Le oscure avventure di Tyler Ames

di daphne 92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Le confraternite ***
Capitolo 3: *** Indesfigati ***
Capitolo 4: *** Occhi ***
Capitolo 5: *** Che il gioco abbia inizio! ***
Capitolo 6: *** Controllo ***
Capitolo 7: *** Ereditari ***
Capitolo 8: *** Le verità dell'acqua ***
Capitolo 9: *** Il sangue dell acqua ***
Capitolo 10: *** Fuoco e acqua ***
Capitolo 11: *** A family home ***
Capitolo 12: *** Charlotte ***
Capitolo 13: *** Fate ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


Era una tranquilla giornata di sole in California, a Cabo in una lussuosa villetta situata al numero 6 di Parvon Street un ragazzo dai capelli nero corvino, gli occhi scuri come il cielo di una notte senza stelle e la pelle decisamente troppo bianca per essere considerato un normale ragazzo del luogo, stava ascoltando la musica ad un volume talmente alto che si potevano percepire benissimo le note dei Sum 41 anche senza cuffie.
Il ragazzo si chiama Tyler Ames, all'età di tre anni è stato adottato dai suoi attuali genitori, Priscilla e Patrick Ames, una ricca coppia di dottori che non riusciva ad avere figli propri, Patrick e Priscilla hanno amato sin da subito Tyler come se fosso il loro figlio naturale, erano una famiglia felice, fino ai sedici anni di Tyler.
Da quel momento in poi le cose sono cambiate per la felice e perfetta famiglia Ames, attorno a Tyler accadevano strane cose, gli oggetti esplodevano, la luce saltava, si creavano strani sbalzi di temperatura, anche Tyler era cambiato molto, dal ragazzo solare e pieno di amici che era stato fino a poco tempo fa si era chiuso in sè stesso, era diventato silenzioso e taciturno, raramente usciva dalla propria camera.
-Tyler caro puoi scendere un secondo- disse dolcemente Priscilla bussando alla porta di Tyler senza ottenere nessuna risposta.
-Tyler?- disse Priscilla alzando la voce e bussando alla porta con più veemenza.
-Che c'è?- disse scocciato Tyler aprendo la porta e mettendosi le grandi cuffie rosse intorno al collo.
-Io e tuo padre ti vorremmo parlare urgentemente al piano di sotto- disse Priscilla sorridendo incerta al figlio e osservandolo con disappunto, il suo bambino si era trasformato in un ragazzo arrabbiato con il mondo che indossa solo magliette nere di stupide band sconosciute.
-Non ne ho voglia- disse Tyler incorciando le braccia.
-Vieni qui, adesso- urlò Patrick dal piano di sotto.
-Arrivo- sbuffò Tyler e un vaso in camera sua esplose facendo sussultare Priscilla.
-Tanto lo odiavo- disse Tyler sbattendo la porta di camera sua e scendendo al piano di sotto.
-Tyler siediti- disse Patrick, un uomo dal fisico asciutto i capelli biondo cenere e gli occhi verdi, sempre sorridente e disponibile, era talmente bravo a mentire che neanche Tyler riusciva a riconoscere i sorrisi finti di Patrick da quelli veri.
-Ti abbiamo chiamato qui perchè vogliamo parlarti di una cosa- disse Patrick sedendosi accanto alla moglie sul divano, mentre Tyler si sedette scomposto sulla poltrona di pelle nera di fronte a loro.
-Cosa?- chiese Tyler notando che suo padre aveva in mano un pezzo di carta nero e lo stava stringendo nervosamente.
-Oggi nel nostro ambulatorio hanno portato questo depliant e stavamo pensando che forse è ciò che può fare al caso tuo- disse Patrick porgendo a Tyler il pezzo di carta.
-Cos'è? Il volantino di un concerto punk?- disse Tyler ironico prima di leggere di cosa si trattava.
-Collegio Helmest? Volete mandarmi via?- disse arrabbiato Tyler e per un momento la tv perse il segnale.
-è per il tuo bene, abbiamo parlato con loro, dicono che possono aiutarti- disse Priscilla balbetando.
-Oh quindi non è un collegio, è una specie di ospedale psichiatrico, mi friggeranno il cervello?- disse Tyler serrando i pugni.
-No, è un posto per persone come te Tyler e tu ci andrai- disse Patrick deciso.
-Si signore- disse arrabbiato Tyler.
-Prepara le tue cose, parti domani- disse Patrick adesso più tranquillo.
-Se vuoi ti do una mano tesoro- disse Priscilla sorridendo.
-Non voglio portare nulla se non i vestiti, non mi servirà altro- disse semplicemente Tyler.
La mattina dopo era pronti a partire, la lussuosa berlina nera di famiglia era carica di valige.
-Si parte- disse Patrick sorridendo come se stessero partendo per una gita di famiglia e non per un viaggio di quattordici ore dal quale Tyler non sarebbe ritornato.
-Yuppiè- disse Tyler sarcastico osservando con nostalgia la villa color ocra in cui era cresciuto e la piscina a forma di chitarra che rifletteva i raggi del sole.
-Presto, a presto- sussurrò una voce di donna.
-Cosa?- disse Tyler togliendosi le cuffie.
-Noi non abbiamo detto nulla tesoro- disse Priscilla scambiandosi sguardi preoccupati con Patrick.
Dopo quattordici estenuanti ore di viaggio, durante le quali avevano fatto una sola fermata e i suoi genitori lo avevano costretto a cantare odiose canzoni country Tyler Patrick e Priscilla arrivarono all'Helmest College, scuola superiore e collegio per studenti speciali o come un simpaticone aveva scritto sulle targa di benvenuto "Scuola degli schizzati".
-Andiamo abbiamo un appuntamento con il preside George Grimm, non possiamo far tardi- disse Patrick parcheggiando in una zona isolata, la loro a quanto pare era l'unica aula del campus.
Tyler iniziò a guardarsi intorno e a prendere familiarità con quella che sarebbe diventata la sua nuova casa/prigione, il campus era composto da un totale di sei edifici, uno era particolarmente imponente e suo padre gli spiegò che era quello in cui si trovavano le aule la mensa l'auditorium e gli uffici le personale, gli altri cinque edifici erano destinati ai dormitori degli studenti.
Dopo aver percorso un'infinità di corridoi giunsero di fronte ad una porta nera imponente e maestosa sulla quale spiccava una targa d'argento con scritto "George Grimm, preside".
-Piccolo noi..- disse Priscilla torcendo tra le mani un fazzoletto bianco.
-Noi non possiamo partecipare al colloquio, il preside ha insistito per vederti privatamente, sistemeremo le cose nella tua nuova camera- disse Patrick dando una pacca sulla spalla al figlio.
-E poi ve ne andrete, perfetto- disse Tyler in tono asciutto.
-Mi mancherai- disse Priscilla in lacrime abbracciando il figlio che per un secondo si fece coccolare dalla madre per poi staccarsi da lei.
-Rendici orgogliosi- disse Patrick per poi mettere un braccio intorno alle spalle di Priscilla ed andarsene con lei, in quel momento la porta si spalancò di fronte a Tyler, e un ufficio dall'aria gotica e oscura si presentò di fronte agli occhi del ragazzo.
-Entri pure signor Ames- disse il preside George, un uomo sulla trentina con un paio di occhiali rotondi, occhi grigi, capelli scuri ed un accenno di barba.
-Lei è..?- chiese Tyler sorpreso.
-Io sono George Grimm, il suo nuovo preside, si accomodi- disse George indicando una poltrona scura che si trovava di fronte alla sua scrivania.
-Non so veramente perchè mi hanno portato qui- disse Tyler serio sedendosi sulla poltrona.
-L'hanno portata qui perchè sono spaventati da lei, sono spaventati da quel che può fare Tyler- disse George Grimm togliendosi gli occhiali.
-Io non posso fare nulla- disse Tyler agitandosi sotto lo sguardo inquisitore del preside.
-Quindi tu non sai far esplodere gli oggetti?- disse il preside facendo esplodere un vaso che si trovava infondo alla stanza.
-O usare la telecinesi?- disse George chiamando a sè un fiore che era caduto da vaso e aveva perso i petali, immediatamente il fiore tornò alla sua originaria bellezza.
-Le prime due cose le so fare ma non ho il pollice verde- disse Tyler ancora sotto choc.
-Non lo ha o magari non lo ha ancora, è un potere tipico dei membri della confraternita della terra- disse il signor Grimm ghignando e i suoi occhi per pochi secondi diventarono verdi.
-Confraternita della terra?- disse confuso Tyler.
-I quattro edifici più piccoli che ha visto sono destinati a quattro diverse confraternite, quella del fuoco, quella dell'acqua, quella della terra e quella del vento, solo il 10% dei nostri studenti riesce ad entrare in una di essa, parecchi studenti si diplomano da noi come Indefiniti, solo il meglio del meglio per le confraternite, l'appartenenza o la non appartenenza a una di esse dipende dal tuo DNA- spiegò il preside a Tyler.
-Indefiniti? Chi sono?- chiese curioso Tyler.
-Coloro che non hanno una confraternita, si alzi adesso, la porto a fare un giro e gli spiego meglio come funzionano le cose qui da noi- disse Grimm facendo cenno a Tyler di seguirlo.



Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, sono un'imbucata in questa sezione visto che sono una Potterhead che ha scritto sempre e solo nel fandom di HP, volevo però provare qualcosa di nuovo, spero di non aver fatto un disastro, è una specie di esperimento per me! Fatemi sapere se vi piace =)

Daphne 92, Dark Princess
Baci e...Recensite 




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Capitolo 2
*** Le confraternite ***


-Vedi i quattro edifici che ne circondano uno più grande? Quello più grande è la tua nuova casa, la tua camera si trova lì, viene chiamato la casa dei bianchi, è dove gli Indefiniti dormono- disse il preside indicando a Tyler un enorme edificio di marmo bianco con grandi finestre che si sviluppava su quattro piani.
-Questa invece è la casa del vento, qui ci abitano quindici studenti, anche se i membri effettivi della confraternita sono solamente sette, la confraternita del vento è attualmente priva di equilibrio, infatti secondo la loro tradizione ci dovrebbero essere otto membri per ogni era, una confraternita senza equilibrio è una confraternita debole, e adesso loro lo sono.- disse Grimm dopo aver indicato a Tyler l'edificio che aveva esattamente la forma della rosa dei venti.
-Quella laggiù è la casa della terra, dodici membri effettivi, tutti grandissimi atleti, la confraternita della terra è quella con più membri ed è anche la meno riservata per quanto riguarda le loro questioni, e da ex membro posso dirti che la migliore- disse Grimm sorridendo mentre si trovavano sul vialetto della casa della terra, il vialetto era pieno di piante e giunchi e la casa stessa era ricoperta di edera.
-Lei è così imparziale- disse sarcastico Tyler alzando gli occhi al cielo.
-Adesso stai dietro di me, e per nessun motivo devi allontanarti- disse serio il preside a Tyler.
-Perchè? Sennò mi punisce?- disse provocatorio Tyler.
-Io no, ma loro si- disse Grimm indicando una casa costruita interamente con del marmo nero.
-Che posto è questo?- disse Tyler affascinato.
-La casa del fuoco, la peggior confraternita del campus abita tra quelle mura- disse con disprezzo il preside.
-Se li odia così tanto perchè non li caccia?- chiese Tyler senza staccare gli occhi dalla finesta nella quale era apparsa una ragazza della carnagione pallida e i capelli corvini.
-Sono troppo potenti- disse senza dare ulteriori spiegazioni Grimm.
-Quanti sono?- chiese Tyler interessato.
-Sei, tre ragazzi e tre ragazze,tre di loro discendono direttamente dalle prime famiglie di Salem, hanno fondato questo posto, gli altri tre si sono guadagnati l'accesso grazie ai loro poteri, nessun altro mette piede in quel posto, neanche io- disse Grimm.
-Paura di sei ragazzi?- disse ridendo Tyler.
-Dovresti temerli anche tu- disse Grimm serio.
-Lo vedremo- disse Tyler in tono di sfida, non al preside ma alla ragazza dall'espressione seria affacciata alla finestra.
-Non sfidarli, mai! Il sangue di troppe persone bagna le pareti di quella casa- disse Grimm strattonando via Tyler.
-Ospitate una setta di serial killer, figo!- disse Tyler fingendosi impressionato.
-Quella è la casa dell'acqua, con cinque membri sono la confraternita meno numerosa, ognuna di loro controlla un oceano, sono le ragazze più intelligenti e dotate del campus e hanno anche...- disse Grimm interrompendosi quando si accorse che Tyler stava fissando qualcosa.
-Ti prego voglio essere un membro di questa confraternita- disse Tyler fissando le cinque bellissime ragazze che si stavano abbronzando in giardino.
-..un aspetto molto gradevole- concluse Grimm tappando gli occhi a Tyler tra le risate delle ragazze.
-Bene il giro è finito, buon proseguimento di giornata signorine- disse Grimm facendo un leggero inchino e portando via Tyler.
-Come si diventa membri?- chiese immediatamente Tyler.
-Oh basta che lo chiedi gentilmente- disse sarcastico il preside.
-Lei è il preside mi deve dare tutte le informazioni- disse deciso Tyler.
-Non si diventa membri, si viene scelti per esserlo, bisogna dimostrare di avere i poteri giusti, poteri legati a uno degli elementi, i membri della casa del fuoco rappresentano la distruzione, possono appiccare incendi, lanciare sfere infuocate, controllare i fulmini, far esplodere le cose e una lunga serie di altri poteri che preferirei non comunicarti, molti dei loro poteri non li conosco neanche io, quelli della casa dell'acqua invece controllano gli oceani, creano tsunami, possono lanciare sfere d'aqua e affogare le persone, solitamente però usano i loro poteri per il bene- disse serio Grimm.
-Le altre due case invece? Hanno meno poteri giusto?- disse furbo Tyler.
-Giusto, i membri della casa della terra possono provocare terremoti, controllare la crescita della natura, e hanno doti fisiche superiori a quelle comuni, invecchiano anche più lentamente, i membri della casa del vento invece possono creare uragani, levitare e spostare gli oggetti con la mente- disse Grimm più rilassato.
-Poteri da sfigati- disse Tyler ridendo.
-Hai mai usato alcuni di questi poteri?- chiese Grimm mettendo le mani sulle spalle di Tyler.
-No, mai- mentì Tyler.
-Bene, entreresti in una cosa decisamente più grande di te, ti auguro di restare un Indefinito- disse sollevato Grimm.
-Come si riconosce un membro di una confraternita?- chiese Tyler.
-I loro occhi, occhi rossi casa del fuoco, occhi turchesi casa dell'acqua, occhi verdi casa della terra, occhi grigi casa del vento, ma non riconoscerà mai un membro di una confraternità se lui non si vuol far riconoscere- disse Grimm mostrando per un attimo a Tyler gli occhi verdi tipici della casa della terra.
-Andiamo è il momento per te di conoscere la tua nuova casa- disse Grimm e Tyler si accorse che erano di fronte alla casa dei bianchi.
-Stanza 66 è la tua- disse Grimm lasciando Tyler di fronte ad una porta che aveva inciso il numero 66.
-Ciao io sono il tuo coinquilino, vivremo insieme questi tre anni, sempre insieme- disse un ragazzo riccio biondo che portava l'apparecchio.
-Fantastico, il letto sopra è il mio- disse autoritario Tyler lanciando il suo zaino sul letto superiore del letto a castello.
-Nessun problema amico, io sono Zane Chandlers è un vero piacere conoscerti- disse Zane tendendo la mano a Tyler.
-Non starmi tra i piedi e io e te saremo grandi amici- disse Tyler senza stringere la mano di Zane.


Capitolo di presentazione del campus, presto conoscerete anche i membri effettivi delle confraternite! Per adesso qual'è la vostra preferita?

Alla prossima
Baci!
Daphne 92 Dark Princess



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Capitolo 3
*** Indesfigati ***


