A dark rainbow. ♥

di echelon_jonas_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Tutto ciò che sapevo era che si chiama Jay. Era il suo soprannome. Lui era un grande stronzo. Era il capo del suo gruppo. Era il 'pezzo grosso', insomma, cazzate.
    Avevo già sentito parlare di lui dalla 'mia gente'. Abitavo nella 6th avenue di New York, e lì di gente 'strana' ce n'era molta.
    Camminavo incazzata per la strada scansando la gente che mi trovavo davanti. E' per colpa di quel deficiente di Jay che sono incazzzata.
    'La mia gente si arrabbierà molto con me, ne sono certa. Fanculo!'
    Quando arrivai bussai alla porta arrugginita coperta da una vernice rossa scrostata. Sentii dei passi avvicinarsi, poi riconobbi la voce di Adam.
    -Chi è?- chiese.
    -Sono io, apri!-
    Una risata isterica rimbombò nella stanza.
    - Sam, finalmente!- disse Logan avvicinandosi a me. -Dov'è la roba, tesoro?-
    Sospirai poi parlai. -Non me l'ha data.-
    -Cosa cazzo vuol dire non te l'ha data? Io quel pezzo di merda lo prendo e lo ammazzo!- Logan era incazzato quanto me, ma lui aveva bisogno di farsi. Un tremendo bisogno di farsi.
    -Va bè, troveremo qualcun'altro, magari più affidabile- risposi cercando di calmare Logan che stava dando calci a tutto ciò vedeva.
    -Vaffanculo Sam! Io ne ho bisogno cazzo!-
    -Vaffanculo a me non lo dici! Capito brutto stronzo? Sono sempre la tua ragaz..- Non riuscii a finire, Logan mi tirò uno schiaffo.
    - Bene, allora vallo a cercare e prendilo a botte, se ti fa felice.- risposi lasciando cadere le lacrime sulla sua mano che era ancora vicino al mio volto.
    Logan uscì. Sembrò avermi ascoltata. -Ma non ti consiglio di andare solo. Sono pezzi grossi.- aggiunsi.
    - Adam, David, Axl, venite con me. Andiamo a prendere il bastardo.-
    E, ovviamente, i tre ragazzi si alzarono e seguirono Logan. Aspettai che uscissero per buttarmi sul divano della piccola stanza.
    - Sue, passami una birra.-
    Sue era la ragazza di David. Era troppo magra per i miei gusti, ma lei diceva di stare bene e a me, sinceramente, non me ne fregava un cazzo.
    Aprii quella Beck's e la buttai giù in un sorso. -Cazzo, Logan ti ha lasciato un bel segno.-
    -Davvero?- mi alzai per guardarmi in uno specchio rotto in metà da Axl e David. -Brutto figlio di puttana, io lo uccido quello!-
    - Lo dici sempre, non lo fai mai-
    -Eh beh? Tu fatti i cazzi tuoi.- risposi.
    Ogni giorno che passava mi chiedevo perchè continuavo a stare con Logan. Lui non mi trattava bene. Anzi, mi trattava bene quando gli facevo comodo, eppure lui riusciva a trovare sempre il modo di farmi stare zitta. Era abbastanza alto, biondo cenere, occhi verdi. Sì, un figo. Quella rompicazzo di Sue dice che sto con lui solo per farmi vedere, visto che è bello. Io credo che sto ancora con lui perchè ho paura di cosa potrebbe fare se lo volessi lasciare.
    E poi c'era lui. Quell'irresistibile bastardo: Jay. Quello stronzo che proprio quel giorno aveva promesso di portarci la roba, ma che non lo fece.
    Mi accesi una sigaretta. Credo che passarono circa due ore prima che gli altri arrivassero.
    -Aprite sta porta cazzo!- continuava a urlare Logan da fuori. Mi alzai di scatto e lo feci. Aveva una ferita sulla testa.
    -Siediti sul divano Logan, la ferita è enorme.- disse Sue.
    -Me ne occupo io, grazie Sue.- e la fulminai con gli occhi.
