Remember Me Forever

di RurRK
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 -Paradise ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Venice Beach Agosto 1993

POV Robert
 “Robert dai scendi dall’auto , siamo arrivati, non fare i capricci!” Mia mamma era, come sempre dopo un lungo viaggio, esasperata dai continui lamenti di Lizzie e dei schiamazzi di Vichy. Io, l’unico zitto e riservato, ero quello preso di mira , dato che avendo 7 anni non potevo ribellarmi al loro volere. “Forza aiutatemi a scaricare le valigie” Quel santo di mio padre era l’unico che mi appoggiava in quella gabbia di matti che mi ritrovavo per famiglia. Cercava sempre di far ragionare mia mamma quando mi incolpava inutilmente ed è sempre stato il più paziente e premuroso. Era sempre calmo e pacato nonostante dovesse assistere tutti i giorni come me le litigate di tre femmine con l’argento vivo al posto del sangue.
Mentre scendevo svogliato dalla macchina sbuffai rumorosamente spostando dai miei occhi un ciuffo ribelle biondo che mi copriva la visuale.“Claudia, porta tu il mio bagaglio” quella vipera di Liz amava vedermi soffrire a causa sua, quindi mi vestiva da femmina e mi chiamava Claudia, ma qui, in questo posto di VIP pomposi e chiacchieroni come l’America, non glie lo avrei permesso. Per nulla al mondo.
“Muoviti polenta” Di nuovo la Sua voce irritante e pungente . Sbuffai,  mentre i raggi del sole mi colpivano in piena faccia bruciandomi e costringendomi ad abbassare gli occhi. Io odio il sole, l’estate e tutto ciò che riguarda il caldo, perché caldo significa sudore e costume,e io non ero di certo un campione con il fisico da urlo.
Decisi di andare ancora più piano, giusto per scatenare l’ira disastrosa della serpe. Alzai gli occhi al cielo, pensando alla mia cara e vecchia Londra, e al fresco clima che 12 mesi su 12 la attanagliava. Ma a me piaceva così. Se pensavo che sarei potuto passare un’intera estate con Tom, il mio migliore amico, passando in tutte le sale giochi della città invece di stare qui in questo postaccio ….. ahhh ! Basta, dovevo andarmene o sarei impazzito.
Sfruttai della momentanea distrazione dei miei dovuti all’ennesimo litigio tra le mie sorelle (se così potevano essere definite) e scappai. Corsi più velocemente che potevo zigzagando fra le persone intente a crogiolarsi al sole. Chi li capiva era bravo: cosa c’era di tanto divertente a stare sdraiati come dei babbei sotto il sole cocente di mezzogiorno solo per piacere alle persone? Mah …
Vedevo tutto sfuocato intorno a me, gli unici colori che percepivo erano quel giallo insistente della sabbia e del sole, e l’azzurro del mare e del cielo. Colori troppo accesi per i miei gusti, troppo caldi. Cominciavo a sentire la stanchezza mentre dietro di me sentivo le urla dei miei genitori che cercavano di raggiungermi. Le mie gambe sembravano sempre più pesanti e un dolore insistente al polpaccio costrinse il mio corpo a rallentare, anche se impercettibilmente. Avevo il fiato corto, ma non mi fermai fino a che la mia vista si appannò dallo sforzo e dalle lacrime causate dalla mia disperata mancanza di casa. Quando proprio non ce la facevo più, decisi di rallentare e nascondermi quando …

“UEEEE UEEEE” una bambinetta di circa 3 anni urlava come una sirena ai miei piedi, piegando la bocca rossa e carnosa in una smorfia di tristezza e buttando la testa all’indietro, facendo ricadere i suoi riccioli castani sulle spalle. Mancava solo un’altra urlatrice a intralciarmi la strada. Mi chinai cercando di capire cosa aveva da ululare così tanto. La sua vocetta stridula mi perforava i timpani, costringendomi a portare le mani a tapparmi le orecchie. Mi stava già antipatica .
Una volta raggiunta la sua altezza scorsi con più facilità le lacrime che copiose cadevano sulle guance arrossate. “Che succede Kiki?” Quella che doveva essere sua madre mi lanciò un’occhiataccia con i suoi occhi verdi, facendomi aggrottare le sopracciglia. Ci raggiunsero anche i miei genitori, che, senza degnarmi di uno sguardo , si inginocchiarono di fianco alla piccoletta e iniziarono a chiedere scusa. Ma scusa per cosa poi? Compresi solo quando mia madre mi chiamò in causa. “ Robert è un bambino molto cattivo – sii, certo diamo sempre la colpa a Robert, è qui per questo! – però scommetto che non l’ha fatto apposta a distruggerti il castello di sabbia!” Alzai gli occhi al cielo e scossi il capo. Tutto questo trambusto per un castello?
Vero Robert?Rivolsi uno sguardo annoiato al viso di mia madre e me ne pentii subito. I suoi occhi azzurri ,che modestamente avevo ereditato, bruciavano di rabbia e il suo viso dolce e gentile era contratto in una smorfia di rabbia. Ahia, dopo avrei sofferto molto. “ Si, si scusa non volevo” Mi rivolsi titubante alla piccoletta che, con uno sguardo assassino, decise di farmi la linguaccia. “Butto cattivo!” Quanto la odio … l’ho già detto che sembrava peggio delle mie sorelle? “ Scusatelo” accennò mio padre prendendomi per un orecchio , ma non con fare cattivo, solo come minaccia implicita “è solo che è un bambino e sta attraversando un periodo di ribellione. Possiamo dimenticare il tutto e ricominciare?Io sono Richard Pattinson e loro sono Claire, mia moglie, Lizzie e Victoria, le mie bambine, e Robert, il più piccolo e monello” Davanti a noi si erano materializzati un uomo con vicino un bambino poco più piccolo di me e la donna con la bambina, tutti sorridenti e ultra abbronzati. Americani … “ Piacere Richard, io sono Jhon e lui è Cameron il mio piccoletto. Poi ci sono Jules, la mia stupenda moglie e Kristen, la più piccola e capricciosa” (non me ne ero accorto genio!) “ Ma voi non siete americani vero? Avete uno strano accento … mhhhh Inglesi forse?” “Si esatto veniamo da Londra siamo qua per tre settimane in vacanza. Non vi dispiace se noi ci accampiamo qui vicino vero?” Mio padre era sempre pronto a fare amicizia. “Certo che no!! Accomodatevi e dimentichiamo l’accaduto” La donna sembrava simpatica, ma la piccoletta continuava a fissarmi con quei suoi occhioni verdi smeraldo con fare assassino. Mia mamma strinse la mano alla donna di nome Jules e da quel momento capii che avrei passato, mio malgrado, molto tempo con la piccola peste.

 

Okkey guys, questa è a mia prima fan fiction. Non ammazzatemi D: temo già le vostre reazioni!! T.TAnyway, spero che sia di vostro gradimento e, beh devo supporre che se siete arrivati fin qui, vi è almeno un po' piaciuta. Bene, recensite e ci sentiremo mooolto presto!! ;D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


POV Robert

Era oramai una settimana che sopportavo quelle 3 (si perché ormai erano diventate tre) arpie capricciose che, in un modo o nell’altro ottenevano ciò che volevano sempre e comunque, lasciando me e Cam a bocca asciutta. Io e quel ragazzino di 7 anni eravamo diventati molto amici, accomunati tutti e due dall’odio verso le vipere. Nonostante fossimo molto diversi, io capelli biondi e occhi azzurri e lui castano e occhi verdi, tutti ci scambiavano per fratelli da tanto eravamo uniti. Almeno avevo trovato qualcuno con cui sfogarmi, nonostante nessuno era ancora riuscito a farmi passare la nostalgia di Londra. Sopra ogni cosa mi mancava Tom. Quel mio caro compagno di scuola castano e occhi azzurri,vispo e super attivo che era sempre riuscito a tirarmi su di morale. Ma anche Cam riusciva almeno a farmi sfogare.
Soprattutto però, non sopportavo la moretta. Si può essere così odiosi a soli tre anni? Non era normale come cosa. Se io o Cam facevamo qualcosa, lei doveva essere con noi e fare come noi, e se non la accontentavamo … guai. Si metteva ad ululare come solo lei era in grado di fare, raggiungendo note mai raggiunte da un essere umano e non smetteva fino a quando non facevamo ciò che voleva.
Quel giorno decisi di voler fare una nuotata in santa pace dato che faceva molto più caldo del solito. ( Non amavo molto bagnarmi, ma quando proprio non si resiste …) Senza dire una parola a nessuno mi diressi in acqua, sperando che la piccoletta non si accorgesse di me. Quando tutto il mio corpo si rinfrescò, smisi di pensare e mi diressi al largo. Non per vantarmi, ma ero un buon nuotatore, nonostante il mio odio per l’acqua salata. Dentro l’acqua vorticai con il pensiero finendo a Londra con Tom, immaginandomi lì con lui  a giocare , correre e scherzare per la vecchia e cara città che conoscevamo come le nostre tasche.
Ripresi fiato e tornai a tuffarmi nel blu del mare, che mai come in quel momento mi era sembrato famigliare come il blu del Tamigi. Mi misi sul fondo e mi sedetti, cercando di trattenere il respiro il più possibile e riflettere. Qui sul fondo non avvertivo nessun rumore a parte il mio cuore, solo io e lui. I riflessi che il sole disegnava sull’acqua erano stupendi e mi distraevano dalle mie riflessioni interiori, così chiusi gli occhi.
Tom, Allison,Brittany,Steve, tutti i miei amici erano là a casa e io ero qua. Il mio fiato cominciava a mancare così risalii. Quando riaprii gli occhi ciò che vidi mi lasciò sconvolto. La piccola vipera si dimenava boccheggiando e piangendo in acqua e i suoi genitori sembravano bloccati dalla scena. Il suo corpo scomparve sotto l’acqua. Nessuno aveva mosso un muscolo, tutti intenti a cercare il bagnino, ma ormai non c’era più tempo.
NO NON LEI” Qualcosa era scattato nel mio cervello, sentii una sensazione di panico avvolgermi piano le ossa e gelarmi il sangue, ma un dolore lancinante mi riscosse dal torpore: il mio cuore non accettava ciò che stava vedendo. Mi mossi più velocemente possibile e mi avvicinai al corpicino ormai quasi immobile nell’acqua blu. Mi tuffai e, caricandomela sulle spalle corsi sulla spiaggia. Qualcosa mi faceva muovere lentamente, come se avessi avuto delle catene di piombo ai piedi. Sbuffai e sentii il mio corpo protestare per la fatica, ma finalmente raggiunsi la sabbia, che mai come prima mi era sembrata tanto bella e confortevole. Intorno a me solo grida. Vedevo tutto al rallentatore intorno a noi, tutto sfuocato e indefinito.  I miei occhi volevano chiudersi, mi sentivo risucchiare nel buio. L’unica cosa che mi teneva attaccato alla realtà era il suo viso pallido senza più quella scintilla di vita. I suoi occhi erano chiusi. Non respirava “Perché? Resta con me!” La mia  mente urlava, il mio cuore piangeva, poi il buoi …


“ …. obert …. sve … ti pre ……. ti!” Percepivo qualcuno intorno a me che mi chiamava. Come la voce di un angelo, una voce melodiosa e tremendamente famigliare, che pian piano si trasformò nella voce fastidiosa di Lizzie. “Che vuoi?” Risposi con la voce ancora impastata.
Sospiri di sollievo e gridolini si alzarono intorno a me disturbandomi, quando una stretta così maldestra quanto dolce mi strinse il busto. Aprii piano gli occhi, sensibili alla luce a causa del loro colore chiaro e quello che vidi mi riversò un’ondata di calore nelle vene. Persi un battito e involontariamente sorrisi. La mia piccolina rideva e mi stava abbracciando … un momento … ho detto mia??? Bah, sarà a causa dello svenimento che deliro ! In un gesto automatico me la strinsi al petto e una nuova consapevolezza si faceva largo in me: LE VOLEVO BENE!


Here we are!! Ecco il mio nuovo capitolo !! :3 Fortunatamente sono riuscita a ingannare i miei ed eccomi qui a pubblicare!! Volevo comunque ringraziare tutti coloro che mi hanno dato fiducia e mi hanno messo fra le seguite, le preferite e le ricordate. Inoltre un grazie speciale alla mia amica Sipsi, che mi ha ascoltato sclerare per tutto questo tempo, alla Sara, che mi ha sostenuto moralmente e all'Ilaria,che ha contribuito, senza saperlo ù.ù, alla storia. Anyway, vi saluto e alla prossima !!! ;D
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


POV Robert

Le 3 settimane ormai erano passate, più velocemente di quanto pensassi. Soprattutto grazie a colei che odiavo, ma che in quel momento, per chissà quale arcano mistero, adoravo indiscutibilmente. Era come la sorellina piccola e dolce che non avevo mai avuto (mio malgrado). E lei sembrava ricambiare ogni mio sentimento senza alcun remore.
Da quel pomeriggio ogni cosa (Cam, l’America, Lizzie, Victoria, mamma, papà …) non mi interessavano più. Tutto il mio mondo girava intorno a quel mucchietto d’ossa dagli occhioni verdi. Il nostro era un legame speciale, bastava guardarci negli occhi e ci capivamo all’istante. Non sentivo più neanche tanto la nostalgia di casa. Ero come un fratello per lei, e il suo vero fratello aveva “adottato” le vipere. Ci eravamo scambiati i ruoli. E così era decisamente meglio.
Però, prima o poi, tutte le cose belle devono finire. Era arrivato il giorno dell’addio definitivo. Una parte di me non vedeva l’ora di uscire e tornare a casa dai miei amici, ma l’altra pensava a lei. Come avrei fatto senza la mia sorellina acquisita?


“Non voglio andare!” I soliti schiamazzi di Liz mi ridestarono dai pensieri. Eravamo di fronte ai nostri amici, gli Stewart, che fino a quel momento ci avevano accompagnato in quella vacanza che avevo imparato ad amare. “Ma ci rivedremo piccola cara!” Jules si era chinata sulla vipera, accarezzandole le guance arrossate dal pianto. Lei era una donna speciale, mi è sempre risultata simpatica. I suoi occhi verdi che aveva trasmesso alla piccoletta infondevano calore. Era dolce e gentile con tutti, anche con le due bestie, anche se non lo meritavano. Poi mi adorava, dato che ero l’unico in grado di calmare Kiki.
Una volta alzata strinse la mano a mio padre e mia  madre, infine accarezzò la guancia anche di Vichy che sembrava contenta di andarsene. Prima, anche io sarei stato felice, anche io prima non vedevo l’ora di tornarmene a casa. Ma ora…
Jules mi ridestò dai pensieri. Si avvicinò a me e, con fare materno, mi avvicinò a sé e mi abbracciò trasmettendomi serenità. Ma nemmeno il suo abbraccio era in grado di distrarmi, l’unica cosa che mi interessava era quella figura piccola e paffutella abbarbicata a Jhon che cercava in tutti i modi di bloccare le lacrime. Quando il suo sguardo si posò nel mio notai che i suoi occhi, già di un verde intenso erano quasi liquidi, da tante erano le lacrime che versava. “No non piangere” se piangeva lei, anche il mio cuore piangeva. Non sopportavo di vederla in lacrime, poi sapere che era, in un certo senso, colpa mia …
Così corsi da quel corpicino e la presi in braccio. Kiki mi strinse così forte che per un momento pensai di soffocare, ma non me ne curai. Nello stesso istante, mentre i singhiozzi di lei continuavano a far tremare anche me, una consapevolezza si conficcò dritta nel mio cuore come una lama: non l’avrei più rivista. Una lacrima solitaria rigò il mio viso, ma dovevo farmi forza, non dovevo farmi vedere piangere, altrimenti lei non si sarebbe mai calmata. Così , mentre mi asciugai la lacrima che, codarda, mi era scappata le sussurrai: “ Ci rivedremo Kiki” Bugia, una terribile bugia, che però le diede un lume di speranza facendola smettere di piangere. Avevo sussurrato quella frase in tono così convinto che per un solo istante ingannai anche me stesso. Tanto che alla sua domanda : “Plometti Ob ?” risposi in modo sbagliato, malsano, sia per lei che per me. “Si piccolina ci rivedremo, questa è una promessa!”Però una cosa mi consolava. Tra un anno probabilmente sia io che lei non ricorderemo neanche l’accaduto. I suoi occhino sembrarono riprendere vita e accendersi di una luce nuova. Mi abbagliò con il suo sorriso sdentato e risposi anche io sorridendo.
Appena la riposi a terra salutai Cam e Jhon e, trascinato per un braccio, mi ritrovai in macchina senza nemmeno accorgermene. Non ero riuscita a salutarla per bene. La mai sorellina acquisita. Sorrisi del suo ricordo. Già ne sentivo la mancanza. Avrei però dovuto essere felice di tornare a casa. Stavo tornando dalla mia cara e vecchia Londra, dal freddo, da Tom e i miei amici, dalle sale giochi a corse sulle rive del Tamigi. Ma in realtà non ci riuscivo. Nel mio cuore c’era una ferita che, man mano vedevo sfrecciare le case e le auto intorno a me, sentivo pulsare insistentemente. Una lacrima prese di nuovo il sopravvento. Ma dovevo calmarmi.
Andiamo ho 7 anni, ho la vita davanti! Scossi la testa cercando di convincermi che tanto l’avrei dimenticata come lei avrebbe dimenticato me. Sarebbe successo prima o poi. Ne ero certo …. Accadrà vero?

 


T.T *Piange* non ammazzatemi -snif- questo è un capitolo triste !! So che è abbastanza deprimente, ma datemi fiducia, ne vedremo delle belle ;D !!! Okkey dai, spero che vi sia piaciuto e ringrazio di nuovo chi mi sta dando fiducia e calore con le recensioni :D :3 Adios e alla prossimaaaa !!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Los Angeles Agosto 2007

POV Kristen

“Kris , amore alzati!” La voce di Michael mi giungeva roca all’orecchio a causa della sbornia che avevamo beccato ieri alla festa sulla spiaggia con Madison.
Decisi di girarmi a pancia in su quando un raggio di luce abbagliante mi colpì la faccia, facendomi girare nuovamente a pancia in giù. Michy rise di gusto. Mugugnai di protesta quando, con un movimento fulmineo quel diavolo del mio ragazzo mi sfilò il cuscino da sotto la testa e sciolse l’ingarbuglio del lenzuolo dal mio corpo.
“Su dai dormigliona, la prossima volta, invece di ubriacarti e stare sveglia fino alle 5 del mattino perché sei stata male, ci penserai due volte.” Il suo tono sarcastico di prima mattina mi irritava e non poco. Ma lasciai correre per evitare di litigare. Nuovamente. Io e lui eravamo appena tornati assieme dopo un periodo di crisi. E che crisi. Per qualsiasi cosa finivamo per urlarci contro e non rivolgerci la parola per giorni. Il suo problema era l’orgoglio. Era un ragazzo permaloso di natura.                                                                                                       Mi sedetti sul letto e, finalmente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista!) aprii gli occhi. Davanti a me, colpito dai raggi del sole, Micky era intento a rivestirsi dopo una notte di follie con me (Non pensate male, ci siamo solo ubriacati e siamo stati male).
Nonostante fosse nudo di fronte a me e mi stesse guardando con occhi languidi, ammiccando insistentemente, non sentii nulla. Già, avevo notato che da un po’ di tempo non provavo più attrazione fisica verso di lui. Perlomeno, non avevo mai sentito il bisogno di lui, fisicamente. Ora avevo ancora meno voglia, fate voi i calcoli. Con lui era tutta una routine. Lo facevamo perché tutte le coppie lo fanno. Ma mai, da parte mia, c’era stato un desiderio devastante. Sospirai.
“Ti piace ciò che vedi è? Dai su, smettila di fissarmi e salutami come si deve, che oggi parto per la Germania!” La sua voce mi ridestò dalle mie riflessioni, e sbadigliando pesantemente, mi alzai e feci combaciare le mie labbra alle sue. Dalla sua bocca uscì un gemito soddisfatto. Io non sentivo nulla. Mah …
Mentre le nostre lingue danzavano pigramente, pensai al fatto che lui oggi sarebbe partito per sei mesi e si sarebbe diretto in Germania per collaborare con suo padre ad un progetto. Ad un tratto mi sentii in angoscia: nonostante no provassi desiderio fisico, l’idea di separarmi da lui per così tanto tempo mi metteva in allarme. E se succedesse qualcosa?                                                                                                                  
 
Finalmente si staccò da me per farmi riprendere fiato e mi sorrise abbagliandomi con i suoi denti bianchi. Risposi al sorriso. “Si dai ti aiuto a fare le valigie. Mi mancherai sai?” La mia voce era ancora molto roca, ma lui sembrò non curarsene e, mentre era intento ad adorarsi allo specchio, cercando di migliorare ogni singolo difetto, rispose in tono distratto e assente“Certo … anche tu, si”. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai rumorosamente, mentre iniziavo ad afferrare i suoi vestiti.
Un’altra cosa che non sopportavo di lui era il suo ego smisurato. Pensava di essere l’uomo più bello e più desiderato dall’universo femminile.
Scossi la testa infastidita, ma di nuovo feci correre. Sapevi che lui è così! Adesso te lo tieni e non rompere! Come sempre il mio cervello trovava strani e confusi pensieri, con i quali mi innervosiva e basta. Mentre lui era ancora in bagno a sistemarsi “i gioielli che mi trovo in testa” come lui definiva i suoi capelli, io orami avevo finito di fare la sua valigia e mi ero anche vestita.
Fate conto che io sono molto lenta di solito, in più aggiungeteci il fatto che ieri mi sono ubriacata e ancora non sono del tutto sobria, ho dormito in tutto 4 ore ed è mattina. Tutti i giorni era così.
Mi passai nervosamente la mano fra i capelli ed eccolo comparire sulla soglia della porta, esattamente uguale a prima. Di nuovo alzai gli occhi al cielo facendolo ridere. “Dai amore, so che vorresti avere dei capelli come i miei, però sbuffare in quel modo invece di baciarmi prima di andare …. Dovrei punirti”
COSAA? IO GELOSA DEI SUOI CAPELLI? Ma quando mai? Volevo urlargli contro, ma mi morsi la lingua e sorrisi forzatamente. Lui intanto aveva aggirato il letto e aveva afferrato la valigia. Mentre mi fece cenno di avvicinarmi, mi dimenticai del suo comportamento e mi accorsi che, nonostante tutto, mi sarebbe mancato. E tanto.

Okkey ragazzi, ecco un altro capitolo. Ero moolto indecisa su questo maaa .... eccoci qui. Spero che vi piaccia e recensite ;D See you soon !!! Byeee :3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Londra Agosto 2007

POV Robert

“… non cacciarti nei guai e soprattutto comportati bene!” Come sempre quell’angelo di mia madre, con le sue raccomandazioni che duravano ore, si comportava in modo protettivo, attivando la modalità super chioccia degna di nota. Continuava a buttarsi su di me in lacrime, bagnando la mia maglietta preferita. Sorrisi, alzando gli occhi verso il cielo, oggi stranamente azzurro senza nuvole.
“Mamma, non ho più 10 anni! Non ti devi preoccupare di nulla, ti chiamerò il più possibile e sarò un ragazzo responsabile come sempre!” (O quasi …) Risi sotto i baffi mentre venivo, nuovamente,  investito dall’abbraccio stritolatore di mia madre che, a mio parere, non aveva più liquidi in corpo, da tante erano le lacrime che versava. Ma dico, non devo partire per la guerra!! Sarei solo stato via per un po’. Molto po’. TANTO PO’.
Sospirai e attesi il prossimo abbraccio accompagnato da una marea di acqua salata, per dare il colpo di grazia alla mia maglietta.
Mio padre, invece, da uomo riservato che era, si limitò a stringermi la mano con vigore. “Robert, sappiamo che sei responsabile, o almeno spero …” Sorrisi apertamente, mentre un’occhiata divertita quanto minacciosa di papà mi investì “Comunque, ciò non toglie che siamo preoccupati per te. Starai via un anno, e per lo più sarai quasi dalla parte opposta del mondo, quindi …” Lo sguardo di papà era limpido e sicuro, non vacillava mai, ma sapevo che sotto sotto gli dispiaceva il fatto che me ne dovessi andare.
Questa era una di quelle qualità che avrei voluto ereditare da mio padre, invece, come mia madre, quello che provavo, non lo nascondevo di certo. Annuii con sicurezza e salutai per ultime le mie due sorelle Liz e Vichy, baciando a ciascuna una guancia bagnata dalle lacrime.
Quanto adoravo quei due uragani, senza le quali non sarei diventato forte e sicuro come lo ero ora. E’ bello avere due sorelle più grandi, perché, nonostante siano talvolta scassa palle, mi hanno sempre aiutato nei problemi con le ragazze. E di problemi ne avevo avuti …
Mi rabbuiai un secondo ma poi mi ordinai di tornare con la testa sulla terra. E’ incredibile quanto abbia legato con loro crescendo, nonostante da piccolo non le sopportassi. Ah, la vita …
“Muoviti Pattz, se no perdiamo l’aereo!” Tom, il mio migliore amico, era anche colui che mi avrebbe accompagnato in questo mio viaggio per l’America, dove (spero vivamente) avrei trovato un lavoro soddisfacente, altrimenti dopo un anno sarei tornato a casa come un fallito. E questo non l’avrei permesso. Io, Robert Thomas Douglas Pattinson, non sono un fallito!
Sollevai la valigia e mi diressi a lunghi passi verso il taxi che ci avrebbe portato all’aeroporto. Aiutato dall’autista e da Tom, caricai velocemente le nostre valigie. Una volta caricati tutti i bagagli salii in macchina e, mentre l’auto si muoveva verso la sua meta, salutai con vigore la mia cara famiglia. Mi sarebbero mancati …

Heathrow Airport

“Ma dove caz …. Forse … no, aspetta magari … no, sbagliato … e se … Ah, ci rinuncio, non so dove sia questo cavolo di gate 4 !!!” Tom stava letteralmente sclerando contro la mappa luminosa dell’aeroporto. Un paio di turisti lo fissarono male. Dovevo intervenire.
“Tom, smettila di urlare, stai dando spettacolo, un po’ di contegno!” cercai di calmarlo, anche se in realtà nemmeno io lo ero tanto. Sospirai pesantemente, mentre con lo sguardo passavo da una parte all’altra dello stabilimento.  Ma cazzo, perché cavolo doveva esserci così tanta gente in giro? Ma statevene a casa …
Mi passai la mano fra i capelli, ma purtroppo non scorsi nessuna indicazione per quel maledetto gate 4. Ero nel panico più totale, e Tom non era da meno. Continuava a camminare freneticamente avanti e indietro e passava nervosamente lo sguardo, quasi con ossessione, dall’orologio, alla mappa e alla massa indefinita di persone che si scontravano lungo i corridoi. Mi persi anche io ad osservare quante persone esistevano al mondo. E questo è solo un aeroporto …
In quel momento una voce gracchiante risuonò nell’edificio. “Ultima chiamata per il volo 2341 diretto a Los Angeles, partenza da gate 4… ripeto, ultima chiamata per il …”
“CAZZOOOOOOOOO , DOVE SEI GATE 4? VIENI DA PAPARINO, BELLOOOOO!!!!!!!!!!” Il mio migliore amico si era messo ad urlare, attirando l’attenzione di metà edificio su di noi. Okkey, Tom era ufficialmente partito di testa, ora dovevo prendere in mano la situazione. Imbarazzato come non mai dagli sguardi insistenti puntati sulle nostre figure, afferrai con una mano la mia enorme valigia e trascinai di peso il mio amico che, imprecando nuovamente, incespicò due o tre volte sul linoleum del pavimento.
Cercammo a destra, a sinistra, in ogni angolo di quel cazzo di aeroporto, così stipato di gente, che non si riusciva a riconoscere il proprio corpo. Urlammo un paio di volte e finalmente raggiungemmo una guardia. Era un uomo abbastanza piazzato, poco più alto di me. Sembrava un dono del cielo. (Non saltate a conclusioni affrettate, intendo che avevamo proprio bisogno di qualcuno che conoscesse meglio di noi la zona …) Finalmente porca putt…
“Scusi? Può dirci dove possiamo raggiungere il gate 4?” Tom aveva una voce da ubriaco, da tanto aveva urlato. La guardia ci rivolse uno sguardo di sufficienza, poi iniziò a spiegare. “Allova … dovete andave dvitto, poi givave a destva alla pvima … o alla seconda, boh … Infine vedvete l’insegna luminosa delle toilette. Lì dovvete givave a sinisva ed ecco il gate quattvo. E muovetevi belli, l’aeveo sta pev pavtive.”
Una volta finito di parlare ci fece l’occhiolino. Io e Tom ci guardammo in faccia e poi partimmo alla carica. Ci mancava anche la guida dell’altra sponda …. Mah …
Stavo per sclerare anche io, dato che la guardia non aveva le idee molto chiare. Beh, almeno sulla strada, ma su di noi …
Rabbrividii e continuai la ricerca. Solo 15 minuti all’imbarco. Dovevamo farcela. Accelerai il passo, guadagnandomi dei fantastici nomignoli come “stronzo” o “bastardo” da Tom.
Dopo aver dannato e sclerato circa novanta volte, raggiungemmo il gate 4, ringraziando qualsiasi sia stata la divinità che ci aveva aiutati. Riuscimmo per culo ad infilarci nella coda, beccandoci, anche lì, dei nuovi appellativi in tutte le lingue possibili, e finalmente imbarcarci.

Interno dell’aereo

Finalmente, dopo un’Odissea piena di imprecazioni degne degli scaricatori di porto, avevamo raggiunto quel cavolo di aereo che ci avrebbe portato a Los Angeles. Los Angeles …
Mi ricordava qualcosa, ma non riuscivo bene a capire cosa. Sapevo che da piccolo ci ero stato un paio di volte in vacanza ed era un posto che, allora, odiavo a morte. Poi però, la mia vita era cambiata, qualcosa o qualcuno era riuscito a farmi cambiare idea a riguardo. MA CHI?
“Voglio stare vicino al finestrino, posso Pattz?” Guardai spazientito il mio migliore amico che, fortunatamente, si era calmato. La sua bocca, quasi invisibile sotto il folto strato di barba, era storta in un’espressione che, su un bambino, sarebbe risultata dolce e carina, ma su di lui innervosiva e basta. Gli occhi, coperti in parte da un ciuffo ribelle, gli brillavano insistentemente.
Si poteva essere così infantili alla nostra età ? Sbuffai, voglio starci io lì! “Va bene scocciatore, basta che, se ti senti male, non mi vomiti addosso!” La sua espressione assunse un’aria di superiorità e aggrottò le sopracciglia. “Io non sto mai male! Ricordati che ho uno stomaco di ferro!” Imitò super-man e io scoppiai a ridere come un deficiente.
Per la terza volta nella mia vita, una marea di occhiate spazientite si puntarono su di me e Tom, il quale, spavaldo e sempre un po’ stronzo, prese in mano la situazione. “Che cazzo avete da guardare?”
Tutti, come scottati, voltarono lo sguardo e io sorrisi.
Una volta accomodati, mi infilai le cuffiette dell'I-pod, misi riproduzione casuale e chiusi gli occhi, immaginando di nuovo la mia cara e vecchia Londra. Alla fine mi addormentai e non mi accorsi nemmeno che eravamo già in viaggio verso l’ignoto.


Bene ragazzi, riecco qui. :D Sta volta il capitolo è più lungo, dato che effettivamente erano troppo corti prima. :3 Adesso ho cercato di allungarlo un po'. Comunque per questo capitolo ringrazio vivamente mio fratello che mi ha suggerito cosa scrivere, la sypsi, che sopporta le mie sclerate assurde a scuola, nonostante la stressi sempre :3, e l'Ila e la Sara, che mi sostengono moralmente. Non dimentichiamo poi tutti coloro che recensiscono e quelli che mi hanno dato fiducia seguendo la mia storia. Dai, adesso vi lascio, non vi rompo troppo le balle ;D. Adiosss

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Los Angeles Agosto 2007

LAX Airport

POV Kristen

L’aereo partii alzandosi in volo. Una scia di fumo bianco segnò il percorso dietro al mezzo. Guardai la scena dall’enorme vetrata dell’aeroporto. Il cielo quasi blu, limpido senza una nuvola, non mi era mai sembrato così immenso prima di allora. Vagavo con lo sguardo da una parte all’altra del cielo, guardando quasi con nostalgia il movimento frenetico degli aerei in partenza e in arrivo.
Mi sentivo come una scimmia in gabbia che guardava speranzosa il cielo, sognando di poter volare anche lei, per scappare. Volevo andare da Mike. Non potevo stare senza di Lui mio malgrado. Avrei voluto andarmene da lui, ultimamente non riuscivo a sopportarlo. Ma come potevo stare senza?
Sospirai, colpita da una strana sensazione di vuoto nel petto. Quel vuoto era tornato …
Non sapevo come mai, ma avevo un presentimento, come se, 10 minuti prima, quando avevo definitivamente salutato Michael, sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrei rivisto.
E’ vero, non ero mai stata innamorata follemente di lui, e ultimamente erano più le cose che mi irritavano in lui rispetto a quelle che mi piacevano, ma gli volevo ugualmente un mondo di bene. Lui era il mio salvatore. Una lacrima solcò il mio viso illuminato dai raggi del sole che mi riscaldavano piacevolmente la pelle fin troppo chiara per il luogo in cui vivevo.
Puntai i miei occhi verdi al suolo e mi sedetti su una sedia della sala d’aspetto. Continuavo a fissare il pavimento e le mie all star nere ai piedi. E se anche lui non tornasse ? Se mi abbandonasse anche lui? Come farei?
Scossi la testa mentre le lacrime sul mio viso crebbero di numero. Dovevo fare uscire tutti quei pensieri dalla mia testa. Stavo realmente per scoppiare. Troppi ricordi tristi … Troppa nostalgia … Era in quell’aeroporto che l’avevo conosciuto. Era grazie a lui se mi sono dimenticata del mio angelo. Colui che, nonostante avesse promesso di tornare da me, non era mai tornato. MAI …
Un’altra lacrima scivolò lenta lungo la guancia. Un altro pezzo del mio dolore, che non mi lasciava pace. Ma lui non era stato l’unico. Anche qualcun altro se ne era andato. Qualcuno senza il quale sarei crollata nel buio se non fosse stato per …
Il mio respiro si mozzò in gola. Mi uscì un silenzioso singhiozzo. Scossi piano la testa, mentre la mia massa di capelli ricadeva davanti ai miei occhi. Mi raddrizzai e appoggiai la schiena alla sedia. Con il polso mi asciugai le lacrime, sporcandomi la pelle di matita e sbavandomi il trucco sulle guancie. Dovevo distrarmi.
Guardai distratta la marea di gente che spallava e camminava frenetica lungo i corridoi, cercando disperatamente, nella confusione, una via di fuga. Tutto era così veloce, ma io sentivo il tempo scorrere lentamente. Come se volesse farmi ancora più male. Lo faceva apposta. Tutti lo facevano apposta.
Sentii la rabbia montare in me. Distolsi lo sguardo incazzata, quando vidi una ragazzina, di circa 10 anni, inciampare nella valigia di un ragazzino, forse coetaneo. Forse no. Guardai la scena, incuriosita. Il ragazzo l’aiutò ad alzarsi e iniziarono a parlare. Un’altra lacrima sul viso.
Perché tutto ciò che vedevo mi faceva male? Chiusi gli occhi e mi abbandonai con la schiena contro la sedia, mentre fui investita dai ricordi.

LAX Airport Gennaio 2003

“Cameron, ti prego prometti che tornerai a trovarci!” Mia mamma ormai era una fontana di lacrime e io ero sulla buona strada.
Non potevo pensarci. Non poteva essere vero. Lui, il mio fratellone preferito, il mio protettore, colui che mi aveva sempre protetto e sostenuto se ne stava andando. Non poteva. Non doveva. Sarei crollata senza di lui. Come avrei fatto?
Taylor e Dana, vicino a me piangevano in silenzio. Anche loro adoravano Cam e venivano ricambiati. Loro erano i nostri fratellastri, ma mai, io e Cam, li avevamo considerati tali. Li adoravamo. Ma loro non erano come lui, non conoscevano i miei timori e le mie insicurezze. Non conoscevano Il mio angelo.

Sospirai e mi avvicinai a loro e fui investita dai loro abbracci stritolatori. Mi accoccolai meglio fra le loro braccia mentre venivo scossa da un’ondata più forte di singhiozzi.
“Sì mamma, andiamo starò via per qualche anno, neanche tanto! Poi tornerò, datemi il tempo di digerire la situazione.” Gli occhi di Cam, chiari e limpidi  come i miei, si spensero ricordando ciò che è stato uno dei traumi più grandi della sua vita: la morte accidentale della sua ragazza, uccisa da un pirata della strada mentre stava attraversando le strisce pedonali.
Era stato talmente tanto male, da non riuscire più a vivere qui, in questa città. E se lui stava male, anche io stavo male. Avevamo una connessione così profonda io e lui. E ora non ci sarebbe più stato. Ora aveva deciso di cambiare aria, andando in Africa a fare volontariato, magari per cambiare vita e dimenticare.
Piansi più forte, guadagnandomi i sussurri consolanti di Dana all’orecchio. Mi calmai leggermente, ma non era come Cam.
Tutti stavano male all’idea della sua partenza. Eravamo una famiglia molto unita. Anche mio padre, che era un uomo riservato, gli si avvicinò e lo abbracciò.
Si parlarono a lungo, alla fine si avvicinò a noi tre, i suoi fratelli, dato che io mi comportavo un po’ come un maschio, come lui diceva sempre.
Baciò la guancia prima a Tay e Dana, poi mi prese per i fianchi e mi abbracciò stritolandomi con le sue enormi braccia. Io mi abbandonai alla sua stretta. Singhiozzai forte, cercando di smorzare i lamenti mordendogli una spalla. “Shhh, piccola mia, ricorda tu sei forte, anche più di me! Sappi che io ti vorrò sempre bene e ci vedremo fra un po’. Mi raccomando, quando torno voglio vederti cambiata ok?”
Mi baciò la guancia e mi appoggiò a terra, mentre dall’altoparlante veniva annunciato il suo volo. Ci rivolse uno sguardo, l’ultimo sguardo d’addio. Prese la valigia e si diresse verso il suo gate. Quella fu l’ultima volta in cui lo vidi.
“Forza, andiamo. Kris dai muoviti!” La voce di mio padre era molto roca a causa delle lacrime. Sospirai. Anche lui aveva promesso di tornare da me. Anche lui non era tornato. Ma allora ancora non lo sapevo. Pensavo solo che non sarei riuscita a sopportare un’altra promessa infranta.
Sospirai spostandomi i capelli dagli occhi e cercai di raggiungere la mia famiglia, già avvisata verso l’uscita, quando .. SBAM!
Andai a sbattere contro un ragazzo, poco più alto di me dai capelli castani e gli occhi marroni cioccolato. Nonostante l’avessi fatto cadere, lui mi sorrise abbagliandomi. Il suo sorriso assomigliava a quello di Cam …
Risposi imbarazzata al sorriso, mentre mi rendevo conto che in alcuni tratti assomigliava al mio fratellone. “Stai più attenta la prossima volta ok? Ti sei fatta male?” La sua voce era dolce, proprio come la SUA, quella del mio angelo, che sognavo ogni notte. “S-si certame-mente” Sentii il sangue affluire verso le mie guancie. “Io mi chiamo Michael e tu? Abiti qui?” “Si io abito qui, mi chiamo Kristen. Tu? Tu abiti qui?” “Ah-ah mi sono appena trasferito da ….”
Mentre parlava mi resi conto che lui sarebbe stato un buon compromesso per dimenticarmi delle due persone più importanti della mia vita...


Ero così attratta dai ricordi che non mi accorsi di stare vagando come una deficiente per l’edificio affollato. Guardavo tutte le persone intorno a me e sentii di nuovo quel vuoto. Il vuoto che mi hanno lasciato Cam e il Mio Angelo. Quello che pulsa e fa male. Un male da morire. Storsi la bocca e chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare quando … SBAM ! 
 Di nuovo. “Ahi, caz …. Ma stai un po’ attenta !”
Con mio grande imbarazzo, aprii piano gli occhi e mi ritrovai davanti uno strano ragazzo dalla barba folta nera e dai capelli corvini che si massaggiava la testa con un’espressione di dolore sul volto. “Oddio scusa non ti avevo visto!” Mi avvicinai rossa in viso, timorosa della sua reazione. Sembrava un tipo non affidabile. Piano mi chinai verso di lui allungando una mano, ma quando ruggì di rabbia mi ritirai, quasi spaventata.
Aprì gli occhi di scatto, come se volesse linciarmi con lo sguardo, ma quando i suoi occhi incontrarono i miei divennero ad un tratto dolci e dispiaciuti. “No, cazzo, scusa tu! Sono un pasticcione, chiedilo al mio amico ! Sbaglio qualsiasi cosa!” La sua bocca era storta in un sorriso affabile e amichevole. Forse mi ero sbagliata su di lui.
Sorrisi debolmente, mentre lui si raddrizzò, mostrando il suo fisico. Dovetti alzare lo sguardo per vederlo in faccia. Sorrideva apertamente, mostrando i suoi denti bianchi. Mi sembra simpatico … mhhhh …
“ Hey Tom ma che cazzo combini!” Ad un tratto dietro di noi una voce roca e calda mi fece tremare. Lui guardò dietro di me e i suoi occhi si illuminarono di gioia. “Hey Rob, niente! Solo sono andato a sbattere contro questo fiore di ragazzina! Scusa di nuovo baby!” Mi fece l’occhiolino, mentre con un movimento lento e impacciato voltai la mia testa verso il possessore di quella voce così … sexy.
Appena il mio sguardo si posò nel suo, mi sentii strana, come se … Ma io questi occhi li conosco! Un brivido mi attraversò il corpo mentre il ragazzo mi sorrise ammagliandomi. Ad un tratto non mi sentii più persa e spaesata. Ero così …. Piccola al suo confronto …. Ero una nana … Mi sentii protetta … Mi sentii a casa …


POV Robert

  “… Robert ….. Pattinsonuccio … tesorino bello …. Alzati!” Una voce lontana, affabile, mi stava richiamando alla realtà. Strinsi gli occhi e sorrisi. Sapevo a chi apparteneva quella voce melodiosa. O così pensavo.
“Due secondi mamma, poi mi alzo!” La mia bocca non voleva aprirsi a causa della stanchezza, e gli occhi sembravano chiusi dal cemento. La mia voce era maledettamente impastata. Intorno a me si levò una risata rozza e fastidiosa, mentre in sottofondo si sentiva un ronzio che man mano diventava più forte.
Quando le sinapsi del mio cervello ripresero a funzionare correttamente e quando il mio unico neurone si decise a svegliarsi, pensai alla risata così maialesca. Solo una persona poteva ridere così …. Fastidiosamente. Tom cazzo …
Spalancai gli occhi e fui investito da una pioggia di sole che mi accecò. Li richiusi di scatto mentre Tom continuava a ridere come un cretino.
IO. TI. AMMAZZO. BRUTTO BACAROSP … La tentazione più grande era quella di tappargli la bocca sferrandogli un pugno dritto fra le sue fauci, ma avrei rischiato di farmi male con tutta quella barba pungente e ispida che si ritrovava. Così mi accontentai a sferrargli un calcio sulla gamba, sforzando i miei poveri muscoli ad attivarsi. Rise più forte.
“Ma che cazzo hai da ridere la mattina presto!” Sbuffai spazientito e cercai di girarmi, ma qualcosa di duro e altamente scomodo mi bloccava. Storsi la bocca in una smorfia affaticata e mi nascosi gli occhi sotto le braccia.“Ma che mattina presto! Sono le 11 di mattina qua a LA”
*Gnick Gnick* Le rotelle del mio cervello andavano mooolto lentamente.  Elaborazione dati appena ricevuti … Scansione in corso … 50% …. 80%.... 99%... ASPETTA … LA … LA …. Los Angeles? LOS ANGELES????? 
Scattai in piedi mentre un centinaio di occhi si puntavano sulla mia figura e su quella di Tom, che, naturalmente, rideva ancora più di prima, ormai paonazzo in volto. Un’ondata di rabbia si riversò nelle fibre del mio corpo.
Tom, non sopravvivrai a lungo …. 5 FIGURE Di MERDA NEL GIRO Di POCHE ORE??  
Mi risedetti in fretta e furia e fulminai con lo sguardo quel deficiente di amico che mi ritrovavo. Mi misi seduto e cercai di placare la voglia matta di ucciderlo in modo lento e spietato. Non volevo scioccare le persone …
Attesi spazientito. Quando finalmente lui si degnò di smettere di grugnire, mi rivolse la parola. “Fra poco atterriamo!” Mi ricordai tutto. La frenesia, i saluti, l’ aeroporto, l’aereo preso per puro culo … Sghignazzai.
"Annunciamo ai gentili passeggeri di allacciarsi le cinture, siamo in fase di atterraggio!” Mentre il pilota parlava vedevo le persone iniziare ad agitarsi intorno a me, mentre io feci scrocchiare il mio collo dolorante. 10 ore di viaggio a dormire su un sedile duro e scomodo … peggio di così non potrebbe andare!
Quando finalmente le ruote toccarono terra, fummo balzati in avanti e mi resi conto dell’effettiva velocità del mezzo. Uno scroscio di applausi si levò in tutto l’aereo. Mah ….

 

15 minuti dopo

Eravamo scesi dall’aereo e ci eravamo diretti subito in sala d’attesa, per attendere l’arrivo dei bagagli. Figurarsi se non erano in ritardo … Scossi la testa spazientito e mi passai la mano fra i capelli, orami disordinati e senza una forma precisa.
Il mio sguardo, proprio come quello di Tom, passava lento e inesorabile su tutte le ragazze che passavano sui corridoi, trovando in ciascuna qualche difetto e qualche pregio.
“Hey amico, quella è accettabile!” Lui stava guardando verso una ragazza effettivamente carina, ma un po’ troppo rotonda. Le cose positive erano il seno e il culo grosso. Era bionda e gli occhi sembravano chiari. Era tutta sola all’angolo mentre ascoltava il suo I-Pod.
Rivolsi un’occhiata di sufficienza a Tom, che invece sembrava febbricitante come un bambino sulle giostre. Gli feci un segno di assenso. “Vadoooo!” Tom corse in fretta e furia dalla sua nuova preda.
Ed ecco che usciva il nostro lato da cattivi ragazzi. Io e lui, insieme alla nostra compagnia di Londra, andavamo in giro per i pub e ogni sera cambiavamo ragazza. Solo per scopare. Solo per divertirci. Risi ricordando quante, al mattino, vedendomi andare via si mettevano a piangere.
Quanto sei crudele … La vocetta stridula del mio angelo custode mi risvegliò dai pensieri. Stavo per controbattere, quando intervenì il mio diavoletto.Ma stai zitto angelo dei miei stivali !!! .. No sta zitto tu … NO TU … BASTAAAA SMETTETELA!!
Mi stavano solo confondendo le idee. Come erano apparsi, quei due litiganti scomparvero, lasciando dietro di loro una nuvoletta di fumo. Risi della mia scemenza.
I passeggeri del volo 2341 arrivato da Londra sono pregati di recarsi allo smistamento per il ritiro dei bagagli!” Guardai verso il mio amico e scossi la testa. Decisi di andare io, dato che Tom si stava dando da fare a colpi di lingua con la ragazza. Però, si dà da fare l’amico!
Mi diressi a grandi passi verso il nastro trasportatore e mi misi alla ricerca dei bagagli … C'erano un sacco di persone, tutte incollate al nastro trasportatore. E ora? Come faccio a venirne fuori vivo? Mi passai la mano nei capelli. Dovevo farmi coraggio.
Respiari a pieni polmoni un paio di volte. Voglio la mia sigarettaaaaaa !!! Scossi la testa. Non dovevo pensare ora a quello. Più tardi cervello, più tardi ... 
Lottai per più di dieci minuti buoni contro bambini, uomini e donne ma alla fine riuscii a ritrovare quelle dannate valigie. Le trascinai di peso fino alla sala d’aspetto.
Mentre stavo sudando come un matto, sia a causa del caldo torrido di LA, sia a causa del peso eccessivo delle valigie del deficiente (manco fosse una ragazza) notai che il cosiddetto cosetto stava parlando con una ragazzina abbastanza bassa e magrolina, dai capelli castani ondulati.
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo. Cazzo, Tom mi sta battendo con le ragazze! Non sia mai!!!
“Hey Tom ma che cazzo combini!” Lui mi rivolse uno sguardo ammiccante. Scossi la testa e alzai gli occhi al cielo.
“Hey Rob, niente! Solo sono andato a sbattere contro questo fiore di ragazzina! Scusa di nuovo baby!” Schiacciò l’occhio alla ragazza che, finalmente si girò verso di me.

