The eyes can't lie.

di itscupcake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Chapter 1- Incontri. ***
Capitolo 3: *** Chapter 2- Novità e sfide. ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 - I'm feeling just a shit. ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 - The truth. ***
Capitolo 6: *** AVVISO IMPORTANTE. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Buonsalve bella gente(?) Aurora è tornata con questa nuova fan fiction appea sfornata dalla sua mente offuscata dal troppo studio!
Per questo,  Aurora deve lascairvi subito perché purtroppo deve andare a studiare per gli stupidissimi esami orali!
Anyway, spero sinceramente che vi piaccia, e che continuerete a seguirmi, perdonatemi eventuali errori otrografici, ma ho fretta
   Auroritah.



-Se qualcuno mi avesse mai chiesto chi fossi, perché mi trovassi a Londra, o perché giravo sempre sola per Holmes chapel, probabilmente avrei risposto con un acido ‘’Fuck you’’ cercando di imitare il più possibile il terribile accento britannico.  Ma per mia (s)fortuna nessuno me lo ha mai domandato.


Era  Giugno ormai,ma il caldo tuttavia non accennava ad arrivare, si, perché Londra era un’eterna nube scura.  Da una parte era meglio così, odiavo molto l’estate, perché spesso m’impediva di essere me stessa. Felpe e cappello erano la mia religione, e quando iniziava a fare troppo, e dico davvero troppo caldo, ero costretta ad abbandonarli.
Odiavo mostrare il mio copro, nonostante non fossi brutta, mi sentivo a disagio ad essere al centro dell’attenzione. I miei capelli erano castani con qualche riflesso tendente al rosso, fino a sotto le spalle. Mentre i miei occhi, di cui solo io conoscevo il colore erano di un verde scuro, un verde petrolio.  Non guardavo mai in faccia la gente, detestavo provare emozioni, ed il cappello da rapper che indossavo costantemente mi aiutava a nascondere il mio viso pallido e leggermente ricoperto da qualche lentiggine sparsa sulle mie gote.
Vivevo da sola in un appartamento con mia sorella minore di quattro anni,Hope, ed il mio migliore amico, più comunemente conosciuto come il mio unico vero amico,Niall Horan.
Con lui ero davvero me stessa, riuscivo ad essere dolce, o almeno discreta, ma solo ed esclusivamente con lui.  Ci conosciamo da quando avevamo dieci anni, prima eravamo nemici giurati, io lo trattavo acidamente, ma stranamente con lui sono riuscita ad aprirmi, lentamente ma ce l’ho fatta. Era l’unico a sapere il mio nome , che mi ero data sola, poiché mia madre e mio padre mi avevano abbandonato a casa degli amici di famiglia (appunto i genitori di Niall).
Era l’unico a sapere tutta la mia storia, era l’unico a sapere che mi tagliavo, era l’unica a sapere che bevevo e fumavo spesso. Ma più di ogni altra cosa, era L’UNICO che era stato in grado di non giudicarmi per questo,ed invece di schifarsi come facevano in molti, mi aiutava sempre, anche con un sorriso, con un abraccio.
Vivevamo da soli per scelta, perché anche i genitori dell’irlandese non erano il massimo, molti ci dicevano che sembravamo una famiglia insieme a mia sorella, ed ogni persona che ci conosceva diceva che saremmo stati una perfetta coppia. Ma noi non avevamo mai pensato di metterci insieme, o almeno nessuno dei due aveva mai aperto quest’argomento. 
E per finire, io sono Destiny,senza un cognome, ma per tutti, o meglio per Hope e Niall, sono ‘’Des’’. 

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Capitolo 2
*** Chapter 1- Incontri. ***


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Capitolo uno.

La sveglia cominciò ad emettere quell’odioso rumore che quasi tutti detestavano, ed io, con aria incazzata diedi un pugno a quest’ultima facendola tacere.    Si, io mi arrabbiavo con le sveglie.
Mi alzai a ‘’peso morto’’ dal letto, trascinando le mie gambe in bagno, per poi darmi una breve e fresca lavata di faccia. Alzando lo sguardo, quell’odioso aggeggio chiamato specchio mi spuntò davanti i miei occhi, costringendomi a guardarmi il viso. Non mi piacevo, come sempre. Ma ormai avevo capito che non potevo cambiare, e che dovevo rassegnarmi ad essermi com’ero.
I miei occhi verdi scurissimi erano intenti a fissare i miei capelli troppo arruffati, così senza pensarci su presi la spazzola ed inizia a pettinarmi pazientemente, anche se detestavo farlo. Ero una tipa scazzata, pigra e solitaria.  Non amavo stare a contatto con la gente, diffidavo di chiunque, e poi non ero pratica a fare amicizia. Non ero mai stata fidanzata, e non ero in cerca del principe azzurro, la mia vita andava bene così, almeno questo era quello di cui ero convinta.
Legai i miei lunghi capelli in una treccia laterale che arrivava sotto il seno, e dato che c’era il sole i riflessi rossicci si vedevano ancora di più. C’era qualche capello di fuori, ma lasciai perdere, non amavo tirarmi troppo i capelli, e poi io non avevo avuto la mammina che mi insegnava  a fare queste cose.
Ero cresciuta praticamente sola, perché nonostante stessi con i genitori di Niall non mi ero mai affezionata particolarmente a loro.
Devo dire che è stata dura prendere le redini della mia vita a soli cinque anni, ma c’è l’ho fatta, è questo che conta. Cercavo di crescere Hope nel migliore dei modi, dandole più affetto possibile, ma ogni giorno diventava più difficile essere dolce con qualcuno, ero così abituata ad essere acida.
Non appena finii di legarmi la treccia, Niall entrò nel bagno, facendomi sobbalzare, poiché ero sovrappensiero.  Ero in reggiseno e pantaloncini, ma con lui c’ero abituata, eravamo come fratelli, e non mi vergognavo di certo.
Piuttosto era lui che prendeva un bel colorito quando mi beccava in quelle condizioni, era sempre stato timidissimo.
‘’Cosa hai, biondino?’’ chiesi ridendo leggermente.
‘’ N-niente’’ balbettò lui. Io, per non metterlo ancora di più in imbarazzo, decisi di alzare i tacchi, così mi morsi il labbro inferiore trattenendovi dentro un sorriso, gli lasciai un bacio sulla guancia, ed uscii da bagno.
Presi dall’armadio una semplice canotta bianca con qualche scritta nera, e sopra vi misi una felpa nera che arrivava sotto il sedere , lasciando la zip aperta fino a sotto il petto. Poi, sfilai da una gruccia un paio di jeans leggermente strappati, di una tonalità normale. Dal secondo cassetto, poi, estrassi il mio amato cappello della New York nero, che posai delicatamente sui miei capelli, stando attenta a non sciogliere la treccia, e spostando leggermente la visiera dal lato destro, ma non troppo.  In fine, cercando di qua e di là per tutta la stanza, trovai sotto il letto le mie converse ormai vecchie nere, che indossai rapidamente.
Per fortuna la scuola era giunta quasi al termine, ma sicuramente avrei dovuto studiare anche d’estate, perché mi avrebbero di certo rimandata.
Scesi velocemente le scale, catapultandomi verso il frigorifero, dove speravo ci fossero cose buona da mangiare, ma purtroppo le mie speranze si distrussero poiché c’era davvero pochissima roba.
Strano, Niall non lasciava mai che ci fosse poco cibo in casa.
Sospirai, e così iniziai a sorseggiare un banale bicchiere di succo alla pesca, di cui però rimasi soddisfatta. Ad un tratto, sentii un tonfo provenire dal piano superiore, così mi recai immediatamente nella stanza di Hope, che per l’appunto era caduta dal letto e in quel momento si grattava la testa con aria confusa, come una scimmietta. Mi venne da ridere, e non riuscii a trattenermi, così sfociai una delle mie risate  rumorose e cristalline, ed andai ad aiutare la mia sorellina.
‘’ Des che ore sono?’’ chiese confusa.
Una nanetta di quattro anni che chiede che ora è, molto bene.
‘’Sono le otto e un quarto’’ dissi afferrando l’orologio sul comodino.
‘’Oggi voglio andare da Scarlett’’ affermò Hope.
‘’ Non so se ho tempo di accompagnarti, Hope’’ dissi sbuffando.
‘’ Tanto mi ci accompagna Niall, se tu non vuoi’’ disse lei con aria soddisfatta.
‘’ Va bene, poi vediamo. Ora ti preparo così ti portiamo a scuola, siamo già in ritardo’’ conclusi io, iniziando a vestirla.
Io e Niall avevamo un permesso speciale a scuola, potevamo entrare ogni giorno alla seconda ora, poiché avevamo Hope da accudire, io ce l’avrei fatta anche se entravamo ad un orario normale, ma chi non approfitterebbe di un’occasione così(?).
                                                                                                                            ***

