Il Cadetto e la Serva

di Isidar23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-Pierre ***
Capitolo 2: *** 2-Primo giorno ***
Capitolo 3: *** 3-Latino e...sorpresa! ***
Capitolo 4: *** 4-Adrienne ***
Capitolo 5: *** That day for Pierre ***
Capitolo 6: *** That Day for Adrienne ***



Capitolo 1
*** 1-Pierre ***


Francia,28 giugno 1214
Era una mattinata fresca d’estate. Pierre de Demourge era sdraiato a pancia in su e con gli occhi chiusi. Vestito solo con una sottile casacca,Pierre poteva sentire la rugiada inumidirgli dolcemente la schiena e il vento burlone giocare coi suoi capelli,scompigliandoli in mille ciocche bionde sui suoi occhi chiusi “E’ bella la vita”. Pensava. Dopotutto,lui era il cadetto di Guillaume de Demourge,vassallo del re francese Filippo Augusto,e non doveva preoccuparsi di niente,poiché a tutto pensavano il padre e il fratello maggiore Jean.
Pierre cercava di passare il tempo crogiolandosi in quel dolce tepore che gli trasmettevano i raggi del sole quando…
-Ahi!- Alle sue spalle la risata del fratello Jean. –Avresti dovuto vedere la tua faccia! Con quel sorriso ebete!E quando ti ho pizzicato che sei saltato su tutto spaventato!-
-Che vuoi?-
-Voglio portarti con me a fare un po’ di compere al mercato. Dovrai pur imparare come si fa a trattare coi mercanti,ora che hai tredici anni,perché un giorno,dopo di me,tu erediterai il feudo e devi essere preparato. Cambiati,ci vediamo giù alle stalle fra un quarto d’ora. E vedi di non addormentarti mentre scendi le scale…- E così andarono.
Il mercato era così chiassoso,c’era tanta gente e tante merci diverse,ordinate per settore. -Tra poco passeremo al settore degli schiavi-. Pierre sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena. Nel settore degli schiavi c’era gente di tutte le razze:donne vestite di veli,ragazzi malnutriti…i venditori che gridavano a gran voce di comprare la loro mercanzia,gli offerenti che azzardavano i prezzi. Quando,improvvisamente,un grido fendette l’aria,e Pierre e Jean si voltarono:era un mercante,che urlava che una ragazzina che era in vendita era scappata. In quel momento Pierre fu spinto da parte da una figura minuta e da cinque soldati che la rincorrevano. La ragazzina fu presa,frustata e messa con gli altri schiavi. Mentre Jean passava da una bancarella all’altra,Pierre rimase fermo a vedere gli schiavi venduti uno a uno finché il venditore non arrivò alla ragazzina scappata poco prima.
In piedi sul palco,Pierre ebbe modo di guardarla meglio:era alta pressappoco quanto lui,già con le prime rotondità femminili,molto magra,vestita solo di una corta tunica di tela bianca sporca che le risaltava la pelle color miele. Aveva il viso ovale annerito dallo sporco,incorniciato da lunghi boccoli di un castano dorato. Ma la cosa che più si notava di lei erano gli occhi:verdi e profondi,come le chiome degli alberi in estate. Pierre la squadrò per un attimo e si domandò quanti anni avesse. Glene diede quattordici. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del mercante:-…Sa cucinare,è ottima per i lavori di casa!Guardate che bel pezzo!Allora,quanto offrite?- -Dieci!- Era stato un uomo riccamente vestito a parlare,forse un marchese,non un conte del rango di Pierre. Certamente voleva la ragazzina per sé. –Venti!- Questa volta era stata un’altra voce a parlare. Pierre sussultò:era la sua. –Ottanta!- disse il marchese e guardò Pierre con aria di sfida. –Cento- . .Il giovane cadetto era deciso a non mollare. -Centodieci- . -Centocinquanta-. I presenti si girarono a guardare Pierre. Il marchese non osò aprir bocca. –Venduta per centocinquanta denari!-.