    Presi un po' di ghiaccio dal freezer e lo misi sulla testa di Logan. Lui mi cinse la vita e mi disse: - Avevi ragione, sono pezzi grossi. Ma in compenso..-
    -Abbiamo queste!- disse David sventolando una bustina con delle piccole pillole arancioni dentro.
    Rimasi stupita e mi misi a ridere per la felicità. Anche Logan, nonostante stesse perdendo sangue, rise.
    -Si fa festa ragazzi!- esclamò Axl rubando la bustina a David e aprendola. Ci sedemmo tutti sul divano e sulle poltrone, poi Axl (quel deficiente di Axl), distribuiva una pasticca di acidi ad ognuno dicendo.
    -Nel corpo di Logan- e tutti noi rispondemmo ridendo -Amen-
    Era un rito stupido. Ma lo facevamo sempre. Chi riusciva a prendere la roba veniva 'ringraziato' in quella maniera.
    Guardai quella piccola cosa arancione nelle mie mani. Era davvero così piccola, io in confronto ero molto più forte.
    Io credevo di essere più forte, più grande. Anzi, ne ero convinta. Poi, cacciai via ogni pensiero e la misi in bocca.
    Tempo tre minuti ed ero già fuori. La confusione pervase nel mio corpo. La ragione si disperse e io sentivo che non ne avevo più.
    Cercavo un appoggio e il primo che trovai fu Logan. Bene, lui si sarebbe solo approfittato di me, un'altra volta, ma che ci potevo fare? Non sapevo cosa stavo facendo.
    -Oh, tesoro come sei bella, vieni con me.-

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Quando mi svegliai non sapevo dov'ero. Non sapevo che ore erano. Non sapevo chi ero.
Pensai di essere ancora al rifugio, poi quando mi alzai lo confermai. Logan stava dormendo vicino a me.  Feci attenzione a non svegliarlo e uscii dalla stanza. Ero stordita, mi faceva male alla testa ma non m'importava. Cercai il cellulare nella borsa poi lo accesi. Mia madre non mi aveva chiamato. Guardai l'ora : 4.35 am. Bene, lei non mi stava cercando.
Sicuramente era ubriaca marcia. Ma non me ne importava.
Aprii piano quella porticina e la chiusi, percorsi il solito sentiero e imboccai la mia strada. Il cartello '6th avenue' era illuminato dalle luci fioche di quel quartiere.
La gente pensa che a New York, di notte, ci sia poca gente. Si sbagliano tutti. I barboni dormono tranquilli per le strade. Ora è giugno e fa caldo, non hanno bisogno di ripari. Poi ci sono quelli come me.
Quelli che trovano sostegno nella droga. Mentre camminavo sentivo i loro sguardi su di me. Avevo solo un paio di jeans corti e una maglietta, che male c'era?
Poi ricordai, avevo un grande livido sulla guancia destra che arrivava fino all'occhio. Quello stronzo di Logan.
Eppure, ci stavo ancora insieme. Da molto ormai, quasi 2 anni.
Camminavo sempre più spedita quando andai addosso a un ragazzo.
-Scusa- mi affrettai a dire per poi riniziare a camminare.
-Oh, ma chi si rivede.- Riconobbi quella voce. Quella bellissima e fastidiosa voce. Mi girai. Riconobbi quegli occhi. Quei magnifici e malefici occhi blu.
-Jay, non dovresti andare a nanna? E' tardi.-
Lui aspettò un po', poi rispose. -Sam, dì solo a quel figlio di puttana del tuo ragazzo che la pagherà cara.-
-Il figlio di puttana sarai tu, stronzo.-
-Hey, hey, vacci piano con le parole, non sai chi sono io.-
-Oooh, invece credo di saperlo benissimo.-
-Ah si?-
-Sì, sei solo un grande bastardo, drogato e gasato!-
-Ahahaha! Drogato a me? Ma ti sei vista?-
Sentivo  che gli avrei tirato un pugno, invece girai le spalle e dissi:-Ciao Jay. Buonanotte.-
Camminavo sempre più veloce fino a che la sua voce mi interruppe di nuovo. Questa volta anche lui venne verso di me.
-Che vuoi ancora?- chiesi.
Lui si avvicinò sempre di più a me. Forse un po' troppo.
