Due tizi e mezzo contro il mondo

di Brodos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'irritante mezza ***
Capitolo 2: *** La terribile verità ***
Capitolo 3: *** Bimba mummia ***
Capitolo 4: *** C'est la sfig... ***
Capitolo 5: *** Zaaap! ***
Capitolo 6: *** Mai chiamare Bob. ***
Capitolo 7: *** Io... Sono Svodoo Gn ***
Capitolo 8: *** Ziooo!!! ***
Capitolo 9: *** La vigilia dello scontro ***
Capitolo 10: *** The end... Oh yeah. ***



Capitolo 1
*** L'irritante mezza ***


“…e non posso che concludere citando le parole CATARINFRANGENTE, TOVAGLIOLO e VINCASTRO.”
 
Giorgia Nocca aveva appena finito il suo tema, una “appassionante decostruzione del periodo postbellico applicato all’emotività di una ragazzina di 12 anni adagiata nel lusso viziato del periodo moderno”: per i comuni mortali che la attorniavano aveva speso 5 facciate a parlare di quanto le dispiacesse il fatto di avere finito lo smalto rosso il giorno prima della sua comunione.
E lei amava quel colore.
- Ha finito signorina?- Disse quella scocciatrice dell’insegnante;
- Certo professoressa Morlani, non dovevate star qui ad incoraggiarmi!- Rispose la sciagurata. Per la sua lentezza aveva fatto stare in classe ben oltre il suono della campanella tutti i suoi compagni, che in effetti non facevano che farle fretta.
La ragazzina si alzò sventolando il suo scritto e sorridendo lo posò sulla cattedra. – Ecco qui!-
- Potete uscire ragazzi- La professoressa si abbandonò sulla sedia sfinita – E lei Nocca veda di diventare più svelta!-
Era una giornata soleggiata e Giorgia dopo essersi fatta strada tra i genitori e compagni cominciò a percorrere la strada che la portava a casa, una villetta gialla poco lontana.
- Ciao! Ciao a tutti!- Disse mentre camminava girando le spalle alla gente. Era di certo una ragazza molto stramba.
Stava fischiettando e guardandosi in giro quando si trovò davanti un buffo vecchietto: aveva la testa calva e una barba alla Socrate, indossava una maglietta aderente nera con un teschio, per finire un vecchio kilt rattoppato e infradito ai piedi. Sembrava addirittura più strambo della ragazzina.
- Buongiorno! La aiuto ad attraversare la strada?-
- No - Rispose il signore fissandola.
- Non sia timido, si faccia aiutare! –
- Ti sembro sul ciglio di un marciapiede? Ho un bastone? Mi manca una gamba?? Dimmi ragazzina, ti ho chiesto forse aiuto? Eh? EH??-
- Ma… Ma è lei che mi sta fissando…-
- Lo so che ti fisso! E per una buona ragione: lascia che mi  presenti… - Il vecchietto prese fiato e sollevando lo sguardo di lato disse – Il mio nome è Spremimeningis III da Cipro, di quelli venuti senza furore, di quelli immortali, brutti ed ex belli, sono di quelli che vi salveranno, che hanno visto tanto e tanto vedranno, sono… SONO DELL’ORDINE DEI FILOSOFIII!!!- Detto questo stette un attimo a prendere fiato.
Giorgia, sorridendo un po’ confusa disse solo: - Adesso la aiuto ad attraversare la strada?
- No! Diamine NO!! -
- Allora cosa vuole? -
- Appena ti ho vista ho capito che sei te la prescelta, salverai il MOOOOndo! - Rispose urlando l’ultima parola.
- Guardi… Noi stiamo bene su questo pianeta, non abbiamo bisogno di essere salvati…- E illuminandosi – Un attimo!! Lei è un vampiro vero?? -
- No. -
- Non le piace il sangue? -
- No. -
- Oh… Allora non può uscire con la luna piena? -
- Non sono neanche un licantropo! –
- Hmm… Non le piacciono neanche le bistecche al sangue?-
- Nooooooooo!!! Sono un normalissimo super filosofo!! –
- Immortale dice? E da dove verrebbe? –
Sentendo questa domanda gli occhi del vecchietto si velarono di tristezza. Senza dire nulla indicò un punto un po’ più sopra ad una panchina, al di là della strada.
- Guardi che Cipro è dall’altra parte! Ma se vuole l’aiuto ad attraver.. – Un cazzotto la colpì in piena faccia.
Una figura dietro di lei la raccolse.
– Non ci sono più le predestinate di una volta…-
- Ora comincia il suo addestramento. – Rispose il filosofo.
 

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Capitolo 2
*** La terribile verità ***


Giorgia non riusciva a muoversi, un qualcosa di umido bagnava la sua faccia. Sangue. No… Era melma. No, no! Era proprio sangue!! No… Era bava.
Devo smettere di essere gentile per mascherare il mio carattere feroce da rissaiola nel fight club dello zio. Pensò la ragazzina.
Rissaiola? Ecco! Ora mi invento le parole! Ma guarda in che situazione sono!
 
