Nella notte

di Kehia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Istanti ***
Capitolo 2: *** Close your eyes... ***



Capitolo 1
*** Istanti ***


La notte incombeva su Konoha

La notte incombeva su Konoha, la notte fresca d'estate, era da poco passata la mezzanotte quando una ragazza arrivò davanti all'entrata del cortile di casa, guardò qualche secondo la scritta sull'insegna: Casa Hyuga.

Entrò poi in casa, vi era solamente silenzio in quest'ultima, tutti dormivano, si levò i calzari per fare meno rumore possibile, li poggiò per terra e salì il piccolo scalino da dove cominciava il pavimento in parquet, sentiva le assi scricchiolare sotto i suoi piedi ed aveva paura di svegliare qualcuno, continuò in punta di piedi ad avanzare avvicinandosi alla sua stanza, quando sentì altri passi, più veloci e sicuri dei suoi svoltò l'angolo e si ritrovò davanti chi mai avrebbe desiderato di incontrare quella notte.

Sgranò gli occhi grigi e si mise dritta facendo un piccolo inchino.

"B-buonasera Fratello-Neji..." Alzò lo sguardo verso il giovane. "Cosa... ci fate in giro a quest'ora?"

La ragazza era evidentemente a disagio, non si era mai trovata in una situazione del genere, alzò timida lo sguardo verso gli occhi del cugino.

"Dovrei farvi la stessa domanda"

Disse lui senza staccare il suo sguardo fermo dalla ragazza.

"Io... io ho dovuto svolgere una missione di livello C"

"Vostro padre è stato informato di ciò" Chiese subito lo Hyuga, Hinata annuì subito con un cenno del capo.

Ciò che ne rimase, fu silenzio, nessuno dei due aveva niente da dire, gli occhi della giovane erano tremanti sotto quelli decisi del ragazzo che continuava ad osservarla.

"Amh..." fece lei tornando a guardare a terra. "Io sarei... sarei stanca... quindi andrei a dormire..."

Il suo sguardo era smarrito per terra, non aveva ancora il coraggio di alzare nuovamente gli occhi per andare a guardarlo ancora, quasi tremava.

Aveva sempre avuto paura a ritrovarsi da sola con lui, da quella volta che aveva provato ad ucciderla, l'aveva sempre temuto e pensò in quel momento che forse ne poteva parlare, forse poteva parlare per la prima volta, sul serio con lui, non avrebbe mai chiesto di essere odiata da suo cugino, non avrebbe mai chiesto di essere definita una fallita da un suo parente, non voleva ancora vedere quell'odio nei suoi occhi...

"Va bene andate"

Aveva detto in quei pochi istanti che lei pensava, dopo di che lei alzò le iridi grigiastre ed incrociò le sue, anche se erano ancora un po' incerte come le parole che avrebbe detto da li a pochi istanti dopo, ma dentro di se era decisa... voleva parlare con lui, non voleva che la odiasse ancora, non lo avrebbe più sopportato.

"Amh veramente Neji..."

Il ragazzo le aveva già voltato le spalle per andarsene ma quando la sua voce lo raggiunse si fermò di scatto voltando solo il capo e guardandola ancora.

"Cosa c'è?"

Aveva chiesto freddo e impassibile, la ragazza prese un respiro profondo e facendo qualche silenzioso passo gli andò davanti, ancora guardandolo negli occhi e disse.

"Mi dispiace.."

Il ragazzo spalancò gli occhi non capendo di cosa poteva essere dispiaciuta la giovane.

"Di cosa vi dispiace?"

Chiese dopo una manciata di secondi.

"Di aver compiuto tre anni... di...di... mi dispiace che voi mi odiate... io non voglio essere odiata da voi, non voglio avere ancora paura di stare da sola con voi..."

Dopo quelle poche e incerte parole vi era stata una lunga pausa, per la prima volta Neji era spiazzato davanti a sua cugina, non sapeva che dire, e non si sarebbe mai aspettato quelle parole.

Lui, anche se apparentemente la odiava, nell'angolo più remoto del suo cuore, le voleva bene, e sapeva che non era colpa sua la morte del padre, sapeva che lei alla fine non aveva nessuna colpa, ma doveva pur riversare il suo odio su qualcuno.

"Perché mi dite questo... proprio in questo momento?"

Chiese ancora dopo che i loro sguardi si erano fissati per secondi che sembravano infiniti, uno a fissare il bianco senza fine delle iridi dell'altra cercando di capire i suoi pensieri, e per la prima volta, senza successo.

"Beh, perché è la prima volta che ci ritroviamo davvero soli, non avrei il coraggio di dirvelo davanti a tutta la famiglia..."

Voleva dire altro, aveva in mente tante parole, ma non sapeva come esprimerle, avrebbe voluto fargli sapere quanto lei soffriva, ma era più difficile del previsto.

Ora che ci pensava, Hinata aveva ragione, era la prima volta che si ritrovavano davvero soli, ma lui non sapeva cosa dire, non sapeva cosa pensare, non sapeva perché lo stava facendo e non capiva se doveva dirle la verità.

