After the fall....

di keiko86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 01. Faint ***
Capitolo 2: *** Chapter 02. Numb ***
Capitolo 3: *** Chapter 03 - Somebody that I used to know ***
Capitolo 4: *** Chapter 04 - Enjoy the silence ***
Capitolo 5: *** Chapter 05. Bring me to life ***
Capitolo 6: *** Chapter 06. The Imperial March ***
Capitolo 7: *** Chapter 07. Going under ***
Capitolo 8: *** Chapter 08 - Hands of Sorrow ***



Capitolo 1
*** Chapter 01. Faint ***


Chapter 01 - Faint 

"Ora basta!! Io sono un dio, creatura ottusa! Non subirò altre angherie da parte t...."

Quelle furono le ultime parole che loki, Dio dell'Inganno, riuscì a sbraitare, prima che l'Hulk infuriato lo afferrasse di scatto per una caviglia, e lo sbatacchiasse per tutto il pavimento al pari di uno straccio bagnato.

Alla fine la creatura lo lasciò cadere supino a terra in mezzo alle crepe formatesi, andandosene via tranquillamente con un ironico "Un dio gracile...."

Il dio non potè far altro che rimanere immobile dov'era caduto, stordito e con gli occhi sgranati, riuscendo solo ad emettere un lieve rantolo di dolore.... Sembrava che il suo intero corpo stesse quasi per andare in pezzi, tanto era il dolore che sentiva persino con il solo respirare.

Per un po' tutto ciò che riempì il suo pensiero fu una nebbia rossa dolorosa, condita come sottofondo dai suoni della battaglia che infuriava tutto attorno a lui, tra i Vendicatori, la squadra strampalata di eroi della Terra (più suo frat- Thor) e i Chitauri, il temibile esercito alieno che egli stesso aveva richiamato.

 Ad un certo punto però tutto il frastuono sembrò cessare improvvisamente, così come la luce intensa emessa dal portale.... Capì confusamente che questo doveva essersi chiuso, e che la battaglia era finita.... E che aveva perso di nuovo.

Un brivido lo colse.

Non erano tanto i Vendicatori a preoccuparlo (tranne forse quel maledetto bestione verde, non c'era nulla che quel misero gruppo di mortali potesse realmente fare per nuocere ad un dio come lui, e Thor era dannatamente troppo sentimentale anche solo per provarci seriamente) ma era il nitido e sinistro ricordo della minaccia che il servo di Thanos gli aveva lanciato.... Una volta che avesse perso, non ci sarebbe stato più alcun luogo per lui, in nessun universo, dove avrebbe potuto nascondersi da loro.

Lo avrebbero trovato OVUNQUE.

Lentamente, per non aggravare le sue ferite, riuscì dapprima a rotolare su un fianco, quindi iniziò a strisciare a fatica, un ultimo disperato tentativo di allontanarsi dal luogo della sua sconfitta...
Sforzo presto reso vano quando voltatosi si trovò schierati davanti tutti i Vendicatori al completo, con ogni arma a loro disposizione puntata su di sé.

La sua espressione sbalordita, insieme con il suo stato attuale, ferito ed esausto a terra, doveva essere come un'ulteriore vittoria per loro, così si sforzò di far loro un sorrisetto autoironico (di un'amarezza esasperante... Ma cercò di non curarsene) e se ne uscì con un sarcastico:

"Se per voi fa lo stesso.... Accetterò quel drink!"

Che lasciò sicuramente a bocca aperta Capitan America (e.... Era forse una risatina quella appena accennata da Stark?) e causò invece che gli altri membri del team finissero per fissarlo, se possibile, ancora più rabbiosi di prima (sì, anche Thor).

Dopo qualche secondo di stallo, fu proprio il biondo asgardiano il primo a muoversi verso il dio ferito, non che quest'ultimo si aspettasse qualcosa di diverso.... Afferrato bruscamente Loki per un braccio, lo alzò malamente in piedi mentre il più giovane, dolorante e stordito, si trovò costretto a spemere gli occhi chiusi per ricacciare indietro la prepotente ondata di nausea che lo aveva colpito, e traballò notevolmente sulle gambe.

A quel punto si avvicinò a loro Steve, che con voce seria rese partecipe il dio sconfitto del suo prossimo destino:

"Loki di Asgard, ti sei macchiato di crimini indicibili contro l'umanità, hai scatenato odio e distruzione, e manipolato crudelmente delle persone innocenti per favorire i tuoi piani malvagi! Meriteresti di essere rinchiuso per sempre in una cella, o peggio... Ma tuttavia non starà a noi giudicarti, quanto piuttosto a tuo padre, Odino.... Quindi Thor ti scorterà ad Asgard, dove finalmente sarà fatta giustizia!"

Loki al sentire quelle parole aveva chinato il capo, rassegnato.... Si era immaginato che sarebbe finita così, ma avrebbe solo voluto un momento di tregua....

Solo un po' di respiro....

Non disse nulla in risposta, avrebbe voluto spiegare la sua versione dei fatti, delle minacce ricevute da Thanos.... Ma tanto, si disse, chi avrebbe mai creduto al principe degli Inganni?

"Beh, piccolo cervo? Tutto quì? Non dici nulla?" Fu Stark stavolta a parlare "Nemmeno un monologo su come trornerai e ci distruggerai tutti? Non una minaccina piccina picciò?" finì, ridacchiando, il miliardario.

"Tanto non mi credereste mai...." fu la amara replica sussurrata che si sentì ricevere.

 "Tu prova!"

Loki alzò lo sguardo, sorpreso, solo per ritrovarsi a fissare un Tony Stark dall'espressione sorniona a fargli ironicamente un cenno, come ad andare avanti.

Scosse la testa, senza parlare. A che sarebbe servito? Non gli avrebbe creduto nessuno in ogni caso....

"Come vuoi...."

Thor lo strinse più saldamente al braccio, immobilizzandolo, Rogers fece lo stesso con l'altro braccio, ed appena Stark si fu posizionato alle sue spalle tenendogli preventivamente una mano sul retro del collo, iniziarono a trascinarlo via.

Fecero appena in tempo a muovere qualche passo, tuttavia, che improvvisamente sembrò che l'intera realtà intorno a loro iniziasse a sfarfallare, mutare, come un canale difettoso alla tv.... Ed inaspettatamente tutti e quattro furono catapultati in un luogo oscuro, freddo e sinistro.

"Ma che cazz...." fu l'ennesimo commento del miliardario, mentre Steve si era limitato a guardarsi attorno sbigottito e nervoso, e Thor aveva immediatamente alzato Mjolnir pronto ad un eventuale scontro, e si era voltato verso il fratello....

Questi era impallidito vistosamente, aveva gli occhi sbarrati, una smorfia di chiaro terrore stampata in viso, e continuava a tremare ripetendo:

"No..... No..... No.... No....."

 Quasi come un mantra.

Aveva capito infatti che l'Altro, il servitore di Thanos, lo aveva trasportato nella propria dimensione..... Si sentì gelare.

Era finita.

"Fratello.... Loki, tu sai dove ci troviamo, non è così?"

Sorpreso, Loki alzò lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri del fratello, che lo fissava con un'espressione incerta e preoccupata.

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"Noi.... Questo è il mondo da dove provengono i Chitauri...." si sentì quasi in dovere di rispondere loro.

"Stai scherzando spero!"

"Ah, bene! Dopo tutta la fatica fatta per sconfiggerli e ricacciarli indietro..... Siamo daccapo! Ecchecculo!"

A quelle parole Loki lanciò un'occhiata oltre le spalle massiccie di Thor. Dietro di lui notò con sorpresa anche il Soldato e l'Uomo di Metallo.... Non si era accorto fossero tutti lì.

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"Ehi, Piccolo Cervo.... Ci hai portato ad una riunione non programmata con i tuoi amichetti?"

"Non sono miei amici...." Soffiò, irritato. Quel maledetto Stark lo sava davvero irritando!

"Ah, no?"

"NO! Maledizione, no! No!!" Stavolta si era proprio voltato verso Iron Man, urlandogli quasi in faccia. Stark rimase sorpreso, fece un paio di passi indietro davanti allo sguardo stravolto e allucinato che il dio aveva in quel momento.

"Stai scherzando?"

"Sta mentendo, Tony.... Sta sempre mentendo...." fu il calmo commento di Capitan America.

Loki sospirò.... Non li avrebbe convinti mai. Non lo avrebbe mai fatto.

Asgardiano....

Una voce minacciosa fece sobbalzare improvvisamente il gruppetto, Loki inghiottì nervosamente, mentre gli altri tre iniziarono a guardarsi intorno, preparandosi allo scontro.

"Non preoccupatevi.... Non è voi che vuole... Sono io." Fu la laconica spiegazione di Loki. Ai loro sguardi sbalorditi rispose con un'alzata di spalle.

"E allora che ci facciamo quì, signorino?" Ricominciò Stark.

"Se non mi foste stati così aggrappati non sareste stati trasportati con me..."

"Così potevi scappare meglio, vero?"

"Non siamo quì realmente.... E' solo un'illusione della nostra mente...."

"Ma come.... Ah, giusto. Magia. Non mi abituerò mai a quella roba da stregoni suonati!"

"Hai finito, Stark?" Concluse il dio con un'occhiataccia furente.

Il miliardario rispose solo con una risatina nervosa.

La voce parlò di nuovo, facendo sobbalzare tutti:

Loki, figlio di Odino.... ormai sei diventato inutile per i nostri piani... Non ci hai riportato il Tesseract e il nostro esercito è stato sconfitto!

Il dio in questione emise un rantolo strozzato, facendo voltare Tony. Lo fissò assottigliando gli occhi, studiando le sue reazioni. 

La tua punizione sarà spietata. Verrai stanato, in qualsiasi buco isolato tu possa cercare di nasconderti.... Ti porteremo dal nostro signore, Thanos, e proverai un dolore eterno oltre ogni tua immaginazione! Implorerai, per essere ucciso, ma non ti accontenteremo....

"No, no, no..... Ti prego, no!!" Esclamò Loki, con una voce nettamente terrorizzata, cadendo suo malgrado in ginocchio.

Sei nostro, lo sei sempre stato, Dio dell'Inganno.... E solo il nostro signore deciderà quando graziarti con la morte, che tanto anelerai... Intanto eccoti un piccolo assaggio di ciò che ti aspetterà, Asgardiano....

Subito dopo quelle parole, un getto luminoso colpì improvvisamente il dio prostrato, e sotto gli sguardi inorriditi e sbalorditi dei tre Vendicatori Loki sembrò come accartocciarsi, urlando a squarciagola con il volto contratto in un'espressione di tremenda sofferenza.

Con un flash luminoso poi si ritrovarono di scatto nuovamente dentro la torre Stark, in mezzo alle macerie del recente combattimento... E di fronte a due sbigottiti Clint e Natasha.

"Ragazzi, cos'è successo?! Un momento fa vi eravate tutti immobilizzati come manichini, e adesso...."

"Sicuri di stare bene?!"

"Io... Noi.... Credo di sì...." fu la replica stordita di Steve.

"Fratello!!! Che hai?!" fu l'urlo di Thor che fece voltare tutti.

Loki era ancora inginocchiato a terra, le braccia avvolte protettive attorno al torace e il capo reclinato, tremante, mentre dal suo corpo partiva ancora qualche scintilla randagia di energia statica, e si disperdevano dei piccoli getti di fumo scuro.

 "Ugh..."

"Fratello!"

Thor, istintivamente protettivo verso colui che malgrado tutto considerava ancora il proprio fratello minore, si precipitò al suo fianco, inginocchiandosi a sua volta e afferrando lo stregone per le spalle. Questi alzò lo sguardo vitreo e perso su di lui, lo fissò per qualche secondo boccheggiando, come se cercasse di parlare ma non riuscisse a trovare la voce...

Quindi dopo aver mormorato a fatica "Aiutami.... Ti prego...." sembrò perdere le poche forze restanti, e si accasciò del tutto contro il torace del fratello maggiore, le mani tremanti che andavano ad aggrapparsi istintivamente al mantello scarlatto di questi.

Il dio del tuono non potè far altro che rimanere inebetito lì, immobile sotto gli sguardi sorpresi dei suoi compagni, mentre Loki andava a nascondere il viso nell'incavo del suo collo, tremando, e sussurrando in tono disperato, ed ancora più impercettibile:

"P-p-per favore.... Non voglio morire... Aiutami, fratello..."