-Svegliati e risplendi- disse Zane scuotendo Tyler.
-Sono sveglio, solo cinque minuti Priscilla- mugugnò Tyler nascondendo il volto nel cuscino.
-Non sono la tua bella Priscilla- disse Zane ridendo, lui era già vestito, indossava un paio di vecchi jeans e una camicia a quadretti, il gel gli scompigliava i capelli biondi.
-Priscilla è mia madre cretino- disse Tyler accennando un sorriso e scuotendo la testa, prima di saltare giù dal letto superiore.
-Sbrigati tra dieci minuti iniziano le lezioni- disse Zane agitato guardando l'orologio.
-Calma, se arriviamo tardi cosa potrà mai succederci- disse Tyler tranquillo per poi infilarsi in bagno.
-Non vuoi arrivare tardi al tuo primo giorno di lezioni- disse Zane camminando avanti e indietro.
-Non è anche il tuo primo giorno?- chiese Tyler da sotto la doccia.
-è il mio terzo anno- disse Zane sedendosi avvilito.
-E non dovresti già essere fuori di qui? Cos'è sei stato bocciato?- disse Tyler ridendo mentre si asciugava.
-Gli Indefiniti si diplomano in sei anni, i membri delle confraternite in due, un gran bello schifo se lo chiedi a me, noi c'impegnamo il triplo di loro, frequentiamo sempre le lezioni, studiamo la teoria, a loro basta arrivare in classe e sventolare la mano per avere il massimo dei voti- disse Zane con rabbia.
-Oh povero bambino- disse Tyler prendendolo in giro mentre si legava le scarpe.
-Vieni con i capelli bagnati?- chiese Zane, fuori c'erano si e no cinque gradi.
-Si asciugheranno in fretta- disse Tyler scrollando le spalle per poi uscire dalla stanza.
-Qual'è la nostra prima lezione?- chiese Tyler mentre attraversavano i lunghi corridoi bianchi.
-Autocontrollo- disse Zane dopo aver tirato fuori un foglietto dalla tasca.
-E cosa facciamo ad autocontrollo esattamente? Yoga?- disse Tyler ridendo.
-Più o meno, la magia è controllata dalle emozioni, controlla le tue emozioni e controllerai la tua magia- disse saggiamente Zane che poi si bloccò di fronte alla porta dell'aula.
-Che c'è? Non entriamo?- disse Tyler che aveva sbattuto contro Zane.
-C'è Victoria- disse Zane tremando mentre osservava una ragazza dalla carnagione cadaverica gli occhi color cioccolato e i lunghi capelli neri.
-Quindi?- disse Tyler annoiato superando Zane.
-Confraternita del fuoco, niente di buono, loro non vengono mai a questi tipi di lezioni, se lei è qui c'è un motivo- disse Zane preoccupato.
-Si, ho bisogno di autocontrollo, tendo a perdere la pazienza, soprattutto con le persone che amano spettegolare su di me- disse Victoria sorridendo angelica.
-Io..io..- balbettò Zane in imbarazzo.
-Io..io..non fartela sotto pivello- disse Victoria ridendo dopo aver imitato Zane.
-Tu sei quello nuovo? Benvenuto all'inferno, io sono il tuo diavolo- disse Victoria facendo l'occhiolino a Tyler.
-Se sapevo che il diavolo era così avrei peccato molto di più per venire qui prima- disse Tyler ghignando.
-Non te la sei fatta sotto e mi hai tenuto testa, complimenti sei il meno sfigato tra gli Indesfigati, per questo vista l'assenza dei miei confratelli sarai il mio partner- disse Victoria decisa.
-Possibilità di rifiutare?- disse Tyler provocandola.
-Nessuna- disse Victoria flashandogli per un secondo i suoi occhi rossi.
-Sei così pieno di rabbia, quasi quanto me, potevi essere un confratello- disse Victoria sfiorando la guancia di Tyler mentre il resto della classe tratteneva il fiato, aspettandosi di veder cadere Tyler a terra da un momento all'altro.
-Voi siete al completo e io non interessato alla vostra piccola setta- disse Tyler mentendo anche a sè stesso.
-Non mi dire che non la senti- disse Victoria avvicinandosi a lui e sussurrandogli all'orecchio.
-Cosa?- sospirò Tyler.
-Quella vocina nella tua testa, che ti dice "uccidili tutti", io la sento, la tua rabbia esploderà prima o poi, e quel giorno il sangue bagnerà le strade- disse Victoria all'orecchio di Tyler prima di andarsene.
-Aspetta ma la lezione?- chiese confuso Tyler.
-Questa era la lezione che ti dovevo impartire- disse Victoria uscendo dalla stanza proprio quando una professoressa sovrappeso sulla sessantina entrò nell'aula.
-Che ti ha detto?- chiese Zane avvicinandosi a Tyler.
-Di non stargli tra i piedi- mentì Tyler.
-è stata la lezione più brutta di sempre, come può aiutarmi a controllare la magia ripetere Ohmm per un'ora e mezza?- disse Tyler quando la lezione finì e lui e Zane si diressero al campo dove avevano l'ora di ginnastica.
-è molto rilassante- disse Zane divertito.
-A me ha fatto venire mal di testa- disse Tyler massaggiandosi le tempie.
-Oggi niente lezione- disse Zane bloccandosi ai confini del campo da football.
-Perchè?- chiese Tyler, in quel collegio non riusciva a capirci nulla.
-Si allena la confraternita della terra, lo vedi quello laggiù?- disse Zane indicando un ragazzo dai capelli corti castani e dal fisico muscoloso.
-Si, chi è?- chiese Tyler curioso.
-John Dolz, capo della confraternita della terra, quando uscirà di qui andrà a giocare in una della squadra più importanti d'America di football, lo stesso faranno gli altri membri, è sempre così, i migliori atleti della storia sono ex membri della confraternita della terra- disse Zane.
-Mai accusati per doping?- disse Tyler osservando la squadra che si allenava con una forza e una velocità superiori a quella umana.
-Sempre ma nessuno ha mai scoperto nulla, la magia non risulta nella analisi, andiamocene- disse Zane quando uno degli atleti si avvicinò a loro.
-Sennò che ci fa?- disse Tyler restando fermo dov'era.
-Sennò ti faccio pentire di essere nato Indesfigato- disse Owen un altro membro della confraternita della terra.
-Tremo di paura- disse Tyler ridendo.
-Porta via il tuo amico, o ci rimette qualche osso- Owen minaccioso a Zane.
-Tu ci rimetterai molto di più- disse Tyler mentre Zane lo portava via.
-Sei pazzo? Metterti contro un confratello, vuoi misteriosamente morire soffocato dal tuo stesso cuscino?- disse Zane preoccupato.
-Non mi faranno niente- disse Tyler ridendo.
-Direi che è meglio che la tua giornata finisce qui, a letto- disse Zane trascinando via Tyler.
-Ma non sono neanche le sei- disse Tyler annoiato.
-C'è l'esercitazione notturna, alle tre suona la sveglia generale- disse Zane.
-Quante meravigliose attività in questo campus- disse sarcastico Tyler.
-Non ne hai idea- disse Zane quando furono in camera.
-Buonanotte- disse Tyler andando a letto vestito.

-Che succede? è la sveglia?- urlò Tyler quando nel bel mezzo della notte un rumore assordante lo svegliò.
-No, è l'allarme, è morto qualcuno- disse Zane preoccupato.
-E non potevano farcelo sapere più tardi?- disse Tyler arrabbiato.


In questo gruppo inserisco piccole anticipazioni sulla storia ----> FB
Spero che il capitolo vi sia piaciuto =)
Baci alla prossima!
Daphne 92

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Capitolo 4
*** Occhi ***


Occhi -Vieni? è una convocazione generale- disse Zane vestendosi.
-Mi piace essere ribelle, vai tu mio scudiero e riferiscimi tutto- disse Tyler sarcastico.
-Finirai nei guai prima o poi, guai grossi amico- disse Zane scuotendo la testa per poi uscire.
-Mi piacciono i guai- disse Tyler sorridendo e sdraiandosi di nuovo con le braccia sotto la testa.
-Ah- urlò Tyler quando sentì una fitta al cuore che diventava sempre più dolorosa.
-Sto male, aiuto- urlò Tyler contorcendosi nel letto e tenendosi una mano sul cuore che stava battendo ad un ritmo frenetico.
-Aiuto- sussurrò Tyler prima di perdere i sensi.
-Ahh la mia povera testa- disse Tyler svegliandosi e mettendosi una mano sulla fronte ricoperta di sudore.
-Zane?- disse cercando di capire al buoi se il suo compagno di stanza fosse tornato, ma non ottenne risposta.
-Meglio fare una doccia, puzzo come uno della confraternita della terra- disse Tyler saltando giù dal letto tra le proteste dei suoi muscoli che erano indolenziti come se avesse corso una maratona.
Entrò in bagno e accese la luce, gli bruciarono subito gli occhi, gli sembrava che fossero incandescenti.
-Ma che cavolo di luce è? Per gl'interrogatori?- disse Tyler chiudendo gli occhi per poi riaprirli lentamente e andare allo specchio per vedere se aveva danni permanenti dall'esperienza di poco fa.
-Ma cosa cazz...no no no, tornate normali, ORA- disse Tyler osservando i suoi occhi allo specchio.
-Ty! Non puoi immaginare cosa è successo- disse Zane ad alta voce entrando in camera.
-Neanche tu- mormorò Tyler fissando i suoi occhi alla specchio.
-è morto uno della casa del fuoco! Un discendente! Non succede mai! è tipo l'avvenimento del secolo, sei qui dentro Tyler?- disse Zane cercando di aprire la porta.
-Non aprire la porta- disse Tyler arrabbiato e vari oggetti nel piccolo e angusto bagno esplosero ferendolo.
-Normali, ora- sussurrò Tyler in tono di supplica ma i suoi occhi non diedero cenni di cambiamento.
-Ok, calma calma- disse Tyler facendo respiri profondi.
-Che fai li dentro? Ti prego dimmi che stai facendo yoga e non quello che penso io- disse Zane al di là della porta.
-Occhi normali- disse deciso Tyler e i suoi occhi tornarono neri.
-Per fortuna- sospirò sollevato Tyler prima di uscire dal bagno.
-Come ti stavo dicendo prima di sorprenderti al bagno a fare solo tu sai cosa, è morto Rick Coole, era il membro più debole della confraternita del fuoco, sai cosa vuol dire questo?- disse Zane scuro in volto.
-Che si uccidono anche tra loro?- disse Tyler fingendosi disinteressato.
-No, che presto arriverà un confratello più terribile di Rick, i confratelli del fuoco non si uccidono tra di loro, i membri più deboli del loro gruppo si addormentano senza risvegliarsi quando un confratello più forte si "attiva", la confraternita del fuoco non perde mai l'equilibrio- disse Zane preoccupato.
-Magari stavolta l'hanno perso- disse ridendo Tyler.
-Magari sei tu- disse Zane scoppiando a ridere.
-Già magari- sussurrò Tyler.
-è l'ora dell'esercitazione, è il momento di andare- disse Zane all'improvviso.
-Come? Non l'annullano che ne so, per lutto?- disse Tyler speranzoso, gli facevano male tutti i muscoli, tutto ciò che voleva fare era andare a letto e dormire per giorni.
-Per un omicidio tra confraternite? Ne accadono almeno una decina all'anno- disse Zane ridendo.
-Che bel collegio pacifico- disse Tyler cambiandosi la maglia.
-Andiamo, a questa esercitazione non puoi far tardi, ci saranno tutti- disse Zane mettendogli fretta.
-In cosa consiste?- chiese Tyler interessato.
-Dieci di noi entrano nella foresta con un confratello, l'obiettivo è che noi non ci facciamo troppo male, quelli che riescono ad uscire dalla foresta indenni e con un tempo decente ottengono i voti più alti- disse Zane tranquillamente.
-Non li conoscete i test a crocette da queste parti vero?- disse Tyler tirando su il cappuccio della sua felpa.
-Avevi ragione ci sono proprio tutti- disse Tyler guardandosi intorno, la zone era illuminata da candele che fluttuavano in aria, un grande gruppo di ragazzi vestiti con felpe bianche e jeans era ammassato al centro, di fronte a loro si trovavano le confraternite, le ragazze della casa dell'acqua indossavano dei mini vestitini azzurri che lascivano scoperte le loro gambe chilometriche, i ragazzi della casa della terra avevano grandi tutte verde militare e pantaloni delle stesso colore, con sua grande sorpresa Tyler scoprì che in confraternita c'erano anche un paio di ragazze gemelle dai capelli a caschetto castani, loro indossavano un paio di short sempre verde militare.
La confraternita del vento indossava lunghi mantelli grigi e t-shirt bianche con jeans scoloriti, Tyler scoprì che vi erano più ragazze che ragazzi, infine vi erano i membri della confraternita del fuoco, indossavano tutte di pelle nere aderenti dai contorni color crimisi, erano fisicamente molto inferiori ai membri della confraternita della terra ma incutevano molto più timore e rispetto.
-Victoria è sexy- disse Tyler osservando la ragazza, la tuta metteva in mostra tutte le forme perfette di Victoria.
-E può ucciderti con un solo sguardo- disse Zane ridendo.
-Ames, Chandlers, Abdigal...- disse il preside Grimm iniziando a chiamare i primi nomi.
-Andiamo è il nostro turno- disse Zane dando una pacca sulla spalla a Tyler.
-Ciao! Io sono Olivia Abdigal, siamo compagni di avventura- disse una ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri.
-Io sono Zane Chandlers e lui è Tyler Ames, piacere di conoscerti- disse Zane sorridendo alla ragazza.
-Lui non parla?- chiese Olivia a Zane indicando Tyler.
-Solo quando ne ho voglia- disse Tyler ignorandola.
-Con chi ci hanno accoppiato si sa?- chiese Zane alla ragazza.
-Owen, della confraternita della terra, sarà dura- disse la ragazza preoccupata osservando la montagna di muscoli che era Owen.
-Siamo spacciati- disse Zane passandosi le mani sul volto.
-Ci si diverte- disse Tyler soddisfatto.
-A quanto pare c'è un cambio dell'ultimo minuto, Victoria della casa del fuoco sostituirà Owen- disse Zane confuso.
-Ora siamo spacciati- disse Olivia e nessuno si accorse dell'occhiolino che Victoria aveva fatto a Tyler.
-Nella foresta, ORA- urlò il prof di educazione fisica al gruppo di Tyler.
-Aspetta non dobbiamo dividerci, le statistiche dicono che se restiamo insieme abbiamo più possibilità di uscire- disse uno dei ragazzi del gruppo mentre Tyler si allontanava.
-Sono uno che lavora da solo- disse Tyler andando nella direzione opposta di quella scelta del gruppo.
-Victoria, so che mi stai seguendo- urlò Tyler quando fu abbastanza lontano del gruppo.
-Tyler- disse Victoria comparendo di fronte a Tyler tramite una fiamma.
-Perchè mi stai seguendo?- disse Tyler frustrato.
-è il momento per te di mostrare i tuoi veri colori Tyler- disse Victoria passando una mano di fronte agli occhi di Tyler.
-Non sono uno di voi- disse Tyler soddisfatto, era riuscito a controllarsi e a non far cambiare colore ai suoi occhi.
-Si che lo sei- disse un ragazzo dagli occhi rossi e i capelli biondi apparendo nella radura.
-Mason ne avevamo parlato, me ne sarei occupata io- disse Victoria arrabbiata con gli occhi adesso rossi.
-Io faccio prima di te- disse Mason lanciando una sfera infuocata contro Tyler che la bloccò senza sforzo.
-Tu sei uno di noi, sei il sesto della congrega- disse Mason ghignando.
-Congrega?- disse confuso Tyler.
-Abbiamo molti segreti Tyler, alcuni talmente oscuri da non poter essere raccontati- disse Victoria seria.



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Capitolo 5
*** Che il gioco abbia inizio! ***


che il gioco abbia inizio -Ancora non ci credo che sei uscito per primo, come hai fatto? Non hai neanche un graffio- disse Zane sorpreso, lui era uscito dalla foresta ricoperto di ustioni.
-Scorciatoia- disse Tyler sovrappensiero, in realtà Victoria lo aveva fatto viaggiare tramite il fuoco.
-Sai dicono che questo test sia una specie di prova che le confraternite fanno per capire se c'è qualcuno che fa al caso loro, di solito infatti quelli della casa del fuoco non partecipano, magari staranno tenendo d'occhio qualcuno- disse Zane che quando iniziava a parlare non smetteva più.
-Magari- disse semplicemente Tyler.
-Sai il primo anno volevo così tanto entrare in una confraternita, ho dato tutto me stesso nel mio primo test- disse Zane.
-E..?- disse Tyler disinteressato.
-Ho fatto schifo- disse Zane dispiaciuto.
-Non me lo sarei mai immaginato- disse Tyler sarcastico.
-Andiamo amico un pò di solidarietà- disse Zane offeso.
-Fidati tu dovresti essere solidale con me- disse Tyler massaggiandosi le tempie.
‎-Viene da noi, è il momento, l'iniziazione è vicina- disse Victoria nella testa di Tyler.
-No- disse Tyler ad alta voce.
-No cosa?- chiese Zane interrompendo uno dei suoi soliti monologhi.
-Niente niente- disse Tyler e Zane senza ascoltarlo riniziò a parlare.
-Vieni ora- urlò Victoria nella testa di Tyler.
-Ho detto di no- urlò Tyler nella sua testa mettendo a tacere Victoria.
-Fratello del male, fratello del fuoco, la congrega reclama le tua presenza, fratello del male, fratello del fuoco, tra le fiamme brucia da noi vieni ora- dissero un coro di voci nella testa di Tyler, che iniziò a prendere fuoco fino a scomparire, di fronte agli occhi di uno sconvolto Zane.
‎-Ti piace essere trasportato?- disse Mason ghignando quando Tyler si materializzò al centro del cerchio che i cinque membri della casa del fuoco avevano formato.
-Solo quando sei tu a farlo bambolina- disse Tyler sarcastico per poi guardarsi intorno, l'ambiente era umido e freddo, le pareti erano di pietra scura così come le colonne, gl'unici oggetti nella stanza erano delle candele nere che fluttuavano e i cuscini sui quali erano seduti i membri della confraternita.
-Benvenuto nella confraternita del fuoco, io sono Derek Shaperman- disse Derek tendendo la mano a Tyler che la strinse e cadde inginocchio ai piedi di Tyler, la mano gli bruciava tantissimo e Derek non accennava a lasciarla andare.
-Sei dei nostri adesso, per sempre- disse Derek lasciando andare la mano di Tyler che osservandola si accorse che aveva una bruciatura a forma di stella con sei punte.
-Cos'è questa cosa?- chiese Tyler provando a piegare la mano che ancora gli faceva un gran male.
-Il simbolo della congrega, tramite questa noi sentiremo se sei in pericolo ed è anche un canale tramite il quale ci passeremo il potere- spiegò Derek mostrandogli la stessa identica cicatrice sulla sua mano destra.
-Bene sono entrato in una gang nella quale abbiamo tutti lo stesso tatuaggio- disse Derek sarcastico.
‎-Quello che stiamo per dirti non lo puoi dire a nessuno- disse seria Victoria.
-Ma dai? E io che volevo fare un pò di volantini promozionali!- disse Tyler sarcastico.
-La cosa più importante, noi adesso siamo la tua famiglia, la congrega viene al primo posto- disse serio Derek.
-Mi spiegate questa cosa della congrega?- disse Tyler frustrato.
-è un gruppo di maghi con poteri simili che unito è più potente, ci sono sei congreghe in tutto il paese e altre sei congreghe in ogni continente, noi siamo la più potente- gli spiegò Derek che sembrava essere il capo.
-Sei..sei..sei..il numero del diavolo- disse Tyler sovrappensiero.
-Il numero 666 non è il numero del diavolo, ma il numero più potente nella magia nera- disse Victoria alzando gli occhi al cielo.
-Novellino- sussurrò un ragazza dai capelli castano chiari e gli occhi scuri.
-Tu sei?- chiese Tyler con aria di sufficienza.
-Melanie Sparks- disse la ragazza sorridendo furba.
-Chiudi la tua boccuccia prima che te la chiudo io- disse Tyler minaccioso.
-Non voglio altro, sono qui- disse Melanie provocandolo.
-Come vedi Tyler, qui siamo tutti come te- disse Derek ridendo.
-Seconda cosa, il ragazzo che era nella congrega prima di te non è stato ucciso nè da noi nè da altri nemici, è morto perchè tu potessi far parte di questa congrega..- disse Melanie.
-In che senso?- chiese Tyler.
-Se mi lasci parlare te lo dico genio, i nostri antenati hanno fatto un incantesimo, se un membro potenzialmente più potente arriva vicino alla congrega il membro più debole della congrega muore per lasciargli il posto, niente di così terribile, si addormenta la sera e non si sveglia più- disse Melania con aria di sufficienza.
-Chi è adesso il membro più debole?- chiese Tyler allarmato.
-Io- disse timidamente una ragazza dai capelli biondi e gli occhi dorati.
-Terzo, la storia della confraternita del fuoco è una copertura, possiamo usare qualsiasi potere elementale, ci hanno associato al fuoco perchè è il nostro elemento preferito e ha salvato le nostre antenate dall'essere bruciate sul rogo- disse Victoria sorridendo mentre giocava con una sfera d'acqua.
-Questo è uno dei nostri segreti meglio custoditi, non utilizzare poteri differenti a quello del fuoco a meno che il tuo avversario sia destinato a morire e mentre lo fai siete soli.- disse Derek in tono di comando.
-Si signor comandante- disse Tyler facendo un finto saluto militare.
-Quarto, le ragazze della casa dell'acqua sono nostre nemiche, qualsiasi cosa accada non fidarti di loro, tutto ciò che vogliono è ucciderti, anche quelli della casa della terra sono nostri nemici ma con loro puoi giocare al gatto con il topo- disse Mason ghignando.
-Quinto, siamo vampiri, il gene del vampirismo si attiva quando diventiamo membri della congrega, siamo riusciti a diminuire gli svantaggi di essere vampiri, non dobbiamo bere sangue se non vogliamo basta una bistecca al sangue ogni tanto, possiamo uscire al sole ma non nelle giornate in cui il sole è più forte, ovviamente non possiamo morire bruciati..- disse Rachel sorridendo con i canini in fuori.
-Come possiamo morire?- chiese Tyler preoccupata.
-Paletto al cuore, decapitazione e sangue di licantropo in dosi veramente massicce, per il resto sia immortali, anche se nessuno di noi è vissuto veramente a lungo per esserne sicuri..- disse Rachel giocando con i capelli.
-Che bello, questo mi rincuora- disse sarcastico Tyler, ancora sconvolto da tutte le informazioni che aveva ricevuto.
-è tutto per adesso- disse Derek mentre gli altri si alzavano.
-Per adesso?- chiese Tyler arrabbiato.
-Ci sono cose che ancora non sei pronto a sapere, tutto a suo tempo Tyler- disse serio Derek.
-Sentitevi liberi di comunicarmi quando volete altre notizie sconvolgenti- disse sarcastico come al solito Tyler.
-Devi venire a vivere qui lo sai vero?- disse Derek a Tyler mentre gli altri uscivano.
-Non potremmo tenere questa cosa nascosta per un pò?- chiese Tyler speranzoso.
-Si, fino a domani mattina- disse Derek ridendo.
-Come funzionano le cose qui?- chiese Tyler a Derek quando rimasero soli.
-Riguardo a cosa?- chiese Derek confuso.
-Le ragazze, sveglia bello!- disse Tyler ridendo.
-Rachel, la bionda con gli occhi dorati è la mia ragazza, Victoria e Melanie, sono troppo complicate per Mason, lui preferisce ragazze più..- disse Derek cercando il termine giusto.
-Facili?- disse Tyler ghignando.
-Volevo dire docili, ma tu hai trovato l'aggettivo migliore- disse Derek.
-Quindi se io..- disse Tyler prima di venir interrotto da Derek.
-Non sarà un problema, basta che non fai casini, voglio una congrega unita.- disse serio Derek.
-Saremo molto uniti- disse Tyler leccandosi le labbra per poi salire al piano di sopra tra le risate di Derek.
-Voglio andare nella mia stanza- disse Tyler a Victoria che stava di guardia alla porta.
-Non puoi- disse Victoria incrociando le braccia e appoggiandosi alla porta.
-Ne sei sicura? Perchè io sono abbastanza sicuro che tra pochi minuti uscirò dalla porta alle tue spalle- disse Tyler all'orecchio di Victoria facendogli venire i brividi.
-Come fai ad esserne sicuro?- chiese Victoria immobile.
-Per quello che sto per fare- disse Tyler e con un gesto della mano scagliò via Victoria.
-Stronzo!- urlò Victoria che era atterrata su uno dei divano.
-è un complimento per me- disse Tyler chiudendosi la porta alle spalle.
-Potrai anche aver vinto la tua battaglia, ma domani mattina quando ti alzerai sarai sempre uno di noi, sarà così per il resto della tua vita, accontentati di vincere le tue battaglie perchè io la mia guerra l'ho già vinta- disse Victoria nella testa di Tyler.
-Sei tornato! Che ti hanno fatto? Ti hanno torturato? Come sei scappato?- disse Zane quando vide rientrare Tyler.
-Va bene come risposta?- disse Tyler sollevando la mano e mostrando la cicatrice a Zane.
-Sei tu..non puoi più restare qui- disse deciso Zane indietreggiando.
-Non resterà qui- disse Melanie materializzandosi dal fuoco.
-Tu e lei..?- disse Zane scioccato.
-Non sono questioni che riguardano un Indesfigato- disse sprezzante Melanie prendendo la mano di Tyler per poi teletrasportare entrambi alla casa del fuoco.
-Niente famiglia niente amore e niente amici, te lo avevo detto, noi saremo tutto ciò che avrai, la congrega sarà la tua famiglia- disse Victoria sorridendo soddisfatta a Tyler e sfiorandogli leggermente la guancia.
-Avrò te?- disse Tyler malizioso.
-In tutti i modi che mi vorrai- disse Victoria altrettanto maliziosa.
-Allora non mi sembra una vita così schifosa- disse Tyler ghignando.
-..se riuscirai a prendermi- disse Victoria baciando il collo di Tyler.
-Che il gioco abbia inizio- disse Tyler ridendo.