Una voce interruppe i suoi pensieri.
- Vademecum! Smettila di leccare l’ostaggio!- e ancora – Ostaggio?? Cacchionepensos! In questa stanza non doveva esserci la signora Smith per il tè?-
- Ma si, c’è la ragazza dell’addestramento, la signora Smith l’abbiamo avvelenata nella stanza accanto!
- MMmmmmhhh!!! – Mugugnò la ragazzina, evidentemente era impaziente di sapere in cosa consisteva l’addestramento.
Spremimeningis allora si mise comodo.
- Cara ragazza, permettimi di presentarti…- E si mise ad aspettare che un altro uomo si affacciasse alla soglia – Il mio gemello, Cacchionepensos IV da Cipro. – Fece capolino un tizio vestito come il rapitore.
- Ti abbiamo preso contro la tua volontà, fregandocene delle tue pressanti e irritanti gentilezze perché sei una prescelta. Dovrai salvare la terra dal terribile Swodoo Gn. Non sappiamo niente di lui a parte il fatto che è cattivo. Molto. Da oggi in poi non potrai più tornare a casa dai tuoi genitori, da oggi ti addestreremo per farti entrare nell’ordine dei filosofi, cosa a cui tutti aspirerebbero se ci conoscessero. Ti offriamo poteri inimmaginabili, un bellissimo kilt e 3 lecca lecca. Sono certo che sarai dei nostri. Per accettare non devi fare altro che mugugnare qualcosa attraverso quel bavaglio o stare in silenzio, per non accettare dovrai scandire un bel no. –
- Mmmmh!!!! – Mugugnò la ragazza.
Era ovvio che accettasse.
- Bene, ora sei dei nostri. La prima prova sarà terribile: dovrai stare in tenuta da sci su una spiaggia portoricana… Piena di nudisti della terza età. Tienti pronta. -
L’ultima cosa che sentì Giorgia fu una porta chiudersi. Poi cominciò ad annoiarsi.

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Capitolo 3
*** Bimba mummia ***


Giorgia aveva chiuso gli occhi sfinita, era passato un tempo enormemente lungo e non aveva trovato di meglio che addormentarsi.
- N… Nudisti portoricani… - Biascicò nel sonno – Terza età… Bieber… BIE!! -
- Ber… - Disse a bassa voce ormai sveglia.
Si sentiva strana, quasi polverosa. Aveva braccia e gambe come pietrificate, non riusciva a muovere le dita. Un rumore di passi la fece girare verso la porta, entrarono due figure a lei purtroppo familiari. I due filosofi.
- Devo dire che si è mantenuta bene Pensy. –
- È sparito anche il segno del bavaglio, mummificazione perfetta! –
- Mummificazione? Cosa state dicendo?! – Intervenì la ragazzina allarmata.
- Ah ho detto quella parola? – Rispose Spremimeningis – Intendevo conservazione di carne semi-imbalsamata, no cioè… Ehm… Una te sottovuoto ma… Insomma come si chiama…-
- Tieni le chiappe su quella sedia da 125 anni, e non avendo la tempra da immortale ti abbiamo mummificata- Lo interruppe il suo gemello, che poi proseguì – Beh è stata pure una fortuna che la sedia non fosse di legno, i tarli di solito provocano fastidio alle mummie. Prurito… -
- Coooosaaa?? –
- Prendila sportivamente! Abbiamo dovuto farlo perché la polizia si era messa a cercare addirittura una babbea come te, abbiamo dovuto aspettare che tutti i tuoi parenti più prossimi morissero e abbiamo dovuto eliminare tutti gli eredi sopravvissuti… È stato un lavoraccio! Ci hanno dato poi quel simpatico nome, mmmh com’era Spremy? –
- Gli orribili squartatori privi di pietà dalla malvagità superiore e privi di un qualcosa che si avvicini al cuore… -
- Giusto! Comunque sei sola al mondo ma ancora viva, hai solo qualche grinza, un po’ di carne cadente qua e là; insomma, non te la passi male! –
Disse Cacchionepensos porgendole uno specchio. Giorgia ebbe 13 infarti potenzialmente letali, ma il cuore, data la sua immortalità, ripartì per altrettante volte. Alla fine restò a fissarsi con una faccia tra lo schifato e il terrorizzato, incapace di proferire qualsiasi parola.
- Domani uscirai da questa stanza, ti lasciamo questa giornata per capire quanto tu sia fortunata, razza di ingrata. –
Detto questo la lasciarono sola per l’ennesima volta.

