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di xxGiveMeLovexx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Happy Birthday Chiara! ***
Capitolo 2: *** I want to change ***
Capitolo 3: *** So get out, get out, get out of my mind! ***
Capitolo 4: *** Outifts Girls ***
Capitolo 5: *** I wanna stay up all night and do it all with you! ***
Capitolo 6: *** I miss u, Lucas! ***
Capitolo 7: *** The new entry: Damon. ***



Capitolo 1
*** Happy Birthday Chiara! ***


Io sono Chiara, sono Italiana, ho la carnagione scura i capelli neri e gli occhi ghiaccio, sono altra circa 1,67,
diciamo che non sono molto alta. ahah. Vivo a Londra da 2 anni e abito con le miei amiche. Frequentiamo il 4 anno.
Oggi è il giorno del mio 18 compleanno, finalmente. Dormivo beatamente nel mio letto, quando ad un tratto vengo
svegliata dalle urla delle mie 4 migliori amiche.
-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Chiara, tanti auguri a te- Dissero in coro Martyna, Francesca,
Valentina e Naomi. 
Noi 5 eravamo davvero unite, anche se avevamo carattere completamente opposti.
Martyna era la classica ragazza, casa e chiesa, in apparenza, ma quando la conoscevi capvi che non era per niente 
così. Te ne accorgevi già dai ragazzi che le interessavano, erano tutti "bulletti". Lei è bellissima, ha gli occhi verdi e 
i capelli castani è altra e magra, ma ha le curve al punto giusto.
Francesca, è la meno seria del gruppo, ama fare scherzi e riesce a farti ridere anche se sei in depressione. E' la
nostra nanetta, infatti è la più bassa del gruppo, ma ha un viso davvero bello, ha gli occhi nocciola e i capelli dello
stesso colore.
Valentina è la nostra cuoca personale, ama mangiare ed dolcissima. Specialmente quando la guardi negli occhi. 
Ha degli splendidi occhi Nocciola, che fanno constrasto con i suoi capelli biondi.
Poi c'è Naomi, Bhè lei la più seria in assoluto, noi la definiamo la più saggia del gruppo, infatti quando
abbiamo bisogno di un cosiglio corriamo subito da lei. Ha un caratte un po particolare, è molto schiva con i ragazzi. 
Ma noi sappiamo il motivo. L'anno scorso era fidanzata con il capitano della squadra di nuoto, Jay McGuiness, 
stavano insieme da 1 anno, quando lo scopri in palestra a baciarsi con sua sorella, Arianna. Da allora, non volle
saperne più dei ragazzi, e odiava quelli che facevano i Don Giovanni a destra e a manca.
Io invece sono quella più pazza, amo fare cose nuove e soprattutto amo l'avventura. Anche io come Naomi sono 
molto schiva con i ragazzi, infatti io e Naomi abbiamo storie analoghe. Per due anni sono stata fidanzata, con
il capitano della squadra di calcio della nostra scuola, Nathan Sykes, bhè inizialemente tutto rosa e fiori, 
credevo lui fosse perfetto, bello, intelligente, fedele e simpatico. Poi si è dimostrato per quello che era, quello 
che tutti riuscivano a vedere tranne me. UNO STRONZO, di prima categoria.

Flashback:
Era il giorno del ballo della scuola 
il 17 maggio precisamente, andammo insieme al ballo, poi io gli dissi che uscivo fuori a fumarmi una sigaretta, 
dicendogli che poteva restare lì visto che avrei fatto subito. Quando tornai, non lo trovai in giro, credevo 
si fosse allontanato per venirmi a cercare, così non gli dedi troppo peso, e andai in bagno per controllare il
trucco, fu proprio lì che lo vidi avvinghiato a quella troia di Rose, capo del comitato studentesco. Da quel giorno 
non gli rivolsi più la parola. 
FINE flashback.
 
-Ragazze, ma lo sapete che ore sono?- dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
-E' l'ora di alzarsi, dobbiamo andare a scuola- Disse Valentina.
- Già, per una volta Vale ha detto qualcosa di giusto. Non vorrai fare tardi l'ultimo giorno di scuola?- disse Naomi 
ridendo.
-Vabene, ho capito mi alzo.- sorrisi stiracchiandomi.  Mi ero appena alzata e stavo andando a scegliere
i panni da indossare quella mattina quando, Martyna prese per un braccio.- Chià, muoviti vatti a fare una doccia, li 
scegliamo noi i panni- Disse con aria maliziosa.  Avevo troppo sonno per ribattere mi limitai a rispondere con un
cenno della mano.
Andai a farmi una bella doccia calda, dopo poco usci e inizia ad asciugarmi. Non volevo perdere tempo così mi
truccai anche, misi solo un po di Mascara, linea nera, e labello.
Usci dal bagno ed entrai in camera, vidi tutti gli sguardi fissi su di me. -Che avete da guardare?- dissi fissandole
-Nuuuuuuuulla-dissero in coro.
Mi guardai intorno  e notai che erano tutte vestite allo stesso modo. Ovvero: Gonna di jeans,
camicia che era l'unica cosa diversa, e ballerine nere. Fu lì che iniziai a proeccuparmi. 
-No, No io non indosserò mai questa roba- Dissi scuotendo la testa.
-Dai è l'ultimo giorno di scuola, e in più è il tuo compleanno. E poi hai un fisico da paura, se non le metti tu queste
cose chi le deve mettere?- Domandò con un sorriso malizioso Kekka.
Non so per quale motivo ma mi lasciai convincere. -Vabbe, vabbene.- 
Io non amavo vestire in modo provocante, sopratutto dopo quello che successe alla mia migliore amica in Italiana.
Per gioco decidemmo di versirci in modo provocante per andare ad una festa, e quella sera Ninha, fu violentata.
Da allora non idosso nulla di scollato o corto. Ma forse è tempo di superare questo trauma.
Mi vesti velocemente, con i panni che quelle pazze avevano scelto per me. 
SPAZIO AUTORE: 

Ciaoooooo ragazzi, questa è la 2 FF che scrivo, anche se la prima sto pensando di eliminarla.
Bhe, spero vi piaccia, se avete consigli da darmi recensite. 
Fatemi sapere come la pensate. Al prossimo capitolo. 
Bacini 

-Chiara.=) <3

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Capitolo 2
*** I want to change ***


