Wanna touch the sky. Would you come with me? ∞

di Honey_eyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Siamo pari, no? ***
Capitolo 2: *** It's my chance to be free, finally. ***
Capitolo 3: *** The singing guy. ***
Capitolo 4: *** I'm a bad kid, but my heart is still pure. ***
Capitolo 5: *** That's a beautiful dream, darling. ***
Capitolo 6: *** Don't worry. I'm here with you. You're not alone. ***
Capitolo 7: *** I don't like her and she doesn't like me... I hope. ***
Capitolo 8: *** Care lettrici... ***
Capitolo 9: *** I'll let myself fall more often, if you'll be there to catch me, babe. ***
Capitolo 10: *** 'I promise, Jay.' 'I promise, my little Meg.' ***
Capitolo 11: *** I don't know if this make sense, but... she's my Hallelujah ***
Capitolo 12: *** Teach me how to fly. ***
Capitolo 13: *** I learnt to live half alive. ***
Capitolo 14: *** 'I love you, Justin.' 'I love you more, Belieber.' ***
Capitolo 15: *** Please, be my Sun and light up my days, Eric. ***
Capitolo 16: *** I wanna be your wings, to bring you to the stars. ***
Capitolo 17: *** I wanna touch the sky. Would you come with me? ***



Capitolo 1
*** Siamo pari, no? ***


                                                                                                                                           Prologue

Margareth Phoebe Alcott. Sono io. Niente di più, niente di meno.

La mia vita è semplice da descrivere:

Diciassette anni.

Famiglia disastrata.

Un padre ubriaco un giorno sì e l'altro pure. Un fratello militare. Una madre che è sparita.

Un lavoro come cameriera per mantenere la mia 'famiglia'.

Adolescente con tanti, forse troppi, sogni.

Ma uno in particolare emerge e spicca tra tutti gli altri: poter spiegare le ali e volare via.

Il più lontano possibile.

Il più lontano possibile dalla realtà.


Come riuscirò a realizzare il mio sogno? Semplice: imbrogliando le persone.

E' una cosa orribile, ne sono più che consapevole, ma non posso fare altrimenti per iniziare una vera vita.



La prima volta che ci siamo incontrati, l'ho ingannato.
Io gli ho rubato i suoi soldi e la sua fama.
Lui invece mi ha rubato il cuore.
Siamo pari, no?

Honey_eyes' Corner :D

Hola, genteee!

Allora, vorrei iniziare dicendo che questa è la prima storia che pubblico (anche se ho già scritto qualche one-shot).

Quindi, per favore, nel giudicarla siate clementi. *w*

Questo che avete appena letto è il prologo (You Don't Say?!  -.- ).

Fatemi sapere se vi interessa e se vi farebbe piacere che io continuassi a pubblicare i capitoli :)

Spero di avervi messo un po' di curiosità.

Recensite, belle gioie! :3

Adiosssss.

-Honey_eyes


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Capitolo 2
*** It's my chance to be free, finally. ***


Margareth Phoebe Alcott.
Odio il mio nome. Fa troppo 
'prima donna', non credete?
Margareth. Bah.
Non mi piace, per questo tutti mi chiamano Maggie. 
Oppure Meg, ma solo mia madre usava questo soprannome.
Da poco ho compiuto diciassette anni.
Mi definisco una ragazza normale, come tante altre. Come quelle che incontri al supermercato o in spiaggia. 
Ma di normale nella mia storia c'è davvero poco.
Quando mia madre ha lasciato mio padre, mio fratello Eric e me, otto anni fa, gli occhi verdi prato di quella 'piccola me' spensierata e ingenua 
si sono trasformati in occhi più scaltri e responsabili.
Ho smesso presto di essere una bambina e ho iniziato ad essere una donna.
Mia madre mi manca molto. Troppo. Ma oramai mi sono abituata alla sua assenza.
Tutto quello che mi rimane di lei sono una vecchia fotografia e i miei capelli.
Sì, i miei capelli. Sono l'unica cosa che ho ereditato da lei: dei lunghi e mossi capelli castani.
Ha avuto il coraggio di lasciarci con un biglietto sul tavolo da pranzo. E la odio per questo, ma è mia madre e l'amore che provo 
per lei è più forte di qualsiasi altro sentimento.


Edwin, mi sono accorta di non amarti più. Non sopporto questa situazione.

Non mi cercare. Pensa tu ai bambini.

Meg, Eric vi amo con tutto il cuore. Addio.

                                                             -La vostra mamma.

Questo era scritto sul biglietto, in una calligrafia per niente curata. Come quella di qualcuno che ha fretta.
Il giorno prima c'era e il giorno dopo non più.
Sono cresciuta da sola. Sì, perché mio padre non mi è mai stato accanto e Eric, dopo che la mamma se n'è andata,
ha deciso di studiare in un' accademia militare per sopprimere la tristezza e la malinconia, lasciando il posto alla determinazione e alla rigidità del campo militare.
Così ora combatte in Afghanistan o in Uzbekistan, non me lo ricordo mai.
Non so neanche se è vivo: non ricevo sue notizie da quasi un anno.



E' la mia occasione. Sì, la mia occasione d'oro.
La mia occasione per poter finalmente scappare da questa orribile realtà.
Tutto quello che devo fare è entrare, prendere, uscire e... adios a todos! 
Libera. Finalmente.
Da un po' di tempo a questa parte sono costretta a lavorare come cameriera in un' albergo di Atlanta, USA.
Esattamente: costretta. Costretta da mio padre. E' uno di quegli uomini a cui importa solo di sé stesso. 
Dopo la scomparsa improvvisa da parte di mia madre ha pensato bene di iniziare ad essere un cattivo padre. 
Torna a casa ubriaco, o ancora peggio, fatto, tutte le sere.
Comunque, faccio la cameriera perché mi servono soldi, logicamente.
Ho la necessità di lavorare nonostante io abbia appena diciassette anni.
Mio padre mi obbliga a lavorare perché lui, così mi dice, non può. Cazzata.
Non vuole.
Non ha voglia.
E' sempre troppo ubriaco per lavorare. 
Preferisce bere e fumare tutto il giorno piuttosto che aiutare sua figlia.
La lista è lunga.
E' questa la verità.
Quindi sono io a sgobbare tutto il giorno.
'La tua occasione d'oro' – penso – 'La tua occasione d'oro'.
Mi ripeto quelle poche parole in testa decine e decine di volte. Mi convinco sempre di più che devo farcela. Non posso fare errori.
'Se ti beccano è la fine, Meg'. Sento l'ansia assalirmi.

                                                                              Honey_eyes' corner


Ciao gentesssssss! Questo che avete letto era il primo capitolo (no, sul serio?!) :D

Ringrazio per tutte le recensioni che avete scritto a proposito del prologo.
Siete troppo dolciose *w* (?)
 
                            In questo capitolo ho voluto presentare un po' Maggie, ma senza anticiparvi troppe cose perchè sono cattiva. Muhahaha (?)
Per questo è un po' corto.   .-.
Ok, torniamo serie. Mi piacerebbe che voi mi diceste cosa ne pensate, se ho fatto errori grammaticali o cose del genere.
        Non esitate a farvi sentire :)
Vi voglio già bene.
A presto.

-Honey_eyes       




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Capitolo 3
*** The singing guy. ***


Sono nell' hotel. Mi sto mettendo la mia tenuta da lavoro.
Non vi immaginate quei vestiti da cameriera sexy che si vedono nei film.
No, il mio non è così.
Il mio è semplicemente un vestito orrendo, color carta da zucchero, con delle grandi tasche sui lati, scomodo, di un cotone spesso.
Mi pizzica lievemente la pelle e mi prude.
Odio questo vestito tanto quanto odio questa realtà. Quindi, probabilmente troppo.

'Calma, Meg' – dico a me stessa mentre mi avvio verso gli ascensori (sì, al plurale perché lavoro in un albergo a cinque stelle in cui ce ne sono parecchi) -
'Ripassa il piano: entri nella suite, rubi qualche Rolex, qualche collana d'oro, esci ed è fatta'.
Perfetto. Facile.
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Lo so, sono una persona orribile. Devo rubare.
Ma è per una buona causa (dal mio punto di vista): prendo il bottino, lo rivendo e così riesco a ricavare i soldi per partire.
Per andarmene per sempre.
Per scappare.
Per iniziare una vita nuova.
Per volare, finalmente.


Devo andare in quella suite. La suite di un giovane cantante, così mi hanno detto.
Una donna che lavora alla reception mi ha anche detto che è un bel ragazzo. 
Beh, allora sarò onorata di derubare un ragazzo dal bell'aspetto.
Sorrido al pensiero che ho appena fatto e abbasso la testa facendo ricadere in avanti alcune ciocche dei miei capelli castani.
Sono in ascensore e sto per arrivare al piano in cui c'è la suite del 'bel ragazzo'.
Le porte si aprono e davanti a me si fa spazio un lungo corridoio con le pareti color ocra/oro. Leggo mentalmente i numeri delle stanze e arrivo alla suite.
Suite 382.
La apro con il pass che abbiamo noi cameriere.
Per fortuna non trovo nessuno all'interno.
Mi fiondo verso un mobile dove, grazie a Dio, trovo subito quello che sto cercando.
Wow, questo ragazzo dev'essere davvero ricco.
C'è un orologio Rolex, qualche bracciale in oro e un anello d'oro bianco che raffigura il segno dell'infinito. Il tutto è appoggiato su una superficie in legno di mogano.
Di certo i soldi non gli mancano.
Prendo quello che trovo e sto per mettere tutto nelle grosse tasche del mio camice da cameriera quando,
improvvisamente, sul comodino di fianco al letto matrimoniale inizia a squillare un telefono.
Precisamente un iPhone bianco, ultimo modello. Ne ho sempre voluto uno.

'All around the world, people want to be loved. 'Cause all around the world, they're not different than us.'

L' iPhone continua a suonare e sento una voce maschile iniziare a cantare la suoneria.
Pensavo non ci fosse nessuno.
'Meg, prendi appunti in caso dovessi trovarti in un' altra situazione come questa: controllare bene di essere soli.'
La voce proviene dal bagno e si fa sempre più vicina.
Mi assale il panico.
Che cazzo mi invento ora?
Faccio la prima cosa che mi viene in mente: mi nascondo nell'armadio.
Sento la persona che cantava la suoneria rispondere al telefono.

Pronto? Sì. Okay, Scooter. Tra poco arrivo in studio di registrazione. Va bene. Ci vediamo dopo. ”
Ma sì, dev'essere per forza il ragazzo canterino dal bell'aspetto!
Un sorriso sghembo mi appare involontariamente sul volto al pensiero di come ho definito quel ragazzo.
Dentro questo armadio c'è un po' di polvere.
Oh, no.
No.
Inizia a pizzicarmi il naso.
Non devo starnut... Ecciù!
Cazzo, lo sapevo che questa dell'armadio era un'idea stupida. Sono allergica alla polvere!
Mi sa che mi ha sentito.
Ti prego, Dio, se esisti, fa che non apra le ante di questo armadio.
Ti prego, ti prego, ti prego, ti preg... Troppo tardi.
Grazie, Dio!
Okay, è la fine.
Mi hanno beccata, proprio l'ultima cosa che volevo.
Vedo le ante aprirsi e con loro, alla mia vista, fa capolino un fascio di luce solare.
Appare il suo viso. Sembra quello di un angelo sceso in terra.
Aveva ragione la tipa della reception: è proprio un bel ragazzo.
Ora, quell'angioletto mi sta fissando con aria curiosa e sorpresa allo stesso tempo.
Non posso biasimarlo.
Cosa fareste voi, se ci fosse una ragazza che non conoscete nel vostro armadio?
Vedendo che non do una spiegazione logica a questa situazione, inizia a parlare lui.

Stai giocando a nascondino? ”. Rimango stordita da quella melodia che esce dalle sue labbra, sotto forma di voce.
Eh? ”. Non riesco a dire nient'altro. Sono come... stregata.
 " Ti ho chiesto se stai giocando a nascondino, perché se così fosse hai perso: ti ho trovata. ”
Ma questo è scemo?! Si trova una nell'armadio e tutto quello che dice è questo?
E per di più sorride. Cavolo però, che bel sorriso che ha.
Mi porge la mano, in modo da aiutarmi ad alzarmi, e così arrivo alla sua altezza.

Occhi color miele.
Bocca a cuoricino.
Capelli color del grano che con il riflesso dei raggi del Sole sembrano sottilissimi fili d'oro.
Visino da angelo.

Sono a bocca aperta. Le parole non mi escono dalle labbra.
Ehmm... perché eri nel mio armadio? ”

Honey_eyes' corner

Buongioooooooooorno,  amori miei :)

Allora, questo è il secondo capitolo.

Ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono, chi ha messo la storia nelle 'seguite' e nelle 'preferite'.

GRAZIE :)

Spero vivamente che Maggie vi piaccia come personaggio.

Se avete richieste, suggerimenti o altro non esitate a chiedere.

Boh, vi lascio stare.

Recensiiiite :3

Love y'all.

-Honey_eyes

 

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Capitolo 4
*** I'm a bad kid, but my heart is still pure. ***


Ehmm... perché eri nel mio armadio?”

Eh, bella domanda!

Il punto è che questo si aspetta anche una risposta. Sensata, possibilmente.

Non posso mica dirgli che lo stavo derubando!

'Pensa, Meg, pensa'

Ehmm, il mio superiore mi ha dato l'incarico di controllare tutti gli armadi dell'albergo e di assicurarmi che siano capienti abbastanza da contenere una persona.” Dico alla fine.

I'm a fucking genius! Yeah, man!

Ah, richiesta insolita, direi” ribatte lui.

Non rispondo, d'altronde non dovrei neanche essere qui, così mi limito ad annuire.

Devo andarmene da questa suite prima che il ragazzo canterino mi scopra.

Così mi congedo velocemente ed esco con il mio bottino nelle grandi tasche del vestito.


Oggi mi sono avvicinata di un passo al mio sogno.

Ho salito un gradino in più delle scale della mia vita.

Sento che tutto sta per cambiare radicalmente.

Bella sensazione, lo ammetto.


Oggi sono andata da una di quelle persone che ti rivalutano gli oggetti e ti danno dei soldi in cambio.

In pratica, 'sto tizio, mi ha detto che con un Rolex e un'anellino in oro bianco non ricavo il denaro necessario per girare il mondo.

Shit.

Mi ha rivalutato il Rolex con un prezzo bassissimo.

Ho deciso che più avanti andrò da un altro di questi tizi, sperando sia più generoso.

Magari ci vado con un altro po' di roba.


Sto andando al lavoro.

Ho preso l'autobus A56.

Mi siedo verso il fondo, su uno dei sedili che danno verso i finestrini.

Estraggo dalla mia borsa l'Ipod argentato che mi sono regalata a Natale.

Ho lavorato e risparmiato tanto per averne uno.

Sapete, la vita è dura, non è di certo una favola, bisogna fare sacrifici per i propri desideri e 

io penso che quello che è frutto di conquista ti da spesso una gioia che non pensavi.

Mi infilo le cuffiette bianche nelle orecchie e Lady Gaga inizia a cantare la mia canzone preferita: 'Bad Kids'.


'I'm a bad kid and I will survive.

Oh I am a bad kid.

Don't know wrong from right.


Don't be insicure if your heart is pure.

You're still good to me, if you're a bad kid, baby!


[...]


I'm not that tipical baby,

I'm a bad kid like my mom and dad made me.

I'm not that 'cool' and you hate me,

I'm a bad kid, that's the way that they made me.


I'm a bad kid, I'm disasterous.

Give me your money.'


Il testo di questa canzone sembra mi descriva alla perfezione, per questo l'adoro.


Don't be insicure if your heart is pure, you're still good even though you're a bad kid.

Non essere insicuro se il tuo cuore è puro, sei ancora buono nonostante tu sia un ragazzo cattivo.


'Meg, cosa stai facendo?' Sussurro a me stessa mentre i sensi di colpa per aver rubato stanno bussando alla porta della mia mente.

'Sto seguendo il mio sogno, non importa in che modo lo raggiungerò.

Se scalando la montagna più alta o se attraversando l'oceano più profondo, non mi interessa.

Raggiungere il mio obbiettivo può anche andare a discapito di altre persone e danneggiarle.

Oh, andiamo, quel ragazzo a soldi a palate!

Se 'casualmente' non trova più il suo Rolex, sono sicura che non ne farà un dramma universale.

Anzi, ora molto probabilmente è in un negozio a comprarne un altro.

Mi dispiace per lui, ma io devo andare avanti con la mia vita e viverla al meglio.'

Con questi pensieri cerco di convincermi di stare facendo la cosa giusta e per un attimo ci riesco, 

ma poi i rimorsi tornano a bussare alla porta più insistentemente.

Honey_eyes' corner


                                                                                                                                             Bonjouuuuur, people!


http://weheartit.com/entry/26981526/via/Maggie_thatsme

    


 Questa è la ragazza che secondo me si avvicina di più a come mi immagino Maggie.
Ma siete comunque libere di immaginarla come volete, secondo la vostra fantasia.




   
Allora, vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito o anche soltanto letto.
Grazie di cuore.
Poi, in questo capitolo ho inserito il testo di 'Bad kids' di Lady Gaga.
Io questa canzone la amo da impazzire.
Spero solo che a nessuno dia fastidio, cioè, spero che anche coloro a cui non piace Lady Gaga gli sia piaciuto quel capitolo.
Non ho nient'altro da dire.
Come sempre siete tutte dolciose :3
Siete la mia gioia.
Recensiiiite :)
Adiosssssssss, mes amours!

-Honey_eyes
  

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Capitolo 5
*** That's a beautiful dream, darling. ***


Chapter 4.

    -That's a great dream.

Sono appena arrivata al lavoro.
Devo chiedere una cosa molto importante al mio capo.
Lui è bassino, sulla sessantina.
Porta degli occhiali vintage, i quali lo fanno sembrare ancora più vecchio.
Ogni volta che lo vedo scoppio a ridere perché, nonostante tutti sappiano che è calvo, lui si ostina a portare un parrucchino. E' patetico.
Comunque, entro nel suo ufficio dopo aver bussato e lo trovo seduto sulla sua poltrona nera di pelle con i piedi appoggiati alla scrivania. Segno che questo qui si crede di avere il mondo in pugno. Convinto lui.

Buongiorno” lo saluto educatamente per distogliere la sua attenzione dal giornale che sta leggendo e farla ricadere su di me.
Buongiorno Margareth”. Ecco, io questo lo odio già solo perché mi chiama Margareth.
Volevo farle una richiesta”.
Dimmi subito perché sono occupato”. Certo, a leggere il giornale?!
Vorrei poter lavorare nella suite 382”.
Questo tipo è talmente rincoglionito che non sa che c'è una star di fama mondiale in quella suite.
Conoscendolo non mi chiederà neanche la motivazione di questa insolita preferenza per la suite 382.

