Sunrise and Clouds.

di Emily OneDirection
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Tell Me A Lie ***
Capitolo 3: *** Would You Be My Best Friend? ***
Capitolo 4: *** He Calls Me Lyn ***
Capitolo 5: *** Say Cheese! ***
Capitolo 6: *** Because i Love You ***



Capitolo 1
*** Prologue ***





  Magnifica foto fatta da Holly di 'It's Narnia Graphics'.

 



Prologue

Camminavo accanto a lui mentre gli tenevo la mano, la stringevo forte, non volevo lasciarla.
L’aeroporto era grande e quel mattino sembrava non essere molto affollato. L’altoparlante chiamava la gente ad affrettarsi per prendere gli aerei.
Arrivai alle scale mobili e frenai. Mi misi di fronte a lui e aprii bocca senza risultato.
“Che hai?” Chiese sorridendo. Mi domandavo se fosse triste anche lui per la mia partenza o se voleva liberarsi di me.
“Ehm…” Non riuscivo a dirlo. “Possiamo salutarci qui?” D’un tratto si fece cupo e il sorriso svanì. Gli presi anche l’altra mano e mi feci coraggio. “Niall…”
Il biondo mi guardava negli occhi, non riuscivo a reggermi in piedi, non riuscivo ad andarmene dal paese senza di lui.
“Ascoltami, non importa dove sarai o se non sarò con te, perché continuerò a provare per te ciò che provo ora” Sorrisi sentendo le sue parole.
“E cosa provi?” Non potevo evitare di fare quella domanda.
“Ti amo” Gli buttai le braccia al collo e lo baciai. Sentivo le sue mani che premevano sul mio corpo per avvicinarlo al suo. Non volevo che quel momento finisse.
“Ultima chiamata per il volo diretto a Londra.” Dovevo correre, correre e lasciarmi tutto alle spalle. Non sapevo se l’avrei rivisto.
Lasciare l’Irlanda fu la cosa più difficile che avessi mai fatto. “Ti amo anche io”.

S&C…

Ciao a tutti!
Visto che nella mia testa girano varie idee ho deciso di mettere l’ennesima su questo sito.
Che ne pensate di questa coppietta? Non sarà fissa per tutta la storia, eh.
Vi chiedo di recensire in molti…please?
Un bacio. Michi

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Capitolo 2
*** Tell Me A Lie ***


1 . Tell me a lie
 

 
 

 