Angolino dell'autrice:Salve!...Oddio,ho sempre sognato di avere un mio angolino! Bhè,premettendo che questa è la prima storia che pubblico in EFP e che questa...cosa...l'ho scritta qualche anno fa...non credo sia male,accetto critiche,suggerimenti e quant'altro! A presto col secondo capitolo!

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Capitolo 2
*** 2-Primo giorno ***


Una volta tornati al castello,Pierre e Jean vennero accolti dal capo della servitù,che appena vide la ragazzina si rabbuiò. -Falle fare quello che vuole,si deve ambientare...e niente lavori pesanti!- si raccomandò Pierre prima di ritirarsi nelle sue stanze. Quella notte il cadetto non riusciva a prendere sonno...pensava a lei,ai suoi occhi...se solo avesse potuto sapere il suo nome...quando,improvvisamente,sentì un guizzo e vide un'ombra muoversi alla sua destra. -Chi va là?- gridò. Fu allora che vide il volto della ragazzina.I suoi occhi lo fissarono per un istante prima di sparire nel buio. La mattina dopo,Pierre si svegliò di buon umore,e ai piedi del letto trovò la colazione. "strano" pensò "di solito la colazione viene servita nel salone.".Ai suoi piedi c'erano latte,qualche biscotto e una brioche.Questi erano chiaramente stati preparati da mani inesperte:i biscotti erano per la maggior parte bruciati e deformi,il latte era freddo e sulla brioche c'era troppo miele.Gli scappò un sorriso...sembravano buone! Non fece però in tempo ad assaggiare neanche una sola di quelle leccornie,perchè sentì le urla delle ancelle fuori dalla stanza. Si vestì in fretta e furia e corse a vedere cosa stesse succedendo.Trovò le ancelle disperate davanti ad una porta semiaperta. -Monsieur,siamo disperate,non vuole mettere i vestiti che le abbiamo preparato!-. Pierre non capiva proprio di chi stessero parlando,così entrò nella stanza e trovò la ragazzina su una branda con le cambe incrociate.Accanto a lei erano appoggiati due splendidi abiti rossi. -Ciao- le disse Pierre,sedendosi accanto a lei.Improvvisamente si rese conto di non sapere affatto cosa dirle.In effetti,era la prima volta che le parlava. -Cosa c'è che non va?- le chiese,indicando i vestiti.Lei non lo guardava,aveva in viso voltato dall'altra parte,gli occhi bassi e l'espressione dura. Quando Pierre le chiese dei vestiti,però,parve mortificarsi e ne prese in mano uno. -No,no- la rassicurò il cadetto-Non devi metterli per forza se non ti piacciono.Che cosa vorresti indossare?- In tutta risposta,lei gli indicò i pantaloni di tela grezza. Pierre sgranò gli occhi e lei gli restituì un'occhiataccia.Il cadetto la ignorò. -Puoi riposarti oggi,se vuoi non vestirti nemmeno.Ciao.- Pierre uscì da quella stanza molto turbato. Aveva capito bene,voleva dei pantaloni?Una ragazza? Pierre pensava ormai che fosse muta.Effettivamente non aveva risposto verbalmente alle sue domande. Quali misteri si celavano dietro quella ragazzina?



Angolino:ecco a voi il secondo capitolo! come credete stia procedendo la storia? un bacio,Isidar

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Capitolo 3
*** 3-Latino e...sorpresa! ***


Pierre stava studiando il latino,quando una serva venne a chiamarlo e lo guidò in lavanderia. Pierre sgranò gli occhi alla vista della ragazzina che indossava...dei pantaloni di pelle! I suoi vecchi pantaloni di pelle,che addosso a lei sembravano nuovissimi.In questi era infilata una camicia larga color panna,con le maniche a sbuffo lunghe,chiusa sui polsi e aperta sul collo.Pierre rise. Adesso capiva perchè rifiutava i vestiti! Però...era strano,anzi molto strano,anzi scandaloso che una ragazza portasse vestiti da uomo. Ma il giovane cadetto non ci badò più di tanto,anzi,continuando a ridere a crepapelle,ritornò a studiare.


