Simple & Madama: Il cassetto dei nostri sogni (la serie irregolare)

di ToraStrife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sul lungomare ***
Capitolo 2: *** Thriller & Madama: Sola nelle tenebre ***
Capitolo 3: *** Aforimple & Madama: Heaven and Hell... and You ***



Capitolo 1
*** Sul lungomare ***


Essendo questa una raccolta di One Shot, ogni capitolo sarà una storia a sé: non ci sarà quindi obbligo di continuità tra un capitolo e l'altro, e potrete spulciare l'elenco per trovare il titolo che potrebbe essere di vostro maggior gradimento. Scuserò in anticipo l'eventuale Ooc che si potrebbe ravisare in alcune storie. Grazie e buona lettura







Simple & Madama: Vita di Coppia
Sul lungomare


Passeggiata sul lungomare, un banco di scogli interrompe l'omogeneità della costa estendendosi solido per una decina di metri. Il tratto è pavimentato con zona pedonale, e vi è un'accogliente panchina a disposizione dei passanti che dovessero sentire il bisogno di riposare dalle lunghe camminate.
Su questa panchina ritroviamo la nostra coppia preferita, Simple e Madama, teneramente abbracciati, e incantati nell'ammirare l'irruenza del mare, oggi particolarmente agitato.
L'uomo decide di approfittare del momento particolarmente suggestivo per incantare la sua amata con alcune romantiche e cavalleresche uscite.
- Vedi questo mare? - afferma, indicando con un gesto della mano lo spettacolo delle onde violente che si infrangono sulle rocce. - Per quanto possa essere grande, per quando possa essere violento, non può nulla contro la solidità di questi scogli. -
Dopo un momento di pausa, riprende:
- Al pari, per quanto la vita possa comportare imprevisti e difficoltà, il nostro amore sarà come questi scogli. -
Madama ha gli occhi luccicanti. - Oh, Simple! E nulla ci potrà mai separare? Non ti troverò mai tra le braccia di un'altra? -
- No, - risponde Simple battendosi il pugno sul petto - Non succederà mai, non importa quanto - e conclude con una citazione, - "possa essere violento il mare" -
Nello stesso istante una gigantesca onda anomala si infrange sullo scoglio, ricoprendolo nella sua interezza, e quindi investendo in pieno anche i nostri due eroi.
Quando la risacca si ritira, sulla panchina non vediamo più Madama, presumibilmente portata via dalla corrente. Simple è  nella stessa posizione di prima, con la faccia completamente basita: seduto, e con le braccia tese ad abbraccio.
Il mare, con quell'ondata, dopo aver trascinato con sé Madama, ha pensato, ironia della sorte, di rimediare con uno strano sostituto direttamente dagli abissi.
In pratica, Simple si sta ritrovando ad abbracciare un polpo di qualche metro.
Dopo qualche pausa di sbigottimento, a sottolineare la stramberia della scena, rientra Madama, completamente fradicia, presumibilmente ritornata dai flutti, con un'aria decisamente indispettita.
Osserva con disapprovazione Simple avvinghiato suo malgrado al polpo, e apostrofa il suo ragazzo con disprezzo. - Bugiardo! E traditore! -
Detto questo, Madama tira un'aringa in faccia a Simple, e se ne va con aria bellicosa.
Simple viene lasciato come un beota a riflettere sull'assurdità dell'intera scena.