La voglia di andare in quella sciocca ed inutile, almeno per me,lezioni di chimica era sotto zero, ma dovevo farlo. Varcai la porta, vedendo già tutta la classe posizionata nei banchi,ed il prof attento a fissarmi con aria arrabbiata.
‘’Destiny! Sempre in ritardo! Vede che rischia di essere rimandata!’’ disse lui, alzando il tono di voce.
‘’Tanto vengo rimandata ugualmente, e poi la sua materia è così pallosa’’ risposi io, senza accennare ad alcun segno di vergogna o cortesia.
‘’Non la mando dal preside per ora, sarebbe troppo comodo. Si vada a sedere accanto alla signorina lì in fondo, è nuova’’ disse lui.
Avete capito bene, no, non sono stata quella fortunata ragazza che si è seduta per puro caso accanto al più figo della scuola, prima si odiavano e poi si amavano. Nelle mia classe di figo c’era ben poco, e quella ragazza nuova a prima vista sembrava essere abbastanza tranquilla.
Lentamente, andai a sedermi accanto a lei.
‘’ Hei, anche tu sei nuova?’’ chiese dipingendo un sorriso sulla sua faccia.
‘’ No’’ risposi piatta.
‘’ Carino il tuo cappello!’’ esclamò poi, mantenendo un tono di voce placato.
‘’Somiglia tanto a quelli che spesso usa mio cugino’’disse poi, dilungandosi.
‘’ Okay.’’ Mi limitai a dire.
‘’ A quanto sembra non sei molto socievole, bhé, in realtà non lo sono neanche io’’ disse poi, levando finalmente quel sorriso idiota dalle sue labbra.
Non le risposi più, feci finta di essere interessata alle noiosissima lezione, mentre in realtà ero immersa nei miei pensieri.
La lezione, se pur lentamente, passò, e così mi affrettai a cercare Niall.
A passo svelto, chiaramente senza guardare in faccia nessuno, anche per via del cappello, mi diressi verso il mio armadietto, dove c’era anche il suo poiché erano vicini. Ma stranamente lui non c’era.
Sentii delle urla provenire dal corridoio più infondo, e corsi a vedere cosa succedeva. Trovai una massa di persone aggrovigliate intorno a qualcuno ma non capivo chi, poi, mettendomi sulle punte, scorsi dei capelli biondi, e subito intuii che erano quelli di Niall.
‘’ Idiota, che cosa facevi con mia cugina?!’’ gridò il ragazzo che era di fronte all’irlandese, che ancora non ero riuscita a scorgere.
‘’ Stavamo solo parlando , calmati!’’ disse poi la voce del biondino, cercando di placare le acque.
‘’Lo spero per te, biondo’’  rispose poi la voce roca. Mi infiltrai velocemente tra le persone ammassate,  arrivando finalmente vicino a Niall. Di fronte ai miei occhi si presentò una figura snella  e alta, con dei folti ricci in testa che ricadevano fino alle orecchie, e due grandi occhi verdi chiari pronti ad accecare chiunque li guardasse. Adoravo il mio cappello per questo, io riuscivo a scorgere gli altri, ma gli altri non vedevano me. Lo usavo perché ero insicura tutto il tempo, pensavo sempre di non essere abbastanza.
Presi per mano Niall e cercai di trascinarlo via, ma la voce del riccio mi bloccò.
‘’ E tu chi sei..il suo angelo difensore?’’ capii che quelle parole erano riferite a me, così mollai Niall ed andai vicino al riccio. Arrivai a pochi centimetri dal suo viso, fino a che la visiera del mio cappello sfiorò la sua fronte, e senza accorgermene il suoi occhi finirono nei miei. Rimasi lì per pochi secondi, ero ipnotizzata dal suo sguardo, ero affogata nei suoi occhi, ma poi ripresi a rimettere in funzione il cervello,e rimanendo in quella posizione iniziai a parlare.
‘’Senti  tizio, non so chi tu sia, ma io sono solo una amica del ragazzo che stavi aggredendo, lui si saprebbe difendere da solo, ma non voglio che si abbassi ai livelli di ‘alcune’ persone e faccia inutili risse, ciao’’. Lo guardai con uno sguardo minaccioso, come per dire ‘’hai perso’’,e me ne andai, fregandomene che tutti gli occhi erano puntati su di me.
                                                                                                                                  ***
Erano ormai le tre de pomeriggio, avevamo finito di mangiare e Niall era sul divano con in braccio Hope, mentre guardavano i ‘’Baby Looney Tunes’’ alla televisione. Sorrisi nel vedere quella scena, era dolce vederli insieme. Decisi di andarmi a sedere affianco a loro,,e così mi buttai a peso morto sul divano, sedendomi accanto a loro.
‘’ Vuoi che tenga un po’ io Hope?’’ chiesi pensando fosse affaticato a tenerla sulla gambe ormai da mezz’ora.
‘’Non preoccuparti Des!’’ esclamò lui sorridendomi. Ed io sorrisi a mia volta.
‘’ Des, ho sonno, mi accompagni in camera a dormire?’’ chiese poi con voce fioca la mia sorellina. Io annuii, e la presi in braccio, aiutata da Niall che la accompagnò nelle mie braccia spingendola verso l’alto.
‘’Io vado, a fra poco’’ sussurrai.
Addormentai Hope in pochi minuti, era  molto stanca e per fortuna si mise a dormire come un ghiro in  men che non si dica.
Scesi le scale lentamente, e vidi Niall che giocava alla wii a tennis.
‘’Biondino,ti sfido. Chi vince questa partita potrà mangiarsi una fetta in più della torta per il compleanno di Hope  domani!’’ dissi io, sorridendo.
‘’ Ci sto!’’ esclamò poi lui, guardandomi con aria di sfida.
Giocammo la partita, e vinsi io, così mi catapultai su di lui a cavalcioni dato che era seduto sul divano  ‘’offeso’’ per aver perso.
‘’ Perdente!’’ esclamai terminando la frase con una linguaccia.
‘’La prossima volta vincerò io!’’ disse afferrandomi per i polsi e bloccandomi su di lui.
‘’La convinzione fotte la gente, biondo!’’ dissi poi io, rimanendo a fissare i suoi occhi azzurri ghiacciati.
‘’Quanto tempo che non vedevo i tuoi occhi!’’ disse lui continuando appunto a fissare i miei occhi verdi. Io gli sorrisi.
‘’Strano, perché io ogni giorno faccio di tutto per metterli in mostra!’’ dissi ironica ridendo leggermente.     
‘’Faresti bene a farlo, hai due occhi stupendi Des’’ disse poi lui, addolcendo la voce.             
‘’I tuoi lo sono’’ dissi io avvicinandomi di più al suo viso. Quando fui a pochi centimetri dalle sue labbra, le cominciai a fissare intensamente, e così lui faceva con le mie.
‘’Guardali, hanno delle sfumature bianche brillanti, ed il colore del cielo e del mare, a variare della luce’’ dissi sussurrando, tracciandogli con un dito il contorno dei suoi occhi.
‘’E poi il tuo corpo, ben scolpito’’ dissi passandogli un dito sugli addominali.’’E i tuoi fianchi, sembrano fatti apposta..per…per…per farti il solletico’’ dissi l’ultima frase più rapidamente ed iniziai a torturarlo facendogli il solletico, e lui iniziò a ridere rumorosamente, era da tanto che non ridevamo insieme, di gusto. In quel periodo io ero davvero distrutta; Hope aveva iniziato a crescere e aveva le sue prime amichette, voleva i giocattoli. Mia madre mi aveva chiamato poco tempo prima, era la prima volta che sentivo la sua voce dopo ben 18 anni,e mi aveva traumatizzato , che è dire poco. Dopo che mi abbandoni, mi richiami quando ho diciotto anni, ma vergognati.
Mi aveva detto di incontrarla, che doveva parlarmi, ma chiaramente io avevo rifiutato, essendo più acida possibile. E quella sera di due mesi prima era stata l’ultima volta che mi ero tagliata, farlo mi dava forza, anche se infondo sapevo che era sbagliato.
‘’Basta , ti prego Des, basta!’’ disse Niall imprecando di smetterla.
‘’ E va bene, può bastare’’ dissi io, scendendo da sopra di lui, e catapultandomi al posto del divano affianco a lui. Mentre lui respirava affannato, poiché aveva riso troppo, io lo guardavo fissando attentamente i suoi lineamenti. Non avevo mai notato che fosse così dolce.
Dopo un po’, lui si girò vero di me, ed io puntai lo sguardo sulla tv, per non far vedere che lo stavo fissando.
‘’ Hei, mi devi ancora spiegare perché stavi litigando con quel tipo a scuola’’ dissi sospettosa.
‘’Stavo parlando con sua cugina, poiché eravamo in classe insieme, e si  è incazzato pensando che facessimo chissà cosa. Non ci sta con la testa quel tizio’’ disse alzando le spalle, in segno di disappunto.
‘’Oddio. Parecchio sballato insomma.’’ Dissi io ancora stupita.
‘’ Già. Comunque pomeri…’’ la voce di Niall fu interrotta dal suono del campanello della porta, dove io mi precipitati ad accorrere, non aspettavamo nessuno, strano pensai.
‘’ Tu!?’’ chiesi io sgranando gli occhi, che poi non si vedevano.
‘’Si. Possiamo entrare?’’ disse facendo cenno ad una ragazza che stava dietro di lui. La riconobbi appena. Era la ragazza che mi aveva parlato la mattina a scuola, ma sembrava un’altra persona. Aveva uno skateboard in mano , il ciuffo biondo le ricopriva un occhio, e a sinistra si poteva notare l’altro occhio, di un azzurro misto al verde, simile a quello del ricciolino al suo fianco.
‘’Certo.’’ Risposa Niall da dietro, sbucando dal salone.
Entrarono rapidamente, e io squadrai quella ragazza. Indossava una felpa lunga nera, simili a quelle che usavo io, però chiusa. Sotto di essa uno shorts che si vedeva appena, poiché era ricoperto quasi interamente dalla felpa,e poi un paio di  superga nere ai piedi. I capelli erano mossi e biondo cenere, e le ricadevano fino a poco prima del sedere.
‘’Come ma qui?’’ chiesi acida , rimanendo in piedi, mentre i tre, compreso Niall si sedettero.
‘’Mio cugino voleva chiedere scusa per oggi, poiché il biondo è innocente!’’ disse lei, piatta.
‘’ Scuse accettate. Ma come mai ti sei incazzato tanto, scusa ? Non eravamo in posizioni compromettenti .. ‘’ disse Niall curioso.
‘’ E’ una lunga storia. Un paio d’anni fa’ un ragazzo mi trattava malissimo, e dato che lui è il mio angelo custode –disse facendo le virgolette con le mani- mi vuole proteggere, viviamo anche insieme da un po ormai’’ disse la ragazza.
‘’ Joy, non devi raccontare la nostra vita!’’ Disse il riccio altamente scazzato.
‘’Non badateci. E’ sempre  arrabbiato, proprio come me. Comunque io sono Joy, e lui è Harry.’’ Disse, mantenendo sempre un espressione cupa.
‘’Oh bhé, anche noi viviamo insieme da un po’, ma noi siamo migliore amici,ed anche io mi spavento per lei a volte’’ disse l’iralndese sorridendo a Joy.
‘’Horan, chiudi quella cazzo di bocca , non sono affari loro’’
‘’Piacere io sono Niall e lei è Destiny-sono-sempre-acida.’’ Disse sbuffando,con tono rassegnato.
‘’Pff, due ‘’amici’’ che vivono insieme e rimangono solo amici?! Come no’’ disse Harry scoppiando in una risata.
‘’ Senti, tu –dissi indicandolo con il dito indice, avvicinandomi a dove era seduto- Har o come ti chiami , non sono cazzi tuoi di quello che siamo o che non siamo, non devi permetterti a giudicare o a fare commenti su come viviamo e...’’ la mia lunga serie di minacce fu interrotta da un pianto, e capii subito chi era.
‘’Vado io’’ dissi sospirando, iniziando a salire le scale.
‘’Bel culo, anche se non si vede molto…’’ disse il riccio gridando. Non risposi , mi limitai a fare uno sguardo incazzato,e poi andai in camera di Hope.
‘’Hope, perché piangi?’’ dissi vedendola rannicchiata sul letto.
‘’ Voglio mamma e papà. Gli altri bambini li hanno i genitori, ed io no, perché?’’ disse alzando la testa verso di me.
‘’ Hope. Lo sai, mamma e papà ci hanno abbandonato. Sono persone cattive. Con te ci siamo io e Niall!’’ dissi cercando di consolarla, sedendomi sul letto.
‘’Tu non sai se sono cattiva i nostri genitori! Quella cattiva sei tu!’’ disse gridando così forte che lo fece sentire anche al piano inferiore, e poi scappò in bagno, chiudendosi a chiave.
‘’Che succede!?’’ disse Niall col fiatone, poiché aveva corso le scale velocemente.
‘’Hope ha avuto una piccola crisi, le mancano mamma e papà. E si è arrabbiata con me perché ho cercato di spiegarle che non sono buoni i nostri genitori..ma basta, io non ce la faccio più. Non riesco a reggere una bambina da sola!’’ dissi per poi accasciarmi a terra, dimenticandomi che due sconosciuti fissavano la scena a pochi centimetri.
‘’Hei, Des ci sono io con te, non sei sola” disse poi Niall tirandomi su e abbracciandomi, e fu lì che mi accorsi della presenza di Joy ed Harry.
‘’E voi che cazzo guardate!? Andatevene, avete chiarito. Non siamo amici né niente chiaro!?’’ dissi io staccandomi dall’abbraccio e guardando con aria minacciosa i due.
‘’Come vuoi..oh, Niall anche a te piace Call Of Duty? Ho visto che lo hai vicino la play’’ disse Harry, come se avesse mezzo ignorato le mie parole.
‘’Chiaramente sì ! E’ uno dei miei giochi preferiti!’’ disse sorridendo.
‘’Un giorno di questi se vuoi vieni a casa mia , c’è un mio amico che detiene il record in questo gioco, così facciamo una specie di torneo! Ci divertiremo!’’ disse Harry sorridendo. Aveva due fossette quando sorrideva. Si lo ammetto, avevo pensato fossero deliziose ma levai subito quell’idea dalla mente.
‘’Dimmi dove e quando’’ disse Niall strizzando un occhio.
‘’In via Gervasis, numero 16, domani alle 18:30. Ti aspetto’’ disse.
‘’Vi aspettiamo, veramente. Se vuoi puoi venire anche tu, Destiny.’’ Disse Joy, rivolgendomi un’occhiata priva di sentimento.
‘’Contaci’’ dissi io, acida come sempre.
‘’Significa che ci penserà su’’ disse Niall  cercando di non farmi sembrare troppo acida.
Detto questo, i due si allontanarono giù per le scale.

