Il mio migliore amico è Harry Styles.

di Demsmuffin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Il mio migliore amico è Harry Styles 

Dedicata alle persone più importanti della mia vita: Simona, Agata, Mary, Andrea, Marianna e anche Siliva che sta facendo tanto per me. Nel vero senso della frase, non sarei qui senza di voi (:




Prologo

Non vedevo l’ora di andare a mare quel giorno. Adoravo sentire la sabbia tra le mie dita dei piedi e il vento scompigliarmi i capelli bagnati mentre giocavo. Adoravo l’odore del mare e tutto quello che lo riguardava.  La mia pelle era bianca come il latte, ma di li a poco sarebbe diventata come il cioccolato.
“Sei pronta sorellina?”
Il mio fratellone comparve sulla porta. Adoravo come si preoccupava di me come mia madre non aveva mai fatto.
“Si, Mike.”
Misi le mani dietro la schiena e mi dondolai con sguardo dolce, facendogli intendere che volevo un abbraccio. Con un sorriso dolce si avvicinò a me e mi prese tra le sue braccia, stringendomi. Ricopriva tutto quello che per me mio padre non era riuscito ad essere.
“Dobbiamo andare.”
Mia madre comparve sulla porta proprio come Mike aveva fatto poco prima. Si vedeva che non aveva voglia di andare ma che lo faceva solamente perché io avevo pregato Mike di andarci. Caricate palla, giocattoli, borse, bevande e quant’altro in macchina io e mio fratello iniziammo a divertirci urlando in macchina.  Mia madre ormai evitava di cercare di farci smettere, sapeva di non poterlo fare. Quando, dopo tre ore, ero intenta a giocare con mio fratello in spiaggia, mi distrassi vedendo un ciuffo di capelli ricci apparire da dietro lo scoglio. I capelli ondeggiavano al ritmo della testa del bambino. Occhi scuri, capelli scuri, abbronzato e carattere piuttosto vivace, lo si capiva guardandogli gli occhi.
“Alison, palla!”
La voce di mio fratello mi distolse dalla visione facendomi balzare in aria.
“La prendo!”
Alzai le braccia per afferrarla, ma quella era troppo alta e neanche saltando sarei riuscita a prenderla. Così feci qualche passo indietro finché non inciampai su.. qualcuno. La palla in compenso mi cadde tra le minuscole braccia.
“Aiiiiiia!”
Mi tolsi subito da sopra il bambino e lasciai cadere la palla. Era lo stesso bambino dai capelli ricci e scuri che avevo visto prima. Ancora bagnato dall’acqua salata provò a muovere il braccio sinistro ma non ci riuscì.
“Mamma!”
Chiamò lui. Non sembrava spaventato, ma quasi seccato. Nonostante gli fossi finita di sopra praticamente con tutto il mio peso non piangeva, non una lacrima. Una signora dall’aspetto piuttosto preoccupato si precipitò verso il bambino. I miei occhi azzurri non facevano altro che pensare che quel bambino dall’aspetto così vivace era anche il bambino più bello che avessi mai visto. E mi sentii così in colpa per averlo investito. Un groppo in gola mi impedì di parlare. Le braccia di mio fratello mi sollevarono da terra.
“Io.. io… no-non vo-volevo.”
Riuscii a singhiozzare piano. Tentai di ignorare lo sguardo severo di mia madre e guardai negli occhi il bambino.
“Tutto bene?” Mi chiese Mike.
Io riuscii solo ad annuire. Il bambino si rialzò con l’aiuto della madre, ma il braccio non riusciva a muoverlo lo stesso. Mi guardò sbuffando.
“Ecco, ora mi sono rotto il braccio e devo andare in ospedale.” Il ricciolino disse così lasciandomi praticamente senza parole. Mike fece schioccare le labbra tentando di non ridere, così come la madre del bambino. Ecco come conobbi il mio attuale migliore amico, che non perde occasione di rinfacciarmi che il 2 luglio del 2000 gli avevo rotto il braccio.

 



Note dell'autrice..
Ciao bella gente! E' la prima volta che scrivo qualcosa sugli One Direction visto che sono una loro fan da poco. Lo so che è corto, ma i prossimi capitoli saranno più lunghi.. promesso! L'idea mi è venuta dal nulla mentre girovagavo per questo fandom. La FF si concentrerà sull'amicizia di Alison e Harry, con molte complicazioni che più avanti, se ne avete voglia, vedrete.  In questa FF non sarà presente solo Harry, ma ci saranno anche gli altri, non discrimino nessuno ùù Alison l'ho immaginata (probabilmente per il nome della protagonista) come la mia amatissima Sasha Pieterse, adoro quella ragazza *-* e ci tengo a dire che Harry, Liam, Louis, Niall e Zayn non sono di mia proprietà, ma Alison si. Copiatela e potete considerarvi decedute v.v Ringrazio per il fantastico banner una delle mie carissime amiche, Agata, qui su EFP quella ganza di egg___s ahahahahaha! Il banner lo avrei fatto io, ma ero troppo svogliata per aprire photoshop e farmene uno D: Detto questo.. 
 Spero che l'idea vi sia piaciuta almeno un po' e siccome sono nuova qui spero che siate clementi. Recensite e non siate crudeli! 
Sarah.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.

Velocemente feci scorrere le dita sulla pelle delicata della limousine. Ti mando una limousine così stai comoda mi aveva detto. Certo, come se uno di questi cosi potesse colmare i suoi due mesi di assenza spesi in giro per l‘Europa. Però devo dire che aveva classe. Tutto rigorosamente nero, con tanto di champagne su una specie di tavolino. Sorrisi cercando di non pensare ai miliardi di flash che stavo per ricevere di li a poco. I paparazzi non si limitano solo a fotografare Harry, ma anche tutto quello che lo riguarda, amici, false fidanzate (io), parenti, vestiti, cibo, bevande, macchine, motori e.. si, anche le mutande. Mi chiedevo se questo non lo stancasse a volte.
“Alison! Da quanto state insieme?”
“Alison! Ti è mancato il tuo ragazzo in questi due mesi?”
“Che mi dici della sua nuova fiamma che a quanto pare non sei tu?”
Domande su domande, ma riuscii a comprendere solo quelle quando scesi. Per fortuna, Harry mi aveva insegnato come non sparare ad ognuno di loro e a mantenere la calma. Una volta entrata in casa sua, avevo le chiavi ovviamente, mi guardai attorno. Casa perfettamente pulita, ogni cosa era al suo posto e mi chiedevo come fosse possibile che dopo due ore Harry e Louis non avessero ancora smantellato tutto.
“Ma guarda chi c’è! La nuova ragazza di Styles.. Alison!”
Feci schioccare la lingua, scocciata.
“Piantala Louis.”
“Allora.. c’è del tenero tra voi due?”
Sorrise aspettandosi che io stessi al gioco, ma invece scossi la testa. Sinceramente non sapevo perché un ficcanaso del genere fosse il migliore amico di Harry. Io riuscivo a malapena a sopportarlo.
“Ma piantala, scemo. Lo sanno tutti che state insieme.”
Feci con nonchalance fingendomi seria. Lui rimase per un attimo immobile. Poi vedendo che io non mi muovevo di un millimetro scoppiò in una fragorosa risata.
“Io mangio patate, non mastico cetrioli, Ali. Lo sai.”
Inevitabilmente scoppiai a ridere. Quando voleva sapeva fare ridere anche me.
“Alison!”
La sua voce mi provocò una morsa allo stomaco. Quanto mi mancava sentirla così vicina. Mi girai e rimasi senza fiato. I capelli ricci e neri gli erano allungati di poco, gli occhi verdi avevano delle leggere sfumature grigie che in quel momento lo rendevano adorabile e il suo sorriso era il più solare che avessi mai visto. Splendido come sempre.
“Harry!”
Mi venne incontro come se fosse così emozionante vedermi. Al solito mi strinse i fianchi quasi a volerli stritolare e poi mi stampò un bacio sulla guancia. Inutile dire che avrei voluto rimanere abbracciata a lui per l’eternità.
“Louis ti stava torturando?”
Louis mi guardò e scosse la testa.
“Gli ho solo detto che siete carini insieme.”
Harry rise subito.
“Ma chi? Io e Alison? Siamo solo migliori amici, Louis.”
Non c’era bisogno di ricordarlo, no? In quel momento il mio cuore fece un tuffo nell’oscurità. Ma che mi aspettavo? Sapevo che per lui sono solo una grande amica con cui si diverte a scherzare. E’ famoso, può avere tutte le ragazze che vuole. Louis però sembrava non essere dello stesso avviso.
“Io rimango dell’idea che siete carini.”
Nessuno dei due stavolta rispose. Dopo un paio di minuti di totale imbarazzo, mi ritrovai seduta sul divano, in mezzo a loro due. Harry faceva dei strani segni a Louis che lui sembrava non capire o faceva finta di non capire. Guardai le mani di Harry che gli stavano indicando la porta. Ma l’altro scosse la spalle. Dopo altre due volte, Louis ancora non capiva.
“Louis, tesoro, ti sta dicendo gentilmente ‘ti togli dalla palle’?”
Feci io subito dopo. Allora Harry annuii come per approvare e Louis dopo averci lanciato un’occhiataccia sparì.
“Finalmente, volevo rimanere solo con te.”
Il mio cuore prese ad accelerare in una maniera quasi esagerata. Io sorrisi facendo finta di non essere troppo esaltata per quella frase.
“Allora.. che hai fatto in questi due mesi?”
Accanto al telefono aspettando le tue chiamate. Al computer leggendo ogni gossip vero o falso su di te. Persa a guardare le tue foto con i tuoi nuovi amici. Sul letto a piangere perché mi sono accorta di essermi innamorata di te. Tutte frasi che avrebbero dovuto uscire dalla mia bocca e che invece rimasero li, aggrappate alle corde vocali. Mi limitai a dire che la mia vita era rimasta sempre quella.
“Dai, qualcosa deve pur essere successa. Che so..” ci pensò su un attimo prima di finire la frase e poi rischiò “tua madre?”
Sospirai fingendo come sempre che quell’argomento non mi facesse male.
“E’.. stabile.” Sussurrai solamente.
“Non fingere con me, Ali.”
Scrollai le spalle e lui cercò il mio sguardo, ma io lo evitavo.
“Non sto fingendo. E’ davvero stabile.”
“Non intendevo quello.”
“E cosa allora?”
Harry fece un verso tormentato. Poi si guardò i piedi come sempre quando non sapeva che dire e poi tornò subito sorridente.
“Comunque sia.. Vuoi sapere che ho fatto in questi mesi? Voglio dire.. quello che la stampa ancora non sa?”
No, non lo voglio sapere Styles. Voglio che tu mi baci, adesso. Mi morsi il labbro inferiore per non dare voce ai miei pensieri e annuii.
“Mi sono innamorato.”
Disse lui portandosi una mano al petto, fiero. E il mio cuore per l’ennesima volta fece dieci giravolte consecutive. Era possibile che lui mi facesse stare bene e male nello stesso tempo?
“Di chi?”
Di me. Ti prego, dimmi che ti sei innamorato di me. Harry si alzò e mi fece segno di aspettare un attimo. Quando sparì dietro la porta feci un sospiro profondo evitando di pensare a mia madre, ad Harry, alla mia vita totalmente incasinata e trovai molto più interessante fissare lo schermo della televisione al plasma nero.
“Ecco.” Harry apparve con una foto in mano. Dopo essersi seduto accanto a me. Mi fece vedere una foto in cui.. c’ero io. Evitai di saltargli al collo per la gioia. Il mio cuore prese ad accelerare. Ma un dito della sua mano invece toccò la ragazza accanto a me. La bellissima ragazza accanto a me.
“E’ lei. Te la ricordi? Questa foto l’abbiamo fatta prima che io partissi.”
Notai anche lui, in mezzo. Ero così concentrata a guardare me, che non avevo visto il resto della foto. Per l’ennesima volta quel pomeriggio mi ero illusa.
“Si, Styles. E’ bella.”
“Sapevo che ti sarebbe piaciuta! Si chiama Hanna, ma penso che tu lo sappia. Ha un nome bellissimo.”
Io annuii fingendomi d’accordo. Il resto del pomeriggio lo passai ascoltando che lei gli aveva fatto una sorpresa spuntando in alcune delle città. Come avesse fatto, non lo so. L’importante per lui era che lei ci fosse. Stupida Hanna. 



Note dell'autrice... 
Salve bella gente! Allora a grande richiesta (con mio stupore) ecco il primo capitolo della FF *w* Si entra subito nel vivo della storia, iniziamo a conoscere i due migliori amici e capiamo subito che per uno dei due quella non è semplice amicizia. Alison ha problemi con la madre, ma che problemi? D: Io vi incasino troppo, lo so ahahahahah comunque sia, spero che vi sia piaciuto il capitolo e di non aver deluso le vostre aspettative. La foto che vedete sotto è una schifezza fatta di fretta e furia perché devo scappare. Per chi non conoscesse le due bellezze rare e i due splendori di ragazze sotto, sono, la prima, Ashley Benson (Hanna) e l'altra Sasha Pieterse (Alison) *w* Detto questo.. recensite. Vi amo tutte.

