The magic of the sea

di Jeo 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il pirata ***
Capitolo 2: *** La ragazza dai capelli rosa ***
Capitolo 3: *** L'arrivo ***
Capitolo 4: *** Il primo incontro ***
Capitolo 5: *** Primi bisticci ***
Capitolo 6: *** Finalmente le presentazini ***
Capitolo 7: *** Un passato misterioso ***
Capitolo 8: *** Il dolore di Amu ***
Capitolo 9: *** Segreto svelato ***
Capitolo 10: *** La proposta ***
Capitolo 11: *** Il ritorno della ciurma di Amu ***
Capitolo 12: *** Anche se divisi, ci ritroveremo sempre ***



Capitolo 1
*** Il pirata ***


   The Magic Of The Sea
 



Capitolo 1

(pov. Ikuto)

Navighiamo in mezzo al mare da una settimana ormai, dopo essere sfuggiti alla marina io e i miei compagni stiamo cercando un posto dove approdare per fare rifornimenti, ormai abbiamo quasi finito le scorte.

Dalla mia postazione sulla polena ammiro l’immensa distesa d’acqua illuminata dal sole del pomeriggio e ripensavo a tutto ciò che ci è successo negl’ultimi giorni;

Inizio Flashback:

Stavamo caricando il tesoro appena trovato sulla Neko-Boat, la nostra fedelissima nave, senza accorgerci dell’arrivo di una nave della marina che, appena videro la nostra bandiera da pirati, iniziarono a bombardarci con potenti colpi di cannone.

Il mio fratellino venne subito ad avvisarmi, visto che ero ancora a terra, e con scatto fulmineo salì subito sulla nave. Non per nulla ero conosciuto come il “gatto nero del mare” per il semplice fatto che a causa di un frutto magico ogni volta che volevo mi spuntavano orecchie e coda da gatto e la mia agilità aumentava in modo sbalorditivo.
Ordinai a tutti i miei compagni di  mettersi in posizione e preparasi alla fuga, infatti, dopo poco, li avevamo già seminati e iniziammo a cercare un posto dove nasconderci per un po’.

Fine Flashback.

Restavo sempre incantato ore ed ore ad osservare il sole specchiarsi nell’immensa distesa blu creando sfumature di mille e più colori. A risvegliarmi da quella magia fu Yoru, il mio fratellino, che mi annuncia una notizia fantastica:

- Ehi Ikuto, abbiamo avvistato terra all’orizzonte.-

Finalmente….. penso tra me e me abbozzando un sorriso.
 




Ecco il primo capitolo, Com'è?
Recensite per favore =3
Un bacio Jeo <3

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Capitolo 2
*** La ragazza dai capelli rosa ***


 The Magic Of The Sea
 



Capitolo 2

(pov. Amu)

È un bel pomeriggio, il sole splende gl’uccellini cinguettano e tutti quanti sono felici e contenti; o meglio tutti tranne me.

Stò camminando per le strade del mio villaggio, tentando di ritornare a casa senza attirare troppo l’attenzione cosa che non mi riesce molto bene dato che sono ricoperta da capo a piedi da del fango; sta di fatto che tutta l’attenzione di ogni abitante del villaggio è rivolta a me.

C’è chi ride, chi mi lancia occhiate disgustate, chi mi osserva con disprezzo e chi con disapprovazione. Io invece continua a camminare con la testa alta avanti a me, impassibile come sempre.

Dietro di me il mio migliore amico cammina a testa china, probabilmente si sente colpevole di tutte queste occhiatacce, ma non è così.

Mi chiamo Amu Hinamori ed ho 16 anni. Vivo sull’isoletta sperduta di Chara Island situata nel mar orientale, nell’unico villaggio presente in essa: Kokonut village.

Sono un’orfana e non so chi siano i mie genitori, so solo che il capo villaggio mi ha trovata sulla riva quand’ero ancora in fasce e che mi ha tenuta con se fin quando ho compiuto 6 anni, dopo di che mi ha dato una casa e mi sono dovuta arrangiare.

Probabilmente qualcuno penserà che per la mia condizione sia stata tipo la “cocca del villaggio” ma non è così.

Tutti gl’abitanti o quasi mi tengono a debita distanza, principalmente perchè si è sparsa la voce che su di me ci sia una maledizione, poi perché una volta ho picchiato tutti i ragazzi del villaggio.

Per il mio carattere e per i miei modi sono stata nominata il “maschiaccio” del villaggio e dato che sono anche più forte dei ragazzi tutti hanno iniziato ad evitarmi.

- Amu ti prego scusami ancora.- mi dice d’un tratto il mio migliore amico.

Eccolo che ricomincia, è dall’incidente che non fa altro che scusarsi; è proprio uno scocciatore quando vuole.

- Tadase te l’ho ripetuto 20 volte negl’ultimi 10 minuti: è stato solo un incidente, piantala di scusarti mi fai saltare i nervi.-

Tadase Hotori anche lui di 16 anni. È il mio migliore ed unico amico; biondo con occhi cremisi è considerato il ragazzo più bello del villaggio e quindi corteggiato da ogni ragazza presente sull’isola eccetto la sottoscritta.

Continua a scusarsi per il piccolo incidente successo poco fa nella foresta, di cui sente di essere responsabile.

Inizio Flashback

Ci eravamo arrampicati su di un albero per vedere meglio il mare oltre la foresta, quando il ramo su cui Tadase era salito si stava spezzando. Per prenderlo sono finita a testa in giù, appesa al ramo per le gambe. Ho fatto dondolare quel baka fino a farlo salire su un altro ramo più resistente con il risultato che il ramo a cui ero appesa io come una scimmia si sia spezzato per il peso eccessivo. Sfortuna volle che sotto l’albero ci fosse un enorme pozza di fango, che la sottoscritta ha centrato in pieno.

Fine Flashback

- Scusa è che mi sento in colpa se non mi fossi distratto non saresti caduta e…-

- INSOMMA TADASE BASTAAA!!!!- gli urlo visibilmente seccata.

Sarà anche il mio migliore amico ma quando mi fa saltare i nervi non riesco a trattenermi dall’urlargli contro, certe volte più che un uomo sembra una donnina di corte. Vedo che è molto sorpreso e dispiaciuto dalla mia reazione, forse ho un po’ esagerato.

- Scusa Tadase, non avrei dovuto urlare.- dissi il più dolcemente possibile cercando di rimediare un po’ a questa situazione  - è che non è stata colpa tua e anche se fosse non è successo nulla di grave. Basterà fare un bagno e lavare i vestiti quindi smettila di incolparti ok?- bleh che tono smielato che ho usato non mi riconosco più e poi tentando di fargli un sorriso rassicurante ho fatto una smorfia tremenda.

Come volevasi dimostrare, devo avere un aspetto orribile visto che Tadase si stà piegando in 2 dalle risate, bell’amico che ho mi ride in faccia!

Gonfio le guance facendo la finta offesa poi faccio un piccolo sorriso e riprendo il cammino verso casa.

Appena apro la porta di casa 4 cicloni urlanti mi mandano al tappeto gridando in coro:

- SORELLANA AMUUU!!!!!! BEN TORNATAAAA!!!!!!-




Finalmente riesco a pubblicare il secondo capitolo XD
Prometto che il prossimo arriverà preima <3
Baci a tutti.
Jeo=3

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Capitolo 3
*** L'arrivo ***


Capitolo 3

(pov. Amu)

Cerco di rialzarmi ma mi riesce impossible visto che 4 uragani di 10 anni non me lo permettono.

- Ran, Miki, Suu, Dia alzatevi mi state schiacciando!!!!-

Queste 4 pesti sono orfane come me, hanno 10 anni e, nonostante siano gemelle, non si somigliano per nulla.

Ran, la prima nata, ha i capelli e gl’occhi di un rosa acceso, un carattere allegro solare e ama gli sport. Adora il colore rosa.

Miki invece, la seconda nata, ha capelli blu mare ed occhi azzurro cielo, un carattere da maschiaccio un po’ come me ed adora disegnare; ha un senso estetico formidabile. Le piacciono il blu e l’azzurro.

Suu, la numero tre, è molto dolce e gentile, aveva i capelli biondo limone, estremamente chiari coperti da un fazzolettino verde chiaro. Occhi azzurri limpidi è un ottima cuoca e casalinga, nonostante l’età è lei che si occupa della casa. Va matta per il colore verde, in ogni sua tonalità.

L’ultima è Dia, ha i capelli arancioni con gl’occhi color miele uguali hai miei, è la perfetta ragazzina educata e di buone maniere, sempre calma e riflessiva. Una passione che abbiamo in comune è il canto, lei ama cantare e ballare; sa anche suonare vari strumenti. Ama il colore giallo.

- Scusa sorellona ma siamo felici che tu sia tornata!- mi dice Ran.

- Si ci sei mancata molto.- aggiunge Miki.

- Ed io volevo farti assaggiare la mia torta.- mi sorride Suu.

- Ci tenevamo a passare un po’ di tempo con te.- dice calma Dia.

- Ok ragazze vi perdono, ma ora devo andare a farmi un bel bagno.- rispondo io alzandomi. Solo allora si accorgono che sono tutta sporca ed ho diversi graffi.

- Sorellona ma che ti è successo?!- gridano in coro tutte agitate.

- Nulla di che. Sono solo caduta da un albero.- rispondo calma.

- Ma stai bene? Non ti fa male da nessuna parte?- mi chiede Suu in tono preoccupato.

Le sorrido e le appoggio una mano sulla testa per rassicurarla.

- Tranquilla piccola stò bene.- la vedo tranquillizzarsi come anche le altre – senti Tadase - che fin ora era rimasto sulla soglia – puoi restare con le piccole finchè mi ripulisco?-

Le sento sbuffare e sibilare un “ non siamo piccole ”. Tadase sorride e finalmente risponde:

- Si certo non c’è problema, fai pure con calma.-

- Ti ringrazio.- e salgo al piano di sopra.

Ahhhhhhh che bella sensazione un bel bagno caldo è ciò che mi serviva. Ora vado in camera mia e mi vesto; indosso un top a strisce arancioni e bianche con le spalline sottile che lascia scoperta la pancia, dei pantaloncini bianchi e dei sandali anch’essi bianchi. Lego i miei capelli rosa in una coda alta con un fermaglio a croce.

Mentre stò per scendere le scale una fitta terribile mi assale la caviglia. Mi accovaccio e vedo che la caviglia destra si è gonfiata un poco, accidenti deve essere successo quando sono caduta dall’albero; ora chi la sente Suu se lo scopre!

Meglio fare finta di nulla, ci penserò stasera.

Scendo le scale e tutti quanti sono seduti attorno al tavolo a gustarsi la torta di Suu così mi unisco a loro.  

Mangiamo tranquillamente la torta quando qualcosa, o meglio qualcuno, sbatte violentemente la porta ed entra tutto affannato in casa urlando:

- TADASE! RAGAZZE! È TERRIBILE, TREMENDO, È UNA CAT……-

Non finisce la frase che un mio poderoso pugno ben assestato sulla nuca lo interrompe.

- KISEKIIII!!!!! TI SEMBRA IL MODO DI ENTRARE IN CASA D’ALTRI?!?!?!-

Kiseki Hotori, 11 anni, è il fratellino minore di Tadase; e si vede. Capelli di un violetto chiaro e occhi azzurri fa strage di tutte le ragazzine presenti al villaggio; persino Suu ha una cotta per lui! Anche se credo sia più interessato a Miki.

- Ahi Amu!!! Come ti permetti di picchiarmi!! Io sono il re dell’isola; come hai osato?!?!-

Oh già dimenticavo; è un vero presuntuoso e si crede il re dell’isola. Figurarsi che si arrabbia se qualcuno lo chiama principe, come anche Tadase.

- Re dei miei stivali, ricorda che io sono più grande, dovresti essere più rispettoso nei miei confronti.- dico con aria minacciosa.

A quel punto interviene Tadase a dividerci, per evitare che ci azzuffiamo a vicenda come al solito.

- Basta su calmatevi; allora Kiseki cos’è successo di tanto brutto?-

D’un tratto sembra risvegliarsi e la faccia offesa di poco prima lascia il posto ad una più preoccupata ed ansiosa.

- Ah è vero, dovete sapere che è appena approdata una nave.-

Wow questo si che è una notiziona; strano qui non viene mai nessuno come nessuno se ne va.