Mi vesti velocemente, con i panni che quelle pazze avevano scelto per me. 
-Vi avverto, questa è la prima e l'ultima volta che indosso roba scelta da voi- le avvertì, cercando di fare una 
faccia seria, trattenendo le risate.
-Ma di che ti lamenti, stai benissimo. Anzi, secondo me dovresti vestitri sempre così.- mi canzonò Kekka.
-Si certo.Invece di dire cazzate andiamo che è già tardi.- le risposi cercando di chiudere li il discorso.- Ah, oggi 
prendiamo la mia macchina e ovviamente guido io. - conclusi con una faccia soddisfatta. 
Le ragazze a quel punto impallidirono, e sapevo già il perchè.
Diciamo che con la macchina ero un pochettino pazza. Mi piaceva l'adrenalina che mi dava l'alta velocità. Ma
alle altre questa cosa non piaceva tanto, visto che ero molto molto distratta. 
- Dai ragazze tranquille non andrò tanto veloce stavolta.- aggiunsi, vedendo le loro faccie, cercando in qualche 
modo di tranquillazarle. 
Sembravano essere piu serene, cosi finalemente prendemmo le nostre cose e salimmo in macchina dirette a
scuola. 
In meno di 5 minuti arrivammo. Scendemmo tutte dalla mia bellissima mini nera.
-Tu sei una pazza schizzata, io al ritorno vado a piedi. Sai non vorrei morire così giovane.- Mi riprese, Naomi.
-Nà ma di che ti lamenti, andavo solo a 120, mica correvo- dissi io con un sorriso furbo sul volto.
-Chià ti ripeto tu sei una pazza.- concluse lei. Così ci avviammo verso l'entrata. Stavo per varcare la soglia
dell'entrata quando mi sento bloccare il braccio. 
-Ahi, ma sei impazzito- dissi girandomi verso Nate, sapevo fosse lui. Non aveva preso bene la rottura, e continuava
a chiedermi di perdonarlo, ma ormai era passato un anno, non lo amavo più. Dopo tanti pianti, consolati dalle
miei migliori amiche, ero riuscita finalmente a superare la cosa e avevo trovato un mio equilibrio.
-Lo sai benissimo cosa voglio. Lo so di aver sbagliato, ma cazzo sono cambiato. Dammi un'altra opportunità
Chiara ti prego- disse Nate con la sua solita faccia di cazzo, da cane bastonato.
Non risposi neanche, mi divincolai dalla sua presa ed enrtai con le mie amiche.
Facemmo il nostro ingresso a scuola, in stile Sex and City, tutti i ragazzi si giravano a guardarci, e noi sorrdevamo
maliziosamente. Una volta arrivate ai nostri armadietti, che si trovavano tutti vicini, scoppiammo a ridere. Non 
eravamo abiutuate ad essere al centro dell'attenzione, ma la cosa ci divertiva.
-Ma avete visto come ci guardavano quei morti di figa?- disse ridendo Valentina. 
- Ecco perchè non mi vesto mai in modo così, cosi, Provocante(?)- Le ripresi subito io. -Però devo ammettere che
è divertente- continuai.
-L'avevo detto io che non era così male, e poi stai benissimo così Chia- mi disse dolcemente kekka.
-Vabbe ragazze andiamo, che la campanella è suonata da un pezzo.- Le richiamai alla realtà io.
Era sempre così quando parlavamo tra di noi, il tempo passava troppo in fretta, e non c'è ne rendevamo nemmeno
conto. 
Le 6 ore passarono in fretta, tra le ora di Latino, moda, coreografia matematica e Inglese. Le ore più belle furono 
quelle di moda e coreografia, infatti noi andavamo in una scuola di danza e moda. Io facevo danza da ormai
9 anni, insieme a Naomi e Martyna, mentre Valentina e Kekka facevano moda. Infatti loro due erano le
nostre stiliste personali. Quando avevamo un appuntamento o dovevamo uscire insieme andavamo tutte da loro
a farci scegliere i panni, o a farci approvare l'abbinamento che avevamo scelto. 
Ed erano loro che ci disegnarono i vestiti per il saggio che avremmo dovuto fare fra 2 settimane. Non avevamo 
farci vedere gli abiti, dissero semplicemente che era una sorpresa, una gran bella sorpresa.
L'ultima ora era quella che avevamo tutte e 5, quindi alla fine della lezione, uscimmo dall'aula salutando la nostra
professoressa e innaminandoci verso l'uscita. Nessun di noi proferì parola, e questa era una cosa alquanto strana
perchè non stavamo un attimo zitte. 
Così decisi io di rompere quel silenzio snervante. 
-Allora ragazze stasera che si fa?- la risposta non tardò ad arrivare.
-Bhè stasera avevo pensato di andare in discoteca, visto che è la scuola è finita ed è anche il compleanno
di Chiara. Voi cosa ne pensate? E Magari nel pomeriggio potremmo andare al centro commerciale a coprare
qualche cosa di carino per stasera.- Disse tutto d'unfiato Martyna.
Tutte annuirono, e iniziarono a sorridere come non mai. Bhè questo è l'effetto che ci fa lo Shopping. 
-Ragazze io oggi pomeriggio non posso, devo provare. Tra 2 settimane abbiamo il saggio.- Dissi con aria sconsolata.
Infatti io ero quella che era rimasta più indietro con le prove a causa di un infortunio alla caviglia, mi sono dovuta
fermare per due settimane, quindi da oggi fino al giorno del saggio dovevo andare a provare tutti i giorni per 
almeno tre ore. 
-Vabbe, dai che sarà mai. Gli abiti per stasera te li scegliamo io e le altre.- Kekka si accorse subito di quanto
mi dispiaceva non poter andare con loro e cercò di darmi la carica giusta. Quella ragazza giocava sempre
amava fare gli scherzi, ma era anche di una dolcezza infinita. Quand un'amica aveva bisogno d'aiuto lei era
sempre in prima fila per stargli vicino.
-Okkay, ragazze, allora vi lascio al centro commerciale, poi da li vado alle prove. Ci vediamo direttamente a casa
stasera?- dissi io, ma questa volta avevo il sorriso stampato sulla faccia. 
-Vabene, andiamo su, oppure faremo tardissimo.- Risposero le mie migliori amiche in coro.
Le accompagnai al centro commerciale, e le dissi soltanto che quella sera volevo un vestito, non uno dei miei 
soliti pantaloni. Avevo deciso che sarei cambiata, che non avrei avuto più paura di camminare per strada, in maniera un po più femminile. 
SPAZIO AUTORE:

Heyy ciao a tutti, finalmente mi sono decisa a pubblicare il nuovo capitolo. Lo so che mi vorreste uccidere xke ancora nn sono ancora arrivai i 1D, ma arriveranno molto
molto presto. Volevo ringraziarvi per il supporto, che mi avete dato e per le recensioni. Lo so che non è niente di speciale questa FF , ma sono alle prime esperienze, pian piano, cerco di migliorare, è una promessa. Spero davvero mi supportiate ancora. Vi voglio un mondo di bene Chiara.



Ah ragazze se vi va passate a leggere questa FF, è della mia migliore amica. E' davvero brava, la storia vi prenderà subito fidatevi.

---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1003848&i=1

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Capitolo 3
*** So get out, get out, get out of my mind! ***


Avevo appena accompagnato le ragazze al centro commerciale, e mi stavo recando alla palestra dove non mettevo
piede da troppo tempo. Avevo terribilmente paura, paura di farmi male per l'ennesima volta, paura di sbagliare
e di non essere all'altezza delle aspettative del mio insegnante. Ma sapevo benissimo che queste paure dovevano
sparire al più presto, perchè altrimenti davvero sarebbe accaduto tutto quello di cui avevo timore.
Così mi feci craggio e decisi di non pensarci, di ballare come mi veniva dal profondo del mio cuore. Cosi feci un gran
respiro e parcheggiai la macchina nel parcheggio dedicato alla scuola di ballo. Infatti la mia palestra si trovava 
in un grande stabilimento che era divisa tra scuola di ballo e casa discografica, per cui la casa discografica aveva
un parcheggio e la scuola di ballo ne aveva un'altro. Le uniche cose che avevano in comune erano, l'entrata 
principale, e un corridoio che univa i due padiglioni. 
Scesi dalla macchina, presi il mio amato borsone della freddie che mi aveva regalato Nate, e mi diressi verso
l'entrata principale. Stavo camminando tranquillamente quando mi squillò il cellulare, lo presi dalla tasca dei jeans 
per vedere chi era. Ovviamente era un messaggio delle 4 pazze che avevo lasciato al centro commerciale, che mi
chiedevano quanto doveva essere lungo il vestito, leggendo il messaggio mi venne da ridere, continuai a camminare
e risposi solamente con due parole, MOLTO CORTO. Stavo per premere il tasto invio quando mi scontrai con 
qualcosa, o meglio qualcuno. Finì rovinosamente a terra, raccolsi le cose che mi erano cadute da mano senza 
guardare la faccia della persona che aveva provocato questa la mia caduta. Raccolsi il cellulare che era ancora
a terra, sperando solamente che non si fosse rotto.
-Mica è rotto?- mi fece staccare dai miei pensieri la voce di una ragazzo.Aveva una voce profonda. Alzai lo
sguardo per vedere con chi stavo parlando.
Quando lo vidi rimasi incantata, era davvero bello, non l'avevo mai visto prima di quel giorno, forse doveva
essere un nuovo cantate incaggiato dalla SYNCO. Aveva i capelli coperti da un cappello una maglia bianca e un
jeans aderente, i capelli scuri e occhi marroni. Rimasi a bocca aperta, ma mi stavo rendendo ridicola, con quel
poco di lucidità che mi era rimasta presi forza e parlai
-Hemm no, no è tutto intero- dissi sorridendo e girandomi il cellulare tra le mani, -Non è che portresti darmi
una mano ad alzarmi?- dissi porgendogli la mano, che lui prontamente afferò tirandomi su, ma lo fece con tale
impeto che mi trovai appggiata al suo petto a meno di 10 cm di distanza dal suo viso. Al mio cuore mancò
un battito, quando per uscire quell'imbarazzo che si era inevitabilemente creato decisi si parlare.
-Gra-Grazie.- dissi abbassando lo sguardo-
Lui prontamente sorrise -Di niente mi sembra il minimo. Comunque piacere io sono Josh-
disse porgendomi la mano.
Non avrei di certo perso quest'occasione, di conoscere un dio greco scendo in terra senza praticamente
fare nulla. -Piacere mio, e scusa ancora, sono molto distratta, io sono Chiara- 
Lui mi strinse la mano, e dal suo polso vidi l'orologio che mi avvertiva del mio ritardo assurdo. Infatti già da 10 
minuti dovevo essere in sala prove. La mia faccia cambiò espressione da sorridente a preoccupata, Josh si
accorse di questo cambiamento e assunse un'espressione preoccupata.
-Che è successo?- mi chiese grattandosi la nuca.-Niente, sono in ritardo ho le prove di danza per il saggio che 
devo fare tra due settimane, quindi scusa ma io scappo.- Presi il borsone che avevo appoggiato poco prima a terra
e lo caricai in spalla, diedi una bacio sulla guancia a Josh e lo salutai dolcemente -Ciao, ci si vede in giro-
e corsi come una matta alla sala prove.

