Era l'unico che aveva provato a farla sentire felice.

di Mar_Alex01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo Dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo Tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quattordici ***
Capitolo 16: *** Capitolo Quindici ***
Capitolo 17: *** Capitolo Sedici ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciassette ***
Capitolo 19: *** Capitolo Diciotto ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Stranamente quella sera a cena Jane si sentiva a suo agio con i suoi compagni al tavolo del Grifondoro;da quando era in quella scuola, tutti la conoscevano per il suo nome ma non l’avevano mai considerata veramente,mai come avevano considerato suo fratello,aveva sempre vissuto alla sua ombra ma infondo chi teneva veramente a lei?
Era lui il ragazzo sopravvissuto,non lei.
Lei era semplicemente la sorella del grande Harry Potter,che quella notte non si trovava li,in quella casa dove Voldemort aveva ucciso i suoi genitori e per qualche strano motivo non era riuscito a uccidere anche Harry.
Quella sera però tutto il rancore che provava verso di lui sembrava svanito,era felice veramente,forse per la prima volta in vita sua.
I suoi occhi blu,come l’oceano erano luminosi e sembrava che volessero piangere di gioia,i lunghi capelli neri le ricadevano in morbide onde sulle spalle,e il suo sorriso..quello contagiava chiunque la guardasse.
Ogni tanto si girava verso il tavolo all’estrema sinistra della Sala Grande,arrossiva e ricominciava a guardare il suo piatto senza toccare cibo.
Una voce la riportò alla realtà.
«Jane,cos’hai? Sembri strana» Ginny Weasly la stava guardando con un aria curiosa.
Ginny era l’unica,tra gli amici di suo fratello,che non le stesse antipatica,si può dire che fosse l’unica vera amica che Jane aveva ad Hogwarts,a lei aveva sempre detto tutto,di come si sentiva,Ginny non lo aveva mai detto a nessuno,le era grata per questo.
«Te lo racconto dopo» Le rispose Jane sorridendole amichevolmente.
In realtà aveva paura di raccontarlo,aveva paura di quello che Ginny avrebbe potuto pensare di lei.
Ma se solo Jane ripensava a quello che era successo poche ore prima,tutte le preoccupazioni svanivano
.
 
 
 


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Capitolo 2
*** Capitolo Uno ***


Anche quell’ora di Pozioni era finita,Jane se la cavava molto bene in quella materia ma non poteva dire di amarla,assolutamente no.
Mentre rimetteva a posto le sue cose,vide suo fratello,Ron ed Hermione uscire velocemente dall’aula,chissà cosa stavano escogitando quella volta,ogni anno da quando erano li,quando succedeva qualcosa c’erano sempre loro tre di mezzo.
Prima che potesse uscire dalla classe,fu trattenuta dal professor Piton.
«Potter,Malfoy,siete gli studenti migliori di questo corso,mi aspetto grandi risultati da voi nei G.U.F.O. »
Gli esami erano alle porte anche per lei,non si sentiva spaventata o agitata,solamente strana.
«Pertanto» Continuò Piton «ritengo opportuno che studiaste insieme per miglioravi a vicenda» Con queste parole nella testa i due ragazzi lasciarono l’aula,guardandosi confusi,non trovando parole adatte.
Ci fu un silenzio interminabile per tutto il pezzo di corridoio che percorsero insieme finché Jane non dovette svoltare per andare a Divinazione.
«Potter,per te va bene venerdì alle cinque? » Chiese Draco,sebbene fossero amici lui si ostinava a chiamarla per cognome.
«Si va bene» Rispose Jane,dopodiché prese un altro corridoio e si avviò verso l’aula di Divinazione,trovava perfetto quel giorno e quell’orario,Harry non l’avrebbe disturbata.
Venerdì pomeriggio Jane si trovava in riva al  lago,stava aspettando Draco per studiare Pozioni,vide avvicinarsi una figura alta e subito dopo riconobbe i capelli biondi del suo amico che si stava dirigendo verso di lei.
«Aspetti da molto? » Le chiese lui sedendosi sull’erba.
«No,sono arrivata poco fa» Mentii Jane,era li da ben un’ora,aveva passato il tempo pensando.
Studiarono per un po’ poi chiusero i libri e cominciarono a parlare come fanno due amici che si vogliono bene l’un l’altro.
«Sei molto più brava di tuo fratello» Disse Draco fissando l’acqua del lago.
Jane rimase sorpresa,era la prima volta che qualcuno la paragonava al fratello dicendo che era migliore di lui.
«Lo dici solo perché lo odi» Rispose Jane fissando Draco.
«Hai mai provato a farlo uscire,solo per un attimo dalla tua vita? »
 La ragazza spostò lo sguardo verso il terreno,non sapeva rispondere a quella domanda. Non sapeva perché non aveva mai provato a non considerare Harry come qualcuno migliore di lei.  Non sapeva perché Draco fosse diventato improvvisamente così interessato alla sua vita,quando la salutava di sfuggita nei corridoi o a volte non la salutava affatto,Jane credeva che fosse venuto a studiare  con lei solo perché il professor Piton glielo aveva ordinato,forse si sbagliava.
«Veramente..no. » Disse Jane a bassa voce,continuando a fissare l’erba,poi si decise a guardare negli occhi il suo interlocutore e notò che gli occhi di Draco non erano mai stati così profondi.
«Dovresti provarci,Jane» Le rispose il ragazzo,fissando gli occhi blu della sua amica, ormai umidi,Jane stava per piangere e lo sapeva,stava facendo di tutto per trattenersi.
La ragazza chiuse gli occhi ripensando a tutti gli anni passati in quella scuola,si chiedeva come mai il Cappello Parlante l’avesse messa tra i Grifondoro,quando non ne sopportava nemmeno uno,si chiedeva perché non l’avesse messa in Serpeverde,Jane credeva che si sarebbe trovata molto meglio.
Ormai le lacrime rigavano le rosee guance di Jane,che non teneva più conto della presenza di Draco,che per la prima volta da quando si conoscevano l’aveva chiamata col suo vero nome,sciogliendola,almeno per qual momento,dal legame che aveva con Harry.
Jane aprii gli occhi e ritrovò quelli di Draco a pochi centimetri dai suoi,si guardarono inconsapevoli di quello che stava per accadere,lui si avvicinò ancora fino a far scomparire la poca distanza che li separava.
Jane sussultò appena sentì il contatto tra le sue labbra e quelle di Draco,non aveva mai pensato a lui,lo aveva sempre visto un po’ distante da lei,ma in quel momento tutto poteva cambiare,tutto poteva capovolgersi.
Dopo quel bacio inaspettato Draco le sorrise e si allontanò verso il castello,il cielo si stava imbrunendo e anche Jane si alzò da terra,si sistemò il mantello e andò verso la Sala Grande,dopo cena Ginny l’aspettava nel dormitorio femminile del Grifondoro,Jane vedeva che la sua curiosità avrebbe potuto spaccare i muri,quindi si fece coraggio e andò da lei.
Appena vide Jane entrare Ginny si alzò dal letto e le andò in contro.
«Su racconta! » La incitò la ragazza dai capelli rossi.
«Un attimo Ginny! Non ho ancora tolto le scarpe» Le rispose Jane ridendo e fingendosi infastidita.
Si sedettero e Jane raccontò tutto a Ginny che ascoltava con attenzione senza interrompere l’amica.
«Abbiamo finalmente capito perché Jane stasera è così di buonumore» Esordì la rossa una volta che Jane ebbe finito di parlare.
Al contrario di come si aspettava,Ginny non si era arrabbiata con lei,non aveva detto niente su Draco,ed era felice per Jane,la quale era terrorizzata da quello che Ginny avrebbe potuto pensare.
«Harry non deve saperlo» Disse Jane diventando seria tutto ad un tratto.
«Non ha mai saputo niente di tutto quello che mi hai detto Jane,tranquilla.»
Jane sorrise ed abbracciò l’amica dopodiché spensero la luce e si misero a dormire,il sonno la prese subito e,al contrario di come succedeva di solito,dormì un sonno tranquillo e privo di sogni.

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Capitolo 3
*** Capitolo Due ***


Nei mesi seguenti per Jane e Draco era sempre più difficile continuare a vedersi,lei era impegnata con le riunioni dell’ES,di cui non poteva raccontare a Draco perché lui aveva deciso di diventare un membro della Squadra di Inquisizione. Non le piaceva mentire a Draco ma non poteva tradire l’ES,non poteva tradire suo fratello,malgrado l’avversione che provava verso di lui.
Una sera Jane era nella Sala Comune della sua casa,poco a poco tutti si stavano ritirando nei dormitori quando sentì la porta aprirsi,si girò e vide suo fratello.
«Dove sei stato? » Gli chiese chiudendo il libro.
«In punizione» Harry si mise seduto sul divanetto accanto a lei,stanco «dalla Umbridge» continuò pronunciando il suo nome a denti stretti e con un filo di disprezzo.
«Ti ha fatto riordinare il suo servizio da tè? » Chiese divertita Jane.
«Quella donna è più malvagia di quanto pensi» Concluse Harry e salì le scale andando nel dormitorio maschile,rimasta sola Jane si alzò e andò a dormire anche lei.
Il giorno seguente a colazione Jane venne stranamente invitata nella conversazione di Ron,Hermione ed Harry.
«Harry non credi che dovresti dirlo a tua sorella?» Disse Hermione preoccupata.
«Dirmi cosa? » Si incuriosì Jane.
«Stanotte ho fatto un sogno» Cominciò Harry «C’era Sirius e c’era anche Voldemort,erano nell’Ufficio Misteri,al Ministero della Magia» Sospirò per poi continuare.
«Sirius è in pericolo,dobbiamo aiutarlo» Concluse Harry.
«Vengo con voi» Disse Jane ostinata.
«No,è pericoloso,tu resti qui» Suo fratello cominciava ad agitarsi.
«Harry,Sirius è anche il…» Jane non riuscì a finire la frase.
«Jane,resterai qui ad Hogwarts a controllare la situazione! Ci vediamo oggi per la riunione» Quelle furono le ultime parole di Harry,che si alzò da tavola e uscì dalla Sala Grande sotto gli occhi di tutti  i Grifondoro.
Nella Stanza delle Necessità la lezione procedeva normalmente,in quell’ultimo periodo Harry aveva insegnato ai membri dell’ES come evocare un Patronus,tutti stavano imparando molto bene ed Harry sembrava veramente soddisfatto del suo operato, la Umbridge non aveva intenzione di insegnargli come difendersi,lo stavano facendo da soli,Jane ricordava ancora quando a Hogsmeade si erano riuniti alla Testa di Porco per organizzare questa associazione segreta.
Quel giorno però accadde quello che tutti temevano: essere scoperti.
Videro la Umbridge fare irruzione nella stanza,con la Squadra di Inquisizione al suo seguito,Jane non voleva guardare,temeva di incrociare lo sguardo di Draco.

 

***
 

«Io mi fidavo di te! » Urlò Jane correndo via.
«Jane,aspetta! Come potevo sapere che tu fossi in quella sottospecie di gruppo segreto?» Le rispose il ragazzo rincorrendola. Jane si fermò e si voltò verso di lui.
«Devi sapere che per quanto io non sopporti mio fratello,la sua visibilità e tutto il resto,se lui ha bisogno di aiuto io lo aiuterò» Disse calma la ragazza fissando gli occhi di ghiaccio di Draco.
«Mi dispiace» Draco guardava a terra.
«Abbiamo sbagliato,noi non dovremmo stare insieme è impossibile» Jane distolse lo sguardo da Draco
«Basta provarci» Il ragazzo la prese per un braccio costringendola a voltarsi.
«Ci abbiamo provato,ma evidentemente non ha funzionato» La voce di Jane era diventata ferma,fredda,priva di emozioni. Draco la lasciò e guardò il pavimento.
«Non hai neanche il coraggio di guardarmi negli occhi» Jane si voltò e continuò a camminare fino alla Sala Comune.
Harry ed Hermione non erano lì,per la prima volta era preoccupata veramente per suo fratello,si era finalmente resa conto che la Umbridge era capace di tutto.
In questo di modo anche il piano di Harry per salvare Sirius stava lentamente andando in fumo.
E Jane non poteva fare nulla,sapeva di non poter andare da Sirius da sola,non sapeva come entrare al Ministero,tutto questo era insopportabile.
Per lei era così difficile stare li,impotente,senza fare nulla mentre qualche piano più in basso Harry si trovava nell’ufficio di quella donna malefica,fissava il fuoco scoppiettare e la sua angoscia cresceva sempre di più.
Era inutile piangere sul latte versato,era inutile stare li ad angosciarsi,era tutto inutile a volte Jane si chiedeva se la sua stessa esistenza fosse utile a qualcosa,si alzò e si recò nel dormitorio femminile e si sdraiò sul proprio letto ancora vestita,poi chiuse gli occhi e lasciò che le lacrime si impadronissero di lei.
Si svegliò intorpidita,il collo le faceva male,il viso era umido e si rese conto di aver pianto fino ad addormentarsi,si alzò cautamente dal letto notando che dalla finestra entravano i primi deboli raggi di luce,era l’alba.

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Capitolo 4
*** Capitolo Tre ***


Jane scostò lentamente la porta del dormitorio per poi vedere Ginny che saliva silenziosamente le scale.
«Ginny…siete tornati,cosa.. » Jane era piena di domande,voleva sapere cosa era successo al Ministero,ma vedendo il viso triste e stanco di Ginny la lasciò riposare,non finendo la frase.
Scese le scale che la portarono nella Sala Comune dove vide Ron,Harry ed Hermione e Neville che si voltarono appena aver sentito qualcuno scendere. Jane avvertì il cambio di temperatura tra il dormitorio e la Sala Comune,il tepore l’avvolse colorandole le guance di una rosa chiaro,ma la tensione e che c’era nell’aria non la faceva sentire affatto bene.
«Io vado..a fare il mio baule» Disse Hermione sorpassando Jane che intanto guardava,i tre ragazzi rimasti nella Sala. Ron e Neville dopo aver guardato Harry,che acconsenti con un cenno della testa, salirono anche loro nel proprio dormitorio e Jane rimase sola con suo fratello.
Ci fu un lungo silenzio prima che uno dei due parlasse,silenzio durante il quale i due fratelli cambiavarono spesso posizione nella stanza,per poi ritrovarsi comunque l’uno davanti l’altra.
«Non mi avete portata con voi,non credi che dovrei sapere cosa è successo? » Chiese Jane irritata dal comportamento degli amici di Harry.
«Era una trappola» Sibilò Harry fissando il fuoco. «Lui voleva che io andassi li,mi ha fatto vedere quello che voleva!» continuò Harry alzando la voce,Jane poteva vedere la rabbia nei suoi occhi.
«Tu non hai continuato a studiare Occlumanzia con Piton,non è vero? » Rispose Jane calma,non aveva la forza per arrabbiarsi.
«Sirius è… venuto dopo aver saputo che io ero li,lui non c’era prima che arrivassi!» Disse Harry ignorando la domanda della sorella «e poi..» sospirò fissando per alcuni secondi interminabili il fuoco «è morto» continuò.
Jane sgranò gli occhi non credendo alle parole di Harry,aprì bocca più volte per parlare ma non ne uscì nessun suono. Si sentiva come se una parte di lei si fosse sgretolata in mille pezzi e ogni scheggia la stesse lentamente trafiggendo,non sapeva come rassicurarsi,come calmarsi.
Vedeva che Harry era già abbastanza sconvolto e non le sembrava giusto sfogarsi con lui,la sua migliore amica era di sopra a riposarsi dopo un  notte passata a lottare contro i Mangiamorte,non voleva disturbarla,con Draco non aveva mai parlato di Sirius,non poteva farlo, e d’altra parte non si aspettava che lui la capisse,nonostante questo decise di non rimanere un minuto di più nella stanza.
Harry ignorò la reazione della sorella e salì velocemente le scale,lasciando Jane da sola.
 La ragazza uscì svelta dalla Sala e si recò nei sotterranei,andando verso la Sala Comune dei Serpeverde, Draco non le aveva mai detto la loro parola d’ordine,lei d’altra parte non ne aveva mai avuto bisogno,si nascose dietro una colonna, per non essere vista dagli studenti del suo anno,aspettando che lui uscisse.
Appena lo intravide uscì dal suo nascondiglio,confondendosi con altri studenti,appena Draco la riconobbe ne fu molto sorpreso.
«Pensavo che non mi avresti voluto vedere,Potter» Disse distaccato continuando a camminare trascinando il baule.
Quando Jane sentì Draco chiamarla per cognome impallidì,perse un briciolo di quella poca di speranza di felicità che le era rimasta,ma non si perse d’animo.
«Non ho mai detto questo,Malfoy» Gli rispose la ragazza,incominciando a giocare al suo stesso gioco.
Draco si fermò in mezzo alla folla e si voltò verso di lei.
«Senti Jane,io non ho intenzione di perdere tempo» Disse serio.
«Nemmeno io» Rispose Jane con un sorriso beffardo stampato in faccia.
«Sei cambiata» Le disse il ragazzo deluso.
«Cosa ti aspettavi? Che sarei rimasta una stupida ragazzina innamorata,cieca di quello che succede intorno a lei? » Gli rispose piena di rabbia e delusione.
«No ma…aspetta cosa hai detto? Innamorata?» Chiese confuso Draco.
Jane sentì le sue guance avvampare di calore,gli aveva detto di essere innamorata di lui senza neanche volerlo,era stupefacente quello che le persone potevano dire in preda alle emozioni,potevano far uscire la verità,la verità più nascosta,quella che nemmeno loro sapevano che potesse esistere,forse però se ne era resa conto troppo tardi.
Deglutì e cercò di cambiare discorso.«Ecco…se ci riesci,scrivimi quest’estate» disse con disinvoltura,poi si allontanò lasciando Draco in mezzo al corridoio,l’unico ragazzo immobile tra tutti i Serpeverde che stavano uscendo dalla sala comune con i propri bauli.
 
 

Ciao a tutti,ok è strano che io metta questo piccolo spazio solo al terzo capitolo ma meglio tardi che mai,no?
Allora prima di tutto perdonatemi per questo capitolo corto ç.ç è che ho tante idee ma devo gestirle bene u_u
Secondo punto ho fatto tradire Jane con le sue stesse parole,mi sento buona e cattiva allo stesso tempo :3
Terzo punto (è l'ultimo,lol) se volete recensite facendomi sapere cosa ne pensate
Baci.