Angolino:bhè...che ne pensate? Questo capitolo è un pò piccolo,ma l'ho scritto di fretta,e spero che si stia incominciando a delineare un pò alla volta il personaggio della ragazzina xD un bacione,Isidar

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Capitolo 4
*** 4-Adrienne ***


Quella notte Pierre si agitava nel sonno.Sentiva che accanto a lui qualcosa si muoveva. Improvvisamente la cosa gli mise una mano sulla spalla. Pierre si svegliò di soprassalto e vide la ragazzina accanto a lui.
Cercò di darsi un contegno,e,alzandosi,le chiese,con la voce ancora impastata dal sonno:-Non riesci a dormire?-
Lei fece cenno di no.Pierre stava scendendo dal letto quando una voce alle sue stalle disse:-Grazie-.
Il giovane cadetto sussultò.Si voltò e lei gli sorrise.
-Non  credevo sapessi anche parlare- commentò e le sorrise a sua volta
-Davvero,grazie per tutto-continuò lei-sono piaciuti i biscotti?-
Pierre rimase un attimo basito -Ah,perchè,li hai fatti tu?- e risero. Non si era sbagliato la prima volta che l'aveva vista:gli piaceva quella ragazzina.
-Ebbene,il mio padrone non vorrebbe sapere il mio nome?-
-Senti,non usare questo atteggiamento con me,non sei la mia serva-
-E allora perchè sono stata comprata?-
Il cadetto ignorò la domanda e chiese:-E come ti chiami?-
Lei sorrise sbarazzina:-Adrienne.-
-Adrienne...che nome...particolare!Allora sei francese anche tu!-
-Mas Oui,munsieur Le Comte!*- Pierre divenne scuro in volto:-No,conti lo sono mio padre e mio fratello.Io sono solo un cadetto.Sai,sono il figlio minore.-
-Si,lo so,non diventerai conte di questo feudo un giorno...Legem successionis** Invece di essere qui,invece,io avrei voluto diventare un falconiere...ma è una confessione molto intima questa che ti sto facendo...-
-Un falconiere?!- la interruppe Pierre-Ma sei una ragazza!E perchè porti i vestiti da uomo?E come fai a sapere il latino?Sei misteriosa!-
-Vuoi sapere la mia storia insomma...- Adrienne si sedette sul letto a gambe incrociate e si scostò qualche ciuffo ribelle dagli occhi.-Sono nata nell'inverno del 1201 nella città di Pienne,in Linguadoca;mia madre era una francese figlia di mercanti e mio padre un moro di Terrasanta.Purtroppo lei fu ripudiata dalla sua famiglia e cacciata di casa quando conobbe mio padre.Avevo anche un fratello,che era molto più grande di me.Vivevo bene,non ero ricca,ma sono istruita,perchè mio padre era molto colto,e mi ha insegnato a leggere,scrivere,contare e me la cavo in diverse lingue,tra cui l'italiano,un pò d'inglese,il latino e i dialetti fiamminghi. Come potrai immaginare.ero diversa dalle altre ragazzine della mia età,mi piaceva giocare con i ragazzi del villaggio alla lotta o alla caccia ai serpenti e...non mi piacciono le gonne.Preferisco i pantaloni...-e qui Adrienne arrossì un atimo prima di continuare.-I miei genitori disapprovavano questo mio comportamento perchè "una brava signorina si veste e si comporta come tale"...se ci penso mi pare ancora di sentire le loro voci... Nel 1209 ci fu la strage di Beziérs e noi dovemmo scappare,perchè mio padre era un musulmano.Un anno dopo i crociati arrivarono anche nel paesino dove ci eravamo rifugiati...morirono tutti.Rimasi solo io.- La voce le tremò mentre pronunciava queste ultime parole.Pierre era sconvolto. -E...come sei finita...?-
-Partecipai alla crociata dei bambini di Santo Stefano.Credevo che camminando avrei trovato la salvezza e mi sarei ricongiunta ai miei familiari.Due marinai,Ugo Da Fer e Guglielmo Porco ci offrirono un imbarco.Non sapevamo che in realtà erano due contrabbandieri del mercato nero.Ci avevano imbrogliato,anche perchè la nave che loro ci avevano promesso sarebbe andata in Inghilterra fece solamente il giro della Francia.Molti morirono sulle navi,altri durante lo sbarco.Pochi di noi sono sopravvissuti e sono stati tutti venduti al mercato degli schiavi.E adesso...-e qui Adrienne sorrise alzando le spalle- eccomi qua-
Pierre era rimasto senza parole.
-Sorpreso? Forse pensavi che fossi una scemetta qualunque e invece ti ritrovi davanti una che ha vissuto.- Certo che aveva proprio una lingua lunga,quella ragazzina.
-Già,sul serio,mi hai davvero sconvolto.Ora dormi,devi essere molto stanca,e domani sarà il tuo primo vero giorno qui al castello.Per stanotte stai pure qui con me tanto io non riesco piu a dormire-
-Bhè,anche io,una volta svegliata,non dormo più-
-Provaci,almeno-
-E va bene...- rispose Adrienne e iniziò a stendersi sul letto -Grazie ancora,padrone...-
-Pierre,chiamami Pierre.Siamo amici ora-
Adrienne sorrise e si corresse:-Grazie.Pierre-
-E di che?Gli amici servono a questo.Se non ci fossero,a questo mondo,chissà dove andremmo a finire- e sorrise,perchè Adrienne stava già dormendo e la coprì con una coperta.





