Believe In Me

di Scream_Out_Loud
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Dreams ***
Capitolo 3: *** Typical Days ***
Capitolo 4: *** Good News. ***
Capitolo 5: *** Destino? ***
Capitolo 6: *** Changin'. ***
Capitolo 7: *** Quello che capita. ***
Capitolo 8: *** Ciò che veramente sono. ***
Capitolo 9: *** Invisibile ***
Capitolo 10: *** I Passi dell'Amore. ***
Capitolo 11: *** Romeo e Giulietta ***
Capitolo 12: *** Gelosia...? ***
Capitolo 13: *** Famiglia Invadente ***
Capitolo 14: *** "You're My Wonderwall" ***
Capitolo 15: *** Amore Segreto ***
Capitolo 16: *** Una nuova compagna di classe ***
Capitolo 17: *** Nuovo Amore ***
Capitolo 18: *** Taking Chances ***
Capitolo 19: *** Rivelarsi ***
Capitolo 20: *** Primo Giorno a London Town ***
Capitolo 21: *** Everlasting Love ***
Capitolo 22: *** Lively Night. ***
Capitolo 23: *** "Amber!" ***
Capitolo 24: *** If we could only turn back time... ***
Capitolo 25: *** Genitori di mezzo ***
Capitolo 26: *** Everything's About to Change... ***
Capitolo 27: *** We'll stay together til' the End. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


INTRO: (presentazione dei personaggi)
College di Bradford, Courtney detta Katy è la ragazza invisibile della scuola, innamorata persa del playmaker della squadra di football, Harry Styles.
Mildred Thortnon, detta Milly, migliore amica di Kat, invisibile quasi quanto lei, e cotta marcia di Zayn Malik.
Harry Styles, lo scapolo a vita, fa passare molte ragazze ma non ha ancora trovato quella giusta, chissà se il fato gliela farà trovare nel modo più inconsueto..
Zayn Malik, il 'cattivo' ragazzo, non che Liam Payne e Harry non lo siano, ma almeno non vengono beccati, ma ricordiamo che in ogni ragazzo cattivo c'è un lato nascosto.
Liam Payne, capitano della squadra di football del college di Bradford, fidanzato con la cheerleader Danielle Peazer.
Louis Tomlison, il migliore amico di Harry, che però non gioca nella squadra di football ma si diletta suonando, senza farsi sentire mai da nessuno, nemmeno i suoi amici sanno di questa sua passione segreta.
Niall Horan, l'irlandese di ghiaccio che, di sua volontà, sta lontano da tutti..Come mai? Nessuno lo sa...non ancora.
Serviranno molte coincidenze e molti inconvenienti per portare Katy e Milly a conoscere il loro ragazzo ideale, e servirà molta pazienza per far cambiare quei ragazzi che frequentavano compagnie sbagliate. Che ne venga fuori qualcosa di buono?
Lo scoprirete leggendo "Believe in Me" :)
 
Ispirato a "Una Canzone per te" film con Emanuele Bosi, Michela Quattrociocche, Agnese Claisse.

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Capitolo 2
*** Dreams ***


Capitolo 1.
Dreams.

- Courtney Saunders e Harry Styles - annunciò la pazza con i capelli grigi che stava in piedi dietro la cattedra.
- Con molto piacere professoressa - il riccioluto, si avvicinò sempre di più a me, che stavo seduta con le braccia conserte nel banco, mi prese le mani e mi disse - Katy, ti ho sempre amato - io mi alzai presa dalla gioia del momento e mi baciò passionalmente, come nei film...
 
- Katy, Katy - sentii delle gomitate forti al lato destro e la voce di Milly sussurrare qualcosa, come se mi stesse avvertendo.
Mi guardai, ero stravaccata sul banco, mi ero addormentata. Di nuovo. La prof. Darren mi stava incenerendo con gli occhi

- Courtney Saunders, dormito bene? - mi chiese fissandomi con quei suoi occhi cilestrini da dietro gli occhiali, posati delicatamente sulla punta del naso. Notai uno sghignazzamento generale, cosa normale dato quello che conto in questa scuola di..lasciamo perdere. Sono la tipica ragazza invisibile, che la gente urta nei corridoi senza nemmeno voltarsi a chiedere scusa.

- Harry Styles, Mildred Thortnon - affermò la Darren riprendendo il discorso che aveva lasciato in sospeso per umiliarmi, cosa a cui avevo fatto il callo, Harry era stato messo con Milly, la mia vicina di banco, nonché mia migliore amica. Lei però era cotta persa di quel pallone gonfiato di Zayn Malik.. una delle persone piú antipatiche che esistano, pensa solo a se stesso e al suo specchio -.-" come avete capito, ho una lievissima simpatia per Harry Syles, ma lui nn mi filerà mai, quindi mi sono rassegnata. Mi piace dalla 1a elementare, anche se non penso che lui si sia mai accorto di me. Mi piace quando la Darren fa questi lavori di gruppo é bello conoscere nuova gente, sempre se quella gente ti da una mano con la ricerca e non devi farla tutta da sola, voglio vedere con chi verrò messa.

- Courtney Saunders e Zayn Malik -

No ma dico con tutte quelle che c'erano proprio a me é capitato il Malik gasato?! peccato che le decisioni della Darren sono irrevocabili altrimenti avrei fatto cambio con Milly, mi sarebbe andato bene anche Liam Payne il playmaker della squadra di football amico di Harry, oppure Niall Horan l'irlandese che se ne stava per i fatti suoi, o anche Louis Tomlison il migliore amico di Harry, quel ragazzo che era seduto nel banco davanti al mio, al centro dell'aula, proprio in fronte alla prof. cosí da poterlo tenere d'occhio meglio. Eh si, era un misto tra un clown e un delinquente, ma in fondo era simpatico... Poi beh c'era Harry, con quei suoi riccioli, e quei suoi occhi verdi e quel suo super sorriso, che però non avrebbe mai rivolto a una come me...
La prof uscí e mentre noi lasciavamo l'aula si avvicinò Zayn

- Saunders, quando hai finito la ricerca mi dai la parte che devo fare capito? - mi disse, minaccioso.

- Dai Zayn, ti pensavo più gentiluomo! Io vengo - spuntò Harry da dietro di lui mettendo una mano sulla spalla dell'amico e poi rivolgendosi a me e a Milly - poi ci mettiamo d'accordo, ok? devo scappare ciao! - e se ne andò con la bella cheerleader bionda platino.

- Non prometto niente, ma potrei venire anchio - affermò il moro.

- Non disturbarti - risposi acida, mi voltai e iniziai a proseguire per il lungo corridoio, passo svelto, leggins scuri, cardigan lungo, maglietta chiara semitrasparente, quasi come me, e borsa a tracolla portata su una sola spalla che pendeva fino a raggiungere ad altezza coscia. Il miglior modo per attirare meno attenzione possibile. Milly mi corse dietro

- Dai Katy -

Katy era il mio soprannome, come il suo era Milly, lei odiava il nome Mildred - aspettami almeno - mi sorrise.

- Sai Milly, mi sa che questa ricerca la dovremo fare da sole.. - ammisi

- No dai, Harry é stato abbastanza gentile... e poi devi riuscire a far venire Zayn, devi conoscerlo e farmelo conoscere - mi guardò male, e io di ricambio, ma lei mi rispose con un sorriso innocente - io non farò mai la ricerca con “mr. Sono figo e me ne vanto” – dissi seria.

- oh dai Katy! Per piacereeee - mi supplicò lei.

- Uff - sbuffai - va bene, ma se poi pensa che sono io quella che gli sbava dietro da 3 anni ti picchio, e poi uccido lui U_U -

- non ci provare - mi disse minacciosa riducendo gli occhi a due minuscole fessure dalla quale si intravedeva appena il suo colore degli occhi, color cioccolato fondente;

Tornai a casa finite le estenuanti ore di latino, arte e chimica. Arte e Letteratura si erano messe insieme per un progetto, da quello che avevo intuito fin’ora, si trattava di Romeo e Giulietta, avevano deciso di inscenarlo per la fine dell’anno, adoravo quell’opera di Shakespeare, come tutte le sue altre meravigliose opere, così decisi che vi avrei partecipato non appena ci avrebbero messo al corrente dell’informazione, non avevo origliato per sbaglio le conversazioni della Laurence e della Welles, le prof di arte e letteratura, diciamo che avevo solo assistito alla conversazione senza farmi vedere.


#Angolo Autrice:
So che è corto come primo capitolo ma che ne pensate? :D
recensitee :D

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Capitolo 3
*** Typical Days ***


Capitolo 2.
Typical Days.

 
Mi stesi sul letto dopo aver mangiato da sola, come tutti i giorni della settimana tranne la domenica e il sabato, i miei genitori non tornano mai prima delle 6.30 quindi rimango sola e tranquilla per tutto il pomeriggio. Non sono figlia unica, ho un fratello piú grande, si chiama Jake ha 24 anni e torna a casa solo il fine settimana, sta facendo l’università a Sheffield, non troppo lontano da qui, Bradford. Io non penso che andrò avanti con gli studi, sebbene abbia un buon rendimento non ho intenzione di andare ancora avanti, la scuola non é il mio ambiente... Mi sdraiai sul mio lettuccio comodo, presi dalla libreria la tragedia di Shakespeare, l’Amleto, e rimasi a leggere fino alle 4 circa, poi scesi a fare una piccola merenda. Ero seduta sul divano guardando la TV quando un pallone colpí in pieno la finestra del salotto, riducendola a un mucchio di vetri rotti. Mi alzai di colpo e quando raggiunsi la finestra vidi nel giardino prospiciente un ragazzo con le mani nei capelli, un ragazzo inconfondibile, era Louis, Louis Tomlison il pagliaccio della mia classe di geografia, e non appena mi vide iniziò a scusarsi, lo feci entrare in casa.
 
- Suoni la chitarra? - chiese entrando, alludendo a quella acustica poggiata nell'angolo del salotto 

- si, ma preferisco il piano - ammisi

- anche io! - esultò lui, ok mi sembrava un po’ strano che dopo anni di scuola assieme si stava interessando all’improvviso di me. Rimasi piuttosto distaccata, per fortuna era abbastanza educato e mi aiutò a raccogliere i vetri sparsi sul parquet della sala

- Attento Louis non mettere la man- - non feci in tempo ad avvertirlo che lui poggiò la mano dietro di se, sul pavimento dove un bel vetro appuntito aspettava di essere calpestato. Ne seguí immediatamente un urlo di dolore, fui costretta a lasciare la paletta contenente i vetri già raccolti e accompagnai Louis in bagno dove iniziai a medicargli la ferita.

- Scusa - disse rompendo il silenzio.

- L'hai già detto - risposi io sorridendo.

Di punto in bianco, mi fece una domanda che mi spiazzò - Come mai a scuola sei cosí riservata? -

- Non sono riservata é che semplicemente a nessuno interessa di me - dichiarai.

- Perché dici cosi? -

- Quante persone solo nella classe di geografia ti chiedono come stai quando entri in classe? -

- Quasi tutti.. - rispose lui, confuso.

- E a me? quante lo chiedono? -

Lui mi guardò intensamente negli occhi, i suoi occhi color ghiaccio si fusero con i miei color mare, e comprese quello che volevo fargli intendere con quella domanda retorica.

- Beh, non sei male... - disse squadrandomi dalla testa ai piedi - io alzai un sopracciglio - nel senso.. che sei una brava ragazza - si spiegò lui - e non sei neanche brutta - disse cercando di captare il mio sguardo alquanto confuso.
 
- é un complimento? - chiesi

- si, sei anche molto intelligente - aggiunse sorridendo ampiamente.

Sorrisi anch'io di rimando - wow 3 complimenti in meno di un minuto! - risi, e lui mi accompagnò, finii di fasciargli la mano e mi aiuto a mettere un piccolo pannello di legno che trovai in garage, sulla finestra, al posto del buco causato dal pallone. Louis prese su l'arma del 'delitto' e se ne  andò salutandomi, sarebbe tornato domani... per ripagare il vetro!

Alle 6 torno mia madre che notò la finestra, le spiegai tutto e lei annuí poi andò in cucina a preparare la cena.

A cena chiesi avessi potuto ospitare Zayn un pomeriggio per la ricerca, e mi darono il benestare. Alla sera in camera stavo chiudendo le persiane ma mi soffermai sul balconcino di camera mia, che dava sulla strada, guardai il parco deserto e guardai il cielo, blu, limpido, con le stelle che splendevano e la luna che si faceva vedere solo in parte, ripensai a quello che era successo oggi pomeriggio, chissà se sarebbe cambiato qualcosa dopo la chiacchierata di oggi. Mi addormentai, diversamente dalle altre volte, mi addormentai con il sorriso sulle labbra.


#Angolo Autrice:
Ueppaaa il nostro Louis entra in scena con stile :D LOL che ne pensate? :D
recensitee miraccomandooo :D

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Capitolo 4
*** Good News. ***


Capitolo 3.
Good News.

 

Ore 7.15, la mia simpatica sveglia suona e controvoglia mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno, mi lavo la faccia con l'acqua gelida cercando di svegliarmi, ma il sonno di prima mattina é imbattibile, le palpebre mi si chiudono ancora mentre scelgo i vestiti (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=48864937&.locale=it), scendo e prendo un muffin alla velocità della luce, esco di casa con la sacca in spalla e all'angolo incontro Milly che mi stava aspettando spazientita.

- é così difficile essere puntuali?! - mi sgrida

- scusa ma io ci metto un po’ prima di alzarmi e svegliarmi completamente! - cercai di giustificarmi

- potrei capirti se mi dici che ti sei dovuta truccare, ma tu ti metti solo un filo di matita! cosa fai per impiegarci cosí tanto?! - ribatté lei, mentre accelerava sempre di piú il passo... Lei era sempre perfettamente truccata, un filo di fondotinta,un velo di cipria e terra, e ogni giorno un gioco di ombretti diverso, per non parlare delle sue unghie curatissime, io invece neanche quelle avevo, le mangiavo...

Mentre 'correvamo', perché camminare era un'altra cosa, arrivò verso di noi un ragazzo, che era piuttosto di fretta, era Niall, il biondino irlandese, chissà dove andava così di fretta, passò senza degnarci di uno sguardo e urtò Milly facendole cadere il libro di letteratura che teneva tra le braccia.

- Maleducato!! – si girò lei per insultarlo mentre quello se ne andava senza nemmeno scusarsi, - non ci si comporta così! – gridò di nuovo.

- Milly, se n’è andato è inutile che urli – le dissi io, lei raccolse il libro e si risistemò, poi salimmo sull’autobus, primo sedile davanti vicino all’autista, dietro ci stavano quelli popolari e noi non eravamo di certo tra quelli..
Alla prima ora avevo matematica, uscì esasperata a causa di quell’Erik Tunner che continuava a tartassarmi, con delle avance spropositate, che rifiutavo prontamente.
Mi diressi verso la palestra, dato che la seconda ora avevo ginnastica, anche quell’ora sarebbe stata piuttosto stressante. Entrai nel bagno degli spogliatoi senza farmi notare e nascosi bene la mia roba, era già successo che qualche ragazza mi aveva fatto trovare dei ‘regalini’ sulla mia roba alla fine dell’ora. Andai in palestra e silenziosa mi nascosi nello sgabuzzino dove tenevano i palloni, era piuttosto buio ma riuscivo a leggere il mio libro in santa pace, mi sistemavo sopra l’armadio di legno massiccio, in modo che se anche fosse entrato qualcuno non mi avrebbe vista. Cominciai a leggere l’ Amleto, da dove ero rimasta ieri pomeriggio, appollaiata sull’armadio quando entrò un ragazzo per prendere un pallone, guardai meglio: era Louis. Ma nonostante quello che era succeso ieri nono me la sentivo ancora di salutarlo o chiamarlo ‘amico’ d’altronde era la prima volta che mi parlava dopo tanti anni di scuola assieme. Lanciò il pallone dentro la palestra e poi guardò verso l’alto. Diamine! Mi aveva visto

- Katy? –

- ehmm.. ciao – sorrisi innocentemente io

- che cosa ci fai rannicchiata sopra l’armadio dello sgabuzzino della palestra? –

- oh niente – risposi facendo la vaga

- dai Katy esci – mi esortò lui.

- non ci penso nemmeno – ribattei

- dai per piacere – insistette lui

- ti ho detto di no – ribadii

- Louis! – si sentì chiamare da dentro la palestra – che stai facendo? –

- niente ragazzi! Arrivo! Mi devo allacciare le scarpe! – rispose lui

- vai ti chiamano – gli dissi

- non finisce qui Saunders – rispose lui uscendo

- contaci, Tomlinson. – aggiunsi io.
 
Oggi per fortuna non avevo l’ora di geografia, dovevamo fare una ricerca su una parte di Londra, noi ci saremmo occupati della zona del Piccadilly Circus, e del Globe Theatre di Shakespeare, avevo organizzato tutto al meglio così da dover studiare poco e avere un ottimo risultato, concentrandomi su Shakespeare in tutte le materie che lo concernevano sarei riuscita a prendere degli ottimi voti senza fatica. Ora di Letteratura. Arrivò l’annuncio tanto atteso, ma un po’ meno atteso fu il momento in cui scoprì che....


 



#Angolo Autrice:
ahaha sono perfida *-* cosa scoprirà di così sconvolgente? :D
recensitee miraccomandooo :D

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Capitolo 5
*** Destino? ***


Capitolo 4.
Destino?

 

Ora di Letteratura.
Arrivò l’annuncio tanto atteso, ma un po’ meno atteso fu il momento in cui scoprì che avevano già assegnato i ruoli, ero sicura che io non sarei stata scelta per fare una parte importante, e che le cheerleader avrebbero dominato la scena anche qui, invece con mi grande sorpresa la prof. Laurence mi assegnò la parte di Giulietta! Finalmente avrei avuto una parte che contava qualcosa...
Fu una sorpresa anche nello scoprire che Romeo, lo avrebbe interpretato nientepopodimeno che “Mr. sono figo e me ne vanto”. Avrei voluto vedere come sarebbe riuscito a imparare la sua parte, e la risposta non tarò ad arrivare, gliegl’avrei dovuta insegnare io!!! Non poteva andare peggio di così… Mercuzio sarebbe stato interpretato da Liam Payne, e anche lì avrei voluto vedere come l’avrebbe imparata, e Benevolio lo avrebbe interpretato Harry, Harry Styles. In quel momento l’unica cosa che desideravo era tornare indietro nel tempo e trasformare la storia in Benevolio e Giulietta, altro che Romeo… Nella classe di letteratura c’era anche Niall Horan, a cui venne affidato il ruolo di Tibaldo, nipote di madonna Capuleti, la mamma di giulietta, avrebbe anche suonato qualcosa con la chitarra, ma tutti sapevano che era bravo nel farlo…
 
Incontrai Milly al cambio dell’ora e le raccontai tutto, lei era entusiasta per me, anzi avrebbe voluto prendere volentieri il mio posto e glielo avrei ceduto anche volentieri, dato il gasato che doveva recitare con me… subito dopo ci recammo all’aula di musica, dove il professor Gregory ci aspettava per iniziare a fare le prove del concerto di primavera, avevo preso parte anche a quello dato che non avevo mai niente da fare, e poi più mi impegnavo in attività scolastiche più crediti accumulavo, questo era il penultimo anno in quella scuola, l’anno scorso avevo passato l’esame GCSE, e il prossimo avrei avuto il GCSE A, non era obbligatorio ma i miei mi avevano costretto a fare anche questi due anni, credevano che io sarei andata avanti con gli studi, ma io non ero della stessa idea… Per il concerto di primavera avrei cantato due canzoni, di cui una era un duetto, Take a Bow di Rihanna e Somebody To Love dei Queen, non sapevo ancora con chi avrei dovuto cantare ma il professor Gregory mi disse che me lo avrebbe fatto sapere presto.

Così dopo un estenuante giornata ritornai a casa, feci sempre le solite cose, leggere, suonare, cantare, ascoltare la musica, non era un granché la mia vita… Alle 6 e mezza aprii la porta a mio padre, stavo ascoltando Skyscraper di Demi Lovato – papi senti un po' qua – gli dissi portandogli l’auricolare vicino all’orecchio, mi piaceva fare ascoltare le canzoni che mi emozionavano e esprimevano i miei sentimenti, arrivato il momento dell’alto mia padre esclamò – però, che brava! –

- Eh già – annuii un po malinconica – mi basterebbe avere una bella voce limpida come la sua – piagnucolai

- se avessi la sua voce non faresti il college, faresti canto.. – disse mio padre mentre iniziava a preparare la cena.

Quell’affermazione si infranse su di me come una violenta onda su uno scoglio prima della tempesta, sentii come un pugnale di ghiaccio trafiggermi, trattenni le lacrime e dissi – vado un po in camera –

Corsi in camera e mi gettai sul letto piangendo, mi si poteva dire qualsiasi cosa ma non bisognava toccarmi il canto, era il mio sogno, il mio punto debole, amavo il canto e la musica, volevo migliorare volevo diventare qualcuno nel mondo della musica, ci mettevo tutta me stessa quando cantavo, ma ero consapevole di non avere possibilità.. questo mi faceva tremendamente male, era come se quel mio sogno viaggiasse ai 120 km\h e io lo stessi seguendo in bicicletta, una cosa inimmaginabile… A volte mentre cantavo chiusa nella mia stanzetta, pensavo di poter arrivare ai livelli di qualsiasi altro cantante, pensavo anche di poter superarli, eppure c’era chi riusciva con mezza frase a distruggermi un mondo, il mio mondo. Mi impegnavo a fondo, ce la mettevo tutta per raggiungere le note più alte del pentagramma e mi sembrava di riuscirci, pensavo di aver vinto chissà quale battaglia e invece tutta quella forza che sentivo, veniva meno, svaniva, non appena le persone che mi dovrebbero amare se ne fregavano dei miei sogni, delle mie ambizioni e non esitano a ridurle a un mucchio di insignificante cenere. Piansi per chissà quanto tempo, e solo dopo essermi calmata scesi, avrei voluto un amico con cui parlarne, è vero avevo Milly però lei non capiva quello che provavo per la musica,forse nessuno mi avrebbe capito, nessuno poteva farlo, nemmeno quelli che io chiamavo genitori.

Dopo cena mi affacciai al balcone per chiudere le persiane, come da routine, e con mia sorpresa vidi Louis

– ehi! – mi salutò poi si bloccò – ma hai pianto? – chiese.

Come aveva fatto ad accorgersene se nemmeno i miei genitori lo avevano notato?!

- N-no – risposi incerta

- Courtney, guarda che si vede da qua che hai gli occhi gonfi – rispose lui.

- Okey forse un po.. – ammisi, lui alzò un sopracciglio – Ci vediamo domani a scuola Tomlinson! – e detto questo chiusi la persiana, lasciandolo lì come un baccalà.
 
Il giorno dopo all’ora di geografia, vidi Milly prendere accordi con Harry, cavolo che fortunella che era! Così implorai Milly di fargli alcune domande tanto per sapere cosa piaceva a Harry, anche se non sarei mai cambiata per uno che non mi avrebbe filata ne ora ne mai… Louis mi sorrise più volte durante l’ora, ma feci finta di niente, non volevo affezionarmi e poi rimanerci male se lui mi avesse ignorata, devo sempre ricordare che è uno dei fighetti della scuola…
 

PDV di Zayn
Due giorni fa il preside mi chiamò nel suo studio, e mi punì, direi piuttosto severamente, vi chiederete come mai? Beh.. ho incendiato il globo girevole o come diavolo si chiama nell’aula di geografia della Laurence, che a sua volta ha incendiato le varie mappe appese al muro delle quali era rimasto solo un mucchietto di cenere e tanta, ma tanta puzza di fumo, eh forse avevo esagerato… così adesso mi ritrovo ai lavori caritatevoli FORZATI, mi sarei dovuto fermare tutti i giorni dopo scuola e avrei dovuto partecipare a quasi tutte le attività organizzate dalla scuola, il che comprendeva anche quella stupida noiosissima recita, proprio della professoressa Laurence, che con aria indignata mi consegnò la parte e mi obbligò a impararla con Courtney Saunders, che interpretava Giulietta, sperando che lei potesse aiutarmi a non trasformare il suo adorato palcoscenico in una farsa. Tutti i professori consideravano Courtney una studente modello, era sempre silenziosa e attenta anche se la vedevo perfettamente fissare Harry che era mio vicino di banco, a volte sembrava che stesse fissando me ma poi mi accorgevo che con quei suoi occhi blu mare cercava di vedere cosa stesse combinando Harry.

Harry, Harry non trovava la ragazza giusta e quando la Darren lo sistemò nel gruppo con Mildred Thortnon lo vidi rimanere un attimo perplesso, poi però mentre ‘minacciavo’ quella temeraria della Saunders, si avvicinò facendo il gentile… Lo faceva sempre con le ragazze che gli interessavano, non ci credevo, non poteva piacergli la Saunders o la Thortnon, di solito non guardava le ragazze meno popolari.. Chissà se avevano fatto anche a lui la stessa ramanzina che era stata fatta a me… Ho detto Temeraria perché era una che non esitava a dirti come la pensava, era schietta, a volte perfino sgarbata e per questo non la sopportavo, certo è vero non era una ragazza falsa, ma non capivo proprio perché dovesse sempre parlarmi così aspramente, in fondo io non le avevo fatto niente, così seguii il consiglio del nostro ‘caro’ e anziano preside. Harry e la Thortnon erano vicino alla porta dell’aula, ricostruita, di geografia e li vidi prendere accordi, si scambiarono il numero di telefono e dopo di che entrarono in classe, io entrai e mi sedetti in fondo vicino a Liam e Harry per fare il deficiente, come mio solito... eh insomma non potevo cambiare così da un giorno all’altro!

Finita l’ora cercai di avvicinare la Saunders senza farmi troppo vedere, ma come la campanella suonò, non la vidi più.
Il mio orario era un vero schifo oggi, avrei avuto storia all’ultima ora, NIENTE DI PEGGIORE!
Così per tutta la mattinata controllai nei corridoi, senza farmi notare troppo, per trovare la Saunders e metterci d’accordo per la ricerca, ma inutilmente. Arrivò l’ultima sfibrante ora, storia. E indovinate un po' che cosa stavamo, o meglio, stavano studiando?! Le innovazioni del teatro nell’epoca elisabettiana. Giuro che se avessi potuto avrei ucciso Shakespeare prima che potesse iniziare a scrivere quelle tragedie di opere! Shakespeare, Globe Theatre, mi stava tutto uscendo dalle orecchie!! Ero arrivato in ritardo, apposta perché storia mi faceva più schifo delle altre materie, anzi diciamo che le uniche materie dalle quali non fugavo erano ginnastica e musica, per il resto quando potevo me la svignavo, ed anche per questo mi avevano bocciato già una volta, eh si, sono un anno più grande… Entrai nell’aula con le mani in tasca, sciallo e indifferente come sempre, il professor Edwards oramai non mi teneva nemmeno più in conto… Osservai la classe, annoiata e silenziosa, notai che l’unico banco vuoto era vicino a una tizia che guardava fuori dalla finestra, era girata ma quei capelli lunghi scuri, li avevo già visti… così mi diressi verso il posto libero accanto a quella ragazza misteriosa, quando spostai la seggiola per sedermi si voltò e dopo aver visto chi ero si rigirò in direzione della finestra, con un espressione piuttosto seccata direi. 


#Angolo Autrice:
Chi sarà la tizia che osserva fuori dalla finestra?? :3
recensite :)) un bacionee :)

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Capitolo 6
*** Changin'. ***


Capitolo 5.
Changin'

 

[Zayn]
Ci misi 30 secondi abbondanti per realizzare che quella era la ragazza che avevo cercato invano per tutta la scuola durante la mattinata.

- Saunders? – chiesi. Lei ruotò la testa nella mia direzione, tenendo sempre il palmo della mano poggiato sul mento.

- Senti Malik, non ho ancora iniziato a fare la ricerca, quando l’avrò fatta te la passo non sei obbligato a farti vedere carino dagli altri quando invece non lo sei – rispose acida.

- Stai calma… - ribattei – volevo chiederti come ci dovevamo mettere d’accordo, per quando sarei dovuto venire a fare la ricerca – cercai di spiegarle mantenendo la calma e senza farmi troppo notare, quella ragazza mi mandava fuori dai gangheri, era sempre scorbutica ci credo che non la cagava nessuno…

- Mi hai sentito? Non ti devi fare vedere carino, non sei obbligato a venire a casa mia – ribadì lei.

- Beh ma io voglio venire – obiettai, ancora. Non potevo credere di averlo detto. Mi dava fastidio che lei pensasse certe cose di me, tutti mi adoravano in quella scuola, tutti meno che lei, e le avrei dato prova che tutta l’adulazione che ricevevo era ben meritata. Lei questa volta si girò con un espressione sbigottita stampata sul viso, scioccata oserei dire, poi parlò di nuovo

– Ok Malik, come vuoi.. domani dopo scuola, vieni direttamente con me o vieni più tardi? –

- mmm.. più tardi – va bene che dovevo farmi vedere carino, però non volevo che mi vedessero con lei.

- immaginavo – detto ciò posò lo sguardo sul libro, prese una matita dall’astuccio e iniziò a prendere appunti, il professor Edwards stava spiegando, che cosa allucinante -.-

Per fortuna quell’ora passo abbastanza in fretta, come suonò la campanella vidi la Saunders catapultarsi fuori, ma la bloccai per un braccio

– chiamami Zayn per piacere –

- Va bene… Malik – rispose lei cercando di divincolarsi
- e un ultima cosa – ripresi io – non so dove abiti – lei tirò fuori un bigliettino, scrisse il suo indirizzo e me lo porse, dopodiché svanì in mezzo al via e vai di ragazzi indaffarati a raccogliere le loro cose per uscire dall’istituto. Io facevo prima, non portavo nulla :D

Uscii con calma da scuola dopo aver salutato tutti i ragazzi. Io e Harry abitavamo vicini quindi facevamo la strada per andare a casa, assieme.

- Allora? Come mai hai fatto tanto il gentile con la Thortnon? – iniziai io.

- Che c’è di male? Ogni tanto dovresti essere più gentile anche tu con la Saunders – replicò lui, pacato.

