You're on the right track, baby.

di JayTheMmonster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Marry The Night ***
Capitolo 2: *** 02. Born This Way ***
Capitolo 3: *** 03. Government Hooker ***



Capitolo 1
*** 01. Marry The Night ***


01. Marry The Night

I’m gonna marry the night
I won’t give up on my life
I’m a warrior queen
Live passionately tonight

I’m gonna marry the dark
Gonna make love to the stark
I’m a soldier to my own emptiness
I am a winner

I’m gonna marry the night
I’m gonna marry the night
I’m gonna marry the night

I’m gonna marry the night
I’m not gonna cry anymore
I’m gonna marry the night
Leave nothing on these streets to explore

M-m-m-Marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night
Oh m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night

I’m gonna lace up my boots
Throw on some leather and cruise
Down the streets that I love
In my fishnet gloves
I’m a sinner

Then I’ll go down to the bar
But I won’t cry anymore
I hold my whiskey up high
Kiss the bartender twice
I’m a loser

I’m gonna marry the night
I’m gonna marry the night

I’m gonna marry the night
I’m not gonna cry anymore
I’m gonna marry the night
Leave nothing on these streets to explore

M-m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night
Oh m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night

Nothing’s too cruel
To take me from you
New York is not just a tan that you’ll never lose
Love is the new denim or black
Skeleton guns or wedding bells in the attic
Get Ginger ready cos I’m coming up front
Won’t poke holes in the seat with my heels cos that’s
Where we make love

Come on and run
Come on and run

I’m gonna marry the night
I’m gonna burn a hole in the road
I’m gonna marry the night
Leave nothing on these streets to explore

M-m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night
Oh m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night
Oh m-m-marry m-m-m-marry m-m-m-marry the night

I’m gonna marry
Marry
I’m gonna marry
Marry
C’mon c’mon the night
The night

 

-Judy-


Cammino per strada, da sola, al buio. Penso siano le tre di notte. Che serata di merda. Non so neanche perché abbia deciso di andare a quella festa.

Perché? Pensavo forse che non mi avrebbero presa in giro? Pensavo forse che non mi avrebbero picchiata? Che deficiente.
Deficiente, sfigata, stupida, cogliona, puttana, rifiuto, cesso, aborto. Mi avevano chiamato con questi nomi e con nomi peggiori.
Che vita schifosa.
Vorrei andarmene per sempre. Andare in un posto dove mi possano capire, fuggire con quelli che stanno provando i miei stessi sentimenti.
Dolore, frustrazione, disgusto, odio, rabbia, rancore.
A volte mi sembra che mi si sia aperto il vaso di Pandora dentro al cuore. Non posso andare avanti così.
E non posso neanche fuggire. C'è solo un modo per scappare da tutto questo.
Si, inizio a contemplare il suicidio, non dev'essere poi così male dopotutto. Forse.
Penso che mi arrenderò e dirò addio a tutti.
Anzi, a nessuno, visto che non ho nessuno. A parte una persona, l'unica capace di farmi sorridere, lei, mia madre.
Non la madre che mi ha dato alla luce, quella è morta dodici anni fa, in un incidente stradale, insieme a mia sorella e a mio padre.
L'unica sopravvissuta fui io, e nessuno ha idea di quanto rimpiansi di non essere morta in quell'incidente. Nessuno.
La madre di cui parlo, in realtà, è Gaga, la nostra Mother Monster.
Ha fatto tantissimo per noi... Dio solo sa quanto io desideri incontrarla. Solo una volta. Potrei cambiare idea e non suicidarmi, magari.
Ma tanto non la incontrerò mai, tanto vale farla finita adesso.
Sono una perdente.

Ora torno a casa, le chiavi. Cazzo, le chiavi, dove diavolo sono? No. Non posso crederci. Me le hanno rubate.
Entro dalla finestra, cazzo, nei film sembra più semplice. Aaaah, ecco.
La mia casa, che schifo. Un salotto piccolissimo con un divano letto, due fornelli messi alla cazzo in un angolo e il bagno. Che schifo.
Non voglio più vivere così, vado in bagno, dovrei avere una lametta... Eccola! Ormai non tornerò più indietr...
*Driin* "Chi cazzo mi chiama a quest'ora?!", tiro su la cornetta, "Pronto, chi è?", tono acido, non mi sorprende.