*(dal francese):Ma si signor conte!
**(dal latino):la legge di successione



Angolino dell'autrice:Finalmente è uscito 'sto quarto capitolo! E' sicuramente più lungo degli altri,e finalmente abbiamo saputo chi è questa ragazzina!Per gli eventi citati nel corso del capitolo,come la strage di Beziérs nel 1209 e la camminata dei bambini di Santo Stefano nel 1212,sappiate che sono una medievalista,e mio fratello maggiore è storico medievale (mi sono appigliata un pò a lui xD )
Sper che il capitolo sia piaciuto...e un grazie a chi ha recensito i precedenti!
Baci,Isidar


 

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Capitolo 5
*** That day for Pierre ***


Capitolo 4
"That day for Pierre"

 





-Ouch!- I sogni del cadetto vennero interrotti da un improvviso dolore allo stomaco.
Non ebbe neppure la forza di protestare.Accadava così da circa una settimana. Adrienne,come da suo ordine,era addetta alla sua persona,ma assolveva il compito a modo suo.
Un esempio era la sveglia,una cuscinata sullo stomaco seguita da qualche risata e da un allegro "buongiorno!" della ragazza.
Pierre si alzò mugugnando e raggiunse Adrienne nella stanza da bagno,dove lei con un sorriso gli porse un fagotto di vestiti e gli chiuse la porta alle spalle.
Avrebbe dovuto lavarlo lei,ma Pierre non se la sentiva,e quindi preferiva fare da solo. Dopo essersi preparato scese a mangiare qualcosa di buono.Almeno non era più vittima delle colazioni di Adrienne,pensò. Davvero,era tanto una cara ragazza,ma non sapeva cucinare.
Dopo aver mangiato tornò nella sua stanza,dove trovò il letto sfatto,la finestra aperta e una donna sdraiata sul pavimento.
Nuda,una donna nuda.
Guardò meglio e ne trovò un'altra. Poi due,poi tre.  Ne aveva la stanza piena.
Sapeva benissimo chi erano.Le amanti di suo fratello,capitanate dalla Rossa,che trionfante sedeva sul suo letto.
Rimase per un momento a bocca aperta,immobile sulla soglia,poi...
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!Toglietemele immediatamente da qui dentro!-
Adrienne fu la prima ad accorree,seguita da un esercito di ancelle.
Pierre,ancora ansimante,ripetè l'ordine con un filo di voce,e le ancelle si affrettarono a cacciare le "intruse".
Solo Adrienne gli rimase accanto,lo guardò dall'altro in basso per un momento e poi lo prese per le spalle,lo spinse al muro,lo guardò fisso negli occhi e con voce ferma gli disse:-Guardami.Respira.Bene.Stai bene?- Pierre annuì,respirando profondamente.
***
-Lo ammazzo,giuro che lo ammazzo.Perchè è stato lui,lo so- disse Pierre con rabbia.
Adrienne lo aveva portato a fare una passeggiata,e ora percorrevano il lungo corridoio che conduceva all'ala est.
-Tuo fratello?-
Pierre sospirò...-Dice che devo diventare uomo alla sua maniera.Anche se io sono contrario a questi suoi metodi.Mi fa una tale rabbia...-
Adrienne si concesse un mezzo sorrisetto:-Cambiamo argomento,così non ci pensi.Cosa farai oggi? La giornata è ancora lunga e la vita di un cadetto è piena di impegni.-
