One way or another

di MandyHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Eccomi qui, a scrivere questo 'inizio' diciamo di una nuova storia! Ho avuto l'idea discrivermea subito perché altrimenti me la dimentico. Anche se so bene che ancora non ho finito l'altra Fan fiction che in pochi stanno seguendo ma vabbè, non mi piace lasciare le cose a metà.
ENJOY IT.
Mandy <3

I ragazzi erano in cinque, le ragazze in tre. Si guardavano in cagnesco e regnava il silenzio interrotto solo da qualche rimbalzo dei palloni. In palestra c'erano solo loro. 
"Comincio io da sinistra" Juliet bisbigliò all'improvviso alle sue compagne.
"Io rimango al centro. Mandy tu vai a destra" sussurrò piano Ros. 
Si posizionarono nel loro lato rapidamente.
"Non hanno scampo ragazzi nemmeno serve concentrarci" il ragazzo al centro dei meschi schierati in linea rideva. Louis, quello era il suo nome. Gli altri risero in coro.
"Guardale mi fanno quasi pena" disse sorridendo beffardamente Harry il ragazzo accanto a lui. 
Louis non fece in tempo a ridere che una palla rossa gli si stampò in faccia e le ragazze strillarono e si batterono il cinque.
"Fuori uno! Ne rimangono quattro" strillò Mandy strizzando l'occhio alle compagne.
Partì la canzone "Hit me with your best shot" nella loro teste: la partita di palla avvelenata era cominciata.
"Merda, ti ha preso in pieno Lou!" Strillò  Zayn alla sua sinistra. "D'accordo, si fa sul serio" continuò. Scoppiò una guerra, e le armi erano grandi rosse e rotonde.

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


SAAAAALVE. Come state? avete visto che tempo? çç Comunque sono qui con il PRIMO capitoloo:D Spero vi piaccia già si annunciano i primi problemi:)
Vi voglio bene. RECENSITE. UN bacio Mandy <3



"Hit me with your best shot! Why don't you hit me with your best shot!" Ros cantava allegramente dentro l'orecchio di Zayn.
"La vuoi piantare bionda?" la ammoniva lui.
"Non finché tu e i tuoi amichetti non ammettere di essere dei perdenti! Vi abbiamo stracciato!" continuava a ridere la biondina.
"Non eravamo in forma" si giustificò Harry il riccio Styles.
"Si si, tutte scuse" Mandy li prendeva in giro come la sua amica. 
Solo Juliet era silenziosa quella sera. Camminava a testa bassa senza alzare lo sguardo neanche per un momento.
"Juls tutto bene?" Le si avvicinò Liam, uno dei ragazzi che stava con loro. Il suo migliore amico da sempre. 
"Cosa? Si, bene. Sono solo un po' stanca" rispose distrattamente Juliet, accorgendosi dello sguardo un po' strano dell'amico. 
"Sei sicura? Te ne stai zitta zitta. Non è da te" le rivolse un grande sorriso e lei alzò il capo per la prima volta da quando erano usciti in strada.
"Davvero sto bene" ripetè poco convinta.
Louis s'intromise fra di loro saltando letteralmente addosso a Liam.
"Prendimi capoccione!" rideva e gridava. Aveva bevuto un po' troppo come il suo solito. 
Liam lanciò un occhiata alla sua amica come a dirle 'ne parliamo più tardi' e lei la colse e la ricambiò con una di consenso.
La serata trascorse tranquillamente, come tutte le serate tra amici degli ultimi mesi. Fumo, alcool, risate, chiacchiere. 

--

Orami erano tutti amici inseparabili, nessuno poteva fare a meno dell'altro. C'erano Zayn il figo Malik, un tipo che se la tirava parecchio, Harry il riccio Styles, uno schianto di ragazzo dagli occhioni verdi, Juliet l'ilare Wilson, la ragazza sognatrice. Poi ancora c'era Niall il musicista Horan, la sua caratteristica erano gli occhi blu intenso dove potevi affogare nella speranza che nessuno ti salvasse. Rosmary la Barbie Evans, detta anche Ros, soprannominata Barbie per i suoi capelli d'oro e le sue labbra perfettamente rosee. Liam il coccoloso Payne, che amava consolare i suoi amici e stritolarli nelle sue braccia muscolose. Successivamente vi erano Louis la carota Tomlinson, chiamato così per la sua fissa per le carote, e Amanda Wood, ma nessuno la chiamava mai con il nome intero: bensì Mandy.
Questi ultimi due, forse, erano poco più che amici. 
Il cellulare vibrò e una luce accecante colpì gli occhi di Juliet. Un nuovo messaggio: Liam.

--

"Juls, che avevi sta sera? Perché eri così distaccata da noi? Aspetto una tua risposta e se stai dormendo buonanotte. Sappi che ti voglio bene".
E' sempre così dolce pensò Juliet che non dormiva affatto. Continuava a pensare alla faccia di lui, al suo sorriso, ai suoi occhi color ghiaccio: a Louis.
"Liam ho capito che..." premeva i tasti velocemente, ma poi subitò cancellò ciò che aveva digitato. "Il fatto è che..." cancellò anche quello. "Mi piace Louis. Credo" questa volta inviò.
"Questo potrebbe essere un problema" la risposta del suo amico fu quasi immediata, l'illuminazione del cellulare della ragazza non fece neanche in tempo a spegnersi.
"Come faccio a dirlo a Mandy?" inviò in fretta l'sms per paura di cancellare di nuovo le parole digitate.
Questa volta la risposta arrivò dopo qualche minuto. "Non farlo, per adesso. Vado a dormire Juls e dovresti farlo anche tu. Ne parliamo domani. A voce. Ti voglio un mondo di bene ricordatelo".
"Grazie di tutto Liam, ti voglio bene anche io. Dolce notte".
Juliet si portò il cuscino sopra la faccia respirando a fatica. Spense il blackberry e chiuse gli occhi, provando invano a dormire.

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Buoooooooooona sera a todooos, eccomi qui con un altro capitolo. Scusate se ci ho messo un po', ma era contorto prima ho dovuto sistemarlo. Comunque siete dolciiiii che recensite tanto*-* Continuate che vi lovvo, spero vi piaccia questo secondo capitolo! A tre recensioni posto il seguitooo:D Mandy <3


Era una settimana che non stavano più insieme. Louis aveva rivelato a Mandy che se la faceva con un'altra, anche se in un momento di debolezza. Aveva cercato anche di dare la colpa all'alcool, ma lei non ci credeva e così lo aveva mollato decidendo di andare avanti. Era difficile sì, e sapeva che lo era anche per Louis.
"Provi ancora qualcosa per lui, vero?" gli occhi blu del biondino la fissavano mettendola leggermente a disagio.
"Forse" rispose lei con un filo di voce.
Niall scosse la testa abbassando lo sguardo. 'Niall quanto sei stronzo da uno a dieci?! Come hai potuto farlo?' pensò dentro di se, mentre guardava la sua amica, con la quale era appena andato a letto. 
"Vediamo se ho capito" disse improvvisamente "Tu hai rifiutato di andare a casa sua perché era ubriaco" lei annuì piano. "E lui ti ha confessato il tradimento" continuò Niall assumendo un'aria interrogativa.
" ' Okay, non importa. Tanto vado da Kelly domani' sono state le sue parole" Mandy non accennava nemmeno una lacrima,il suo tono era freddo e quasi del tutto distaccato. Si alzò dal letto e andò dritta davanti allo specchio. "Che stupida che sono stata. Avrei dovuto capirlo prima" accennò un sorriso esasperato portando i gomiti su per raccogliere i capelli in una coda.
Intanto il biondo non faceva altro che osservarla, senza spiccicare parola. Non ne aveva. 
"Niall se continui così mi farai arrossire" disse lei accorgendosi dal riflesso dello specchio che lui aveva lo sguardo basso sul suo fondoschiena, coperto solo da un paio di cuolotte bianche.
'Cazzo Niall sei anche stupido' pensò velocemente.
"Senti Man, io..." cominciò a parlare.
"Non chiamarmi in quel modo" lo corresse lei.
"Senti MANDY, io non voglio dirti che ti capisco, perché è una frase banale che dicono tutti in questi casi. Il fatto che io sappia come ti senti è irrilevante e so che non te importa un bel niente, ma almeno posso dirti come la penso?" Sputò tutto d'un fiato cercando invano di non arrossire. Si mise seduto ai piedi del letto guardando negli occhi l'amica che intanto si era voltata e poggiata sul mobile difronte lo specchio. Tutto di lei attraeva Niall: i suoi capelli di un colore rosso acceso, palesemente tinto, ma comunque intrigante; i suoi occhi scuri, anche troppo scuri, piccoli e vispi; la sua pelle olivastra priva d'imperfezioni e il suo corpo mozzafiato. Ma la cosa più irresistibile di lei erano  le sue labbra: carnose e rosse, bellissime anche quando s'incurvavano in un sorriso.
"Ma certo Niall, puoi dirmi tutto lo sai. Siamo amici" disse lei annuendo.
"Beh secondo il mio parere tu non dovresti andare a letto con la prima persona che ti capita solo per dimenticare Lou. Io oggi mi sono lasciato trasportare perché tu sei... Voglio dire guardati! Non potevo lasciarmi sfuggire quest'occasione" le sorrise arrossendo e lei amava quando lo faceva. Trovava tenero il modo di esprimersi del suo adorato biondino.
"Comunque, te lo sto dicendo proprio perché sono tuo amico" concluse lui.
"Niall... Tu. Sei. Un amore." disse lei chinandosi piano verso il viso di Niall e stampandogli un leggero bacio sul naso.
"Già, me lo dicono in tanti".
 
Ros era seduta sul muretto davanti casa pensando a cosa sarebbe successo quel pomeriggio. 
Louis le aveva chiesto di vedersi, ma non ne conosceva la motivazione. 
Lo stava aspettando da circa un quarto d'ora quando lui le si presentò davanti agli occhi.
"Salve piccola carota!" la salutò facendola sobbalzare.
"Mr carota, lei da dove spunta fuori?" 
"Ero proprio qui dietro mia cara" rispose lui con aria saccente.
"Wow, riesci ad essere in ritardo anche se mi abiti davanti" lo prese in giro lei dandogli un colpetto sulla spalla.
"Non prendermi per il culo Ros, perché sei tu che sei in anticipo" rise lui per primo e poi contagiò anche la sua amica.
"Va bene hai vinto Carota. Allora dimmi, che ti succede?" cominciò lei cercando di assumere un'espressione seria.
"Devo avere una motivazione valida per chiedere di uscire ad un'amica?" 
"Tu sì." rispose a quella domanda retorica.
"Oh Cristo come sei seria Ros, stai tranquilla non voglio confessarti un omicidio" scherzava il ragazzo allegramente e gli occhi azzurri gli brillavano.
"Bene, perché di sicuro non ti avrei coperto" rise a sua volta Ros incrociando lo sguardo dell'amico. I loro occhi erano terribilmente simili, per il colore s'intende. Solo che quelli di lei erano un po' più tendenti al color ghiaccio.
"No in realtà volevo parlarti di Mandy" spiegò Louis smettendo di sorridere.
Ros fece una smorfia.
"Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?" 
"No, è che me lo immaginavo. Sei prevedibile Lou. Comunque cosa ha fatto Mandy?" chiese.
"Beh, non ha fatto niente. Cioè il punto è che... Mi ha mollato senza neanche versare una lacrima questa volta. So che io non avrei dovuto tradirla e che quello che dovrebbe piangere sono io, ma pensavo le fregasse qualcosa di me" cominciò a parlare frettolosamente.
"Sai com'è fatta. Lei non si fa trasportare troppo dalle emozioni. Non le piace che la gente la compatisca." Ros conosceva molto bene Mandy. Loro due e Juliet si conoscevano da tutta la vita, da quando erano piccolissime e non si erano MAI separate. Qualunque cosa succedesse, rimanevano sempre loro tre. Il trio magico, il trio perfetto. Le persone che stavano attorno a loro andavano e venivano, ma il trio non si divideva.
"Sì lo so, ma ci ho riflettuto a lungo e mi è sembrata più distaccata del solito. Che non mi amasse più?" Louis sembrava disperato.
'Che carota stolta' pensò Ros velocemente. "Se anche fosse? Tu l'hai tradita, non avrai mica pensato che potesse ritornare da te dopo una cosa del genere?"
"No, chiaro che no"  abbassò lo sguardo il ragazzo e arrossì un poco. 'Si' pensò tra se.
"Lou ascoltami. Io so che te ne sei pentito amaramente. Ma pentirsi non basta" cominciò la bionda leggendogli il pensiero dal'espressione. "Quando tieni a una persona glielo devi dimostrare. No! Adesso non piangerai mica vero?!"
"No" disse lui singhiozzando.
"Autocommiserarsi non servirà a niente, carota! Basta con questa messa in scena e cerca di fare qualcosa per riprenderti su!" disse lei alzando il mento di Lou con un dito. Gli asciugò un paio di lacrime e lo guardò negli occhi un po' arrossati.
"Grazie Ros. Sei un'amica davvero" detto questo l'abbracciò fortemente.
'Già, solo un amica...' pensò lei abbassando le palpebre per godersi meglio quel momento.

 

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


ATTENZIOOOOOOOOOOONEEEEEE: Prima di tutto CIAO! :3 Grazie per le vostre favolose recensioni in soli due capitoli e mezzo. Secondo, eccomi con il nuovo capitolo:D 
PREMESSA IMPORTANTE: So che se non scrivessi quest'introduzione, alla fine di questo capitolo voi direste tipo "Ma cazzo dice questa?" Beh poi capirete il perché. Io so bene come sono nati i One Direction, conosco la loro storia. Beh ecco, dico solo che i capitoli sono di fantasia e anche questo quindi ho INVENTATO IO. Non vi anticipo niente. Buona lettura.
Hope you enjoy!

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"Belle amiche che mi ritrovo!" 
"Dai Mandy non fare la permalosa, mica lo abbiamo deciso noi" Juliet sembrava implorare perdono, come se avesse commesso un reato.
"Che cosa strana" la Barbie invece, era immersa nei suoi pensieri. "Non ci è mai capitato niente del genere".
"Si, che strano vero? Invaghite dello stesso ragazzo. Il ragazzo della vostra migliore amica. Anzi ex" Come al solito Mandy aveva un tono distaccato, freddo ed era acida, ma non lo faceva apposta, le veniva naturale.
"Ex fidanzato o ex migliore amica?" chiese Juliet quasi disperata.
"Forse tutti e due" un silenzio gelido calò dopo quell'ultima affermazione di Mandy.
La rossa non riusciva a esprimere con dolcezza i suoi sentimenti. Non sapeva nemmeno lei se era arrabbiata o solo gelosa delle sue amiche. Dopo tutto lei aveva amato Louis e sentirsi dire che piaceva anche a loro era stato un colpo per lei. Ma, d'altronde Juliet aveva ragione: mica lo avevano deciso loro.
"Non la prendere così Wood..." disse Ros andandole vicino, ponendole un braccio intorno alle spalle.
"E come dovrei prenderla?!" rispose lei gridando, divincolndosi dalla presa. "Ho bisogno di tempo. Scusate" e abbandonò le sue migliori amiche lì, da sturbucks. In due, mai successo prima.

--
 
"Ciao ragazze" una voce familiare distolse Juliet e Ros dal loro scambio di sguardi eloquenti.
"Ciao Harry!" disse la prima alzandosi in piedi e scompigliando i ricci al ragazzo in piedi difronte a lei. Lui gli stampò un bacio sulla guancia e lo stesso fece con Ros ancora seduta.
"Hey amico, siamo appena arrivati e già mi freghi tutti i baci?" un'altra voce, sta volta proveniva da un ragazzo poco più basso con i capelli e gli occhi scuri: Zayn.
"Guarda che ce ne sono anche per te" Juls sorrise e baciò anche lui.
"Ma... Un momento. Non manca un pezzo?" chiese Harry sedendosi accanto a Ros.
"Già dov'è Mandy?" Zayn prese posto vicino a Juliet.
"Beh... Se n'è andata e..." cominciò la bionda.
"E ci ha lasciato qui" concluse la sua amica.
Sia Zayn che Harry spalancarono la bocca assumendo un'aria più che stupita. Anche loro non potevano credere che una di loro avesse abbandonato le altre DA SOLE DA STURBUCKS.
"Cos'è successo?"
"Non abbiamo per niente voglia di parlarne Styles" spicciò le parole la Barbie.
"Okay, allora parliamo noi" disse il riccio.
"Sì. Allora oggi pomeriggio non prendete impegni perché dobbiamo farvi un discorsetto... A tutte e tre" proseguì Zayn.
"Cos'è tutto questo mistero booooys?" cercò di scherzare Juliet.
"E' una sorpresa. Ne parleremo oggi alle 5 pm esatte a casa nostra" rispose Harry.
"Va bene, ma chiamatela voi Mandy" Ros storse la bocca.

--
 
5.00 pm.
"Ci siamo tutti?" chiese Liam attirando l'attenzione degli altri.
"Manca Mandy" disse Niall scrutando tutti i suoi amici.
"Va bene allora aspettiamo".
 
