Di amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio di Nena Hyuga (/viewuser.php?uid=55484)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Blonde hair and bloody eyes ***
Capitolo 2: *** What excited the most ***
Capitolo 3: *** Are you afraid? ***
Capitolo 4: *** Save me ***
Capitolo 1 *** Blonde hair and bloody eyes ***
Di
amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio
Capitolo
1 – Blonde
hair and bloody eyes
Lo osservava da parecchi
minuti ormai,
ma il principino non si era minimamente accorto della silenziosa aura
omicida che gli era vicino.
Forse Fran l'aveva
sopravvalutato e
pensare che Belphegor tenesse la guardia alta anche mentre dormiva
era stato un po' troppo pretenzioso da parte sua.
Inoltre era appena tornato
alla magione
reduce di una missione di classe S, o Sanguinaria, come preferiva
definirla Bel per creare l'atmosfera adatta alla sua regale immagine,
e l'illusionista sapeva che significava letteralmente uno spargimento
di sangue.
I biondi crini del Varia
erano
imbrattati di liquido cremisi e chiazze più dense e
appiccicaticce
di linfa vitale già rappresa; il viso era nelle stesse
condizioni,
con la differenza che sulle sue gote si notavano le impronte nitide
di una mano.
Evidentemente,
pensò Fran, Belphegor
era stato preso da uno dei suoi soliti moti d'eccitazione dovuti alla
vista del suo stesso sangue e si era sporcato la faccia toccandosi
con le mani unte e grondanti.
Semplicemente
raccapricciante.
La maglia a righe, poi, era
diventata
un miscuglio di macchie scure su sfondo viola, ripugnante alla vista
e all'olfatto, poiché l'odore ferroso del liquido viscoso
ormai
secco diede del filo da torcere allo stomaco forte del giovane
illusionista, il quale lottava contro la voglia di vomitare e
desistette nell'andarsene quando una nuova ondata di maleodorante
olezzo raggiunse le sue narici.
Ma il macabro quadro aveva
una nota
stonaca che ammaliò Fran e lo obbligò a rimanere
con lo sguardo
smeraldino puntato sul principe, steso in una posa innaturale e
apparentemente scomoda, sul letto gonfio e straripante soffici
cuscini intrisi di sangue anch'essi.
Belphegor, infatti, seppur
immerso nel
profondo dei propri sogni, ostentava un sorriso soddisfatto ed
appagato, innocente, come constatò l'apprendista di Mukuro
Rokudo.
Non era il ghigno sadico a
cui erano
abituati tutti quanti, nulla a che vedere con il felice stiramento
delle labbra caratteristico del genio quando si inebriava della
malsana follia omicida.
Non sembrava colui che si
auto-proclamava Prince the Ripper.
Le labbra morbide di Bel
erano tirate
in un docile e flebile sorriso angelico che appariva disumano
rispetto a ciò che lo circondava: dopotutto Fran si rendeva
conto
che al suo senpai mancava qualche rotella per sentirsi felice di
sguazzare in un lago di sangue.
Non si accorse che, man
mano che i
dettagli si facevano via via più nitidi, il giovane si era
avvicinato imprudentemente al letto dell'assassino più folle
dei
Varia senza badare a celare la sua presenza.
Aveva davvero sottovalutato
le capacità
di percezione di Belphegor o semplicemente il principe era troppo
stanco per accorgersi di lui?
Eppure Fran non si
insospettì: il
profondo respiro non aveva subito variazioni, il battito cardiaco era
regolare e rallentato dal sonno, ciò gli suggerì
che Bel o stava
dormendo realmente o era davvero un attore eccezionale.
Puntando sulla prima
ipotesi,
l'illusionista si avvicinò ulteriormente, affascinato come
un bimbo
davanti a quella maschera di serenità che il volto del
principino
rispecchiava.
Era curioso di scoprire
come gli occhi
del genio assassino apparissero, poiché nessuno si era mai
spinto a
tanto.
Si issò sul
letto con agilità felina,
raggiungendo lentamente il corpo steso del ventiseienne ancora
immobile.
Si mise cavalcioni sopra il
suo petto,
tant'era che ormai a Fran non importava più nulla se si
fosse
svegliato proprio in quel momento, giacché avrebbe comunque
avuto il
tempo necessario per sfidare i misteriosi occhi demoniaci che gli
avevano procurato il suo famigerato soprannome, il Principe
Squartatore.
Con la mano longilinea
scostò
delicatamente la frangetta bionda impiastricciata di croste
maleodoranti, mostrando, sotto di essa, un paio di palpebre chiuse
con delle ciglia nere lunghissime, segno di bellezza nei paesi
orientali.
Nonostante l'odore
nauseante, ed
ignorando le disgustose ditate color cremisi sulle guance affilate
del Varia, il mago si chinò sul senpai, allungandosi e
stendendo il
busto verso il giovane uomo.
Fran si chiese, a quel
punto, quanto
fossero morbide le labbra sottili e rosee del genio dei Varia, una
domanda che gli sorse spontanea a vedere l'inquietante espressione
infantile solcante il suo viso, come se fosse possibile saggiarne
l'autenticità.
Fu allora che decise di
sperimentare la
sua teoria di persona, accucciandosi e posando, senza remore o
imbarazzo alcuno, la propria bocca fino a farla combaciare
perfettamente con quella sottostante.
Erano labbra calde, fini e
crudeli,
come aveva previsto, dal sapore acre e ferroso a causa del sangue che
le bagnava.
Si rese conto
dell'improvvisa
accelerazione del battito di Belphegor e percepì sulla
propria pelle
il calore del fiato dell'altro farsi bollente e frenetico.
Un sibilo metallico, poi,
accompagnò
un sinistro luccichio al proprio fianco e la tipica risatina.
Prince the Ripper era
sveglio.
“Ushishishi~ Che
diavolo stai
facendo, ranocchia?” soffiò il biondo, il quale
aveva
repentinamente mosso la mano verso la gola di Fran con un pugnale
argentato pronto a recidergli la giugulare. Tanto, pensò
Belphegor,
anche se avesse sporcato di altro sangue le sue lenzuola non avrebbe
fatto differenza.
Ma, cosa più
importante, era che Fran
si trovò di fronte agli occhi dell'assassino senza ostacoli
di
sorta.