Come vuoi, ma ora sparisci dalla mia vista”.
Ecco, appunto. Se sapesse che c'è uno come il ragazzo canterino in quella suite, il permesso di lavorarci non me l'avrebbe dato.
Ma non importa, quello che mi interessa è poter stare a contatto con altri Rolex e gioielli simili.
Insomma, non certo per spolverarli come fossero soprammobili.
Dai, lo so che avete capito a quale scopo.
Magari diventandoci amica potrei rilasciare qualche intervista e diventare anche io famosa.
'Maggie, pensa a tutti i soldi che potresti fare'
Scaccio subito dalla mente questo mio pensiero.

Scuoto la testa come a liberarmi dalla Maggie così avida di fama.
Sono confusa. Anche troppo.
Sono in contraddizione con me stessa.
E' come se dentro me vivessero due personalità diverse. Come Dr. Jeckyll e Mr. Hyde. Avete presente?
Per poter raggiungere il mio sogno di girare il mondo, la fama del ragazzo canterino e i suoi soldi sembrano la via più adatta e più semplice.
Ma, sicuramente, non per questo la più giusta.
I rimorsi mi stanno uccidendo, da dentro. Come le termiti che rodono il legno sino a frantumarlo in mille pezzettini.
A volte la Maggie menefreghista ha la meglio, altre volte la Maggie benevola e giusta prende il sopravvento.
Ci sono due parti in me, una l'antitesi dell'altra. E non è semplice convivere con questa personalità e questi sbalzi di pensiero.

C'è qualcosa in me che mi dice che sto sbagliando.
C'è qualcosa in me che mi dice che rubare non è il modo con cui si avverano i desideri.
C'è qualcosa in me che mi dice che non posso fare una cosa del genere al ragazzo canterino, anche se non ne conosco il reale motivo.
Ma c'è qualcosa in me che mi dice che lo rifarò ancora.
Ho spregio di me stessa.
Spero di smetterla presto con questa storia.

Cerco di riprendermi dai brutti pensieri e di ricompormi.
Comunque sia, ora ho il permesso di lavorare in quella suite.
Busso ma nessuno mi apre alla porta.
Ci entro con il mio pass.
E' tutto in disordine.
Sembra che sia passata una mandria di bufali a fare un festino.
Sbuffo sonoramente, già consapevole che quel casino lo dovrò mettere a posto da sola.
Va bene che è il mio lavoro, ma non mi sembra una scusa per mettere a soqquadro la suite.
Tanto c'è Maggie che pulisce! Puah.
Ora glielo dico, al signorino canterino. (Toh, ho pure fatto la rima!)
Non so come mai, ma mi diverte definirlo così.
Lo trovo nel soggiorno della suite, a gattoni; sembra stia cercando qualcosa sotto al divano e sotto al tavolino. E sembra anche abbastanza preoccupato.
Vado da lui e tossisco per farmi notare.
Lui alza la testa sorpreso che ci sia qualcuno in quella suite oltre a lui, e essendo sotto al tavolino sbatte la testa.
Che idiota.
Soffoco una risata per non sembrare scortese ma rimanere completamente seria mi risulta inverosimile come proposta, date le circostanze.
Fa un verso di dolore e, un minimo preoccupata (ho un cuore anche io), mi metto a gattoni, alla sua stessa altezza, al fine di guardarlo negli occhi.

Ti sei fatto male?” Chiedo scrutando il punto in cui ha sbattuto.
Di certo non mi sono fatto bene, eh!” Oh, ragazzo canterino, datti una calmata!
Un po' stizzita mi alzo senza dire una parola e vado verso il frigo bar.
Trovo solo un paio di birre e una bottiglia di champagne che proviene, a quanto leggo sull'etichetta, da un vitigno francese. Roba costosa, insomma.
Torno da lui con una birra in mano, caratterizzata dal vetro marrone semi trasparente con cui è fatta. 
E' l'unica cosa un po' fredda che si possa sostituire al ghiaccio. 
Non c'è altro come pacchi di verdure surgelate o cose simili. Nella vita ci si arrangia, che volete che vi dica?  

No, grazie. Non ho sete”. Si tiene la testa fra le mani a causa della botta.
Ma no, genio – dico sorridendo leggermente – devi metterla dove ti sei fatto male, altrimenti ti verrà un bernoccolo.”
Oh - ora sorride anche lui – grazie”. Prende la bottiglia di birra e se la porta alla fronte, dove ha sbattuto.
Sembra che la luna gli abbia donato la sua luce per farla ricadere tra quelle due linee rosee curvate all'insù, a formare un sorriso.
Dopo aver esaminato il suo sorriso in ogni minimo particolare, ritorno alla realtà e mi ricordo cosa dovevo dirgli.
In questo momento cerco di fare una faccia seria, ma non mi riesce molto bene, dato che sto ancora pensando alla botta che ha preso poco fa.

Guarda che il fatto che ci sia una cameriera che fa tutto per te, non vuol dire che tu ti possa divertire a mettere tutto in disordine, eh!”
Scusa, hai ragione, ma , vedi, sto cercando una cosa molto importante che ho perso”.
Mi dispiace ma sono sicura che la ritroverai”. Devo cercare di essere gentile, infondo mi pagano per essere cordiale con le persone. Anche questo fa parte del mio lavoro.
Così faccio un sorriso un minimo rassicurante ma lui continua ad essere preoccupato.
Lo si vede dai suoi occhi di miele.

Ascolta, ti va di aiutarmi a cercare?”. Ci penso un po' su, d'altronde dovrei solo mettere in ordine la suite, e l'idea di stare un po' con lui mi sembra più allettante.
Perciò accetto.

Che stupido. Non mi sono neanche presentato. Sono Justin, piacere.”
Mi porge la mano destra, la fisso per qualche secondo e dopo la stringo.
Toccare la sua mano mi ha fatto venire i brividi.
'Dio, Maggie, che stai dicendo?'

Piacere mio. Sono Margareth, ma chiamami pure Maggie. ”
Non sai chi sono?” Chiede lui sorpreso.
No, so solo che sei un cantante.” Fa una faccia soddisfatta, quasi compiaciuta. Sembra che gli faccia piacere che non lo conosco.
Ok, Maggie. Dobbiamo cercare un anello in oro bianco con sopra il segno dell'infinito.”.
Mi blocco.
Quasi spalanco gli occhi.
La bocca socchiusa.
Fisso il vuoto.
Sta cercando l'anello che gli ho rubato e che ora è a casa mia. Ora dovrei aiutare Justin a cercarlo?
Le parole non mi escono dalla bocca.

O-ok”. E' tutto quello che riesco a dire.
Ancora un po' stordita inizio a cercare nella camera da letto.
Logicamente, faccio finta di cercare.
Sono curiosa di sapere cos'ha di speciale questo anello e come mai lo cerca con tanta foga e preoccupazione.

Justin, posso chiederti una cosa?”
Certo, Maggie”
Come mai è così importante questo anello?”
Beh, vedi, me lo ha dato mio padre, che glielo ha dato suo padre, che glielo ha dato suo padre. Sì, insomma, hai capito.
Ognuno di loro lo ha dato alla donna che amavano.Mio padre mi ha detto di tenerlo con cura e di riservarlo
per la ragazza che avrei amato tutta la vita. Vorrei darlo a Selena, ma ora l'ho perso.”

Sento una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Un misto di delusione, gelosia e tristezza.
Sconfortata. L'aggettivo giusto.
Come posso provare una sensazione simile se Justin lo conosco appena?
So solo il suo nome.

Selena sta per Selena Gomez?” Lo interrompo.
Sì, proprio lei. Allora, almeno lei la conosci.”
No, non la conosco, ma mi piacciono alcune sue canzoni.
Sorride lievemente.
Si vede da come ne parla che è innamorato.

E' tipo una tradizione di famiglia”. Continua lui, riferendosi all'anello.
Ah, capito. Vedrai che lo troveremo”.
Lo spero. Grazie, comunque ”.

Penso e ripenso a quell'anello.
Chi sono io per privare il ragazzo canterino di un oggetto così importante per lui?


Justin's point of view.


Se non ritrovo l'anello posso considerarmi ufficialmente morto.
Stiamo cercando in tutta la suite, io e Maggie.
Sembra simpatica. Una ragazza a posto, per così dire.
Per cercare l'anello in silenzio, beh, tanto vale fare un po' di conversazione.
Odio il silenzio.
Raccontami un po' di te, ti va?”. Le chiedo sperando in una risposta affermativa.
Ha uno sguardo così dolce, contornato da ciglia lunghe e nere come la pece.
Possiede gli occhi di un cerbiatto.
Ehmm, sì. Ho diciassette anni...”
Diciassette? - la interrompo – come mai lavori a quest'età?”
Lavoro per mantenere me e mio padre. Non ha un lavoro e così ci penso io, a mandare avanti la nostra famiglia. 
  E poi non mi sembra tu stia stia facendo tanto di diverso. Insomma, anche tu lavori e hai solo diciotto anni...”
Come fai a saperlo? – la interrompo nuovamente – Hai detto di non conoscermi.”
Beh, mi sono un po' informata.” Dice strappandomi un sorriso dalla labbra.
Intanto continuiamo a cercare aprendo tutti i cassetti possibili e immaginabili della suite.
Ti prego, continua” La invito io.
Mio fratello combatte per gli Stati Uniti. E' un militare. Mia madre non la vedo da quando avevo nove anni e mio padre è insignificante, per me. Ti ho  raccontato la mia vita. Ora tocca a te.”
Fino a qualche anno fa avevo una vita normalissima, poi mi sono ritrovato a vivere nel mio sogno. Sono stato letteralmente catapultato in questa vita.      Fine.”Sorrido soddisfatto: amo la mia vita.
E così questo è il tuo sogno, ragazzo canterino?”
Come mi ha appena chiamato? Ho sentito bene? 
Ragazzo canterino? E questa dove l'hai trovata?” Fa spallucce e sorride.
Comunque sì, sto vivendo il mio sogno. E tu ce l'hai un sogno, Maggie?”
Sì, Justin. Il mio sogno è quello di volare via da qui.”
Abbassa la testa, quasi si vergognasse.
Le tiro su il viso con l'indice, apponggiandolo sotto al suo mento, inconsciamente. Non ne conosco il motivo ma dentro di me voglio conoscere questa ragazza.
Voglio incontrare i suoi dolci occhi.
Hei, è un sogno bellissimo.” Le dico in un sussurro appena percettibile, imprimendo nelle mie, le sue iridi verde prato.


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Honey_eyes' corner

Bounjour, mes amours!
Questo è il quarto capitolo.
Ho cercato di impegnarmi più del solito nel farlo (anche se i risultati sono praticamente identici, lo so).
E per la gioia di BelieberDreams__ ho provato a scrivere il capitolo un po' più lungo. :)
In questo capitolo ho voluto soffermarmi sulla confusione di Maggie.
Per chi non lo avesse capito, in caso non fosse stato abbastanza chiaro nel testo, la nostra Maggie non vorrebbe rubare, ma è, diciamo, costretta a farlo perchè non trova un'altra soluzione al problema.
Questa è la foto dell'anello che Meg ha rubato a Justin, in modo che possiate farvene un'idea.

http://weheartit.com/entry/30397376/via/Maggie_thatsme


Grazie mille per le recensioni che avete scritto.

Siete meravigliosissime (?)  - parola inventata da me -
Recensiteeee. Fatelo per la mia salute mentale :D
Besos.


-Vostra Honey_eyes 




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Capitolo 6
*** Don't worry. I'm here with you. You're not alone. ***


2nd story - Chapter 5 NVU (h.e. corner) Chapter 5.

"Don't worry. I'm here with you, now. You're not alone."


Maggie's point of view.



E' così dolce questo ragazzo.
Gli ho raccontato qual è il mio sogno.
Gli ho detto che voglio volare via da qui.
Mi sento in colpa. Ho raccontato il mio sogno alla sola persona a cui non dovevo riferirlo.
Però con questo lui  c'entra. Eccome se c'entra.
E' partecipe del mio sogno, inconsapevolmente. E' l'unica persona al mondo che conosce il mio desiderio più grande (oltre a me, ovviamente).
Se non ci fosse lui, ora non avrei il mezzo per raggiungere il mio sogno.
E mi sento un verme. Lui che mi ha detto che il mio è un sogno bellissimo. Se sapesse che lo sto ingannando non so come ne verrei fuori. Chissà quale sarebbe la sua reazione.
Sono stata disonesta con lui, questo è certo.
Vorrei non aver mai rubato. Vorrei non aver mai dovuto essere così sleale.
Vorrei non aver mai incontrato Justin.
Sì, esatto, avete letto correttamente.
Ora mi ritrovo a pensarlo. E non va affatto bene.
Sono passati alcuni giorni dal 'Hei, è un sogno bellissimo'.
Ci siamo rincontrati, qualche volta. O nella hall o nel corridoio della suite. Ma solo di sfuggita.
Invece ieri ci siamo visti e abbiamo parlato del più e del meno. Mi ha raccontato del suo lavoro e, se mi ricordo bene, di una bambina malata.
Ha detto che è tutta la sua vita.
Ora mi vengono in mente gli sguardi che mi volgeva.
Quei suoi occhi così limpidi e intensi allo stesso tempo, mi danno alla testa.
Non va bene che lo penso così tanto. Non so che cos'ha di speciale, ma mi sorprendo sempre a pensarlo.
Negli ultimi giorni la mia mente é sempre altrove, con lui.
Non mi chiedete il motivo. Non lo so.
Sarà il suo sorriso, quelle labbra, oppure saranno semplicemente i suoi modi di fare.
Ora, sono nella suite. Non in una suite qualsiasi. Nella suite.
Sono seduta al bordo del letto matrimoniale che da sul mini soggiorno.
Non ho un motivo particolare per essere qui.
La suite è tutta in ordine. Non c'è una particella di polvere e neanche una piega del lenzuolo del letto.
Sono qui perchè il cuor... ehmm, scusate, le gambe mi ci hanno portato.
Forse sono qui perchè è un luogo in cui mi sento al mio posto. Possibile?
Inconsciamente mi sono ritrovata qui.
Mi alzo da dove sono e  vado verso l'inizio del letto (?), dove ci sono i cuscini.
Tocco lievemente con le dita il soffice cuscino, pensando al fatto che la notte precedente lui ci ha appoggiato il capo.
Lo porto al viso. Sa di cocco. Sorrido leggermente al pensiero di quel profumo sui capelli di Justin.
E' la prima volta in vita mia che non riesco a controllare le mie azioni.
Il mio corpo si muove senza l'impulso del cervello.
Succede tutto inconsciamente e mi ritrovo a stringere al petto una sua maglietta. Anch' essa porta quella dolce fragranza al cocco.
Non so come mai mi comporto così.
C'è qualcosa che mi tiene legata a lui.
Se non fosse per la sua presenza nell' hotel, credo che me ne sarei già andata da questa città.
Avrei lasciato mio padre, la mia casa, il mio lavoro, la mia vita... per iniziarne un'altra migliore.
Eppure non l'ho fatto.
Credo che mi faccia stare bene con lui.



Justin's point of view.


Penso a lei.
Penso a lei.
Continuo a pensare a lei.
A Maggie.
Perché?
Voglio dire, sono fidanzato. Ho una ragazza stupenda e l'amo più della mia stessa vita.
Credo.
Allora per quale strana ragione voglio vedere quella ragazza dagli occhi prato così speciali?
L'ho incontrata poche volte.
Le volte in cui ci siamo parlati? Ancora meno.
Non riesco a togliermi dalla testa quei suoi capelli così mossi e lunghi.
Mi viene in mente quando anche con Selena succedeva la stessa cosa.
Mi ricordo che le prime volte che la vedevo mi spuntava sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Mi ricordo che il suo viso ce l'avevo sempre in mente.
Mi ricordo che la sognavo tutte le notti.
Mi ricordo che era la mia fantasia più proibita.
Mi ricordo del nostro primo bacio e della nostra prima volta.
Mi ricordo quando i suoi occhi mi rimanevano impressi nella mente per ore e ore.
Ma solo perchè queste cose non accadono più non vuol dire che non la amo, giusto? Giusto.
Il problema è che adesso sto pensando a Maggie.
Cazzo, la conosco appena! Non mi può stravolgere così la vita. O sì? 
I miei pensieri vengono interrotti dal suono che fa l'ascensore per avvisarmi che sono arrivato all'ottavo piano dell'hotel, dove si trova la mia suite.
Percorro il corridoio e arrivo davanti alla porta. Lentamente, la apro.
Dentro ci trovo Maggie.
Mi spunta un sorriso sulle labbra.
Stessa cosa che, come ho già detto, succedeva con Selena.
Mi maledico per aver sorriso.
'Devi pensare a Selena, Justin. E basta. Ok? Ok.'  
Perfetto! Ora parlo anche da solo e mi rispondo!
"Hei, Maggie. Che sorpresa trovarti qui."
"Ciao Justin. Sì, ehmm, stavo giusto rifacendo la camera da letto." Adoro quando la gente mi da del 'tu'.
Penso che potrei considerarla amica, anche se ci conosciamo da poco.

"Oh, smettila, non c'è bisogno che fai tutto questo. Puoi anche fare una pausa, no?"
"Ma Justin, è il mio lavoro." Però mi da ascolto e si mette a sedere accanto a me sul divano del soggiorno.
"Com'è andata oggi allo studio?"
"Benissimo, grazie. Abbiamo registrato una nuova canzone, s'intitola Fall." Ripenso mentalmente al ritmo della canzone.
E' una cosa che mi succede spesso. E' piacevole. Avere i motivetti delle canzoni nella mente, intendo.
Silenzio imbarazzante. Odio quando succede così. L'ho già detto che odio il silenzio?
E' per questo che amo la musica: perchè riempie l'aria piena di silenzio.
Ritorno alla realtà.
Sta accavallando le gambe e il vestito si sposta in modo da scoprirle di più le gambe con un cenno di abbronzatura.

Sento qualcosa... lì.
No.
Shit.
'Cazzo, Jerry - penso - controllati!'
E' possibile che questa ragazza mi scombussola e mi fa eccitare soltanto accavallando le gambe?
Evidentemente sì. E' possibile.
Mi sento avvampare le guance. Sono sicuro che l'abbia notato perchè sta sorridendo.
"A me invece non va così bene la vita." Sbotta di colpo lei, ritornando seria.
"Maggie, cos'è successo?"
"Sai il mio sogno, no? - annuisco, serio - Beh, penso che io non possa farlo diventare la mia realtà". Vuole sfogarsi, lo si vede dall'espressione del suo viso.
Mi dispiace vederla così.
"Come no?! Certo che puoi realizzare il tuo sogno, basta crederci!" D'altronde tutta la mia vita gira attorno al credere, è l'unico consiglio che ora mi viene da darle.
Ed è anche il migliore.


Maggie's point of view.