5.35 pm.
"Scusate il ritardo. Mia madre mi ha tenuto più del previsto dal suo medico. Ha voluto farmi fare una visita" Mandy entrò dalla porta sorridendo e facendo cenni di saluto a tutti, con scarsa voglia di baciarli però perché erano troppi.
"Pensavamo ti fossi persa" disse Louis guadagnandosi una di quelle occhiate che facevano gelare anche la lava, da parte della rossa, che ancora non voleva parlare con lui.
"Allora, qual'è la novità?" Questa volta però si rivolse al suo amico biondino.
"Beh... E' una grande notizia. Siediti" rispose lui.
Mandy si accomodò sul divano vicino a Zayn e Niall era in piedi davanti a loro con Harry accanto.
"Allora senza indugiare troppo. Ragazze noi andremo ad X-factor!" Esclamò il riccio con entusiasmo.
"Sì, Niall ci ha segnato tutti ai provini e beh, pensiamo di potercela fare" continuò Louis eccitato quasi quanto Harry, mentre Niall li guardava con un espressione fiera di se stessa.
"Oh ma è fantastico! Sono contenta per voi ragazzi! " Juliet si alzò e abbracciò tutti; Liam per primo.
"Ma certo che potete farcela. Ne sono sicura!" 
"Grazie Juls" sussurrò Liam nel suo orecchio.
"Anch'io sono molto felice per voi" disse Ros imitando l'amica, ma abbracciando per primo Louis.
Mandy la fulminò con lo sguardo e poi si alzò e mugugnò qualcosa a bassa voce.
"Wow" si limitò poi a dire. "Non me lo aspettavo" con il suo tono sempre distaccato.
"Non si capisce mai se sei contenta oppure no" disse Niall avvicinandosi piano a lei.
Tutti puntavano gli occhi su di lei ormai. Era come se aspettassero con ansia una sua parola: un suo consenso. Lei si guardò intorno un po' spaesata, sentendosi parecchio osservata. Fece per aprire bocca, ma fu interrotta da un singhiozzo di Juliet che si era commossa. In quel momento ci fu un sussulto generale, poi di nuovo silenzio.
"Sarete star, cavolo! Ovvio che sono contenta stupido!" Mandy diede un colpo alla spalla del biondo e si allargò in un sorriso, uno di quelli che in quel periodo non le spuntava spesso sul volto. Un sorriso sfavillante che fece sciogliere completamente Niall.
Tutti si rilassarono e la tensione si sciolse. Ognuno parlava ad alta voce e casa di Louis ed Harry si trasformò ben presto in un mercato.
Mandy si era quasi stufata di stare in mezzo a quel casino così prese la borsa e uscì dalla casa. 
Pochi minuti dopo fu raggiunta da Zayn.
"Che cosa ti è successo Mandy?" 
"Niente Zayn, solo non sopportavo la confusione. Perché?" le domandò un po' acida.
"Prima lasci le tue amiche da sturbucks e poi te ne vai dai festeggiamenti. Ti comporti in modo strano" Lui tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne prese un paio offrendo la prima a Mandy che la prese senza esitazioni.
"Non è un periodo dei migliori questo" disse lei semplicemente accendendo la sigaretta.
"Comprendo" rispose lui. "Comunque, cosa ne pensi di questo fatto di X-factor?" le chiese.
"Penso che sia una cosa buona. Avete tutti del talento, effettivamente. Eravate sprecati ad esibirvi solo per noi!" esclamò lei ridendo. 
"A noi piace cantare per te e quelle due esaltate delle tue amiche" il moretto rise a sua volta.
"Farò il tifo per voi, dico davvero" così dicendo prese il ragazzo fra le braccia e lo strinse forte. Lui le baciò delicatamente i capelli.

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


Ciao giovani marmotte! (?) Bene ce l'ho fatta a postare il nuovo capitolo :D Scusate se è un po' una cagatina, non prendetevela con me. E' la fantasia il problema! x) No più che altro è che questo è un capitolo di passaggio, importante direi, ma non è scritto nel migliore dei modi e mi dispiace ç.ç
Coooomunque vorrei seriamente ringraziare per le recensioni dolcerrime*-* grazie a chi segue, a chi preferisce e a chi ricorda! Mi raccomando, lo sapete che mi rende strasuperfelice ricevere le vostre recensioni. Lasciatemene qualcuna magari u.u' 
Okay non voglio più scassarvi gli attributi (?) con questa introduzione megagalattica. Hope you enjoy.
Mandy <3
************

Un anno dopo.

 
"Un tour? Ma è fantastico Payne!" Juls strinse Liam nelle sue braccia e gli occhi cominciavano a luccicarle.
I ragazzi avevano conquistato il terzo posto ad x-factor. I One Direction, ecco come si chiama il gruppo. Avevano pubblicato un album chiamato "Up all night" e ricevuto l'offerta per un tour che avevano colto al volo.
"Sì, sono sicuro che ci divertiremo" disse lui staccando leggermente la ragazza dal suo petto.
"Però mancherai Liam" Juliet aveva cominciato a piangere.
"Anche tu mi mancherai Juls. Da morire"
"Prometti che ci sentiremo, che non ti dimenticherai mai di me".
Lui avvicinò il viso a quello della sua amica che si alzò in punta di piedi decisa ad eliminare le distanze fra i loro nasi.
"Non potrei mai dimenticarti Juls. Sei la mia migliore amica" e le labbra si scontrarono leggermente con la guancia della ragazza.
Juliet arrossì e poi carezzò gli zigomi di lui con le dita.
"Dove sono gli altri?" domandò dopo un po'.
"Louis in cerca di Ros, Zayn e Niall fuori a pranzo e Harry... Di preciso non so cosa sta facendo quel ricciolino" Liam sorrise malizioso. "Volevamo avvertire anche Mandy in realtà, ma non riusciamo a rintracciarla. Tu sai dov'è?" continuò.
Al pronunciare del nome di Mandy, Juls sussultò impercettibilmente e si risedette sulla sabbia fissando le onde increspate dal vento.
"Non ho la più pallida idea di dove sia Amanda...E nemmeno Ros" sentenziò seriamente.
Liam le fu accanto in un lampo e la abbracciò per l'ultima volta, poi si voltò dall'altra parte e sparì lasciando Juliet pensierosa in riva al lago.

--

Ros rimase a fissare gli occhi azzurri dell'amico, così simili ai suoi, davanti a lei per un minuto e mezzo senza parlare rimandendo a bocca spalancata. Finché lui non si decise a riprendere parola.
"Dai Barbie dì qualcosa. Heeey c'è qualcuno qui dentro?" cantilenò lui sventolandole una falange davanti al naso.
"Un tour. Wow carota, chi avrebbe mai detto che tu e quei quattro dementi sareste diventati famosi. I One Direction in tour! Sappiate che non vi libererete di me facilmente, anche adesso che siete delle stars" scoppiò a ridere lei seguita subito da Louis dopo un'occhiata curiosa.
"Mi mancheranno i tuoi strani comportamenti Ros" le disse abbracciandola.
"A me mancheranno i tuoi atteggiamenti da manico Tomlinson!" rispose lei spingendolo a staccarsi.
"Andiaaaaamo è solo un abbraccio!" Le sorrise e riallargò le braccia.
"Quanto sei stupido, carota!" Ros gli saltò addosso e lo strinse forte cingendogli i fianchi con le gambe.
Si scambiarono un paio di baci sulle guance e poi ripresero a ridere come due forsennati. 
"tu hai notizie di Mandy per caso?" Domandò Lou tornando serio.
Lei si staccò dal suo abbraccio e si appoggiò dinuovo al muretto puntando i suoi occhi ghiaccio in quelli dell'amico, che rabbrividì.
"No. Perché?" rispose lei un po' fredda.
"Beh perché Liam ha chiesto di lei anche a Juliet, ma non ne sa niente e..."
"E come sta Juliet?!" chiese Ros interrompendo il discorso di Louis.
"Perché, tu non lo sai?" replicò lui prontamente sgranando gli occhi.
"No...Noi...Abbiamo litigato poco tempo fa e non ci siamo più viste da quando è finita scuola" ammise mentre un'ombra di tristezza le passava sul volto. Riprese però subito colorito e aggiunse: "Comunque stiamo bene così. Soprattutto Mandy che adesso sarà chissà in quale parte del mondo" e strizzò l'occhio al ragazzo che era rimasto impalato difronte a lei.
"Oh... Okay" disse lui. Non sapeva che dire, infondo non gli era mai capitata una situazione del genere. Cosa si diceva in questi casi? Mi dispiace che tu abbia perso delle amiche? Gli sembrava troppo tragico.
"Oh merda. Io devo scappare. Devo tornare dai ragazzi, si è fatto tardi. Sai domani dobbiamo andare presto all'aereoporto. Oddio già mi immagino, io e gli altri su un aereo" Louis parlava emozionato mentre guardava l'orologio trepidante.
"Io non voglio immaginarvi" Ros gli rivolse un sorriso spontaneo e largo.
"Ci guarderai in tv, vero?" gli chiese l'amico ricambiando il sorriso.
"Vi seguirò piccola, stupida carotina! Adesso vai, o farai tardi come al solito!" gli diede un piccolo buffetto sulla spalla e lui le baciò un'ultima volta la guancia. Successivamente di allontanò.
 

Quasi due anni dopo.

'Londra è maledettamente bella in autunno' pensò Harry distrattamente, mentre lui e i suoi compagni camminavano per le vie della città ormai conosciuta.
"E' bello tornare a casa eh?" Dopo quella frase, scappò a tutti un sorriso e sembrò che Zayn avesse letto nel pensiero a ognuno di loro.
"Non è proprio casa mia, ma sono contento di essere qui"
"Dai Niall, sarai a Mullingar tra qualche settimana, per ora accontentati di Londra" Liam il coccoloso, ovviamente posò un braccio attorno alle spalle del biondino che fingeva un'aria malinconica.
"Ragazzi, che ne dite di tornare indietro?" Louis si bloccò di colpo fissando lo sguardo dritto davanti a loro.
Un centinaio di ragazze, piene di cartelloni, foglietti e quaderni in mano, urlavano e correvano in direzione dei  One Direction.
"Io direi di correre, più che altro" ribattè Zayn voltandosi dall'altra parte.
Iniziarono una corsa sfrenata, diretti a casa Tomlinson/Styles e quando aprirono la porta non sembrò reale tutto quel silenzio. In quel momento però, si sentivano a casa più che mai.
"Bene dato che non possiamo uscire..." cominciò Liam.
"Pizza!" Concluse Niall toccandosi la pancia.
"Chiamo immediatamente" Zayn sfilò dalla tasca il suo nuovo blackbarry e compose il numero della pizzeria.
In quei venti minuti, mentre aspettavano la cena, erano impegnati a fare cose diverse: Zayn giocava a un video gioco, Harry si faceva la doccia e come al solito intonava un motivetto, Louis sgranocchiava carote -l'unico alimento che non mancava mai in casa-, Niall suonava la chitarra e canticchiava la canzone 'One thing' e Liam invece, era occupato su twitter.
Una vita da vere star.
Il campanello trillò un paio di volte.
"Chi va ad aprire?" strillò Zayn senza staccare gli occhi dall'apparecchio televisivo.
Niall emise un semplice "mmh" di disapprovazione, mentre Liam non rispose direttamente.
"Ho capito. Devo scomodarmi io!" Disse Lou, dato che Harry era ancora sotto la doccia e sembrava averne per un po'.
Aprì la porta alla terza scampanellata e si ritrovò difronte a cinque enormi pizze poste una sopra l'altra.
"Buona sera, pizze con le gambe!" salutò rivolgendosi, ovviamente, alla persona nascosta dietro di esse.
"Sono 100" disse una voce che a Louis sembrava familiare, ma non la riconosceva del tutto.
"100 sterline?!" ribattè, poi realizzando la richiesta.
"Beh... Potete permettervelo no? Intanto che ci pensa, che ne dice di prendere queste Signor Tomlinson?" Così le pizze si sporsero leggermente in avanti verso di lui.
"Ve l'avevo detto che non vi sareste facilmente liberati di me!" e allora la riconobbe.
"ROS!!!" Strillarono all'unisono i ragazzi accorrendo alla porta; perfino Harry scese in accappatoio per abbracciare la sua amica.
"Allora, come stanno le mie superstaaaars?!" Gridò anche lei correndo in braccio a Zayn.
"Cara Ros, mi sei mancata anche tu. Sei cresciuta però, pesi più di quanto immaginassi Barbie!" la prese in giro il moretto stringendola tra le braccia. 
Tutti lo imitarono uno ad uno e lei ricambiò tutti gli abbracci anche con baci e vari complimenti.
"Scusate! Qualcuno si è accorto che ho cinque bollenti pizze in mano?!" Louis fece per attirare l'attenzione.
"Approposito di pizze! Ho una fame!" disse Niall aiutando l'amico a portare il cibo in cucina.
"Ti sei messa a fare la fattorina adesso?!" chiese Harry a Ros mentre entrambi si sedevano attorno al tavolo.
"La pizzeria è di mia madre ora. E' la nuova proprietaria. E no. Non sono una fattorina, ma quando ho scoperto la destinazione di queste pizze, le ho prese al volo pagando io il fattorino di turno" la ragazza pronunciò quelle frasi con fierezza quasi volesse dimostrare quanto fosse orgogliosa di sua madre e del nuovo lavoro.
"Non te la passi male insomma" Louis si sedette accanto a lei lasciandole un bacio sulla guancia "Non ho avuto il tempo di farlo prima" le sussurrò nell'orecchio e lei arrossì abbassando lo sguardo.
"Quali sono i vostri piani per sta sera?" ricominciò a parlare.
"Beh, pensavamo di... Rimanere a casa, evitando così di essere assaliti dalle fan" rispose Zayn.
"Non posso crederci. Sabato sera e voi non uscite? Chi siete, che ne avete fatto dei miei amici?" li prese in giro.
"Siamo sempre noi Ros. Solo un po' più stremati del solito" la rimbeccò Harry.
"E i tuoi piani per la serata?" s'introdusse Niall nel discorso.
"Veramente? Beh rimanere a casa con degli amici sembra un ottimo piano. Voi che ne pensate?" 
"Io penso che sia la cosa più intelligente che tu abbia mai detto in diciotto anni" Louis rise e contagiò anche i suoi amici, tranne Ros che finse un'espressione imbronciata e corrugò la fronte.

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La serata trascorse tranquilla fra pettegolezzi vari. Ros non si stancava mai di ascoltare i racconti dei suoi amici riguardo al tour che avevano intrapreso e ai posti che avevano visitato.
"Ma adesso basta parlare di noi però. Raccontaci qualcosa tu" le propose Liam dolcemente facendola accomodare accanto a lui sul divano.
"Beh c'è poco da dire. L'unica novità nella mia vita è la pizzeria di mia madre. Per il resto sono sempre in cerca di una buona università, solo per capire quali sono realmente le mie ambizioni" raccontò lei.
"Avevi sempre detto di voler studiare legge" le ricordò Harry.
"Sì è vero, e in parte è ancora così. Ma ho capito che non posso concentrarmi su una cosa senza considerare diverse opzioni".
"Invece le altre? Juliet, Mandy? Loro come stanno?" domandò Niall curioso.
Ros si rabbuiò d'un tratto e il sorriso scomparve dal suo volto. Un silenzio tomba calò nella stanza.
"Che ho detto?" il biondino fece come per scusarsi, mostrando tutta la bellezza a la lucidità dei suoi occhi color del mare.
"Ehm...Veramente so molto poco di loro due, anzi quasi per niente. Solo che Juls è in Scozia ora, in vacanza. E non ho più notizie di Mandy da quasi due anni. Ecco questa è la verità" disse la bionda con un filo di voce.
"Non sai nemmeno se sta bene?" chiese Louis guardandola negli occhi.
All'incrocio dei loro sguardi rabbrividirono entrambi, come avevano sempre fatto ogni volta che i loro occhi s'incontravano. 
La ragazza scosse la testa. "Ripensandoci però una cosa la so. Una volta ho incontrato sua madre che mi ha detto che sua figlia sarebbe andata a studiare recitazione. Ma non ricordo il luogo".
"Recitazione, proprio quello che voleva fare" intervenne Liam.
Ros annuì e abbassò lo sguardo concentrandosi sulle sue scarpe.

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Ehm... Ciaoo:D So che volete uccidermi, ho fatto tardi sì sì sì lo sooo çç Beh comunque ecco qui il quinto capitolo ed è... Una cacchetta lo so. Non vi anticipo niente perché altrimenti vi rovinerei la sorpresa, ma capitemi se vi dico che è un importante passaggio della storia:3 Okay giovani campionesse (?) ora volevo ringraziarvi davvero per le 8 RECENSIONI che avete lasciato sull'altro capitolo. 8 D: wow vi amo davvero <3 GRAZIE SINCERAMENTE.
Hope you enjoy. Mandy :3
********************************


Era una mattina di primavera, non troppo calda, e Mandy e Natalie camminavano per il terminal 5 portando due valigie pesanti come macigni.
"Merda" imprecò Mandy dopo che una di esse cadde a terra con un tonfo sonoro.
Natalie si lasciò sfuggire un risolino, mentre la rossa si chinava per raccoglierla.
"Accidenti Nat, aiutami invece di ridere".
"Scusa è che sei così divertente!" Esclamò Natalie con un sorriso stampato in faccia.
Non c'era niente da fare. Mandy non riusciva ad arrabbiarsi con quella ragazza dai sorrisi raggianti.
Nat aveva il viso più angelico che la rossa avesse mai visto. Due occhioni verde chiaro erano circondati da lunghe ciglia. La pelle del suo volto era pallida -come il resto del corpo ovviamente- e incorniciata da lunghi capelli nero corvino, che in quel momento erano raccolti in una coda bassa. La frangetta sbarazzina svolazzava per il vento. Il naso piccolino e leggermente a punta presentava qualche insignificante lentigine, che Mandy adorava.
"Su muoviti!" Incitò Natalie e appena si accorse che l'altra ragazza aveva raccolto la sua valigia, cominciò a camminare a passo più svelto verso il check-in del volo, lasciando Mandy indietro.
Quest'ultima si permise di osservare il suo ondeggiare durante la camminata spedita e di soffermare lo sguardo sul suo fondoschiena sodo. 
Il tatuaggio che Natalie aveva proprio leggermente più sopra di esso, in mezzo ai buchi di venere,  rappresentava un filo spinato attorcigliato con al centro una piccola rosellina e s'intravedeva per via dei suoi pantaloni a vita bassa.
La mora si girò improvvisamente guardando Mandy con aria curiosa.
La rossa scrollò il capo e prontamente la raggiunse più avanti.