- E allora?- chiedo disinteressata – qual è il problema?-

- Il problema è che è una nave pirata!-

Oh oh qui la cosa si fa complicata.
 




Ed ecco il 3 capitolo!!!
Sono riuscita a metterlo prima di capodanno.XD
Il prossimo nel 2012!!XD
Buon anno a tutti!!!!!
Baci.
Jeo =3

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Capitolo 4
*** Il primo incontro ***


The Magic Of The Sea
 


Capitolo 4


(pov. Amu)

Dal capitolo precedente:

- E allora?- chiedo disinteressata – qual è il problema?-

- Il problema è che è una nave pirata!-

Oh oh qui la cosa si fa complicata.
 

Ma come diavolo hanno fatto ad arrivare qui?! Nemmeno la marina viene a rompere le scatole perché non ci trova dovevano arrivare proprio dei pirati?!

- Ma come hanno fatto a trovarci?- chiede Miki leggendomi nel pensiero, credo.

Io e lei siamo le più tranquille; Ran, Suu e Dia si sono nascoste dietro di me per la paura, mentre Tadase è visibilmente sconvolto e spaventato.

- Il capo ha detto che ci vuole tutti da lui.- aggiunge Kiseki.

Ecco questa è una bella scocciatura, ma non posso oppormi al volere del capo villaggio quindi tutti insieme ci dirigiamo verso il molo.

Arrivati troviamo una massa enorme di gente, cavolo sembra di essere in un uragano di gente!!!!!!!!! C’è tutto il villeggio, la gente è disposta a semicerchio intorno al molo con al centro il capo.

Noi lo affianchiamo visto e considerato che, oltre ad averci fatto chiamare lui, è il padre di Tadase e Kiseki.

- Capo si sa già cosa vogliono?- chiedo una volta raggiunto, mettendomi a fissare la passerella.

- No Amu, ancora no.- sospira – Ah ecco stà arrivando qualcuno.-

Dalla passerella si vedono scendere 3 figure; la prima a destra è un ragazzino dell’età di Kiseki, coi capelli blu notte tutti arruffati e gl’occhi color crema; il secondo è un ragazzo coi capelli rossiccio-castani, gl’occhi verdi ed un sorriso solare in volto; in centro, immagino sia il capitano, un ragazzo dai capelli blu cobalto lisci e gl’occhi ametista .

Resto un attimo incantata da quegl’occhi, ma poi 3 delle mie sorelline, nascondendosi dietro di me, mi strattonano un po’ i pantaloncini; devono essere molto spaventate.

L’unica che sembra non aver paura è Miki che si tiene ancora alla mia mano fissando quei tre individui anzi, ora che la osservo meglio lei stà fissando solo il piccoletto dagl’occhi crema ed è anche leggermente arrossita.

ARROSSITA?!?! Oh no Miki ti prego di tutti ma non innamorarti proprio di un pirata!!!

Mi volto di nuovo verso di loro mentre ci stanno raggiungendo.

Da quella marea di gente si sentono le urla di quelle oche delle mie coetanee su quanto sia figo il tipo al centro; pronto? È un pirata! PI-RA-TA!!!! Un tipo poco affidabile, con la smania di tesori e belle donne, vi dice niente? Uff chi le capisce è bravo.
Intanto i tre si sistemano davanti a noi ed il capo rompe il silenzio creatosi.

- Benvenuti a Kokonut village il nostro umile villaggio; cosa vi porta da questa parti?-

Il pirata centrale ci squadra uno ad uno e quando posa il suo sguardo su di me i nostri occhi s’incrociano, probabilmente si aspetta che io lo abbassi ed arrossisca è no bello mio!

Sostengo il suo sguardo con uno freddo e distaccato cosa che lo sorprende non poco. Poi sorride e, anche se lievemente, si passa la lingua sul labbro superiore e comincia a parlare:

- Tranquillo vecchio, non siamo qui per fare razzie se è di questo che hai paura- risponde con tono da superiore – abbiamo solo bisogno di rifornimenti e di un posto dove nasconderci per un po’- risponde sempre con aria da superiore.

Grrrrrrrrrr che rabbia già non lo sopporto.

Il capo sospira e poi dice:

- E per quanto vorreste nascondervi?-

Oh no vi prego no!!!! Ditemi che non è vero!!! Non può accettare!!!!

- Circa una settimana - risponde il blu serio.

- Se vi diamo ciò che chiedete poi ci lascerete in pace?-

No credo di averci azzeccato purtroppo.

- Parola d’onore-

No non va bene.

- Allora d’accordo.-

Perfetto, ora mi toccherà convivere con dei pirati; fantastico.

- Amu, Tadase –ci richiama il capo – voi sapete dove portarli per nasconderli.-

COSA?!?! Ora devo pure fargli da scorta?!?! No mai preferisco morire!

- Intendi la foresta?- chiede Tadase.

Mister ovvio è arrivato. Mi sembra naturale visto che siamo i soli ad entrare in quel posto.

- Esatto, portateli li.- ordina il capo.

- Mi scusi capo – intervengo io – io non me la sento di lasciare sole le mie sorelline, non può mandare solo Tadase?-

Oh ti prego fa che abbocchi, fa che abbocchi!!! È una mezza bugia, mezza perché so che anche se non ci sono loro 4 se la sanno cavare. Mezza perché voglio evitare di stare a contatto con dei “germi pirateschi” non mi fido di quei pirati.

- No andrai tu, staranno con me fino al vostro ritorno. Ora andate.- e, seguito dai 4 uragani e Kiseki, ci lascia soli coi pirati.

Ok ha vinto lui; io e Tadase ci lanciamo un’occhiata d’intesa mormorando all’unisono un “d’accordo” molto svogliato; nemmeno il mio amico è contento di questa situazione, ma il capo è il capo.

Meglio mettersi al lavoro, guida piratesca Amu Hinamori al vostro servizio piratucoli da strapazzo.
  





Ed eccovi il seguito ^.^
Piccola nota: Ikuto è vestito da " tesoro dei sette mari " la sua Chaa transformation, ma senza benda sull'occhio XD
Spero vi piaccia, il seguito è già in corso di copiatura su PC e revisione.
Spero di pubblicarlo domani XP
A presto <3
Jeo =3

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Capitolo 5
*** Primi bisticci ***


      The Magic Of The Sea




Capitolo 5
 
Si può sapere che ho fatto di male per meritarmi una punizione del genere?! Fare da guida a dei pirati spacconi che si credono chissà chi! Be lamentarsi è inutile, prima li portiamo al rifugio prima ritorno a casa, tra l’altro la mia caviglia si stà gonfiando meglio muoversi.

Tadase è molto nervoso, forse ha paura, gli poggio una mano sulla spalla per tranquillizzarli e sembra funzionare dato che si rilassa subito, poi volto il mio sguardo al pirata centrale che gesticola in direzione della nave.

Dalla nave scendono altri 8 pirati,  4 ragazze e 4 ragazzi,  una volta tutti vicini al capitano prendo la parola.

- Bene ci siete tutti?-

- Si questa è tutta la mia ciurma.- risponde il bluetto con uno strano sorriso.

 - Daccordo allora seguiteci, vi portiamo in un posto sicuro.- così detto c’incamminammo.

Eravamo quasi arrivati, ma io non resistevo già più!! Già la foresta è pericolosa per i fatti suoi, se contiamo anche che è da quando siamo partiti che quei dannati pirati non chiudono il becco il pericolo aumenta per 1000.

Al limite della sopportazione la pazienza va a farsi benedire e l’impulsività, unita anche ad una grande ira,  esplode.

- INSOMMA FATE SILENZIOOO!!!!!- grido con tutto il fiato che ho in corpo-Non ho intenzione di diventare lo spuntino di qualche animale selvatico perché non siete in grado di stare due minuti senza parlare perciò ora chiudete il becco se la cosa non vi disturba!!-

Wow che bella liberazione, ora mi sento meglio. Ho lasciato tutti sbalorditi tranne Tadase, abituato alle mie sclerate, e il capitano che trattiene le risate. Dio solo sa quanto mi faccia saltare i nervi!

- Ok ragazzi abbassate il volume, diamo retta alla “bambolina”- sorride.

Come diavolo mi ha chiamata?!


(pov. Ikuto)

La piccola isola che Yoru aveva avvistato non era niente di meno che l’isoletta sperduta di Chara Island, dove poi siamo sbarcati. Ho già conquistato tutte le ragazze di quest’isola con la mia sola presenza, o meglio, tutte tranne una, il che è molto insolito.

L’unica ragazza che ha resistito al mio fascino è una buffa ragazzina dai capelli rosa, con gl’occhi color miele e un carattere da maschiaccio.

È diventata la nostra guida verso un rifugio offertoci da capo villaggio ed è riuscita a zittire tutta la ciurma con un solo grido. Ora però in lei c’è qualcosa di diverso. Dopo che l’ho chiamata “bambolina” ha abbassato lo sguardo e stretto i pugni mentre il biondino sembra terrorizzato, ma da cosa?

- Ti spiacerebbe ripetere?- più che una richiesta sembrava un ringhio, ma decido di accontentarla.

- Ti ho chiamato “bambolina”, perché?- chiedo malizioso, di solito dopo neanche due minuti che faccio la corte ad una ragazza quella cade letteralmente hai miei piedi, lei ha avuto una reazione un po’ diversa da quella che mi aspettavo: sempre a testa bassa e con i pugni stretti veniva lentamente avvolta da un’aura infuocata che pian piano si espande sempre di più avvolgendola totalmente.

Ok lo ammetto: stavolta ho davvero paura!

Il biondino la prende per le braccia, trattenendola, cosa che le fa alzare la testa e scatenare tutta la sua ira che, fino a quel momento, cercava di trattenere.

- COME MI HAI CHIAMATA?!?! SENTIMI BENE PIRATUCOLO DA STRAPAZZO NON TI PERMETTERE MAI PIÙ HAI CAPITO!!! IO NON SONO IL GIOCATTOLO DI NESSUNO, HO UN NOME E NON È BAMBOLINA TI È CHIAROOO!!!!!- urla preda della rabbia.

Accidenti che caratterino, è davvero una ragazza singolare.

- Si in effetti hai ragione, ma tu non me l’hai detto.- e in effetti è la verità.

Sembra calmarsi constatando che avevo ragione.

- E poi io non sono un piratucolo- sottolineo- anche io ho un nome.- torna seria e mi risponde:

- Ok, ma tu non mi hai chiesto come mi chiamo.- tenta di incastrarmi, ma ribatto velocemente:

- Nemmeno tu l’hai chiesto.- ho vinto.

- Già hai ragione- risponde mentre viene mollata dal biondo- ma non te l’ho chiesto perché non m’interessa.- detto ciò chiude la nostra “lotta verbale” girandosi e riprendendo il cammino affiancata da biondo, lasciandomi di stucco.

Mi ha battuto.
 





Ecco il nuovo capitolo XD
Scusate se è corto -.-'
Rimedierò nel prossimo ^.^ (o almeno spero XP)
Un bacio a tutti e mi raccomando recensite XD
Jeo =3

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Capitolo 6
*** Finalmente le presentazini ***


The Magic Of The Sea

 

Capitolo 6

(pov. Ikuto)

- Allora vi muovete?- ci richiama la rosa, così acceleriamo il passo.

Kukai, il mio carpentiere, mi affianca portando il suo braccio intorno al mio collo dicendomi in tono canzonatorio:

- A quanto pare non ti è andata bene, vero capitano?-

- Di che parli?- chiedo con aria di chi non capisce.

- Parlo del tuo tentativo di rimorchiare la ragazza dai capelli rosa, non mi dirai che hai già dimenticato che ti ha dato il 2 di picche.- ecco che ora inizia a prendermi in giro, per fortuna so come levarmelo di torno.

- Invece di pensare a me, pensa per te e per la tua ragazza.-

Alla mia risposta s’irrigidisce staccandosi dal mio collo e indietreggiando mormora un “sei sleale”. Be se l’è cercata.

- Ehi, ora seguite Tadase, attraversate il ponte e aspettatemi di la.- ci ordina la ragazza.

In questo punto la foresta è divisa in due da un fiume attraversato a sua volta da un ponte.

- E tu dove vai?- chiedo più come ordine che come domanda.