-No,in realtà non ho così tanto da fare...credo che cavalcherò un pò per rilassarmi,e poi studierò prima della lezione di latino.Dopo aver mangiato mi allenerò con la spada e con l'arco,dopodichè mi recherò a pregare.- Si lisciò le pieghe della casacca e poi aggiunse:-Ti va di venire a vedermi?-
La ragazza scosse la testa,facendo ondeggiare la massa castano-dorata dei suoi capelli -Non posso.Quando non hai bisogno di me aiuto in cucina e pulisco le tue stanze e il corridoio.-
-E ti sforzi?- Pierre si preoccupava che Adrienne non si stancasse molto,era una serva,si,ma aveva pur sempre la sua età.
-Mmmmhhh...noooo,mi ci sto abituando a questa vita- Pierre non era del tutto convinto che la ragazza stesse dicendo la verità,ma lasciò correre e si passò le mani tra i capelli,guardando Adrienne.
Adesso che era pulita e che le sue ferite erano state curate,fiera mentre camminava guardando in avanti ,erano ancora più evidenti la carnagione scura e gli occhi verdi. Pierre si sorprese di riuscire a notare ogni dettaglio di le:dal modo in cui i capelli mossi le rimbalzavano sulla schiena mentre camminava,alle lentiggini sul suo naso,al piccolo neo accanto all'occhio destro.
-Approposito...-cominciò Adrienne,ma si interruppe-Perchè mi guardi?-
-No,non è che ti guardavo...cioè si...cioè...pensavo.- Pierre sperò che la ragazza non avesse notato il rossore che gli era salito alle guance mentre parlava.
-Ho capito,eri assorto-fece lei-dove porta questo corridoio? Devo ancora imparare a muovermi in questo posto.-
-Questo?Porta alla torretta est.Vieni,è quasi Compieta,e devo far sellare il cavallo.-
***
Pierre rivide Adrienne solo quella sera,quando lei venne a portargli una coppa di latte col miele prima di dormire
-Stanco?-gli chiese lei,premurosa. Pierre adorava questo suo modo sempre dolce di dargli la buonanotte.
-Si...Il maestro d'armi mi ha fatto provare con la spada a due mani,sai,quella per gli uomini grossi,era pesantissima,ma il maestro ha detto che posso continuare tranquillamente ad usare quella ad una mano e mezza...-disse,e il viso di Adrienne fu l'ultima cosa che vide,prima di entrare nel mondo dei sogni.







Angolo dell'autrice:Allora,ben ritrovati con questo nuovo capitolo. Lo so...vi ho fatto aspettare un'eternità,e se vorrete linciarmi fate pure. Il prossimo capitolo è quasi completamente scritto,e si intitolerà "That day for Adrienne",in pratica,la stessa giornata descritta in questo capitolo,dal PoV della nostra serva preferita. Per le informazioni circa la vita dei cadetti...mi sono sempre appellata al mio storico preferito,mio fratello. Bon,non credo di avere altro da aggiungere,in particolare ringrazio Elizabeth (o EvelineMcDiamond,o Aqua_  o LaDonnaDaiMoltepliciNomi,ma per me resterà sempre Elizabeth) e Padme_Amidala per le recensioni precedenti.
Al prossimo capitolo,spero che questo vi sia piaciuto!