 

Bene, eccocì quiiii!!! Che dire, ho provato nuovamente ad allungare il più possibile il capitolo. E so solo io quanto ho dannato ... Puff ... -.-" Però sono abbastanza soddisfatta del mio lavoro. Oggi il capitolo lo dedico nuovamente alla Sypsi, perchè stamattina, a scuola, probabilmente avrebbe voluto ammazzarmi, ma non l'ha potuto fare. Quiiindi grazie. Poi un grazie speciale a tutti quelli che recensiscono, I love you guys !! :D Dai ora vi lascio. Vado a studiare letteratura T.T Byeee

  

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


LAX Airport Luglio 2007

POV Robert

Avevo di fronte un angelo. Era poco più di una ragazzina, dai capelli lunghi e castani, che formavano dei boccoli proprio sulle sue spalle. Il corpo era sottile e le gambe erano lunghe e longilinee. Con lo sguardo percorsi la linea dei polpacci, poi passai alle cosce sottili e infine arrivai ai fianchi. Deglutii pesantemente e sorrisi.
Salii ancora, passando velocemente sul ventre piatto e dedicai, invece, un po’ più di tempo per il seno. Là sotto qualcuno iniziava a farsi sentire. Aspetta … sta calmo … Dovevo distrarmi. Dovevo distrarlo.
Andai avanti con l’ispezione. Lasciai per ultimo il suo viso. Era pallido, la sua pelle era diafana, cosa che risultava insolita per una ragazza a Los Angeles. Aveva qualche lentiggine a contornarle il naso e le guancie, ora arrossate dall’imbarazzo. Le labbra piene e rosee erano tese in un sorrisino mentre gli occhi erano di un verde smeraldo. Brillavano di luce propria. Mi persi in quello sguardo così … limpido quanto famigliare. Dentro l’iride si scorgevano pagliuzze dorate. Mi incatenai al suo sguardo.  Chi sei tu ragazzina, da farmi partire di testa con un solo sguardo?
“Ehmhm” Tom si schiarì la gola richiamandomi all’attenzione. Ma che cazzo vuoi ora? Mi girai verso lo scocciatore e lo guardai spazientito. Lui mi sorrideva ammiccante. Sospirai. “Amico, non fare il maleducato , non si osservano le ragazze!!!” I suoi occhi erano accesi dalla sfida. Voleva mettermi alla prova. Non ti conviene sfidarmi!! Lo incenerii con lo sguardo e lui scoppiò a ridere. La ragazza era ancora più rossa in viso e ora guardava per terra. Decisi di presentarmi.
“Ciao, io sono Robert! Questo coglione è Tom, penso che vi siate già conosciuti. Tu come ti chiami?” Volevo conoscerla. Anche se qualcosa dentro di me mi diceva che già l’avevo conosciuta… Mhh strano … La ragazza era immobile di fronte a me. Tom aveva uno sguardo divertito, mentre, come me aspettava una risposta. “Piace .. piacere mi … mi chiamo Kristen.” La sua voce era ridotta quasi ad un sussurro, ma era il sussurro più dolce che avessi mai sentito. Ma ti senti? Dolce …?? ROBERT RIPRENDITI! E’ SOLO UNA RAGAZZA … (CHE PROBABILMENTE TI SCOPERAI)
Il mio sorriso si tese ad un ghigno accattivante. “Hey ragazzina che ci fai tutta sola soletta qui in questo aeroporto enorme?” Tom era partito all’attacco, ma stavolta lei era solo per ME. “Beh, lo conosco a memoria ormai, io abito qui a LA e, sì insomma, lo conosco!” Ora si era girata verso il mio amico, rivelando al mio sguardo la visione perfetta del suo fondoschiena. Deglutii. Qualcosa nei miei …ehm piani inferiori … si stava muovendo. No non ancora sta buono! Lottai contro me stesso per cercare di rimanere calmo.
La prima regola per rimorchiare ragazze: non mostrarsi mai troppo invadente e, soprattutto, cercare di rimanere calmo. Avrebbero subito capito i tuoi scopi.
La sua figura era nuovamente rivolta verso di me e sorrideva, ora più calma e rilassata. “Hey, se tu sei di LA, ti dispiacerebbe accompagnarci e farci vedere un po’ la tua città?” Ero partito all’attacco anche io. Non volevo perdere contro quel cesso ambulante del mio amico. Ma c’era anche qualche cosa che mi spingeva contro quel corpicino.
Perché? Perché desideravo tanto di possederla? Che poteri hai piccola? Perché riesci a incantare chiunque? Arrossì violentemente mentre i miei pensieri ormai vagavano in fantasie perverse. MODALITA’ PERVERSIONE : ON. Sorrisi malignamente.
“Certamente, tanto sono da … da sola.” Abbassò lo sguardo timorosa, ma non prima di farmi notare che qualcosa aveva fatto spegnere la luce nei suoi occhi. Desiderai sapere come riaccenderla. Cosa la turbava tanto? E soprattutto perché volevo farla stare bene? Troppi pensieri per il mio unico neurone. Hey guarda che ti ho sentito ingrato!!! Ed ecco quel cretino forver alone del mio neuronuccio. Però, permaloso.Seh, seh sta zitto neurone! Stavo partendo di testa. Meglio cambiare discorso.
“Okkey incamminiamoci allora!” Tom era riuscito a sviare l’argomento prima di me. Certe volte, avere qualcuno che viaggia sulla tua stessa onda di pensieri, era un aspetto positivo. Lo guardai e notai che anche lui aveva capito che qualcosa non andava. Annuii.
“Seguitemi” La sua voce era tornata squillante e gli occhi erano di nuovo di un colore verde acceso. Naturalmente le valigie le portai io, figurarsi se Tom perdeva l’occasione di tubare con Kristen. Che bel nome … già sentito.
Mentre la seguivamo notavo come, nonostante fosse solo una ragazzina, si muovesse già in modo così seducente. Non era un bene per i miei ormoni impazziti. Ma non ero l’unico a impazzire. Tom era letteralmente partito al galoppo, ma, con mio graaande piacere, la ragazzina sembrava non dargli corda.  
Ovunque andava, tutti (e dico tutti!) i ragazzi si giravano verso questo angelo, beccandosi anche occhiatacce assassine dalle fidanzate furiose. Ma Kristen sembrava non accorgersene. Era così … ingenua. Sembrava un cucciolo smarrito in questa grande città, nonostante conoscesse a memoria ogni anfratto e ogni via. Scossi la testa. Da quando paragono le ragazze ai cuccioli?? Mah
Mentre continuavamo il giro, in taxi e a piedi, i suoi occhi avevano assunto una sfumatura ancora più accesa del solito. I suoi occhi sembravano … liquidi. Era, anche lei come me, orgogliosa del posto in cui è sempre vissuta. Sorrisi, pensando al fatto che probabilmente sta sera sarebbe già stata nel mio letto. E domani … dimenticata. Come tutte le altre. Come tutte meritano di essere lasciate. Come Tanya mi aveva lasciato …
Tanya, quella ragazza, colei di cui, all’età di 17 anni mi ero innamorato follemente. Era una ragazza da mozzare i fiato, alta con le forme nei punti giusti, capelli e occhi chiari.L’avevo perseguitata per sei mesi, fra tira e molla, e quando finalmente ero riuscito ad averla, lei mi aveva buttato via. Mi aveva praticamente fatto capire di avermi usato. Che io ero solo un gioco per lei, un toy-boy, come mi aveva chiamata. Mi si chiuse lo stomaco dal risentimento.
Da quel giorno ero cambiato. Per me le ragazze erano solo puttane. Tutti oggetti da “usa e getta”. E ora anche lei, che aveva qualcosa di tanto famigliare quanto seducente, avrebbe fatto quella fine. Ghignai mentre continuavo a camminare.

POV Kristen

Ma dove ti ho già visto?Ormai questa era l’unica domanda fissa nel mio cervello mentre da 2 ore a quella parte gli avevo fatto visitare Los Angeles. La mia cara città, quella che mi ha sempre accompagnata. L’unica che non avrebbe mai abbandonato. Che non mi aveva mai abbandonato.
 I miei occhi divennero lucidi, ma mi sforzai di non piangere. No non qui davanti a lui.
Lui … il mio cervello aveva già registrato quei lineamenti, anche se li ricordavo più placidi e rotondi. Lui mi ricordava … la forma del naso era identica, gli occhi erano azzurri. Lui era uguale a … anche i capelli, nonostante fossero più corti e più scuri, erano di un biondo uguale al suo. Il mio sogno personale era qui!!
Il mio cuore iniziò a battere freneticamente. Andai in iperventilazione. Defibrillatore prestooo … Aspettate. Dovevo riflettere prima di andare via di testa. Naturalmente era un ragazzo molto alto e sicuramente più vecchio di me. Come lui … Il viso era più sottile e scarno, era molto più magro di quel che mi ricordavo del mio angelo. E aveva quel filo di barba biondiccia a circondargli le labbra così simili alle Sue. Era spudoratamente e fotocopiosamente identico a Lui.
Ma c’era qualcosa che non era uguale. Qualcosa che Lui non avrebbe mai fatto. Si comportava da puro stronzo. Il suo sguardo passava in rassegna ogni ragazza che passava e sembrava un predatore in cerca della sua prossima preda. E quando osservava aveva uno sguardo freddo, duro. Puro ghiaccio negli occhi. I suoi occhi azzurri acqua diventavano di un freddo colore grigio scuro, oscurati dall’eccitazione del gioco. Rabbrividii.
No non poteva essere lui. Quello che ormai era solo un ricordo sfumato che , secondo me, non era mai esistito. Ormai ero arrivata a pensare che era tutta un’invenzione della mia immaginazione fervida da bambina sognatrice. Non potevano esistere persone così gentili, così perfette. E Robert, nonostante fosse altamente figo, ne era la dimostrazione pratica.
Comunque, se c’era una cosa che non sopportavo in una persona era il comportamento da stronzo. Avevo imparato ad odiare chiunque si comportasse in quel modo. Da falso perbenista. Tutto perfettivo. Tutto fumo e niente arrosto …
Colui che non aveva rispettato la promessa mi aveva insegnato anche quello. Non mi ero mai più fidata di una persona che prometteva cose fuori dalla sua portata, solo per piacerti. Strinsi i denti e storsi la bocca in un’espressione schifata mentre lo osservavo mangiare con gli occhi un’altra povera ragazza che involontariamente passava sul suo cammino.
Eravamo su un taxi diretto al loro albergo. “Kristen senti, sta sera se ti va potremmo uscire insieme. Tu conosci la zona, noi siamo due fighi - detto questo Tom si schiacciò l’occhio facendo salire un’onda di irritazione nel mio corpo – quiiindi la serata yo è assicurata !!” Lui e Robert si scambiarono un’occhiata che di innocente e puro aveva ben poco. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
“No grazie. Preferisco passare le serate da sola con le mie amiche” Il mio pensiero finì subito a Ashley e Dakota, che, in teoria, sta sera avrebbero dovuto venire da me a fare un pigiama party. Non vedevo l’ora. “Ohh, ma dai, come fai a non voler uscire con noi?” Tom mi stava letteralmente rompendo il cosiddetto cazzo.
Ringhiai sottovoce mentre, nel modo più gentile che riuscii, rifiutai l’offerta. Robert era silenziosamente seduto di fronte a noi, intento a vagare con il pensiero per chissà quale terra e lasciando a briglia sciolta lo sguardo, ora perso. Era bello. Fottutamente e cazzosissimamente bello. E io non dovevo pensare quelle cose … Insomma, Michael era andato via solo da qualche ora e io già pensavo ad un ragazzo di … ? ??? ??? Da dove aveva detto che veniva?
“Scusate ma, non vi ho ancora chiesto da dove venite” Stavolta, come risvegliato da un coma, fu il figo più figo show a parlare, scotendomi dall’interno con la sua voce fottutamente roca “Siamo di Londra. La nostra cara e vecchia Londra …” Non finì la frase, ricadde in quella specie d trans. Mah … Strano e stronzo. Due caratteristiche che mi dimostravano che neanche lui era il mio angelo. Potrei comunque accontentarmi. Sospirai e mi accoccolai meglio al sedile.

Reception dell’albergo. Tre commesse. Bionde tinte. Troie e rifatte. Indecentemente scollate. Stronze pure loro. Da quando eravamo entrati noi tre, quelle galline bionde tinte dalle labbra a canotto non avevano fatto altro che cinguettare complimenti a Robert, guadagnandosi, (naturalmente, da stronzi ci si comporta in modo simile e solidale !) occhiate decisamente illegali e dichiarate pericolose per l’umanità. Direi di più per la sanità (si intende la mia cosiddetta mentale).
Ma cazzo, io ero fidanzata da 4 anni ormai con un ragazzo d’oro, lui era appena partito per la Germania e io già pensavo ad un altro ragazzo? Robert, vaffanc …
“Kristen senti, facciamo così, invita le tue amiche da noi sta sera, così stiamo tutti insieme. Non ho voglia di lasciarti proprio adesso” La voce cazzosamente roca di quel … dio greco era al mio orecchio. Aspettate … al mio orecchio … vuol dire che ….Lui è … dietro di me????
Una secchiata di lava ultra bollente era scesa lungo la mia spina dorsale. Iniziai ad avere il respiro affannato. Il mio cuore partì al galoppo. Il mio cervello si auto scollegò. Tom era … Un momento … Ma dove cazzo era Tom?
Girai di poco la testa, mentre vedevo quel coglione che stava letteralmente slinguazzando con una commessa. Mi avevano lasciato tutti. Ma che cazz …  Sentii quella mano appoggiarsi al mio fianco. Bollii.
Le sue labbra sul mio collo in un lento e sensuale risucchio. Bruciai.
Il suo petto scontrarsi con la mia schiena. Scottai.
Il suo bacino (maledettamente duro) appoggiato al mio fondoschiena. Ustioni di terzo grado sulla mia pelle.
Mi lasciai sfuggire un cazzoso gemito, mentre chiusi gli occhi. Cazzo si! Mi stavo per lasciare andare. Non mi ero mai sentita così bene con nessuno. Nemmeno con ….
Michael, Michael, Michael … I suo nome rombò nella mia testa come una sirena e mi staccai prontamente da quella tentazione. Il suo viso era accaldato, gli occhi blu, profondi, liquidi. La bocca semichiusa. Le labbra piene e rosee. O ma andiamo , non potevi startene a Londra? Scossi la testa e fuggii via. Lontano da lui.



Hey !! :D ed eccomi di nuovo qui a rompervi le balle!!! Yeah. Comunque. Chi di voi mi vuole ammazzare? Su le maniiii !!! ;D So che mi starete odiano in qusto momento maaaaa .... aspettate e vedrete, tutto avrà senso poi ;D bye e alla prossima.
P.S. Questo capitolo è per la Sypsi che mi sta sclerando dietro perchè dovrei aiutarla a fare il progetto di scienze, maa in realtà sono sul suo letto a pubblicare ;D 


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


POV Robert

Cazzo. CAZZO. Cazzo. Cazzo. Lei era fottutamente, illegalmente e irrimediabilmente scappata via da me, lasciandomi mezzo eccitato (anzi, senza mezzo) nel bel mezzo del corridoio dell’albergo.
MA WTF? Che le era preso? Avevo fatto tutto alla perfezione. Avevo rispettato alla lettera il piano che avevo elaborato. Mi sembrava tutto perfetto.
Durante il tragitto in auto avevo vagato con il pensiero su come riuscire a portarmela a letto. Volevo solo lei. Guardavo le altre ragazze e vedevo solo delle persone, non le immagini porno che mi facevo prima. Ora nella mia testa regnava il suo viso, il suo corpo.
Non è che ti sei rimbambito è? Di nuovo quel cretino del mio neurone. Sta zitto e lavora schiavo !!!! Scacciai la sua vocetta irritante ed ecco di nuovo il Suo viso. Lei, ormai, era un’ossessione. Ovunque giravo la testa vedevo il suo corpo, il suo visino delicato, i suoi occhi accesi dall’eccitazione. Mi si rizzarono i capelli sulla nuca, mentre si rizzava anche qualcos’altro. Sorrisi. Calmati amico, calmati. Cercai di aggiustarmi la maglietta, in modo da rendere meno visibile il mio piccolo problemino. Anzi, non piccolo, ENORME. Sghignazzai e mi appoggiai alla parete del corridoio.
La luce fioca illuminava il pavimento , creando strane ombre sul muro al quale ero appoggiato. Sospirai e sforzai le mie meningi di tornare a concentrarsi un secondo. Chiusi gli occhi. Non capivo …
Avevo escogitato un piano per rimanere sola con lei. Avevo convinto Tom a slinguazzarsi la prima ragazza che aveva incontrato (le commesse cascarono come un fagiolo), convincendolo che fra di noi ci sarebbe stata una gara : chi si faceva più ragazze, vinceva. Poi avrei avvicinato Kristen al mio corpo e …
Cosa? Cosa ca**o è andato storto? Porca putt … Battei il pugno chiuso sulla parete facendo un rumore sordo, ma, dato che il corridoio era deserto, risuonò per tutto il piano. Scossi la testa e abbassai lo sguardo, vedendo di nuovo lei di fronte a me
.“Hey Rob ci sei? Siamo 2 a 0 !!!!” Voltai il mio sguardo pieno di rabbia e risentimento verso la reception, alla fine del corridoio. Tom, il mio migliore amico cretino, teneva sottobraccio una di quelle commesse che prima ci ha accolto. Avevano tutti e due uno sguardo d’intesa, pieno di desiderio. Vaffanculo pure tu! Gli ringhiai contro. Lui, spaventato dalla mia reazione, si diresse a lunghi passi verso lo stanzino delle scope. L’ultima cosa che sentii furono la risata eccitata della ragazza e il grugnito fastidioso di Tom.
Decisi che era meglio cercare la camera. Mentre camminavo nervosamente sul pavimento, pensai di nuovo alla sfortuna che avevo avuto. Io avevo un piano elaborato e non aveva funzionato, Tom invece, da cazzone che era, si era semplicemente buttato e ora stava scopando in uno stanzino. Sbuffai e mi presi la testa fra le mani.
Avrei dovuto esserci io lì. Con lei. Con Kristen. Sospirai pesantemente.
Ecco finalmente la camera 312. Aprii la porta , facendola sbattere. Sbuffai nervosamente e mi guardai intorno. Che razza di … Era tutto così … piccolo.
Beh, del resto hai scelto un hotel a due stelle per risparmiare … se mi davi retta … Figurarsi se non si impiccia questo … Sta zitto neurone, nessuno ti ha interpellato, se ti senti solo ti troverò una fidanzata … Seh, come se fosse possibile …. Ringhiai e pensai ad altro.
Ad un tratto di nuovo l’immagine di Kristen mi si stampò in testa. PERICOLO INNALZAMENTO PONTE LEVATOIO … Guardai il basso e sbuffai, passandomi la mano fra i capelli.
Sta sera avrei dovuto usare il fai da te. Mai, mai in vita mia mi era capitato di essere respinto. Poche volte avevo dovuto usare il fai da te. Digrignai i denti e, con il suo viso stampato in testa, mi diressi correndo in quel tugurio che chiamavano bagno.
POV Kristen
Vaffanculo alla mia cazzo di testa. Vaffanculo a Robert e quando cazzo ha deciso di venire a Los Angeles. Vaffanculo ai miei ormoni impazziti. MA SOPRATTUTTO VAFFANCULO A QUEL CAZZO Di POTERE CHE HA ROBERT SU Di ME!
Mi spostai nervosamente i capelli con la mano. Ero confusa, anzi confusa era solo un eufemismo di come ero io. Sbuffai e continuai a camminare.
I lampioni lungo la strada illuminavano sinistramente il marciapiede, mentre un acre odore di smog mi riempiva le narici. Intorno a me solo rumore di macchine che sfrecciavano. Io odiavo il traffico. Sospirai.
Nella mia testa ormai c’erano solo insulti. Una parte di me, quella più responsabile e adulta (quindi quasi nulla) mi diceva che avevo fatto benissimo, che avevo rispettato Michael, il mio unico amore, colui che aveva preso il posto vuoto che avevano lasciato Il mio angelo e Cam, che, dalla parte opposta della terra, Mike mi pensava e ancora mi amava.
L’altra parte del mio cervello, (circa l’ 80%) mi urlava, anzi mi ordinava di tornare da quel corpo così … così … COSI’. Dio, si poteva essere così tanto in balia degli ormoni? Mah …
Mentre correvo per le strade trafficate e piene di gente già mezza ubriaca, il ricordo così vivido del suo corpo sul mio, il suo fiato sul mio collo, le sue mani sui miei fianchi, mi fecero rallentare la marcia. Il cuore prese a martellarmi nel petto. Una scossa di pura elettricità mi attraversò dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi, soffermandosi in un punto nascosto, che era meglio non accennare. Sentii il mio utero implodere su se stesso. Deglutii e scossi la testa con vigore.
PREGHIAMO I GENTILI ORMONI Di MANTENERE LA CALMA, E’ TUTTO OKKEY, TORNATE AL VOSTRO POSTO. Mi fermai nel mezzo del marciapiede, guadagnandomi le imprecazioni di un ragazzo dietro di me, che sembrava avere fretta. Mi presi la testa fra le mani, stringendo i capelli e chiudendo gli occhi.
Esci dalla mia fottuta testa !!! STRONZO, STRONZO, STRONZO … Robert , Robert, Robert … Sempre e solo Robert. Vidi il suo viso. La mascella quadrata e muscolosa, gli zigomi alti, gli occhi azzurri così profondi, le labbra sottili e rosee. Le mani così lunghe, chissà cosa erano in grado di fare quelle dita … Deglutii e, nuovamente, le cellule del mio corpo presero a ballare la conga. Basta! Dovevo correre dalle mie amiche. Loro sicuramente sapevano cosa fare.

“CHE COSA? E NON Ci SEI STATA? MA SEI SCEMA?” Come sempre chiedere a quelle due scellerate di Ashley e Dakota era un errore madornale. Scossi la testa e abbassai lo sguardo. Figurarsi se loro non pensano al ses …
“Sei proprio una cogliona con i fiocchi. Cazzo! Dai!!! Ti si è strusciato sopra! Cosa dobbiamo fare con te?” Ash era fuori di sé. La guardai con sufficienza e me ne pentii subito. Era in piedi davanti a me, rigida e tesa come un bastone. Le braccia conserte sotto il seno. Il piede che tamburellava nervosamente sul pavimento. TAC, TAC, TAC …  I suoi occhi azzurri ardevano di rabbia. Il suo viso contratto in una smorfia. TAC, TAC, TAC … Daky invece era un po’ più rilassata, ma mi rivolgeva uno sguardo severo e compassionevole allo stesso tempo. Chiusi gli occhi e sospirai.
“E NON SOSPIRARE SAI??!! NON NE HAI IL DIRITTO!!!” Perché a me??? Perché sono tutti contro di me? La parte più nobile del mio cervello aveva ragione. Quasi tutti erano contro la sua saggia scelta. Anche il mio corpo. Anche il mio emisfero sinistro.
Un’ondata di rabbia e orgoglio mi gonfiò il petto. Mi alzai bruscamente e presi a muovermi per la stanza senza un perché. “Ma vaffanculo! Io ho pensato a Michael. Lui non esiste? E’ lui il mio ragazzo!” Un briciolo di scetticismo nella mia voce. Le mie due amiche a fissarmi. Si guardarono e scoppiarono a ridere. Scossi la testa e alzai gli occhi al cielo.
“Dai! L’hai detto te che non riuscite ad andare d’accordo. Cazzarola ! Ti sei fossilizzata con l’idea che l’amore è una cosa che può esserci una volta sola. Non è così! Siamo delle ragazze di 17 anni con gli ormoni che ribollono a 100 gradi nel corpo e TU, con un dio greco davanti pensi a Michael, quel cesso di me …” Mi stavano rompendo i coglioni che non avevo. “Hey, non offenderlo! E’ pur sempre il mio ragazzo!” Ribadii scioccata dalle parole di Dakota. “Ma vedi che cerchi di auto convincerti di questo? Non ne sei convinta anche tu !” Ash mi fissava insistentemente negli occhi, come per mettermi alla prova . Deglutii sotto il suo sguardo, troppo pesante per i miei gusti. Aveva ragione cazzo … ma Mike mi aveva fatto dimenticare LUI, il mio angelo mai più tornato, e il mio fratellone.
Sospirai e una lacrima mi scese sul volto. Silenzio. Solo il mio respiro rotto dai singhiozzi silenziosi. Fui subito investita dagli abbracci confortanti delle mie amiche e scoppiai a piangere più forte. Mentre ero soffocata dai singhiozzi le parole tanto dolci quanto false mi tornarono in mente …
“Ci rivedremo piccola!” Io ci avevo creduto, gli volevo un bene dell’anima, non sapevo come mai, ma in un qualche modo già lo Amavo. Lui era tutto per me … E invece, io per lui non ero niente, a quanto pareva … Aveva promesso … “Quando tornerò ti voglio vedere cambiata ok?” Un’altra persona importantissima per me, il mio fratellone, quello che mi aveva sempre aiutato se ne era andato in Africa e non aveva più dato notizie.
Michael aveva detto che lui ci sarebbe sempre stato ed era l’unico che era sempre tornato da me. Non potevo adesso lasciarmi andare con una persona che magari, alla prima occasione se ne sarebbe andata. Non potevo assolutamente. Non mi fidavo più di nessuno a parte Mike. Mi alzai sotto gli occhi indagatori delle mie amiche e mi diressi fuori. Fuori da tutto. Fuori …

POV Robert

Ero così … frustrato. Mi lasciai scivolare a terra, osservano con sguardo perso il gabinetto di fianco a me. Un ragno, dalle lunghe zampe nere e pelose, corse su per la tazza grigio-giallastra. Che schifo … Volsi la testa in alto e osservai il soffitto. C’erano delle strane macchie gialle agli angoli. Mi concentrai su quelle e presi a riflettere. Avevo appena provato il piacere più grande della mia vita, senza nessuna ragazza. Senza Lei realmente. Mi era bastato immaginarla. Mi era bastato pensare che era lei a donarmi quel piacere. Non ero mai stato così bene. E nonostante fossi ancora scosso dagli spasmi, il suo corpo era ancora nella mia testa. Ne volevo ancora. Volevo lei. Chi sei bambina, per farmi questo? Scossi la testa e mi afferrai i capelli con entrambe le mani, tirando ogni ciocca per farmi male e tornare alla realtà. Non potevo stare così per una conosciuta poche ore prima in aeroporto. A meno che …  Cazzo vuoi neurone stai zitto. S-T-A-I Z-I-T-T-O!!! Ritornai a pensare. Nella mia vita, di ragazze, ne avevo passate, e tante. Dai miei 16 anni ad ora me la ero sempre spassata. Adesso ne avevo 21. Ero un predatore sempre affamato. E le ragazze erano prede che non vedevano l’ora di essere mangiate da ME. Io, per loro, ero un Figo con la F maiuscola. Tutte si erano sempre dimostrate disponibili. Ma lei era così … Diversa. No, lei aveva l’aria di una che non si faceva mettere sotto da nessuno. Avevo sempre il desiderio devastante di scoparmela, chiaro. (I cattivi ragazzi non cambiano nel giro di un giorno). Ma avevo anche un’altra voglia. Malsana, non avrei dovuto averla. NON IO. NON PER LEI. Ascoltami genio io … Vai via neurone, davvero non ho voglia di litigare con te! Scivolai ancora più giù, preso dallo sconforto. Volevo vederla, starle accanto. Farla Mia, sempre e solo mia. E non avrei dovuto volerlo. Scossi la testa. Dovevo uscire dal luogo del delitto. Dovevo schiarirmi le idee. Mi sentivo Ubriaco. Pensavo a lei e le mie gambe cedevano. Lei assomigliava a …. QUALCUNO. Qualcuno di importante nella mia vita. Conoscevo quei tratti dolci e morbidi, ma allo stesso tempo seducenti e risoluti. Ma me li ricordavo più … diversi. Anche i suoi occhi così espressivi e così VERDI, li avevo già visti. MA DOVE ? Cazzo , dove? Ascoltami cazzo io … BASTAAAA !!! NON TI VOGLIO SENTIRE!! Okkey sto zitto, basta che poi, quando ci arrivi, non mi venga a dire “perché non ci hai pensato tu?” Alzai gli occhi al cielo, cercando un aiuto divino. Uccidimi anche l’ultimo neurone Signore … ti prego. Scossi la testa. Dovevo concentrarmi. Se l’avessi già vista, una come lei, me lo sarei ricordato … eppure … Basta, dovevo andarmene. Dovevo andare il più lontano possibile da quelle 4 mura che mi avevano visto compiere quell’atto così … Strano per uno come me. Mi alzai di fretta e mi vestii alla rinfusa. Afferrai la giacca e uscii dalla stanza.

POV Kristen


L’aria dell’oceano mi colpiva direttamente la faccia, facendomi venire i brividi nonostante fosse luglio inoltrato. La sabbia bianca carezzava i miei piedi nudi, facendomi il solletico. Alzai lo sguardo e vidi una distesa di stelle. Vedevo quei puntini. Ma vedevo anche il vuoto. Quel vuoto così nero …
Pensavo a lui. A Michael. Al fatto che,nonostante mi convincessi di amarlo, forse non lo avevo mai fatto. Forse era solo il fatto che aveva colmato quel vuoto che Loro mi avevano lasciato.
La mia gola divenne secca d’un tratto. Il mio cuore protestò. Li volevo. Volevo Cam. Volevo Il mio angelo. Volevo anche Robert. M non potevo pretendere miracoli, no?
Una lacrima scese lenta sulla mia guancia lasciando una scia. Non li avrei mai avuti. MAI … Un’altra lacrima scivolò sulle mie guancie, seguita da una sua sorella. Un’altra. Un’altra ancora. Ormai ero scoppiata a piangere. Io, Kristen Jaymes Stewart non ero mai stata una mammoletta.
Dopo che anche Cam mi aveva lasciato, mi ero costruita una corazza di ferro che solo Michael era riuscito a scavalcare, conquistandosi la mia fiducia. Tutti gli altri, comprese le mie amiche e i miei genitori, mi conoscevano per la Forte Kristen, non per quella vera che, ogni notte, piangeva su questa fottuta spiaggia di Venice. Quella spiaggia ricca di ricordi...
Mi avvolsi le ginocchia con le braccia e chinai la testa sulle ginocchia. Urlai. Feci uscire un altro pezzetto del dolore che mi avevano lasciato. Facendo uscire un altro pezzetto del mio cuore .
Quel fottuto bastardo del mio angelo non poteva sapere che sarei stata così male senza di lui. Ma poteva benissimo non promettermi niente. Avrei sofferto di meno. Non sarei venuta tutti gli anni su questa cazzo di spiaggia ad aspettarlo fino all’età di 13 anni. Con e senza Cam, che come lui non aveva mantenuto la promessa.
Il mare era l’unico mio compagno. Anche lui come Mike non se ne era mai andato. Aveva continuamente scandito i miei singhiozzi con quel suo movimento rilassante. Mi è stato sempre vicino, mi ha sempre ascoltato piangere, ogni estate. Ogni inverno. Ogni fottuto anno. Ogni cazzoso giorno. Ogni Maledettissimo secondo di agonia.
Il vuoto riprese a pulsare insistentemente. Mi portai una mano al petto. Stavo malissimo. Anzi, quell’espressione era solo il fantasma di come stavo io. E ora che anche mio padre stava male, che era ammalato e minacciava di andarsene, non potevo smettere di piangere. Tutti se ne sarebbero andati da me, prima o poi.
Mi abbandonai ad un ennesimo pianto liberatorio. Tutte le notti di estate, a parte quelle in cui le mie amiche mi portavano ad uscire con loro, stavo lì a piangere.
Ad un tratto, mentre ancora ero scossa dai singhiozzi, una mano così calda, come sicura mi si posò sulla spalla. Mi sentii così sola. Ma anche così protetta. Era arrivata la mia ancora. Forse, il mio angelo era tornato. Forse era solo la mia immaginazione. Non me ne curai.
Mi lasciai avvolgere da quelle braccia che, nonostante non sapessi a chi appartenevano, mi erano così famigliari. Appoggiai la testa sulla sua spalla e mi lasciai andare.

Awww che cosa dolcee :33 Chi sarà mai questo angelo? Mah... qualche idea? ;D comunque, dai io mi sono impegnata anche stavolta spero quindi che vi sia piaciuto ... beh, che dire .... aspettate e vedrete. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono sia con le recensioni, sia mettendo la mia storia fra le seguite, le preferite ecc ... Dai vi lascio alla prossimaaaa :DDDD

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


POV Robert

Dovevo staccare completamente il cervello. Non che lavorasse più di tanto …. Hey, ti sento genio … Sghignazzai, attirando l’attenzione di due passanti verso di me. Mi divertivo troppo a stuzzicare il mio neurone. Sospirai e cambiai posizione.
Ero oramai in piedi da più di 10 minuti con la sigaretta in bocca, mentre aspettavo con impazienza il taxi che avevo chiamato.
Osservai la strada, così piena di vita nonostante fossero le 11 di sera. Intorno a me un sacco di macchine in movimento per strada, riempiendo i miei polmoni, già compromessi dal fumo, di un buonissimo smog. Inspirai un’altra boccata di fumo. Puro relax in stato fumoso. Mhhh …
Invece di drogarti e comprometterti la salute ascolta quello che ho da dirti … No zitto … Liquidai nuovamente Neury (mi piaceva come nome da dargli), mentre espirai lentamente il fumo che mi annebbiò la vista per un secondo.
Davanti a me comparì un taxi, così mi affrettai a spegnere la sigaretta e chiamarlo. Riuscii a fermarlo per miracolo e salii sul mezzo.
“Dove vuole andare?” Un uomo di mezza età stava malamente seduto sul sedile, facendo trasbordare i suoi 400 kg di ciccia allo stato puro. Tossì rocamente e si girò verso di me, rivelandomi alla vista due occhietti neri e vispi, un nasone a patata rosso fuoco, una boccuccia quasi invisibile, nascosta da un paio di baffi grigio-giallastri.
“Ehm vorrei andare a Bever …” No cretino coglione !!! Dì che vuoi andare a Venice … Mi bloccai, interrotto dal mio neurone che mi sparava insulti a raffica. Cazzo vuole mò questo? Alzai gli occhi al cielo, guadagnandomi uno sguardo di circospezione da parte dell’autista.
Cazzo vuoi mò tu? Vai a Venice non a Beverly Hills.
“Ehm signore, allora andiamo a Beverly?” Il tassista sembrava confuso dal mio strano silenzio. Lui non poteva sapere con chi convivevo … Hey … basta insulti, fallo e basta. Sospirai e dissi, anche se non ero molto convinto
“ No, a Venice grazie!” “Bah ..” L’uomo si girò con una faccia confusa dipinta in testa e partì sgommando.
Il taxi mi stava portando inesorabilmente verso Venice Beach. Non sapevo come né perché il mio Neury aveva deciso di portarmici e perché io avevo accettato così in fretta. Era l’unico posto in cui voleva andare. E non sapevo perché. Ero spinto da una voglia strana. Vacci, vacci, vacci … nella mia testa solo quella parola. 5 lettere di fuoco marchiate nel mio cervello, ormai fottuto da più di 2 ore. Colpa sua. Colpa di Kristen. Colpa di quella piccola bambina di cui mi ero innamorato da bambino. … ….
Aspettate … INNAMORATO??? IO NON POTEVO INNAMORARMI. NON Di NUOVO. NON DOPO QUELLO CHE ERA SUCCESSO. Mi strinsi la testa fra le mani. Dovevo distrarmi.
Sospirai e mi misi l’I-Pod alle orecchie. Scorrevo con il dito lungo lo schermo, ma non ero capace di scegliere nessuna canzone. Il mio cervello non rispondeva agli impulsi. (Come se fosse una novità …). Così decisi di fare riproduzione casuale. Sarebbe stato il caso a guidarmi … Appoggiai l’aggeggio sulle mie gambe e chiusi gli occhi.Partì una melodia strana, rilassante ma sofferta allo stesso tempo. Era di Rihanna.

I feel like I’m a hopeless romantic
I can’t help falling in love
I fiend for love
I want it, I crave it
I just can’t get enough

Mi sento come se fossi una romantica senza speranze
Non riesco a non innamorarmi
Divento un diavolo per amore
Lo voglio, lo desidero
Non ne ho mai abbastanza
 

Era la canzone meno indicata per il momento. Ma non riuscivo a non cantare. Vedevo il me stesso che ancora era innamorato, che credeva che le ragazze fossero un dono, per poi essere ferito. Vedevo quel bambino che rideva e giocava. Che era molto forte. Ora ero diverso. Ero cambiato drasticamente. Ero cresciuto e non credevo più nell’amore. Mi sentivo più grande fisicamente, eppure più debole.  IO ero il contrario di quello che cantava Rihanna.

Take me away
I wear my heart on my sleeve
Always let love take the lead
I may be a little naive, yeah
You know I’m drunk on love
Drunk on love
Nothing can sober me up
It’s all that I need, yeah

Portami via
Il mio cuore è avvolto da un velo
Lascio sempre che l’amore mi guidi
Posso essere un po’ (strana) yeah
Lo sai che sono ubriaca d’amore
Ubriaca d’amore
Niente può rendermi sobria
E’ tutto ciò di cui ho bisogno
 

Riaprii gli occhi sconcertato. Mi sentivo perso. Guardavo fuori dal finestrino con uno sguardo vacuo e assente. I miei occhi si velarono di tristezza. Nonostante le parole non mi rispecchiassero per niente, sentivo quella canzone così mia. Così adatta a me.
Sentii il mio cuore battere per la prima volta. Mai mi ero preoccupato del mio cuore, ormai indurito e freddo come il ghiaccio. Ora lo sentivo battere, mentre nella mia mente scorrevano le immagini di Kristen. Kristen. Kristen …
Una consapevolezza mi colpì il cuore come una freccia. Io la conoscevo. Io le volevo bene. E tanto.
Me la immaginai mentre correva in spiaggia, con il sole a colpirle la schiena nuda, riflettendo il biancore della sua pelle diafana. Nella mia visione, lei era felice, rideva, emettendo un suono cristallino e spensierato. Come una bambina … mi ricordava qualcuno. Ma lei era una bambina. Aveva solo 17 anni … Sospirai.
Continuai a immaginarla correre e giocare in spiaggia, per poi correre verso una persona. Questa persona era molto più alta di lei e aveva i capelli corti. Era un uomo. Una fitta mi colpì il cuore. Perché?
Lei gli si avventò fra le braccia e si alzò sulle punte per arrivare a posare le sue labbra piene su quelle dell’uomo misterioso. Nello stesso istante mi sentii morire. Strinsi le nocche dei pugni, fino a sentirmi la pelle delle nocche così tesa, da essere sul punto di lacerarsi.  Perché ti dà fastidio? Devi fottertene di lei e di tutte le donne ! Non sono fatte per amare! Devi solo usarle! Ma allora perché il mio cuore si contrasse un paio di volte, mentre continuavo a vederla baciarsi con questo ragazzo misterioso?
Chiusigli occhi in preda alla rabbia e scossi la testa. “Scusi signore, siamo arrivati! Fanno 50 dollari!” La voce del tassista mi risvegliò dai miei pensieri contorti. Pagai senza fiatare e scesi dall’auto. Subito l’odore pungente della salsedine mi colpì le narici. Quell’odore era famigliare. Inspirai a pieni polmoni. Spensi l’I-Pod, mentre quelle parole vagavano ancora nella mia testa. Drunk on love, drunk on love
Ero scosso. Mi sentivo ubriaco anche io. Ero ubriaco di Kristen. Ubriaco di lei …
Sorrisi e scesi sulla sabbia fine e bianca, illuminata dalla luce pallida della luna. Arrivai verso riva e mi sedetti, prendendomi le gambe e incrociandomele sotto il corpo. Era tutto così bello. Non mi era mai piaciuto così tanto il mare, eppure qui mi sentivo a casa. Come mai?
Chiusi gli occhi cullato dalle onde del mare. Mentre ero seduto, delle immagini di me, che nuotavo in queste acque mi riempì la mente, soffocando ogni mio pensiero.
Kristen …
Mentre nuotavo scorgevo qualcosa che si dimenava in acqua. Una fitta fortissima colpì il mio povero cuore.
E’ un nome famigliare … mi ricorda … qualcuno.  
Nei miei ricordi stavo aiutando qualcuno a salvarsi, e appena arrivato a riva svenivo. Che cosa voleva dire …
Perché mi stai mostrando questo Neury? Guarda e vedrai …
Ed ecco di nuovo la luce nei miei ricordi. Sentivo delle voci nella mia testa, voci familiari quanto sconosciute. Ad un tratto qualcosa mi avvolse il torace. E vidi ….
Quel qualcuno!!!!!
Aprii gli occhi di scatto. Kristen era … la mia Kiki. Quella Kiki che da bambino adoravo. Quella piccola sorellina adottiva che avevo abbandonato e che sognavo ogni notte.
Il rumore delle onde mi fece tornare in mente tutto. Ecco perché lei era così famigliare. Sentii ad un tratto il mio cuore scaldarsi dopo tanto tempo. Mi sentii bene. Sorrisi alla luna. Chissà se lei mi ha riconosciuto …
Mentre fui investito dai flashback, riflettevo su quanto a lungo l’avevo cercata, in lungo e in largo, sentendomi così tanto in colpa per aver promesso una cosa che non potevo mantenere.
Hey Neury …. Grazie, avevi ragione … Seh, grazie Rob. Però non fidarti mai di me …. Fuck.
Sorrisi e mi sdraiai sulla sabbia calda, illuminata dalla luce della luna. Ad un tratto sentii un singhiozzo in lontananza.
Voltai lo sguardo verso l’origine del rumore e vidi, lontano, rannicchiata sulla sabbia, una ragazza che piangeva disperata. Mi alzai a fatica. Chi poteva essere a quell’ora a piangere su una spiaggia? Dovevo vederci chiaro. Mi misi ritto in piedi e la raggiunsi a grandi passi.
Quando le fui vicino, il mio cuore fece le capriole nel petto. Era lei. Era la mia Kiki. Ma stava piangendo … Di nuovo il vuoto a pulsare. Spinto dall’impulso di abbracciarla, le posai una mano sulla spalla e, vedendo che non si scostava, avvolsi il suo caldo corpicino al mio petto. Nello stesso istante, la stessa visione di prima, ebbe un senso : al posto del ragazzo misterioso che la baciava, c’ero io. Sorrisi involontariamente. Ero finalmente a casa …

 

POV Kristen

Shhh, basta piangere piccola. Sono qui. Ora sono qui.” La Sua voce era qui, al mio orecchio, dolce e gentile. Il mio angelo …
Allora è sempre stato un sogno? Le sue braccia forti mi stringevano con gentilezza, senza forza, con il solo scopo di calmarmi. Come faceva quando eravamo su questa spiaggia tanti anni fa … Come avrei voluto che facesse in questi anni …
Gli ultimi singhiozzi scossero il mio corpo ormai senza più liquidi. La sua maglietta nera era bagnata a causa delle mie lacrime che, da più di un quarto d’ora, scendevano senza sosta, bagnando anche lui. Era caldo. Il suo petto era accogliente e marmoreo. Mi sentivo protetta. Sempre fra le sua braccia mi sentivoprotetta …
Sorrisi e mi accoccolai meglio sul suo corpo. “Sei qui …” Il mio era un sussurro. Allargai il sorriso quando mi rispose. “Si piccola, sono qui” Quelle parole mi fecero scattare di gioia. Lo abbracciai di slancio, travolgendo il mio angelo e facendolo scontrare con la sabbia bianca. La sua risata cristallina contagiò anche me. Ero finalmente felice, IL MIO ANGELO ERA QUI!!! CAPITE … QUI CON ME !!!! 
Volevo vedere come era diventato, così decisi di guardare il suo volto. Quando alzai il viso arrossato e scontrai i Suoi occhi mi sentii morire. Non era il mio angelo … era Robert. Solo Robert …
Lui sorrise illuminandomi con i suoi denti bianchissimi. I suoi occhi erano di un azzurro scuro, velati dalla dolcezza. Il suo viso torto in un’espressione beata, che esprimeva dolcezza. Non poteva essere Robert … ma allora …. Lo fissai a lungo.
Il vuoto che avevo nel petto, stranamente non si riaprii, quando riscontrai che non era il mio angelo ma Robert. Perché? Perché, nonostante non fosse chi mi aspettavo, non mi sentivo morire come tutte le volte? CHI SEI REALMENTE ROBERT?
Ero incatenata dal suo sguardo, così profondo. Così simile al mio. Così sofferto … Anche lui stava male … Sapeva cosa provavo.
“Che - che ci fai qui?” Risposi più acida di quanto volessi apparire. Era rispuntata la mia corazza. Avevo fatto male a farmi vedere debole da lui. Ne avrebbe approfittato, stronzo com’era.
Le sue sopracciglia si aggrottarono. Poi sembrò afferrare qualcosa da me sconosciuto e sospirò pesantemente. “Niente, avevo voglia di pensare e … ti ho trovata qui.” Sorrise voltando lo sguardo verso il mare, nero e cupo.
Le onde del mare accompagnavano il mio cuore …. TUM TUM SFRUSH TUM TUM SFRUSH ..
Anche il suo cuore correva, allo stesso ritmo del mio. Le onde facevano da sfondo rompendo i silenzi imbarazzanti. Io ero ancora abbarbicata al suo corpo, e stranamente non mi sentivo fuori posto. E lui non si spostava. E se lui fosse …. Diverso? No. Non lo potevo pensare, non potevo fidarmi così facilmente di una persona che conoscevo a malapena.
Scossi la testa, con l’intento di alzarmi e andarmene. Ma appena mi rizzai sulle gambe le sue forti braccia avvolsero la mia vita. “Ti prego … no, non anche tu …” La sua voce era un sussurro profondo e sofferto. I suoi occhi immersi nei miei. Erano così azzurri … Una lacrima sfuggi al suo controllo. Mi commossi. Sembri diverso … anche tu hai una maschera, vero Rob?
Mi lasciai afferrare e riportare in quella stretta così sicura. Lui mi afferrò i fianchi con un braccio e l’altro lo fece passare dietro al mio collo quasi con timore di farmi male, ma con l’intento di non lasciarmi andare. Non anche tu … Chi è che lo aveva fatto stare male?
Decisi di abbassare per un momento la mia maschera, solo per godermi quell’abbraccio tenero. Incastrai il mio viso nell’incavo del suo collo, inspirando profondamente il suo profumo. Così virile, così sicuro. Così … angelico.
Qualcosa dentro di me diceva che lui sapeva cosa provavo. Mi accoccolai meglio e, spinta da non so quale forza divina, iniziai a raccontare. “Sai perché ero qui a piangere? Perché la mia vita è una merda. Con la M maiuscola. Sempre, fin da bambina, ho imparato a non fidarmi delle persone, perché la maggior parte di esse sono false, promettono un sacco di cose, ma non riescono a mantenerne neanche la metà. Nella mia vita di persone che mi hanno fatto promesse ce ne sono state tantissime, ma quelle per cui piango la notte sono tre.”
Mi bloccai perché la mia voce era rotta dal pianto. Singhiozzai e ancora una volta la sua mano era sulla mia schiena, cercando di calmarmi. Un flash mi fece riaprire la voragine del petto: sia il mio angelo che mio fratello mi consolavano così … Il mio cuore si riaprì di nuovo, facendomi piegare dal dolore. Volevo urlare, ma non lo feci. Non volevo mostrargli tutto il mio dolore. Già mi ero esposta abbastanza. E pensare che lo conoscevo da poche ore. Ti sbagli …
Di nuovo quei pensieri contorti che elaborava il mio cervello. Un’altra scossa al cuore. Maledetta voragine … Mi morsi il labbro, cercando di spostare il dolore in una zona più sopportabile e continuai il racconto.

 

POV Robert

Non mi aveva riconosciuto. Ma io sì. Purtroppo per il mio cuore e la mia mente.
Tutta la mia vita era sempre girata attorno a lei, direttamente o indirettamente. Qualsiasi ragazza che vedevo avevo qualcosa che le assomigliava: qualcuna la forma del viso, qualcuna gli occhi, qualcuna il colore dei capelli … Ero sempre andato in cerca di Lei, nella speranza di rivederla. Ma ancora non me ne rendevo conto …
Tutte le ragazze con cui ero stato, in qualche modo assomigliavano alla versione che mi ero costruito in testa. Mi ero fatto un’immagine tutta mia di come sarebbe stata quella bambina che tanto avevo adorato da grande. Me l’ero immaginata una dea. E ora che ce l’avevo davanti … Lei era ancora meglio …
Mi ero illuso che lei potesse ricordare la mia faccia. Ma appena mi aveva dimostrato il contrario, avevo sentito il cuore contrarsi e implodere dal dolore. Mi aveva fatto male sapere che non si ricordasse chi fossi. Ma come potevo biasimarla? Chiunque persona sana di mente si sarebbe dimenticata un incontro così vecchio e banale. Banale per chiunque ma non per me …
Ehhh Robert, caro mi Robert, ti sei innamo …. ra …. (cosa??? Non mi hai ancora bloccato? Allora ne approfitto) … to. Sospirai sul suo collo.
Ehm , mi vergogno ad ammetterlo, ma penso che tu, Neury, abbia forse e dico forse e lo SOTTOLINEO PURE hai ragione. E così dicendo, quel neurone forever alone prese a ballare la conga nella mia testa. Sospirai.
Mio nonno diceva sempre che, quando avrei incontrato la ragazza a cui ero destinato, non me la sarei più tolta dalla testa, ci sarebbe sempre stata. E lei aveva sempre occupato uno spazietto nel mio cervello. E naturalmente nel mio cuore …
L’amavo? Chissà … era troppo presto per definire quella gioia immensa che avevo nel tenerla fra le braccia e cullarla, come facevo quando era bambina, carezzandola sulla schiena.
Aveva iniziato un discorso. Il discorso della sua vita di merda, come la aveva definita. Chi l’aveva fatta stare così male? Se l’avessi saputo lo avrei ammazzato. NESSUNO PUO’ FAR PIANGERE LA MIA KIKI. L’abbracciai stretta mentre parlava.
“Sai perché ero qui a piangere? Perché la mia vita è una merda. Con la M maiuscola. Sempre, fin da bambina, ho imparato a non fidarmi delle persone, perché la maggior parte di esse sono false, promettono un sacco di cose, ma non riescono a mantenerne neanche la metà. Nella mia vita di persone che mi hanno fatto promesse ce ne sono state tantissime, ma quelle per cui piango la notte sono tre.”
Singhiozzò e ancora una volta la mia mano fu sulla sua schiena. Come facevo quando lei stava male da bambina, su questa stessa spiaggia … Con il rumore delle onde .. Magari avrebbe avuto un flash … Sorrisi delle mie speranze vane. “Una è mio fratello. Cameron, il mio preferito, colui che mi aveva sempre protetto e mi aveva aiutato a superare un trauma che dopo ti racconto.” Cameron me lo ricordavo. Molto bene per giunta. Era quel ragazzino vispo e vivace che si era affezionato tanto alle mie sorelle. E cosa le aveva fatto lui?
“Lui era partito per l’Africa per fare volontariato, per cambiare aria. Era appena morta la sua ragazza in un incidente d’auto.” Tirò su con il naso e io l’abbracciai più forte. “Aveva promesso che sarebbe tornato da me dopo un anno. Invece … Non abbiano più ricevuto sue notizie. Non so se si è sposato, se ha la ragazza, ma soprattutto se è ancora vivo.
Sospirò per calmare i singhiozzi che ormai regnavano padroni nel suo corpo. Che scuotevano anche il mio corpo. Una lacrimasi addensò al lato del mio occhio destro.
Hey Neury, bloccala subito!! Okkey, sta calmo ….
 
“La seconda è mio padre, il quale, dopo la partenza di Cam mi ha promesso che sarebbe sempre stato con me fino al giorno del mio matrimonio e oltre. Invece ora si è ammalato gravemente e minaccia di andarsene anche lui.”
Povera piccola Kiki … La lacrima scese anche sul mio viso. Ti avevo detto di bloccarla neurone del … Ahhh … fa niente … Quante ne aveva passate?
“E l’ultima persona forse non la capirai. Era il mio angelo. Era un ragazzino che avevo conosciuto tanti anno fa, Avevo all’incirca 3 anni. Ma me lo ricordo bene. Era venuto qui in vacanza e io mi ero affezionata a lui così tanto …”
Il mio cuore avevo sobbalzato. E ora stava correndo all’impazzata. Allora lei si ricordava di me? Sorrisi, quando una nuova ondata di singhiozzi, ancora più forti, la scosse. Mi fece male. Lei stava male per me. A causa mia. E della mia stupida promessa. Quanto mi ero odiato per quella cazzo di  promessa che pensavo di non poter mantenere?Tantissimo. E ora avevo un motivo in più …
“Lui non poteva immaginare che io sarei stata così male a causa sua. Non poteva sapere che mi avrebbe rovinato l‘infanzia. No, non lo sapeva. Ma poteva benissimo non promettere. Ho passato tutte le estati su questa spiaggia a piangere perché non lo vedevo tornare da me. Sono addirittura arrivata a pensare che fosse stato tutto frutto della mia immaginazione. Ma c’era ancora Cam a dirmi che era stato tutto vero. Poi lui se ne è andato, lasciandomi in balia dei ricordi sfumati, scavando ancora di più quella voragine”
Mi ODIO … L’HO GIA’ DETTO? Un’altra pugnalata al cuore. Non piangere piccolina, non a causa mia, sai che non lo sopporto! Un’altra lacrima scese lenta sulla mia guancia, fermandosi sulla barba ispida.
“Per fortuna è arrivato Michael, il mio ragazzo …” Giaccio nelle vene. Il rumore di vetri rotti riempì la mia mente. Non erano vetri … era il mio cuore che andava in frantumi. Mi sentii risucchiare via il cuore dal petto, che, nonostante tutto, pulsava rumorosamente, lottando contro quella forza oscura, e faceva male. UN MALE DA MORIRE.
Sentii un vuoto sempre più grande. L’avevo persa per sempre … Altre lacrime sfuggirono al mio controllo, mentre lei continuava il monologo.

