Forever's gonna start tonight.

di Hylaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tell me a lie. ***
Capitolo 2: *** You're impossible to resist. ***
Capitolo 3: *** Smooth Criminal. ***
Capitolo 4: *** If you play, you play for keeps. ***
Capitolo 5: *** I know that we gon'be alright. ***
Capitolo 6: *** Liar that's what they keep calling me. ***
Capitolo 7: *** Do it like a dude. ***
Capitolo 8: *** It's not easy to forget. ***
Capitolo 9: *** The one you wanna be. ***
Capitolo 10: *** Part of me. ***
Capitolo 11: *** A game of lies. ***
Capitolo 12: *** Give your heart a break. ***
Capitolo 13: *** Flames of revenge. ***
Capitolo 14: *** This could be real. ***
Capitolo 15: *** I hate being the fake one. ***
Capitolo 16: *** Catching feelings. ***



Capitolo 1
*** Tell me a lie. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo uno.
____________
Tell me a lie.
 






Sente il rumore dei freni della metro sfrigolare caldo sulle rotaie e sorride guardando il vagone fermarsi. Cerca fra lo scalpiccio disordinato dei passeggeri, un’imperfezione, un particolare lasciato al caso.
Il vento provocato dal fermarsi della metro scosta lievemente la gonna del vestito che la ragazza indossa, lasciandole un lembo di pelle scoperta, che subito lei ricopre premurosa.
 Nessuno sospetterebbe mai dei suoi occhi sinceri e dei suoi capelli pettinati, nessuno se l’aspetterebbe mai. E’ brava a essere chi non è del resto.
Le persone le passano accanto tranquille, qualche ragazzo posa gli occhi sulle sue gambe , altri invece non la guardano minimamente.
Nota un portafoglio rigonfio di banconote uscire dalla tasca di un ragazzo dai capelli scuri, sicuramente un ragazzo che abita nei quartieri alti, si vede persino dalla pelle nera anticata della sua giacca. Osserva maliziosa i lineamenti di quel viso che le pare vagamente ambrato, colpa di quelle luci della stazione. Sorride all’idea di dover rubare a un ragazzo con cui, a prima vista, ci  avrebbe provato.
Si avvicina velocemente alle porte scorrevoli del vagone e anche al ragazzo , che ignaro dei pensieri della ragazza sorride tranquillo. Gli occhi blu della ragazza percorrono i visi di quel posto così piccolo e così affollato per veder se c’è qualcuno di più adatto a cui rubare, se magari si è persa una preda migliore, ma si rende conto che solo il moro davanti a sé quello giusto. Si accapiglia  per trovare un modo non troppo diretto  per riuscire a infilargli una mano nella tasca e prendere quelle sterline che tanto bramava.
Sospira e si guarda la punta delle scarpe, la sua borsa di cuoio con delle frange viene sbatacchiata qua e là .
E’ la prima volta che non sa cosa fare dinanzi a un furto, ma le idee per rapinare quel ragazzo in quel momento scarseggiano.
Così decide di usare la tattica più stupida di tutti. Aspetta che la metro freni per riuscire a toccare quel portafoglio e sfilarlo dalle grinfie del moro. Sente già nelle sue mani la leggera ruvidità delle banconote scorrerle sui polpastrelli, ne sente il profumo, ne sente il valore soprattutto.
Vede la metro rallentare e capisce che quello è il momento. Si fa stretta fra quella marea di gente che occupa i pochi metri quadri del vagone e non a caso si mette accanto al ragazzo che le sorride gentile. Fa finta di sbattere contro il ragazzo e mortificata soffia uno ‘scusami ‘ mozzato.
-Non c’è problema.- risponde pacato il moro.
Sente la freddezza del cuoio farsi spazio nel suo palmo e rapida infila il portafoglio nella sua borsetta. Mentre sorride maliziosa e contenta del suo affare la metro si ferma improvvisamente  e va a sbattere davvero contro il petto del ragazzo. Aspira con le narici la fragranza che il corpo davanti a sé emana, vaniglia e tabacco. Sorride la ragazzo dagli occhi di cioccolato e rimane quasi estasiata da quel colore così  profondo e preoccupato.
Tutto in quel ragazzo è una contrapposizione , dal suo profumo ai suoi occhi. Rimane per qualche breve attimo ancora sul suo petto, ma abbassa subito lo sguardo mentre quei due occhi le rimangono impressi dentro la sua mente
–Scusa ancora-  dice questa volta, con fare più convinto.
– Non c’è di nuovo problema.- dice soffocando una risata.
Prima di fare altre cazzate decide di scendere.
Sente però dietro di sèi passi affannosi del ragazzo.
‘Merda’ pensa impaurita.
-Ehy- urla la voce del moro
- Ehy- ripete ma lei continua a camminare per i corridoi che conducono all’uscita.
- Ti è caduto questo.-
Sospira e si volta verso di lui, notando però criticamente che non stringe nulla in mano.
Vede il ragazzo avvicinarsi vertiginosamente ai suoi occhi blu mentre viene perforata da parte a parte. Le prende il polso e l’afferra saldamente. I
l pensiero di sentirsi nel posto sbagliato, con la persona sbagliata, al momento sbagliato si fa largo dentro la mente della ragazza. Deglutisce spaesata.
-Ridammelo.- esclama fermo.
-Che cosa?- risponde lei amiccando. E’ sempre stata brava a mentire.
-Lo sai benissimo. Ridammelo.-
La ragazza non ostenta paura, anzi sembra più sicura che mai e continua a puntare i suoi occhi dritti nei suoi.
Vede il ragazzo avvicinarsi alle sue labbra.
Non capisce e rimane immobile, impassibile, tremendamente ferma, non rendendosi conto che l’avvicinarsi del ragazzo non aveva come fine di posare le sue labbra sulle sue ma per infilare la mano nella sua borsa.
Tira fuori il portafoglio e lei rimane basita davanti alla sua astuzia, non l’aveva mai beccata nessuno, e di furti ne aveva fatti molti.
–Adesso vieni con me dalla polizia.- dice stringendo ancora di più il polso, facendolo quasi diventare viola.
–Ahia.- sono le uniche sillabe che riesca a pronunciare la ragazza prima dello sguardo inquisitorio del ragazzo.



*



 La ragazza con il cappellino blu prende posto sulla metropolitana. Si guarda distratta i jeans bucati e si sistema la maglia di quel rosso uniforme. 
Guarda attorno a sé e vede sguardi attoniti, forse riguardo il suo modo di vestire, di porsi , di osservare il mondo con disinibizione. Delle ragazze davanti a lei si soffiano frasi nelle orecchie, due ragazzi stanno avvinghiati e un vecchietto legge tranquillo il giornale.
'Bella giornata' pensa infilandosi le cuffie.
Sente la metro rallentare improvvisamente e viene sbatacchiata verso il palo.
–fanculo- sussurra scocciata. Preme il tasto play e tiene il ritmo con la testa. Le due ragazze la guardano e ridono.
Si sistema il cappellino, cercando un po’ di coraggio in quell’ animo stracolmo di sentimenti. Guarda fissa le due ragazze con i suoi occhi blu  e loro sembrano spaventate dal suo sguardo.
Dopo quello che la ragazza ha passato non ha paura di sembrare troppo sicura, diversa, sbagliata. Sa che non c’è nulla di giusto o sbagliato, che c’è sempre qualcosa di buono nel cattivo, e qualcosa di cattivo nel buono.
Porta la sua mano fino alle sue labbra rosse e facendolo scivolare su di esse, alza il suo dito medio con lo smalto nero. Sorride e scende dalla metro.
La scuola dove va è tra i quartieri alti, ragazze con le camicie stirate e ragazzi coi capelli pettinati.
Mastica la gomma alla fragola che disperde il suo gusto fruttato per la bocca.
In compenso è la più bella scuola della città. Pesta il pavimento mentre cammina verso l’uscita e chiude gli occhi lasciandosi trasportare dalle note coinvolgenti della canzone.
Riconosce ogni rumore di quella melodia, ne capisce lo strumento.
‘Mya ha una vocazione innata per la musica, ce l’ha nel sangue.’  Dicevano riferendosi a lei.
Esce fuori e si infila il cappuccio coprendosi da un mondo di ragazze perfette. Vede di sfuggita qualche borsa di marca e qualche sorriso finto.
Ascolta la melodia della musica e si diverte guardando quel mondo, che nonostante tutti i vestiti firmati è il più falso di tutti.
Si toglie le cuffie e il cappuccio. Sospira guardando l’edificio davanti a sé.
La scuola, l’incubo di tutti.  Si toglie anche e il suo cappellino e la sua treccia bionda nascosta nel cappello le scende sulla spalla sinistra. Sospira nuovamente. Guarda attorno a sé spaesata come se non sapesse che direzione prendere.
 
Il moro sorpassa le ragazze che lo guardano ammiccando, sorride di tutta risposta. Sposta lo sguardo su diverse ragazze ed ad ognuna fa un commento al suo amico che muove i riccioli ridendo.
– Sei uno stronzo , Malik.- dice una ragazza con le lentiggini dietro di lui.
–eccola , io scappo- scherza l’amico mentre l’altro scuote la testa.
-Helen- mugugna spostando lo sguardo sugli occhi marroni della ragazza.
– Ti, ti ho visto ieri, perché Zayn?- il ragazzo abbassa il suo capo per fissarsi la punta delle scarpe
– Scusa, non volevo farti del male. –
La ragazza non dice nulla e si limita a fare la sua uscita di scena correndo.
Gli occhi cioccolato del ragazzo si rialzano giusto appena per sentire lo scalpiccio della ragazza per il corridoio.
Si morde il labbro insicuro.
Zayn è il ragazzo più voluto della scuola insieme ai suoi quattro amici, stronzi quanto belli, e , purtroppo, sono bellissimi.
Il moro tesse una tela di emozioni davanti ai suoi occhi rendendoli impenetrabili , se non a chi riesce a decifrarli , e per ora nessuno è riuscito a comprenderli, per quante ragazze ci abbiano provato.
-Party da Sundace.- esclama un ragazzo dagli occhi celesti,Louis. 
– Allora al party chi portate?- chiede l’irlandese, Niall.
Un riccio, Harry, sorride malizioso: - Ho intenzione di portare Alison.- Zayn annuisce, è una delle ragazze più belle della scuola e  alza le spalle in segno di noncuranza .
–non so.-
- ma come il grande Malik non porterà nessuno?- chiede sbalordito un ragazzo coi capelli scompigliati, appena comparso da dietro, Liam.
–Non ho detto che non porterò nessuno, ho detto che non so chi portare , sono troppe. – gli occhi celesti di Louis  ridono.
– troppe? senti ti sfido a portare ehmm- si guarda intorno e indica un cappellino blu.- lei.-
Zayn sorride – Consideralo fatto.-Si incammina verso di lei e lascia  i suoi amici attoniti lì.
Entra in classe sornione, pestando con passo lamentoso le mattonelle: quello che gli piace della scuola sono le ragazze, non i professori, le lezioni o i compiti.
Cerca con gli occhi un posto libero e senza pensarci due volte si ci va a sedere.
E’ accanto alla strana della scuola,ovvero la ragazza col cappellino blu, meglio vincere la scommessa subito, no?
La osserva mentre guarda fuori dalla finestra, mentre tiene il ritmo muovendo lievemente la testa avanti e indietro. Le sorride ma lei non lo vede.
Il moro guarda l’iPod per vedere che canzone sta ascoltando , per poter trovare un argomento su cui intavolare una conversazione. Legge il titolo e spalanca gli occhi, si sarebbe aspettato una canzone heavy metal, invece trova fra quelle lettere un titolo che non si sarebbe mai aspettato: Primavera di Vivaldi. 
Lei si toglie le cuffiette pacata e articola una frase con le sue labbra:
- Come ti chiami?- nota l’espressione del ragazzo corrucciarsi, come per dire: ‘ non mi conosci?’ per poi distendersi a formare un sorriso, era sicura di aver già visto quel viso. – Zayn, Zayn Malik, tu?-
La ragazza ride.
 – Non mi serve nome cognome e data di nascita. Mi chiamo Mya.- gli porge la mano gentile che lui prende.
Le due fini linee rosee sul volto della ragazza formano un sorriso e il moro segue la sua espressione riproducendola sul suo viso. Guarda i suoi occhi struccati, e la gentilezza che traspare dal suo sorriso, sembra una ragazza tranquilla, non strana come la definiscono tutti.
Sciolgono le mani e spostano entrambe lo sguardo alla cattedra, sentendo entrambe il rumore dei libri poggiarcisi sopra.
L’ora passa veloce, fra gli sguardi fuggitivi e finti, ma solo per metà, che i due ragazzi si scambiano, fra le battute stupide sulla prof e qualche sorriso veloce.
-Allora , ciao.- dice la ragazza dagli occhi blu infilandosi il cappellino. – Ciao- risponde il ragazzo abbassando il capo.- Aspetta – dice il moro. 









*spazioautrice*
Tadà! ecco la mia prima fanfiction. ok, fa abbastanza schifo, ma è sbagliato non provare , quindi ci provo. (?)
Allora l'inizio della storia può sembrare un po' ambiguo, ma si capirà tutto quanto alla fine. Ho in mente questa storia da un mese e oggi ho finalmente deciso di pubblicarla, mi scuso se è brutta, c'è qualche errore grammaticale o robe varie, spero che vi sia piaciuta. Ora voi prego rendete una ragazza felice e recensite, magari scrivendo anche cha fa schifo, almeno posso migliorare. Grazie per aver letto. :)
xxx -Ale 

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Capitolo 2
*** You're impossible to resist. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo due.
____________
You're impossible to resist.
 






 


-C’è una festa questo sabato, ti andrebbe di venirci con me ? –
La ragazza osserva la sua espressione e ride: - numero uno. Non mi hanno invitata, numero due. se vuoi una troietta guardati in giro, sono ovunque , sotto la prigione dell’uniforme hanno già pronti i vestitini. – si avvicina alle sue labbra – pensavo fossi più bravo.- dice e si stacca dal viso ambrato di Zayn.
- beh, allora mettiamola così, posso chiederti di uscire?- Gli occhi blu della ragazza sorridono, sembra sincero, mentre prima le sembrava solamente falso.
-Allora potrei rispondere di sì.- il rgazzo le sorride: - che ne dici di domani alle quattro davanti a scuola?- nota un sorrisetto malizioso spuntare sulle labbra del moro.
- A domani. – risponde a ragazza allontanandosi. Sa già che andrà alla festa con lui ma in quel momento non se ne cura pensa  ogni secondo che quei lineamenti li ha già scoperti da qualche parte. Anche nel ragazzo volteggiavano pensieri attorno a quel viso, che gli pareva tanto familiare. Ora il suo problema però era un altro: riuscire a portarla alla festa.
Decide di mentire e si avvicina ai suoi amici:
- fatto.- urla sfidando Louis.
–Ora tocca a me, vediamo chi potresti invitare..- si guarda in giro e vede una ragazza con gli occhiali, sicuramente una secchiona e la indica.
– Lei.- Louis lo guarda con gli occhi spalancati , ma trasforma subito la sua espressione in una di sfida – Alziamo la posta.- dice. –Devi portartela a letto.-
 -Facile come bere un bicchier d’acqua.- risponde Zayn malizioso e preoccupato.
In quell’ istante Mya passa silenziosa e sente tutto.
Sente la sua calma lacerarsi, vorrebbe mandare tutto all’aria, ma sa che la vendetta servita fredda è più saporita. Si divertirà sicuramente domani,sabato, e tutti i giorni che usciranno, il moro poteva star certo di una cosa: non avrebbe mai nemmeno sfiorato con le labbra quelle di Mya.Lo farà morire. Era la sua specialità prima di tutto quello che era successo.
In tre  anni quant’era cambiata, prima della separazione dei genitori era una ragazza tanto serena, ma quando sua mamma aveva fatto i bagagli e suo papà cominciato a portarsi a letto alcune sue amiche, l’espressione tranquilla che caratterizzava il suo volto era scomparsa. Per lei tutto era pronto a ricadere di nuovo, sapeva che sarebbe potuta tornare in collegio di lì a un secondo e stava attenta ai suoi movimenti, a tutto ciò che la circonda.
 Si era costruita una maschera da ragazza cattiva con quei jeans strappati, con quei cappellini e le collane coi teschi, ma il suo stile era un altro, era quello delle ragazze di quella scuola, che tanto odiava perché le ricordavano la vecchia lei.
Era la più popolare della scuola, tutti i ragazzi le cadevano ai piedi, e la situazione che invece si era venuta a creare nella nuova scuola non le piaceva affatto. Tanto un anno e sarebbe scomparsa da quel quartiere, doveva solo aspettare di diventare maggiorenne e sarebbe scappata via.
Pensa un secondo al profumo del moro e si ricorda di aver già gustato quell’aroma con le sue narici, ma non riesce ad abbinare il profumo alla persona, ma subito dopo si sente stupida a pensare ad un ragazzo a cui di lei fregava veramente poco.
 
 
Zayn si siede al tavolo con i suoi amici che giocano a tirarsi il cibo. Succhia con la cannuccia la coco-cola che si è comprato e che Niall vorrebbe subito rubare. ‘Lasciamene un goccino’ dice sempre,
‘che ingordo’ pensa ridendo Zayn.
Il moro sposta il suo sguardo verso Mya che se ne sta seduta al tavolo da sola, con il suo pranzo , mentre continua imperterrita ad ascoltare la musica. Sembra quasi che le cuffiette e lei vivano in simbiosi. La osserva silenzioso, cogliendone anche il singolo movimento, ma non si rende conto del particolare più importante, si è accorta del suo sguardo su di lei così gli sorride serena, per poi concentrarsi nuovamente sul suo pranzo.
Zayn si sente stupido.
‘La devo solo invitare ad una stupida festa per vincere una stupida scommessa.’ E scuote la testa deglutendo i sentimenti che stava sentendo, nascondendoli dalla realtà.
-Senti questa – dice Harry ridendo mentre Niall addenta una coscia di pollo. – uno dino due dino tre dino, cosa sto facendo?- chiede e Niall lo guarda contrariato. Liam si avvicina ai due e smonta la battuta di harry: - Il contadino.-
Harry infuoca il suo sguardo per Liam mentre Niall ride, sia per lo sguardo di harry che per la battuta.
Zayn sorride davanti alla scena.
 
Mya non capisce perché Zayn la stava fissando con così tanta intensità, non era una scommessa?  Si guarda i capelli cercando di distrarsi dai suoi stessi pensieri, è sicura al cento per cento di averlo visto da qualche parte al di fuori della scuola.
Vede le sue amiche arrivare e sorride contenta.
-Bella Cole! Ciao Shar! –
Loro rispondono al saluto annuendo, devono dirle qualcosa.
-Che succede?- Sharon la guarda attraverso la montatura dei suoi occhiali che nascondono due occhi nocciola mentre Nicole scuote i capelli marroni con  riflessi rossi  che le contornano il viso.
-Allora hai presente Allison?- Le guarda mentre sono eccitate nel raccontarmi del nuovo pettegolezzo.
–Eh, che ha fatto?- chiede acida. S
haron la guarda male:- Harry Styles ha intenzione di invitarla alla festa di sabato..-
-Ah, che gran figata.- dice sorseggiando la fanta. –Dopo questo pettegolezzo penso di poter morir felice- 
Nicole la guarda : - E tu qualche invito? -
- Sì , da quello là- muove il capo. – Zayn Malik.-
Le due ragazze davanti a lei spalancano gli occhi. –Stai scherzando spero?E' un figo della madonna!  E che gli hai detto?-
- Che ci devo pensare.-
Sharon sposta il suo sguardo verso il tavolo di quei tanto amati cinque ragazzi e si ferma soprappensiero su Louis.
–Siamo nel ventunesimo secolo , puoi chiederglielo se gli va di venire con te.- sussurra Mya mentre Nicole annuisce.
-Scusatemi, ma ho biologia ci vediamo dopo- urla nel frastuono della mensa. Le due amiche sanno che sta andando a teatro per rilassarsi un po’.
Così annuiscono e la salutano.
 