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Capitolo 6
*** Controllo ***


finire -Hai scelto loro per questo?- disse Zane arrabbiato quando vide Tyler arrivare con un braccio intorno alle spalle di Victoria e l'altro intorno alle spalle di Melanie.
-Scelto?- disse confuso Tyler.
-Devi dire di si ad una confraternita dopo che ti hanno offerto un posto e loro non possono obbligarti ad accettare- disse Zane alzandogli gli occhi al cielo, Tyler sapeva essere così stupidi ogni tanto.
-Vicky?- disse Tyler a Victoria aspettando spiegazioni.
-Hai stretto la mano a Derek, hai detto si- disse Victoria sorridendo innocente.
-Siete malefici- disse Tyler ridacchiando.
-Così dicono- disse Melanie mordicchiando il collo di Tyler.
-Perchè loro Tyler?- insistette Zane frustrato, non riusciva a capire la scelta dell'amico, lo aveva sempre creduto una persona diversa, migliore.
-Perchè mi hanno reso parte di un qualcosa di grande, perchè sono come me, pieni di rabbia e di rancore verso tutto e tutti, anche se non me ne sono reso conto quando ho stretto la mano di Derek ho liberato me stesso, mi sono tolto i limiti che i miei genitori mi avevano imposto, adesso sono chi devo essere- disse Tyler con gli occhi rossi.
-Tu sei uno dei maghi oscuri più potenti di sempre, sei un talento naturale- disse Melanie all'orecchio di Tyler.
-Ti stanno facendo il lavaggio del cervello Tyler, io ti salverò da tutto questo- disse serio Zane.
-Chi tu? Un Indesfigato vuole sfidare noi?- disse Victoria ridendo con gusto.
-Non c'è niente da salvare in me, io merito tutto questo, è ciò che sono- disse Tyler serio.
-E adesso fuori dalla nostra strada- disse Melanie facendo volare via Zane.
-Andiamo- disse Tyler afferrando il polso di Melanie che voleva continuare a far del male a Zane.
-Perchè? Si merita di essere punito- disse Melanie capricciosa.
-Vuoi essere tu quella che verrà punita?- disse Tyler stringendo il polso di Melanie.
-Solo se a farlo sarai tu- disse Melanie provocante per poi liberarsi dalla presa di Tyler e andarsene.
-Derek aveva ragione, venire a scuola non è stata una buona idea, torno alla casa Vic- disse Tyler andandose osservando prima per un secondo Zane che era a terra dolorante.
-Ci vediamo dopo Ty- disse Victoria facendogli l'occhiolino.
-Quello che Melanie ti ha fatto non è neanche la metà di quel che posso farti io, stai lontano da Tyler o..- disse Victoria minacciosa.
-Mi ucciderai?- disse Zane spaventato.
-Ci sono cose molto peggiori della morte- disse semplicemente Victoria, poi si sistemò il vestito e se ne andò.
-Già di ritorno?- disse Mason a Tyler quando lo vide entrare in casa con la faccia scura e pensierosa, i canini in fuori e gli occhi rossi.
-Avevate ragione, non sono ancora non controllo- disse Tyler facendo respiri profondi.
-Te lo abbiamo sempre detto Ty, dovresti ascoltarci, almeno per quanto riguarda la magia- disse serio Mason.
-Lo so, lo farò- disse a fatica Tyler, aveva caldo e gli mancava i respiro, tutti i suoi sensi erano amplificati.
-Devi distrarti adesso, e visto che sono magnanimo ti aiuterò e soddisferò una mia curiosità..Victoria o Melanie?- chiese Mason che era appoggiato ad una colonna in salotto ed osservava Tyler combattere con il suo potere.
-Non si tratta di scegliere tra Victoria e Melanie, si tratta di scegliere tra il percorso più facile e quello più difficile- disse Tyler passandosi una mano tra i capelli per asciugarli, fuori pioveva a dirotto, era la giornata ideale per loro, Mason aveva ragione, parlare lo aiutava.
-Tu quale scegli di solito?- chiese Mason.
-Quelli impossibili- disse Tyler ghignando con gli occhi tornati al loro normale nero.
-Meglio adesso?- chiese Mason ghignando.
-Un pò- disse Tyler scrollando le spalle.
-La prima volta che ho perso il controllo così non sono tornato normale per quattro ore, sei stato bravo, veramente- disse Mason serio.
-Grazie, ma come mai sei così disponibile con me? Non mi conosci neanche- disse Tyler scettico, è stato sempre difficile per lui fidarsi della persone, non si fidava neanche dei suoi genitori adottivi.
-Sei un membro della congrega adesso, sei molto più di un fratello, siamo una famiglia qui, e la famiglia viene sempre al primo posto- disse Mason serio mettendo una mano sulla spalla di Tyler.
-Mmm ok- disse Tyler incerto.
-Imparerai- disse Mason prima di scomparire tra le fiamme.
-Ma non mi abituerò mai a vederli sparire così- disse Tyler accennando un sorriso per poi salire al piano di sopra, nella camera che gli era stata assegnata.
La camera si trovava tra quella di Victoria e quella di Melanie, sicuramente opera di Derek pensà Tyler.
Ty era abituato a tutto al lusso, era figli di due importanti dottori, ma dovette ammettere di essere impressionato dalla sua nuova camera, c'è un grande letto in ferro del tutto nero, il materasso era soffice ma non troppo, sembrava adattarsi ai suoi desideri, le lenzuola ereano crimisi, il pavimento era di legno scuro e le pareti erano di marmo nero, le finestre era coperte da eleganti tende rosse, e un caminetto sempre magicamente acceso riscaldava la stanza, due poltrone in pelle scura e un tappeto persiano completavano l'arredamento, sembrava di stare nel medioevo, solo la tv al plasma attaccata al muro di fronte al letto stonava con il resto dell'arredamento.
Erano passate cinque ore e Tyler era finalmente calmo, o meglio abbastanza calmo da rendersi conto che si era comportato veramente male con Zane e che gli doveva almeno una spiegazione.
-Dove vai?- disse Victoria che era in salotto con i capelli bagnati, evidentemente era rientrata da poco.
‎-Voglio andare a parlare con Zane- disse deciso Tyler.
-No- disse Victoria bloccandolo.
-è mio amico, mi è stato vicino anche se io l'ho sempre respinto- disse Tyler cercando di spostare Victoria.
-La congrega al di sopra di tutto- disse Victoria guardandolo con gli occhi rossi, lo stesso fece Tyler ricambiando lo sguardo della mora.
-Io neanche volevo tutto questo- disse frustrato Tyler sfidandola con gli occhi altrettanto rossi.
-Non devi volerlo, è nel tuo sangue, nel tuo cervello e nel tuo cuore, questo è tutto ciò che sei, sei il Male, sei uno di noi e non puoi essere nient'altro che questo, non hai mai avuto scelte- disse Victoria mettendogli una mano sul cuore e graffiandolo con le unghie.
-Io sono molto di più- disse Tyler prendendo Victoria per i capelli e inclinandogli la testa con la forza.
‎-Non toccarmi mai più così- disse Victoria liberandosi e dando uno schiaffo a Tyler.
-Perchè? Ti è piaciuto, noi siamo il Male, siamo la violenza l'hai detto tu, ti è piaciuto- disse Tyler ghignando malvagio.
-Non voglio che sia così- disse sicura Victoria.
-L'hai detto tu che noi non possiamo provare amore, non avremo mai la favoletta che raccontano ai bambini prima di andare a dormire, noi avremo l'incubo- disse Tyler mordendo il collo di Victoria tanto da farla sanguinare.
‎-Non voglio questo- disse Victoria divincolandosi.
-Cosa vuoi?- chiese Tyler confuso.
-Normalità, io voglio questo- disse Victoria baciando a stampo Tyler.
-Perchè?- chiese Tyler leccandosi le labbra.
-Non ho mai avuto una cosa buona nella mia vita, ne ho bisogno- disse Victoria mostrando per la prima volta il suo lato fragile.
‎-Perchè vuoi me?- chiese Tyler confuso.
-L'ho capito subito quando ti ho visto il primo giorno nel nostro vialetto, ho subito capito che tu eri ciò che aspettavo, che sei come me, una persona che non crede in niente e nessuno ma che ha un disperato bisogno di farlo- disse Victoria dolcemente.
-Come lo hai capito?- chiese Tyler sottovoce.
-Ti ho guardato negli occhi, ho visto che eri perso ed incompleto, sei arrabbiato con il mondo Ty proprio come lo sono io, ma in realtà sappiamo entrambi che siamo infuriati con noi stessi per ciò che siamo- disse Victoria guardando negli occhi Tyler.
-Tu leggi la mia anima, sai cose di me che neanche io so comprendere, come fai?- chiese incantato Tyler.
-La tua anima è lo specchio della mia anima, da quando sei arrivato qui è tutto chiaro Tyler- disse Victoria sorridendo.
-Così che si fa adesso?- chiese Tyler spingendo Victoria verso la colonna e facendo aderire i loro corpi.
-Io e te insieme troveremo la strada giusta, guideremo questa congrega, possiamo fare tutto ciò che vogliamo, insieme siamo inarrestabili, saremo sempre io e te con tutto il mondo contro- disse Victoria intrecciando le gambe intorno alla vita di Tyler.
-E adesso? Adesso che facciamo?- disse Tyler con voce roca all'orecchio di Victoria mentre lei muoveva il bacino verso di lui.
-Adesso facciamo tutto quello che hai voglia di fare- disse Victoria provocante all'orecchio di Tyler.
-Tutto- disse Tyler stringendola a sè e spostandola dalla colonna al pianoforte che si trovava al lato della stanza.
-Allora? Sempre convinta?- disse Tyler con aria di sfida.
-Non mi tiro mai indietro- disse Victoria attirandolo a sè e iniziando a sbottonargli la camicia.
-Sei meravigliosa- disse Tyler giocando con l'orlo della biancheria intima di lei dopo avergli tirato su il vestito.
-Non prendermi in giro- sospirò Victoria.
-Non lo sto facendo- disse Tyler baciandola e attirandola a sè.
-E allora smetti di giocare- disse Victoria sbottonandogli i pantaloni.
-Appunto smettete di giocare in salotto bambini- disse Derek che era appena rientrato con Rachel, che era al suo fianco e si copriva gli occhi con una mano.
-Ti odio Derek- disse Victoria frustrata.
-Io di più- disse Tyler nascondendo il volto nei capelli di Victoria, per fortuna i suoi jeans avevano resistito agli attacchi della mora.
-Buonanotte ragazzi- disse Derek ridendo mentre saliva le scale con Rachel.
-è stato così imbarazzante, io non credevo che fossero già a quel punto, insomma è di Victoria che stiamo parlando- bisbigliò Rachel entrando nella camera che lei e Derek dividevano.
-Appunto, sappiamo bene entrambi che quando Vic vuole qualcosa lo ottiene e niente può farmarla- disse Derek tranquillamente.
-Hai ragione- disse sospirando Rachel sdraiandosi a letto dove poco dopo Derek la raggiunse.
-C'è qualcosa che ti preoccupa Rachel- disse Derek che conosceva la ragazza meglio di sè stesso.
-Sono la prossima, se arriva qualcun altro io morirò- disse Rachel che era abbracciata a Derek.
-Non permetterò che tu muoia- disse sicuro di quel che diceva Derek.
-Non puoi impedirlo, è la legge della congrega- disse Rachel con gli occhi lucidi.
-Ucciderò chiunque sia un candidato e tu sarai al sicuro- disse tranquillamente Derek.
-Sono molte vite Derek, io non voglio che tu..- disse Rachel che si faceva sempre molti scrupoli.
-L'unica vita di cui m'importa è la tua Rachel- disse serio Derek che vegliò sulla bionda finchè non lei non si addormentò.
-è una promessa, nessuno ti porterà via da me- sussurrò Derek per poi cedere alla stanchezza e addormentarsi.