- Come faccio ad essere gentile con una vipera che non appena le parlo mi tratta come una pezza da piedi?! – ribattei io, un po' su di giri – ma ho deciso di imitarti – proseguii – farò il gentile con lei come tu lo fai con la Thornton così vedrà che si sbaglia –

- Zayn… Stai attento, guarda che potresti diventare un bravo ragazzo se inizi a frequentare una come quella – scherzò lui. Parli del diavolo… e spuntano le corna. Vidi la Saunders, okey forse è il caso di iniziare a chiamarla per nome, Courtney, attraversare la strada con l’amica chiacchierando e ridendo. La sua amica che era voltata verso di noi, si accorse della nostra presenza, come anche Harry della loro. Con mia grande sorpresa alzò un braccio e le salutò, tutt’e due. La Thornton ricambiò sorridente, Courtney sorrise, ma non a me -.- proprio non la capisco quella ragazza. Tornai a casa, vidi mia madre affettare le zucchine sul tagliere in cucina

– Zayn tesoro sei tu? – chiese senza distogliere gli occhi dagli arnesi che teneva in mano.

- Si mamma… - risposi pacifico.

- vieni un attimo, per piacere – chiese, e notai che la sua voce aveva un lieve tono preoccupato. Entrai in cucina, lei si asciugò le mani sporche di lavoro nel grembiule e mi guardò seria, appoggiandosi al bancone.

- Zayn non puoi andare avanti così – esordì – ha chiamato la scuola, di nuovo, sei fugato anche ieri? – mi chiese

- si, ma solo le ultime ore – ammisi.

- Zayn santo cielo!! Ti hanno già bocciato una volta!! Non abbiamo soldi! Io e tuo padre ci spacchiamo la schiena e tu te la prendi comoda fregandotene del tuo lavoro?! La scuola è il tuo lavoro!! È un tuo dovere – mi sgridò mia madre, esasperata – dio mio Javadd, come se non bastasse, trascini le ragazze in casa come se fossero degli oggetti! Guarda qua! – esclamò estraendo da un cassetto un pezzo di carta. Odiavo quando mi chiamava Javadd… guardai il foglietto e riconobbi la calligrafia, era Mabel Jenkins, quella zoccola che due sere fa aveva ‘dormito’ da me. Meglio non riportare quello che c’era scritto sul foglietto perché potrebbero esserci dei minori…diciamo solo che era meglio se non mi facevo vedere da lei per un po'…

- mamma lascia stare per piacere, ti prometto che sta cambiando la cosa… - le assicurai

- no Javadd!! –

- non chiamarmi così!! – gridai

- fino a che non adempierai i tuoi doveri tu non sarai più mio figlio! Non posso andare avanti a mantenerti, per poi avere solo dei debiti e nessun risultato! – rispose lei al mio stesso tono.

Me ne andai in camera, umiliato e soprattutto ferito. Ferito per aver causato tutto quel dolore a mia madre, che non aveva nessuna colpa. Lo prometto, io Zayn Malik cambierò, è un voto che faccio a me stesso e lo manterrò.
 
[Katy]
La monotona sveglia, disturbò il mio profondo sonno, mi alzai e feci sempre le solite monotone cose, arrivai come sempre in ritardo alla fermata, e come ogni monotona mattina mi diressi verso la classe che mi attendeva alla prima ora. Che vita -.-
Prima ora, Storia. Storia alla prima ora era veramente da suicidio, mi precipitai in classe per occupare il mio banchetto in fondo, per dormire meglio. Il professor Edwards era come sempre in ritardo, così entrai, mi sedetti e mi accasciai sul banco, e precipitai nel sonno che ancora mi chiamava a gran voce.

Ero in un bel prato in fiore, correvo felice quando inciampai nell’erba morbida e tra i profumati fiori, due occhi verdi mi fissavano intensamente, e posizionandomi su un lato mi trovai di fronte al più bel ragazzo che io abbia mai visto, Harry.
Eravamo vicinissimi, io affogavo nei suoi occhi color smeraldo e lui si avvicinava sempre di più…

- Ehy – sentii un dito colpirmi al fianco, non violentemente, però non era comunque gradevole, anzi era piuttosto irritante. Mi svegliai, innervosita e notai che un ragazzo seduto sulla sedia accanto alla mia, mi fissava sorridente, con un espressione oserei dire, da ebete -.-

- Che vuoi ancora Malik? – chiesi, sbadigliando. Non mi ero accorta che la lezione era già iniziata da un buon quarto d’ora.

- ti ho detto che mi devi chiamare Zayn – mi rispose lui, sempre con quell’espressione stranamente pacifica stampata in viso.

- si beh uguale – ribadii con gli occhi socchiusi

- volevo chiederti per che ora devo venire da te –

- te l’ho già detto, vieni quando vuoi – risposi.

- ok, mangio e vengo da te –

Annuii e mi riaccasciai sul banco, quando di nuovo quel fastidiosissimo dito si riinfilzò nel mio fianco.

- e la vuoi smettere di molestarmi!?!? – gridai. Tutta la classe si voltò verso me e Zayn. Oddio che vergogna. Il professore ci guardava perplesso e allo stesso tempo seccato, per avergli interrotto la lezione. Grazie al cielo quel momento imbarazzante finii non appena il suono della campanella diede il via allo sfollamento della classe. Presi il mio zainetto e mi diressi alla classe successiva, matematica, oh no.. non avevo voglia di vedere Erik Tunner, così deviai verso l’aula di musica e mi nascosi in una delle poltroncine blu dell’auditorium della scuola, era enorme, e oggi c’erano i ragazzi che si esercitavano con il pianoforte, amavo quello strumento e adoravo premere dolcemente quei tasti bicromatici che producevano un rumore soave e gradevole, passare le dita sui tasti, sfiorarli, e comporre melodie intricate e dolci nei loro complicati significati musicali.

Mentre ero comodamente seduta su quella poltroncina, qualcosa catturò la mia attenzione, quella era la classe di Louis. Louis Tomlinson… solo in quell’istante capii cosa insinuava l’altro giorno quando era entrato in casa mia… era veramente bravo, suonava hey there delillah con una tale dolcezza… rimasi incantata da quella flebile voce così tenera, quasi incerta, che faceva fatica a venire fuori… Suonava anche lui nel piccolo concerto di primavera!

A volte pensavo che il professor Owen fosse l’unico a credere veramente in me, forse nemmeno io credevo più in me stessa, mi esortava sempre a dare il meglio che potevo, e diceva che ora era un concertino da quattro soldi ma se avessi continuato, se avessi perseverato, sarei potuta diventare una promessa nel mondo della musica, perché avevo, secondo lui, tutti i numeri per farcela.

La mia ambizione era quella di poter frequentare il “London College of Music” o il “Guildhall School of Music and Drama” ma ahimè sapevo quanto era difficile essere ammessi a quelle scuole così prestigiose.
Sapevo anche quanto il mondo della musica, come ogni attività che conduce il bussiness, fosse corrotto. Mi bastava avere un luogo tutto per me, un posto dove avrei potuto cantare in pace, dove potevo gridare con tutta la voce che avevo in corpo, dove potevo esprimere ciò che veramente ero. 


#Angolo Autrice:
niente da dire, spero vi piaccia :) recensite♥

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Capitolo 7
*** Quello che capita. ***


Capitolo 6.
Quello che capita.

 

 

E' proprio vero che quando si sta bene il tempo passa più in fretta, la campanella suonò ma anziché svignarmela come mio solito, corsi verso Louis che stava riponendo gli spartiti in un comodo raccoglitore.
- Però.. sei bravo -- mi complimentai, lui si voltò e mi riconobbe.
- pensavo mi avresti evitato per il resto dell'anno scolastico -- ammise lui, sorridendo.
- perché avrei dovuto? -- chiesi
- Boh... gli altri giorni hai mantenuto le distanz- - cercò di controbattere lui
- non mi pare che tu ti sia avvicinato a me -- risposi beffarda.
- beh ho rimediato ora -- sorrise
- IO ho rimediato -- sottolineai -- comunque questa conversazione non cambia nulla, Tomlison -- dissi mentre mi dirigevo verso l'uscita.
- e che cosa deve fare una povera anima per diventare tuo amico? -- chiese lui senza spostarsi, ancora con gli spartiti in mano.
- dammi la prova che mi posso fidare di te -- affermai a voce abbastanza alta affinchè mi sentisse, dopo di che, uscii da dove ero entrata. 

[Milly]
Anche oggi Kat è riuscita ad arrivare in ritardo -.- proprio non capisco cosa faccia in bagno la mattina quella ragazza, nemmeno si trucca! Bah... ci dividemmo una volta entrate a scuola, lei aveva storia.. e io.. MATEMATICA!! Santi numiiii!! Ero anche in ritardoo!! Entrai e tutti erano già seduti, così mi accomodai in un banchetto vuoto, per fortuna c'era ancora qualche posto libero verso il fondo. Mi misi a leggere un libricino, la matematica proprio non mi appassionava, ne ero portata per quella materia. Altri e altri studenti arrivarono in ritardo, poi notai uno dei ritardatari prendere posto accanto a me, alzai lo sguardo senza smuovermi di un millimetro, e notai tanti, tantissimi riccioli scivolare lungo il viso del ragazzo. Quel ragazzo. Il ragazzo che piaceva alla mia migliore amica. Harry. Proprio non capivo cosa ci trovava in lui, certo era figo, ma insomma.. Zayn lo era di più! U_U oggi sarebbe venuto a casa mia, non pensavo fosse così gentile. Quasi mi stupii della sua gentilezza, e questo mi fece rimanere sull'attenti e non mi face dare troppa attenzione alle moine che faceva. Diciamo che ci provava un po'... ma vedevo chiaramente che la storia della ricerca lo scocciava. Infatti voleva finirla al più presto. Mi salutò con uno dei suoi sorrisi smaglianti e ricambiai, posando delicatamente il libro... sarebbe stata una lunga lezione...
 
[Kat]
Dopo l'ora di spagnolo, che con tutte quelle "s" mi dava quasi alla testa, mi diressi verso la palestra, e prontamente mi rinascosi sopra l'armadio. Louis però tornò all'attacco. Questa volta anziché cercare di farmi uscire, si posizionò accanto a me sul mobile.

- che stai facendo? -- chiesi perplessa

- ti faccio compagnia -- rispose lui tranquillo, come se fosse una cosa ovvia che uno dei più fighi della scuola passasse un'ora nascosto nello sgabuzzino con la sfigata per antonomasia.

- Louis -- lo guardai con un sopracciglio alzato.

- Oh finalmente mi hai chiamato per nome!! -- esultò lui, io ridacchiai un po' ed evitai un interrogatorio totalmente inutile, sul perché facesse questo. Rimanemmo tutta l'ora a chiacchierare del più e del meno, era simpaticissimo lo devo ammettere.
Passarono inesorabilmente poi anche le altre ore, compresa l'ultima, di letteratura, dove ci rispiegò il progetto in collaborazione con arte. Finalmente tornai a casa. Iniziai a mettere su un pentolino d'acqua e andai in camera a suonare un po'.
 
[Zayn]
Tornai a casa e vidi mia madre che già stava lavando i piatti.
- Ma non mi fai da mangiare? -- chiesi sbigottito.
- tu non sei mio figlio, non sono costretta a mantenerti -- rispose lei indifferente.
- mamma ti ho detto che cambierò! -- ribattei
- dammene la prova --
- adesso vado a studiare a casa di Courtney, una ragazza della mia scuola --
- con una ragazza? Chi mi dice che non farai soffrire anche lei? --
- Mamma santo cielo! Non vado mica con tutte quelle che trovo! --
- lasciami un biglietto, con l'indirizzo nome e cognome della ragazza -- rispose lei.
- o-ok.. -- affermai un po' basito.
Lasciai il foglietto sul mobile all'ingresso e andai a casa di Courtney. Suonai, ma non rispondeva nessuno, sentivo una musichetta, un pianoforte e una ragazza cantare, bussai più volte ma non rispose nessuno così mi avvicinai al vetro della finestra cercando di spiare all'interno.

[Katy]
Stavo suonando, lo facevo sempre 5 minuti intanto che l'acqua bolliva, finii di provare la canzone e scesi, quando vidi una sagoma appiccicata al vetro, chi era?
Aprii la porta e vidi Zayn che cercava di spiare dentro attraverso la finestra, non appena notò la mia presenza si staccò, un po' imbarazzato
- ciao... -
- ciao... - risposi -- hai già mangiato? -- chiesi un po' confusa.
- ehm... no veramente mia madre mi ha cacciato di casa.. si si può dire all'incirca così -- disse grattandosi la nuca.
- significa che devo anche prepararti da mangiare? -- alzai un sopracciglio
- ehmmm.. se vuoi -- sorrise innocentemente. Lo feci entrare oramai rassegnata e mi diressi in cucina per prendere un pentolino più grande. 
- Bella casa, Courtney.. -- affemò lui, seguendomi fino in cucina.
- Come mi hai chiamata? -
- Courtney, il tuo nome no? -- mi chiese beffardo -- dato che non inizi tu, ho fatto io il primo passo -
- Mi stupisci Malik, e come mai devi fare "il primo passo"?? -- chiesi facendo le virgolette in aria
- Beh dato che mi devi insegnare la parte per la recita, dovremo passare moolto tempo insieme -
- Io non ti devo proprio niente -- replicai alquanto seccata
- Facciamo così, io ti aiuterò a conoscere Harry e tu mi aiuterai con la scuola, ok? -
- Tu c-c-che cosa? -- chiesi scioccata. Come faceva a sapere di Harry?!
- Guarda che ti vedo che fissi Harry durante le ore di geografia.. -- ammise. Ecco, ora si spiegava tutto.
- e se io non volessi aiutarti? -- insinuai
- beh sarò costretto a dire tuutto ad Harry -- rispose lui, beffardo.
- affare fatto -- confermai. Prima di porgergli la mano ci sputai su, per vedere se mi avrebbe stretto la mano. Lui mi guardò un po' riluttante, poi sputò sul suo palmo e ci stringemmo la mano. Questo era un vero e proprio accordo.
Subito dopo, corsi in bagno a lavarmi la mano e lui mi seguì a ruota, non sapendo dov'era il bagno xD
Mangiammo, silenziosi, poi riposi i piatti in lavastoviglie e salimmo in camera mia per studiare.
- carina la tua camera -- disse
- non fare caso al disordine -- affermai, quasi in imbarazzo, poi andai a prendere i libri e anche il copione per "Romeo e Giulietta". Lui se ne stava in piedi, vicino alla scrivania non sapendo cosa fare. Lo squadrai dalla testa ai piedi, e ammetto che lo spettacolo non era niente male, e poi proferii -- devi cambiare dal tutto le tue abitudini --
- cosa? -- mi guardò scioccato
- non puoi mica studiare una volta la settimana -- ribattei
- ah no? -- rispose lui, ironico.
- no -- lo guardai male -- per prima cosa, se venissi a scuola con lo zaino sarebbe un passo avanti, e nello zaino niente lattine di birra, ma libri -- precisai. Chissà cosa passava nella testa di quel delinquente.
Iniziai la ricerca mentre lui era spaparanzato sul mio letto, dopo meno di un ora avevo finito e stampai il risultato del mio lavoro. -- comodo? -- chiesi sarcastica
- si, questo poster poi ispira un casino -- disse alludendo al poster dei jonas brothers che avevo appeso sul soffitto.
- deficiente -- lo cacciai dal letto, mi alzai e strappai il poster, neanche mi ricordavo di averlo, l'avevo messo un sacco di tempo fa... lui cadde dal letto ma continuò a ridere.
- scemo -- dissi guardandolo male, ma trattenendo una risata, lui continuava a ridere imperterrito così gli lanciai la prima cosa che mi capitò in mano, cioè il mio diario. L'avessi mai fatto. Si riprese e iniziò a sfogliare le pagine, oddio c'era scritto di tutto lì dentro!!
- Zayn!! -- gridai, e lo feci sobbalzare, mi precipitai verso di lui saltandogli letteralmente addosso per togliergli il mio diario dalle mani -- dammi ... il ... diario!! -- dissi più volte mentre mi sporgevo da dietro la sua schiena. Ci aveva preso gusto a farmi arrabbiare -.-
Quando riuscii a prendere il diario, lui si voltò di scatto dandomi una bella craniata. Porca miseria se aveva la testa dura quel ragazzo! Mi alzai un po' dolorante e lui, almeno quello, mi chiese ripetutamente scusa. Dopo uno o due minuti di scuse, mi ripresi e gli chiesi se cortesemente poteva prendere il libro così iniziavamo a leggere le nostre parti. Arrivammo a leggere la scena della festa a Casa Capuleti. 
Zayn leggeva ad alta voce la sua parte e io la mia, quando all'improvviso ci bloccammo e ci guardammo sconcertati. C'era la scena di un bacio.
- Bisogna parlare con la Laurence e la Welles -- esclamammo all'unisono, beh dai almeno eravamo d'accordo su qualcosa. Dopo tanti tentativi, la prova della scena del balcone, di quella durante la battaglia in strada e di quella della morte, ci buttammo sul letto esausti.
- Certo che se studiare con te è così faticoso, mi dovrò trovare un altro tutor -- disse Zayn posandosi una mano sui capelli, ancora perfettamente ingellati.
- e io cosa dovrei dire? Ho un somaro per alunno -- risposi
- ehi, guarda che il somaro qui presente ti farà fare colpo su Harry Styles la tua cotta da sempre --
- tu come fai a saperlo? --
- beh diciamo che le voci girano --
- COSA?! -- gridai -- s-significa che anche Harry sa tutto? -- chiesi sconcertata. Oddio, volevo svanire nel nulla come l'ombra nella notte, diventai rosso fuoco e Zayn se ne accorse -- ma stai tranquilla -- cercò di rassicurarmi -- non potrà fare altro che bene -- sentenziò.
- cos'hai in mente? -- domandai preoccupata.
- eeh vedrai -- disse sempre con quel suo sorriso beffardo stampato in faccia.

Mi alzai dal letto e guardai l'ora, le 18.40, i miei sarebbero tornati da un momento all'altro. Detto fatto, sentii la porta d'ingresso aprirsi e mio padre sbraitare -- sono tornato! -- scesi le scale accompagnata e accompagnando Zayn verso l'atrio. Quando mio padre lo vide lo salutò con un "Ciao Ragazzo" piuttosto indifferente, niente di più.
Zayn se ne andò, in fondo non era stato neanche un brutto pomeriggio, sembrava anche meglio di come me lo immaginavo...

A cena di solito si parlava, di lavoro, di scuola, di qualcosa insomma... invece stasera mio padre ruppe l'assordante silenzio con un'affermazione che mi lasciò allibita.
- Non voglio che frequenti quel ragazzo -- asserì serio.
- E' un mio compagno di classe, come posso evitarlo? Recito nel dramma insieme a lui --
- ti ho detto che non lo devi vedere al di fuori della scuola -- sentenziò, di nuovo.
- non c'è pericolo, mica frequento pescegatti come lui... Però devo fargli da tutor -- risposi.
- Parlerò con i professori, non mi interessa, tu non devi vedere quel ragazzo! Non lo voglio mai più in casa mia! -- disse con tono alterato. Mia madre assisteva alla scena consenziente, ovviamente, con mio padre. Probabilmente sapevano qualcosa che io non sapevo, e non avevano alcuna intenzione di mettermi a conoscenza di ciò.
 
[Milly]
Quel pomeriggio con Harry fu un tantino strano. Lo notavo spesso fissarmi, con aria inebetita, una volta che avevamo preso confidenza..
-- Harry... Tu sai se a Zayn piace qualcuna? -- chiesi timidamente.
- Non mi pare, non che io sappia... - rispose lui
- oh .. -- annuii
- Perché? -- mi domandò un po' confuso.
- no beh... - dovevo dirglielo o forse era meglio di no? -- no niente -- scossi la testa.
- Ti piace Zayn? -- aveva centrato il segno. Non potei fare a meno di avvampare e cercai di nascondermi la faccia con i capelli, alzavo solamente gli occhi, per incontrare quei suoi verdi che mi fissavano in attesa di una risposta, anche se la risposta l'avevano già avuta, si, l'avevano avuta dal mio rosso pomodoro tinto non solo sulle gote ma anche su tutto il resto del viso.
- forse -- affermai, non troppo convinta. Ma sapete come si dice, a buon intenditore.. poche parole.
- Capito -- disse lui indifferente -- iniziò a sembrare quasi dispiaciuto, quasi non credevo a quello che mi sembrava di vedere. -- Sai... Zayn fa la parte di Romeo, con la tua amica, Courtney -- proseguì.
- Si... - ammisi -- dove vuoi arrivare con questo? -- domandai perplessa.
- No niente.... Però sai... voi ragazze "invisibili" -- disse facendo le virgolette in aria -- avete un gran fascino, certo, non tutti lo vedono, però se date anche solo l'opportunità di farvi conoscere... Siete Vere, non fingete, e non potete sapere quanto potreste stregare qualcuno... -
- quindi tu dici che Zayn verrà "stregato" da Katy? -- richiesi, ancora non capendo dove voleva arrivare.
- Chi è Katy? -- replicò lui
- Courtney, è il suo soprannome -- spiegai.
- Ah.. No non volevo dire questo... - rispose lui, a testa bassa. Eravamo seduti ai piedi del letto, io tenevo le gambe incrociate mentre lui teneva una gamba distesa sul tappeto rosa di camera mia, e una piegata, appoggiando sul ginocchio destro il mento. All'improvviso mi ordinò -- chiudi gli occhi -- lo guardai perplessa e totalmente non intenzionata a obbedirgli.
- Chiudi gli occhi -- ribadì, alzandosi e facendomi alzare a mia volta. Non acconsentii, non ancora. -- Ti ho detto di chiudere gli occhi -- riaffermò quasi esasperato.
-- Va bene va bene! -- acconsentii, curiosa di cosa aveva intenzione di fare. 
 
 

#Angolo Autrice:
non pensate che sia tutto facile ;D succederanno ancora molte cosee :)
commentateeee :) ♥

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Capitolo 8
*** Ciò che veramente sono. ***


Capitolo 7.
Ciò che veramente sono.

 

 

[Milly]
- Chiudi gli occhi -- ribadì, alzandosi e facendomi alzare a mia volta. Non acconsentii, non ancora. -- Ti ho detto di chiudere gli occhi -- riaffermò quasi esasperato. -- Va bene va bene! -- acconsentii, curiosa di cosa aveva intenzione di fare. Una volta che le cortine dei miei occhi si chiusero, sentii delle labbra premere sulle mie, labbra calde, morbide. Sentivo il suo profumo, il suo calore che si trasmetteva al mio corpo, si avvicinò sempre di più mettendo una mano sulla schiena, e una sul collo, appena sotto alla mandibola. Sapevo che stavo facendo una cosa spregevole ma non so cosa, mi impedì di terminare lì, fece il bacio più intenso come per chiedermi se ricambiavo o no, ma sinceramente non capivo più cosa stavo facendo, portai le braccia al suo collo. Ci staccammo solo quando mia madre bussò alla porta -- Dimmi mamma -- dissi cercando di non far trasparire l'imbarazzo che provavo dopo quel bacio, così bello ma così proibito, così sbagliato. -- C'è la madre di Harry qui -- rispose lei dall'altra parte della porta. -- Va bene -- risposi -- Le dica che sto arrivando -- aggiunse Harry. Sentii i passi di mia madre farsi più lontani, ora non c'era più. Non riuscivo a guardare Harry negli occhi, mi sentivo così male eppure così bene. Si avvicinò e mi alzò il mento con il dito, costringendomi a perdermi nei suoi infiniti occhi. Ora capivo cosa poteva provare Katy per un ragazzo così enigmatico, dannatamente bello, ingannevole e così tremendamente esplicito. Mi guardò senza proferir parola, ma in quel silenzio c'erano più parole di quelle contenute in un romanzo. -- D-devi andare -- proruppi io, rovinando quel momento fantastico.
- Certo.. -- dichiarò lui -- ci vediamo domani a scuola -- detto questo raccolse i suoi libri e i suoi fogli, ma prima di varcare la porta tornò velocemente indietro e mi stampò sulle labbra un altro dolcissimo bacio, sfuggente ma dolce.
Cosa avevo fatto! Mi vergognavo di me stessa eppure non riuscivo a non essere felicemente scossa per quello che era successo. Ora dovevo pensare a Katy. Glielo dovevo far sapere, o forse era meglio aspettare? La notte porta consiglio, così mi infilai il mio pigiamino e mi addormentai sotto le leggere lenzuola del mio baldacchino.
 
[Katy]
L'indomani arrivai a scuola, avevamo due ore di arte e una di letteratura vicine, quindi le avremmo usate per provare. Entrai nel grande auditorium e sorpassai tutte le poltroncine blu fino a che non arrivai alle scalette che conducevano sul palco. C'erano già la Laurence e la Welles che sistemavano le sceneggiature. Dovevo assolutamente fare qualcosa per evitare quella scena.
- Ciao Courtney -- mi avvicinò cortesemente la professoressa Welles. Avevo il copione bene in vista, pronto sulla pagina esatta dove c'era la scena che doveva essere cambiata, DOVEVA.
- Buongiorno, avevo una piccola osservazione sul copione, qua alla pagina 25 -- mostrai il punto esatto alla prof.
- si.. e qual è il problema? -- chiese.
- beh... come la facciamo questa scena? Volevo ricordare che Romeo lo interpreta Zayn Malik... - risposi come se fosse una cosa ovvia.
- oh cara ma se non sei pronta per fare questa scena cambiamo attrice, Giulietta la farà Mary Anselms se non ti senti -- disse prontamente lei.
- No! -- obiettai, non potevo farmi fregare la parte da quella buona a nulla, sapeva solo sculettare alzare le gambe e fare lo spelling a ogni santa parola. Quanto odio le cheerleaders...
- Va bene... - acconsentì la Welles compiaciuta.
- su ragazzi tutti ai vostri posti! -- si intromise la Laurence. Vidi che c'erano tutti, tranne uno. Proprio in quel momento lo vidi varcare la porta dell'auditorium correndo come un forsennato ... Zayn.
Di solito andavo a scuola con Milly ma oggi non c'era alla fermata, dopo non molto la vidi arrivare in ritardo. Strano, di solito lei era sempre puntualissima, più di un orologio svizzero. La salutai, lei mi rispose con un semplice sorriso, poi iniziarono le prove. Arrivammo alla scena 'proibita' e lì, sia io che Zayn ci lamentammo a gran voce, nessuno dei due voleva farlo, io non volevo, soprattutto per Milly che sapevo aveva una cotta per Zayn fin dalle elementari. Le professoresse, scesero a un compromesso, un bacio sulla guancia, anche se a me dava comunque fastidio. Però ci dissero chiaro e tondo che l'ultimo pezzo, quello dove Romeo lascia l'ultimo bacio a Giulietta e poi Giulietta cerca il veleno sulle labbra dell'amato, beh ci dissero che quello andava fatto, senza tralasciare nulla. Tenevo veramente tanto a quella parte, volevo dimostrare chi ero, però il 'prezzo' era alto, guardai Milly, cercando una risposta, ma lei abbassò lo sguardo.
- Rinuncio al mio ruolo di Giulietta -- affermai.
Milly si precipitò verso di me -- Katy guarda che non devi rinunciare! So quanto ci tieni a questa parte, non farlo! -- mi supplicò.
- Ma Milly sei sicura? -- le chiesi.
- Si si lascia perdere me, so che è la tua ambizione -- continuò lei.
- v-va bene -- acconsentii, un po' incerta -- va bene farò la parte di Giulietta --
Zayn assisteva in silenzio, non capivo cosa avesse, sembrava mentalmente assente, forse pensava di aver fatto uno sbaglio a passare un intero pomeriggio con una sfigata come me... sapevo che non avrei dovuto pensare che era migliore degli altri fighetti...

[Zayn]
La sera scorsa tornai a casa, trovai mia madre e mio padre che silenziosamente mangiavano. Entrai e non mi degnarono di un saluto, anzi.. se l'avessero fatto sarebbe stato meglio. Mio padre mi bloccò bruscamente.
- Zayn , vieni qua -- asserì fermo mio padre. Entrai preoccupato in cucina, luogo che oramai corrispondeva al luogo delle torture.
- Dimmi papà --
- Dove sei stato? --
- a casa di ... un'amica -- asserii, non troppo convinto.
- e come si chiama questa "amica"? -- chiese mio padre.
- Courtney Saunders -- risposi -- Perché? -- 
- Non la devi più vedere -- disse secco mio padre.
- Credimi, non è difficile farlo -- replicai.
- Bene -- affermò di nuovo lui.
- Perché dovrei evitarla? -- richiesi, spinto dalla curiosità.
- Lei e la sua famiglia ci hanno fatto un torto tanto tempo fa.. --
- Che tipo di torto? --
- Non ti interessa... -
- No ora me lo dite -- ribattei deciso.
- non ne hai il diritto --
Cercai più volte di farli parlare ma non riuscii nel mio intento, così me ne andai a letto, deluso e insoddisfatto.
La mattina mi svegliai, in ritardo come al solito. Però oggi avremmo avuto le prove e nessuno mi avrebbe perdonato se avessi saltato le prove. Dovevo darmi una mossa. Corsi fino a scuola, dato che l'autobus era bell'e che andato. Arrivai, e iniziammo a provare quando arrivammo al punto cruciale della tragedia. Ci opponemmo quando poi vidi Katy voler rinunciare alla parte. Milly le corse incontro chiedendole di non farlo , non sapevo bene il perché, ma so che centravo anche io in qualche modo. Assistevo in silenzio, per fortuna Katy non rinunciò alla parte, provammo l'intera tragedia, anche se con qualche difficoltà.
Arrivai con fatica all'intervallo, a storia mi sedetti per i fatti miei ma per geografia dovetti lavorare con Katy, mentre prendevamo le misure per il cartellone le chiesi -- tu sai qualcosa? --
- di cosa? -- domandò confusa.
- c'è qualcosa tra la mia e la tua famiglia, ma nessuno mi vuole dire cosa.. -- spiegai.
- anche a me nessuno vuole dire cosa.. --
- mi hanno detto di starti alla larga -- dissi.
- mi hanno detto la stessa cosa... - sussurrò.
- Beh qualcosa dobbiamo fare -- replicai
- si.. ubbidire -- disse scandendo il verbo.
- oh ma per piacere -- sbuffai -- non lo faccio mai, e guardami -- mi indicai.
- non voglio diventare una fallita -- disse scherzosa.
- guarda che mi offendo -- risposi altrettanto spiritoso.
- sentiamo... Master dell'evasione, che cosa proponi? --
- Beh possiamo vederci di nascosto -- le strizzai l'occhio.
- beh le cose proibite ti attirano sempre eh Malik? -- sorrise, da quando l'ho conosciuta non aveva ancora sorriso, rimasi colpito da quello strano sorriso e senza accorgermene rimasi a fissarla inebetito.
- perché mi fissi? -- chiese alzando un sopracciglio.
- non sei male -- ammisi.
- Malik, non ci provare -- mi guardò seria.
Notai Louis fissarci dall'altro lato della classe, lui era con Sharon Lisley una gnocca da paura, ma fissava me e Katy, o forse solo Katy. Sapevo che lei non era una di quelle che si conquistano con due parole, dovevo conoscerla molto meglio, ma era piuttosto difficile... almeno per uno come me. Poi con questa cosa delle famiglie, delal quale non eravamo a conoscenza, non mi avrebbe mai permesso di starle tanto vicino. Lei che era sempre così austera e allo stesso tempo provocante, che seguiva le regole rigorosamente, scommetto che non aveva nemmeno mai detto una bugia...Era veramente molto diversa da me.