L'aveva sempre sospettato
che nello
sguardo di Bel non vi fosse altro che sangue, sangue rosso brillante,
due profondi pozzi colmi di disperazione cremisi che avrebbero fatto
rimpiangere chiunque di essere stato tanto impudente da volerli
vedere.
Erano gli occhi di un
principe
malvagio.
Fran ne rimase talmente
scioccato da
finire per esserne attratto ed affascinato, anche se tale piccolo
particolare non lo avrebbe mai ammesso nemmeno con il suo cappello a
forma di rana.
“Tentavo di
ucciderla nel sonno,
Bel-senpai.” rispose senza peli sulla lingua, estraendo un
coltello
illusorio da sotto la casacca firmata Varia.
“E che accidenti
ci facevi sopra di
me, rospo?” chiese in un filo di voce, segno che un folle
istinto
omicida si stava impossessando del biondino.
“Ah, ecco...lei
è così carino
quando dorme, Bel-senpai. Sembra un innocente moccioso
viziato.”
“Ushishishi~ Eh,
certo che lo sono.
Dopotutto sono un principe figo, io!” sbottò
divertito, lasciando
ricadere la propria frangia sopra gli scintillanti occhi demoniaci e
facendo ruzzolare lateralmente il portatore della fiamma della
Nebbia.
“Certo che lei
non li sa proprio
ricevere i falsi complimenti di circostanza, stupido batterio dei
denti con la frangetta abnorme.” mormorò le ultime
parole per non
essere udito.
“Fran, potresti
venire un attimo qui?
Dovrei ucciderti!” sibilò irritato digrignando i
denti.
“Aaah~
Bel-senpai, puzza troppo di
sangue marcio, mi disgusta più del solito. Si faccia una
doccia...”
disse atono, sistemandosi goffamente il cappello da rana, mentre il
principe dei Varia imprecava a denti stretti e acciuffò una
decina
di pugnali acuminati.
“Ah, Bel-senpai!
Non mi ha detto
nulla riguardo il bacio. Devo supporre che le sia piaciuto?”
continuò, sentendo la prima triade di lame conficcarsi nel
copricapo
illusorio.
“Ushishishi~ Non
sia mai detto che un
principe venga baciato da una ranocchia!”
“Lei è
troppo violento, senpai, e
poi i baci dei principi fasulli non valgono come
quelli nelle
fiabe.” rispose fuggendo dalla stanza e lasciando l'assassino
con i
pugnali ancora in mano, pronti per essere scagliati.
Se la sarebbe presa con
Fran in un
momento successivo, quando la sua improvvisa noia fosse scemata, ma,
soprattutto, quando le sue guance già tinte di sangue
avessero
riacquistato una tonalità consona a non farsi deridere
maggiormente
dal suo detestabile allievo.
Angolino
dell'autrice
Bene,
sono riuscita a pubblicare l'inizio di questa nuova storia frutto di
innumerevoli viaggi con Trenitalia e pure mentali, perché no
u.u *dà
sempre la colpa a Trenitalia*
Adoro
le raccolte e mi piace ancora di più il fatto che questo
pairing mi
dia la possibilità di gestirmi e divertirmi come
più mi pare e
piace, Fran è un elemento meraviglioso da manovrare =w=
La coppia
è giustamente una delle mie preferite in assoluto di Reborn,
la
BelFran è tra i pairing che più mi ispira feeling
ed intesa, ma
anche comicità e violenza xD Un po' come Xanxus
e Squalo, solo che Fran si ribella ed è meno incline ad
essere
vittima degli abusi di Belphegor.
Ma
sto divagando, a voi sicuramente non frega un accidente del
perché e
del per come mi piaccia tale pairing, ed io voglio solo dirvi che
spero la mia raccolta di One-shot, con vari momenti quotidiani in
stile Varia, vi possa allietare qualche minuto di lettura ^w^
Ah,
ecco, nonostante sia una raccolta, troverete che i capitoli sono
comunque collegati cronologicamente, soprattutto i primi tre.
I
commenti sono sempre ben graditi e le critiche per potermi migliorare
lo sono altrettanto, purché si tratti appunto di commenti
costruttivi e non distruttivi.
Ringrazio
due piccole bestioline (<3)che mi hanno spinta a scrivere questa
fanfiction e mi sostengono da dietro le quinte. Vi adoro <3
Detto
questo, vi lascio al prossimo capitolo che non so quando
arriverà
anche se l'ho già bello e scritto u.u”
Alla
prossima!
Nena Hyuga ^-^
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Capitolo 2 *** What excited the most ***
Di
amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio
Capitolo
2 – What excited
the most
Belphegor
si sfregò per bene i capelli unti e impiastricciati di
sangue, il
quale si era seccato e aveva formato delle antiestetiche chiazze sui
ciuffi biondi.
L'odore
pungente e nauseante gli ricordava di essere vivo ed era proprio per
quel dettaglio che vedere il proprio sangue lo entusiasmava e lo
eccitava da impazzire: provare l'ebrezza di rischiare la vita lo
mandava letteralmente fuori di testa.
Era
come essere sospesi perennemente su un precipizio: un passo falso e
tutto ciò che sarebbe rimasto del suo corpo non si sarebbe
potuto
raccattare nemmeno con un cucchiaino.
Tale
macabra visione intrisa di rosso lo divertiva e lo spaventava al
contempo, e l'idea di poter essere padrone di un così labile
destino
lo faceva sentire divinamente.
Nelle
sue orecchie riecheggiava il suono delle grida d'aiuto delle vittime.
Nei
suoi occhi scorrevano fiumi di sangue e si rispecchiavano i volti
deturpati dall'angoscia delle povere anime mietute.
Con
la sua lingua saggiava quel fluido vitale come fosse stato vino
d'ottima annata: più invecchiava, più imboniva, e
più lasciava
passare il tempo prima di infliggere il colpo di grazia, più
Belphegor si eccitava.
Si
passò velocemente un dito sul labbro superiore da cui
sentì gli
ultimi rimasugli del gusto dolciastro del suo sangue perché
se l'era
rotto nel mezzo di un combattimento corpo a corpo.
“Ushishishi~
Il sangue non si fermava!” gridò estasiato,
afferrandosi le
ciocche bionde e stringendole convulsamente.
Rise
sguaiatamente, rannicchiandosi su sé stesso come una belva
impazzita
in balia di una follia omicida, come il di cui portava il nome,
Belphagor.