"Adesso mi chiami fratello? Tu, che non fai altro che rinnegarmi? Perchè dovrei crederti? Stavolta non cadrò nella tua trappola, Ingannatore!" Gli urlò di rimando Thor, che con un picco di rabbia lo spintonò con forza, facendolo allontanare da sè, e facendolo ricadere seduto per terra.

In risposta a quella reazione per lui inattesa, Loki sembrò spezzarsi definitivamente, per qualche attimo rimase seduto lì, immobile, guardando costernato l'altro dio, gli occhi enormi sul viso mortalmente pallido. Quindi riprese a scuotere la testa borbottando come una litania:

"Non voglio morire! Mi troveranno! Ti prego, non voglio morire! Non voglio morire! Non voglio morire!!"

Infine, prima che anche uno solo dei Vendicatori capisse che cosa stava succedendo, semplicemente rovesciò gli occhi all'interno delle palpebre e si accasciò di colpo all'indietro, perdendo immediatamente conoscenza e atterrando lungo disteso sul pavimento con un tonfo, e rimanendo infine immobile e silenzioso, il respiro corto e superficiale.

"Ma... E' svenuto? Ma che aveva? Sembrava in preda ad una crisi di panico coi fiocchi!" fu il commento di Clint che riassunse i pensieri di un po' tutti.

Thor, nel frattempo, a quella vista aveva abbandonato immediatamente tutti i propositi di mantenersi a distanza, e era corso immediatamente al fianco del fratello caduto, sollevandolo delicatamente tra le braccia, ed alzandosi da terra, volgendo uno sguardo eloquente ai compagni ed amici.... Che decidessero cosa fare a quel punto, ma lui non avrebbe più abbandonato suo fratello.

Sperò solo, in cuor suo, che stavolta avesse ragione e che quella non fosse solo una macchinazione del dio dell'Inganno, ma una rapida occhiata alla figura pallida, tremante che sorreggeva tra le sue braccia sembrò fugare gran parte dei suoi timori.

Fu Steve a quel punto a parlare:

"Ok, bene.... Ora che si fa?"

Nel silenzio teso generale, fu solo Tony che gli rispose:

"Shawarma per tutti?"

End chapter 01

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Capitolo 2
*** Chapter 02. Numb ***


Chapter 02. Numb

Quando Loki iniziò a riprendere i sensi, per prima cosa si sentì pervaso da dei crampi molto forti, e da una gran confusione.

Che cos'era successo?

Senza azzardarsi ancora ad aprire gli occhi, provò sperimentalmente a muovere un braccio, notando in contemporanea di essere disteso su un qualche tipo di superfice morbida, ed essere ricoperto probabilmente da una coperta o qualcosa di simile.

Provava ancora un notevole dolore a muoversi, lasciò perdere dopo pochi tentativi, facendo ricadere il braccio mollemente al suo fianco, con un sospiro.

"Ehi, bella addormentata! sei di nuovo tra noi?"

All'udire quella voce, che pur familiare al momento non riusciva ad associare con alcun viso a causa di quella sua confusione, decise però di aprire gli occhi per guardarsi attorno.

Dopo un primo attimo di fastidio per la troppa luce, riuscì a focalizzare più o meno la situazione.

A quanto pareva, sembrava che era ancora nella torre Stark, anche se in una stanza diversa.... Era sdraiato su un divano di pelle rossa, una coperta leggera era effettivamente stata posata su di lui (si stupì non poco per la premura... Che stava succedendo?) e di fronte al divano c'era l'ennesimo angolo bar (ma ce n'era uno in ogni stanza?).

Oh, e su uno dei sedili del suddetto bar era svaccato Tony Stark.

Loki fece per voltarsi ad osservare il resto della stanza, quando dopo un paio di secondi sembrò focalizzare finalmente la situazione... Si girò di nuovo verso il miliardario, che da parte sua sorseggiava un drink con l'aria più tranquilla del mondo, e si alzò di scatto a sedere, pentendosene subito dopo....

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Si accartocciò infatti di nuovo su se stesso sibilando tra i denti per il dolore causato dal movimento brusco, poi alzò di nuovo lo sguardo sul mortale.

"Che cosa....?"

"Uhm, non sapevamo dove piazzarti dopo quella tua bella scena madre..."

"Scena... madre...? Non credo di capire..."

"intendo dopo che hai avuto quella crisi di panico che nemmeno un reduce di guerra (e di reduce ne abbiamo... uhm... uno!) e sei svenuto come una pera cotta!"

"Oh..."

"Beh, Legolas voleva sbatterti comunque in una qualche cella, o scatoletta, o acquario... (Era un acquario quello dove stavi prima, no?) E anche la ragnettina.... Ma Thor era diventato peggio di mamma chioccia! Ti teneva in braccio e non faceva avvicinare nessuno, dovevi esserci!! Ah ah., a momenti mordeva! Ah, no, c'eri! beh, c'eri più o meno... Ma non potevi vedere! Eh, peccato... E poi è arrivato Bruce, cioè forse tu lo conosci come Hulk... Cioè, non so se farsi sbatacchiare in giro equivalga a fare conoscenza" E a quelle parole fece il gesto delle virgolette con le dita "Ma comunque... Hulk, che era tornato ad essere Banner, cioè Bruce.... insomma lui! Beh, ti ha visitato da bravo dottore, ti ha sentito il polso, controllato le pupille... Sì, beh insomma, quelle cose lì.... E poi Cap, lo sai meglio di me com'è rigoroso e ligio alle regole e alla correttezza.... Ha imposto di lasciarti riposare e poi sentire la tua versione dei fatti!"

Davanti a quel fiume di parole così confusionario Loki non poteva fare altro che rimanere allibito a fissare l'uomo, immobile ancora seduto sul divano e con gli occhi sgranati. Ma quanto parlava?! Ma soprattutto... Che accidenti stava dicendo?!

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"Anche se secondo me ha assecondato Point Break solo per non farlo irritare ulteriormente! Cooomunque.... A me poi non è che frega tanto, eh! Però magari una passatina te l'avrei data... Se non altro per vendicare la morte di Phil... Ah, poi sai che non è mica morto! Eh eh, furbo Fury, ci ha fregati ben bene! E quindi, bah! Beviamoci sù!"

Terminato il soliloquio, il miliardario alzò il bicchiere per un immaginario brindisi, quindi si scolò tutto il contenuto d'un fiato, senza curarsi più di tanto del dio nordico seduto sul suo divano in pelle che lo continuava a fissare con gli occhi sbarrati, sempre più confuso. 

"I-Io non credo di capir...."

"Oh, dimenticavo! Tiè!" e Tony lanciò qualcosa in grembo a Loki.

Abbassando lo sguardo, sorpreso, si ritrovò sopra alle gambe una specie di palla avvolta in carta stagnola. Scartandola ne fuoriuscì uno strano tipo di panino, a lui sconosciuto, con carne, verdura e salse infilate in un pane morbido.

Lo annusò sperimentalmente, non fidandosi, ma l'odore sembrava molto invitante... Al suo sguardo interrogativo Stark rispose con un'alzatina di spalle ed un sorrisino.

"E' uno Shawarma. Mangialo, è buono!"

"Ma perchè...."

"Con gli altri siamo andati a festeggiare la vittoria, e abbiamo mangiato questi Shawarma. Thor sembrava dispiaciuto parecchio che tu non potessi partecipare, così ha voluto prenderne uno anche per te. Punto e fine..."

"Oh..."

"Goditelo. A più tardi, Piccolo Cervo!" E detto ciò Tony si alzò e si diresse verso l'uscita di quella stanza, lanciandogli un casuale cenno di saluto con due dita.

Basito, Loki osservò l'uomo andarsene tranquillamente. Era uno scherzo? Dopo qualche minuto passato a fissare insistentemente la porta chiusa, come ad aspettarsi che da un momento all'altro saltassero fuori i vendicatori al completo per catturarlo, si decise a distogliere lo sguardo, posandolo nuovamente sul panino invitante che teneva in mano.

Lo annusò di nuovo, quindi con due dita afferrò un pezzo di carne e lo mise in bocca, rimanendone piacevolmente sorpreso.

Chiuse gli occhi con un sospiro contento, beandosi di quel sapore. Erano giorni che non mangiava in maniera decente, anzi... A pensarci bene era da quando era caduto da Asgard che non aveva ingerito che cibi di fortuna....

Si rese conto di essere terribilmente affamato, e mandata elegantemente alle ortiche la titubanza iniziale, si gettò sul panino abbuffandosi in un modo tale che avrebbe fatto probabilmente invidia a Thor e Vorstagg!

"Fratello! Finalmente anche tu hai imparato a nutrirti da vero uomo!" Appunto.

 

Alla porta, affacciato e con un sorriso allegro anche troppo smagliante c'era ovviamente il Tonante, che in pochi larghi passi si diresse verso il fratello adottivo, ed ignorando lo sguardo inacidito che questi gli stava lanciando da quando era comparso, gli si sedette affianco con aria allegra.

Dietro di lui, Banner e Rogers. Lo scienziato armato di un kit di pronto soccorso, stetoscopio e lucetta si diresse a sua volta verso il divano sedendosi dall'altro lato di Loki (che trovandosi preso in mezzo fra il dio del Tuono e l'incredibile Hulk non si sentiva molto a suo agio ovviamente....) mentre il Supersoldato si limitò ad appoggiarsi allo stipite della porta, incrociando le braccia e osservando la scena.

"Che cosa volete adesso?" Sbuffò spazientito, abbassando il panino "Che sta succedendo?"

Thor non rispose, si limitò a dargli una sonora pacca sulla schiena, quasi rovesciandolo a terra. Si girò di scatto a guardarlo con aria oltraggiata, ma non fece in tempo a dire o fare nulla, che Bruce Banner lo sommerse letteralmente di attenzioni: gli tastò di nuovo il polso, ed iniziò ad ascoltarlo con lo stetoscopio.

"Come ti senti? Hai capogiro? Dolori?"

"Ma, ma, ma...."

"Fammi dare un'occhiata a quei graffi...."

"Non capisco..." Cercò di scrollarsi di dosso il dottore che lo stava tartassando con un batuffolo di cotone imbevuto di antisettico, con scarsi risultati. Sembrava che Banner avesse ritrovato il suo scopo della vita nel fargli da infermiera!

"Perchè sono ancora quì? Mi avete sconfitto... Mi aspettavo di essere già chiuso sotto chiave a quest'ora!" Commentò infastidito sforzandosi di ignorare quei due cretini al suo fianco e rivolgendosi direttamente a Rogers. Di tutti quelli incontrati finora sembrava il più sensato...

Da parte sua il capitano non ci andò per il sottile, arrivando direttamente al punto:

"Spiegami cos'è successo nella dimensione dei Chitauri!"

"Oh, eccoci al punto." Fece un sorrisetto "Non era chiaro? Io li ho ingannati facendoli combattere per me in cambio del Tesseract, ed ora che non lo possono più avere vogliono la loro vendetta!"

Steve scosse la testa, impassibile.

"Non mi sembrava così semplice. Quando quella creatura ti ha minacciato, non mi sembrava arrabbiata per un tuo inganno..."

"Tu che ne sai?"

"... Ma piuttosto era quasi come se fosse tutto il contrario.... Sembrava che loro avessero usato te..."

A quelle parole Loki impallidì notevolmente, spalancando gli occhi e irrigidendosi automaticamente.... Steve gli rispose con un sorriso consapevole.

"Credo di aver ragione... Giusto?"

Il dio abbassò il capo imbarazzato, annuendo impercettibilmente... Però, come poteva quell'insulso mortale aver capito? Thor sembrò accorgersi della sua espressione perchè andò a poggiargli affettuosamente una delle grandi mani sulla spalla, strizzandola leggermente e facendolo voltare verso di sè.

"Fratello... perdonami, non dovevo dubitare di te in quel modo...."

"Sono il dio dell'Inganno, Thor. Sarebbe stato strano se non lo avessi fatto.... E per l'ultima volta. Non sono tuo fratello!"

A quelle parole sembrò quasi che il dio del Tuono fosse stato preso a schiaffi. Si sentì tradito, e si permise una replica irata.

"Quando avevi paura però non hai avuto problemi a chiamarmi così!" Sbottò alzando la voce, aggrottando le sopracciglia.

Loki ebbe la decenza di arrossire sotto quello sguardo, abbassando gli occhi, mentre l'altro dio sospirò cercando di riguadagnare la calma.

"Ascolta, fratello, stiamo cercando di aiutarti!"

