All I want is to rock your soul di Vavvina (/viewuser.php?uid=33374)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Letters in June - Sirius/Mrs Lovegood ***
Capitolo 2: *** Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto - Remus/Ginny ***
Capitolo 3: *** Knight's Blues ***
Capitolo 1 *** Letters in June - Sirius/Mrs Lovegood ***
LettersInJune
Pairing: Sirius/Mrs
Lovegood
Obblighi: Angst,
One-Shot, ambientazione a scelta
Sfidante: June
Eralery
Rating: Verde
Contoparole:
1948 (secondo Word)
NdA: solo che il
nome di Mrs Lovegood, Denise, l’ho scelto io. È
una raccolta di lettere che i due si scambiano durante
l’estate, i primi quattro anni di scuola. Per il
resto… ci sentiamo a fondo pagina! ^^
Ah, no, i credits a
Tef, che se mi denuncia… il nome del gufo di Denise,
Ligabue, è un’invenzione di Tefnut, alla quale avevo
promesso che l’avrei utilizzato!
LETTERS
IN JUNE
King's
Cross, 1° settembre 1971
-
Ciao, io mi chiamo Denise. Anche tu stai cercando il Binario 9 e
¾?
Il
bambino si voltò, scostando i capelli neri dagli occhi, e la
guardò: aveva i capelli biondo cenere, una provetta piena di
un liquido verdastro le pendeva dal collo e aveva l’aria
trasognata, come se fosse capitata lì per caso.
Si
chiese come diamine le passasse per la testa di nominare a voce alta il
Binario dell’Espresso di Hogwarts nella King’s
Cross Babbana, salvo poi correggere la domanda in ‘Chi
diamine la manda in giro a briglia sciolta, questa pazza?’
Londra, 22
giugno 1971
Cara Denise,
come stai? Io sono
tornato a casa da due giorni soltanto, e Hogwarts giù mi
manca. Mi mancano le scale, mi mancano James e Remus, un pochino mi
manca anche Peter, credo, anche se lui è davvero stupido.
Veramente mi manchi
anche te, e non l’ho mai detto a una femmina, quindi sentiti
orgogliosa!
Mi prometti che mi
scriverai, durante l’estate? Io ti prometto che ti
risponderò sempre, anche se mamma ha detto che
metterà sotto chiave Kreack, il gufo.
Ora vado, che Reg mi
sta guardando con sospetto, non mi va che scopra che scrivo lettere a
una Mezzosangue.
Sirius
PS: Con
l’ultima frase non volevo offenderti. I Black sono tutti un
po’ fissati con questa storia del sangue puro, ma a me non
frega proprio niente!
Ottery
St Catchpole, 25 giugno 1971
Caro Sirius,
mi fa molto piacere
che tu mi abbia scritto, sai? Anche tu mi manchi, anche se forse tuo
fratello preferirebbe non sentirlo, dato che sono una Mezzosangue.
Ti prometto che ti
scriverò e che anche io ti risponderò sempre,
sperando che i miei esperimenti mi lascino tempo.
Lo sai che
papà ha fatto dei lavori nella mansarda, quando io non
c’ero? Adesso è bellissima, e mamma mi ha comprato
tutti gli strumenti per fare esperimenti, è molto meglio
dell’Aula di Pozioni, anche perché
c’è la finestra ed entra il sole.
A casa tua come
procede? Tua mamma urla come sempre oppure va meglio?
Magari riusciamo a
vederci, un giorno, che ne dici?
A presto,
Denise
Londra, 29
giugno 1971
Cara Denise,
qui la situazione
è tanto pesante. A casa la notizia del mio Smistamento a
Grifondoro non è stata presa tanto bene. Mamma urla ogni
volta che mi vede, vorrebbe anche che io andassi a parlare con Silente
per chiedergli di cambiare Casa… ma figuriamoci!
