everything can happen.

di teamgiustino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new school,new friends,new life. ***
Capitolo 2: *** no license,no car. ***
Capitolo 3: *** welcome Abbie. ***



Capitolo 1
*** new school,new friends,new life. ***


new  school,new friends,new life.

 

-Elisabeth.-
 
 
E' la voce di mia madre che mi obbliga ad aprire gli occhi.E' il mio primo giorno di scuola qui a Stratford,mi sono trasferita a causa del lavoro di mio padre.Questa volta dovrei rimanere qui per molto,mio padre crede che rimarremmo qui finchè io non finisca la scuola e non vada al college.Stranamente,è la prima volta che rimaniamo per lungo tempo in una città.Mia madre continua a chiamarmi,ok mi devo alzare dal mio bellissimo letto.
«Sono sveglia!» urlo dalla mia camera.
Entro in bagno,mi faccio una doccia veloce e mi preparo per il mio primo giorno di scuola.Per fortuna sono una ragazza molto socievole,non faccio fatica a fare amicizia.Ho anche da qualche giorno trovato un lavoro,dovrei iniziare settimana prossima.Sarò la babysitter di casa Bieber,se non sbaglio a pronunciare il cognome.Comunque,mi presento.
Sono Elisabeth Better,ho 17 anni e sono italo-americana.Mia madre è italiana,mentre mio padre è americano.Sono una ragazza molto solare e simpatica,almeno mi dicono sempre così.Ho gli occhi chiari,dei capelli neri e un fisico che be',molte ragazze vorrebbero avere ma per il momento non mi vanto come fanno certe oche che la danno a tutti.
Dopo questa descrizione molto sensata,credo sia ora di andare a scuola.Saluto mia madre che si stava preparando per andare a lavorare,mentre mio padre già lo era.Non era molto distante da casa mia la scuola per fortuna,quindì posso benissimo andarci a piedi.Ovviamente come in ogni scuola americana ci sono gli sfigati,le cheerleader,i fighi della scuola,e le persone normali che come me non fanno tante differenze su niente.
Aspetto fuori per cinque minuti visto che la campanella doveva ancora suonare,entrai velocemente dirigendomi al bancone della segreteria della scuola per chiedere la combinazione della mia classe e la cartina della scuola,almeno sapevo dove trovarmi.Vado verso il mio armadietto,guardo la combinazione e lo apro.Presi il libro di biologia,e andai a cercare l'aula.Le lezioni stavano per cominciare,non capivo niente su quella cartina,stavo diventando scema.L'agitazione si faceva sentire,non potevo arrivare in ritardo alla prima ora e il primo giorno di scuola.Mentre camminavo e continuavo a guardare la cartina mi scontrai con qualcuno,come se Dio sapesse che ero in difficoltà.
«Scusami,non ti avevo visto.» dice alzandomi il libro che mi era caduto dalle mani,cartina compresa.
«Figurati,non fa niente.» dico sorridendogli.
Era un bel ragazzo,alto,occhi caramello,capelli come il grano,fisico da paura.Si era proprio un bel ragazzo.
«Scusa,posso chiederti solo dov'è l'aula di biologia?Sai,sono nuova e in questa cartina non ci capisco niente.»dico sventolando la cartina.
«Certo,anche io ho biologia alla prima ora.Vieni ti accompagno.» dice sorridendomi.
Andiamo verso l'aula di biologia,per fortuna la prof non era ancora arrivata se no avrei fatto una figuraccia già il primo giorno di scuola.Mi siedo in uno degli ultimi banchi vicino alla finestra,era settembre e faceva abbastanza caldo,mi serviva un po' di aria.Vedo che il ragazzo che ho conosciuto poco fa si siede accanto a me,d'altronde era l'unico banco libero rimasto in tutta la classe.
Entra in classe la professoressa,mi fa segno di alzarmi e mi presenta.
«Ragazzi,da oggi ci sarà una nuova compagna.Elisabeth Better.» dice indicandomi «Sarà con noi fino alla fine dell'anno.» sorrido e mi siedo.