"Perchè...? Perchè vi interessa?! Perchè volete sapere la mia versione, e non mi avete ancora imprigionato in qualche cella?!"

"Probabilmente avremmo dovuto farlo..." Ricominciò Steve "Ma non è nel nostro stile farlo... o almeno, lo è per alcuni di noi. Clint e Natasha ti avrebbero volentieri tagliato la gola mentre eri privo di sensi, immagino che tu possa comprenderlo."

"Perchè non lo hanno fatto?"

"Vista la situazione tesa abbiamo concordato con entrambi che lasciassero al più presto questo posto per tornare in azione per lo S.H.I.E.L.D. ... Sono già partiti."

Il dio preferì non commentare, preferendo rinchiudersi in un ostinato silenzio mentre Bruce continuava a medicarlo con solerzia.

Soltanto dopo molte insistenze accettò a malincuore di rivelare a tutto il gruppo riunito come stavano realmente le cose.

"Quando caddi dal Bifrost, finii per cadere nello spazio vuoto fra i mondi, vagai a quel modo per giorni e giorni.... Infine nella mia solitudine fu come se qualcuno mi stesse spiando.... Mi sentivo osservato, ma non capivo da chi o che cosa.... Almeno finchè non fui letteralmente sbattuto dentro il mondo oscuro governato da Thanos...."

"Chi è Thanos?" Interruppe Stark, aggiustandosi sulla poltrona dove era comodamente affondato.

Loki rabbrividì leggermente, iniziando inconsciamente a giocherellare con la coperta con una mano "E' un titano... Un'entità potente ed antica. Di più non so, non l'ho mai visto. Ho sempre e solo interagito col suo portavoce e braccio destro, l'Altro.

Quando fui trascinato nel loro mondo, la loro intenzione era sfruttare i miei poteri per recuperare il Tesseract caduto sulla Terra, e con esso conquistare l'intero universo.

Inizialmente resistetti, non accettai di piegarmi al loro volere.... Quindi fui torturato per un tempo che a me parve infinito, e costretto infine con la forza a sottostare al loro volere.... Per questo sono stato spedito quì sulla Terra, dovevo recuperare quel maledetto cubo per loro.... E se avessi fallito, beh...." Sospirò "Credo che lo abbiate capito cosa mi accadrà. Lo avete sentito. Mi cattureranno, mi riporteranno in quel mondo buio e mi tortureranno all'infinito... Fino alla pazzia! E alla fine mi uccideranno..."

Concluse sospirando con un filo di voce, per poi avvicinare le ginocchia al petto e poggiarvi la fronte, per nascondere il proprio viso.

Per un po' nessuno fiatò, ma fecero tutti caso a come le spalle del dio fossero scosse da tremiti... Finchè non fu Thor a prendere l'iniziativa: con una cautela che per lui era quasi estranea, andò a infilare la mano sotto al mento del fratello minore, sollevandogli il viso che scoprì rigato di lacrime silenziose.

Loki gli rivolse uno sguardo selvatico, con un'espressione triste ma anche costernata, imbarazzato dal mostrare così la sua debolezza di fronte al potente fratello maggiore, che con entrambi i pollici gli andava ad asciugare quei rivoletti scintillanti che gli scendevano sulle guance pallide.

Cercò di scostarsi, probabilmente per ritornare a nascondere il volto contro le ginocchia, ma il dio del Tuono fu più forte, prima lo trattenne impeccabilmente per i polsi, quindi lo abbracciò di slancio circondando il dio più minuto con una stretta da orso, strappandogli un sussulto sorpreso.

Non vi fu bisogno di parole, Loki inizialmente era diventato rigido come una tavola, ma dopo aver posato lo sguardo confuso sul volto pieno d'affetto del fratello sembrò sciogliersi, finalmente, aggrappandosi alla sua maglia freneticamente e raggomitolandosi contro di lui, istintivamente alla ricerca di quel calore e affetto che tanto gli mancavano.... E scoppiando in un pianto liberatorio.

- Fine capitolo 02 -

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Capitolo 3
*** Chapter 03 - Somebody that I used to know ***


Chapter 03. Somebody that I used to know

Erano più o meno le 4.30 del mattino.

A Tony Stark piacevano da matti quelle sue notti solitarie, passate immancabilmente nel suo laboratorio a trafficare con qualche nuova invenzione, o ad apportare miglioramenti alle sue armature iper-tech.

Ed il bello era appunto che durante la notte, era SOLO.

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Non c'era Thor, che entrava senza bussare e curiosava d'appertutto sfasciando SEMPRE qualcosa (anche se dopo l'ultima volta, in cui aveva quasi sfondato a colpi di martello l'assistente robotico di Stark credendolo chissa quale nemico, ed era stato cacciato via a suon d'urlacci, evitava accuratamente quella particolare stanza).

Non c'era Steve, che sì, bussava, ma era così bacchettone che dava i nervi, con la sua mania per l'ordine e per gli orari da caserma (a dormire alle 9, sveglia alle 6!!).

Non c'era Bruce, che per quanto adorabile e l'unico, forse, a capire effettivamente cosa fossero gran parte di quei marchingegni, era sempre così remissivo e titubante in tutto che gli faceva spesso perdere il filo. E poi anche lui andava a letto con le galline.

Di certo, quindi, non si aspettava che un certo Dio dell'Inganno facesse il suo improvviso ingresso, con l'aspetto di chi si fosse alzato da pochi minuti, e dopo una nottataccia. O che non avesse dormito affatto.

Loki.

In un pigiama verde bosco e le ciabatte fluffose, con i capelli arruffati e le occhiaie gonfie.

Loki.

Sì, proprio QUEL Loki.

Non si rese conto di aver inclinato all'indietro la sedia per sbirciarlo finchè non cadde a gambe all'aria, con un tonfo.

"Ouch!"

"Sorpreso, Stark?"

"Più che sorpreso! Sorpresamente sorpreso, direi! Che accidenti ci fai quì, a quest'ora assurda?!"

"E tu?"

"Err...."

"Semplicemente ho scoperto perchè durante le nostre avventure mai nessuno voleva riposare vicino a Thor, è positivamente impossibile riuscire a dormire... Russa come un trombone! Beh... Fa come se non ci fossi... Non ti infastidirò." Concluse il dio, sedendosi sul pavimento in un angolo dell'officina, le ginocchia raccolte al petto e l'aria esausta.

Tony fece diplomaticamente spallucce "Sei il benvenuto. A patto che non tocchi le mie cose. O le rompi. Sono serio...." replicò un po' stizzito, udendo da parte dell'altro uno sbuffo divertito "Ehi, dopo che tuo fratello mi ha praticamente vandalizzato tutto il laboratorio a suon di martellate, dovrò pur prevenirmi! E l'assicurazione non paga, ovvio... Che motivazione do? Proprietà distrutta da dio asgardiano allergico alla tecnologia?"

Adesso Loki si mise davvero a ridere. Quel mortale era davvero un tipo assurdo, però era divertente! Se avesse avuto meno problemi per la testa lo avrebbe goduto di più, ma pazienza...

Si accoccolò meglio nel suo angolo, poggiando il mento sulle ginocchia ed osservando per un po' in silenzo l'uomo lavorare al suo progetto, affascinato dalle scintille azzurrognole che uscivano dalla fiamma ossidrica, e sospirando di tanto in tanto.

Dopo quelle che sembrarono ore Tony interruppe il suo lavoro, posò sul bancone maschera protettiva e attrezzi, e si inclinò all'indietro sulla sedia alzando le braccia per stiracchiarsi, con un sospiro soddisfatto.

"Aaah, ecco fatto! Allora, sentiamo" Incominciò, voltandosi di nuovo verso il dio silenzioso "perchè sei quì?"

"Te l'ho detto prima, mi pare... Thor russava, e..."

"Intendo, veramente...."

 Loki sospirò pesantemente, prendendosi il ponte del naso fra due dita.

"A questo punto tanto vale dirtelo. Domattina (anzi, tra poche ore) io e Thor torneremo ad Asgard con il Tesseract, e come puoi ben immaginare dovrò subire il giudizio di mio padr- di Odino.... E questo mi rende piuttosto nervoso!"

"Beh, ma se gli dite semplicemente come stanno le cose? Che sei stato costretto ad agire, intendo..."

"Non è così semplice. Anche se Odino volesse ignorare tutto quello che ho fatto quì su Midgard (ed immagino che non lo farà), dovrò comunque essere punito per quello che ho fatto prima, ad Asgard... Thor fu bandito e spogliato dei suoi poteri solo per aver rischiato di scatenare una guerra... Io, che ho manipolato Thor, che ho reclamato il trono per me comportandomi da tiranno, che ho cercato di uccidere lui ed i suoi amici.... Io, che per il Padre degli Dei non sono altro che un'altra reliquia rubata? Che pena ci potrà essere per me? Un mostro? Sangue del sangue del suo acerrimo nemico?"

Nascose il volto contro le ginocchia, stringendosi ancora di più. Stark lo osservò deprimersi con aria perplessa, grattandosi la testa. Si avvicinò, e gli si sedette di fronte a gambe incrociate, poggiandogli amichevolemente una mano sulla spalla, finchè il dio non lo guardò con quei suoi occhi così verdi.

"Credo di essermi perso un po' delle vostre vicissitudini familiari.... So che sei stato adottato, ma in che senso acerrimo nemico? Non sei un asgardiano?" Davanti all'espressione ferita di Loki si affrettò ad aggiungere "Sempre se vuoi dirmelo, ovviamente!"

"Beh.... Voi quì su Midgard come dite? Uno sgurado vale più di mille parole...." E detto questo alzò entrambe le mani, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sotto gli occhi stupefatti del miliardario pian piano cominciarono a mutare, la pelle pallida si colorò di blu e sembrò come se entrambe le braccia fossero divenute due pezzi di ghiaccio, che emanassero un freddo intenso.

"Che...?"

"E' questa la mia vera natura, il mio vero aspetto..." Spiegò Loki, mentre la colorazione blu raggiungeva anche il volto, e gli occhi diventavano rossi "No, Antony Stark, non sono affatto un asgardiano. Sono un maledetto gigante di ghiaccio!" Concluse, dando un pugno frustrato a terra e gelando leggermente il pavimento attorno alla mano.

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"Oh, beh... Scusa se sembro maleducato, ma non mi sembri affatto un gigante... Diamine, Thor è il doppio di te!"

"E' per questo che fui ripudiato, appena neonato. Per i giganti di ghiaccio sono troppo piccolo. Praticamente un nano... Mi avevano lasciato solo a morire in un tempio, ed è lì che Odino mi trovò, e mi prese, alla fine della sua guerra contro i giganti di ghiaccio...."

Tony per un po' non replicò nulla, rimuginando sulle informazioni ricevute in quel raro momento loquace del Dio dell'Inganno. semplicemente rimase lì, vicino a lui, cercando goffamente di tirargli su il morale con delle pacche sulle spalle mentre Loki pian piano riacquistava le sue sembianze asgardiane.

Poi improvvisamente sorrise come se avesse avuto l'illuminazione, e diede un pugno scherzoso sul braccio del dio.

"Eeh, ma allora sei un puffo!!"

"Cosa...?"

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"Sei blu, per i tuoi simili sei una specie di nanetto... Sei un puffo!"

"Non capisco.... Ma credo che tu mi stia prendendo in giro, Stark...." Commentò Loki assottigliando lo sguardo, seccato, mentre l'altro se la sghignazzava.

"Eddai, stavo cercando di tirarti su di morale!"

"Umpf!"

"Come sei serio! Vabbè.... Comunque, per riprendere il punto: Domani tu e Big Boy tornerete a casa e tu hai paura della punizione che ti darà papino! Certo, detto così è un po' infantile... Puffo, sonnambulo e pure bambinone!"

"Stark! Ti avverto...."

"Sì, sì... La tua vendetta sarà tremenda, eccetera eccetera... Scusa, ma non sei tanto credibile in pigiama e con quelle fluffose ciabattine!" Concluse ridacchiando, mentre Loki arrossiva furiosamente.

Comunque l'obbiettivo di stemperare la tensione era andato a segno, ed il miliardario alzandosi da terra si avviò verso l'uscita del laboratorio, seguito dal dio.

Salendo le scale si rivolse a questi con aria interrogativa "Ora che farai? Torni a letto? Io di mio sto dormendo in piedi. Letteralmente..."

"Uhm, non credo... non so, sono ancora troppo nervoso, non riuscirei a chiudere occhio..."