- Non sono cose che ti riguardano, ma se vuoi saperlo aspetta e vedrai.- e facendo un salto comincia ad arrampicarsi su un grosso albero arrivando in cima in pochi minuti.

Wow è molto agile per essere una ragazza, ma non ero io il gatto qui?

- Forza attraversiamo.- ci ordina il biondino; ha l’aria del tipico principino viziato che ha sempre tutto, già non lo sopporto.

- E la ragazza che fine ha fatto?- chiede Najihiko, il mio timoniere.

- Non preoccupatevi per lei, conosce il bosco come le sue tasche. Tra l’alto deve solo controllare una cosa, cosa volete che……-

Non finisce la frase che un urlo ci fa alzare gl’occhi al cielo; la rosa stava cadendo giù come un sacco di patate.

Ormai è spacciata, tutta la mia ciurma lo pensa. Invece a pochi centimetri dal suolo si ferma.

Si è aggrappata ad una liana, atterrando perfettamente di fianco al biondo.

- Oplà! Ok ho controllato, la nave è già stata nascosta.

Nave? Nave?! Intende la mia nave?!

- Scusa intendi la nostra nave?- mi precede Yoru.

- Si. L’hanno nascosta, dove l’avevate lasciata dava troppo nell’occhi. Tranquilla è sana e salva, ora andiamo o non arriveremo più.- disse la rosa.

Dopo altri 10 minuti di cammino arrivammo in una radura dove c’era una grande casa di legno proprio al centro.

- È una villa antica, dei primi abitanti dell’isola. Ma nessuno se ne ricorda, solo io Tadase e il capo la conosciamo. Qui siete al sicuro.- ci informò la rosa.

- Entrate pure e sistematevi.- c’incitò il biondo facendo strada. Stavo per seguirlo, anche se riluttante, quando la ragazza mi trattenne.

- Tadase portali dentro e mostragli la villa, io devo parlare con il capitano un attimo.-

- Ok come vuoi.- e seguito dalla mia ciurma entrò nella casa.

Fuori eravamo rimasti io e la rosa, a rompere il silenzio cretosi fra di noi fui io.

- Allora di cosa volevi parlarmi?- chiesi curioso.

(pov. Amu)

 - Allora di cosa volevi parlarmi?- ruppe lui il silenzio tra noi.

- Volevo solo dirti le regole che dovete rispettare.- gli risposi.

Soffoca una risata per poi rispondere:

- Regole? Ragazzina noi siamo pirati, non seguiamo regole.-

Che razza di sbruffone!

Per di più mi ha chiamata di nuovo ragazzina!!!!! Ora o uccido.

- Mi pare di averti già detto che io ho un nome, oppure mi sbaglio e l’ho detto al tuo gemello?!-

Sono abbastanza, no anzi molto irritata, odio e sottolineo ODIO essere chiamata con degli stupidi nomignoli.

L’unico che mi va bene è quando i 4 uragani mi chiamano “sorellona”. Per tutti gl’altri io sono Amu e basta.

Il piratucolo sorride ed io mi astengo dal tirargli un pugno in pieno viso per spaccargli il naso.

- Già è vero, ma non me l’hai ancora detto.-ribatte lui – allora, come ti chiami?-chiede poi.

- Amu, Amu Hinamori e vedi di non dimenticarlo  piratucolo!- rispondo acida, mentre lui fa una smorfia.

- Ti dispiace non chiamarmi così, io mi chiamo Ikuto.-

Bene, ora che sapevo il suo nome sapevo anche chi maledire la notte.


 
 
 
 
Vi prego nn linciatemi x il ritardo >.<
So ke anche questo è corto, ma l'ho scritto di corsa XP
Farò meglio nel prossimo, o almeno ci proverò XP
Un bacio a tutti, Jeo =3

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Capitolo 7
*** Un passato misterioso ***


The Magic Of The Sea

 
Capitolo 7

(pov. Amu)

Ormai sono già passati due giorni da quando Ikuto e la sua banda sono sbarcati e la convivenza con loro è stata piuttosto semplice, contrariamente a ciò che pensavo.

Comunque non mi piace proprio per niente l’idea di avere dei pirati sull’isola, l’ultima volta che ne ho incontrati sono successe delle cose terribili, un esperienza che non vorrei ripetere. Da quel giorno sono molto diffidente verso i pirati, c’è soltanto una ciurma che ha la mia completa fiducia, ed è per il loro ed il loro capitano che ho deciso di diventare più forte.

Sono talmente immersa nei miei pensieri che non mi accorgo di Tadase che mi stà chiamando.

- Amu?-

- Si che c’è?-

- È da un po’ che sei strana, centrano quei pirati per caso?-

Boom colpita nel segno.

- No tranquillo non preoccuparti.- rispondo abbozzando un mezzo sorriso, che però non convince Tadase.

- Non devi preoccuparti di loro, l’ultima volta che ne abbiamo visti eravamo dei bambini e non potevamo difenderci ora siamo più grandi e questi pirati sembrano meno pericolosi. Tra l’altro siamo anche più forti.- cerca di tranquillizzarmi.

Io gli faccio un lieve sorriso di ringraziamento, poi riflettendo un attimo gli chiedo un favore:

- Tadase avrei bisogno di chiederti un favore: mantieni il segreto su ciò che è successo 8 anni fa, ed anche sui miei primi 6 anni di vita. Se quei pirati dovessero chiedere qualsiasi informazione su di me continua a dire che sono vissuta con voi. Ti prego.-

Ricordate quando ho detto che per i primi 6 anni di vita sono vissuta con il capo e Tadase? Be non è andata proprio così, ma preferisco non rivangare il passato ora ci sono ferite che preferirei restassero chiuse.

- Ok come preferisci, sai che per te farei tutto.-  risponde sorridendomi ed arrossendo un po’.

Oh no ecco che fa lo sdolcinato. Bleh non lo sopporto quando fa così, ma cosa ci trovano le altre ragazze in lui proprio non lo capisco. Anche se come miglior amico non vorrei nessun altro.

- Grazie Tadase sei un vero amico, spargi la voce in giro. Ora torno a casa, devo vedere come stanno quei 4 uragani e prepararmi per portare da mangiare ai piratucoli. Ci vediamo all’entrata della foresta, a dopo Tadase.- gli urlo correndo verso casa.

- A dopo Amu.- mi saluta lui.

Rientro in casa trovo le mie quattro sorelline intente a gustarsi una delle favolose torte di Suu, o meglio tutte, tranne Miki. Mi avvicino e le chiedo:

- Che succede Miki? Come mai non mangi la torta?-

Per quanto Miki possa sembrare indifferente, le piacciono molto le torte di Suu e i dolci in generale, ne ha sempre mangiati e vedere che non ha toccato nemmeno un pezzetto della sua preferita, quella al cioccolato, è davvero preoccupante.

- Oh non farci caso Amu, ormai sono 2 giorni che fa così.- risponde Ran intenta ad addentare un altro pezzo della torta.

- Si ma è piuttosto comprensibile.- aggiunge Suu.

- È vero, quando si è innamorati è normale essere turbati.- finisce Dia.

A quella frase Miki arrossisce di botto si alza di scatto e inizia a gesticolare con le mani urlando:

- MA SIETE IMPAZZITE?! IO NON SONO AFFATTO INNAMORATA?!- dopo di che sbuffa e incrocia le mani al petto, ancora rossa come un peperone.

Noi altre scoppiamo a ridere nel vederla così impacciata, insomma non capita tutti i giorni di edere Miki innamorata.

Mi avvicino e le metto una mano sul cappello azzurro che le nasconde i capelli come per incoraggiarla, poi le saluto e vado a prepararmi.

Faccio una doccia veloce e appena uscita mi butto sul letto con addosso solo un asciugamano legato sopra il seno. Dato che manca ancora una mezz’ora all’incontro con Tadase ho tutto il tempo per riordinare un po’ i miei pensieri.

In questi ultimi giorni sono successe così tante cose che non ho avuto un attimo di pace, prima di tutto quella rovinosa caduta dall’albero, che per fortuna non ha provocato danni se non che una piccola distorsione che per fortuna non mi stà dando troppi problemi, poi l’arrivo dei pirati e la mia nomina a loro “baby-sitter”.

Non mi andava per nulla a genio questa decisione del capo, soprattutto perché sapeva dell’incidente di 8 anni fa e della mia scarsa fiducia verso i pirati, o almeno quelli che non conosco, ma d’altronde sapeva anche del mio passato per cui avrà sicuramente fatto due più due.

Già il mio passato. Mi passo una mano dietro la spalla, dove un tatuaggio di riconoscimento mi distingue da tutte le altre persone. Normalmente lo lascio in bella mostra, perché ne vado fiera, ma quando ci sono degl’estranei, che sono pirati, mi guardo bene dal mostrarlo. L’ultima volta è successo un finimondo.

Sono ancora coricata sul letto quando una voce a me familiare e particolarmente irritante mi risveglia dai miei pensieri.

- Guarda guarda chi abbiamo qui.-

Mi alzo di scatto e guardo il punto da cui proviene la voce. Seduto sulla finestra che mi osserva attentamente c’è un ragazzo dagl’occhi ametista, i capelli blu notte vestito con una maglia blu senza maniche aderente, abbastanza da far risaltare i suoi muscoli, e dei pantaloni neri lunghi fino al ginocchio. La cosa strana è che ha un paio di orecchie da gatto e una coda.

No mi correggo, la cosa strana è che non posso smettere di fissarlo e trovarlo assolutamente fantastico.

Ehhhhhhhhhh?!?!?! Ma che dico sono per caso uscita di senno?!?! Amu riprenditi, ricorda che è un pirata.

- Mmmm sono arrivato proprio al momento giusto.-

Lo stò ancora fissando imbambolata, ma quel suo commento mi ricorda in che stato sono e la prima cosa che mi viene naturale fare è portarmi le mani sull’asciugamano per impedirgli una possibile caduta e arrossire come un pomodoro.

- M-maniaco p-pervertito!! Che diavolo ci fai qui mi sembrava di averti vietato di venire al villaggio!!- gli urlo.

Già l’ultima volta che ci siamo visti, due giorni prima, gli avevo dato alcune regole da seguire:

La prima era che non dovevano lasciare la radura;

La seconda era che non dovevano gironzolare per la foresta, è piena di pericoli e trabocchetti per chi non la conosce a fondo;

E la terza regola diceva che dovevano tenersi il più lontano possibile da me e dal villaggio, ci avremmo pensato noi ai viveri.

Lui aveva appena infranto la terza e, a mio avviso, la più importante.

Lui sogghigna e, scendendo dalla finestra, inizia ad avvicinarsi con un sorriso malizioso in viso. Ormai ho imparato che quel sorriso significa una sola cosa: guai.

- Mi pareva di aver detto che i pirati non seguono le regole.- risponde in tono malizioso.

Oh oh le cose si metto male per me. O no aspetta un momento; la mia spalla, più precisamente il tatuaggio, è scoperto! E ora che mi invento?!

Indietreggio fino a che con la schiena non tocco la parete e a quel punto mi si gela il sangue e la cosa che mi viene più naturale fare è cercare di coprire la parte di tatuaggio scoperta con la mano.

- Si può sapere che diavolo vuoi da me?!- chiedo irritata, rossa in viso e sudando freddo allo stesso tempo.

- Tu che ne pensi?- risponde sempre più vicino.

- Sai non mi capita spesso di essere rifiutato da una ragazza e la cosa non mi è andata giù.-

- E io che dovrei farci?-

- Be cambiare idea e accettare le mie avance sarebbe un inizio.- conclude in tono malizioso.

Ha appoggiato le mani sul muro impedendomi la fuga e abbassandosi alla mia altezza.

Ora i nostri occhi si stanno specchiando gl’uni negl’altri, miele in ametista, ed io sono incapace di staccare lo sguardo.

Poi un flash mi attraversa la mente, ricordandomi che quello che ho davanti è un pirata, e da li tutto l’imbarazzo e la preoccupazione di prima spariscono, lasciando il posto alla rabbia.

Con tutta la forza che ho lo spingo via e lui si ritrova sbalzato dall’altra parte della stanza che mi fissa incredulo.

- Non ti permettere mai più di avvicinarti a me hai capito?! Non cederò mai alle avance di uno sporco e mediocre pirata come te ed ora sparisci!!- urlò con la rabbia che ribolle nel sangue.