Però sentirla gracchiare così tanto mi da un
po’ fastidio, io davvero non la capisco questa
cosa… forse sono sbagliato io, perché anche
Regulus mi guarda malissimo, ora, e mi incolpa perché mamma
si arrabbia con me e non considera lui.
Per fortuna che
c’è James. Ogni tanto riusciamo a vederci, e stare
con lui è sempre divertente.
Avrei voglia di
rivederti, però. Anche se non sei maschio, mi piaci, anche
perché la tua fissa per le pozioni e gli esperimenti
è divertentissima! Ti ricordi quando hai fatto esplodere il
calderone a lezione perché volevi vedere che effetto faceva
il succo di Mandragora mescolato con il sangue di rospo? Io scoppio a
ridere ogni volta che ci ripenso!
Rispondimi presto,
Sirius
Ottery St
Catchpole, 23 giugno 1972
Caro Sirius,
ecco che comincia
un’altra estate.
Com’è
andato il rientro a casa, quest’anno? Spero meglio
dell’anno scorso, forse se tua mamma si concentra sui meriti
di Regulus ignorerà te. In fondo, lui è stato un
bravo Black, no? È stato Smistato a Serpeverde, ha avuto
ottimi voti e ha fatto guadagnare un sacco di punti alla sua Casa. In
più, non è amico di una Mezzosangue, anche se
questo tua madre forse non lo sa.
Anzi, spero che non lo
sappia, perché mi mette davvero paura. L’ho vista
una sola volta, quando ti ha accompagnato alla stazione il primo anno,
ma è inquietante anche solo fisicamente, non vorrei essere
nei tuoi panni, se urla quanto dici.
Come avrai notato, ho
un nuovo gufo. Herbie, l’altro, è morto la
settimana scorsa, per un incidente. Stavo provando a mischiare lo
sciroppo di Elleboro e l’Asfodelo, solo che nel calderone
erano rimasti dei residui di Artemisia che hanno fatto reazione, ed
è esploso tutto. Il povero Herbie era in mansarda con me,
troppo vicino, e non ce l’ha fatta a sopravvivere.
Sono molto triste, gli
ero davvero affezionata.
Questo è un
gufo reale, come vedi, e si chiama Ligabue. È molto
simpatico e il suo bubolare è molto grave, a volte
sembra quasi che stia cantando. Facci caso!
Spero che mi
risponderai presto,
Denise
Londra, 28
giugno 1972
Cara
Denise,
purtroppo il rientro
non è andato bene come speravo. Anche io ero convinto che la
mamma si concentrasse sui successi ottenuti da Reg, ma non è
andata così. Praticamente lo ignora, mentre non perde
occasione per urlarmi contro e per lanciarmi insulti di vario genere,
ieri mi ha definito ‘feccia’. Anche Kreacher, il
suo Elfo Domestico, ha iniziato a chiamarmi così…
stravede per mia madre, e ripete per filo e per segno tutto quello che
dice lei.
Regulus, invece, credo
mi odi. Vorrebbe ricevere un po’ di affetto da mia madre,
credo che in realtà gli andrebbero bene anche gli insulti,
perché vorrebbe dire che di lui qualcosa gli importa.
È lui il degno erede dei Black, in fondo. Il Serpeverde,
quello con le idee sulla purezza del sangue, quello intelligente, con
ottimi voti a scuola.
Perché mia madre si accanisce tanto su di me, secondo te?
Perché non considera affatto mio fratello? Lui pensa sia
colpa mia, perché se io fossi come lui, probabilmente la
situazione sarebbe migliore.
Il punto è
che non so proprio cosa fare. Davvero, vorrei andar via da qui e non
tornarci mai più!
Mi manca parlare con
te, Den…
A presto,
Sirius
PS: Ma come diamine ti
è passato per la testa di tenere in mansarda il povero
Herbie mentre tentavi uno dei tuoi esperimenti??? Lo sai che qualche
danno lo crei sempre! E poi… che razza di nome è
Ligabue??? È anche basso, per essere un gufo reale!