[Milly]
Passavano i giorni, continuavo a fare la ricerca con Harry e passavo ogni cambio d'ora con lui in qualche sgabuzzino a baciarci, ma sempre tutto di nascosto. Sapevo che non dovevo prenderla come una cosa seria, dovevo pur sempre ricordare che Harry era uno sciupafemmine di prima categoria, ma poco mi importava, quando sentivo le sue labbra contro le mie mi sentivo bene ma allo stesso tempo mi sentivo tremendamente male, come se fossi marcia dentro, e forse un po' lo ero. Okey, non "forse un po'" ma "un po' molto". Dovevo dirlo a Katy ma non avevo il coraggio...  se gliel'avessi detto come minimo non mi avrebbe più parlato, e l'avrei capita. Anche io avrei reagito allo stesso modo se lei avesse baciato Zayn, quando ancora mi piaceva... non so se ero veramente innamorata di Zayn... Forse innamorata è una parola grossa per definire un attrazione per una persona che conosci solo di vista. Con il passare dei giorni conoscevo sempre meglio Harry, e più mi avvicinavo a lui, più sentivo che mi stavo allontanando da Katy, lei mi cercava spesso ma io le dicevo sempre che ero impegnata, anche ai cambi dell'ora non ci incontravamo quasi più. Ho deciso. Domani le avrei detto tutto, sperando che possa perdonarmi.

[Katy]
Continuavo a cercare Milly ma non mi rispondeva o diceva che era occupata, non so cosa stesse succedendo però ero sicura che mi stava nascondendo qualcosa. Addirittura ai cambi dell'ora ero da sola perché lei era finita chissà dove. Forse aveva trovato un'amica migliore di me... Da quando abbiamo iniziato la ricerca, nessuna delle due ha mantenuto la promessa, io non l'avevo informata su Zayn e lei non mi aveva informata su Harry. Ci stavamo perdendo, lo sentivo chiaramente, sentivo una parte di me che svaniva, si dissolveva come la polvere nell'aria. Ero, come al solito, da sola girando per i corridoi, invisibile come sempre, conoscere Louis e Zayn non aveva cambiato le cose, loro stavano comunque con i loro amici, e io di amiche oltre a Milly non ne avevo. Dicevo.. Stavo camminando per il corridoio quando sentii una voce familiare chiamarmi, mi voltai e vidi Louis che con il suo zaino mi correva incontro -- Ciao Katy -- mi salutò sorridente.
- Ciao Lou -- sorrisi di ricambio, avevamo fatto amicizia, dopo le tante ore di ginnastica passate insieme nello sgabuzzino (xD) a parlare del più e del meno, dei nostri sogni, delle nostre passioni. Non mi aspettavo di diventare la sua migliore amica, ne tantomeno che stesse con me a scuola, infatti mi stupii quando mi salutò senza paura che qualcuno lo vedesse. Oramai eravamo in confidenza quindi ci chiamavamo con i nostri nomignoli.
- Che ora hai adesso? -- mi domandò.
- matematica -- sbuffai, sapevo bene che lui aveva musica di lunedì alla seconda ora lui aveva chimica, e anche se le classi erano piuttosto lontane si offrì per accompagnarmi fino alla classe del professor Hughes, una volta arrivati rimasi ancora stupita. Perché? Perché mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e se ne andò, sorridente come sempre. Rimasi piuttosto sbalordita da quel suo gesto, e lo interpretai come un bacio amichevole sulla guancia, così entrai e mi posizionai lontano da quel molestatore di Erik Tunner. Che non esitò ad avvicinarmisi.
- Vattene. Non è giornata -- gli risposi secca. Lui mi guardò incredulo per il tono così duro con cui era stato respinto e si sedette, grazie al cielo, lontano da me.

[Zayn]
I giorni passarono, andavo a casa di Katy subito dopo scuola ma andavo via prima che i suoi tornassero, e dicevo ai miei che stavo da Liam. Lunedì notai che Louis Tomlison girava con lei per il corridoio, cosa strana dato che di solito era con Harry. Anche Harry era piuttosto strano ultimamente, si faceva vedere di rado e ai cambi d'ora spariva sempre, bah...
Era un giovedì, stavo camminando nervosamente da una parte all'altra della camera di Katy ripetendo ad alta voce la mia parte, mentre Katy stava seduta a gambe incrociate sul letto, facendo la parte di Tybalt, era la scena del duello dove dovevo uccidere il Capuleti. Mi lanciai sul letto vicino a lei simulando il momento dell'attacco, iniziammo tutt'e due a ridere come degli imbecilli. Eravamo tutti e due sdraiati sul letto a ridere quando ci bloccammo, eravamo troppo vicini, almeno per lei. Fissavo i suoi bellissimi occhi color mare, che timidamente non riuscivano a ricambiare il mio sguardo.
Sentimmo una porta aprirsi, era suo padre.
- Katy sono a casa! -- urlò.

[Kat]
Conobbi un po' meglio Zayn, in fondo (ma molto molto in fondo) era un bravo ragazzo... Mi cadde addosso come un sacco di patate mentre faceva il locco. Quando smisi di ridere notai che mi guardava profondamente negli occhi. Non riuscii a sostenere quegli occhi così intensi e abbassai lo sguardo. Sentii mio padre rientrare. Controllai l'ora. Era tornato in anticipo, feci segno a Zayn di aspettarmi in camera e scesi andando incontro a mio padre.
-- Ciao pa' ma come mai sei rientrato così presto? --
- Ho finito prima al lavoro -- disse dandomi un bacio sulla guancia.
- Ah.. Okey -- sorrisi, era un sorriso finto ma mio padre ovviamente non se ne accorse.
- Vado a farmi una doccia, sono esausto --
- Va bene, io intanto rimango di sopra, studio ancora un po'... poi suono, tengo il volume basso, non do' fastidio --
- va bene tesoro -- detto questo ritornai di sopra e trovai Zayn seduto sul letto con in mano il mio diario.. IL MIO DIARIO!!
Mi precipitai verso di lui e glielo levai dalle grinfie.
- Caspita Harry ti piace proprio tanto eh? – disse con un sorriso furbetto stampato in faccia.
- Non vengo di certo a dirlo a te, Malik – risposi altrettanto prontamente.
- Beh, adesso ti devi affidare a me dato che abbiamo fatto un patto e se non mi aiuti non potrò fartelo conoscere – disse avvicinandosi a me quasi minacciosamente. Eravamo piuttosto vicini quando sentii puzza di fumo impregnata nei suoi vestiti. Odiavo il fumo, ero per di più allergica.
- Ma tu fumi? – chiesi perplessa
- S-s-n-no – rispose lui incerto, anzi dire incerto è troppo poco. Di risposta lo guardai alquanto sarcastica – mi prendi in giro? Guarda che i tuoi vestiti puzzano di fumo… -
- Davvero? – chiese lui scioccato.
- Si – affermai – e io sono allergica al fumo – aggiunsi.
- Ah.. – rispose un po' basito – scusa non lo sapevo –
- no ma a me non hai fatto niente, sei tu quello che si sta rovinando –
- Oh senti non venirmi a fare le prediche, santarellina – mi guardò seccato.
- E allora tu non dire balle… Playboy – dissi con il suo stesso tono.
- come mi hai chiamato? – disse mentre sul suo viso si dipingeva un sorriso beffardo e compiaciuto allo stesso tempo.
- p-playboy…? – chiesi confusa.
- Quindi secondo te sono figo? – disse avvicinandosi sempre più. Occielo che occhi, erano scuri e intensi, molto diversi da quelli del mio amato Harry ma profondi almeno quanto quegli smeraldi lucenti. Senza rendermene conto indietreggiai appena e lui soffocò una risata, iniziando a darsi delle arie – faccio questo effetto lo so – si vantò.
- Narcisista – sbuffai, mi aveva quasi fatto prendere un abbaglio.
- Narci-che? – chiese lui sbigottito.
- Narcisista – sillabai – scommetto che non sai cosa vuol dire, vero? -.-“ –
- ehmm.. no – sorrise innocente lui.
- Beh ti do un sinonimo così forse lo capisci meglio: Zayn Malik – risposi sarcastica.
- ah ah ah – fece finta di ridere lui. Io ribattei con un semplice sorriso soddisfatto. Poi mi diressi verso la mia adorata pianola/tastiera e sistemai lo spartito di “Love the Way You Lie”.
- E così suoni? – chiese curioso il moro.
- Cosa te lo fa pensare? – risposi ironica.
- Sempre simpatica tu eh -.-“ – replicò lui.
- Tu non suoni? – gli chiesi
- Nah… - rispose indifferente – suonavo ma ho smesso.. –
- Vuoi provare? – domandai indicando la pianola e alzandomi dalla seggiolina. Lui, dopo un attimo di esitazione accettò. Posizionò le mani sulla tastiera – No, i polsi vanno tenuti in su non piegati verso il basso – gli spiegai. Lui sistemò i polsi, ma non sapeva da che parte cominciare così misi le mie mani sopra le sue sistemando le dita sui tasti giusti e lentamente iniziai a suonare, con le sue mani. Lui mi guardava un po' stupito, però si lasciò guidare. Riuscii a fargli strimpellare il ritornello, sorrisi – visto? Ci sei riuscito – lo osservai soddisfatta. Lui si alzò e si avvicinò a me, senza proferir parola, verbo, senza emettere alcun suono. All’improvviso mi abbracciò, stringendomi forte. Spalancai gli occhi non capendo perché mi stava abbracciando ma devo ammettere che stavo veramente bene tra le sue braccia. Dopo un minuto abbondante si staccò e mi guardò negli occhi e li intravidi farsi lucidi.
- Z-Zayn? – balbettai.
- Grazie – disse, con un tono che esprimeva profonda riconoscenza.
- P-per cosa? – chiesi ancora stupita di vedere un duro come lui, sciogliersi così improvvisamente.
- Per credere in me – rispose lui.
 
[Zayn]
Quando suonavo guidato da Katy era come se mi fossi di nuovo sentito apprezzato, come se finalmente avessi ritrovato chi ero, perché forse mi ero perso per strada. Nessuno mi aveva mai aiutato in questo modo, nemmeno i miei genitori benché ci provassero mi avevano dato la stessa fiducia.
- Z-Zayn? – balbettò.
- Grazie – dissi riconoscente.
- P-per cosa? – domandò ancora un po' perplessa.
- Per aver creduto in me - Non serviva nessun’altra parola, avevo detto le verità, nessuno aveva mai creduto in me come lei aveva fatto, in quel piccolo lasso di tempo, aveva creduto in me quando mi aiutò con la parte di Romeo, aveva creduto in me quando avevamo iniziato a fare la ricerca, aveva creduto in me aiutandomi a ritrovare la mia strada, toccare i tasti, produrre un intensa melodia, mi aveva fatto ritrovare la strada che avevo perso. E solo grazie a lei.

[Katy]
- a volte abbiamo bisogno di qualcuno che, credendo in noi, riesce a farci credere in noi stessi – ammisi un po' rassegnata, sedendomi sul letto. Si sedette accanto a me, senza aggiungere altro. C’era silenzio, non uno imbarazzante ma uno pacifico, che lasciava spazio ai pensieri, che in quel momento vagavano per la mia testa come schegge impazzite. A rovinare quel bel momento ci pensò mio padre, la cosa buona era che lui aveva il passo di un elefante quindi sentivo sempre se si stava avvicinando, feci cadere Zayn dietro il letto. – vai sotto! – sussurrai, poi mi precipitai alla pianola. E la porta si aprì. – Tesoro, sai se c’è la pancetta? – chiese mio padre, già in tenuta da pascià.
- P-penso di si – risposi confusa – c’è sempre la pancetta nel nostro frigo – dissi alzando le spalle e rivolgendo di nuovo lo sguardo ai tasti bianchi e neri.
- Okay – disse mio padre non troppo convinto – quando arriva la mamma scendi che mangiamo –
- va bene – acconsentii, e poi mio padre lasciò la stanza. Zayn uscì da sotto il letto, con in mano le barbie di quand’ero bambina -.-“
- Zayn ma tu puoi per una volta non frugare nella mia roba?! – chiesi seccata.
- Ciao mi chiamo barbie! – disse imitando la voce da donna e muovendo la bambola dalla bionda chioma.
 - Sei tutto scemo – ridacchiai. Zayn posò le barbie lì dove le aveva trovate e si diresse verso la finestra, stava per uscire da lì. – Cosa fai? – chiesi scioccata.
- Vado a casa – rispose lui con fare ovvio.
- No devi aspettare che torni mia madre altrimenti ti potrebbero vedere – dissi, e proprio in quel momento vidi una macchina girare l’angolo, la macchina di mia madre – torna dentro – lo spinsi in camera.
Rimanemmo un paio di minuti in silenzio, per sentire poi mia madre fare il suo ingresso.
- Okay ora puoi andare, aspetta che io parli con i miei in cucina e poi esci – gli dissi.
Lo salutai chiudendo la porta dietro di me e spegnendo la luce.
Scesi in cucina e cenammo, chissà se Zayn era riuscito a tornare a casa. Una cosa era certa, i miei non lo avevano visto e questo era già tanto. Lavai i piatti e poi diedi la buonanotte ai miei genitori che stavano seduti sul divano a guardare la televisione. Mi ero dimenticata il braccialetto in cucina, scesi le scale con passo felpato, ma mi fermai in tempo per sentire quello che stavano dicendo i miei.
- Secondo me sei stato troppo duro, che colpa ne ha il figlio? – sentì dire da mia madre.
- sarà uno spiantato proprio come suo padre! – esclamò mio padre, capii che stavano parlando di Zayn e della sua famiglia.
- Tu l’hai lasciato in difficoltà e te ne sei andato, devi ricordare anche questo – obiettò mia madre.
- I debiti erano i suoi! Non mi sarei di certo lasciato trascinare con lui in un oblio! Hai visto?! Ci siamo salvati in tempo! Ci è mancato poco che gli pignorassero la casa, se fossi rimasto in società con lui probabilmente ora non ci potremmo permettere quello che abbiamo – replicò mio padre.
- ho capito ma non è detto che il figlio sia come lui, e poi capita di avere dei debiti, era un tuo amico… – ribattè mia madre. Non volevo più sentire niente di quel discorso, mio padre aveva lasciato i genitori di Zayn in società, perché avevano dei debiti? Li aveva lasciati soffocare per colpa dei debiti?! Non potevo credere a quello che avevo sentito, me ne andai a letto piena di domande senza risposta, e non so come, ma riuscii ad addormentarmi.
 
La mattina seguente…
Ero di cattivo umore così saltai la prima ora, per fortuna l’aula musica non era occupata, così mi rifugiai lì. Mi sedetti davanti al mio tanto amato strumento a corde percosse. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, ero tremendamente depressa: mio padre era un pessimo amico, e la mia migliore amica stava lontano da me e non so perché… Iniziai a suonare, esprimendo la mia tristezza, la mia rabbia, la mia avversione per colui che io non avrei mai potuto avere per un effimera superficiale causa, lui era popolare, io no. (la canzone che suona Katy è questa: http://www.youtube.com/watch?v=u-Oja9L-j54, so che è in italiano però è bello quello che dice, ascoltatela mentre leggete il resto :D) sentii una persona entrare, ma me ne infischiai, in quel momento ero solo io e la mia musica, solo io e i miei pensieri, solo io. Da sola. Udii qualcuno prendere una sedia, e avvicinarsi a me, a quel punto mi voltai. Era Louis.
- perché stai piangendo? –
- non sto piangendo – mi asciugai quelle maledette lacrime che imperterrite scorrevano lungo il mio viso, rigandolo e mostrandomi troppo vulnerabile.
- cos’è successo? – riformulò la domanda, e poggio la sua calda mano sulla mia guancia, mentre con il pollice asciugava la cascata in cui si era ridotta la mia faccia. 


 
#Angolo Autrice:
mi raccomando recensite :3 ♥

 

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Capitolo 9
*** Invisibile ***


Capitolo 8.
Invisibile.

 

[Katy]
Mi gettai al suo collo, sperando di trovare conforto, e mi svuotai, gli raccontai tutto.
- La mia migliore amica, l’unica che ho, mi ha rimpiazzato e non sono più importante per lei, non valgo più nulla ai suoi occhi… mio padre è un inutile vigliacco che ha lasciato un amico in difficoltà molto tempo fa e la persona dalla quale vorrei essere notata non può che rimanere a far parte di un bel sogno e sorridere sempre e solo a ragazze che non sono io e mai lo sarò! Cosa devo fare Lou?! Cosa?! –dissi tutto di un fiato, singhiozzai esasperata e mi diedi risposta da sola senza lasciarlo parlare – non posso fare altro che piangere, è l’unica cosa che posso fare, devo stare ferma e subire, ma cos’ho fatto di sbagliato? Perché proprio io? – cercai di calmarmi, appoggiandomi alla sua spalla. Povero Lou, lo avevo sommerso di parole, e non solo. Notai la sua maglietta inevitabilmente bagnata, impregnata delle mie lacrime. Non sapeva cosa dire ma mi abbracciava stretta stretta e anche se non sapeva come risolvere, mi teneva vicino a se. Mi confortava e mi consolava anche solo stare lì con lui.
 
[Louis]
La prima ora era una noia mortale così feci una scappatina alla sala musica, entrai e vidi Katy suonare, cantava con una voce flebile e malinconica, presi una sedia e mi sedetti accanto a lei, quando si voltò mi accorsi che il suo volto era ricoperto di lacrime, lacrime amare, le stesse lacrime che già qualche giorno prima avevo visto quando si era affacciata dal balcone. Non riusciva più a tenersi tutto dentro, volevo sapere cosa aveva, volevo aiutarla, ma mi sentivo inutile, poi mi spiegò tutto quello che la faceva stare così male. Quello che faceva stare male lei, faceva stare male anche me. Anche se non l’ho mai ammesso ne detto a nessuno, io l’ho sempre notata con quel suo cardigan lungo che le scivolava su quelle gambe così perfette coperte da dei leggins neri, era sempre bellissima; e lo era anche perché era riservata, non come le altre cheerleaders che non facevano altro che civettare, fare lo spelling e gracchiare tutto il giorno. Non le dissi mai nulla, perché sapevo che non avevo alcuna speranza, mi considerava come considerava tutti gli altri, tutti tranne Harry. Sapevo di quella sua cotta, ed è anche per questo che mi feci da parte, tempo addietro. Tenevo più alla sua felicità che alla mia, lei se la meritava, io non penso di aver mai fatto qualcosa di caritatevole per qualcuno, invece lei era sempre attiva in quelle associazioni a scopo benefico, si meritava di essere felice. Mi sommerse di parole e mi annaffiò la maglia, ma non importava, aveva bisogno di qualcuno e io volevo stare con lei. Il comportamento della sua migliore amica la faceva stare male, io sapevo cosa stava succedendo a Milly ma non potevo dirglielo, sapevo che quando parlava del ragazzo per cui aveva una cotta era Harry, e proprio per questo non potevo dirgli che Milly e Harry si ‘frequentavano’ però non mi sembrava giusto starsene zitti, se poi lei avesse scoperto che io sapevo tutto? Non mi avrebbe mai perdonato, sarebbe stato da vigliacchi non dire niente. Quindi mi limitai ad abbracciarla.
- Grazie Lou – disse una volta tornata in se.
- Di niente Katy, ci sarò sempre – le sorrisi e lei ricambiò anche se per un attimo la vidi un po' perplessa – e comunque tranquilla – aggiunsi – Milly ti spiegherà presto, non ce l’ha assolutamente con te, è che sta facendo uno sbaglio e non ti vuole far soffrire… -
Lei mi guardò confusa – Cosa sai? – mi chiese. “Eh, sapessi Katy, lei va con Harry tutti i giorni mentre io mi devo assicurare che tu non li veda e devo coprire Harry ogni santa volta che non resiste e sente il ‘bisogno’ di andare da Milly” ecco cosa pensavo. Ma non potevo dirglielo in faccia.
- So… Parecchio – mi limitai a dire. Stava per parlare ma la bloccai – non chiedermi niente, io non centro in questa storia – detto questo mi alzai, la salutai con un bacio sulla guancia e uscii.
 
[Katy]
Non avrei aspettato fino a domani. Era suonata la campanella che segnava la fine dell’ora di ginnastica che, di nuovo, avevo passato con Louis. Mi dirigevo a passi svelti verso l’ora di letteratura, dove avrei incontrato Milly e le avrei parlato. A qualsiasi costo. Entrai come un uragano e mi sedetti vicino a Milly, anche se lei tentava di non farsi vedere, suppongo da me.
- Ciao Milly – sorrisi.
- Ciao Katy – rispose lei, un po' fredda.
- Devi dirmi qualcosa? – andai diritta al punto, odiavo l’attesa era snervante e mi rendeva suscettibile. Lei mi guardò rimanendoci, probabilmente, molto male.

Sapeva che io sapevo, anche se in realtà io ancora non sapevo quello che volevo e dovevo sapere e dovevo e volevo saperlo a tutti i costi! (XD eh insomma un po' di brio gente...)

- S-si.. – disse lei un po' riluttante.
- Dai dimmi, mica può essere una cosa così tragica, sono o no la tua migliore amica? O forse non lo sono più… - finii quel “mini-monologo” rabbuiandomi nel pronunciare quell’ultima frase.
- Come potresti non essere la mia migliore amica? – mi chiese sforzando un sorriso – pensi davvero questo? – mi domandò.
- non lo so… - scossi la testa – è che ultimamente mi eviti, non passiamo più tempo insieme e poi avevamo fatto un accordo… - affermai
- è proprio di quello che devo parlarti – rispose lei un po' restia.
- C-cos’hai scoperto di Harry…? – chiesi, quasi come una supplica, ero preoccupata, chissà cosa le aveva detto, forse non voleva farsi vedere con me, perché non ero una persona cool.. o forse Harry le aveva… in quell’istante la lampadina si illuminò. Lei stava per parlare quando la precedetti – Tu e Harry… vi piacete vero? – chiesi.
Quelle parole mi uscirono di bocca come se stessi sputando sangue, mi faceva male lo stomaco a pronunciare quella frase, non volevo crederci…  La mia migliore amica e il mio, a questo punto Suo, principe azzurro…
Certo ero contenta per lei ma allo stesso tempo mi sentii come se non sarei mai più riuscita a provare la stessa cosa che provavo per Harry, per qualcun altro. Tutti questi pensieri mi affollavano la testa, iniziai a sentirmi pesante e sentii gli occhi inumidirsi, non mi controllavo più… Milly lasciò uscire le lacrime prima di me e mi abbracciò continuando a chiedere scusa, ma le scuse non servivano. Non si può comandare al cuore. Non si comanda ai sentimenti. E io non potevo certo decidere per Harry dove il suo cuore si sarebbe volto, una cosa sola sapevo: non si sarebbe mai, MAI, interessato a me. Dovevo farmene una ragione, avrei dovuto farmela ancor prima che tutto questo succedesse. Dalla reazione di Milly capii che c’era stato qualcosa tra loro due… non so come, ma riuscii a trattenere quelle invadenti delle mie compagne di vita, dette più comunemente lacrime.
- S-sono contenta per te – sorrisi tra le lacrime abbracciandola stretta.
- n-non mi odi? – chiese lei asciugando una goccia di pianto che era rimasta impigliata nella rete delle sue folte ciglia.
- Perché dovrei? – le sorrisi ancora, cercando di farle capire che ero sinceramente contenta per lei.
- Beh Harry era- - iniziò lei ma la bloccai – Era – sottolineai – ora non lo è più, e nessun ragazzo dovrà mai dividerci, ok? – le presi una mano, lei ricambiò e me la stinse ancora più forte.
- Pugnetto – sorrise.
- pugnetto – ribadii. E eseguimmo il nostro ‘cinque’ tutto complicato, consisteva nel battere il 5 a destra, poi a sinistra e poi battere il pugno chiuso, nocca contro nocca. L’avevamo inventato quando eravamo piccole e pian piano lo perfezionammo. Con questo gesto sapevo che su di lei avrei sempre potuto contare. Notai che ci stavano tutti fissando. Ho solo due parole da dire: Che Imbarazzo!
Ci ricomponemmo nel nostro banchetto e l’ora passò, mentre la prof Laurence spiegava in ogni suo più minimo e dettagliato particolare, ogni dettaglio delle opere Shakespeariane.
Uscii dalla classe con Milly e vidi Harry avvicinarsi a Milly. Probabilmente lui sapeva e ora che aveva visto che avevamo fatto pace non esitò a venire vicino a lei. Mi salutò cortesemente, poi posò le mani attorno ai suoi fianchi e le sussurrò all’orecchio qualcosa, lei arrossì violentemente. Io guardavo la scena, quasi allibita, insomma okay ero felice per lei però non ero ancora pronta a vederli così… vicini! Milly notò la mia espressione, e mi liquidò in poco tempo – Katy devo andare un attimo con Harry, ci vediamo dopo all’ora di musica – sorrise e mi salutò. Inutile dire che ci rimasi un attimo male, ma mi sarei dovuta abituare, anche se sinceramente la mia domanda era: quanto sarebbero durati insieme?
Raccolsi le mi cose nell’armadietto e mi diressi all’aula, sentii un profumo riconoscibile a 1000 miglia di distanza, Armani Mania, Niall Horan era nei paraggi. Mi guardai intorno e nel corridoio meno illuminato a destra sentii dei ghigni di ragazzi, probabilmente i giocatori di football, mi sporsi un po' più a sinistra per vedere meglio cosa stesse succedendo e vidi il biondino a terra mentre 2 scagnozzi capeggiati dal loro capitano, niente meno che Liam Payne.
Niall era a  terra, con i fogli sparsi per il corridoio deserto, mentre questi due bestioni gli tiravano calci all’addome e alle gambe, a volte lo colpivano anche la parte alta quasi ad arrivare al volto del ragazzo. Rimasi scioccata alla vista di quell’orrore, tanto che nel portarmi una mano alla bocca per lo sdegno e lo stupore di un tale gesto il libro che tenevo tra le braccia mi cadde, producendo un tonfo inevitabile sul marmoreo pavimento.


 
#Angolo Autrice:
muaahaha e mo' che succederà? :D
recensite :3 ♥

 

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Capitolo 10
*** I Passi dell'Amore. ***


Capitolo 9.
I passi dell'Amore.