Arrivò a sussurrarmi all'orecchio: -Noi rivogliamo la nostra roba, dillo pure al tuo 'ragazzo'-
Sospirai nervosamente. Era troppo vicino a me e quando lui parlò la sua voce mi trapassò il corpo.
-Non rompergli più i coglioni, chiaro?-
-Perchè lo difendi così tanto?-
-Perchè è il mio ragazzo, stronzo.-
-Oh, e a quanto vedo lui ti vuole proprio bene.- e indicò il mio volto.
-Non sono cazzi tuoi. Ciao.-e questa volta me ne andai per davvero.
Dopo una decina di minuti mi trovai davanti a casa mia. Aprii la porta e vidi mia madre e Paul, il suo nuovo compagno credo, dormire sul divano. Erano ancora seduti, forse mi avevano aspettato per un po'.
Mi diressi verso camera mia e buttai la borsa in terra. Mi misi una canottiera e poi mi infilai sotto il lenzuolo.
Non riuscii ad addormentarmi subito, così mi misi a pensare.
Che cosa volevo dalla vita? Volevo continuare a fuggire dai problemi? Volevo continuare ad avere un ragazzo che mi scopa quando ne ha voglia? Che mi picchia? Che mi tratti bene quando ha bisogno di qualcosa? Volevo continuare a vivere con una madre ubriaca? Con un padre che non c'è mai stato? No, no di certo.
Non sapevo davvero cosa ne avrei fatto.
Mi venne in mente il livido in faccia. Se ci pensavo bene era colpa di Jay. Se mi avesse dato la roba che Logan voleva io non avrei avuto nessun livido.
Ma perchè dare la colpa a Jay? Mi vennero in mente i suoi occhi blu che mi fissavano. Mi ricordai il suo sussurro nel mio orecchio. Un brivido mi passò un'altra volta nella schiena, fino a toccare il collo.
Perchè stavo pensando a Jay? Mi capitava spesso. Era così bello. Sembrava così bravo. Il suo sorriso era stupendo. Eppure, in fondo era un grande bastardo.
Pensai di nuovo alle parole di prima. Non mi aveva mai dato dei nomi. Sono stata sempre io a insultarlo. Ero più che sicura che non avrebbe mai alzato le mani con me come invece faceva Logan.
Logan. Perchè cazzo stavo ancora con lui? Mi sarei ripetuta quella domanda a vita.  
Forse perchè mi avrebbe tormantato fino all'ultimo se l'avessi mollato. E intanto io continuavo a fare ciò che mi chiedeva.
Continuavo a eseguire i suoi ordini.
Continuavo a prestargli il mio corpo.
Continuavo ad odiarlo.
Ma non era sempre stato così. Una volta io e Logan eravamo ciò che si poteva definire una 'bella coppia'.
Ma quel momento di gloria durò poco. Purtroppo.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Tutti i giorni era la solita storia.
Salutavo mia madre, dicendole che avrei mangiato colazione con le mia amiche, quando io di amiche non ne avevo.
Andavo a scuola, anzi, nel cortile della scuola per incontrare il mio gruppo e poi andarcene via.
Vedevo Logan per tutta la giornata e avevo sempre paura a parlare.
A pranzo? Non c'era un pranzo. Non mangiavo quasi mai. Forse era la tensione, la non-voglia, o forse era solo che avevo lo stomaco sottosopra.
Mi mangiavo un cracker a merenda e basta. Per il resto ci facevamo tutto il tempo. Tutto il giorno. Tutti i minuti. Tutti quei cazzo di secondi in cui il mondo girava al contrario per noi.
Ma quella mattina le cose andarono diversamente.
Era il 13 giugno 2012 e la scuola finiva. I ragazzi dell'ultimo anno festeggiavano in palestra per darsi l'addio.
Io ero seduta con Logan sulla panchina del campo da football. Mi stava abbracciando.
-Tu mi ami?- chiesi.
Lui tolse le braccia dalla mia vita e rispose: -Certo, perchè?-
-Perchè non ci credo.-
Il suo volto tranquillo ora diventò dubbioso e un po' incazzato. -Perchè non ci credi?-
La rabbia saliva su per le vene insieme alla roba di prima.