Wooo okkey guys ecco un altro capitolo. T.T mi ha commosso scriverlo. Beh, che dire, spero solo che vi piaccia questo cap, anche se ero abbastanza indecisa, la'vrò rifatto 30 volte minimo. D: Comunque, volevo ringraziare la Sypsi, perchè lei è la mia più grande sostenitrice morale, l'Ila, perchè mi ha suggerito l'idea senza saperlo ;D, e tutti coloro che recensiscono e continuano a darmi fiducia. Mi sciolgo a vedervi sempre così calorosi ... :3 okkey alla prssima byeeee

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


POV Kristen

Ero scoppiata a piangere parecchie volte, inzuppandogli la maglietta. Avrei dovuto pagargli la lavanderia …. Beh, quello era il minimo.
E lui era stato tutto il tempo a consolarmi, sopportando tutte le mie urla disperate al suo orecchio, sopportando le mie unghie conficcate sul suo braccio, sopportando anche i miei pugni sul suo stomaco. Dovevo sfogarmi e lui lo aveva capito. Si era limitato a stringermi mentre piangevo e urlavo, senza fiatare quando lo colpivo o lo tagliavo con le unghie. Era stato … dolce. E mi aveva fatto vedere un barlume di speranza sul mio cammino. Lui ci sarebbe stato … forse.
Però avevo fatto un grande, grosso, grossissimo errore. Mi sarebbe costato caro. Mi ero mostrata debole ai suoi occhi, dicendogli tutta la mia vita; tutto quello che in 13 anni avevo raccontato a Mike, a lui glie l’avevo raccontato in 15 minuti netti, nonostante lo conoscessi da sole 12 ore.
Lui aveva questo strano potere su di me, come di un calmante naturale. Però non avrei dovuto fidarmi di uno sconosciuto. Eppure … Perché non mi sentivo a disagio?
Le sue braccia circondavano dolcemente la mia vita, tenendomi stratta al suo petto marmoreo. Gli avevo raccontato tutto, di Cameron, di mio padre, del mio angelo …
Sospirai contro la sua spalla. Gli avevo anche confessato la fottuta paura che avevo di perdere anche Michael. Mi strinsi maggiormente a quell’abbraccio. Chissà se … Chissà se potevo considerarlo un amico … Magari, sotto la maschera da cattivo ragazzo si nascondeva un animo fragile … No, non potevo lasciarmi andare.
Ricordi quello che ti sei detta ? Non mi fiderò mai più di nessuno ad eccezione di Mike ? Ecco, vedi di rispettarlo. Scossi la testa piano e mi allontanai impercettibilmente, facendo calare di nuovo la maschera. Ad un tratto un suo singhiozzo mi fece tremare. Cosa? Un SUO singhiozzo?
Alzai il viso e ciò che vidi mi lasciò basita: Robert lo stronzo, il duro, che piangeva come un bambino? Mi sentii sbagliata. Cattiva.
Cosa avevo fatto?...
Una fitta mi scosse il cuore, che si contorse su se stesso.
E soprattutto perché stavo male a vederlo piangere?..  
Mi sedetti di fianco a lui e gli afferrai il viso tra le mani. Era caldo, tremendamente caldo. Scossi la testa mentre un strano languore si stava espandendo nel mio corpo. Dovevo concentrarmi. Quello era il momento meno opportuno.
Mi guardò negli occhi e ancora una volta mi sentii sprofondare. Erano lucidi, pieni di tristezza, l’azzurro si era trasformato in grigio scuro. Si stava sciogliendo la felicità che emanava. La sua bocca era serrata, quasi a voler soffocare i singulti. Mi si spezzò il cuore.
Non piangere Rob, se cadi tu, cado anche io ….
Chiuse di nuovo gli occhi, come se avesse provato un forte dolore. Ennesima pugnalata. “Cosa c’è Rob? Dimmelo! Perché piangi?” Lo scuotevo per farlo parlare, almeno guardarmi. Ma l’unica cosa che ottenni fu un potente scossone da parte sua. Voleva andarsene. Ma perché?
Appena le sue braccia scostarono le mie con così tanta freddezza, mi sentii persa. Vedevo di nuovo il buio. Non c’era più nessuna luce a illuminare il mio cammino. Mi sentii come un animale smarrito di fronte ad un cacciatore. Robert si mise in piedi sovrastandomi e, finalmente, aprii gli occhi.
Come avrei voluto che non li aprisse … Tremai dal dolore.
Erano di nuovo ghiacciati, inespressivi. Impenetrabili. Ma soprattutto troppo profondi. Non riuscii a sostenere il suo sguardo fisso. Abbassai gli occhi, timorosa, mentre un sottile rossore si propagò sulle mie guancie.
Silenzio. Solo il rumore del moto delle onde, così calme. Loro non dovevano preoccuparsi di niente …
Il cielo cominciava a schiarirsi. Tutto stava diventando rosato. Le nuvole, i gabbiani, anche i mare. Lui era ancora in piedi, lo sguardo perso a cercare chissà cosa in me.
Non riuscivo a sopportare tutto quel silenzio. Le mie mani erano strette a pugno, appoggiate sulla sabbia di fronte al mio corpo, come per proteggermi. Rob aveva l’aria di un predatore, retto di fronte alla sua preda, sovrastandola con la sua mole per incuterle terrore. La sua preda ero io…
Sospirai. Non potevo pensare quello. Lui mi aveva aiutato. Era stato dolce …. Dovevo fare qualcosa. Così mi alzai sotto il suo sguardo indagatore che, come un masso, pesava sul mio corpo. Deglutii, sempre guardando a terra. Non avevo il coraggio di fissarlo.
“Ascoltami bene. Non so chi tu sia, nemmeno perché sei venuto qua sta sera. Ci conosciamo da massimo 10 ore, ma ti prego, credimi che vederti piangere senza saperne il motivo, fa stare male anche me. Se è colpa mia, se ho fatto qualcosa di sba …” Un fruscio mi fece alzare la testa, anche se di poco.
“Shhh” Le sue dita furono sulle mie labbra per zittirmi. Erano bollenti. Così tanto bollenti da accendere un fuoco nel mio corpo. Deglutii a vuoto mentre il suo sguardo, ora tornato di un azzurro liquido, quasi blu, mi scrutava. Le sue labbra rosee erano socchiuse, mentre mi soffiava addosso il suo profumo. Sapeva di buono …
Arrossii e alzai lo sguardo timorosa. Lentamente fece scorrere le dita lungo il profilo del mento, per poi curvare sotto la mandibola e finire lungo il solco della giugulare. Dove erano passate quelle maledettissime falangi, sentivo la pelle pulsare e bruciare. Si era avviato un processo di autocombustione cellulare.
Mentre muoveva le dita su e giù, in un movimento sensuale quanto dolce, osservai le sue labbra curvarsi in un sorriso e le sue iridi luminose seguire sul mio viso i movimenti delle sue dita. Deglutii e lui se ne accorse. I suoi occhi si tuffarono nei miei. Azzurro nel verde. Mare nel bosco. Una scossa di puro piacere si diffuse nel mio corpo. Mi sentii vergognosamente eccitata.
“Non è colpa tua. Sono io. Sono solo uno stupido.” Scosse la testa rammaricato. La sua voce era roca, profonda. Una scossa si diradò nel mio corpo, partendo dalla spina dorsale, fermandosi nel cuore e dirigendosi verso …ehm,ehm … avete capito no?
Le mie guance si tinsero di rosso bordeaux. Lui, constatando il risultato che aveva il suo tocco su di me, sorrise abbagliandomi.
“Devi sapere Kristen, che io nella mia vita di cose ne ho sbagliate e tante. Ma, l’unica cosa di cui mi rammarico è quella di essermi fatto fregare la ragazza più importante della mia vita da sotto il naso. Beh, più o meno …” Non capivo il suo discorso. Mentre parlava, mi guardava fisso negli occhi, come se volesse comunicarmi qualcosa. Ma cosa??
“Mi dispiace, si, insomma io … beh, mi spiace veramente tanto.” Avevo parlato in modo confuso, balbettando come una deficiente, scatenando il lui una risata cristallina. Come avrei voluto sapere ….
Mi morsi il labbro mentre quei fottuti bastardi dei miei ormoni giravano e urlavano per tutto il mio corpo. Deglutii a vuoto. Nuovamente. Abbassai lo sguardo, rossa fino alle orecchie.
Constatai, mio malgrado (si fa per dire …), che i nostri corpi erano praticamente appiccicati. E, purtroppo (in senso lato), il suo bacino alquanto … ehm … rigonfiocombaciava alla perfezione con il mio. Questo però era troppo, per chiunque. Così alzai di nuovo lo sguardo e mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri di distanza.
Sapevo dove voleva arrivare. Ed era maledettamente sbagliato. Eppure non riuscivo a muovermi. Mi attirava. Mi incatenava. O al diavolo Michael !!! Ecco di nuovo la parte meno nobile di me che mi incalzava.
Aiutami cervello, invece di festeggiare con il cuore!! Ero in puro panico. Il suo sguardo era fisso nel mio. L’azzurro era diventato blu. Le sue labbra erano socchiuse e così piene. Avevo voglia di morderle.
2 centimetri... I nostri respiri si mescolavano creandomi l’acquolina in bocca. Si leccò le labbra con fare sensuale. Altra scossa nel mio utero. VAFFANCULO !!!
1 centimetro ....
10 millimetri e …

POV Robert

Stavo sognando. Sicuramente. Ero certo di stare sognando come ero certo di avere le palle. E quello lo sapevo più che bene.
Sentivo Neury correre per tutta la scatola cranica ballando e cantando a squarciagola. Sentivo il mio … amichetto laggiù più che sveglio e sull’attenti. Ma ero sicuro che fosse un sogno. Non poteva essere vero.
Si che è vero Rob!!!!! Oddio, sto per piangere dalla contentezza. Non illudermi Neury, so che non è vero, non sono scemo. Lo sei invece!! CAZZO E’ TUTTO VEROOOOOO !!!! WAAAA
Neury era partito di testa. Sorrisi impercettibilmente. Sapevo che era un sogno, ne era certo, mancavano solo gli angeli a cantare l’Alleluia.
Nuovamente il soggetto del mio sogno era lei. Kristen … Quella bambina che tanto adoravo da piccolo era diventato il mio sogno erotico. E non solo … La volevo, sia fisicamente che mentalmente, che fisioterapicamente, sia meteorologicamente che psichicamente … E in tanti altri modi diversi … che, per non essere arrestato dalle autorità per PEDOFILIA, dato che era una bambina in confronto a me, era meglio mettere come CENSORED.
Nel mio sogno eravamo sulla spiaggia all’alba. Lei era stretta a me, io la guardavo fissa negli occhi. Il mio coinquilino era più che sull’attenti, ma quello, a differenza dei miei soliti standard, era un momento dolcissimo.
Eh sì, mi sto rimbecillendo. Lei mi ha fottuto la mente, e il cuore, e il polmone destro, e Neury, e tante altre parti del mio corpo.
Smisi di pensare (come se fosse una novità .. Hey sono rimbecillito ma non sono sordo !!!), non volevo rovinare il momento. Stavo per baciarla. BA.CIAR.LA.  Io che bacio una ragazza??? Quasi impossibile … MA LEI …
Avevo le mani salde ai lati del suo viso, così accaldato e rosso. Ancora pochi millimetri e le nostre labbra si sarebbero toccate. Sembrava che i nostri cuori stessero partecipando ad una maratona. Sorrisi ancora di più, vedendo nei suoi occhi accendersi una luce diversa. Più erotica. Mi leccai le labbra.
2 millimetri ancora e …

“ROOOOOBBEEEERRRRTTTT!!!” Quella voce.MA CHE CAZZO !!! Anche nei sogni deve rompermi le balle? Alzai gli occhi al cielo e feci cadere le mani ai lati del corpo. Mi erano letteralmente cadute le …. ehm .. braccia.
Kristen, come scottata, si staccò dal mio corpo rossa dalla punta dei capelli sino alla punta dei piedi. Sentii freddo senza di lei fra le braccia, ma non me ne curai più di tanto in quel momento. Ero moolto più concentrato su … qualcos’altro di estremamente incazzante.
MA WTF? Rob che succede? Anche Neury era sconcertato. Strinsi i pugni, colto da un’ondata di rabbia.
A grandi passi si stava avvicinando quel rompicazzissimo di Tom. A quel punto, mi accorsi che non era un sogno. Giuro, un giorno di questi lo ammazzo!!
 Quel coglione era zoppicante e con la maglietta mezza stracciata. Aveva un occhio nero e il labbro spaccato. Mò che cazzo ha combinato ‘sto scemo?
Kristen lo squadrò dalla testa ai piedi, poi mi rivolse un’occhiata confusa, alla quale risposi alzando gli occhi al cielo.
“RRROOOBBIIINNOOOO! Amichetto mio, quanto mi sei mancato!” Era pure ubriaco. FANTASTICO …. Strinsi i pugni, trattenendomi dallo spaccargli l’altro labbro, ma mi sarei ferito, con quella barriera di barba folta che si ritrovava. Giuro che uno di questi giorni lo lego e glie la taglio a zero.
Ruggii a bassa voce. “Come cazzo ti sei conciato , razza di … Mhhh. Vieni con me squilibrato!!” Gli corsi incontro e lo presi sottobraccio, prima che crollasse su quella spiaggia.
“Sai amico … ahaha … Lola aveva un girl-friend cazzarola! E che gran pezzo di armadio … ahahah … dovevi vederlo come era incazzato quando mi ha visto con Lolitina mentre scop …”
Ma che cazz …“Okkey basta, senti cazzone adesso andiamo a casa, ti aiuterò a espellere tutta quella merda che hai ingerito e poi curiamo le ferite ok? Andiamo dai” L’avevo interrotto al momento giusto. Non mi andava che parlasse in quel modo davanti a Kristen. Mi faceva sentire ... sporco.
Lei guardò la scena con un sorriso comprensivo stampato in fronte, poi si offrì di aiutarmi a portare fino alla strada il mio pseudo amico. Anche se con scetticismo, accettai l’aiuto. Mi sorprendi sempre di più piccola …
Ogni passo costava una fatica enorme perché quel coglione si era profondamente addormentato e a noi, poveri piccoli, ci toccava portare il suo dolcissimo peso morto da elefante. L’ho sempre pensato che Tom era un finto magro …
Mancavano ancora pochi passi alla strada quando …
“KRIIIIISSSSSSS” Una voce squillante e tremendamente perforante arrivò dritta fino alle nostre orecchie svegliando Tom, il quale vomitò una marea di alcool. Sulle mie ex scarpe nuove bianche. Neury gli urlò contro. Io imprecai anche pesantemente ad alta voce. MA VAFF …
“Ashley? Che ci fai tu qui?” La mia piccolina era rimasta impassibile davanti allo schifosissimo spettacolo che stava dando Tom. Anzi mi stava aiutando a tenergli la testa alzata. Però … forte di stomaco la bambina !!
Sposala Rob!!!
Ah, sta zitto neurone, nessuno ti ha interpellato.
Mi voltai appena e riuscii a scorgere una ragazza poco più alta di Kristen dai capelli marroni. Aveva gli occhi azzurri accesi e era pietrificata sul posto, bianca come un lenzuolo, a causa della vista del mio amico rimettere di stomaco.
“E-ero venuta a controllare che stessi bene …. Ieri sei scom-scomparsa.” Gli occhi della ragazza (Ashley ??? Che razza di nome era??) vagavano da me al mio amico, che finalmente aveva smesso di sboccare. Sembrava confusa. Poi rivolse uno sguardo ammiccante verso Kristen, indicandomi con un cenno del capo.
MA CAZZO VUOI? Alzai un sopracciglio cercando di capire cosa si stessero dicendo mentalmente. Ma quando vidi Kris arrossire e abbassare lo sguardo, decisi che era meglio non sapere. Sorrisi appena.
Mi inginocchiai di fianco a Tom, che giaceva ora mezzo morto sotto l’ombra di alcune palme al lato della strada. “Kristen, chi sono loro?” L’ho notata solo io la nota ironica nella sua voce ??
“Ehm, loro sono Robert,” Mi indicò con un gesto del braccio e io sorrisi forzatamente verso la sconosciuta, che già mi stava alquanto sulle balotas.
“Piacere Robert, sono Ashley.” Le feci un cenno con la testa e tornai ad occuparmi di Tom, che ora stava borbottando parole insensate. Razza di coglione … “E infine lui è Tom. E’ un ragazzo un po’ sconclusionato e maldestro, però è un Don Giovanni !” “Che non ne combina mai una giusta!” Aggiunsi, strappando alle ragazze una risata. “Li ho conosciuti in aeroporto e … beh, eccoci qui!” Kris sembrava imbarazzata, mentre Ashley continuava a lanciarle occhiate maliziose. Risi sotto i baffi, cercando di mascherare l’ironia nascondendo il volto sul busto di Tom.
Ormai il mio amico era nella fase del fottio assoluto. Cioè la tipica fase in cui vomiti tantissimo e ti senti una merda spiaccicata al suolo.
Lui aprii piano gli occhi e, con una smorfia di dolore, tirò di nuovo fuori il suo tipico fascino (si fa per dire) da sciupa femmine. “Hey c-ciao Ashley, io-io mi chiamo Tom. Piacere di con-conoscerla mademoiselle!” Sorrise lievemente e la ragazza si sciolse in un sorriso comprensivo.
“Dai, su alzati! Andiamo tutti a casa mia, così vi facciamo vedere anche Dakota!” Kristen sembrava uscita dalla fase imbarazzo e ora aveva preso in mano la situazione. In 3 alzammo il corpo del cretino e ci dirigemmo alla macchina di Ashley.

E rieccoci qui!!! :33 Okkey direi che questo capitolo è stato impegnativo. Ero indecisa sul da farsi, ma poi mi ha soddisfatto così. Non l'ho più modificato e ora eccolo qui. :D Spero che vi sia piaciuto. Come sempre ringrazio moltissimo tutti coloro che seguono la storia, coloro che recensiscono con assiduità ;D e naturalmente chi mi dà fiducia ogni santo giorno, sopportando le mie sclerate assurde (sto parlando di te sypsi :P), ma anche di una persona che merita un ringraziamento speciale : Krisrob, che mi sta aiutando molto sostenendomi moralmente. Grazie guys!!! Okkey alla prossima byeee

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


POV Kristen

“E così eccoci. Questa, beh, questa è casa mia.” Abbassai lo sguardo, arrossendo. Ero imbarazzata a morte.
Eravamo appena scesi dalla vecchia Ford qualcosa (non chiedetemi il tipo o qualsiasi altra cosa sulle macchine ) di Ash.
Ora eravamo in piedi, tutti sulla stessa fila, come se fossimo dei soldati. Sul selciato davanti a casa c’eravamo io, Ash, Robert (perché sei tu Robert?) e Tom, aggrappato a noi come se fossimo la sua ancora di salvezza.
Mi girai ad osservare il mio demone figoso . Come il solito, i suoi occhi splendevano di luce propria, sul quel viso di diavolo mascherato da angelo. Mi focalizzai sull’espressione affaticata che aveva, mentre cercava di riprendere fiato.
Una gocciolina di sudore scese lungo il collo, passando in tutti gli anfratti di pelle possibili (CALDO, ALLARME CALDO!! MAYDAY, MAYDAY, Houston abbiamo un problema) , seguendo la linea dei muscoli e finendo dentro la maglietta, che avrei volentieri tolto.
Scossi la testa. Dovevo smetterla. Chiusi gli occhi. Pensa a Mike, pensa a Mike …
Sospirai e cercai di sorridere a Ash, che mi guardava stralunata. Decisi che era meglio ignorarla.
Avanzai per prima e piano aprii la porta di casa. Afferrai le chiavi dalla tasca posteriore degli short, sentendo il Suo sguardo pesare sulla mia mano intenta nella ricerca. Deglutii, dovevo fare in fretta. Continuavo a tastare, ma non la trovavo, così provai con l’altra. Un brivido di sudore. Dove cazzo possono essere delle chiavi !!!
Finalmente, dopo aver cecato in ogni anfratto delle mie tasche sotto lo sguardo indagatore del Demone Dagli Occhi D'Angelo, riuscii ad afferrare quelle anguille di metallo. Sempre con il suo sguardo che faceva la radiografia alla mia figura di spalle, infilai la chiave nella toppa. Sudavo. Ci si poteva eccitare solo per un’occhiata? Il mio bassoventre la pensava così.
Finalmente la porta si aprì. Sospirai di sollievo e entrai.
Una volta spalancata, feci cenno agli altri di avanzare con il malcapitato, che orami stava sclerando.
“Hey c’è qualcuno in casa? Sono Kristen!!!” la mia voce rimbombò fra le pareti bianche e fin su per la tromba delle scale, ma non giunse alcuna risposta. Meglio così … Mi girai verso gli ospiti, mentre camminavano ancora trascinando il povero Tom. Mi faceva tenerezza. Sorrisi sovrappensiero. “Prego, entrate pure, la casa è tutta libera”. Sospirai e li condussi in soggiorno.
Probabilmente mamma aveva accompagnato papà all’ospedale per dei controlli e Tay e Dana erano fuori a fare casino con le loro ragazze …..
Sbuffai mentre feci spazio sul divano per appoggiare quel disastrato di Tom, ora bianco come un lenzuolo. Povero Tom … Mi stava simpatico da matti Tom. Era un genio. Per quel poco in cui gli avevo parlato, mi era risultato simpatico. Rompiballe a volte, ma estremamente simpatico. Poi con quel look trasandato … Sembrava un cucciolo abbandonato che segiuva il suo padrone con devozione. Il padrone era quel figo in questione: Robert.
Risi sottovoce, mentre aprivo le finestre per far circolare l’aria viziata e far arrivare ossigeno. Avevo trovato nuovi amici. Beh, più o meno …
Arrossii. Guardai Robert mentre, con faccia severa ma preoccupata allo stesso tempo, rivolgere un sacco di insulti al suo migliore amico.
Già, migliori amici. Lo si capiva dal modo in cui si capivano così al volo. Viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda di pensieri. Era incredibile quanto, nonostante li conoscessi da poco, si erano dimostrati così vicini l’uno con l’altro. E poi, si chiamavano stronzo, coglione, cazzone … tutti nomignoli che ci si dà da amici.
Mi appoggiai al davanzale, mentre osservavo il quadretto comico che mi si presentava davanti: Ash e Rob, chini su Tom che si dimenava e lamentava peggio di un bambino con la febbre, mentre cercavano di farlo sdraiare sul divanetto. Ash continuava a far passare le sottili mani sulla fronte del disastrato, con un'espressione da pesce lesso sul viso. Sorrisi.
Robert invece era tremendamente incazzato, continuava a passare frenetico lo sguardo sul corpo di Tom, in ceca di ferite da disinfettare. Mi concentrai meglio sulla figura di Rob. Era così bello … niente a che vedere con Michael, non c’era confronto.
Rob era un vero e proprio angelo ... Perché non sei il Mio angelo? Alto, biondo, occhi azzurri e tremendamente sexy, sia nei movimenti che nella voce. La maglietta nera che aveva indosso gli risaltava ad opera d’arte gli addominali scolpiti, lasciando scoperta una parte di fianchi, dai quali poi si scorgeva l’elastico bianco dei boxer.
Non volevo pensare cosa aveva lì sotto. Deglutii. Ormoni del cazzo …
Io dovevo pensare a Michael. Scossi la testa e chiusi gli occhi, cercando di spostare la mia attenzione da un’altra parte, invece di continuare a mangiare con gli occhi il fondoschiena reale di Rob, fasciato a perfezione dai pantaloncini neri e servito su un piatto d’argento dallo stesso proprietario alla mia visuale.
Riaprii gli occhi, piantandoli a terra. Risi sotto i baffi. Come ti stai riducendo Kris?
“Mi sa che qui non si pensa mica più tanto a Mike, o sbaglio?” La voce della mia amica, ridotta ad un sussurro appena percettibile, mi risvegliò dal coma. Non mi ero accorta che si fosse avvicinata. La guardai scioccata, poi volsi lo sguardo ai ragazzi, che erano ancora nella stessa posizione di prima. Di nuovo i miei occhi finirono dove non dovevano finire. Cazzo cervello!!! Perché sei contro di me?
Il mio cuore accelerò spaventosamente. Subito girai la testa, trovandomi l’espressione ammiccante di Ash a pochi centimetri. Arrossii indecentemente e abbassai la testa, facendo scoppiare in una risata la mia amica. “Ho chiamato Daky e ha detto che fra 5 minuti è qui. Non vuole perdersi la vista di due fighi del genere.” Ash aveva lo sguardo fisso su Tom, che, un attimo ripreso dalla sbornia, aveva ricominciato a parlare.
Aspettate ...
“No? Tu. A te … Tom???”Mi accorsi di aver parlato ad alta voce, così mi tappai la bocca scioccata. Ero incredula.
A lei piaceva TOM???
Iniziai a ridere, cercando di non attirare l’attenzione dei due ragazzi seduti sul divano. “Shhh sta zitta !! Ma sei scema??” Sta volta era lei ad essere arrossita, mentre continuava a spostare lo sguardo da me a Tom. A quel punto scoppiai. Mi sedetti a terra, con i crampi causati dalle risate continue. Mentre continuavo a ridere tenendomi la pancia, mi sentii sfiorare il fianco e fu fuoco.
“Hai proprio una bella casa sai?” Robert mi si era avvicinato, mentre Ash era … Volsi lo sguardo a cercare il suo appoggio, ma lei non c’era. Era sul divano, con un braccio intorno alle spalle di Tom e l’altro sulle gambe del ragazzo. Deglutii a vuoto e maledissi mentalmente la mia vita. Perché quando Robert mi si avvicina se ne vanno tutti??
Mi alzai a fatica, e mi sentii afferrare. La mano di Rob era stretta alla mia vita, l’altra appoggiata sul mio braccio. Sentii la pelle sfrigolare, come appena scottata dall’olio bollente. Qualcuno spenga il fuoco!!!
Quel fottuto bastardo del mio cuore fece le capriole nel petto. I miei ormoni presero a ballare e a cantare.
“Ehm, grazie R-rob”Sorrise ampiamente, mostrandomi i suoi denti perfetti e bianchissimi, incorniciati da quelle labbra così invitanti. Mi mancò il fiato. “Senti, Kris, abbiamo un conto in sospeso io e te …” Il suo viso si chinò di nuovo verso il mio.
Oddio …. Aspetta … ODDIOOO NON CE LA POSSO FARE!!! IO MUOI QUI !!
I miei occhi si tuffarono nei suoi, così luminosi e profondi. I miei muscoli si paralizzarono. Il mio respiro divenne affannoso. Di nuovo quella sensazione di languore al bassoventre. Deglutii e chiusi gli occhi. Lasciati andare Kris, lasciati andare …
“BUONGIORNO AMICI E AMICHE!!! IO SONO DAKOTA!!!! COME VE LA PASSATE??” La porta sbatté rumorosamente al muro, facendo tremare i muri, facendo alzare Ash dal divano, come scottata e facendo allontanare di scatto Robert. Lo sentii sbuffare e lo vidi sistemarsi i capelli con una mano. Dio, quanto avrei voluto farlo io … Mi morsi il labbro e guardai all’ingresso.
Quell’uragano di Daky era entrata in casa spalancando la porta e interrompendo sia me che Ash, che la fulminò con uno sguardo fiammeggiante. Io mi allontanai maggiormente da quella tentazione perenne. Grazie Dakota,grazie sei la mia salvezza!
Quella piccoletta entrò urlando in casa, (che orami era anche casa sua, dato che ci passava la maggior parte del tempo, insieme a Ash e me) lanciano in un punto indefinito del corridoio la sua borsetta, che atterrò sul pavimento tintinnando le cerniere. Risi e alzai gli occhi al cielo. Andai a raccogliere la borse e la misi sull’attaccapanni.
Quando ritornai in salone, Dakota era fissa sulla soglia, con uno sguardo ammiccante. Si leccò le labbra mentre Rob e Tom si presentavano a vicenda. Che squilibrata … Sorrisi, mentre la vedevo gongolare alla vista del culetto etto di Robert che si era chinato a raccogliere il telecomando che Tom, alzandosi, aveva fatto cadere. Almeno Tom sta meglio …
Mi diressi sul divano e mi sedetti tra Dakota e Ash, mentre i due ragazzi si sedettero sulle poltrone e iniziammo a parlare del più e del meno.

POV Robert

“BASTAAAA NON NE POSSO PIU’!!!”
I lamenti di Tom mi risvegliarono di colpo, facendomi maledire, nuovamente, di aver deciso di venire con lui in vacanza. Ma dai Rob, è il tuo migliore amico !!! E poi Neutron, il suo mezzo neurone, è il mio unico compagno!!!  Neury, hai ragione, ma non puoi negare che sia un emerito deficiente.
Mi girai di fianco, portandomi le mani agli occhi e stropicciandoli nervosamente. Mi alzai e decisi di aprire piano le palpebre, ancora pensanti a causa del sonno.
La prima cosa che vidi furono delle lenzuola buttate alla rinfusa sui miei piedi. Poi c’era un cuscino. Mi rimisi sdraiato e richiusi gli occhi, con l’intento di ricordare almeno che giorno era e dov’ero.
Ma dove cazzo sono?? In un letto genio!!  Lo so Neury, quello che intendo è … Come ci sono arrivato? Ma che caz …
“Su, dai alzati, vediamo se ho qualcosa per farti stare meglio.” Una voce stridente mi perforò i timpani. Mi coprii la testa con il cuscino e sbuffai. Odio chi mi disturba mentre dormo …
Volevo girarmi a pancia in giù, ma, stavolta, mentre stavo ruotando il busto, incontrai qualcosa di caldo.
Tolsi il cuscino dalla mia visuale e per poco non sclerai : Kristen, con il suo corpo, era praticamente spalmata su di me, con un braccio intorno al mio petto e l’altro a carezzarmi i capelli. Le gambe erano intrecciate alle mie. Sentii caldo. Molto moooolto caldo.
Il suo viso era praticamente a 5 millimetri dal mio, tanto che le punte del naso si sfioravano. Le sue invitanti labbra erano socchiuse, il suo respiro regolare inondava il mio viso. Sapeva di … Buono. Di fragole e … sesso.
Solo al sesso pensi?? Stai calmo, ti devo ricordare il nostro amichetto laggiù?? Sta già male di suo al mattino!! Abbassai lo sguardo e vidi che Neury aveva ragione: i pantaloncini erano abbastanza tirati sul bacino. Dovevo distarmi, così guardai oltre (mio malgrado).
Dietro di lei, il corpo inerme e scoordinato di Ash, che dormiva con una gamba a penzoloni e la bocca aperta. Risi silenziosamente e ricordai ciò che era successo. Tom era stato male tutta la notte e noi, a turno, ci alzavamo per aiutarlo a rimettere di stomaco. Fantastico no?  Che razza di …
“ ..’giorno!” La voce impastata, ma ugualmente sexy di Kristen mi scosse da quei spaventosi e rivoltanti ricordi, che era meglio dimenticare. La guardai e constatai quanto, nonostante fosse mattina e avesse tutti i capelli arruffati, fosse bellissima. Le sorrisi e con una mano, scompigliai scherzosamente quell’ammasso indefinito. Lei arrossì, spostando nervosa lo sguardo.
“Buongiorno anche a te! Dormito bene?” Mi alzai con i busto mentre lei, sempre più rossa in viso sciolse l’intreccio complicato delle nostre gambe.
Deglutii … l’amichetto laggiù era più che sveglio, sarà perché era mattina, perché c’era Kristen o per tutte e due? Optai per l’ultima.
“Beh, se non si considera il fatto che, a causa di quel disastrato di Tom ho dormito solo 4 ore perché qualcuno” e mi lanciò un’occhiata scherzosa ma allo stesso tempo irritata, che mi fece scoppiare a ridere “si è addormentato molto presto, e tolto il fatto che in un letto di 1 piazza e mezzo abbiamo dormito in 4 perché stanotte sono tornati i miei fratelli, si può dire di sì!”
Sorrisi e scossi la testa, mentre lei si alzò dal materasso. Appena in piedi si stiracchiò le membra, facendo alzare ancora di più quella canottiera, già maledettamente trasparente. Caldo. Stavo sudando. Deglutii i tre litri di salive che si erano formati nella mia bocca. Le sue gambe, estremamente lunghe e lisce, erano a malapena coperte dagli shorts. Dio aiutami tu!!!
Kristen poi, si avviò a grandi passi fuori dalla stanza. Dove vai? Ero curioso. Così la seguii.
“Hey, aspetta, hai detto i tuoi fratelli? Ma io ricorda …. No cioè, pensavo avessi solo … Lui come fratello!” Lei si bloccò nel mezzo del corridoio e si girò nella mia direzione, con uno sguardo indecifrabile. I suoi occhi erano freddi, mi pugnalarono. Una scossa di dolore mi squarciò il petto.
“No, ci sono anche Taylor e Dana, ma loro sono stati adottati dai miei! Già, però li adoriamo tutti.” Sorrise forzatamente. Mi faceva pena, stava ancora male a causa della partenza del fratello. Abbassai lo sguardo sentendomi in colpa.
Lei ripartì a camminare, lasciandomi perplesso nel mezzo del corridoio. Mi faceva male  vederla così. Perché ti amo già così tanto??
Aspettate …
avevo detto …
No non era possibile.
Eh sì Rob, hai detto la parola … AMO!
Il mio cuore prese a battere all’impazzata. Neury applaudì nella mia testa.
L’hai capito finalmente è?
Sorrisi al vuoto, guardando la sua figura scomparire dentro una porta.
Ebbene sì, la amavo. L’avevo sempre cercata e ora che l’avevo ritrovata, no l’avrei più lasciata andare. Ero stato così male. Sarebbe stata mia. Per sempre … Un momento … E il suo ragazzo?
Ahia, tasto dolente. Sospirai e mi passai la mano fra i capelli ancora scompigliati. BFF.. WHO CARES? Insomma tu sei Robert Pattinson, non sei un esempio di bellezza assoluta, però sei accettabile, una possibilità ce l’hai.
Risi. Neury, per la seconda volta nella sua vita (Record mondiale!!! Hey !!! Sta attento a quello che dici!!) aveva ragione. Un’ondata di calore scese nelle mie vene, rilassandomi. Sarebbe stata mia. Ci avrei scommesso le palle. E credetemi se vi dico che alle mie palle ci tengo, e tanto !
Le corsi dietro e, una volta entrato in quel che sembrava uno sgabuzzino,  l’afferrai per un braccio, voltandola verso di me. Piangeva. Una scossa di dolore mi invase. Non piangere!
Spinto dall’impulso di prenderla fra le braccia, mi allungai su di lei e circondai il suo corpicino che si strinse nel mio con così tanta irruenza, che finimmo per terra. Appena toccammo terra, lei finì su di me. Il calore del suo corpo si fondeva con il mio. Scoppiai a ridere contagiando anche lei, facendo tremare i nostri corpi allacciati.
Però mi accorsi di un piccolissimo dettaglio: il suo viso era a pochi centimetri dal mio, i nasi che si sfioravano, il suo bacino in contatto con il mio, le sue gambe ai lati dei miei fianchi …
Okkey, don’t freak out, just keep calm! O vaffanculo, ci rinuncio …
Anche il mio neurone era impazzito. A dir la verità, tutto il mio corpo era in subbuglio. Codardi, mi tocca cavarmela da solo!!
Dovevo mantenere la calma, dovevo fare in modo che lei non se ne accorgesse. Purtroppo però era in atto un processo … come dire …ehm il ponte levatoio si stava inesorabilmente alzando e non potevo fermarlo.Tanto Kris non se ne era accorta ... (le ultime parole famose)
Ad un tratto la risata così cristallina di Kristen si spense e riaprì gli occhi, affondando il suo sguardo verde smeraldo nei miei. Silenzio. Sentivo solo il mio cuore implorare Kristen di non farlo scoppiare. I nostri respiri si mescolarono. Dio, che buon profumo che aveva.
Chiusi gli occhi. Volevo assaggiare il suo sapore. Socchiusi le labbra. Avvicinai il viso al suo, inclinandolo e sfiorando con il naso la sua guancia.
In un atto di pura follia, spinsi il mio bacino, ormai supplicante di fondersi con il suo, contro il suo bassoventre, mugolando vergognosamente.
Nonostante mi aspettassi uno schiaffo,  la sua reazione fu moolto diversa, tanto da farmi impazzire maggiormente. A lei sfuggì un gemito di puro piacere. Addio mondo!!
Ancora pochi millimetri …
Lei continuava ad ondeggiare sul mio bacino, lasciandosi sfuggire mugolii e gemiti spezzati. Sentivo la pelle delle labbra solleticare a causa della vicinanza con le sue. Fuoco in tutto il corpo. Sfiorai appena la loro consistenza e …
“ BLARGHAGHHGRHRHHDHHERGHBLAG!” Il rumore schifosamente familiare di Tom che rimetteva di stomaco interruppe l’idillio.
Kristen, nuovamente, si alzò in fretta e furia da me e corse in bagno a vedere come stava il mio amico. Maledii mentalmente Tom e quando aveva deciso di ubriacarsi in quel modo.
NOOOOO CAZZOOOO!!! Il mio unico neurone era ultra incazzato. Sta calmo piccoletto!!Prima o poi riuscirò a baciarla … QUESTA E’ UNA PROMESSA!!

Nanananaanaaaaa *imita la sigla del telegiornale* Ed eccoci di nuovo qui signore e signori in un nuova puntata di Remember Me Forever ... Cosa succederà alla prossima? Mah ... Lo saprete domani ... :D No dai, a parte gli scherzi ... Volevo ringraziare uno per uno tutti quelli che mi danno fiducia oggi, però mi limiterò a ringraziarvi come il solito: thanks a lot a chi mi recensisce con assiduità, chi mi segue, chi ha messo la mia ff fra le preferite, chi fra le ricordate ... Mi fate sentire importante !!! :33 *_* Poi, sempre i ringraziamenti special: Alla Syspi, perchè mi sopporta ogni santo giorno (secondo me prima o poi mi ammazza D:), Alla Sara, perchè mi continua a dire che scrivo benissimo, a Krisrob, perchè mi sostiene moralmente e a tanti altri che recensicono. Okkey mi fa male la mano D: Ora vado byeeee

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


POV Kristen

Stupida. Stupida. Stupida. Stupida. Cogliona. Deficiente. Stupida
Ancora una sensazione di torpore avvolse il mio corpo, facendomi tremare dalla punta dei piedi fino ai capelli. Deglutii e cercai di distrarmi. Dovevo smetterla di pensare a Robert.
Robert, Robert, sempre e solo Robert. Quanto avrei voluto che esistesse una casa di cura per disintossicarsi dalla RobertPattinsonsonofigomania. Sospirai : del resto, se rendeva le persone così assuefatte dalla sua presenza, poteva essere considerato una droga. O no?
“BLARGHAGRHJHDUGHGHFHGARLRG” Di nuovo, Tom vomitò nel mio povero cesso, ormai intonso di tutto ciò che lui aveva rimesso.
Mentre reggevo la testa del poveretto, che ancora non si era ripreso dalla sbornia colossale che aveva preso ieri, sentivo lo sguardo di Robert sulla mia schiena lampeggiare e martellarmi come un’insegna luminosa.
Ero stata una coglione con la C maiuscola. Non potevo né dovevo lasciarmi andare con lui. Io avevo Michael, e proprio per questo motivo ero stata una stupida. Non avrei nemmeno dovuto volerlo. Ma questo era troppo …
Potevo ignorarlo e fare finta di niente? No, era come ingannare se stessi. Volevo parlarne con lui? ASSOLUTAMENTE NO!
Tom finalmente finì di rimettere, cercando di allontanare le mie braccia dal suo corpo e sedendosi a terra, passandosi stancamente un amano far i capelli, appiccicati alla fronte a causa del sudore. “A-adesso s-s-sto b-bene! Gra-gra-grazie!” Balbettava. Tremava. Era pallido come un lenzuolo.
Così pallido che il mio muro bianco si confondeva con la sua pelle. Gli occhi azzurri erano spenti e infossati, contornati da due grosse occhiaie nere. La bocca era semi aperta, le labbra pallide. La barba nera risaltava molto più del solito sul suo viso, ora scarno. Forse era meglio accompagnarlo all’ospedale. Mi sedetti di fianco a lui, che provò ad alzarsi. Subito avvicinai le mie mani a Tom.
“Aspetta ti aiuto!” La Sua maledetta voce, così orgasmicamente roca, mi fece tremare. Perché Robert? Perché mi fai questo?
Deglutii, rossa in viso, mentre le mani affusolate di quel dio greco in carne e ossa sostituivano le mie a sorreggere quel poveretto del nostro amico. Accidentalmente, le nostre mani si sfiorarono, così come i nostri sguardi. Il suo sguardo era pieno si … desiderio, lussuria, passione …
Mhhh! Quanto avrei voluto soddisfare i suoi desideri, specchio dei miei!!! 
BASTA! Kristen Jaymes Stewart sei fidanzata! Con Michael !!! Per te deve esistere solo lui. Scossi la testa e mi allontanai, correndo in camera. Ero sconvolta.
Mi passai nervosamente la mano fra i capelli e accelerai il passo. Una volta raggiunta la camera, mi chiusi la porta alle spalle e sospirai di sollievo solo quando fu chiusa da doppia mandata di chiave. Sospirai nuovamente, chiudendo gli occhi e appoggiando la schiena al legno dello stipite.
Vattene Robert, seriamente!!! Mi lasciai lentamente, scivolare lungo il muro, arrivando ad appoggiare il sedere sul pavimento freddo. Una volta appoggiata aprii gli occhi e gli sguardi confusi e stanchi di Ash e Daky mi colpirono in pieno. Arrossii. “Dobbiamo parlare ragazze!”

15 minuti dopo
Dovevo ricordarmi di non parlare mai più con loro di sesso e robe varie …
Dakota mi ascoltava con sguardo severo, mentre di tanto in tanto scuoteva la testa quasi schifata. Ashley, stranamente, ascoltava in silenzio senza proferire parola.
Stavo spiegando la situazione a quelle due, gesticolando furiosamente e sentendo l’imbarazzo crescere a dismisura in me. Era snervante avere due sguardi indagatori addosso. Mi passai la mano fra i capelli.
Spiegai che l’avevo rifiutato di nuovo quando lui mi stava per baciare, che l’avevo fatto per Mike, per i buoni propositi e quant’ altro, cercando di convincerle che avevo fatto la cosa giusta.
O piuttosto cercando si autoconvincerti?
Come al solito, figurarsi se il mio cuore era d’accordo con quella parte ancora sana del mio cervello. Appena ebbi finito di parlare, chiusi gli occhi in attesa della ramanzina. Silenzio. Attesi ancora qualche secondo. Ancora zitte.
Che miracolo divino …. Aprii gli occhi timorosa, passandolo sulle loro figure, sedute di fronte a me. Sembravano stranamente calme …
Che il Signore abbia deciso di fare un miracolo?
Sospirai di sollievo e mi rilassai. Parlai troppo presto, Ash si alzò in piedi con fare furioso, dai suoi occhi uscivano fuoco e fiamme. Mi faceva realmente paura quando faceva così. Deglutii in attesa del mio destino. Tremava dalla testa ai piedi, sembrava una leonessa in attesa di attaccare la sua preda. E ,cazzo, la sua preda ero io. Iniziai a sudare freddo.
“Dimmi una cosa, Kristen Jaymes Suoradiclausura Stewart! Ma hai adottato la cintura di castità o cosa? Ma vuoi dare una mossa ai tuoi ormoni? Ormai ti staranno venendo le ragnatele …” Con un’occhiata fugace indicò il mio bassoventre e arrossii, distogliendo lo sguardo.
Okkey mi sto incazzando!! Mi mossi con decisione e mi misi a sedere a terra, dove ero seduta prima. Dovevo chiarire. Possibile che tutti fossero contro di me?
“No ma sentitemi bene!! Sapete che se l’avessi fatto mi sarei sentita in colpa con Michael, l’unico che mi è stato vicino dopo la partenza di Cam? E’? Lo sapete che ha sostituito la figura di mio fratello?” Una lacrima mi bagnò la guancia.
Non qui, non davanti a loro.
Mi asciugai in fretta senza farmi vedere. Però era troppo tardi. La mia guancia doveva essersi sporcata di trucco, che ancora avevo su da ieri. I loro sguardi si addolcirono.
“Kristen …” Dakota sospirò, e si sedette accanto a me con dolcezza. Come se non volesse spaventarmi. Appoggiò piano una mano sul mio ginocchio.“Tu ami Michael?” Mi bloccai. La saliva si fermò a metà del suo tragitto. Non mi aspettavo una domanda del genere. Il respiro mi si mozzò.
La mia mente (anzi, il mio emisfero sinistro, quello più responsabile) diceva di sì, che lo amavo e tanto, perché era giusto così.
Il mio cuore urlava NO.
Sospirai e ripresi a respirare, abbassando lo sguardo. Dovevo arrendermi all'evidenza. Volevo molto bene a Mike, ma solo come un fratello. Quel fratello che ha sostituito ...
“No …” Un sussurro flebile. Una lacrima sul viso. Le mie amiche si gettarono su di me e mi stritolarono con i loro abbracci quasi materni.
Il momento fu interrotto dalla porta che si spalancò e entrò Robert, livido in viso.
La mia condanna.
Il mio incubo (anche definito sogno erotico …)
.
Appena il suo sguardo incrociò il mio si addolcì. Poi si accorse di noi tre abbracciate, così anche il suo viso si rilassò, anzi divenne quasi imbarazzato.
“Ho interrotto qualcosa?” Di nuovo la voce roca. Una scossa di piacere fece accendere il fuoco. Ma come cazzo fai??
Il suo sguardo si piantò nel mio e io, da buona codarda, abbassai lo sguardo, posandomi sul suo pacco regalo ben fasciato e incartato da dei pantaloncini neri, abbassati in vita. Arrossii e passai al torace, coperto da una magliettina stavolta bianca, che risaltava gli addominali.
“No no accomodati pure!” Meno male che a Ash piaceva Tom, se no sarebbe rimasta incantata come me.
“Asciugati la bava scemotta!” Daky si era avvicinata al mio orecchio e mi aveva sussurrato quelle parole per prendermi in giro. Alzai lo sguardo e le feci una smorfia, arrossendo come una bambina.
“Volevo solo dire che Tom, quel coglione di merda, ha mangiato la salsa rosa, e dato che è allergico ai gamberetti, beh, ecco spiegato il motivo di tutte quelle vomitate! Quindi lo accompagno all’ospedale” La sua faccia la diceva lunga su quanto grave fosse la situazione.
“No, non ti devi scomodare, lo accompagniamo noi. Tu stai qui con Kristen, dato che i suoi fratelli sono usciti presto stamattina. Ah, Kris, ti hanno lasciato un biglietto giù. Comunque non ti devi preoccupare, ce ne occupiamo noi. Va bene Daky??
Ash calcò di proposito le ultime parole e, senza lasciare il tempo né a me né a lui di digerire ciò che avevano detto, erano già partite, lasciandoci soli in casa.
Aspettate un momento …..
Io e lui ….
SOLI ….
IN CASA …
IN CAMERA DA LETTO??
 
O Gesù, salvami tu!!!