"Ho capito. Vieni con me!" senza aspettare una sua risposta, afferrò Loki per un polso e lo trascinò con sè verso l'ampio salotto, con la sua mega-iper-TV-satellitare-all inclusive-pay per wiew, uno schermo gigantesco pagato una barca di soldi. Si lasciò cadere sul divano morbido, affondando tra i cuscini, tirandosi dietro il dio che finì quasi per ruzzolare al suo fianco con un guaito sorpreso.

"Non c'è altra soluzione. Io quando non riesco a dormire mi piazzo sempre quì a vedere la TV, finchè non mi addormento sul divano. Quindi adesso" E accese la tv su un canale a caso, iniziando a fare zapping furioso "io e te faremo proprio così, caro mio!" Concluse, sorridendogli complice.

Loki semplicemente lo fissò stupito, tutta quella situazione era assolutamente assurda... inizialmente si limitò a sedere rigido accanto a Stark, nervoso. quindi, a poco a poco iniziò inconsciamente a rilassarsi, dapprima poggiandosi più confortevolmente contro i cuscini.

Tempo una mezzoretta e Tony sentì un peso contro il suo fianco. Voltandosi sorrise leggermente, alla vista del Dio dell'inganno placidamente addormentato appoggiato a lui.

Vedendolo così tranquillo, così apparentemente giovane una volta privato di quel cipiglio onnipresente, ma soprattuto così palesemente esausto, sentì dentro di sè una fitta di simpatia.

"Spero che domani per te vada tutto per il meglio.... Diavolo, non so nemmeno perchè lo sto dicendo...." Mormorò fra sè e sè, tornando a fare zapping cercando di non disturbare il dio stremato accoccolato contro di lui.

Fu così che li trovarono la mattina dopo, con Tony addormentato seduto e col telecomando ancora in mano.

Ben presto fu il momento di partire per i due dei, gli altri li accompagnarono a Central park, nel punto in cui sarebbero partiti.

Thor afferrò saldamente uno dei manici del contenitore del Tesseract, cennando al fratello di fare altrettanto. Questi si voltò un attimo verso Tony, che gli rivolse un mezzo sorrisetto ed un pollice alzato di incoraggiamento, a cui si ritrovò suo malgrado a rispondere a sua vollta con un altro sorriso nervoso.

Il tempo di un battito di ciglia ed entrambi gli dei erano spariti in mezzo ad una luce azzurra.

Fine capitolo - 03

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Capitolo 4
*** Chapter 04 - Enjoy the silence ***


Chapter 04 - Enjoy the silence

Erano passati tre giorni senza che i due dei Asgardiani facessero ritorno.

Nel frattempo tutto il gruppo dei Vendicatori era rimasto nella Stark Tower, ormai divenuta ufficiosamente il Quartier Generale della squadra.

 Anche i due agenti S.H.I.E.L.D., Natasha Romanoff e Clint Barton, erano tornati (ufficialmente era finita la loro missione... In realtà sapevano tutti che era grazie alla scomparsa di Loki).

 Quella mattina, Bruce e Tony se ne stavano in cucina ad ascoltare pigramente i due assassini narrare la loro missione (Steve era sgusciato in palestra sin dall'alba), quando un'improvviso boato, seguito da un picco di energia mandò in black out l'intero grattacielo.

"Jarvis! Generatori di emergenza!" esclamò Tony, alzandosi in piedi.

"Subito, signore."

Tempo pochi secondi e con un ronzio le luci tornarono, e pian piano a seguire si riaccesero tutti gli altri dispositivi elettronici del palazzo.

"Ma che è successo?" Fu la domanda perplessa di Bruce, che espresse un po' il pensiero generale. Tony nel frattempo si stava dirigendo spedito verso le scale che portavano al tetto della torre, con stampata in faccia un'espressione nervosa.

"Credo di sapere che sta accadendo! Jarvis!"

"Sì, signore?"

"Puoi darmi un aggiornamento di cosa succede sul tetto del palazzo?"

"Subito, signore."

"Tony... Ma allora...." replicò Banner col fiato corto, mentre seguiva a fatica i tre di corsa su per le scale.

"Già..."

"Signore, i dati raccolti sul tetto mostrano che poco fa questo è stato colpito da un fulmine..."

"Appunto. Altro, Jarvis?"

"Sì. Attualmente sto rilevando due fonti di calore simil-umane nel luogo dell'impatto."

"Ho capito. Grazie Jarvis!"

Clint sentito questo si fermò bruscamente, con Bruce che a momenti gli franava sopra. Sgranò gli occhi, mentre gli altri tre lo guardavano perplessi.

"No, no! Impossibile, non voglio vederlo! Me ne vado!"

"Clint, non sappiamo neanche se siano davvero Thor e Loki!" Replicò Banner, ansimando.

Andiamo! Chi volete che sia, Babbo Natale?! E se sono davvero loro non potete costringermi ad acogliere di ritorno a braccia aperte quel bastardo! Non dopo tutto quello che mi ha fatto!!" concluse ansimando l'arciere.

Natasha gli si avvicinò ed iniziò a carezzargli la schiena leggermente con una mano, cercando di tranquillizzarlo, sussurrandogli parole di conforto. Quindi si voltò verso gli altri due compagni.

"Ascoltate, è meglio se noi due restiamo quì." Gli altri annuirono in accordo "In ogni caso non siamo troppo distanti dal tetto, se va storto qualcosa voi urlate o fate rumore, e saremo lì in mezzo secondo!" concluse, con un sorrisetto complice.

"Ook, andiamo noi, allora, prof!" Scherzò Stark, afferrando un Banner basito per le spalle con un braccio, e sparendo su per le scale. la Vedova Nera li guardò allontanarsi con un sorrisetto, quindi si avvicinò al compagno sconvolto, che nel frattempo si era seduto sul primo gradino, e gli si sedette accanto silenziosa.

Nel frattempo i due "Science Bros" sbucarono sul tetto, e dopo aver adattato gli occhi alla luce videro che effettivamente i due nuovi arrivati non erano altro che i due fratelli Asgardiani. Però c'era qualcosa di strano.

Loki infatti stava aggrappato all'armatura del fratello stringendola con così tanta forza da sbiancarsi le nocche. Era completamente immobile apparte un leggero tremito, e nascondeva accuratamente il proprio volto contro di lui, non voltandosi neanche al suono dell'apertura della porta da parte dei due Vendicatori.

Thor a sua volta sembrava stesse goffamente cercando di calmare il fratello minore con delle pacche sulle spalle, ma avvertita la presenza dei due aveva alzato su di loro lo sguardo.... Per un secondo sembrò mostrare un'espressione di sconforto, sembrava perso.... Per poi cambiare completamente, ed esibirsi nel suo solito sorrisone smagliante. Si accorsero subito quanto fosse finto quel sorriso.

"Miei amici! Banner, Figlio di Stark! Quale gioia rivedervi in salute!" Esclamò, senza tuttavia avvicinarsi a dare loro uno dei suoi abbracci da orso, ma rimanendo a sorreggere il fratello.

"Ciao Thor! E ciao.... Loki?" cominciò il miliardario, osservando perplesso come il dio dell'Inganno non avesse reagito nemmeno al suo saluto, stringendosi ancora di più al fratello e nascondendo accuratamente il volto, con un sussulto.

"Loki?" Niente.

"Loooki?" Niente.

"Terra chiama Loki!!" Niente.

"Thor, ma.... Che ha tuo fratello?" Chiese a quel punto Bruce, preoccupato dall'atteggiamento del dio moro.

A quelle parole Thor sospirò pesantemente. Loki invece sussultò di nuovo, ma non fiatò.

Il Dio del Tuono scostò leggermente da se il fratello per guardarlo negli occhi, come a chiedergli il permesso di parlare. Loki fece un ennesimo sussulto, ma annuì impercettibilmente.

"Miei amici... Mio fratello ha subito la punizione del Padre degli Dei.... Prima di tutto dovete capire che ad Asgard la giustizia funziona in modi differenti che quì su Midgard..."

Ora Tony era DAVVERO preoccupato. Dannatamente preoccupato. Che diavolo...?

"Che stai cercando di dirci, Point Break?"

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Thor sembrò esitare ancora, e fu l'altro dio, a quel punto, a prendere l'iniziativa.

Si girò di scatto verso i due mortali, che emisero entrambi un singulto inorridito.

Loki aveva la bocca completamente cucita.

Fu quella la prima cosa che videro, e che li lasciò disgustati. Poi via via notarono il sangue che ancora stillava dalle ferite sopra e sotto le labbra, da dove sbucava il filo nero metallico della cucitura.... E le lacrime che cadevano copiose dagli occhi gonfi e vitrei del dio.

Dopo quei primi secondi in cui rimasero semplicemente impietriti davanti al terribile spettacolo, entrambi si riscossero, e scattarono.

Bruce corse subito al fianco del Dio dell'Inganno, sorreggendolo, cercando di consolarlo, calmarlo, qualcosa... Estratto dalla tasca un fazzoletto di stoffa iniziò poi a tamponargli le ferite il più delicatamente che fosse possibile, scusandosi ad ogni mugolio di dolore che l'altro emetteva.

Tony invece mandò allegramente alle ortiche ogni buon senso o remora, e semplicemente scattò verso Thor mollandogli un sonoro pugno in piena faccia. Non che l'altro ne risentì realmente... Ma voleva sfogarsi.

Poi lo afferrò per il collo della maglia, abbassandolo fino a fissarlo negli occhi, ed iniziò ad urlargli contro.

"Cos'è questa storia?! Che gli hanno fatto??! Che razza di idee malate avete su a Cielolandia, eh?!"

"Amico Stark...."

"Ma soprattutto! Tu, che affermi di amarlo, di considerarlo tuo fratello e che giuravi di proteggerlo! Perchè non l'hai protetto da questo?!"

"Non posso andare contro la decisione del Padr..."

"E chi se ne frega! Potevi protestare, almeno!!"

A quel punto fu Thor a sbottare.

"Certo che mi sono opposto! Ho protestato, con tutto me stesso! Ma mio padre è stato irremovibile. La pena di mio fratello era la rimozione della sua magia.... E ciò si può fare solo in un modo: si estrae "letteralmente" la fonte magica dal corpo del condannato. Se però gli avessero tolto la fonte magica, mio fratello sarebbe come avvizzito, e infine sarebbe morto lentamente. Io e mia madre ci siamo opposti fermamente, e abbiamo infine convinto Odino a modificare la pena, con il bando su Midgard e l'impedimento ad usare quella lingua d'argento che tanto ha ingannato in passato. Per questo gli hanno sigillato la bocca... Abbiamo scelto il male minore."

Tony lanciò uno sguardo in tralice a Loki, ancora in un pasticcio di sangue e lacrime, che al momento stava piagnucolando istintivamente aggrappato alla camicia di Bruce in cerca di sollievo.

"Male minore, eh. Ceerto..."

"Avrei voluto non finisse così..."

"No, Thor. Ma gli hanno cucito la bocca."

"Sì, lo so. Avrei voluto impedirlo... Ma non potevo oppormi più di così senza scatenare la sua ira..."

Stark sospirò pesantemente per riacquistare la calma. Quel discorso rischiava di andare avanti ripetendo sempre le stesse cose.... Mentre Loki sanguinava sgocciolando sul pavimento.

"E va bene, lasciamo perdere. Ad ogni modo, quanto tempo dovrebbe durare questa punizione?" Chiese ironicamente, facendo il gesto delle virgolette con le dita alla parola "punizione".

"Non lo so, non l'ha detto. Credo finchè non abbia capito i suoi errori...."

"Ok. Bruce, portalo in infermieria. Io passo in laboratorio a prendere le tronchesine!"

A quelle parole il dio biondo lo afferrò di scatto per una spalla "Che hai intenzione di fare?!"

"Non è ovvio? Gli togliamo quella cucitura!"

"Ma è il padre degli Dei che...."

"E ho capito. E' tuo padre che deve decidere se e quando liberarlo.... Corretto?"

"Sì."

"Bene. Ora, se vuoi scusarmi.... Devo cercare quelle cavolo di tronchesine!"

"Stark! Nemmeno a me è consentito rimuovere quel filo! Mi sono imposte delle barriere magiche, e...."

"Thor, non mi risulta che Odino governi su Midgar, nè su di noi... Quindi se IO decido di tagliare quel filo, non vedo come LUI può impedirmelo!" Concluse con un sorrisetto, che si ampliò alla vista dell'espressione da pesce lesso di Thor, che ora non faceva che fissarlo a bocca aperta.

"Uh, non ci avevo pensato..."