Dall'altra parte: "Hey, Judy, sono... Sono io, Lucas...". E' Lucas. Lucas. L'unico amico che mi è rimasto. L'unico che mi capisce. Lucas, il mio amico che vive con il suo ragazzo in centro. Lo adoro.
"Ah, ciao Lucas... Dimmi, dimmi."
"Non ci crederai!" la sua voce ha un tono strano... E' eccitatissimo.
"Dimmi, Lucas, dimmi!" non sopporto che la gente giri intorno alle cose, sono sbrigativa io.
"Due biglietti. Non dico altro."
"Lucas, piantala di giocare, dimmi co- Aspetta. Quei biglietti?" non ci credo.
"Quei biglietti, quelli! Andremo a vederla, domani!"
"Ok, non ci credo. E' fantastico! Non voglio sapere neanche come li hai avuti e... Aspetta. Oggi è il 30! Fra poche ore... Aaah, non ci posso credere!" ok, forse, dico, forse, non mi suiciderò. Non oggi.
"Bene, io vado, ciao Judy, a stasera!" mi attacca il telefono.

Non ci credo. Sono sconvolta. Non ho neanche sonno, non dormirò. Prendo tutti i suoi cd, tutto quello che possiedo che la riguardi, tutto.
Riascolterò per tutto il giorno la sua musica, non mi interessa come o cosa. Ascolterò il suoi cd e guarderò le sue foto e i suoi video fin quando non dovrò uscire.

Non ho niente da mettermi. Sceglierò la maglietta che ho fatto a mano, quella con tutto il testo di Marry The Night. Sopra metterò la mia giacca alla Born This Way e basta. Mi sto disegnando una saetta sull'occhio.
Si sta avvicinando il momento, ho ascoltato tutto quello che avevo delle prime due Ere, arriva la Born This Way Era e mi ricordo tutto. Tutto quello che quell'undici Febbraio ha significato per me. Mi ha cambiato la vita.
E' già la seconda volta, se ci penso bene, che Gaga mi salva dal suicidio, la prima è stata grazie a Born This Way, e stavolta... Non posso credere che andrò al Born This Way Ball!

E' arrivato Lucas, scendo, stiamo andando a Melbourne, sono già le 4 del pomeriggio sarà pieno di gente e se non picchieremo qualcuno non entreremo nel Monster Pit. E io ci devo essere.
Ci mettiamo in fila. Non c'è tanta gente come mi aspettavo. Pensavo di più... E' strano, ma non importa adesso, dobbiamo solo spintonare e arrivare all'entrata.
Finalmente, siamo davanti alla porta, in pratica, e non faremo passare nessuno. Nessuno.

Penso di essere in fila ormai da 4 ore. Mi sto distruggendo. Non ce la faccio più, che ci facciano entrare. Oh! Le porte si aprono! La ragazza con i capelli blu che era davanti alla porta è stata chiamata dai membri della Haus... Beata lei, riceverà la chiave. La invidio.
Finalmente, ci stanno facendo entrare, tutti spintonano, tutti si muovono, tirano calci, pugni. Siamo riusciti ad arrivare davanti al palco. Non ci credo. E' bellissimo. Questo castello è imponente e stupendo.
Piango.
Il sogno della mia vita non si è avverato, ma questa è la cosa che ci va più vicina. Mi guardo intorno, di fianco a me anche Lucas sta piangendo.

"Ahahahahah"
"Che ti ridi?" chiede lui.
"Niente, niente, è per non piangere. Non ci credo. Ti adoro. Essere qui significa troppo per me. Troppo."
"Lo so." oddio, mi ha appena lanciato uno di quei suoi sorrisi così adorabili... Peccato che sia gay, altrimenti gli sarei saltata addosso.

