Il tradimento conosce il mio nome

di LucyCassiopeia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mission ***
Capitolo 2: *** (Inverse) Mission ***
Capitolo 3: *** It's Always Like This ***
Capitolo 4: *** Living The Dream... Or Not? ***
Capitolo 5: *** Attack ***
Capitolo 6: *** Who are you? ***



Capitolo 1
*** Mission ***


Capitolo I
 Mission

 


“Urin deo isang nuneul maju haji anheulkka
Sotonghaji anheulkka
Saranghaji anheulkka
Apeun hyeonsire dasi nunmuri heulleo
Bakkul su itdago bakkumyeon doendago malhaeyo MAMA, MAMA”
Osservò il video attentamente fino alla fine. Non aveva ancora scelto.
Replay.
Doveva trovarlo, doveva trovare il ragazzo giusto.
Soffermò lo sguardo su Kai, sembrava perfetto, ma nel suo sguardo qualcosa le diceva che era troppo sveglio per non rendersi conto di ogni cosa.
Poi il suo sguardo si posò sul primo che l’aveva colpita vedendo il video per la prima volta.
Baekhyun.
«Sei tu, ti ho trovato» disse con un sorriso soddisfatto sul volto.
Ora che aveva trovato il suo pollo non rimaneva che il passo più grande, doveva fare qualcosa che non aveva mai fatto per un caso così importante. Aveva già commesso azioni del genere prima, non a caso avevano scelto lei, ma le situazioni erano diverse.
Se si sentiva nervosa? Sì, sebbene non in maniera eccessiva.
Era quel nervosismo misto ad una sensazione di eccitazione per la novità. Non vedeva l’ora di entrare in azione. Sarebbe stato divertente e finalmente la noia che avvolgeva quei giorni sarebbe svanita.
 
Sguardo risoluto, passo sicuro, come se conoscesse quel posto meglio delle sue tasche. Doveva essere perfetta, non erano ammessi passi falsi, non per lei. Se avesse sbagliato qualcosa si sarebbe potuta ritenere morta.  
Non era stato difficile entrare nella SM, aveva i suoi contatti là dentro e finalmente le tornavano utili. In qualche modo era riuscita a dare un’utilità alla sua “amicizia” con Changmin.
Il suo sguardo si illuminò appena quando vide gli EXO-K seduti ad oziare mentre si prendevano evidentemente una pausa da qualche prova di ballo.
Si avvicinò a loro «Scusate» disse cercando di attirare la loro attenzione.
I sei ragazzi si voltarono nella sua direzione con sguardo perplesso.
«Sì?» rispose il leader.
Portò una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio e rivolse loro il sorriso migliore che poteva fare in quel momento «Sono Sounhyeol, scusate se vi disturbo… Sapete dove si trova Changmin oppa?» chiese posando velocemente lo sguardo su ognuno di loro, soffermandolo qualche istante di più su Baekhyun.
«E’ appena andato a provare» rispose Chanyeol con quella sua bella voce bassa.
«Temo dovrai aspettare» disse Suho con un sorriso «Comunque è un piacere conoscerti Seunhyeol-ssi» disse con un piccolo inchino «Io sono Suho» si presentò.
Fece in piccolo inchino in risposta.
«Io sono Chanyeol» disse il ragazzo che aveva parlato prima.
Uno ad uno si presentarono tutti quanti, nonostante li conoscesse già bene. Li aveva studiati da lontano per parecchio tempo. Era pronta.
Come previsto la invitarono a sedere e cominciarono a chiacchierare.
«Conosci Changmin hyung, Seunhyeol-ssi?» chiese SeHun.
Sorrise «Per favore, non siate così formali, mi fate sentire più vecchia di quel che sono, in fondo ho solo vent’anni» rise «Per rispondere alla tua domanda, sì, lo conosco da un po’ di anni, tre precisamente» sorrise, piegò poi leggermente la testa di lato «Changmin vi tratta bene o lo devo sgridare?» chiese con espressione corrucciata.
«Oh, no» rispose in fretta Kai «Lui e Yunho hyung ci aiutano molto» spiegò.
Quei ragazzi erano troppo innocenti e carini per poter costituire una gran minaccia. Cosa ci faceva lì quindi? Doveva solo obbedire, non c’era niente da fare, altrimenti poteva ritenersi diseredata. Non poteva farci nulla, quando sua madre impartiva degli ordini dovevano essere seguiti alla lettera e anche velocemente se non si voleva incombere nelle sue ire. E Seunhyeol non aveva la minima intenzione di procurarsi un'altra cicatrice, anche se con la sua preparazione fisica non avrebbe dovuto minimamente temere quella donnetta magra alta un metro e cinquanta che pareva sua sorella minore invece che sua madre. Solo per quello ringraziava suo padre, perché le aveva donato un viso dolce con occhi grandi e scuri e capelli lunghi fino alla vita color nero e, soprattutto, una dignitosa altezza di un metro e sessantasei.
«Potete cantarmi qualcosa?» chiese curiosa «Ho sentito qualche live su Youtube, ma non ho mai avuto l’occasione di sentirvi in diretta» disse allungandosi verso di loro con espressione curiosa.
D.O e Baekhyun si scambiarono uno sguardo e qualche parola per poi intonare perfettamente un pezzo di Mama, una delle loro canzoni.
Seunhyeol assunse un espressione meravigliata ed esclamò «Wow, avete delle voci bellissime!»
Effettivamente erano bravi ed erano solo al loro debutto. Si chiedeva se sua madre non avesse visto giusto quando le aveva detto che quei ragazzi avrebbero fatto strada. Cominciava a credere in quelle parole e a quell’ordine ben preciso che le aveva imposto.
Ma non era il momento giusto per pensarci, in quel momento era in gioco la sua vita, non poteva perdersi nei suoi pensieri, era una professionista.
Entrambi un po’ imbarazzati per il complimento risposero lentamente «Grazie»
Baekhyun poi prese parola «Grazie, ma abbiamo ancora tanta strada da fare per arrivare ad essere almeno metà di quello che sono i nostri hyung» spiegò con un umiltà che Sounhyeol non si aspettava che avrebbe tirato fuori. Non riusciva a vedere quel ragazzo come una persona umile. E dire che uno sguardo alle persone le bastava per capire tutto di loro. Si era sbagliata? Sarebbe stata la seconda volta nella sua vita.
Sorrise gentilmente a quel ragazzo così carino che l’aveva colpita subito e che era certa sarebbe stato perfetto «Vedi, Changmin e Yunho hanno raggiunto questo livello dopo tanti, tanti anni di duro lavoro e hanno ancora da imparare perché certe volte sento Changmin stonare come una campana» si portò una mano alla bocca con espressione sorpresa «Ma che rimanga tra noi, ok? Altrimenti si arrabbia!» spiegò guardandosi attorno per assicurarsi che il ragazzo non fosse nei paraggi «Comunque, voi siete già molto bravi e se vi impegnate tra qualche anno potrete superare quei due che oramai credono di essere due Dei e non si allenano abbastanza» disse loro, osservando in special modo Baekhyun.
«Chi è che non si allena abbastanza Seunhyeol?» chiese una voce familiare alle sue spalle.
«Changmin!» esclamò alzando la testa e gettandola indietro per vedere il viso di Changmin.
Changmin sorrise vedendola e le accarezzò affettuosamente il capo «Com’è che hai deciso di onorarmi della tua presenza?» chiese tirandole una ciocca dei lunghi capelli neri.
Lei in tutta risposta le fece la linguaccia «Lo sai, avevo il passaggio di livello» disse poi.
«Ciao Seunhyeol» disse Yunho rivolgendole uno dei suoi sorrisi.
«Ciao Yunho!» disse con un gran sorriso nella sua direzione.
«Allora» cominciò Changmin sedendosi accanto a lei «Quali strane idee stai mettendo in testa a questi poveri ragazzi?» chiese aprendo la bottiglietta d’acqua.
Seunhyeol gli rubò l’acqua di mano e dopo aver bevuto un sorso disse «Gli stavo spiegando quanto voi siate scansafatiche» disse facendo la linguaccia a entrambi.
«Brutta…» disse tentando di strozzarla.
«Cintura nera, terzo dan» lo avvertì semplicemente Seuhyeol.
«L’hai passato?» chiese quasi sconvolto.
«Ne dubitavi?» disse la mora con espressione risoluta per poi sorridere.
Yunho poggiò un braccio sulle sue spalle stringendola delicatamente «Complimenti Seunhyeol, te lo meriti»
Seunhyeol si lasciò avvolgere dal calore dell’abbraccio dell’amico più grande, cercando di fare il pieno della sua maturità per poter poi sopportare Changmin e le sue discussioni bambinesche che sembrava intraprendere solo con Seunhyeol, perché nessuno riusciva mai a crederle quando diceva che Changmin era ancora molto infantile nonostante i ventiquattro anni.
Changmin si rassegnò e si lasciò sprofondare nel divano con espressione insoddisfatta.
Seunhyeol rise e si rivolse poi ai ragazzi perplessi davanti a lei «Sono una cintura nera, terzo dan, di taekwondo» spiegò, come se fosse sufficiente. Alcuni “wow” e “che brava” si sentirono mormorare dai timidi sei «L’ho fatto perché Changmin continuava a picchiarmi» disse tamburellando sul capo di Changmin con un dito.
Gli altri la guardarono sbigottiti mentre lo sguardo si posava da Changmin a lei e viceversa.
Si affrettò quindi a dire «No, aspettate, non mi ha mai picchiata sul serio» rise «Ci picchiamo scherzosamente, come poco prima, ma a volte lottiamo» sorrise guardando Changmin «Per lui sono alla stregua di un ragazzo. Non è vero?» disse scompigliando i capelli di Changmin, che a volte pareva più piccolo e immaturo di lei. A volte la chiamava “noona” per scherzare.
«Certo, sei più forte di me!» borbottò mantenendo il muso.
«Fai taekwondo per anni e poi dimmi se la forza che ho acquisito non me la merito» sbuffò. Era la miliardesima volta che facevano quel discorso. Changmin era troppo infantile e lei si stancava presto di parlare con lui.  
Alla fine tutto quello aveva avuto un senso, finalmente quell’amicizia le tornava utile. E lei che non aveva voluto ascoltare sua madre all’inizio ed era rimasta dubbiosa fino a quel momento.
Seunhyeol lanciò uno sguardo all’orologio «Oh, scusate, devo andare ora, ero solo passata a salutarvi» disse guardando Yunho e Changmin.
«Changmin, ti spiace se torno a trovarti più spesso?» chiese con espressione da cucciolo, mostrandogli quegli occhi a cui non sapeva resistere.
«Stiamo provando molto ultimamente…» cominciò, ma lei lo interruppe.
«E dai, in caso ti aspetterò come oggi!» si lamentò «Sempre se avrò la possibilità di intrattenermi ancora con voi» disse poi con un sorriso verso gli EXO-K, a Baekhyun più specificatamente. Il ragazzo dagli occhi circondati da eyeliner le sorrise gentilmente. Aveva davvero un bel sorriso, aveva scelto bene, almeno si sarebbe divertita un po’.
Yunho sorrise «Torna quando preferisci Seunhyeol, Changmin fa così, ma lo sai che gli fa piacere averti attorno» disse tirando un pugno leggero sul braccio del caro amico.
Sorrise felice «Allora ci vediamo presto!» esclamò allegramente, si voltò poi verso gli EXO-K «E’ stato un piacere conoscervi, spero avremo altre occasione di incontrarci» disse con un piccolo inchino.
Uscì fuori dalla SM e tirò un sospiro di sollievo «Che rottura» mugugnò.
Si accese una sigaretta prima di prendere il cellulare dalla tasca dei jeans neri, doveva avvisare il grande capo.
«Mamma?» attese che la donna rispondesse,
«Sì Seunhyeol? Allora com’è andata?» chiese la voce acuta dall’altra parte del telefono
«Tutto come previsto, ma mi ci vorrà un po’, i nostri polli sono riservati» disse cominciando a camminare verso il suo appartamento.
«Brava, ma vedi di non metterci troppo, non abbiamo molto tempo»
«Non ti preoccupare, andrà tutto secondo i piani» 



