Un fidanzato per Pepper Potts

di Sammy_Stark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi sarebbe quello?? ***
Capitolo 2: *** Non mi importa nulla di lei ***
Capitolo 3: *** Niente più Tony Stark ***
Capitolo 4: *** Guerra aperta ***
Capitolo 5: *** E' finita ***
Capitolo 6: *** Buon compleanno, Pepper! ***
Capitolo 7: *** Paura di tutto ***
Capitolo 8: *** Non mentire a te stessa ***
Capitolo 9: *** La nostra azienda ***
Capitolo 10: *** Un amore di ferro ***
Capitolo 11: *** Doveva andare così ***
Capitolo 12: *** Lei è licenziata ***
Capitolo 13: *** Felici e contenti ***



Capitolo 1
*** Chi sarebbe quello?? ***


 
Pepper Potts sorride in continuazione durante tutta la giornata lavorativa.
E’ stranamente felice e non può fare a meno di contenersi.
Controlla spesso l’orologio da polso quando mancano pochi minuti alle diciannove e trenta.
- Signor Stark, se è tutto, io andrei…-
Il profilo della donna fa capolino dalla porta del laboratorio di Tony Stark.
- Come? Mi sembra un po’ presto!-
Borbotta l’uomo, intento a potenziare un motore di una delle sue preziose auto.
- Tony, le ho chiesto il permesso di andarmene prima ben tre settimane fa. Permesso che ha firmato dodici giorni fa. -
Lo informa subito la donna, impaziente di poter tornare a casa.
-Non ricordo di aver mai firmato una sua richiesta simile! E anche fosse… il permesso è revocato! Ho bisogno di lei qui!-
Tony sorride, sornione, allontanandosi dal motore per cercare una giusta chiave inglese.
- Anche se non ricorda, io ho un appuntamento e non ho alcuna intenzione di rimandarlo per un suo capriccio!-
Quasi lo attacca Pepper e il comportamento strano della donna incuriosisce Tony.
- Un appuntamento …? Lei ha un appuntamento?-
Ride, fingendosi divertito, quando in realtà ne è più che infastidito.
- Per quanto possa sembrarle strano.. Sì, ho un appuntamento. E con chi non la riguarda visto che ho anche una vita privata.-
Tony aggrotta la fronte a quella risposta. Annuisce, tentando di mascherare la palese delusione.
- Le auguro una buona serata, signorina Potts.-
La saluta semplicemente, dandole le spalle per tornare a lavorare al motore.
- La ringrazio. A domani!-. Pepper quasi corre fuori da villa Stark, con un gran sorriso sulle labbra.
Ad attenderla c’è un uomo dai capelli corti mori, con la  barba di almeno un paio di giorni ma un completo perfetto composto da camicia bianca e giacca, pantaloni e cravatta nera.
La donna gli corre incontro, sorridente, salutandolo con un bacio sulla guancia mentre lui le cinge la vita.
- Signor Hughes, che eleganza!-
Nota Pepper, lanciandogli un’un occhiatina maliziosa. Jaden Hughes sorride, facendole l’occhiolino.
- Ho un appuntamento con la donna più bella di tutta la California… Come minimo devo essere vestito elegantemente!-.
Affacciato alla finestra, Tony osserva la scenetta, roso dalla gelosia.
- E quello chi sarebbe? Ha un’aria poco raccomandabile… Ed è anche br.. Guarda come la stringe! Jarvis! Guarda!-
Sbotta il miliardario, parlando con l’intelligenza artificiale.
- Signore, se posso permettermi … Il signor Hughes è un egittologo molto famoso, uno dei migliori nel suo campo ed ha la fedina penale pulita..-
Tony si volta verso l’interfaccia enorme del computer.
-Stai prendendo le sue difese, Jarvis?-
Si accerta, in un sibilo minaccioso.
- No, Signore. La sto semplicemente informando sul fidanzato di Virginia Pepper Potts.-
Risponde risoluto Jarvis.
Tony sgrana gli occhi, tornando a fissare la coppia che sta salendo in auto giusto in quel momento.
- FIDANZATO??? Da quando Pepper è fidanzata??-
Sbraita Stark, come fuori di sé.
- Da un mese circa, signore.-
Risponde ingenuamente il computer, facendo alterare ancor più Tony.
- Perché io non ne sapevo nulla?? Quella specie di archeologo va con la mia personale assistente e io non ne so nulla!!-
Il povero computer riesce a calmare il miliardario solo dopo una buona mezz’ora.
Ormai di tutta la rabbia derivata dalla gelosia, è rimasta solo la delusione e un senso opprimente che l’uomo è sicuro di non aver mai provato prima ed è strano in fondo provarlo ora per lei.. E’ solo una sua dipendente, non dovrebbe importargli più di tanto e.. eppure non riesce a vederla tra le braccia di un altro. Non lo sopporta e non trova pace.
Solo pochi mesi prima si erano presi cura l’uno dell’altra quando si erano ammalati e per qualche istante erano sembrati marito e moglie, una vera coppia di innamorati.
Innamorati.. Amore… Forse il problema di Tony è proprio quello.
- Jarvis, metti un po’ di musica, devo distrarmi.-
Ordina al computer Stark, sospirando e riemergendo da quei pensieri.
Nel frattempo Pepper, raggiunta casa propria, si è fatta una veloce doccia ed ora sta scegliendo l’abito da indossare mentre Jaden è in sala, ad attenderla.
La donna apre l’armadio e inizia a rovistare tra gli indumenti.
Sorride impulsivamente al vedere il vestito “regalatole” da Tony l’anno precedente.
Era stata davvero una strana serata, quella. E aveva fatto scatenare in lei una strana sensazione. Aveva rischiato di baciare il suo capo e così di rovinare la sua reputazione… Sebbene desiderasse quelle labbra più di ogni altra cosa …
Serra gli occhi, facendo un profondo sospiro per scacciare l‘immagine di lei a pochi centimetri da Tony.
- A che stai pensando?-
Chiede Jaden, ora alle spalle di Pepper, che arrossisce all’istante.
- A … Nulla!… Esci fuori di qui! Non sono pronta!-
Fa notare la ragazza, coprendosi come meglio può con il lenzuolo del letto afferrato in tta fretta.
- Io ti trovo perfetta! Anzi… Credo che quel completino intimo sia di troppo…-
Sorride l’uomo, malandrino.
Pepper lo osserva, perplessa. 
- Jaden, ne abbiamo parlato… è troppo presto… non voglio correre. Ti prego di rispettare la mia decisione. E ti prego anche di uscire alla svelta.-
Le sue parole suonano autoritarie e quasi fredde, tanto che l’uomo si limita ad annuire, uscendo sconsolato.
Pepper si lascia cadere all’indietro sul letto, rimanendo a fissare il soffitto per interminabili minuti. Inclina appena il capo da un lato, pensierosa.
Una decina di minuti dopo è sull’uscio di casa, vestita di un semplice vestitino lilla che le lascia la schiena in gran parte scoperta e ai piedi un paio di decolleté di vernice bianche, abbinate alla pochette.
Non appena i due fidanzati arrivano al ristorante però, il cellulare di Pepper inizia a suonare ripetutamente.
- Signor Stark! Cosa è successo??-
Chiede subito l’assistente, preoccupata.
- Mi sto annoiando.-
Risponde semplicemente l’altro, atono, mentre è comodamente spaparanzato sul divano.
Potts aggrotta la fronte, prima di scuotere leggermente il capo e sospirare.
- Chiami una delle sue amiche…-
Propone, con un tono pungente, tono che il miliardario capta subito.
- Ho chiamato lei.-
Fa notare Stark, ora sorridendo appena nell‘immaginarsi la sua reazione.
- Tony!-
Lo riprende  infatti subito la ragazza, con le gote lievemente arrossate.
E’ a cena col suo fidanzato, eppure l’idea di raggiungere Tony e di fargli compagnia , nella sua mente è tutt’altro che stupida.
- Pepper! Se vuole, possiamo anche guardare uno di quei film sentimentali e…-
-Tony, sono impegnata ma sono sicura che gradirà molto di più un altro genere di compagnia… Le chiamo Christina? O Alexis? Non ho altri numeri qui con me…-
Mormora la donna, cercando in una piccola agenda dalla copertina di pelle nera.
- No, non… Non voglio nessuno. Grazie comunque.-
Tony chiude la conversazione, gettando il palmare sul tavolinetto e premendo play sul telecomando, che lascia partire il film “Neverland - Un sogno per la vita”.
Pepper rimane con il cellulare all’orecchio per qualche secondo. Abbassa lo sguardo sul pavimento piastrellato. Per un momento ha l’impulso di correre dal suo capo, con la scusa che ha bisogno di lei, ma Jaden le fa subito cambiare idea quando le si avvicina per prenderla per mano e guidarla al loro tavolo.
Aspettano quella sera da così tanto. Solo loro due…
 Pepper dà un ultimo sguardo al cellulare dopo aver scritto un semplice sms: “Buonanotte Mr Stark”.
Dovrebbe essere una serata piacevole, ma si sente colpevole di non sa ancora bene cosa.
Forse è semplicemente l’agitazione per il primo appuntamento dopo anni. Forse è il poter reputare quello un appuntamento “serio” che la rende inquieta. 
Tony, infantilmente abbracciato ad un cuscino, osserva lo schermo illuminato del palmare prima di rispondere all’sms arrivato con un freddo e brevissimo“Buona notte Ms Potts”.



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Ed ecco l'aspetto del Signor Jaden Hughes! ;-)
 

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Capitolo 2
*** Non mi importa nulla di lei ***


 
Lo sguardo di Tony Stark è fisso sull’orologio da parete. Un’espressione di finta apatia è dipinta sul suo volto.
Finta perché in realtà dentro sta esplodendo. Le emozioni si accavallano. Gli impulsi omicidi si trasformano in deprimenti frasi auto convincenti per lasciar perdere. E ovviamente a far da padrona a tutto ciò, c’è la gelosia, che lo sta divorando dall’interno. E’ riuscito a resistere per tutta la nottata, ma ora non ne può più.
Alle otto in punto la signorina Potts entra nell’ufficio del capo, per ritirare la posta come al solito, stupendosi di ritrovare lì il suo capo, seduto alla scrivania.
- Signor Stark! Cosa ci…-
Inizia a domandare, quando viene bruscamente interrotta.
- Ci lavoro! E’ il mio ufficio!-
Sbotta infatti l’uomo, già spazientito.
Pepper lo osserva a fronte aggrottata, stringendo al petto la sua cartellina.
-Si è divertita ieri sera? Quel Jaden Hughes è un tipo interessante?-
Chiede Tony, con gli occhi fissi su di lei.
- E lei come sa…?-
Pepper sospira, socchiudendo appena gli occhi. Sicuramente ha chiesto a Jarvis.
- Comunque, sì. Mi sono divertita. Grazie per l’interessamento!-
Finisce la frase, in un sorriso al quanto forzato.
- Perfetto! Ora può spiegarmi perché l’intero mondo sa del suo fidanzamento e invece io ne sono rimasto all’oscuro..? E sia sincera, Pepper!-
Pepper deglutisce, avvicinandosi di qualche passo alla scrivania, per raggiungere una poltroncina.
- Non credevo fosse di vitale importanza che lei…-
-Dannazione, Pepper! Lei non sa cosa è importante e cosa non lo è!!-
Scatta l’uomo, alzando la voce, facendo sobbalzare l’assistente.
- Io… Mi scusi… D’ora in poi le farò sapere ogni mio impegno fuori dall’orario di lavoro!-
Esclama lei, ironica.
- Sarebbe una buona idea!-
Assicura invece Tony, spiazzandola ancor più.
- Tony, si rende conto di ciò che sta dicendo? Si tratta della mia vita! Lei non è mio padre e io non sono una bambina! Sono libera di fare ciò che voglio senza doverla necessariamente informare! E anzi… Le sarei grata se la smettesse di googlare le persone che frequento!-
Conclude, seria e quasi stizzita.
- Anche io sono libero di fare ciò che voglio, signorina Potts! E stia pur sicura che se continua in questo modo, non tarderò a metterle una nota disciplinare!-
Il suo sguardo serio e freddo è tradito da una flebile luce che Pepper percepisce solo in quell’istante.
-… E’ geloso..?-
Chiede infatti, in un sussurro, incredula.
Stark disperde lo sguardo per qualche secondo, maledicendosi d’essersi lasciato prendere così.
- Evidentemente risente ancora dei postumi della sbornia che deve aver preso ieri sera. Non mi importa assolutamente nulla di lei. Esigo solo serietà e pretendo che non abbia alcuna distrazione dal suo lavoro.-
Sibila glaciale il miliardario, tanto da ammutolire all‘istante l‘assistente.
Gli occhi di Pepper si fanno a poco a poco lucidi.
Quindi la verità è quella. Lei non vale davvero nulla per lui. Evidentemente ha sognato tutto. L’uomo che ora ha di fronte non può assolutamente essere quello che la coccolava e l’aiutava a mangiare quando era influenzata.
La povera ragazza si alza dalla poltroncina, mantenendo sempre tutta la sua classe nel lasciargli la cartellina sulla scrivania e avviarsi fuori dall’ufficio. Esita sull’uscio della porta, prima di voltarsi appena, per non far notare le lacrime che vogliono sgorgare, prepotenti, dai suoi occhi.
- Sono i documenti per la Wheater Logic Center. Tornerò a ritirarli verso le undici e quaranta, se non le dispiace, gradirei trovarli firmati.- .
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-Ehy, una volta qua dentro c’era un eccentrico miliardario che faceva feste su feste e si divertiva a tutto andare… sai dirmi che fine ha fatto?-
Rhodes ridacchia, mentre entra nel laboratorio di Tony, il quale, come le due settimane precedenti, non si è mosso di una virgola dal divano, continuando a nutrirsi di birra, salatini vari e di hamburger portati da Happy.
- Che ci fai qui?-
Borbotta Tony, voltandosi verso l’amico.
- Pepper mi ha detto che ti rifiuti di fare qualsiasi cosa, compreso l’occuparti della festa di beneficienza annuale… E tutto questo va avanti da quando hai saputo del suo fidanzato… Giusto?-
Si accerta il militare, sedendosi accanto a Stark.
- Sono solo stanco e ho bisogno di riposare.-
Si limita a spiegare Tony, in un’alzata di spalle. E’ quello che ripete a Pepper ogni volta che gli si avvicina, speranzosa di poter ottenere una risposta diversa.
- Tony, stai vegetando da due settimane!-
Gli ricorda il colonnello, come a rimprovero.
- Sono molto stanco!-
Si corregge, sistemandosi finalmente a sedere.
- Senti, puoi ingannare la signorina con  questa scusa, ma io non ci cado! Voglio sapere la verità, ora!-
Ordina Rhodes, serio e autoritario. Tony sospira, scuotendo il capo e tenendo lo sguardo basso.
- Te l'ho detta.-
Fa notare, in un mormorio distaccato, annoiato. 
- Tony! Non costringermi a toglierti tutti i giocattolini presenti qui dentro per farti parlare! Allora.. Che è successo? L’ultima volta che ti ho sentito eri al settimo cielo e adesso invece sembra che ti stia preparando ad essere seppellito!-
Rhodey fissa negli occhi Tony, aspettando una risposta esauriente. Quel che è certo è che non se ne sarebbe andato senza una spiegazione.
- La signorina Potts non ti ha raccontato quello che è successo due settimane fa, vero?-
Parla finalmente il miliardario, sospirando.
- No, ha omesso di raccontarmi la storiella.-
Ammette il colonnello, interessato.
- Abbiamo.. Litigato… A causa del suo fidanzato e… devo averle detto che per me lei non è importante…-
Conclude la frase in un mormorio, socchiudendo gli occhi.
- Cosa?? Che le hai detto?? Tu? A te non importerebbe nulla di miss “ Deve essere assolutamente mia perché la voglio troppo!”??-
Quasi ridacchia, incredulo.
- Non ho mai detto una cosa simile!-
Sbotta però Tony, lanciandogli un’occhiataccia.
- Eri ubriaco, Tony. E fortunatamente eri anche solo con me nel tuo jet privato e nessun altro ti ha sentito.-
Lo informa Rhodes, scuotendo appena il capo.
Stark sgrana gli occhi. Un’improvvisa voglia di voler scomparire si fa largo nella sua mente.
- Ero ubriaco. Appunto.-
- Posso comunque sapere qual’era il motivo del litigio?-
Chiede l’amico, mentre Tony continua a guardarsi intorno, come un animale braccato, in cerca di una via di fuga.
- Tony! C'entra il fidanzato di Pepper, vero?... Sei geloso...?-
Il colonnello ridacchia, divertito dall'espressione di Tony, che chiaramente conferma quanto detto: Tony Stark è geloso.
- Che idee ti vengono in mente?? E' solo la mia assistente, chiaro? Anzi, sono felice per lei che abbia qualcuno con cui spassarsela!-
Sbotta Tony, alzandosi e affondando le mani nelle tasche.
- Quindi sei felice del fatto che lo stiano facendo nel tuo ufficio..?-
Chiede Rhodes,puntando al fargli perdere la pazienza. Era divertente vederlo in quelle condizioni, specialmente se la causa di tutto ciò era una donna.
Ma la reazione di Tony fa avere un ripensamento al soldato.
- Che... CHE COSA???Cosa stanno facendo??-
Sbraita infatti Tony, con gli occhi infiammati. Sapere che la sua Pepper stia tra le braccia di un altro è già sconfortante, ma saperla addirittura avvinghiata a quel tizio è per il miliardario come una pugnalata al cuore.
- Tony, calmati! Stavo scherzando! Calmati!-
Tenta di farlo ragionare, peggiorando così la propria posizione. Infatti l'amico, dopo averlo fissato con sguardo truce per qualche istante, gli tira un pugno dritto in faccia.
- Ma che ti prende??-
Il colonnello si massaggia il naso sanguinante, alzando lo sguardo su Tony, che intanto se ne sta andando.
- Te la stai lasciando fregare, amico! Se la vuoi, vedi di svegliarti invece di poltrire in attesa dell'invito per il loro matrimonio!-
Gli urla Rhodes, seguendolo con lo sguardo.
Stark, indossata l'armatura, vola al suo fast food preferito, fermandosi sul tetto.
Sa che quel che ha detto Rhodes è vero. E Tony Stark non può arrendersi così facilmente, no!
E' chiaro quindi quel  che bisogna fare: conquistare una volta per tutte il cuore della sua Pepper e dare il ben servito all'esperto di mummie!