E' vestito in modo particolare, ha un anello simile a un tirapugni, solo che ha un croce che parte dall'indice e finisce al mignolo, forse oltre. E' bellissimo.
Ha una collana con un globo da discoteca, e... Non ci credo! Ha due dilatatori a forma di triangolo, e sono rosa!
Poi ha anche lui la saetta dipinta in viso. La sua è gialla, la mia azzurra.
Capisco i suoi accessori, la collana simboleggia l'inizio di tutto, il piano bar, le discoteche, Red & Blue. La saetta, come la mia, rappresenta la The Fame Era, gli esordi con il nome di Lady Gaga, la Fama.
Poi c'è la croce, simbolo che la Mother Monster si è portata dietro per tutta la The Fame Monster Era, forse la sua Era più contorta. E poi, ovviamente, il triangolo, la Born This Way Era.
Cazzo! La giacca, mi hanno distrutto le maniche quegli animali, le dovrò strappare, merda! E adesso...?
Sono costretta ad interrompere i ragionamenti perché sta iniziando il concerto... Fra poco Gaga salirà sul palco...

E' passata mezz'ora, manca sicuramente poco... Eccola! E' bellissima, ha la parrucca blu, che io adoro. E' splendida. Vederla dal vivo è un'emozione indescrivibile.
Sta cantando, e io rischio di svenire. Sto male. E' uno spettacolo fantastico.

Ha già fatto un sacco di canzoni, ora si riposerà, si fermerà qui a 'chiacchierare' con noi. Sono davanti a lei mentre canta Just Dance, è stupenda, mi viene istintivo alzare le braccia, ballo e mi sembra di essere nella discoteca più fantastica esistente... E' così vicina, mi vede. Mi sta guardando in faccia. Non ci credo.

Ecco, si è fermata e... Sta venendo verso di noi? Non ci posso credere.
"Hey, tu, ti voglio nel backstage alla fine del concerto. Porta un amico, magari." Gaga mi ha appena parlato. Non ci posso credere. Mi ha parlato e ha fatto l'occhiolino a Lucas! Ci sentiamo male entrambi.
Per lei è stata una semplice frase, ma ci cambierà la vita per sempre.

Il concerto è finito, stiamo andando nel backstage. Tremiamo.
"Oh, eccovi! Ti aspettavo!" mi viene incontro e mi abbraccia. Cosa? Gaga mi sta abbracciando?
"Ehm... A-Aspettavi n-noi?"
"Si, si, proprio voi due! Ti devo parlare. Però, per prima cosa, dimmi il tuo nome." sorride. E' gentilissima. Non è una popstar, è una dea molto umile.
"M-m-mi c-chiamo Ju-Judy... L-lui è L-Lucas." abbraccia prima me, poi Lucas.
"Sedetevi, sedetevi pure."
"G-Grazie" balbetta Lucas, è la prima volta che lo sento parlare da quando Gaga gli ha fatto l'occhiolino.
"Judy, voglio parlarti... Quei segni, sulle tue braccia, hai cercato di... Volevi porre fine alla tua vita?" la sua voce si è incrinata per un secondo. O, almeno, così mi è parso.
"Sì, e me ne vergogno."
"Non devi, hai subito degli atti di bullismo, vero? Devi essere forte, devi andare avanti. Ora, parlami di te." E' gentile, il suo tono è materno.

Passiamo qualche decina di minuti a chiacchierare, è adorabile. Poi è costretta a congedarci, deve ricere altri monsters.
"Dammi un secondo il braccio." mi dice.
"Uh..." Le allungo il braccio, prende un pennarello e... Mi ha appena scritto il suo numero sul braccio. Non ci credo.
"Se hai bisogno, chiamami senza esitare. Ma non dare quel numero in giro... Magari a lui." indica con un cenno della testa il mio amico, che arrosisce. "Ciao! Ricordati cosa ti ho detto."
"Ciao..."

