All I want is to rock your soul

di Vavvina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Letters in June - Sirius/Mrs Lovegood ***
Capitolo 2: *** Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto - Remus/Ginny ***
Capitolo 3: *** Knight's Blues ***



Capitolo 1
*** Letters in June - Sirius/Mrs Lovegood ***


LettersInJune Pairing: Sirius/Mrs Lovegood
Obblighi: Angst, One-Shot, ambientazione a scelta
SfidanteJune Eralery
Rating: Verde
Contoparole: 1948 (secondo Word)

NdA: solo che il nome di Mrs Lovegood, Denise, l’ho scelto io. È una raccolta di lettere che i due si scambiano durante l’estate, i primi quattro anni di scuola. Per il resto… ci sentiamo a fondo pagina! ^^
Ah, no, i credits a Tef, che se mi denuncia… il nome del gufo di Denise, Ligabue, è un’invenzione di Tefnut
, alla quale avevo promesso che l’avrei utilizzato!






LETTERS IN JUNE







King's Cross, 1° settembre 1971


- Ciao, io mi chiamo Denise. Anche tu stai cercando il Binario 9 e ¾?
Il bambino si voltò, scostando i capelli neri dagli occhi, e la guardò: aveva i capelli biondo cenere, una provetta piena di un liquido verdastro le pendeva dal collo e aveva l’aria trasognata, come se fosse capitata lì per caso.
Si chiese come diamine le passasse per la testa di nominare a voce alta il Binario dell’Espresso di Hogwarts nella King’s Cross Babbana, salvo poi correggere la domanda in ‘Chi diamine la manda in giro a briglia sciolta, questa pazza?’







Londra, 22 giugno 1971

Cara Denise,
come stai? Io sono tornato a casa da due giorni soltanto, e Hogwarts giù mi manca. Mi mancano le scale, mi mancano James e Remus, un pochino mi manca anche Peter, credo, anche se lui è davvero stupido.
Veramente mi manchi anche te, e non l’ho mai detto a una femmina, quindi sentiti orgogliosa!
Mi prometti che mi scriverai, durante l’estate? Io ti prometto che ti risponderò sempre, anche se mamma ha detto che metterà sotto chiave Kreack, il gufo.
Ora vado, che Reg mi sta guardando con sospetto, non mi va che scopra che scrivo lettere a una Mezzosangue.

Sirius

PS: Con l’ultima frase non volevo offenderti. I Black sono tutti un po’ fissati con questa storia del sangue puro, ma a me non frega proprio niente!





Ottery  St Catchpole, 25 giugno 1971

Caro Sirius,
mi fa molto piacere che tu mi abbia scritto, sai? Anche tu mi manchi, anche se forse tuo fratello preferirebbe non sentirlo, dato che sono una Mezzosangue.
Ti prometto che ti scriverò e che anche io ti risponderò sempre, sperando che i miei esperimenti mi lascino tempo.
Lo sai che papà ha fatto dei lavori nella mansarda, quando io non c’ero? Adesso è bellissima, e mamma mi ha comprato tutti gli strumenti per fare esperimenti, è molto meglio dell’Aula di Pozioni, anche perché c’è la finestra ed entra il sole.
A casa tua come procede? Tua mamma urla come sempre oppure va meglio?
Magari riusciamo a vederci, un giorno, che ne dici?

A presto,
Denise






Londra, 29 giugno 1971

Cara Denise,
qui la situazione è tanto pesante. A casa la notizia del mio Smistamento a Grifondoro non è stata presa tanto bene. Mamma urla ogni volta che mi vede, vorrebbe anche che io andassi a parlare con Silente per chiedergli di cambiare Casa… ma figuriamoci! Però sentirla gracchiare così tanto mi da un po’ fastidio, io davvero non la capisco questa cosa… forse sono sbagliato io, perché anche Regulus mi guarda malissimo, ora, e mi incolpa perché mamma si arrabbia con me e non considera lui.
Per fortuna che c’è James. Ogni tanto riusciamo a vederci, e stare con lui è sempre divertente.
Avrei voglia di rivederti, però. Anche se non sei maschio, mi piaci, anche perché la tua fissa per le pozioni e gli esperimenti è divertentissima! Ti ricordi quando hai fatto esplodere il calderone a lezione perché volevi vedere che effetto faceva il succo di Mandragora mescolato con il sangue di rospo? Io scoppio a ridere ogni volta che ci ripenso!