"Non è così semplice, Justin."
Non voglio più essere disonesta. Però il problema rimane: come faccio a trovare i soldi necessari per partire, senza rubare? 
"Riuscirai a volare via da questa realtà. Te lo prometto."
Il mio respiro si fa sempre più irregolare senza una ragione
precisa. Non riesco a trovare un ritmo regolare ai miei polmoni.
Mi sa che se n'è accorto.
"Tranquilla, ora ci sono io qui con te. Non sei sola."
Fisso i suoi occhi di miele colato.
Detto questo si avvicina a me. Allarga le braccia e mi ci fiondo dentro.
Affondo tra le sue braccia muscolose e protettive.
Affogo nel suo profuno al cocco, tanto che mi pizzica il naso. Il suo profumo mi da alla testa.
Sto bene, finalmente.
E così è questo che si prova quando si è felici?
Nuova emozione. Nuova sensazione.
Piacevole, lo ammetto. Anzi, più che piacevole.
Le sue braccia mi stringono sempre di più, quasi volesse che il mio corpo e il suo si fondessero insieme a formarne uno solo.
Mi da un dolce bacio sulla fronte e mi lascio coccolare.
Sento di aver trovato un posto a cui appartengo.




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 Importante: leggi.

Honey_eyes' corner  

Ciao, belleeee!
Ringrazio tutte coloro che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie anche a chi segue la storia oppure la mette nelle 'preferite'.
Infine grazie anche a chi legge soltanto.
Questo capitolo è più corto dell'ultimo. Lo so, ma sono le 02:32 di notte e la mia mente si sta fondendo; un po' per il caldo e un po' perchè ho tremendamente sonno. :')
Il capitolo che avete appena letto è un po' tanto zuccherso, non credete?
Spero vi sia piaciuto comunque.

Amyway, vi devo dire una cosa.
Spero non mi uccidiate.
Beh, ecco, non potrò pubblicare per 2 settimane perchè vado a fare uno stage di danza (per chi non lo sapesse faccio danza da 11 anni, quindi questo stage per me è molto importante).
Vado a farlo in un posto sperduto, altro che Narnia, e non posso portarmi il pc.
Mi dispiace, davvero.
Però mi sembrava corretto dirvelo ( poi magari non ve ne frega niente, ma va beh).
Quindi... ci sentiamo fra due settimane.
Prometto che vi penserò molto e che mi farò venire delle idee per continuare al meglio la storia.
Perciò se vedete che non aggiorno più, non sono morta.
Siete state un pubblico fantastico, grazie  e buonanotte (?)
Ok, basta.
Ora mi dileguo.

Recensiiite perchè in questo modo mi rendete taaaanto felice.

Love y'all, my dears.  <3

-Honey_eyes 

Mi sono appena iscritta a twitter (alleluja) e se volete seguirmi... here I am:

@Honeyes_






 

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Capitolo 7
*** I don't like her and she doesn't like me... I hope. ***


2nd story - Chapter 6 definitivo NVU (h.e. corner)
Chapter  6

'I don't like her and she doesn't like me... I hope.'


Intanto i giorni passano.

E io sono ancora qui ad Atlanta.
Da quando ho abbracciato Justin la mia vita, almeno in una piccolissima parte, è cambiata.
Mi sento più felice e libera.
Ed è strano perchè mi sento libera nonostante io stia ancora qui con mio padre e lavori ancora in questo hotel.
Da quel contatto che ho avuto con lui sto meglio.
E' assurdo dirlo.
Non ho mai creduto in queste cose.
Non ho mai fatto questi pensieri.
Da quando mia madre e mio fratello se ne sono andati non ho più pensato che una persona o anche solo una sua azione, possano farti cambiare sensazione verso la tua vita.
E' davvero assurdo, come ho già detto.
Justin e io siamo diventati amici, veri amici.
Lui mi racconta del suo lavoro in studio di registrazione e di Selena, mentre io gli racconto delle liti con mio padre.
Adesso che mi sto affezionando a lui (sì, avete letto bene: mi ci sto affezionando) sto male per aver pensato di usare la sua fama per i miei interessi personali.
Ho capito che è un ragazzo d'oro e che non si merita di avere un'amica come me, che l'ha ingannato.
Ormai fa parte della mia vita. Ci è entrato improvvisamente e ora non riesco a farlo uscire.
Sto troppo bene al pensiero di andare al lavoro e incontrarlo. 
E' l'unica cosa che rende ancora sopportabile questa realtà.

A fine giornata lavorativa mi fermo un po' di più in hotel così posso starci un po' insieme.
Parlare con lui dopo una stancante giornata di lavoro non ha prezzo. Dico davvero.
I momenti con lui sono i più belli della giornata, anche se pochi.


Justin's point of view


Non vedo l'ora di tornare in albergo. 
Ora sono in studio a registrare alcune canzoni del nuovo album.
Mentre cantavo Fall mi è venuta in mente lei.
Teoricamente mi dovrebbe venire in mente Selena, in quanto mia ragazza. Invece no, ho pensato a Maggie.
E' una canzone d'amore e Maggie non voleva più andarsene dalla mia testa.
Non mi piace Maggie, giusto? Giusto.
E allora perchè ho degli insoliti sensi di colpa verso Selena? 
Non va bene, anzi, non va assolutamente bene.
A me non piace Maggie e io non piaccio a lei... spero.
'Oh, cazzo, Justin! Smettila di autoconvincerti! Lo sappiamo tutti e due che quella ragazza ha qualcosa di speciale.'
'E' vero, hai ragione...'
Oddio, non ci posso credere. Sto davvero parlando con me stesso? E mi sto anche rispondendo! Evidentemente in questo periodo capita spesso.
Mi do uno schiaffetto sulla guancia come per riprendermi, ma non funziona più di tanto.
Perchè lei è al centro dei miei pensieri? Non dovrebbe esserci Selena al suo posto?
'Che palle, testa, smettila di pensare!'
Ora devo solo concentrarmi sulla mia musica. E basta. 
Alle ragazze ci penserò più tardi.

Sto uscendo dallo studio di registrazione e mi avvio verso la mia piccola, il mio orgoglio, il mio amore segreto: la mia stupenda Range Rover. 
Dio mio, quanto la amo!
Devo tornare in albergo prima che qualche paparazzo inizi a seguirmi per tutta Atlanta.
Accendo il motore, ingrano la marcia e premo l'accelleratore.
Comunque, in studio di registrazione non sono riuscito a distrarmi... continuavo a pensare 'Maggie, Selena, Maggie, Selena...'
Ora, provate a immaginare tutto il giorno così... sto impazzendo! 
La mia mente viggia  incontrollata, senza che io possa fermarla. 
Quei pochi neuroni che mi ritrovo dentro la scatola cranica stanno ballando la samba oppure facendo un rave party, tanta è la confusione che ho in testa.
Abbasso lo sguardo sul cruscotto e vedo che sto andando ai 100 kilometri all'ora su una strada che ha il limite dei 50... Atlanta è difficile da girare a queste velocità.
Non chiedetemi come io faccia, ma ho una certa fretta di arrivare il più presto possibile in albergo.
Motivo?
'Cazzo, Justin, ti sei fottuto un'altra volta da solo'
Avete presente quelle scritte lampeggianti a neon? Ecco, ne ho una in mente e dice: Maggie.
Si accende di rosso a intermittenza.
E' ufficiale: sto impazzendo.
Sono arrivato davanti all'hotel. 
Lascio le chiavi della mia bimba al parcheggiatore e mi fiondo nella hall per raggiungere la mia suite.
L'ascensore oggi va lento. Che palle.
'Dai, dai, muoviti, su. Voglio vederla' 
Ho fretta. Un po' perchè sono claustrofobico e un po' perchè spero di trovarla nella suite.
Finalmente le porte di questa gabbia si aprono e davanti a me si fa strada il piano in cui 'abito' io (dico abito perchè questo hotel è diventato come la mia seconda casa).
Entro di fretta nella suite e mi chiudo la porta alle spalle. 
Raggiungo impaziente il soggiorno, dove spero di incontarla.
E' seduta sul divano, con i piedi sul tavolino davanti a lei, a guardare la televione.
Infondo questa suite, da quando siamo amici, è diventata anche un po' sua.
Un giorno mi ha detto che quando non sa cosa fare o ha finito di lavorare, viene qui e aspetta che torni dallo studio di registrazione.
Ha detto che ogni tanto resta qui delle ore, e a me non da fastidio, anzi.
Porto gli occhi al cielo e mimo un 'Sì' con le labbra.
Grazie a Dio, le mie corse clandestine per Atlanta sono servite a qualcosa.
"Ciao, Maggie"
"Hei, Justin". Si alza dal divano e mi corre incontro per abbracciarmi. Che dolce.
"Com'è andata in studio?"
'Ho pensato tutto il tempo a te'
"Ehmm... bene,grazie. Te?"
"Tutto a posto"



Maggie's point of view



Dopo aver parlato un po' con Justin
, sono dovuta andare via. D'altronde ho ancora un padre a cui pensare e si è fatta sera.
Penso a Justin e al modo in cui l'ho conosciuto.
Penso alla prima volta in cui l'ho visto.
I suoi capelli mischiati d'oro e le labbra a cuoricino tanto dolci e rosee.
Abbasso lo sguardo in segno di vergogna.
Forse dovrei ridargli il suo anello.
'Senza il forse. Non usare il condizionale, usa l'imperativo. Devi.' aggiunge la Maggie giusta e leale.
'Per quale motivo? Perchè lui lo possa dare a Selena? Ne saresti solo gelosa. E poi ti serve ogni piccola cosa per trovare i soldi per partire.' mi suggerisce la Maggie menefreghista ed egoista.
Sono la contraddizione fatta a persona, lo so.

A casa mio padre si è addormentato sul divano, con la televisione accesa. Vicino a lui, per terra, ci sono un paio di bottiglie di birra vuote e qualche mozzicone di sigaretta per terra.
Sul tappeto ci sono i segni di quando mio padre spegne sigari e sigarette su di esso.
Ignoro la sua presenza e salgo le scale fino ad arrivare alla mia camera.
Mi butto sul letto a peso morto, mi levo le scarpe e mi infilo sotto le coperte ancora vestita. Non mi interessa.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal rumore delle stelle.
E se mi piacesse Justin? Insomma, parliamoci chiaro, è un bel ragazzo e ha un bel carattere. Potrebbe anche piacermi... il fatto è che lui è già impegnato.
Cavolo, da come me ne ha parlato l'ultima volta, è proprio innamorato.
Mi continua a ripetere che non ritrova più il suo anello e implorante mi chiede se, mettendo in ordine la suite, l'avessi casualmente trovato.
Allora io puntualmente gli rispondo che non lo trovo.
Sono stufa di questa farsa. Sono stufa di mentire. O meglio, sono stufa di mentire a lui.
Penso che domani gli ridarò l'anello. Non so come, ma glielo ridarò. Questo è sicuro.

Ok. Oggi è il grande giorno.
Sono già al lavoro.
Ieri sera mi sono ripromessa di dare l'anello a Justin.
Ma non so se avrò il coraggio di darglielo di persona.
Sono una vigliacca, lo so.
Semplicemente non penso potrei reggere il confronto.
Quello sguardo duro e severo di chi ha appena saputo che una persona lo ha ingannato.
Ora è il mio unico vero amico e non voglio vederlo arrabbiato con me.
Farò tutto di nascosto.
Vado a mettermi il mio camice color carta da zucchero.
Salgo in ascensore e in un secondo sono dentro alla suite del ragazzo canterino.
Voglio lasciare l'anello con il segno dell'infinito dove l'ho trovato, sul mobile di legno.
Però vicino ci lascio un biglietto:

Questo serve più a te che a me
 

Semplicemente questo. Infondo è la verità, no?
A lui serve molto di più che a me. Deve darlo alla ragazza che ama e io non ho nessun diritto di tenerlo.
Ecco tutto.
Sto per posarlo sul mobile quando sento la porta della suite sbattere.
Molto probabilmente, anzi, sicuramente, è entrato qualcuno.
Cazzo.




Honey_eyes' corner


Ciaoooo genteeeeeeee :)
Scusatemi per la lunga assenza... mi dispiace.
Ma vi ho pensate tantoooo.
Questo capitolo non mi piace più di tanto... ma è l'anello di congiunzione tra quello prima e quello dopo.
Nei prossimi capitoli ci saranno diverse sorprese.
Ringrazio tutte le recensioni dello scorso capitolo :) Siete troppo buone
So che questo capitolo non è molto lungo.
Spero che un minimo vi sia piaciuto.
Aspetto le vostre recensioni con ansiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Ok, torno seria.
A presto, amori miei e solo miei :)
Adiossss  
P.S. RECENSIIITE   :D

Love y'all

-Honey_eyes

@Honeyes_  on Twittah











 
 














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Capitolo 8
*** Care lettrici... ***


Ciao ciao amori miei.
Questo non è un capitolo.
Mi dispiace che questa storia sia sempre meno seguita, davvero, mi dispiace.
Vorrei riuscire a trovare il tempo di scrivere nuovi capitoli.
Vorrei poter aggiornare e pubblicare un capitolo al giorno.
Ma purtroppo non ne trovo il tempo.
Anche se è estate e siamo in vacanza, ho un sacco di cose da fare.
In più mia madre mi ritira il pc quando vuole lei, secondo lo schizzo che le parte (LOL).
Ho nuove idee per la storia, però non riesco a scriverle.
Magari vi state anche stancando di questa storia e di una autrice che non aggiorna.
Scusatemi davvero.
Perciò se non pubblico per tanto tempo, cercate di capirmi. Ok? Lo apprezzerei molto.
Siete le lettrici migliori di questo mondo, dico sul serio :)
Aggiorno il prima possibile.
Vi voglio bene,

-Honey_eyes
  

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Capitolo 9
*** I'll let myself fall more often, if you'll be there to catch me, babe. ***


2nd story - Chapter 7 NVU (h.e. corner)
Chapter seven.    
                                           

"I' ll let myself  fall more often, if you' ll be there to catch me, babe."


Maggie's point of view


Cazzo.

E' entrato qualcuno.
Selena. Eccola avanzare verso il salotto.
Mi ha vista. Sono nella merda più assoluta.
"Che ci fai con quell'anello al dito?" 
Selena lo ha riconosciuto. Evidentemente Justin glielo ha fatto vedere pria che sparisse. 
E io inconsciamente me lo sono messa al dito.

Perchè? Per vedere come mi sta?
'Troppi film mentali, Maggie'.
"Ehmm..."
"Come mai ce lo hai tu? Lui lo ha perso."
"I-io...". Non so cosa dirle... che giustificazione posso darle? Nessuna: mi ha beccata.
'Sei ufficialmente nei guai, Meg.'
"Tu, cameriera da quattro soldi, glielo hai rubato! E' meglio che lui sappia."
Alza i tacchi, si gira e fa per andarsene.
Non posso lasciare che glielo dica.
Ora Justin è la mia vita. E non voglio deludere la mia vita.
La rincorro e prima che raggiunga la porta, le afferro un braccio  per fermarla.
Si gira di scatto verso di me.
"Cos'altro vuoi, sgualdrinella?"
Respiro profondamente.
'Lascia perdere l'insulto, Maggie. Mantieni la calma.'
"Cosa voglio? Voglio che tu non glielo dica." Intanto le lascio il braccio.
"La vita non è così semplice, sai? Non puoi avere tutto quello che vuoi". Mi risponde lei, volgendomi uno sguardo di sufficienza.
"Oh, lo so bene. Fidati."
"Vediamo un po' - dice incrociando le braccia e facendo un sorrisetto da stronza, che evidentemente le riesce bene - 
Io non glielo dico soltanto se tu ti allontani definitivamente da lui.

Non voglio che voi due vi vediate più. In questo periodo mi parla troppo spesso di te. Eh, sì, piccola Maggie, ti conosco e conosco anche la tua storia.
Sai, tuo padre, tua madre e tutto il resto". L'espressione del suo viso cambia e diventa una smorfia di disgusto misto a superiorità.
Non mi sorprende che Justin le abbia parlato di me, infondo è la sua ragazza. Perchè non avrebbe dovuto?
Quello che mi stupisce è che  lui le abbia raccontato i miei problemi.
La mia mente è sovraffollata dai tanti pensieri che mi colpiscono.
E poi, questa qui, come pretende che io non veda più Justin?
Lui costituisce la parte migliore della mia vita. Come potrei non vederlo più?
"E' fuori discussione... io Justin lo vedrò ancora". 
'Dai, fatti valere. Mostrale chi sei e quanto è forte Maggie Alcott'.
"Oh, no, tesoro. Non lo vedrai più a meno che tu non voglia che lui venga a sapere che l'anello glielo hai rubato tu. Fai come ti dico, ti conviene."
Lo ripeto: non voglio deludere l'unica persona che mi rende felice.
Mi devo arrendere:
"V-va bene..." Abbasso lo sguardo.
Penso già alla mia vita senza le nostre chiacchierate e senza i nostri momenti insieme.
Penso alla mia vita senza di lui. In poco tempo Justin è diventato tutto.
"Perfetto, vedo che hai capito chi comanda qui. E' bello scendere a patti con te."
Si gira e raggiunge la porta.
Prima di uscire mi rivolge ancora la parola:
"Non provare ad avvicinarti a lui, altrimenti sai cosa succederà. Ricordati che sei e resterai una sgualdrina".
Mi sento talmente spaesata che non trovo la forza per risponderle, non che a lei importi, infatti esce in fretta dalla suite sbattendo la porta.
Stronza.
E ora che farò?
Come faccio a non vedere più Justin?
'Cazzo, Maggie, pensa! Trova una soluzione.'

La stanza inizia a girare velocemente.
Mi vengono in mente alcuni ricordi.
Mi ricordo di quando andavo con mio fratello sulle giostre, quando i nostri genitori ci accompagnavano.
La stanza gira allo stesso modo delle giostre.
Gira, gira e gira.
Ed io con lei.
Mi sento spaesata e impaurita.
Ascolto il mio cuore battere all'impazzata, sempre più velocemente.
Tum-Tum. Tum-Tum.
Il mio respiro si fa irregolare.
Inizio ad inspirare ed espirare con la bocca, rumorosamente.
Inspiro ed espiro. Inspiro ed espiro.
Tum-Tum. Tum-Tum.
Tum-Tum.
Tum.
Tum.
Mi si annebbia la vista.
Nero.
Il nero invade i miei occhi, la mia mente e il mio corpo.
Nero puro.
Io senza di Justin?
Nero, nero e basta.