Io e Lucas stiamo per svenire, torniamo a casa convinti che sia un sogno, ma la mattina dopo, dopo una notte passata in piedi insieme, avremo dormito un'ora al massimo, controlliamo le nostre rubriche telefoniche: "Gaga".
Non è stato un sogno.
Addio suicidio, non mi interessi più.
 

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Capitolo 2
*** 02. Born This Way ***


02. Born This Way

It doesn't matter if you love him,
Or capital H-I-M
Just put your paws up'cause you were born this way, baby

My mama told me when I was young
We are all born superstars
She rolled my hair and put my lipstick on
In the glass of her boudoir
"there's nothin wrong with lovin who you are"She said, "'cause he made you perfect, babe"
"so hold your head up girl and you'll go far,
Listen to me when I say"

I'm beautiful in my way'cause god makes no mistakes
I'm on the right track baby
I was born this way
Don't hide yourself in regret
Just love yourself and you're set
I'm on the right track babyI was born this way

Ooo there ain't no other way
Baby I was born this way
Baby I was born this way
Ooo there ain't no other way
Baby I was born this way
I'm on the right track baby
I was born this way

Don't be a drag - just be a queen
Don't be a drag - just be a queen
Don't be a drag - just be a queen
Don't be!

Give yourself prudence
And love your friends
Subway kid, rejoice your truth
In the religion of the insecure
I must be myself, respect my youth
A different lover is not a sin
Believe capital h-i-m (hey hey hey)
I love my life I love this record and
Mi amore vole fe yah (love needs faith)

I'm beautiful in my way'cause god makes no mistakes
I'm on the right track baby
I was born this way
Don't hide yourself in regret
Just love yourself and you're set
I'm on the right track baby
I was born this way

Ooo there ain't no other way
Baby I was born this way
Baby I was born this way
Ooo there ain't no other way
Baby I was born... I'm on the right track babyI was born this way

Don't be a drag, just be a queen
Whether you're broke or evergreen
You're black, white, beige, chola descent
You're lebanese, you're orient
Whether life's disabilitie
sLeft you outcast, bullied, or teased
Rejoice and love yourself today'cause baby you were born this way
No matter gay, straight, or bi,Lesbian, transgendered life
I'm on the right track baby
I was born to survive
No matter black, white or beigeChola or orient made
I'm on the right track baby
I was born to be brave

I'm beautiful in my way'cause god makes no mistakes
I'm on the right track baby
I was born this way
Don't hide yourself in regret
Just love yourself and you're set
I'm on the right track baby
I was born this way

Ooh there ain't no other way
I was born this way
Baby i was born this way
Ooh there ain't no other way
I was born this way
Baby i was born this way

I was born this way hey!
I was born this way hey!
I'm on the right track baby
I was born this way hey!
I was born this way hey!
I was born this way hey!
I'm on the right track baby
I was born this way hey!


-Mark-

"Mark. Mark! MAARK! Svegliati! Devi andare a scuola!" cazzo.
"Che la scuola si fotta mamma! Oggi non ci vado!" non ho voglia di vedere tutti quei coglioni dei miei compagni di classe. Non voglio vedere Brandon, quel bulletto schifoso.
Niente scuola oggi.
"Mark, tu ora ti alzi e vai a scuola, senza lamentarti. Vuoi crescere come tuo padre? Vuoi diventare un alcolizzato ignorante e disoccupato? Vestiti, fai colazione e vai a scuola. Ora."
Non la sopporto più, né mia madre, né la scuola. Non voglio andare a scuola, non voglio vedere nessuno. Voglio stare chiuso in casa ad ascoltare i miei cd. La scuola è l'ultimo posto dove voglio andare.
"Mark, Mark, sto arrivando, vedi di farti vedere pronto." cazzo. Vabbè, farò finta di andare a scuola. Ora mi vesto.
Oh, toh, lo specchio.
"Ciao acerrimo nemico." Dio, quanto odio guardarmi allo specchio.
Ma ora devo, non voglio arrivare a scuola più cesso del solito.