Rispondimi presto,
Sirius






Ottery St Catchpole, 23 giugno 1972

Caro Sirius,
ecco che comincia un’altra estate.
Com’è andato il rientro a casa, quest’anno? Spero meglio dell’anno scorso, forse se tua mamma si concentra sui meriti di Regulus ignorerà te. In fondo, lui è stato un bravo Black, no? È stato Smistato a Serpeverde, ha avuto ottimi voti e ha fatto guadagnare un sacco di punti alla sua Casa. In più, non è amico di una Mezzosangue, anche se questo tua madre forse non lo sa.
Anzi, spero che non lo sappia, perché mi mette davvero paura. L’ho vista una sola volta, quando ti ha accompagnato alla stazione il primo anno, ma è inquietante anche solo fisicamente, non vorrei essere nei tuoi panni, se urla quanto dici.
Come avrai notato, ho un nuovo gufo. Herbie, l’altro, è morto la settimana scorsa, per un incidente. Stavo provando a mischiare lo sciroppo di Elleboro e l’Asfodelo, solo che nel calderone erano rimasti dei residui di Artemisia che hanno fatto reazione, ed è esploso tutto. Il povero Herbie era in mansarda con me, troppo vicino, e non ce l’ha fatta a sopravvivere.
Sono molto triste, gli ero davvero affezionata.
Questo è un gufo reale, come vedi, e si chiama Ligabue. È molto simpatico e il suo bubolare è  molto grave, a volte sembra quasi che stia cantando. Facci caso!  

Spero che mi risponderai presto,
Denise






Londra, 28 giugno 1972

Cara Denise,
purtroppo il rientro non è andato bene come speravo. Anche io ero convinto che la mamma si concentrasse sui successi ottenuti da Reg, ma non è andata così. Praticamente lo ignora, mentre non perde occasione per urlarmi contro e per lanciarmi insulti di vario genere, ieri mi ha definito ‘feccia’. Anche Kreacher, il suo Elfo Domestico, ha iniziato a chiamarmi così… stravede per mia madre, e ripete per filo e per segno tutto quello che dice lei.
Regulus, invece, credo mi odi. Vorrebbe ricevere un po’ di affetto da mia madre, credo che in realtà gli andrebbero bene anche gli insulti, perché vorrebbe dire che di lui qualcosa gli importa. È lui il degno erede dei Black, in fondo. Il Serpeverde, quello con le idee sulla purezza del sangue, quello intelligente, con ottimi voti a scuola.
Perché mia madre si accanisce tanto su di me, secondo te? Perché non considera affatto mio fratello? Lui pensa sia colpa mia, perché se io fossi come lui, probabilmente la situazione sarebbe migliore.

Il punto è che non so proprio cosa fare. Davvero, vorrei andar via da qui e non tornarci mai più!
Mi manca parlare con te, Den…

A presto,
Sirius

PS: Ma come diamine ti è passato per la testa di tenere in mansarda il povero Herbie mentre tentavi uno dei tuoi esperimenti??? Lo sai che qualche danno lo crei sempre! E poi… che razza di nome è Ligabue??? È anche basso, per essere un gufo reale!






Londra, 25 giugno 1973

Cara Den,
come stai? Qui, tanto per cambiare, la situazione è sempre più insostenibile. Mia madre mi ha praticamente messo agli arresti domiciliari, non posso uscire se non con chi dice lei, e ovviamente James e Remus sono banditi dall’elenco. Anzi, in realtà sono sulla sua lista nera, perché è convinta che siano loro che mi hanno portato sulla ‘cattiva strada’. Come se denigrare chiunque non sia del suo rango fosse cosa buona e giusta. Ah, la odio, accidenti!
Poi c’è Reg. Mi preoccupa molto, a dire il vero. Ora ha un nuovo giro di amicizie che non mi piace per niente. Ovviamente, alla mamma piace, quindi non può che essere una cosa negativa: quella donna ha occhi solo per il male! Non mi piacciono i discorsi che fa. Parla di purezza del sangue come se fosse un requisito essenziale per sopravvivere, tratta tutti gli altri come se fossero insetti e fa strane affermazioni sul voler fare una strage di Babbani.
Pensa che la scorsa settimana stavamo passando nel parco per tornare a casa, e ha fatto lo sgambetto ad un bambino che avrà avuto a stento quattro anni! Mi sono arrabbiato tantissimo, e lui mi ha risposto che era giusto così, perché quel bambino crescendo sarebbe diventato ‘la feccia della società adulta Babbana’. Non so proprio cosa pensare, temo che possa cacciarsi in qualche guaio. Ha solo dodici anni, dannazione!
A volte mi viene la tentazione di prendere le mie cose e scappare via, sai? James mi ha detto che ha già pronto un letto in più in camera sua, ma non so se andrei proprio da lui. Anche perché sarebbe il primo posto dove mi verrebbe a cercare quella strega – ma in senso dispregiativo, non di persona dotata di magia - di mia madre.
Anzi, a dire il vero, verrei da te. Cioè, forse non lo farei sul serio, però mi piacerebbe.
Mi mancano da morire le nostre chiacchierate nell’Aula di Pozioni, mi manca la tua risata e sì, mi mancano anche i tuoi esperimenti!

