It's NOT about sex

di Nikki24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The only thing I can't have ***
Capitolo 2: *** Don't ever leave me ***
Capitolo 3: *** Mine! ***



Capitolo 1
*** The only thing I can't have ***


Erin Everly accavallò elegantemente la gamba destra e cominciò a battere nervosamente un piede per terra, per qualche strano motivo il rumore del tacco a spillo che colpiva il pavimento con ritmo regolare la rendeva ancora più arrabbiata. Alzò il polso sinistro e guardò l'elegante e piccolo orologio argentato: segnava le sei e mezza, mezz'ora di ritardo. Non era abituata a queste cose, non era abituata a venire seconda... a nessuno! Meno che mai a quel rachitico ragazzino taciturno che rispondeva al nome di Izzy Stradlin. Erin dentro di sé, mai davanti al futuro marito, si dilettava ad associare a quel nome i più svariati epiteti... come una moglie tradita che appellì l'amante di lui. Verso le sette meno venti decise di uccidere Axl e Izzy con lui, mentre cercava di scegliere l'ordine degli omicidi sentì una chiave scivolare nella toppa e, dopo qualche secondo, la splendida figura del ragazzo che amava entrare in casa.

-Ciao Tesoro- salutò il rosso

-Sei in ritardo- la voce di Erin era fredda come il ghiaccio, Axl in risposta biascicò uno -Scusa- poco convinto. La ragazza si alzò e si avviò verso la sua camera da letto. Aprì l'armadio e si guardò nel grande specchio che era attaccato all'anta, voleva essere perfetta e provocante per la missione che la attendeva. Indossò un abito rosso, corto, senza maniche e scollato; un paio di stivaletti con il tacco, neri ed un minichiodo, uno di quei chiodi che finiscono sotto il seno. Acconciò i capelli e si truccò.

-Ehi... dove vai?- chiese Axl vedendola dirigersi verso la porta, lei non rispose; prese le chiavi della macchina ed uscì.

Mise subito in moto, senza pensare. Non sapeva nemmeno come l'avrebbe affrontato, sarebbe stata dura probabilmente.... ma pensava che fosse l'unica cosa da fare.

Se non avesse affrontato Izzy sentiva che sarebbe impazzita, prima o poi.

Stava con Axl da molto, presto si sarebbero sposati, ed era andata sempre peggio: era stato subito chiaro che Stradlin fosse una parte importante della vita di Rose, una delle più importanti a sentir lui. “L'unico grazie al quale sono scampato a Lafayette” le aveva detto, ma mai si sarebbe aspettata che le cose si sarebbero evolute come poi avevano fatto.

Inizialmente lei si era mostrata comprensiva e disposta al compromesso, consapevole che la band era la cosa più importante; pronta a sacrificare cinema e appuntamenti in favore di prove e concerti in bar di terz'ordine. Poi le cose erano peggiorate: alle prove e agli impegni della band si erano aggiunte le serate con il chitarrista. Il fantasma di Izzy Stradlin si era insinuato nel loro rapporto con calma, silenziosamente e con grazia, proprio come il suo proprietario. Pian piano era diventato sempre più ingombrate, sempre meno fantasma. Ed ora lo voleva fuori dalla sua vita... dallo loro vita! Perchè stava per diventare la vita di Axl ed Erin, non c'era posto per pallidi chitarristi ritmitci, se ne avesse parlato apertamente con Axl avrebbe scatenato un inferno quindi era preferibile affrontare direttamente Stradlin.

Era arrivata, prese un respiro profondo e girò la chiave nel quadro. Aprì la portiera e scese dalla macchina. Izzy viveva in un brutto quartiere, tutti i Guns vivevano in posti simili, anche Axl... prima che lo convincesse a stare da lei. Che fatica aveva fatto per convincerlo! Come accidenti potessero attirarlo quei posti di merda non lo capiva proprio.

Con un ultimo sguardo preoccupato verso la sua amata auto si decise a spingere il portone del palazzo, le scale erano sudice e lei era disgustata ma sarebbe andata fino in fondo.