 
POV Josh
 
Dopo averla salutata mi avviai verso casa, ma non riuscivo a togliermela dalla testa, ogni pensiero era diretto a lei,
 a quanto fossero belli i suoi occhi, a quanto fosse bello il suo viso, i suo corpo, il suo sorrisso. La cosa mi stava 
preoccupando, perchè io non ero il classico tipo che si innamora facilmente, anzi io faccio concorrenza ad Harry 
come "don giovanni" del gruppo, non potevo innamorarmi , non di una ragazza che nemmeno conscevo, di una 
ragazza che avevo visto si e no per dieci minuti, no proprio non potevo. Allora una volta arrivato a casa decisi
di distrarmi un po, invitnado i miei cinque migliori amici. Magari essendo in loro compagnia non avrei pensato a
 Chiara, come faceva ad avere anche un nome così bello, basta non posso collegare tutto a lei. Scrollai
i pensieri su di lei e chiamai Zayn:
-Ciao Zayn-
-Ciao Jo dimmi tutto- rispose dall'altra parte del telefono zayn
-Senti io non ho nulla da fare perchè non venite a casa mia e organizziamo un'auscita per stasera?- dissi senza
 pensarci due volte. Già quello che mi ci voleva era un'uscita insieme ai ragazzi.
-Aspetta Jo, metto il vivavoce così parli anche con gli altri - rispose allegramente mettendo il vivavoce.
-Ciao ragazzi, come ho già detto a Malik, volevo sapere se vi và di venire da me, così scegliamo anche cosa 
fare stasera vi va?- ripetè per la seconda .- Vabene- risposero in coro. -Ma andiamo in discoteca stasera.- disse 
d'untratto Liam. -Okay Brò per me non ci sono problemi, a dopo allora- li salutai chiudendo la telefonata.
Mentre aspettavo i ragazzi preparai qualcosa da mangiare, anche perchè avendo Niall in casa era impossibile 
non avere nulla da mangiare. Preparai qualche gioco per la play e aspettai il loro arrivo, seduto sul divano a pensare
ancora una volta a lei.
Dopo cinque minuti finalmente sentì il campanello, come loro solito erano in ritardo, ma orami ci avevo fatto il callo. 
Molto svogliatamente mi diressi ad aprire la porta, visto che uno dei cinque coglioni continuava a bussare il campanello
producendo una melodia demenziale.  Aprì la porta e come volevasi dimostrare era il coglione di Lou che era ancora
attaccato al campanello. Lui era il più grande del gruppo ma paradossalmente era anche quello che faceva
più cazzate di tutti.
-Ciao bro- dissero in coro.
- Ciao ragazzi, entrate- dissi chiudendo la porta alle loro spalle.
Ci mettemmo seduti sul divano a mangiare e a giocare un po alla paly parlando del più e del meno come facevamo 
sempre, ma il mio pensiero era altrove, infatti anche i
 ragazzi se ne reso presto conto, che ero lì solo fisicamente.
-Jo, tutto bene? Sembra che pensi ad altro- mi canzonò Harry facendomi staccare dai miei pensieri.
-Si, Hazza tutto bene, no stavo solo pensando a dove andare stasera.-Ovviamente menti. Pensavo a tutto tranne
a dove passare la serata, ma non volevo raccantare di Chiara ai ragazzi, mi avrebbre sicuramente preso in giro, e poi
ero sicuro che era solo una cosa momentanea che non sarebbe durata.
-Già abbiamo deciso di andare in discoteca, bisogna solo scegliere quale no?- Rispose Zayn
-Si, che ne dite di andare al Mistery?-porpose Niall. Quel ragazzo aveva sempre idee geniali, infatti quella
discoteca era la più famosa di tutta Londra ed era proprio quello che mi ci voleva per distrarmi.
-Perfetto, sei un genio.- urlai alzandomi dal divano e dando il cinque a Niall che mi guardò con una faccia 
davvero molto sorpresa. - Ok, allora andiamoci a preparare e andiamo- Si intromise Liam. Così i ragazzi tornarno
a casa per prepararsi, ci saremmo incontrati alle  21 fuori alla discoteca ed avrei cancellato una volta e per tutte
il ricordo di quella ragazza conosciuta nel pomeriggio.
 
POV Chiara.
 
Finalmente dopo ore avevo finito di provare il balletto. Era perfetto. Le mie paure erano completamente infondate
infatti durante le prove non era successo nulla di quello che avevo immaginato, anzi era andato tutto talemente
bene che la coreografa mi aveva affidato anche un'altro pezzo , questa volta di Hip.Hop. Ero davvero felice
quel giorno. Usci dalla palestra e mi diressi verso casa dove mi aspettavano le ragazze per mostrarmi cosa 
mi avevano comprato per stasera, dato che saremmo uscite.
Mi misi in macchina e in meno di dieci minuti arrivai a casa, parcheggiai la macchina nel vialetto ed entrai.
-RAGAZZE SONO A CASAAAA!- urlai come un pazza. Aspettai un minuto ma nessuna risposta, probabilemente 
ancora dovevano tornare. Ne approfittai per farmi un bella doccia calda. Andai di sopra posai il borsone nell'armadio
e mi spogliai, lasciai cadere con poca cura la tuta che idossavo e l'intimo e mi diressi in bagno. Presi lo stereo e misi
il cd che avevo comprato qualche giorno prima, era di un nuovo gruppo gli One Direction. Adoravo sentire
nuova musica, e loro non erano niente male, infatti una balletto del saggio ha come base una loro canzone 
Stand Up. Misi Play e mi buttai sotto al getto bollente lasciando scorrere via tutta la fatica accumulata durante
la giornata. Senza rendermene conto era passata già mezz'ora, cosi mi sciaquai i capelli e mi avvolsi il telo 
in vita e usci dalla doccia. Mi diressi in camera mia e per poco non mi venne un'infarto. Sul letto erano sedute
in silenzio quelle deficienti delle miei amiche.
-Ahhhh!- Ma siete impazzite o cosa? Volevate uccidermi?- Urlai io furiosa.
Le quattro scoppiarono in una fragorosa risata
-No, ci stavamo divertendo a sentirti cantare One Thing- disse naomi ridendo come una pazza
-Bene, mi fa piacere per voi, ma non lo fate mai più-risposo con tono offeso.
-Dai cucciola, lo sai che ti vogliamo bene anche se sei stonata- mi vennero in contro e mi abbracciarono.
-Sisi, come volete. Ma adesso sono troppo curiosa voglio vedere cosa mi avete preso per stasera- Dissi scavando
nelle due mila buste che erano poggiate sul mio letto.
-Hey calma calma. adesso vedrai- disse Martina mentre mi diede un leggero schiaffo sulla mano, per farmi smettere
di rovistare in tutte le buste.
Mi misi comoda sulla poltrona mentre mi mettevo l'intimo.
-Eccolo-disse Martina facendomi girare.
rimasi a bocca aperta, era un bellissimo vestitino con uno sfondo blu tutto colorato con il corpetto a cuore 
ricoperto di brillantini, e il bustino che scende morbido mettendo comunque in mostra le forme
-Ra-ragazze ma è bellissimo- saltai al collo di Martyna abbracciandola.
-Guarda che non è finita qui, ma il resto lo vedi dopo. Adesso noi ti prepariamo, tu tieni gli occhi chiusi- si intormise
Kekka. Non avevo scelta così accettai. 
Dopo circa un ora ero pronta, ero davvero bellissima le ragazze avevano fatto un lavoro strabiliante.

Outfits Chiara---> http://www.polyvore.com/checca/set?id=52951678&.locale=it 



Spazio Autrice:
Ciao ragazze, ecco finalmente ho postato il 3 capitolo. Bhè devo spiegarvi un bel po di cose. Ho pubblicato così tardi perchè in realtà io volevo chiudere tutte e due storie che ho scritto e non scrivere proprio più, perchè non mi piaceva come stavo scrivendo, in realtà tutt'ora non mi piace ma non fa niente, ormai ho iniziato e porterò a termine queste storie. Scusate se ci sono errori nel testo ma sto scrivendo da cellulare visto che ho il computer rotto. Un bacione a presto
-Chiara.