--

Mentre erano in fila per imbarcare i bagagli, Mandy era al settimo cielo. 
Aveva deciso di tornare a casa, almeno per un po'. Da quando era andata a studiare a Los Angeles non aveva mai avuto occasione per tornare a Londra. Nemmeno per vedere sua madre.
Non la vedeva dal Natale che avevano passato insieme a New York -dato che in quel periodo vivevano a migliaia di chilometri l'una dall'altra, avevano deciso d'incontrarsi a metà strada-.
Le voleva far conoscere di persona la sua Natalie così aveva deciso di portarsela nella sua città natale.
Però anche altri pensieri occupavano la sua mente. Due nomi in particolare: Juliet e Rosmary.
Le sue migliori amiche che aveva lasciato un anno e mezzo prima e che aveva paura di rincontrare.
Aveva il timore di rivedere anche altre persone, ma allo stesso tempo era anche curiosa.
Il successo dei One Direction era arrivato fino in America e a quanto pareva il gruppo era anche stato a Los Angeles, ma lei non li aveva mai incrociati per le vie di Beverly Hills.
Niall, Liam, Harry, Zayn e Louis. Già, Louis. 
'Chissà come se la passano' pensò. Però venne subito trascinata dinuovo alla realtà da Natalie che le diede un colpo per spingerla a prendere un bagaglio e poggiarlo sulla bilancia.

--

Due ore dopo si erano imbarcate entrambe su quel dannatissimo aereo.
"Stai tranquilla, non sucederà niente" diceva Mandy tenendole la mano.
"Non puoi saperlo. Non cercare di consolarmi" rispondeva Natalie corrucciando le labbra.
Mandy sapeva che quella era la prima volta su un aereo per Nat -e di certo undici ore sarebbero state drammatiche-, ma non pensava avrebbe cominciato a lamentarsi quando ancora era fermo sulla pista.
"Accidenti Nat, tranquillizati! Guarda me. Ora allaccia la cintura, appoggia la testa e rilassati. Vedrai che passerà tutto in fretta".
"Okay ora lo faccio" rispose lei imitando la rossa.
Uno scossone fece tremare le loro teste e l'affare metallico prese a muoversi.
"Cazzo!" strillò Nat lanciando un pugno nello stomaco di Mandy.
"Okay ragazza, da adesso in poi non ti parlerò finché non starai buona" disse quest'ultima inarcando le sopracciglia in segno di sfida. Poi velocemente si girò dall'altra parte.
"No dai! Mandy! Per favore mi ci manca che smetti di rivolgermi la parola! Mi abbandoni nei momenti di difficoltà?!" piagnucolò Nat stringendo la mano della rossa.
Mandy si girò di scatto assumendo un'espressione seria corrucciando le labbra. Prese il viso di Natalie tra le mani attirandolo a se.
"Io non ti abbandonerò mai. Chiaro?" Soffiò delicatamente sul suo volto.
Eliminarono ogni distanza fra di loro e le labbra di Mandy sfiorarono quelle della mora che era rimasta impalata e sorridente.
"Ehm... Stiamo per decollare" una voce interruppe le loro effusioni.
Una hostess altissima e bionda le guardava incredula, sforzandosi di sorridere loro.
"Certo grazie" disse Natalie in tutta risposta.
La hostess si girò dando le spalle alle ragazze e camminò in avanti volgendo ogni tanto lo sguardo agli altri passeggeri.
Mandy la seguì con lo sguardo notando la minigonna e i tacchi veritginosi blu come gli occhi di quella donna.
"Hey, concentrati su di me" la rimbeccò Nat con un finto broncio stampato in faccia.
La rossa rise divertita da quell'affermazione.
"Credo sia meglio non attirare troppo l'attenzione" disse poi guardandosi intorno. Molti occhi erano puntati su di loro compresi quelli di un paio di bambini e delle loro mamme incredule.
Nat sorrise dolcemente e annuì. 
Poco dopo erano in volo e l'ondeggiare dell'aereo sembrò cullare Mandy, che cadde in un sonno profondo dopo circa un'ora.

--

"Non ci vedranno stai tranquilla, qui non viene mai nessuno" disse Ros guardando la ragazza negli occhi.
"Siete sicure che non venga nessuno? Nemmeno uno dei vostri amici?" Chiese Nat rivolta a Juliet questa volta.
"Oh no puoi stare serena e lasciarti andare" rispose quest'ultima baciandole il collo.
Ros la prese per un fianco e l'attirò a se premendo forte le sue labbra sulle sue e passandole una mano lungo la schiena.
Natalie sospirò di piacere quando un'altra mano si poggiò sul suo sedere.
"Lasciamene un po' anche a me" disse Juls rivolta alla bionda. Così prese Nat tra le braccia e la baciò anche lei posando una mano sulla cintura dei suoi pantaloni.
Nat gemette di nuovo.
"Siete sicure che Mandy non verra a saperlo?"
"A chi importa di Mandy..."

"Mandy... Mandy!" La voce di Natalie le rimbombava nelle orecchie. "Siamo arrivate, vuoi svegliarti!" 
"Dio che mal di testa..." disse la rossa svegliandosi di soprassalto.
"Ci credo! Sono dieci ore che dormi! Avanti scendiamo! Siamo a Londra" La mora strillava eccitata, forse anche all'idea di essere ancora viva dopo undici ore di volo.
"Hai visto? Sei sopravvissuta all'aereo assassino" la prese in giro Mandy.
"Si! Ma ora scendiamo avanti!".

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***


Cause we are gonna be... Forever you and me. Sì. Mi sono fissata con quella canzone così l'ho scritta! x) Buon salve a todos. Pensavate mi fossi persa per strada? No. Sono ancora qua... E già.. (?) Okay... Prima di tutto: li avete visti a Sanremo cavolicchiiiiiiiii?!?!?! Sono così proud! :3 Secondo: so che ho fatto tipo tardissimo per postare, ma questo capitolo è abbastanza lungo quindi so che mi perdonerete. Ovvio che non voglio anticiparvi niente u.u E siccome alcune persone mi hanno chiesto chiarimenti per il capitolo precedente... Beh sappiate che non li troverete ahahah li avrete solo leggendo più in là. (Stronza al massimo). Vi meritate un MASSIVE THANK YOU per tutte le recensioni ecc. Lo sapete già che vi amo eheh u.u
Ah ho cambiato la font, spero vi piaccia anche questa. Boh io ci ho provato ahah :')
Hope you enjoy.
Mandy <3

*******



Liam passeggiava per le vie interne di Londra in modo da passare inosservato. Era pomeriggio presto quindi i negozi erano per la maggior parte chiusi, di conseguenza quasi nessuno sferruzzava per le strade.
Passò davanti ad una lavanderia fermandosi a guardare attraverso il vetro le poche lavatrici funzionanti, che con foga facevano girare i panni.
Più avanti si fermò nei pressi di uno dei pochi negozi aperti, uno al quale non aveva mai fatto caso prima - probabilmente perché non passava spesso da quelle parti-.
Sull'insegna in legno c'era incisa la scritta 'Cioccolateria' in eleganti caratteri in corsivo.
Liam sbirciò dalla vetrina e vide che anche se il cartello diceva 'aperto', all'interno non c'era nessuno.
Decise comunque di entrare. Era sempre stato un ragazzo curioso. Appena mise piede in quel piccolo negozio, un odore intenso di cacao gli inondò le narici.
Gli scaffali in legno erano ricoperti dalle cose più bizzarre. Creazioni interamente di cioccolato. Fontane di cioccolato, statuine di cioccolato, cioccolatini in bustina, cioccolatini sfusi.
Si chiese come aveva potuto ignorare l'esistenza di quel posto fino ad allora.
Era intento ad osservare un oggetto circolare, uno dei pochi che non era fatto con il cioccolato, quando una voce attirò la sua attenzione facendolo sobbalzare.
"Buon pomeriggio! Posso aiut... Liam?!" chiamò la voce.
A quel punto il ragazzo la riconobbe e si voltò di scatto.
"J-Juliet" balbettò strabuzzando gli occhi marroni alla vista della ragazza.
Questa aveva i capelli sciolti e scompigliati e indossava un grembiule bianco, leggermente sporcato di marrone -cioccolato, ovvio-, sopra ad un paio di leggins neri e una t-shirt rosa. Era l'esatto contrario dell'immagine della perfettina che aveva circa due anni prima.
"Sono contento di rivederti" Liam ruppe il silenzio che si era formato e le andò incontro per abbracciarla.
Lei però rimase immobile dietro al bancone, con uno sguardo vacuo rivolto verso il vuoto.
"Ehm... Non hai intenzione di abbracciarmi, vero?" chiese lui aggrottando la fronte.
"Perché dovrei?" lei inarcò le sopracciglia accigliata.
Il ragazzo la guardò incuriosito dal suo atteggiamento e i loro occhi s'incontrarono incatenandosi.
Juliet sembrò capire la richiesta di spiegazioni dal suo sguardo.
"Avevi promesso che ci saremmo sentiti..." cominciò.
"Juls..."
"Che non mi avresti dimenticata" continuò imperterrita.
"Io non ti ho mai dimenticata Juliet. Non mi sono mai scordato di te. Ti ho sempre pensato. Costantemente" la interruppe il biondo incrociando le braccia al petto.
"E ti pesava mandare un messaggio ogni tanto? Non so tipo 'Hey Juls come stai? Io bene, ciao.' No?" domandò lei scocciata.
Liam abbassò la testa come ad arrendersi alle sue parole.
"Ho perso il tuo numero" ammise poi con un filo di voce.
"Ah".
Un altro silenzio gelido calò tra le mura di quel negozio. 
Tutti e due i ragazzi non accennavano a parlare e nemmeno a muoversi.
"Fa male sai?" disse ad un tratto Juls.
Liam, che stava per rassegnarsi al silenzio eterno, alzò lo sguardo verso di lei notando che era scivolata fuori da dietro al bancone.
"Vedere i tuoi migliori amici realizzare il loro sogno era un'emozione unica, fantastica all'inizio, ma... Accorgersi di non fare parte di quel sogno e rendersi conto di non poter fare niente per cambiare lo stato delle cose, fa davvero male" spiegò lei mentre una lacrima le solcava una guancia.
"Ho sempre incluso anche te in tutti i miei sogni, lo sai"  Liam si era avvicinato a lei e le asciugava la lacrima con un dito.
Entrambi provavano la stessa sensazione: ansia, tristezza e felicità allo stesso tempo. Tornare a toccarsi aveva fatto salire un brivido sulla loro schiena.
"So che è così. Però..." disse lei interrotta da un singhiozzo.
"Sshh. Sono qui adesso" Liam la interruppe ancora.
Si decise a stringerla tra le braccia e lei sembrò non opporre resistenza. Anzi dopo qualche secondo gli cinse i fianchi per stritolarlo in uno dei suoi calorosi abbracci.
"Ora riconosco la mia Juls" lui sorrise dolcemente.
Juliet, che aveva l'orecchio appoggiato al petto muscoloso dell'amico, sentiva il cuore pulsare velocemente e si accorse che anche il suo non era meno frettoloso. Avrebbero potuto fare a gara di cuori.
"E gli altri come stanno?" chiese improvvisamente staccandosi un po'.
"Stanno tutti benone. Li ho lasciati a casa. E' una settimana che Harry e Louis ci ospitano".
"E che stanno facendo a casa da soli?"
"Non sono soli. C'è Ros".
Juliet sussultò e poi abbassò lo sguardo.
"L'avete già vista quindi" constatò stupita.
"Sì. E ci aveva anche detto che tu eri in Scozia" rispose Liam cercando di sviare il discorso.
Aveva notato l'ombra di tristezza negli occhi dell'amica, quando aveva pronunciato il nome di Ros.
"Beh ci sono stata. Ma sono tornata per aiutare mia madre con il negozio come puoi vedere"  la ragazza si guardò i vestiti accennando al grembiule con la mano.
"Infatti ho notato. Da quanto tempo Grase ha aperto questa cioccolateria?" domandò lui curioso.
"Da solo un paio di mesi in effeti. Ma gli affari vanno alla grande" rispose Juls.
"E allora di che tipo di aiuto aveva bisogno?"
"Beh non ce l'avrebbe mai fatta a preparare tutte queste cose da sola" la ragazza stese un braccio in direzione degli scaffali in legno che Liam stava studiando qualche minuto prima.
"Vuoi dire che tutta questa... Roba... L'ha fatta tua madre?!" il ragazzo strabuzzò gli occhi incredulo.
"Non tutta. La parte sinistra è l'angolo delle creazioni di Juliet" disse lei gonfiando il petto e sorridendo compiaciuta.
Il ricciolino si voltò dall'altra parte e osservò attentamente alla sua sinistra.
"Wow Juls! Sei davvero brava!" esclamò colpito.
"La sua insegnante lo è, vorrai dire" 
"GRASE!!" 
La madre di Juliet era appena uscita da una porticina posta dietro al bancone. Anche lei portava un grembiule, ma era rosso e molto più sporco di quello della figlia.
"Ciao Liam. Come stai?" chiese con aria bonaria.
"Alla grande grazie. E tu? Ti vedo in forma!" rispose Liam mostrandole un sorriso a trentadue denti.
Tra lui e la madre della sua migliore amica ormai c'era una grande intesa e un'infinita confidenza. Grase teneva a Liam quasi come a un figlio.
La donna si portò una mano sopra la testa, in mezzo ai folti capelli marroni, fingendo una posa plastica dopo il complimento del ragazzo.
"Beh... Non me la passo male effettivamente. Vado in palestra" disse sorridendo smagliante. "Allora, ti piace il nostro negozio?" continuò.
"E' il TUO negozio mamma" precisò Juliet.
"Lo trovo magnifico. Dico sul serio!" esclamò lui contento.
"Sono contenta che ti piaccia. Beh caro mi ha fatto molto piacere rivederti. Ci sei mancato molto lo sai?" disse Grase accennando alla figlia con lo sguardo.
"Mamma..." s'intromise Juls e la donna accennò una risata.
"Va bene sarà meglio che vada adesso" disse strizzando l'occhio. "Ho ancora molte cose da fare".
"Anch'io sono stato felicissimo di rivederti Grase" il ragazzo non smetteva di sorridere.
Grase senza rispondere girò sui tacchi e tornò da dove era venuta.

--

"Vuoi vedere una cosa interessante?" chiese improvvisamente Juliet.
Dopo un'ora di racconti, i due si erano ritrovati senza argomenti di conversazione.
"E me lo chiedi? Cosa?" si sbrigò a rispondere lui.
Juls scattò indietro infilandosi sotto al bancone per poi riemergere con in mano un oggetto circolare.
Liam lo riconobbe subito: era lo stesso che poco tempo prima stava studiando sullo scaffale proprio dietro di lui. Istinitivamente si voltò all'indietro.
"Sì è uguale, ma questo è più grande" l'amica riattirò la sua attenzione.
"Che cos'è?" domandò lui curioso, osservando attentamente quella che per lui era una semplice ruota di legno con un ferretto appeso.
"Non ricordo il suo nome. Dovrei chiederlo a mia madre" ammise la ragazza. "Ma quest'oggetto serve per individuare il tipo di cioccolato per ogni persona" passò a spiegare.
"Definisci individuare".
"Girala" disse schietta.
"Cosa dovrei fare?!" chiese Liam senza capire le sue intenzioni.
"Gira la ruota tonto!" esclamò Juls divertita.
Il riccio posò una mano esitante sul legno dell'oggetto difronte a lui.
"Non ti mangia mica tranquillo" Juliet continuava a prenderlo in giro.
Il ragazzo spinse la ruota con due dita ed essa prese a girare e girare per circa venti secondi.
I due rimasere in silenzio; l'unico rumore che riecheggiava per la stanza era quello del gancetto di ferro che sbatteva sul legno.
Finalmente si arrestò il tutto e passarono cinque secondi prima che Juliet riprendesse parola.
"Osserva. Il gancio si è fermato qui. Riesci a leggere cosa c'è scritto?" chiese indicando il punto esatto dove il gancio si era fermato.
"Latte" rispose Liam ancora confuso e ignaro del significato di quell'assurdo gioco.
"Wow" disse Juls sgranando gli occhi un poco.
L'amico la guardò inclinando leggermente la testa. Cominciava a spazientirsi per tutto quel mistero, voleva capire.
"In pratica la tua persona è paragonabile al cioccolato al latte." spiegò la ragazza assumendo un'espressione seria.
"Ed è una cosa buona?"
"Beh per me lo è. Il ciccolato al latte rappresenta la dolcezza. Ma non una qualsiasi. Una dolcezza d'animo che solo poche persone possiedono: appunto quelle paragonate a questo tipo di cioccolato" così dicendo indietreggiò dinuovo calando sotto il bancone.
Liam intanto era rimasto a bocca aperta affascinato dall'oggetto ancora sotto il suo sguardo.
Quando vide l'amica riemergere si accorse che aveva qualcosa in mano, ma non fece in tempo ad afferrare cosa fosse.
"Chiudi gli occhi" ordinò lei e lui eseguì. "E apri la bocca".
A questo punto il ragazzo esitò un istante.
"Non ti fidi?" sorrise Juls.
Liam scosse il capo velocemente, ma aprì ugualmente la bocca.
Juliet gli infilò un qualcosa tra le fauci sporcandosi un paio di dita e lui masticò piano, quasi avesse paura.
Pian piano si accorse che ciò che aveva in bocca era niente di meno che del cioccolato.
"Ecco. Hai assaggiato un po' della tua dolcezza" disse lei soddisfatta.
Lui alzò le palpebre e ritrovò il viso della ragazza  a un palmo dal suo. Colse l'occasione per rifilargli uno dei suoi sguardi più eloquenti lasciando che i suoi occhi si perdesso in quelli di Juliet.
"Affascinante" rispose lui sbattendo le ciglia un paio di volte.
Poi portò la mano della sua amica davanti al naso. Con un gesto inaspettato della lingua, le leccò le dita sporche di cioccolato e affermò: "E anche delizioso".