Dal momento in cui il mio aereo era atterrato nella capitale inglese il mio cuore ha saputo della possibilità di incontrarlo. Non volevo.
Non potevo andare di nuovo incontro al mio passato nonostante tutto, nonostante Lydia.
Sapevo che se avessi incontrato gli One Direction avrei dovuto correre dalla parte opposta.
Sapevo che non era la cosa giusta per la mia bimba perché non avrebbe incontrato il suo papà. Sapevo che ero un’egoista.
Avevo solo paura, quel fottutissimo terrore di essere insultata da lui o persino di finire in tribunale. E la sua reputazione?
Sarebbe andata a puttane se qualcuno avesse scoperto che quando aveva quattordici anni aveva messo incinta una ragazza.
Dovevo restare in disparte.
Camminavo con la mia Lydia stretta tra le braccia per le strade di Londra. Cercavo un negozio di giocattoli per comprare una Barbie che aveva visto in Tv.
Ero tornata in quella città solo per Natale. Mia madre voleva che stessi da lei. Avevo dovuto lasciare New York all’istante.
“Mamma!” La sua vocina mi risveglio dai miei pensieri. Mi voltai verso la vetrina che indicava col ditino. Ecco la Barbie in bella vista davanti ai suoi occhi.
La guardava come fosse una Dea. Mi faceva un po’ ridere.
Provai ad entrare ma il negozio era chiuso. Quello era ciò che odiavo di più, la delusione di mia figlia, anche se si trattava solo di comprare un giocattolo.
“Lily ti va di fare un altro giro? Qui è chiuso.” Le dissi dolcemente.
“Ma io voglio la Barbie, mamy.” Mi sentivo morire. Se avessi potuto avrei rotto la vetrina di quel negozio per darle la bambola.
“Riapre tra un’ora.” Era una voce maschile con un accento Irlandese. Ne avevo sentite troppe durante l’anno che avevo passato lì.
“Oh, allora aspettiamo. Va bene Lily?” La piccola annuì e le tornò il sorriso. Mi voltai verso lo sconosciuto per ringraziarlo ma appena lo vidi avrei voluto scappare. “Niall…”
“Brooke” Mi salutò tranquillamente. Rabbrividii al mio soprannome detto da lui. “Lei è tua figlia Lydia?”
Annuii. “Come sai il suo nome?”
“Ho passato gran parte di quest’anno a chiedere notizie di te a tua madre ma non mi vuole dire chi è il padre della bambina.”
Sembrava sospettoso e amareggiato, diverso da quando l’avevo conosciuto.
Tremavo. “Forse non sono affari tuoi.” Misi giù mia figlia che corse verso di lui. “Lily!”
“Tu sei quello dei One Direction?” Domandò ingenuamente. Mi prese un colpo.
“Lydia come conosci gli One Direction?” Forse era quella la risposta.
“Me li ha fatti sentire zia Caty” Si, era come pensavo. Catherine Pounds non smetteva un attimo di ascoltarli.
“Devi passare più tempo con zia Ellie” Le consigliai scherzando. Non ero sicura che capisse la battuta, infondo aveva solo tre anni e mezzo.
“Ma lei li odia!” Esclamò. Ridacchiai nervosamente. Horan scoppiò a ridere. Elise Bennett era la mia migliore amica.
Notai che durante tutta la conversazione aveva fissato Niall. Lo guardava come se fosse un Dio.
Sentii il rumore di una chiave e una porta che si apriva. “La pausa pranzo è finita” annunciò Niall entrando nel negozio. Presi Lydia per mano e lo seguii.
Lei guardava incantata tutti i giocattoli. Era probabilmente il suo ‘paese delle meraviglie’, era sempre stato così anche per me. Mi chinai accanto a lei.
“La vuoi ancora la Barbie?” La piccola annuì e andai a prendere la scatola.
“Tu sei Niall Horan?” Chiese la commessa. Sbuffai.
Andai alla cassa e misi la bambola sul bancone. Tirai fuori il portafogli. “Lei è la tua ragazza?” A quella domanda mi prese un colpo.
“Una vecchia amica” Mormorai a denti stretti. Mi dava fastidio quella sensazione. Stavo odiando quella ragazza in quell’istante.
“Allora è gratis!” Esclamò. Si riferiva alla bambola.
“Ok, grazie.” Dissi senza entusiasmo. Non volevo continuare quella conversazione. Presi in braccio Lily e uscii dal negozio a passo affrettato.
“Brooke aspetta!” Esclamò l’irlandese venendo dietro di me. Tirai un respiro profondo.
“Non sono più la tua Brooke” Sussurrai e mi incamminai verso la mia mini lasciandolo lì da solo.
 
 
“Non è possibile!” Urlai. Ellie cercava di tranquillizzarmi. “Arriviamo tutte e tre a Londra e quando mi lasci da sola con mia figlia spunta quello!”
Ridacchiò. “Io ho i superpoteri. Tengo alla larga i padri delle bambine che non ne hanno.”
“Ok, mi sono persa” Mormorai confusa.
“Questa volta anche io.” Scoppiammo a ridere. Sospirai.
“Sai che dovrai dirgli la verità…” Disse. “a tutti e due” Proseguì alludendo a Lydia che dormiva beata nel suo lettino ignara di tutto. Sospirai consapevole.
“Sei una ragazza da amare!” Esclamai abbracciandola e facendola cadere sul letto. Ellie odiava gli abbracci.