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Capitolo 5
*** Capitolo Quattro ***


Quando Jane ed Harry tornarono alla stazione di King’s Cross ad aspettarli come ogni anno c’erano i due Dursley con al seguito il loro grassoccio figlio Dudley,e come ogni anno sembravano disgustati di averli di nuovo in casa per due lunghissimi mesi,non che ad Harry e a Jane piacesse stare con loro.
Nonostante tutto,Jane se l’era sempre cavata bene con i suoi zii,si può dire che sua zia Petunia,nutriva un briciolo di affetto verso di lei,essendo l’unica ragazza tra suo cugino e suo fratello,non per questo però a lei erano concessi più privilegi di Harry.
Nella piccola stanza che i due condividevano al secondo piano del numero quattro di Privet Drive,Harry non smetteva di leggere quel piccolo pezzo di pergamena ricevuto da Silente qualche giorno prima.
«Saranno minimo mille volte che rileggi il messaggio Harry,non vedo cosa ci sia di più chiaro e semplice:venerdì ce ne andiamo finalmente da questo posto» Commentò spazientita Jane seduta sul suo letto sottolineando la parola “finalmente”.
Odiava quella casa,e odiava soprattutto il fatto di dover stare appiccicata ad Harry tutto il giorno,Jane sapeva che se ne sarebbe potuta andare quando voleva,aveva spesso ipotizzato che non c’era motivo di rimanere lì,quello da proteggere era Harry.
A dir la verità,appena Jane aveva visto un gufo avvicinarsi alla finestra,il suo viso si era colorato di gioia e i suoi occhi erano diventati luminosi,pensava che Draco le avesse scritto,invece dopo aver scoperto che il messaggio non era per lei,la delusione prese posto sull’espressione della ragazza che consegnò il biglietto ad Harry.
Quel venerdì Silente,come promesso,venne a prendere i due fratelli che se ne andarono volentieri dalla casa degli zii,camminarono per un po’,Jane non seppe stabilire quanto,si sentiva stanca e stordita,Harry afferrò il braccio di Silente che disse a Jane di afferrare a sua volta il braccio di Harry,lei obbedì e capì che si stavano smaterializzando,sentì una fitta allo stomaco e subito dopo una forte pressione su tutto il corpo fino a riuscire finalmente a respirare a pieni polmoni in una strada di campagna,riusciva a scorgere la Tana e un ampio sorriso le spuntò sul viso.
«Bene Jane,puoi andare da Molly ora,io e Harry abbiamo un’altra piccola cosa da sbrigare» Disse Silente,Jane annuì e si voltò verso l’abitazione della famiglia Weasly,un attimo dopo Silente e suo fratello erano scomparsi,così prese il suo baule,e si incamminò verso l’entrata.
Appena entrò posò il suo baule a terra e si guardò intorno,poi alzò lo sguardo verso le scale e vide Ginny osservarla piena di felicità,scese quasi correndo e appena furono l’una davanti l’altra si abbracciarono.
«Finalmente sei qui» Disse Ginny ancora abbracciata all’amica,sciolto l’abbraccio,guardò verso la porta aspettandosi di trovare anche qualcun altro oltre a Jane. «Dov’è Harry?»
«E’ con Silente credo che arriverà tra poco» Rispose.
Andò in cucina e salutò Molly,e ritornata in salotto vi trovò i due gemelli che stavano progettando qualcosa di nuovo per il loro negozio.
«Come vanno gli affari? » Gli chiese sedendosi tra di loro.
«Alla grande Piccola Potter» Risposero all’unisono,come sempre.
«Sapete che odio quel soprannome,io non sono più piccola di Harry!» Protestò per l’ennesima volta Jane,soffocando una risata,erano ormai sei anni che le avevano dato quel nome.
Sentì qualcuno scendere di corsa le scale,seguito da un “Ron,muoviti!” Jane non ci mise molto per capire che si trattava di Hermione.
«Ciao,Jane» Disse imbarazzata appena la vide. Jane ed Hermione non erano molto amiche,anzi non lo erano affatto,non avevano mai legato e non lo avrebbero mai fatto,erano diverse tra di loro,anche se c’era qualcosa che forse le accomunava: cercare di essere sempre le migliori in qualcosa.
Solo che Jane lo faceva per essere una persona diversa da “la sorella di Harry” lo faceva per acquistare una propria visibilità,per diventare qualcuno,per poter finalmente brillare di luce propria.
Verso tarda sera Harry arrivò alla Tana,ben felice di ritrovare tutti i suoi amici,dopo aver mangiato il trio salì di sopra,forse Harry gli avrebbe raccontato della profezia.
Ginny e Jane rimasero sole a parlare,finché non decisero di spegnere la luce e dormire.
«Jane,lui ti ha scritto? » Chiese Ginny,prima di mettere a tacere la luce della lampada,che si trovavasul comodino di legno situato tra i due letti.
Jane con un espressione triste sul volto,ricordò che Ginny era l’unica a sapere di Draco,si limitò a fare un cenno con la testa,per poi sdraiarsi e girarsi verso il muro per dormire.

***

Era buio,pochi lampioni illuminavano la via e pioveva molto forte,Jane correva,stremata, e cercava aiuto,si era persa non aveva la minima idea di dove fosse.
Urlava con tutte le sua forze,con tutta la poca voce che le era rimasta ma nessuno sembrava sentirla nessuno passava di li,si accasciò contro un muro di pietra,i pochi volantini appesi erano bagnati e illeggibili, era completamente zuppa a causa del temporale,aveva ormai perso le speranze quando sentì il rumore di un piede che affonda in una pozzanghera;
si voltò e ad un tratto vide due figure coperta da due mantelli neri aggirarsi per la strada,frettolose,decise di seguirle,due donne a giudicare dalle loro voci,parlavano di qualcosa che Jane non riusciva a capire,le loro voci erano irreali,distanti,ma allo stesso tempo così vicine e definite.
Le due entrarono in una casa malmessa,in un vicolo buio come la pece,nessun lampione provvedeva ad illuminarla,Jane aveva chiesto aiuto più volte alle donne da quando aveva deciso di seguirle ma loro non si erano girate.
La porta si chiuse con un rumore meccanico.
Si accostò alla casa dove erano entrate,aspettando che uscissero,erano,forse,la sua ultima speranze,ad un certo punto lentamente,tutto cominciò a offuscarsi,il rumore della pioggia ad essere meno udibile,il freddo svanire,il tepore riaccarezzò le guance di Jane che prima di scomparire completamente da qual posto sentì le parole disperate di una donna,seguite da un singhiozzo strozzato,sembravano però delle urla alle sue orecchie.
«Mio figlio…è solo un ragazzo,il mio unico figlio»

Jane spalancò gli occhi ,respirando irregolarmente,si alzò a sedere sul letto e si tolse le coperte quasi gettandole a terra,Ginny dormiva ancora,era mattina presto ,lo vedeva dalla fioca luce che entrava dalla finestra.
Si portò una mano alla fronte scoprendo che era sudata,ancora stordita dal quel sogno si alzò e si vestì,scese le scale incerta,lentamente,aveva paura di cadere,era ancora spaventata,si sentiva mancare la voce come se avesse urlato per tutta la notte,come era successo nel sogno,si continuava a ripetere che era solo un incubo ma non funzionava,Jane era convinta di averlo vissuto veramente: era stato tutto così reale.
 


Salvee a tutti,questo capitolo  è più lungo dell'altro e a me,personalemnte piace davvero molto *-*
Sopratutto il sogno C':
Anyway,volevo metterci anche un piccolo discorso con Molly alla fine ma credo che lo inserirò nel prossimo capitolo ;)
Detto questo,se volete lasciate una recensione (che non morde)
E alla prossima.


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Capitolo 6
*** Capitolo Cinque ***


Mentre scendeva le scale,con occhi persi nel vuoto Jane incontrò Molly.
«Jane,cara cosa ci fai alzata così presto?» Chiese la signora Weasly con il suo solito tono preoccupato.
«Non si preoccupi,ho soltanto avuto un incubo» Rispose Jane cercando di rimanere sola.
«Oh, dai, scendi ti preparo qualcosa» Le disse Molly a bassa voce.
«Davvero non importa» Continuava Jane «sto benissimo»
Ma non c’è verso di sfuggire a Molly Weasly quando vuole cucinarti qualcosa,così Jane a malavoglia scese le scale con Molly e insieme andarono in cucina,Jane si sedette su una sedia,poggiando i gomiti sul tavolo di legno e la testa su di essi,aveva ancora molto sonno ma aveva paura di chiudere gli occhi,aveva paura di sentire ancora il lamento di quella donna.
Prima che Molly potesse mettersi ai fornelli,sentirono un rumore provenire dai piani superiori della casa,qualcosa che cadeva,producendo un fastidioso trambusto,poi una porta cigolare per chiudersi e qualcun altro entrò nella cucina,questo qualcuno,però,non aveva voglia di alzare i piedi quando camminava perciò lo strusciare delle pantofole sul pavimento fece innervosire ancora di più  Jane che tirò su la testa per vedere chi fosse.
«Ciao mamma,ciao Jane» Ron salutò sua madre e Jane sbadigliando e stropicciandosi gli occhi ancora appesantiti dal sonno.
«Siamo tutti mattinieri stamattina a quanto vedo» Commentò Molly.
«Mamma,siamo solo io e Jane» Rispose Ron «comunque credo che si sia alzato anche Harry,ho fatto un gran fracasso per scendere»
«Si,ce ne siamo accorti» Disse Jane sarcasticamente,che però non fu colto come un commento ironico da Ron che si sedette dalla parte opposta a quella dove era seduta Jane.
Poco dopo scesero anche Harry,e poi ancora Hermione,per ultima scese Ginny che si sedette accanto a Jane che ormai aveva finito i suoi cereali,nonostante ciò Jane aspettò che la sua amica finisse e poi si alzò dal tavolo con lei.
«Harry,Silente ti ha per caso accennato quando arrivano i risultati degli esami? » Chiese Hermione,tamburellando nervosa le dita sul tavolo.
«In realtà,credo che dovrebbero arrivare proprio oggi» Rispose Harry tranquillo,la reazione di Hermione fu  completamente diversa,Jane non la capiva,in verità nessuno riusciva a capire come mai una come Hermione fosse preoccupata per i risultati dei G.U.F.O.
Molly la tranquillizzava,e poco dopo arrivarono quattro gufi scuri, con ognuno una lettera rispettivamente per Harry,Jane,Ron e Hermione.
Jane prese la sua lettera e l’aprì con molta calma,tirò fuori il foglio coprendolo con la mano e meravigliandosi della stupidità del suo gesto lesse la lettera senza alcuno scrupolo.
Aveva ottenuto Eccellente in Pozioni,quell’anno l’avrebbe continuata,Harry le ripeteva ormai da mesi che Piton nella sua classe per il M.A.G.O. accettava solo gli studenti da Eccellente,Harry ottenne invece Oltre Ogni Previsione,era un buon voto anche quello,ma Jane sorrise compiaciuta perché per almeno una volta era stata migliore di suo fratello.
«Aspettate,secondo voi il nuovo insegnati di Difesa contro le Arti Oscure sarà quello che Harry e Silente hanno incontrato l’altra sera? » Chiese Hermione,posando la sua lettera sul tavolo.
«Harry e Silente hanno incontrato un professore?» Chiese Jane spalancando gli occhi.
«Si,un certo Horace Lumacorno. Non te l’ho detto? » Si scusò Harry divertito. «comunque suppongo di si»
Quel giorno stesso,ora che i ragazzi sapevano quali materie avrebbero potuto e dovuto frequentare,tutta la famiglia Weasly più Harry e Jane si recò a Diagon Alley per comprare il materiale scolastico di cui avrebbero necessitato per il nuovo anno ad Hogwarts.
Con grande disappunto della signora Weasly si divisero: Jane,Ginny il signore e la signora Weasly sarebbero andati al Ghirigoro a comprare i libri mentre Harry,Ron ,Hermione ed Hagrid a comprare nuove toghe.
Una volta ritornati alla Tana,Jane osservò che Harry e i suoi amici erano più strani del solito,ogni volta che erano soli confabulavano di qualcosa che Jane non riusciva a capire,mancava pochissimo all’inizio della scuola e lei,spinta dalla curiosità voleva saperne sempre di più sull’apparente segreto che avevano i tre amici,così una sera entrò con una scusa nella camera dove erano riuniti Harry,Ron ed Hermione e loro si zittirono di colpo.
«State nascondendo qualcosa per caso? » Chiese Jane disinvolta,cercando di apparire il meno sospetta possibile.
«Stavamo parlando di Dra.. » Ron non finì la frase perché ricevette un calcio da Hermione e anche parecchio forte a giudicare dalla sua faccia.
«..Draghi» lo corresse velocemente Hermione.
«Si,come sai il fratello di Ron lavora con i draghi in Romania e…» continuò Harry arrampicandosi sugli specchi.
Jane insoddisfatta lasciò la stanza e si chiese perché non volevano dirle di cosa stavano parlando,ma lei lo avrebbe scoperto oppure avrebbe convinto Ginny a farselo dire da Ron ma quest’ultima idea si presentava troppo scadente e stupida,Ron non avrebbe detto niente a Ginny come Harry non avrebbe detto niente a lei.
Nei giorni seguenti riuscì a sentirli di sfuggita ma non riuscì mai a capire il nocciolo della discussione nata pochi giorni prima,solo quando ormai erano sul treno diretto a Hogwarts,Jane scoprì parte di quello che stava accadendo.
Jane sul treno era in compagnia di Ginny,che però era uscita a parlare con Dean Thomas e non era ancora rientrata,allora Jane,stufa di aspettare,uscì dallo scompartimento e si recò verso quello dei Serpeverde,intravide Draco dal vetro della porta,che appena la vide,si alzò dal suo sedile e si diresse verso di lei,uscì dallo scompartimento e chiuse la tendina della porta,rendendoli invisibili ai suoi compagni.
«Ciao Jane,è un po’ che non ci vediamo» Le disse abbracciandola. Era troppo tempo che non gli parlava,troppo tempo che non l’abbracciava,Jane si sentì rinascere.
«Non mi hai scritto questa estate» Disse lei,una volta sciolto l’abbraccio.
«Ho avuto dei problemi in famiglia» Rispose lui serio.
«Oh,si ho letto. Capisco,era una situazione difficile per mandare gufi e.. »  la sua frase fu interrotta dal contatto delle sue labbra contro quelle di Draco,durò pochi secondi ma fu molto intenso,capiì che anche lei le era mancata molto.
«Non parlo solo di quel genere di problemi» Rispose lui sorridendo compiaciuto.
Jane non stava più ascoltata,si era persa nei suoi occhi di ghiaccio e  il suo sorriso l'aveva portata a pensare di quando fosse fortunata.
«Siamo quasi arrivati,rientro o si insospettiranno,ci vediamo a scuola» Le disse poi riaprendo la tenda e scivolando nello scompartimento della sua Casa.
Jane ancora confusa e felice per averlo rivisto,incontrò una ragazza per il corridoio che le diede tre pergamene da portare ad Harry e a Neville Paciock una era la sua.
Così la ragazza dai capelli neri si incamminò verso lo scompartimento dove si trovava suo fratello.
«Harry,io non credo che possa essere un Mangiamorte,secondo te Tu-Sai-Chi lo vorrebbe al suo servizio?» Disse Hermione esasperata mentre Jane entrava nello scompartimento dei tre ragazzi,dove c’erano anche Luna Lovegood e Neville Paciock
«Chi è che è un Mangiamorte?» Chiese Jane sbalordita.
«Nessuno,lascia stare» Questo fu il commento di Harry invece,era nervoso,né Ron né Hermione gli davano ragione.
«Comunque sia,una certa Romilda Vane mi ha dato questi» disse Jane mostrando delle pergamene chiuse al fratello. «una per me,una per te e una per Neville» continuò consegnandole ai due.
«Che cosa sono? » Chiese Harry.
«Degli inviti,dal nuovo professore,vuole che pranziamo con lui» Rispose Jane lasciando lo scompartimento.
 
 
 SAAAAAALVE!
Ho attirato la vostra attenzione su questo piccola cacchina arancione? Bene.
Draco è tornato *3* si,e Jane non sa ancora che è un  Mangiamorte ç.ç mentre Harry lo sospetta  e non glielo vuole dire éwè
Ma lo saprà presto,molto presto e.. non vi dico più niente,stop.
Sappiate che non dico che ogni capitolo che pubblico mi fa schifo,cioè quando mi piace (come quest'ultimo) lo dico eccome v.v
Però mi interessa sapere anche la vostra opinione :) perciò se volete lasciate una recensione,anche piccolina :D Grazie
Baci.





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Capitolo 7
*** Capitolo Sei ***


Il pranzo Con Lumacorno si rivelò tutt’altro che divertente,il professore aveva invitato molti ragazzi che avevano genitori “famosi” tra cui ovviamente Harry e Jane,e a cui Lumacorno stesso aveva insegnato anni prima. Una volta finito il pranzo (in realtà avevano mangiato pochissimo) finalmente il professore congedò i ragazzi,Jane passò accanto ad Harry e lo ignorò dirigendosi verso lo scompartimento,dove sperava di ritrovare Ginny,per mettersi la divisa della scuola.
Arrivati ad Hogwarts,depositarono i loro bagagli e si diressero verso la Sala Grande dove li aspettava il Banchetto,Ginny si chiedeva spesso dove fosse andato a finire Harry e Jane prontamente le diceva che sicuramente stava con Hermione e Ron,ma poi vide i due amici sedersi al tavolo del Grifondoro senza di Harry,allora anche Jane si chiese dove potesse essere andato suo fratello.
Parecchio tempo dopo l’inizio del Banchetto la porta della Sala Grande si aprì ed Harry entrò.
Tutti smisero di parlare facendo cadere il silenzio nella Sala Grande,l’unica a pronunciare qualcosa a bassa voce fu Jane.
«Ovviamente,doveva fare una delle sue entrate ad effetto»
«Dai Jane,non essere così dura» Le disse Ginny una volta che Harry si sedette e che tutti ricominciassero a parlare.
«Ginny,non credo che diresti così se Ron fosse fissato da tutti quando entra in una stanza o se la gente lo riconosce per strada dimenticandosi di chi sta con lui,non credo che diresti così se la gente ti conoscesse come “sua sorella” e basta,se la gente non sapesse nemmeno come ti chiami!» Disse Jane tutto d’un fiato lasciando la sua amica senza parole,che cercò di balbettare qualcosa,ma Ginny si rese conto che le parole di Jane erano vere,terribilmente vere.
Con sua grande sorpresa Silente annunciò che il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure sarebbe stato Piton mentre Lumacorno aveva preso la cattedra di Pozioni. Jane sperava che anche lui accettasse solo gli “Eccezionale” nella sua classe.
Nei giorni seguenti,però Jane si ritrovò a lezioni di Pozioni con Harry che Lumacorno sembrava  elogiare di più ogni minuto che passava,Jane era sempre stata migliore di lui e adesso Harry era il migliore della classe,eppure non era mai stato così bravo in pozioni.
«La Granger lo aiuta sicuramente» Disse a Ginny tagliando con rabbia uno dei suoi ingredienti per poi metterlo nel miscuglio dentro il calderone.
«Non credo,le sue pozioni vengono migliori di quelle di Hermione» Disse Ginny,mordendosi il labbro subito dopo sapendo di irritare Jane ancora di più.
«Perfetto Harry!» Esclamò il professor Lumacorno alla fine della lezione. «come promesso a chi avesse prodotto la miglior pozione ecco una bottiglietta di Felix Felicis» Continuò porgendo la bottiglietta ad Harry che sorrise compiaciuto e se la infilò nella tasca del mantello. Jane lasciò la classe infuriata,camminò a gran passi verso i sotterranei,sapeva cosa si trovava li,ed era proprio li che Jane voleva andare,voleva parlare con Draco,sfogarsi per una volta con lui,l’avrebbe capita,avrebbe almeno dovuto provarci,fortunatamente lo trovò prima che rientrasse nella sala comune,lo tirò per la manica del mantello senza chiamarlo ad alta voce per non attirare attenzione.
«Devo parlarti» Disse seria fissando gli occhi freddi di Draco.
«Qualcosa che non va? » Chiese lui guardandosi attorno per controllare che non ci fosse nessuno.
«Tutto non va,la mia vita non va! E’ insopportabile» Esclamò Jane rendendosi conto di aver creato un po’ troppo rumore.
«Jane se si tratta ancora di tuo fratello,ti ripeto quello che ti ho detto l’anno scorso» Continuò lui serio. «Lascialo uscire dalla tua vita» Accennò un debole sorriso.
Draco stava per andarsene alcune ragazze del loro anno stavano per rientrare nella Sala Comune dei Serpeverde e Jane sapeva che quello era il posto sbagliato per lei,per loro due,ma cercò ti trattenerlo afferrandolo per il braccio sinistro.
Fu una questione di attimi. Draco sobbalzò, si voltò di scatto verso il suo braccio,si tirò giù a manica fino al palmo delle mani e scrutò Jane confuso,cercando di calmarsi.
Dopo tutto ciò una voce acuta e fastidiosa riportò alla realtà i due ragazzi.
«Che ci fai qui,Potter? Hai dimenticato la strada per la tua Sala Comune?» Disse Pansy Parkinson ridacchiando ed enfatizzando la parola “tua”. «Andiamo Draco,faresti bene a non perdere tempo con gente così» Continuò prendendo Draco sotto il braccio e cercando di trascinarlo verso la Sala Comune facendo crescere ancora di più la rabbia di Jane che mise mano alla bacchetta.
«Se fossi in te,Parkinson» cominciò Jane riponendo la bacchetta,le parole le sembravano migliori. «chiuderei quella boccaccia che ti ritrovi».
«Sai con chi hai a che fare,Potter?» Esclamò adirata Pansy.
«Si lo so bene» Sul viso di Jane spuntò un ghigno soddisfatto. «Con una gallina» continuò,per poi allontanarsi e ritornare nella sua Sala Comune.
Si ritrovò davanti il ritratto della Signora Grassa e pronunciò la parola d’ordine,il ritratto si spalancò e Jane entrò soddisfatta di come aveva risposto a Pansy.