Justin's point of view
 


Sono tornato in hotel dallo studio di registrazione.
Spero di trovarla che mi sta aspettando.
E' incredibile quanto una persona ti possa mancare in così poco tempo.
Non vedo Maggie da un giorno circa e mi manca, immensamente.
E' strano, ma bellissimo allo stesso tempo.
Lei ora fa parte della mia vita, una parte meravigliosa.
La mia piccola Meg.
Penso ai suoi occhioni verdi tutto il giorno.
Di iridi così speciali non ne ho mai viste. Oppure non mi sono mai soffermato tanto a notare gli occhi delle ragazze quanto lo faccio con lei.
E' come se Selena fosse sparita dalla mia mente.
Mi distraggo aprendo la porta della suite.
Entro fischiettando il ritornello di As Long As You Love Me.
Arrivo nella stanza da letto.
Oh, no.
Cos'è successo?
"Maggie, Maggie... Cazzo!"
Sdraiata sul pavimento freddo di marmo. Con gli occhi girati.
La visione più brutta e triste della mia vita.
Mi getto per terra, di fianco a lei.
Provo a svegliarla schiaffeggiandola un po', logicamente facendo piano.
"Maggie, dai... per favore, rispondi. Svegliati."
Non risponde.
Impaurito e scombussolato afferro il telefono e compongo il numero della reception. Per fortuna in quest' hotel c'è un ambulatorio/pronto soccorso.
"Mandate subito qualcuno nella 382. C'è una ragazza che penso sia svenuta."
Dico questo e riattacco la chiamata.
Poco dopo arriva un uomo sulla trentina vestito da infermiere, seguito da una donna vestita allo stesso modo. Entrano nella suite con una barella.
Velocemente la mettono sopra e la portano verso gli ascensori.
Che faccio io ora?
'Vai con loro, idiota. Non puoi mica lasciare Maggie da sola.'
Il tipo-infermiere mi ha chiesto qualcosa ma sono troppo occupato a guardare Maggie e assicurarmi che stia bene per rispondergli.
Mi fa male vederla così.
Non so cosa le è successo. Sono preoccupato.
Entro con  i tipi-infermieri in ambulatorio ma mi dicono di uscire.
What the fuck? Chi cazzo sono questi per dire a Justin Bieber di fare qualcosa?
Io DEVO stare con lei.
Voglio starle vicino.
Rassegnato, esco e mi siedo su una sedia di questo mini ospedale.
Mi sa che dovrò aspettare qui per un po'.
Prendo il telefono e twitto:

'Beliebers, aiutereste una mia amica che sta male? Fate una preghiera per lei, per favore?
Grazie. Vi amo.'

Pochi secondi dopo milioni di persone mi hanno risposto e retwittato.
Nei miei momenti tristi ho bisogno di loro. Sono la mia forza.
Senza di loro non ce la farei ad affrontare ogni singolo giorno con il sorriso sulla faccia.

Credo di essere rimasto qui su questa sedia per molto molto tempo.
Non ce la faccio più ad aspettare. Voglio sapere come sta la mia Maggie.
Fortunatamente si avvicina il tipo-infermiere.
Cerco di attirare la sua attenzione con un 'Come sta la ragazza che abbiamo soccorso prima?'
"Bene, cioè, meglio."
"Cosa le è successo?"
"Lei dichiara di aver perso i sensi e poi non ricorda più nulla. Noi ipotizziamo che, svenendo, abbia battuto la testa e che abbia avuto un piccolo trauma cranico.
Ma ora sta bene. Nulla di preoccupante. E' sveglia. Se vuole può andare a vederla".
Alleluja!
Finalmente una buona notizia.
Entro lentamente nella stanza dove sta lei. C'è solo lei all'interno.
E' coricata su un letto come quello degli ospedali: bianco e un po' inquietante.
Mi guarda. Quei suoi occhi che ho cercato tanto sono rivolti verso di me, e mi fa anche un sottile e debole sorriso.
Ok, l'ottava meraviglia del mondo esiste.
"Oh, ragazzo canterino."
La mia voce si evolve in una debole risata.
"Come stai, Maggie?" che domanda idiota.
'Come cazzo vuoi che stia, Justin?!'
"Più o meno. Mi sento un po' stordita. Te, Jay?"
"Io? Beh, mi hai fatto prendere un bello spavento, eh!"
"Scusami."
"Non ti preoccupare, ci sarò sempre per te."
"Grazie. Non sai quanto io lo apprezzi."
"I will catch you, if you fall."
Sul suo dolce viso spunta un dolce sorriso, formato dalle sue dolci labbra.
La mia Maggie è la dolcezza fatta a persona.
"Vorrà dire che mi lascerò cadere più spesso, se ci sarai te a prendermi."




Honey_eyes' corner   (LEGGETE TUTTO, è IMPORTANTE SE VOLETE UN'ANTICIPAZIONE)


Cccccccciaaaaaaaaaaao :D  

Sono ritornaaaaata.
Ok, ok... non fate troppe feste perchè sono ritornata (?) (Questa non faceva ridere)
Volevo scusarmi per questa mia assenza. Un piccolo momento di crisi. Scusatemi davvero.
Spero che voi possiate volermi bene lo stesso *rotola a terra dalla disperazione, piangendo e battendo i pugni disperatamente*
Poi... volevo scusarmi per il capitolo corto e scritto male. Sorratemi (?) (pessima)
Ok, la smetto di parlare da sola.
Dopo le scuse, volevo iniziare i ringraziamenti.
Devo ringraziare gli angeli scesi in terra che mi hanno dato la spinta giusta a continuare. Grazie, voi che avete recensito il 'Care lettrici...'
Ringrazio anche tutti i geni che continuano a recensire, seguire e preferire questa fanfiction (o anche soltanto leggere). 
Poooi, devo assolutamente ringraziare tutte coloro che continuano a leggere i miei infiniti lamenti e le mie infinite cazzate degli 'Honey_eyes' corner'.
Grazie per sopportarmi sempre.  T_T  
Sono noiosa e rompi palle, lo so.
Ma voi siete fantastiche *fangirling*       *w*
Cooomunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Le cose stanno per cambiaaaaaaaaaaaare. Vi anticipo solo che nel prossimo capitolo tra Justin e Selena succede qualcosa... non vi dico se in bene o in male.
Lascio a voi l'immaginazione. Scrivete nelle recensioni che cosa pensate che accadrà, tanto per sapere.
Adiosssss.


Moi, je vous aime, mes amours.



Recensiiiiiiite. ( DAI CHE ALMENO A SEI/SETTE CI ARRIVIAMO)

-Vostra Honey_eyes






 
 










 
 
   





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Capitolo 10
*** 'I promise, Jay.' 'I promise, my little Meg.' ***


Chapter eight.

'I promise, Jay.'
'I promise, my little Meg.'


Maggie's point of view

Possibile che io gli abbia detto 'Mi lascerò cadere più spesso se ci sarai te a prendermi' ?
Ok, è possibile.
Mi piace Justin? Solo un po'.
No, ok, lo ammetto, un po' tanto.
Sembra fatto apposta per me.
Diciamo che gli voglio tanto tanto bene.
Comunque, in caso vi interessasse saperlo, sto bene.
Ho solo sbattuto la testa svenendo.
Però, sì, sono ancora viva.
Sono rimasta in quell'ambulatorio/pronto soccorso per due giorni circa, giusto per accertare i medici che io stessi bene.
Appena sono uscita di lì, mi sonno subito piombata nella suite di Justin  per mettere l'anello al suo posto.
Per fortuna l'ho ritrovato nella tasca destra dei miei jeans. Non so come ci sia finito lì, ma l'importante è averlo trovato.
Comunque, stavo dicendo, l'ho rimesso sul mobile accanto al bigliettino con scritto:

'Questo serve più a te che a me'

Ve lo ricordate? Perfetto, quello.
Così ora sono a posto.
Ho la coscienza pulita.
Spero solo che Selena non dica niente a Justin.
Ora un problema resta comunque.
Come faccio a stare lontana da lui?
Però io il mio lavoro devo continuare a farlo.
Selena può dire quello che vuole ma qui mi pagano per un motivo, e cioè per lavorare.
Ed è esattamente quello che farò.
Se dovessi incontrare Justin nella suite cercherò di ignorarlo (per quanto sia possibile ignorare una persona come lui) e di essere fredda.
E' l'unica soluzione.
Mi dirigo verso la sua suite.
Mi sudano le mani dall'agitazione (non chiedetemi perchè) e a stento riesco ad aprire la porta perchè mi scivola la maniglia allo stretto contatto con il palmo della mano.
Prima che io possa aprire noto Justin alla fine del corridoio, verso gli ascensori, che mi chiama.
"Hei, Maggie. Aspetta."
Va bene ignorarlo, ma fino a un certo punto. Selena può andare a farsi fottere. 
"Ciao, Juss." 
"Ho perso le chiavi della suite, mi faresti entrare con il tuo pass, per favore?"
"Certo, Jay."


Justin's point of view


Fortunatamente Maggie mi fa entrare con lei nella suite.
Varchiamo insieme la soglia della porta.
All'entrata trovo una maglietta a maniche corte bianca, da uomo.
Strano... non è mia.
Più avanzo nella suite e più trovo abiti sparsi per terra.
Una maglietta, un paio di pantaloni, una canottiera, una cintura... un vestito da donna rosa e rosso.
Oh, ma quello è un vestito di Selena.
Continuo a camminare verso il salotto e all'istante vedo un'altro indumento per terra. 
E' il suo reggiseno. Sì, proprio quello nero di pizzo.
Sono sicuro sia suo... mi ricordo di averglielo sfilato una volta o due.
Mi inchino a raccoglierlo e mentre mi alzo sento la voce di Selena provenire dalla camera da letto.
Non era solo voce,  era un... - deglutisco sonoramente prima di rendermene conto - ... gemito.
Maggie si volta verso di me come se mi avesse letto nel pensiero.
No.
Non può essere.
Improvvisamente sento un altro gemito, e poi un altro, e un altro ancora.
Vado verso la camera da letto.
Apro violentemente la porta.
Lì, su quel letto.
La mia vista si offusca dalla rabbia e dalla delusione.
Lì, su quel letto.
Non ero io a far gemere e divertire così tanto la mia Selena.
Lì, su quel letto.
Una scena orribile. Non la auguro al mio peggior nemico.
Maggie, di fianco a me, mi stringe la mano, come per dire 'stai tranquillo, io sarò sempre con te'.
Due corpi sotto le candide lenzuola, stavano rendendo sempre meno candido quel letto.
Ora quel letto porta il segno del tradimento.
Ora quel letto porta il segno della delusione.
Ora quel letto porta il segno dell'inganno.
Due frenetici corpi che si muovono ritmicamente insieme.
Io e Selena quel letto lo rendevamo delicato, candido sul serio.
Quei due corpi stanno soltanto macchiando di infedeltà, perfidia e diserzione la mia mente.
Come ha potuto?
Selena si accorge della mia presenza.
Subito si alza e si avvicina a me, portando con se il lenzuolo bianco latte e avvolgendocisi dentro.
"Amore..."
"Amore, niente. Non mi chiamare così. Non ne hai il diritto".
"Ma Justin... scusami." Abbassa lo sguardo in sengno di vergogna e pentimento.
"Scusami un cazzo. Mi fai schifo." Non alzo la voce, cerco di trattenermi e di respirare profondamente.
Faccio per andarmene, sempre tenendo stretta la mano di Maggie. Questo suo contatto mi da forza.
"No, Justin, aspetta. Non andartene!"
Mi fermo, torno indietro e entro nuovamente nella camera da letto.
Sul letto c'è ancora quello stronzo con cui Selena mi ha tradito, che si copre con un misero cuscino.
Mi rivolgo a lui:
"Se non fossi una star di fama mondiale, ti avrei già preso a pugni. Ma fortunatamente per te, se facessi una cosa del genere deluderei le mie Beliebers e in più avrei problemi con la stampa e i paparazzi. Perciò ringrazia che ti sei scopato la ragazza di Justin Bieber e che non voglio mettermi nei casini, altrimenti ora saresti già morto."
Il ragazzo non dice niente. A mala pena respira. L'unica cosa che fa è annuire. 
"Bravo, vedo che hai capito."
Mi giro verso Selena, ancora avvolta nel lenzuolo.
Fa il faccino da cane bastonato. Mi fa ancora più schifo.
Ogni volta che i miei occhi ricadono sul suo sguardo non vedo più l'amore della mia vita, vedo una ragazza che in fronte porta la scritta 'ti ho tradito'.
"Spero che lui ti abbia fatto divertire più ti quanto abbia fatto io in precedenza. Esci immediatamente da questa suite. Non ti voglio più vedere."
Però ho più bisogno io di andarmene da questa stanza.
Preso dalla rabbia mi giro ancora verso di loro: Selena ed il ragazzo moro.
Mi fanno schifo, tutti e due.
Sputo per terra, di fianco a Selena, in segno di disprezzo. E così me ne vado.



Maggie's point of view



Selena è proprio una stronza. 
Come si è permessa di fare una cosa del genere nella suite di Justin?
Logicamente lui ora sta di merda, e tutto per colpa di una zoccola! 
Uffa, che rabbia.
Non solo voleva che io e lui non ci vedessimo, ma lo ha anche tradito!
Devo portare Justin via da quest'hotel, almeno per qualche ora.
"Justin, vieni con me."
E' talmente scombussolato da ciò che è appena accaduto che non risponde, si fa trascinare e basta.
Mano nella mano, lo porto nella casa al lago di mia nonna, in mezzo ad un bosco.
E' mancata qualche anno fa e quindi dentro non ci abita nessuno. Però è ancora arredata, perciò ci si può stare. 
Soprattutto è lontana dai paparazzi.
Questo è un posto magico. Ci venivo quando ero piccolina e mi piaceva fantasticare.
Mi ricordo che immaginavo che la casa fosse un grande castello fatto di diamanti e cristalli.
Il lago era un'enorme distesa di prato verde smeraldo.
Infine gli alberi erano vivi, cioè, comunicavano attraverso i rami, le foglie e i fiori.
Sì, sono solo fantasie di una bambina, ma spero di riuscire a trasportare Justin dentro questa bellissima favola.
Prendo le chiavi e le inserisco nella serratura della porta principale, quella che da sul lago.
Justin è dietro di me e per tutto il tragitto che abbiamo fatto nella sua macchina (ho guidato io) non ha detto una parola.
Sono preoccupata per lui.
Gli prendo la mano e lo porto dentro.
"Beh, questa è la casa al lago di mia nonna. Non è un granchè, ma volevo portarti via dal caos di Atlanta" 
"Stai tranquilla, è perfetta." Finalmente sento la sua voce. Mi da sollievo.
"Vieni con me."
Le nostre mani sono ancora insieme, però questa volta lui intreccia le sue dita alle mie.
Mi spunta un lieve sorriso sul volto.
Usciamo nel giardino fiorito e giriamo attorno alla casa.
Passiamo di fianco al roseto e agli alberi da frutta. Infine arriviamo davanti al lago.
Il Sole si sta ritirando per far spazio alla Luna e alle meravigliose stelle che si vedono dalla casa sul lago, creando striature rosse, rosa e arancioni.
La favola è iniziata.
"E' bellissimo." La sua voce ha un tono malinconico e triste, ma anche stupefatto e meravigliato.
"Lo so, il tramonto qui è magico."
"Promettimi una cosa."
"Dimmi, Justin."
"Promettimi che rimarrai sempre con me, Meg."
Gli occhi mi diventano lucidi e la vista si offusca.
L'ultima persona che qualcuno mi ha chiamata Meg è stata mia madre, il giorno prima che se ne andasse.
Mi è mancato tanto il suono che formano quelle tre lettere.
Mi è mancato che qualcuno mi chiamasse così.
Apro le braccia e mi butto addosso a Justin, per abbracciarlo. 
Tanta è la foga con cui lo abbraccio, che lui perde l'equilibrio e cadiamo tutti e due sul manto di prato verde smeraldo, proprio come nelle mie fantasie di bambina.
Sono stradiata sopra di lui e mi sento libera come una farfalla. 
"Lo prometto, Jay. - affermo a pochi centimetri dalle sue labbra a cuoricino - Ma anche tu prometti che non mi lascerai mai, per nulla al mondo."
"Lo prometto, mia piccola Meg."
I suoi occhi brillano come le lucciole nelle calde sere estive.
Mi avvicino per osservarli meglio.
Mi avvicino tanto che le nostre fronti si toccano.
Sorridiamo tutti e due contemporaneamente.
Sento il suo persistente profumo al cocco invadermi le narici e la mente.
La magia sta per iniziare.
Lui si avvicina alle mie labbra e io faccio lo stesso, incontrando quella dolcezza tanto desiderata.
Tra di noi non c'è più nessuna distanza.
Quelle labbra morbide e rosee in apparenza, si sono rivelate ciò che ho sempre sognato e desiderato.
Mi danno conforto.
Non sento le farfalle nello stomaco o robe simili. 
Sento solo una gran pace.
E rimaniamo così, straiati sul prato, davanti ad uno splendido lago, sotto uno splendido cielo, che con il passare delle ore e dei minuti si è tempestato di puntini luminescenti, in contrasto con l'immenso sfondo blu scuro. 
Rimaniamo lì per terra, per ore e ore. Non abbiamo nessun altro bisogno.
Ci bastiamo noi due per essere felici.

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Honey_eyes' corner 

Lalalaaaaa, si sono baciaaaati :3
Chi è contento per loro? *alza la manina*
Allora, volevo solo dire che io adoro Jelena e penso che Selena sia una ragazza modello.
Nella storia è stronza e zoccola (lol), ma è solo una ff.
Io adoro quella ragazza. Ci tenevo solo a dirlo.
Poooi, grazie delle recensioni, anche se non ce ne sono state quante ne desideravo *se ne fa una ragione*.
Io domani parto e vado in vacanza. Torno circa il 28.
Non posso portarmi il pc dietro. Ciò vuol dire che scriverò tutto a mano e poi aggiornerò quando torno.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Sinceramente è il mio preferito fino ad ora, quindi mi aspetto tante recensioni :3

Grazie mille, mie adorate lettrici. Siete la mia gioia.

Love y'all

xo xo Honey_eyes   
(leggetelo 'stile gossip girl' LOL)

P.S. quanto è stupendo il video di ALAYLM? Troppo. *si commuove*


@Honeyes_ on Twittah 

    



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Capitolo 11
*** I don't know if this make sense, but... she's my Hallelujah ***


Chapter nine.  

'I don't know if this make sense, but... she's my Hallelujah'
                                                                                                   
 
    
                                                                             Pre scriptum (?) :
                                                                                 Vi consiglio di ascoltare 'As Long As You Love Me' a tutto volume quando trovate questo segno :    ***
                                                                                  LINK di ALAYLM :      
http://www.youtube.com/watch?v=v-FVihIlU2g                                                                                                                      

                                                                                                                                                                                                           Buona lettura :)




Justin's point of view



Selena è stronza.
Maggie è perfetta.
Ora mi chiedo come mai fino a qualche giorno fa cercavo di convincermi che amare Selena fosse la cosa giusta.
Non si può scegliere chi amare. E di certo ora Selena non è più nei miei pensieri. 
Maggie ha preso il suo posto.
Mi sto piano piano innamorando di lei? Non lo so. Può darsi. Forse. Probabilmente.
Probabilmente sì.
Anzi, molto probabilmente sì.
Ok, va bene. Lo ammetto.
E' una persona stupenda. 
E' solare, energica, responsabile, bellissima, giuro, bellissima, ma soprattutto è vera... Vera sul serio.

Ogni tanto mi parla del suo sogno di volare via da qui come se si vergognasse. 
Come se, in questo mondo, non fosse lecito sognare.