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***


The winner is... ONE DIRECTION YEEEEEEEEEAH! Sisisììììììì. *Saltella alla Horan*. 
Salve! Come state?! Io raffreddata al massimo, ma discretamente. Ecco questo è il nuovo capitolo (ovvio) e spero che vi piaccia, come quello precedente. 
Grazie grazie grazie. 9 recensioni D': Io vi voglio bene. Lo sapete. Cacchio scusate se non rispondo a tutte le recensioni, però lo sapete che vi amo!
Grazie ovviamente anche a chi segue, a chi preferisce, a chi ricorda e a chi legge in segreto! u.u. Bene ora vi lascio alla lettura e non vi anticipo niente (ripeto sempre le stesse cose lo so).
Hope you enjoy.
Mandy
<3
********



"No" ripetè decisa per la quarta volta.
"Dai" la implorò Liam prendendole una mano. "Fallo per il tuo migliore amico".
"E va bene. Solo perché ti sei giocato la carta del migliore amico. Ti avverto Payne, la prossima volta non te la darò vinta" Juliet portò le braccia al petto mettendo il broncio.
"Si si come vuoi Wilson, adesso andiamo però".

--

Erano le nove e mezza e i ragazzi cominciavano ad avere fame:  Niall soprattutto.
"Ragazzi andiamo a mangiare dai!" esclamò il biondino alzandosi dal divano.
"Okay Niall, basta che la pianti di stressarci" disse Ros sbuffando. "Possiamo andare in pizzeria da mia madre. Vedrete sarà contenta di rivedervi".
"Per forza! Con tutta la pubblicità che le faremo al locale!" Louis rise alle sue spalle.
La Barbie si voltò e fece una smorfia di disapprovazione.
"Non che ce ne sia bisogno" aggiunse in fretta il ragazzo osservando l'espressione contrariata dell'amica.
"Che cosa stiamo aspettando?!" Niall si accarezzava la pancia in fretta.
"Liam!" esclamò Zayn alzandosi di scatto portandosi un palmo sulla fronte.
Erano più di cinque ore che quel ragazzo era uscito e ancora non era rientrato.
"Oh è vero caspiterina!" Disse Harry che già aveva afferrato la giacca per uscire.
"Dov'è finito?" domandò Ros.
"Non ne ho idea" risposero in coro Zayn, Louis ed Harry.
"Ora lo chiamo e gli dico di raggiungerci in pizzeria. D'accordo?" Intanto il biondino aveva già aperto la porta di casa.
"Ho capito. Ragazzi andiamo prima che Niall mi divori la porta" sospirò Louis provocando una risatina generale. "Prendo io la macchina" aggiunse poi.

--

"Non riesco ancora a crederci".
"Le giuro signora Wood! E sua figlia ha vinto anche il titolo 'miglior attrice protagonista'." 
La signora Wood alternava lo sguardo passando da Natalie, che parlava senza sosta, a sua figlia Mandy che ascoltava distaccata.
"Natalie ti prego chiamami Liz e dammi del tu! Comunque non avevo dubbi su quello. Man è un'attrice nata. Lo sai che già da piccola metteva su spettacolini? Me li faceva vedere prima di andare a letto" la mamma di Mandy raccontava estasiata e Nat non faceva altro che ridere da tutto il pomeriggio ormai.
La rossa pensava che niente, nessun rumore o suono al mondo, potesse eguagliare la risata della sua Natalie. Non c'era niente di meglio.
"Mamma non chiamarmi in quel modo" disse poi sottolineando il fatto che la madre l'avesse appena chiamata 'Man'.
Quel soprannome glielo aveva dato suo padre, parecchio tempo prima che scomparisse dalla sua vita all'improvviso. 
"Okay ragazze, adesso io devo uscire. Se avessi saputo che sareste arrivate questa sera avrei disdetto il mio appuntamento" si scusò Liz.
"Tranquilla mamma, non fa niente" si affrettò Mandy a rispondere.
"Ci dispiace di non aver avvertito prima dell'anticipo del volo" disse Nat guardando la signora Wood prendere la giacca.
"Non importa" sorrise smagliante la donna. "Però non c'è un bel niente in frigo, perciò vi conviene uscire se volete mangiare qualcosa. Oppure ordinate a domicilio" suggerì.
"Ci arrangeremo mamma" disse Mandy accendendo la tv.
Liz accennò un sorriso e uscì senza aggiungere niente.
Nat si accomodò sul divano accanto alla rossa intenta a guardare un documentario sugli uccelli.
"Bene. E ora?" domandò.
"Mmmh. Tu che vuoi fare?" chiese a sua volta Mandy senza staccare gli occhi dalla tv.
"Mangiare." 
"Allora chiama. Tieni usa il mio" a questo punto la rossa si voltò per prendere il suo cellulare e porgerlo a Natalie.
Quest'ultima però le bloccò il polso e rigirò il suo viso, portandoselo a un palmo dal proprio naso.
"Io voglio uscire" disse decisa.
"Ma... Io non ne ho voglia" rispose Mandy inclinando la testa.
"Voglio vedere Londra!" cantilenò Nat agitando le mani.
La rossa scattò in avanti e la fece sedere sulle sue ginocchia. Affondò il mento nell'incavo del suo collo lasciando una scia di baci.
"Adesso?" sussurrò accanto al suo orecchio. 
Le morse un lobo e la mora si sentì scossa dai brividi portando il naso a un centimetro da quello di Mandy.
"Sì" trillò poi alzandosi di botto.
Contrariata e rassegnata, la rossa si alzò dal divano e la diede vinta a Natalie.
Non riesco a dire di no a quegli occhi pensò.

--

Harry camminava distrattamente mentre raggiungeva gli altri al tavolo.
Il locale era un posto davvero carino. Rustico, ma allo stesso tempo elegante, proprio al centro di Londra. Una posizione decisamente strategica. 
Un paio di ragazze lo salutavano da un tavolo lontano e lui ricambiò con un sorriso vago. 
Fans... pensò tra se.
Si voltò un'altra volta, ma fu urtato da qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Cazzo".
"Che finezza" disse il riccio ironico.
"Scusami non l'ho fatto a posta. C'è troppa gente qui" rispose la persona con cui si era scontrato.
Harry guardò in basso alla ricerca del volto della persona, che dalla voce aveva intuito doveva essere una ragazza. Appena lo vide arrossì leggermente e si grattò la testa.
"No... Ehm... Scusami tu. Non ti ho vista" titubò per un secondo.
Dei lunghi capelli neri incorniciavano il viso pallido della ragazza macchiato da qualche lentiggine e illuminato da due occhioni verdi, proprio come i suoi.
Natalie sbattè le palpebre un paio di volte velocemente.
"Ma io ti conosco già" affermò dopo qualche istante.
"Beh io sono..."
"Harry!" 
Hazza si girò di colpo sentendo la voce stranamente familiare provenire dalle sue spalle.
"M-Mandy" balbettò un secondo.
La rossa lo abbracciò calorosamente, con un po' di sorpresa da parte di entrambi. Sì, perché non era proprio quello che aveva in mente di fare in quel momento. O meglio non era Harry la persona che si aspettava d'incontrare in quella parte della pizzeria.
"Che cosa ci fai qui?!" esclamarono all'unisono.
"Che deficienti. E' una pizzeria. Qui si mangia" rise lei agitando i capelli.
Hazza annuì sorridendo e poi si girò verso la ragazza dai capelli scuri che osservava la scena con gli occhi sgranati.
"Ah si. Lei è Natalie, ma vedo che già vi siete conosciuti. Approposito Nat, qui non c'è un posto nemmeno a pagarlo!" esclamò Mandy verso l'altra ragazza.
"Uhm..." Nat si limitò a rispondere.
"Perché non  vi unite a noi? Sai possiamo aggiungere due posti. Non credo che la madre di Ros farà storie ai One Direction" propose Harry montandosi un po'.
Mandy rimase interdetta, ma non dal fatto che il suo amico avesse pronunciato il nome della sua band.
"Frena Hazza. Punto primo: chi c'è insieme a te? Punto secondo: questo posto è di Iris?" strabuzzò un po' gli occhi al ricordo della mamma della sua am... Di Ros.
"Sì. E comunque sono con gli altri. C'è Ros ovviamente; stiamo aspettando Liam perché..." non fece in tempo a finire la frase che il riccio intravide la testa dell'amico farsi largo fra la gente, seguito a ruota da una ragazza.
"Oh ora capisco perché Payne ha ritardato" sospirò.
"Cosa? Quella è..." Mandy sgranò ancora di più i suoi occhi scuri.
"JULIET!" Si sentì un urlo da un tavolo vicino. 
Allora Mandy li notò: tutti insieme, come una volta, seduti intorno a lungo tavolo rettangolare. Pezzi di vita, ricordi ed emozioni le rivennero in mente, il cuore le risalì in gola. La sua espressione però non lasciava intravedere nessun segno di commozione o eccitazione. Era impassibile come sempre. Una dote nota degli attori.
"Andiamo" la esortò Harry tirandole un lembo del giacchetto. "Sì anche tu" si rivolse poi a Natalie. "Anzi prima le signore" e cedette il passo alle due ragazze.
Mandy esitò un momento, ma poi si diresse con decisione verso il tavolo e arrivò con Nat proprio nel momento che Juls e Liam stavano prendendo posto.
"MANDY!" Un altro urlo si levò da quei ragazzi che si alzarono di nuovo in piedi.
"Guardate chi vi ho portato eh!" strillava Harry tutto contento.
La rossa fece un giro veloce di abbracci e baci presentando Natalie a tutti. 
"Sono così felice di vederti!" esclamò Zayn facendola roteare a mezz'aria.
"Oddio! Quanto mi sei mancato Malik!" disse lei scoccandogli un rumoroso bacio sulla guancia.
Una giravolta e Mandy si ritrovò difronte a quattr'occhi che la fissavano: un paio azzurri e l'altro color nocciola intenso, con una leggerissima sfumatura di verde.
Quegli occhi dei quali non aveva mai dimenticato la bellezza e l'intensità. Quegli occhi che aveva tanto sognato di rivedere. Quegli occhi che aveva, però, tanto temuto di rincontrare.
Ros si portò una mano tra i capelli e sbattè forte le palpebre. Successivamente inclinò la testa da un lato sussurrando un "Ciao". 
Juliet invece si torturava un boccolo castano che le ricadeva leggero sulla spalla destra.
Mandy le notò subito: le lacrime formarsi negli occhi marroni di Juls.
Rimasero in silenzio per un minuto intero, assaporando quel momento intensamente, per capire l'emozioni che provavano. 
L'espressione di Mandy mutò dopo un po'. Da quella impassibile che aveva assunto prima, passò ad una leggermente divertita ed accennò un sorriso.
"Brrr che gelo" Zayn interruppe quella tensione risedendosi al suo posto.
Tutti, Natalie compresa, erano rimasti ad osservare le tre ragazze, intenti a captare ogni minima reazione da parte di tutte.
"Juls. Ros. Lei è Natalie" Hazza s'intromise presentando la mora alle altre due.
"Piacere" disse Juliet alzando lo sguardo porgendo la mano a Nat.
"E' tutto mio" aggiunse lei stringendola sorridendo.
"Ciao!" eslcamò Ros che a sua volta agitò la mano all'altra ragazza.
Natalie si sentì raggelare dagli occhi della bionda. 
"Ora. Per favore. Possiamo pensare al cibo?!" La voce di Niall riecheggiò per tutta la pizzeria.
Mandy si voltò allargando il suo sorriso.
"Vedo che l'essere famoso non ti ha tolto l'appetito Horan!" esclamò.
"Per niente. Anzi me l'ha aumentato!" rispose il biondino strizzandole l'occhio.

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***


Ciao piccoli amori! Come vi va? A me bene u.u Si abbastanza bene direi.
Coooomunque questo capitolo non mi convince molto e l'ho riletto velocemente quindi perdonate eventuali errori vi prego! Non è uno dei miei migliori capitolo devo essere sincera. ç.ç Io spero che vi piaccia comunque. Allora come al solito vi ringrazio di tutto :') E non ho fantasia per continuare quest'introduzione quindi vi lascio leggere in pace. 
Hope you enjoy.

Mandy <3
********


Harry non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Certo che è una gran figa pensava. Distoglieva lo sguardo soltanto quando lei lo sorprendeva a fissarla. Aveva fatto in modo di sedersi difronte a lei e lo aveva fatto sembrare puramente casuale.
"Allora girls! Dite un po', come vi va la vita?" Niall si buttò con la schiena indietro accarezzandosi la pancia soddisfatto.
"Normale?" Juls rispose a quella domanda del tutto inaspettata.
"Non era esattamente quello che..." cominciò il biondo.
"Niall voleva fare una domanda più specifica, ma non riesce mai ad essere diretto. Volevamo sapere..." lo interruppe Louis enfatizzando il verbo al plurale. "come va la vostra vita sentimentale... Insomma dai, avete capito" espresse il concetto gesticolando velocemente e alzando le sopracciglia.
"Beh..." Juliet esitò un momento. 
"Avanti Juls, abbiamo già saputo di Ros e le sue avventure con Dorian il..." 
"Coglione." Ros finì la frase del ragazzo seduto accanto a lei.
"Esatto" confermò Lou. "Quindi adesso tocca a voi. Parlate su!" poi indicò Mandy con un cenno del capo.
Entrambe le ragazze si guardarono un momento e poi sorrisero.
"Non è proprio il mio argomento di conversazione preferito" ammise Juliet rivolgendosi a tutti.
Mandy fece una smorfia di approvazione; come se volesse far intendere la stessa cosa.
"Ma dai..."
"Come siamo curiosi, carota!" esclamò Harry intervenendo in aiuto delle sue amiche.
Liam osservava Juliet con uno sguardo indecifrabile, mentre gli altri erano semplicemente curiosi.
"Mandy tu che ci dici invece?" chiese Zayn mostrando un sorrisetto malizioso.
La rossa abbassò lo sguardo verso il piatto ancora occupato dalle croste della pizza che non aveva mangiato. Poi però si voltò verso Natalie che la guardava incuriosita.
"Che domande fai Malik! Ci sono bei ragazzoni a Los Angeles, non è vero rossa?" disse Niall strizzandole l'occhio.
"Quello è sicuro biondo!" esclamò lei in tutta risposta. Accennò un mezzo sorriso e poi si girò di nuovo verso Nat che la guardava divertita.
"E... Tu ce l'hai un ragazzo?" intervenne Harry rivolgendosi alla mora. Puntò i suoi occhi in quelli della ragazza e cercò invano di non arrossire.
Lei però sembrava tranquilla e per niente turbata da quella domanda.
"No" rispose semplicemente sorridendo e agitando la testa.
Oh... Cazzo. Il riccio venne scosso da un brivido. Quella ragazza era bella da togliere il fiato e  Harry si accorse che aveva anche un sorriso fantastico.
Nat incontrò lo sguardo di Mandy che la fece arrossire.
Negli occhi della rossa c'era un misto di complicità e curiosità. Apprezzava l'impeccabile capacità di Natalie di essere spontanea e spigliata anche nei momenti d'imbarazzo. 
Però Mandy riusciva lo stesso a percepire l'emozioni della mora solo guardandola negli occhi.
Quegli occhioni brillavano e lasciavano intravedere un po' d'ansia e di nervoso. Si trovava a disagio in mezzo a tutta quella gente che la fissava.
"Tutti rigorosamente single!" eslcamò Zayn dall'altro lato del tavolo.
Mandy si girò a guardarlo e sorrise. Uno strano sorriso spontaneo e sincero le illuminò il volto e Nat sembrò accorgersene perché la osserava attentamente.
"Ma, a quanto dicono i giornali, tu stai uscendo con una certa Rebecca. Non è così Malik?" domandò Ros dandogli un colpetto con il gomito.
Zayn fece spallucce. "Io e Beky siamo solo amici" aggiunse poi poco convinto.
"Sì. ' Backy è fantastica. Beky è stupenda. Beky di qua, Beky dillà!  ' Che tipo di amicizia intendi?" lo stuzzicò Harry facendogli il verso e  provocando una risata generale.
"Io non parlo così!" esclamò il moro.
"Oh invece sì!" disse Niall che era in preda ad una risata convulsa.
"Ma se cambiassimo discorso?" 
"Lasciate in pace il povero Malik" disse Mandy prendendo scherzosamente le difese dell'amico.
 
Le risate continuarono a lungo e quello che sembrava il giorno più lungo della  vita di Mandy finì allegramente.
"Beh... Penso che noi andremo a dormire. E' stata davvero una lunga giornata" affermò la rossa alzandosi dal tavolo seguita al volo da Natalie.
"Si anche noi. Payne ora mi accompagni a casa vero?" disse Juls rivolgendo a Liam un sorriso da ruffiana.
"Devo proprio?" domandò lui corrugando la fronte.
"Scherzi vero?" 
"Si scema. Andiamo."
"E' stato fantastico rivedervi ragazzi. Sono davvero felice!" Eccole dinuovo. Le lacrime si formavano nei suoi occhi.
"Dai Juls non piangere adesso eh! Ci rivediamo domani" le sorrise dolcemente Niall.
"E' che sono contenta! Io mi commuovo facilmente lo sapete!" 
"Sì lo sappiamo" le parole uscirono fuori dalla bocca di Mandy.
Le due si scambiarono un'occhiata intensa e dopo qualche secondo istintivamente si voltarono verso Ros che già le stava guardando.
Dopo circa un minuto di silenzio la bionda sorrise.
"Mi siete mancate ragazze" disse piano.
"Anche a me!" esclamarono all'unisono le altre due.
Non c'era niente di più vero. 
"Ci vediamo domani?" chiese Mandy sorridente rivolta anche agli altri ragazzi.
"Sicuro" rispose Harry guardando più Nat che la sua amica che aveva rivolto la domanda.
"Bene ci vediamo da Starbucks a mezzogiorno! Domani pranziamo insieme non si discute!" strillò Zayn.
"D'accordo ragazzi credo che ora anch'io dovrei tornare a casa. Mia madre rimarrà qui a pulire per un po', ma io sono molto stanca e voglio proprio andare a dormire. Mi accompagni carota?" Ros girò vero Louis che la guardò sorpreso.
"Per chi mi hai preso donna? Non mi chiamo mica Liam!" disse sorridendo. 
"Che cosa vorresti insinuare Tomlinson?!" chiese l'amico che si era già messo la giacca per accompagnare Juliet.
"Niente, amico. Niente" sorrise. 
"Dai Lou!!!!" si lagnò la bionda tirandogli la maglietta.
"E va bene! Rompi palle!" 
"Oh lo so! Ragazzi ci vediamo domani okay?" trillò Ros e poi si alzò dalla sedia diretta verso l'uscita.
Circa mezz'ora dopo, nella pizzeria regnava la calma.