POV Robert

La situazione era critica. Moolto fin troppo critica. E anche tesa.
Guardai i miei piani bassi e mi vergognai di me stesso. Avevo sempre avuto controllo in certe situazioni.
Perché tu mi fotti il cervello (E anche qualcos’altro direi) ? Rob, ma non è logico? L’hai detto tu …. Te ne sei innamorato … Awww che cosa dolciosa l’amore … Neury aveva la tipica espressione da pesce lesso stampata in faccia. Hey, ti ho sentito … anche tu se è per questo … Mhhh permalosetto è? Sospirai e mi appoggiai meglio allo stipite.
Da più di 10 minuti le sue amiche avevano accompagnato quell’emerito deficiente all’ospedale.
Si emerito deficiente … mi sorprendo anche di Neutron, dai … come ha fatto?? Ah, Neury, io sono fortunato ad avere ancora un intero neurone, ma lui, ne ha solo mezzo, se li è fottuti tutti poveretto , quindi … Mah, dopo farò un discorsetto con Neutron …
Sorrisi sotto i baffi. Alzai lo sguardo, puntato a terra, e la vidi, ancora nella sua stessa posizione.
Lei era rimasta seduta in silenzio sul suo letto, con la testa chinata, le ginocchia al petto e i capelli che le ricadevano di fronte al viso, nascondendomi alla vista i suoi splendidi occhi. Io, invece, come un coglione, me ne stavo in piedi senza dire o fare niente, ad osservare (Anzi, ad analizzare ai raggi X) il fondoschiena di Kris, servitomi su un piatto d’oro (direi), dalla stessa proprietaria di quella scultura.
Deglutii e spostai lo sguardo, mentre iniziavo realmente a preoccuparmi che i pantaloni si potessero spaccare da un momento all’altro da tanto erano tirati.
Dovevo fare qualcosa. L’aria era così tesa che si poteva tagliare con il coltello. L’unico rumore che si sentiva era il mio neurone che faceva girare le rotelle arrugginite del mio cervello (che non avevo mai usato tanto in vita mia), per trovare una soluzione veloce.
Silenzio. Un silenzio pesante dettato dall’imbarazzo della situazione. Insomma prima la stavo per baciare e in modo abbastanza indecente !!!
Un po’era colpa mia … Un po’ tanto direi … Sospirai. Neury aveva ragione. Mah … stano.
Ancora sempre e solo silenzio …
Un ronzio di una mosca al piano di sotto..... 
Il brusio della televisione accesa tre stanze più in là....
I rombi delle macchine fuori da casa...
Un tizio dalla parte opposta della casa faceva la sua corsetta mattutina....
O cazzo non posso farcela !!!
Sospirai pesantemente e decisi di prendere in mano la situazione. Potevo sopportare tutto, ma non che lei mi ignorasse, era un fatto fisiologico. Era contro la mia natura.
Tossicchiai, cercando di attirare la sua attenzione. Niente, solo un rumoroso e fastidioso silenzio.
“Ehm, Kristen?” Timoroso la chiamai. Lei, come colpita da un proiettile, alzò la testa di scatto e mi guardò con quello sguardo di nuovo pieno d’angoscia. Si sentiva in colpa … e non doveva. Era mia la colpa, non sua. Non avevo mai sopportato il fatto che lei stesse male per colpa mia. Mi era mancata così tanto … Ora o mai più. Sospirai e iniziai a parlare.
“ Volevo, volevo chiedere scusa, per prima, per ieri, se ti ho turbata. Credimi, il mio ultimo desiderio è quello di vederti stare male. Soprattutto per colpa mia.” Una sensazione insistente mi stava letteralmente mangiando lo stomaco. La sentii sospirare e, con la coda dell’occhio, la vidi raggomitolarsi ancora di più su se stessa.
No, non fare così piccola ti prego, lo sai che se stai male tu sto male io. Dovevo smetterla di farle male. Ed ecco di nuovo il vuoto che si faceva sentire. Concentrati Rob, ce la puoi fare. Incoraggiato dal mio neurone, continuai.
“Senti, sul serio, scusami. Solo che non posso negare che tu mi piaccia. Non so mentire, soprattutto a me stesso” Ridacchiai senza umorismo, guardando di sfuggita la collinetta che ormai era cresciuta sul cavallo dei miei pantaloni. Proseguii guardandola direttamente, anche se la sua testa era china sulla ginocchia.
“E, sinceramente non capisco il tuo comportamento. Un secondo prima ti fai avvicinare, un secondo dopo scappi. Beh, non ci si comporta così di fronte alle difficoltà sai? Non si scappa.” La vidi alzare la testa di poco.
Bingo, avevo fatto centro!!! Un barlume di speranza nella mia testa. Evvai, forse ho trovatooo!! Il mio neurone aveva elaborato la quarta idea sensata della mia vita. Un record …
“So che nella tua vita, come tu mi hai raccontato, molte volte hai visto persone scappare di fronte alla difficoltà, fare promesse –sospirai, mentre dentro di me si espandeva un senso di colpa enorme– ma tu non ti devi comportare così!! Ora, i fatti sono due; primo: se io non ti piaccio e sei ultra sicura che l’unico amore della tua vita sia il tuo fidanzato” Calcai sulle ultime parole, aspettando una sua reazione,che naturalmente non arrivò, poi continuai “ allora dimmelo in faccia, non farmi credere cose sbagliate; secondo: se invece io ti piaccio almeno un pochino, non scappare, affronta la situazione!! Se non era come ci aspettavamo, beh, possiamo rimanere amici. Lui non lo deve sapere per forza …”
Dio se la volevo. Mi ero affezionata a lei un sacco già anni prima, ora pensavo proprio di essere partito per lei. Non vedevo una bambina, ma vedevo una donna, una dea che ammaliava i poveri esseri umani. Ah, e io ero un di quelli, si intende.
Attesi speranzoso. Di nuovo silenzio. Lei era praticamente seduta. Lo sguardo era vacuo, perso nel vuoto. Fissava qualcosa dietro di me con così tanta intensità, che mi girai a controllare. C’era solo il muro. Ma che cazz …
Ad un tratto, Neury si mise a correre all’impazzata, trasmettendomi la sua idea. Avvicinati e buttati Rob, ha sempre funzionato. Sì, cazzo, è talmente folle come idea che può funzionare.
Un’ondata di calore si diffuse nel mio corpo. Decisi di avvicinarmi, muovendo i primi due passi molto lentamente. Non la vidi allontanarsi. Un barlume di speranza si accese dentro di me, mentre il mio amichetto laggiù cantava vittoria. No, sta calmo, non ora, trattieniti …
Deglutii, mentre io, con passi lenti e misurati, inesorabilmente mi avvicinavo a lei che era ancora immobile mentre guardava fisso a terra. Non si mosse di un millimetro, e io rallentai, per paura di farla scappare. Quando mancavano 2 centimetri a separare il mio corpo dal suo, mi arrestai timoroso. Silenzio. Sempre e solo silenzio. Guardai il suo viso, così pallido. Così bello. Le sue labbra rosee erano socchiuse e tremavano, ma non dal freddo. Potevo sentire il calore che emanava. Una scossa mi colpii. Passarono, minuti, ore, giorni, chi lo sa, seppi solo che finalmente mi guadò negli occhi. Una luce nuova brillava nel fondo delle sue pupille, mentre il suo verde si fondeva con il mio azzurro. Mi chinai alla sua altezza, mettendo le mani sulle sue ginocchia. Bruciai. Erano calde. Molto calde. Bollenti. Da ustioni di terzo grado.
Deglutii, a corto di saliva, e finalmente arrivai al suo viso. Il suo respiro si infrangeva sul mio viso. Io scottavo, lei bruciava. Devo farlo. Mi era mancata così tanto in questi anni, che ora mi sembrava un sogno. Temevo però che potesse arrivare qualcuno o qualcosa a fermarci, nuovamente. Così decisi di avanzare velocemente verso il suo viso. Lei era sempre immobile. Eravamo così vicini, che sentivo la consistenza della sua pelle sulle labbra. Ma ancora non l’avevo baciata. Le labbra si sfioravano semplicemente, in un lento e sensuale massaggio.
Io oramai ero fuso. Tenni gli occhi aperti per vedere la sua reazione. I suoi, invece, erano chiusi, il respiro più affannoso del mio. Sotto le mie mani, le sue ginocchia si stavano spostando verso l’esterno, per permettermi di avvicinarmi maggiormente al suo corpo. Un’altra scossa.
Si, cazzo, ce la posso fare !!!
Decisi di fare l’ultima mossa, altrimenti l’avrei persa. Mi mossi lentamente e appoggiai, con timore, le mie labbra sulle sue. 

POV Kristen

Brutto schifoso diavolo tentatore!! Quel figo di Robert era ritto di fronte a me, che mi parlava con un tono persuasore. Il suo sguardo pulsava insistentemente sulla mia nuca, china a terra dalla vergogna.
RIFLESSIONI TIME:
Lui era figo, su questo non c’erano dubbi. Era certamente bello, capelli biondi, occhi azzurri, alto, due mani così lunghe e … non neghiamolo, un Signor Sedere degno delle sculture di Michelangelo. In più, il fatto che lui mi voleva non era d’aiuto. Se fosse stato per il mio emisfero sinistro, il mio cuore, e anche le mie zone ad alta temperatura, gli sarei saltato addosso anche subito.
Ma come fai a sapere che ti vuole? Scommetto che ve lo starete chiedendo. Beh … Sapevo che mi voleva, e basta. Lo vedevo dall’effettivo rigonfiamento all’altezza del cavallo dei pantaloni. Erano così …. Tesi. Non volevo immaginare quale mostro racchiudevano per avere una simile gobba.
Forse un boa constrictor ...
Forse un basilisco ….
Deglutii più volte. Dovevo smetterla. Non potevo fare questo a Mike. Lui mi amava.
LUI APPUNTO,TU NO!! Ecco di nuovo quel bastardo del mio cervelletto. Lo odiavo. Li odiavo. Robert, il mio emisfero sinistro e il mio cuore, che continuava a battere furiosamente. Tifavano per il diavolo davanti a me. Si erano per caso messi d’accordo senza dirmelo??
Scossi piano la testa e alzai lo sguardo. Mi pietrificai immediatamente. (Non è che è lui il basilisco, vero?)
RobertSonounfigodellamiseria avanzava con passi lenti, cadenzati, solo per attirarmi. Fui scossa da un brivido. Poteva essere sexy anche mentre camminava? Il mio corpo la pensava così. Divampai immediatamente ….
ATTENZIONE!! INCENDIO IN CORSO NELLA ZONA BASSA DEL CORPO!! TUTTE LE CELLULE CONTENETI ACQUA SONO PREGATE Di RECARSI LAGGIU’ PER SPEGNERE IL FUOCO …”
Tutto il mio corpo era in subbuglio, cellule e globuli correvano su e giù in cerca di aria e di quella fottuta H2O di cui il mio corpo era stato prosciugato. Tutta colpa del suo modo di muoversi.
Deglutii di nuovo, ormai a secco di saliva. Non avevo più liquidi dentro … beh … più o meno.... non so se capite cosa intendo.
Cercavo inutilmente di placare quel formicolio insistente alla mia amichetta lì sotto, sfregando, anche se impercettibilmente, le cosce fra di loro.
Mi morsi il labbro e tenni lo sguardo piantato a terra. Erano così potenti le scosse di piacere, che per un soffio, non mi sfuggì un gemito. E tutto solo camminando, senza nemmeno avermi sfiorata. Solo il suo corpo in un movimento aggraziato e felino. Sensuale.
Chiusi gli occhi. Dovevo ignorarlo. Ignoralo, ignoralo, ignoralo, GUARDALO, GUARDALO, GUARDALO, IGNORALO, GUARDALO, IGNORALO, GUARDA ..BASTAAAAAAAA !!!
Nella mia testa era in corso un conflitto di interessi. Proprio ora che, già di mio avevo le idee confuse. Ormai niente nel mio corpo reagiva in modo razionale. Cercai aiuto.
Hey, c’è nessuno?NOOOO FOTTITI!!!
Tutti i microrganismi del mio corpo, risposero in coro. Stavano litigano e nessuno mi dava retta. Ma perché sempre a me? Mugugnai sottovoce, infastidita. Che fare ora?
Quando alzai di nuovo gli occhi, me ne pentii subito. Il suo sguardo, ora sopra di me, era ipnotizzante. Mi incatenò. Iniziai a tremare.
Potevo sentire il calore del suo corpo attraversare le fibre della stoffa e raggiungere la mia pelle. Anche lui tremò, come colpito da una scossa, che in quel momento stava percorrendo anche me. Avevo la pelle d’oca.
Dovevo andarmene, o sarei caduta in una trappola da cui non sarei più stata capace di andare. Ma non riuscivo a non guardare i suoi occhi, così accesi, le sue labbra schiuse, il suo viso arrossato.
Ad un tratto appoggiò la sua mano sul mio ginocchio (facendomi andare a fuoco) e si abbassò, fino ad arrivare con il naso a sfiorare la mia guancia.
Vattene ! Resta ! Vai via, credimi, Mike ti ama, è stato lui ad amarti fino ad ora. Chi è Robert, per scombussolarmi tanto?
Ma il momento delle mie riflessioni personali si bloccò all’istante. Avevo solo lui in testa. Il suo viso era vicinissimo al mio. Faceva sfiorare i nasi, aumentando la mia voglia malsana di lui. Mi si formò un gemito, che si fermò in gola spingendo per uscire, da tanto eccitante era quella situazione.
Si avvicinò maggiormente e, purtroppo, feci sfuggire al mio controllo, quel cazzoso gemito di merda.
Le sue labbra si tesero e sfiorarono le mie.
Immobilità assoluta.
Nessun muscolo rispondeva agli impulsi.
Facevano i cazzi loro.
Lui, intanto, continuava ad avvicinarsi e a far sfiorare le nostre labbra, come se fossero così delicate da spezzarsi al solo tocco. Io tremavo. Sentivo le scosse di un piacere così nuovo invadermi il corpo, e … ehm … tutte partivano e arrivavano là sotto.
Mentre ancora il contatto era limitato ad uno sfioramento, sentii le sue mani salde sulle mie ginocchia.
Il suo corpo è là, devi solo permettergli di avvicinarsi. Lascialo avvicinare, non te ne pentirai. Altre scosse di piacere. Non avevo mai provato quelle sensazioni con Mike, se non sotto l’effetto di alcool e non solo con uno sfioramento di labbra. Orami il mio cervello era spento. Era il mio cuore malato a condurre il mio corpo.
Divaricai leggermente le gambe e il suo corpo si tese verso il mio. Una scossa decisiva mi fece ansimare più forte. Dio, fa che lo faccia.
Come spinto da qualcosa o qualcuno, fece combaciare le sue labbra con le mie.
Fui in paradiso, sentivo tutto confuso intorno a me. Sentivo solo le sue labbra sulle mie, il suo petto contro il mio, il suo bacino, duro e rigonfio, contro il mio, pronto ad accoglierlo. Ansimai in cerca d’aria.
La sua lingua colpiva in modo sensuale le mie labbra e, proprio mentre stava per colpire la mia, si allontanavano, lasciandomi insoddisfatta.
Gemetti indecentemente e mi avvicinai a lui, spalmandomi sul suo corpo marmoreo. Tanto valeva rispondere al bacio, ormai.  
Gli afferrai i capelli della nuca e lo tenni attaccato a me. Avvicinai la mia lingua alla sua, ma nuovamente ritirò la lingua, come se voelsse farmi impazzire. E ci stava riusciendo. Gemetti indecentemente mentre, ancora una volta ripeteva quel giochetto malsano per la mia salute mentale.
Ma, appena si decide di far giocare un po'anche le nostre lingue e appena ne percepii la sostanza e il sapore, partii di testa.
Sapevo di buono. Di dolce, di virile. Di sesso
Mugugnai sulle sue labbra. Lo volevo, come non avevo mai voluto nessuno. Mentre le nostre lingue si intrecciavano lasciandomi senza fiato, lui spinse il suo bacino contro il mio. Gememmo all’unisono. Mi aveva stregato. Mi stava portando via con lui.

Ad un tratto si alzò, prendendomi in braccio di peso. Legai le mie gambe intorno ai suoi fianchi, facendo scontrare ancora i nostri bacini eccitati. Mugolammo e continuammo a baciarci. 
Percepii un movimento. Robert si stava muovendo. Capii cosa voleva fare solo quando, abbassandosi, mi mise delicatamente sul letto e mi sorrise.
Stavo per scoprire il vero e proprio Paradiso. Ciò che mi aveva fatto assaggiare era solo l’inizio....

Muahahahahaah 3:) okkey ... in quanti mi volgiono trucidare ??? Lo so, lo so, ho fatto finire il capitolo in modo abbastanza snervante, anche io mi incazzerei, ma c'è un motivo. Lo scoprirete al prossimo cap, che sarà .... diciamo .... abbastanza spinto. :D Come al solito i ringraziamneti: grazie a tutti coloro che mi seguono, mi recensiscono e hanno messo la storia fra le preferite. VI ADORO GUYS!!! :3 Poi grazie alla Sypsi, (beh, lei la ringarzio sempre ormai), grazie a Krisrob, che ormai è diventata la mia sostenitrice morale qui su efp, e grazie a mio fratello, che sta sempre qui a suggerirmi. Alla prossima ;D see you later!!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


POV Robert

Non poteva essere.
NON PUO’ ESSERE.
Io stavo sicuramente sognando. LEI, la mia Kiki era sotto di me, il suo corpo sottomesso al mio, le sue gambe intrecciate alle mie, le sue cosce ai lati dei miei fianchi, il suo bacino contro il mio, i suoi seni schiacciati al mio petto.
Santo Iddio …. Aiutami tu!!! Sto impazzendoooo ….
Mugolai, mentre con la lingua presi a scavare e a scoprire nuovi anfratti della sua bocca. Era bollente. Tutto era bollente … Io, (porca putt ….) ero bollente.
Nella stanza vagavano solo i suoi ansimi e i miei mugolii. Solo lo schiocco delle nostre labbra e il risucchio delle nostre lingue che danzavano. Musica per le mie orecchie.
Stavo per scoppiare. Non avevo mai sentito i pantaloni così stretti. Mi sentivo come l’hashish in quel momento. Ero spacciato. Morto, partito, fuso, in… Bloccai il flusso dei miei pensieri. Non ero ancora abituato a dirlo apertamente..
Avanti .. dillo Rob , dillo !! Mhhh pure ora doveva scassare le balotas?
Che ci a zeta zeta o vuoi neurone? Sono (se non hai notato) leggermenteimpegnato al moment .. Avanti Rob, lo sai come si dice … innamora …
Scollegai il collegamento con il mio cervello. Non volevo perdermi neanche un momento di ciò che stavo provando. E non volevo permettere a nessuno di rompere l’atmosfera (e pure le balle).
Gemetti a contatto con il suo collo liscio, che in quel momento stava diventando il mio ciuccio personale. Lei miagolò, causandomi un’ennesima scossa che innalzò maggiormente il cannone.
Dio che sapore … Rispondi Rob … sei innamora … dai è facile. Ma come … come hai fatto a ricollegare il cervello? Non ti facevo così intelligente …. Fuck Rob, rispondimi.
Dovevo ammetterlo, quella volta il piccoletto aveva ragione … ero to … no cioè ero innamorato. Cotto, bruciato, ustionato di lei.
Sorrisi sul suo collo, beandomi dei gemiti strozzati che uscivano dalle sue labbra. Mi faceva male resisterle. Continuavo ad oscillare sul suo corpo, facendo scontrare le nostre intimità, ancora coperte dai vestiti. Eppure io la sentivo così tanto.
Ad ogni mia spinta corrispondeva un suo mugolio prolungato, il suo viso contratto in una smorfia di puro piacere. Gli occhi chiusi, le guancie arrossate. Quello che stavo provando anche io. Presi a morderle le labbra con foga, mentre stavo lentamente alzando la sua maglietta.
Signore, sai che non ti ho mai pregato tanto nella vita, ma ti prego fa che non scappi, potrei morire …
Lentamente, moolto lentamente la sfilai e, cercando un suo consenso guardandola negli occhi, avvicinai le mie mani al suo seno. Mi sciolsi nel suo sguardo, così verde, così liquido. Stavolta fu lei ad alzarsi e afferrarmi la testa, spingendomi quasi con urgenza contro le sue labbra. Le nostre lingue ripresero a scoparsi … no cioè a scoprirsi l’una con l’altra, fondendo i nostri sapori, mentre le sue manine corsero ai lembi della mia maglietta, sfilandomela.
Ecco il segnale. Sarebbe stata mia. Un senso di completezza mi invase le membra, mentre il mio cuore prese a correre ancora più furiosamente. Da quanto tempo non stavo così bene con una persona? Esattamente da 14 anni …
Sorrisi sulle sue labbra, lei era la mia piccolina. Abbassai le mani e presi ad accarezzarle quel seno così sodo, che tanto aveva riempito i miei pensieri più porchi in quei giorni. 
Lei urlò un paio di volte, poi decisi di sganciarle il reggiseno, mentre lei scendeva con quelle sua manine, lungo il mio petto, sganciandomi i pantaloni e buttandoli dalla parte opposta della stanza. Ci guardammo un secondo negli occhi. Silenzio. I nostri respiri a fondersi. Mi incatenai a lei. Per sempre … anche se lei non lo sapeva.
Era tutto finito. Io ero inesorabilmente e foreverissimamente SUO.
Sospirammo all’unisono, facendo, ancora una volta scontrare i nostri bacini, stavolta coperti solo dall’intimo. Ero pronto. Lei era pronta, dovevo solo farla mia. Brividi di piacere. Finalmente lei sciolse i nostri sguardi. Le sorrisi e mi chinai leggermente, quando …
“DON’T WANNA BE AN AMERICAN IDIOT …. DON’T WANNA A NATION UNDER THE NEW MANIA …”
Una canzone dei green day aveva interrotto il momento. Chi cazzo? Chi ce l’ha così tanto con me da impedirmi di stare con lei in pace????
Ruggii e guardai spazientito il mio cellulare dalla parte opposta della stanza, che vibrava a ritmo della canzone, che ancora ci perforava i timpani.
Se è Tom, giuro che ammazzo Neutron quando lo vedo!!! Giuro. Anche Neury si era incazzato … e tanto, mentre i miei spermatozoi iniziarono a urlare insulti a destra e a manca. Non sapevano quanto avrei voluto farlo io.
Alzai gli occhi al cielo, mentre percepii lo sguardo interrogativo di Kristen. La guardai di rimando. Che faccio? Rispondo … non rispondo ….
Lei mi guardava implorante, ma allo stesso tempo c’era una punta di senso di colpa infondo alle sue iridi verdi smeraldo. No piccola non fare così. Continuai a guardarla, aspettando una sua reazione, mentre quell’aggeggio inutile continuava ad illuminarsi e vibrare, emettendo quella canzone, che (prima ….) era la mia canzone preferita.
Le labbra rosse erano dischiuse a causa del piacere, le guancie arrossate. Gli occhi imploranti. “Non … rispondere … ti prego” Mugolò la mia piccolina contro il mio petto, nascondendo il viso sotto il mio corpo. Come faccio a resisterti è?
Le sorrisi, avvolgendo meglio il suo corpo e mi chinai, pronto a baciarla e riprendere da dove avevamo lasciato. MA FOTTETEVI TUTTI QUANTII!!! Bravo Rob, continua …
Neury era dalla mia parte, meglio così. Raggiunsi il suo viso, sfiorando le sue labbra.
DRIIIIN DRIIIINN !!! Ennò però …. Mi alzai alquanto incazzato dal suo corpo, mentre anche il suo cellulare aveva preso a squillare.
NOOOOO CAZZO CHE SFIGAAA!!!
Lei, come colpita da una freccia, cercò di scansarmi dal mio abbraccio. La lasciai fare, un po’ confuso. Non voleva che io rispondessi …. Ma allora perché lei scatta subito a rispondere? Ero molto incazzato. E, a completare il quadretto, alquanto deluso.
A sto punto rispondo anche io. Esatto, quel maledettissimo fottuto aggeggio non aveva ancora smesso di squillare. Mi alzai di fretta, mentre sentii la sua voce allarmata.
“Mike, amore …” Sembrava … felice, quasi euforica a sentire quella voce. Uscì dalla stanza. 
Puro ghiaccio lungo la schiena. Il vuoto cominciò a farsi sentire. Scazzato presi il telefono e pigiai il tasto verde.
“Pronto …” Una voce squillante mi perforò i timpani, già messi male.
Fratelloneeee!!! Ci manchiii!! Quanto ci hai messo a rispondere è? Come va?” Lizzie … Lizzie … Sia io che il mio neurone avevamo registrato quella voce come : ultra fastidiosa sorella che chiama al momento sbagliato. Ruggii sottovoce.
“Lizzie …. Sto bene … Ero … Alquanto impegnato, per questo ci ho messo molto. Senti non ho tempo … ti richiamo io, salutami mamma, papà e Vichy, ci sentiamo CIAO!” “ma fratellon …” Non la feci finire, pigiai il tasto rosso e gettai il cellulare dalla parte opposta della stanza.
Mi presi la testa fra le mani. Non era possibile. Qualsiasi sia la divinità che ce l’ha con me, mi dia un buon motivo.
Chiusi gli occhi e un’ondata di rabbia e repulsione mi invase le membra.  Mi avvicinai piano alla porta chiusa. Non sapevo cosa aspettarmi dietro quel legno. Mi appoggiai con l’orecchio.
“Si … si Mike, …. Certo …. A-anche io ti a-a … amo” La voce di Kristen sembrava sicura, anche se si sentiva una nota malinconica.
Le manca Michael …
TU NON SEI NESSUNO …

Il mio cuore esplose su se stesso. Mi lasciai scivolare lungo lo stipite, sconcertato. Mi stava solo usando per consolarsi. Se prima di venire qui, non mi ero mai accorto di avere un cuore, ora non ce l’avevo proprio più. Scomparso. Fucilato. Stritolato. Ucciso. E l’unica colpevole della sua morte era la sua. Di Kristen.
Mi alzai di scatto e mi rivestii alla svelta.
Rob … ascolta.
Neury sta zitto, non ho voglia di parlare. Mi rimisi la maglietta. Lei mi ha usato, solo per farsi una scopata … certo, è proprio come tutte le altre … proprio come Tanya …
Sentivo il mio corpo come un estraneo. Ad un tratto la porta cigolò ed entrò Lei.

POV Kristen

Stavo letteralmente impazzendo. Non sapevo che fare. Mi presi la testa fra le mani. Che cosa stavo facendo?
Strinsi più forte che potevo, facendomi male. Dovevo punirmi. Non avrei mai dovuto lasciarmi abbindolare da lui.
Chi era lui per condizionarmi così la vita!!! Lui non è nessuno.
Deglutii. Dovevo allontanarlo. Gentilmente, ma avrei dovuto farlo. Una scossa di dolore mi invase il corpo.
Non farlo … FALLO …. Non farlo … Il mio cuore piangeva disperato. Perché poi? Non è lui che amo …
Ennesima scossa …. Il mio cervello diceva che dovevo farlo, altrimenti lui si sarebbe fatto un’idea sbagliata. Nonostante sentissi un peso sul mio cuore, che lentamente stava soccombendo dalle fitte di dolore, mossi passi incerti verso la porta. Appoggiai titubante la mano sulla maniglia, e mi fermai un secondo a riflettere. C
osa gli avrei detto? Spinsi la maniglia verso il basso e aprii la posta. Con mio grande stupore (e dolore) trovai Robert intento a rivestirsi.
Perché? Senza dire niente poi … Ennesima fitta insopportabile al mio povero cuore, che ormai si era rassegnato al volere del mio cervello.
“Che-che stai facendo?” La mia voce era un sussurro roco, ma ugualmente intriso di dolore. L’occhiata gelida che Robert mi rivolse mi fece indietreggiare. I suoi occhi, così azzurri e luminosi, erano ghiacciati. Non erano più blu e liquidi, ma solidi, freddi. Duri. La sua espressione era indecifrabile, ma riuscivo a scorgere una nota di rabbia nel suo sguardo.
Tremai. La bocca tesa, ridotta ad una linea. Le narici allargate. Le sopracciglia aggrottate di poco. Le guance arrossate. I capelli spettinati a regola d’arte. Era bellissimo … eppure era spaventoso. Come un demone travestito da angelo.
Mossi ancora un passo indietro, mentre le sue labbra si piegarono in un ghigno malefico, distogliendo quello sguardo così insopportabile dal mio viso.
“Vuoi sapere che faccio? Lo vuoi sapere? DIMMELO TU QUELLO CHE DEVO FARE CON TE!!” Era fuori di sé. Urlava. La sua voce era come gli occhi. Gelata come l’inverno. Così gelata che penetrò come pugnali nel mio corpo, raggiungendo il mio povero cuore che urlava a sua volta pietà.
“N-non urla …”
“Zitta … STAI ZITTA!! TU, TU Mi STAI USANDO COME UNA PEZZA DEI PIEDI. DIO, CHE STUPIDO CHE SONO!!” Si girò di scatto, portandosi le mani fra i capelli. Sembrava disperato. Mi immobilizzai del tutto. Una consapevolezza si fece largo in me: stava male. E tutto a causa mia. Un primo strato di lacrime velò la mia vista. Mi guardò di nuovo pieno d’odio.
“AH, NON PIANGERE SAI!! Tu, lo sapevi che mi piaci, te l’ho detto anche. E TU CHE FAI? Mi USI PER CONSOLARTI MENTRE IL TUO FIDANZATINO NON C’E’ VERO?” Ditemi che sto facendo un incubo, ditemi che non può essere vero.
“Ma tu lo sapevi che io ce l’ho un fidanzato!!! Lo sapevi!! E poi non ti stavo usando … ” Urlai di rimando, mentre alcune lacrime sfuggirono al mio controllo. Voleva farmi passare per troia??? Non era colpa mia, ma sua. Sua e di tutti questi fottuti ormoni del cazzo.
Si bloccò, come se le pile si fossero scaricate. Abbassò lo sguardo e lo vidi tremare. Di rabbia. Di risentimento. Paura nel mio corpo.
Rob … no … Mi acquattai su me stessa, sedendomi a terra e portando le mie mani a proteggere la testa, avvolgendo le ginocchia.
“Che … cosa …. HAI DETTO??? CERTO CHE LO SAPEVO, MA PENSAVO CHE … DIO, PENSAVO Di PIACERTI!!! PENSAVO CHE NON LO AMASSI QUEL COGLIONE … A quanto pare invece, qui sono io il coglione … Non avevo capito che … tu fossi ancora innamorata di lui”
Sulla sua faccia un’espressione di dolore. No Rob, non fare così. Ennesima scossa al cuore, ormai sanguinante.
“Beh, certo che sotto tutta questa fragilità si nasconde un cuore di pietra … certo che sapevo che avevi un fidanzato, ma pensavo che tu mi volessi. PENSAVO CHE TU FOSSI DIVERSA DA TUTTE LE ALTRE … IO TI VEDEVO DIVERSA … E INVECE Mi HAI VISTO PRESO DA TE.. E HAI PENSATO .. PERCHE’ NON FARMELO … TANTO GLI UOMINI MORTALI NON HANNO UN CUORE …”
Si era avvicinato a me, minaccioso e aggraziato come un puma, pronto ad ammazzare la sua preda a morsi. E io mi sentivo in sua balia. Scoperta, pronta ad essere uccisa.
“E invece no … tutte uguali, tutte pronte a farsi il primo che capita, per poi mollarlo lì, senza una ragione … Tanto, solo voi siete capaci di sentimenti vero?”
Era di fronte a me, maestoso e pericoloso. Io avevo seriamente paura di lui. I suoi occhi erano accesi di rabbia. Pura e estremamente mortale. Ma anche tristezza, dolore … Ad un tratto si abbassò alla mia altezza e io, spaventata iniziai a tremare.
“Stammi bene a sentire. Questa è l’ultima volta che mi vedrai. Prometto che non mi farò mai più vedere, ma almeno dimmi una cosa, ti stavi divertendo ad usarmi? E’? RISPONDI KRISTEN” Non avevo la forza di rispondere, mi limitai a piangere in silenzio. “KRISTEN … rispondi …” La sua voce era un sussurro.
“Ma … io non ti stavo usando, io … io …” Si alzò di nuovo colpito dalla rabbia. Raccolse velocemente i vestiti sparsi per la stanza, muovendosi talmente veloce da scomparire quasi. Io osservavo da quell’angolino, rannicchiata e protetta dalle mie ginocchia. Aveva riempito la borsa di plastica di Tom con vestiti e robe varie. Voleva andarsene …  
"Ascolta, io non ti stavo usando. Dio, volev solo ... E POI CHI SEI TU PER DIRMI QUEL CHE POSSO E NON POSSO FARE E'? CHI SEI TU DA CONDIZIONARMI IN QUESTO MODO?"
Urlai anche io, ma subito mi accorsi di ver detto le parole sbagliate. "No ... Non Rob , io ... io non intendevo quello ..."
La sua espressione si era indurita maggiormente. "MA FAMMI IL PIACERE TACI!!! TACI!! NON TI E' PASSATO PER LA TESTA CHE IO MI POSSA ESSERE INNAMORATO DI TE? NO!! TANTO IO SONO UNO STRONZO VERO?" Scosse la testa schifato. Da quel momento stette in silenzio.
Io continuavo a singhiozzare disperata, ma sottovoce, con la paura che lui potesse sentirmi. Quando finì di raccogliere, chiuse la borsa e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Robert … torna da me …
Singhiozzai forte, poi presi coraggio e scesi le scale, quasi di corsa. “Rob … ROBERT!! TI PREGO … ROBERT …”
Appena misi piede sul corridoio, le facce stupite di Daky, Ash e Tom mi osservavano stralunati, vagando con lo sguardo dalla porta spalancata a me. Robert non c’era più … era andato via …
Nello stesso momento in cui me ne accorsi, realizzai che avevo appena fatto l’errore più grande della mia vita. Mi ero forse innamorata? Il mio cuore la pensava così , urlandomi che avevo fatto una cazzata.
Mi accasciai a terra, disperata, iniziando a piangere come poche volte avevo fatto nella mia vita, esattamente 3. Subito 6 braccia calde avvolsero il mio corpo, cercando di confortarmi. Ma nessuna stretta era come la sua ….

T.T Perchè ho il presentimento che vogliate ammazzarmi?? No, ricordatevi che vi servo se volete sapere come continua la storia. :D comunque, ne vale la pena credetemi. Tutto si spiegherà ... Abbiate pazienza. Tutto avrà un senso ... ;D Adesso i ringraziamenti, a tutti coloro che recensiscono e mi seguono con assiduità, grazie alla Sypsi che sopporta le mie stramberie a scuola (tra cui imitare persone .. vero Sypsi ;D?), grazie a mio fratello che mi incoraggia sempre e grazie a Krisrob, che mi sostiene moralmente, Dai vi lascio, prima che mi ammaziate .... Adiosssss :3

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


POV Kristen

Ore 17 e 30.
Stesa sul mio letto, ormai diventato il mio rifugio, controllavo continuamente l’orologio a parete, mentre le lacrime ancora scendevano lente sul mio viso. Ero sola … Ora …. Più che mai.
Sospirai e mi girai a faccia in giù. Non ne posso più … Singhiozzai per l’ennesima volta, bagnando ulteriormente il cuscino.
Erano trascorsi esattamente 10 fottuti giorni, 37 minuti di inferno e 56 secondi di agonia da quando avevo visto e sentito per l’ultima volta Robert. E non avrei mai, in vita mia, pensato di sentire così tanto la sua mancanza. Niente era paragonabile al vuoto che mi aveva lasciato.
Eppure … nella mia vita pensavo di aver già sofferto come nessun’altro. Avevo perso mio fratello Cam, che se ne era andato in Africa e mai era ritornato. Avevo perso quell’angelo così importante per me. E, a completare l’opera, una sera era tornata mia madre dall’ospedale senza mio padre. “E’ peggiorato, dovevano tenerlo sott’occhio” Quelle erano state le sue parole, poi silenzio.
Nessuno, in quei cazzo di 10 giorni, aveva più parlato. Un silenzio pieno di angoscia. Così pesante da non riuscire a sopportarlo. Solo quell'insopportabile TIC ... TAC ... Dell'orologio a muro.
Tutti avevano qualcosa per cui tacere.
Piangere in silenzio stare zitti.
Mia madre sentiva la mancanza di mio padre, i miei fratelli anche per Cam, perché 3  giorni prima sarebbe stato il suo compleanno. Io … beh, io per tutto ciò che avevo perso.
Cam …
mio padre …
il mio angelo …

ROBERT.
Ennesima fitta al cuore. Abbi pietà di me … ti prego Robert …
Il mio cuore orami non esisteva più, era morto. Robert … Robert …. Sempre e solo Robert. Mi faceva male ricordare. Mi faceva male rivivere le sensazioni di quel pomeriggio, stesa sotto di lui, in balia delle sue carezze, dei suoi baci …
Eppure, non riuscivo a dimenticare, ne avevo bisogno. Un bisogno struggente e autodistruttivo. Il suo ricordo era come … una droga. E io sono dipendente di lui. Ero proprio come una drogata, un’alcolizzata, come qualsiasi altra persona dipendente da qualcosa, senza la quale stava male. Molto, molto male. Ero in crisi di astinenza.
Singhiozzai più forte, mentre percepii dei passi fuori dalla mia camera. Mi raggomitolai meglio su me stessa. Non ha senso tutto ciò, perché sto così male?
Il mio cervello ancora non voleva ammetterlo. Si rifiutava di farlo, non voleva darla vinta al mio cuore, che aveva sempre avuto ragione su tutto. Ero innamorata di lui …
Altra lacrime silenziose sul viso. Il vuoto si allargò maggiormente. Me ne ero accorta appena aveva messo piede fuori da casa mia.
Purtroppo …. Avrei potuto accorgermene prima, ma ero ancora cieca.
Tic ….
Tac …
Tic ….
Tac …
il tempo scorreva come acido sul mio corpo. Quanto vorrei tornare indietro nel tempo …..

POV Robert

La mia vita? E’ sempre stata abbastanza agiata. Belle case, una famiglia che mi amava, belle macchine, un lavoro assicurato, belle donne …
Ma avevo deciso di seguire la mia strada, volevo cavarmela da solo. Non ero più un bambino. Non esisteva più quel Robert felice e spensierato, che correva e giocava a calcio. No, era stato cancellato, disintegrato.
Ruggii piano, tenendomi salda la testa fra le mani. Mi faceva male, il vuoto. Quel vuoto che il mio cuore distrutto aveva lasciato al suo posto.
Colpa sua … della mia piccola Kiki. Una scossa tremenda mi fece ansimare dal dolore.
Quella bambina di cui da piccolo mi ero affezionato, che avevo fatto soffrire, che credevo diversa da tutte le altre, era esattamente come Tanya. E tutte le donne esistenti sulla faccia della terra.
Chiusi gli occhi e li riaprii piano, cercando di abituarmi alla luce del giorno. Voltai di poco la testa e, di fianco a me, giaceva una donna, nuda, con solo il lenzuolo a coprirle il corpo. I capelli biondi ricadevano casualmente sul cuscino color lavanda. Il viso era arrossato e rilassato. Gli occhi chiusi, erano contornati dal trucco di ieri sera.
Non mi ricordavo nulla … avevo solo un gran mal di testa e l’immagine di Kristen davanti agli occhi. Sempre e solo lei … Ennesima scossa di dolore.
Scossi la testa e provai a concentrare l’attenzione sui buchi neri della mia memoria. Cercai di ricordare cosa avevo fatto ieri, chi era quella nel mio letto. Ma avevo solo il nulla, e in fondo al mio cuore, un senso di nausea verso me stesso.
Perché ti fa schifo da solo … Eri ubriaco ieri Rob … e, come da 10 giorni a questa parte, te ne fai una diversa ogni sera … sai, mi fai vomitare …. Sta zitto neurone del cazzo !!! Chi sei tu per dirmi quello che devo e non devo fare della mia vita!!
Sbuffai rumorosamente e mi rizzai a sedere. Un senso di nausea reale, mi scosse il corpo. Perfetto … sono ancora ubriaco …
Guardai ancora quella donna. Stava dormendo placidamente, ma a me non faceva nessuna tenerezza.
Non sentivo più niente per le ragazze, me le facevo solo per dimenticare Kristen. E ora ... Doveva andarsene.
“Hey, svegliati! Devi andartene forza!!” Scotevo forte il suo corpo, in modo da svegliarla. Lei aprì piano gli occhi, rivelandomi il loro colore scuro.
E’ il suo contrario … Scossi nuovamente la testa. Dovevo dimenticarla.
“Che c’è piccolo? Ti sei già stufato di me?” Ringhiai abbastanza forte, facendola spaventare.
“Muoviti ed esci subito da casa mia!! ORA!” Ero fuori di me. Lei sembrò essersi spaventata molto dalla mia reazione, così si affrettò a raccogliere i suoi vestiti alquanto da troia … e se ne uscì dalla mia stanza in fretta e furia.
Mi alzai dal letto anche io, causandomi un giramento di testa abbastanza potente. Ero incazzato, con tutto il genere femminile.
Mi guardai intorno rabbioso e sferrai un pugno abbastanza potente al muro bianco, avvertendo un forte dolore alla mano destra, che prese a sanguinare. Faceva male. Ma non era paragonabile al dolore pulsante del vuoto al centro del petto.
Che stupido che sono stato … mai innamorarsi di una donna … mai. Accecato dalla rabbia ne sferrai un altro, stavolta con la mano sinistra, macchiando il muro di rosso.
Kristen …
Pugno ...
Kristen ….
Pugno ...
 Esci dalla mia testa …  Ti prego vai via. Robert calmati! Stai zitto neurone STA ZITTO!!
Continuavo a colpire, sentendo le ossa della mano scricchiolare. Non mi fermai, anche quando un sottile strato di lacrime si addensò ai lati dei miei occhi.
Alla fine, stremato dalle forze, mi accasciai al pavimento, mettendo le ginocchia al petto. Nonostante il sangue avesse preso a colare copioso dalle ferite sulle nocche, l’unico dolore insopportabile era quello verso me stesso e Kristen. Mi ero innamorato di lei. E mi ero illuso.
Così impari ad innamorarti … Deglutii, sentendo il cuore contrarsi nuovamente su se stesso.
Dovevo odiarla … Avrei dovuto odiarla … Avevo tutte le ragioni … Eppure …
Ti amo troppo Kristen … VAFFANCULO!!
Sbattei nuovamente i pugni doloranti a terra e lasciai vagare la mia mente su Kristen. Il suo corpo sotto il mio, sempre e solo mia. Quanto avrei voluto…
AHHH!! BASTA … Dovevo andarmene da lì. Mi alzai in fretta e furia, vestendomi come capitava. Mi diressi al bagno dove mi lavai i denti e mi detti una sistemata ai capelli ribelli.
Stavo per uscire quando il mio telefono iniziò a squillare prepotentemente. Sbuffai e risposi alla chiamata.
“Pronto”
Rob, amico, senti ho un’idea!!”
Tom … Sbuffai. Lui e le sue idee!! Alzai gli occhi al cielo, alquanto scazzato.
“Che vuoi? Spara … ho una certa fretta” Guardai l’orologio. Le 10 del mattino. Wow avevo dormito così tanto?
Pensavo … che ne dici se ci troviamo a Venice, così tu ti svaghi, ti rilassi, e ti dimentichi di … beh, hai capito no?”
Ad un tratto l’idea di Tom non mi sembrò più così schifosa. Spiaggia … uguale a ragazze …. E ragazze uguale … Ghignai.
“Va bene, ti aspetto lì fra mezz’ora!! Ciao cazzone!” Lo sentii sospirare di sollievo.
“Ciao stronzo!”
Presi gli occhiali da sole e uscii dalla camera.

POV Kristen

“Ehm, Kristen, amore, ci sono i tuoi amici …”
Mia madre, quella santa donna che mi aveva sempre consigliato di seguire il mio cuore, era entrata in camera mia, e ora mi stava accarezzando la schiena coperta da una semplice maglietta di cotone, troppo larga per il mio corpicino minuscolo.
La sua … l’aveva dimenticata qua … quel giorno, nella fretta di andarsene l’aveva lasciata qua, e io, per sentire il suo odore, la tenevo sempre con me. Chiusi gli occhi, beandomi di quelle carezze ….
Volevo realmente vedere Ash, Daky e Tom …? Il mio cervello diceva no, il mio cuore urlava, anzi implorava di sì, avevo bisogno di sfogarmi ... 
“Falli entrare” Sospirai sussurrando, mentre tirai su col naso. Mi rizzai faticosamente a sedere sul materasso e passai la mano sotto gli occhi, per asciugare le lacrime.
Di fronte al letto c’era uno specchio, nel quale vidi la mia immagine riflessa. Mi spaventai, quella non ero  io. Era il fantasma di Kristen …
Occhi gonfi e rossi, trucco sbavato, occhiaie profonde, guancie bordeaux e il corpo magro e pallido più del solito.
Guardai l’orologio. Erano le 10 del mattino. Strabuzzai gli occhi. Avevo dormito tanto.
In quel momento entrarono i miei amici. Tom era, come sempre in quel periodo, triste. I suoi occhi azzurri non brillavano come sempre. La sua barba folta nascondeva un sorriso di circostanza, forzato.
Dietro di lui, Ash e Dakota erano ancora più depresse. Se stavo male io, stavano male anche loro.
“Hey Krissi … come va piccola? Sempre una merda?” Tom, sempre molto gentile, si era avvicinato e seduto di fianco a me. Ash e Daky si limitavano ad ascoltare in silenzio. Li guardai sull’orlo delle lacrime, ma le trattenni. Mi avevano visto piangere fin troppo per i miei gusti.
Annuii, accennando un sorriso forzato. Anche le mie amiche si sedettero sul materasso di fianco a me. Tom mi avvolse le spalle con le sue calde braccia muscolose. Mi accoccolai nel suo abbraccio, mentre anche Ash e Daky si aggiunsero, stringendomi in una morsa familiare.
Nonostante Robert (deglutii, mi faceva male pronunciare il suo nome …) non si fosse più fatto vedere né sentire, Tom era diventato uno dei miei migliori amici. Strano per una ragazza chiusa come me …
Una volta che si staccarono mi rivolsero un’occhiata ammiccante tutti e tre. Stare con loro mi faceva sentire meno il vuoto. Però, quando si comportavano così …
Mhhh … Iniziai a temere il peggio.
“Hey, Kris!!! Sai qual è una cosa figa quando ci sono 38 gradi all’ombra?” Tom era febbricitante. Daky e Ash annuivano con vigore, senza sapere ancora cosa avrebbe detto Tom. Alzai un sopracciglio.
“No, sparate!” Ero curiosa. Moolto curiosa. Si guardarono speranzosi. Silenzio.
TIC ..
TAC …
TIC …
TAC ..
Ma che cazz …
“ANDARE IN SPIAGGIA A VENICE!!!! ABBIAMO UN’IDEA FIGA!!” Silenzio. Tutti e tre erano in piedi, in una specie di posa cinematografica, tipo la posa che facevano i cartoni animati giapponesi quando avevano delle idee da proporre.
Io, in genere, adoravo quelle situazioni nei cartoni. Ma non ero dell’umore giusto per ridere. Almeno così pensavo.
Tom ancora mi fissava con gli occhi spalancati, la bocca semiaperta coperta dalla folta barba. Ash e Daky erano dietro di lui, su un piede solo, a braccia aperte e la bocca spalancata. Mi trattenni dal ridere ed accettare subito, volevo farli stare sulle spine.
Vidi una gocciolina di sudore scendere lungo la fronte del mio amico.
TIC …
TAC …
TIC …
SBAM …
Scoppiai a ridere, mentre Ash aveva perso l’equilibrio, trascinando con sé gli altri due cretini.
Stavo morendo dal ridere. Mi buttai sul materasso tenendomi la pancia. Quando finalmente riuscii a calmarmi decisi di rispondere.
“Ehehe … okkey … aha … andiamo in spiaggia!”

POV Robert

Caldo.
Estremamente e afosissimamente caldo.
Sudavo.
Ma dovevo aspettare Tom.
Guardai il cellulare per controllare l’ora. Le 10 e 40. Era in ritardo di 20 minuti. Grugnii abbastanza irritato. Iniziai a guardarmi in giro. C’erano un sacco di ragazze.
Tom aveva ragione. Questo è sicuramente un buon posto per dimenticarsi di Kristen.
Il mio cuore si contrasse. Mi faceva male pensare a lei, così cercai di concentrare la mia attenzione sulle ragazze. Ce ne erano per tutti i gusti.
Magre, tonde, abbronzate, bionde, more, alte, basse, piccole, adulte, in bikini, in topless …. Erano tutte lì, come se aspettassero di essere predate.
Molte ragazze facevano sfoggio del loro fondoschiena, altre invece nuotavano spensierate, mentre la maggior parte dell’universo maschile su quella spiaggia sbavava indecentemente sui loro corpi coperti da semplici costumi, indugiando sul giochetto vedo-non vedo.Eppure …
Perché nessuna mi attirava? Perché non riuscivo a pensarmi con nessuna di queste ragazze? Perché sei innamorato scemo … Zitto, Neury, sono incazzato anche con te! E’ colpa tua se mi sono innamorato!! Ma cazzo vuoi, ho fatto esattamente quello che voleva il tuo cuore … prenditela con lui.
Sbuffai irritato, mentre rivolsi un’occhiata veloce ai miei … piani bassi.
Niente.
Nessun movimento.
Era ancora calmo, il mio amichetto.
Non chiedevo molto. Solo un piccolo innalzamento della bandiera ..
Guardai di nuovo il fondoschiena di una ragazza abbastanza carina. Bionda, occhi verdi, fisico slanciato …
Molti ragazzi la osservavano famelici. Come anche io prima osservavo le ragazze. Mi sforzai …
Pensati con lei, pensati con lei … Niente, solo Kristen. Strinsi i pugni e digrignai i denti.
Mi stesi sulla sabbia bianca e già estremamente bollente, nonostante fossero solo le 11 del mattino. Quella sabbia ….
Mi ricordava la temperatura della sua pelle …
mi ricordai di lei sotto il mio corpo …
i suoi gemiti prolungati … Tremai
le sue gambe allacciate alle mie, in un sensuale intreccio … Bollii …
Il suo seno schiacciato contro il mio corpo … Ustionai
sentii il suo sapore sulla mia lingua, sentii la sua pelle sudata contro la mia …
Dio, iniziai a sentire i movimenti di truppe. Ero eccitato. Tremendamente accaldato. Scosse di piacere invasero le mie membra.
Oddio … Mi immaginai il suo volto sorridente sotto di me, le guancie arrossate, gli occhi accesi dal desiderio … Il suo bacino caldo e accogliente, pronto per me, mentre spingeva ritmicamente sotto il mio corpo, per farmi capire che era pronta ad accogliermi …
Mi alzai di scatto, mentre sentii il mio corpo completamente su di giri. Mi passai la mano fra i capelli, adesso ancora più appiccicati alla fronte a causa del sudore che scendeva copioso sul mio viso.
Ero sconvolto …
io avevo …
quasi …
avuto ….
Scossi la testa. Non era possibile.
Guardai verso il mio amichetto laggiù, accorgendomi che aveva lasciato il posto all’amicone.
E il nostro Robert è innamoratooooo nananaaaa nananaaa nananaa nananaaaaa e lui se ne èèèèè accortooo … Smettila di cantare … Va bene hai ragione sono cotto di lei, lo sapevo già!!
Scossi la testa. Che senso aveva essere innamorato di lei, se nemmeno ero ricambiato. Che sfiga di merd …
“ROOOOOBBBBBB!” Finalmente la voce di Tom giunse alle orecchie. Mi drizzai a sedere e guardai verso la sua direzione.
Indietreggiai. No aspetta …??? Anche Neury era confuso.
Strizzai un paio di volte gli occhi, credendo di essere impazzito. Al posto del mio amico, vedevo lei.
Kristen, in costume, era bellissima. Corpo candido, slanciato, le gambe affusolate, la maglietta (mia fra l'altro) troppo larga per il suo corpo minuscolo, che arrivava un pelo sotto gli slip, lasciando vagare l’immaginazione.
Ennesimo innalzamento del ponte levatoio. Ma che cazzo … sto diventando pazzo !!
Scossi la testa e mi stropicciai gli occhi.
Quando li riaprii lei era vicino a me. Sentivo il suo profumo invadermi le narici. Sorrideva timidamente. Gli occhi erano illuminato dal sole. Era ancora più bella di quanto mi ricordassi.
Alla fine, osservandola a lungo collegai il tutto.
Tom … Tom … io e Neury avevamo capito.
“C-ciao Rob …” la sua voce era un sussurro. Lo sguardo basso. Sorrisi lievemente.
“Ciao Kris …


SBAM!!! Aahaha okkey, dopo la linciata che ho beccato ieri, ho pensato di farmi perdonare... non del tutto, ma ... al prossimo capitolo .... ;D Dai, volevo dire grazie, perchè mi commuovo vedendo in quanti mi seguono, mi fate sentire speciale :3 certo, non come i nostri Robsten, loro sono veramente speciali :D Now, I must go, il dovere mi chiama su fb ;D devo linciare due persone :3 bye bye guys

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


POV Kristen

“ASSULUTAMENTE NO! E NON VOGLIO SENTIRE RAGIONI!!”
Mi raggomitolai su me stessa, stretta nella cintura della macchina di Ash.
“Dai Kris, non fare la bambina, lo facciamo per te!!” Daky, seduta di fianco a me, mi teneva salde le braccia, in modo da non farmi agitare.
Tom, dall’altra parte del sedile dietro, mi accarezzava dolcemente i capelli, mentre cercava di convincermi ad accettare quell’idea così …. malsana. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, guardano le macchine sfrecciare accanto alla nostra.
“E credimi Kris se ti dico che anche lui sta male …. Tutto quello che facciamo, beh … è per voi!!”
Perché non stai zitto Tom ? Sentire quelle parole era come ricevere una pugnalata al cuore, già messo male di suo. Robert stava male …. A causa mia. Scossi la testa, sogghignando leggermente, senza umorismo.
Tom sapeva come usare le parole, ma io beh … Non avevo coraggio.
“No …” mugolai di protesta.
FALLO KRIS …
NON FARLO ….
FALLO …
NON FARLO …

Come al solito, contare sul mio cervello e sul mio cuore era impossibile, dato che erano sempre in conflitto. Avevo le idee moolto confuse. E come se non bastasse, c’erano il senso di colpa e il vuoto a spingermi da una parte e il pensiero di Mike a spingermi dall’altra. Tanto ormai non puoi scappare cazz …
“Ormai mancano 5 kilometri, o lo fai o lo fai …. E poi, l’hai detto tu che non puoi stare senza di lui!!” Anche Ash si era messa a dare manforte. Perfetto .. Mi rassegnai, lasciandomi scivolare lungo li schienale. Avevano ragione, avevo un bisogno impellente di lui, sia fisico che psichico che porn… No, meglio non dirlo. Arrossii leggermente mentre mi lasciai andare.....
...
“C-Ciao Rob …”
Ed ora, come per incanto, eccomi qui. Erano riusciti a convincermi, quei brutti …. E ora se ne stavano dietro ad una palma, qualche metro indietro, sicuramente con gli occhi stile cartone animato, mentre, eccitati come bambini, osservavano la scena commentando e ridendo. Me l’avrebbero pagata …
La mia voce era un sussurro strascicato. Non ero sicura che lui avesse sentito. Forse … forse è meglio se non sente.
Non ero ancora convintissima dell’idea alquanto pazza di quegli squilibrati dei miei amici.
No, non avrebbe funzionato. Ne ero certa. Era tutto così …. Sbagliato. Non potevo essermi innamorata di una persona nel giro di 2 giorni e aver litigato con lui senza nemmeno essere stati insieme.
Non era amore ….
AHHH chi volevo prendere in giro. Ero cotta. Con la C maiuscola. Fritta in padella con un filo d’olio bollente. E poi, averlo davanti .. così stupendamente dio greco (intendo che assomiglia ad una statua scolpita)… Non aiutava …
Era fanculissimamente illegale.
Il corpo snello e muscoloso messo in risalto dal sole che gli contornava il viso, illuminando quei capelli biondi scuri e illuminando indecentemente gli occhi azzurri e profondi più del mare.
Era teso, lo si vedeva dai muscoli delle braccia contratti, mostrandosi in tutta la loro potenza, e il collo proteso verso di me. Aveva un’espressione persa, ancora non capiva.
La bocca rosea era semiaperta dallo stupore di avermi lì. E forse dal disgusto
No, non dovevo pensare quello. Abbassai lo sguardo, vagando sul suo petto, dove facevano bella mostra di sé i suoi addominali. Quanto avrei voluto toccarli come 11 giorni prima …
Basta, dovevo concentrarmi. Sospirai, in attesa di una sua mossa. Nel frattempo, i miei occhi si posarono sul costume nero aderente che Rob aveva indosso. E constatai quanto fossero …. Ehm … tirati. C’era un grosso rigonfiamento che spiccava, come a voler dire “SONO QUI GUARDAMI!”.
Arrossii e alzai gli occhi. Non potevo passare per una guardona.
Quando i miei occhi incontrarono i suoi, vidi una strana luce in essi … più dolce. Mi sciolsi quasi. Sorrise lievemente e finalmente sentii la sua voce.
“Ciao Kris …”
Era così … roca. Come se fosse eccitato … beh, lo era. Non potevo farcela. Ma dovevo farmi avanti … O LO PERDERAI, come aveva detto Tom. Il cuore protestò a quell’idea.
Mi schiarii la gola in imbarazzo e iniziai con il discorso.
“S-senti io, volevo chiarire riguardo a … quello ce era successo 11 giorni fa.” Mi bloccai, mentre il vuoto ricominciò a pulsare, causandomi delle fitte abbastanza insopportabili. Ma dovevo continuare. Osservai il suo viso. Era di nuovo serio … Brutto segno.
Gli occhi guardavano il mare, così blu e limpido, oppure … forse guardava delle altre ragazze, immerse a pochi metri da noi.
Mi sentii uno schifo.
Però non potevo fermarmi.
Un primo sottile strato di lacrime appannarono la mia vista. Continuai.
“ Io, io noi ti …. Stavo u-usando e … giuro io ... tu mi … mi …” Continuava a guardare quelle schifose troie, che si atteggiavano in acqua peggio dei pavoni. Sorrise dei loro movimenti, quasi affamato.
Ecco perché era eccitato …Io non contavo nulla per lui.
Mi bloccai, e le lacrime cominciarono a scendere sul mio viso.
Il suo sguardo sempre puntato sui corpi bagnati delle ragazze.
BASTA!!! Mi girai di scatto e corsi via, piangendo tutte le lacrime che ancora avevo in corpo.