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Capitolo 2
*** Thriller & Madama: Sola nelle tenebre ***


Simple e Madama: Sola nelle tenebre.
Thriller & Madama

Sola nelle tenebre



Accidenti, aveva fatto di nuovo tardi.
Quel maledetto capo sbraitante l'aveva trattenuta anche più del dovuto.
Risultato: ormai era uscita che era già buio. Madama sospirò: aspettare l'autobus era un suicidio di noia e attesa, a quell'ora ne sarebbe passato uno ogni morte di papa, e non aveva intenzione di aspettare tanto.
Un piccolo moto d'orgoglio inoltre le impediva di digitare il solito numero sul cellulare per far sgobbare di nuovo Simple come chauffeur.
Erano già cinque volte di seguito che lo aveva disturbato per farsi venire a prendere in macchina, un pò per capriccio, un pò perché quella del trattenersi dopo il lavoro stava diventando davvero una brutta abitudine. Maledetto capo!
Tanto valeva cominciare a incamminarsi, mentre nel frattempo si sarebbe fatta venire un'idea.
Mentre le lunghe ombre di Madama si proiettavano dalle sporadiche luci dei lampioni comunali, il quasi assordante rumore dei suoi passi evidenziò alla sua attenzione il fatto di essere completamente sola.
La donna si guardò intorno e trovò la desolazione dei vicoli spogli particolarmente angosciante.
Ma stasera non c'é nessuno?
Non che quei vicoli fossero solitamente pieni di vita, ma un rumore caratteristico vi era sempre: il latrato di qualche cane randagio, miagolii di gatti in calore, qualche barbone sdraiato per terra che trangugiava da una bottiglia di Whisky e occasionalmente chiedeva la carità. Persino lo squittire dei topi, animali che in genere le provocavano disgusto, le sarebbero apparisi di gradimento.
Il fatto è che quella sera non vi era proprio nessuno. Nessun rumore, nessuna presenza, nessun segno di vita.
L'unica cosa che sentiva era il Tap Tap del suo passo che adesso stava accellerando per via dell'ansia che cresceva.
Mentre oltrepassava vicoli su vicoli, Madama si guardò intorno in cerca di qualche familiare indizio, qualcosa che la risvegliasse da quell'irreale situazione.
Ma oltre il Tap Tap, nulla.

Tap, tap, tap, tap
, Tap.....

No, un momento, non era solo lei, c'era un rumore di altri passi oltre i suoi.
Si guardò indietro.
- C'é nessuno? - Gridò.
Ma oltre l'eco delle sue parole, niente.
Cominciò ad aumentare il passo.

Tap, Tap, Tap, Tap, ....

Ancora dei passi non suoi.  Si fermò. Si controllò le suole delle scarpe. Nulla di anormale. Batté un paio di volte ciascun piede sul terreno.

Tap, Tap
.

Riprese il passo.

Tap, Tap, Tap, Tap, Tap, Tap.....

Ancora quel rumore. Senza accorgersene, Madama incominciò a correre. Non capiva cosa fosse quel rumore, ma i suoi sensi le urlavano incessantemente Sei in pericolo.

Corri, corri ....

Si accorse troppo tardi di aver imboccato un vicolo cieco. Madama guardò con sgomento il muro davanti a sé, la propria ombra.... e un'ombra più grande. Qualcuno dietro di lei.
Si voltò, pur avendo paura di sapere la verità.
E fu lì che lo vide. Un minaccioso figuro, coperto interamente da un impermeabile e un cappello a falda larga, stava bloccando l'unica via d'uscita.
Un maniaco!
La falda del cappello e il bavero proteggevano l'uomo (ma era un uomo?) dalla luce, formando una zona di buio impenetrabile nella quale gli occhi di Madama non riuscirono a cogliere alcun indizio su chi, o su cosa quell'essere fosse.
Dopo un istante, in quella zona d'ombra apparve quello che Madama interpretò come un ghigno, di fatto una fila di denti giallastri che sembravano brillare di gioia.
Deglutendo, Madama vide una lingua passare avanti e indietro per quella caverna sorridente, come un predatore che stesse pregustando la prossima vittima.
La figura mosse qualche passo in direzione di Madama.
Contemporaneamente, la donna arretrò.
La figura con l'impermeabile continuò ad avvicinarsi, e Madama arretrò ancora, fino a quando la schiena non divenne aderente al muro.
No!
In trappola, come un topo in attesa di essere mangiato dal gatto.
Il losco figuro avvertì con soddisfazione lo sgomento della sua vittima, e prese ad avvicinarsi con passo deciso, con una frenesia che gli stava crescendo in corpo: la frenesia di predare.
Madama cedette al terrore, e scivolò a terra, dove si rannicchiò su sé stessa, nel futile tentativo di proteggersi.
Il maniaco ormai era sempre più vicino.