“Bel-senpai...sta
delirando come il suo solito?” sbottò una voce
conosciuta, ma che
di certo il Varia non si aspettava di udire mentre era sotto la
doccia.
“Che
accidenti vuoi che ne capisca un idiota come te?” si
innervosì il
biondo, parlando sopra il suono del getto dell'acqua.
“Nemmeno
ci tengo a capirla, senpai, ma mi domandavo se dovevo preoccuparmi
dato che sta schizzando acqua e sangue ovunque.” gli fece
notare
con tono flemmatico.
“Preoccuparti?
Ushishishi~ Non ti ho mai chiesto di badare al sottoscritto, rana.
Semmai è per colpa di Mukuro Rokudo che io devo fare da
balia a te,
impiastro!” replicò scocciato e continuando
imperterrito a
sciacquarsi con cura.
“Aah!
Lei è proprio una carogna a prendersela con le persone
assenti...Forse perché sa che non avrebbe speranza di
scamparla con
il mio maestro?” brontolò Fran e per una volta Bel
colse una nota
stizzita nelle sue parole.
Il
Varia non continuò il battibecco, semplicemente decise di
comportarsi come un principe ed ignorò, per quanto
possibile, la
presenza ambigua dell'illusionista.
Non
era per motivi complicati o maliziosi che aveva scelto Belphegor come
sua vittima, semplicemente gli dava soddisfazione.
Disturbare
gli altri componenti dei Varia non sarebbe stata la stessa cosa dal
momento che avrebbe potuto rimetterci seriamente la pelle ed aveva
appena vent'anni, non gli sembrava il caso di tirare le cuoia ad una
così giovane età.
Con
il senpai rischiava al massimo qualche graffietto poiché
Belphegor
non colpiva mai i suoi punti vitali, non vi riusciva a causa delle
distorsioni illusorie che Fran stesso creava per fargli sbagliare la
mira.
Lussuria
gli si sarebbe incollato addosso come una cozza se solo avesse
provato a tormentarlo un po' con i suoi trucchetti: aveva messo in
conto che quella perversa
drag-queen potesse
pure gioire degli eventuali abusi e dei maltrattamenti.
Levi...chi
si ricordava di lui? Troppo impegnato a leccare i piedi del Boss, un
altro pessimo soggetto per i suoi scopi; come minimo lo avrebbe
ammazzato.
Squalo
era già abbastanza suscettibile con Xanxus nei dintorni,
Fran
provava persino pietà di lui.
Belphegor
era quindi matematicamente la vittima
designata
perfetta.
Il
giovane illusionista non aveva impiegato molto a scassinare la porta
del bagno privato del principe
fasullo,
si avvicinò al lavandino con il rubinetto d'oro a forma di
un
possente leone dalle fauci spalancate e, per divertirsi di
più, fece
notare la sua presenza.
Il
biondo era sotto il getto della doccia, intento da ben mezz'ora ad
insaponarsi i capelli ed il corpo con maniacale cura -perché
lui era
un principe figo, eh!- e non diede peso all'irritante intruso.
“Bel-senpai,
lo sa che stando troppo tempo in ammollo le verranno le branchie? Poi
potrebbe diventare stupido come un pesce! Ah, mi sa che l'ho
avvertita troppo tardi...” esordì il ragazzo dai
capelli
smeraldini, parlando in modo tale da farsi sentire di proposito dal
Varia.
“Ushishishi~
Non succederà, Fran. Non diventerò un anfibio
idiota come te!”
Per
tutta risposta l'illusionista aprì disinvolto il rubinetto
dell'acqua calda del lavandino a tutta potenza.
Non
ci volle molto prima che il getto della doccia divenisse ghiacciato a
causa della comunicazione delle tubature dell'acquedotto ed un
ululato rabbioso esplose dal box, misto a delle imprecazioni assai
colorite.
“Ushishishi~
Fran, prova a scappare e ti uccido!”
“Ciò
che dice è un controsenso, senpai, ogni persona sana di
mente
fuggirebbe da una così ripugnante figura.”
replicò
l'illusionista, riferendosi evidentemente al corpo nudo
dell'assassino.
“Quello
che dico è legge perché sono il principe, sei tu
ad essere tanto
stupido da voler sfidare così il sottoscritto...”
mormorò a denti
stretti, saltando fuori dalla doccia e schizzando acqua ovunque.
“Bel-senpai,
la prego, si rimetta la sua infantile coroncina. Chissà che
i suoi
due unici neuroni si riconnettano in qualche modo...”
“Ushishishi~
Ranocchia, inizia a fuggire!” lo minacciò facendo
sgusciar fuori
una triade di coltelli affilati che scagliò senza timore
verso Fran.
“Si
decida una buona volta, non ho tutto il giorno per sentire le sue
inutili minacce e...”
Il
ragazzo non riuscì a finire la frase che l'avrebbe
condannato a
morte certa che riuscì appena a percepire il sibilo di un
coltello
il quale gli sfiorò la guancia, lasciandogli un taglietto da
cui
sgorgò qualche goccia di sangue.
“Ah,
stavolta fa sul
serio...” affermò il più giovane con
sincero stupore, defilandosi
verso il corridoio principale della magione.
Belphegor,
il quale aveva
sopportato fin troppo la fastidiosa presenza del suo allievo
temporaneo, lo rincorse con solo un asciugamano di fortuna
attorcigliato all'esile bacino dove spiccava la voglia a forma di
mezza luna vicino all'ombelico, asciugamano che venne abbandonato
alla rinfusa per strada perché intralciava i movimenti
dell'assassino.
“Oh,
my~...” esclamò una voce in un acuto gridolino
estasiato ed
eccitato.
Belphegor
e Fran si bloccarono quando sentirono quello spaventoso suono, il
primo quasi addosso all'altro nell'atto di affondargli nella schiena
uno dei tanti pugnali.
Si
voltarono lentamente ed in fondo al corridoio videro un elettrizzato
Lussuria che guardava di rimando il principino con uno scintillio
diabolico poco rassicurante negli occhiali da sole.
“Ah...la
perversa
drag queen l'ha adocchiata,
Bel-senpai.” mormorò il
giovane dando di gomito al biondo per prenderlo in giro “Ora
è lei
che deve fuggire se vuole aver salvo il didiet...ehm, volevo dire la
vita.” concluse con un'espressione apatica in viso.