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Capitolo 6
*** That Day for Adrienne ***


Cap 6: "That day for Adrienne" 



Adrienne si svegliava prima dell'alba. Andava a lavarsi nel bagno comune e lì si rilassava. In realtà,essendo addetta alla persona del cadetto,aveva più tempo libero rispetto alle altre serve,ma cercava di tenersi sempre occupata,perché,come suo padre le aveva insegnato "Ora et Labora" come dicevano i monaci,era la miglior filosofia di vita.

 

All'alba Adrienne era già pronta. Preparava i vestiti per Pierre e gli riscaldava l'acqua per il bagno. Dopodiché andava a lavorare in cucina. Davanti alla porta chiusa della cucina tirò un respiro profondo: sicuramente la matrona le avrebbe sbraitato dietro come al solito. Era una donna alta e corpulenta,con capelli e occhi scuri e i peli sulle braccia,e la bocca sempre atteggiata in un broncio. Sapeva di non piacerle per niente,e per questo doveva subirsi le sue angherie. "Un giorno di questi lo dico a Pierre,ma per adesso porgiamo l'altra guancia" pensava tutti i giorni,prima di aprire la porta della cucina.
Subito il caldo e il vapore la investirono: le serve erano all'opera già da quell'ora. La matrona già abbaiava gli ordini,cucchiaio di legno in mano,mentre le altre donne,sudate,eseguivano senza lamentarsi. Adrienne si fece la croce,ed incominciò a pelare patate. Dopo circa mezz'ora,posò il coltello. Era ora di svegliare il cadetto.

 

"Adesso,una bella cuscinata ci sta" pensò Adrienne,con uno scintillio negli occhi. Ma si bloccò col cuscino a mezz’aria. Com’era carino Pierre mentre dormiva. Era girato sul fianco destro,con le labbra leggermente dischiuse e abbracciava il cuscino.
Chissà cosa stava sognando.

 

Adrienne si sorprendeva spesso a pensare a lui,ma poi cercava sempre si indirizzare i propri pensieri verso un altro argomento. Dopo essersi concessa giusto due secondi,il tempo di un sorriso verso la figura del cadetto dormiente,calò il colpo di grazia col cuscino sullo stomaco di Pierre.
-Ouch!- fece quello svegliandosi di soprassalto. Ad Adrienne venne da ridere mentre spalancava le finestre della sua camera e gli dava il buongiorno.
Corse a prendere il fagotto di vestiti e glielo porse,lasciandolo solo a lavarsi. Rifece il letto e fece arieggiare le lenzuola e i tappeti,raccolse la biancheria e le vesti sporche e le portò giù in lavanderia. Scendendo le scale intravide un gruppo di donne,molto poco vestite,che ridacchiavano tra loro. Adrienne rivolse loro un’occhiata di superiorità: sapeva che il fratello maggiore di Pierre frequentava assiduamente i bordelli e, che a volte…si portava il bordello a casa. Gettati i panni in una tinozza d’acqua calda,incominciò a lavarli,ustionandosi le mani già screpolate.

 

Ad un certo punto sentì un urlo. Era Pierre. Proveniva dalla sua stanza. Uscì di corsa dalla lavanderia,ma,vedendo che nessuna ancella la seguiva,ritornò indietro.
“Andiamo!” ordinò loro esasperata,e corse al piano superiore. “Tutto io devo fare” pensò ,mentre correva.
Pierre era sulla soglia della propria camera,col respiro bloccato. Adrienne pensò che come prima cosa doveva farlo calmare e riportarlo alla realtà. Dopodichè,lo portò nel  primo corridoio che vide,conducendolo sempre dritto e dandogli il tempo di riprendersi. Non appena Pierre fu in grado di parlare, cominciò a snocciolare una serie di imprecazioni contro il fratello. Ad Adrienne venne da ridere alla vista del povero cadetto,rosso in viso,che imprecava e agitava le braccia per la rabbia.