Spazio Autrice:

-Salve belle ragazze! Grazie mille per le recensioni del prologo, siete gentilissime! La ragazza della foto in alto al capitolo, sarebbe Destiny, anche se immaginatevela con le felpe lunghe e il suo solito cappello da rapper belle zie! Quindi quegli occhi, a mio parere stra faighi, lei li lascerà vedere a pochissime persone, come si capisce. Anyway, finalmente, ho finito gli esami! *balla la conga*.
Bei voti, e poi gli orali erano una cazzata madornale! Questo capitolo è bello lungo, anche se non è che mi soddisfi molto.
Ma volevo annunciarvi che questa storia sarà basata anche molto sui problemi psicologici di Des, infatti fra un po' di tempo succederanno molte cose nella sua vita, e non intendo solo di ragazzi, come nella maggior parte delle fan - fiction.
Bene, io vi lascio, sta sera mangio pizzaaa! Alla faccia del mio irlandese che ieri tifava spagna solo perché abbiamo battuto l'irlanda! Rosichi AMMMMORE MMMIO! Beene, recensite, e fatemi sapere cosa ne pensate. Se volete che passi dalle vostre storie sarei ben felice di farlo, quindi lasciatemelo scritto, magari potremmo anche fare amicizia, chilllosà (': . xx
Auroritah.

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Capitolo 3
*** Chapter 2- Novità e sfide. ***


Capitolo 2.

 

 

 ‘’Des, io esco, dobbiamo comprare qualcosa da mangiare.  Vieni con me?’’ chiese Niall.
‘’Idiota, non posso lasciare Hope sola! Penso che dovremmo contattare una baby setter, non è più possibile vivere così, non esco mai con te, se non per andare a scuola!’’ dissi io, molto velocemente.
‘’Bene, ora che esco ne cercherò una.  Tu cerca di convincerla ad uscire dal bagno’’ disse lui, per poi scomparire dalle scale.

‘’Hope, dai, apri!’’ dissi io, cercando di essere dolce.
‘’Non voglio. Destiny, ma non capisci? Io ho bisogno di mamma e papà che mi curino, che mi aiutino, come alle mie amiche. Tu e Niall lo fate, ma in piccola parte. L’amore di un genitore non si paragona a quello di due ragazzi come voi due’’ disse lei. Ed io mi sentii cadere a pezzi. Cosa c’era che non andava?
Cosa sbagliavo nel fare una baby-mamma?
 
‘’Io, lo so. –dissi per poi accasciarmi sulla porta- ma non è colpa mia se i nostri ci hanno lasciato, capisci Hope? Io faccio quello che posso, infondo sono un’adolescente. ‘’ dissi ormai quasi in lacrime. Era tanto che non sentivo i miei occhi bagnarsi, perché in quel periodo, quando ero triste, era ben altre le cose che facevo. Ma lo facevo semplicemente perché le lacrime non bastavano più, il dolore continuava e io non potevo sopportarlo.
Dopo pochi minuti di silenzio, sentii la porta aprirsi,e mi trovai davanti una Hope con gli occhi lucidi, che mi abbracciò calorosamente.
Io ricambiai velocemente l’abbraccio, anche se un po’ ‘deformato’ poiché eravamo sedute a terra.
‘’Scusami’’ sussurò lei, per poi riabbracciarmi.
‘’Scusami tu, piccolina’’ dissi io, sollevando il collo e poggiando la testa al muro.
‘’Ma ora basta piangere, pomeriggio ti porto al parco, va bene?’’ dissi di nuovo io cercando di sorridere.
‘’Che bello!’’ disse lei, per poi alzarsi.
‘’Ora io devo studiare, tu vai in camera e gioca con le tue bambole, si?’’ dissi rialzandomi.
‘’Va bene, a dopo – fece un breve pausa- Ah, Des!’’ –io mi girai di scatto-
‘’Dimmi’’ dissi io stranita.
‘’ti voglio bene’’ lì, senza volerlo, sul mio viso gli estremi delle mie labbra si incurvarono, formando così un sorriso, ma un sorriso di cuore,era da tanto che qualcuno non mi diceva quelle parole. Poi, iniziai a scendere le scale, e presi i libri cercando di imparare senza risultati biologia.
Dopo mezz’ora circa, suonarono al campanello della porta, ed andai ad aprire. E mi trovai davanti un Niall triste.
‘’Biondo, che succede?’’ chiesi incurvando le sopracciglia preoccupata.
‘’ Al supermercato non c’era la pizza congelata, io voglio la pizza’’ disse fingendo di piangere.
‘’Pensavo chi sa cosa, cretino!’’ dissi io, dandogli una pacca sulla spalla, mentre lui rise di gusto.
‘’Allora, per la baby setter?’’ chiesi.
‘’Ne ho trovata una che sembra esser brava. Cioé lei lo è, perché la conosco’’ disse,facendo gesti con le mani incomprensibili.
‘’Ah, è chi sarebbe?’’ chiesi incuriosita.
‘’ Si chiama Hellen, è una ragazza che ha 19 anni e viene a scuola nostra. Sai, la cheerleader mora!’’ disse lui cercando di spiegarmi.
‘’Quella puttana!?’’ esclamai io, sgranando gli occhi.
‘’Non è una puttana. E’ una brava ragazza infondo. E poi mica devi esserci amica, qui sono poche le persone che fanno da baby setter, le ho fissato un colloquio a casa nostra più tardi, verso le 19:00.’’ Disse con tranquillità.
‘’E va bene’’ dissi scuotendo la testa e sospirando.
‘’Ma tu non studi Horan?’’ chiesi io, entrando in cucina seguita da lui.
‘’Non ho compiti, li ho fatti in classe.’’ Disse poi lui. Beato te, pensai.
‘’Che fortuna! Io invece sto provando a fare biologia, ma faccio cagare letteralmente’’ dissi io, sbuffando.
‘’Eh , c’est la vie’’ disse lui, accomodandosi sul tavolo.
‘’Comunque io fra un po’ ho promesso a Hope che l’avrei portata al parco, quindi ce la porterò, tu vieni?’’chiesi, addentando una mela.
‘’ Certo, ieri hanno montato le rampe da skateboard. E dato che sono tutti a studiare, non ci sarà quasi nessuno!’’ esclamò lui, con aria felice. Né io né lui amavamo stare in mezzo a troppa gente.
‘’ Bene! Tu sai andare sullo skate, vero?’’ chiesi alzando una sopracciglia.
‘’Più o meno si, e tu?’’ chiese poi lui.
‘’Si! Anche se sono tipo due anni che non ne prendiamo uno!’’ chiesi io, emozionata all’idea di riandare sopra la mia tavola da skateboard.
‘’Bene, ci andiamo a cambiare adeguatamente e andiamo?’’ chiese Niall facendomi l’occhiolino.
‘’ Cosa intendi per adeguatamente?’’’ dissi io, non capendo.
‘’Bhé, tu lo sai già, ma io non posso venire di certo in polo’’ detto questo se ne salì sopra, in camera sua a cambiarsi. Ed io feci lo stesso, nonostante lo fossi già, proprio come aveva detto lui.
Indossai una maglietta a mezze maniche bianca, con sopra una felpa col cappuccio e la zip nera, abbottonandomi la cerniera fino a sotto il petto. Poi degli shorts,un paio di vans nere e i guanti da skater. Sciolsi la treccia decidendo d lasciare i miei capelli liberi, per sentire la sensazione del vento quando sfrecciavo sullo skate. Rimisi il  mio cappello e mi andai a guardare allo specchio.
Faceva uno strano effetto vedermi con le gambe di fuori, forse devo cambiarmi e mettermi i miei jeans, pensai; Ma poi decisi di tenere i miei shorts, infondo non ci  sarebbe stato nessuno e poi faceva troppo caldo.
Misi un po’ di matita e scesi giù,e trovai Niall con i nostri due skateboard in mano. Esclamai un ‘’oh’’ con le labbra, era vestito così…diverso.
Avevo un jeans scuro a vita bassa, una maglia bianca con sopra una felpa rossa lasciata aperta proprio al punto come la mia, un cappello con la visiera all’insù nero, e le supra nere.
‘’Niall James Horan, sei proprio tu, vero!?’’ dissi sgranando gli occhi avvicinandomi a lui.
‘’Certamente. Piuttosto tu, con quelle gambe di fuori.. dov’è finita la Destiny-sono-alternativa?’’ chiese lui facendo una linguaccia.
‘’Fanculo. Non mi far ricordare di essermi messa una shorts o giuro che mi cambio.’’ Dissi io, irritandomi ironicamente.
‘’Va bene, ma per oggi perché non cammini avanti tu, così io posso godermi il  paesaggio?’’ disse lui, ridacchiando. Io gli tirai un calcio sul sedere, e lo guardai male, prendemmo Hope , e chiaramente andò avanti lui.                      
                                     
