Aishiteru yo

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 - Il monastero. ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 - il beyblade ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 - un cuore spezzato ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 - Il monastero. ***


Capitolo 1 - Il monastero.

Cartoon World, questo è  il nome di questo mondo.
Tanti anime e manga che vivono in pace tra loro.
La guerra qui esiste solo nei film. Questo mondo loro la chiamano "Terra", ma non sanno che la Terra ha due e più faccie.
Il nostro mondo è collegato al loro. La realtà è legata a loro.
Tutto è iniziato quando avevo 4 anni. Un drago mi portò nel suo universo.  C'erano tante porte e mi spiegò il significato di ognuna di essa.
Erano tanti piccoli mondo che da noi, la maggior parte, sono sconosciuti, mentre altri vengono definiti mondi paralleli o immaginari.
Nessuno sa della loro esistenza tranne i draghi e coloro che comandano i draghi, cioè le aiutatrici. Sono ragazze che già dalla giovane età compiono gesti eroici e mantengono la pace tra mondi e universi.
Ed io...sono una di loro.

Quel cucciolo di drago mi rivelò la mia realtà e mi addestrò.
A soli 5 anni ebbi il mio primo mondo da esplorare. Era proprio il mondo di cui vi ho parlato. Cartoon World.
Lo ricordo come se fosse successo ieri. Mi trovai in Russia, vicino ad un monastero. Il monastero di Vorkov.