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Spazio autrice : D
Salve salve salve, sono Lucy =D
Allora, questa è la prima fan fiction sugli EXO che scrivo e sono sicura che i personaggi alla fine non saranno più gli EXO, ma diventeranno tutti miei D: Li stravolgerò completamente, ne sono sicura ç_ç
Comunque, no, non è una yaoi, non sono capace a scriverle, va bene? T_T
Allours... spero vi piaccia e di aver stuzzicato la vostra curiosità! Cosa starà progettando Seunhyeol? (che poi da dove ho tirato fuori questo nome? Boh!)
Commentate, see youuu <3

LucyCassiopeia : )

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Capitolo 2
*** (Inverse) Mission ***


Capitolo II
(Inverse) Mission

 
Faceva caldo, troppo caldo, ma forse era perché si era appena seduto su un divanetto dopo ore ed ore di prove sfiancanti. Al posto delle solite due canzoni avevano cominciato ad imparare una delle coreografie dei loro hyung. E imparandole si erano tutti resi conto di essere ancora solo dei principianti. Non cera che dire, avevano ancora molto da imparare.
«Hyung, sto morendo» si lamentò Baekhyun con SuHo
«Rassegnati, non abbiamo ancora finito» sospirò, provato anche lui dagli allenamenti «Approfitta di questa pausa»
Sospirò e abbandonò il capo sullo schienale del divano bianco.
Era calato il silenzio da pochi minuti, quando una voce femminile attrasse la loro attenzione.
«Scusate» disse la voce melodiosa.
Si voltarono tutti nella sua direzione, osservando la nuova arrivata. Era una ragazza alta sul metro e sessanta circa dalle gambe lunghe e magre scoperte dai pantaloncini blu scuro, lunghi capelli neri che scendevano morbidi fino alla vita, un viso dal lineamenti dolci tipici asiatici con grandi occhi espressivi. Attirò subito la curiosità di Baekhyun. Aveva incontrato molte fans veramente carine con cui avrebbe fatto volentieri conoscenza ma quella ragazza lo attirava perché era esattamente nella media, ma aveva qualcosa che la rendeva diversa. Ma probabilmente si stava sbagliando, non era bravo a giudicare le persone, per nulla. Gli dicevano sempre che era troppo buono perché riponeva la sua completa fiducia in tutte le persone che conosceva, pensando che non lo avrebbero mai potuto tradire.
«Sì?» rispose SuHo con un accenno di sorriso.
La ragazza portò una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio e rivolse loro un luminoso sorriso «Sono Seunhyeol, scusate se vi disturbo… Sapete dove si trova Changmin oppa?» chiese.
Lo sguardo di Baekhyun era completamente catturato dalla nuova arrivata e dalla sua grazia. Le rivolse un sorriso leggero quando gli occhi di Seunhyeol incontrarono i suoi.
«E’ appena andato a provare» rispose Chanyeol con quella voce bassa che lui credeva potesse conquistare una donna. Baekhyun era del parere che un sorriso era più efficace, ma ognuno contava sulle proprie armi e quella di Baekhyun era sempre stata il luminoso sorriso. Non a caso il suo potere era la luce.
«Temo dovrai aspettare» disse Suho «Comunque è un piacere conoscerti Seunhyeol-ssi» disse con un piccolo inchino «Io sono Suho» si presentò.
La ragazza si inchinò educatamente in risposta.
«Io sono Chanyeol» si presentò.
Sorrise alla ragazza «Sono Baekhyun» disse semplicemente.
Si presentarono anche Sehun, D.O e Kai come avevano già fatto loro
Chanyeol la invitò con leggerezza a sedersi con loro per aspettare Changmin Hyung.
E così quella ragazza conosceva il loro hyung, eh. Che cosa curiosa, non l’aveva mai vista nella SM prima di allora, ma forse non aveva prestato abbastanza attenzione alla gente che gli stava attorno. Plausibile.
«Conosci Changmin hyung, Seunhyeol-ssi?» chiese Sehun esprimendo la domanda comune delle sei menti lì presenti.
Seunhyeol sorrise ancora «Per favore, non siate così formali, mi fate sentire più vecchia di quel che sono, in fondo ho solo vent’anni» rise di una risata cristallina e pura «Per rispondere alla tua domanda, sì, lo conosco da un po’ di anni, tre precisamente» sorrise, piegò poi leggermente la testa di lato «Changmin vi tratta bene o lo devo sgridare?» chiese con espressione corrucciata e tremendamente dolce.
Conosceva da così tanto tempo Changmin hyung? Si sentiva incredibilmente più piccolo di lei, nonostante fosse di un anno più grande.
«Oh, no» rispose in fretta Kai «Lui e Yunho hyung ci aiutano molto» spiegò.
Ciò che aveva detto Kai era vero. Soprattutto Yunho hyung era il più disposto ad aiutarli, era sempre presente per loro, dando consigli sul canto e sul ballo. Baekhyun e gli altri gli riservano sguardi ammirati per la sua gentilezza e la sua bravura.
«Potete cantarmi qualcosa?» chiese curiosa Seunhyeol cogliendolo di sorpresa «Ho sentito qualche live su Youtube, ma non ho mai avuto l’occasione di sentirvi in diretta» disse allungandosi verso di loro con gli occhi che brillavano per l’interesse
Baekhyun e D.O si guardarono «Mama?» chiese per poi ricevere un cenno di assenso da parte del suo amico.
La stanza si svuotò, esistevano solo lui e quei pochi secondi di canzone. Era sempre così quando cantava: tutto scompariva come avvolto da una spessa nebbia e si ritrovava solo con la sua voce lasciandosi trasportare dalle emozioni.
Posò lo sguardo su Seunhyeol che li osservava con espressione meravigliata «Wow, avete delle voci bellissime!»
Baekhyun sorrise lusingato dal complimento che ormai gli rivolgevano tutti, ma che detto da lei assumeva una sfumatura differente «Grazie, ma abbiamo ancora tanta strada da fare per arrivare ad essere almeno metà di quello che sono i nostri hyung» spiegò con un umiltà che nemmeno lui sapeva di avere. Non era mai stato una persona eccessivamente umile, ma ciò che aveva appena detto effettivamente era vero, se n’era accorto poco tempo prima mentre provava la coreografia di Sorry Sorry dei Super Junior. Si era accorto che la strada per loro era ancora lunga, ma sperava sarebbe stata luminosa.
Seunhyeol sorrise ancora, colpendolo ancora una volta «Vedi, Changmin e Yunho hanno raggiunto questo livello dopo tanti, tanti anni di duro lavoro e hanno ancora da imparare perché certe volte sento Changmin stonare come una campana» si portò una mano alla bocca con espressione sorpresa «Ma che rimanga tra noi, ok? Altrimenti si arrabbia!» spiegò guardandosi attorno per assicurarsi che il ragazzo non fosse nei paraggi «Comunque, voi siete già molto bravi e se vi impegnate tra qualche anno potrete superare quei due che oramai credono di essere due Dei e non si allenano abbastanza» disse con quella voce melodiosa che sentiva fosse fatta per cantare. Lui aveva una specie di sesto senso per le persone che avevano talento. Quella ragazza irradiava l’aura di una star.
«Chi è che non si allena abbastanza Seunhyeol?» chiese Changmin hyung che era appena entrato nella stanza.
«Changmin!» esclamò la ragazza alzando la testa e gettandola indietro per vedere il viso di Changmin hyung, rivelando la loro buona relazione.
Changmin sorrise vedendola e le accarezzò affettuosamente il capo «Com’è che hai deciso di onorarmi della tua presenza?» chiese tirandole una ciocca dei lunghi capelli neri.
Lei in tutta risposta le fece la linguaccia «Lo sai, avevo il passaggio di livello» disse poi.
«Ciao Seunhyeol» disse Yunho rivolgendole uno dei suoi sorrisi.
«Ciao Yunho!» disse con un gran sorriso nella sua direzione.
«Allora» cominciò Changmin sedendosi accanto a lei «Quali strane idee stai mettendo in testa a questi poveri ragazzi?» chiese aprendo la bottiglietta d’acqua.
Seunhyeol gli rubò l’acqua di mano e dopo aver bevuto un sorso disse «Gli stavo spiegando quanto voi siate scansafatiche» disse facendo la linguaccia a entrambi.
«Brutta…» disse tentando di strozzarla.
«Cintura nera, terzo dan» lo avvertì semplicemente Seunhyeol.
«L’hai passato?» chiese quasi sconvolto.
«Ne dubitavi?» disse la mora con espressione risoluta per poi sorridere.
Yunho poggiò un braccio sulle sue spalle stringendola delicatamente «Complimenti Seunhyeol, te lo meriti»
Baekhyun sorrise vedendo le continue smorfie di Seunhyeol che la rendevano ancora più tenera di quel che già era quando sorrideva. Lei, Changmin e Yunho avevano un rapporto molto stretto e si vedeva da come scherzavano, come se si conoscessero da una vita intera, difficile credere che si fossero incontrati solo tre anni prima.
Baekhyun cominciò a chiedersi se, conoscendola, si sarebbe aperta così anche con loro. Era curioso di conoscere quell’aspetto della ragazza che fino a quel momento aveva sorriso tranquillamente.
Seunhyeol rise dell’espressione insoddisfatta di Changmin hyung e si rivolse poi a loro, che la guardavano con espressione perplessa, senza capire a cosa si riferisse il “cintura nera, terzo dan” che aveva detto poco prima per minacciare Changmin hyung
«Sono una cintura nera, terzo dan, di taekwondo» spiegò, come se fosse sufficiente.
Baekhyun la osservò impressionato. Non si sarebbe mai aspettato che quella ragazza così delicata potesse praticare uno sport competitivo come il taekwondo.
«L’ho fatto perché Changmin continuava a picchiarmi» disse tamburellando sul capo di Changmin con un dito.
Baekhyun, come gli altri cinque, la guardò con gli occhi sgranati. Il suo sguardo si spostava da Changmin a Seunhyeol, senza riuscire a credere che Changmin avesse potuto fare del male ad una ragazza. Ma prima che potesse aprire bocca per fare qualsiasi domanda, lei si affrettò ad aggiungere «No, aspettate, non mi ha mai picchiata sul serio» rise «Ci picchiamo scherzosamente, come poco prima, ma a volte lottiamo» sorrise guardando Changmin «Per lui sono alla stregua di un ragazzo. Non è vero?» disse scompigliando i capelli di Changmin hyung che continuava a mantenere un espressione imbronciata da bambino.
«Certo, sei più forte di me!» borbottò mantenendo il muso.
«Fai taekwondo per anni e poi dimmi se la forza che ho acquisito non me la merito» sbuffò.
La discussione sembrava finita lì, ma a Baekhyun pareva che quell’argomento fosse stato discusso tante altre volte prima di allora. Chissà quante volte Seunhyeol e Changmin avevano scherzato a quel modo, ridendo e abbracciandosi come fossero fratelli.
Baekhyun dal canto suo un po’ invidiava quell’amicizia quasi fraterna. Aveva un fratello lui, a cui voleva veramente molto bene, ma la differenza di sette anni aveva ostacolato quel rapporto che lui avrebbe sempre voluto avere con lui, quella confidenza e amicizia che non avevano mai avuto.  
Seunhyeol lanciò uno sguardo all’orologio «Oh, scusate, devo andare ora, ero solo passata a salutarvi» disse guardando Yunho e Changmin.
«Changmin, ti spiace se torno a trovarti più spesso?» chiese con un espressione tenera che rimase impressa nella sua mente come un tatuaggio.
«Stiamo provando molto ultimamente…» cominciò, ma lei lo interruppe.
«E dai, in caso ti aspetterò come oggi!» si lamentò «Sempre se avrò la possibilità di intrattenermi ancora con voi» disse poi con un sorriso verso gli EXO-K. A Baekhyun sembrò che gli occhi di Seunhyeol si soffermassero più a lungo su di lui, ma pensò fosse solo una sua impressione e, senza stare a pensarci troppo, le sorrise di rimando.
«Torna quando preferisci Seunhyeol, Changmin fa così, ma lo sai che gli fa piacere averti attorno» disse Yunho tirando un pugno sulla spalla dell’amico.
Seunhyeol sorrise «Allora ci vediamo presto!» esclamò allegramente, si voltò poi verso di loro «E’ stato un piacere conoscervi, spero avremo altre occasione di incontrarci» disse con un piccolo inchino.
Loro risposero con un inchino rispettoso nei suoi confronti.
Sperava di incontrarla di nuovo, perché aveva inaspettatamente voglia di conoscere i vari aspetti di quella misteriosa ragazza che in poco tempo aveva mostrato un lato posato e gentile e uno più spigliato e allegro. A quale delle due personalità doveva credere?
Sì, voleva scoprire quella ragazza, era incuriosito da lei e dal suo sorriso dolce ed enigmatico allo stesso tempo.
«Forza, si torna a provare» disse SuHo da degno leader quale era.
Sospiri generali e borbottii li accompagnarono fino alla sala prove in cui sarebbero stati intrappolati per chissà quante ore ancora. 


