sopravvissuto. I medici dissero che eravate morti sul colpo,che non avevate sofferto e questa fu forse l’ unica consolazione mentre io riportai solo qualche botta. Mi chiesero se dovevo avvisare qualcuno e subito pensai a mia sorella ma chiamandola non le raccontai  della vostra morte,volevo dirglielo a voce. Così si precipitò all’ ospedale dove ero stato portato per degli accertamenti. Non sapevo come dirle che eravate morti ma dovevo farlo. Le raccontai come era avvenuto l’ incidente ma quando mi chiese dove foste voi non ce la feci e scoppiai in lacrime e lei capì. Cominciò ad urlare e piangere e io rimasi inerme. I medici la fecero calmare ma lei non volle parlare con nessuno,nemmeno con me. Il funerale fu celebrato pochi giorni dopo e venne così tanta gente che la chiesa era piena:erano tutti li per darvi l’ ultimo saluto. Anne era sconvolta; quando riusciva ad addormentarsi cominciava ad urlare in sogno e si svegliava tutta sudata. Ma io seppi rialzarmi e ricominciai a vivere. Avevo la mia carriera e degli amici che mi aiutavano. Anne sembrò riprendersi così partii per il tour abbandonando qui tutti i ricordi e le lacrime e insieme a loro anche Anne,diventata maggiorenne da qualche giorno. Non la chiamai spesso mentre ero in tour ma non lo  feci per cattiveria,ve lo giuro. Pensai che sentire la mia voce l’ avrebbe fatta ricadere dopo che essersi appena rialzata da un periodo così buio. Ma ora non sono più sicuro che fu la cosa giusta da fare. Mamma,ogni volta che la vedo mi sembra di averti accanto:avete gli stessi lineamenti e lo stesso colore di capelli. Mentre caratterialmente assomiglia a te,papà:impulsiva,testarda e fragile. Quando sono partito ho lasciato qui una Anne che aveva paura dei temporali e che si rifugiava nel mio letto,una sorella che si confidava sempre con me. Quando,pochi giorni fa,sono tornato l’ ha trovata totalmente cambiata. Non è più la ragazza insicura di una volta,no. So che dietro quella corazza che si è costruita per sembrare dura si nasconde la mia piccola sorellina. Mi sono spesso chiesto perché siete morti voi e non io e forse ora ho trovato la risposta:sono ancora qui per Anne e per inseguire fino in fondo il mio sogno. Anche se non sono spesso a Londra,vi penso sempre e mi manca sentire le vostre voci,essere abbracciato prima di ogni partenza,sentire le vostre raccomandazioni, i nostri pranzi in famiglia,mi mancate voi. Aiutatemi a rimettere insieme i pezzi di puzzle della mia vita e del mio rapporto con Anne perché da solo non ce la posso fare. Mi mancate così tanto. Ogni volta che salgo su un palco guardo verso l’ alto e il mio pensiero va a voi,i miei genitori che mi hanno raccomandato di non smettere mai di sognare e di lottare per quello che voglio davvero. Aiutate Anne perché so che non ha ancora superato la vostra scomparsa,proteggetela sempre perché infondo non è così forte come vuol dare a vedere.” Le lacrime scendono copiose sulle mie guancie e non riesco a smettere di farle cadere. La loro scomparsa è ancora una ferita aperta dentro di me ma so che devo essere forte sia per me che per Anne. Ma adesso devo parlare con lei e chiarire le cose. Mi alzo e bacio la mia mano che appoggio sulle fotografie dei loro volti. Esco dal cimitero e torno a casa con la voglia di rimettere al loro posto tutte le cose che ho lasciato in sospeso qui andandomene.

POV’S ANNE

La porta di casa si apre lasciando intravedere la figura minuta di mio fratello. Sono circa le tre del pomeriggio e sono stata in pensiero fino ad ora,è pur sempre mio fratello. “Dove sei stato fino ad ora?” domando scandendo bene le parole a pochi centimetri dalla faccia di Louis puntando il dito contro il suo petto. “Da mamma e papà” risponde zittendomi all’ istante. “Anne,io e te dobbiamo parlare”continua lui puntando i suoi occhi azzurri leggermente arrossati,segno che ha pianto, sui miei dello stesso colore. Distolgo lo sguardo e mi fisso i piedi annuendo impercettibilmente. Mi prende la mano e la stringe leggermente e saliamo le scale. Entriamo in camera sua che stranamente è in ordine e mi fa sedere sul letto. “Dimmi perché ce l’ hai con me? Un’ idea me la sono fatta ma vorrei sentirmelo dire da te!” mi incoraggia lui con voce calma. Sbuffo distendendomi e appoggiando la testa sul suo cuscino morbido che profuma di fragola e sorrido ricordandomi che anche mamma e papà adoravano le fragole. Spesso, a Doncaster, stendevamo una coperta sull’ erba del nostro giardino e insieme guardavamo il cielo mangiando le fragole con la panna. Prendo coraggio: “ Quando sei partito, appena dopo la morte di mamma e papà,mi sentivo onorata di aver ottenuto la tua fiducia e rimanere a casa da sola. Pensavo che dopo qualche giorno saresti tornato da me per stare insieme,come veri fratelli. Invece quelle poche volte che tornavi qui a Londra uscivi con gli altri e mi lasciavi qui da sola. Hai minimamente presente di quanto faccia male vivere da sola,passare davanti alla tua stanza vuota e chiudere la porta per non vedere le fotografie appese alla parete della nostra famiglia?” “Anne..” “No Lou,lasciami finire. Sun c’ è sempre stata per me. Se non fosse per lei non sarei qui adesso.” “Che stai dicendo Anne?” “Lou non è questo il punto. Se non ci fosse stata lei cosa avrei fatto? Avrei sicuramente lasciato la scuola.” gli spiego trattenendo a stento le lacrime. “Anne,so che mi sono comportato male e che non avrei dovuto abbandonarti qui in un momento difficile come quello che stavamo vivendo e sono stato egoista a pensare solo per me. Avevo i ragazzi che mi aiutavano e non mi sono reso conto che dovevamo farci forza a vicenda io e te. Invece sono partito e credimi quando ti dico che è stato il più grande errore della mia vita. Ieri sera quando mi hai detto che sarei dovuto morire io al posto di mamma e papà ho pensato che era vero,dovrei esserci io sotto terra perché non ti meriti un fratello come me.” “Lo sai che non lo penso davvero. Ero arrabbiata e ho parlato a vanvera dicendo cose che non penso minimamente” lo interruppi lasciando scorrere definitivamente le lacrime che mi rigano il volto. Lui prontamente me le asciuga con il dorso della mano. “Ti voglio così bene Anne che il solo pensiero di perderti mi distrugge dentro. Sei tutto quello che mi rimane,non andartene anche tu.” sussurra con voce triste interrotto dai singhiozzi. Istintivamente allaccio le braccia al suo collo e le nostre lacrime bagnano le magliette di entrambi. “Non me ne vado. Non farlo nemmeno tu,ti prego fratellone”. “Lo prometto piccola” e a quelle parole sorrido impercettibilmente perché era da così tanto tempo che non mi chiamava in quel modo che risentire quella parola mi stupisce e mi rende immensamente felice. E capisco che tutto ora è perfetto.

Look at me!

Ciao bellezze mie!! Come vi è sembrato il capitolo? Spero di avervi trasmesso delle emozioni forti o almeno quello che mi auguro.. :) Come procedono le vacanze? Spero bene perchè mi costa molto dirlo tra due settimane rinizia la scuola e il fatto che sarò già al terzo anno mi spaventa!! Bene,chiuso il capitolo scuola! Mi è venuta un idea oggi e volevo proporvela anche se so che me ne pentirò:vi va di vedere come sono fsicamente? Scrivetemelo nelle recensioni  e se vi va la prossima volta metterò la foto sotto al capitolo! :) Avevo intenzione di postare il capitolo sabato visto che lunedì parto per Arezzo dove starò tre giorni? C' è qualcuno di voi che abita ad Arezzo? :) però ho deciso di postare oggi perchè è un periodo bellissimo per me.. non so perchè ma sono felice tutti i giorni quindi eccomi qui.. Avete visto la twitcam dei ragazzi prima? Io si ed è stato adjfdljgfdb.. Non ho parole :D non avevo mai visto una loro twitcam live e sono senza parole.. Poi Liam era a petto nudo e chi di voi l' ha vista capirà il mio stato di shock!! Poi i "Vas happenin" di Zayn mi fanno morire dal ridere.. Per non parlare della voce angelica di Niall,del sorriso di Harry e della risata cristallina di Louis.. Oh God :D Dovevo dirvi altre cose.. vediamo.. ah si!! Sabato 25 agosto ho partecipato al Flash Mob dei 1D e mi sono divertita da matti.. e Team World ce lo ufficializza e con questo intendo dire che i ragazzi lo vedranno.. sono troppo happy oggi e il mio angolo autrice si sta  allungando tanto per la prima volta.. Le recensioni sono un pò calate! Come mai? Non vi piace? fatemi sapere anche questo.. :(
Grazie alle 34 persone che hanno messo la storia tra le preferite!! vi adoro.. :)
Grazie alle 8 persone che hanno messo la storia tra le ricordate!! vi adoro.. :)
Grazie alle 47 persone che hanno messo la storia tra le ricordate!! vi adoro.. :)
Grazie a quella persona che mi ha messo tra gli autori preferiti e che ha messo la mia storia tra le scelte.. Ti stra adoro sappilo.. :)
E grazie anche a te lettrice silenziosa,sei importantissima :)

E ora spazio pubblicità:passate assolutamente a leggere le FF di questa mia carissima amica perchè sono bellissime e meritano molte più recensioni.. ve ne innamorerete anche voi.. :)

A presto belle ragazzuole!! Mi raccomando.. Recensite!!
Un bacio
Anne96

 


 

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Capitolo 7
*** You only want me ‘cause i’m taken ***





You only want me 'cause i'm taken
 

 

Sono passate tre settimane da quando i ragazzi sono venuti ad abitare a casa mia e da quando ho chiarito con Louis,anche il mio rapporto di amicizia con loro sta migliorando. Ho proposto molte volte a Sun di conoscere gli amici di mio fratello ma ha sempre preferito non farlo ritenendo che fosse ancora troppo presto. “Lou io esco con Sun!” mento consapevole che devo fare una passeggiata con Josh e non con la mia migliore amica. Non mi sento ancora pronta a raccontargli fatti della mia via privata,come se fosse qualcosa di troppo intimo da raccontare perfino a lui,a mio fratello. “Per che ora torni?” mi chiede lui dalla cucina alzando la voce per farsi sentire. “Per cena”. Non gli do nemmeno il tempo di rispondere che esco velocemente e raggiungo Josh che mi aspetta nel parchetto a pochi metri da casa mia. “Ciao Anne” esclama lui appena lo raggiungo schioccandomi un bacio sulla guancia. In tutta risposta lo abbraccio e gli sorrido mentre lui comincia a raccontarmi la sua mattinata. “Che si fa adesso?”gli domando curiosa alzandomi dalla panchina su cui mi ero precedentemente seduta. “Passeggiata?”mi propone mettendomi un braccio sulle spalle. Non ci siamo mai baciati o tenuti per mano perché non vogliamo affrettare le cose ma conoscerci bene e ad entrambi va bene così. “Come è andata a scuola?”mi domanda premuroso lui mentre imbocchiamo la strada che porta da Sturbucks. “Solita noia,non so se ricordi”lo canzono io sorridendo. “Sai,mi piacerebbe conoscere la tua famiglia!” esclama Josh all’ improvviso facendomi sussultare. “Emm,non saprei. Non è presto? Cioè, voglio dire, ci conosciamo solo da un mese” cerco di giustificarmi io. “Si lo so ma tu mi piaci davvero tanto e vorrei conoscere le persone più importanti della tua vita” e non posso che affermare che è un ragazzo davvero dolce. Infondo credo che a Louis farebbe piacere sapere che qualcuno ci tiene a me. Non è vero, da quanto è protettivo,gli farebbe il terzo grado e, pensando a ciò, mi sfugge un sorriso. “Allora,ti va bene?” insiste Josh guardandomi negli occhi. “Forse è meglio che ti racconti qualcosa in più di me” propongo conducendolo ad una panchina libera ai lati della strada. “Hai mai sentito parlare degli One Direction?” gli chiedo curiosa. “Mia cugina li adora ma non ho mai ascoltato le loro canzoni. Perché?” “Beh,devi sapere che io sono la sorella di uno di loro. I miei genitori sono morti da qualche mese e adesso vivo con mio fratello e i suoi amici” affermo tutto d’ un fiato volgendo il mio sguardo a terra e fissandomi le punte delle scarpe. Josh non parla e mi sto preoccupando così lo guado dal basso verso l’ altro e noto che il suo sguardo è perso nel vuoto. “Perché non me l’ hai detto subito?” interrompe lui il silenzio circondandomi la spalla con il braccio. “Non volevo che mi conoscessi perché ero la sorelle di Louis Tomlinson” ammetto sorridendogli. “Non mi approfitterò di te Anne”mi rassicura lui stringendomi a se. “Voglio incontrare tuo fratello. E se te la senti un giorno vorrei mi parlassi dei tuoi genitori. Ripeto,solo quando sarai pronta. Non voglio forzarti a parlare di qualcosa che credo ti faccia ancora soffrire”. Josh è davvero un ragazzo d’ oro, è sensibile e non mi forza a fare niente contro la mia volontà e credo proprio che Louis sarà contento di conoscerlo. “Quando mi accompagni a casa te lo presento” affermo sicura. Il pomeriggio lo trascorriamo a guardare le vetrine dei negozi e a scherzare come sempre.
“Siamo arrivati. Dai entra” lo invito io aprendo la porta di casa. “Lou,ragazzi sono tornata! Venite qui un attimo,vorrei presentarvi una persona” li chiamo io notando che il salotto è deserto. Un rumore di passi proveniente dal piano di sopra mi avvisa che stanno arrivando e appena scendono le scale si schierano davanti a noi. “Josh vorrei presentarti mio fratello Louis. Loro sono Zayn, Liam,Niall e Harry” li presento. “Ragazzi,lui è Josh” e non sapendo come definirlo concludo il discorso ma è proprio Josh a terminare “il suo ragazzo” e a quelle parole rimango sconvolta. Non che non mi faccia piacere ma non ne avevamo mai parlato riguardo a cosa siamo io e lui. Mi soffermo a guardare i ragazzi:sono tutti sorridenti,o quasi. “Piacere nostro” affermano tutti tranne Harry che si limita a scrutarlo attentamente da testa a piedi. “Harry” lo richiamo io. “Piacere mio” si affretta a dire prima di risalire le scale e entrare in camera sbattendo la porta. “Scusatemi,torno subito. Intanto Louis, puoi offrire qualcosa da bere a Josh nell’ attesa del mio ritorno? Sarò breve,promesso” assicuro prima di imboccare la strada che conduce alla mia camera. “Si può sapere che ti prende?” sbotto appena varco la soglia della mia stanza da letto. Harry è disteso sul letto a pancia in giù con la faccia affondata nel cuscino e le mani chiuse a pugno che ricadono sui fianchi. Sentendo la mia voce sobbalza. “No,io dovrei chiederti cosa prende a te. Arrivi a casa e come se niente fosse ci presenti il tuo ragazzo” “Spiegami dov’ è il problema” domando io accomodandomi sul letto accanto a lui. Harry si mette a sedere e mi fissa. “Sono io che ho frainteso,scusa. Pensavo che tu provassi qualcosa per me visto che ogni sera dormiamo abbracciati ma evidentemente non è così” afferma duro lui prima di alzarsi. Sta per andarsene quando lo blocco mettendomi tra lui e la porta. “You only want me ‘cause i’m taken” intono la loro canzone. “Anne,non tirare fuori di nuovo questa storia” “E invece lo faccio. Un anno fa mi piacevi e lo sapevi. Allora avevo i brufoli,ero bassa,timida e insicura. Adesso che sono cresciuta sono cambiata totalmente e all’ improvviso pensi di piacermi. Ti sbagli Harry. Mi vuoi solo per capriccio visto che ho trovato qualcuno che mi rispetta e a cui piaccio davvero. Io e te non siamo niente e vorrei ricordarti che sei tu che mi abbracci di notte,non io” “Non mi sembra tu ti allontani” mi ammutolisce lui. “Bene d’ ora in poi tu al tuo posto e io nel mio. Non siamo di sicuro amici,figurati fidanzati. Noi non siamo niente,mettitelo in testa” affermo dura io. “Credi di piacermi? Beh ti sbagli. Volevo solo una cosa da te che scommetto non ti è difficile da indovinare ma sei una ragazza troppo per bene,una suora oserei dire. Saresti stata solo l’ avventura di una notte,non illuderti” “Perdonami se non sono una poco di buono come tutte le ragazze e donne che hai avuto finora” “Saresti stata solo una ragazza in più da aggiungere alla mia lista,niente di più” continua. Sono pietrificata e non riesco a muovere un muscolo. Le sue parole sono così sincere che mi feriscono. Harry mi piaceva un anno fa,è stato tutto un errore che non si ripeterà più ma questo è troppo da sentire,soprattutto per una ragazza. Lui sorride soddisfatto prima di aprire la porta e andarsene. L’ unica cosa che mi resta da fare è fingere che non sia successo nulla e odiarlo come ho fatto da un anno a questa parte. Mi reco in bagno per sciacquarmi la faccia e inevitabilmente il mio occhio ricade sullo specchio posto di fronte a me:nonostante io sia cambiata totalmente da come era un anno fa non posso certamente dire di essere una bella ragazza. Ora capisco perche Harry non mi abbia voluto tempo fa e anche perché non gli piaccia adesso. Per lui sarei stata una delle tante e non è di sicuro quello che voglio. Non capisco cosa ci trovi Josh in me: lui merita di meglio. Il rumore delle nocche contro la porta di legno mi fa sobbalzare facendo così terminare le mie riflessioni interiori. “Anne tutto bene? Stai male?” mi domanda preoccupato Louis. “Sto bene. Arrivo subito” lo tranquillizzo io chiudendo il getto d’ acqua del lavandino. Mi sistemo i capelli e scendo le scale. Josh è in cucina che parla di calcio con Niall, Zayn e Liam mentre Louis e Harry stanno giocando con la play station. “Josh,è già ora di cena. Ti va di cenare qui? Ordiniamo la pizza e trascorriamo la serata in compagnia” gli propongo. “Mi fermerei volentieri ma questa sera è il compleanno di mia sorella e ceniamo tutti insieme” mi spiega tranquillamente lui. “Sono già in ritardo. Ci vediamo domani Anne. Grazie di tutto ragazzi,è stato un piacere conoscervi” saluta Josh prima di aprire la porta e salire sulla sua automobile per tornare a casa. “Ma la piazza la ordiniamo lo stesso vero?” ci domanda preoccupato Niall e non posso fare altro che sorridere e annuire con il capo. “Niall ti va di mangiare anche la mia pizza?” affermo prima di allontanare da me il piatto. “Dici sul serio?” mi domanda stupito lui prima di trasferire il cibo nel suo piatto. “Anne perché non mangi?” chiede preoccupato mio fratello. Gli occhi di tutti sono rivolti a me e mi sento in imbarazzo. “Non ho fame,tutto qua! Cosa facciamo questa sera?” “Tot stoy” propone Liam. Lui è innamorato di quel cartone animato ma da quando è arrivato lo abbiamo già visto quindici volte e la sua idea causa uno sbuffo comune. “Che ne dite del gioco della bottiglia” propone Harry con un sorriso malizioso dipinto sul volto. “Non se ne parla nemmeno. Mia sorella non si tocca nemmeno con un dito se non volete che vi trancio le mani. E poi siamo tutti maschi eccetto Anne” controbatte mio fratello. “Intanto finite di mangiare,poi vediamo”cerco di concludere la discussione e ognuno rivolge lo sguardo alla propria pizza. “Hai bisogno di qualcuno che ti asciughi i piatti mentre tu li lavi?” si offre Niall dopo che tutti si sono recati in salotto. Nell’ ultimo periodo ho legato molto con lui. “Tranquillo piccolo irlandese,non occorre” “Voglio aiutare la mia migliore amica” si lascia sfuggire lui. “Anche io ti considero il mio migliore amico Niall” affermo prima di schioccargli un bacio sulla guancia. “Non ti basta più Josh vedo. Adesso ci provi con Niall?” interviene Harry entrando in cucina. “Punto primo lui è il mio migliore amico e punto secondo faccio quello che voglio. Ora vattene” gli ordino fredda. “Attenzione! L’ uomo si scatena” mi prende in giro lui. “Mi hai dato del maschio?” gli ringhio contro avvicinandomi pericolosamente a lui. “Così pare!” ammette lui alzando le spalle. “Cos’ è? La verità fa male?” continua lui “di sicuro non ti posso definire in una donna”. Ed ecco nuovamente quel vuoto dentro,quelle parole taglienti come lame trafiggermi da parte a parte. Gli occhi si stanno inumidendo ma no,non piangerò per lui. “Harry” lo richiama puntualmente il mio migliore amico. “Tranquillo Niall. Le sue parole non mi sfiorano minimamente” “Non si direbbe dall’ espressione del tuo volto” mi avvisa lui con un sorriso tutt’ altro che dolce. Sento che se rimango qui ancora un minuto esplodo quindi mi dirigo a passo spedito in salotto tirandogli una spallata quando mi trovo accanto a lui provocando una sua risata. Mi siedo sul divano insieme agli altri ragazzi che stanno guardando su Mtv un programma intitolato: “Behind the music” nel quale i gruppi musicali e i cantanti vengono intervistati raccontando la loro vita. “Magari un giorno saremo seduti anche noi in quello studio a rispondere alle loro domande” ipotizza Liam. “ Payne ci siamo appena esibiti alle olimpiadi di Londra 2012 e abbiamo appena vinto tre VMAs. Frena!” lo avvisa mia fratello tra le risate. “Hai ragione Tommo” afferma Liam prima di prendere tra le mani il cellulare per scrivere un messaggio che di sicuro è indirizzato a Danielle,la sua ragazza. Intanto Niall e Harry ci raggiungono in salotto. “E ora che si fa?” domanda il biondo accomodandosi per terra. “Che ne dite di Obbligo o Verità?” propone Zayn. Dopo aver ricevuto il consenso di tutti ci sediamo in cerchio per terra. “Chi inizia?” domanda Louis. “Parto io” afferma Harry alzando la mano per prenotarsi ed ho il presentimento che la sua domanda sarà rivolta a me. E infatti “Anne,obbligo o verità?” “Verità” dico sicura. “Partiamo soft. A chi hai dato il primo bacio?” mi chiede rivolgendomi un sorriso di sfida. “Vuoi dirmi che hai baciato un ragazzo e non mi hai detto nulla?” mi chiede irritato mio fratello. Ci siamo sempre detti tutto. Quando era fidanzato con Hanna mi ha raccontato per filo e per segno il giorno in cui si sono conosciuti e quello in cui si sono baciati. “Se magari mi lasciassi finire Louis. Non ho ancora dato il mio primo bacio” ammetto e guardando le loro facce posso affermare con sicurezza che sono stupiti,di sicuro presi in contropiede da questa mia ammissione. Dopo aver ascoltato la mia risposta mio fratello tira un respiro di sollievo sorridendomi felice. “Come mai? Nessuno ti vuole?” domanda in tono di sfida Harry. Mi sforzo di essere gentile e di rimanere tranquilla: “Semplicemente ho sempre pensato che il primo bacio sia una cosa importante e che non vada sprecato con il primo che capita. Intendiamoci:le occasioni ci sono state ma in un modo o nell’ altro non ho mai baciato nessuno. Voglio che quando succeda sia perfetto e con la persona che mi piace veramente e che sono sicura ricambi i miei sentimenti”. Sono un po’ in imbarazzo a raccontare le mie cose davanti a ragazzi che conosco da poco tempo. “Quindi devi ancora baciare Josh?” mi domanda curioso e stupito Niall. “Si” affermo. La serata passa in fretta all’ insegna di domande imbarazzanti per tutti ed è grazie a questo che scopro che mio fratello è ancora vergine. Meno male perché detto in tutta sincerità Eleonor non mi sta molto simpatica,voglio il meglio per mio fratello e non penso che lei lo sia. “E così devi ancora dare il tuo primo bacio” sussurra Harry appena arriviamo in camera. “Cavolo,sei perspicace!” lo provoco io. “Beh non che la tua confessione mi stupisca. Non so chi sarà lo sfortunato ragazzo che ti bacerà per primo ma appena succederà digli che Harry Styles gli fa le sue più sentite condoglianze”. Non so come faccia ma mi ammutolisce sempre. “Senza parole eh? La verità è davvero una brutta bestia. Credi davvero di poter interessare a qualcuno? Devo dire a Louis di comprare più specchi da mettere in giro per casa ma attenta a non romperli tutti specchiandoti altrimenti Zayn si arrabbierà da matti”. Adesso ha superato i limiti. Cerco delle parole per esprimere tutto l’ odio che provo verso di lui ma non ne trovo. Mi avvicino a lui e gli tiro uno schiaffo in pieno volto. La sua faccia è leggermente piegata di lato e la guancia che ho colpito sta assumendo pian piano una colorazione rossastra. Nessuno dei due parla,ci limitiamo a osservarci con disprezza. Mi avvicino al letto e prendo il suo cuscino che gli pongo tra le mani. “Vattene. Non rimarrai in camera mia un minuto di più!” “E dove andrei a dormire? Spiegamelo perché secondo i miei calcoli tutte le stanze sono occupate” “Sul divano” rispondo semplicemente. Lo spingo con violenza fuori dalla mia stanza chiudendo la porta alle mie spalle e scivolando lentamente con la schiena su di essa fino a sedermi sul parquè. Mi porto le mani al volto e silenziosamente comincio a piangere.


Look at me!!

Ma ciao bellezze mie!!!! Sono tornata con  un altro capitolo che spero vi piaccia anche se a me non convince molto.. Premetto che non volevo postare in quanto le recensioni si sono abbassate ulteriormente e sono davvero triste per questo.. Pensavo la mia storia vi piacesse ma da 35 recensioni di due capitoli fa siamo arrivati alla 17 dello scorso che non sono poche,anzi ma molto meno delle precedenti.. Anyway poche ma buone perchè siete davvero dolcissime e gintilissime con me.. Avete sentito LWWY?? Io la trovo bellissima e non riesco a fare a meno di fare replay quando termina e poi anche Lou e Niall cantano e di questo sono felicissima.. Il signor Styles mi ha fatto venire un infarto nel suo assolo così come ZaynmidivertoauccidereAnneconilmioassolo Malik.. Vogliamo parlare di Liam?? Cioè lui è bellissimo con il nuovo taglio anche se già prima non respiravo a vederlo.. E Harry con la banana?? Ossignore non respirooo!! E la camminata sexy dei ragazzi,ne vogliamo parlare?? No perchè non ci sono parole!! :D ah ecco.. è stato detto che verranno in  Italia!!! Aspettiamo conferma da Marco di Team World però incrociamo le dita e speriamo.. Poi poi.. Ho creato una pagina fb per il profilo di EFP. Si chiama: Anne96 on EFP. La foto della pagina è Lou.. scusate ma non riesco a mettere il collgamento diretto.. Poi.. Ho pubblicato una OS su Niall che spero leggiate e che vi piaccia.. ci ho messo l' anima davvero.. Pubblicità:vi consiglio questa bellissima FF della mia migliore amica che merita davvero di avere piu recensione,passate e non ve ne pentirete,fidatevi!!


