Buon Sangue non Mente

di my shining world 7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Era notte quando Eglisè uscì per ammirare le stelle...era una meravigliosa notte invernale, soffiava un setoso vento gelido che Eglisè amava tanto,la luna era ancora coperta dalle nubi scure e ovattate,a lei piaceva camminare sulla neve bianca e fredda, le piaceva farsi venire la pelle d'oca quando gli venivano i brividi di freddo...però quella notte per lei era speciale...aveva contato gli anni, i mesi, i giorni, le ore i minuti e anche i secondi...aspettava quella notte da tantissimo tempo e finalmente era arrivata...indossava una camicetta da notte in raso, se la stistemò bene sulle gambe e si sedette sulla neve a meditare, chiuse glio occhi rannicchiò le ginocchia e le abbraccio, vi poggio la testa sopra ed aspettò.
Il vento aumentò e spazzo via le nubi, la luna emanava un immenso bagliore ed era più bianca del latte che lei beveva, e quando di colpo cessò la luna cominciò a colorirsi di rosso dall'alto verso il basso come una colata di vernice e fu proprio nell'istante in cui la luna fu interamente rossa che Eglisè alzò la testa i suoi occhi brillarono...sulle sue labbra che prima erano carnose e rosse comparve un sottile sorriso sbiadito, accompagnato da un ghigno...si alzò e con gli occhi fissi nel vuoto cominciò a camminare, camminare e camminare quando arrivata davanti ad una foresta di aghifogli una fittissima e luminosa nebbia l'inghiotti interamente fino a farla scomparire.
Era notte quando Shad si stava facendo la sua solita passeggiata di piacere...si sedette sulla panca in pietra del gazzebo interamente ricoperta di ghiaccioalzò la testa al cielo e notò qualcosa di strano...le nubi si agitavano vorticosamente intorno alla luna, allora Shad incuriosito si alza e la scruta meglio, la luna diventò rossa, rossa come il sangue che lui beveva e capì che qualcosa che non apparteneva a quel mondo stava arrivando velocissimo...così getto un'occhiata all'ingresso della foresta che era l'ingresso del suo mondo, poi si girò e fissò per un pò la sua dimora indeciso se avvisare o no i suoi genitori e l'intero mondo dei vampiri...ma si voltò e decise che l'avrebbe risolto lui qualsiasi problema si potesse presentare; così si avvicinò di più al portale...una luce potentissima esplose come un urlo Shad cercò di coprirsi gli occhi perchè alla luce non vi era abituato, ma il bagliore era accecante; quando tutto ridivenne scuro Shad levò il braccio dagli occhi e intravide una figura ferma immobile davanti a lui, a pochissimi passi da lui...sbattè un paio di volte le palpebre per vedere meglio era una figura snella, con contorni sottili e dolci curve, una figura femminile, l'odore di quel misterioso visitatore lo percepì solo quando il vento cambiò direzione -Umano?!?- disse perplesso, non ebbe alcuna risposta, ma lui non aveva bisogno di porre la domanda, l'odore non mentiva, per lui era un odore buonissimo, il tipico odore di umano... quello che si chiedeva era perchè un umano era entrato nel suo mondo; rimasero entrambi immobili ad aspettare che l'altro facesse la prima mossa.
Eccola lì circondata da una luce rossa calda e luminosa, il suo volto non mostrava alcun segno di preoccupazione, infondo al tunnel di luce vi era una macchia nera ed in quel momento Eglisè socchiuse gli occhi, di colpo tutta quella luce esplose e si dissolse e tutt'intorno diventò buio, lei sorrise, atterrrò in piedi. Sbattè un pò le palpebre per abituarla al buio, e vide davanti a sè una figura slanciata: alta, snella e...maschile <> sogghignò, con la testa bassa e rimase in silenzio aspettando che lui reaggisse, ma da entrambe le parti non vi fu neanche un leggero accenno al parlare o a fare una qualsiasi azione; il vento si agitò vorticosamente e poi si calmò fino a scomparire del tutto.