- Apri bene quelle tue orecchie da gattaccio pervertito, non mi fido dei pirati che non conosco e mai mi fiderò, specialmente se quel pirata sei tu quindi non ci provare mai più con me perché non attacca.

Lui mi fissa, shoccato, ma io me ne frego dell’impressione che do agl’altri. Da quando sono al villaggio non mi è mai importato nulla del giudizio degl’altri, tutti mi odiavano e disprezzavano, ed io li ignoravo perché sapevo che un giorno LUI sarebbe tornato a prendermi insieme a tutti gl’altri. Perchè me lo avevano promesso. E loro le promesse le mantengono sempre.

- Perché mi odi tanto?- chiese improvvisamente, stupendomi.

- Che t’importa? Non devo certo dire a te il perché.-

- Be visto che sono io il diretto interessato mi interessa eccome.- rispose con ovvietà sorridendo.

- A me però non va di dirtelo e quindi non sono obbligata.-

- Ti hanno fatto del male?- chiese poi serio.

- Di chi parli?- chiesi non capendo.

- Dei pirati, qualcuno di loro ti ha fatto del male?- richiese sempre serio.

Ma che cavolo di domande fa non devo certo raccontare a lui la mia storia! Ed infatti risposi così.

- Be allora quando finalmente ti fiderai di me, mi racconterai che ti è successo. Fino ad allora farò di tutto per conquistare la tua fiducia.- rispose con un ghigno in volto.

- E perché vorresti farlo?- chiesi scettica.

- Be perché ti trovo una tipa interessante.- rispose.

Lo guardai sorpresa e notando la mia faccia confusa continuò il suo discorso.

- Sono abituato ad essere circondato da molte ragazze, tutte smorfiose e che si lasciano attrarre dal mio aspetto senza conoscermi veramente. Tu invece sei diversa, meno femminile nel carattere e nel comportamento, ma molto più intelligente e bella di tutte quelle altre.-

Lo fissai shoccata e le mie guance si tinsero lievemente di rosso. Solitamente la gente mi criticava per la mia poca femminilità e per il mio carattere, lui invece mi stava lodando e la cosa mi procurava una piacevole sensazione, forse mi ero sbagliata su Ikuto, magari è un pirata per bene.

- È per questo che devi essere solo mia.- aggiunse poi saltando giù dalla finestra e correndo via.

No non mi ero sbagliata, Ikuto è proprio un maniaco. 




Aiuto dopo un mese finalmente aggiorno XD
Mi spiace ma non sapevo come continuare XP chiedo perdono anche so nn lo merito >.<
Cmq passando alla storia, ho modificato il passato di Amu, nn è vero che è stata cresciuta dal capo e 8 anni prima è successo qualcosa con dei pirati.
Spero ke vi piaccio e mi scuso se nn ho risposto alle recensioni T.T sono davvero imperdonabile.
Ora che mi è tornata l'ispirazione dovrei aggiornare prima, almeno spero XP
Un bacio a tutti e xfavore recensite XD
Jeo =3

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Capitolo 8
*** Il dolore di Amu ***


The Magic Of The Sea

 
Capitolo 8

(pov. Amu)

Era già da un po’ che io e Tadase camminavamo nella foresta, diretti al rifugio dei pirati per portargli i viveri, ma non avevo nessuna voglia di rincontrare quel gattaccio maniaco comunemente chiamato Ikuto. Dopo che mi ha vista praticamente nuda, vederlo mi avrebbe solo fatto saltare i nervi. Se già prima ero tesa e nervosa, ora aggiungete anche infuriata nei miei stati d’umore.

- A-Amu ti s-senti bene?- mi chiede titubante Tadase.

Mi volto verso di lui con uno sguardo omicida, vene pulsanti ovunque, e un sorriso sadico in volto.

- Non appena avrò ucciso qualcuno andrà molto meglio.- ringhiai procurando brividi di terrore nel mio amico.

- M-ma che ti s-succede?-

- Nulla, ma se un certo piratucolo osa avvicinarsi ancora a me lo disintegro.- minaccio, scrocchiandomi le dita.

Parlando non ci accorgiamo di essere arrivati nella provvisoria “casa dei pirati”. Devono essere tutti dentro la casetta perché fuori ci sono quelli che io definisco “bambini”.

Avranno si e no l’età delle mie sorelline, uno è il bambinetto che era sceso insieme ad Ikuto il primo giorno, poi c’è un altro ragazzino, con dei lunghi capelli viola, gl’occhi tendenti al blu, un altro invece aveva i capelli verdi corti con in testa una fascia bianca su cui vi era ricamata una stella, gl’occhi marrone chiaro e un sorriso stampato in faccia.

Ci avviciniamo con cautela e, non appena ci vedono, scattano tutti e tre verso di noi.

- Cosa ci fate qui?- ci chiede il cobalto.

- Siamo venuti a portarvi da mangiare.- gli sorride Tadase.

- Un attimo, andiamo a chiamare gl’altri.- detto ciò corre all’interno della villa.

Aspetta un attimo, ha detto altri? Oh no! Questo vuol dire che……

- Ma guarda un po’ chi abbiamo qui.-

Ecco quella dannata ed irritantissima voce, che io ora non volevo proprio sentire.

Ci sono tutti quanti, non manca proprio nessuno. Li squadro tutti quanti con uno sguardo glaciale poi mi rivolgo a Tadase.

- Forza dagli il cibo e torniamo a casa.- e mi volto per andarmene.

La mia intenzione di svignarmela viene prontamente bloccata da una mano forte, che mi afferra per il polso, e mi attira verso il suo proprietario.

In pochi attimi, mi ritrovo tra due forti braccia, che mi stringono la vita con fare possessivo.

- Non ti va di conoscere la mia ciurma?- chiede con voce sensuale.

La mia intenzione era quella di voltarmi, urlargli in faccia che di lui e della sua ciurma non me ne fregava un cavolo, e tornarmene a casa.

Peccato che non appena mi volo, un paio di ametiste mi stanno fissando così intensamente, che credevo di sciogliermi da un momento all’altro. Arrossisco un po’ e poi con tono indifferente rispondo:

- S-se proprio ci tieni.-

Sorride e mi trascina davanti alla sua ciurma, tutti in perfetta fila per presentarsi.

- Loro sono il mio fratellino Yoru e mia sorella Utau.-

Indica prima il bambino dai capelli cobalto, poi una ragazza della mia età dai lunghi capelli biondi e dagl’occhi ametista.

Ora capisco perché lui e quel bambino si somigliano tanto, sono fratelli, anche la ragazza è molto bella, lo ammetto.

- Loro invece sono Kukai, il ragazzo di Utau, e il suo fratellino Daici.- continua.

Sono l’altro ragazzo che era sbarcato affianco a lui e Yoru, e il bambino dai capelli verdi.

- Poi ci sono i gemelli Najihiko e Nadeshiko, con il loro fratellino minore Ritmo.-

I due, anzi i tre, erano pressappoco identici. Capelli lunghi e viola, occhi azzurri Ritmo e marroni nei gemelli, con un aria simpatica.

- Lei è Rima, la fidanzata di Najihiko, mentre loro due sono Yaya e Kairi, la nostra coppietta novella.

La prima, Rima, è una graziosa ragazzina dai capelli lunghi e color crema, Yaya, invece, è una bambina con i capelli castano-chiaro, legati in due codine, dall’aria molto vivace. Il ragazzo invece aveva i capelli verde scuro, gl’occhiali da professore sul naso, e gl’occhi azzurri.

Dopo avermi presentato la sua ciurma, mi lasciò finalmente libera dalla sua presa, impedendomi lo stesso di tornare a casa.

Insiste mi abbraccia, mi strattona, non serve a nulla la mia resistenza, è lui che conduce il gioco; mentre io sprofondo in sene sempre più terrificanti del mio passato.

Lui non lo fa con cattiveria, ma per gioco. Probabilmente non si è nemmeno accorto di aver riaperto ferite che preferivo restassero chiuse.

Tadase invece mi ha già capita, in fondo è il mio migliore amico, e cerca più volte di fermarlo, venendo prontamente bloccato dalla ciurma di Ikuto.

- Come mai hai tanta fretta di andare via? Non ti piace stare in nostra compagnia?- domanda poi in tono sarcastico.

A quella domanda mi blocco. Abbasso la testa e tutto il mio corpo inizia a fremere. Stringo i pugni così forte da far sbiancare le mani.

- Vuoi sapere la verità………IO DETESTO I PIRATI COME TE, NON LI POSSO SOPPORTARE!!!!!!!!-

Tutti mi guardano shoccati, Tadase invece credo se l’aspettasse un mia sfuriata, perché abbassa la testa e sospira.

Io invece mi sento libera, di un peso che ormai da anni mi torturava.

Tadase mi si avvicina e poggia una mano sulla mia spalla dicendo:

- Calmati Amu, su torniamo a casa.- e sorride.

Ma io non ho alcuna intenzione di ascoltarlo e cado di nuovo nei miei ricordi più lontani, lasciando libero sfogo alla rabbia e al dolore.

Purtroppo li stò lasciando sfogare si qualcuno che, con questa storia, non centra niente e che, presto o tardi, mi pentirò di aver coinvolto.

Sono un egoista, lo so, dirò parole dure a chi non ha fatto nulla, ferirò profondamente persone innocenti. In fondo tutti lo dicono, io sono egoista, malvagia, arrogante e prepotente. Dentro di me c’è solo oscurità.

Però so che un giorno, quando la mia famiglia tornerà a prendermi, come ha promesso, allora potrò finalmente sorridere di nuovo, e chiedere scusa per queste mie parole.

Perché io lo so che torneranno, lo hanno promesso. E quando, finalmente, sarò di nuovo con loro, una nuova luce splenderà dentro di me; cancellando tutto il dolore di questi anni.

Solo allora chiederò scusa, per ora, voglio solo sfogarmi e liberarmi di tutto questo dolore.








Eccomi di nuovo qui ^.^
Nn è un gran che; è corto e sul finale mi sono ripetuta diverse volte, ma volevo dare l'idea di come Amu stesse e avesse sofferto.
Spero di nn avervi deluso -.-", e un ringraziamento speciale a che ha recensito ^.^.
Ci sentiamo alla prossima XD
Baci, Jeo =3
p.s. ho aggiustato il chappy seguendo i consigli di ChocoStar (MissBabyLaboom)

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Capitolo 9
*** Segreto svelato ***


 The Magic Of The Sea

 
Capitolo 9

(pov. Ikuto)

La reazione di Amu mi ha lasciato stupito, non avrei mai immaginato che potesse reagire così. Non appena ebbe finito di sfogarsi, corse via nella foresta, seguita subito dopo da quel biondino irritante, mentre io e la mia ciurma eravamo rimasti shoccati.

Ormai è già passata una settimana da quando è successo, e non l’ho più rivista da quel giorno. Viene solamente il biondino a portarci i viveri, quando gli ho chiesto di Amu, ha risposto che non voleva vederci, era ancora troppo arrabbiata.

È notte fonda, ma non riesco a dormire, continuo a pensare a lei.

Mi rigiro e rigiro nel letto, cercando la posizione migliore per dormire, ma non riesco proprio a prendere sonno. Mi ritornano alla mente le sue parole, la sua espressione, l’odio e il dolore che trasmetteva.

In casi come questi mi ci vuole una passeggiata in riva al mare, al chiaro di luna. Servirà a distrarmi ed a schiarirmi le idee.

Indosso velocemente una camicia bianca, lasciata aperta, i pantaloni neri e m’infilo gli stivali.

Attivo il potere del mio frutto e, furtivo come un gatto, esco dalla finestra, cercando di non svegliare gl’altri.


Si stà davvero bene in spiaggia e la luna piena riflessa nell’immensa distesa blu è uno spettacolo davvero favoloso. Ho sempre amato il mare, sin da piccolo, e crescendo questa mia passione non è mai sparita, anzi, è addirittura aumentata.

Ho preso il largo come pirata 3 anni fa, a 15 anni, ormai ne ho 18 e sono diventato uno dei più ricercati della marina. Ho sempre odiato la marina, è soltanto colpa loro se io e i miei fratelli siamo rimasti orfani.

Distratto come sono dai miei pensieri, sento soltanto ora che qualcuno stà cantando una canzone, e direi che è anche molto bravo, anzi brava, dato che è una voce femminile.

Corro più velocemente, voglio sapere chi è che canta con una voce così melodiosa. Finalmente scorgo un ombra in lontananza, è seduta su uno scoglio e stà cantando alla luna.