Me ne parla come se avesse la sensazione che io debba scappare da un momento all'altro.
Ma mai lo farei perchè, in caso non si fosse capito, è lei che voglio.
L'ho già detto che è perfetta? Forse sì.
Lei è tutto ciò di cui ho bisogno.
Per ora nessuno sa che mi sono affezionato tanto a lei tranne Alfredo. 
Forse anche per questo amo la nostra 'relazione', se così si può chiamare. Nessuno ne sa niente.

Nemmeno io e Maggie. 
Non ho capito che cosa siamo ora.

E' tutto il giorno che me lo chiedo. Sì, ieri ci siamo baciati. Ammetto che è stato il bacio più bello della mia vita.
E' così bella quando bacia. 
Comunque, stavo dicendo, non so come identificarci. Cioè, stiamo insieme o no? Forse dovrei chiederle di stare ufficialmente insieme, ma se mi dicesse di no?
Non voglio rovinare la nostra amicizia. E' troppo importante.

Abbiamo passato la notte insieme, nella casa sul lago. 

Non è successo niente, tranquilli.
Mi sono dovuto trattenere. Non ho dormito tutta la notte perchè mi sono imbambolato a osservarla dormire.
Sembrava il bocciolo di una rosa bianca. Il suo pallore, per il riflesso della Luna sul suo viso, la rendeva ancora più delicata e candida.
Non ho dormito perchè volevo guardarla in ogni singolo particolare.
E sì, mi sono trattenuto per non saltarle addosso, dato che ha dormito in intimo.
Dio, quanto è bella.
E' semplicemente stupenda, sempre.
Questa mattina l'ho svegliata con un bacio sulla fronte e un 'Buongiorno, cuore'
La sua risposta è stata 'Buongiorno anche a te, ragazzo canterino' e un bacio all'angolo delle labbra.
Anche lì, mi sono dovuto trattenere da non coprirla di baci.
Ora stiamo tornando ad Atlanta e sto guidando la mia Range Rover.
Scooter mi ha chiamato sì e no un centinaio di volte, ma ieri sera mi sono deciso a spegnere l'iPhone e ad ignorare tutto e tutti.
Sarà arrabbiatissimo, ma non mi interessa. 
Ok, arrivo in hotel dopo aver accompagnato Maggie a casa. Voleva prendere l'autobus ma l'ho obbligata a farsi accompagnare.
Ora Scooter commetterà un omicidio.
Mi preparo psicologicamente ad una morte certa. Lenta, dolorosa e sofferta.   
Ok, ok, gente, questo è culo!
Non lo trovo neanche nella mia suite. Oggi non morirò.
Dev'essere il mio giorno fortunato. 
Poso l'iPhone sul mobile di legno e mi accorgo di un bigliettino.
C'è scritto:
'Questo serve più a te che a me'
Sotto, ci trovo l'anello dell'infinito.
Sì, questo è decisamente il mio giorno fortunato. 
'Grazie, Dio, grazie.' mi dico nella mente, rivolgendo lo sguardo al cielo.
Sono stra contento di aver trovato l'anello, finalmente. 
Non mi occupo più di tanto del bigliettino.
Sarebbe curioso sapere chi l'ha scritto, e quindi capire chi l'ha trovato, ma l'importante è avercelo qui.
Mio padre mi avrebbe sicuramente ucciso se avesse saputo che l'avevo perso, per questo ho preferito non dirglielo.
Faccio per sdraiarmi sul letto, ma sento qualcosa sotto la testa.
Una lettera sul cuscino.
E' una busta bianca e sul retro c'è scritto a mano 'Justin'.
Ok, è palese che questa lettera sia per me. 
Riconosco la calligrafia. Selena.
La apro velocemente, quasi stracciando la busta.
E' come se volessi scaricare la mia rabbia su questa lettera, già solo perchè me l'ha scritta Selena.
Una persona orgogliosa non l'avrebbe neanche aperta. L'avrebbe direttamente buttata nel cestino.
Io sono così, ma in questo momento la curiosità batte di gran lunga l'orgoglio.
E per questo mi trovo a leggere.


    ***  


Justin, Amore mio.

Ho scritto 'Amore' con la A maiuscola. Non è un errore grafico. L'ho fatto apposta. E sai perchè?
Perchè il nostro è un amore vero, un amore con la lettera maiuscola, appunto.
Ti chiedo di perdonarmi, in nome del nostro amore.
Nell'ultimo periodo sei stato sempre più assente, e io, come dire, avevo un bisogno fisico. Cerca di capirmi.
Ti ho tradito, è vero, ma sono pentita.
E poi, negli ultimi tempi mi hai trascurata tanto, troppo.
Stavi sempre con quella cameriera da quattro soldi, e io mi sono sentita una ruota di scorta.
E sì, lo ammetto, ti ho tradito anche per vendetta. 
Non mi va giù che tu abbia lasciato me per quella lì.
Pensi che non ti abbia visto, quando mi hai scoperto che ti tradivo, che vi tenevate per mano?
Sono gelosa.
Vuoi buttare i nostri due anni insieme per una ragazza come le altre, anzi, peggio ancora: una cameriera?
Se lo farai ricordati che io sarò qui ad aspettarti. Lo so che prima o poi tornerai pentito di avermi lasciata andare.
Insomma, siamo seri, è palese che tu abbia sbagliato ad avermi lasciata. Chi sarebbe capace di lasciare Selena Marie Gomez?
Ma io sono buona e ti accoglierò a braccia aperte (o a gambe aperte. Oops, sono una ragazza cattiva).
Ah, ricordati che non va bene stare con le persone che ti hanno tradito.
Ma sì, Amore mio, chi vuoi che te l'abbia rubato l'anello destinato a me, se non la tua amichetta cameriera?
Mi sa che devi fare un po' di chiarezza sulle persone che ti stanno accanto.
Ricorda: me, Selena Gomez, la ragazza perfetta. Oppure quella là, Maggie, una povera sgualdrinella.
Fa la scelta giusta, cucciolotto mio.
                                                                                                                            Ti amo,
                                                                                                                                    Selena.


Ma come cazzo si permette?! 
Chi le ha detto che è stata Maggie a rubare l'anello? La mia Meg non lo farebbe mai.
Anzi, magari è stata proprio lei, Selena, ad averlo rubato per tenerlo tutto per sè.
Quella ragazza è troppo subdola.
Tra lei e Maggie? Sceglierei sempre e comunque Maggie.
Ha scritto questa lettera per infangarle la reputazione, ma quella che si è infangata è proprio lei.
'ti aspetto a braccia aperte (o a gambe aperte)'  
Cazzo, quanto è caduta in basso!
Ma poi come si permette di giudicare una persona per il lavoro che fa? Come se fare la cameriera fosse un insulto.
Mi ha fatto incazzare. Troppo.
Sento l'adrenalina assalirmi. Dal cuore si espande in tutto il corpo. Busto, gambe, testa e infine braccia.
Le vene mi pulsano sulle tempie e sul collo. 
Stringo la mano sinistra a pungo per scaricare i nervi, ma non mi calmo.
Penso a Selena e alla lettera.
A quando mi ha tradito e a ciò che ha detto su Maggie.
Non mi calmo affatto, anzi sento la rabbia salire alle stelle.
Carico 
di forza il braccio sinistro e instintivamente tiro un pugno contro il muro.
Nel muro si forma un buco abbastanza grande, ma mai grande quanto la rabbia che ho nel cuore.
Dalle dita, dalle nocche escono alcune gocce di sangue che sgorgano per tutta la mano sino ad arrivare al polso.
Sono troppo incazzato.
Un vaffanculo a Selena e tutto ciò che mi fa pensare a lei.
Nella mia mente riappaiono le scene di quando quella puttana mi ha tradito.
Il suo reggiseno per terra.
I gemiti.
Il lenzuolo sopra di loro che si muove, accompagnandoli in quei movimenti.
Tutto questo mi fa male.
I ricordi mi lacerano il cuore.
Il sangue scorre lungo tutto il braccio.
Sento la porta sbattere e appare Maggie alla mia vista.
Non so se ha senso, ma lei è il mio Hallelujah.
Vede il mio braccio e, allarmata, senza dire niente, va in bagno.
Torna con la scatola del pronto soccorso.
L'aspetto sedendomi sul letto.
"Cazzo, Justin, che hai fatto?"
"N-niente..."
"Cosa? Tu questo lo chiami niente?" dice preoccupata indicandomi la mano.
"Ho tirato un pugno contro il muro." 
Con la mano sana le indico il buco nel muro.
Mi guarda, sorride e fa cenno di no con la testa.
"Tu sei proprio pazzo." 
E' strano... una qualsiasi sua frase mi fa sorridere.
E' strano o è l'amore?
Mi pulisce il braccio dal sangue.
Mi medica le ferite con l'acqua ossigenata.
"Ahia, brucia!"
"Lo so, ma dopo starai meglio."
Mi benda la mano con una fascia bianca.
"Grazie."
"Non ti preoccupare."
"Sei un angelo."
"Ora mi spieghi come mai hai tirato un pugno al muro?"
"Selena, mi ha scritto questa lettera - gliela mostro - e dice che sei stata tu a rubare l'anello dell'infinito. Mi ha fatto incazzare. 
E' assurdo. Tu non faresti mai una cosa del genere."
"N-no... C-certo che no. Non lo farei mai. N-non ascoltarla."
"Stai tranquilla, mi fido di te."
Sorride.
Quanto è bella? Tanto, ve lo dico io.
Mi alzo dal letto e afferro un accendino.
Con questo inizio a bruciare lentamente la lettera. Non voglio più leggerla, viste le conseguenze.
La carta diventa piano piano marrone e si dissolve nell'aria, diventando prima cenere grigia.
Bruciando questa lettera spero di bruciare anche tutti i ricordi di Selena, belli e brutti.
Voglio farla uscire definitivamente dalla mia vita.
Nel mio cuore ora c'è posto solo per Maggie.
Jelena a fanculo.
Jaggie per tutta la vita. 




Honey_eyes' corner   
(LEGGI TUTTO per capire alcune scelte narrative)


Yoooo, gente :3 (Sono riuscita a trovare una connessione internet)

Mi siete mancaaaateeeee.  
Sono di nuovo qui lalalaaaa *passa la banda in festa*
Se tutto è riuscito bene avreste dovuto leggere la frase:  'Non so se ha senso, ma lei è il mio Hallelujah'
Quando nella parte che canta Big Sean in ALAYLM dice: 'I don't know if this make sense but, you're my Hallelujah'
Sì, era fatto apposta. Mi sono scervellata (?) per far quadrare tutto: frasi e musica insieme. Apprezzatelo, vi prego.
I'm a fuckin' geniussss!
Ho scelto ALAYLM come canzone perchè penso che rispecchi la relazione di Justin e Maggie, infondo devono anche loro passare tanti ostacoli, 
come Justin e la tipa del video ufficiale. 
Come tutte le storie d'amore, d'altronde.  

Spero vi sia piaciuto il capitolo. Non so perchè ma io mi sono gasata troppo a scriverlo, soprattutto la seconda parte.
(Avete notato che ha tirato il pugno con la sinistra? Mi sono ricordata che è mancino. Yeah man! Lo so, è un dettaglio infimo ma per me è importante che tutto sia perfetto.)
Ah, volevo dirvi che ho inserito delle frasi vere nella prima parte.
Vi spiego:  mi sembrava una buona idea inserire nel testo alcune frasi in modo che voi possiate conoscermi meglio.
Ad esempio ho scritto delle frasi che mi aveva detto il mio ex ragazzo, giusto per rendere più personale questa storia.
Perciò sappiate che c'è anche del mio :3
Non vi dirò mai quali sono le parti 'vere', per così dire, perchè sono cattiva. Muhahaha  :D 
Per 'vere' intendo che sono cose successe veramente (mi avete capito, vero?)
Quindi sì, mi sto affezionando ancora di più a questa storia perchè diventa sempre più personale.
Ragà, vi piace il nome Jaggie?! A me un botto!  (?) 
A te che hai letto fin qua : TI AMO. Hahaha
Ok, me ne vado. :3

Arriviamo a otto recensioni? Sì che ci arriviamo, dai.

Os quiero todas.
Je vous aime toutes. (si dice così?) 
Love y'all.



xoxo Honey_eyes



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Capitolo 12
*** Teach me how to fly. ***



Chapter ten.

'Teach me how to fly.'



Ascoltate questo brano mentre leggete :) 
 
http://www.youtube.com/watch?v=A_C2sb9M9V8



Justin's point of view



"Oh, Meg, lo sai che sei un tesoro, vero? Grazie per la fasciatura."

Lei è un tesoro davvero. In senso letterale, non figurato o metaforico. Dentro di lei ci sono tante di quelle ricchezze da scoprire! Sicuramente una più preziosa dell'altra.
"Figurati, non c'è problema. E comunque il tesoro qui sei tu, non io."
I suoi capelli, i suoi occhi, il suo sorriso, i suoi dolci lineamenti. Mi piace tutto di lei. Non si era capito?
"E, dimmi, ti sei fatta male?"
Dolcemente piega la testa da un lato e mi volge uno sguardo interrogativo, corrucciando un po' la fronte. 
"Intendo quando sei caduta dal Paradiso."
Il suo sguardo verde prato. I suoi occhi sono così tanto intensi che sembrano liquidi. Mi ci perdo dentro, come se cadessi in una profonda voragine.
Mi accorgo del suo sorriso. il più bello che io abbia mai visto.
Si sporge sul letto avvicinandosi di più a me e in un battito di ciglio sento le sue labbra premere sulle mie, dolcemente ma allo stesso tempo con passione.  
Passano davanti a me, nella mia mente, una serie di scene.
Lo stesso bacio in situazioni diverse.
Mi vedo che la bacio dopo la nostra prima volta.
Mi vedo che la bacio dopo essermi inginocchiato e averle dato un anello.
Mi vedo che la bacio davanti all'altare, lei in un vestito bianco come le nuvole.
Mi vedo che la bacio mentre le tocco delicatamente il pancione.
Mi vedo che la bacio davanti ai nostri due figli, mentre si rincorrono al parcogiochi.
Film mentali? Può darsi.
Sta di fatto che in un lampo mi sono immaginato la mia vita con lei. 
Credo di amarla, anzi, ne sono più che sicuro.


Maggie's point of view



Quando sto vicina a lui sono felice. E' come se il mondo si fermasse per darci il tempo di stare insieme il più possibile.
Amo il modo in cui mi parla. Pensa che io sia un angelo. Quanto può essere dolce questo ragazzo? 
Lo bacio d'istinto.
E' in un attimo. Un flash.
Lo bacio dopo aver fatto l'amore la prima volta.
Lo bacio dopo che mi ha chiesto di sposarlo, sotto la pioggia.
Lo bacio dopo che il parroco gli ha detto 'Può baciare la sposa'.
Lo bacio appena dopo avergli detto che dentro di me sta crescendo un'altra vita.
Lo bacio prima di uscire di casa per portare i nostri figli a scuola.
Qualcosa mi dice che lui abbia pensato le stesse cose. Nel suo sguardo c'è un tocco di intesa, come se ci fossimo letti nel pensiero a vicenda.
Ho capito che voglio passare il resto della mia vita con lui.
La suoneria del suo iPhone mi riporta alla realtà.
Risponde.
"Dimmi, Scooter. - c'è qualche istante di silenzio e l'aria si riempie di attesa. Il suo sguardo è fisso - Cosa? Perchè? Spero che sia uno scherzo. No, ti prego, ora no. - sospira - Va bene. Okay. Ci vediamo oggi. Ciao, Scoot."
Mi guarda.
"Devo dirti una cosa che non ti piacerà."
"Dimmi, Jay."
"Oggi devo tornare a Los Angeles."
"Va bene, allora ci vediamo domani quando torni."
"No, cuore mio. Devo tornarci definitivamente. Mi dispiace."
"Cosa? Perchè? Justin, ti prego. La mia vita con te è migliore. Non lasciarmi, ora."
"Devo tornare perchè in qualche modo alcuni Haters hanno scoperto che alloggio in questo hotel. Scooter ha detto che è per la mia sicurezza.
Devo tornare nella mia casa a Los Angeles. Lì sarò più al sicuro. Tu non sai quanto siano pericolosi gli Haters. Con la stampa e i paparazzi ci sarebbero troppi problemi. Mi dispiace."
"Justin..." Abbasso lo sguardo, mi è crollato il mondo addosso. 
Adesso che Selena è fuori dai piedi, lui non può andare via e lasciarmi qui come se non fosse successo niente.
'Se lo ami, devi lasciarlo andare. E' per la sua sicurezza.'
Annuisco al pensiero di stare per dire la cosa giusta:
"Va bene. Se è per la tua sicurezza... In qualche modo andrò avanti. Promettimi che mi telefonerai."
"Lo giuro. Ci sentiremo tutti i giorni." 
Ora che stava andando tutto bene, non ci vedremo più.
'Dio, ce l'hai con me, per caso?'
"Supereremo anche questa. Ma ora vieni qui." dice indicandomi di sdraiarsi sul letto di fianco a lui.
Appoggio la testa sul suo cuore, per sentire il battito. 
E' regolare. E' un suono che in qualche modo mi rassicura. Mi calma.
Dolcemente mi accarezza  la testa, e inizia a giocare con i miei capelli mossi, arricciandoseli tra le dita.
"Mi mancherai, ragazzo canterino."
"Hei, guardami negli occhi - sussurra alzandomi il mento con il dito indice, per far incontrare i nostri sguardi - Troveremo una soluzione, okay?"
Annuisco lievemente, poco convinta, ma speranzosa (?), riguardo quel che ha detto.
Mi bacia la fronte. 
Amo questi suoi baci. Mi fanno sentire protetta e amata. 
Mi fanno sentire speciale.  

Non ho mai pensato all'amore. 
Non penso si possa descrivere in una definizione, come nei dizionari. Quelle sono solo parole a caso senza emozione o sentimento.
E che cos'è l'amore, se non sentimento?
Secondo me l'amore è quando pensi tutto il giorno a quella persona. E tutto ciò che ti circonda, in qualche strano modo, te la ricorda.
L'amore è quando ascolti una canzone d'amore e ti viene in mente lui.
L'amore è voler vivere con quella sola persona al tuo fianco.
L'amore è stare tra le sue braccia e sentirsi al sicuro.
L'amore è sentire che tutto nel mondo è al proprio posto, compreso il tuo cuore.
L'amore è sentirsi liberi di volare soltanto tenendo la sua mano.
L'amore è.
L'amore è Justin.