"Beh... io...io ho detto ciò che vi volevo dire...e... ora vado a dormire" fece un piccolo inchino tornando con lo sguardo a terra "Buonanotte..."

Si voltò e cominciò a camminare.

Tutto successe in un istante, giusto il tempo per lei di sgranare gli occhi e di capire che cosa stava succedendo , ma quell' istante le sembro durare secoli e secoli, come se fosse tutto a rallentatore, nel buio della casa, solamente loro due erano presenti, nel silenzio che si era creato durante la notte.

Cosa stava succedendo in quel piccolo istante?

Aveva sentito qualcosa attorno alla propria mano, avvolgersi forse per fermarla, per non farla fuggire...

Di conseguenza aveva sgranato le iridi grigiastre, lasciato lo sguardo fisso nel vuoto... ed ancora... successe tutto in un istante...

FINE 1 CAPITOLO

Salve^^ Ecco la mia prima ficcy a capitoletti, capitoletti per modo di dire perché saranno solamente due XD

Immagino abbiate capito cosa potrebbe succedere dopo, o se non l'avete capito aspettate un pochetto che scrivo il continuo, è vero che in questo chap non è successo niente, perché appunto succederà tutto quanto nel secondo che sarà anche l'ultimo ^^

spero vi sia piaciuto!

Ah e un altra cosa, volevo ringraziare tutti colore che hanno recensito alla mia prima ficcy "sei felice?" sono contenta che sia piaciuta, spero di aver fatto meno errori grammaticali qui ^^'

Hinata-chan.

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Capitolo 2
*** Close your eyes... ***


La mano di lui aveva afferrato la sua

La mano di lui aveva afferrato la sua, senza cattiveria, senza odio, era stato un gesto quasi istintivo.

La voleva fermare, non voleva lasciarla andar via, gli occhi erano fissi su di lei ed ancora la sua mano grande e forte, avvolgeva quella morbida della ragazza, gli occhi sgranati si era voltata verso di lui e si era ritrovata più vicina di quanto si sarebbe mai aspettata al giovane, era lui che l'aveva attirata a se con una piccola e leggera spinta della mano che la teneva.

Ancora, altri istanti interminabili e fissarsi l'un l'altra negli occhi, quegli occhi tanto simili, ma in fondo così diversi.

Quelli di lui, sicuri e profondi, nascondevano dentro di loro tutta la sofferenza che portava per colpa del sigillo maledetto marchiato sulla sua fronte.

Quelli di lei, timidi e sensibili, portavano dentro il peso della capostipite del clan.

Soli in mezzo al nulla, loro come il Tao...

Lo Yin e lo Yang, appartenenti a stesse culture... ed in fondo gli esatti contrari, alla fine avevano solamente la famiglia in comune, bianco e nero, uomo e donna, forte e debole... amore e odio...

Ma come si diceva, e come è stato dimostrato... gli opposti si attraggono...

La giovane Hyuga non era stata in grado di pensare, forse era la vicinanza così stretta al volto del ragazzo, forse era il contatto fisico che in quel momento stavano subendo, i loro corpi erano praticamente appiccicati... i loro petti sembravano una sol cosa, il suo schiacciato e quello di lui forte e ampio andava ad attutire il dolce colpo.

Fu in quel momento, che per la prima volta Hinata, vide gli occhi del cugino tremare sotto i suoi, non capì il perché, ma sentiva che per la prima volta, dopo lunghi quindici anni il suo sguardo mostrava qualcos'altro oltre che a odio... era qualcosa di diverso, che mai aveva visto nei suoi occhi, e non sapeva descriverlo, forse era dolcezza... forse tenerezza... ma verso di lei? Perché? Dopo tutti questi anni che l'aveva odiata... perché?

Non ebbe mai una risposta alle domande che si era posta in quei piccoli istanti, ma ciò che ne giunse dopo fu oltre alle sue aspettative.

Automaticamente la sua mano libera, la sinistra andò a poggiarsi sulla spalla di Neji.

Nel silenzio della grande casa, nel buio del corridoio, scoccò una scintilla, chiusa in un piccolo istante che in quel momento bruciava nel cuore di uno di loro per poi essere passato all'altra tramite quello sguardo profondo, tremante e intenso il quale trasmetteva alla ragazza quella sensazione mai provata ed indescrivibile che mai avrebbe saputo spiegare a parole, sentiva sempre più i loro visi avvicinarsi, il suo respiro leggero ed insicuro a sfiorarle il viso, in fondo al cuore aveva percepito nel buio della notte, forse un fuoco che cominciava ad ardere... forse finalmente aveva trovato una definizione...: Passione.

Lui le si stava avvicinando ancora e l'unica cosa che si poteva udire era il battito forte e irregolare dei loro cuori.

Poche parole poi aleggiarono nell' aria per arrivare velocemente all'orecchio di lei, facendola sentire più leggera che mai.

"Non vi ho mai odiato... Hinata..."

Non se ne stupì, o forse non ne ebbe il tempo, subito dopo quelle parole l'altra mano del ragazzo andò sulla sua schiena all'altezza dei reni, portandosela ancora più vicina, ancora più vicina... ancora più vicina...