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Capitolo 3
*** Niente più Tony Stark ***



Jaden Hughes ha appena finito la sua lezione di egittologia all'università. Per quanto buffo possa sembrare, il suo lavoro somiglia molto a quello del personaggio cinematografico Indiana Jones: lavora come professone in un'università e partecipa a scavi archeologici che promettono grandi scoperte rivoluzionarie.
E così come Indiana Jones, anche Jaden ha avuto molte donne, eppure con Virginia Potts è diverso. Lei è la sua Marion Ravenwood. Ne è sicuro. E' l'unica donna a cui è davvero profondamente interessato ed è per questo che sopporta ogni suo rifiuto, ogni suo "No" e di no Pepper ne dice fin troppi. Jaden non riesce davvero a comprenderne il perchè in effetti. L'unica spiegazione che può dare a tutto è lo stress dovuto al lavoro. Quell'eccentrico miliardario le procurerà un bell'esaurimento nervoso se continua a caricarla così di lavoro. E i suoi comportamenti da playboy sono odiosi. Fosse per Jaden, lo manderebbe subito al diavolo.
Tra un pensiero e l'altro, l'uomo è già arrivato alla propria abitazione: una villetta su due piani, arredata come un vero e proprio museo, con un'immenso salone adibito a bibilioteca e una stanza contenente tutte le reliquie ottenute dagli scavi.
Si lava velocemente e indossa uno dei suoi perfetti ed eleganti completi. Non può fare brutta figura. Non alla festa di compleanno della cugina di Virginia, in cui incontrerà tutti i suoi parenti e soprattuttuo i suoi genitori.
Pepper è chiusa a chiave in camera sua, addossata con la schiena ad una parete. Indossa una magliettina bianca, pendente su una spalla, che le arriva poco più su degli shorts in jeans chiari. Ai piedi ha un paio di stivaletti bassi scamosciati. Per una volta che può permetterselo, il suo look è molto più casual.
- Mamma. Mamma ti ho detto che tra poco arriviamo! Jaden mi ha appena mandato un messaggio! E' quasi a casa mia!  No. no, mamma. Non ha fatto la doccia qui e non è una scusa per... Mamma!!-
Virginia arrossisce di colpo, imbarazzata dalle parole della madre. E' tremenda quando vuole. Alle superiori Pepper non poteva neanche nominare il nome di un ragazzo che inevitabilmente la madre finiva per farle un interrogatorioo di terzo grado perchè non voleva che uscisse con dei ragazzi e ora invece sembra ansiosa di diventare nonna. Nonna... Dei figli con Jaden? La ragazza rimane a bocca semi aperta, persa nei suoi pensieri, mentre la madre, al telefono, continua a parlare.
- Mamma, è... è arrivato. Ci vediamo tra poco.-.
Mente la donna, chiudendo la conversazione. Non ha mai pensato ad un futuro con quell'uomo in effetti. Ne ha sempre fantasticato uno con Tony però. Sorride appena, accarezzando con un dito la copertina di pelle della sua cartellina con su scritto "Stark Industries". Con lui sì che vorrebbe dei figli. Anche solo il sentirsi sua per una notte le basterebbe. Un senso di invidia nei confronti di tutte le donne che ha cacciato dal letto di Tony la pervade. Lei? Invidiosa di quelle donne? Si è ridotta proprio male per pensare di voler essere una di loro e avere l'esclusiva sul suo capo per una notte intera. Ma la verità è questa. Lei lo vuole.
Il campanello della porta fa riemergere violentemente Pepper dai suoi pensieri proibiti. Sospira appena, lasciando stare la cartellina che oramai stringeva a sè e carezzava, per andare ad aprire.
Jaden tiene Virginia sotto braccio, ben stretta al suo fianco. Anche se non lo dà a vedere, è entusiasta di poter essere a quella festa. Se lei ha insistito per volerlo accanto, vuol dire comunque che hanno fatto un passo in più come coppia.
Pepper invece pare non condividere il suo umore gioioso. Non vede da molto ormai i suoi genitori e l'ultim volta lei era uscita di corsa da casa, dritta a villa Stark, mentre il padre le urlava che era un fallimento perchè era riuscita solo a diventare la serva di un bastardo plurimiliardario che la trattava come un cagnolino.
E Pepper Potts molte volte è stata paragonata ad un cagnolino. Ma a lei non dispiace neppure troppo. Lei fa solo ciò che il signor Stark le richiede di fare. E tutti gli uomini d'affari con cui tratta, sanno quanto forte e intraprendente sia Virginia "Pepper" Potts e a lei basta per essere felice e appagata.
Ma le parole di suo padre sono rimaste ben impresse nella sua memoria. A volte si chiede se Howard Stark fosse come suo padre. Una somiglianza tra i due uomini c'è di sicuro: entrambi hanno pianificato il futuro dei figli nelle imprese di famiglia. Solo che Virginia si è ribellata a tutto ciò, rifiutando il lavoro di vice presidente nell'azienda di assicurazioni di famiglia per andarsene da casa, trovrae un lavoro con cui mantenersi gli studi e laurearsi nell'indirizzo di suo interesse, trovando poi un lavoro che le piace davvero, senza l'intenzione di prendersi l'azienda el padre quando lui non ci sarà più. Il pensare che siano trascorsi ormai una decina di anni da quel giorno in cui entrò nell'ufficio di Tony come la semplice Virginia Potts e ne uscì come l' assistente personale di Tony Stark, Pepper Potts la fa sorridere. In un certo senso Tony è entrato prepotentemente a far parte della sua vita e intimamente anche della sua famiglia. La sua vita senza quella di Stark sarebbe... Inutile.
- Virginia... Ehy! Ma ci sei?-
Sussurra Jaden, dandole una piccola spinta per farla tornare alla realtà.
Virginia volge lo sguardo su di lui, spaesata.
- Scusami io... Stavo...-
Inizia a dire, temporaggiando, quando il signore e la signora Potts li raggiungono, lei sorridente, lui estremamente serio.
- Oddio...-.
Sussurra appena percettibilmente la donna, allontanandosi da Jaden per andare loro in contro.
- Ciao papà. Mamma.-.
Saluta entrambi con un bacio sulla guancia.
- lui è Jaden Hughes... Il mio fidanzato.-.
Presenta loro l'uomo, che solo in quel momento fa un passo avanti per stringere loro le mani.
- Sono molto onorato di fare la vostra conoscenza, signori Potts!-.
Assicura Hughes, sorridente.
Il padre di Virginia, dopo averlo ben inquadrato, accenna un sorriso.
- Professor Hughes! E' un piacere anche per noi conoscerla! Finalmente mia figlia porta a casa un uomo invece che un plico di documenti da compilare a nome del suo capo!-
Esclama L'uomo, con un tono pungente, spostando per qualche istante lo sguardo sulla figlia, che abbassa leggermente il capo, a disagio.
I due uomini parlano a lungo dei rispettivi lavori, andando molto d'accordo e ritrovandosi concordi nei pensieri politici, sportivi e in qualsiasi altro argomento. Agli occhi del padre di Virginia, Jaden è l'uomo perfetto. 
La figlia sembra essere quasi spaventata da tutto quel feeling che c'è tra i due, mentre continua a ripetere alla madre di non aver intenzione di avere figli. Non ora. E vorrebbe aggiungere anche "Non con lui" ma d'altro canto non sa nemmeno lei cosa vuole. O meglio, lo sa ma è anche consapevole del fatto che non potrà mai averlo e se non si arrenderà a questa idea, si ritroverà sola.
- Allora, Jaden, ora veniamo al dunque... Che intenzioni hai con mia figlia?-
Chiede il signor Potts, ora sorridendo ampiamente.
A quella domanda però Virginia pare scattare in difensiva.
- Papà! Non sono domande da fare ora! E' troppo presto! -.
Sbotta, lasciando tutti perplessi. Fugge dai loro sguardi, deglutendo, timorosa.
Jaden ovviamente è il più deluso. Continua a fissare la fidanzata, quasi allibito.
- Virginia, che intenzioni hai?-
Le rigira la domanda, senza mai staccarle gli occhi di dosso.
La ragazza non riesce a reggere gli sguardi dei suoi genitori e di Jaden, ritrovandosi così costretta a scappare.
- Ho bisogno di un drink. Se volete scusarmi.-
Mormora infatti, prima di andarsene alla zona del giardino allestita a bar.
- Vorrei un Martini molto secco con molte olive, se è possibile.-.
Ordina al barista, che le prepara il drink, ma appena le porge il bicchiere, Jaden lo prende al posto suo.
- Mi spieghi quella passata? No, aspetta. Mi spieghi direttamente che hai in mente?? Stavamo parlando del nostro futuro con i tuoi genitori! E tu che fai? Vai a berti un alcolico! Hai idea di quanto tu abbia deluso tuo padre? Tu madre ha dovuto portarlo dentro casa per non faar sentire a tutti quanto ti trovi..-
Jaden viene però interrotto da Virginia.
- Cosa? Un fallimento? Ci sono abituata tanto! Solo che io rispetto chi mi critica, perchè loro non possono rispettare me?? Nessuno si rende veramente conto di quanto difficile sia la mia vita! No, anzi! Volete addirittura complicarmela ulteriormente parlando già di matrimonio, di bambini e di scuole migliori! La mia vita è disseminata di decisioni importanti da prendere su due piedi! Anche il secondo fa la differenza per me! Si tratta di un continuo stato di allerta che solo quando finisce il mio orario lavorativo può scomparire. Voi invece mi state portando a mantenere quello stato anche fuori dal lavoro! Vorrei che almeno nella mia vita privata non fossi costretta ad affrettarmi nel prendere le decisioni. Vorrei poter fermarmi a riflettere su tutto, prima di andare avanti. Vorrei solamente poter fare un passo dopo l'altro, senza dover programmare tutto il resto.-.
Gli occhi della ragazza si fanno inevitabilmente lucidi, gonfi di lacrime. ha provato a trattenersi. Ci ha provato davvero con tutta sè stessa, ma alla fine non ha retto. Viginia "Pepper" Potts non è di ferro come l'armatura del suo capo. E' debole. Molto debole se colpita in un punto vitale.
Jaden le riporge il bicchiere, cercando i suoi occhi.
- Mi dispiace, Virginia. Io non... Non avevo idea di quanto tu...-
Mormora, imbarazzato per la situazione e colpevole.
- Lascia stare. E' colpa mia. Va tutto bene.-
Assicura subito Potts, senza dargli il tempo di finire la frase. Prende il bicchiere, bevendone subito un sorso e tornando a sorridere appena, fingendo che sia tutto passato. Fingendo di stare bene.
- Tesoro, ti prometto che se lo scavo a cui dovrò partecipare andrà bene, potrai lasciare il lavoro. Niente più Tony Stark. Niente più stress. Sarai libera, amore.
Avremo soldi a sufficienza da essere ricchi quasi quanto quell'odioso miliardario e potremo andarcene lontano...-
L'uomo poggia delicatamente le labbra su quelle umide di Martini della fidanzata, che si limita a corrispondere senza entusiasmo, annuendo piano.
La voce della cugina la salva giusto in tempo.
- C'è Nancy! Vado a salutarla!-
Esclama infatti Virginia, correndo dalla festeggiata mentre Jaden resta appoggiato con un gomito al bancone del bar, osservandola. La sua promessa pare non averla averla entusiasmata neanche un po'.
Nancy e Virginia discutono molto, ridendo e scherzando e finalmemente l'assistente di Stark riesce a rilassarsi. Ma solo per pochi attimi.
- E che mi dici del tuo fidanzato, Jaden? Sei felice con lui?-
Si informa la cugina, guardandola di sottecchi.
- E' il mio fidanzato.-
Fa notare ovvia Virginia, come se fosse una risposta esauriente alla domanda.
-Ti sembrerà strano... ma questo lo avevo capito anch'io!-
Ridacchia Nancy, ironica, prima di tornare ad essere seria.
- Una volta mi hai telefonato in lacrime dicendo che il miliardario a cui fai da balia era stato rapito. Eri disperata e singhiozzavi così tanto da non riuscire a parlare. Sembravi molto più presa da lui che ora dal tuo fidanzato... Che stai combinando, Ginny?-.