Prese tutto il coraggio che aveva, perchè Izzy la spaventava e la metteva in soggezione e poi doveva farsi coraggio per cercare di distruggere quello che sembrava il rapporto più importante della vita del suo Axl. Busso un paio di volte alla porta, poi venne ad aprire una tipa, che aveva tutta l'aria della prostituta

-Erin, lei è Molly- intervenne una voce dal divano

-Ciao Izzy-

-Molly è un'amica della mia ragazza, nonché ragazza del mio spacciatore- continuò come se non l'avesse sentita, mentre soffiava qualche nuvola di fumo. Molly uscì e si chiuse la porta alle spalle, Izzy spense la sigaretta sul tavolo e si raddrizzò meglio. La guardò, ma non si soffermò su di lei, la guardò ed alzò un sopracciglio... che avesse intuito che si era preparata per lui?

-Devo parlarti- cominciò la ragazza, aspettandosi probabilmente una qualche risposta ma lui fece solo un gesto che significava “prego”. Con uno sforzo enorme si sedette sul divano, accanto al chitarrista e cercò di sostenere il suo sguardo

-Si tratta di Axl- ma lui lo sapeva, era sempre così: si trattava sempre di Axl

-Bill- non potè fare a meno di sospirare Stradlin, facendo infuriare Erin, se lo avesse chiamato lei “Bill” non le avrebbe risposto e si sarebbe incazzato molto... perchè lui poteva?

Nessuno avrebbe mai potuto chiamarlo in questo modo senza far infuriare il diretto interessato, eccetto Izzy: a lui rispondeva sempre con un sorriso ed un “Jeff”, un “Jeff” che alle orecchie di Erin suonava troppo dolce.

Stradlin continuava a guardarla, probabilmente in attesa che lei dicesse qualcosa ma, pensandoci bene, non aveva proprio niente da dire.

-Noi ci stiamo per sposare- disse in fine

-Lo so, sono io il testimone- rispose il chitarrista tra una nuvola di fumo e l'altra. Aveva un sorrisetto sulle labbra ed utilizzava un tono sardonico.

La ragazza tento di mantenere la calma, respirò un paio di volte e poi continuò il suo discorso

-Oggi dovevamo scegliere i fiori, l'ho aspettato per mezz'ora prima che arrivasse- Erin si guardava una scarpa, Izzy l'ascoltava con poca attenzione: forse non capiva perchè lo dicesse a lui, o forse lo sapeva e se ne compiaceva.

-Aveva promesso che mi avrebbe accompagnato- si girò verso Stradlin, tentando di sostenere il suo sguardo -devo solo passare un attimo da Jeff prima, mi aveva detto-

-Dovresti parlarne con tuo marito di questo, non con me- Erin dovette davvero sforzarsi per non prenderlo a schiaffi. Lui ed il suo tono ironico e cattivo: sapeva benissimo che parlarne con Axl non avrebbe portato a nulla.

-Izzy, ci stiamo per sposare. Axl ed Erin. Non Jeff e Bill.- aveva cercato di essere il più fredda possibile e queste parole sembrarono colpire il chitarrista, anche se solo per un secondo

-Non l'ho mai costretto- replicò, sicuro di sé

-Io non voglio farlo scegliere tra noi due!-

-Hai paura che potresti perdere?- sapeva come farle male, in parte era vero: se l'avesse messo di fronte a questa scelta era probabile che l'avrebbe perso

-Per favore...- per tutta risposta il ragazzo le soffiò il fumo in faccia, era stato tutto inutile.

Si alzò dal divano ed uscì sbattendo la porta.

Avrebbe dovuto saperlo, come aveva anche solo potuto sperare che quell'odioso ragazzo capisse? Avrebbe dovuto saperlo.
Sapeva perfettamente che la odiava ma avevano sempre mantenuto un velo di cortesia, invece questa volta era stato cattivo.

Il pensiero di Axl la colpì improvvisamente, facendola fermare nel mezzo delle scale, se lo avesse saputo l'avrebbe certamente odiata, se Izzy glielo avesse raccontato...

Cominciò a correre verso la macchina, fece la strada il più velocemente possibile come se tornare a casa in fretta potesse cancellare quello che era appena successo; forse, nel dubbio di ciò che avrebbe fatto Stradlin, voleva solo godersi ogni possibile momento con l'uomo che amava.