 

***

Come tutti gli studenti del Grifondoro,Jane aveva sentito quello che era successo a Katie Bell durante la gita a Hosgmeade,non poteva credere che qualcuno all’interno della scuola avesse potuto cercare di ucciderla,ma come aveva raccontato la sua amica,Leanne la collana maledetta non era destinata a Katie,chissà perché allora l’avevano data proprio a lei. La storia di Katie però aveva terrorizzato molta gente e aveva fatto perdere un Cercatore ad Harry per la partita di Quiddich contro Serpeverde,cosa di cui sia Ginny sia Harry si lamentavano continuamente.
 

«Jane, se non troviamo un Cercatore prima dell’ultimo allenamento saremo spacciati» Diceva Ginny mentre si dirigevano verso Trasfugurazione.
«Ginny non so come aiutarti,non conosco persone che potrebbero giocare come Cercatori» Ribatté secca Jane,il Quiddich le piaceva,ci aveva giocato durante l’estate con Ginny era un gioco che l’affascinava molto.
«Spero tu stia scherzando» Le disse l’amica con un pizzico di ironia.
«No,sono seria» Rispondeva invece Jane.
«Ascolta Jane io non conosco molte ragazze che giocano a Quiddich ma tu hai giocato con me,ti ho vista,sei bravissima!» Disse finalmente Ginny rivelando ciò a cui voleva arrivare.
«Non ci pensare nemmeno,non giocherò come Cercatrice» Jane era assolutamente contraria «anche se.. » ma subito dopo pensò che sarebbe stata un’opportunità per farsi conoscere meglio.
«Oh si! Oggi lo dico a Harry!» Cantilenò Ginny prima di varcare la soglia dell’aula.
Le due ragazze entrarono e si misero sedute l’una accanto all’altra,come sempre, Jane poi alzò lo sguardo verso la sua destra e notò che il posto di Draco era nuovamente vuoto.
Non c’era nemmeno quel giorno,Jane non ci mise molto a notare che Draco si assentava spesso,e questo la faceva pensare,perché Draco non veniva alle lezioni? Voleva forse evitarla? No,di sicuro c’era qualcosa di più grande sotto,non valeva la pena rischiare quell’anno solo per evitare una persona.
In Sala Comune la sera stessa Harry le parlò di quello che gli aveva detto Ginny,del fatto che Jane avrebbe potuto sostituire Katie per l’imminente partita,conoscendo le sue abilità. Jane aveva acconsentito.
«Grazie Jane,io davvero.. » Disse Harry a fine conversazione.
«Non lo faccio per te» disse prontamente Jane al fratello. «Lo faccio perché me l’ha chiesto Ginny e per la squadra»
Detto così,Jane voltò le spalle al fratello e salì nel suo dormitorio,preparandosi per la partita.

 
 
 
Rieccoci qui u.u
Devo dire che mi stimo da sola per il discorso con Pansy,io l'ho sempre odiata!
Tralasciando questo,che è la cosa meno importante lol,vi anticipo che nel prossimo capitolo Draco dirà a Jane che lui è un Mnagiamorte u.u
Allora credo che il capitolo se ci riesco lo metto domani sera o domenica perchè domani c'è la festa di fine anno a scuola quindi non so se ci sarò ;)
Detto questo alla prossima!


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Capitolo 8
*** Capitolo Sette ***


Erano nel campo di Quiddich,Jane stava sostituendo Katie Bell come Cercatrice, era la prima volta che giocava ufficialmente,prima aveva sempre giocato durante l’estate solo per divertirsi un po’ con  Ginny,ma adesso tutto era diverso,Harry sembrava fidarsi cecamente delle abilità della sorella mentre Ron era stranamente euforico.
La partita iniziò,tutti si alzarono sulle proprie scope,Jane notò che né il capitano del Serpeverde né Draco erano presenti alla partita.
Ciò la rincuorò per quanto riguardasse l’esito della competizione con Serpeverde,senza i suoi miglior due giocatori, il Grifondoro avrebbe vinto facilmente.
Da un’altra parte però era in pensiero per Draco,si assentava sempre di più,e ogni volta che lo vedeva  per i corridoi si abbracciavano velocemente,oppure si salutavano di sfuggita; Jane non poté evitare di notare che Draco appariva ogni volta più pallido,più magro,Harry sospettava qualcosa su di lui,pensava che stesse facendo qualcosa di losco e a giudicare dal suo aspetto non stava andando affatto bene.
La partita fu vinta dal Grifondoro,nella Sala Comune tutti erano in fibrillazione per la vittoria,Jane si divertì molto,lei insieme agli altri componenti della squadra furono quelli che stettero il maggior tempo al centro dell’attenzione.
«Nove  gol su quindici,Jane sei un mito! » Urlò Seamus con la cravatta annodata alla testa. Molti altri seguirono il suo esempio intonando una specie di coro in onore di Jane.
La ragazza sorrise,la stavano elogiando,stavano facendo dei complimenti a lei,che fino a poche ore prima era “la sorella di Potter” ora era “Jane Potter” non la sorella di Harry,ma la Cercatrice con un innato talento per il Quiddich.
Qualcosa però la rendeva triste,certo tutti  i Grifondoro la stavano acclamando,era questo quello che lei sperava di ottenere,ma un nodo nello stomaco le impediva di pensare come gli altri e di divertirsi: Draco.
Cosa stava facendo lui,mentre lei era li a festeggiare? E se stesse soffrendo? Se qualcosa stesse andando storto e lei non potesse aiutarlo perché bloccata nella sua Sala Comune? Questo pensiero la tormentava e la torturava lentamente,logorava ogni parte di lei che fosse distaccata dai festeggiamenti non passava minuto in cui una parte della sua mente non fosse rivolta a Draco.

 


***
 

«Dovresti buttare quel libro Harry! O almeno ridarlo a Lumacorno» La voce di Hermione rimbombava per tutto il corridoio,fortunatamente deserto.
«No,non lo farò!» Protestò Harry
«Non mi sembra che il tuo Principe ti abbia aiutato con quella storia del ricordo» Disse Hermione convinta che quel libro fosse qualcosa di male.
«No,ma se non fosse stato per il libro non avrei vinto la pozione Felix Felicis» Ribatté Harry stufo di quella conversazione che ormai – pensò Jane – si teneva ogni giorno.
Era così che Harry era così bravo in pozioni,nessun talento,nessuno studio,solo grazie ad uno stupido libro che lui aveva trovato a scuola non avendolo comprato l’estate precedente a Diagon Alley.
Appena tornò alla torre del Grifondoro,stanca di spiare Harry per sapere qualcosa su quello che quei tre stavano combinando,vide un notevole gruppo di perosne intorno a Katie: era ritornata dal San Mungo.
«Katie,sei tornata!Come stai?» Chiese Jane facendosi spazio tra il gruppetto di persone.
«Adesso sto meravigliosamente,ho saputo che hai preso il mio posto per le scorse partite» Disse Katie raggiante.
«Si,peccato per l’ultima,se quell’idiota non avesse tirato la pluffa ad Harry.. » Jane arrossì un po’ per il complimento e Katie riprese subito a parlare.
«Non preoccuparti,ho intenzione di sfogarmi nella prossima partita» Jane sorrise,poi vide suo fratello uscire con la mappa del Malandrino e il mantello dell’Invisibilità e decise di seguirlo,non prometteva nulla di buono,vide che si incamminava verso il settimo piano,verso la stanza delle Necessità dove solo l’anno prima lei e gli altri membri dell’ES si riunivano per le lezioni segrete tenute da Harry.
Stava per salire le scale quando sentì una voce stridula e piuttosto familiare e fastidiosa provenire dal bagno dei ragazzi,era la voce di una “ragazza” che Jane aveva conosciuto durante i suoi anni passati ad Hogwarts: Mirtilla Malcontenta.
Jane si appoggiò alla porta del bagno e appena Mirtilla la vide sgusciò via per le tubature,inclinò la testa verso sinistra per vedere chi ci fosse dentro il bagno e vide una figura alta e slanciata,i capelli biondi e lisci ricadevano sulla fronte semivisibile del ragazzo appoggiato con le braccia al lavandino,i respiro irregolare e i frequenti singhiozzi strozzati davano la prova che il ragazzo stava piangendo,le lacrime solcavano le sue guance sul viso scavato dalla stanchezza.
«D-Draco?» Disse Jane a bassa voce entrando nel bagno cercando di mettere un piede davanti l’altro.
Draco sollevò la testa e fissò il riflesso della ragazza nello specchio di fronte a lui,si asciugò gli occhi con una mano e si voltò,provando a sorridere.
«Jane,che..che ci fai qui?» Chiese il ragazzo con la voce ancora tremolante.
«Ti ho sentito» Disse Jane con una mezza bugia,avvicinandosi a Draco.
«Molti dicono che tu…» Jane esitò nel pronunciare quella frase «abbia dato la collana a Katie» La ragazza chiuse gli occhi spaventata da quello che Draco avrebbe potuto dire o fare.
«Non sono stato io,credimi» Disse lui avvicinandosi a Jane.
«Io ti credo,io mi fido di te» Disse seria la ragazza come risposta. «Ma ultimamente sei strano,molto strano e ci deve essere un motivo» Jane voleva la verità una volta per tutte,lui aveva evitato troppe volte questo momento,era giunto al termine.
«Jane io non so se.. » cominciò Draco ancora con la voce tremante per aver pianto.
«Si che puoi,puoi dirmi la verità» Rispose seria la ragazza guardando gli occhi grigi del ragazzo di fronte a lei.
«Sei sicura di voler sapere – o meglio,vedere – ciò che sono? » Contiuò lui,cercando di dissuaderla dal suo obiettivo.
«Sicurissima» Ribatté lei pronta «per favore» aggiunse poi per non sembrare egoista.
Draco la guardò negli occhi blu come l’oceano, a volte pensava che in quegli occhi ci si potrebbe perdere,profondi come il mare. Successivamente si tolse il maglione con lo stemma Serpeverde sul petto e lo buttò a terra incurante,poi si sbottonò il polsino della manica sinistra della candida camicia bianca e l’arrotolò fino al gomito mostrando l’avambraccio sinistro a Jane.
Era li,impresso sul suo braccio bianco e candito come la neve: il Marchio Nero.
Istintivamente la ragazza indietreggiò e Draco non ne fu per nulla sorpreso come se si aspettasse quel genere di reazione. Jane fissava il Marchio Nero incredula,non voleva credere ai suoi occhi.
Il suo ragazzo,il ragazzo che credeva di amare e forse amava veramente era un Mangiamorte.
Si accorse di essersi allontanata notevolmente da Draco e deglutì.
«Scusami» sibilò «non volevo allontanarmi» continuò cercando di contenere la sua voce.
«Ti stai scusando per cosa? Me lo aspettavo,anzi probabilmente adesso non vorrai nemmeno più vedermi»
«No,cioè si che voglio continuare a vederti,non ti lascerò per questa… questa…cosa» Disse Jane per cercare di rassicurarlo. «So che tu non sei come loro,so ch tu non vuoi esserlo» Jane gli mise le braccia attorno al collo abbracciandolo.
«Ma devo» Disse lui allontanandola «oppure Lui si vendicherà,il Signore Oscuro ucciderà me e tutta la mia famiglia» Draco era nuovamente sull’orlo delle lacrime ma non voleva piangere,non alla presenza di Jane che ancora non riusciva a trovare le parole giuste.
«Per questo motivo credo che è meglio se non ci vediamo più,è per il bene di entrambi» I due si guardarono negli occhi e Jane finalmente di decise a parlare.
«E’ un discorso sciocco» Jane fu travolta dalla verità della sua frase,quante volte inconsapevolmente aveva rischiato la vita a causa delle sua vicinanza con Harry? Quante volte Voldemort era a un passo dall’uccidere anche lei quando aveva attaccato Harry?
«Ho rischiato la vita più volte di quanto pensi,non devi preoccuparti per me» Jane si avvicinò ancora di più a Draco.
«Ricorda,se noi siamo uniti,loro potranno indebolirci,ma non potranno mai distruggerci» Anche Draco si stava avvicinando reprocicamente   a Jane.
Jane continuò a parlare: «Esiste un altro tipo di magia,una magia più potente di tutte le Arti Oscure,di tutte le magie che Voldemort ha usato finora,ed è…» Jane non finì la frase interrotta dalla voce di Draco.
«Jane,io ti amo» Disse con voce ferma e sicura,era determinato e convinto di quello che diceva.
Gli occhi di Jane si illuminarono e un sorriso spuntò sulle sue labbra per poi continuare quello che stava dicendo «ed è questo»
Jane si avvicinò ancora eliminando la poca distanza rimasta tra i due,unendosi in un bacio innocente ed appassionato allo stesso tempo,forse quello era per entrambi il loro primo vero bacio.
Quando tornarono a guardarsi negli occhi e sciolsero l’abbraccio,un lampo di luce rossa proveniente da sinistra colpì Draco,fu una questione di attimi,di pochi secondi.
Draco scaraventato a terra addosso al muro di marmo bianco in seguito a uno Schiantesimo,Jane scattò vero Draco,che si stava riprendendo poi si voltò verso l’aggressore.
«Harry! Che diavolo ci fai qui?!» Esclamò Jane adirata col fratello.
«Potrei farti la stessa domanda,sorellina» Rispose Harry continuando il duello,dato che Draco si era rialzato pronto a scontrarsi.
Intanto anche Mirtilla Malcontenta era riuscita fuori dal gabinetto e continuava,come Jane,a chiedere ai due ragazzi di fermarsi.
Poi Jane sentì uscire dalla bocca di Harry un incantesimo mai sentito prima,sconosciuto.
«SECTUMSEMPRA»
L’incantesimo colpì Draco scaraventandolo a terra,provocando molte ferite dalle quali usciva molto sangue.
Senza pensare a Harry che era scappato o a Mirtilla che urlava ripetutamente “Assassinio,assassinio nel bagno” Jane si accasciò  per terra bagnandosi la veste con acqua mista a sangue,non curandosene,non sapeva come aiutare Draco,non sapeva trovare un rimedio a quell’incantesimo sconosciuto,si portò le ginocchia alla fronte e iniziò a piangere come se una lama le avesse trafitto il cuore,portandole via quel che ne rimaneva.
 
 
 Scrivere questo capitolo e poi rileggerlo è stata una cosa MAGNIFICA.
Credo che il nocciolo della storia sia proprio questo,secondo voi?
Lasciate una recensione se volete,ci tengo è uno dei capitoli che non vedevo l'ora di scrivere. ;)
Un forte abbraccio a tutti
-Mar


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Capitolo 9
*** Capitolo Otto ***


Il solo rumore che echeggiava nel bagno erano lo scrosciare dell’acqua e i singhiozzi di Jane,si era arresa,non sapeva come reagire se non piangendo.
Improvvisamente qualcun’altro entrò nel bagno,Jane non volle alzare la testa per vedere chi fosse ma fu comunque costretta  a farlo.
Un uomo era entrato nel bagno,una veste scura e dei capelli neri,si avvicinò a Draco per controllarlo e poi si rivolse alla ragazza ancora seduta a terra.
«Potter,torna immediatamente nella tua Sala Comune» Così disse il professor Piton freddo e distaccato.
«E’ stato un incantesimo,non lo conoscevo non sapevo come.. » Jane cercò di frenare le lacrime ma le sembrava impossibile riuscirci.
«Non lo ripeterò,torna nella tua Sala Comune» Sibilò Piton a denti stretti,la sua voce era così bassa da far paura.
«Ma,Signore è ferito!» Esclamò Jane stupendosi del fatto che Piton non volesse potare Draco in infermeria.
«Potter,fai come ti ho detto!» Urlò Piton spaventando la ragazza che uscì velocemente dal bagno, con la veste bagnata di sangue e il viso arrossato si dirigeva silenziosamente verso la torre del Grifondoro ma come se non bastasse la voce di Pansy Parkinson echeggiò nel corridoio.
«Dove vai Potter? Sicura di trovarti nel corridoio giusto stavolta?» Ridacchiò insieme alla sue amiche mentre le passava accanto.
Jane decise di ignorarla,ma giurò a se stessa che se non fosse stata in quelle condizioni le avrebbe avuto già scagliato un maleficio che le avrebbe fatto rimpiangere il giorno in cui aveva cominciato a parlare.
Arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa,Jane pronunciò la parola d’ordine ed esausta ma piena di rabbia varcò la soglia della Sala Comune sperando di trovarci Harry per sfogarsi e dargli il ben servito.
Nella Sala c’era un fastidioso silenzio come se tutti stessero aspettando lei,e difatti appena i suoi piedi toccarono la soffice moquette rossa,tutti si voltarono in attesa che parlasse; ma Jane non lo face,Jane voleva che suo fratello uscisse fuori e l’affrontasse,la guardasse negli occhi mentre lei gi diceva tutto quello che sentiva in quel momento verso di lui.
Ginny si staccò dalla parete dove era appoggiata ed uscì dal cerchio formatosi intorno a Jane,andando vicino a lei e sussurrandogli qualcosa all’orecchio:
«Harry vorrebbe parlarti» La voce della rossa era bassa,sussurrata quasi avesse paura di parlare,la risposta di Jane non fu altrettanto silenziosa,voleva far sapere agli altri quello che era successo,dovevano saperlo,Harry non sarebbe passato inosservato nemmeno questa volta.
«Allora che lo facesse,esci fuori Harry,se vuoi parlarmi fallo faccia a faccia!» Esclamò Jane nel bel mezzo del silenzio che la circondava,perché Harry non era venuto a dirglielo,perché aveva mandato Ginny? Se si aspettava una conversazione in privato,si sbagliava di grosso.
Così Jane,incrociando le braccia al petto, rimase ferma nel mezzo della Sala Comune aspettando che Harry uscisse dal cerchio e venisse a parlarle. Non dovette attendere molto prima che il ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verde prato si alzò dalla poltroncina rossa e si avvicinò a grandi passi verso la sorella.
Una volta l’una davanti l’altro i loro occhi si incrociarono,Jane guardò con rabbia Harry,ma degli occhi blu come quelli di Jane non potevano contenere  così tanto fuoco da infiammare il suo sguardo,mentre gli occhi di Harry si staccavano da quelli della sorella per guardare il pavimento e ritornare a fissare l’oceano davanti a lui.
«Mi dispiace,va bene?» Disse Harry,prendendo l’iniziativa di scusarsi.
«No che non va bene!» Esclamò Jane «credi di potertela cavare con delle semplici scuse?» Lo ammonì duramente la ragazza dai capelli scuri.
«Non volevo farlo,non conoscevo gli effetti di quell’incantesimo» Harry cercava ogni motivazione possibile che potesse convincere sua sorella a perdonarlo.
«E poi ha dato la collana Katie,l’ha quasi uccisa!» Esclamò Harry innervosendosi.
«Oh certo,quindi hai ritenuto giusto provare ad ucciderlo,no?» La voce di Jane era acuta,un urlo di rabbia verso il fratello,le sua guance erano rosse,non per imbarazzo,non per lo sforzo,ma per la rabbia.
Ci fu ancora un piccolo attimo di silenzio durante il quale nessuno osò aprire bocca mentre Harry provava a trovare delle parole da usare all’immediata accusa che gli era stata rivolta da Jane.
«E’ per il tuo bene! Ti rendi conto di con chi stai uscendo?» Esclamò Harry cercando di sembrare adirato.
«Si lo so bene» Disse Jane calma,la sua voce finalmente si era placata e avvicinandosi lentamente verso Harry,manteneva il contatto visivo con i suoi occhi.
«E ne sono felice,anzi,ne sono orgogliosa» Disse ancora più calma di prima,successivamente fissò il pavimento e poi si guardò attorno,per un attimo si era dimenticata che tutta la sua Casa stava assistendo al litigio di due fratelli,di loro due,di Harry e Jane.
Harry non parlò voleva vedere fino a che punto Jane sapeva spingersi e con quali parole avrebbe continuato il suo discorso che ormai sembrava aver catturato l’interesse di parecchie persone.
«E lo sai perché,Harry?» Disse Jane ormai con le lacrime agli occhi come se fosse dispiaciuta di non aver litigato abbastanza con suo fratello,ma sapeva benissimo che la motivazione era un’altra,ancora una volta nel bel mezzo di un litigio stava pensando a Draco,inerme,ferito,solo senza alcun aiuto.
«Perché lui è l’unico che ha mai provato a farmi sentire felice. A farmi sentire amata.» Il peso di queste parole fu più grande di quanto Jane immaginasse,guardò Harry negli occhi per un ultima volta,promettendosi che quella sarebbe stata l’ultima volta che gli avesse parlato,si voltò e non curante di tutti gli occhi che erano su di lei in quell’istante,si avviò verso il dormitorio femminile per cambiarsi.
In pochi minuti tutti tornarono alla normalità,l’ordinarietà di ogni giorno si impossessò nuovamente della Sala Comune del Grifondoro,Ginny si precipitò per le scale per seguire e confortare Jane senza pensare a Harry oppure a suo fratello Ron,aprì la porta senza far rumore e vide Jane seduta sul suo letto.
Il mantello era pulito,apparentemente non era accaduto nulla,ma il suo sguardo era perso nel vuoto,inesistente,i suoi occhi blu erano umidi come se stessero per varcare la soglia delle lacrime ma Ginny sapeva che Jane non avrebbe pianto,non quel giorno.
Si sedette silenziosamente accanto a lei,ma Jane non reagì; solo dopo un infinità di minuti – che per Ginny potrebbero essere state ore – Jane si voltò verso l’amica e l’abbracciò stringendola a se talmente forte che alla più piccola della famiglia Weasly sembrò quasi di non poter più respirare.
Quando le due amiche scesero nuovamente giù,la Sala Comune era semi vuota,il trio era sparito e Jane si sentiva decisamente meglio di poche ore prima,anche se non poteva dire di stare bene.
All’improvviso il quadro della Signora Grassa si aprì rivelando una giovane Grifondoro del terzo anno,che portava un messaggio per Jane.
«Jane Potter?» Chiese la ragazza avvicinandosi.
«S-si?» Disse Jane,meravigliandosi della sua voce roca.
«Sono appena tornata dall’infermeria e ho un messaggio per te da parte di Madama Chips» Disse tutto d’un fiato.
«Dimmi pure» Jane cercava di sembrare il più tranquilla possibile ma era ovvio che non lo era.
«Ha detto che Malfoy vuole vedere te»
Con queste parole un barlume di speranza si riaccese in Jane:Draco si era svegliato, stava bene non era più in pericolo.
Sorrise debolmente alla ragazza che le aveva portato il messaggio e schizzò fuori dalla stanza precipitandosi in infermeria.
 