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Percepii un leggero fastidio alle palpebre, tremarono un po’ per poi aprirsi lentamente. Il sole, dalla luce non troppo forte, stava illuminando il mio viso. Mi misi seduta sul letto guardandomi attorno. La porta era leggermente socchiusa, la stanza in un caos pazzesco e la finestra spalancata.
“Finalmente sei sveglia.” Disse mio fratello.
Mi strofinai gli occhi e poi balzai giù dal letto.
“Scusa..ho fatto tardi ieri sera.”
“Lo so, ti ho sentito salire. Eri con Harry?”
Quasi meccanicamente uscimmo dalla mia camera. Era qualcosa che facevamo ogni mattina, io mi svegliavo, mio fratello mi raggiungeva e andavamo in cucina parlando del più e del meno, ma a volte anche di cose serie.
“Sono stata con lui e i suoi amici fino a tarda notte, poi sono rientrata perché.. lo sai perché.”
Lui annuì e poi mi guardò con un leggero sorriso sulle labbra.
“Oggi non hai preso impegni vero?”
Si assicurò mentre apriva una scatola di cereali. Io feci un cenno positivo, ma realizzando che lui mi dava le spalle e che quindi non poteva vedermi feci un debole si.
“Sei pronta sorellina?”
Si voltò verso di me per guardarmi, ma io lo evitai.
“No, Mike, non sono pronta. Non posso essere pronta e non lo sei nemmeno tu.”
“Avrà bisogno di noi, in questo momento.”
Scrollai la spalle mentre con le mani mi sistemavo alla meno peggio i capelli spettinati. Mike fece per aprire la bocca, ma poi la richiuse vedendo che io non rispondevo. Appena sveglia non mi andava di toccare quell’argomento tanto pesante per me.
“Come sta Harry?”
Cercò di cambiare discorso.
“Bene, si diverte. E invece Lily come sta?”
Lily era la sua storica ragazza da ormai cinque anni. Aveva ventidue anni e aveva conosciuto Mike al liceo. Non mi era mai andata a genio, troppo perfetta per i miei gusti, ma quanto meno amava mio fratello e a me importava solo questo.
“Lily sta benissimo.. A proposito di lei.. Alison posso dirti una cosa?”
Feci un cenno con la mano per dirgli di parlare mentre lui iniziava a versarmi i cereali in una tazza.
“Ti darebbe fastidio se lei venisse a vivere qui?”
La mia mano si bloccò a mezz’aria, tra la tazza e la mia bocca, per poi riabbassarsi. I miei occhi ancora assonnati lo guardarono e le mie orecchie non riuscivano a credere neanche a quello che avevano sentito.
“Stai scherzando? Torna mamma, non puoi fare venire qui Lily.”
“Ne abbiamo parlato a lungo io e lei” Sospirò e si mise accanto a me “Lily vuole darci una mano.”
“Una mano? Vuole darci UNA MANO? Mike, ma dico, sei impazzito?”
“Lei sa come trattare queste persone, Alison. Lo sta studiando all’università e..”
“Non me ne frega niente se lo sta studiando all’università Mike! Lei è MIA madre, è NOSTRA madre. NOI dobbiamo occuparci di lei, non una sconosciuta qualunque!”
Un groppo mi si formò in gola e mio fratello abbassò lo sguardo.
“Lily non è sconosciuta qualunque per me. E’ la mia ragazza, mi fido di lei e la amo.”
“Tutte stronzate. L’amore è una stronzata. A cosa serve l’amore? Assolutamente a niente.”
Mike alzò lo sguardo per assicurarsi che io dicessi sul serio. I miei occhi diventarono lucidi e uscii dalla cucina senza dire nient’altro.
“Harry?” Dissi qualche minuto alla sua segreteria telefonica “Ho bisogno di te. So che probabilmente starai ancora dormendo, ma è urgente.. Quando ti svegli, per favore, richiamami.”
Riuscii a singhiozzare quelle parole e poi mi chiusi in bagno. Avevo le guancie in fiamme, gli occhi gonfi e i capelli in uno stato poco decente. Mi infilai, dopo essermi tolta i vestiti, sotto la doccia e li le lacrime si mescolarono con l’acqua. I singhiozzi diventarono più forti e mi appoggiai al muro per evitare di cadere a terra. Facendo il riassunto della situazione, l’insopportabile Lily sarebbe comunque venuta, che io lo avessi voluto o no, mia madre sarebbe tornata dalla clinica quel pomeriggio e io non avevo la più pallida idea di come trattare con le persone depresse, ed ero da sempre innamorata del mio migliore amico che però vedeva tutte le altre ragazze tranne la sottoscritta. Che schifo di vita. Che schifo.
“Alison. Sei dentro la doccia?”
Harry? Sbarrai gli occhi al suono della sua voce. Dalla doccia scorsi la sagoma di Harry ferma e fissare la mia di sagoma.
“Harry! Emh.. si. Potresti uscire? Arrivo subito.”
Lo vidi distrattamente annuire e poi uscì. Mi avvolsi subito in un accappatoio e notai che la porta del bagno era socchiusa e l’occhio di Harry sbirciava.
“Cazzo Harry!” Esclamai ridendo.
“Scusami..emh.. Ma poi ti ho visto già nuda, ricordi?”
Aggrottai le sopracciglia ma lui era già dentro. Ma notai che non cercava più di guardare il resto del corpo, ma si stava concentrando sui i miei occhi. Ecco una delle tante cose che amavo di lui.
“Che succede? C’è qualcosa che devi dirmi?”
“Si.” Dissi sorridendogli “Esci dal bagno e fammi vestire, cazzone.”
Harry scoppiò nella sua adorabile e allegra risata, e poi uscì. Io chiusi la porta a chiave, mettendomi una vecchia felpa e un paio di pantaloni di una vecchia tuta. Ero stata dentro la doccia per ben mezz’ora e non me ne ero accorta. Asciugai i capelli, lasciandoli un po’ bagnati e me li pettinai distrattamente. Dopo finalmente uscii. Trovai il mio migliore amico disteso sul mio letto disfatto che esaminava la foto che avevo sul comodino. Arrossii subito. Era una delle tantissime foto che avevamo io e Harry, quella era la mia preferita perché Harry mi stava baciando sulla guancia.
“Amo questa foto, Ali. E’ sempre stata la mia preferita.”
Mi sedetti accanto a lui e non potei fare a meno che esaminargli il viso, come sempre. Potevo incantarmi per quei capelli, per quegli occhi, per quella bocca e per quel suo.. tutto?
“Allora” si mise seduto e mi accarezzò i capelli. “Che succede?”
“Mia madre torna oggi, la ragazza di mio fratello viene a vivere qua e…” l’ultima frase rimase bloccata sulla lingua. Vedendo che non andavo avanti, Harry mi guardò dubbioso.
“E…?”
“E sono..sono. Non è importante.”
 Non convinto, Harry esitò un attimo.
“Come vuoi. Be, se può esserti d’aiuto posso stare con te, oggi, se vuoi.”
“Come mi aiuti Harry?”
Lui scrollò le spalle e i suoi occhi vagarono per la stanza.
“Non lo so. Farò qualunque cosa ti serva, sei la mia migliore amica, no?”
“Si, la tua migliore amica.”
Mi morsi il labbro per non continuare la frase. Quanto avrei voluto che fossimo qualcosa di più, fidanzati, quasi fidanzati almeno, ma almeno volevo che lui mi amasse. Chiedevo solo questo in fondo, ma forse solo quella richiesta era davvero troppo da parte sua.
“Certo, cosa dovremmo essere Alison? Lo siamo sempre stati.”
Io annuii fingendomi d’accordo. Sapevo di non avere speranze, figuriamoci se il famosissimo, il simpaticissimo, il bellissimo, il fantastico e il meraviglioso Harry Styles potesse amare la depressa, la problematica, la stupida, la semplicemente carina Alison White.
“Allora.. Accetti? Sto con te oggi pomeriggio?”
“Non hai impegni con Louis e il resto della banda?”
Lui scoppiò a ridere e scosse la testa.
“Oggi siamo troppo stanchi per fare gli stupidi. Niall vomita da ieri sera, Louis non si vuole svegliare più, Zayn guarda il Jershey Shore fino alla nausea e Liam è quasi in coma disteso sul pavimento, gli unici che abbiamo davvero retto ieri sera siamo io e te.”
Risi, finalmente. Almeno, Harry aveva ancora questo potere. Cristo quanto lo amavo. 

 


Note dell'autrice... 
Salve a tutti! Allora ho postato il prologo e il primo capitolo e ho 17 recensioni? Madonna non credo a quello che vedo! 3 persone che la tengono tra i preferiti, 9 tra le seguite! Sono felicissima davvero! Passando al capitolo c'è una cosa che devo dire: 
Liam in realtà non beve, è astemio perché ha un rene solo, e anche perchè non gli piace bere.. io l'ho messo solo per "esigenze di copione" spero capirete ^^ Comunque rincontriamo Mike e incontriamo Lily che avranno ruoli secondari, ma comunque importanti e poi, come avrete sicuramente capito, nel prossimo capitolo spunterà la madre di Alison e capirete di più. *w* Vi lascio con questa foto che gentilmente quella ninfomane ritardata di Andrea mi ha suggerito di mettere. Infine voglio un coro "forza, forza Simona" per la mia migliore amica :) 
Love you all :)

                                                      

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

 
Sospirai guardando i capelli biondo-cenere di mia madre. Sospirai ancora guardando la foto di mio padre appesa al muro. Sospirai pensando che non l’ho mai conosciuto.  
“Dorme?”
Mio fratello comparve dietro la porta. Io annuii nascondendomi il viso con i capelli. 
“Arriva Lily tra mezz’ora”
Annuii ancora accarezzando la guancia pallida di mia madre.
“Sorellina, vorrei che tu non la odiassi.”
Alzai lo sguardo verso di lui. I suoi occhi chiari guardavano la bocca immobile e il respiro regolare di mamma.
“Io non la odio.”
Riuscii a sussurrare. Mike si sedette accanto a me e mi scostò i capelli dal viso, sorridendomi. Lo faceva sempre quando mi vedeva giù di morale.
“Vedrai che Harry ti noterà un giorno di questi e lascerà perdere qualunque altra ragazza abbia davanti”
Trasalii a quelle parole.
“Come fai a saperlo?”
“Ti conosco meglio di me stesso” scrollò le spalle come se per lui fosse naturale sapere quella cosa “Mi è bastato guardare il modo in cui guardi Harry, ti piace da… quattro anni, no?”
Io non risposi, mi limitai ad abbassare lo sguardo. Mike mi strinse la mano, non fiatando. Il fatto che mi conoscesse così bene, che ormai le parole non servivano per capirci, diventava quasi fastidioso a volte. Ma quando non avevo voglia di parlare, come in quel momento, il capirci con uno sguardo era una cosa che adoravo. Poi mi abbracciò, quando lo guardai negli occhi, e mi lasciai andare tra le sue braccia forti. Non piansi, forse gli occhi mi si erano prosciugati per quante lacrime avevo versato in quei due mesi.
“Siete teneri.”
Un lieve sussurro ci fece staccare. Mia madre aveva aperto gli occhi e ora ci guardava con un espressione di curiosità mista ad orgoglio.
“Dormito bene?” Le chiese Mike.
“Si, tesoro. Allora, quando potrò vedere Lily?”
Si tirò su con la forza delle braccia e guardò il figlio maggiore che era intento a guardare da tutt’altra parte.
“Tra poco, sta arrivando.”
Sapevo che Mike aveva chiamato Lily perché io e lui non avremmo sopportato questa situazione da soli, ma a me Lily non andava giù. Già era abbastanza difficile vivere in quella situazione, figuriamoci se poi dovevo anche condividere la casa con una persona che per me era quasi sconosciuta. Il campanello interruppe i miei pensieri. Mamma sorrise a Mike che prontamente si precipitò alla porta.
“Me la ricordo Lily.. è simpatica.”
Mia madre mi guardò e io annuii fingendomi d’accordo. Non era il momento giusto di dirle che a me non andava a genio. Se le avessi detto tutti i miei problemi non sarebbe più tornata a sorridere e la colpa sarebbe stata solamente mia.
“Ciao!”
Facendo il suo ingresso da “portiamo amore a tutti” Lily si diresse subito verso di me, stringendomi come se fossimo grandi amiche.
“Come stai Alison?”
Non mi diede neanche il tempo di aprire bocca che si fiondò su mia madre.
“Ciao, signora White, la vedo in splendida forma!”
Bugiarda. Mia madre era pallida, le occhiaie sotto gli occhi erano profonde e i suoi occhi non esprimevano una grande gioia. Mi chiedevo perché fosse tornata a casa, non la vedevo raggiante come mi aveva detto di essere.
“Bene. Io.. adesso vado.” Dissi subito dopo.
Non volevo stare lì dentro. Salutai mia madre, Mike e, con poca voglia, anche Lily. Una volta fuori inviai un messaggio ad Harry, avvertendolo che sarei arrivata da lui da un momento all’altro.  Feci un sospiro e notai un flash di una macchina fotografica non molto lontana. Ma i paparazzi si appostavano?
“Cosa pensi del fatto che Hanna sia in città?”
Trasalii quando un paparazzo si trovò accanto a me con carta, penna e macchina fotografica. Mi guardava senza paura, pronto a farmi domande spietate. Ero seguita così tanto perché ormai tutto il mondo sapeva che ero la migliore amica di Harry, ma io non ero una celebrità. Non sapevo cantare, ballare o suonare. Mi limitavo a vivere la mia triste vita. Come Harry mi aveva insegnato, cominciai a camminare fingendo sangue freddo. Se Hanna era in città, allora doveva essere anche con Harry. E probabilmente sarei arrivata a casa sua e magari lui non c’era. Non sapevo niente di quella ragazza, se non per il fatto che era bionda con gli occhi chiari, come me. Quasi mi somigliava. Osservai il portone verde della casa di Harry e infilai la chiave nella toppa, entrando. C’era uno strano silenzio.
“Harry?”
Non rispose nessuno.
“Harry?” Chiamai di nuovo.
“Non c’è.”
Ecco, pensi al diavolo e spuntano le corna. Hanna. I suoi capelli mossi le ricadevano leggeri fino ai fianchi, gli occhi mi scrutavano intenti ad esaminare ogni centimetro del mio corpo e la sua bocca era ricurva in un finto sorriso.
“Tu devi essere Alison.”
“ Tu devi essere Hanna.”
Capitan ovvio. Già quella ragazza mi sapeva di marcio.
“Sono proprio io. La nuova ragazza di Harry.”
Io le sorrisi, annuendo. Ignorandola, poi mi diressi verso il salone dove non c’era nessuno. Hanna mi seguiva come se fosse la mia ombra.
“Dove sono andati tutti?”
“Sono usciti. Andati a fare una passeggiata. Harry mi ha detto che potevo restare.”
“Come mai sono usciti?”
Mi distesi lungo il divano, con tanto di scarpe, dopo che ebbi buttato la mia borsa da un lato. Non c’erano problemi per i ragazzi, lo sapevo. Invece Hanna mi incenerì con lo sguardo.
“Dovevano tirare su di morale il biondino. Non ho idea di come si chiami.”
Aggrottai le sopraciglia.
“Niall. E’ Niall.”
“Quello che è.”
Contorse la bocca con noncuranza e notai che sul braccio aveva scritto un nome. Guardai meglio.. Harry.  Aveva scritto Harry sul suo braccio. Sperai per lei che fosse solo un pennarello indelebile e non un tatuaggio.
“Che è successo a Niall?”
A differenza sua, io sapevo come si chiamavano i migliori amici di Harry. Volevo sapere tutto ciò che lo facesse stare bene e il suo gruppo era una di quelle cose.
“Non lo so. Quello a cui piacciono le carote mi ha detto che è triste.”
Quello a cui piacciono le carote?  Tradotto sarebbe Louis? Oh cristo, Harry, torna.
“Hai chiesto perché?”
“No. Ma tu piantala di farmi domande e siediti composta.”
Trattenni una risata. Non avevo pregiudizi sulla gente,  avevo tentato di bloccare i pensieri negativi su quella ragazza, ma in quel momento avevo tutto il diritto di pensare che quei pensieri non dovevano essere bloccati.
“Sto seduta come voglio questa è..”
“Alison!”
Louis! I miei occhi si spostarono sulla porta. Mi aspettavo anche gli altri, ma lì c’era solo lui. Proprio quando avevo bisogno di Harry, lui spariva.
“Ciao Loui!”
Contorsi le labbra. Continuava a non starmi simpatico, ma mi sforzavo. In fondo lui voleva bene ad Harry, qualcosa da prendere l’avrà pure.
“Vedo che hai incontrato Hanna.”
Finì la frase con un sospiro e porse a quella un bigliettino con una calligrafia incomprensibile. Hanna guardò storto Louis e poi anche me.
“Sono la sua ragazza. Non può dirmi che non può stare con me perché è impegnato con voi! Carota, dì qualcosa!”
Sbraitò la gallina nel pollaio.
“Mi chiamo Louis, non Carota, ma Louis.”
Mi alzai dal divano e mi misi di fianco a Louis. Hanna sbuffò e, dopo avermi colpito sulla spalla con la sua spalla, uscì.
“Che succede Louis?”
Lo guardai negli occhi accorgendomi di un lampo di tristezza. 