Nel riflesso c'è un ragazzo di 16 anni, con i capelli lunghi e di un castano che ha ben poco di interessante, qualche ciocca rossa qua e là, una frangetta che copre un po' uno dei due occhi di un azzurro acquoso e noiosissimo.
Troppo magro, niente muscoli, mi si vedono le ossa. Visto scarno, zigomi troppo pronunciati. Il naso è rotto, la settimana scorsa ha subito un bel po' di violenza.
Il corpo è quasi tutto violetto. Lividi. Fa impressione.

Ora è meglio che mi vesta, o mia madre mi ucciderà. Una maglia con il paws up sopra e dei jeans strappati andranno benissimo. Poi una catenina con il ciondolo raffigurante una croce cattolica.
Mia madre sta bussando, mi infilo di fretta le Vans nere con i pipistrelli e corro fuori dalla porta.

"Ok, mamma, oggi vado. Oggi. Poi basta." lo dico con un tono che non ammette repliche, ma lei, purtroppo, ha sempre la risposta pronta.
"E' anni che lo dici. Oggi ci vai e domani pure. E pure il giorno dopo e avanti così, non abbandonerai la scuola come tuo padre. Non lo farai. E ora mangia qualcosa. Senza poi vomitarlo. Dai, su, sorridi." cerca sempre di tirarmi su, ci prova, ma la maggior parte delle volte fallisce. Oggi, non so perché, la sua gentilezza pare che abbia effetto.
"Ok, ma', oggi non vomiterò." azzardo un sorriso imbarazzato poi vado in cucina e prendo una tazza di latte e dei biscotti.
"Ah-ah, oggi non scapperai, ti accompagno io a scuola." mi scappa un verso di disappunto mentre sto masticando un biscotto, che ingoio velocemente, mentre i miei occhi si spalancanno.
"Ma mamma!"
"Niente mamma, oggi ti accompagno, e non mi interessa dei tuoi amici e della figura che farai, oggi non scappi." è severa.
"Quali amici mamma?" non sa cosa rispondere, è imbarazzata e dispiaciuta.
"Su, su, sali in macchina, dai." ora cerca di cambiare discorso e di farmi pensare a quanto non la sopporti, ma io continuo a pensare agli amici che non ho. Cioè, ne ho, ma sono tutti gli altri Little Monsters che ho conosciuto su twitter.
"Ok, ok, ma solo oggi, non mi accompagnerai mai più, e io ti prometto che non scapperò più."
"Ennò, ragazzo mio, uno di questi giorni ti attaccherò un collarino con un microchip che mi segnala dove sei." ride, mi piace quando ride.

E' una donna forte, ne ha passate tante, ha avuto una vita difficile, e vederla ridere è una delle cose più belle per me.
31 anni, io sono nato quando ne aveva soltanto 15, è stata con mio padre fino a quando io avevo 6 anni, poi l'ha lasciato, ormai era disgustata da lui. Tornava a casa tardi dal bar e ci picchiava, era furioso. E io ero disgustato da lui, e terrorizzato.
Così, un giorno, mia madre mi ha preso, ha preso la nostra roba, i soldi e, mentre mio padre era ancora in un lurido pub a bere, noi siamo scappati. Siamo andati dai nonni, i genitori della mamma, che ci hanno dato altri soldi e ci hanno ospitato per un po', poi la mamma si è trovata un nuovo lavoro e ci siamo trasferiti in una nuova casa, iniziando una nuova vita.

"Mamma, mamma, dove stai andando? La scuola non è da quella parte..." che diavolo stava facendo?
"Tranquillo, tranquillo, sto solo cambiando un po'... Strada, diciamo che prendo una scorciatoia, ecco."
Non capisco, cosa sta facendo? Ci penseremo dopo, ora accendo la radio.
*Dalla radio* "E ora manderemo in onda The Fame, The Fame Monster e Born This Way, per tutto il giorno, visto che domani Lady Gaga verrà ad Auckland per la sua prima tappa Neo Zelandese del Born This Way Ball Tour! Ecco Just Dance, prima traccia di The Fame!"
Ah, beati quelli che andranno a quel concerto, non sanno quanto li invidio... Quanto vorrei vederla... Quanto vorrei parlarle...
Intanto mi godo The Fame, meglio che niente. E' raro che diano canzoni della Mother Monster in radio, che diano interi album, poi...