                          ***              
Arrivammo al parco, e ci dirigemmo rapidamente verso le rampe. Erano alte, e bellissime. Avevo sempre amato fare skate, e non farlo da due anni aumentava ancora di più  la voglia di farlo.
Senza pensarci due volte, infatti, salii sullo skate e mi diedi alla pazza gioia su quelle rampe. Amavo sentire il vento sfiorarmi i capelli, adoravo sentire quell’eterna sensazione di libertà, il brivido delle discese, insomma amavo essere una skater girl.   Un paio di anni prima mi avevano anche dato un premio per essere la migliore del quartiere.
Ad un tratto , mentre ero in cima alla rampa, vidi  che Niall parlava, seduto alla panchina, con Joy e Harry. Di nuovo quelli. Pensai.
‘’Nial! Vieni si o no?!’’ dissi per farlo distrarre.
‘’Si, un attimo. Sto parlando!’’ disse gridando per farlo arrivare alle miei orecchio poiché eravamo distanti.
‘’Va bene, ma veloce che io poi devo dare un sguardo ad Hope’’ dissi io, inventando una scusa.
Ricomincia a fare su e giù per quel paradiso comunemente chiamato rampa,e poi finalmente vidi Niall raggiungermi, ma era accompagnato da quei due.
‘’Come mai lo seguite?’’ chiesi acida.
‘’Bella zia, la pista non è solo tua, voglio farmele anche io due rampe’’ disse Joy, prendendo il suo skate in mano.  Rimasi sorpresa, non mi sarei aspettata che quella tipa fosse capace di fare skate, così rimasi a guardare. Fece dei numeri davvero straordinari, si vedeva che era allenata, ci sapeva fare.
‘’Però, niente male Joy.’’ Disse il cugino Harry.
‘’Anche Destiny è brava! Tu sai andare in skate?’’ disse Niall, riferendosi ad Harry.
‘’Scherzi? Certo che si, io lo ho insegnato a lei. ‘’ disse puntando un dito verso Joy, con aria altezzosa, e quest’ultima gli passò lo skate.
Anche Harry salì sulla rampa e c’eravamo io e lui lì sopra.
‘’Scusa principessa scazzata, è il mio turo ora’’ disse guardandomi e facendomi levare.
‘’Vediamo che fai, brutto coglione’’ dissi io, acida come sempre.
Si mise sullo skateboard ed iniziò a fare gli stessi numeri della cugina, solo che con più scaltrezza e praticità.
‘’Allora?’’ disse avvicinandosi al mio viso.
‘’Niente male, ma l’originalità ve la siete ficcati in culo tu e tua cugina?! Gli stessi numeri…’’ dissi io cercando di sminuirlo in tutti i modi.
‘’Se non fossi una ragazza, ti avrei già buttato giù per quella rampa, senza skateboard. Ma io sono un cavaliere’’ disse rimanendo vicino al mio viso.
‘’Oh, mio cavaliere, dove hai lasciato il tuo cavallo bianco?’’ dissi fingendo una scenetta, per poi dare una belle spinta al suo petto, e dato che lo presi alla sprovvista, cadette all’indietro scivolando giù per la rampa, sull’erba.
Per fortuna non erano molto alte, e notando che alla fine non doveva esser stato così doloroso, scesi e le andai vicino.
Era ancora sdraiato a pancia in su sull’erba, io misi una scarpa sopra il suo petto, gli feci la ‘’L’’ che starebbe per Loser, cioè perdente,e poi tesi un braccio per aiutarlo a rialzarsi, lui afferrò la mia mano, ma fui io a cadere su di lui, e ci ritrovammo a pochi centimetri.
‘’Che cazzo fai?’’ dissi io, cercando di alzarmi.
‘’Nessuno batte Harry Styles, nessuno. Neanche una tipa scazzata,prepotente,montata,pigra e con degli occhi fottutamente bellissimi come te’’ disse con il fiato un po corto.
E solo a quel punto mi accorsi che il mio cappello era caduto sull’erba. Cazzo no. Io senza quel cappello ero totalmente nuda, o almeno così mi sentivo.
Nei miei occhi era nascosta la mia vita, e infondo sapevo che trovarmi a pochi centimetri da due occhi verdi bellissimi, senza il mio cappello mi rendeva estremamente nervosa. Sentivo come se chiunque mi guardasse negli occhi, senza il mio cappello, potesse scoprire tutto di me, potesse capire chi ero. E questo mi spaventava terribilmente.
‘’Mollami.’’ Dissi facendo finta di non aver sentire quello che aveva detto.
‘’Perché ti nascondi dietro quel cappello?’’ disse lui, ignorando me a sua volta.
‘’Io non mi nascondo, a me piace semplicemente usare il mio cappello’’ dissi io, cercando di rimanere tranquilla.
‘’Se è davvero come dici, vorrei informarti che quel cappello  impedisce di vedere i tuoi occhi, ed è un peccato, veramente’’ disse lui. La sua voce, mi parve per la prima volta sincera fino a quel momento.
‘’Io non voglio che gli altri vedano i miei occhi’’ dissi questa frase, ma con un tono talmente flebile da sembrare un’incantata. Ed in effetti un po’ lo ero, ero persa negli occhi smeraldo di Harry, totalmente annegata in quel lago di sfumature verdi. Dagli occhi passai a fissare le sue labbra, fine e lunghe, in quel momento inarcate in un sorriso che lasciava in bella mostra le due fossette più dolci del mondo; Ma poi cercai di tornare alla realtà, e mi alzai da lui , facendogli mollare la presa. Ripresi il mio cappello da terra, lo ripulii un po’, e poi lo rimisi sulla testa, avviandomi verso Niall che era seduto sulla panchina, mentre beveva una starbucks sbucato da chissà dove.
‘’Niall, andiamo a casa?’’ chiesi .
‘’ Come vuoi, andiamo a prendere Hope lì agi scivoli.’’ Rispose lui, sorridendomi.
‘’Joy, io e Destiny andiamo’’ annunciò poi Niall, riferendosi alla bionda.
‘’ Va bene. Ma, scusate l’indiscrezione, chi è quella bambina che sta con voi?’’ chiese alzando un sopracciglio,e poi fu anche affiancata da Styles rialzatosi da terra. ‘Gli affari tuoi no, mi raccomando’  pensai, ma Niall mi precedette.
‘’E’ sua sorella, e la teniamo con noi poiché i suoi genitori ..’’ non gli lascia terminare la frase.
‘’Sono affari miei di dove sono i miei genitori, Irish nemmeno li conosci e gli racconti tutto!?’’ esclamai verso Niall innervosendomi.
‘’Scusa’’ disse flebilmente, abbassando lo sguardo.
In quel momento avrei voluto prenderlo ed abbracciarlo, e dirgli che non importava, ma lì ed in quel momento non potevo farlo, il mio orgoglio me lo impediva.
‘’Andiamo’’ dissi cercando di essere più fredda possibile, prendendo in braccio Hope.
Mentre Niall ed Hope si avviarono avanti, Harry mi strinse un polso.
‘’Cosa c’è?’’ chiesi io scocciata, girandomi verso di lui.
‘’Complimenti per lo  shorts, si davvero molto  bello lo shorts…ma forse anche quello che ci sta dentro..’’’ dsse lui vago, sorridendomi maliziosamente.
‘’Ma vaffanculo’’ mollai la presa e me ne andai. Si, le mie uscite sceniche erano una bella sensazione.
                                                            ***
In poco tempo, si fecero le 19:00, e bussarono alla porta, così andai ad aprire.
Una figura snella, sollevata su due tacchi neri, si presentò davanti a me. Era più alta di me di almeno 20 centimetri , aveva i capelli mossi fino a sotto le spalle, neri come il carbone, ma perfetti, quasi da sembrar esser fatti da un pittore. Una gonna non poi troppo corta nera era posata sui suoi fianchi quasi invisibili, e una canotta scollata le ricopriva la pancia. Aveva due occhi grigi quasi da far paralizzare,  bellissimi. Non mi ero mai sentita così inferiore.
‘’Posso entrare?’’chiese la mora, sorridendomi.
‘’Certo...’’ chiesi confusa, cercando di riprendermi dopo quella attenta descrizione mentale.
‘’Siediti qui’’ le sorrise Niall,facendola sedere accanto a lui, mentre io mi accomodai al divano affianco.
‘’Allora, piacere, io sono Hellen.’’ Disse lei, sorridendo nuovamente.
‘’Io sono Destiny.’’ Dissi vaga.
‘’Allora, quando posso cominciare?’’ chiese lei, rivolgendo uno sguardo a Niall.
‘’Quando vuoi’’ disse lui, evidentemente intontito.
‘’Voleva dire già da domani pomeriggio!’’’ corressi io, scuotendo la testa. Lei rise leggermente.
‘’Allora a domani,è stato un piacere, ciao’’ detto questo, si avviò verso la porta,lasciando un bacio sulla guancia a Niall e un semplice cenno di mano a me. Uscita dalla porta, Niall interrupe il silenzio.
‘’Oh cristo, ma l’hai vista!? E’ una bomba, ha delle gambe incredibili, due occhi magnetici, un sorriso…wow. E poi è stata anche molto gentile, e qui abbiamo il suo numero signori!’’ esordì il biondo esclamando con un urlo la parte finale della  frase.
‘’Credo sia una delle ragazze più belle della terra’’ continuò poi.
‘’Già.’’ Sussurrai quella parola che sembrava essere rivolta più a me stessa che a lui, e detto questo mi alzai, correndo di sopra, senza dare alcuna spiegazione. Percorsi il corridoio fino ad arrivare al bagno, dove mi chiusi con due giri di chiave.
Poggia le braccia ai due estremi del lavandino, abbassando la testa verso di esso, per poi rialzarla e trovarmi lo specchio a pochi centimetri.
I miei capelli erano arruffati ed avevo ancora residui di erba su di essi. I riflessi rossi davano quasi fastidio ai miei occhi, che erano di un verde languido quella sera,e si cominciavano ad arrossare sempre di più. Guardai per pochi secondi le mie gambe, in quel momento non mi erano mai sembrato così orrende, erano sporche di terra, e intorno c’era ancora qualche sbucciatura e qualche vecchia cicatrice. Guardavo le mie cosce e mi sembravano enormi; Poi passai sulla mia pancia,  togliendo la felpa e rimanendo in intimo. Non avevo né un piercing né un tatuaggio, non ero magra come Hellen, la mia pancetta in quei secondi ai miei occhi sembrava essere il doppio. Il mio seno non era prosperoso, e poi era sempre rinchiuso nelle mie giganti felpe.
Scossi la testa, e riabbassai lo sguardo sul lavandino. Eccola. Era lì.
La forbice per tagliare le unghie, poggiata nel beauty sul mobiletto lì vicino.
Su un piatto d’argento per me.
La presi, la aprii, e con fare deciso, chiusi gli occhi,e iniziai ad incidere linee orizzontali sul mio polso sinistro. Come se ogni ferita potesse far male alle persone che mi avevano indotto a farlo.
Mi sentivo uno schifo, non sarei mai potuta essere come Hellen, non avrei mai potuto sorridere, sarei rimasta per sempre nel buio, oscurata da qualcuno meglio di me,ed infondo era così che mi sentivo, mai bella abbastanza.
Vedere il sangue scorrere sul mio braccio non era un bello spettacolo, e la nausea che si
otteneva nemmeno. Ma in quei momenti per me era l’unico modo. 