--

"Che silenzio!" 
"E' l'una di notta Ros, sono stanco anch'io" disse Louis senza staccare gli occhi dalla strada.
"Ma se hai dormito tutto il giorno!" esclamò lei prendendolo in giro.
"Ei rompi le palle anche quando hai sonno!" sbuffò lui.
"Vorrei solo parlare un po' Lou" la bionda abbassò lo sguardo verso le sue scarpe.
"Roooss! Dai dimmi tu di cosa vuoi parlare" 
"Di niente... In generale" esitò la ragazza.
"Mi sei mancata tanto lo sai?" chiese Louis improvvisamente.
Ros sgranò gli occhi e li puntò su di lui. 
Aveva stampato in faccia un sorrisetto sghembo e intanto aveva fermato la macchina.
"Perché ti sei fermato?" domandò stupita.
"Sai questa è casa tua" disse lui ridendo e indicando fuori dal finestrino.
La bionda si guardò indietro e ringraziò il buio perché arrossì violentemente. Come aveva fatto a non accorgersi di essere arrivata? Il tempo sembrava passare sempre troppo velocemente quando era con lui.
"Beh allora... Ciao" disse e fece per aprire lo sportello.
"Aspetta" Lou la bloccò e afferrò il suo polso. 
"Che cosa vuoi carota?" domandò lei riportando indietro la schiena e rivoltando il viso verso di lui. Si perse un momento nei suoi occhi, ma poi prestò attenzione alle sue labbra.
"Non mi hai detto se ti sono mancato" sussurrò piano Louis portandosi più vicino a lei.
Un brivido percorse la schiena di Ros che scosse velocemente la testa.
"Ciao Lou." affermò poi stampandogli un bacio sul naso.
Spalancò la portiera e schizzò fuori dall'auto lasciando Louis leggermente chinato in avanti.
Una volta entrata in casa si appoggiò con la schiena sulla porta e alzò gli occhi a cielo.
Wow... Pensò poi abbassando le palpebre.

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***


Eilà, salve! Come va? Io sento caldo D: voi no?! Comunque tralasciamo i miei calori e passiamo alle cose serie.
Chiarimento! Siccome so che possono essere sorti dei dubbi ve lo dico adesso: IO NON ho "tendenze" (chiamiamole così xD) come quelle della Mandy descritta nella storia. Non che ci sarebbe niente di male è ovvio. Giusto per chiarire u.u
Curiosità: mi concedereste l'onore di farmi sapere chi vi aspettate nel prossimo capitolo? :3 
Nandy (Nat e Mandy) con i rispettivi spasimanti (che immagino abbiate capito chi sono), Rouis (Ros e Louis) oppure Juliam (Juliet e Liam)?
Domanda: che dite lo lascio il grassetto per i dialoghi? Forse si capisce meglio?
Detto questo io vi lascio. Spero che questo capitolo vi piaccia almeno un quarto di quanto è piaciuto a me scriverlo :') Per una volta che mi piace ciò che faccio ahah.
Hope you enjoy.
Mandy.
********
 
Ros camminava veloce. Era già in ritardo e le capitava anche troppo spesso in quel periodo.
Mezzogiorno e quindici minuti e ancora non aveva raggiunto il bar.
Forse era anche colpa della canzone lenta che stava ascoltando, così prese il suo ipod e schiacciò il tasto avanti, cambiando traccia.
We found love by Rihanna. Perfetta.
Accelerò il passo andando a tempo di musica e in poco tempo arrivò a destinazione.
Appiccicò il volto al vetro di Starbucks facendo volare le iridi azzurre all'interno fra i tavoli, alla ricerca dei suoi amici.
"Che stai facendo?" una voce arrivò alle sue spalle e la bionda sobbalzò.
Si voltò di scatto e si trovò ad annegare in due occhioni blu color del mare che la fissavano divertiti.
"Mi hai fatto prendere un colpo Niall!" strillò portandosi una mano sul petto. Ritrovò il respiro regolare e poi sentì altra gente ridere.
Le risate provenivano dalle spalle del biondino che rideva convulsamente.
"Vi stavo cercando!" 
"Da qui fuori?" domandò Mandy facendo un passo avanti e sorridendole.
"Se fossi entrata non vi avrei trovato" replicò Barbie facendo spallucce.
"Ha ragione" constatò una voce che riconobbe come quella di Liam.
"Wow, ma ci siete proprio tutti! E io che speravo di non essere l'unica ritardataria!" sospirò.
"Pagherai per l'increscioso ritardo Barbie!" aggiunse Louis guardandola malizioso.
"Tu dovresti solo stare zitto carota." affermò Ros portando le braccia al petto.
"Okay ragazzi che ne direste di smetterla di fare i cretini?" domandò Zayn sarcastico.
"E di andare a mangiare?" aggiunse Niall che aveva finalmente smesso di ridere.
Tutti quanto sospirarono all'unisono e poi a parlare fu Harry.
"Conosco un ristorante distante solo pochi isolati da qui. Possiamo andarci anche a piedi."
"Sicuri che sia una buona idea rimanere in un luogo pubblico?" chiese Juls con un filino di nervosismo nel tono di voce.
"Che significa?" domandò Liam a sua volta.
"I famosi One Direction con delle perfette sconosciute. In un ristorante al centro di Londra. Occasione perfetta per i paparazzi no?" disse Natalie.
"Per noi non siete delle estranee" replicò Harry svelto.
"Ma per le vostre fan sì" aggiunse Mandy guardandosi intorno.
Quattro o cinque ragazzine osservavano lei e i suoi amici con cellulare alla mano e la bocca spalancata.
Il riccio fece spallucce.
"Se magari ci muovessimo eviteremmo certe cose!" esclamò Niall riferendosi a quelle ragazze.
"Per una volta sono d'accordo con te biondo. Muoviamoci prima che cambi idea!" incalzò Zayn impaziente.
Una risata generale e poi tutti si mossero in avanti seguendo Hazza che camminava in testa al gruppo.

--

"Desiderate un dolce?" si vedeva come la cameriera fosse nervosa. La mano che impugnava la penna tremava.
"No grazie siamo tutti apposto a quanto sembra" disse Mandy guardando le facce soddisfatte degli altri.
"Si ci porti il conto per favore" continuò Zayn rivolgendo un sorriso alla ragazza che arrossì violentemente e scattò verso la cassa.
Tornò dopo pochi minuti con un foglietto scritto a penna.
"Non potevi scegliere un posto più economico Styles?" domandò Juliet guardando il conto con occhi sgranati.
"Che t'importa Juls, tanto pagano loro!" esclamò Ros strizzandole l'occhio.
"Io dovrei pagare per questa qui?!" Louis indicò la bionda con un dito strocendo la bocca.
"Non vuoi farlo Tomlinson?" lo stuzzicò lei.
Lou scosse la testa velocemente facendole la linguaccia.
"Okay okay. I soldi per Barbie li metto io. Certo che sei tirchio eh!" disse Niall dall'altro capo del tavolo.
"Hazza io pago per Mandy e tu per Nat d'accordo?" chiese Zayn rivolgendosi al riccio che annuì prontamente.
"E io per Juls!" esclamò Liam. 
Il moro annuì sorridendo senza aggiungere niente.

--

"Non ero mai stata a Londra prima d'ora" ammise Nat osservando il London eye. 
"E ti piace?" chise Harry che invece era intento a guardare tutt'altro.
Rimaneva incantato dal modo in cui i capelli neri della ragazza riflettevano la luce mostrando qualche accenno di blu.
Natalie annuì e poi si girò a guardarlo.
"Ho preso i biglietti andiamo dentro?!" Mandy arrivò di colpo e si mise tra di loro interrompendo lo scambio di sguardi.
"Si, ma in una cabina ce ne entrano sette al massimo" constatò Harry visibilmente infastidito da quella brusca interruzione.
"Vorrà dire che due di noi andranno in un'altra!" esclamò la rossa sorridendo.

"Io veramente..."
"Che hai?" chiese Juls guardando Liam esitante.
"Ragazzi sbrigatevi!" gridava Zayn da lontano gesticolando con la mano in aria.
"Arriviamo" strillò Juliet in risposta, poi si girò dinuovo verso l'altro ragazzo. "Allora?"
"Niente. Avanti andiamo" disse lui prendendola per un braccio e trascinandola verso l'enorme ruota.
"Ecco questi sono i vostri biglietti" disse Mandy.
"Chi di noi va nell'altra? Io no!" strillò Niall rivolgendosi a tutti.
"Io no!" esclamarono all'unisono Ros, Mandy e Zayn.
"Io no!" subito dopo si aggiunse Louis.
"Io no!" due nuovi gridolini: Harry e Nat.
"Non è valido! Io non vinco mai quando si gioca a Io no!" si lamentò Juliet.
"Tu e Liam andrete nell'altra cabina è deciso!" esclamò Louis guardandoli malizioso.
Tutti si posizionarono davanti alla ruota e piano piano salirono i primi sette.
Poi li seguirono Liam e Juliet nella cabina subito dopo la loro.
 
"Liam ti senti bene?" Juliet guardava il ragazzo con occhi preoccupati. 
Lui aveva un'espressione indecifrabile, stringeva forte gli occhi e non intendeva aprirli.
"Ho paura" ammise con voce flebile.
Allora Juliet capì e gli si sedette vicino abbracciandolo.
Lui però non si mosse nemmeno di un millimetro.
"Stai tranquillo non succederà niente" gli sussurrò vicino all'orecchio.
"Che ne sai tu!" 
"Hey non azzardarti a portare sfortuna!" lo rimproverò.
"Scusa è che sono terrorizzato" si scusò Liam.
"Ci sono qui io. Dai" Juls gli strofinava un braccio velocemente e gli scoccò anche un bacio sulla fronte. "Non si è mai visto un ragazzo impaurito e una ragazza che lo rassicura" aggiunse poi ridendo.
Sembrò contaggiare anche lui che increspò leggermente le labbra verso l'alto e socchiuse gli occhi.
"Eilà!" lo salutò Juls scherzosamente.
"Quanto cazzo va piano quest'affare?!" esclamò lui serrando ancora una volta gli occhi.
La ragazza cercò di soffocare una risata, ma invano. 
"Non prendermi in giro!" si lagnò il biondo.
"Non riesco a non farlo" ammise lei prendendogli la mano che carezzò lentamente.
Liam riaprì gli occhi incerto e si ritrovò davanti uno dei soliti sorrisi dolci di Juliet.
Si costrinse ad alzarsi in piedi -anche se ne avrebbe volentieri fatto a meno- per sovrastare la testa della ragazza e poter finalmente concentrare la sua attenzione sui suoi occhi.
Si scambiarono un'occhiata fugace e intensa fino a quando, ancora con le mani intrecciate, un sorriso spuntò anche sulla faccia del riccio che sembrò arrossire.
Un leggero movimento scosse la cabina della ruota che sembrava rallentare e in un attimo il volto di Juliet si trovava appiccicato al petto del ragazzo le quali guance s'imporporarono ancora di più.
"Che succede?!" esclamò poi un po' agitato.
"Stai calmo, non è niente" lo rassicurò Juliet alzando lo sguardo.
"No invece è qualcosa" replicò lui guardandola intensamente.
"Liam la ruota sta soltanto..."
"Non parlo di questa stupida giostra" la interruppe chinandosi leggermente verso di lei. 
"E allora che..." cominciò la ragazza.
Ma venne interrotta di nuovo. 
Questa volta però non da parole, bensì da un paio di labbra piene e carnose che si unirono alle sue lasciandola per un attimo prerplessa. Ma successivamente realizzò la situazione e si abbandonò completamente tra le braccia del riccio che piano piano la stringeva sempre di più.
Si lasciarono entrambi cullare da quel bacio che diventava più passionale mentre tutta Londra passava lenta sotto i loro piedi.

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***


Eilà compari! Come ve la passate? Io sono stra felice perché finalmente sono riuscita a postare wuhuu! Spero davvero che questo capitolo vi piaccia e che mi lasciate tante recensioni come al solito. Lo so ci ho messo tanto, ma finalmente eccolo! Avrete voglia di ammazzarmi di botte alla fine perciò preparatevi! Vi ho lasciato così "..." Ahahahah. Oh mio Dio! Non devo anticiparvi niente, cavolo! Uhuh vi lascio alla lettura ciccine:3
Hope you enjoy.
Mandy <3
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"Sicura di voler andare da sola?"
chiese Nat guardando Mandy un po' preoccupata.
La rossa annuì convinta, sorridendole leggermente.
"Certo stai tranquilla. Mi serve solo qualcuno che mi accompagni" disse guardandosi intorno.
"Dove?!" Zayn s'intromise nella loro conversazione.
"Devo andare a cena con mia madre e il suo... Compagno. Sai su Liberty street" rispose Mandy.
Il moro la guardò curioso accennando un'aria pensosa.
"Quel posto è pieno di ristoranti costosissimi" constatò dopo un po'.
Lui e i suoi amici ne sapevano qualcosa di ristoranti. Non  badavano mai a spese quando si trattava di mangiare.
"Sì, a quanto pare quest'uomo non se la passa male... Comunque Nat fatti riaccompagnare a casa da Niall più tardi".
"Tranquilla Wood, ci penso io a lei" una massa di ricci spuntò alle spalle di Natalie e Mandy dovette trattenersi dal mollare un sonoro schiaffo sul bel faccino di Harry che continuava a fare il cascamorto con la sua Nat.
"Non mi fido di te Styles" disse poi buttandola sullo scherzo. "D'accordo devo proprio andare ora. Malik, mi accompagni tu?" 
"Certamente!" esclamò Zayn in tutta risposta allargandosi in un sorriso smagliante.
"Ci vediamo più tardi allora" a parlare fu Nat che schioccò un veloce bacio alla rossa, proprio sull'angolo della bocca.
"A dopo dolcezza" le sussurrò Mandy che prese per un braccio Zayn e cominciò ad avviarsi verso la porta. "Ciao ragaz... Okay" provò anche a salutare Liam e Juliet che però non avevano intenzione d'interrompere il loro bacio appassionato, che andava avanti ormai da quindici minuti.
"Ci si vede domani Mandy!" esclamò Niall preso a giocare a un videogioco del quale nemmeno ricordava il nome.
Ros fece un cenno con la mano e poi riprese a ridere sotto le grinfie di Louis che continuava imperterrito a farle il solletico.
"Usciamo da questa gabbia di matti Malik" rise Mandy prendendolo di nuovo per un braccio.

 
Un odore intenso e stucchevole di fumo e menta si fece largo tra le narici di Mandy appena si sedette sul sedile anteriore della Volvo di Zayn.
Il moro mise in moto partendo piano inizialmente, poi sfrecciò lungo il vialetto che bisognava percorrere per uscire dalla villa di Louis e Harry.
"Insomma, non lo hai mai conosciuto questo tipo?" domandò il ragazzo alla guida senza staccare gli occhi dalla strada.
Mandy sobbalzò un secondo dato che i suoi timpani si erano abituati, da cinque minuti ormai, solo al silenzio.
"Sì beh... Da quando sono andata a studiare a Los Angeles non ho mai incontrato mia madre insieme ad altre persone" rispose lei perdendo lo sguardo fuori dal finestrino.
"Quindi, tua madre non aveva mai incontrato Nat prima della settimana scorsa?" chiese Zayn curioso sta volta lanciandole un'occhiatina furtiva.
Mandy scosse la testa sorridendo continuando a guardare le luci di Londra che sfrecciavano fuori.
"Sai che in una normale conversazione, tutti i partecipanti dovrebbero dire qualcosa?" la stuzzicò il moro leggermente irritato dal silenzio dell'amica.
"Non ho mai pensato di essere normale, Zayn" disse lei voltandosi e puntandogli gli occhi addosso. 
Zayn annuì divertito. Un sorrisetto gli illuminava il volto mulatto.
"Infatti, secondo me, non lo sei" disse guardando sempre dritto davanti a sé.
Ancora il silenzio e il ristorante distava parecchio.
"Come hai conosciuto Natalie?".
Mandy sgranò gli occhi scuri sorpresa. Non si aspettava una domanda nel bel mezzo di quel tranquillo silenzio che sembrava essere interminabile. Si lisciò velocemente i capelli con una mano e se li portò sulla spalla destra cominciando a torturare una ciocca.
"Perché ti interessa saperlo?" chiese abbassando lo sguardo sulla punta delle sue scarpe.
"Beh perché... Nat è una tipa simpatica." rispose Zayn staccando una mano dal voltante per portarla a grattarsi la nuca.
"Un mese dopo il mio arrivo all'accademia di arte drammatica. Beh in realtà lei la frequentava già da prima, ma era ancora in vacanza quando sono arrivata io..." la rossa cominciò a raccontare e senza accorgersene si trovò a combattere con le immagini del ricordo di quel giorno, che ovviamente ricordava benissimo.