"Mamma, mamma, dove stiamo andando? La scuola è dall'altra parte..."
"Tu, tesoro, non preoccuparti, stai tranquillo, poi vedrai, ora ascolta Just Dance e cantaci pure sopra, non mi da fastidio."
"Ho una voce terribile mamma, e sono pure stonato, no, meglio che non canti..." è vero, sono terribile, la mia voce è già abbastanza fastidiosa quando parlo, poi se mi metto a cantare...
"Ma non è vero! E' una tua convinzione, e sei decisamente in errore, non hai un brutta voce, anzi..."
"Grazie mamma." sorrido un po' imbarazzato, ma compiaciuto.

The Fame è finito e noi siamo ormai in autostrada, ok, non stiamo andando a scuola.
Dopo un po' che viaggiamo, mia madre esce dall'autostrada e...
C'è un cartello, c'è scritto... Non ci credo! Auckland! Stiamo andando ad Auckland!
"Mamma! Auckland?!"
"Si, tesoro, Auckland." sorride, è raggiante.

Parcheggia la macchina e ci ritroviamo davanti allo stadio. ALLO STADIO?
"Mamma, non dirmi che..."
"Sorpresa!" ride.
Rido anch'io, rido tantissimo e poi inizio a piangere, sono commosso, non posso crederci, quella donna è riuscita a sorprendermi di nuovo.
E' una meraviglia, la vedrò dal vivo! Non ci credo.
"Mamma, mamma, grazie, grazie, grazie... Non sai quanto significhi per me." sto piangendo.
"Oh, si che lo so, infatti l'ho preparato taaanti mesi fa. Era progettato."
"E... dove staremo fino a domani?"
"Davanti allo stadio per entrare nel pit e prendere la chiave, no?"
"Ahahahahahah, non scherzare, non ce la faresti mai."
"Sono seria tesoro, non ho prenotato niente, ho solo due biglietti per il concerto, quindi muoviti e vai davanti all'entrata."

Scendiamo dalla macchina, io ho ancora tutto il viso rigato dalle lacrime, ci dirigiamo verso lo stadio. E' mattina, non c'è ancora nessuno, o, comunque poca gente. Siamo davanti all'entrata, ci accamperemo alla buona come gli altri.

Passiamo tutto il giorno ad ascoltare la musica, dei ragazzi hanno portato uno stereo portatile e i cd di Gaga e molti ci stanno ballando sopra, ora stanno mettendo Marry The Night, conosco la coreografia a memoria.
"Quanto vorrei andare lì a ballare con gli altri..."
"E fallo!" dice mia mamma, mentre mi spinge verso di loro.
"Ma mi manderanno via, gli farò schifo..."
"Loro sono come te, Little Monsters che hanno subito del bullismo e che sono stati salvati da Gaga, mandare via qualcuno direi che non è nel vostro stile." ok, mi ha convinto, mi alzo e vado da loro.

"Hey..."
"Ciao! Conosci la coreografia di Marry The Night, vero?" mi chiede la ragazza con delle lattine fra i capelli color grano a mo' di bigodini alla Telephone.
"Certo... Certo!" sorrido, è la prima volta che lo faccio così, senza pensarci e senza recitare. Sto sorridendo sinceramente, è bello sentirsi capiti.
"Hey, nuovo arrivato?" è un ragazzo, lui ha i capelli di un blu elettrico che si schiariscono solo in alcune ciocche, sono bellissimi, ha una frangetta lunga che, se la tirasse, sicuramente gli arriverebbe sotto il mento, è scalata e liscia come il resto dei capelli, che, oltretutto, si intonano benissimo al colore dei suoi occhi, un blu acceso con venature dorate che cattura, sembrano dei lapislazzuli.
Dev'essersi accorto che mi sono perso nei suoi occhi, così mi chiede come mi chiamo e io mi sveglio dalla mia trance.
"Ah, piacere, sono Mark."
"Mark, come Kanemura?" adesso è una ragazza rossa che me lo chiede, rosso stupendo e naturale, non è tinta, ha il viso pieno di lentiggini e sorride così tanto che pure i suoi occhi sono allegri.
"Precisamente." penso di avere un'aria da ebete come pochi, avrò un sorriso paralizzato sul mio volto.
"Dai, allora balliamo, no?" è la ragazza bionda di prima che mi ha "accolto", non me ne ero accorto, ma è vestita tutta in tema "Telephone", e qualcosa mi fa pensare che durante il concerto proverà a fare un cambio d'abito.
"Certo, balliamo." rido.