Tap, Tap...

Ormai Madama avvertiva la fine imminente. Il maniaco era ormai in procinto di avventarsi su di lei.
D'istinto alzò le braccia e con esse si riparò la testa, anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla.
Le venne in mente Simple e il fatto che, probabilmente, questa volta avrebbe fatto davvero meglio a chiamarlo per l'ennesima volta.
Ma ormai era troppo tardi, non rimaneva che congedarsi da questo mondo, e chissà in quale orribile maniera.
Addio mondo crudele, addio.
........
.....
La fine che Madama si aspettava in realtà non stava arrivando, o comunque, ci stava mettendo un pò troppo.
Provò ad aprire gli occhi, e vide con stupore la figura che si stava allontanando inorridita.
Madama non capiva. Non era lei la vittima? Perché stavolta era la figura a fuggire? Restò qualche attimo nel più completo stupore, poi avvertì un odore strano e particolarmente intenso. Si accorse di essere ancora nella posizione di prima, con le braccia sopra la testa, e indagò sulla natura dell'odore, nell'interstizio tra corpo e braccio.
La faccia di Madama si accese come un semaforo rosso.
Livida di imbarazzo, si affrettò verso casa, mentre dalla borsetta prese uno spray deodorante e lo spruzzò intensamente sotto le ascelle.
Non seppe mai chi era quel maniaco, né cosa volesse da lei, ma almeno una risposta a una domanda l'aveva ottenuta: come mai quella sera fosse completamente da sola per la strada.


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Capitolo 3
*** Aforimple & Madama: Heaven and Hell... and You ***


Simple & Madama 03 Aforimple: Heaven and Hell


Aforimple & Madama:
Heaven and Hell....and you



Una notte in ospedale.
Era stata una banale operazione di appendicite, tutto finito bene, sarebbe stata solo necessaria una notte in osservazione prima che dessero a Simple il via libera per dimetterlo.
- Non è necessario che tu ti preoccupi per me: vai pure a casa e fatti una buona notte di sonno: domattina sarà già tutto finito. - 
Ma Madama non se l'era proprio sentita di lasciare da solo il suo cavaliere degente.
- Mi conosci: mi sentirei così preoccupata che non riuscirei proprio a dormire. -
E così la donna si attrezzò, con tanto di cuffietta con il logo della crocerossa, a passare la coraggiosa notte di veglia.
Una veglia molto breve: dopo circa dieci minuti si era già appisolata sulla sedia.
- E meno male che dicevi non saresti riuscita a dormire - commentò ironico Simple. Paradossalmente, era lui a non riuscirci.
Notò a fianco a sé la coperta ancora piegata che Madama aveva preparato con tanta cura: "Ti coprirò, nel caso avessi freddo".
A vederla così, con la testa ciondolante sulla sedia, la sua crocerossina personale gli strappava più di un sorriso.
Quella coperta sarebbe stata certamente più utile a lei.
Prese la coperta e si sporse in avanti nel goffo tentativo di buttare la coperta sulle sue spalle: tentativo che non portò mai a termine.
- Il cuore? Perché? Era stata solo un'appendicit... -
Tra l'incredulità, lo stupore e quella maledetta fitta al petto, Simple si accasciò, e prima che le palpebre si chiudessero, fece in tempo a vedere un'ultima volta il suo angelo sonnecchiante...


"Il paradiso lo preferisco per il clima....."