 

I due energumeni si bloccarono e si voltarono minacciosamente verso di me, Liam strozzò in gola una risata che assomigliava più a un ghigno – Siamo curiosi eh Saunders? – mi rivolse uno sguardo derisorio, come se volesse farmela pagare per aver visto una cosa che non dovevo vedere. Ero troppo spaventata per reagire, li vidi avvicinarsi a me, le loro uniche ‘armi’ era la loro forza bruta, io ero una ragazza e per di più anche minuta. Erano a pochi passi da me e io non mi muovevo. In men che non si dica me li ritrovai ad ambo i lati – Liam che ne facciamo di questa secchiona? – chiese uno. L’altro mi scostò una ciocca di capelli dietro la spalla, io fissavo il biondino ancora steso a terra lancinante dal dolore con gli occhi sbarrati, persi. Il capitano Payne finalmente enunciò – diciamo solo che le daremo una lezione che si ricorderà – poi si avvicinò anche lui a me e fissandomi diritto negli occhi a 5 cm dal mio viso sogghignò – così vedremo se vorrà ancora fare la curiosona – disse toccandomi il mento con l’indice.
- Lasciatemi stare – quella fu l’unica espressione che mi uscì dalla bocca, e forse non avrei dovuto proferire neanche quella, i due mi scaraventarono contro gli armadietti sempre tenendomi saldamente per le spalle, sentii chiaramente il lucchetto dell’armadietto conficcarsi tra la mia spina dorsale e la mia scapola, chiusi gli occhi per il dolore e soffocai un grido, mi tapparono la bocca e mi minacciarono che mi avrebbero fatto molto peggio se io avessi solo riferito qualcosa. Non appena tolsero quella mano da sopra la mia bocca provai a gridare “aiuto” ma senza alcuna pietà sferrarono un destro proprio sulla mia anca, che mi fece urlare di dolore ed accasciare a terra, speravo che qualcuno mi sentisse, ma le mie speranze erano piuttosto vane.
All’improvviso sentii una voce familiare che esclamò – che state facendo? –
Liam rispose prontamente – diamo una lezione a questi due sfigati –
- lasciali stare, cosa ti hanno fatto? – domandò la voce.
- lui – disse il biondo indicando Niall – non mi ha portato i compiti che gli avevo chiesto e per di più dice che glieli chiedo in un tempo poco ragionevole – sghignazzò.
Zayn si chinò verso di me e mi sussurrò – cosa ti hanno fatto? – io non risposi, tenevo i denti serrati e gli occhi socchiusi. Zayn si alzò e si rivolse a quell’essere spregevole che chiamava amico.
- Liam dai lasciali stare – cercò Zayn di convincerlo.                                          
- Zayn non dirmi che ti sei rammollito – lo derise il capitano della squadra di football.
- No, semplicemente non sono un perdente che ha bisogno di farsi fare i compiti – ribattè lui immediatamente.
Liam rimase di stucco da quella risposta, non se l’aspettava da quello che una volta era il suo braccio destro. Mi avvicinai a Niall, trascinandomi con fatica.
– ehi Niall, tutto ok? – chiesi trascinandomi.
- Ti sembra che vada tutto bene? – rispose lui seccato, aggiungendo una smorfia, però causata dal dolore. Alzai la sua maglietta, vedendolo tenersi il fianco, e notai che il suo corpo era violaceo ovunque, sfiorai con un dito l’anca e lui mi si rivoltò contro, quasi come un cane quando gli tiri la coda.
– lasciami stare - rispose sgarbato.
- scusa non volevo farti male… ma hai dei lividi giganteschi – continuai – da quanto va avanti questa storia? – chiesi.
- non ti interessa – ribatté nuovamente, scortese.
- ma cosa ti ho fatto? – sbottai.
- cosa ti ho fatto io che mi stai parlando?! – replicò lui con tono alterato, mentre io discutevo col biondino Zayn aveva fatto qualcosa che aveva messo in fuga i tre codardi, li vidi dileguarsi mentre lui mi prendeva in braccio e mi portava verso l’infermeria. Niall rimaneva fermo lì, non si muoveva.
- Zayn guarda che so camminare – dissi cercando di alzarmi, aggrappandomi al suo collo.
- No ti porto in infermeria, cosa ti hanno fatto? – ribadì lui
- mi hanno scaraventato contro l’armadietto, non mi sarei fatta niente però ho preso in pieno il lucchetto –
- quell’idiota – disse digrignando i denti – adesso lo dobbiamo dire a qualcuno – affermò.
- Zayn non ti sei nemmeno preoccupato per Niall, è lui che subisce questo, non io – risposi
- ma Niall è un ragazzo, deve sapere difendersi da solo – ribatté, continuava a camminare, per la parte deserta della scuola, che conduceva verso l’infermeria.
- No io non ci sto! – mi dimenai nonostante l’atroce dolore che mi percorreva la schiena, Zayn si arrese e mi appoggiò di nuovo con i piedi per terra.
- Aspettami qui – disse
- no vengo anche io – replicai
- Katy dannazione perché devi essere così cocciuta!? – esclamò.
- lo sono e basta U_U –
- facciamo così – propose – porto te in infermeria e poi vado a prendere Niall ok? –
Mi lasciò sulla brandina e l’infermiera chiese – devo sapere come ti sei fatta male, per via dell’assicurazione sai.. – Zayn stava per parlare - è- - ma lo bloccai e mi introdussi nel discorso – sono caduta dalle scale, e sfortunatamente ho preso il terminale della ringhiera – mentii.
Il moro mi guardò non male, malissimo, ma l’infermiera non obiettò nulla e ci lasciò soli.
- Perché hai detto così? – chiese
- non voglio immischiarmi – alzai le spalle, o meglio, feci per alzare le spalle ma mi facevano così male che usci solo una smorfia poco decifrabile – ora vai da Niall – gli ordinai. Stava per sbuffare, quando ribadii – me lo hai promesso – fu allora che gli concessi di sbuffare, si alzò dalla sedia e lasciò la stanza dicendo – certo che sei proprio cocciuta – dopo 5 secondi lo vidi tornare, lo guardai malissimo, che faceva ancora qui?
- Quando torno, vedi di farti trovare qua, non voglio girare per la scuola a cercarti – affermò
- tranquillo, non mi muovo – sorrisi, e poi lui finalmente attuò la promessa.
Niall era stato sgarbato con me ma non capivo perché..boh è strano quel ragazzo..passai il resto della giornata scolastica in infermeria poi uscii da scuola accompagnata da Zayn, e ci dirigemmo a casa mia, come quasi tutti i pomeriggi da quasi ormai una settimana. Varcai la soglia e trovai un biglietto “Katy oggi per piacere cambia le lenzuola del divano e lava in tutta la casa, un bacio. Mamma”.
Che rottura! Guardai Zayn e lui annuì, dirigendosi in cucina, per fortuna il signorino aveva imparato a mettere su l’acqua e a preparare una pasta, così fece da mangiare lui. Io intanto preparai l’acqua per lavare e passai l’aspirapolvere in tutta la casa, mangiammo ‘con il tira sassi’(o anche ‘con la fionda’ = molto molto veloce xD) e dopo ciò mentre io lavavo, Zayn stava di sopra in camera continuando a ripetere la ricerca. L’avremmo dovuta consegnare tra qualche giorno, per fortuna si era messo a studiare sul serio. Stavo canticchiando allegramente facendo finta che il bastone del mocio fosse un microfono, quando sentii delle mani sui miei fianchi mi girai di scatto e istintivamente gli stampai un bel 5 dita sulla guancia.
- Oddio scusa – dissi non appena vidi che era lui. Zayn mi guardava alquanto scioccato, si vede che fin’ora nessuna ragazza gli aveva mai tirato uno schiaffo. Si massaggiava la guancia mentre mi fissava con quell’espressione, spaventata… finalmente si riprese e ritornò in camera a studiare e io ripresi a lavare. Mi mancava solo cambiare le lenzuola. Dovevo togliere tutti i cuscini che facevano da schienali e poi togliere il lenzuolo che usavamo per coprirlo, mia madre era fissata e non voleva che sporcassimo il divano. Chiesi a Zayn di darmi una mano, stavo iniziando a tirare la coperta per sfilarla, dato che era ben inserita nelle fessure tra l’’ossatura’ del divano e i cuscini. Zayn mi aiutò a tirare la coperta e poi mi disse – arrotolati – lo guardai confusa.
Tenevo ben saldo in mano un lembo del lenzuolo, iniziai a girare su me stessa, come aveva detto Zayn, in pochissimo tempo mi ritrovai fatta su come un salame ma almeno avevo tolto la coperta dal divano! Stavo ridendo e caddi inevitabilmente sul sofà – Zayn aiutamiii – mi lamentavo, mentre ridevo come una scema.
Ero stesa sul divano arrotolata come un pezzo di salume, lui si avvicinava sempre più…stavo ‘sperando’ di poter ricevere quel bacio, anche se il mio primo bacio non l’avrei voluto rovinare così, doveva essere vero, e non so se era quello esatto in quel momento, per fortuna il bacio non arrivò, si trasformò in un dolce bacio sulla guancia che mi lasciò comunque di stucco. Poi mi srotolò facendomi finire a terra – così impari – disse lui fiero di avermi fatto male. – Non ti picchio solo perché sono dolorante, Malik – ridemmo tutti e due all’unisono, e poi tornammo in camera a studiare. Con tutto quello che era successo oggi mi ero quasi scordata della disperazione di stamattina, non volevo rovinare il pomeriggio così non tirai in ballo l’argomento dei genitori…
Passarono alcuni giorni, e finalmente la ricerca terminò. La esponemmo brillantemente, tanto che la Darren rimase incredula e sbigottita quando dovette scrivere “8” sulla riga corrispondente al nome “Zayn Malik” sul suo registro.
- Beh … – esordì io una volta usciti dalla classe.
- Beh cosa? – chiese lui confuso.
- devo dire che mi sono divertita a fare la ricerca con te – sorrisi.


to be continued...

 
#Angolo Autrice:
e ora che è finita la ricerca? cosa ne pensate? :D
recensite :3 ♥

 

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Capitolo 11
*** Romeo e Giulietta ***


Capitolo 10.
Romeo And Juliet.

[Katy]
- mi sono divertita a fare la ricerca con te - sorrisi.
- io un po' meno – disse scherzando – e comunque grazie mille, senza di te non avrei mai recuperato! – esclamò.
- di niente, Malik – mi vantai.
- mi chiami ancora MALIK?! – chiese sconcertato. Risi di gusto, era troppo bello farlo arrabbiare.
- Tranquillo ZAYN – scandii bene il suo nome – ci manca solo la recita e poi non dovrai più avere a che fare con me – sorrisi, forse un po' amaramente. In fondo, mi ero divertita da matti con lui, quante risate mentre provava il ruolo di Romeo e quante cavolate sparava mentre esponeva il Globe Theatre, mi divertivo, mi sarebbe mancato…

Per quanto riguarda Milly … beh … anche se l’avevo perdonata, più lontano mi stava meglio era… Mi aveva detto che ero la sua migliore amica ma mi aveva rimpiazzato con Harry… io non sono la seconda scelta, non voglio esserla.
Era aprile, il piovoso aprile londinese, tra un mese saremmo andati in gita! Andavamo 5 giorni nella nostra celeberrima e favolosa capitale, perché la prof. Darren voleva a tutti i costi che andassimo a visitare ogni parte di Londra, ed era per quello che aveva suddiviso la città e l’aveva assegnata a ogni gruppo, così aveva una scusa per godersi il tour della città. Come avrete capito, le classi che facevano quella gita erano quella di geografia “gruppo 2” della Darren, ovvero la classe dove c’ero io, e la classe di geografia “gruppo 3” della professoressa Andersyn, non conoscevo né la prof né gli studenti, sarebbe tutto stato una nuova esperienza.

Adesso mi vedevo molto meno con Zayn, veniva ogni tanto per provare Romeo e Giulietta, ma oramai non ci sentivamo più così spesso. Stavo perennemente con Louis, era simpaticissimo, l’avevo giudicato un po' male nel definirlo un pagliaccio, dovevo distrarmi e solo lui riusciva ad aiutarmi in questo. Ora ero senza amiche, si perché come avrete capito Milly ora non fa altro che stare con Harry, e oltre a questo, ci prova spudoratamente con Zayn, mi da quasi fastidio vederla. Ho molte cose in comune con Louis e il tempo passato con lui vola ed è piacevolissimo stare in sua compagnia. Avevo bisogno di lui più che mai. Ora era lui il mio migliore amico, e sono sicura che non mi avrebbe rimpiazzato per un ragazzo. Probabilmente se non ci fosse stato lui, ora sarei a casa a piangere sola nel mio letto, invece no, oggi anche se piove (come da routine) sono fuori con Louis Tomlison. Il mio migliore amico.
 
[Milly]
Oramai ogni contatto con Katy era andato perso, come me. Oramai ero completamente assorbita solo e solamente da Harry, ogni minuto senza di lui stavo male, era la mia droga. Finalmente mi aveva chiesto di essere la sua ragazza, non potevo non accettare. Ero anche diventata parte della gente cool della scuola, mangiavo nel tavolo dei popolari, avevo voti alti, anche se non del tutto meritati, ma soprattutto avevo Harry. Era stato un colpo di fulmine quel pomeriggio e non mi pento di nulla di quello che ho fatto da quel giorno in avanti, invece rimpiango tutti i giorni passati con Katy, chiuse in casa, stavo sempre e solo con lei, mi veniva la nausea solo a pensarci. Ogni bacio di Harry era 1000 volte meglio di un minuto con Katy, per questo oramai passavo la mia giornata interamente con Harry, veniva spesso anche a casa mia, i miei genitori lo adoravano, a volte infatti ne aveva anche approfittato per rimanere a dormire da me, specialmente se i miei non erano in casa.. provavamo le nostre parti per la recita, che sarebbe stata ben 3 giorni prima della gita. Andavamo a Londra!! Finalmente lasciavamo questa inutile città!
 
[Louis]
Katy era sempre molto giù ogni volta che mi parlava di Milly, era stata molto importante per lei…non si aspettava che la tradisse così. Si perché lei si sentiva tradita, e mi aveva esplicitamente chiesto di stare con lei, di prendere il posto di Milly, perché? Perché finalmente si fidava di me, non l’ho mai avuta così vicino e di certo non me la sarei lasciata scappare. Le volevo un bene dell’anima, e anche qualcosa di più, era amore…? Sapevo che lei non sapeva cos’era l’amore per questo non le chiesi mai niente. Passavamo le giornate a chiacchierare del più e del meno, spesso stavamo al conservatorio a suonare oppure a casa mia o a casa sua. Anche se la mia migliore amica è una ragazza, io sono un ragazzo e quindi le insegnai a giocare a pallone, in poco tempo imparò a giocare quasi meglio di me xD
Non mancava molto al concerto di primavera, infatti  a maggio subito dopo la gita, quest’ultimo avrebbe avuto luogo nell’auditorium della scuola. Speravamo entrambi in un successone.

[Zayn]
Non stavo più così spesso con Katy, però sentivo la sua mancanza, ogni tanto con la scusa della prova per Romeo e Giulietta andavo ancora a casa sua e passavo un pomeriggio veramente ‘rinfrescante’. Mi aveva detto qualche giorno dopo di quello che aveva scoperto sulle nostre famiglie, me lo raccontò in lacrime, perché le faceva male sapere che suo padre aveva lasciato un amico in difficoltà, era una cosa che lei nella sua generosità e bontà infinita, non tollerava, non capiva e disprezzava tale azione. Forse è stato anche per quello che ci siamo allontanati. Non avrei mai voluto farlo. Mi mancava, mi mancava tanto. Ogni tanto la sera passavo sotto la sua finestra, più volte sentivo le sue urla provenire dalla cucina, mi aveva detto che litigava spesso con i suoi genitori, a volte mi ero anche arrampicato sull’albero del giardino di fronte per riuscire a intravedere cosa stesse succedendo, ma vedevo solo lei entrare in lacrime in camera sua e piangere disperata sul suo letto. Avrei voluto essere lì per confortarla, o forse, più semplicemente, per amarla. Si, mi ero innamorato della ragazza sbagliata. Non tutto però era perduto, dovevamo ancora inscenare Romeo e Giulietta, e tutto poteva ancora succedere.
 
[Kat]
Il piovoso aprile passò e lasciò spazio alla primavera inglese, piena di fiori sboccianti su ogni albero o prato. Metteva il buon umore quel profumo di piante in fiore, mancava un solo giorno alla rappresentazione di Romeo e Giulietta, oggi c’era la prova generale e domani, diretti sul palco. Avevo paura, sentivo l’ansia crescere, spesso stringevo Lou fino a stritolarlo e poverino non si lamentava mai xD
Le prove generali andarono benissimo, mi stupivo di come Zayn avesse imparato bene le sue parti, evidentemente non ero l’unica visto che mentre recitavamo la scena del balcone le professoresse Laurence e Welles si lanciavano occhiate complici e poi si incantavano a guardare la scena, mentre io mi incantavo anche solo a vedere Zayn in calzamaglia (XD).
Ed ecco che il grande giorno era arrivato. Louis era in agitazione tanto quanto me.
- Louis mi devi calmare non agitare!! – esclamai mentre correvamo verso scuola.
- Ma se tu mi passi la tua agitazione io che ci faccio?! – piagnucolò.
- Devo andare a cambiarmi che tra poco inizia, mi raccomando stai in platea che poi mi dici come sono andata – dissi sorridente, poi gli stampai un lieve bacio sulla guancia e mi fiondai dentro, mi cambiai e vidi Zayn che si preparava e rileggeva nervosamente il suo copione.
- tranquillo campione, andrai benissimo – lo rassicurai, lui mi sorrise un po' nervoso e finalmente il sipario si aprì.
Le prime quattro scene del primo atto andarono favolosamente, quando arrivò la scena della festa in maschera.

- Se con indegna mano profano questa tua santa reliquia, queste mie labbra, piene di rossore, al pari di contriti pellegrini, son pronte a render morbido quel tocco con un tenero bacio – recitò Zayn, come da copione, era bravissimo, aveva quasi convinto anche me.

Ora toccava a me intervenire

- Pellegrino, alla tua mano tu fai troppo torto, ché nel gesto gentile essa ha mostrato la buona devozione che si deve. Anche i santi hanno mani, e i pellegrini le possono toccare, e palma a palma è il modo di baciar dei palmieri

- Santi e palmieri non han dunque labbra?

- Sì, pellegrino, ma quelle son labbra ch’essi debbono usar per la preghiera. -
- E allora, cara santa, che le labbra facciano anch’esse quel che fan le mani: esse sono in preghiera innanzi a te, ascoltale, se non vuoi che la fede volga in disperazione
- I santi, pur se accolgono i voti di chi prega, non si muovono
- E allora non ti muovere fin ch’io raccolga dalle labbra tue l’accoglimento della mia preghiera

Avevamo deciso semplicemente di nascondere il bacio ma a quanto pare questo non era molto chiaro a Zayn, infatti finì di pronunciare le parole e posò le sue labbra dolcemente sulle mie, un bacio che durò pochissimo ma che mi mandò in tilt il cervello, quasi mi dimenticavo le parole

- Ecco, dalle tue labbra ora le mie purgate son così del lor peccato – affermò Zayn sorridendomi.

Rimasi un attimo imbambolata ma mi ripresi, per fortuna, - Ma allora sulle mie resta il peccato di cui si son purgate quelle tue! -

- O colpa dolcemente rinfacciata! Perdonami angelo mio, rendimelo, allora, il mio peccato – e così mi sorprese di nuovo, con un bacio più profondo di quello di prima, le sue labbra sulle mie, che si muovevano in una danza sinuosa e soave, era una cosa indescrivibile, era stato il più bel Primo Bacio della mia vita.
- Sai baciare nel più perfetto stile – ammisi, però questo non era solo parte del copione, era la pura realtà.

Tornai nel backstage con un sorriso che andava da orecchio a orecchio, ma non riuscivo a parlare con Zayn, la tragedia era ancora lunga… Battuta dopo battuta, scena dopo scena, atto dopo atto, arrivammo alla scena tre dell’ultimo atto.

La mia parte non era molto difficile per ora, dovevo fingermi morta, tenevo gli occhi chiusi, intanto però sentivo Zayn recitare
- …Occhi, miratela un’ultima volta! Braccia, carpitele l’estremo amplesso! E voi, mie labbra, porte del respiro, suggellate con un pudico bacio un contratto d’acquisto senza termine con l’eterna grossista ch’è la Morte! Vieni, amarissima mia scorta, vieni, mia disgustosa guida… - bevve la pozione, ma prima di morire, Romeo doveva fare un ultima cosa.. - O fidato speziale!… Le tue droghe sono davvero rapide d’effetto… Così, in un bacio, io muoio… - ed ecco che quel piccolo infarto, quando le sue labbra toccarono di nuovo le mie, si fece sentire e per poco non morivo anche io, da tante emozioni mi scorrevano dentro, era già la seconda volta che mi baciava e rischiavo un ricovero, e pensare che tra non molto sarei stata io a prendere l’iniziativa e baciarlo, in cerca di quel veleno che avrebbe messo fine alla vita di Giulietta e forse anche alla mia in qualità di Courtney Saunders… quelle bellissime labbra...

Ora Zayn con particolare teatralità si era accasciato affianco a me, non si muoveva, era il mio turno, dovevo svegliarmi e pronunciare poi le parole anticipanti alla ‘mia’ morte - Veleno!… È stato questo la sua fine. Egoista! L’hai bevuto fino in fondo, senza lasciarmene una goccia amica che m’avrebbe aiutato!… Bacerò le tue labbra: c’è rimasto forse un po’ di veleno, a darmi morte come per un balsamico ristoro – dopo aver messo entrambe le mani sul suo bellissimo volto lo baciai, con quanta più passione avevo, quasi dimenticandomi del teatro e della gente che ci stava guardando, lo sentii sorridere e non riuscii a fare a meno di ripetere la sua azione, a malincuore mi staccai - Come son calde ancora le tue labbra! – e beh… sapete tutti come finisce il triste amore di Giulietta e del suo fedele Romeo.

Mentre, nell'ultima scena dell'ultimo atto, il corteo funebre scortava i due amanti verso i loro letti eterni, Zayn mi stringeva la mano, e io feci lo stesso.
Era finita.
Tutti gli attori sul palco, io e Zayn compresi, ci schierammo davanti al pubblico e ci inchinammo ripetutamente, solo nel tornare dietro le quinte notai di essere ancora mano nella mano con Zayn, io avrei dovuto girare a destra, verso i camerini delle ragazze, però Zayn mi trascinò a sinistra, dove c’erano i bagni, mi spinse dentro ed entrò con me.

- Che stai facendo?! – chiesi sbigottita

- Shh – sussurrò, poi con una mano mi avvicinò a lui e posò l’altra dolcemente sul mio collo, accarezzando i miei capelli, e mi baciò intensamente, passava lentamente la mano sui miei fianchi, e l’altra sulla schiena, io stavo semplicemente ferma, dato che ci mancava poco che mi venisse un attacco di cuore. Quanto baciava bene quel ragazzo!?!?
Poi all’improvviso mi staccai, non volevo essere usata come le altre.

- Perché lo hai fatto? – chiesi senza mostrare emozioni, per quello che ci riuscivo…

- Come per- - lo bloccai – Perché mi hai baciato Zayn?! Sai che non possiamo nemmeno essere amici, e poi.. – mi rabbuiai – guarda che so quante ragazze hai avuto.. non voglio essere la prossima nella tua collezione… - Tenevo lo sguardo basso, non riuscivo a guardarlo, sapevo che osservare i suoi occhi marrone scuro, intensi e profondi mi avrebbe impedito di ragionare come una persona sana, perché anche se non lo volevo ammettere lui mi faceva quest’effetto. Anche per questo cercavo di evitarlo, sapevo che non era la persona giusta per me, lo sapevamo entrambi.
- Katy… - mi alzò il mento con un dito – tu non sei come le altre, tu sei diversa, sei una che non ti lascia confidenza facilmente, ma che quando lo fa ti apre il cuore, anche io sono così e ho aperto il mio cuore a te, ti ho detto tutto di me tranne una cosa… -
- C-cosa? – chiesi preoccupata.
- non ti ho detto che Ti amo –
Rividi nella mia mente Zayn che pronunciava e ri-pronunciava quelle parole, ero sveglia o stavo sognando? Non era Zayn Malik quello che avevo davanti, non poteva essere realmente lui.
- K-Katy? – mi scosse lui, ero andata in trans, eravamo in bagno davanti al lavandino, non sembrava lo stesso posto di prima, avevo sognato?
- C-cos’è successo? – chiesi confusa.
- Sei svenuta quando ti ho detto che ti amo – mi guardò lui perplesso
- ah… - lo guardai con gli occhi ancora sbarrati – quindi l’hai detto sul serio? – ridomandai.
- certo e se vuoi lo ripeto – sorrise, intrecciando la sua mano nella mia. Penso che in quel momento io abbia avuto un espressione tanto ebete da far paura.
- Katy non mi hai risposto.. – ribadii lui, ancora con sguardo attento fisso su di me
- D-devo r-risponderti? – chiesi imbarazzata
- Beh sarebbe carino se dicessi “si ti amo anch’io Zayn” – mi spiegò lui, come se stesse spiegando ad una malata mentale. Non potei fare a meno di ridacchiare. – ah è così che ti prendi gioco dei miei sentimenti?! – fece l’offeso, girandosi di novanta gradi. Lo voltai verso di me e poggiata una mano sul suo collo e l’altra sulla sua spalla, lo baciai cercando di trasmettergli tutto quello che stavo provando in quel momento, che equivaleva a tanta tanta tantissima gioia. Ci staccammo tutti e due sorridenti
- Va bene come risposta? – chiesi, lui annuì dandomi un altro dolce bacio a stampo poi aprimmo la porta ma mentre Zayn stava per uscire venne colpito da un violento pugno al viso.

to be continued...
 
#Angolo Autrice:
muahahaha chi sarà mai ad aver ferito Zaynnn?? :D
recensite in tanteee ♥

 

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Capitolo 12
*** Gelosia...? ***


Capitolo 11.
Gelosia...?

Louis lo aveva colpito dritto in faccia, e non sembrava dispiaciuto.
Mi staccò da Zayn e mi fece posizionare dietro di se, intanto Zayn si massaggiava la guancia ferita.
- Louis che hai fatto!?!? – sbottai io sgranando gli occhi.
- Ti sta imbrogliando! – rispose lui.
- che stai dicendo?! – replicai, intanto mi diressi verso Zayn che iniziava a sanguinare.
- ti sta usando Katy! Dovresti sapere cosa fanno quelli come lui! – disse Louis, fuori di se’.
- Smettila Lou! Guarda che non è come pensi! – ribattei.
- Katy prima di te ce ne sono state molte e dopo di te ce ne saranno altre, per piacere non fare questo errore, non voglio vederti piangere ancora – avanzò verso di me prendendomi per le spalle, mi guardava scrutandomi dentro con quei suoi occhi azzurri che parevano profondi più dell’oceano. Mi fidavo di Zayn, ma mi fidavo anche di Louis, sapevo che non mi avrebbe mai fatto soffrire.
- Lasciami provare – affermai, infine. Louis sospirò – Katy, qualsiasi cosa tu voglia fare falla, sappi che io ti starò sempre vicino – detto questo mi lasciò, ma non se ne andò con il solito bacio sulla guancia, mi lasciò sulle labbra un delicato bacio a stampo, che mi lasciò confusa e perplessa. Sentii un brivido percorrermi la schiena, non sapevo più cosa fare, ero confusa. Molto molto confusa. Tornai di là e venni abbracciata da mia madre, mio padre invece teneva uno sguardo severo e serio. Il viaggio fu silenzioso, mio padre non parlava, era ovvi che c’era qualcosa che non gli andava a genio. Penso di sapere cosa. Entrai in casa, esausta andai in camera e poi gridai – mamma, papà! Vado a farmi una doccia!! – e detto questo mi infilai sotto l’acqua che mi rinfrescò le idee, sotto la doccia penso sempre, e ci rimango anche delle ore, penso veramente tanto! Infatti quando uscii guardai la sveglia sul mio comodino e vidi che erano già le 18, cavolo e pensare che ero entrata alle 17 sotto la doccia, mio padre mi urlerà dietro, ne sono sicura. Presi la biancheria dal cassetto e mi cambiai velocemente in bagno, poi entrai in camera e mi misi il mio pigiamino. Mentre mi sistemavo la maglietta del pigiama sentii bussare alla finestra, mi voltai e per poco non cacciai un urlo per lo spavento. Corsi ad aprire e tirai dentro quell’imbambolito che dall’altra parte del vetro mi fissava con uno sguardo ebete.
- Zayn lo sai che mio padre ti può aver visto?! – lo ‘sgridai’
- Lo so – disse alzando un sopracciglio, maliziosamente – e so che ha visto anche il bacio sul palco – disse avvicinandosi sempre più portando una mano sulla mia guancia.
- sei scemo molto – ridacchiai.
- oh ma tu mi ami per questo – disse, mettendomi a tacere con uno splendido bacio, quel bacio durò più del previsto, nessuno dei due voleva staccarsi, era come se fossimo attaccati da sempre come se fossimo una cosa sola, io e lui, nessun altro. Niente Harry. Niente Milly. Niente padri. Nemmeno Louis, che per quanto gli volessi bene, non amavo come amavo Zayn. Le sue mani lisce e calde si spostarono sui miei fianchi, e poi sulle mie cosce, mi alzò delicatamente da terra prendendomi in braccio, sempre tenendomi per le cosce. Avvolsi le mie braccia attorno al suo collo, lui si si spostò verso il letto e mi adagiò delicatamente, continuando ad accarezzarmi dolcemente, mi rivoltai e mi posi sopra di lui, sorrise nel baciò e riprese il ‘suo’ posto, mi staccai per ridere di gusto vedendo la sua reazione, ma lui si riattaccò alle mie labbra, bramava le mie come io bramavo le sue. Sentii dei passi svelti ma pesanti salire le scale. Li riconobbi subito. Mi staccai velocemente e spinsi Zayn giù dal letto giust’in tempo per quando mio padre piombò nella stanza gridando – Dov’è?! –
Lo guardai terrorizzata. – Dov’è quell’infame!? – gridò di nuovo.
- P-Papà di cosa stai parlando? -
- Dov’è quel verme che ha addirittura osato toccarti durante quella stupida recita?! – sbraitò.
- P-Papà calmati, guarda che quel bacio era finto – cercai di calmarlo.
- Non è solo per quello! – continuò lui, infuriato – è qua lo so! L’ho visto in giardino prendere una scala! –
Certo che Zayn un metodo un po' meno ingombrante e vistoso non lo poteva scegliere?!
- N-non so dove sia papà.. qua non è… -
- Spero di non beccarlo più, perché sarà la sua fine… - a quelle parola scoppiai iraconda in un urlo furioso.
- Non è stato lui che per colpa dei debiti ha lasciato un amico in difficoltà!! Sei stato tu che hai lasciato quello che era un tuo amico nei debiti fino al collo! –
Mio padre rimase spiazzato da quell’affermazione – C-come fai a sapere tutto questo? – chiese sbigottito.
- Ho sentito te e la mamma parlare – dissi più calma.
- Non è vero che io l’ho lasciato nei debiti, lui voleva rovinare me, ma mi sono tolto in tempo – spiegò.
- no, non è vero. Non ti credo – affermai.
Capitolo 22.
- beh farai meglio a credermi signorina, e non osare mai più vedere quel ragazzo, se lo trovo in giro o se ti becco con lui, ti conviene non tornare qua – rispose secco mio padre, con sguardo gelido. Detto ciò lasciò la stanza.
Zayn stava per uscire ma lo trattenni sotto il letto ancora un po', per essere sicura che mio padre non piombasse di nuovo in camera all’improvviso. Quando fui sicura che mio padre non avrebbe fatto irruzione lo feci uscire.
- C-come mai ti sei opposta? – chiese Zayn.
- Beh, mi sembrava giusto, e poi non voglio che insulti te o la tua famiglia – dissi sistemandogli il colletto della felpa e guardando giù, vergognosa. Lui mi poggiò le mani sui fianchi e mi diede un dolce bacio sulla guancia.
- Sei una ragazza d’oro – mi sussurrò all’orecchio, soavemente. Io non potei fare a meno di arrossire e stringermi al suo petto, lui mi avvolse in un caldo abbraccio, un dolce momento, che però dovette finire subito.
 
[Zayn]
A malavoglia mi staccai da quell’abbraccio, dal suo caldo corpo e mi allontanai, poi mi chinai un po' in avanti per lasciarle un bacio, profondo e lungo. Poi la salutai e tornai a casa. Fin’ora avevo scoperto che lei ricambiava i miei sentimenti, mancava solo un ultimo pezzo: chiederle di diventare la mia ragazza. Avevo già pensato tutto, l’avrei portata a fare un giro nelle bellissime colline nei dintorni di Bradford. Sarebbe rimasta esterrefatta.
 