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Capitolo 2
*** Don't ever leave me ***


Quando la porta si chiuse, sbattendo, Izzy Stradlin reclinò la testa e soffiò l'ultimo sbuffo di fumo dell'ultima Malboro verso il tetto. “Axl e Erin. Non Jeff e Bill.” Axl e Erin... l'irritante voce di quella ragazza continuava a ripeterlo nella sua mente, scosse la testa per cercare di scacciare questa vocina e pensò di farsi un Jeam Beam.

Se lo ricordava ancora, era stato solo qualche mese prima... due forse, sì due mesi prima.

Dezi stava scaldando l'eroina e si stavano preparando a farsi, sdraiati sul divano, quando qualcuno aveva bussato. Izzy si era alzato, piuttosto seccato, Axl era entrato senza nemmeno farci caso

-Ciao Dezi- aveva detto per poi girarsi a guardarlo con un sopracciglio alzato. Dezi non si vedeva spesso lì, era la sua ragazza è vero ma avevano il tipo di relazione che solo due tossici possono avere: s'incontravano per farsi, scopare e poi ognuno per la sua strada.

-Axl! Scaldo anche per te?- era una ragazza dolce e lei e Bill s'intrattenevano in rapporti cordiali, le rare volte in cui si vedevano. Una volta che ebbero finito tutta la roba Dezi si alzò e li lasciò soli. In realtà Izzy si era spesso domandato perchè, mentre lui era così geloso di Erin, Bill sembrasse perfettamente a suo agio con Dezi; aveva concluso che fosse per il tipo di realazione: quella di Rose e della Everly sembrava una storia seria, non immaginava quanto seria però.

-Mi sposo- aveva esordito il rosso con nonchalance

-Cosa?- il chitarrista sembrava confuso, non se lo aspettava proprio

-Mi sposo, Jeff- ripetè -Mi sposo con Erin- lo stava guardando come fosse la cosa più ovvia del mondo, e probabilmente lo era

-Ah... auguri- erano gli auguri meno sinceri della sua vita e si notava, Bill infatti lo stava fissando stranito

-Sono sincero, auguri Billie- cercò di sorridere e prendere un tono allegro questa volta, anche se non sapeva proprio cosa pensare: non capiva perchè ciò gli desse tanto fastidio. Che qualcosa potesse cambiare? Rimaneva sempre il suo migliore amico, no? Sarebbe stato tutto come al solito... solo che Axl avrebbe avuto una fede al dito, giusto? Per loro non sarebbe cambiato nulla, assolutamente nulla. Continuava a ripetersi questo concetto mentalmente, nella speranza che quella strana e brutta sensazione all'altezza dello stomaco sparisse.

-Mi farai da testimone?-

-Uh?-

-Ma che hai oggi Izzy? Ti ho chiesto se mi farai da testimone!-

-Oh! Ah sì, certo! Ne sarei felice-

Si sorrisero e il resto della giornata passò in maniera normalissima.

Izzy sospirò di nuovo, se lo ricordava perfettamente. Alla fine le cose tra di loro non erano cambiate poi molto, se non chè a volte si era sentito messo da parte in favore della ragazza... ma sapere come si sentiva lei; sapere che Erin temeva che, se avesse dovuto, Axl avrebbe scelto lui... beh tutto questo lo faceva sentire molto meglio.

Sorrise al soffitto, era un sorriso sghembo che non faceva prevedere nulla di buono, e si alzò. Recuperò il telefono da sotto una pila di roba non meglio definita, era stato proprio fortunato ad affittare un appartamento con il telefono, e cominciò a comporre il numero “Chissa se Bill ha voglia di andare al Raimbow stasera” pensò mentre dall'altro capo la cornetta iniziava a squillare.