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Capitolo 4
*** Outifts Girls ***


 
Finalemente eravamo tutte pronte per andare. Quella sera eravamo tutte bellissime. Le ragazze avevano
scelto degli abiti davvero spettacolari che rispecchiavano le loro personalità e anche per me era la stessa cosa.
 
Kekka indossava un vestitino nero con il corpetto a cuore brillantinato un paio di tacchi neri lucidi. un truppo 
essenziale con solo dell'eyeliner nero mascara e ressetto rosso in modo da dare un po di colore.

 
Martyna indossava un bellissimi tubino bianco monospalla con una fascia dorata posta sulla parte del decoltè, abbinando sotto della bellissime scarpe dorate . Anche il trucco era abbinato

.
Naomi indossava un bellissimna tubino corto Fucisia  che le faceva risaltare perfettamente le forme.
al tubino aveva abbinato un bellissimo paio di decolte brillantinati color argento in tono con i brillantini che erano
applicato sul vestito optando per un trucco molto sobrio. Occhi contornati na eyeliner nero e mascara e labbra
fatte risaltare con del gloss rosa.
 
Vale infine optò per un bellissimo vestito blu elettricomolto particolare, che scendeva morbido lungo il corpo ma 
che grazie al cinturino posto sotto il seno faceva itravedere le bellissime forme del suo fisico. Abbinato poi ad
un paio uguali a quelle di kekka solo che erano Blu, accostato ad un trucco molto minimal in cui risaltava l'argento.


Spazio Autrice:
Ho pensato di postare un capito apposito per vedere l'outfits delle altre ragazze. Ho fatto un piccolo cambiamento per quanto
riguarda i vestiti. Fatemi sapere se vi piacciono. Fra poco posto anche il 5 capitolo.

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Capitolo 5
*** I wanna stay up all night and do it all with you! ***