 
"E ricordate che vi amo, vi amo, vi amo. Come mai ho fatto in vita mia..."
"NELLA MIA VITA! Cazzo Amanda non è possibile che ancora non hai imparato il copione!" 
"Ce l'ho da una settimana, che cosa si aspettava?!" 
"Non alzare la voce con me, insolente che non sei altro!" Brian Picket invece, poteva permettersi benissimo di urlarle contro quando lo riteneva più opportuno. Un uomo alto e bruno, rude e altezzoso. Un attore teatrale, conosciuto a Broadway per qualche sua comparsa, che si dilettava ad insegnare e a torturare i suoi allievi. Sembrava covare un particolare odio per Mandy, che ricambiava totalmente.
L'uomo sospirò rumorosamente facendo cadere le braccia lungo i fianchi.
"Non vedo l'ora di andarmene da quest'accademia di dilettanti".
"Quando accadrà ciò?" chiese Mandy sorridendo dall'alto del palco.
"Presto mia cara, molto presto! Ora te ne puoi andare, abbiamo finito!" strillò Picket indicando l'uscita con un dito.
La rossa si girò sussurrando un 'finalmente' e si diresse dietro le quinte del palcoscenico occupate per la maggior parte da tecnici della luce e scenografi apprendisti. Allievi della scuola ovviamente. 
Una ragazza si distingueva tra il gruppo di questi ultimi. Aveva gli occhi verdi e i capelli neri e squadrava Mandy dall'alto in basso, scrutando attentamente ogni suo minimo particolare. 
"Che cos'hai da guardare?" le domandò la rossa facendola sobbalzare.
"N-niente" balbettò lei con voce tremolante e bassa. "Ho s-sentito il signor Picket sgridarti... In vita mia o nella mia vita. Cosa cambia?" 
Mandy scosse la testa e abbozzò un sorriso facendo spallucce. "Non ne ho idea" ammise poi.
"Ho sentito che se ne va in Inghilterra".
"Speriamo il più presto possibile allora".
"Comunque io sono Natalie, piacere. Nat per gli amici" così dicendo la mora le porse la mano lasciandosela stringere. 
Un brivido sorprese entrambe quando le loro pelli si sfiorarono appena. 
"E Nat sia. Anche per me" sorrise Mandy strizzandole l'occhio. "Ora vai, o perderai il tuo gruppo" aggiunse indicando la classe di scenografia che accennava ad andarsene senza di lei.
"Oh... Ehm... Sì. E' stato un piacere..."
"Amanda. Mandy per TUTTI".
"Mandy, ci si vede" e così dicendo scappò via confondendosi con la massa dei suoi compagni che tornavano in classe.
 

"E così ci siamo accompagnate a vicenda nel lungo corso di studi. Non ci siamo più separate. Lei è diventata importante per me e..." Mandy si bloccò quasi alla fine del suo racconto e osservò Zayn che intanto aveva fermato la macchina. 
"E poi avete deciso di farvi una vacanza qui a Londra" tentò lui sorridendole.
La rossa annuì poco convinta, perché in realtà non era proprio quello che voleva dire. Ma decise che forse era meglio lasciare la storia un po' in sospeso. In fondo aveva detto tutte le cose più importanti e non aveva mentito. Natalie era davvero diventata importante per lei, anche se più di una semplice amica. Ma perché avrebbe dovuto importare a Zayn?
"Ti ringrazio per avermi accompagnata fin qui" disse e fece per aprire lo sportello che però non voleva saperne. 
"Oh no, aspetta. Questo sportello è rotto, si apre solo da fuori. Me ne ero completamente dimenticato" così dicendo Zayn scese al volo dall'auto e fece il giro per andare ad aprire la portiera alla sua amica rimasta bloccata dentro.
"Prego signorina" disse con tono galante porgendole una mano per aiutarla ad uscire.
La rossa rise di gusto e gli prese la mano usandola come aiuto per salire sul marciapiede.
"Grazie mille signor Malik" disse facendo un piccolo inchino. "Oh ecco mia madre" aggiunse poi buttando un occhio alle spalle del moro. Proprio davanti alla porta di un ristorante, Liz era in compagnia di un uomo alto che le teneva la mano.
Mandy accennò un saluto con la mano che si bloccò a mezz'aria non appena quello si girò a guardarla.
"Beh allora io va..."
"NO!" quasi strillò bloccando Zayn per un polso.
Il moro si guardò attorno spaesato, poi soffermò i suoi occhi marroni in quelli scuri dell'amica, osservandoli con aria interrogativa.
"Rimani con me per stasera okay?" gli chiese aumentando la morsa sul braccio.
"Cosa? Perché? Wood che succede?!" esclamò lui sorpreso.
Non che avesse programmi per quella sera, ma l'atteggiamento e lo sguardo impaurito di Mandy lo stavano spaventando seriamente.
La ragazza aveva gli occhi sgranati, uno sguardo vacuo perso nel vuoto. Aveva assunto un colorito biancastro, sembrava stesse per svenire. 
Zayn si preoccupò e cercò di riattirare la sua attenzione sventolandole una mano davanti agli occhi, ma niente.
"Mandy, che cazzo ti è preso?!" sbottò d'un tratto spazientito dal comportamento della rossa.
"E' lui" si limitò a sussurrare lei.
"Lui? Lui chi?!" 
"E' Picket...".

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***


Ei, salve! Eccolo qui il nuovo capitolo! Ve l'avevo detto che non avrei abbandonato questa Fanfiction! No, infatti sono di nuovo qui a rompervi le balls (?) anche se con qualche giorno di ritardo... E mi scuso infatti. Beh, comunque! Questo capitolo, vi avverto, non è niente di che. In sostanza succedono poche cose, però io spero lo stesso che vi piaccia e che me lo direte. Fatemi sapere che ne pensate perché ci tengo. Poi... Sono quasi a 100 recensioni, eddajeeee *momentodifomento*. Non ne ho mai avute così tante :O mi sento molto fuck yeah in questo momento. Chi farà la 100° recensione riceverà un premio (?) ahaha okay u.ù. Bene detto questo, mi sono dilungata troppo come al solito. Vi ringrazio ancora di tutto*-* Volevo anche informarvi che ho scritto l'inizio di un'altra FF si chiama Solo per curiosità passate sulla mia pagina per darle un'occhiata! Se lo farete vi amerò! Ahahah. 
Bene, mi congedo.
Hope you enjoy.

Mandy.
********


Mandy sperava con tutto il cuore di essersi sbagliata, di aver visto male. Ma man mano che si avvicinava, riconosceva quei lineamenti duri e antipatici che andavano a formare il volto dell'uomo in piedi accanto a sua madre.
Sul viso di Brian Picket c'era un accenno di stupore, che alla rossa non convinceva affatto. Aveva imparato a riconoscere le false emozioni studiando nel campo della recitazione.
E poi, era impossibile che lui non avesse neanche avuto un sospetto che ci sarebbe potuta essere una parentela fra lei e la sua nuova compagna. Insomma: il cognome era lo stesso, gli occhi pure, l'atteggiamento uguale.
La rossa camminava a passo lento e poco deciso fermandosi ogni tanto per controllare che Zayn fosse sempre accanto a lei.
Il ragazzo aveva cominciato seriamente a preoccuparsi per la sua amica. 
"Respira, piano" le sussurrava mentre con una mano la sosteneva dietro la schiena.
"Hey, tesoro!" esclamò Liz che stava ancora sventolando la mano in aria in segno di saluto. "Ciao Zayn, che onore!" aggiunse poi scherzando.
"Salve signora Wood" rispose lui cordialmente.
Picket era rimasto zitto tutto il tempo, come Mandy, a fissare la ragazza che piano avanzava verso di loro.
"Brian, lei è Amanda e lui è il suo amico Zayn Malik, ma sicuramente di lui ne avrai sentito parlare" disse la donna accennando alla figlia e al ragazzo che le stava accanto.
Ecco, il momento cruciale era arrivato. Si sarebbero presentati come perfetti sconosciuti? O quell'uomo avrebbe detto la verità e rivelato a Liz che già conosceva sua figlia? 
Mandy aspettò una reazione da parte di Picket prima di fare qualsiasi cosa. Gli scoccò un'occhiata accigliata.
"Ciao Amanda" disse l'uomo con fare incerto. 
Quindi non avrebbero finto.
"Mandy" corresse la rossa con un accenno di acidità nel tono.
"Vi conoscete già?!" domandò Liz stupita. 
Possibile che non le fosse venuto in mente, sapendo che il suo caro fidanzato insegnava a una delle scuole teatrali e cinematografiche più rinomate di Los Angeles? O forse...
"Ci siamo conosciuti ai Pixar's studios quando lei e i suoi compagni di classe sono venuti in gita da noi" si affrettò a rispondere Picket che lanciò a Mandy uno sguardo d'intesa.
Mentiva. Mentiva spudoratamente. Stava ingannando Liz, ma perché? No, chiaro che non avrebbe retto il suo gioco.
"Veramente..." cominciò a parlare la rossa con qualche esitazione però.
"E tu! Giovanotto! Tu e il tuo gruppo siete davvero bravi, sai?!" l'uomo interruppe a metà la frase di Mandy, rivolgendosi a Zayn con voce di un'ottava più alta.
"Grazie." rispose il moro secco. Anche lui si era accorto di ciò che stava accadendo. E non riusciva a realizzare la situazione proprio come la sua amica. Perché quell'uomo mentiva? A quale scopo? 
"Rimani a cena con noi caro?" quella volta fu Liz a rivolgere la domanda a Zayn che d'istinto si girò verso Mandy.
"Sì" rispose la rossa al suo posto.
"Allora coraggio, entriamo" propose Picket mandando avanti tutti gli altri.
La ragazza però non accennò a muoversi finché non fu alla pari con il passo dell'uomo, ponendoglisi affianco. 
"Non si aspetti che..." cominciò a parlare con la voce appena udibile, in modo che sua madre non sentisse, ma fu zittita subito da uno sguardo severo e penetrante.
"Ti conviene stare al gioco se non vuoi essere espulsa." 

--

Proseguivano lenti come se qualcosa impedisse loro di camminare più svelti. Forse per Harry, era proprio la voglia di rimanere più tempo possibile con Natalie, a spingerlo a non accellerare il passo.
"Insomma studi scenografia" constatò il riccio piano distogliendo lo sguardo dai suoi capelli, puntandolo altrove. 
"Sì. Ho sempre voluto diventare una scenografa. E' una passione" disse lei torturandosi una ciocca scura, puntando il suo sguardo su un punto indefinito davanti a loro. 
"Figo... Ti va un gelato?" chiese Harry che aveva esaurito gli argomenti di cui parlare. Quella ragazza lo mandava in confusione. Di solito era spedito, coinciso e diretto quando parlava con le ragazze. Metteva subito in chiaro le cose: se avesse intenzioni serie oppure avesse solo voglia di divertirsi. 
Ma con Natalie era tutto diverso. Non capiva cosa provasse veramente. Sapeva solo che quando era con lei, risultava impacciato e anche un po' imbranato. Arrossiva spesso ed era costantemente in imbarazzo e questa cosa lo faceva andare in bestia. E poi, come se non bastasse, quella ragazza non lasciava intravedere nessunissima emozione, nè dai suoi atteggiamenti, nè dai suoi sguardi, niente. Lo stava facendo impazzire il fatto di non capire se il suo interesse per lei fosse ricambiato o meno.
"Non dico mai di no al gelato" Nat parlò allargandosi in un sorriso, puntando finalmente i suoi occhi verdi in quelli del riccio che si sentì avvampare.
Svoltarono l'angolo del parco dove c'era sempre un carrettino stracolmo di gelato che Harry adorava. 
Mangiarono ognuno il proprio cono rimanendo in silenzio; un silenzio terribilmente imbarazzante per il ragazzo che divorò il suo gelato in men che non si dica.
Nat invece leccava i suoi gusti preferiti con estrema lentezza e tranquillità, sorridendo ogni tanto al riccio che ricambiava arrossendo. 
La ballezza di Natalie era disarmante. Harry il riccio Styles, il playboy del gruppo, quello che non mancava mai un colpo con una qualsiasi ragazza, colui che non perdeva mai la testa per nessuno, sembrava aver trovato pane per i suoi denti questa volta. 
Nat stuzzicava la sua fantasia in un modo che mai avrebbe immaginato prima. E, quelli che a lui sembravano solo capricci iniziali, si trasformavano piano in voglie sempre più accentuate. Voglie che, per quanto lui ci provasse, non riusciva a soddisfare. Un po' a causa del suo costante imbarazzo, un po' perché quella ragazza appareva poco interessata a lui in quel senso.
Effettivamente, in quel momento, sembrava molto più entusiasta del gelato che stava gustando più che del ragazzo che l'aveva invitata a prenderlo.
"Dimmi qualcosa di te" Natalie parlò d'un tratto riscuotendo Harry dai suoi pensieri e trasalì di botto.
"C-cosa?" balbettò incerto perché rimasto interdetto da quella richiesta improvvisa.
Nat lo guardava di sbieco, con la testa inclinata verso sinistra e un sorrisino appenna accennato stampato sul viso.
"Sai com'è, ho parlato solo io. Ora tocca a te" disse divertita dall'espressione confusa del riccio che inarcò un sopracciglio.
"Non c'è molto da dire veramente..." cominciò Harry deciso a sostenere lo sguardo della ragazza.
"Ma dai! Sei membro della band più famosa del momento e non hai niente da raccontare? A chi vuoi darla a bere!" esclamò Nat sorridendo ancora più ampiamente.
"Sono un normale ragazzo che sta vivendo il suo sogno..."
"Con una carrira di cantante davanti, chissà quanti futuri contratti discografici e un numero indefinitamente alto di ragazze ai suoi piedi" finì la frase al posto del riccio che scoppiò in una risata argentina scuotendo la testa.
"Apparte questo, niente di speciale" sorrise Hazza. 
"Deve essere bello essere Harry Styles" sospirò Natalie distogliendo lo sguardo dal ragazzo che scosse la testa sorridendo.
"Non è sempre tutto rose e fiori. Ci sono i pro e i contro" 
"E quali sarebbero i contro?" chiese curiosa.
"Beh... Molta gente, soprattuto la maggior parte delle ragazze vorrebbe uscire con me, ma..." cominciò lui però s'interruppe a metà frase prendendo un respiro per pensare a formulare il periodo seguente.
"Ma? Fin qui non vedo il lato brutto" lo rimbeccò Nat.
"Ma fra tutte queste non ho mai trovato nessuna che mi attraesse davvero. E quando credo di aver trovato finalmente la ragazza perfetta, questa mi usa soltanto per farsi un po' di pubblicità. Oppure, cosa ancor peggiore, mi rifiuta sempre con la solita scusa: sei troppo famoso, non posso uscire con te. E' frustrante." O peggio non è proprio interessata a me, aggiunse poi nella sua mente. 
"Da come ne parli sembra quasi che tu abbia provato queste sensazioni recentemente" constatò Natalie assumendo un'aria mista tra compassione e curiosità.
"Già..." disse Harry pentendosene quasi immediatamente. Si era reso conto di aver pensato ad alta voce. 
"Ne vuoi parlare?" 
"No, non siamo qui per deprimerci" disse lui scuotendo i ricci sorridente. 
"Okay. Sappi solo che questa ragazza che non ti vuole, non sa quello che si perde!" esclamò la mora mostrando allegramente i denti mentre si alzava dal muretto sul quale erano seduti da più di mezz'ora. "Allora, mi accompagni a casa?" chiese infine tendendo la mano verso Harry che la guardava con occhi un po' sgranati. Poi però annuì convinto e strinse la mano di Nat, alla quale rivolse uno dei suoi sorrisi più belli mostrando tutta la dolcezza delle sue fossette.

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***


Hola dolcezze! Visto? Non mi sono persa per strada! Ecco a voi il nuovo capitolo. Mi è venuta l'idea mentre giocavo a twist ce l'avete presente? Ma sì dai, quel gioco con il tappeto con le macchie di colori!! Devi fare ciò che ti dicono, tipo: mano sinistra sul giallo, piede destro sul blu. E poi ti ritrovi accartocciata e annodata con la gente! Ahahahaha x) Bene ora vi ringrazio di cuore per tutte le recensioni e perché siete tanti che seguite questa storia! Adoro il fatto che vi piaccia (?). Siete i miei piccoli teneri lettori preferiti! :D Beh allora, che ne direste di farmi sapere in una recensione qual'è la vostra coppia preferita? No perché ce ne sono alcune qui dentro uhuh u.ù voglio sapere le vostre opinioni :3 Comunque non mi resta niente da dirvi se non recensite, perché amo quando lo fate e lo sapete!
Hope you enjoy.
Mandy <3