Londra, 25
giugno 1973
Cara Den,
come stai? Qui, tanto
per cambiare, la situazione è sempre più
insostenibile. Mia madre mi ha praticamente messo agli arresti
domiciliari, non posso uscire se non con chi dice lei, e ovviamente
James e Remus sono banditi dall’elenco. Anzi, in
realtà sono sulla sua lista nera, perché
è convinta che siano loro che mi hanno portato sulla
‘cattiva strada’. Come se denigrare chiunque non
sia del suo rango fosse cosa buona e giusta. Ah, la odio, accidenti!
Poi
c’è Reg. Mi preoccupa molto, a dire il vero. Ora
ha un nuovo giro di amicizie che non mi piace per niente. Ovviamente,
alla mamma piace, quindi non può che essere una cosa
negativa: quella donna ha occhi solo per il male! Non mi piacciono i
discorsi che fa. Parla di purezza del sangue come se fosse un requisito
essenziale per sopravvivere, tratta tutti gli altri come se fossero
insetti e fa strane affermazioni sul voler fare una strage di Babbani.
Pensa che la scorsa
settimana stavamo passando nel parco per tornare a casa, e ha fatto lo
sgambetto ad un bambino che avrà avuto a stento quattro
anni! Mi sono arrabbiato tantissimo, e lui mi ha risposto che era
giusto così, perché quel bambino crescendo
sarebbe diventato ‘la feccia della società adulta
Babbana’. Non so proprio cosa pensare, temo che possa
cacciarsi in qualche guaio. Ha solo dodici anni, dannazione!
A volte mi viene la
tentazione di prendere le mie cose e scappare via, sai? James mi ha
detto che ha già pronto un letto in più in camera
sua, ma non so se andrei proprio da lui. Anche perché
sarebbe il primo posto dove mi verrebbe a cercare quella strega
– ma in senso dispregiativo, non di persona dotata di magia -
di mia madre.
Anzi, a dire il vero,
verrei da te. Cioè, forse non lo farei sul serio,
però mi piacerebbe.
Mi mancano da morire
le nostre chiacchierate nell’Aula di Pozioni, mi manca la tua
risata e sì, mi mancano anche i tuoi esperimenti!
Mi manchi, Den, e ho
voglia di vederti…
Sirius
Ottery St
Catchpole, 29 giugno 1973
Caro Sirius,
anche io ho voglia di
vederti.
Ho provato a fare un
sacco di esperimenti nuovi, e sono riuscita a brevettare una cosa per
mandar via i brufoli in un’ora! Ho messo insieme escrementi
di gufo (quelli di Ligabue, in realtà), baffi di topo e peli
di zampa posteriore di cane, con un po’ di cannella per
addolcire l’odore… funziona che è una
meraviglia! Certo, è un rimedio un po’ puzzolente,
però i brufoli spariscono. A scuola, se ti comporterai bene,
te lo farò provare.
Mi dispiace molto per
la tua situazione a casa. Tua madre mi spaventa sempre di
più. Già ha un nome orribile (non dirglielo,
però!), in più si comporta veramente come una
megera! Xenophilius, un ragazzo che abita qui vicino, dice che il
carattere di una persona si può modificare se entra in
contatto con i Gorgosprizzi. Non chiedermi cosa siano i Gorgosprizzi,
però, perché non ne ho proprio idea. È
uno un po’ fissato con le cose strane, Xeno, e il suo sogno
è quello di scrivere un libro sugli animali. Magari potrei
farmi spiegare meglio cosa sono questo Gorgosprizzi e dove si trovano,
potresti provare a regalarli a tua madre… forse diventa
buona! Ti farò sapere, in ogni caso.
Se avessi un fratello
che dice cose strane come Regulus, credo che mi preoccuperei anche io.
Siete molto legati, voi due, vero? Certo, non lo date a vedere,
però vi volete un gran bene, e questa è una cosa
molto bella. Stai tranquillo, lui non ti odia. Ce l’ha con
tua madre, e probabilmente cerca solo qualcuno a cui dare la colpa.