 
 
 Sono le 13:35 e mentre voi mangiate io metto il capitolo,LOL
A parte questo,hanno litigato éwè era pure ora a forza di tirare la corda si rompe (?)
non può esser sempre tutto rose e fiori (?) oggi sto parlando a proverbi ma oook. xD
Spero come sempre che il capitolo vi piaccia e se volete lasciate una recensione.
Non siate timidi recensite anche se siamo all'ottavo capitolo e non avete mai recensito prima a me fa SEMPRE piacere :)
-Mar



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Capitolo 10
*** Capitolo Nove ***


Jane camminava velocemente verso l’infermeria,non fermandosi,col respiro affannato giunse finalmente davanti alla grande porta decorata in oro ed entrò.
Tutti i letti erano vuoti,tutti tranne uno,l’ultimo a destra in fondo alla stanza,fece per avviarsi verso quest’ultimo quando Madama Chips le si parò davanti.
«Deve riposare» Le disse severamente Madama Chips.
«Non si preoccupi,io voglio solo vederlo» Disse Jane impaziente che la donna si togliesse impedendole di vedere Draco.
Detto ciò Madama Chips la squadrò un’ultima volta e ritornò nel suo ufficio,appena lasciò l’infermeria Jane si precipitò verso il letto dove Draco si era appena svegliato.
«Jane?» Mormorò il ragazzo alzandosi a sedere sul letto.
«Si,sono io,ma stai giù Madama Chips ha detto che devi riposarti» Gli disse Jane sedendosi accanto a lui.
«Va tutto bene» Provò a rassicurarlo ma come si poteva quando neanche lei si sentiva più al sicuro nel mondo che la circondava?
«Jane devo chiederti una cosa» Disse serio Draco guardandola negli occhi.
«Dimmi» La voce di Jane era un sussurro.
«Ricordi quello che ti ho detto prima che…ecco arrivasse tuo fratello?» Chiese il ragazzo con gli occhi coperti dai capelli biondi.
Jane gli tolse le ciocche bionde dagli occhi e li guardò perdendosi dentro il grigio magnetico dello sguardo di Draco e solo poco dopo riuscì a mormorare qualcosa.
«Come potrei dimenticarlo? Oggi è stato il giorno più bello della mia vita» La ragazza sorrise debolmente per poi continuare accennando un pizzico di tristezza.
«prima che arrivasse Harry,ovvio» E al solo pensiero di quello che era successo,le vennero le lacrime agli occhi e una sfuggì al controllo che Jane provava ad esercitare.
«Non dovresti piangere,è tutto a posto adesso» I ruoli si erano invertiti,adesso era Draco che cercava di rincuorare la ragazza di fronte a se,che era diventata improvvisamente taciturna per ascoltare quello che Draco aveva da dirle se doveva dirle qualcosa.
«Perché nei tuoi occhi c’è un oceano di emozioni diverse che scatenano una tempesta ogni volta che una di loro si accende più delle altre» Draco prese tra le mani il viso di Jane e la costrinse a guardarlo negli occhi mentre continuava a parlare
«E ogni tua lacrima è una perla preziosa che si trova incastonata in una roccia,difficile da distruggere ma facile da scalfire,quindi non piangere per chi non merita veramente» Jane vedeva che per lui era difficile parlare,doveva riposarsi,fece per farlo smettere ma lui continuò finendo il suo discorso.
«come ad esempio..tuo fratello» Pronunciò le ultime parole con disprezzo come se Harry non fosse degno di avere una sorella come Jane.
«Quello che hai detto è bellissimo» Jane sorrise e strinse a se il ragazzo che amava,stavolta ne era convinta,mai più niente o nessuno avrebbe provato a dividerli,l’amore era la magia più potente al mondo.
Restarono l’uno attaccato all’altra per molto tempo,non importava quanto fosse erano di nuovo insieme,finché una voce li interruppe.
«Signorina Potter,cosa le avevo detto?» Madama Chips irruppe nella stanza a grandi passi. «Il signor Malfoy deve riposare,è necessario perché guarisca del tutto!» Detto così fece alzare Jane dal letto di Draco e versò del liquido in un bicchiere che porse al ragazzo dicendogli di berlo.
«Tornerò domani» Disse Jane a bassa voce cercando di non farsi sentire da Madama Chips,dopodiché uscì in fretta dall’infermeria e decise di andare in biblioteca per due motivi.
Uno: In biblioteca c’era silenzio ed era questo che occorreva a Jane,silenzio per pensare.
Due: Doveva trovare delle informazioni sull’incantesimo usato da Harry,non l’aveva mai sentito prima ma avrebbe cercato anche nella Zona Proibita se fosse stato necessario.
Proprio mentre era vicino all’entrata della biblioteca fu richiamata da una voce piuttosto familiare,il professor Piton era alle sue spalle.
«Potter,voglio sapere una cosa» Disse Piton serio. Silenzio. Jane non rispose ma era obbligata ad acconsentire,lo sapeva. «Chi è stato a lanciare l’incantesimo?» Chiese poi Piton a Jane.
La ragazza esitò per un momento,non poteva mentire,non aveva mai studiato Occlumanzia quindi era inutile farlo,lui l’avrebbe scoperto comunque,quindi decise di dire la verità anche se questo voleva dire mettere Harry nei guai,ma infondo Jane credeva che lo meritasse.
«È stato Harry» Disse con un filo di voce,tremando.
«Sei sicura? È una accusa pesante da rivolgere a tuo fratello» Disse Piton confuso.
«Si,io ero li» Continuò Jane acquistando coraggio.
« E sai da dove ha appreso l’incantesimo?» Continuò il professore.
«No,se l’avessi saputo avrei cercato di rimediare prima che lei arrivasse,non crede?» Rispose Jane accorgendosi di aver usato un tono improprio ma era troppo tardi per rimediare così girò i tacchi e si diresse verso la sua meta principale,attraversando la porta della biblioteca e cominciò a cercare qualche informazione sull’incantesimo misterioso che Harry aveva lanciato a Draco: Sectumsempra.
Le ore passavano e Jane continuava a guardare disperatamente l’orologio della biblioteca erano quasi le sette,doveva sbrigarsi oppure avrebbe fatto tardi per la cena,il problema era che nessun libro in quell’immensa sala pareva contenere qualche informazione sull’incantesimo,così progettò di ritornare il giorno seguente e avvistando alcuni Grifondoro dirigersi verso la Sala Grande si confuse tra loro e andò a cena.
La sala era discretamente piena e appena Jane intravide Ginny sedersi la raggiunse e si sedette davanti a lei.
«Dove sei stata tutto il pomeriggio? Ti credevo dispersa» Disse l’amica scherzando.
«Sono stata in biblioteca» Ripose Jane sorridendo a sua volta.
«In biblioteca? Jane tu sai leggere? Ora mi commuovo,guarda vedi la lacrima!» A volte Ginny era capace di farsi uscire queste stranezze tremendamente divertenti e Jane rise di gusto a quella battuta e si preparò a risponderle in modo altrettanto adeguato.
«Oh si! E’ una cosa che ho imparato circa a sei anni,ma forse avrei dovuto farlo prima,che peccato»
«Era una settimana che non ridevi,che evento! »Stavolta Ginny era seria ed anche Jane lo era,guardò il suo piatto che nel frattempo si era riempito e con la testa provò a girarsi ma Ginny la bloccò.
«Non girarti» Le disse severamente.
«Perché?» Rispose Jane.
«Tanto non troverai quello che vuoi vedere» Ribatté l’amica,dopodiché Ginny provò a cambiare discorso ma Jane dovette ammettere che la sua migliore amica aveva ragione,girandosi non avrebbe trovato quello che voleva veramente trovare.

***

«Come sarebbe a dire che sabato non puoi giocare?!?» La voce di Katie fu la prima cosa che Jane sentì appena mise piede nella Sala Comune quella sera.
«Che non posso giocare perché Piton ha avuto la brillante idea di mettermi in punizione!» Rispose Harry frustrato.
Ciò voleva dire che Piton l’aveva scoperto,per colpa di Jane..
No,non era colpa sua – pensò Jane – l’avrebbe scoperto comunque dal momento che Piton l’aveva fermata nel corridoio,era quello il suo intento,scoprire chi avesse aggredito Draco e chi meglio di Jane poteva dirglielo,chi meglio della ragazza che ha assistito a tutto? Nessuno.
Ma alla fine Piton avrebbe l’avrebbe comunque scoperto sia che Jane avesse mentito sia che avesse detto la verità come in realtà era stato.
«Comunque vi servirà un Cercatore,Ginny tu prenderai il mio posto,quindi.. » Harry stava decidendo che tattica adottare.
«Quindi,se Ginny prende il tuo posto,qualcun altro dovrà prendere il posto di Ginny come Cacciatrice…» Disse prontamente Katie «Ehi,Jane ti andrebbe di giocare sabato? » aggiunse Katie rivolgendosi a Jane.
«Se per il Capitano non è un problema» Rispose Jane calma guardando il fratello con aria di sfida.
«E va bene,proverò a seguire la partita dalla punizione» Disse Harry amareggiato per poi ritirarsi nel dormitorio.
Jane sorrise ancora una volta soddisfatta e decise di seguire l’esempio del fratello e della maggior parte dei Grifondoro di andare a dormire,dopo quella che era stata una giornata molto stancante.
 
 
Grazie a tutti quelli che recensiscono,a quelli che seguono la storia dall'inizio e a quelli che la seguono da poco.
Il primo capitolo ha superato le 270 visualizzazioni *-*
Se volete continuate a recensire  e iniziate a farlo anche se non l'avete mai fatto prima u_u
Un bacio a tutti.
-Mar


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Capitolo 11
*** Capitolo Dieci ***


Avevano vinto di nuovo. La loro Casa era nuovamente prima in classifica per la Coppa delle Case.
E stavolta Jane aveva dato il meglio di se e insieme a Ginny aveva fatto di tutto per vincere,e ce l’avevano fatta.
Ormai Jane cercava di non stare nella stessa stanza con Harry,e lo evitava il più possibile in compenso Harry dava a vedere molta indifferenza nei suoi confronti e non le parlava quasi mai così da rendere il piano di Jane più facile di quanto sembrasse.
Quella sera Ginny rientrò in dormitorio con gli occhi sognanti e un sorriso stampato in faccia.
«Devi dirmi qualcosa?» Chiese Jane ridendo sotto i baffi,mentre sistemava i libri del giorno dopo nella cartella.
«No niente,niente di importante» Disse Ginny arrossendo un pochino,cercando di nascondere la verità
«Vi ho visti,tutta la Casa vi ha visti in realtà» Rispose Jane,lo sapevano tutti ormai ma voleva che Ginny le dicesse quel particolare che non le aveva mai rivelato.
«Io ci ho provato a lascarlo stare,sono cinque anni che ci provo ma non ci sono mai riuscita e oggi lui entra così nella Sala Comune e.. » Cominciò a dire Ginny,le sue guance passarono dal colore rosso al bordò.
«Ehi,per me va bene,insomma sono contenta se la mia migliore amica sta con mio fratello» La rassicurò Jane sorridendole,quello che non era contento della relazione di sua sorella era Harry.
«Quindi per te non ci sono problemi?» Chiese Ginny per un ulteriore conferma.
«Ginny,stai tranquilla,non mi chiamo mica Ron» Disse Jane scherzando,entrambe scoppiarono a ridere.

***

«Jane,hai visto Harry?» Ginny aveva il respiro affannato dopo un’interminabile corsa tra i corridoi.
«No,comunque credo che sia al lezione con Silente,ma non vorrei sbagliarmi» Le rispose Jane indifferente,dove andava o cosa faceva Harry non era più affar suo.
«Già che ci siamo,tu hai visto Draco? Ho provato a vedere anche sulla Mappa ma sembra sparito» Disse Jane con una punta di tristezza nel suo tono di voce.
«No mi dispiace» Rispose Ginny di sfuggita,dirigendosi verso la Torre del Grifondoro,Jane invece cambiò direzione,e con la Mappa in mano vagava senza meta all’interno del castello,Draco prima o poi sarebbe dovuto riapparire, e dopo aver cercato e trovato vari nascondigli per sfuggire alla vista di professori e studenti eccolo lì. Draco Malfoy. Settimo piano.
Jane si accorse di aver preso una strada completamente sbagliata infatti si stava avvicinando alla Sala Comune dei Serpeverde che si trovava nei sotterranei,mentre doveva in realtà dirigersi al settimo piano,e li c’era solo una cosa da cui Draco poteva essere uscito comprendo improvvisamente sulla Mappa: la Stanza delle Necessità.
Jane correva a perdifiato per le scale,ignorando i quadri che le chiedevano dove si stesse dirigendo con così tanta fretta,ignorando Nick-Quasi-Senza-Testa nel quale passò attraverso,era arrivata al sesto piano le mancava solamente una rampa di scale ma all’improvviso si arrestò di colpo: la rampa non era più lì.
Come aveva potuto dimenticarlo? Era la prima cosa che le avevano detto appena aveva messo piade ad Hogwarts: alle scale piace cambiare.
Dovette aspettare un po’ prima che potesse imboccare le scale e appena mise piede sul primo scalino Draco scomparve nuovamente dalla Mappa.
Ormai Jane finì di salire e si piazzò davanti la Stanza delle Necessità,prima o poi Draco sarebbe pur dovuto uscire,ma ora dopo ora Jane era sempre li da sola in quel corridoio,così quando vide il cielo imbrunirsi decise di andare via e riunirsi ai suoi compagni per la cena.
Entrò in Sala Comune e vide Ginny parlare con suo fratello Ron,la rossa si voltò e corse da Jane per dirgli che Harry era andato con Silente,ma non erano a scuola.
«E dove sono andati? » Chiese Jane irritata.
«Non lo so,non lo sa nemmeno Ron,Harry gli ha detto solamente di controllare il castello perché sospetta di Dr… » Ginny non finì la frase,mettendosi una mano davanti la bocca.
«Molto maturo da parte sua» Commentò Jane sapendo a chi si riferisse suo fratello.
«L’hai trovato? » Chiese Ginny cambiando discorso.
«E’ uscito dalla Stanza delle Necessità ma poi è scomparso di nuovo,mi domando cosa ci faccia lì dentro. » Disse Jane infastidita da tutti quei misteri che l’affliggevano.
«Forse è questo che sospetta Harry,sai che non si è mai fidato di lui» Disse Ginny cercando di trovare assieme a Jane la risposta alle domande che avevano davanti. «Sarà meglio andare o faremo tardi per la cena» Continuò Ginny facendo notare che la Sala Comune si era svuotata.
Quando finirono di mangiare,Jane invece di tornare nella Sala Comune si diresse nuovamente verso la Stanza delle Necessità,non aveva controllato la mappa nelle ultime ore quindi Draco poteva già essere uscito dalla Stanza senza essere visto da nessuno,per di più Jane non lo aveva visto neanche a cena,l’idea di andare a riprende la Mappa attraversò la mente di Jane ma poi svanì come una nube di fumo:era troppo tardi,il coprifuoco era scattato,poteva essere vista da qualcuno.
Improvvisamente sentì dei rumori provenire dalla parete spoglia del corridoio,un meccanismo nascosto,la Stanza delle Necessità era li,proprio dietro quella parete e qualcuno stava uscendo,così Jane si nascose dietro una spessa colonna di marmo grigio, per non essere vista.
Delle figure vestite con abiti scuri varcarono la soglia,riconobbe una donna dall’imponente massa di capelli neri,ma non seppe distinguere gli altri,insieme a loro c’era Draco,il più minuto tra tutti, era più pallido del solito,anche i suoi capelli biondi sembravano aver perso vitalità,si sporse per vedere meglio ma la donna parlò e Jane si nascose nuovamente.
«Non perdiamoci in chiacchiere,Draco va’ sulla Torre e adempi al tuo dovere,noi arriveremo se avrai bisogno di aiuto!»
Draco non rispose,guardò la donna e gli altri con i suoi occhi grigi persi nel vuoto,privi di luce,poi si voltò e si diresse verso la Torre d’Astronomia impugnando saldamente la bacchetta.
La donna dai capelli scuri e ricci,impugnò la sua bacchetta e pronunciò una strana formula magica,un lampo di luce uscì dalla bacchetta sfondò il vetro di una finestra,dopodiché con gli altri se ne andò dal corridoio del settimo piano,ridendo sguaiatamente.
Vedendo le losche figure allontanarsi,Jane si avvicinò velocemente alla finestra che la donna aveva rotto precedentemente,e osservò il cielo sovrastato dalla Torre di Astronomia,il suo viso mutò in un espressione d’orrore: il Marchio Nero sovrastava le nuvole e il cielo,eppure nessuno era morto,almeno non ancora.
Senza pensarci due volte,di diresse correndo verso la Torre D’Astronomia,doveva impedire a Draco di compiere il suo dovere qualunque esso fosse.