Angolo di Michi:
Che ne pensate? Non vi aspettavate l’esistenza di Lydia, eh? Neanche io fino a poche ore fa…
Non mi dite che ne pensate? Comunque Brooke (Io posso chiamarla così…) è Holland Roden.
 Un bacio. Michi.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Would You Be My Best Friend? ***


2 . Would you be my best friend?
 

 





Mancava una settimana esatta a Natale e Londra era magnifica. Ciò mi fece ricordare quanta nostalgia avevo della mia New York.
In Inghilterra era tutto così piccolo, troppo piccolo. Mi mancavano le gigantesche decorazioni americane.
“Ma…ma…è bellissima!” Esclamò Ellie come se non avesse mai visto Londra. Sbuffai.
“Preferisco la città dove ho scelto di vivere” Borbottai. Presi il cellulare e chiamai mia madre.
“Brooke Lily sta bene! Perché diamine chiami ogni due secondi? Dovresti rilassarti!” Urlò senza lasciarmi dire nulla.
“Vado a fare shopping natalizio non in un centro benessere!” Risposi e poi riagganciai. Non poteva trattarmi così.
Lydia era mia figlia, non sua.
“Ancora litigi?” Annuii.
“Sai di cosa ho paura…” Mormorai e poi mi diressi verso il negozio di giocattoli dell’altra volta.
Ebbi un colpo al cuore quando vidi cosa succedeva all’interno. Poggiai la mano sulla vetrina e deglutii sconvolta. “Credo che non accadrà se lui è qui…” Sussurrò Elise.
Perché mi dava tanto fastidio? Lui era acqua passata.
No. Se dovevo dirgli che Lydia era sua figlia doveva mostrare più maturità e non doveva pomiciare con una fan che aveva incontrato non molto tempo prima.
Qualcuno mi mise la mano su una spalla e mi sfuggì una lacrima. Mi voltai di scatto e vidi quattro ragazzi accanto alla mia migliore amica che mi fissavano.
“Andiamo prima che se ne accorga” La voce di Harry Styles mi riportò sulla terra e li riconobbi. “Seguimi” Mi consigliò porgendomi la mano. La afferrai e lui cominciò a correre.
 
 
“Che gli hanno detto?” Domandai rompendo il silenzio che ci aveva accompagnati durante tutto il tragitto verso casa.
“A chi, Niall? Nulla.”
“Perché mi hai aiutata a scappare da quella situazione?” Ok forse stavo sulla via che porta a ‘Brooklyn sei una rompipalle’.
“So cosa significa soffrire per amore…”
“Come scusa, hai detto amore?” Mi finsi perplessa. Non avevo idea del perché ci fossi rimasta in quel modo.
“Si capisce…”
“Non provo niente per lui è solo…”
“Solo…?” Inarcai un sopracciglio. Risi.
“Non posso mica dirlo a te!” Esclamai per poi tirare un sospiro. Mi si avvicinò e cominciò a guardarmi negli occhi. Appena mi persi in quel verde deglutii troppo rumorosamente.
Scoppiò a ridere. “E perché?”
“Non ti conosco e sei amico di Niall.” Tagliai corto cercando di sfuggire a quegli occhi.
“Dimmelo” Sbuffai e mi diressi verso la porta. Lo sentii ridere.
“Per caso Lydia è figlia sua?” Appena lo urlò mi voltai di scatto con gli occhi sbarrati.
“Che ne sai di Lydia?”
“Ne parla sempre…” Sussurrò abbastanza forte per farmi sentire. Quelle parole mi entrarono in mente e scoppiai a piangere.
Era difficile, dura, impossibile da sopportare. Un legame c’era tra di loro. Caddi in ginocchio chiudendo gli occhi. Mi coprii il viso con entrambe le mani.
Sentii dei passi veloci che rallentavano la velocità man mano che arrivavano accanto a me. Una mano grande e calda mi si posò sulla spalla.                                
Alzai lo sguardo istintivamente. “Sai, era come se dentro di me avessi capito tutto di te. Mi trasmetti ogni tua emozione, ogni gioia ed ogni tristezza. Quando ti ho vista mi è bastato osservare i tuoi occhi per sapere chi sei dentro, chi sei veramente.” Sussurrò dolcemente. Sorrisi.
“Per essere un maschio sei un po’ troppo sentimentale” Scoppiammo a ridere e mi asciugai le lacrime, poi lo guardai negli occhi. “Grazie” Mormorai.
“E di che?”
“Di tutto. Mi hai rallegrato la giornata, anzi l’intero mese!” Esclamai. Si abbassò verso di me e mi diede un bacio sulla guancia. “Ti posso chiedere una cosa?”
“Se esco con Louis?” Risi.
“No” Tornai seria. “Diventeresti il mio migliore amico?” Domandai. Mi spettinò i capelli e mi rispose.
“Certo. Non so che faresti senza di me…” Mi uscì una fragorosa risata.
“Ho anche una migliore amica, eh!” Mi riferivo a Ellie, non l’avrei rimpiazzata per nulla.
Mi chiedevo cosa stesse facendo, cosa stessero facendo, e cosa avessero visto. Perché mi sentivo così male? Perché avevo così paura?
 