-Piuttosto imbarazzante eh ieri?- disse Tyler a Victoria la mattina seguente mentre facevano colazione.
-Possiamo non parlarne? Eravamo entrambi molto presi e fuori controllo, non eravamo veramente in noi- disse Victoria evitando lo sguardo di Tyler.
-A te è piaciuto molto, so bene che ti è piaciuto- disse Tyler ghignando furbo.
-A te è piaciuto più che a me, era piuttosto evidente- disse Victoria addentando una fragola e mordendola lentamente.
-Tu mi hai implorato di fare qualcosa- disse Tyler leccando via il succo dalle labbra di Victoria.
-Io non imploro nessuno- disse Victoria mordendo il labbro di Tyler.
-Allora il mio nome è Nessuno- disse Tyler furbo.
-Accompagnami a scuola, si è fatto tardi- disse Victoria decisa a non ammettere la sua sconfitta.
-Ok- disse Tyler alzandosi.
-Pronta- disse Victoria prendendo la sua borsa e allungando la mano verso Tyler.
-Mano nella mano? Vuoi così tanta normalità?- disse Tyler sorridendo divertito.
-Io voglio tutto- disse Victoria intrecciando le sue dita con quella di Tyler e mano nella mano uscirono dalla casa.
-Pronta a fare le presentazioni?- disse Tyler quando vide le ragazze della casa dell'acqua avvicinarsi a lui e Victoria.
-Come?- chiese Victoria poi si voltò e le vide.
-Non vuoi presentarmi le tue amiche?- disse sarcastico Tyler.
-Preferirei far rotolare le loro teste e spargere il loro sangue, ma poi dovrei pulire il vialetto di casa- disse Victoria arricciando il naso.
-Non sia mai- disse Tyler fingendosi disgustato.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io sono veramente soddisfatta di come è uscito questo capitolo ;) l'entrata di Derek ha evitato la scena a rating rosso xD


Baci alla prossima e...recensite =)
Daphne 92



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Capitolo 7
*** Ereditari ***


ereditari ‎-Signore- disse Tyler restando aggrappato alla mano di Victoria, in modo da poterla fermare in caso volesse veramente attaccarle.
-Tyler Ames, finalmente conosciamo il nuovo pupazzo della confraternita del fuoco, un vero spreco..- disse una ragazza alta bionda con gli occhi azzurri e i capelli a caschetto.
-Tu sai il mio nome ma io non so il tuo, questo è un vero peccato- disse Tyler ghignando mentre Victoria gli stritolava la mano.
-Alissa Morrison- disse sorridendo Alissa.
-E voi siete?- disse Tyler guardando le altre quattro.
-Brianna- disse una moretta dagli occhi glaciali un pò più bassa di Alissa e più formosa.
-Brooke- disse una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri, accennando un sorriso.
-Destiny- disse la ragazza più bassa di tutte, dai capelli talmente biondi da sembrare bianchi e gli occhi quasi grigi, sicuramente veniva dal nord.
-Lila- disse una ragazza più giovane della altre, aveva i capelli castani legati in una coda alta e a differenza delle altra i suoi occhi erano color miele.
-Bene adesso che ci conosci cosa vuoi fare?- disse Alissa sorridendo ma con uno sguardo minaccioso.
-Consigliarvi di andare via di qui prima che la faccia la mia ragazza e non così gentilmente- disse Tyler sorridendo per mantenere le apparenze.
-Hai sbagliato a scegliere Tyler, avevi un altra scelta e non l'hai sfruttata, sei sprecato lì Tyler, sarà un peccato doverti uccidere- disse Alissa sorridendo.
-Porta via le tue bambole e finiscila di fare minacce a vuoto, se io non ti volessi qui tu non potresti neanche passare le barriere della confraternita senza bruciare i tuoi bellissimi capelli, quindi muovi il tuo sederino perfetto da questo vialetto o le conseguenze non ti piaceranno- disse Victoria con gli occhi rossi.
-Sarà sempre il tuo tallone d'Achille questo Vic, ci vogliono pazienza e autocontrollo per essere una strega potente, cose che tu non hai- disse Alissa sorridendo vittoriosa prima di andarsene con le altre.
-Perchè le odiamo così tanto e perchè loro odiano noi?- chiese Tyler a Victoria quando le ragazze della casa dell'acqua se ne andarono.
-Non adesso- disse Victoria decisa.
-Si adesso- disse Tyler nervoso prendendo il polso di Victoria.
-Posso dirti la versione più semplice, Mason era innamorato di una di loro, hanno tentato di ucciderlo, ci siamo vendicati- disse Victoria senza guardare Tyler.
-Per adesso mi farò bastare questa mezza verità, cosa intendeva quando ha detto che avevo anche un altra scelta?- chiese Tyler sollevando il mento di Victoria con due dita.
-Non eravamo sicuri che tu fossi dei nostri quando sei arrivato- disse Victoria chiudendo la questione.
-Spiegati meglio- disse Tyler desideroso di sapere.
-Non so se è arrivato il momento che tu lo sappia, Derek ha detto..- disse Victoria incerta.
-Se è qualcosa che mi riguarda io lo voglio sapere, non avevate di diritto di nascondermi la verità- disse Tyler arrabbiato.
-Derek non voleva..- disse Victoria cercando di spiegare a Tyler come stavano le cose.
-è il momento di scegliere Vic, chi metti al primo posto, gli ordini di Derek o me?- disse Tyler osservando intensamente Victoria.
-Hai presente il ragazzo che era nella congrega prima di te?- chiese Victoria incerta.
-Un certo Rick, Zane me ne ha parlato- disse Tyler annuendo e intimandogli di andare avanti.
-Era originario di Salem, la sua famiglia era una delle famiglie fondatrici, proprio come la mia- disse Victoria pensierosa.
-Questo cosa ha a che fare con me?- chiese Tyler confuso.
-Tutto, le leggi della nostra congrega dicono che dei sei membri almeno tre devono essere "Ereditari", devono essere nati da dinastie magiche, non è possibile che nella nostre congrega gli unici Ereditari siamo io e Derek quindi...- disse Victoria lasciando trarre le conclusioni a Tyler.
-Sono per forza un Ereditario, i miei genitori erano come me- disse Tyler sotto choc.
-Sicuramente- disse Victoria accarezzando il volto di Tyler.
-Ho bisogno di schiarirmi le idee- disse Tyler prendendo la mano di Victoria e iniziando a camminare.
‎Che fai?- chiese Victoria mentre lei e Tyler camminavano mano nella mano per le vie del campus.
-Chiamo i miei genitori- disse Tyler nervoso.
-I tuoi genitori adottivi- disse Victoria correggendolo.
-Si, ho bisogno di sapere di più sui miei genitori naturali, se quello che mi hai detto è vero c'è qualcosa di molto più grande di un semplice abbandono- disse Tyler mentre ascoltava il telefono squillare a vuoto.
-Trovarli, sapere, credi che ti darà la pace che vuoi?- chiese Victoria poggiando la testa sulla spalla di Tyler.
-Mi aiuterà a chiudere con il passato- disse Tyler chiudendo il cellulare, i suoi genitori evidentemente non erano in casa.
-O forse aprirà una voragine ancora più grande- disse Victoria sottovoce.
-Che dicevi?- chiese Tyler baciandoli leggermente il collo.
-Niente- disse Victoria sorridendo.
-Voglio parlare con Derek, sono sicuro che sa molto di più di quel che mi hai detto tu- disse Tyler deciso.
-Tutti sappiamo di più Tyler, il problema è che non possiamo dirtelo adesso, non sei pronto- disse Mason che si era materializzato alle loro spalle.
-Io sono pronto- disse Tyler spingendo Mason.
-Finchè non saprai controllare la tua rabbia e trasformarla in potere non sarai pronto- disse Mason serio rimanendo immobile.
-Cosa vuoi?- chiese Victoria tranquilla a Mason.
-Derek vi vuole a casa, adesso- disse Mason smaterializzandosi.
-Andiamo- disse Victoria prendendo la mano di Tyler e smaterializzando entrambi.
-Non dovevi aprire bocca Victoria- disse furioso Derek.
-Era suo diritto sapere, dovevi dirglielo subito- disse Victoria fredda, al contrario degli altri non si lasciava spaventare da Derek.
-Ehi sono qui, vi ricordate di me? Quello che non sa niente della sua vita!- disse Tyler arrabbiato.
-Diglielo Derek- disse Rachel prendendo la mano di Derek.
-Dirmi cosa?- disse Tyler nervoso, con gli occhi ormai completamente rossi.
-Dei tuoi genitori- disse Derek calmo.
-Mi hai mentito, tu sapevi chi sono, sai chi sono i miei genitori!- disse Tyler spingendo Derek mentre le cose esplodevano intorno a loro.
-Sbagliato Derek, io so chi erano i tuoi genitori- disse Derek calmo come sempre.
-Erano? Sono morti? Sono arrivato tardi?- disse Tyler perdendo all'improvviso tutta la forza.
-Si sono morti entrambi Tyler- disse Derek sinceramente dispiaciuto.
-Io non avrò mai delle risposte, come? Come sono morti?- chiese Tyler sotto choc.
-Tyler rimandiamo questa discussione- disse Victoria stringendosi a Tyler cercando di portarlo al piano di sopra.
-Come sono morti?- chiese Tyler alzando la voce.
-Tuo padre ha ucciso tua madre, la confraternita di tua madre ha ucciso tuo padre- disse Victoria sottovoce con gli occhi lucidi.

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Capitolo 8
*** Le verità dell'acqua ***


Victoria con qualche sforzo riuscì a convincere Tyler a salire di sopra con lei, lo guidò fino alla sua stanza e prendendogli la mano lo trascinò dolcemente in camera con lei, Tyler sembrava un robot e si lasciò guidare da Victoria senza opporre resistenza.
La camera di Victoria era molto diversa da come se l'aspettava, il letto era dorato con un elegante piumone blu, c'era un grande specchio accanto all'armadio di fronte al letto, nell'altra parete vi era una scrivania piena di libri e una lampada dorata, sul comodino accanto al letto vi era un libro di magia nera aperto e una sveglia viola tutta pelosa e glitterata che strappò un debole sorriso a Tyler.
-Vieni- disse Victoria trascinandolo fino al letto e facendolo sedere.
-Vic non è proprio il momento- disse Tyler stanco passandosi le mani sul volto.
-Non voglio fare quello che pensi tu, voglio farti rilassare e calmare, è stata una lunga giornata per te- disse Victoria slacciandogli la cravatta della divisa scolastica e facendolo sdraiare.
-Stai un pò qui con me?- chiese debolmente Tyler e Victoria si sdraiò al suo fianco accarezzandogli i capelli.
-Secondo te perchè l'ha fatto?- chiese debolmente Tyler con gli occhi chiusi.
-La congrega al di sopra di tutto- disse sottovoce Victoria.
-è un motivo sufficiente per uccidere la madre di tuo figlio?- sussurrò Tyler.
-Mi piacerebbe dirti di si, ma no non lo è- disse Victoria abbracciando Tyler che lasciò andare le lacrime che da troppo tempo tratteneva per poi addormentarsi tra le braccia di Victoria.
-Come stai?- chiese Victoria quando Tyler si svegliò.
-Meglio, ho capito una cosa- disse Tyler baciando la fronte di Victoria.
-Cosa?- chiese Victoria dolcemente.
-Non devo piangere per colpa di qualcuno che non ho mai conosciuto, non vale la pena piangere per chi non mi ha voluto- disse Tyler cercando di sorridere ma fallendo miseramente.
-Erano i tuoi genitori Ty, è normale che stai male per loro- disse Victoria accarezzando il volto di Tyler.
-Non mi hanno mai voluto, non ho ricordi di loro, perchè dovrei piangere per due persone simili? Ho finito di piangere con loro, ho chiuso con loro e con il passato- disse Tyler deciso.
-C'è stato qualcuno prima di me?- chiese Tyler mentre lui e Victoria si baciavano sul letto.
-Dove?- chiese Victoria sospirando mentre Tyler gli baciava il collo.
-Nel tuo letto e nel tuo cuore- disse Tyler continuando a baciarla.
-No, ti stavo aspettando- sospirò Victoria inarcando la schiena verso Tyler.
-Come sapevi che sarei arrivato?- chiese Tyler sbottonando la camicetta di Victoria e dandogli caldi baci sulla pancia.
-Sapevo che c'era qualcuno perfetto per me, non mi sarei accontentata di niente di meno, sapevo che eri tu quando ti ho visto il tuo primo giorno qui- disse Victoria con le mani tra i capelli di Tyler.
-Eri la ragazza alla finestra?- disse Tyler sorpreso sollevando la testa per incontrare lo sguardo di Victoria.
-Ti stavo aspettando- disse Victoria sorridendo e baciando Tyler con passione.
‎-Fermati, non voglio fare le cose troppo velocemente- disse Tyler bloccando Victoria che gli stava sbottonando i jeans.
-Perchè? Io sono pronta- chiese Victoria confusa.
-Perchè voglio poterti dire che ti amo la prima volta che lo facciamo, voglio che la tua prima volta non sia del semplice sesso, non è quello che ti meriti Vic- disse Tyler baciando il naso di Victoria e uscendo dalla stanza, lasciando Victoria delusa sul letto.


‎-Tyler nella tana del leone, cosa ci fai qui? Lo sai vero che potremmo ucciderti facilmente adesso- disse Allison sorridendo quando aprendo la porta si trovò di fronte Tyler.
-Tu sai la verità, voglio sapere cosa significa quello che mi hai detto Allison- disse Tyler serio con gli occhi rossi.
-Così il grande cattivo vuol sapere la verità?- disse Allison chiudendosi la porta alle spalle dopo aver fatto entrare Tyler.
-Dimmela- disse Tyler spingendola contro la porta con forza e avvicinandosi minaccioso a lei.
-Se lo chiedi gentilmente- disse Allison prendendolo in giro e accarezzandogli il braccio.
-Per favore dimmi la verità- disse Tyler mettendogli una mano intorno alla gola e iniziando a stringere.
-Sei un ereditario, sia da parte di tua madre che da parte di tuo padre, due confraternite opposte, un amore costruito e finito in tragedia, acqua e fuoco non dovrebbero mai mischiarsi, i risultati sono esplosivi- disse Allison divertita.
‎-Cosa sono io? Un esperimento riuscito male?- disse Tyler nervoso.
-No, Ty tu sei molto di più, tu sei l'ago della bilancia, porterai la vittoria ad uno o l'altro schieramento, devi solo scegliere- disse Allison con le mani sul pettorali di Tyler.
-Io ho scelto- disse sicuro Tyler, la confraternita del fuoco era la sua scelta.
-La vera scelta la dovrai fare in futuro, non è scegliere il fuoco la scelta di cui parlavo- disse Allison mettendosi sulle punte e stampando un bacio a Tyler.
-Che stai facendo?- disse Tyler indietreggiando.
-Ti aiuto- disse Allison maliziosa.
-Tuo padre fece la scelta giusta- disse Allison con le labbra a pochi centimetri da quelle di Tyler.
-Poi uccise mia madre e morì, non mi sembra proprio la scelta giusta- disse Tyler ridendo amaramente.
-Ma tu sei nato, era ciò che volevano tutti, era quello che voleva tua madre- disse Allison mettendo le mani tra i capelli di Tyler.
-Era una di voi non è vero?- disse Tyler realizzando come stavano le cose.
-Era la nostra regina- disse Allison annuendo.
‎-Regina di cosa?- chiese Tyler.
-Di ciò che siamo, di ciò che sei anche tu- disse Allison sorridendo furba.
-Cosa sarei?- chiese Tyler annoiato dal modo di parlare criptico che tutti sembravano adottare in quel collegio.
-Una fata- disse Allison mettendo in mostra per pochi secondi le sue ali viola.
-Perfetto, adesso sono una fata- disse Tyler sarcastico.
-Puoi evitare di offendere il nostro popolo?- disse Allison sbuffando.
-Io sono un vampiro, le fate me la bevo a colazione- disse Tyler facendo crescere i canini.
‎-Ti ho detto più verità io in cinque minuti di quante te ne diranno i tuoi amati fratelli in cinque anni, la scelta che devi fare adesso è tra le mie verità e le loro bugie, tra conoscenza e il non sapere, cosa scegli?- disse Allison accarezzando i pettorali di Tyler.
-Ti basta come risposta?- disse Tyler baciandola con passione.
-Hai detto che tra acqua e fuoco non ci può essere nulla, allora cosa ci faccio io qui?- chiese Tyler che era sdraiato sul letto della bionda con Allison a cavalcioni sopra di lui, le cose tra i due si era evolute velocemente.
-Ho detto che acqua e fuoco non possono amarsi, ma nessuno sa divertirsi come un vampiro e una fata- disse Allison togliendosi la canottiera.
-Quindi questo è solo sesso?- disse Tyler con le mani sul sedere di Allison.
-No dolcezza, questo è sesso fantastico- disse Allison baciandolo.
‎-Vuoi sapere invece cos'è questo per me? Niente, perchè io adesso me ne vado- disse ghignando Tyler spingendola via.
-Come?- disse oltraggiata Allison coprendosi.
-Hai giocato male le tue carte, non mi piace ottenere tutto subito bambolina, belle tette comunque- disse Tyler ridendo e uscendo dalla stanza.

‎-Ti ho visto con lei- disse Victoria quando sentì la presenza di Tyler alle sue spalle.
-Non ho fatto nulla- disse tranquillo Tyler.
-Come posso crederti?- disse Victoria senza voltarsi.
-Tu leggi la mia anima, cosa ti dice?- disse Tyler accennando un sorriso.
-Di fidarmi, ma perchè non hai ceduto a lei?- chiese Victoria che ancora non si fidava.
-Stavo per farlo, poi ho chiuso gli occhi e ho visto te, e ho capito- disse Tyler avvicinandosi a Victoria.
-Capito cosa?- chiese Victoria sospirando mentre Tyler gli accarezzava i fianchi.
-Che non desidero nessun altra, io voglio te- disse Tyler baciando il collo di Vic.
-Prendimi- disse Victoria lasciandosi andare e appoggiandosi a Tyler.
-Al momento giusto- disse Tyler accennando un sorriso e baciando Victoria.

‎-Credo che lui si meriti la verità- disse Rachel che era incollo a Derek sul divano in salotto.
-Non è pronto per la verità, è ancora troppo instabile- disse Derek accarezzando i capelli di Rachel.
-Mi hai sempre detto che noi siamo una famiglia, non ci sono segreti nelle vere famiglia Derek, dovresti dirgli la verità- disse Rachel sorridendo.
-Sei troppo buona per questo mondo piccola, troppo ingenua- disse Derek baciandogli la fronte.

-Dov'è Vic?- chiese Tyler la mattina dopo scendendo a colazione.
-è un giorno particolare oggi per lei, è chiusa in camera sua- disse Rachel dopo aver bevuto un sorso di thè.
-Perchè?- chiese Tyler preoccupato.
-Come ti abbiamo detto i membri della confraternita del fuoco non sopravvivono molto- disse Derek criptico.
-è l'anniversario della morte dei suoi, il quinto anniversario- disse Mason serio.
-Vado da lei- disse Tyler salendo al piano di sopra.
-Piccola aprimi- disse Tyler bussando alla porta di Victoria.
-Non voglio che tu mi veda così- disse singhiozzando Victoria.
-Voglio esserci per te- disse Tyler aprendo la porta con la magia.
-Inizio a non ricordarmeli più Ty, non ricordo i loro volti- disse Victoria scoppiando a piangere tra le braccia di Tyler.
-Sfogati piccola- disse Tyler baciandogli i capelli.
-L'ultima cosa che gli ho detto è stata che li odiavo perchè non mi avevano comprato il vestito che volevo, sono usciti a prendermelo e non sono più tornati- disse Victoria singhiozzando disperata.
‎-Dovevo essere in quell'auto, dovevo essere morta- disse Victoria continuando a piangere.
-No, se le cose sono andate così c'è un motivo Vic, devi fare ancora molto, grandi cose ti aspettano in futuro, e poi non avrebbe avuto senso arrivare qui e non trovare te- disse Tyler baciandola.
-Tyler per favore- disse Victoria con gli occhi chiusi.
-Non oggi piccola, non oggi- disse Tyler abbracciandola finchè non si addormentò, per poi dargli un bacio sulla fronte e uscire dalla stanza.
-Qual'era la tua fatina?- chiese divertito Tyler a Mason che osservava le ragazze della casa dell'acqua.
-Non era la mia fatina, era la mia Electi- disse Mason osservando la ragazza che gli aveva rubato il cuore.
-In lingua moderna?- chiese Tyler annoiato.
-Ogni vampiro ha una fata alla quale non può resistere, si dice che sia qualcosa nel sangue, un qualcosa che fa emergere il vampiro, un'attrazione irresistibile, quando la guardi non puoi far a meno di desiderarla- disse Mason osservando le ragazze.
-Lila- disse Tyler osservandole come faceva Mason.
-Hai indovinato- disse Mason sorpreso.
-Sono un genio- disse Tyler accennando un sorriso e distogliendo lo sguardo.
-Che fai?- chiese Mason confuso quando vide Tyler avvicinarsi alle ragazze della casa dell'acqua.
-Non capisco il motivo per il quale dovrei temere delle sexy ragazze in bikini- disse Tyler continuando ad avvicinarsi alla casa dell'acqua mentre Mason rimase immobile nel vialetto della casa del Fuoco.
-Smettila- disse Derek bloccando Tyler che si voleva avvicinare ancor di più.
-Perchè?- disse Tyler confuso.
-Questa è la loro magia, i miti sulle sirene derivano da loro! Ti attirano e poi ti uccidono- disse Derek trascinando lontano dalla casa dell'acqua Tyler.