Il
problema non sarebbe sorto se fosse stato Squalo a trovarlo girare
nudo per la magione, semplicemente gli avrebbe regalato un biglietto
di sola andata per Fanculandia e, con una faccia inorridita e
sdegnata, avrebbe preso il largo come uno squalo con una preda poco
appetibile.
Mammon
addirittura avrebbe colto l'occasione per fotografarlo e vendere le
immagini sul web a prezzi esorbitanti...dopo essere svenuta per lo
shock e l'emozione di vedere Belphegor come mamma l'aveva fatto, si
intende.
Ma
davanti a loro si trovava l'elemento più perverso e lussurioso
dei Varia, colui che non era indifferente al fascino del nudo
integrale maschile.
“Oh,
my~...” ripeté ancora con aria trasognata ed un
versetto per nulla
convincente “...Bel-chan, sei così carino! Mi
viene voglia di
abbracciarti e vestirti come una bambolina~!”
esclamò portando le
mani ai lati del viso e schiudendo la bocca in una smorfia estasiata.
“Oh,
merda.” mormorò il biondo, per nulla in imbarazzo
nel farsi vedere
in quelle condizioni in mezzo al corridoio principale,
poiché era un
modo come un altro per porsi al centro dell'attenzione e farsi
rimirare, proprio come un principe.
Ciò
che lo spaventò fu il rapido movimento di gambe che
portò Lussuria
a pochi centimetri da lui: era dannatamente veloce e la sua voglia di
lottare per fuggire venne meno quando il più grande dei
Varia iniziò
a osservarlo attentamente e lodarlo con svenevoli e melensi
complimenti sul suo bel corpicino.
“Aah!
Bel-chan, non avrei mai pensato che un folle e capriccioso genio come
te nascondesse un qualcosa
di
così superbo!” mormorò.
“Ushishishi~
sentito, Fran? Sono un principe anche nella bellezza!”
sibilò
diretto all'allievo di Mukuro, il quale si era accucciato in un
angolino con il gigante copricapo calcato fin sopra gli occhi, mentre
ripeteva in continuazione qualcosa di simile a: “Non vedo e
non
sento!” .
Al
che, un irritato nonché incazzatissimo Belphegor rispose non
troppo
gentilmente al gesto dell'illusionista.
“Purtroppo
parli ancora troppo, è ora che io tranci quella lingua
biforcuta!”
sbottò facendo saettare i preziosi coltelli in aria, ma non
riuscì
nemmeno a scagliarli che il Varia del Sole se l'era caricato di peso
sulle spalle, mozzandogli il fiato.
“Ohohoh~!”
la risata maliziosa di Lussuria riecheggiò nei corridoi
mentre
trasportava un traumatizzato Belphegor nella propria camera dispersa
nei meandri della villa a fare chissà quali diavolerie di
cui
nemmeno il diretto interessato era curioso di scoprire.
“Bel-senpai!
Non si preoccupi, la verrò a prendere...”
esclamò atono portando
una mano a coppa di fianco alle labbra per amplificare la voce,
sovrastando le imprecazioni e gli scongiuri del folle omicida.
La
ragione principale a cui si poteva ricondurre la scelta di Fran della
propria vittima era il puro e semplice divertimento personale ed il
fatto che se la prendesse con lui ogni momento possibile la
raccontava lunga.
Proprio
per questo si assicurava del fatto che tornasse vivo dopo ogni
incarico affidatogli da Xanxus. Conosceva Belphegor abbastanza bene
per dire che ogni missione poteva essere l'ultima; non
perché non
fosse un abile combattente, bensì per le sue tendenze al
masochismo
che l'avrebbero condotto ad una lenta e sofferta morte per
dissanguamento per il puro brivido di osservare il suo sangue
scorrere e questo, Fran, non lo avrebbe mai permesso.
Non
poteva permettere di farsi rubare il suo giocattolo preferito, come
non poteva lasciar morire la persona che lui considerava speciale.
Ma
il Varia della Nebbia sapeva che Lussuria non gli avrebbe mai
concesso di tagliarsi le vene o di amputarsi una gamba pur di
scampare all'agonia che lo attendeva, e fu quel pensiero a far
comparire un ghigno malevolo sul viso angelico del ventenne.
“...più
tardi, forse.”.
Angolino
dell'autrice
Oh,
buon salve, gente ^w^
Vi dico subito che mi avete resa tanto
contenta con le recensioni per il primo capitolo della raccolta
ç///ç
vi ringrazio immensamente, sono contenta che la mia diavoleria
piaccia e che tante di voi aspettassero una Belphegor/Fran.
Sì,
perché ormai avevo anche io letto tutte quelle del sito =w=
<3 Le
ho amate infinitamente dalla prima all'ultima xD
Dunque,
il titolo del secondo capitolo penso che dica tutto, no?
“Ciò che
eccita di più” è un riferimento a
ciò che emoziona Belphegor e
Fran. Nel primo caso abbiamo la mia interpretazione del motivo per
cui Bel delira ogni volta che vede il suo sangue o.ò Mi
prendo la
responsabilità di tutto, so che magari non è per
quello che il
Varia si eccita, ma è a questo che servono le fanfiction,
no?
Ciò
che emoziona Fran, invece, è tormentare Bel in qualcuno modo
umanamente esistente xD Sono troppo buffi, io li adoro <3
Poi
c'è Lussuria <3 il che rende ancora più
comica la situazione già
di per sé astrusa xD Luss nee-san è insuperabile,
tutti lo amano, è
inevitabile u.u
Bene,
ringrazio chi ha recensito coraggiosamente il primo capitolo e chi mi
seguirà in questa tormentata avventura u.u
Alla
prossima ^-^
Vostra, Nena Hyuga ^-^
|
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Capitolo 3 *** Are you afraid? ***
Di
amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio
Capitolo
3 – Are you afraid?
“Ushishishi~
Quella ranocchia schiatterà di paura appena mi
vedrà e finalmente
mi libererò dell'impiastro!” mugugnò
soddisfatto il principe dei
Varia.
Belphegor
si infilò svogliatamente il costume di Carnevale che aveva
trovato
in uno scatolone nascosto sopra l'armadio di Lussuria: nessun essere
umano con un po' di sale in zucca avrebbe voluto scoprire quali
reconditi misteri si celassero dentro gli angoli più oscuri
e
polverosi del mobile in questione.
Il
principino inorridì ripensando al contenitore troppo
poco appariscente per non essere notato all'interno della stanza
sfarzosa tutta fronzoli di sorella Luss ed era stato proprio
quell'oggetto ambiguo e troppo
comune ad attirare immediatamente la sua attenzione.