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Spazio autrice : D

Salve, sono di nuovo qui! Ecco il secondo capitolo! In realtà sarebbe il primo visto sotto il punto di vista di Baekhyun! Che ve ne pare? 
Beh... Non so che altro dire, spero di riuscire ad aggiornare presto con un nuovo capitolo! Alla prossima : D

LucyCassiopeia 

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Capitolo 3
*** It's Always Like This ***


Capitolo III
It’s Always Like This

 
La musica a tutto volume riempiva la casa vuota in cui Seunhyeol viveva da ormai due anni. Non c’era stato un giorno in cui la musica non avesse riempito l’ambiente. Si sentiva meno sola con le voci dei suoi artisti preferiti che rimbombavano tra le pareti del piccolo appartamento in centro che sua madre le aveva comprato per togliersela dai piedi.
“Non posso occuparmi anche di te” le aveva detto la madre quando l’aveva lasciata sola dentro quella casa fredda e spoglia. Un divano con una tv, una cucina, il bagno e un letto su cui dormire. Non c’era altro. Aveva dovuto provvedere da sé all’arredamento. Non che le importasse molto di dove viveva, ma pensava che vivere in un ambiente confortevole la differenziasse dagli animali. Ma, effettivamente, oltre che qualche poster qua e là, libri, fumetti e cd musicali, non aveva aggiunto granché.
Si accese l’ennesima sigaretta, continuando a impregnare l’aria di fumo e ingiallendo i muri che un tempo erano bianco candido. Tanto il bianco era un colore che non le era mai piaciuto, troppo puro e trasparente. Il suo colore preferito era il nero: neutro e anonimo.
Si sedette sul divano su cui era solita addormentarsi la sera e  poggiò il portatile sulle gambe incrociate. Rispondeva a qualche e-mail da parte dell’agenzia, dava un’occhiata alle notizie principali sui suoi artisti preferiti, leggeva gli ultimi capitoli delle fan fiction che seguiva. D’altronde doveva pur trovare un modo per svagarsi nel pomeriggio. Non aveva mai nulla da fare se non andare in agenzia da sua madre ogni tanto.
Lanciò uno sguardo all’orologio. Era ora di andare.
Infilò gli anfibi e il giubbotto di pelle e dopo aver spento la musica uscì di casa con la fida sigaretta in bocca.
Camminò velocemente tra le affollate strade di Seoul fino all’agenzia della madre: un imponente grattacielo che tutto poteva sembrare tranne la sede di una casa discografica.
Entrò e si ritrovò davanti alla stessa scena di sempre: ambiente lussuoso e luminoso, alcune persone che aspettavano di poter parlare con la segretaria alla reception, gente che entrava e usciva freneticamente. Seunhyeol non aveva ancora capito cosa facesse quella gente tirata a lucido con la 24ore in quel posto. E soprattutto, perché sua madre li facesse entrare.
«Salve signorina Park» la salutò la segretaria.
Seunhyeol accennò un distratto salve prima di prendere l’ascensore. Osservò la sua immagine riflessa nello specchio dell’ascensore e fece una smorfia di disgusto. Ravvivò i capelli con le dita e cercò di aggiustare il trucco leggermente sbavato.
Da quando viveva da sola aveva smesso di curarsi come faceva prima. La sua casa era sempre in disordine, libri sparsi sul pavimento, in cucina le stoviglie erano ammucchiate nel lavandino da ormai una settimana e non si era ancora decisa a lavare qualcosa, nella sua stanza i vestiti formavano cumuli sui cui avrebbe potuto sedersi come fosse su una poltrona.
Inutile, vivere da sola non faceva per lei. Eppure ogni tanto puliva, giusto per non sentirsi così schifosa.
«Entra Seunhyeol» rispose la voce stridula della madre dopo che ebbe bussato alla porta.
Entrò nello studio lussuoso del grande capo e si sedette sulla poltrona bianca davanti alla scrivania di Jihyon.
«Come stai?» chiese la donna alzando lo sguardo da alcune scartoffie.
Seunhyeol alzò le spalle «Come sempre» disse con sufficienza.
«Bene, novità?» chiese Jihyon posando la penna e incrociando le mani davanti a se, segno che ascoltava tutto ciò che avrebbe detto la figlia. E quella era una delle poche volte in cui sembrava veramente interessata alle parole di Seunhyeol. Certo, perché ora ciò che poteva dirle sarebbe andato a vantaggio suo e di tutta la compagnia. E lei si sarebbe presa la sua vendetta.
A Seunhyeol non importava granché della vendetta di sua madre o del profitto che avrebbe ricavato da quel colpo, eseguiva semplicemente i suoi ordini perché si annoiava e in qualche modo sarebbe stato divertente conoscere ed imbrogliare quel ragazzi. Già vedeva proiettate nel futuro le loro facce sorprese. Non vedeva l’ora di divertirsi.
«Niente per adesso, domani tornerò da loro» spiegò la giovane dai lunghi capelli neri.
«Non sai dirmi nulla su di loro? Ci metterai molto? Sai che c’è chi si spazientisce velocemente» disse Jihyon «Non possiamo aspettare molto, presto la stampa farà domande sulla nuova agenzia appena nata» spiegò con voce pacata la donna togliendosi gli occhiali.
«Lo so, credo di averli incuriositi. Ho già scelto su chi puntare, mi pare il più debole»
«Bene, aspetteremo allora» assentì Jihyon.
Infilò di nuovo gli occhiali, prese la penna e il libretto degli assegni, scrisse sopra la solita cifra perché Seunhyeol potesse vivere dignitosamente e le consegnò il foglietto firmato.
«Grazie» disse infilando l’assegno dentro la giacca di pelle. Si alzò dalla sedia, ma venne bloccata dalla voce stridula di sua madre.
«Ti do un mese» sentenziò.
«Un mese soltanto?» esclamò Seunhyeol «Come posso indurlo a fidarsi di me in un mese?»
Jihyon sospirò «Usa le tue armi, Seunhyeol, mi avevi detto che eri disposta ad aiutarmi» la donna si alzò e lentamente si avvicinò a lei «Ne abbiamo parlato, ti ricordi? Ti avevo detto “potrebbero anche capitare situazioni insolite, ma tu dovrai affrontarle per me”, non ti avevo raccomandato questo?» disse gentile posando le piccole mani sulle sue braccia.
Seunhyeol abbassò lo sguardo «Sì» mugugnò.
Non le andava di concedersi al primo che capitava solo perché la madre voleva vendicarsi di qualcuno che non aveva avuto la forza di prendersi le proprie responsabilità. Perché doveva essere lei a farlo? Ah, già “non posso fidarmi di nessun’altro” erano state le parole della madre.
Seunhyeol non pensò nemmeno a chiedere cosa sarebbe successo se in un mese non fosse riuscita a conquistarlo. Tanto cosa avrebbe potuto dire sua madre? L’avrebbe diseredata, lasciata morire sulla strada? Non le importava molto.
La donna la lasciò andare e le sorrise «Brava la mia bambina. Forza, ora vai» la incitò «Torna la prossima settimana con delle notizie» le raccomandò prima che uscisse dalla stanza.
Non si degnò di rispondere, chiuse la porta alle sue spalle, prese l’ascensore e si ritrovò nella reception, dove salutò distrattamente la segretaria di cui ancora non ricordava il nome.
L’aria fresca la rigenerò. Respirò a fondo lo smog di Seoul prima di incamminarsi verso la banca per incassare l’assegno.
Subito dopo sarebbe tornata al suo deprimente appartamento, dove avrebbe speso il resto della giornata tra computer, libri, fumetti, musica e tv.
Il giorno dopo sarebbe tornata alla SM, la sua missione continuava, non doveva dimenticarlo.