Sciaooo Ragassssiiiii!
Come vi va la vita? Domani parto e quindi volevo aggiornate.
Perciò vi chiedo TAAAAAANTTTTTEEEE recensioni. Please!
Un bacione. Michi

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Capitolo 4
*** He Calls Me Lyn ***


3 .  He calls me Lyn.
 


 


  


 
 
Ero seduta alla scrivania tamburellando con le dita sull’unico spazio vuoto che era rimasto su di essa.
Alternato a quel rumore c’era il respiro di Harry.
Lyn, credo che se continui così Lydia si sveglierà presto.” Mormorò. Mi afferrai la mano e la chiusi in un pugno. Sospirai.
Gli avevo detto di praticamente odiare il soprannome ‘Brooke’ e aveva capito. “Quando diavolo torna?” Fissavo l’orario sul display del cellulare.
Aspettavo Ellie da ore, che diamine stava facendo. “Ti devo dire una cosa…” Quelle parole mi fecero preoccupare.
Mi voltai sulla sedia girevole e lo guardai negli occhi.
Deglutì. “Liam mi ha mandato un messaggio prima…” Lo guardai con un grande punto interrogativo in faccia. “ed era a cena con Zayn, Louis e Niall…e…”
Tirai un forte respiro. “Ha-harry, è ciò che penso?” Annuì.
Le lacrime mi salirono agli occhi e rimasi immobile finché la domanda che avrebbe procurato la conferma alla mia preoccupazione mi arrivò in bocca.
“Ellie è con Niall?” Domandai. Si alzò e mi prese la mano.
“Calmati.” Scansai la mia mano e mi tirai indietro i capelli che avevo davanti agli occhi cercando di scacciare le lacrime.
“Mamma?” La vocina della piccola Lydia mi distrasse dalla mia disperazione.
“Posso?” Mi chiese Harry facendo un cenno verso di lei. Sorrisi e annuii.
Lui si avvicinò al lettino e si chinò abbastanza per vederla in viso. “Ciao, io sono…” Sussurrò.
“Harry Edward Styles…” Rispose. Rise cercando di non esagerare.
“Si, piccola.”
“Lyli perché non canti insieme a Harry?” Le domandai. Lei si tolse le coperte e scese dal letto annuendo.
Harry cominciò a intonare What Makes You Beautiful e rimasi incantata.
Quando Lily si unì a lui mi scese una lacrima. Era differente da quelle che prima combattevano per uscire.
Era di gioia.
Il mio migliore amico si voltò verso di me e mi invitò nel coro. Scossi la testa e lui mi abbracciò cantandomi direttamente nelle orecchie. Cedetti.
Iniziai a cantare. Lui mi guardava con un enorme sorriso stampato in faccia.
Perché mi ero innamorata di quel momento di felicità?
Vidi un flash e mi voltai di scatto scioccata. “Sembrate una famigliola!” Esclamò Elise.
Il mio umore tornò nero. La canzone cessò. Nemmeno la piccola cantava più.
“Com’è andata la cena?” Domandai. La vidi andare in imbarazzo.
“Jenny è simpatica.” Mi piegai così tanto verso di lei che la schiena cominciò a dolermi.
“Jenny?”
“La ragazza di Niall…” Ok. Avevo chiuso con lei.
“Non voglio urlare davanti a lei quindi ti prego non dire più niente.” Afferrai la valigia appena chiusa e poi presi Lydia in braccio.
Mi fermai davanti alla porta.
“Harry, mi accompagni in centro?” Chiesi con la testa girata verso lui. Annuì e proseguii a passo affrettato. Quella non era più casa mia.
Mi fermai sul vialetto e ricominciai a piangere.
“Lydia vuoi entrare in macchina?” Prese la bimba dalle mie braccia e la fece entrare in auto. “Aspetti qui? Ok?”
Prese la valigia e la mise nel bagagliaio e poi venne ad abbracciarmi. Mi sentivo al sicuro. Le sue braccia erano calde e confortevoli.
Gli diedi un bacio sul collo perché non arrivavo alla guancia. “Grazie”
Quando lasciò la presa rimasi immobile, sembrava avessi freddo. “Devo fare tutto io?” Esclamò e mi prese in braccio. Scoppiai a ridere.
“Harry, no! Mollami! Lasciami!” Urlavo mentre mi faceva entrare in auto.
Mentre accendeva il motore vidi la mia forse-se-si-fa-perdonare-migliore-amica fissare fuori dalla finestra. Deglutii rumorosamente.
Harry mi prese per mano.
Elise Dianna Bennett era sempre stata, insieme a Lydia, tutto ciò che avevo. Adesso c’erano solo Lily e…Harry? Forse. La mia sicurezza non prevaleva.
 