Note dell'autrice...
Salve a tutti popolo! Allora, ho aggiornato prima che Andrea mi prendesse a sprangate ahahahahah xD
Come avete notato il capitolo è pieno di fatti. Arriva Lily, incontriamo Hanna e anche la madre. Non mi sono concentrata tanto su di lei in questo capitolo, perché ho preferito introdurre il personaggio di Hanna e fare capire subito quello che è. La situazione della madre la tratterò nel prossimo capitolo. Lily invece non sarà come Hanna, cercherà di fare il possibile per assicurarsi la fiducia di Alison e non se se ci riuscirà, o meglio lo so, ma non ve lo dico muahahahahah ùù
Bene, vi ho lasciato un finale di "suspense" e chi mi conosce sa che amo metterla dappertutto, scusate ahahahahahah xD
Bene, questa è la foto del capitolo spero vi piaccia. Io mi ritiro nuovamente ad ascoltare le canzoni di Unbroken della mia Devonne *-*
Fate una visitina (intendo recensite ùù) qui Dear Joe se volete, a me non può che fare piacere :D
Recensite il capitolo mi raccomando!
Love you all ♥

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro.

 
Mi girai verso Louis che stava torturando le sue mani, gonfiò le guancie e mi guardò impaziente.
“Tu dici che dovrei dirglielo?”
Storsi la bocca.
“Non lo so, Loui.”
Mi mordicchiai un’unghia sedendomi di fianco a lui. In quella giornata mi ero accorta che Louis non era poi così tanto… odioso.
“Alison, perché ti sto sulle palle?”
Accennai un sorriso. Già, perché mi stava sulle palle? Non lo sapevo nemmeno io in realtà. Forse ero gelosa del fatto che trascorresse tanto tempo con Harry o forse semplicemente non c’era un vero motivo.
“Non lo so, Loui.”
Lui mi guardò interrogativo. Io scrollai le spalle. Non sapevo come spiegarlo. Alcune persone stanno antipatiche e basta, non per pregiudizi è solo che.. non mi ispirano. Però Louis dopo quello che era successo, era salito notevolmente sulla scala delle simpatie.
“Come no?”
“Non mi stai più sulle palle e non so perché ci stavi.”
Lui scoppiò a ridere e poi però, come se d’un tratto forse ritornato alla realtà, il suo sorriso sparì.
“Che devo fare, Ali?”
Mi feci pensierosa.
“Non lo so. Lui per ora è tutto preso per la storia di Niall e quindi dirglielo ora non mi sembra una buona idea, ma comunque dovresti dirglielo. E’ un buon amico, non credo smetta di esserlo.”
Louis annuì e poi mi sorrise grato. La vibrazione del mio telefono mi fece sobbalzare.
“Pronto?” Risposi.
Nel frattempo entrarono tutti gli altri. Uno dopo l’altro.
“Alison? Mamma sta per avere una crisi. Devi tornare subito, non sa dove sei e ha paura.”
Mi passai una mano sul viso. Con la coda dell’occhio vidi Liam abbracciare Niall e Zayn dargli una pacca sulle spalle. Ancora dovevo sapere cosa fosse successo.
“Certo. Sto arrivando.”
“Sbrigati.”
La voce di Mike era piuttosto autoritaria come non lo era mai stata. E certo che mia madre non era guarita per niente.
“Tutto bene?”
Harry si avvicinò a me e indicò il telefono.
“No. Devo andare a casa, mia madre sta per avere una delle sue crisi.”
Tutti annuirono come se la cosa fosse ovvia. Guardai Niall e gli chiesi se potevo sapere cosa fosse successo. Non aveva gli occhi lucidi, ma li aveva rossi, segno che aveva pianto.
“Lui emh..” Zayn guardò Niall per assicurarsi che potesse dirmelo. Niall fece un segno positivo fiondandosi in camera sua seguito a ruota da Liam, Zayn sospirò profondamente. “Suo nonno ha un tumore. E lui è distrutto visto che per Niall, lui è come un padre.”
Louis borbottò qualcosa di incomprensibile. Ci mancava anche questa ora. Perché poi proprio a Niall? Era il più dolce dei tre. E si, anche di Harry.  
“Digli che mi dispiace, Zayn.”
Lui sorrise e sparì. Tutti loro avevano l’abitudine di defilarsi in quella maniera piuttosto frettolosa. Era la stessa abitudine che aveva sempre avuto Harry, che nel frattempo si era tolto la maglietta. 
“Harry, un giorno di questi potrebbero denunciarti per atti osceni in luogo pubblico.” Dissi scherzando.
Ovviamente non dicevo sul serio. Seguii la linea del suo petto perfettamente scolpita, guardai il suo collo, le sue braccia forti e desiderai averlo come non mai.
“Divertente Alison, davvero”  Fece lui sarcastico.
“Bene, ora o scappo o mio fratello mi lincia.”
Salutai Louis e Harry e gridai un ciao a tutti per gli altri. Era meglio non disturbarli. Corsi a casa e in dieci minuti ero davanti a Lily che mi diceva che per nessun motivo dovevo entrare in camera di mia madre, ma lei urlava. Ero arrivata troppo tardi.
“Lily! Voglio entrare! Se mi vede magari si calma, è mia madre.”
Non urlai, parlai quasi con un sussurro. Mio fratello era lì dentro cercando di farla calmare. Lily fece finta di non avermi sentito e mi spinse di sotto, in cucina. Le urla si fecero meno forti.
“Ora calmati Alison. Tuo fratello sa cosa fare.”
“Che cosa? Riempirla di pillole a non finire?”
“Quelle pillole aiutano.”
“A me sembra che stia peggio invece. Non capisco perché l’abbiano fatta uscire.”
Non fraintendetemi. Non è che non volessi mia madre a casa, ero contenta di averla, di poterla vedere, abbracciare, ma lei non stava affatto bene. Era rimasta uguale a un anno fa, se non peggio.
“Ascolta Ali” Lily si mise di fronte a me, sulla sedia. “Le persone che soffrono di depressione sono piuttosto imprevedibili. Tua madre è nella fase di recupero, starà bene, ma ci vorrà del tempo prima che guarisca del tutto e ha bisogno della sua casa per stare bene.”
Io scossi la testa. Detto da una che non è nemmeno laureata. Insomma io non ero un dottore, nemmeno mio fratello lo era, e neanche Lily. Come potevamo aiutarla? L’unica cosa che potesse farla stare di nuovo bene era mio padre, ma non poteva succedere. Lui era morto. Non mi faceva neanche male pensarlo, visto che io non sapevo neanche come fosse. Lo conoscevo solo dalle foto e dai discorsi di Mike. Era morto quattro mesi prima che io nascessi. Incidente stradale o almeno così mi avevano detto.
“Non sta bene.”
Le urla sparirono e sentii la mano di Mike sulla mia spalla.
“Si è addormentata.”
“E’ stata colpa mia?”
Lily guardò Mike, non sapendo cosa dire. Mike si mise accanto a me, ma non parlò nemmeno lui.
“Dovevo restare a casa?”
“Si è solo spaventata perché sei stata fuori quattro ore, Ali.”
La voce di mio fratello era piuttosto stabile. Non capivo come trovasse tutta quella forza e quell’apparente serenità.
“Quindi è stata colpa mia.” Conclusi.
“Io vado a.. a vedere un po’ di televisione.”  Buttò lì Lily.
Capivo che non era vero, almeno sparire era un gesto carino in quel momento.
“Non è stata colpa tua, non potevi sapere che avrebbe avuto questa reazione. E’ normale che tu abbia ancora la tua vita.”
“Ma devo smettere di viverla perché così faccio stare peggio mamma, no?”
Mike abbassò lo sguardo.
“No. Devi regolarti.”
Sospirò e mi accarezzò i capelli. Non piangere, non piangere, non piangere. Ripetevo a me stessa. Mi sentivo tremendamente in colpa per quello che era successo. Avrei dovuto pensare di più a mia madre e meno ad Harry, a Louis, a Niall e agli altri. Dovevo smetterla con quelle sciocchezze da adolescente turbata.
“Non sto dicendo che non puoi uscire con i tuoi amici, ma solo di uscirci di meno e stare di più con mamma, ok? Lei ne ha bisogno.”
La mia guancia si bagnò, nonostante avessi vietato alle lacrime di scendere, loro non mi ascoltarono. Mike raccolse la lacrime amara con il pollice. In quel momento il mio telefono prese a squillare. Mike mi fece segno che potevo rispondere. Era Harry. Il mio cuore accelerò d’un colpo.
“Alison?” Sentii la sua voce squillante non appena mi portai il cellulare all’orecchio. “Tu sapevi che Louis è innamorato di me?”
Merda, ma non avevo detto a Louis di stare zitto?

 


Note dell'autrice...

Vado di corsa, quindi non vi annoierò come al solito (lo so che state esultando) devo dirvi solo alcune cose:
- Scusami Agata, perché so che odi le Bromance, ma l'idea mi sembrava carina;
- Becky, ho aggiornato per te perché so che poi non puoi leggere ùù
- Ho sospeso la Fan Fiction su Taylor Swift (come ormai avrete capito) perché sono proprio bloccata, la FF è già scritta nella mia testa, ma non riesco a buttare giù le parole, spero di sbloccarmi al più presto.
E poi perdonatemi per questo schifo di capitolo e per l'idea assurda che mi è venuta, ma sono imprevedibile D:
Infine guardate quanto siete meravigliose. La foto del capitolo è questa ahahahaha xD No, sul serio mi secca farla ùù
Titolo
(storie ordinate secondo la data di aggiornamento)
Recensita
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Preferita
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Ricordata
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Seguita
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Il mio migliore amico è Harry Styles. 31 6 0 13

Love you all. Sarah.

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


Capitolo cinque.

 

“E così tu sei gay.”
Harry annuì verso Louis, come per convincersi lui stesso.
“Così pare.”
Louis annuì di rimando, come se facendolo, la cosa potesse sembrare meno ambigua. Non avevo mai e poi mai pensato che Louis potesse essere gay. Insomma, non era mai stato quel tipo di ragazzo che ha tipici atteggiamenti femminili o quel tipo di ragazzo che va in giro a preoccuparsi se la sua pelle è abbastanza morbida o no.
“Ripetere che Louis è gay non renderà tutto meno reale.”
Harry mi fece uno dei suoi sorrisetti acidi e poi scrollò le spalle. Si avvicinò a Louis e lo abbracciò da dietro. Come una specie di riflesso, arretrai di qualche passo mentre le guancie di Louis erano prese ad infiammarsi.
“Non me ne frega niente se sei gay. Rimani sempre il mio migliore amico.”
Ero certa che non era proprio quello che Louis avrebbe voluto sentirsi dire. Però in fondo era già tantissimo che ad Harry non importasse. Esistono persone crudeli che dopo aver saputo che uno dei suoi amici è gay o bisessuale, lo cacciano via come se fosse spazzatura o, peggio ancora, come se fosse sbagliato.
“Grazie Harry.” Riuscì a farfugliare Louis.
Rimanendo abbracciati, Harry gli fece un sincero sorriso d’affetto. Ho già detto che amo quel ragazzo? Sia io che Louis rimanemmo a fissarlo quando lui uscì subito dopo, perché Hanna lo aveva chiamato.
“E’ stupendo.” Esclamai con enfasi quando Harry fu abbastanza lontano.
“Sì, hai proprio ragione.”
“Stai bene?” Gli chiesi avvicinandomi.
Lui mi sorrise sincero senza dire parola. Nel frattempo Lily face il suo ingresso isterico.
“C’è per caso il mio cellulare qui dentro?!”
Lily si guardò attorno in cerca del suo costosissimo i-phone disperata. Io mi sedetti noncurante accanto a Louis, cercando di trattenere una risata quando mi fece vedere la sua tasca con il telefono di Lily.  
“Quel telefono costa una fortuna, l’avete visto?”
Io e Louis facemmo un cenno negativo contemporaneamente.
“Non prendetemi in giro, se l’avete visto, ditemelo.”
“Perché non dovremmo dirtelo Lily?”
Fece Louis divertito. Lily strinse gli occhi incenerendoci con lo sguardo. Si portò i capelli all’indietro e poi tornò a curiosare tra gli oggetti della cucina.
“Ma dove l’avrò messo..”
Io e Louis ci scambiammo un’occhiata divertita mentre lei continuava ad agitarsi e a rovistare ogni centimetro di casa mia.
“Giuro che se l’avete preso voi..”
“Chissà dove l’avrai messo.”
Mia madre entrò con un sorriso appena accennato sulle labbra. Notando i suoi lineamenti più rilassati, la guardai con una punto di orgoglio. So che aveva tanta strada da fare prima di uscire dalla depressione, ma vederla sorridere mi faceva restare fiduciosa.
“Ciao Louis.”
Mia madre lo salutò affettuosamente. Non lo conosceva davvero perché quando Harry aveva cominciato a cantare con gli One Direction, mia madre era nel bel mezzo di una crisi isterica in clinica. Però lei stravedeva per ogni cosa che riguardava Harry, le piacevano i suoi amici, le piaceva tutto quello che faceva e fondamentalmente perché piaceva a me. L’unica cosa di cui non era mai entusiasta erano le sue numerose ragazze, forse perché io non lo ero mai stata.
“Louis, dammi l’i-phone.”
Lily guardò con uno sguardo poco pacifico Louis, che si limitò a scrollare le spalle con fare innocente.
“Io non l’ho.”
“E quello in tasca cos’è?”
“E’ il mio.”
Lily, per niente convinta, lo tolse dalla tasca di Louis e io scoppiai a ridere per come Louis era riuscito a farsi fregare da una donna.
“Sei infantile.”
Non disse nient’altro e fece un’uscita d’effetto sbattendo la porta. Louis rise insieme a me subito dopo, mentre mia madre ci guardava divertita.
“Che fine ha fatto Harry?” Chiesi io sbirciando dalla porta.
“Credo che Hanna lo stia uccidendo per telefono, crede che lui passa troppo tempo con te e poco con lei.”
Louis scrollò le spalle.
Perciò Hanna era gelosa di me? Sentii un brivido di soddisfazione per tutta la schiena. Insomma, la bella e sensuale Hanna poteva sentirsi insicura dalla mia presenza. Sapevo benissimo che Harry lo faceva per dimostrarmi che teneva a me, per dimostrarmi che non mi avrebbe abbandonato e non per vero interesse. Lo avevo sempre saputo, ma quando le sue ragazze si ingelosivano per me, sapevo anche che Harry le lasciava all’istante perché non riusciva a sopportare il fatto che mi odiassero.
“Alison.. ti sei accorta che le ragazze di Harry hanno tutte gli occhi azzurri e i capelli biondi?” La voce di mia madre era illuminata da una sorta di allegria improvvisa.
“E allora?” Feci io.
“Forse è un modo per averti vicina. Non si rende conto di amarti e maschera il suo amore attraverso ragazze simili.”
Mia madre annuì a Louis e, dopo che io ebbi capito che facevano sul serio, scoppiai a ridere. Sembrava la storia di un film o di un libro. E quelle cose potevano succedere solamente lì, non nella vita reale, non nella mia di vita.
“Louis, dobbiamo andare.”
Harry piombò in cucina con le guancie in fiamme.
“Che succede?” Gli chiesi.
“Hanna vuole vedermi perché dice che la trascuro e credo che abbia ragione, perciò devo andare. Scusa Ali.”
Mi sorrise dispiaciuto e prima di andarsene mi stampò un bacio sulla guancia. Si trascinò Louis fuori da casa lasciandomi come una scema davanti mia madre. Quindi.. non l’ha mollata.
“Continua a piacerti davvero?”
Sentii le guancie andare in fiamme e il suo sguardo esaminarmi.
“Sì, è carino.” Borbottai.
“Amore, non mi devi mentire, lui ti piace ancora tanto.”
Mia madre mi sorrise e me la trovai subito seduta accanto a me che mi accarezzava la guancia. Per un po’ di tempo ritrovai quella sensazione di benessere che avevo prima che lei andasse via, per un momento mi sentii al sicuro.
“E’ che lui sta con quella Hanna adesso, continua a non vedermi come qualcosa di più e in più Hanna mi odia e a lui stavolta non frega nulla.”
Lei scosse la testa.
“Lui ti vede eccome, è solo che non se ne rende conto.”
“Sì certo.”
Scossi la testa rassegnata e le guancie cominciarono a pizzicarmi.
“Sai a che stavo pensando?”
Abbassai lo sguardo senza averne la più pallida idea.
“Se tuo padre potesse vedere quanto tu e tuo fratel.. ”
“Mamma.” La interruppi. Perché doveva insistere con quel discorso?
“Fammi finire, tesoro. Io sono convinta che lui sarebbe fiero di voi.”
Sospirai.
“Sì, ma lui non c’è. E’ morto. Fattene una ragione.”
Mi alzai e uscii dalla porta, con il cuore che batteva velocemente e le guancie che pizzicavano ancora.
“Per te è facile! Tu non l’hai mai conosciuto tuo padre!”
Con gli occhi stavolta umidi, incrociai lo sguardo triste di mio fratello Mike. Non mi ero accorta di aver urlato. 