Inizia una noiosissima ora di biologia,il ragazzo difianco a me continua a sorridermi e a guardarmi.Mi sento leggermente osservata.
Finalmente suona la campanella,altre cinque ore mi aspettano.Niente mensa oggi,meno male odio il cibo che danno nelle mense,pero' devo mangiare pur sempre qualcosa non posso diventare anoressica.
Queste cinque ore per fortuna passano velocemente,esco da scuola e mi avvio verso casa.Casa e scuola sono distanti venti minuti a piedi,non è tanto, quella di New York dell'anno scorso era ben si un'ora solo di autobus.Mentre mi avvio a casa vedo una macchina passarmi vicino abbassando il finestrino e fermarsi.
«Ehi,vuoi un passaggio?» disse il ragazzo conosciuto oggi a scuola.
«No figurati,vado a piedi.» dico sorridendo.
«Insisto.» dice lui.
«Mh,va bene.» dico salendo in macchina «Grazie.»
Dico dove abito,e dopo cinque minuti siamo già davanti casa.Prima che potessi scendere dalla macchina e ringraziare il ragazzo mi fermò trattenendomi per un braccio.
«Piacere,io sono Justin.» dice sorridente porgendomi la mano.
«Piacere,Elisabeth.» dico stringendo la sua mano sorridendogli.«Scusami Justin,ma devo andare subito.Scusa ancora.» dico scappando in casa.
«E' stato un piacere conoscerti.» disse urlando dal finestrino.Mi giro e gli sorrido dolcemente,che tenero.
Entro in casa,mi metto qualcosa di comodo e prendo qualcosa da mangiare.Mi siedo sul divano,e guardo un po' di tv.
Primo giorno di scuola,mi sono trovata molto bene sia con i compagni che con le professoresse che ho avuto oggi.Ho conosciuto Justin,sta andando tutto alla perfezione a differenza di quello che pensavo.
Non avevo molti amici,cioè si li avevo in molti paesi del mondo per il lavoro di mio padre,pero' non conoscevo nessuno che ci tenesse realmente a me.Non avevo una migliore amica,un migliore amico come molte persone hanno,pero' sinceramente non ero triste per questo,sì non ero neanche miss felicità non potendo avere qualcuno di cui potermi fidare e qualcuno che mi venisse a consolare quando sto male e tutte queste cose qui.Mi alzai dal divano spegnendo la tv e andai in camera mia a fare i compiti.In quel momento ero in casa da sola visto che i miei genitori sarebbero tornati a casa dal lavoro per l'ora di cena.Dopo un'oretta avevo finito i compiti per domani,mi sentivo realizzata.No a parte gli scherzi,non ero una secchiona ma neanche una ragazza ignorante.Facevo i compiti e studiavo,ma a volte i brutti voti li prendevo anche io.
La casa a Stratford era enorme,villa da due piani,cortile con piscina enorme anche quella.Sì,per il lavoro di mio padre ero veramente una a cui non mancavano i soldi,una a cui non mancava niente in pratica.Ero figlia unica,quindì avevo anche la possibilità di avere più cose tutte per me invece di condividerle con un fratello o una sorella.Ero la preferita dei miei genitori,be' essendo l'unica dovevo esserlo per forza no?
Per fortuna le ore passarono in fretta,e finalmente arrivarono anche i miei genitori.Mia madre iniziò a preparare la cena mentre mio padre leggeva il giornale,preferiva quelli ai telegiornali.Dopo tutto,sono la stessa cosa no?Boh,vabe'.
«E' pronto.» urla mia madre dalla cucina.Scendo velocemente,tra poco cado dalle scale,mi dirigo in cucina sedendomi a mangiare.
Dopo mezz'ora finimmo tutti,e io aiutai mamma a sparecchiare la tavola e a mettere i piatti sporchi nella lavastoviglie.Si erano fatte le nove,salii in camera e mi misi il pigiama.Guardai un po' di tv,in quel momento c'era scary movie,amo quel film,è divertente.Quando finì chiusi gli occhi e mi addormentai.
 