A pensarci bene, un
po’ mi manca avere un fratello o una sorella. Dovrebbe essere
molto bello avere qualcuno con cui poter condividere ogni cosa.
Però io ho te, per fortuna. Sei un po’ come un
fratello, e la porta di casa mia è aperta, vieni pure quando
vuoi. Basta che James non diventa geloso, però.
Ti voglio bene,
Denise
Londra, 30
giugno 1973
Cara Denise,
chi diamine
è questo Xenophilius? E come l’hai conosciuto?
È pazzo, uno che parla di animali che non esistono! Devi
stargli alla larga, hai capito?
E poi, io non ti
considero affatto come una sorella, quindi non voglio che tu pensi a me
come ad un fratello.
Sirius
Londra, 21
giugno 1974
Cara Denise,
devi assolutamente
spiegarmi cosa era quel bacio!
Perché hai
deciso di baciarmi, alla stazione, eh? Per quale dannato motivo? Ora mi
hai mandato in confusione, come minimo mi devi una spiegazione!
Anche
perché mi hai detto – ad aprile, alla Serra, se
ben ricordi – che non avevi mai baciato nessuno, e che non
avevi nessuna intenzione di farlo perché ti faceva schifo.
Hai cambiato idea, ora?
Sirius
Ottery St
Catchpole, 23 giugno 1974
Caro Sirius,
non lo so. Forse
l’esperimento che mi ha bruciato la frangia, ha avuto anche
altri effetti collaterali sul comportamento, Xeno dice che è
possibile.
Denise
Londra, 25
giugno 1974
Cara Denise,
io non credo proprio.
E poi mi è piaciuto, quel bacio. E piantala di parlare di
questo Xenophilius, devi stargli lontana.
Sirius
Ottery St
Catchpole, 27 giugno 1974
Caro Sirius,
credo che il bacio sia
piaciuto anche a me, però non ne sono del tutto certa.
Denise
Ottery St
Catchpole, 29 giugno 1974
Cara Denise,
c’è
solo un modo per esserne sicuri: riprovare.
Ti ricordi quando hai
detto che la tua porta era sempre aperta? Ecco, ora è
chiusa, quindi vedi di venire ad aprirmi subito, perché sono
qui fuori.
Sirius
Ottery St
Catchpole, 29 giugno 1974
Caro Sirius,
arrivo.
Denise
***
Vavvina's Corner:
Uhm. Sì, beh, che dire? Ho lavorato molto di
fantasia, dato che della mamma di Luna non si sa nulla, se non che
è morta a causa di un esperimento mal riuscito. Ho cercato
di mettere in luce questo aspetto, dandole anche qualche caratteristica
della figlia, tipo l'essere un po' svampita ed ingenua, anche se non so
come sia venuta, in realtà.
Con Sirius, invece, è stata dura, perchè ho
sempre avuto qualche problema a caratterizzarlo, anche se lo adoro come
personaggio. Sta di fatto che ho cercato di fare del mio meglio,
cercando di immaginare a come potesse essere stato a undici, dodici,
tredici e quattordici anni, che sono le estati dello scambio di
lettere.
Le imperfezioni grammaticali o il linguaggio molto semplice sono cose
volute, dato che ho cercato di ricreare la scrittura - lessico,
sintassi, grammatica - di quelli che sono ancora bambini.
Detto ciò, grazie a June che mi ha dato la
possibilità di sperimentare questo pairing, e a voi l'ardua
sentenza!