Finalmente eravamo tutte pronte per andare a festeggiare il mio compleanno. Finalmente i diciotto anni tanto attesi erano arrivati. Se penso a quanto sia cambiata la mia vita in questi ultimi anni, non mi sembra possibile. Prima era tutto diverso, vivevo con i miei genitori dipendevo da loro e inoltre frequentavo una scuola che a me nemmeno piaceva. Non potevo incolpare ai miei genitori perché in Italia scuola come quella che volevo frequentare io nemmeno esiste e se fossero esistite i miei avrebbero fatto mille sacrifici pur di farmela frequentare. Infatti, è proprio quello che hanno fatto per mandarmi qui. Vedevano che non ero felice della vita che facevo che non ero felice di quello che studiavo. Così un giorno ne parlammo e gli dissi tutto quello che provavo, in altre parole che non mi sentivo a mio agio abitando in Italia, che facendo frequentavo la scuola ma non vedevo il mio futuro. Dopo quel discorso presero la decisione di mandarmi a Londra e farmi frequentare la scuola migliore che ci fosse di Danza e moda. Quindi se ora sono felice, devo tutto ai miei genitori, e vorrei che fossero qui in questo giorno speciale, ma purtroppo sentire la loro mancanza era un compromesso che dovevo pagare. Scaccia questi pensieri malinconici dalla mia mente, e mi concentrai sulla serata che stavo per passare. Ero in camera mia a mettermi le scarpe, come sempre ero l’ultima a essere pronta, infatti, le altre erano tutte giù ad aspettarmi. Non sapevo dove saremmo andate quella sera, infatti, la serata era stata organizzata interamente dalle ragazze, io non sapevo né dove fosse questa festa né chi fosse invitato né se ci fosse veramente una festa. Conoscendole bene non do più nulla per scontato.
Mi guardai un’ultima volta allo specchio per controllare gli ultimi dettagli. Io non avevo un’autostima molto alta, anzi non avevo minimamente autostima, o almeno un tempo l’avevo avuta ma l’ho persa dopo il tradimento di Nate. Ma, quella sera mi sentivo davvero bellissima, e non mi importava minimamente di ciò che avrebbe potuto pensare la gente. Tirai un sospiro, presi la borsa che si trovava sul mio comodino e presi a scendere molto lentamente le scale, avevo pur sempre un tacco altissimo. Appena scesa vidi le ragazze sedute sul divano ad aspettarmi, ma non si erano ancora accorte che ormai ero scesa anch’io, cosi decisi di farle un piccolo scherzetto. Mi tolsi le scarpe e gattonai lentamente dietro al divano, presi tutta l’aria che potevo e urlai “Vas Happninnnnnnnnn?” scoppiando a ridere infine. Le ragazze saltarono urlando come delle pazze.
“ Chià ma i diciotto anni ti sono andati in testa o cosa?” mi disse ancora sconvolta Martyna
“Bhè sicuramente Cosa!”  risposi io ridendo.
“No okay è sicuramente impazzita.” s’intromise Kekka
“Dai ragazze, stavo solo scherzando un po’,” “Ora invece di lamentarvi perche non andiamo che sto morendo di curiosità?” proposi io spazientita.
“Okay” risposero in coro facendosi l’occhiolino a vicenda.
Certo che avevo delle amiche proprio strane dovevo ammetterlo. Ma, d’altronde cosa potevo pretendere io forse ero anche più pazza di loro. Finalmente salimmo in macchina, come sempre volevo guidare io, ma questa volta le ragazze non me lo permisero.
“Ragazze dai voglio guidare io” piagnucolai inchiodata alla porta di casa ormai chiusa alle mie spalle.
“No, anche perché non sai nemmeno dove dobbiamo andare” disse severa Valentina.
“Già, quindi adesso tu ti metti seduta dietro buona, e indossa anche questa benda senza fiatare” rispose Naomi.
Annui leggermente, ero inutile obbiettare, non sarebbe servito a nulla in questo caso. E poi non volevo rovinargli la sorpresa che mi avevano accuratamente organizzato.
Misi quella benda cercando di non rovinarmi né il trucco né i capelli e partimmo per la destinazione “segreta”.
Dopo circa mezz’ora arrivammo sicuramente perché senti la macchina fermarsi e lo sportello aprirsi.
disse una voce che avrei riconosciuto tra mille, era quella della mia migliore amica, Martyna.
Io avevo un ottimo rapporto con tutte le ragazze, ma quello con Martyna era diverso. Io e lei non eravamo solo amiche anzi, eravamo come sorelle. Il nostro rapporto era basato sulla fiducia reciproca e anche le altre ragazze lo sapevano. Forse era proprio per questo che avevamo scelto lei per guidarmi fino al luogo della festa, perché sapevano che non avrei fatto storie. Se fossi stata cieca Martyna sarebbe stata i miei occhi ne sono sicura. Le afferrai la mano annuendo e scesi dalla macchina seguendola, sentivo la musica altissima e un forte odore di alcool, da questo dedussi che eravamo appena entrate in una discoteca.
I pochi dubbi che mi erano rimasti furono annullati del tutto quando Martyna mi tolse la benda.
Non ci potevo credere che quelle pazze mi avevano organizzato una festa nella discoteca più In di Londra. Cacchio la mia festa era al Mistery. Non ci potevo credere.
“Ragazze, io non so che dire, siete spettacolari” Urlai saltando praticamente addosso a tutte e 4.
Ci fu un abbraccio di gruppo, niente di nuovo insomma era una cosa normale per noi.
“Non credere davvero che sia finita qui. “ Annunciò Martyna
“Hemmm, scusa Martyna ma che altro ci dovrebbe essere?Già essere qui è il regalo più bello che mi potesse fare” risposi io alquanto confusa. Non capivo che altro ci poteva essere meglio di quello che già avevano fatto per me?
Non risposero si limitarono a sorridermi e farmi il sego di seguirle. E così feci, ero troppo curiosa per perdere altro tempo preziosa ribattere.
Le seguì e mi pentì immediatamente di quello che avevo detto prima. Attraversai la porta, dove era scritto a caratteri cubitali “PRIVE’”, che era interamente occupato da tavolini, divanetti e striscioni con scritto BUON COMPLEANNO CHIARA, lì c’erano tutti i miei amici che mi accolsero cantando quella canzoncina che io tanto odiavo. Tanti auguri a te. In pratica se qualcuno non aveva capito che fosse il tuo compleanno quel giorno certamente dopo quella canzone tutti l’avrebbero capito. In pratica serviva a sputtanarti.
Mi portai due mani al viso, ero davvero sorpresa nessuno aveva mai fatto tanto per me.
“Oh mio dio ragazze Grazie mille, e grazie a voi per essere qui” mi rivolsi ai miei amici che erano lì per me.
Piano piano salutai tutti gli invitati. Ero davvero felicissima, ma la mia felicità si spense quando vidi Nate, che si stava avvicinando per salutarmi. Ma chi diamine l’aveva invitato ? Non di certo le mie amiche. Sapevano troppo bene quanto lo odiavo, non mi avrebbero fatto mai una cosa del genere. Probabilmente si era imbucato, com’è suo solito fare, insomma niente di nuovo. Decisi non dargli tanta importanza anche perché non volevo assolutamente rovinare il 18 compleanno a causa di un completo coglione.
Mi armai del mio sorriso migliore e come se nulla fosse mai successo tra noi due, lo salutai con estrema disinvoltura.
“ Hey ciao Nate, grazie anche a te per essere venuto” dissi con un sorriso falso in viso.
“ Come sarei potuto mancare al tuo 18 compleanno?” rispose lui.
“Bhè grazie, adesso vado un po’ a divertirmi se permetti.” marcando la parola divertirmi. Non gli avrei mai dato l’ennesima soddisfazione di vedermi triste o annoiata a causa sua. Così afferrai per mano le mie amiche e mi diressi verso la pista da ballo. Iniziammo a ballare e in meno di cinque minuti fummo accerchiate da ragazzi che si strusciavano addosso. In un’altra occasione mi sarei girata immediatamente e avrei dato un sonoro schiaffo alla persona alle mie spalle, ma quella sera non volevo essere pesante, quella sera era diverso. Quella era la mia serata. Restammo a ballare per altri dieci minuti quando la mia attenzione fu catturata da sei ragazzi che discutevano animatamente con una cameriera nel Privè che quella sera era interamente nostro per tutta la nottata, così Kekka e Valentina, decisero di avvicinarsi per vedere cosa stesse succedendo.
Le vedevo agitarsi così decisi di raggiungerle.
“Ke, Va che succede qui?” domandai curiosa.
“Niente, questi ragazzi pretendono di restare nel privè” rispose infuriata Kekka.
Mi girai verso i ragazzi che fino ad allora non avevo ancora guardato. E vidi lui, Josh se non sbaglio si chiamava, il ragazzo con cui mi ero scontrata quel pomeriggio. Involontariamente sorrisi vedendo che anche lui mi stava guardando.
“Oh, ma tu sei Josh?” chiesi io stupita
“Hem sì, Chiara giusto?” rispose lui portandosi una mano dietro la testa.
“Sì la ragazza che oggi ti ha in pratica travolto” risposi io in imbarazzo.
Vidi che le ragazze e i ragazzi ci guardavano sorpresi. Un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi color smeraldo s’intromise.
“Vi conoscete?” s’intromise il riccio. Stavo per rispondere ma Naomi, che si era appena avvicinata, mi precedette.
“Si evidentemente sì, ma questo non ci interessa, ora dovete andare via, qui stiamo festeggiando il compleanno di Chiara, il privè è TUTTO prenotato per TUTTA la serata” sputò imbestialita Naomi sottolineando le parole TUTTO E TUTTA.
Dovevo far terminare questa stupida questione.
“Na, calmati, i ragazzi possono restare con noi, se sono amici di Josh, allora sono ok” dissi guardando Josh e sorridendogli.
Lanciai uno sguardo infuocato alle ragazze che stavano per rispondere, che fortunatamente capirono subito e si limitarono ad annuire, mentre i ragazzi ci ringraziavano.
Per smorzare decisi di prendere i ragazzi e portarli a ballare. Ballammo tutti insieme, senza formare delle coppie o comunque dei gruppi divisi, quando improvvisamente mi sento afferrare posso da una stretta forte.
Mi volto e vedo Nate, che mi guarda con degli occhi infuocati dalla rabbia, non l’avevo mai visto così.
“Nate che vuoi, lasciami.” dissi cercando di fargli mollare la presa, ma  senza ottenere nessun risultato.
“Che voglio? Tu adesso vieni con me e la smetti di fare la puttana qua in mezzo” sentenziò accecato dalla rabbia.
“No Nate, io resto qua a DIVERTIRMI con i miei amici.” gli urlai in faccia, sottolineando la parola DIVERTIRMI. Per lui ballare, guardare o anche semplicemente parlare con il sesso maschile equivaleva ad essere puttana, questo ragionamento lo conoscevo bene, ma non si era mai permesso di chiamarmi in qual modo, D’avanti a tutti poi.
Non ebbi neanche il tempo di finire di pronunciare quella frase che Nate mi tirò uno schiaffo. Rimasi scioccata. Mi portai la mano al viso, che in quel momento sentivo pulsare come non mai. Le
Mie amiche e i ragazzi guardarono la scena scioccati. Vidi che Martyna stava scattando verso di noi, ma fu bloccata da qualcuno, non riusci a vedere chi fosse, perché proprio in quel momento Nate ri afferro il mio polso e mi trascino con lui, dicendo di seguirlo.
In quel momento provai diversi sentimenti insieme. Rabbia, dolore e paura, prevalevano su tutti. Già in quel momento ero terrorizzata, non sapevo cosa fare, ero come pietrificata. Vedovo ciò che succedeva ma non riuscivo a porre resistenza, l’unica cosa che riuscivo a fare in quel momento era piangere. Eppure io non ero un persona che piangeva facilmente, in realtà non ho mai pianto, nemmeno con Martyna o le altre ragazze.Ma in quel momento era l’unico sfogo che avevo.
Nate continuava a stringermi il polso facendomi un male atroce, così decisi di reagire, ma prima che potessi fare qualsiasi mosse senti una voce familiare provenire da dietro di me.
“Hey lasciala stare coglione.” disse una voce roca alle mie spalle. Mi girai e incrociai lo sguardo di Liam, che in quel momento mi diede più sicurezza. Ancora legata dalla presa di Nate, mi strattonai e riusci a liberarmi. La prima cosa che feci quasi istintivamente fu aggrapparmi al petto di Liam, come se in quel momento mi sentissi indifesa, bisognosa di protezione.
Liam mi guardò e poi mi strinse a se.
“Sta tranquilla, ci penso io.” mi sussurrò facendomi l’occhiolino. Sul mio viso si apri un sorriso. Annui leggermente.
Nate assisté alla scena, e i suoi occhi, per quanto fosse possibile, si accesero ancora di più.
“E tu chi cazzo sei?” rispose, riferendosi a Liam che lo guardò con un sorriso furbo.
“Questo non ti deve interessare. Non ti far più vedere oppure…” Non riuscì nemmeno a terminare la frase che Nate lo interruppe.
“Oppure cosa, mi picchi?” intervenne ridendo Nate.
“Non volevo arrivare a tanto, ma se è questo che vuoi allora si.” rispose minaccioso Liam. In quel momento ci raggiunsero anche gli altri. Le ragazze si catapultarono su di me, facendomi staccare dal petto di Liam.
Mentre i ragazzi si misero alle spalle di Liam per far capire a Nate che se aveva qualche problema con lui l’avrebbe avuto con tutti e 5. Quei ragazzi erano un famiglia, erano davvero uniti.
“Ci sono problemi Lì?” chiese minaccioso Zayn.
“No, il ragazzo se ne stava giusto andando, Vero?” rispose Liam senza mai distogliere lo sguardo da Nate.
“Si, ma non finisce qui” rispose Nate pronunciando le ultime parole fissandomi.
Conoscevo bene Nathan Sykes, sapevo benissimo che non si sarebbe arreso, e sapevo benissimo che non si sarebbe mai messo contro 6 persone. Non era così stupido, da voler tentare il suicidio.
Il mio guardo era perso nel vuoto da qualche attimo. Ma una voce mi riportò alla realtà.
“Hey tutto bene?” disse Liam accarezzandomi il braccio.
“Si. Grazie davvero Liam.” risposi abbracciandolo.
La serata passo tranquillamente, tra un drink, ballo e qualche chiacchiera. Si fecero le 4 del mattino, gli altri volevano continuare a andare in giro per locali, ma io ero stanchissima e per lo più il giorno dopo mi sarei dovuta svegliare prestissimo per andare a provare il balletto Hip-Hop.
“Ragazze io torno a casa, domani devo andare a provare un nuovo ballo e mi devo svegliare presto. Voi se volete restate pure”. Dissi sorridendo alle mie migliori amiche.
“No chià, comunque abbiamo una sola macchina, dobbiamo tornare per forza insieme e non ci pensare minimante e prendere taxi o cose del genere a quest’ora” rispose la solita lagna di Naomi.
Stavo per rispondere quando fui interrotta da Liam.
“Bhè in realtà anche io devo tornare a casa, domani devo andare accompagnare Danielle alle prove. Quindi posso accompagnare io Chiara a casa e voi fate baldoria per un altro po’ che ne dite?” S’intromise improvvisamente Liam. Non volevo che le ragazze a causa mi tornassero a casa, quindi risposi io per loro.
“Va benissimo, Grazie Liam”. Risposi sorridendogli.
Salutai Louis e Niall ed Harry, e mi stavo per salutare Josh, ma Harry mi trattene per un braccio guadagnandosi un’occhiata assassina da parte mia.
“Hey calma, volevo solo sapere che potevi darmi il tuo numero” disse Harry gesticolando in continuazione. Rimasi sbalordita e lo guardai confusa.
Lui capi e mi precedette prima che  potessi dargli una risposta
“Non è per me, Zayn che lo vuole.” disse sorridendomi dolcemente e indicando con la testa l’amico che ci guardava confuso.
Così mi avvicinai a Zayn presi il cellullare dalle sue mani e gli scrissi il mio numero restitugliendolo una volta finito e salutandolo un bacio sulla guancia.
Infine salutai Josh, che aveva uno sguardo arrabbiato, ma non gli diedi tanta importanza. Salutai con un cenno anche le ragazze e raggiunsi Liam che mi stava aspettando alla macchina.