Alek:Ma...dove sono finita?
Mi chiesi alzandomi da terra. C'era neve ovunque. Per fortuna avevo il mio cappottino rosso e la mia sciarpetta bianca che mi tenevano al calduccio. Ero sola e smarrita. Non sapevo dov'ero.
Incominciai a girare e andare avanti e indietro senza una meta. Volevo qualcuno. Volevo parlarne di questa mia sensazione, così strana e allo stesso tempo, mai provata prima. Sentii da lontano il rumore di una trottola e una voce dire:
???:NO! Maledizione! Ho perso il controllo un'altra volta.
Incuriosita, mi diressi verso quella voce. Lì trovai un bambino della mia età e anche un pò più grandicello. Si voltò prepotentemente verso di me.
???:Chi sei? Che ci fai qui?
Alek:Mi chiamo Alek e mi sono trovata qui per caso...
???:Ma a chi vuoi darla a bere? Mi stavi spiando!
Alek:No, non è vero. Mi dispiace averti disturbato.
Kai:Comunque, il mio nome è Kai e non voglio nessuno che mi gironzola intorno quando mi alleno.
Alek:A cosa ti allenavi?
Kai:A beyblade! E' ovvio! Tsk...tu sei solo una femmina! Non ne capisci niente. Me ne vado!
Disse scontroso verso di me allontanandosi e lasciandomi lì. Tentai di fermarlo.
Alek:No! Aspetta!
Ma fu tutto inutile. Ormai la nebbia già l'aveva avvolto e lui non era più nei paraggi. Mi sentivo in colpa. Ma, comunque, dovevo continuare la mia ricerca. Dovevo assolutamente scoprire dov'ero.
Così mi incamminai e mi trovai davanti ad un monastero.
Alek:C'è qualcuno?
Nessuno rispose. Entrai incuriosita e non so come mi ritrovai nelle segrete di quel monastero. Era terribile ciò che c'era lì. Ratti, serpenti, ragni. C'era di tutto. Ad un tratto udì una voce maschile.
Aspettai seduta che quella voce si avvicinasse a me. Si presentò un uomo sulla ventina d'anni, con capelli viola e sguardo rude. Quell'uomo stava accompagnando un altro. Quest'ultimo era anziano. Capelli bianco-grigi e occhi marroni con una personalità autoritaria che metteva i brividi solo a guardarlo.
???:Che ci fai qui piccolina?
Domandò il vecchietto abbassandosi verso di me. Anche se scontroso e autoritario, sembrava dolce.
Alek:Non lo so...mi sono svegliata qui fuori e girando sono finita in questo posto. Dove mi trovo?
???:Hito? Perchè non la facciamo diventare una blader? E' stata abbandonata e questo ci da un gran vantaggio visto che metterà tutta la sua rabbia negli allenamenti.
L'uomo incominciò a pensare le parole del collega e dopo un pò deciso e con voce ed aria autoritaria rispose:
Hito:Ok, però deve procurarsi un bey. Non voglio scansafantiche in questo monastero. La responsabilità è nelle tue mani, Vorkov.
Detto questo, l'anziano se ne andò lasciandomi perplessa. Una mano mi venne tesa.
Vorkov:Dai, vieni con me! Ti dò una camera dove dormire.
Presi quella mano che mi condusse in una stanza con letti e uno strano oggetto a terra. Lo stesso dove si stava allenando Kai, il bambino che conosciuto in quel bosco. Sicuramente si trattava del Beybladestadium, l'aria di battaglia dei blader. Quella che Vorkov mi aveva spiegato durante il tragitto. L'uomo se ne andò lasciandomi da sola. Dopo un pò entrò contrariato Kai.
Kai:Che ci facevi con Vorkov? Sei una blader? Dov'è il tuo beyblade? Voglio sfidarti!
Disse puntandomi contro il suo bey. Delusa gli risposi dicendogli la realtà dei fatti.
Alek:Mi spiace, ma non ho un bey.
Kai:E che razza di blader sei senza beyblade?Aspetta! Ho capito! Sei la figlia di Vorkov!
Alek:No, ti sbagli. A dir la verità è stato un vecchio di nome Hito a volermi come blader.
Kai:Cosa?
Alek:Devo trovare un beyblade al più presto. Mi puoi aiutare?
Kai:Mi spiace, ma non aiuto le femmine. Sono piagnucolone e hanno la meglio su tutto senza mai faticare. Le odio!
Ferita dalle parole di Kai, mi diressi fuori a cercare un bey. Ma, purtroppo per me, mi imbattetti in un pericolo.
???:Yuri? Guarda! Lo standard di blader è talmente basso che hanno preso perfino una femmina.
Yuri:Hai proprio ragione mio caro Boris. Perchè non le diamo una lezione? Così capirà chi comanda qui.
Mi bloccarono con le spalle al muro e incominciarono a tirare i miei capelli biondi legati dal codino. In mio aiuto venne un tipo biondo mettendosi davanti a me che ero a terra. Era un bambino come loro, molto probabilmente amico di quelle pesti.
???:Yuri? Non è bello quello che state facendo! E' sotto la protezione di Vorkov, se sa che la pestiamo ci uccide!
Boris:E chi se ne frega? Io odio questo fatto che le femmine stanno sempre prima di noi!
Yuri:Sergay? Levati se non vuoi prenderle anche tu!
Kai:Se fossi a voi non lo farei.
Interruppe Kai, spuntando dal nulla e prendendo così tutte le attenzioni.
Yuri:E perchè mai?
Boris:Non dirmi che ti metti a difesa di questa mocciosetta!
Kai:Non è per questo. Non è sotto la protezione di Vorkov, ma di mio nonno!
Yuri:COSA? E' SOTTO LA PROTEZIONE DI HITO???
Tutti incominciarono a tremare e si allontanarono da me, lasciandomi a terra. Era il giorno più brutto della mia vita. Volevo qualcuno che mi proteggesse e che mi volesse bene per quel che ero e no perchè ero sotto la protezione di Hito, che consideravano tiranno da quanto ne capii.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 - il beyblade ***


Capitolo 2 - Il beyblade.