[Katy]
Domani era sabato, lavoravo ogni tanto in un takeaway, di un amico di mio padre. E domani avrei avuto il turno alla mattina, mio fratello che tornava dall’università mi sarebbe venuto a prendere e avremmo fatto un pranzo di famiglia. Spero che vada bene, perché, conoscendo mio padre sarà ancora arrabbiato per la storia di ieri sera, e poi mio fratello per loro è sempre così perfetto, staranno (come sempre) a parlare di scuola e di che voti ha lui… a volte lo detesto. È sempre amato da tutto e da tutti, ma come fa!?
Mi alzai dal letto, erano già le 9 tra mezz’ora dovevo essere già dietro il bancone, aiuto! Mi alzai di fretta, afferrai di corsa la borsa, dopo averci buttato dentro portafoglio e cose varie e corsi fino al takeaway.
(http://www.polyvore.com/cgi/set?id=50176288&.locale=it mi piace troppo quell braccialeee ç_ç ma caspita se costa -.-)
Arrivai giusto in tempo per timbrare, mi infilai il grembiulino e cappellino e iniziai a lavorare. Era una mattinata piuttosto noiosa, nessuno veniva il sabato mattina, si riempie solo nelle ore dei pasti, gli inglesi sono conosciuti per essere dei “mangia-male”. Stavo pensando ai fatti miei, quando arrivò una cliente, la servii e se ne andò soddisfatta con il suo pacchetto di pollo fritto, poi mentre stavo ancora osservandole mie mani sporche di cibo, una voce familiare chiese – si può ordinare in anticipo, ma passarli a prendere più tardi? – mi voltai e incontrai lo sguardo di Zayn. Rimanemmo tutt’e due impalati e fissarci per non so quanto tempo.
- Zayn che cosa ci fai qui? – chiesi.
- Ordino da portar via… piuttosto TU che ci fai LI’?? – chiese incredulo.
- Lavoro caro – sbattei più volte le ciglia con sorriso innocente – cosa dovevi ordinare? –
- due polli fritti, due coca cole e due patatine … ti piace vero il pollo fritto? –
- ehm… no il pollo fritto non mi piace, perché? E poi perché prendi doppia razione di tutto?? – chiesi investigativa.
- Emmmm - balbettò Zayn.
- Mi nascondi qualcosa? - lo guardai di sbieco, 'minacciosa'.
- No è che... -

to be continued...
 
#Angolo Autrice:
non ve lo aspettavate eh? ^^
e ora che succede? :)
recensite in tanteee ♥

 

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Capitolo 13
*** Famiglia Invadente ***


Capitolo 12.
Famiglia Invadente.

- Zayn … - lo guardai perplessa – di già mi nascondi la tua amante?! – feci la finta scioccata.
Lui scoppiò in una risata, e poi si avvicinò meglio al bancone, e sussurrò – ricorda che sei tu la mia amante – disse con sguardo malizioso.

- Scemo – risi – dai cos’è che dovevi ordinare? – richiesi.
- no niente, torno nel pomeriggio, tu a che ora finisci? – chiese indifferente.
- A mezzogiorno e mezzo – risposi – perché? –
- Ti vengo a prendere alle tre? – ribatté, anche se io ancora non capivo – Ti vengo a prendere alle tre – ripetè.
- Oggi ho il pranzo in famiglia, torna mio fratello dall’università, non so per che ora mi libero.. quando ho finito ti mando un messaggio, magari ci troviamo al parco dietro a casa mia, dico che vado a casa di Milly… - dissi, esaminando attentamente la situazione.
- Va bene, modifica il nome sulla rubrica, nel caso tuo padre dovesse verificare, metti il nome di Milly al posto del mio, aggiungici qualche simbolo così sai che sono io – disse tutto esaltato, per aver fatto un osservazione intelligente.
- Ambvedi che il mio Zayn aumenta il suo QI ogni giorno di più – dissi scherzosa.
- Tu non sai quanto posso pensare.. ti stupirò – disse, lasciando la frase in sospeso, uscì dal locale e lo guardai andare via, fino a che, una volta messa in moto una vecchia Lexus IS grigia metallizzata.
Stavo giusto parlando con Samuel, il proprietario del takeaway, quando vidi o meglio, sentii, una Hummer verde scuro parcheggiare di fronte al locale, riconoscerei quel rombo ovunque. Era arrivato mio fratello. Dopo molto poco vidi entrare un ragazzo alto, muscoloso, occhi castani, capelli ingellati, e tutto in tiro… ecco Jake. Il playboy della sua università, insomma lo ammetto, era piuttosto figo.
- Katy hai finito? Dai che dobbiamo andare – disse appoggiandosi al bancone.
- Si arrivo Jake – risposi, lasciando il mio grembiulino e il cappellino del takeaway nell’armadietto, salutai cordialmente Sam e uscii con mio fratello.
- Sei cresciuta eh… - affermò mio fratello una volta fuori.
- Davvero? In larghezza intendi? – chiesi preoccupata.
- Ma no – ridacchiò lui – insomma, anche in una settimana diventi sempre più grande, sorellina –
Odiavo quando mi chiamava così, mi faceva sentire piccola, e odiavo essere piccola, mi dicevano sempre cosa dovevo fare e non lo sopportavo.
- Jake… – lo rimproverai – lo sai che mi da fastidio… -
- ed è proprio per questo che lo faccio – disse sorridente.
- ti odio – ammisi, mettendo il muso.
Arrivammo a casa e i miei iniziarono ad abbracciare il loro figliol prodigo che era rientrato, mentre io che lavoravo… non contavo nulla. Iniziai ad apparecchiare insieme a Jake, mentre i miei stavano in cucina.
- Allora ce l’hai il ragazzo? – chiese imo fratello.
- Da quando ti importa? – chiesi acida.
- Sono sempre tuo fratello… - disse mettendosi sulla difensiva.
- Beh … - esordii, pensai a Zayn, ma in realtà cos’eravamo? Non lo so… non so se per Zayn i baci che ci siamo rubati significassero anche una relazione, insomma… seria. Anche se lo fossimo stati, di certo non lo avrei detto a mio fratello, il cocco di mamma e papà – No, non ce l’ho… - affermai infine, appoggiando delicatamente il piatto sulla tovaglia. Lui mi guardò di sbieco, penso che abbia capito che stavo nascondendo qualcosa… Iniziammo a mangiare, tutto andò bene, soprattutto perché parlavano solo i miei e mio fratello, io intervenivo ogni tanto, solo per far sentire che c’ero ma niente di più. Arrivammo al dolce, erano le 14 … certo che i miei se ci si mettono sanno intortare chiunque… mia madre mi disse di andare a prendere il dolce nel frigorifero e così feci, mentre mi chinavo per estrarre il contenitore dal cassetto del freezer il mio cellulare vibrò. Chiusi il freezer e posai l’oggetto sul tavolo della cucina, poi controllai il cellulare. Zayn. Cambiai il nome della rubrica come mi aveva consigliato, poi guardai il messaggio.
“Hey a che punto siete? Allora va bene alle 3? Rispondimi presto. xxx”
Andai di là, e aiutai mia madre a servire il dolce mentre mio fratello e mio padre parlavano di calcio, è incredibile quanto due uomini possano andare d’accordo parlando di cose così futili… Avevo segnato il messaggio come non letto e misi il cellulare su normale così che avrebbe suonato di nuovo, avvisandomi del messaggio, che in realtà avevo già letto, a nome di Milly. Lo estrassi dalla tasca e feci finta di essere sorpresa, risposi velocemente e lo riinfilai in tasca, come previsto mio padre volle sapere di chi era il messaggio.
- E’ Milly, dovevamo vederci a casa sua per le tre… Posso andare vero, tra mezz’ora? – chiesi – casa di Milly non è che sia proprio dietro l’angolo.. -
- Va bene – acconsentì mio padre, molto stranamente.
- Ti accompagno io – si offrì volontario Jake – così puoi andare via un po' più tardi, e stai un po' di più con noi – aggiunse sorridendo, e vidi mio padre inorgoglirsi del figlio che aveva. Porca Paletta, perché i fratelli si mettono sempre in mezzo!?
- V-va bene… - acconsentii io, non troppo convinta.
Finimmo il dolce e mi salvai per un pelo dal lavare i piatti, presi la borsa e andai in macchina con Jake.
- Dove ti devo portare? – chiese con fare ovvio.
- A-a casa di Milly… - risposi io incerta.
- Dai Katy so che non dovevi trovarti con Milly… Chi è lui? – mi chiese di nuovo.
- L-lui chi? – chiesi agitandomi sempre più, non volevo che lo scoprisse, avrebbe detto tutto a mamma e papà… e se poi sapesse che è un Malik… scommetto che lui sapeva della storia tra papà e Malik…
- Senti Katy, ti conosco come le mie tasche- - azzardò lui
- Tu non mi conosci affatto – affermai altezzosa – cosa sto pensando adesso? –
- Al cioccolato – affermò sicuro. Mi voltai scioccata. E lui rise di gusto.
- sei anche piuttosto prevedibile!! – ammise – dai dimmi pure, non lo vado a dire a mamma e papà.. –
- no… - risposi.
- Dai Katy! Non fare la bambina! Guarda che non ti porto! –
- non sono io la bambina! E poi nessuno ti ha chiesto di portarmi, anzi se me ne vado a piedi è meglio! –
Feci per scendere dalla macchina, ma Jake mi tirò per il braccio.
- Scusa… dai non insisto, ma almeno il nome? – chiese supplicante.
Ci pensai su un attimo – Zayn – risposi, senza aggiungere altro. Finalmente aveva finito con l’interrogatorio! Chiamai Zayn al telefono.
- Zayn c’è quel rompiscatole di mio fratello che mi ha voluto accompagnare, dove devo venire? –
- io sono ancora a casa – rispose lui dall’altro capo del telefono.
- eh ma non posso venire lì se no poi sa chi sei… -
- beh ma se il mio nome lo sa già… - mi fece intuire Zayn … porca miseria… quanta gente a Bradford può chiamarsi Zayn?! Dovevo pensarci prima, che stupida! Mi portai una mano alla fronte, e mi voltai verso mio fratello che aveva ancora un espressione quasi sconvolta.
- Va bene arrivo io lì – poi riattaccai.
- Ora che sai chi è portami a casa sua e taci – ordinai a mio fratello – e non dire NIENTE a mamma e papà altrimenti è la tua fine! –
Mise in moto senza opporsi, poi però mi guardò beffardo – E che cosa mi faresti sentiamo? –
- oh non so… ma ho le mie risorse Jake… stai attento – lo misi in guardia. Anche se in realtà non so cosa gli avrei potuto fare, era un colosso in confronto a me! Arrivammo davanti a casa Malik… il tragitto era stato breve ma assurdamente silenzioso. Non sapevo cosa pensare, chissà cosa aveva capito... a pensarci bene , Zayn era spesso venuto a casa mia ma io non ero mai andata a casa sua… chissà com’era. E mentre tutto questo mi passava per la testa aprii la portiera, ma prima di chiuderla supplicai – Jake per piacere, non rovinare tutto questo, non dirlo a mamma e soprattutto a papà… -
Lui mi guardò serio, poi sul suo volto comparve un sorriso – abbi un buon pomeriggio sorellina –
Mi venne da sorridere, forse non era così cattivo come fratello Jcosì presi coraggio, salii i quattro scalini che portavano davanti alla porta e suonai. Mi aprii una donna sulla quarantina, che comunque portava bene i suoi anni.
- Salve, sono Courtney (ragazze lo so che avevo sbagliato e avevo scritto Katherine scusate XD) c’è Zayn? – chiesi cortesemente.
- Si te lo chiamo, entra pure – disse facendomi accomodare. Era una piccola casetta accogliente, il pavimento della hall era di ceramica mentre in cucina notai un linoleum colorato, per quanto riguarda il salotto che stava di fronte alla cucina, era tappezzato a moquette di un color blu spento. Zayn, probabilmente avendo sentito la mia voce e in seguito anche il vociare della madre, si precipitò fuori da quella che dedussi fosse camera sua.
- Eccomi Katy, andiamo… - disse guardando la madre, quasi in cagnesco oserei dire. Posò una mano su un mio fianco e mi aprì la porta, facendomi gentilmente uscire.
- Arrivederci signora Malik – salutai prima di andare fuori. Non sentii alcuna risposta però da dentro, ma uscimmo comunque e Zayn mi aprii la portiera della macchina.
- Che gentile – lo guardai sorridente.
- Per te questo e altro – ricambiò il sorriso e prima di richiudere la portiera si chinò per lasciarmi un dolce bacio a stampo. Quel ragazzo mi mandava fuori di testa, mi chiedo come ho fatto a innamorarmi di lui… così tardi!
Salì e mise in moto l’auto. – Dove andiamo? – chiesi curiosa.
- Non te lo dico – disse facendo la pernacchia.
- Perché nooo?! – piagnucolai, - Perché è una sorpresa – rispose sorridendo.
- Mi piacciono le sorprese – battei le mani come una bambina eccitata quando la portano al luna park. Zayn rise alla mia reazione. C’era molto silenzio così durante il tragitto accesi la musica, fino a che non trovai una canzone che mi piaceva: Wonderwall, degli Oasis. Era una canzone veramente significativa e beh penso che il mio “Wonderwall” fosse giusto accanto a me, ed ero estremamente felice di questo.

to be continued...
 
#Angolo Autrice:
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Capitolo 14
*** "You're My Wonderwall" ***


Capitolo 13.
"You're My Wonderwall."

Arrivammo in un posto a me totalmente sconosciuto. Non avevo la minima idea di dove fossimo.
- Dove siamo? – chiesi sbigottita.
- oh non siamo così lontani da casa – rispose lui con fare da sapientone.
- oh scusa, Mr. so tutto io – e incominciai a canticchiare l’omonima canzone di Kelly Clarkson. Zayn rise e poi parcheggiò la macchina vicino a un piccolo ristorante chiamato “The Ital”. Entrammo e Zayn parlò brevemente con il ‘concierge’ il quale ci scortò fino a un tavolino, in una stanza secondaria, vicino a una finestra, sul tavolino c’era un mazzo di rose rosse e una scatola rosa a forma di cuore, il tutto illuminato da due candele collocate in due alti e slanciati bicchieri di cristallo. Le luci non erano accese, ma emanavano una luce appena appena percepibile, forse illuminavano di più le due candele. Zayn bisbigliò qualcosa al cameriere che ci lasciò soli subito dopo. Feci per sedermi ma Zayn mi precedette e mi fece accomodare come un gentiluomo sa fare.
- Zayn dovevi dirmelo, mi sarei vestita elegante… - risposi imbarazzata, avevo ancora la maglietta di stamani e dei semplici jeans, ero troppo sportiva per quell’occasione così elegante e formale.
- ma tu stai bene così come sei – disse schiacciandomi un occhiolino che mi frantumò il cuore, stavo per saltargli addosso ma mi dovevo contenere.
- Perché hai fatto tutto questo? – chiesi indicando il tavolino.
- Per te – rispose semplicemente, non era uno di molte parole, ma sapeva dire quelle giuste al momento adatto. E lo amavo per questo, ma la domanda era: lui amava me quanto io avevo scoperto di amare lui? Di solito in queste occasioni i ragazzi dei film si dichiarano o qualcosa, lui invece non si era nemmeno vestito molto elegante, forse l’aveva fatto per non farmi sentire in imbarazzo… boh…
Guardai il mazzo, felice come un cagnolino con il suo osso, e osservai quelle rose rosse che mi assomigliavano più di quanto potessi immaginare. Erano rosse, colore della passione, dell’energia e della ribellione. E non si può di certo dire che io sia una ragazza “non battagliera”. Mi vennero in mente le parole che mio padre mi ripeteva ogni volta che piangevo a causa del mio aspetto, mi diceva sempre: “Le rose più belle hanno le spine, sono difficili da cogliere non vogliono sciupare la loro bellezza, solo chi rischia di pungersi le potrà ottenere, perché loro valgono quel rischio”. Poi posai le rose sul bordo spesso della finestra, e guardai la scatola dei cioccolatini, la aprii e trovai dentro un sacchettino dorato. Stavo per aprire il sacchettino ma Zayn me lo impedì, e il cameriere piombò nella stanza portando due pizze, lasciò la pizza con i wurstel davanti a me, e quella con il bacon davanti a Zayn.
Spostai la scatolina vicino al mazzo di rose, e insieme a lei anche il misterioso sacchettino.
Mangiammo parlando di come avevamo passato la giornata, ma non era un argomento molto interessante. Poi mi venne spontanea una domanda: come faceva Zayn a sapere che la pizza con i wurstel era la mia preferita? Così non esitai a domandarglielo.
- beh, per quanto sia pessima come amica, devo dire che Milly ti conosce piuttosto bene… - rispose con un sorrisetto. Mangiai la mia pizza con una voracità inaudita, la curiosità mi stava massacrando, volevo sapere cosa c’era dentro quel sacchettino. Zayn rimase stupito, ma poi capii da cosa era causata la mia voracità improvvisa. Sul suo viso si dipinse un sorriso beffardo e compiaciuto allo stesso tempo.
- Posso aprirla ora? – chiesi impaziente.
- No – rispose secco. Voleva farmi rosicare fino alla fine, il ragazzo.
- Posso aprirla ora? – chiesi mentre lui stava per imboccarsi con l’ultima forchettata. Eh si, lui aveva fatto il ragazzo ben educato e l’aveva tagliata a fette e mangiata con la forchetta, io invece … beh l’ho tagliata un po' alla carlona e l’ho mangiata direttamente con le mani.
- No – affermò lui, poi mise in bocca l’ultima forchettata, masticando lentamente, per farmi innervosire ancora di più.
- Daiii ora posso? – chiesi, dopo 40 secondi che stava masticando. Ci mise altri 50 secondi prima di inghiottire finalmente il cibo e parlare. Ma sfortunatamente l‘unica sillaba che uscì dalla sua bocca fu un – No –
Rimasi a guardarlo per 5 minuti buoni, nessuno dei due parlava. Io muovevo le mani nervosamente, mentre lui mi guardava sorridendo beffardo, avendo posato le mani intrecciate sotto il mento, poggiandosi al tavolino con i gomiti. Ci rinunciai, sbuffai e affermai – Va bene U_U aspetterò – detto questo mi misi a braccia conserte, poggiandomi anch’io sul tavolino.
- Ora puoi aprirla, ma con calma – disse infine, lasciando libero sfogo alla mia curiosità.
 Cosa c’era in quella bustina? Avevo pensato a tutto, perfino a delle chiavi di una macchina ma non avevo la minima idea di cosa, quel sacchettino, potesse contenere.
Zayn mi guardava compiaciuto mentre cercavo di slegare il fiocco della bustina, impacciata e impaziente.
Finalmente riuscii nel mio intento, e dalla bustina scivolò fuori uno splendido ciondolo color argento, con un cuore. Quest’ultimo si poteva aprire e dentro c’erano due nostre foto. Ma dove le aveva trovate?! Guardai più attentamente, ed erano le foto che ci avevano scattato il giorno della recita, una era la foto del bacio alla festa in maschera mentre l’altra era una foto dove io e Zayn eravamo vicino, alla fine della rappresentazione, mentre ci tenevamo per mano, prima dell’inchino finale. Ero così contenta che mi si inumidirono gli occhi, era così semplice ma così bello! Fin’ora il regalo più tenero che ho ricevuto è stato un collier d’oro che apparteneva alla mia cara nonna che ora non c’è più, ed era di mio padre; quindi per me quella collana significava tutto, mi ricordava il bacio con Zayn, il mio primo bacio, mi ricordava come era riuscito a farmi sorridere nei giorni più depressi, e mi ricordava lui. Lui che in poco tempo era diventato così importante, da farmi lasciare alle spalle la mia famiglia e quella che chiamavo migliore amica, che si era rivelata tutt’altro che tale. Guardai la collana più e più volte, era semplicemente bellissima. Zayn si alzò dalla sedia e me la tolse dalle mani, lo guardai dispiaciuta, ma in realtà ero confusa dal suo gesto. Poi mi scostò i capelli lunghi, che ricadevano sulla schiena, sulla spalla sinistra, portò il ciondolo all’altezza del mio collo e delicatamente lo allacciò, lasciandomi un lieve bacio sulla spalla scoperta.
Dentro di me era tutto uno sfarfallio di emozioni, non capivo più niente, ero persa in me stessa e in lui. I miei occhi blu si fusero con i suoi profondi e scuri, ma prima che si potesse sedere mi alzai e attorniai le mie braccia al suo collo per baciarlo dolcemente e teneramente, cercando di esprimere tutto ciò che lui con ogni suo gesto, con ogni suo movimento mi faceva provare, come solo lui riusciva a rendermi sopraffatta con un solo sguardo. Il lungo e quasi interminabile bacio finì, ma noi eravamo ancora appiccicati come due sardine, guardandoci negli occhi senza proferir verbo.
- Ti piace? – ruppe il silenzio Zayn.
- Tu o la collana? – risposi io.
- Ah perché la risposta sarebbe differente? – chiese lui furbastro.
- ummm… Non penso! – risposi soddisfatta. Lui mi baciò nuovamente, sorridendo come un ebete. Anche se era pomeriggio, si può dire che noi avevamo mangiato a sazietà anche per la cena. Finimmo di ‘cenare’ e andammo alla macchina, prese una coperta abbastanza grande per tutti e due e poi mi porto all’entrata di un parco enorme. Peel Park. Era gigantesco, se Zayn non avesse avuto l’accortezza di prendere una piccola cartina, giuro che mi sarei persa. Arrivammo sulla sponda di un magnifico lago. Il sole tramontava tra un ventina di minuti, ormai si erano fatte le 6… di solito tornavo per cena, ma guardai Zayn che fissava estasiato il paesaggio che ci si presentava davanti, così pensai che saremmo rimasti lì per un po'… così misi da parte l’orgoglio e digitai il numero di Milly, anche se non eravamo più migliori amiche sapevo che non le sarebbe costato nulla coprirmi, per una sera.
- Che fai? – mi chiese Zayn.
- Devo avvisare che non torno.. – risposi con lo sguardo fisso sullo schermo del cellulare.
- Ciao Ma’ .. – iniziai – mi fermo a dormire da Milly … non ti preoccupare per il pigiama … passo a prendere la roba per la scuola la mattina presto tranquilla … si mamma … va bene … ciao ma’ – e riattaccai. Poi guardai Zayn che mi rivolse uno dei suoi sorrisi meravigliosi.
- Ma che cosa facciamo qui adesso? – sorrisi.
- Guardiamo quel meraviglioso panorama che si estende di fronte a noi – si sporse verso di me scostando una ciocca di capelli, dandomi un lieve bacio a stampo.
- Da quando sei così romantico? - chiesi con un sorriso sornione stampato in faccia.
- Ah quindi tu dici che non sono un tipo romantico? – chiese ironico.
- No, c’è… non lo sembri – risposi un po' incerta.
- beh credimi, ho dei lati nascosti anche io – mi assicurò. Ridacchiai, poi mi alzai in piedi per sgranchirmi un po' le gambe, lui a sua volta si alzò, ma prima che potesse farlo lui lo gettai dentro il laghetto, tanto non c’era freddo ci saremmo asciugati presto. Iniziai a correre, sapevo che non l’avrei passata liscia. Zayn riemerse completamente fradicio, e con sguardo assassino iniziò a rincorrermi, non volevo allontanarmi troppo così correvo solo intorno al salviettone, come una deficiente.

 
to be continued...
 
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Capitolo 15
*** Amore Segreto ***


Capitolo 14.
Amore Segreto.

 
 
Gira e rigira, si sa che i ragazzi sono più svelti delle ragazze, così il mio caro Zayn decise di farmi il grosso favore di buttarmi diritta nel laghetto. Almeno ebbe l’intelligenza di non lanciarmi, ma si tuffò insieme a me. Avevo il terrore dell’acqua. Ero paralizzata aggrappata al petto di Zayn, stringevo le braccia al suo collo e tenevo gli occhi serrati. Stavo male. Zayn se ne accorse e subito mi tirò fuori di lì.
- Katy tutto bene? – mi chiese adagiandomi e avvolgendomi col salviettone.
- S-si…. – risposi insicura, non sapevo se dirglielo o no. In fondo lui non lo sapeva, e se lo avesse saputo si sarebbe solo preoccupato. Così evitai di dirgli perché ero così spaventata… rimanemmo seduti sul salviettone a guardare il sole scomparire dietro l’orizzonte, lasciando spazio a un bellissimo cielo stellato, blu intenso, decorato con miliardi di stelle luminose. All’improvviso vedemmo delle piccole luci fluttuanti a intermittenza, rimasi estasiata. C’era uno sciame di lucciole che si muoveva sinuosamente sopra l’acqua, la quale rifletteva tutte quei piccoli bagliori discontinui, ma meravigliosamente belli, capaci di lasciare senza parole chiunque. Sia io che Zayn rimanemmo in silenzio, dopo molto tempo di chiacchiere; a volte profonde, a volte superficiali, ma qualsiasi cosa dicevo a Zayn, sapevo che lui se ne sarebbe ricordato, perché ci teneva a me, e me lo stava per dimostrare.
Proprio durante quello spettacolo della natura, Zayn tirò fuori dalla tasca un piccolo anellino che non riuscii a focalizzare a causa della poca luce,  poi prese fiato, come se stesse per dire qualcosa di importante in un discorso di paese.
- Katy… - esordì – questi mesi con te sono stati i più belli della mia vita… mi hai fatto tornare in me, mi hai fatto ritrovare chi veramente sono, hai tirato fuori il meglio di me, un ‘meglio’ che non sapevo nemmeno di avere… - prese di nuovo fiato – prima di conoscerti stavo andando alla malora.. come un mobile vecchio e inutile, t-tu mi hai cambiato, mi hai reso migliore, e te ne sarò sempre grato. Katy, mi sono innamorato di te, non ci posso fare nulla, non smetterò mai di farlo anche se tu dirai “no”. Quindi … - ricapitolò – Katy, vuoi essere la mia ragazza? – affermò infine, guardandomi supplichevole. Avevo gli occhi lucidi, e avevo perso il controllo delle mie emozioni, sentivo brividi lungo la schiena, le guance andare a fuoco, il corpo paralizzarsi nonostante stesse dentro combattendo per esprimere con le azioni quello che provavo.
- S-s-si – balbettai, iniziando a piangere letteralmente dalla gioia. Non lo feci esultare ne’ altro, mi fiondai su di lui facendolo cadere a terra, e iniziai a stringerlo forte a me. Era la prima persona che mi diceva quelle parole, e non avrei mai pensato che uno come lui avrebbe potuto essere la persona della mia vita. Il bacio fu lungo e si alternò a momenti passionali e momenti dolci, ma era comunque fantastico. Qualsiasi minuto con lui era fantastico. Era oramai tardi, così decidemmo di tornare…solo in quel momento mi chiesi: dove avrei dormito?
Arrivammo a casa Malik, Zayn mi fece entrare dalla finestra di camera sua, mentre lo sentii affrontare i suoi genitori che divamparono furiosi, dicendo di non volermi mai più vedere. Sentii Zayn ribattere fermo e secco ogni volta di più, fino a che non entrò in camera sbattendo la porta, trovandomi seduta a gambe incrociate accanto al letto. Le ripetute bugie mi facevano male e ricadevano come nu grande masso su di me, mi sentivo sporca la coscienza. Zayn mi notò – Cosa c’è? – chiese preoccupato.
- Noi non dovremmo stare insieme… - risposi a testa bassa.
- Dovremmo – ribadì Zayn – non sono loro a decidere – affermò.
- Grazie Zayn – risposi, sempre a testa bassa.
- Katy… - disse cercando di farmi alzare lo sguardo – Katy guardami per piacere – ripeté.
- Dimmi – alzai lo sguardo, e notai i suoi occhi sorridenti pieni di una luce… diversa, strana.
- Ti amo – dichiarò tutto di un fiato.
- Anch’ io Zayn – sorrisi e portai una mano sulla sua guancia calda e morbida, dandogli un bacio dolce ma profondo.
- Andiamo a dormire – concluse Zayn alzandosi, mi lanciò una sua maglia tirata fuori dal suo armadio.
- D-devo mettere questa??? – chiesi incredula.
- Si – rispose lui tranquillo e pacato – tanto prima o poi ti vedrò cambiarti – disse facendomi la linguaccia.
- Pervertito!! – mi gettai addosso a lui ridendo, ma mi sa che stavamo facendo un po' troppa confusione.
- Vado io in bagno a cambiarmi perché tu da qua non puoi uscire – affermò.
- E se devo fare pipì? –
- la tieni – ridacchiò e poi uscì, mi cambiai in fretta, quella maglia mi stava tanto larga che mi arrivava quasi al ginocchio.
Quando Zayn ritornò in camera rise vedendomi con addosso quella cosa.
- sei simpatico – affermai io sarcastica.
- ti sta benissimo – disse cingendomi i fianchi e dandomi un dolce bacio a stampo.
- Scem- - mi bloccai.
Era a torso nudo, con indosso solo dei boxer. A momenti mi pigliavo un infarto.
- Zayn ma ti vuoi vestire cavolo!?!? – sbraitai tappandomi gli occhi. Lo sentii ridere di gusto.
- Tanto lo so che ti piacciono i miei addominali – affermò sicuro di se’. In quel momento pensai “oh si certo che mi piacciono, passerei giornate a guardarti.. nono Katy che stai dicendo, non sono pensieri casti quelli che stai facendo, datti una calmata.” Nel frattempo avevo una faccia da allucinata e Zayn mi guardava preoccupato. Anche se mi ero ripresa lo continuavo a guardare, senza parlare. Così mi prese in braccio a mo’ di sposa e mi mise a letto.
Stava per infilarsi anche lui sotto le coperte.
- Eh no caro, sul letto ci dormo io – dichiarai.
- Eh no cara, è casa mia – ribatté lui sistemandosi.
- Allora dormo per terra io! – esclamai. Sentii Zayn sbuffare, e prese il mio posto sul pavimento, poverino mi faceva pena lasciarlo così, specialmente dopo tutto quello che aveva fatto per me in meno di 24 ore! Era tanto per mettere in chiaro che dovevamo mantenere le distanze di sicurezza, però poveretto…
- Dai vieni su – lo lasciai venire sul letto, come si fa con i cagnolini quando fanno gli occhioni dolci.
Così ci addormentammo, io appoggiata al suo petto mentre lui con la testa appoggiata alla mia.
La mattina mi svegliai e vidi ben 15 chiamate da mio fratello Jake, che diamine voleva?! Lo richiamai, dopo due squilli rispose.
- Dove sei?! Ti vengo a prendere! Ti prego Katy dimmi che non avete fatto nulla! – esclamò con tono preoccupato.
- Jake, che kafkianate stai sparando? – chiesi perplessa.
- Sei a casa sua vero? – domandò lui.
- Si, ho dormito qua. Jake ti prego dimmi che non hai spifferato nulla! – intanto Zayn mi guardava attonito.
- Oddio! Dormito si come no! Dimmi che almeno avete usato le precauzioni, sei troppo giovane per- -
- Jake santo cielo non sono una battona!! – gridai.
Zayn mi fece segno di fare meno confusione, ma continuava a guardarmi sbigottito.
Mio fratello dall’altro capo del telefono iniziò a ringraziare ogni santo che conosceva, ma era stupido o cosa?
Pensava che io mi sarei venduta al primo che passava?!