Scusate per l'enorme ritardo! Spero di farmi perdonare con questo capitolo ricco di rivelazioni! Fatemi sapere se vi piace! Aggiornerò presto, prima della fine della settimana ;)

Baci

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Capitolo 9
*** Il sangue dell acqua ***


Nessuno poteva dire cosa fare a Tyler Ames, soprattutto nessuno poteva dirgli cosa non fare, per questo e solo per questo, si ripetè mentalmente, aveva deciso di materializzarsi in camera di Lila quella sera, non perchè fosse irrimedialmente attratto dalla bellezza semplice e letale della sua Electi.
Non lo aveva neanche spaventato il racconto dell'orrore che i suoi confratelli gli avevano ripetuto in coro, di come Mason fosse stato attratto da lei e dopo un giro di giostra fosse finito pugnalato ad un polmone, che se non fosse stato per la poca esperienza di Lila, per quei pochi centimetri più a sinistra Mason sarebbe morto.
A nulla erano valse le urla e le minacce di Mason quando aveva deciso di uscire di casa ed attraversare la strada, per intrufolarsi nella camera di Lila.
-Che ci fai in camera mia?- urlò Lila quando vide Tyler seduto sul suo letto.
-Credevo che tu fossi la più calma di tutte, la più innocente, ma ho saputo che invece sei quella che devo temere- disse Tyler accerchiando Lila come si fa con una preda.
-Mason si ricorda ancora del mio paletto nel suo polmone? Credevo che avesse lasciato il passato nel passato- disse Lila sorridendo angelica.
-Deve aver fatto male- disse Tyler ghignando.
-Vuoi provare?- disse Lila sorridendo innocente.
-No, sono qui solo per presentarmi come si deve, Tyler Ames piacere di conoscerti mia Electi- disse Tyler baciando la mano di Lila che trattenne il fiato, era lei l Electi, ma per qualche strano motivo quel vampiro riusciva ad influenzarla.
-Cadrai ai miei piedi con un paletto nel cuore, adesso ho perfezionato la mira- disse Lila compiaciuta dalle attenzioni che stava ricevendo da lui.
-Non credo che ciò accadrà mai, al contrario di Mason sono bravo a trattenere il mio desiderio, non lascio che esso mi controlli, non sarò mai la tua marionetta, sono qui solo per dirti che ho scoperto il tuo gioco e non mi fai paura, io so ciò che voglio e non sei tu- disse Tyler soddisfatto.
-Un Dragov che sa trattenere il desiderio? Non si è mai sentito, voi siete esplosivi, fuori controllo, vere e proprie bombe ad orologerie magiche- disse Lila ridendo.
-Qui sembrate sapere tutti molte più cose su di me di quante ne sappia io- sbuffò Tyler.
-Alla casa dell'acqua troverai sempre la verità- disse semplicemente Lila.
-E la morte- mormorò Tyler prima di svanire nel fuoco.
Quando Tyler comparve nel salotto della confraternita del fuoco trovò Victoria ad attenderlo, le gambe accavallate e l'espressione accigliata non promettevano bene, tant è che quando la mora si alzò e fece un passo verso di lui, lui ne fece uno indietro.
-Sai dove sono stato vero?- disse Tyler quando vide Victoria con un'espressione decisa sul volto.
-Si- disse semplicemente Victoria.
-Sei arrabbiata con me?- sospirò Tyler credendo di conoscere già la risposta.
-No- disse tranquilla Victoria.
-No??- ripetè sorpreso Tyler.
-Combatterò per te, ora e sempre, non sarà la tua Electi o Alissa a farmi allontanare da te, io ottengo sempre ciò che voglio- disse Victoria sicura di sè.
-Andiamo a dormire, è stata una lunga giornata e domani voglio andare a lezione- disse Tyler prendendo la mano di Victoria e andando di sopra insieme a lei, grato che la ragazza non volesse litigare, la vicinanza di Lila lo aveva reso mentalmente esausto.

Per Tyler era stata una notte senza riposo, aveva sentito la voce di Lila chiamarlo nella mente per tutta la notte, aveva ragione Mason, era come una sirena che cantava solo per lui e voleva farlo impazzire.
Quando arrivò nell aula d incantesimi percepì immediatamente la sua presenza, lei era lì, bellissima, in prima fila, con un corpetto blu e degli shorts di jeans che gli urlavano di strapparli.
-Buongiorno! Che bella notatta riposante, non lo è stata anche per te?- disse Lila sorridendo angelica.
-Non mi spezzerai con qualche trucchetto mentale.- sibilò Tyler avvicinandosi a lei.
-Continui a dirmi di no ma in realtà tutto quello che vuoi fare è dire si- disse Lila sensuale a Tyler.
-Non ti dirò mai si, non sono così stupido- disse Tyler ghignando con le labbra sulla guancia di Lila.
-Non l'avrei mai detto- disse Lila ridendo.
-Vai all'inferno- disse Tyler sorridendo malvagio.
-Tu sei il mio inferno, brucia con me- disse Lila all'orecchio di Tyler.
-Devo uscire di qui, ma la pagherai- disse Tyler con la vista annebbiata e le mani tremanti, sapeva che i suoi occhi erano rossi dall'espressioni terrorizzate degli indesfigati.
Tyler ancora in preda alla rabbia e ai poteri si diresse velocemente verso la casa dell acqua, a quell ora in casa vi erano solo le apprendiste, ragazzine appena adolescenti che dovevano imparare "l arte delle electi".
-Principe- mormorò impaurita una ragazzina riconoscendolo, avrà avuto poco più di dieci anni.
-Tu sei una delle loro apprendiste giusto? Controlli un mare- disse Tyler sorridendo malvagio alla ragazzina che tremava di fronte a lui.
-Si, io..io.. cosa vuole da me?- balbettò tremando la ragazza.
-Voglio mandare un messaggio, tranquilla- disse Tyler spostando una ciocca di capelli del volto della ragazza terrorizzata.
-Io gli dirò tutto ciò che vuole, mi lasci tornare dalle mie sorelle dell'acqua la prego- disse la ragazza singhiozzando.
-Oh no piccola, tu sei il mio messaggio- disse Tyler ghignando malefico con gli occhi rossi.
-Io?- disse la ragazza terrorizzata, capendo ciò che stava per succedere.
-Si, tu- disse Tyler per poi dargli fuoco.
-Che i giochi abbiano inizio- disse Tyler ridendo e osservando i resti della ragazza.
-Tyler- disse in un soffio Zane che l'aveva seguito per vedere come stava.
-Non dovresti essere qui Zane- disse Tyler respirando profondamente per riprendere il controllo.
-Hai ucciso per loro- disse disgustato Zane guardando i resti carbonizzati della bambina, stava per vomitare.
-Non ho ucciso per loro, ho ucciso per me, non sono la marionetta di nessuno io, nè tua nè di Derek nè di Alissa e neanche di Victoria, nessuno mi controlla- disse Tyler compiaciuto.
-Questa follia tra le confraternite deve finire, devo dirlo al preside- disse Zane terrorizzato.
-Oh Zane, pensi ancora che si riduca tutto alle confraternite? C'è il controllo del mondo in ballo e tu se vuoi vivere non dirai nulla al preside, non mi hai mai visto qui, o sei il prossimo- disse Tyler giocando con una sfera di fuoco, osservando Zane scappare via per poi dirigersi nella casa del fuoco.
Non passò molto dal suono dell allarme di morte, ovviamente nessuno della loro confraternita si presentò alla riunione che il preside faceva dopo ogni "fatalità".
Qualche minuto più tardi Alissa si presentò come una furia alla loro porta, esattamente la reazione che voleva scatenare.
-Hai ucciso una delle mie ragazze come hai osato?- disse Alissa furiosa a Tyler.
-Ci sono altri cinque membri della confraternita del fuoco, cosa ti fa credere che sia stato io?- disse Tyler ridendo.
-è uno stile diverso dal loro, meno freddo e distaccato- disse Alissa certa di quel che diceva.
-Ok, sono colpevole- disse Tyler sollevando le mani e ridendo.
-Perchè lo hai fatto? Lei era così giovane e innocente!- disse Alissa arrabbiata.
-Per dimostrarti che non sono un giocattolino con il quale tu e le tue ragazze potete giocare, sono un cane rabbioso e so attaccare se lo voglio, so anche dove colpire, era la tua pupilla vero?- disse Tyler divertito.
-Era mia cugina- disse Allison cercando di non piangere.
-Ancora meglio- disse Tyler ridendo per poi sbattergli la porta in faccia.
-Cosa voleva?- disse Victoria scendendo al piano di sotto e sedendosi sulle ginocchia di Tyler che si era messo sul divano di pelle nera.
-Sgridarmi suppongo- disse Tyler pensieroso.
-Cos'è che ti rende così pensieroso?- chiese Victoria sedendosi in braccio a Ty.
-Ho ucciso- disse Tyler sovrappensiero.
-Così mi è stato detto, rimorsi?- disse Victoria accennando un sorriso e mettendo un braccio intorno alle spalle di Tyler.
-Il contrario attualmente, mi è piaciuto tutto, l'adrenalina, il terrore nei suoi occhi, sentire il potere uscire da me, mi è piaciuto- disse Tyler ghignando.
-Il mio bambino è un killer nato, è eccitante- disse Victoria mordicchiando il collo di Tyler.
-Lo diceva anche il mio psicologo babbano che ero fortemente disturbato da un infanzia non standard- disse Tyler divertito.
-Sei semplicemente un Dragov, è nella tua natura- disse Victoria lasciandosi coccolare da Tyler.
-Hai fatto tutto questo per dimostrare che non cederai a Lila?- disse Victoria soddisfatta.
-Sai vero che anche se succede qualcosa con Lila non sarebbe un vero tradimento- disse Tyler giocando con i capelli di Victoria.
-Come?- disse Victoria alzandosi di scatto.
-Vic ci conosciamo da un paio di settimane, quello che c'è tra noi è speciale lo ammetto, ma non stiamo veramente insieme dai- disse Tyler tranquillo.
-è così che la vedi?- disse Victoria furiosa.
-Si- disse Tyler calmo.
-Bene- urlò Victoria prima di andarsene in camera sua.
-Un giorno e mezzo, ho resistito a sufficienza- disse Tyler tra sè e sè, uscendo di casa e materializzandosi nella stanza di Lila.
-Che ci fai qui Tyler?- chiese Lila quando se lo trovò in camera.
-Le brave persone resistono alle tentazioni, oggi credo di aver dimostrato che io non sono una brava persona- disse Tyler baciando Lila con una passione travolgente.
-Dimmi chiaramente cosa vuoi- disse Lila fingendosi annoiata.
-Tu, nuda, sotto di me, che sospiri il mio nome- disse Tyler spingendola a terra e mettendosi sopra di lei.
-Non accadrà mai- disse Lila ridendo divertita, facendo aderire i loro corpi, sentendo quanto lui la desiderasse.
-Sei sicura?- soffiò Tyler all'orecchio di Lila, anche se sembrava più un lamento.
-Si- disse Lila chiudendo gli occhi, non poteva mostrargli quando anche lei lo desiderasse.
-Allora perchè non ti sei smaterializzata nell'acqua?- disse Tyler ghignando vittorioso.
-Perchè devo ammettere che mi piace non essere trattata come una bambola di porcellana per una volta- disse tranquilla Lila.
-Io non lo farò mai, perchè tu sei niente per me- disse Tyler divertito.
-Sono la tua Electi- disse furba Lila.
-Che equivale ad essere il mio sex toy- disse Tyler baciandola.
-E se fossi tu il mio sex toy?- disse Lila facendo svanire i loro vestiti, invertendo le loro posizioni.
-Posso essere qualsiasi cosa tu voglia in questo momento- disse Tyler con il fiato spezzato, osservando Lila che si muoveva su di lui, era uno spettacolo da togliere il fiato.
-è questo che volevi? Come te lo immaginavi?- disse Lila muovendosi lentamente su Tyler.
-No, questo è molto meglio è come se..- disse Tyler senza fiato, era un esperienza fuori dal corpo, tutto era dolorosamente perfetto e allo stesso tempo non era abbastanza.
-Il mio sangue ti chiamasse?- disse Lila tra un sospiro e l'altro, anche per lei si era rivelata un esperienza del tutto diversa da quella avuta con Mason, gli bruciava il sangue nelle vene, come se non fosse più il suo.
-Siii- riuscì a malapena a dire Tyler, aveva i canini allungati.
-Vuoi bere il mio sangue Ty..ler?- sospirò Lila con gli occhi chiusi inclinando la testa.
-Si- disse Tyler mordendo il collo di Lila mugolando soddisfatto.

-Non so come potrò vivere un altro giorno senza rifarlo- disse Tyler rivestendosi, all'improvviso gli si annebbiò la vista e la stanza iniziò a girare.
-Lil..- disse Tyler cadendo a terra, quando Lila vide che stava male corse a chiamare Alissa, nello stesso momento Victoria sentendo tramite il marchio che li univa che Tyler stava male si materilizzò insieme agli altri nella casa dell acqua.
-L'avete fatto bere- disse Victoria arrabbiata mentre accarezzava i capelli di un Tyler tremante e febbricitante.
-Così non lo controllerete neanche voi- disse Alissa soddisfatta.
-Sta male, è questo che volevate per il vostro principe? Ucciderlo?- disse Victoria furiosa mentre Tyler tossiva e si lamentava con la testa sulle sue ginocchia.
-C'è una linea di successione al trono, lui è solo un impiccio- disse Alissa ridendo, non credeva che la sua vittoria sarebbe arrivata così presto.
-Lila è questo che volevi per lui? Ti hanno detto che sarebbe successo questo?- disse Victoria guardando con rabbia prima Lila e poi Alissa.
-Zitta Lila- disse Alissa decisa quando Lila stava per parlare.
-Cosa c'entra Lila?- disse Mason teso, aveva avvertito Tyler di non avvicinarsi a lei, era sua, solo sua, ma non credeva che lui l avrebbe fatto veramente, era convinto che l' Electi di Tyler fosse Alissa.
-è l'Electi di Tyler, non te l'hanno detto i tuoi amichetti?- disse Alissa ridendo divertita.
-Andiamocene di qui- disse Derek prendendo il controllo, smaterializzando tutti i suoi confratelli nella loro casa.
-Prega di morire o ti uccido io- disse Mason furioso mentre veniva trascinato fuori da camera di Tyler da Derek e Melanie.
-Non respiro- disse Tyler contorcendosi sul letto.
-Shh va tutto bene, tutto bene- disse Victoria in lacrime poggiandogli un asciugamano bagnato in fronte.
-Lila- sussurrò Tyler senza fiato tremando.
-Sono Victoria- disse Victoria piangendo.
-Li..la- disse Tyler agitandosi in preda alle convulsioni.
-Sono qui- disse Lila materializzandosi dall'acqua.
-Non ti basta ciò che hai fatto?- disse Victoria furiosa con gli occhi rossi.
-Sai cosa rischio venendo qui?- disse Lila con gli occhi completamente blu, Victoria notò che aveva anche le labbra viola.
-Cosa ti è successo?- chiese Victoria sorpresa.
-Alissa- disse semplicemente Lila.
-Lila- ripetè Tyler.
-Lasciaci soli- disse Lila a Victoria.
-Così lo ucciderai- disse Victoria decisa a non andarsene.
-Sta morendo comunque non te ne rendi conto?- disse Lila fredda.
-Sono fuori dalla porta, ci metto meno di tre secondi ad ucciderti- disse Victoria indietreggiando, mentre Lila si sdraiò accanto a Tyler.
-Io non lo sapevo, non sapevo che il mio sangue ti avrebbe ucciso- disse Lila piangendo poggiando la testa sul petto di Tyler.
-Me lo sono meritato, merito di morire Lila, sono un pericolo per tutti quanti, un esperimento finito male, questa è fine che mi merito- disse Tyler a fatica.
-Nessuno si merita questo- disse Lila ascoltando il cuore del ragazzo rallentare.
-Io si, è giusto che finisca così, ha una certa giustizia poetica, mio padre ha ucciso la sua Electi, tu uccidi me, è giusto così- disse Tyler chiudendo gli occhi.
-Non voglio che tu muoia- disse Lila piangendo.
-Hai detto di volermi uccidere- disse Tyler accennando un sorriso.
-Non lo avrei mai fatto- disse Lila baciando Tyler dolcemente.
-Perchè?- chiese Tyler confuso senza la forza di aprire gli occhi.
-Mi hai fatto capire che il mio cuore non appartiene all'oceano, ha capito che è mio e posso donarlo a chi voglio, tu l'hai fatto battere come mai prima- disse Lila piangendo sommessamente per poi dare un altro bacio sulla fronte a Tyler e andarsene.
-Eri la mia scelta Ty- disse Lila piangendo.



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Capitolo 10
*** Fuoco e acqua ***


-Ty- disse Victoria entrando nella stanza dopo aver sentito la presenza di Lila scomparire.
-Non voglio che tu mi veda così- disse Tyler tossendo.
-Non voglio che tu resti solo adesso- disse Victoria sdraiandosi accanto a lui.
-Non ti ha mai meritato Vic, sei così paziente con me, non ti meritavi tutte le sofferenze, non te le meriti- disse Tyler deciso a tenere gli occhi aperti per guardare Victoria.
-Ho fatto del male a molte persone, sorridendo mentre lo facevo, quindi mi merito di perdere la persona più importante per me- disse Victoria trattenendo le lacrime, non voleva piangere, era decisa a non farlo.
-Vic, io non sono per te, non lo sono mai stato, siamo così arrabbiati insieme- disse Tyler a fatica, gli mancava l' ossigeno.
-Ma io ti ho aspettato così tanto, non posso perderti- disse Victoria accarezzandogli i capelli.
-Trova qualcuno che ti dia la pace Vicky- disse Tyler stanco, chiudendo gli occhi.
-Non ti lascerò mai- disse Victoria cullandolo mentre il respiro del moro rallentava.