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Capitolo 4
*** Guerra aperta ***


- Le serve altro, signor Stark? Altrimenti io andrei…-
Esordisce Pepper, sull’uscio della porta del laboratorio.
Dal loro “litigio” non hanno più realmente parlato tra di loro. Tutta quell’aria intima che si era creata in così poco si è anche dissolta nel giro di qualche secondo.
- In effetti sì, Pepper. Ho bisogno di parlarle.-
Mormora l’uomo, allontanandosi dai bozzetti dei propri disegni per avvicinarsi alla donna.
- Potrebbe essere breve e conciso però? Sono stanca e vorrei tornare a casa.-
Sospira Pepper, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
E’agitata. In un certo senso è rassicurata dal sapere che voglia parlarle, ma al contempo ha timore di cosa possa volerle dire. In ogni caso sa che non riuscirebbe a reggere un altro discorso simile al loro ultimo.
- Naturalmente. Io voglio solo… Chiederle scusa. Per tutto quello che le ho detto.-
Cerca i suoi occhi nel parlare, per captare anche una misera reazione. L’assistente pare però impassibile.
- Tony, posso andare?-
Chiede infatti, fuggendo dal suo sguardo.
Stark deglutisce, negando appena col capo. Ormai non può tirarsi indietro. Deve farsi perdonare.
- Pep, lo so che lei ce l’ha a morte con me e la capisco! Ma… La verità è… Che lei aveva ragione. Lei ha ragione. Io sono geloso. E la mia reazione è dovuta alla gelosia che mi sta divorando da quando ho saputo del suo fidanzato, il che è ridicolo dato che noi non abbiamo mai.. Insomma noi non siamo… Io vorrei solo che lei capisse quanto… Vorrei che.. Vorrei…-
Mormora, impacciato, ritrovandosi intrappolato nel suo stesso discorso. Il cuore batte all’impazzata e la testa gira per qualche secondo.
- Io vorrei che..-
Ma la donna stronca il suo discorso, serrando gli occhi.
- Va bene, Tony, la smetta. Accetto le sue scuse ma non approvo la sua gelosia. Lavoro semplicemente per lei e quindi la mia vita sentimentale non la riguarda. Apprezzo comunque la sua confessione. Ora, se vuole scusarmi… Mi ritiro per oggi. A domani, signor Stark.-
L’assistente risale velocemente i gradini che la separano dal pian terreno.
- A domani, signorina Potts…-
Sussurra Tony, rimasto da solo. Sospira, socchiudendo appena gli occhi nel tornare a poltrire sul divano.
- E’ stato un fallimento, Jarvis. Dobbiamo rimediare in qualche modo più convincente.-
Commenta il miliardario, stendendosi su di un fianco.
Forse non c’è davvero mai stato nulla tra di loro. Magari è stato tutto frutto della sua fantasia, alimentata dai gesti di lei interpretati male. Dopotutto come biasimarla se ad un eccentrico, egoista, ex costruttore di armi, sempre in pericolo tra una missione e l’altra, lei preferisca un professore ben piazzato, tranquillo, con la passione per l’Egitto, privo di qualsiasi mania di grandezza.
Eppure Tony ne è sicuro: quei sorrisi così teneri che si sono scambiati negli ultimi tempi devono pur significare qualcosa. E forse anche lei ora si sta domandando la stessa cosa. Forse è solo confusa ed ha bisogno di riflettere.
Ed infatti è proprio ciò che Pepper sta facendo. Sta riflettendo sulle parole del capo, sul suo comportamento sincero su… Su di loro. Sì perché è inutile negare che ci sia un “loro”. Ne hanno passate così tante insieme che è un diritto.
- Perché devi sempre complicare tutto? Stupido, stupido… uomo..-
Singhiozza la ragazza, semi distesa sul sofà della propria abitazione, attaccata alla bottiglia di vino rosso, da cui beve avidamente.
- Quel litigio doveva essere la svolta conclusiva per noi! L’avremmo fatta finita e ognuno sarebbe andato per la propria strada! E invece no! Tu non vuoi lasciarmi in pace! Vuoi farmi soffrire ancora! Vuoi farmi sentire la responsabile del nostro mancato rapporto … Ma non puoi incolparmi … Non puoi dire che io non ti ho voluto … Io ti amo …-
Pepper si addormenta, stremata dal pianto, dai singhiozzi, dal susseguirsi di parole dette poco prima da Tony, messe in ordine sparso nella sua testa.
Si ritrova a piangere anche nel sonno, stretta alla sua fedele cartellina, come una bambina col suo peluche, immaginando intimamente di stare stringendo in realtà Tony Stark.
Il miliardario, ancora sveglio anche se è oramai notte fonda, continua a tentare di elaborare un modo per confessarle il suo amore, ovviamente senza essere troppo affrettato. Un passo per volta sarebbe l’ideale. Se solo riuscisse a pensare a come non farla fuggire dopo i primi due secondi.
- Jarvis, il compleanno della signorina è tra una settimana, vero?-
Chiede ad un tratto conferma al computer che risponde all’istante affermativamente.
Inevitabilmente Tony torna a pensare alla sera in cui Pepper indossò quel bellissimo abito che lui stesso le aveva regalato. Più o meno.

Era semplicemente divina. Non l'aveva mai vista così bella e..Sexy. Incredibilmente sexy. Se solo ne avesse trovato il coraggio, le avrebbe detto "Ti amo" su quel terrazzo, senza perdere tempo. O per lo meno l'avrebbe baciata. La verità è che aveva avuto paura. Paura di rovinare tutto. Di vederla scappare via ed uscire dalla sua vita sena farvi più ritorno. E poi, come se il mancato bacio non fosse stato abbastanza deludente per lei, Tony aveva capito che Pepper ne era rimasta delusa, aveva anche avuto la bella idea di lasciarla lì, ad aspettarlo invano.
- La signorina Potts ha già preparato tutto per la festa di beneficienza?-
Si informa l'uomo, riaprendo lentamente gli occhi. L'idea che si è fatta largo nella sua mente deve essere subito messa in atto.Non sa bene se sia la cosa più giusta da fare..Sicuramente però sarà decisiva. O lui o l'egittologo. Quel tipo si è impadronito della Sua Pepper e questo per Tony vuol dire guerra aperta.
- Sì, signore. Vuole che le mostri la cartella in merito?-
Chiede l'intelligenza artificiale, iniziando a far scorrere tutti i file sui vari monitor.
- Grazie, Jarvis. Credo che dovremo modificare qualcosa...-
-Se posso permettermi, signor Stark, credo che la signorina Potts sarà discorde a riguardo.-
Tony si cimenta comunque nella lettura di ogni singolo documento, assolutamente preso. Come al solito Pepper ha fatto un lavoro ottimo. Sorride, soddisfatto, mentre inizia a modificare tutto.
La festa deve esserci. Ma sarà la Loro festa.
- Signore, al fidanzato della signorina Potts tutto questo non piacerà.-
Lo informa risoluto il computer, a lavoro finito.
-Non essere puntiglioso, Jarvis! Se all'amante delle catacombe non garberà, potrà andarsene! O vedersela con la MARK VII...-.
___________________________________
- Virginia.. Virginia! Ehy! Sei ancora viva?? Amore, sono le nove!!-
Jaden è in ginocchio davanti ad una Pepper ancora addormentata, con la cartellina tra le braccia e la bottiglia di vino ai piedi del divano.
- Cosa...?... COSA?? Sono in ritardo!!-
La ragazza si mette subito a sedere, guardandosi attorno, visibilmente scossa. Il tailleur grigio chiaro è tutto spiegazzato e sulla camicetta bianca a righette beige spicca una macchia di vino rosso. I capelli sono assolutamente in disordine, tutti scompigliati e privi di una vera forma.
- Perchè non mi hai chiamato prima??-
Sbotta, correndo in camera per sistemarsi.
- Saranno dieci minuti che ti chiamo! E comunque.. Buongiorno!-
Il sarcasmo nella voce dell'uomo non fa che infastidire Pepper, che si getta sotto una doccia fredda per svegliarsi e rinfrescarsi.
- Dovevi insistere! In dieci anni non sono mai arrivata tardi! Mai! Neanche un giorno!-
Si lamenta ancora, sull'orlo di una crisi isterica, mentre si infila un vestitino bianco a pois neri abbinato alle decolleté bianche con il plateau nero.
- Ed è per questo che on rischi nulla! Se per una volta ritardi, nessuno ti ucciderà!-
Fa notare Jaden, addossato alla parete accanto alla porta della camera.
- No, Jaden! Non posso permettermi queste cose io! Tony è un bambino da controllare e io sono la sua babysitter! Tu lasceresti mai un bambino da solo??-
Continua a non darsi pace l'assistente del miliardario, sentendosi un pesante senso di colpa addosso. Ben pettinata, truccata e con un leggero ma dolce e delicato tocco di profumo, la donna apre la porta, recuperando la cartellina e la pochette bianca .
- Il tuo bambino è un uomo adulto! Sai... Non ti capisco proprio! sembra che quell'uomo abbia sempre la precedenza nella tua vita!-
Si lamenta l'egittologo, aprendole la porta di casa per farla uscire prima di lui.
- Lui ha la precedenza! E' il mio capo! E'...-
Rimane con le labbra schiuse, senza riuscire a continuare la frase.
Vorrebbe dire che è importante per lei, ma è difficile farlo dopo che l'uomo più importante nella sua vita le ha urlato che vale meno di niente per lui.
- Certo... Mi fa piacere sentirtelo dire! E io, io valgo qualcosa per te? Perchè mi è difficile credere che ti interessi davvero qualcosa di questa fasulla relazione! Come ieri sera per esempio! Hai preferito ubriacarti piuttosto che confidarti con me! Non puoi startene sempre chiusa in te stessa!-
Jaden continua a parlarle, a riprenderla, anche dopo essere saliti in macchina. E' furioso con lei. La madre di Virginia gli ha raccontato della cotta che la ragazza si era presa per Tony.
- Ho preferito la bottiglia a te perchè non mi avresti capita! Ci sono cose che un uomo non può capire!-
Si difende lei, voltandosi verso il finestrino.
- Forse capirei se tu provassi a farmi partecipe ei tuoi problemi!-
Jaden respira profondamente, tentando di riprendere il controllo. Pepper invece si limita a non rispondere, rimanendo a fissare il vuoto. Se solo lui sapesse... Una lacrima solitaria scende alla guancia della donna, che sospira appena.
Arrivati davanti alla villa dell'ex magnate delle armi, Pepper fa per scender, ma Jaden la blocca, notando il viso bagnato.
- Amore, mi dispiace... Ma vederti così è... E' una tortura anche per me.. Vorrei aiutarti, vorrei farti stare bene... se solo tu me ne lasciassi l'occasione.-
La donna lo ascolta in silenzio, fissando la porta d'ingresso della casa di Tony.
Una ragazza dai capelli biondi, abbastanza corti e vestita con una minigonna in jeans chiaro ed un top verde militare sotto una giacca blu esce dall'abitazione, con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Pepper socchiude gli occhi, sentendosi una stretta al cuore.
Si volta verso Jaden e affonda con rabbia nelle sue labbra.
- Vuoi farmi stare bene? Portami via di qui.. Torniamocene a casa e...-
Sussurra qualcosa dell'orecchio dell'uomo che sgrana gli occhi, piacevolmente sorpreso.
- Sei sicura, tesoro? Non è più troppo presto?-
Si accerta Jaden, sperando che la ragazza non abbia un ripensamento.
- Assolutamente sicura, amore.-.