 



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Spazio autrice : D

Salve salvino, eccomi qui con il capitolo 3. Seunhyeol mi piace, è un personaggio diverso da quelli che ho creato fino ad ora, spero vi piaccia : ) Allora, vi ho incuriositi con questo capitolo? Vi prego ditemi di sì ç_ç
Continuata a leggere e commentate mi raccomando : D
Ci vediamo al prossimo capitolo ; )

LucyCassiopeia : )

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Capitolo 4
*** Living The Dream... Or Not? ***


Capitolo IV
Living the dream… or not?


 
 
Si trascinarono tutti e sei nella sala prove, di nuovo. Ballavano dalle nove di mattina, con qualche pausa qua e là, certo, ma danzavano e cantavano da sei ore ormai, ed erano stanchi morti. Per fortuna quelle erano le ultime due ore, poi finalmente avrebbero potuto fare una doccia e andarsene a dormire. Capiva che dovevano provare, ma sarebbero saliti sul palco tra un paio di giorni. Ah, il palcoscenico, stare là su davanti a tante fans ripagava Bakehyun e gli altri di tutta la fatica fatta. Sentire le loro urla, gli incitamenti, gli applausi erano ciò che ricordavano a Baekhyun che aveva scelto la via giusta, che aveva fatto bene a seguire il suo sogno.
Ma, stava davvero vivendo un sogno oppure era solo un incubo fatto di sudore e stanchezza?
Se lo chiese mentre provavano per l’ennesima volta History, svogliatamente. Non ce la faceva più a ballare, le gambe imploravano pietà.
«Bravi ragazzi, forza, ancora una volta! SeHun, Baekhyun, controllate di più le vostre espressioni facciali mentre ballate»
Facile dirlo, il loro coreografo non stava ballando da otto ore, anche lui avrebbe avuto quella faccia cadaverica dopo ore di prove.
Di nuovo, sempre la stessa musica, sempre gli stessi passi che Baekhyun pensava i piedi avrebbero cominciato a compiere automaticamente, ma gli era bastato un attimo di distrazione per perdere il ritmo e sbagliare tutto quanto, confondere quei passi che ormai avrebbe dovuto conoscere meglio delle sue tasche. La sua mente era volata per un solo secondo agli occhi scuri di Seunhyeol mentre scherzava con Changmin hyung. Aveva colto in quegli occhi tutto l’affetto che Seunhyeol provava nei confronti di Changmin e Yunho. Scherzavano così amabilmente da sembrare quasi fratelli. Avrebbe mai avuto anche lui un’amicizia così forte con una ragazza? Gli sarebbe piaciuto, perché non aveva avuto mai un’ amica, solo amici maschi e si chiedeva se l’amicizia con le ragazze fosse diversa. Seunhyeol aveva detto che Changmin la trattava come un ragazzo, voleva dire che non c’era differenza tra l’amicizia tra due ragazzi e quella tra un ragazzo e una ragazza?
Baekhyun non ne era del tutto convinto, in realtà lui non credeva proprio nell’amicizia tra sessi opposti. Tutte le storie che aveva sentito di queste amicizie erano basate sull’amore. “Sto cercando di esserle amico per farla innamorare di me” oppure “pensavo fossimo solo amici, ma poi lei mi ha detto che le piaccio”, era sempre la solita storia e Baekhyun non aveva mai voluto rischiare che una bella amicizia potesse essere rovinata dall’amore, perché così era stato per tutti i suoi amici. Dal canto suo Baekhyun non ne sapeva molto sull’amore, aveva avuto qualche ragazza ma niente di serio per cui valesse la pena soffrire, lui basava le sue parole su quello che gli avevano raccontato.
Ma quello non era il momento adatto per pensare alle ragazze, all’amore e cavolate simili, non in quel momento della sua vita, poco dopo il suo debutto, quando gli impegni sembravano non finire mai, le prove passavano lente ed inesorabili e i minuti passati sul palcoscenico erano sempre troppo pochi rispetto alle ore di preparazione mentale e fisica che servivano. No, non aveva tempo per una ragazza, neanche per pensarci. Più che altro non voleva averla per due fondamentali motivi: non sapeva se sarebbe riuscito a prendersi cura di lei a causa dei troppi impegni e allo stesso tempo il rimorso per non poterle donare l’affetto che meritava lo avrebbe distratto dalla sua carriera e questo non poteva accadere, non ora che il suo sogno si stava avverando. No, non voleva rovinare tutto.
Ma poi come ci era finito a pensare a quelle cose durante le prove di History non lo sapeva nemmeno lui.
Aveva fatto un disastro con i passi, aveva mischiato History con Mama e addirittura Sorry Sorry.
Juno, il coreografo, aveva quindi spento la base.
«Ragazzi, lo so che siete stanchi, ma fate un ultimo sforzo. Un ultima volta tutte e tre le coreografie, forza, prometto che poi vi lascio in pace» disse con la solita gentilezza.
Juno era un ragazzo giovane, sui 30 anni, sempre gentile e simpatico. Era quello con cui passavano più tempo oltre che con il manager e per loro era un po’ come un secondo padre o come un fratello maggiore, esattamente ciò di cui i sei ragazzi avevano bisogno. Tutti quanti erano molto legati ai genitori e sentivano fortemente la loro mancanza perché non erano mai stati lontani da loro per più di un giorno. Poterli sentire solo per telefono e incontrarli di quando in quando era estremamente difficile.
Baekhyun dal canto suo aveva sentito la mancanza del fratello maggiore, anche se non avevano mai avuto un gran rapporto gli mancava la sua presenza, il saperlo in giro per la casa o davanti al computer a giocare ore e ore, come quando Baekhyun aveva 9 anni e vedeva il fratellone sedicenne giocare al computer fino alle sette di sera per poi ricordarsi che avrebbe dovuto studiare e immergersi nei libri fino alle due di notte, studiando in un angolo del salotto con una pila in bocca per non disturbare Baekhyun che dormiva nella sua stessa stanza.
In fondo, anche se non avevano mai avuto un rapporto cuore a cuore come quelli di alcuni suoi amici, dove il fratello maggiore dava al più piccolo consigli e lo proteggeva, Baekhyun voleva bene a suo fratello e sapeva che lui a modo suo gli voleva bene.
Sì, gli mancava e gli mancavano anche i suoi amici, con qui passava ore pomeridiane a fare l’idiota, cercare di farli ridere dopo un voto poco soddisfacente o festeggiando la buona riuscita di un esame. O semplicemente perché aveva voglia di farlo. Avrebbe voluto vederli di nuovo, uscire a bere qualcosa come prima. Ma nulla era come prima ormai. Sarebbe stato impossibile uscire con loro per una birra, non ora che era diventato “famoso”. Uscire con i suoi amici avrebbe solo portato ad un affollamento di fans e i suoi amici l’avrebbero trovato irritante, ne era sicuro. Non erano abituati, era ovvio che non potessero sopportare di essere circondati da ragazzine urlanti. Ma, in fondo, nemmeno lui ci era ancora abituato. Eppure, anche se quella ragazze a volte erano invadenti, lui le amava tutte.
Sospirò, in fondo anche se aveva dovuto rinunciare quasi totalmente alla sua privacy, anche se aveva lasciato alle spalle gli amici di una vita e la famiglia, non si pentiva della sua scelta, aveva scelto di inseguire il suo sogno, di diventare un cantante e finalmente quel sogno si era realizzato. Sì, aveva ancora molto da imparare, ma ora la strada non poteva che essere brillante per lui e gli altri cinque ragazzi.
Baekhyun fece un ultimo sforzo, chiuse gli occhi, immaginò di essere su un palco, davanti a milioni di fans. Riusciva a sentire nelle sue orecchie le loro voci che invocavano i loro nomi, riusciva a vedere sui loro volti i sorrisi e le lacrime di felicità e questo gli diede nuova forza per continuare a ballare, quel pensiero gli ricordò per chi si allenava: lo faceva per sé stesso e per le fans. Perché senza fans gli EXO non sarebbero stati nulla.
«Bravi ragazzi, ottimo lavoro, sono fiero di voi» disse Juno.
Applaudirono tutti ringraziando ogni Dio esistente che quella sfiancante giornata fosse finita.
«Andate a riposarvi ora, avete lavorato duramente oggi» sorrise il coreografo.
Sorridendo debolmente e ringraziando uscirono tutti e sei dalla sala prove.
 
Nemmeno una doccia, che generalmente scacciava un po’ quel senso di fiacchezza, riuscì a rilassarlo. Decise che l’unica cosa da fare era stendersi sul futon e dormire.
Chanyeol, con cui divideva la stanza, era nel mondo dei sogni da quando erano rientrati. Non aveva faticato ad addormentarsi, gli era bastato posare la testa sul cuscino per cominciare a russare.
Si stese e chiuse gli occhi con un sospiro, l’indomani avrebbero avuto solo un paio di ore per aggiustare la coreografia in alcuni punti, poi avrebbero avuto il giorno completamente libero, per poter uscire, fare quello che volevano, senza uscire dalla città ovviamente. Nei giorni liberi erano comunque seguiti dal manager che era ormai diventato loro amico. Era giovane, fin troppo per riuscire a tenere a bada sei ragazzi allegri come loro. Riusciva a farsi rispettare solo perché era più grande di loro, non perché loro lo vedessero come una figura autoritaria. Oltretutto quell’uomo era sempre così gentile con loro che gli EXO non riuscivano assolutamente a prenderlo sul serio. Era ormai un alla stregua di un loro amico, con cui scherzavano volentieri e che gli concedeva sempre di uscire senza fare troppe storie, come avrebbe invece fatto una persona più matura, coscienziosa del fatto che alcune fans potevano essere veramente pericolose. Gliene avevano parlato i loro hyung, di quelle fans pazze che li seguivano ovunque andassero. Non l’avevano fatto per spaventare i ragazzi, lo avevano fatto solo per avvertirli di fare attenzione e di non prendere alla leggera la loro popolarità. Già, Baekhyun in un primo momento aveva veramente preso sottogamba il fatto della fama. Eppure quando aveva visto tutte le loro fans al debutto si era dovuto ricredere.
Sorrise, felice di quella vita. Era stancante, certo, ma quello era solo il piccolo prezzo da pagare per tutte le emozioni, la felicità, che cantare e ballare davanti ad un vasto pubblico, gli donavano.
Si addormentò pensando che un giorno sarebbe diventato come i suoi hyung, che avrebbe imparato ad essere sempre perfetto, esattamente come loro. 