- Jake torno a casa oggi pomeriggio prima che parti, però tieni mamma e papà lontano da casa di Milly – supplicai.
- Troppo tardi – sbarrai gli occhi – dove sono?! – esclamai.
- Sono usciti adesso – rispose.
- E dove andavano?! – chiesi angosciata.
- Andavano a fare la spesa e poi venivano a prenderti da Milly –
- Oh santo cielo devo muovermi! Ci vediamo dopo! – strepitai riattaccandogli il telefono in faccia.
Zayn aveva assistito la telefonata e aveva capito ogni singola parola da ogni mia singola reazione, quindi si era vestito velocemente, e non appena ebbi riattaccato mi cambiai anche io. Mi ero dimenticata che Zayn non era uscito dalla stanza. Era lì immobile a fissarmi con un espressione inebetita dipinta sul volto.
- Zayn – lo rimproverai.
- Io te l’avevo detto che ti avrei visto cambiarti prima o poi – sorrise beffardo.
- Cretino! – esclamai ridacchiando tirandogli dietro la sua maglia.
Prese le chiavi della macchina e uscì, evitando i suoi genitori, io uscii dalla finestra da dove ero entrata e mi diressi verso l’automobile. Zayn mise in moto, saltai su al volo e arrivammo a casa Thortnon. Milly aveva una finestra che dava sulla strada, era la finestra di camera sua, che fortunatamente era al primo piano. In Inghilterra usciamo le villette a schiera e ogni casetta ha due piani e le più belle hanno anche la tavernetta. Bussai ripetutamente alla finestra, quando vidi Milly affacciarsi, coperta solo da un lenzuolo sottile.
- C-ciao K-Katy… - dichiarò quando mi vide.
- Milly mi serve un favore, puoi dire che io sono stata da te fino a stamattina e che più o meno a quest’ora sono tornata a casa? – chiesi supplichevole.
- V-v-va bene… - disse stringendo il lenzuolo.
- Grazie Milly – detto questo la salutai e Zayn mi accompagnò a casa.
- Hai visto chi c’era dentro? – chiese, tenendo lo sguardo fisso verso l’asfalto.
- S-si … - mormorai, ma poi alzai la testa – ma a me non interessa, interessi solo tu – affermai protendendomi verso di lui, lasciandogli un bacio nell’incavo del collo.
- T-ti prego non fare così quando siamo in macchina – mi supplicò. Mi lasciai andare a una fragorosa risata.

Arrivammo davanti casa, lo salutai con un lunghissimo bacio e poi se ne andò.


to be continued...
 
#Angolo Autrice:
huhuhu chi c'era dentrooo??  recensiteee ♥

 

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Capitolo 16
*** Una nuova compagna di classe ***


Capitolo 15.
Una Nuova Compagna di Classe.

 
Entrai in casa e mio fratello era spaparanzato sul divano con le patatine in mano i piedi sul tavolino mentre guardava la tivù.
- Jake! – gridai in tono di rimprovero. Lui scattò sull’attenti.
- S-sei a casa? Di già? Come mai così presto? – mi bombardò di domande. E di risposta lo guardai in cagnesco.
- Quindi non avete … ? – incominciò lui.
- Noooooooooooo! – gridai, sbattendogli la borsa sul braccio più volte. Poi me ne andai in camera tenendo le braccia tese lungo il corpo e le mani serrate in pugni. La domenica passò così, tra insulti per mio fratello e una bella sgridata per me, nel frattempo messaggiavo assiduamente con Zayn.
Lunedì arrivò con la velocità di un uragano, e per oggi le sorprese non sarebbero state poche. Mancavano 2 settimane alla gita di Londra, prima non ero così eccitata ma ora che sapevo che Zayn sarebbe venuto in gita e che lui era finalmente il mio ragazzo saremmo potuti stare insieme senza doverci preoccupare. Arrivai a scuola puntuale come sempre.. okay forse non ero sempre puntuale però oggi lo ero stata U_U
Arrivai al mio armadietto, con una espressione rilassata e felice dipinta sul viso. Louis mi venne incontro sorridendomi come era solito fare, con quel suo magnifico sorriso.
- La sai la novità? – mi chiese eccitato.
- No, cosa succede? – chiesi confusa.
- Oggi arriva una nuova ragazza, dicono che è una gnocca da paura – affermò entusiasta – e indovina un po'?! è con noi nella classe di geografia! E viene anche in gita con noi!! – esultò più volte.
- Ok però calmati Lou! – ridacchiai, e gli diedi un dolce bacio sulla guancia. Da non so dove spuntò Zayn che ci divise con fare autoritario, tutti e due lo guardammo perplessi.
- Buongiorno principessa -  disse mettendo una mano sul mio fianco.
- Oooh principessa! – strepitai contenta. Non sapevo se baciarlo o no, insomma eravamo a scuola e poi lui aveva una certa fama, occielo in che guaio mi ero messa… mi avrebbe sempre messo dopo, io non ce la potevo fare a mantenere una relazione in segreto…
Mentre pensavo tutto ciò sentii le sue labbra poggiarsi sulle mie, e un’ondata di emozioni travolgermi, chiusi gli occhi per godermi anche quel bacio, che come per tutti gli altri, avrei voluto non finisse mai. Era una sensazione incredibile e ogni volta mi esaltavo sempre più, non sapevo perché ma sapevo che quei baci erano veri. Era una mia impressione, o meglio, per me quei baci erano propriamente veri, era da poco che stavamo insieme ma sapevo che non avrei resistito più di qualche ora senza quei baci, meravigliosi stupendi baci.
Louis ci guardava con un espressione tra lo scioccato e l’arrabbiato.
- Ehmm… - mi grattai la nuca – non te l’ho ancora detto ma… stiamo insieme – risposi entusiasta mostrando la collana che ieri mi aveva regalato Zayn.
Louis, ci guardò serio, poi mi diede un bacio sulla guancia congratulandosi con me, poi guardò male Zayn
– Vedi di non farla soffrire, ti conviene per la tua incolumità, ricorda che so dove abiti.. – sussurrò minacciosamente. Poi fece per andarsene, ma non prima di avermi salutato teneramente ancora una volta – okay basta basta, le hai già dato troppi baci sulla guancia per oggi – dichiarò Zayn separandoci nuovamente. Io risi di tutta riposta, mentre Louis accennò un sorriso e poi se ne andò.
- Alla prima ora ho spagnolo – dissi.
- Io invece non lo so… - rispose Zayn indifferente.
- Zayn vedi di andare in classe o ti picchio – risi, ma d’altronde doveva recuperare un bel po' di materie e c’era poco tempo rimasto. Per fortuna non si oppose e fece come stabilito.
- Ci vediamo dopo a geografia – sorrise, per poi sfiorarmi le labbra, lasciandomi però a bocca asciutta. Si, si stava facendo desiderare, e gli riusciva molto bene, perché quel bacio ‘mancato’ fu il mio unico pensiero per l’intera ora.
Mi diressi alla classe di matematica, non potevo saltarla di nuovo, avevo già fatto anche troppe assenze, così mi sistemai nel mio banco, facendo in modo che quello accanto a me non venisse occupato da Erik, che però mordace si era messo davanti a me. Prima di iniziare la lezione il professor Hughes ci presentò la nuova arrivata.
- Ragazzi, oggi si unirà al vostro corso di studi una nuova ragazza, trattatela bene e non fatela scappare – annunciò il professore. La ragazza entrò e nell’aula calò il silenzio. C’era solo una parola per poterla descrivere. Meravigliosa. Aveva il capelli lunghi biondi e mossi, gli occhi verdi e penetranti, le labbra sottili coperte da un filo di lucidalabbra rosa chiaro, che ne risaltava la forma. I vestiti, sebbene semplici lasciavano vedere una particolare precisione e gusto nel vestire.
Come sentii sussurrare da dei ragazzi nella classe, era “uno schianto” (
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=50675344&.locale=it).
- Ragazzi, lei è Amber Lee Bauer -

 


to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
niente da dire, solo che quei due mi fanno venire il diabete :3 a voi??? recensiteee ♥

 

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Capitolo 17
*** Nuovo Amore ***


Capitolo 16.
Nuovo Amore.

 
Lei si presentò timidamente, tenendo la borsa davanti all’altezza delle ginocchia, un po' timidamente. Il professore le indicò il posto accanto a me così si venne a sedere proprio dove le avevano detto.
- Ciao io sono Courtney Saunders – mi presentai amichevolmente – per gli amici Katy –
- Chiamami pure Amber – sorrise, e che sorriso caspita era una ragazza con i fiocchi e i controfiocchi non sapevo che dire, mi sentivo molto inferiore a stare lì con lei – solo mia madre mi chiama Amber Lee quando mi sgrida – ridacchiò.
Eh ci mancava che fosse pure simpatica, era sul serio perfetta.

- Va bene – ridacchiai con lei, era piuttosto inesperta così la aiutai a individuare i gruppetti “da evitare” come le cheerleader.
- Ecco, loro evitale, tu sei molto più bella di loro, cercheranno in ogni modo di sfigurarti, non ti fidare di nessuna di loro specialmente di quella lì bionda platino. Emma. Evitala sempre e comunque. – Dopo qualche dritta, la lezione finii, e le cheerleaders come previsto arrivarono all’attacco.
- Amber non stare con questa sfigata – disse emma indicandomi – noi facciamo gli allenamenti ogni giorno dopo scuola vuoi unirti a noi? Ti fissiamo un piccolo provino – sorrise soddisfatta, ma quel ghigno malefico non prometteva niente di buono. – No grazie, Katy è stata molto gentile quindi penso che starò con lei, non mi interessa fare la cheerleader – rispose prontamente, ma gentilmente allo stesso tempo, aveva già capito tutto la ragazza. La mia stima per lei cresceva minuto dopo minuto!

Mentre stavamo chiacchierando, Erik che non si era ancora fatto vedere, arrivò da dietro di me.
- Erik lasciami stare – cercai di divincolarmi dalla sua presa, Amber ci guardava sbigottita.
- Tu sei solo mia ok? Quel Malik non ti merita quindi tu starai con me, e lascerai lui capito? – mi minacciò.
- Ma neanche per sogno! Lasciami! – ribattei.
- No – replicò lui, rendendo la presa più forte.
- Lasciala stare! – avrei riconosciuto quella voce ovunque.

In meno di un secondo Erik era steso sul pavimento marmoreo dell’istituto con un labbro rotto, mentre Zayn mi stringeva continuando a chiedere – Tutto a posto? Ti ha fatto qualcosa? –

In realtà non ero molto spaventata però, ne approfittai per stare appoggiata al suo petto per un po' :3 (xD)

Erik, vigliacco com’era scappò subito, senza dare altri problemi, prima che arrivasse la preside. Amber era ancora bloccata lì con lo sguardo perso nel vuoto.

- Amber? - La chiamai.
- S-si scusa – mi guardò perplessa.
- Non è successo niente tranquilla – cercai di tranquillizzarla, iniziava bene l’anno, dopo un’ora aveva già assistito a una ‘rissa’. Ma si sarebbe dovuta abituare, i ragazzi della squadra di football e gli altri non andavano d’accordo.
- Wo- - stava per dire Zayn, ma lo guardai in cagnesco – tu sei più bella – mi tranquillizzò lui dandomi un dolce bacio. Oramai tutti sapevano che eravamo fidanzati. Stavo per attirare l’odio di mille cheerleader…
- Amber, lui è Zayn, Zayn, Amber Lee, la nuova ragazza –
Si strinsero la mano, e li presentai, poi guardammo insieme l’orario di Amber, aveva geografia con noi. Ci avviammo tutti insieme alla classe, mentre Zayn mi stringeva la mano chiacchieravamo amichevolmente on Amber, era così bella la sensazione della sua mano intrecciata alla mia, così uniti, non l’avevo mai provata con nessuno, sapevo che potevo fidarmi di lui. Non avrei mai pensato di potermi innamorare di un ragazzo come Zayn, un gasato che si credeva figo sempre e comunque, forse perché lo era xD Così diversi ma così simili, era la mia metà, la metà che mi mancava, la metà che mi completava. Era la mia metà e di nessun altro.
Arrivammo alla classe di geografia, e io mi andai a sedere vicino a Zayn dato che mi continuava a tenere la mano, facendomi capire di stare vicino a lui. Louis era davanti a noi, nel penultimo banco e Amber si sedette timida di fianco a lui.
- E’-è lei? – chiese Lou incredulo.
- Si – ridacchiai io.
- Piacere Amber – si presentò.
- Louis – disse di rimando – piacere di conoscerti – le porse la mano con fare da gentiluomo e fece il baciamano. Li guardavo intenerita ma stavo per scoppiare a ridere. Non ce lo vedevo proprio Louis a fare il gentiluomo xD
Amber arrossì violentemente, e si lasciò andare una risatina.
La professoressa Darren entrò e presentò alla classe Amber, poi c’era l’intervallo così finita l’estenuante lezione andammo in cortile, un sacco di ragazzi si avvicinarono a Amber si presentarono e alcuni le chiesero anche il numero di telefono, mentre Louis li guardava geloso.

 


to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
cosa ne pensate di amber?? *-* io la adoro :D
recensiteee ♥

 

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Capitolo 18
*** Taking Chances ***


Capitolo 17.
Taking Chances.

 
[Louis]
Era uno splendore, i suoi capelli morbidi, i suoi occhi verdi, come il prato d’estate, un viso delicato e favoloso. Un fisico mozzafiato, curata in ogni dettaglio come se fosse una bambola di porcellana, la pelle olivastra più scura di quelle delle bambole, la rendeva ancora più affascinante. “caro Louis ti sei preso una bella cotta” ecco quello che mi venne in mente quando la vidi arrivare vicino a Katy, che per quanto fosse bella, non la eguagliava. Erano tutt’e due tremendamente belle però in modi diversi, una era bionda l’altra era castana, una aveva gli occhi verdi e l’altra gli occhi color mare, come i miei. Forse avevo scambiato quello che provavo per Katy, pensavo fosse più di un’amicizia, ma solo quando vidi Amber capii che avevo confuso tutto.
Mentre facevamo merenda in cortile una marea di ragazzi le si avvicinava e alcuni le chiedevano anche il numero. Dire che ero rosso di gelosia era dire poco. Avevo fatto un po' lo stupido quando ci siamo presentati, spero non mi abbia preso per un ragazzo poco serio. Sta di fatto che per me lei era già mia, non mi importa cosa avrei dovuto fare per averla, fosse stato anche un viaggio fino alla luna, per lei avrei fatto di tutto. Era una ragazza timida, ma sapeva quello che voleva, e non ci metteva molto per ottenerlo. Determinata proprio come Katy, era sorprendente come riusciva ad avere sempre la risposta pronta. Si somigliavano molto caratterialmente, non mi stupisco del fatto che avessero legato così da subito.
 
[Katy]
Amber si rivelò un ottima amica, forse avevo solo sbagliato persona, forse Milly non era l’amica giusta, si dice che chi trova un amico trova un tesoro, però un tesoro non lo trovi tutti i giorni, bisogna cercarlo per molto tempo, e nonostante i mille sforzi non sempre riesci a trovarlo. Sapevo che non potevo sostituire Milly da un momento all’altro, aveva avuto una parte importante nella mia vita, ma era tempo di cambiare pagina, dovevo provare a essere amica con qualcun’altra. Amber. provare non costa nulla. Se anche Amber si fosse rivelata una falsa amica, avevo imparato a non dare troppa fiducia così da non rimanere delusa, di nuovo. Con Louis era tutto diverso, gli avevo dato fiducia solo dopo aver capito quanta lui ne aveva data a me, sapevo che ci teneva a me, ma allo stesso tempo sapevo che l’amicizia con un ragazzo è diversa da quella con le ragazze, non ci sono tutte quelle smancerie, non c’è bisogno di dirsi “ti voglio bene” perché anche se a volte faceva cose che mi davano fastidio, mi dimostrava sempre quanto ci teneva a me e alla mia amicizia. E gli sono infinitamente grata per essermi stato vicino quando nessun’altro poteva capirmi, lui c’era riuscito, perché era semplicemente lui, anche quando faceva il deficiente per strada, quando faceva il pagliaccio in classe, con quel suo sorriso sincero mi faceva capire che lui era fatto così, e io lo accettavo. Nessuno doveva cambiare per piacere all’altro, eravamo amici perché eravamo diversi. Ed è perché siamo diversi che possiamo avere la nostra propria personalità, se fossimo tutti uguali sarebbe noioso. Tutti bravi, tutti belli, tutti simpatici. Che noia. Ognuno era da apprezzare per le sue qualità, e Louis lo apprezzavo per la sua spontaneità disarmante.
 
[Zayn]
Devo dire che la nuova arrivata era un vero e proprio schianto. Insomma: bionda, occhi chiari, fisico da modella, alta, portamento elegante… avrebbe fatto questo effetto a chiunque. Katy mi guardò quasi scioccata quando stavo per fare un fischio d’approvazione per quella ragazza, ma anche se ammettevo che era veramente bella, io avevo già la mia preziosa gemma di altissimo valore. La ragazza che aveva il mio cuore, che me lo aveva strappato con dolcezza infinita e che lo teneva stretto al suo, quella ragazza i cui baci mi mandavano in paradiso, quelle labbra carnose che senza alcun lucidalabbra erano uniche e rare proprio come i suoi occhi che espressivi com’erano lasciavano vedere ogni sua emozione, e ogni volta che la guardavo mi perdevo in quell’oceano profondo, come lei. Una ragazza che si nascondeva, ma che valeva più di qualsiasi altra che si faceva notare. Insicura, ma senza nulla da temere. Ero stato fortunato ad aver trovato un tesoro come lei. Con quella sua voce delicata, potente, squillante, soave, vigorosa e significativa. Non servivano parole per risaltare la sua bellissima voce, che solo di rado avevo potuto sentire, si vergognava di farsi sentire da chiunque, quando invece avrebbe dovuto essere sentita da tutti. 
Il concerto si avvicinava sempre più e lei era sempre più agitata, sapevo che lo era anche se non lo dava a vedere. Insieme al concerto si avvicinava la gita, la cosa che più stavo aspettando da quando le chiesi di essere la mia ragazza, saremmo potuti stare insieme senza preoccuparci di nessuno. Oggi era il giorno della partenza, diciamo che con i miei genitori avevo quasi aggiustato il tiro, d’altronde grazie a Katy i miei voti erano migliorati tantissimo, studiavamo tutti i pomeriggi insieme, con anche Louis e Amber i quali però non avevano ancora deciso di mettersi insieme. Quanto ci voleva?!
Anche con Louis avevo sistemato le cose, aveva capito che poteva fidarsi di me, menomale.
Eravamo al parcheggio dove avremmo preso il pullman per giungere alla nostra beneamata Londra.
C’erano tutti i genitori ad aspettare così io e Katy rimanemmo distanti, fino al momento in cui salimmo sull’autobus.
 
[Katy]
Era il giorno della partenza, io e Amber avevamo legato tantissimo in queste 2 settimane. Avevo fatto lo ‘sbaglio’ di essermi affezionata troppo a lei, come lo ero stata a Milly. C’era anche lei sul pullman, sempre vicino a Harry, era lui che quel giorno era sotto le lenzuola con lei, ancora le immagini mi frullano per la testa, avrei preferito non vedere. Anche se ero innamorata di Zayn, sapevo che ben presto Harry detto anche “Il Flirt” dai suoi compagni, l’avrebbe tradita, ne ero sicura. Io però, non ci sarei stata. Sarebbe stata da sola e sarebbe tornata in ginocchio da me a chiedere perdono, perché aveva sbagliato e lo sapevamo entrambe. Ma oramai lei era una cosa che non mi riguardava più. Eravamo distinte e lontane.
Amber, era simpaticissima, era molto simile a me in fatto di carattere, anche se lei per via della famiglia straricca che aveva, aveva un po' di vizi in più dei miei. Suo padre era tedesco, infatti Bauer non era proprio un nome comune in Inghilterra. I miei genitori e i suoi andavano molto d’accordo, mentre con quelli di Zayn… meglio lasciare stare. Avevo provato in ogni modo con mio padre, ma era irremovibile, orgoglioso com’era. E date le sue ripetute reazioni negative, non avevamo ancora detto niente ai nostri genitori del fatto che eravamo fidanzati. La gita era l’occasione perfetta per stare da soli, insieme senza preoccuparci di orari e di intrusi in casa. Spesso andavamo in biblioteca a studiare insieme a Louis e Amber, che avevano legato molto, ma non si decidevano a dichiararsi. Amber quando eravamo da sole non faceva altro che parlare di Louis. “Louis qua, Louis là, Louis quello, Louis questo…” mamma mia certe volte mi dava quasi sui nervi, nemmeno io ero così insistente nel parlare di Zayn! Certo ero contenta per loro, però per carità! Abbiate pietà della mia anima!! Si scambiano moine tutto il tempo, ma non si decidono a dirsi che si piacciono a vicenda. Mamma mia quanto è complicato l’amore!
 
[Amber]
Eravamo arrivate al parcheggio dove, con la classe di geografia, avremmo preso il pullman che ci avrebbe portato a Londra, non l’avevo ancora vista da che ero arrivata in Inghilterra. L’idea della gita mi emozionava, specialmente perché era la prima gita che facevo con una classe che conoscevo appena da due settimane. La prima persona con cui avevo fatto amicizia era Courtney Saunders ossia Katy, che devo dire che ci ha messo veramente poco per diventare la mia migliore amica, sapeva come farmi ridere, e mi consolava quelle volte che ero triste, si preoccupava per me e si è sempre resa disponibile ogni qualvolta avevo bisogno di una mano o di una dritta. E poi mi ha fatto conoscere persona fantastiche, come Zayn e Louis. Zayn è il suo fidanzato, che non è male eh, mentre Louis è il suo migliore amico ma mi ha assicurato che non c’è niente tra di loro, lo spero bene!!
Si Louis mi piace un po' .. anche se fa molto il cretino è bravo e dolce e gentile e simpatico e .. si va bene lo ammetto, sono cotta. Lui con quei suoi occhi azzurri, lui con quel suo sorriso sincero, semplicemente lui con quel comportamento infantile, buffo ma spontaneo. Non potrei desiderare nulla di migliore. E’ una persona fantastica e ho assolutamente bisogno di una persona…come lui. 

to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
cosa ne pensate di loumber (louis e amber)? si metteranno insieme?? :3
mi scuso se i capitoli sono strambi, alcuni lunghissimi altri cortissimi, da questo in avanti saranno un po' più 'regolari'.
un bacio :D e recensiteee ♥

 

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Capitolo 19
*** Rivelarsi ***


Capitolo 18.
Rivelarsi.

 
[Amber]
Devo dire che il trasloco di mio padre mi ha reso la vita migliore, finalmente posso cambiare la mia reputazione, finalmente posso scegliere di nuovo chi essere.
Prima nella vecchia scuola in Germania ero la cattiva ragazza, la ragazza che andava con tutti, che se la tirava, che veniva usata e scaricata ma non si opponeva. Anche se tutti quei ragazzi che mi hanno usata, mi hanno sempre spezzato il cuore.
Non era una zoccola, la vecchia Amber Lee, veniva solo dipinta così. Venivano raccontate cose false sul mio conto e odiavo essere chiamata battona, zoccola o cose simili.
Ora avevo la possibilità di scegliere di nuovo chi essere e l’avrei sfruttata al massimo. Anche grazie a Katy, era nata una nuova Me.
Al parcheggio c’erano già quasi tutti, notai Katy e le corsi in contro lasciando le valigie in mano ai miei. (http://www.polyvore.com/amber_katy_01/set?id=50675344 ho scelto una foto x farvi immaginare più o meno Katy, ho dovuto scegliere magari ne metterò altre d’ora in poi, perché non mi sembrava giusto mettere una foto per Amber e non per la protagonista xD, ps. Fate fina che Katy non abbia quella fascia in testa .__.)
Avevamo tutte due una bella valigiona piena, io ne avevo due, ma tralasciamo i dettagli, poi avevamo una borsa più piccola per il viaggio, da tenere sul pullman con dentro tutto l’occorrente, disinfettante,  cerotti, trucchi, detergente, sapone per le mani, salviettine umide, portafogli, macchina fotografica, telefono (imperdibile) e per finire: fazzoletti, tanti tantissimi fazzoletti. Sia io che Katy eravamo allergiche a tutti i pollini che girano in questa stagione, quindi ci eravamo ben attrezzate.
 
[Louis]
Giorno della gita, oggi avrei dovuto fare la mia mossa, una volta arrivati in albergo le avrei detto che mi piaceva, si finalmente mi sarei deciso. Ce la potevo fare. Salimmo sull’autobus, e Amber si sedette affianco a me, mentre Katy era davanti a noi con Zayn. Ogni tanto controllavamo davanti, e li vedevamo sbaciucchiarsi.. una cosa abominevole. Mentre Amber continuava “come sono carini” io volevo fargli i dispetti ma lei me lo impediva, sta di fatto che le ore che ci mettemmo per arrivare a Londra passarono in un batter d’occhio. Con lei tutto era più leggero. Ero sicuro di avere trovato la ragazza giusta.
 
[Zayn]
Al parcheggio feci una fatica tremenda per non saltarle addosso. Con quei pantaloncini corti che lasciavano vedere le sue gambe perfette, e quella maglia che le cadeva morbida lungo i fianchi, e mostrava alla luce del sole la sua pelle abbronzata, lucida e morbida. La scollatura, beh mi lasciava libero di farmi 18546985 mila filmini mentali al minuto. Poi quei suoi occhi, che mi mandavano in tilt ogni volta che  mi sorridevano, si i suoi occhi sorridevano lasciavano trasparire ogni emozione che lei provava, e poi mentre prendevamo posto mi sorrise, sedendosi accanto a me. Quel sorriso, non potete immaginare quanto era brutto vederla lì, con Amber, e io non potevo nemmeno guardarla, perché sia i miei che i suoi ci tenevano sott’ occhio. La tortura finì presto, per fortuna e sul pullman non appena si sedette affianco a me la salutai con un bacio, che le comunicava quanto mi fosse mancata. Era lunedì e quella domenica non ci eravamo potuti vedere a causa della “preparazione valigie” che i nostri genitori ci avevano obbligato a fare. Il rosso le donava molto, non a caso era il suo colore preferito, insieme al blu, che le stava d’incanto, il mio colore preferito. Volevo farle una sorpresina mentre eravamo a Londra…
 
[Katy]
Salii sull’autobus e mi sedetti affianco a Zayn mentre Amber già si posizionava accanto a Louis, che non aspettava altro, diciamocelo xD. Non appena mi sedetti Zayn mi prese il viso e mi baciò passionalmente, all’inizio ci rimasi un attimo ma ricambiai subito, e con quel bacio mi fece capire quanto gli fossi mancata. Anche lui mi era mancato tantissimo, sentire di nuovo le sue labbra carnose sulle mie era una sensazione più che piacevole, oserei dire paradisiaca. E pensare che era solo un giorno che non ci vedevamo. Oramai eravamo una cosa sola, nemmeno i nostri genitori, per quanto ci tenessero sotto torchio riuscivano a tenerci lontani, volenti o nolenti avrebbero dovuto accettare la cosa. Non erano ancora a conoscenza del nostro fidanzamento, ma mentre eravamo sull’autobus ne discutemmo. Decidemmo di dirglielo tornati dalla gita. Quando prendemmo insieme questa decisione ebbi come un flash-future e vidi mio padre che all’annuncio perdeva colore e sveniva. Strabuzzai gli occhi, perché mi parve di viverla in quello stesso istante, e Zayn mi guardò perplesso, svegliandomi da quello stato di trance.
- A cosa stavi pensando? – mi chiese, guardandomi intensamente negli occhi come era solito fare, mi guardava diritto negli occhi perché sapeva che questi parlavano da se, i miei occhi non celavano le mie emozioni, non ci riuscivano e per vedere se mentivo mi fissava così profondamente.
- N-no ho appena avuto una specie di flash-future – dissi spostando lo sguardo.
- Cosa? – domandò nuovamente. Risi alla sua reazione e poi spiegai – ho immaginato la reazione di mio padre quando gli diremo della cosa – a quel punto lui si unì alla mia risata.
to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
Stimo Amber LOL ;D e voi? qual'è il vostro personaggio preferito? :3
un bacio :D e recensiteee ♥

 

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Capitolo 20
*** Primo Giorno a London Town ***


Capitolo 19.
Primo giorno a London Town.