 
 
- Che ne dite di una gita al pub?- chiede Liam.
–Andiamo.- risponde prontamente Harry.
– Beh, di corsa  direi .- sputa Zayn subito.
I cinque amici si dirigono veloci verso il pub, come se fosse una questione di vita o di morte, ma Zayn sembra distratto, da quei due occhi blu. ‘Diavolo, sei Malik, Zayn Malik, come puoi pensare ad una ragazza per più di venti minuti.’ Bisbiglia fra i suoi pensieri.
- Tutto bene Zayn?- chiede Harry.
– Certo, certo.- risponde ma l’amico non sembra soddisfatto.
Scendono dalla macchina e ognuno di loro ordina una birra. 
Harry guarda attorno a sé con i suoi occhi verde brillante, cerca qualche ragazza da rimorchiare, per divertirsi un po’ nei bagni di un pub di  periferia. Trova sulla sua linea i sguardo una mora con degli shprts, che invitano il riccio ad osservarne le gambe e il fondoschiena. Non sa nemmeno lui il motivo, ma non ha voglia di andare lì, con una frasetta già fatta  e rimorchiarla, forse per il semplice fatto che sa di poter riuscire. Harry è sempre stato un ragazzo enigmatico, a volte un po’ lunatico, ma diciamo che alle ragazze non interessa, come a lui non interessa sapere qual è il loro colore preferito, a lui interessa ben altro delle ragazze. Ma in quel pomeriggio di un mese che equivale l’altro non ha semplicemente voglia di gettarsi addosso alla prima ragazza che capita. Se ne sta lì con una birretta ghiacciata in mano a osservare col suo sguardo quel luogo.
-Harry, tutto bene?- chiede Zayn imitando l’amico, riproponendogli la domanda di pochi attimi prima.
– Certo, certo.—risponde pacato.
Zayn cerca di capire cosa frulli per la testa dell’amico senza buoni risultati, così per pigrizia posa anche lui lo sguardo sulle due gambi fini della ragazza in shorts. – Harry, io vado dalla mora laggiù, i vediamo tra una mezz’retta – esclama Zayn rompendo il silenzio nel tavolo.
 
‘ODDIO!’ urla Mya rompendo il silenzio profondo di quel teatro. Raccoglie i suoi spartiti disordinati che sono per tutto il palco, perché nessuno l’ha svegliata?
le sue amiche perché non la sono venute a cercare.
 Guarda l’orologio frettolosa , le 5:30, ha solo trenta minuti, 1800 secondi per arrivare in tempo all’allenamento.
Corre fuori dalla scuola dove i bidelli stanno pulendo, e la guardano sorpresi, un’alunna, coi capelli scompigliati, una faccia da zombie e cinquanta mila fogli stropicciati non sono una cosa che si vede tutti i giorni.
Soprattutto in orario extrascolastico. Corre ancora più velocemente verso il cancello e la treccia che aveva fatto con tanta cura se ne va al diavolo, insieme alla sua tranquillità.
Arriva alla fermata col fiatone, vedendo l’autobus che se ne va. ‘stai calma, stai calma’ si ripete riprendendo fiato, mentre le monta la rabbia.
 
Zayn esce dal bagno seguito poco dopo dalla ragazza con gli shorts e tranquillo si va a risedere fra i suoi amici.
– Che è successo nel tempo in cui il grande Malik è stato via?- Gli amici ridono.
– D’ora in poi, se sei così grande ti chiameremo Zayn Magno.- Le risate si fanno più forti , anche perché quella di Zayn si fa spazio tra le altre risate degli amici.
Niall guarda l’ora. – Ragazzi è tardissimo!- urla mentre gli altri lo guardano assonnati.
– Sono le sette e mezza. – tutti spalancano gli occhi.
– Gli allenamenti.- dice Liam passandosi una mano sulla guancia. –
Si alzano tutti e cinque contemporaneamente e corrono via dal pub. Appena varcata la soglia dell’uscita si rendono conto di non aver pagato, così, non perché i soldi non li avessero corrono , ridendo mentre il direttore del pub, un uomo grassottello con i baff lunghi li insegue .
Si divertono da matti correndo per una stradina di Londra , avvolta dal fumo, si sentono un po’ i protagonisti di un film d’azione , il che li fa correre ancora più veloci.
Louis controlla che il gestore del locale sia lontano e urla:- Basta , non ce la faccio più- - E poi ci si chiede perché Lou sta in porta.- esclama Harry, ma Liam subito lo corregge: - No Harry, questo è il peso degli anni.- ridono tutti e quattro mentre Louis li incenerisce con lo sguardo.
Zayn guarda la palestra. – Siamo arrivati- dice sollevato. – Ma mi sa he dobbiamo cambiare pub.- ridono mentre entrano nell’edificio.








*spazioautrice* 
Ecco il mio secondo capitolo. E' quello di transizione, in fondo non succede nullla di speciale, ma credo che sia carino, o almeno spero che anche voi lo troviate così. Allora nel rpossimo capitolo succederanno un sacco di cose ma non voglio anticiparvi niente, ma ci sarò da divertirsi. Vi dico solo che Mya fa kickboxing nella stessa palestra delle cinque carote AHHAHA Detto questo ringrazio tutti quanto per le recensioni, e spero che recnsiate nuovamente , solo per dirmi, 'FAI SCHIFO' almeno sarebbe una recensione :') 
xxx - Ale 

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Capitolo 3
*** Smooth Criminal. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo tre.
____________
Smooth criminal.
 






 

Mya finisce di raccogliersi i capelli biondi in una coda di cavallo.
Sente le note della melodia che sta ascoltando dipingersi sulla tela dove sono disegnate tutte le sue canzoni preferite.
Lei vive con le cuffiette, forse le danno sicurezza o forse solamente perché le piacciono , ci sono cose che non si possono spiegare e questa era una di quelle.
Fa scappare per sbaglio qualche parola della canzone e le ragazze nello spogliatoio la guardano contrariate. Ma tanto sa che lei è l’unica non oca lì dentro, sa di essere diversa, sinceramente, le fa anche piacere.
Attraversa con passo deciso lo spogliatoio , tentando di non incontrare gli sguardi delle ragazzine e decide di togliersi le cuffiette.
-Meadles.- sente chiamare il suo cognome e si volta di scatto.
Scruta con gli occhi blu quelli scuri della ragazza di fronte a sé. Ne nota i lineamenti dolci e la carnagione ambrata.
-Morgan.- ringhia.
Tra le due non è mai corso buon sangue, forse perché rappresentano i due mondi  della scuola,  una quello perfetto, l'altra quello  strano.
-Ho sentito che Malik ti ha invitata al party di Sundace. –
-Le voci corrono eh.- risponde acida.
Gli occhi della mora attorniate da tutti quelli delle amiche trapassano Mya da parte a parte.
- Anche su di te, nemmeno io lo pensavo possibile.- sghignazza arida. – Non accettare.-ordina seria.
-Che c’è, ti dà fastidio il fatto che non ti abbia invitata? io non me ne meraviglierei più di tanto. - domanda sarcastica la bionda.
La mora si alza in piedi e sovrasta di qualche centimetro Mya, che però non si pone alcun problema rispetto alla sua altezza.
Sa benissimo che Zayn l’ha invitata solo per una scommessa ma gioca lo stesso.
Barando ma gioca.
-No, solo che mi sembra un po’ strano.-
-Il cuore ha mille ragioni che la ragione non conosce.- risponde sorridendo ironica la biondina.
-Stai attenta Meadles.- dice acida vedendo Mya uscire dallo spogliatoio.
-Addio Morgan.- risponde ancora più acida Mya.
Scrocchia le ossa del collo ed esce dalla porta per dirigersi verso la palestra vera e propria.
Vede le ragazze nelle sale da ballo ballare con la musica palla e muove la testa a tempo, le piace ascoltare la musica, la diverte .
Guarda attraverso le finestre che danno sulle sale e tova la sua: kickboxing.
Oggi la sua amica Jay non c’è per cui la lezione se la dovrà fare da sola, certo non è il massimo ma non può farci nulla.
Entra nella palestra con tutti gli sguardi dei ragazzi addosso.
 
 
Zayn non può fare a meno di pensare a come la maglietta rossa attillata doni al viso di Mya.
E non solo al viso.
Oggi è il giorno dove fanno 'fisico' e vanno in palestra a fare l’allenamento, ogni martedì è così dopotutto ma non aveva mai guardato la biondina o, se l’aveva fatto non le aveva mai dato peso.
Tira un altro pugno al sacco con una pazienza sbiadita, non ha già più voglia di allenarsi, ma se è nato tutto come una scommessa perché pensa tanto alla ragazza?  
Non è la prima su cui scommette con i suoi amici, ma ha qualcosa di diverso, e lo infastidisce.
Lo infastidisce il fatto che stia ancora pensando a lei in realtà.
Harry si avviccina all’amico per soffiargli una frase all’orecchio.
-Allora non sei triste perché hai invitato la biondina, mi sembri persino gasato all’idea.-
Zayn incenerisce Harry con lo sguardo
-Non dire cazzate.- sputa offeso.
-Sempre troppo orgoglioso.- gli accarezza la guancia ironicamente e Zayn continua a colpire il sacco da boxe ridendo, e se avesse ragione?
Scuote la testa. No, non a lui, non gli può piacere davvero una ragazza.
Sposta lo sguardo verso Mya che sta colpendo anche lei il sacco da boxe, forse con più rabbia di quanto il moro, e lei stessa, si aspettasse.

Nella testa di Mya passano pensieri riguardo agli sguardi che Zayn le riserva, e agli altri sguardi che anche lei lancia.
‘E’ una scommessa ‘ si ripete colpendo con più veemenza quel povero sacco.
Un ragazzo le passa accanto e regge il sacco.
Mya fa scorrere i suoi occhi blu sui lineamenti duri e sugli occhi color ghiaccio, sorpresa da quel colore così freddo, ma intrigante.
-Ciao.- bisbiglia il ragazzo.
-Ciao.- sussurra senza spostare verso degli occhi ghiaccio davanti a lei il viso, ma su due color cioccolato che la fissano insistentemente.
-Sono Jack.-
-Io Mya .-
Il ragazzo ride muovendo i capelli rossi.
-Cosa vuoi?- sputa acida.
-Niente, mi diverte vedere una ragazza che se la prende tanto con un sacco da boxe.-
Mya alza lo sguardo.
-Sai che so colpire anche i ragazzi?- ringhia, chiedendogli indirettamente di andarsene.
-Stai calma , mangi peperoncino a colazione?-
-Con un pizzichino di acidità.- risponde, per l’appunto, acida.
Quel ragazzo le stava antipatico a pelle, assomigliava tanto ai suoi vecchi amici, amici per modo di dire.
-Senti pepe ti andrebbe di uscire?-
-Ti ho appena detto che so come picchiare un ragazzo.-
-Eddai..- dice avvviccinandosi.
-No.- risponde ferma.
Zayn si avvicina a Mya silenziosamente, non sopporta il fatto che qualcuno ci stia provando con lei, la sente come sua, e di nessun’altro.
Ha ascoltato attentamente la conversazione e ha deciso che è il momento di intervenire.
Mya sposta i suoi occhi blu su Zayn.
-Zayn ..- bisbiglia timidamente.
‘Che cazzo succede ?’ si chiede la ragazza mentre arrossisce.
-Se permetti vorrei vedere io come colpisci un ragazzo.-
Dice gentile e simpatico il moro.
Jack fissa la pelle ambrata di Zayn, ne osserva i muscoli e decide che è meglio non mettercisi contro, o almeno per il momento.
Quindi se ne torna dai suoi amici della squadra di hockey, diciamo che lì di gente che fa davvero boxe ce n'è davvero poca.
Mya sorride.- Ora non ce n’è più bisogno.-
-Ma io lo vorrei davvero.- risponde pacato.La ragazza si morde il labbro inferiore. –Ci sto.-
Zayn le prende la mano e la porta sul ring.
Mentre hanno la mano l'una nell'altra sentono una scarica di adrenalina attraversare la spina dorsale, e la gola rimane asciutta senza trovare  le parole per dire qualcosa di sensato, o almeno qualcosa. 
-Via i guantoni eh.- ordina gentile.
Zayn si leva i guantoni vlelocemente
. Nel frattempo accanto a loro si erano avvicinati tutti i ragazzi che stavano nella palestra, guardando Zayn male, come per dire: ‘Non si  picchiano le ragazze.’
Mya fa scrocchiare le dita e il collo mentre Zayn continua a ridere.
-Non farai sul serio?- chiede scherzando. Mentre lei sorride maliziosa.
Scuote la testa, non può picchiarla.
Lei si avvicina lentamente, pesando i passi verso di lui.
‘Non posso’ pensa il moro.
Si trovano l’uno davanti all’altro, lei gli pesta il piede facendolo sobbalzare ma ride.
-E’ il meglio che sai fare?- chiede il moro ammiccando.
Lei si lecca il contorno delle labbra pesando a cosa può fare per far del male al moro. Un male lieve però.
Si avvicina lentamente a lui che la guarda spaesato. Gli sfiora una guancia con la mano sinistra e lui sorride eper dimostrare la sua vittoria. La voglia di posare le labbra sulle sue era tanta, ma Mya si voleva divertire, e poi è solo una scommessa.
Fruga negli occhi cioccolato del ragazzo che  sembrano liquidi per la  loro vivacità.
Accosta sempre di più il viso accanto al suo.
Zayn non ce la fa più vorrebbe letteralmente saltarle addosso. Perché non riesce a ricordare dove  l'ha incontrata?
Guarda ancora una volta gli occhi blu di Mya, con tutte le screziature di tonalità azzurre diverse.
Mya cerca nella profondità degli occhi di Zayn qualcosa che la aiuti nel ricordare, sente il profumo del ragazzo e ne rimane nuovamente estasiata, adora quell'aroma ,  ci farebbe un odoratore per ambienti con quell'esssenza che le manda gli ormoni in visibilio almeno l'avrebbe sempre con sè. Tutt'un tratto Mya spalanca gli occhi. Si ricorda tutto. 
Presa dal'emozione , dallo spavento, dall'adrenlina sferra un gancio nello stomaco di Zayn.
Il moro si tocca la pancia , alzando gli occhi e vede la biondina che lo guarda mentre lui si contrae dal dolore e che  ride come una matta.
Si avvicina all'orecchio di Zayn per sussurrare qualcosa.
-Mai perdere la concentrazione-
Alza il viso da quello di Zayn e alza le mani al cielo come per dire, vedete quant'è facile vincere, mentre Zayn si sente un completo idiota.
-Non vinci così facilmente.- dice in un bisbiglio e afferra la caviglia di Mya buttandola per terra.
-Mai perdere la concentrazione- sussurra sensuale Zayn mentre si alza e questa volta è Mya quella che si sente una completa idiota. 



TERZO CAPITOLOOOOO zan zan.
Ringrazio davvero tutti quanti , chi ha recensito, chi ha messo la storia nelle seguite o nelle preferite, e anche a tutti quelli che leggono e non si sa nulla su di loro, anch'io spesso leggo capitoli e non li commento :33 Comunque a me questo capitolo piace tanto soprattutto la parte finale yoyo. Dopo questa mia lunga pappardella (?) in cui in realtà non dico nulla di interessante vi supplico, imploro, prego di recensire di dirmi quelcosa se la devo continuare o se no, dove sbaglio e perchè, se lo fate vi sarò infinitamente grata. 
xxx -Ale

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Capitolo 4
*** If you play, you play for keeps. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo quattro.
_______________
If you play, you play for keeps.
 






 

-Ehy!- urla Catherine in direzione di Zayn che continua a camminare fingendo di non sentire i suoi saluti.
-Ehy ! – ripete mentre il moro cerca milioni di modi per evitarla.
Aumenta la velocità gradualmente, lasciando la ragazza qualche passo dietro di sé. Vede Mya dietro un angolo intenta a ripassare prima della lezione.
Prende in quel momento una delle decisioni più  rischiose della sua vita.
Afferra il polso della ragazza che lo guarda spaesata:- Ciao – dice corrugando le sopracciglia.
-Devi farmi un piacere.- supplica Zayn.
-Dimmi- distende le labbra serena.
- Baciami.- ordina Zayn fermo.
- Cosa ?!- chiede incredula.
-Perfavore. C’è una che mi perseguita.-
-Sei in debito con me , ricordatelo.- dice Mya un secondo prima di premere le labbra contro quelle piene del ragazzo.
Il moro rimane fermo, non credeva di poterci riuscire.
Lei morde il labbro inferiore del moro mentre lui le posa le mani sui fianchi iniziando a respirare più affannosamente del dovuto.
Lascia scie di baci umidi sul collo ambrato di Zayn che tenta inutilmente di incarcerare i suoi sentimenti senza mostrarli alla realtà..
Zayn apre gli occhi di scatto, sudato si tocca la fronte per asciugarla.
Si possono sognare cose così ?
Si dà del maniaco, si sognano i numeri del lotto , non i baci rubati a delle ragazze quasi sconosciute.
Soffoca un risolino, magari era tipo una di quelle predizioni dei film.


Mya sgranocchia i corn flakes nel latte freddo . La sua cucina è davvero minuscola e se ne sta accorgendo solo ora, mica quando se l’è comprata.
‘Beh , è comunque una casa.’ Sorride nel mettere la tazza nel lavello.
Raccoglie i vestiti sparsi nella stanza e comincia la sua caotica mattina.
Sulla metro rischia più volte di cadere in catalessi, reggendosi a malapena in piedi sull’autobus.
Senza rendersene conto sbadiglia sussurrando una frase: -Dovrei comprarmi un auto.- provocando la risata di un riccio seduto poco lontano da lei.
-Il problema è come sempre, il denaro.-
Mya si volta interrogativa verso due occhi verdi  di chi ha pronunciato quella frase. Sorride gentile, illuminato dalla fievole sole di inizio Dicembre.
Il berretto di lana del ragazzo lascia sfuggire qualche ricciolo castano ribelle: la carnagione chiara è in contrapposizione col grigio scuro del cappotto. Non c’è che idre bello è bello,
Harry è davvero curioso di conoscere la ragazza che sta facendo cambiare il suo migliore amico così decide di parlarle, anche se in altre situazioni non l’avrebbe nemmeno guardata.
Dei folti capelli biondi ricanevano sulle spalle per contornare un viso tracciato da linee delicate mentre due occhi blu sono esaltati da un sorriso impeccabile. Non c’è che dire bella è bella.
Nota le labbra della ragazza muoversi per articolare una frase:
-Tu sei..- il riccio le completa la frase: - Harry, l’amico di Zayn.-
Mya annuisce , ricorda bene.
-Tu invece sei Mya , Zayn mi ha parlato di te.- mente: Zayn non gliene aveva mai parlato.
Mya fa comparire un’espressione sorpresa sul suo volto.
-Ah si? Non pensavo.-
Il riccio distende le labbra sfoggiando le fossette del sorriso.
-Vuoi sederti?- chiede Harry gentile.
-Oh, non ti preoccupare-
-Tranquilla mi faccio piccolino e ci stiamo.-
-Beh, se la metti così allora..- si avvicina a Harry che le sorride gentile.
-Grazie mille.- sussurra serena.
-Non c’è di che.- asserisce lui pacato.
-Da quanto sei in questa scuola?- chiede il riccio curioso.
-Mah, più o meno dall’inizio dell’anno, prima ho girato un po’ di licei.-
-Sempre qui a Londra?-
-No, anche fuori, per esempio a Brighton- dice gentile.- Tu invece sei sempre stato qui?-
-Si ci vivo fin da piccolo, mai mosso , ma mi piacerebbe tanto viaggiare.- afferma sognante.
-Magari che ne sai che non vai a vivere in Francia, o in America- scherza lei.
-Sì potrei, ma mi sa che me ne rimarrò sotto il clima uggioso di Londra.- ridono entrambe mentre il bus si ferma.
-Dobbiamo scendere .-  dice la biondina.
Pestano il marciapiede quasi contemporaneamente dicendo un ‘ci vediamo dopo’ veloce.
 