Alla prossima,
Vavvina ^^
Crack,
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Capitolo 2 *** Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto - Remus/Ginny ***
Pairing: Remus/Ginny
Obblighi: Harry non
è sopravvissuto allo scontro con Voldemort
Sfidante: Trick
Prompt:
“Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto”
Genere: Introspettivo
Rating: Arancione
Contoparole: 698
(secondo Word)
Avvertimenti:
What-If, Angst
NdA: Uhm. Ammetto
che il pairing un po’ mi ha messo in crisi, ma non sono
estremamente varia con le ship, quindi è stata comunque una
bella occasione per provare qualcosa di nuovo. È un what-if
in cui Harry, appunto, non è sopravvissuto allo scontro con
Voldemort, così come Tonks e a differenza di Remus. Ginny si
è sposata con Dean, e hanno un figlio, che lei ha voluto
chiamare James. Queste sono le cose essenziali da sapere prima della
lettura… per il resto, in fondo!
VIVI SOLO DEL RICORDO DI UN
RAGAZZO MORTO
Ti aggrappi
alle sue spalle, come ad una roccia che possa salvarti dal mare in
tempesta.
È forte,
è un fare l’amore violento, un annegare i pensieri
in qualcosa che li trascina via con energia, quasi a volerli strappare
dalla tua testa.
Perché lo
stai facendo? Perché vai a letto ogni notte con Remus, da un
mese ormai?
Non lo sai, o forse
non te lo sei mai chiesta realmente, perché temi la risposta.
Quando lui raggiunge
l’apice, è un attimo affinché lo
raggiunga anche tu. Esausta, ti lascia cadere sul cuscino e accetti che
Remus si appoggi a te, con i suoi capelli ormai grigi sparsi sui tuoi
seni.
È
invecchiato tutto d’un colpo, anche lui.
Da quel due maggio, il
suo aspetto è sempre più malato, si lascia andare
sempre di più, i suoi capelli sono completamente grigi,
lunghi e disordinati.
Pensi al piccolo
Teddy. A quel bambino che crescerà senza l’amore
di una mamma, con un padre assente che non vuole tenerlo in braccio,
perché il ricordo di sua moglie è troppo vivo, e
fa male.
Oh, tu lo sai bene che
fa male, vero, Ginny?
Tu non puoi guardare
negli occhi Dean, senza che i sensi di colpa ti divorino
dall’interno. Ogni volta che lui ti bacia, senti le labbra di
Harry. E allora serri gli occhi, per impedirti di pensare a lui, per
impedire che il suo ricordo ti faccia ancora più male, per
impedire che sfibri ancor di più il tuo essere.
Ma non ci riesci,
Harry è forte, lo è sempre stato. Come puoi anche
solo sperare di eliminare il suo ricordo, di relegarlo in un cassetto,
sotto un mucchio di lettere e vecchie fotografie? Allora ci convivi,
senti la sua presenza viva, accanto a te, ogni momento della tua
giornata.
Pensi a James, tuo
figlio. Il figlio di un amore che non è amore, il figlio di
qualcosa che suona sgradevolmente simile ad un rimpiazzo. Tu volevi un
figlio da Harry, volevi chiamarlo James in ricordo di suo padre, volevi
vedere il suo sorriso quando gli avresti comunicato questa scelta.
Non è
andata così, ma tuo figlio l’hai chiamato James lo
stesso. Anche lui probabilmente crescerà con una madre
assente: ti rendi conto delle tue mancanze nei suoi confronti, ma non
fai nulla per cambiare la situazione. Magari diventerà amico
di Teddy, chi lo sa.
Ti senti in colpa, le
membra dilaniate da una bestia feroce che non puoi controllare. Che non
vuoi controllare, perché il dolore ti tiene viva.
Quando sei con Remus,
sparisce ogni cosa. È diventato violento e scontroso, la sua
parte animalesca viene fuori sempre più spesso, ormai
è ben lontano dal pacato e gentile professor Lupin che ti
insegnava Difesa contro le Arti Oscure a scuola.
Alla fine,
è proprio questo che vuoi. Violenza, dolore,
aggressività, perché solo così puoi
permettere che i tuoi pensieri volino via, strappati da un vento troppo
forte per resistergli. In quei momenti, anche gli occhi di Harry si
allontanano.
- Perché lo
fai, Ginny?
Lo guardi,
distogliendoti dalle tue riflessioni.