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Capitolo 5
*** E' finita ***


Jaden Hughes se ne sta placidamente sdraiato sul letto, in una totale pace dei sensi. Lo stesso non si può dire di Pepper, rinchiusa nella doccia da oltre un' ora a maledirsi e ad incolparsi. Si sente una traditrice, un'adultera.
- Amore, tutto bene lì dentro?-
Si accerta l'uomo ad un certo punto, decidendo di alzarsi.
Pepper sospira, passandosi le mani sul viso.
- Sì, ho... Ho quasi finito.-Assicura, chiudendo il getto di acqua calda.
- Pepper! E' in casa? Ho telefonato all'ospedale e a sua madre... Non che sia servito a qualcosa... Ma comunque... Deve per forza essere qui se non le è succ...-
Tony Stark entra nell'abitazione della donna, usando la chiave donatagli per sicurezza, in caso di emergenza. E quella, per Tony, è un'emergenza. La comparsa di Jaden sulla soglia della porta della camera da letto fa però ammutolire il miliardario.
- Signor Stark! Come si permette di entrare nella casa di una sua dipendente in questo modo?? -
Inizia a driprenderlo l'egittologo, non facendo in tempo ad aggiungere un'altra parola che già Tony è di fronte a lui, con un'aria a dir poco minacciosa.
-Tony, è lei...?-
Si accerta la donna, arrossendo all'istante al sentire quella voce. Esce di fretta dalla doccia, indossando il suo accappatoio verde mela e correndo dai due uomini, che stanno litigando in maniera alquanto accesa.
- Smettetela! Vi prego! Tony, mi dispiace! Non mi sono resa conto dell'ora e...-
- Non devi scusarti con lui! Non le merita le tue scuse!-
La interrompe Jaden, fissando Stark con uno sguardo truce.
Tony, al vedere Pepper arrivare in accappatoio, pare scattare come una molla, sferrando un pugno allo stomaco del fidanzato dell'assistente.
- TONY! Se ne vada fuori da casa mia!!-
Sbotta la donna, sgranando gli occhi. L'ultima cosa che vuole è uno scontro simile per causa sua.
Jaden incassa, respirando a fatica, piegato in due dal dolore.
- Non si preoccupi! Ho già visto abbastanza! Se entro venti minuti non sarà sul pianerottolo di casa mia, le conviene non presentarsi più direttamente! Sarà licenziata all'istante!-
La informa Tony, uscendo iracondo dalla casa. Sa che la sua reazione è stata spropositata e che dovrà delle scuse ad entrambi... Al diavolo le scuse! L'esperto di mummie se l'è meritato! Magari si scuserà solo con Pepper. Con lei deve scusarsi. Deve scusarsi di non aver agito prima.
Serra gli occhi, stringendo la presa sul volante. Vorrebbe far esplodere tutto. Ma quel poco di buon senso che gli è rimasto glielo impedisce. Non gli rimane che incassare la sconfitta e tornarsene a casa. Dopotutto però, questa è stata solo la prima battaglia. La guerra non è ancora finita.
- Se ti ripresenti a casa di quello, è finita tra di noi! Finita! Chiaro?? Non puoi lavorare per quel pazzo megalomane!!-
La voce di Jaden rimbomba rabbiosa per tutta l'abitazione.
- Jaden, vattene anche tu. Ti prego. Non voglio discutere ora.-
Sibila Pepper, ad occhi socchiusi. Non si è spostata di un singolo millimetro da quando Tony è uscito.
- Mi stai cacciando?? E' lui il bastardo, non io!!-Sembra ringhiare l'altro, fuori di sè.
- Tu non sei migliore di lui!! E sì, ti sto cacciando!! Devo andare al lavoro e non voglio che tu stia qui senza di me!!-
L'uomo rimane come interdetto per qualche istante. Non l'ha mai vista così arrabbiata. Non la sua perfetta Virginia.
- Quindi scegli lui..? Ne sei ancora innamorata per caso, Virginia? O dovrei chiamarti Pepper, come fa lui?-
Le parole dell'uomo risultano più affilate di una lama alle orecchie della donna, che intanto si sta rivestendo. Si volta di scatto verso di lui.
- Che.. Che stai dicendo..?-
Sussurra, quasi sconvolta. Non ammette neanche a se stessa di amare Tony, quindi come può lui chiedere se lei sia ancora innamorata...?
- Tua madre mi ha detto tutto.-
- Mia madre è una gran bugiarda che si diverte a parlare male di me come mio padre. Non c'è mai stato assolutamente nulla tra di noi e mai ci sarà. Se vuoi lasciarmi, fa' pure. Io devo andare.-
Pepper si sistema i capelli, prima di scortare freddamente alla porta Jaden, che resta spiazzato dalle sue parole.
Dopo un quarto d'ora, la ragazza è nel laboratorio di Tony Stark.

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Capitolo 6
*** Buon compleanno, Pepper! ***


- Tony, posso parlarle...?-
Pepper si avvicina al miliardario, che non si degna neanche di rispondere, preso a scribacchiare su qualche foglio.
- Tony, la prego...-
La donna gli sfiora il braccio per attirare la sua attenzione.
Tony socchiude gli occhi, voltandosi con un sorriso stampato sulle labbra. Ha smaltito la rabbia di poco prima, ma non è sicuro di voler riparlare con lei proprio in quel momento. Non sarebbe sicuro per nessuno dei due.
- Ha trenta secondi!-
La informa, riaprendo lentamente gli occhi. Di sicuro si lamenterà. Dirà che è stato inopportuno, esagerato e che la sua reazione è stata intoll...
- Tony, io le devo delle scuse... Per tutto, credo...-
Sospira, guardandolo languida negli occhi.
 Nessuna scenata. Nessun rimprovero. Niente di niente. Solo delle scuse. E quelle scuse spiazzano Tony. Corrisponde al suo sguardo, mantenendosi sempre sulla difensiva però. E' troppo facile per essere vero.
- E io mi scuso per aver... Menato il suo fidanzato... Non parliamone più, va bene? -
Si rigira verso i fogli, sperando di non dover affrontarla ancora, ma Pepper lo afferra per un braccio.
- Tony, dobbiamo smetterla... -
Il miliardario serra gli occhi, mordendosi la lingua. Come ha ben pensato: troppo facile per concludersi così.
- Smetterla, Pep? E' lei quella che non si presenta al lavoro ed ha sempre una buona scusa per litigare!-
Fa notare l'uomo, con un tono pungente. D'altro canto suo padre gli ha sempre insegnato che l'attacco è la miglior difesa. I suoi occhi scuri però si perdono per un momento in quelli chiari di lei.
- Non mi sono presentata perchè... Io... Io ero là fuori... E ho visto quella bionda... Tony... Io non sono molto diversa da lei... -
- Lei era venuta e poi se ne è andata?... Non è diversa dalla bionda?-
Ridacchia, perplesso, facendo finta di non capire. Vederla così impacciata è un evento più unico che raro ed è tenerissima agli occhi di Tony.
-No! Non dalla bionda! Da lei, Tony!  Io sono... Gelosa. Erano mesi che non... Credevo che fosse cambiato... E invece è tornato ad essere il vecchio Tony... E questo va benissimo! Ma per me è un periodo.. Strano... Lasci stare, mi dispiace.-
Pepper abbassa gli occhi,  ora lucidi. Fa per andarsene, ma le braccia di Tony l'avvolgono in un abbraccio. Alla donna servono alcuni secondi per capire cosa stia accadendo. Si morde un labbro. Tony tiene le mani sul suo ventre, cingendole la vita. Appoggia il mento sulla sua spalla.
- Quello che le ho detto quella sera, in quel letto... Continua a valere. Non stavo scherzando. La donna che lei ha visto uscire era Nataline Haiber, se lei fosse venuta puntuale...-
Ad un tratto Pepper si sente un'idiota. Ha scambiato la migliore organizzatrice di eventi di Malibu, tra parentesi: dichiaratamente lesbica, con una delle tante donne di Tony, che invece sta davvero mantendo la sua inverosimile promessa infantile.
Sorride istintivamente, tornando con la mente a quella sera. Era la seconda che passavano insieme a casa di lei. Tony non voleva abbandonarla sola con la febbre e quindi si era stabilito da lei fino alla sua guarigione. E mentre ridevano, scherzavano e guardavano film, Pepper aveva confessato a Tony quanto odiasse dover cacciare dal suo letto una donna diversa al giorno. E tony, inaspettatamente, le aveva promesso che non sarebbe più andato a letto con nessun'altra donna se non lei. Era calato un ragionevole imbarazzo fra i due, che fu stemperato da una risata cristallina di lei, credendo che fosse uno scherzo. Ma a quanto pare Tony ha preso con serietà la sua promessa. Pepper gli sfiora il braccio, socchiudendo appena gli occhi e sospirando, prima di allontanare le mani dell'uomo dalla propria vita.
 
-Credevo che se ne fosse addirittura dimenticato, di quella promessa...-
Ammette l'assistente, davvero sorpresa ed improvvisamente più serena. Sapere che Tony si stia tenendo libero solo per lei è semplicemente splendido. Solo che è inutile. Ed è egoistico e crudele farlo stare in attesa di un sì che Pepper sa di non poter dire.
- Non sono così smemorato come posso sembrare, miss Potts!-
Tony pare rilassarsi, decisamente più calmo.
- Le prometto che non dubiterò più di lei... Ma devo ricordarle che sono impegnata...-
Sussurra, languida. Girandosi per poterlo guardare negli occhi.
- Giusto... Quasi lo dimenticavo... Forse in effetti sono smemorato... Molto. Quindi potrei non ricordare di...-
Sorride, avvicinandosi impulsivamente alle sue labbra. Il battito è notevolmente accellerato.
Pepper, dopo un secondo di titubanza, si tira indietro, deglutendo, agitata.
- Tony, non sarebbe giusto... Non è giusto...-
L'uomo si allontana, annuendo appena. Mossa troppo avventata. Decisamente troppo. Lei è Pepper Potts! Non si abbasserebbe mai a tradire così il suo fidanzato.
- Va bene, mi scusi. Possiamo considerare tutto.. Risolto, però?-
Si accerta Stark, allontanandosi ancora per tornare ai suoi documenti, in imbarazzo.
- Tutto risolto, signor Stark.-.
____________________________________ ________________________________
Pepper, finito di riordinare il laboratorio di Tony da tutti i documenti sparsi, si appresta ad andarsene, di buon umore come il giorno in cui Tony scoprì del suo fidanzamento.
- Signorina Potts! Aspetti, non si muova da lì! Aspetti un a... Aaahh... Ttimo!-
Stark, correndo verso di lei,  tiene una grande scatola in mano, con un pacchetto più piccolo appoggiato sopra. Rischia di inciampare sui gradini delle scale, non riuscendo a vederli oltre i pacchi.
Pepper sorride, sorpresa e divertita per quanto buffo possa essere.
- Cosa sono quelli, Tony?-
Si informa innocentemente, osservandolo a fronte aggrottata. Una certa idea ce l'ha. Ma dopo una decina di anni che Tony si dimentica sempre del suo compleanno,  può sembrare strano pensare che si sia ricordato davvero.
- I suoi regali! Buon compleanno Pepper! Prima prenda quello più piccolo..-
Le consiglia, in un ampio sorriso.
La ragazza schiude le labbra, ritrovandosi senza parole, davvero colpita. Per quanto strano ed improbabile, se l'è davvero ricordato.
- Se ne è ricordato..-
Mormora infatti, eseguendo e scartando il pacchetto. la copertina metallizzata del  dvd a doppio disco di If Only le luccica tra le mani.
- Ci sono cinque ore di contenuti extra! Dovrebbero essere interessanti per lei!-
La ragazza ammira il dvd come se avesse chissà quale rarità in mano.
- Tony è... E' incredibile! Non so quando avrò il tempo di vederli... Ma grazie!-
Si avvicina per dargli un bacio sulla guancia, ma viene fermata da Tony.
- E questo non lo apre?-
Il miliardario le porge la scatola, con un sorriso cristallino dipinto sul volto.
- Addiruttura due regali!-
Esclama Pepper, entusiasta come una bambina. Quei regali per lei valgono molto più di qualsiasi altra cosa. Si mordiccha il labbro inferiore, mentre apre il pacco. Ed è solo quando sta togliendo il coperchio che sente un lieve miagolio.
Un piccolo gattino è infatti rannicchiato in un angolino.
- Ommioddio... Tony è... è un cucciolo...-
Mormora Pepper, incredula, prendendo in braccio il micetto.
- Si chiama Asima, è un'abissina... Credo.. E' una gattina egiziana! Una delle razze adorate dai faraoni... Ma sicuramente il tuo fidanzato ne saprà di più di me, quindi...-
- No! No, la prego! Continui a spiegare...-
Lo prega Pepper, stringendo a sè la gattina. Si sarebbe aspettata di tutto da Tony, ma mai un cucciolo così tenero.
- Va bene.. allora... Asima vuol dire protettrice. E' una razza bellissima. Non sono molto tranquilli ma si sanno ben volere! E poi... Mi ricordava molto lei... I suoi occhioni azzurri e il pelo arancione sfumato... L'ho trovata nella mia ultima missione. Era da sola, in mezzo alla strada deserta... Ho pensato che lei potesse prendersi cura di Asima, così come Asima si prenderà cura di lei.-
Accarezza il capo della cucciola, alzando poi lo sguardo su Pepper.
- Mi sta dicendo che somiglio ad un gatto?-
Ridacchia la ragazza, con le gote appena arrossate, poggiando finalmente le labbra su una guancia dell'uomo.
- Grazie mille, signor Stark... La adoro...-
Ammette, in un sussurro. Non ha mai avuto un gatto. Da piccola le era stato regalato un cane. Un beagle. Lo aveva chiamato Mosy e lo adorava. Poi un giorno, tornando a casa da scuola, Pepper non trovò più il suo cucciolo perchè i suoi genitori credevano che la distraesse troppo dallo studio. Da allora non aveva più avuto alcun animale.  
- Non  avevo dubbi che mi adorasse!-
Tony sospira appena, continuando a sorridere. La voglia di pregarla per non lasciarla andare è forte, ma non può permettersi di rovinare di nuovo tutto proprio ora che hanno ricominciato ad andare d'accordo.
- Non cambierà mai, vero?-
Commenta Pepper, lasciandosi sfuggire uno sguardo adulante ed innamorato.
Una volta accompagnata alla porta la ragazza, impegnata in una cena con Jaden per festeggiare, Tony raggiunge il divano, rimanendo in compagnia del musical Chicago e di una bottiglia di vodka.