Zayn passeggia per i corridoi tranquilla, gli sembra di rivivere il suo sogno, ovviamente senza la pazza perseguitatrice.
Sposta lo sguardo sulle ragazze che come tutte le mattine lo guardano affamate per avere un po’ di, ecco, amore, se lo si può chiamare così.
Mya , come nel suo sogno, è davanti alla classe mente ripassa impaurita.
‘Potrei fare lo sciamano.’ Pensa avvicinandosi a Mya ma sente un dito puntellare sulla sua spalla.
Glii occhi cioccolato di Zayn si puntano verso due dello stesso colore davanti a lui.
-Ciao.- dice la ragazza sensuale.
-Agnes.- esclama lui galante.
-Io,tu,bagno, seconda ora.- sussurra toccando la camicia del moro.
Zayn sa di avere lo sguardo di Mya dietro di lui, anche senza vederlo, e infondo, non gli dispiace.
Scosta gentile la mano della mora – sarà per un’altra volta.-
Agnes le fa l’occhiolino prima di passare davanti a Mya.
-Meadles- sputa.
-Morgan.- ringhia Mya, vedendo la cheerleader allontanarsi.
-Vi volete proprio bene voi due eh!-  dichiara sicuro.
-Se potessi le tirerei un mattone in testa.- sbotta arrabbiata.
- Allora per oggi?- chiede lui chiudendo il libro su cui la ragazza ripassa.
-Ti ho detto alle quattro fuori da scuola, tu fatti trovare lì.- sorride.
-Vabene donna-mistero.- scherza Zayn andando verso la sua classe.
Mya si ferma un attimo a riordinatre i pensieri.
Magari un pochino gli piace davvero, magari quegli occhi profondi trovano qualcosa di speciale in quelli della biondina. Alza lo sgardo per vedere Zayn passeggiare tranquillo per i corridoi. Ha anche rifiutato una ragazza per lei.
La campanella suona e lei è costretta ad andare in classe anche s e avrebbe volentieri fissato Zayn ancora per un po’.
Il moro è indeciso se andare all’appuntamento con Agnes o meno, sa per certo che la ragazza sarà comunque nei bagni, ci passa la vita. Si accapiglia sulla storia senza trovare una soluzione.
‘Che sarà mai..’ si ripete nella testa.
 
 
Sharon continua  guardare silenziosa Louis nell’altro capo della classe. Cosa fare , non lo sa nemmeno lei, sennò si sarebbe già fiondata tra le braccia del ragazzo.
Mya ha ragione, dovrebbe provarci , ma c’è una cosa che la blocca, un lucchetto sulla porta con scritto ‘tentare’. Così se ne sta ferma e  zitta , aspettando che la situazione gli si presenti come nei film.
Sposta gli occhi su Nicole, perché non è come lei? Felice e fidanzata.
O come Mya non curante dei sentimenti propri e altrui quindi felice.
No lei è la secchiona quella brava a scuola e sola, dannatamente sola.
Il suo compagno di banco tenta inutilmente di far quadrare la reazione: -Possiamo provare ad aggiungere una molecola di Ribosio.-
Sharon si volta verso Paul, per l’appunto il suo compagno di banco.-Non me ne può fregare di meno di questa cazzo di chimica.-
Forse l’ha detto troppo forte visto che la prof e tutta la classe stupefatta e divertita la stanno fissando.
Spalanca gli occhi mentre la prof la incita ad uscire fuori.
Si siede per terra nel corridoio e si leva gli occhiali. Sente la porta dell’aula sbattere e vede due occhi cielo puntarsi sui suoi, finalmente liberi dalla montatura degli occhiali.
Louis sorride sereno vedendo la ragazza buttata per terra, non si sarebbe mai aspettato una frase del genere dalla secchiona.
-Complimenti per la frase.- scherza il moro sedendosi accanto alla ragazza che frema dalla voglia di saltargli addosso.
- E tu come mai qui?-
-Ho fatto un commento simile.- dice incurante.
-Mia mamma mi ucciderà.- esclama preoccupata.
-Macchè, solo per questo, naaah.- assicura e la ragazza si sente già sollevata.
‘Ora o mai più’ si ordina nella mente,
-Senti ti volevo chiedere una cosa..- comincia lei.
-Prima io.- alza la mano ridendo e lei annuisce calma.
-Lunedì c’è il compito di chimica , non è che ti andrebbe di ripassare insieme ?- chiede cortese.
-Certo.- risponde lei subito.-Che ne dici di mercoledì?-
-Vabenissimo-
La campanella squilla implicando la separazione dei due.
-A mercoledì – esclama sorridente Louis.
Ma può davvero provarci con una secchiona? Scuote la testa.
Eppure l’ha fatto.
 
 
 
 
Mya si lascia cullare dalle note della musica seduta sui gradini aspettando Zayn. Si sfoga grazie alla musica, si diverte.
Chiude gli occhi per rilassarsi dopo una giornata così stressante. Non avendo studiato letteratura è stata ovviamente interrogata prendendo una misera C.
Sbadiglia appoggiandosi alla ringhiera.
Zayn vede Mya quasi addormentata fuori da scuola.
-Sonno eh!- sussurra il moro mentre lei apre gli occhi di riflesso.
-Sì un bel po’- sorride sorniona.
-Volevo chiederti, posso portarti io in un posto poi nel tuo mi ci porti un'altra volta?- chiede garbato.
-Certo.-
In poco tempo si ritrovanonel luogo desiderato dal moro. Mya spalanca sia gli occhi che la bocca davanti a tutti quei graffiti meravigliosi tracciati sul muro ruvido.
Si avvicina alla parete e sfiora con l’indice i colori sgargianti mentre della polvere si attacca alla falange.
-Sono meglio di Van Gogh- esclama stupita.
-L’ho fatto io.- racconta Zayn felice della reazione di Mya.
Porta lì ogni ragazza al primo appuntamento per vedere come reagisce.
A quel punto le ragazze si dilungano con complimenti  per poi saltargli al collo e baciarlo, mentre Mya rimane lì, estasiata da quel lavoro stupendo.
-Sei molto bravo.- delinea le parti del disegno con la mano.-Mi piacerebbe saper disegnare bene come te.-
Va con lo sguardo un po’ più in là fino a trovare una bomboletta blu e un ragazzo intento a disegnare. Corre verso di lui mentre Zayn,  incuriosito la guarda.
-Che fai?- chiede vedendola tornare.
-Lascio un pezzo di me in questo posto.- rivela.
Una ragazza così non l’aveva mai vista, pensa Zayn.



Ecco, co un bel po' di ritardo, *nonuccidetemi* il mio capitolo. Spero di non avervi deluse perchè io questo capitolo lo torvo molto coccolo (?) e poi Sharon è troppo carina. 
Ringrazio come sempre quelle magnifiche persone che recensiscono, siete degli angeli davvero, mi fate capire che il lavoro che uno fa viene sempre ripagato.
Mi sto rendendo conto solo ora che cambio il colore dello spazio autrice ogni capitolo ahahah babbè.
Oggi tra compito e ripetizioni ho fatto quattro ore di Greco, quindi dopo aver scritto il cpitolo mi butto tra le comode braccia di Morfeo.
Un abbraccio e ancora grazie.
xxx -Ale

p.s. ringrazio anche i lettori invisibili! ahahahah

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Capitolo 5
*** I know that we gon'be alright. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo cinque.
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I know that we gon'be alright.
 






 

Zayn decide di stare al gioco e corre dallo stesso ragazzo rubandogli un’altra bomboletta, color oro però.
Si avvicina ala ragazza che punta gli occhi blu nei suoi, con fare interrogativo.
Mentre Mya ha già tracciato una linea, Zayn traccia un segmento parallelo.
Sembra un film se non solo per il fatto che è tutto un castello di carte pronto a cadere con un soffio di vento. Un incontro basato sull’ipocrisia, una relazione malata, un rapporto impostore.
O almeno così sembra.
Continuano a disegnare linee contigue, incidenti, parallele, concave, convesse, alcune senza nessuna classificazione geometrica precisa.
Mya si sporca la punta delle dita, ma ride fregandosene di tutto e di tutti, toglie la sua maschera inespressiva per mostrare al moro il vero lato di lei.
‘Gli piaccio davvero.’ Continua a ripetersi la bionda nella testa, vedendo i denti  bianchi di Zayn formare ogni secondo un sorriso con sfumature più belle.
Il ragazzo delle bombolette però arriva presto da loro, incitandoli di smettere quello stupido gioco e che stanno solo imbrattando il muro, così fra le risate dei due ragazzi gli ridanno le bombolette. Guardano la loro opera, il blu e l’oro formano un impasto omogeneo su tutta la parete che poco prima era bianca.
-Allora, che si fa?- chiede Mya ansiosa di scoprire altri assi nella manica del moro, che però questa volta non ha.
-Un caffè?- chiede , infilando le dita nelle tasche dei jeans.
Lei sorride tranquilla.
-Andiamo.- risponde allegra.
I passi che separano i ragazzi sembrano infiniti, soprattutto per Zayn, che sente ogni metro un groppo allo stomaco. Non riesce a trovare una spiegazione scientifica.
‘E’ solo la fame..' continua a dirsi fermo sulla sua affermazione, non essendone convinto però.
Il bar si avvicina a loro che non perdono tempo e ci si fiondano dentro.
Al suo interno trovano tavolini e a Mya si gela il sangue nelle vene vedendo davanti a lei una persona che non si sarebbe mai aspettata.
Zayn nota il volto della ragazza trasformarsi in un'espressione sconvolta.
Si blocca nel bel mezzo del locale.
-Tutto a posto?- chiede incuriosito dalla faccia della ragazza.
-S-sì.- balbetta.
La persona che distrae Mya ha un nome, un nome che Mya avrebbe preferito non sentire più nella sua vita: Emma.
Emma era la sua migliore amica finchè un giorno Mya ha deciso di mandare tutto a puttane, perchè la sua vita era davvero uno aìschifo nel periodo in cui si frequentavano. 
Emma si volta in direzione degli occhi blu della biondina.
Gli occhi verdi si fondono in quelli di Mya che vorrebbero piangere dalla rabbia e dalla frustrazione.
Emma respira profondamente , ghignando sotto i baffi e Zayn non capisce davvero nulla,
-Mya.- soffia lei.
-Emma.- ringhia invece Mya.
-Come stai?- chiede fingendo curiosità.
-Sicuramente meglio di te.- dice la biondina come una vipera, osservando le calze a rete di Emma,  Mya è uscita da quel giro.
Emma si mangia con gli occhi Zayn, leccandosi le labbra di tanto in tanto, affamata.
-Ciao.- ammicca lei e Zayn non può fare a meno di notare come tutto in quella ragazza sia provocante, a differenza di Mya.
Una ha le calze a rete, l’altra porta i jeans larghi, una i tacchi alti, l’altra le nike , una ha un top attillato, l’altra ha una felpona poco femminile.
Non c’è che dire , quella ragazza è sexy, e Zayn fantastica sulle gambe lisce e sulle labbra rosse di Emma.
-Non c’è male.- risponde lei rispondendo a Mya.
-Veramente non te l’ho nemmeno chiesto.- dice acida Mya.
-Non mi presenti?- chiede sensuale Emma guardando Zayn.
-Zayn lei è Emma. Emma lui è Zayn.- dice Mya con nonchalance.
-E quanti anni hai Zayn, giusto?- chiede Emma e Mya capisce di essere il terzo in comodo, perché però deve sempre essere lei?
Allora si sbaglia a Zayn non gliene può importare di meno sul suo conto. Che idiota , ha davvero creduto che uno come Zayn provasse qualcosa per lei, la strana? Si maledice per aver solo pensato che a lei lui piaceva veramente.
‘Tutte a me.’  Pensa affranta Mya.
-Diciannove.- risponde orgoglioso. – tu?-
-Ventuno.- risponde lei masticando la gomma. – Sei maggiorenne..- bisbiglia e Mya capisce subito, vorrebbe dire  a Zayn di stare in guardia, ma vedendolo guardare il fisico perfetto di Emma mentre la testa del moro è cosparsa di pensieri poco casti, la fa demordere dal suo intento.
-Che dici, ci prendiamo un caffè?- chiede voltandosi verso Zayn che la guarda come se fosse una dea.
-Mi farebbe piacere. Vado a prenderli.-  sussurra Zayn ad Emma, e di Mya sembra essersi completamente dimenticato.
-Che ci fai qui?- chiede Mya arrabbiata.
-Se non ricordo male questo è il mio bar.- dice la mora masticando la gomma in malomodo.
-Lascialo stare, la storia è tra me e te.- esclama riferendosi a Zayn, forse la biondina vuole avvertire Emma di stare in guardia da lei.
-Certo, lasciarmi nella merda perché tu decidi che questa non può essere definita vita.- asserisce Emma.
-Essere una prostituta è una cosa positiva?Sai non capisco, io non lo sono più, e sai benissimo che culo mi sono fatta per uscirne. Invece tu non hai avuto le palle, continui a borseggiare in metro facendo la troia, cosa che vuoi fare oggi a Zayn. Emma ti conosco troppo bene.– urla Mya, alterata, facendo girare tutti in loro direzione.
Zayn sente tutto e rimane immobile davanti alle due ragazze che si scambiano sguardi in cagnesco.
Mya? Non se lo sarebbe mai immaginato. Perché è cascato nel tranello di Emma? Ah sì giusto, le calze a rete.
Passa il caffè a Emma e prende la mano di Mya portandola via da Emma, prima che la cominci ad insultare pesantemente.
Escono dal bar e Mya respira a fondo.
-Scusa.- dice Zayn.
Ogni giorno il moro scopre cose sulla biondina che non si aspetterebbe mai .
Soprattutto da quel visino così dolce.
-Scusami tu, sembravo una matta.- ride.
Non si sono ancora lasciati la mano, Mya si sente bene e crede che Zayn non abbia smesso di tenergliela per pigrizia, cosa che pensa anche Zayn.
Ride anche il moro, e la sua risata cristallina si fa spazio nei pensieri di Mya: le risate lei non le scorda mai, trova che le risate rappresentino una persona e quella del moro è tremendamente bella.
-Beh allora che si fa?- chiede Zayn guardandola.
-Stiamo qui.-
 
Tra le risate e i discorsi che entrambe avrebbero voluto non finissero mai, il pomeriggio passa e la luce di un lampione li illumina mentre sono tranquilli.
-Che dici torniamo a casa?- chiede Mya, alzandosi da marciapiede.
Zayn spera che la casa sia quella di Mya, e che lui si possa fermare a ‘dormire’ mentre la biondina sa già che non è così.
Salgono in macchina e Mya dà le indicazioni per accompagnarla a casa.
-Eccoci.- dice sorridente, vedendo il viso di Zayn nella penombra.
-Grazie per il bellissimo pomeriggio che alla fine è diventato serata.- ride timida.
‘E’ una scommessa, lui sta giocando.Ma è così maledettamente.. no.’ Si ripete prima di fare cazzate.
-Grazie a te.- dice il moro vedendola avvicinarsoi alla sua guancia per schioccargli un bacio.
‘E’ una scommessa, non è nulla.’ Dice Zayn mentre il cuore gli batte all’impazzata.
Mya gli sorride un’ultima volta prima d aprire la portiera.
-Buonanotte- bisbiglia Mya cordiale.
-Aspetta. Questa è una buonanotte.- soffia il moro avvicinandosi a lei.




Dopo un'era geologica continuo la mia storia, sinceramente mi ero detta di non continuarla perchè nessuno ha recensito il capitolo precedente, quindi ho pensato che a nessuno intressasse della mia storia, quindi non ho scritto nulla, anche se ho i capitoli già pronti. 
Vabbè comunque spero davvero che questo caitolo vi sia piaciuto più di quello prima, in questo si scoprono altre cose di Mya, e penso ceh si possa già a capire cos'è successo nel primo capitolo, poi se no l'avete capito pace amen , aspetterete l'ultimo capitolo HAHAH 
Questa volta non ringrazio le lettrici invisibili e spero davvero tanto che per una volta qualcuno recensisca il mio capitoletto insulso.
Vi amerò per sempre se mi recensite. 
xxx -Ale.

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Capitolo 6
*** Liar that's what they keep calling me. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo sei.
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Liar that's what they keep calling me.


 

 

Mya rimane impassibile dinanzi al gesto di Zayn, sente la sua mano posarsi sulla sua ed è passiva rispetto le azioni del moro.
Non sa se bloccare le labbra piene che gli si stanno avvicinando oppure se avventarcisi addosso ingorda, assaporando ogni secondo del bacio che evidentemente entrambe hanno in cuore di dare.
Così senza pensarci troppo si lascia in balia delle onde dei suoi sentimenti, affoga in un mare di pensieri dolci senza pensare alla finzione che si nasconde scrupolosamente dietro di loro.
Zayn sorride beffardo nel vedere Mya che lo guarda con gli occhi spalancati, vorrebbe dirle che non sta giocando, che sta solamente vivendo i suoi sentimenti, ma non ne ha il coraggio, tutto quel suo ego pompato, il suo orgoglio sono un velo per insabbiare la sua timidezza.
Vedendo il ghigno compiaciuto di Zayn a Mya viene naturale sorridere discreta.
Il moro posa una mano sui capelli profumati di Mya, che si sente in paradiso. Ripensa a quello accaduto con lo stesso ragazzo molto prima, possibile che non si ricordi proprio nulla di lei, che il suo profumo, che i suoi , occhi, le sue labbra non gli ricordino niente?
Forse il moro ha la memoria offuscata da ricordi di milioni di altre ragazze, ma qualcsosa dovrà pur essergli scattato.
Zayn deglutisce nervoso, non ha mai avuto problemi di fronte a un semplice bacio con una ragazza invece con quella biondina così misteriosa e piena di sorprse tutto è più complicato, dal semplice guardarla al parlarle tranquillamente, sembra più giovane a vedersi , ma è fin troppo matura per la sua età.
Mya osserva i movimenti a rilento del moro e sente la mano del ragazzo tremargli per … l’emozione? Sorride compiaciuta e si butta a capofitto nelle labbra del moro che non si aspettava quel momento consumato con un gesto fulmineo di lei.
Lei dischiude le labbra permettendo alla lingua di Zayn entrare, sembrano due bambini che hanno appena scoperto un nuovo gioco e che curiosi ne trovano tutti i punti positivi.
Stanno fermi in quell’auto a baciarsi, senza pensare al tempo che scorre, cosa gliene frega in realtà? Tutto quello che vogliono lo hanno davanti ,stanno prendendo dal banchetto tutto quello che desiderano.
Mya vorrebbe invitarlo a salire a casa sua, ma sa che non è il momento giusto, sa che affretterebbe troppo i tempi.
Si stacca da quel bacio lasciando Zayn incuriosito.
-Io dovrei andare a casa..- sussurra lei mentre il moro sente il suo respiro sulla pelle.
-Allora, beh a domani.- sorride il moro contento.
-Grazie per la buonanotte, Zayn.- lo guarda un’ultima volta prima di aprire la portiera e scendere dall’auto.
‘Che bella buonanotte’ pensa il moro guidando verso casa sua.
 