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Capitolo 6
*** I miss u, Lucas! ***


Salì in macchina e per qualche minuto regnò il silenzio, uno di quei silenzi imbarazzanti che si crea quando non sai cosa dire. Ma io non ero il tipo da restare in silenzio quindi decisi di parlare per prima.
- Bhè quindi sei fidanzato?-  chiesi spontaneamente.
-Si da 2 anni ormai.-  rispose lui sorridendo. Quando parlava della sua ragazza i suoi occhi si illuminavano, facendoli diventare ancora più belli di quanto già fossero.
Lo guardai sorridendo.
-Oh,  deve ritenersi davvero molto fortunata-! esclamai io arrossendo.
-Bhè grazie, ma il fortunato sono io. Lei è davvero una persona fantastica.-  Disse sorridendo.
-Bhè se una ragazza ti fa quest’effetto solo a parlarne allora deve essere davvero speciale.-  Risposi io guardandolo negli occhi, che per un attimo aveva staccato dalla strada, per prestare attenzione a quello che dicevo.
Sarei voluta essere al posto della sua ragazza solo per un minuto, solo per provare come ci si sente a essere realmente amata da qualcuno, senza limiti. Proprio come faceva Liam con la sua ragazza.
Per un momento il mio sguardo si rattristò, e Liam se ne accorse.
-Tutto bene?- Mi chiese preoccupato.
-Si tranquillo. Sono solo alcuni pensieri stupidi che ogni tanto faccio.-  Risposi fingendo un sorriso.
-Sai, io ho sempre avuto la capacità di capire quando una persona mente, perché qualcosa nei suoi occhi cambia. Con i tuoi occhi poi mi viene tutto più facile, io tuoi occhi parlano. Quindi dimmi, quali sono questi pensieri scemi, che fanno spegnere la luce nei tuoi occhi? – Mi chiese accostando la macchina e girandosi a guardarmi.
Per un minuto rimasi senza parole, ma capì in poco tempo, che Liam era una persona davvero profonda e buona. E anche se lo conoscevo sì e no da quattro ora, sentivo di potermi fidare di lui.
-  Beh, stavo solo pensando come ci si sente a essere amati così profondamente da una persona. Ma ora davvero basta parlare di queste cavolate, non è nulla di importante, capita a tutti di prendere delle delusioni.-  
Sorrisi amaramente, o  almeno cercai di sorridere, ma quello che usci fu solo una smorfia.  
Liam annuì leggermente, e per il resto del tragitto, nessun o dei due spicco parola. Era davvero una situazione imbarazzante. Dopo pochi minuti finalmente arrivammo a casa.  Salutai velocemente Liam e mi diressi verso la porta di casa, salutandolo con la mano prima di chiudermi la porta alle spalle.


POV Chiara.
Si quella domanda mi aveva messa in difficoltà. Non volevo passare per la vittima, quelli di cui tutti hanno pena. No, non era per me.  Poi, si mi fidavo di Liam a pelle, ma di certo non mi sarei aperta con lui, che ne sapeva lui di come si sta male quando la persona che ami tradisce la tua fiducia, il tuo amore, rompendoti il cuore in tanti piccoli pezzettini , che no, non potranno tornare al loro posto. Lui d’altronde aveva una vita sentimentale perfetta. Lui amava lei e lei amava lui.
Non avrebbe mai capito quello che provavo. Nessuno l’avrebbe capito, anzi una persona c’era, ma ora si trovava in italia, Lucas, il mio migliore amico da sempre, lui si che mi capiva. Capiva il mio sguardo, capiva ogni mio silenzio, insomma mi capiva senza bisogno che gli spiegassi cosa non andava. Lucas è di cinque anni più grande di me, lavora come modello ed proprio per questo che ora si trova in italia. E’ da quando è partito due anni fa che non lo sento più. Mi aveva promesso che al mio 18 compleanno ci sarebbe stato, ma non ha mantenuto la promessa, visto che ora mi ritrovo da sola sul mio letto a versare per l’ennesima volta queste tanto odiate lacrime, ma ormai ci ho fatto l’abitudine. Mi stesi sul letto portandomi le ginocchia al petto e crollando in pochi secondi tra le braccia di morfeo.
 
La mattina seguente mi svegliai con un odore di caffe che invadeva tutta la casa, era proprio quello che ci voleva. Scesi dal letto, e mi diressi in bagno, dove guardai la mia figura riflessa nello specchio, era orribile, ero orribile. La sera precedente avevo completamente dimenticato di struccarmi, e ora ne pagavo le conseguenze, sembravo un panda. Mi sciacquai velocemente la faccia e raccolsi i capelli in uno chignon disordinato, tanto poco importava chi mi poteva vedere alle otto di mattina, in casa mia se non le mie migliori amiche, che ormai mi avevano visto nei modi più impensabili. Scesi di corsa le scale, entrando in cucina gidando ad occhi chiusi, annusando l’aroma di caffe che aleggiava nella stanza – Buon giorno Battone – senti delle risate, troppe risate. Apri  velocemente gli occhi e mi ritrovai 10 persone che mi fissavano ridendo. – ma che cazz?- dissi velocemente. –ma voi che ci fate alle otto di mattina a casa mia?- chiesi infastidita, notando solo in quel momento, una faccia nuova, una ragazza che sedeva sulle gambe di Liam. In quel momento il mio stomaco si era chiuso, non so bene per quale motivo, ma vedendo quella scena mi Sali la rabbia a mille.
- Qualcuno è di buon umore stamattina?- mi domando retorica la mia migliore amica, Martyna.
Si, lo ero prima di vedere, gente che non conosco, nella MIA cucina. Questo è quello che avrei voluto rispondere, ma mi avrebbero preso solamente per pazza, così mi limitai ad annuire e a prendere posto sull’unico sgabello a disposizione vicino a Josh, che non appena mi avvicinai mi schiocco un sonoro bacio sulla guancia facendomi arrossire, non ero più abituata a queste manifestazioni d’affetto improvvise. Era da quando Lucas era andato via che non succedeva più. Nel ricordare quei momenti la mia faccia cambiò completamente, divenne cupa. Tanto che Josh rimase a fissarmi per qualche secondo, per poi chiedere con gli occhi spiegazioni alle mie amiche, che capendo non fosse dovuto al gesto di Josh si limitarono a scrollare le spalle e sorridere. Riemersi dalla mia momentanea trance quando senti bussare il campanello. Nessuno era intenzionato ad aprire, così controvoglia andai io. Mi ritrovai davanti ad un fattorino, con mano uno scatolo enorme.
-Salve, lei è la signorina Chicca?- chiese sorridendo il fattorino. Annui semplicemente, solo una persona mi chiamava con quel nome, Lucas. Il fattorino mi consegnò il pacco. Stavo morendo dalla curiosità, così corsi in cucina, dove si trovavano le mie amiche, ero praticamente pietrificata. Arrivai in cucina, le ragazze iniziarono a tartassarmi di domande, che hai, chi era alla porta e cosi simili. Io riuscì solo a dire una parola “lucas”, Martina che era quella che più mi conosceva, mi si avvicino accarezzandomi la spalla. I ragazzi, non spiccarono parola, era davvero un momento imbarazzante. Improvvisamente sentimmo Louis – Dai ragazze sono curioso, apritelo- Okay, aveva allentato la tensione lo amavo già.
Ritornai al mio posto, vicino a Josh che mi guardava in cagnesco, non lo capivo proprio quel ragazzo. Presi il bigliettino che c’era sulla confezione, e lo passai a Naomi, sapevo che lei era quella più riflessiva, che difficilmente si lasciava prendere dalle emozioni, era perfetto per leggerlo. – Na, leggi tu ad alta voce.- dissi solamente, lei annui e iniziò a leggere. – Ehi Panda, Finalmente il momento tanto atteso è arrivato. So che ti avevo fatto una promessa, ti avevo giurato di esserci, ma purtroppo sono impegnato con il lavoro, lo sai che non dipende da me. Auguri chicca, ci vediamo presto, ti voglio bene , tuo Lucas.
Le prime lacrime iniziarono a scendere, non si era dimenticato del mio compleanno, della nostra promessa, aveva solo avuto un imprevisto. Mi asciugai le lacrime, e sorrisi. Ora ero pronta per aprire lo scatolo. Lo apri lentamente sotto l’occhio attento di tutti i presenti in stanza. Erano delle punte da danza e un bellissimo tuti bianco tempestato di Brillanti. Sul fondo della scatola, c’era un altro bigliettino, con scritto – Questo lo metterai al tuo saggio, così io sarò con te. I Love you babe- Sorrisi e senza rendermene conto dissi ad alta voce, -Ti amo anch’io Lucas.- Mi resi conto della figuraccia che avevo fatto solo quando senti Valentina dire- Si lo sapevo che ne eri innamorata, lo sapevo-.  Quel momento imbarazzante venne rotto da una voce  gracchiante, che apparteneva a quella che doveva essere la ragazza di Liam, che fino a quel momento era stata in silenzio ad osservare la scena. -  Beh Non è niente di che questo completo- Okay già la odiavo a morte.
 