Yuri:COSA? E' SOTTO LA PROTEZIONE DI HITO???
Tutti si allontanarono da me lasciandomi da sola. Incominciai a piangere. Mi sentivo inutile. Già avevo dei nemici senza aver fatto niente.
Kai:Lo dicevo che le femmine sono tutte piagnucolone!
Lo mio sguardo andò a finire su di Kai, che era rimasto lì e non me ne ero neanche resa conto. Mi asciugai le lacrime con le mani e mi alzai.
Alek:Non sono piagnucolona!
Kai:Eppure stavi piangendo.
Abbassai lo sguardo verso terra.
Kai:Lo vuoi o no un bey?
Chiese abbassando la testa per guardarmi in faccia. Arrossii e feci un cenno con la testa. Mi portò fuori. Davanti al monastero c'era un negozio di beyblade e ricambi.
Kai:Vai a comprartelo!
Alek:E come? Non ho soldi!
Kai:Allora.. rubalo!
A quelle parole mi impallidii. Non era giusto rubare. Incominciai ad essere irrecuglieta. Dopotutto, se dovevo stare lì dovevo avere un bey.
Kai:Cos'hai? Non hai mai rubato? Tsk...lo sapevo che le femmine sono tutte delle scansafatiche.
Decisa andai verso il negozio. Entrai.
Negoziante:Buongiorno, piccolina. Cosa posso fare per te?
Alek:Mamma.
Negoziante:Che?
Alek:Volevo vedere un beyblade, ma..mamma..
Abbassai la testa e incominciai a piangere.
Negoziante:No..no piccolina! Vedi pure. Può darsi che tua madre verrà.
Alek:Dici sul serio?
Negoziante:Ma certo!
Mi sorrise. La mia recita era andata alla perfezione, anche se in parte era vero. Ero lì senza mia madre. Non sapevo dov'era, ne tanto meno se l'avessi incontrata. Incominciai a vedere tutti i tipi di beyblade, ma uno mi colpì in particolare. Era rosa con la base e i ritocchi blu e gialli. Me ne innamorai solo a vederlo.
Alek:Che bello!
Negoziante:Vuoi questo?
Alek:Beh..ecco..
Negoziante:Non preoccuparti. Quando verrà tua madre lo pagherà lei.
In quel momento non mi sentivo di derubare ad una persona così di buon cuore così posai il bey sul tavolo e incominciai a piangere.
Negoziante:Cos'hai? Non ti piace il beyblade?
Alek:Mamma non verrà mai! Lei..lei...è...è in paradiso.
La porta si aprì e quelle pesti di Yuri e company incominciarono a prendermi in giro.
Yuri:LADRA!
Boris:Vergognati! Sei una ladra!
Yuri:Guarda qui che abbiamo!
Disse cacciando un orsacchiotto di peluche. Era il mio Teddy. Che ci faceva nelle sue mani? Pensai.
Alek:LASCIALO!
I due farabutti corsero via col mio peluche. In quel momento tutto pensai al di fuori del beyblade. Li inseguii. Non dovevano fargli del male. Si fermarono nelle segrete del monastero dove riuscii a prendere il mio teddy dalle mani. Lui lo teneva stretto per la testa.
Alek:LASCIALO! Così lo rompi!
Yuri:E' quello che voglio!
La testa si stacco dal corpo. Il mio peluche ormai era a pezzi.
Alek:TEDDY!
Le lacrime uscivano senza che io volessi. Yuri gettò la testa dell'orsacchiotto nel bidone e se ne andò lasciandomi lì. Presi la testa del mio Teddy. Ormai era, non solo sporca di immondizia ma, anche irrecuperabile nel cucirlo. Il mio pianto attirò qualcuno. Da lontano si avvicinava sempre di più a me. Era Hito.
Hito:Ehi! Che ci fai qui?
Chiese inginocchiandosi a me.
Hito:Perchè piangi?
Alek:Teddy..non c'è più. Era l'unico ricordo di mamma.
Hito:Ormai non ti serve più questo. E' rovinato. Ne compriamo un altro.