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Capitolo 7
*** Paura di tutto ***




Sono trascorsi circa tre mesi dal compleanno di Pepper. Mesi nei quali la donna è stata spesso poco bene. nausee e giramenti di testa continui hanno torturato la povera assistente, che è diventata più riservata, ricominciando a non scherzare, chiudendosi in se stessa.
Ad una conferenza era stata costretta a correre in bagno per rimettere. Intossicazione alimentare, aveva spiegato lei. Poi c'erano state le vertigini. Non aveva potuto farci nulla. Era rimasta imbambolata su per le scale del laboratorio di Tony, prima di scivolare a terra e serrare gli occhi. Mancanza di zuccheri, aveva giustificato questa volta. Intanto i giornali si stavano facendo una loro opinione, dopo che la ragazza continuava a stare male a meeting e riunioni. C'era chi, crudelmente, vociferava che avesse preso chissà quale malattia e che nessuno diceva nulla ma Tony si stava cercando un'altra assistente quando Pepper non avrebbe più potuto lavorare. Altri, più verosimilmente, scrivevano che miss Potts era in dolce attesa e che il padre del bambino era il suo ormai noto fidanzato Jaden Hughes. Ovviamante Pepper deve smentire tutte le voci su di sè. E i paparazzi sembrano lasciarla in pace per un po', dato che i suoi malori scompaiono. Ma i più convinti continuano a pedinarla. I suoi vestiti, secondo loro, sono sospetti. Cercano di intervistare anche Jaden, sperando di riuscire a scoprire qualcosa in più, ma lui, ha detto di dover partire per un lungo soggiorno nei pressi di un nuovo scavo in Egitto. Quindi i media riconcentrano la propria attenzione su Pepper, ed è per questo che lei inizia a essere molto più silenziosa e molto meno fisicamente presente agli eventi mondani in cui dovrebbe essere partecipe con Tony che, per far smettere tutta quella pressione sulla donna, decide di farla amministratrice delegata delle Stark Industries. In fondo lei è la donna migliore per quell'incarico e l'avrebbe nominata comunque. E così come è stato previsto, i giornali si disinteressano completamente ai pettegolezzi infondati e concentrano la loro attenzione sulla sua promozione.
Anche se a capo delle Stark Industries, Pepper continua a vivere nella sua piccola casa a due piani. Ma una sera, tornata a casa da una faticosa giornata, trova il tetto della casa sfondato nei pressi della sala. Dopo un primo momento di panico, è chiaro chi è stato. Tony Stark. Un piccola lamiera dell'armatura è rimasta incastrata tra le macerie.
L'uomo, spiegando come, nel provare la nuova armatura, non abbia fatto i conti con l'atterraggio, abbia sfondato il suo tetto, invece che atterrare sul pianerottolo della casa così come aveva programmato.
Per farsi perdonare, il miliardario ospita Pepper in casa sua e si occupa di far riparare il tetto.
La festa di beneficienza è alle porte.
E forse quello di Tony non è stato proprio un incidente... Forse è solo un altro tassello del suo intricato ed esagerato piano per conquistare Pepper e convincerla a lasciare l'esperto di mummie.
E ovviamente Pepper ha intuito che sia stato un gesto programmato. Ed intimamente non può che esserne felice.
Quella sera Pepper si sta sistemando per andare a dormire quando, Tony apre la porta senza pensare alle conseguenze del suo gesto. Vuole darle la buonanotte e perchè no... Provare a proporle di dormire insieme come quando stavano male, così, per gioco. Ma sicuramente non potrebbe mai immaginare quello che lo aspetta.
- Tony! Non..!-
Urla infatti la donna, appena si rende conto che la porta si sta aprendo, ma ormai l'uomo ha gli occhi puntati su di lei. D'improvviso sbianca, sgranando gli occhi. Pepper ha indosso una camicia da notte a canottiera, color verde mare, lunga fino ad un dito sopra il ginocchio, che mette in risalto la pancia appena pronunciata e il seno florido. La ragazza scuote il capo, incapace di parlare. Ha il cuore in gola. Le lacrime pretendono di scendere e di rigarle il volto. Ad un tratto si sente in trappola. Ha paura delle conseguenze di quella scoperta, ha paura della possibile reazione di Tony. Ha paura di tutto. Istintivamente, porta una mano al grembo.
Il suo sguardo languido incontra quello sperso di Tony. Il silenzio regna sovrano.
L'uomo continua a fissarla per interminabili momenti, vedendo cadere tutto il suo castello di carte. Vedendo scomparire qualsiasi possibilità di poter conquistare il cuore di Pepper. E' chiaro che ormai tra loro non possa più esserci assolutamente nulla. Non c'è mai stato nulla. Lei appartiene davvero a Jaden. E lui è stato solo uno stupido ad aver tentato. Solo uno stupido ad essere stato cieco.
- Sei incinta...-.

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Capitolo 8
*** Non mentire a te stessa ***


Due mesi prima.
 
-Tony, io non... Non credo di riuscire ad accompagnarla.. Non... non mi sento bene...-
La voce di Pepper è ridotta ad un sussurro debole. La ragazza è poggiata alla scrivania del capo, ad occhi socchiusi. Si sente mancare e non ha nemmeno la forza per raggiungere una sedia.
Tony, voltato ad osservare lo svolgimento della conferenza stampa, su un maxi schermo, a cui dovrà prendere parte tra pochi minuti, non si rende conto di quanto stia male la sua assistente.
- Andiamo, Pepper! Pochi capricci! Durerà giusto qualche minuto!-
Esclama infatti il miliardario, ridacchiando.
Si gira verso la donna giusto in tempo per vederla cadere a terra.
Riesce a soccorrerla per un soffio, evitandole di sbattere contro il pavimento in marmo.
- Ehy, Pepper! Riapra gli occhi! Pepper!-
La chiama l'uomo a gran voce, preoccupato come non mai. Non stava scherzando allora... Si sentiva davvero male...
Tony prende il cellulare, chiamando prima un'ambulanza e poi Happy, ordinandogli di chiamare il fidanzato di Pepper per avvisarlo del malore della ragazza.
In quei pochi istanti in cui Stark rimane da solo con Pepper fra le braccia, il suo cuore pare impazzire. Ha paura di perderla sul serio. La stringe istintivamente a sè, incapace di fare altro.
Una manciata di minuti dopo la donna è su un'ambulanza, diretta all'ospedale. Ha appena ripreso i sensi.
- Tony...?-
Chiama debolmente, ma le arriva risposta da tutt'altra persona.
- Tony è rimasto alla conferenza. Ci sono io qui con te, amore.-
Jaden è al suo fianco e le stringe una mano.
-Dove... Dove... stiamo andando?-
La donna tenta di mettersi a sedere, ma viene costretta a ristendersi.
- All'ospedale. Sei svenuta di nuovo e il tuo capo ha concordato con me che delle analisi sono d'obbligo per scoprire cosa hai.-
Pepper fa una smorfia contrariata. Non le serve di certo un parere medico per scoprire cosa ha.
- Voglio tornare a casa. Non mi serve andare all'ospedale.. Voglio tornare a casa mia!-
Protesta, mentre alcuni medici la fermano.
- Signorina, non è nelle condizioni di poter tornare a casa! Soprattutto alla luce del fatto che non sa il motivo dei suoi malori!-
Sbotta infatti un infermiere. Virginia pare fulminarlo con lo sguardo.
- So benissimo cosa ho! Sono incinta!!!-
Svela, fuori di sè. In un secondo ha rovinato tutto.
Jaden la osserva, sbalordito, a bocca aperta.
- Amore, perchè non mi hai detto niente?? Da quando lo sai?? E' incredibile!-
L'uomo parla tutto d'un fiato, senza riprendere il respiro, incredulo e al settimo cielo.
- Lasciatemi andare, vi prego.-
Mormora solo Virginia, che viene accontentata. All'ospedale non avrebbero potuto far altro che confermare la sua gravidanza.
La donna ignora del tutto il blaterio del fidanzato, chiamando un taxi e attendendo che la macchina si fermi.
- Virginia! Dove stai andando?? Ma vuoi ascoltarmi?? Ehy! Ma che ti prende??-
Continua ad attirare la sua attenzione, sconcertato da quel suo freddo comportamento.
Gli ha appena detto di essere incinta e lui si è dimostrato entusiasta, ma a quanto pare è lei a non esserne felice.
- Da mia cugina, Jaden. Ho bisogno di parlarle... Non è così semplice come credi... Il mio capo... I miei genitori... Nessuno deve sapere del bambino fin quando non lo deciderò io. Me lo prometti?-
Gli occhi della donna brillano, appena lucidi. L'uomo deglutisce, annuendo.
- Certo... Non preoccuparti. Non lo saprà nessuno.-
Le promette, sorridendole, rassicurante. Virginia abbozza un sorriso grato, prima di entrare nel taxi, diretta verso l'unica persona con cui potersi confidare senza scatenare uno scandalo.
Pepper suona al campanello della cugina, Nancy, attendendo sul pianerettolo della casa.
Passano pochi minuti prima che la ragazza, con in dosso solo shorts di stoffa bianchi e una canotta gialla, apra la porta in un largo sorriso.
-Ginny! Come stai??-
Chiede subito, allegra, abbracciando Pepper, che si rifugia tra quelle braccia familiari.
- Ho molto da raccontarti, Nancy... Sono successe delle cose.. irrimediabili... Sta per cambiare tutto.. Ho rovinato il mio mondo perfetto...-
Sussurra la donna, scoppiando in lacrime. Nancy la stringe a sè, scortandola dentro casa, nella sua camera da letto . Dopo averla aiutata a calmarsi ed averle offerto una buona tazza di the, la giovane si siede davanti a Virginia, che sta fissando la sua tazza ancora piena.
- Allora, raccontami tutto, senza omettere niente!-
Si raccomanda Nancy, offrendole uno dei suoi biscotti preferiti. Da piccole ne mangiavano intere confezioni. A volte erano state messe addirittura in punizione per aver rubato il barattolo e aver mangiato tutto. Ma in fondo era divertente anche la punizione, quando erano a casa dei genitori di Nancy. Le chiudevano in camera senza cena, ma dopo essersi abbufate di biscotti, non avevano problemi a non mangiare e lo stare insieme le faceva svagare senza patire minimamente i morsi della fame. E nella cameretta di nancy venivano a galla tutti i segreti che le due tenevano per loro fin quando non si incontravano. Le storie sulle bambole, i commenti suoi genitori troppo cattivi, i pettegolezzi sulle compagnette e prime cotte per i ragazzi. Qualunque cosa di nuovo accadesse nella vita di una delle due, l'altra doveva saperlo in esclusiva. Ad esempio Virginia fu la prima a venire a conoscenza della cotta che Nancy si era presa per un giovane Anthony Edward Stark, che veniva ritratto sulle riviste come un giovane rubacuori super inteligente e di bell'aspetto. Quando la ragazzina aveva messo gli occhi su un ragazzo molto più alla sua portata, Virginia aveva sentito come un qualcosa che si era attivato dentro lei per il ragazzo appena snobbato dalla cugina. Non sapeva bene come definirlo a quei tempi ma ora è certa che si fosse trattato di amore. E' buffo pensare che abbia sempre e solo amato davvero un unico uomo. E nancy lo aveva capito molto prima di lei che quel bel fusto di Stark aveva catturato il cuore della sua cuginetta e continua a tenerlo intrappolato.
-Un mese fa... E' successa una cosa... -
Esordisce Virginia, iniziando a parlare dopo un lungo silenzio.
- Sono incinta... Aspetto un bambino da un uomo che non amo...-
Nancy nasconde lo stupore, abbozzandole un sorriso e prendendole una mano, stringendola delicatamente.
- Cuginetta, non mentire a te stessa. Non mentirti mai.-

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Capitolo 9
*** La nostra azienda ***


Tre giorni prima del compleanno di Virginia "Pepper" Potts.
 