 
- Ho quasi paura a immaginarmelo – rispose ridendo – o prende un fucile e mi ammazza o sviene –
- La prima non penso proprio, glielo impedirò io – risi portando una mano alla fronte, tirandomi ai lati la frangia.
- Oh ma che tenera la mia principessa – ripose lui ancora sorridendo.
- Si farò come nei film e mi lancerò per salvarti! – risi pensando alle scene dei film, quando mi ci mettevo potevo sembrare piuttosto locca, ma per fortuna Zayn sapeva che ero sempre sincera con lui.
- Al massimo lo farò io no? – disse alzando un sopracciglio.
- No – risposi, poggiando dolcemente le mie labbra sulle sue, circondandogli con le braccia (come riuscivo) il collo.
Louis si sporse per vedere cosa stava succedendo e ci vide sbaciucchiarci, sentivo Amber che commentava “Che carini!” mentre Louis avrebbe voluto farci i dispetti, ma per fortuna Amber sapeva come tenere a bada Lou.
Arrivammo in un batter d’occhio. Però non era ancora finito. Dovevamo portare le valigie nelle nostre camere, molto velocemente, e poi ritornare giù perché avremmo subito iniziato con un piccolo tour di Londra.
(ascoltatela mentre leggete il resto http://www.youtube.com/watch?v=kmopJilStSA)
Eravamo su un Big Red Bus, nel piano di sopra a cielo aperto. Lou sembrava un bambino alle giostre, continuava a fare battute sceme e a salutare la gente per strada, i quali lo guardavano perplessi scherzava con Amber, la quale non poteva fare a meno di ridere a sua volta. Io e Zayn eravamo soli, nel fondo dell’autobus guardando Londra e ogni sua magnificenza. (avete presente il video One Thing? ecco loro fanno lo stesso giro) stavamo guardando tutti i monumenti e continuavamo a ridere, tra le cretinate di Louis e i baci di Zayn mi stavo godendo questa bellissima e rarissima giornata di sole londinese.
Volevo divertirmi al massimo, e lo stavo facendo fuori da Bradford, finalmente. I professori ci lasciarono le cosiddette ore d’aria. Avevamo a disposizione due ore intere per fare tutto quello che ci passava per la testa.
Andammo in un centro commerciale e trascinammo dentro anche Louis e Zayn che ci guardavano annoiati, si trascinavano facendo finta di essere stanchi. Una volta usciti da lì loro decisero la nostra prossima meta: il parco. Dove rimanemmo per il resto del pomeriggio. Scherzavamo e ridevamo, come mai prima d’ora in vita mia. Tanto per cambiare Louis decise di fare una bella gara a gavettoni, vinceva chi era meno bagnato. Possiamo dire che perdemmo tutti quanti, Louis compreso. Nonostante alcuni piccoli nascondigli sia io che Zayn venivamo tanati e alla fine eravamo fradici, così tutti ci rivoltammo contro Louis che iniziò a correre per il prato urlando come una femminuccia. Santo cielo stavo morendo dal ridere, penso che le mie guance si fossero bloccate, non riuscivo a smettere di ridere e sorridere. Stavo bene. Correvamo di qua e di là per il parco mentre la gente di guardava esterrefatta, ma non ci importava tanto non li avremmo mai più rivisti. Corremmo fino al St. James’ park e poi fino allo Speakers Corner, luogo utilizzato da tutti per esprimere la propria opinione, e Zayn proprio da lì urlò “ti amo Katy!!” ero bordeaux dalla vergogna, ma allo stesso tempo ero contenta che non avesse paura di dirlo.
- Zayn!! Cosa fai!? vieni giù! – lo sgridai, ancora con le guance color fuoco. Lui scese e mi si avvicinò prendendomi il volto tra le mani – Lo dirò al mondo, quindi abituati – posò la sua fronte contro la mia e mi sorrise con quel sorriso fantastico e indescrivibile, poi mi prese per mano e iniziammo di nuovo a correre. Mi fermai stanca, e mi lanciai per terra, seguita a ruota da Amber.
- E’ da tutto il pomeriggio che corriamo di qua e di là – si lamentò lei. Ridemmo tutti di gusto, anche se erano piccole cose stupide, ci stavamo divertendo un mondo. Per fortuna ci asciugammo in poco tempo, così facemmo un altro giretto per il centro di Londra, tanti vucumprà che ci offrivano le cose più strane, e un sacco di negozi pieni di vestiti bellissimi. Io e Amber ce li segnammo perché l’indomani ci saremmo volute tornare, come possono due patite di shopping non andare da Harrods?! Poi incontrammo un piccolo e modesto bar dove comprammo un bel gelato, me lo gustavo mentre camminavo mano nella mano con l’amore della mia vita. Si non ho paura a definirlo così sono sicura che era lui, mi faceva stare bene sempre e comunque. Era diventato la mia vita, il mio mondo. Il mio grande e perfetto mondo, nel quale sapevo di poter trovare riparo, perché lui ci sarebbe sempre stato per me. Non mi avrebbe mai lasciato e lo sapevo. Louis e Amber erano altrettanto fantastici. Avevo le 3 persone migliori dell’universo qui con me. Cosa potevo volere di più?


 
to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
Ringrazio tutte quelle che recensiscono e anche chi la segue in silenzio, grazie grazie grazie :)
un bacio :D e recensite in tanteeeee ♥

 

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Capitolo 21
*** Everlasting Love ***


Capitolo 20.
Everlasting Love.

 
Tornammo al punto di ritrovo con la classe e rientrammo in albergo.

Mentre entravamo nelle nostre stanze Zayn mi lasciò con un dolcissimo bacio. 


Ci vediamo dopo” disse facendomi l’occhiolino. All’inizio non compresi, poi quando entrai in camera e mi spaparanzai sul letto vidi sul cellulare un messaggio da Zayn. “Alle 8 di stasera ci infiltriamo in camera vostra, fate sgombrare le altre. Louis deve fare una cosa importante” gli risposi preoccupata “se ci beccano andiamo nei casini, vedi di non fare guai Malik” ma allo stesso tempo contenta “ma allora si è deciso?!” mi rispose con un “si” e la faccina che fa la linguaccia. Capii che oramai aveva deciso, e quando Zayn prendeva una decisione, ahimè non si poteva fare niente per fargli cambiare idea. Non vedevo l’ora che fosse stasera. Nella camera con noi c’erano due ragazze normali, quasi invisibili anche loro. Come me… e  Milly… quando era mia amica… gli chiedemmo se gentilmente potevano andare nella stanza dei ragazzi al posto di Zayn e Louis, ovvero sarebbero dovute stare con Niall e un altro ragazzo Tony, sempre uno di quelli invisibili. Le ragazze, sebbene opposero un po' di resistenza all’inizio poi cedettero e alle 8 erano nella camera 106 al posto di Zayn e Louis, mentre Zayn e Louis erano nella nostra camera, la numero 133. Era bellissimo pensare che solo noi della nostra classe occupavamo un piano di un albergo! xD Noi ci eravamo fatte un bella doccia, ci voleva dopo un pomeriggio scatenato con Louis! Arrivarono, di soppiatto, senza farsi sentire. Ci salutarono con un bacio. Si avete capito bene. Un bacio. Anche Louis e Amber. 
Quando entrarono Zayn si avvicinò a me, quasi minacciosamente, per poi lasciarmi un bacio dolce e sfuggente. Proprio in quella frazione Louis sorprese Amber con un bacio, forse Lou voleva darle solo un piccolo bacio a stampo ma io e Zayn avevamo terminato con le moine amorose e guardavamo Lou e Amber. Il bacio era diventato sempre piú passionale e nessuno sembrava intenzionato a smettere. Ci scambiavamo occhiate perplesse ma allo stesso tempo complici e compiaciute. "Finalmente" esclamammo in coro. Fu solo allora che Amber e Louis si staccarono imbarazzati. Si guardavano timidamente.  
Oh ma per favore non fate i timidi che fino a un attimo fa vi stavate sbranando l'un l'altro!” Zayn cercò di non ridere alla mia affermazione, ma mi diede ragione.  
Louis” disse Zayn facendo un cenno col capo. Louis prese le mani di Amber  
Amber” esordì Louis un po' agitato, si vedeva, solo poco... “i-i-“. Ecco che iniziava a balbettare. Proprio non ci voleva. Gli rifilai uno sguardo di incoraggiamento più che di rimprovero e lui in risposta prese un bel respiro profondo. Amber intanto lo osservava speranzosa. “Amber, è da quando quel giorno arrivasti in classe insieme a Katy che posso gli occhi su di te. E forse non solo io” aggiunse “da allora non ho smesso di pensarti un attimo, sei il primo pensiero che al mattino mi sveglia e l'ultimo quando la notte mi culla. Stavo aspettando il momento giusto per dirtelo e non volevo sprecare un occasione come Londra, voglio vivere quest'esperienza con te.. Quindi.. Amber Lee Bauer... 
Si si si si!” gridò lei saltandogli al collo, non lasciandolo parlare.  
D-davvero?” chiese lui con quasi le lacrime agli occhi.
Davvero cosa?” sussurrai a Zayn, il quale mi rispose con una faccia scioccata “A volte sei molto sentimentale e romantica, Katy, ma certe volte mi chiedo come fai a essere così inopportuna” mi rispose sussurrando, sempre con quell'espressione stampata in faccia.
E tu da quand’è che hai imparato il termine ‘inopportuno’?” replicai alzando un sopracciglio.
‹‹Zitta Saunders›› disse zittendomi con un dolcissimo bacio.
‹‹Avete finito?›› borbottò Louis.
‹‹Dai lasciali stare›› intervenne Amber. Quanto stimo quella ragazza? Ci staccammo di malavoglia e Louis corse in direzione del letto per prendere saldamente in mano un cuscino e dare inizio a una vera e propria battaglia di cuscinate. Per quanto io e Zayn ci nascondessimo in qualsiasi luogo abbastanza largo per tutt’e due, Louis ci scovava sempre. Alla fine c’erano piume ovunque. E io sono allergica agli acari. Iniziai a starnutire, ma non smettevo di ridere, mi stavo divertendo troppo per poter stare male proprio in quel momento!
‹‹Katy tutt’okey?›› mi chiese Zayn posando una mano sulla mia schiena, avvolgendomi in un caldo abbraccio.
‹‹Si si›› risposi tra uno starnuto e l’altro.
‹‹Dai basta Louis…›› affermò Zayn, capendo che c’era qualcosa che non andava. Avevo iniziato a starnutire da quando un cuscino si era aperto, avevo gli occhi gonfi e mi pizzicava il naso, ogni tanto anche qualche lacrimuccia usciva esasperata dai miei poveri occhi. Passammo il resto della serata abbracciati sul letto, mentre Amber e Louis raccoglievano ogni singola piuma. Non appena ebbero finito, era così tardi che si dovettero salutare e tornare nelle loro camere. Domani sarebbe stata una grande giornata.
Ci svegliò la simpatica sveglia di una delle due ragazze, delle quali non mi ricordo già più i nomi.
Non appena scendemmo, trovammo già tutta la classe nell’atrio, mentre la prof. Darren cercava inutilmente di fare l’appello. Dire che era una giornata ‘piena’ era dire poco. Ci aspettava: Visita guidata al British Museum, Visita al Madame Toussauds, e alla Tower of London, per poi fermarci, dopo cena, al celeberrimo London Eye.
Ci eravamo vestite abbastanza comode ma non troppo scollate, dovevamo andare a un museo e non facevano entrare le tipe in minigonna, e... notando le cheerleader penso che loro rimarranno tutte quante ad aspettarci al chiosco. (http://www.polyvore.com/katy_02/set?id=51628735&.locale=ithttp://www.polyvore.com/amber02/set?id=51629560&.locale=it)
Per fortuna la giornata passo in fretta, finalmente arrivò la sera.
‹‹London Eye Arriviamooo!›› annunciò Amber eccitata. Louis le era perennemente appiccicato, erano come il pane e la nutella, da soli buoni ma insieme deliziosi. Scegliemmo una cabina tutta per noi quattro. Guardavamo il meraviglioso panorama londinese che si estendeva sotto di noi. Luci e luci, il Tamigi percorso da tantissimi traghetti, un sacco di Double Decker e miriadi di ragazzi, miriadi di ragazzi innamorati, proprio come noi.
Tutto era perfetto. Io e Zayn, abbracciati, vicini, stretti, niente e nessuno ci avrebbe potuto separare. Ma il giro sfortunatamente finì, troppo presto per i miei gusti.
Tornammo in albergo per le 10, e i professori ci ordinarono di andare a letto. Louis e Amber si diedero la buona notte con un piccolo bacio a stampo. Ma Zayn non voleva lasciarmi, e  io non volevo lasciare lui. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò con molta passione, come se avesse paura di perdermi, e io ricambiai. Portai le braccia al suo collo, non volevo che finisse. Ma Amber mi trascinò letteralmente dentro chiudendo la porta in faccia a Zayn.
‹‹Amber!!›› la sgridai.
‹‹Se non ti staccavo e lasciavo entrare Zayn in camera domani ti trovavo incinta! ›› replicò lei.
‹‹Ma che stai dicendo?!!! ›› gridai, con le gote che andavano a fuoco.
Ci addormentammo così, mentre ci sfottevamo a vicenda. Eh beh, Amber la apprezzo soprattutto perché è estremamente sincera con me :)


to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
Ehilà :) che ne pensate di questo capitolo? vi ringrazio tanto per le recensioni che lasciate e ringrazio anche chi non recensisce ma la segue in silenzio :)
ho sistemato un po la formattazinoe vi piace? le scritte in grassetto per i discorsi così la seguite meglio :D o no?
fatemi sapere con una recensioneee *.* 

~ xx. ♥

 

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Capitolo 22
*** Lively Night. ***


Capitolo 21.
Lively night.

 
Altri due giorni passarono, domani sarebbe stato l’ultimo. Visitammo praticamente tutta Londra, da Westminster alla Tate Modern Gallery, dal Piccadilly circus al Globe Theatre di Shakespeare. Zayn mi disse di comprarmi un vestitino che stasera sarebbe stata speciale. Così durante le ore d’aria giornaliere, io e Amber andammo da Harrods, mentre Zayn e Louis giravano per il magazzino in cerca di chissà cosa.
Provammo di tutto. Prendevamo un vestito a testa ed entravamo nel camerino (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=51648004&.locale=it) uscivamo e ci guardavamo a vicenda.
‹‹Nah troppo brillantoso›› affermai io.
‹‹ Nah troppo antiquato›› disse lei.
(http://www.polyvore.com/amber_katy_03/set?id=51648947&.locale=it)
‹‹Nah troppo sciccoso›› disse riferendosi al mio vestito viola shocking.
‹‹Idem›› affermai alludendo al modello che indossava, simile al mio, ma di un color verde muschio.
‹‹Prima te lo togli meglio è›› osservò, accompagnando una smorfia.
‹‹Santo cielo per carità togliti quell’obrobrio!›› esclamai allibita.
‹‹Ma dove devi andare? A una fiera di paese o a un appuntamento!?››
‹‹Quanti anni ha quel vestito? Per piacere levatelo!››
Beh il pomeriggio passò così… C’è da dire che almeno eravamo sincere tra di noi. Provammo una marea di vestiti, penso che le ore d’aria fossero addirittura finite… Poi però, quando meno ce lo aspettammo, arrivò quello perfetto.
Amber trovò un vestito con il corpetto rosso a una sola spallina, stretto sotto il seno e che poi scendeva largo a tronco di piramide. Me lo porse e, entrata per l’ennesima volta nel camerino, mi cambiai, ancora. Lei aspettava seduta sulla poltroncina, con in mano una rivista di moda. Uscii mostrandomi timidamente, quasi con la paura di essere vista da qualsiasi altra persona oltre ad Amber.
‹‹Il vestito è perfetto ma tu non vai bene così…›› affermò.
‹‹Amber grazie, sei molto d’aiuto!›› la guardai sarcastica.
‹‹Ma non in quel senso! Tonta! Cambiati le scarpe!!›› in effetti le superga rosse non erano proprio il massimo con un vestito da sera… Amber sparì per quasi un minuto e tornò con dei tacchi vertiginosi. ‹‹Amber, grazie dell’aiuto ma io butto dentro››  esclamai riferendomi alle scarpe. Per quanto mi piacessero i tacchi, non avevo alcuna intenzione di uccidermi su dei trampoli per fare l’equilibrista imbranata. No grazie.
‹‹Tu ora vai dentro e ti metti queste. Ora.›› affermò con un tono deciso e alquanto minaccioso. Terrorizzata da quel suo sguardo ‘assassino’ entrai e passarono 5 minuti abbondanti prima che riuscissi a infilarle e a camminare, stando in piedi come una persona normale. Uscii dal camerino, con cautela camminando lentamente, per non ammazzarmi. Alzò lo sguardo dalla rivista, e mi rivolse un sorriso compiaciuto.
‹‹ P e r f e t t a! ›› sillabò esclamando ad alta voce, ma a voce così alta che metà negozio si voltò nella nostra direzione. Sarei voluta scomparire. Bordeaux dalla vergogna mi richiusi nel camerino e mi sfilai il vestito e, cosa più importante, le scarpe. Uscii e mi lanciai tra i porta-vestiti, per scegliere il vestito che LEI avrebbe indossato questa sera. Eh si non era un’uscita a due ma a quattro, non potevamo lasciare fuori Amber e Louis.
Trovai un vestito fantastico e la costrinsi a provarlo, non le piaceva il fuxia ma dato che io avevo accettato il suo consiglio, lei accettò il mio. Come previsto, stava d’incanto. Scelse da se i tacchi e gli accessori, eh già perché non ci facemmo mancare nulla, comprammo anche borse e accessori. Sarebbe stata una serata epica.
Arrivammo al punto di ritrovo e ci dovemmo assorbire tutte le lamentele dei compagni che ci stavano aspettando. Notai tra la folla di ragazzi Milly, che si sbaciucchiava con Harry. Mi stupii del fatto che stavano ancora insieme. Ero sicura che Harry le avesse fatto le corna come del fatto che quella del professor Hughes era una parrucca di pessima qualità. Tornammo in albergo. In teoria la sera non potevamo uscire, o meglio, avevamo il coprifuoco. Alle 10 tutti dentro. Non penso che molti però l’abbiano rispettata. Noi stasera saremmo usciti, ed eravamo tutti e quattro sicuri che per l’una non eravamo ancora dentro. D’altronde era l’ultima sera a Londra, dovevamo godercela.
Io e Amber tutte agitate ci preparammo, ma non ci truccammo eccessivamente. Preparammo tutto quello che avevamo comprato e ci facevamo i complimenti a vicenda. Le due ragazze con le quali dividevamo la stanza ci osservavano perplesse, ma non spiccicavano parola. Giuro che nemmeno mi ricordavo che timbro potesse avere la loro voce.
Alle sette in punto bussarono alla nostra porta. Eravamo pronte già da 15 minuti ma ci facemmo aspettare per altri 5…
Poi Amber si decise ad aprire la porta.
Non appena si affacciò, Zayn dovette sorreggere Louis che stava per avere un mancamento (http://www.polyvore.com/amber04/set?id=51652308&.locale=it) ‹‹ S-s-s-s-s-s-›› balbettò con un espressione ebete stampata in viso.
‹‹ Louis datti una svegliata! ›› lo rimproverai, uscendo e andando incontro a Zayn. (http://www.polyvore.com/katy05/set?id=51651071&.locale=it)
‹‹ S-s-s-s-s-s-s-s- Wow ›› mormorò Zayn esterrefatto quanto Louis. Eh si che secondo me quel vestito non era proprio il Massimo. Risi accompagnata da Amber, che andò a svegliare dallo strano trance il suo amato Lou. Detto tra noi: Erano dei gran fighi vestiti tutti in tiro! (
 
[Louis]
Caspita, non ci volevo credere.. Erano a dir poco favolose. Amber era un vero schianto. Già lo era con un paio di jeans e una maglietta, poi con quel vestito. Poteva dirmelo che aveva intenzione di farmi morire. Mi ero preparato bene, ero sicuro che lei sarebbe stata meravigliosa come sempre, ma così era troppo, la sua pelle abbronzata che traspariva dietro a quella seta chiffon e le gambe perfette che calzavano dei tacchi vorticosi, i quali la slanciavano ancora di più. Rendendola più bella che mai. Quando mi aprì la porta beh penso che la mia reazione sia stata solamente, Normale. Zayn mi sorresse, ma poi non appena mi ripresi, fui io a dover sorreggere lui, che aveva anche la bavetta che colava dalla bocca. Per fortuna quel momento di imbarazzo finì grazie a un bacio smielato che la mia dolcissima Amber mi diede. Si prospettava una grande serata.
 
[Zayn]
Oh Porca Paletta.
Cosa  posso dire oltre a quello?! Era-era una meraviglia, l’ottava meraviglia del mondo. La bellezza fatta a persona. Indossava un vestito sexy ma allo stesso tempo modesto, corto ma allo stesso tempo troppo lungo per farmi fare dei filmini mentali perversi, i capelli che le ricadevano solo sulla spalla scoperta e il rossetto rosso acceso la rendevano ancora più provocante. Lei era il mio angelo, ma in quel momento era la mia tentazione. Era il sacro e il profano. Era dannatamente bella, uno di questi giorni mi avrebbe fatto impazzire. E finalmente, stasera, era tutta mia. Saremmo stati solo io e lei. Stavo per sfottere Louis che era rimasto incantato da quello schianto di ragazza chiamata Amber, quando dovetti essere sorretto a mia volta. Mi sentii mancare le forze, cadere sulle ginocchia di fronte a quella pelle olivastra, lucida e assolutamente attraente. Quei tacchi poi, le stavano alla perfezione, slanciata com’era la vedevo sempre più seducente.
 
[Amber]
Entrammo in un ristorante, rigorosamente italiano, e ordinammo. Chiacchieravamo come ottimi amici, anche se eravamo di più.
Rimanemmo per quasi due ore nel ristorante. Erano quasi le dieci, sarebbe stata ora di tornare a casa, ma proprio non ne avevo voglia. Volevo vedere le discoteche di Londra, non ci ero mai stata, così mi trascinai al seguito Louis e anche Zayn e Katy, la quale però non faceva che ripetere che non si sentiva a suo agio e che quei posti le davano la nausea. Odiava L’alcool e gli ubriachi, era la ragazza perfettina ma ogni tanto qualcosa di ‘trasgressivo’ lo avrebbe dovuto fare.
 
[Katy]
Entrammo in una discoteca. Che orrore. Sapevo che non avrebbe portato nulla di buono. Gente che si strusciava su altra, ragazzi strabevuti che facevano i cretini, gente che dopo aver preso una bella sbronza si metteva al volante e metteva in pericolo anche l’altra gente. La musica alta mi faceva venire il mal di testa e in più non bevevo, la birra mi dava la nausea, proprio come le altre bevande alcoliche. La bevanda più alcolica che bevvi fu una coca-cola. Niente di più. Ma sono sicura che quel fetente del barista abbia messo qualcosa nel mio bicchiere. All’improvviso iniziai a vedere doppio e sfuocato, l’ultima cosa che vidi fu Zayn precipitarsi verso di me. Poi il buio più totale.
 
[Zayn]
Quella discoteca era piccolissima, troppo piccola per così tanta gente. Per riuscire ad entrare ti dovevi strusciare contro tutta quella gente ubriaca. Sapevo cosa ne pensava Katy, per questo le rimasi vicino tutto il tempo, mentre Louis e Amber si scatenavano in pista, anche se non c’era un’effettiva pista, diciamo che ballavano sfrenati in mezzo alla folla. Katy prese da bere una coca-cola, ma dopo poco perse i sensi. Accusai immediatamente il barista ‹‹ Che diavolo le hai dato da bere?!››

to be continued...
 
 
#Angolo Autrice:
Ehilà ragazzeee :D cosa sarà successo? :O recensite se vi va! mi spronate a continuare :)

~ xx. ♥

 

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Capitolo 23
*** "Amber!" ***


Capitolo 22.
"Amber!".

 
[Zayn]
‹‹ Eh tranquillo è solo un po' di polverina magica!›› rispose con non-chalance.
‹‹ Ma io ti distruggo razza di babbeo!!›› ci mancava giusto il barista ubriaco fradicio. Dovrebbero come minimo licenziarlo. Uscii preoccupato con Katy sperando che la sostanza perdesse il suo effetto velocemente, rimanemmo su una panchina nei pressi della discoteca per una mezz’ora abbondante. Solo dopo quel lunghissimo arco di tempo Katy si svegliò. Stordita e frastornata. ‹‹ Che cos’è successo Zayn?›› mi chiese mentre si portava una mano alla testa, che evidentemente le doleva.
‹‹Niente amore, niente›› le assicurai. Neanche me n’ero accorto e l’avevo chiamata ‘amore’.
‹‹Non so cosa sia successo, ma comunque grazie›› affermò appoggiandosi alla mia spalla.
‹‹Forse è il caso di tornare in albergo›› dissi. Lei acconsentì e ci avviammo. Non appena raggiungemmo la moquette rossa dell’hotel si tolse i tacchi, lamentandosi ad alta voce.
‹‹ Questo è una minaccia alla salute di una ragazza… Ma dico io come si può portare dei tacchi del genere, non sembra ma guarda che fa male! Poi il piede si deforma… ommioddio chissà se da vecchia riuscirò a camminare!›› continuò così fino a che non arrivammo alla porta di camera loro. Le diedi il bacio della buona notte, ma ogni volta era sempre più difficile fermarsi lì. La volevo, e tanto. ‹‹Stai un po' con me…›› mi esortò lei, notai che i suoi occhi erano lievemente lucidi, doveva essere ancora un po' sotto l’effetto della sostanza. Non volevo approfittarmi di lei, così declinai l’invito e la salutai. Me ne andai in camera e poi mandai un messaggio a Louis, che mi rispose solo 40 minuti dopo. Esattamente a mezzanotte.
Scusa ma è tutto molto movimentato stasera, torniamo per le 4… coprici. Ciao Louis
Santo cielo, e poi dicono a me che sono quello irresponsabile! Ma cosa non si fa per gli amici. Io andai a dormire, ma verso le 5, quando dei piccoli bagliori si intravedevano dalla persiana della stanza, sentii dei rumori: un giro di chiave, dei passi pesanti e sghembi. Louis era tornato. Era pieno di rossetto su tutta la faccia e i vestiti erano abbottonati per miracolo. Intuii cosa intendeva per “molto movimentato”.
 
[Katy]
Ero andata a letto ancora vestita, ricordo vagamente ieri sera. Guardai l’orologio sopra la porta. Erano le 9 e mezza. ‹‹CAVOLO!!›› sbraitai alzandomi violentemente.
Vidi Amber dormire beatamente sul suo letto, con il vestito per metà slacciato. Notai i tacchi e gli accessori della bionda sparsi per la stanza, sembrava fosse passato un uragano.
Dovevamo essere giù per le 10 e mezza, questo significava liberare la camera per qualche minuto prima, dovevamo ancora fare tutte le valigie!! Nonostante il mio sbigottimento Amber non si svegliava, per un momento pensai fosse svenuta o qualcosa del genere. Mi avvicinai e le urlai nelle orecchie ‹‹Svegliaaa!!! Sono le nove e mezza!! Dobbiamo fare le valigiee!!››
In risposta mi arrivò una manata in faccia. Ma di reazioni concrete non ve n’erano.
Guardai l’altra parte della stanza, perfettamente in ordine, con anche i letti già fatti in una qualche maniera. Le altre due ragazze già avevano sgomberato. Santo cielo eravamo in ritardo.
Mi sfilai svelta il vestito e lanciai tutte le mie cose in valigia, lasciai fuori le stesse cose dell’andata, mentre feci fatica per fare stare i tacchi e il vestito nella mia, già abbastanza farcita, valigia. Andai in bagno e mi lavai la faccia. Illuminazione! Presi il bicchiere che conteneva gli spazzolini, lo riempii e mi diressi decisa verso il letto di Amber, ma con mia sorpresa non vi trovai nessuno.
‹‹Amber?›› iniziai a cercarla, ma la stanza non era molto grande, dove poteva essere andata? La sua roba era esattamente nello stesso posto di prima, tranne per il vestito, era lanciato nella valigia aperta.
‹‹Amber?!›› ripetei, ma nessuno mi rispose. Riposi il porta-spazzolini e mi precipitai nel corridoio, percorsi la moquette amaranto fino ad arrivare alla stanza di Louis e Zayn. Bussai violentemente alla porta. ‹‹Zayn!›› chiamai. Lui mi venne ad aprire, ancora con i pantaloni del pigiama.
‹‹Amber è qui?›› gli chiesi preoccupata.
‹‹N-No...›› rispose lui perplesso.
‹‹Oddio…›› mi portai le mani nei capelli, chissà dove diavolo era finita… Spero solo che non si fosse cacciata in qualche guaio. ‹‹Stai tranquilla Katy… Vedrai che è qui da qualche parte›› cercò di rassicurarmi lui.
‹‹Sono stata in bagno una decina di minuti e poi non l’ho più vista, è sparita! Dove può essere andata?!››
‹‹Calmati, Calmati›› mi supplicò Zayn. Si affacciò all’improvviso Louis e gli saltai al collo disperata. Louis mi guardava confuso. Presi un bel respiro.
‹‹Dove siete stati ieri sera?›› chiesi fingendomi calma.
‹‹D-dopo la discoteca intendi?›› domandò cauto.
‹‹Si. Non trovo più Amber›› affermai. In quel momento Louis dilatò gli occhi e potei leggere in essi il terrore. Non sapevo cosa era successo, ma lo avrei scoperto presto.
‹‹B-beh… siamo andati a fare un giro… credo…›› ammise dubbioso.
‹‹Come credi?!›› sbottai. ‹‹Katy Katy Katy calma..›› Zayn mi abbracciò dandomi un bacio, ma in quel momento ero troppo preoccupata per la mia amica che non me ne curai più di tanto. Mi lasciai cullare per qualche secondo mentre Louis meditava assorto fissando il vuoto. Poi esclamò ‹‹So dov’è!››



#Angolo Autrice:
So che è un po corto ma devo farvi stare un po in ansiaaa huhu :3 ^^"
coomunque, le recensioni sono ben accette anzi mi fanno tanto tanto tanto tanto felice!! :D anche piccola piccola *occhi da cucciolo*
un bacioneee ♥

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Capitolo 24
*** If we could only turn back time... ***


Capitolo 23.
If We Could Only Turn Back Time.