 

Guardate cosa ho comprato!!!! Sono come quelle di Zayn a Sanremo!! Le amo :)




 

Ed ora ecco una mia foto. Si lo so di non essere una bella ragazza ma non posso cambiare :D e ora vado che The Hits Radio in diretta da Londra sta mandando LWWY e devo saltare sul mio letto!! :D
Recensite mi raccomando!
Un bacio
Anne96

 

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Capitolo 8
*** You belong with me ***



 

You belong with me




Sono circa le quattro di mattina quando mi alzo da terra e mi asciugo le lacrime. Scendo silenziosamente le scale e mi avvicino al divano sul quale Harry dorme tranquillo. Mi chiedo come faccia a rimanere così calmo:se io fossi in lui sarei divorata dai sensi di colpa per quello che ha detto ma lui no. Un’ idea geniale mi fa sussultare. Mi reco in lavanderia e riempio una bacinella con dell’ acqua calda che,tornando in salotto,posiziono vicino al divano. Senza fare rumore prendo la mano destra di Harry tra le mie e,cercando di non svegliarlo, la immergo nella tinozza. Secondo quanto ho appreso da Sun e dai suoi fantastici scherzi domani mattina Harry si dovrebbe svegliare con il pigiama bagnato in quanto se la dovrebbe fare addosso. Sono un genio del male. La vendetta è un piatto che va servito lentamente, caro Harry. Trattengo un ghigno e ritorno in camera mia molto più felice di quando sono scesa. Mi infilo sotto le coperte e mi avvicino alla parte destra del materasso per abbracciare il mio compagno di stanza ma appena mi accorgo che non è qui con me mi rattristisco immediatamente. Annuso le lenzuola che hanno ricoperto il suo corpo le sere passate e un odore di menta fresca mi arriva alle narici avviandomi verso un sonno profondo. Un grido mi sveglia verso le nove e,preoccupata,mi precipito al piano terra dove trovo Harry in piedi davanti al divano con le mani tra i capelli. Anche gli altri ragazzi sono accorsi in salotto allarmati. “Tu! Sei stata tu! Ammettilo” urla Harry puntandomi contro il dito. All’ improvviso capisco a cosa si riferisce e cerco di assumere un espressione indifferente. “E cosa avrei fatto scusa? A parte dormire si intende” domando innocente. “Harry,ma perché hai dormito sul divano?” chiede curioso e stupito Niall. “Tua sorella ieri sera si è arrabbiata per chissà quale motivo a me sconosciuto e mi ha cacciato dalla sua camera!” spiega lui rivolgendomi un sorriso malefico che noto solo io. “Certo,perché dirmi che faccio schifo è una cosa da nulla vero?” mi difendo io. “Davvero hai detto questo a Anne?” domanda con una punta di cattiveria Niall. Mentalmente mi appunto di ringraziarlo dopo. “Bugiarda” mi accusa il riccio puntando i suoi occhi verdi sui miei. “Bugiardo” “Tu sei una bugiarda,non io” si difende. Adesso lo picchio,giuro. “Harry ammetti le tue colpe” lo incoraggio io. “Non dirò qualcosa di falso solo perché me lo chiedi tu Anne. Mentre tu,ragazzina..” “Ehi piano con le parole. Abbiamo la stessa età se non te lo ricordi, ragazzino” lo interrompo io avvicinandomi a lui mentre egli riprende il discorso “hai immerso la mia mano nell’ acqua calda e me la sono fatta addosso” urla in preda alla rabbia. “Non so di cosa tu stia parlando” mento alzando le mani al cielo. “Lou,tua sorella è una bugiarda” si rivolge Harry a mio fratello. “Dovresti dire:Lou io,Harry Styles dico tante bugie” lo correggo. “Adesso basta. Smettetela,tutti e due” ci ordina tranquillo mio fratello avvicinandosi a noi. “fate la pace e tutto tornerà come prima” ci spiega mio fratello come se fossimo dei bambini . “Mai!” gridiamo all’ unisono io e Harry e in risposta i ragazzi si strofinano una mano sulla faccia e si dirigono stanchi in cucina lasciando me e Harry da soli in salotto. “Ammettilo che sei stata tu a farmi questo scherzo” mi chiede lui indicandosi i pantaloni bagnati. “Certo che sono stata io” sorrido vittoriosa io assicurandomi che nessuno a parte il riccio stia ascoltando la mia ammissione. “Questa me la paghi Anne” ma non ascolto le sue parole perché mi dirigo in cucina e do un morso alla ciambella che Niall tiene tra le mani. “Ehi quella era mia” sbotta il biondo. “Dici bene, era. Comunque buongiorno”saluto i ragazzi che sono impegnati a fare colazione. “Anne, hai fatto i compiti per domani?” mi domanda premuroso mio fratello. “Si ma per favore non parlare di scuola anche di domenica” lo imploro. “Va bene ma impegnati,mi raccomando!” e in questi momenti sembra proprio papà.
 
“Anne puoi venire qui un momento?” mi domanda mio fratello dal salotto con voce severa. Preoccupata mi avvicino a lui e lo scruto sotto gli occhi vigili dei ragazzi che sono seduti sul divano insieme a Louis. “Ho trovato questo in camera tua. Vuoi spiegarmi che succede?” continua porgendomi il volantino del concorso canoro. Non volevo lui lo venisse a sapere perché di sicuro adesso insisterà di venirmi a vedere e sa quanto mi vergogno a esibirmi di fronte a lui,figuriamoci davanti anche agli altri. “Parteciperò ad un corso in cui dovrò presentare una canzone che dovrò cantare davanti ai giudici. Al primo classificato verrà assicurata la borsa di studio per la Royal Accademy of Music” gli spiego. “Ma non voglio che veniate a vedermi” puntualizzo. “Guarda che se vogliamo sentire un’ oca starnazzare andiamo anche al laghetto qui vicino”mi prende in giro Harry guadagnandosi un’ occhiataccia da me. “Disse quello con la voce roca che ha fatto carriera solo per la sua fama dal Don Giovanni” rido soddisfatta io. “Intanto io sono qualcuno adesso e tutti i fans mi amano. Tu dove sei? Ancora qui a studiare sperando di diventare famosa” mi risponde lui a tono ferendomi ancora e zittendomi. “And the winner is? Harry!” comincia ad urlare saltando sul divano. “Adesso ti picchio” prendo l’ iniziativa avvicinandomi a lui e afferrando i suoi capelli tra le mie mani e cominciando a tirarlo. Due braccia forti,quelle di Zayn,mi circondano il bacino mentre Niall mi obbliga a lasciare andare i capelli di Harry. A malincuore eseguo il suo ordine. Il riccio ha le lacrime agli occhi per il male. “E questo è niente Styles” lo avverto. “Adesso passiamo ai cognomi?”mi domanda con un sorrisetto. “Se vuoi passo agli insulti. Non c’ è problema per me” “Andrà benissimo Styles,grazie”afferma facendomi sorridere compiaciuta. “Che canzone avevi pensato di cantare?” mi domanda Niall. “Fucking perfect di Pink” rispondo sicura. “Perfetta? Ma fammi un piacere” ci interrompe Harry tra le risate che cerco di ignorare. “Volevo chiederti un favore biondino” lo avviso abbracciandolo. “Lecchina” mi soprannomina Harry tossendo. “Mi insegneresti gli accordi per la chitarra? Vorrei fare bella figura!” “Vorrai dire:migliorare di poco la mia pessima esibizione” interviene nuovamente il riccio. “Vuoi essere castrato?” domando rivolgendomi a Harry il quale mi guarda impaurito prima di alzarsi e andarsene in cucina. “Ti aiuto volentieri Anne” mi risponde il mio migliore amico. “Possiamo venire  a vederti?”mi domanda Liam rivolgendomi uno sguardo supplichevole. “Mi vergogno,ragazzi. E anche se mi scoccia ammetterlo Harry ha ragione. Non sono brava a cantare ma mi serve quella borsa di studio” spiego. “Se vuoi io,tuo fratello e Zayn ti aiutiamo a migliorare vocalmente” si propone Liam e subito lo abbraccio. “Tra quant’ è il concorso?” domanda Zayn. “Due settimane” gli rispondo preoccupata in quanto manca davvero poco e non ho ancora iniziato a provare. “Dobbiamo renderci conto a che livello ti trovi per organizzare le ore di prova. Canta una canzone a tua scelta” propone mio fratello. “Adesso?” chiedo stupita. “Si” “Ma intendete proprio adesso?” domando nuovamente. “Si” ribadiscono loro il concetto alzando la voce. “Non ridete. E tu” mi rivolgo a Harry che è tornato in salotto per non perdersi la mia esibizione “prova solo a fare battute su di me che ti trancio le gambe” lo avverto provocando una risata generale. Chiudo gli occhi per concentrarmi e comincio a intonare:

http://www.youtube.com/watch?v=VtEJgy3_PvY&feature=youtu.be
(cover di una mia carissima amica)

You’re on the phone with your girlfriend, She’s upset
She’s going off about something that you said
She doesnt get your humour like I do


E inspiegabilmente mi appare l’ immagine di Harry e me,due settimane fa,mentre scherzavamo in salotto e con noi c’ era anche Caroline Flack. Il giorno dopo ti chiamò arrabbiata:non capiva il tuo umorismo con me.

I’m in the room, its a typical Tuesday night
I’m listening to the kind of music she doesn’t like
And she’ll never know your story like I do


Tu e Caroline uscite insieme da qualche mese ma sono sicura che lei non conosce le sue canzoni come le conosco io. Lei non a che per cantare delle note alte alzi la testa come se ti potesse essere d’ aiuto. Lei non sa quanto lavori per migliorare. Lei non sa.

But she wears short skirts, I wear t-shirts
She’s cheer captain and I’m on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you’re lookin for has been here the whole time


Ma mentre lei indossa vestiti  io porto delle semplici magliette. Perché mai vorresti me e non lei? E aspetto il giorno in cui scoprirai che tutto quello che hai sempre cercato è stato qua,sotto i tuoi occhi.

If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me
You belong with me


Sai,questa notte che non dormivi accanto a me ho capito che mi piaci ancora come un anno fa ma no,questa volta non lo verrai a sapere. In alcuni momenti ti odio,ti odio perché non capisci che mi piaci e perché non sai che fa male sentirsi dire determinate parole,perché non capisci che mi appartieni.

Walkin the streets with you in your worn out jeans
I cant help thinking this is how it ought to be
Laughing on the park bench thinkin to myself
Hey isnt this easy?


Dovrei pensare a me stessa e non soffrire per te ma non riesco. Quanto mi piacerebbe ridere su una panchina insieme,è tutto più facile se entrambi lo vogliamo.

And you’ve got a smile that could light up this whole town
I havent seen it in awhile, since she brought you down
You say you find I know you better than that
Hey, Whatcha doing with a girl like that?


Il tuo sorriso,qualcosa di unico capace di farmi volare. Ma perché quando sei con lei non lo vedo? Perché quando siamo insieme invece volo sopra le nuvole al solo accenno di una tua risata?

She wears high heels, I wear sneakers
She’s cheer captain and I’m on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you’re looking for has been here the whole time

Ma mentre lei calza tacchi alti  io porto delle semplici scarpe da ginnastica ormai consumate. Perché mai vorresti me e non lei? E aspetto il giorno in cui scoprirai che tutto quello che hai sempre cercato è stato qua,sotto i tuoi occhi.
 
If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me

Sono qui da due anni. Perché non mi vedi?
Standin by, waiting at your back door
All this time how could you not know that?
You belong with me
You belong with me


Quando trascorro il mio tempo con Josh sto bene e mi diverto. Ma lui non è te,solo ora lo capisco. Perché infondo tu mi appartieni.

Oh I remember you driving to my house in the middle of the night
I’m the one who makes you laugh when you know you’re about to cry
I know your favorite songs and you tell me about your dreams
I think I know where you belong. I think I know it’s with me.


E mi ricordo quando una settimana fa siamo usciti con gli altri ragazzi che però se ne sono andati a casa prima di noi. Ci siamo trattenuti al bar tutta la sera a scherzare. Poi all’ improvviso Caroline ti chiamò e tu stavi male,avevate litigato nuovamente e dai tuoi occhi capivo che ti piaceva davvero. Ho fatto di tutto per risollevarti il morale e tu ridevi come non mai e abbracciandomi mi hai sussurrato un grazie. So qual’ è il tuo destino:è qui con me.

Can’t you see that I’m the one who understands you?
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me


Perché non ti accorgi che sono l’ unica che ti capisce,che ti fa sorridere? Perché non capisci che mi appartieni?

Standing by or waiting at your back door
All this time how could you not know that
You belong with me
You belong with me


Perché non ti accorgi di me? Perché esci con molte ragazze che nemmeno conosci quando io sono qui da due anni,accanto a te? Perché non capisci che mi fa male vederti con le altre? Fa male,male da morire.

Have you ever thought just maybe
You belong with me
You belong with me


Tu mi appartieni Harry; accorgiti di me.

Apro gli occhi e il primo sguardo che cerco è quello del riccio. I suoi occhi verde bottiglia mi scrutano e ma è come se fosse assente,perso nel suo mondo,nei suoi pensieri. Una lacrima inaspettata solca sul viso di entrambi,in sincronia. Volgo lo sguardo al pavimento. Quando alzo la testa noto che Harry sta imboccando la strada che porta al piano superiore e sento la porta della stanza sbattere. Non commenta ne in positivo ne in negativo,i ragazzi se ne accorgono e rimangono stupiti quanto me. Non so cosa gli sia preso. Louis e gli altri,che fino a quel momento sono rimasti in silenzio, mi abbracciano. “Sono senza parole Anne” afferma Niall. “Sei stata bravissima piccola”si complimenta mio fratello schioccandomi un bacio sulla guancia. “Brava quanto tuo fratello” scherza Zayn. “Ehi” lo rimprovera Louis tirandogli un lieve pugno sul braccio facendo ridere tutti. Ma io sono distante anni luce da loro e dai loro complimenti,il mio pensiero è rivolto a Harry. Lui mi appartiene.


Look at me!

Macciao bellezze mie! Come state?? Spero tutto bene.. Come vi sembra questo capitolo? Anne ha capito cosa prova veramente per il nostro Hazza anche se lui non si esprime molto sull' arogomento anzi.. Questo capitolo era pronto da questa estate e anche il prossimo è pronto ed è quello che mi piace di più perchè ci ho messo l' anima a scriverlo e spero con tutto il cuore che vi piaccia sia questo che il prossimo. Il prossimo capitolo,se questo raggiungerà un numero accettabile di recensioni,potrei postarlo moooolto presto. Non ho molto da dire oggi.. Ah sapete cosa mi è successo? Ero a Venezia per il ritrovo di coloro che insieme a me hanno fatto il FM e una ragazza,si proprio tu Emma che sta leggendo,si avvicina e mi domanda:"Ma per caso sei iscritta a efp?" e io le ho risposto:"Certo ma perchè?" ed Emma ha risposto:"Per caso sei Anne96?". Ve lo giuro è stato stranissimo ma anche bellissimo essere riconosciuta!! Bene.. Poi.. Qualcuna di voi andrà a Milano il primo novembre?? IO SI E NON RESPIRO ALL' IDEA CHE LI VEDRO'! ok sto zitta.. Spero che tutte noi,un giorno,avremmo l opportunità di vederli:ve lo meritate TUTTE! Passate poi a leggere le storie di Dreamer821__ che sono davvero stupende e meritano da morire!Me ne vado.. Adios bellezze mie..
Grazie ai 32 lettori che hanno messo la storia tra le preferite,vi adoro
Grazie ai 9 lettori che hanno messo la storia tra le ricordate,vi adoro
Grazie ai 47 letteri che hanno messo la storia tra le seguite,vi adoro
Grazie ai 2 lettori che mi hanno messa tra le autrici preferite,vi adoro
Grazie a quella lettrice che ha votato la mia storia per essere nelle scelte,ti adoro
E grazie anche a te,lettore silenzioso che leggi la mia storia,ti adoro
A presto tesori miei,recensite
Un bacio
Anne96

 

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Capitolo 9
*** Valentine's day ***



 

Valentine's day


Siamo tutti comodamente seduti sul divano del mio salotto a guardare “Love Atually”,il film preferito di Harry, quando il campanello suona. Nessuno di noi sembra avere l’ intenzione di alzarsi così mi rivolgo a mio fratello: “Lou” “Anne,lo so come mi chiamo. Per favore puoi andare ad aprire?” mi chiede lui di rimando. Con un sonoro sbuffo mi dirigo verso la porta che apro per richiuderla immediatamente. Mi siedo nuovamente sul divano e comincio a riguardare il film. “Chi era alla porta?” mi domanda curioso Niall. “Nessuno di importan..” non riesco a terminare la frase perché il rumore fastidioso del campanello mi interrompe. “Non voglio ne calzini,ne tappeti,ne scope,grazie e arrivederci” saluto cordialmente. “Anne,non mi riconosci?”mi domanda la donna stupita. “Sai ho visto così tante signore anziane in vita mia che non riesco a ricordarmele tutte” rispondo trattenendo una risata. I ragazzi mi guardano con aria interrogativa mentre Harry,cha ha appena capito chi è l’ ospite,si alza e abbraccia Caroline per poi posarle un leggero bacio sulle labbra che lei volutamente approfondisce davanti ai miei occhi. Rivolgo lo sguardo alla ragazza mora di fronte a me. “Piacere io sono Eleonor” “Lo so chi sei ma per mia sfortuna non posso dire che per me sia un evento felice incontrarti” “Perché?” mi chiede dispiaciuta e offesa. “Perché io credo fermamente in Larry Stylinson” urlo ricevendo gli guardi sorpresi dei ragazzi. “Scusate mi sono lasciata prendere dalla situazione” affermo imbarazzata rivolgendomi a tutti i presenti. “E io che stavo per crederci. Amore,simpatica tua sorella” dice Eleonor dandomi un’ amichevole pacca sulla spalla nemmeno fossimo amiche. “Io invece ho visto tanti lattanti ma di te mi ricordo perfettamente in quanto ci provi con il mio ragazzo” sbotta all’ improvviso Caroline rivolgendosi a me e provocando la risata di Harry. “Ti ci è voluto un po’ a cercare una battuta offensiva. D'altronde man mano che si avanza con l’ età è sempre più difficile formulare delle battute cattive” “Anne,stai zitta” mi ordina con tono serio Harry. “Beh se me lo dici tu allora puoi stare certo che il tuo desiderio non sarà esaudito” “Adoro il fatto che non siate così amici come tempo fa”osserva compiaciuta Caroline. Abbasso lo sguardo per non darle la soddisfazione di vedere che ci sono rimasta male. Harry mi scruta per alcuni secondi,percepisco il suo sguardo su di me. Non posso fargli capire che ci tengo a lui così affermo: “Non sai che liberazione è stata non avere più tra i piedi il babbuino. Tutto tuo!” e alzo le spalle prima di distendermi sul divano occupando anche il posto lasciato libero da Harry. Tutti i ragazzi stanno ridendo a differenza di Harry che mi rivolge uno sguardo cattivo che volutamente ignoro. “Che schifo di film state guardando? E’ per ragazzini,non credi Harry?” domanda la donna al riccio;non sa invece che lui adora questo film. Love Actually sta per terminare ma solo io, Niall, Zayn e Liam lo stiamo guardando in quanto le due coppie si stanno coccolando e baciando da quando le due ragazze sono arrivate. Il campanello suona e pur di non vedere più Caroline avvinghiata a Harry mi alzo. Perrie, Sarah,la “migliore amica” di Liam, e Josh mi guardano sorridendo prima di entrare catturando l’ attenzione di tutti. “Bene ora rimarrò da solo” afferma triste Niall. “Tranquillo,io e Josh non ci scambieremo effusioni in pubblico come gli altri” lo tranquillizzo. “Partita a FIFA?” propongo e tutti si aggregano tranne Harry e Caroline che si limitano a seguire il gioco dal divano. “Biondo preparati alla sconfitta!” lo avviso prendendo il joystic. “Ma fammi il piacere Anne. Sono bravissimo a questo gioco e non mi farò battere di sicuro da una femmina” afferma prima sedersi sul pavimento. Cerco anche io un posto in cui sedermi ma l’ unico libero è vicino a Harry e Caroline. “Principessa,mettiti in braccio a me!” dice Josh battendosi le mani sulle cosce per incoraggiarmi. Appena mi siedo il mio ragazzo mi circonda la vita con le braccia e appoggia il mento sulla mia spalla. Non sento i brividi impossessarsi del mio corpo,a differenza di quando sono con Harry:ogni volta che lo vedo,anche a molti metri di distanza,sento le farfalle svolazzare nel mio stomaco. Josh mi prende dolcemente il mento e mi fa voltare delicatamente la testa di prima di posarmi un dolce bacio sulla guancia. Mi fa girare totalmente verso di lui appoggiando la sua fronte contro la mia e fisso i suoi occhi color nocciola. Gli sorrido prima di ricevere un suo abbraccio. “Mi piaci principessa,tanto” mi sussurra sincero all’ orecchio ma a quanto pare tutti l’ hanno sentito visto che si solleva un brusio generale. Quanto vorrei che quelle parole me le avesse dette Harry. “Anne iniziamo?” mi domanda Niall. “Certo” sorrido io girandomi verso il televisore. Incrocio per sbaglio lo sguardo di Harry che però non riesco a decifrare:sembra deluso,triste e arrabbiato allo stesso tempo ma il nostro contatto visivo è interrotto da un bacio improvviso e passionale di Caroline. Lui le posa le mani dietro la schiena per avvicinarla ulteriormente mentre lei gli passa le mani tra i capelli ricci.“Iniziamo” urlo a voce così alta da far sussultare tutti e far staccare i due fidanzati.                                                                                               
“Ho vinto!” esclamo alzandomi dalle gambe di Josh,il quale mi ha incoraggiato tutta la partita a FIFA tifando per me, e cominciando a saltare sul posto. “Ti ho battuto irlandese!” lo prendo in giro ridendo. “Tutta fortuna” si difende lui ridendo di gusto. “Potere alle donne! Siamo superiori a voi in tutto” gli faccio notare scatenando la risata generale. Sono le due quando gli ospiti se ne vanno. Mio fratello,insieme a Liam,Niall e Zayn sono andati a dormire mentre io sistemo il salotto e la sala da pranzo. Harry invece è chiuso in bagno da dieci minuti e non accenna ad uscirne e devo ammettere che sono leggermente preoccupata,magari si è sentito male. A interrompere i miei pensieri è la figura del riccio che silenziosamente entra in cucina prima di sedersi sulla sedia di fronte a me. “Vuoi una mano con i piatti?” mi domanda lui notando la grande quantità di stoviglie da lavare. Mi limito ad annuire e a porgergli il canovaccio con il quale dovrà asciugarli. L’ acqua non è eccessivamente calda cosi posso permettermi di non mettermi i guanti e comincio a strofinare la spugna impregnata di detersivo sui piatti. Dopo averli lavati tutti comincio a risciacquarli;porgo il primo piatto a Harry che avvicina la mano alla mia per prenderlo ma le nostre dita si sfiorano appena ed è come se avessi preso una scossa. Il piatto mi scivola di mano e va ad infrangersi sul pavimento rompendosi in mille pezzi. Entrambi ci abbassiamo a raccogliere i frammenti ma per sbaglio mi provoco un taglio profondo alla mano destra dal quale esce tanto sangue. “Siediti sul tavolo. Vado a prendere i cerotti e tutto l’ occorrente per medicarti” si affretta a dire Harry. “Ma no tranquillo non è niente di grave” lo tranquillizzo io alzandomi per prendere un fazzoletto per tamponare la ferita. “Non provarci nemmeno. Siediti” mi ordina il riccio prima di scomparire in bagno. “Brucerà un po’”mi avvisa Harry prima di togliere il tappo all’ acqua ossigenata. “No no,assolutamente no. Fa malissimo,scordatelo. Piuttosto rimango piena di sangue ma tu quella cosa non la versi sulla ferita” esclamo allarmata io ricordandomi il dolore che provoca versare quel liquido su un taglio. “Anne,dobbiamo farlo altrimenti..” “Ho detto di no. E’ il mio corpo,decido io” affermo cocciuta. “Facciamo così:io verso l’ acqua ossigenata e tu appena senti dolore stringi la mia mano va bene?” mi propone lui rivolgendomi un debole sorriso. Annuisco debolmente prima di avvicinare la mano insanguinata al contenitore. Lui lo afferra e comincia a versarne un po’. Dopo pochi secondi la ferita comincia a bruciare e immediatamente afferro la mano di Harry con la sinistra e la stringo forte. “Ecco,abbiamo finito” dice soddisfatto il riccio dopo avermi fasciato. “Grazie mille” “Prego. Senti volevo chiederti se potevo tornare a dormire da te,si sta un po’ scomodi sul divano” “Certo” affermo sorridente rendendomi conto solo successivamente di quello che ho detto ma ormai è troppo tardi. “Grazie Anne. Aspettami in camera, metto a posto le ultime cose e arrivo” mi rassicura lui. Mi reco al piano superiore e indosso il mio pigiama. Dopo circa dieci minuti Harry entra in camera e comincia a sbottonarsi la camicia. D’ istinto mi volto verso il muro imbarazzata. “Puoi girarti” sussurra sorridente lui stendendosi nel letto. “Buonanotte”gli auguro io chiudendo la luce. Nel buio Harry cerca la mia mano fasciata e la avvicina alla sua bocca posando un bacio sopra le garze. “Così guarisce prima” mi spiega lui provocando la mia risata. “Ti sei avvicinato a me solo perché volevi avere l’ avventura di una notte e poi basta?” do sfogo ai miei pensieri. “No” “Giuramelo” “Te lo giuro” mi rassicura lui. “Allora perché hai detto quelle cose?” domando dubbiosa. Lui non risponde e improvvisamente mi abbraccia. “Ora dormi. Buona notte Anne” mi augura sciogliendo l’ abbraccio. “Notte Hazza”.

La sveglia mi fa sussultare e sveglia anche Harry disteso accanto a me. “Buongiorno” sussurra con la voce impastata dal sonno. “Buongiorno anche a te” rispondo di rimando io scompigliandogli i capelli. “Ma che ore sono?” mi domanda dubbioso notando che i raggi del sole non entrano dal balcone semi aperto. “Presto,le sette. Ma io, a differenza vostra,vado a scuola. Torna a dormire tu che puoi” lo incoraggio io coprendolo con il lenzuolo. “Oggi è il quattordici febbraio, il giorno di San Valentino” mi fa notare Harry rivolgendomi un sorriso. Ho sempre adorato questa festività nonostante non abbia mai avuto un ragazzo accanto a me con cui festeggiare. “Eh si. Festeggerai con Caroline questa sera?” domando con una punta di tristezza io che spero lui non noti. “Penso di si. Tu uscirai con Josh?” “Maybe yes” affermo prima di prendere i miei vestiti dalla sedia. “Smettila di fingere, con me non serve. Ho capito che lui non ti piace”a quelle parole mi blocco e rimango immobile. “Scusa?”domando sconvolta io voltandomi verso di lui. “Sono un bravissimo osservatore. Ieri sera,quando lui si è dichiarato tu non hai fatto una piega e non vi siete ancora baciati. Allora?” “Ti sbagli”dico solamente. “Ti ostini ancora a mentire?” “Non sto mentendo” ma dentro di me so che quello che ha detto è vero. “Staremo a vedere . Buona scuola e buona giornata” mi augura Harry. “Anche a te” mi limito a rispondere io prima di recarmi in bagno. Dopo essermi fatta la doccia scendo in cucina dove trovo Zayn intento a cucinare le uova. “Come mai sei così mattiniero oggi?” “Non riuscivo a dormire. Vuoi?” mi domanda indicando con un cenno della testa la padella. “No grazie. Faccio colazione all’ italiana io” e notando la sua faccia confusa continuo “Ho un cugino italiano e quando sono andata da lui in vacanza ho fatto colazione con latte e cerali e non ho mai smesso di bere il latte alla mattina” “Vuoi che ti tiri fuori l’ occorrente per la tua colazione?” “No grazie non ho fame sta mattina” ma a tradirmi è il rumore del mio stomaco. “Non sembra. Dai mangia qualcosa” insiste Zayn. “No,non ho fame”mento. “Mamma e papà non ti hanno detto che non si raccontano le bugie?” e appena li sento nominare mi rattristisco. “Oddio scusami non c’ ho pensato” “Tranquillo,va tutto bene. Davvero”lo tranquillizzo io mettendomi sulle spalle la cartella. “Buona giornata” mi augura il moro ma sono già fuori dalla porta.
Arrivo a scuola in anticipo come sempre e noto che in giardino,sedute sulle varie panchine,ci sono coppie che si scambiano effusioni e per evitarmi ricadute d’ umore raggiungo la mia classe con i libri in mano di Biologia. “Buongiorno ragazzi” ci saluta il professore dieci minuti dopo appena entra in classe. “Oggi studieremo le spugne” ci spiega lui. “Vi prego non siate così felici di iniziare”afferma dopo aver notato le facce stufe dei miei compagni. La lezione passa in fretta e mancano dieci minuti al suono della campanella quando qualcuno bussa alla porta. “Avanti” urla il professore per farsi sentire. Dalla porta entra il nostro bidello con in mano un mazzo di rose. “Devo consegnare questi fiori e questo bigliettino alla signorina Tomlinson” spiega lui avvicinandosi a me. “Grazie” sussurro io afferrando anche il foglietto di carta arancione come le cinque rose.

“Queste rose solitamente si regalano agli amici. Anne,ti ho vista come mia amica solo cinque giorni da quando ci conosciamo e credo che il nostro legame vada oltre questo legame”                                                                                    I.T.B

Sto pensando a tutti i ragazzi il cui nome inizia con la lettera B che magari sta indicare il nome ma è solo una supposizione. L’ unico che mi viene in mente è il capitano della squadra di basket: Ben Jonson che non mi ha mai rivolto la parola quindi non credo si tratti di lui. Tutta la classe mi sta fissando ma li ignoro e appena suona la campanella di fine lezione mi reco agli armadietti con il mazzo in mano per prendere i libri di Matematica. La classe è già affollata e appena entro con le rose tutti mi fissano ma d'altronde non c’ era spazio nel mio armadietto.“Scusi professore,prima che inizi la lezione dovrei consegnare queste rose bianche e un foglietto alla signorina Anne” afferma il bidello avvicinandosi al mio banco con i fiori stretti nella mano destra.
“Le rose bianche sono simbolo di purezza,caratteristica che tu incarni alla perfezione. Inoltre sono simbolo di delicatezza e io voglio trattarti come un oggetto di vetro:non ti farò mai del male”                                                      I.T.B 

Sempre la stessa firma,la stessa calligrafia a me sconosciuta. Sto cominciando a pensare che sia tutto uno scherzo architettato da qualche ragazzo che si diverte a prendermi in giro. Non riesco a pensare al professore che sta dettando un esercizio da svolgere in classe. Finalmente anche quest’ ora termina e mi dirigo a passo spedito verso l’ aula di Inglese. Sono pochi i ragazzi che frequentano il mio corso ma quei pochi presenti in classe si voltano verso di me quando faccio la mia entrata. Sono in imbarazzo e a testa bassa mi siedo al mio banco appoggiando vicino al banco i fiori arancioni e bianchi. “Chi te li ha regalati?” mi chiede Medison. “Non lo so nemmeno io” ammetto con tono duro,non mi è mai stata simpatica. “Sicura,di non esserteli regalati da sola?” mi domanda scherzando lei. “No” rispondo solamente e lei si allontana delusa. “Anne Tomlinson. E’ presente?” mi domanda il professore. Oddio adesso mi interroga ma non sono preoccupata,ho studiato. “Sono qui” alzo la mano per farmi notare. “Devo consegnarti queste. Ordini della bidella” e  quando mi trovo a pochi passi dalla cattedra il professor Preffor mi porge delle rose blu. Tra i fiori scorgo un bigliettino che apro non appena mi siedo al mio posto.