- Grazie per avermi perdonato... Sono stato un cretino, lo ammetto. Tu ami il tuo lavoro e io non avrei mai dovuto chiederti di rinunciarci... Grazie, amore...-
Jaden Hughes stringe una silenziosa e assente Pepper fra le braccia.
Credeva di aver risolto tutto tornandosene dal suo capo, invece Jaden non è stato di parola ed è tornato da lei. Passando prima per la casa dei suoi genitori.
E' incredibile come quell'uomo si sia sistemato nella sua vita e stia tentando di sottometterla al suo volere.
- Sì, beh... Non pensiamoci più...-
Sospira Pepper, unendo le labbra a quelle del fidanzato, il quale corrisponde, compiaciuto.
Jaden inizia a sbottonarle la camicetta, preso. La desidera tantissimo e sapere di averla tutta per sè perchè lei non si ribellerà mai all'intera famiglia lo rende ancora più soddisfatto e voglioso di lei.
E Pepper non può che assecondarlo, passiva.
Ha di nuovo quella sensazione di essere sporca, infedele. Vorrebbe allontanare l'uomo che le è avvinghiato addosso per... Per fare cosa? Cosa potrebbe fare? La chiacchierata al telefono con suo padre poco prima è stata molto asauriente al farle passare ogni voglia di lasciare Jaden. Se solo provasse a lasciare l'uomo, il padre farebbe causa a Stark e considerato che era in casa sua ed ha picchiato il suo fidanzato, di certo scatenerebbe un grande scandalo. Il problema di Pepper è proprio questo: non vuole creare scandali. Non vuole che Tony abbia rogne. Non vuole rovinargli la vita.
Si rinchiude nuovamente in bagno una volta che il suo compagno è appagato, in piena estasi.
Pepper si fissa allo specchio, colpevole come una moglie che sa di stare trandendo suo marito nel più meschino dei modi. Tony si sta conservando per lei, che invece sta ancora con quell'altro. Già, altro. Perchè in tutta questa storia Pepper cosidera ed ha sempre considerato Jaden l' Altro.
Furtiva come una ladra, sgattaiola in camera, recuperando il cellulare e richiudendosi in bagno. Il cuore le batte forte in petto mentre scorre i numeri della rubrica, fino ad arrivare a quello di Stark.
Si mordicchia nervosamente un labbro, appoggiandosi con la schiena alla parete gelida dietro di sè. Sospira appena, rabbrividendo. Inoltra la chiamata, attendendo impaziente di poter sentire la voce dell'unico uomo capace di farle perdere il controllo.
Sorride appena al pensarlo lì, davanti a sè, che le bacia il collo e le carezza i fianchi, strusciando il suo bacino al proprio... Si lascia sfuggire un piccolo gemito, prima di sgranare gli occhi.
-... Anche io sono felice di sentirla... Davvero Anche se non lo dimostro tanto quanto lei!-
la voce di Tony la fa sussultare e raggelare all'istante. Avvampa ascoltando le sue parole. L'ha sentita. Afferra un asciugamano per coprirsi istintivamente.
- Signor Stark! Io... Non è stato quel che le è sembrato!-
Ci tiene subito a precisare la ragazza.
- No, certo... E mi dica, stava pensando a me o al suo fidanzato?-
L'uomo ridacchia, vivamente divertito. Quando si sono riconciliati e ha tentato di baciarla, le ha letto negli occhi il desiderio vivo di lasiarsi andare con lui. Ne è sicuro. E quindi è anche sicuro di potersi permettere certe battute.
Pepper si sente andare a fuoco. Si sta comportando come una ragazzina!
- Tony!! Le ho detto che non è ciò che pensa!-
- Come vuole lei, piccola...-
Sussurra Tony, in un fil di voce caldo, ammaliante, prima di scoppiare a ridere.
- Non è divertente. E comunque chiamavo per dirle che ci ho ripensato riguardo quel pranzo di domani. Parteciperò. Non posso lasciarla da solo: mandarebbe in fumo la nostra azienda!-
Esclama Pepper, tornando a controllare la situazione.
- La nostra azienda? Da quando è la nostra azienda?-
Si informa il miliardario, divertito.
- Da quando ha iniziato a farmi badare ai suoi affari! Se le Stark Industries non sono fallite, è merito mio!-
Si vanta la donna continuando a mordicchiarsi il labbro inferirore, ridacchaindo appena.
Anche l'uomo ride. Quelle discussioni simili a battibecchi tra coniugi gli sono mancati parecchio.
- L'ho fatta già aggiungere alla lista dei presenti. Devo passare a prenderla io o si fa accompagnare dall'ammiratore di mummie?-
La donna sospira, scuotendo il capo. Adora le conversazioni così con lui. Sono speciali.
- Tony...-
Lo riprende, non del tutto seria.
- Devo aspettarmi un arrivo in limousine o in uno dei suoi bolidi?-
Si informa Pepper, come a dargli risposta alla domanda precedente.
- Ho giusto comprato un nuovo modello di auto... la I 8 spyder... Sarà perfetta per domani!-
Eclama lui, come un bambino entusiast del nuovo giocattolo.
- Un'altra?? Va bene, capo! L'aspetto domani alle undici e tre quarti. Sia puntuale...-
si raccomanda la donna, sorridendo impulsivamente.
- Sarò preciso come un orologio svizzero!-
assicura Tony, sorridendo inconsapevolmente in simbiosi con l'assistente.
- A domani, Tony.-
- A domani, Pepper....-.
La ragazza si getta sotto una doccia veloce, dopo aver riattaccato la chiamata, intenta a sbrigarsi per ordinare una pizza e guardare un buon film.
I suoi piani vanno però in fumo al sentire la voce dei suoi genitori nel salottino.
- Mamma? Papà?- si accerta di aver sentito bene, affacciandosi dalla porta del bagno, avvolt nel suo accppatoio.
- Tesoro! Sorpresa! Abbiamo portato la cena! Jaden ci ha invitato a vedere la tua casa! E' deliziosa!-
La ragazza si richiude immediatamente in bagno all'avere la conferma che si tratti di sua madre e di suo padre.
- Un minuto e sono da voi!-
Urla Pepper, correndo in camera per vestirsi con un semplice ma elegante completino composto da una maglietta color lilla e una gonna a tubino nera, su un paio di francesine nere.
- Dovevate avvisarmi! Avrei messo in ordine!-
La ragazza sorride ai suoi genitori, mentre questi la baciano e la abbracciano.
E' assurdo tutto questo per Virginia. Non ha mai avuto un saluto così caloro negli ultimi quindici anni ed ora, solo perchè c'è jaden, sembrano aver cambiato di punto in bianco il loro comportamento nei suoi confronti. E se da una parte vorrebbe mandarli via poco garbatamente, dall'altra non può fare a meno di lasciarsi coccolare, bisognosa di quell'affetto che per tanto le è stato negato e che sa non del tutto reale.

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Capitolo 10
*** Un amore di ferro ***


 
Pepper  ha appena lasciato villa Stark.
Raggiunge in poco tempo casa sua, si fa una doccia, indossa l’abito che si era comprata a nome del capo come ogni anno e attende fidanzato e genitori coccolando la sua micetta appena regalatale.
- Sei la mia bambina! La mia piccola bambina…-
Sussurra alla gattina, abbracciandola delicatamente per non farle male.
Il rumore del portone che si apre fa scattare sull’attenti la ragazza.
- Amore, siamo qui! Pronta per uscire?-
La voce di Jaden rimbomba nel corridoio, arrivando alle orecchie di Pepper come un eco fastidioso.
- Virginia, spero che tu sia pronta, abbiamo prenotato per le otto  e trenta e non vorrei rit… E quello cos’è??-
Si interrompe la madre della ragazza, nel notare il gatto. Quasi fa una smorfia al vederlo leccare la guancia della figlia.
- E’ un regalo di compleanno… Si chiama Asima, non è adorabile?-
Chiede, forse infantilmente, continuando a prestare attenzioni solo al gatto.
- A chi è venuta questa stupida idea di appiopparti un impiccio simile?-
Brontola il padre.
- Asima…?L’hai scelto tu?-
Si informa Jaden, pensieroso.
- Veramente no…-
Nega Virginia, lasciando sul divano la gattina. Vorrebbe portarla con sé, ma in effetti a casa si divertirebbe molto di più.
- Lo ha scelto Tony… Cioè.. Il signor Stark! Me l’ha regalata lui…-
Spiega, arrossendo appena a chiamare il capo per nome davanti ai suoi.
Jaden ridacchia, infastidito.
-Lo sapevo! Ci avrei scommesso!-
Sbotta, alterato.
Svariati commenti si susseguono, da parte soprattutto del padre che non fa che sottolineare quanto inappropriato possa essere il regalo.
-Potreste farla finita?? E’ il mio compleanno ed io sono entusiasta di Asima! Se vogliamo andare…-
Pepper si alza dal divano, dirigendosi alla porta senza degnare nessuno di uno sguardo. Sarebbe stato meglio lavorare per tutta la notte invece che andare fuori a cena con loro.
Si liscia il mini dress color argento sui fianchi, con quel suo tocco professionale che non perde mai, quando scende dall’auto e si ritrova davanti al ristorante.
- Avresti dovuto metterti qualcosa di più idoneo, Virginia! Mi stupisco di te! E’ tutto scollato e non ti arriva nemmeno al ginocchio! E poi con quei tacchi..!!-
La predica della madre risulta vuota nella mente di Pepper. In realtà è perfetta. L’abito le lascia scoperte le gambe, arrivando a qualche centimetro più su del ginocchio. Lo scollo a V formato da due fasce dello stesso color argento, che si uniscono dietro in un perfetto fiocco, rimane molto è elegante e per niente volgare così come invece risulta essere agli occhi della madre. 
Nonostante quell’inizio un po’ avverso alla riuscita di una buona serata, il tempo scorre velocemente perfino per Virginia, troppo presa a seguire un servizio speciale al telegiornale sulle Stark Industries per ascoltare gli altri presenti.
Nel servizio vengono riportati i risultati del pranzo d’affari di qualche giorno prima, mettendo in risalto l’abilità di Pepper Potts nell’ interloquire con i magnati dell’energia per stipulare accordi e contratti e salvare azienda e capo.
Virginia non può che sorridere, fiera del suo lavoro. Andare a quel pranzo ne è valsa davvero la pena dopotutto. Per quanto strano possa essere, in effetti la ragazza si è trovata meglio impegnata in un pranzo con degli squali multimiliardari che con i suoi genitori. E in cuor suo sa che il merito è solo della presenza di un uomo…
Una volta salutati i genitori, la donna viene accompagnata a casa dal fidanzato, il quale non ha alcuna intenzione di andarsene.
- Che ne dici se continuiamo a festeggiare noi due, da soli…-
Propone infatti, malizioso, appoggiato con un braccio allo stipite della porta.
Pepper nega col capo, abbassando lo sguardo.
- Sono stanca, Jaden. Voglio solo riposare ora. Ci vediamo domani.-
Lo congeda, con un bacio sulla guancia, chiudendogli la porta in faccia.
- Asp..-
Non fa in tempo infatti di finire la frase, che l’uomo si ritrova il legno dipinto di bianco della porta ad un centimetro dal naso.
Sospira, contrariato, rientrando in macchina e tornandosene a casa con l’amaro in bocca.
Lo ha cacciato quasi come un estraneo. E il suo regalo, un viaggio in Egitto per due persone in prima classe, pare essere stato completamente trascurato.
Roso da questi pensieri, l’uomo se ne torna a casa, segnandosi la sconfitta.
Pepper, corsa a salutare la gattina, si siede accanto a lei, che è ancora addormentata sul divano.
- Chissà se a te piacciono i film romantici…-
Sussurra, in un sorriso tenero, mentre si rialza per cercare il dvd regalatole dal capo.
Ma inaspettatamente non si trova da nessuna parte.
- Piccola, la mamma torna subito!-
Assicura alla gattina, baciandole il capo proprio come ad una bambina, prima di prendere le chiavi della macchina e correre all’auto.
Nonostante manchi mezz’ora alla mezzanotte, è certa di ritrovare il capo a lavorare in laboratorio o davanti alla tv.
- Buonasera, signorina Potts.-
La saluta con il solito garbo Jarvis, mentre le apre la porta di casa.
- ‘Sera, Jarvis!-
Lo risaluta lei, abbozzando un sorriso.
- Devo avvertire il signor Stark della sua presenza?-
Chiede il computer, formale.
La donna, continuando a guardasi intorno, scuote il capo, distratta.
- No, non serve… Devo solo prendere una cosa…-
Assicura in un soffio.
I suoi occhi si illuminano al vedere il suo dvd. Ma il suo sguardo cade subito su un’altra cosa lì accanto: una foto di lei e Tony.
Prende in mano la cornice, fissando attentamente la foto.
Quasi automaticamente, si siede sul divano, continuando a fissare lo scatto, ora seria.
Delle lacrime iniziano a percorrerle il volto e bagnare così il vetro protettivo della cornice. Perché è così difficile dirgli “Ti amo”? Perché non può comportarsi come tutte le persone normali, dichiarandosi al suo amore? Perché troppe cose cambierebbero. E Pepper Potts ha paura dei grandi cambiamenti. Fin’ora, nella sua vita, i grandi cambiamenti sono stati i migliori, ma questa volta si tratta del Suo Tony. 
- Jarvis, abbassa le luci e se dovesse arrivare qualcuno, mandalo via.. Non voglio alcun disturbo..-
Sussurra Tony Stark, dalla soglia della sua camera.
Jarvis l’ha comunque avvisato di Pepper e lui, affacciandosi, l’ha sentita singhiozzare.
Si avvicina pian piano a lei, facendola sobbalzare nel ritrovarselo seduto accanto.
- Tony!! Mi spiace, non volevo disturbarla! Mi scusi, io…-
Fa per andare, ma Tony la trattiene, asciugandole il viso con il dorso della mano.
- Posso sapere che è successo..?-
Chiede, in un sussurro, preoccupato.
Sebbene in effetti sia alquanto ubriaco, pare del tutto sobrio ora.
Pepper esita qualche istante, poi lascia cadere la foto a terra, sul morbido tappeto, e si getta al collo di Tony, stringendosi a lui e sfogandosi in un pianto disperato, senza rispondere.
L’uomo, spiazzato dal suo insolito comportamento, non può che stringerla a sé per consolarla, non sapendo come comportarsi davvero.
- Ehy… Vuoi… Vuoi che ti racconti una storia…?-
Chiede l’uomo dopo alcuni minuti, per spezzare il silenzio. Pepper non singhiozza più, si limita a piangere. E le sue lacrime salate bagnano l’incavo tra la spalla e il collo di Tony.
- Una.. Una storia?.. Va bene…-
Mormora lei, in un soffio di voce, incapace di sfogarsi a parole, quindi tanto vale far parlare lui. Si appoggia con la testa al petto di Tony, che si è semi sdraiato sul divano.
- Però non piangere più…-
Si raccomanda Tony, prima di iniziare a raccontare.
-C’era una volta una bellissima fata, dai capelli bronzei e gli occhi azzurri come il cielo. La bellissima fata era l’aiutante del ragazzo più popolare del regno. A lui interessavano solo le feste e le fanciulle. Un giorno però il ragazzo si accorse di quanto non avesse mai capito i sentimenti che provava per la bellissima fata: lui la amava. Si era innamorato di lei, dei suoi modi di fare. Della sua perfezione e dei suoi piccolissimi difetti che poi in realtà erano anche i suoi pregi. Il ragazzo amava tutto di lei, ma non si sentiva degno dell’amore di una fata e aveva paura che lei lo respingesse. Così il ragazzo ogni volta che vedeva la sua bella fata, non poteva far altro che ammirarla per lunghissimi istanti, bramando il suo amore da lontano. -
Pepper ascolta attentamente la storia del capo, stringendosi ancor più a lui, il quale le carezza i capelli con profondo amore.
- Un giorno però arrivò nel regno un principe d’Egitto. Bellissimo e perfetto. Molto più del ragazzo. La fata si innamorò di lui, il quale le promise amore eterno. I due stavano ormai pensando al matrimonio e tutta la famiglia della fata era entusiasta che lei sposasse il principe e diventasse una principessa. Ma lei non era felice. E il ragazzo se ne accorgeva… Ma non sapeva come aiutarla. Soffriva per lei e non riusciva nemmeno a chiederle se fosse perchè magari… Lei non fosse felice col suo principe… Il ragazzo sperava di sentirla sciogliersi da quel suo silenzio e dirgli che corrispondeva al suo amore per lui, ma era solo un sogno di un ragazzo innamorato…-
La ragazza si tira su a sedere a cavalcioni su di lui, scuotendo il capo.
- Non è vero! Non è un sogno! Io ti amo davvero! Io ti amo più di me stessa! Ti amo da sempre! Amo solo te!-
Ritorna a singhiozzare Pepper, scoppiando a piangere, stringendosi in un forte abbraccio a Tony.
L’uomo abbozza un sorriso, lasciandosi percorre il volto da una lacrima.
- Allora amami e lascia il tuo principe d’Egitto così che possiamo dimostrarci il nostro amore sempre, per tutta la nostra vita..-
Le sussurra all’orecchio, come una supplica e forse lo è.
Quelle parole non fanno che disperare ancora di più la ragazza.
- Non posso! Io non posso! Non avrò più  una madre né un padre! Li riperderò di nuovo! E poi… Sarà uno scandalo… Nessuno ci vuole insieme…-
Singhiozza convulsamente, senza riuscire a riprendere il respiro.
- Amore, al diavolo chi non ti ama! Se nessuno vuole questa unione, nessuno sarà più invitato da noi. L’importante è che noi due ci amiamo e vogliamo stare insieme, piccola! Non abbiamo bisogno di nessun altro…-
Tenta di farle capire e rassicurarla, prendendole il viso tra le mani e fissandola in quegli occhioni ora blu come l’oceano.
E’ un attimo. Le labbra di Pepper su quelle di Tony.
Un bacio che cerca disperatamente un contatto fra i due, evolvendosi in un continuo ricercarsi di lingue, bisognosi l’uno dell’altra. E così come le loro bocche, anche i loro corpi iniziano a cercarsi. Le mani di Pepper vagano sulla camicia di Tony, infilandosi sotto il tessuto per carezzargli il petto. Le mani di Tony le percorrono la schiena e le stringono la vita. I vestiti sembrano prendere fuoco addosso ai due amanti, così come i loro animi. Gli abiti scivolano a terra, rimanendo solo in biancheria. Le loro bocche si separano solo per avanzare sui loro corpi. I due sembrano intimidirsi solo quando entrambi sentono il bisogno impellente di appartenersi. I loro sguardi si incontrano languidi, per cercare un tacito consenso. E così come due ragazzini  alla loro prima volta, impacciati e imbarazzati, ma uniti da un amore indistruttibile, un amore di ferro, fanno l’amore per tutta la notte, possedendosi sia col corpo che con la mente, divenendo un tutt’uno, un' anima sola, divisa molti anni prima ed ora riunita.
Quando quella magia finisce e rimane solo l’aria impregnata del loro amore, Pepper ricomincia a piangere. Si è concessa al suo capo. Non è stata migliore di nessuna di quelle donne che giorno dopo giorno, anno dopo anno, ha cacciato via dalla casa del miliardario. Magari anche loro sono state incantate da quelle belle parole.
- Sono stato davvero così male..?-
Domanda Tony, abbozzandole un sorriso mentre le carezza la schiena nuda.
E riesce a farla sorridere, come sempre.
- Devo andare…-
Si limita a rispondere però, alzandosi e recuperando alla svelta i suoi vestiti. Nel giro di qualche minuto è già lontana dalla villa, ma il suo cuore è rimasto lì, accanto a quello di Tony, il quale si alza, raggiunge il bar e prende un’altra bottiglia di vodka, lasciandosi andare ad un pianto troppo a lungo trattenuto, dovuto dal suo stato già brillo, dalla stanchezza… Ma soprattutto, dal distaccamento dal suo amore.
Hanno avuto la loro notte, ma nulla cambierà, entrambi hanno questa certezza. Il loro amore di ferro non potrà mai consolidarsi e battere tutti gli ostacoli.
E' ormai l'alba quando Pepper rientra in casa propria, con in grembo il più meraviglioso dei regali che il suo amato abbia mai potuto fargli.