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Capitolo 4
*** C'est la sfig... ***


- La vita è una scala - Diceva sempre il prozio Smith mentre si correggeva il caffè con la grappa - devi fare, anzi CONQUISTARTI ogni singolo gradino grazie alla tua… -
- Perseveranza? Bravura? Meriti? Ernia al disco? – Tentava di terminare la frase la piccola Giorgia, al tempo seienne.
- No. Grazie alla tua fortuna. E devi stare pure attenta, perché se la sfiga ci mette lo zampino ti può girare e te nella tua vita ti ritrovi a scenderla quella maledetta scala! –
In effetti quel lontano parente era morto cadendo da quest’ ultima. La sfortuna, probabilmente risentita da questa visione della vita, gli aveva dato un sonoro calcio nel sedere… Senza neanche girarlo.
Erano questi i ricordi che accompagnavano la sua prigionia, era passato un giorno dall’ultima visita dei suoi aguzzini e sarebbero riapparsi a momenti.
Entrò uno dei due, Giorgia non aveva ancora imparato a riconoscerli, sapeva che Cacchionepensos aveva un menisco più corto dell’altro, ma lei un profumo che si chiamasse così non l’aveva mai sentito e non poteva certo mettersi ad annusarli!
- 7 lettere, verticale: “deve muoversi per andare a comprarsi una tuta da sci” – Disse Spremimeningis sventolando un cruciverba. – Perché ha un rito d’iniziazione da compiere. -
- CLESSIDRA! – Buttò lì la ragazzina. – Sette più due! Cerca le caselle jolly! -
- Giorgia – Rispose l’altro.
Dannazione alla sfortuna! Pensò delusa.
Fu slegata e incappucciata e in breve tempo si trovò in una normale strada cittadina. Il mondo dopo centoventicinque anni era uguale a quello che si ricordava, alla faccia di quelle seghe dei maya o di quel gran mattacchione di Nostradamus.
Un vecchietto stava per attraversare la strada e Giorgia dovette trattenersi a stento dall’andare ad aiutarlo. Una mano si era appoggiata sulla sua spalla, era Cacchionepensos che con uno sguardo serio la spronava ad essere forte. O forse…
- Zanzara sulla spalla – Disse ritraendo la mano. Come non detto.
Entrarono in un negozio con un’ insegna che recitava: “Tute da sci per gite in Portorico”
Faceva per lei. Per loro. Oh andiamo avete capito.
La commessa, una signora piuttosto grassa con una sigaretta in bocca, si piantò davanti a loro.
- Parola d’ordine? -
- Cammelli estatici – Disse uno dei due alle spalle di Giorgia.
- Ecco la tuta rosa –
- Non voglio la tuta rosa! La voglio rossa! – Protestò la ragazzina.
Uscirono dal negozio con una tuta rosa e la giovane mummificata su una spalla, stordita da un cazzotto.
Ci fu uno scambio di parole tra i due:
- Non ci sono più gli ostaggi di una volta. -
- Quest’ ostaggio è di centoventicinque anni fa, penso che invece si debba modernizzare. –
Avevano tutto l’occorrente.

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Capitolo 5
*** Zaaap! ***


Giorgia era di nuovo incosciente.
Accanto a lei stavano due vecchi, muti.
Due gemelli, due super filosofi.
- È ora – Disse Cacchionepensos.
- Bene, ci vuole un po’ di atmosfera per svegliare l’adepta. – Rispose Spremimeningis.
Un dito premette un pulsante, cominciò una canzone.
O fortuuunaaa!
Velut lunaa!!!
Annuirono con muta soddisfazione vedendo il salto che fece sul letto la ragazzina, era di certo presa dall’atmosfera.
- Ma che cazz… Oh signori – cercando di trattenersi – che musica bellina e che bello scherzo! Se avete bisogno d’aiuto o di attraversare…-
Click
Non fece neanche in tempo a finire la gentile offerta che Spremimeningis le aveva puntato una pistola alla testa.
- Dillo ragazzina! Dai offrimi ancora il tuo aiuto! -
- B… Bella giornata oggi… - Rispose lei spaventata.
- Su infilati la tuta, la canzone sta finendo dannazione! –
- Ma… Non vorrei avere un po’ di caldo sulla spiaggia, e poi non potrei fare neanche il bagno. –
- Irrilevante, il mare è diventato così inquinato che lo usano per corrodere i rifiuti. –
- Oooh! – Esclamò Giorgia.
I due uscirono.
Ritornati dopo qualche tempo trovarono la ragazza infagottata nella larga tuta rosa.
Gli porsero berretto e sciarpa, scarponi da sci e un bicchiere di sakè.
- Bevilo e urla con noi, IN CULO AI SOFISTI!!! - Urlarono all’unisono.
- Coff coff ulosofist… coff coff! – Disse lei tossendo mezza strangolata dalla bevanda.
- Ora il teletrasporto… – Disse Cacchionepensos – … per teletrasportarsi una persona deve fare la verticale e i partners devono toccarle le suole, sai? Di solito prendiamo almeno un ostaggio per questo procedimento… -
- E chi la fa adesso?? – Chiese Giorgia speranzosa guardandosi in giro.
Spremimeningis fece ripartire la musica mentre con suo fratello teneva in equilibrio la ragazza capovolta, stettero ad ascoltarla tutta mentre l’altra diventava pian piano rossa in faccia per la posizione.
- E ora la formula! -
- Spazio-tempo tirami un cazzottooooo!!! –
La stanza rimase vuota, erano svaniti.
 