Non
si sarebbe mai più tolto dalla testa l'immagine di un
Lussuria
vestito con un completino da cameriera sexy in similpelle nero,
frustino, bracciali borchiati e manette annessi.
Belphegor
non si pose nemmeno il quesito su chi potesse essere il malcapitato
di turno che aveva avuto il privilegio di vedere il Varia dagli
ambigui gusti sessuali conciato in maniera simile, e nonostante la
noia e la mancanza di volontà del principe, quando si
trattava di
escogitare piani astrusi per mettere in imbarazzo -e magari far
fuori- Fran, diventava reattivo e sadicamente fantasioso.
“Ushishishi~
Lo farò indossare alla ranocchia per punirlo della sua sola
esistenza...sempre se sopravviverà.”
mugugnò tra sé e sé,
pregustandosi il delizioso e divertente spettacolino del più
giovane
dei Varia con addosso abiti succinti -per non dire volgari-.
Dopotutto
non era la prima volta che lo obbligava a mettere qualcosa contro la
sua volontà, era successo anche per il gigantesco cappello a
forma
di rana; all'inizio l'aveva pure unto di colla pur di costringere
Fran a tenerlo ben piantato in testa.
“Bel-senpai...”
si era lamentato l'ingrato
allievo
in
quell'occasione “...non riesco più a
toglierlo!” protestò
mentre tentava di sfilarsi l'ingombrante copricapo.
“Ushishishi~
Ovvio, l'ho cosparso di colla.” mormorò deliziato,
un sorriso
vittorioso prese vita sul viso appuntito del biondo.
“È
uno scherzo di pessimo gusto, senpai, proprio come è pessima
la
scelta del cappello.” brontolò Fran serrando la
bocca con fare
bambinesco.
“Fingo
di non aver sentito per la tua incolumità.” disse
serio il più
grande.
“Mi
sta stretto! Non voglio che questo coso
schifoso
mi spremi il cervello come la sua coroncina...” concluse
strattonandolo dai lati gonfi e cicciotti.
“Ushishishi~
Sempre se c'è un cervello in quella testa bacata!”
replicò,
spalmando sulla fronte dell'illusionista le nocche della mano chiusa
a pugno.
Ripensando
all'accaduto, il folle genio dei Varia provò un moto di
compiacimento verso la sua idea di obbligare ad indossare il
massiccio cappello all'illusionista; così facendo, infatti,
avrebbe
di sicuro evitato che il suo bersaglio umano morisse alla prima serie
di coltelli scagliatigli contro.
Dopo
aver chiuso la zip del costume carnevalesco, Belphegor fece una
rapida riverenza davanti all'immenso specchio della sua camera e
annuì soddisfatto.
Il
vestito era una rappresentazione di un vecchio fantasma appartenente
alle antiche tradizioni veneziane; era piuttosto semplice, senza
fronzoli in eccesso come la maggior parte dei costumi carnevaleschi
volevano, quasi completamente nero a parte i guanti in velluto rosso
rappresentanti delle mani scheletriche ed insanguinate, e
comprendente di una maschera bianca che ricopriva l'intero volto.
Una
sfarzosa rappresentazione della morte, in sostanza.
Si
sorprese di essere venuto meno alla sua accidiosa
personalità e non
poté che lodare sé stesso per l'inventiva,
avvolgendosi, come tocco
finale, in un mantello rigorosamente nero e logoro.
L'assassino
si appostò dietro l'angolo del corridoio della magione dei
Varia
giacché aveva calcolato che la sua vittima sarebbe uscita da
lì a
pochi minuti dal bagno.
Fran
varcò l'ampia soglia della vasca comune e si diresse, come
nei piani
di Bel, verso la cucina per uno spuntino serale.
Fu
allora che Belphegor usò i suoi fidati coltelli diabolici
per
tagliare i cavi dei lampadari sopra le loro teste -tanto di soldi ne
avevano a palate per ripararli- e, non appena sentì il
ragazzo in
preda allo sgomento, sbucò fuori dal suo nascondiglio per
coglierlo
alle spalle e terrorizzarlo.
Una
piccola fiaccola prese forma tra le mani dell'illusionista, capace,
ovviamente, di materializzare qualsiasi cosa lui desiderasse, e la
luce rischiarò una piccola porzione del corridoio andando a
smascherare la posizione del fantomatico spettro sanguinario.
“Ushishishi~
Dì le tue preghiere, rana!” mormorò con
tono volutamente
gutturale.
Il
ragazzo più giovane si bloccò di colpo, gli
occhioni verdi puntati
sul mantello nero di quello che pareva proprio...
“Ah!
Uno shinigami! Aiuto!” gridò il possessore della
fiamma della
Nebbia, alzando le braccia all'aria e mettendo su un'espressione
terrorizzata.
“Ushishishi~
Paura, eh?” sibilò l'assassino dai capelli biondi,
avvicinandosi.
“No,
Bel-senpai, volevo solo darle un po' di soddisfazione per poi
sfotterla ulteriormente della sua pessima sceneggiata. E non sono
più
un moccioso, è finita l'età in cui avevo paura
degli shinigami.”
sentenziò con il suo solito tono greve, portando l'indice
della mano
destra verso l'alto, a mo' di insegnante.
“Tu,
bastardo...”
“Bel-senpai,
mi dice che cosa sta facendo conciato in quel modo ridicolo?”
volò
la seconda frecciatina che andò ad innervosire maggiormente
il
Varia.
“Ushishishi~
Che domande, volevo farti schiattare di crepacuore!” rispose
con
una gentilezza del tutto fasulla ed ambigua.
“Non
le sembra di essere un po' troppo cresciuto per mascherarsi e giocare
a nascondino al buio? O le è venuto il feticcio del
cosplay?”
continuò ignorando i coltelli che spuntarono minacciosi da
sotto le
lunghe maniche scure del vestito.
“Fran,
appena ti acchiappo ti concerò in modo così
vergognoso che non
oserai più mostrare quella tua brutta faccia bitorzoluta da
rospo!”
sbottò togliendosi il mantello e lasciandolo in mezzo alla
strada.
“Oh-ah!
Bel-senpai, lei è un pervertito! Cosa voleva farmi?