Un angelo? Per 'angelo' si stava riferendo a Madama, non credeva davvero che se ne sarebbe trovato uno autentico, proprio davanti a lui.
- Benvenuto tra noi, amico -
Simple non capiva. - Dove siamo? -
- Dove vuoi che siamo, ragazzo? Nella meta che ogni buon cristiano anela in tutta la sua vita: queste sono le porte del paradiso.
La notizia sconvolse Simple, che cominciò a farsi prendere dal panico.
- M-ma non è possibile! Come posso essere morto? Che è successo? -
- Lo so, ragazzo, - spiegò l'angelo  - è difficile accettare l'idea la prima volta, ma ci si fa in fretta l'abitudine.  Guardati attorno, - con un gesto della mano l'angelo mostrò orgoglioso un paesaggio fatto interamente di nuvole, illuminato da un caldo e piacevole sole, popolato da altri angeli che intonavano, soavi e felici, pezzi corali in lode al Signore e alla serenità che aveva donato loro.
- Questo è il paradiso. Chiunque vi entri  abbandona ogni preoccupazione terrena. Questa è la tua ricompensa, figliolo! -
Una ricompensa che non trovava Simple molto entusiasta.
- Ma io devo tornare sulla Terra. Non posso essere morto, così all'improvviso! - protestò la povera anima.
- Dai, che ti importa dei tuoi attaccamenti terreni? Ormai sei morto. -
- Ma ci deve essere un'errore. - insistette Simple.
- No! No! - l'angelo materializzò una cartellina. - È tutto scritto qui, signor... signor...? -
- Simple! -
L'espressione dell'angelo si fece improvvisamente seria.
- Simple, ha detto? -
L'anima mortale ebbe un momento di smarrimento: quell'atteggiamento diventato improvvisamente formale non presagiva nulla di buono.
- Sì... perché? -
- Ora che guardo meglio, è vero! C'é decisamente un errore! - proseguì l'angelo. La sua presenza qui in paradiso non era prevista! -
Simple accolse la notizia con speranza.
- Quindi mi rimanderete a casa... voglio dire, in mezzo ai vivi? -
- La manderemo dove lei appartiene, signor Simple! -
L'angelo aggrottò le sopracciglia, si piegò verso l'anima e spalancò la bocca puntando contemporaneamente un dito nella sua direzione.
- E lei appartiene all'inferno! -
Un buco si aprì sotto i piedi di Simple, che sprofondò in una caduta senza fine, fino ad arrivare a una terrificante piana rossa, spoglia e desolata.



"..... l'inferno per la compagnia....."