Mi manchi, Den, e ho voglia di vederti…
Sirius






Ottery St Catchpole, 29 giugno 1973

Caro Sirius,
anche io ho voglia di vederti.
Ho provato a fare un sacco di esperimenti nuovi, e sono riuscita a brevettare una cosa per mandar via i brufoli in un’ora! Ho messo insieme escrementi di gufo (quelli di Ligabue, in realtà), baffi di topo e peli di zampa posteriore di cane, con un po’ di cannella per addolcire l’odore… funziona che è una meraviglia! Certo, è un rimedio un po’ puzzolente, però i brufoli spariscono. A scuola, se ti comporterai bene, te lo farò provare.
Mi dispiace molto per la tua situazione a casa. Tua madre mi spaventa sempre di più. Già ha un nome orribile (non dirglielo, però!), in più si comporta veramente come una megera! Xenophilius, un ragazzo che abita qui vicino, dice che il carattere di una persona si può modificare se entra in contatto con i Gorgosprizzi. Non chiedermi cosa siano i Gorgosprizzi, però, perché non ne ho proprio idea. È uno un po’ fissato con le cose strane, Xeno, e il suo sogno è quello di scrivere un libro sugli animali. Magari potrei farmi spiegare meglio cosa sono questo Gorgosprizzi e dove si trovano, potresti provare a regalarli a tua madre… forse diventa buona! Ti farò sapere, in ogni caso.
Se avessi un fratello che dice cose strane come Regulus, credo che mi preoccuperei anche io. Siete molto legati, voi due, vero? Certo, non lo date a vedere, però vi volete un gran bene, e questa è una cosa molto bella. Stai tranquillo, lui non ti odia. Ce l’ha con tua madre, e probabilmente cerca solo qualcuno a cui dare la colpa.
A pensarci bene, un po’ mi manca avere un fratello o una sorella. Dovrebbe essere molto bello avere qualcuno con cui poter condividere ogni cosa. Però io ho te, per fortuna. Sei un po’ come un fratello, e la porta di casa mia è aperta, vieni pure quando vuoi. Basta che James non diventa geloso, però.

Ti voglio bene,
Denise






Londra, 30 giugno 1973

Cara Denise,
chi diamine è questo Xenophilius? E come l’hai conosciuto? È pazzo, uno che parla di animali che non esistono! Devi stargli alla larga, hai capito?
E poi, io non ti considero affatto come una sorella, quindi non voglio che tu pensi a me come ad un fratello.

Sirius






Londra, 21 giugno 1974

Cara Denise,
devi assolutamente spiegarmi cosa era quel bacio!
Perché hai deciso di baciarmi, alla stazione, eh? Per quale dannato motivo? Ora mi hai mandato in confusione, come minimo mi devi una spiegazione!
Anche perché mi hai detto – ad aprile, alla Serra, se ben ricordi – che non avevi mai baciato nessuno, e che non avevi nessuna intenzione di farlo perché ti faceva schifo. Hai cambiato idea, ora?

Sirius






Ottery St Catchpole, 23 giugno 1974
 
Caro Sirius,
non lo so. Forse l’esperimento che mi ha bruciato la frangia, ha avuto anche altri effetti collaterali sul comportamento, Xeno dice che è possibile.