Note dell'autrice...
Essì! Sono qui! Ahahahahahah allora mi scuso per questo schifo di capitolo, ma dovevo farmi perdonare per l'enorme ritardo e quindi vi ho anche fatto la foto del profilo (e poi non dite che non sono brava ùù) Non mi sto qui a scusarmi per il ritardo e a spiegarvi cavolate varie, perchè chi mi conosce sa già tutto. Bene, detto questo.. recensite, non lasciatemi sola (çwç) e passate qui Letters to you :D 
Love you all :)

              

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei.

 

Ho sbagliato, va bene. Me ne sono accorta subito dopo, cosa credono tutti? Rinfacciandomi che mia madre stava peggio per colpa mia, non avrebbe portato a nulla. Tutti quanti sembravano essersi messi d’accordo per farmi la ramanzina. Prima mio fratello, poi Lily, poi Louis, Harry, Liam, perfino Hanna e adesso Zayn e Niall. Due in uno.
“Insomma Ali, capiamo che sei nervosa e tutto però, diamine, un po’ di delicatezza verso tua madre?”
Zayn era messo di fronte a me, che mi fissava negli occhi, tutto intento nel suo rimprovero. Niall invece guardava in basso e si limitava ad annuire con espressione assorta. Poverino, nemmeno lui se la passava bene. 
“Zayn ho capito.” Feci io corrucciata.
Niall aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse all’istante. Alzò di poco la testa e la scosse lentamente. Io inspirai lentamente, pronta a ricevere ancora insulti che sarebbero arrivati di lì a poco. Facevo la noncurante, indossavo una specie di scudo in cui sembrava che tutte le parole urlatemi contro rimbalzassero e cadessero a terra senza sfiorarmi anche solo di poco. Però non era così.
“Perché sei arrabbiata?”
Niall mi guardò innocente eppure quella domanda mi aveva irritato. Dopo tutto quello che stavo passando Niall mi chiedeva perché ero arrabbiata?
“Come puoi chiedermelo, Niall?”
Zayn abbassò lo sguardo, stringendosi nelle spalle. I suoi occhi si spostarono verso me, poi verso Niall, che se ne stava lì immobile quasi non avesse capito lui stesso la sua domanda.
“Dico che sei sempre arrabbiata.” Disse dopo un po’.
Io sbarrai gli occhi e sospirai senza riuscire a parlare. Qualcosa mi bloccò. Forse perché davvero non avevo niente da dire. Già. Perché ero sempre arrabbiata? Perché non potevo semplicemente calmarmi ed essere tranquilla senza ingigantire le cose?
“Hai ragione.” Dissi solamente.
Niall non disse nient’altro, annuì e tornò nei suoi pensieri. Io guardai Zayn senza sapere cosa fare. La mia mente era un groviglio di pensieri. Dire che Niall aveva ragione era dire poco. Mi ero arrabbiata con mia madre quando si era ammalata senza capire che lei non poteva comandare la sua malattia. Mi arrabbiavo con il mondo intero ogni volta che Harry cambiava ragazza, senza capire che se ancora non lo avevo conquistato era solamente colpa mia.  Mi arrabbiavo spesso e senza una ragione e la causa non la so. Da dove fosse iniziata la mia rabbia era un mistero.
“Alison, fosse faresti meglio ad andare a casa..”
Zayn mi fece un debole sorriso e io mi alzai salutando entrambi debolmente. Appena aprii la porta trovai Hanna lì davanti.
“Perché sei sempre qui?”
Mi rivolse uno dei suoi toni più cattivi che potesse assumere.
“E tu perché origli le mie conversazioni?” Dissi dopo aver chiuso la porta alle spalle.
“Posso chiederti un favore?” Mi chiese lei bloccandomi l’uscita.
“Quale?”
Fece un sorriso sadico e poi si mise i capelli all’indietro. Incrociò le braccia al petto e io ebbi paura di quello che stava per chiedermi. E’ possibile che una ragazzina di un metro e sessanta d’altezza, stupida e isterica, potesse farmi paura?
“Reprimi tutti i tuoi sentimenti sdolcinati e smielosi verso il mio ragazzo. Ne hai altri tre su cui puoi puntarti, non vedo perché devi essere innamorata proprio del mio.”
Inevitabilmente scoppiai a ridere. Quella era stata la cosa più penosa che qualcuno mi avesse mai detto. Lei forse non se ne rendeva conto, ma mi stava chiedendo di stare lontana dalla mia ragione di vita.
“Non mi aspettavo questa ironia da parte tua, davvero.”
Risposi io per ripicca. Le sue guancie andarono a fuoco.
“Io ho qualcosa che tu non avrai mai con Harry.” Disse subito dopo l’oca bionda. “Ed è proprio per questo che devi smetterla di girargli attorno come una trottola. Mettiti in testa che l’unica ragazza che Harry ama sono io.”
Strinsi le labbra per non ridere ancora.
“Io e Harry ci conosciamo da una vita, abbiamo un legame che va al di là di qualsiasi altra cosa. Va oltre l’amore, oltre l’amicizia, oltre l’affetto. Tu forse non te ne rendi conto, ma la gelosia ti sta mangiando viva e mi dispiace che tu non capisca, ma io amo Harry e no, non smetterò di amarlo. Mi chiedi l’impossibile.”
La sorpassai con passo deciso e uscii fuori da casa di Harry lasciando Hanna a bocca asciutta. Per strada non potei fare a meno di sorridere soddisfatta. Non avrei attuato nessuna politica di conquista su Harry, prima o poi lui se ne sarebbe accorto da solo che Hanna non fa per lui.  Il perché si sia messo con lei per me restava un mistero.
“Dove sei stata?”
Trovai Mike disperato sul divano.
“Ero dai miei amici, lo sai.”
Si girò verso di me e non potei fare altro che notare i suoi occhi umidi. Buttai la mia borsa a terra. Quello sguardo faceva sembrare qualsiasi altro problema così insignificante. Mi sedetti accanto a lui e lui mi strinse la mano.
“Ho litigato con Lily.” Disse con un filo di voce. “Le ho risposto in modo brusco qualche ora fa e lei non l’ha presa molto bene. Mi ha detto che finché non avrei messo a posto tutto questo di casino di famiglia, lei non mi avrebbe chiamato. Le ho risposto male perché sono venuti a riprendersi mamma. Come se fosse di loro proprietà.” Fece una pausa mentre una lacrima gli scendeva lungo le guancie. Per quanto servisse gli strinsi ancora di più la mano. Lo lasciai parlare. “Io vorrei incolparti di qualcosa Alison, ma non ci riesco. Hai sbagliato e non serve a niente che io te lo rinfacci adesso, ma sei la mia sorellina e stai soffrendo, non posso rimproverarti per questo.”
Non piangere Alison. Non farlo. Hai pianto troppo in questi giorni, basta. Ecco cosa diceva una voce asfissiante dentro di me.
“Mike..” Iniziai. Mike cosa? “Mi dispiace per te e Lily, lo so quanto tieni a lei, ma se lei è così ceca da non vedere l’uomo fantastico che sei allora non fa per te. Qualunque altro fratello al tuo posto mi avrebbe sbattuto fuori casa, ma tu no. La guarigione di mamma non dipende da te e Lily non l’ha capito. E’ colpa mia se l’hanno riportata dentro, non è così?”
Mike girò piano la testa. Chiuse gli occhi, ma non ce la fece a dirmi sì.
“Non è colpa tua Al..”
“Non mentire, Mike.”
Come ancora non fossi inondata di lacrime non lo sapevo neanche io. Mike mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte.
“Ce la faremo, Alison.”
Non riuscii a dirgli di sì. Avevo molto dubbi su quello.
“TI voglio bene sorellina.” Aggiunse subito dopo.
“Anche io fratellone, anche io.”
Ricambiai l’abbraccio e una lacrima solitaria scese, nonostante io non volessi. 




Note dell'autrice...

Eccomi! Sono un bel po' in ritardo lo so, ma ho aspettato che le recensioni aumentassero un po' per postare e quando ho visto che si sono fermate a 5, ho deciso di postare. So che lo scorso capitolo faceva schifo (sebbene Agata dice di no) ma non pensavo così tanto çwç
Questo capitolo invece mi piace, c'è una specie di rivincita da parte di Alison su Hanna e sì, non vedevo l'ora uahahahah. Ho deciso di dare spazio a Zayn e Niall in questo capitolo così come nel prossimo capitolo ci sarà spazio per Liam ùù E' in arrivo un nuovo personaggio dedicato tutto ad una mia carissima amica che ormai tutta EFP conosce  Egg___s Il personaggio guarda caso si chiamerà Agata (ma noooooo! ) e sarà un'amica di Liam che si fermerà a Londra con i nostri compagni d'avventura (?) non vi anticipo nient'altro, solo che sarà rappresentata da Dakota Fanning *w*
Vi lascio con questa stupenderrissima (?) foto di Zayn e Niall *w*
Recensite e non lasciatemi sola çwç
Love you all <3
P.S. Credo sia giusto che io faccia un saluto a Marco SImoncelli. Di sport non ne capisco proprio nulla, ma riuscivo a vedere la grandezza di quell'uomo anche se non ero sua fan. Il suo sorriso era qualcosa di grandioso.
R.I.P. Marco SImoncelli, una delle tante tragedie che ci offre questo mondo di merda.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


Capitolo sette.

 
Ecco, la solita ochetta montata era in arrivo dal Galles. Ne ero certa. La solita biondina svampita che crede di essere una dea, come Hanna faceva. Agata, Liam mi aveva detto che questo era il suo nome. Una sua cara amica che non vedeva da tanto tempo e che finalmente si era convinta a raggiungerlo a Londra. Insomma, quale ragazza si chiamava Agata ai tempi d’oggi? Era un nome… stupido. A me non ispirava, tutte le bionde che avevo conosciuto erano solo delle sceme, forse anche io ero una di quelle ochette. Non che la cosa facesse differenza, dato che avevo l’impressione che tutti mi odiassero.
“Alison! Smuoviti, facciamo tardi.”
Harry spuntò alle mie spalle facendomi sobbalzare. Aveva un espressione frettolosa e io sbuffai.
“Non capisco perché devo venire anche io. Non so chi sia questa Agata e nemmeno mi ispira.”
“Cambierai idea, come ho fatto io quando ho visto la foto, è davvero.. figa.” Corrugai le sopracciglia e scossi la testa. “Non dire ad Hanna che te l’ho detto.” Aggiunge lui subito dopo, mordendosi il labbro. Scoppiai a ridere e ricominciai a truccarmi. Sentii Harry che si buttò sul mio letto.
“Styles, ho fatto il letto appena cinque minuti fa!”
Balzò in aria mentre io non riuscivo più a concentrarmi sul trucco. Ultimamente la presenza di Harry mi metteva in subbuglio più delle altre volte.
“Scusa Ali.. Posso parlarti, un secondo?”
Mi chiese ignorando che mi aveva disfatto il letto. Annuii distrattamente.
“Hai mai avuto la sensazione di stare con una persona, sapere di amarla, ma mentre la baci o siete sul punto di farlo, ti accorgi che forse quella persona non è quella giusta o desideri che al suo posto ci sia un’altra?”
La mia mano si bloccò a mezz’aria, presi un respiro profondo e cercando di fare l’indifferente feci un cenno positivo e cominciai a passare l’eyeliner nero sull’occhio. Sentii il respiro di Harry farsi nervoso insieme al mio. La mano prese a tremarmi e improvvisamente l’eyeliner mi cadde a terra. Feci un sorriso strano e Harry mi guardo come se fossi pazza.
“Parli di Hanna?”
Gli chiesi a mia volta, facendo finta di nulla. Il mio cuore, per qualche strano motivo, cominciò ad accelerare ancora di più. Mi sentii soffocare e cercai di respirare profondamente quando lo vidi annuire nel riflesso dello specchio. Ok Alison, adesso calma. Fingiti indifferente. Mi passai l’eyeliner nell’altro occhio, pensando a cosa potevo dirgli.  Sicuramente si aspettava una risposta profonda e intelligente da parte mia e io non ne avevo. Quando ebbi finito mi guardai allo specchio scoprendo con un certo nervosismo che le mie guancie erano rosso fuoco.
“Sinceramente?” Mi voltai presa da un improvviso coraggio. “Credo che sì, le tue sensazioni siano giuste, Hanna non fa per te. Non lo dico perché sono la migliore amica gelosa della tua ragazza, ma sii realista, non pensi che ti usi per diventare famosa? Cosa lei ha fatto realmente per dimostrarti che ti ama?”
Lui aprì la bocca per parlare, ne uscì un respiro affaticato e poi scosse la testa fulminandomi con lo sguardo. Avevo detto qualcosa di troppo vero forse?
 “Non puoi accusarla di certe cose, Alison, non la conosci.”
“Sei tu che invece non la conosci, sta fingendo e se sei talmente cieco da accorgertene solamente per due minuti, non è colpa mia.”
Avrei voluto urlargli contro che lo amavo, come sempre, ma non potevo. Si sa cosa succede a due migliori amici che si mettono insieme. All’inizio è tutto perfetto, poi diventa tutto strano, poi ancora litigano, si lasciano per non riprendersi più. Come Dawson’s Creek ad esempio.
“Ti conosco da una vita, non pensavo potessi essere così meschina.”
Se ne andò sbattendo la porta, lasciandomi con zero voglia di incontrare quella certa Agata.
 