L'uomo prese il mio peluche e lo buttò nella spazzatura vedendo com'era ridotto. Furiosa incominciai a dargli calci e pugni.
Alek:Ridammi Teddy! Voglio il mio Teddy!!!
L'uomo mi prese in braccio severamente ed io continuavo a dargli pugni e calci.
Alek:LASCIAMI!! VOGLIO TEDDY!!!
Cercavo di ribellarmi per correre in aiuto del mio orsacchiotto, ma fu tutto inutile. Mi portò in camera mia dove mi lasciò piangendo sdraiata sul letto. Una mano mi accarezzò i capelli.
Kai:Lo sai..non sei tanto femmina dopotutto.
Alek:Non toccarmi!
Ordinai togliendogli la mano dai miei capelli. Il bambino si sedette al mio fianco.
Kai:Scusa. Non volevo.
Alek:Cosa vuoi da me? Sbaglio o mi sono fatta prendere in giro da te e da quei tempistelli che sono tuoi amici per causa tua?
Dissi puntandogli il dito contro.
Kai:Mi spiace, ma...
Alek:Ma cosa? Sai che ti dico? Domani lascio il monastero. Dopotutto non ho un bey ne i soldi per comprarli. Ora lasciami da sola!
Piangendo mi misi la coperta in testa per non farmi vedere. Il piccolo se ne andò lasciandomi da sola.
Il giorno seguente mi svegliai e trovai sul mio comodino una lettera con una scritta strana, ma leggibile che diceva: "Scusami". Accanto al foglio c'era un beyblade. Era quello del negozio che mi piaceva tanto.
Kai:Ti piace?
Alek:L'hai preso tu?
Kai:Si...
Alek:Perchè?
Kai:E' per farmi perdonare e per...chiederti se volevi essere mia amica.
Alek:E perchè dovrei? Ti ricordo che mi hai trattata male.
Kai:Beh...lo so...ma...nessuno si è mai comportato così con mio nonno. Tu sei stata l'unica a trattarlo così male.
In quel momento vidi la felicità nei suoi occhi e anche un pò d'imbarazzo. Poi mi guardò con quei occhioni da cucciolo e mi disse deciso.
Kai:Accetti?
Alek:Ok...dopotutto..tutti possono sbagliare.
Kai:Bene!
Alek:Beh..visto che volevi una sfida, ti accontento ora!
Gli dissi puntandogli il mio bey. Mi bloccò.
Kai:No..aspetta!
Alek:Che c'è? Non vuoi batterti più con me?
Kai:Certo che voglio. Solo che vorrei farlo in una parte più sicura. Vediamoci al bosco dove ci siamo incontrati la prima volta. Li ci batteremo.
Alek:Ok.
Accettai e sorrisi. Dopo fatto colazione mi diressi all'appuntamento. Lì stava Kai che mi aspettava già da un pò. Incominciammo a batterci e andammo in pareggio.
Kai:Oh..no! Dranzer!
Beh..fu ovvio che andammo in pareggio. Il beybladestadium era completamente ghiacciato. C'era neve ovunque.
Kai:Etchu!
Incominciò a starnutire. Mi voltai verso di lui e mi accorsi che era uscito senza cappotto ne sciarpa. Aveva una maglia a giro maniche nera e dei guanti rossi con un pantalone blu. Era ovvio che starnutiva. Stava anche incominciando a nevicare.
Alek:Ma sei impazzito? Perchè sei uscito così?
Kai:Beh..ero preso dall'entusiasmo e quindi...
Mi tolsi la mia sciarpa bianca e gliela misi al collo.
Kai:Ma che fai?
Alek:Ti terrà caldo. Se vuoi puoi tenerla.Così senti meno freddo.
I nostri occhi si incrociarono. Lui mi sorrise e mi disse con molta felicità e gioia:
Kai:Grazie. Prometto che la porterò sempre con me.
La nostra amicizia andava a rafforzarsi giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento finchè un giorno...
Kai:Ma quello è... Black Dranzer!