-Salve bella gente! Mi scuso per il mio madornale ritardo (come se a qualcuno importasse lol), ma comunque non ho potuto seriamente scrivere. Soo stata quttro giorni in Sicilia, ed è stato bellissimo! E poi per il resto la voglia di scrivere era poca, e poi io -sfortunatamente- per scrivere due frasi ci metto un'ora, non so perché.
Bene bene, in questo capitolo abbiamo una Destiny molto aggressiva, e si scopre una dellse sue passioni: Fare skate.
Yeep, avete capito bene, Destiny è una skater appassionata!
Come anche il nostro irlandese,che vediamo impegnato nel cambiare look e nel chiamare baby-sitter.
Ma purtroppo la nostra cara Hellen non va giù a Destiny, che la vede un po' come una rivale.
Hope pur troppo ha avuto una piccola crisi, ma intanto è una bambina, ed avrebbe bisogno dei suoi genitori!
Poi c'è il nostro amato Harry-sono-figo-Styles,che fa venire i brividi per sino ad una come Des, 
noostante lei non voglia cedere.
Poi c'è Joy, che assumerà importanza dopo, nella storia andando avanti con i capitoli.
Ed infine il nostro caro amico 'cappello della NY' HAHAHAHA:'), ehggià, la povera Des senza quello si sente sperduta!!
Detto questo, io smammo vedendo se riesco a continuare a scrivere, senò continuerò ad annoiarmi!
Ma vi avverto, sarò in vacanza e non sò se riuscirò a  pubblicare dei capitolli.
Baci e abbracci,
Gossip Auroritah(?)

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Capitolo 4
*** Chapter 3 - I'm feeling just a shit. ***


Capitolo 3.

 


                                                                                                                                                                                                            ''Nothing's fine I'm torn.
I'm all out of faith,
this is how I fell,
I'm cold and I am shamed.''

Torn- One Direction version.

Mi accasciai a terra, poggiandomi con la schiena ad un lato della vasca da bagno, sprofondando la testa nelle gambe, che erano alzate fino al petto.
Sentivo le lacrime trucidare il mio viso,e poi finire sulle mie ginocchia, quasi infastidendomi. E dato che Niall aveva scatenato quella ‘crisi’ in me, non sapevo a chi rivolgermi, perché sì, dietro ogni lacrima c’è un silenzioso grido di aiuto.
Mi misi una lunga maglia bianca fino a sotto il sedere, senza neanche un pantaloncino, ed alzandomi andai di nuovo sul lavandino, prendendo del cotone, bagnandolo con acqua, per tamponare il sangue,poi una piccola fasciatura bianca ed ecco fatto. Girai due volte la chiave per sbloccare la porta, ed ecco fatto. Affacciai la testa dalla porta, e vidi tutte le luci spente. Erano andati tutti a dormire, orami erano le nove passate e l’indomani c’era scuola.
Così, richiusi la porta alle mie spalle, e voltai il mio corpo verso sinistra, dove c’era la mia camera, feci qualche passo, quando andai a sbattere contro qualcosa…o meglio qualcuno. Stavo per gridare, era buio e mi ero presa un bello spavento, ma mi mise una mano sulla bocca.
‘’Calmati, sono Niall’’ disse lui, sussurrando.
‘’Perché parli a bassa voce?’’ dissi io, mantenendo il suo tono.
‘’Hope dorme e non vorrei svegliarla. Perché sei corsa in bagno prima?’’ disse lui avvicinandosi di più al mio viso.
‘’N-niente…avevo mal di pancia’’ dissi io, inventando una scusa al momento.
‘’Des, puoi mentire agli altri, ma non a me. PERCHE’?’’ chiese di nuovo. Lo sapevo che non mi avrebbe creduto, mi conosceva troppo bene.
‘’…’’ ci furono molti secondi di silenzio, poi lui mi guardò negli occhi e dai miei scese una lacrima, ripensando a ciò che avevo fatto prima. Lui lo capì, mi conosceva benissimo, sapeva che ogni mio comportamento aveva una ragione. Mi afferrò rapidamente il braccio, prima che io potessi accorgermene ed io gemetti dal dolore.
‘’Lo hai fatto di nuovo?Avevi smesso!’’ disse lui, quasi dispiaciuto.
‘’Io…ho avuto una crisi di pianto e non c’è ‘ho fatta, scusami, scusami’’ dissi, iniziando di nuovo a piangere,ma sempre mantenendomi silenziosa.
Lui mi accolse in uno dei suoi calorosi abbracci, poggiando il viso nell’incavo del mio collo, dove lascio un bacio a schiocco. E nonostante fosse stata lui la causa, l’effetto che aveva era sempre riparatorio. Uno dei suoi abbracci sarebbe bastato a colmare il dolore o la tristezza di un momento a qualsiasi persona, persino a me.
Dopo qualche minuto, si staccò, riprendendo a guardarmi negli occhi. I suoi splendenti e azzurro mare, che facevano luce nel buio intorno a noi. I miei languidi e per questo poco più luminosi, nascosti dietro a quello stupido ciuffo che ricadeva sul mio viso.
‘’Perché lo hai fatto?’’ chiese Niall, accarezzandomi la guancia.
‘’Io..’’dissi, mordendomi il labbro inferiore, non sapendo cosa dire.
‘’Des, non devi mentirmi, sono io,Niall! Mi hai sempre detto tutto, dai!’’ disse per spronarmi a dire la verità.
‘’Eh va bene, eccotela la verità: Hellen è bellissima, ha un sorriso stupendo, alta,magra, capelli scuri e super curati, gentile e tutto quello che hai detto tu. Ed io..mi sono sentita inferiore. Odio il fatto di saper di essere meno bella di lei. Ma soprattutto odio  ancora di più il fatto di essermi arresa. Perché io sono sempre stata quella forte, che no si fa mettere i piedi in testa, ma quella è solo una barriera e tu lo hai sempre saputo, io sono fragile ma detesto questo’’ dissi poi di nuovo, continuando a piangere e ributtandomi tra le sue braccia.
Sentii di nuovo il suo fiato sul mio collo, e le braccia legarsi alla mia vita, per stringermi meglio. Avevo solo voglia di rimanere lì per sempre, dato che fra le sue braccia tutto sembrava così sicuro, perfetto. Sentivo che ero protetta, nessuno poteva farmi del male, ero vulnerabile, ma allo stesso tempo forte.
‘’Des. Tu sei perfetta. Ognuno ha un suo modo di essere, un modo di vestirsi, un colore degli occhi. E poi la bellezza e negli occhi di chi guarda.’’ Disse sussurrando queste parole al mio orecchio.
‘’Grazie biondo.’’ Dissi flebilmente. Poi mi staccai e lo ri guardai negli occhi. Così innocenti e sinceri, così splendenti. Notai che il suo sguardo era rivolto verso la mia bocca, ma non sapevo se mi sbagliavo perché era buoi pesto.
Ma quella sera osai. Lascia fare all’istinto,al cuore. Lascia perdere la mente, Hellen e tutta la mia vita. Mi fiondai sulle labbra di Niall con fare deciso, che al mio tocco rimasero paralizzate, poi pero si schiusero, cominciando a prendere il comando. Le nostre lingue si intrecciavano quasi danzanti, desiderose l’una dell’altra sempre di più. Poi Niall si staccò di botto.
‘’Scusami. So che non dovremmo ma io ho bisogno di amore per favore. Ho bisogno di sentire che c’è qualcuno affianco a me. Ma se tu non vuoi, scusami..ho sbaglia…’’ non mi lasciò finire la frase Le sue mani erano già sui miei glutei, ed io ero ‘costretta’ ad essere appesa a lui a posizione koala, con la schiena al muro. Lentamente, senza staccarci, ci ritrovammo nella sua camera, dove lui mi poggiò sul letto delicatamente quasi come se fossi un fiore.
Pochi secondi dopo mi fu sopra. Manteneva i gomiti dritti sul letto per non farmi male poiché sarebbe caduto su di me, i suoi capelli sfioravano il mio ciuffo. Il rosso e il biondo, due colori troppo contrastati, ma che in quel momento sembravano essere così terribilmente uguali.
Ci vorrebbe proprio un mondo buio, così tutti sarebbero uguali, e si capirebbe quali sono le persone con dei valori interni.
Cominciava a darmi leggeri baci umidi sul collo,e io mi piegavo all’indietro per il piacere. Sentivo la sua eccitazione premere sulla mia coscia. Così, lentamente, abbassai i suoi pantaloni,e velocemente gli tolsi i boxer, cominciando a sentire un velo d’imbarazzo. Si lo so, era mio amico, mi aveva visto tante volte nuda e anche lui me, ma in quel momento sembrava tutto diverso. Non lo avevamo mai fatto, e nessuno aveva mai osate parlarne. Tutti ci dicevano che eravamo la coppia perfetta, ma noi ridevamo sempre a quelle affermazioni. E poi lo guardavo in quel momento. Io e lui su un letto a fare sesso senza una vera ragione. Ma forse era tanto strano quanto bello.
Forse è stata proprio quella la volta in cui la mia vita a preso una nuova svolta, il fatto di andare contro corrente, di provare cose che fino ad un secondo prima erano inimmaginabili.
A questi pensieri, mi rassicurai,e mi lascia totalmente trasportare.
Lui piano, piano passava il  dito indice su tutti i lineamenti del mio corpo, togliendomi tutto ciò che mi rimaneva addosso. I miei gemiti si facevano sempre più forti e anche le sue spinte. Così, quando stavamo per arrivare al culmine, lui mi baciò, frenando il mio prevedibile urlo. Una lacrima rigò il  viso perché il dolore c’era,ma quella lacrima nascondeva qualcosa di molto più profondo, per un attimo era stata una lacrima di felicità.
Mi ero sentita amata,o almeno desiderata per la prima volta realmente.
Qualcuno mi aveva presa e portata in un altro mondo, facendomi dimenticare ansie, paure, tutto.
Dopo che tutto fu finito, lui si sdraiò accanto a me, e nonostante il letto fosse piccolo mi abbracciò forte, sussurrandomi un ‘’buona notte Des’’ nell’orecchio, facendo attenzione a non sfiorare la mia fasciatura.