POV Robert

“S-senti io, volevo chiarire riguardo a … quello ce era successo 11 giorni fa.”
La sua voce era vellutata e insicura. Mi attirava verso di lei.
Ma io dovevo dimenticarla. Lei aveva un fidanzato che amava, che LA amava.
Io ero solo un suo ricordo sfumato, che aveva imparato a cancellare e sostituire. Non ero più il ragazzino che aveva conosciuto 14 anni prima.
No … Non esisteva più.
Io ero diventato uno stronzo di prima categoria, che non sapeva amare.
Figurarsi, non sapevo nemmeno di avere un cuore che batteva. Eppure, lei me lo aveva fatto capire. Io mi ero innamorato di lei in un modo così travolgente, che ora potevo sentire il suo cuore contrarsi a ritmo del mio, malato e malconcio da 11 giorni a questa parte.
Però … lei meritava di meglio.
Non uno come me …
Io ero una merda, in confronto a lei, così delicata come un fiore. Profumata come un fiore.
Sospirai, puntando li sguardo verso l’acqua del mare, così limpida, così immensa.
Il mio sguardo cadde su alcune ragazze a riva, che sculettavano abbastanza indecentemente. Invece della solita eccitazione, provai ribrezzo. Ribrezzo nel constatare che tutte le ragazze erano uguali. E anche LEI, il mio angelo dagli occhi verdi, mi aveva usato.
Ringhiai sottovoce.
“ Io, io noi ti …. Stavo u-usando e … giuro io ... tu mi … mi …” Aveva ricominciato a parlare, ora la sua voce era rotta.
Sta piangendo Rob …  Lo so Neury, e non sai quanto mi fa male …
Stava piangendo, ma io non potevo fidarmi di lei. Se fosse tutta una copertura?
Eppure …
lei era così dolce …
nei miei ricordi sfumati, mi ricordavo di una bambinetta tondetta e sorridente, che mi seguiva e mi abbracciava sempre.
Sorrisi al mare, anche se avrei voluto sorridere a lei. No, non poteva essere cambiata così radicalmente. Forse … forse mi ero sbagliato.
Abbassai lo sguardo, sempre verso quelle sgualdrine che ammiccavano insistentemente verso la mia direzione.
Scossi lievemente la testa, disgustato.
Lei non è così …
Lei non è così …
Sia io che Neury eravamo d’accordo. Lei era … speciale.
Una consapevolezza si fece largo in me, scaldandomi il cuore orami dolorante: Lei era diversa.
Sorrisi, pronto a guardarla e sentire quello che aveva da dire, quando sentii un singhiozzo abbastanza forte provenire dal suo corpo. Feci appena in tempo a girare la testa,e vidi la sua sagoma correre lontano da me. Una scossa di dolore mi travolse, come un’onda.

POV Kristen

Lui è speciale …
Lo perderai …
STAI ZITTA!! TU, TU Mi STAI USANDO COME UNA PEZZA DEI PIEDI …
CONSOLARTI MENTRE IL TUO FIDANZATINO NON C’E’ …
Lo sapevi!!! …
IO TI VEDEVO DIVERSA …
E INVECE ….
GLI UOMINI MORTALI NON HANNO UN CUORE …
Devi farlo ….
O lo perderai …
Lo perderai …

Una marea di immagini mi affollava la mente, annebbiando la mia vista già compromessa dal sole e dalle lacrime, che copiose scendevano lungo le mie guancie accaldate. Mi faceva male …
Tom, Ash e Daky si sbagliavano, lo avevo già perso … per sempre.
Il mio cuore esplose, facendomi ansimare dal dolore. Ma non mi fermai. Continuai a correre verso l’ignoto. Dovevo andare via da tutto quel dolore.
Sentivo la voce di Robert pugnalarmi ancora il cuore con le sue frasi, piene di odio e risentimento.
Sentivo i miei amici darmi un velo di speranza. Ma vana.
E io lo sapevo.
Sapevo che non sarebbe servito tutto questo.
Lo sapevo …
Mi scontrai con un signore anziano, che mi urlò insulti fortunatamente incomprensibili.
Misi una mano sul cuore, che doleva e pulsava.
Pulsava e doleva.
“KRISTEEEENNN!! FERMATIIII!!”
Le voci allarmate dei miei amici dietro di me mi arrivavano ottavate, a causa del suono del mio dolore, già insopportabile e assordante al mio interno.
Singhiozzai, senza forze. Ma continuai a correre. Andatevene via … lasciatemi stare .. lasciatemi con il mio dolore. Solo io e lui.
Robert aveva fatto esattamente come il mio angelo. Se ne era andato da me … Tutti se ne andavano da me …. Sempre.
Ennesima fitta. In preda alle scosse di dolore, inciampai in una borsa sulla spiaggia. Sentii una punta alla caviglia e mi contorsi su me stessa. Mi accasciai alla sabbia bianca, sotto lo sguardo della proprietaria della borsa, abbastanza allarmata. Mi afferrai la caviglia dolorante con una mano e tentai di proseguire, ma un paio di mani mi bloccarono sulla sabbia.
“Ti sei fatta male? Oddio, perché correvi così forte? Fammi vedere!!” Una ragazza, bionda e molto alta, sicuramente più grande di me, si era chinata sulla mia caviglia ora rossa. Cercai di divincolarmi, con il terrore che i miei amici mi raggiungessero.
“No .. io .. dev”
“Sta tranquilla cara, a te ci penso io” La sua voce era squillante ma allo stesso tempo rassicurante, assomigliava a quella di ….
......Robert.
Non poteva essere.
Continuava a tastare e rigirare la mia caviglia, mentre ormai, mi rassegnai dell’essere raggiunta. Mentre la sconosciuta stava ancora trafficando sulla mia slogatura, ripresi a piangere silenziosamente.

POV Robert

Era corsa via. Lontano da me. E piangeva a causa mia. Mi sentii una merda, con la M  maiuscola. Faceva male, il mio cuore orami era letteralmente morto e sepolto.
Avevo capito che lei non era uguale a tutte le altre.
Lei era … la mia piccola Kiki.
Ed era scappata via.
Ansimai, cercando di scacciare le scosse di dolore che mi scotevano dalla testa ai piedi. Ancora vedevo il suo corpo allontanarsi, era ancora nella mia visuale.
Muoviti coglione !! Hai bisogno di una richiesta scritta o te la vai a riprendere da solo? Si, Neury hai ragione, devo muovermi!!
Preso da una strana frenesia, iniziai a correre, seguendo i corpi in movimento di Tom, Ash e Dakota, anche loro spinti all’inseguimento di Kristen.
Vederla così distrutta a causa mia, mi diede una spinta in più, volevo raggiungerla per chiedere spiegazioni, chiarire e finalmente farle capire che mie ero innamorato di lei. Ero così determinato a raggiungerla, che in pochi secondi raggiunsi Tom, che mi guardò severo.
Ora non c’è tempo di spiegare … ti dirò tutto dopo.
Neury stava comunicando con Neutron, sperando che anche Tom recepisse il concetto (quasi impossibile, ma tentar non nuoce).
Accelerai maggiormente, raggiungendo una velocità mai raggiunta prima d’ora da uno come me. Ero così determinato che non sentivo neanche la stanchezza.
Vai Rob!!! Vai Rob!! Grazie Neury …
In più avevo il supporto morale del mio neurone. Accelerai il più possibile, mettendomi come unico obbiettivo, raggiungere Kristen, che ancora stava correndo, ma stavolta era più vicina a me. Ancora poco …
"KRISTEEEENNN!! FERMATIIII!!" I nostri amici dietro urlavano, nella speranza di farla fermare. Ma le loro urla servirono solo a farla scappare ancora di più.
Sentivo il sole picchiarmi sulla schiena, e le gambe iniziavano a essere pesanti come il piombo.
Facevo molta fatica  …
ma per amore …
Sorrisi. Il sorriso mi morì sulle labbra, però.
Mi gelai sul posto, bloccandomi. Kristen era caduta, inciampando in qualcosa. L’ultima cosa che vidi fu il suo corpo accovacciato a terra.
Oddio no!!! Ripartii a velocità maggiore, cercando di metterci meno tempo possibile.
Chinata sulla sua caviglia, c’era una ragazza abbastanza snella, dai capelli biondi scuri. Aveva un tatuaggio di una farfalla dietro al collo … proprio come Lizzie. Che strano.
Arrestai la corsa e inizia a camminare, accorciando la distanza da me alla mia piccola. Sì, perché lei sarebbe stata mia. Mi concentrai sulla sua figura rannicchiata, scossa dai singhiozzi silenziosi. Una scossa di dolore mi invase, ma continuai ad avanzare. Ancora pochi passi e ..
“ROOOBBBB???”
La voce fastidiosa di Lizzie mi perforò i timpani.
Un momento …
Lizzie??... 
Lizzie??? ...
LIZZIE??
  ...
Alzai lo sguardo sulla sconosciuta che si rivelò (sfortunatamente) conosciuta.
Deglutii. Mia sorella era in piedi di fronte a me che mi guardava a bocca aperta.
Cazzo ci fa qua? Non chiedermelo Neury …
Sia io che il mio neurone eravamo a bocca spalancata dallo stupore.
Kristen, con gli occhi gonfi, vagava con lo sguardo da me a Lizzie, stralunata.
“L-L-Lizzie? Che ci fai qua?” Silenzio. Ash, Daky e Tom ci raggiunsero. Lizzie spostò lo sguardo sul mio amico, il quale era altrettanto scosso.
“Pattz? Perché vedo tua sorella? Non è normale!!! La vedi anche tu o sono pazzo?” Tom era a bocca spalancata. Silenzio imbarazzante. Feci in tempo ad abbassare lo sguardo verso Kris, che si stava torturando il labbro inferiore, che fui investito dall’abbraccio stritolatore di quell’uragano.
“FRATELLINOOOOO!!! CHE SORPRESAAA!! Volevo avvertirti, ma non rispondevi alle chiamate!!”
Lizzie era praticamente spalmata su di me, mentre con una mano avanzava verso Tom, che si buttò con il suo dolce peso sul mio povero corpo, stritolandoci tutti e due.
Sentivo 3 paia di sguardi confusi sulla mia schiena, ma a me interessava solo uno.
“S-scusate ragazzi. Tom, fai le presentazioni. Io devo fare una cosa.”
Mi divincolai dalla loro morsa strangolatrice e mi chinai su Kristen. Lizzie mi guardò stralunata, vagando sullo sguardo da Tom e dalle amiche di Kris, mentre la mia piccola nascose il suo viso piangente dalla mia visuale.
“Kris …” Provai a chiamarla, ma non rispose. Mi chinai alla sua altezza e, cercando di essere dolce, con due dita alzai il suo viso, rivelandomi finalmente i suoi occhi verdi.
Erano così … luminosi.
Dovevo muovermi.
Ma è la cosa giusta? Buttati Rob, non te ne pentirai …
Neury, anche stavolta aveva ragione. Puntai i suoi occhi nei miei e, dopo secondi interminabili fermi a fissarci a vicenda, posai le mie labbra sulle sue, mentre attorno a noi si alzò un piccolo coro di “Awww”.

Yo ragazzi e ragazze!!! Questo capitolo è ... è ... una stupidata D: Okkey, ero in crisi mentre lo scrivevo, mi sono praticamente sclerata contro, in più ero già arrabbitata di mio perché ho litigato con dei cretini ... -.-" Ditemi cosa ne pensate nelle recensioni. Ah, volevo anche avvertirvi che, fino a mertedì, non posso pubblicare, perchè vado via, so ... ci vedremo la prossima settimana. Ultima cosa :D Un grazie a tutti quelli che mi seguono, recensiscono e mi sostengono !!! Vi adoro guys !!! Bye e a martedì ... BUONA PASQUA!! :3

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


POV Kristen

Caldo.
Tremendo caldo.
Io mi sentivo come ghiaccio al sole. Mi stavo sciogliendo nelle sue mani. Anzi, sulle sue labbra.
Deglutii a corto di saliva, mentre un moto di imbarazzo misto stupore si fece largo in me.
Robert Sonounfigoelosopappapero Pattinson mi stava baciando di nuovo, finalmente.
Sorrisi sulle sue labbra, mentre percepii il suo corpo incastonarsi al mio, come uno swarovski su un anello. Mio malgrado, percepii un coro di “Awww” abbastanza sdolcinati intorno a noi.
IMBARAZZO MODE : ON.
Ash, Daky, Tom e Lizzie (l’ho già vista da qualche parte …. Mhhhh), fermi come statue di cera (per stare in tema con il fatto che io mi stessi sciogliendo), ci stavano guardando con tanto di cuoricini al posto degli occhi.
Patetici …
Mah …

Mentre stavo ancora pensando a loro, la lingua (CAZZISSIMAMENTE BOLLENTE) di Rob, sfiorò le mie labbra.
Processo di autocombustione in corso nei piani inferiori! Pericolo ninfomanismo acuto. Mugolai a bassa voce, cercando di non farmi sentire dagli altri, ma evidentemente, a causa della risata fragorosa di Tom e degli “Awww” ancora più acuti delle ragazze, non mi ero impegnata abbastanza. Lasciai entrare la sua lingua a fondersi con la mia e iniziare a danzare.
Mi mancava il fiato.
Robert si lanciò letteralmente sul mio corpo, afferrandomi la nuca con una mano, con l’altra invece, mi avvolse i fianchi e mi alzò alla sua altezza. (Anche in ginocchio sono più piccola di lui … uffa!!).
Io invece, afferrai così violentemente i suoi capelli che temevo si potessero strappare. Ma ero così coinvolta … Mhhhh.
Passarono secondi, minuti. Forse ore o giorni. Quando lui si staccò da me, mi affannai a riprendere il fiato di cui quel ladro figo mi aveva privato.
Alzai il viso, sicuramente rosso, e tuffai i miei occhi nei suoi, finalmente color del mare, e non ghiaccio. Le sue guancie erano arrossate, le labbra schiuse, turgide a causa dei baci e pulsanti, che ancora mi richiamavano verso di loro. Dovetti usare la maggior parte del mio autocontrollo ,già sabotato, per restare lì dov’ero (ehehehe ) senza fare azioni avventate.
Robert sciolse il nostro abbraccio convulso e confuso e mi rivolse un sorriso smagliante. Il mio cuore sussultò.
Quanto lo amo …
Sorrisi di rimando. Il tempo sembrava essersi fermato. Non vedevo altro che lui, a riempire il mio orizzonte, il mio cielo, il mio mare, il mio corpo ….
Scosse di piacere mi invasero.
Scossi la testa e mi sedetti sulla sabbia, che ora sembrava fresca, a causa della temperatura elevata del mio corpo.
“EVVAI!!!! FINALMENTE CAZZO!!!” Tom, schiacciando l’occhio in mia direzione, si buttò su Robert e lo fece cadere a faccia in giù nella sabbia, causando un moto di risate contagioso.
Io fui investita dagli abbracci stritolatori di Ash e Daky, che erano quasi in lacrime. Lizzie invece si avvicinò al fratello e lo baciò sulla guancia. “Oh, il mio fratellone!! Si è trovato una ragazza!! Che miracolo divino!!”
Robert, con la guancia schiacciata a terra e il peso piuma (si fa per dire …) di Tom ancora spalmato sulla schiena, rivolse alla sorella un’occhiata irritata, mugolando di fastidio. Scoppiai a ridere alla scena, contagiando anche le mie amiche commosse. Mi accasciai sulla sabbia a mia volta, tenendomi la pancia dolorante a causa delle risate.
Fu Lizzie, dopo minuti interminabili di risate, a parlare, seppur con la voce rotta.
“Ahaha, oddio!!! Comunque io sono Elisabeth, la sorella di Robert. Potete comunque (se non l’avete già capito) chiamarmi Lizzie o Liz, come volete! Tu , ahaha, devi essere la fidanzata di Robert, da quello che ho visto”
Lizzie si era avvicinata a me, con una mano tesa di fronte al suo corpo. Mi guardava come se mi stesse studiando dentro. Rabbrividii. Il suo sguardo era profondo. Blu scuro. Non potevo sopportare quell’intensità di sguardi. Abbassai lo sguardo e timidamente mi alzai.
“Ehm, sì beh, tecnicamente non è la mia ragazza comunque …. Si beh, lei è Kristen”
Robert sembrava più nervoso di me. Lo guardai. Scossa al bassoventre. Arrossii.
Non poteva !!!!
Quel diavolo vestito da angelo era in una posa maledettamente e pornograficamente ….porno.
Era in piedi, il suo corpo marmoreo illuminato dal sole, creando magnifici chiaroscuri sul suo petto scolpito.
I fianchi erano protesi in avanti, dovuto al fatto che avesse un piede di fronte all’altro.
In quel modo metteva in risalto il suo pacchetto (o pacco, se proprio si vuole dire la verità) regalo adeguatamente fasciato.
Abbassai lo sguardo nuovamente, avvertendo l’incendio propagarsi al cuore. Nel frattempo, strinsi la mano a Lizzie che iniziò a presentarsi a tutti. Io, però, me ne stetti a distanza debita.
Robert ….
Robert …
Robert …
ROBERT …

Poteva benissimo fare il modello. Modello per film porno. Mhhh …
Si passò una mano (galeotta) fra quella massa setosa di capelli biondi scuri. Desiderai essere io a farlo. Gli occhi azzurri acceso rivolti alla sorella. Le guancie arrossate dal caldo.
ALLARME !! AUTOCONTROLLO 0,1% RIMANENTE .
Deglutii. Le vene delle tempie in risalto.
La mascella quadrata e tesa.
Le labbra schiuse.
Una gocciolina di sudore scese lungo quel capolavoro di collo.
KRISTEN JAYMAS STEWART!!! SMETTILA Di COSTRUIRTI SET PORNO IN TESTA E CONCENTRATI!! Ti stanno parlando!!
Alzai lo sguardo appena in tempo per vedere le facce confuse dei miei amici e di Robert guardarmi stralunati. Ma WTF …
“Stai bene Kris?” La voce (così tremendamente simile a quella del fratello) di Lizzie mi risvegliò dal coma post-sbornia Robertiniana. Arrossii.
“Ehm, si s-sto bene.” Balbettavo. Perfetto, ci mancava la figura di merda …
“Bene allora cosa ne dici di venire a fare una passeggiata con la tua nuova quasi-cognata?” Liz si era affiancata a me, avvolgendo il mio corpo con un suo braccio, bianco come il latte. I capelli biondi buttati all’indietro. Gli occhi azzurri-blu puntati nei miei. Silenzio. “Ehm … si .. penso che …”
“WAAAAAAAAAAA!!! Ottimo vieni!!! Addio Vob.”
E così, tra le risate di Tom, Ash e Daky e le imprecazioni di Robert, fui trascinata velocemente via da Lizzie.

POV Robert

E se me la deviasse?
E se la rendesse pazzamente matta come lei? E se …
Terra chiama Robert, Terra chiama Robert!! Sta calmo, tua sorella non mangia mica le persone!!
Sospirai nuovamente, girandomi a pancia in giù sotto l’ombrellone, mentre mi persi ad osservare quei cretini patentati ustionarsi a 400° gradi al sole.
Mah …
Non avevo mai capito questa necessità di abbronzarsi, stando 54 ore su 24 al giorno a rosolarsi la pelle. Io stavo bene com’ero.
Bianco stile “vampiro dei primi del ‘900”… Muto Neury, muto.
Non mi era mai piaciuto il cosiddetto “sun-bathing”, neanche da bambino, figurarsi ora, che ero peggiorato in stupidità.
Nervosamente, controllai sull’orologio l’orario.
Le 13 e 56 ….
Erano via da un’ora precisa … tanto … troppo …. MALEDETTISSIMAMENTE molto per i miei gusti. E io ancora non ho detto a Kristen che la amo …
Mi grattai la barba sovrappensiero. Perché ci mettono tanto, dico io … MHHH STA CALMO!! Tua sorella è pazza, vero, ma non farebbe mai nulla che potrebbe rovinare la tua appena avviata relazione-non relazione con Kristen …
Purtroppo Neury aveva ragione.
Dovevo calmarmi …
Facile a dirsi maaaa …
non a farsi.
Deglutii alquanto irritato.
Guardai a destra … Solo persone intente a rosolarsi e bagnarsi in acqua.
Guardai a sinistra … Solo persone intente a bagnarsi in acqua e rosolarsi.
Acqua …
Sole …
Sole …
Acqua.
Che banalità.
Kristen … + Lizzie …. = …. PAZZA SCATENATA …
Chiusi gli occhi e scossi la testa. Dovevo concentrarmi su altro. Pensa Robert, pensa …Hey, sto facendo del mio meglio, ma non posso ancora fare miracoli ..
Ringhiai e Neury stette zitto. Dovevo solo portare pazienza. Sarebbero arrivate a minuti.
14 e 20 …..
14 e 45 ….
14 e 59 ….
15 e 30 …
“ORA BASTAAAA!!!”
Ehm Rob, non vorrei allarmarti maaaa … stai urlando davanti ad un sacco di gente.
Aprii piano gli occhi e mi ritrovai di fronte metà spiaggia, con tutti i loro sguardi puntati sulla mia figura retta in piedi come un fusto. Di fronte a me anche Kristen, che teneva, stranamente lo sguardo basso, e Lizzie, che invece sprizzava di gioia.
Guai in vista ..
Arrossendo, biascicai due parole per distrarli.
“Beh? Che volete? Uno non può urlare in pace??? Ma guarda te …”
Mi sedetti guardando verso le mie donne. “Ehm, Rob, perché non vai a parlare un po’ con Kristen da solo? Mh?”
Senza rendermene conto, mi ritrovai a passeggiare sul lungomare con la mia dea personale.

POV Kristen

No ….
Non è possibile …
No …..

Scossi la testa, mentre altre lacrime scendevano lungo le mie guancie. L’abbraccio di Lizzie era caldo e familiare. Fin troppo familiare.
Mi teneva stretta a sé, cullandomi mentre i singhiozzi mi dilaniavano il cuore.
Robert …
“Perché piangi? Non sei contenta di rivedermi? Mh? Dai, non fare così …” La voce di Lizzie mi giungeva lontana, quasi sfumata, come se fosse un ricordo.
Ecco perché …
Capelli biondi …
lui è
occhi azzurri …
voce rilassante e avvolgente …
stretta così rassicurante …
Il nome così famigliare …
Lizzie …
il
Eppure …
Non me ne ero mai accorta prima. Era così … diverso.
Altre lacrime bagnarono la spalla nuda di Lizzie.
Mio
Perché non me ne ero accorta? Sono così cieca?
Angelo … Robert era il mio ANGELO.
Il mio cuore si contrasse nel petto. E non riuscivo a capire se era per delusione o felicità.
Delusione no, perché ero innamorata di lui, pazzamente e fottissimamente cotta.
Felicità … no, perché non sapevo se lui fosse o meno innamorato di me. E soprattutto se …
Robert, ti ricordi di me? Quella ragazzina goffa di 3 anni che odiavi a morte, ma con cui poi hai fatto amicizia?? Sospirai, a corto di lacrime. Ancora ero stretta nell’abbraccio confortante di Lizzie, ma un’ennesima scossa colpì il mio cuore: quante volte, nel corso di questi giorni, davanti a lui, mi ero mostrata piangere, dicendogli che era a causa di quel ragazzino di cui mi ero innamorata da piccola? Tante, troppe volte.
Praticamente gli avevo confessato i miei sentimenti.
Perché a me?
“Ma piccola che hai? Dai, dì tutto alla tua nuova sorella …”
Sorrisi contro la sua spalla. Potevo fidarmi di lei? …
Basta Kristen, abbandona la maschera, sì te stessa. Sospirai e le raccontai ogni cosa .

30 minuti dopo

I suoi occhi erano fissi nei miei. Specchio dei miei. Contornati da quel velo di lacrime addensato ai lati.
“Mi s-spiace piccola, credimi. Ma io ti ho riconosciuto subito, penso che anche lui lo abbia fatto, per questo ti ha baciato.”
La sua voce vellutata era rotta. Scossi la testa. No, nessuno si ricorda di una ragazzina insulsa come me.
Singhiozzai e nuovamente le sua braccia esili furono intorno al mio corpo. Avevo proprio bisogno di qualcuno come Lizzie, una sorella, pronta a non giudicare.
Ash e Daky, nonostante fossero le mie migliori amiche, non erano … abbastanza. Erano tanto, ma non tutto.
E Liz lo era.
Era il mio tutto.
Mia sorella, mia madre …
“Nah, nessuno si ricorda di me. Poi, se l’avesse realmente fatto, non mi avrebbe baciato, ma sarebbe andato via. L’hai detto tu che lui non è un tipo da relazione seria.”
Altre lacrime mi bagnarono il volto. Non c’era speranza. Nuovamente nella mia vita mi sentii persa. Dovevo rassegnarmi ..
Devi accontentarti di Michael. Il mio cuore si contorse nuovamente su se stesso.
“No, non devi accontentarti di Mike o come cavolo si chiama!! Mio fratello è cambiato …”
Ma che cazz … Dovevo aver parlato ad alta voce. La guardai di nuovo sfidandola. Alzai un sopracciglio e la vidi esitare. Cosa dirai ora?
Silenzio.
Passarono minuti, ore, giorni … chi lo sa?
Seppi solo che ad un tratto Liz si alzò in piedi, urlando come una matta, mettendomi in imbarazzo di fronte ad una marea di gente.
“HO TROVATOOOOOOO !!! Tu parlerai con mio fratello, gli dirai tutto e …”
“NON SE NE PARLA!”
Scossi la testa perentoria. Distolsi lo sguardo dal suo viso, contratto in una smorfia di disappunto.
Fissai il mare … quel mare che ci aveva fatto conoscere.
“Lo perderai così Kris …” La sua voce era un sussurro, eppure risuonò malamente nella mia mente. Guardai intensamente la spiaggia, cercando di non farmi distrarre. Vuoi realmente perderlo … di nuovo?
Vidi, sulla sabbia, una bambina mora intenta a costruire un castello di sabbia. Sorrisi, vedendo come lo osservava come fosse il tesoro più grande. Ad un tratto un ragazzino, biondo, più alto di lei, le si avvicinò e, ghignando, le distrusse il capolavoro. Sentii una morsa, come se ad essere distrutta fossi io.
La bambina, invece di scoppiare a piangere, abbracciò il ragazzino biondo, facendolo finire per terra. Risero insieme, attaccati. Risi anche io, spensierata e felice, come non ero da un po'.
Solo quando vidi in faccia i due, capii che stavo rivivendo un ricordo.
Il più bel ricordo della mia infanzia.
“Ci sto Lizzie!! Spara”

POV Robert

Eccomi qui.
Testa bassa.
Di fianco a me, Kristen camminava lentamente, mentre il sole colpiva ancora le nostre figure.
Dio, quant’è bella.
Guardai il suo viso, arrossato dalle lacrime. Sapevo che aveva pianto.
Che cazzo avrà combinato Lizzie?Sta calmo Rob ….
Strinsi le nocche convulsamente. Lei doveva parlarmi. Ma di cosa? Deglutii, sperando che Lizzie non avesse combinato guai.
Nessuno fiatava, solo le voci indistinte delle persone intorno a noi e le onde facevano da sfondo al silenzio imbarazzante che si era creato.
Dovevo agire. Non riuscivo a sopportare quella situazione.
Mi fermai di botto, guardando verso il mare, costringendola a girarsi verso di me.
“Kristen io ti ….”
“Rob, io so chi sei …”
Avevamo parlato contemporaneamente. Ci guardammo fisso negli occhi per un tempo indeterminato.
Che cosa ha detto? Che sa chi sei … MA WTF ??
“Scusa ma non ho capito.”
Mi avvicinai a lei. Potevo sentire l’elettricità viaggiare fra i nostri corpi.
“So chi sei Rob. Tu sei …. Il mio angelo …”
Silenzio.
Lizzie …
Lizzie …
Io e Neury ringhiammo all’unisono, mentre ci preparammo a sentire cosa Kris aveva da dirci.

Muahahaaha !!! E rieccomi qui dopo una stupenda vacanza a Milano (si fa per dire D:) Bene, sperco che voi abbiate passato buone vacanze. Nel capitolo, ho aggiunto un chiaro riferimento alla mia saga preferita .... Mhhhh.... chissà quale potrebbe essere? Chi ha un'idea??? ;D Comunque, vi lascio!! Alla prossima e , mi raccomando, recensite :D

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 -Paradise ***


POV Robert

Avvolsi il suo piccolo corpicino fra le mie braccia, stendendo meglio il mio corpo accanto al suo. Le sue gambe furono fra le mie.
Paradiso … Già Neury, paradiso …
Sospirai e guardai il suo viso arrossato appoggiato al mio petto.
Le labbra schiuse.
Le palpebre rosa scuro abbassate.
Sorrisi. Mi sentii stranamente bene … Finalmente libero da ogni peso. Mi sentivo leggero. Non nel senso che fossi dimagrito, anzi, intendevo che quel masso che mi opprimeva il cuore se ne era andato. Dissolto, scomparso. E tutto grazie a lei … la mia piccola Kiki
Hey!! La NOSTRA piccola Kiki !! Ci sono anche io!!

Alzai gli occhi al cielo, mentre con la mano presi ad accarezzarle la schiena nuda. Sulla superficie perlacea e liscia cominciò ad apparire la pelle d’oca.
Rallentai il movimento, cercando di non svegliarla.
“Rob … Rob … Robert …” Sentire pronunciare il mio nome con così insistenza, così … piacere …
Rabbrividii al ricordo dei momenti appena passati. Chiusi gli occhi e alcune immagini riempirono nuovamente la mia mente.
Le sue espressioni …
le sue labbra …
il suo sapore ….
In quel momento, il mio ….Ehm … amichetto laggiù si mise in allarme.
Sorrisi, mentre con una mano cercai di spostarlo per non fare sentire a Kristen l’effetto che aveva su di me. Una volta che fui sicuro di avere sistemato il problemino (anzi, direi PROBLEMONE) appoggiai la mia testa al cuscino e chiusi gli occhi, stanco.

4 ore prima

Un fastidioso raggio di sole colpì la sua figura, ritta di fronte a me.
Cazzo se è bella … Rob, sta tranquillo, ti ricordo Rob 2° laggiù, si sta agitando, calmalo se vuoi evitare figure di merda.
Abbassai lo sguardo come colpito da una freccia e guardai allarmato il mio costume. Era … fottutamente tirato. E io ero fottuto.
Sospirai e guardai nuovamente Kristen. “So chi sei Rob. Tu sei …. Il mio angelo …” Così aveva detto. E io avevo paura, cazzo.
Una tremenda paura che ce l’avesse con me, come già aveva dimostrato ….
Paura che decidesse che ero uno stronzo ….
Paura che dicesse che l’avevo solo ingannata …
Paura che lei pensasse di non essere importante per me …
Deglutii, mentre lei alzò lo sguardo, fulminandomi con gli occhi. Erano accesissimi. Così brillanti da mozzare il fiato, ma allo stesso tempo mortali.
Erano come tutte quelle piante esotiche : tanto più erano colorate e accese, tanto più erano pericolose. E lei mi stava intrappolando nella sua morsa.
Ti farai male lo sai? Si Neury, e ho paura.
Le sue guance erano rigate da qualche lacrima, che scendevano lentamente, dagli occhi alla labbra rosee. Mi fermai ad osservarle, mi persi su quella superficie liscia e rosata, che tanto mi attirava, muovendosi impercettibilmente. Deglutii e lei, finalmente parlò.
“Allora? Non dici niente??? NIENTE A TUA DISCOLPA??? DOPO TUTTO QUELLO CHE HO PASSATO PER COLPA TUA NON Mi DICI NIENTE??”
34567 persone presenti sulla spiaggia si girarono nella nostra direzione, fulminandoci. Ma non mi interessava di loro. Solo si lei
Si girò verso il mare, abbassando lo sguardo. Mi si gelò il sangue nelle vene. La mia tremenda paura aveva senso, cazzo.
“Ehm, Kristen ascolta io …”
Mi fermai quando la vidi piangere ancora più copiosamente, con la bocca contorta in una smorfia.
Fa qualcosa coglione!!! Dammi il tempo di elaborare cazzo!!!
“Senti, ascolta, io ….” Sospirai. Dirle che non l’avevo riconosciuta era come sputare su ciò che le avevo dimostrato, cioè che lei era importante per me. Ma dirglielo significava ammettere di aver mentito con lei. Aver fatto l’ipocrita …
Che cosa devo fare ???Segui il tuo cuore Rob, non chiedere a me per queste cose …
Lei mi fissava smarrita. E io ero in crisi.
Robert … senti … diglielo … dille che l’ami … dille perché l’hai fatto, dimostrale che lei è importante per te … Lei ha bisogno di te. TU HAI BISOGNO Di LEI.
Per la prima volta nella mia vita avevo percepito il mio cuore. Lo sentii battere all’impazzata. E lo sentii contorcersi mentre pensai all’idea di perderla. Decisi di agire. Mi lanciai sul suo corpicino minuscolo, travolgendola e prendendola di sorpresa.
“Lasciami … Rob, lasciami ..”
Lei cercò di staccarsi da me, ma era uno scricciolo nei miei confronti, così riuscii a calmarla.

POV Kristen

Togliti cazzo! Stai rovinando il piano!!!
Cercai di ribellarmi a quella stretta che tanto avevo agognato. Le lacrima annebbiavano la mia vista, ma cercai comunque di avanzare, o perlomeno di scrollarmelo di dosso. (non fraintendetemi, lo voglio … e tanto …) Però, se lui mi stava così … fottutamente appiccicato … non sarei riuscita a concentrarmi.
Purtroppo però, in altezza e massa muscolare ero un terzo di lui, quindi dovetti arrendermi.
Sentii le sue forti e calde braci avvolgermi la vita, scontrò il suo petto al mio e, sfortunatamente (in senso lato) il suo bacino sfiorò il mio.
Scosse di piacere mi invasero il corpo. Ma mi sforzai di rimanere concentrata sul discorso che mi ero preparata. Solo dopo alcuni minuti mi sentii sollevare.
“AHHH, METTIMI GIU’ ROBERT THOMAS DOUGLAS PATTINSON!!”
La sua risata cristallina quasi contagiò anche me. Le sue mani furono sul mio …. Ehm … fondoschiena .. mentre fece scontrare i nostri bacini fasciati dai costumi, poi mi costrinse ad allacciare le gambe intorno ai suoi fianchi.
Cazzo , cazzo, cazzo .. io muoio seduta stante.
Tremai. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Non potevo, non dovevo. Però sentivo che il suo sguardo, profondo e azzurro come il mare, pungere insistentemente sul mio viso.
E mi attirava.
Come una calamita.
Strinsi le labbra, con l’intento di resistergli.
Non cedere … guardalo …. No, non cedere … eddai, fallo … NOOO … SII … NOOO … BASTAAA!!
Alla fine, seguii il consiglio del mio cuore. Lo guardai.
Lentamente alzai il capo, seguendo il profilo del mento, la mascella muscolosa velata da quel filo di barbetta bionda e maledettamente sexy, le labbra aperte che mostravano un sorriso bianchissimo e smagliante, il naso appiattito, quasi buffo, e infine quegli occhi. Due gemme azzurre. Mi incatenò al suo sguardo.
Rabbrividii di nuovo. Le lacrime avevano smesso di scendere dai miei occhi, come prosciugate. Deglutii.
“PRENDETEVI UNA CAMERA VOI DUE, Ci SONO BAMBINI QUI!!” Un uomo, di circa 50 anni, dietro di noi, ci fulminò con lo sguardo pungente, mentre teneva le mani sugli occhi di un bambino,che curioso si dibatteva.
“Non si preoccupi, ce ne andiamo subito …” Robert, come sempre, era più svelto di me.
Si girò, mettendomi con le spalle rivolte al mare e iniziò ad avanzare lentamente.
“Ascoltami mia piccola Kiki,” Sospirò, inondando il mio viso del suo profumo. Mi venne l’acquolina in bocca. Dio, che voglia di baciarlo … come faccio ad odiarlo?
“Scusami. Non sai come mi sono odiato in questi anni, per quella cazzo di promessa. Ti giuro che se fosse stato per me sarei tornato qui e … mi sarei trattenuto prima di prometterti cose sbagliate. Ma ti giuro che l’ho fatto in buona fede ..”
La su voce era roca …
Profonda …
Virile …
Camminò ancora, tenendomi salda sul suo petto. Chiusi gli occhi, appoggiando la mia testa su di lui.  Il suo cuore batteva all’impazzata. Il mio lo seguiva.
“Non pensavo che ti avrebbe fatto così male, pensavo che dopo … chessò, dopo qualche mese, ti saresti dimenticata di me. Non pensavo di essere tanto importante per te …”
“Pensavi male …” Lo interruppi per un secondo, ma le sue calde dita furono sulle mie labbra zittendomi.
“Shhh, lascia parlare me …”  Avvertii, mentre parlava, qualcosa di umido bagnarmi i piedi. Allora capii …
Mi sta portando in acqua.
Sorrisi. Perché resistergli ? Tanto valeva lasciarsi andare …
“Beh, sai, non pensavo di certo che una bambina di 3 anni potesse essere, come hai detto tu, innamorata … o perlomeno affezionata a qualcuno che non facesse parte della sua famiglia … e neppure pensavo che quella stessa ragazzina potesse influenzare così tanto la mia vita da farmela sognare ogni santa notte. Cazzo, ogni santo minuti, di ogni santo giorno, di ogni santissimo mese, di ogni fottuto anno della mia cazzo di vita. Mi ero sempre chiesto ‘Ma lei si sarà dimenticata di me?’ E mi ero sempre auto convinto di sì …”
Sospirò, mentre l’acqua ormai arrivò a bagnarmi fino al collo. Era fredda, sentivo i brividi salirmi lungo la spina dorsale. Ma fra le braccia del mio angelo … sospirai anche io, accoccolandomi meglio. Anche lui mi pensava sempre, non mi ha mai dimenticato …
Un calore, che da tantissimo tempo non sentivo, mi inondò le vene. Sorrisi più apertamente.
“E invece mi sbagliavo, e di grosso anche … Sai Kiki, ti ho riconosciuta subito, beh, quasi subito. Ti ho sempre cercata in questi 14 anni, in tutte le ragazze che vedevo, cercavo qualcosa di te. Per convincermi che non eri un sogno … Però non ti ho mai trovata. Fino …”
Le lacrime avevano ripreso a scendere sul mio viso, ma lui era lì. Stavolta le sue mani le raccolsero premurose. Mi sentii a casa.
“Ho capito chi eri quella sera sulla spiaggia, ricordi? Quella in cui ti sei messa ad urlare. E mi ero sentito così …. Una merda. Sentirti urlare contro quell’angelo che tanto ti aveva deluso. Poi, beh, ho sentito la tua storia e non sai quanto mi dispiace per tuo fratello e per tuo padre. Ma credimi, a volte, puoi pensare che le persone ti lascino apposta. Che ci trovino gusto. Magari in realtà, stanno più male di te.”
Singhiozzai, colpita da quelle parole. Esse si marchiarono a fuoco nelle pareti della mia scatola cranica.
Perché? Perché non mi hai detto chi eri?”
Ero scoppiata in un pianto quasi disperato, eppure non ero sola. Le sue braccia mi avvolsero meglio. Accostò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò
“Perché … ho sentito che hai un ragazzo Kristen … e ho pensato, lei non mi ha riconosciuto, si è fidanzata, è meglio così, io sono uno stronzo. Eppure la voglia di baciarti era tale che …”
Si bloccò.
Michael ….
Michael …

Sentire quel nome non mi faceva più nessun effetto, solo un leggero senso di colpa, pensando al fatto che lui era a lavorare e io lo stavo tradendo. Ma non con il primo che passa … Nonostante il senso di colpa, ora volevo solo concentrarmi su Robert.
“Senti Kristen Jaymes Stewart … si, conosco tutto il tuo nome, me lo hanno detto Ashley e Dakota, mi stavano aiutando molto ultimamente, …, comunque, tornando al discorso, io …. Ti amo. E ne sono più che sicuro, dato che il mio unico neurone forever alone e il mio cuore sono d’accordo per una volta.”
Sorrise contagiandomi.
Mi ama …
Ti ama …
Mi AMA …
Mi AMA …

I mio cuore si contorse dalla felicità. Le parole mi morirono in gola. Ero la ragazza più felice della terra.
“E tu? Tu mi ami? Io accetterò qualsiasi cosa dirai, dato che … beh … insomma”
Era diventato rosso, balbettava. Ma era ugualmente sexy. Non ci pensai due volte.
Mi avventai famelica sulle sue labbra, zittendolo.

POV Robert

Ero sicuramente in paradiso. Lei, aggrappata al mio petto, tutta bagnata, che mi baciava, nonostante avesse appena saputo che io ero colui che aveva odiato di più da bambina e nonostante sapesse che io l’amassi.
Genio … questo vuol dire che  ti ama anche lei no? APPUNTOO !! WOAHHH !!!!
Ero così felice … con nessuna mai …. Nemmeno con Tanya, che pensavo di amare, ero mai stato così bene … fisicamente e mentalmente .. (e pornograficamente, dati i tuoi sogni perversi ! Sta zitto Neury).
Ancora una volta la sua lingua accarezzò la mia, in un lento e sensuale risucchio. Mi sentivo frenetico. E teso … soprattutto nei piani bassi.
Risi sulle sue labbra. Si staccò ansante da me. Mi abbagliò con un sorriso. Uno dei più belli che le avessi mai visto fare.
Le guancie erano arrossate.
Gli occhi languidi.
Mugolai di piacere, contagiandola. Dovevo averla … e subito. O sarei scoppiato nei boxer come un quindicenne alle prime armi.
Accostai la mia bocca al suo orecchio e sussurrai “Vieni con me, andiamo a casa …” Smise di respirare un istante.
Così spinsi il mio bacino, ormai andato, contro il suo. Ottenni un gemito prolungato fuoriuscito dalle sua splendide labbra, ancora turgide di baci.
Sorrisi e la spinsi fuori dall’acqua.
Quando raggiungemmo la riva, afferrai la sua mano e intrecciai le nostre dita.
Quando fui certo che aveva ripreso fiato, iniziammo a correre verso l’ombrellone dei nostri amici (e di tua sorella, che per una volta, dovrai ringraziare !! Mi sa che hai ragione Neury !! Ricordamelo.)
Nonostante stessi correndo, il fiato non mi mancava. Anzi, mi sentivo al settimo cielo, avevo il cuore che faceva le capriole nel petto. Sorrisi.
Raggiungemmo l’ombrellone. Ma nessuna traccia dei nostri amici. Mi guardai intorno ma non vidi nessuno. Ma dove cazz …
“Ahahaha Rob!!! Guarda là !!” La mia Kiki stava ridendo come una matta, indicando la figura di quell’emerito deficiente (perché manca di sanità mentale poveretto) di Tom che stava litigando duramente con due (e dico 2!!!) ragazze contemporaneamente, tra cui Ashley. Sembravano incazzate con lui.
Che novità …
Sospirai e alzai gli occhi al cielo.
Nel frattempo Kris aveva preso le chiavi di casa, lasciando un biglietto sulla borsa di Dakota, con scritto “Le abbiamo prese noi le chiavi ;D Kristen”.
Quando si rialzò, la guardai negli occhi e, presi dall’eccitazione, iniziammo a correre verso la strada.

POV Kristen

Le labbra di Robert non mi lasciavano un attimo per respirare.
Durante tutto il viaggio in taxi avevamo continuato a limonare come di solito faceva Tom. Eravamo troppo presi.
Eravamo appena scesi dal mezzo e ora stavo cercando di aprire la porta di casa. Ma essendo in braccio a Robert, con le sue labbra fameliche sulle tue, con il suo corpo spalmato al tuo … beh … sfiderei chiunque a concentrarsi su una cazzo di serratura.
Quelle schifose traditrici mi caddero nuovamente di mano, facendomi sbuffare.
“Lascia, faccio io.”
Robert mi appoggiò a terra e, con un movimento fluido e maledettamente sexy (maledetti ormoni del cazzo) aprì di scatto la porta.
Avanzai lentamente. “C’è qualcuno in casa?”
Fa che non ci sia nessuno, fa che non ci sia nessuno …
Le mie preghiere furono esaurite, casa deserta. Solo un biglietto dei miei fratelli che avvertivano dell’orario d’arrivo a casa : 11 e 30 pm.
Avevamo tutto il tempo … Il mio utero quasi implose su se stesso, pensando a quello che ci sarebbe stato fra me e Rob. Deglutii, sicuramente rossa in viso. Mi voltai verso quella figura schifosamente e fottutamente sexy.
In un secondo mi ritrovai nuovamente fra le sue braccia, diretti alla camera ad letto. Lui spalancò la porta con un calcio secco, facendomi gemere solo per l’irruenza che ci stava mettendo.
Mi adagiò lentamente sul materasso, facendolo cigolare, mentre si distese su di me. Quando il suo petto entrò in contatto con il mio, sentii delle scosse prominenti invadermi le viscere.
Più precisamente l’utero, le ovaie, gli ovuli …
Quel diavolo iniziò ad ondeggiare con il suo corpo  sul mio, facendo scontrare le nostre intimità, alquanto eccitate. Miagolai abbastanza vergognosamente, ma non me ne curai, dato che in quel momento tutte le fibre del mio corpo erano concentrate sulle sue mani e sul suo corpo e al piacere che mi stava donando.
Con la bocca prese a succhiare avidamente la mia lingua, imitando il movimento cadenzato del suo bacino sul mio.
Dio, ti prego, fa che io muoia così … Mugolai di nuovo.
Ora però è il mio turno.
Mi risvegliai dal coma in cui stavo cadendo e, facendo leva con la schiena, allungai le mani fino al bordo della sua maglietta, sfilandogliela.
Finalmente si rivelò alla mia vista il suo petto muscoloso, non troppo pronunciato, proprio come piaceva a me. Presi a tracciarne il profilo con i polpastrelli, provocandogli gemiti e tremori in tutto il corpo.
Nuovamente però, per ogni passo avanti che compivo io, lui doveva farne 3.
Mi sfilò gentilmente la maglietta e i pantaloncini, lasciandomi in costume. Il mio petto si alzava e abbassava, seguendo il ritmo affannato del mio respiro. Prese a sfiorarmi il seno da sopra la stoffa, facendo innalzare i miei capezzoli.
Gemetti ad alta voce, inarcando la schiena. Lui rise sottovoce, contagiando anche me. Non resistevo più. Dovevo averlo. Subito.
“Rob … Rob .. Robert, ti prego …”
Non riuscivo a formulare un pensiero coerente, proprio in quel momento in cui mi aveva sfilato il reggiseno, toccandomi direttamente.
“Porta pazienza piccola, ti voglio anche io” Appoggiò le sue labbra bollenti nell’incavo del mio seno, facendomi inarcare la schiena.
Prese a scendere lungo il mio ventre, tuffando la lingua nel mio ombelico. Gemetti vergognosamente forte, mentre scendeva ancora più giù, raggiungendo il limite delle mie mutande.
“Rob … ah … ti p-prego basta … Rob”
Non resistevo più, ma lui, imperterrito, avvicinò le sue lunghe mani ai bordi delle mutande. Con un movimento lento le sfilò del tutto.
Ero nuda.
Nuda di fronte a lui. Arrossii.
Si bloccò un secondo guardandomi negli occhi, mentre, cogliendomi di sorpresa, infilò un dito in me.
Urlai dal piacere.
Prese a muoverlo lentamente, girandolo e sfiorando tutti i punti possibili e inimmaginabili.
Urali nuovamente, così presa da lui. Soprattutto la mia mente era concentrata su quella falange e il piacere che mi stava donando.
Presi a muovere il mio bacino, presa dalla frenesia, andando incontro al suo movimento.
Mentre prese a leccarmi le labbra, aggiunse un altro dito, portandomi in paradiso.
Sentivo l’orgasmo così vicino …
Gemetti molto forte.
“Rob … ti …. Ah … sto … per …”
Volevo lui. Subito. Così, rallentando il movimento, si tolse i boxer e, in un secondo mi penetrò, facendomi urlare dalla sorpresa.
In quel modo iniziammo a muoverci insieme, unendo i nostri corpi,
su e giù,
giù e su,
fino a quando entrambi scoppiammo in un orgasmo travolgente.
Ero così … persa.
E stanca.
L’ultima cosa che sentii prima di addormentarmi sul suo petto fu la sua dolce voce, resa roca dal piacere appena provato.
“Ti amo Kiki ..”
Sorrisi e mi addormentai.

