Freaks

di Lena_Lena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


La luce filtrava gioiosa attraverso la finestra, formando una scia luminosa che si diffondeva per tutta la sala. Il salone era enorme, grande quanto un campo da basket, ma interamente ricoperto di specchi.
Improvvisamente delle grida ruppero il silenzio, e la porta si spalancò, mostrando due ragazzine ridenti.
– Oggi gara! – urlò quella più alta, dai folti capelli bruni.
– Uffa! – sbuffò l’altra, nascondendo un sorriso – Lo sai che odio le gare Emily! –
– Oh, smettila Rid – ribatté sorridente la ragazza – Lo sappiamo tutti che quando cominci qualcosa non ti fermi più! –
Ridley gettò lo zaino per terra e cominciò lo stretching.
Emily le fissò le braccia sconcertata. – Che hai fatto?? –
– Oh, – disse l’altra nascondendo i segni che aveva sulle braccia – Niente –
– Non dirmi che continui a inciderti!! – urlò preoccupata Emily – Dammi subito il braccio che ti cancello tutto! –
– Però sbrigati! – borbottò Ridley porgendo il braccio diafano.
L’altra mise la mano sopra le incisioni, e dopo pochi istanti si tirò da parte. Dei segni non c’era più traccia.
– Forza Guaritrice, muovi quel sedere!! – strillò sfacciata la ragazzina.
– Ti odio quando mi chiami così, stupida Illusionista! – ribatté facendogli la linguaccia.
– Via! – disse Ridley senza altre storie; in un attimo la sala sparì, e si ritrovarono sotto il sole cocente della foresta tropicale.
– Ottima illusione Rid – commentò Emily, schivando il primo globo di luce che aveva lanciato la sua amica.

Quando uscirono dalla palestra era ormai sera.
– Smettila, ho detto che è una parità! – ripeté stizzita Emily.
– Ho vinto io! Ho vinto io!... – continuò a cantilenare Ridley.
– Domani voglio la rivincita! –
– Okay Freak – sorrise compiaciuta.

Emily era lì, sul palco assieme alle sue modelle, che sfoggiavano favolosi abiti della sua collezione, e i fotografi scattavano senza fermarsi per avere foto della stilista più famosa…
– Signorina McGriver! – fu l’urlo che la riportò alla realtà.
– Mi perdoni signora Stlaff – disse tentando di scusarsi.
– Ora ribatterà sicuramente che dicendo che è stata attenta! Mi dica, potrebbe ripeterci l’ultimo passo? –
– “Vuolsi così colà dove si puote come si vuole, e più non dimandare.” – le sussurrò una voce dietro di lei. Chiara farfugliò la frase, e la professoressa tornò a concentrarsi sulla poesia, sbuffando un – I ragazzi non stanno più attenti neanche il primo giorno di scuola –. Emily si voltò, per ringraziare il suo salvatore… E vide Justin. Justin J Olivers. Che la guardava. Che guardava lei!
– Grazie Olivers – sussurrò, tentando di nascondere il suo stupore.
– Puoi chiamarmi anche Justin, mica mordo – rispose facendogli l’occhiolino.
– Ehm... Si... – gli rispose girandosi, vedendo con la coda dell’occhio Ridley che la fissava sbalordita.

Lungo il corridoio Ridley le sbucò da dietro le spalle. – Cos’è successo? Cosa ti ha detto? E’ stato lui a suggerirti?... Ma, cosa più importante di tutte… Derek era vicino a lui?? – Derek era la spalla di Justin come Ridley era la sua. Era un rocker che stranamente preferiva la sua chitarra a una bella ragazza, su cui Ridley sbavava dal primo anno, la prima volta che l’aveva visto. La tormentava con complimenti su di lui da più di un anno.
– Ma insomma Rid! – ribadì Emily, staccandosi da lei – Se non gli parli nemmeno come puoi pensare di fare colpo su di lui!... Comunque… Si, ovviamente era con Justin –
– Juuuss, vieni dalla tua Emily che ti vuole sbaciucchiareee… - cantilenò Ridley tentando di invocarlo.
– No, non ci provare neanche! – disse Emily preoccupata – Ci mancherebbe solo che scoprissi di avere il potere dell’invocazione! –
– Ripeto per la tua “ottima” memoria, che io sono un’Illusionista e una Lucente, ed è molto improbabile che uno di noi abbia più di due poteri! –
– Mi raccomando, urlalo più forte! – disse sarcastica.
Il suono della campanella la salvò.
– Su Rid, da brava, vai a filosofia ora –
– Solo se tu vai a francese!... Che poi non ho capito a che cavolo ti serva il francese qui a Dover… –
– La Francia dista solo 21 miglia!... Ora smettila di borbottare! Fila! –
– Uff!... A dopo Emi! – urlò correndo via.
– Ciao Rid – disse stanca Emily, dirigendosi verso l’aula di francese lungo i corridoi ormai vuoti. 