 

Ma non se la sentì però di biasimarlo: anche lei era stata vittima degli scherzi di un fratello maggiore,come quella volta in cui lei stava facendo il bagno e suo fratello le nascose i vestiti. Povero Pierre.
Adrienne pensò che la cosa migliore da fare era distogliere i pensieri di Pierre da ciò che era appena successo,così gli chiese cosa avrebbe fatto quel giorno. Era sempre stata una persona curiosa,e la vita della gente importante,cosa questi facessero durante il giorno,era un’argomento che suscitava tutto il suo interesse. –Ti va di venirmi a vedere?- le chiese Pierre,riferendosi agli allenamenti di scherma. Avrebbe tanto voluto,ma quel giorno aveva molto da fare,e aveva intenzione,col pretesto di pulire la biblioteca del piano inferiore,di sgraffignare qualche libro e portarselo in camera. I libri erano un’altra cosa che l’affascinava moltissimo,li amava,anche se ne aveva visti davvero pochi nella sua vita, e quando aveva fatto un rapido giro con Pierre al piano inferiore e aveva visto la biblioteca era rimasta a bocca aperta.
“Ecco qual è il vero vantaggio dell’essere ricchi” aveva pensato in quel momento “Puoi permetterti di pensare,ragionare,essere qualcuno,e,perché no,comandare,perché disponi dell’arma più potente: la conoscenza”.
 Decise che forse stava pensando troppo quando si accorse di non sapere minimamente dove stava andando,così lo chiese a Pierre. Ma quando si voltò vide che lui la stava già fissando. Adrienne si sentì leggermente in imbarazzo.  Il corridoio portava all’ala est, e Adrienne cercò di memorizzarlo in fretta,semmai si fosse trovata a passare di lì
 
***
Era pomeriggio,e Adrienne,con un fagotto di lenzuola e vestiti appena lavati si dirigeva in fondo al corridoio,per portarli poi ad un’altra donna che vi avrebbe passato sopra un ferro caldo. Passò accanto ad una finestra e colse un movimento con la coda dell’occhio. Tornò indietro e si affacciò. Sotto di lei Pierre si stava allenando con la spada,provando degli affondi contro un fantoccio di paglia. Aveva i capelli incollati alla fronte,ed era tutto sudato. Aveva un cuscino legato alla pancia ed uno alla schiena come protezione e ansimava per lo sforzo. La spada che teneva con entrambe le mani doveva essere molto pesante. Un po’ più in là,un uomo corpulento gli sbraitava ordini sulle posizioni da assumere e sull’attacco. Doveva essere il suo maestro. Adrienne si concesse un sorriso. Si sistemò meglio il fagotto di panni tra le braccia  e proseguì lungo il corridoio.
 