La povera anima mortale uscì fuori dal cratere che aveva provocato con il suo devastante impatto. In quanto anima, tanto, non poteva sentire dolore: era piuttosto la destinazione la cosa più preoccupante.
-Benvenuto tra noi, amico. -
Stavolta l'accoglienza gli venne data, come prevedibile, da un demone, con tanto di corna, ali di pipistrello, coda e forcone.
Simple lo guardò stupefatto, poi realizzata al volo la situazione, si accasciò, facendosi prendere dallo sconforto.
- Dunque questo è l'inferno? -
- Precisamente - confermò il demone, e ammiccando un gesto d'intesa verso l'ospite, aggiunse - Ma non è un posto poi così terribile come lo si dipinge! -
- Ma sono all'inferno! - Si lamentò Simple - Quaggiù ci sono i tormenti eterni, le fiamme che non smettono mai di bruciarti, le indicibili torture che vengono inflitte a tutti i dannati! -
- Oh, certo, - confermò con un sogghigno l'autoctono degli inferi - quelle sono le clausole del contratto. Ma non è poi così insopportabile se pensi a loro! - e così dicendo, il diavolo cinse una spalla di Simple e puntò con il forcone verso le persone di riferimento. Gli occhi di Simple per poco non caddero a terra, tanto uscivano dalle orbite: una moltitudine di succubi, una più bella dell'altra, tutte rigorosamente svestite, quando non completamente nude.
Il diavolo fu lieto della tipica reazione maschile di Simple.
- E chi non sarebbe disposto a passare l'eternità in loro compagnia? Qualunque uomo io conosca quaggiù, te lo dico io! -
Simple lo ascoltava a malapena, tanto era occupato a rimirare grazie che nessun angelo o mortale avrebbe mai sperato di vedere.
- Altro che paradiso, eh? E se non ti dovessero bastare le nostre bellezze locali, ci sono sempre le ospiti -
E girando di circa novanta gradi, il diavolo mostrò un altro angolo di paradiso (concedetemelo) dentro l'inferno: migliaia e migliaia di corpi femminili completamente nudi che si agitavano in fosse coperte dalle fiamme.
- Loro sono le anime dannate che quei bigotti del paradiso rifiutano: delle vere disinibite! -
Simple guardò il nuovo panorama con occhi fissi e salivazione azzerata: non stava dicendo nulla, ma il diavolo poteva benissimo percepire i suoi ormoni fare la ola come allo stadio.
- Bello spettacolo, vero? E pensa che non siamo neppure del girone dei lussuriosi. Una roba allettante, vero? Chissà ora come ti sembra mediocre la ragazza con cui eri fidanzato in vita -
Quest'ultima frase riportò alla realtà Simple.
- Madama! - Simple si girò e si aggrappò alle spalle del diavolo, con aria supplichevole. - Fatemela vedere almeno un'ultima volta! -
Il diavolo si incuriosì  - Come hai detto che si chiama? -
- Madama! Vi prego, sono già rassegnato a stare qui. - disse con un tuffo al cuore, mentre i suoi ormoni al contrario esultavano. - Ma voglio poterle dire almeno addio! -
Il diavolo assunse un'espressione pensierosa, posò il forcone e materializzò un'agenda. La sfogliò freneticamente, e trovò la lista.
- Madama.... madama....ecco. Legata sentimentalmente a Simple. È lei Simple? -
- Sì, sono io. -
Il diavolo si grattò le corna con una mano, e assunse un'espressione grave.
- Siamo spiacenti, signor Simple, ci è davvero impossibile... -
A quell'affermazione Simple si disperò. Appigliandosi ancora di più al diavolo, chiese spiegazioni.
- Perché? Perché? Dov'é il problema -
Il diavolo scosse la testa con aria spiacente.
- Siamo desolati, ma non possiamo davvero accoglierla qui. -
Simple si fermò, perché temeva di non aver udito bene.
- ....Eh? -
- Deve scusarci, sa, la solita burocrazia d'oltretomba. Lei è qui per un infarto a seguito di un attacco di appendicite, vero? -
Simple mollò la presa e si passò una mano sulla testa.
- In effetti, ora che mi ci fa pensare.... - soprattutto, la cosa non aveva senso.
- Vede, la colpa è di qualche impiegato imbranato che ha confuso della pratiche. La sua dipartita è stato solo un errore burocratico -
Simple non ebbe il tempo di reagire, che il diavolo raccolse il tridente e glielo punto contrò.
- Mi dispiace, ma è ancora troppo presto. Torni a trovarci a tempo debito, addio! -
Dalle punte del forcone diabolico si sprigionò una sorta di nube verdastra: Simple nel respirarla avvertì una grande stanchezza, e si accasciò a terra perdendo i sensi.



"..... il mondo dei vivi perché ci sei tu"


Simple si svegliò. Madama stava ancora sonnecchiando beatamente. Istintivamente si mise una mano sul cuore: battito regolare.
Era stato tutto un sogno?
Mentre guardava la sua donna, Simple sorrise e tirò un sospiro di sollievo.
Era solamente una tranquilla notte in ospedale, ma in quel momento Simple si sentiva particolarmente felice. Non aveva sonno: ne avrebbe approfittato per ammirare per un pò lo spettacolo del suo angelo personale che dormiva.
In un angolo sperduto di Simple, intanto, gli ormoni se ne stavano in disparte, immusoniti.

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