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Capitolo 2
*** 2. ***


– Mi scuso per il ritardo professore – dichiarò affannata Emily, aprendo la porta dell’aula.
– Oh, non si preoccupi! – sorrise il professore, un vecchio signore panciuto dall’aria serena, – Purtroppo però tutte le ragazze sono già accoppiate… –
– Mi scusi per il ritardo! – disse Justin, apparendo dietro di lei.
– Ottimo tempismo signorino Olivers – disse il professore sorridendo – Si sieda con la signorina McGriver –. Evidentemente il professore non riusciva a capire che una ragazza accanto un bel ragazzo che discutevano del più e del meno in francese era qualcosa di estremamente attraente per Cupido. “Okay, non è detto che mi prenda una cotta per lui. No, non è proprio detto. Magari scopro che è un imbecille” si ripeteva Emily.
– Alors, comment êtes-vous?... J'ai vuque à littérature tu as pensé à quelque chose plus intéressant que la Divine Comédie. Qu'est-ce, si je peux? – le chiese Justin sedendosi al tavolo libero.
– Sont choses personnelles !... – sussurrò indignata, ma poi il suo cuore si sciolse – J'ai imaginée ma rêve. J'ai vu... Moi, avec mes modèles que portent mes habits –
–Basta parlare ragazzi! Aprite il libro, leggiamo il testo a pagina trenta – li interruppe il professore.
Nello stesso momento, Ridley entrò nell’aula di filosofia. Si sedette in un banco completamente libero vicino alla finestra, in attesa che il nuovo professore arrivasse.
– Scusa, questo posto è libero? – chiese una voce alla sua destra. Si girò, e all’improvviso le sembrò tutto come un film, in quelle scene a rallentatore, in cui gli attori sono tutti dannatamente perfetti. Era Derek.
– Ehm… E’ occupato? – ripeté lui.
“E’ il caso di rispondere, svegliati!” si urlò. E proprio nel momento in cui il cervello del ragazzo gli diceva che era meglio cercare un altro posto, la sua voce si sbloccò all’improvviso.
– Certo. Scusa, stavo ripassando mentalmente tutti gli argomenti dell’anno scorso –
– Ti piace molto filosofia allora – disse interessato mentre si sedeva.
– Oh… Beh, non proprio. Diciamo che l’ho scelta perché mi piace la musica –
– La musica? – chiese stupito.
– Sì, la musica – affermò lei sorridendo – Scrivo dei testi. Ma ho bisogno di studiare filosofia per liberarmi nei momenti di blocco e… Beh, magari riuscire a essere felice… –
– Wow – affermò stupito – E’ lo stesso motivo per cui ci vengo anch’io! E… Che musica ti piace? – domandò sorridente.
– Non provare a parlare di musica che non sia rock! Il rock domina! – affermò entusiasta Ridley.
“Sembra perfetta.” fu l’unico pensiero di Derek.
La campanella suonò il pranzo. Emily e Ridley si ritrovarono all’armadietto della prima.
– Emi! – le gridò affannata Ridley – Non sai chi ho incontrato! –
– Derek?! – disse sconcertata l’altra.
– Ehi! – ribatté imbronciata Ridley – Come hai fatto a indovinare? Sono così banale da urlare come qualsiasi altra ragazzina? –
– Oh, no, no – disse tranquilla Emily – Ma hai quel tuo bellissimo “Sorriso Solo Per Derek” –.
Ridley arrossì. – Beh… Com’è andato francese? – chiese facendole l’occhiolino.
– Lo sapevi?! – strillò Emily – Sapevi che mi sarei seduta con Justin?! –
– Vuoi che tutta la scuola lo sappia? – l’ammonì Ridley – Calma e ti spiego… Diciamo che… Beh l’ho incontrato nel corridoio vicino a filosofia, che come sai è distante anni luce dall’aula di francese,  e… Ho pensato di trattenerlo un pochino giusto in tempo per farlo arrivare simultaneamente a te. Che c’è di male? –
– Beh… Niente. – disse meno preoccupata Emily, – Ma cosa gli hai detto per trattenerlo? – – Oh – disse timida lei – Non dovrei dirtelo, ma… Beh, Alex, Justin e Derek vogliono formare una band. E stanno facendo delle audizioni perché mancano degli strumenti… –
– Tuo fratello e I Fighi stanno formando una band e non mi dici nulla?! – la interruppe scandalizzata.
– Volevo farti una sorpresa!... Ma tu sei sempre così cocciuta… Aspetta! Sono le dodici?! – chiese ad un tratto.
– Le dodici e sei precise. Vuoi andare alla caffetteria? –
– Ma no! Ci sono le selezioni!! Dobbiamo andare a vedere! – esclamò trascinando la sua amica verso il teatro.
– Tuo fratello che è al quarto anno spreca l’ora di pranzo per stare con quelli di seconda?? – ribatté Emily.
– Sono I Fighi, ricordatelo! – strepitò Ridley, che tentava di trainare la sua amica alle audizioni.

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