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Capitolo 3
*** capitolo 3 - un cuore spezzato ***


Capitolo 3 - Un cuore spezzato.

Era arrivato il momento che tutti i blader aspettavano. Il momento di Black Dranzer, il beyblade più forte mai ultimato prima d'ora.
Kai:Alek! Corri! Presto!
Urlò correndo verso la vetrina per ammirare il bey, prima che degli altri bambini gli bloccassero la strada. Mentre correvo inciampai in qualcosa e caddi a terra. Kai riuscì a raggiungere la vetrina senza di me.
Kai:Ma quello è... Black Dranzer!
Esclamò Kai davanti alla vetrina popolata da bambini.
Alek:Kai? Dove sei?
Ero nella folla e non riuscivo a trovarlo. Ero a terra. Non riuscivo ad alzarmi per la marea che c'era. Kai si allontanò dalla vetrina incominciando a cercarmi. Mi trovò a terra che non riuscivo ad alzarmi.
Kai:EHI! SPOSTATEVI! Non vedete che è caduta?
Si avvicinò a me allontanado i blader e mi tese la mano. La presi e mi alzai, quando, nel momento che mi stavo alzando, qualcuno con un calcio, spinse Kai a terra facendoci cadere. Le sue labbra, accidentalmente, si unirono alle mie. Ero rossa dall'imbarazzo. Mi aveva baciato e non solo. Era anche il mio primo bacio. Non sapevo come comportarmi.
Yuri:Che schifo! Kai ha baciato una femmina!
Ci voltammo e Yuri era dietro di noi. Era stato lui a spingere Kai. Si comporta male con lui da quando ha deciso di essermi amico. L'hanno preso di mira per causa mia.
Kai:Alek...io...
Mi alzai e corsi via velocemente. Ero imbarazzata. Avevo paura. Pensavo che sarei uscita incinta. Arrivai in camera mia dove mi buttai sul letto e incominciai a piangere. Dopo un pò un orsacchiotto si espose dalla porta. Era Papij, orsacchiotto di Kai. Era ovvio che era manovrato da lui. Così incominciai ad ascoltare ciò che diceva.
Kai:Alek..non piangere. Kai non l'ha fatto a posta. Ti prego..non essere arrabbiato con lui che lui non centra. Il colpevole è Yuri e lo sai meglio di me. Adesso lui ha tanta paura che tu non gli vuoi più bene.
Mi avvicinai la porta e l'aprii vedendo Kai che manovrava l'orsetto di peluche. Era sdraiato a terra. Mi abbassai verso di lui.
Alek:Lo so che non è colpa tua, ma il problema ne è un altro.
Kai:E quale sarebbe?
Alek:Ci siamo baciati! Ecco qual'è il problema. E non solo... ho avuto un batticuore tremendo.
Kai:Se è per questo anch'io.
Alek:Vedi? Non possiamo più essere amici!
Kai:Ma perchè?
Alek:Perchè siamo passati alla quarta fase del cuore.
Kai:Eh? E cosa sarebbe?
Disse sedendosi e incrociando le gambe con Papij in braccio. Mi sedetti di fronte a lui e incominciai a spiegare la mia opinione.
Alek:La quarta fase del cuore consiste nell'amore. La prima è l'essere sconosciuto e quindi indifferenza, la seconda l'amicizia, la terza amicizia del cuore e la quarta sarebbe che...si insomma...noi dovremo formare una coppia. Non so se mi spiego. Come mamma e papà.
Kai:Ma non abbiamo figli.
Alek:E se esco incinta dopo quel bacio? Come faccio?
Chiesi incominciando a piangere. Kai guardò l'orsacchiotto e disse:
Kai:Papij.
Alek:Che?
Kai:Papij è nostro figlio.
Allungò il peluche verso di me e teneramente, chiudendo gli occhi dall'imbarazzo aggiunse:
Kai:Dai un bacetto a mamma Papij. Non vedi che è triste?
In quel momento abbracciai l'orsacchiotto e baciai Kai sulle labbra. Ormai eravamo una vera coppia. Camminavamo mano nella mano e Papij sempre al nostro fianco. Finchè un giorno non successe una catastrofe. Giravo nei dintorni della presidenza dove Hito era sempre seduto a quella scrivania.
Alek:Andiamo Papij! Papà si sta allenando.
Dissi all'orsetto trascinandolo per mano.
Hito:Vorkov? Così avanti non può andare.
La porta della presidenza era socchiusa e sentendo quelle parole incominciai ad origliare.
Hito:Ti rendi conto? I livelli di potenza di blader di mio nipote stanno drasticamente diminuendo come anche quelli di Alek.
Vorkov:Signore? I due si sono innamorati ed è per questo che non si impegnano.
Hito:Che cosa?
Urlò alzandosi di scatto dalla poltrona della scrivania e mettendo le mani su di essa.