Quando sono abbastanza vicino da poter vedere chi è, resto abbagliato da tanta bellezza, e non riesco a credere ai miei occhi: lunghissimi capelli color confetto, ondulati e un po’ umidi, un sorriso stupendo mentre canta alla luna ed una coda viola al posto delle gambe, che brillava illuminata dalla luce lunare.

Una sirena.


(pov. Amu)

Sin da piccola ho l’abitudine di andare tutte le notti in riva al mare, per controllare che finalmente tornino a prendermi, ed è proprio qui che ho scoperto cosa sono.

Amo il mare, con tutta me stessa, una notte ho desiderato ardentemente diventare una sua creatura, un abitante di quel fantastico oceano, e come se la luna piena avesse voluto esaudire il mio desiderio non appena misi piede in acqua le mie gambe si tramutarono in una coda di pesce, viola, un reggiseno di conchiglie rosa e una stella come fermaglio per i capelli, dandomi la possibilità di vivere nel luogo che più amo.

Da allora, ogni notte vengo qui, a cantare per la luna, ringraziandola per quello che ha fatto per me. Mi basta entrare in acqua e desiderare di diventare una sirena per esserlo, stessa cosa per tornare umana, dipende tutto dalla mia volontà. Se potessi, sarei già andata a cercare i miei compagni, ma ho promesso loro che li avrei aspettati qui, ed o mantengo le promesse.

Solo Tadase sa della mia capacità di trasformarmi, avendolo scoperto per caso, ma non l’ha mai detto a nessuno.

Trasformarmi però non è la mia sola capacità, ho anche un altro potere, derivante da uno dei frutti magici; il vero motivo per cui tutti mi temono e mi odiano.

- Amu?-

Una voce alle mie spalle mi chiama, cogliendomi di sorpresa. Appena mi giro i miei occhi,  incontrano i suoi ametista, lasciandomi per un momento senza fiato.

- Amu, sei tu?- chiede.

Ripresa da quel momento magico, mi accorgo della gravità della cosa. Accidenti ma tra tutti proprio lui doveva scoprirmi?! Ikuto era proprio l'ultima persona che avrei voluto mi scoprisse.

- Cosa ci fai tu qui?-

Non mi accorgo nemmeno di aver pronunciato quelle parole, ma lui risponde comunque.

- Stavo facendo una passeggiata, ma non pensavo d’incontrarti. Tantomeno pensavo che tu fossi una sirena.-

- Lo sono solo per metà.- e raccontai anche a Ikuto come lo ero diventata.

- Capisco, quindi è stata la luna a farti questo “dono”, giusto?- chiede ancora.

- Sì, ma ti pregherei di non dirlo a nessuno.-

Ormai mi ha scoperta, ma non voglio che altri lo sappiano, non capirebbero.

- Ok, non lo dirò a nessuno.- promette.

Lo guardo stupita, non immaginavo che mi avrebbe ascoltata.

- A patto che mi racconti perché odi così tanto i pirati.- ghigna.

Ecco lo sapevo che c’era il trucco. Be in fondo non mi costa nulla raccontarglielo, anche se non credo possa capire.

- Ok d’accordo, dammi il tempo di uscire. E chiudi gl'occhi! Osa sbirciare e te ne pentirai!- lo minaccio.

L'unico incoveniente della mia trasformazione è che devo togliere i vestiti, per cui quando mi trasformo sono sempre nuda.

Ikuto sogghigna malizioso, ma si gira e chiude gl'occhi. Solo allora mi tuffai in acqua.

Desidero tornare umana, ed in poco tempo la coda si divide in 2 gambe, ed i capelli si accorciano, tornando al loro taglio normale; mi rivesto e lo raggiungo, dopo di che ci sediamo sulla spiaggia, uno accanto all’altra, ed inizio il mio racconto.

- È successo più o meno due anni fa, quando avevo 14 anni. Stavo giocando con Tadase quando……-

Inizio Flashback (pov. 3^persona)

In lontananza s’intravede una nave, la bandiera è nera con raffigurato sopra un teschio bianco, il simbolo dei pirati.

Molti degl’abitanti si spaventarono a quella vista improvvisa, ma una ragazza dagl’insoliti capelli rosa ne sembrava entusiasta.

- Hai visto Tadase, sono tornati!- esclamò sorridendo.

- Ma sei sicura Amu? La bandiera è diversa da come l’avevi descritta.- rispose un ragazzo dai capelli biondi e gl’occhi cremisi.

Ora che glielo faceva notare era vero, la loro bandiera aveva il teschio bianco con tre cicatrici rosse sull’occhio. Quella invece aveva un serpente disegnato in mezzo.

- Hai ragione. Dai andiamo a vedere.-

Ed entrambi corsero al molo.

Quando arrivarono, la scena che si presentò loro davanti fu questa: il capo villaggio a terra, con intorno una ventina di uomini, scesi da quella stessa nave pirata, con davanti un tipo dall’aria viscida.

Un uomo grosso e rozzo, coi capelli verde muschio e un ghigno malvagio stampato in faccia. Con un piede calpestava lo stomaco del capo, davanti agli sguardi impotenti e spaventati degl’abitanti.

- Ehi tu lascialo subito!- gridò Amu.

Il pirata rozzo si voltò verso di lei, sorpreso e divertito dalla sua reazione.

- Che cosa vuoi ragazzina?- chiese.

- Non conosci il codice d’onore dei pirati? Non si attaccano le persone che non possono difendersi!- urlò lei.

Il rozzo ed i suoi sottoposti scoppiarono a ridere, facendo arrabbiare ancora di più Amu.

- Onore? Ragazzina i pirati non hanno onore, chi ti ha messo in testa un idea tanto bizzarra?- le chiese con tono di scherno.

- Il più grande pirata dal mondo, ecco chi!- ormai la rosa era fuori di se, e furono vani i tentativi del biondo di convincerla a lasciar perdere.

Con una rapidità impressionante, che lasciò basiti i 2 giovani, il pirata gli fu davanti ed afferrò Amu per un polso, sollevandoglielo.

La maglietta che lei indossava era senza maniche, e ciò permise al pirata di notare il tatuaggio che le percorreva la spalla.

Quando identificò il simbolo del tatuaggio ghignò più malignamente di prima, e la guardò malizioso.

- Quindi tu fai parte della sua ciurma?-

Amu era rimasta bloccata, l’ultimo consiglio che le avevano dato prima di andarsene era stato quello di non dire mai a nessun pirata che apparteneva alla loro ciurma, per il suo bene e la sua sicurezza.

Ma dato che ormai l’avevano scoperto le sembrava inutile negare, quindi annui convinta.

- Bene allora mi divertirò molto con te.- e rise.

Ma quella risata si trasformò in un grido di dolore, quando il suo corpo prese misteriosamente fuoco.

- Credi che ti lascerò fare senza difendermi?- lo sfidò lei.

Il pirata si spense subito, dopo di che ghignò e le saltò addosso.

……………………………………………

Ormai erano già passate parecchie ore da quell’attacco, e i pirati se ne stavano andando, prendendo il largo in quel momento.

In mezzo alla piazza, una ragazza dai capelli rosa stava in ginocchio, a capo chino, e piangeva.

Piangeva di rabbia, di dolore, frustrazione e tristezza.

I suoi vestiti erano strappati, e i capelli scompigliati, era stata una dura battaglia, ma alla fine lei aveva perso e lui aveva avuto le sue labbra.

Pianse lacrime amare per svariati minuti, mentre le sue 4 sorelline e i suoi 2 amici la guardavano, dispiaciuti.

Si asciugò le lacrime e si rialzò in piedi. Era ferita un po’ ovunque, più o meno gravemente, la più evidente e profonda era il tagli alla pancia, che le sanguinava ancora, ed i vestiti erano da buttare, strappati dappertutto.

Guardò quella nave con odio e, con tutte le forze rimaste gridò:

- ME LA PAGHERAI COBRA MI HAI SENTITA?!?!?! GIURO CHE ME LA PAGHERAI!!!!-

Quella era la ciurma di Snake D Cobra, pirata spietato e violento, che ha ingerito del frutto Cobra-Cobra, che dona una velocità innata e rende i tuoi morsi velenosi come quelli di un serpente.

Da quel giorno sorrise sempre meno, ripromettendosi che avrebbe sorriso solo nel momento in cui avrebbe rivisto la sua famiglia, e che non si sarebbe mai più fidata dei pirati, all’infuori di loro.

Fine Flashback

(pov. Amu)

-…… e questo è quanto.-

Gli raccontai tutto, per filo e per segno, saltando la parte che parlava del tatuaggio e della mia ciurma ovviamente.

La sua reazione fu molto diversa da quella che mi aspettavo, si sporse verso di me e mi abbracciò. Di tutto mi sarei aspettata, tranne questo.

- Amu ti assicuro che non tutti i pirati sono come quel bastardo.-

Dicendo quella frase, puntò i suoi occhi ametista nei miei color miele, e di nuovo non riuscii a distogliere lo sguardo.

- Lo so bene- risposi- ma non sono sicura che tu sia tra quelli diversi.- ghignai.

Ma lui rimase serio, e continuò a fissarmi negl’occhi.

- Invece io sono diverso, non potrei mai farti del male.- sorrise, tornando a sedersi accanto a me.

Non so bene il perché, ma a quelle parole arrossi vistosamente, fortuna che era buio. Non so nemmeno perché appoggiai la testa alla sua spalla, e non mi spiegai nemmeno le parole che uscirono dopo dalla mia bocca.

- Ti credo, adesso so che posso fidarmi.-











































































*Note Autrice*
Spero  questo capitolo vi piaccia ^.^
Scommetto ke Amu sirena nn ve l'aspettavate vero? XD
Ok maleditemi pure, nn c'è problema, ma le sorprese nn finiscono qui XD
Spero che la direzione ke la storia ha preso vi piaccia, forse modificherò il 2° capitolo e se succederà nn mancherò di farvelo sapere ^.^
Cmq voglio darvi un indizio: x ki conosce One piece, la famiglia di Amu è una ciurma di quel mondo XD 
Siccome nn sono brava con i nomi (ved. Snake D Cobra nd. ma), e che questo è cmq un cross-over, ho deciso di usare quel personaggio.
Ci sarà solo quello però, nn aspettatevene altri XP
Un bacio a tutti e alla prossima =3
Jeo 95

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Capitolo 10
*** La proposta ***


The Magic Of The Sea
 


Capitolo 9

(pov. Amu)

Non credevo che parlare con quel gattaccio pervertito del mio passato, o almeno si una parte, avrebbe potuto avvicinarci; eppure è stato così.

Da quella sera ricominciai ad andare con Tadase dai pirati, anche se non chiesi scusa, e dopo i primi giorni di tensione, ore sembra non sia mai successo nulla.

Dalla sola settimana che dovevano restare si sono fermati per ben due settimane e, gradualmente, mi sono abituata alla loro presenza, come se ci fossero sempre stati.

La mia vita, dopo tanto tempo, sembrava aver preso una bella strada, non potevo sapere che presto le cose sarebbero cambiate drasticamente.

- Ma ti vuoi fermare!- grida.

- Non è colpa mia se sei lento.- lo canzono.

Un balla giornata estiva, assolata, calda e luminosa.

Come al solito ero andata con Tadase a portare i viveri ai pirati, ma non da soli. Da qualche tempo anche le 4 piccole pesti e il piccolo principe venivano con noi, ed avevano fatto amicizia con i più giovani della ciurma. Anche se Yoru e Kiseki non perdono occasione di litigare.

Appena arrivati, Ikuto aveva iniziato, come sempre, a stuzzicarmi, mandando in tilt il mio sistema nervoso.

Ok eravamo diventati più amici e passavamo del tempo insieme, ma quel gattaccio non aveva perso l’abitudine di farmi saltare uno ad uno i nervi.

Così mi aveva sfidato ad una specie di corsa ad ostacoli nella giungla, tra corse, salti ed arrampicate, ora stavamo scalando un albero altissimo, ed io ero in testa.

- Coosa c’è? Non ti sai arrampicare?- chiesi canzonatoria.

Un fulmine blu mi passò di fianco, scompigliandomi i capelli.

- No, è che non volevo fare sul serio.- ghignò lui, da qualche ramo più in alto.