*********



"Sei un deficiente."
"Non è colpa mia!"
"Ah no? E ora come facciamo?!"
"Aspetta, forse ho un'idea"
"Siamo nella merda."
Le loro mani stavano per toccarsi, i loro nasi erano vicinissimi, il corpo di uno quasi si strofinava su quello dell'altra. Un piccolo, appena percettibile movimento scombussolò all'improvviso l'ordine delle cose, facendo cadere a terra Louis e Ros con un tonfo sonoro, l'uno sopra l'altra.
"Idea brillante Tomlinson" sospirò Barbie sarcastica, cercando invano di sopstare Lou dalla cassa toracica. 
"Ci sarei riuscito se la tua coscia non avesse occupato più spazio del previsto" sghignazzò lui divertito dall'espressione esasperata di Ros.
"Farò finta di non aver sentito. E comunque mi riferivo all'idea geniale che mi hai costretto ad assecondare. Io questo gioco lo odio, tutti questi colori mi fanno venire mal di testa" sbottò lei girando il capo verso il tappeto del twist sotto la sua schiena.
Lou scoppiò a ridere facendo pressione sui palmi per non pesare alla ragazza che sbraitava sotto di lui.
"Non capisco cosa c'è di così divertente"
"La tua faccia è la cosa migliore".
"Questa è l'ultima volta che la vedi, carota, sia chiaro." così dicendo Ros fece un ultimo sforzo per spostarsi da quella posizione scomoda e rivolgere le spalle a Tomlinson che continuava a ridere.
Lui però non aveva intenzione di lasciarla scappare. La tenne stretta per un braccio e riuscì a farla stare ferma. 
"Rilassati Barbie" le disse "Visto che ci siamo... Possiamo anche approfittarne" avvicinava sempre di più il naso a quello di Ros. Puntò gli occhi nei suoi e subito rabbrividirono entrambi, come facevano ogni volta che i loro sguardi s'incontravano. Tutti e due sembravano voler congelarsi a vicenda.
"Non. Provarci. Neanche, Louis." sentenziò lei ferma a pochi centimetro dal volto del ragazzo il quale sorrise maliziosamente senza però allontanarsi. 
"Cos'è una sfida?" chiese piano.
"No" sospirò Barbie esasperata "è un avvertimento".
"Wow, mi fai paura Barbie"
"Bene." accennò un sorrisetto soddisfatto.
Louis rise fragorosamente e inclinò la testa da un lato "Non penserai davvero che ho paura di te" allargò il suo sorriso un poco strafottente.
"Dovresti" soffiò Ros con voce roca poggiando una mano sul bottone dei jeans chiari del ragazzo che non accennava ad alzarsi. Anzi, sembrava avvicinarsi ad ogni parola che pronunciavano. Sul suo volto si dipinse una smorfia maliziosa e poi mugugnò qualcosa di appena udibile all'orecchio di Ros.
"Dici?" chiese con voce roca.
"Dico." rispose lei decisa afferrando prontamente l'elastico dei suoi boxer e strattonandolo verso l'alto, facendo così scomparire quel ghigno divertito dalla faccia di Louis.
Il suo volto assunse un colorito biancastro più pallido del solito e sgranò gli occhi deformando i lineamenti in un'espressione mistra tra lo stupore e la sofferenza.
"Ti conviene toglierti. A meno che tu non voglia rimanere senza gioielli, non so se mi spiego" questa volta a ridere fu Ros continuando leggermente a tirare  l'elastico delle mutande.
Lou non se lo fece ripetere un'altra volta. Si alzò in piedi di scatto tirando un sospiro di sollievo nel momento in cui constatò che i suoi gioielli erano sani e salvi.
Barbie scoppiò in una risata fragorosa che riempì il salone.
"Sei impazzita?!" strillò Tomlinson con fare scandalizzato. 
"Mi hai provocata!" esclamò lei in risposta. "Dovresti vedere la tua faccia!" non riusciva a smettere di ridere.
Louis le voltò le spalle sfrecciando verso le scale. 
Casa era vuota dato che Liam e Juliet se n'erano andati un'ora prima e Niall era uscito con una di cui tutti ignoravano il nome.
Si chiuse in bagno sbattendo la porta e rimase in silenzio. 
Ros intanto si era alzata da terra e correva su per le scale. Aveva paura che il ragazzo si fosse offeso oppure che gli avesse fatto davvero male. Raggiunse il bagno e bussò piano alla porta. "Ei, carota! Ci sei? Ti sei offeso? Dai stavo solo scherzando!" 
Silenzio.
Che gli succede? Pensò svelta cominciando a picchiare più forte il legno della porta.
"Lou, aprimi!" esclamò preoccupata. "Louis!" strillò.
La maniglia si piegò cigolando e il legno bianco si aprì lentamente e Barbie intrufolò la testa all'interno del bagno, ma non vide nessuno. Fece solo in tempo a guardare la finestra aperta...
"Sei in trappola!" sentì urlare al suo fianco e un braccio afferrarla velocemente per poi trascinarla all'interno della doccia. Passarono due secondi prima di ritrovarsi travolta da un getto d'acqua ghiacciata mentre una risata cristallina rimbombava nel poco spazio della cabina.
"Cazzo! E' congelata! Louis basta, smettila!" strillava e cercava di divincolarsi dalla presa del ragazzo che ancora non l'aveva lasciata andare. 
"Solo se ti decidi a stare ferma" disse lui con tono calmo e divertito. 
Ros si bloccò all'istante sperando che Lou chiudesse velocemente l'acqua, cosa che non fece. Bensì girò poco la maniglia del rubinetto verso il segnetto rosso dipinto sul muro e così il getto divenne tiepido per poi scaldarsi fino a diventare caldo.
I vetri della doccia si appannarono e il respiro dei due ragazzi si fece più corto. 
Si guardarono intensamente per un lungo istante per poi lasciarsi andare completamente in un bacio lento e passionale. 
Louis portò una mano ad accarezzare il volto di Ros che invece intrecciò le mani nei suoi capelli bagnati. 
In quel momento si sentirono realizzati, come se finalmente avessero trovato ciò che stavano cercando da tanto tempo. 
Barbie, dal canto suo, aveva sognato quel bacio più volte, ma non aveva mai concesso l'occasione a Louis di rubarglielo per paura di risultare per lui una delle tante. 
Infondo lui poteva avere qualsiasi ragazza se solo avesse voluto. Ma anche per T omlinson le cose erano diverse con lei, perché era l'unica che avesse mai desiderato tanto intensamente. Non gli era mai capitato di volere una persona quanto Ros. 
E allora, finalmente, avevano tutti e due ciò che volevano da tanto e nessuno glielo avrebbe tolto.
Si staccarono solamente quando esaurirono il fiato.
"Fa caldo vero?" sussurrò lui mentre l'acqua ancora scorreva, ma più lenta.
La bionda annuì semplicemente cogliendo al volo la silenziosa richiesta del ragazzo, così gli sfilò via la maglietta. Louis fece lo stesso con la camicia di lei e le tolse anche il reggisenso. Continuarono così fin quando no furono entrambi senza vestiti.
Le loro labbra s'incollarono ancora e ancora una volta le lingue s'intrecciarono. Poi Ros scese con la bocca lungo il collo del ragazzo lasciando piccole scie di baci. 
Lui fece scorrere una mano dalla schiena fino ai fianchi di lei facendole salire alcuni brividi di piacere e costringendola a inarcarsi poco. Infine con un unico, fluido gesto, la prese in braccio spingendola contro il vetro della doccia, cercando di nuovo le sue labbra.
"Lou..." lo chiamò piano, ma lui continuava a baciarle il collo e a torturarle un seno con la mano.
"Louis" sta volta lo implorò. 
Sorrise sornione e penetrò in lei con una sola spinta, facendola gemere di piacere. Continuò a spingere sempre più forte e sentì delle unghie conficcarglisi nella schiena. 
Ora erano una cosa sola, lo sentiva finalmente. Non era così contento da tanto tempo. Nessuno gli avrebbe portato via la felicità.

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***


Giaaaao! Sono tornata yeeeeah! Finalmente ce l'ho fatta sì! Beh arrivo subito al sodo. Nel prossimo capitolo ci sarà Juliam per la felicità di tutti voi u.ù e intanto vi lascio con questo capitolo che è interamente dedicato a Nandy e rispettivi spasimanti (?).. Vorrete uccidermi alla fine del capitolo, ma non lo farete altrimenti non potrei donarvi il seguito -che posterò appena raggiungerò le... 7 recensioni qui? :3- x) Bene vi ringrazio per avermi dato 116 recensioni in tutto e un sacco di visualizzazioni. Vi amo davvero, grazie. Vi lascio alla lettura.
Hope you enjoy
Mandy.
*********



"Spiegami perché non hai detto niente." ordinò Zayn poggiando rumorosamente il bicchiere sul bancone. 
Il posto dove si erano buttati dopo quella cena assolutamente sconvolgente, non era che un semplice locale dove la gente poteva bere, ubriacarsi e ballare fino alla mattina dopo. La musica era alta, ma dalla parte dove erano seduti Mandy e il moro si sentiva molto di meno.
"Ha minacciato di espellermi dall'accademia! Lo so che dovrei pensare prima a mia madre, perché è più importante, però..." cominciò la rossa scolando l'ultimo goccio di birra rimasto nella sua bottiglia. 
"No... No, non può... Quel bastardo! Okay, tu non puoi dire niente. E se lo facessi io? Se rivelassi io a tua madre tutta la verità?" Zayn era visibilmente preoccupato per quella situazione. Lui era il primo a provare fastidio vedendo quella ragazza sottomessa a bugie meschine. 
"Se la prenderebbe comunque con me" affermò Mandy abbassando lo sguardo. "Un'altra birra per favore" aggiunse rivolgendosi al barista che la stava guardando aspettando nuovi ordini. 
Questa volta buttò giù l'acool quasi tutto d'un sorso, dimezzando la sua Heineken. 
"Lo prendo a calci in culo, giuro." sentenziò Zayn aspramente. 
"Hai bevuto un po' troppo" la rossa sorrise divertita dall'espressione incazzata del moro che era già al terzo bicchiere di non si sa cosa di alcolico. 
"Senti chi parla!" esclamò lui puntando gli occhi sulla birra che Mandy teneva in mano.
"Io sto benissimo" mentì lei alzandosi in piedi barcollando. Pensò fosse colpa dello sgabello troppo alto e quindi poggiò una mano sul braccio di Zayn per tenersi in equilibrio. 
Scoppiarono entrambi e ridere e si ritrovarono l'uno a un centimetro dal viso dell'altra che lo guardava dal basso. 
"Grazie di tutto Zayn" soffiò lei sorridendo, scansandosi una ciocca di capelli dal viso.
Erano molto vicini e il sapore dell'alcool sfiorò le narici di Zayn che però non accennava ad allontanarsi da lei. Anzi sembrava avvicinarsi sempre di più finché Mandy non si decise a parlare di nuovo.
"Andiamo via. Prima di combinare qualche casino" rise piano.
Il moro annuì sorridendo e poi aggiunse: "Sì, usciamo. Ma non posso guidare in queste condizioni".
"Ah, stanotte ci toccherà dormire in macchina" disse Mandy prendendo la borsa al volo e dirigendosi verso l'uscita del locale.

Nella Volvo c'era sempre lo stesso odore stucchevole che a Mandy piaceva particolarmente.
Era notte fonda ormai e i loro occhi cominciavano a chiudersi da soli, così tirarono giù i sedili e si sdraiarono rilassando i muscoli.
"Mandy... Posso chiederti una cosa un po' personale?" Zayn parlò con voce leggermente assonnata. 
La rossa annuì, ma poi si rese conto che forse l'amico non poteva vederla dato che aveva gli occhi chiusi e così parlò anche lei. 
"Spara" disse con voce appena udibile. 
"Tu e Nat... Siete più di semplici amiche, vero?" domandò il moro dopo qualche secondo di silenzio. 
Mandy rimase un momento stizzita da quella domanda e ringraziò che Zayn avesse gli occhi chiusi perché lei era famosa per la sua impassibilità e non voleva che l'aria di mistero che l'avvolgeva volasse via. 
"Perché questa domanda?" chiese semplicemente con tono calmo senza lasciar trasudare nessun'emozione. 
"Non lo so" ammise lui, forse un po' imbarazzato. Anche se lei non avrebbe voluto, Zayn aveva notato un po' d'insicurezza nel suo tono di voce e immaginò fosse proprio perché con quella domanda aveva colto nel segno.
Sì perché anche lui si era accorto degli sguardi intensi e della complicità che c'era tra Mandy e Natalie e non lo trovava esattamente un atteggiamento da amiche. 
"Siete molto legate" disse aprendo gli occhi, girandosi verso la rossa che fece spallucce.
"Hai ragione, Zayn. Io e Nat non siamo semplici amiche. Siamo qualcosa di più. Onestamente non sappiamo nemmeno noi cosa siamo..." Mandy cominciò abbozzando un sorriso imbarazzato, ma non arrossì, ovviamente. 
Il moro sorrise a sua volta senza aggiungere altro per non sembrare indiscreto. 
Mandy però, continuò a parlare imperterrita senza preoccuparsi di misurare le parole. 
"Però c'è qualcosa che non va in questo periodo. Sai, la vedo distante da me" 
"Distante in che senso?" chiese lui che non potè più trattenersi. L'acool mischiato alla curiosità gli facevano quest'effetto: non riusciva a farsi i fatti suoi.
"Da quando siamo arrivate qui a Londra... Sembra molto più interessata a... Altro" lei completò il suo pensiero titubando. In realtà voleva dire che l'interessamento di Nat le sembrava rivolto soprattutto verso un'altra persona, ma non le sembrava il caso rivelare quel particolare a Zayn.
"A Harry" intervenne il moro capendo al volo ciò che la rossa non intendeva dire.
"Buonanotte Malik" disse Mandy girandosi dalla parte opposta della macchina. 
Zayn rise e capì che la loro conversazione era finita ed era giunta finalmente l'ora del sonno. 
"Buonanotte Wood" le sussurrò avvicinandosi al suo orecchio per poi lasciarle un leggero bacio sulla guancia. 

--

Harry si guardava intorno spaesato rendendosi conto che quella era la seconda volta in vita sua che si ritrovava davanti casa di Mandy in quasi sei anni che la conosceva. 
La prima volta si era trovato lì con Ros e Louis per caso. Era un giorno di pioggia, loro tre erano fradici e non avevano idea di dove ripararsi. Così citofonarono alla casa più vicina che guarda caso era proprio quella della rossa che in quel momento stava dormendo beatamente. 
Mandy si precipitò giù per le scale e si ritrovò davanti i suoi amici squinternati, zuppi dalla testa ai piedi che ridevano convulsamente per il suo aspetto assonnato, appena aprì la porta. 
Quella seconda volta invece, il riccio non era lì con persone che conosceva da molto tempo, bensì con una ragazza che in circa un mese lo aveva completamente conquistato e ora abitava in quella casa. 
"Grazie della bella serata Harry" disse Nat infilando la chiave nella serratura. 
"Grazie a te" sorrise Harry mostrando le dolci fossette. 
Natalie portò due dita sul volto del ragazzo per scostare un riccio finitogli davanti agli occhioni verdi. Il contatto con la sua pelle la fece rabbrividire e si accorse di come la vicinanza dei loro corpi la rendesse imbarazzata. 
Fu così che il cuore di Harry perse un battito per poi cominciare a galoppare sempre più forte, tanto che temette che gli uscisse fuori dal petto. Se in sua presenza risultava imbranato e impacciato, la stretta vicinanza col corpo di Natalie lo faceva letteralmente impazzire. 
"Sei una persona stupenda Harry" sussurrò lei puntando gli occhi in quelli del ragazzo che arrossì. 
Non resistette a lungo. Hazza poggiò una mano dietro la schiena di Nat, spingendola verso di lui. Fu un attimo. Giusto il tempo di assaporare le labbra piene della ragazza e capire la sua reazione. 
Per un momento Natalie sembrò ricambiare il bacio, dischiudendo le labbra e afferrando con entrambe le mani, il colletto della polo di Harry. Poi però lo spinse via delicatamente sussurrando un "Non posso" appena udubile. 
"Perché?" chiese il riccio stizzito. 
"Perché... Perché no, Harry. Ti prego. Ci vediamo" disse svelta per poi schizzare in casa lasciando Styles sulla porta come un ebete. 
Il ragazzo sentì gli occhi farsi lucidi, ma non poteva piangere! Insomma, frignare per una ragazza gli sembrava assurdo. Eppure lo stava facendo. Sì, un lacrimone già era sfuggito al suo controllo e vagava lento per la sua gota. 
"Hai perso la testa Harry Styles" si disse a bassa voce, cominciando ad incamminarsi verso la sua auto.

--

Una luce accecante filtrava dal finestrino e Mandy si stiracchiò delicatamente. Controllò il cellulare che la sera prima aveva impostato in modalità silenziosa e trovò le quattro chiamate perse di Natalie e le ventisette di sua madre. Per non contare poi i messaggi. 
"Sto bene, sono con Zayn" digitò le parole svelta e inviò un messaggio doppio, sia a Liz che a Nat. 
Si voltò poi dalla parte del moro che ancora dormiva beatamente con la bocca socchiusa, in una posizione decisamente contorta. Lo osservò per qualche secondo, notando quei lineamenti -di solito deformati in un'espressione dura- addolciti e i muscoli del viso completamente rilassati. In un certo senso sembrava che Zayn stesse sorridendo. 
Era davvero bello mentre dormiva. 
Non che quando è sveglio non lo sia, pensò Mandy sorridendo spontaneamente. Si posò alla svelta una mano sulla bocca e si sorprese di quel sorrisetto che le era spuntanto in volto. Poche erano le persone che la facevano sorridere solo guardandole. In realtà erano soltanto due e Zayn era una di quelle. 
La rossa decise di uscire dalla macchina per prendere un po' d'aria, ma si ricordò del dannatissimo sportello rotto della Volvo. Così prese un respiro profondo e cercò di scavalcare il ragazzo dormiente, mostrando tutte le sue abilità da contorsionista inesperta. Sfiorò involontariamente il braccio di Zayn con un ginocchio e il moro si svegliò sobbalzando alla vista della ragazza a cavalcioni sopra di lui.
"Ma sei impazzita?!" esclamò portandosi una mano sul cuore che sembrava aver perso il controllo dei battiti.
"Stavo solo cercando di uscire!" strillò Mandy in  preda alle risa convulse. Fece per aprire la portiera, ma lui la bloccò per un polso tirandola verso di sé.
"Questa me la paghi Wood" disse tra i denti, cominciando a farle il solletico. 
La rossa si piegò in avanti senza smettere di ridere un secondo e cominciò ad avere anche il fiatone. 
"Va bene, va bene. Scusa" soffiò ormai a un centimetro dal viso del ragazzo che aveva ancora un sorrisetto beffardo stampato in faccia. 
Zayn si avvicinò ancora di più a lei allungando il collo e in un secondo portò il naso a sfiorarle una guancia. Era la seconda volta in poche ore che si ritrovavano così vicini l'uno all'altra.