Costringermi ad
indossare l'abito da cameriera pornografica della perversa
drag queen?”
chiese
con stupore, iniziando ad indietreggiare.
“Ushishishi~
Già! Eh...e tu come fai a...” domandò
uno sconcertato Belphegor
il quale esitò per un istante nel suo repentino scatto per
acciuffare l'illusionista.
Fran
alzò le spalle
in segno di menefreghismo, assumendo un'espressione disinvolta ed
annoiata, tipica di quando stava pensando ad un modo atroce e
malevolo per distruggere psicologicamente Belphegor.
“Mah,
chissà...” rispose malizioso.
Nemmeno
sotto tortura Fran avrebbe ammesso che, tempo addietro, aveva
scoperto lui stesso quel particolare abito succinto e si era sempre
posto il quesito di sapere come risaltasse sul corpo ben disegnato
del suo superiore, anche se il fine ultimo era quello di inventarsi
un nuovo metodo per beffeggiarsi del principino.
Con
uno schiocco di lingua, il giovane materializzò il vestito
incriminato proprio addosso al biondo, gustandosi, senza darlo troppo
a vedere, la demenziale figura di Bel mezzo nudo tronfio di collera.
Una
fila di coltelli si fiondò contro l'illusionista, il quale
si scansò
e le tende alle sue spalle furono ridotte a brandelli.
“Aaah~
Bel-senpai, lei è proprio un disastro...poi mi
toccherà nascondere
le prove del suo casino!” bofonchiò accusando un
pugnale con il
suo cappello.
Guardò
i rimasugli di ciò che rimaneva dei tendaggi rosso cupo, un
pomposo
colore per una sfarzosa villa di assassini molto appariscenti, e
sbuffò esasperato.
“E
con quelle come la mettiamo? Mica posso dire che una cameriera
impazzita le ha fatte a pezzi...”
“Ushishishi~
Che ne dici se le rattoppiamo con la tua pelle, rospo?”
Con
estrema e studiata lentezza, Fran si toccò entrambe le
braccia e si
pizzicò per saggiare la consistenza della propria pelle,
fingendo di
prendere seriamente la minaccia dell'altro, ma l'attenzione del
ragazzo dai capelli smeraldini fu catturata da ben altro...ossia
ciò
che risaltava all'occhio in quel delirante episodio: se l'avesse
adocchiato, non era poi tanto sicuro che sarebbe sopravvissuto ad un
secondo assalto da parte di Lussuria...
Angolo
dell'autrice
Oh,
come mi sono divertita a scrivere questo capitolo XD No, dico
davvero, me la ridevo da sola mentre ticchettavo sulla tastiera con
una faccia da pervertita che, ehm...u_ù Bel e Fran mi fanno
decisamente male, mi riservo tutto per i prossimi capitoli.
C'è
poco da spiegare, insomma, qui si fanno i dispetti a vicenda, e mi
sono sempre immaginata che nella camera di Lussuria ci fossero strani
oggettini dai dubbi utilizzi e fattezze XD
Ovviamente
un po' di sana provocazione da parte di Fran ci sta sempre...
Good,
credo di aver detto tutto, anche se mi dispiace che il capitolo sia
venuto un po' corto e che non si siano visti altri Varia, ma prometto
che nel prossimo ci sarà come ospite d'onore niente meno
che...°^°
eh, no, non ve lo dico! Dovete leggere e scoprire da soli chi
sarà
il prossimo Varia vittima del mio esperimento u.u Ma vi do un piccolo
suggerimento...se nel secondo capitolo è apparsa sorella
Luss e Levi
e Gola Mosca non li considero...chi manca? =w= Lo scoprirete, kasuga!
-la citazione dice tutto xD-
Colgo
l'occasione per ringraziare immensamente tutte le persone che hanno
visitato, messo tra le Seguite e le Preferite questa diabolica
raccolta o_o sono scioccata! Vi ringrazio tanto T///T <3
Vostra,
Nena Hyuga ^-^
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Capitolo 4 *** Save me ***
Di
amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio
Capitolo
4 – Save me
Belphegor diede un'occhiata
ammirata
alla sua opera e asserì con un cenno della testa che,
sì, era tutto
perfettamente pronto.
“Ushishishi~
Così dovrebbe andare
bene...”.
Ultimamente prendersi cura
del
marmocchio illusionista era diventato il suo passatempo per scacciare
la noia che lo pervadeva quotidianamente, e da una parte era
entusiasta di avere un animaletto -letteralmente, lo considerava
tale- per casa da poter torturare.
Quel pomeriggio non aveva
badato a
risparmiare le energie per poltrire comodamente sulla sua poltrona
preferita che, in mancanza di uno scranno regale, era diventata il
suo trono personale.
Il biondo assassino si era
impegnato
per tessere l'intricata e fitta rete di fili taglienti ed infimi che
solitamente usava per imprigionare le vittime ed immobilizzarle: se
era sua abitudine guardare l'angoscia ed il dolore impresso nelle
loro iridi, quel giorno si sarebbe goduto appieno l'appagante
sensazione di veder sfigurato di paura il volto di Fran.
Se c'era una cosa che
mandava in bestia
Prince the Ripper era proprio il fatto che qualcuno non provasse
terrore nei suoi confronti; con il novellino dei Varia si era
sbizzarrito ed era arrivato addirittura a vegliarlo la notte,
concentrando il suo istinto omicida per provocargli incubi.
In quell'occasione, la
mattina dopo
Fran si era svegliato tranquillamente affermando di aver sognato di
essere partecipe di un film dell'orrore alquanto scadente con
Belphegor come regista e, sempre allora, pure Squalo aveva temuto il
peggio per il talentuoso illusionista, mentre un premuroso Lussuria
tentava di dividere i due “figlioletti pestiferi”.
Quel giorno, invece, Bel
aveva piazzato
la sua ragnatela mortale sul pianerottolo appena sopra le scale
principali della magione, un palcoscenico in grande stile ed a dir
poco vistoso per un assassino dalle manie di egocentrismo. Era una
fortuna che i fili fossero assolutamente invisibili ad occhi
inesperti e nemmeno contro luce li si poteva scorgere scintillare
sinistramente assetati di carne e sangue umani.
“Bel-senpai, cosa
sta combinando?
Perché sta rimirando il nulla davanti all'ingresso
principale?”
esordì la voce della vittima alle sue spalle.