“Altre rose,altro significato. Il blu è simbolo di fiducia e onestà. Mi fido di te e so che sei una ragazza onesta,non mi tradiresti mai. Con affetto”                       I.T.B

“Scusi professore,la bidella le ha per caso detto chi le ha portate?” “No mi dispiace signorina Tomlinson” afferma il professore prima di cominciare a fare l’ appello. Devo ammette che questa situazione è davvero strana e non ci capisco più niente. Magari è Josh che per non farmi capire che è lui si firma in un altro modo,si è di sicuro così. “Signorina Anne,è tra noi?” mi richiama il professore. “Certamente” mento. “Allora saprà sicuramente illustrarmi la biografia di Shakespeare” e così comincio a parlare dell’ argomento chiestomi. “Si merita una A+,complimenti” e subito dopo suona la campanella. L’ aula di Storia si trova al secondo piano così percorro le scale insieme alla folla di alunni che insieme a me frequentano questo corso. Ognuno di noi ha il proprio banco,non ci si sposta mai. Il mio è situato vicino alla finestra così che,nel caso in cui mi annoi,posso guardare le persone che passeggiano tranquille per strada. Mi dirigo a passo svelto verso il mio posto a testa bassa e appena alzo gli occhi mi ritrovo delle rose gialle davanti a me. Il bigliettino dice:

“Giallo:segno di gelosia. Perché si sono geloso degli sguardi che gli rivolgi,dei sorrisi che gli regali,sono solo geloso di te”                                                  I.T.B

Le rose si trovano tutte insieme posate su un lato del banco anche se stanno cominciando a diventare tantissime e portarle in giro tutto il giorno è un po’ ingombrante ma il profumo che emanano è davvero buono. La curiosità aumenta e sono molte le ragazze che mi rivolgono sguardi fulminei. Alcune mi chiedono chi me le abbia mandate e non so mai cosa rispondere visto che non lo so nemmeno io. Finalmente è ora di pranzo. “Ehi ragazza,tutta la scuola parla di te. Che mi combini?”mi domanda Sun appena la raggiungo in mensa. “Guarda,tutte queste rose sono per me:quattro mazzi seguiti da altrettanti biglietti” gli spiego porgendoglieli. “Davvero strano”sussurra lei leggendoli. “Ma chi te li manda?” “Non so nemmeno questo, Sun” ammetto rivolgendogli un sorriso che lei ricambia. “Almeno è romantico” scherza lei. “Tu hai ricevuto qualcosa?” le domando quando ci avviciniamo al banco per prendere il cibo. “Solo cioccolatini” mi risponde lei. “Scusa tu sei Anne?” mi domanda la cuoca. “Si sono io perché?” domando Dubbiosa. “Questa è per te”mi spiega porgendomi una rosa nera e un bigliettino dello stesso colore.

“Si dice che il nero è il colore della sfortuna:sono un ragazzo davvero sfortunato perché tu non sei mia”                                                           I.T.B

“E così si esclude Josh,tu sei sua” “Corretto” “Anne lo so che lui non ti piace, ma allora che aspetti a chiarire le cose?”mi chiede Sun cominciando a mangiare la sua insalata. “Sta sera usciamo io e lui. Domani gli parlo,lo giuro”le prometto. “E’ una settimana che lo dici” e così cade il discorso. Ma chi è I.T.B? Dopo pranzo io e Sun ci dividiamo in quando lei ha Storia e io Ginnastica. Appena entro in spogliatoio sulle panchine di legno trovo un mazzo di rose di varie tonalità di rosa con un biglietto che porta il mio nome. Non mi stanno più nelle mani tutte queste rose.

“Lo so,cominciano a pesarti questi fiori ma devi sapere che faccio tutto questo per te. Ed ora passiamo al significato:le rose,come avrai potuto notare,sono di varie tonalità. Il rosa in generale significa affetto,quello che provo per te. Il rosa scuso significa riconoscenza quella che ho per te per essere entrata nella mia vita,come un uragano. Le cinque rose rosa chiaro stanno a significare la felicità,la gioia quella che sento io ogni volta che mi sei vicina mentre quelle color pesca significano amore segreto:tu non lo sai ma sei sempre nei miei pensieri e nel mio cuore”      I.T.B

Mi lascio cadere sulla panca felice anche se ancora ignoro che sia il mittente. Il mazzo si aggiunge a tutti quelli precedenti e dopo essermi cambiata entro in palestra. Appena arrivo tutti cominciano a bisbigliare ma tacciono appena la professoressa ci assegna degli esercizi a gruppi da fare. Dopo di questi la classe viene divisa a metà per giocare a pallavolo,sport che io amo e per cui sono portata. Come sempre,la mia squadra vince e tutti mi fanno i complimenti. Devo solo cambiarmi e poi posso tornare a casa. Quando rientro in spogliatoio però si è aggiunto un altro mazzo e tutte le mie compagne mi incoraggiano ad aprire il bigliettino.

“Tranquilla,non sono entrato nel tuo spogliatoio ma ho detto di farlo alla segretaria che è stata davvero disponibile. Il rosso è da sempre il colore della passione ma anche del rispetto e dell’ amore che supera la morte. Nemmeno da morto smetterò di desiderarti. Adesso ti trovi con biglietti e rose di vari colori e di diverso numero ma non è ancora finita. Ti aspetto in aula di Filosofia per svelarti la mia identità e per consegnarti l’ ultimo ma non meno importante mazzo di rose”                                                   I.T.B

Mi cambio veloce e con il cuore che batte a mille corro fino alla classe indicatami che però trovo vuota. Sulla cattedra vi è un mazzo composto da tre rose viola.

“Ci siamo. Io non sono qui ma tra poco arriverò,non preoccuparti. Il viola significa amore per la vita:dimmi che sarai mia per sempre per favore”                   I.T.B

Mi volto ma non c’ è nessuno così rileggo il biglietto. Sussulto quando due mani morbide si posano sui miei occhi. “Sei arrivato” sussurro con voce rotta. L’ aria si riempie di un odore forte di mente il profumo usato da.. Velocemente mi volto e mi trovo Harry a pochi centimetri da me sorridente. “Sei tu l’ artefice” affermo e lui annuisce. “Perché?” domando. “Perché,se non l’ hai ancora capito, mi piaci” mi spiega tranquillo lui. “Io..non so cosa dire” “Non dire niente allora” “Grazie,di tutto” lo ringrazio io riconoscente. “Perché i vari mazzi hanno numeri differenti di rose e perché quella firma?” gli domando curiosa io. “La somma delle varie rose è il numero dei giorni che ti conosco:198 giorni di emozioni,felicità,tristezza ma vissuti con te da x factor ad oggi. La sigla I.T.B sta per “Il tuo babbuino”. Ecco chiariti i tuoi dubbi” mi spiega lui. “Anne,scusa” “Per cosa?” domando curiosa sorridendo impercettibilmente. “Per quando ti ho detto che saresti stata l’ avventura di una notte,non è vero. Per quando ieri sera ho baciato Caroline davanti ai tuoi occhi,volevo vedere la tua reazione. Per l’ anno scorso quando ti ho volutamente ignorato e ti ho rivolto parole cattive. Non mi merito la tua amicizia,figuriamoci il tuo amore” afferma triste. “Le persone cambiano,sei perdonato”dico solamente. Improvvisamente e velocemente si avvicina a me e mi trovo con le spalle al muro. Abbasso lo sguardo per non affogare nel pozzo dei suoi occhi. “Guardami” mi sussurra Harry all’ orecchio. Rabbrividisco ma non faccio quello che mi dice. “Guardami” ripete ma non mi muovo. “Baciami” e a quelle parole pianto i miei occhi sui suoi. “Lo hai fatto solo perché ti guardassi?” gli domando dopo aver udito una sua risata. Si ammutolisce subito e comincia e sfiorare con il pollice la mia guancia mentre il suo naso tocca il mio. “Baciami” ripete nuovamente a pochi millimetri dalle mie labbra. “Non posso farlo” ammetto. Lui non accenna ad allontanarsi. “Perché?” “Mi sentirei in colpa nei confronti di Josh” “Ma tu non lo ami!” sussurra lui guardandomi negli occhi. “Lo so ma..” non riesco a terminare la frase che le sue labbra calde e morbide sono sulle mie. “Lasciati andare”mi suggerisce lui e io faccio come consigliato e gli metto una mano sulla nuca avvicinandolo ulteriormente a me. Dolcemente la sua lingua si fa spazio tra la mia bocca cercando la mia. Mi stacco lentamente da lui con il fiato corto. “Condoglianze” gli dico sorridendo e notando che è confuso affermo “Quella sera,dopo obbligo o verità,mi hai detto che al primo che mi avesse baciato avrei dovuto fargli le condoglianze e che era un ragazzo sfortunato” e scoppia in una risata fragorosa. Mi avvicino alle sue labbra e lo bacio prendendo l’ iniziativa. “Mi” un bacio “sa” un altro “che sono” un altro bacio “il ragazzo più sfortunato fortunato del mondo allora” afferma velocemente prima di avventarsi sulle mie labbra e far accelerare il mio battito cardiaco. “Sto sognando?” “No”mi rassicura lui intrecciando le nostre dita. Riprende a baciarmi in un aula che odora di rose e di amore
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Look at me!

Buongiorno bellezza mie! Ho aggiornato presto,fregandomene delle recensioni.. Amo troppo questo capitolo e non vedevo l' ora di condividelo con voi! Spero piaccia anche a voi.. Avete sentito Little Things? E' assolutamente bellissima non è vero? E' dolce e le parole mi fanno piangere.. è come se Ed quando l' ha scritta mi avesse spiata,mi sento proprio dentro la canzone e cantata dai ragazzi è ancora piu bella non trovate? Avete sentito le date del tour?? Quante di voi andranno?? Io credo andrò a quello di Verona che è il piu vicino a casa mia,mancano solo 201 giorni al concerto,3 a X factor, 7 all' annuncio del vincitore di Bring to 1D e 15 a Take me Home.. oddio è un periodo bellissimo :) Bene non so che altro dire,spero che il capitolo vi piaccia e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione,mi farebbe davvero piacere..
Recensite
Un bacio
Anne96

 

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Capitolo 10
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Sono seduta alla mia scrivania con il libro di biologia aperto sotto gli occhi,il pennarello azzurro in bocca per concentrarmi che diventa ancora più difficile quando Harry entra in camera e lentamente si avvicina a me. Appena le sue labbra si appoggiano sul mio collo rabbrividisco e lo sento sorridere. Non accenna a staccarsi e continua a lasciarmi umidi baci sulla clavicola. “Harry,domani ho compito di biologia. Mi distrai” affermo a voce bassa. “Prenditi una pausa,stai studiando da tre ore” “In verità da una visto che le altre due le ho impiegate a pensarti” ammetto. All’ improvviso mi mette una mano sulla schiena e una sulle gambe e mi prende in braccio appoggiandomi delicatamente,come fossi di vetro, al letto e facendomi distendere sotto di lui. Non riesco a reggere il suo sguardo penetrante così fisso il muro bianco che improvvisamente diventa interessante. “Cosa c’ è che non va Anne?” mi domanda rialzandosi e piazzandosi di fronte a me prima di fissarmi confuso. “Tutto e niente” rispondo vaga. “Parlami. Come possiamo instaurare un rapporto di coppia vero se non c’ è dialogo?” “Appunto. Cosa siamo noi? Il giorno prima ci odiamo e quello dopo ci baciamo. Non è normale. Perché io? Perché hai scelto me e non altre ragazze sicuramente migliori di me e..” ma lui mi bacia con trasporto mettendo fine a tutti i pensieri che mi frullano in testa. Si stacca leggermente e cerco di riprendere il discorso precedentemente interrotto ma le sue labbra sono nuovamente sulle mie e le sue mani tra i miei capelli. Porto le mie sulla schiena avvicinandolo a me per assaporare meglio quel momento ma le sue mani fredde sotto la mia maglia mi fanno rabbrividire. “Non voglio velocizzare le cose. Voglio solo sentire il calore della tua pelle sotto le mie dita” mi rassicura lui notando il mio sguardo allarmato. “Ho deciso di parlare con Josh” affermo tranquilla con la testa appoggiata sul suo petto. La sua mano disegna cerchi immaginari sotto la mia maglietta leggera. “Sei sicura? Io non penso lo dirò a Caroline,di noi intendo. Voglio prima essere sicuro di cosa siamo noi due e di cosa voglio” e a quelle parole mi alzo velocemente dal letto e corro in bagno chiudendo la porta a chiave. Stupida io che mi sono fidata di lui,stupida io che ci casco sempre,stupida io che mi innamoro di lui solo guardandolo negli occhi,stupida io che voglio qualcosa di cui lui però non è sicuro. “Dai Anne apri la porta e chiariamo” mi supplica lui al di la di essa. “Non voglio parlare con te faccia a faccia perché se ti guardassi negli occhi mi faresti cambiare idea e mi convinceresti che quello che vuoi tu è giusto quando non lo è. Quindi,se dobbiamo parlare,lo faremo in questo modo” “E va bene, sei proprio testarda. Non volevo farti arrabbiare” “Beh invece l’ hai fatto” ammetto io dura. Sono seduta sul bordo della vasca e osservo il mio riflesso allo specchio,le labbra leggermente gonfie e arrossate dopo aver baciato Harry e il sapore di vaniglia in bocca. Sorrido per poi tornare seria. “Se mi dicessi che vuoi un noi Anne chiamerei all’ istante Caroline e le parlerei ma come faccio se non sei sicura di quello che vuoi?” “Come puoi dire questo se ti ho detto che parlerò con Josh per dirgli che voglio mettere fine allo nostra relazione se così si può chiamare?” domando retorica. “Ignorante” aggiungo sottovoce sperando che non mi senta. “Ti ho sentito bimba!” mi ammonisce lui ridendo. “Come mi hai chiamata?” domando felicemente sconvolta. “Bimba. Tu sei la mia bimba,la mia piccola. Solo mia e sai cosa? Adesso chiamo Caroline e le dico che devo parlarle e la stessa cosa farai tu con Josh. Questa sera entrambi sistemeremo le cose così da poter vivere la nostra storia in pace con noi stessi ok pulce?”. Apro di scatto la porta e mi fiondo sulle sue labbra assaporandole nuovamente. “Sei solo mio vero?” domando in cerca di sicurezze e stretta tre le sue braccia,sento il suo cuore accelerare nell’ udire quelle parole. “Solo tuo” mi rassicura prima di comporre il numero di Caroline e mettere in vivavoce: “Amore,sono ore che aspetto la tua chiamata! Dove sei finito?” “Sono stato impegnato,scusami” “Non c’ è problema piccolo mio” e a quelle parole storgo la bocca guadagnandomi un sorrisetto dal riccio. “Ti devo parlare Caroline” dice tranquillamente Harry poggiando un braccio attorno al mio bacino per avvicinarmi a lui e poggiarmi un bacio silenzioso tra i capelli. “Certo. Ma è successo qualcosa di grave?” domanda allarmata la donna. “No tranquilla. Allora ci vediamo questa sera qui a casa di Louis va bene. Non ci sarà nessuno in casa così possiamo parlare” “Ok a dopo amore mio” “A dopo” si limita a rispondere Harry prima di chiudere la chiamata. “E questa è fatta. Tocca a te ora” mi incoraggia e a mia volta chiamo Josh dandogli appuntamento ai giardini vicino casa.   Sono le otto circa e insieme ad Harry mi sto incamminando verso il luogo dove mi devo incontrare con Josh. L’ entrata dei giardini è segnata da un grande portone di ferro nero e il sentiero è illuminato da alcune luci laterali. “Non ce la faccio” ammetto facendo dietro front ma Harry mi blocca. “Oh si che ce la fai piccola. Fallo per me” afferma prima di sfiorarmi con il dorso della mani la guancia leggermente arrossata per il freddo e sfiorarmi le labbra con le sue. “Mmm” emetto un verso contrariato quando si stacca. “Ti ho convinta?” mi domanda lui. “Non del tutto. Riprova” e dopo aver udito la sua risata le sue labbra si posano sulle mie dando inizio a un bacio più intenso rispetto al primo. “Ora vai,ci vediamo dopo” e mi bacia a stampo. Gli afferro il polso e gli poggio a mia volta un bacio. “A dopo amore mio” sussurro al suo orecchio. Prendiamo strade opposte e mi avvicino a una panchina. Pochi minuti dopo scorgo la figura di Josh avvicinarsi a me e sedersi al mio fianco. “Scusa per il ritardo ma ho appena staccato dal lavoro. Che dovevi dirmi?” mi domanda sorridente e ignaro di ciò che sta per succedere. “Non interrompermi ti prego altrimenti il mio discorso salterà e non saprò più ricominciare” gli domando scatenando una sua risata che dubbiosa,ricambio.  “Ti ricordi la sera che ci siamo incontrati? Io si ed è stata una delle più belle della mia vita. Non avrei mai pensato di attirare l’ attenzione di un bel ragazzo come te e ti sei dimostrato così gentile,dolce nei miei confronti che mi sono sentita al sicuro con te. Poi mi sei venuto a prendere a scuola e abbiamo trascorso l’ intero pomeriggio insieme ed è in quel momento che ho capito quanto fossi stata fortunata a incontrarti. Ci conosciamo da un mese e ti ringrazio con tutto il cuore per le attenzioni che mi riservi ogni giorno,per i sorrisi,per le carezza,per i gesti semplici ma che mi riscaldano l’ anima ma purtroppo al cuore non si comanda. Ho sempre creduto che chi dicesse questa famosa frase mentisse,d'altronde cosa potevo saperne io dell’ amore se non l’ avevo mai provato? Ed ora sono qui e con difficoltà sto cercando di dirti,che per quanto tu sia importante io sono innamorata,ma non ti te. Forse innamorata è una parola grossa,me ne rendo conto ma come posso spiegare il subbuglio che ho dentro quando quel ragazzo mi guarda,quando mi accarezza,quando mi bacia? Mi sento stronza,scusa il termine,nel raccontare tutto questo a te ma non riesco a fermarmi. Sei un ragazzo d’ oro,lo so e so anche che non sono io quella giusta per te. Meriti una ragazza che ti guardi e ti sussurri un “ti amo” che venga dal cuore. Mi dispiace così tanto” termino il mio discorso volgendo lo sguardo ai sassolini arancioni del parco. “Ehi non dispiacerti,va tutto bene. Lo avevo capito che tra te e Harry c’ era qualcosa!” “Ma come..?” “Come ho fatto a capirlo? E’ stato facile:come hai detto tu prima,quando sei in sua compagnia si nota la differenza. E’ come se tu brillassi e il sorriso che si fa spazio sul tuo volto illumina l’ intera stanza. Me ne sono accorto l’ altra sera quando c’ era anche Caroline. Sembravi volerla prendere a badilate sulle gengive” conclude lui ridendo. “In verità lo voglio ancora fare” ammetto unendomi a lui e riempiendo l aria invernale di una risata cristallina. “Nessun rancore va bene? E’ stato bellissimo avere l’ opportunità di conoscerti Anne,dico davvero. Ti auguro il meglio. Ma non scomparire,fatti sentire ogni tanto” mi supplica lui. “Lo farò. Grazie di tutto Josh,ti voglio bene” “Pure io Tomlinson” afferma prima ti passare una mano tra i miei capelli e scompigliarti. “Questa me la paghi signorino” lo avviso mentre lo vedo allontanarsi. “Ci conto” urla lui per farsi sentire prima di scomparire nella notte buia. Torno a casa molto più sollevata di quanto fossi prima di incontrare Josh. Non faccio a tempo ad aprire la porta che una Caroline piuttosto arrabbiata esce da casa mia. “Ma non finisce qui mio caro Harry,non finisce qui. E tu ragazzina,me la pagherai cara” mi avvisa la donna furente. “Oddio sto tremando” lo canzono io. “Ti conviene avere paura” “Sto tremando di freddo,non per la paura. Strano,a una certa età dovresti arrivarci a capire le cose e invece” la derido io sotto lo sguardo divertito di Harry. Entro dentro casa e abbraccio Harry. “Allora come è andata con Josh?” mi domanda curioso. E dopo aver terminato il racconto mi stringe ulteriormente tra le sue braccia. “Posso baciarti?”mi chiede timido lui. Annuisco e lentamente i suoi occhi si socchiudono come i miei fino a ridursi a due fessure. Il suo respiro caldo sbatte sulla mia guancia leggermente arrossata per il freddo. Le sue labbra si posano lentamente sulle mie scatenando un turbine di emozioni dentro di me. Lentamente contorna la mia bocca con la lingua per chiedermi il permesso di approfondire il bacio,cosa che gli concedo velocemente. E nel mio stomaco le farfalle cominciano a svolazzare velocemente. Mi aggrappo con più forza al collo del mio ragazzo come per assicurarmi che è tutto vero,che non sto sognando e appena incontro un ricciolo ribelle cadergli dietro la nuca comincio a giocarci mentre le sue mani accarezzano la mia guancia. Lentamente ci stacchiamo per prendere fiato e un sorriso si fa spazio sui nostri volti. “Sei speciale piccola” sussurra con voce spezzata per il poco ossigeno nei polmoni e il mio cuore manca di un battito. In tutta risposta lo abbraccio beandomi del profumo della sua maglietta dei Nirvana. “Anche tu lo sei Harry,lo sei sempre stato” ammetto baciando il suo collo scoperto e provocandogli dei brividi. “Si è fatto tardi,andiamo a dormire?” mi domanda lui dopo essere rimasti abbracciati mezz’ ora sul divano. “Certo,domani ho scuola. Ma dove sono tutti?” chiedo curiosa accorgendomi solo ora del silenzio che regna in casa. “Sono usciti per andare in qualche pub a divertirsi” “E come mai tu non sei andato a trascorrere una bella serata in loro compagnia?” “Dovevo parlare con Caroline e poi” afferma prima di baciarmi con trasporto “non c’ è serata migliore come quella passata in tua compagnia” continua prima di baciarmi il naso. “Oggi è stata la giornata più bella della mia vita. Le rose,i complimenti,la dichiarazione,la chiusura con Josh e Caroline,le frasi dolci che mi stai dicendo,grazie” lo ringrazio io stringendolo a me. “Sarà solo la prima di una lunga serie di splendide giornate,piccola” mi rassicura lui prima di prendermi in braccio e portarmi in camera. “Dovrei cambiarmi Harry” lo avviso io appena mi appoggia sul letto. “Suvvia ora stiamo insieme,non ti vergognerai mica di spogliarti in mia presenza” “Harry stiamo insieme da solo un giorno,per favore” lo imploro. “E va bene! Chiamami quando hai finito,io mi metto il pigiama in bagno”. Dopo cinque minuti siamo entrambi distesi sotto le candide coperte. “Buona notte Anne” mi augura Harry. “Buona notte ricciolo mio” affermo accoccolandomi meglio sul suo petto. Potrei giurare che alla parola “mio” il suo cuore abbiamo cominciato ad aumentare di velocità ed è con questo pensiero che,lentamente,cado in un sonno profondo mettendo fine alla giornata più bella della mia vita.
 
“Sveglia,bella addormentata” mi sussurra Harry all’ orecchio. “Lasciami dormire ancora cinque minuti ti prego” lo imploro io portandomi il lenzuolo sopra la testa così da non sentire la sua voce che mi invita ad alzarmi. “Cinque minuti dici? Beh tra cinque minuti saranno le 7.50 quindi secondo i miei calcoli avresti solo dieci minuti per lavarti,cambiarti,fare colazione,correre a scuola e sperare di arrivare in orario” afferma lui tranquillo ma a quelle parole scatto come una molla e mi alzo. “Sono pronta!” affermo dieci minuti dopo scendendo di corsa le scale e arrivando in cucina. “Anne ma perché hai fatto tutto così di corsa?”mi domanda dubbioso Niall. “Oh biondo non ho il tempo di parlare:sono in tremendo ritardo” lo avverto prima di indossare le scarpe. “Ma se sono appena le 7.30!” mi avvisa lui. Mi volto lentamente e scorgo il sorriso divertito di Harry. “Mi avevi detto che erano le 7.45 babbuino” “Era l’ unico modo per farti alzare Anne” mi spiega lui posandomi un bacio a stampo e facendomi subito calmare. “Ancora uno,non penso di essermi svegliata bene” gli chiedo un altro bacio prima di risentire le sue labbra posarsi sulle mie. “Tu. Harry.Bacio.Insieme.O.Mio.Dio” e solo allora ci accorgiamo che Niall non sa niente di noi due. Arrossisco in un secondo. “Louis” urla l’ irlandese e subito mio fratello accorre in cucina. “Che succede? Chi sta morendo?” si allarma subito Lou. “Nessuno sta morendo Boo” lo tranquillizzo io. “E allora perché urlavi il mio nome Niall?” domanda scocciato mio fratello. “Loro due si stavano baciando” dice tutto d’ un fiato. Lo uccido quel biondo,fosse l’ ultima cosa che faccio in vita mia. “E occorreva fare tutto questo rumore. Era ora che vi decideste a stare insieme. Zayn, Liam Harry e Anne si sono fidanzati” urla mio fratello agli altri componenti della band. “Vuoi mettere un cartellone fuori in giardino così che lo sappiano tutti?” domando arrabbiata a mio fratello. “Posso?” domanda speranzoso lui con gli occhi che brillano dalla contentezza. Mi passo una mano sulla faccia prima di urlare un categorico “No”. “Antipatica” sussurra mio fratello prima di scomparire in salotto. “E’ meglio che vada altrimenti si farà tardi davvero. A dopo ragazzi,ciao Harry” e gli stampo un bacio a fior di labbra causando un colpo di tosse di Niall a cui è andato di traverso un pezzo di fetta biscottata. “Morirò,me lo sento” lo odo dire prima di chiudere la porta alle mie spalle e infilarmi nelle orecchie le cuffiette dell’ I-pod. Il tragitto fino a scuola è relativamente breve e per arrivare all’ edificio scolastico passo davanti a due supermercati,una profumeria e a un’ edicola. Sto per passare oltre a quest’ ultima quando un giornale attrae la mia attenzione. Lo prendo tra le mani e noto che in prima pagina c’ è una foto mia e di Harry che ci teniamo per mano all’ uscita da scuola in giorno precedente. Senza pensarci un secondo di più estraggo il portafoglio dalla tasca inferiore dello zaino. “Prendo questo” avviso il giornalaio mostrandogli la rivista e porgendogli il denaro. “Quel giornale sta andando a ruba questa mattina. Ne ho già venduti venti. Harry Styles interessa anche a te? Tutte le ragazzine lo amano” Non lo ascolto e appoggio le monete sul ripiano di legno. “Tenga il resto” lo rassicuro io prima di allontanarmi definitivamente da li e proseguire il mio cammino riponendo la rivista in cartella e varcare il cancello della scuola. “Ehi ragazzaccia,sei sulla bocca di tutti sta mattina” mi avverte Sun affiancandomi. “Credimi,vorrei non esserlo” la sorpasso arrabbiata prima di raggiungere la mia classe. So di essermi comportata male con lei ma in questo momento la mente è rivolta a tutte le cose che deriveranno dal mio rapporto con Harry. Mi accomodo al mio banco,in ultima fila ed estraggo il giornale. In prima pagina risalta il titolo in rosso: “Nuova fiamma per Harry Styles? Ragazza,attenta a non rimanerne scottata” e dopo averlo letto la mia rabbia aumenta notevolmente. Ma come si permettono i giornalisti di commentare la vita sentimentale mia e di Harry? “Ehi Tomlinson è vero quello che si dice di te in giro?” mi domanda curiosa Madison. “E illuminami,che si dice di me in giro?” “Quel giornale parla da solo. Stai con Styles per caso?” “Dimmi perché dovrei rivelare a te le mie cose,Medison” “Perché io e te siamo amiche”mi risponde pacata e lei provocando la mia risata. “Risparmiatela questa bugia per favore. Noi non siamo amiche”la avviso io. “Devi ancora presentarmi tuo fratello e i suoi amici. Tranquilla non toccherò il tuo Harry” “Vattene” sussurro arrabbiata io. “Ma Anne..” “Quale parte di vattene non ti è chiara?” alzo la voce io attirando l’ attenzione di tutti. “E voi cosa guardate? Fatevi una vita” sbotto. Il professore entra in classe e inizia la lezione consentendomi così di sfogliarmi la mia rivista in santa pace.                                          
“Harry Styles, componente della celebre band anglo-irlandese che cavalca la cresta dell’ onda in questi anni, è stato avvistato nei pressi della Acton Hight School il quattordici febbraio,giorno di San Valentino in compagnia di una giovane ragazza,forse studentessa di questa scuola. Ma scaviamo più a fondo sul passato del nostro rubacuori: quando Harry Styles si è presentato nel 2010 alle audizioni di X-Factor UK aveva dichiarato di essere single. Ma ha fatto presto parlare di sé grazie alla ormai famosa relazione con Caroline Flack,conduttrice di Extra-factor,molto più grande di lui. Harry ha sempre affermato che in amore non c’ è età che tenga. Gli strascichi della sua relazione con la donna si sono prolungati fino ai giorni precedenti. Avevamo in fatti scattato foto dell’ arrivo di Caroline a casa Tomlinson,nella tarda sera del tredici febbraio. In questo due anni però Harry Styles ha avuto numerose relazioni o semplicemente appuntamenti romantici con molte ragazze. La più conosciuta è quella con Cara Delevingne,modella di 20 anni,che circa un mese fa è stata fotografata insieme al cantante nella macchina di lui. Inoltre poco tempo fa Harry Styles ha partecipato alla sfilata di moda che vede protagonista proprio la bella modella. Fonti attendibili affermano che il ragazzo sia rimasto entusiasta della serata e sia arrossito quando Cara ha fatto il suo ingresso indossando solo degli slip e una giacca in pelle. In una recente intervista Harry Styles ha affermato che Cara è una sua grande amica e l’ ha definita come una ragazza davvero carina e gentile. Ma allora che fine hanno fatto Cara e Caroline? Sono finite del dimenticatoio o sono ancora presenti nella vita del cantante? A quanto pare la più corretta delle opzioni è la prima: Harry Styles infatti si è presentato ieri mattina e pomeriggio all’ interno di questa scuola con in mano numerosi mazzi di fiori per la sua innamorata di cui però ancora non si conosce l’ identità? Sarà una delle tante altre ragazze che si aggiungeranno alla sua lista oppure il giovane ha deciso di mettere la testa a posto?”