Mya apre gli occhi assonnata, con il pensiero fisso del bacio marchiato a fuoco nella sua mente.
Non è una scommessa, non è un gioco con doppi fini è tutto vero sincero, ne è fermamente convinta.
Come ogni mattina sale sull’autobus tranquilla e trova di nuovo due fossette meravigliose e dei capelli ricci sull’autobus.
Nota che il ragazzo le ha tenuto il posto e che vedendola sposta la cartella dalla seggiolino, incitandola a sedersi.
Lei sorride grata, non ha proprio voglia di stare in piedi.
-Buongiorno.- dice lei galante.
-Giorno.- dice sbadigliando Harry.
-Avrai dormito troppo..- scherza Mya notando le sue occhiaie più che evidenti.
-Dovevo ripassare storia, mi sono ricordato ieri sera alle undici.- dice con una punta di amarezza nella voce.
Mya ride, quel ragazzo è proprio bello, sarà il suo tono roco o i suoi modi gentili, ma agli occhi di Mya pare davvero stupendo.
E stranamente il riccio pensa le stesse cose guardando il visino innocente della biondina.
-Tu invece sei particolarmente sveglia.- esclama Harry, guardandola.
-Una doccia al mattino ti sveglia sempre.- rispinde con un occhiolino Mya.
Tra le risate poco melodiche di Mya e gli occhi verdi di Harry il bus si ferma davanti alla scuola.
Si scambiano un ultimo mentre corrono entrambe verso le loro classi.
Harry lancia occhiate maliziose alle ragazze che guardandolo svengono.
Ci sono ragazzi che si divertono con la Play Station lui si diverte a far morire le ragazze, senza uno scopo preciso.
Si avvicina a Zayn che ha uno strano sorriso stampato in faccia.
-Contento oggi?- chiede Harry circondandogli la spalla con il braccio.
-Direi di sì.- storce il naso.
-Mmm e chi è la fantomatica ragazza?- chiede il riccio.
-Mya.- dice insicuro Zayn, potrebbe prenderlo in giro.
-Bell’acchiappo amico, bell’acchiappo.- dice facendogli l’occhiolino, entrambe entrano in classe per il loro compito di storia.
 

Mya sta per addormentarsi in classe, forse la doccia non è davvero bastata a svegliarla, ma soprattutto le noiosissime lezioni della prof di letteratura.
La guarda assonnata, mentre sente le palpebre implorare di scendere, anche solo per un secondo.
Una frazione di tempo infima, ma sufficiente a colmare la stanchezza dei suoi occhi.
Decide di assecondare la sua richiesta, ma non per un secondo.
La prof la richiama ripetutamente mentre ronfa beata.
Sente giusto un ‘fila dal preside!’ ordine che esegue subito e alla lettera.
Esce dalla classe con piedi pesanti, ma non si sarebbe mai aspettata di vedere uno spettacolino propri lì fuori.
Cautamente si apposta dietro agli armadietti, ha sentito la voce di Zayn, e anche se non è nel suo genere, origlia.
-Allora a che punto sei?- chiede Louis all’amico che gli risponde con un sorriso malizoso che Mya capta subito.
La sua faccia si tramuta in una piena d’odio.
‘sStupida.’ Urla la sua testa, insieme a tutto il resto del corpo, dalle sua labbra ingannate ai suoi sentimenti graffiati.
-Sono quasi alla fine, non ti preoccupare i soldi  me li dovrai dare tranquillo.- gli fa un occhiolino e Mya capisce di aver ascoltato fin troppo, così si dilegua in direzione del preside.
-Però sai, devo dire una cosa, non è poi così male la biondina, un pochino mi piace.- ammette sorridente.
Fra lui e Louis non c’è tempo per le bugie, anche perhè se solo avesse provato a raccontarle gli occhi cristallini di Louis se ne sarebbero accorti subito.
-Non è male, hai ragione, solo che è proprio strana.- nota Louis.
-Non è strana, è diversa.- asserisce Zayn.
Mya si appoggia sul lavandino furibonda, vorrebbe spaccare tutto, quella fottuta alla fine è sempre lei. Sta ferma ad osservare lo specchio davanti a sé, che riflette una persona in cui lei non si rivede.
-Devo tornare me..- sussurra creando un alone sulla superficie dello specchio.
Respira profondamente, anche solo per una serata ma sarebbe tornata la  Mya che aveva abbandonato.
-E’ sbagliato.- parla al suo riflesso come se fosse la sua metà uscita male.
-No è giustissimo.- ripete.
 
Sharon si toglie gli occhiali impaziente di incontrare Louis, non vede davvero l’ora.
E’mercoledì e come prestabilitto Louis alle tre e mezza si sarebbe presentato, bellissimo come al suo solito davanti al portone di casa.
Si infila le lenti a contatto e si mette del mascara sulle ciglia, tentando in tutti i modi di essere più carina per quegli occhi cielo.
Inspira ed espira per calmarsi, senza avere però buoni risultati.
Si sente una cretina in realtà a guardarsi allo specchio, farsi tato carine per.. un ragazzo che fino a tre giorni fa non si ricordava nemmeno il suo nome.
Vabbè, l’importante è che lei sta per passare un’intera giornata con i ragazzo dei suoi sogni.
Si allaccia i bottoni , indecisa su come vestirsi, opta per una camicetta semplice a righe te dei jeans beige, tremendamente nel suo stile.
Sente il campanello suonare e le parole bloccarsi in gola.
-Eccolo.- Annuncia a sé stessa.

 




Eccolo uno dei capitoli che adoro, mi rendo conto che Zayn è davvero un coglione nel rileggerlo, ma lui è bello anche così HAHAHAH Nei prossimi capitoli avremo la Mya di 'prima' e poi Sharon e Louis sono troppo cuccioli mi piacciono davvero moltissimo.
Vabbè, nel frattempo ho deciso di cambiare design alla storia anche se non sono capace a fare quei cosi, i banner :3 Comunque mi fa davvero picere vedere che la storia è nei preferiti di 14 persone, nelle ricordate di 3 e nelle seguite di 18 NYRE,FTHTECMRTHIV *---* vi adoro ragazze davvero.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto il precedente, vi prego di recensire :') se lo farete vi invio i One Direction per posta prioritaria , offerta irripetibile! 
xxx -Ale 


#prayforZayn
 

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Capitolo 7
*** Do it like a dude. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo sette.
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Do it like a dude.




 

Vede i denti bianchi di Louis formare un sorriso impeccabile, tanto da far vergognare la ragazza del proprio, per quanto quello del moro sia bello.
-Ciao.- sussurra lei, timida.

-Ciao.- esclama lui, sempre con un pizzico di ironia.
Tutto in Louis è ironico, dal modo in cui si allaccia le scarpe al modo in cui sbatte le ciglia, tutto in lui ha un nonosocchè di divertente.
-Entra,entra.- ordina lei gentile.
Lui rimane sbalordito davanti a quella dimora, ai lampadari di cristallo e ai tappeti persiani.
-Complimenti per la casa, fortunato chi ti sposa..- nota lui, osservando l’ambiente.
E Sharon ride, sia per rompere il ghiaccio che per il nervosismo che la sta attanagliando.
-Beh,studiamo?- chiede lei, premurosa, tanto per dire qualcosa.
-Se proprio dobbiamo...- scherza lui.
Salgono le scale e Louis rimane sia ad ammirare la casa che la padrona della casa.

 
-Allora vuoi qualcosa da bere o da mangiare?- chiede lei tranquilla, insabbiando tutte le sue paure di sbagliare nei movimenti e di fare una qualche figuraccia.
-Sì, i ribosomi e i mitocondri mi hanno messo un po’ d’appetito.- gioca Louis.
Lei apre la dispensa ansiosa di trovarci qualcosa.
-Allora abbiamo del pane e della nut-...-
-Dov’è il coltello?- chiede lui impaziente,senza dare nemmeno il tempo a Sharon di parlare.
-Secondo cassetto.- esclama lei ridendo.
-Non capisco perché faccio sempre ridere tutti…- si lamenta Louis aprendo il cassetto.
-E’ che guardandoti ti viene un po’ da ridere.- dice lei afferrando la nutella e il pane.
Louis appoggia il coltello sul bancone e Sharon gli ingredienti della loro sana merenda.
Si sorridono più volte fra i risolini soffocati della rossa, che muore dalla voglia di saltargli addosso.
Nel passargli l’ultima fetta di pan carrè le dita si sfiorano facendo sentire una strana sensazione, forse solo dalla ragazza.
Le sue guance si tingono di bordeaux mentre il viso angelico di Louis si macchia di un ghigno che sembra voler dire tutto e niente, crittografa le sue espressioni in modo da non farle capire a nessuno se non a chi ci vuole provare davvero.
Capisce che è il momento di mettersi in assetto di battaglia e preso da un istinto folle poggia il coltello sul banco per poi fiondarsi nelle labbra della rossa.
Sharon non sa cosa fare o dire, non ha mai avuto il suo primo bacio e averlo dal ragazzo che ti piace dalla prima media, senza che sia ubriaco o strafatto di qualche sostanza illegale non è una cosa da tutti i giorni.
La rossa però ha paura, freme dalla voglia di baciarlo, ma non ha idea di come si cominci.
‘Dovrebbe essere naturale’ si ripete , ma per lei nulla è naturale, tutto deve avere una ragione logica , devono esserci concause legate per dare vita ad un evento.
E lì di concause non ne vede.
Tutto deve essere programmato secondo un orine reciso, e lì lei vede solo caos.
Si stacca arrossendo in tutto il viso, e in tutta sé stessa.
-S-scusa..- balbetta, impaurita.
-Scusami tu, puoi star certa che non accadrà un’altra volta.- dice affranto Louis, guardandola con occhi traboccanti di domande e emozioni, non tutte positive.
-E’ che non ho..- sospira vergognandosi  di sé stessa e della sua timidezza- non ho mai dato il mio primo bacio.-
Louis la guarda confuso e poi amalgama il suo sorriso con della tenerezza.
Quelle lentiggini innocenti e quegli occhioni verdi l’hanno sempre fatto impazzire.
Da quando la prendeva in giro alle elementari con i suoi amici, alle medie e alle superiori.
Quando Zayn aveva indicato gli occhiali della rossa per la scommessaLouis si era sentito in paradiso.
Con o senza la scommessa l’avrebbe invitata, si era finalmente deciso.
Non deve aver paura dei pregiudizi delle persone, deve essere sé stesso.
-E che problema c’è?- Dice limpido.
Lei lo guarda sorridendo.
-Che problema c’è? – domanda sarcastica.
-Si può sempre rimediare no?- dice Louis schietto, provocando una risata di Sharon.
-Se è per questo si può rimediare anche subito.- bisbiglia lei, appena allontantanatasi da Louis.
-accetto a sua proposta.- dice Louis prendendole il polso e portandosela davanti al viso.
-Posso?- chiede lui, prima di fare altre figuracce e Sharon lo bacia fregandosene di tutto e tutti.
 
 
Mya continua a voltarsi nella metropolitana impaurita.
E’ un po’ che non lo fa, ma è stato il suo mestiere per anni non può essersene completamente dimenticata.
Sul suo viso compare un ghigno compiaciuto, ha trovato la persona a cui rubare.
Ripercorre nella sua testa tutti i modi per rubare, se ne ricorda uno ad uno. La gente si chiede sempre, ma come ci si sente a rubare?
E Mya a questa domanda sa come rispondere. Lei non va mai a rubare a chi ha problemi di soldi, sta attenta nel rubare. Compie azioni sbagliate che però a lei sembrano giuste, anche se non hanno fondamenta morali.
All’inizio per lei tutto quello era solo un gioco, provato una volta per caso, poi era diventata la sua vita.
Forse perché è un lavoro un po’ più eccitante del solito lavoro:’ Buonasera come posso esserle utile?’
Si avvicina cautamente alla ragazza che ascolta la musica. La borsa della ragazza ricade verso il pavimento e la gente nella metropolitana ha gli occhi chiusi, aspettano tutti di tornare a casa, come la ragazza a cui deve rubare del resto.
Fa cadere le chiavi di casa accanto alla borsa e con un gesto ratto  sfila il portafogli.
Anche se qualcuno l’avesse vista non si sarebbe mosso, sarebbe rimasto anzi passivo, l’avrebbe persino coperta per quanto indifferente sia il mondo rispetto a tutto.
‘Non sono niente male’ commenta lei, orgogliosa del suo furto.
Mancano due fermate a Piccadilly così lei si siede tranquilla.
Aveva provato a racimolare qualche spicciolo in altri modi : suonando la chitarra, facendo lavori part time ma nulla fruttava meglio del borseggio e nulla era più semplice di uno stupido furto.
Scende dalla metropolitana con 120 euro in più, niente male.
Cammina per le vie di Londra notturne che appaiono sicuramente più paurose, sarà la leggera bruma che si alza per tutta la città, fatto sta che la biondina non adora girare di sera per Londra.
Entra in svariati negozi, compra qualche abito all’ultimo grido, finchè non vede un parrucchiere.
Si blocca davanti alla vetrina, indecisa sul da farsi e poco dopo apre la porta.
 
Zayn batte il piede scocciato sul pavimento prima della lezione di filosofia, unica lezione che tiene insieme a Mya.
Il giorno precedente ha tentato in tutti  i modi di contattarla senza avere buoni risultati.
Si sistema meglio sulla sedia e guarda l’orologio impaziente, non gli era mai capitato di voler tanto vedere una ragazza.
Alza gli occhi e vede dei capelli neri, così riabbassa lo sguardo deluso. Vede sempre questi capelli corvini sederglisi accanto.
-Scusa, ma il posto sarebbe occ..-
Vede gli occhi blu di Mya su un corpo che sul momento non gli sembrava il suo.
-Mya?- chiede contrariato.
Guarda il suo abbigliamento, tutto si è come dire, fatto più provocante in lei.
Dal leggero accenno di trucco, ai pantaloni attillati.
-Ciao.- sussurra lei sensuale.
-Ma cosa ..- domanda il moro guardandola.
Le sembra addirittura più bella di quando l’aveva lasciato il giorno prima, anzi lo è sicuramente.
Certo però Zayn non si è ancora ripreso dal trauma dei capelli neri.
-Ho cambiato il colore dei capelli, non è ancora morto nessuno.- ride lei e lui la accompagna con la sua risata.
Tra le battute e gli sguardi, finti questa volta per l’altra metà, che i ragazzi si scambiano, l’ora finisce.
-Ci sei alle quattro sempre fuori da scuola?- chiede lei.
-S-sì.- balbetta, vedere Mya così accattivante un po’ lo spaventa.
Lei gli sorride maliziosa.
Quello strano look la sta facendo apparire ancora più attraente per Zayn e anche per gli altri ragazzi che la guardano per la prima volta, forse, con attenzione.
La ormai mora si avvicina alle labbra di Zayn e gli lascia un piccolo bacio all’angolo.
Zayn sbatte le palpebre più volte per riordinare gli eventi mentre Mya a passo veloce si dirige verso la mensa.
-Harry!- chiama Zayn.
L’amico si gira e punta i suoi occhi verde cangiante in quelli cioccolato del moro.
Vede l’espressione sconvolta di Zayn.
-Che hai fatto?Sembra che tu abbia visto Megan Fox- domanda corrucciando la faccia.
-No, non ancora. Ma dico l’hai vista?- esclama Zayn spalancando gli occhi.
-Chi Megan Fox?- chiede Harry storcendo la punta del naso.
.No,Mya coglione.- ride Zayn
-Ah,sì e non l’ho vista solo io.- scherza Harry mentre Zayn ride di risposta.
-Porca vacca.- asserisce il moro guardando la ragazza allontanarsi.



Ecco che la nostra Mya è tornata all'attacco più bastarda che mai. Io la adoro vorrei tanto essere come lei! Invece d'altra parte Louis e Sharon sono troppo patatosi cioè YNEGBDUWYFMHFi 
Bene passiamo al resto, Zayn rimane coglione e per sempre lo rimarrà. Non so voi, ma mi sto rendendo conto che sta succedendo qualcosa tra Harry e Mya poi vedete voi, solo la storia ci dirà come andrà a ffinire. Che poi io in realtà so come va a finie, mi pare ovvio, la sto scrivendo io HAHAHAH 
Se nel capitolo precedente ci sono state tante reensioni con questo ho raggiunto la somma di 26 seguite, 17 preferite e 4 ricordati che è una cosa stupenda. Mi fate felici ragazze.
Detto questo vi imploro di recensire perfavore, perfavore perfavore, fa la faccia da cucciolo.
xxx -Ale


 

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Capitolo 8
*** It's not easy to forget. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo otto.
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It's not easy to forget.



Mya si sente più sicura a girare per i corridoi della scuola, sentirsi come una calamita per gli sguardi dei ragazzi fa sempre piacere, fa piacere a tutte. Se c’è una cosa sicura è che Mya è competitiva, fin troppo, e i capelli tinti solo per una scommessa ne sono l’esempio lampante.
Nota i ragazzi guardarla, come un tempo, con gli occhi traboccanti di pensieri che nessuno vorrebbe sentire, ma che in qualche modo lusingano tutte le ragazze, persino le più santarelle.
Entrata nella mensa cerca le sue amiche e fra i passi disordinati dei compagni si avvicina al tavolo.
Le due amiche su due piedi non la riconoscono finchè Sharon non spalanca la bocca e strabuzza gli occhi.
-M-mya ?- balbetta, sconvolta.
Sharon.- risponde lei, stranamente pacata.
La secchiona si avvicina ai capelli di ormai un colore corvino. Li sfiora con le dita incredula.
Nicole si volta verso Mya e rimane basita.
-Porca trottola, che hai fatto?- chiede sbalordita.
-Mi sono tinta i capelli , lo so, tra poco per quest'evento morirà il papà oppure comincerà a fare 40° a Londra.- scherza Mya mentre Sharon continua immperterrita nel toccarle i capelli.
-Ti piacciono eh?- domanda Mya, orgogliosa di sé, sensazione che in quegli anni era più volte venuta a mancare.
-Cioè se cambi angolazione cambia pure il colore, è una cosa strafiga.- dice denotando i riflessi blu dei capelli.
-Beh, se poi vado sulla bocca di tutti per un giorno allora mi tingo anch’io.- dice Nicole fingendo innocenza.
-Cara se si è fighi lo si è sin dalla nascita, tu non hai speranze.- scherza Mya provocando l’ilarità di Sharon.
Anche Nicole a un certo punto ride, l’amicizia è fatta di questo dopotutto, magari anche battute sgeradevoli ma che non hanno mai fondamenta salde su cui basarsi, e che sevono solo a ridere un po'.
Contemporaneamente le tre amiche alzano gli occhi in direzione di una ragazza, capelli scuri, occhi verdi, labbra carnose.
Mya capisce di aver già sentito parlare della ragazza, o almeno, dopo le lunghe descrizioni di Harry sull’autobus su questa Allison, può intuire che è lei.
-Ciao.- sussurra la ragazza, in un primo momento squadrandole e poi sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.
-Ciao.- dice Nicole e Sharon sorride cordiale, annuendo leggermente con la testa.
Mya addenta un panino e esamina la ragazza, c’è qualcosa che non le torna.
-Ciao.- esclama Mya, deglutendo.
-Ti servono i compiti? – chiede Sharon , premurosa.
-No, no, volevo solo sedermi con voi.- Mya corruccia le sopracciglia.
Forse l’essere schietti non ripaga bene ma a Mya non interessa:
-E... perché staresti parlano con noi?- chiede curiosa.
Nicole le tira un calcio sugli stinchi.
-Tranquilla, dopo un po’ diventa simpatica.- scherza Nicole incenerendo Mya con lo sguardo.
Quella Allison non la convince per niente, sarà la divisa di cheerleader o lo sguardo distratto, fatto sta che non le va proprio a genio.

Gli occhi verdi cangianti di Harry fissano il tavolo dove la ‘sua’ ragazza della settimana si è seduta, perché proprio con Mya? Cos’è il destino si sta prendendo gioco di lui?
Sembra quasi che qualcuno da lassù lo stia mettendo alla prova, come se dovesse compararle e a lui andasse di partecipare.
Si riempe di ipotesi per cui Allison sia andata lì, ma non ne trova nessuno che lo convinca abbastanza.
Mya con i capelli neri, nei suoi modi è diventata sicuramente più accattivante, anche se ormai lui si era abituata all’altra Mya, e forse quel cambiamento l’ha fatto ragionare su di leidurante l’ora di scienze.
Delinea prima il profilo di Allison e guarda i suoi occhi verdi, poi traccia le linee delicate del viso di Mya e le sue labbra rosse.
No, non al migliore amico.
Anche gli occhi cioccolato di Zayn fissano il tavolo dove Mya è seduta, e dove è seduta anche la provvisoria ragazza di Harry.
A Zayn quella ragazza un po’ strana piace di più di quanto lui stesso voglia ammettere, la osserva mentre è lì, con un’espressione ossimorica , mista fra una curiosità ruggente e un ‘indifferenza tremendamente noncurante.
Il moro scuote la testa veloce, notando che anche il riccio davanti a lui ha lo sguardo fisso verso il tavolo di Mya, e in questo caso anche di Allison.
-Harry per te che ci fa lì?- chiede Zayn.
-Mah, me lo sto chiedendo anch’io, cioè, senza offesa, ma Mya non è il suo genere di amica.- esclama il moro , di tutta risposta.
-Le ragazze, quale strano mistero..- sussurra Zayn mentre il riccio ride inevitabilmente.
 