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Capitolo 11
*** Doveva andare così ***


 
- Ok. Adesso calmati e respira! E smettila di ripetermi che non lo ami! Sei stracotta! Ed è fantastico, Ginny!-
Nancy tiene stretta fra le sue braccia la cugina, la quale, finito di raccontare la sera del suo compleanno, è scoppiata a piangere.
- No, no, no! E' sbagliato! Solo sbagliato!-
Singhiozza infatti Pepper, con la fronte appoggiata sulla spalla della ragazza.
-Dopo dieci anni che ci lavori, riesci a dirgli che lo ami, passate una notte di fuoco, scopri di aspettare un marmocchio da lui... E hai anche il coraggio di dire che è sbagliato?? non capisci proprio, eh? Zuccona! Doveva andare così! E lo sapevamo entrambe! E poi, insomma... Quanti uomini si dichiarano raccontando una favola, eh?-
Nancy riesce a strappare un sorriso alla donna, la quale pare calmarsi.
- E' stata la cosa più dolce che abbia mai sentito...-
Ammette infatti, con gli occhi che le brillano di puro amore.
- E manca solo il "Vissero per sempre felici e contenti"! Dododichè potrete raccontarla tutte le sere alla vostra bambina!-
Esclama la bionda, prendendo il viso della cugina tra le mani.
- Magari... Bambina...? Credi che sia una femmina?-
Chiede, in un sussurro, posandosi istintivamente una mano sul grembo.
- Sono sicurissima! E io non sbaglio mai per queste cose! Vedrai, sarete dei bravissimi genitori! E io sarò zia! E vizierò la mia nipotina e la porterò al parcogiochi, verrò ai suoi saggi di danza e...-
Inizia a sognare Nancy, come una bambina entusiasta.
Pepper ride, cristallina, rinfrancata dalle parole della ragazza.
- Falla nascere prima, almeno! E poi... Non lo so, Nancy...-
Sospira, scuotendo appena il capo e tornando seria.
- Non ha mai fatto parola di... Di quella sera... E' come se non fosse mai successo... Forse sono solo stata una delle tante... Magari anche a loro avrà detto tutte quelle cose...-
Mormora ancora, stringendo il fazzoletto che ha nel palmo della mano.
- Se è per questo, neanche tu ne hai mai fatto parola... Forse il fatto che te ne sia andata così... E che stai ancora con quel topo da piramide, che detto tra noi, è pure brutto... Forse questo lo fa stare zitto.. Magari crede che tu non abbia le idee chiare e non vuole forzarti... Non puoi trarre conclusioni senza sapere! Dovresti parlargli! E dovresti dirgli di questo scriciolo!-
Spinge Pepper all'indietro per prendere a baciarle il ventre, facendola riscoppiare a ridere.
Durante i loro giochi, Virginia era sempre la mamma, seria e composta, mentre Nancy era la figlia, senza pensieri nè paure, che ne combinava di tutti i colori. Una volta erano in barca con Fred e Mia, i fratelli maggiori di Nancy. I due ragazzi si erano tuffati nel lago, lasciando le bambine da sole. Virginia era rimasta immobile al suo posto. Non si fidava dell'acqua, anzi, più la guardava, più ne aveva paura: non era candida e blu come quella dell'oceano, era verdognola, quasi marrone e non si riusciva a vedere il fondo.
- Secondo me ci sono i coccodrilli!-
Aveva detto Nancy, impaurendo ancor più la cuginetta, che però non lo dava a vedere. Era una quesstione di principio.
- Forse ne trovo uno!-
Esclamò ancora la piccola Nancy, prima di tuffarsi in acqua. Virginia sgranò gli occhi, pietrificata. Fu solo quando vide la cugina scomparire sotto la superficie dell'acqua che ebbe il coraggio di agire. Si tuffò in acqua anche lei, riuscendo a riportare Nancy sulla barca.
- Sei una stupida! Potevi annegare! E poi qui non ci sono i coccodrilli! Non dovevi tuffarti!-
L'aveva rimproverata Virginia, mentre tremava per il freddo.
- Sapevo che tanto mi avresti salvato tu, mamma!-
Le rispose Nancy, come se quello fosse tutto un gioco. E Virginia, pur contrariata e arrabbiata con lei per averle fatto rovinare il vestitino, la fece sedere sulle sue gambe e la strinse a sè, coccolandola proprio come una madre con la figlia. Entrambe si presero una bella bronchite e furono messe in punizione per tutta l'estate, mentre  Fred e Mia furono puniti per sei mesi. Al perchè si fossero tuffate nel lago, Virginia si prese la colpa, raccontando che era stata lei ad insistere per far tuffare Nancy perchè voleva fare una gara di nuoto. Si erano sempre protette e di certo non smetterebbero ora, nel momento del vero bisogno.
- Quando è la festa di beneficienza..?-
Chiede ad un tratto nancy, mentre struscia la guancia sul grembo della cugina.
- Tra due mesi circa... Perchè?-
Domanda Pepper, in un sussurro, aggrottando la fronte.
- Perchè sarà lì che si coronerà il vostro amore! Come nelle favole! C'è sempre un ballo romantico! Sono convinta che il tuo bel fusto ti farà la proposta lì! E tu ovviamente dovrai essere libera... Se vuoi ci penso io a scaricare il terzo incomodo!-
Si propone subito Nancy, con quella leggerezza e allegria che non possono far a meno di contagiare Pepper.
- Tu sei matta! Tony non è quel tipo di uomo... Non lo farebbe mai..-
Sussurra, rattristendosi appena.
- Ed è compito mio parlare con Jaden. Gli dirò la verità. E se ne dovrà fare una ragione! ... Oddio, Nancy! Ma che mi stai facendo dire?-
Si rende conto, socchiudendo gli occhi e portandosi una mano sulla fronte. La bionda sorride, soddisfatta.
- Solo il giusto, cuginetta! Non hai bisogno dei tuoi per vivere bene, hai bisogno solo del tuo uomo! E non provassero a metterti ancora i bastoni fra le ruote! Altrimenti dovranno vedersela con me!-
Esclama, saltando in piedi sul letto e stringendo la mano a mo' di pugno in aria, come Super Man.
- Dovranno vedersela con una ballerina di Broadway?-
Ridacchia Pepper, smontando la sua minaccia.
-... Esattamente!

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Capitolo 12
*** Lei è licenziata ***


 
- Sei arrivato...-
La voce di Pepper è ridotta ad un sussurro, mentre Jaden le si avvicina.
- Ci ho riflettuto, sai. Il bambino... Noi... Non sono stupido, Virginia. E non credo nei miracoli. Di chi è, mh? Del tuo capo? Ti ha chiesto un erede questa volta? Anche questo fa parte del tuo lav...-
Un sonoro schiaffo gli impedisce di andare avanti. Pepper lo guarda, seria rimanendogli davanti, immobile.
- Non osare offendermi...-
Sibila, fredda. Ma lo sguardo carico di rancore dell'uomo la fa rabbrividire. Quegli occhi non sembrano quelli dell'uomo con cui ha passato gli ultimi mesi.
- Offenderti? No, no! Non preoccuparti! Non ho intenzione di perdere ancora tempo con te e con quello!-
Jaden sembra quasi ringhiare, mentre addita il grembo della donna, la quale, protettivamente porta entrambe le mani a stringerlo, timorosa che l'uomo possa voler far del male al bambino.
- Non toccherei mai quella povera anima. Lui non ha colpe! Non sa poverino quanto la madre sia falsa, bugiarda e traditrice!!-
Le urla contro, minaccioso, tanto che Pepper non può fare a meno di indietreggiare.
- Jaden, vattene. Mi dispiace che ti abbia fatto soffrire ma... Quel che all'inizio c'era tra di noi... Non c'è più. Non per me. C'è solo il mio bambino adesso.-
Sussurra, ad occhi lucidi, mantenendo comunque un temperamento calmo, pacato.
L'uomo la fulmina con lo sguardo, prima di andarsene, sbattendo violentemente la porta.
- Non finisce qui, Potts!!!-
Sbotta, prima di salire in macchina e sgommare via.
La donna scivola per terra, scoppiando a piangere per scaricare la paura accumulata. L'ha terrorizzata sebbene non le abbia fatto nulla. Non ancora. Quell'ultima frase le rimbomba nella testa come un martello.
- Ginny, è finita! Dovresti esserne contenta! Sei libera, tesoro!-
Nancy esce fuori dal suo nascondiglio con una mazza da baseball in mano, correndo ad abbracciare Pepper, che sgrana gli occhi, incredula.
- Che ci fai qui, con quella?-
Sussurra, lasciandosi stringere fra le braccia della bionda.
- Che domande! Ero pronta a proteggerti! Te l'ho detto che ti avrei aiutata... Se quello avesse solo provato a sfiorarti...-
Pepper sorride, baciando languidamente la guancia della cugina, grata.
- Grazie... Grazie di tutto...-
Nancy sorride, scompigliandole i capelli.
- Che ne dici di passare la notte insieme? Va bene? Come quando eravamo piccole! Sarà divertente! Andiamo, mamma!-
Ridacchia, aiutandola ad alzarsi, per andare in camera, riuscendo a farla sorridere ancora.
Non la lascerebbe mai e poi mai sola ora. Neanche lei si fida di quell'uomo ed ha letto chiaramente la paura negli occhi della cugina.
Trascorrono alcune settimane in cui Nancy non si separa mai dalla cugina e anche quando è l'ora di tornarsene a casa propria, continua a frequentarla quotidianamente, lavoro permettendo. Ma per quanto la bionda insista nel dover dire a Tony la verità, Pepper trova sempre qualche scusa per la quale sarebbe meglio aspettare. Ed intanto il suo ventre inizia a rigonfiarsi prepotentemente ed è sempre più difficile nasconderlo...
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- Sei incinta...-.
Il cuore di pepper pare scoppiarle in petto. L'ha scoperta. Non c'è più nessun abito che può mascherarla, nessuna accortezza.
- Tony, non... Non è come...-
Sussurra la donna, negando col capo, non riuscendo a parlare.
- No. Non si preoccupi. Va... Va bene. Io non... Non avrei dovuto... Mi scusi.-
Tony fa per andarsene, forse per non dimostrarle quanto deluso sia in realtà, forse perchè non riesce perfino a respirare lì dentro sapendo che i suoi sogni si sono infranti come un vetro che, cadendo, si frantuma al suolo in pezzi. Così si sente lui. Così si sente il suo cuore.
E per la prima volta in vita sua, Tony si rende conto di quanto possano aver sofferto le donne che ha ingannato negli anni. Quelle a cui ha promesso amore in cambio di una notte e poi le ha abbandonate sul suo letto, senza farsi più vedere. Ecco, lui si sente come una di quelle tante donne, appena risvegliatasi e resasi conto d'essere stata tradita, resasi conto che non ci sarà mai più nulla tra lei e l'amore della sua vita.
Pepper lo tira con forza per il polso, per farlo fermare.
- Tony, devi ascoltarmi! Avrei dovuto dirtelo appena... Appena l'ho saputo ma..-
- Non occorreva davvero, non sono fatti miei se...-
- Ma avevo paura che tu..-
- Ovviamente immagino che vorrà la maternità..-
- Non volessi il bambino perchè...-
- Continuerò a pagarle lo stipendio...-
- Non abbiamo più parlato di quella sera e...-
- Ma è licenziata.-
- E io non... Come, scusi?-
- Lei è licenziata.-
La donna, con gli occhi ora gonfi di lacrime, scuote il capo, incredula.
- Non può... Non può! La prego! Io ti amo!!-
Ma la sua disperazione sembra nulla agli occhi del miliardario.
- A quanto pare l'hai capito troppo tardi.-
Fa notare infatti, abbassando lo sguardo, sentendo gli occhi lucidi.
- Questo...-
Prende entrambe le mani di Tony, portandosele al grembo.
- E' il regalo più bello che un uomo possa fare ad una donna... E me l'hai fatto tu... La sera del mio compleanno... -
Abbozza un sorriso, guarandolo languida e speranzosa.
L'uomo rimane immobile, incapace di proferire parola.
Tutta la vodka che aveva bevuto quella sera gli aveva offuscato la memoria... Credeva che fosse tutto un sogno...
- Era vero... Noi... Davvero...?-
Chiede infatti conferma, deglutendo, spiazzato.
E Pepper si lascia sfuggire una lacrima mentre annuisce.
- E Jaden, allora? Stai con lui, no?-
Fa notare allora l'uomo. La sua testa sta tentando di scoppiare. Non c'è alcun dubbio. E' come se abbia ora i postumi di quella sbronza.
- L'ho lasciato due mesi fa. Non voglio che il nostro bambino cresca nell'inganno. Ma non voglio neanche costringerti a fargli da padre! E se vuoi lincenziarmi, ora puoi! Volevo solamente dirtelo perchè non mi sembrava giusto tenerti all'oscuro e con tutto quello che mi hai detto, io non so neanche più se era vero o se era perchè noi...-
Arrossisce di colpo. Tony la sta stringendo a sè, baciandola con amore infinito. E quello è solo il primo di una lunga serie di baci che i due innamorati si scambiano quella notte, finalemente liberi di amarsi, senza alcuna paura di rovinare tutto.