Una delle tante,una delle tante. Questa parole mi rimbombano della testa lasciandomi senza respiro. Ero a conoscenza della sue reputazione ma non sapevo invece della sua infatuazione con Cara. Che poi che nome è Cara? Forse però la mia è solo invidia perché qualcuno,prima di me,l’ ha stretto tra le braccia,l’ ha baciato o peggio ancora,ha passato una notte con lui. Gli occhi mi si stanno inumidendo ma mi passo la maniche della felpa sulle guance. “Professore mi scusi,non mi sento molto bene? Potrei andare a casa?” chiedo con voce incrinata al signor Dertus. “Vada pure e si risposi,mi raccomando” mi consiglia lui. Raccolgo la borsa e,con il giornale tra le mani,esco da quella scuola prima di imboccare la strada di casa. “Come mai sei già qui? Non avevi lezione questa mattina?” mi domanda dubbioso mio fratello. “Si,le avevo ma la concentrazione non c’ era e nemmeno la voglia di avere tutti gli occhi puntati su di me” affermo prima di togliermi le scarpe e distendermi sul divano. “Ma cosa è successo sorellina?” mi chiede curioso lui. In tutta gli risposta gli lancio la rivista aperta sulla pagina dell’ articolo e sulle numerose foto che fanno da cornice. “Oh” si limita a dire Louis prima di cominciare a leggere ciò che c’ è scritto.


Look at me!!

Ciao bellezze mie! E' da un pò che non aggiorno,forse perchè sono demoralizzata e non sto passando un bel momento adesso.. In più la scuola si dimostra molto impegnativa e richiede più tempo degli anni precedenti. Ma non è giusto nei vostri confronti aggiornare dopo così tanto tempo. Le recensioni diminuiscono ancora ma va bene così,la mia storia non è così bella da ricevere tante recensioni e quindi non me la prendo con voi,è un problema mio,del mio modo di scrivere e non è colpa vostra. Scusate il piccolo sfogo! Bene,siete riuscite e prendere i biglietti per i concerti? Io si,uno solo per me a Assago :) la mia migliore amica è diventata una Directoner,yuppi! L' ho contagiata :D bene mi dileguo dopo aver postato questo orrore.. se vi va fatemi sapere cosa ne pensate.. SIETE I MIGLIORI LETTORI DEL MONDO :)
Un bacio
Anne96

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Capitolo 11
*** And I'm in love with her ***






And i'm in love with her


“Perché non sapevo niente di Cara?” domando a mio fratello quando lui posa la rivista sul divano. “Non lo so. La storia non è diventata così famosa come quella che ha avuto con Caroline ma non capisco perché non te l’ abbia detto lui. Non dovevi saperlo così,mi dispiace” mormora sottovoce Louis abbassando il capo. “Quante altre ragazze sono passate sul suo letto di cui io non sono a conoscenza?” domando all’ improvviso temendo la risposta che non tarda ad arrivare “deve dirtele lui queste cose Anne. Domanda spiegazioni a lui,non dirò niente” “Lou ti prego,sai che non glielo chiederò mai. Sapevo della sua fama ma sono così tante le ragazze che ha frequentato?” “Prima di capire cosa si vuole veramente si sperimenta e si sbaglia Anne” afferma puntando i suoi occhi su di me. “Ma cosa vuol dire? Louis smettila di deviare il discorso. Voglio il numero” urlo alzandomi di scatto dal divano. “Amore ma perché stai urlando? E perché sei già a casa?” domanda Harry entrando in salotto con un bicchiere di coca-cola in mano. Mi avvicino pericolosamente a lui,gli sfilo il bicchiere dalle mani e ne bevo il contenuto. Dopo di che glielo porgo e lui mi guarda basito. “Ehi era per me la coca-cola! Ma ti perdono lo stesso tesoro” fa per avvicinarsi ma prontamente mi scanso e notando la sua faccia sconvolta spiego: “Toccami e ti ritroverai senza capelli. Riccio avvisato,mezzo salvato” “Eh ma che ho fatto ora?” mi domanda curioso lui. “Buona fortuna amico” gli augura mio fratello dandogli un colpo leggero sulla spalla prima di uscire in giardino. “MA mi spiegate cosa avete tutti oggi? E tu come mai sei a casa,cattiva ragazza?” domanda accennando un sorriso. “Se non la smetti di sorridere quei denti te li tolgo uno a uno Harry” lo avverto io prima di sdraiarmi sul divano accompagnata da lui. “Che c’ è che non va allora?” domanda speranzoso Harry accarezzandomi la guancia. Nuovamente mi sposto dal suo tocco delicato e gli lancio il giornale che si apre casualmente alla pagina dell’ articolo. “Merda” sussurra il riccio prima di cominciare a leggere. “Oh si puoi dirlo forte” affermo prima di chiudere gli occhi. “Anne io non vole..” “Non volevi cosa Harry? Non volevi ferirmi? Beh ci sei riuscito. Hai presente cosa voglia dire sentirsi una delle tante? No non lo sai perché tu sei sempre al centro dell’ attenzione. Tutti amano Harry Styles ma chi ama lui davvero? Quale delle tante ragazze ti piace Harry? E perché non mi hai detto di Cara,speravi non lo venissi a sapere?” “Te l’ avrei detto” afferma sicuro lui sospirando. “Si certo e io dovrei crederti? Quante bugie mi ha raccontato Harry,quante? E io sono la stupida che ci crede sempre e mi faccio solo del male così. Io ho bisogno di certezze,puoi darmele?” “Certo che posso darti certezze,Anne” “E quali sarebbero?” “Queste” afferma prima di afferrare il mio polso e trascinarmi verso l’ ingresso. Apre di scatto la porta e noto,con mia grande sorpresa,che appostati fuori da casa mia,ci sono decine d fotografi. “Cercate lo scoop? Lo avrete. Lei è Anne Tomlinson,la sorella del mio migliore amico e compagno di band,Louis Tomlinson. Non so come,non so quando e nemmeno il perché ma io mi sto innamorando di lei ogni giorno di più. Cara e Caroline sono capitoli chiusi della mia vita e vorrei non venissero riaperti nei vostri articoli. Vi chiedo inoltre di non pedinarla,non assillarla con le vostre domande. Lei è la ragazza che mi piace,che vi piaccia o no e io mi sto innamorando di lei e di tutte le piccole cose che la rendono unica e speciale ai miei occhi” dice ad alta voce prima di posare le sue labbra sulle mie facendo una leggera pressione come se avesse bisogno di sentirmi vicina a lui. Il rumore dei flash giunge fino a noi ma non per questo Harry si stacca da me anzi,approfondisce il bacio insinuando piano la sua lingua dentro la mia bocca. Ho gli occhi chiusi e socchiudendoli appena noto che anche lui ha le palpebre chiuse e un ricciolo gli sfora le lunghe ciglia. Non appena apre gli occhi il colore verde di questi entra in contatto con i miei di un azzurro intendo e posso notare che,come me,anche lui ha gli occhi leggermente umidi segno che sta per piangere. Lo trascino dentro casa e lo bacio di nuovo fino a farmi mancare il fiato. “Grazie” vorrei spiegargli il perché di questa parola,dirgli che mi ha cambiato la vita e che lui è fondamentale per me ma lui mi guarda e mi rivolge uno sguardo tranquillizzante che  mi lascia intendere che ha capito e che è felice. Istintivamente lo abbraccio e le sue braccia circondano il mio bacino. “Ora sai che sei l’ unica” sussurra al mio orecchio. “Si lo so e tu sei l’ unico che mi faccia battere così forte il cuore e sarai l’ unico,per sempre” e poso di nuovo le mie labbra sulle sue.
 
Sono in cucina che preparo la cena quando sento il campanello di casa suonare per quattro volte di fila. Poso il mestolo di legno di fianco alla padella con il soffritto per la pasta e mi reco all’ entrata. Apro la grande porta e noto Sun tutta trafelata con le mani sulle ginocchia che respira profondamente. “Io ti odio” afferma con una certa difficoltà alzando di poco il capo e fissandomi con i suoi grandi occhi marroni. “Ma cosa ho fatto?”  D’ improvviso mi tira un debole pugno sulla spalla e mi fa indietreggiare puntandomi il dito contro. “Con che coraggio mi chiedi cosa hai fatto? Ero in pensiero per te,sei scomparsa all’ improvviso e io come una cretina che ti cercavo. Ho pensato che fossi stata stuprata da qualcuno o peggio ancora buttata giù da un ponte per la disperazione o che ne so. E poi mi hai lasciata sola in mensa a mangiare il budino al cioccolato che mi piace tanto e che ti obbligo a mangiare ogni martedì. Sai chi si è seduto vicino a me? Mat,cioè Mat ti rendi conto? Quello che frequenta il corso di francese con me e a cui piaccio da quando avevo quattro anni. Quello con gli occhiali grandi,i brufoli sul naso e i pantaloni ascellari. Mat è il ragazzo più secchione della scuola e anche il più brutto oserei dire e si è seduto accanto a me capisci? E’ tutta colpa tua. Perfino Jonathan,il più brutto dopo Mat,mi ha riso in faccia. Amica mi devi un favore dopo avermi fatto passare una giornata come questa. Detto ciò come stai?” sorride tranquilla dopo aver parlato per due minuti prendendo fiato una o due volte al massimo,lasciandomi  a bocca aperta. “So chi è Mat e anche Jonathan,sai frequentiamo la stessa scuola. Comunque bene grazie” sorrido. “Bene grazie? Bene grazie?? Mi dici: bene grazie? Sono contenta che tu stia bene amica mia perché adesso ti faccio molto male”mi avvisa lei saltandomi in braccio e buttandomi per terra e cominciando a farmi il solletico. “Sun..ti prego..basta..” dico a fatica con le lacrime agli occhi. “No cara,adesso me la paghi” e ride di gusto anche lei. “Cos’ è tutto questo baccano?” domanda mio fratello scendendo lentamente le scale. “Colpa sua” rispondiamo contemporaneamente io e Sun e puntando il dito l’ una contro l’ altra. Louis si posta di fronte a noi prima di stringere in un abbraccio Sun lasciando entrambe a bocca aperta ma la reazione della mia migliore amica non tarda ad arrivare. “Levami le mani di dosso” afferma dura prima di sciogliere bruscamente l’ abbraccio e facendo indietreggiare di qualche passo mio fratello che è rimasto scosso dal gesto. “Scusa?” domanda incerto lui un po’ triste. “Non puoi far finta di niente,non fingere che vada tutto bene. Non sono Anne che ti ha perdonato subito,non ti perdonerò mai per quello che le hai fatto e per quello che hai fatto anche a me” “Sun m dispiace di averla,di avervi ferito entrambe. Mi conosci,se sbaglio non lo faccio di proposito e pensavo di essere nel giusto mentre partivo lasciando qui mia sorella. E non ti ringrazierò mia per esserci stata quando io non c’ ero” “Ecco infatti. Non c’ eri e adesso spunti di nuovo e ti porti dietro i tuoi amichetti e pretendi il mio perdono? Mi hai lasciata sola Lou quando avevo bisogno di te. Sai quello che ho passato e cosa hai fatto? Hai preso la strada che ti portava il più possibile lontano da me,da me e Anne. Non ti sei voltato indietro e adesso non puoi far finta che non sia accaduto niente. Siamo andate avanti perché se ci fermavamo saremmo sprofondate. Ci siamo fatte forza l’ una con l’ altra. Ci sono cosa di Anne di cui non sei a conoscenza e che non ti rivelerò. Sarà lei,se vorrà, a dirtelo ma tu Louis,sei come un uragano. Arrivi con la tua bellezza,con la tua simpatica,con la tua immaturità che ti caratterizza e che fa innamorare gli altri di te,con il tuo sorriso,con i tuoi occhi azzurri come il cielo e qualsiasi cosa incontri nel tuo cammino la distruggi,la butti a terra lasciando agli altri il compito di ricostruire tutto da capo,come prima del tuo arrivo e non lascerò che distrugga tutto,non di nuovo” conclude Sun lasciando che una lacrima solitaria solchi le sue guance rosee. “Sun,mi stai facendo del male” sussurra Louis. “Tu me ne hai fatto quando te ne sei andato Stich” “Come mi ha chiamato?” mormora con un sorriso sulle labbra Louis accorgendosi del soprannome che Sun ha usato. “Louis,ti ho chiamato Louis” mente la mia migliore amica con tono duro e abbassando lo sguardo così che mio fratello non posso rivedere quelle lacrime scendere imperterrite dai suoi bellissimi occhi e infrangersi sul tiepido pavimento di piastrelle. “No hai sussurrato Stich,l’ ho sentito. Sun permettimi di rimediare ti prego,ci tengo alla tua amicizia” continua Louis. E potrei giurare di aver sentito il crach del cuore di Sun alla parola amicizia. Per lei mio fratello era molto più di un amico. Quanti giorni spesi a pensare a un piano perché lui la notasse,quante notti trascorse a consolarla perché lui se n’ era andato,quanti pomeriggi ho cercato di farla svagare dopo la notizia del rapporto di mio fratello con Eleonor. “Perdonare non significa dimenticare”afferma scura la mia amica alzando il volto come per dimostrargli che lei,è forte e ce l’ ha fatta benissimo senza di lui,nonostante questa non sia la verità. “Non ti sto chiedendo di farlo Sun,ti sto solo supplicando di darmi un’ altra possibilità. Se sbaglierò ti prometto di lasciarti in pace una volta per tutte. Ma non buttare via tutti i momenti insieme,ti prego” “Un’ultima possibilità Lou. Se sbaglierai la nostra amicizia,se così si può ancora chiamare,finirà. Non ti rivolgerò più la parola,se ti vedrò non ti saluterò. Mi lascerai in pace va bene?” domanda incerta Sun incrociando le braccia. “Va bene” sussurra Louis prima di rigettarsi tra le braccia della mia amica che allaccia le sue dietro il collo di mio fratello per stringerlo più forte. “Mi sei mancata” sussurra Louis sorridendo appena e facendo scendere una lacrima che bagna il cappotto grigio di Sun. “Anche tu,Stich” ribatte la mia amica cominciando a singhiozzare lascando che le sue emozioni abbiano la meglio su di lei e facendo di che le sue ansie,la sua tristezza lascino il suo corpo,un'altra volta. Mi reco in cucina perché so che hanno bisogno di stare soli per parlare,si sicuro Sun vuole che Louis le racconti tutto del tour. Sto mettendo la pasta nell’ acqua che ha appena cominciato a bollire quando domando: “Sun ti fermi a cena vero?” “Si si ferma” urla mio fratello dal salotto per farsi sentire. “Da quando ti chiami Sun tu?” afferma la mia amica e sento che gli tira una leggera sberla sulla nuca,come è solita fare ogni volta,da quando si conoscono, che si arrabbia con lui. “Ahia scema,mi hai fatto male” piagnucola Louis. “Femminuccia” lo prende in giro lei ridendo e scatenando anche la mia risata. “Comunque si volentieri Anne,vuoi una mano in cucina?” continua. “Non occorre tranquilla” e intanto mi soffermo a pensare al fatto che è da qualche ora che non vedo Harry e non so dove si sia recato. Mi ha solo informato che usciva e tornava per cena. Volgo lo sguardo all’ orologio appeso sopra il forno e noto che sono già le otto e trenta e il cielo si sta cominciando a scurire. Due mani fredde si insinuano sotto il maglione di lana facendomi rabbrividire e chiudere gli occhi. Due labbra morbide si posano sul mio collo lasciando una scia di leggeri baci. “Dove sei stato?” domando curiosa. “Alla casa discografica. Paul ha voluto parlarmi del mio gesto di questa mattina” “E che ha detto?” chiedo preoccupata irrigidendomi di colpo. “Non preoccuparti,è tutto ok. Ha detto che accetta quello che provo per te e che non mi devo preoccupare di quello che gli altri penseranno e diranno:lui mi proteggerà sempre” annuncia addolcendo il tono di voce. “Dolce da parte sua,non trovi?” affermo. “Certo,voglio un gran bene a Paul. Ci sopporta sempre ed è come un secondo padre per tutti noi” dice lui posando un bacio all’ angolo della bocca. “Un giorno me lo farai conoscere” affermo prima di afferrare lo scolapasta e versarci dentro la nostra cena per dividerla dall’ acqua. “Puoi avvisare gli altri che è pronto?” gli chiedo aiuto io. “Certo” sorride. “Ragazzi è pronto tutti a tavola” urla Harry tanto da farmi tappare con le mani le orecchie. “Scemo,così sapevo farlo anche io” “Lo so ma non avevi specificato sul come avvisarli” e posa finalmente le sue labbra sulla mie. “Bleah” ride divertito Niall entrando in cucina e portandosi le dita all’ interno della bocca spalancata per simboleggiare il vomito. “Arriverà il giorno in cui ti piacerà qualche ragazza amico e quando accadrà ti prenderò in giro a vita” lo avverte Harry prendendo posto a capotavola. “Ma io sono già innamorato”afferma scuro il biondo strisciando la sedia sul pavimento e causando un rumore fastidioso. “Chi è innamorato di chi?” domanda curioso mio fratello entrando in cucina con affianco Sun. “Io amo le mie fan,le amo più di me stesso” ammette Niall sorridendo. “Che dolce” affermiamo insieme io e la mia migliore amica intenerite dalla sua risposta mentre i ragazzi ridono. “Non puoi fare questo! Noi siamo Ziall ricordi?” afferma Zayn fingendosi triste e offeso. “Mi dispiace amico ma vuoi mettere la loro bellezza con la tua? Non c’ è paragone mi dispiace” si scusa Niall battendo una mano sulla spalla del moro per incoraggiamento. “Batti cinque biondo” affermo io avvicinandomi a lui e alzando la mia mano destra che lui appoggia alla sua. “Ohi così è tutta questa complicità tra voi due?”domanda Harry fingendosi,forse,geloso e tirandomi a se afferrando un lembo della felpa. “Possiamo mangiare? Avrei leggermente fame” dice Liam impugnando la forchetta e cominciando ad arrotolarci attorno gli spaghetti. “Niall due ha ragione,abbiamo fame” afferma mio fratello. “Attento a come parli Tomlinson. Io sono io,Liam è solo una brutta copia. E per tua informazione Payne,nessuno mi batte e io ci tengo al mio primato di più affamato del gruppo. Tenta solo di equipararti a me e ti sbrano” interviene il biondo a bocca piena. “Che programmi avete per domani?” domanda Sun curiosa rivolgendosi a ragazzi. “Domani mattina abbiamo un’ intervista a The Hit Radio,nel primo pomeriggio saremo alla BBC radio 1 mentre dalle tre in poi saremo all’ Alan Carr show per la terza volta” e udendo quelle parole sbuffo,non li vedrò per tutto il pomeriggio. “Ah e alla sera saremo a cena dal produttore della Sony” aggiunge Zayn finendo di masticare il boccone. “Giornata impegnativa a quanto pare” afferma scocciata la mia migliore amica la quale avrà,come me,poco tempo per vedere i ragazzi. “Eggià”annuisce in segno di conferma Liam alzandosi da tavola e poggiando il piatto nel lavello. Il mio umore,come quello di Sun,è peggiorato dopo aver saputo i vari impegni della band che ci terranno lontane da loro per un giorno intero e tutti se ne accorgono. “Ma ora siamo qui e ci divertiremo” urla,cominciando a saltellare,Niall. “Ha ragione l’ irlandese,cosa facciamo?” gli da manforte mio fratello. “Toy story?” domanda nuovamente Liam a cui brillano gli occhi per la gioia. “No” è la risposta categorica di tutti e lui si limita a sorridere accettando la sconfitta. “Che ne dite di un horror?” propone con troppo entusiasmo Zayn prendendo i dvd di questo genere dallo scaffale. “Vediamo cosa abbiamo qui: Cube?” “Noioso” sbuffa Liam. “The woman in black?” “No no” “IT” propone Harry e Zayn ha già trovato quel film e sta inserendo il dvd. “No no assolutamente no,non provateci nemmeno a mettere su quell’ horror. Non dormirò per settimane,vi scongiuro,farò tutto quello che volete ma ho paura” spiego terrorizzata. “Anne è solo un film” mi tranquillizza,inutilmente,Sun. La fa facile lei,è un’ amante dei film horror. “Chi vota per IT alzi la mano” suggerisce Zayn. Tutti,esclusa la sottoscritta,sollevano il braccio. “Sei persone su sette acconsento. Mi dispiace Anne ma la maggioranza vince” e già so che non dormirò per una settimana intera. Sono raggomitolata sul corpo di Harry con la coperta fino al mento e il cuscino sugli occhi e a ogni scena che potrebbe essere paurosa mi copro scatenando,la maggior parte delle volte,la risata generale. Tutti stanno guardano tranquillamente IT come se fosse un film d’ amore. “Amore,ma tremi?” domanda sconvolto il riccio rivolgendomi uno sguardo tra il divertito e il preoccupato. “Harry,devo andare in bagno” sussurro cercando di non farmi sentire. “Vai,qual’ è il problema?” mi domanda dubbioso. “Ho paura” ammetto sincera vergognandomi a morte. Lui non riesce a trattenere la risata per se. “Ehi amico che c’è?” chiede Liam al suo fianco. “Anne”ride “non vuole andare in bagno”altra risata “perché ha paura” e a quelle parole gli dirlo un pugno in pancia. “Smettila di mettermi in ridico..” ma la mia voce viene coperta dalla risata dei ragazzi e io nascondo il mio viso paonazzo sotto la coperta. “Ti accompagno io” si propone Sun alzandosi dal divano in cui era seduta vicino a mio fratello. “Te ne sarò eternamente grata. E invece voi” punto il dito contro i ragazzi “siete la cattiveria in persona,me ne ricorderò” e scompaio insieme alla mia amica in un’ altra stanza lontano da loro. “Allora cosa vi siete detti tu e Louis?” domando curiosa a Sun chiudendomi la porta alle spalle. “Niente di che” afferma alzando le spalle la mia migliore amica. “Sun” la incito io a parlare. “Sei la solita. Ci siamo seduti sul divano e abbiamo parlato del più e del meno. Gli ho chiesto come era andato il tour e lui,mentre ne parlava,aveva gli occhi che gli brillavano. Si vede che ama cantare e io sono felice per lui. Mi ha chiesto come stava procedendo l’ ultimo anno di liceo e mi ha domandato se avevo qualcosa in mente per il futuro. Tutto qui!” sminuisce il discorso lei. “Quindi l’ hai perdonato?” chiedo dubbiosa. “Anne,l’ ho perdonato nel momento stesso in cui mi ha abbracciato per la prima volta appena entrata dalla porta di casa. Mi è mancato come l’ aria e lo sai” ammette abbassando il capo. “Certo che lo so. Vedrai che le cosa,da questo momento in  poi,potranno solo migliorare” la incoraggio io abbracciandola. “Non dirlo troppo forte,non si può mai sapere” ed è in questo momento che prevale la Sun negativa,quella sempre pronta al peggio,quella Sun che non da mai niente per scontato e che si gode ogni momento come se fosse l’ ultimo. “Tra te e Harry ci sono novità?” e comincio ad informarla sul gesto di questa mattina del mio ragazzo. Non appena termino il racconto la sua bocca è leggermente aperta per lo stupore e posso giurare che si è sciolta per la dolcezza del fatto. “Dolce” commenta infatti Sun dopo qualche secondo. Dopo aver trascorso venti minuti in bagno a parlare torniamo in salotto dove trovo i ragazzi con la televisione spenta. “E’ finito il film?” chiedo speranzosa di una risposta positiva. “Per tua fortuna si,paura eh?!” mi prende in giro l’ irlandese. “Niall almeno tu sostienimi!” lo imploro. “Perdonami ma fifone come te ce ne sono poche in giro” si scusa lui tra le risate. “Anche cattivi come te ce ne sono pochi sai?” lo informo e lui mi fa la linguaccia. Il nostro momento scherzoso è interrotto dal suono del campanello. Chi potrai mai essere alle undici e mezza di sera? “Vado io” si propone Sun avviandosi verso la porta. “Ah,sei tu” la sento dire. “E tu chi sei?” e quella voce non mi è nuova e subito la ricollego a Eleonor che fa il suo ingresso in salotto come se fosse su una passerella durante una sfilata di moda. Indossa dei jeans molto attillati con una maglia di pizzo bianco a maniche corte e mi domando se non abbia freddo visto che in queste sera le temperature si sono notevolmente abbassate fino a raggiungere i tre gradi. “Amore” dice Eleonor avvicinandosi a mio fratello e posando le sue labbra su quelle del moro. “Ehi” sussurra lui leggermente imbarazzato dalla situazione. La ragazza si siede sulle ginocchia di Louis e lo abbraccia passando le sue mani affusolate sui suoi capelli. Sun,che si è seduta accanto a me,sta per esplodere e so che se Eleonor non la smette sarà peggio per lei. Dopo due minuti di silenzio interrotti solo dallo schiocco delle labbra dei due la mia migliore amica si alza in piedi,prende il giubbotto e senza proferire parola se ne va lasciando tutti a bocca aperta,Louis compreso. “Ma cosa le è preso?” domanda confuso Zayn. Tutti si limitano ad alzare le spalle e io,per non farmi notare troppo e far capire che in verità so tutto,mi aggrego a loro.




Tanti auguri a me,tanti auguri a me,tanti auguri a mee,tanti auguri a me!!!!