 
 
 
 
 
Mezz’ora dopo stavo sbuffando in aeroporto con Zayn. Anche lui era tutto pompato e felice per l’arrivo di quella tizia, nemmeno fosse stata la Madonna.
“Insomma Zayn, come fa Styles a non vedere la vera Hanna?”
Lui alzò gli occhi al cielo.
“Ali, tesoro, lo sai che ti voglio bene e tutto, ma sinceramente? Sei irritante quando parli ‘dell’amore della tua vita’.”
Offesa, incrociai le braccia al petto e ripetei la domanda come se Zayn non avesse parlato. Sentii un urlo di gioia che mi salvò dal pugno omicida di Niall che era lì vicino e aveva ascoltato ogni singola parola. Vidi Liam andare incontro ad una ragazza bionda. Agata, supposi. I due si abbracciarono e la ragazza strinse Liam come fosse stato un peluche. Strinsi gli occhi quando Harry con Louis mi passò accanto ignorandomi. Mi rassegnai andando in contro alla fantomatica ragazza. Quando arrivai non potei fare altro che notare che Niall stava stringendo Agata in maniera diversa dagli altri.
“Tu sei Alison, giusto?” Esclamò lei appena mi vide.
“E tu come fai a saperlo?” Le chiesi di rimando, sorpresa.
“Oh, Liam mi ha raccontato di te.”
Fece un sorriso smagliante e gettò gli occhi su Harry e poi mi rivolse uno sguardo amichevole. Sembrava.. simpatica. Forse dovevo smetterla di odiare le bionde, in fondo lo ero anche io.
“E cosa ti ha detto di me?”
Sentii Liam tossicchiare. Agata ridacchiò e gli diede un pugno amichevole sul braccio. Lei si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e io non potei fare a meno di vedere che aveva ben quattro buchi, tutti con orecchini diversi. Alla vista del secondo, quasi urlai.
“Dove l’hai trovato quello? Lo cerco da tutte le parti, ma è introvabile!”
Lei, contenta di aver fatto colpo, fece un gesto con la mano come per scacciare via il mio entusiasmo. Mentre si avvicinava a me, vidi una mano allungarsi e stringere quella di Agata.
“Io sono Hanna.”
Quasi mi ero dimenticata di lei. Contrassi le labbra, con una smorfia. Nemmeno Agata sembrò contenta di vederla, tanto che fece un sorriso quasi forzato.
“Liam mi ha parlato anche di te.” Disse con non troppo entusiasmo.
Al che Hanna, alzò il petto fiera.
“Ovvio, io sono l’argomento preferito dei ragazzi, anche se loro non lo vogliono ammettere.” Fece l’oca nel pollaio.
“Ne sono sicura.”
Poi Agata girò la testa verso di me, mentre i ragazzi presero le sue innumerevoli valigie, lasciandola solo con una piccola borsa.
“Internet, me lo sono fatto spedire dall’America.”
Mi rispose lei. Nei suoi occhi celesti scorsi una leggera sfumatura di verde. Avrei pagato oro per averla anche io. Non odiavo i miei occhi, ma li trovavo quasi monotoni, erano troppo blu e troppo poco splendenti. 
“Di che parlate?”
Hanna spuntò mano nella mano con Harry, lui non mi degnò di uno sguardo, anzi la strinse a se ancora di più, facendomelo quasi a posta.
“Alison voleva sapere dove Agata avesse preso il secondo orecchino che ha nel suo orecchio destro con solo quattro buchi.” Disse Liam quasi volendo prenderla in giro. Agata scosse la testa, seria.
“E non hai visto l’altro orecchio, Payne. Dall’ultima volta che ci siamo visti ne ho fatti tre. Il che li porta ad essere cinque.”
Hanna storse il naso. Io invece risi, mentre Agata mi fece vedere l’altro orecchio. Louis quasi inciampò nella valigia di Agata per vedere tutto.
“A me non piace.”
Hanna puntò i piedi a terra, fermandosi. Harry la guardò di traverso, proprio come appena un’ora fa aveva fatto con me. Era lo stesso, preciso sguardo.
“Ognuno ha i suoi gusti, no?” Agata le fece uno dei suoi sorrisi radiosi, per poi mettersi vicino a Niall che non aveva distolto lo sguardo da lei da quando era arrivata.
“Louis?” chiamai a bassa voce, mentre attraversavamo l’uscita dell’aeroporto.
“Sì?” Lui si mise vicino a me.
“Quei due si conoscevano già da prima, vero?”
Mi fece un cenno positivo.
“Tutti la conoscevamo già da prima, l’abbiamo vista durante il tour.”
Io annuii e li guardai per un istante. Sarà perché erano entrambi irlandesi, ma quei due insieme erano carini. Non mi costò ammettere che Agata, al contrario ti quanto mi era sembrato all’inizio, era perfino molto simpatica. Mi girai ancora verso Louis, per chiedergli se anche lui vedeva del tenero tra loro due, ma vidi che il suo sguardo si era improvvisamente raggelato e che guardava fisso da una parte. Hanna stava baciando Harry, senza troppa delicatezza, davanti a tutti.

 
 
 



Note dell'autrice... 
Sera pipol! Ho aspettato che le recensioni salissero per postare il nuovo capitolo. Sono felice di vedere che le recensioni stanno di nuovo risalendo e sono triste di dire che il capitolo fa cagare i porci stitici o i cammelli, decidete voi quale vi sta più simpatico (?)
Agata, come ho già detto prima, è totalmente ispirata ad Egg__s amo quella donna. Non commento nessun'atteggiamento dei protagonisti nel capitolo, lo dovete fare voi, sappiate che sì, Hanna sta culo anche a me. 
Poi voglio farvi vedere questo *-*

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Il mio migliore amico è Harry Styles. 49 14 5 24

Ora vi devo chiedere un favore, visto quel 14, quel 5 e quel 24 (wow) mi chiedo.. dove sono tutte queste persone nelle recensioni? Rimango delusa quando vedo solo 5 recensioni a capitolo e poi sono scioccata quando vedo questi numeri nella tabella! Io non mordo, gradirei se ci fosse qualche persona in più a recensire, sono sempre le solite e vorrei sentire anche i pareri di chi non conosco, sono affettuosa io çç
Prima che mi prendete a sprangate sulla gengive, vi lascio al blend che io ho fatto con Dakota Fanning, sì sarebbe Agata ùù

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Capitolo 9
*** Capitolo otto. ***


Capitolo otto.

 
 
“Hanna è una stronza! Ecco cos’è! Stupida, ipocrita ochetta bionda che si sente miss mondo perché sta con il ragazzo più bello, più simpatico, più gentile e più.. tutto, dell’intero pianeta!”
I miei occhi seguivano Louis che andava avanti e indietro per la stanza. Per due giorni non aveva fatto altro che tenersi dentro tutto quello che avevamo visto all’aeroporto. Però Hanna, aveva rifatto la stessa cosa, di proposito. Louis, appena cinque minuti fa, era entrato in cucina, e Hanna, vedendolo, aveva preso a baciare Harry con foga. Louis non ce l’aveva fatta a non scappare via.
“Loui..” mi avvicinai vedendolo con gli occhi lucidi “Non darle retta.”
Si girò dall’altra parte, per non farsi vedere mentre piangeva, ma io lo capii lo stesso. Era impossibile non capirlo.  Mi sedetti sul letto di Niall e chiesi a Louis di fare la stessa cosa. Sospirò e non si mosse. Tratteneva singhiozzi. Avrei voluto piangere anche io come lui, ma qualcosa bloccava le mie lacrime. Capivo cosa provava, sarei stata stupida se non lo avessi capito. Dolore, delusione, amarezza. La consapevolezza di non potere avere la persona che ami davvero al tuo fianco è la sensazione più tremenda che una persona possa provare. Credo che l’amore sia sadico, a volte. Louis non accennava ancora a muoversi.  
“Loui..” Ripetei con la voce bassa.
Un altro sospiro piccolo da parte sua. Senza fiatare, si sedette accanto a me. Alzai una mano e la portai sulla sua spalla, stringendola.
“Detesto anche io Hanna. La detestano tutti anche se non lo dicono perché vogliono farsi gli affari loro, in qualche modo.”
“Harry non ti calcola più molto da quando si è messo con l’oca giuliva, eh?” Sbottò lui.
Abbassai lo sguardo con fare affermativo. Harry era quasi diventato uno sconosciuto e adesso il ragazzo che fino a qualche settimana fa detestavo, mi calcolava persino più di lui. La colpa forse non è di Hanna, forse è mia che non sono riuscita a tenermelo stretto.
“Non so più che fare. Io lo amo come non ho mai amato nessun’altro in vita mia. Significa tantissimo per me e…” un singhiozzo lo fermò.
Non sapendo cosa fare e non volendo assolutamente piangere anche io, lo strinsi a me, con tutto l’affetto che potevo dargli. Ero stata così stupida a odiarlo. E non capisco il motivo per cui lo facevo. Sospirai forte mentre Louis si lasciava andare a liberi singhiozzi e lacrime, finalmente.
“Da qualche parte lì fuori c’è la tua anima gemella. Dovete solo incontrarvi.” Gli sussurrai all’orecchio.
Qualcuno bussò alla porta, facendoci sussultare. Quando quella si aprì, riconobbi subito i capelli di Harry. I suoi occhi verdi, in quel momento, si spostarono su quelli di Louis. Aggrottò la fronte, mentre io continuavo a stringere le spalle di Louis.
“Mi dispiace.” Sbottò Harry.
“Ed è tutto a posto, no? Pensi di risolvere sempre tutto così?”
Guardai Louis, senza sapere cosa fare. Harry chiuse la porta quando sentì la voce di Hanna che comunicava che stava salendo.
“No! Io non.. mi dispiace sul serio! Non sapevo che lei mi avesse baciato in quel modo perché c’eri tu. Io non ti avevo mai nemmeno visto!”
“Tu non mi vedi mai, Harry.”
Per la prima volta, in vita mia, vedevo Harry impotente. Lui sapeva in ogni momento cosa fare, cosa dire, come comportarsi. In quel momento però non lo sapeva. Sentivo il suo sguardo su di me, ma io strinsi la mano a Louis, cercando di fargli capire che stava sbagliando ogni cosa.
“Non vedi mai nemmeno me. E’ una vita che…” Sospirai. Ero davvero decisa a dirglielo? “E’ una vita che ti vengo dietro. E tu invece guardi sempre le altre ragazze, mai me. Sai come mi sento?” La mano di Louis stavolta strinse la mia.
“Lo so come ti senti.” Ribatté lui.
“No che non lo sai!”
La mia voce non uscì controllata come avrei voluto. Uscì stridula, arrabbiata, frustrata. Hanna spalancò la porta, mentre io respiravo velocemente. Si guardò attorno. Harry guardava me e Louis. Poi Louis e di nuovo me.
“Devi andare, adesso.” Sussurrò appena Louis.
Hanna non stava capendo, lo si vedeva dall’aria confusa. In quel momento non riuscivo a pensare, era uno di quei momenti in cui ti senti completamente vuota che pensi perfino di essere stupida.
“Io resto qui, con voi.”
Hanna scosse la testa e gli strinse il polso. Egoista. Ecco cos’era lei.
“Lasciali perdere a questi, amore, andiamo.” Esclamò sorridente.
Harry si girò verso di lei con una rabbia che non gli avevo mai visto.
“Fanculo Hanna! Io voglio rimanere con loro e non sarei certo tu ad impedirmelo.”
L’oca rise, prendo tutto come uno scherzo. Louis aveva ancora le guancie bagnate e delle nuove lacrime continuavano a scendere. Tutto questo secondo lei era uno scherzo?
“Divertente, ora andiamo.” Fece lei, seria.
“No!” Harry si liberò dalla presa. “Hanna vai fuori. Abbiamo chiuso.”
Non potevo credere a cosa stava facendo. Hanna lo guardò incredula, non potendo credere che dicesse davvero. Io e Louis ci scambiammo un’occhiata confusa. La porta si chiuse con un tonfo e poi ancora, anche quella di ingresso si chiuse con un tonfo. Harry si sedette accanto a Louis. Titubante, levai la mano dalla sua spalla.
“Sono un cretino, ragazzi.”
Io e Louis non potemmo fare altro che annuire. Sì, era un cretino. Un cretino cieco. Un cretino cieco accecato dall’apparenza.
“Harry, io non pretendo che tu mi ami, non posso pretenderlo, ma mi aspetto che tu almeno non ti sbaciucchi la tua perfetta ragazza davanti a me perché…”
“Perché fa male.” Continuai io vedendo che faticava a pronunciare le altre parole.
Se c’era una persona che poteva capirmi in quel momento era Louis. Se c’era una persona con il cuore spezzato, almeno quanto il mio, quello era sempre Louis. E dalla stessa persona, tra l’altro. Harry annuì, poi strinse Louis così forte che ebbi paura che lo stesse strozzando. Quando si staccarono, Louis si asciugò le guancie. Io rimasi lì, guardando tutto e non vedendo niente.
“Ali.. sei sempre la mia migliore amica?”
Non potei fare altro che notare il groppo in gola. Amica. Amica. Continuava a ripeterlo nonostante tutto?
“Amica?” Non potei fare altro che chiederglielo.
“Per adesso.” Aggiunse lui.
E dopo mi strinse forte almeno quanto aveva fatto con Louis poco prima. Sì, credo che in quel momento mi sarei accontentata del “per adesso.” Tanto Hanna era fuori gioco, no?
 




Note dell'autrice... 
Scusate per il ritardo, mi avevano sequestrato il pc, come alcune di voi sanno çwç Adesso me lo hanno ridato e quindi eccomi qui a rompervi ancora le scatole *-*
Allora, questo capitolo avevo intensione di farlo intenso, ma rileggendo mi sono accorta che fa schifo, ho provato a rifarlo, ma questo è il meglio che mi è venuto, perdonatemi lo scempio O:
La foto mi secca farla, perciò vi faccio vedere questa gif... perché sì vi amo ùù
                                                                  


Vi ricordo la mia nuova FF What's wrong with us mi raccomando, voglio più di 8 recensioni stavolta ùù
Sarah :3

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Capitolo 10
*** Capitolo nove. ***


Capitolo nove.