Lui fermo, inespressivo rimaneva davanti a quella che poteva essere la sua preda, la sua colazione, con il più servizievole gesto fece un grande e soave inchino -Benvenuta nel nostro mondo, si accomodi- disse indicando con il braccio teso la sua casa, non sapeva di preciso cosa doveva fare di quell'essere ma fu l'istinto a guidarlo.
I suoi capelli oscillarono come onde quando il vento cominciò a innalzarsi vorticosamente e ricaddero nella loro posa iniziale con la leggerezza di una piuma quando il vento cessò letteralmente; lui le indicò la grande dimora, facendo comparire una leggera espressione di sorpresa sul viso di Eglisè, ma che svanì come un cerchio nell'acqua, senza timore lei si incamminò verso quella figura, notò che vestiva elegantemente la prese sottobraccio e si diressero al portone finemente decorato con disegni in oro e con un grande battente in argento con la figura di un dente e di un artiglio incrociati.
Shad la prese sottobraccio e deciso come non mai puntò dritto alla sua casa, arrivati davanti alla porta d'ingresso stette a fissare il battente, tenendo la testa bassa, poi chiese di lei il nome <> gli sussurrò la sua mente si volto verso di lei sempre con la testa bassa e disse -Benvenuta nella mia casa, è da tanto vero?!- alzò la testa e prima che lei potesse aprire bocca gli occhi di Shad divennero rossi e luminosi lo sguardo di lei si fissò nei suoi occhi i suoi leggiadri capelli biondo paglia cominciarono a levitare, il suo corpo si illuminò e con un lieve bagliore finale blu lei non era più lei -Ora hai il nostro aspetto, non so perchè ma sento che devo proteggerti ora entriamo.
E di nuovo Eglisè si ritrovò avvolta da una luce, questa volta non vi era neanche uno scorcio di calore, ogni sua parte di corpo piena di dolore come tantissime punture d'aghi, sentì il sangue congelarsi, un bagliore blu, e tutta la luce scomparve, -Come voi... Come voi- entrarono; l'ingresso aveva una rampa di scale a destra e una a sinistra, ogni scalino era ricoperto da un tappeto velato rosso, le scale si univano nella parte superiore, sotto vi era una porta, dalla qualle proveniva una luce ondeggiante e fioca, -Io sono Shad, appartenente alla famiglia Dontblood, se volete seguirmi affascinante umana, vi conduco dai miei genitori, quando arriveremo fai un leggero unchino... vedo che ti dona il vestito da vampira haha- Eglisè, viso perplesso, che strana combinazione, e l'aggiunta di rossore sulle guance per l'imbarazzo evidenziò notevolmente la differenza con la pelle bianca e candida.
Lui l'accompagnò dai genitori e con sua sorpresa e sollievo i genitori non sospettarono di nulla, per loro quella era una vampira, una tra le tante che ci provavano con il loro figlio, principe di un grande impero, un bellissimo nobile che ormai non andava più in cerca di sentimenti ma solo di piacere. Shad poi dopo aver presentato Eglisè a tutti gli ospiti, volle andare nella sua camera e a lei la fece accomodare nella camera della giovinezza della madre e le disse di aspettare finchè non li portava la cena, e le raccomandò di non muoversi per alcuno motivo fuori di lì, dopo che lei fece un cenno di consenso lui chiuse la porta e si diresse in camera sua.