Il giorno dopo,mi alzai,andai a fare una doccia e mi preparai per andare a scuola.Rayban,e voilà sono pronta per un'altra giornata noiosa.Salutai mamma,e velocemente uscii di casa avviandomi verso scuola.Nel momento preciso che arrivai aprirono le porte della scuola per iniziare a far entrare i ragazzi.Entrai e mi diressi al mio armadietto appoggiando le mie cose,e prendendo il libro di storia dell'arte che mi aspettava per ben due ore.Chiusi l'armadietto e in quel momento vidi arrivare Justin da lontano che veniva verso di me.
«Hey Elisabeth.» dice sorridendo.Ma questo ragazzo sorride sempre?Beato lui,almeno sappiamo che è felice.
«Hey Justin,mi serve ancora il tuo aiuto per le aule.» chiedo disperata.
«Che hai a quest'ora?» chiede lui.
«Storia dell'arte.» rispondo sbuffando.
Mi portò davanti all'aula,e aspettò fino a quando non suonò la campanella per l'inizio delle lezioni.Ci eravamo messi d'accordo per un gelato insieme oggi pomeriggio dopo la scuola,è impossibile non accettare da lui.E' un ragazzo così dolce.Entrai in classe e mi misi sempre in uno degli ultimi banchi,sfortunatamente quello vicino alla finestra era già occupato se no era già mio.Entrò la professoressa,e iniziò a spiegare la sua materia pallosa.Finite le due ore,andai nell'aula di algebra.Mi misi vicino a Justin,visto che avevamo la stessa materia in quell'ora.Altre due ore di algebra,aiutatemi.Justin mi passò un bigliettino mentre la professoressa scriveva alla lavagna.
'Hey Elisabeth,allora per dopo scuola non hai cambiato idea vero?'
'Come potrei cambiare idea,sei un ragazzo così dolce.E poi quando mi metto d'accordo con qualcuno non manco mai,a meno che non sia qualcosa di serio che proprio non posso venire.' gli risposi io.
'Meno male,almeno ci conosciamo meglio.' mi rimandò il fogliettino.
Gli sorrisi,e lo misi nell'astuccio.Tutti i miei bigliettini andavano a finire lì,anche quelli dei compiti in classe erano sempre lì,era il posto migliore dove nessuno poteva controllare o farsi i cavoli miei.
Sapevo a mala pena il suo nome,e già mi stava simpatico.A primo impatto era un ragazzo affidabile.
Oggi,mensa.Che sfiga.Mi avviai verso la mensa,affiancata da Justin.Presi da mangiare e mi sedetti con Justin in un tavolo.Una ragazza,cheerleader,mi si avvicinò sussurandomi all'orecchio 'Stai lontana da lui,o te la vedrai con me.' disse sorridendo a Justin.Be',se era la sua ragazza poteva benissimo stare con lei io non mi facevo tanti problemi d'altronde.Lei se ne andò,e io continuai a mangiare.
Tutti mi fissavano,o meglio fissavano Justin.Ma che avevano tutti da guardare?
«Non ti danno fastidio tutte le persone che ti fissano?» chiesi curiosa.
«Veramente no,ormai ci sono abituato.» dice continuando a mangiare.
In quel momento arrivarono altri due suoi amici,me li presentò e si sedettero nel nostro tavolo.Il biondo si chiamava Ryan,mentre il moro Chaz.Anche loro a primo impatto sembravano essere simpatici,uno di loro lo avevo intravisto nel corridoio stamattina,Chaz se non mi sbaglio.Era con le cheerleader che parlava attaccato all'armadietto,gli stavano attaccate come cozze.Be',alla fine le ochette la danno a tutti e Chaz è molto carino,evidentemente vogliono solo portarselo a letto e poi far finta di essere fidanzato con lui solo per avere gli occhi della gente addosso,come se non le guardassero già abbastanza persone.Mi sentivo osservata,le cheerleader mi squadravano dalla testa ai piedi mentre gli altri fissavano i ragazzi.Ma che hanno di male sti ragazzi?Che ho io che non va?Finito di mangiare uscimmo tutti da scuola,precisamente nel cortile della scuola.Mancavano ancora dieci minuti e sarebbe suonata la campanella per uscire.Andai in bagno mentre Justin parlava con Chaz e Ryan fuori.Mi scontrai con una cheerleader,precisamente con la ragazza che era venuta vicino a me prima sussurrandomi nell'orecchio.Dentro al bagno ce ne erano altre due che si sistemavano i capelli e il trucco,ma dove dovete andare a una sfilata di moda conciate così?Bah,non le capirò mai.Così tanto trucco non lo metterò mai in vita mia,a meno che non sia talmente tanto vecchia e tanto pallida da mettere un po' di fondotinta.Manco fossero delle vecchie di cinquant'anni con rughe e robe varie.
Andai nel bagno,feci pipì e mi lavai le mani.Nel frattempo le ochette mi guardavano male.
«Senti ragazzina,non mi interessa che tu sia nuova.Justin è mio,e Ryan e Chaz sono delle mie amiche,quindì stagli lontano.» dice la ragazza della mensa.
«Io non sto addosso a nessuno,se non te ne sei accorta Chaz e Ryan sono venuti da me,non sono andata io da loro.Justin l'ho conosciuto ieri,so a malapena il suo nome come posso rubartelo?» chiesi asciugandomi le mani.
«Melanie,andiamo dai.» disse una delle due ragazze che c'erano in bagno.
Lei non fiatò e uscì dal bagno,dopo pochi secondi uscii anche io e andai fuori da Justin e i ragazzi.Finalmente suonò quella maledetta campanella,salutai i ragazzi e andai con Justin a prendere il gelato che gli avevo promesso.Andammo in gelateria,presi il gelato insieme a Justin e andammo a sederci su una panchina del parco che c'era vicino alla gelateria.
«Allora Elisabeth,quanti anni hai?» chiese lui curioso.
«17,e tu?» dissi sorridendo.
«18,come mai sei qui a Stratford?» 
«A causa del lavoro di mio padre giro molto,e ogni anno mi ritrovo in paesi diversi.Pero' quest'anno mi ha promesso che staremo finchè io non finisco la scuola e non vada al college.» dissi eccitata.
Mi sorrise,e iniziammo a parlare del più e del meno man mano conoscendoci sempre di più.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** no license,no car. ***