I raggi di sola iniziarono ad infastidire i miei occhi,e quando riuscii ad aprirli del tutto, notai che ero in camera di Niall, e in un secondo ricordai tutto ciò che era successo. Mi girai verso sinistra, ma lui non c’era.
Mi massaggiai le tempie con calma, avevo un forte mal di testa quella mattina.
Non mi andava di andare a scuola. Come sempre.
Mi alzai più scocciata che mai, trascinandomi in bagno, e mettendo velocemente un falpa lunga fino a metà coscia bianca e sotto un leggins nero, con delle converse basse bianche, le amavo e le odiavo. Perché me le aveva lasciate mia madre, me le spediva via posta, ansi veramente era l’unica cosa che mi avesse mai spedito, dicendomi che doveva parlarmi. Ma io mi ero rifiutata. Però non potevo negare che come regalo mi piaceva, dato che con la mia situazione sola non potevo permettermele.
Per la prima mattina dopo tanto tempo, passai la piastra sui miei capelli che d’estate sembravano ancora più rossicci, e poi aggiustai il ciuffo in modo che mi ricoprisse giusto un po’ l’occhio destro. Un filo di matita, di mascara, profumo , cappello ed eccomi pronta. Feci un respiro profondo e mi avviai verso la cucina, e nel tragitto mi ripromisi di fare la dura con Niall, cioè di non mostrarmi agitata per quello che era successo, perché anche se lo ero, volevo che fosse seppellita, non volevo che si rovinasse nulla della nostra amicizia, avrei  voluto che tutto passasse come se fosse stata solo  ‘una notte di follia’.