"Justin?"
"Si?"
"Devo dirti una cosa."
"Dimmi pure, Meg."
"Penso di essermi innamorata di te."
Il suo cuore prende a battere velocemente. 
Il ritmo regolare che prima lo caratterizzava, ha lasciato il posto a dei battiti più rapidi e
 scomposti.
"Oh, Meg..."
Il suo tono di voce è basso e calmo, al contario del suo cuore. 
Dalla sua espressione sembra che non gliene freghi molto.
'Cazzo, Maggie, perchè lo hai detto?!'
"Ho capito, me ne vado."
Mi alzo dal letto e faccio per uscire dalla stanza per raggiungere la porta di entrata della suite.
"No, Maggie."
Mi giro verso di lui.
"Cosa c'è? Non mi ami? Dalla tua espressione sembra proprio così. Me ne farò una ragione."
"Non dire così, ero solo un po' stupito. Ti prego vieni qui." dice prendendomi dal bacino e avvicinandomi a lui.
"Maggie?"
"Dimmi, Justin."
"Io non ti amo..."
"Lo sapevo, è meglio che me ne vada."
"Fammi finire, ti prego. Io non ti amo, di più. Se c'è qualcosa oltre all'amore che una persona può sentire per un'altra, beh, quello è ciò che sento io.
Il mio sentimento per te va oltre all'amore. Quindi ripeto: no, io non ti amo. Di più."
Sul volto mi si dipinge un sorriso che va da un'orecchio all'altro.
Nessuno mai, lo giuro, mi ha detto una cosa simile.
"Sei sincero?" qualcosa nei suoi occhi mi dice di sì.
"Come potrei non esserlo? Sei l'angelo che mi fa volare in Paradiso con un solo sguardo."
"Non penso di essere un angelo."
"Sì che lo sei. Sei il mio angelo custode."
"Va bene. Mi fido di te."
"Puoi farlo. Sempre."
"Maggie, però devo fare ancora una cosa."
"Cosa?"
"Dirlo al mondo."
Si avvicina alla finestra che da una vista integrale su Atlanta. La apre.
"Tappati le orecchie se non vuoi diventare sorda."
Si sporge dalla finestra e urla a squarciagola : IO AMO MAGGIE ALCOTT.
E' la cosa più pazza e allo stasso tempo dolce che una persona abbia fatto per me.
"Ora ne sei convinta?"
"Sì, ora sì." Mi avvicino a lui e mi da un bacio sul naso. Quanta dolcezza in questo ragazzo.
"Ti amo, cuore." mi sussurra sul collo, mettendomi i brividi.


Justin's point of view


Mi ama!
Sì, cazzo.
Questo è il giorno più bello della mia vita.
Però devo partire oggi stesso per Los Angeles. Come faccio?
'Justin, usa il cervello. So che puoi farcela. Dai, su!'
Ma sì, certo! La porto con me!
Lei mi ha sempre detto di voler andare via da qui.
E' la soluzione perfetta.
'Bravo, Jay Jay, hai finalmente usato quella cosa chiamata cervello e che si trova nella scatola cranica. Sei un grande!'
"Parti con me."
"Come faccio con mio il lavoro e tutto il resto?"
"Starai a casa mia, a Los Angeles. Ti piacerà."
"Non sono sicura di potere, Justin."
"Per favore, Maggie, parti con me e insegnami a volare."
Sembra pensarci un po' su.
"Vengo solo se mi prometti che voleremo fino a toccare le stelle." Un sorriso dolce compare sul suo volto.
"Promesso, angelo mio. Ora resta una sola cosa da fare."




"Allora, Scooter, che ne pensi?"

"No, Justin. Lei non partirà con noi. E' fuori discussione."




Honey_eyes' corner
 
Ciao, amori miei!
Questo capitolo è più corto dell'ultimo, lo so. E' anche abbastanza (forse troppo) mieloso, zuccheroso, dolcioso, cioccolatoso (?)
Sì, ho fame.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Grazie milleeeeeeeee, per le recensioni dello scorso capitolo.
Siete troppo asdhtvehdkm Ok? Ok. **
Le parti 'vere' che vi ho spiegato l'altra volta continuano, eh!
Che ve ne pare della storia di Jaggie? Fatemi sapere.
E Scooter che si mette in mezzo?! Pfff
Per scoprire come continua dovrete leggere il prossimo capitolo.
Recensiiiiiite, gioie mie belle!

Continua a otto recensioni.

Love y'all.


xoxo Honey_eyes



 

























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Capitolo 13
*** I learnt to live half alive. ***


11 nvu Chapter eleven.

'I learnt to live half alive.'


Justin's point of view


"Allora, Scooter, che ne pensi?"

"No, Justin. Lei non partirà con noi. E' fuori discussione."

Ok, io so che quando Scooter dice così, fa sul serio. E' impassibie. Non riesco mai a fargli cambiare idea su qualcosa o qualcuno.
Perciò ho deciso che porterò Maggie a casa sua a fare i bagagli e poi andremo insieme in aereoporto, di nascosto.
Incontrerò Scooter direttamente sulla pista di decollo degli aerei, e arrivati a quel punto, sono sicuro che non la manderà via. Lo spero.
Dai, Maggie è una ragazza adorabile. Non si può dire di no a una persona come lei. Cederà anche Scooter, prima o poi. Prima del decollo del jet, mi auguro.
Non so che farei se davvero non potessi più vedere Maggie. Insomma, è logico: la amo.
E lei ama me.
Wow, non ci posso ancora credere. 
Sono più felice di un bambino al Luna Park. 
Sono più felice di un bambino nel giorno di Natale.
Sono più felice di un bambino che possiede una casa di caramelle e dolciumi vari.
Sono più felice di un bambin... Ok, basta, la smetto.
Sì, sono felice. Felice di aver trovato una come Meg.
Felice di aver trovato una che mi rende felice. Felicemente.
Sì, va bene, la finisco definitivamente.
E' che è così bello anche solo il pensiero di stare con lei, che il mio cervello si è fuso. 
Esatto, è questo l'effetto che mi fa.


Maggie's point of view


Ho deciso. Parto con lui.
Insomma, andare via da qui è tutto ciò che desidero.
Mi licenzierò. Justin ha detto il lavoro non è un problema, che posso stare da lui senza che mi preoccupi di cercarmi un impiego.
Sono davvero pronta a lasciare tutto qui? Compresi i ricordi?
Sì.
Assolutamente sì. 
Mio padre? Mio padre starà bene. Magari la mia partenza lo risveglierà da questo suo 'sonno' durato per otto anni, da quando mia mamma se n'è andata, e verrà catapultato nella realtà. Sì cercherà un lavoro e si manterrà in questo modo. Non ho più intenzione di lavorare io, per far sì che lui fumi, beva e si faccia di non so quale sostanza tutto il giorno.
Io sono cresciuta e maturata. Forse è tempo che debba farlo anche lui. 
In un certo senso è un bene che la mamma se ne sia andata. In pochi anni ho imparato a cavarmela e a diventare indipendente.
Mi sono sempre saputa gestire bene, in un modo o nell'altro.
Ho imparato a contare solo su me stessa. 
I learnt to live half alive.
Ho imparato a vivere per metà viva. L'altra metà di me? Era sofferenza, solitudine e malinconia.
Malinconia di quello che un tempo è stato e mai più sarà. La mia famiglia.
Ora però sono completa come non lo sono mai stata. 
Justin.
Devo rigraziare lui.
Non vedo l'ora di partire e andare a Los Angeles. Lì la vita dev'essere un sogno.
Justin mi sta portando a casa mia. Devo fare i bagagli.
Non voglio neanche salutare mio padre. Lo so, è da vigliacchi e da immaturi partire in modo così anonimo, ma ogni volta che vedo la sua faccia, mi sale la rabbia.
E non mi sembra il modo migliore per dire addio ad una persona.

Il rombo della Range Rover si arresta, facendo trasparire nell'aria un silenzio troppo presente e intenso.
Si sente solo il rumore delle foglie degli alberi, scosse dalle leggere masse d'aria in movimento.
Sono ancora in macchina e guardo diritto davanti a me. Oltre. Inespressiva.
"Stai bene?" mi chiede quello che ormai considero il mio ragazzo, poggiandomi una mano sulla gamba.
"S-sì, sto bene. Non preoccuparti."
Scendo dalla macchina e chiudo la portiera.
Ho uno strano presentimento.
Justin mi raggiunge e, insieme, ci avviamo verso la porta di entrata.
Tiro fuori il pesante mazzo di chiavi e ne infilo una nella serratura.
Aprendo la porta, davanti a noi si fa spazio l'ingresso e poi il salotto.
Saliamo le scale sulla destra, per raggiungere la mia camera. 
Prendo per mano Justin.
"Seguimi, ragazzo canterino." Soffoca una lieve risata, abbandonandosi alla mia stretta di mano.
Ho ancora quello strano presentimento. 
Sospiro sonoramente, al fine di riempire il silenzio circostante. 
E' tutto troppo strano. Troppo silenzioso.
Salgo l'ultimo gradino e mi dirigo verso la prima porta a destra, con il signorino canterino al mio seguito.
La apro e alla mia vista compare una sagoma.
I miei occhi si spalancano.
Più precisamente, si tratta di una figura femminile. Una figura che mai mi sarei aspettata di vedere. Anche se fino a qualche tempo prima lo speravo.
E' come se rimanessi ipnotizzata. Ormai, avrete capito che quando sono sorpresa o spaventata mi blocco.
Esatto, ora, pensatemi come un muro di mattoni. Tanti mattoni che stanno per crollare e disgregarsi.
I suoi lunghi capelli. Mossi e castani: sono ancora come me li ricordavo.  
La figura femminile ci volge le spalle, incosciente o incurante del fatto che in quella stanza ci siano altre due persone oltre a lei.
Guarda fuori dalla finestra che offre un vista sul piccolo roseto dei vicini.
Justin, anche lui, inconsapevole sul da farsi, si limita a strattonarmi lievemente il braccio, come a risvegliarmi.
"M-ma-mma?" La mia voce è mista ad un sospiro. 
La sagoma femminile si volta.
"Meg!" Corre ad abbracciarmi con tanta velocità e foga.
Mi butta le braccia al collo.
Quanto mi è mancato il suo chiamarmi Meg.
'Stai abbracciando tua madre dopo otto anni.'
"Piccola mia, mi sei mancata!"
Sentire la sua voce è consolante, ma non posso dimenticare quello che ci ha fatto. Quello che mi ha fatto.
Mi ha fatto crescere da sola. 
In fin dei conti i miei veri genitori sono stati i libri. Mi hanno insegnato ciò che è giusto e sbagliato tramite delle parole scritte su carta, nero su bianco.
Presa da questi pensieri, mi stacco dal suo abbraccio, allontanandola.
"Ma, bambina mia, perchè mi allontani?"
"No. Io non sono più una bambina. Men che meno la tua bambina. Lo ero quando ci hai lasciati. Ora sono cresciuta, e tu non eri lì a vedermi diventare grande." 
"Hai ragione, scusami."
"Cosa ci fai qui?" 
In tutto questo Justin sta in disparte, ma senza mai lasciarmi la mano, anzi, me la stringe per farmi capire che lui è qui. Qui con me.   
"Sono tornata."
"Perchè?" Il mio tono di voce è scontroso come non lo è stato mai. 
"Perchè mi mancavate."
"Chi, mamma? Io, Eric e papà? Ma per piacere! Papà è diventato un alcolizzato barra drogato, trecentosessantacinque giorni l'anno. Eric è diventato un militare perchè tu - le dico puntandole un dito contro - ci hai abbandonati e lui si è sentito in dovere di soccombere la sua malinconia con la rigidità militare, così non ricevo sue notizie da più di un anno. 
E io sono dovuta crescere. Mi sono costruita una vita da sola mattone per mattone, ora sono una donna e lui è il mio ragazzo.
Non sono più la bambina dagli occhi verdi spensierati e ingenui che credi."
"M-mi dispiace, perdonami. "
"Ti dispiace? Non penso proprio. Se ti fosse davvero dispiaciuto, saresti tornata dieci minuti dopo essere uscita dalla porta di casa, otto anni fa. Ma così non è stato. Non posso perdonarti." 
Faccio per andarmene, ma la sua voce mi rimbomba ancora una volta nella testa. 
"E dai, Meg!"
"Non. Chiamarmi. Meg." Le do un ultimo sguardo. "Addio." 
Scendo le scale di fretta.
Raggiungo la porta e esco in strada, con Justin dietro di me.
"Ti prego, Justin, andiamo via."
"Va bene, come vuoi." dice aprendomi la portiera della macchina.

La casa si fa piccola piccola, allontanandomi. E così anche la forza del mio cuore.
Scoppio in lacrime.





Honey_eyes' corner

Ciao, amori miei belli!
Allora, devo scusarmi per due cose:
1) Questo capitolo fa schifo, è stra corto e scritto male. E' pessimo.
2) Dovevo aggiornare qualche giorno fa, scusatemi. E' solo che sono stata male e poi Austin Mahone mi ha seguita su twitter, il che vuol dire che il mio cervello era (ed è ancora)
     fuori uso. Stavo sclerando totalmente (Chiedete a xxInLoveWithBiebs). Perciò scusatemi.

Anche in questo capitolo c'è qualcosa di 'vero'. Magari, quando la storia sarà finita vi dico quali sono queste parti. :3
Ringrazio tutti coloro che continuano a spendere un po' di tempo a leggere questa storia schifosa.
Siete dolcissime nelle recensioni **
Nel prossimo capitolo capiterà qualcosa di mooooolto mooooooooooooolto sconvolgente.
Logicamente, non vi dico cosa. Muhahaha
Grazie per le 11 recensioni asdghfjtlkj *w*

Continuo a 10 recensioni.

P.S. popolate di recensioni questa storia  
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1200114&i=1  
Io e quest'angelo di autrice di solito vomitiamo arcobaleni insieme **



Love you, guys. <3



xoxo Honey_eyes       (@Honeyes_   on  Twittah!)




















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Capitolo 14
*** 'I love you, Justin.' 'I love you more, Belieber.' ***



Chapter twelve.

'I love you, Justin.'  'I love you more, Belieber.'

Pre scriptum (?) : vi consiglierei di leggere la prima parte del capitolo ascoltando U smile di Justin Bieber 
(Avete presente quel diciottenne canadese? Ecco, quello). L'avete mai sentita, questa canzone?  (Sì, vi sto prendendo in giro e ora la smetto.)  
 
Buona lettura. 


Maggie's point of view

Davvero non posso continuare così. Sto male.
Mia madre è tornata.
Come se niente fosse successo.
Come se in questi lunghi otto anni fosse sempre stata qua. Con me.
Come se quel giorno fosse soltanto uscita a comprare il giornale.
E' tornata sperando che tutto fosse rimasto come prima.
Ma così non è. E così non sarà.
Mi sono abituata alla sua assenza da quando avevo nove anni.
Ora che ne ho diciassette non riesco proprio a pensare che una figura materna ritorni a far parte della mia
 vita quotidiana.
Ora 
la mia vita è perfetta così com'è. Senza nessun altro.
E non voglio che una madre con i sensi di colpa cambi questa situazione.
I miei pensieri vengono interrotti dalle parole di Justin:
"Eccoci qui. Siamo arrivati." 
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso l'aereoporto.
All'entrata ci sono decine e decine di sue fans.
Chiedono foto, autografi... abbracci.
Tutto ciò che vogliono è l'affetto del loro idolo. E io sono sicurissima che Justin farebbe di tutto per loro.
Scatta foto, firma poster e dona un po' della sua attenzione a tutte.
Ci allontaniamo solo dopo che si sia assicurato che tutte abbiano una foto.
In un angolino, però, noto una ragazza accovacciata per terra, la testa china sulle ginocchia. Non deve avere più di quindici anni.
Avvicinandomi, sento che singhiozza.
"Ehi, tutto bene?" le chiedo.
"S-sì, grazie." risponde lei, cercando di asciugarsi i fiumi di lacrime che le scorrono sul viso.
"A me non sembra. Che ti succede, splendore?"
"Tu non sai quanto sei fortunata a stare con Justin."
Cosa? Come fa a saperlo?
'Ah, Selena deve aver spifferato tutto. Per non parlare di tutti i paparazzi che lo pedinano, neanche fossero stalker di professione.'
"Sì, ma questo non vuol dire che lui non vi voglia bene."
Improvvisamente sento una voce alle mie spalle.
"No, no, no. Nessuna delle mie Beliebers dovrebbe piangere."
Justin, ha notato anche lui la ragazza e adesso si sta sedendo a terra per circondarle le spalle.
Alla vista del suo idolo, la ragazza inizia a tremare di gioia ed emozione.
"Dai, su. Non piangere. Che ti è successo, dolcezza? Dillo a zio Justin."
La voce della ragazza di evolve in una risata soffocata per l'appellativo che si è dato.
"Justin, ho tanta paura che adesso che stai con lei, tu ci lascerai."
Lui l'abbraccia e inizia a sussurrarle qualcosa all'orecchio. Essendo vicina, riesco a sentire.
"Oh, piccola, come ti chiami?"
"Mi chiamo Phoebe." 
Sorrido al pensiero che questa ragazza si chiami come il mio secondo nome.
"Vedi, Phoebe, io non vi lascerò mai. Nonostante io ora stia con una ragazza, non vuol dire che non possa amarvi.
Anzi, vi amerei ancora di più, se possibile.
Perchè saprei che rispettate e condividete le mie scelte.
Amo lei e amo voi. Sai anche tu che siamo una famiglia, vero?"

Lui la stringe ancora fra le sue braccia. E lei di certo non lo allontana.
"Sì, Justin."
"Perfetto. In questa famiglia ci supportiamo a vicenda e sappi che io penso sempre a voi.
Non potrei mai dimenticarvi, neanche se volessi.
Io sono qui per voi, ricordalo bene.
Quindi no, non vi lascerò mai, lo prometto. Ora mi prometti una cosa tu, tesoro?

"Sì, dimmi." annuisce Phoebe.
"Prometti di sorridere sempre. Non piangere. Ci sto male, sai? When you smile, I smile."
"Promesso. - dice lei, offrendogli il mignolo della mano destra per affermare la promessa. Lui avvicina la mano e stringe il mignolo con il suo. - Però devo dirti una cosa."
"Parla, Phoebe. Ti ascolto."
"Grazie, solo questo. Grazie di farmi sentire viva anche solo con un sorriso. Ai miei occhi, hai fatto del mondo un posto migliore. Non ti abbandonerò mai, sappilo. Jeliebers è una promessa, ricordi?"
"Certo. Ringrazio Dio per farmi avere delle fans come te."
Justin si alza e le porge la mano per aiutarla.
Adesso che sono tutti e due in piedi, si abbracciano ancora. Scattano qualche foto e lui le firma la visiera del cappellino viola. 
"Phoebe, qualunque cosa accadrà, sappi che non ti dimenticherò mai."
"I love you, Idol." dice lei, con un sorriso sulle lebbra che farebbe invidia alle stelle.
"I love you more, Belieber."
"Addio, Justin."
"Alla prossima, tesoro. - ribatte lui mentre ci allontaniamo - E ricorda: è una promessa!". Afferma indicandosi il mignolo.
Lui la saluta con un bacio 'al volo', che lei non si fa di certo scappare 'afferrandolo' e portandosi la mano al cuore, e un occhiolino.   
Come si può definire la dolcezza? Osservi una Belieber con il suo idolo e trovi facilmente la risposta.
Come si fa a non chiamarlo amore, questo?
When his Beliebers smile, Justin smiles. When Justin smiles, his Beliebers smile.