"Sì, l'ho notato." Quindi si voltò verso Banner facendogli un cenno, e questi iniziò ad accompagnare Loki verso le scale, diretti in infermieria.

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All'interno, non appena sentirono la porta del tetto aprirsi Natasha e Clint scattarono in piedi, entrambi nervosamente afferrando le proprie armi, pronti a tutto. Certo, non si sarebbero aspettati di certo che il tanto temuto Loki scendesse le scale praticamente sorretto da Bruce Banner, con la bocca cucita ed in lacrime.

Guardarono la coppia sorpassarli con gli occhi sgranati, poi quando videro scendere dopo di loro Tony e Thor, si precipitarono verso di loro tempestandoli di domande.

"Che è successo?!"

"Ma... Era davvero Loki?"

"Perchè era combinato così?!"

"Che sta facendo Banner?"

Tony impassibile inforcò gli occhiali da sole (figo style!) e rispose semplicemente:

"Calma bambini! Il nostro Dio del Tuono, quì, sarà taaanto felice di rispondere alle vostre domande! Vero, Thor?"

Il dio in questione restò in silenzio, lo sguardo basso.

"Già. Ora, ho un'operazione da fare, tesorini. Ciao ciao!" E si dileguò lungo il corridoio, lasciando i due assassini sempre più confusi voltarsi verso il dio biondo, in attesa di spiegazioni.

End chapter - 04

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Capitolo 5
*** Chapter 05. Bring me to life ***


Chapter 05 - Bring me to life

Al momento del ritorno dei due fratelli, Steve era allegramente in palestra a distruggere un'altra mezza dozzina di sacchi di sabbia, quindi quando successe tutto il putiferio non ci capì quasi niente, semplicemente si trovò al buio per un paio di minuti, prima che i generatori ripristinassero l'energia elettrica.

Rimase assolutamente sorpreso, dunque, quando una volta risalito nel loft di Stark si ritrovò in cima alle scale Occhio di Falco e Vedova Nera a fare crocchia con Thor, tutti e tre presi dalla conversazione che a giudicare dalle loro espressioni (Incredule e disgustate da un lato, imbarazzata e depressa dall'altro) doveva essere su qualcosa di molto serio.

Continuando a bere avidamente il suo energy drink li sorpassò, inizialmente, decidendo di dar loro una certa privacy. Fece nemmeno 5 passi e si fermò bruscamente.

Un momento. Clint e Natasha. Con Thor. A parlare di qualcosa di grave.

Tempo mezzo secondo e si riappiccicò al gruppetto, facendosi spiegare tutto per filo e per segno. A posteriori forse era meglio rimanere all'oscuro.

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Nel frattempo Bruce aveva accompagnato Loki in infermieria, prendendo atto dello stato indebolito di questi, che man mano cercava di sorreggersi contro di lui sempre di più... Per quando raggiunsero l'entrata lo stava praticamente trascinando.

All'interno, si diresse verso uno dei letti liberi e aiutò il dio a sdraiarsi con attenzione.

Loki si appoggiò con sollievo evidente sul cuscino morbido, chiudendo un momento gli occhi per riprendere fiato, poi si voltò verso lo scenziato, fissandolo con uno sguardo anche troppo espressivo.

"Non lasciarmi!", "Aiutami!" e "Non voglio la tua pietà!"

Sembravano voler dire quegli occhi verdi vitrei e arrossati dal pianto.

Banner non disse nulla, semplicemente prese ad accarezzare leggermente i capelli scuri del Dio dell'Inganno per tranquillizzarlo, mentre afferrato un panno morbido iniziava ad asciugargli le lacrime che uscivano ancora copiose dai suoi occhi, e tamponava nuovamente le orribili ferite alla bocca.

"Stai calmo, va tutto bene! Tony è andato a cercare qualcosa con cui poterti tagliar via quei fili...." Sorrise allo sguardo incredulo che ricevette "Non avrai creduto mica che ti avremmo lasciato in questo stato senza intervenire, vero?"

Ovviamente Loki non poteva rispondere, ma a quelle parole ancora più lacrime iniziarono a cadere.... Bruce si chiese se in quel caso fossero solo per colpa del dolore o no.

Finalmente dopo qualche minuto fece il suo ingresso il miliardario, esibendo trionfante un piccolo paio di tronchesine, agitate in giro come se fossero state un premio di qualche genere:

"Eccole quì! Trovate! Ora..." E si accostò ai due, chinandosi leggermente verso il dio sdraiato "Sei pronto per l'operazione, mio caro?"

Cercò di mantenere un tono allegro, ma non gli sfuggì l'espressione terrificata che immediatamente spuntò sul viso dell'altro.

Istintivamente Loki cercò di rialzarsi, pronto a saltar via dal letto in un secondo non appena le tronchesine si fossero avvicinate troppo alla sua bocca dolorante, Tony se ne accorse e gli poggiò la mano libera su una spalla, sia per trattenerlo giù, sia per calmarlo.

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"E' meglio se resti sdraiato e ti rilassi, Piccolo Cervo! Non ho mai avuto la bocca cucita, ma so per esperienza che dei punti freschi sulla pelle fanno più male tanto più si rimane tesi.... Quindi cerca di non contrarre le labbra e resta immobile, per favore, e finirà tutto più velocemente!"

 Il dio annuì impercettibilmente e lasciò fare i due, stendendosi di nuovo sul letto ed inspirando profondamente per cercare di darsi coraggio. Chiuse gli occhi per non guardare, inghiottendo nervosamente, e alla sensazione del metallo freddo contro il lato delle labbra strinze automaticamente il lenzuolo con entrambe le mani per trattenensi dallo schizzare via nel panico.

*SNAP*

Al primo colpo di tronchesine sussultò visibilmente, con Bruce che continuava a carezzargli i capelli per tranquillizzarlo.

Aprì gli occhi lucidi e li posò prima sullo scenziato, che gli sorrise incerto di rimando, per poi voltarsi verso Stark. Il miliardario non rispose al suo sguardo, troppo concentrato sul compito che stava svolgendo e preoccupato di fare un lavoro ben fatto.

Una volta che ebbe tagliato l'ultimo punto posò le tronchesine sul comodino lì di fianco e presa una pinzetta afferrò uno dei capi del filo, andando solo in quel momento a voltarsi verso il dio, con uno sguardo serio.

"Ascolta," cominciò "Ho tagliato tutti i punti, ma tu non muoverti ancora, va bene? Adesso inizia la parte più difficile, devo tirare via i residui di filo, so che farà male ma se tu ti sposti sarà molto peggio! Quindi cerca di resistere solo un altro po', va bene?"

Loki non rispose, si limitò a guardarlo con gli occhi sgranati e spaventati, poi quando Tony iniziò a tirare il primo filo attraverso la ferita aperta mugolò disperatamente, strizzando nuovamente gli occhi chiusi mentre la fronte gli si imperlava di sudore freddo e qualche lacrima di dolore gli sfuggiva da sotto le ciglia.

Bruce, da parte sua, andava meticolosamente a tamponare con un batuffolo imbevuto di antisettico ogni ferita che veniva liberata, in modo da marginare sia la perdita di sangue che il rischio di infezioni.

Finalmente, dopo quelle che sembrarono ore, il continuo tirare terminò, e Stark si rialzò in piedi sospirando e asciugandosi la fronte con il polso.

"Uuff, ecco fatto! Ti abbiamo tolto tutti i punti, Piccolo Cervo! Come ti senti?"

Loki sollevato riaprì gli occhi, e sperimentalmente provò a muovere la bocca un pochino. Faceva ancora male, pungeva e bruciava, ma si sentiva decisamente meglio di prima! Appena riuscì a sopportare il fastidio fece alcuni respiri profondi con la bocca, quindi si voltò verso i due umani con uno sguardo grato.

"Grazie..." Riuscì a gracchiare fuori a fatica.

Bruce gli sorrise di rimando, mente Tony gli diede una pacca amichevole sulla spalla "Riposa, ora..." gli disse Banner in tono rassicurante, sistemandogli meglio il cuscino e coprendolo col lenzuolo "Cerca di dormire, non preoccuparti e pensa solo a riprendere le forze!"

Il dio annuì, e gli altri due lasciarono l'infermieria spegnendo la luce, mentre Loki si spostava raggomitolandosi in posizione fetale, tirando oltre le spalle il lembo del lenzuolo.

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 Clint Barton, nonostante ancora detestasse sentitamente il Dio dell'Inganno, era rimasto profondamente turbato alla vista di questi, di ritorno da Asgard in un lago del suo sangue e la bocca cucita.

Non appena si congedò con Natasha, si diresse spedito verso l'infermieria, seguendo uno strano senso di inquietudine che lo aveva pervaso, e che non sapeva affatto spiegarsi.

Una volta arrivato preferì non entrare, rimanendo invece dietro la porta ascoltando le voci all'interno.

Malgrado tutto, si sentì trasalire ogni qualvolta da dietro la porta chiusa arrivava un gemito o un lamento di dolore.

Quando Bruce e Tony uscirono, si nascose dietro l'angolo per non farsi vedere, per poi rimanere lì, accovacciato in terra, combattuto se entrare o no... Dopo qualche minuto si decise, e fece il suo ingresso il più silenziosamente possibile.

Lentamente si accostò al letto in penombra, sbirciando la figura rannicchiata fra le coperte con aria combattuta.

 Da un lato il suo risentimento verso il Dio dell’Inganno, che lo aveva manipolato e sfruttato a suo piacimento, era ancora molto forte…

 Dall’altro, una fitta di simpatia che non poteva fare a meno di sentire dentro di sé vedendolo in quello stato…

Di fronte all'arciere Loki sembrava essere profondamente addormentato, gli occhi chiusi ed una leggera traccia umida di lacrime lungo le guance, le ferite lungo le labbra ancora arrossate e gonfie.

Barton sospirò leggermente "E' buffo. Dopo quello che mi hai fatto pensavo di odiarti con tutto me stesso, e che mi sarei sentito meglio solo piantandoti una delle mie frecce in un occhio.... Ma mai avrei pensato ad una tortura del genere." Si sorprese a mormorare "Credevo che vederti punito per i tuoi crimini mi avrebbe portato soddisfazione, o almeno un certo sollievo.... Ora però mi sento solo male... Una cosa così schifosa non potrei augurarla nemmeno a te!" Concluse, scuotendo la testa in disapprovazione.

Detto ciò, se ne uscì rapidamente com'era entrato, lasciandosi dietro l'infermieria silenziosa e buia.

Non si accorse che alle sue spalle un paio di occhi verdi stavano osservando la sua partenza.

Fine capitolo - 05

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Capitolo 6
*** Chapter 06. The Imperial March ***


Chapter 06. The Imperial March

Qualche ora dopo Loki si svegliò nuovamente. Istintivamente la prima cosa che fece fu di sfiorarsi le labbra con le dita, temendo di toccare i punti freschi che gli erano stati inflitti dai nani su ordine di Odino.

Grande fu il suo sollievo, dunque, quando sotto i polpastrelli sentì solamente la pelle leggermente gonfia, ed un residuo di croste, già parzialmente guarite. Interiormente ringraziò la sua capacità di guarire rapidamente: se il Padre degli Dei, oltre a cucirgli la bocca, lo avesse reso anche un mortale, sarebbe stato in un inferno di dolore per giorni e giorni, e gli sarebbero rimaste anche le cicatrici, probabilmente.

Improvvisamente un brontolio allo stomaco gli ricordò che avrebbe dovuto mangiare qualcosa, visto che dal momento della sua punizione ovviamente di ingerire del cibo solido non se n'era parlato.

Alzandosi traballante in piedi si osservò nello specchio posizionato ad un angolo dell'infermieria con aria critica. Occhiaie pronunciate, occhi arrossati, i capelli un disastro e l'aria più smunta del solito... Si chiese improvvisamente che impressione patetica dovesse dare in quel momento ai suoi ex nemici.

Poco dopo, quando il Dio dell'Inganno fece il suo improvviso e silenzioso ingresso in salotto, lo sguardo abbassato e l'aria arruffata, tutti i Vendicatori al gran completo erano presenti: Sul divano erano ammucchiati Tony, con un'immancabile drink in mano e svaccato ad occupare quasi due posti, Bruce, che se ne stava composto nel suo angolino digitando qualcosa sul suo portatile, ignorando completamente la tv, Natasha, le gambe elegantemente accavallate e le braccia conserte, e Clint, arroccato sopra uno degli schienali.