Sono finalmente 16enne lettori miei!!! Yuppi!!!! E sapete cosa farò oggi pomeriggio,giorno del mio compleanno?? Studierò filosofia! Massi che bello,sto morendo dalla voglia di studiare quello schifo di matera,non vedo l' ora! Pff bene passiamo ad altro.. Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Se vi va fatemelo sapere.. Le recensioni sono aumentate,IO VI AMO,PUNTO! Vorrei fare gli auguri a Ilenia che compie gli anni come me oggi,tanti auguri bella!! Bene non ho altro da dire. Anzi si,siete magnifici!! Bene me ne vado.. Prima però vi lascio il mio nome su twitter: @theyaremysmilex
Ciao belli miei!! Recensite
Un bacio
Anne96


 

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Capitolo 12
*** I will be always and forever with you ***







I will be always and forever with you

 

“Cosa vuoi fare domani?” mi domanda Harry stendendosi accanto al me sul letto. “E’ domenica giusto? Penso di rimanere a casa a poltrire sul divano mangiando patatine e guardando un film romantico” scrollo le spalle con disinteresse. “Vuoi scherzare? Così diventerai una balena se continui a mangiare schifezze” mi avverte il riccio cominciando a ridere. “Ma quanto sei simpatico. Beh allora proponi tu qualcosa,Styles” lo invito io voltandomi su un fianco per osservarlo meglio. “Infatti avevo intenzione di portarti in un posto speciale” “Davvero?” domando emozionata con gli occhi sgranati per la sorpresa e l’ emozione. “Si ma non ti dirò qual’ è” afferma lui posandomi un bacio sulla guancia e alzandosi dal letto per cercare di far cadere il discorso. “Eh no carino tu rimani qui” lo afferro per la maglietta bianca e lui cade sopra di me facendomi emettere un gridolino. Poggia tutto il peso sui gomiti e appoggia la sua fronte sulla mia fissandomi intensamente negli occhi. “Amo il colore delle tue iridi” sussurra a pochi centimetri dal mio volto. “Anche a me piace il verde bottiglia delle tue” mi avvicino a lui ulteriormente. “Cosa aspetti a baciarmi?” domando curiosa a Harry che appena sente quelle parole colma la distanza tra di noi sfiorando appena le sue labbra con le mie prima di poggiarle all’ angolo della mia bocca. Torna poi a baciarmi il collo e la punta del naso,dolcemente. Ed ecco che le mie labbra sentono un inusuale gusto di cioccolata e una lingua entra in contatto con la mia mentre le sue mani fredde mi afferrano per i fianchi prima di capovolgere la situazione. “Forse è ora di dormire bimba” mi dice Harry staccandosi appena da me e con le labbra leggermente arrossate e gonfie. “Certo riccio” annuisco prima di spostare di lato le coperte per poi coprirmi e avvicinarmi al corpo caldo di Harry,abbracciandolo. “Quando sono con te tutto è più bello,è come se vivessi in una favola” sussurro sul suo petto mentre le sue mani mi accarezzano con movimenti circolari i capelli sciolti. “Sei la mia principessa Anne. Ho sempre creduto che la persona giusta per me sarebbe arrivata e ora che sei qui,con me,ho il presentimento che tu sia la ragazza giusta per me” e alzandomi delicatamente il mento mi bacia con dolcezza. “Sai di cioccolato” gli rivelo sfiorando il mio naso con il suo. “E tu da the” ribatte lui sfoggiando il suo bellissimo sorriso. “Ora dormiamo altrimenti domani mattina la gita salta” dice prima di riaccogliermi tra le sue braccia. “Buonanotte Harry” “Buonanotte piccina”sussurra nell’ oscurità il riccio baciandomi la tempia con fare protettivo.
Sento il rumore della porta che cigola e un successivo abbassamento del materasso prima di ricevere un bacio leggero sulla guancia. “Sveglia bella addormentata” una voce mi sussurra all’ orecchio. Mi giro dall’ altra parte cercando di ritornare a dormire ma delle mani grandi mi afferrano sotto le gambe e sulle spalle sollevandomi e io,di tutta risposta,mi rannicchio sul petto dello sconosciuto. “Anne,svegliati” e sento che il ragazzo si è seduto sul letto,forse perché sono troppo pesante. Mi sento come una bambina in braccio alla sua mamma,forse troppo cresciuta. “Harry” sussurro sentendo il suo profumo di menta arrivare alle mie narici. “Piccola” risponde lui prima di baciarmi le palpebre ancora chiuse. “E’ ora di alzarsi” mi avvisa prima di lasciami un bacio casto e a stampo sulle labbra. Apro lentamente gli occhi e vedo i suoi occhi verdi scrutarmi con dolcezza e un sorriso illuminargli il volto. “Buongiorno” gli auguro stropicciandomi gli occhi con la mano. “Buongiorno anche a te piccola” e colma la distanza tra noi. “Harry,hai per caso visto la mia magliet..” la porta si apre di scatto facendomi intravedere la figura di mio fratello. “Cosa ci fai in camera sua?” domanda arrabbiato. “Lou a dire il vero è anche la mia stanza da qualche tempo a questa parte”gli ricorda il riccio facendomi alzare. “Oh si vero. Riguardo a questo ho pensato che sarebbe meglio che facessi cambio di stanza con Zayn così sarei sicuro che non sfiori mia sorella nemmeno con un dito” afferma con voce autoritaria Louis. “E’ uno scherzo vero?” domando con voce forse un po’ troppo alta. “Ma certo Anne” si avvicina mio fratello appoggiando una mano sulla mia spalla “che no” continua. “Avanti Louis. Ti fedi di più di Zayn che del tuo migliore amico?” chiede interdetto Harry. “Stavate parlando di me?” entra in camera il moro aprendo le braccia. “Zayn non è un buon momento” lo avverto rivolgendogli un occhiataccia. “Che succede?” sussurra il pakistano a Harry. “Succede che ho deciso che cambierai stanza con Harry e dormirai insieme a mia sorella. Ora che questi due” ci indica “stanno insieme non voglio che succedano cose spiacevoli. Quindi prendi tutte le tue cose e trasloca amico” dice Louis sorridendo. “Non puoi mettere fine così a Ziam” lo avverte con un mestolo sporco di cioccolata Liam,appena entrato nella mia camera da letto. “Hai ragione” continua Louis “si sposterà Niall così Harry starà con me e lo potrò controllare meglio. “Louis” urla il biondo spalancando la porta. “Non dirai seriamente” domanda l’ irlandese a mio fratello. “Non c’ è altra soluzione. Faremo così. Niall,trasferisciti” gli ordina Louis. “Non ma grazie a tutti. Nessuno vuole dormire con me” sbuffo sedendomi sul materasso. “Louis,per favore. Fidati di me,di tua sorella” lo implora Harry con un tono tra l’ arrabbiato e il triste. “No Harry. Non cambierò idea” lo avverto mio fratello. Mi alzo immediatamente e di slancio lo abbraccio. “Lou,lo so che non è facile vedere tua sorella e il tuo migliore amico passare la maggior parte del loro tempo insieme” “Infatti”insiste lui ma non lo ascolto e continuo “però tengo a Harry e lui mi vuole bene. Ti chiedo solo di non complicare le cose ora che tutto va bene. Sono felice,dovrebbe bastarti” lo rassicuro aumentando la stretta intorno al suo collo. “Ma sarai per sempre la mia sorellina?” domanda mio fratello. “Certo” rispondo sorridente. Louis scioglie l’ abbraccio,si avvicina a Liam e gli sfila il mestolo di legno prima di avvicinarsi a Harry puntandogli contro lo strumento da cucina. “Stammi bene a sentire riccio” afferma sicuro di se Louis prima di leccare il legno coperto da cioccolata e sporcandosi tutto “toccala e ti uccido. Sono stato chiaro?” chiede. “Si Lou” risponde a voce bassa Harry. “Sono stato chiaro?”alza la voce Louis. “Si signor capitano” risponde con voce altrettanto alta il mio ragazzo.
 
“Sono pronta lo giuro” corro giù per le scale con la sciarpa che tocca terra,i capelli scompigliati,il cappotto in una mano,il berretto nell’ altra e le scarpe slacciate. La risata di Harry riempie la casa e mi aiuta a sistemarmi prima di baciarmi a stampo. “Ora sei pronta” mi fa l’ occhiolino prima di salutare i ragazzi e aprirmi la portiera dell’ auto. “Posso mettere la radio?” chiedo al riccio. “Certo”. Alla radio trasmettono “More than this” e la voce dei ragazzi riempie l’ aria.

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Can't love you more than this


Harry si gira verso di me e comincia a cantare il suo assolo. Mi viene la pelle d’oca quando la sua bocca si avvicina al mio orecchio cominciando a cantare sottovoce. So per certo che mentre canta si sta immaginando me e Josh insieme e mi sento in colpa di averlo fatto soffrire,di essermi presentata a casa con lui. Ma adesso sono qui,con lui e non vorrei essere da nessuna altra parte. “Non mi lasciare mai,Anne” mi supplica. Strizzo l’ occhio “Tranquillo,non ci penso nemmeno a lasciarmi scappare una persona perfetta come te” e con uno scatto mi bacia delicatamente tornando poi a guardare la strada mentre la sua mano sinistra cerca la mia e intreccia le nostre dita. “Ehi Anne,piccola. Siamo arrivati,svegliati” mi scuote leggermente per le spalle Harry prima si baciarmi dolcemente la guancia. “Mi sveglierai così ogni volta vero?” chiedo speranzosa. “Solo se fai la brava” mi avvisa ridendo. “Io sono sempre brava” affermo prima di aprire la portiera dell’ auto e guardarmi attorno. Siamo molto fuori Londra; le colline di un verde smeraldo fanno da contorno a un grande lago illuminato dal tiepido sole di inizio marzo. Sull’ acqua si riflettono le fronde degli alberi e le anatre nuotano tranquille a gruppi di cinque. “E’ stupendo” ed è proprio cosi,mi sembra di essere in paradiso,ed Harry recita alla perfezione la parte dell’ angelo. “Ti piace davvero? Mia nonna,quando i miei genitori mi lasciavano da lei prima di andare al lavoro,mi portava sempre qui e mentre lei respirava aria fresca io giocavo con un bambino che abitava li” indica l’ altra sponda del lago dove si erge una grande casa in mattoni con un ponticello che poggia le basi sull’ acqua. “E quali sono i programmi per oggi” domando curiosa sorridendo. Harry sorride a sua volta “Picnic e,se l’ acqua è abbastanza calda,direi di recarci dall’ altra parte del lago,sederci sul ponticello e bagnarci i piedi. Ti convince?” “E me lo domandi? E’ stupendo grazie!” lo bacio sul naso. Stendo la coperta mentre il riccio torna alla macchina per prendere il nostro pranzo. “Sembri cappuccetto rosso” scherzo vedendolo arrivare con una felpa rossa addosso e il cestino in mano. “Ma io sono molto meglio vero?” chiede ammiccando. “Mmm non saprei,dovrei pensarci molto prima di arrivare trovare la risposta alla tua domanda da ragazzo modesto” mi porto una mano sotto il mento fingendo di pensarci. Lui si siede accanto a me e mi da una leggera spinta facendomi stendere. Si posa sopra di me e porta le sue mani grandi sui miei fianchi. Sono senza fiato,come ogni volta che è vicino a me. Ma all’ improvviso comincia a farmi il solletico e io a ridere come una bambina. “Guardali che carini Matt” sussurra una signora anziana che passeggia accanto a noi tenendo sotto braccio il marito. “Anche noi una volta eravamo così” risponde il marito con un sorriso ancora giovane. A quelle parole ci voltiamo verso di loro e sorridiamo imbarazzati. “Siete davvero carini” ci rivela la signora. “Grazie” ringrazia il riccio accanto a me. Dopo che la coppia ha ricominciato a camminare ed è abbastanza lontana da noi,dico: “Siamo carini Harry,hai capito?” “Noi siamo bellissimi” risponde semplicemente estraendo i panini. “Formaggio,prosciutto,nutella,insalata,tonno e salame” spiega dividendoli per gruppi. Afferro quello alla verdura e comincia a mangiarlo silenziosamente. “Harry” urla una voce vicino a noi dopo che abbiamo finito di mangiare ed esserci stesi al sole. Insieme ci solleviamo e guardo chi ha chiamato il mio ragazzo. Una ragazza alta,con i capelli corti biondi,lontana qualche metro da noi,si avvicina a passo svelto grazie alle lunghe gambe magre. Indossa un paio di shorts e una maglietta attillata a maniche corti. Ma non ha freddo? “Taylor” esclama felice il mio ragazzo prima di correre nella sua direzione e abbracciarla calorosamente. E’ passato un minuto buono e quei due non si staccano. Finalmente la bionda mi nota e si allontana da Harry,anche se di poco. Insieme si avvicinano a me che per vederli mi porto una mano sulla fronte a causa del sole che si è fatto accecante. “Piacere Taylor Swift” mi porge lei la mano che,titubante,stringo. “Anne” mi presento anche io sorridendo. “Cosa ci fai qui?” chiede lei curiosa accomodandosi sulla coperta. “Volevo trascorrere una giornata di relax lontano dal solito tram-tram di città. E tu?” “Sono qui per qualche scatto fotografico. Lavoro,come sempre” spiega rattristandosi un po’. Immagino che la sua vita sia molto complicata in quanto è una ragazza molto famosa e il lavoro la deve tenere occupata la maggior parte del tempo. “E tu sei?” si rivolge a me,riportandomi sulla terra. “Anne” ripeto. “Oh si. Tu devi essere la sorella di Louis” schiocca le dita. “E fidanzata di Harry preciso. “Naturalmente” annuisce prima di riprendere a parlare con il riccio. Sentendosi,improvvisamente in più, mi alzo. “Dove vai?” chiede Harry allarmato fermandomi per il braccio. Sorrido per tranquillizzarlo “do da mangiare alle anatre. Voi parlate tranquillamente” e dopo che li vedo annuire mi dirigo verso l’ acqua. Sbriciolo la pagnotta che ho in mano e le spargo sulla superficie liscia e cristallina. Le anatre si avvicinano e si azzuffano per sfamarsi. Vi siete mai sentiti inadeguati e non all’ altezza di qualcosa? E’ proprio così che mi sento ora. Taylor è indubbiamente una bellissima ragazza. Ammetto che quando ha sfondato con la sua prima canzone ero ammaliata anche io da tanta bellezza. Capelli lunghi biondi,visino da angelo,naso alla francese e siluette perfetta. Cosa vorrebbe di più un ragazzo? Siamo obbiettivi,io,in confronto a lei,non sono niente. Harry meriterebbe di meglio,una ragazza bella al suo fianco e che magari lavori nel suo stesso capo. D'altronde Taylor,essendo una cantante di fama mondiale,lo capirebbe molto meglio di quello che faccio io. “Non preoccuparti” una voce femminile mi riporta alla realtà. “Non te lo rubo,Harry intendo” mi fa l’ occhiolino Taylor. “Oh,non sono preoccupata”. Bugia. “Tu lo rendi felice più di chiunque altro. Io lo conosco bene in tutti in sensi” non la seguo. “in tutti i sensi?” chiedo arrossendo e scatenando la sua risata. Lei ignora la mia domanda e continua “e ho visto il luccichio dei suoi occhi quando parli tu,la preoccupazione che è sorta in lui quando ti sei alzata e sei venuta qui. Non preoccuparti di me,vengo in pace. Sono innocua” mi fa l’ occhiolino. “Taylor,vieni che cominciamo” urla un uomo facendo gesti con le mani per attirare la sua attenzione. “Scusami,il lavoro mi chiama. Ci vediamo Anne,è stato un piacere conoscerti” “Anche per me” affermo. “Ciao Harry,sentiamoci ogni tanto. Ti voglio bene Hazza” lo abbraccia e gli da un bacio sulla guancia. Poche persone lo chiamano Hazza,è un soprannome utilizzato soprattutto dai ragazzi o da Paul. “Andiamo?” domanda Harry facendo con il capo al pontile. Annuisco debolmente. “Taylor è fantastica,una forza della natura” ammette dopo qualche minuto di silenzio Harry. Sbuffo cercando di non farmi notare. La verità è che sono gelosa. “Ma non mi dire” “Si beh,ho avuto il piacere di conoscerla un anno fa. Ci hanno presentato i nostri menager che sono molto amici fra loro. E’ davvero fantastica e molto dedita al lavoro. Non si ferma mai” “Ah wow” dico con non molto entusiasmo. “Ci sei andato a letto insieme?” domando velocemente. Veloce e indolore,dicono. “Perché questa domanda?” alza un sopracciglio. “Rispondi,non deviare il discorso come fai sempre”. Il mio tono è duro,non ammette discussioni. “Si,qualche volta mentre ci frequentavamo. Ma è successo molto tempo fa,te lo assicuro”. Indolore,certo. “Tranquillo” “Anne guardami” afferma bloccandosi sul posto. “Non mi va,possiamo proseguire? Non arriveremo mai altrimenti” spiego distaccata. “Ci sei solo tu per me,penso di avertelo dimostrato non so quante volte” urla quasi,arrabbiato. “Lo so. Ma ci sono rimasta male va bene? Pensi che mi faccia piacere sapere tutta la lunga lista di ragazze che hai frequentato prima di me e sapere che molte di loro sono finite sotto le lenzuola del tuo letto. Capisco che fanno parte del tuo passato ma credo che la mia reazione sia più che lecita” spiego. “Sei gelosa” sfoggia un sorriso strafottente. “Ma figurati” stronco la discussione. “Oh si. Tu sei gelosa” “No” “Si” “Ok sono gelosa,la smettiamo con questo discorso? Sono gelosa marcia perché vorrei essere stata l’ unica per te,essere stata la prima e vorrei essere l’ ultima. Vorrei che le tue braccia avessero stretto solo me,le tue labbra avessero baciato solo me. Vorrei fossi stato tutto mio,e di nessun altro”urlo arrabbiata attirando l’ attenzione di alcuni passanti. “Sono solo tuo,da qui all’ infinito” mi abbraccia rassicurandomi. Dopo qualche minuto arriviamo a destinazione e stendiamo l’ asciugamano da spiaggia matrimoniale ,stendendoci. Il legno sotto di noi scricchiola appena e io mi aggrappo al braccio di Harry il quale si sta togliendo le scarpe e immergendo i piedi nell’ acqua. “E’ tiepida” alza le spalle con disinteresse. Immediatamente seguo il suo esempio arrotolando i miei jeans così che non si bagnino. “E’ fredda,Harry!” mi lamento io non appena il livello dell’ acqua raggiunge le mie caviglie. Lui ride,prendendosi gioco di me. “Da quando conosci Sun?” mi chiede il riccio,curioso. “Da quattro anni circa. Sun è una ragazza fantastica,con un passato difficile da dimenticare” mi limito a spiegare io. “Cioè?” chiede. “All’ età di quattordici anni Sun giunse a Londra con i genitori e la sorella più piccola. All’ inizio fu difficile per lei ambientarsi,come succede a molti giovani che sono costretti a cambiare città. Ma lei non si è trasferita a causa del lavoro dei genitori o altro. No,Sun ha vissuto l’ esperienza più brutte di tutte,quella che segna per sempre la ragazza che la vive. Mi raccontò che una sera,dopo aver compiuto da qualche giorno quattordici anni,stava tornando dalla palestra in cui si allenava a pallavolo. Sulle spalle il borsone,alle orecchie le cuffiette dell’ i-pod. Erano le sette di sera,ed essendo inverno,il cielo cominciava ad annerissi già alle cinque del pomeriggio. Aveva appena finito uno degli allenamenti migliori della sua vita,a detta sua. L’ allenatrice le aveva comunicato che il presidente di una società molto importante le aveva offerto il ruolo di attaccante in una delle sue squadre. Sun era felicissima,forse il suo sogno di diventare una pallavolista di fama mondiale si poteva avverare. Ma mentre percorreva la strada per tornare a casa come dopo ogni allenamento fu fermata da un uomo sulla cinquantina. Mi disse che era ubriaco,l’ odore nauseabondo di alcool si poteva sentire molto bene e in bocca teneva una sigaretta. Quando vide Sun la gettò a terra,disinteressato e barcollando si diresse verso di lei che cercò di voltarsi e tornare indietro,colta dalla paura. Ma le fu impossibile:le forti braccia dell’ uomo la fermarono e egli le tappò la bocca con una mano mentre con l’ altra la strattonò fino a condurla in un luogo isolato,lontano da occhi indiscreti. Cominciò a passargli le sue mani luride sotto la sua maglietta,dopo averle tolto il giubbotto. Sun era paralizzata per la paura,non riusciva a muoversi. Lui le tolse la maglietta e il reggiseno cominciando a palparle il petto,ancora poco accentuato. Dopo di che le sbottono i jeans e la violentò,perdendo la verginità, nonostante in quei giorni lei avesse il ciclo. A poco servirono le sedute dai vari psicologi. I suoi genitori decisero che il meglio per lei sarebbe stato lasciare quella città che le avrebbe ricordato all’ infinito l’ accaduto. E così si trasferì a Londra,nella casa nell’ isolato dopo del nostro. All’ inizio non aveva amici e quando mi conobbe si gettò a capofitto nella nostra amicizia. Conobbe anche mio fratello e qualche mese prima dei provini,dopo aver passato tutti e tre insieme tutti i pomeriggi per un anno,gli raccontò la sua storia. Louis non reagì bene alla notizia,sferrò un pugno alla finestra rompendola e provocandosi la cicatrice che ha sul dorso della mano destra. Poi lui partì e lei si sentì sola,di nuovo,nonostante avesse me. Perché,come avrai forse capito,lei è innamorata di mio fratello e quando se n’ è andato si è sentita svuotata. Ma ci siamo fatte forza a vicenda ed ora eccoci qui,entrambe con le nostre cicatrici ma con la forza di un leone” termino il racconto asciugandomi le lacrime che mi hanno appannato la vista. Harry mi stringe tra le sue braccia e mi sento al sicuro,a casa. “E’ una cosa orribile. Non so nemmeno dove qualcuno possa trovare il coraggio per compiere un atto simile. Le donne sono preziose,vanno rispettate e amate,non picchiate e stuprate. Sun,per quanto abbia avuto modo di conoscerlo,è una bellissima persona e non si meritava tutto questo. E’ terribile. Ha bisogno più di tutti di essere amata e rispettata e spero che Louis si accorga di lei e che sappia riempire il vuoto che ha dentro” spiega Harry. “Sei stato dolcissimo” gli sorrido prima di baciarlo con trasporto. Perché lui non farebbe male nemmeno a una mosca,è un ragazzo rispettoso,timido,perfetto. “Sei la persona più bella che conosca Harry. Mi fai stare bene,mi rassicuri sempre,mi dimostri il tuo enorme affetto nei miei confronti,mi regali mazzi di rose,mi doni la tua simpatia,la tua dolcezza,la tua genuinità. Non andartene mai”affermo accoccolandomi sul suo petto coperto dalla felpa. “Non me ne vado da nessuna parte piccola mia. Sarò sempre e per sempre insieme a te”



Look at me!

Ciao lettori miei bellissimmi! Come state? Spero tutto bene! Scusate,scusate,scusate,scusate per l' enorme ritardo ma credetemi,tra una cosa e l'altra è stato davvero difficile trovare il tempo per scrivere ma ce l' ho fatta,per vostra sfortuna! :D Spero stiate passando delle buone vacanze anche se ormai stanno giungendo al termine! Mancano solo cinque mesi,vediamola cosi :) non ho molto da dire sul capitolo,sinceramente. Abbiamo capito qualosa di più sulla nostra adorata Sun! Spero comunque che vi sia piaciuta! Durante le vacanze ho scrivvo una OS! Se vi va di leggerla e farmi sapere cosa ne pensate questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1481259&i=1
E' 00.30 e sto crollando :D Buona notte,buon giorno,buon pomeriggio a tutti voi (dipende da quando leggerete il capitolo)
SAPPIATE CHE VI AMO DAVVERO TANTO PER TUTTE LE BELLE PAROLE CHE SPENDETE OGNI VOLTE PER ME,SIETE FANTASTICI,I LETTORI MIGLIORI DEL MONDO!
AH E BUON ANNO!!!! :) :)
Recensite
Un bacio
Anne96

 

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Capitolo 13
*** Surprise ***


 

Surprise



 A Martina come sorpresa per il suo diciassettesimo compleanno
 

“Anne,cominciamo tra cinque minuti” mi avvisa Liam dal salotto mentre Niall impugna con la mano sinistra la sua chitarra prima di sedersi accanto a me a cominciare ad accordarla. Tutti i ragazzi ci raggiungono e si siedono attorno al grande tavolo della cucina prima di cominciare ad organizzare le mie prove di canto. “Io e Liam le faremo riscaldare la voce” decide Lou “mentre tu”continua indicando Zayn “ti occuperai di correggerla nella canzone vera e propria; Niall le insegnerà gli accordi per la chitarra” conclude.“E io che ruolo avrò?”domanda alzando un sopracciglio Harry. “Tu preparerai i panini per tutti!” scherza mio fratello. “Ah-ah che spiritoso. Allora?” domanda impaziente il riccio. “Sarai in coppia con Zayn. Iniziamo:Anne vieni con noi” e afferrandomi per un polso ci avviamo su per le scale seguiti da Liam. “Ora faremo dei brevi esercizi per scaldarti la voce che dovrai ripetere prima del concorso consistenti in alcune scale con le varie vocali” mi spiega mentre Payne conferma annuendo. “Come canta Ariel?” chiedo incerta scatenando la risata dei due. “Si,proprio cosi” e ci mettiamo all’ opera. Dopo circa venti minuti mio Liam mi interrompe: “Anne, devi stare su dritta e non inarcare le spalle altrimenti la voce esce più attutito” e con le sue grandi mani mi afferra le spalle e me le raddrizza. “Così va molto meglio,bravo Liam” afferma mio fratello battendo il cinque al nostro amico dopo aver riprovato gli esercizi stando su dritta. “Direi che ora puoi andare giù da Niall” afferma mio fratello tirando fuori dall’ armadio la mia chitarra mentre nella mano destra stringe il mio plettro sottile. “Sei stata brava” conclude Liam uscendo dalla porta della sua camera. “Grazi Li” gli schiocco un bacio sulla guancia riconoscente. “E al tuo fratellone?” domanda Louis avvicinandosi a me e abbracciandomi. “Grazie anche a te Boo” “Nelle nostra famiglia solo mamma mi chiamava” si stacca lentamente da me. Ho paura di aver sbagliato a soprannominarlo così,di aver riaperto una ferita che si stava pian piano rimarginando. “Scusa..io non..” ma lui mi blocca “ma ora,sentirlo pronunciato da te è la cosa più bella che esista. Mi ricordi tanto la mamma Anne,sei bella come lo era lei:i lineamenti delicati,la bocca sottile,i capelli biondo grano. Ma gli occhi li abbiamo ereditati entrambi da papà e anche l’ altezza:mamma non era molto alta” comincia a ricordare lui appena Liam,capendo la situazione,scende al piano di sotto. Ci sediamo sul tappeto del corridoio,in silenzio,entrambi immersi nei nostri pensieri. “Si è vero. Ricordo che papà la prendeva sempre in giro quando,nonostante i tacchi alti,arrivava appena alle sue spalle” rido appena mentre una lacrima solca contemporaneamente i nostri visi ma mentre io la asciugo velocemente con il polsino della felpa,Louis la lascia proseguire il suo percorso fino al mento per poi farla cadere sul tessuto dei suoi jeans,bagnandoli appena. “Mi mancano Anne” ammette con voce rotta mio fratello portandosi le mani sul volto mentre il suo corpo si alza e si solleva velocemente a causa dei singhiozzi. “Anche a me mancano” concordo avvicinandomi a gattoni verso di lui prima di stringerlo tra le mie braccia. E’ insolito come,alle volte,i ruoli si invertano e mentre lui è quello sensibile che lascia trasparire le sue emozioni,io sono quella che,nonostante stia soffrendo,si tiene tutto dentro per non peggiorare la situazione. Ci stendiamo su tappeto incuranti di tutto:del tempo,dello spazio,dei ragazzi che probabilmente ci stanno aspettando al piano di sotto,ritagliandoci un momento tutto nostro. Lo stringo forte a me per quanto mi sia possibile a causa delle mie esili braccia mentre lui appoggia le testa appena sopra il mio seno,come faceva da piccolo con la mamma. Le sue lacrime bagnano la mia maglietta leggera ma non me ne curo,avrò tempo di cambiarla dopo. Passo una mano tra i suoi capelli lisci e che profumano di cocco cercando di tranquillizzarlo. “Vorrei tornare indietro al giorno dell’ incidente,morire io al posto loro” e a quelle parole mi vengono i brividi. “Ma che stai dicendo?” domando con fare tranquillo quando invece dentro sono logorata dall’ ansia e dalla paura. “Loro non dovevano morire e lasciare te da sola. Eri troppo piccola per crescere senza la figura di un padre e di una madre e io,invece che colmare la loro assenza,l’ ho peggiorata abbandonandoti qui” conclude tenendo sempre gli occhi chiuse mentre il suo respiro comincia a regolarizzarsi. “Lou abbiamo già parlato di questo e sai che quando ho detto che dovevi morire al posto loro ero arrabbiata e delusa  e non le pensavo davvero quelle cose. Non possiamo più tornare indietro,e per quanto sia brutto da dire loro non torneranno più ma esisteranno per sempre,nei nostri cuori e nelle nostre menti e i proteggeranno sempre e sono sicura che sono fieri dell’ uomo che sei diventato così come lo sono io ora. I loro ricordi non ci abbandoneranno mai ma dobbiamo trovare la forza dentro di noi per riprendere in mano le nostre vite e viverle al cento per cento perché questo è quello che loro vorrebbero. Sei forte Lou e sono sicura che,insieme,supereremo tutto. Ora asciugati quelle lacrime che altrimenti ti si gonfiano gli occhi e diventi più brutto di quello che già sei di tuo” mi sollevo da terra ridendo e porgendogli una mano che lui afferra e,facendo leva sui muscoli delle gambe,si alza anche lui e mi abbraccia. “Sei la sorella migliore del mondo” “Sono l’ unica che hai Boo” scherzo io facendogli tornare il sorriso. “Può darsi che sia per quello,si. Ma sono davvero brutto?” chiede preoccupato guardando la sua immagine riflessa allo specchio. “Si”confermo “proprio brutto” ma infondo sa che lo reputo il ragazzo più bello dell’ intero universo.
 