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Capitolo 6
*** Mai chiamare Bob. ***


Giorgia non riusciva a respirare, erano 2 minuti buoni che si trovava con la testa conficcata nelle sabbia.
Si alzò sputacchiando.
- No, il vostro braccialetto non è neanche qua! -
Nessuna risposta. Nessuno attorno a lei.
Era sola, sola nel peggior posto che si potesse immaginare.
Una spiaggia.
Una spiaggia di nudisti.
Una spiaggia di nudisti portoricani della terza età.
Il sudore le colava dalla fronte e le inzuppava la sciarpa. Doveva resistere, ne andava della prova che non aveva preso a cuore, quella che era stata costretta con un rapimento a fare. Ma era tutto quello che le era rimasto, non era nient’altro che una reietta, poteva fare solo quello… O guadagnare milioni sfruttando il fatto che fosse una mummia di 125 anni. Non aveva scelta insomma.
Il prozio Smith avrebbe approvato, poi magari l’avrebbe mandata a prendere un altro pacchetto di Camel. Ma si, avrebbe creduto in quello che faceva.
I vecchietti cominciavano a borbottare nella loro flaccidità, agitavano le smagliature verso di lei e la temevano.
Certo. La temevano.
Lei, superbambina candidata a diventare superfilosofa, lei, capace di stare impunemente in una spiaggia con una tuta rosa…
Quei forconi improvvisati con i pali degli ombrelloni non le facevano paura, neanche quella pira funeraria spuntata dal nulla, neanche il tizio vestito da boia che avanzava verso di lei. C’era solo lei con la sua superiorità.
- La mia superiorità vorrebbe farsi un giro – Disse Giorgia avviandosi verso uno dei sentieri d’uscita della spiaggia – Ecco… Sarebbe maleducato lasciarla sola. – A quel punto stava correndo verso un sentiero.
Andava proprio veloce la sua superiorità.
Era già a metà dell’uscita e le si pararono davanti i suoi maestri, aguzzini e sconosciuti.
- Brava, hai superato la prova. – Disse Spremimeningis.
Una ciabatta però colpì in faccia Cacchionepensos.
Grosso errore.
- Uaaaaah!!! – Disse alzando la mano.
Tutti si fermarono all’istante.
- Spremy, questi babbei mi prendono a ciabattate, meritano una punizione esemplare. -
- Ok – Disse l’altro con fare serio – Non avrei mai voluto farlo però… -
Detto questo passò un cellulare a suo fratello.
- Potrei chiamare Lobo Tommy, il lobotomizzatore. – Disse Cacchionepensos.
- O forse… O forse Bob. –
- Neanche noi sappiamo tenerlo a bada, troppo pericoloso. – Rispose Spremimeningis.
- Basta, so io cosa fare. – Disse l’altro facendo un numero – Voglio che sappiano di che morte periranno. –
Mise il vivavoce.
- Pronto, telefono azzurro, parla Sara. - Una voce affabile proveniva dal cellulare.
- I miei genitori… - Disse il fratello colpito dalla ciabattata tirando su col naso e facendo una voce infantile - … I miei genitori… Nudisti portoricani della terza età… Mi picchiano! –
- Oh, manderemo subito Bob. – E l’operatrice mise giù il telefono.
- Ha detto… BOB?? – Sussurrò Spremimeningis – Non può essere arrivato così in alto… Deve essere opera… Deve essere opera… -
- Di Svodoo Gn. – Disse una voce dietro a loro.
Guardarono Giorgia, ma lei gli stava davanti.
Si girarono.
Era Bob.
Un nano li sottostava. Un nano calvo, panciuto. Vestiva una camicia a fiori e dei jeans.
- Sono Bob. – Disse gentilmente – Faccio casini. -
Detto questo distribuì a tutti e tre il suo biglietto da visita.
La prima a dire qualcosa fu Giorgia.
- Veramente qui c’è scritto “Smitty, pescivendolo”. - Disse sventolando il biglietto.
- Nel mio c’è scritto “Stan, rubagalline” – Disse Cacchionepensos.
- Nel mio invece “Kurt, notaio” – Finì l’altro fratello.
- Che casino! - Sbottò la ragazzina.
- È il mio mestiere. – Rispose Bob, che poi proseguì rivolto ai nudisti – E voi? Perché siete nudi… Sul K2? –
I nudisti svanirono all’istante, deportati dove aveva detto il nano.
- Perché avete chiamato una rosticceria? – Continuò.
- Veramente era il telefono azzurro. – Disse il fratello preso in causa.
- Beh se lavorassi per Svodoo Gn per voi sarebbero guai grossi! –
- Ma tu hai detto che lavori per Svodoo Gn! – Rispose stavolta Giorgia.
- Perché mi chiamate Bob? Sono Christopher! Quella poi è una gonna! – Disse indicando i kilt dei due fratelli, capo d’abbigliamento che distingueva il loro ordine filosofico.
In quel momento svanì.
- Ma… Ma che casino ha fatto?? – Disse la ragazzina confusa.
- È il suo lavoro. – Rispose mestamente Spremimeningis.
Poi si ritirò a piangere in riva al mare con suo fratello.
Giorgia allora dovette mettersi ad aspettare.