Lila intanto si era materializzata alla casa dell acqua, dopo aver parlato con il consiglio di Atlantide ed aver ottenuto il permesso di consultare il libro del mare per salvare Tyler, si diresse nei sotterranei della casa, dove sapeva che Alissa lo custodiva.
-Non ti permetterò di farlo, non devi salvarlo, non sacrificherai nessuna di noi per questo- disse Alissa furiosa quando scendendo nei sotterranei trovò Lila con il libro dei Mari, il loro libro di incantesimi, aperto di fronte a lei.
-è l'erede al trono delle fate di Atlantide, solo perchè tu vuoi prendere il suo posto non ti permetterò di ucciderlo, ho smesso di essere ingenua Allison, ho smesso di farmi punire da te, mi hai fatto affogare già troppe volte, non ci riuscirai di nuovo- disse Lila furiosa, gli occhi gli brillavano di un azzurro intenso, emanando un potere che non sapeva neanche lei di avere.
-Questa volta ti uccido- disse Allison furiosa avanzando verso di lei.
-Il consiglio sa benissimo cosa voglio fare, hanno approvato, hanno deciso loro chi morirà- disse Lila ghignando, la magia ha sempre un prezzo, salvare una vita ne richiedeva un altra.
-Io?- disse Allison indietreggiando spaventata.
-No, non te sciocchina, sei una pedina troppo importante nelle mani del consiglio, vieni qui piccolina, vieni Destiny- disse Lila facendo segno a Destiny, che aveva seguito la sorella al piano di sotto, di avvicinarsi.
-Saluta la tua sorellina- disse Lila avvicinandosi a Destiny.
-Non mia sorella, me, ma non mia sorella- disse Allison piangendo, supplicando Lila.
-è una scelta che Destiny ha accettato, ha capito di dover rimediare ai tuoi errori, non è vero Destiny?- disse Lila sorridendo.
-è un onore per me salvare il re- disse Destiny sorridendo, pronta a sacrificarsi.
-Come ogni creatura del mare lei rinascerà- disse Lila sorridendo osservando Destiny, per poi pugnalarla con un pugnale sacrificale di cristallo, arma tipica del mare.
-Rinascerà ma non ritornerà mai da me- disse Allison piangendo abbracciata al corpo della sorella.
-Mai dire mai- disse Lila poggiando una mano sulla sua pancia piatta.
-Tu..- disse Allison stupita non riuscendo a finire la frase.
-La sua sola presenza ha salvato suo padre, quando ho supplicato il consiglio di salvare Tyler mi hanno ascoltato perchè hanno sentito la sua presenza- disse Lila sorridendo dolcemente.
-Ti sei condannata da sola- sibilò Alissa.
-Non importa- disse Lila serenamente.

Victoria era ancora sdraiata accanto a Tyler quando sentì che il respiro del ragazzo si stava regolarizzando e il suo cuore aveva ripreso a battere normalmente.
-Tyler svegliati- disse felice Victoria punzecchiandolo.
-Ancora cinque minuti Priscilla- disse Tyler con gli occhi chiusi.
-Sei vivo, sei vivo- disse Victoria felice.
-Fa come se io fossi morto- disse Tyler rifiutando l'idea di svegliarsi.
-Ma tu sei vivo vivo vivo- disse Victoria saltellandogli intorno.
-Sono vivo, sono vivo- disse Tyler realizzando che era guarito.
-Si si lo sei- disse Victoria prendendo il volto di Tyler tra le mani e baciandolo.
-Lila!- disse Tyler realizando chi lo aveva salvato, per poi smaterializzarsi da lei.
-Tyler- disse Lila visibilmente sollevata quando lo vide in camera sua.
-Sei stata tu a salvarmi non è vero? Tu mi hai salvato dalla morte- disse Tyler a Lila.
-Si- disse Lila sorridendo mentre Tyler nervoso si guardava intorno.
-Perchè? Volevi che io fossi in debito con te?- chiese Tyler confuso.
-No, volevo che mia figlia avesse la possibilità di conoscere suo padre- disse Lila mettendosi le mani sulla pancia.
-Ma come? Come puoi saperlo così in fretta? Non è mia Lila, non mentirmi- disse Tyler nervoso con gli occhi rossi.
-Chiudi gli occhi, concentrati, senti le presenze in questa stanza e le loro energie e poi dimmi che non è tua- disse Lila accarezzando dolcemente la sua pancia piatta.
-è così..magica- disse Tyler con voce tremante e gli occhi chiusi, sentiva una presenza calda, accogliente, fuoco ed acqua, era sua.
-è acqua e fuoco, vita e morte- disse Lila sorridendo materna.
-è mia- disse Tyler sorridendo.
-Non lo dire a nessuno, nascondi la gravidanza con la magia e dopo aver partorito vattene di qui- disse serio Tyler, realizzando quanto sua figlia sarebbe stata in pericolo per colpa sua.
-Non posso, non voglio- disse Lila scuotendo la testa.
-Vuoi che nostra figlia sopravviva?- disse Tyler mettendo le mani sui fianchi di Lila.
-Ovvio, darei la mia vita per lei- disse Lila sentendosi offesa.
-Allora non far conoscere la sua esistenza a nessuno, la confraternita del fuoco farebbe di tutto per ucciderla- disse preoccupato Tyler.
-So che non ti piacerà come idea e la odio anche io, ma potremmo darla in adozione, sarebbe la scelta più sicura- disse Lila preoccupata.
-E farle credere che i suoi genitori l'hanno buttata via come se niente fosse? No, fuori questione, voglio che abbia almeno te, voglio che cresca con te- disse Tyler deciso, sapeva cosa significava non conoscere i propri veri genitori, non voleva questo per sua figlia.
-Tu ci sarai per lei?- chiese Lila dolcemente.
-Ogni volta che potrò, non voglio che si senta abbandonata- disse Tyler sorridendo, era arrivato per lui il momento di crescere, le sue priorità si erano rivoluzionate in una manciata di minuti.
-Perchè ci tieni così tanto a lei? Io credevo che non te ne sarebbe importato nulla- disse Lila con le mani sulla sua pancia ancora piatta.
-è l'unica famiglia che mi resta, l'unica che avrà il mio stesso sangue- disse Tyler mettendo le mani sopra a quelle di Lila.
-Avrà anche il mio sangue- disse Lila seria, non voleva essere tagliata fuori dalla vita di sua figlia.
-è prima di tutto tua figlia, sarà sempre nostra figlia- disse Tyler sorridendo.
-Non posso restare qui, questa casa può essere pericolosa come quella del fuoco- disse Lila preoccupata, Alissa non esitava ad usare la violenza per tenerle in riga.
-Lo so, vi troverò una casa, chiederò agli Ames- disse Tyler deciso a provvedere alla sua famiglia.
-Per i soldi? Ty tua madre era la regina di Atlantide! Pensi che non abbia avuto soldi, gioielli, ville..? Per non parlare dei Dragov, la tua famiglia paterna ha investimenti nell industria delle armi, nella tecnologia, nella medicina...Tyler non sei solo l'erede di un re e di una regina del mondo sovrannaturale, sei anche schifosamente ricco- disse Lila raccontando a Tyler cose che ancora nessuno aveva avuto il coraggio di dirgli.
-Credo di potervi dare una casa allora...intanto iniziamo da questo- disse Tyler evocando un gioiello.
-Che cos'è?- chiese Lila quando Tyler le mostrò ciò che aveva in mano.
-è un amuleto di protezione e un regalo per la madre di mia figlia- disse Tyler sorridendo furbo.
-Come funziona? Dove l hai trovato?- chiese Lila spostando i capelli dal collo in modo che Tyler potesse allacciargliela.
-Ogni volta che sei nei guai, la collana lo avverte e il mio anello brucia, ti protegge da acqua e fuoco, ho visto le tue labbra viola, ti ha affogato vero?- chiese Tyler baciando il collo di Lila.
-è il modo in cui Allison ci tiene in riga- disse Lila appoggiando la testa al petto di Tyler.
-Mio padre voleva darlo a mia madre, Derek ha detto che li hanno trovati nella casa, mi piace pensare che lui volesse proteggerla- disse Tyler pensieroso.

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Capitolo 11
*** A family home ***


Tyler aveva appena lasciato Lila a riposare, ma prima di uscire dalla casa dell acqua doveva fare un altra piccola tappa, avrebbe fatto di tutto per proteggere sua figlia e sorprendentemente anche Lila.
-Tyler, hai finalmente capito che sono io quella destinata a stare al tuo fianco?- disse Alissa quando lo vide entrare nella sua stanza.
-So cosa hai fatto, saprò se farai qualcosa, ti consiglio vivamente di non sfiorare più Lila o ne pagherai le conseguenze- disse Tyler con gli occhi rossi lanciando sguardi assassini ad Alissa.
-Non ho più niente per cui vivere, tutto ciò che voglio fare è distruggere la sua vita e la tua- disse Alissa osservandolo con gli occhi blu e lo sguardo spento.
-Tu non lo farai o le conseguenze saranno infernali per te- disse Tyler poggiando una mano sul collo di Alissa bruciandola.
-Tu non parlerai a nessuno della gravidanza di Lila, o giuro che ti farò pentire di essere nata, non sfiorerai Lila o i tuoi genitori saranno i prossimi a morire- disse Tyler continuando a bruciare il collo di Alissa.
-Te lo giuro- riuscì a dire Alissa con le lacrime agli occhi, il pensiero di rimanere orfana la terrorizzava più della morte.
-Bene- disse Tyler uscendo dalla confraternita dell'acqua dirigendosi verso la casa di fronte, quella del fuoco.
-Divertito con Lila?- disse Victoria sarcastica quando vide Tyler rientrare.
-Si trasferisce, non la voglio qui- disse Tyler semplicemente, stupendosi di quanto riusciva a mentire bene.
-E perchè non la vuoi qui?- disse Victoria sorridendo compiaciuta.
-Non ho bisogno della mia Electi quando ci sei tu al mio fianco- disse Tyler passando una mano tra i capelli di Victoria per poi baciargli il collo.
-Se una notte con lei ti ha fatto ragionare posso perdonarti Tyler- disse Victoria soddisfatta.
-Tu sai dove Derek tiene i vecchi documenti di mio padre?- disse Tyler cambiando discorso.
-Molti sono stati confiscati dalla congrega suprema, credo che gli altri siano ancora nella casa dei Dragov sul lago Ontario- disse Victoria confusa, Tyler non aveva mai voluto sapere nulla dei Dragov e delle loro proprietà.
-Conosci l'esatta ubicazione di quella casa?- chiese Tyler interessato.
-Ovvio, la congrega suprema ce la lascia usare per le vacanze estive, andiamo a vivere lì, Rachel e Mason sono gli unici che hanno ancora i genitori- disse Victoria, non capiva il perchè Tyler volesse parlare di case proprio adesso.
-Grazie Vicky, mi sei stata estremamente utile- disse Tyler dandogli un bacio veloce per poi smaterializzarsi.
-Andiamo- disse Tyler materializzandosi in camera di Lila.
-Dove?- disse la ragazza confusa, aveva la nausea ed era sempre mezza addormentata.
-Vi ho trovato una casa, dei Dragov- disse Tyler ghignando.
-Ma..manca ancora molto- disse Lila mettendosi le mani istintivamente sulla pancia.
-Non è sicuro, non voglio mettervi a rischio, la casa del fuoco sta organizzando una vendetta, io non voglio che tu ti trovi nel mezzo della battaglia, dovete andare- disse Tyler deciso facendo alzare Lila dal letto.
-Ma mi avevi promesso che ci saresti stato, che saresti stato con me alla nascita della bambina, non posso fare tutto questo da sola Tyler, non ci riesco- disse Lila tirandosi indietro i capelli con le mani e cercando di non piangere.
-Lil, lo faremo insieme ma adesso devo restare qui, è questo il mio posto- disse Tyler mettendo una mano sulla guancia di Lila.
-è anche il mio posto- disse Lila frustrata.
-Ma non il suo, e lei è la cosa più importante- disse Tyler poggiando delicatamente la mano sulla pancia di Lila.
-Per lei- disse Lila sospirando e singhiozzando, stare sola la terrorizzava, gli ricordava la sua infanzia.
-Per lei- ripetè calmo Tyler baciando la fronte di Lila per poi smaterializzarsi con lei.
-Tyler la casa è magnifica- disse Lila guardandosi intorno, era un enorme baita in legno, in riva al lago, regnava una pace assoluta fuori.
La casa aveva un arredamento caldo, divani comodi, camino enorme, una cucina spaziosa, c erano tappeti ovunque e tende ad ogni finestra che garantivano la privacy, sembrava la casa adatta ad una famiglia magica.
-è la prima volta, che vengo qui- disse Tyler sorpreso, guardandosi intorno, era così diversa dal gusto industriale e freddo della sua madre adottiva Priscilla, era una casa da vivere e non d ammirare.
-Ty- disse Lila commossa, osservando una foto appesa alla parete.
-Mamma, papà?- disse Tyler sfiorando la foto nella quale vi erano due ragazzi giovani, sui 25 anni, la ragazza dai capelli biondo cenere e gli occhi blu come l'oceano sorrideva spensierata, indossava un ampio vestito bianco che lasciava intravedere un accenno di pancia; l uomo era più serio ma i suoi occhi neri come quelli di Tyler lasciavano trapelare l'amore che provava per la donna, sembrava in tutto e per tutto la versione più grande di Tyler.
-Questa doveva essere casa tua Tyler, quando sono spariti per mesi nel bel mezzo della guerra si trovavano qui- disse Lila sopresa, sfiorandosi la pancia, la storia sembrava volersi ripetere.
-La casa è piena di protezioni magiche, sarete al sicuro, io devo andare- disse Tyler allontanandosi da Lila, quella foto gli aveva provocato sentimenti troppo forti, che non riusciva a sopportare adesso.
-Tyler- disse Lila cercando di fermarlo, ma il ragazzo si smaterializzò nel fuoco.
-Tyler mi dirai dove sei stato?- disse Victoria con le braccia incrociate, quando lo vide tornare.
-No- disse freddamente Tyler.
-C'è qualcosa che non mi stai dicendo- disse Victoria osservando attentamente Tyler.
-Ci sarà sempre qualcosa che non ti dirò- disse Tyler sincero con Victoria.
-Riguarda noi?- chiese Victoria preoccupata.
-Non riguarda noi in quanto coppia- disse Tyler sorridendo e poggiando la fronte contro quella di Victoria.
-Allora credo di non volerlo sapere- disse Victoria sorridendo spensierata.

Erano passate settimane da quando Tyler aveva accompagnato Lila alla casa al lago, per quanto lei gli chiedesse ogni giorno di raggiungerla lui non ci riusciva, quella casa e Lila gli provocavano emozioni troppo forti, lo rendevano debole e lui non poteva permetterselo.
Quel giorno però era diverso, non aveva sentito Lila per il loro consueto aggiornamento mattutino e l anello collegato alla collana di lei stava bruciando al suo mignolo da quando si era svegliato.
-Devo andare- disse Tyler agitato giocherellando con l'anello che aveva al mignolo e che stava bruciando sempre di più.
-Dove? Per quanto?- chiese Victoria preoccupata e confusa.
-Per un pò, mesi probabilmente- disse Tyler agitato.
-Mesi? Dove? E cosa ne sarà di noi?- disse Victoria preoccupata piangendo.
-Vic, guardami, ci sarà un tempo per noi ok? Ci sarà un momento in cui io potrò amarti come meriti, ma quel momento non è adesso, c'è chi ha più bisogno di me- disse Tyler dando un bacio di addio a Victoria.
-Ma io ti amo- disse Victoria tra le lacrime mentre lo osservava scomparire tra le fiamme.
-Che succede?- chiese Tyler materializzandosi nella casa in cui Lila si era trasferita da settimane.
-Non lo so, si sta muovendo, sembra che stia male, ho paura di perderla Tyler- disse Lila che era sdraiata sul divano con le mani sulla pancia, che adesso era bella rotonda.
-Non la perderai andrà tutto bene- disse Tyler con tono rassicurante anche se lui stesso era tutt'altro che calmo.
-Ho paura Tyler- disse Lila iniziando a piangere e gemere dal dolore.
-Andrà tutto bene, io sono qui- disse Tyler inginocchiandosi accanto a Lila e accarezzandogli dolcemente i capelli.
-Non voglio perderla, è tutto ciò che ho- disse Lila senza fiato, il panico gl'impediva di respirare.
-Per favore piccola, per favore bambina mia non lasciarmi anche tu- disse Tyler poggiando le mani sulla pancia di Lila, cercando di trasmettergli la sua energia, per fargli sentire la sua presenza.
-Si è fermata, è calma adesso- disse Lila piangendo dal sollievo.
-Come è possibile?- chiese Tyler sbalordito togliendo la mano tremante dalla pancia, aveva sentito una connessione con sua figlia, era come se lei lo chiamasse.
-Credo che Lottie volesse il suo papà- disse Lila chiudendo gli occhi sfinita.
-Lottie?- disse Tyler sorpreso, provando il suono del nome.
-Charlotte, visto che devo farla nascere io almeno fammi scegliere il nome- disse Lila stanca con gli occhi chiusi.
-M sembra giusto- disse Tyler sorridendo.
-Resterai?- chiese Lila sbadigliando.
-Sarò qui quando ti sveglierai- disse Tyler baciandogli la fronte per poi prenderla in braccio e portarla a letto.
-Sei rimasto- disse sottovoce Lila appena si svegliò e notò che Tyler era al suo fianco.
-Te l avevo promesso, e poi non potevo lasciare le mie ragazze- disse Tyler sorridendo furbo.
-Sono la tua ragazza?- disse Lila sorridendo e mordendosi il labbro inferiore.
-Non la mia preferita però- disse Tyler divertito.
-Sono così sollevata che tu sia qui- disse Lila poggiando la testa sul petto di Tyler.
-Perchè?- chiese Tyler accarezzando i capelli di Lila.
-Tutto è migliore quando ci sei tu- disse Lila dando un bacio sotto il mento a Tyler.
-Soprattutto mangerai qualcosa di decente, cibo precotto Lila?- disse Tyler rimproverandola, aveva visto in cucina che porcherie si mangiava la ragazza.
-Non so cucinare, non ho mai avuto una cucina- disse Lila vergognandosi.
-Sei fortunata ad avere me allora- disse Tyler guidando Lila verso la cucina.
-Da dove viene tutto questo?- disse Lila sorpresa, quando vide la cucina piena di cibo.
-Ho fatto un paio di telefonate mentre dormivi- disse Tyler furbo, iniziando a sbucciare le patate.
-Chi ti ha insegnato a cucinare?- disse Lila mentre l osservava ammirata.
-La mia tata, non ridere- disse Tyler imbronciato quando Lila scoppiò a ridere.
-Mia madre, la mia madre adottiva, era sempre a lavoro, io ero un bambino iperattivo, la mia tata era disperata e cercava sempre nuove cose da farmi fare per intrattenermi.- disse Tyler sorridendo nostalgico, sua madre licenziò Teresa il giorno del suo decimo compleanno.
-Sai il perchè dell'esistenza delle Electi?- chiese Lila mentre osservava Tyler cucinare.
-Per farmi impazzire?- disse Tyler scrollando le spalle.
-Secondo la leggenda l'Electi e colui che l'ha scelta sono perfettamente compatibili, a livello di magia intendo, non c'è mix più perfetto di quello di un'electi e chi la sceglie- disse Lila rubando un pezzo di carota a Tyler.
-Sapevo già che nostra figlia sarebbe stata perfetta- disse Tyler dando uno schiaffetto a Lila che tentava di rubargli un altro pezzo di carota.
-Resterai? Ho bisogno di saperlo- disse Lila mentre cenavano mangiando la deliziosa bistecca cucinata da Tyler.
-Vuoi che io resti?- chiese Tyler bevendo un sorso di vino che aveva nel bicchiere.
-Più di ogni altra cosa, sento di non poterla proteggere come dovrei, averti qui mi farebbe sentire al sicuro- disse Lila imitando Tyler e bevendo un sorso della sua acqua.
-Allora il mio posto è qui con voi- disse Tyler imboccando a Lila un pezzo di carne.
-E Victoria? Che ne pensa?- chiese Lila curiosa gustando la carne.
-Adesso ciò che conta siete tu e Lottie- disse Tyler serio.
-Mi piace- disse Lila sorridendo soddisfatta.
-Cosa?- chiese Tyler confuso.
-Il tuo lato paterno, ti rende umano, quasi gradevole- disse Lila per poi scoppiare a ridere.
-Ho bisogno che tu mi prometta una cosa- disse Lila seria quando ebbero finito di cenare.
-Cosa?- chiese Tyler mentre lavava i piatti.
-Se qualcosa andasse male durante il parto, se ti chiedessero di fare una scelta, scegli sempre lei, non pensare a me, io sono niente in confronto a lei ok? Scegli lei- disse Lila seria guardando Tyler negli occhi.
-Mi stai chiedendo molto- disse Tyler distogliendo lo sguardo.
-Ti sto chiedendo di scegliere tua figlia al posto mio, so che di me non t'importa quindi non sarà difficile per te- disse Lila cercando di sorridere.
-Spero di non dover mai fare una scelta simile- disse Tyler senza guardare Lila, non poteva guardarla negli occhi, avrebbe visto la paura nei suoi.
-Spero che tu non debba farla, ma so che se si presentasse l'occasione farai la scelta giusta, solo promettimi che non permetterai ad Alissa e a Victoria di avvicinarsi a lei, è la mia bambina- disse Lila con le mani sulla pancia vistosamente arrotondata.
-Io..te lo prometto- disse Tyler annuendo, gli doveva almeno quello.