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Capitolo 13
*** Felici e contenti ***



Sono da poco passate le nove quando Tony si sveglia. Il sole illumina la stanza e riscalda l'ambiente. Il cielo è sereno, privo di nuvole e l'oceano è calmo e limpido, di un blu profondo. Tony si perde qualche istante ad ammirare quel panorama. Sono passati così tanti anni da quando abità lì, ma pare accorgersi solo ora di quanto bello sia il luogo che lo circonda.
- Sei già sveglio...?-
Un mormorio assonnato. Un dolce sorriso. L'uomo si volta verso la Sua Pepper, abbracciandola e donandole un leggero bacio sulle labbra.
- Ben svegliata... Non è poi così presto, lo sai, dormigliona?-
Le sorride, immergendosi nei suoi occhi che sembrano fare a gara con l'oceano per essere del blu più intenso.
- Perchè? Che ore sono?-
Si informa lei, accoccolandosi con il viso sul suo petto e percorrendo il bordo del reattore con un dito.
- Sono le nove e quattro minuti, signorina Potts.-
Le risponde prontamente Jarvis. La ragazza sgrana gli occhi, balzando subito a sedere.
- Perchè non mi hai svegliata prima??-
Il suo tono da rimprovero non fa che divertire Tony, che la ritira giù per farla sdraiare.
- Oggi non c'è più alcun meeting, alcuna conferenza... Oggi è solo per noi...-
Le sussurra all'orecchio, mentre le carezza il ventre con delicatezza.
Pepper socchiude gli occhi, sospirando e sorridendo istintivamente.
- Solo per noi tre...?-
Chiede conferma, riaccoccolandosi al suo petto. Le sembra di star vivendo la favola che il Suo Tony le ha raccontato quella sera... E' tutto così incredibilmente dolce, così tenero, così perfetto.
- Solo per noi tre...-
Ripete a conferma, baciandole la fronte e stringendola a sè. Non ha avuto molto tempo per elaborare l'idea che nel giro di pochi mesi diventerà padre, ma dopotutto non ha alcun motivo di preoccuparsi: avrà un figlio dalla donna che ha sempre amato. E così come hanno superato le peggiori sfide, riusciranno anche ad essere dei genitori fantastici per quella creaturina. Ne è sicuro. Sorride impercettibilmente, beandosi di questa idea, mentre riprende a riempirla di coccole, baci e carezze, intenzionato a restare a letto per tutta la mattinata.
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La maggior parte degli invitati è arrivata. Una piacevole musica si espande nell'aria, appena udibile negli angoli del salone. La luce rosata, così come gli addobbi, conferiscono un'atmosfera romantica. E' decisamente una festa diversa dalle altre. D'altro canto Tony Stark in persona ne è stato il curatore, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato qualcosa di simile.
- Amore, se non ti sbrighi, arriveremo alla fine! Sei peggio di me!-
Pepper riprende il compagno, ridendo nel sentirlo sbattere chissà dove nella sua cabina armadio.
- Ho fatto! Devo solo...-
Mormora, agitato, non riuscendo ad annodarsi la cravatta. Il completo nero che indossa non fa che mettere in risalto il suo fisico. La camicia lilla lascia trasparire la luce del reattore.
- Potresti aiu...-
Le parole si smorzano in gola quando, uscendo dalla cabina, vede Pepper davanti a sè, bellissima come non mai. Indossa un vestitino nero, a mezze maniche, che le arriva poco più su del ginocchio. Una fascia color panna ravviva la fine del vestito, così come il fiocco legato sotto il seno, che le ricade sul grembo rigonfio, che ora può mostrare senza preoccupazioni. Ai piedi ha delle decoltè nere che seppur non troppo alte, slanciano comunque la sua figura.
- Che c'è? Non ti piace come mi sono vestita?-
Si preoccupa dopo un po' la donna, guardandosi allo specchio per controllarsi.
- Sei stupenda, amore...-
Le assicura subito, poggiando le mani sul ventre nell'abbracciarla da dietro.
- Sembriamo una vera coppia, vero..?-
Ridacchia ad un certo punto lui, ammirando l'immagine riflessa allo specchio.
Pepper aggrotta la fronte, sorridendo appena.
- E invece cosa siamo, signor Stark?-
Si informa, voltandosi per incontrare le sue labbra.
- beh, ecco... Nel senso... Non siamo una coppia dichiarata, ecco...-
Tony deglutisce, forzando un sorriso.
- Tony, tutto bene? Sembri agitato come un bambino al suo primo giorno di scuola!-
Ride serena Pepper, sistemandogli la cravatta in un nodo perfetto.
Il miliardario si limita a sorridere e ringraziare per la cravatta. In effetti è molto più agitato di un bambino al suo primo giorno di scuola.
Sono le dieci di sera quando finalmente raggiungono la festa di beneficenza.
L'Audi bianca scintillante si ferma davanti al tappeto rosso. Tony esce dall'auto per primo, porge le chiavi ad Happy, che lo attendeva e apre lo sportello a Pepper, porgendole la mano per aiutarla a scendere.
La donna sorride, innamorata, affiancando Tony. E' la prima volta che arriva alla festa con qualcuno. Ed è la prima volta che sembra non curarsi di tutti coloro che le stanno intorno. Non le importa nulla di nessuno a parte il suo uomo.
Entrati nell'immenso salone però, Pepper sgrana gli occhi, arrossendo di colpo.
- Tony, è.. E' opera tua...?-
Sussurra, stringendosi impulsivamente a lui, incurante dei sguardi degli invitati.
- Avrei fatto di tutto per conquistarla, miss Potts...-
Annuisce lui, catturandole le labbra in un bacio, che la fa arrossire ancora di più.
- E' stupendo, Tony... Non ti credevo così... Romantico...-
Ammette Pepper, guardandosi intorno e notando ogni singolo particolare dello stile parisien usato per decorare.
- Vogliamo...?-
Chiede Tony, facendo un cenno col capo per entrare. Sta sorridendo come un ragazzino entusiasta d'aver fatto colpo sulla ragazzina di cui si è innamorato.
La serata trascorre piacevolmente. Presto nella sala tutti sanno che Tony Stark e Virginia Pepper Potts si sono messi insieme. E non è certo una cosa inaspettata per i giornalisti, che non perdono tempo per scrivere un articolo di gossip.
E quasi verso la fine della serata che Tony chiede finalmente a Pepper di ballare.
La canzone Kiss dei Prince parte lentamente, mentre Tony porta al centro della pista il suo amore.
I due si sorridono, intrecciano i loro sguardi, si baciano... E Pepper non si rende conto che a poco a poco rimangono da soli al centro della pista.
La musica si affievolisce sempre più, fino a tacere completamente.
I loro occhi sono brillanti, entrambi emozionati e incapaci di proferir parola. Incapaci di interrompere quel magico momento solo loro.
L'espressione di Pepper cambia solo quando vede Tony inginocchiarsi di fronte a lei e prendere una scatolina di velluto blu dalla tasca interna della giacca.
- Oh mio Dio...-
Sussurra la donna, incrudula, trattenendo a stento delle lacrime di gioia.
Tony le sorride timidamente, aprendo la scatolina. Un anello d'oro bianco con al centro una pietra color fuxia brilla sotto gli occhi emozionati della sua bella.
- Pepper... Virgnia... Potts, vuoi... Vorresti... Vorresti farmi l'onore di... Vuoi sposarmi?-
Riesce a chiederle, con voce tremolante per la troppa agitazione. Anche le sue mani tremano come foglie.
La donna non riesce più a trattenersi. Annuisce subito, gettandosi tra le sue braccia e lasciando che le lacrime sgorghino dai suoi occhi, ora di un blu oltremare.
- Sì che voglio sposarti! Voglio passare tutta la vita con te...-
Sussurra languidamente, in mille dolcissimi baci, ancora incredula. Intorno a loro tutti gli invitati appaludono.
E come nei migliori finali Disney, Pepper Potts e Tony Stark convolano a nozze in un caldo giorno di fine giugno,con il sole che splende alto come la prima mattina in cui si sono svegliati insieme. Alla cerimonia prendono parte amici e parenti. Anche i genitori di Pepper sono presenti. La madre non può fare a meno di piangere nel momento in cui vede la sua bambina scambiarsi gli anelli con il suo sposo. inevitabilmente pensa al suo giorno del matrimonio e non può fare a meno di darsi della stupida per non aver capito prima quale fosse davvero il meglio per la figlia.
I festeggiamenti durano per tutta la notte, tra banchetti, balli, canti, scherzi e quanto alto.
- Ehy, bel fusto! Ti spiace se ti rubo per un attimo la signora Stark? Avrei delle cosucce da dirle...-
La voce di Nancy arriva alle spalle della coppia, facendo sorridere ampiamente la cugina.
Si volta, mostrando in tutta la sua bellezza il suo vestito color avorio, con scollo a cuore e spalline tempestate di diamanti, che si stringe sotto il seno per poi scendere libero sui fianchi, senza stringere il pancione, ormai al sesto mese.
- Wow... Sei diventata davvero una fata... Che ti avevo detto io?? Tu non ti fidi mai di me! Ma avevo ragione! Sei uno splendore! E anche quello con cui te la spasserai a vita non è niente male!-
Entrambe le ragaazze ridono sotto lo sguardo perplesso di Tony.
- Oh, giusto! Tony, lei è mia cugina, Agnes "Nancy" Potts!-
La presenta allora Pepper, sorridente.
- Sono colei che aveva previsto la tua dichiarazione... E direi che sei andato piuttosto bene! Complimenti! Mi hai fregato solo con l'anello! Credevo lo avessi comprato abbinato ai suoi occhi!-
Ammette, rivelando di sapere tutto. E di fatti la cugina le ha raccontato ogni cosa nei minimi dettagli.
- Oh, tu sei Nancy! E' un piacere conoscerti! Pepper mi ha rintontito con le storie su di te e lei!-
Ride Tony, provocando la moglie, la quale lo guarda storto, divertita.
- Avete già pensato ad un nome per la bambina?-
Chiede Nancy, in un sorriso smagliante, mentre si china per baciare il pancione.
- Beh, veramente...-
Mormora Pepper, lasciando fare la ragazza e sorridendno al suo gesto.
- Non avevamo detto di attendere la nascita per scoprire...-
Inizia Tony, a fronte aggrottaata, ma viene interrotto da Pepper, che scuote il capo.
- E' Nancy che crede che sia..-
- Non credo, ne sono sicura, te l'ho detto!-
Ribatte Nancy, con uno sguardo da saputella.
- Nancy, come puoi esserlo davvero? Dobbiamo aspettare per poterlo sapere sul serio!-
- Io non ho bisogno di aspettare per saperlo! Te l'ho detto già quando aveva poco più di un mese e continuo a ripetertelo! E' una femminuccia bellissima!-
- Nancy!-
- Ginny!-
- Volete che vi lasci un po' di privacy per parlare della vostra bambina?-
Scherza Tony, divertito dal comportamento delle due ragazze.
- Oh, grazie, caro, io e la mia sposa abbiamo così tante cose di cui parlare!-
Sta al gioco Nancy, baciando la cugina sulle labbra, la quale scoppia a ridere.
-Nancy!!!-
Tony, perplesso, non può fare a meno di unirsi alle loro risate.
- Voi siete matte! Tutti questi anni a farmi credere di essere miss serietà e adesso ti comporti così?-
Chiede e provoca allo stesso tempo Pepper, che sorride e lo bacia con passione.
- Ora sono tua moglie...-
Fa notare, in un sibilo malizioso, che fa sorridere Tony.
- Ti amo, Pepper.-
- Ti amo anch'io, Tony.-
I due riuniscono le loro labbra e Nancy fa un cenno col capo a Rhodey, che mette in azione qualcosa. Sopra le loro teste dei fuochi di artificio di ogni forma e colore illuminano il cielo notturno.
La coppia ride, ammirando il cielo e stringendosi l'un l'altro, senza pensieri.
La loro favola ora è finalmente compiuta.

THE END

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