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Capitolo 7
*** Io... Sono Svodoo Gn ***


I due fratelli piansero per un mese, mai si era visto un insulto più grande, mai si sarebbe dovuto offendere il loro kilt.
Bob era proprio nei casini.
Aveva fatto un buon lavoro insomma.
Giorgia aveva trovato un lavoro part time come architetto di castelli di sabbia e aveva avuto grandi soddisfazioni.
Nel suo cuore però soffriva. Soffriva e progettava. Progettava e aspettava. Ascoltava e attendeva. Soffriva ed ascoltava.  Progettava e attendeva.
Soffrittava. 
Ascoltendeva.
Progettivava.
Cristo se era impegnata.
Venne il giorno. Un lieve cenno le fece capire che la sua presenza era ammessa, poteva andare nel luogo del pianto… Un ombrellone nella zona vip dove i ghiaccioli costavano in maniera esorbitante.
- Oggi è il terzo mercoledì del mese, dobbiamo andare alla pizza delle personalità più “in” del nostro giro. – Disse Spremimeningis.
- Cioè? Dove? – Chiese curiosa Giorgia.
- Nel ristorante pizzeria “quella gran figa della pizza”, a Tristan De Cunha, ci mangiamo una pizza e poi giochiamo a briscola fino a che non ripuliamo perfino le mutande a gente come Bob, il terzo vice del diavolo Mr Solforoso, Bob, Lobo Tommy il killer lobotomizzatore, Bob, l’anima di una piratessa di nome Starline Barbadimirto e ancora Bob, per esempio. Dannato Bob, non doveva farlo. –
- Ma di solito non si gioca a poker? – Disse la ragazza.
- Troppo mainstream baby. – Le rispose Cacchionepensos.
- Devi solo sapere una cosa del nostro mondo, la pizza è sacra. Anche più dei nostri kilt. Più di tutto. LA PIZZA È SACRA! Non arrecare mai danno ad alcuna pizza. Stasera quindi, comportati bene. Ora preparati per il teletrasporto. – Disse Spremimeningis.
Giorgia fece fieramente una verticale, si era allenata un mese per quel momento e adesso era raggiante nella sua bravura. Com’era verticalmente verticale.
Ovviamente non venne minimamente elogiata.
Riapparirono in un grazioso locale, una pizzeria.
C’era un tavolo con quattro creature attorno: un fantasma, un nano, un uomo e un demone. Due posti liberi.
- Dove sono gli altri? – Disse Cacchionepensos.
- Al solito, Bob ha fatto casino con gli inviti. – Rispose Sterline.
- Chi è quell’anima malvagia che indossa la mummia di una bimba? – Mr Solforoso fingeva interesse, ma in realtà voleva solo evitare di prendere un’altra sedia.
- Ah, una nostra adepta. Fa il palo verticale. – Rispose Spremimeningis accennandole di fare le verticale vicino alla porta.
Girogia si rassegnò ed eseguì.
- Portatore di pizze? Striscia qui! – Disse Lobo Tommy, probabilmente aveva alterato le facoltà celebrali del cameriere.
Click
Cacchionepensos aveva sfoderato la sua pistola e teneva il dito sul grilletto. La pancia del loro “porta-pizze” di fiducia era sotto tiro.
- Sei margherite. Hai 5 minuti. -
Il cameriere se ne andò.
Allora i commensali si presero per mano e recitarono le tre regole della pizza.
- 1 NESSUNO PUÒ RECAR DANNO AD UNA PIZZA NÉ PUÒ PERMETTERE CHE, A CAUSA DEL PROPRIO MANCATO APPETITO, UNA PIZZA VENGA AVANZATA.
2 CHIUNQUE PUÒ SCEGLIERE DI MANGIARE QUELLO CHE VUOLE, PURCHÉ TALI COMPORTAMENTI NON CONTRAVVENGANO ALLA PRIMA LEGGE.
3 CHIUNQUE DEVE PROTEGGERE LA PROPRIA PIZZA E QUELLA ALTRUI, PURCHÉ QUESTA DIFESA NON CONTRASTI LA PRIMA LEGGE. –
Quelle erano le uniche regole a cui quella masnada di sregolati obbediva ciecamente.
I cinque minuti stavano passando e il cameriere era in vista quando si sentì uno strano rumore.
Hssssshhh
Huuuuuu
Hssssshhh
Huuuuuu
Era un respiro alla Darth Vader.
Solo una persona nel mondo aveva quel respiro.
Un neonato molto malvagio.
Hssssshhh
Huuuuuu
Un bimbo anormale, un bimbo senza casco.
Un passeggino senza conducente entrò nel locale. Ma tutti sapevano che un conducente ce l’aveva.
Hssssshhh
Huuuuuu
L’infante infatti si conduceva da solo, con il pensiero.
Era una creatura in realtà millenaria. L’unica capace di usare il potere più distruttivo esistente.
Il lato beige della forza.
Quel neonato si fece sentire forte e chiaro. Era girato verso Giorgia.
Hssssshhh
Huuuuuu
- Nocca…. Io... Sono Svodoo Gn! –
- NUooooooUUUUOOOOHHHHH!!!! – Urlò la ragazzina in preda alla disperazione.
Subito il bimbo alzò il ciuccio con un braccino davanti agli ammutoliti presenti.
Successe il peggio.
Crepe concentriche si formarono sotto un piatto che teneva il cameriere.
Il piatto si frantumò.
Una pizza cadde, cadde dalla parte del pomodoro, basilico e bufala.
… Mai si era visto sacrilegio più grande.
Nessuno era riuscito a fare nulla per impedirlo.
Delle vene cominciarono a formarsi sul collo e sulla fronte dei compagni seduti al tavolo, erano vene di tensione e circolazione più veloce. Vene di rabbia furiosa. Vene indignate.
Persino Bob si lasciò sfuggire un grido di furia omicida.
- TUUUU!!! NON AVRESTI DOVUTO… MMMMHH…. FARLOOOO!!!! – E cominciò a diventare paonazzo.
- Svodoo, adesso hai fatto incazzare la gente meno raccomandabile del mondo!! È un reato troppo grave addirittura per l’inferno! Ti ci manderei a pedate! Altro che borotalco! – Urlò a sua volta Mr Solforoso.
Due indici si alzarono, due indici gemelli, due indici tremanti di indignazione.
- Pagherai col sangue tutto questo! -
Si slanciarono contro ad uno Svodoo che si smaterializzava.
La sfida era aperta, gli schieramenti fatti.
E Giorgia aveva pure fame.