Mi guardai attorno sentendo tutto irreale. La stanza bianca, che odorava di chiuso, mia madre distesa sul letto che respirava regolarmente e dei vestiti sparsi o cose rotte sul pavimento.
“Ha fatto un bel casino, tua madre.”
Sentendo una voce familiare, mi girai. Spalancai la bocca e il respiro mi si bloccò in gola. Lily. Era davvero Lily quella?
“Cosa ci fai qui?” Le chiesi.
“Ci lavoro.”
E solo in quel momento notai il camice bianco e una targhetta messa sopra con sopra scritto il suo nome. Questa situazione era ancora più irreale di quanto mi sembrasse un minuto prima.
“Guarda che Mike arriva tra cinque minuti.” Le dissi, senza battere ciglio.
Lily fece un sorriso triste. Incrociai le braccia al petto senza distogliere lo sguardo da lei. Era stata crudele con mio fratello, e se c’era una cosa che odiavo più di tutto, era questa.
“Alison io non voglio che tu mi odi, ma…”
“Come posso non odiarti? Hai definito la mia famiglia ‘ un casino ’ e forse hai anche ragione, ma mio fratello per questo motivo ha bisogno di te e tu sei andata via.”
Presi da terra alcune magliette, le misi a casaccio sul letto e cominciai a piegarle mentre Lily apriva la finestra.
“Io amo tuo fratello.”
Mi bloccai sentendo quella frase. Alzai di poco la testa, prendendo altre magliette, le sole poche che mia madre aveva lì.
“Bel modo di dimostrarlo.”
Gli occhi di Lily mi sembrarono per un attimo lucidi. Non sarei andata da lei ad abbracciarla, dicendole che io ero dalla sua parte.
“Io voglio stare con lui, ma ho bisogno che la sua famiglia non sia…”
Si bloccò a metà frase, irrigidendosi. Avevo capito, c’era Mike sulla soglia della porta. Finii di piegare le ultime magliette e senza fiatare le posai nell’armadio. Fingendo che Lily e Mike non si stessero squadrando, vidi una sedia rotta nel mezzo della stanza, che prima non avevo notato. Il macchinario che avevano attaccato al braccio di mia madre faceva un rumore regolare e fastidioso. Quanto meno, non rendeva il silenzio tra di noi troppo teso.
“Non sia cosa?” Mike chiuse la porta.
“Un covo di matti, probabilmente.” Esordii io.
Mio fratello si girò verso di me, come se mi vedesse per la prima volta in vita sua.
“E tu che ci fai qui? Non dovevi rimanere a casa?”
“Lo sapevi che non lo avrei fatto, Mike.”
Forse non gli avevo dato retta per senso di colpa o perché sentivo di dovere andare da mia madre perché era la cosa giusta da fare. O forse per entrambe le cose. Sapevo solo che non potevo ascoltare Mike che mi diceva che mamma aveva distrutto una clinica per uno dei suoi attacchi e poi sentirgli dire che ci sarebbe andato solo lui.
“Dovevi rimanere a casa, Alison. Se tua madre si sveglia e ti vede.. potrebbe non avere una bella reazione.”
Lily scrollò le spalle, evitando puntualmente lo sguardo di Mike.
“Che significa che potrebbe non avere una bella reazione?”
La mia voce uscì stridula. Mia madre si mosse e tutti trattenemmo il fiato quando aprì gli occhi. Lily le si sedette subito a accanto.
“Esci, per favore.” Mormorò guardandomi.
Uscire? Perché avrei dovuto farlo? Mia madre si stava svegliando. Avevo fin troppe cose da dirle, dovevo dirle che Harry aveva lasciato Hanna e che adesso eravamo più uniti che mai, le dovevo dire che Louis si stava riprendendo, le dovevo dire che Niall stamattina mi aveva chiamato dicendomi che suo nonno purtroppo non ce l’aveva fatta a vivere di più, le dovevo dire che mi mancava e le dovevo chiedere scusa. Non potevo uscire.
“Alison?” Mia madre mi guardò con degli occhi che mai le avevo visto prima.
“Non c’è Alison, Lucy.”
Alla frase di Lily rimasi paralizzata.
“No, lei è qui.”
Era odio quello che sentivo nella voce di mia madre? Era odio nei miei confronti?
“Mike, per favore, falla uscire.”
Il mio cervello diceva al mio corpo di muovere le gambe e uscire, ma quelle non ascoltavano. Ero paralizzata da quel suono di voce, da quegli occhi. Mio fratello si avvicinò a me, mentre mia madre cominciava a dirmi cose che non avrei mai voluto sentire.
“Lei non è più mia figlia. Lei non è mia figlia.”
Quelle parole cominciarono a frullarmi nella mente già da quando uscirono dalla bocca di mia madre. Mike mi trascinò fuori, mentre Lily continuava a dirle che io non ero lì, che stava avendo una visione. Una volta fuori, Mike evitava il mio sguardo.
“Che cosa significa tutto questo?”
Un groppo in gola m'impedì di dire altro.
“Significa che dovevi rimanere a casa. C’è un motivo per cui ti ho detto di non venire qui, perché non mi ascolti mai?”
I lamenti di mia madre cessarono. Adesso non parlava più, si sentiva solo Lily che le stava dicendo che andava tutto bene, che io non ero mai stata in quella stanza. Bugie, le stava raccontando bugie. Io ero stata lì, c’ero andata per lei, stavo mettendo ordine al casino che aveva fatto, ero lì per abbracciarla. E no, non andava tutto bene.
“Il motivo è che nostra madre mi odia, Mike?”
Forse solamente in quel momento realizzai la situazione. Nel momento esatto in cui quelle parole uscirono dalle mie labbra, divennero davvero realtà per me.
“Vai a casa, sorellina.” Mi disse soltanto.
Uscii dalla clinica senza dire più nessuna parola. Le lacrime non scesero, non volevano farlo, erano stanche e lo ero anch'io.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Forse hai capito male.”
“Esatto, forse non ha detto che ti odia... forse voleva solo delle carote.”
 Feci una risata strozzata e guardai Louis di sottecchi.
“Carote?”  Fece Harry, scoppiando a ridere di gusto.
Louis era così, infilava le carote sempre e dappertutto. Eppure non diventava mai monotono o troppo scontato, perché vi erano alcuni momenti in cui non ti aspettavi proprio che lui potesse dire ‘carote’.
“Sì, magari voleva mangiarle.”  Replicò lui fingendosi convinto.
Non avevo gli occhi lucidi e ne piangevo. Per la prima volta in vita mia riuscivo a non lasciarmi sopraffare dalle emozioni. Allo stesso tempo, però, non riuscivo a ridere, non riuscivo neanche a fare un piccolo sorriso.
“Apprezzo il tentativo di tirarmi su di morale, Tomlinson.”
Harry sbuffò e poi si sedette accanto a me. Ancora non mi ero abituata all’idea che davvero ci stavamo avvicinando di nuovo. A volte mi svegliavo e pensavo che sarebbe stata una giornata triste, senza Harry, ma quando poi mi arrivavano i suoi messaggi, tutti i miei dubbi svanivano. Non avevo esitazioni a pensare che fosse di nuovo il mio migliore amico. Sempre dall’altra parte lì per me. 
Louis uscì, subito, sorridendo come sempre. Anche quella era una cosa che amavo. Il fatto che lui fosse tornato a sorridere.
“Vedrai che si aggiusterà tutto Alison. Io sono qui per starti vicino.”
Sospirai profondamente e i nostri occhi s'incrociarono. I nostri visi erano vicini come tante altre volte, ma non successe niente. Lui non si avvicinò per baciarmi sulle labbra.
“Lo so.” Mormorai soltanto.
Mi cinse i fianchi con un braccio e sentii il suo profumo, che tanto adoravo, invadermi le narici. Quella stretta mi era tanto mancata.
“Usciamo insieme, come ai vecchi tempi. Tu e io da soli.”
E di nuovo, il suo viso era vicinissimo al mio. Non riuscivo a respirare. Lui non mi permetteva di respirare. L’aria si fece corta e dovetti distogliere lo sguardo per rispondere di sì.
Ero certa che non sarebbe successo niente di significativo, ma dovevo comunque provarci. Tanto era solo un’uscita tra amici, no?




Note dell'autrice...
Sono felicissima! Sia perché il ragazzo che mi piace, mi ha invitato ad uscire (vhueveuivhc *-*) sia perché ci sono 18 persone che mi tengono tra gli autori preferiti, nello scorso capitolo ci sono state 13 recensioni (e non so come ringraziarvi) e poi: 


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Per me è davvero una grandissima cosa! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno un po' perché a me non convince molto, per questo ho preferito aspettare prima di metterlo çwç
Grazie mille a tutti quelli che semplicemente leggono, GRAZIE.  
Mi raccomando, recensite che domani aggiorno What's wrong with us (passate, tanto per ora c'è solo il prologo) *w* 
Peace, love and 69. Sarah.
Lol.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci. ***


Capitolo dieci.

AGATA.

 
Quando Liam mi aveva chiamato, dicendomi se volevo stare a Londra con loro, dopo il tour, avevo subito detto di sì senza esitare un secondo. Avevo detto di sì perché il mio migliore amico mi mancava e volevo rivederlo a tutti i costi, ma avevo detto sì fondamentalmente per Niall. Impazzivo per i suoi occhi color cielo, per i suoi capelli biondi e a tratti castani, per le sue braccia esili, ma che nello stesso momento mi facevano sentire al sicuro. E poi Niall era irlandese, come me. Io adoravo i ragazzi irlandesi. Niall era così dolce, sapeva essere spiritoso quando voleva e serio quando era necessario. E vederlo piangere per suo nonno, ai miei occhi lo rendeva ancora più bello.
“Non è… giusto.” Mormorò lui mentre la bara scendeva nella terra.
Era l’ultima volta che lo vedeva, se si poteva dire vedere. Non capivo la tristezza che ci stava dietro a un funerale, non avevo mai perso qualcuno di così importante per sempre.
Era una giornata piuttosto deprimente, le nuvole erano grigie e gonfie, c’era un venticello debole, ma freddoloso, e piovigginava. Era proprio come nei film. Non capii se la guancia di Niall si bagnò ancora con le lacrime o con la pioggia.
“Non c’è nulla di giusto..” Sussurrò Zayn accanto a lui.
Erano tutti lì. La sua famiglia piangeva in silenzio. Niall non disse più nulla. Avrei voluto abbracciarlo, baciarlo, dirgli che io ero lì per lui, fare tutto quello davanti a tutti, ma non potevo. Mi ci volle una gran forza per non farlo. Zayn gli posò una mano sulla spalla, stringendola, Niall non si mosse di mezzo centimetro. Guardava ipnotizzato la terra che stavano gettando sulla bara. Harry e Alison si stavano tenendo la mano. Erano dolci quei due, a mio parere erano l’esempio tipico di due anime gemelle che non capiscono di esserlo. Alison poggiò la sua testa sulla spalla di Harry, chiudendo gli occhi. Lui le cinse i fianchi con un braccio, stringendola a se. Liam li notò subito dopo di me, e dopo anche Zayn lo fece e anche Louis. Solo Niall, rimase a guardare passivo la scena. La gente cominciava ad andarsene, ed era un bel po’.
“Niall, sarebbe meglio se andiamo via..” Azzardò Zayn dopo che molti se ne erano andati.
Lui scosse la testa e basta. Il cimitero stava andando a svuotarsi sempre di più.  E Niall continuava a non parlare. Zayn scrollò le spalle, guardandomi. Tutti mi stavano guardando. Cosa si aspettavano che facessi?
“Vuoi.. restare solo?” Chiese Liam.
Niall fece un cenno positivo con la testa, muovendola di poco.
“Te lo scordi!” Sbottai io d’un tratto.
Se prima tutti mi guardavano, ora mi fissavano. Harry piegò la testa a destra, con fare interrogativo. Niall si voltò a guardarmi. Sentii le guancie andare in fiamme.
“Insomma.. non ti lascio qui solo, Niall. E’… triste.” Guardai in basso, sentendomi in imbarazzo.
Oh, mi faccio scoprire subito! Non sono mai stata brava a mascherare le mie cotte.
“Ah.” Fece Niall. E poi più nulla. Non una sillaba in più.
“Forse.. è meglio che rimani solo tu Agata.”
Liam mi guardò di sottecchi, seguito da Zayn. Un po’ di delicatezza, chiedevo solo quello, era troppo? Louis fece un sorriso forzato a Niall, che lui non ricambiò. Harry provò a fare lo stesso, così come Alison, ma nulla. Liam poi lo abbracciò, Zayn invece gli strinse il braccio e così, a turno se ne andarono. Quando sparirono dalla nostra vista, o meglio mia, Niall era ritornato alla bara ormai tutta coperta di terra, mi avvicinai a lui.
La bara non si vedeva più. Era sepolta nella terra e lì ci sarebbe rimasta per sempre. Doveva essere terribile realizzare che la persona a cui tieni di più non sarebbe mai più tornata perché sepolta sotto terra, dentro una bara buia.
“Lo sai l’ultima cosa che mi ha detto qual’è stata?”
Niall fissò l’incisione nella lapide. Io scossi la testa, stringendomi nel giubbotto per il freddo.
“Mi ha detto di rimanere così come sono, perché sono… perfetto.”
Annuii tra me e me. Sì, Niall era imperfetto, ma quelle imperfezioni lo rendevano così umano e adorabile, da farlo diventare un essere perfetto. Se me lo avesse detto qualcun altro che le imperfezioni rendono perfetti, lo avrei preso per pazzo, ma io ne avevo la prova vivente davanti ai miei occhi. Non potevo non crederci.
“Io gli ho detto che non ero perfetto, perché nessuno lo è, ma lui insisteva a dirmi che ero perfetto, che io ero l’eccezione e prima che mi potesse spiegare davvero quello che stava dicendo… è morto.” Si passò una mano sulle guancie e poi mi guardò negli occhi. Il mio cuore prese ad accelerare il battito tanto velocemente che ebbi paura di collassare “Tu hai idea di cosa volesse dire?”
Mi guardai attorno e poi lo presi per la mano, trascinandolo verso l’unica panchina che ero riuscita a notare.
“Anche per me sei perfetto, Niall.” Respirai profondamente prima di dire quelle parole. Riflettei per un secondo e poi chiusi gli occhi. “Tuo nonno ti conosceva meglio di chiunque altro e dato che sapeva ogni cosa di te, penso che lui abbia avuto tutto il diritto di dirti che sei perfetto. Le persone che pensano che tu non sia perfetto, si sbagliano perché non ti conoscono.” Riaprii gli occhi a mi girai a guardarlo.
Lui guardava in basso, le sopracciglia  aggrottate, come per concentrarsi sulle mie parole.
“Non capisco, Agh. Sarei perfetto quindi?”
“Ai miei occhi sei perfetto.”
Il cuore accelerò ancora di più il suo battito e io mi ritrovai con un capogiro improvviso. Non potevo credere che praticamente mi stavo dichiarando, non potevo credere a quello che stavo facendo.
“Quindi, è per questo che io ti piaccio?”
Omiodio. E chi gliel’aveva detto? Forse era colpa mia, forse gliel’avevo fatto capire io! Ho già detto che non sono brava a nascondere le mie cotte? A volte mi sento una ragazzina di tredici anni quando invece ne ho diciotto. Persino Alison è più brava di me a nascondere i suoi amori.
“Mi piaci perché sei Niall.”
Non sapevo pensare razionalmente in quel momento ero totalmente bloccata dai suoi occhi che non facevano altro che fissarmi. Lo vidi fare un piccolo cenno di sorriso e poi avvicinarsi a me.
“A me piaci perché sei… Agata.”
Non ebbi il tempo di realizzare quelle parole, che sentii quel contatto che tanto cercavo da quando lo conoscevo, da sei mesi, esattamente. Le sue labbra sulle mie. Avrei voluto saltare dalla gioia, ma non potevo, lo stavo baciando! Le sue mani mi accarezzarono i capelli e io feci lo stesso con i suoi. Mi poggiò l’altra mano sul fianco, stringendomi ancora. Era un bacio, lento, passionale, pieno di sentimenti forse troppo intensi per essere descritti.
“Bene..” Mormorò quando ci staccammo.
No, anzi staccammo non è proprio la parola giusta… allontanammo di un centimetro forse va meglio. Per la prima volta entrambi ci guardammo negli occhi contemporaneamente. Erano di un blu misto a felicità e tristezza. Mi sentii in colpa, subito dopo.
Ne avevo approfittato. Lui era triste per suo nonno e io ne avevo approfittato.
E’ facile in queste condizioni, no?
Mi separai da quella stretta, alzandomi.
“Cosa ti prende?” Mi chiese lui.
“Io.. non posso farlo, Niall, scusami.”
E uscii dal cimitero correndo mentre la pioggia diventava più fitta. Alison mi aspettava dentro la mia macchina. Tutti si girarono verso di me guardandomi incuriositi quando mi videro uscire così di fretta, senza Niall.
Quando entrai in macchina, Alison non mi chiese nulla. Le bastò guardarmi per capire tutto. Questo era quello che si chiamava telepatia fra ragazze. 