Pantaloni lunghi neri, maglia attillata a maniche corte blu, un baio di orecchie e una coda da gatto anch’esse blu. Gl’occhi ametista che mi fissavano divertiti, e i capelli blu che venivano smossi dal vento; questo era Ikuto.

Vederlo li in quello stato mi fece arrossire un po’ e il mio battito accelerò notevolmente, abbassai lo sguardo per evitare che mi vedesse in viso.

Era da qualche giorno he Ikuto mi faceva questo effetto, tutte le volte che lo vedevo non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse bello.

Scossi la testa, cacciando quei pensieri, e ricominciai la mia scalata.

- Non pensare che ti lasci vincere solo perché hai mangiato un frutto magico, anche se sei un gatto ti batterò!- dissi convinta.

- Non ne sarei tanto sicuro se fossi in te.- ghignò nuovamente.

Sfortunatamente uno dei rami su cui appoggiai un piede era marcio, perciò si spezzò sotto il mio peso, trascinandomi giù con lui.

- Amu!- sentì gridare.

Per la mia salvezza, la fortuna decise di salvarmi la vita, facendo in modo che sotto di me ci fosse un ramo pieno di foglie, su cui atterrai di schiena.

- Amu tutto bene?- mi chiede Ikuto dall’alto.

- Si non preoccuparti sono tutta intera.- lo rassicuro.

Sembra proprio che tutti i rami di quest’albero abbiano deciso di marcire, questo oppure qualche forza sovrumana stà tentando di ucciderci, perché anche il ramo di Ikuto cede, e lo vedo precipitare verso di me.

Chiudo istintivamente gl’occhi, e quando li riapro vorrei non dovermi più muovere da li.

Ikuto è sopra di me, con gl’occhi sbarrati dalla sorpresa e fissi nei miei. Oggi non porta quella stupida benda finta, così da potermi far ammirare entrambi i suoi occhi.

- S-stai bene?- chiede un po’ rossa, ma non distogliendo lo sguardo.

- Si, e tu?- domanda lui, anche lui con lo sguardo fisso.

La conversazione finisce li, restammo solo a guardarci negl’occhi, finchè lui non decise di avvicinarsi di più a me ed iniziò a chiuderli.

Stranamente anche io lo faccio, però mentre ci avviciniamo una strana sensazione mi assale e, quando siamo ad un centimetro l’uno dall’altra, l’immagine dell’ignobile volto che da anni tormenta le mie notti e quel sapere di rum in bocca tornano a galla.

Lo respingo con le mani, abbassando la testa e mormorando uno scusa appena udibile.

- Hai ancora paura?- chiede dolcemente.

- Non ho paura, ma quelle immagini mi fanno stare male, mi fanno venire il voltastomaco e non posso fare nulla per cancellarle dalla mia mente.

Lo vidi rabbuiarsi, forse dispiaciuto per me, poi mi sorride gentilmente.

Purtroppo  i nostri guai non finiscono li: anche il ramo su cui siamo entrambi, dannati i rami di questo dannato albero che non hanno nulla di meglio che spazzarsi quando ci siamo su noi, cede facendoci finire a terra.

In un lampo Ikuto inverte le posizioni, facendomi da cuscino e attutendomi la caduta, c’è un solo problema; non so nemmeno io quando le nostre labbra si sono incontrate, ed ora siamo di nuovo uno sopra l’altra, a terra su un mucchio di foglie e rami, che ci stiamo baciando.

(pov. Ikuto)

Dio benedica tutti i rami marci di questo mondo, perché è grazie a loro che ora sono in paradiso.

Non è la prima volta che bacio una ragazza, ma Amu è diversa: lei è forte, coraggiosa e determinata, è un maschiaccio, ed è unica al mondo.

Forse è per questo che non posso stre lontano da lei.

Ci stacchiamo, rossi in viso, e subito lei si alza e si sposta indietro, portandosi un braccio sulla bocca.

- Sc-scusami……- sussurra.

- E di cosa?- rispondo.

Di che si scusa? Di avermi fatto vivere il momento più bello della mia vita?

- Ti sono caduta addosso, ti ho fatto male?- chiede porgendomi la mano.

- No affatto.- l’afferro e mi alzo, per poi trascinarla verso di me ed abbracciarla.

Sento distintamente i battiti del suo cuore che aumentano, ed immagino che sia anche arrossita.

- Ikuto…che fai?- domanda.

- Faccio in modo che tu non possa scappare via.- rispondo, perché ogni volta finisce così.

Corteggio una donna, ci divertiamo e la mattina dopo è sparita: non voglio che Amu sparisca.

- Ma io non vado da nessuna parte.- risponde, più tranquilla.

Allora abbasso lo sguardo stupito.

Si accoccola un po’ di più tra le mie braccia ed io posso così sentire il profumo dei suoi capelli: sanno di fragola, rispecchiano perfettamente il loro colore.

Improvvisamente la sento più rigida, ed inizia a staccarsi da me, ma la trattengo.

- Ti prego Ikuto, mollami.- mi chiede.

- Se prometti che non mi lascerai solo.- chiedo a mia volta.

Sospira pesantemente e alza lo sguardo, fissandomi con quei suoi occhi color miele, che ora sembrano freddi e staccati.

- È sbagliato tutto questo, noi non possiamo stare insieme, o almeno non così.-

Io, invece, è proprio così che voglio stare, svegliarmi ogni giorno e trovarmi davanti quelle pozze di miele in cui immergermi, poter stringere tra le mie braccia quella piccola ma forte ragazza.

- Amu ascolta, tra qualche giorno io e gl’altri dovremmo ripartire, ormai la nostra permanenza qui è finita.- le confesso, un po’ triste.

- Lo capisco, non puoi evitarlo.- risponde.

Mi stupisce questa sua risposta, ha un tono calme e tranquillo.

È come se già sapesse, come se ci fosse già passata.

- Infatti prima di partire volevo chiederti una cosa.- dicendo ciò la allontano per guardarla negl’occhi.

- Che cosa?- domanda con una nota di curiosità.

- Vorrei che partissi con noi, ti prego unisciti alla mia ciurma.- chiedo tutto d’un fiato.

Lei sgrana gl’occhi, incredula, per poi abbassare lo sguardo su di me, poi rivolgerlo al mare, sussurrando delle parole che non riesco a comprendere.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







*Note Autrice*
Amu accetterà? Oppure rifiuterà?
La risposta al prossimo capitolo, un bacio e a presto.
Jeo 95 =3

p.s. scusate il ritardo XP 

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Capitolo 11
*** Il ritorno della ciurma di Amu ***


The Magic Of The Sea

 

Capitolo 10

(pov. Ikuto)

Stò aspettando una sua risposta, ma da dieci minuti non fa altro che fissare il mare, con sguardo nostalgico.

- Ikuto, qual è il tuo sogno?- chiede improvvisamente.

- Il mio sogno?-

Non capisco cosa centri con la mia proposta.

- Sì, perché sei un pirata?-

- Be sono diventato un pirata perché volevo essere libero, e credo che se diventassi il pirata migliore del mondo, sarei anche la persona che possiede più libertà. Insomma vorrei diventare il re dei pirati.-

Nella mia infanzia non sono mai stato libero, e quando sono diventato pirata ho giurato che sarei diventato il re, perché così avrei potuto rendere libere e felici le persone che amo.

- Capisco.- sorrise.

- Allora, cosa farai? Verrai con me?- le chiedo impaziente.

Riflette ancora un po’, poi sospira e mi fissa intensamente negl’occhi, seria come non l’avevo mai vista prima.

- Non posso Ikuto, mi dispiace.- risponde.

- Ma perché no?-

Non capisco, mi ha sempre detto di non sopportare più questo villaggio, allora perché non viene via con me?

- Perché non posso, io devo restare qui ed aspettarli. Un giorno torneranno a prendermi, ed io li aspetterò.-

- Loro chi esattamente?- chiedo confuso.

- C’è una cosa che ti ho nascosto Ikuto. Ecco io……-

Ma prima che potesse finire la frase, gl’altri iniziarono ad urlare i nostri nomi, interrompendo il nostro discorso.

- Sarà meglio tornare.- sospira iniziando ad andarsene, ma io la trattengo per un braccio.

- Aspetta! Cos’è che volevi dirmi?-

- Lascia perdere, non era nulla d’importante.- e si libera dalla mia presa, tornando dagl’altri.

La guardo allontanarsi, e non posso fare a meno di chiedermi cosa ancora mi stia nascondendo.


(pov. Amu)

Il tempo scorre in fretta, troppo svelto e tu non ci puoi fare niente.

Quando vorresti che si fermasse, lui continua a scorrere, più velocemente di prima, portando cambiamenti che, a volte, possono essere anche dolorosi.

Oggi Ikuto e gl’altri partiranno, e non torneranno mai più.

Non sono ancora riuscita a confessare chi sono realmente, ma oggi dirò la verità ad Ikuto, perché glielo devo.

In questi giorni mi ha fatto sentire felice come non mi sentivo da anni.

Distesa sul letto mentre fisso il soffitto, stò pensando a come dire ad Ikuto chi sono veramente, quando qualcuno bussa alla porta della mia stanza.

- Chi è?- chiedo indifferente.

- Sorellona sono Miki, noi andiamo a giocare dai pirati va bene?-

Questa è la mia occasione per parlare con lui, mi alzo convinta e, con le mie sorelline, ci dirigemmo nella foresta.

 
- Ikuto posso parlarti?-

Mi ci era voluto un po’ per trovare il coraggio, ma alla fine stavo per raccontargli tutto.

- Sì certo.-

E ci allontanammo insieme.

Restammo nella radura, hai margini della foresta, in modo che nessun altro ci sentisse.

- Allora di cosa volevi parlarmi?- domanda.

- Ricordi che ieri stavo per dirti una cosa? Be ecco, è difficile da spiegare, per cui è meglio che te lo faccia vedere.-

Detto questo mi tolgo la maglia, restando in costume, e mi volto, mostrandogli il tatuaggio.

- Non è possibile…?!-


(pov. Ikuto)

Un teschio con, al posto delle ossa, due sciabole incrociate, e tre graffi che attraversano l’occhio sinistro.

Quel marchio era inconfondibile, era il tatuaggio dei pirati del Rosso.

- Tu fai parte della sua ciurma?- chiesi incredulo.

Lei si voltò verso di me, ed annuì solamente.

- Perché non me l’hai detto prima?- ora il mio tono era molto infastidito.

- Non potevo, l’ultima volta che un pirata ha visto questo tatuaggio non è finita bene, te l’ho raccontato mi sembra.- risponde tranquilla.

- Ma io non sono come quel tipo, avresti potuto dirmelo!- ora sono veramente arrabbiato.

- Ma che t’importa se sono nella sua ciurma?- anche lei inizia ad irritarsi.

Come fa a non capire, il Rosso è uno dei pirati più forti al mondo, avevo il diritto di sapere che lei faceva parte della sua ciurma.

- Hai idea di chi sia il Rosso?! È uno dei due imperatori del mare!- le grido afferrandola per le spalle.

Lei si infastidisce ancora di più, e si libera dalla mia presa in modo brusco.

- Certo che lo so, è mio fratello maggiore!-

E a quell’affermazione non posso che guardarla con occhi sgranati.

 

(pov. Amu)

È la verità, da quando mi ha salvata, per me Shanks detto il Rosso, uno dei due imperatori del mare, è come un fratello maggiore, e lui mi considera la sua sorellina.

Aspetto da troppo tempo il ritorno suo e del resto della ciurma, non posso andarmene, ma non volevo nemmeno che Ikuto se ne andasse senza sapere la verità.

- Come sarebbe tuo fratello maggiore?!-

Posso sentire tutto il suo stupore in quella domanda.

- Sì, mi ha cresciuta lui per i primi sei anni, poi mi ha portata qui promettendomi di tornare una volta che fossi stata più grande.- risposi tristemente.

- Ma lui non è ancora tornato no?! Allora perché non vieni con me?-

Può insistere quanto vuole ma io non voglio andarmene da qui, non adesso, non con lui.

- Ikuto ti ho già detto che non posso, anche per il mio sogno, io non posso venire con te.-

- Perché per il tuo sogno?-

- Tu mi hai detto che vuoi diventare il re dei pirati giusto? Il mio sogno è fare in modo che Shanks lo diventi, e quindi non posso entrare nella tua ciurma.-

Posso leggere nei suoi occhi la sorpresa ed il dolore della mia affermazione, ma è giusto che sappia tutto.