SPAZIO AUTRICE:
Hy guys, bhe, lo so che non pubblico da un po, ma davvro non avevo ispirazione e sinceramente già la storia fa pena cosi, figuriamoci se scrivevo senza un minimo di ispirazione che ne sarebbe uscito xD
 Bhè ringrazio tutti quelli che hanno letto i capitoli precedenti. Grazie mille *ApplausoAtutte* 
un bacio - Chiara. 
Vi lascio con i personaggi che rappresentano ChiaraChiara
MARTINA : martina
 

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Capitolo 7
*** The new entry: Damon. ***


Capitolo Sette:
Non persi nemmeno tempo per rispondere alla provocazione di quella gallina, mi precipitai subito a chiamare Lucas, volevo come minimo ringraziarlo per il gesto che aveva fatto. Nessuno aveva mai fatto tanto per me. Così corsi in camera mia a prendere il cellulare che era sul comodino e scesi giù.
Avrei fatto quella chiamata di sicuro con Martina, lei era l’unica in grado di capire senza ma giudicarmi. Arrivata Giù, entrai di corsa in cucina, - Martina, tu subito con me, ORA. – Dissi tutto d’un fiato. Lei capi al volo e mi segui fuori al balcone. – Scommetto che devi chiamare Lucas, e hai bisogno di un sostegno morale per farlo. Vero?- La guardai con una faccia sconvolta, non ho mi capacitavo di come facesse a capirmi senza che spiccassi parola. Era un dono che avevamo avuto fin da subito. Il nostro rapporto era sempre stato speciale, diverso da quello con le altre. Era la mia anima gemella, non solo perché eravamo molto, molto simili. Ma anche perché ci completavamo.  –Si, lo sai come sono. Non sono brava in queste cose.- risposi timidamente.  Mi vergognavo del carattere che avevo. Cioè ero capace di ballare davanti a 1000 persone ma non ero capace di parlare con un ragazzo a telefono, era una cosa contorta, davvero.
-Dai fai questa chiamata e togliti questo peso, vedrai che dopo andrà tutto molto meglio-
Disse accarezzandomi la spalla, per darmi un po di supporto.
Le sorrisi semplicemente e annui, digitai velocemente sulla tastiera del cellulare il numero di telefono che ormai, conoscevo a memoria, aspettai uno squillo, due squilli ma proprio quando stavo per riagganciare senti la sua voce. Rimasi quasi pietrificata, non sapevo che dire.
  • Ciao Lucas, sono chiara, beh volevo solo ringraziarti per il regalo. Davvero è fantastico, grazie ancora e ciao.- dissi tutto talmente veloce che non penso capi nulla di ciò che avevo detto. Beh questo è un altro mio difetto, quando sono in ansia, parlo davvero, davvero velocemente. Tanto che l’altra persona non arriva a capire nemmeno un decimo di quello che ho detto.
  • Cucciola, calmati. Ciao anche a te, si sto benissimo grazie e sì anche tu mi manchi. Ah si prego per il regalo. - mi rispose lui scoppiando in una fragorosa risata. Questa sua reazione fece allentare tutta la tensione che avevo accumulato nel giro di dieci minuti, la sua risata mi aveva sempre portato in un altro pianeta. – Scusa Lù, lo sai come sono fatta, quando sono in ansia, parlo a 200 km/h- dissi ridendo ancora. – Tranquilla, amore. Lo so come sei fatta. Tranquilla. Comunque davvero non è niente, è solo un piccolo pensiero. Il regalo vero e proprio deve ancora arrivare. – A quelle parole rimasi di sasso, se quello era solo un piccolo regalo e mi aveva procurato quella reazione, il regalo vero e proprio cosa fa, mi fa morire direttamente? Questo è quello che pensai ma mi limitai a rispondere con un semplice e stupidissimo .- Ah! Bene. Sai che non dovevi. Questo basta e avanza. - gli risposi dolcemente, con una voce da bambina. Sapevo che non resisteva quando facevo quella voce. Sapevo però, che quando la facevo era per farmi svelare qualche segreto. –Chiara, è inutile che tenti di corrompermi, e poi non c’è ne bisogno. Basta che ti giri per vedere di che regalo parlavo. - Ecco, lo sapevo, rimasi immobile per l’ennesima volta con la paura di tremenda di girarmi e vedere di cosa stesse parlando. La mia testa diceva girati cogliona e vedi, ma il mio corpo non reagiva, rimaneva inerme, fino a quando non sento Martina che era rimasta con me tutto il tempo urlare un.-  Oh porco cazzo-. Ecco la sua solita finezza, da scaricatore di porto. Senza pensarci due volte allora mi girai, ed ebbi la stessa reazione di Martina, Dio Lucas era lì nel mio giardino bello come il sole, che mi guardava sorridendo, con ancora il cellulare all’orecchio. Non ci pensai due volte e gli corsi in braccio. Non era possibile, dopo due anni il mio cuore batteva ancora all’impazzata, ogni volta che guardavo i suoi occhi, ogni volta che lo sfioravo. Urlai talmente forte che i ragazzi, che fino a quel momento erano ancora in cucina, a mangiare, uscirono in giardino. Da parte delle ragazze partirono un paio di gridolini, anche loro erano davvero molto affezionate a Lucas. Era il ragazzo che tutte vorrebbero, bello come il sole, dolcissimo e sempre a disposizione, per qualsiasi cosa. E poi il carattere è bellissimo, forse proprio perché è UOMO E non un bambino come i ragazzi della mia età.
Dopo un tempo infinito decisi finalmente di staccarmi da Lucas, quando appoggiai i piedi al suolo, proprio in quel momento incontrai i suoi occhi blu, come il mare, e mi persi nella loro immensità Avete presente quando fate qualcosa senza motivo, beh è quello che stava per succedere a me. Mi avvicinavo sempre di più alle sue labbra, non rompendo il flusso di sguardi che ci univa in quel momento, quella stupida distanza finalmente la annullò Lui, (diamine non posso mica fare tutto io), dandomi un bacio di quelli perfetti, di quello che ti fanno staccare dalla realtà, caotica e rumorosa.
Da subito fu un bacio dolce, di quelli che desideri da una vita. Poi si trasformò in qualcosa di passionale, di travolgente, lui mi chiese il permesso per entrare nella mia bocca e per far giocare le nostre lingue, permesso che fu accordato subito. Anch’io volevo qual bacio, lo aspettavo da troppo per tirarmi indietro o per dare spazio alla mia parte razionale. Già aveva rovinato troppo momenti, era ora di cambiare. Presa dalla passione di quel bacio travolgente mi allacciai le mie gambe al suo bacino, e gli gettai le mani al collo, lui mi teneva stretta al suo petto, con una mano, mentre con l’altra appoggiata sulla mia testa, regolava l’intensità del bacio. Furono pochi minuti che mi parvero ore, giorni, mesi. Provai delle emozioni uniche mai provate prima.
A riportarci sulla terra furono le ragazze che applaudivano come se fossero allo stadio e la loro squadra del cuore avesse segnato. Ci staccammo e guardammo il gruppo in lontananza imbarazzati, o almeno io lo ero. Lo guardai negli occhi, e vidi che aveva una luce diversa, quella luce che ti fa capire quando una persona è davvero felice, beh penso proprio che quella stessa luce si fosse impossessata anche dei miei occhi.
Lucas si avvicino e intrecciò le nostre mani poi si abbassò leggermente raggiungendo il mio orecchio e sussurrò – Adesso tu sei mia, non lo dimenticare-, ecco, adesso si posso anche morire felice. Tutto quello che volevo, lo stavo realizzando pian piano. Ora stavo con il ragazzo che amavo da due anni e stavo per fare quel saggio che mi avrebbe potuto cambiare la vita.
ERA TUTTO PERFETTO, finalmente.
 