no license,no car.


-Justin.-
 
Elisabeth è una ragazza molto simpatica,e anche molto carina.Mi ha fatto piacere che ha accettato di venire con me a prendere un gelato,almeno per conoscerci un po'.Penso sia una brava ragazza,almeno oggi ha dimostrato di esserlo,non ha molti amici e quindì voglio stargli vicino.Finito di chiaccherare si erano fatte già le sette di sera,era meglio se tornavamo a casa soprattutto perchè mi ha detto che i suoi genitori sarebbero arrivati da un momento all'altro.L'accompagnai a casa,e ci scambiammo i numeri di cellulare almeno per sentirci un po' anche per messaggi.Scese di fretta dalla macchina e si avviò alla porta di casa,entrando.Andai a casa,ci sarebbero stati compiti per domani?Chi lo sa,la scuola non è il mio forte e sinceramente dei compiti mi importa poco.Tutte le ragazze mi fanno copiare i loro compiti solo perchè sono il ragazzo più carino e più popolare della scuola insieme a Chaz e Ryan,ecco perchè ci fissano sempre tutti e ci stanno appiccicati tutti come cozze.Be',modestamente sono un gran figo chiunque mi starebbe addosso.No ok Bieber,non fare il modesto che per adesso una ragazza seria non l'hai mai avuta,solo puttanelle che volevano sempre la stessa cosa,SCOPARE.Trovavano divertimento a fare quello con chiunque figo le passasse davanti,è per quello che non ho mai dato il cuore a nessuno,lo avrebbero solo
rovinato.Non sono un puttaniere,perchè non scopo con nessuno,la mia prima volta è stato due anni fa,avevo 16 anni e la mia ragazza era una cheerleader,credevo facesse seriamente nella nostra relazione ma alla fine mi sono sbagliato,non ero innamorato perso pero' ormai mi ero affezionato e quando se n'è andata e mi ha lasciato lì dopo averlo fatto,mi sono sentito cadere il mondo addosso.
IL GIORNO DOPO.
Il suono della sveglia mi costringe ad alzarmi dal letto,mi faccio una doccia veloce e mi preparo per andare a scuola.Scendo in cucina,saluto mia madre ed esco con una brioches in mano.Salgo in macchina e mi dirigo a scuola,le cheerleader vennero subito vicino a me a salutarmi e ovviamente a fare la loro parte di ochette miss perfezione.Ancora dieci minuti di tortura con queste ragazze prima di entrare a scuola,Chaz e Ryan non erano ancora arrivati altrimenti sarei andato da loro invece di stare con queste ragazze.Per fortuna vedo arrivare Elisabeth,mi avvicino a lei salutando le cheerleader che la squadravano dalla testa ai piedi.
«Ciao piccola,come stai?» chiesi io.
«Ciao Justin,sono stanca ma sto bene.E' il secondo giorno di scuola e già mi sono rotta.» disse ridendo.
«Ti capisco.Entriamo?Sta per suonare.» dico sorridendole.
«Certo,andiamo.» disse avviandosi con me all'entrata della scuola,pochi secondi dopo suonò la campanella ed entrammo.
Ognuno andò al suo armadietto,ci saremmo trovati in classe visto che alla prima ora avevamo tutti e due geografia.Finalmente arrivarono Ryan e Chaz,sono sempre in ritardo loro.Presero i libri nell'armadietto che erano vicino al mio,e ci salutammo.
«Allora ragazzi,ci vediamo dopo all'intervallo.» disse Chaz,andando verso la sua aula.Io e Ryan annuimmo e ognuno andò per la sua strada nella sua aula.
Entro nell'aula di geografia,e mi siedo vicino a Elisabeth,mi aveva tenuto il posto apposta per me.Era l'unico che conosceva per il momento a scuola,quindì non voleva estranei quando aveva la possibilità di avermi in classe.
Entrò la professoressa di geografia,ed ecco che iniziarono quelle due ore pallose.Per fortuna c'era Elisabeth che scherzava con me e che mi teneva compagnia.Le due ore passarono velocemente,molto strana come cosa,ma sicuramente sarà perchè avevo Elisabeth che non mi faceva pensare alla lezione.
Salutai Elisabeht,e andai al mio armadietto dove già mi aspettavano Chaz e Ryan per chiaccherare quei pochi minuti che avevamo a disposizione prima che iniziassero ancora le lezioni.
«Allora ragazzi,che si fa stasera?» chiese Chaz.
«Discoteca?» propose Ryan.
«Per me va bene.» annuimmo contemporaneamente io e Chaz.
Anche se il giorno dopo ci sarebbe stata la scuola,noi non ci preoccupevamo mai.Tornavamo a casa verso l'una di notte,solo perchè il giorno dopo ci saremmo dovuti alzare prima se no di solito quando andiamo in discoteca torniamo molto tardi,talmente tardi che mia madre si incazza sempre.
Suona la campanella,ed ecco che le nostre strade si dividono.Ognuno nella sua aula,e ci saremmo rivisti fuori da scuola.
Finalmente le ore passarono,uscii fuori da scuola e trovai Ryan e Chaz che mi aspettavano.Elisabeth ancora non era uscita,o evidentemente era già andata via.Aspettai qualche minuto,ed erano usciti tutti ormai.
«Allora ragazzi,ci vediamo stasera ok?Alle nove sotto casa mia.» dissi io,i ragazzi annuirono e ognuno andò per la sua strada.
Presi il cellulare e scrissi un messaggio ad Elisabeth.
'Hey Elisabeth,ti va di venire in discoteca con me e due miei amici stasera?'
'Justin,se riesco a convincere i miei genitori per me non c'è problema.'
'Va bene,fammi sapere e ti dico l'ora che ti vengo a prendere.'
'Okay,ciao Justin.'
 