Abbasso lo sguardo, mentre due braccia mi attirano verso di lui. Mi stà abbracciando.

- Non m’importa se non sarò il re, ma ti prego non lasciarmi Amu, ho bisogno di te.- la sua voce è rotta e triste.

Vederlo così mi fa soffrire, e vorrei restare con lui per sempre, ma non è possibile.

- Ikuto io……-

- AMUUUUUU!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

L’urlo di Tadase che grida il mio nome ci fa dividere e voltare.

Ma possibile che ci interrompano sempre nei momenti più importanti?!

Ha il fiatone per la lunga corsa, ma c’è qualcosa di strano: veniva dalla parte del villaggio, cosa sarà successo?

- A…m…u……-

- Tadase cerca di calmarti e riprendere fiato.-

È davanti a noi, piegato in due e con il fiato corto.

Appena il suo respiro torna regolare mi fissa agitato, iniziando a gridare.

- Amu devi tornare subito al villaggio, è arrivato, ti stà cercando!-

- Cosa? Chi mi stà cercando?-

No, non può essere vero, non può essere……

- Il Rosso!-

Appena pronunciato il suo soprannome non sento più nulla, ed inizio a correre più veloce che posso senza voltarmi indietro.

Non sento le urla di Tadase e Kiseki, delle mie sorelline, di Ikuto e della sua ciurma, perché la mia mente può formulare un solo pensiero in quel momento:

“È tornato!”


I piedi bruciano per la troppa corsa, il corpo coperto di piccoli graffi provocati dai rametti troppo sporgenti, ma non sento ne dolore ne fatica.

In poco tempo raggiungo il porto del villaggio, dove una gran folla stà osservando il mare.

Con forza mi faccio largo tra la gente, spingendo e passando sotto la marea di osservatori, fregandomene di tutto e di tutti.

Finalmente arrivo alla riva, e li lo vedo.

Il suo galeone, quello che per sei anni è stato la mia casa, quello che è ancora la mia casa.

La bandiera, col disegno uguale al mio tatuaggio, sventola fiere, e sul ponte posso sorgere le figure di tutta la ciurma, ed in un istante scorgo anche lui.

I capelli rossi che vengono mossi dal vento, i tre tagli sull’occhio sinistro, ed il suo inseparabile cappello di paglia. Con la sua giacca nera sistemata come fosse un mantello, e la camicia bianca sgualcita.

È li impiedi, che mi cerca e, appena mi vede, sorride.

A quella vista, a quel sorriso, non posso che sorridere anche io con le lacrime agl’occhi, felice come ormai non lo sono da anni, sorridendo, come non ho più fatto.

In questi giorni Ikuto è riuscito a rasserenarmi, ma la vista del mio fratellone, è qualcosa di speciale, un evento che aspetto da anni.

Finalmente è qui, ha mantenuto la promessa, ed ora potremo salpare insieme.

In un impeto di gioia, alcune lacrime di felicità scappano al mio controllo, e lancio un grido di felicità.

- SHANKS!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!! -

Finalmente sei tornato!











Per ki nn lo conoscesse questo è Shanks il Rosso:



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*Note Autrice*
Scusate il ritardo, ma finalmente sono riuscita a pubblicare XD
Vi avviso che questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'ultimo XD (o almeno questa è l'intenzione)
Qui Shanks nn ha perso il braccio, ma l'avrete già capito XD
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e scusate ancora il ritardo.
Un bacio Jeo 95 =3
p.s. nn è sicuro ke il prossimo sia l'ultimo capitolo XD

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Capitolo 12
*** Anche se divisi, ci ritroveremo sempre ***


The Magic Of The Sea



 
Capitolo 10


(pov. Amu)

Appena il galeone fu a riva, non esitai un attimo.

Mi misi a correre verso il ponte, e mi fermai davanti alla passerella, aspettando che scendesse.

Lo vidi in cima, proprio li in alto che mi fissava sorridendo, mentre io non potevo credere hai miei occhi.

- Ciao Amu.- saluta.

Non mi accorgo nemmeno che ora mi è di fronte, bello come sempre, e con quel fantastico sorriso.

- Fratellone.- sussurro appena, prima di scoppiare in un pianto liberatorio e gettarmi tra le sue braccia.

Lui mi accoglie e mi stringe forte a se, accarezzandomi i capelli e cercando di calmarmi.

- Calmati Amu, non devi piangere.-

- FRATELLONE!!- non riesco a dire, o meglio, ad urlare altro, troppo occupata a sfogarmi con lui.

Dopo essermi liberata da quel peso sul cuore lo guardai di nuovo, ma stavolta sorrisi.

- Finalmente un bel sorriso, iniziavo a preoccuparmi.- sorride lui.

- Lo sai, sei davvero cresciuta in tutti questi anni. Ormai sei diventata una bellissima donna.-

- Ti ringrazio Shanks, anche tu sei cambiato, ti trovo…… più uomo ecco.- sorrido io.

Effettivamente quando è partito era un ragazzo molto più giovane ed immaturo, anche se non lo era affatto, era già un grande pirata anche dieci anni fa.

Improvvisamente mi faccio seria.

- Perché ci ha messo tanto? Lo sai quanto ti ho aspettato?-

- Mi dispiace, ma il nuovo mondo era più impegnativo del previsto, e conquistarlo non è stato facile.-

Lo sento nel suo tono di voce che è dispiaciuto, e non posso far altro che perdonarlo, in fondo è la mia famiglia, tutto ciò che ho.

- Ehi Amu-chan, non si saluta più? Sarai anche cresciuta ma resti comunque una ragazzina.-

Riconoscerei quella voce tra mille.

- E tu sei il solito rompi scatole, ma sono felice di rivederti Ben.- sorrido.

Un uomo dai lunghi capelli grigi, con una sigaretta in bocca mi sorride dalla sua postazione sopra il galeone, affiancando poi me e Shanks.

Dalla nave si sporgono tutti, chi sorride, che mi saluta e che mangia.

Vederli tutti li mi fa sorridere, e ricambio i saluti con molta energia.

- Capitano, ben tornato.- saluta il capo villaggio, sopraggiunto solo ora.

- Hey Hotori, è tanto che non ci vediamo.- ricambia Shanks.

- Immagino tu sia qui per riprendere Amu vero?- chiede, saltando subito al dunque.

- Sì esatto, e comunque, anche a me fa piacere rivederla.- ride il Rosso, per poi rivolgersi a me.

- Allora Amu, vuoi tornare con noi nel nuovo mondo ed essere una pirata a tutti gli effetti?-

Da quanto aspettavo questo momento?

Non lo so nemmeno io, ma credo che sia il mio sogno da tutta la vita.

- Io……-

- NOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!- un urlo copre la mia voce.

In un attimo sono circondata dalle mie quattro sorelline che, in preda alle lacrime, tentano di fermarmi.

- Amu non te ne andare, non vogliamo restare sole!- grida Miki.

- Noi ti volgiamo bene, non lasciarci!- piange Ran.

- F-Faremo le b-bravissime, non andare!- balbetta Suu.

Dia si limita a tenermi forte per la vita, piangendo silenziosamente.

Non aveva mai pensato a loro prima d’ora, e questo è stato un comportamento egoistico.

- Ragazze……- non riesco a dire altro, troppo sconvolta.

Insomma questo è il momento che aspetto da tutta la vita, ma non voglio lasciare sole le mie sorelline.

- Amu, chi sono loro?- chiede Shanks dolcemente.

- Sono tre orfane che hanno vissuto con me fin’ora.- rispondo.

Lui si inginocchia alla loro altezza e sorride.

- Volete tanto bene ad Amu?- chiede.

Dove vuole arrivare?

- Sì, è la nostra sorellona!- rispondono in coro, facendo ridere Shanks.

- Che ne dite di venire con noi e fare parte della ciurma?-

CHEEEEEEEEEEEE?!?!?!?!?!?!?!

- Spero tu stia scherzando?! Sono troppo piccole, non possono affrontare il nuovo mondo?! E poi, tu mi hai lasciato qui proprio perché era pericoloso per una bambina!- urlo io.

- Già, ma allora eravamo pirati alle prime armi. Ora sono uno dei due imperatori e nessun pirata sano di mente oserebbe attaccarmi, quindi saranno al sicuro.-

Ok lo ammetto, il suo ragionamento non fa una piega.

Mi chino anche io, e chiedo alle 4.

- Allora, a voi va di venire con noi?- chiedo speranzosa.

In effetti sarebbe una soluzione fantastica.

Si scambiano occhiate d’intesa tra loro, poi mi sorrisero corando tutte e quattro un “Sì” e facendomi sorridere.

- Bene gente salperemo domani mattina, mentre stasera festeggiamo!- Grida Shanks seguito dal resto della ciurma.

Salgono tutti sul galeone, comprese Miki, Ran, Suu e Dia, ma io aspetto un attimo.

Mi volto, sentendo su di me quelle pozze color ametista, e non solo.

Anche quelli della sua ciurma, di Tadase e Kiseki, tutti i loro sguardi sono puntati su di me.

- Allora ve ne andate Amu?- chiede Tadase con voce triste.

- Già, è il momento.- rispondo io.

- Verranno anche loro?- domanda Kiseki

Quel “loro” immagino che sia rivolto alle mie 4 sorelline.

- Sì, faranno parte della ciurma.- rispondo.

In quel momento vidi una cosa che non pensavo avrei mai visto, una smorfia si dipinge sul viso di Kiseki, che si stà trattenendo dal piangere, e scappa via prima di cedere.

- Forse è meglio che vai con lui Tadase. Verrai domani a salutarmi?-

Vorrei tanto salutarlo, in fondo è stato sempre un grande amico per me, non vorrei lasciarlo senza salutarlo.

- Certo, non preoccuparti. Ci vediamo domani.-

E anche lui scappa, nella stessa direzione del fratellino, perché non vuole farsi vedere mentre piange.

Ad uno ad uno anche tutti quelli della ciurma di Ikuto mi salutano, non nascondendo la loro sorpresa nell’aver scoperto che uno dei due grandi imperatori del mare, candidati perfetti al titolo di re dei pirati, fosse mio fratello.

Quando arriva il momento di salutare Ikuto, lui chiede agl’altri di andare alla villa, per stare solo con me.

Appena siamo soli, cala un silenzio imbarazzante tra noi, ed io non riesco a fissarlo negl’occhi.

- Ehi, hai intenzione di fissare il terreno ancora per molto? Non per vantarmi, ma io sono molto più bello ed interessante.-

Eccolo che se ne esce con una delle sue frasi da megalomane, con quel tono così irritante da farmi salire i nervi.

- A dire il vero il terreno è un soggetto piuttosto interessante.- ghigno io, rialzando lo sguardo.

- Ma davvero, ed io che pensavo di essere un tenero gattino che tutti vogliono amare e coccolare.-

Mentre lo dice si abbassa alla mia altezza, baciandomi una mano e guardandomi con una faccia da gattino, tenero e coccoloso.

Quello sguardo mi fa arrossire fino alla punta dei capelli, e credo che se non la smetto di fissarlo morirò per la troppa dolcezza di quello sguardo, e per la troppa bellezza di quegl’occhi.

- T-tu? U-un tenero m-micetto? N-non farmi ridere! P-Piuttosto un gattaccio maniaco e pervertito!- rispondo, voltandomi e incrociando le braccia.

- Un gattaccio maniaco e pervertito eh? Allora va bene, se mi vedi così……-

Non faccio in tempo a dire o fare nulla, perché mi prende il viso tra le mani, lo volta e mi deposita un candido bacio sulle labbra.

Sgrano gl’occhi, ed in quel momento, dove secondo i miei calcoli dovevano comparire le orribili immagini del mio passato a farmelo respingere ed interrompere quel contatto, provo delle sensazioni incredibili, che mai avevo provato prima, e vorrei che quel contatto non finisse mai.

Purtroppo, il mio desiderio non viene esaudito, perché dobbiamo staccarci per riprendere fiato.

Ok lo ammetto, mi è piaciuto un sacco, e ammetto che è un gran baciatore, cosa che non gli dirò MAI, ma non capisco perché l’abbia fatto?

- Perché mi hai baciata?- chiedo, con le guance in fiamme ed il respiro corto.