Parte Marry The Night e noi ci balliamo sopra, finisce la canzone e gli altri si congratulano con me per come ho ballato.
Dei complimenti. Solo una persona prima d'ora mi aveva detto qualcosa di carino, ed era stata mia madre. Non ci sono abituato. Così arrossisco.
"Ma no, non sono poi così bravo, me la cavo... Invece voi siete bravissimi! Non avete sbagliato un passo, siete fantastici." forse è troppo?
Inizia Born This Way e balliamo anche su quella, e andiamo avanti così per tutto il cd, inventandoci le coreografie delle canzoni che non ne hanno una ufficiale.

Passa così la giornata, fra musica, balli e risate. Arriva sera e ci sediamo tutti in cerchio a parlare di quanto non riusciamo a vedere l'ora che inizi il concerto, intanto inizia ad arrivare altra gente, e noi iniziamo ad avvicinarci sempre di più all'entrata per evitare che ci "rubino" il posto.
Dormiamo per terra, mia madre s'era già preparata dei cuscini, non ci credo, quella donna mi sorprende sempre. E mi stupisco di ridere di nuovo.
E' stata una giornata fantastica, la più bella della mia vita, non vedo l'ora che sia domani, e mi addormento con questo pensiero.

Finalmente è arrivata l'alba, è già da un'oretta che sono sveglio, e vedere l'alba sarebbe fantastico, ma con tutte queste case non riesco a vedere il sole sorgere. E' uguale, tanto fra circa 16 ore vedrò Gaga, e questo mi basta.
Si stanno svegliando anche gli altri.

"Hey, buoooooongiorno Mark!" è la ragazza rossa, sorride sempre, mette così tanta allegria. "Ieri mi sono scordata di chiederti un beeeeel po' di cose"
"Chiedi pure." sorrido anch'io, e mi scappa anche una risatina soffocata.
"Allora, intanto di dove sei?"
"Vivo vicino a Cambridge, e tu?" che domande sono?
"Oddio, non ci credo! Anch'io vivo lì vicino! Non ci credo! Aaaahh, chebbello!"
"Non ti ho mai vista, strano, conosco quasi tutti lì... Cioè, in realtà di vista, tutti mi odiano là... Sono un emarginato."
"Mi sono appena trasferita e... Beh, sono nella tua stessa situazione." ora si è un attimo incupita, ma rialza la testa e torna alla carica "Scambiamoci i numeri, dai!" sorride di nuovo. E' bellissima.
"Ok..." le do il mio numero e lei mi lascia il suo.

Passiamo la giornata a parlare, solo io, la ragazza rossa, che si chiama Sylvia, il ragazzo con i capelli blu, Joshua, e Angela, la ragazza vestita a tema.
Ci divertiamo un sacco e fantastichiamo tutto il giorno su come sarà il concerto. Poi arriva l'ora, iniziamo ad alzarci in piedi e le porte iniziano ad aprirsi, veniamo chiamati dalla Haus.
Vogliono dare la chiave ad uno di noi. Non ci posso credere.
Ci chiedono "Chi è stato il primo di voi ad arrivare?"
I ragazzi mentono, dicono che sono stato io, ma non voglio quella chiave, non me la merito, se la meritano loro.
"Non è vero, non sono stato il primo io. Sono stati loro."
Il membro della Haus, una ragazza con i capelli castani pieni di ciocche fuxia, mi risponde "Allora la riceverai tu, per la tua sincerità e la tua lealtà."
"E io la dividerò con loro."
Tutti ridono, la ragazza della Haus si complimenta, mi dice che sono il primo che fa una cosa simile. Rido anch'io.
Ci fanno la foto con la chiave, poi ci lasciano dei pass per il backstage e ci fanno entrare nel pit.