Note dell'autrice...
Eccomi qui! Avrei dovuto aggiornare l'altro ieri sera, come era mia intenzione, ma, finita la cena, mi è venuta la febbre e ciao ciao aggiornamento.
Ieri stavo troppo male per mettere il capitolo e oggi che mi sento un po' meglio rispetto a ieri, ho deciso di postare.
Ho gli occhi che mi lacrimano, il naso chiuso e faccio fatica a respirare e ho un mal di gola tremendo, in più non riesco a mangiare bene. Direi che sono a posto çç
Comunque, parlando del capitolo, come si capisce stavolta non è Alison che parla, ma Agata. Questo perché volevo fare un tributo alla mia adorata Egg___s perché Agata è il suo personaggio, ma anche perché quel momento era troppo privato tra Agata e Niall per farlo raccontare da Alison, non avrebbe avuto senso.
Lo so che il capitolo fa schifo, perdonatemi, avrei voluto fare di più.
Vi piace questa coppia? A me tantissimo, fatemi sapere *-*
Voglio chiedervi di passare qui (questa storia a mio parere merita molto di più) 
But now I'm asking you to stay. 
Ora, devo andare a prendermi l'ennesima tazza di te caldo prima che la gola mi vada a fuoco.
Grazie a tutti quelli che lasciano le recensioni, siete stupendi.
Love ya, Sarah :3

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Capitolo 12
*** Capitolo undici. ***


Capitolo undici.

 
Non sapevo cosa pensare quando guardavo Harry. Non sapevo se pensare di amarlo fosse giusto o fosse un’esagerazione. Amare è una cosa complessa e quando puoi dire “amo quella persona”?
Quando si può essere certi di usare quel verbo senza esagerare? Conoscevo Harry meglio di me stessa, eppure non sapevo se la mia era solo un'enorme cotta per il mio migliore amico o era amore vero e proprio.
Alison ama Harry èsbagliata come frase o no? Forse è stupido, pensare a queste piccolezze, ma per me era importante.
Era importante perché avevo fatto la figura della scema con mio fratello. Alla domanda “ami Harry?” avevo fatto scena muta, senza sapere come rispondere. Se la domanda fosse stata “ti piace Harry?” allora la questione sarebbe stata diversa, ma... amarlo. Non lo sapevo, non sapevo se lo amavo.
Mi ero sentita davvero stupida in quel momento.
E ora mentre guardavo Harry che rideva a crepapelle per Scary Movie continuavo a chiedermi cosa dire quando parlavo di lui. Harry mi guardò, con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
“Che c’è Ali?” Mi chiese fermandosi un attimo.
Sospirai confusa.
“Niente, stavo solo pensando.”
Lui si fece subito serio, prese il telecomando e mise in pausa il film.
“A cosa?”
No Harry, non te lo dirò a cosa.
“Stavo pensando che domani pomeriggio verrà un mio cugino da Parigi.”
Non era proprio una bugia, sarebbe venuto davvero un mio cugino da Parigi. Si chiamava Blaine. Era stato anni a Parigi e adesso sarebbe ritornato. Causa? Mia madre.
Già. Mike gli aveva raccontato ogni cosa. Blaine era il figlio della sorella di mia madre, che era morta.
La mia famiglia era davvero un totale casino.
“Lo conosco?”
Harry mi cinse i fianchi con un braccio, come faceva spesso in quegli ultimi tempi. Mi sentivo così bene in quella stretta. Mi sentivo al caldo, al sicuro, come quando fuori c’è il diluvio e tu sei sotto le coperte calde.
“Non che mi ricordi.”
Harry sorrise, imbarazzato.
“E come mai viene qui? Se posso chiedertelo ovviamente.”
Sospirai nervosa. Harry ed io non avevamo davvero parlato di quello che mia madre mi aveva detto. Avevamo affrontato l’argomento con Louis, sdrammatizzando e poi basta. Mi faceva male anche solo pensarci, non volevo pensare che lei mi odiasse. Potevo sapere il motivo, eccome se lo sapevo, ma non comprendevo come una madre potesse odiare la propria figlia.
“E’ per mia madre, Harry. Mike ha dovuto dirglielo, per cercare aiuto.”
Diventai nervosa, raccolsi le gambe tra le mie braccia, sciogliendo l’abbraccio di Harry. Non potevo stritolarlo per il mio nervosismo, preferivo di gran lunga torturare le mie gambe.
“Oh, Alison se non vuoi parlarne..”
“No, è ok.” Sospirai.
Se non ne parlavo con il mio migliore amico, con chi dovevo parlarne? Era l’unico di cui mi fidavo, l’unica persona che non mi criticava, non mi prendeva per scema, l’unica che non si sarebbe mai permessa di giudicarmi.
“Allora.. hai mai visto tua madre dopo quello che è successo?”
Scossi la testa piano. Non volevo vederla, davvero. Non mi andava. Cosa le avrei detto? Avrei peggiorato tutto. E poi anche se avessi voluto, non avrei potuto neanche vederla perché Mike me lo vietava. E come se non bastasse Lily aveva detto a chiunque lavorasse lì di non farmi entrare.
E Mike non aveva battuto ciglio. La giustificazione che si erano dati era che sarebbe stato meglio per mia madre. Ma quello che non capivano, è che così io stavo malissimo. 
“Vedrai che si aggiusterà tutto”
Mi sorrise per tranquillizzarmi e mi abbracciò ancora. Mi girai per ringraziarlo e mi trovai il suo viso vicinissimo al mio.
Sentivo il suo respiro, lo percepivo, lo respiravo. I nostri occhi s'incrociarono per una frazione di secondo.
Sospirai profondamente per quel contatto improvviso. Harry sembrò sicuro di cosa fare, poggiò le sue labbra sulle mie. E poi… il bacio.
L’inaspettato, il desiderato, il bramato, il sognato bacio. Le sue labbra sulle mie, le mie labbra stavano baciando le sue. Non potevo crederci. Non era un sogno quello, vero? Harry mi stava davvero baciando. A lungo, con passione. Eravamo stretti in un abbraccio, ma quella volta c’era il bacio. Finalmente. 
“Ho sempre desiderato farlo.” Sussurrò lui separandosi leggermente.
Non potevo credere alle mie orecchie. Non svegliatemi, vi prego.
“E perché non l’hai fatto prima?” Non potei trattenermi dal chiederlo.
Le sue mani mi accarezzarono le guancie, i suoi occhi erano più brillanti che mai.
“Perché ero troppo stupido da non capire che l’unica ragazza che amo, e probabilmente l’unica che amerò per il resto della mia vita, sei tu.”
Lo baciai nuovamente, l’iniziativa stavolta la presi io. Rimanemmo per circa un’ora così. Era molto meglio dei miei sogni. Harry Styles mi aveva baciato. Il mio migliore amico dopo tanto piangere, dopo tanto disperarsi e dopo aver perso la speranza, mi aveva baciato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eravamo in silenzio da una buona mezz’ora e io stavo cominciando ad annoiarmi. Mio cugino stava a braccia incrociate, con lo sguardo perso nel vuoto. Liam, Niall, Zayn e Louis se ne stavano lì seduti, in attesa che qualcuno parlasse. Mike mi aveva costretto a portare Blaine a casa dei miei amici, tanto avrei dovuto comunque andarci. Così, per fare socializzare Blaine.  
“Allora..” Azzardò Liam guardando strano Blaine “piaciuta Parigi?”   
Mio cugino sembrò svegliarsi dai suoi pensieri e fece un cenno positivo con la testa.
“E’ romantica ma costosa.”
Liam annuì non sapendo cosa dire.  Sbuffai rumorosamente, guardando la porta. Harry avrebbe dovuto essere qui da ben mezz’ora e invece non c’era. Gli altri ragazzi sembravano non preoccuparsene più di tanto. Io e Harry dopo quel bacio stavamo praticamente insieme. Niall invece era buttato in un vortice di disperazione e non faceva altro che mangiare e andare in palestra. Persino Liam non riusciva a parlargli. Agata mi aveva confessato senza troppi giri di parole di essere stata un’idiota e io non avevo potuto che darle ragione.
“Che fine ha fatto Harry?” Chiesi rivolgendomi a Zayn.
Quello scrollò le spalle, scambiandosi un sorrisino con gli altri.
“Harry è il riccio?”
Louis scosse la testa, con fare drammatico.
“No, Harry è calvo.”
Mi morsi il labbro inferiore per evitare di ridere, mentre gli altri non si fecero troppi problemi e si lasciarono andare. Tutti tranne Niall.
“Davvero?”
Stupido cugino, ovvio che no! Hai mai visto un One Direction calvo? Louis alzò le braccia facendo una smorfia.
“Hey, a chi hai dato del calvo?”
Harry esordì nella stanza con il suo solito sorriso luminoso. Ignorò gli altri e si precipitò sulle mie labbra. Non ebbi nemmeno il tempo di vederlo per bene. Era bello baciarlo senza nessun’altra ochetta in mezzo, era bello che lui si concentrasse solo su di me. Era bello il fatto che gli altri ci appoggiassero. La cosa più bella di tutte era stata la reazione di Louis. Io e Harry avevamo entrambi pensato che potesse deprimersi come non mai e invece aveva reagito al contrario.
Se tu sei felice Harry, lo sono anch'io. Aveva risposto così. Se non fosse stato gay e io non fossi stata innamorata di Harry, lo avrei sposato.
“A te, Styles.” Fece Louis.
Blaine distolse lo sguardo da noi e si concentrò su Louis. Quando lui si accorse che mio cugino lo stava guardando, arrossì di colpo. Non potei fare altro che pensare che fosse un gesto carino.
“Agata!” Urlò Harry staccandosi dalle mie labbra e ignorando Louis “Muovi quel culo e vieni qui!”
La chioma bionda e la faccia carina di Agata comparve dalla porta. Niall balzò in aria e si fece improvvisamente tutto rosso. Io la salutai come se nulla fosse. Ecco, ora avrebbero parlato e avrebbero fatto pace. Così tutto sarebbe stato perfetto… O quasi.
“Ciao, Agh.” Balbettò Niall.
Agata rimase lì ferma, nascose le sue labbra sotto la sciarpa, mise le braccia avanti stringendo il manico della sua borsa, in imbarazzo, e i suoi occhi non guardavano un punto fisso per più di due secondi. Ora avevo capito perché Harry aveva fatto tardi, probabilmente aveva costretto Agata a venire. E Agata non si lasciava convincere facilmente.
“Ciao, Niall.” Mormorò lei scoprendo appena le sue labbra.
“Adesso voi due vi ritirate che so.. in camera da letto. Parlate, pomiciate, scopate così saremo tutti più felici e contenti.”
Zayn alzò gli occhi al cielo e poi scoppiò a ridere. Agata si fece ancora più rossa di prima, mentre Niall veniva spinto da Liam.
“Cosa state aspettando?” Sbuffò Harry accanto a me.
Mi cinse le spalle con un braccio, stringendomi a lui. Avevo già detto che amavo quel contatto fra noi?
Niall sembrò non sapere cose fare, come Agata.
“Sono un’idiota Niall, mi dispiace.” Sbottò lei davanti a tutti.
“Agata..”
“No, fammi finire. Mi dispiace, non sarei dovuta scappare in quel modo come un’immatura ragazzina non soddisfatta. E’ solo che non so che mi è preso, mi sono sentita come se ti avessi usato e non mi è piaciuto. Scusa.”
Blaine guardava tutti con gli occhi spalancati, probabilmente stava pensando che eravamo un covo di matti, e non aveva tutti i torti a pensarlo.
“Io ti ho baciato perché lo volevo, non perché ero depresso."
Agata fece un sorriso felice e prima che ce ne accorgessimo quei due avevano le labbra incollate.
Almeno le nostre vite sentimentali stavano andando a meraviglia. Harry si girò verso di me, soddisfatto. Poggiai la mia testa sulla sua spalla. Louis stava guardando Blaine, e Blaine stava guardando Louis.
Non avrei potuto essere più felice.



Styles's Wife Corner

Eccomi qui! Scusate il ritardo, ma un certo tizio stronzo mi ha fatto deprimere alla grande e ho tardato a scrivere questo capitolo.
Come si capisce, ho bisogno di molto affetto in questi giorni, quindi mi vengono queste cose sdolcinate e romantiche.
Lo so che morivate per avere queste due scene, lo so AHAHAHAHAHAH
Vi dico subito che non anticipo NULLA su Blaine, quindi mettetevi il cuore in pace, cioè, lo scoprirete solo leggendo ùù
Volevo solo dirvi un ENORME grazie perché questa fan fiction è tra le più popolari del fandom e perché molti di voi continuano a farmi complimenti su twitter e non so davvero come ringraziarvi. Ho sempre paura di deludervi con i capitoli! Ma vabbé.. per chi non lo sapesse anche su twitter sono Demsmuffin, seguitemi, non mordo :3  
Scusate eventuali errori, ma capite l'orario AHAHAHAHAH 
Passate da questa mia Zarry? L'ho scritta sempre uno di questi giorni in cerca di affetto ahahah I'll be here, by your side 
Love ya gente :3

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici. ***


Capitolo dodici.