- Be, perché sono un gattaccio maniaco e pervertito.- ghigna- e per farti capire quello che provo per te.- sorride.

Alzo lo sguardo con occhi sgranati, e lo fisso incredula, mentre lui mi guarda a sua volta con quel sorrisetto malizioso che ha sempre.

- Amu!- una voce ci riporta alla realtà, facendoci girare verso la passerella.

- Che succede qui?-

È Shanks.

- Non arrivavi, e così mi sono preoccupato.- poi fissa Ikuto – Ti conosco, sei il ragazzo che ha sfidato Barbabianca vero?-

Cosa?

- Che cosa?- chiedo incredula.

- Sì sono io, è un piacere conoscere l’altro imperatore.- ghigna Ikuto.

- Fermi un attimo, tu hai sfidato l’uomo terremoto? Quello che con Shanks è considerato l’uomo più forte del mondo? Tu hai sfidato Barbabianca?-

Non ci credo, non può essere così stupido.

- Sì, ma purtroppo ho perso.- ride.

- Che ci trovi di tanto buffo! Volevi morire per caso?-

Ma perché gli uomini ci tengono tanto a morire?!

- No, volevo solo vedere quanto era diventato forte.- risponde- Senti Amu, noi partiremo tra poco, e volevo dirti una cosa. Quando avrò la forza necessaria per battere Barbabianca tornerò a prenderti, non dimenticatelo.- detto questo corre nella foresta, sparendo nella boscaglia.

Mentre io resto li in piedi, incredula e stupita.

 


Ormai è mattina, ed è giunto il momento di salpare.

I saluti con Tadase e Kiseki sono stati una tortura, anche perché non hanno fatto alto che piangere, ma ora stiamo per salpare, ed io non vedo l’ora.

Dal ponte, salutiamo Kokonut village ed i suoi abitanti, e ci allontaniamo sempre di più dalla costa, fino a perderla di vista.

Mentre prendiamo il largo i miei pensieri vanno ad Ikuto, e a quello che mi ha detto la sera prima.

Al ricordo del bacio sorrido, e mi faccio una promessa personale: quando Shanks sarà diventato il re dei pirati, andrò da Ikuto, e gli rivelerò cosa provo per lui, gli dirò che è riuscito a far innamorare la ragazza che tutti credevano di ghiaccio.



 
(pov. Ikuto)

Stiamo salpando, ormai è quasi notte, ma nemmeno il buio mi può fermare.

- Ehi Ikuto noi siamo pronti, ma sei sicuro di voler partire ora?- chiede Kukai, ma dovrebbe sapere che io non ho mai dubbi.

- Sì, andiamo.-

O forse quasi mai.

Guardo l’isola, che in questi giorni ci ha ospitati e ci ha fatto vivere grandi emozioni, sparire man mano che la nave si allontana, e non posso fare a meno di pensare a quella buffa testa rosa che ha movimentato la mia vita.

Vorrei fosse venuta con noi, mi piaceva da matti farla impazzire e stuzzicarla.

Più semplicemente, mi piaceva lei, così unica e speciale, invece è partita con lui, con il Rosso.

Ma non mi do per vinto, sono un gatto, e i gatti ottengono sempre quello che vogliono, per cui un giorno tornerò a prendere Amu.

Sì, quando sconfiggerò Barbabianca andrò da lei, e le cancellerò tutti i brutti ricordi del passato.

Le farò sentire quello che provo e mi divertirò un sacco a farla imbarazzare e a metterla in difficoltà.

L’ha detto lei no?

Io sono un gatto maniaco e pervertito, e si sa, il gatto perde il pelo ma non il vizio.

 

 
4 ANNI DOPO………………………




La nuova era della pirateria è iniziata, Shanks il rosso è il nuovo re dei pirati, e domina su tutti gli oceani.

Il suo posto di imperatore è stato occupato da un giovane uomo che è riuscito a tener testa a Barbabianca, il capitano detto “Gatto Nero.”

Ormai sia Amu che Ikuto sono cresciuti, ed entrambi hanno portato a termine gli obbiettivi che si erano prefissi per rivedersi.

Per i due pirati era giunto il momento di ritrovarsi, e nessuno li avrebbe fermati.

 

(pov. Amu)

Avevo raggiunto il mio obbiettivo, ed ora ero pronta.

Sono passati 4 anni, ma alla fine Shanks è diventato re dei pirati, ed ora andrò a cercare Ikuto, per dirgli finalmente ciò che provo.

Non ho bisogno che qualcuno mi accompagni, mi butto in mare e prendo la mia forma di sirena, mettendomi poi a nuotare più velocemente che posso.

Lo devo trovare, e so anche dove andare a cercarlo.
 

(pov. Ikuto)

4 anni che non la vedo, ma finalmente ce l’ho fatta.

Certo il mio sogno è solo a metà, ma l’obbiettivo che mi ero prefisso prima di rivederla l’ho raggiunto.

Ho sconfitto Barbabianca, e sono stato nominato imperatore del mare.

Ora devo rivederla, ho bisogno di lei, e nessuno mi potrà mai far cambiare idea.

Ho preferito andare solo, senza coinvolgere i miei compagni, ma so bene dove andarla a cercare, e presto la rivedrò.

Quanto mi è mancata, il suo modo di imbarazzarsi, le sue sfuriate ad ogni mio gesto strano i suo sorriso.

Cavolo, quando ha sorriso per il ritorno di Shanks era bellissima, non riuscivo a staccarle gl’occhi di dosso.

Peccato che sorridesse per il Rosso e non per me.

Ma oggi, finalmente, quel fantastico sorriso sarà solo mio.
 

(pov. Amu)

Sono qui, su quello stesso scoglio dove ha scoperto il mio segreto da sirena.

Non posso ritrasformarmi, perché non avrei i vestiti, ma non importa.

Il solo pensiero che presto lo rivedrò cancella tutte le mie preoccupazioni.

Mi metto a cantare, la stessa canzone che cantai quella sera, sperando che lui possa sentirmi e  raggiungermi.

Lo so che lui verrà, lo sento, e intanto canto, sperando che la mia voce lo possa raggiungere.

 
(pov. Ikuto)

Corro sulla spiaggia, seguendo quella voce melodiosa che non ho mai scordato.

La canzone di quella sera mi è rimasta in testa, non l’ho mai scordata, e mai la potrò scordare.

Corro, sempre più veloce, finchè non arrivo, e li la vedo.

Nella sua forma di sirena, bella come non mai. La sua voce m’incanta, e non riesco a non sorridere, vedendola li, di spalle e con gl’occhi chiusi.

Mi avvicino di soppiatto e le poso le mani sugl’occhi, già chiusi, e lei sobbalza, smettendo di cantare.

- Indovina chi è?-

 
(pov. Amu)

- Indovina chi è?-

Riconoscerei quella voce tra mille, perché è l’unica che riesce a farmi sentire tre metri sopra il cielo.

- Ikuto!- grido.

Mi volto di scatto, e lui è li.

Mi sorride, un sorriso privo di malizia, stranamente.

I capelli appena più lunghi e scompigliati, sempre di quel fantastico color blu notte.

Indossa la solita giacca blu tenuta a mantello, ma senza il cappello e la benda all’occhio, sotto una maglia nera ed i pantaloni anch’essi neri.

Un vero spettacolo.

Ma la cosa che più mi colpisce, e per cui sono certa sia lui, sono quei fantastici pozzi ametista, in cui mi perdo quasi subito. Quasi, perché prima ammiravo il resto.

 
(pov. Ikuto)

Non credevo potesse diventare più bella, ma mi devo ricredere.

- Tieni, metti questo così ti puoi trasformare.- le dico, passandole la giacca, che accetta e indossa.

- Anche se sarebbe stato più interesante vederti senza.- ghigno.

- Sei il solito maniaco.- sbuffa, riprendendo la forma umana.

Resto pietrificato da tanto è bella.

I capelli rosa confetto ora sono più lunghi, le arrivano a metà schiena, sono un po’ mossi e umidi per la nuotata, ma la rendono solo più tenera.

Gl’occhi color miele sono ancor più belli, se fosse possibile, e mi ipnotizzano subito.

Si è alzata, e noto con piacere che ha anche un bel corpo, con le forme giuste nei punti giusti.

- Allora, ho sentito che sei diventato imperatore, congratulazioni.- sorride.

Eccolo, quel sorriso che avevo tanto invidiato, e che oggi è solo mio.

- Grazie, ed io ho sentito che il tuo capitano è diventato re dei pirati, congratulazioni.-

- Grazie.-

Cala un silenzio imbarazzante, che nessuno dei due si azzarda ad interrompere.
 

(pov. Amu)

Non è possibile! Avevo un sacco di cose da dirgli, ma ora che me lo ritrovo qui, è come se avessi la gola secca.

Raccolgo un po’ di coraggio, e cerco di parlare.

- Senti……- pronunciamo insieme.

- Prima tu.- incita lui.

- Ikuto, ecco io volevo dirti una cosa……… ecco io…io…io… IO TI……-

- Ti si è incantato il disco per caso?-

Ecco ti pareva! Quando stavo per dirglielo lui interviene con una delle sue stupide frasi!

Che idiota!

- Ma certo che no scemo! Se mi avessi lasciato finire ora sapresti che voglio dire!-

- Allora dimmelo.-

- Ora non ci riesco più! Mi hai fatto svenire il coraggio.-

- Sei sempre la solita bambina.- sbuffa.

- Ma come ti permetti?!-

Ora glielo faccio vedere io se sono ancora una bambina o no.

Prendo il suo vis tra le mani, e lo avvicino, baciandolo poi con passione, lasciandolo spiazzato.

Così impara a darmi della bambina!

Ci separiamo per riprendere fiato, e io sorrido vittoriosa.

- Chi è la bambina?-

- Ok lo ammetto, mi hai sorpreso. Sei migliorata nel baciare sai?-

- Mi sono esercitata.- scherzo, facendogli la linguaccia.

Purtroppo non prende bene lo scherzo, perché mi afferra per la vita e mi attira verso di lui.

- Devo essere geloso?-

Mi stà penetrando l’anima con gl’occhi, scommetto di essere arrossita tantissimo, ma trovo la forza di rispondergli.

- F-forse……- ghigno, un ghigno che sparisce subito.

Mi ritrovo le sue labbra ancora una volta sulle mie, che mi bacia con ancor più passione.

- Non penso proprio, tu sei solo mia, dimmi che sei solo mia Amu.- più che un ordine sembra una richiesta.

- Io non sono tua, io sono del mare, ma puoi provare a condividermi con lui che ne dici?- sorrido.

- Potrei.- e mi bacia di nuovo.- Oppure posso farti mia ora e subito.- e mi bacia di nuovo.

Ormai si è fatta sera, e noi siamo ancora li.

Oramai ci apparteniamo, lui è mio ed io sono sua, e nessuno ci potrà mai dividere.

- Ikuto.- chiamo.

- Sì?-

- Staremo sempre insieme, vero?-

- Certo. Nessuno potrà mai dividerci.-

 

 


E convinti entrambi di quelle parole si scambiarono un altro bacio, e un altro, ed un altro ancora.

Quella notte, due anime si erano legate, e nessuno le avrebbe mai divise, di questo, sia Amu che Ikuto ne erano certi, perché chiunque ci avesse provato, avrebbe sicuramente fatto una brutta fine.

In fondo, sono pur sempre pirati no?

Da sempre sono conosciuti come uomini crudeli e meschini, disposti a tutto, anche ad uccidere per avere o proteggere un tesoro.

Ed è quello che i due giovani volevano fare, proteggere il loro tesoro ad ogni costo, un tesoro estremamente prezioso, che non aveva ne prezzo ne valore, e che entrambi avevano faticato a trovare: il loro amore.
 
 
 
 



FINE





 

*Note Autrice*
Eccomiiiii!!!!!!!!!!!!!!!
Come avevo già annunciato, questo è l'ultimo capitolo T.T
Una schifezza lo so, ma spero cmq ke vi sia piaciuto, e ke nn vi abbia deluso. -.-"
Ringrazio tantissimo ki mi ha seguito fin qui, ed un ringraziamento speciale a ki ha messo la storia tra:
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Un ringraziemento speciale a tutti quelli ke hanno recensito la storia, un bacio a tutti quanti!
Grazie anche a ki ha soltanto letto ^.^
Un bacio e alla prossima storia.
Jeo 95 =3

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