‘’Buongiorno’’ esordì Niall vedendomi dirigermi verso di lui, in cucina.
‘’Ciao’’ dissi dolcemente,sedendomi su uno sgabello della cucina ad isola.
Ci furono alcuni minuti di silenzio,forse i più lunghi di tutta la mia vià, ma poi finalmente proferì parola.
‘’ Des, riguardo ieri notte… bhé…’’ era imbarazzato a mille, lo notavo dal suo tono di voce e dal suo sguardo basso, così decisi con la mia finta spavalderia di rendere tutto più facile.
‘’E’ stata solo una nottata folle, io non ero in me ieri, quindi dimentichiamolo , va bene? Non mi va di rovinare tutto…’’ dissi io, prendendo un bel coraggio e mostrando uno dei miei migliori sorrisi.
‘’ Sì. Forse hai ragione. Comunque sappi che io ci sono. Sempre.’’ Disse sorridendomi a sua volta, ed io rimasi incantata da quanto fosse gentile e sincero quel sorriso.
‘’Grazie biondo. Ti voglio bene, tanto’’ dissi aprendo le braccia, dove lui si ci fiondò senza batter ciglio. Ma io avrei dovuto capire che una notte fra me e lui avrebbe potuto cambiare le cose, non ero cieca, semplicemente non volevo ammettere la verità a me stessa, perché sembrava troppo assurdo, quasi impossibile. Mi era piaciuto, e non poco. E pur troppo quelle cose  non dovrebbero esser fatte fra amici, ma era successo e l’unica strada era dimenticarlo.
‘’Bene, ma oggi non è il compleanno di Hope!?’’ esclamò Niall staccandosi da me.
‘’Oh cielo, hai ragione! Devo ordinare la torta, e devo ancora chiedere ad Hope quella sia il suo desiderio quest’anno.’’ Mi allarmai io, sobbalzando dallo sgabello.
‘’Speriamo sola sia poco costoso’’ disse il biondo ridendo, ma aveva ragione, non potevamo permetterci di spendere molto.
E quasi come se stessimo parlando del diavolo, ecco spuntare la piccola Hope dalle scale, con Bunny (il suo coniglietto di peluche) fra le mani, e gli occhi assonnati.
Le corsi incontro, sollevandola e gridando ‘’tanti auguri!’’, cominciando a darle baci sulle guance e da per tutto, e stessa cosa fece Niall.
‘’Allora Hope, cosa vorresti quest’anno per il tuo compleanno?’’ chiese l’irlandese, prendendola nuovamente in braccio.
Il viso di Hope era perso.
Hanno indecisione anche sulle bambole. Pensai.
‘’ Voglio sapere tutto quello che è successo con mamma e papà’’
Quelle parole mi stroncarono, aveva solo sei anni, non poteva chiedere cose del genere, perché non una sorellina che ama le barbie?
Pensai, ma poi subito smentii questi sciocchi pensieri. Infondo, da una parte aveva ragione. Lei non sapeva niente. Né i loro nomi, né  dove abitassero, né il motivo per  cui  ci avevano abbandonato. E’ la verità e che nemmeno io lo sapevo. E qui c’era bisogno di chiarire.
Guardai Niall con uno sguardo perso, come per chiedergli aiuto.
‘’Hope … perché non una di quelle belle bambole del negozio vicino al parco!? Ne ho viste alcune fantastiche’’ disse Niall sorridendole.
‘’No. Io voglio sapere tutto.’’ Era decisa, decisa più che mai.
‘’ Destiny io ti voglio tanto bene , ma ho bisogno di saperne di più’’ disse Hope, guardandomi negli occhi.
I suoi erano verdi immischiato all’azzurro, ed in quel momento mi erano sembrato così tanto bisognosi di aiuto e di affetto, che fui costretta a dirle che ci avrei provato.
‘’Ci proverò. Ma ad una condizione: Tu rimani con me e Niall, non se ne parla di rimanere con loro o qualsiasi cosa.’’ Dissi ferrea.
‘’Va bene!’’ disse sorride domi leggermente, per poi andare sul divano a guardare la tv.
‘’Oh cristo Niall, ora cosa faccio…’’ dissi persa, poggiando le mani sulla piattaforma della cucina.
‘’Cerchiamo insieme. Li rintracciamo, e gli chiederemo i motivi per cui vi hanno abbandonato. Io sono con te, non ti lascio.’’ Disse abbracciandomi da dietro. Sorrisi quasi involontariamente.
‘’Grazie biondo’’ dissi flebilmente, trovando il suo viso sulla mia spalla destra.
‘’Direi di iniziare subito dopo la scuola. All’uscita ci troviamo al solito posto , e poi andiamo insieme’’ disse lui, sorridendo e soffiando sul mio collo leggermente inclinato.
‘’Ci sto’’ risposi, prendendo lo zaino e affrettandomi ad andare sul mio motorino.
                                                                                                                             ***
Le ore di chimica non passavano mai, odiavo imparare tutte quelle formule così difficili per me, e per mia sfortuna, quel giorno avevo ben due ore di questa materia.
Appena varcata la soglia della classe, mi fiondai nel posto più nascosto, così mi sarei potuta riposare, nascondendomi dalla professoressa.
Ed ecco che, nel mio amato posto,c’era  Joy, con i suoi occhi girati verso la finestra, intenti a fissare un punto indefinito.
Mi sedei al posto affianco dato che era libero, e nonostante fosse meno nascosto, quel giorno non mi andava di essere buttata fuori, quindi decisi di non protestare.
‘’Ciao’’ disse lei, vaga, vedendomi seduta lì.
‘’Ciao’’ risposi io, fredda e menefreghista.
‘’Come mai seduta qui? Fra di noi non scorre buon sangue bella frà’’. Disse lei, guardandomi in pieno viso. Notai subito l’espressione rapper con cui mi aveva chiamato, e questo mi fece andare in tilt. A vederla non sembrava il tipo per queste cose, ma mi aveva fatto ricredere. Mi uscì un sorriso involontario, come se fossi felice di aver trovato qualcuno con quello stile.
‘’E’ il posto più nascosto. Ma ora dimmi, ti piace il rap?’’ chiesi inarcando un sopracciglio .
‘’ Certo.’’ Disse con tono al quanto scontato.
‘’Bene, anche a me. Almeno abbiamo una cosa per cui siamo d’accordo. Ma devi togliere lo sguardo dal mio Niall, sennò ti trucido’’ dissi fingendo un tono serio, vedendo che fissava l’irlandese che era  ancora fuori in cortile, e si vedeva dalla finestra.
‘’Ma che cazzo dici? Stavo guardando…ehm..’’ disse lei, in panico.
‘’Stavi notando la forma perfetta che hanno le nuvole, vero?’’ dissi io ridendo sotto i baffi, cercando di non metterla in imbarazzo.
‘’Siete fidanzati?’’ chiese d’un tratto. Sobbalzai a quella domanda, senza neanche sapere perché. Era invadente. Punto a sfavore.
‘’Ma gli affari tuoi? Comunque no’’ dissi io senza alcun tipo di espressione sul viso.
‘’Non  ti incazzare, pensavo che lo eravate, lo sembrate. Umh … forse ho capito, scopa-amici?’’ chiese lei, altezzosa.
Per un attimo ripensai alla notte precedente, ma poi scacciai via quei pensieri.
‘’Ma anche no’’ dissi incurvando entrambe le sopracciglia.
‘’Ed allora perché devo mettere giù le mani?’’ chiese lei. Aveva ragione. Perché?. Non mi ero posta il problema del perché avessi detto quella frase.. forse era perché vedevo Niall come una cosa mia, intoccabile, troppo fragile per essere presa. O forse perché erano anni che vivevamo io, lui ed Hope, e non avevamo mai ‘’osato’’ fidanzarci , né fra noi, né con altri … avevamo sempre avuto paura di rovinare la nostra piccola quasi-famiglia, anche se non ce lo eravamo mai detti esplicitamente.
‘’Perché con Niall non si gioca’’ risposi ferma, non ammettendo ribattiti.
‘’Non ci giocherò. Ma ha un tasso di scopabilità troppo alto.’’ Disse lei, leccandosi le labbra.
Io sussultai, forse anche rumorosamente, e le diedi un buffo sula coscia.
‘’Scherzo,dai’’ disse lei, mettendosi a ridere fragorosamente. Così tanto da far ridere anche me.
                                                                                    ***
Erano le 16:30, ed ero lì, sotto il mio solito albero, dove dovevamo incontrarci con Niall.
E dopo qualche minuto finalmente arrivò, ma al suo fianco c’erano anche il riccio e Joy.
‘’Hei Niall, perché ci sono anche loro due?’’ chiesi con aria scocciata, che era ben chiara.
‘’ Harry ha dei contatti che potrebbero esserci utili…gli ho raccontato del fatto dei tuoi genitori, e potrebbero aiutarci’’ disse lui facendomi un mezzo sorriso.
‘’Tu,riccio. Prova ad avvicinarti a me, o a fare battute indecenti sulla mia storia e sei finito’’ dissi facendo scontrare il mio cappello con i suoi ricci, ritrovandomi a pochissimi centimetri.
‘’Va bene, stai calma bella zio’’ sussultai quando mi chiamò in quel modo, ma non dissi nulla, semplicemente iniziai ad avviarmi fuori il cancello della scuola.
Avevo sempre amato passeggiare nel primo pomeriggio, ad Holmes Chapel era sempre tutto così calmo. Ma quel pomeriggio ero molto tesa.
Fra la questione che stavo per affrontare e la presenza di due quasi estranei con me, mi setivo letteralmente persa, non sapevo come comportarmi.
‘’Bene, lì c’è l’ufficio di Joaquin, lui ci aiuterà, sapete almeno da dove iniziare le ricerche?’’ chiese Harry, con le mani in tasca e lo sguardo vago.
‘’Si, sappiamo i nomi ed i cognomi ‘’ affermai io, convinta ma impaurita.
Entrammo in quell’edificio all’apparenza calmo e pacifico, tutto completamente bianco, ed anche dentro era tutto prevalentemente di questo colore.
Ci avvicinammo al bancone per chiedere informazioni, io ero l’ultima della fila, ero spaventatissima.
‘Forse non dovresti farlo Destiny, è un passo troppo grande per farlo di punto in banco’ queste parole frullavano ad alta velocità nella mia mente, ma ormai ero in ballo, e non mi rimaneva altro che ballare.
‘’Buona sera Joaquin, bene, lei è la ragazza che vuole informazioni sui suoi genitori.’’ Disse Harry, spronandomi ad andare avanti.
‘’Bene, dimmi i nomi dei tuoi genitori’’ disse l’uomo d’innanzi a me.
‘’ Georgia Smith e Sebastian Rods.’’ Dissi io, puntando lo sguardo sul uomo.
Quest’ultimo, smanettò qualcosa sul computer che aveva davanti, e mi guardò privo di espressione, per poi smagliare un enorme sorriso.
‘’ Ci risultano, il ché significa che sono ancora in città. Lei è Hope Rods, giusto?’’ chiese l’uomo .
‘’No, lei è mia sorella’’ dissi io, non capendo.
‘’ Qui risulta che i signori Rods abbiano solo una figlia..ed è  una certa Hope Rods’’ ribatté l’uomo, guardandomi serio.
‘’ Ci deve essere un errore’’ dissi io, non sapendo come comportarmi.
‘’Oh, aspetta. L’anagrafo non fa di certo errori di questo tipo,  però qui risulta che abbiano adottato una bambina appena nata, di nome Eloise. Sei tu?’’ disse a sua volta l’uomo.
‘’No’’ dissi io, sconcertata.
‘’Aspetta,Des. Il tuo vero nome non è Destiny, e lo sai. Magari potresti ess..’’ Niall si intromise, ma non gli feci terminare la frase. Non poteva essere,non doveva essere, non aveva alcun senso.
‘’Impossibile’’ sibillai a denti stretti. ‘’Non può essere,perché mai avrebbero dovuto adottarmi, per poi abbandonarmi subito dopo?’’ dissi, puntando gli occhi in quelli di Niall.
Lui capì subito. Capì che non ero pronta a sapere tutto di un botto, e non con altre persone in mezzo.
‘’Torneremo domani’’ si affrettò a dire il biondo, prendendomi per mano, per poi dirigerci verso l’uscita, seguiti da Harry e Joy.

     Aloha.
Okaay, so di essere in un ritardi più che colossale, ma è estate e anche io ho un bel da fare!
In realtà è da molto che lavoro su questo capitolo, ma no avevo molte idee, e sono stata poco bene.
Forse non è lungo come gli altri, non ho nemmeno controllato a dir la verità.
So solo che ieri sono iniziate le olimpadi, è la cerimonia, anche se lunga, è stata bellissima.
Poi quando c'è stata la bandiera dell'irlanda ho urlato, non sono una BM che itferà le altre squasre per i loro idoli,
ma non ho potuto fare a meno di pensare a come stava esultando il mio Niall♥.
Poi vabboh, quando c'è stata l'Italia sono saltata sul divano, poi la Vezzali spaccava gtrhuvhgfv.
Noi tutti vestiti Armani, sorridenti e con cartelli idioti, si questa è la mia Italia LOL :').

Beeene, ora passando alle cose normali,
questo capitolo è molto pieno diciamo.
La Destiny che fa quello che non si dovrebbe fare  è figa, però sono dolciosi insieme, jaa.
Hope che come regalo sceglie cose un po' malconcie...
E poi Harry e Joy in questo capitolo sono un po'  oscurati, ma a quanto abbiamo capito
Joy  si è presa una sottospecie di cotta per Niall e.e
Per sapere come andrà, seguiteci nella prossima puntata(?) No, ok HAHA :'D.
PS. Ho cambiato nick-name, perchè così è simile a quello di twittah cioé @iamnotfine.
Se volete followatemi che ricambio uu.
un kiss per voi lol.                                                                                                     

                                                                                      

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Capitolo 5
*** Chapter 4 - The truth. ***


   The Truth.♥

                                                                                                                                                                                     
Capitolo 4.


Pochi secondi dopo l’uscita, il silenzio si interruppe.
‘’Perché siete andati via?!’’ chiese Joy, inarcando un sopracciglio.
‘’Destiny non è p…” Niall cercò di preferire parola, ma lo bloccai.
‘’Sono cazzi miei’’ risposi acida. Non volevo mostrare la mia debolezza la mia viltà, perché questa era quel che ero: spaventata e poco coraggiosa.
Il riccio mi lanciò un’occhiataccia,ed io risposi semplicemente mettendomi le mani in tasca ed andandomene da lì, sicura che Niall mi avrebbe seguito.
                                                                                                                                                                                                                                                  

Ero sdraiata sul letto da più di due ore ormai,nessuno aveva osato bussare alla mia porta, nemmeno Niall, ed io ero davvero molto confusa.
E se davvero fossi stata adottata? Ma che senso avrebbe avuto?
Prendermi per poi abbandonarmi … no, non poteva essere così.
Un rumore di nocche interrupe i miei pensieri, e quando andai ad aprire  mi ritrovai un Niall dagli occhi azzurri , ma stanchi.                                
‘’Biondino, sei stanco?’’ chiesi, quasi per conferma.
‘’Un pochino si. Sono stato tutte le due ore a cercare informazioni sui tuoi, sul pc. Sembrano irrintracciabili!’’ disse, sospirando.
“Grazie. Ti voglio bene. Solo che io penso di non esser pronta.” Dissi io, ammettendo la verità.
‘’Hai paura?’’ chiese quasi leggendomi nel pensiero.
‘’ Tanta. Ho paura di scoprire la verità, anche se potrebbe magari essere bella…non so, non capisco più nulla’’ dissi io, buttandomi a peso morto sul letto, seguita da Niall con lo sguardo.
‘’Credo sia normale.’’ Rispose lui, sedendosi al mio fianco.
‘’Io no. Trovo surreale che questo stia succedendo a me, dopo tutte le cose che ho passato! Non voglio fare la vittima, ma credo che sarebbe ora di lasciarmi vivere in pace’’. Dissi io, quasi sul punto di piangere.
‘’Mi dispiace non poter fare nulla. Io posso accarezzarti,abbracciarti. Ma non posso cambiare del tutto le cose’’. Disse Niall, lasciando una carezza sul mio viso.
‘’Abbracciami.’’ Dissi io, lasciando che una lacrima bagnasse la mia guancia.
Niall non rispose, ma mi sorrise e si fiondò su di me, con fare delicato, mettendosi dall’altro lato del letto e abbracciandomi, cosi da far aderire la mia faccia sul suo petto.
E rimanemmo così, in silenzio, abbracciati, quasi come fossimo in un film,per almeno dieci minuti.      
‘’Niall, tu pensi che mi abbiano adottato?’’ dissi io, dopo molto silenzio.
‘’ Non lo so. Ma a quanto pare le carte dimostrano questo”. Disse lui, del tutto sincero.
‘’Ho bisogno di scoprirlo. Che ne dici, andiamo, però soli?’’ chiesi io,sbuffando.
‘’Quando vuoi’’ mi rispose di rimando,sorridendomi.