Il tono di voce flemmatico
e privo di
sfumature dell'illusionista sorprese l'assassino più geniale
dei
Varia, il quale fece scomparire il suo solito e smagliante sorriso.
“Nh?”
mugugnò il biondo, fingendo
di non capire a cosa alludesse.
“Sembra
più imbecille del solito,
senpai.” asserì pacato, rivolgendo un'occhiata
curiosa all'altro.
“Ushishishi~ E tu
sembri più
sfrontato del solito, rana! Perché diavolo non sei in camera
tua,
eh?”
Belphegor diede le spalle
alla sua
opera d'arte, cercando di coprirla agli occhi apparentemente
distratti del più giovane; forse sarebbe ancora riuscito a
farlo
cadere in trappola con qualche stupida scusa.
“Ci stavo
andando, ma forse non si
ricorda che è stato proprio lei a mandarmi in cucina a
lavare i
piatti.” sbottò scocciato: quello non era di certo
un lavoro
adatto ad un ufficiale dell'elité di assassini della
famiglia
Vongola.
Il genio dei Varia lo
guardò con
scetticismo, dubbioso se credere o meno alla sua storia.
“Non mi ricordo
di averti mai detto
una cosa simile.” ribadì il più grande,
portando le mani ai
fianchi e fissandolo con cattiveria, occhiata che non venne vista a
causa della lunga frangetta, ma che si poteva ben interpretare grazie
al sadico sorriso.
“Allora
è stupido.” sentenziò
Fran semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del
mondo, ma
l'offesa non venne recepita dal principe che stava già
meditando un
piano “b” per poter far cadere la vittima nel suo
inquietante
gioco scaccia noia.
Proprio in quel momento,
mentre
entrambi erano impegnati a guardare altrove ed a pensare ad un modo
per fregare l'altro, il Boss indiscusso dei Varia uscì dalla
sua
camera per scendere in cucina a fare il suo solito spuntino delle
cinque del pomeriggio -il che comprendeva un intero arrosto di
agnello innaffiato con una generosa quantità di vino-.
Xanxus, con la sua famosa
pigrizia e la
sua grazia pari ad un elefante zoppo, fece sbattere la porta della
sua stanza appena ne uscì, attirando l'attenzione di
Belphegor e
Fran ancora intenti a discutere al pianerottolo inferiore.
“Il suo
egocentrismo la porta a fare
delle cose troppo ovvie e vistose, Bel-senpai. L'irritabile Boss ha
fame e scenderà da quelle scale.”
“Tu, bastardo!
Muoviti a salire quei
gradini e ammazz...ehm...ad andare a riposare.” si corresse,
cambiando addirittura il tono di voce in uno zuccheroso quanto
ansioso sibilo.
Ormai, però, era
troppo tardi.
Un urlo iracondo ed
agghiacciante
squarciò l'aria nella magione dei Varia, seguito da un
ruggito
furibondo proveniente dal Boss.
“Chi di voi fecce
ha combinato questo
casino?!” tuonò rimanendo incastrato nelle prime
ragnatele,
proprio sui primi gradini dell'imperiosa scala.
Xanxus, incapace di
mantenere la calma,
perse il suo già scarso autocontrollo e sbottò
con varie
imprecazioni riguardo a “prendere a calci il culo di un
principe di
sua conoscenza”, il quale si trovava fortuitamente di fianco
alla
scalinata, nascosto dal corrimano in marmo.
Era impossibile per il Boss
non
distinguere le tecniche di omicidio dei suoi sottoposti, men che meno
quella del più geniale e pazzoide di tutti i Varia, e fu
lì che
Belphegor si rese conto che l'unica soluzione era nascondersi.
Almeno finché le cicatrici sul corpo di Xanxus non
tornassero alla
loro normale dimensione, dacché stavano aumentando
drasticamente a
causa della sua Ira.
“Fran, fa sparire
quei fili con le
tue illusioni. E' un ordine!” disse il biondo premurandosi di
abbassare la voce.
L'illusionista, d'altro
canto, fissò
con sguardo vacuo l'assassino, inclinando la testa con fare innocente
e svogliato, fingendo di non capire dove stesse il problema.
Il tempo stringeva. Xanxus
non avrebbe
impiegato molto a bruciare con le sue fiamme dell'attributo Cielo i
taglienti fili che lo tenevano prigioniero, in cui si stava
intricando sempre più a causa dell'impeto della rabbia che
lo
muoveva.
“Uhm?”
mugugnò come se il caso non
fosse suo e, in effetti, Fran non aveva alcuna colpa di ciò
che
stava succedendo, ma vedere il suo superiore in difficoltà
stava
risultando più divertente del previsto.
“Se non lo fai ti
ammazzo con le mie
mani...” aggiunse minaccioso Belphegor, puntandogli un
coltello
argentato alla gola.
“Come
farà ad uccidermi se il Boss
la manderà all'altro mondo prima, Bel-senpai?”
chiese atono,
parlando lentamente di proposito per incrementare l'ansia del Varia.
“Sono un principe
e non posso morire.
Male che vada resusciterò e ti ucciderò in
seguito.” affermò
sorridendo malignamente.
“Il suo discorso
non ha senso. Lei è
proprio un idiota!”
Un boato simile ad un
secondo ruggito
fece vibrare le finestre della maestosa villa. Xanxus doveva aver
finalmente liberato le fiamme ed incenerito la trappola mortale di
cui era caduto accidentalmente vittima.
“Mi correggo, lei
è un idiota
morto.” mormorò Fran alzando un
dito con fare saccente e
socchiudendo gli occhioni verde smeraldo.
Far sparire i fili era
ormai inutile,
però poteva sempre ricorrere ad uno stratagemma per
nascondere
Belphegor.
“Ma dato che non
voglio dover pulire
il vostro sangue per punizione, senpai, la salverò
io.” asserì
eroicamente, rimanendo impassibile ed imperscrutabile.
Fran sbatté le
palpebre e schioccò la
lingua in un suono irritante e rumoroso che sapeva da presa in giro,
e fece come gli era stato ordinato dal suo superiore.
Afferrò
Belphegor per la giacca di pelle firmata Varia e lo trascinò
all'interno della prima stanza vuota accessibile nel corridoio, il
tutto coperti da una nube di fumo color indaco che li rendeva
invisibili agli occhi già di per sé distratti di
Xanxus.