Zayn è seduto davanti all’uscita ad aspettare che quelle labbra che dalla mattina sono un suo pensiero fisso, spera di senir pronunciare il suo nome da quelle due fini linee rosse dipinte sul viso di Mya.
Chiude gli occhi, beandosi del bacio della serata prima.
-Zayn..- sente e apre di scatto gli occhi, sperando i trovarne due blu, ma trovandone due maroni, di Agnes.
-Grazie per i bagni ieri, quando vuoi, io ci sono.- gli fa l’occhiolino mentre il moro vede Mya comparire fuori dalla porta.
Lui le sorride cordiale e si dirige verso di Mya, lasciando come un pesce lesso la cheerleader.
-Mya, allora dove mi porti?- chiede sorridente e Mya è triste al sol pensiero che per lui è tutto una finzione: quanto gli sarebbe piaciuto poter camminare in sua compagnia senza vergognarsi, e sapendo che è tutto vero. Ma un pochino si può divertire, no?
Si avvicina con cautela alle labbra piene davanti a lei e ci stampa siopra un bel bacio che il moro è tentato di approfondire, prima di sentire i passi della sua prof di letteratura.
-Adesso lo vedi.- sorride.
Mya cammina verso la fermata dell’autobus e Zayn la guarda spaesato, odia gli autobus e le metro, gli ricordano un brutto episodio di borseggio.
Così preferisce camminare  prendere un taxi, ha una paura tremenda di essere borseggiato.
-Allora oggi andiamo in metro.- Zayn spalanca gli occhi spaventato.
Mya vuole a tutti i costi fargli ricordare l’accaduto di pochi anni prima. Ed è impossibile non ricordare così.
Vuole vedere come l’avrebbe gestita, come si sarebbe mosso quando avrebbe ricordato, per ridere a crepapelle.
-In metro?- chiede con una faccia mista tra lo stupore e la curiosità.
-Sì perché?- dice lei ridendo.
-Ma non è il solito posto per un appuntamento.- ride lui.
-Ti ricordo che sono sempre la strana.- dice lei, sorridendo e trovando meravigliosa la risata del moro.
‘La scommessa, non perdere di vista la scommessa ’ si ripete.
 
-Allora Zayn, hai capito?- chiede Mya per la trentaduesima volta.
-Si ma non capisco perché lo dovrei fare.- asserisce spaventato.
-Alla peggio corriamo.- dice lei e Zayn ride.
Non riesce a capire il motivo per cui deve rubare.
Non ha problemi economici , perché deve farlo? Si sente un cretino, forse è un modo di Mya per dirgli qualcosa, ma che lui non riesce a capire.
-Allora vedi quel grassottello laggiù? Avrà si e no, quaranta sterline. Vai.-
-Ma se non voglio ?- chiede impaurito Zayn.
-Non mi ruberai nemmeno un bacio.- risponde lei.
Con quella frase accende una catena di pensieri in Zayn, sente le candele del motore nel suo cervello fondere per i troppi ricordi.
Anche lui ricorda tutto.



zan zan ecco qui! Mya è una figa d è comparsa una nuova ragazza che sarà molto importante anch se ora non sembra! ahahah comunque , anche quell'idiota di zayn ha riconosciuto Mya ma ra se la deve gestire e sarà divertente vedere come lo farà. Allora a me questo capitolo piace molto, non so nemmeno io pechè fatto sta che è figo lol.
Grazie mille per tutte le recensioni , vi doro ragazze, e spero di non avervi deluso con questo capitolo. 
xxx Alessandra


ps. Voglio fare una piccola lamentela riguardo un po' alle fanfiction: mi spiegate perchè una fanfiction dove la ragazza sta con Harry, poi si mette con Louis poi con Zayn e tutti si innamorano di lei ha più recensioni della mia? Cioè cos'è che non va? La trama è troppo complessa?  Oppure i miei personaggi devono scopare come ricci? Io boh. #sclerotime

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Capitolo 9
*** The one you wanna be. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo nove.
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The one you wanna be.
 

Nella sua mente riaffiorano i ricordi come se fosse primavera, emergono dall’oblio in cui li ha gettati senza pensarci troppo.
Eppure, forse per l’entusiasmo e la voglia di sapere, gli appaiono offuscati; a causa della bruma in cui il tempo li ha avvolti probabilmente.
Vorrebbe spannarli, lucidarli per bene, denotandone ogni particolare, trovando ogni volta una nuova e più succulenta informazione.
Strabuzza gli occhi vedendo quelle iridi blu, il suo corpo appena l’aveva vista aveva cominciato a fremere dalla voglia di parlarle, quella ragazza accende ed aveva acceso a suo tempo parti di lui che credeva che ormai fossero letteralmente scomparse.
Il cuore per fare un esempio.
Quella ragazza sulla metro, aveva lasciato un po’ di scombussolamento in lui, così diversa dalle solite ragazze che incontri ei pub il sabato pomeriggio.
Del resto anche la Mya che si ritrova daventi è così.
Amalgama la curiosità, la felicità e lo stupore in un’unica smorfia raggrinzita sul suo viso. Ricordare è sempre un bene?
A volte non è meglio dimenticare tutti quei particolari su cui eri stato tanto attento a descrivere?
Il moro scuote la testa guardandola, nascondendo i pensieri sia a lei che a lui, o almeno così crede di fare: certe cose non si possono semplicemente ricordare, forse perché ti hanno un po’ cambiato.
Una benda di silenzio ha circondato le loro labbra rendendole di momento in momento impotenti.
Il ghiaccio che si è venuto a formare non piace a nessuno dei due così Zayn apre bocca: -Allora, vado.- finge un sorriso furbo, con risultati scarsissimi.

Mya rimane zitta, non ha detto nulla? Pensava che avesse capito, dopotutto è stata schiettissima anche un ragazzo con problemi mentali ci sarebbe arrivato.
Che avesse l’Alzheimer? Quello non lo sapeva nemmeno lei, fatto sta che lui non ha accennato a nulla con la bocca, ma gli occhi erano traboccanti di emozioni , domande, che sovrastavano la tonalità bruna dei suoi occhi.
Nemmeno il tempo di alzare lo sguardo per vedere che fine il moro abbia fatto che Zayn corre in sua direzione, velocissimo.
-Corri- le urla preoccupato.
Mya lega il più rapidamente possibile i fatti e le loro relazioni.
Zayn che corre inseguito dall’uomo grassottello mentre stringe un portafoglio.
Si è già fatto beccare? Fare il ladro non è il mestiere di Zayn forse.
Alla mora viene spontaneo ridere prima di lanciarsi anche lei a capofitto nella corsa per sfuggire dall’essere stato incauto di Zayn.
Escono velocemente dalla metropolitana , non incontrando molti ostacoli, mentre Mya non riesce a fermare la propria risata davanti alle espressioni impaurite di Zayn.
Forse lei è così abituata a tutto quello, all’insegnare a qualcuno come rubare per poi vederlo scappare spaventato.
E' una specie di routine ormai, ma forse questa volta ride più forte perchè il ragazzo a cui ha insegnato è Zayn.
Per questo ride, sa che non c’è pericolo, è sempre uscita da quelle situazioni, mentre al moro monta la paura ogni secondo di più.
Mya afferra il polso di Zayn e lo costringe ad infilarsi in un vicolo strettissimo ma abbastanza grande da contenerli entrambi.
Si ferma lì, sapendo che il vecchio signore non sarebbe mai riuscito a scovarli.
Sorride divertita a Zayn che sente la ruvidità della pelle del portafoglio nelle sue mani, ed è una sensazione che adora, forse è solo contento di averla fatta franca.
Il moro muore dalla voglia di guardare Mya in quei suoi occhi blu che tanto gli piacciono,di Mya gli piace tutto.
Ma teme di provare sentimenti forti, ha paura che poi alla fine venga ferito come nei film d’amore che di nascosto guarda in streaming con una ciotala di pop corn, dove la protagonista trova l’uomo della sua vita e epoi succede un qualche pasticcio.
Solo che il moro omette la parte più importante: alla fine tutto va per il verso giusto.
Sorride impotente, sentendo attaccato al suo corpo quello fragile della ragazza, che di fragile a parte per il corpo non ha proprio nulla.
Mya taglia con una forbice affilata le distanze, trovandosi pericolosamente vicina al moro che la guarda attraverso le iridi scure.
Perché i brividi percorrono la nuca ogni volta che si trova sulle sue labbra? Lui è solo un bugiardo, ma quei due occhi nuvolosi accendono tutta lei, senza che lei lo voglia.
Anche lei gli sorride, eclissando i suoi pensieri.
Si lecca le labbra sensuale, e Zayn non ci vede più.
Si avventa sulle sue labbra ingordo, diventando di secondo in secondo insaziabile, mentre il suo corpo e la sua mente gli chiedono di più. Le emozioni si irradiano nel suo corpo come morfina e si tranquillizza, mentre tutto in lui, si riconcilia , si rasserena.
Possibile che un semplice bacio lo sazi più di quanto una nottata con cento ragazze possa fare? In questo momento a Zayn sembra così, mentre si imbratta divertito dei suoi pensieri con diversi sorrisi.
Mya ritiene che tutto quello non può essere finto, che sentire, le sue  mani grandi percorrerle la schiena su e giù, che quelle labra piene, che quel bacio, non siano una finzione.
Ma le sue parole, i suoi movimenti con gli amici.
In lui tutto assume una tonalità misteriosa, e Mya non sa cosa fare, se credere a sé stessa o agli occhi profondi del moro davanti a lei.
Con lui si rammenta di sensazioni che credeva di aver sotterrato tempo passato. Invece riemergono, risalgono dalla terra con cui li aveva coperti, e sono persino più potenti di quanto si ricordasse.
Rimangono lì, per nemmeno loro sanno quanto tempo a baciarsi, a riprendere fiato per poi far incontrare nuovamente le loro labbra.
Mya non riesce a credere che è tutta una finzione, una scommessa, sembra tutto troppo vero, e le fa male pensare che a lui di lei non gliene frega assolutamente nulla, così, appena ci pensa lo bacia con più foga, facendogli capire cosa si è perso con quella stupida scommessa.
 

Sharon siede su una seggiolino della biblioteca, con il suo libro preferito in mano, rileggendolo per l’ennesima volta, sottolineando le frasi che adora di più. Anche se quel libro è della proprietà della biblioteca ormai è come se fosse solo suo, anche la bibliotecaria appena la vede sa che deve darle il suo libro.
Si immerge nella lettura, scoprendo con ogni riga qualcosa di più approfondito sul personaggio.
Sente qualcuno sedersi accanto a lei, ma non le importa lei ora sta leggendo e nessuno deve disturbarla.
Se non due fini labbra rosse che si stanno avvicinando a quelle di Sharon.
Si volta verso quel sorriso furbo che la fa impazzire ci posa sopra un bacio leggero.
-Salve damigella, dove la posso portare?- chiede lui, scrutando i suoi occhi nocciola.
-Penso  chc un bel thè non mi farebbe male, galantuomo.-
Prende il lbro con nonchalance, riservando alla bibliotecaria uno sguardo come per dirgli:’ Tanto il libro te lo riporto’
Sorride al ragazzo davanti a lei, che di tutta risposta le schiocca un altro bacio.
Sembrano le coppiette dei libri che Sharon legge contenta.
-Beh, che hai fatto oggi?- domanda Louis tranquillo.
A parte di matematica e chimica loro non avevano mai parlato molto, ma in realtà nemmeno il giorno prima hanno parlato molto di qualcosa al di fuori di baci e chimica.
-Sono stata a scuola, mi ha interrogato letteratura, ho mangiato, sono andata in biblioteca e bah, si non ho fatto molto oggi.- ride lei.-tu?-
-Io invece non sono andato a scuola, non sono stato interrogato e non ho mangiato, quindi, ho una fame assurda e anche se sono le quattro e mezza andiamo a mangiare.- asserisce lui.
Appena voltato l’angolo si ritrovano davanti un ristorantino .
A Louis si gela il sangue nelle vene alla sola idea di dover pagare per due in un ristorante del genere, con le tendine di seta e le candele aromatizzate,  ovviamente se non ci fosse andato avrebbe fatto una figuraccia.
Le sorride galante quindi, fingendo di avere più soldi di quanti realmente ha.
Sharon, che forse con gli occhiali ha una vista migliore, trova sul suo raggio di sguardo un fast food e ci si dirige veloce.
-Q-quindi mangiamo al ristorante?- balbetta Louis.
-No, qui dietro c’è un Mc, a meno che tu non voglia mangiare al ristorante. Sai io odio le candeline e le cene romantiche. Maglio un bel Big-mac enorme.- annuisce lei con veemenza.
Louis non l’avrebbe mai detto, ma adora tutto in quella ragazza.





Punto numero uno: scusatemi per l'enorme ritardo con cui ho postato il capitolo, è che questa settimana ho fattto uno scambio con sette nazioni e a casa mia è venuta una ragazza turca e non ho potuto nemmeno stare al computer. 
Numero due: a me questo capitolo mi piace da morire, trovo che Zayn rimanga il solito coglione, e e penso che ormai si sia capito che lui si è affezionato moltissimo a Mya, e anche Mya in realtà.
Sharon e Louis sono i più padadosi, sono fantastici, e poi trovo facilissimo descriverli, mentre per Zayn e Mya ci metto un'eternità AHAHHA 
Quindi detto questo spero di non avervi deluso con il mio capitolettino, e spero che meriti una piccola recensione da parte vostra, se recensite vi sarò infinitamente grata aasdfghjklò.
un abbraccio Alessandra.

ps. 26 preferiti e 34 seguite *-------------------* grazie mille rgnrrengueireuggecm 

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Capitolo 10
*** Part of me. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo dieci.
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Part of me.
 

 
Mya entra nello spogliatoio dopo aver fatto una lezione di boxe ed è veramente distrutta, ma si cambia di corsa, oggi ha un’altra cosa da fare: danza.
Sì, danza.
Anche se Mya non è esattamente il tipo di ragazza che si trova a suo agio con un body rosa e lo scaldacuore.
Ma, in quel giorno, ha solo voglia di mettersi a ballare finchè le sue gambe le imploreranno di smetterla, di lasciarle lì e ballare senza di loro.
Si lega i capelli frettolosamente, con una coda già pronta a disfarsi..
Guarda per un secondo lo spogliatoio, e vede il borsone della Morgan.
Le passano per la mente milioni di dispetti da farle ma rimane immobile e si limita a tirare un calcio prima di uscire e dirigersi verso la propria sala, accanto per l’appunto a quella della vipera, ovvero la Morgan.
Afferra il cd e lo infila nello stereo, sotto lo sguardo di tutte le ragazze dell’altra sala, persino della vipera, che la osserva curiosa, mentre sussurra qualcosa all’amica che annuisce con una convinzione quasi ardente, e che innervosisce Mya.
Sospira silenziosamente, coperta da un tappeto di note musicali che escono potenti dalle casse.
Sospira questa volta rumorosamente, timorosa di non essere all’altezza, mentre sente quella miriade d’occhi puntati sulla sua figura minuta.
Sente le parole di Part of me scaldarle l’animo, e comincia a muovere la testa a tempo, battendo il piede per terra in sincronia con la musica.
Si sgranchisce un pochino prima di iniziare ad esplorare coi passi di danza un mondo completamente nuovo.
Chiude gli occhi sentendo esplodere nelle sue orecchie la melodia, riconoscendone le note, gli accordi e lo strumento.
Non sarà brava nelle relazioni, non sarà capace ad essere normale, ma nessuno riesce e batterla quando si parla di musica, cerca di scoprire ogni lato di quell’arte tanto affascinante, dalla musica stessa ad ogni tipo di danza.
Alza le braccia ascoltando il ritmo, e come in una reazione a catena tutti i suoi arti si spostano dalle loro postazioni statiche per unirsi tutti a quel ballo con ordini precisi.
Il cervello comanda ogni sezione del suo corpo che balla veloce, senza porsi problemi rispetto alla stanchezza che di lì a poco la invaderà.
BAlla tranquilla senza impegnarsi più di tanto.
La canzone continua e i suoi occhi continuano a rimanere chiusi, e non tiene conto delle occhiate minatorie che Agnes  le lancia dall’altra parte del vetro.
Si diverte e si sporca di sorrisi orgogliosi.
Cosa gliene deve fregare degli altri?
 
Agnes nota che molte ragazze guardano Mya e la trovano bravissima, persino il maestro di danza si è messo a guardarla.
Quella ragazza vuole farsi davvero odiare.
Ma lei è Agnes Morgan, quella morettina non sa con chi si è messa, può portarsi a letto qualunque ragazzo della scuola, da Zayn, a cui ha già pensato, al secchione di biologia.
E forse la novellina non ha capito come il mondo gira.
Sorride beffarda alle sue compagne mentre esce dalla sala andando verso quella di Mya.
Apre la porta trasparente e gli occhi blu di Mya la perforano, ma incurante della sua presenza, continua a ballare.
Ride guardandola e Agnes trova che così sia troppo così comincia  a ballare, sentendosi mille volte più brava di Mya.
E sarebbe anche potuto essere così se Mya non avesse cominciato a ballare davvero.
Se non conosci il tuo avversario non combatterci, prima bisogna studiarlo, e il sentirsi Dio sceso in terra di Agnes non l’ha aiutata nel 'battere' Mya.
Mya ride facendo la spaccata per poi rialzarsi e cominciare a ballare come solo lei sa fare, mentre Agnes si sente una mezza cartuccia.
La vipera lancia uno sguardo al suo braccio destro, che corre verso lo spogliatoio e a Mya la cosa pare vagamente sospetta, ma non si scomoda più di tanto.
Gli porge un ghigno mentre le note si spengono nelle casse.
Diciamo che se fossero state in quei film di danza come step up la vincitrice sarebbe stata sicuramente Mya.
Si accorge delle ragazze che applaudono verso di lei e distende le labbra contenta, prima di riniziare a ballare.
 