Per terra invece c'erano Steve, seduto a gambe incrociate che fissava lo schermo con l'aria meravigliata di un bambino di 6 anni, e Thor che, semi-sdraiato sulla pancia sopra ad un paio di cuscini, il telecomando fermamente in mano e l'aria ancor più meravigliata di quella di Steve, non faceva altro che alzare/abbassare il volume, ridacchiando, sgranocchiando Pop Tarts e irritando un po' tutti.

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Ai Piedi del divano, inolte, vi era un gran mucchio di sacchetti con patatine, nachos, salatini di vario genere, ed un po' tutti di tanto si allungavano per pescarne uno da sgranocchiare.

Inizialmente nessuno si accorse del dio moro appena entrato, almeno finchè questi non palesò la propria presenza:

"Che state guardando?"

Sei paia di occhi sorpresi si voltarono verso di lui, che poggiato mollemente contro lo stipite della porta li osservava vagamente divertito.

"Fratello! Che gioia rivederti in salute!!" Esclamò Thor sorridendo al suo indirizzo, la barba sporca di briciole di Pop Tarts. Di rimando ottenne solo un'occhiataccia furiosa che lo azzittì immediatamente.

Fu Tony che infine spezzò il silenzio che si era creato.

"Ehilà, Piccolo Cervo! Stiamo guardando la maratona Star Wars in DVD! Vuoi venire a vederla anche tu?"

Fu uno sguardo confuso quello che ricevette "Star... Wars?"

"Sì! E' una serie di film di Fantascienza che.... Oh, beh! Sono sicuro che ti piacerebbero!"

Loki guardo per un attimo perplesso il miliardario sorridergli complice, quindi gli altri. Thor persisteva a cercare il suo sguardo con un'espressione da cucciolo bastonato, che puntualmente ignorava, Rogers, l'unico a non averlo visto di persona al suo ritorno da Asgard, lo fissava curiosamernte, il capo inclinato.

Banner aveva alzato lo sguardo dallo schermo del suo pc e gli sorrideva gentilmente da dietro gli occhiali che gli erano scesi sul naso, Occhio di Falco invece fingeva di non guardarlo, ma si vedeva che era imbarazzato e confuso su come comportarsi nei suoi confronti.... Infine la Vedova Nera lo stava squadrando con una gran faccia da poker, il sopracciglio inarcato e le labbra strette insieme, non dando a vedere che cosa realmente pensasse in quel momento.

Dopo un momento di indugio in cui sembrò riflettere sul da farsi, Loki rispose al sorrisetto di Tony con uno identico, dirigendosi risolutamente verso il divano, e cercando di mascherare l'andatura leggermente malferma che ancora aveva.

Thor si era a sua volta immediatamente alzato dirigendosi verso di lui e cercando di afferrarlo per un braccio per sostenerlo, ma Loki aveva risposto al gesto premuroso del fratellastro in malo modo, colpendogli con forza la mano con il retro della propria. Il Dio del Tuono era rimasto lì in piedi, mortificato, mentre l'Ingannatore lo aveva oltrepassato senza degnarlo di uno sguardo, e andandosi a sedere pesantemente sul divano, stringendosi fra Tony e Natasha.

La donna si era immediatamente tesa, in maniera impercettibile, ma il dio l'aveva notato, mentre il miliardario gli aveva placidamente allungato un bicchiere del suo drink e un sacchettino di rotolini al formaggio.

Solo dopo qualche minuto Loki si voltò verso Thor, che era ancora in piedi immobile.

"Guarda che puoi anche sederti..." disse, ironicamente.

"Fratello, volevo solo aiutarti, e..."

"Avresti potuto aiutarmi prima, ipocrita! Non esibirti in promesse se poi sai già che non le manterrai... Non con me!"

"Mi dispiace, ma sai che non potevo oppormi alla..."

"Thor... Lasciami in pace..."

"Forse è meglio che vai a sederti, Point Break..." esclamò a quel punto Tony, sospirando "Se volete chiarirvi è meglio se la risolvete in privato, non credi? E stiamo cercando di guardarci il film, quì!"

"Tony, non ti sembra di esagerare?" fu il commento con tono di disapprovazione di Steve.

"Ehi! C'é la maratona di Star Wars! Star Wars! Maratona!! La vita è fatta di priorità!" asserì convinto, gettando amichevolmente il braccio libero sulle spalle del Dio dell'Inganno (che arrossì furiosamente) mentre Rogers scuoteva il capo con uno sbuffo divertito.

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Loki, benchè sorpreso dalle azioni di Stark, non si spostò da dove si era seduto, anche se gli lanciò uno sguardo in tralice, preferendo invece concentrarsi sul film in televisione.... Anche Thor, dopo essere rimasto per qualche altro momento in piedi, si sdraiò nuovamente sui cuscini riprendendo il suo posto, ma invece di continuare a commentare (e mangiare) rumorosamente non fiatò più per un bel po'.

Il resto dei film fu interrotto solo da alcuni commenti occasionali:

"E' così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi!"

"Ehi, Thor! Non assomiglia alla tua ragazza?"

"Uhm...."

"Sì, e Mace Windu sembra Fury! Ahahah!"

"Stark, ssshh!"

"La paura è la via per il Lato Oscuro: la paura conduce all'ira, l'ira all'odio,l'odio conduce alla sofferenza."

"Tsk. Sembra di sentire Padre Tutto... Non sempre bisogna vedere tutto in bianco e nero!"

"Fantastica la ragazza, eh? Non so se ucciderla o innamorarmi di lei!"

"Hah! Il solito bellimbusto che rimane shoccato alla vista di una donna con un'arma!"

"Nat, se c'eri tu facevi saltare tutta la Morte Nera col C4... Altro che fucile!"

"Ovviamente, Clint..."

"Luke, sono tuo padre!" "Noooooooooo!"

"Loki, hai reagito così quando hai incontrato Laufey per la prima volta?"

"No, Capitano.... L'ho ingannato facendo finta di nulla... E la seconda volta l'ho disintegrato!"

"Ah."

"L'Imperatore ti mostrerà la vera natura della Forza. È lui il tuo padrone, ora!"

"Allora mio padre è morto davvero!"

"Duh, tanto lo sanno tutti che poi alla fine Vader si converte e ritorna al Lato Chiaro!"

"Eeehi!"

"Bruce, smettila di leggere gli spoiler su Wikipedia per evitare di innervosirti sul finale! O almeno... Evita di commentare ad alta voce! Poi Rogers ci rimane male!"

"Scusate...."

 E altri commenti di questo genere.

Ad un certo punto, verso la metà del quinto episodio, Loki si era rilassato visibilmente, accucciandosi con un cuscino stretto fra le braccia e pian piano la sua testa si era poggiata quasi inconsapevolmente sulla spalla di Tony, che fece allegramente finta di nulla per non disturbarlo o imbarazzarlo, mantenendo però il braccio ancora piazzato sulle spalle del dio.

Voltandosi a guardarlo all'inizio dell'ultimo dfilm, il miliardario notò divertito che Loki era ormai mezzo addormentato, e che al suo sguardo interrogativo aveva risposto con un leggero sorrisetto e gli occhi semi-chiusi.

"Ehi, perchè non vai a dormire un po'? Sembri esausto!"

"Mhh... No... Voglio finire di vedere l'ultimo episodio... Però ho bisogno di un caffè..."

"Ah ah! Allora Jarvis, prepara un caffè!"

"Subito, signore."

Il dio non commentò, ma a quelle parole si accoccolò ancora di più sui cuscini, chiudendo gli occhi, mentre Tony poco dopo metteva in pausa il DVD e si alzava dirigendosi nella zona cucina.

Loki ricevette il caffè bollente con gratitudine e lo bevve avidamente, per poi voltarsi leggermente verso la donna accanto a lui, con un sorriso sornione.

"Agente Romanoff, ormai avrai compreso che non è nelle mie intenzioni recare danno ad alcuno di voi, al momento...." cominciò, ignorando lo sguardo "un po' troppo" perplesso che ricevette dalla rossa "Quindi potresti anche togliere quella pistola che tieni sotto il cuscino. Se non altro è un po' scomodo per la tua mano rimanere in quella posizione, e non sia mai che per sbaglio mi appoggiassi proprio lì e facessi partire un colpo...."

Natasha arrossì, ed estrasse effettivamente, sotto gli occhi increduli degli altri, la piccola pistola automatica che nascondeva, facendo scattare in posizione la sicura.

"Come l'avevi capito?" chiese tranquillamente, tornando ad indossare un'espressione imperscrutabile.

"Per favore. Ho sentito il click della sicura non appena mi sono seduto, ore fa.... So che me l'hai puntata alla schiena per tutto il tempo."

"E non hai reagito? Stavi addirittura per addormentarti... Non ti importava?" Stavolta il tono era leggermente incredulo, ed il dio sorrise.

"Se avessi reagito avresti sparato. Ho preferito far finta di nulla: so che sei un tipo troppo prudente per fare la prima mossa in maniera avventata, quindi non avevo di che temere...."

 La Vedova Nera inclinò la testa curiosamente, assottigliando gli occhi azzurri e squadrandolo, poi apparentemente soddisfatta fece spallucce e sorrise apertamente "Una buona risposta, Loki." esclamò, mettendo definitivamente via l'arma "Per il momento mi hai convinto...." concluse, ripiazzandosi comodamente sul divano, ed ignorando tranquillamente le espressioni allibite del resto dei Vendicatori (tranne Tony e Clint, che ridacchiavano).

Dopo quel breve confronto, il resto de "Il ritorno dello Jedi" trascorse in religioso silenzio, tranne qualche sgranocchio quà e là.

"Luke. Aiutami. Toglimi la maschera."

"Ma morirai."

"Niente può impedirlo ormai. Per una sola volta lascia che ti guardi con i miei veri occhi. Ora, va', figlio mio. Lasciami."

"No. Ti porto con me. Non ti lascerò qui, devo salvarti."

"Lo hai già fatto, Luke. Avevi ragione. Avevi ragione nei miei riguardi. Di' a tua sorella che avevi ragione."

Alla visione di questa scena, la drammatica redenzione del malvagio Darth Vader e la sua morte tra le braccia del figlio, che fino alla fine aveva creduto in lui e nel suo lato buono, Loki si sentì turbato.... Senza farsi notale, lanciò uno sguardo di sottecchi al fratello adottivo, Thor, ancora palesemente rattristato dalle sue parole, seduto silenzioso nel suo angolo.

Sospirò e distolse lo aguardo, non sapendo cosa fare.

Dopo alcuni minuti, terminato l'ultimo film, il gruppo iniziò a muoversi: Clint fu il primo a saltare (letteralmente) via dal suo posto, sgranchendosi la schiena indurita con un sospiro di soddisfazione; Steve a sua volta si rialzò dal pavimento ed iniziando a tempestare di domande entusiaste Tony, che si era "casualmente" fatto sfuggire dell'esistenza dei fumetti di Star Wars, e ora lo stava trascinando nella sua stanza a leggerne alcuni... Bruce sembrava essersi fossilizzato nel suo angolo di divano, ancora preso dal suo portatile, mentre Natasha dopo poco si era unita a Clint ed entrambi erano usciti dal salotto.

Rendendosi conto che entro poco sarebbe rimasto scomodamente da solo con il fratellastro, Loki cercò a sua volta di alzarsi rapidamente per defilarsi nuovamente in infermieria, cercando di non dare nell'occhio... Ma una mano pesante e calda sulla sua spalla lo fece immobilizzare immediatamente.

"Fratello.... Loki, posso parlarti?"

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- fine capitolo 06 -

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Capitolo 7
*** Chapter 07. Going under ***


Chapter 07. Going under

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Loki mprecò mentalmente, chiudendo gli occhi... Ma sapeva di non poter evitare Thor in eterno... Annuì impercettibilmente e gli fece cenno di seguirlo,

dirigendosi verso la camera che entrambi avevano condiviso prima del loro ritorno ad Asgard, quelle che sembravano settimane prima.

Una volta all'interno, si fece da parte per permettere al fratellastro di entrare, quindi richiuse la porta, dandogli le spalle e rimanendo qualche secondo in più rivolto verso la superficie legnosa, come a voler raccogliere le idee. Fece un sospiro profondo, e si voltò.

Thor era lì, a guardarlo con quei suoi occhi azzurri speranzosi e quell’espressione da cane bastonato che tanto ultimamente gli aveva rivolto.

“Fratello, io… Mi dispiace così tanto…” Cominciò, incerto.

Loki andò immediatamente ad alzare una mano, per interromperlo.