Denise






Londra, 25 giugno 1974

Cara Denise,
io non credo proprio. E poi mi è piaciuto, quel bacio. E piantala di parlare di questo Xenophilius, devi stargli lontana.

Sirius






Ottery St Catchpole, 27 giugno 1974

Caro Sirius,
credo che il bacio sia piaciuto anche a me, però non ne sono del tutto certa.

Denise






Ottery St Catchpole, 29 giugno 1974

Cara Denise,
c’è solo un modo per esserne sicuri: riprovare.
Ti ricordi quando hai detto che la tua porta era sempre aperta? Ecco, ora è chiusa, quindi vedi di venire ad aprirmi subito, perché sono qui fuori.

Sirius






Ottery St Catchpole, 29 giugno 1974

Caro Sirius,
arrivo.

Denise







***


Vavvina's Corner:

Uhm. Sì, beh, che dire? Ho lavorato molto di fantasia, dato che della mamma di Luna non si sa nulla, se non che è morta a causa di un esperimento mal riuscito. Ho cercato di mettere in luce questo aspetto, dandole anche qualche caratteristica della figlia, tipo l'essere un po' svampita ed ingenua, anche se non so come sia venuta, in realtà.
Con Sirius, invece, è stata dura, perchè ho sempre avuto qualche problema a caratterizzarlo, anche se lo adoro come personaggio. Sta di fatto che ho cercato di fare del mio meglio, cercando di immaginare a come potesse essere stato a undici, dodici, tredici e quattordici anni, che sono le estati dello scambio di lettere.
Le imperfezioni grammaticali o il linguaggio molto semplice sono cose volute, dato che ho cercato di ricreare la scrittura - lessico, sintassi, grammatica - di quelli che sono ancora bambini.
Detto ciò, grazie a June che mi ha dato la possibilità di sperimentare questo pairing, e a voi l'ardua sentenza!

Alla prossima,
Vavvina ^^



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Capitolo 2
*** Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto - Remus/Ginny ***


Pairing: Remus/Ginny
Obblighi: Harry non è sopravvissuto allo scontro con Voldemort
Sfidante: Trick 
Prompt: “Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto”
Genere: Introspettivo
Rating: Arancione
Contoparole: 698 (secondo Word)
Avvertimenti: What-If, Angst
NdA: Uhm. Ammetto che il pairing un po’ mi ha messo in crisi, ma non sono estremamente varia con le ship, quindi è stata comunque una bella occasione per provare qualcosa di nuovo. È un what-if in cui Harry, appunto, non è sopravvissuto allo scontro con Voldemort, così come Tonks e a differenza di Remus. Ginny si è sposata con Dean, e hanno un figlio, che lei ha voluto chiamare James. Queste sono le cose essenziali da sapere prima della lettura… per il resto, in fondo!