***
 
Adrienne si pulì le mani sul grembiule lercio. La matrona,inventando palesemente,l’aveva sgridata su un suo presunto ritardo e per punizione le aveva fatto raschiare i pavimenti della sala grande fino a farle avere le mani in fiamme e le ginocchia sanguinanti. Adrienne aveva finalmente del tempo libero. Comunicò alla matrona che andava a pulire la biblioteca,ma la donna sembrava aver scelto per lei un altro compito :-Tu! Và subito ad aiutare lo stalliere e pulisci le scale!-
 “Eh no,mia cara,io sono la serva del cadetto e decido da me”
-Il cadetto mi ha dato precise disposizioni: devo mettere a posto i suoi libri e spolverarli,non vorrete mica contraddire gli ordini del cadetto…-
La matrona rimase in silenzio.
Probabilmente,pensò Adrienne,era sempre stata una donna abituata a comandare, e non le piaceva essere contraddetta. Ma il cadetto era il cadetto, e non si contraddivano i suoi ordini.
Adrienne sorrise e uscì facendo “ciao ciao” con la mano,lasciando la donna ammutolita.
La biblioteca era enorme. Adrirenne ne rimase assolutamente affascinata. Affreschi decoravano il soffitto e le pareti,e c’erano tantissimi scaffali. Al centro della stanza c’era un grande tavolo rotondo di legno scuro. Accanto ad esso c’era un mappamondo di ceramica. Adrienne si diresse verso gli scaffali con l’intenzione di prendere un libro,ma poi notò un uomo con una lunga barba bianca,che ricopiava da un tomo in latino. Era il monaco che insegnava a Pierre,il cosiddetto “magistro”. Si voltò verso di lei,e lei da brava servetta gli rivolse un inchino,e si mise in ginocchio a strofinare il pavimento. Aspettò fin quando l’uomo non se ne fu andato,poi gettò la pezza con cui stava lavando nel secchio e si diresse verso lo scaffale che aveva di fronte. Prese il primo libro che aveva di fronte. “Storia della casata reale francese”. Decise di prenderlo…ma come nasconderlo? Ebbe un’idea. Prese il secchio e spalancò una finestra:sotto non c’era nessuno. Vuotò in fretta il secchio,ne asciugò l’interno con uno straccio e ci mise dentro il libro. Si spostò su un altro scaffale e ne prese un altro. “Cronache della prima crociata” Prese anche quello. Ne prese altri due: “l’Odissea” e  il “De Bellio Gallico”.
Mise tutto nel secchio e coprì con altri stracci,e corse di filato nella sua stanza,un minuscolo “buco” (così lo definiva lei) adiacente alla stanza di Pierre. Nascose i libri sotto il materasso di paglia,e uscì dalla stanza. Fermò la prima serva che incontrò,e le chiese dove fosse il cadetto. –Si è recato nella cappella- rispose lei. Bene,aveva ancora del tempo per sè. Si chiuse in camera ed incominciò a leggere. Prese anche parecchi appunti con un carboncino,e ricopiò dei passaggi del “De Bellio Gallico” . Ma era l’Odissea ad affascinarla: le piacevano le avventure di Ulisse e tutti i personaggi che incontrava. Era così presa dalla lettura che quando finì il libro il sole stava tramontando. Avrebbe saltato la cena se avesse fatto tardi. “Tanto meglio” pensò “Pierre dev’essere già a tavola,non si sarà neppure accorto della mia assenza,vorrà dire che scenderò in cucina più tardi e gli preparerò del latte caldo prima che vada a dormire. Ci metterò il miele,si,per renderlo più dolce. Ma prima devo posare l’Odissea…no,anzi,me la tengo ancora un po’”
 
***
 
Adrienne percorreva il corridoio con la coppa piena di latte diretta alla camera di Pierre. Era adiacente alla sua,quindi la seconda a sinistra prima delle scale. Bussò. Pierre si era già infilato sotto le coperte,probabilmente la aspettava. Era stanco,si vedeva. Mentre le parlava della sua giornata gli si chiudevano gli occhi. “E’ carino” pensò Adrienne.
Tornò nel suo “buco”,e,alla luce della candela,si svestì e si infilò nel letto. Aprì l’Odissea e incominciò a leggere…
 












Note,dediche,ripensamenti dell'ultim'ora: Allora,ben trovati con il sesto capitolo. Dovete scusarmi infinitamente per aver aggiornato così tardi,ma ho avuto vari problemi,e in più la scuola non mi ha lasciato molto tempo libero. Ebbene, in questo capitolo abbiamo la stessa giornata del capitolo precedente,dal Punto di Vista (PoV) di Adrienne. E' stato parecchio complicato scrivere questo capitolo,anche con l'aiuto di mio fratello, c'è stata parecchia confusione, dato che sappiamo davvero poco della vita quitidiana dei servi del basso Medioevo. Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo colpo di scena. Calmi. Ho detto "piccolo".
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ah, e grazie per averlo letto!
Al prossimo,
Isidar.

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