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Capitolo 8
*** Ziooo!!! ***


Avete presente quei brutti sogni dove un cameriere viene pungolato da un essere demoniaco fino a mangiare una pizza caduta per terra?
Si?
Quello in cui gli altri presenti osservano un mercoledì d’astinenza?
Si?
Quello in cui due fratelli però sono al bagno?
Si?
E va bene sapientoni.
Corrisponde a quello che successe dopo l’apparizione di Svodoo Gn.
Dopo aver confabulato con Bob si volatilizzarono tutti, solo il nano attendeva al suo posto. Giorgia intanto se ne stava a singhiozzare in un angolo.
Un messaggio, il neonato le aveva mandato telepaticamente un messaggio: avrebbe dovuto contattarlo su msn, all’indirizzo svodino17a.C.@live.it.
Aveva una proposta per lei.
- Dove sono andati gli altri? – Disse Spremimeningis tornando al tavolo.
- Beh, abbiamo parlato e ognuno tenta di farsi giustizia da solo. – Rispose Bob.
- Ma così verrà fuori un casino della madonna! – Anche Cacchionepensos era tornato al tavolo.
- Insomma tutto ok! – Il nano stava annuendo soddisfatto.
- Esco un attimo, devo contattare il nemico per decidere se accettare un’alleanza con lui! – Intervenì Giorgia.
- Si si, dato che ci sei uccidilo da parte nostra. – Dissero i gemelli all’unisono, nessuno badava a lei a parte Bob, ma lui pregustava già il gran casino che avrebbe provocato la mocciosa.
La ragazzina aveva trovato un internet cafè, ora se ne stava sola a chattare con l’essere più malvagio della terra.
Svodino17a.C. è ora online.
Svodino: ciao, ti fai vedere un po’ in cam? Ti faccio una ricarica ;))
Nocchi<3: sono io Svodoo, quella del bar, avevi una proposta per me.
Svodino: quanto porti di seno? Dai descriviti!
Nocchi<3: sono ioooo!!! Giorgia Nocca scemooo!!!! XDXD
Volavano già parole grosse insomma.
Svodino: ah sei te, vediamo… Posso renderti di nuovo normale, anzi immortale senza essere una mummia e ti posso far sposare con Robert Pattinson.
Nocchi<3: impossibile, credo sia morto da ormai 40- 50 anni U.U
Svodino: lo so babbea, ma un gruppo di scienziateminkia lo ha clonato, ora lo vendono come pupazzo vivente insieme al dvd di Twilight. Hanno pure modificato i suoi canini, sembra un vero vampiro e…. SBRILLUCCICA!
Nocchi<3: ooooohhhhh!!! O.O Lo sbrilluccichioooo <3<3
Svodino: vedo che la proposta ti alletta, devi solo diventare una mia talpa u.u
Basta che tu mi dica si.
La connessione si interruppe di colpo.
- Smettila di smanettarti, dobbiamo teletrasportarci. – Spremimeningis era dietro di lei.
- Ma io….- Giorgia era combattuta, ovviamente ai buoni non fregava nulla di fare i buoni.
Si ricordò però di un vecchio, il prozio Smith, l’unica persona che l’avesse mai trattata in maniera adulta. Lui odiava quel vampiro e odiava i bambini rumorosi… Le sembrava di sentirlo urlare dolcemente dalla poltrona della sua baracca : - Ma porca di quella puttana!! È possibile che quei citrulli di mocciosi e quelle degenerateminkia vengano ad urlare davanti a casa mia?!?! Sempre con quel cazzo di vampiro in mezzo a quelle rotelle marce che si ritrovano! Fosse bello poi! Giorgia!!! GIORGIAAAA!!!! DOVE CAZZO SONO LE MIE CAMEL?!!??? –
- Le… Le hai finite ziooo!!! – Urlò ad alta voce Giorgia con le lacrime agli occhi. Troppi ricordi, troppi troppi….
Sapeva quel che doveva fare, il suo posto era con quei fratelli contro Svodoo.
Fece la verticale impiastricciandosi i capelli di lacrime.
Svanirono.
La loro prossima mossa sarebbe stata di sicuro devastante.
Casini a parte.
 