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Capitolo 3
*** Mine! ***


Per sua fortuna Axl non aveva fatto troppe domande: non aveva chiesto il perchè di quella fuga improvvisa da casa e, ovviamente, non aveva domandato perchè lei gli fosse immediatamente saltata addosso trascinandolo sul divano più vicino; il metodo più vecchio al mondo per placare una coscienza sporca.
Sarebbe andato tutto bene, sì, sarebbe andato tutto bene... doveva solo continuare a credere che Izzy non avrebbe detto nulla e che tutto sarebbe proseguito normalmente.

Il telefono iniziò a squillare insistentemente, cogliendoli di sorpresa, il rosso si alzò sulle braccia e guardò Erin, sotto di lui, con espressione interrogativa.

-Lascialò squillare- sussurrò lei cercando di essere il più sensuale possibile, nascondendo la vena di terrore: qualcosa le faceva presumere di sapere chi era all'altro capo.

Axl sembrò ascoltarla, così tornò a concentrarsi sul corpo della futura moglie.
Quel dannato telefono, però, continuava a squillare. Rose si alzò, irritato e nervoso, per andare a sollevare la cornetta

-Pronto?- qualcuno rispose dall'altro lato

-Oh! Jeff!- Bill aveva immediatamente scordato ogni irritazione per essere stato interrotto nel mezzo di una scopata: era sempre dannatamente contento di sentire Stradlin.
Erin si portò una mano alla testa: sapeva che era lui, sapeva che avrebbe chiamato e vedere il
suo Axl trasformarsi in modo così repentino nel Bill di Izzy la rendeva furiosa ma non poteva fare altro che aspettare così cercò di risistemarsi in modo decente sul divano e di rendersi presentabile.
-Umm, adesso? Sono un po' occupato- Rose si voltò a guardarla, mentre continuava a parlare al telfono -Forse non così occupato- rettificò dopo averla vista di nuovo completamente vestita

-Sì, va bene- l'ennesima risposta che Erin non sentì fu seguita da una leggera risata del rosso
-Bhe se non sei con Dezi perchè non passi?- Accidenti! Non voleva assolutamente vederlo di nuovo, e poi non si erano visti quella mattina? C'era davvero bisogno di stare così appiccicati?
-Ci saranno. Duff dovrebbe essere al lavoro e anche Slash, Steve probabilmente è a farsi da qualche parte- la ragazza sul divano, intanto, sbuffo sonoramente mentre il ragazzo al telefono rise nuovamente.

-A dopo, ok-

 

Erin Everly alzò il viso per incontrare lo sguardo rilassato e pacifico di Axl, sospirando, non potè fare a meno di pensare che era proprio bello: i capelli rossi e lisci gli ricadevano delicatamente sulle spalle chiare, le guance leggermente arrossate, il sorriso rilassato e gli occhi brillanti; non indossava la maglia e la carnagione pallida era messa in risalto dai pantaloni di pelle e dai texani neri; sì, era proprio bello il suo Axl. La cosa più bella era proprio che fosse suo, almeno per il momento.

 

 

Izzy Stradlin posò la cornetta mentre ghignava in un modo che era tutto, meno che rassicurante. Sapeva benissimo che quello che stava facendo era spregevole, sapeva che era sbagliato e sapeva che non avrebbe dovuto. La cosa giusta da fare sarebbe essere sinceramente felice per Bill, sarebbe fare un passo indietro e lasciarli essere felici... insieme. Non riusciva nemmeno a prenderla in considerazione come ipotesi; No! Non voglio fargli del male, non vorrei mai, Mai! Voglio solo... solo... voglio solo averlo tutto per me. Non mi piace doverlo dividere, non con lei. Jeff Isbell sospirò, preda dei suoi pensieri, e si lasciò cadere sul divano. Sono un mostro, non dovrei, è assolutamente sbagliato; lo sto spingendo al limite, verso quella scelta che Erin vuole evitare, che lo farà soffrire... perchè faccio così? Perchè? Perchè sono così geloso?

Continuare in questo modo era del tutto inutile, per cui si batte le mani sulle cosce e si alzò. Si girò e si guardò in giro: la stanza era sporca e piena di spazzatura. Siringhe, cucchiaini bruciati, riviste, vestiti, spartiti, scarpe... tutto trovava il proprio posto per terra insieme a sedie ribaltate ed ai resti di un panino mezzo mangiato. Questa casa fa schifo, chissà invece com'è bella e pulita la sua. Lei può offrirgli moltissime cose, io no. Forse... forse dovrei solo farmi da parte ma non posso, non posso assolutamente. Sempre più inutile e sempre più deprimente, farsi una doccia era di sicuro la scelta giusta.