 
Zayn sbadiglia mentre viene sbatacchiato qua e là sulla metro.
Non ha preo la macchina perché trovare parcheggio in centro equivale al suicidio così ha timbrato il biglietto ed è saltato sulla prima metro.
Ma deve ammettere che il sonno ora si fa davvero sentire.
Appoggia la testa assonnato al palo facendosi trasportare inesorabilmente verso il sonno. Un viaggio lento, e che trasforma i pensieri in sogni soffici e distruttibili come nuvole.
A spezzare l'attimo quasi estatico di Zayn però si insinua il rumore sordo delle porte che lo svegliano di soprassalto.
Aggrotta le sopracciglia vedendo la mora davnti a sé.
Non tanto perché sia sorpreso che sia lì, più che altro perché è vestita da danza ed ha un’espressione straziata.
Mya vede Zayn davanti a sé e gli si butta letteralmente addosso, soffocando dei singhiozzi. Strozzando i gemiti che la stanno struggendo.
Zayn continua a non capire ma con i suoi occhi scuri cerca di tranquillizzare quella ragazza così esposta a qualsiasi pericolo, o almeno in quel momento.
-Shhhhh.-
Bisbiglia frammentando quel suono rassicurante di tanto un po’ e ripetendolo fino allo sfinimento.
Mya piange e solo lei sa perché.
Dopo essere tornata nello spogliatoio aveva trovato la sua borsa aperta e con nessun vestito dentro. Fatto strano ma che non sembra degno di tutte quelle lacrime da parte di Mya.
Quello che è successo fuori è tutta un’altra storia.
Agnes molto probabilmente non sapeva di aver combinato quel casino.
Alea iacta est.*
Telefonare ai suoi vecchi amici è stata una delle cose peggiori mai capitate, e in più fargli trovare l’intimo della ragazza seminato per la strada non aveva aiutato Mya nello scappare da loro, che erano diventati ancora più curiosi e che l'hanno preso come un vero e proprio invito a, ecco, quello.
Agnes ha composto un numero casuale, dicendo di vedersi con lui e i suoi amici e che aveva delle belle idee per loro.
Ma non conosce il passato della mora.
E quattro ragazzi in un vicolo di Londra, di notte, con una ragazza con indosso solo un body non avendo altro cosa possono fare?
Divertirsi.
E se lei non è della loro stessa idea?
Si divertono lo stesso, con l’ausilio di un coltellino svizzero.
Zayn nota diverse ferite all’altezza dell’interno coscia, sembrano dei tagli abbastanza profondi che sanguinano ancora.
In quel momento Zayn si sente l’uomo più impotente del mondo, cosa può fare oramai?
Sta zitto sentendola fragile come una foglia pronta per accartocciarsi e bruciarsi scottata da un sole troppo acccante.
I singhiozzi non vogliono fermarsi, e Mya non ha nemmeno voglia di fermarli, preferisce stare tra le braccia di quel ragazzo che nonostante tutto la sta facendo sentire amata, e poco gliene importa della scommessa, e di tutto ciò che la circonda.
Lei ora è lì, e nessuno deve portargli via quell’attimo.
-Ti prego dormi con me, ho paura.- sussurra staccandosi dalla sua spalla mentre le lacrime le solcano il viso.
-Ti ho bagnato la maglietta scusa.- dice abbozzando un piccolo sorriso, ossimorico rispetto a quella situazione così strana.
-Fidati quello è il problema più piccolo.- risponde Zayn avvicinando i loro nasi.
Vederla così fragile forse gli ha fatto capire quanto stupido è stato, la scommessa, deve andare subito a scioglierla, il giorno seguente sarebbe corso da Louis per dirglielo.
Perché lui con lei ci voleva stare davvero.
Mya cattura le sue labbra in un bacio leggero e sottile per poi abbracciarlo forte a lei e Zayn si bea di sentire qualcuno così attaccato a lui.
Scendono dalla metropolitana e il moro è costretto a sostenere Mya per paura che cada a terra.
-Come facevi a sapere che sarei venuta?- domanda lei curiosa.
-Non lo sapevo mica, ero lì per caso.- risponde lui macchiandosi di un sorriso vispo.
-Sei un coglione.- sussurra lei.
Lui si ferma di botto.
-Beh allora il suddetto coglione ti lascia qui.- asserisce lui, fingendo di andarsene.
-Sai benissimo a cosa mi riferisco.- detto questo le gambe di Mya non sono più abbastanza forti da sorreggerla, così cade sull’asfalto perdendo i sensi, mentre il panico si disperde per tutto il corpo del moro.



Questo capitolo ha sconvolto anche me. Davvero era strutturato in un altro modo ma è andato a finire così. qua vediamo forse il lato più tenero di Mya, e l'idiozia di Agnes che non pensava di aver combinato un tale casino. Ma nel prossimo apitolo ne vedremo dellee belle, e anche i genitori di Mya finalmente e capirete un po' di più della storia. 
A me questo capitolo piace moltissimo e spero sia lo stesso per voi, ma più di tutto spero di non avervi deluso, o di avervi fatto diventare la storia troppo stupida, o prevedibile.

Ringrazio tutti quelli che mi recensiscono quasi tutti i capitoli. (come curlymakesmesmile, Loolly, _itsHope e NiallsUnicorn e vi invito a leggere le loro ff, sono davvero stupende ) e tutti quelli che seguono la mia storia in silenzio, lo so che ci siete.
Un altro grazie a tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia alle preferite o seguite.
Siete tutte speciali non lasciate che nessuno vi abbatta mai.
Grazie ancora,
un abbraccio Alessandra.

ps. si, oggi mi sento molto buona con tutti HAHAAAHAH davvero, grazie :) 

pps. so perfettamente che questo non è il comportamento che una ragazza dopo che succede quel che ho scritto, ma ho deciso di farla stare così per rendere la storia più, come dire carina, un modo per far avvicinare i due protagonisti ancora di più. 
*il dado è tratto.

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Capitolo 11
*** A game of lies. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo undici.
____________
A game of lies.

 Zayn fatica a tenere su le palpebre che lo implorano di alzare bandiera bianca e darsi alla sconfitta, con la vincita ormai inevitabile del sonno.Ma vedere davanti a lui quella ragazza in un lettino d’ospedale insipido, incapace di qualsiasi movimento, con la paura ancora dipinta sulle labbra, nonostante in quel momento siano serrate, lo riesce a far stare sveglio, anche se a lui sembra impossibile.

Guarda l’ora in modo supplichevole, speranzoso di sentire il ticchettio e di voltarsi verso la ragazza e vederla con il suo sorriso vispo in viso.
Ma niente, il ticchettio continua e lei continua ad essere addormentata.
Il moro sta assetando la madre di Mya, aveva avuto qualche problema nel rintracciarla, ma con un po’ di metodo e qualche ricrdo dei loro discorsi era risalito al nome: Eva.
Da quel che sapeva non avevano dei rapporti pacifici, Mya li definisce catastrofici per lo più, ma nn può uscire da sola da quell’ospedale, almeno i genitori devono sapere qualcosa di lei.
Così Zayn ha telefonato, insabbiando le sue paure e guardando le infermiere preoccupato.
‘Allora ci vediamo tra una mezz’ora.’ Zayn si rammenta delle parole della donna dall’altro capo del telefono.
E la mezz’ora è passata, eccome se lo è.
Sente Mya balbettare qualcosa, un miagolio sconnesso e Zayn si alza subito dalla poltrona, per poggiare la sua mano su quella della ragazza.
Apre gli occhi lentamente e sembra stupita di vedere davanti a sé Zayn, non che non fosse contenta, rimane solo basita.
Lo squadra da capo a piedi nella preoccupazione di zayn che si fa spazio in lui, finchè non gli serve un sorriso sghembo, lievemente accennato e Zayn sospira infondendosi un po’ di tranquillità.
Decide di lasciarle un bacio sulle labbra, un bacio fuggente, anche perché  una donna sui trenta fa la sua entrata regale.
-Mya!- urla e le si getta addosso, scansando il moro mentre gli occhi blu di Mya lo seguono con lo sguardo chiedendogli di non lasciarla sola.
-E’ un calo di zuccheri, non c’è alcun problema, sua figlia sta benissimo- dice il dottore sulla soglia.
-Grazie.- risponde educata la madre.
-Non te ne è mai fregato un cazzo, continua a fregartene.- sussurra avvelenata la ragazza, spostando le mani della madre dal suo viso.
-Ma piccola…- implora la famosa Eva della telefonata.
-Vattene, tornatene a casa, prenditi la tua bella auto e saluta il cane.- le urla, con gli occhi pieni di lacrime amare.
-Mya, io ti voglio comunque un mondo di bene, sai come sono andate le cose.- si giustifica la donna.
-Eva,- ormai per Mya non ha nemmeno il permesso di essere chiamata ‘mamma’, parola che a tutti infonde sicurezza e che a lei mette paura. Per non parlare della parola ‘papà’- vaffanculo, lasciarmi da sola in un orfanotrofio perché hai problemi economici. Ma ovviamente la villetta te la puoi comprare, il golden retriver, l’amore di un uomo, e anche l’amore di un’altra figlia. Sono io l’errore. Sei una madre d merda davvero. Lasciami da sola.- le dice per poi alzare ala voce involontariamente
-Vattene.- urla e a quelle parole la donna si alza e la lascia lì, lasciando al moro un sorriso mischiato al delle lacrime.
Durante quel ‘dialogo’ tra le due Zayn pensa di aver appreso qualche informazione in più riguardo alla mora, che lo guarda mentre le lacrime le solcano il viso.
-Portami a casa.- bisbiglia.
E Zayn le sorride cercando di tranquillizzarla e si avvicina al lettino.
 
 
Sharon sta davanti al libro di biologia intenta a ripassare, sono le undici e mezzo di sera e molto probabilmente il giorno dopo sarebbe stata interrogata. Quindi legge veloci le righe, spaventata, finchè una telefonata non la fa sobbalzare.
Louis.
Prende il telefonino timida e risponde.
-Pronto.- sussurra silenziosa.
-Mya, cosa?- la sua espressione cambia immediatamente.
-Baker street 21B, passami a prendere.-
Chiude la telefonata spaventata, e con un attenzione maniacale scende al piano inferiore, senza svegliare i propri genitori, per uscire di soppiatto, con indosso una maglia enorme.
Se avesse dormito fuori non sarebbe stato un problema, la mettina si sveglia talmente presto per andare a scuola che i genitori non si sarebbero nemmeno accorti della sua uscita notturna.
Socchiude la porta del cancello e si siede sul marciapiede attendendo in silenzio l’arrivo di Louis.
Vede due fanali e si alza di scatto, è la macchina che sta aspettando.
Apre la portiera e ci si chiude dentro con violenza.
Guarda gli occhi celesti di Louis che gli sorridono mentre la sua espressione tende alla preoccupazione.
-Ciao.- dice lei, schioccandogli un bacio sulle labbra.
-Ciao.- Louis sgomma in direzione dell’ospedale, mentre Sharon ha una paura tremenda.
E’ la sua migliore amica del resto.
Durante il tragitto non apre bocca così, per calmare le acque il ragazzo le posa una mano sulla coscia coperta dai pantaloni di un pigiamone orrendo.
In poco tempo si ritrovano davanti all’ospedale mentre vedono Mya e Zayn lì ad aspettarli.
La rossa scende dalla macchina e corre dall’amica per abbracciarla.
Mya vedendola si getta nel suo abbraccio.
-Grazie di essere qui.- le sussurra.
 -Su andiamo a casa.- le lascia un bacio sul capo, mentre Zayn le stringe la mano.
Salgono tutti e quattro sull'auto di Louis, con i visi affranti mentre Mya non parla e sta stretta nell'abbraccio dell'amica e Zayn la guarda, ammirandola. 
Sotto quella corazza esistono più emozioni che lui non avrebbe mai pensato di trovare in lei, eppure ci sono, sono lì, che aspettano di essere scoperte, e Zayn crede di averne scoperte un po' quella sera.

Mya si alza dal letto con ancora il tepore delle coperte nelle ossa, ma deve andare a scuola, non perché ne ha voglia, tutt’altro, ma perché la deve far pagare a quella vipera.
Sale sull’autobus e guarda tutti con circospezione, non fidandosi più di nessuno.
Quella mattina Harry non c’è, sarà rimasto a casa.
Guarda gli occhi di ognuno con timore, rivive la scena ogni volta che chiude gli occhi, il buio, il vicolo, le parole soffiate, le sue urla..
Riapre gli occhi spaventata.
Vede la fermata della scuola e scende arrabbiata, deve aspettare l’ora di pranzo, almeno Agnes avrebbe fatto la figura di merca davanti a tutti.
Le ore passano veloci, mentre i suoi pensieri sono rivolti sia alla sua piccola parte di vendetta che a quello che ha fatto Zayn, non se lo sarebbe mai aspettato, e se non fosse stato lì, chissà cosa sarebbe successo.
Sorride guardando fuori dalla finestra, la festa è domani, deve comprarsi qualcosa, anche perché ormai il suo piano distruggi-scommessa era andato al diavolo, per cui poteva vestrsi bene per fare un piacere a Zayn e a sé stessa.
Sente la campanella dell’ora di pranzo e con un sorrisetto si avvicina alla mensa, l’avrebbe mandata solamente a fanculo davanti aa tutti, nient’altro, è solo una piccola parte di una vendetta molta più grande.
Vede la vipera davanti a lei, Agnes non sa di aver combinato tutto quello.
Le si avvicina pestando il pavimento con veemenza.
-Vaffanculo Morgan.- urla lei tranquilla.
-Fanculo a te Meadles.- le risponde ma Mya ride vedendola e voltandosi, lasciandola lì, alzando un dito medio.
-Novellina, l'altro ieri Zayn è stato nei bagni con me.- grida acida Agnes, scatenando nella testa di Mya una catena di pensieri tristi, ma soprattutto arrabbiati sia con lei che con lui.
Rimane per un secondo ferma mentre abbassa il braccio e la mano.
Si volta nuovamente verso di lei e con amarezza nota che le parole della vipera sono vere, lo capisce dagli occhi pieni di orgoglio nel pronunciare quella frase.
-E ci siamo divertiti, anche tanto.- continua avvicinandosi alla figura della strana, sotto gli occhi di tutta la mensa, anche di Zayn, che osserva la scena da lontano.
Mya si volta un secondo verso di lui con afare inquisitorio e scuotendo la testa.
La sicurezza che poco prima l’aveva assalita si sgretola, frammentando la sua anima in piccoli pezzetti, corre in direzione della divisa da cheerleader, lasciando alla Morgan un gancio ben piantato alla bocca dello stomaco.




UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUH 50 seguite e 36 preferiti *-----------* mi fate davvero felice così :')
In questo capitolo vediamo per la prima volta la mamma di Mya, diciamolo: i genitori di Mya sono degli stronzi con la patente,  la mamma in confronto al papà non è nulla però. Nel complesso il capitolo è scorrevole e poi l'ultima parte è meravogliosa, non sapete quanto volevo che ci fosse una rissa tra loro due, è il mio sogno, ma tutto ha delle conseguenze. Zayn è troppo cucciolo qui, infondo non capisce nulla poverino HAHAHAH Sharon e Mya sono carine, Nicole non ce l'ho fatta  a metterla, poi sembrava fatto per finta . Comunque vi ringrazio per tutte le recensioni nello scorso capitolo, ogni recensione mi fa felice davvero grazie a tutti quanti. Se recensite ve ne sarò grata per sempre. 
un abbraccio Alessandra.
 

ps. GRAZIE PER AVER LETTO. c: 

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Capitolo 12
*** Give your heart a break. ***


 

 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo dodici.
____________
Give your heart a break.







La cheerleader si accascia lentamente fino a cadere per terra e Mya si sente in bilico, non sa se scappare o rimanere ferma lì a  guardare la ragazza che si tocca la pancia dal dolore.
Se lo merita, eccome se se lo merita.
Rivolge un ultimo sguardo alla mora per terra e decide di attuare la prima opzione: andarsene.
Ora lo vede solo come un traditore, non riesce ad attribuire a quella figura che la guarda spaesata altro aggettivo, un altro modo per definire il ragazzo che aveva cominciato l’impresa più difficile: farle battere il cuore.
Sospira rumorosamente mentre si allontana da Agnes, finchè non sente un sussurro graffiarle il padiglione auricolare.
-Meadles sei una troia.-
Si gira nuovamente verso la cheerleader e le si avvicina con passo deciso.
-Ripetilo.- articola Mya aguzza.
-Sei una troia.- dice quella, alzandosi, e con un tono ironico.
-Fidati, la troia qui non sono io.- risponde la strana spavalda.
-Certo.- risponde.
Da quel tono sarcastico Mya capisce che Agnes sa della sua vita, forse anche quello il motivo della telefonata ai suoi vecchi clienti la sera prima.
-Almeno mi pagavano, a differenza tua che la dai gratuitamente.- bisbiglia sottile avvicinandosi all’orecchio della cheerleader.
-Non sarai di certo tu a fermarmi, l’hai già fatto e ne sono uscita.- continua Mya – Piccola cheerleader. Per me puoi anche morire, e sinceramente penso che nessuno sentirebbe la tua mancanza, nemmeno il tuo gattino.- dice abbassando la voce di un’ottava, in modo da farsi sentire solo da lei. - Sorellina.- finisce allontanandosi dalla figura minuta della ragazza che scoppia a piangere sotto gli occhi di tutti.
-Mya…- borbotta distrutta la cheerleader, con le lacrime sporgenti.
Mya si volta un’ultima volta rivolgendo un’espressione senza emozioni alla ragazza che decide di far scendere ancora più lacirime.
Continua a camminare e si infila il cappuccio della felpa prima di passare accanto al moro che la guarda confuso.
Lei gli dà una spallata.
- Non farti più vedere.- i suoi occhi gelidi in quel momento lo tagliano con un’indifferenza studiata mentre Zayn rimane immobile.
Il ragazzo la guarda e le afferra il polso.
-Mya non è come pensi.- annuncia tentando inutilmente di non farla andare via.
Mya pensa all’ultima volta in cui le aveva preso il polso, anni prima, in una metro, mentre si perdeva in quella luce argentea che traspariva dagli occhi del moro.
Strattona il braccio facendosi lasciare la mano.
-E come la dovrei pensare?- urla lei con una smorfia raggrinzita in viso.
-Vaffanculo Zayn.- termina lei scappando, ma senza far uscire nemmeno una lacrima, non le merita.
Cammina per i corridoi vuoti visto che è ora di pranzo e tutti si stanno godendo lo spettacolino che ha appena finito di interpretare.
In quel momento si rende davvero conto che è sbagliata, che tutto ciò che fa è antipode rispetto a quello che gli altri fanno, che la sua vita così diversa è sbagliata, che il modo in cui sorride è sbagliato, che il mondo che si è costruita con tanta attenzione è sbgliato.
Tossisce  entrando nei bagni, guardandosi allo specchio non trova altro che uno scheletro con le guance scavate che disfa lì davanti a lei, lasciando ossa per il bagno, che cadono inevitabilmente sul pavimento, mentre perle scarlatte scendono dal suo corpo.
Non si era mai sentita tanto sbagliata.
 
 
Zayn è al suo tavolo con lo sguardo perso nel vuoto. Perché era cascato nel tranello della cheerleader?
Forse per qul corpo da paura, o forse per noia, non lo sa nemmeno lui, e non si piange sul latte versato, bisogna pulirlo e andare a comprare altro latte, per rimettere tutto al suo posto.
Deve fare qualcosa, non può rimanere lì, fermo, senza fare nulla solo perché ha paura di peggiorare la situazione, tanto come potrebbe peggiorare?
Si avvicina ad Agnes furente.
-E’ colpa tua vero?- chiede guardandola da vittima.
-Zayn non è solo colpa mia.- risponde e in quell’attimo le appare più matura, come se sapesse più cose.
-Dobbiamo rimettere tutto apposto.- continua lei.
Lui la osserva interrogativo.
-Giusto tu non sai nulla.- dice lei, tingendosi di sorriso macabro.
Gli prede la mano e lascia le altre cheerlaeaders intente a consolarla lì, imbambolate.
Lo scorta verso la porta d’emergenza per poi uscire velocemente e senza farsi vedere.
Zayn sta zitto aspettando che lei proferisca parola.
-Allora, la storia è lunga sei sicuro di volerla ascoltare?- domanda lei prima di iniziare.
Lui annuisce con disinvoltura, curioso, e felice, avrebbe scoperto qualcosa su quella Mya che gli piace tanto.
-Ti potrà sembrare strano ma io e Mya siamo sorelle, non sorelllastre e robe varie, vere e proprie sorelle. Eravamo inseparabili un tempo sai? Sempre insieme attaccate, vivevamo in simbiosi, come le gemelle siamesi e poi è successo.
La separazione dei nostri genitori è stata dura, anche perchè ci hanno divise, io con mia mamma e lei con papà, il punto è che per lei è stato tutto più difficile, papà è l’errore, non lei, ma non lo capisce.
Papà è davvero terribile, e per lei tutto è stato più  complicato, è stata mandata in un orfanotrofio di comune accordo tra i nostri genitori e io non ho fatto nulla per oppormi nemmeno quando mi ha guardato per l’ultima volta salendo sul bus per partire. E come puoi ben vedere non mi ha ancora perdonata.
-E poi ho saputo che si è trasferita qui, e ho voluto cercarla, e quando ho scoperto cosa le è accaduto, beh , non sono riuscita a capirla così mi sono allontanata  di più di lei. Quando ci siamo incontrate ho negato che lei fosse mia sorella vergognandomene, ma a me manca moltissimo, e ho deciso di sedurti perchè volevo dimostrarle che dopotutto sono io quella giusta, che lei non è più sul piedistallo come un tempo, o almeno ai miei occhi, perchè a pensarci bene non ci è mai stata.-
Zayn si alza di scatto.
-Se devo essere sincero credo che tu sia davvero un’idiota.- dice lui alzandosi.
-Zayn un’ultima cosa: dille che le voglio bene.- urla lei.
-Tanto non la posso vedere più nemmeno io, per colpa tua.- risponde alzando la voce arrabbiato.
-E’ in teatro.- dice in un sussurro che attira l’attenzione di Zayn, che si avvicina di nuovo alla mensa, per poi correre ovviamente verso il teatro.
Mya è nel centro del palco che si guarda attorno, vedendo tutti i seggiolini davanti a lei, per terra ha lasciato tutti gli spartiti, quando è arrabbiata scrive canzoni, le mettono calma, sentire un po’ di ordine melodico in tutto il caos che la circonda fa sempre piacere.
Ma in quel momento non vuole far altro se non piangere dalla frustrazione, e da tutte quelle parole che esprimono l’emozione della delusione.
Con la penna scrive veloce, immaginando la melodia attorno a sé, sentendo la batteria battere al ritmo del suo cuore, il soffio per far suonare il sax contemporaneo ai suoi respiri, la chitarra premuta da quella mano impegnata a inventare un mondo tutto suo in un foglio.
Ma sprecare una lacrima forse non è così sbagliato, forse è la cosa giusta da fare, per calmarsi un po’, farne scappare una e chiudere il cancello per tutte le altre vogliose di uscire.
Una lacrima, la più salata di tutte, scende silenziosa sulle guance fino a cadere sul foglio, spargendosi a macchia d’olio, ma poi un’altra viene  a farle compagnia, fino a diventare una moltitudine di lacrima ad esprimere lo stato d’animo della ragazza, che nonostante tutto continua a scrivere il testo e le note sul pentagramma, finchè qualcosa, o meglio, qualcuno la distrae.