‘Vas Happening??
 
Avviso subito la mia migliore amica che non volevo farle un torto e che le voglio ancora tanto bene. Ellie non offenderti!
Ho deciso di scrivere un altro capitolo prima di andare in Portogallo…
Che ne pensate? Dai ditemelo che sono stata sveglia tutta la notte col pensiero di partire e non scrivere per moolto tempo.
Un bacione. Michi.
 

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Capitolo 5
*** Say Cheese! ***


 
 

4 . Say Cheese!




image





 
“Grazie…” Sussurrai mentre lo abbracciavo per l’ennesima volta. Sentii la mia bimba ridacchiare da dietro di me. Mi allontanai.
“Mi stai forse prendendo in giro?” Domandai. Fece il vago.
“Io? Cosa? Non puoi pensare che io faccia una cosa del genere!”
“Non farci caso, lui è sempre così quando qualcuno l’abbraccia.” Era una voce femminile e adulta. Vidi una testa apparire dietro a Harry.
“Che ci fai qui, mamma?” Gli chiese lui voltandosi. “Ho sentito della tua nuova coinquilina e volevo conoscerla.” Rispose lei.
Ero interdetta. Io ero lì da poche ore, e a stento sicura di voler dare fastidio in quella casa. “Come?”
Lanciò sul letto una rivista col sorriso in faccia. “Comunque piacere, io sono Anne Cox.”
“Brooklyn B. Pierce. Harry mi chiama Lyn.” I due risero.
“Per cosa sta la B.?” Mi avvicinai al riccio. “Decisamente Brandy, ma non mettiamo i manifesti.” Dissi sperando che non ridesse per il mio nome.
“Non ti piace Brandy?” Mi chiese Anne. “Bhè…è solo insolito.” Commentai indifferente.
“Lei è Lydia…” Presentai la mia bimba. “Ciao” Mormorò Lily.
“Lydia è decisamente la bambina di…quanto…tre anni…? Comunque tornando alla frase è su tutti i giornali.” Mi avvertì. Mi prese un colpo. “Che?”
Afferrai la rivista che era sul letto e cominciai a sfogliarla. Foto di me, Lily e gli One Direction erano in ogni pagina. In alcune piangevo e in altre abbracciavo Styles.
Mi stava venendo un attacco di panico.  
Una mano mi si posò sulla spalla. “Calma…” Sussurrò Anne. Alzai lo sguardo con gli occhi lucidi. Ero sull’orlo del pianto.
“Non posso farle questo, sto rovinando l’infanzia della mia Anne.” Dissi con voce strozzata. La madre di Harry scuoteva la testa ma sapevo che era vero.
Non avevo il coraggio di leggere. Probabilmente c’erano pagine stracolme di offese sulla nuova ‘Mariah Yeater’ della situazione.
Mi facevo film mentali ma la mia bimba non doveva crescere così.
Mi alzai di scatto. “ Posso usare il tuo computer?” Domandai. Harry annuì. Andai nella camera del riccio e digitai il nome del primo sito di viaggi che mi veniva in mente.
Last Minute per New York.
Esitai vedendo la data che avevo cercato. Non potevo crearmi altri problemi. La prenotai.
Deglutii. “Harry io parto domani.” Aveva capito che stavo facendo tutto per il bene di mia figlia.
“D’accordo, all’aeroporto ti accompagno io.”
 