 



S-ssssalve a tutti!
Ok questo capitolo non lascia per niente suspence perchè tutti sappiamo quello che succede :o
comunque non mi andava di mettere tutto in un capitolo che sarebbe  altrimenti venuto chilometrico.
Avviso: domani non ci sono nè la mattina nè il pomeriggio nè la sera (sono una donna (?) impegnata io v.v) perciò il capitolo ve lo metto venerdì,spero che continuerete a seguire la FF xD
Alla prossima :)
-Mar


 

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Capitolo 12
*** Capitolo Undici ***


Jane uscì nella terrazza,fece pochi passi sul pavimento di pietra nera e vide che davanti a lei c’era la scala a chiocciola che potava sulla sommità della Torre da dove poteva sentire provenire delle voci.
Così con la sensazione che nella terrazza non ci fosse solamente lei – nonostante si fosse guardata attorno più volte – Jane si nascose sotto le scale per osservare meglio a chi appartenessero le due voci.
«Draco,Draco,so che non sei un assassino» La voce di Silente era calma e pacata,non tremava,non c’era paura.
«Lei non sa di cosa sono capace!» Esclamò Draco puntando la bacchetta sul vecchio preside che – Jane era pronta a giurarlo – sembrava sorridere.
L’espressione di Jane invece era totalmente diversa,non era completamente decifrabile non voleva credere ai suoi occhi e alle sue orecchie,tutto sembrava un incubo,dentro i suoi occhi blu si potevano intravedere  orrore e rabbia,incredulità e paura.
Doveva fermare Draco,non poteva permettere che diventasse un assassino,infondo lui non lo era,non voleva esserlo,era stato solo costretto.
Jane ancora rannicchiata sotto la scala a chiocciola estrasse la bacchetta dalla veste,si girò un secondo per controllare chi altro ci fosse,ma la terrazza era deserta,eppure aveva sentito un fruscio …
Non tenendo conto di questi piccoli particolari che la distraevano solamente dal suo intento,Jane strinse forte la bacchetta nella sua mano sinistra,avrebbe disarmato Draco impedendogli di fare quello che era il suo dovere.
Decise di provare ad usare un incantesimo non-verbale,d’altronde era l’unico modo per non farsi scoprire,fece un respiro profondo,sordo nell’aria,i suoi occhi si posarono sulla mano tremante di Draco e sulla sua bacchetta.
Si concentrò sul suo obiettivo,pensò alla formula “Expelliarmus” nella sua testa e agitò la bacchetta contro Draco ma non successe nulla.
Doveva metterci più impegno,desiderare veramente quello che stava facendo così ripetè con più chiarezza la formula nella sua mente a agitò nuovamente la bacchetta,chiuse gli occhi e li riaprì ma la bacchetta di Draco era ancora nella sua mano.
 Era arrivata al terzo tentativo e non poteva permettersi di sbagliare,i Mangiamorte che Draco aveva introdotto nel castello non ci avrebbero messo molto a far svegliare tutti,e ben presto Jane non sarebbe più stata sola nella terrazza non illuminata.
Chiuse gli occhi e visualizzò mentalmente la bacchetta che avrebbe dovuto portare via al suo proprietario,nella sua testa la formula fu quasi un grido disperato,ma anche questa volta Jane fallì e come lei temeva non era più la sola nella terrazza sotto la Torre.
«Gli incantesimi non-verbali non sono mai stati il tuo forte,Potter»
Jane riconobbe quella voce,quella voce che la irritava moltissimo: Piton.
Si girò lentamente verso il professore e si domando più volte nel giro di mezzo secondo cosa sarebbe accaduto.
«Non dovresti essere qui a quest’ora della notte»Disse Piton severo.
«Nemmeno lei.» Rispose Jane facendosi coraggio.
«Per favore,Potter. Io sono un professore.» Disse Piton a bassa voce,ma si poteva riconoscere un pizzico di indignazione nel suo tono.
«Sai che scoprirei comunque i tuoi loschi piani,ma ti do la possibilità di evitarlo ordiandoti di tornare immediatamente nella tua Sala Comune» Continuò cercando di calmare la propria voce.
«Io non mi muovo di qui» Disse Jane cercando di non farsi prendere dal panico.
«Allora non mi lasci altra scelta,Potter» Disse Piton freddo. «Legilimens» Sibilò il professore a denti stretti.
Jane spalancò gli occhi “Chiudi la mente Jane,chiudi la mente!” questa fu l’unica cosa che Jane riuscì a pensare prima di essere colpita dall’incantesimo.
Sentiva la sua testa pesare più di ogni altra cosa,cercava di chiudere a chiave tutti i suoi ricordi e i suoi pensieri: dal suo primo bacio con Draco,allo scontro di lui e suo fratello nel bagno,dal litigio con Harry fino a quando aveva segretamente preso la Mappa dalla sua borsa.
Si portò le mani nei capelli lasciando cadere la bacchetta a terra,stava lottando contro qualcuno molto più forte di lei,qualcuno che sapeva come estrarre dalle persone i loro ricordi e i loro pensieri.
Jane non seppe come ma riuscì a bloccare Piton,a tenerlo fuori da tutti i suoi pensieri.
Sentì però le gambe cedere,non riuscire a reggere più il peso del suo corpo e poi il buio e l’oscurità si impadronirono di lei.

***

Jane si svegliò in infermeria,la forte luce che proveniva dalla alte finestre della stanza inizialmente le diede molto fastidio,sbatté le palpebre un paio di volte e si stropicciò gli occhi,dopodiché si voltò verso destra da dove sentiva molto chiaramente la voce di Madama Chips,sul comodino affianco al suo letto,c’era un bicchiere vuoto,con pochissima acqua – almeno a Jane sembrava acqua – dentro,si chiese quando mai avesse bevuto quella cosa.
Si alzò a sedere sul letto e nello stesso istante qualcun entrò di corsa nell’infermeria,Jane intravide una chioma di capelli rosso fiammante dirigersi verso di lei e sorrise.
«Oh,Jane! Stai bene,finalmente sei sveglia!» Esclamò Ginny diventando rossa in viso,per la gioia,abbracciò l’amica e la strinse forte a se.
«Si sto bene,ma mi spieghi,per favore,come ci sono finita qui? Voglio dire ero sulla Torre D’ Astronomia e poi…» Jane non riuscì a finire la frase,sentì una male fortissimo pungerle in testa e si portò una mano dietro l’orecchio come per alleviare il dolore.
«Harry ti ha trovata,eri svenuta e ti ha portata qui» Disse Ginny diventando improvvisamente triste.
«Harry non era sulla Torre come me,avrò controllato tantissime volte» Ribatté Jane alzando la voce.
«E’…complicato!» Disse Ginny cercando di sorvolare quell’argomento.
«Quello che sto cercando di dirti,e scusami per il poco tatto,è che…» Ginny si interruppe accorgendosi di aver alzato troppo la voce. «Silente è morto» Sussurrò piano,appena udibile,ma Jane sentì lo stesso.
Non poteva essere possibile,ora che Silente era morto,Hogwarts non era più un posto sicuro,non che il resto del Mondo Magico fosse da meno.
Jane aveva fiumi di parole da dire ma non riuscì a parlare,era come paralizzata a causa di quella terribile notizia.
«Harry dice che è stato… » Ginny fece per parlare ma Jane si alzò bruscamente dal letto interrompendola.
«NO! » Urlò la ragazza dai capelli mossi,Harry  aveva dato nuovamente la colpa a Draco.
«Jane aspetta,non è come pensi!» Gridò Ginny per fermarla ma Jane era già sulla soglia della porta.
«Aspetta Jane,fermati!» Ginny la stava quasi implorando ma ormai capì che non c’era più niente da fare.
Sebbene fosse ancora debole e non potesse uscire dall’infermeria,Jane stava quasi correndo verso i sotterranei del castello,tutti gli studenti la guardavano mentre correva per i corridoi,tutti con i propri bauli in mano che si dirigevano dalla parte opposta alla sua.
Man mano che scendeva tutti gli studenti erano dei Serpeverde e i loro sguardi erano pieni di disprezzo nei suoi confronti,ma a Jane non importava,non le importava nemmeno delle conseguenze di quello che stava per fare,era accecata dalla rabbia.
Appena intravide Draco camminare verso di lei si arrestò e lo guardò negli occhi.
«Io mi fidavo di te! » Gridò Jane nel mezzo del corridoio di fronte alla Sala Comune dei Serpeverde.
Tutti si erano fermati ad osservarla,incredibilmente sorpresi di quello che stava facendo.
Draco si avvicinò lentamente a Jane scacciando tutti quelli che gli si avvicinavano e dicendogli di andare via dal corridoio con aria minacciosa,e questi ultimi spaventati non se lo fecero ripetere due volte.
Quando ormai Jane e Draco erano l’uno di fronte all’altra i corridoio era semivuoto,erano rimasti solamente Pansy,Blaise,Tiger,Goyle e Zabini che ormai seguivano Draco dappertutto come se fossero dei cagnolini fedeli al padrone.
«Che significa?» Chiese Draco,calmo senza alcuna espressione.
«Significa che sei come tutti gli altri! Io ti credevo diverso,pensavo che non volessi essere come loro,invece lo sei.» Disse Jane con le lacrime agli occhi,non voleva lasciarlo,ma era quello che stava facendo; ripeteva a se stessa che era la cosa giusta da fare dopo aver tradito la sue fiducia.
«Per questo,credo che è meglio che finisca qui» Mormorò Jane in un sussurro,appena udibile, ma che Draco afferrò lo stesso,non lasciando trapelare alcuna emozione.
Jane rimase sorpresa della sua indifferenza e se ne andò dai sotterranei,dirigendosi verso la Torre del Grifondoro per preparare il suo baule,aveva capito che l’anno scolastico era finito.
Appena pronunciò la parola d’ordine trovò Ginny sulla soglia ad aspettarla,con uno sguardo curioso e confuso allo stesso tempo.
«Jane.. » sussurrò la ragazza avvicinandosi a Jane.
«E’ finita. L’ho lasciato,era la cosa giusta da fare dopo quello che fatto.» Disse Jane tutto d’un fiato asciugandosi gli occhi umidi mentre di dirigeva nella sua stanza.
«Se solo tu mi avessi fatto finire di parlare invece di scappare a quest’ora stareste ancora insieme!» La rimproverò Ginny alzando la voce,con un tono di delusione.
«Di cosa stai parlando?» Le chiese Jane allarmandosi.
«Non è stato Draco ad uccidere Silente,è stato Piton. Harry intendeva Piton,se fossi rimasta in infermeria ad ascoltarmi!» Esclamò Ginny esasperata.
«Quindi l’ho lasciato per un equivoco,è tutto un equivoco» Esclamò Jane mettendosi le mani nei capelli.
«Preparo io il tuo baule,tu metti da parte il tuo orgoglio e vai a chiedergli scusa,corri!» Disse Ginny salendo le scale.
«Io non sono orgogliosa! » Disse Jane di rimando.
«Muoviti!» Le disse ancora la rossa.
Jane annuì e uscì spedita dalla Sala Comune e si diresse di nuovo nei sotterranei,correndo.
Sentiva le gambe farle male,la testa le girava ma doveva rimediare al disastro che aveva combinato,prima di imboccare il corridoio per i sotterranei lo vide,e lo raggiunse.
«Draco! » Esclamò affannata dalla corsa.
«Non era finita?» Chiese Draco.
«Mi dispiace,è stato un equivoco,io non sapevo che…» Cominciò a dire Jane scusandosi.
«Dopo tutto quello che hai detto mi vieni a dire che è stato solo un errore,un equivoco?» Disse Draco incredulo di quello che Jane gli aveva appena detto.
«Ma io non lo sapevo,ho ricevuto stamani la notizia che Silente era….» Jane esito per un momento abbassando la voce «morto»
«E hai pensato subito  a me,ti fidavi davvero molto» Continuò Draco cercando di camminare verso l’uscita.
«Scusami,non volevo,perdonami» Jane non credeva di aver pronunciato veramente quelle parole,aveva chiesto pochissime volta scusa in vita sua e spesso alle persone sbagliate.
«Dammi l’estate per pensare» Queste furono le ultima parole di Draco che si avviò velocemente verso l’uscita del castello.
Jane rimase come pietrificata nel corridoio,immobile.
Cercava di muovere qualche passo verso la Sala Comune e trovò Ginny,la rossa la guardò senza dire una parola con uno sguardo speranzoso,curiosa di sapere,Jane capì subito quello che voleva sapere l’amica.
« “Dammi l’estate per pensare” è stata l’unica cosa che ha avuto da dirmi» Lo sguardo di Jane era perso nel vuoto,prese il suo baule dalla mano di Ginny e si avviò con lei verso l’Espresso Hogwarts.
   
 
 
Per quello che ho fatto accadere merito la lapidazione,lo so D:
Spero che vi piaccia comunque ç.ç e che recensiate ;)
Al prossimo capitolo :)
-Mar


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Capitolo 13
*** Capitolo Dodici ***


Appena salirono sul treno lei e Ginny cercarono uno scompartimento vuoto e dopo averlo trovato Jane si mise seduta occupando due sedili: era appoggiata su uno e aveva disteso le gambe sull’altro.
«Dai Jane magari c’è ancora qualche speranza,non ti ha detto che non vuole più vederti» Disse Ginny dopo un interminabile silenzio
«E’ un modo carino per dirmi di sparire dalla sua vita» Disse Jane calma,senza alterasi,non aveva la forza di farlo.
Senti qualcuno bussare sulla porta di vetro e Jane si girò istintivamente per vedere chi fosse,inutile negare che rimase molto delusa quando vide gli scompigliati capelli corvini del fratello e la sua mano salutare Ginny.
Si rigirò e continuò a osservare fuori dal finestrino gli alberi e la vegetazione che scomparivano velocemente dalla sua vista,dopo un po’ sentì rientrare qualcuno nello scompartimento,non si voltò:sapeva che era Ginny.
«Ci stavo ripensando sai? E’ tutta colpa mia,ha fatto bene a non volermi più vedere,me la sono cercata,ho tirato troppo la corda e alla fine si è spezzata,devo solo rassegnarmi e accettare il fatto che non stiamo più insieme» Disse Jane tutto d’un fiato alla sua amica.
Silenzio. A Jane pareva impossibile che Ginny riuscisse a stare in silenzio dopo quello che le aveva detto.
«Non capisco di cosa stai parlando» Disse una voce maschile seria e preoccupata alla sua sinistra.
Jane si voltò di scatto,non si era resa conto che Harry era entrato al posto di Ginny,non si era resa conto di aver detto a suo fratello che lei e Draco si erano lasciati.
«Harry? Che cosa ci fai qui,io credevo che…» Chiese Jane confusa,come mai suo fratello era entrato nello scompartimento senza dire nulla?
«Credevi che io fossi Ginny» Harry continuò la frase della sorella.
«Beh,ecco…si.» Rispose Jane.
«Quindi è così,ti ha lasciata? Io.. » L’espressione di Harry si contorse di rabbia e Jane lo vide chiudere i pugni.
«No,non è andata esattamente così» Disse Jane in fretta «sono stata io a lascarlo»  L’ultima cosa che voleva era che Harry si arrabbiasse con Draco.
«Perché? Se ti fa stare così,perché l’hai fatto? » Chiese Harry stupito.
«Perché,sono una stupida,una stupida che non ascolta mai gli altri e giunge a conclusioni troppo affrettate!» Esclamò Jane attirando l’attenzione di un gruppetto di studenti del secondo anno che passavano davanti al suo scompartimento,li ignorò e riprese a guardare il fratello.
Harry guardò Jane negli occhi per qualche interminabile secondo,ad entrambi era mancato quel contatto visivo,come quando erano bambini.
Quei secondi durante i quali si guardarono negli occhi fecero venire in mente ai due fratelli tante cose.

«Harry! Guarda quella nuvola!» Una bambina dagli occhi blu era stesa sul prato,i lunghi capelli neri si intrecciavano con i fili d’erba,teneva il braccio destro teso verso il cielo mentre con l’altro dava dei colpetti al fratello che si era addormentato accanto a lei.
«Che c’è? Gli zii sono tornati?» Chiese l’altro bambino dai capelli corvini mettendosi a sedere sul prato e guardandosi attorno.
«No non ancora,stavo guardando le nuvole,quella assomiglia a una colomba» Disse la bambina sedendosi anche lei su prato tempestato di piccole margherite.
Il fratello alzò gli occhi al cielo per vedere la nuvola che le aveva indicato la bambina la scrutò per un minuto e poi disse:
«A me sembra più un cervo» E scoppiò a ridere contagiando anche la sorella.
«Come puoi confondere un cervo con una colomba?» Chiese la bambina quando smise di ridere.
«Secondo me sei tu che confondi una colomba con un cervo» Rispose il bambino dagli occhi verdi non appena smise di guardare il cielo.
Lo sguardo dei due fratelli si intrecciò ed entrambi sorrisero.
«Ti voglio bene Jane» Disse Harry abbracciando sua sorella.

***

Quando Jane tornò alla realtà si trovò abbracciata al fratello,come tanti anni fa,stringeva la sua felpa grigia con la mano destra e la testa affondata sulla sua spalla,teneva gli occhi chiusi.
«Ti voglio bene Harry» Mormorò la ragazza aprendo gli occhi,vide gli angoli della bocca di Harry allargarsi un sorriso poi continuò. «Mi dispiace non avertelo detto in tutti questi anni»
«Non devi scusarti» Rispose Harry «Sei sempre e comunque la mia sorellina»
Jane sorrise,era bello sentirsi protetti da qualcuno.
«E giuro che se quell'essere si riavvicina a te dopo…» Mormorò Harry.
«E’ tutto a posto Harry,sono stata io,lui non centra niente» Rispose Jane mettendo una mano sulla spala del fratello che le sorrise come per dirle che non avrebbe fatto nulla.
Ginny entrò nello scompartimento improvvisamente facendo sobbalzare Jane ed Harry,poi la rossa guardò Harry che si alzò immediatamente.
«Allora io è meglio che vada da Ron e Hermione,ci vediamo alla stazione Jane» Disse Harry uscendo a facendo l’occhiolino a Ginny.
Jane ci mise un po’ per arrivare alla giusta conclusione.
«V-voi due…eravate d’accordo per….» Disse incredula guardando Ginny.
«Almeno avete fatto pace?» Chiese Ginny ignorando il ragionamento di Jane.
«Si» Disse Jane piano. «Adesso mi sento meglio di prima» Continuò abbozzando un sorriso.
 