- Perché
faccio cosa? – domandi, fingendo ingenuità: quella
vera, quella che ti caratterizzava, ormai è sparita,
Voldemort ti ha portato via pure quella.
- Perché
vieni a letto come me? Ho più del doppio dei tuoi anni, sono
violento, ho un figlio, te hai un marito… perché
lo fai?
Leggi nei suoi occhi
la stessa disperazione che sai albergare nei tuoi, lo stesso dolore
sordo che batte al ritmo del suo cuore, perdendo un colpo ogni tanto
– ormai troppo spesso.
Ti sembra quasi di
vedere i capelli rosa shocking di Tonks, riflessi nelle sue iridi, ma
forse è un’allucinazione dettata dalla spossatezza
del momento.
- Io… -
esiti. Non vuoi risponderti nemmeno tu.
- Vivi solo del
ricordo di un ragazzo morto, Ginny.
- Anche tu.
Sai di aver ragione,
sai che anche lui convive con la presenza palpabile di Tonks.
Remus abbassa gli
occhi, tentando di nascondere una lacrima solitaria che gli scivola
lungo la guancia sinistra.
Ma stanotte la luna
sarà quasi piena, ed entrambi avete bisogno di immergervi in
un vortice che vi risucchi l’anima, lasciando da una parte il
vostro amore che non c’è più.
***
VAVVINA’s CORNER:
Oh, ecco qua questa
schifezzuola. Non sono soddisfatta più di tanto, lo ammetto,
anche se mi è piaciuto mettermi alla prova con un pairing di
cui non avevo mai trattato, perciò grazie a Trick e al CoS!
Ho cercato di rendere una Ginny più matura ed adulta,
provata da tutte quelle che le sono successe, svuotata da quella linfa
vitale che la caratterizzava a scuola, che si aggrappa ad un Remus
divenuto un altro dopo la morte della moglie, che soffre esattamente
quanto lei.
Boh, che
altro… mi pare nulla, quindi a voi la parola!
Alla prossima,
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Capitolo 3 *** Knight's Blues ***
KNIGHT'S BLUES
Pairing: Dewdrops
and Daybreak - Theodore Nott/Luna
Sfidante: Tefnut
Prompt:
Patronus, pelle, “Mi mancheresti anche se non ci fossimo
conosciuti.”
Genere:
Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti:
Missing moment
Contoparole:
1.267 (secondo Word)
NdA: Niente
di rilevante da dire prima della lettura. Ho immaginato un ipotetico
incontro tra Luna e Theo, al quinto anno di questo, prima che suo padre
venisse arrestato come Mangiamorte. Non è nulla di
particolare, in realtà, ma spero possa piacere!
KNIGHT’S
BLUES
Lasci
che le tue dita premano sui tasti della chitarra, pizzicando con
delicatezza le corde.
Quella che crei è una musica struggente, una melodia triste
e amara, specchio di ciò che senti dentro.
Ti piace, la Torre di Astronomia. Ti piace perché
è il punto più alto del castello,
perché ti sembra di avvicinarti un po’ di
più al cielo, che è un po’ una via di
fuga - scapperesti, se ne avessi la possibilità. Ti piace
soprattutto perché è quasi sempre deserta, specie
a quell’ora della notte.
Proprio mentre ti accingi a concludere il giro, su
quell’accordo di nona, noti che non sei solo. Un Patronus
– una lepre, ad essere precisi – danza seguendo il
tuo blues, mentre la sua padrona ti osserva con curiosità.
- Ciao, Theo.
Con un sorriso, Luna Lovegood si siede accanto a te, mentre la sua
lepre comincia a saltellarle intorno.
Borbotti una risposta indefinita, non ti piace fare conversazione.
È una tipa molto strana, Luna, tanto che quasi tutti la
chiamano ‘Lunatica’. Dovrebbe avere circa un anno
meno di te, è di Corvonero e, non si sa come, conosce tutti
gli studenti per nome, anche se non si può dire che abbia
degli amici – esclusa, forse, la più piccola dei
Weasley.