“Sono sfinita” ammetto buttandomi a peso morto sul divano di pelle bianca del salotto. “A chi lo dici” ammette Niall cominciando a sgranocchiare le patatine, senza offrirne a nessuno come sempre. “Che si fa oggi pomeriggio?” chiedo curiosa. “Io devo uscire con Eleonor,assolutamente” si giustifica Louis alzando le mani. “E voi,che altri impegni avete?” “Nessun impegno. Passeggiata in centro?” propone Zayn scrutando le nostre facce in cerca di una risposta positiva e dopo averla ricevuta batte le mani contento: “Fantastico,ci vuole proprio una passeggiata per respirare un po’ di aria fresca” “Zayn,al massimo respiriamo smog” lo corregge puntiglioso Liam scatenando la risata generale. “Lou tuttto bene?” domando a mio fratello,entrando in cucina e vedendolo seduto su una sedia pensieroso. Al sentire la mia domanda si raddrizza e sfoggia il suo solito bellissimo sorriso: “Si tutto bene,non preoccuparti. Va bene se questa sera Eleonor si ferma a cenare da noi?” “Cavolo,doveva fermarsi Sun da noi. Vabbè cenerà con noi un’altra volta,non importa” lo rassicuro io. “Può fermarsi anche lei,che problema c’è?” chiede mio fratello pensando di aver proposto l’idea migliore del mondo. Si sbaglia. “No no meglio di no. Sai,Sun si trova a disagio con le persone che non conosce” invento la prima scusa che mi passa per la testa. “Appunto,sarà un modo per conoscerci tutti meglio e per passare una serata in allegria tutti insieme” continua imperterrito lui. “Non credo sia una buona idea” “Ma perché no! Insisto. Anzi sai che faccio? Le scrivo io un messaggio!” e estrae il suo cellulare dalla tasca dei jeans. “Cosa le hai detto?” domando curiosa. “Ciao raggio di sole” la sua solita battuta che non fa più ridere ma che lui reputa la migliore della sua vita “che ne dici di cenare con noi questa sera. Non accetto un no come risposta,sappilo” legge. Improvvisamente mi vibra il telefono in mano e il nome di Sun lampeggia sullo schermo. Il messaggio dice: “Anne,tuo fratello mi ha chiesto di cenare con voi,tuo fratello mi ha chiesto di cenare con voi, TUO FRATELLO MI HA CHIESTO DI CENARE CON VOI! Cosa gli rispondo?Aiutami,sto tremando!”.Digito velocemente la risposta,omettendo il particolare di Eleonor anche se so che non dovrei. “Mi ha risposto!” mi avverte mio fratello “Certo che vengo,perché non dovrei? A sta sera allora Peter Pan xx”. Lo sapevo non mi avrebbe ascoltato. Doveva rispondere con un semplice “Ok,a dopo” e invece si è fatta prendere la mano,come sempre. “Cosa per cena?” mi domanda Niall entrando in cucina con un pezzo di merendina al cioccolato in bocca. “Pensavo di fare la pizza ma dobbiamo ancora pranzare,c’è ancora tempo per pensarci” lo informo cominciando a preparare la tavola con l’ aiuto del biondo. “E cosa mangiamo adesso?” “Bistecca” rispondo atona. “Mi fai le patatine?” mi domanda con la voce da bambino facendomi gli occhi dolci e sporgendo il labbro inferiore. Annuisco distratta non prestando attenzione alle sue parole. “E’ tutto ok?” mi domanda l’irlandese passandomi un braccio sulle spalle e stringendomi a se. La mia faccia è immersa nel suo maglione verde che gli dona molto e che profuma di rosa. Lo abbraccio istintivamente anche io e scoppio a piangere tra le sue braccia come una bambina mentre scuoto leggermente la testa. “Ti va di parlarmene?” domanda in un sussurro. Nuovamente scuoto la testa. “Va bene. Quando ti va di parlarmene io ci sono” e mi da un bacio leggero sulla guancia. Sta per staccarsi dalla abbraccio quando io mi riavvicino e gli poso un bacio leggero sulla sua guancia rosata. “Ti voglio bene Niall” e mai sono stata così sincera in vita mia. “Anche io Anne” e mi ristringe tra le sue braccia. Il momento “dolce” viene interrotto da un riccio che entra nella stanza e comincia a tossire. “Scusate se vi interrompo. Anne posso parlarti?” “Certo” acconsento scostandomi dal biondo che annuisce comprensivo prima di lasciare la cucina lasciandomi sola con il mio ragazzo. “Cosa ci facevi stretta a Niall?” domanda furioso stringendomi un braccio. La presa diventa sempre più forte e comincia a farmi male. “Mi stai facendo male” lo avverto con gli occhi lucidi. Lui,appena se ne rende conto,ritrae la mano e si allontana di qualche passo borbottando un debole “scusa”. “Siamo solo amici” ammetto per tranquillizzarlo. “Non sembrava” risponde ridendo nervoso. “E’ vero. Per me ci sei solo tu!” “Cosa vi siete detti tu e Lou questa mattina al piano di sopra?” cambia discorso. “Abbiamo parlato dei miei genitori” rispondo. “Capito” “Davvero Harry ci sei solo tu per me. Non potrei mai provare qualcosa per Niall,siamo migliori amici. Io voglio solo te e penso di avertelo dimostrato molte volte come per esempio volendoti solo per me da alcuni anni ormai. Ti ho sempre dato delle certezze” “Si ma cosa dovrei pensare se appena entro in casa trovo la mia ragazza tra le braccia del mio migliore amico?” “Niente,perché dovresti fidarti di me.” “Mi fido di te” cerca di rassicurami. “Non sembra” “Scusa” si avvicina a me guardandomi negli occhi. “Scuse accettate” ma per farmi capire che gli dispiace davvero della sua reazione esagerata annulla le distanze tra noi. E’ un bacio che sa di necessità,di amore,di sicurezze ma anche di paure,di incertezze. Abbiamo bisogno l’uno dell’ altro e abbiamo paura di perderci,di lasciarci,di non stare più insieme. Ma Harry è un ragazzo serio,non come lo descrivono i giornali. Ha la testa sulle spalle,è maturo e so che per lui ci sono solo io. Mi fido ciecamente di lui;non mi importa quello che scrivono i giornali. Io crederò sempre e solo a lui. “Sei mia” “Sei mio” e al primo bacio ne susseguono altri dieci.
 
“Lou,oggi pomeriggio verrà qui Sun a studiare. Staremo in camera mia così non verremo disturbati da voi cinque idioti” e comincio a ridere da solo guadagnandomi le occhiatacce di tutti i ragazzi. “Eddai scherzavo” li rassicuro inghiottendo il boccone di carne. “Ci sono ancora patatine?” domanda speranzoso Niall. “Si,sono nel piatto sopra l’isola” lo informo. La mano di Harry cerca la mia sotto il tavolo e appena la trova la stringe incrociando le nostre dita. Rivolgo la mia attenzione a lui sorridendogli appena,lui ricambia posandomi un veloce e inaspettato bacio sulle labbra. “Riducete le smancerie in pubblico per favore. Anzi riducetele anche nel privato. Giù le mani da mia sorella” avverte scherzosamente Louis. “Non abbiamo fatto niente” alza le spalle con indifferenza il riccio. “Niente niente?” si assicura lui. “Scusate se vi interrompo ma io starei mangiando e immaginarmi Harry e Anne in camera da letto non è molto piacevole” scherza Zayn battendosi il cinque con Liam. “Niente” conferma Harry. “Sicuro?” domanda nuovamente Louis. Intervengo io: “Boo se vuoi sapere se sono ancora vergine,allora ti rispondo di si” ma la mia frase viene interrotta dal suo “bla bla bla” che aumenta progressivamente di volume . “Che scemo che sei” dico avvicinandomi a mio fratello e scompigliandoli i capelli color cenere. “Ma ti voglio bene lo stesso purtroppo” scherzo mentre lui mi tira un pugno leggero sulla spalla. Il campanello comincia a suonare e,con passo lento,mi avvicino alla porta poggiando l’occhio destro sullo spioncino. La faccia deformata di Sun mi fa sobbalzare e comincio a ridere come un’ebete poggiando la mano sulla maniglia e aprendo la porta di castagno. Sun indossa dei jeans attillati,una felpa gialla con la faccia di Spongebob stampata sopra e ai piedi delle superga gialle come la maglia. Noto anche che si è truccata,forse per fare colpo su mio fratello. La lascio passare e velocemente si dirige in cucina dai ragazzi. “Ciao a tutti” saluta calorosamente rivolgendo però l’attenzione solo a Lou che la squadra da testa a piedi ricambiando poi,timidamente,il suo sorriso. “Tutto bene sole?” domanda Liam cortese traducendo il suo nome in italiano. La prima volta che lo fece Sun lo guardò in modo strano non capendo la parola che le era stata rivolta. Appena Liam le disse che aveva cercato su Google Traduttore il corrispondente del suo nome in italiano cominciò a ridere come una pazza prima di dargli un bacio sulla guancia per ringraziarlo della sua dolcezza. “Tutto bene signor Payne. E lei come se la passa?” chiede la mora passandosi una mano tra i capelli lisci facendoli ricadere morbidi sulle spalle. Mio fratello pare disinteressato dalla conversazione in quanto continua a scrivere al cellulare e questo comincia a innervosire Sun. Sapendo che da qui a poco la ragazza potrebbe scoppiare la trascino velocemente su per le scale. “Scusa se ti ho trascinato così in camera mia ma sapevo che stavi male a vedere Lou non interessato a te” “E’ tutto ok” mi rassicura lei “sono abituata”ammette con un sorriso amaro prima di aprire la sua borsa e tirare fuori il libro di biologia. “Io sto sul letto” urla lei buttandosi a peso morto sul luogo da lei scelto. “Va bene,io mi siedo sul tappeto”.

POV SUN

Chiudo con  un gesto secco il libro di biologia che era aperto sul materasso alzandomi da terra e mettendo tutto il materiale scolastico nella mia borsa a tracolla. “Quindi abbiamo terminato il programma per il compito di questa inutile materia?” chiede scocciata la mia migliore amica emettendo l’ennesimo sbuffo “vorrei ricordarti che una A in geografia,di che ti lamenti!” le riporto alla memoria il voto che ha preso nell’ultima interrogazione. “Tu hai preso una A+” sorride la bionda aprendo la porta della sua camera da letto e facendomi passare per prima. “Sarà” certo di troncare io il discorso percorrendo le scale di legno che scricchiolano appena al nostro passaggio. Appena arrivate in salotto notiamo che tutti i ragazzi stanno gioendo abbracciando Lou che,sommerso da quattro corpi maschili,fatica a respirare ma ciò non lo ferma dal ridere e dall’urlare. Io e Anne ci scambiamo uno sguardo interrogativo prima di avvicinarci a loro. “Cosa c’è festeggiare? Un nuovo premio vinto?” domanda Anne con un sorriso fiero. “Meglio ancora” esclama Liam dando una pacca sulla spalla del fratello della mia migliore amica. “Ovvero?” domando io rivolgendomi al diretto interessato. Louis mi guarda accennando un sorriso timido mentre una lacrima,che presumo sia di gioia,gli scorre lungo la guancia. “Mi sposo”.


SCUSATE

Comincio con il dire che mi vergogno davvero tanto di postare questo capitolo con ben un mese e venti giorni di ritardo. E' stato/è un periodo davvero difficile per me. Così difficile che nemmeno la mia passione più grande,la scrittura ha potuto aiutarmi a trovare la forza per andare avanti. Ho lasciato la pallavolo fino a tempo indeterminato perchè nemmeno lo sport che pratico da sei anni poteva aiutarmi a rialzarmi. So che queste scuse non bastano ma vi prevo di cercare di capirmi. Avevo anche il blocco dello scrittore;nonostante avessi le idee tutto quello che scrivevo mi sembrava brutto e scritto male. Ho rivisto questo capitolo circa cinque volte e credo che questa sia la stesura migliore. Non pretendo fior fiori di recensioni,non me le merito e lo so bene. Vi chiedo solo di cercare di capirmi. Grazie a tutti quelli che seguono ancora la mia storia e scusate se vi ho delusi;cercherò di non farlo mai più. A presto,questa volta davvero.
Un bacio
Anne96

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Capitolo 14
*** Fucking perfect ***






Fucking perfect

SUN’S POV
“Si,non abbiamo ancora deciso il giorno preciso del matrimonio ma sarà quest’ estate,verso luglio”.Louis sorride come un bambino mentre esclama quelle parole e io muoio dentro. Ci sono momenti della tua vita in cui pensi di meritarti anche tu almeno un po’ di serenità. Insomma,vai bene a scuola,sei sempre pronta ad aiutare le tue amiche, hai un buon rapporto con i tuoi genitori. Non hai mai fatto nulla di male per non meritarti un briciolo di felicità;allora perché mi sento così vuota ora? E’ come se uno dei dissennatori di Harry Potter abbia tolto il soffio vitale che c’è in me. Le gambe si fanno più deboli,gli occhi che prima erano puntati su quelli blu cielo di Louis si stanno appannando e poi il nulla.
 
ANNE’S POV
Sun è sdraiata sul divano mentre Louis,premurosamente,le tiene sollevate le gambe per favorire la circolazione sanguigna. Siamo tutti seduti per terra,un po’ in ansia per quello che è successo anche se io,contrariamente a quello che gli altri pensano,so il motivo del suo svenimento. Ne io ne lei ci saremmo mai aspettate questa notizia;il rapporto che c’è tra mio fratello e la sua ragazza dura ormai da alcuni anni ma ritengo che siano troppo giovani per sposarsi e poi,nel mio immaginario,vedevo Lou all’altare,vestito in giacca e cravatta,impaurito ma emozionato mentre aspettava l’arrivo di Sun all’altare con l’abito bianco,quello che ha visto nella vetrina del locale in centro la scorsa settimana. Appena lo vide le si illuminarono gli occhi e capii che quello che lei prova per Lou è amore vero,quello che vedi nei film e speri anche tu di trovare la persona che ti sappia amare in quel modo. Ma cosa succede quando la persona che ami così tanto si sposa con un  altra donna? Nella vita reale il principe se ne va con la principessa sbagliata. Sun muove leggermente la mano stringendo quella di Niall il quale si alza di scatto contento per andare a prendere un bicchiere di acqua in cucina. Al suo ritorno la mia migliore amica se ne sta comodamente seduta tra le braccia Louis anche se il suo sguardo è assente,freddo. “Ehi,che ti è successo?” chiede sottovoce Lou all’orecchio di Sun. “Sarà stato il caldo” mente lei stringendosi piu forte a lui che le accarezza lentamente i capelli. “Può essere,si. Prima che svenissi avevo intenzione di chiederti una cosa”. Sun annuisce e lui continua il suo discorso: “sei la mia migliore amica”. Sun abbassa gli occhi. “Ti ho conosciuta qualche anno fa e da quel momento non ci siamo mai separati,o quasi. E ora che mi sto per sposare inizia un’altra fase della mia vita” “Cosa vuoi dirmi Lou?” chiede impaziente la ragazza. “Vuoi essere la mia testimone di nozze?” domanda lui con un sorriso sulle labbra. Sun deglutisce impercettibilmente. Nella sala cala il silenzio;io e Harry,gli unici a conoscenza dell’amore che Sun prova per mio fratello,ci guardiamo allarmati. Decido di intervenire: “Mi ritengo ufficialmente offesa. Pensavo volessi me come testimone di nozze;infondo sono tua sorella” “Lo so Anne ma avrai un altro ruolo all’interno della nostra famiglia. Eleonor è incinta e vorrei tu fossi la madrina di battesimo di nostra figlio” “Oh porca puttana” mi lascio ricadere sconvolta sul divano senza parole. Poi penso a Sun la quale sta cercando di non piangere. Improvvisamente si alza dal divano,raccoglie la sua borsa e si rivolge a Lou: “Sarò la tua testimone di nozze. Ora scusatemi ragazzi ma si è fatto tardi e mia madre mi aspetta per la cena. Ci vediamo”. Mi alzo di scatto e mi dirigo verso di lei: “Dormo da te questa notte” affermo prima di prendere il giubbetto in pelle che è riposto sulla sedia. “No,sto bene. Stai qui con gli altri. Ne parliamo domani” e,dopo avermi dato un bacio sulla guancia,apre la porta e scompare dietro di essa. “Non ci avevi detto del figlio in arrivo” dice Harry alzandosi dalla sedia con sguardo duro. “Lo so,scusatemi ma El me l’ha appena scritto per messaggio e l’ho letto mentre Sun era svenuta. Volevo aspettare che si risvegliasse” risponde tranquillamente prima di prendere il cellulare dalla tasca dei jeans e mostrarci il testo del messaggio inviatogli dalla sua quasi sposa. “Ehi amore. Era da qualche giorno che non mi sentivo bene,più o meno da quando abbiamo fatto l’amore la scorsa settimana. Così sono andata in farmacia e ho preso un test di gravidanza e indovina? Sono incinta. Diventeremo presto genitori,te lo immagini? Sono così felice. Ti amo come non ho mai amato nessuno e farei di tutto per rimanere con te per sempre. A dopo paparino”.                                                                                                                                                                                          “Comunque Anne” cambia discorso mio fratello “non credi che dovremmo ripassare la canzone per un ultima volta? Domani hai il test e quella borsa di studio deve essere tua! Dai,al lavoro” batte le mani Louis per incoraggiarmi rivolgendomi un sorriso sincero. Cerco di fare lo stesso anche io ma l’unica cosa che ne esce è un sorriso tirato troppo finto per non essere notato da mio fratello che mi guarda stranito. Lo ignoro e mi dirigo in camera a prendere la chitarra. In questi mesi ho fatto molti progressi e devo tutto ciò a Niall che mi ha spronato ogni giorno a suonare,che mi ha corretto con pazienza e senza mai urlarmi addosso. Credo che quell’irlandese sia un angelo:è sempre pronto ad aiutare gli altri sacrificando anche se stesso ed è per questo che lo ammiro. Si merita di essere felice più di chiunque altro,si merita di trovare la ragazza dei suoi sogni e di vivere una vita longeva e con tanti piccoli nipotini che gli saltano in braccio chiamandolo nonno. Scendo velocemente le scale stando attenta a non inciampare sui miei stessi piedi. “Sono pronta”. Inizio a pizzicare le corde della chitarra che producono un suono melodioso e sicura di me stessa e delle mie conoscenza inizio a suonare e attacco con la canzone sotto l’occhio vigile dei miei coinquilini. Termino l’ultima prova e Liam,Zayn,Louis e Niall battono le mani entusiasti. Cerco Harry nella stanza e scorgo la sua figura in cucina,mentre è intento a rispondere a un messaggio. La luce del cellulare gli illumina il volto che si rivela preoccupato e teso. “Qualcosa non va?” domando premurosa. “Dio,Anne. Mi hai fatto prendere un colpo!” esclama portandosi una mano al cuore dopo aver sussultato; blocca velocemente la tastiera del cellulare e lo ripone in tasca con mani tremanti. Il volto è pallido e i suoi occhi spenti. “No no tutto bene,non preoccuparti”. Sfiora leggermente le sue labbra con le mie prima di farmi un sorriso rassicurante e raggiungere i suoi amici in salotto lasciandomi interdetta,con la chitarra ancora in mano. Decido di non preoccuparmi troppo,d'altronde devo lasciargli i suoi spazi e non opprimerlo con la mia presenza. Non sapevo ancora cosa sarebbe successo di li a poche ore.
 
“Sveglia bella addormentata,oggi è il grande giorno!” urla una voce che poi riesco ad associare alla figura dell’irlandese. Con un gesto meccanico tira la tenda e apre i balconi lasciando entrare i caldi raggi del sole che mi accecano. Mi giro dall’ altra parte alzando le coperte fin sopra il capo mormorando un flebile: “no ti prego,ancora dieci minuti”. “Non se ne parla nemmeno”risponde a tono il biondo “sono le dieci di un sabato mattina di maggio e il sole splende alto nel cielo e tu devi preparati psicologicamente alla competizione. Niente storie,alzati”;il suo tono autoritario non ammette repliche ma decido di ignorarlo e chiudere gli occhi nella speranza che se ne vada in fretta dalla mia stanza concedendomi un'altra oretta di riposo. Evidentemente ho sopravvalutatola sua clemenza in quanto le coperte vengono velocemente abbassate alla base del letto e le mie gambe rabbrividiscono a causa dell’aria che deriva da tale gesto. Ma nemmeno questo mi fa muovere di una virgola e dopo uno sbuffo sento il mio braccio essere afferrato da una mano piuttosto grande che me tira facendomi cadere violentemente per terra. “Ehi ma sei impazzito?” domando grattandomi la nuca con una mano e stropicciandomi un occhio con l’altra. “Te lo sei cercata” dice in tono severo lui per poi però scoppiare a ridere sommessamente. “La colazione è pronta” e il tuono provocato dallo sbattere della porta mi fa intuire che l’irlandese se ne sia andato,contento di essere riuscito nella sua impresa lasciandomi seduta per terra con le gambe incrociate e le palpebre ancora chiuse.“Uova e becon,ecco a te”mi porge il piatto fumante mio fratello sorridendomi appena. Lo appoggio con poca delicatezza sul tavolo e comincio a mangiare la mia colazione a gradi bocconi. “Dov’è Harry?” domando a bocca piena mettendomi una mano davanti alla bocca per educazione. “Non lo sappiamo di preciso. E’ uscito questa mattina presto e ha detto che sarebbe tornato per l’ora di pranzo” mi spiega Liam bloccando il bicchiere di aranciata a metà strada per riprendere a berlo dopo avermi risposto. Annuisco: “gli conviene,mi ha promesso di esserci oggi pomeriggio a scuola. Voi sarete presenti spero” e sentire le loro risposte affermative fa rilassare i miei nervi già a fior di pelle al pensiero del pomeriggio che mi attende.
 
Sbirciando da dietro le grandi tende rosse del palco posso notare che l’auditorium è pieno di gente tanto che molte persone sono state costrette a rimanere in piedi. I ragazzi sono seduti in terza fila,nei posti che ho tenuto prenotati per loro ma una delle cinque sedie bordeaux è vuota o meglio è riempita dai giubbotti leggeri di Liam, Niall, Zayn e Louis. Ma dov’è Harry? “Anne,devi stare calma. Arriverà,te l’ha promesso e lui mantiene sempre le promesse. Come quando ti promise di portarti al luna park o come quanto ti disse che ti avrebbe portato a visitare il suo paese Natale e un mattino ti ritrovasti in macchina accanto a lui pronta a giungere a Holmes Chapel. Arriverà” dico a me stessa cercando di tranquillizzarmi mentre mi mangio le unghie della mani per l’ansia. La prima ragazza viene chiamata sul palco e propone ai giudici la canzone “Someone like you” di Adele. La sua voce è tremolante e posso percepire la sua paura perfino da qui. All’improvviso la sua voce melodiosa si interrompe mentre però la base musicale procede. “Ho dimenticato le parole” la sento sussurrare mentre il microfono fa rimbombare ciò che ha detto per tutta la sala. Dei passi veloci e la tenda che viene scostate mi fanno capire che se ne è andata,sotto lo sguardo stupito di tutti. Vorrei andare a consolarla ma questo mi viene impedito dalla mia professoressa di musica che mi dice di dovermi recare immediatamente sul palco in quanto è il mio turno. Il cuore batte a mille all’ora e le mani cominciano a tremare;la consapevolezza di non essere abbastanza mi fa bloccare sul posto e la paura si impossessa del mio corpo. “Dai Anne,coraggio” mi prende sotto braccio la donna accompagnandomi fino al punto in cui la tenda è tirata di poco per permettermi di avere accesso al palcoscenico. La sua pacca sulla spalla mi infonde il coraggio necessario a muovere il primo passo e lentamente mi avvicino all’asta su cui è posto il microfono. “E ora si esibirà Anne Tomlinson proponendoci la sua versione di Perfect di Pink! In bocca al lupo signorina”. Un applauso di incoraggiamento precede il mio respiro profondo. Volgo uno sguardo veloce al pubblico e noto che i ragazzi mi sorrido incoraggianti con i pollici alzati ma della testa riccioluta neanche l’ombra. Scaccio immediatamente la tristezza che stava per invadere il mio cuore e la mia mente e mi concentro.

http://www.youtube.com/watch?v=yGCr3tSxgkY

Made a wrong turn 
 
                                                                                                                                                                       
Once or twice    
                                                                                                                                                                          
Dug my way out 
 
                                                                                                                                                                           
Blood and fire.
                                                                                                                                                                                
Bad decisions
                                                                                                                                                                                 
That’s al right
                                                                                                                                                                              
Welcome to my silly life  
                                                                                                                                                          
Mistreated, misplaced, missundartood  
                                                                                                                               
Miss “no way it’s all good”.     
                                                                                                                                                
It didn't slow mw down  

Mistaken 
 
                                                                                                                                                                                  
Always secon guessing                                                                                                                                                                              

Underestimated      
                                                                                                                                                          
Look, I’m still around…  
                                                                                                                                                           
 
Le ultime note della mia chitarra riempiono l’aria mentre un applauso riecheggia nella sala. Apro gli occhi e solo allora mi rendo conto che delle lacrime mi bagnano il volto. Passo una mano sulle guancie per asciugarmi e noto che sono nere,segno che il trucco mi è colato ma non m’importa. Ho cantato con tutta la voce che avevo,mettendoci tutta me stessa, tutta la mia frustrazione,la mia paura di non essere mai abbastanza,ripercorrendo velocemente i momenti fondamentali della mia vita,i visi per me importanti:quelli dei miei genitori,quello di mio fratello,quello di Niall,di Zayn,di Liam,di Sun e quello di Harry,quello del ragazzo che mi ha cambiato la vita ma che non è seduto su quella poltrona. Si perché rivolgendo lo sguardo al pubblico noto il posto vuoto. Fischi di gioia arrivano alle mie orecchie mentre il suo del battito della mani si fa sempre più forte. Il pubblico si è alzato in piedi e tutti sorridono,infondendomi una tranquillità che non avrei mai pensato di poter provare. “Signorina lei ha conquisto la folla,complimenti” mi stringe la mano il presentatore che non è altro che il mio professore di matematica che dopo aver finito di parlare mi fa l’occhiolino. “Ma ora facciamo entrare Mark Hodonnel che canterà per noi questa sera “Marry You” di Bruno Mars”. Faccio un piccolo inchino prima di correre dietro le tende rosse soddisfatta della mia esibizione.“E ora richiamiamo sul palco tutti i partecipanti,è ora del verdetto finale” annuncia la voce del professore e noi ragazzi in fila indiana saliamo sul palco. La busta con il nome del vincitore della borsa di studio arriva tra le mani dell’uomo che comincia ad aprirla lentamente. Vorrei dirgli di muoversi perché il mio povero cuore sembra aver smesso di battere per l’ansia,per la paura,per l’agitazione. I ragazzi stanno tenendo le dita alte incrociate ben sollevate,gli occhi chiusi e sperano con e per me. “E il vincitore,o meglio la vincitrice è” il fiato si fa corto sapendo che è stata un ragazza a vincere. Scarto mentalmente tutti i miei compagni maschi che hanno partecipato e mi accorgo che siamo rimaste solo in tre donne. “Anne Tomlinson”. Incredula apro prima un occhio e poi un altro e noto che tutti mi guardano,guardano proprio me mentre i giudici salgono sul palco per consegnarmi l’attestato della partecipazione e della successiva vittoria. Mi porto le mani alla bocca rendendomi conto che è tutto vero,che ho vinto io e che il mio sogno di frequentare una delle più importanti università di Londra si realizzerà da li a qualche mese. E allora penso che i sogni si realizzano davvero,che dopo tutte le sofferenze,dopo i singhiozzi soffocati sul cuscino,dopo le serate trascorse a piangere sul divano sentendomi una nullità mangiando gelato per risollevarmi il morale io ho vinto. Ma non intendo aver vinto il premio,intendo proprio aver vinto sulla sofferenza,aver vinto sulle mie debolezze,aver vinto semplicemente. E io ho vinto.
 
Mi avvicino velocemente ai ragazzi che stanno parlando tranquillamente tra di loro e appena mi vedo corrono verso di me e mi abbracciano così forte da farmi mancare il respiro. “Sei stata fenomenale” urla Niall. “Unica” aggiunge Liam e questi complimenti se ne aggiungono molti altri finche non li interrompo  chiedendo,tristemente,notizie di Harry. “Mi ha scritto un messaggio dicendo che si è beccato l’influenza e ha 37,8 di febbre ma di non preoccuparci per lui. Ha invece insistito perché rimanessimo fuori a cena per festeggiare la tua vittoria. Ah ha detto inoltre di porgerti i suoi complimenti” “L’influenza a maggio? Povero però. Sentite ragazzi a me proprio non va la pizza,voglio solo andare da lui per accertarmi che stia bene ma voi uscite e divertitevi. Anzi eccovi quaranta sterline,brindate anche per me” affermo riponendo i soldi nella mano di Zany. “Ma..Anne sei sicura?” mi domanda preoccupato mio fratello. “Sicurissima,ci vediamo dopo a casa oppure domani mattina se mi addormento. Mi raccomando,divertitevi” e do un bacio sulla guancia a tutti e quattro prima di indossare il cappotto  e correre fuori dall’auditorio con la voglia incontenibile di festeggiare la vittoria con il mio ragazzo,pur rischiando di prendermi l’influenza.Giro la chiave nella toppa della porta ed entro in casa mia pulendomi i piedi sullo zerbino. Corro velocemente su per le scale con il cuore che batte velocissimo sia per la felicità che per la corsa che mi ha letteralmente sfinito. Ora,l’unica cosa che voglio è distendermi tra le braccia di Harry e addormentarmi così,mentre le sua mano mi accarezza lentamente i capelli. Apro la porta sua camera urlando: “Harry,ho vinto!” Ma la scena che mi trovo davanti mi fa bloccare sullo stipite facendomi aprire di scatto la bocca; immobile noto la figura di Harry nudo sopra il corpo magro e coperto solo da un misero completo intimo molto provocante di Caroline mentre si baciano appassionatamente troppo impegnati per accorgersi di me.



I'M SORRY


*schiva un pomodoro* *ne schiva un altro* no vi prego ragazzi le uova no!
Ok ora mi nascondo in un angolino e mi faccio piccola piccola vergognandomi per il mostruoso ritardo! Solo che con la scuola e tutto è stato davvero un casino scrivere ma ora è finita e cercherò di postare un capitolo a settimana per farmi perdonare e non so se questa cosa sia un bene o un male per voi! Detto questo vi lascio al capitolo che so essere pessimo (come sempre) e magari rischio anche di essere uccisa per il contenuto. Sapppiate che vi amo,lo giuro.
Un bacio
Anne96

 

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Capitolo 15
*** Over again ***






Over again
 

Lacrime salate quanto il mare scendono copiose sulle mie guance arrossate mentre la scena davanti a me mi fa bloccare sul posto. E vorrei andarmene da li,scappare il più lontano da loro due ma le mie gambe sono diventate pesanti come dei massi e l’unica cosa che riesco a fare è accasciarmi a terra e chiudere gli occhi mentre il mio corpo viene scosso da violenti singhiozzi. “Anne” un sussurro mi fa rabbrividire e alzare il capo. Harry finalmente si è accorto di me e un misto di emozioni sembrano dipingersi sul viso:paura e senso di colpa prevalgono sulle altre. Il cigolio del letto mi fa capire che si è alzato e quando due mani grandi mi scuotono appena rabbrividisco proprio come sono solita fare ogni volta che sono tra le sue braccia. “Anne,non è come sembra. Posso spiegarti tutto”. E penso che sono le solite frasi fatte, un clichè usato milioni di volte nei film e di cui Harry ha fatto un semplice copia e incolla. Scuoto leggermente il capo e a quel gesto la presa si fa sempre più forte sulle mie braccia lasciate scoperte dalla maglietta a maniche corte. Cerco di divincolarmi dalla sua stretta che mi arreca così tanto dolore da aumentare la cascata di lacrime che mi bagna il viso. “Lasciami stare,vattene” riesco a dire con molta fatica in un sussurro. “No,non me ne vado. Devo spiegarti!” “Non mi interessano le tue scuse. Vattene!!” urlo accecata dalla rabbia e dalla tristezza e i suoi occhi sembrano diventare più scuri perdendo così la loro solita luce che li rendeva simili a smeraldi preziosi. “Non volevo” afferma passandosi una mano sul viso come a volersi risvegliare da un brutto sogno. “Vattene!” ripeto nuovamente ma in tono più tranquillo “e portati via anche lei. Mi fate schifo” e capisco che se ne sono davvero andati da casa mia quando sento la porta d’entrata aprirsi e poi chiudersi dopo pochi secondi. Il silenzio che invade la casa intera è interrotto qua e la dai miei singhiozzi. Mi sono illusa che fosse cambiato, mi sono illusa di essere io la ragazza giusta per lui, di essere importante per qualcuno che non fosse mio fratello. Ma quello che fa più male è che lui ha saputo recitare la sua parte alla perfezione,proprio come un attore professionista è entrato nel palcoscenico della mia vita indossando la maschera del bravo ragazzo innamorato. Ma arriva il momento in cui le maschere cadono e rivelano il vero volto di una persona.
 