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Spazio autrice : D

Santo ciellllo quanta fatica per scrivere queste poche righe D: Ho troppe cose da studiare in questi giorni ç_ç 
Spero di poter aggiornare presto, ma non ci spero tanto vista la situazione critica in quanto a interrogazioni e verifiche...
Ma torniamo a parlare della storia, degli EXO ecc ecc... Voglio solo chiedere a tutti voi: perché non viviamo tutte quante in Corea, o magari a Los Angeles, magari DENTRO Disneyland... Perché non ero lì? *depressione*
Riguardo la storia... Uhm... Di sicuro sto stravolgendo ogni cosa di Baekhyun, ma va bene così, a voi piace lo stesso, vero? =3
Basta, la smetto di scrivere u.u
Al prossimo capitolo! 

Baci,
LucyCassiopeia : )

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Capitolo 5
*** Attack ***


Capitolo V
Attack

 
Sounhyeol non aveva fatto altro che aggirarsi per la casa come un’anima in pena da quando si era svegliata quella mattina alle 9, ciondolando dal divano blu scuro alla cucina in cerca di qualcosa da sgranocchiare e poi di nuovo sul sofà nelle più svariate posizioni, leggendo o guardando la tv. Da quando era sveglia aveva finito quasi un pacchetto di sigarette: quando si annoiava fumava in continuazione, giusto per tenersi occupata in qualche modo.
Erano appena le undici, ma decise ugualmente di prepararsi per uscire.
Passando davanti allo specchio si rese conto che ci sarebbe voluta più di un’ora, considerando lo stato in cui erano i suoi capelli e l’espressione stravolta che aveva in viso, come se fosse appena morto qualche parente.
Si infilò sotto la doccia, cercando di lavare via ogni traccia di stanchezza che impregnava il suo volto da ormai troppo tempo. Da quanto aveva smesso di sorridere veramente? Troppo. In fondo non aveva alcun motivo per sorridere, se non le fan fiction che leggeva, i suoi manga e la musica. Non aveva amici, veri amici, che la facessero sentire più leggera. Era una persona sola, che viveva rintanata nel suo appartamento, nutrendosi della sua stessa noia e della monotonia delle sue grigie giornate. Ogni giorno era uguale all’altro, riusciva a distinguere il lunedì dal giovedì solo perché doveva andare ad allenarsi. Ma finalmente qualcosa stava cambiando. Se finalmente quei ragazzi avrebbero cominciato a fidarsi di lei, sarebbe riuscita a scacciare un po’ di quella solitudine e tristezza. Lo faceva per quello in realtà, non lo faceva per la madre, per la sua vendetta e per la sua nuova industria: non le importava un fico secco dei progetti di Jihyon. Aveva semplicemente trovato un pretesto per rendere le sue giornate un po’ più movimentate. Da quando sua madre le aveva assegnato quella missione si pregustava le loro espressioni shockate, soprattutto quella di Baekhyun. Era ansiosa di vederli arrabbiati con lei, di vedere i loro volti segnati dal dolore per essersi fidati di lei. E così avrebbero imparato a non riporre la loro fiducia di tutti quelli che incontravano. D’altronde lei lo aveva già imparato fin troppo bene attraverso la madre, che si era fidata del padre di Sounhyeol e poi si era ritrovata sola ad allevare una bimba tanto piccola. Crescendo, la ragazza aveva creduto che la madre sarebbe stata lì per lei per sempre, aiutandola nelle difficoltà e facendole anche da padre. Aveva riposto in lei tutta la sua fiducia, perché era sua mamma. Ma si era dovuta ricredere ai diciotto anni, quando Jihyon l’aveva abbandonata in quell’appartamento vuoto, con le pareti che sembravano avvicinarsi sempre più l’una all’altra, cercando di schiacciarla, soffocarla.
Ormai ci aveva fatto il callo, la solitudine non era più un problema. Restava il fatto però che oramai la sua fede nelle persone si aggirava attorno all’1%. Da quando era stata abbandonata là dentro aveva smesso di vedere i suoi amici e non si era fidata mai più di nessuno. E anche gli EXO avrebbero imparato a non fidarsi, avrebbero capito come ci si sentiva ad essere traditi brutalmente da persone a cui tenevamo. Loro che stavano vivendo il loro sogno, che erano tanto felici e contenti; Sounhyeol non vedeva l’ora di infrangere quel delicato equilibrio che si era creato nelle loro vite.
Uscita dalla doccia indossò un paio di semplici jeans e una maglietta vaporosa verde acqua. Infilò ai piedi un paio di paperine, non poteva mettere i tacchi. Aveva notato l’altezza poco significativa di Baekhyun e non poteva certo superarlo mettendo 10cm di tacchi ai piedi. 
Asciugò velocemente i capelli, fece per raccoglierli, ma poi li lasciò ricadere fino alla vita come sempre. Non aveva voglia di legarli, oltretutto fin da bambina le avevano detto che stava meglio con i capelli sciolti.
Cercò di coprire le occhiaie con un velo di trucco. Odiava truccarsi, era un dispendio di tempo inutile quel passare ore ed ore davanti ad uno specchio a coprire le piccole imperfezioni e cercare di valorizzare i punti più belli del viso. Ma lo fece, lo fece perché doveva conquistare quel ragazzo e doveva apparire carina, doveva sembrare una ragazza normale, come tutte le altre. Non poteva esprimere la sua natura trasandata davanti ad un ragazzo che doveva far innamorare di sé.
Una volta truccata, leggermente, come suggeriva ogni stupida ragazzina sul web che si metteva a fare tutorial inutili sul trucco, prese la borsa ed indossò la giacca per poi uscire di casa. Avrebbe trovato gli EXO alla SM? La segretaria, che era una sua amica da molto tempo, le aveva assicurata che sarebbero stati lì dentro massimo fino alle 12.30 perché poi avrebbero avuto la giornata libera.
Doveva sbrigarsi.
Camminò velocemente tra le strade affollate di Seoul. A volte si chiedeva perché vivesse in quella città caotica e troppo piena di persone. Lei che odiava avere tanta gente attorno andava a vivere proprio nella più grande metropoli dell’Asia dopo Tokyo. Che ironia.
Entrò alla SM e andò dritta da Mandy, la segretaria. Era abbastanza giovane, sui 33 anni circa, di madre inglese e padre coreano. Inutile dire che l’avevano presa subito alla SM. I Coreani non erano esattamente bravi con l’inglese e ritrovarsi davanti una madre lingue inglese e che parlava alla perfezione anche il coreano era stato per loro il massimo.
«Mandy, ciao, senti, gli EXO sono già andati via?» chiese con un sorriso forzato Sounhyeol
Mandy sorrise gentilmente «Ciao Sounhyeol» disse con tranquillità «No, ma credo che se ne andranno tra poco» rispose lanciando uno sguardo all’orologio sul monitor del computer acceso «Oh, guarda, sono lì» esclamò indicando il gruppo di sei bellissimi ragazzi che uscivano dall’ascensore.
«Grazie Mandy, buon lavoro» le augurò Sounhyeol, ringraziandola sul serio.
«Di nulla» sorrise «Buona giornata»
La ragazza dai lunghi capelli neri lucenti agitò una mano salutando i ragazzi e rivolgendo loro un sorriso.
«Ciao Sounhyeol» la salutarono.
«Sei venuta a trovare Changmin e Yunho?» chiese Kai «No, perché devo avvertirti che non ci sono» le disse portandosi un dito sulle labbra carnose.
Non c’era che dire, Kai era davvero un ragazzo stupendo, la colpiva ogni volta che lo vedeva. Tutte le ragazze dovevano essere sicuramente innamorate di lui, ma Sounhyeol aveva gusti diversi dalla massa, per quello non lo aveva scelto come sua “preda”.
«Lo so» disse lei con un sorriso «Avevano un servizio fotografico o qualcosa di simile» disse aggrottando le sopracciglia, pensando. Poi sorrise di nuovo «In realtà sono venuta a salutare voi» ammise con sincerità.
«A salutare noi?» chiese D.O spalancando gli occhi. Seunhyeol trattenne a stento una risata, l’espressione di D.O era troppo esilarante.
«Sì, volevo invitarvi a pranzo, sempre se non siete già impegnati» spiegò «Siete stati così gentili ieri ad aspettare con me l’arrivo di Changmin e Yunho che volevo sdebitarmi per la vostra gentilezza» disse con un piccolo sorriso.
Quella era l’unica scusa che le fosse venuta in mente qualche ora prima. Non sapeva che altra scusa inventare per giustificare il suo volerli incontrare, non poteva certo dirgli semplicemente “voglio che vi fidiate di me”, sebbene fosse la verità.
«Ma non ce n’è bisogno» disse Suho. Stava forse rifiutando l’invito?
«Insisto» disse Sounhyeol sorridendo e allo stesso tempo lanciandogli una sfida.
«Allora, cosa si mangia? Ti avviso però che io mangio molto» disse Chanyeol facendosi avanti.
Suho non fece in tempo a replicare che la ragazza sorrise soddisfatta «Dove preferite, va bene qualunque posto» disse Sounhyeol.
Chanyeol sembrava il più entusiasta all’idea di mangiare fuori «Ah, non vedo l’ora di mangiare» cantilenava ogni tanto mentre si avviavano verso un ristorante qualsiasi.
Baekhyun sospirò e scosse la testa con un sorriso. Si affiancò a Sounhyeol «Darà fondo alle tue finanze» disse per poi ridere.
Sounhyeol rise, accontentando il ragazzo dagli occhi cerchiati da eyeliner. Gli piaceva con l’eyeliner, era sexy e gli donava un fascino strano che a Sounhyeol piaceva molto. Si ripeteva ogni minuto che aveva scelto bene. Sebbene anche gli altri cinque fossero bellissimi, Baekhyun aveva un aura di diversità che glielo faceva piacere più degli altri.
Kai era il ragazzo sexy sul palco e tenero dietro le quinte. Chanyeol era il pagliaccio del gruppo, si notava lontano un miglio, dalla voce profonda e sensuale. Sehun era il tenero maknae dall’apparenza fredda. Suho era il leader dal sorriso killer. C’era ancora D.O con le sue espressioni buffe e la voce da brividi. E poi c’era Baekhyun che mescolava tutte queste caratteristiche. Ecco perché le piaceva, aveva tutto.
«Non preoccuparti, potete mangiare quanto volete, non è un problema» gli assicurò riservandogli un sorriso, un sorriso diverso dagli altri.
Lui le sorrise a sua volta. Aveva un bel sorriso e restò a fissarlo qualche secondo, per poi abbassare lo sguardo cercando di apparire imbarazzata.
Quel ruolo non faceva proprio per lei. In una normale situazione non si sarebbe mai comportata così. No, in realtà non sapeva cos’avrebbe fatto, perché una situazione come quella non le era mai capitata nella realtà. Non aveva mai avuto un ragazzo. Finti ragazzi sì, ma mai uno vero. Chissà perché. Forse semplicemente l’amore non era fatto per lei, forse la sua natura trasandata ostacolava ogni possibile relazione amorosa? Effettivamente era vero che quando non era implicata in missioni, le piaceva chiamarle così, come quelle, non faceva molto caso al look e usciva di casa con la tuta e i capelli in disordine. Probabilmente era quello il problema: il suo aspetto.
Nella società moderna la prima impressione è sempre la più importante, se appari come una persona disordinata sarai etichettata a quel modo per sempre, nessuno ti darà la possibilità di riscattare la tua dignità. Non che Sounhyeol importasse più di tanto dell’amore, dell’amicizia o cose simili, ma a volte, leggendo le fan fiction, cominciava a sentire il bisogno di avere qualcuno accanto, qualcuno che la amasse e la sostenesse nei momenti di sconforto. Con il tempo aveva imparato a fare finta che i suoi sentimenti non esistessero, si era auto convinta di essere una donna dal cuore di pietra. Ma era davvero così?
Entrarono tutti e sette dentro un ristorante scelto da Chanyeol che guidava il gruppetto elencando nomi di tipici piatti coreani sotto forma di rap.
Il locale era accogliente, pareti color sabbia di Siena e una strana tranquillità per un ristorante a quell’ora. Chanyeol aveva scelto apposta quel posto, perché sapeva non avrebbe trovato fans ad importunarli mentre pranzavano o ci era entrato casualmente spinto da una grande fortuna?
L’importante era che il cibo fosse commestibile, il resto non importava più di tanto.
Un cameriere li accompagnò fino al loro tavolo basso in legno scuro e con i cuscini dal colore delle pareti. Si accomodarono e Seunhyeol fece in modo da trovarsi esattamente di fronte a Baekhyun, così avrebbe potuto lanciargli qualche sguardo durante il pranzo.
La maggior parte dei ragazzi ordinò kimchi di vari tipi.
«Dolsot bimbap con carne e uova, grazie» aveva detto Chanyeol.
Sì, decisamente il ragazzo mangiava molto.
«Per me manduguk» aveva ordinato Baekhyun con un sorriso cordiale nei confronti del giovane ragazzo che li serviva con aria estremamente nervosa.
«Anche per me, grazie» disse Sounyeol porgendo il menù al giovane e lanciando uno sguardo veloce a Baekhyun.
Il ragazzo andò via con un piccolo inchino e lasciò i sette a parlare tranquillamente prima dell’arrivo delle portate.
«Grazie ancora per la tua generosità, Sounhyeol» disse Suho.
«Non è nulla, è il minimo che possa fare» sorrise «E poi» continuò posando lo sguardo su Baekhyun «mi siete simpatici».
«Anche tu sei molto simpatica Sounhyeol» disse Chanyeol con un sorriso a trentadue denti che la fece quasi ridere. Aveva un sorriso da psicopatico.
Baekhyun sorrise «Ti sta simpatica solo perché ti sta offrendo il pranzo»
«Non dire queste cose! Sounhyeol mi sta simpatica davvero»
«Certo, come ti stavo simpatico io prima che ti comprassi quel pacco di patatine»
«E’ diverso, le ragazze mi sono simpatiche a prescindere»
Sounhyeol scosse la testa con un sorriso, osservando la piccola discussione tra i due.
«Scusali Sounhyeol, sono fatti così» dovette dire Suho
«Tranquillo, ho già detto che mi state simpatici, no?» disse ridendo del battibecco ancora in corso.
Arrivarono le loro portate e dopo aver augurato buon appetito attesero che Suho iniziasse a mangiare, come voleva la tradizione, per poter prendere le loro bacchette e iniziare a mangiare.
Il pranzo trascorse tranquillo, tra qualche battuta e qualche sguardo e sorriso in più tra Baekhyun e Sounhyeol.  
Era convinta che fosse interessato a lei, nel giro di qualche giorno forse sarebbe riuscita a farlo avvicinare ancora, se avesse recitato bene. Fino a quel momento se l’era cavata egregiamente e, a dirla tutta, non era stato poi così necessario recitare in certi casi. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Quando si accorgeva di cominciare a divertirsi sul serio frenava l’emozione e ritornava nei panni dell’attrice. Non poteva lasciarsi trasportare da quell’aria fresca e amichevole. Era ancora troppo presto.
Doveva ricordare che era un lavoro e non le era permesso affezionarsi a quelle persone. E oltretutto non ne aveva la mina intenzione. Affezionarsi sarebbe significato solo soffrire. E lei non aveva la minima intenzione di soffrire ancora. Non le erano forse bastati tutti quegli anni senza un padre e in cui la madre era quasi del tutto assente, troppo occupata a piangersi addosso per prendersi cura di una bambina che aveva bisogno solo d’amore? Se sua madre si fosse presa cura di lei, Sounhyeol forse sarebbe stata più felice.
Uscirono dal ristorante ridendo e con la pancia piena.
«Grazie ancora Sounhyeol» disse Suho con un inchino.
Sounhyeol gli sorrise «Per favore, niente formalità» disse riferita all’inchino. Anche se sapeva che era una forma di rispetto, odiava quando dei suoi coetanei si inchinavano «L’ho fatto perché volevo sdebitarmi e perché avevo voglia di conoscervi meglio per farmi qualche amico in più» sorrise «Sapete, oltre Changmin e Yunho non ho molti amici» ammise alzando le spalle con espressione affranta.
«Sul serio? Eppure sei una brava ragazza» ammise con sincerità Chanyeol.
Sounhyeol rise «Grazie, evidentemente non tutti la pensano come te» sostenne sorridendo.
«Noi sì però» disse Kai «Vero?» si voltò con aria interrogativa verso i suoi amici.
Un brusio di “certo” ed “ovviamente” uscì dalle bocche degli altri cinque.
«Beh, ora puoi contare su sei amici in più» disse Baekhyun.
Gli sorrise cercando di apparire imbarazzata, abbassando lo sguardo sotto il suo.
«Vi ringrazio della compagnia, è stato divertente» sorrise ai sei Sounhyeol «Ogni tanto potremmo rifarlo» suggerì.
«La prossima volta però offriamo noi» disse deciso Suho.
«Non se ne parla» obbiettò Sounhyeol.
«E’ giusto che offriamo noi la prossima volta»
Sounhyeol sospirò «Ve lo concedo, ma poi voglio offrire di nuovo io» li avvertì.
In Corea era abitudine comune litigare per chi dovesse pagare il pranzo, era normale che tutti volessero pagare.
«Mi sono divertita sul serio, grazie ancora» disse con un sorriso.
«Anche noi ci siamo divertiti, grazie a te» le rispose Baekhyun.
Improvvisamente sembrò che quella fosse diventata una conversazione a due, come se gli altri ragazzi lì in torno fossero scomparsi.
Chanyeol interruppe quello strano momento, quegli strani sguardi che i due ragazzi si stavano scambiando.
«Bene, ragazzi, io me ne andrei a dormire» biascicò sbadigliando.
Sounhyeol trattenne una risata «Vi lascio andare a riposare allora! Salutatemi Changmin e Yunho appena li vedete, per favore» chiese con un ultimo, forzato, sorriso.
«Sarà fatto» rispose il leader.
Sounhyeol li salutò con un veloce gesto della mano per poi incamminarsi verso casa.
Le seccava ammetterlo, ma si era divertita in certi momenti. In fondo quei ragazzi non erano poi così male.
Ma cosa stava dicendo?! Non poteva lasciarsi trasportare dai sentimenti, doveva ricordarsi dei suoi cugini che si allenavano giorno e notte e aspettavano solo sue notizie per poter debuttare. Non li avrebbe fatti attendere, loro avrebbero avuto la loro fama e sua madre la propria vendetta ed effettivamente l’avrebbe avuta anche Sounhyeol. Non che l’idea di vendetta la attraesse particolarmente, ma più passavano i giorni più l’odio per l’assenza di suo padre si faceva profondo. Era un odio che la consumava e bruciava tutti i sentimenti positivi che il suo cuore aveva tentato di conservare in un angolino, ben nascosti. Ma ormai non poteva più far nulla contro quella rabbia. Forse l’amore poteva curarla, ma sarebbe stata in grado di trovarlo?
Sounhyeol non ci pensava a quelle cose, non faceva caso al suo cuore che ogni giorno diventava sempre più nero di nicotina e dolore. Ma forse qualcuno stava già cominciando a curarla, senza che lei se ne rendesse conto. 