SCUSATE PER L'ENORME RITARDO MA L'ISPIRAZIONE ERA ANDATA IN VACANZA :')
Alura, in questo capitolo si capiscono davvero un mucchio di cose, i rapporti di Mya con la famiglia e mi rendo conto di quanto sia cretino Zayn, cioè, lui è fatto così pobrecito (?) Questo capitolo mi piace tanto forse perchè ci ho messo un pezzettino di me e della mia storia - non quella dell'orfanotrofio eh- ma la parte finale è proprio tipica della mia persona :') Comunque mi  ero ripromessa di fare una bella nota d'autore e invece mi è venuta una schifezza, che bello yo. hahahah
Spero davvero che recensiate perchè questo capitolo mi piace da morire e spero che piaccia anche a voi.
Un abbraccio, Alessandra.

ps. per le Beliebers, ho una storia pronta  troppo carina su Justin, che dite la posto?
pps. 59 PERSONE HANNO LA STORIA NELLE SEGUITE, 41 PREFERITI E COSI' TANTE BELLE RECENSIONI, SIETE DEGLI ANGELI, GRAZIE. ASDFGHJKL *------------*
pps. -è l'ultimo tranquille- per il primo ps. dovete rispondere di si tutte eh HAHAHHHAHHAH

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Capitolo 13
*** Flames of revenge. ***


 

 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo tredici.
____________
Flames of revenge.




-Quale parte del concetto:’non farti più vedere’ non ti è chiara?- con questo tono sarcastico lo esorta a una risposta tagliente, ma lui sta zitto sulla porta del teatro, mentre le parole affilate della ragazza non lo scalfiscono nemmeno.
Lui è lì per chiedere ‘scusa’ , per farle capire che ha commesso l’errore più grande finora mai commesso, e capisce la rabbia di Mya, così asseconda ogni accusa e ogni insulto che gli riesce a tirare con un’occhiata demotivata.
-Scusa.- balbetta, ma sa benissimo che lei ha compreso nello spazio di quel sussurro tutta la sua frustrazione nel dire quella semplice parola.
Zayn non è il tipo da scuse, il suo essere orgoglioso lo fotte sempre, ma in quel momento si sente tanto in dovere che non si pone il problema del suo carattere.
-Non devi scusarti, non stiamo mica insieme. Puoi farti chiunque vuoi d’ora in avanti.- fa una pausa in cui sospira rumorosamente, con il fine di far sentire al moro la sua tristezza. – eccetto me.- conclude alzandosi dal palco per dirigersi rapidamente dietro le quinte.
Zayn è immobile, mentre nota un foglio lasciato in mezzo al palcoscenico che implora le sue mani di afferrarlo e gli occhi di leggerlo, e magari interpretarlo.
Così, correndo verso Mya, e inciampando sui sentimenti, arriva in mezzo al palco, col pentagramma davanti.
Sente la porta d’emergenza del teatro sbattere, segno che Mya è ormai uscita, quindi raccoglie il foglio leggendone il titolo curioso, per poi infilare lo straccio di carta bagnato –forse di lacrime?- nella tasca destra dei jeans.
La mora esce fuori mentre sente le lacrime pungerle gli occhi come degli spilli, è una maledizione forse quella? Deve far comparire da ogni parte il suo incubo peggiore? Si rammenta solo ora del perché non si era mai lasciata andare più di tanto, perché alla fine ci si rimane solamente fregati.
Gliel'ha insegnato un antico detto Cinese: senza il chiodo, non c'è ferro di cavallo.
Senza ferro di cavallo non c'è cavallo.
Senza cavallo, il messaggero deve andare a piedi.
Se il messaggero va a piedi, viene raggiunto dal nemico.
Se il messaggero viene ucciso da spia nemica, noi perdiamo la guerra.
Almeno una volta nella sua vita sua mamma le aveva insegnato qualcosa di utile.
Perchè da quelli che sembrano i più piccoli problemi, come in quel momento le sembra Zayn, si arriva al più grande, ovvero quella sensazione di vuoto che sta provando dentro per una persona che forse non merita nemmeno un briciolo delle sue emozioni e dei suoi pensieri.

Tanto sta sprecando lo stesso le sue emozioni,quindi quei ragionamenti possono andare tranquillamente al diavolo.

Tira fuori dalla borsa il pacchetto di Marlboro rosse che teneva per le questioni di emergenza, vedere il fumo scappare dalle labbra le mette tranquillità, anche se il vero e proprio sapore del tabacco non le piace più di tanto.
Aspira silenziosamente, divertendosi a creare di volta in volta forme diverse di fumo, dissolvendosi poi in una nube grigia e scomparendo nel cielo cupo di Londra.
Sente il rumore di un’altra porta sbattere poco lontano da lei e due occhi verde cangiante la colpiscono.
Harry si gira verso la mora che le sorride gentile  le si avvicina tranquillo.
-Mya..- sussurra levandole la sigaretta dalle mani e aspirando sottilmente.
Erano ormai quasi ottimi amici, ogni giorno chiaccheravano, perché si trovavano in molti punti complementari, e poi passavano inevitabilmente due ore di autobus e metro insieme abitando nello stesso quartiere.
-Harry..- bisbiglia maliziosa, riprendendo la sigaretta.
Non aveva mai ragionato più di tanto su di Harry in quel modo ma guardarlo così..  la sta facendo pensare ,e non poco.
Harry guarda le due fini linee rosse a causa del rossetto di Mya far fuoriuscire il fumo creando forme giocose.
Guarda le sue mani con la sigaretta accesa, perché non si era accorto prima di Zayn che esisteva quella ragazza?
Sicuramente non avrebbe perso tutto quel tempo dietro alle solite oche, ma ne avrebbe trovata solo una da non lasciare più.
E in più a giudizio del riccio Zayn aveva fatto una grande cazzata a rintanarsi nei bagni con la cheerleader, anche perché Mya ha anche di più da offrire.
Le ruba la sigaretta un’altra volta per il puro gusto di sfiorarle le dita, in fatto di abbordaggio Harry è il migliore non c’è che dire.
Saranno quei ricci ribelli, il profumo d’agrumi del suo bagnoschiuma o quelle fossette in bella mostra, fatto sta che a un suo solo sorriso le ragazze svengono, per cui rimorchiare è la sua specialità.
Ma forse nella scuola c’è qualcuno di più bravo a rimorchiare: proprio ala ragazza lì accanto a lui, che nonostante tutti i problemi che la sua vita ,chiamiamo precedente, le ha procurato ha imparato  come far cadere ai suoi piedi un ragazzo.
Harry sputa il fumo dai polmoni e Mya gli prende in conclusione per la sigaretta, risucchiando il sapore del fumo per poi prendere il viso di Harry e, avvicinandoselo, soffiargli quella nube  dritta dentro le labbra carnose che si tingono di un sorriso amaro.
Fa aderire la sua bocca a quella del riccio ansante, che si lascia trasportare da quelle emozioni sul momento, senza pensare ad alcuna conseguenza mentre Mya lo assapora cercando di trovare lati di lui congruenti a Zayn.
E’ lì a baciare quel ragazzo dal sorriso che sembra oro liquido per la sua bellezza di ripicca al moro che tanto le piace aldilà di tutto, e Harry sa benissimo cosa frulla nella testa della mora, e se ne frega, dimenticare un bacio non è un problema, persino se è così bello.
La ragazza si stringe di più verso di lui, accorciando le distanze dei loro corpi e facendo aderire i loro petti mentre continuano a baciarsi con foga.
Inutile dire che la sigaretta è ormai sul pavimento a bruciare le ultime foglie di tabacco, vista l’ansia di donare quel bacio al riccio della ragazza.
‘La vendetta servita fredda è più saporita’ si ripete la mora instancabilmente nella testa mentre si rimprovera per quello che sta facendo, ma la rabbia prevale.
 
 
Sharon è al bancone della mensa ad aspettare che le venga servita quell’ammasso di germi anche definito pranzo, ma ha fame non gliene importa più di tanto.
Ha saputo dello spettacolo di Mya di poco prima, sapeva già dell’esistenza della sorella , e l’aveva già consolata illo tempore. Ora sa di doverla lasciare un po’ da sola per metabolizzare gli ultimi eventi, le parlerà su facebook, o le telefonerà la sera.
Afferra il vassoio e cerca un tavolo libero visto che Nicole l’ha lasciata sola quel giorno.
‘Sharon oggi sto un po’ con Simon se non ti dispiace’ alias adesso vado nei bagni a ‘giocare’ con Simon, se così si può dire,
Così nota il tavolo vicino alla pattuniera e si ci siede tranquilla, è abituata a pranzare da sola, perché fare amicizia con la secchiona dai capelli carota?
Apre la bottiglietta d’acqua gassata e si concentra sul proprio pranzo finchè una maglietta a righe non prende posto accanto a lei.
-Buongiorno.- annuncia radioso mentre lei lo guarda con un espressione sconvolta, così felice anche a scuola?
-Giorno.- sorride lei e lui le schiocca un bacio in piena fronte e a Sharon viene un mancamento.
Generalmente, nei film che guarda dove la secchiona si scioglie i capelli e diventa una principessa, il bacio in fronte è sempre un avvertimento per l’imminente notizia della rottura che il ragazzo deve dare.
Così sbianca improvvisamente facendo preoccupare Louis.
-Tutto bene piccola?- domanda incuriosito.
-Vuoi rompere con me, non è vero?- asserisce lei intonandosi triste.
Il moro comincia a ridere. – E perché mai dovrei?- chiede ridendo.
-Nei film quando si danno i baci sulla fronte significa che stanno per lasciarsi.-
Lui ride nuovamente:-Numero uno siamo nella vita reale. Numero due: se vuoi ti bacio così.- detto questo si avvicina pericolosamente alle labbra di Sharon e le bacia avidamente, anche se per due soli secondi.
-Mmh- grugnisce lei- così va meglio.- ridono entrambe, avventandosi sui propri pranzi scadenti.
-Sai volevo  chiederti..- balbetta Louis, timido non lo è mai stato ma in questo momento pare di sì- c’è una festa questo sabato, non è che ti andrebbe di venire?-
Sharon sorride contenta, anche lei sta assaporando quell’istante di gloria per sé stessa, quella che si prova ogni qualvolta che si viene invitati.
-Certo che mi andrebbe .- risponde pacata lei, addentando il suo panino.




Non uccidetemi cwc 
Sì, mi piacciono le storie incasinate, non so si è capito HAHAHHA comunque fidatevi quel bacio non sarà un problema #spoiler.Il capitolo sinceramente mi serve un po' per allungare il brodo e se devo essere sincera è il caitolo più brutto che io abbia mai scritto ma volevo pubblicarlo lo stesso, mi rifarò coi prossimi capitoli.
Ringrazio ancora tutti quanti per le 12 recensioni (*-----*)  al capitolo precedente, siete degli angeli veri e propri, vi amo da morire.
Spero che nonostante tutte queste mie paranoie il capitolo vi sia piaciuto e che sia degno di una recensione da parte vostra, in caso non lo fosse vado a rintanarmi in una angoletto a piangere. Ah, spero anche di non averla fatta diventare troppo prevedibile, credo che il capitolo più bello sarà quello della festa, tipo che ne ho sscritto un pezzo e già lo adoro, ma arriverà tra due tre capitoli, anche perchè vi avverto, il prossimo sarà un capitolo smielato dedicato solamente a Louis e Sharon, e non sono il massimo nella roba romantica.
Grazie di tutto, per aver letto o aver deciso di recensire (?) il capitolo,  e a tutti quelli che leggono la mia storia in silenzio, vorrei un contatore per vedere quanta gente legge il capitolo, sarebbe figo :33 
un bacione, Alessandra.

ps. sono particolarmente arrabbiata, nessuno vuole leggere la mia storia di Bieber? giuro che è bellissima uù vabbè, la pubblicherò lo stesso #perfida 
pps. si, stasera sono abbastanza sclerata :')
ppps. avete visto le mie note d'autore versione dark? HAHAHAHAH

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Capitolo 14
*** This could be real. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo quattordici.
_________________
This could be real.
 

 




Sharon esce dalla scuola con le palpebre pendenti, pronte ad appoggiarsi sulle sue iridi verdi .
Ha avuto una giornata scolastica piena di impegni e non ha la minima intenzione di rimanere in quell’edifico, definito da molti ‘inferno’, nemmeno un secondo di più.
Si guarda in giro in una ricerca disperata di qualcuno con cui chiacchierare nel tragitto verso l’autobus, ma le sue ricerche appaiono sin da subito inutili.
Perché fare amicizia con la secchiona dai capelli rossi?
Così si avvia nella giungla urbana composta da cartelli stradali e ammassi di cemento in direzione della fermata.
Sospira più volte durante il viaggio, mentre la noia si sparge come morfina in lei, facendo calare lievemente le sue forze, e i suoi riflessi.
Senza pensarci due volte si siede sul prato davanti alla scuola, dove di solito risiedono i fattoni o i ragazzi per baciarsi.
Getta la cartella poco lontano da sé e si sdraia completamente sull’erba fresca e appena tagliata sentendo il chiacchiericcio lontano degli altri studenti.
Aspira il profumo delicato del mometno, deliziandosi dei secondi e la sensazione di pace creatasi dalla mente della rossa.
 
Ma presto un brivido leggero si staglia sul suo braccio al contatto di un altro corpo che sta emanando  calore.
-Buongiorno mia donzella, cosa fa lei qui tutta sola?- domandano due fini labbra rosse dipinte sul viso delicato di Louis.
-Ho tanto tanto sonno, my lord.- risponde pacata, socchiudendo gradualmente gli occhi.
-Ma lei non può dormire.- continuano le due labbra.
-E perché mai?- chiede lei, girandosi in posizione supina.
Il moro non perde l’occasione e si getta sopra la figura della ragazza, che freme sotto di lui.
-Perché oggi io e te vediamo un film.- asserisce tranquillamente mentre il cuore di lei batte all’impazzata.
Le sembra così strano provare un concentrato di emozioni in un movimento solo di quel ragazzo.
Lo osserva un secondo prima di annuire con la testa.
I capelli leggermente disordinati a causa del vento gli delineano perfettamente la forma del viso, lasciando la fronte parzialmente coperta e gli occhi ghiaccio pronti a fissare ogni movimento della rossa, che ormai sotto pressione –in senso sia letterale che metaforico- decide di baciarlo come segno di approvazione assoluta della sua proposta.
Louis ovviamente non disdegna quel bacio di Sharon, che poco prima lo guardava con occhi traboccanti di desiderio mentre il moro si sentiva totalmente appagato.
La rossa è convinta che il Louis che le ha fatto perdere la testa in quarta elementare sia quello giusto, che nessuno dei pochi ragazzi che gli erano piaciuti erano paragonabili a quel sorriso brillante, che nessuno avrebbe mai rapito così il suo cuore.
Saranno le emozioni tipiche dei ragazzi, fatto sta che in quel piccolo momento entrambe si sentivano allegri, finalmente felici.
Si stringono in un campo malmesso di Londra, sotto piccoli occhi affannosi per la curiosità dei ragazzi e delle ragazze, mentre non capiscono nemmeno loro lo scombussolamento che si stanno recando l’un lìaltro.
Lei continua a chiedersi come mai lui si è accorto solo ora di lei, e lui invece si complimenta con sé stesso per non aver sbagliato preda e stanno fermi in quella posizione finchè lei non si lamenta e nell’infimo spazio di un sospiro lascia scappare un ‘sto soffocando’ che Louis coglie al volo spostandosi.
La rossa lo scruta con gli occhi verdi mentre lui la guarda preoccupato:
-Ti ho fatto male?- chiede lui.
Sharon lo zittisce nel sapore di un altro bacio, sdraiandosi su di lui, ora anche lei fa parte di quel prato, sotto un sole troppo caldo per la stagione.
 
Louis entra in casa puntellandosi sui piedi intento a non rompere la quiete che aleggia nel salone finchè non sente lo scalpiccio rumoroso delle gemelline avvicinarsi rapido verso di lui, per poi sentire due flebili ‘ciao’ sussurrati da Phoebe e Daisy.
-Ehy piccoline.- bisbiglia abbassandosi.
Sharon sarebbe arrivata a minuti e il film, da quanto ha capito vedendo la sua famiglia riunita sul divano, se lo sarebbero guardai in streaming su in camera di Louis.
Così, dopo aver dato un saluto generale ai parenti sale in cerca di un film horror per mettere paura alla ragazza, e per, ovviamente, farla sentire il bisogno di stringersi a lui.
Pensa e ripensa al film fichè non decide di andare sul classico: ‘L’esorcista’, lui non l’ha mai visto e magari lei sì, ma poco gli importa, deve solo mettergli una paura tremenda.
Sharon suona il campanello di casa Tomlinson e due piccole gemelle le si presentano davanti.
-Ciao.- dice lei, accogliendole nel suo sorriso.
-Ciao, tu sei Sharon? Louis ha parlato di te.- dice Phoebe.
-Phoebe non possiamo far entrare gli sconosciuti.- risponde Daisy a bassavoce, per non farsi sentire.
Sharon alza lo sguardo e incontra quello di Louis.
-Ciao.- sussurra dolcemente Louis, spostando le sorelline e facendo entrare Sharon.
-Mi sa che non è una sconociuta.- bisbiglia Phobe.
Sharon ride salendo le scale.
-In camera da letto,? Non è che adesso mi trovo anch un tappeto di petali di rose?- domanda lei ridendo.
-La prossima volta mi organizzo e te le faccio avere mia cara.- risponde lui, stringendole la mano ancor di più.
Apre la porta bianca della sua camera con un calcio. Sharon osserva la camera di Louis disordinta, buia a causa delle tapparelle abbassate e un computer nel centro della scrivania.
-Certo, le rose ce le potevi anche mettere- sorride lei.
-Tu sei la rosa più bella.- dice lui malizioso.
-Numero uno: è una frase fattissima e numero due non è che perchè ho i capelli dello stesso colore delle rose tu mi devi chiamare così.- risponde lei saccente.
-Numero uno: l'ho inventata sul momento numero due: i tuoi capelli non sono rossi sono carota e le rose non sono carote.- asserisce lui ridendo.
Lei sorride per la piega che il discorso ha preso.
-Vediamo il film?- 
 
Mya si sorride davanti allo specchio, cercando di eliminare le due occhiaie violacee formatesi dopo una nottata insonne passata a pensare.
Pensare poi su che cosa, se nemmeno lei sa bene cosa le sta succedendo?
Afferra il correttore e lo stende sotto gli occhi, a nascondere la sua stanchezza.
Non capisce perché si sente così, Zayn non è mica il suo ragazzo, non gliene deve fregare niente di lui, deve solamente camminare a testa alta come a sempre fatto, ma sembra che i suoi piani stiano andando gradualmente ed amaramente per i fatti loro.
Non ha mai reso conto a nessuno delle sue azioni, non le è mai interessato e ora si trova a fronteggiare la persona che più teme: sé stessa.
Si lega i capelli in una coda malmessa, pronta già a cadere, mentre esce da casa velocemente, e si prepara psicologicamente per un’altra giornataccia.
La sera avrebbe una festa, la festa, ma non sa cosa fare, è ovvio che non si presenterà Zayn sul cavallo bianco ad accompagnarla, se ne ha davvero voglia ci andrà da sola, e dubita fortemente di averne.
Si dirige spedita verso il bar, il suo weekend inizia presto, alle otto fuori di casa, pagarsi una casa da sola non è facile, lavora tutti i finesettimana per pagare una piccola parte della casa, il resto gli è pagata dal padre, l’ha cacciata lui dopotutto: il minimo che può fare è darle la casa.
Il campanello che indica l’entrata di un nuovo cliente risuona per il bar mentre entra.
-Ciao Jay.- urla al suo collega che pulisce il bancone prima dell’apertura.
-Che dici apriamo?- domanda Mya incuriosita dall’espressione distrutta del collega-amico.
-Quella stronza di Amy mi ha lasciato.-
Quel ragazzo è forse l’unico con cui usa toni gentili, con cui è la ragzza di prima, quella col sorriso come marchio di fabbrica.
-Dai stasera vado ad ucciderla.- scherza lei, girando il cartello da chiuso ad aperto.
-Ma stasera non avevi una festa?- noa lui, per saperne qualcosa.
Lei sospira rumorosamente.
-Beh, non so se andarci.- risponde.
-Su racconta, sono la spalla su cui puoi piangere.- la prende in giro dolcemente.
Mya comincia a raccontare la sua lunga odissea che ha viaggiato in quel poco tempo mentre le facce del ragazzo mutano ad ogni frase.