Dopo aver fatto il check-in ed aver apportato tutti i controlli necessari, ci siamo ritrovati direttamente sulla pista di decollo.
Davanti a noi si trova il jet prvato che ci porterà a Los Angeles.
Saliamo sopra e dentro ci troviamo la crew.
"Ehmm, e tu chi saresti?" mi chiede quello che penso sia Scooter. Non posso biasimarlo, lui non mi ha mai vista.
"Piacere, Maggie."
"Ah, Maggie, e lei che ci fa qui?" chiede, rivolgendosi a Justin.
"Ehmm... Scooter, stiamo insieme ora. E lei viene con noi."
L'ufficiale di volo, intanto, annuncia che il jet è pronto per il decollo.
Sul viso di Justin si fa spazio un sorriso.
"Oramai stiamo per decollare: non si può più scendere dal jet."
"Ok, Biebs, questa volta hai vinto tu." afferma Scooter, con il viso imbronciato.
Justin si gira di scatto verso di me e mi scocca un bacio sulle labbra, dalla gioia.
"Vieni, ti presento la crew." 
Mi prende per mano.
"Ehi, ragazzi, questa è Maggie.  Stiamo insieme." dice fermamente.
In un attimo le voci della crew riempiono il silenzio.
Percepisco un 'Ma come?! Perchè non ci hai detto nulla?' , un 'Ci avrei scommesso!' e un 'Meno male, Selena mi è sempre stata antipatica.'
"E Selena dove l'hai lasciata, man?" chiede un armadio parlante con la pelle scura e una ciambella al cioccolato in mano, in un tono più che curioso.
"Vecchia storia, bro. Questo è un nuovo inizio."
Il suo sguardo si posa su di me.
Ho tutto gli occhi della crew puntati addosso.
Mi sento un pochino osservata.


Le ore di volo non sono state pesanti come pensavo.
Ad un certo punto il mio angioletto si è addormentato. Aveva un' espressione serena.
Vi giuro, Justin Bieber che dorme è l'ottava meraviglia del mondo. Sembrava così dolce e indifeso.
Ora siamo arrivati davanti alla sua casa di Los Angeles.
Scendo dall'auto che ci ha portati fin qui dall'aereoporto. Non sapevo che il sognorino avesse anche l'autista personale.
Sì, forse avrei dovuto aspettarmelo.
Questa non si può definire casa. Una casa è formata da quattro mura messe in croce, in cui ci sono un totale di stanze ragionevole.
Questo potrebbe sembrare un palazzo reale, tanto è grande!
L'enorme struttura bianca sta al centro di un immenso giardino. Il prato è colmo di piante e fiori di ogni colore, profumo e forma.
Davanti alla casa si estende una grande scalinata di marmo bianco.
E' la più bella casa che io abbia mai visto.
"Ehi, sei rimasta imbambolata?"
"E' semplicemente l'abitazione più maestosa e spettacolare che una persona possa avere!"
"Beh, grazie. Su, entriamo."
Saliamo la grande scalinata di marmo e arriviamo davanti alla porta.
Si apre e dall'uscio fa capolino un uomo vestito di tutto punto. Sembra un pinguino fuori habitat!
"Ciao, Dave!"
"Ciao, bro!" dice l'uomo in smoking e papillon, battendo un cinque sulla mano di Justin.
"E' il mio domestico. Gli ho chiesto di chiamarmi bro. Quest'uomo è un grande!" mi riferisce il mio pinguino. 
"Salve, signorina." mi saluta cordialmente Dave.
"Ah, lei è Margareth." afferma l'idiota del momento, cercando di essere spiritoso. Sa quanto mi da fastidio essere chiamata Margareth.
Gli tiro una piccola gomitata nelle costole.
"Puoi chiamarmi semplicemente Maggie."
"Andiamo. Voglio mostrarti la mia reggia." dice Justin, mettendo più enfasi enfasi sull'ultima parola e prendendomi la mano.
Il mio telefono inizia a squillare.
"Scusa, devo rispondere..."
"Tranquilla, fai pure."
Premo il tasto verde.

*Al telefono*
"Pronto?"
"Maggie, sono papà."
"Dimmi, pà."
"Devi venire subito qui a casa."
"No, papà. Non vengo. Mamma l'ho vista. So già che è tornata a casa."
"Tua mamma non c'entra niente. Si tratta di tuo fratello Eric..."
"Ok, sono lontana, ma cerco di arrivare il più presto possibile."

Mi giro verso di Justin.
"Jay, mi presti il tuo jet?" chiedo implorante.




Honey_eyes' corner
 


Ciao ciao ciao ciao ciao ciao, mie adoratissime, fedelissime, dolcissime, levissime (?) lettrici :3
Ecco il dodicesimo capitolo.
Non piace molto, ma è indispensabile per capire ciò che succederà dopo.
Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino. Almeno più di quanto piaccia a me.
Grazie mille per le recensioni che scrivete tutte le volte. Siete le migliori lettrici a questo mondo. Ho aggiornato anche se non siamo arrivate a 10 recensioni.
Amatemi lol
E il finale?
Dai, ammettetelo che vi metto un po' di suspanceeeee! :3 
NEWS!  
NEWS!  NEWS!  NEWS!  NEWS!  NEWS!  NEWS!  NEWS!   (ok, basta)
Ho già in mente un'altra fanfic, sempre su giustino zuccherino. (?)
Ho già scritto il prologo e sto iniziando a scrivere il primo capitolo. Penso sia abbastanza originale.
Ha come base le audizioni per il Believe Tour. Non mi sembra che ci siano ff che trattano di questo, o sbaglio? 
Perciò se mi copiate l'idea vi potrei anche uccidere -.- No, scherzo :) Non potrei mai uccidere nessuno (quanto sono dolce? Hahaha, ok, sto divagando, scusate.)
Comunque sia, le audizioni saranno sono una specie di alibi, la storia è montata su altre faccende.
Penso che la pubblicherò quando finirò questa, che ne dite?
Boh, vi lascio. :3
 
P.S. prometto che il prossimo capitolo sarà più sorprendente ed emozionante.

P.P.S (?) Forse nei prossimi giorni pubblicherò qualche OS o qualche testo. 
(Avete presente quei testi che non sai neanche da dove ti viene l'idea? Quelli in cui inizi a scrivere e basta? Esatto, quelli.) 
Perciò, se volete, controllate il mio profilo, ogni tanto :3

Besitos. 

I love you so much, my dear readers <3 


xoxo Honey_eyes  (@Honeyes_ on Twittah!)

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Capitolo 15
*** Please, be my Sun and light up my days, Eric. ***


13th chapter.    
Dedico questo capitolo a xrunawaywithme. Ti voglio bene.

'Please, be my Sun and light up my day, Eric.'

Pre scriptum (?) : leggete il capitolo ascoltando Hurt di Christina Aguilera. 
Se ora non potete ascoltare questo brano per una qualche motivazione, vi è consigliato fermamente di leggere il capitolo in un secondo momento, 
in quanto contenente frasi prese dalla canzone stessa. Grazie, la direzione.
Lo staff vi augura una buona lettura ed un buon ascolto. 

(Quanto sono idiota?! Taaanto. Ok, basta. Ci 'rivediamo' nell' Honey_eyes' corner a fondo pagina.)  




Maggie's point of view.

Il viaggio più lungo della mia vita. Ecco cosa è stato.
Sono stanca. Stanca di pensare. Stanca di tutto.
Per tutto il viaggio ho pensato a mio fratello Eric. Cosa sarà successo?
Spero nulla di grave. Magari è tornato dalla guerra. 
Non vedo l'ora di riabbracciarlo dopo così tanto tempo.
Con un taxi arrivo davanti a casa. Trovo la porta aperta.
Ho un brutto presentimento. Il cuore inizia a battere velocemente.

Seems like it was yesterday, when I saw you face.

Entro in casa e arrivo in salotto.
Sul divano trovo due militari.
Il loro aspetto severo non viene di certo sminuito dalle loro divise così austere.

If I only knew what I know today.

Mia madre e mio padre si abbracciano. Sono in lacrime tutti e due.
Un grande pacco di fazzoletti
, ormai quasi vuoto, è sul tavolo.
"Signorina Margareth?" dice un militare, alzandosi e levandosi il cappello dalla testa.
 Anniusco debolmente.
"Sì, sono io."
"Le porgo le mie condolianze."

Thank you for all you've done.

"Quali condolianze? Ci  dev'essere un errore."
"Il comandante Alcott è stato ucciso in guerra. Questo è il suo elmetto, voleva che lo tenesse lei." dice porgendomi l'oggetto.

There's nothing I wouldn't do to hear your voice again.
Sometimes I wanna call you, but I know you won't be there.

Mi sento come dentro ad una bolla.
Non può essere vero. Questa non è la realtà.
"Non è vero - gli urlo contro - Eric è ancora vivo!"
Inizio a tirargli dei pugni contro il petto. Mi faccio male io. Mi blocca e non riesco a divincolarmi.
"Era un grande militare, un grande comandante, un grande uomo." aggiunge l'altro estraneo.
Le lacrime mi inondano gli occhi. Troppo colmi per contenerle, iniziano a sgorgare senza sosta sulle mie guance.
Eric, il mio Eric. 
Il mio fratellone.
Mi sento vuota. 
Il suo amore mi colmava.
E ora? Non mi sento viva. Mi tremano le gambe.
Mi vengono in mente tutti i nostri ricordi. 
La volta che mi ha portata alle giostre.
La volta che mi sono sbucciata un ginocchio e lui e corso dentro casa a prendere un cerotto.
La volta che giocavamo a nascondino e mi trovava sempre.
La volta che ci siamo persi al centro commerciale e lui mi ha detto: "Stai tranquilla, sorellina. Ci sono io con te."
Mi sento immensamente sola.
Eric, dove sei?
Perchè non prendi la mia mano?
Afferrala e cammina con me.
Ho bisogno di te, fratellone.
Perchè non rispondi?
In questi anni avrei potuto cercarti e non l'ho fatto. Scusami. 

Would you help me to understand?
Are you looking down apart me?
Are you proud of who I am?

Mi stai guardando da lassù?
Il mio cuore è vuoto.
Dove sei?

There's nothing I wouldn't do to have just one more chance,
To look into your eyes and see you're looking back.

Non ci sei. Ma la tua anima è con me, vero Eric?

If I had just one more day, I would tell how much I miss you since you've been away.

Ti prego, aiutami a restare forte.
Eric, vorrei tornare indietro nel tempo.
Vorrei tornare a otto anni fa, quando era ancora tutto a posto.
Eric, rispondimi. Non vedi che sono in lacrime?
Vieni qui e ascuigamele.
Ti supplico, dimmi che è uno scherzo e che tu sei qui con me.
Ancora nello stasso pianeta, ancora sotto lo stesso cielo.
Dove sei ora che niente sta andando per il verso giusto?
Non riesco a vedere la luce al fondo del tunnel.
Sii la mia Stella Polare e illumina le mie notti.
Sii il mio Sole e illumina il mio giorno.
Sii il mio arcobaleno che colora il cielo dopo la tempesta.
Sii la mia ancora di salvataggio quando sto per annegare.
Le lacrime mi invadono totalmente.
Anche il mio cuore sta piangendo. Per te.
Eric, fratellone, ti sto chiamando.
Torna sulla Terra, angioletto.
Sei lontano, ora.
Come hai potuto lasciarmi?
Eri la mia vera famiglia.

Stordita esco di casa e inizio a camminare. Non so dove, nè quando mi fermerò. 
Ho bisogno di te, Eric.
Ti amerò per sempre, fratellone. 
Promesso.






Honey_eyes' corner


Ciao, tesori miei. 
Allora... Lo so, lo so, questo capitolo è corto, ma volevo dedicarne uno solo al rapporto tra Maggie ed Eric.
E' caduto in battaglia.
Premetto col dire che questo capitolo mi sta davvero molto a cuore. Ci ho messo anima e sangue per scriverlo...  e lacrime.
E' il capitolo che preferisco, o almeno quello che mi tocca di più nel profondo, perchè, vedete, anche io ho perso qualcuno di molto speciale nella mia vita.
E posso ammettere che scrivere il capitolo è stato abbastanza, se non molto, complicato.
Mi aspetto un bel po' di recensioni, perchè questo testo l'ho scritto davvero con il cuore e ci tengo molto.
Ve ne prego, sul serio, cercate di apprezzare.
Vi devo dire solo più due cose:
1) mi sono ispirata in primo luogo a Hurt e a Where are you now (come canzoni) e, in secondo luogo, alla mia storia e alla mia esperienza.
2) penso, purtroppo, che la storia stia per finire. Non mancano molti capitoli. Mi sono davvero affezionata a questa fanfic, e spero anche voi.

Okay, vi lascio stare. Recensite, vi prego: questo capitolo è molto significativo per me, da come avete potuto capire.

I love you all.

-Honey_eyes

(@Honeyes_ on Twittah!)









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Capitolo 16
*** I wanna be your wings, to bring you to the stars. ***


Chapter 14.

I wanna be your wings, to bring you to the stars


Quando trovate questo segno : *** , mettere su youtube Happy Ending di Mika.

Buona lettura.  
http://www.youtube.com/watch?v=huelbch4wn4


Maggie's point of view.

Eric mi amava. No.
Eric mi ama tutt'ora.
Ne sono certa: gli angeli non posso odiare. Amano e basta, per il resto della loro esistenza in Paradiso.
Questa mattina c'è stato il funerale.
Il cimitero era gremito di gente. Tutti attorno alla lapide. Tutti attorno alla sua lapide. Non riuscivo a guardare quella sua foto incorniciata e messa su una lastra di marmo.
Il corpo non era presente. Nel suo testamento (che fanno fare a tutti i militari in partenza per la guerra) c'era scritto che voleva essere cremato.
E così, secondo il suo volere, è stato fatto.
Inutile dire quante lacrime. Troppe.
Mi manca incondizionatamente.
Quando è finita la funzione, ho dato un ultimo abbraccio a mia madre e a mio padre, ho ringraziato il Pastore Harris per aver detto la messa e, infine, ho preso l'urna con me.
Ho preso mio fratello tra le braccia, un'ultima volta.
Sono andata via. Il più lontano possibile da quel cimitero in cui l'aria è troppo intensa e pesante.
Poso l'urna sul sedile del passeggero della macchina di mio padre e parto.
"Ti p-porto in un bel posto, f-fratellone...", balbetto timorosamente a causa di quelle gocce salate che mi scorrono sul viso.
Mi dirigo verso l'aereoporto.
In un attimo sono sul jet di Justin.
Attraverso, anzi, attraversiamo, io e Eric, tutti gli Stati Uniti, da Atlanta a Los Angeles.
"Abbiamo volato tanto in alto, vero Eric? Abbiamo toccato il Paradiso e tu hai salutato i tuoi amici angeli. Un giorno me li farai conoscere."
Gli parlo come se fosse ancora qui, perchè lui è ancora qui. Con me. "Vero, fratellone?"
Il jet è atterrato. Justin non sa niente di ciò che è successo. Devo dirglielo.
Ma prima devo fare un'altra cosa.
Con il suo elmetto sotto braccio e l'urna tra le mani, mi dirigo verso un taxi.
"Mi porti al mare, per favore.", affermo al tassista.
Il mare, le onde e la brezza.
Tutto mi ricorda quel ragazzo diventato angelo.
Sono nella periferia di Los Angeles, più esattamente a Long Beach.
Mi trovo su un'alta scogliera, a guardare l'orizzonte.
Dritto e lineare davanti a me. Mi fa paura.
Ormai è l'ora del tramonto. Il cielo si dipinge di colori accesi. Arancione, rosa, corallo.
Colori che, se fosse un altro giorno e questa fosse un'altra circostanza, mi scalderebbero il cuore.
Ma purtroppo non è così.
Sotto di me, si estende il mare blu scuro, increspato dalle onde di un blu più chiaro.
Alcuni gabbiani schiamazzano liberi nell'aria.
"Hai visto che bel posto, Eric?"
Con le mani tremanti apro l'urna.
La sporgo verso il mare.
La brezza marina che prima era lievemente presente, lascia il posto ad un vento più forte ed incombente.
La folata d'aria prende con sè le ceneri di mio fratello e le sparge nel cielo al tramonto e nell'acqua marina.
Per un momento i volatili smettono di schiamazzare.
La ventata si arresta, lasciando solo i miei capelli scompigliati e un'urna vuota.
Il mondo si è fermato per salutare il mio fratellone.
L'unica cosa che non si è trattenuta è il mio pianto.
Appoggio l'urna per terra, sulle rocce della scogliera.
Prendo saldamente, pur tremando, l'elmetto tra le mani. Me lo metto sulla testa.
Continuo a guardare l'orizzonte.
Continuo a guardare il cielo e il mare.
Continuo a guardare mio fratello.
Sì, perchè ora lui è nell'aria.
Ora fa parte del mare, dell'erba, del vento.
Mi porto due dita alla fronte, come il saluto militare.
"Comandante Alcott, Eric, fratellone, angelo, prometto solennemente di amarti fino al termine della mia esistenza.", dico decisa,
portando la mano al cielo e alle nuvole, per salutarlo degnamente come un piccolo soldato, mentre un'ultima lacrima mi scorre sulla guancia destra.


***

Justin's point of view.
 