-Elisabeth.-
 
Entro in casa,mia madre oggi era a casa perchè non stava molto bene e ha preferito non andare al lavoro.Salgo a mettere le mie cose in camera e ritorno in salotto sedendomi sul divano vicino a lei.
«Mamma,stasera posso andare in discoteca?» chiesi io speranzosa.
«Elisabeth,ma sei impazzita?Domani hai scuola,non puoi andare in discoteca anche nei giorni scolastici.»
«Mamma,non torno tardi come tornavo a New York,ti prego.» 
Dopo un po' di stressamento finalmente si era convinta,mio padre non avrebbe detto niente visto che lui è sempre comprensibile con me su questo.Mia madre era l'unica che mi creava problemi,mio padre accettava sempre qualsiasi cosa gli chiedevo o qualsiasi cosa facevo.Era più comprensivo su tutto,capiva che ero giovane e che volevo divertirmi,quindì c'era pur sempre lui che mi difendeva da mamma per qualsiasi cavolata facessi,o se tornavo a casa tardi,o meglio ancora spesso era lui a convincerla per farmi uscire quando lei non voleva.
Scrivo un messaggio a Justin per sapere a che ora sarebbe venuto a prendermi stasera.
'Justin,ho convinto mia madre.Posso venire!'
'Meno male Elisabeth,alle nove ho l'incontro con i miei amici a casa mia,quindì quei pochi minuti il tempo di arrivare da te e ti vengo a prendere,okay?'
'Okay Justin,ci vediamo stasera.'
Bene,stasera mi diverto e chi lo sa magari conosco anche qualche ragazzo.
ORE 20.30
E' ora di prepararsi,mi faccio una doccia veloce e mi asciugo i capelli piastrandoli anche.Prendo un vestito dall'armadio,era turchese e mi arrivava a malapena a metà coscia.Mi vesto,prendo le scarpe con il tacco nere e le indosso.Un filo di trucco,e sono pronta.Erano precisamente le nove,sono bravissima con l'orario.
Pochi minuti dopo,il tempo di prendere il cellulare e le chiavi e metterle in borsa Justin mi fa uno squillo sul cellulare dove diceva che era arrivato.Scendo,saluto mamma e papà che era arrivato da poco dal lavoro e mi dirigo in macchina di Justin.
«Ciao piccola.» dice mentre entro in macchina.«Loro sono Chaz e Ryan.» dice indicandoli con la testa.«Ragazzi,lei è Elisabeth.» dice mettendo in moto.
«Ciao..» l'unica parola che uscì dalla mia bocca.Ero abbastanza imbarazzata,lo sono con tutte le persone che non conosco all'inizio.
Dopo una ventina di minuti arrivammo davanti alla discoteca,scesi con Chaz e Ryan mentre Justin andò a parcheggiare la macchina.Arrivò ed entrammo.
Tutti salutarono Justin,evidentemente ci andava molto spesso per conoscere tutti quanti.Andammo verso il bar a bere qualcosa.
«Ciao Bieber.» disse il barista appena arrivò.
Bieber?Ma io questo nome l'ho già sentito.Oddio,due giorni che ho come compagno di classe Justin e non mi sono mai accorta che il suo cognome è uguale a quello della famiglia dove devo andare a fare la baby-sitter settimana prossima,che scema.Ma aspetta,sono a casa sua?Oh,bene lo incontrerò anche a casa.Meglio almeno so di conoscere un membro della famiglia.
«Bieber?» dissi io.