 
[Amber]
Ieri sera successe tutto quello che avrei potuto sognare. Ero mezza ubriaca ma sapevo ancora quello che facevo, reggevo molto bene l’alcool a differenza di Katy. Tornammo all’hotel alle 5… dopo la notte più bella di sempre… saremmo dovuti partire ma non avevo ancora fatto la valigia, sentii sbraitare Katy, che era maniaca della puntualità e già era preoccupata di non riuscire a lasciare la camera in tempo. Fui un po' perfida andandomene senza farmi vedere da lei, senza avvertirla, sapevo che era piuttosto ansiosa ma sarei stata via solo qualche minuto. Mi vestii rapidamente e uscii. Prima di andarmene dovevo fare un cosa importante.
I miei nonni erano di origini inglesi. Non li avevo mai visti, non li ero mai andata a trovare, non ho mai avuto una nonna che mi cullasse a differenza di ogni bambino. Non ho mai avuto la fortuna di avere una nonna che mi coprisse quando mi serviva, o con la quale parlare di uncinetto, non ho mai avuto un nonno che mi aggiustasse la bicicletta o che mi costruisse con il legno una casa di bambole. Sentivo la sua mancanza, ieri sera io e Louis parlammo a lungo, nonostante fossimo abbastanza ubriachi, forse l’alcool mi aiutò a essere più sincera con lui era come un filtro, una pozione che lasciava parlare la persona senza che potesse nascondere nulla. Gli spiegai che i miei nonni si erano trasferiti a Londra tre anni prima che io nascessi e che morirono entrambi lì. Morirono una settimana prima che mia madre mi desse alla luce. Anche se non lo davo a vedere, avrei desiderato tanto una nonna e un nonno. Quelli di mio padre era come se non ci fossero, dato che lo avevano ‘rigettato’ come figlio e non si facevano mai vedere se non il giorno della vigilia di natale, per darmi la mancetta e andarsene come niente fosse. Volevo lasciargli un fiore, ai nonni che avrei voluto avere, un biglietto dalla loro nipotina che non ebbero conosciuto; e così feci. Scrissi un bigliettino mentre ritiravo una rosa rossa e una bianca, al fioraio vicino all’albergo e poi un volta entrata nel cupo cimitero, trovai le loro tombe, una affianco all’altra, poggiai la rosa bianca sulla tomba di lei e quella rossa sulla tomba di lui. Mi inginocchiai e rimasi lì per troppo tempo, istintivamente iniziai a piangere e a parlargli, come se mi potessero sentire anche se so che non avrebbero potuto.
‹‹Nonna, nonno, sono orgogliosa di essere vostra nipote, non so se voi lo sareste altrettanto di me. Avrei voluto crescere insieme a voi, vedere i vostri occhi illuminarsi quando la vostra piccolina muoveva i primi passi, volevo che mi narraste storie come a ogni bambino, ma no. Non potevate. Ci avevate già lasciato. Forse è così che doveva andare. Forse io non vi dovevo conoscere e voi non dovevate conoscere me. Sappiate che anche se non vi ho mai potuti abbracciare, vi vorrò bene in eterno e spero, quando finirò di vivere di venirvi a trovare laggiù o lassù dovunque siate…›› iniziai a singhiozzare sempre più forte, e più sentitamente, sapevo che loro non mi potevano sentire, sapevo che non lo avrebbero mai potuto fare, e mi faceva tremendamente male. ‹‹Grazie›› non so perché li ringraziai, è come se sapessi che loro sarebbero stati i nonni dei film, i nonni sempre presenti, i nonni che amano i loro nipotini più della loro stessa vita. Rimasi ancora un po' lì in silenzio, mentre le lacrime copiose rigavano il mio viso.
 
[Louis]
Ieri sera prima che succedesse tutto il “movimentato”, Amber mi raccontò dei suoi nonni, venni a conoscenza del fatto che erano morti qua in Inghilterra e lei non li aveva mai conosciuti, potevo capire i suoi sentimenti al riguardo. I miei nonni ci sono sempre stati per me e senza di loro non so cosa avrei fatto. Quando Katy disperata chiese dove Amber potesse essere pensai a ieri sera. Mi aveva parlato di un cimitero qua vicino. Mi infilai una maglietta e le scarpe e corsi giù nella hall seguito a ruota da Zayn e Katy.
‹‹Scusi dov’è un cimitero qua vicino?›› chiesi ansimante.
‹‹Giri a destra e poi la prima a sinistra›› mi rispose cordialmente il ragazzo al bancone.
Katy mi raggiunse mentre mi precipitavo fuori ‹‹Louis!! Dove stiamo andando?!›› gridò per farsi sentire.
‹‹Al cimitero!›› gridai in risposta, senza fermarmi. Arrivammo proprio dove ci aveva detto il ragazzo alla hall. Il cimitero era deserto. Non sapevamo dove mettere le mani, erano i genitori di sua mamma quindi non sapevamo nemmeno il cognome per cercare la tomba. Quando smisi di ansimare per la corsa compiuta, sentii dei singhiozzi provenire poco più avanti. Seguii il rumore e trovai Amber, inginocchiata tra due tombe. China su se stessa che piangeva… quanto mi faceva male vederla piangere.
‹‹Amber›› la chiamai con voce sommessa. Lei si voltò e mi vide, si alzò e mi venne incontro abbracciandomi. Le accarezzai la testa cercando di calmarla mentre lei si stringeva a me continuando incessantemente a piangere. Dopo poco si calmò.
‹‹Louis, loro sono i miei nonni›› affermò. Sentimmo dietro di noi dei passi pensanti, mi voltai e notai Zayn e Katy senza fiato. Katy corse verso Amber e la abbracciò mentre Zayn riprendeva fiato, chinato sulle ginocchia.
‹‹Amber Dio mio dove sei stata!?!?›› sbottò Katy.
‹‹S-scusa Katy›› singhiozzò ancora un po' l’amica.
Rimanemmo un ventina di minuti lì, mentre Amber parlava dei suoi nonni, poi ritornammo tutti all’albergo, E incominciammo a fare le valigie.
Alle 10.30 stavamo correndo giù per le scale con le valigie in mano, un volta scesi trovammo i professori che ci guardavano in cagnesco. Così sotto il loro sguardo vigile e di rimprovero salimmo tutti sull’autobus, per tornare a Bradford.
Il viaggio fu tranquillo, tutti sonnecchiavano e chi era sveglio o ascoltava la musica o chiacchierava con il vicino.
Io rimasi a guardare Amber, mentre, stanca com’era, dormiva come un angioletto. Nel guardarla, a poco a poco si chiusero gli occhi anche a me.
 
[Zayn]
Katy era nel panico, non l’avevo mai vista correre così veloce, eh si che era atletica come ragazza. Mamma mia che corsa! Poi trovammo Amber, fortunatamente non era scappata.
Salimmo, in tremendo ritardo, sull’autobus. Destinazione: Bradford.
Il tragitto fu silenzioso. Ne io ne Katy spiccicavamo parola. La vedevo piuttosto tesa, e capivo perché.
‹‹ tranquilla, andrà bene ›› cercai di rassicurarla.
‹‹ no non andrà bene affatto ›› rispose, pessimista, lei.
‹‹ eh dai però così non mi aiuti! ›› replicai seccato.
Sospirò rumorosamente ‹‹ Hai ragione, che gli piaccia o no, lo dovrà accettare›› rispose cercando di convincere più se stessa, che me.
‹‹ Come e quando glielo diremo? ›› domandò preoccupata.
‹‹ Scenderemo dal pullman mano nella mano e li affronteremo insieme, ok?›› proposi.
‹‹ Ok, è un’ottima idea ›› affermò lei, dandomi poi un dolcissimo bacio a stampo.
Dopo la chiacchierata, si rilassò e si appoggiò alla mia spalla, lasciandosi cadere in un sonno profondo. La mia dormigliona.





#AngoloAutrice:
Ehilà ragazze! Vedo poche recensioni :( so che non mi dovrei aspettare molto ma spero che vi piacciano i capitoli, anche se li leggete senza recensire.
Per chi volesse scrivere cosa ne pensa, è liberissimo di farlo :) Anzi mi farebbe piacere!!
Per quanto riguarda i capitoli vi avverto che la storia è oramai giunta al termine.
- 2 capitoli!! :)

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Capitolo 25
*** Genitori di mezzo ***


Capitolo 24.
Genitori di mezzo.

 
[Katy]
Mi addormentai profondamente, fui svegliata da Zayn che agitato mi ripeteva “siamo a Bradford siamo arrivati preparati”. Mi sa tanto che lui era più preoccupato di me!
Scendemmo dal bus proprio come aveva proposto Zayn, gli tenevo stretta la mano e cercavo con lo sguardo i miei. E li trovai, con un’occhiata piena d’odio dipinta nei loro occhi. Non sarebbe stata facile.
Prendemmo i bagagli e poi ci salutammo. Eravamo entrambi decisi ad andare fino in fondo, dapprima ci staccammo dicendoci solo “Ciao” ma quando stetti per mollare la presa, Zayn mi attirò a lui e mi baciò. Proprio davanti ai miei. Era fatta.
Mio padre piombò lì infuriato, e dall’altra parte arrivò anche il padre di Zayn, seguiti entrambi a ruota dalle mogli, nonché madri, mia e di Zayn. I due si guardarono a vicenda. Dai loro occhi si poteva leggere odio, rabbia, rancori mai spenti.
‹‹ Stai lontano da mia figlia razza di buono a nulla ›› ringhiò mio padre.
‹‹ Lascia stare mio figlio ›› ribatté l’altro in difesa del ragazzo.
‹‹ Non permetto a uno spiantato del genere di avvicinarsi a mia figlia! ›› replicò mio padre, sempre più su di giri.
‹‹ e io non permetto a un essere ignobile come te di parlare così di mio figlio, e di me!›› gridò l’altro ‹‹ sei stato tu quello che si è tirato indietro, VIGLIACCO!!››
‹‹ SMETTETELA! ›› ci intromettemmo io e Zayn, stufi di tutte quelle parole pesanti che giravano, oramai tutti nel parcheggio si erano voltati a guardare.
‹‹Avete sbagliato tutt’e due›› iniziammo a spiegare con calma io e Zayn.
‹‹Tu papà hai sbagliato a farti così tanti debiti›› esordì Zayn parlando a suo padre.
‹‹E tu papà, invece hai sbagliato a lasciare un amico in difficoltà›› terminai io, rivolgendomi a mio padre ‹‹se volete litigare e lasciare i rancori che ci sono tra voi bene›› continuai ‹‹ma non potete impedire che io e Zayn ci frequentiamo›› iniziarono a venirmi gli occhi lucidi ‹‹i-io lo amo›› mormorai. Mio padre era scioccato. Sbiancò, insieme al padre di Zayn, quando quest’ultimo si avvicinò a me abbracciandomi stretta.
‹‹Dovrete accettarlo›› sentenziò Zayn ‹‹fatelo almeno per amore dei vostri figli››
‹‹Va bene… Se la ami ti credo figliolo›› rispose il padre di Zayn. Il mio invece, continuava a guardarmi scrupoloso, poi rivolse uno sguardo meravigliato al compare che aveva accettato il fatto che io e Zayn non ci saremmo separati.
‹‹No›› borbottò. Sospirai rumorosamente, sapevo che mio padre era un osso duro e non avrebbe ceduto facilmente.
‹‹Courtney Lara Saunders, fila in macchina›› enunciò. Mi voltai verso Amber e Louis, che avevano assistito alla scena (come tutti gli altri nel parcheggio), e mi osservavano con un espressione che andava dallo sbigottimento puro all’amarezza più profonda. Lanciai un’ultima occhiata languida a Zayn, il quale capì che non c’era più nulla da fare.
Ma il peggio doveva ancora arrivare.
Una volta in casa, portai di sopra le valigie quando tempestivamente mio padre, furioso, entrò in camera sbattendo la porta ‹‹COME TI PERMETTI DI DISUBBIDIRE?! EH?!?›› sbraitò fuori di se’.
‹‹Non mi interessa dell’astio che c’è tra di voi, io mi sono innamorata!!›› replicai al suo stesso tono. Fu in quell’istante che la sua mano si schiantò violentemente sulla mia guancia facendomi voltare a destra. Poi senza nemmeno darmi il tempo di riprendermi, staccò il computer portatile dalla carica, prese il mio telefono dalla borsa e uscì dalla stanza portandoli con se. Ritornò dopo pochi secondi mentre io ero ancora scombussolata dalla sua reazione a dir poco eccessiva.
‹‹TU NON LO FREQUENTERAI MAI PIU’, MI HAI CAPITO SIGNORINELLA?!›› odiavo quando mi chiamava signorinella, lo faceva per sminuirmi, per darmi della stupida, della bambina infantile e io non lo ero. Non annuii, non feci alcun cenno col capo, ma lo guardavo con occhi colmi di odio profondo, mi voleva togliere una parte di me ma non ci sarebbe riuscito. ‹‹RISPONDIMI!›› gridò.
‹‹Non ti risponderò mai di Si perché sarei una bugiarda proprio come te!!›› gli urlai in faccia, perdendo ogni controllo e perdendo qualsiasi forma di rispetto che una figlia doveva mostrare al proprio padre. Per colpa del mio comportamento, ricevetti un altro schiaffo in pieno viso, poi sbattendo la porta uscì, condannandomi a un anno di ‘reclusione’. Ero come agli arresti domiciliari, niente telefono, niente computer, ogni mezzo per poter parlare con qualsiasi persona era stato requisito, non avevo nemmeno il mio i-pod perché, avendo la connessione internet, avrei potuto usarlo per mettermi in contatto con qualcuno, come se fossi una vera e propria criminale in cerca di evadere. Mi svegliai la mattina, sul volto avevo ancora impresse le cinque dita ricevute la sera prima. Scesi e mio padre mi accompagnò in macchina a scuola. Quel giorno dovetti mettere più fondotinta del previsto dato che il segno dello schiaffo si vedeva ancora chiaramente.
Mio padre mi scrutò mentre entravo a scuola, solo una volta varcata la porta d’entrata se ne andò.
Incontrai Amber all’armadietto, mi abbracciò stretta e pio mi portò i capelli dietro l’orecchio, i quali lasciarono intravedere le conseguenze della mia disobbedienza.
‹‹C-c-cosa ti ha fatto?›› chiese scioccata. Coprii velocemente la guancia.
‹‹Non chiamarmi sul cellulare, e non cercarmi neanche sul pc… mi ha tolto tutto, non posso uscire, non posso parlare con nessuno, se vuoi puoi venire tu o Louis a casa mia ogni tanto, ma non troppo spesso. Ha perso il senno della ragione›› spiegai rabbuiandomi.
Mi guardava sempre con quella espressione stampata in viso. Da dietro arrivò Zayn, che preoccupato mi girò verso di lui. Nel mio volto si poteva leggere quasi paura. Paura di vederlo e di dover subire ancora quello della sera prima.
‹‹Z-Zayn…›› mormorai.
‹‹No, non dirmelo per piacere›› supplicò lui.
‹‹N-non possiamo andare avanti così…›› iniziai ‹‹non ci potremo più vedere, lo sai questo vero?››
‹‹Faremo come abbiamo sempre fatto!›› rispose lui ,come se fosse ovvio.
‹‹Non possiamo Zayn… Sarò a casa solo quando ci saranno loro, starò da mia nonna praticamente tutti i giorni›› spiegai.
‹‹Ma ci vedremo a scuola…›› sussurrò. I suoi l’avevano presa bene, ma i miei o quantomeno mio padre… per niente. Scossi leggermente la testa.
‹‹Io non ti lascerò. Sappilo.›› detto questo posò le sue labbra sulle mie, rendendomi la persona più felice del mondo, facendomi dimenticare i problemi, facendomi lasciare tutto alle spalle. Inspirai profondamente raddrizzandomi sulla schiena, come per godere ogni secondo di quel bacio. Io lo amavo, e niente mi avrebbe potuto impedire questo.
Sorrisi involontariamente nel bacio e sentii anche lui ricambiare. Amber e Louis non ci interruppero, a differenza delle altre volte quando Louis si dilettava nello sfotterci. Era una sorta di ultimo bacio. Anche se ultimo non sarebbe mai stato.
Così mano nella mano andammo in classe. Ogni punizione o divieto non avrebbe fatto altro che rafforzare il nostro rapporto.


  
#AngoloAutrice:
Ecccosì reagiscono i genitori di Katy, cosa succederà ancora?! :D
ps. mi sono sbagliata, non era -2 capitoli alla fine xD da questo è -2 :) xD
Ebbene... dunque... che cosa ne pensate? :) Potrà cambiare mai qualcosa? Questo amore così solido potrà durare in eterno? :3

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Capitolo 26
*** Everything's About to Change... ***


Capitolo 25.
Everything's About To Change.

 
[Zayn]
Passò quasi un mese… tutti i sabati o domeniche Louis andava da lei, a volte con Amber o a volte solo Amber, usava i loro cellulari per parlare con me così potevo sentirla anche quando a scuola non ci vedevamo. Era diventata una vera droga. Era il giorno del concerto della scuola. Katy era agitatissima e lo vedevo, stavo nelle quinte con le così potevo starle accanto. Non mi interessava dei genitori che ci guardavano dall’uditorio. E nemmeno a lei importava.
Era il suo turno. Doveva cantare Take a Bow, salì sul palco tremante. Speravo andasse tutto bene, ma non fu così.
 
[Katy]
Il pianoforte era sistemato lì su quel palco, tutta quella gente mi fissava pronta a giudicarmi, salii tremante, mi cedevano le ginocchia e sentivo il cuore battere così forte che pensavo che tutti gli altri potessero sentire solo quello e non la melodia che avrei dovuto interpretare.
Suonai il primo accordo. Ma la mano mi tremava così tanto che ne uscì un suono rivoltante, non ce la facevo. Scoppiai a piangere e corsi dietro le quinte. Zayn mi accolse a braccia aperte.
‹‹N-non ce la faccio›› singhiozzai.
‹‹Non è vero Katy. Guardami›› mi incitò. Alzai lo sguardo verso di lui ‹‹La tua voce è stupenda, sai suonare benissimo non sprecare questa occasione, non devi avere paura di loro›› disse indicando le persone che sedute stavano iniziando a mormorare non capendo cosa succedeva. Notai i miei genitori che cercavano di sbirciare dietro le quinte.
‹‹Katy ce la puoi fare!›› mi incitò Amber, che era subito corsa lì per confortarmi.
‹‹Tira fuori te stessa›› mi disse Zayn ‹‹Io credo in te›› affermò.
Lo guardai con gli occhi colmi di gratitudine ‹‹Credi in te e vedrai che tutto andrà bene›› detto questo mi spinse verso il palco. Tornai a sedermi davanti allo strumento e stavolta iniziai a suonare, molto più sicura di prima.
(http://www.youtube.com/watch?v=dlqo0h5UuN0 ho scelto di dare a Katy la voce di Lea Michele, ovvero Rachel di Glee spero vi piacciaJ)
Finii la canzone con le lacrime agli occhi, quasi non vedevo i tasti che premevo, mi alzai, feci un piccolo inchino e corsi di nuovo dietro le quinte, stavolta però con un sorriso raggiante. La platea applaudì per un minuto buono. Finalmente avevo fatto vedere chi ero veramente, non più la ragazza invisibile della scuola. Nei minuti successivi mi preparai per il gran finale, avevano scelto me per cantare insieme a Pitt, un ragazzo del mio corso di musica, Somebody to Love dei Queen. Mi preparai, agitatissima e come sempre Zayn riuscì a farmi dimenticare tutto in una frazione di secondo. Terminammo di pomiciare solo qualche secondo prima di dover salire in scena. Ogni suo bacio mi faceva perdere la cognizione del tempo, del- del… qualsiasi cosa. Era una scarica elettrica che mi percorreva da capo a piedi e non potevo fare niente per impedirlo, non che mi dispiacesse sia chiaro.
Raggiunsi Pitt sul palco e Zayn mi salutò con un “Credi in te!” che mi diede più coraggio di quanto ne avessi mai avuto. I primi due minuti della canzone passarono tranquilli non c’era niente di particolare, ma tra poco sarebbe toccato a me.(http://www.youtube.com/watch?v=N-zNbL-DAlU andate al minuto 3:20) i cori mi esortavano, erano lì che precedevano l’alto che avrei dovuto fare, non appena arrivò quel momento tirai fuori l’anima, aria che non avevo, sentimenti che sgorgavano da ogni parte, c’era tutto in quell’armonioso suono che uscii dalle mie labbra, sentii un coro di meraviglia tra la platea e fiera di come ero riuscita a cantare si può dire che terminai l’anno in bellezza. Non appena tutti ci guardammo sbalorditi da noi stessi, ci abbracciammo, non potei fare a meno di correre verso Zayn stringerlo forte a me e baciarlo con quanta più passione avevo in corpo. Zayn mi strinse a se annullando ogni distanza tra di noi, eravamo oramai una cosa sola. Non mi importava se gli latri ci avessero visto, e che tra quegli altri c’erano anche i miei.
Mio padre non tardò ad arrivare, per rovinare quel momento magico, insieme ai genitori di Zayn… mi sa che mi ero persa qualcosa… Li vidi arrivare assieme, ridendo e scherzando. Poi notatici, mio padre avanzò verso di me, e io strinsi forte la mano di Zayn.
‹‹Scusa Katy… Scusa, non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti, mi dispiace per averti rovinato un mese di fidanzamento›› affermò mio padre.
Ero basita fondamentalmente per due cose:
1.   MIO PADRE MI AVEVA CHIESTO SCUSA?!! Non era possibile, mi diedi un pizzicotto per assicurarmi che fosse tutto vero.
2.   Erano già 3 mesi ormai che io e Zayn stavamo insieme, ne io ne lui ci rendevamo conto di quanto tempo era passato da quel fatidico in giorno in cui la Darren, ci aveva messi insieme per la ricerca. Avrò anche qualcuno da dover ringraziare a quanto pare.
 
1 anno e 10 giorni dopo…
 
Mille cappelli vennero lanciati in aria, ogni ragazzo abbracciava il vicino, ognuno di noi stringeva in mano il suo proprio diploma. E poi venne il momento delle foto. I miei genitori insistettero così tanto che facemmo circa 600 foto, solo a me e Zayn, per non parlare delle miriadi di foto con Amber e Louis. Finalmente il nostro incubo scolastico era finito.
Ci mancava solo una cosa, dove saremmo andati ora?
Avevo presentato la domanda sia al “London college of music” e sia alla “Guildhall school of art & Drama”, stavo solo aspettando la risposta. Finite tutte le foto, eravamo ancora nel prato verde del cortile della scuola, non ci eravamo ancora tolti la tunica blu, i nostri genitori chiacchieravano contenti mentre noi continuavamo a complimentarci a vicenda, eravamo troppo contenti. Quando però… i miei genitori con un sorriso soddisfatto mi diedero in mano una busta bluette… Li guardai quasi incredula, guardai il mittente. Era dalla “Guildhall School of Music&Drama”.”.
Sapevo che lì dentro c’era il mio futuro.
Un brivido mi percorse la schiena. E se mi avessero rifiutata? Se mi avessero accettata? Me ne sarei dovuta andare da Bradford, lasciare Zayn, Amber e Louis. Ma la cosa che mi preoccupava di più era SE mi avevano accettata. Sarebbe stato coronato il mio sogno. Cosa avrei fatto?
Aprii la busta con cautela, scorsi le righe fino a quando non lessi la parola “ammessa”.
Mi avevano presa!!
‹‹Mi hanno presa!!›› gridai colma di gioia, iniziai a saltellare con Amber, entusiasta per me. Quando però nello straparlare del momento tutt’e due capimmo che lì sarebbe finito tutto. Io me ne sarei dovuta andare. Mi voltai verso Zayn, che già aveva gli occhi lucidi. In quel momento non potei fare a meno di piangere. Piangere, per la gioia del momento, per aver passato ogni difficoltà, piangere di amarezza e tristezza perché tutto quello era finito. Lo abbracciai teneramente, come se cercassi conforto dal mio orso abbracciatutti.
‹‹Te ne andrai vero?›› chiese Zayn distogliendo lo sguardo.
‹‹Devo…›› mormorai. Gli presi il viso fra le mani e lo feci voltare verso di me ‹‹Abbiamo superato ogni ostacolo, supereremo anche questo›› sussurrai.
Zayn si lanciò sulle mie labbra, come per assaporarle un ultima volta. Quell’affermazione tentava più di convincere me stessa che lui, sembrava un addio. Ma non avrebbe dovuto essere così. Non poteva tutto finire così.


TATATATANNNNN
PENULTIMO CAPITOLO, IL PROSSIMO è LA FINE :')

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Capitolo 27
*** We'll stay together til' the End. ***


Capitolo 26.
We'll Stay Together 'til The End.


 
Avete presente l’odore di caffè caldo la mattina, girare per casa in mutande e canottiera, sentire il dolce abbraccio di tuo marito mentre raccogli la tazza piena dalla macchinetta? Ecco quello che sono ora.

Due anni orsono, io e mio marito, Louis Tomlison, ci siamo trasferiti qui a Los Angeles. Dove grazie a mio padre abbiamo entrambi un lavoro stabile e ben pagato. Si, io Amber Tomlison, ho iniziato la mia attività: una catena di negozi di moda. Vestiti ovunque, modelli nuovi, accessori, scarpe, borse, ogni cosa che si può immaginare, la vendo io qui a L.A. si può tranquillamente dire che questa catena di negozi sta riscuotendo un successo enorme non solo qui in America ma anche nella nostra amata Londra. Luogo dove la mia migliore amica ha finalmente realizzato il suo sogno. Proprio come io ho realizzato il mio. Ora frequenta il "London College of Music", dove passa più di metà giornata strimpellando accordi e scale, la cosa che più la rendeva felice al mondo, dopo Zayn.
Zayn... Beh, devo dire che lui l’ha preso piuttosto bene il fatto del trasloco, sia il mio che quello di Courtney. Eh si, decise di trasferirsi a Londra per poterle stare vicino!! Spero che quei due si sposino il prima possibile e che siano felici proprio come me e Louis. Ah mi sono dimenticata di dire una cosa a Katy!!
Guardo l’ora, sono le 10.30 qua… Là saranno quindi le…? Ah boh chissene importa, la chiamo comunque! Louis mi abbraccia da dietro ‹‹Buongiorno Amore›› mi sussurra dolcemente all’orecchio. Sorrido e gli stampo il bacio del buongiorno, poi mi stacco e riprendo in mano il telefono.
‹‹Chi chiami?›› mi chiede quell’amore di mio marito, mentre addenta una brioche calda calda.
‹‹Katy›› rispondo semplicemente, mentre cerco il numero nella rubrica.
‹‹Salutamela! Ah ma le hai già detto di-›› stava per finire la frase ma Katy rispose al telefono con tono raggiante. 
‹‹Amber!!Tesoro come stai!?!?›› strepitò dall’altro capo del telefono, sentii Zayn lamentarsi quindi capii che era da lui, o lui da lei… mi preoccupai del fuso orario.
‹‹Bene bene…scusa ma… da te che ore sono?›› le chiesi.
‹‹Sono le sei e mezza…›› rispose perplessa.
‹‹Scusa ma cosa ci fai già sveglia?›› domandai io confusa.
‹‹Sono le sei e mezza di sera Amber… quando imparerai il fuso orario?!›› mi prese in giro lei dall’altro capo e udii anche Zayn accompagnarla nella sua dolce risata.
‹‹Opsss›› sibilai ‹‹Beh comunque devo darti una bella notizia!›› sorrisi radiosa, come se sperassi che lei vedesse il mio sorriso, che andava da orecchio a orecchio, dall’altro capo del telefono.
‹‹Venite a Londra?!!?›› chiese agitata.
‹‹No… Però…›› mi interruppe ‹‹Aspetta che metto il vivavoce›› disse ‹‹Ecco ora puoi parlare››
‹‹Ciao anche a te Amber›› disse Zayn ironico come sempre.
‹‹Ciao Zayn›› lo liquidai ‹‹Beh, la notizia è che…››
Dalla cucina fece capolino Louis, che si avvicinò a me e con il suo solito ‘vocino’ mattutino ‹‹Ma non gliel’hai ancora detto che sei incinta?››
Lo incenerii con lo sguardo non appena dovetti staccare il telefono dall’orecchio a causa degli urli striduli di Katy dall’altro capo.
‹‹INCINTA!?!??!?!?!? OSSANTISSIMINUMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII›› esultò entusiasta più di una bambina alle giostre.
‹‹L-L-Louis diventerà padre?›› chiese basito Zayn.
‹‹Ehi caprone guarda che ti sento!›› ribatté Louis urlando contro il mio innocente cellulare.
Risi di gusto insieme alle risate miste ad acuti urletti di Katy.
‹‹OK. BASTA. DOVETE VENIRE QUI. SUBITOOO!!›› sentenziò Katy.
‹‹Mi spieghi come?›› replicò Zayn, oddio stava per iniziare una discussione. I due iniziarono a battibeccare, come sempre.
‹‹Ragazzi›› cercai di calmarli mentre oramai sentivo le loro voci dibattere ‹‹RAGAZZI!›› urlai.
Sentii un silenzio di tomba dall’altra parte e proseguii ‹‹I nostri affari stanno andando a gonfie vele quindi vi possiamo pagare noi un viaggio per farvi venire qua! Non avete mai visto L.A. e poi dovete conoscere la vostra nipotina!!›› strepitai contenta. Anche se non li vedevo potevo immaginare le loro faccie. Due pesci lessi.
‹‹M-ma io non so come fare con la scuola…›› mormorò dispiaciuta Katy, strozzata dal suo entusiasmo iniziale.
‹‹I biglietti ve li ho spediti già da qualche giorno… sono per il 30 di giugno›› spiegai
Sentii Katy fare i conti sui giorni di scuola e mica scuola... quanto ero felice di averla terminata!
‹‹E' perfetto!›› esultò.
‹‹Magnifico!! Allora vi aspettiamo!!! ora devo andare a lavorare ci sentiamo vi voglio bene ragazzi!!›› esclamai riattaccando.
‹‹Wow non ci credo che Amber lavora..›› replicò con perplessità Zayn, ma non gli risposi per le rime perchè avevo già attaccato.
E un’altra giornata di lavoro si prospettava estenuante, quando accompagnata dall’uomo della mia vita varcai la soglia di casa salendo sul mio macchinone per raggiungere il mio studio centrale... Ma si può dire che ero estenuantemente felice...
 
Ah e vi chiedete cosa sia successo a Milly e Harry? Beh Harry ora abita a Londra proprio nelle vicinanze dell’appartamento di Zayn e da quanto mi ha raccontato il succitato fa il filo a Katy, ma lei non ne sa ancora niente. E ogni  tanto Zayn ne approfitta per fare qualche scenata di gelosia! Non sono tenerissimi!?!

E Milly… L’ex-amica di Katy… Beh… nessuno sa che fine abbia fatto…

 
 
 
#AngoloAutrice:
So che come conclusione nn è il massimo :s scusate tanto. Spero la serie vi sia piaciuta quanto è piaciuto a me scriverla.
E… Beh dato che è finita… cosa ne pensate? Quanto vi è piaciuta? Date un giudizio da uno a dieci e non mi offendo se mi date “uno” o “zero” xD
Chi non sa che nella mia testolina non si formi un altro filmino mental… ops già fatto!!! :D
Ho già iniziato a scrivere una nuova serie che si intitola "How to love" :) penso che la inizierò alla fine di luglio, ma se siete buone con i commenti/recensioni potrei iniziare anche prima chi lo saaa :P
Spero che (se vi è piaciuta questa) seguirete anche la prossima, e ringrazio tantissimo tutte quelle che recensiscono/commentano perché mi spronano ad andare avanti. Sul serio, grazie ragazze :’) senza di voi non ci sarebbe la serie :')
Beh... allora... Alla prossimaaa!! (ps. Leggete il prologo di “How to love” se vi va :3 -> 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1150923&i=1 )
Un bacio.
~ xx 

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