<> Eglisè fissava la luna fuori dalla finestra, seduta con le ginocchia rannicchiate sul davanzale della camera, la stanza era illuminata soltanto da una specie di lampadario medievale su cui vi erano tre candele che parevano infinite, <> , ogni tentavo per piangere era vano, il suo corpo si rifiutava, il corpo rifiutava i comandi della mente, chiuse gli occhi, si sentiva stanca, aveva la mente stanca aveva bisogni di alleggerirsi, si addormentò.
Shad prese da dentro il fondo del suo armadio un oggetto molto luminoso e se lo mise in tasca, uscì dalla camera e andò nella cucina a prendere del mangiare, tutto sistemato accuratamente su un lucidissimo vassoio d'argento, Shad andò nella camera dove Eglisè dormiva, lui chiuse piano la porta dietro sè, poggiò il vassoio sulla scrivania e andò vicino alla ragazza si sedette a terra accanto a lei a gambe e braccia inrociate con la schiena appoggiata al muro e chiuse gli occhi, rimase così per un pò di tempo, poi osservò la posa in cui dormiva Eglisè, la sollevò senza alcuna fatica come una sposa e l'adagiò sul letto e si ritornò a sedere dove stava prima e rimase con lo sguardo fisso sulla ragazza.
Una splendida e dolce luce mattutina illuminò il viso di Eglisè, aprì pian piano gli occhi e si guardò intorno, si mise seduta sul letto e stette a fissare senza dire alcuna parola il ragazzo seduto davanti alla finestra.
Senza staccare neanche un momento lo sguardo dal viso della ragazza con voce vellutata -Buongiorno- lo sguardo di lei era nuovamente perplesso.
Diede un'occhiata alla finestra, e ritornò a guardare quel ragazzo che rispetto alla notte precedente non pareva avere niente in comune... al suo sguardo perplesso Shad parlò -Al mattino siamo visti come esseri umani, infatti... ora hai nuovamente la vestaglia che portavi ieri, ora sei di nuovo umana, l'incantesimo non durerà molto, perfavore- pausa - mi spieghi che ci fai nel nostro mondo???- la sua voce si fece più cupa al pronunciare quella domanda, per la prima volta Eglisè provò un sentimento a lei doloroso, la paura.
Shad percepì la paura di lei, e chiese scusa non voleva alterarsi -Perdonami, il fatto è che non voglio che l'equilibrio tra i nostri mondi si spezzi nuovamente, io...- Si aprì di colpo la porta.
Sulla soglia comparve un ragazzo, bello e slanciato come Shad, tranna il fatto sul suo viso aveva tratti seri solo le labbra mostravano un pò di dolcezza -Shad, ti ha dato di volta il cervello???- -Mi sono solo scusato per averla spaventata- -Lo sai che ti tengo sotto controllo, ieri dal loro mondo era scomparsa una Feelstep molto potente, che ci fa qui???- -Prima di tutto calmati e cerca di abbassare quel tono da altezzoso con me- gli occhi di Shad fumavano di rabbia -Scusami tanto, mi dispiace ma lei deve sparire- -E' una cosa che già sapevo non credi???Ora visto che sei qui, falle un bel controllo- tono dolce ma un un leggero accenno di sfida, il ragazzo si voltò verso Eglisè, la squadrò dalla testa ai piedi, e con passo affrettato si avvicinò a lei che lo fissava con occhi spalancati, avvicinò il viso al suo orecchio, inspirò col naso e bisbigliò -Ah, io sono Jeremi, bentornata Eglisè- la ragazza rimase immobile come se fosse stata pietrificata -Jem!!!- - Che c'è fratello, non ci faccio niente con lei, e anche se volessi non potrei- entrambi si fulminarono con lo sguardo, Eglisè non sapeva più dove guardare, raccolse tutto il fiato e il coraggio che gli era rimasto in corpo e con lo sguardo basso parlò -Voglio andarmene, non sono stata io a voler venire qua, mi avete chiamata voi, voglio andarmene, voglio andare via, via , via da questo postooo- i ragazzi si girarono verso di lei e stettero a fissarla interrogativi -Ti abbiamo chiamata?- -E' tornato? Shad! E' tornato?- -Temo di sì- .