- Cosa fai?
- Fino a che non sei arrivata, suonavo.
- Oh, alla mia Rosie piaceva tanto la tua musica, era così
triste… - mentre ti parla, Luna carezza il suo Patronus.
La guardi, perplesso:- Chi è Rosie?
- La mia lepre! – ti risponde, come se fosse la cosa
più ovvia del mondo, – Tu non hai un Patronus?
- Certo che ce l’ho, ma non lo uso come animale da compagnia!
E di certo non gli ho dato un nome!
- Oh, che cosa triste. Senza nome, come fa ad avere
un’identità? Andrà in confusione ogni
volta che lo evochi, poverino… pensa se i tuoi genitori non
ti avessero dato un nome, e tutti ti chiamassero
‘uomo’. No sarebbe una cosa molto triste? Che
animale è?
Non capisci se sia seria o se stia scherzando, dato che ha sempre
l’aria di vivere su un altro mondo.
- Un pipistrello. – rispondi, a mezza bocca.
- Bisognerebbe proprio dargli un nome, non credi? Posso vederlo?
Non sai per quale motivo tiri fuori la bacchetta ed evochi il tuo
Patronus.
- Com’è bello! Io lo chiamerei Knight!
Sollevi un sopracciglio, scettico:- Perché proprio Knight?
- Ma è semplice! Perché la pronuncia rimanda alla
notte, mentre vuol dire cavaliere, che è un po’
come sei te… sembri proprio un cavaliere d’altri
tempi, di quelli con la spada e l’armatura, lo sai?
Ecco, questa non te l’aveva mai detta nessuno!
- Mah, se lo dici tu…
- Sai, Rosie è molto di compagnia… se non ci
fosse lei, starei sempre da sola. Non ho molte amiche, qui a scuola,
perché parecchie persone pensano che io sia pazza, so che mi
chiamano ‘Lunatica’. Ma io ho Rosie, e lei sta
sempre con me, e non pensa che io sia pazza. Mi aiuta anche a ritrovare
le cose che mi prendono gli altri.
Ti colpisce, il discorso di Luna. Ti colpisce anche dolorosamente,
perché non è giusto che una ragazzina di
quattordici anni faccia discorsi del genere, tanto maturi per il loro
contenuto quanto ingenui per il tono.
Ha parlato con tranquillità, con pacatezza, quasi con
rassegnazione, è non è giusto. Le persone sono
crudeli, e tu lo sai bene. Non hanno scrupoli, non hanno una coscienza,
i sensi di colpa stanno alla larga da loro.
Sovrappensiero, ricominci a pizzicare le corde della chitarra, mentre
Rosie muove le orecchie a tempo.
Segui una semplice scala blues in do, e dalla cassa armonica risuona
una melodia struggente, un susseguirsi di arpeggi che delineano il tuo
spirito, ma che nel contempo rimandano a Luna, nelle note
più alte, con il suo tentativo di ottimismo. È
Luna quel si bemolle che prendi, e le note dell’accordo sono
i suoi tentativi di integrarsi con gli altri. Poi prendi un quinto
grado diminuito, e allora racconti il suo essere estraniata da tutti,
la sua amarezza nascosta nel rendersene conto e
nell’accettarlo.
Quando termini, con un accordo sospeso, ti volti verso Luna, e noti che
i suoi occhi luccicano di lacrime.
- Scusa… - sussurra, asciugandosi con il sopra del pigiama
rosa che indossa.
Aspetta un attimo, prima di parlare di nuovo, mentre la sua lepre si
struscia contro il suo braccio.
- È che era una canzone così triste…
come si intitola?
- Sì, beh, il blues è un genere abbastanza
triste, in effetti. Non ha un titolo, l’ho composta io ora,
preso dall’ispirazione.– rispondi, un po’
a disagio. Non capisci, ma senti che ti da fastidio vederla piangere.