“Thor, per favore. Non iniziare di nuovo con queste scuse inutili. Ho già capito che non potresti mai opporti sul serio ad una decisione di Padre Tutto, me ne sono accorto a mie spese, purtroppo.”

“Ma…”

“Ciò che mi chiedo ora è se posso realmente fidarmi di te per proteggermi da Thanos e dai Chitauri…”

“Come…? Ma certo che ti proteggerò! Sei mio fratello!”

“Smettila. Non continuare a prenderci in giro con questa storia… Quante volte devo ripeterti che non sono tuo fratello?”

“Per me è come se lo fossi!”

“Davvero? Non mi hai protetto da Odino! Non hai alzato un dito!”

“Non è vero! Mi sono opposto, ho protestato! L’ho convinto a non strapparti via la magia…. Saresti morto…”

“E lui mi ha cucito la bocca!” a quel punto entrambi stavano urlando. Tutti i tentativi precedenti di mantenere la calma erano bellamente andati alle ortiche “Mi ha cucito la bocca, maledizione! Forse avrei preferito morire! Magari vorresti pure che ti ringraziassi, adesso?”

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Il gridare del Dio dell'Inganno fu interrotto bruscamente dal maggiore, che lo abbracciò di slancio, con forza, lasciandolo senza fiato.

Rimasero così, immobili per qualche attimo, Thor che stringeva il fratello minore disperatamente, come se temesse di vederlo scomparire all'improvviso, il volto affondato tra i suoi capelli.... Loki a sua volta rimaneva rigido come una tavola, gli occhi grandi come piattini e le braccia ferme lungo i fianchi, sbalordito dalle azioni del Dio del Tuono.

"Ti prego, perdonami, fratello. So che ti senti tradito per colpa mia, e me ne pento dolorosamente... Mai avrei voluto che ti venisse imposta una simile punizione, te lo giuro! Ma neanche vorrei vederti morire!"

"Thor..."

"E se non hai intenzione di perdonare le mie colpe, almeno, ti prego.... Permettimi di proteggerti d'ora in poi, di avere la possibilità di riscattarmi ai tuoi occhi!"

Loki non rispose... Semplicemente sospirò e con una lentezza esasperante alzò entrambe le braccia fino al punto di aggrapparsi al mantello del fratello adottivo, stringendo la stoffa tra le dita significativamente, nascondendo il viso sul suo petto.

In risposta a quel gesto titubante, Thor sorrise leggermente, sollevato. Aveva ancora una possibilità.

Il loro rapporto non era ancora ricucito completamente, c'era ancora tanta strada da fare, ma avevano entrambi posto i primi mattoni....

Quando Thor uscì dalla stanza, poco dopo, gli altri Avengers furono sorpresi di vederlo sorridere di nuovo dopo tutto quello che era successo... Anche se alle domande il dio non rispose, squotendo semplicemente la testa con un sorriso, capirono che era successo qualcosa tra i due fratelli.... E si sentirono tutti più sollevati.

Poche ore dopo, Loki se ne stava in cucina armeggiando con un frullatore, cercando di capire come farlo funzionare. Accanto a sè, sul bancone, un mucchietto di frutta di vario genere, ancora intera (nessuno gli aveva detto che bisognava sbucciarla e disossarla!)...

"Ma dove...." borbottò perplesso, cercando dove infilare la spina di corrente dell'utensile, che stava rigirando tra le dita da un po'. Infine addocchiò la presa elettrica sul muro, semi nascosta dietro un tostapane, e con un sorriso soddisfatto scostò leggermente l'elettrodomestico per infilare la spina al suo posto.

Non appena si raddrizzò con la schiena, però, ebbe la sgradevole sensazione di non essere solo in quella stanza.... E tempo un secondo sentì alle sue spalle il cliccare della sicura di una pistola.

Senza voltarsi, fece un sorrisetto "Natasha, credevo che fossimo passati oltre a questo.... Ancora a puntarmi contro delle pistole?"

"Mi spiace per te, ma non sono l'Agente Romanoff. E ora voltati. Senza fare scherzi."

Al suono di quella voce, che immediatamente riconobbe, il dio si irrigidì visibilmente. Si voltò lentamente, le mani alzate in segno di resa, finchè non si trovò a fissare la canna di una pistola puntata contro la sua faccia, e dietro ad essa il volto stoico e illeggibile di Nick Fury. 

"Buongiorno, direttore. Vuole un frullato anche lei?"

"Non cambiare argomento, farabutto. Cosa ci fai ancora quì? Thor doveva riportarti ad Asgard giorni fa!"

"L'ha fatto.... Sono stato punito, e mi hanno rispedito quì, in esilio."

"Punito? Davvero, signorino? E come, a me sembra che tu stia benissimo! Ti hanno dato una sculacciata?"

A quelle parole di scherno lo sguardo di Loki si assottigliò pericolosamente.

"No, ho subito una punizione severa, Fury. Non accetto di essere preso in giro su questo argomento, ti avverto."

Fury si limitò a rispondere con un sorrisetto.... Vedere il dio che tanto lo aveva fatto dannare così nervoso non aveva prezzo.

"Bene, ma ora che sei quì.... Visto che ad Asgard non ti hanno rinchiuso per i tuoi crimini dovrò farlo io. Chiamerò immediatamente i miei agenti e ti farò scortare ad una cella adeguata, Loki. Non provare a scappare o ti apro un buco in fronte!"

"Aspetta, non...." Ricominciò il dio, impallidendo. Di certo non voleva finire chiuso in una cella chissà dove. Non adesso.

Fury non sembrò voler ascoltarlo, e estratto il telefono dalla tasca lo aprì apprestandosi a chiamare i suoi uomini.... Non riuscendovi, però, visto che improvvisamente una freccia gli strappò il telefono di mano, andandolo ad appuntare al muro. Il direttore si voltò di scatto, basito, mentre dall'entrata della cucina spuntavano Tony Stark e Clint Barton, che con sua somma sorpresa andarono entrambi a frapporsi fra la sua pistola ed il dio, che dalla sua li osservava allibito ancora appoggiato contro il bancone, sulla difensiva.

"Toglietevi di mezzo! Loki è in mia custodia, da adesso in poi. Perchè nessuno di voi mi ha avvertito del suo ritorno sul nostro pianeta? Avete messo a rischio l'intera sicurezza nazionale con questa mancanza!"

"Signore, non prenda decisioni avventate."

"Ehi, Fury... Non spaventarci il nostro ospite, per favore!"

"Ospite?! Che vi salta in testa? Barton, sei impazzito? Posso capire Stark, che fa sempre di tutto per infastidirmi... Loki ti ha messo sotto il suo controllo di nuovo?"

A quelle parole Clint assottigliò gli occhi, arrabbiato. Quell'argomento per lui era ancora una ferita aperta, e Fury ci stava soltanto gettando del sale sopra. 

"Direttore, posso assicurarle che sono perfettamente conscio delle mie decisioni."

"Davvero? E allora come faccio a sapere che non è tutto un piano di questo farabutto? No, non posso permettermi di rischiare. Spostatevi immediatamente, devo arrestarlo. Spetterà al Consiglio decidere cosa fare di questo criminale!"

Fu di nuovo Tony ad intervenire.

"Fury, è già stato punito. Ad Asgard ha scontato la sua pena, ed è stato mandato quì in esilio. Non puoi punirlo due volte, ed avevamo concordato che fosse giudicato ad Asgard..."

"Non vedo che pena possa aver scontato! Sono passati appena quattro giorni dalla vostra battaglia, ed eccolo di nuovo quì, tranquillo e beato.... L'essere stato spedito in esilio sulla terra non rientra affatto nella lista di quelle che IO considero "Punizioni Adeguate"... Il venire rinchiuso in cella era magari preferibile. Ma saprò rimediarvi io..."

Loki, che fino a quel momento era rimasto immobile e silenzioso ancora alle spalle dei due Vendicatori ad osservare lo scambio sempre più violento di opinioni, a quel punto non ce la fece più. D'accordo che i due volessero proteggerlo, aveva appezzato il gesto (soprattutto dell'arciere: dopo tutto quello che gli aveva combinato non se lo sarebbe mai aspettato) ma aveva ancora il suo orgoglio. E non accettava di rimanere nascosto dietro di loro come una donnicciola, era un dio, ed avrebbe preso in mano la situazione.

Fece alcuni passi in avanti, dunque, facendosi largo fra i due uomini ed andando a piazzarsi di nuovo di fronte a Fury, fissandolo con uno sguardo gelido e astioso.

"Hai detto "Punizioni Adeguate".... Bene, avere le labbra cucite da sveglio, con un filo metallico, ed essere spedito quaggiù immediatamente dopo, con la bocca sanguinante.... Per te è una punizione abbastanza "Adeguata"?"

"Cosa...?"

Il Dio dell'Inganno però non rispose più, invece si limitò a fissarlo con gli occhi lucidi, indicandogli con un dito le cicatrici fresche che ancora aveva sopra e sotto le labbra.

Fury era rimasto senza parole. Sì, ciò che più desiderava in quel momento era il bastardo chiuso a chiave da qualche parte, e magari gettare la chiave in un qualche pozzo, ma trovandosi faccia a faccia con quelle cicatrici rosee lo rese partecipe della diversità della "Giustizia Asgardiana" rispetto a quella terrestre... Quella non era una semplice condanna, quella era tortura.

Fu Stark che, nuovamente, rincarò la dose:

"Guarda, so che forse così a parlarne sembra tutta un'invenzione e basta.... Ma se vuoi posso farti vedere i filmati delle registrazioni di sicurezza, lo sai che Jarvis registra tutto quello che accade in questo palazzo, costantemente.... Capirai che non stiamo mentendo con i tuoi occhi.... Cioè, occhio!"

Fury annuì, con sommo sollievo degli altri tre, e dopo aver lanciato un'ultima occhiataccia al dio, seguì il miliardario e l'arciere in sala controllo.

Non appena i tre mortali ebbero lasciato la cucina, Loki rilasciò tutta l'aria che aveva trattenuto con un sospiro sonoro, quindi si lasciò scivolare a terra raccogliendo le ginocchia al petto e nascondendovi contro il viso, sollevato di non rischiare più l'immediata incarcerazione, ma anche turbato... Adesso Fury avrebbe rivisto quei filmati, avrebbe assistito alla sua miseria e al suo dolore... E di certo non avrebbe empatizzato come gli altri, anzi avrebbe di sicuro utilizzato quanto appeso contro di lui, alla prima occasione....

Oh. Gioia. 

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Dopo quelle che a lui sembrarono ore, fu proprio il direttore dello SHIELD a trovarlo ancora in quella posizione.

Si schiarì leggermente la gola per ottenere la sua attenzione, facendogli alzare la testa per fissarlo con aria rassegnata.

"Ho visto i filmati. Tutti."

"Oh."

"Non penso tu abbia finto, nessuno potrebbe arrivare a tanto.... Oppure sei più pazzo di quanto pensassi. Comunque, per il momento non ti arresterò."

"Oh."

"Non farò parola al Consiglio della tua presenza quì, altrimenti ti troveresti gli Swat dietro al culo in un nanosecondo... Al momento sei sotto la responsabilità e la protezione degli Avengers...."

"Capisco."

"Ma ti avverto. Fai un solo passo falso, combina un solo casino.... E ti rinchiuderò sul serio. E nessuno potrà impedirmelo. Ti tengo d'occhio!"

Concluse, indicandosi eloquentemente l'occhio buono, per poi andarsene.

Loki lo guardò partire senza commentare, ancora seduto a terra con la schiena contro il lavabo, sentendosi nervoso ma in un certo qual modo anche più sereno. Non avrebbe certamente dato modo a quel pallone gonfiato di soddisfare la sua minaccia!

- Fine capitolo 07 -   

 

 

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Capitolo 8
*** Chapter 08 - Hands of Sorrow ***


NdA: Mi scuso davvero con tutti quelli che stanno seguendo la mia storia per questo ritardo, ma di recente sono stata sommersa dal lavoro e non ho avuto devvero un minuto per mettermi a scrivere! T_T

Spero di aggiornare presto i prossimi capitoli, ma non credo più di 1/2 volte a settimana, per il momento! T_T


Chapter 08 - Hands of Sorrow

Dopo la partenza del direttore dello SHIELD, per qualche ora nell'intero palazzo l'aria che si respirava fu notevolmente più tesa.