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Capitolo 2
*** 2. ***


-Mio signore ecco il resoconto di tutte le distruzioni avvenute nel regno umano... e se arrivasse fino a noi???- -Avrà la sua giusta condanna- - Sì, mio signore- -Le riserve si stanno allenando duramente?- -Sì mio signore, ogni giorno aumentiamo il carico- -Va bene così, puoi andare Scatch- -grazie mio signore-. il fedele messaggero e guardia del Conte Decriptio si voltò e si diresse con passo sconsolato fuori dalla Grande Sala e scomparve nell'obra; intanto il viso del conte si rabbuiava sempre di più... non riusciva a capire come sia potuto succedere, sapeva che sarebbe arrivato oltre lo scudo, nonostante riservasse una debole speranza che non succedesse, e che quindi il fuoco sarebbe stato assicurato.
Scatch si domandava perchè il Conte non avesse intenzione di chiedere rinforzi...e perchè sorvolasse sulle tragedie umane. Uscito dalla Sala si diresse nella sua stanza, da cui entrò e uscì in un baleno ,con una specie di rotolo di pergamena stretto nel pugno della mano sinistra, e uscì velocemente dalla dimora scomparendo nella nebbia pomeridiana.
Le sei pomeridiane... il grande pendolo si fece sentire in tutta la dimora, perciò cominciò un via vai di ombre nellla stanza del Camino ove ognuno poteva scegliere ogni tipo di dissetamento, era invitata anche tutta la servitù (tutto merito del Conte); di solito quei 15 minuti venivano trascorsi nel chiaccherare sulla qualità di tutto quel che c'era... ma la tensione era nell'aria e vi rimbombava un assordante silenzio che fu rotto da un grido animale venuto dall'esterno e così corsero tutti fuori a controllare, tutti i presenti rimasero come pietrificati, per il conte si aprì un varco tra la folla ed egli arrivato difronte al suo essere preferito esclamò in un bisbiglio -Sta arrivando-.
Arrivato in città Scatch si dirige verso la bibioteca, la strada non era molto affallata per essere il Centro, ma per lui era un lato positivo perchè avrebbe impiegato meno tempo a percorrerla. Però appena entrò ebbe il presentimento che tutto stava per cominciare.

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Capitolo 3
*** 3. ***


Eglisè li guardò intorpidita –c-chi è tornato??- chiese con voce spezzata –Merda ci mancava solo quello- disse Jeremi cominciando ad alterarsi –Jam finiscila- disse Shad cupo -... siamo nella me... emh nei guai fino al collo... dobbiamo fare in modo che non crei disastri- disse indicando lieve col mento l’umana e dirigendosi verso la porta -...e cera di controllarti- aggiunse infine allusivo scomparendo fuori dalla stanza. Eglisè rimase più immobile di una statua a fissare Jeremi  terrorizzata -hei piccola umana guarda che non mordo... almeno non per il momento- disse con un ghigno canzonatorio , Eglisè si rilassò un po’ , si guardò intorno indagatrice –c’è qualcosa di più caldo che io possa indossare?? Sto gelando- disse irritata, Jeremi sorrise –spero che ti piacciano i vestiti eleganti... altrimenti ti arrangi- disse sorridendo bieco –immagino che tu abbia bisogno di intimità.. io sono qui fuori- disse con un pizzico di malizia impercettibile in un tono serio e autorevole, poi uscì dalla stanza e chiuse dietro di sé la porta. Eglisè scelse il vestito meno ingombrante e grazioso, di un verde acqua intenso e scintillante, raggiunse Jeremi e lo seguì senza dir parola.
-Jem, caro!!- esclamò la madre con sguardo dolce ma allo stesso tempo severo –ieri il nostro Shad non ci ha presentato bene la signorina- disse eclissando un sorriso raggelante –vostra maestà-disse chinandosi-io sono Eglisè Strassy è un vero piacere e Onore poter conoscere lei- disse calcando l’ultima parola –perdonatemi madre ma devo accompagnare la giovane donzella da mio fratello... non vorrei indispettirlo- disse sogghignando allusivamente , prendendo a braccetto Eglisè e dirigendosi da Shad.
Li guardò arrivare rimanendo con un’ espressione neutrale ed impassibile alle parole del fratello –cavolo Shad, sazierebbe per interi anni- disse Jem leccandosi cantilenante il labbro – tieni a freno la tua bocca se vuoi ancora esistere in questo mondo- disse con tono secco –mhà... ne varrà di certo la pena- disse Jem sorridendo sornione, Eglisè si voltò a guardarlo schifata -Non sono un oggetto, cerca di contenerti schifoso maniaco pervertito- disse con nonchalance ottenendo di risposta uno sguardo strafottente e altezzoso. Shad sbuffò  -cazzo- esclamò -dal tuo sguardo intuisco che lo spuntino rimarrà qui più del previsto...vero..Shaduccio??- disse Jem con fare da bambino dispettoso  -idiota- sibilò fra i denti Shad –ma non lo capisci che non è una semplice umana?!?- Jeremi tornò subito serio e lo sguardo stranito di Eglisè vagava dall’uno all’altro alla ricerca di risposte, ma rimasero tutti e tre zitti a lungo...
Eglisè all’ora di pranzo non toccò cibo era troppo assorta nei suoi pensieri, così in quello stato pietoso stava anche Shad che rimuginava su come poter farla tornare indietro a quell’umana... nient’ altro che una mina vagante che girava per il suo mondo mettendolo in pericolo.
Shad pov
La fissavo come se nei suoi occhi potessi trovare la soluzione.  Merda ero nei casini fino al collo. Non potevo commettere sbagli... il mio regno ci avrebbe rimesso la pelle e io ci tenevo troppo...
Quell’umana... aveva una buona parte dei Nostri poteri... e la cosa mi infastidiva abbastanza e mi faceva intuire che la situazione poteva degradare in maniera assurda, io il Principe di SpaceBlood non potevo commettere errori...tutti riponevano la loro intera fiducia in me. Mi strofinai i capelli nervoso. Non avevo per niente fame. Puntai il mio sguardo sui fastidiosi ospiti che avevamo... anzi che mia madre aveva invitato a pranzo... mi irritavano non so’ per quale motivo. Stetti a fissare per un po’ il vuoto concentrato sui miei pensieri quando la voce di mia madre mi fece riprendere –Shad figliolo, perché non inviti a pranzare con noi quella bella vampira che ci hai presentato ieri sera??- in un primo momento feci uno sguardo incredulo poi presi un’espressione glaciale –non ha fame- dissi scuotendo leggermente la testa, poi mi alzai da tavola –e neanche io, perdonatemi madre a più tardi-.