«Si?» mi guardò lui stranito.
«Sono baby-sitter di casa Bieber.» dico sorridendo.
«Be',allora ci vedremo molto spesso.Ho sentito che mio padre diceva qualcosa a sua moglie sulla baby-sitter,ma non pensavo fossi tu.» dice sorridendo.
«Sua moglie?» lo guardo stranita.
«Si,i miei genitori sono separati e tu sarai la baby-sitter dei miei fratellini,nonchè figli della seconda moglie di mio padre.» dice facendo un falso sorriso.
«Oh,mi dispiace Justin.Non volevo..» neanche il tempo di finire la frase che mi interrompe.
«Non preoccuparti piccola,poi ti spiegherò bene la storia.» dice sorridendomi.
Beviamo qualcosa e andiamo a ballare.Ryan era veramente andato,era ubriaco marcio e con lui anche Justin.Bene,adesso che faccio?Vado vicino a Chaz,meno male lui era sobrio se no ero veramente fottuta.
«Chaz,Justin e Ryan sono ubriachi marci.E' meglio se andiamo a casa.» 
«Va bene,io pero' non ho la patente e a quest'ora della notte ci sono molti poliziotti che controllano.»
«Bene,allora c'è un problema.»
 dico io mordendomi il labbro.
«No,tranquilla.Ci puo' portare il nostro amico che è qui anche lui,abita vicino a casa di Justin.»
«Meglio così,almeno puo' portare lui Justin a casa.»
dico sollevata.
Chaz va a cercare questo suo amico,da quanto ho capito si dovrebbe chiamare Andrew.Intanto io vado a prendere Justin e Ryan,e inizio a portarli fuori dal locale,ma niente da fare.Non stanno in piedi,e non essendo molto alta e essendo una ragazza non ho tutta la forza per sorreggere due ragazzi.
Aspetto Chaz e Andrew,quando arrivano mi presento con Andrew e mi aiutano a sorreggere i ragazzi per arrivare alla macchina.Entriamo,Andrew al posto del guidatore con Chaz di fianco,mentre io sono tra Ryan e Justin nei sedili posteriori.Ryan aveva la testa appoggiata al finestrino,e si stava addormentando mentre Justin continuava a fissarmi.Mi guardava e mi sorrideva,mi metteva un braccio attorno al collo e poi me lo toglieva.Ripeteva queste azioni ogni minuto,non era cosciente per niente di quello che faceva,mi chiedo ancora quanto cazzo ha bevuto questo ragazzo per essere ridotto così.Finalmente arriviamo a casa di Ryan,Chaz e Andrew lo portano a casa sua e poi ritornano in macchina accompagnando me a casa.Era già l'una passata,se i miei sapevano a che ora sono tornata a casa nonostante domani abbia scuola mi avrebbero ammazzato,almeno,mia madre mi avrebbe ammazzato.Saluto Justin con un bacio sulla guancia,e una carezza in viso mentre saluto gli altri due con un cenno di mano avvicinandomi sempre di più alla porta di casa.I ragazzi guardavano a bocca aperta casa mia da quanto era grande,be' come ho già detto con il lavoro di mio padre potevo permettermela,e potevo permettermi molte altre cose.Entro in casa facendo piano a chiudere la porta d'ingresso,salgo le scale fino ad arrivare a casa mia.Mi metto il pigiama e mi infilo nel letto,meno male nessun pericolo,i miei genitori non sapranno a che ora sono tornata.
 