Che fosse Bill a scegliere, pensò mentre un getto d'acqua calda gli si riversava sulla schiena.

 


-Dolcezza, sbrigati- urlò Axl, rivolto verso il piano di sopra.

-Arrivo- rispose Erin, scendendo di corsa le scale e fermandosi davanti a lui. Lei era una modella, e si notava, era maledettamente sexy; Rose non potè fare altro che passarle un braccio intorno alla vita ed attirarla a se, le accarezzo dolcemente una ciocca di capelli e la baciò.

Si era impegnata tanto per essere il più bella possibile, per attirare la sua attenzione, sperando che bastasse, sapendo che non sarebbe stato così.

-Andiamo- mormorò in fine Axl.

 

 

Al Rainbow c'erano tutti: Duff e la sua ragazza, Emily, Slash e Steven ed Izzy e Dezi. Erin vide Axl alzare un sopracciglio, infastidito, non capì e sorrise in direzione del tavolo. Era grata della presenza di Dezi, magari questo avrebbe trattenuto Izzy.
Il cantante si avvicinò ai propri bandmates sorridendo e salutando: rubò il cilindro di Slash -che mugugno e se lo riprese- e la sigaretta di Steve, baciò su una guancia Emily e prese la birra a Duff, abbracciò Izzy e scompigliò amichevolmente i capelli di Dezi. Erin continuava a notare qualcosa di strano in lui ma non riusciva a capire nè cosa nè perchè. Sembrava infastidito.

 

 

Axl Rose stava fumando una sigaretta mentre rideva e scherzava con i suoi amici. Gli piaceva quel genere di serate, quando erano tutti insieme: Duff ed Emily che s'infilavano, reciprocamente, la lingua in gola ogni mezz'ora; Steve e Slasher che cercavano di rimorchiare tutte le stripper e le cameriere che passavano; lui ed Izzy... no, non più. Lui ed Erin. E Dezi e Izzy... Dezi che non veniva mai, Dezi che a volte avevano il sospetto non esistesse, Dezi che era così carina e minuta, Dezi che non poteva vedere, Dezi che era sempre dolce e gentile con lui, Dezi che era solare... e lui, lui che era così maledettamente e dannatamente geloso, lui che l'avrebbe voluta lontano da Izzy ma lo nascondeva, che sapeva che non era niente di serio, che non si amavano, lui che per questo sopportava.

A volte si domandave se Jeff fosse geloso di Erin, non ci aveva mai pensato seriamente ma ogni tanto aveva il dubbio che fosse davvero così e si chiedeva perchè. Non amava questo tipo di pensieri, e non li prendeva mai troppo sul serio. Però, qualche volta, ci pensava e si fermava un po' a riflettere... e se avesse mai dovuto scegliere? Cos'avrebbe fatto? Non aveva mai voluto rispondersi, era poco sicuro di volerlo sapere e poi, tanto, non sarebbe mai capitato.

-Jeff? Una sigaretta- chiese, e Jeff gli lanciò il pacchetto. Sorrise e ne accese una per poi passarla all'amico dopo poche boccate.

Slash fischiò, distraendolo dalle inutili fatiche della sua mente, tutto il tavolo si girò, seguendo il dito del chitarrista che indicava la stripper di punta del locale. Emily sbuffò, Duff ridacchiò divertito, Slash e Steven si diedero di gomito

-Non vi spiace se ci provo vero?- domandò il riccio -Tanto qui siete tutti impegnati- aggiunse subito dopo, anche Dezi rise ed Erin si girò a fissare Axl inquisitoria, lui le passò un baccio intorno al collo cercando di non ridere, Izzy guardò il tutto in modo molto poco interessato.