Loki, innervosito dalle parole dure di Fury e ferito nell'orgoglio dal fatto che quest'ultimo aveva personalmente visionato TUTTI i filmati di sicurezza con lui dal suo ritorno da Asgard (ed era sicuro che ne aveva goduto), si era rintanato in camera sua senza lasciare entrare nessuno, nemmeno Tony o Thor, nonostante le ripetute volte che ciascuno di essi aveva provato a bussare.

Il resto degli Avengers era nella zona giorno del loft di Stark, impegnati nelle più disparate attività: Steve, sorprendentemente, era in cucina con tanto di vezzoso grembiulino rosa fluo e la scritta "Fondue" (uno scherzo di Tony.... Ma a lui dopo un primo imbarazzo iniziale era piaciuto!) a preparare dei pankakes; Clint era riuscito a trascinare Bruce davanti alla TV, ed ora si stavano sfidando a Wii Sport (e ovviamente indovinate chi stava vincendo le gare di tiro con l'arco?) mentre Natasha seduta sul divano li guardava divertita.

Tony, da dietro il bancone bar, aveva da parte sua optato nello sfogare il nervosismo nel miglior modo che conosceva, ovvero ubriacarsi fino a svenire sul tappeto.... Mentre Thor, beh.... Al momento era in corso da parte sua l'ennesimo tentativo di convincere il fratellastro ad abbandonare il suo isolamento volontario.

La quiete si interruppe quando il dio asgardiano fece il suo ritorno, ed alle cinque paia di occhi curiosi che si trovò davanti il Tonante semplicemente rispose con un sospiro sconfitto, scuotendo il capo con rassegnazione.

Ci fu uno sbuffo collettivo, quindi dopo un momento di silenzio fu Barton a prendere l'iniziativa: messo per un attimo in pausa il videogioco, si alzò dal tappeto e si diresse risoluto verso Thor, che lo osservava sorpreso.

"Ok, ragazzone, basta con quel muso lungo! Non è da te..."

"Ma io... Loki... Ma..."

"Niente ma! Ci avete provato e riprovato, tu e Tony, se non vuole uscire lasciatelo stare!"

"Barton... Come puoi chiedermi di ignorare mio fratello?"

"Guarda, non ti sto dicendo di ignorarlo... Dico solo che dovreste dargli tregua. Tutti e due." e lanciò un'occhiata eloquente a Stark, che si limitò a fargli una boccaccia di rimando, alzando verso di lui il proprio bicchiere di mojito prima di tracannarselo d'un solo fiato "Se si è chiuso in quella camera vorrà stare da solo. Andiamo, abbiamo visto tutti che faccia aveva poco fa!"

Di fronte all'espressione da cane bastonato che continuava imperterrita a riempire il viso di Thor, l'arciere sbuffò, seccato. Si voltò verso Natasha come a chiederle un aiuto o un consiglio, ma la Romanoff con un sorrisetto semplicemente fece cenno verso di lui col capo.

Clint la guardò come oltraggiato, poi sospirò.

"E va bene.... E' il momento che i grandi intervengano. Tu" e si voltò di nuovo verso Stark, indicandolo con aria risoluta "la smetti IMMEDIATAMENTE di bere e ti dai una sistemata, mentre tu" ed agguantò un sorpreso Dio del Tuono per il polso, trascinandoselo dietro fino ad arrivare di nuovo davanti alla TV con la Wii ancora accesa "adesso ti piazzi quì a giocare con Bruce!" e gli infilò in mano il controller che fino a poco prima aveva utilizzato lui stesso, per poi riavviare il videogioco, ignorando le risatine di Bruce e Natasha, e le proteste di Thor, ed infine andando a sedersi a braccia conserte affianco all'amica sogghignando leggermente alla vista del potente dio asgardiano rigirarsi il controller bianco tra le mani come se si fosse trattato di un'arma pericolosa.

Il miliardario, dal canto suo, aveva ridacchiato, borbottando qualcosa sulla falsariga di "Piccione Suscettibile" e dopo aver finito di scolarsi un'ultimo bicchiere di Dio solo sa cosa si diresse verso il bagno con l'aria più paciosamente serafica della Terra.

Un paio di ore dopo Loki decise finalmente di uscire dalla camera (più che per smettere di deprimersi in solitudine era perchè aveva una certa fame) e titubante uscì silenziosamente nel corridoio, dirigendosi a malincuore verso la zona giorno e quindi la cucina.

Stava giusto cercando un sistema per non farsi notare quando una voce dietro di lui lo sorprese:

"Ohi, guarda chi si rivede!"

La frase improvvisa lo fece sobbalzare, e voltandosi di scatto si ritrovò davanti Tony Stark appena uscito dalla doccia, avvolto in un accappatoio rosso mentre si asciugava i capelli con un asciugamano, che gli stava rivolgendo un sorriso sornione.

... Questo è quello che ha detto in quella scena, giusto?  Perché io sono abbastanza sicuro che è quello che ho sentito.

"Io, uh.... Mi limiterò a tornare in camera..." arrossì e fece per andarsene, ma il playboy lo afferrò di scatto per un braccio, fermandolo.

"Aspetta!" esclamò, notando preoccupato come il dio tenesse ostinatamente lo sguardo verso il basso, cercando di nascondersi dalla sua vista. Incuriosito lo prese delicatamente per il mento facendogli alzare il viso, ed immediatamente ogni traccia di sorriso giocoso scomparve dalla sua faccia al notare le occhiaie arrossate del dio di fronte a lui.

"Hai.... Pianto?"

Fu evidentemente una scelta sbagliata di parole, Loki immediatamente arrossì ancora più profondamente e cercò di svicolare e tornarsene nella sua stanza, ma Stark fu rapido a trattenerlo "Non scappare... Aspetta...."

Lo sguardo costernato che gli rivolse a quel punto il Dio dell'Inganno fu sufficente per spingerlo ad avvicinarsi di più a lui, mentre le mani, dapprima solo poggiate sulle spalle dell'altro, ora avevano iniziato un leggero movimento su e giù lungo le sue braccia, come per tranquillizzarlo.

"Ascolta: lo so che sei arrabbiato, ho sentito quello che ti ha detto Fury, posso capirlo! Solo, per piacere, non rinchiuderti più a quel modo in camera tua, ci hai fatto preoccupare da morire!"

Loki emise un grugnito ironico "Come se qualcuno si preoccupasse realmente di me.... Avete tutti semplicemente paura che io perda il controllo e ritorni a distruggere la città come un folle! Non prendermi in giro, Stark, per favore."

Tony sospirò, alla fin fine con Loki si ruotava sempre con gli stessi discorsi.

"E chi finge?! Senti, so che in questo momento non sei propriamente al massimo" esclamò, facendo il gesto delle virgolette con le dita "ma insomma, basta tirare fuori sempre questa storia!! Se uno di noi avesse avuto il sospetto che tu potessi tornartene a fare... Beh... Quello che fanno tutti i supercriminali, a quest'ora credi che ti avremmo permesso di gironzolare liberamente per il nostro Quartier Generale?"

"Quale Quartier Generale? Questa è casa tua..." Lo interruppe incuriosito Loki.

"Lo era! Mo' ci si sono piazzati un po' tutti gli Avengers in pianta stabile, quindi è diventato il Quartier Generale... E addio privacy...." fu la replica esageratamente tragica che il dio ricevette, che gli strappò un sorrisino.

"Quando mai la privacy è stato un problema per te, Stark?"

"Oh, mai! Dopotutto io sono Tony Stark, Miliardario, Genio, Playboy, Filantropo.... Personaggio pubblico e ovviamente Supereroe! Eheheh! Ma è una questione di principio!"

"Per me stai solo facendo il broncio come un bambino!"

"Mhh, può darsi...."

Il sorriso di scherno di Loki si fece più grande.

"Ma lo stai facendo anche tu!" esclamò trionfante Stark, puntandogli l'indice contro a sfiorargli scherzosamente il naso, guadagnandosi un'espressione sbalordita in cambio, con gli occhi verdi del Dio dell'Inganno esageratamente spalancati.

"Uh?!"

"Certo! Sempre con questa storia del "Nessuno mi ama, tutti mi odiano, e Bohoooo.....", dacci un taglio, Charlie Brown! Non è vero, tuo fratello (e basta smorfie!) ti vuole bene, magari non è molto bravo a dimostrartelo, ma è da quando siete tornati che sembra un cucciolo che cerca l'approvazione del padrone!"

Loki si degnò di arrossire.

"Io sto imparando ad apprezzarti, mi piace chiacchierare con qualcuno che finalmente capisce di cosa sto parlando, e sotto tutta la tua facciata da "Dio onnipotente et pericoloso" trovo che sei una brava persona... Devi solo capirlo anche tu! E anche gli altri piano piano si stanno iniziando ad avvicinare a te, non te ne rendi conto?" concluse, con un sorriso. 

Il dio in risposta abbozzò un piccolo sorriso, che si allargò un pochino di fronte all'espressione di trionfo che a quella vista era spuntata sul volto del Miliardario. Quest'ultimo, sempre prondo a giocare d'azzardo, decise di rincarare la dose:

"Comunque, per ritornare al discorso della privacy.... Mi dispiace aver mostrato a Fury quei filmati, ma capisci che non avevo altro modo per convincerlo a non spararti sul posto?"

"Lo so.... Non sono arrabbiato con te o Clint.... Solo che mi sono sentito troppo esposto, so che Fury non aspetta altro che avere una scusa per farmela pagare, ed ora, che ha assistito a tutte le mie debolezze.... Lui..." non riuscì a concludere la frase, abbassando di nuovo lo sguardo a terra.

Tony era ormai stanco del continuo deprimersi di Loki, dov'era finito il terribile avversario che li aveva messi nel sacco tutti, che arrogante lo aveva affrontato IN CASA SUA, che nonostante la propria sconfitta alla fine aveva anche avuto le palle di chiedere loro un drink? Sbuffando gli diede una sonora pacca sulle spalle, che quasi gli fece perdere l'equilibrio dalla sorpresa.

"E tu fregatene di Fury! Non hai fatto niente di male, non devi vergognarti di nulla!"

"Però..."

"E se lo S.H.I.E.L.D. proverà ad usare queste conoscenze contro di te, allora.... Ti basterà fare come me! Come dicevamo poco fa, sono un personaggio pubblico, quindi niente privacy, mi basta scaccolarmi il naso e finisce su tutti i giornali... Ma invece di prendermela a male, ho imparato ad utilizzare la conoscenza che la gente ha su di me per farmi apprezzare di più, e hai visto anche tu cosa fanno le persone quando esco in pubblico, no?"

"Uhm, Stark, non è proprio la stessa cosa..."

"Quello che voglio dire è che dovresti imparare anche tu a ritorcere contro chi cerca di ostacolarti tutto quello che questi potranno tirare fuori, di ottenere più forza da ogni tua debolezza! Ok, Fury ti ha visto ritornare da Asgard con la bocca cucita, tutto insanguinato ed in lacrime.... E allora? Ha avuto la conferma che hai scontato la tua punizione... Ma avrà anche visto come ti abbiamo aiutato volentieri, ed avrà capito che tutta la nostra squadra ormai ti accetta! E che non provasse nemmeno a toccarti, o noi interverremo! Capito?"

"Stark, io... Non ci avevo pensato..."

"Eh eh eh, diavolo, se sei riuscito a convincere anche Barton ad essere dalla tua parte,nonostante tutto quello che gli hai combinato in passato.... Ormai Fury è fregato! Anzi, super fregato! Hai visto che faccia ha fatto quando Legolas gli ha fatto saltar via il telefono con la sua freccia?" Esclamò infine Stark, in tono entusiasta, ridacchiando ed andando a passare amichevolmente un braccio a circondare le spalle sottili di un imbarazzato Dio dell'Inganno, con un'espressione così comicamente complice che Loki non potè proprio resistere, e scoppiò a ridergli in faccia.

"Ma come fai a farmi tornare sempre il buonumore, Stark?" chiese il dio, tra le risate.

Tony gli rivolse un sorriso sornione, scompigliandogli i capelli neri con la mano libera.

"Uhm, si vede che è diventata un po' la mia crociata personale.... Basta deprimersi, ora, va bene? E poi.... Quando sorridi sei più bello, lo sapevi?" buttò lì a bruciapelo, poi come se niente fosse si congedò con un'ultima pacca sulla spalla e si diresse verso la sua camera a vestirsi, lasciandosi dietro sul corridoio il Dio dell'Inganno a bocca aperta e le guance rosse come pomodori, a chiedersi cosa avesse voluto dire il miliardario con quell'ultimo commento.

- End chapter 08 -

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