VIVI SOLO DEL RICORDO DI UN RAGAZZO MORTO






Ti aggrappi alle sue spalle, come ad una roccia che possa salvarti dal mare in tempesta.
È forte, è un fare l’amore violento, un annegare i pensieri in qualcosa che li trascina via con energia, quasi a volerli strappare dalla tua testa.
Perché lo stai facendo? Perché vai a letto ogni notte con Remus, da un mese ormai?
Non lo sai, o forse non te lo sei mai chiesta realmente, perché temi la risposta.
Quando lui raggiunge l’apice, è un attimo affinché lo raggiunga anche tu. Esausta, ti lascia cadere sul cuscino e accetti che Remus si appoggi a te, con i suoi capelli ormai grigi sparsi sui tuoi seni.
È invecchiato tutto d’un colpo, anche lui.
Da quel due maggio, il suo aspetto è sempre più malato, si lascia andare sempre di più, i suoi capelli sono completamente grigi, lunghi e disordinati.
Pensi al piccolo Teddy. A quel bambino che crescerà senza l’amore di una mamma, con un padre assente che non vuole tenerlo in braccio, perché il ricordo di sua moglie è troppo vivo, e fa male.
Oh, tu lo sai bene che fa male, vero, Ginny?
Tu non puoi guardare negli occhi Dean, senza che i sensi di colpa ti divorino dall’interno. Ogni volta che lui ti bacia, senti le labbra di Harry. E allora serri gli occhi, per impedirti di pensare a lui, per impedire che il suo ricordo ti faccia ancora più male, per impedire che sfibri ancor di più il tuo essere.
Ma non ci riesci, Harry è forte, lo è sempre stato. Come puoi anche solo sperare di eliminare il suo ricordo, di relegarlo in un cassetto, sotto un mucchio di lettere e vecchie fotografie? Allora ci convivi, senti la sua presenza viva, accanto a te, ogni momento della tua giornata.
Pensi a James, tuo figlio. Il figlio di un amore che non è amore, il figlio di qualcosa che suona sgradevolmente simile ad un rimpiazzo. Tu volevi un figlio da Harry, volevi chiamarlo James in ricordo di suo padre, volevi vedere il suo sorriso quando gli avresti comunicato questa scelta.
Non è andata così, ma tuo figlio l’hai chiamato James lo stesso. Anche lui probabilmente crescerà con una madre assente: ti rendi conto delle tue mancanze nei suoi confronti, ma non fai nulla per cambiare la situazione. Magari diventerà amico di Teddy, chi lo sa.
Ti senti in colpa, le membra dilaniate da una bestia feroce che non puoi controllare. Che non vuoi controllare, perché il dolore ti tiene viva.
Quando sei con Remus, sparisce ogni cosa. È diventato violento e scontroso, la sua parte animalesca viene fuori sempre più spesso, ormai è ben lontano dal pacato e gentile professor Lupin che ti insegnava Difesa contro le Arti Oscure a scuola.
Alla fine, è proprio questo che vuoi. Violenza, dolore, aggressività, perché solo così puoi permettere che i tuoi pensieri volino via, strappati da un vento troppo forte per resistergli. In quei momenti, anche gli occhi di Harry si allontanano.
- Perché lo fai, Ginny?
Lo guardi, distogliendoti dalle tue riflessioni.
- Perché faccio cosa? – domandi, fingendo ingenuità: quella vera, quella che ti caratterizzava, ormai è sparita, Voldemort ti ha portato via pure quella.
- Perché vieni a letto come me? Ho più del doppio dei tuoi anni, sono violento, ho un figlio, te hai un marito… perché lo fai?
Leggi nei suoi occhi la stessa disperazione che sai albergare nei tuoi, lo stesso dolore sordo che batte al ritmo del suo cuore, perdendo un colpo ogni tanto – ormai troppo spesso.
Ti sembra quasi di vedere i capelli rosa shocking di Tonks, riflessi nelle sue iridi, ma forse è un’allucinazione dettata dalla spossatezza del momento.
- Io… - esiti. Non vuoi risponderti nemmeno tu.
- Vivi solo del ricordo di un ragazzo morto, Ginny.
- Anche tu.
Sai di aver ragione, sai che anche lui convive con la presenza palpabile di Tonks.
Remus abbassa gli occhi, tentando di nascondere una lacrima solitaria che gli scivola lungo la guancia sinistra.
Ma stanotte la luna sarà quasi piena, ed entrambi avete bisogno di immergervi in un vortice che vi risucchi l’anima, lasciando da una parte il vostro amore che non c’è più.

 




***



VAVVINA’s CORNER:

Oh, ecco qua questa schifezzuola. Non sono soddisfatta più di tanto, lo ammetto, anche se mi è piaciuto mettermi alla prova con un pairing di cui non avevo mai trattato, perciò grazie a Trick e al CoS! Ho cercato di rendere una Ginny più matura ed adulta, provata da tutte quelle che le sono successe, svuotata da quella linfa vitale che la caratterizzava a scuola, che si aggrappa ad un Remus divenuto un altro dopo la morte della moglie, che soffre esattamente quanto lei.
Boh, che altro… mi pare nulla, quindi a voi la parola!

Alla prossima,
Vavvina ^^


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Capitolo 3
*** Knight's Blues ***


KNIGHT'S BLUES

Pairing: Dewdrops and Daybreak - Theodore Nott/Luna
Sfidante: Tefnut 
Prompt: Patronus, pelle, “Mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti.”
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing moment
Contoparole: 1.267 (secondo Word)
NdA: Niente di rilevante da dire prima della lettura. Ho immaginato un ipotetico incontro tra Luna e Theo, al quinto anno di questo, prima che suo padre venisse arrestato come Mangiamorte. Non è nulla di particolare, in realtà, ma spero possa piacere!