 
 Hola! :D
 E' un capitolo cortino lo so ma è "transitorio" dedicato totalmente a Jane ed Harry.
Mi sto facendo perdonare per aver fatto lasciare i due piccioncini v.v
Spero vi piaccia e che lasciate una recensione,anche piccola piccola non vi chiedo tanto :)
-Mar

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Capitolo 14
*** Capitolo Tredici ***


Verso il tardo pomeriggio il treno ritornò alla stazione di King’s Cross,e quando i ragazzi uscirono dal binario nove e tre quarti trovarono i signori Weasly ad aspettarli.
«Bentornati ragazzi! » Esclamò la signora Weasly guardandoli per poi correre ad abbracciare Ron e Ginny.
Jane ed Harry rimasero fermi dov’erano,ridendo sotto i baffi, guardando Ron che cercava di divincolarsi dall’abbraccio della madre.
Appena la signora Weasly sciolse l’abbraccio con i suoi due figli andò da Harry e Jane con un’espressione seria sul viso.
«Allora,Jane tu verrai con noi alla Tana mentre Harry tornerà a Privet Drive» Disse ai due gemelli.
«Perché Harry non può venire con noi?» Chiese Jane confusa,passando lo sguardo dalla signora Weasly a suo marito
«Perché Harry ha ancora addosso la Traccia» Si intromise Hermione.
«Cos’è la Traccia?» Chiese Harry a sua volta.
«Con la Traccia il Ministero – dentro il quale noi pensiamo ci siano dei Mangiamorte -  può sapere qualsiasi cos che fai essendo ancora minorenne,scompare al compimento dei diciassette anni» Spiegò il signor Weasly.
«Se è per questo anche io ho la Traccia» Protestò Jane ricordando che anche lei era ancora una strega minorenne.
«Si cara,ma tu non sei la strega più ricercata dai Mangiamorte» Disse Molly col suo solito tono gentile.
Jane rassegnata guardò il fratello e l’abbracciò,credette di aver sentito un “Mi mancherai” ma non ne era totalmente sicura,si limitò a sorridere al pensiero di quella frase.
Dopodiché lasciò la stazione con i Weasly stando vicino a Ginny,sapevano di non poter parlare in quel momento alla presenza dei genitori di Ginny e di suo fratello perciò aspettarono di arrivare alla Tana per poter parlare tranquillamente in camera da sole.
Appena varcarono la soglia Jane si sentì invasa da un dolce tepore familiare e inspirò avvertendo l’odore dei fiori che proveniva dal grande vaso sul davanzale.
Vide la scena di un anno prima: i due gemelli seduti sul divano e lei che gli andava incontro sorridendo e sedendosi in mezzo a loro,separandoli.
«Ciao Fred,ciao George!» Disse Jane guardando prima alla sua destra e poi alla sua sinistra.
«Ehi io non sono Fred» Disse uno dei gemelli «E io non sono George» Continuò l’altro.
«Stavolta non ci casco!» Protestò Jane sorridendo,ripensando a quante volte era caduta in quello scherzo.
«Ha ragione Fred,è diventato un po’ banale» Disse George alla destra di Jane.
«Ma dai,è lo scherzo che fate a tutti» Disse Jane.
«Non vale più per le persone che ci conoscono e ci vogliono bene però» Disse Fred guardando a terra.
Jane sorrise e abbracciò entrambi i gemelli,infondo per lei erano sempre stati come dei fratelli maggiori pronti ad aiutarla.
«Jane puoi venire un secondo in cucina?» La voce di Ginny echeggiò nella stanza,Jane si alzò dal divano e vide di sfuggita George dare un pugno sulla spalla a Fred.
«Eccoti! Vieni. Jane ti presento Fleur» Disse Ginny sforzandosi di sorridere.
«Sciao Jane! Sono Fleur Delaucour la fidònzata di Bill» Disse la ragazza dai capelli biondi e argentati con un sorriso stampato sul viso e un accento francese.
«Piacere io sono Jane Potter» Disse Jane stringendo la mano a Fleur.
«Oh,la sorella di Arrì?» Disse Fleur spalancando gli occhi.
A Jane diede un po’ fastidio l’ultima domanda della ragazza ma non lo diede a vedere. «Si proprio lui»
«E’ stato un piacere farvi conoscere ma adesso io a Jane dobbiamo proprio scappare» Si intromise Ginny prendendo Jane per un braccio e trascinandola su in camera sua.
Jane rischiò di cadere per le scale per la velocità con cui Jane la trascinava di sopra.
«Ginny calmati! Ehi sto per scivolare,rallenta!» Disse Jane alla rossa che si scusò subito.
«Non posso farcela io,per fortuna che si sposano e poi non avremo più Flemma in casa» Sbottò Ginny sedendosi sul letto.
«Chi?!?» Chiese Jane ad alta voce smettendo di osservare fuori dalla finestra.
«Fleur» Si sentì rispondere la mora dalla sua amica sommersa di cuscini.
«Quando verrà  Harry?» Chiese Jane cambiando discorso.
«In realtà non ne so molto,ma ho sentito mamma e papà che ne parlavano e …» Jane si mise seduta di fronte a Ginny,sul letto attaccato alla parete in legno, per ascoltare meglio.
«Papà pensa che Tu-Sai-Chi sia convinto del fatto che lo porteremo via dopo il suo compleanno,per il fatto della Traccia,quindi noi lo poteremo via prima» Disse Ginny guardando fuori dalla finestra,ormai era sera,molto tardi,si poteva già osservare la luna splendere.
«Capisco» Disse Jane a bassa voce.
Ci fu un momento di silenzio tra Ginny che guardava fuori visibilmente preoccupata per Harry e Jane che guardava il cuscino rosa e panna che la sua amica stava abbracciando,preoccupata per lo stesso identico motivo.
Dopo sentirono la voce della signora Weasly provenire dalla cucina,che le stava chiamando.
«Ginny,Jane! Scendete! La cena è pronta»
Le due si guardarono e si avviarono insieme verso la porta,una volta entrate in cucina videro la famiglia al completo più tutti gli ospiti che la Tana accoglieva.
Jane e Ginny si sedettero accanto a Hermione,e di fronte ai gemelli,che come al solito stavano ridendo allegramente,Jane notava che nella grande tavola c’erano alcuni posti vuoti e uno di questi era quello di Harry,Jane smise di guardarsi attorno e si lasciò trascinare dall’allegria della famiglia Weasly.
Dopo cena Jane salì in camera di Ginny che avrebbe condiviso con lei,si cambiò e si avvicinò alla finestra,scostando le tende rosa chiaro di una stoffa leggera,per poter vedere meglio. L’oscurità avvolgeva la casa e così Jane si allontanò dalla finestra e notò un paio di fogli di pergamena sulla scrivania di Ginny e una piuma d’oca con una boccetta di inchiostro accanto.
Istintivamente si sedette sulla sedia e prese la piuma,un foglio di pergamena e cominciò a scrivere.

Caro Draco,
Non so nemmeno io perché ti sto scrivendo questa “lettera” solo che mi manchi.
So di aver sbagliato e non pretendo che noi continuiamo ad essere gli stessi di prima come se non fosse accaduto nulla. Volevo solo dirti che mi dispiace e che mi sarei dovuta fidare di te,dopo tutto quello che abbiamo passato.

Jane.

Appena posò la piuma e ripiegò la lettera,Ginny entrò nella stanza osservando Jane e il foglio che teneva in mano.
«Secondo te dovrei mandargliela?» Chiese Jane rivolta all’amica ancora sulla soglia.
«Tentar non nuoce» Le rispose Ginny guardandola negli occhi e sorridendo.
Così Jane scese le scale due gradini per volta per l’emozione,si avvicinò verso il suo gufo  e gli consegnò la lettera.
«Portala a Draco» Sussurrò all’animale che esaltato per aver ricevuto un compito uscì dalla finestra e si alzò in volo nel cielo notturno.
 
 
 Buon pomeriggio :)
Capitolo di passaggio prima del matrimonio di Bill e Fleur e del compleanno di Harry e Jane,spero che vi piaccia! :DD
Se volete lasciate una recensione anche piccolina,mi fa sempre piacere ricevere dei pareri.
Vorrei ringraziare anche tutti quelli che hanno inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Ciaaao :D
-Mar

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Capitolo 15
*** Capitolo Quattordici ***


I giorni passavano e nessun gufo parve avvicinarsi a Jane. Draco non era riuscito a ricevere la lettera,o peggio,non l’aveva nemmeno letta ignorandola.
Oltre a questo che faceva sentire Jane persa,senza speranza alcuna,Harry non era ancora stato portato alla Tana,cosa che faceva diventare Jane nervosa e preoccupata ogni giorno di più.
Una sera a cena era stranamente calato il silenzio su tutta la tavola,nell’aria – oltre all’odore di pollo- c’era una notevole quantità di tensione e sia Jane che Ginny erano curiose di sapere perché. Forse la famiglia Weasley doveva dire qualcosa di importante a tutti.
Dopo altri interminabili attimi di silenzio Arthur si alzò e con voce quasi solenne pronunciò alcune parole.
«Domani notte andremo a prendere Harry,non possiamo più aspettare,abbiamo già comunicato ai Babbani che vivono con lui di fuggire ed andare via,per precauzione»
Jane sembrò accennare un sorriso triste,era felice al pensiero che avrebbe rivisto Harry,ma nella sua mente lampeggiavano losche immagini di quello che sarebbe accaduto se li avessero scoperti.
La cena si concluse in silenzio come era iniziata e successivamente Ginny e Jane rimasero i salotto con gli altri per decidere sul da farsi,dopo aver stabilito chi sarebbe dovuto andare a riprendere Harry,le due ragazze andarono a dormire con mille pensieri per la testa.
 
«Sono partiti da un bel po’ a quest’ora dovrebbero essere tornati tutti!» Esclamò Ginny mentre puliva delle stoviglie in cucina.
«Ginny cara,non ti preoccupare torneranno» La rassicurava la madre.
Jane che in quella visione pensava di non centrare nulla,non poté  fare a meno di scherzare. «Ginny perché le stai pulendo a mano?»
«Mi rilassa!» Rispose di rimando Ginny fulminando Jane con un sguardo infuocato.
Jane alzò le spalle e si voltò verso la finestra che dava sul cortile buio,ma qualcosa catturò la sua attenzione,un rumore.
Era simile a qualcosa che si schiantava a terra,appena al di là dell’erba vicino al piccolo lago,senza pensarci due volte uscì velocemente dalla casa,seguita da Ginny e dalla signora Weasley; fece per avvicinarsi all’erba ma Ginny mise una mano sulla sua spalla bloccandola,eppure non poteva essere pericoloso,c’erano gli incantesimi di protezione.
Jane si scrollò la mano di Ginny dalla spalla e cercò di mandare la sua vista oltre l’erba,face alcuni passi indietro vedendo una figura avvicinarsi e tirò fuori la bacchetta,come fosse un gesto istintivo,poi la ritrasse appena scorse gli occhi verdi del fratello.
«Harry!»Esclamò Ginny superando Jane rimasta ferma dov’era e con un sorriso dipinto sulle labbra.
Harry rispose all’abbraccio di Ginny e quasi la sollevò da terra poi si diresse da Jane e abbracciò anche lei,era contento di rivederla.

***

«BUON COMPLEANNO JANE!» L’urlo di Ginny perforò le orecchie di Jane che ancora dormiva,per tutta risposta la ragazza le tirò il cuscino facendola stare zitta e si raggomitolò per dormire.
«E’ così che mi ringrazi?» Esclamò la rossa fingendosi indignata per il cuscino rosa che Jane le aveva tirato.
Jane sorrise sotto il lenzuolo di seta bianco che si era portata fin sopra la testa,poi si alzò e si guardò allo specchio,aveva i capelli legati in una cipolla ormai arruffata
«Oggi ho diciassette anni» Disse sorpresa. «E tu sei ancora minorenne» Continuò Jane facendo la linguaccia a Ginny.
Ginny fece una smorfia e le tirò il cuscino che aveva raccolto dopo averla colpita in faccia.
Dopo essersi vestite scesero di sotto e l’aria fresca che circolava tra le finestra fece star Jane subito meglio.
«Auguri Harry! » Esclamarono in coro le due ragazze,lui sorrise e augurò buon compleanno alla sorella.
Jane si divertì moltissimo quel giorno,erano tempi bui  per il mondo magico ma se si voleva si trovava sempre un po’ d’allegria,notò che durante la festa arrivò il Ministro alla Tana e con lui entrarono in casa Ron,Harry ed Hermione,non gli diede molto peso e continuò a divertirsi con Ginny e i gemelli.
Il giorno seguente c’era in programma il matrimonio di Bill e Fleur – o Flemma come la chiamava Ginny – la rossa aveva aspettato con ansietà quel giorno perché a detta sua non vedeva l’ora di togliersi Fleur dai piedi ma Jane continuava a prenderla in giro dicendole che in verità non vedeva l’ora di fare la damigella d’onore.
Jane perse subito di vista Harry – trasformato in un finto cugino dei Weasley – e rimase con Ginny,al momento dello scambio delle fedi lei,Ginny e la piccola sorellina Fleur erano in prima fila accanto alla signora Weasley e alla signora Delacour che sembravano essersi trasformate in un fiume di lacrime a non finire,la festa vera e propria iniziò e Jane inizialmente ballò con Fred e George che sembravano divertiti all’idea poi si mise seduta su una sedia,sorseggiando della Burrobirra e desiderando che a quella festa,a quel matrimonio ci fosse anche Draco,anche solo per salutarlo e magari ballare un po’ con lui.
I suoi sogni ad occhi aperti però furono interrotti da un luce azzurra proveniente dall’esterno: un patronus,che portava un messaggio.
Jane si avvicinò alla lince azzurra comparsa al centro della stanza,come tutti i presenti,riuscì a captare solo alcuni frammenti del messaggio che non auguravano nulla di buono: Il Ministero era caduto adesso era nelle mani di Voldemort.
Sentì una mano afferrarla e portarla via dal gazebo,trascinarla in casa,era la mano della signora Weasley.
Insieme a lei,riuniti in salotto c’erano Fred,George,Ginny,Bill,Fleur – ancora in abito da sposa – e  il signor Weasley.
«Dove sono tutti gli altri? E gli invitati? Dove sono Ron e Harry?» Chiese Ginny guardando Jane come se potesse darle delle risposte,Jane a sua volta guardava confusa tutti i presenti nella stanza e la signora Weasley rispose alla domanda della figlia.
«Harry,Ron ed Hermione si sono Smaterializzati,quando sarà tutto finto gli invieremo un messaggio,anche gli invitati si stanno Smaterializzando,e i Mangiamorte se ne dovrebbero andare,non trovando quello che vogliono»
Jane sapeva che la signora Weasley si riferiva ad Harry e sperò con tutta se stessa che il trio si fosse Smaterializzato in un luogo sicuro.
«Mamma,noi dobbiamo tornare ad Hogwarts?» Chiese Ginny cercando di distrarre la madre preoccupata per i tre ragazzi.
«Credo di si,anche se ormai non è più un luogo sicuro» Ripose.
«Da quanto abbiamo visto questa notte,i Mangiamorte non hanno scrupoli,sicuramente il nuovo Ministero imporrà la frequenza obbligatoria» Commentò il signor Weasley.
Rimasero tutti come pietrificati appena il signor Weasley pronunciò quelle parole,lo sguardo della madre di Ginny era ancora più terrorizzato di prima al pensiero che la figlia sarebbe dovuta ritornare in quel luogo che ormai non la poteva più tenere al sicuro.
 
 
Salve a tutti, o voi che leggete (?)
Grazie per aver letto e cià che ci siete qui sotto c'è lo spazio per recensire,isomma non vi costa niente ^^ non dovete nemmeno aprire una nuova pagina internet (?)
No vabbè è una cosa penosa,LOL
Vi anticipo che domani non aggiornerò perchè ho una festa di compleanno (eh si anche i miei amici invecchiano v.v)
Poi venerdì non ci sono quindi giovedì cercherò di fare un capitolo abbastanza lungo C:
Spero vi sia piaciuto questo e... alla prossima :33
-Mar

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Capitolo 16
*** Capitolo Quindici ***


Avvertenze:
*
So che la "leggenda" sulla spada di Grifondoro non è esattamente così come ho scritto ma mi serviva per far combaciare la storia (?)
La teoria sui Babbani e i Maghinò è uscita fuori mentre scrivevo mi scuso se qualcuno aveva già avuto questa idea ^^"



Quando Jane tornò ad Hogwarts per frequentare l’ultimo anno,sapeva che la scuola non sarebbe mai stata come era una volta.
Una spessa coltre di nubi avvolgeva la scuola,e Jane sapeva che non era nessun fenomeno naturale la causa del grigio che copriva i cieli azzurri che un tempo avvolgevano Hogwarts.
Infatti appena gli studenti si avvicinarono all’imponente castello videro centinaia di Dissennatori svolazzare sopra le mura,Jane sentì la fastidiosa e orribile sensazione di freddo e vuoto insinuarsi dentro di lei,come se la disperazione prendesse il sopravvento,solo che non capiva quali ricordi felici potevano portarle via i Dissennatori.
Subito dopo il matrimonio di Bill suo fratello era scomparso per cercare chissà cosa,non aveva mai voluto dirglielo,Draco non le aveva risposto e quando Jane incrociò il suo sguardo pieno di domande tra i corridoi della scuola si sentì sprofondare: dopo tanti mesi aveva visto di nuovo quegli occhi grigi che le facevano dimenticare il mondo.
Si sedette al tavolo del Grifondoro con Ginny nella Sala Grande ormai irriconoscibile: nessun arazzo colorato troneggiava sopra la sala,le poche torce illuminate le davano un aspetto tetro e buio illuminando i muri di pietra diventata improvvisamente fredda.
Il nuovo preside era Piton che aveva assunto come insegnati due Mangiamorte: i fratelli Carrow.
Amycus Carrow era l’insegnante di Difesa contro le Arti Oscure – che ormai era solo Arti Oscure -  e la sua tozza sorella,Alecto,insegnava Babbanologia,diventata ormai obbligatoria per tutti gli studenti.
Intrappolata in queste mura d’orrore,dove Draco non si era degnato di rivolgerle la parola, Jane trascorse tre lunghissimi mesi finché non arrivarono le vacanze di Natale durante le quali lei e Ginny tornarono alla Tana,sapevano di non essere al sicuro nemmeno li ma restare a scuola non le sembrava una prospettiva migliore.
Alla stazione era venuta Fleur a prenderle,la signora Weasley credeva che essendo straniera non avrebbe destato sospetti,e il piano di Molly funzionò tornarono a casa sane e salve,ma Jane non dimenticava tutto quello che aveva visto da quando aveva messo piede nella scuola.
Avevano rapito Luna appena scesi dal treno,i Mangiamorte l’avevano catturata a causa del comportamento di suo padre,che secondo le voci sosteneva pubblicamente – cioè pubblicandolo sul Cavillo – di sostenere Harry.
Aveva provato a rubare,insieme a Ginny,Neville e Luna,la spada di Godric Grifondoro dallo studio di Piton,li avevano scoperti ed erano stati puniti terribilmente dai Carrow,Jane sembrava aver superato quei giorni ma a volte le cicatrici sul braccio destro pizzicavano ancora.
Ginny passava i giorni delle vacanze incollata alla finestra,sperando di vedere i capelli rossi di Ron o lo scintillio degli occhiali di Harry,d’altra parte Jane le faceva compagnia per non lasciarla sola e per sperare in un gufo che le portasse una lettera in particolare.
Ma non arrivarono. Né Ron,Harry ed Hermione,né il gufo che le due ragazze stavano aspettando,e con grande dispiacere e terrore Jane e Ginny salirono di nuovo su quel treno che le avrebbe portate al castello.
 