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Capitolo 4
*** 4 ***


Dopo tante peripezie son giunta sulla mia Itaca! Ho partorito arcobaleni quando mi sono decisa a postare questo capitolo! Non potete immaginare... volevo puntare sul rating rosso ma misá che mi tocca l'arancione... spero che non delua le vostre aspettative.
Buona lettura Jade
 

Eglisè pov

Mi aveva lasciata sola, così come un baccalà con bocca aperta in attesa di risposte, menomale che è un principe alla faccia della galanteria!!
Ritornai nella “mia” stanza e mi buttai sul letto. Ancora non riuscivo a comprendere com’ero arrivata lì, perché ci ero arrivata, e perché non potevo andarmene. Sentii d’un tratto dei passi dietro la porta e sbuffai irritata vedendolo entrare senza neanche bussare. Mi fissò a lungo in silenzio irritandomi ancora di più –Si può sapere che diamine vuoi??Non solo entri senza bussare ... ma ti metti pure a fissarmi con quei occhi da mostro- sibilai acida –Cerca di calmarti, ti sto studiando ... - disse scrutandomi in ogni dettaglio, cominciando a farmi sentire in imbarazzo. Il suo sguardo vagava da sinistra a destra dall’alto verso il basso, attento ad ogni minimo particolare, mi pareva quasi che mi toccasse, un brivido percorse la mia schiena non appena cominciò a fissare le mie labbra, nella mia mente ormai annebbiata si faceva strada l’immaginazione: lui, il principe vampiro, che si avvicinava lentamente a me e prendeva il mio volto tra le mani... scrollai la testa per cacciare via quell’immagine, come poteva venirmi in mente? ...era assurdo provare attrazione per un mostro... lui fece un passo verso di me socchiudendo le labbra, il mio cuore prese ad agitarsi -s-stai lontano da me- dissi con voce flebile mentre lui avanzava lento di un altro passo -hai sentito quello che ti ho detto??- dissi con un tono più sicuro ma lui annuì soltanto ed avanzò ancora di un passo, distanza troppo ravvicinata, cazzo questo è troppo -n-non toccarmi- squittii terrorizzata appena la sua mano si poggiò sul mio viso, dire che era fredda era dire poco, mi accarezzò la guancia, sentii un’altro brivido correre su per la mia schiena -s-smettila di guardarmi in quel modo- dissi tremante, lui alzò lo sguardo dalle mie labbra e lo fissò nei miei occhi. I suoi occhi, indescrivibilmente bellissimamente favolosi mi fissavano provocandomi brividi in tutto il corpo, il suo viso si faceva sempre più vicino...