“Anne,svegliati” sussurra al mio orecchio una voce flebile e preoccupata. Alzo le palpebre e la luce della lampada mi acceca obbligandomi a richiudere immediatamente gli occhi mentre dei suoni inesistenti fuoriescono dalle mie labbra secche. La figura di mio fratello appare annebbiata ai miei occhi ancora velati di lacrime. “Cosa ci fai distesa per terra? Perché stai piangendo? Dov’è Harry?” troppe domande a cui non ho minimamente voglia di rispondere. “Non mi va di parlarne,non ora. Se cerchi delle risposte basta che chiami al cellulare quello che tu definisci il tuo migliore amico. Ma stai attento a non farti abbindolare,è molto bravo a fingere” mi alzo da terra e mi dirigo a passo svelto fuori dalla stanza e poi fuori da casa ignorando le voci dei ragazzi che mi chiedono dove io sia diretta. Il problema p che nemmeno io so quale sia la mia meta.
 
“Oddio scusami non ti avevo visto” balbetto dopo essermi scontrata contro un ragazzo alto almeno una decina di centimetri più di me. “Tranquilla,tu stai bene?” una voce conosciuta giunge alle mie orecchie. Alzo la testa lentamente scontrandomi con gli occhi color nocciola di Josh. “Anne?” domanda sconcertato con la bocca spalancata. “Josh” gli sorrido asciugandomi l’ultima delle tantissime lacrime di quella giornata. “Che ci fai qui principessa?” “Che ci fai tu qui!” affermo abbracciandolo di slancio mentre le sue braccia mi avvolgono la vita stringendomi forte a se. Nasconde la sua faccia tra i miei capelli biondi sciolti mentre io,stretta a lui, annuso il profumo di vaniglia della sua maglia. “Non dovevi essere a New York per il nuovo lavoro? O almeno così mi avevi detto nell’ultimo messaggio che mi hai inviato” mi allontano un po’ da lui per poter osservare bene il suo volto riposato. Mi sono mancati tanto i suoi occhi marroni come il tronco di un albero ma la cosa che mi è mancata di più in assoluto di Josh è il suo sorriso rassicurante,bianco come la neve. “Quel messaggio risale a quattro mesi fa! A New York dovevo girare alcuni spot per Abercrobie ma ora sono tornato qui a Londra per riprendere il mio lavoro di modello per questa catena di abiti. Tu cosa hai fatto in tutto questo tempo? Mi sembrano passati secoli dall’ultima volta che ti ho visto!” sorride di nuovo. “Sono successe così tante cose che nemmeno ti immagini” “Belle o brutte?” e il mio sorriso si spegne a quelle parole catapultandomi al momento in cui ho scoperto il tradimento di Harry. “Entrambe” rispondo cercando di farmi coraggio tenendo a bada la mia voce tramante. “Ti va di prendere un caffè con me ora? O hai da fare?” “Sono uno spirito libero io” gli faccio l’occhiolino. “Andiamo allora” esclama deciso prima di prendermi teatralmente sotto braccio e condurmi all’interno del primo bar che troviamo lungo la nostra passeggiata.
 
 
“Non posso crederci. Mi dispiace molto Anne ma vedrai che tutto si sistemerà” mi rassicura Josh dopo che ho terminato di raccontargli la storia di Harry e del suo tradimento con Caroline. “Grazie mille Josh” affermo sincera. “Oddio si è fatto tardi,è meglio che torni a casa” esclamo allarmata notando che il tempo insieme a Josh è letteralmente volato. “Ti accompagno” afferma afferrando il giubbotto in pelle e avviandosi verso la cassa. “Eh no oggi pago io” lo precedo superandolo e arrivando per prima davanti alla commessa. “Ma non dire scemate bambina!” mi sposta di lato spingendomi appena. Da quando è diventato così muscoloso? “Dovrebbe ritenersi fortunata ad avere un ragazzo così gentile da offrirle il caffè” si intrometto con un sorriso la ragazza al bancone facendomi arrossire senza la mia volontà e con mio grande stupore. La risata di Josh riecheggia per il locale prima di avviarsi verso l’uscita dopo aver ringraziato la donna che ci ha fatto lo scontrino. Durante il tragitto mi racconta del suo viaggio in America,della signora settantenne che si è presentata un giorno in negozio da lui con l’idea in testa di comprare una maglietta per il sedicesimo compleanno della nipote costretta alla sedia a rotelle a causa di una malattia ancora poco conosciuta e della dolcezza che lesse negli occhi di quella donna. “Siamo arrivati” annuncio ammirando la mia casa illuminata dalla luce le giardino. Dietro le tende scorgo una persona che cammina su e giù con fare ansioso e un'altra che gli appoggia una mano sulla spalla per rassicurarla. “E’ meglio che torni dentro. Sono scomparsa da tre ore ed è quasi mezzanotte” “Sei per caso Cenerentola che deve tornare a casa per quell’ora altrimenti il suo vestito bianco come le nuvole si trasforma in stracci e le scarpette di cristallo in comodissime scarpe da ginnastica?” domanda scherzoso Josh. “Io non sono Cenerentola e la mia vita non è una favola. Non esiste nessun principe azzurro che mi farà salire sul suo cavallo bianco e che mi farà sentire come la donna più amata del mondo” e a quelle parole segue un sorriso troppo finto per i miei gusti. “Magari il principe azzurro non è quel ragazzo riccio pieno di soldi che canta nella band più famosa del mondo” “E se non è lui,chi è?” domando aggrottando le sopracciglia. “Io” e in un millesimo di secondo mi trovo le sue labbra attaccate alle mie. La cosa che più mi preoccupa è che non trovo ne la voglia ne la forza di staccarmi da lui e questo mi preoccupa. Dei passi che si interrompono poco lontani da noi ci fanno allontanare di scatto e io scorgo il profilo del ragazzo che sta in piedi alla spalle di Josh. Il buio non mi permette di scorgere il suo viso ma appena si avvicina lentamente al lampione sotto cui siamo io e Josh posso notare che il ragazzo “misterioso” è Harry. Cosa ci fa qui? Non gli avevo detto di andarsene? La sua voce roca interrompe i flusso dei miei pensieri: “Scusate se vi ho interrotto,continuate pure” e un ghigno riempie l’aria. Seguo con gli occhi la sua figura che si avvicina alla porta di casa mia per poi entrarci silenziosamente mentre dall’interno un brusio di voci giunge fino a noi. “Ora è meglio che rientri” sussurro imbarazzata non sapendo come comportarmi dopo il bacio che ci siamo appena scambiati. “Si,hai ragione. Si è fatto tardi anche per me e se non sono sotto le coperte nel giro di mezzora chi mi sveglierà domani mattina per andare al lavoro? Buonanotte Anne,mi ha fatto piacere incontrarti. Spero di vederti presto” conclude avvicinandosi a me posandomi un leggero bacio sulla guancia prima di camminare a passo spedito dalla parte opposta dalla quale siamo arrivati. Emetto un sospiro pesante prima di percorrere il vialetto in ghiaia di casa ed entrare per la porta. “Sono tornarta” affermo in tono seccato notando tutti e cinque i ragazzi seduti sul divano con gli occhi puntati su di me. “Ti sembra l’ora di tornare questa? Hai presente quanto siamo stati in pensiero per te! Sei uscita da quella porta senza degnarti di rispondere alle nostra domande” sbraita con tono tagliente Niall alzandosi di scatto dal divano con fare minaccioso per poi stringermi tra le sue braccia esili. Questo ragazzo è di una dolcezza incredibile e mi chiedo come si faccia a non amarlo. Nel giro di pochi secondi altri tre corpi si aggiungono ai nostri mentre riesco a scorgere con fatica Harry seduto sul divano con le braccia incrociate e lo sguardo perso nel vuoto. Mi stacco leggermente da quei quattro ragazzi sorridendo tranquilla. “Allora,come sta Josh?” domanda con un sorriso cattivo Harry. Mi sembra di essere tornato ai vecchi tempi,quando lui mi criticava e io ci stavo male ma ora io sono cambiata,sono cresciuta e ho imparato a tenergli testa nonostante sappia benissimo che la sua presenza in questa stanza mi provoca ancora un subbuglio di emozioni del mio stomaco,nella mia testa ma soprattutto nel mio cuore. “L’ho trovato molto in forma non  credi anche tu?” sorriso pure io cercando di nascondere,di nuovo, i miei pensieri e ciò che provo per lui. “Si dai. Però un difetto ce l’ha” afferma alzandosi dal divano. “Sarebbe?” incrocio le braccia al petto ansiosa per la sua risposta che infatti,appena la odo,mi fa accelerare il battito cardiaco: “E’ un illuso. Con quel bacio tu non hai provato nemmeno la metà delle emozioni che provi con me quando ti accarezzo semplicemente la mano. Erro nel dire ciò?” domanda sicuro di se. E vorrei mentirgli dicendosi che si sbaglia,gridandogli in faccia che io posso benissimo vivere senza di lui,che sono contenta che in fondo le cose siano andate così perché ora potrò vivere davvero in pace la mia vita con Josh o con chiunque altro ma la mia bocca sussurrando un debole “no” fa cadere tutte le bugie che mi ero preparata apposta per lui dando voce a ciò che provo veramente e a ciò che ancora non riesco ad ammettere a me stessa cioè che io,per Harry,farei carte false, attraverserei deserti,foreste o oceani pur di vederlo sorridere,che donerei cento dei miei giorni pur di passarne un altro felice tra le mie braccia,che donerei un pezzo di fegato,un rene o una gamba per lui perché,alla fin fine,tutto ciò che sono gli appartiene. “Ecco infatti” mi sorride dolcemente lui avvicinandosi a me e prendendomi per mano e tutto,in quell’istante sembra scomparire, perché sono nel posto giusto al momento giusto e con la persona giusta. Ma poi i ricordi dei pianti di quella giornata,del dolore che ho provato,l’immagine di lui e quell’altra mi colpiscono come un coltello affilato nello stomaco facendomi allontanare immediatamente da lui e correre su per le scale. Con chissà quale coraggio mi dirigo in camera sua e scaravento a terra tutto ciò che è posto sopra la sua scrivania compreso il cuore di cristallo che gli avevo regalato per il suo compleanno che cade a terra rompendosi in mille pezzi proprio come sono io,mille pezzi si cristallo taglienti che non potranno mai più essere assemblati nella maniera corretta. “Ma cosa stai facendo? Fermati Anne” urla la voce di Harry. “No non mi fermo,tu non l’hai fatto. Tu non ti sei fermato quando Caroline ti ha baciato,hai continuato,l’hai assecondata e hai distrutto la nostra relazione. E sapevi quanto fosse importante per me la tua presenza al mio concorso,lo sapevi,e te ne sei fregato. Hai preferito lei a me” urlo velocemente con le lacrime di nuovo pronte a bagnarmi il volto mentre tolgo le lenzuola dal suo letto che sono state testimoni del suo tradimento e le getto a terra per poi passare al suo armadio. Afferro la sua felpa viola della Jack Wills e la porto vicino al mio naso per sentire il profumo di rose che riempie le mie narici. “Indossala” sussurra Harry tranquillo e senza sapere bene il perché lo faccio e ne alzo il cappuccio. Sollevo il volto e incontro gli occhi color verde prato di Harry che mi scrutano con dolcezza e improvvisamente tutto l’odio sembra placarsi. Lui si avvicina alla porta,sussurra qualcosa ai ragazzi che sono in corridoio e la chiude a chiave. Poi,cautamente,si incammina verso il suo letto e con una forza che non avrei mai immaginato che possedesse rompe il cuscino con rabbia e tutte piume cominciano a volare per la stanza. Impaurita per il suo comportamento mi accascio per terra,vicino al suo letto, e lo osservo sottecchi ma appena lui mi siede accanto a me spalanco ne palpebre. Con infinita calma,temendo una mia reazione violenta, fa sdraiare a terra accanto a lui stringendomi forte.

“And I can lend your broken parts,
That might fit, like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again”

 

E,con la sua voce roca che intona questa piccola ma fondamentale frase,mi addormento tra le sue braccia.



Look at me!

Sono tornata con il nuovo capitolo di questa ff! Spero che questa nuova parte vi piaccia perchè c' ho messa tutta me stessa per la riuscita di questo capitolo ed è per questo che ci ho messo molto tempo ad aggiornare. Non nascondo il fatto che mi sono commossa nello scrivere il finale e spero che abbia emozionato anche voi. Come penso e sper abbiate notato ho cambiato il mio nome in anns. Prima di farlo ho parlato direttamente con la ragazza che aveva prima questo nome e ha detto che per lei non era un problema che io lo prendessi. Con questo non voglio sostituirmi a lei e alla sua bravura,anzi. Le sue storie mi hanno trasmesso tantissime emozioni e mi manca leggere periodicamente i suoi aggiornamenti. Ho iniziato una nuova ff: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1939474&i=1 ;se vi va fatemi sapere cosa ne pensate perchè sono indecisa se cancellarla o meno.
Alla prossima,un bacio
anns

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Capitolo 16
*** Don't let me go ***





Don't let me go


 
Scendo le scale lentamente con Harry al mio fianco. I ragazzi se ne stanno comodamente seduti sul divano a guardare la televisione con la tazza del caffè tra le mani ridendo qualche volta alle battute -pessime- della presentatrice. “Cosa ci fate svegli alle otto di mattina?” chiedo con un certo stupore sapendo che sono soliti svegliarsi piuttosto tardi quando sono in vacanza. “Non avevamo sonno” alza le spalle con disinteresse Niall mentre gli altri annuisco confermando la sua risposta. Vado in cucina con l’intenzione di mangiare qualcosa ma Harry mi blocca il polso avvicinandosi pericolosamente a me ma, quando il suo volto è a pochi centimetri dal mio e i suoi occhi sono chiusi, giro la faccia e le sue labbra invece che accarezzare le mie in un leggero bacio sfiorano la mia guancia. Non appena se ne accorge spalanca la palpebre facendomi tremare quando le sue iridi verdi incontrano le mie. Terra e cielo. Stupore e delusione. “Anne” sussurra con tristezza. “Harry,non ce la faccio. Scusami” lo lascio li impalato correndo in soggiorno. Senza destare troppi sospetti mi siedo accanto a mio fratello e appoggio la testa sul suo petto e mi concentro sui battiti regolari del suo cuore. “Come sta Sun?” le sue mani mi accarezzano dolcemente i capelli, arrotolando qualche ciocca tra le sue dita affusolate di pianista. “Male” rispondo di getto senza nemmeno rendermene conto e sento sotto di me il corpo di Louis irrigidirsi alle mie parole. Mi porto le mani alla bocca come se potessi rimangiarmi ciò che ho detto. Il fatto è che Sun è distrutta e io mi sento così impotente; si sgretola sotto i miei occhi come castelli di sabbia abbattuti da un onda troppo impetuosa e io sono solo una spettatrice della sua autodistruzione. Non mangia,si vede imperfetta e le mie parole di incoraggiamento sembrano entrarle per un orecchio e uscirle dall’altro. A nulla sono serviti gli abbracci,le carezze sulla schiena,il piangere insieme per condividere almeno un po’ il dolore lancinante che la fa soffocare. Mi impongo mentalmente di non rivelare a mio fratello lo svenimento di Sun a causa di un calo di zuccheri e il suo successivo trasferimento in ospedale. “E’ colpa mia,non è vero?” “No,Louis. E’ semplicemente un momento no” mento. “Va bene,oggi andrò a trovarla”. Scatto in piedi. “No,non credo sia un buona idea!” rispondo allarmata. “E perché no?”Louis alza un sopracciglio dubbioso. “Beh perché…” pensa Anne,pensa “beh perché.. si ecco ha il virus intestinale ed è contagioso. Anche sua mamma l’ha preso” balbetto mangiandomi metà delle parole mentre i ragazzi mi guardano piuttosto interessati. “Anzi guarda,vado io a vedere come sta e poi te lo riferisco” afferro il giubbettino leggero e indosso le scarpe. “No no signorina,non sia sa mai che anche tu ti ammali” “Sono andata molte volte a trovarla,se non ho preso qualcosa fino ad ora, sicuramente non succederà oggi”. Mi blocca il polso scrutandomi con i suoi occhi color ghiaccio sperando di intravederci la verità ma dopo pochi secondi mi lascia libera e io apro velocemente la porta non permettendogli di pormi altre domande.

LOUIS’S POV
 
Mi butto sul divano con un tonfo facendo sbuffare i miei migliori amici. “Cosa di affligge Lou?” mi domanda premuroso Liam, che è il più bravo a capire questo tipo di situazioni. “Non le credo. Conosco Anne fin da quando era dentro la culla e so benissimo quando mente. Ogni volta che lo fa comincia a balbettare, a mordersi il labbro inferiore e il suo sguardo vaga nel vuoto,attenta a non captare i tuoi occhi ma non voglio invadere i suoi spazi e quelli di Sun e non voglio intromettermi in faccende che non mi riguardano” spiego scocciato e preoccupato. “In verità non è proprio così” borbotta Harry al mio fianco,sperando forse di non essere udito. Ma si rende conto di non essere riuscito nel suo intento quando chiedo: “Cosa intendi dire?”. Il riccio spalanca gli occhi e continua a cambiare canale: “Nulla nulla,riflettevo tra me e me” alza le spalle con noncuranza sorridendo impercettibilmente. Mi alzo di scatto dal divano e prendo le chiavi dell’auto da sopra il mobiletto. “Dove vai?” domanda perplesso Zayn notando che sto varcando la soglia di casa. “A scoprire la verità”.
 
Sbatto piano le nocche sulla porta di castagno di casa Grey e mentre attendo mi guardo attorno. L’auto nera è parcheggiata nel vialetto,segno che lei e i suoi genitori sono a casa. Lo scatto della serratura mi fa voltare immediatamente e la madre di Sun mi guarda stranita accennando un sorriso timido. “Louis caro,da quanto non ti vedo. Sei dimagrito,sei sicuro di mangiare a sufficienza?” lei e la sua solita dolcezza. “Certo Scarlet,sono solo un po’ stanco. Cercavo mia sorella e sua figlia,sono in camera o nel giardino sul retro?” faccio un passo in avanti ma la mano della donna mi blocca quasi subito. “Oh Louis, Anne non ti ha avvisato del ricovero in ospedale di Sun? Strano,mi aveva detto di avertene fatto presente” corruga la fronte, dubbiosa. “Oh si certo,che sbadato!” mento sbattendomi il palmo della mano sulla fronte e facendo scoppiare a ridere Scarlet. “Me ne sono completamente dimenticato. Le raggiungo immediatamente. Grazie mille” la abbraccio calorosamente non sapendo quando la potrei rivedere. “Oh di nulla tesoro. E mangia mi raccomando”. Sorrido cordiale e mi incammino verso la mia auto,intento a sapere cosa mi nascondono quelle due.
“Scusi” richiamo la segretaria che sta trafficando con il computer nella sala d’aspetto dell’ospedale. Una donna piuttosto paffuta, con i capelli raccolti in una crocchia sulla nuca e un paio di spessi occhiali  posati sul naso mi guarda con interesse aspettando che continui. “Vorrei sapere in che reparto si trova Sun Grey e il numero della sua stanza” le spiego,celando la preoccupazione dietro alle mie parole. “Lei chi è? Un parente?” domanda professionale. “No,sono il suo ragazzo” ennesima bugia della giornata. Lei mi guarda dubbiosa prima di darmi tutte le informazioni. Mi sa che non c’ha creduto molto. “Deve recarsi al quinto piano nel nuovo reparto di anoressia giovanile. Camera 22” “Grazie mille,arrivederci” la ringrazio. “Speriamo di no” affermo tra me e me mentre salgo i gradini delle rampe a due a due. Non appena entro nel reparto indicatomi un odore forte di disinfettante misto a omogeneizzati mi arriva immediatamente al naso facendomi venire i conati di vomito che cerco di ignorare mentre busso alla porta bianca della stanza. Un flebile “avanti” mi da il permesso di entrare. Immediatamente i miei occhi cercano Sun e la trovano distesa su uno dei due letti della camera,in quello più vicino alla finestra,che offre una meravigliosa visuale di Londra. So quanto Sun ami i panorami e sicuramente sarà stata lei a richiedere quello specifico letto. Sun è pallida e mi guarda sconvolta mentre con stupore osservo attentamente i numerosi fili che la collegano ai dei grandi macchinari. Le bollicine all’interno della flebile emettono un rumore appena udibile visto il silenzio che è caduto nella stanza. “Cosa significa tutto questo?” chiedo stupidamente, nonostante conosca già la risposta. “Sto bene Lou” emette con voce flebile Sun. “No Sun! Non dirmi che stai bene perché se davvero fosse così tu non saresti qui!” alzo il tono della voce senza rendermene conto. Anne mi intima di parlare più piano ma la ignoro senza tante cerimonie. Mi ha mentito,ma non è questo l’importante ora. Ciò che conta, adesso, è Sun. “Io.. Oh Louis, mi dispiace così tanto!” e delle lacrime cominciano a bagnarle il volto pallido. E a quella visione,  mi sento morire. Come se qualcuno mi avesse strappato con prepotenza il cuore del petto. Mi avvicino velocemente a lei stringendola tra le mie braccia mentre i singhiozzi cominciano a scuotere il suo debole e magrissimo corpo. “Io vado a casa. Ci vediamo dopo Boo” mi saluta con la mano mia sorella che lascia velocemente la stanza prima che io abbia modo di ricambiare il suo gesto. “Perché l’hai fatto? Perché una bellissima ragazza come te si è ridotta così?” chiedo curioso e preoccupato allo stesso tempo. “Per te” ed è come se centinaia di coltelli affilati mi avessero attraversato da parte a parte lo stomaco senza che io avessi modo di difendermi. “Co..come dici?” “Per te” ripete lei distogliendo lo sguardo mentre l’ennesima goccia salata le cade dall’occhio destro andandosi a posare veloce tra le sue labbra. E non so cosa mi spinga a farlo,ma poso le mie labbra sulle sue catturando così la lacrima. Una scarica elettrica mi fa allontanare velocemente da lei che sembra piuttosto sconvolta. “Non so cosa mi sia preso. Scusami io non vole..” “Baciami Louis,baciami con tutto l’amore che sai donare” ed è un secondo e i nostri respiri tornano a fondersi insieme. La mia mano si va a posare sulla sua guancia rosea che comincia a scaldarsi un po’ mentre le sue manine stringono appena i miei capelli avvicinandomi ulteriormente a lei. Non smetto di baciarla nemmeno quando mi viene in mente Eleanor che nel suo grembo tiene mio figlio. Non c’è malattia,persona o cosa che mi intimi a lasciare perdere,a prendere le mie cose e tornarmene a casa. Perché Dio, sto dannatamente bene ora,bene come non stavo da tempo. Sembra quasi che baciare Sun mi abbia fatto tornare le forse,che la sonno non sia più un problema per me. Chiedo un po’ incerto accesso alla sua bocca passando la lingua sulle sue labbra fini e mi stupisco non appena capisco che mi è stato concesso questo privilegio e le nostre lingue si cercano bisognose. Dopo un tempo che sembra brevissimo- ma che in realtà non lo è per niente- mi stacco appena da lei appoggiando la mia fronte sulla sua e la fisso nei suoi occhi color nocciola e ci scorgo paura, timidezza, felicità, insicurezza e..amore. “Sun cos’è stato questo? Ti prego aiutami a capire perché ho troppe domande e pochissime risposte!” mi siedo sulla sedia di Anne posta accanto al letto e stringo la sua mano tra le mie. “Cosa vuoi sentirti dire Lou? Che ti amo da quando sono adolescente e che non ho mai smesso di farlo,nemmeno per un secondo. E che se sono qui è perché tu, Eleanor, il vostro matrimonio e vostro figlio mi hanno tolto l’appetito e le forze? Non ho tentato il suicidio smettendo di mangiare ma proprio non ce la facevo. Ogni volta che ingerivo qualcosa vedevo voi due che vi baciavate dopo che il prete vi aveva dichiarato marito e moglie, il battesimo di vostro figlio, voi due che invecchiavate insieme e tutto ciò che avevo appena mangiato mi tornava in gola, e poi in bocca ed è li che ho capito di non essere abbastanza, altrimenti mi avresti notato” mi guarda fisso negli occhi mentre i suoi cominciano ad appannarsi, di nuovo. “Mi dispiace Sun, tu non meriti tutto questo e non meriti me. Io sto per sposare Eleanor e lei sta per avere un figlio da me capisci?” la voce mi trema appena e cerco di ignorare il nodo che si è appena formato all’interno della mia gola. “Lo capisco,ma ti prego: non sposarla” mi supplica con voce incrinata. “Devo” “Devi Louis? Il matrimonio è una cosa seria e se davvero non la ami,non farlo” “Non so se la amo Sun, so solo che questo è quello che tutti i aspettano da me: i miei amici, i nostri menager, i genitori di lei e le nostre fan. Devo farlo soprattutto per mio figlio. Ma quando ti ho baciato mi sono sentito al posto giusto,nel momento giusto e con la persona giusta, e, lo giuro, non mi era mai successo in vita mia. Sun, cerca di capire” ma la mia domanda suona più come una supplica. “Ho capito Louis, va bene così” e, da egoista, non insisto oltre e mi accontento delle sue parole che sono state pronunciate controvoglia, andando contro a ciò che prova davvero. “Grazie piccola. Ora devo andare ma prima promettimi una cosa. Promettimi che ricomincerai a lottare e a vivere,che troverai qualcuno che possa amarti davvero e che sarai felice” mi alzo dalla sedia avvicinandomi a lei. “Lo prometto” giura scossa dai violenti singhiozzi. Fa male vederla in questo stato e ancora di più se penso che è colpa mia. “Ma ora promettimi la cosa mi importante di tutte” annuisce come per invitarmi a proseguire “promettimi che rimarremo amici per sempre,che questa conversazione e questi baci rimarranno tra noi e che il nostro rapporto non cambierà. Promettimelo ti prego” e lei annuisce di nuovo, con maggiore sicurezza ma anche un cieco riuscirebbe a vedere che sta lottando dentro di se con tutti i suoi demoni e le sue paure pur di rendermi “felice”.
 
ANNE’S POV
 
So di aver sbagliato a non parlare di ciò che è successo a Sun con Louis ma credevo di fare il meglio sia per la mia migliore amica che mio fratello ma dai loro sguardi in ospedale non credo di essere riuscita a pieno nel mio intento. Rientro in casa pulendomi i piedi sullo zerbino e noto subito degli occhi verde prato squadrarmi da testa a piedi e un sorriso smagliante a farmi arrossire come una ragazzina alla prima cotta. Vengo subito accolta tra le braccia muscolose di Harry e, titubante, abbatto le mie barriere di insicurezza e paura costruite con tanto impegno in questi giorni e ricambio il getto di affetto. “Ho bisogno che tu torni a fidarti di me Anne” mi soffia nell’orecchio il riccio a voce appena udibile. “Ho bisogno di fatti concreti Harry, basta parole; con quelle sono bravi tutti” mi stacco appena per guardarlo negli occhi. “Te lo dimostrerò, prometto. Fatti trovare pronta sta sera alle sette in giardino, vestiti elegante” mi schiocca un bacio sulla guancia prima di correre su per le scale lasciandomi piena di domande a cui non so dare una risposta.
 