-Perchè se tu mi amassi davvero non mi faresti questo- risposi.
Indicai il livido che dopo una settimana era ancora fresco.
-Hey, scusa. Lo sai, ero fuori di me.. Non volevo, davvero.-
-Non è solo questo Logan!- mi alzai. Forse urlai anche. Lui mi guardava e pensai che avrebbe voluto tirarmi un pugno dritto sul naso.
-Tu non mi fai mai un complimento. Devo obbedire ai tuoi ordini. Mi dici cosa devo fare. Ti approfitti di me. Io non voglio vivere così, Logan! Non voglio!-
-E da quando io mi approfitterei di te, Sam?- chiese alzandosi putandomi il dito addosso. Ok, ora era incazzato.
-Dal momento che io non ti amo più.- le ultime parole mi morirono dentro. Abbassai il volto. Un dolore strano mi stava uccidendo. Forse era la paura.
Sentii Logan avvicinarsi e poi mi prese il mento e me lo alzò. Cosa voleva fare?
Mi guardò. -Tu. Tu che cosa credi di fare? Hai per caso intenzione di mollare tutto? Di mollare me? Non provarci Sam. Tu sei..-
-Io sono cosa? Cosa sono per te?-
-Tu sei.. d'aiuto.-
-D'aiuto Logan? D'aiuto?? Io dovrei essere quella che ti fa star bene! Che ti fa sentire te stesso! Che non ti lascerebbe mai! Logan io non dovrei essere quella d'aiuto! La ruota di scorta!- Ero sicura, stavo urlando.
Mi guardò un'altra volta. Però, a differenza di quella prima, mi guardò con un certo odio e disprezzo.
-Sei una puttana Sam.- disse in tono duro.
Basta! Non ce la facevo più. Avrei reagito questa volta. L'avrei fatto per l'ultima volta.
-Bastardo!- urlai. E gli tirai un calcio dritto nei coglioni. Lo sentii urlare, ma nel mentre che urlava gli tirai uno schiaffo sulla guancia sinistra, la stessa dove lui mi tirò quello schiaffo. E non bastò. Gli sputai addosso.
Ma cosa stavo facendo? Lui si stava riprendendo. Era incazzato nero. Non l'avevo mai visto così. Avevo troppa paura. Si avvicinò di nuovo a me. E lo fece. Mi tirò un pugno nello stomaco. Mi piegai a metà. Ma riuscii a parlare lo stesso.
-Stronzo!-
-Stai zitta! Tu non puoi parlare! Ora alzati e andiamocene!.-
-No! Io non mi muovo di qua.-
-Vieni!- urlò come un matto. Quando vide che non volevo muovermi per niente mi tirò un altro pugno, questa volta in faccia. Mi beccò l'occhio. Urlai dal dolore. Iniziai a piangere. Cos'avevo fatto di così male? Perchè mi stava facendo questo? Me lo meritavo davvero? Il mio pianto iniziò a salire d'intensità.
-Zitta o ti sentiranno.- disse lui guardandosi intorno. Non voleva farsi vedere. Non voleva fare vedere lo schifo che era veramente.
Io continuai a piangere. Rotolavo in mezzo alle pietre e alla terra. Ero distrutta. L'unica cosa che volevo era vedere quello stronzo morto.
Vidi qualcuno arrivare da lontano. Almeno, credevo, visto che avevo gli occhi appannati.
Si, credevo che era vero perchè Logan iniziò a correre via, lasciandomi lì. Mi misi le mani sul volto e mi asciugai le lacrime. Ma quando le tolsi vidi che erano sporche di sangue. Probabilmente Logan mi aveva beccato anche il naso.
Caddi di nuovo a terra. Ero disperata. Presi un po' di terra in una mano e la lanciai come sfogo. Tutto ciò che c'era davanti a me lo tiravo via. Ma non riuscivo nemmeno più a strisciare. Le forze mi abbandonavano. Non ne potevo più di niente.
Ma vidi quella sagoma nera avvicinarsi e chinarsi verso di me. Riuscii a capire che si trattavano di occhi blu.