Persa. Così mi sentivo in quel momento così critico.
La scoperta del mio ‘nuovo passato’ mi faceva paura.
Ma ero lì,e dovevo sapere.
“Oh bene. Siete tornati.’’ Disse lo stesso uomo di qualche ora prima,sbucando da dietro il bancone.
‘’Già. Da quanto ne so, i miei genitori mi hanno abbandonata davanti una chiesa, e poi sua mamma –dissi riferendomi a Niall- mi ha portato a casa loro.’’ Così raccontai la mia breve storia.
‘’Non so cosa dirle. Non sono un poliziotto però se vuole posso darle l’indirizzo dei signori Rods’’ disse l’uomo.
‘’ Va bene,grazie’’ disse Niall, precedendomi.
L’uomo frugò nel computer,e quando trovò l’indirizzo lo segnammo su un pezzo di carta, per poi tornare subito a casa.

Non appena varcammo la porta, ci precipitammo in camera di Niall,al computer.
Eloise Rods.Questo fu quello che digitammo prontamente, e quello che probabilmente sarebbe stato il mio nome.
Con la password di accesso che ci aveva dato Harry, riuscimmo ad entrare nell’elenco delle Eloise presenti in città.
Ed ecco: Eloise Morrow, Gennaio 1994, nata a Birmingham dalla famiglia Morrow,e poi adotta dai Rods all’età di un anno.                  
Niall mi guardò complice, come per affermare che quella dovevo essere io, ed io annuii,anche se dentro ero spaventata,e non poco.
‘’Quindi il tuo vero nome è Eloise Morrow. Bene.’’disse Niall alzandosi dalla sedia e venendosi a sedere accanto a me sul suo letto.
‘’A quanto pare. Niall, non so come e con quali soldi, ma dobbiamo andare a Birmingham il prima possibile, devo scoprire tutta la verità,sono stanca di vivere una vita che è la mia, ma che non conosco pienamente’’. Affermai io, decisa. La verità era questa. Pensavo di aver sofferto il peggio possibile, ma non pensavo che ci fosse anche dell’altro. Di punto in bianco ero venuta a conoscenza che il mio nome era Eloise Morrow, che ero nata a Birmingham, e che i miei genitori che mi avevano adottato e poi abbandonato, non erano i miei genitori.
Mi sembrava quasi di essere in un gioco, surreale.
C’erano di mezzo due città,due famiglie, e tutto questo conduceva al mio passato.
Ma nonostante avessi paura,sapevo che dovevo scegliere, e che era il momento di scoprire tutto.        
‘’ Il problema è che non ce la facciamo con i soldi Des. Ora abbiamo anche Hellen da pagare, e poi questo mese c’è l’affitto.’’ Disse Niall, perso.
‘’Cazzo è vero. E tutto così difficile,ingiusto.’’ Dissi io, alzandomi di scatto in piedi.
‘’Troveremo un modo’’ disse Niall, prendendomi da un polso ed alzandosi a sua volta.
‘’Lo spero’’ dissi sorridendo con un velo di tristezza, fiondandomi nelle sue braccia.
Amavo i suoi abbracci, era inutile negarlo. Quando poggiava il viso nell’incavo del collo sembrava di essere in paradiso. Ti faceva sentire così protetta.
‘’Des..come va il polso?’’ chiese Niall, bloccandomi nel corridoio.
‘’Ormai questo dolore non fa più male, ci sono abituata’’ dissi, del tutto sincera. Ed era verissimo, ormai i tagli erano il minor male.
Li usavo solo come escamotage, come modo per opprimere il dolore psicologico.
‘’Per favore, non farlo più. Se ti senti sola, ricordati che a me importa, e sai anche questo’’ sbottò il biondo, dandomi un bacio sulla guancia.
Io mi limitai a sorridere, per poi iniziare a scendere le scale, dirigendomi verso la cucina.
‘’Hope! Dove sei?’’ chiesi, no vedendola alla tv.
‘’Qui!’’ esclamò una voce minuta e delicata, che proveniva dall’ingresso.
‘’Eccoti!’’ dissi prendendola in braccio.
‘’Avete trovato mamma e papà?’’ chiese seria.
‘’Si, sappiamo dove abitano e andremo il prima possibile.’’ Disse Niall,avvicinandosi a noi. Ed io annuii.
‘’Grazie’’ disse,  facendo un sorriso sornione.


Ultimo giorno di scuola. Equivalente di libertà,salvezza e pace.
Quella fu l’unica mattina in cui aveva voglia di andare in quel fottutissimo edificio. Sapevo che dopo quelle cinque ore sarei stata libera, e poi è sempre bello lasciare con qualche bomboletta il tuo segno.
La campanella suonò, ed io e Niall entrammo, dirigendoci verso l’aula di fisica.
E per fortuna, trovammo il nostro solito banco, in penultima fila,e dietro di noi trovammo una bella sorpresa. Harry e Joy.
“Hei biondo, ciao Destiny!’’ esclamò Joy, sorridente.
“Ciao bella, ciao Harry!’’ rispose Niall, ricambiando il sorriso.
Io li guardai e mi sedetti al mio posto, senza proferire parola.
La lezione iniziò, e quella racchia della professoressa non accennava a voler smettere di parlare. Così inizia a farfugliare qualcosa con Niall.
“ Destiny, togliti quel cappello immediatamente. E’ maleducazione” disse la talpa fatta persona, squadrandomi.
‘’No’’ risposi io, ferma.
“O se lo toglie, oppure la mando in presidenza l’ultima giorno, scelga lei’’ disse, con quella sua voce a dir poco irritante.
‘’Des, levatelo, tanto non ti vede nessuno dai, ci sono io!’’ mi sussurrò Niall.
‘’Me lo tolgo.” Dissi, con aria evidentemente scocciata.
Lo presi e lo posai sotto il banco, aggiustandomi fiaccamente i miei capelli ramati.
Seguii la lezioni poco e niente, e quando finalmente andammo in mensa posai nuovamente il mio cappello sui miei capelli.
Ci sedemmo al tavolo all’angolino, iniziando ad ordinare, assieme a Joy ed Harry.
‘’Des, dovremmo chiedere ai miei genitori dei soldi, magari ce li danno’’ disse Niall, aprendo il discorso ‘vera identità’.
‘’Secondo me non ce li daranno mai. Sappiamo come sono fatti.’’ Dissi io, sospirando.
‘’Scusate l’intrusione, ma a cosa vi servono  tutti quei soldi?’’ disse Harry, intromettendosi appunto. Ma d’altronde era al tavolo con noi, così non esitai e cercai di spiegare.
‘’Abbiamo scoperto che il mio vero nome è Eloise Morrow, che sono stata adottata e che i miei  genitori adottivi, i Rods, mi hanno abbandonata dopo neanche un anno.  E’ tutto estremamente confuso, non capisco più nulla.
Così vorrei andare a Birmingham, dove stanno i miei genitori adottivi, per chiedere chiarezza. Ma non abbiamo i soldi…’’ dissi, essendo più sincera che mai, stupendomi anche io delle mie stesse parole dette ad Harry e a Joy.
‘’Oh, aspettate! Nostro zio Mark ha un hotel nella periferia di Birmingham, potremmo andare lì…’’ disse Harry, pensieroso.
‘’Non abbiamo i soldi per pagare’’ disse Niall, precedendomi.
‘’Se vi va potremmo venire anche io e Joy, mio zio non avrà problemi ad ospitarci , non pagherete nulla!’’ disse il riccio, sorridendo.
“Non se ne parla … è una faccenda nostra ..’’ dissi. Ero la solita testarda. Mi ostinavo a difendere il mio orgoglio.
‘’Accettiamo volentieri’’ disse Niall, ringraziando poi i due cugini.
Io non mi opposi, infondo aveva ragione lui forse.
Ma ero pronta a scoprire tutto il mio passato in  una volta?



 Okaaay, ammazzatemi tutte lol.
Come al solito aggiorno sempre dopo secoli e secoli, ma il fatto è che sono in vacanza e non ho la connessione!
Solo oggi soo riuscita a tornare i città e ad averla!
Il capitolo è corto perché come si capisce non ho avuto il tempo di scirvere, ma spero possiate apprezzarlo comunque!
Personalmente penso sia un vero schifo, ma dettagli.
Mi aspetto tante recensioni, nche negative, mi fa piacere avere qualhce parere..
Vorrei dirvi inoltre che ho scritto un'altra ff sempre su qeusto account, se vi va mi farebbe piacere che la leggeste
è in genere sovrannaturale che è nuovo come zona per me, ma ce la metterò tutta! Quindi aspetto vostre notizie anche lì:D.
Se qualcuno volesse scrivermi o dirmi qualcosa, ci sarò su twitter (@iamnotfine) se mi seguirete basta che chiedete e ricambierò immediatamente!
Vi ringrazio tutte, non so quando aggiornerò ma cercherò di farlo il prima possibile, un bacio x

                                                                                                                           

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Capitolo 6
*** AVVISO IMPORTANTE. ***


Ragazze, scusatemi tanto.
In questo periodo stanno succedendo molti casini nella mia vita, sono confusa e per me diveta sempre più difficile aggiornare.
Oltre tutto sono senza ispirazione per questa storia, assoltamente nulla.
Quindi la sospenderò/chiuderò. Mi dispiace di lasciarvi così, ma non ci riesco.
A breve pubblicherò una nuova storia che aggiornerò più frequentemente.
Spero mi seguireete, un bacio e scusate.

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