TADADADAAAAAAN !! Ed ecco il capitolo tanto atteso !!! Ma non pensate che per questo la storia finirà .. :D manca ancora parecchio. Vi starete chiedendo il perchè ho messo un titolo al capitolo .... beh ... penso che ci siate arrivati da soli guys !!! ;D bene io devo andare a studiare arte D: odio la scuola .. l'ho già detto? Bye bye :3

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


POV Robert

Ahahah … shhh … ma guardali … mhhahah .. shhh …. lo sapevo … ci avrei giurato. Mi devi 10 dollari …
Voci fastidiose penetravano nei miei timpani, nonostante fossero sussurri.
Ma che cazz …CHI OSA SVEGLIARMI?? Calma Neury, ignoriamo.
Provai a girarmi a pancia in giù, ma qualcosa di mooolto mooooooolto caldo era appoggiato sul mio petto. Nudo. Sbuffai silenziosamente e costrinsi le mie palpebre ad aprirsi piano.
Socchiusi gli occhi e un fascio di luce bianchissima mi costrinse a richiuderli. Mi bruciavano. Li strizzai un paio di volte.
Shhh, dai …  così … ahaha … shhh!
Ennesimi sussurri.
Io li ammazzo. Chiunque sia. E io ti aiuto a nascondere i corpi ..
Ruggii sottovoce. Riprovai a sbirciare.
Lentamente feci aprire le palpebre, cercando di non accecarmi e non farmi scoprire. Finalmente, uno spiraglio di luce si fece largo nella mia visuale. Tom, Ash e Daky erano in piedi di fronte al letto, guardando verso la mia direzione. Ma wtf?
La mia vista era sfuocata, quindi non riuscii a vedere cosa avevano in mano, perché ero sicuro al 120% che stavano tramando qualcosa.
Mhhh , ma cosa?
Attesi ancora un po’ e vidi che quel cretino con la C maiuscola stava allungando un braccio verso di me. Nella sua mano era posizionato un oggetto …. Lungo e sporgente. Era giallo e alla fine rosso.
Mhh … ma che cazz … mi ricorda qualcosa … Tom premette lentamente il dito sulla sommità dello strano oggettino. ROOOB CAZZO QUELLA E’ UNA ….
BEEEEEEEEEEEEEEPPPPPPPPPPP !!! BEEEP!
Un frastuono assordante mi costrinse a tapparmi le orecchie, mentre di fianco a me, qualcosa si mosse freneticamente e si alzò un urlo spaventato.
Trombetta da stadio … cazzo. Possibile che al mattino sei così lento da non arrivarci da solo?

Ringhiai, imprecando un paio di volte.
Hey, ti ricordo che sei tu carino, che devi pensare, io sono il corpo e tu la mente ricordi? Devo farti uno schemino?
Aprii di scatto gli occhi.
Di fronte a me, Tom (cretino, coglione, deficiente, pezzo di m ….) si stava letteralmente sguainando dalle risate, tenendosi la pancia e grattandosi, con una mano, quella folta barba incolta (che volentieri gli avrei ficcato in bocca … e menomale che è il mio migliore amico …).
Ash e Daky, invece, erano a terra, rotolandosi dalle risate, che continuavano a colpire il pavimento con i pugni.
“MA CHE CAZZO AVETE PER LA TESTAAAA!”
Mi voltai verso l’origine della voce. Kristen (dea, stupenda, bellissima, perfetta,NUDA, ….. ho finito gli aggettivi per descriverla) era letteralmente incazzata nera.
I suoi occhi verdi erano accesi dall’ira.
Le labbra ancora rosse di baci erano piegate in una smorfia che incorniciava i denti bianchissimi digrignati.
Le guance arrossate sia per l’imbarazzo della situazione, sia per la rabbia.
I capelli arruffati che le conferivano un’aria poco credibile … insomma, in poche parole unica e perfetta.
Sorrisi ammirandola.
DIN DON, si avvisano i gentili clienti che il ponte levatoio è in fase di innalzamento. TUTTI AL RIPARO!!
Guardai di sfuggita i miei piani bassi e mi accorsi che Neury aveva ragione, di nuovo. Il mio …ehm … amicone là sotto era più che sveglio. Deglutii, cercando di riprendere lucidità.
“MUAHAHAHAHAHA , ODDIO!!” Quella risata,( anzi grugnito) … la riconoscerei ovunque e comunque.
Tom …
Tom …
Io e Neury eravamo a dir poco incazzati neri. Quando ripresi coscienza della situazione in cui eravamo, un fuoco divampò nelle mie vene, facendomi ribollire il sangue nelle vene. Non ci vedevo dalla rabbia. Una sfumatura rossastra si fece largo nella mia visuale, appannandomi la vista (e la ragione). Un ruggito nacque nella mia gola.
“CHE. CAZZO. AVETE. FATTOOOOOO!!!”
Scattai in piedi, tenendomi il lenzuolo intorno alla vita. I muscoli delle braccia si gonfiarono, sentii le gambe tese, il corpo scattante. Cazzo, mi sentivo come un vampiro.
Seh, ti piacerebbe essere così figo da attirare ogni ragazza sulla faccia della terra … Sta zitto Neury, nessuno ti ha interpellato.
Quei coglioni si erano letteralmente bloccati, fissandomi con terrore. I loro occhi chiari mi scrutavano con terrore.
E dovevano averne.
Tanto.
MOLTISSIMO.
Sentii uno sguardo in più, puntato sulla schiena, che pungeva. Kristen …
Lei, lei era come un calmante per me, una siringa di camomilla pura nelle vene … e in quel momento ne avevo bisogno. Riuscii a rilassare i muscoli, ma durò poco.
“S-scusa Rob, noi non p-pensavamo di … ahahha … trovar …. ahahah …”
Thomas aveva ripreso a ridere, emettendo un rumore simile ad una cornamusa stonata. Ringhiai.
Avrei voluto essere veramente un vampiro: avrei potuto prenderli uno per uno, incuter loro terrore, inseguirli, intrappolarli in un vicolo cieco, morderli, trasformarli e una volta vampiri staccargli la testa a morsi, per poi bruciare i loro corpi inermi e fumarmi la cenere e … Calma Rob …
Okkey, stavo sclerando. Sospirai, chiudendo gli occhi. Dovevo realmente calmarmi.
Così voltai il viso, seppur tenendo sott’occhio i deficienti con la coda dell’occhio, verso la mia piccola. Lei aveva un’espressione che non mi sarei mai aspettato.
Stava ridendo.
ALLE MIE SPALLE!!
“Ennò però … non anche tu!!”
Mugolai sconfitto, passandomi la mano nei capelli, ancora appiccicati alla fronte a causa del sudore. A quella affermazione, le sue labbra, già tremolanti, scoppiarono in una risata a dir poco stupenda.
Dire che c’ero rimasto di … ehm … merda è dir poco.
Però, vederla rotolarsi nelle lenzuola bianche, mentre si teneva con una mano il seno per coprirsi e l’altra la pancia per contenere le risate … non potei trattenermi. Sghignazzai.
Ash, Daky e Tom, che si stavano sforzando con tutte le loro capacità (lo si vedeva dal colorito rosso pomodoro dei loro visi) a non ridere, iniziarono a imitare Kris. Risi leggermente.
Osservai di nuovo Kristen … vederla così spensierata .. e pensare che era grazie a me … Una sensazione nuova mi gonfiò il petto. E sì, la amo … Risi più forte.
Il suo viso era completamente paonazzo, le labbra serrate, nel tentativo di bloccare le risate, gli occhi chiusi. Alcune lacrime si addensarono ai lati dei suoi occhi e rise ancora più forte, contagiandomi del tutto. E finalmente cazzo !!!
Mi abbandonai alla risata che, contagiosa, si era diffusa nella casa. Mi tuffai sul materasso, ricadendo fra le lenzuola bianche. Continuammo per secondi, minuti, forse ore. Ad un tratto però, qualcosa bloccò la risata della mia piccola.
DRIIIIIN DRIIIIN.
Il suo viso era fisso sullo schermo del cellulare. Aveva lo sguardo basso e un’espressione indecifrabile.
“E’ Michael”
Un sussurro.Che bastò a zittire tutti.
Silenzio.
Un silenzio pesante.
DRIIIN DRIIIIN.
La guardai negli occhi.
In quel verde lessi senso di colpa, confusione, paura ..
Fu ghiaccio nelle vene.

POV KRISTEN

No. Non poteva essere lui.
Michael.
Il suo nome, come lampeggiava sul display, aveva preso a rimbalzare nella mia testa, come una molla. Mi ghiacciai all’istante.
No, va via, perché? Perché mi hai rovinato il momento più bello della mia vita?
Guardai di sfuggita Robert. Mi pentii di averlo fatto.
Nel suo sguardo scorsi quella nota fredda, dura, ghiacciata, che tanto odiavi nei suoi occhi limpidi e sinceri. Il volto tirato in una smorfia indecifrabile. Abbassai lo sguardo, combattuta.
Ad un tratto, l’idillio del momento mi sembrava così … sbagliato.
Robert è il tuo amante …
Quella parola, affiancata al suo viso era … strana.
Ingiusta.
Malsana ...
… eppure.
“Rispondi”
Di nuovo, il suo tono di voce era ghiacciato, non lasciava vie di scampo. Cercai di nuovo il suo sostegno, ma mi trovai solo una maschera di delusione.
L’avevo deluso.
Tom … Ash … Daky … erano tutti zitti, con lo sguardo rivolto a Robert, come per consolarlo.
Ma cazzo, sono io quella in crisi, non lui!!!
Scossi la testa incazzata e, avvolgendomi con il lenzuolo, uscii dalla stanza sbattendo la porta.
“Pronto …”
Amore mio … cucciolotta!!! Quanto ci hai messo a rispondermi?”
Uno schiaffo.
Fu proprio come un pugno nello stomaco. La sua voce, così mielosa … così piena … d’amore.
Mi fece schifo. Di solito adoravo quando mi rispondeva con quella voce …. Ma ora …
“Sì …ehm, scusa ero , ero … in bagno!!” Balbettavo. Mi sentivo male. Michael … lui mi amava. TU NOOO!!!
Mi spaventai quasi, rendendomi conto che, per una volta nella mia vita, il mio cuore e il mio cervello andavano d’accordo.
Ah, beh, scusa se ho disturbato piccolotta mia …” Disgusto allo stato puro.
Mi diede la nausea. Da quando mi chiama in quel ….. Modo? Da sempre Kris …
Deglutii, spaventandomi di me stessa.
“No, non hai disturb …”
Mi manchi Ky, mi manchi tantissimo.”
E il premio per la Merda più grande va a : KRISTEN JAYMAS STEWART!!! Un applauso …
Mi presi la testa fra le mani. Cosa dovevo rispondere ora? Dire di no, era come confessare il tradimento, ma, purtroppo, avevo ancora moolto le idee confuse. Almeno, ero insicura di me stessa, così tanto da non essere pronta a mollare Michael, la mia ancora di salvezza, quello che aveva sostituito la figura mancante di Cameron nella mia vita, per lanciarmi in una relazione con Robert, il mio angelo appena ritrovato. Seppur lo volessi …
Ma dire di sì …
Ad un tratto, un paio di braccia forti e massicce, che avrei riconosciuto ovunque ormai, mi avvolsero la vita, appoggiandomi al suo petto con la schiena. Mi inondò del suo profumo virile. Appoggiò la sua guancia sulla mia testa e inspirò il mio profumo. Scosse di puro piacere.
“Rispondi Kris ..” La sua voce roca, ridotta ad un sussurro, mi fece tremare ancora di più.
“A-anche tu Mike.”
Bene beh, piccolotta, ora devo andare bye !! Ti amo Ky, bacio.”
No, dire che l’amavo era una bugia. Ma …
Cosa devo fare? Mi girai verso Robert. Lui mi sorrise sghembo, facendomi tremare le ovaie.
“Sì … lo so”
Chiusi la telefonata. Non sapevo cosa o come, ma guardare lui, mi aveva calmata. Mi sentivo …. Al sicuro. Ma, sfortunatamente, mi ricordai della telefonata appena ricevuta. Abbassai lo sguardo.
No … non posso … eppure sono curiosa. Chiediglielo Kris … buttati … O LO PERDERAI …
Una scossa mi colpì il cuore. Non volevo perderlo. Mi girai timorosa verso la sua figura massiccia. Sospirai e aprii la bocca, con l’intento di chiedergli quella cosa, ma mi interruppe.
“Che ne dici di una doccia, mylady?”
Si avvicinò lentamente, sfiorando le mie braccia nude, in una lenta carezza che le ricopriva in tutta la loro lunghezza.
Brividi. Sospirai, già eccitata.
“Vieni dai, ne abbiamo bisogno entrambi.”
Mi prese per i fianchi, tenendomi saldamente ma allo stesso tempo in modo delicato, gentile. Mi faceva impazzire.
Mi condusse lungo il corridoio e, una volta varcata la soglia del bagno, appoggiò famelico le sue labbra sulle mie.

POV Robert

Era mia.
Solo mia.
Non sua.
LEI ERA MIA. Rob, calmati.
Ruggii sottovoce, mentre famelico, passai la lingua sulle sue labbra, tracciandone il contorno. Ero incazzato nero con quel cretino di Michael.
Ma, fino a prova contraria è la sua ragazza Rob … Lo so cazzo, ma lei deve essere e sarà solo mia, fosse l'ultima cosa che faccio nella vita.
Lei mugolò soddisfatta quando la sollevai e la poggiai sul ripiano del lavandino, togliendole quell’inutile lenzuolo dal suo corpo.
“Questo non serve per fare la doccia, ti pare?”
Le sorrisi, vedendola sgranare gli occhi e sfregare le sue cosce l’una contro l’altra. Era eccitata. Quasi quanto me.
Diedi un’occhiata fugace al mio amichetto laggiù.
Era pronto.
Sorrisi e ripresi a baciarla dappertutto. Ad ogni mio bacio corrispondeva un suo gemito.
Mi spinsi contro il suo corpo, facendo combaciare le nostre intimità. Miagolò ad alta voce, facendomi tremare.
“Non vale, spogliati anche tu.”
Lei, come risvegliata da un coma, allungò le sue manine ai bordi dei boxer, sfilandomeli.
Ahhh, finalmente …
Sospirai estasiato, vedendola sgranare gli occhi osservando la mia eccitazione, ora nuda di fronte a lei.
“Sei bellissimo …” Sorrise incantata, mentre, lentamente, allungò una mano verso di me. Mi afferrò, facendomi sussultare.
Un gemito roco e profondo mi uscì dalle labbra, mentre rovesciai il capo all’indietro.
Prese a muoversi su di me, provocandomi un piacere indescrivibile. Io, scosso e eccitato da morire, presi a muovere il bacino, andando incontro ai suoi movimenti. La mia mente era annebbiata. La cosa che più mi eccitava, era il fatto che lei gemesse al mio stesso ritmo, nonostante fossi io ad essere torturato.
Si mosse più velocemente. Stavo per venire, ma io volevo provare quella gioia con lei.
Così afferrai la sua mano, bloccandola.
Mi rivolse un’occhiata confusa, quasi dispiaciuta.
Pensa di aver sbagliato Rob … Lo so genio, HEY SCONNETTITI, SONO MOMENTI PRIVATI QUESTI!! Seh, scusa tanto adesso vado … uff.
Io le sorrisi e, spostando le sue mani ai lati della mia testa, la penetrai in un colpo solo. Urlò, gettando il capo all’indietro.
Dovevamo però fare anche la doccia. L’idea iniziale era quella (non è vero ..).
Così me la caricai in groppa, avvolgendo le sue gambe intorno al mio bacino. Spalancai le ante della doccia e ci entrai. Richiusi le ante e appoggiai la schiena nuda di Kristen alla parete fredda.
Lei tremò.
Aprii l’acqua calda.
Una volta puntato il getto sui nostri corpi, presi a muovermi in lei. Spingevo lentamente ma deciso, facendola mugolare e gemere al mio stesso ritmo.
Era così ….
Calda.
E morbida.
Ero in paradiso. Sentivo il suo corpo contrarsi sul mio sempre di più , sempre di più, urlando il mio nome, fino a quando non scoppiò il suo orgasmo, togliendole il respiro.
Io presi a spingere più velocemente, con l’intento di provare anche il mio di orgasmo, che arrivò poco dopo.
Mi accasciai su di lei, poggiando il mio capo sul suo collo bagnato. Rimasi dentro di lei, beandomi della sensazione di completezza che mi donava.
Ahhh … l’amour.
Le gocce scendevano ritmicamente sui nostri corpi, facendo diminuire l’attrito. Annusai il profumo della sua pelle.
Sapeva di Rose …
Viole …
e sesso.
Mugolai e alzai il volto, incontrando la sua espressione beata e sorridente.
E’ felice Rob … Sto per piangere …. Sta zitto neurone gay forever alone … zitto. Hey!! Non sono gay …
Sospirai e le sorrisi a mia volta. Kris si abbarbicò al mio corpo, tracciando linee immaginarie sulle mie guancie ispide di barba con i pollici.
“Dici che devo tagliarla?” Mi guardò negli occhi, sorridendo storta. “Mhhh, penso di si.” Risi sottovoce, prendendo il bagnoschiuma e iniziando a insaponarla. “Sarà fatto … Ah, ti amo lo sai?”
La guardai, baciandola leggermente sulle labbra turgide. Kristen però, si bloccò. Un senso di colpa invase il mio corpo.
E’ ancora legata a lui … lo sai … Sì Neury, lo so. Ma aspetterò, costi quel che costi.
Sospirai sorridendole.
“Non sei costretta a dire che mi ami, so che sei ancora legata a … Lui. Basta che tu sappia che ti amo …”
“Rob, noi cosa siamo?”
La sua domanda mi spiazzò. Mi bloccai completamente.
Noi cosa siamo?
Amici di letto … no
…. Fidanzati … nemmeno …
rimaneva solo …

“Amanti Kiki. E sai una cosa? Rimarrò il tuo amante finché vorrai. Finché non ti stancherai di me …”

E rieccomi, scusate il ritardo ma oggi sono uscita con le mie amiche e beh, l'importante è che abbia pubblicato no? :D Uffa, devo proprio andare perchè i miei rompono ...... adiosssssss e ricordate ;D I LOVE YOU GUYS !!!!! :33333 <3

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


POV Robert


My God ….
Sospirai annoiato.
Voltai la testa verso sinistra. La finestra era aperta, spalancata, le tapparelle abbassate, il condizionatore acceso, eppure il caldo era insopportabile. Le goccioline di sudore ormai aveva costituito una cascata sul mio petto scoperto, che si alzava e abbassava ritmicamente, in cerca di aria.
Te l’avevo detto che questa stanza d’albergo era un tugurio da 100° all’ombra …Zitto Neury, ha prenotato Tom, non puoi pretendere da lui no?
Mi passai la mano sudata sulla fronte, per spostare i capelli appiccicati dalla nuca. Arreso, guardai il soffitto, rapito da tutte quelle macchie di umidità agli angoli.
Un ragno.
Una striscia di …. Qualcosa di inquietante.
Un chiodo storto.
La lampada ondeggiava lentamente, scossa dal flebile getto di aria calda che usciva da quel …. Coso chiamato condizionatore. Se così può essere definito.
Un pesante sospiro mi fece voltare la testa verso destra. Tom, completamente nudo a parte i boxer bianchi (e non è una bella visione credetemi …), era steso a braccia e gambe (pelose) aperte.
Il suo viso era, come me pochi minuti prima, rivolto verso l’alto, perso a contemplare chissà quale meandro di sporcizia sul soffitto. La sua barba incolta, gocciolava come il resto del corpo.
“Ma che cazzo di caldo fa?” La sua voce impastata dall’alcool e dall’afa, mi giunse ottavata alle orecchie. 
“Molto, genio … mooolto caldo.” Rigirai lo sguardo al soffitto.
Perché proprio oggi? Non potevano andare un altro giorno? Rob, lo sia, dovevano andare a fare shopping, vi avevano invitato, e TU e il coglione avete declinato l’invito, quindi prenditela con te stesso se ti annoi …
Sbuffai, espellendo l’ennesima boccata di CO2, naturalmente calda.
Avevo bisogno di lei … cazzo. Solo lei.
Mi maledii mentalmente. Lei, la mia ossessione, la mia piccola, era fuori, con le sue amiche con gli ormoni a 1000, con l’intero universo maschile a guardarle il culo. Ruggii, colpendomi la testa con il pugno chiuso.
Rob, guarda che sei solo il suo amante, non hai diritti su di lei. AHHHH, perché me lo devi ricordare sempre?
Mi passai la mano sugli occhi.
Amanti
Avevamo deciso, anzi IO (coglione, deficiente, cretino …) mi ero offerto gentilmente di essere il suo amante.
Ma me ne ero già pentito.
Perché questo implicava, come aveva detto Neury, il fatto che io non avessi alcun diritto sulla sua persona.
Anche se li sentivo
Il fatto che io non potessi impedirle di divertirsi con altri ragazzi.
Anche se avrei voluto
Il fatto che, quando si sarebbe stufata di me, se mai si sarebbe stufata di me, avrebbe potuto buttarmi via come spazzatura.
Anche se lo avrei volentieri evitato
E soprattutto, ciò che mi dava più fastidio, era il fatto che stava ancora con Michael. Non l’avevo costretta ad un ultimatum. C
OLGIONE DEFICIENTE ROTTO IN …
Hey Neury, smettila di insultarmi. Sai perché l’ho fatto. Già, tutte scuse …
Sospirai. Penso proprio che voi vi stiate chiedendo … Perché Rob non le hai chiesto di stare con te? Beh, chiamatemi codardo, chiamatemi in tanti modi diversi e in lingue diverse ma … avevo una fottuta paura che mi dicesse di no. Che mi dicesse che non era pronta a stare con me. Che amava solo Michael … che io ero solo una novità, per così dire.
E io …
non avrei mai …
potuto …
sopportare un suo rifiuto.
Lei era diventata la mia ossessione.Vedo solo lei.
Il suo corpo.
Il suo viso.
I suoi occhi.
I suoi capelli.
Le sue labbra.
Il suo seno.
Il suo ventre.
Le sue gambe …
Avvertii ancora più caldo di quanto già ne avevo. Il cavallo dei pantaloncini iniziava a tirare e a risultare doloroso. Quanto avrei voluto darmi sollievo … ma non potevo. Non con Tom nella stanza accanto, pronto a prenderti per il culo a vita. Però … Guardai di sfuggita i miei pantaloncini. Erano … tesissimi. Questo significava che mi bastava immaginarmi Kristen, anche vestita e nelle situazioni più normali e caste della giornata come passeggiare, per eccitarmi come un adolescente alle prime armi.
Il piccolo Rob si svegliava con poco … Sospirai e mi stesi di nuovo sul materasso, ormai fradicio di sudore. Tom ridacchiò sommessamente.
Cazzo ha da ridere il deficiente? Lo guardai storto, fulminandolo con gli occhi.
“Cazzo hai?” La sua bocca era storta in una smorfia di divertimento. Gli occhi brillavano.
“N-niente è solo che … AHAHAHHA !”
Non è normale lo sai? Dovremmo fare visitare lui e Neutron …Già ci conviene. Però, a parte spedirlo al manicomio, non penso che uno psichiatra possa fare miracoli.
Lo guardai stralunato, rizzandomi a sedere. Ancora non capivo. Eppure lui si teneva la pancia con entrambe le mani, la pancia pelosa, sbattendo i piedi di qua e di là.
“O, cazzo hai da ridere dimmelo?”
Iniziava a starmi sulle balle la sua risata-grignito-strozzamento. Sbuffai. Finalmente, Tom mi guardò in faccia e il suo sguardo finì proprio … su Piccolo Rob. Anzi, in quel momento Grande Rob. Digrignai i denti.
“Sarebbe meglio per la tua salute mentale non immaginarti Kristen in ogni santo momento della giornata. Sono stufo di vederti sempre sull’attenti. Ahahhaha.”
Roteai gli occhi verso il cielo un paio di volte.
“Gnegnegne sei insopportabile !!! Comunque, invece di startene lì impalato come un deficiente, vestiti e andiamo a cercarle. Ho bisogno di vederla. Ah poi stasera ho sentito che danno un afesta al Soho, perchè non le invitiamo?” Tom mi gurdava, trattenendo a stento le lacrime dovute alle troppe risate.
Che stronzo ...
Mi alzai a fatica e mi diressi in bagno, con l’intento di … ehm … soddisfare i miei bisogni, accompagnato dalla risata sguaintata del coglione.

POV Kristen

“Basta, abbiate pietà di me …”
Non ce la potevo fare, Ash e Daky erano due macchine da Shopping sfrenato ultimo modello quando ci si mettevano.
“O su, vuoi o non vuoi essere figa per quel … pezzo di bel ragazzo di Robert? Mh?”
Ash stava, nuovamente, facendo lo scanning alle mini appese, scorrendo con il suo sguardo clinico su ogni cucitura, ogni tasca e ogni inserto delle gonnelline.
Ma dico, le avrà fatte passare miliardi di volte … cosa cambia da 3 secondi fa ad ora?
Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, mentre Daky correva verso di noi con circa una cinquantina di vestiti sottobraccio.
Se solo fossero venuti anche loro … anche Robert . Mi mancava … e tanto. Era diventato una specie di … ossessione per me.
Ma soprattutto per i miei ormoni …
Quando meno me lo aspettavo, sbucavano, nella mia mente, immagini delle notti di fuoco che c’erano state in questi giorni.
Pura follia.
Chiusi gli occhi, presa alla sprovvista da una nuova ondata di immagini.
Il suo corpo sul mio …
Le sue labbra al sapore di birra, fumo e menta, un mix mortale per la sottoscritta …
Mi morsi le labbra, perdendomi nelle scosse che, anche solo con dei ricordi, Lui era in grado di darmi. Mi appoggiai alla parete e mi lasciai trasportare nella cosiddetta “bolla Robertiniana”, cioè quella specie di sensazione di pace dei sensi e piacere che il suo corpo era in grado di darmi. Non sentivo niente intorno a me, venivo come isolata dal mondo che mi circondava.
Robert
Robert
Robert

Isten …”
Robert
“Sten!! … KRISTEEEENNN!!”

Aprii di scatto gli occhi, trovandomi davanti le facce alquanto irritate di Ash e Daky. Deglutii, cercando di scacciare quelle ricordi galeotti che ormai stavano riempiendo il mio corpo di brividi (e le mie mutande di ….).
“Ma ci sei o ci fai? Ahhh, da quando stai-non stai con Robert … cazzo sei sempre fuori di testa !!!” Arrossii violentemente, voltando lo sguardo.
Meno male che non sono un maschio, altrimenti … Svia il discorso Kristen, svialo …  
Ed ecco il mio cervello ad aiutarmi nelle situazioni imbarazzanti. “Si ..ehm .. cosa devo provare?” Guardai gli occhi brillanti di Daky, abbastanza ingenui, e quelli di Ash, invece mooolto maliziosi.
Silenzio.
Solo voci intorno a noi.
Corpi dotati di vita si muovevano per i corridoi, ammassandosi per vedere e comprare pezzi di stoffa. Mah …
Sostenni i loro sguardi, fino a quando Daky non scoppiò a ridere, contagiando me e Ash. Mi appoggiai alle ginocchi, lasciandomi andare ad una risata liberatoria, che scosse tutte le mie membra affaticate dalle 4 ore di camminate per negozi. Ad un tratto, mentre ancora stavo ridendo, le faccio delle mie amiche cambiarono.
Divennero … stupite? Compiaciute? Ma wtf?
Mi girai e trovai, a un centimetro dalle mie labbra, le labbra di Rob, storte in un sorriso sghembo.
Sorrisi a mia volta e, senza pensarci, mi buttai sul suo corpo, facendo scontrare le nostre labbra.

POV Robert

Cazzo.
Cazzo.
CAZZO.
Non c’era da nessuna parte.
“BASTAAAA ! ABBIAMO PASSATO META’ DEI NEGOZI Di LOS ANGELES, DOVE CAZZO SONO???”
Anche Tom stava letteralmente sclerando, attirando l’attenzione delle persone su di noi. Cercai di calmarlo.
“Okkey, respira, sta calmo …” “NO NON STO CALMO !!! CAZZO!!”
Gli tappai la bocca, graffiandomi la mano con quella sua barba ispida come paglia. Alzò gli occhi al cielo, fulminandomi. Ma non me ne curai. Lo trascinai per la strada e decisi di portarlo all’interno di un altro negozio. Un negozio di abiti femminili.
Una volta entrati, un profumo pungente da donna perforò le mie narici.
“Okkey ascolta, questo è l’ultimo negozio che visiteremo per oggi, te lo giuro. Se non ci sono ce ne andiamo. Please …” Storsi il viso in una specie di smorfia alla “gatto con gli stivali” (il mio personaggio preferito di Shrek), guardandolo intensamente negli occhi.
Tra tre secondi cede …
3 …
2 …
1 …
 
Dai che adesso cede.

“AHHH. Okkey,va bene, a patto che sia l’ultimo” Salati sul posto, trascinandolo di peso.
“Sì è l’ultimissimo prometto.” Mentre lo conducevo per i corridoi, incrociai le dita, ghignando perfido.
Ah, mio caro Rob, guarda come ti sei ridotto per una ragazza … Lo so Neury, ma sono pazzo di lei …
Voltai esasperato lo sguardo a destra, scorgendo solo donne di mezz’età intente a litigarsi un’orribile gonna a pois nera e bianca. Rabbrividii.
Non è qui …
Girammo a sinistra, entrando nel reparto vestiti. Era popolato da donne e ragazze, bambine e anziane, tutte accompagnate dai poveri mariti, fratelli e ragazzi che, esasperati, guardavano l’orologio sbuffando come una teiera. Ma non era nemmeno lì.
Ti prego fa che sia qui ..Fa che sia qui … così la smette di camminare !!!
Scacciai malamente Neury dai miei pensieri e mi concentrai meglio sul negozietto. Tom continuava a corrermi a fianco, nonostante il più delle volte lo strattonavo e lo sbattevo, tenendolo saldo per un braccio.
Niente.
Nessun indizio.
Lei non è qui.
Mi bloccai in mezzo al corridoio delle minigonne, mentre quel deficiente del mio amico mi guardò soddisfatto. Mi passai la mano fra i capelli.
“Si va a casa Robbino Robbuccio.”
Sghignazzò malignamente, trascinandomi verso l’uscita, quando ..
“AAHHAHAHAHAHAH !” Una risata, che avrei riconosciuto fra mille, mi illuminò la mente.
Mi scossi da quella specie di trans in cui eri caduto e strattonai Tom, facendolo sbattere contro lo scaffale.
“Ouch!! Sta attento!!”
Il mio cuore prese a battermi all’impazzata nel petto.
Kristen …
Kristen …
Kristen …

Voltai l’angolo e … finalmente, le figure di Ash Daky e il mio amore mi si stagliarono davanti, come un dono del cielo. Tom mugolò di dolore, tastandosi la spalla destra. Così facendo, attirò l’attenzione dei Ash e Daky, le quali strabuzzarono gli occhi alla mia vista. Svelto, feci segno a loro di tacere, mentre, lentamente, mi avvicinai alla figura di spalle di Kristen.
Quando si accorse del silenzio, come scottata si voltò nella mia direzione, sorridendomi apertamente. Vidi finalmente i suoi occhi verdi illuminarsi vedendomi. Mi riempii di gioia.
Mi si avvicinò maggiormente, incollando le sue labbra sulle mie. Con mio sommo piacere, il bacio non si limitò allo sfioramento casto e puro , ma sentii la sua lingua accarezzare le mie labbra per entrare.
Mi accoccolai meglio contro di lei, avvolgendole la vita e avvicinandola maggiormente. Quando ci staccammo eravamo entrambi ansanti.
Il mio ... Piccolo Rob era già sveglio.
“Ciao …”
Kristen sorridente mi salutò, intrecciando le sue braccia intorno al mio corpo.
“Ciao piccola …”
"Ciao ragazzi !!!! Che sorpresa!!”
Ash si era buttata letteralmente su Tom, stritolando il mio amico. Daky invece, si era limitata a sorriderci complice. Ci staccammo tutti quanti, fermandoci gli uni di fronti agli altri. Sorridemmo.
“Ci annoiavamo, e poi … cazzo .. Rob era in preda ad una crisi... si stava immaginando cose sconcie con Kristen e aveva un’erezio …” Gli tappai la bocca, fulminandolo con lo sguardo.
Ma che cazzo gli dice il cervello??Ha solo mezzo neurone Rob, solo mezzo …
Gli tirai uno scappellotto sulla nuca, facendolo gemere di dolore. Le ragazze scoppiarono a ridere.
Kristen arrossì, spostando lo sguardo. Arossii a mia volta.
“Noi eravamo venuti qui per invitarvi ad una festa al Soho stasera … ci venite??” Mi ero buttato, cercando di spostare il discorso su un altro piano.
Le ragazze si scambiarono un’occhiata complice. Deglutii.
“Certo che verremo !! Vero Kris??
La mia piccolina mi fissava intensamente negli occhi, sorridendo e mordendosi le labbra.
“Ah-ah, certamente ..”
Sorrisi.
“Bene, allora è fatta, vi veniamo a prendere alle 8 … Possiamo stare con voi adesso? Ci annoiavamo …”
Tom era partito, mettendo le braccia intorno al collo fragile della povera Ash, mentre io intrecciai la mia mano con quella di Kristen, iniziando a camminare. Ah .. l'amour...

Okkey, quasto capitolo fa cagare ... ma l'ho scritto in 4 giorni diversi ...D: comunque. E' un capitolo di passaggio. Nel prossimo succederà una cosa che .... beh ... vedrete .. 3:) comunque,  scusate l'assenza, ma è stat tutta colpa della scuola e degli impegni familiari che non ho potuto aggiornare.. Vi avverto, penso che sarà così anche per i prossimi giorni .... comunque ..niente ... adesso vado ... Recensite mi raccomando :D bye bye :3

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


POV Kristen

“… Is!! KRIIIIS!! SVEGLIAAA!!”
La fastidiosissima vocetta stridula di mio fratello nelle orecchie mi risvegliò dal coma post-shopping sfrenato. Mi stropicciai gli occhi, e poi li aprii.
Il muso di mio fratello Taylor era ad un centimetro dal mio naso, mentre sghignazzava come un cavallo. Sbuffai.
“Cazzo vuoi tu?” Scoppiò a ridermi in faccia. Brutto …
“Sempre gentile tu? Comunque, dai la colpa a quei due terremoti che hai per amiche, sono state loro a dirmi di svegliarti. E, dato che avevano previsto il tuo … come dire, buon umore, mi hanno detto di dirti di guardare l’orologio.”
Mi stiracchiai nuovamente, accompagnata dal rumore dei passi strascicati di Tay mentre usciva dalla stanza.
Mi misi seduta sul materasso e guardai quell’orologio a muro che tanto avevo odiato.
Crisi era un eufemismo in confronto allo stato sociale e psicologico (e mentale e politico e tanti altri stati che non sto qui a dettare ..) in cui in quel momento mi trovavo. Erano esattamente le 7 e 30 PM. E lui arrivava alle 8.
Cazzo.
Dovevo scegliere il vestito, farmi la doccia, truccarmi, prepararmi la borsa e scegliere le scarpe. Non ce l’avrei mai fatta.
Mi rizzai in piedi come una molla, aprendo di scatto le ante dell’armadio e buttando tutto il contenuto sul materasso.
Guardai la moltitudine di vestiti e vestitini sparsi alla rinfusa sul letto.
Di ogni colore.
Ogni forma.
Ogni ricamo.
NESSUNO ANDAVA BENE
Mi portai una mano fra i capelli ancora annodati, a causa del sonnellino ristoratore. Sbuffai.
Qualcuno mi aiuti …
In quel preciso istante, Ash (già vestita, truccata, stirata, docciata eccetera ..) entrò in tutta la sua magnificenza in camera mia, scavalcando alcuni pantaloncini caduti a terra. Mi guardò trionfante.
“Te l’avevo detto di comprarti qualcosa oggi, ma tu … testarda come sei .. No Ash, non ne ho bisogno di quegli straccetti da troia IO …”
La sua voce squillante (che già ogni tanto mi irritava i nervi) mi aveva letteralmente facendo incazzare, soprattutto quando imitava la mia voce. E io non sopportavo le imitazioni …
Ribollii di rabbia. Non era il momento di scherzare con me.
“Sta zitta Ash, non è il momento …” Ringhiai, mentre lei scoppiò a ridere.
Mi sentivo proprio come una bomba, stavo per scoppiare. Sicuramente il fumo mi usciva dalle orecchie.
Chiusi gli occhi, in preda allo sconforto.
“KRIIIIIIS!! SONO LE 7 E 45 TI MUOVI????”
La voce di Daky mi riportò alla realtà. Sbarrai gli occhi terrorizzata.
Cosa?
COSA?
Cosa?  
COSA???

Impallidii.
Presa da una strana frenesia corsi nel corridoio di casa mia, quasi travolgendo mi madre, che mi rivolse un’occhiata confusa.
Superai anche la borsa di Ash, che sbarrava il passaggio.
Feci la gincana fra il corpo mezzo morto dei miei fratelli abbandonati sul tappeto di camera mia e i loro giochi per la play, per recuperare un asciugamano.
Mi catapultai in bagno, inciampando un paio di volte, lanciano anche imprecazioni degne di scaricatori di porto, guadagnandomi una lavata di testa da mia madre, finalmente tornata dall’ospedale, insieme a mio padreSembra stare meglio, meno male ….
Finalmente raggiunsi quel tanto agognato bagno e mi fiondai sotto la doccia.

POV Robert

Le 7 e 40.
Cazzo.
Sbuffai, aggiustando nuovamente la maglia. Strinsi gli occhi, che bruciavano a causa della prolungata visione della luce.
Mi sedetti meglio sul sedile, cercando di rilassare i muscoli contratti dall’agitazione.
Kristen ….
Kristen …
Kristen …

Mugolai infastidito. Appoggiai le mani sul volante, stringendo i pugni così tanto, da far diventare bianchissime le nocche.
Lanciai un’ennesima occhiata alle lancette dell’orologio.
7 e 40.
Ma che … Ringhiai.
Keep calm Rob, non puoi pretendere di far muovere le lancette più velocemente, sei in anticipo di 20 minuti cazzo!!! Sta zitto tu!!
Fissai più intensamente il quadrante di quel affare.
7 e 40 e 52 secondi.
7 e 40 e 57 secondi.
7 e 40 e 59 secondi.
Dai … andiamo, forza …
7 e 41!! Sospirai di sollievo, inspirando l’aria proveniente dalla portiera destra aperta, mentre sul sedile acanto a me, stravaccato e abbandonato al suo destino, incurante di aver appoggiato i piedi sul cruscotto della macchina, una Volvo X30 nera (che avevamo noleggiato e dovremmo riportarla indietro pulita .. ma con voi è un’impresa. Zitto Neury, sono già sclerato abbastanza) c’era Tom, che mi guardava spazientito.
Beh, il fatto che fosse passato un minuto significava che almeno il tempo scorreva normalmente e non più lentamente come temevo. Volsi lo sguardo alla sua finestra.
Illuminata.
Mi bruciarono nuovamente gli occhi.
Espirai profondamente, facendo comparire un sorriso (sicuramente ebete) sul mio viso.
Tom (brutto antipatico coglione) ridacchiò. Lo fulminai con lo sguardo, scatenando la sua assordante quanto irritanterisata-grugnito. Mi tappai le orecchie e, allungando una mano sul suo viso, grattandomi la pelle con la sua barba folta, lo spinsi giù dal sedile.
Lui atterrò con un tonfo sull’asfalto nero, emettendo un suono simile ad un gridolino di una scimmia e il grugnito di un maiale. Sbuffai irritato.
“Ahahah, scusa Rob, ma te l’avevo detto. Non veniamo qua prima, non ha senso. Ma tu … Vedrai Tom, loro saranno già pronte … Gnegnegne. !!
Mi fece il verso, imitando anche il movimento della mia bocca con quella sua manaccia sudicia.
Quanto glie la taglierei volentieri … Calma Rob, calma …. Mezzo neurone ricordi?
Ruggii. Già odiavo la sua voce quando rideva. In più stava imitando la mia voce … e io odiavo chi imitava la mia voce.
Una sfumatura rossastra offuscò la mia vista, mentre la rabbia montava in me come un fiume in piena. Mi allungai e gli tirai un calcio nel culo, spalmandolo ancora di più sul marciapiede. Finì con il suo faccione quasi a baciare il suolo, spalmando la sua barba nella sporcizia.
“Ouch … stronzo!!”
Scoppiai a mia volta a ridere, lacrimando.
E’ coglione, ma stare con lui mi fa dimenticare i problemi. Già, Tom è stimabile.
Ridacchiai nuovamente, tenendomi la pancia. Mentre il mio amico si alzava dal terreno (ormai diventato suo amicobattuta scadente Neury .. Guastafeste!!), mi ricordai dell’appuntamento.
Come risvegliato da un coma, osservai attentamente le lancette dell’orologio.
Le 7 e 57.
Sorrisi, aggiustando la maglia (per l’ennesima volta!! Oh, sta zitto Neury!!) e uscii dalla macchina, trascinando di peso quel coglione i Tom verso la porta.
Ma mi bloccai.
WTF? 

POV Kristen

DIN DON !!
Il suono tanto atteso quanto temuto del campanello risuonò fra le pareti della casa, facendomi sobbalzare e quindi sbavare il trucco.
O merda.
Presa dalla fretta, mi infilai il vestito con una mano, mentre con l’altra mi passavo un filo di matita sugli occhi.
“Ash, Daky, andate ad aprire!!!”
Urlai presa dallo sconforto. Non potevo fare la figura della ritardataria.
Non con lui.
Non con Robert.

Guardai di sfuggita il cellulare, controllando l’orario.
Le 7 e 58. Erano in anticipo. Di due minuti. Ma due minuti fondamentali.
Avanti Kris, ti mancano solo le scarpe. Ce la puoi fare dai!!
Mi fiondai fuori dal bagno, dirigendomi velocemente alla camera per recuperare le scarpe. Mentre stavo per entrare, mi accorsi che la piano di sotto aleggiava uno strano silenzio. Mhhh …
Mi buttai sul letto, facendolo cigolare sinistramente e mi infilai di scatto le mie amate converse nere, che erano state accuratamente lucidate e, finalmente, mi allacciai il vestitino (sempre e rigorosamente nero) che avevo scelto (Anzi, che Ash aveva scelto).
“Ehm, Kris … vieni giù.”
Daky mi avvisò. Era strana. Aveva la voce …. Spenta.
“Sì, arrivo!!”
Non me ne curai. Il mio unico desiderio era quello di trascorrere la serata con Robert. E stare con lui. In ogni modo umanamente possibile.
Sorrisi , ripensando alla citazione del mio film (nonché libro) preferito: Twilight.
Scesi di corsa le scale, quasi inciampando nei miei stessi piedi. Afferrai la giacca appesa al muro e mi misi la borsa a tracolla.
Potevo comprendere finalmente le sensazioni di Bella.
Prima l’amore non mi sembrava così speciale … E avevo capito il perchénon amavo Michael.
Mi rabbuiai … Michaelchissà dov’era.
Saltai l’ultimo gradino della scala, atterrando vicino a Ash e a Daky, che mi guardarono estremamente scure in volto.
Alzai lo sguardo incuriosita ….
Gelai.
La sua figura era più magra del solito.
I suoi occhi brillavano dalla felicità, lo si vedeva dal luccichio che le iridi scure emanavano.
I capelli ingellati alla fronte.
Lui mi rivolse un sorriso ampio, abbandonando i fiori, che aveva in mano, sul pavimento e correndomi incontro, buttandosi su di me.
Provai disgusto. Puro e semplice disgusto.
Kiki …” La sua voce era piena di …. Amore. Avrei dovuto essere felice. E invece … mi sentii .. sbagliata.
Impacciata, allungai una mano sulla sua schiena, pentendomene subito. Il mio sguardo, ancora perso nel vuoto, si allungò, fino ad intravedere due figure immobili sulla soglia.
Deglutii.
Che fare?
Continuai a tenere fisso lo sguardo su quelle due figure che tanto avrei voluto abbracciare al suo posto. Finalmente, dopo avermi stretta e soffocata con la sua presenza, si staccò di me, puntando insistentemente i suoi occhi nei miei.
“Amore mio … mi sei mancata tanto sai?”

POV Robert

Chi.
Cazzo.
E’
.
Questo.
QUIIII!!!
Ruggii silenziosamente, accostandomi allo stipite della porta. Tom rivolse un’occhiata alquanto interrogativa ad Ash, che era ferma di fronte a noi, scurissima in volto.
Questo …. Deficiente di uno sconosciuto, dalle sembianze di un macaco, si era letteralmente tuffato sul corpicino minuscolo della MIA Kris, che era appena comparsa dal piano di sopra.
Era poco più alto di lei, ma abbastanza da sovrastarla e soffocarla contro il suo abbraccio stritolatore.
Un’ondata di rabbia mi gelò le vene.
“Kiki …” La vocetta stridula e da effemminato di questo … tizio … mi giunse ottavata alle orecchie, dato che la sua bocca era intenta a baciare il collo di Kristen.
Lei, invece, sembrava in un’altra dimensione.
Il suo sguardo era perso nel vuoto.
Vacuo …
Forse
Lui ….
Una morsa dolorosa mi strinse il cuore, strizzandolo senza pietà. Una scossa mi percosse. Abbassai lo sguardo.
“Amore mio … mi sei mancata sai?” Pugno in pieno petto.
Lui è MichaelIl suo fidanzato
Tom, come se avesse letto le mie frustrazioni, mi mise una mano sulle spalle, guardandomi intensamente, come a dire ‘Io sono qui, se hai bisogno di me ci sono sempre’.
Alzai, sconfitto, lo sguardo, ringraziandolo silenziosamente.
“M-Mike, ciao … anche … anche tu …”
La sua voce.
Dolce.
Rassicurante.
Parole colme di … affetto, ma non dirette a me. Lo so Rob, fa male anche a me.
Storsi la bocca in un’espressione di disgusto, colpito dall’evidente situazione.
Lei non mi ha detto niente … Non mi ha avvertito … Se l’è tenuto per sé … Rabbia allo stato puro nel sangue, lei, la mia Kris, non mi aveva detto niente.
Provai disgusto.
Riguardai la scenetta che mi si presentava davanti.
Così commovente, per le persone normali … così … schifosa per me.
Lui si staccò da Kristen, sfiorandole delicatamente la guancia con quelle sue manacce bianche come quelle di un cadavere.
Lei si irrigidì visibilmente.
Io sussultai dalla gioia.
Anche se per poco.
Tutto scemò in un secondo. Il mio cuore iniziò ad urlare dal dolore. Quella morsa faceva male.
Michael … si era gettato su Kristen, affondando la sua lingua nelle sue labbra.
Male …
Molto male.
Istintivamente mi portai una mano al petto, stringendo ciò che restava del mio povero cuore pulsante. Strinsi gli occhi convulsamente.
“Awww, che piacere rivederti Mike, cosa ci fai qui? Non eri via con tuo padre?” La voce di una donna, così terribilmente simile a quella del mio angelo, mi costrinse a riaprire gli occhi. Ash e Daky mi si erano avvicinate comprensive.
“Beh, salve Jules. Che piacere rivederla!! Anche lei signor Stewart .. mi sembra in gran forma … Tay, Dana, sempre a giocare voi due è? Comunque beh, sì ero via con mio padre, ma volevo rivedere la mia piccolotta …”
Piccolotta???.
Are you fucking kidding me??
Un conato di vomito mi salì per l’esofago. Ma lo ricacciai, disgustato.
“Già … ehm, Mike, mi spiace ma sta sera devo uscire con Ash e Daky e due nostri …. Ehm … amici.”
Kristen aveva interrotto il … delizioso idillio, indicando me e Tom con un cenno di testa, arrossendo visibilmente. …
L’ho già detto che la amo immensamente? Devo dire che cambi idea velocemente tu … Sta zitto e lasciami godere la scena.
L’intera stanza si voltò nella nostra direzione, guardandoci come fossimo due alieni. Sorrisi alquanto esaltato, vedendo la faccia di Michael contrarsi in una smorfia sorpresa e …
Gelosa. Mhh, come è buono il sapore della vendetta.. Già Neury, puoi dirlo forte.
Kristen, velocemente, mi si avvicinò, guardandomi intensamente.
Temeva una mia reazione.
Lo sapevo.
Lo percepivo da come cercava il mio sguardo, da come mi guardava timorosa.
Dal tremore del suo corpo.
Annuii impercettibilmente ….
Del resto …
Sei stato tu ad accettare di essere il suo amante .. Già, e non smetterò mai di odiarmi …
Lei sospirò, evidentemente più rilassata.
“Loro sono Tom e Robert. Li abbiamo conosciuti in spiaggia e … beh, stavamo uscendo. Se magari mi avvertivi rimandavo Mike …”
Aspetta …
COSA???
Non l’aveva avvertita?
La guardai stralunato. Che cazzo …
Vidi il macaco diventare rosso dalla rabbia. Si aggiustò la maglia e rispose, alquanto stizzito.
“Ma, amore, sono qui, ho voluto farti una sorpresa, che ne dici se tu e i tuoi amici non state qui e magari ci conosciamo meglio?”
Mi irrigidii. Come Kristen.
No, no, assolutamente no. Cazzo, sei in guai seri Rob …
Tensione.
Il … cretino, aveva calcato con la voce sulle parole amore e amici. Prevedevo guai.
“Non c’è problema per me, così magari li conosciamo anche noi. Che ne dite?” La madre di Kristen aveva parlato, squadrando me e Tom dalla testa ai piedi, sorridendo tutto il tempo.
“Perché no? Andiamo, almeno stiamo tutti insieme e …”
Ash, Daky e io fulminammo quell’emerito deficiente di Tom, che nel frattempo, si era accorto della cazzata che aveva sparato.
Neury ruggì nella mia testa.
Quanto vorrei tappargli la bocca e strappargli la lingua … un giorno di questi lo faccio. Mezzo neurone Rob … solo mezzo ..  cerchiamo di mantenere la calma .. Contiamo fino a 10 … 1 … 2 …3 … FANCULOOOOO!!!
Chiusi gli occhi, arrendendomi.
“Va-va bene, se volete … prego”
Kristen sospirò e, facendoci un gesto con la mano, ci invitò ad entrare. Mentre varcai la soglia, guardai Kris, perdendomi nel verde dispiaciuto dei suoi occhi.
Le sorrisi comprensivo.
Dovevo calmarla. Almeno lei …
Subito, lei rispose al sorriso, ma un rumore ci risvegliò dalla nostra bolla.
Era Michael che si stava schiarendo la voce.
Mentre mi scostai da lei, lui le si avvicinò e la baciò di nuovo, guardandomi con la coda dell’occhio.
Brutto stronzo … che fai, mi sfidi!! Accetto la sfida.
Ringhiai sottovoce, mentre un’ennesima scossa mi colpì il cuore. Ma non avrei ceduto. Non stasera.
Perché prevedo una lunga, lunghissima serata? Aiutatemi … 

Okkey, inanzitutto, scusate la mia assenza prolungata, ma questa settimana la scuola mi ha letteralmente ammazzato, fra udienze e robe varie. :D So, spero, con questo capitolo, di essermi fatta perdonare .. almeno in parte ... perchè so che qualcuno mi starà odiando in questo preciso istante, minacciando di venirmi a prendere di notte e picchiare ... Seriamente, a volte le vostre recensioni mi spaventano D: Anyway, che dire, spero che vi sia piaciuto il capitolo e ... vi prego ... perdonatemi .. capirete tutto al prossimo appuntamente, con una nuova puntata di Remembre Me Forever ... NANANAAAAAA! *sigla cartoni animati* bye bye ;D

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


POV Robert

“Venite, sedetevi pure qui ragazzi.”
Jhon, il padre di Kristen, ci indicò il divanetto beige su cui erano seduti due ragazzi, poco più piccoli di noi, intenti a giocate con un affare nero e lucido.
Che cazzo è quello? Un affare alieno?
Rob, è la PSP, cretino. Zitto tu, nessuno ti ha interpellato.
Alzai le spalle leggermente e mi accomodai insieme a quell’orso di Tom, che grugni di soddisfazione appena si appoggiò.
I due ragazzi alzarono la testa impercettibilmente, per poi tornare a concentrarsi sulla …
Come si chiama?PSP Rob, PSP! Dio, se sei negato con la tecnologia. Ma disfossilizzati, mummia! …  Fuck Neury, lo sapevo, volevo solo sapere se eri lucido di mente e pronto a combattere.Seh, come no …
Guardai verso le figure schierate di Jhon e Jules, appoggiati entrambi alle sedie di legno della sala da pranzo, l’uno vicino all’altra. Entrambi sorridevano, apparentemente tranquilli.
Deglutii.
Dietro di loro, seduta sulla poltrona bi-posto, la figura esile di Kristen tremava lievemente, sicuramente tesa per la situazione imbarazzante che si stava creando. Continuava a mangiarsi le unghie, coperte da un sottile strato di smalto nero.
Temo che quello smalto farà una brutta fine … E’ già quasi sparito.
I suoi occhi verdi e grandi vagavano senza una meta sul mio volto e su quello di Tom.
Il suo viso arrossato.
Le gambe incrociate che si muovevano avanti e indietro.
Al suo fianco, mio malgrado, con un sudicio braccio intorno alla sua esile vita, se ne stava seduto ritto come un fusto quella scimmia antropomorfa di Michael, che mi squadrava dalla testa ai piedi con sguardo di sufficienza.
Ruggii mentalmente.
Subito dietro di loro, in piedi, continuamente in movimento e tese come un fascio di nervi, Ash e Daky lanciavano sguardi allarmati in tutta la stanza, soffermandosi soprattutto su me e …. Il macaco umano.
Sospirai, alquanto agitato di fronte a questo silenzio insopportabile, rotto solo dal rumore dei nostri respiri accelerati.
Il ticchettio dell’orologio a muro.
I suoni elettronici di quell’ affare di quelli che sembravano essere i fratelli di Kris.
Mi passai la mano fra i capelli, maledicendo mentalmente Michael e la sua idea di venire qua proprio oggi.
“Allora, ragazzi, raccontateci di voi.” Jules parlò con una voce pacata e vellutata. Fu come una siringa di camomilla nelle vene. Mi calmai.
“Si, ehm, io sono Robert e lui è Thomas, ma tutti lo chiamano Tom. Veniamo da Londra e …”
“EVVAIIIII!!! CAZZO!! ABBIAMO VINTO Di NUOVOOO!!”
I due ragazzi si alzarono dal divano urlando e sbracciandosi, iniziando a scambiarsi pacche sulle spalle in segno di vittoria. Guardai stralunato Tom, che rispose all’occhiata in modo scettico. Ma WTF?
“Ehm, ehm. Taylor! Dana! Smettetela di fare i bambini, abbiamo ospiti, vi sembra il modo di comportarvi?”
Jhon era scoppiato, saltando in piedi, paonazzo in volto. Tremai io al posto loro, che al contrario sembravano tranquilli e strafottenti.
Mah … Relax Rob, relax …
Sospirai e mi concentrai nuovamente sui signori Stewart, mentre con la coda dell’occhi tenevo d’occhio Kristen e il macaco.
Spiegai, con l’aiuto di Tom, il motivo per cui ci eravamo trasferiti, la difficoltà di trovare un lavoro a Londra, l’articolo di giornale con scritto che in America le possibilità aumentavano, il volo, l’atterraggio e infine l’incontro con Kristen.
Mentre raccontavo, perso a ricordare ogni istante, ci eravamo spostati sul tavolo, già pronto e con i piatti pronti e fumanti davanti ai nostri nasi.
Iniziammo a mangiare.