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***


DON'T KILL ME! No, non mi uccidete, per favore. So che ho tardato tipo... troppo D: dannatissima scuola! Comunque, eccomi, sono di nuovo qui a rompervi le palle. Avevo promesso un capitolo Juliam? BEEEEEEEH eccolo. :) Spero che vi piaccia e che lasciate qualche recensione, altrimenti non continuo e.e ahah Ringrazio TUTTI i miei fedeli recensitori e lettori con tutto il cuore. :') Mi fate davvero felice, vi amo:3 
Ps. Lo so che è cortiiiissimo, perdonatemi!
Hope you enjoy.
Mandy

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Soli e in agitazione -Liam soprattutto- i due fidanzatini se ne stavano seduti sul divano di casa Wilson, aspettando che la porta d'ingresso si spalancasse da un momento all'altro.
Liam sbatteva nervosamente i talloni a terra alternando movimenti con le dita della mano destra, perché la sinistra era occupata a stringere quella di Juliet.
"E se non gli piacessi?" chiese agitato.
"Liam, ti conosce. Gli piaci, stai tranquillo" Juls cercava invano di calmarlo. 
Era incredibile quanto quel ragazzo temesse il giudizio del padre della fidanzata. Si conoscevano da molto tempo, eppure il fatto di confessargli la storia con la figlia, lo terrorizzava.
"Sì, ma non sa di... Noi" concluse il riccio stringendo la mano della ragazza appena sentì il trillo familiare del campanello.
 "Tranquillo"  ripetè Juliet comprensiva. 
"No, amore. Non sto tranquillo. Non sono pronto... Non poteva starsene in Siberia ancora un po'?"  
"Ora se non stai zitto ti prendo a calci, amore." 
Così dicendo Juls andò in contro a suo padre che sorridente era stato accolto da Grase con un grandissimo abbraccio.
Lyonell Wilson era una specie di rappresentante di qualche famosa casa stilistica, perciò il suo lavoro lo portava a viaggare spesso. Era finito persino in Siberia. Ma quando tornava a casa era una festa per tutti, soprattutto per Juls.
"Mi sei mancato tanto papà!" gridò la giovane saltandogli letteralmente addosso.
"Anche tu piccola - sorrise il padre - oh, ciao Liam... E' bello vederti" aggiunse poi notando l'unico non membro della famiglia.
"Salve signor Wilson. Com'è andato il volo?" Liam aveva un rapporto d'amicizia con la famiglia Wilson, ma mai si era permesso di dare del tu al padre di Juliet, come faceva con Grase.
"E' andato. Un po' movimentato" disse Lyonell facendo spallucce. "Cos'è quest'odore? Pollo, per caso?" domandò dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
"Arrosto. Contento?" chiese Grase sorridendo ampiamente.
"Devo andarmene di casa più spesso!" esclamò l'uomo guadagnandosi occhiatacce da parte della figlia.
"Liam, rimani a cena con noi?" chiese la madre di Juls dirigendosi verso la cucina.
"Oh, no mamma. Io e Liam stiamo uscendo" intervenne Juliet un po' nervosa. "Ma domani staremo tutto il tempo insieme, promesso!" esclamò poi rivolta al padre.
Lyonell sembrò non badare troppo alle ultime parole della figlia.
"Uscite, eh? Andate dagli altri?" chiese curioso.
"Ehm, veramente..." Liam prese parola, ma si bloccò appena il signor Wilson puntò i suoi occhi profondi addosso a lui.
"No papà. Io e Liam andiamo a cena fuori... Da soli" concluse Juls accennando un sorriso imbarazzato.
Il faccino tondo di Grase fece capolino dalla cucina per controllare la situazione. Aveva un sorriso a trantadue denti bello in vista.
"Ah" fu la prima cosa che venne in mente all'uomo che, solo dopo un lungo silenzio, decise di riprendere a parlare. "Voi due state..."
"Sì" lo interruppe la figlia.
Liam si guardò attorno spaesato, per poi trovare lo sguardo complice della signora Wilson che ancora non aveva riportato la testa in cucina.
Il ragazzo era agitato, si contorceva le mani e respirava a fondo, come per evitare di farsi prendere un attacco di panico.
Lyonell girò i tacchi e si diresse verso sua moglie.
I due giovani si guardarono intimoriti fin quando il loro scambio di sguardi non fu interrotto da una voce roca, profonda e familiare.
"Liam" chiamò il signor Wilson attirando l'attenzione del riccio.
"Sì?" domandò il ragazzo agitato.
"Non riportarla a casa tardi, non voglio che domani al lago si gongoli come una morta di sonno" disse l'uomo sorridendo.
"Io non gongolo!" s'intromise Juliet imbronciandosi per finta.
Dopodiché Lyonell diede di nuovo le spalle ai due ragazzi e sparì in cucina seguito da Grase che non aveva smesso un attimo di sorridere.
Liam si rilassò e scrollò le spalle, prima di scoppiare in una risata leggera.
"Beh, direi che è andata bene" sospirò Juls.
Il riccio si stampò in faccia un sorrisetto da ebete prima di attirare la ragazza a sé e baciarla appassionatamente.
 
"Juls, io devo dirti una cosa importante" sentenziò Liam pulendosi la bocca con il tovagliolo. 
Avevano mangiato in un piccolo ristorante, dimenticato dal mondo e sconosciuto ai paparazzi. Un piatto di pasta, vino rosso e dessert. Niente di meglio per una serata romantica. Ma ora che avevano finito con il cibo, era il momento delle smancerie. Sì, smancerie. Ogni sera arrivava quel momento per loro. Ormai, da circa tre mesi, era un'abitudine.
Liam però, non sembrava avere l'aria di uno che sta per avere un momento delle smancerie.
"Dimmi tutto, cocco" Juliet sorrise.
"No, per farlo dobbiamo andare in un altro posto" così dicendo il ragazzo si alzò lasciando i soldi sul tavolino e trascinando la sua ragazza fuori dal locale.
"Okay e adesso?" domandò Juls sorpresa dalla fretta di Liam che continuava a strattonarla.
"Adesso seguimi".
Silenziosamente camminarono intorno al ristornate sperduto aldilà della collina. Gli alberi lo circondavano, ma prima di perdersi in mezzo al bosco si doveva attraversare una piccola radura.
Proprio su di essa i due ragazzi si fermarono.
Liam tirò fuori un accendino e lo accese un paio di volte prima di accostarlo al suolo.
Intanto Juliet era rimasta a guardare il riccio con aria confusa, domandandosi se per caso il suo ragazzo fosse andato fuori di testa. Si stava portanto i capelli lunghi sulla spalla destra quando si accorse di un bagliore sempre più forte che illuminava il prato.
Rimase a bocca aperta per tutto il tempo in cui un centinaio di candele arancioni si accendevano formando la scritta "TI AMO" sull'erba.  Due braccia muscolose l'avvolsero da dietro e un "davvero" sussurrato arrivò alle sue orecchie.
Una lacrima piena di emozione, di sentimento, di gioia solcò svelta la guancia di Juliet che si girò prendendo il viso di Liam tra le mani.
"Io... Ti amo Liam" solo quello riuscì a dire prima che le sue labbra vennero catturate dal quelle del ragazzo difronte a lei.
Quel bacio colmo di passione, quella sera significò più di quanto entrambi avessero mai immaginato. Un'intendo legame c'era tra di loro.
Quello era in assoluto il momento delle smancerie più bello di tutti.

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Capitolo 16
*** Epilogo ***


Ciao dolcezze! LO SO HO TARDATO DI BOH 506944 MESI!!!! Perdonatemi, ma non avevo proprio più idee per questa fanfiction, infatti ecco qui l'epiologo! Premetto che è stato un parto quest'ultimo capitolo, perciò siate clementi, è chilometrico ma abbastanza pieno di cose c: Allora sono tutte scenette che iniziano DIALOGATE perché...beh mi sembrava più facile e poi ci sono gli "--" che voi sapete interpretare come "intanto". Bene, comunque mi sono divertita a scrivere questa Fanfiction, soprattutto perché ispirata a me e alle mie migliori amiche :) Siete grandissime voi che avete recensito con tanta pazienza, vi ho amato e vi amo ancora anche perché la maggior parte di voi legge anche le mie altre storie c: Beh che dirvi se non: lasciate un commento a quest'epilogo, spero vi sia piaciuto davvero.
Con tanto amore,
Mandy

*******



"E' stato bello finché è durato"
disse la rossa senza ombra di amarezza sul volto.
"Non rimpiango niente, lo sai vero?" domandò Natalie che invece aveva qualche problema ad accettare la situazione. Per quasi un anno era stata innamorata di Mandy, ma poi un ragazzo era piombato nella sua vita e le aveva letteralmente fatto perdere la testa, l'aveva confusa. Aveva deciso di dire tutta la verità, scoprendo così anche cose che non avrebbe voluto sapere. Come per esempio il "quasi bacio" della rossa con Zayn, oppure la ricomparsa di Picket. 
"Lo so Nat, lo so bene. Nessun rimpianto anche da parte mia" sorrise Mandy prendendo la mano della mora. Le accarezzò una guancia e le fece spuntare un sorriso sghembo, quello che le piaceva tanto. 
Si alzarono entrambe dal divano e si scambiarono un lungo e caloroso abbraccio, tanto per dimostrare quanto tenessero l'una all'altra e nonostante tutto sarebbero rimaste legate, anche se non nello stesso senso di qualche mese prima.
Sciolsero l'abbraccio e si guardarono intensamente.
"Beh, che cosa stai aspettando?" esordì Mandy sorridendo ancora più ampiamente di prima. 
La risposta di Nat fu una smorfia storta, un'espressione interrogativa.
"Va da Harry, no? Muoviti" la spinse verso la porta ed entrambe scoppiarono in una risata rumorosa. 
Natalie prese la borsa e sgusciò fuori da casa Wood decisa a raggiungere il suo riccio. Sì, perché ora che era tutto sistemato, sapeva che sarebbe stato suo  e di nessun'altra. 
Sapevo che ce l'avrebbe fatta, Styles ottiene sempre quello che vuole, pensò Mandy agitando la testa.
Dopo qualche secondo guardò l'orologio e si accorse di essere terribilmente in ritardo per l'appuntamento che aveva preso con sua madre. Voleva dirle tutta la verità, sbandierarle davanti tutto ciò che sapeva sul suo nuovo compagno, anche perché  ciò non avrebbe più compromesso i suoi studi. Teneva troppo a Liz per permetterle di stare a fianco a un uomo del genere. 
Per farlo però, la rossa aveva bisogno d'aiuto, non poteva affrontare tutta la situazione da sola e dato che in quel momento tutte le sue amiche erano impegnate non le rimaneva che rivolgersi a Zayn. 
A lui perché sapeva che qualunque cosa gli avesse chiesto, lui ci sarebbe stato. Chiamarlo sesto senso è una riduzione, Mandy era fermamente convinta che c'era qualcosa tra lei e Zayn, qualcosa per il quale entrambi avrebbero fatto di tutto pur di mantenerlo. Non sapeva se chiamarlo amore, o semplicemente attrazione, ma le cose stavano così e le andavano bene.
Chiamò alla svelta il moro e uscì da casa quasi correndo, decisa ad arrivare all'appuntamento il prima possibile.

--

"E' in ritardo."
"Classico."
"Riuscirà mai ad arrivare in tempo quella ragazza?!" esclamò Louis alzando gli occhi al cielo.
"Non credo proprio" rispose Juliet sorridendo e sospirando, rassegnata ormai al perenne ritardo di Ros.
Juls, Louis e Liam erano arrivati già da mezz'ora in pizzeria Evans e della bionda ancora non c'era traccia.
"Bella trovata quella dell'uscita a quattro, Payne" esordì di nuovo Louis.
"Non è stata una mia idea!" esclamò Liam puntando il dito contro la sua ragazza che non smetteva di sorridere alle facce dei due ragazzi.

--
 
"Come sapevi dov'ero?" domandò Harry osservando la figura di Natalie riflessa nel laghetto.
"Io so tutto di te Styles" rispose lei poggiandogli una mano sulla spalla. 
Il riccio si alzò e le si parò davanti al naso in meno di un secondo l'avvicinò a sé e si fermò a un centimetro dalle sue labbra.
"Mi spii?" le chiese sorridendo, facendo così spuntare le sue dolci fossette. Il suo cuore batteva all'impazzata, credeva che prima o poi gli scappasse via dal petto. L'emozione era palpabile tra i due, finalmente si trovavano in una situazione ideale, senza costrizioni o limiti. 
Nat, da parte sua, non riuscì a sopportare un secondo di più distaccata da quelle labbra morbide e dolci che erano quelle di Harry e così fu lei ad eliminare la poca distanza che c'era tra di loro dando vita ad un bacio passionale e per nulla casto.
"Come faremo?" il riccio si staccò di botto, ma controvoglia da lei e la guardò negli occhi, quegl'occhioni verdi contornati da poche lentiggini che lo avevano fatto innamorare.
"A fare cosa?" domandò Nat spiazzata.
"Con i tuoi studi e il mio lavoro, intendo..." la frase di Harry fu interrotta dalle labbra della mora che si fiondò di nuovo a baciarlo per poi sorridere malignamente.
"Non te l'ho detto? Vengo a studiare a Londra".
Harry corrugò la fronte e inarcò le sopracciglia: "Forse ti è sfuggito", disse per poi riappropiarsi delle sue labbra per un secondo.
"Per quanto riguarda il tuo lavoro...beh ci penseremo a tempo debito" sorrise lei.
Si abbracciarono, rimasero attaccati per cinque minuti buoni, assaporando quel momento così intenso e speciale. Ora davvero si sentivano l'uno parte dell'altra.
"Vogliamo passare a salutare gli altri?" propose Harry slacciando l'abbraccio.
"Ma non è un'uscita a quattro la loro?" chiese Natalie in risposta.
"Tanto arriveremo sicuramente prima di Ros" rispose il riccio. Scoppiarono a ridere e poi s'incamminarono mano nella mano verso la pizzeria Evans.
 
--

"Eccomi, scusate il ritardo ero... Hey ma quanti siete?!" Ros spuntò alle spalle di Louis seduto a capotavola al tavolo vicino alla finestra.
"Te l'avevo detto che saremmo arrivati prima noi" sussurrò Harry all'orecchio di Natalie che si lasciò scappare un risolino.
"Non doveva essere un'uscita a quattro?" 
"Ti dispiace se siamo sei?" la riprese Juls dall'altro capo del tavolo.
"No, affatto!" sorrise Ros per poi prendere posto accanto a Louis, che invece teneva il broncio.
"Aggiungiamo due posti?" Zayn si presentò dietro a Liam mano per la mano con Mandy ed entrambi avevano un sorrisone stampato in faccia. 
"Avete risolto con Picket?!" chiese Nat a Mandy soffermando lo sguardo sulla mano intrecciata a quella ambrata di Zayn.
"A quanto pare è sparito dalla circolazione. Mia madre non l'ha presa molto bene, ma le passerà" rispose la rossa con una scrollata di spalle. 
 
"Hey, dai carota non fare l'offeso" intanto Ros cercava di scusarsi con Lou che continuava a tenerle il muso. 
"Barbie, come ti sentiresti se il tuo ragazzo non arrivasse mai in orario?" le chiese lui puntando i suoi occhi in quelli della bionda e come al solito entrambi rabbrividirono a quell'assurda somiglianza. Ogni volta che i loro sguardo s'incrociavano, era come guardarsi allo specchio.
"Probabilmente lo picchierei" ammise Ros con un sorriso.
"Dovrei picchiarti?!" disse Louis arcuando un sopracciglio senza riuscire a trattenere un sorriso a sua volta.
"Provaci Tommo" lo provocò Barbie avvicinandosi pericolosamente alla sua bocca per poi stampargli un bacio di due secondi.
"Proverò, a letto, ma proverò" sussurrò Tomlinson nell'orecchio della bionda per poi tornare con gli occhi sulla lunga tavolata.

"Che cosa abbiamo intenzione di fare?" domandò Zayn scostando una ciocca di capelli rossi dal viso di Mandy.
"Natalie ha trovato una scuola di cinema qui a Londra" disse Wood scrollando le spalle.
"Ma il tuo sogno è stato sempre quello di recitare in teatro" osservò il moro prendendole una mano.
"Non sarà la stessa cosa, ma andrà bene lo stesso. Infondo, questo ed altro per le persone che amo" e il pensiero della ragazza corse subito alla madre, così come il suo sguardo si posò pian piano su tutti i volti dei presenti, per poi soffermarsi di nuovo su Zayn.
"Devo confessarti una cosa" disse Malik grattandosi imbarazzato la nuca. "Mi sei piaciuta già dalla prima volta che ti ho vista, ma inizialmente pensavo fosse solo una cottarella. Poi quando sono tornato dal tour... Beh ho capito che forse, non è solo una semplice attrazione quella che provo per te." continuò imperterrito abbassando il capo per non incrociare lo sguardo della rossa.
Mandy però poggiò un dito sotto  il mento ambrato del pakistano e gli rialzò il volto in modo da far combaciare non solo i loro sguardi, ma anche le loro labbra. 
Quel bacio durò quasi un minuto, poi si staccarono e Zayn si leccò le labbra, continuando ad assaporare quel momento. 
Entrambi girarono il capo, e solo dopo qualche secondo si resero conto che tutti li stavano osservando. 
"Che avete da guardare?!" esclamò Zayn falsamente infastidito.
"E poi siamo noi i piccioncini!" disse Liam ad alta voce scaturendo una risata generale. In quel momento si riconobbero tutti quanti gli amici di una volta. 
"Ragazzi! Ma dov'è Niall?"  domandò Mandy accorgendosi dell'assenza del suo biondino preferito. Girò poco la testa e si accorse che Louis e Ros ridevano piano sotto i baffi.
"Beh..." cominciò Tommo. 
"Gli abbiamo fatto uno scherzo" finì Ros al posto suo. "Gli abbiamo detto che se fosse andato da starbucks in mutande, gli avremmo pagato tutte le ciambelle che sarebbe riuscito a mangiare" continuò poi la bionda accorgendosi delle espressioni interrogative degli amici.
"Oh mio Dio!" strillò Juliet guardando fuori dalla finestra. Un biondino in mutande correva verso la pizzeria, deciso ad entrare.
"VOGLIO. LE. MIE. CIAMBELLE!" urlò l'irlandese appena vide i volti di Louis e Ros. 
Scoppiarono tutti quanti in una risata fragorosa e lì, in quel momento, Mandy realizzò quanto il tempo fosse passato, ma i suoi amici non erano cambiati di una virgola.

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