 
Damon POV:
Finalmente posso vedere una luce diversa negli occhi di Lucas, quella luce che in due anni si era spenta. L’avevo sempre detto che la causa della sua perenne tristezza era solo la lontananza dalla ragazza che amava, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.
Sono qui da dieci minuti, fermo alle spalle di Lucas e Chiara e sembra che ancora nessuno si sia accorto di me, forse sono tutti troppo impegnati a vedere questa scena da film, beh sono donne. Io non sono proprio come Lucas, non avrei mai fatto una cosa del genere per una ragazza, io sono molto più rude, molto più coinciso, se voglio una cosa me la prendo. Mi presento sono Damon, Damon Salvatore e ho origini metà italiane, da parte di mio padre e metà Inglesi, da parte di mia madre. Ho ventitré anni, e lavoravo come modello in Italia, e proprio lì che ho conosciuto Lucas. Da quel giorno non ci siamo più divisi. Non ho mai capito come abbiamo fatto a instaurare questo rapporto. Siamo completamente opposti caratterialmente, Lui è dolce, romantico e timido. Io sono sfrontato, coinciso e un molto vanitoso, o almeno così dicono, beh io ritengo solo di essere consapevole della mia bellezza e di essere consapevo che tutte le ragazze non possano resistermi.
Devo dire che è la scelta migliore che io abbia fatto nella mia vita, è stata quella di venire qua con Lucas, è pieno di ragazze qui, anche se ci sono troppi ragazzi per i miei gusti, ma sono abituato alla competizione, vinco sempre io che sia chiaro. Decisi di avvicinarmi al resto del gruppo, avevo già puntato una ragazza, bellissima, l’unica che era fuori con Chiara, prima che ci vedessero. La stavo guardando già da un po’, è perfetta. Ha un fisco perfetto con le curve al punto giusto. Non è le solite mazze di scopa che si credono belle solo perché pesano meno di 30 kg. Forse, è la ragazza più bella che abbiamo mai visto e ne ho viste davvero tante. Era lì che parlava con un ragazzo dalla pelle ambrata, e gli occhi castano-dorati. Non ci feci tanto caso e mi diressi verso di lei, senza curarmi del ragazzo che, fino a poco fa, parlava e rideva con lei. Non avrebbe avuto occasioni contro di me, era inutile farle perdere tempo.
Mi avvicinai e gli tesi la mano – Ciao bellissima, sono Damon amico e accompagnatore di Lucas. Piacere. - Mi presentai, guardandola negli occhi. Infatti, notai subito che sul suo fiso scomparve quel sorriso che c’era fino qualche istante prima, al suo posto comparve un ghigno. –Martina. Non posso dire che sia un piacere. - Rispose fredda. Dopo aver risposto, si girò e tornò a parlare con il ragazzo dalla pelle ambrate, che se la rideva. Rimasi per qualche secondo sconcertato, da quella reazione che nessuna ragazza aveva mai avuto nei miei confronti. Ma questa reazione non mi sconfortò anzi, rendeva la cosa più eccitante. Lei era diversa da tutte le altre, e questo mi piaceva ancora di più. Martina era ignare del meccanismo che aveva innescato con quella sua risposto e quel ragazzino, aveva ben poco da ridere.
 
Martina POV:
 
Stavo parlando tranquillamente con Zayn, che non faceva altro che farmi ridere, con le sue battute e i suoi racconti sugli scherzi fatti ai ragazzi era davvero simpatico. Mi stava raccontando della sua famiglia, quando un ragazzo senza un minimo di educazione si era intromesso tra noi, presentandosi. Forse si aspettava una risposta piena di enfasi e gentilezza, ma ottenne l’esatto opposto. Non mi sono mai piaciute le persone maleducate e piene di se, che credono di potersi permettere qualsiasi cosa. Non mi piaceva il modo in cui mi guardava, e nemmeno il modo in cui guardava Zayn. Infatti, lo liquidai in meno di venti secondi, facendolo rimanere di stucco e ritornando a parlare con Zayn che se la rideva. Era davvero carino quando rideva sotto i baffi per non darlo a vedere, e per non offendere la persona interessata. Era l’opposto di Quel tale, era il ragazzo che piaceva a me. Un carattere perfetto per ora, poi dovevo conoscerlo meglio, insomma lo conoscevo da poco per dare un giudizio definitivo, ma speravo di non sbagliarmi sul suo conto, sarebbe stata una delusione, davvero troppo grande.
Dopo aver richiamato l’attenzione di Chiara e Lucas che non facevano altro che scambiarsi carezze e baci, decidemmo di rientrare e di organizzare una serata, tranquilla, per festeggiare l’unione di Chiara e Lucas. – Ragazzi, allora per stasera io propongo Pizza e Film. Chi è con me?-. Domandai sicura che tutti avrebbero accettato, d’altronde eravamo tutti davvero stanchi dopo la sera precedente. Come previsto tutti era d’accordo con me, tranne quella gallina che dopo appena cinque ore già mi stava sui coglioni, (abituatevi alla mia finezza, perché quando mi incazzo sono peggio di uno scaricatore di porto ubriaco.) – No, scusate, ma che palle, una serata chiusi in casa? Dio ma quanti anni avete novanta, cioè nemmeno mia nonna. Io propongo una serata in discoteca. Liamuccio, tu ovviamente sei dalla mia parte?- Chiese quella strega orrenda e brutta dalla voce da trans. In quel momento vidi tutti quanti sbuffare sonoramente e chiara alzare gli occhi al cielo, sapevo come era fatta ed ero sicura che nemmeno a lei piacesse quella barbie montata, anzi avrei giurato che se non fosse intervenuto Liam, da un momento all’altro si sarebbe alzata prendendola a sprangate sui denti con il portacenere di metallo che c’era sul tavolo. – Dani, io in realtà sono stanco, e poi non mi va di andare in discoteca. Se vuoi, vacci tu con le tue amiche, lo sai Dani non ci sono problemi. - Intervenne Liam scocciato, salvando la sua ragazza da morte certa.  Vidi Danielle farsi rossa come un peperone in meno di un secondo. Non disse nulla si alzò dalle ginocchia di Liam, prese tutta la sua roba che era riposta sul tavolo e andò via sbattendo la porta, come se fosse a casa sua, senza salutare nessuno dei presenti. Rimasi scioccata, non capivo come un tipo come Liam, dolce, bellissimo, sensibile e disponibile, potesse stare con una strega del genere, orrenda, antipatica, acida, maleducata e insensibile. Non riuscivo proprio a spiegarmelo. Dopo tutto questo casino, alla fine i ragazzi accettarono la mia idea, e non diedero peso a quello che era appena successo, per non far sentire in imbarazzo Liam, più di quanto non fosse già. Ora che la serata era decisa, dovevamo organizzare il pomeriggio, visto che era ancora molto presto e dovevamo ancora pranzare, e lo stomaco di Niall iniziava a farsi sentire. Valentina propose di ai ragazzi di andare a noleggiare qualche film per la serata, mentre noi intanto cucinavamo qualcosa, ovviamente subito acconsentirono, ed abboccarono all’idea di Valentina, di far integrare nel gruppo maschile anche Damon e Lucas che erano appena arrivati e non conoscevano nessuno oltre noi ragazze. 

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