Poco tempo dopo
Vigilia di Natale
 
Guardai quei pacchi sotto l’albero. Tutti ricevuti per posta. Probabilmente sapevo da chi provenivano.
Qualcuno suonò il campanello. Andai ad aprire.
“Non chiudermi la porta in faccia!” Urlò lei. Non lo feci e mi allontanai zittendola. “Lydia dorme.” Non dissi altro. Non potevo cacciarla era anche casa sua.
Era passato un po’ e mi sentivo un’emerita deficiente per essermi arrabbiata in quel modo. Non volevo dirglielo, però. Vergogna? Sicuramente si.
Posò una grande busta accanto al tavolo del salone e poi mi venne dietro. Sentii una stretta fortissima che quasi mi toglieva il fiato. “Scusa scusa scusa!” Esclamò lei. Scoppiai a ridere.
Non le piacevano gli abbracci ma quello con la quale mi aveva aggredita mi faceva capire che era veramente dispiaciuta. “Ti perdono solo perché è anche colpa mia.”
“Ok, è colpa tua.” Disse scherzando e mi porse dei regali. Le sorrisi.
Sentii un verso che sembrava un lamento o meglio, il verso che faceva mia figlia quando si stiracchiava. Vidi la piccola figura avvicinarsi. “Auguri!” Esclamò Ellie.
Lydia corse tra le sue braccia. Era bello vederle di nuovo insieme. Quando si voltò verso di me aveva uno strano sorriso sulla faccia.
Tirò fuori un qualcosa di rosso e verde dalla borsa. Sembrava una macchina fotografica, una macchina fotografica natalizia.
Presi in braccio la mia piccolina. “Dite Cheese!” Esclamò la mia migliore amica. Vidi il flash e riuscii a stento a tenere gli occhi aperti.
Ricevetti un messaggio.
 
Spero tu stia bene.
Fai gli auguri di buon compleanno a Lily.
Un bacio. Harry     
 
Lasciai il cellulare sul caminetto e presi il regalo per la mia Lily. Era contenta ed anche io.
 
X.O. X.O. Gossip Girl
 
Oh, è vero, si diceva alla fine. Vabbò…
Che ne pensate? Lo so è semi-tragico. Sono fatta così.
Un bacio. Michi
P.S. Ho cambiato Nick
 

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Capitolo 6
*** Because i Love You ***