POV Kristen

“Scusate, vado a lavare i piatti ..”
Spostai distrattamente lo sguardo verso Robert, che se ne stava rigido di fianco a me, mentre inchiodava in quella sua morsa color mare Michael, altrettanto irritato.
Mi alzai dalla sedia, producendo un rumore stridulo che rimbombò nella stanza.
Silenzio pesante.
Mi affrettai ad uscire da quelle 4 mura, fin troppo affollate per i miei gusti.
Solo il rumore delle posate nel piatto e il pigro masticare delle persone alla tavola.
Appena varcai la soglia della cucina, sospirai esasperata, passandomi una mano nei capelli. Che situazione …
Per tutto il tempo, esattamente 2 ore e 56 minuti, mia madre aveva parlato solo ed esclusivamente con Robert, chiedendogli cosa faceva nella vita, quanti anni aveva, come mi aveva conosciuto e …. Se si era ricordato di me.
Quando gli aveva posto la domanda lo vidi illuminarsi. Il suo bellissimo viso contorto in quel sorriso sghembo che tanto amavo. I suoi occhi luccicavano.
Ma un rumore aveva rovinato il momento.
Mike aveva ruggito. Seppur sottovoce, si era sentito dalla parte opposta della casa.
Ero saltata sulla sedia, guardando versoil mio … cosiddetto ragazzo, che aveva un’espressione furiosa in volto.
In quel preciso istante avrei voluto ammazzare mia madre, perché aveva posto la domanda, Tom, Ash e Daky, perché ridevano come dei pazzi, e (mio malgrado) anche Robert, perché era così straordinariamente bello quella sera, con quella maglietta nera che fasciava ala perfezione i suoi muscoli del petto e i bermuda color jeans che risaltavano i suoi quadricipiti.
“Ma certo Signora Stewart, certo che mi sono ricordato di Kristen, come avrei potuto dimenticare una come lei?”
E mi aveva guardato come solo lui sapeva fare. Mi aveva incantato …
Alzai gli occhi al cielo, mentre presi a sfregare più velocemente su quel povero piatto sporco che reggevo in mano, vittima della mia frustrazione. Continuai a lavare freneticamente i piatti.
Mi ricordai anche della domanda, più che lecita e sensata, di Mike, che aveva scatenato un putiferio.
“Come riconosciuto? Vi conoscevate già?”
“Certo, da quando avevamo rispettivamente 3 e 7 anni. Geloso?”
Robert aveva risposto con uno sguardo strafottente, indicando prima me e poi la sua figura.
A quel punto Mike non ci aveva visto più. Lui e il mio angelo avevano iniziato a punzecchiarsi continuamente, a suon di frecciatine e occhiate omicide. Ma mia madre e mio padre continuavano imperterriti a parlare con i londinesi, ignorando completamente l’esistenza di colui che dovrebbe essere il mio fidanzato, il quale si era … come dire … alquanto incazzato.
Sbuffai, mettendo ad asciugare il piatto ormai pulito per prenderne un altro sporco.
Io me ne ero stata zitta per tutta la serata, continuando a sperare che non scoppiasse una rissa. Non avrei sopportato vedere fare a pugni.
Andiamo Kris ammettilo … Cosa? Perché testa devi fare sempre questi interventi impertinenti? Dillo, avanti … Mhh, va bene non sopporterei vedere Rob fare a pugni.
Sbuffai, sorridendo come una cogliona. Ero proprio innamorata cotta.
Provai a controllare la situazione in sala, ma regnava sovrano ancora il silenzio. Pregai mentalmente che non scoppiasse qualcosa mentre io ero intenta a sfogarmi sul servizio di mia madre.
Stavo per afferrare un bicchiere quando mi sentii afferrare alla vita.
Soffocai un urlo contro la sua mano.
Ma che cazz …
Mi girai e mi trovai di fronte Robert che sorrideva dolcemente. Risposi al sorriso, tirandogli un finto pugno al petto.
“Scemo, mi hai spaventato!!”
Rise sommessamente, segno che nessuno sapeva che lui era con me.
“Mi scusi my lady, non volevo spaventarla..”
Detto questo chinò il suo viso verso di me, incantandomi ad osservare i suoi occhi.
Il suo fresco profumo mi inondò le narici. Chiusi gli occhi pronta a lasciarmi andare quando ..
“Ehm, ehm …”
Gelai.
Io e Rob ci staccammo subito, cercando di fare finta di niente.
“AHS!! CHE CAZZO !! Mi HAI FATTO MORIRE!!!”
Robert aveva iniziato ad urlare, facendomi girare e tirare un sospiro di sollievo, notando la mia amica in piedi sulla soglia che rideva come una pazza.
“Ahahaha, ma è colpa vostra se avete preso un colpo … stavate rischiando
Ash aveva bisbigliato l’ultima frase, sentendo dei passi nel corridoi, che si avvicinavano alla cucina.
“Che succede qui, Kiki?” La voce di Michael fu come una colata di cemento su di noi. Tutti e tre ci irrigidimmo, mentre la sua figura entrò in stanza.
Mi sorrise e io risposi in modo falso.
“Ti ho sentito urlare amore ..”
Mi si era avvicinato e aveva calcato sulla parola amore, guardando con la coda dell’occhio Robert.
Lui era … un pezzo di ghiaccio. I suoi occhi erano diventati solidi.
Mi fa paura quando fa così … Rabbrividii.
“No, nu-nulla Mike … Ash ci ha spaventati …”
Mike sembrò confuso.
Vi?? Ma tu non dovevi andare in bagno ..?”
Si rivolse con fare scettico e sprezzante a Robert, che lo fulminò con lo sguardo.
“Ci sono stato .. Infatti.” Il suo accento inglese rimbombò fra le pareti. Aveva quasi ruggito.
Indietreggiai, presa da brutti ricordi.
“Beh, certo che sotto tutta questa fragilità si nasconde un cuore di pietra … certo che sapevo che avevi un fidanzato, ma pensavo che tu mi volessi. PENSAVO CHE TU FOSSI DIVERSA DA TUTTE LE ALTRE … IO TI VEDEVO DIVERSA … E INVECE Mi HAI VISTO PRESO DA TE.. E HAI PENSATO .. PERCHE’ NON FARMELO … TANTO GLI UOMINI MORTALI NON HANNO UN CUORE …”.
Scossi la testa piano, mentre con la schiena mi appoggiai al piano del lavandino. Vedevo di nuovo quella rabbia che tanto mi aveva fatto paura.
Rob … ti prego … smettila.
Mike si allontanò da me e con pochi passi circospetti si avvicinò al mio angelo … di ghiaccio.
Si fissarono negli occhi, sfidandosi.
Erano proprio come due leoni.
Si sfidavano per ottenere la femmina.
Deglutii nel vedere Robert drizzarsi, sovrastando di una bella 20 di centimetri Mike.
“E allora, inglese da strapazzo, cosa ci fai qui? Mh?”
O cazzo … Robert abbassò la testa, celando la vista dei suoi occhi. Iniziò a tremare leggermente.
“Oh, mio caro americano senza palle, avevo voglia della compagnia della Tua cara Kristen …”
La sua voce era come una lama tagliente.
Ash mi guardò con terrore.
Dovevamo intervenire. Mi avvicinai lentamente.
“Okkey ragazzi, basta smettetela!”
Avevo messo una mano sul petto ad entrambi, ma il mio sguardo era rivolto verso Robert, l’unico dei due che tremava.
“O figurati Kiki, amore mio. Lasciamolo perdere, l’alcool gli avrà dato alla testa.”
Detto questo, Mike mi abbracciò stretta e mi baciò, prendendomi alla sprovvista. Mi bloccai mentre le sue labbra lambivano le mie con prepotenza. Sentii un moto di repulsione riempirmi le membra. Le sue braccia si strinsero ancora più strette attorno al mio corpo. Cercai di scostarlo.
Mi stai soffocando …
Feci in tempo a sentire un ringhio freddo e rabbioso e poi …
Mike si staccò da me in un modo brusco, anormale. Finalmente respirai, chiudendo gli occhi. Mi gustai l’aria che finalmente riprendeva a scorrere nel mio corpo quando …
Un urlo agghiacciante mi risvegliò.
Ma che caz …
Aprii di scatto gli occhi. Ash si teneva la testa fra le mani, mentre guardava sbigottita l’immagine che ci si stava presentando di fronte agli occhi.
Robert e Mike.
Mike e Robert.
Rumore di colpi.
Stridio di pentole precipitate a terra.
Un groviglio di braccia, pugni, calci e urla.
Urla mie e di Ash.
Urla di mia madre corsa a vedere quello che stava succedendo.
Urla di Daky che mi venne ad abbracciare.
Urla di mio padre che cercava di separarli.
Urla di Tom e dei miei fratelli che tenevano i due litiganti.
Robert sanguinava copiosamente dal naso, sporcando anche il suo meraviglioso collo di rosso acceso.
Mike invece aveva un occhio nero e il labbro rotto. Iniziai a tremare.
“Smettetela! Robert cazzo, smettila amico, calmati!!”
Tom stava facendo una fatica enorme, mentre il corpo teso di Rob era ancora gonfio dall’adrenalina.

POV Robert

Vedevo rosso.
Tutto rosso.
Non capivo più nulla.
C’era solo quella macchia rossastra che riempiva la mia visuale. Che mi stava assuefando. Mi stava accecando.  
Mi sentivo come una molla, pronta a scattare nuovamente.
Il mio cuore batteva ad una velocità impressionante.
I polmoni mi chiedevano sempre più ossigeno.
I muscoli mi si gonfiarono ancora di più.
E non sentivo la stanchezza nel provare a contrastare chi mi stava tenendo. Ero più forte in quel momento … Conoscevo moolto bene quella sensazione …
Rabbia.
ROBERT CAZZO CALMATI!! ZITTO TU!!!
L’adrenalina aveva preso a scorrere nel mio sistema circolatorio, irradiando il mio corpo.
I miei muscoli, sentendo lo stimolo del mio cervello, si erano gonfiati di una forza che non sapevo di avere.
Il cuore pompava più sangue.
Il mio corpo era pronto allo scontro.
Mi aveva provocato. Aveva baciato Kristen.
Aveva toccato un pulsante della mia vita che non avrebbe dovuto nemmeno accennare: l’alcool.
Ero stato alcolizzato dopo quello che era successo con Tanya, ero stato debole. Avevo avuto bisogno di uno sfogo, oltre alle ragazze, e non me ne vantavo. Anzi, ripensandoci, mi sentivo una merda.
Avevo fatto cose orribili, come picchiare persone assolutamente innocenti, rubavo. Ma ora ne ero uscito, grazie a Tom, che mi aveva assistito.
E ora mi era ancora vicino, nonostante tutte le volte in cui gli tiravo dei nomi, nonostante a volte non andavamo d’accordo. Lui c’era sempre e comunque … e ora cercava di tenermi e calmarmi. Ma inutilmente.
Niente potrebbe fermare un processo di rabbia se non l’autocontrollo.
Che tu non hai … Zitto Neury … STA ZITTO!!
Ruggii.
Non sentivo alcun rumore intorno a me, solo il tonfo del mio cuore nel petto.
Solo il sangue che scorreva a velocità inumana nelle mie vene, pompando i muscoli, ancora più tesi.
Solo le urla del mio unico neurone nella testa.
Un unico pensiero nella mia mente : Uccidilo.
Solo le urla di Kristen …
Kristen …
Il suo nome fu come un tranquillante. Mi voltai lentamente verso la sua figura, mentre la sfumatura rossastra iniziava a diradarsi, mostrandomi il suo viso, teso in una maschera di puro terrore.
L’ho spaventata … Bravo coglione, ci sei arrivato.
Vedere il suo viso, notare le lacrime che le rigavano il viso, sentire le sue urla … e sapere che erano a causa mia mi fecero vergognare. Mio malgrado mi calmai.
Il mio cuore rallentò di colpo.
I muscoli si sgonfiarono.
Il respiro tornò normale.
I miei occhi finalmente vedevano normalmente.
Osservai il suo viso, constatando che mi stava fissando con apprensione. Quasi con …
Non, non può essere … Si Rob, con Terrore.
Un tonfo e il mio cuore cessò per un minuto di battere.
Poi la sua espressione cambiò. Divenne tesa, ancora più spaventata.
Vedevo al rallentatore.
Le sue labbra rosee si mossero in un urlo muto, il suo corpo si tese in avanti come quello di Tom, che ancora mi teneva saldo.
Si allungò fino a portarsi esattamente di fronte a me.
Poi … un colpo sordo.
Precipitò a terra.
Le mie orecchie cominciarono a percepire qualcosa.
Sentivo urla lontane. I miei occhi vedevano il padre e la madre di Kristen chinati vicino a lei, terrorizzati. Mike invece era dalla parte opposta della sala, da solo. Era spaventato.
Ha paura … ma di cosa?ROB CAZZO!! GUARDA GIU’! 
Seguii il consiglio di Neury e … gelai.
Il viso di Kristen era coperto di sangue, mentre il suo corpo giaceva inerme sul pavimento, circondato da Jhon, Jules e le sue amiche, mentre i fratelli di Kris erano davanti a Mike, che cercava di avvicinarsi a lei.
Capii …
L’avete colpita Rob .. le avete fatto male. No … no …
Come risvegliato da un coma, mi accovacciai vicino a lei, iniziando a piangere come un bambino.
“Chiamate un’ambulanza!!”
Non sentii nient’altro.
Svenni, facendomi investire e trascinare nel buio.

SBADABADAM!! Okkey, sto via una settimana e voi vi chiederete ... ma che c***o di fine hai fatto? :D Beh, ho avuto diversi contrattempi, come il fatto che ultimamente ai miei è venuta la splendida idea di pitturare per casa ... Indovinate a chi toccava aiutarli? D: Poi ebh, i compiti, le verifiche, i prof rompi scatole, la connessione internet pessima .... Però ce l'ho fatta, ora eccomi qui con un nuovo capitolo per voi. E sicuramente voi sarete tipo :" Ma perchè!!! Czzo, sei stata via una settimana e adesso torni con ... QUESTO?" Okkey, non ammazzatemi, tutto ha un senso ... :D beh, dai, prima che mi ammazziate, me ne vado. Adiosssss e recensite in tanti please ;D

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


POV Kristen

“ …. Ene …. Ma dev ….. osare pe …… orni”
Sentivo intorno a me delle voci lontane, confuse. Ottavate da quel peso che mi premeva esattamente al centro della fronte, scavandomi nel cranio, penetrando nel cervello e offuscandomi i sensi.
Ma che caz …
Mugolai piano, cercando di togliere quel velo di pesantezza che mi aveva immobilizzato il corpo. Ma niente. Solo buio.
Provai a muovere le dita delle mani, ma erano di cemento.
Cazzo …
Provai a piegare le ginocchia, ma l’unica cosa che ottenni fu un dolore lancinante alla testa.
Non ricordavo nulla di quello che era successo poche ore fa ...
Nulla …
Solo la litigata di Mike e Robert, solo i loro pugni e i loro calci. Poi … poi era successo qualcosa … Ma che cosa???
Provai a riflettere, a concentrarmi …
Robert che colpiva Michael …
Michael che si difendeva …
Pugno …
Calcio …
Gomitata …
Rumore di pentole …
Intervengono i miei …
Tay afferra Mike insieme a Dana cercando di calmarlo …
Tom afferra Rob …
Rob mi guarda …
Si addolcisce ….
BLACK OUT.

Era difficile cercare di concentrarsi meglio, il dolore alla testa era come una morsa stratta al mio povero cervello.
Non capivo nulla. Sentivo solo sotto i palmi delle mani e le piante dei piedi un … qualcosa .. di morbido, liscio e fresco, profumava di pulito e detersivo.
I rumori erano confusi.
Percepivo sospiri, parole mangiate, ogni tanto si sentiva la porta aprirsi. E naturalmente, ogni tanto qualche delicata carezza sulla pelle. E non potevo negare di sperare che quelle carezze fossero di Rob …
Sorrisi lievemente, ma di nuovo il mio cervello inviò un messaggio ai muscoli che non arrivò.
Bastaaaa …
Ero stanca morta.
Stanca di essere sotterrata da quel buio opprimente …
Stanca di non poter vedere Robert ..
Stanca di essere l’elemento debole della situazione, sempre e comunque.
Dovevo aprire gli occhi.
Mi sforzai al massimo, cercando di ignorare (anche se inutilmente) il dolore continuo e pressante alla testa, ma alla fine riuscii a sollevare di un millimetro le palpebre, rivelandomi uno spiraglio di luce.
“KRISTEEEENNN!!” 9 voci mischiate insieme mi investirono, stridendo contro le pareti irritate della mia testa, già dolorante.
Aggrottai le sopracciglia, mentre percepii del movimento intorno a me.
Mani sul mio viso, leggere e gentili come petali di rosa.
Mamma ..
Sorrisi apertamente, rendendomi conto che finalmente i muscoli reagivano agli impulsi.
Un altro tocco all’altezza dello stomaco, più deciso, virile, ma sempre delicato, anzi impacciato.
Papà …
Spalancai gli occhi.
All’inizio tutto era sfuocato. Un ammasso informe e dal colore indefinito, contrastato da quel fascio di luce proiettato direttamente sul mio viso. Man mano che però mi abituavo alla luce, iniziai a distinguere le forme e i colori.
Mia madre era china di fronte a me, con le mani a coppa sul mio viso, sorridente. Subito dietro di lei mio padre teneva appoggiata una mano sul mio ventre, ancora coperto dal vestito di … quanto tempo era passato dal nulla??
Cercai di muovere la bocca, emettendo solo alcuni suoni indistinti. Il sorriso dei presenti di allargò.
Dietro a mio padre, appoggiati entrambi l’uno alla spalla dell’altro, i miei fratelli scuotevano la testa divertiti.
Stronzi … Ma gli voglio bene.
Accanto a loro Ash e Daky stavano parlando con Tom, che mi guardava felice e sollevato, con quei suoi occhi azzurri.
Ma … dove sono QUEGLI occhi azzurri??
Lo cercai con lo sguardo nelle 4 mura della stanza. Nell’angolo più lontano Michael mi osservava timoroso, con una benda sull’occhio nero e uno straccio impregnato di sangue a premere sul labbro spaccato.
Rabbrividii … Di Robert neanche l’ombra. L’ansia iniziò a divorarmi lo stomaco.
Dove sei??
Passai di nuovo lo sguardo su tutta la stanza, alzandomi col busto e appoggiandomi sui gomiti.
Dove Rob … Dove cazzo sei?
Un senso di oppressione si fece largo in me. Ansimai lievemente, preoccupata.
“Come va amore?” La voce delicata e dolce di mia madre mi riportò alla realtà. Scossi la testa. Dovevo rispondere.
“B-bene credo … che è successo?”
“Beh, mentre i ragazzi litigavano ..” La testa di mamma si voltò automaticamente verso Mike, che abbassò la testa, come appena colpito da una freccia. “.. come dire, è partito un pugno di troppo, e tu eri in mezzo diciamo … ma stai bene, hai solo un lieve trauma cranico, ma niente di grave, ti ha visitato un dottore poco fa.”
Mi sedetti sul letto, combattendo contro le fitte al cervello e cercai di formulare una frase semplice e allo stesso tempo non troppo diretta.
“Ehm … stanno tutti bene vero? Intendo …”
“Certo amore, Mike sta bene, a parte un labbro ricucito e un occhio tutto gonfio e nero …”
E poi?
Mancava l’informazione più importante … ma come potevo chiedere di Rob, davanti a Mike??
Guardai stralunata i presenti, implorando le mie amiche con lo sguardo. Ma mi guardavano altrettanto confuse.
Ma cazzo, nel giro di un po’ di tempo si erano dimenticati tutti di Robert? Sbuffai irritata, mentre  mia madre aggrottò le sopracciglia.
“Anche Robert sta bene, Kri … non ti preoccupare, è solo di sotto, sdraiato sul divano con una borsa di ghiaccio sulla gamba slogata.”
Sospirai, ringraziando con lo sguardo Tom, che probabilmente aveva letto l’indecisione nel mio sguardo. Lui mi fece l’occhiolino e io sorrisi, rilassandomi.
Mike mi fulminò con lo sguardo, ma lo ignorai. Mi appoggiai con la schiena alla spalliera del letto e sbadigliai, tenendo mila testa fra le mani.
Che mal di testa cazzo …
“Ti fa male la testa Kiki? Beh, ti porto le aspirine ..”
Ash era uscita di corsa dalla stanza, seguita da Daky, mio padre e i miei fratelli, che avevano trovato una scusa per lasciarmi sola con Mike.
Mia madre mi posò un bacio sulle guancie e si dileguò anch’essa, trascinando con sé Tom, sorridendogli e parlandogli all’orecchio.
Avevano legato molto .. Sorrisi a mia volta.
“Ehm, ehm ..”
Mike si schiarì la gola, guardandomi con un’espressione indecifrabile. Rabbrividii guardandolo. Ero sola con Mike.
Iniziai a tremare …

POV Robert

Ed ecco la notizia del giorno, i costi sulla benzina e sul gasolio sono nuovamente aumentati … E ripetete il movimento alzando maggiormente le gambe, in modo da tonificare anche i quadricipiti … Un set di coltelli a solo 99 $ e 99, signori un’offerta simil ..”
Pigiai nuovamente il tasto del telecomando, cambiando canale una milionesima volta.
Che palle … Non puoi pretendere Rob, sono le due di notte … cosa vuoi che ci sia in TV a quest’ora? Ragiona col cervello che non hai .. Ti ricordo che sei tu il mio cervello … Dettagli futili … Seh, come no.
Sospirai abbattuto, gettando quell’arnese che tenevo in mano dalla parte opposta del divano.
Calcio.
Odiavo il calcio, come odiavo qualsiasi tipo di sport.
Non capivo l’utilità o quanto meno il senso di 22 persone rincoglionite che inseguivano una palla e darle dei calci per farla entrare dentro una porta di ferro con una rete.
Mah …
E nemmeno lo scopo di 12 persone separate nuovamente da una rete che colpivano la palla con le mani, cercando di farla cadere nel campo avversario.
Ma era l’unica cosa alquanto decente quella sera.
Sbuffai, passandomi la mano nei capelli appiccicati alla fronte dal sudore e dal sangue asciutto che era uscito dal taglio sul sopracciglio, muovendo involontariamente la gamba slogata.
Mi trattenni dall’imprecare di dolore, mordendomi forte il labbro, fino a far sanguinare anch’esso. 
All’inizio non mi ero accorto della slogatura, perché l’adrenalina in circolo aveva agito come un tranquillante naturale. Ma, quando mi ero risvegliato dopo lo svenimento, avevo sentito un dolore lancinante, come una freccia dritta nella coscia.
Aggiustai la borsa del ghiaccio che gentilmente la signora Stewart mi aveva offerto. Mi riappoggiai allo schienale del divano sbuffando peggio di una teiera.
Ero ancora furioso
Furioso con Michael, perché mi aveva sfidato, furioso con me stesso, perché avevo reagito come uno stupido, facendo la figura di un adolescente in una piena crisi di nervi, incapace di controllarsi e controllare la rabbia.
Infine ero incazzato nero con quel cazzo di momento di distrazione che o io o il macaco avevamo avuto, colpendo Kristen …
La mia Kris …
Poco prima erano tutti corsi di sopra, da lei, e avevo percepito Tom urlare che si stava svegliando …
Cazzo, voglio vederla.  Zitto Rob, te la sei voluta tu .. Non ti ci mettere anche tu Neury, sta muto ..
Lei era diventata ormai un’ossessione.
Un bisogno fisico, biologico e mentale, che mi inebriava i sensi facendomi perdere il lume della ragione.
Qualcuno, questa sensazione, la chiama Amore
Scossi la testa sorridendo. E pensare che fino ad un anno fa non conoscevo neppure l’esistenza della parola …
Eppure, se non fosse per la voglia matta e essenzialmente pressante di vederla, sarei già scappato a gambe levate.
Mi vergognavo … più Jhon e Jules erano gentili e comprensivi con me e Tom, più mi sentivo un approfittatore. Più vedevo i loro occhi limpidi fissarmi quasi con pietà, più volevo sprofondare.
Quanto avrei voluto che si aprisse una voragine sotto di me, inghiottendomi e trascinandomi all’interno della Terra, così da scappare da ogni problema.
Codardo … Non sto scappando … Però vorresti, tira fuori le palle Rob.
Sospirai a pieni polmoni, inspirando lentamente e profondamente, cercando di calmarmi. Mentre praticavo la mia respirazione, scorsi con la coda dell’occhio Ash, Daky, i fratelli e il padre di Kris scendere le scale sorridendo. Alzai un sopracciglio girandomi verso la loro direzione.
Che cazzo …
Ash scosse la testa e scomparve in cucina, mentre Daky mi si avvicinò, appoggiando una mano sulla mia povera gamba. Le sorrisi.
“Come va attaccabrighe?”
Si sedette di fianco a me, cercando di non urtarmi per non farmi male. Scossi la testa divertito.
“Potrebbe andare meglio.”
Il suo viso si storse in una smorfia di confusione.
“Perché? Scusami, non voglio dire niente, ma nonostante tu abbia colpito e apparentemente mutilato Mike, i genitori di Kristen si sono incazzati solo con … LUI. Sai che io sto dalla tua parte, ma … cazzo .. ti stanno ospitando, ti hanno fatto curare la gamba e ti hanno permesso di rimanere qui, … so che non è colpa tua ma … la situazione è alquanto strana, secondo me piaci a Jules”
Mi strizzò l’occhio e risi sottovoce.
“Insomma, cosa vuoi di più?”
Ha ragione Rob sai? Zitto tu, mi basta la mia coscienza a farmi sentire una merda, non mi serve anche il tuo “aiuto” …
Abbassai lo sguardo, combattuto. 
“Voglio vedere Kristen, solo questo, voglio sapere che sta bene e che mi vuole vedere, voglio capire se ce l’ha con me o no …”
Ringhiai, sentendo la rabbia repressa montare in me.
“Voglio andarmene perché mi sento un approfittatore, perché è a causa mia che la loro adorata bambina è stata male fino a pochi anni fa della sua vita cazzo! Voglio solo sapere se mi trattano così perché si sono accorti che io la amo o se lo fanno per pietà .. ”
Mugugnai sconfitto.
Odiavo mostrarmi debole …
Mi afferrai la testa fra le mani, stringendo gli occhi. Le braccia sottili di Dakota avvolsero con impaccio il mio corpo, e io mi lasciai afferrare e stringere.
Kristen .. dove sei? Perché non mi cerchi?

POV Kristen

Silenzio.
Solo un cupo e pesante silenzio, che non faceva altro che aumentare il mio mal di testa.
Mike mi guardava, perforandomi con lo sguardo.
Io guardavo le lenzuola del letto, evitando accuratamente il suo sguardo omicida.
Tremai leggermente, cercando però di non farmi sopraffare dall’ansia che rodeva il mio povero stomaco. Deglutii un paio di volte, prendendo un lungo respiro.
Coraggio …
Aprii la bocca intenta a dire qualcosa quando ..
“Bene, se non parli tu parlo io … Chi … Cazzo … E’ .. QUELLOO!!
Mike era scoppiato, come una bomba ad orologeria, implacabile e terribile. Indietreggiai quanto mi fosse possibile sul letto, addossandomi alla parete.
“C-calmati Mike, lui è … solo un mio a-amico.”
Dovevo calmarlo. Scosse la testa, ridendo senza umorismo.
“Amico? Ti sembra che un amico possa reagire così? PENSI CHE IO Ci CASCHI? SAI KRISTEN, PENSO CHE TUTTI IN QUESTA CASA SI SIANO ACCORTI CHE TI VIENE DIETRO COME UN CANE!!”
Il suo volto sfigurato era paonazzo, contorto in una smorfia di pura rabbia. Il collo era teso verso di me, le vene gonfie e pulsanti. I suoi occhi erano neri come la pece. Boccheggiai in cerca di aria.
Fa paura …
Non l’avevo mai visto così incazzato in vita mia.
“E secondo me hai visto m-male .. Ecco!!”
Cercavo disperatamente di convincerlo, ma non ero mai stata capace di mentire.
Con nessuno.
E lui se ne accorse, purtroppo.
“NON TI ARRAMPICARE SUGLI SPECCHI!! Sai una cosa? Se lui è solo un tuo amico, perché mai si è incazzato quando ti ho baciata davanti a lui? Perché cazzo mi avrebbe squadrato per tutta la sera? Perché, dopo che ti ho colpito e tu sei svenuta, si è accasciato vicino a te ed è svenuto anche lui? DIMMELO KRISTEEEN, DIMMELO!!”
Tremavo dalla testa ai piedi, le lacrime ormai appannavano la mia vista, rendendomi difficile scorgere la sua dannata figura in piedi davanti a me.
Avevo paura, una fottutissima paura di essere colpita da un suo schiaffo, non sarebbe la prima volta che me ne darebbe uno.
E sapevo bene quanto male faceva.
Mi abbassai di scatto, avvolgendomi il corpo con le braccia, nascondendomi il più possibile. Lo sentii avanzare verso di me, con l’intento di colpirmi.
Tutte le volte che litighiamo mi schiaffeggi violentemente … perché Mike, perché? E soprattutto, perché nessuno mi viene a salvare? Rob ..
Singhiozzai silenziosamente, sentendo il suo corpo tendersi e la sua mano tesa fendere l’aria, diretta al mio viso.
Rob …

POV Robert

Tom mi sorrise, facendomi dimenticare in parte che Kristen era di sopra, da sola, con Michael.
Ringhiai, facendo girare il mio amico verso di me, che appoggiò il suo braccio sul mio petto, come a trattenermi.
Calmati Rob … Lo so, lo so devo stare calmo …
Inspirai a pieni polmoni, sentendo una piccola fitta alle costole, dovuta forse ai calci ricevuti.
Daky e Ash erano sedute sulle poltrone di fianco al divano, di tanto in tanto mi guardavano, come per accertarsi che fossi calmo.
E io, da bravo bugiardo, sorridevoapparentemente tranquillo.
Ma non lo ero, anzi tutt’altro.
Ero come un felino, pronto all’attacco.
Ero in appostamento, le orecchie erano tese, attente ad ogni rumore proveniente dal piano superiore. E tutti stavamo in religioso silenzio.
Respiravo lentamente, per fare meno rumore possibile.
La televisione era spenta, mi limitavo a fissare il vuoto, mentre vicino a me, Tom messaggiava con chissà chi, tenendo le sue sudice mani sul display luminoso, mentre Ash leggeva un libro, “Un diamante da Tiffany”, tipico libro per donne.
Mah …
Dakota invece si era appisolata, con la testa a penzoloni e le gambe sui braccioli della poltroncina.
Vedendola così rilassata, mi ricordai che erano le 3 del mattino.
Sbadigliai.
Hai sonno Rob .. Non è assolutamente vero, Neury, è solo un’impressione.
Scossi la testa, cercando di combattere contro quel peso (apparentemente di 30 tonnellate) che premeva sulle palpebre.
Resisti …
Resis …

Chiusi per un secondo gli occhi, lasciandomi andare, sciogliendo i muscoli tesi e abbandonando il collo dolorante. Cercai nuovamente di lottare contro il sonno, quando un urlo dal paino di sopra mi risvegliò di colpo.
Alzai la testa di scatto, mentre Daky si svegliò emettendo un piccolo urletto di sorpresa.
Kristen …
Un campanello d’allarme risuonò nella mia testa, rimbombando violentemente. Tom era già scattato in piedi, e stava guardando Ash, ancora seduta, ma in allarme anche lei.
Che cazzo stai aspettando Rob!! CORRIII!!!
Come colpito da una freccia mi alzai, ignorando il dolore lancinante alla gamba e i rimproveri dei miei amici.
Raggiunsi con fatica le scale, continuando a sentire la voce roca e profonda di Mike, che stava urlando indistintamente all’interno della stanza da letto di Kristen.
Lei non parlava.
Ruggii di rabbia.
Mi trascinai a fatica sull’ultimo gradino e svoltai a destra, afferrando il pantalone e spostando la mia gamba infortunata a mio piacere.
Kris resisti … Muoviti Rob cazzo!!
Accelerai e raggiunsi la porta della sua stanza. Mi feci coraggio e la spalancai di getto, scoprendo una scena che mi fece raggelare.
Mike stava per colpire con un violentissimo schiaffo la mia piccola Kris, mentre lei era rannicchiata contro il materasso, impaurita e tremante.
Scattai, sentendo l’adrenalina scorrere nuovamente nel mio corpo, gonfiando il petto e i muscoli e mi buttai su di lui, colpendolo alla testa con un pugno.
Vidi il corpo del macaco atterrare a terra, svenuto.
Ansimai dalla fatica.
Guardai il suo corpo, a terra, e sentii in me montare un riflesso omicida: è a terra, svenuto, indifeso, non ci vorrebbe niente ad ucciderlo.
I pugni si serrarono nuovamente, mentre il mio collo si irrigidì.
Calma Rob, calma …
Era così … facile, chinarsi e afferrare il suo collo ora molle e senza resistenza, serrarlo fra le mani e stringere fino a sentirgli esalare l’ultimo respiro.
Mi si gonfiarono gli avambracci, il sangue prese a scorrere più velocemente.
Ossigeno, serve ossigeno al cervello, non connette più ‘sto qua!!
Mi chinai, ignorando le urla di quel menomato del mio unico neurone.
“R-rob …”
Fu un sussurro.
Solo e talmente esile che non fui sicuro di averlo realmente sentito.
Però fu in grado di calmarmi.
Come se la ragione tornasse a regnare nel mio corpo, mi alzai e in contrai lo sguardo sbigottito dei fratelli e genitori di Kris e in nostri amici. Io però mi girai verso la fonte del sussurro.
E la vidi.
Tremante, pallida e con gli occhi gonfi, Kristen teneva una mano tesa verso di me.
Le sue labbra rosse a furia di mordersele, tremolavano a scatti.
I suoi occhi verdi mi imploravano.
Ti vuole Rob, muoviti.
Mi lanciai su di lei, avvolgendola fra le mie braccia e portando il suo corpo a stringersi e modellarsi sul mio, mentre i presenti si scossero dalla specie di trans in cui erano finiti, sollevando e trascinando via Michael.
I suoi singhiozzi muovevano anche il mio petto, le sue lacrime mi bagnavano il collo.
Amore mio …
“E’ finita Kris … è finita”.

Ed ecomi qui!!! Dopo una settimana di verifiche sono riuscita a ritagliarmi u  secondi per scrivere ed ora ... beh, ecco la mia creazione guys ;D Forse qualcuno dirà "Era meglio se non tornava ..." E invece sono ancora qua ... eh già ;D A parte gli scherzi, spero con tutto il cuore che questo capitolo vi piaccia, siamo vicini alla fine (si, per fortuna vostra è una storia breve :D) quindi mancheranno circa ... 2 capitoli e l'epilogo.. Bene, ora vi lascio, sono stanca morta .. vado bye bye :3

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


POV Robert

Confusione.
Solo confusione in quel mio cazzo di cervello.
Colpa del mio fottuto neurone spastico …
Hey, guarda che ti sento … Sta zitto  Neury, zitto!!
Colpa dei vari pugni e del dolore lancinante alla gamba …
Colpa della sicurezza e della falsa calma piatta che regnava in soggiorno …
e colpa della incomprensibile quanto sensata freddezza di Kristen una volta smesso di piangere.
Sospirai abbandonandomi sul materasso.
Erano passate ormai 2 ore da quando il … macaco umano se ne era uscito di casa, 2 interminabili ore che la mai Kiki aveva passato a piangere disperata sulla mia spalla, fino a pochi secondi fa.
Qualcosa era cambiato.
Era diventata … rigida. I suoi muscoli si erano irrigiditi a contatto con il mio braccio, appoggiato alla sua esile schiena. Il suo viso, completamente abbandonato nell’incavo del mio collo, si era alzato di scatto, come se fosse stata appena colpita da una freccia. I suoi occhi verdi e solitamente liquidi, si erano raffreddati.
Un pezzo di ghiaccio dalle sfumature verde acqua.
Si era alzata, senza fiatare, senza guardarmi, come se la mia figura fosse scomparsa dalla faccia della Terra.
Non esistevo.
Due grandi occhiaie a contornarle gli occhi arrossati e gelidi. Il viso inespressivo fissato nel vuoto.
Continuava a muovere i piedi, come se una strana forza si fosse impossessata di lei.
Non sembrava umana … Lo so Neury, e mi sto preoccupando.
Più volte l’avevo chiamata, cercando di scatenare in lei una minima reazione che mi convincesse che lei non fosse stata sostituita da una specie di robot alieno venuto sul nostro fottutissimo pianeta.
Ma niente.
Solo un’inutile ed insopportabile silenzio.
Mi afferrai la testa fra le mani, appoggiandomi sulle ginocchia e rannicchiandomi in posizione fetale.
Mi manca terribilmente.
Non riuscivo a spiegarmelo.
Se ne era andata, così, senza una valida o quantomeno sensata motivazione per la sua uscita di scena.
Mugugnai sconfitto, mentre ascoltavo i rumori provenienti dal paino inferiore.
Anche laggiù regnava quel silenzio imbarazzante.
Poco prima, i genitori di Kristen, vedendola uscire le avevano urlato in ogni lingua esistente che non era autorizzata ad uscire dalle mura di questa casa, ma lei … li aveva semplicemente ignorati. Come aveva fatto con me, era uscita, semplicemente aveva superato senza tanta gentilezza il corpo di sua madre e aveva aperto la porta, accompagnando la sua uscita teatrale con un “A dopo …” lievemente sussurrato.
Aveva sbattuto forte la porta, e in quel momento un pezzo del mio cuore era precipitato a terra.
Già …
Il mio povero cuore, già sanguinante a causa del fatto che la mia litigata con Michael fosse sfociata in un colpo dritto sul viso di Kristen, ora si era crepato maggiormente, dato che lei mi aveva consciamente (almeno così penso) ignorato, come se il mio corpo, quello sul quale aveva pianto fosse semplicemente uno dei tanto cuscini sui quali magari si sfogava quando era in preda a delle crisi di nostalgia.
Mi sentivo umiliato, buttato via come una cartaccia.
Ringhiai preso dalla rabbia e scagliai un pugno al materasso sotto di me.
Perché?
Però io, a differenza di un semplicissimo cuscino di piume d’oca avevo dei sentimenti in questo cazzo di corpo (ora tumefatto) che mi ritrovato.
Purtroppo, grazie, o forse a causa di colei che mi aveva appena mollato lì come un deficiente, avevo scoperto che l’organo composto da muscoli che si trovava nella parte sinistra del petto non serviva solo a pompare il sangue in … ehm … tutte le parti del corpo, ma anche per uno scopo più nobile, serviva a far provare quelle fottutissime sensazioni di odio, di rancore, di rabbia, e anche d’amore
Serviva per far provare le emozioni, i sentimenti.
E il mio cuore aveva preso a battere solo con lei.
Solo grazie a lei.
Solo per lei.
E ora stavo morendo.
Sapevo però che aveva una giustificazione plausibile, anche se non me l’aveva riferita.
Poteva essersi accorta che io mi ero spinto troppo avanti, comportandomi come un povero sfigato che credeva di potersi imporre, prendendo a pugni il suo …. Ragazzo, solo perché lui avevo giustamente baciato la sua ragazza davanti a me.
Non ho alcun potere su di lei, e non devo nemmeno avere alcuna pretesa. Calma Rob, respira, secondo me non ha cambiato idea su di te …
Scossi la testa, mentre un velo di lacrime si addensò ai lati dei miei occhi. Sospirai di nuovo, cercando di far uscire tutto il dolore. Chiusi gli occhi e cercai di dormire.

POV Kristen

Bussai un paio di volte, cercando di farmi sentire.
Avanti apri.
Mi aggiustai nervosamente la maglietta nera che avevo indossato di corsa mentre stavo uscendo.
Ero semplicemente stata colpita da un’idea talmente urgente che ero uscita. Semplicemente avevo varcato la soglia di casa, ignorando i componenti della famiglia e Robert … per venire a porre fine a questa storia.
Avevo finalmente capito
.
Tutto quello che era successo nel giro di … 1 mese, ora mi era chiaro.
Limpido come l’acqua.
Avevo tutto il piano in testa, era stato talmente facile arrivarci che mi sorprendevo di me stessa.
Non ci sono mai arrivata?
Mi sentivo quasi una stupida per aver impiegato tutto questo tempo a capire ciò che dovevo fare.
Era tutto talmente …. Logico.
Mi morsi il labbro, cercando di contenere il sorriso che avevo stampato sul viso.
Tutto ciò che avevo fatto in questo mese … avevo sbagliato e l’avevo capito. Avevo fatto soffrire chi amavo veramente. Avevo trattato malissimo sia Michael che Robert, e loro erano splendide persone che non lo meritavano.
Certo, uno dei due … è il mio amore.
Sorrisi come un ebete.
Mi ero comportata come una cogliona, una stronza senza cuore, che usava due ragazzi stupendi, con un carattere d’oro che mi erano stati accanto e mi amavano con tutto il loro cuore, solo per egoismo. Certo, avevo anche paura che mi abbandonassero, ma ora questa faccenda doveva finire, non potevo tenere il piede in due scarpe, non era corretto nei confronti di nessuno dei due. E ora sapevo che cosa era giusto fare.
Mentre piangevo come una fontana sulla spalla di Robert, avevo finalmente capito il suo posto.
E avevo capito anche dove collocare Michael.
Sono stata proprio cieca.
E più pensavo che ora stava per finire tutto, mi sentivo ancora più sollevata. Sospirai tornando alla realtà.
Nessuna risposta …. mhhh.
Iniziai ad innervosirmi.
“MICHAEL ANGARANO!!! HAI ESATTAMENTE 2 SECONDI PER APRIRMI, SO CHE SEI IN CASA!!”
Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, bussando nuovamente alla sua porta.
So che ci sei, mi hai detto che parti fra 2 giorni …
Dalla parte opposta della porta sentii dei rumori, come di passi strascicati.
Perfetto, ci sei …
Mi sforzai di diventare seria, per dare un tono più solenne alla faccenda.
Ma in realtà gioivo. Gioivo perché tutto ora aveva un senso.
La porta scricchiolò sinistra, poi si aprì, rivelandomi l’espressione contrita di Michael. I suoi occhi erano bassi, intimoriti, quasi come se lui fosse un povero cucciolo indifeso e io il padrone con in mano il bastone.
“Ciao …”
La sua voce era titubante e tremolante. Sorrisi senza umorismo, per cercare di calmarlo.
“Ciao Mike …”

POV Robert

“…shhh … ahahah … shhh, lo sv …. Non co …. Pian … ahahah …
Delle voci fastidiose mi riportarono nel mondo sei vivi.
Avvertii uno strano peso sulla gamba malandata.
Ringhiai senza farmi sentire.
Chi, porca put … chi osa svegliarmi? Sarà Tom, non puoi pretendere con un mezzo neurone come Neutron .. Già probabile.
Cercai di girarmi di fianco, almeno per dimostrare a quel deficiente che non avevo alcuna intenzione di svegliarmi, altrimenti … guai.
Così, mentre allungai la gamba per girarmi, sentii qualcosa che mi bloccò.
La  … cosa … che sembrava viscida, pelosa e leggermente bagnata, mi bloccava le gambe, tenendole strette l’una all’altra. La sensazione di bagnato si stava espandendo dalla caviglia all’interno del polpaccio, fino alla piega del ginocchio.
Iniziai ad agitarmi lievemente.
Che cazzo …?
Cercai di scrollarmi di dosso l’affare putrido e non identificato, ma ottenni solo una preso più solida.
Il mio cuore prese a martellarmi più veloce nel petto.
Io ammazzo Tom se è stata una sua idea, lo giuro.
Cercando di mantenere tutta la calma esistente in questo mondo, aprii lentamente gli occhi, cercando di non farmi accecare come accadeva di solito.
Attorno a me, le risate si fecero più forti. Quindi più irritanti.
Mugugnai abbastanza incazzato, mentre, seppur con fatica, alzai le palpebre ancora pesanti a causa del sonno che ancora aleggiava su di me come un fantasma.
All’inizio un fascio di luce (cazzooooo) mi colpì gli occhi, costringendomi a richiuderli di scatto, mentre l’affare bagnato e viscido continuava la sua risalita e si avvicinava pericolosamente alla … ehm … zona rossa.
Spalancai gli occhi, ignorando le pupille che mi imploravano pietà, e mi alzai di scatto, scatenando la forte risata-grugnito di Tom, seguita dai fratelli di Kristen.
Appena alzai la testa notai che, sulle mie povere gambe, (nude oltretutto) era appollaiato un cane di 4 tonnellate e mezzo, un san bernardo, e che, con la sua lingua bavosa stava leccando ogni centimetro di pelle libero.
Ruggii di rabbia, scostando malamente il muso del cane, che nel frattempo aveva raggiunto il tessuto dei miei boxer.
Cercai di ignorare le risate fragorose dei coglioni dentro la mia stanza e mi liberai del cane, facendolo atterrare sul pavimento con un tonfo.
Un san bernardo? E come cazzo ..? Me lo sto chiedendo anche io Neury  …
Scossi la testa, cercando di pulire meglio che potevo le tracce di bava sulla mia povera gamba.
Il cane si diede una scrollata approssimativa, schizzando la sua saliva appiccicosa sulla parete e se ne uscì scodinzolando.
Le mie gambe erano completamente ricoperte da uno strato gelatinoso e biancastro.
Il mio sangue ribollì nelle vene. Girai lentamente la testa verso i deficienti e notai che tutti e tre erano abbandonati sul pavimento, tenendosi la pancia con le mani sudice, mentre non riuscivano a controllare le risate.
Ringhiai, mentre una sfumatura rossastra mi annebbiò la vista. Guai in vista per voi … Tom mi guardò con i suoi occhi inondati di lacrime, mentre le guance gli si colorarono maggiormente di rosso.
Taylor e Dana, invece, se ne stavano andando, timorosi della mia reazione.
“Dove pensate di andare voi due?”
Cercai di darmi un tono, per incuter loro timore.
Silenzio.
Mi fissarono intensamente, cercando una traccia di ironia sul mio volto, che non trovarono. Deglutirono.
“Beh, stavamo andando ad aprire a Kristen, ha suonato alla porta …”
Kristen …
Kristen ….
Il suo nome rimbombò nella mia testa, riportandomi a poche ore prima, quando se ne era andata, ignorandomi di peso.
Una fitta al cuore mi fece annaspare.
Lo sguardo di Tom cambiò radicalmente. Prese a fissarmi attentamente, cercando di cogliere ogni mia sensazione. Lo guardai di rimando, scuotendo la testa. Lui annuì, capendomi al volo.
“Ehm, ragazzi, andate pure e salutate il pisciotto da parte mia”.
Lui si alzò e venne a sedersi sul letto vicino a me.
“Okkey …”
I due uscirono dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Immediatamente l’abbraccio rassicurante di Tom mi avvolse le spalle.
“Andrà tutto bene Rob, io sono con te ..”
Mi abbandonai all’abbraccio, stringendolo di rimando.