Fino ad azzerare la distanza che li divideva, fino ad unire le loro labbra in un bacio all'inizio innocuo, all'inizio insicuro... e man mano che tutti e due si rendevano consapevoli di ciò che stava succedendo, fra le loro labbra si accese un fuoco ed il bacio divenne pieno di passione, più movimentato ed i loro respiri sempre più pesanti.

Neji fece qualche passo andando a portare la ragazza fino a schiena al muro senza mai staccarsi dalle sue labbra.

Troppo soffici e morbide, anche se poco esperte, così belle da poter baciare, avrebbe desiderato non staccarvisi più, avrebbe desiderato che fosse tutto infinito... avrebbe desiderato qualcosa di impossibile.

Lei aveva chiuso gli occhi nell'istante in cui le aveva sfiorato la bocca, aveva indietreggiato capendo subito le sue intenzioni, e adesso era lì, poggiata al muro, consapevole di cosa stava succedendo, consapevole che forse era sbagliato, consapevole che stavano compiendo un atto proibito, erano parenti, non doveva succedere questo fra loro... ma ciò che l'uno provava per l'altra era più forte di un legame di famiglia.

Ma come tutte le cose, come ogni singolo attimo, come i mesi o gli anni... niente era infinito e non vi fu un eccezione per il loro legame temporaneo tramite le labbra...

Quando si divisero però nessuno dei due aprì gli occhi, come per sperare che se li avessero tenuti chiusi, non sarebbe mai finito.

Lui appoggiò la propria fronte su quella della ragazza sentendo il suo cuore battere veloce, il suo respiro affannato, poteva persino percepire il calore delle sue labbra.

"Hinata io..."

Tentò in un debole sussurro orecchiabile solamente da chi gli stava vicino, ma non disse altro, l'indice della mano sinistra della ragazza andò a posarsi leggero e dolce sulle labbra di lui.

"Non dite niente per favore"

Sussurrò accennando ad un sorriso non visibile a causa degli occhi chiusi.

La mano passò dalle labbra fino alla guancia sinistra, andò ad accarezzarla lentamente.

"Posso sentire il vostro calore sotto la mia pelle..."

Ci fu un altra pausa dalla quale calò uno strano silenzio, poi la ragazza parlò ancora.

"Vorrei... che tutto questo... durasse per sempre..."

Una terza lunga pausa invase l'ambiente, in quel frangente la passione era svanita, ora l'atmosfera, era piena di tenerezza...

"C'è invece qualcosa... che vorreste voi?"

Domandò, tutto quanto in un sussurro, dolce e veloce, some un soffio, ed il ragazzo non ci pensò due volte a rispondere.

"Io... vorrei... vorrei... vorrei potervi baciare ancora"

La richiesta fu esaudita in pochi istanti. Hinata staccò la mano, che era ancora avvolta nella sua ed andò a prendere il viso del ragazzo fra le mani, alzò le spalle, e questa volta fu lei a prendere l'iniziativa, ma le loro labbra si incrociarono più volte più lentamente più dolcemente e quando infine tutto finì quando fu lui ad accarezzarle il viso... Neji disse.

"Vi prego... ditemi che... quando aprirò gli occhi... voi sarete ancora davanti a me... e che non sto sognando..."

Lei nel frattempo aveva riaperto gli occhi, quella fu un affermazione inaspettata, ma sorrise ancora, sorrise dolcemente prima di dire, per la prima volta dandogli del tu.

"Puoi aprire gli occhi perché è tutto vero... sia le nostre azioni... sia..."

Ma non fu lei a finire la frase, al posto suo lui intervenne.

"Sia l'amore che da tempo nutro per te"

Aveva detto riaprendo gli occhi.

"Sei la luce che mi sveglia al mattino, la ninna nanna che mi culla nel mio sonno, sei l'unica che voglio al mio fianco... e se per colpa della famiglia non sarà possibile... la mia vita non avrà più un senso... se questo non è un sogno allora ti prego... dimmelo adesso... dimmelo Hinata ti prego... dimmi cosa provi per me... ti prego..."

Lo aveva osservato mentre quelle parole, dolci come non mai, le colpivano il cuore come dolci saette e la elettrizzavano accrescendo ciò che sentiva.

"E' tutto vero Neji... Ti amo..."

FINE

Eeeeeeeee come promesso ecco il secondo chappyyyy!!! ho dovuto scriverlo subito dopo le minacce della cara Starfish quindi mi sn data da fare =^0^=

Ringrazio Ginny per i complimenti ed anche Starfish (comunque l'idea di essere scuoiata viva non era male XD)

ancora grazie a tutti quelli che hanno letto e spero mi lascerete dei bei commentini per questo secondo chappy^^

E adesso un piccolo avviso per la mia prossima ff

Sarà una one-shot su hinakiba o meglio una what if (e se invece di naruto fosse stato kiba a vedere camminare hinata sull acqua, cosa sarebbe successo?) lo scoprirete mooolto presto^^

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