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Capitolo 9
*** La vigilia dello scontro ***


Nel buio lo spostamento d’aria di un movimento fece trasalire Giorgia. Non sapeva dove l’avevano fatta teletrasportare i due fratelli, ma il rumore di un interruttore e la luce di alcuni neon cominciarono a svelare l’ambiente.
Ora la ragazzina…
No. Anche con la luce non capiva dove diavolo era.
- Benvenuta nel rifugio, pidocchio. – Disse uno dei due.
- Siamo in una grotta? –
- Con i neon sul soffitto perfettamente dritto? – Rispose Spremimeningis.
- Soffitta? –
- Na. –
- Casa delle barbi, catamarano, colosseo, Empire state building? –
- Troppo larga, ma ti pare? Crollato anni fa, troppe scale. Adesso stai buona se non vuoi essere colpita. – Rispose Cacchionepensos.
- Siamo in un rifugio giusto? –
Dopo uno sguardo assassino Giorgia si autocolpì.
Quando si fu svegliata dopo una mezzora trovò i due fratelli curvi su una cartina a borbottare piani su piani per sconfiggere il nemico.
- Adesso invado la Kamchatka, razza di babbano! – Stava dicendo trionfante Spremimeningis.
- Cazzate, io ho 10 navicelle sayan in quel posto. –
- Beh, dimentichi il mio esercito di xmen! –
- Ondata energeticaaaaaa!!!! – E Cacchionepensos scaraventò la mappa a terra.
Stavano giocando a risiko.
- Ecco, lo sapevo! Da quando si vince con un’onda energetica di pikachu? Da quando pikachu è capace di fare onde energetiche?? -
- Mi stai dando del baro? Guarda che se mi arrabbio la faccio lanciare da Lady Oscar! –
Stavano degenerando.
- Coff coff… - Si fece sentire la giovinetta
- Bene, stavamo aspettando te per pianificare la sconfitta di Svodoo Gn. – Lo sguardo di Spremimeningis si fece serio.
La cartina riapparve sul tavolo.
- Sappiamo che quasi tutti hanno fatto la loro mossa: Lobo Tommy dopo aver fatto il lavaggio del cervello ad un migliaio di vecchiette le ha lanciate contro il pupo. Nessuna è sopravvissuta. Lobo sta smaltendo l’arrabbiatura alle Maldive. Starline Barbadimirto ha riportato sulla terra l’anima di Justin Bieber, dopo un concertone Il nostro nemico ha dissolto l’anima di quella specie di cantante. Sterline è data per dispersa. Bob… Bob ha fatto casino, ha invaso Marte e ora ha fatto amicizia con John Carter.
Mr Solforoso agirà a breve. – Cacchionepensos rimase muto per un po’.
- E noi che facciamo? – Chiese speranzosa Giorgia.
- Ci inventeremo qualcosa quando sarà troppo tardi! –
Rispose Spremimenigis con il tono di una cosa ovvia.
- Dove si terrà la battaglia finale? -
- In un…. IKEA!! – Urlarono in coppia i fratelli.
- Noooooo!!!! – Giorgia cominciava a comprendere quanto cruento fosse lo scontro.
- Un’altra cosa. Ti ricordiamo che anche te sei entrata nel nostro ordine, quindi hai poteri a dir poco enormi! Indossa questo! – Le porsero un kilt rattoppato.
- Seppellisci il tuo nome. Da oggi sarai… Macchemidicis I!!!
Era pronta. Erano pronti. Mancava solo Svodoo davanti a loro.
Sarebbero stati cazzi per tutti.
Si teletrasportarono sul luogo di battaglia.

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Capitolo 10
*** The end... Oh yeah. ***