“Ciao” quella voce roca mi fa voltare e dietro di me, con addosso un paio di jeans neri stretti e una maglia bianca leggera, si trova Harry in tutta la sua bellezza. “Ciao riccio” lo saluto in risposta io esibendo il mio sorriso migliore che finisce poi per coinvolgere anche lui in quel gioco di sguardi. Mi manca come l’ aria e non posso negarlo; quando ti affezioni ad Harry inevitabilmente lui diventa la tua droga e di conseguenza una dipendenza: dipendo da Harry, dai suoi baci, dalle sue carezze, dai suoi ricci tra le mie dita, dalle sue attenzione, dalla sua protezione che riserva solamente a me e se potessi dimenticare tutto quello che mi ha fatto lo farei ma non ce la faccio a fidarmi di nuovo di lui, a far finta che nella sia successo; ma ora, in questa notte calda di inizio di giugno, mi rendo conto che Harry non diventa solo una dipendenza ma si trasforma  nel tuo tutto. Harry è capace di annullarsi per ciò che ama. L’ha fatto spesso per la sua carriera di cantante rinunciando alla sua famiglia e ai suoi amici e lo farebbe sicuramente con la donna della sua vita, mettendo se stesso al secondo posto pur di averla accanto a se. E inevitabilmente mi domando: sarò io la donna della sua vita? “Se sei pronta possiamo anche andare” mi avvisa portando la sua grande mano destra sulla mia schiena coperta dal leggero vestito bianco che indosso e incoraggiandomi ad avvicinarmi alla sua auto. Come un vero gentiluomo qual è mi apre la portiera per poi richiuderla con un colpo secco non appena mi appoggio con la testa allo schienale di pelle. Harry si siede accanto a me e mette in moto. Le case di Londra corrono veloci fuori dal finestrino e le strade illuminate sono popolate di ragazzi che si raggruppano vicino ai locali più importanti della zona. Harry accende la radio e comincia a canticchiare “As long as you love me” di Justin Bieber e credo che non siano per nulla casuali le occhiate che mi rivolge durante il ritornello. Sorrido impercettibilmente non appena mi rendo conto che Harry sta rallentando e si accinge a parcheggiare l’auto. Scendiamo insieme e un profumo di erba appena tagliata mi avvolge facendomi chiudere gli occhi. “Ora ti metterò una benda e ti accompagnerò a sederti in un luogo. Solo quando te lo dirò potrai togliertela” mi appoggia uno strato di stoffa rossa sugli occhi. “Non sbirciare” mi ammonisce scatenando la sua risata cristallina. Mi prende le mani e attorciglia le sue dita con le mie facendomi tremare sotto il suo tocco. “Sono felice di farti sempre lo stesso effetto” dice dolcemente vicino alle mie labbra prima di appoggiare un casto bacio a lato di queste. Camminiamo mano nella mano per circa un minuto e dopo di che mi fa sedere su una sedia. Anche con la benda sugli occhi posso capire che il posto in cui mi trovo è stato addobbato con luci soffuse. “Non ti muovere” sussurra Harry allontanandosi da me e facendomi sentire persa. Sento il rumore del legno che scricchiola e poi la sua voce, amplificata da un microfono che mi dice: “Togliti pure la benda Anne”. Davanti a me si trova un piccolo palco in legno, illuminato da delle piccole luci. Harry si trova al centro del palco con il microfono tra le mani e con gli occhi speranzosi. Il parco in cui sono è pieno di grandi alberi- querce credo- illuminate anch’esse da delle luci che sono state poste attorno al tronco e sulla chioma. Dietro Harry posso scorgere un cancello in ferro battuto chiuso da dei catenacci. “Ma possiamo stare qui?” chiedo titubante. “Certo. Ho affittato questo parco da questo pomeriggio fino a domani mattina tardi” mi sorride rassicurante. “E hai fatto tutto questo.. per me?” “Certo ma le sorprese non sono ancora finite. Ti ho scritto una canzone!” esclama entusiasta. “Tu hai fatto ancora?” domando ancora più piacevolmente sconvolta. “Hai capito bene. Ti amo Anne e siccome con i gesti sono una frana” sorride timido “spero di riuscirlo a farlo al meglio esprimendo ciò che provo con le parole che mi arrivano direttamente dal cuore, cuore che batte solo per te”. Harry si avvicina velocemente allo stereo posto all’angolo del palco e la musica comincia a diffondersi grazie alle grandi casse situate alla base degli alberi. “Ti presento Don’t let me go”

http://www.youtube.com/watch?v=AKolTwOyKmg
 
La musica, come anche la sua voce, cominciano a diminuire di volume e mi asciugo velocemente le lacrime che mi hanno bagnato il volto per quasi tutta la durata della canzone. Le parole che ha scritto sono così intime, così dolci che tutti i dubbi che avevo sui sentimenti che provava nei miei confronti vanno scemando. Harry scende lentamente le scale di legno e si avvicina a me; mi prende il volto tra le mani e sussurra a pochi millimetri dalla mia bocca “ora hai capito cosa provo? Ti amo con tutto me stesso Anne. Tu mi ami?” domanda incerto e la voce si fa sottile mentre pronuncia le ultime parole. “Si Harold Edward Style: ti amo con tutta me stessa e mi fido di te” e non appena termino di parlare il riccio cattura le mie labbra in un tenero bacio. Quanto mi sono mancate le sue labbra morbide, quando ho sognato che questo momento avvenisse. Forse troppo ma ora che lo sto vivendo, vi prego, se è un sogno non svegliatemi perché sto terribilmente bene qui, stretta a lui, lontana dai paparazzi, dal caos della città, dai suoi impegni di cantante famoso. Ora siamo solo Anne Tomlinson e Harry Styles e ci amiamo.
“Spero tu abbia fame perché ho cucinato tutto questo per te” afferma Harry prendendomi per mano e portandomi in una parte del parco in cui è situato un tavolino rotondo. Una tovaglia rossa ricopre la superficie del mobile e due candele producono una luce fioca che illumina il mio volto stupito. “Certo che ho fame. Hai cucinato davvero tu? O ti hanno aiutato?” smonto la sua frase con una risata. “Mi hanno dato una mano i ragazzi” ammette mettendo il broncio. “Va bene lo stesso Harry, non preoccuparti. Adoro tutto ciò che hai fatto per me questa sera” bacio di nuovo le sue labbra morbide. La cena la passiamo a chiacchierare del più e del meno, dei nuovi concerti del tour che terranno impegnato Harry nei prossimi mesi ma per ora l’argomento non mi turba molto, ora mi voglio solo godere questa serata stupenda. “Sono pieno” ammette Harry dopo aver finitola panna cotta con un ultima cucchiaiata. “A chi lo dici. Sarò ingrassata di almeno due chili” “E meno male! Sei troppo magra Anne” mi dice Harry. “Posso farti una domanda Harry?” domando cauta. “Tutto quello che vuoi” mi incoraggia a continuare con un sorriso il riccio. “Perché?” e magari non sono stata molto chiara, magari Harry non ha capito a cosa mi stessi riferendo ma spero lo intuisca. “E’ complicato Anne ma te lo spiegherò lo stesso, è giusto che tu riceva le risposte che cerchi. Mia madre e mio padre si sono conosciuti quando ancora erano degli adolescenti, avranno avuto su per giù la nostra età a detta di mia madre. Lei rimase incinta di me a diciotto anni e mio padre, non appena gli venne comunicata la notizia, disse che era troppo giovane per avere un figlio e che gli dispiaceva da morire ma non si sentiva pronto per tutto ciò e lasciò mia madre da sola durante la gravidanza non facendosi più vedere; sono cresciuto sotto la cura e la protezione di mia mamma e dei miei nonni materni, di lui nessuna traccia. So che a volte lui scrive a mia madre, non so bene cosa, e il la mattina del tuo provino mia madre mi ha chiamato comunicandomi che mio padre biologico voleva incontrarmi per la prima volta. Come potrai ben immaginare la notizia mi ha sconvolto e avevo bisogno di sfogarmi. Ho cominciato a tirare pugni al muro ma non mi aiutava a sfogare la rabbia. Rabbia per la sua ipocrisia, per il suo egoismo, per la sua assenza, per il mio non essere forte. Così ho chiamato Caroline e le ho detto di venire a casa tua e di Louis. Appena arrivata misi subito in chiaro che sarebbe stato solo sesso, niente emozioni, nessun impegno. Le chiesi di non fare domande e la supplicai di tenere chiusa la bocca su ciò che sarebbe successo di li a poco. Lei promise. Poi sei arrivata tu e mi hai colto in fragrante. So Anne che non è una scusante per ciò che ti ho fatto ma non volevo usarti per i miei scopi personali, tu meriti un ragazzo che non usi il tuo corpo per sfogarsi. Tu meriti di meglio Anne e io ero debole e stupido, troppo per capire che ciò che stavo per fare avrebbe compromesso la nostra relazione. So di aver sbagliato totalmente e ti chiedo nuovamente scusa ma per me ci sei solo tu, lo giuro” conclude il suo discorso. “Grazie Harry” sussurro prima di annullare nuovamente le distanze tra noi. “Incontrerai tuo padre?” chiedo curiosa. “Si, sono invitato domani a pranzo al “Jenny restourant” in centro” sorride dolcemente. “Credo sia la cosa giusta da fare” ipotizzo. “Lo spero” sussurra prima di baciarmi di nuovo. Mi bacia con così tanto trasporto che nemmeno mi rendo conto che sono indietreggiata così tanto da appoggiare la schiena all’albero più vicino a noi. La sua bocca sfiora la linea del mio mente mentre le mie mani sono tra i suoi capelli e scende fino a poggiare le labbra carnose sul mio collo cominciando a succhiare la pelle e facendomi emettere un gemito che cerco di trattenere mordicchiando il mio labbro inferiore con i denti. Le sue mani mi accarezzano lentamente i fianchi coperti dal vestito di seta mentre io cerco nuovamente le sue labbra. Ci baciamo come se non ci fosse un  domani, come se fosse la cosa migliore del mondo e molto probabilmente lo è. “Voglio fare l’amore con te Harry” sussurro non appena mi solleva le gambe e le fa attorcigliare attorno al suo bacino. La corteccia dell’albero mi graffia appena le spalle lasciate scoperte dal tessuto bianco. “Anche io voglio..fare l’amore con te..Anne” mi risponde a tratti Harry cercando di controllare la sua eccitazione che è ben evidente dato il rigonfiamento dei suoi pantaloni e la sua erezione preme sulle mie gambe scoperte. Ancora in braccio a lui ci stacchiamo dall’albero e Harry mi fa distendere sul prato. L’erba sotto di noi è fresca e mi solletica il volto facendomi sorridere. Il ragazzo sopra di me fa lentamente scivolare la prima spallina del mio abito e poi la seconda cercando la mia approvazione che gli viene concessa con un semplice gesto del capo. Harry porta l’abito fino alle mie caviglie per poi togliermelo completamente lasciandomi in intimo. Nascondo il volto nell’incavo della sua spalla vergognandomi nel mio corpo ma lui cerca la mie labbra come se fossero il suo riparo preferito dopo una tempesta, il posto in cui si trova al sicuro. Alzo i lembi della sua maglia e gliela faccio passare da sopra la testa sfilandogliela del tutto e interrompendo così il contatto tra le nostre bocche. Il suo corpo muscoloso mi sovrasta del tutto; porto le mani sui bottoni dei jeans ma Harry, notando che tremo per l’emozione mi aiuta e mi sorride appena per incoraggiarmi. Siamo entrambi in intimo quando Harry mi sussurra: “Per fortuna questo parco è isolato e poco conosciuto e noi ci troviamo in una zona nascosta altrimenti chissà cosa penserebbero di noi se ci scoprissero qui”. Rido di cuore e perdendomi per l’ennesima volta nei suoi occhi smeraldo, più preziosi di qualsiasi pietra esistente sulla superficie terrestre. Con gesto esperto Harry slaccia il gancetto del reggiseno e me no sfila facendo lo stesso con i miei slip. Il riccio raccatta i suoi jeans e fruga all’interno della tasca dietro estraendone un preservativo. Si sbarazza dei suoi boxer, che raggiungono sul prato gli altri abiti, prima di posizionarsi tra le mie gambe. “Ho paura Harry” do sfogo ai miei pensieri non appena il mio ragazzo mi guarda cercando di capire se è quello che voglio davvero. “Sei sicura che sia quello che vuoi? Possiamo aspettare Anne,non..” lo bacio mettendo fine al suo discorso. “Sono sicura Harry” lo rassicuro. “Farò piano amore mio, te lo prometto”. Entra lentamente in me e il dolore è così forte da farmi dimenare sotto di lui. Lacrime salate quanto il mare bagnano il mio volto; Harry prontamente le raccoglie tra le sue labbra per poi avvicinarle al mio orecchio: “Passerà presto piccola, te lo prometto”. Harry continua a muoversi dentro di me così da farmi abituare alla sua presenza e dopo poco tempo il dolore viene sostituito dal piacere. Le spinte aumentano di intensità e i nostri gemiti si uniscono non appena arriviamo all’apice del piacere. “Ti amo amore mio” afferma Harry che, dopo essere uscito da me, si è disteso accogliendomi tra le sue braccia coprendoci con la coperta che si è portato da casa. “Anche io amore” sussurro prima di addormentarmi cullata dai versi della canzone che ha scritto per me.
 
HARRY’S POV
 
Il cellulare comincia a suonare svegliando sia me che Anne. premo velocemente il tasto verde senza controllare chi è il mittente della chiamata. “Harry, sei sveglio?” sussurra la voce calda di mia madre al di là della cornetta. “Ora si” rispondo con la voce ancora impastata dal sonno. “Sono già le undici, tra un ora hai il pranzo ricordi?” “Certo, mi vesto e vado” “Bravo figliolo, poi passa per casa mia che mi racconti tutto” “Sicuramente” borbotto ancora addormentato prima di chiudere la chiamata. “Che ore sono?” domanda la mia ragazza passandosi una mano sul volto e successivamente tra i capelli. “Le undici” rispondo prima di baciarla dolcemente. “Potrei abituarmi velocemente a questi risvegli” sussurra. “Dobbiamo vestirci Anne, tra poco ho il pranzo di cui ti ho parlato” “Va bene” si copre con la coperta prima di alzarsi e raccogliere i vestiti. “Sei troppo dolce quando ti copri pensando di essere imperfetta quando in verità sei stupenda” dico sincero. Dopo mezz’ora saliamo in macchina, tornerò qui oggi pomeriggio a smontare il palchetto e a togliere le luci. Accompagno Anne a casa e mi dirigo direttamente al ristorante. Spingo le porte i vetro e entro nel locale. “Il tavolo del signor Styles?” chiedo al cameriere che è situato all’ entrata. “Da questa parte, la sta aspettando” mi sorride cordiale prima di farmi strada. Si ferma improvvisamente davanti a un tavolo a cui stanno seduti un uomo sulla quarantina e un ragazzo che avrà più o meno la mia età. Un attimo, cosa ci fa Josh seduto al tavolo con quello che dovrebbe essere mio padre?

 



Hello

Buongiorno mondo!! Eccomi tornata con il nuovo capitolo. So che purtroppo ho postato con un certo ritardo ma ho dovuto fare l'esame di riparazione di matematica (e faccio lo scientifico, sono un genio ahahah) e quindi ho dovuto studiare molto e.... SONO IN QUARTA!!!!!!!! Bene, dopo avervi resi partecipi della mia gioia, volevo ringraziare tutti coloro che ancora mi seguono e che apprezzano i miei scritti. Sto scrivendo anche una os su Zayn e sono piuttosto contenta di ciò che ne è venuto fuori fino a questo momento. Ringrazio Martina che ha accettato di essere la mia beta, leggerà per prima i capitoli e mi dirà cosa ne pensa!! Grazie mille davvero di tutto, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi scuso se la scena un pò spinta non è il massimo ma era la prima volta che mi cimentavo a narrare questo genere di situazioni. Un bacio e al prossimo capitolo
-anns

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Capitolo 17
*** What's it? ***





What's it?

 
HARRY’S POV
 
“Tu devi essere Harry” si alza in piedi quello che presumibilmente è mio padre. Sfoggia il suo sorriso migliore e mi sforzo di fare lo stesso anche io ma, molto probabilmente, quello che ne esce è più vicino ad una smorfia che a un sorriso. Alzo le spalle con menefreghismo, non devo dimostrare a nessuno chi sono, meno che meno a un uomo come lui. Mi concentro poi sulla figura che si trova di fronte a me e si, è Josh che, vista la sua espressione, è stupito quanto me di trovarsi allo steso tavolo. “Lui è il mio figlio Josh, nato dal mio secondo matrimonio. Figliolo lui è Harry” fa l’occhiolino e sorride ancora. Odioso. Il ragazzo mi porge la mano e che volutamente non stringo. “Ora fai tutto l’amico eh? Non lo sei, e non sei nemmeno mio fratello tanto per essere chiari. Con chi mio padre” mimo le virgolette “sia andato a letto dopo mia madre non mi interessa, figuriamoci il figlio che ne è nato quindi manteniamo le distanze; tu per la tua strada, da solo, io per la mia con Anne. Tutto chiaro?”. Non parla quindi deduco che abbia inteso ciò che volevo dirgli. Per tutta la durata del pranzo l’uomo mi fa domande sulla mia vita passata, chi siano i miei amici, se abbia mai giocato a football o se invece abbia preferito il rugby e quando gli dico che in verità ho studiato canto quasi se ne meraviglia. “Ma papà, non hai mai sentito parlare degli One Direction?” chiede Josh con finta sorpresa. “Tesoro” una mia smorfia “sai che lavoro tutta la settimana e non guardo la televisione. Chi sono?” “E’ la boy band in cui sto, ma non sforzarti troppo a cercare informazioni su di noi, non le troverai” incrocio le dita sotto il tavolo. “In verità sono molto famosi. “Because of you, we’re number one in 63 countries” ” Josh imita la voce di Niall. Il discorso si chiude lì, tra un “prometto che mi informerò” e un “va bene, come vuoi tu”. Il tempo sembra non trascorrere mai ma, chi sa come, arriva il momento del dolce che gentilmente affermo di non volere e di essere in ritardo per un appuntamento molto importante. “E’ stato un piacere conoscerti Harry” mi da una pacca sulla spalla l’uomo. “Grazie” mormoro imbarazzato, non sapendo cosa dire. “Salutami Anne” sorride Josh mentre io rispondo pronto: “Lo farò, sicuramente!”. Esco velocemente dal locale e quando l’aria fresca mi si sferza contro il viso mi sembra di tornare a respirare dopo ore di apnea. Mi dirigo a passo svelto verso la casa della mia ragazza la quale mi apre tutta sorridente e mi invita ad entrare. “Allora, com è andata? E’ simpatico? Gentile? Ti ha riconosciuto? Ti assomiglia?” spalanco leggermente la bocca per l’enorme quantità di domande pronunciate nel giro di pochi secondi. “Scusa, troppe domande tutte insieme” ride impacciata Anne passandosi una mano tra i lunghi capelli dorati. “Tranquilla. E’ stato un pranzo un po’ insolito visto che seduto insieme a noi nel nostro tavolo c’era anche Josh” tossisco in imbarazzo. Ancora non riesco a superare quello che c’è stato tra la mia ragazza e il mio fratellastro, soprattutto il bacio che si sono scambiati non molto tempo fa. Ma ora lei è mia, tra le mie braccia e si, ama me e solo me. Un  sorriso sincero appare sul mio volto a quei pensieri e lei sembra accorgersene, scorge sempre tutto con quei grandi occhi azzurro cielo. “Che c’è? Perché sorridi come un  bambino che sta aprendo i regali la notte di Natale?” inclina la testa a destra e mi sfiora la guancia fredda con la sua mano bollente, provocandomi i brividi. “Tu mi ami vero?” una domanda insolita la mia, piena di paure come se non ne fossi certo, come se temessi di perderla da un giorno all’altro. “Certo che ti amo, che domande sono?” mi fa distendere sul divano e sfiora il suo naso con il mio. “E tu?” aggrotta la fronte. “Io cosa?” fingo di non capire. “Tu mi ami?” la voce roca che esce dalle sue labbra, quasi tremante. “Io.. io” balbetto ingenuamente aspettando di vedere la sua reazione. Si drizza a sedere e respira profondamente come se volesse riprendere il controllo. “Ok.. va bene non c’è prob..” la bacio d’istinto come a volerle intimare di tacere. “No non ti amo. Io ti amisssssimo” pronuncio una parola inesistente ma che racchiude in se molte cose perché è vero, io non la amo solamente, io le donerei la luna se me lo chiedesse, la porterei in Egitto a vedere le piramidi e le farei fare un giro sul dorso dei cammelli se solo lo volesse, indipendentemente dal mio conto in banca. Perché io per lei lavorerei giorno e notte per permettermi tutte queste cose. Anne sorride come se non avesse mai sentito nulla di più bello in vita sua e sentirmi, per una volta, responsabile della sua gioia e non della sua infelicità, mi riempie lo stomaco di farfalle, ma cosa dico farfalle! Dentro il mio stomaco, ogni volta che si parla di lei, di noi, scoppia la terza guerra mondiale in cui tutti gli Stati del mondo si schierano l’uno contro l’altro utilizzando bombe, pistole e quanto altro.
 
LOUIS’S POV
 
Eleanor è comodamente distesa sul mio letto mentre io mi accontento tappeto che si trova sul pavimento. La guardo e nemmeno mi rendo conto che sto per sposarla. E penso che, Dio, non è la scelta giusta e che io voglio Sun su quell’altare; in realtà voglio sempre Sun: la voglio al mio fianco al mattino, dopo una notte passata a fare l’amore, voglio portarla nei ristoranti più belli della città solo per farle provare cibo che non avrebbe mai immaginato di mangiare, voglio vedere la sua espressione felice durante uno dei miei concerti in cui sarà presente, voglio sentire la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla quando la porterò a vedere il tramonto che illumina Londra oppure gioire con lei quando mi dirà che staremo per diventare genitori. Ma io, a dire il vero, diventerò a breve papà e nemmeno me ne sto rendendo conto. Forse perché la pancia di El non si vede ancora, forse perché il bambino non rientra mai tra i suoi discorsi, ma dovrebbe rientrarci. Insomma, non sembra minimante turbata da tutto ciò, il suo pensiero primario è il matrimonio. “Lou, amore mio, mi stai ascoltando?” la sua voce risuona all’interno della stanza, quella voce che una volta tanto amavo e che ora mi sembra una nota stonata in confronto a quella melodiosa di Sun. “No, scusami ero sovrappensiero” mi passo una mano tra i capelli, colto in fragrante. “E su cosa meditavi tesoro?” “Su.. sulla band. Sai siamo così impegnati e io sono così stanco” mi lamento cercando di essere il più credibile possibile. La verità è che sono nel pieno delle mie forze tanto che, se fosse per me, uscirei ora da questa stanza e percorrerei di corsa tutta la strada che divide casa mia con quella di Sun, suonerei al suo campanello e.. “El, devo fare una commissione urgente, mezz’ora e sono a casa. Tu intanto continua a organizzare tutto, se hai bisogno mia sorella è al piano di sotto, tra donne magari vi capite meglio” indosso velocemente la stanza e percorro velocemente le scale. Non saluto nessuno, nemmeno Anne e Harry che se ne stanno comodamente distesi sul divano a guardare la televisione a mangiare- lanciarsi- pop corn. La casa di Sun non dista molto da quella mia e di mia sorella quindi nel giro di pochi minuti mi ritrovo davanti alla porta di legno scuro con le mani tremanti sul campanello. Suonare o non suonare? Qualcuno sembra precedermi perché la porta si apre scricchiolando di fronte a me e testa della madre di Sun fa capolino dietro ad essa. “Ti avevo visto arrivare Lou!” mi precede nuovamente. “Cerchi mia figlia?” domanda cortese poggiandomi una mano sulla spalla. “Veramente si, è in casa?” spero in una sua risposta positiva e quando la vedo annuire con veemenza, tiro un sospiro di sollievo. “E’ in camera sua che legge probabilemente. La strada la sai tesoro” sorrido cordiale lasciandomi entrare dentro casa sua. Ogni gradino che mi separa da lei è un battito in meno per il mio povero cuore che, sono convinto, non ce la faccia già più di tutte queste emozioni così insolite e forti. Il cartello appeso alla porta mi fa sorridere: VIETATO ENTRARE SENZA PERMESSO. E io, almeno per una volta, voglio fregarmene delle regole e fare di testa mia. Entro nella stanza silenziosamente e noto che Sun è rivolta verso il computer e mi da le spalle. E’ seduta sulla sua sedia girevole, e oscilla di poco a destra e sinistra, quasi fosse un tic. I capelli le ricadono morbidi sulle spalle magre- troppo magre- e man mano che mi avvicino con passo felpato, un odore di vaniglia mi invade le narici. La volto di scatto e i suoi occhi si spalancano di colpo ma non le do il tempo di parlare che mi avvicino a lei e la bacio, prima dolcemente, poi con necessità quasi fosse la mia aria dopo minuti trascorsi sotto il livello dell’acqua. Mi spinge leggermente indietro, intimandomi di fermarmi, ma no, della sua bocca sulla mia, di lei accanto, di Sun. Ci solleviamo dalla sedia e solo quando la madre di Sun urla dal piano di sotto che si assenterà per due orette per chi sa quale strano motivo, mi allontano da lei permettendole di urlare un “va bene mamma; a dopo”. Ci distendiamo sul letto, tranquilli ormai che la casa regna nel silenzio visto che ci siamo solo noi due dentro. Prendo a morsicarle i labbro inferiore per poi concentrarmi sul suo collo che succhio per un minuto abbondante mentre dei sospiri pesanti abbandonano le sue labbra. Le sue mani incerte mi alzano il bordo del maglione e me lo tolgo facendolo passare attraverso la testa. Le tolgo lentamente i pantaloni della tuta mentre continuo a baciarle ogni millimetro del suo volto; le sue mani accarezzando i miei capelli. Sun comincia ad arrossire visivamente quando le tolgo la felpa e il reggiseno ma cerca di nasconderlo mentre sbottano i miei jeans. Poco tempo dopo mi ritroviamo nudi, stretti in un abbraccio che sa di amore e dolore. Ha paura e so benissimo il perché. “Non ti farei mai del male Sun” sussurro al suo orecchio. La sento tremare sotto il mio tocco, non si era mai spinta tanto oltre. “Io.. mi fido di te Louis ma sai quello che ho passato” le lacrime cominciano a bagnarle il volto e io mi preoccupo di asciugargliele immediatamente. “Ho paura ma devo superare questo blocco. Vuoi essere colui che mi ha aiutato a farlo?” mi domanda speranzosa. “Certo che lo voglio, ho sempre sognato di essere il tuo superman” sorrido appena baciandola. E facciamo l’amore, Sun e Louis Tomlinson, non Louis degli One Direction, solo Lou e San fanno l’amore.
 
Le mie dita tracciano cerchi immaginari sulla sua schiena scoperta e lei sorride contro il mio petto. Mezz’ora, quella che avevo detto a El, è passata da molto, troppo tempo eppure me ne frego della sua finta preoccupazione perché so di essere vicino a Sun, il posto più bello del mondo. “Non andartene” una supplica lascia le labbra di Sun che si solleva appena per guardarmi dritto negli occhi. Rispondo cercando di mascherare la mia incertezza: “Non lo farò”. “Invece si! Stai con lei, avrai un figlio da lei, ti sposerai con lei, ami lei” ma prontamente rispondo “non amo lei, amo te” e, rendendomi conto immediatamente di quello che ho detto mi sollevo velocemente dal letto e mi rivesto. “Cosa hai detto?” mi chiede incerta mentre le do le spalle. “Non la amo” rispondo ingenuamente. “No, dopo” insiste facendomi voltare. “Amo te” e di nuovo un bacio, poi due, poi mille e siamo ancora noi e il nostro amore. “Ti conviene, perché anche io ti amo”.
“O mio dio, mi sono dimenticata di andare in farmacia. Papà in questo periodo ha sempre mal di testa e deve assolutamente prendere la pastiglia che gli ha consigliato il dottore. Mamma mi aveva detto di andare prima di cominciare a studiare ma mi è proprio passato di mente. Devo muovermi prima che la farmacia chiuda perché se non torno a casa con quel farmaco questa sera molto probabilmente rischio di non muovermi più per il resto della mia vita e di rimanere chiusa in questa camera finche non mi verrà l’esaurimento nervoso e..” la bacio per farla tacere, quando si mette diventa peggio di una macchinetta sputa - parole. “Ti accompagno io, smemorata” ci rivestiamo in fretta e scendiamo le scale per metterci i giubbotti. Mi prende la mano timida, con paura e, quando io evito il suo gesto e infilo la mano all’interno della tasca, la sua faccia diventa improvvisamente triste. “Sun, sai che non posso. Perdonami” mi giustifico mortificato. “E’ tutto ok” sorride falsamente prima di riportare lo sguardo davanti a se. Arriviamo in farmacia senza pronunciare parola e mentre lei si aggira esperta per gli scaffali, io mi guardo in giro spaesato. Appena noto la testa di El davanti al bancone dietro cui si trova il commesso, sobbalzo e faccio un passo indietro. “Lou, che hai? Sei bianco come un cadavere” esclama preoccupata Sun. Le metto un dito davanti alla bocca intimandole di tacere. La prendo per mano e lentamente mi avvicino al luogo in cui si trova la mia ragazza, stando ben attendo a non farmi vedere. Sono così vicino a lei che mi è possibile sentire la loro conversazione: “Scusi, avrei bisogno della pillola anticoncezionale. Qui c’è la ricetta” e estrae dalla borsetta nera un foglio di carta. Il mio cuore comincia a battere all’impazzata, cos’è questa storia??



Look at me

Buona sera gente! Tremendo ritardo come sempre, ormai ci starete facendo l'abitudine e non sapete quanto mi dispiaccia ma ve lo giuro, tra poco non ho nemmeno il tempo per andare in bagno! Quindi davvero scusate..
Volevo avvisarvi che manca davvero poco al termine di questa storia (so che state gioendo), all'incirca sui 2-3 capitoli. Spero che questo capitolo vi piaccia e nulla, se volete dirmi cosa ne pensate sono sempre qui (leggo sempre con molto piacere quello che mi scrivete) un bacio

anns

 

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