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Spazio autrice : D

Allora, eccoci qui al quinto capitolo *commozione* E io che pensavo non sarei riuscita mai a postarlo... Questo capitolo è più lungo dei precedenti, non so perché sia venuto fuori così .-.
Comunque... Uhm, stavo pensando che Sounhyeol mi è venuta troppo mielosa... Che si stai sciogliendo? 'O' No, non è possibile che Sounhyeol diventi buona u.u Ma chissà, magari mi viene un colpo di genio migliore di quello che ho avuto quando ho iniziato a scrivere u.u
Ormai i personaggi sono diventati miei ç_ç 
Ah, quasi dimenticavo! Il kimchi è un tipico piatto coreano e viene preparato in diversi modi, il più diffuso è quello preparato con cavolo cinese. Il bimbap, altro piatto tipico composto da mix di verdura e carne serviti sopra del riso e in cima un uovo fritto. Le due varietà più diffuse sono il sanchae bimbap con erbe di montagna e il dolsot bimbab servito in una ciotola di pietra rovente. Entrambe le varianti possono essere richieste con o senza carne e uovo.
Infine il manduguk è una zuppa di mandu, ravioli ripieni di carne, verdure ed erbe. Possono essere fritti, bolliti o al vapore u.u
Spero di aver soddisfatto le curiosità di chi non conosceva queste specialità coreane : D
Bene, questo è tutto u.u
Spero di poter aggiornare presto, se così non fosse vorrei scusarmi in anticipo con tutti voi! Grazie a chi sta leggendo questa fan fiction, sul serio, grazie : )

Baci,
LucyCassiopeia

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Capitolo 6
*** Who are you? ***


Capitolo VI
Who are you?