«Jane,magari la lettera non l’ha ricevuta,voglio dire il Ministero controlla tutta la posta e.. » Disse Ginny per il corridoio cercando di consolare Jane.
«E’ impossibile» Esclamò la mora di rimando per poi abbassare la voce «al Miniserto comandano i Mangiamorte,la sua famiglia è composta da Mangiamorte,lui stesso è un Mangiamorte! La sua posta non viene controllata» Disse Jane,il suo ragionamento sembrava non fare una piega.
Tuttavia Ginny era decisa a protestare,a guardare il lato positivo della cosa. «Ma.. »
«Ci vediamo a Babbanologia» Tagliò corto Jane prendendo un corridoio diverso da quello della sua amica,salì qualche rampa di scale e svoltò un po’ di corridoi fino a ritrovarsi davanti a un muro improvvisamente vuoto.
“Ho bisogno di un posto dove i Carrow non mi trovino,un posto dove posso sfogarmi”
Jane pensò questa frase nella sua testa,ogni volta la urlò e quando passò davanti al muro di pietra per la terza volta la grande porta marrone si materializzò davanti ai suoi occhi,entrò senza perdere tempo e la porta svanì.
Jane si trovava in una stanza dal soffitto alto dove ogni rumore echeggiava grazie all’immensità della stanza,ampie colonne di marmo sporco contornavano le estremità della stanza dalle pareti bianche candide,alla prima impressione a Jane sembrò un bagno gigante,ma successivamente quando si guardò ancora meglio attorno abbandonò l’idea del bagno e si mise con la schiena appoggiata ad una colonna per poi scivolare seduta sul pavimento.
Per la prima volta in tre mesi si sentiva libera,libera di piangere,di urlare,di gridare quanto stesse male agli spettatori immaginari che risiedevano nel silenzio e nella solitudine.
Credeva di aver pianto così tante volte di nascosto,in silenzio mentre cercava di dormire che avesse prosciugato le lacrime,invece queste si presentarono negli occhi per poi scendere e solcare le rosee guance di Jane che stava fissando il muro di pietra bianca con occhi vuoti assente dal mondo esterno.
Le sembrò quasi impossibile quando sentì la porta aprirsi e qualcuno entrare,eppure aveva formulato bene la frase,i Carrow non potevano trovarla,Alecto non poteva essere andata a cercarla perché stava saltando Babbanologia.
Una figura alta col viso nascosto tra le mani sorpassò la colonna dietro la quale era nascosta Jane si accasciò sul pavimento poggiando la schiena contro un'altra colonna al di là della stanza,riconobbe i capelli biondi di un ragazzo che appena sedutosi per terra si tolse il maglione e la cravatta verde e argento,si sbottonò i primi bottoni della camicia bianca come la neve e cominciò a respirare profondamente.
Guardò con disprezzo i due indumenti che giacevano a terra con lui e li scaraventò lontano,verso la colonna di Jane,inconsapevole della sua presenza.
Jane furtivamente li raccolse e li mise davanti a se guardandoli,come sarebbe stata lei con quei colori sulla divisa? Prese la cravatta e la rigirò tra le mani,improvvisamente di fronte a lei comparve uno specchio,dapprima ne fu molto sorpresa,poi ricordò di essere dentro la Stanza delle Necessità.
Guardando il suo riflesso portò la cravatta al petto e l’appoggiò sopra quella che già aveva,come mai non era stata messa in Serpeverde? Era furba quanto bastava,voleva diventare più importante di suo fratello,non le importava degli ostacoli che avrebbe incontrato,poi si ricordò di quando aveva preso la  spada dall’ufficio di Piton. “Solo a un vero Grifondoro la spada non opporrà resistenza”*
Lo specchio svanì subito dopo che posò la cravatta a terra sopra il maglione,si mise in ginocchio sul pavimento e piegò con cura l’indumento più grande,vi ripose sopra la cravatta,li prese e con enorme sforzo si alzò dal suo nascondiglio tra la pietra e il marmo e si diresse verso il ragazzo biondo dall’altra parte della stanza appoggiato ad un’altra colonna.
«Questi suono tuoi» Disse per attirare la sua attenzione,ma il ragazzo l’aveva notata appena vide i suoi piedi davanti a lui,la osservò lentamente,dal basso all’altro,a giudicare dall’uniforme era una ragazza,poi appena vide i capelli neri e ondulati ricadere sulle spalle e la cravatta rossa e dorata, il volto di allargò un debole sorriso,era la sua Jane.
«G-grazie» La voce strozzata di Draco li fece sorprendere entrambi,il ragazzo si alzò in piedi e prese gli indumenti che poggiò delicatamente a terra.
«Che ci fai qui?» Domandò il ragazzo.
«Credo che siamo qui per lo stesso motivo,non credi?» Rispose Jane calma fissando le iridi grigie di Draco.
«Devo andare a Babbanologia sono già abbastanza in ritardo e..non voglio che la Carrow mi rimetta in punizione…» Balbettò Jane cercando di andare via,sapeva di non poter trattenersi a lungo con Draco di fronte a lei.
«Aspetta» Fece lui prendendola per un braccio. «I Carrow sono stati a casa mia per tutte le vacanze,non credo ti faranno qualcosa se farai ritardo con me» Disse Draco cercando di  convincere Jane a rimanere.
La ragazza si fermò e guardò Draco di nuovo negli occhi. Ghiaccio ed Acqua,nessuno dei due può esistere senza l’altro.
«Ho ricevuto la lettera e..l’ho letta» Continuò Draco dato che Jane non aveva ancora proferito parola. «Volevo risponderti ma c’è mancato poco che mia zia l’aprisse al posto mio,non volevo metterti ancora più in pericolo»
«Ti sei preoccupato per me?» Chiese Jane incredula,aveva la voce tremante e fioca.
«Questi mesi senza di te,senza avere la certezza che tu stessi bene,sono stati orribili» Disse Draco,fissando Jane negli occhi.
Non ci fu bisogno di parole,Jane si strinse nel petto di Draco così forte da impedirgli quasi di respirare,lui incerto le posò un mano nei capelli e accarezzò i morbidi riccioli neri di Jane.
«Siamo in due allora» Mormorò Jane ancora con la testa affondata sulla sua camicia bianca.
«Sarà meglio andare,per quanto sia nelle grazie dei Carrow non saranno così clementi se saltiamo tutta la lezione»
Jane annuì e insieme si avviarono verso l’aula di Babbanologia.
«Potter» Disse sprezzante Alecto appena vide la ragazza sulla porta «vedo che ci hai ritenuto abbastanza degni della tua presenza» Continuò la donna tozza alzandosi dalla cattedra «credo che una sana punizione sia quello che ci vuole.. »
«E’ colpa mia se siamo in ritardo» Si intromise Draco.
«Oh..beh,signor Malfoy,penso che debba aver avuto le giuste motivazioni per aver trattenuto Potter» Disse la Carrow. Jane era convinta che si riferisse ai suoi doveri di Mangiamorte.
«Sedetevi,e che non accada mai più!» Continuò la donna.
I due si misero seduti,l’uno accanto all’altra,e la lezione ricominciò.
«Come stavo dicendo, recenti studi affermano che in tempi antichi i Babbani abbiano rubato la magia ai Maghi,per questo ora ci sono Babbani in possesso della magia,e Maghi senza capacità magiche,da questo deduciamo che per ogni Mezzosangue presente del mondo magico ci sia almeno in Magonò senza magia»
Ma Jane e Draco non stavano prestando attenzione,erano troppo occupati a guardarsi negli occhi di sfuggita e a intrecciare le loro dita sotto il banco quando la Carrow non li guardava.

Buongiorno! :D
Dopo una mattinata nell'autobus con il sole in faccia sono di nuovo qui (stranamente viva)
Che dire,personalmente il capitolo mi piace molto,e spero che sia lo stesso per voi :)
Quindi se volete recensite che non morde ;)
Alla prossima.
-Mar

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Capitolo 17
*** Capitolo Sedici ***


 
I mesi ad Hogwarts passarono più velocemente ora che Jane Draco si erano ritrovati,tuttavia i due Mangiamorte presenti nel castello come insegnanti erano sempre meno indulgenti nelle punizioni e le lezioni di Amycus Carrow erano sempre più terribili.
Erano passati all’insegnamento delle Maledizioni Senza Perdono,per pochissimo si esercitarono sulla maledizione Imperius mentre lo “studio” dedicato alla maledizione Cruciatus era sempre più approfondito.
«E’ orribile» Disse Ginny appena lei e Jane uscirono dall’aula «usare la maledizione Cruciatus su uno del secondo anno!» Esclamò appena entrarono nella Stanza delle Necessità.
La stanza era più grande dell’ultima volta che ci erano  entrate,ciò significava che ancora più studenti si erano rifugiati li. Gli stendardi di ogni Casa troneggiavano sul soffitto,eccetto quello verde e argento.
Ultimamente ad Hogwarts la Casa dei Serpeverde era diventata la casa più favorita dagli insegnati che più contavano ormai,cioè Piton e i fratelli Carrow.
Arrivarono anche le vacanze di Pasqua e come al solito a prenderle era venuta Fleur,le portò alla Tana e una volta li la signora Weasley proibì a Ginny di tornare,durante la cena non volò una parola,Ginny si era rifiutata di obbedire alla madre,ma Molly Weasley era irremovibile.
«Io voglio tornare!» Esclamò Ginny quando salirono in camera per riposare.
«Ma non puoi hai sentito tua madre» Le disse Jane.
«Adesso ti ci metti anche tu? Bene! Per come è fatta lo impedirà anche a te» Le disse come risposta.
«Non può. Sono maggiorenne e sono responsabile di me stessa» Controbatté Jane mettendo a posto i suoi vestiti nel baule.
«E tu cosa farai? » Le chiese Ginny a bassa voce.
«Io tornerò,non posso lasciare che accada qualcosa agli altri mentre io sono qui» Ginny la guardò male,come per dirle che non poteva lasciarla sola che anche lei voleva tornare a proteggere la scuola.
Ma cosa potevano due ragazze di sedici e diciassette anni contro i Mangiamorte?
 Jane tornò ad Hogwarts per la prima volta senza la sua migliore amica,senza la ragazza che ormai era diventata come una sorella,sul treno incrociò per un attimo lo sguardo di Draco che si recava verso il suo scompartimento con gli altri Serpeverde,Jane era con Neville e Luna che era tornata.
Le raccontò della sua prigionia insieme al signor Olivander e di come Harry li avesse liberati.
«Harry è stato a Villa Malfoy?» Esclamò Jane una volta chiusa la porta dello scompartimento.
«Si» Rispose Luna con una nota di tristezza.
«E adesso dov’è? Sta bene?» Jane era contenta di sapere qualcosa sul fratello ma a Villa Malfoy non era al sicuro,era nel  suo covo,era  in pericolo.
«Ci siamo smaterializzati con un elfo e siamo andati in una casa sul mare,dove abita il fratello di Ron,poi io sono tornata da mio padre» Rispose Luna.
«Ho capito» Disse Jane,non era possibile decifrare la sua espressione che celava il suo stato d’animo,non sapeva se provare paura per il fratello o preoccupazione,oppure se essere felice per aver avuto qualche sua notizia,decise di pensare positivo: se era riuscito a salvare Luna era riuscito a salvare anche se stesso.

***

Era notte fonda e Jane era in giro per il castello,cercando di tornare in Sala Comune,non poteva andare alla Stanza delle Necessità,non adesso che poteva imbattersi in Gazza oppure in Piton stesso.
Era a pochi passi dal ritratto della Signora Grassa quando sentì qualcuno afferrarla per un braccio. Era finita. L’avevano trovata e l’avrebbero punita.
«Jane girati,sono io » La voce del ragazzo era quasi un  sussurro appena udibile nel silenzio del castello.
«Draco,mi hai spaventato» Disse Jane a bassissima voce.
«Seguimi,devo parlarti» Mormorò Draco portandola verso i sotterranei dove in assenza di finestra non penetrava la luce della luna.
«Lumos»
«Draco perché stiamo andando nella tua Sala Comune? Se ci scoprono?» Chiese Jane preoccupata.
«Qui sotto non vengono mai a controllare» Rispose Draco.
Arrivati davanti alla porta sigillata da quello che a Jane sembrava un serpente,Draco pronunciò una parola incomprensibile,un sibilo e la porta si aprì.
Nella Sala c’era una luce verdastra e in pochi punti argentata,si vedeva di sfuggita il fondo del Lago Nero dalle alte vetrate,appena entrarono un fuoco verde si accese nel caminetto e con gesto della bacchetta Draco abbassò l’intensità della fiamma.
Senza fiatare Jane si sedette su uno dei divani di pelle verde e Draco le sedette affianco dopo minuti di silenzio per accertarsi che nessuno fosse sveglio Draco parlò.
«Tuo fratello,l’hanno portato a Villa Malfoy» Disse fissando davanti a se la porta.
Jane deglutì,lo sapeva già ma voleva saperne ancora.
«Era poco riconoscibile,credo che la Granger gli abbia scagliato una fattura per mascherarlo» Continuò.
«Quindi l’hanno lasciato andare?» Finalmente Jane parlò.
«M-mi hanno chiesto…di vedere se fosse lui o meno» Disse balbettando.
«E tu?» Mormorò Jane guardandolo negli occhi.
«Ho mentito» Disse Draco sospirando,come se si fosse liberato di un grande peso.
Jane sorrise e lo abbracciò. «Grazie,sei…fantastico»
«Tu sei straordinaria» Disse Draco sorridendo,lei lo guardò confusa. «Quale ragazza starebbe qui ad ascoltarmi sapendo di rischiare tutto se mai la scoprissero?»
Jane arrossì lievemente,sperava che non si notasse «A proposito,come torno nella mia Sala Comune? Siamo nel sotterranei e io devo raggiungere la torre e…» Disse poi cercando di cambiare argomento.
«Puoi dormire qui se vuoi» Disse Draco.
«E se qualcuno si sveglia e mi vede?» Chiese ancora preoccupata.
«Basterà svegliarsi presto domani» Rispose Draco,alzandosi.
Jane però lo prese per il polso e lo trattenne.
«Non voglio stare da sola» Disse arrossendo.
Lui sorrise e si mise sul divano di fronte a quello dove era seduta Jane,poi si tolse le scarpe e si sdraio sul divano.
«Buonanotte» Disse lui prima di chiudere gli occhi grigi.
Anche Jane si sdraiò sul divano dove era seduta «Buonanotte» Mormorò.
Chiuse gli occhi e si addormentò quasi subito.
 

Hola! :)
Ecco il nuovo capitolo è un po' cortino lo so ç.ç comunque....sta per finire (capitan ovvio) credo che ve ne siate accorti ewe
Detto questo spero che il capitolo vi piaccia :) (a me fa vomitare ♥)
Al prossimo capitolo :)
-Mar

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Capitolo 18
*** Capitolo Diciassette ***


 
Jane si svegliò quando il fuoco era ancora acceso nel caminetto,non volle però aprire gli occhi e cercò di riaddormentarsi.
Sapeva che appena fosse comparso all’orizzonte sarebbe dovuta scappare da li,tornare nella Stanza delle Necessità o nella Sala Comune,ma le piaceva.
Le piaceva stare sdraia sul divano,ad aprire furtivamente gli occhi per controllare che Draco  fosse ancora li,a dormire di fronte a lei,chiuse gli occhi nuovamente facendo finta di dormire,poi sentì Draco prenderle la mano,un invisibile sorriso le solcò il volto ma non aprì gli occhi blu per incontrare quelli grigi del ragazzo.
Una mano le sfiorò la guancia e il piccolo sorriso si fece più ampio svelando che ormai era sveglia.
«E’ mattina,dovresti andare» La voce di Draco era bassa e delicata,ancora un po’ assonnata ma Jane parve adorarla.
Aprì i grandi occhi blu,profondi come il mare e si alzò a sedere. «Buongiorno anche a te» Disse ironica alzandosi dal divano. «Tu dici che non mi diranno niente se giro per il castello all’alba? » Chiese Jane rimettendosi il mantello lasciato su una sedia la sera prima.
«Non penso ma è meglio se non ti fai vedere» Disse Draco sorridendo. «io vado nel dormitorio o si insospettiranno» Si avvicinò a Jane e le diede un bacio sulla fronte abbracciandola.
Sciolto l’abbraccio Jane uscì furtivamente dalla Sala Comune dei Serpeverde e riuscì a tornare nella Stanza delle Necessità.
«Dove sei stata?» Urlò una voce molto familiare appena Jane entrò nella Stanza delle Necessità.
«Ginny!» Gridò Jane per la gioia «come hai fatto a tornare,tua madre.. »
«L’ha convinta papà,sebbene Hogwarts non sia più sicura hanno paura a tenermi a casa» Rispose Ginny frettolosa «ma veniamo a te,dove se stata per tutta la notte? Sono arrivata ieri sera,e tu non c’eri!» Disse Ginny cercando di rimanere in argomento.
Jane vedeva che la sua amica come una furia,aveva paura a dirle di aver passato la notte nella Sasa delle Serpi,ma se aveva accettato la sua storia con Draco,avrebbe accettato anche questo.
«Sono stata.. » iniziò Jane abbassando la voce «nella Sala Comune di Serpeverde» chiuse gli occhi,non voleva vedere la reazione di Ginny.
Silenzio. Era come se tutti si fossero improvvisamente zittiti oppure come se il tempo si fosse fermato.
«E perchè?» Chiese Ginny tra incredulità e confusione.
«Lui doveva dirmi una cosa importante e.. » Cominciò Jane «andiamo non è successo nulla! Non mi hanno scoperta!» Disse poi in seguito incrociando le braccia al petto.
«Neville ha detto che non dobbiamo uscire finché lui non ritorna. La situazione è peggiori di quanto immagini.» Disse Ginny sviando l’amica su un altro argomento.
«Dov’è andato?» Chiese Jane calma.
«Da Aberforth» Rispose la rossa guardando il ritratto di una ragazza dai capelli biondi sul muro.
Jane sprofondò su una sedia malconcia e fissò anche lei,come Ginny,il ritratto della ragazza,aspettando che Neville tornasse.
Dopo ore di attesa passate  con Seamus e Ginny chiendosi come mai Neville ci mettesse così tanto,il quadrò si aprì,svelando il passaggio roccioso che portava dalla Stanza a Hogsmeade e Neville che stranamente non era solo.
«Neville finalmente!» Gridò qualcuno entusiasta,Jane non seppe riconoscere la voce.
«Ragazzi guardare chi è tornato!» Gridò Neville prendendo per il braccio un ragazzo dietro di se.
Harry si fece avanti con un mezzo sorriso sulle labbra,saltò sul pavimento  e non fece in tempo a mettere il piede destro sulle mattonelle che Ginny era già corsa ad abbracciarlo.
«Non mi vede da sei mesi,e mi saluta come se fosse passato un giorno» Disse Ron quando Ginny sciolse l’abbraccio con Harry e salutò il fratello con gesto della mano e un piccolo sorriso.
Jane non poté trattenere una risata poi si avviò versoi l fratello.
«Mi sei mancato tantissimo,si può sapere dove sei stato?» Chiese Jane.
«A svolgere un compito che mi ha dato Silente» Rispose il ragazzo poi si rivolse agli altri studenti presenti nella Stanza:
«Allora,non sono qui per rimanere,sto cercando una cosa che probabilmente è appartenuta a Corvonero,una cosa molto antica,che risale all’epoca dei Fondatori»
«Intendi il diadema perduto di Corvonero?» Disse una voce femminile in fondo alla Stanza.
«Forse» Rispose Harry.
«Ma se è perduto,come farai a trovarlo? Generazioni hanno provato a cercarlo e non l’hanno trovato» Rispose un ragazzo.
«Ma è esistito e si trova in questa scuola! Qualcuno può accompagnarmi nella Sala Comune di Corvonero?» Chiese Harry toccandosi la fronte «E in fretta» Aggiunse.
Jane capì che non c’era molto tempo da perdere,che probabilmente Voldemort stava arrivando.
Luna ed Harry uscirono in fretta dalla Stanza sotto il Mantello dell’Invisibilità,Jane si avvicinò a Ginny che era intenta a parlare con Ron,non seguì la conversazione dei fratelli,era più preoccupata del solito: Harry per il castello,con i Carrow di guardia,e Voldemort che stava per arrivare ad Hogwarts,tutto questo doveva essere un incubo ma sfortunatamente non lo era.