 

 

Steven si era eclissato presto. Era sparito verso il retro del locale in compagnia di un'alta e procace ragazza bionda dai capelli cotonati quasi quanto i suoi. Si erano diretti all'uscita sul retro, o forse nei bagni, comunque fosse andata nessuno era più riuscito a trovarli... non che qualcuno si fosse preoccupato: avevano fatto spallucce, brindato alla serata di Steve e poi erano tornati a divertirsi. Slash non era stato particolarmente felice di rimare l'unico senza ragazza, ma era riuscito ugualmente a godersi la serata.

Stava passeggiando con Emily e Duff, gli altri quattro a quanto pareva erano andati dal lato opposto. La ragazza al fianco del bassita si lagnava da un po'

-Duff! Duff, sono stanca. Voglio andare a casa. Andiamo, Duff, andiamo. Domani devo lavorare. Duff! Duff? Mi stai ascoltando?! Andiamo, Duff!- ripeteva piagnucolosa. Duff aveva deciso di riaccompagnarla a casa, dopo sarebbe rimasto ancora un po' con il suo migliore amico; da quando si conoscevano lui e Slasher erano diventati culo e camicia.

Il portone del fatiscente palazzo si chiuse sbattendo, nascondendo alla vista la schiena di Emily che saliva le scale.

 

Riccio ed ossigenato si allontanarono, passeggiando per i quartieri decadenti di Los Angeles.

-Sono l'unico a notare un'atmosfera strana da un po' nella band?- chiese Slash dopo qualche minuto di silenzio

-No- disse pensieroso Duffone -L'avevo notato anch'io-

-Oggi erano più strani del solito-

-Perchè c'era Dezi-

-Ed anche Erin- Slash sospirò

-Pensi che l'abbiano portate per questo?-

Il riccio ci pensò su un attimo -Non saprei, Izzy probabilmente sì-

-Axl non se ne sarà nemmeno accorto-

-Che quei due si fanno la guerra da sempre?-

-Già. Lui porta Dezi e lei tra un po' uscirà in lingerie- ridacchiò quella pertica che era il bassista.

-Quando se ne accorgerà anche Rose, sarà sempre troppo tardi-

-Secondo me lo sa... ma non l'ha ancora detto a se stesso: perchè ama entrambi-

Slash si femò immediatamente e sgranò gli occhi, come folgorato, piantandoli sul ragazzo al suo fianco. McKagan si fece una grossa risata prima di battere una mano sulla spalla dell'altro e rispondere alla mutua domanda che gli stava rivolgendo

-Non in quel senso! Non è gay- il chitarrista sospirò sollevato: nessuno gli aveva nascosto quest'importante notizia, non che avesse qualcosa contro i gay sia chiaro: ma che una simile notizia gli fosse stata nascosta lo avrebbe shoccato.

Era da un po' che Slasher e Duffone prestavano particolare attenzione alla tensione tra Izzy e Axl, o meglio, tra Izzy ed Erin e tutto ciò che la riguardava perchè Rose era bellamente allo scuro di tutto.

Slash, che in fondo in fondo e sotto a quel cespuglio di ricci, era una persona sensibile e riflessiva, si prese un paio di minuti per pensare a ciò che gli aveva detto l'amico.

-Penso che tu abbia ragione- dichiarò in fine mentre si accendeva una sigaretta.

-Staremo a vedere gli sviluppi- disse Duff, ponendo così fine alla questione.

 

 

Axl Rose, dopo aver parlato per ore ed ore con Erin e Jeff era convinto che quei due si odiassero e che fossero gelosi l'uno dell'altro. Cosa poteva fare? Come poteva convivere con entrambi, senza che quella fastidiosa vena che pulsava su una tempia esplodesse definitivamente, conducendolo così alla follia? Digrignando i denti e sospirando, contemporneamente, prese il telefono per chiamare il ristorante in cui lavorava Slash.

***
Salve! Quanto tempo! Spero che ci sia ancora qualcuno che legga questa cosa, nel caso ci sia... volevo solo scusarmi per i tempi enormi che intercorrono tra un aggiornamento e l'altro. Non posso promettere che diverranno più brevi ma posso giurarvi solennemente che verrà portata a termine!
Ringrazio chiunque leggerà, recensirà, wherever... grazie! Alla prossima!

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