 



 
Baekhyun si svegliò di soprassalto, schiacciato dal peso del corpo di Chanyeol che gli urlava nelle orecchie di svegliarsi.
Baekhyun sospirò. Non capiva perché quel pazzo avesse preso l’abitudine di svegliarlo saltando sul suo letto e urlando come se fosse in preda ad allucinazioni post droghe. Si chiedeva spesso se Chanyeol si drogasse, glielo domandava anche, ma lui scoppiava sempre a ridere dicendo “E secondo te io sarei in grado di drogarmi?” Baekhyun non glielo aveva mai detto, ma effettivamente pensava che lui sì, sarebbe stato in grado di fumarsi qualche strana sostanza.
«Svegliati! Svegliati! Svegliati!» urlava a ripetizione.
E dire che era lui quello che diceva che gli piaceva dormire la mattina.
«Il sole splende, la colazione è pronta e due ore di ballo ci aspettano» cantilenava continuando a saltare, facendo venire il mal di mare a Baekhyun.
«Mi sveglio, mi sveglio, ma ti prego, smettila di saltare così, elefante!» si lamentò buttandolo giù dal letto e facendolo cadere rovinosamente a terra. Ovviamente lui non si alzò, ma Baekhyun non se ne preoccupò, perché era una routine, succedeva tutte le mattine.
Si alzò scompigliandosi i capelli con una mano.
«Ehy, alzati» disse a Chanyeol tirandogli qualche calcio per farlo alzare dal pavimento.
«Guarda che mi hai fatto male» si lamentò il ragazzo con voce infantile.
Baekhyun alzò gli occhi al cielo per poi scavalcare il gigante accucciato a terra e rinchiudersi in bagno a sistemare i capelli e, sì, truccarsi. Non che quel giorno gli servisse particolarmente il trucco, ma sentiva di dover usare quel benedetto eyeliner, sentiva che gli sarebbe servito un pizzico di charm in più quel giorno. Non sapeva perché, era solo una sensazione, ma alla fine quelle che erano solo sensazioni si rivelavano fondate. Come quando sentiva che avrebbe iniziato la sua carriera presto e così era successo.
Ricordava alla perfezione il giorno in cui era andato via di casa, lasciando la madre in lacrime con un abbraccio e la promessa di renderla fiera di lui. “Io sono già fiera di te per quello che hai fatto fino ad ora” era stata la risposta della donna dai capelli corti castano chiaro.
Senza sua madre si era ritrovato spaesato in una grande casa con altri cinque ragazzi e il loro manager. Sette uomini in una casa? Uhm, non era esattamente il massimo considerando la loro iperattività, soprattutto quella di Chanyeol; ma per fortuna c’era D.O che si occupava di cucinare e pulire assieme al manager. Era diventato un po’ la loro mamma, lo chiamavano “umma” quando erano in casa da soli.
E Suho era diventato il loro papà, che si prendeva cura del loro lato mentale e li consolava ogni qualvolta sentivano la mancanza di casa. Con il tempo avevano imparato ad abituarsi a tutto quello, non chiamavano nemmeno più le loro famiglie, perché sapevano che se avessero sentito le voci dei loro familiari avrebbero cominciato a deprimersi e piangersi addosso e non potevano permettersi quelle distrazioni proprio quando avevano debuttato da poco.
«Baekki» urlò Chanyeol dall’altra parte della porta del bagno, bussando ripetutamente «muoviti o faremo tardi e lo sai che Juno hyung non tollera i ritardi» continuò ad urlare.
Baekhyun aprì la porta del bagno guardando Chanyeol con le sopracciglia corrucciate «Baekki?» chiese quasi ridendo «Cos’è questa novità?»
«Il tuo nome è troppo lungo, non ho voglia di pronunciarlo tutto» spiegò con semplicità
Baekhyun scosse la testa rassegnato «Sei l’emblema della pigrizia Chanhyeol»
«Non parlare difficile, che non ti capisco» disse fingendosi stupido come sempre.
In realtà Chanyeol capiva benissimo, era molto intelligente, ma gli piaceva fare lo scemo e fingersi idiota, invece di mostrare chi era veramente e fare il serio una volta tanto. Ma in fondo a Baekhyun il suo amico piaceva così com’era. E dire che all’inizio Baekhyun non piaceva nemmeno a Chanyeol. Prendevano lo stesso treno per tornare a casa perché a quanto pare vivevano vicini, e anche se Baekhyun cercava di parlare con lui, Chanyeol era distante. Solo con lui era così, perché durante le prove aveva sempre qualche battuta da fare agli altri per tirarli su di morale.
Ne aveva parlato con Suho.
«Senti, secondo te sto antipatico a Chanyeol? Non sembra gli piaccia molto parlare con me» aveva detto il ragazzo.
Suho aveva sorriso «Compragli un pacco di marshmallows e diventerà il tuo migliore amico» rise «Anche con noi all’inizio era diffidente, finché non gli abbiamo regalato del cibo. Sembra che riesca a fidarsi di una persona solo dopo che questa gli ha regalato qualcosa da mangiare»
«Quel ragazzo è proprio strano» disse Baekhyun corrucciando le labbra
«Te ne accorgi solo ora?» chiese Suho in una domanda retorica dandogli una pacca sulla spalla e andandosene.
Baekhyun aveva fatto come gli aveva detto Suho e si rese conto che aveva ragione.
«Ciao Chanyeol» lo salutò con un grande sorriso quando il ragazzo salì sul treno quasi vuoto a quell’ora di mattina.
«Ciao» salutò il ragazzo con un sorriso tirato.
Baekhyun aveva preso una busta di caramelle dallo zainetto e gliele aveva sventolate davanti al viso «Per te» aveva detto osservando con una risata gli occhi che brillavano di Chanyeol nella sua espressione incantata.
«Waaaa, grazie Baekhyun!» aveva esclamato afferrando le caramelle e cominciando a mangiarle subito «Io adoro le caramelle» aveva borbottato con la bocca piena di marshmallows «In realtà io adoro il cibo in generale, ma amo particolarmente le caramelle! E a te piacciono le caramelle? Certo che sì, a chi non piacciono le caramelle?! Sarebbe come dire di odiare le torte! Non puoi odiare le torte… A proposito di torte! La prossima volta mi fai una torta al cioccolato? Oppure alla crema. Ecco, le torte vengono subito dopo le caramelle!» aveva continuato a parlare a macchinetta per tutto il viaggio senza dare nemmeno il tempo a Baekhyun di rispondere. Era stato un lungo e divertente monologo.
Da quel giorno i due erano diventati molto amici, forse perché ad entrambi piacevano le caramelle e le torte, forse perché Chanyeol riusciva a far amicizia con tutti o forse semplicemente perché il destino aveva voluto così.  
«Forza, muoviti!» urlò nuovamente Chanyeol prendendolo per le spalle e trascinandolo in cucina dagli altri.
«Ce l’avete fatta!» esclamò un D.O in grembiule intento a cucinare… Qualcosa.
«Mangiate che si fredda» ordinò sbuffando, proprio come una mamma.
Sì, ma, esattamente cosa si freddava? Baekhyun e Chanyeol osservarono le scodelle con aria interrogativa non capendo cosa fosse quello strano brodo con altrettante strane cose verdi galleggianti. Sembravano alghe.
Kai rise quasi sputando ciò che aveva in bocca «Non fate quella faccia, è buono!» assicurò «Magari l’aspetto non è dei migliori… Ahi!» si massaggiò la testa dopo il colpo di Suho che gli fece cenno di tacere indicando con il capo la figura di D.O di spalle ai fornelli che improvvisamente aveva smesso di cucinare per voltarsi lentamente con aria da serial killer.
«Cosa stavi dicendo Kai?» chiese a denti stretti puntandogli il mestolo contro.
Kai portò le mani avanti in segno di difesa «Niente, niente!» mangiò una cucchiaiata dello strano brodo «Uhm! Ottimo!» esclamò cercando di sedare la bestia infuriata.
D.O sorrise e appoggiò una mano sul suo capo «Bravo» poi si voltò verso Chanyeol e Baekhyun «E voi due? Che fate, non mangiate?» intimidì loro avvicinando il cucchiaione alle loro facce.
I due si scambiarono uno sguardo quasi terrorizzato e cominciarono a mangiare velocemente senza alzare la testa per un solo secondo, temendo l’ira dell’umma.
«Ma pensa te questi ingrati, se non cucinassi io morirebbero di fame e mi ripagano così» cominciò a borbottare D.O sedendosi a mangiare anche lui.
Quando terminarono la loro colazione si alzarono dal tavolo uno ad uno dando pacche solidari sulle spalle a Suho.
«Lava bene i piatti, mi raccomando» incalzò Sehun
«Cosa? Perché sempre io?!» si lamentò il leader
«Perché perdi a sasso-carta-forbici»
«Non è vero! Dai, giochiamo!»
Sehun appoggiò una mano sulla sua spalla e sorrise «Mantieni la poca dignità che ti resta e non umiliarti così» sorrise beffardo per poi allontanarsi con le mani in tasca.
E come sempre Suho fu costretto a lavare i piatti.
Dopo che Suho ebbe lavato i piatti si diressero all’SM dove il coreografo li aspettava per due ore di prova. Non che servissero granché, perché il giorno dopo avrebbero provato per l’ultima volta e ormai le coreografie le sapevano come l’Ave Maria, ma Juno diceva che era importante allenarsi tutti i giorni.
Ancora quelle tre canzoni, ancora quelle tre coreografie per due ore. Baekhyun sentiva che avrebbe cominciato ad odiarle. Non le voleva più sentire, almeno fino alla fine della giornata non voleva più sentire nemmeno una nota di quelle canzoni lì.
«Bravi ragazzi, potete andare, avete il giorno libero come già sapete!»
Urla di felicità si librarono su tutta la sala prove. Finalmente potevano rilassarsi,anche se sarebbe stato solo per poche ore.
Fecero una veloce doccia negli spogliatoi e si sistemarono.
«Baekki, la smetti con quell’eyeliner? Prima o poi la tua pelle assorbirà tutto quel nero e diventerai un panda!»
Baekhyun si volto verso Chanyeol con un sorriso divertito «Certo che ne hai di fantasia, eh?!» commentò per poi tornare a sistemare il trucco e i capelli.
«Dai, non stare ad imbellettarti troppo, tanto oggi siamo liberi, non serve che tu sia perfetto» commentò Sehun.
«Ci tengo alla mia immagine» rispose facendogli la linguaccia.
Sehun alzò gli occhi al cielo, andando a rompere le scatole a qualche altra povera vittima.
«Forza ragazzi, vi voglio fuori di qui, non voglio vedervi per il resto della giornata» commentò acido il loro manager. In realtà sapevano che ci teneva a loro e voleva solo che andassero a divertirsi per una volta tanto.
«Grazie hyung, divertiti» sorrise Suho
«Divertirmi! Ho un sacco di lavoro arretrato e cartacce da firmare… Sparite, sparite!» disse spingendoli tutti quanti fuori dallo spogliatoio.
Entrarono nell’ascensore guardandosi l’un l’altro.
«E adesso che facciamo?» chiese Kai portandosi un dito al labbro inferiore.
«Non lo so, non abbiamo mai avuto un giorno libero!» si disperò Chanyeol «Sono in crisi!»