Non mi chiama, non mi manda messaggi...
Mi fa preoccupare, cazzo! Fuori sta anche diluviando!
Non so se sta bene o se le è successo qualcosa.
Sto pensoso sul divano del soggiorno, quando la mia mente viene arrestata dai pensieri a causa del trillìo (?) del campanello.
'Campanello ---> freccetta ---> Maggie!'
Mi butto giù dal divano e mi precipito alla porta prima di Dave.
La spalanco e con mia grande gioia, alla mia vista c'è Meg.
E' bagnata fradicia, dalla testa ai piedi.
Sulla testa porta un... un elmetto?
Nonostante stia gocciolando a causa della pioggia, sul suo viso si notano chiaramente delle lacrime.
Ha gli occhi gonfi e rossi. Sta tremando.
Non faccio in tempo a farla entrare e a chiudere la porta che me la ritrovo con le braccia al collo, ad abbracciarmi.
Il contatto con i suoi abiti zuppi d'acqua mi fa sussultare.
L'abbraccio a mia volta, fottendomene altamente che così facendo mia bagno anche io. Per lei questo ed altro. Ora voglio solo averla qui vicino.
"Stringimi forte, ti prego.", sussurra lei, gemendo e singhiozzando tra le lacrime.
L'abbraccio e la stringo più forte che posso, senza farle male.
Poggia la testa sulla mia spalla.
Sussulta ad ogni respiro smorzato.
Le tolgo l'elmetto e le accarezzo i capelli umidi di pioggia.
Riesce a stendo a reggersi in piedi. E' davvero debole.
La porto nella camera da letto, in braccio, come si fa con le principesse, essendo troppo fragile, quasi fosse un cristallo in procinto di spezzarsi.
La corico sul letto.
Trema ancora.
"Aspetta qui, ti porto dei vestiti asciutti."
In un attimo sono da lei con i mano i vestiti di Selena che ha lasciato qui.
Li appoggio sul materasso coperto dalle lenzuola bianche.
"Vieni qui.", mi dice.
Mi sdraio accanto a lei e l'abbraccio.
Posa la testa sul mio petto.
"Che cosa è successo, cuore?"
"E- eric... - balbetta con ancora le lacrime agli occhi - Eric è volato via.", riesce a stento a finire la frase.
Oh, Dio. Eric? Il suo Eric?
Non penso ci siamo risposte adatte per queste occasioni. Devo starle vicino e basta.
Le do un bacio sulla fronte e le accarezzo la schiena.
Ha perso suo fratello.
Al pensiero che lei stia così male e che una persona sia volata in cielo, mi vengono le lacrime agli occhi anche a me. Ma devo essere forte, almeno per lei,
e fortunatamente riesco a ricacciarle indietro.
L'unica cosa che davvero posso fare è una.
E io so qual è.
Mi alzo e apro il cassetto del mobile di fianco al letto.
Prendo un anello. Prendo l'anello. L'anello dell'infinito.
Mi giro con le mani dietro la schiena.
"Vieni, siediti.", la intimo io ad alzare il busto e a sedersi.
Detto, fatto.
"Chiudi gli occhi, cuore."
Detto, fatto.
"Dammi la tua mano sinistra."
Detto, fatto.
Le prendo l'anulare e le infilo l'anello, che scivola facilmente al contatto con la pelle ancora bagnata di acqua piovana.
"Ora puoi aprire gli occhi."
Apre prima un occhi e poi anche l'altro.
"Ti prego, non dire nulla. Prima lasciami parlare."
Annuisce lievemente.
"Ti do quest'anello ora perchè è uno di quei momenti in cui hai bisogno di sapere che c'è qualcuno che ti ama.
L'infinito rappresenta me e te, il nostro amore è infinito.
E io sarò sempre con te, fino alla fine. Noi due insieme.
E' tutto ciò che posso fare. Non è molto, ma spero ti faccia capire che sono qui per te, qui con te.
Ti ricordi 'Fall', la mia canzone del mio nuovo album? Nei versi dice 'Ti prenderò, se cadrai'. E' esattamente ciò che farò con te.
Vorrei costituire le tue ali,
quelle che ti aiuteranno a volare e a non lasciarti cadere. Voglio farti volare,
anche in momenti come questi. Voglio farti toccare il cielo. Voglio portarti su una stella. O sulla Luna.
Ti amo più della mia stessa vita e sono più che certo che quest'anello appartenga a te. Leggi dentro. C'è scritta una cosa."
Si leva l'anello e legge all'interno.
"Jaggie..." , biasima sottovoce, sorridendo di gioia. L'ho fatto incidere.
I suoi occhi brillano.
Hanno una scintilla all'interno come il bagliore di un gioiello in pieno sole di mezzogiorno.
"Non posso accettare, Justin.", sussurra.
"Certo che puoi, Meg."
"Devo... devo dirti una cosa."



Honey_eyes' corner

Ta - daaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Ecco il quattordicesimo capitolo.
Non so perchè ma questa capitolo mi piace tanto. E ci tengo tanto. Tutto tanto (?)
Spero vi piaccia tanto quanto piace a me.
Ringrazio tutti gli angioletti per le recensioni che mi scrivono. Grazie infinite.
Avete visto? Justin ha dato l'anello a Maggieeeeeeeeeee! *passa la banda in festa, mentre Honey_eyes canta, balla, salta, corre dalla gioia.*
La prima parte la trovo un po' struggente.
La seconda, invece, la trovo mooolto moooooooolto romantica. Forse un po' troppo, che ne dite? Fatemi sapere. Voglio le vostre opinioni :)
Novità!
Ho in mentre altre due fanfiction.
Una ve l'ho già detta, l'altra è un'idea nuova.
Mi ha dato l'ispirazione xxInLoveWithBiebs. Graaaaaaaaaazie, marti :)
Parla di Jariana (chissà cos'è?! LOL). Non mi fottete l'idea, graaaaaazie.
Boh, vi lascio stare e mi dileguo.
P.S. se volete leggere una os su Bieber, al trovate sul mio profilo.

Siete le mie gioie.

Moi, je vous aime.

-Honey_eyes                                 (@Honeyes_ on Twittah!)









 









 




































































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Capitolo 17
*** I wanna touch the sky. Would you come with me? ***


Chapter 15

I wanna touch the sky. Would you come with me?


Maggie's point of view

"Devo... devo dirti una cosa.", mormoro in preda all'ansia.
Devo diglielo. Devo dirgli che mi sta dando l'anello che gli ho rubato. Devo dirgli che non lo merito. 
Nè l'anello, nè lui.
"Dimmi, Meg.", dice lui, spostandomi una ciocca di capelli, ancora bagnati, e  cercando un contatto con i miei occhi.
Distolgo lo sguardo da quelle perle color miele che ha. 
Non posso e non riesco a reggere il confronto.
Tremo dal freddo e dalla paura.
"I-io non posso accettare questo anello p-perchè non me lo merito."
"Come no? Certo che puoi, anzi, devi."
"Justin, Selena aveva ragione riguardo all'anello. In quella lettera lei ti aveva detto la verità...", dico respirando profondamente.
"Non capisco cosa vuoi dire."
"Quest'anello... non lo avevi perso. Te lo avevo rubato io.",sussurro impercettibilmente le ultime parole.  
Una lacrima di vergogna mi riga il volto, mentre abbasso la testa a causa del rimpianto.
"C-cosa?", il suo viso è stupefatto, incredulo, triste e arrabbiato. "C-come hai potuto, Maggie? Mi fidavo di te!", il suo tono di voce è alto. 
Non mi ha mai parlato in questo modo.
Come potrei biasimarlo?
"Lo so. Scusami, Justin, scusami. Anzi, forse non mi merito il tuo perdono. Il fatto è che non ti conoscevo ancora, e avevo bisogno di soldi. Volevo solo inseguire
il mio sogno, partire e viaggiare il mondo. Non sai quanto mi dispiace. Perdonami."
"Non ci credo! Sei stata tu! Per caso mi hai anche rubato il Rolex d'oro?"
E' nero dalla rabbia.
Annuisco, sentendo che il mio tasso di vergogna e timore non è mai stato tanto alto.
"Oh, Maggie, questo è troppo. Anzi, forse non ti dovrei chiamare Maggie. Per me, ora, sei soltanto Margareth. 
Ho-o bisogno di pensare.", dice uscendo dalla stanza, e forse, anche dalla casa. 
Mi porto le mani al viso. 
Scoppio in un pianto violento e sofferto. Non so come, ma mi escono ancora lacrime dagli occhi. 
Non bastavano tutte quelle che ho versato in questi giorni?


Justin's point of view

Non riesco ancora a crederci.
Lei. Lei si è presa gioco di me.
E per tutto questo tempo che abbiamo passato insieme non mi ha detto nulla! Ha fatto finta di niente, come se non fosse successo nulla.
Mi dispiace solo perchè è appena mancato suo fratello.
Accendo il motore della Range Rover e parto. Non so per dove. Nè per quanto.
Guido senza sosta. 
Inconsciamente, mi ritrovo al mare. 
In spiaggia non c'è nessuno, essendo quasi mezzanotte.
Le onde si infrangono sugli scogli, creando un sottofondo piacevole. Per quanto possa essere piacevole in una situazione come la mia.
'La tua ragazza ti ha derubato. Ti ha ingannato.' , penso.
'La perdonerai?'
"Non lo so. Okay? Non lo so! Non so niente, ora!", rispondo a me stesso, quasi urlando, accovacciandomi sulla spiaggia deserta e appoggiando la fronte sulle ginocchia.
La sabbia è fredda.
L'aria è fredda.
Il mio cuore è freddo.
Il freddo mi circonda.
Dentro di me sento le emozioni provare a farsi spazio fra di loro, cercando di spiccare, di torreggiare e di sovrastarsi l'una con l'altra, creando soltanto una gran confusione.
Troppi sono i sentimenti. Implodono tutti assieme, causando una mia lacrima sul viso, esternando questa loro implosione.
Mi asciugo subito quella lacrima che è scappata dagli occhi. 
Sento il cellulare iniziare a vibrare.
'Se è Margareth, non rispondere...' 

*al telefono*

"Pronto?"
"Ciao, cucciolo, sono Selena."
"Ah, sei tu."
"Sì, sono io."
"Perchè mi hai chiamato?"
"Devo parlarti di una cosa."
"Dimmi, dai."
"Ho fatto un test di gravidanza."
"E...?"
"E' positivo."
"Ah."
"Il problema è che non so chi è il padre."
"Hai rahione, potrebbe essere chiunque!"
"Se mi stai dando della puttana, vaffanculo. Intendevo dire che penso sia tu."
"C-cosa?! Stai scherzando? Io non posso essere il padre del tuo bambino. N-non sono pronto per fare il padre!"
"Amore, è il nostro bambino, non solo mio. Se non sei pronto, beh, hai nove mesi per prepararti. Leggi libri per neo genitori, chiedi qualche consiglio.
Non mi interessa. Fa' qualcosa."
"M-ma cosa stai dicendo? Io devo partire per la tournèe tra qualche giorno!"
"Lo so."
"Come puoi dirmi adesso una cosa simile?!"
"Juss, è la vita. Tra nove mesi avremo una famiglia. Ciao."

Attacca il telefono così, senza darmi il tempo di rispondere.  
Gravidanza. 
Selena. 
Padre. 
Carriera. 
Neonato. 
Pannolini. 
Aiuto.
Queste parole mi rimbombano nella mente, come se qualcuno le pronunciasse con un megafono accanto alla mia testa.
Se prima ero confuso, ora sono completamente stordito.
I miei pensieri vanno da Margareth a Selena, da Selena a Margareth.
Sento che le mie forze cedono alla stanchezza e alla frustrazione.
Vedo tutto nero.
Nero che mi avvolge.



"Justin. Justin, svegliati!", sento qualcuno o qualcosa scollarmi un braccio.
Apro gli occhi e mi alzo in piedi di scatto. 
"K-kenny, che ci fai qui?"
"Ti stavo cercando, idiota! Ci hai fatto stare in pensiero.", dice, invitandomi a raggiungere la macchina.
Stiamo tornando a casa.
"Sei pronto per il tour?", mi domanda lui, tenendo lo sguardo sulla strada.
"Sì, diciamo di sì. Maggie, ehmm, Margareth, dov'è?"
"E' a casa. Resterà lì, durante il tour, se ti va."
"Mmm, sì, okay."
D'altronde non ha un posto dove stare.
"Senti, so cos'è successo tra di voi: me l'ha raccontato. Francamente ti consiglio di perdonarla. Il lavaggio del cervello glielo abbiamo
 già fatto noi. Puoi stare tranquillo."

Non rispondo. 
Ora come ora non so cosa pensare. 
Mi limito a guardare fuori dal finestrino dell'auto.

Due giorni dopo

Okay. 
Siamo partiti.
Ci siamo.
Beliebers, sto arrivando!
Sono sul mio tour-bus, in attesa di arrivare nella città in cui si terrà il primo concerto di questo tour.
Per primo, faremo il giro degli Stati Uniti in senso antiorario. Poi Europa, Asia, Oceania, ecc ecc.



18 Maggio. Phoenix, Arizona. 
Mi manca. Mi manca troppo.
Non ce la faccio a continuare così. E sono partito solo da tre giorni!
Non immagino quanto mi mancherà tra qualche settimana.
Ha sbagliato. 
Non so se riesco a perdonarla.


25 Maggio. Dallas, Texas.
Forse ho esagerato ad averle detto che per me lei è solo Margareth, ora.
Perchè non è vero! Lei sarà sempre la mia Meg.
Il problema è l'orgoglio. Avete presente?


27 Maggio. Oklahoma City, Oklahoma.
Non riesco a smettere di pensare a lei.
Forse sono io ad aver sbagliato.
Ho paura di diventare padre. Per ora non  l'ho detto a nessuno. 
Ho paura, davvero.


1 Giugno. Miami, Florida.
Le mie Beliebers sono fantastiche. 
Le amo da morire. Letteralmente. Morirei per ognuna di loro.
Questa sera, mentre cantavo Be Alright, mi sono venute le lacrime agli occhi. Qualche Belieber l'ha notato e hanno iniziato ad urlare 'Don't cry, Kidrauhl.'
Mi sono emozionato pensando a Maggie, e loro hanno cercato di tirarmi su il morale.


8 Giugno. Nashville, Tennessee.
Maggie.
Maggie.
Maggie.
Maggie.


16 Giugno. New York, New York.
Madison Square Garden.
Devo aggiungere altro?
Ah, sì. Forse dovrei aggiungere il fatto che è da circa un mese che non vedo e non sento Meg.
Non mi è mai mancata una persona così tanto.
Mi sento morire dentro. Forse è meglio morire, che sentirsi così male.


20 Giugno. Boston, Massachussetts.
Non posso diventare padre a diciotto anni. Non posso.
Non sono pronto. I miei genitori, diciotto anni fa, si sono trovati nella stessa situazione. Se ci sono riusciti loro, ci posso riuscire anche io.
No. Ho detto una cazzata. 
La paura è talmente tanta che non capisco più nulla. Sono talmente confuso che questa sera, durante il concerto, avrei dovuto cantare Fall, 
ma mi sono messo a cantare Down to Heart. 
Figura di merda plateale.


31 Giugno. Minneapolis, Minnesota.
Non riesco a levarmi dalla testa il suo viso. 
I suoi occhi. 
I suoi capelli.
Il suo profumo.


3 Luglio. Omaha, Nebraska.
Tutte le volte che mi esibisco con una canzone d'amore penso a lei.
E' al centro della mia mente, e non riesco a levarmela. Forse perchè un pensiero troppo bello. 
Non si può rimuovere così facilmente.


6 Luglio. Denver, Colorado.
Jaggie.


11 Luglio. Portland, Oregon.
Non posso non perdonarla. In fondo, lei lo ha fatto soltanto perchè ne aveva uno stretto bisogno.
Capita a tutti di sbagliare. 
Rivoglio quella magia che si creava con i nostri sguardi.
Rivoglio lei.
Rivoglio un noi.


16 Luglio. San Francisco, California.
In poco tempo abbiamo girato gli Stati Uniti.
La prossima tappa è Los Angeles. 
Non vedo l'ora di riabbracciarla.


20 Luglio. Los Angeles, California.
Devo andare da lei.


Apro la porta di casa.
Salgo le scale e vado in camera da letto.
La trovo sul letto, dormiente. Sembra un angelo.
L'abbraccio da dietro e la stringo a me.
"Scusa.", le sussurro all'orecchio.
Si gira verso di me. 
Spalanca gli occhi verdi prato, contornati da lunghe ciglia nere come la pece. 
Non dice niente.
Mi abbraccia e basta. 
E' la risposta che desideravo.
"Jay."
"Meg."
Noto che ha l'anello al dito.
"Ti sta bene, sai?", dico sorridendo.
Come prima, mi abbraccia.
Poi, si allonata. 
"Perdonami."
Le prendo il viso fra le mani.
"L'ho già fatto un po' di tempo fa."
Mi sorride e mi scocca un bacio sulle labbra. 
E' una sensazione che mi è mancata tanto. Troppo. 
Le sue labbra sulle mie. La magia è completa. 
"Mi sei mancato."
"Anche tu, cuore. Ma sai una cosa? Non ti mancher..."
Suona il cellulare. Esco dalla stanza.
Selena.

*al telefono*
"Justin!"
"Ciao."
"Ho una novità!"
"E qual è?"
"Sono incinta!"
"Ma non mi dire?! Me lo avevi già detto. E, in ogni caso, non sono pronto per fare un passo del genere."
"No, tesoro. La novità è che ho scoperto che non sei tu il padre!"
"O mio Dio. Sul sero? Stai scherzando?"
"No, Juss, non scherzo. Il padre è il moretto con cui ti ho tradito. Ora stiamo insieme."
"Quanto sei stronza. Grazie per avermelo ricordato. Sono felice per voi. Addio." 

Riattacco.
Sto impazzendo dalla gioia! Dato che non ho detto a nessuno di questa storia, mi godo da solo la notizia. 
Non divento padre! 
Oddio, mi piacerebbe avere dei figli, ma non ora.
Ora mi devo solo godere la mia bellissima Maggie.
Quello che conta, ora, siamo noi due. E basta.


Maggie's point of view

Torna da me tutto sorridente.
"Mi stavi dicendo qualcosa...", lo intimo io a continuare.
"Ah, sì. Stavo dicendo che non penso che ti mancherò, durante il resto del tour."
"E perchè no?! Certo che mi mancherai."
"No, amore. Non ti mancherò perchè tu verrai con me."
"O mio Diooooooo. Justin, sul serio? Posso venire? Grazie, grazie, grazie, grazie!" 
Mi butto su di lui e lo abbraccio, facendolo cadere per terra.
Scoppiamo tutti e due in una risata allegra.
Non lo ringrazierò mai abbastanza.
"Spiegherai le tue ali e volerai via con me. Te lo avevo promesso, giusto?  Beh, io mantengo sempre le promesse. Questo era il tuo sogno, no? 
Poter girare il mondo... Lo faremo insieme, contenta?"
"Certo!", affermo saldamente e piena di gioia, io. "Grazie per l'opportunità che mi stai dando."
"Ma ti pare? Per la mia ragazza questo ed altro."
Baci, baci e ancora baci. Posso chiedere di meglio?
"Ti amo.", gli sussurro all'orecchio, quasi impercettibilmente.
"Ti amo.", è la sua risposta. 
"Noi insieme. Noi per sempre?"
"Noi."
"Voliamo?"
"Sì, Meg."
"Voglio toccare il cielo. Verresti con me?"


Questa è la mia vita.
Questa è la mia favola.
Sono Maggie Alcott e questa è la mia storia.



                                                           
       
                                                             THE END


 

  


Honey_eyes' corner
Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiine.
Contente? Yeeeeeeeeeeeee *tutti a festeggiare!*
E' stata abbastanza corta, come storia, però intensa. Scusate eventuali errori, ma non ho riletto.
Non so voi, ma io mi ci sono affezionata tanto :)
Vi prego, ditemi che avete letto le città con i rispettivi stati. Ci ho messo un sacco di tempo a trovare le città sulla cartina. (E vi dico che sono le 03:14 di notte)
Se ho scritto qualche cazzata spazio/tempo nella parte del tour, non vi arrabbiate. Non so quanto ci si metta a girare l'America. Sorry.
Spero la storia vi sia piaciuta :) 
Io vi garantisco che mi sono divertita a scriverla.
Forse, ma solo foooorse, scriverò un epilogo. Ma non lo so ancora.
Vi scongiuro, ditemi che avete notato l'ultima battuta  
"Voglio toccare il cielo. Verresti con me?"  in quanto titolo della fanfic, tradotto in italiano.
Grazie per aver letto, ricordato, seguito, preferito e recensito questa storia :)
Ve ne sono davvero grata.
Mi avete accompagnata in quest'estate, con le vostre attenzioni.
Grazie infinite.


Moi, je vous aime.

xoxo

-Honey_eyes     (@
Honeyes_ on Twitturr!)







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