KNIGHT’S BLUES

Lasci che le tue dita premano sui tasti della chitarra, pizzicando con delicatezza le corde.
Quella che crei è una musica struggente, una melodia triste e amara, specchio di ciò che senti dentro.
Ti piace, la Torre di Astronomia. Ti piace perché è il punto più alto del castello, perché ti sembra di avvicinarti un po’ di più al cielo, che è un po’ una via di fuga - scapperesti, se ne avessi la possibilità. Ti piace soprattutto perché è quasi sempre deserta, specie a quell’ora della notte.
Proprio mentre ti accingi a concludere il giro, su quell’accordo di nona, noti che non sei solo. Un Patronus – una lepre, ad essere precisi – danza seguendo il tuo blues, mentre la sua padrona ti osserva con curiosità.
- Ciao, Theo.
Con un sorriso, Luna Lovegood si siede accanto a te, mentre la sua lepre comincia a saltellarle intorno.
Borbotti una risposta indefinita, non ti piace fare conversazione.
È una tipa molto strana, Luna, tanto che quasi tutti la chiamano ‘Lunatica’. Dovrebbe avere circa un anno meno di te, è di Corvonero e, non si sa come, conosce tutti gli studenti per nome, anche se non si può dire che abbia degli amici – esclusa, forse, la più piccola dei Weasley.
- Cosa fai?
- Fino a che non sei arrivata, suonavo.
- Oh, alla mia Rosie piaceva tanto la tua musica, era così triste… - mentre ti parla, Luna carezza il suo Patronus.
La guardi, perplesso:- Chi è Rosie?
- La mia lepre! – ti risponde, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, – Tu non hai un Patronus?
- Certo che ce l’ho, ma non lo uso come animale da compagnia! E di certo non gli ho dato un nome!
- Oh, che cosa triste. Senza nome, come fa ad avere un’identità? Andrà in confusione ogni volta che lo evochi, poverino… pensa se i tuoi genitori non ti avessero dato un nome, e tutti ti chiamassero ‘uomo’. No sarebbe una cosa molto triste? Che animale è?
Non capisci se sia seria o se stia scherzando, dato che ha sempre l’aria di vivere su un altro mondo.
- Un pipistrello. – rispondi, a mezza bocca.
- Bisognerebbe proprio dargli un nome, non credi? Posso vederlo?
Non sai per quale motivo tiri fuori la bacchetta ed evochi il tuo Patronus.
- Com’è bello! Io lo chiamerei Knight!
Sollevi un sopracciglio, scettico:- Perché proprio Knight?
- Ma è semplice! Perché la pronuncia rimanda alla notte, mentre vuol dire cavaliere, che è un po’ come sei te… sembri proprio un cavaliere d’altri tempi, di quelli con la spada e l’armatura, lo sai?
Ecco, questa non te l’aveva mai detta nessuno!
- Mah, se lo dici tu…
- Sai, Rosie è molto di compagnia… se non ci fosse lei, starei sempre da sola. Non ho molte amiche, qui a scuola, perché parecchie persone pensano che io sia pazza, so che mi chiamano ‘Lunatica’. Ma io ho Rosie, e lei sta sempre con me, e non pensa che io sia pazza. Mi aiuta anche a ritrovare le cose che mi prendono gli altri.
Ti colpisce, il discorso di Luna. Ti colpisce anche dolorosamente, perché non è giusto che una ragazzina di quattordici anni faccia discorsi del genere, tanto maturi per il loro contenuto quanto ingenui per il tono.
Ha parlato con tranquillità, con pacatezza, quasi con rassegnazione, è non è giusto. Le persone sono crudeli, e tu lo sai bene. Non hanno scrupoli, non hanno una coscienza, i sensi di colpa stanno alla larga da loro.
Sovrappensiero, ricominci a pizzicare le corde della chitarra, mentre Rosie  muove le orecchie a tempo.
Segui una semplice scala blues in do, e dalla cassa armonica risuona una melodia struggente, un susseguirsi di arpeggi che delineano il tuo spirito, ma che nel contempo rimandano a Luna, nelle note più alte, con il suo tentativo di ottimismo. È Luna quel si bemolle che prendi, e le note dell’accordo sono i suoi tentativi di integrarsi con gli altri. Poi prendi un quinto grado diminuito, e allora racconti il suo essere estraniata da tutti, la sua amarezza nascosta nel rendersene conto e nell’accettarlo.