«Cinema? Parco? Uhm… Shopping?» D.O le tentava tutte, ma niente sembrava andare bene.
Uscirono dall’ascensore continuando a fare proposte senza trovare una soluzione finché non notarono una figura vagamente familiare dai lunghi capelli neri che fece sorridere Baekhyun.
La ragazza agitò una mano salutando i ragazzi e rivolgendo loro un sorriso.
«Ciao Sounhyeol» la salutarono.
«Sei venuta a trovare Changmin e Yunho?» chiese Kai «No, perché devo avvertirti che non ci sono» le disse portandosi un dito sulle labbra carnose.
«Lo so» disse lei con un sorriso «Avevano un servizio fotografico o qualcosa di simile» disse aggrottando le sopracciglia, pensando. Poi sorrise di nuovo «In realtà sono venuta a salutare voi» ammise con sincerità.
«A salutare noi?» chiese D.O spalancando gli occhi.
«Sì, volevo invitarvi a pranzo, sempre se non siete già impegnati» spiegò «Siete stati così gentili ieri ad aspettare con me l’arrivo di Changmin e Yunho che volevo sdebitarmi per la vostra gentilezza» disse con un piccolo sorriso.
«Ma non ce n’è bisogno» disse Suho.
Baekhyun voltò velocemente la testa verso di lui. Stava rifiutando il gentile invito?
«Insisto» disse Sounhyeol sorridendo.
«Allora, cosa si mangia? Ti avviso però che io mangio molto» disse Chanyeol facendosi avanti.
Suho non fece in tempo a replicare che la ragazza sorrise soddisfatta «Dove preferite, va bene qualunque posto» disse Sounhyeol.
Chanyeol era ovviamente il più contento «Ah, non vedo l’ora di mangiare» cantilenava ogni tanto mentre si avviavano verso un ristorante qualsiasi.
Baekhyun sospirò e scosse la testa con un sorriso. Si affiancò a Sounhyeol «Darà fondo alle tue finanze» disse per poi ridere. Effettivamente non uscivano mai a pranzo perché Chanyeol mangiava come un maiale e, a meno che ognuno pagasse la sua parte, rischiava di mandare un bancarotta qualcuno.
Sounhyeol rise facendo sorridere Baekhyun. Dalla prima volta che l’aveva vista aveva pensato avesse un sorriso davvero bello e la sua risata chiara e delicata era forse ancora più bella del sorriso.
Non c’era che dire, era veramente una ragazza carina. Yunho e Changmin erano fortunati ad essere suoi amici, ma forse anche lui sarebbe riuscito ad instaurare una buona amicizia con lei. Chi poteva dire come si sarebbero evoluti gli eventi?
«Non preoccuparti, potete mangiare quanto volete, non è un problema» gli assicurò riservandogli un sorriso, un sorriso diverso dagli altri.
Lui le sorrise a sua volta, guardandola gentilmente negli occhi e notò come lei restava a fissarlo. Distolse lo sguardo dopo un po’, abbassando lo sguardo imbarazzata. E in quel momento gli parve tenera. Gli veniva voglia di abbracciarla.
Spostò lo sguardo corrucciando le sopracciglia. A cosa pensava?!
Entrarono tutti e sette dentro un ristorante scelto da Chanyeol che guidava il gruppetto elencando nomi di tipici piatti coreani sotto forma di rap.
Il locale era accogliente, pareti color sabbia di Siena e una strana tranquillità per un ristorante a quell’ora. Chanyeol aveva scelto apposta quel posto, perché sapeva non avrebbe trovato fans ad importunarli mentre pranzavano o ci era entrato casualmente spinto da una grande fortuna? Che Chanyeol fosse una persona fortunata non era una novità d’altronde.
L’importante era che il cibo fosse commestibile e che fossero tutti assieme.
Un cameriere li accompagnò fino al loro tavolo basso in legno scuro e con i cuscini dal colore delle pareti. Si accomodarono e Baekhyun notò di essersi seduto proprio di fronte a Sounhyeol per una fortuita casualità.
Ordinarono tutti kimchi, nessuno voleva appesantirsi troppo. Tranne Chanyeol, ovviamente.
«Dolsot bimbap con carne e uova, grazie» aveva detto Chanyeol.
«Per me manduguk» aveva ordinato Baekhyun con un sorriso cordiale nei confronti del giovane ragazzo che li serviva con aria estremamente nervosa. Poi sussurrò a Chanyeol seduto accanto a lui «Non hai esagerato? Scoppierai!»
Chanyeol scosse leggermente la testa «Sì vede che non mi conosci proprio, Baekki»
«Anche per me, grazie» disse Sounyeol porgendo il menù al giovane e lanciando uno sguardo veloce a Baekhyun. Lui le sorrise notando che avevano ordinato lo stesso piatto.
Il ragazzo andò via con un piccolo inchino e lasciò i sette a parlare tranquillamente prima dell’arrivo delle portate.
«Grazie ancora per la tua generosità, Sounhyeol» disse Suho.
«Non è nulla, è il minimo che possa fare» sorrise «E poi» continuò posando lo sguardo su Baekhyun «mi siete simpatici».
«Anche tu sei molto simpatica Sounhyeol» disse Chanyeol con quel sorriso a trentadue denti che lo faceva sembrare uno psicopatico e che a volte faceva ridere Baekhyun.
Sorrise «Ti sta simpatica solo perché ti sta offrendo il pranzo»
«Non dire queste cose! Sounhyeol mi sta simpatica davvero»
«Certo, come ti stavo simpatico io prima che ti comprassi quel pacco di patatine»
«E’ diverso, le ragazze mi sono simpatiche a prescindere» osservò alzando un sopracciglio «E comunque erano marshmallows, non patatine!»
«Quanto sei pignolo! Patatine, marshmallows, sempre cibo è»
«Vuoi mettere i marshmallows con le patatine?! Come puoi anche solo metterli nella stessa frase?»
Baekhyun si passò una mano sul volto, rassegnandosi.
Arrivarono le loro portate e dopo aver augurato buon appetito attesero che Suho iniziasse a mangiare, come voleva la tradizione, per poter prendere le loro bacchette e iniziare a mangiare.
Il pranzo trascorse tranquillo, tra qualche battuta e qualche sguardo e sorriso in più tra Baekhyun e Sounhyeol. Lui non poteva evitare di osservarla e sorridere ogni volta che incontrava il suo sguardo gentile. Ormai non poteva negarlo: sì, lei gli piaceva, sembrava una persona interessante e piena di segreti e lui voleva scoprirli tutti. Non sapeva perché, semplicemente aveva questo desiderio di conoscerla radicato in fondo al cuore e al cervello. 
Uscirono dal ristorante ridendo e con la pancia piena.
«Grazie ancora Sounhyeol» disse Suho con un inchino.
Sounhyeol gli sorrise «Per favore, niente formalità! L’ho fatto perché volevo sdebitarmi e perché avevo voglia di conoscervi meglio per farmi qualche amico in più» sorrise «Sapete, oltre Changmin e Yunho non ho molti amici» ammise alzando le spalle con espressione affranta.
«Sul serio? Eppure sei una brava ragazza» ammise con sincerità Chanyeol.
Sounhyeol rise «Grazie, evidentemente non tutti la pensano come te» sostenne sorridendo.
«Noi sì però» disse Kai «Vero?» si voltò con aria interrogativa verso i suoi amici.
Un brusio di “certo” ed “ovviamente” uscì dalle bocche degli altri cinque.
«Beh, ora puoi contare su sei amici in più» disse Baekhyun.
Gli sorrise imbarazzata abbassando lo sguardo con un sorriso che fece sorridere anche lui «Vi ringrazio della compagnia, è stato divertente. Ogni tanto potremmo rifarlo» suggerì.
«La prossima volta però offriamo noi» disse deciso Suho.
«Non se ne parla» obbiettò Sounhyeol.
«E’ giusto che offriamo noi la prossima volta»
Sounhyeol sospirò «Ve lo concedo, ma poi voglio offrire di nuovo io» li avvertì.
«Mi sono divertita sul serio, grazie ancora»
«Anche noi ci siamo divertiti, grazie a te» le rispose Baekhyun, guardandola negli occhi.
Improvvisamente sembrò che quella fosse diventata una conversazione a due, come se gli altri ragazzi lì in torno fossero scomparsi. C’erano solo loro due, quel gioco di sguardi che sottintendevano messaggi nascosti che nemmeno loro due erano in grado di cogliere.
Chanyeol interruppe quello strano momento, quegli strani sguardi che i due ragazzi si stavano scambiando.
«Bene, ragazzi, io me ne andrei a dormire» biascicò sbadigliando.
Sounhyeol trattenne una risata «Vi lascio andare a riposare allora! Salutatemi Changmin e Yunho appena li vedete, per favore» chiese con un ultimo sorriso.
«Sarà fatto» rispose il leader.
Sounhyeol li salutò con un veloce gesto della mano per poi voltarsi ed incamminarsi diretta chissà dove. Baekhyun la guardò allontanarsi, osservò i suoi lunghi capelli neri ondeggiare leggeri mentre la sua figura si faceva sempre più piccola in lontananza.
Chanyeol lo prese sottobraccio trascinandolo via.
«Baekki!» esclamò «Cos’è, ti sei innamorato?» scherzò il ragazzo.
«Non fare lo scemo» borbottò sviando alla presa dell’amico.
«Ma se la stavi mangiando con gli occhi!» esclamò ridendo.
Baekhyun arrossì e spalancò gli occhi «I-io cosa?!»
«Lascialo perdere» disse Suho trascinandolo via dal fianco del gigante «Però è vero che non le staccavi gli occhi di dosso» ammise dandogli una pacca sulla spalla.
«E’ carina» ammise di malavoglia Baekhyun abbassando lo sguardo
«Ah-ah!» urlò Chanyeol per poi cominciare ad intonare l’inno nuziale.
Baekhyun gli tirò un calcio per farlo smettere «La finisci? Sei troppo chiassoso» borbottò incrociando le braccia sul petto.
«Anche tu lo eri un tempo, amico mio… Anche tu lo eri…» disse con espressione drammatica «Ma poi, lei ti ha portato via da me!» continuò con gesti esageratamente teatrali.
«Se veniamo attaccati dalle fans ti lego ad un palo della luce e scappo, hai capito Chanyeol?» lo minacciò D.O
«Va bene, va bene, la smetto!» disse portando le mani avanti «Però fatto sta che tu» si voltò verso Baekhyun indicandolo con l’indice «Sei cotto a puntino»
Baekhyun sorrise per nascondere l’irritazione ed evitare di pestarlo in pubblico.
Non gli piaceva che si scherzasse sopra i suoi sentimenti per di più quando ancora non erano chiari nemmeno a lui.
Non voleva pensarci, non voleva cominciare a fare riflessioni filosofiche sul perché quella ragazza attirasse tanto la sua attenzione. Decisamente non aveva intenzione di torturarsi con quei pensieri, aveva cose più importanti a cui pensare, come alla sua carriera.  

 



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Spazio autrice = D

Finalmenteeeee sono riuscita a finire questo maledettissimo capitolo ç_ç Scusate, vi ho fatto attendere un sacco, ma finalmente la scuola è finita *lancia gatti (?) in aria* e potrò aggiornare un po' più spesso di prima :'D 
Uhm, che altro dire... Io adoro Chanyeol ** E Umma? Quanto è tenera umma incazzata? ** Basta, amo i miei (?) personagggi... Suona un po' narcisistico...
Oh beh, visto che non so cosa dire vi lascio e me ne vado!
*lancia gatti in aria*

LucyCassiopeia <3 

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