Oh, ma andiamo! Hanna doveva essersi volatilizzata, sparita nel nulla, scomparsa, andata a quel paese. E invece me la ritrovavo davanti, sempre in tutta la sua perfezione mentre io indossavo un pigiama, avevo i capelli legati in una coda, ero struccata ed ero tutto tranne che stupenda.
Mike guardò Hanna con la bocca leggermente spalancata.
“Posso sapere che cosa ci fai qui?” Le chiesi non preoccupandomi affatto di sembrare sgarbata o acida.
Lei spalancò i suoi occhietti blu incanto e sbatté le sue ciglia finte.
“I blog stanno impazzendo, ho letto che stai con Harry.”
La sua voce era stridula e fintamente simpatica più di quanto mi ricordassi, il suo gesticolare era ancora più fastidioso di prima. Era tutto così esageratamente insopportabile quando si parlava di Hanna.
Mi girai verso mio fratello alzando le sopracciglia. Lui non distoglieva il suo sguardo dal suo fisico perfetto. Quanto mi dava fastidio.
“E allora? Non vedo dove sia il problema.” Incrociai le braccia al petto, mentre Hanna mi lanciava sempre più sguardi pieni di disgusto. Vorrei vedere lei senza trucco, senza push up e senza quei vestiti costosi che si trovava.
“Il problema sta nel fatto che tu, mia cara, mi hai fottuto il ragazzo.”
 Scoppiai a ridere di gusto.
“Io non ti ho fottuto un bel niente. Conosco Harry, da quando eravamo dei bambini, siamo cresciuti insieme, sei tu che sei piombata nelle nostre vite.”
Il suo sguardo compiaciuto si trasformò improvvisamente in qualcosa di preoccupante. Era un demone, ecco cos’era Hanna.
“Stammi a sentire, moscerino. Io mi riprenderò Harry, che ti piaccia o no e tu sarai solamente una comparsa al nostro matrimonio, si dimenticherà di te. Detto questo, ti saluto.” Prese la borsa che lei aveva comodamente posato sul mio tavolo e fece per uscire. Si bloccò alla porta e girandosi sorrise maliziosa a mio fratello. “In ogni caso.. fammi sapere se sei disponibile.” E poi se ne uscì, come se non avesse detto una grandissima cretinata.
“Non andrai dietro lei, vero Mike?” Tristemente, mi accorsi che lui era rimasto con la bocca mezza aperta. “Mike?”  Alzai il tono della voce e lui mi guardò sorpreso.
“No, ovvio che no. Ha dieci anni in meno di me.. non potrei mai..” Lo guardai sarcastica e scoppiai a ridere.
“In ogni caso.. io sono innamorato di Lily.”
Lily? Esisteva ancora lei nella nostra vita? A quanto pare, attiravo ragazze fastidiose. Non bastava solo Hanna.
“Pensavo l’avessi dimenticata.” Feci io abbassando lo sguardo.
“Lo so che non avete un bel rapporto, ma..”
“Hey, non fa niente. Se a te piace, me la farò piacere, tranquillo.” Lui rimase incredulo. Ed ero io incredula per quello che avevo detto, ma era la cosa più giusta da fare, dopotutto. “Ora, se non ti spiace, vado a rendermi presentabile e vado dal mio ragazzo.”
Uscii da lì e mi precipitai in camera mia. Non dovevo davvero andare da Harry, volevo solo stare sola. Con un tonfo mi buttai sul letto e chiusi gli occhi. Che ci crediate o no, non riuscivo a godermi di essermi fidanzata con Harry pienamente. C’era una cosa che mi torturava, una cosa che non riuscivo a capire.
Come poteva mia madre odiarmi?
Qualcosa avrà detto in passato, no?
Dovevo ricordare, per capire.
Su, Alison, ricorda qualcosa. Se tua madre ti odia c’è un motivo.
Ricorda.
Presi un respiro profondo e lasciai che qualcosa, un ricordo stupido che mi era venuto in mente, si impadronisse dei miei pensieri.
 
“Se tu non fossi nata.. lui sarebbe ancora vivo!”
 
Spalancai gli occhi non appena sentii la voce di mia madre dire quella frase e ripeterla, fino alla nausea. Mi sentii mancare.
No, non era vero. Probabilmente me lo stavo inventando e lei non aveva mai detto una cosa del genere, come poteva avermela detta?
Non era vero, non era colpa mia.
Sentii le lacrime premere per uscire, ma stavolta sarebbero rimaste lì, basta frignare, ero stanca anche di quello.
Mi passai una mano sul viso, come per rendere tutto meno pesante.

“Se tu non fossi nata.. lui sarebbe ancora vivo!”
 
 
La mente può prendere in giro. Questo lo sanno tutti. Sicuramente era un ricordo non vero.
Non poteva avermelo detto. Mia madre non era mai arrivata a questo punto.. forse.
No, doveva essere senz’altro invenzione mia. Dai, Alison, ricorda qualcosa di concreto.

“Se tu non fossi nata.. lui sarebbe ancora vivo!”
 
 
Quale parte di concreto ti sfugge? Proprio mentre stavo per prendermi a pugni da sola, il mio telefono prese a squillare. Era Harry. Tempismo perfetto.
“Dimmi cosa ti ha detto Hanna, subito.” Non era Harry, era Louis. Perché Louis chiamava con il numero di Harry? E come diamine faceva a sapere che avevo parlato con Hanna? “Alison, non fare nessuna domanda.. non ho tutta la giornata. Dimmi solo che ti ha detto.”
“Mi ha detto che vuole riprendersi Harry.. Louis che cosa sta..”
Non ebbi il tempo nemmeno di finire di formulare il pensiero o la frase che Louis mi interruppe di nuovo.
“Sicura? Non ti ha detto nient’altro?”
Louis a volte mi dava proprio fastidio. Ora capivo perché prima non riuscivo a sopportarlo. Perché avevo cominciato a farmi piacere quel ragazzo più pazzo di non so che cosa?
“Emh.. Mi ha detto che le ho rubato il ragazzo e basta. Louis, seriamente, non capisco.”
“Non devi capire, ma prima vieni qui meglio è.”
E poi staccò il telefono. Rimasi come un’idiota a fissare il tetto, con le sopracciglia inarcate e il telefono poggiato sull’orecchio. Che Hanna avesse detto qualcosa anche Louis? Sì, ma perché non dovrebbe dirmelo? E per quale diamine di motivo mi aveva chiamato con il telefono di Harry e non con il suo?
Louis era un mistero. Quel ragazzo qualche giorno mi avrebbe fatto impazzire.
Mi alzai dal letto con un balzo e accesi la radio. Un po’ di musica mi avrebbe fatto bene.
So what di Pink. Proprio quello che mi serviva, una canzone movimentata, che mi aiutasse a sorridere per un po’. Aprii l’armadio canticchiando. Mi sarei vestita bene, per una volta. Hanna non aveva idea di con chi aveva a che fare. Chi credeva che fossi? Un moscerino che può facilmente schiacciare? Be si sbaglia. Io quanto meno senza trucco sono lo stesso carina, lei senza trucco sembra un incrocio tra un opossum e Gargamella. 
Louis mi stava portando alla demenza, definitivamente.
Scossi la testa ridendo tra me e me e prendendo un vestito dall’armadio. Sì, era proprio quello che serviva.
 
 
 
 
 
Non appena uscita di casa avevo notato come i paparazzi si erano appostati davanti la mia macchina solo per vedermi.
Ero diventata ormai la migliore amica fortunata che aveva fatto innamorare perdutamente Harry Styles.
Presi il primo taxi che mi passo davanti e già cinque minuti dopo stavo bussando a casa del mio ragazzo. Ma non aprì lui. Aprì Louis.
“Entra, subito.” Mi stava facendo sentire come se fossi perseguitata o qualcosa del genere.
“Mi spieghi che diamine hai fumato?” chiesi, ma lui fece segno di starmi zitta e prendendomi un braccio mi trascinò in camera sua.
Io lo guardai con un espressione sbigottita.
“Louis.. sei per caso seguito da qualcuno?”
La telefonata sospetta, il fatto che aveva chiamato con il telefono di Harry e non con il suo e tutto il “fai veloce” mi stava facendo preoccupare.
“No, ma è bello atteggiarmi come se lo fossi.” Scoppiò a ridere. Come se fosse stato divertente subire le sue pazzie. Sbuffai, ma accorgendomi di quanto ero stata stupida a pensare che fosse perseguitato, scoppiai a ridere dopo di lui.
A un certo punto la sua risata cessò di colpo e la mia con la sua.
“Hanna ha parlato anche con me.” Sussurrò a mala pena.
“Cosa vi siete detti?” Soffiai.
Insomma io proprio non riuscivo a sopportarla. Come si permetteva di parlarci come se avesse tutte le autorità del mondo?
“Come fa a sapere che sono innamorato di lui, Alison? Sei stata tu a dirglielo?”
Scossi la testa, indignata. Davvero pensava che avrei potuto dirle una cosa del genere?
Non lo avrei mai fatto, neanche sotto tortura. E poi.. Hanna gli aveva detto che sapeva? Non era possibile, come aveva fatto?
“Andiamo, Louie, non ne avrei motivo.” Sussurrai incredula. Forse era un altro dei suoi scherzi e Hanna in realtà non gli aveva mai parlato.
Louis si buttò sul suo letto, schiantandosi con i numerosi cuscini che per qualche motivo erano lì.
Sicuramente stava pensando a come poteva saperlo. E lo stavo pensando anch’io. Stavo pensando come avesse fatto.
“Ho paura.” Commentò lui. “Ho paura che lei possa pubblicare la notizia.” La sua voce mi sembrò rotta dal pianto e non potei non sedermi accanto a lui.
“A quel punto dovrei confessare tutto al mondo intero..” Continuò lui senza fermarsi. “E non so come fare. Alison, la band potrebbe andare nei bassi fondi per colpa mia, potremmo perdere la fans, io verrò discriminato e..”
Mi girai per essere davvero sicura che lui stesse piangendo come pensavo. E sì, sul suo volto c’erano delle lacrime che continuavano a scendere.
Non potevo sopportare ancora tristezza. Almeno non dal ragazzo che qualunque cosa succedeva riusciva ad essere sempre allegro.
“No.” Urlai quasi. “Non può essere così cattiva. Vedrai non lo farà.” Ma nel momento stesso in cui le parole uscirono dalla mia bocca, nemmeno io ero convinta.
E se Hanna avesse davvero intenzione di pubblicare quella notizia ai giornali?  Sarebbe il finimondo. Tutti vorranno sapere se è falso o vero. Se Louis dirà che è falso non può mica dichiararsi in un secondo momento, lo prenderebbero per bugiardo o cose così. Se invece si dichiara.. beh le fans si aprirebbero in due, anche se alla fine quelle vere rimarranno sempre, ma sarebbe comunque un gran macello.
“Lo sai che lo farà.” Amara. La sua voce era amara.
Sì, sapevo che lo avrebbe fatto.
“Cos’è questa storia?” Urlò qualcuno.
Sia io che Louis alzammo la testa e un Harry avvolto in una tovaglia tutto bagnato stava di fronte a noi. Come se non sapesse che poteva provocare infarti conciato così.
“Copriti, dannazione.” Non mi piaceva che chiunque potesse vederlo in quel modo. Pure se quel chiunque era Louis.
“Sono il tuo ragazzo” Disse lui entrando nella stanza. No, non crearti problemi Styles. Ma perché mi sorprendevo? Harry Styles non si faceva mai problemi a farsi guardare come mamma lo ha fatto. “Mi hai visto anche senza questa sopra.” Mi indicò la tovaglia e io diventai rossa. Odiavo quando doveva fare il malizioso davanti ad altre persone.
“Qualcuno è a disagio in questo momento. Indovina chi, Harry.” Commentò Louis.
Il suo guardo non lasciava intuire niente di buono. Gli occhi erano ridotti a due fessure e le guancie rosse. Diamine, quanto poteva essere senza cervello a volte Harry?
“Oh.” Fece Harry. Di certo non aveva pensato che Louis potesse sentirsi in quel modo. Come poteva non averci pensato? “Vado a mettermi qualche vestito. Poi voi dovrete spiegarmi di cosa diamine stavate parlando.”
Sparì dietro la porta e Louis scosse la testa.
“Non dirglielo.” M implorò dopo essersi assicurato che Harry fosse ben chiuso in camera sua.
“Potrebbe aiutarti.” Feci io sospirando. Davvero, Harry avrebbe potuto dirgli cosa fare. Lui lo sapeva quasi sempre. Ma era sicuro che in quella situazione lui avrebbe saputo consigliarlo?
“Non è un problema suo. Non voglio che si preoccupi.”Feci per ribattere, ma lui mi zittì con un gesto della mano. “E poi voglio risolvere questa cosa da solo. Anzi, mi pento già di avertene parlato.”
Sospirai senza sapere cosa dire. Non volevo lasciarlo solo. Nessuno avrebbe dovuto affrontare quella cosa da solo, ma come avrei fatto a convincerlo a farsi aiutare?
Passammo gli altri cinque minuti a guardarci a vicenda, senza dire nulla.
“Perché non vai ad aiutarlo a mettersi qualcosa?” Alla fine lui ruppe il silenzio. “Sicuramente non sa come vestirsi.”
Voleva restare solo, in realtà.
Okay, lo avrei accontentato. Appena aprii la porta, però, trovai Harry infuriato con il suo i-pad in mano e solo i boxer addosso.
Quando mi vide avanzò verso di me tanto che io ebbi paura di aver fatto qualcosa di male. Mi mise l’i-pad sotto gli occhi e chiamò Louis. Era arrabbiato.. meglio, incazzato nero.
Louis si mise accanto a me. Guardò  l’i-pad per dieci secondi. “Cosa ti avevo detto?” Mi chiese con una punta di disperazione.
Io non avevo visto ancora l’i-pad, ma sapevo già cosa avrei trovato.
Un tweet di Hannah.
“Hey Directioners, sapevate che Louis è gay? Se non mi credete, perché non glielo chiedete?”
Questa secondo me aveva voglia di farsi ammazzare.
Guardai Harry, che in quel momento stava tremando. Guardai Louis che si era disteso ancora sul letto, gli occhi chiusi e umidi.
Non poteva fare questo ai miei amici. Era diventata una questione personale. Poteva prendersela con me, poteva odiarmi, ma non doveva fare soffrire il mio ragazzo, ne qualunque altra persona mi stesse a cuore.
Accecata dalla rabbia, sorpassai Harry, che mi urlava di non fare scemenze. Troppo tardi. Avevo già deciso.
Presi le chiavi della macchina di Louis e corsi di sotto prima che il mio ragazzo potesse raggiungermi.
Una volta dentro, infilai le chiavi nella fessura, stavo per partire quando qualcuno si mise davanti a me.
Come aveva fatto a vestirsi così velocemente e a raggiungermi? Si precipitò nello sportello accanto con il fiatone.
“Vengo con te.” Esclamò Harry tra un respiro faticoso e l’altro.
Sorrisi soddisfatta. Oh no, questa non l’avrai vinta Hanna.

 

 




 Styles's Wife Corner

NON SPARATEMI VENGO IN PACE! çwç
Vi prego, risparmiatemi la vostra furia omocida, ma capitemi, niente ispirazione, più zero tempo, più un casino di cose che mi hanno impedito di scrivere. 
Ma ce l'ho fatta. E' stato un parto questo capitolo, ma sono riuscita a mettere qualcosa di decente (credo)
Gli aggiornamenti saranno più frequenti perché detesto non finire le mie Fan Fiction e l'ispirazione finalmente si è fatta vedere, quindi mi farò perdonare. 
Comunque sono rimasta di sasso per le 18 recensioni allo scorso capito °-°
Davvero, grazie mille, siete stupende :3
Non so cos'altro dire se non: NO, HANNA NON LA FARO' SPARIRE PERCHE' ALTRIMENTI LA STORIA DIVENTA POCO INTERESSANTE u_u
Anche se la detesto, come tutti voi. 
Per chi segue Hunger Games e avesse voglia di leggere un'altra mia schfezza cliccare qui---> I got something they don't
Vi comunico che ho apprezzato i vostri messaggi su twitter, anche se mi mettevano ansia perché non riuscivo a scrivere, però mi fa piacere sapere che tenete a leggere questa Fan Fiction. 
Vi amo, davvero *w* 
Sarah ♥

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