Non dire nulla

di arib
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Didone ***
Capitolo 2: *** Enea ***
Capitolo 3: *** Sicheo ***



Capitolo 1
*** Didone ***


  NON DIRE NULLA 

Didone  


Io son Didone e piango amaro destino di crudele morte. Un troiano fu causa delle mie pene, già giunto all'antro di Ade.


Me misera anima spersa vago in regno estraneo dopo aver visto partire ogni speranza sulla nave salpata su imposizione divina.
  Tradita son morta tradendo me stessa, piango la mancanza di un vagito che nell'attesa si sarebbe avverato in culla. Deplorevole atto mi macchia di colpa devastante. Non rimpiango mia morte, ma la morte di un figlio mai nato, che avrebbe rianimato di caldo conforto me stessa sfibrata.


Crudeli gli dei non mi hanno mai amata. Vedova mi hanno voluta due volte giacché di molti anni hanno derubato mio marito Sicheo, ancora troppo giovane per giungere agli inferi; troppo presto mi hanno strappato Enea, che perfido persecutore di pietas ha reso vedovo il mio cuore. 


Ebbene l'ho amato, il figlio di Venere, che di me ha fatto ristoro.
  Ora non più.
Lui ha infranto ogni mio sogno; reo dell'assassinio di nostro figlio è a me resosi odioso. In lui ragione per cui io sfuggo l'anima del mio primo marito, colpevole d'aver tradito il talamo che a lui mi aveva unita.


Con quali occhi potrò mai accostarmi al mio Sicheo? Temo suo sguardo in cui pavento accusa, forse condanna. Se m'amava, come può amarmi, ora che piango per il figlio di un altro?


Non hanno valore le mie lacrime di rimpianto, forse ancor meno di quelle incerte con cui ho intriso le vesti di Anna.


Enea, depreco il tuo nome, disdegno la tua stirpe e segno di uguale dolore il tuo futuro cammino. 


Pago il fio del mio peccato in una devastante solitudine che corrode la mia mente.


NDA: Altro trio letterario per la Challenge Amor, ch'a nulla amato, amar perdona - II edizione. Questa volta ognuno avrà il suo spazio, press'a poco uguale.  
Come sempre commenti, consigli, critiche sono graditissime!
Grazie di aver letto
Arianna

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Capitolo 2
*** Enea ***


  NON DIRE NULLA

Enea  


Didone, quale pallida imitazione del tuo corpo mortale pari essere. Un animo inquieto si cela nei tuoi occhi che paiono, vuoti, splendere di lacrime amare. 

Mi duole vederti torturata e algida. Pari essere di ghiaccio, quando tua morte è stata narrata di fiamme. Ho il rimorso di averti abbandonata; in questo lasso di tempo ho sentito la mancanza del tuo profumo, del gusto delle tue labbra.

Sapevi, però, che ero legato ad altro destino, non ti ho tradito come tu credi. Fallace pensiero ti anima, mia confidente. Che almeno ti sia di consolazione il sapere che ti ho amato fin tanto che mi è stato lecito, che il tuo conforto ho saputo apprezzare.
Altrove mi guida il sacro Fato, destino più grande di me devo inverare.

Perché non parli, mia dolce amata? Una statua appari nella tua effimera essenza. Mi punisci con questo tuo silenzio, ma è crudele spirito, il tuo, se non comprende i miei doveri.
Non vedi che sono armato di un volere che non è solo mio? Se avessi potuto sarei rimasto nella mia bella Troia. Duro e aspro è il mio cammino. 

Non mi guardare con occhi colmi d'odio, conosco il tuo tarlo, ha la stessa nascita del mio. Anche io soffro l'aver tradito la madre del mio unico figlio, ma quando Cupido s'incapriccia, a nulla vale anche il solo tentare di porre resistenza.

Fuggi da questo ultimo incontro; è la tua prima reazione. Didone, avrei sperato in altro tipo d'addio: io non ti porto rancore.


NDA: In realtà non amo molto Enea, ma Virgilio lo dipinge ancora più insensibile di quanto a me paia. D'altra parte il suo essere pius è un'incombenza per il quale non posso che compatirlo. Anche se, di certo, con Didone non fa buona mostra di sé.
Davvero, se commentaste mi fareste piacere: non è necessario inventare chissà che, è la vostra opinione che mi preme, in qualunque modo sia espressa.
Grazie per aver letto
Arianna

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Capitolo 3
*** Sicheo ***


  NON DIRE NULLA

Sicheo


Mia sposa, giammai avrei voluto stringerti ancora nel fiore degli anni, avrei preferito accostare alle labbra una fronte di rughe. A lungo ti ho desiderata in sogni di veglia, non avrei immaginato che Ade udisse i miei infelici sospiri e ne avesse pietà.

Scaccia le lacrime dalle tue ciglia sottili e torna a splendere del tuo felice sorriso.
No, mia cara, non nascondere il volto nel mio petto, non di conforto al  tuo dolore voglio che sia questo gesto. Guardami senza timore, come mi avresti accolto se quell'infausto giorno fossi tornato. Ecco, piega gli angoli delle labbra e mostrami la fossetta che amo tanto osservare. 

Non dire nulla, mi piace quando taci e il tuo silenzio mi parla con intimità più profonda. 

Non ti mento proclamando una gelosia inesistente, essa è connaturata in me da quando mio nipote, tuo fratello, mi ha strappato a mortale esistenza in cerca di maggiore potere.
Solo per me sei metà, anche la dispettosa dea dell'amore, orditrice di inganni, lo sa. Non chiedere perdono per un sentimento che non è una colpa. Viva non ti avrei desiderata vedova in fiore, meritavi uomo migliore del tuo traditore. 

Stringi la mano che ti porgo, non vi è alcuna ragione nel tuo voler essere remissiva. Alzati e come compagna vivi con me in questo nuovo confine.

Amaro destino il nostro, mio amore, fortuna migliore ci attende nell'Ade.


NDA: Ecco l'ultimo capitolo, quello che in assoluto preferisco. Forse sarà che da sempre preferisco Sicheo. Accoglie la moglie che prima gli si era negata in paralisi, ma non può fare a meno di far sorgere una punta di gelosia al pensiero, nonché di astio verso il traditore della moglie.
Grazie a tutti quelli giunti fin qui.
Arianna

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