POV Kristen

“Innanzitutto scusa per come mi sono comportato con te in questi anni, non avrei nemmeno dovuto sfiorarti con un dito, lo capisco e me ne prendo la colpa ..”
Carezzai la mano di Mike, ferma fra le mie.
“Però … Tutto qui? Cioè, niente che non sapessi già? Me ne ero accorto sai, non sono così scemo”
Lui mi fissava con un’espressione stranissima in volto, come se quello che io avevo appena detto fosse logico.
Aveva un’espressione enigmatica.
Lo fissai stranita, iniziando a calmarmi leggermente.
“Aspetta, se ne erano accorti tutti e io no? Che merda …”
Sorrisi, visibilmente più sollevata.
Aspetta c’è qualcosa che non va … Kris, ragiona …
Deglutii, osservandolo attentamente. Socchiusi gli occhi.
“Aspetta, come mai hai reagito così? Voglio dire, insomma … mi aspettavo che … ”
Arrossii, ma le sue dita bloccarono le mie labbra in una morsa.
“Ho capito, tutto qui. Ho visto quella sera nei tuoi occhi la tua scelta, e credimi, sono contento. Cioè, non che sono al settimo cielo, però … Tu prima di tutto, soprattutto la tua felicità. Sai che per me sei importantissima ..”
Mi abbracciò di slancio, buttandomi sul materasso e stringendomi per bene. Mi accoccolai meglio contro il suo petto, finalmente libera di tutto quel peso che avevo nel petto.
Libera, finalmente libera.
Libera dalla situazione di avere una doppia vita. Lo baciai sulla guancia, cercando di trasmettergli tutti i miei sentimenti verso di lui. Poi mi alzai, trascinandolo con me.
“Bene, io vado a  …. Avvertire Robert”
Sorrisi, ancora imbarazzata dalla … ehm … alquanto strana situazione.
Lui rispose al sorriso, avvolgendomi nuovamente  fra le tua braccia. Mi fissò a lungo, guardandomi adorante.
Sei cambiato Mike … sei cambiato in meglio.
Avvicinò il suo viso al mio e appoggiò titubante le sue labbra sulle mie. Rimasi immobile, lasciandolo fare. Dopo pochi secondi si staccò, sorridendomi radioso.
Auguri Kris …”


“Siamo arrivati signorina. Sono 24 dollari e 75.”
La voce roca del tassista mi risvegliò dal coma in cui ero finita. Sospirai e pagai la somma, scendendo dal taxi, che ripartì sgommando.
Inspirai a pieni polmoni, sorridendo radiosa.
Sono felicissima …
Volteggiai un paio di volte sul vialetto di casa, canticchiando.
Mi sentivo .. leggera come una piuma.
Era tutto risolto, tutto a posto, nel mio cuore c’era posto per uno solo.
E lui sicuramente lo sapeva.
L’unico problema era … come dirlo a Rob?
Era stupido aver paura, ma era importante per me.
Volevo farlo nel migliore dei modi, per entrambi.
Raggiunsi la porta e suonai al campanello. Un suono familiare mi fece dimenticare per un momento l’ansia: l’abbaio festoso di Buch, il cane, anzi il cagnone, o più propriamente vitello, dei miei vicini. Un bellissimo , quanto bavoso, san bernardo.
Sorrisi, in attesa che mi aprissero alla porta. Pochi secondi dopo la porta si spalancò, rivelandomi il cucciolone.
Si buttò su di me, facendomi vacillare, ma riuscii a reggerlo, seppur con fatica.
Risi spensierata, solleticata dalla sua lingua ruvida e bagnata.
“Ciao pisciotto!!
Lo abbracciai tenendogli il muso vicino al mio viso per poterlo baciare.
I miei fratelli, dietro di me, ridevano come non mai. Io li guardai, cercando di trasmettere loro la voglia che avevo di rimanere sola.
Mi capirono all’istante.
“Buch, vieni qui, lasciamo la nostra Kiki a parlare con l’inglese”
Il cane, sentendosi chiamato dai suoi fratelli, si staccò immediatamente da me e si diresse da Tay e Dana.
Io invece, colta da una strana frenesia, mi precipitai su per le scale e spalancai la porta di camera mia.
Seduti sul letto, Tom e Robert se ne stavano mezzi abbracciati, guardandomi come se fossi un’aliena.
Risi sotto i baffi.
“Scusate, ho interrotto qualcosa di ..?”
I due si staccarono e si fissarono negli occhi, squadrandosi con un’espressione schifata.
“NO!! NON SONO GAY, VOGLIO BENE A ROB, MA …. NOOOOO!”
Tom, come colpito da un proiettile, se ne uscì urlando dalla stanza, scatenando un’ondata di risate da parte mia e di Rob.
Lui era … mezzo … nudo.
Dai boxer grigio scuro che indossava (meglio non pensare cosa ci fosse là sotto) fino ai piedi, rivelando le sue fantastiche gambe toniche e muscolose.
Deglutii, ma scossi la testa.
Concentrati Kris …
Mi avvicinai con passo felpato e mi sedetti di fianco a lui, prendendo le sue mani fra le mie, come avevo fatto con Mike.
I suoi occhi, azzurri come il cielo, si fusero nei miei, ma erano tristi.
Aveva paura.
Abbassai lo sguardo e, titubante, iniziai a parlare.
“Rob … ascolta tutto ciò che ti dirò … poi potrai parlare. Ma ti prego, prima ascolta me …..”

Okkey, dopo 1 settimana e mezzo sono riuscita a pubblicare. Siiii !!! :D Sono contentissima, ma dubito che voi lo siate. Muahahahah 3:) comunque, come ho già detto a qualcuno ;D, non tirate conclusioni affrettate, leggete fra le righr, dai cazzo, si capisce un botto. Comunque .... Mhhh ... chi mai avrà scelto Kristen? Il nostro povero Robert o il Michael gentile e molto più simpatico? Cercate di non fondervi il cervello per capirlo :D lo saprete solo la porssoma settimana (forse ... :D) CIAOOOOO

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


POV Robert

Okkey … respira Rob, ce la puoi fare, ricordi le fasi della respirazio.. Sì Neury, me le ricordo.
Inspira …
I miei polmoni si gonfiarono di aria, nonostante non avvertissi nessun sollievo, anzi, l’ansia aumentò smisuratamente.
Espira …
Rilassai i muscoli, sbuffando aria dalle narici. Le mie mani, gelate, erano abbarbicate a quelle di Kristen, gelide anch’esse.
Brutto segno … Ecchecazzo Rob, smettila!! Sta calmo … Mamma mia che stress .. Zitto!!
Abbassai lo sguardo dal suo viso, tirato in un sorriso consolatore. I suoi occhi, verde acqua, nascondevano qualcosa, che sembrava essere gioia, ma anche incertezza. Non ce la posso fare!!
“Rob … ascolta tutto ciò che ti dirò … poi potrai parlare. Ma ti prego, prima ascolta me …..” Quelle erano state le sue parole poco fa. Poi si era bloccata. Spenta.
Poche ore fa era successa la stessa cosa .. si era estraniata dal mondo e se ne era andata, senza aprire bocca. E ora era davanti a me. Continuava a fissarmi, ma il suo sguardo era perso. Se provavo ad immergermi in quei pozzi verdi, mi perdevo.
Guardava l’infinito.
Ruggii sottovoce, ora preso dall’impazienza.
Keep calm Rob. Quale parte della parola “zitto” non capisci? Z.I.T.T.O!!
Concentrai il mio sguardo sulle nostre dita intrecciate, ferme sulle mie ginocchia, incastrate con le sue. La mia gamba destra premeva esattamente (porcapuzzolasantissima) .. . Nel suo centro.
Deglutii, sentendo il sangue ribollire nelle vene. Ma dovevo calmarmi.
Pensa a Tom con il reggiseno.
Non appena mi immaginai la scena, Robert junior si abbassò di colpo. Ridacchiai fra me e me, riflettendo nuovamente sulla vicinanza del corpo di Kristen al mio. Mi rilassai un pochino, sospirando a lungo.
Beh, almeno c’è contatto. Se vuole lasciarmi almeno non sarà fredda e distaccata.
Mi umidii le labbra con la lingua, cercando di mascherare l’impazienza e il terrore sul mio viso. Alzai titubante gli occhi e li puntai sulla sua espressione. Le sue guancie si tinsero di rosso. Le labbra si arricciarono. Gli occhi si sciolsero e si incatenarono ai miei. Brividi lungo la mia spina dorsale.
Tutte le volte che la guardavo negli occhi.
Nudo.
Mi sentivo esposto, un libro aperto per i suoi pozzi verdi.
Fin da bambino mi incatenavano …
Sorrisi, facendola illuminare di luce propria. E io esultai.
Sì è svegliata, finalmente!!
Aprì la bocca rosea, così vicina alla mia da indurmi in tentazione. Le sue labbra piene, rosa scuro, erano schiuse e bagnate, pronte ad accogliermi.
Chissà se … magari, era pronta ad accogliermi ovunque ..
Un brivido di puro piacere invase le mie membra. Il suo corpo ondeggiò verso di me, facendo scontrare il suo bacino con il mio ginocchio destro.
Era … bollente. CAAAAAAZZZOOOO!!
Rob …
Un sussurro. Un gemito strozzato. La sua voce fu come un afrodisiaco.
Il mio … Piccolo Rob (anche se di piccolo aveva ben poco) si rizzò sull’attenti, scontrandosi con la costrizione dei boxer e formando una gobba sul cavallo.
Lei sembrò riprendersi, e si allontanò, anche se impercettibilmente.
Deglutii e osservai le sue labbra muoversi, chiudersi e aprirsi, aprirsi e chiudersi. Un movimento regolare, pulsante.
Cosa farei con quella bocca … Dio, aiutami tu.
Mi mancò il respiro, mentre tenevo lo sguardo fisso sulla sua boccatentatrice in movimento, anche se non udivo ciò che stava dicendo. Si passò la lingua, rosa e guizzante sul labbro inferiore, infierendo con i denti sulla sua superficie già gonfia.
Mayday, mayday … Houston, abbiamo un problema!! Salivazione livello 0. Eccitazione livello … 43768746287. Rob, concentrati, non ora, è importante ciò che ti sta dicendo dev …
La voce fastidiosa del mio neurone si affievolì sempre di più, mentre il mio sguardo vagava indisturbato sul … ehm, seno di Kristen. Le mie mani, intrecciate con la dea di fronte a me, iniziarono a prudermi.
Dovevo .. sfogarmi. Ma le mie mani erano annodate alle sue. Inspirai a pieni polmoni, chiudendo gli occhi.
Calma piccolo Rob, caaalma.
Dovevo trovare il modo di calmarmi. Il dolore che provavo al cavallo dei miei boxer stava diventando insopportabile. Scossi la testa.
Ho un’idea. Respir …
“Allora Rob … non … non di … dici nien..te?”
La mia attenzione fu catturata dalla voce incrinata di Kristen.
Un momento … incrinata? Come incrinata?
Lo stato di trans in cui ero caduto si dissolse, lasciandomi una sensazione di ebbrezza. Sbattei le palpebre un paio di volte e il viso di Kristen venne messo a fuoco dai miei occhi.
“Io … io ti … am … amo”
Sgranai gli occhi.
Ma allora … Sì genio, vuole te.
Sorrisi impercettibilmente, poi notai un particolare. Le sue guance erano arrossate dalle lacrime che scendevano dai suoi occhi.
Lacrime? Lacrime? Ma che cazz …

POV Kristen

Dire che il mio fottutissimo cervello aveva trovato un modo di immerdarsi maggiormente, dimostrava lo stato confusionale in cui mi trovavo.
Sospirai, cercando di incanalare più aria possibile. Sapevo che dopo il discorso, respirare, sarebbe stato troppo …. complicato per il mio organismo, già compromesso dall’agitazione e dalla presenza di Robert.
Per di più senza pantaloni.
Sfortunatamente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) i miei ormoni erano in subbuglio per quella vicinanza, per quella … intimità che mi ero presa con Rob.
Le nostre ginocchia, piegate ai lati del letto, erano incastrate a perfezione.
La sua gamba destra, la sana, premeva esattamente … al centro del mio corpo. Sentivo il suo calore a contatto con il mio, separati solo dai miei shorts e dagli slip, ormai fradici.
Non potevo muovere un muscolo, perché se l’avessi fatto avrei inevitabilmente urato il ginocchio di Rob, provocandomi brividi di piacere in tutto il copro.
E non puoi permettertelo Kristen.
Abbassai lo sguardo e decisi di iniziare a parlare. Ma appena sollevai lo sguardo incontrai quello di Robert.
Così limpido, azzurro.
Profondo.
Rabbrividii, ma non di freddo.
Il mio ventre si contrasse.
Possibile che questo qui ti faccia provare un orgasmo con solo un’occhiata?
Le mie guance si tinsero di rosso, mentre il suo sguardo su di me si fece più pesante. Quasi … erotico.
Deglutii, a corto di aria.
Aprii la bocca, in cerca di quel cazzo di ossigeno di cui Robert mi aveva derubata.
Ma notai i suoi occhi fissare le mie labbra con una tale intensità che dovetti trattenermi dal gemere. Mi fissava come un cieco guarda il sole per la prima volta.
Bisogno assoluto.
E io avevo bisogno di lui. Fisico, chimico, mentale … pornografico.
Il mio corpo rispose da solo agli impulsi, facendo scontrare il mio bacino con il suo ginocchio caldo.
Il sangue si concentrò completamente … nei piani bassi, facendomi trattenere il respiro.
Dio … a … aiutami tu!
Mi strusciai velocemente, mentre il mio utero implose su se stesso, come in preda all’orgasmo.
E cazzo, ero … mi vergognavo ad ammetterlo, quasi venuta.
“Rob …”
La mia voce era strana, carica di passione e eccitazione.
No, questa non può essere la mia voce. Kristen, riprenditi cazzo!!
Scossi la testa e mi allontanai impercettibilmente da quella tentazione. Sospirai e iniziai a parlare a getto.
“Ascolta Rob. Tu probabilmente non vuoi avere niente a che fare con me dopo quello che è successo, per come mi sono comportata stamattina. Sono uscita senza salutare, senza parlare, semplicemente pensando a me stessa e a nessun altro. Ma adesso capirai il perché. Avevo capito tutto … insomma, mi si è accesa la lampadina in testa.”
Ridacchiai nervosamente, cercando di contagiare anche Robert, ma lui rimase impassibile.
Perché fa così? E se reagisce …. In modo strano?
Una morsa mi chiuse lo stomaco.
Riprenditi Kris!!
Continuai a parlare.
“Sì insomma, volevo parlare con Michael. Lo so, ora … ora potresti ca..capire male, ma aspetta. Dovevo andare da lui subito, o le parole mi sarebbero sparite dalla mente. Dovevo chiarire i miei sentimenti. E fargli capire .. alcune cose.
Come il fatto che mi tirasse gli schiaffi quando era incazzato, come il fatto di essere presuntuoso, come il fatto ..
Mi passai la lingua sulle labbra con fare nervoso, mordendomi il labbro inferiore.
“Abbiamo chiarito, l’ho perdonato degli errori che ha fatto, è cambiato in queste settimane. Però è un altro il motivo per cui sono andata là. Avevo bisogno di dirgli che … insomma gli ho riferito … AH, al diavolo. L’ho lasciato!”
Chiusi gli occhi, aspettando una sua reazione.
Che non arrivò.
Aprii gli occhi, e mi trovai davanti lo stesso Robert di prima, perso a guardare il mio viso, quasi in trans.
Mi strinse le mani, quasi stritolandomele. Deglutii intimorita.
“Rob? Allora? Insomma, l’ho lasciato per te. Ho capito che non l’ho mai amato come ho sempre amato te, sia nella mia testa come mio angelo, che ora, come mio … amante. Insomma, mi ero messa con lui solo perché avevo dei problemi. Tu che mi mancavi da morire, Cam che è partito e non è più tornato …”
Sentii il groppo salirmi in gola.
Ancora nessuna reazione.
“E’ sempre stato un fratello per me, ma tu … ti ho sempre amato, da piccola come mio salvatore e angelo personale, ora come ragazzo. Rob io …. Io ti amo. E voglio stare con te.
Lo fissai negli occhi, attendendo.
Silenzio.
Il mio cuore accelerò i battiti.
Fa che dica che mi ama, ti prego ..
Vidi che chiuse gli occhi, come frustrato da qualcosa. Scosse la testa e il mondo mi crollò addosso. Sentii il rumore lontano di cocci che si infrangevano a terra. Le lacrime si addensarono ai lati dei miei occhi.
Ho fallito, ho perso tutto. Ti ho perso di nuovo Rob.
“Allora Rob … non … non di … dici nien..te?”
La mia voce era irriconoscibile, incrinata dalle lacrime che inondarono il mio viso arrossato.
I suoi occhi, velati da una specie di pellicola grigiastra, diventarono limpidi di colpo e mi fissarono allarmati.
“Io … io ti … am … amo”.

POV Robert

Subito sciolsi il complicato intreccio delle nostre dita, poggiando entrambi i palmi aperti sulle guancie, avvicinando il suo viso al mio.
Mi vuole, ma piange … Immersi i miei occhi in quelle iridi verdi.
Mi persi ..
Quanto sei bella, amore mio ..Non vorrei disturbarti .. Non ci stai riuscendo, allora .. DICEVO. Non vorrei disturbarti, ma lei sta piangendo, baciala, fa qualcosa!!
Le sue lacrime continuavano ad inondare le mie mani, salde ai lati del suo viso.
Volevo consolarla, abbracciarla, baciarla, farla mia. Il tutto su quel fottutissimo letto comodo con le lenzuola di seta. Ma dovevo resistere .. e accontentarmi di un bacio … con scambio di saliva e slinguazzamenti compresi.
Ridacchiai e  - finalmente cazzo!! – incollai le mie labbra alle sue.
Subito, tutti i miei nervi si rizzarono, diventando ultrasensibili al suo tocco leggero.
Ehm … di solito leggero.
Sta volta mi afferrò con entrambe le sue manine piccine picciò il mio povero collo, che scricchiolò sotto la sua determinazione.
Mugugnai di dolore … ah ammettilo, anche di piacere!! Ehm .. beh, sì, problem?
Le sue …. caaaazzzzoooo …labbra tentatrici si muovevano a ritmo di samba sulle mie, fondendo i nostri sapori.
Mhh … lacrime, fiori, ciliegia … queste erano le fragranze con le quali le mie papille gustative stavano letteralmente s c o p a n d o.
Ebbene sì, le nostre lingue danzavano l’una nella bocca dell’altra, imitando l’ondeggiare continuo dell’atto che tanto desideravo fare con lei su questo letto..
Ma anche sul tappeto, in bagno, contro il muro …
E riecco il mio amichetto spuntare sotto la stoffa, già tirata, dei boxer.
La abbracciai stretta, mentre sentivo le sue labbra tendersi in un sorriso estasiato sopra le mie. Il tutto accompagnato dai suoi gemiti incalzanti, che cercava di smorzare mordendo le mie labbra.
Ah l’amour …
Zitto tu, neurone rompicoglioni .. Hey gua .. Se mi lasciassi finire per una volta? Neurone rompicoglioni … a cui voglio un mondo di bene .. Non chiedermi di ripeterlo, non lo farò addio!! Aspetta, ti voglio bene anche io. Anche se sotto, sotto, sotto, sotto.
La sdraiai sul materasso, che si piegò sotto il nostro peso, e le finii sopra.
La volevo … ORA.
Appena il mio bacino si appoggiò al suo, lei inarcò la schiena, mentre le sue guance si tinsero maggiormente di rosso.
Rosso … come il fuoco, come la passione …. Mhhh.
Mi buttai di nuovo sulle sue labbra tumide di baci, soffocando un gemito più forte, dovuto al movimento circolare del mio bacino sul suo.

POV Kristen

Okkey.
Okkey.
Calma.
Respira … riuscirci.
Lui … porcaputtana … era sopra di me.
No dico, sopradime.
Il suo …. amichetto … danzava circolarmente contro il mio bacino.
Gemevo.
Avrei voluto urlare con tutta la forza che avevo nei polmoni. Ma la sua bocca mi soffocava, riempiva la mia con la sua cazzosa lingua fottutamente erotica. E dolce …
Avrei voluto gridare al mondo quanto lo amavo …
Ammettiamolo, avrei anche urlato quanto ci sapeva fare sotto le coperte.
Ma sarebbe stato come tirarsi la zappa sui piedi. Già le ragazze gli sbavavano dietro, erano peggio di Buch quando lo vedevano (a proposito, avrei dovuto mettergli un collare con scritto PROPRIETA’ Di KRISTEN STEWART).
Figurarsi se sapevano quanto facesse sbarellare riguardo il … sesso.
Anche se il nostro era amore … puro e semplice amore.
Mischiato al sesso però.
L’amore non era così minchiosamente erotico; l’amore era … dolce, e puccioso.
Anche eccitante. Ma non così … COSI’.
Mugugnai di nuovo, sentendo la salivazione a zero. Compensava la sensazione sempre più incalzante di umidità ai piani bassi. Bastava un movimento, e i miei slip diventavano sempre più fradici.
E se me li togliessi? Anzi, se Rob me li togliesse? Magari con i denti …
Gemetti più forte sta volta, immaginandomi la sua testa scomparire in mezzo alle mie gambe, mentre muoveva la sua lingua là sotto allo stesso modo in cui la stava muovendo ora nella mia bocca.
Rob rise nella mia bocca, mugolando qualcosa di insensato.
Non ce … la … fac … cio p … più!!
Stavo per prendere in mano la situazione quando …
“OMMIODIOOO!!”
La voce fastidiosissima da soprana di mia madre mi perforò un timpano, facendo sobbalzare dallo spavento sia me che Rob.
Tutto avvenne in fretta: io mi portai le mani alle orecchie, mentre , al rallentatore, vidi il corpo di Robert sbilanciarsi al lato sinistro (occazzo) del letto, sbattendo il ginocchio malandato a terra.
“AHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!”
Un urlo di dolore.
Il suo.
Mi alzai di scatto, affacciandomi al lato del letto dal quale lui era caduto.
Mia madre corse a perdifiato verso il corpo stramazzato di Robert.
O forse strapazzato.
Si teneva entrambe le mani sul ginocchio sinistro, mentre sul suo viso era dipinta una smorfia di dolore.
La sua bocca, ancora rossa e gonfia di baci, i miei baci,era spalancata, ma da essa non proveniva alcun suono.
Le narici erano dilatate.
Le guance, contornate da quella barbetta biondiccia mucho mucho sexy, erano rosse.
Gli occhi chiusi e strizzati.
La fronte ricoperta di sudore.
Deglutii.
Poteva essere una tentazione anche mezzo rotto? Ormoni, seriamente, datevi una calmata.
“Oddio Robert, stai bene tesoro? Non volevo spaventarvi … solo che ..”
Mia madre era talmente rossa in viso che avrebbe fatto concorrenza ad un pomodoro maturo. Ecco da chi avevo preso la capacità di arrossire facilmente … Sorrisi comprensiva, anche se la situazione era alquanto strana.
E imbarazzante.
Insomma, lei ci aveva appena ritrovati in una situazione … ehm .. intima, nonostante tutto ora lei è china sul corpo del mio ragazzo.
Sorrisi estasiata.
Mio ragazzo … lui è il mio ragazzo. Mio e di nessun altro.
Scesi lentamente dal letto, andandomi a sedere di fianco a Rob, che ancora stava mugugnando dal dolore, mentre la mano di mia madre ispezionava il suo ginocchio, completamente rosso e tumefatto.
Una fitta allo stomaco mi colpì.
Mia madre lo stava toccando
mia madre lo stava accarezzando
GRRRR.
Scossi la testa e allungai a mia volta la mano, appoggiandola sulla sua coscia.
Bastò quel contatto a farlo girare verso di me e sorridermi sghembo, nonostante il dolore che provava.
Arrossii mentre le farfalle presero a girare indisturbate nel mio stomaco.
Mio ragazzo …
“Vado a prenderti del ghiaccio. Scusate di nuovo e … Ah Robert, mi piaci sai?”
Mia madre si alzò a fatica da terra, schiacciando l’occhio al mio amore che si imbarazzò.
Abbassò gli occhi, mentre mia madre uscì con un sorrisone sul viso. Mah, vai a capire le madri …
"Ti amo ..." 

Un sussurro pieno d'amore ... e intriso di un sexy accento inglese.
Robert alzò gli occhi verso di me e sorrise. Risposi al suo sorriso, meravigliandomi del suo sorriso stupendo e poi mi buttai nuovamente sulle sue labbra, trovandolo già pronto ad aspettarmi.
“HEY PICCIONCINI!! Ci E’ GIUNTA LA NOTI … Oh scusate!”
Ci staccammo nuovamente, mentre sentii Robert mugolare sconfitto e irritato.
Davanti a noi, Tom, Ash e Daky avevano spalancato la porta, sorridendoci felici e imbarazzati. Io e Rob ci guardammo sorridenti e rossi in faccia. Poi la risata-grugnito di Tom ci riportò sulla terra, contagiando anche noi.
“Tieni Rob, ti servirà”
Rob afferrò il ghiaccio che Tom gli stava porgendo e se lo appoggiò sul ginocchio.
“MA NO SCEMO!! Ti servirà … qui
Tom era scattato vicino al suo migliore amico, prendendogli la mano con il ghiaccio e spostandogliela sul … OMMYGOD.
“VAFFANCULO TOM!”
I boxer di Robert erano alquanto … rialzati e Tom se ne era subito accorto.
“Venite qui che vi abbraccio !!”
Tom mi si avvicinò e avvolse sia me che Robert nel suo abbraccio stritolatore. Ash e Daky si aggiunsero subito dopo.
"Ora Kris, mi sa che ci avrai sempre fra le balle. Ah, Rob? Ho trovato un lavoro per entrambi."
Sentii il mio amore irrigidirsi di fianco a me.
Ash e Daky si staccarono sorprese.
Io spaalancai la bocca. 
"COOOOSA? E NON MI DICI NIENTE? CHE COSA?" 
Robert era scattato in piedi, mentre con una mano reggeva il ghiaccio sul ginocchio. Io ero elettrizzata. Rob mi aveva parlato del suo bisogno di un lavoro stabile per stabilirsi a Los Angeles. E io non desideravo altro che avrelo lì con me.
"Barman. Che te ne pare? Ci pagano tanto a serata, credimi. Sai quanto sono tirchio. E io potrò rimorchiare e tenere d'occhio il nuovo fidnzato della nostra Kiki. Allors?"
Tutti stettero in silenzio.
Ash aveva la bocca storta in un'espressione sorpresa e compiaciuta.
Daky sorrideva come una scema.
E io. ... Io guardavo Robert.
"Dico che va più che bene!!!"
L'accento di Robert risultò ancora più marcato, dovuto all'eccesso di felicità.
Ed era una cosa così eccitante ... 
Mi abbracciò di slancio incollando, a sorpresa, le sue labbra sulle mie.
"Ragazze, penso che dora in poi vi romperemo moolto le balle, ci accetterete?"
Tom aveva appena sfoggiato un'espressione che ... ehm .. doveva risulatre dolce. Ma su di lui ebbe solo la capacità di farci socppiare a ridere tutti quanti.
"Ahahha, certo ragazzi. Vi amiamo."
Io e le mie amiche rispondemmo all'unisono.
"E' PRONT IL PRAAANZO!! SCENDETE!!"
La voce di mio padre interruppe il momento e, intrecciando la mia mano con quella di Robert, scendemmo tutti quanti di sotto.

Okkey, lo so, mi starete odiando per il mio ritardo ultrasupermega inspiegabile. Ma vi posso spiegare .. ero piena di impegni, gli unici momenti liberi che trovavo erano quelli per venire su EFP  acontrollare gli aggiornamenti. D: Quindi se potete perdonatemi. E siamo giunti alla Fine. (Quasi ... :D)
Il prossimo capitolo sarà l'epilogo T.T okkey, mi mancheranno le vostre recensioni :D Vabbè ora vado. PEACE AND LOVE :3 Byeeeeeee 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - Epilogo ***


4 anni dopo

POV Kristen

“Kris , mon amour alzati!”
La voce del mio fottutissimo e fantastico ragazzo british mi giungeva roca all’orecchio dovuta al sonno accumulato ieri.
“Mh …. A che pensi piccola?”
Le labbra bollenti di Rob stavano passando in rassegna il mio collo, bagnando e baciando ogni centimetro di pelle in un modo da definirsi illegale. Gemetti mio malgrado. Cercai di divincolarmi dalla sua stretta … prima che fosse troppo tardi. Ma la mia forza era 1/3 della sua, infatti non riuscii a spostarlo di un solo millimetro. L’unica cosa che ottenni fu una sua risata cristallina, che fu in grado di farmi rabbrividire. Ridacchiai.
Princess, dobbiamo andare, sono le 10 del mattino, direi che abbiamo dormito abbastanza …”
Le sue labbra avanzarono lungo la mia giugulare, bagnando la mia pelle ogni tanto con quella …. Maledettissima lingua.
Continuò a baciare, raggiungendo l’orecchio, mordicchiando il lobo e soffiando all’interno. Mugolai, inarcando la schiena.
Rob …. Smettila …
“B … basta Rob … smettilahhh …”
Mi fece gemere vergognosamente quando le sue labbra, intraprendendo il percorso contrario, raggiunsero il mio seno. Lo sentii sorridere sulla mia pelle, mentre con le labbra prese a lambire i miei capezzoli, già turgidi.
Dire che la mia pelle stava andando a fuoco era … un eufemismo. Ogni singola cellula stava avviando il processo di autocombustione,  facendo evaporare anche l’ultima particella di quella cazzo di acqua di cui sentivo l’imminente bisogno.
Ma non era finita qui.
Quel fottuto diavolo inglese, conoscendo la mia innata … ehm … passione per il suo accento (che a mio avviso era tremendamente sexy), mentre scese con le labbra lungo il ventre, mi pose una domanda.
“Sai cosa voglio .. vero, princess?”
Le sue mani corsero al mio volto, costringendomi a guardarlo mentre mi torturava.
E lui sapeva che avrei urlato, eccome se lo sapeva ..  
Incontrai il suo sguardo, così limpido, di un blu scuro, dovuto all’eccitazione. Le sue guancie erano sfumate di rosso, mentre le labbra scoprirono elegantemente i denti bianchissimi, con i quali mi morse la pelle. Mugolai ancora più forte, mentre il mio utero implose su se stesso alle immagini di quello che immaginai voleva farmi …
Dio ti prego …
“GUARDAMI!!”
Un ruggito.
La sua voce era fottutamente roca. Ma non ubbidii, sapevo che diventava una bestia quando non ubbidivo, e quando mi comportavo così ….
“Bene, non mi resta che punirti …”
Sorrisi eccitata fino al midollo. Tuffò la lingua nel mio ombelico, passandola in circolo, dentro e fuori, colpi secchi, alternati a colpi lenti ma profondi.
Mi stava provocando. E cazzo, ci stava riuscendo.
Gemetti ad alta voce, inarcando la schiena. Ridacchiò.
“Mhhh, come sei morbida oggi …”
Scese con le labbra sempre più giù, leccando ogni centimetro che lo separava da … ehm .. ci siamo capiti no? Continuava inesorabile ma …. maledetto …. In modo lento.
Voleva farmi impazzire.
Sentivo che .. laggiù, ero tremendamente bagnata. E a lui piaceva l’effetto che era in grado di provocarmi.
Stava per raggiungere la meta, facendomi mugugnare eccitata, quando … saltò tutto e si tuffò sul mio interno coscia, mordendo e leccando vorace.
Ma vaffanc ..
Me lo aspettavo.
Portai una mano sulla sua chioma bionda e ribelle, afferrandogli la nuca e cercando di spostarla un po’ più all’intero.
“Pazienza princess, abbiamo tutto il tempo del mondo.”
Voce
Roca
VOCE ROCA!!!
Allarme, a tutte le unità, a tutte le unità, ormoni impazziti nel settore utero … Ripeto ..A TUTTE LE UNITA’, EMERGENZAA!!!
Gemetti frustrata.
“Ma non avevi detto tu che … AH, eravamo in ritard ……. OMMIODIOOO!!”
Le sue labbra finirono nella zona ad alta temperatura, mugolando al sapore dei miei umori.
“Dio, sei così … fradicia, sicura di stare bene?”
Non risposi, troppo scossa dalle contrazioni regolari del piacere. Strinsi i pugni sul lenzuolo, chiudendo gli occhi e schiudendo le labbra.
“Ti ho detto di guardarmi!!”
La sua voce era troppo … TROPPO. Non resistetti e guardai.
Aprii gli occhi e mi puntellai sui gomiti per vedere meglio. Appena incontrai il suo viso, per poco non venni. Il suo sguardo famelico era puntato …. Laggiù … mentre il suo naso e parte delle guancie brillavano alla luce che entrava dalla finestra. Deglutii …
Poi un suo dito entrò in me, facendomi urlare. Chiusi gli occhi, a causa dell’ondata ingestibile di piacere.
“GUARDA!!”
Mi morsi il labbro frustrata.
Non ce la farò mai …
Dovetti riaprire gli occhi e puntarli su di lui. Lentamente, con lo sguardo puntato su di me, si abbassò fino a sparire fra le mie gambe. Rimanevano solo fuori gli occhi, giusto per controllare che non scappassi dalla sua tortura. Iniziò a muovere quella falange sempre più velocemente, mentre con la lingua colpiva e leccava …
BASTAAAAAA …
E i suoi occhi brillavano, luccicavano fissi nei miei. Non avrei resistito allungo, sentivo già le scosse dell’orgasmo dietro l’angolo. Stavo per lasciarmi andare ad un piacere immenso, gemendo fortissimo,  quando …
“Oh, è tardi, dobbiamo andare”
Tolse le due (sì, perché nel frattempo erano diventate due) dita da dentro di me e si alzò velocemente, raccogliendo i suoi boxer e uscì dalla stanza. Crollai sul materasso, imprecando in ogni lingua possibile e inimmaginabile.
Ma vaffancu …
Lo sapevo.
Sapevo che lui era un diavolo, nascosto sotto le sembianze di un angelo dagli occhi azzurri, capelli biondi, fisico da urlo e dal fondoschiena scolpito.
Ma non avrei mai, mai pensato che mi lasciasse … in un momento delicato come questo.
Mi alzai, intontita, dirigendomi al bagno. Ora il mio unico pensiero, era quello di finire il lavoro che lui aveva iniziato.
Me la pagherai Pattinson, me la pagherai cara.

POV Robert

Ma dico, sei scemo??Cazzo vuoi Neury? Ti sei svegliato con la sinapsi sbagliata stamattina? Mhhh, no!! Ma lo sai che hai appena lasciato la tua ragazza sull’orlo di un orgasmo??
Ridacchiai, attirando l’attenzione di mia madre su di me.
Mi guardò stranita.
Scossi la testa continuando a gustarmi quel bacon paradisiaco. Afferrai divertito la forchetta e avvicinai il tutto alla mia bocca, che ancora sapeva di lei …. Deglutii un paio di volte prima di infilarmi in bocca il bacon.
Eravamo a Londra, ci eravamo trasferiti lì, io, lei e sua madre. Il tutto dopo la notizia della morte di suo padre. Due anni prima
La malattia che aveva lo aveva fatto peggiorare sempre di più, e la sera di Capodanno di due anni fa, si era spento.
La mia piccola non aveva di certo passato un bel periodo. C’è stato un periodo in cui è stata assalita dalla depressione.
Molte volte ora mi ringrazia, perché se non ci fossi stato io probabilmente nessuno l’avrebbe salvata dai suoi svariati tentativi di suicidio.
In più, ad aggravare la situazione, la lettera risalente al 12/05/2007 (tutta colpa di quel maledetto servizio postale) in cui la notizia tanto temuta dalla mia piccola: la morte di suo fratello Cameron a causa di un’epidemia di colera che aveva contratto in un campo in cui svolgeva volontariato.
Tutto questo aveva aggravato la situazione.
Tant’è che la sera trovai Kristen in bagno, riversa sul pavimento in un lago di sangue.
Rabbrividii.
Mi faceva male pensarci.
Avevo realmente pensato di perderla quella volta.
I miei occhi, fissi sul piatto, si riempirono di lacrime.
“Rob, dov’è la mia sorellina?”
La voce di Lizzie mi riportò sulla terra ferma. Scossi la testa e cercai di ricompormi.
“Ehm, doveva correre in bagno..” 
“Ah ..”
Tutti i commensali tornarono a mangiare, e io risi sotto i baffi, pensando a quello che Kristen stava facendo.
No scusami, fammi capire. Tu ti sei procurato un’erezione più che evidente nei pantaloni, già stretti di loro, hai una fottuta voglia di saltare addosso a Kristen e ora la lasci così? Perché? Perché lei lo ha fatto a me, chiamasi vendetta questa!! E che buon sapore che ha …
Il mio amichetto nei pantaloni protestò a gran voce.
Pazienza piccolo, oggi sarà un grande giorno.
Sorrisi emozionato, ma comunque teso.
Mi vuoi dire che ti passa per la testa?? Dovresti saperlo … C’è un motivo se la faccio aspettare …
“Ehm … buongiorno”
La voce roca di Kristen mi fa girare di scatto. Ed eccola, in tutta la sua bellezza. E’ appoggiata allo stipite della porta del balcone, con gli occhi bassi e le guance porpora. Risi più forte, beccandomi una sua fulminata.
“Buongiorno cara, dormito bene? Ma sei stata male? Robert ci ha detto che dovevi correre in bagno …”
Mia madre si era alzata dalla sedia, per poter abbracciare la mia piccola. Dire che Kristen era bordeaux era poco. Risi sguaiatamente, ottenendo diverse occhiate perplesse, una maliziosa (mia sorella Lizzie, e chi se no?) e una pugnalata.
Scossi la testa, cercando di asciugare le lacrime che mi stavano uscendo.
“N … niente, non stavo male, dovevo s..solo rinfrescar … mi.”
Rinfrescarti??
“AHAHAHAHAHAHAAH … Oddio, scusate.”
Kristen avanzò fino a me, per poi colpirmi la testa con uno scappellotto. Risi più forte.
“Tu sei solo un cretino …”
Si sedette e si versò le robe nel piatto, mentre mio padre ci squadrò.
“Chi cazzo è che ride in quel modo così … fastidioso? Cazzo, hai svegliato metà vicinato stronzo!!”
Macchisarà mai?
“Tom, buongiorno anche a te.’Giorno anche a te Ash. Dormito bene?”
Le figure mezze dormienti di quel deficiente del mio migliore amico e della sua ragazza apparvero in terrazza.
Esatto ragazzi, Ash era la ragazza di Tom. Era riuscita a fargli mettere la testa a posto.
E non solo la testa.
Diciamo che ora Tom sfogava i suoi istinti solo con lei.
Si sedettero ai lati della tavola immensa che avevamo improvvisato in casa, dato che stavamo ospitando metà mondo.
“Dakota e Jhon stanno ancora dormendo?”
Kristen sembrava rilassata.
E vorrei vedere.
“Sì, lei e il suo boyfriend dormono. Ma posso sapere una cosa Rob? Perché ci hai fatti venire tutti oggi? Scusa la curiosità, ma ha presi una casa veramente grande, per stare con Kristen e poterci invitare mooolto spesso. Ma la cosa che non capisco. Perché oggi? Cosa c’è di speciale?”
Victoria sbadigliò guardandomi fisso.
O merda e ora che dico?
Mi grattai la testa imbarazzato, guadagnandomi le occhiate di tutti.
“E’ vero, cazzo. C’è sotto qualcosa. Mh …”
Tom socchiuse gli occhi sorridendo malizioso.
“Che ci siamo persi? Buongiorno famiglia allargata!!”
Dakota e Jhon mi salvarono entrando in terrazza.
“Niente, niente. Sedetevi pure e mangiate”
Jules parlò strizzandomi un occhio.
Salvato in corner.

POV Kristen

Okkey.
Calma.
Respira
.
Robert oggi è strano.
E’ tutto il giorno che mi evita.
Respira, è tutto okkey …
Quando mi avvicinavo a lui per accarezzarlo, anche solo per parlargli, si allontanava con la scusa di dover parlare con qualcuno. O i miei fratelli, o suo padre Richard, o mia madre. Sbuffai infastidita.
Che gli ho fatto?
Dopo le coccole della mattina (un’altra cosa che mi stava preoccupando, non mi aveva mai lasciato … ehm … sul più bello) non si era più avvicinato a me. Neanche per la nostra sigaretta dell’una del pomeriggio. Gli avevo chiesto di uscire con me, ma lui aveva rifiutato, dicendo che ci sarebbe andato dopo.
Sto parlando con Tom, non ora”
BLABLABLA.
Stronzo …
Ero appoggiata al bracciolo del divano, circondata da un sacco di persone che conversavano allegramente, ma non mi andava di partecipare alla conversazione.
Non ora che sono in crisi …
Mi abbandonai all’ennesimo sospiro frustrato. Parlavano interessati della cena e della sua perfezione.
La cena era stata perfetta. Ma non per me …
Non senza Robert e le sue carezze. Non senza il suo respiro sul mio collo, non senza le sue mani sulle mie gambe o intrecciate alle mie.
I miei occhi si riempirono di lacrime, costatando che Robert era felice. Nei suoi occhi vedevo una scintilla che non avevo mai colto prima d’ora. Eppure non mi parlava.
E se …
Iniziai a respirare malamente.
Calma Kristen è impossibile. Che senso avrebbe invitare tutti per poi …
Deglutii …
Lasciarmi?
Una fitta di dolore mi colpì all’altezza del cuore, facendomi gemere sommessamente.
No.
NO.
Non mi avrebbe lasciato, lo avrei costretto.
Lo avrei legato a me con una catena.
Eppure …
E se avesse … un’altra?
Ma allora che senso aveva invitare tutta la famiglia e gli amici a casa nostra?
Voleva umiliarmi. Come stamattina.
Ad un tratto la paura si trasformò in rabbia. Vidi tutto diventare rosso, le mie mani si strinsero a pugno e il cervello si annebbiò.
“ROBERT THOMAS DOUGLAS PATTINSON, NON Mi INTERESSA SE SEI IMPEGNATO. VIENI. ORAAA!!
Tutti si girarono verso di me. Anche il diretto interessato. Mi squadrarono in modo perplesso. Compreso lui. Ti sei accorto che esisto è?
“Amore c .. che succede?”
“AMORE?? MA TACI E VIENI …”
Lo afferrai malamente per il braccio, trascinandolo fuori dalla stanza con una forza a me sconosciuta. Tutti i presenti iniziarono a mormorare alle nostre spalle, preoccupati.
Fate bene a preoccuparvi .. per lui però!!
Lui si lasciava trasportare senza opporre resistenza, Come se fosse … rassegnato.
Le lacrime si addensarono ai lati dei miei occhi. Ci fermammo in camera, dove non mi curai nemmeno di chiudere la porta.
Che sentano che uomo ingrato mi ritrovo …
Lo fissi in quegli occhi che tanto amo … E nei quali vedevo solo confusione.
“Ma che succede princ …”
Un moto di rabbia mi travolse.
“Non chiamarmi princess. Primo: sta zitto e ascolta senza fiatare. Secondo : STRONZO!!”
Vidi la sua espressione mutare.
Divenne quasi .. docile.
I suoi occhi si spensero.
La mascella si strinse.
Abbassò lo sguardo.
“Allora, dicevo. Mi SPIEGHI CHE CAZZO HAI? E’ TUTTO IL GIORNO CHE Mi IGNORI!!! NON BASTAVA TORTURARMI AL MATTINO LASCIANDOMI SULL’ORLO DELL’ORGASMO”
Lui gesticolò come a ricordarmi che c’era gente cha ascoltava, ma non me ne importava un emerito cazzo
“NON DIRMI Di STARE ZITTA!! QUESTA E’ CASA MIA E URLO FINCHE’ Mi PARE OKKEY!! Dicevo … NON BASTAVA LASCIARMI SULL’ORLO DELL’ORGASMO COSTRINGENDOMI A … FARE DA SOLA PER POI RIDERE Di ME DAVANTI A TUTTI. ORA Mi VUOI PURE LASCIARE!! CHE C’E’ HAI UN’ALTRA??”
Lui mi guardò stranita. Poi sembrò afferrare qualcosa. Il suo viso si rilassò a scoppiò a ridermi in faccia.
COSA???? Brutto ….
Scoppiai a piangere, crollando per terra, coprendomi la testa con le braccia. Il mio cuore si spezzò in mille pezzi, facendomi un male da morire. Lui sembrò risvegliarsi e si chinò.
Amore mio, piccola …”
“Non chiamarmi piccola, va via brutto bastardo. VA VIA!!”
Lui mi ignorò, afferrando le mie spalle. Iniziai a divincolarmi, colpendolo con dei pugni al petto e alla testa.
“Smettila, LASCIAMII!!!”
“Kris … piccola … KRISTEEEN!!”
Si era messo ad urlare pure lui, spaventandomi a morte. Lo guardai terrorizzata. Si passò una mano fra i capelli biondi, guardandomi fissa con quegli occhi azzurri, che mai mi erano sembrati così limpidi e sinceri.
“Ascolta, amore della mia vita, come puoi pensare che abbia un’altra?? Ti amo con tutto me stesso, non potrei mai guardare un’altra come guardo te. L’unica che potrei guardare in quel modo sarebbe nostra figlia, se esistesse. E ti voglio sempre con me. Tutta la vita.”
Sospirò, inondando il mio viso con il suo profumo. Io rimasi ferma a guardarlo.
“Ecco io … ti ho … ignorata .. sia stamattina che .. oggi p..perché ecco. Volevo fare una cosa, ma ero troppo imbarazzato. Ecco io. Aspetta. MAMMA!!! TUTTI!!! VENITE UN MOMENTO QUI PER FAVORE!! Alzati princess
Le sue splendide guance, ricoperte di barba, si colorarono di rosso. Tutti gli ospiti arrivarono, guardandoci in modo preoccupato. Io ero stranita.
Che senso ha chiamare tutti?
Mi alzai in piedi, guardando fisso a terra.
“Grazie a tutti di essere qui. Stamattina mi avete posto una domanda. Perché ho invitato tutti? Beh, c’è un motivo. Tom lo sa …” Tutti ci girammo verso Tom che sorrise estasiato. “E’ stato lui a darmi il coraggio di farlo. Ecco. Tutti voi (forse non tutti ecco) sapete che esattamente 15 anni fa a Venice conobbi questa bambinetta tutta rossa e paffuta, che continuava ad urlare e a piangere. Piangere e urlare. E che continuava a cacciarsi nei guai. Se non ci fossi stato io … beh, modestamente l’ho salvata.”
Mi sorrise, facendomi sciogliere leggermente.
“E avevo capito una cosa. L’amavo. E tanto. Stano per un bambino di 7 anni innamorarsi di una bambina. Eppure era così. E ci dovemmo separare. L’ho fatta soffrire. L’ho lasciata con una promessa. Che però ho mantenuto. Sono qui, con lei e … beh, la amo. E l’ho vista stare malissimo in questi anni, per motivi che voi sapete, e ho anche avuto una fottuta paura di perderla. Quindi, per evitare che qualcuno me la porti via … ”
Mi afferrò il viso con quelle sue grandi mani calde, trasmettendomi tutto l’amore che aveva.
Dio, aiutami!!!
Abbassai gli occhi
“Guardami Kristen!! Ascolta io …”
Si inginocchiò davanti a me. Il mio cuore accelerò i battiti.
OMMERDA!
Si frugò in tasca, tremando leggermente.
“Ecco, magari in questo momento mi prenderai per pazzo, per scemo, per coglione. Ma ti amo. E’ questo che conta.”
Tirò fuori una scatoletta blu di velluto. Mi sentii svenire. Il mio cuore implose e il respiro accelerò.
Non può essere …
La aprì, mostrandomi un anello di oro bianco, con un diamantino nel mezzo, accerchiato da altri due, più piccoli. Altre lacrime scesero dai miei occhi, mentre mi immobilizzai.
“Kristen Jaymes Stewart … Mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie?”
Intorno a me si levarono dei singhiozzi emozionati. Sentii delle voci sussurrate, che dicevano cose come “Ommiodio” “Che emozione” “Sono così contento”Ma in quel momento non me ne poteva fregare un bel cazzo di niente.
“Se .. se non vuoi, fa niente ..insomma … sono un coglione. Scusa.”
Robert, vedendo la mia incertezza, l’aveva interpretata male. Si stava alzando quando lo bloccai.
“Fermo lì tu. Dammi quell’anello scemo .. ”
”Guarda che non sei obbligat..”

Rob mi guardò stranito.
“Cosa sì?”
Dio ma che imbranato!! Ma lo amo …
Sorrisi, piangendo.
“SI ti voglio sposare e Si sei un coglione. Il mio futuro marito coglione
Tutto successe in un secondo. Prima ero in piedi, con lui inginocchiato di fronte a me.
Ora mi ritrovavo fra le sue calde e possenti braccia, con le sue labbra incollate alle mie e la sua lingua a danzare con la mia.
“BRAVIIIIIII !!! WOWWW!!”
Intorno a noi solo applausi e pianti di felicità. Ma continuai a fregarmene. Ora esisteva solo Rob e la sua fottuta lingua.
“Ehm .. Robert? Kristen? Va bene che oggi non avete concluso, ma.. ecco, ci siamo anche noi qui!!”
Ed ecco quel coglione di Tom. Ci staccammo di scatto, rossi tutti e due.
“Dammi quell’anello mon amour!”
Allungai la mia mano sinistra verso le sue. Me l’afferrò e, con un movimento lento infilò l’anello all’anulare.
Ti amo Kristen
Sorrisi imbarazzata.
Ti amo Robert.”
E fui sommersa dagli abbracci convulsi degli ospiti.

 

THE END


 

:'D Okkey ragazzi, e anche questa storia ha avuto una fine così smetterò di rompervi le palle :3
Ammettetelo, avete avuto paura prima?
Beh, era il mio  intento, quello di farvi credere che si sarebbero lasciati :D Ma non sono così insensibile non vi preoccupate.
Bene che dire, ringrazio tutti coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite, fra le seguite, e fra le ricordate, ma anche chi ha solo letto per curiosità.
Ringrazio chi ha recensito con assiduità (;D) e chi mi ha sostenuto sempre e comunque.
Infine ringrazio di cuore anche i lettori silenziosi, co ch siete in molti :D
Bene, mi rivedrete presto purtroppo per voi, perché sto lavorando ad un'altra storia, ma stavolta non sarò da sola :D ci sarà una mia amicha : Elys_RK :P
Bene. ora vi lascio davvero.
Bye byeee  

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