Hito:E' impossibile! A mio nipote ho insegnato a non fidarsi di nessuno e soprattutto a non amare nessuno. Com'è possibile?
Vorkov:I vostri dati sono inesatti. Vostro nipote si è affezionato gradualmente a quella bambina. Prima non si degnavano neanche di uno sguardo...
Hito:Come avrebbe dovuto continuare a fare.
Vorkov:Lo so, ma poi un giorno vidi che si stavano allenando insieme. I loro livelli di potenza crescevano del 25% al giorno. Infatti, se ricordate, avete voluto che quell'amicizia continuasse.
Hito:Lo so, ma è da un mese circa che i due non concludono niente.
Vorkov:Beh... il problema è il peluche, signore. Da quando lo portano, hanno incominciato ad andare sempre peggio.
Hito:Vorkov? Voglio immediatamente che mio nipote si allontani da quella mocciosa! Se è necessario usa anche la forza!
Vorkov:Certo signore.
Rispose facendo un inchino. Impaurita presi Papij in braccio e incominciai a correre. Arrivai all'arena dove Kai si stava allenando. In quel momento stava sfidando un ragazzino.
Alek:Kai! Devo dirti una cosa!
In quel momento perse il controllo del bey.
Kai:Oh..uffa! Che c'è?
Si voltò verso di me che ero sconvolta. Lui si accorse che qualcosa non andava e mi venne vicino.
Kai:Alek? Che è successo?
Alek:Kai? Hito vuole....
Vorkov:Cari blader. Nessuno deve avvicinarsi a quell'aria. C'è Black Dranzer che deve essere ultimato. Grazie!
Kai:Cosa? Black Dranzer?
Alek:Kai? Mi ascolti?
Kai:Senti.. che ne pensi se andiamo a provare quel bey?
Alek:Kai? Non possiamo. E' aria proibita!
Kai:Lo sai che il proibito mi piace.
Mi rispose fiero e orgoglioso. Non potevo dirgli niente. Avrei solo rovinato la sua felicità.
Quella stessa notte, mentre tutti dormivano lui uscì dalla stanza. Lo seguii di nascosto e vidi che rubò il beyblade entrando nella parte proibita. Lo lanciò e un aurea abbagliante uscì da quel beyblade. Era un aquila nera. Quel bagliore fece avvicinare i guardiani che lo presero.
Kai:Lasciatemi! Che volete farmi?
Dall'ombra spuntò Vorkov.
Vorkov:Kai, Kai, Kai... lo sai che è vietato entrare qui, specialmente se si collauda qualcosa.
Guardiano:Che ne facciamo di lui?
Vorkov:Solita regola. Dieci frustate sulla schiena.
Guardiano:Ma è solo un bambino.
Vorkov:Infatti..se no ne fossero state cento.
I guardiani misero a terra Kai e gli tolsero la maglia.
Kai:NO! LASCIATEMI!
Urlava. La guardia prese la frusta e incominciò dandogli il primo colpo.
Kai:NO! VI PREGO!
Continuava il bambino. Dopo quel colpo il sangue che gli colava da dietro la schiena era allucinante. Sicuramente gli sarebbero rimaste le cicatrici da grande. Senza pensarci due volte, mi misi gettai su di lui proteggendolo e avendo io l'altro colpo.
Kai:Alek!
Il sangue mi usciva anche dalla bocca. Era un dolore atroce. Bruciava terribilmente, ma comunque continuai a fargli da scudo. Guardiano:Signore? Ma è una bambina! Non possiamo..
Vorkov:Certo che potete! Continuate!
Dopo che si dissero questo ebbi io le seguenti nove frustate. Kai mi alzò e incominciammo a fuggire. Ci fermammo dentro una cella.
Kai:Alek? Tutto bene?
Alek:Si...
Ma in realtà non andava affatto bene.
Kai:Oddio..ti brucia?
Alek:Un pò.
Kai:C'è la fai a correre?
Alek:Non so...vai. Non preoccuparti per me.
Kai:Eh no! Io non ti lascio qui!
Deciso mi prese sulle spalle e incominciò a correre. Ci trovammo in un vicolo cieco e li presero me e Kai. Le nostre mani unite fino all'ultimo. Delle guardie prendevano me e altre a lui. Volevano separarci.
Alek:Kai? Non lasciarmi!
Kai:Non ti lascerò.
Sul suo viso per la prima volta notai una lacrima. Quella lacrima era per la nostra separazione.
Alek:Kai? Sto scivolando!
Kai:Non mollare! Ti prego! Alek...io...YA lyublyu tebya!!! (Ti amo!!!)
Le nostre mani si separarono a quella parola. Le nostre lacrime uscivano e cercavamo di ribellarci, ma fu tutto inutile. Io rimasi senza lui e lui senza me. Da quel giorno sono passati sette anni ed io.. ancora non l'ho dimenticato e quel dolore che provai allora, ancor vive nel mio cuore.



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THE END!


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