5 . Because i Love You
 








 
Mi alzai con quel mal di testa insopportabile che mi veniva ogni santissimo anno. Era il 25 dicembre, Natale ovviamente, ma diciannove anni prima era nata una persona.
“Buon compleanno!” Mi piombò Ellie nella stanza urlando. Feci uno strano verso, stranita. Mi misi il cuscino in faccia. “Mi fa male la testa!” Esclamai.
Una manina piccola e fredda mi si posò sulla spalla e sussultai. “Che cosa hai fatto, Lydia?” Le domandai voltandomi.
Aveva la sua giacca più pesante addosso, il cappello ed i guanti di lana e la sciarpa che le arrivava a terra. Era adorabile. “Neve!” Urlò. Sorrisi e mi alzai di corsa.
Andai davanti alla finestra e la neve newyorkese mi diede il buongiorno. Mi era mancata la mia città.
Un pacchetto mi venne piazzato tra le mani. Lo aprii e vi trovai un ciondolo a forma di farfalla. Mi voltai e abbracciai la mia migliore amica. “Non dovevi!”
Si staccò subito e andai a prendere il suo regalo di compleanno. Glielo diedi. “Santo cielo, Brooke, un cellulare?” Esclamò lei.
“Guarda nella rubrica…”
Lei spinse qualche tasto e poi rimase a bocca aperta. “Come cavolo hai fatto ad avere il numero del cantante dei Coldplay?” Mi domandò.
“Bhè…è un segreto. Accontentati del regalo.” Dissi e andai a prendere quello di Lily. La stavo viziando?
 
Eravamo seduti a tavola. Non mi aspettavo che il pranzo venisse così bene. Suonarono il campanello.  Mi alzai col dubbio. Chi poteva mai essere?
Quando aprii la porta volli non averlo mai fatto. Niall mi guardava deluso e aveva gli altri quattro amici dietro, compreso Harry.
Rivederlo mi fece capire quanto mi fosse servito il suo supporto.  “Entra” Mormorai.
Mi chiedevo perché fossero a casa mia ma in realtà la risposta ce l’avevo in mente. Fece qualche passo seguito dagli amici. “Gli One Direction!” Esclamò Lily.
Deglutii. “Niall vieni con me” Sussurrai e gli feci strada verso la mia camera da letto. Sentii la porta che si chiudeva e mi voltai.
“Tua madre mi ha detto la verità su Lydia.” Mormorò fissando la parete. Abbassai lo sguardo. “Ieri era il suo compleanno.”
Annuii. “Mi spiace di averti fatto perdere i suoi primi anni! Ero così confusa e poi sei diventato famoso e poi…non sapevo più come gestire la situazione!” Dissi tutto d’un fiato.
Mi mise una mano sulla spalla. “Non sono venuto per discutere o infuriarmi, ma per chiederti se ci diamo una seconda possibilità!”
Mi sentivo sollevata, ma non troppo. “Perché?”
“Perché ti amo, Brooke!” Esclamò. Probabilmente l’avevano sentito anche gli altri.
Gli misi le braccia intorno al collo e mi feci più vicina. Avvicinai la mia bocca al suo orecchio. “Vorresti avere una famiglia con me e Lydia?” Lo vidi annuire.
Lo guardai in viso e poi gli diedi un bacio a stampo. Mi sembrava di fare tutto forzatamente, controvoglia, ma lui ne sembrava felice.
Lo abbracciai.
“Torniamo di là.” Lo invitai. Mi prese per una mano e andammo dagli altri.
Era fiero di ciò che stava per dire. “Noi stiamo insieme.”
Lydia si avvicinò a me. “Avrò un papà?” Domandò. Annuii.
“Niall è sempre stato il tuo papà.” Sussurrai. Lei si buttò in braccio all’irlandese.
“Papà” Mormorò. Mi avvicinai a Harry e lo abbracciai. “Come stai?” Mi chiese. Che bella sensazione risentire la sua voce.
“Ora bene, credo.” Mentii. Sotto sotto sapeva che non era vero, ma dovevo capire ancora io stessa cosa avessi. Per essere felice dovevo solo abituarmi alla nuova vita, credevo.
 
Capitolo un po’ corto ma…con una svolta.
 
Che ne pensate? Vi piace la coppia o vi piacerebbe vedere Brooke con qualcun altro della compagnia?
Un bacio. Michi

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