Shad pov

Avanzavo di un passo alla volta verso di lei, sentivo una strana sensazione, fissai il mio sguardo sulle sue labbra... così diverse da quelle delle vampire, così rosse e carnose così attraenti... la raggiunsi e le accarezzai il volto, la sua pelle era così calda, smisi di guardare le sue labbra e fissai il mio sguardo nei suoi occhi, erano bellissimi, indescrivibilmente belli riuscii quasi a percepire i suoi pensieri ma il mio cervello mi abbandonò, avvicinai il suo volto al mio e premetti le nostre labbra, socchiusi gli occhi per la piacevole sensazione di calore che si diffondeva in tutto il mio corpo. Le cinsi i fianchi tenendola stretta a me e lei con mia sorpresa mi mise le braccia al collo, per non farla mettere in punta di piedi, dato che ero più alto di lei, la sollevai da terra e lei avvolse la mia schiena con le gambe. Mi sentivo avvolto da un piacevolissimo tepore continuai a baciarla, non con foga ma con delicatezza, poi insinuai la lingua tra le sue labbra roventi, aveva un sapore buonissimo, lei compiaciuta mi morse il labbro, ci assaggiammo senza staccarci mai. La posai sul letto passando a baciarle il collo, mentre lei mi metteva le mani tra i capelli, mi mordicchiò il lobo dell’orecchio facendomi sorridere le misi una mano sotto al vestito accarezzandole una gamba, lei sussultò ed io le sfilai subito il vestito, il suo corpo era rovente ed era bellissimo accarezzarlo, era bellissimo sentirla sussultare quando le accarezzavo i seni. Continuai a baciarle il collo scendendo poi a baciarle i seni, l’addome, poi le baciai il ventre facendola sussultare eccitata, poi risalii lasciando una scia di baci fino a tornare al collo. Lei mi sbottonò la camicia che mi sfilai e buttai per terra. Continuammo a baciarci con foga, vogliosi l’uno dell’altra le accarezzai il ventre e con un movimento rapido le sfilai le mutande in una frazione di secondo buttandole per terra, -ti prego dimmi che non sei vergine- le sussurrai con voce roca per via dell’eccitazione lei mi guardò negli occhi sorridendomi –vai tranquillo- disse flebilmente.

Eglisè pov

Non stavo sopportando più quell’attesa, le sue carezze mi incendiavano la pelle e quando mi accarezzò l’interno coscia mi sentii eccitata come non lo ero mai stata –ti prego dimmi che non sei vergine- disse con un tono quasi implorante e che mi diede brividi perché roco per l’eccitazione –vai tranquillo- gli dissi sorridente –emh... gli usate i preservativi qui??- chiesi d’un tratto imbarazzata, lui annuì facendomi sospirare di sollievo, lo attirai a me pronta più che mai ed osservai la sua erezione ghignando maliziosa e soddisfatta.
Fu indescrivibile.
-umh ci abbiamo dato parecchio dentro... non è così che dite dalle vostre parti?- farfugliò mentre si rivestiva -si- sospirai fissando il soffitto –senti... cioè senta principe io...- lui si voltò a guardarmi –Cosa?- il suo tono di voce era strano, rimasi un po’ in silenzio –nulla-.

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