-Se vuoi il mio parere- dice lui alla fine del discorso.- sei una completa deficiente.- prima che Mya possa ribattere cominciano ad entrare i clienti e Jay sorride cordiale avvicinandosi alla ragazza, lasciandole uno schiaffo sul braccio e servendo il primo cliente.
‘Forse ha ragione.’ Si ripete lei avvicinandosi ai tavoli.




Il capitolo più difficile che io abbia mai scritto è dire poco. Che poi, tra l'altro è anche una schifezza e lo dico davvero purtroppo, è così inutile che mi fa quasi schifo.
Ringrazio tutti per le dodici recensioni  al capitolo precedente, siete gentilissime a lasciarmele e non vi sarò mai grata abbastanza. 
Mi dispiace ammetterlo ma questa storia non ouò durare ancora molto, penso che per il diciottesimo capitolo sarà finita, anche perchè io non ho i capitoli strutturati e li scelgo volta per volta. 
quindi vi chiedo: chi preferita tra Myarry e Zya? (il secondo nome è il più figo)
Io non vi dico il mio anche se credo che risponderete tutti la stessa coppia.
Detto questo me ne vado a piangere perchè so che questo capitolo non avrà recensioni se non una o due fatte per gentilezza o pena. 
Grazie mille a tutte quelle che non mi hanno abbandonato. 
un bacione, Alessandra.


ps. come possono mancare i miei ps?
pps. li ho messi solo per metterli, non c'è nessun ps stavolta.
ppps. :o

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Capitolo 15
*** I hate being the fake one. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo quindici.
_______________
I hate being the fake one.



Mya si avvicina  a un tavolo tranquillamente, sarà anche uno dei lavori più noiosi al mondo, ma almeno è legale.
-Vuole ordinare o passo dopo?-
In un primo momento non aveva fatto caso alla testa riccioluta del cliente, ma trovandosi davanti due occhi verdi a guardarla si rende conto di parlare con Harry.
Non hanno ancora affrontato il problema del giorno precedente, anche se un vero problema non è, la mora lo definirebbe di più : ‘momento di vendetta e ira momentaneo.’
-Tu lavori qui?- chiede sbalordito guaardandola.
-Evidentemente sì.- risponde sarcastica.
-Strano, ci vengo spesso qui e non ti ho mai vista.- esclama aprendo il menù. –Mi ha sempre servito Jay.- conclude cercando nel menù quello che lo attira di più.
-Oggi è depresso e sto facendo io i suoi tavoli. Quindi tadà sono qui!- scherza lei gesticolando e facendo spuntare un sorriso lievemente accennato al riccio.
-Allora, un cappuccino bianco e una brioche al cioccolato.-
Mya si appunta l’ordine e si avvicina al tavolo ancora di più per prendere il menù.
Sfiora il braccio del riccio che la blocca e le ruba un bacio a fior di labbra.
Nello stesso momento Zayn si avvicina alla porta per entrare, e con noia la apre.
La maglietta grigia cade dolcemente sulle spalle tracciando il profilo duro dei muscoli e risaltando il color caffellatte della pelle.
Così, con un berretto nero  di lana, Zayn fa la sua entrata nel bar mentre gli occhi neri si spostano di tavolo in tavolo, in una ricerca esasperante dell’amico.
Ma nel vederlo il sangue si blocca nelle vene.
Nei giorni prima aveva parlato al riccio di quanto per lui quella ragazza contasse e ora se lo ritrova lì davanti con quella ragazza a fare ciò che non avrebbe mai dovuto fare da amico.
A Zayn si schiudono le labbra involontariamente e le pupille si dilatano in modo esagerato.
Vendetta di Mya per ciò che ha fatto o vendetta di Harry per tutte le ragazze che gli ha rubato?
E rimane lì incredulo sulla risposta e sul fatto che sta accadendo per una frazione di secondo prima di scappare nel freddo pungente di Londra, per un piccolo bacetto a stampo, niente in confronto a quello che lui ha fatto.

Mya tiene gli occhi spalancati e si sposta velocemente, guardandolo, incapace di pronunciare frasi di senso compiuto.
-Ha-arry io.. ieri, non doveva andare così.- il ragazzo alza gli occhi sconcertato.
-La penso come te.- risponde lui, lasciandole il polso.
-Ma se tu lo fai per vendetta a Zayn ci sto.-
-Non è uno dei tuoi migliori amici?- domanda lei curiosa.
-Sì,ma mi avrà rubato milioni di ragazze con il suo accento strano.- Mya ride pensando alla verità della sua affermazione.
- E diciamo che sei una mia mini vendetta.- scherza lui.
-Però mi sembra ovvio dire che è sbagliato.- continua lei.
-Non ti va di giocare?- ammicca lui - lo faremo morire, e sono sicuro di una cosa, questa sera alla festa ci porterà Allison, di ripicca, e tu lo farai morire come io con Allison.- dice il riccio a macchinetta, contento del suo piano.
-Perché a te piace molto questa Allison?- chiede lei, spettegolando.
-No lo faccio perché a te piace molto Zan e perché sei mia amica. – dice lui distendendo le labbra.
-Non è vero, non mi piace così tanto.-
-E perché ieri mentre mi baciavi hai bisbigliato Zayn?- ride lui mentre lei arrossisce rendendosi conto della figuraccia.
-Non dirmi che non ti va..- continua il riccio, mentre la vice si fa più roca come a persuaderla, e sembra che stia funzionando visto la faccia di Mya.

-Vai a preparami il cappuccino va’, bugiarda.- scherza e lei ridendo si avvicina alla macchina del caffè.

 
Zayn cammina veloce per il marciapiede, scorgendo nelle vetrine il suo riflesso, mentre tutto ciò che vuole fare è scomparire.
Scomparire dal globo, scappare e non tornare più.
Più ripensa a quella scena più gli occhi si fanno pungenti e i pensieri sempre più accusatori, perché è giusto incolparsi in quest’occasione, ha fatto soffrire entrambi e un po’ di dolore se lo merita anche lui, ma non avrebbe mai pensato di sentirsi così per una ragazza.
Non è mai stato il tipo a cui piacciono le cavolate smielate, ma in quel momento per farsi perdonare andrebbe a comprare rose e cioccolatini per la ragazza che lo sta facendo sentire così male.
Sa che è colpa sua, e l’unica cosa che può raffrancarlo è quel sorriso della ragazza, di cui non si sazia mai, essendo il più grande adoratore dei sorrisi.
Allora l’idea che sia solo una vendetta lo sfiora, ma subito dopo l’idea opposta compare tra i suoi pensieri e se invece è tutto vero?
Zayn ormai pensa di conoscere bene Mya e si autoconvince che stia giocando, e un gioco per essere bello devono parteciparvi tutti i concorrenti.
Cammina con passo veloce verso casa di Louis finchè non si ritrova davnti la villetta a schiera di Tomlinson e con passo spedito vi entra orgoglioso.
Suona il campanello mentre fa un respiro profondo.
E’ lì per chiedere un consiglio al ragazzo che aveva fatto partire tutto.
Due piccole testoline compaiono dalla porta.
-Phoebe! Daisy!- le saluta cordiale, abbsssandosi alla loro altezza, chiedendo gentilmente dove Louis fosse.
-E’ su in camera.- risponde Daisy con vocina timida
-grazie piccola.- si alza e dopo aver dato un saluto generale a tutta la famiglia sale le scale veloce, pensando al modo più adatto per porre la domanda.
Sente la televisione altissima e decide di bussare, ma niente, Louis sembra non sentire, o forse sembra non poter sentire.
Così entra calmo trovandosi davanti una scena alquanto imbarazzante, e dal suo punto di vista molto divertente.
Vede dei petali di rosa gettai per tutta la camera, ma soprattutto vede louis in atteggiamenti molto intimi con una ragazza.
‘Strano, pensavo che quella Sharon gli piacesse.’ Borbotta tra sé e sé, finchè non osserva i particolari più attentamente.
Una montatura strampalata sulla moquette panna della camera e una testa dai capelli rossi sotto di Louis.
Ride e si rende conto che il suo amico si sta dando davvero da fare per la scommessa, e si rende anche conto di non poter assolutamente perdere.
Richiude la porta lentamente, mentre fa attenzione a non sbatterla.
Esce velocemente dalla dimora del suo amico e appena chiude il cancello bianco della casa fruga nelle sue tasche.
Con il divertimento dipinto sulle labbra prende il telefonino e compone velocemente sulla tastiera un numero.
Uno squillo, due squilli.
-Ciao Allison, sono Zayn, non è che stasera ti andrebbe di venire con me alla festa?-
'Si gioca.'





LALALALALLA eccoci qua con un capitolo fresco di forno. Ci sono persone che pubblicano capitoli alle tre di notte, ma io già a mezzanotte sono morta, anche perchè oggi è stata una giornata molto stancante (ho fatto jogging per due ore, capitemi)
Il capitolo da morire e vi giuro non vedo l'ora di postare il capitolo della festa e quello di come era andata a finire il primo incontro di Zayn e Mya -all'inizio inizio della storia-
Sono leggermente depressa fra poco la mia storia finisce ed è l'unica che io abbia mai scritto fino alla fine.
Questo capitolo è davvero inutile e tra quelli che ho scritto è quello che mi piace di meno, e poi devo dire una cosa, Sharon e Louis, mica stupidi HAHAHHAHA

Vi consiglio di leggere questa ff, è di una mia amica :3 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1064811&i=1 :o
Essendo stanca come ho scritto sopra stasera non rispondo alle recensioni faccio tutto domattina e vi ringrazio per aver letto il mio capitolo, vi voglio una marea di bene e vi tiro una racchettata di grazie (?)
un beso, 
Alessandra :)

ps. ho in mente una storia fighissima per quando sarà finita questa, chi la leggerebbe? 
pps. me la lasciate una recensioncina?

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Capitolo 16
*** Catching feelings. ***


 

Forever's gonna start tonight.

Capitolo sedici.
_______________
Catching feelings.



Mya apre l’armadio indecisa su cosa indossare.
Non sa se adottare la tattica: ‘guardare ma non toccare ’ o ‘strappami da dosso questo straccio’.
Ride pensando all’ultima volta in cui si era trovata a passare delle ore per scegliere un vestito, era troppo tempo prima.
Si volta verso uno specchio, si sente cambiata.
Ma non abbastanza.
Continua a fissare lo specchio cattiva, cercando i suoi difetti e i suoi atteggiamenti che non sono cambiati quanto lei aveva sperato.
‘Non sono certo questi monologhi mentali davanti a uno specchio che mi cambino la vita.’ Pensa tagliente lei.
Così afferra un vestito di corsa e lo mette decisa.
Deve far morire Zayn di gelosia, giusto?
In tal caso allora utilizzerà la seconda tattica.
Si lega i capelli in uno chignon alto, lasciando fuoriuscire qualche ciuffetto  che dovrebbe sembrare ‘ribelle’.
Passa l’eyeliner blu su tutta la linea della palpebra, stando attenta a non sbavare, o peggio, caricare troppo il trucco.
Stende il rossetto sulle labbra, facendole diventare di un colore vicino al bronzo, ma più rosato, il suo colore preferito.
Il vestito le scende dolce su tutto il corpo, lasciando intravedere e immaginare il giusto.
Chiude la porta con delicatezza e infila delle decoltè ai piedi, anzi non infila delle semplici ‘decoltè’: indossa le sue preferite.
Sta davvero mettendosi delle scarpe solo per una stupida vendetta?
O forse c’è qualcosa di più profondo sotto?
Forse è la serata dei ragionamenti filosofici di Mya, dal momento che per i suoi gusti sta pensando troppo.
Sente il rumore del clacson irrompere nella sua casa e pensa subito ad Harry.
‘Che la vendetta abbia inizio’ pensa subito.
Dopotutto sta facendo solo ciò che si era ripromessa fin dall’inizio, ma continua a sembrale tremendamente sbagliato.
Esce dalla casa con un sorriso pensieroso e raggiunge l’auto di Harry.
Il riccio la osserva con i suoi occhi verdi e continua a maledirsi per non essersi accorto prima della ragazza.
'Ormai è tardi' pensa critico.
Anche se tutto è davvero successo in troppo poco tempo, una settimana o poco più.
La ragazza richiude la portiera pesante e saluta con un bacio sulla guancia Harry.
-Mya.- bisbiglia lui, ripartendo tranquillo.
Questo è il suo campo e nessuno sarà capace di batterla, per questo forse è così sicura.
Ma l’essere troppo sicuri non spesso giova ai concorrenti.
 
 
Zayn si abbottona la camicia sereno  mentre scrocchia il collo allacciandosi la cintura sui jeans  scuri.
Non ha mai avuto problemi in abbordaggio, purtroppo quella maledetta scommessa gli sta facendo solamente perdere tempo.
Le feste il sabato sono fatte per rimorchiare, e stare lì solo per giocare con gli sguardi con una ragazza non è proprio il suo sogno.
Nonostante tutto questa serata un po’ diversa lo fa sentire parecchio emozionato, più del dovuto sicuramente.
Si pettina il ciuffo verso destra e poi verso sinistra indeciso sul da farsi, sta davvero pensando a come pettinarsi uno stupido ciuffo?
Lui è Zayn Malik, non ha bisogno dei capelli pettinati per apparire bello, allora perché sta sudando freddo pensando a cosa gli si prospetta?
Si guarda un’ultima volta allo specchio prima di sbattere la porta di camera sua.
-Ma’ io esco!- urla scendendo le scale, ma la madre compare dalla cucina curiosa.
-E dove vai?- domanda prima di averlo osservato per bene. – Tutto in tiro?- ulula sorpresa. –E per chi ti sei vestito così bene?-
-Niente mamma.- risponde lui.
‘Cos’ha mia mamma un aggeggio che le permette di entrare nella mia testa?’ pensa lui con un sorriso.
-Non fare tardi mi raccomando!- urla mentre lui sbatte anche la porta di casa, trovandosi davanti quel suo gioiellino splendente di macchina.
Apre la portiera con una lentezza e delicatezza esasperante.
Mette in moto sereno e dopo pochi minuti si trova davanti alla villetta bianca di Allison, che lo sta aspettando battendo il tacco quindici sul marciapiede.
A differenza di Zayn la ragazza apre la portiera arrabbiata e la sbatte.
- Sta’ attenta.- ringhia guardandola.
-Sei in ritardo.- esclama, indispettita.
-Vuoi rimanere qui allora?- domanda con un sorrisino che di simpatico ha davvero poco.
-Parti.- ordina lei voltandosi verso il finestrino, mentre Zayn sbuffa.
 
La musica esce dalla casa graffiando i padiglioni delicati dei nuovi arrivati.
Harry parcheggia nel vialetto curato della villetta a schiera dove si sta tenendo la festa e Mya scende tranquilla mentre sente lo sguardo di molti ragazzi pizzicarla.
-Allora, entriamo?- chiede galante il riccio, prendendola sottobraccio.
La situazione che si è venuta a creare alla fine è abbastanza imbarazzante, o almeno dal punto di vista di Mya, che non sa se considerare il riccio un amico o qualcosa di più.
Ma subito arriva qualcosa che spazza dalla sua mente ogni tipo di preoccupazione: Zayn.
Potrebbe sembrare stupido, e forse lo è, ma la mora si è fermata nel bel mezzo del portico vedendo il moro che tiene una ragazza per i fianchi.
Le guance si sono tinte i rosso e la testa si è fatta troppo stretta per contenere tutte quelle emozioni.
-Tutto bene?- domanda Harry, preoccupato.
-T-tutto bene.- ripete lei balbettando, più insicura che mai.
Possibile che un ragazzo le facesse quell’effetto?
Zayn , dopo aver riconosciuto la voce di Mya e di Harry dietro di lui si volta istintivamente e può giurare che un battito si è perduto tra bassi della canzone che è sul giradischi vedendo quei due così vicini.
Si rigira suito, come imbarazzato.
Il pensiero che in realtà non sia una vendetta e che sia tutto vero lo sfiora più e più volte, mentre lui si costringe a non pensarci più di tanto.
La porta si apre e la scena che si presenta davanti agli occhi di Zayn non sembra delle migliori: la puzza stagnante di alcoll invade già il salone e i ragazzi già spalmati come nutella sul corpo di pane delle ragazze.
Sorride guardando Allison che sembra eccitata all’idea di ballare.
-Balliamo?- domanda, scoccando uno sguardo di sfida dritto dritto negli occhi blu di Mya.
La ragazza strana lo osserva curiosa mentre porta Allison al centro della pista.
‘Quella ragazza è davvero un’oca’ si maledice solo per aver pensato quella mezza frase.
Visto che si è appena resa conto di essere gelosa di Zayn, possessiva nei confronti di qualcosa che non è suo.
Mentre Zayn comincia a ballare seducente dietro alla cheerleader Mya decide di cominciare a giocare.
Sarà un bene o un male?





SCUSATEMI PER L'ENORME RITARDO.
LO SO MI FACCIO SCHIFO DA SOLA, MA NON SAPEVO COME ANDARE AVANTI E MI E' VENUTA FUORI 'STA MEZZA CACCHETTA, CHE E' L'INIZIO DEL CAPITOLO DELLA FESTA, CHE VI AVVERTO SARA' PIENO DI SORPRESE.
Detto questo ci tengo a precisare che mancano due capitoli alla fine ragazze, e che scriverò una seconda ff.
ovviamente se volete leggerla.
vi ringrazio per le recensioni allo scorso capitolo, che era scritto un po' strano ahahah
se recensite vi mando zayn a casa dentro una torta.
un bacione e grazie per aver letto,
Alessandra.

ps. mi perdonate per il ritardo vero? #facciadacucciolo
pps: vi consiglio di passare qui: 




the world is ours if we want it.

Non basta un raggio di sole in un cielo blu.

 






ppps: vi amo.

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