- Io penso che una cosa tanto bella dovrebbe avere un nome.
Ti ritrovi a pensare che da piccolo anche te avevi la fissa per i nomi:
tutti i tuoi oggetti si chiamavano in modo diverso, a partire da Quinn,
il manico di scopa.
- Knight’s Blues penso sarebbe perfetto, sai?
Segui la traiettoria del suo sguardo, e noti che, in effetti, il tuo
Patronus sta ancora volteggiando sopra di voi.
- A dire il vero, non penso che riuscirei a risuonarlo uguale.
Con pazienza – una pazienza che in genere non hai -, le
spieghi:- Il blues è molto istintivo, e
l’improvvisazione è fondamentale… non
sarei in grado di riprodurre qualcosa che mi è venuto sul
momento, per quanto io mi possa impegnare.
- Capisco… beh, vorrà dire che sarà
una cosa solo nostra, che appartiene soltanto a noi. Mi piace
l’idea di avere qualcuno con cui condividere qualcosa, a te
no?
Ci pensi su per un attimo. In effetti, tu non hai mai condiviso nulla
con nessuno. Nessun oggetto, nessun pensiero, niente di niente.
Figuriamo un blues con Luna Lovegood, poi!
- Sì, piace anche a me.
Con grazia, senti la sua testa posarsi sulla tua spalla.
L’odore della pelle di Luna ti inebria i sensi, riempiendoti
le narici. Sa di libertà. È una pelle che emana
ingenuità di bambino, che emana voglia di vivere, che
profuma di sole, e di musica, di notte e di Patronus. Nel momento in
cui si è appoggiata alla tua spalla, la sua pelle sa anche
un po’ di te, e di quella strana serata.
- Magari il prossimo anno potremmo ritrovarci ancora qui, e potresti
suonare un nuovo blues, che sia sempre nostro… - sussurra,
con gli occhi chiusi e la voce trasognata.
- Non tornerò a scuola, l’anno prossimo.
Lo dici per la prima volta a voce alta, rendendo il fatto una
verità. Tuo padre non ti farà tornare,
quest’estate verrai marchiato e tutto cambierà.
Non potrai più suonare nessun blues, né
nient’altro.
Luna annuisce appena:- Mi mancherai.
- Come è possibile? Come farò a mancarti, se ci
conosciamo appena? – le domandi. Fatichi ad ammetterlo, ma
l’idea che a qualcuno potresti mancare inizia a riscaldare il
ghiaccio che racchiude il tuo cuore.
- Penso che mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti, Theo.
Ha la voce persa in mille altri pensieri, lo senti, come se in questo
momento si trovasse da tutt’altra parte.
Rinunci a farle altre domande, sarebbero superflue. Decidi solo di
goderti quel momento, senza pensare troppo.
Spinto da non sai bene quale istinto, le posi un delicato bacio sui
capelli, e la senti sorridere: quel sorriso - quelle labbra appena
incurvate - ti fa pensare che forse potresti mettere in discussione la
decisione di tuo padre.
Le rispondi in ritardo, con un sussurro che si sente appena, mentre
Rosie rincorre Knight attorno a voi.
- Mi mancherai anche tu.
***
VAVVINA’s
CORNER:
Mi piace molto parlare di Luna. È uno dei personaggi che mi
affascina di più credo, e scrivere di lei è
sempre una bella prova, perché il rischio di banalizzarla e
di renderla quella che non è c’è
sempre. Ovviamente, spero di non esserci caduta anche io! xD
A parte questo… in realtà sono stata senza idee
fino ad aggi, poi stamattina sotto la doccia mi sono figurata
l’immagine di Theo sulla torre che suona la chitarra, e da
lì è uscito questo.
Grazie a Tef, perché scrivere di questo pairing mi
è proprio piaciuto!
Bacioni,
Vavvina ^^
Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD
SAVE THE SHIP!
I
♥ Shipping è
un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest,
« since 01.06.08
|
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