Quando termini, con un accordo sospeso, ti volti verso Luna, e noti che i suoi occhi luccicano di lacrime.
- Scusa… - sussurra, asciugandosi con il sopra del pigiama rosa che indossa.
Aspetta un attimo, prima di parlare di nuovo, mentre la sua lepre si struscia contro il suo braccio.
- È che era una canzone così triste… come si intitola?
- Sì, beh, il blues è un genere abbastanza triste, in effetti. Non ha un titolo, l’ho composta io ora, preso dall’ispirazione.– rispondi, un po’ a disagio. Non capisci, ma senti che ti da fastidio vederla piangere.
- Io penso che una cosa tanto bella dovrebbe avere un nome.
Ti ritrovi a pensare che da piccolo anche te avevi la fissa per i nomi: tutti i tuoi oggetti si chiamavano in modo diverso, a partire da Quinn, il manico di scopa.
- Knight’s Blues penso sarebbe perfetto, sai?
Segui la traiettoria del suo sguardo, e noti che, in effetti, il tuo Patronus sta ancora volteggiando sopra di voi.
- A dire il vero, non penso che riuscirei a risuonarlo uguale.
Con pazienza – una pazienza che in genere non hai -, le spieghi:- Il blues è molto istintivo, e l’improvvisazione è fondamentale… non sarei in grado di riprodurre qualcosa che mi è venuto sul momento, per quanto io mi possa impegnare.
- Capisco… beh, vorrà dire che sarà una cosa solo nostra, che appartiene soltanto a noi. Mi piace l’idea di avere qualcuno con cui condividere qualcosa, a te no?
Ci pensi su per un attimo. In effetti, tu non hai mai condiviso nulla con nessuno. Nessun oggetto, nessun pensiero, niente di niente. Figuriamo un blues con Luna Lovegood, poi!
- Sì, piace anche a me.
Con grazia, senti la sua testa posarsi sulla tua spalla. L’odore della pelle di Luna ti inebria i sensi, riempiendoti le narici. Sa di libertà. È una pelle che emana ingenuità di bambino, che emana voglia di vivere, che profuma di sole, e di musica, di notte e di Patronus. Nel momento in cui si è appoggiata alla tua spalla, la sua pelle sa anche un po’ di te, e di quella strana serata.
- Magari il prossimo anno potremmo ritrovarci ancora qui, e potresti suonare un nuovo blues, che sia sempre nostro… - sussurra, con gli occhi chiusi e la voce trasognata.
- Non tornerò a scuola, l’anno prossimo.
Lo dici per la prima volta a voce alta, rendendo il fatto una verità. Tuo padre non ti farà tornare, quest’estate verrai marchiato e tutto cambierà. Non potrai più suonare nessun blues, né nient’altro.
Luna annuisce appena:- Mi mancherai.
- Come è possibile? Come farò a mancarti, se ci conosciamo appena? – le domandi. Fatichi ad ammetterlo, ma l’idea che a qualcuno potresti mancare inizia a riscaldare il ghiaccio che racchiude il tuo cuore.
- Penso che mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti, Theo.
Ha la voce persa in mille altri pensieri, lo senti, come se in questo momento si trovasse da tutt’altra parte.
Rinunci a farle altre domande, sarebbero superflue. Decidi solo di goderti quel momento, senza pensare troppo.
Spinto da non sai bene quale istinto, le posi un delicato bacio sui capelli, e la senti sorridere: quel sorriso - quelle labbra appena incurvate - ti fa pensare che forse potresti mettere in discussione la decisione di tuo padre.
Le rispondi in ritardo, con un sussurro che si sente appena, mentre Rosie rincorre Knight attorno a voi.
- Mi mancherai anche tu.

***

VAVVINA’s CORNER:


Mi piace molto parlare di Luna. È uno dei personaggi che mi affascina di più credo, e scrivere di lei è sempre una bella prova, perché il rischio di banalizzarla e di renderla quella che non è c’è sempre. Ovviamente, spero di non esserci caduta anche io! xD
A parte questo… in realtà sono stata senza idee fino ad aggi, poi stamattina sotto la doccia mi sono figurata l’immagine di Theo sulla torre che suona la chitarra, e da lì è uscito questo.
Grazie a Tef, perché scrivere di questo pairing mi è proprio piaciuto!

Bacioni,
Vavvina ^^

 


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