I mesi seguenti passarono veloci, Tyler e Lila ormai avevano sviluppato la loro routine, Tyler cucinava tutti i pasti e puliva casa, guardavano insieme qualche serie tv, adesso erano impegnati in una maratona particolarmente impegnativa del trono di spade, Lila lo stava anche aiutando ad allenare i poteri ereditati dalla madre, quelli dell acqua, Tyler non lo avrebbe mai ammesso ma questa era la vita in famiglia che aveva sempre desiderato, guardando Lila con la sua pancia ormai enorme canticchiare a Lottie una ninna nanna del mare gli riempiva il cuore di gioia e pace.
-Ho una confessione da fare- disse Lila mentre era sdraiata a letto con Tyler.
-Anche io- disse Tyler mentre gli accarezzava dolcemente i capelli.
-Prima tu allora- disse Lila prendendo la mano di Tyler.
-Credo che mi sto innamorando della madre di mia figlia- disse Tyler baciando dolcemente Lila finchè non sentì le lacrime di Lila bagnarli il volto.
-Che succede?- chiese Tyler preoccupato.
-Sapevo fin dall'inizio che la mia gravidanza non sarebbe finita bene, per questo ti ho parlato di scegliere lei, la bambina è troppo potente, non può sopravvivere da sola al parto, ha bisogno di energie e prenderà le mie..- disse Lila singhiozzando.
-Lil..- disse Tyler immobile, l incubo ricorrente che faceva ormai da mesi si stava avverando.
-No, lasciami finire, voglio che tu la lasci fare, va bene così Tyler, va bene così, devi lasciarmi andare..- sussurrò Lila tra le lacrime.
-Quando arriverà la fine penserò alle nostre risate, alle nostre liti stupide, alla nostre giornate passate in giardino ad osservare le nuvole, alle tue cene squisite, alla tue fossette quando sorridi, ai tuoi occhi che quando diventano blu sono stupendi, penserò a tutte queste cose, penserò a te e a Lottie, a quanto sarete belli insieme, m'immaginerò Lottie camminare e parlare, e saprò che sto morendo per qualcosa di giusto, saprò che la mia vita ha avuto un significato, non temere quel momento Ty, io non lo temo, so che sarò in pace- disse Lila sorridendo e asciugando le lacrime di Tyler che scorrevano silenziose sul volto del ragazzo.

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Capitolo 12
*** Charlotte ***


Dopo la confessione di Lila Tyler ebbe quello che poteva essere paragonabile ad un attacco di panico magico, gli oggetti nella stanza iniziarono ad esplodere, i suoi occhi passavano velocemente da rossi a blu, gli mancava il respiro, doveva velocemente uscire da quella casa, così lasciando una preoccupata Lila nella loro camera da letto si smaterializzò in cerca di risposte, dall unica persona che poteva dargliele, Alissa.
Alissa era la ragazza che ad Atlantide avevano scelto per lui, sicuramente se le cose fossero andate secondo i suoi piani avrebbe avuto un modo per salvarsi dalla gravidanza mortale.
-C'è un modo in cui la posso salvare?- chiese Tyler dopo essersi materializzato d Alissa.
-No, è destinata a morire- disse Alissa ridendo soddisfatta.
-Ripeto, c'è un modo in cui la posso salvare?- disse Tyler afferrando con una mano di capelli di Alissa e facendo apparire nell'altra una sfera infuocata.
-No- balbettò Alissa osservando la sfera che Tyler stava avvicinando al suo volto.
-C'è un modo in cui posso salvarla- disse Tyler avvicinando la sfera al volto di Alissa, era talmente vicina che la ragazza poteva sentire la sua pelle bruciare.
-La tua energia, devi dargli il tuo sangue, la tua energia- strillò Alissa spaventata, rimanendo però in mobile, la sfera era così vicino che poteva sentire le fiamme accarezzargli il volto.
-Visto? Bastava parlare in fretta- disse Tyler sorridendo e lasciando andare Alissa che cadde a terra singhiozzando.
-Lei non si merita il potere che gli darai, ti porterà alla rovina- disse Alissa osservando Tyler svanire tra le fiamme.
Quando Tyler tornò a casa trovò Lila ad aspettarlo sulla sedia a dondolo, si era appisolata, i raggi della luna le illuminavano il volto e la pancia, sembrava che una luce blu l avvolgesse, era una visione divina, la sua dea.
-Ty- disse Lila aprendendo per un attimo gli occhi, sollevata che fosse tornato.
-Ti stavo solo ammirando un pò- disse Tyler sorridendo mentre si avvicinava a lei.
-Sto morendo, perchè tu hai quel sorriso felice?- chiese Lila chiudendo gli occhi.
-Perchè io ti salverò, ti salverò sempre- disse Tyler sorridendo, accarezzando i capelli di Lila che tanto amava.
-Ne abbiamo già parlato Ty, voglio che tu salvi Lottie- disse Lila con tono duro.
-Se non ci fosse da fare una scelta? Se tu potessi sopravvivere?- disse Tyler dolcemente sistemandogli una ciocca di capelli dietro all orecchio.
-I miei sogni sarebbero realtà- disse Lila sorridendo beata, lasciandosi andare al tocco rassicurante del moro.
-Allora ho io la nostra soluzione, bevi- disse Tyler mordendosi il polso con i canini da vampiro.
-Come?- disse Lila confusa, osservando il volto di Tyler che non mostrava esitazione.
-Il mio sangue ti darà le energie sufficienti per il parto, è sicuro, le energie andranno a Lottie, non ti avvelenerò promesso- disse serio Tyler.
-Sul serio? Vuoi questo?- disse Lila sorpresa dal gesto di Tyler.
-Più di ogni altra cosa, voglio che mia figlia abbia una madre- disse Tyler annuendo mentre Lila incerta iniziò a bere il sangue di Tyler.
-Come ti senti?- chiese Tyler allontanando il polso dalle labbra di Lila.
-Bene, potente, finalmente in salute- disse Lila che aveva ripreso colore e i suoi occhi era di nuovo di uno splendente blu.
-è un piacere esserla stato di aiuto signorina- disse Tyler ridendo, osservando la ferita sul polso richiudersi, non si sarebbe mai abituato alla guarigione vampira.
-Credo che la bambina voglia nascere- disse Lila allarmata con le mani sulla pancia.
-Si tra un mese- disse tranquillamente Tyler.
-No adesso, la bambina vuole nascere adesso- disse Lila attirando a sè Tyler per la maglietta.
-Che faccio? Che faccio?- disse Tyler nel panico.
-Ospedale adesso Ty, o giuro che ti faccio fuori- disse Lila furiosa, dal dolore che aveva per le contrazioni non riusciva neanche a stare in piedi.
-Ok, respira, respira- disse Tyler ricordandosi ciò che aveva visto in Grey's Anatomy.
-Prova tu a respirare quando una cosa delle dimensioni di un cocomero vuole uscire dalla tua pancia cretino- urlò Lila fuori di sè.
Il parto di Lila non fu facile, dopo 23 ore di doloroso travaglio i dottori optarono per un cesareo di urgenza, Tyler fu cacciato dalla stanza e adesso camminava avanti e indietro in corridoio, in piena crisi di panico come ogni padre che si rispetti.
-è pronto a conoscere sua figlia?- disse un infermiera affacciandosi alla porta della stanza privata in cui Lila aveva partorito.
Quando Tyler vide per la prima volta sua figlia gli si bloccò il respiro, era perfetta, non c era altro modo per descriverla, la pelle rosea, un nasino francese come quello di Lila, gli occhi di un particolare viola, le labbra perfette, una manciata di capelli biondo cenere, come quelli della donna che aveva visto nelle foto della baita, sua figlia aveva i capelli di sua nonna.
-Le sostenga la testa- disse l infermiera, aiutandolo a prendere in braccio la bimba.
-Ciao piccola, ciao- disse Tyler emozionato prendendo in braccio la figlia per la prima volta, si sentiva così goffo.
-Ehi- disse Lila sottovoce riprendendo i sensi.
-Hai fatto un lavoro magnifico, veramente magnifico- disse Tyler osservando Lottie che lo guardava con i suoi occhi viola e quel sorriso che lo aveva già incantato, il sorriso di Lila.
-Posso tenere in braccio la mia bambina?- sussurrò Lila tra le lacrime, non aveva mai visto Tyler così estasiato e in pace, non c'era rabbia adesso in lui, soltanto amore per quella creaturina che stringeva tra le braccia.
-Credo che tu te lo sia guadagnato questo diritto- disse Tyler mettendo la bimba in braccio a Lila.
-Ciao Lottie, sono la tua mamma- disse Lila commossa quando Lottie gli mise una mano sul volto.
-La sua guarigione procede sorprendentemente bene signorina, possiamo mandarla a casa domani- disse l infermiera, per poi andarsene con discrezione.
-Come facciamo con la scuola? Dobbiamo finirla e dobbiamo stare attenti o la gente s'insospettirà- disse Tyler il giorno dopo quando lui Lottie e Lila rientrarono a casa.
-Il mio permesso finisce la prossima settimana, il preside non mi ha concesso di più quando gli ho spiegato la situazione- disse Lila preoccupata cullando Lottie che stava cercando di addormentarsi.
-Sa di Lottie?- disse Tyler sorpreso e nervoso.
-Sa di Lottie, non chi è il padre di Lottie- disse tranquillamente Lila.
-Bene- disse Tyler tirando un sospiro di sollievo.
-è un membro dalla casa della terra, o meglio lo era, ci deve obbedienza tranquillo- disse Lila cullando Lottie dolcemente, la bimba si era già calmata, era un vero angioletto.
-Ok, resta il problema di come facciamo- disse Tyler passandosi una mano tra i capelli.
-Faremo a giorni alterni, tu farai finta di tornare alla casa del fuoco e la notte verrai qui da noi, un giorno andrò io a scuola e l'altro tu- disse Lila pensierosa, cercando di trovare una situazione che potesse andar bene a tutti.
-Si può fare- disse Tyler soddisfatto dell'idea di Lila.
-Che ne sarà di noi due? Di quello che c'è tra noi ora che Victoria torna in gioco e io non sono più incinta di tua figlia?- chiese Lila preoccupata mettendo Lottie nella culla rosa che Tyler gli aveva comprato e aveva riempito di pupazzi.
-Tu e Lottie adesso siete ciò che conta, Vic viene dopo, è molto che non penso a lei, non so neanche se mi ha aspettato- disse Tyler scrollando le spalle.


Intanto alla casa del fuoco Mason e Victoria si stavano baciando sul divano, la loro storia era iniziata per gioco, una sera che erano entrambi troppo ubriachi, avevano poi iniziato a legare grazie a ciò che avevano in comune, entrambi erano stati abbandonati dalle persone che amavano, Tyler e Lila.
-Cosa dirò a Tyler quando tornerà?- disse Victoria sospirando.
-Che hai pianto per lui cinque mesi, poi hai iniziato a sentirti patetica e hai capito che non ne valeva più la pena, ed hai deciso di diventare la mia ragazza- disse Mason concludendo la frase con un bacio.
-Troppo nel tuo stile Mas- disse Victoria ridendo.
-Pare che non avrai molto tempo per decidere- disse Mason, entrambi avevano chiaramente percepito la presenza di Tyler nel vialetto di casa, Mason per provocarlo si mise a baciare il collo di Victoria nell esatto momento in cui il moro entrò in casa.
-Guarda chi è tornato a casa, il figliol prodigo- disse Mason ghignando e dando una pacca sulla spalla a Tyler mentre l'altra mano era sul sedere di Victoria.
-Vic Mas è un piacere rivedervi, adesso vado a riposarmi- disse Tyler, Lottie non li aveva fatti dormire per tutta la notte.
-Dai Ty resta qui con noi, abbiamo così tante cose da raccontarci- disse Mason giocherellando con i capelli di Victoria.
-Cose che sono sicuro potranno aspettare domani, buonanotte ragazzi, non datevi troppo da fare, i muri non sono così spessi come sembrano- disse Tyler ghignando e salendo al piano di sopra, sapeva che la sua freddezza li aveva lasciati sconvolti, ed era proprio su questo che puntava.
-Non gl'importa- sussurrò Victoria sotto choc.
-Perchè non sei arrabbiato per la mia storia con Victoria?- chiese confuso Mason raggiungendo Tyler al piano di sopra.
-Come ben presto capirai Mas, io vinco sempre, e anche stavolta senza che tu lo sappia ho vinto- disse Tyler ghignando per poi sbattere la porta in faccia a Mason e tornare da Lila e Lottie, non riusciva a stare senza sua figlia.
-Guarda Lottie, papà è a casa- disse Lila sottovoce quando Tyler nel bel mezzo della notte si materializzò nella nursery di Lottie.
-Ehi, che ci fanno le mie bamboline sveglie?- chiese Tyler baciando la fronte di Lottie e poi le labbra di Lila.
-Qualcuno qui non voleva dormire senza il suo papà- disse Lila sorridendo e passando Lottie a Tyler.
-La mia principessina si sentiva sola? La stellina di papà- disse Tyler cullandola dolcemente.
-Tutto ok alla confraternita?- chiese Lila passando una mano tra i capelli di Tyler.
-Si, ti farà piacere sapere che Victoria sta con Mason- disse Tyler con nonchalance.
-Mi dispiace Ty- disse sincera Lila.
-è ok, non ci sono rimasto male, ho voi e non desidero altro- disse tranquillamente Tyler.
-Io sono anche la sua Electi, potrei convincerlo a..- disse Lila cercando di aiutare Tyler.
-No, quello mi farebbe veramente arrabbiare, lui e Victoria sono ok- disse Tyler sorridendo quando si accorse che Lottie dormiva.
-Andiamo a letto, prima che il piccolo diavolo si svegli per la poppata- disse Lila prendendo la mano di Tyler e trascinandolo verso la camera.
Charlotte si svegliò più volte di quelle che potevano contare durante la notte, quando Lila aprì gli occhi notò che Tyler non c era e la luce della nursery era accesa, in punta di piedi si diresse verso la camera della figlia, trovò il moretto che cullava la figlia e gli canticchiava canzoni punk.
-Vuoi sapere un segreto Lottie? Credo di essermi innamorato di tua madre- disse Tyler mentre cullava Lottie, che si era finalmente addormentata.
-Vuoi sapere un segreto Lottie? Credo di amare tuo padre- disse Lila che era appoggiata alla porta d'ingresso della nursery e sorrideva felice.


La mattina dopo era il turno di Lila di andare a scuola ma non voleva lasciare Lottie, si sentiva una cattiva madre a lasciarla così, pochi giorni dopo la sua nascita.
-Per la milionesima volta, staremo bene da soli per qualche ora, va ad apprendere- disse Tyler divertito.
-Sei sicuro? Che per te vada bene restare qui, so che vuoi chiarire con i tuoi confratelli.- disse Lila, facendo riferimento a Mas e Vic.
-Sto bene- disse Tyler tranquillo, mentre preparava la colazione a Lila.
-Ti conosco almeno un pò e so che sei arrabbiato con Mason perchè si è preso qualcosa che ritenevi tuo- disse Lila sorridendo comprensiva mentre osservava Tyler preparare il biberon a Lottie e la  colazione a lei.
-Potrei essere un pò arrabbiato per questo si- disse Tyler controllando la temperatura del latte con il mignolo.
-Beh quando ti arrabbi per Victoria, pensa che l'Electi di Mason ti ha donato il suo cuore, una figlia, e tutta se stessa- disse Lila all'orecchio di Tyler dandogli delicati baci sul collo.
-Sei mia?- disse Tyler piacevolmente sorpreso.
-Tu sei la mia scelta, te l'ho già detto Ty- disse Lila passando le braccia intorno al corpo di Tyler e poggiando la testa sulla schiena del ragazzo.
-Adesso vai o farai tardi a storia, io e la mia principessa vogliamo un pò di privacy- disse Tyler correndo con la velocità vampira al piano di sopra quando Lottie iniziò a piangere.
Effettivamente quando Lila arrivò al college la lezione di storia era già iniziata, ma arrivare in ritardo non era un problema per i membri delle confraternite, infatti raggiunse il suo posto senza che il professore gli dicesse nulla.
-Lila?!- disse stupito Mason quando vide Lila entrare a lezione di storia.
-Mason- disse fredda Lila sedendo in prima fila lontano da lui.
-Sei viva? Sei tornata?- disse Mason incantato.
-Beh sono qui, e sono reale, adesso che hai le tue risposte perchè non te ne vai?- disse Lila sprezzante.
-Ma Lila! Tu sei la mia Electi! Sono morto dentro quando te ne sei andata!- disse Mason prendendo la mano di Lila.
-Non è quello che ho sentito dire, e ora lontano da me prima che ti pugnali un'altra volta!- disse Lila glaciale.
-Ti prego Lila, parla con me, dove sei stata?- disse Mason avvicinandosi a lei.
-Non posso stare qui un minuto di più.- disse Lila esasperata, smaterializzandosi in un vortice d acqua.
-Ti ho detto che stavamo bene- disse Tyler quando sentì Lila arrivare a casa, era sdraiato sul divano a guardare Netflix, con Lottie che dormiva sul suo petto.
-Non è per te- disse Lila nervosa lasciando cadere la borsa.
-Che succede Lils?- chiese Tyler alzandosi preoccupato, con sua figlia in braccio.
-Mason, mi ha solo dato fastidio, esasperato direi- disse Lila prendendo sua figlia, quando vide gli occhi di Tyler diventare rossi, per poi vederlo sparire in un turbine di fuoco.
-Papà è arrabbiato, si che lo è- disse Lila dando un bacio in fronte a sua figlia che era sempre mezza addormentata.
Tyler si materializzò furioso nel vialetto della casa del fuoco dopo aver parlato con Lila, intercettò Mason e con un gesto della mano lo scagliò contro l'albero fermandogli per qualche secondo il respiro.
-Cos'è una reazione ritardata per la mia relazione con Vicky?- disse Mason ridendo mentre il sangue gli usciva dalle labbra.
-Tu non tocchi ciò che è mio, la prossima volta che lo fai perdi le mani- disse Tyler con gli occhi rossi.
-Non sei il mio capo- disse Mason tossendo sangue.
-Sono stato chiaro?- disse Tyler mettendogli un piede sul petto con forza.
-Cristallino- riuscì a tossire Mason, osservando poi Tyler scuro in volto, sparire come era arrivato.
Tyler corse dentro alla baita dove si trovava la sua famiglia, c era qualcosa che non andava, preoccupato corse al piano di sopra, nella nursery di Lottie.
-Lila che succede? Il mio anello bruciava, è successo qualcosa?- chiese Tyler preoccupato quando vide la ferita sulla tempia di Lila.
-Hanno..hann..preso Lottie- disse Lila debolmente piangendo.
-Chi? Lila chi ha preso Lottie?- chiese Tyler preoccupato.
-Io non lo so! Erano membri della casa del vento, so solo questo- disse Lila piangendo disperata.
-La riporteremo a casa- disse Tyler cercando di tranquillizzare Lila.
-Lottie..- sussurrò Lila prima di perdere i sensi.