- Se l’inferno fosse stato acquistato all’Ikea… - A Spremimeningis quest’esclamazione venne spontanea mentre Macchemidis, aka Giorgia, aka Nocchi<3 e molto altro lo guardava aspettando un pensiero profondo sulla desolazione che avevano davanti – … Questo pattume avrebbe come minimo le istruzioni per togliercelo di torno.-
Cadaveri insepolti di vecchiette giacevano sulla mobilia come merci in vendita senza prezzo, aleggiava un odore di sangue rappreso, legno e saldi. I nostri tre eroi camminavano facendo attenzione a tutto ciò che poteva assomigliare ad un passeggino, Svodoo non l’avrebbe avuta vinta.
- Mi mimetizzo facendo la commessa? -
- Stai a cuccia. – Sbottò Cacchionepensos.
- Potrei fare il cadavere! – Sussurrò allora la ragazzina.
- Na. –
- L’ostaggio sconfitto? –
- Na. –
- Facciamo… Le scale? –
I due fratelli si fermarono.
Era la prima cosa sensata che le sentivano dire.
Al secondo piano, con un cerchio di cadaveri attorno, stava un passeggino abbandonato.
Si avvicinarono con i nervi a fior di pelle.
All’interno non c’era nessun neonato, però un biglietto spuntava dalla copertina con immagini infantili:
“Lo si voleva ammazzare no? Dato che io sono troppo avanti… L’ho teletrasportato direttamente all’inferno con me! Firmato MR Solforoso”.
Questo era dunque il suo attacco. Aveva aspettato fino alla fine per fare una mossa…
Una mossa…
Girarono il foglio.
…. Una cazzata.
“ Questo pirla non ha pensato al fatto che posso tornarmene indietro. Vado al calduccio, lo sconfiggo e torno per la poppata! Svodoo Gn.”
Poche righe vergate mentalmente dal nemico avevano sbugiardato anche quell’attacco.
Non restava che una cosa da fare.
Si teletrasportarono all’inferno.
Mr Solforoso stava sfidando il nemico in un sanguinoso scontro… A tekken.
Anime erranti e corpi vagavano di qua e di là, nessuno sembrava interessato al destino del mondo che di lì a poco si sarebbe deciso con le azioni di pochi valorosi.
- Ecco la combo!! Muahahahaha!!!! – Svodoo aveva vinto e stava ridendo malvagiamente.
- Peccato, adesso sono arrivate persone che ti daranno filo da torcere, Cacchionepensos è un maestro con Raven. –
Mr Solforoso li stava indicando trionfale.
Stavano per avanzare quando… Una figura nana piombò alle loro spalle.
Era Bob.
- Giusto voi cercavo! A carte mi servono altri giocatori! – Detto questo sparì trascinandosi con sé i due fratelli attoniti.
Il demone fu colpito da una forza invisibile e fu catapultato pieno di lividi contro un muro della caverna in cui erano.
Giorgia era sola davanti al nemico che si faceva avanti minaccioso.
Era la fine.
- A.. Altra partita con la play? -
Una risata beffarda del neonato le rispose.
- X box? Fa lo stesso! – Chiese speranzosa Macchemidicis.
Un cazzotto mentale la colpì scaraventandola poco lontano da Mr Solforoso. Lei ormai era troppo abituata a quel genere di colpi. Rimase cosciente.
Capì allora il motivo di tutti quei colpi dei fratelli e le tornarono in mente le loro parole…
Sei un’imbecilleee illeeee leeee eeee eee ee e….
Era quello l’eco nella sua mente… Però doveva aver sbagliato parola e ricordo.
Non c’era più tempo.
Stava per rimetterci le penne, il passeggino si avvicinava sempre più minaccioso.
Stava per raggomitolarsi in una super posizione di difesa quando Mr Solforoso alzò la mano per indicare una figura dietro al passeggino, era un’immagine curva per il peso di un calderone pieno d’acqua bollente che teneva tra le mani.
Dapprima sfuocata diventò sempre più nitida.
La nitidezza cedette il passo alla familiarità.
Una faccia conosciuta, irritata…
Il prozio Smith!
- Ma porca puttana razza di citrullaminkia!! Sono centinaia d’anni che non fumo una camel!! Dove hai messo le mie cicche?!?! -
Giorgia stava piangendo, un po’ per commozione, un po’ per paura.
Svodoo si fermò stupito.
- Zioooooo!!! Le ha fumate… Le ha fumate questo neonatooo!! – I suoi nervi cedettero e si accasciò a singhiozzare.
- Maledetti giovinetti malati di precocità e imbecillità, cretini ambulanti e vociferanti per nulla! Furbi della domenica alle 23.59! – Lo zio si stava alterando sempre di più.
Afferrò la testa del bimbo che non ebbe il tempo di reagire.
- QUELLE! ERANO!! LE MIE… CAMELLLLLL!!!!!!!!! –
E lo ficcò nel calderone.
L’aveva debellato momentaneamente, perché dopotutto era immortale.
Però era veramente finita.
Una settimana dopo si decise che Svodoo aveva pagato abbastanza.
Due settimane dopo il prozio Smith fu riportato in vita come premio per le sue gesta. Giorgia gli fu sbolognata per assolvere alle sue mansioni di bambina schiavizzata e procuratrice di camel.
I due fratelli infine continuarono a rapire gente.
E così più o meno vissero… Non si sa come.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore:
ringrazio chiunque abbia avuto il fegato di leggere e seguire la storia, chiunque sia capitato qui anche per caso e chi più ne ha ne metta.
Grazie, beh… Magari nel vostro immediato futuro sarete più giudiziosi nell’impiegare il vostro tempo XD
Ps Non ritengo questa storia un capolavoro, è stata una specie di prova.
“Sa esprimersi in italiano correggiuto ma si potrebbe impegnare di più. L’alunno scrive molte cazzate.”
Grazie ancora… BYE!!!

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