-Stai bene? Sam! Guardami, stai bene?- continuava a chiedermi quella voce preoccupata. Feci di no con la testa. Lo sentii sospirare preoccupato e mi prese in braccio. Io mi lasciai andare completamente. Ormai senza forze, svenni nelle sue braccia.
Quando mi svegliai sentii qualcosa di morbido vicino. Aprii bene gli occhi. Un cuscino.
Scesi dal letto e mi accorsi di essere in un posto nuovo. Copriletto blu, tetto di legno. Poster dei Nirvana attacato a un muro. 'Buon gusto' pensai.
Poi sentii un rumore provenire dalla porta. E lo vidi entare.
Era Jay.
-Sam, ti sei ripresa?-  chiese. Per un momento non capii. Cos'era successo? Poi ricordai tutto e sentii un buco enorme aprirsi dentro di me. E iniziò a farmi male.
Mi sedetti di nuovo sul letto e con le braccia sulle ginocchia iniziai a piangere e ricordare, piangere e ricordare..
-Non piangere Sam. Non ti toccherà più quel bastardo.- disse lui avvicinandosi.
Non risposi. Perchè sfogarmi con lo stronzo Jay?
Forse perchè mi aveva portato al sicuro? Forse perchè non mi aveva lasciata sanguinare in un campo da football? Forse perchè ora mi stava consolando?
-Non capisci Jay.-
-Potrei farlo.-
Mi calmai e spiegai com'erano andate le cose. Forse passarono ore, ma non me ne accorsi. Ora sapevo che mi trovavo a casa sua, nella sua camera.
Poi, mi accompagnò alla porta e io gli dissi:-Grazie Jay.-
-Ma dove pensi di andare?-
-A casa.-
-Da sola?-
-Sì.-
-Ok, aspetta che prendo le chiavi.-
-No, tranquillo, non voglio disturbarti.-
-Se mi avessi disturbato non ti avrei portato in casa mia.-
Pensai per un po' a quelle parole. Jay era davvero gentile, solo che riusciva bene nella parte dello stronzo.
Non so come avrebbe reagito mia madre alla mia vista. Sperai che non mi avrebbe mai visto. Se non tornavo a casa troppo presto non mi avrebbe mai visto. Sarei ritornata a casa nella notte, come al solito. Ma senza Logan e il suo gruppo, cosa avrei fatto?
Il tempo per pensare finì. La porta di casa mia era davanti ai miei occhi. Prima di scendere dalla macchina Jay mi fermò e mi disse: -Se vuoi.. diciamo.. se hai bisogno di qualcosa, io.. io ce l'ho.-
-Anche adesso?-
-Anche adesso.-
-Hai da fare?-
-No. Tu?-
-Andiamo.-
Ci fermammo in una specie di parcheggio deserto. Non conoscevo bene il posto, ma mi sembrò di esserci passata davanti qualche volta.
-Qui ci incontriamo sempre noi.-
-Il vostro gruppo?- Lui annuì.
Vidi un gruppetto di tre o quattro persone avvicinarsi. C'era una ragazza in mezzo. Era alta, slanciata e bionda. Io ero alta, magra e avevo i capelli biondo scuro.
Pensai che quella poteva essere la sua ragazza. Come avrebbe reagito vedendomi in macchina?
-Aspetta qui.- mi disse.
Uscii e lo vidi gesticolare e parlare con quelle quattro persone. Non riuscivo a sentire cosa dicevano. Poi lui si girò verso di me e mi fece segno con la mano di uscire.
-Ciao- dissi timidamente.
-Hey- risposero loro.
-Così cambi compagnia?-
-A dir la verit..- Jay parlò sopra di me. -Sì. Da oggi è parte dei nostri.-
Non capii. Jay mi mandò un'occhiata per farmi capire di 'stare al gioco'. E così feci.
Seduti in cerchio in terra la ragazza, Hannah, tirò fuori una bustina di cocaina.
Quella fu la nostra cena.

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


-Ma cosa ti salta in mente? Io adesso farei parte dei vostri?- chiesi a Jay mentre mi riaccompagnava a casa.
-Hai sentito bene.-
-Sei un coglione. Quando gli altri verranno a saperlo che fine farò? Eh? Prova a dirmelo tu! Sono andata con i nemici.- Sospirai.