L'illusionista
coprì con una mano la
bocca del genio per evitare di fargli scappare un'inevitabile
risatina in degno stile del principe, ma il timore -per non dire
terrore- che il Boss li scoprisse aveva ammutolito Bel, il quale se
ne stava con la schiena piantata contro il muro della stanza
semi-buia e deserta.
“Bel-senpai, la
prego, faccia più
attenzione la prossima volta che tenta di uccidere qualcuno.”
lo
rimproverò con una punta di soddisfazione nella voce, la
quale venne
colta all'istante del più grande, irritandolo maggiormente.
“Ushishishi~
Detto dalla vittima
stessa sembra una barzelletta.” replicò
sadicamente divertito.
“Si ricordi che
le ho salvato il suo
principesco fondo-schiena, dovrebbe come minimo essermi grato a
vita.”
“Ushishishi~...”
il tono della
risata si abbassò drasticamente “...e che diavolo
vuoi, rana? Che
ti ringrazi e ti applauda?” mormorò stizzito,
sperando di poter
fuggire via da quella situazione il prima possibile.
“Ora che me lo fa
presente, senpai,
potrebbe anche ricompensarmi con qualcosa.”
Belphegor vi
rifletté mentre vide la
mano dell'illusionista scivolare rapida sul pomello della porta,
minacciandolo così di farlo scoprire.
“Cosa desideri?
Un bacio per
trasformarti in un essere degno della mia presenza, forse?”
buttò
lì con tono talmente sarcastico da non credere nemmeno in
tali
parole.
“L'ha detto lei,
Bel-senpai.”
rispose atono il più giovane, voltandosi quel tanto per
avere una
minima distanza dal volto spigoloso del Varia “...ed io che
volevo
mi prestasse per un giorno la sua coroncina.” concluse
apatico.
Belphegor, attonito per il
meschino
giochetto di furbizia in cui era caduto a causa dell'allievo, parve
riflettere seriamente sulla proposta del giovane illusionista,
portandosi entrambe le mani ai lati del viso spigoloso e dai tratti
crudeli. Quel rospo era riuscito ad incastrarlo senza aprire bocca...
Il sorriso smagliante era
stato
sostituito da una smorfia di indifferenza; arricciò il naso
con fare
pensieroso, mugugnando di tanto in tanto contemplando i pro ed i
contro delle due opzioni.
Fran attese paziente, non
aveva fretta
di uscire e dover spiegare al Boss lunatico ed al capitano capellone
come il colpevole fosse scomparso grazie ad un miracolo,
giacché ne
sarebbe andato di mezzo pure lui alla ramanzina e di certo non aveva
voglia di ascoltare le urla spacca-timpani del comandante Squalo.
Infine Belphegor decise.
Sorrise sghembo,
accompagnando i suoi
gesti con una risatina diabolica e raccapricciante, ma non
tirò
fuori una serie di coltelli come era solito fare in quelle occasioni,
semplicemente afferrò saldamente le spalle di Fran e lo
tirò verso
di sé, accostando le sue labbra a quelle del giovane.
Il cappello a forma di rana
cadde e
rotolò a pochi metri di distanza, poiché impediva
all'assassino dei
Varia di continuare le sue trattative.
Il guardiano della Nebbia,
dal canto
suo, non mutò l'espressione vaga che abitualmente manteneva,
ma
socchiuse gli occhioni verdi concentrandosi sulla sensazione umida e
calda della sottile bocca del suo superiore, il quale morse
debolmente il suo labbro inferiore facendogli intendere che il bacio
era definitivamente concluso.
“Ushishishi~
Ricordati sempre, Fran,
che io sono un principe e la mia corona non si tocca.”
soffiò il
biondo, prendendo il viso dell'allievo tra le mani e avvicinandolo al
suo ancora una volta, senza però toccarlo.
“Bel-senpai, ma
se lei è un principe
ed io sono il rospo...come mai non mi sono trasformato? Forse
è
perché lei è davvero un principe fasullo,
eh?” domandò un
apatico Fran, il quale non sembrava minimamente scosso dall'accaduto.
“Tu, maledetto
bastardo!” ringhiò
sdegnato, afferrando un coltello e notando solo in un secondo momento
la mancanza di un ingombrante particolare.
“Ushishishi~ Non
mi pare di averti
dato il permesso di toglierti il cappello, moccioso.”
affermò
stizzito.
“Se non si
ricorda è stato lei a
farlo cadere, senpai, ma era così preso dal baciarmi che non
ho
voluto interromperla.” rispose, ancora seduto accucciato
davanti le
ginocchia dell'altro.
Fran si riteneva
decisamente
soddisfatto, avrebbe lasciato dire qualunque cosa a Belphegor per
evitare l'imbarazzante argomento del bacio, ma il guardiano della
Nebbia era conscio che la coroncina se la sarebbe potuta fabbricare
con una mera illusione con un semplice schiocco di dita. Il
divertimento sarebbe stato assicurato poiché Prince the
Ripper non
avrebbe mai permesso che un altro membro dei Varia indossasse un
diadema come il suo e gli avrebbe dato la caccia per il resto della
giornata.
Una semplice apparizione e
tutto si
sarebbe risolto senza alcunché di imbarazzante, e Fran
scommetteva
che lo sapeva anche il suo diabolico e sanguinario senpai.
Angolo
dell'autrice
Chiedo umilmente scusa per
il ritardo
ç_ç
Ho avuto dei problemi,
tanti problemi
(?) e ovviamente io scrivo solo quando sono in fase di studio matto
pre-esame universitario, ma è del tutto normale.
Più o meno...
Bene, dunque, mi dispiace
per questo
capitolo che non è venuto comico come lo desideravo. Ha
piuttosto
preso una piega molto provocatoria, ma mai totalmente sentimentale
perché, quando si parla di Belphegor e Fran, è
inevitabile che ci
sia un'ombra di gag comica xD Se poi comprendiamo anche Xanxus il
gioco è fatto u.u
Perdono. Chiedo umilmente
perdono
ancora ç.ç
Ah, dimenticavo di ringraziare tutte le persone che
hanno aggiunto la fanfiction tra le seguite e le preferite. Siete
tanti e mi piacerebbe avere una vostra opinione in merito ai capitoli
finora pubblicati ^-^ Non mordo a morte nessuno, promesso
>-<
Alla prossima allora u.u E
chi sarà
mai l'ospite d'onore tra i Varia? A VOOOOOOIIIII l'ardua sentenza uwu
Vostra, Nena Hyuga <3
|
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