***

Lo avevano sentito tutti,la voce di Voldemort era entrata nelle loro teste e anche dopo aver finito di parlare sembrava non volere più andarsene per lasciare le menti di tutti gli studenti,insegnanti e maghi presenti ad Howarts,aveva intenzione di lasciare il ricordo vivido e terribile nelle loro teste.
La mezzanotte era passata,Harry era ancora nel castello,e Voldemort sarebbe entrato in quest’ultimo e – come detto nel messaggio lasciato – non si sarebbe trattenuto dall’uccidere nessuno.
«Stupeficium!» Il Mangiamorte venne scaraventato addosso alla parete di fronte a Jane.
«Bella mossa Jane!» La ragazza non aveva la minima idea di chi appartenesse la voce che le aveva appena fatto i complimenti,Jane voleva solo uscire da quell’incubo,voleva che tutto finisse,voleva vedere la luce del mattino splendere nel cielo e scoprire che tutto era finito ma sapeva benissimo che non poteva accadere,non se Voldemort restava in vita.
Prese a correre per i corridoi sperando di trovare suo fratello,o un suo amico,vide una figura dai capelli rossi muoversi velocemente col sorriso stamapto sul volto,inizialmente credette fosse Ron dato che era vicino a suo fratello Harry poi però lo riconobbe.
«Fred!» Girdò Jane cercando di farsi notare.
«Hei,Jane vieni ad aiutarci» Disse il gemello urlando per farsi sentire sopra il rumore della battaglia.
Jane non ci pensò due volte e corse verso di loro,scoprì che con Harry e Fred c’erano anche Ron e Percy,intenti a combattere,Jane Schiantò più di tre Mangiamorte poi sentì una sensazione di pericolo attraversarle lo stomaco le voci soffocate di Percy e Fred e poi un boato il suo corpo fu inspiegabilmente sollevato da terra e poi scaraventato contro il muro,sentiva la spalla sinistra pulsare e farle male,dopo pochi minuti aprì gli occhi,e si liberò delle poche macerie che aveva attorno,vide su fratello in piedi di fronte a Ron che guardava i suoi due fratelli,e che scuoteva Fred che era rimasto a terra.
«FRED!NO!FRED!» Per Jane i suoni erano ancora confusi ma riuscì benissimo a distinguere la voce di Ron
«H-Harry» Disse Jane fra i singhiozzi aggrappandosi alla spalla del fratello,e nascondendo il volto in essa.
Harry non parlò per un po’ come se fosse immobilizzato poi sussurrò alcune parole alla sorella:
«Vai nella Sala Grande Jane»
Jane annuì e si diresse dove il fratello le aveva detto di andare,guardò,ancora con le lacrime sul volto,Fred disteso sul pavimento con un’espressione serena,stava ridendo.
Nemmeno la morte gli aveva portato via la sua voglia di ridere e il suo fantastico sorriso.
 

Ora piango e affogo in un mare di lacrime ç.ç
E' la giusta punizione per come ho fatto finire il capitolo *si spara*
*resuscita* sono di nuovo qui perchè la storia non è finita e io devo ocntinuare a scriverla e.e
Comunque sia,vi prego di recensire questo capitolo perchè ci tengo davvero tanto,ho dovuto lottare contro me stess aper scrivere l'ultima parte
ci ho messo di più per scrivere quelle poche righe che per il capitolo intero,capitemi ç_ç
Detto questo alla prossima,vi ringrazio per aver messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate e anche perchè tra poco il primo capitolo ricerverà la 500 visualizzazioni *-*
Alla prosisma ;)
-Mar

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Capitolo 19
*** Capitolo Diciotto ***


Le macerie le avevano sporcato il viso e  le lacrime le avevano lasciato solchi puliti sulle guance,Jane si diresse verso la Sala Grande,camminando lentamente,sopra la battaglia.
Prima di entrare si asciugò il viso con il dorso della mano destra,vi trovò dentro Ginny e sua madre,Molly Weasley che stavano prestando assistenza a Madama Chips.
La Sala Grande brulicava di corpi stesi a terra,feriti,immobili,sofferenti. La visione di quell’orrore che la guerra stava producendo scoraggiò ancor di più Jane,che però non aveva alcuna intenzione di arrendersi,di rassegnarsi.
Vide la fiammante chioma di Ginny venirle incontro abbracciarla,parlarle,dire cose che non riusciva a comprendere,stordita com’era.  Poco a poco il mondo riprese colore e le voci si fecero più nitide.
«Jane,stai bene! Ascoltami devi andare a cercare Draco,sai che non puoi permettergli di passare dalla Sua parte» Ginny era ancora stretta all’amica che aveva ripreso a singhiozzare in silenzio.
«Cosa è successo? Perché piangi?» L’espressione sul volto di Ginny cambiò nel giro di pochi secondi.
«Ginny è stato orribile» Jane si sorprese di aver trovato la forza di dire qualcosa poi le due alzarono lo sguardo e videro due ragazzi dai capelli rossi potare il corpo di Fred nella Sala.
«Oh no! Fred è..ferito,dobbiamo chiamare Madama Chips» Si affrettò a dire Ginny con gli occhi lucidi.
Jane però fermò l’amica con una mano e la costrinse a voltarsi verso di lei.
«Ginny,non credo che Madama Chips possa fare qualcosa» Disse Jane a bassa voce.
«Non è ferito,vero?» Lo sguardo di Ginny si spense e si abbassò al suolo,Jane l’abbracciò e mormorò con voce quasi inudibile: «Mi dispiace tanto,vai da loro Ginny hanno bisogno di te»
La ragazza annuì e le ricordò di quello che le aveva detto poco prima,era incredibile quanto Ginny tenesse agli altri,Jane l’ammirava per questo,lei era tutto ciò che Jane aveva sempre voluto essere: forte,indistruttibile.
«Jane,se può esserti di aiuto» Disse Ron intromettendosi tra le due «l’ultima volta che l’abbiamo visto eravamo fuori dalla Stanza delle Necessità»
«Grazie Ron» Disse Jane cercando di abbozzare un sorriso per ringraziarlo ma tutto quello che riuscì ad ottenere fu una piccola smorfia.
Si precipitò fuori dalla Sala Grande per poi correre verso la Stanza delle Necessità,non era sicura che Draco di trovasse veramente li,ma era pur sempre un inizio.
Mentre correva vedeva gli stendardi nei corridoi lacerati,il pavimento sporco di sangue,le persone attorno a lei che combattevano per la loro vita o per quella degli altri,era vicina ad una rampa di scale ormai semidistrutta quando qualcosa l’afferrò e la trascinò dentro una nicchia creata dalle vari maledizioni scagliate contro quella che una volta era una solida parete di pietra.
Un boccolo nero simile ai suoi capelli le cadde sul viso,la presa della mano bianca che la teneva per il collo non si allentava e solo dopo aver rivolto gli occhi verso l’alto riuscì a capire chi fosse la donna che l’aveva presa.
«Finalmente Jane Potter,dopo tanto tempo ci si rivede» Una voce femminile,malvagia e isterica irruppe nelle orecchie di Jane.
«Che cosa vuoi da me?» Chiese Jane con voce roca a cause della morsa d’acciaio che le cingeva la gola.
«Voglio solo ucciderti Jane» Rispose la donna con calma.
Sapeva che ormai era finita ma nonostante questo non volle arrendersi,aveva sentito suo fratello confabulare a proposito di un serpente,non le importava morire,il serpente doveva essere distrutto. Sentì dei passi al di fuori della nicchia,un respiro affannato,il respiro di una ragazzo che riconobbe appena passo davanti alla piccola apertura creatosi nella parete.
«Neville!» Gridò Jane vedendo il ragazzo con il Cappello Parlante in mano. «Trova il serpente,uccidilo!»
«Ma Jane tu…» Disse Neville cercando idi entrare nella nicchia.
«Fai come ti ho detto» Neville sparì come fulmina mente Bellatrix strinse ancora di più il braccio intorno alla ragazza.
«Chi era,ragazzina?» Urlò Bellatrix infuriata.
«Neville Paciock. Ti ricorda qualcosa Bellatrix?» Rispose Jane con tutto il coraggio che trovò in se.
Un calcio nelle caviglie.
«Come osi?» Disse la donna sprezzante.
«Sai,tuo fratello non mi è mai stato simpatico, e tu ancora di meno,ma di lui se  ne vuole occupare il Signore Oscuro,di te me ne occuperò io.. » Disse piano,la sua voce era simile al sibilo di un serpente. «ucciderti,Jane,sarà gratificante quasi quanto uccidere lui» continuò.
Era nelle mani del nemico,sarebbe morta da un momento all’altro,doveva cercare aiuto ma come?
Prendere la bacchetta era fuori discussione,Bellatrix se ne sarebbe accorta,sentì la donna sfilare la sua dal mantello e poi la ragazza lanciò un urlo disperato,sperando che servisse a qualcosa.
«DRACO!AIUTO»
Bellatrix scoppiò in una risata nervosa,il che spaventò Jane ancora di più.
«Credi davvero che verrà ad aiutarti? Credi che il tuo amichetto del cuore ti salverà la vita? Sei una sciocca,insulsa,stupida ragazzina! Hai chiesto aiuto al nemico» Le disse Bellatrix prima di sferrare un imminente incantesimo.
«Crucio» Mormorò la donna.
La vista di Jane si annebbiò,e sentì un forte dolore su tutto il corpo,come se lame invisibili la stessero tagliando in mille pezzi e se stessero passando il fuoco su ogni ferita aperta. Poi quel supplizio,quella tortura terminò,velocemente così come era iniziata: qualcuno aveva disarmato Bellatrix impedendole di continuare ad esercitare la maledizione.
«Tu,traditore!» Gridò Bellatrix rivolta ad u n ragazzo biondo in piedi con il braccio teso,la bacchetta puntata su Bellatrix.
La donna,astuta,velocemente tirò fuori un pugnale che a Jane sembrava più un coltello,afferrò di nuovo la ragazza,rimasta immobile dal disarmo di Bellatrix e glielo puntò alla gola.
«Fermo,abbassa la bacchetta oppure le taglio la gola!» Esclamò la donna. Aveva gli occhi spalancati,assetati di sangue,aveva voglia di uccidere.
Draco,abbassò lentamente la bacchetta come le aveva ordinato Bellatrix e la guardò negli occhi,infuriato.
«E adesso vai a riprendere la mia,da bravo» Continuò Bellatrix deglutendo,ma Draco non si mosse. «fallo,ho detto! » E  Jane sentì la pressione del coltello aumentare lievemente sulla sua pelle.
Draco camminò incerto,lentamente davanti alla zia,poi le passo di lato e Bellatrix girò la testa per controllare che il nipote stesse effettivamente facendo quello che gli aveva ordinato.
Allora Jane senza perdere tempo,approfittando del momento di distrazione di Bellatrix,con la mano destra afferrò la bacchetta infilata nella tasca sinistra dei pantaloni,silenziosamente l’alzò e poi con tutta la forza che aveva urlò:
«Stupeficium!»
Bellatrix venne scaraventata contro il muro alle sue spalle,Draco afferrò Jane prima che potesse essere scaraventata con lei,a causa della sua morsa d’acciaio.
«G-grazie» Balbettò Jane ancora paralizzata dalla paura. «E' m-morta?» Chiese poi guardando Bellatrix a terra.
«No,Jane,l’hai solo Schiantata» Rispose Draco.
«Si ma sembra che sia morta» Ribatté Jane avvicinandosi.
«Ti ripeto che non è così,andiamocene,non la terrà occupata per molto» Disse Draco,poi prese la mano di Jane e insieme uscirono dalla nicchia,i corridoi del castello erano semideserti così Draco e Jane uscirono fuori dove c’erano molte persone,se non tutte quelle che prima stavano combattendo.
Da una parte all’uscita del castello c’erano i sostenitori di Hogwarts,dall’altra i Mangiamorte e Voldemort,Jane trascinò Draco più avanti,per vedere cosa stava succedendo.
«Che ci fa li Hagrid e chi sta portando in…» Mormrorò Jane prima di accorgersi che quello che Hagrid aveva tra le braccia era suo fratello Harry. «No» Disse.
Presa dall’istinto,tirò fuori la bacchetta e si fece largo tra le persone,per gettarsi tra lo spazio tra lei e Voldemort,per uccidere colui che aveva annientato tutta la sua famiglia.
Ma prima che potesse farlo,due braccia l’afferrarono e la portarono dentro,la fecero sedere su una pietra e la tenerono ferma,Jane di dimenava,cercava di divincolarsi ma poi si arrese al fatto che lui era più forte.
«Draco,lasciami voglio tornare fuori» Disse poi,convinta che dimenarsi non sarebbe servito a niente.
«Promettimi che non farai cose stupide» Rispose lui guardandola negli occhi.
«Ha ucciso la mia famiglia! Ti sembra stupido vendicarli?» Gli disse lei,incredula.
«No,ma è lui il Prescelto,non puoi farlo tu» Ricominciò a tenerla ferma sulla pietra.
«Nel caso non te ne fossi accorto lui è morto!» Disse Jane con ormai le lacrime agli occhi.
«In ogni caso non ti permetterò di andare a morire! Tu sei nata per qualcosa di grande non puoi buttare via la tua vita» Draco la fissò negli occhi,pieni di mille emozioni,con l’indice le asciugò una lacrima che stava per cadere. Jane annuì e si diressero nuovamente fuori.
«Sappiate che accetto chiunque voglia unirsi a me,dopo ciò non mi fermerò davanti a nessun uomo,donna o bambino che troverò nel castello» La voce di Voldemort echeggiava nello spiazzio silenzioso.
Jane vide i genitori di Draco in prima fila,chiamarlo per unirsi a loro,la ragazza strinse la sua mano in quella del ragazzo e anche lui fece lo stesso.
La voce di Narcissa Malfoy si fece più alta,appena udibile da dove era Jane. «Draco,ti prego vieni qui»
Jane lasciò la mano di Draco,ci aveva riflettuto,chi era lei infondo? Che potere aveva per privare la madre di un figlio? Una madre che era arrivata a pregare suo figlio per andare da lei.
La ragazza,consapevole di aver appena lasciato andare il ragazzo che amava,abbassò lo sguardo triste,e aspettò di sentire i passi di Draco allontanarsi ma questi non ci furono,lui le riprese la mano e la strinse forte poi si avvicinò a lei e le disse piano,in un sussurro:
«Te lo avevo detto,che non ti avrei lasciata mai più»
Jane si girò vero si lui,con il primo vero sorriso di li a giorni,poi un tonfo sordo attirò l’attenzione di tutti,Harry era caduto dalle braccia di Hagrid.
Intorno a loro si creò il panico,la confusione era tale che Jane e Draco furono costretti a tornare nel castello,col fiato sospeso,chiedendosi cosa sarebbe successo,adesso che avevano la certezza che Harry non era morto.
Dopo minuti che sembrarono ore,un grido di trionfo di sollevò dai sostenitori di Hogwarts,Harry l’aveva battutto,Tom Riddle era morto.
Jane alzò gli occhi al cielo sentendosi finalmente libera,era l’alba,il sole stava sorgendo dando inizio ad un nuovo giorno,il primo giorno di un mondo diverso,di un mondo migliore.

***

«Non vai ad abbracciare tuo fratello?» Le chiese Draco avvicinandosi a Jane.
«Avrò molto tempo per farlo» Le rispose voltandosi verso di lui ed abbracciandolo «adesso voglio stare con te,vgolio sentirmi libera,perché adesso non siamo più Grifondoro e Serpeverde,non contano Potter e Malfoy. Siamo solo io e te…Draco e Jane» Disse la ragazza stringendo Draco.
«Jane e Draco» Mormorò lui prendendo il viso di Jane tra le mani e avvicinandolo a suo.
Jane sorrise e poi la distanza tra i due si trasformò in un bacio,il primo vero bacio pieno di amore sincero,si muovevano in armonia come solo due elementi complementari sanno fare,le loro bocche danzavano con grazia sulle note dei battiti dei loro cuori.
 
 
Eccoci qui siamo arrivati al penultimo capitolo,cioè in teoria sarebbe l'ultimo perchè il prossimo sarà l'epilogo e.e
Gradirei un po' recensioni perchè,voglio dire è finita ç.ç e poi perchè mi è piaciuto scriverlo e vorrei sapere anche cosa ne pensate voi :)
Ah si,da oggi sono su Pottermore  dopo aver sentito miliardi (?) di persone parlarlne ho deciso di iscrivermi :)
ci ho messo un po' per capire come funziona ma adesso ho capito ahahahaha xD
Sono
Serpeverde  se l'avete anche voi e volete aggiungermi sono  LumosAgrifoglio17436
-Mar


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Capitolo 20
*** Epilogo ***


La tenda si era spostata e un raggiò di sole d’autunno penetrò nella stanza svegliando Jane dal suo sonno,si alzò a sedere sul letto e poi si girò verso sinistra: suo marito dormiva ancora,il braccio sinistro nascosto  sotto il cuscino,Jane sorrise ripensando al perché lo faceva,per nessuno valeva più nulla quel segno che deturpava il suo braccio.
Si alzò silenziosamente dal letto e si avviò per le scale che portavano al piano di sotto,con un gesto della bacchetta aprì tutte le finestre facendo entrare più luce possibile,questo era un gesto che si ripeteva ogni mattina,da quando Jane viveva lì Villa Malfoy non era mai stata così luminosa.
Risalì le scale e si diresse verso una camera da letto più piccola della sua,si diresse verso il letto dove dormiva un bambino dai capelli biondi,a prima vista si poteva dire che fosse la fotocopia del padre.
«Scorpius» Mormorò Jane per svegliarlo.
Il bambino aprì i grandi occhi blu come se fosse sveglio già da tempo e aspettasse solo che la mamma lo venisse a svegliare.
«Buongiorno mamma» Disse ancora un po’ assonnato.
«Oggi è un giorno speciale,vestiti e poi scendi per la colazione» Gli disse Jane scompigliandogli i capelli biondi.
Ritornò nella sua camera e vide il letto vuoto,sorrise. Si vestì velocemente e scese in sala da pranzo dove in piedi ad aspettarla c’era suo marito Draco.
«Buongiorno» Disse lui piano avvicinandosi a Jane.
«Buongiorno,hai già detto a…» Rispose Jane cercando di formulare una domanda.
«Si,ho già detto a Hope di preparare la colazione» Disse Draco,camminando verso le scale.
Jane si girò e vide Draco prendere in braccio Scorpius e portarlo in aria. «Papà!» Strillava lui,ridendo.
Dopo aver mangiato la famiglia si diresse verso il camino,avrebbero usato la Metropolvere per arrivare alla stazione di King’s Cross.
Prima andò Draco,seguito dal figlio Scorpis e per ultima andò Jane,in men che non si dica si trovarono fuori dalla stazione,con il baule e tutto quello di cui Scorpius avrebbe avuto bisogno per Hogwarts.
Erano arrivati davanti al muro che separava i binari nove e dieci,e prima di passare attraverso quest’ultimo Jane si accertava che il figlio avesse tutto.
«Hai tutto Scorpius,baule,gufo..?» Chiese Jane.
«Si mamma,anche se io volevo un furetto» Disse il bambino sistemando la gabbia del gufo.
«Cosa?» Chiese Jane trattenendo una risata.
«James l’altro giornomi ha mandato una lettera col gufo di zio Harry,mi ha detto che lui ha un furetto» Rispose Scorpius,madre e figlio furono interrotti da Draco.
«Forza Scorpius andiamo,o perderai il treno»
I tre attraversarono senza problemi il muro e si ritrovarono al binario nove e tre quarti,era sempre bello ritrovarsi li.
«Mamma,mamma c’è zio Harry!» Gridò Scorpius tirando Jane per un braccio.
«Va a salutarlo allora » Gli rispose Jane sorridendo.
Il bambino scomparve tra la folla e ricomparve mentre salutava i suoi cugini.
«Seriamente,tuo fratello ha comprato a suo figlio un furetto?» Disse Draco incredulo.
«Non prenderla sul personale» Rispose Jane ridendo.
«No,certo che no,non ho più quindici anni» Le disse lui.
«Quattordici» Lo corresse Jane «avevi quattordici anni quando…lascia stare»
Jane vide suo figlio ricomparire e andare verso di loro.
«Papà devo chiederti una cosa» Disse col respiro affannato dalla corsa «che succede se non mi mettono in Serpeverde?» continuò Scorpius.
«Che sarai il primo Malofy a non andare in Serpeverde,ma non ti preoccupare,non è la Casa che ti caratterizzerà,sarai tu che darai importanza alla tua Casa» Gli disse Draco mettendogli una mano sulla spalla e abbracciandolo.
«Mamma mi scriverete vero?» Chiese il bambino stringendosi alla madre.
«Certo che ti scriveremo» Rispose Jane rassicurandolo.
Poi sentirono il fischio del treno e Draco incoraggiò Scorpius a salire.
Dopo pochi secondi la testa bionda del bambino spuntò da uno dei finestrini del treno,Scorpius agitava la mano per salutare i genitori.
«Ci vediamo a Natale,fai il bravo!» Gridò Jane. «E non andare dietro a tuo cugino James!» Continuò Draco.
Il treno si stava allontanando verso Hogwarts,a Jane sarebbe piaciuto ritornare li,in quella scuola dove avea trovato l’uomo che ora le era affianco.



The End

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