qualche recensione?pleease.
@insidiousbieber on twitter.(:

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Capitolo 3
*** welcome Abbie. ***


welcome Abbie.

-Elisabeth.-

E' il suono della sveglia che mi costringe ad alzarmi dal letto,mia madre oggi sarebbe andata al lavoro presto quindì non ci sarebbe stata lei a svegliarmi.Mi faccio una doccia veloce e mi preparo per andare a scuola,scendo in cucina e addento un cornetto prendendo la mia borsa con dentro cellulare e materiale scolastico.
Esco di casa e mi avvio tranquillamente a scuola,mancava ancora mezz'ora e sarebbe suonata la campanella quindì potevo andare tranquillamente.
Ero l'unica ad essere nel cortile della scuola in quel momento,gli altri arrivano sempre cinque minuti che suoni la campanella.Noto una ragazza abbastanza spaesata entrare nel cortiletto che ci sta davanti a scuola,è abbastanza impaurita e spaesata nonostante attorno a lei non ci fosse nessuno.Dev'essere nuova di questa scuola,come me d'altronde ma sto iniziando ad orientarmi qui,nonostante siano passati solo pochi giorni da quando sono arrivata.
Mi avvicino a lei,per darle il benvenuto almeno e fare amicizia.Mi fa tenerezza,è molto carina.Ha i capelli neri ed è poco più bassa di me.
«Hey.» dico con tono amichevole.Lei si guarda intorno,e poi mi sorride dolcemente rispondendomi.
«Ciao.»
«Sei nuova di qui vero?»
«Si,mi sono trasferita ieri qui a Stratford e oggi è il mio primo giorno di scuola.» dice guardandomi impaurita.Ha dei bellissimi occhi,sono come il ghiaccio.
«Hey,non ti mangio mica.Sta tranquilla.» dico sorridendole rassicurante.«Piacere,io sono Elisabeth.» dico porgendole la mano.
«Piacere,io sono Abbie.» dice stringendo la mia mano con un sorriso stampato in faccia.
«Sono nuova anche io,quindì non posso dirti che ti farò da guida nella scuola.Sono qui da qualche giorno,e sto iniziando ad orientarmi,ma per il resto c'è il mio amico che ci aiuta,ci orienteremo insieme.» dico sorridendole.
«Mi farebbe molto piacere,e mi farebbe piacere anche che noi diventassimo amiche.» disse sciogliendosi un po'.
«Farebbe piacere anche a me,soprattutto perchè non ho amici qui essendo arrivata a Stratford da poco.»
Ci sediamo sul muretto che c'era nel cortile della scuola,e mentre aspettiamo gli altri e che suoni la campanella parliamo del più e del meno man mano conoscendoci.
Quei pochi minuti prima che suonasse la campanella arrivarono Chaz e Ryan che vennero a salutarmi,nel frattempo gli presentai Abbie.
Ryan aveva ancora un po' di mal di testa a causa di ieri sera,ma un attimo.Justin ancora non era arrivato,è una cosa strana perchè di solito arriva prima dei suoi amici,e arriva prima che suoni la campnella.Bah,evidentemente oggi sarà in ritardo,meglio non preoccuparmi.
Suona la campanella ed entriamo,tutti insieme come se fossimo bisonti,tutti con la voglia di andare a scuola,wow.Abbie va in segreteria a chiedere la combinazione dell'armadietto e intanto io vado verso il mio.Poco dopo vedo arrivare Abbie,e vedo che il suo armadietto è proprio vicino al mio,meglio così.Mettiamo le nostre cose e prendiamo i libri.
«Che hai a quest'ora?» chiedo io chiudendo l'armadietto.Noto che ha il mio stesso libro in mano allora capisco che siamo in classe insieme.
«Storia.» diciamo contemporaneamente sbuffando.
Mentre ci avviamo in classe passiamo davanti agli armadietti di Chaz,Ryan e Justin.Ma di lui ancora nessuna traccia,sarà meglio che chieda ai suoi amici se sanno qualcosa.Erano girati di spalle visto che stavano prendendo i loro libri,allora fermai un attimo Abbie e mi avvicinai a loro facendoli sobbalzare.
«Scusate,non volevo spaventarvi.» dico ridendo come una pazza notando le loro facce spaventate.«Volevo sapere solo se avete notizie di Justin,è strano che ancora non sia arrivato.»
«No,non sappiamo niente e non ci ha neanche avvisato.Se non viene oggi andremo noi a casa sua,vieni anche tu?» mi chiese Chaz.
«Va bene,alla fine della scuola allora ci troviamo in cortile.Ora andiamo che siamo in ritardo,ciao ragazzi.» dico prendendo Abbie sottobraccio e avviandomi in aula.
FINITA LA GIORNATA DI SCUOLA.
Molto pesante come giornata di scuola direi,pero' ho conosciuto molto Abbie e siamo già diventate molto amiche.Esco sempre con Abbie sottobraccio e noto Chaz e Ryan che mi aspettano vicino al cancello della scuola.Saluto Abbie e io,Chaz e Ryan ci avviamo verso casa Bieber.Ryan mi ha raccontato che Justin viveva con suo padre a causa del lavoro di sua madre che doveva andare in giro sempre e non avevano mai un posto fisso dove stare.Anche se mi ha spiegato che Justin è molto contento di vivere in quella casa,non solo perchè va d'accordo con la moglie di suo padre ma perchè almeno ha la possibilità di vedere sempre i suoi fratellini e di vederli crescere,anche se a lui mancava terribilmente sua madre.Finalmente dopo dieci minuti di passeggiata arrivammo davanti a casa Bieber,non era ne' troppo grande ne' troppo piccola,era il giusto per cinque persone.Be',certo,non dovrei parlare io visto che siamo in tre e abbiamo una casa che sembra un'ospedale da quanto è grande,pero' vabe' non tutti avevano abbastanza soldi per mettersi tutto,no?Chaz suonò il campanello,e ci aprì la domestica di casa Bieber,sarebbe andata via a momenti visto che aveva borsa e chiavi della macchina in mano.