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Capitolo 13
*** Fate ***


-Dobbiamo trovarla- disse Lila alzandosi goffamente dopo aver ripreso i sensi, dirigendosi con passo instabile verso la porta di casa.
-No, io devo trovarla, tu stai qui- disse Tyler mettendosi di fronte a Lila.
-è mia figlia, è stata colpa mia se l'hanno presa, io devo trovarla- disse Lila cercando di spingere via Tyler.
-Tu sei debole, Lottie sta assorbendo le tue energie tramite il latte, mi se svenuta tra le braccia Lila, cosa pensi di fare là fuori?- disse Tyler immobilizzando Lila.
-Ma è mia figlia- disse Lila singhiozzando tra le braccia di Tyler.
-è nostra figlia e ti prometto che tornerà da noi sana e salva- disse Tyler mettendo due dita sotto il mento di Lila per far incrociare i loro sguardi e poi dargli un bacio a fior di labbra.
-Ok.- disse Lila, ma Tyler seppe subito che non si era affatto arresa, nonostante ciò si smaterializzò in un turbine di fuoco di fronte a lei.
-Ho bisogno del vostro aiuto- disse Tyler materializzandosi nel salotto della casa del fuoco, dove si trovavano tutti i membri della congrega.
-Per cosa?- chiese Derek che aveva in braccio Rachel.
-Hanno rapito nostra figlia- disse Lila materializzandosi alle sue spalle.
-Tu non ascolti mai vero?- sibilò Tyler arrabbiato ma anche divertito, Lila era come una cascata, non poteva essere dominata.
-Mai- disse Lila e poi si scatenò il caos.
-Come vostra figlia?- disse Mason sotto choc fissando Lila, cercando di capire come avesse potuto partorire una bambina ed essere sempre così bella.
-Hai fatto una figlia con quell'essere?- disse Victoria furiosa.
-Come si chiama?- chiese Rachel sorridendo dolcemente, era la più tranquilla e buona della congrega, cercando di mettere sempre tutti a loro agio.
-Quando è stata rapita?- chiese Derek calmo come sempre, la mente razionale della situazione.
-Lila, amore della mia vita, non ti hanno insegnato a dare questo genere di notizie con un pò di tatto? Credo che tu abbia reso Mas più stupido di quello che già era!- disse Tyler ridendo, mentre osservava Mason osservare Lila come un pesce fuor d acqua.
-Mi piace essere diretta, comunque Mason credevo che tu fossi a conoscenza di come nascono i bambini! E Victoria, tesoro, io sarò anche un essere dotato di ali e brillantini, ma almeno non faccio la santarellina per poi andare con il primo che mi capita!- disse Lila con un sorriso provocatorio.
-Per rispondere alle vostre ultime domande, la bambina si chiama Charlotte, noi la chiamiamo Lottie, è stata rapita da dei membri della casa del vento mentre io ero a scuola e Lila era con lei- disse Tyler stringendo la mano di Lila che era al suo fianco.
-Io avrei saputo proteggere mia figlia- disse Victoria provocando Lila.
-Prova a proteggere qualcuno dopo un parto di dodici ore in cui la maggior parte delle tue energie se ne sono andate e dopo un allattamento che richiede lo stesso numero di energie, non saresti capace di proteggere neanche te stessa- disse Tyler flashando gli occhi rossi a Victoria, mettendo in chiaro che insultare Lila era fuori questione.
-Quello che mi chiedo è perchè i membri della casa del vento, che sono sottomessi al vostro volere, in particolare al tuo Derek, hanno rapito mia figlia, toglimi questa curiosità Derek- disse Lila minacciosa con gli occhi blu.
-Qualcuno al di sopra di me può tranquillamente aver dato l'ordine- disse Derek calmo.
-C'è qualcuno al di sopra di te? Di noi?- disse confuso Tyler.
-Forse è arrivato il momento di spiegare tutto a Tyler- disse seria Lila.
-Non puoi restare qui, politica della confraternita- disse Melanie a Lila.
-Lo so, ho rispetto per le tradizioni, me ne stavo andando, parlategli anche della casa del vento, dopo vieni a casa e ti parlerò della casa dell'acqua e di quella della terra- disse Lila cercando di sorridere nonostante la situazione orribile.
-Stai attenta- disse Tyler per poi attirarla a sè per un breve bacio ed osservarla sparire in un vortice d acqua.
-Bello show- disse Mason sarcastico.
-Io non faccio show, è la realtà, la mia realtà- disse Tyler che adesso senza Lila nelle vicinanze poteva perdere la pazienza.
-Così noi dovremmo credere che hai veramente una figlia con Campasgualdrina?- disse Victoria incrociando le braccia.
-Scegli bene le parole da usare Victoria- disse minaccioso Tyler, non avrebbe permesso altri insulti alla madre di sua figlia.
-Basta così, andiamo nella cripta, sarà più sicuro parlare laggiù- sibilò Derek, zittendo tutti.
-Adesso voglio sapere tutto, sono stufo di sembrare scemo, voglio la verità- disse Tyler deciso dopo essersi sistemato nella cripta con gli altri.
-Ti abbiamo detto come funzionano le congreghe, ogni continente ha un capo che fa parte di una congrega suprema, la congrega suprema è l'unica più potente della nostra, è formata da vampiri secolari, che non hanno rispetto nè per la vita nè per la morte, al di sopra di tutto e tutti, il capo di quella congrega è chiamato il principe degl'inferi- disse Derek.
-Chi è adesso il principe degl'inferi?- chiese Tyler teso, sicuramente quell'uomo sapeva dove era Lottie.
-Non lo sappiamo, l'ultimo principe conosciuto era..- disse Melanie non sapendo come comunicare la notizia.
-Era tuo padre, l'ultimo principe degl'inferi conosciuto era Alexander Dragov- disse Victoria con riverenza.
-Bene paparino era potente, questo non gli ha impedito di lasciarmi davanti ad uno stupido ospedale nella notte più fredda dell'anno- disse Tyler con rancore.
-Alexander è stato per noi una grande guida e un grande capo, ha portato la congrega ad un potere ed un prestigio mai raggiunti in precedenza- disse Derek con ossequio.
-Ma è stato uno schifo di padre, quindi passiamo oltre, parlatemi della casa del vento, come si uccidono?- chiese Tyler in tono pratico.
-I membri della casa del vento sono fate dell'aria- disse Melanie, come se ciò spiegasse tutto.
-Fate dell'aria? Che significa? Credevo che le uniche fate fossero quelle della casa dell'acqua- disse Tyler confuso.
-Non solo la tua Lila ha le ali- disse Victoria sprezzante.
-Le fate dell'aria sono molto meno potenti di quelle dell'acqua, è per questo che si odiano e sono nostre alleate, loro possono controllare i venti, niente a che vedere con il poter creare tsunami!- disse Mason sorridendo inebetito pensando a Lila.
-Perchè dovrebbero voler rapire mia figlia?- chiese Tyler nervoso.
-Lila è una delle più potenti fate dell'acqua, tu sei l'erede al trono di Atlantide, tuo padre si è rifiutato di sposare una di loro, puoi scegliere il motivo che più ti aggrada, tutti sarebbero piuttosto validi no?- disse Derek con tono asciutto.
-Vado a casa- disse Tyler, confuso da tutte le informazione che aveva appena ricevuto.
-Quando Lila ti dirà quello che deve dirti non farti condizionare, pensa con la tua testa- disse serio Derek.
-Non è Lila a condizionarmi, non lo ha mai fatto- disse secco Tyler prima di smaterializzarsi.
-Ehi- disse Tyler materializzandosi accanto a Lila nella nursery di Lottie.
-Ciao, ero qui per..volevo credere che fosse un incubo, tornare a casa e trovarla nella sua culla con il suo ciuccio- disse Lila lasciando andare qualche lacrima.
-Presto sarà presto qui con noi, ma adesso ho bisogno che tu mi parli della casa della terra e della casa dell'acqua- disse dolcemente Tyler.
-Ok, la casa dell'acqua è una copertura, non è vero che ognuna di noi controlla un oceano, l'acqua è acqua Ty, ogni fluido risponde ai nostri comandi, noi non siamo una confraternita, siamo un popolo, possiamo vivere sott'acqua e in superficie, non ci cambia molto anche se il mare sarà sempre casa nostra, siamo più potenti nel mare. Le migliori fate vengono allenate da bambine e vengono mandate nelle scuole o nelle città in cui la congrega è presente per ucciderne i membri, noi siamo le cacciatrici, le migliori vengono scelte per fare da guardia alla regina..o al re, il migliore o la migliore viene scelta come sposa o sposo del re o della regina, si diventa re o regina per discendenza, tu sei l'ultimo componente, o meglio Lottie è l'ultima componente della casata reale regnante- disse Lila felice di poter finalmente dire tutto a Ty.
-C'è di più, tuo padre non ha ucciso tua madre, il consiglio reale ha ucciso tua madre come punizione per essersi innamorata di tuo padre, succede questo alle fate che s'innamorano dei vampiri, vengono giustiziate- disse Lila fissando il pavimento.
-Mi avete lasciato credere che mio padre avesse ucciso la mamma- disse Tyler ferito, il suo odio per suo padre derivava in parte da questo.
-Non potevo dirtelo o..- disse Lila con gli occhi ludici.
-O Alissa ti avrebbe affogata, doveva allontanarmi dalla casa del fuoco. Ucciderò chiunque poserà un dito su di te, ci siamo capiti? Nessuno ti toccherà, mai- disse Tyler serio, guardando negli occhi la ragazza, era una promessa che aveva intenzione di mantenere.
-Come farai?- chiese Lila timorosa.
-è l'ora di scoprire le carte, non sono così indifeso come volevo sembrare- disse Tyler baciando Lila.
-Spiegami- disse Lila agitata, non capire le cose la rendeva nervosa.
-Quando ho scoperto i miei poteri ho iniziato a sentire delle voci nella mia testa, qualcuno che sussurrava, un uomo e una donna, mi hanno insegnato come controllarli, come svilupparli, credo che quelle voci appartenessero ai miei genitori, sono sparite quando sono arrivato al collegio- disse Tyler serio, sperando che Lila non lo prendesse per pazzo.
-Mostrami cosa sai fare ragazzo prodigio- disse Lila entusiasta.
-Ti mostro la cosa più figa- disse Tyler sorridendo soddisfatto.
-Si- disse Lila sedendosi entusiasta come una bambina che assisteva ad uno show di magia.
-Ignis- disse Tyler facendo apparire una sfera di fuoco.
-Non sono così impressionabile- disse Lila un pò delusa.
-Fulgur- disse Tyler e delle scariche di energia elettrica circondarono la sfera di fuoco.
-Ok, questo è impressionante, come fai a controllare l'energia elettrica?- disse Lila stupefatta.
-Shh bambina, ancora non ho finito- disse Tyler ghignando.
-Aqua- disse Tyler e una patina d'acqua circondo la sfera elettrica e di fuoco.
-Mi avevi detto che non sapevi controllare l'acqua- disse sbalordita Lila.
-Posso controllare qualsiasi cosa- disse Tyler ghignando orgoglioso.
-Perchè il latino?- chiese Lila studiando la sfera affascinata.
-La voce di uomo sostiene che la magia può essere controllata meglio tramite la parola- disse Tyler scrollando le spalle.
-Ty, tuo padre era noto per controllare i suoi poteri tramite il latino- disse Lila dolcemente.
-Non posso pensare a loro adesso, devo concentrarmi su Lottie. Ho bisogno che tu mi dica dov'è la base della casa dell'aria- disse Tyler a Lila, deciso a salvare la figlia il prima possibile.
-In Francia a Nizza, perchè me lo chiedi?- disse Lila confusa.
-Andiamo lì- disse Tyler prendendo la mano di Lila e smaterializzando entrambi.
-Oh si certo, andiamo lì- sbraitò Lila che non si era accorta che erano già nella base delle fate dell'aria.
Ogni cosa che li circondava o era bianca o trasparente, sembrava tutto così etereo, regnava un silenzio assoluto, i soffitti erano altissimi e al posto di un normale soffitto vi era una vetrata enorme che mostrava il cielo azzurro.
-Nessuno parla qui?- sussurrò Tyler scioccato, il silenzio era assordante ed opprimente, il sibilio del vento come urla.
-Le fate dell'aria comunicano tramite i venti- spiegò Lila sottovoce guardandosi intorno allarmata, Tyler entrando così aveva fatto una pazzia e aveva sicuramente allertato tutte le fate dell aria.
-E i vampiri come comunicano allora?- chiese Tyler curioso mentre percorrevano un lungo corridoio con pavimenti in marmo e colonne bianche.
-Non comunicano, uccidono- disse Lila alzando gli occhi al cielo.
-Lo prendo come un complimento- disse Tyler ghignando.
Arrivarono in una sala dalla forma esagonale, al centro della quale fluttuava un trono di cristallo, vi era seduto un uomo con una tunica bianca.
-Lo vedi quel trono di cristallo lassù? è dove siete il capo del consiglio- bisbigliò Lila.
-Come cavolo ci arriviamo noi lassù?- chiese Tyler confuso.
-Potevi almeno avvertirmi prima di venire qui che come fata fai schifo- disse Lila fulminandolo con lo sguardo.
-Non credo di esserlo, di avere le ali intendo, non le ho mai viste- disse Tyler confuso.
-Certo che lo sei, sei un principe del mare, è ovvio che tu lo sia! Solo non le hai mai usate- disse Lila esasperata
-Non potevo esattamente esercitarmi a svolazzare- disse Tyler alzando gli occhi al cielo.
-è il momento di usarle- disse Lila annoiata.
-Non so neanche come tirarle fuori, i maschi hanno le ali?- disse confuso Tyler.
-Tutte le fate hanno le ali, sia maschi che femmine- disse Lila con la sua aria da maestrina.
-Puoi non chiamarmi fata?- sbuffò Tyler.
-Come vuoi essere chiamato? Fato? Fatino?- disse Lila ridendo quando vide l'espressioni disgustate di Tyler.
-Ok pensa intensamente all'acqua adesso- disse Lila seria, era il momento di trasformarsi.
-Perchè?- chiese Tyler confuso.
-Perchè è l'unico modo per far uscire le tue ali- disse Lila alzando gli occhi al cielo per l ennesima volta.
-Ok- disse Tyler chiudendo gli occhi e quando gli riaprì Lila notò che erano di un blu intenso.
-Bravo ci sei quasi, continua così- disse Lila accarezzandogli i capelli.
-Fa male- disse Tyler a denti stretti.
-La prima volta fa un pò male, ma sei bravissimo Ty- disse Lila incoraggiandolo.
-Allora come sono?- chiese Tyler voltandosi, sentiva di avere le ali ma non riusciva a vederle, sembrava un cane che si rincorreva la coda.
Le ali di Tyler erano di un nero intenso, non erano compatte, ne glitterate, erano nere e sembravano mutare in continuazione, i contorni non erano definiti, iniziavano da poco sotto le spalle fino al fondoschiena, si muovevano lente e sinuose.
-Sono..Ty sono spettacolari- disse Lila senza fiato, non aveva mai visto un paio di ali simili, erano così adatte a Tyler, un misto tra la sua natura infernale e quella del mare.
-Fammi vedere le tue adesso- disse Tyler entusiasta.
-Le mie cosa Tyler?- disse Lila maliziosa.
-Le tue ali- disse Tyler sbuffando.
-Che delusione, e io che speravo che tu volessi vedere altro- disse Lila ridendo ed facendo uscire le sue ali.
-Allora che ne pensi?- chiese Lila facendo una piroetta.
Le ali di Lila era di un blu scuro, quasi trasparenti e glitterate, sembravano emanare della polvere argentata ogni volta che sbattevano, erano di poco più corte di quelle di Tyler e avevano una forma più morbida e delicata.
-Riflettono la tua personalità Lila, sono meravigliose- disse Tyler baciando Lila.
-Bene, adesso siamo pronti per volare lassù- disse Lila sorridendo.
-Qualunque cosa accada non ti spaventare per me ok? Io starò bene!- disse Tyler serio a Lila, aveva un piano che sapeva non sarebbe piaciuto alla ragazza.
-Se hanno Lottie prendila e scappa ci siamo capiti?- disse Tyler serio prendendo il polso di Lila.
-Non ti lascio qui- disse Lila scuotendo la testa.
-Prendi Lottie e scappa- disse Tyler autoritario per poi iniziare a volare verso il trono di cristallo che era sospeso in aria a pochi metri dal soffitto.
-Ciao nipote- disse l'uomo seduto sul trono di cristallo, aveva i gapelli grigi, un accenno di barba bianca e un sorriso sinistro.

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