-Non ti toccherà nessuno, tantomeno quel bastardo di Logan.-
-Lui troverà sempre il modo di farlo.- Mi sentii improvvisamente stanca. Ma stanca di essere presa in giro. Stanca di vivere così male.
-No.-
-Jay, perchè mi hai aiutato?-
-Perchè eri in difficoltà.-
-Io ti avrei lasciato lì.-
-Davvero? Grazie mille.-
-No, forse ti avrei aiutato.-
-Ah, bene! Perchè se no ti facevo scendere qui immediatamente.- Ridemmo.
Era da poco mezzanotte ma io non volevo rientrare in casa.
Come ultimo giorno di scuola l'avevo passato abbastanza male. Mi venne in mente che io sarei stata bocciata quell'anno, ma chi se ne frega. Mi sarei trovata un lavoro.
-Hai festeggiato oggi?-
-Io? Per il mio ultimo anno? No.- rispose lui.
-Sono stato troppo impegnato a prendermi cura di una ragazza.-
-Adesso non esageriamo.- dissi cercando di fargli capire che ero davvero felice che lui mi avesse trovata.
Passarono una ventina di minuti e poi, per la seconda volta, ci trovammo davanti alla porta di casa mia.
-Grazie Jay. Buonanotte.- dissi mentre uscivo dalla macchina.
Quando entrai in casa mia madre era sveglia.
-Tesoro, sei andata a festeggiare con la tua classe?- mi chiese dandomi un bacio sulla guancia. Oh no! Sulla guancia. Avrebbe visto i segni.
-Sì.. C'eravamo tutti. Ci siamo divertiti.-
-E Logan era con te?-
Annuii.
-Non dirmi bugie, tesoro.-
-Perchè?-
-Logan è passato oggi qui perchè ti cercava. Erano le sette e mezza più meno.-  
-Merda..-
-E' successo qualcosa?-
-No, mamma. Non è successo niente.- La abbracciai e, ringraziando le luci di casa mia che erano spente, andai in camera.
Logan mi avrebbe cercata ovunque ora. Ero nella merda. Cercai nella rubrica del cellulare il numero di Jay.
Sperai di avercelo ancora. Mi ricordai che me l'aveva dato un certo Simon all'inizio dell'anno. Mi disse che aveva buona roba.
Scorrevo i numeri nella rubrica finchè ne trovai uno. 'J' C'era solo scritto.
E' lui, è lui! Schiacciai il tasto verde e aspettai che mi rispondesse. Era solo passata una mezz'oretta, doveva essere già a casa.
-Pronto?- una voce di una ragazza rispose.
Qualcosa si bloccò dentro il mio collo. -C'è Jay?-
-Sì, chi sei?-
-Sam.. Digli che sono Sam.-
Sentii la ragazza porgere il telefono a Jay e chiedere -Chi è questa Sam?-
-Pronto? Sam hai bisogno di aiuto?-
-Jay, stasera Logan si è presentato in casa mia, mi cercava! Ho paura, potrebbe entrare da un momento all'altro. Sai che è capace di fare qualsiasi cosa!-
-Stai tranquilla Sam. Non verrà di notte  a cercarti. Dormirà ora.-
-Sì certo. Va bene. Scusa il disturbo.-
-Sam! Non riagganciare!-
-Che vuoi?-
-Domani alle sette fatti trovare pronta.-
Sentii quella ragazza dire -Ma che cazzo..?-
-Sarah non rompere, è una mia amica!-
Amica? WTF? Da quando io e Jay siamo amici? Per esempio, non so nemmeno il suo vero nome..
-Domani? Dove andiamo domani?-
-Tu prepara la valigia, metti un po' di robe, prendi un po' di soldi e dì a tua madre che vai in vacanza con amici.-
-Non posso Jay.-
-Ok, allora a domani! Sette puntuale, mi raccomando!-
-Jay!-
Ma lui buttò giù. Che testa di cazzo.
Mi accessi una sigaretta e poi mi coricai sul letto.
Mi preparai davvero la valigia. Saremmo partiti. Non sapevo per dove.
Potevo fidarmi di Jay, non era più una domanda. Forse.

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