«Ciao Sarah,Justin dov'è?» chiese Ryan alla domestica.
«Justin è in camera sua,oggi non sta molto bene continua a vomitare.Io ho finito il turno,ci vediamo ragazzi.» dice salutandoci.
«Ciao Sarah.» dissero Chaz e Ryan in coro.Non che io non sia educata,pero' non la conoscevo non potevo dare così tanta confidenza ad una persona che avevo appena scoperto il suo nome.
Entriamo in casa Bieber,e notiamo che non c'era nessuno.Saliamo in camera di Justin e lo troviamo nel letto che guarda la televisione con una pezza bagnata in fronte.
Neanche il tempo di entrare dalla porta della sua camera,che corre nel bagno che c'era in camera sua a vomitare.Chaz e Ryan fanno una faccia schifata e si siedono sul letto,mentre io vado in bagno da Justin a tenergli la fronte.Povero,mi dispiace lasciarlo da solo.
«Sarà stato tutto quello che ti sei bevuto ieri sera,eh.» Lui si alza,va a sciacquarsi la bocca e mi sorride.
«Sto bene.» mi risponde.Certo Bieber,stai bene.La domestica ha appena detto che continui a vomitare,ti ho appena visto vomitare e dice che stai bene,si mi pare ovvio.
«Hai mangiato qualcosa?» chiedo io.
«No,non riesco a mandare giù niente.» risponde lui guardandosi allo specchio.
«Bene,adesso tu ritorni a letto e stai un po' con i tuoi amici mentre io cerco qualcosa da mangiare.» dico portandolo in camera.
«Chaz,vieni con me a cercare qualcosa da mangiare per Bieber?Non conosco questa casa,allora non so dove mettere le mani.» dico ridendo.
«Bieber?Da quando mi chiami Bieber?» mi chiede Justin.
«Da ora,è carino.Mi piace chiamarti per cognome.» dico sorridendo e scendendo in cucina con Chaz.
Apro il frigorifero per vedere se trovo qualcosa,trovo l'occorrente per fargli almeno un panino,meglio che niente no?Glielo preparo velocemente e lo porto in camera di Justin.
«Tieni.» dico porgendogli il panino.
«Grazie.» mi risponde lui sorridendomi.
Mentre lui mangiava,noi parlavamo e scherzavamo,quando si fecero le sette di sera.Era meglio se tornavo a casa,non ho neanche fatto i compiti per domani.
«Ragazzi,io devo andare.Devo anche fare i compiti che ci hanno assegnato oggi,se non li faccio sono fottuta.» dico prendendo la mia borsa.
«Veniamo anche noi,tanto tra poco arrivano Jeremy ed Erin con i bambini.Quindì togliamo il disturbo.» dice Ryan sorridendo.
Uscirono tutti dalla stanza di Justin,ma io fui l'ultima dalla stanza.
«Se domani non stai bene,scrivimi almeno un messaggio e non farmi preoccupare Bieber.» dico salutandolo e andando con i ragazzi in macchina.
IL GIORNO DOPO.
Sono fuori da scuola con Abbie,Ryan e Chaz e aspetto che la campanella suoni per entrare.Justin neanche oggi è venuto,e non mi ha neanche avvisato.Vabe',poi lo sentirò più tardi.Vado verso il mio armadietto con Abbie salutando Chaz e Ryan.Prendo i miei libri,saluto anche Abbie e mi avvio nell'aula di geografia.Ben due ore mi aspettano.
Durante la lezione,mi arrivò un messaggio.Be',non credo di essere l'unica che tiene il cellulare con la vibrazione anche durante le lezioni,anzi non credo ci siano molte persone che non lo facciano.Era Justin.
'Hey piccola,sono arrivato in ritardo ma sono venuto.Oggi sto meglio,ci vediamo dopo?'
'Hey Bieber,mi fa piacere che tu stia meglio.Ci vediamo dopo,così ti presento anche la nuova arrivata che i tuoi amici già conoscono.'
'Va bene,ci vediamo dopo all'intervallo.'
Misi via il cellulare,in molti anni di scuola non mi hanno mai beccato che usavo il cellulare durante la lezione.Sono bravissima.
Finalmente suonò l'intervallo,non ne potevo veramente più.Andai al mio armadietto,misi le cose dentro e presi quelle per l'ora successiva.Presi sottobraccio Abbie e mi avviai agli armadietti dei ragazzi,almeno potevo presentare Abbie a Justin.
«Hey ragazzi.» dissi avvicinandomi a loro. «Justin,lei è Abbie la nuova arrivata.» dico presentandola.
«Benvenuta Abbie,piacere Justin.» dice lui porgendogli la mano.
«Piacere mio.» disse lei stringendo la mano e sorridendo.
Parlammo un po' in quei minuti liberi che avevamo a disposizione prima che iniziassero le altre lezioni.Suonò la campanella,e salutai i ragazzi visto che non avrei avuto nessuno di loro nelle ore dopo in classe.
«Piccola,ci vediamo dopo fuori da scuola.» disse sorridendomi,annuii e andai verso la mia classe.
Ed ecco che iniziarono quelle ore interminabili.


 
ok,so che fa pietà pero' almeno una recensione piccola piccola me la lasciate?
almeno per vedere che qualcuno segue questa storia,se no è inutile continuarla.
grazie mille.(:

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