Il concerto è fantastico, c'è tantissima gente, Gaga è carica come non mai e noi quattro piangiamo dalla felicità.
Gli outfit, le canzoni, gli arrangiamenti, le parrucche, la sua voce, il palco con il castello, tutto perfetto.

Termina il concerto, ci dirigiamo verso il backstage, siamo gli unici Monsters ad andarci in tutta la serata, lei ci accoglie sorridente, è in accappatoio, c'è anche Tara, la sua truccatrice, ci sorride anche lei.
Sono bellissime. Dovrebbero stare insieme. O forse stanno già insieme...

Noi siamo pietrificati, fatichiamo a parlare, lei ci fa sedere, ci offre il "True Tea", così lo chiama, e noi ridiamo. Ridiamo, scherziamo. Lei è perfetta. E' un amore.
E' la donna più fantastica che abbia mai visto. E' una dea scesa in Terra e diventata umana. Le sue piccole imperfezioni, come la cicatrice che ha sull'addome, la rendono solo più perfetta.
Finiamo il the e le chiediamo se possiamo fare qualche foto con lei.
"Sono qui per voi, certo che possiamo fare delle foto, tutte quelle che volete." e ride. Colpo al cuore, se ride ancora verrà a tutti un infarto.
Facciamo le foto, ridiamo, poi ci dice che ci vuole parlare, che vuole che le raccontiamo le nostre storie.
Così ognuno racconta le sue storie, i problemi che abbiamo tutti con il nostro corpo, il bullismo eccetera.

Arriva il mio turno, le racconto tutto, dall'inizio, le racconto di mio padre, del disgusto che provo per me stesso e dell' "odio" nei confronti della mia scuola e della gente che la frequenta.

Così mi porta davanti allo specchio, e mi chiede cosa veda nel riflesso.
"Un ragazzo bruttissimo con dei capelli di un castano piatto e noioso, un taglio banale. Una pelle troppo chiara, un corpo troppo magro, degli occhi acquosi e annoiati. Labbra troppo sottili e un naso rotto. E, inoltre, sono vestito in modo banale, non da concerto." questo è quello che le rispondo.
"Sai cosa vedo io invece? Un ragazzo con una bellezza nascosta che ha paura di uscire allo scoperto, dei capelli stupendi e per niente banali, degli occhi con una luce dentro che può avere soltanto un ragazzo forte che ha sopportato tanto e che ha deciso di continuare a vivere, di sopportare e andare avanti.
Un fisico che sta venendo maltrattato dal colui che lo possiede perché vuole punirsi per essere nato così, e che sbaglia.
Però, io allo specchio, vedo un Little Monster bellissimo che vuole che gli altri lo vedano com'è veramente, ma che non ha il coraggio di imporsi.
Io vedo una persona fantastica che non si ama. Ecco cosa vedo. Quindi ora vai e spacca i culi a tutti, perché tu sei nato così, e devi esserne fiero! Io sarò sempre al tuo fianco, tieni." e mi lascia una foto nostra, fatta con una Polaroid da Tara, con una frase scritta a pennarello sul retro 'Amati per quello che sei, accetta gli altri per quello che sono, non avere paura del nuovo e sii sempre pronto a nuove esperienze.'.

Gaga è la persona più fantastica del mondo, l'abbiamo appena incontrata, ci ha salvati. Di nuovo.
E' un sogno.
Ci congeda con un bacio sulla guancia e un abbraccio, e ci dice che dobbiamo amarci come lei ama noi.
Torniamo a casa tutti, sconvolti.

Il giorno dopo ci ritroviamo in una video chat online, tutti increduli.
Siamo rinati, siamo altre persone.
Ora ci accettiamo per come siamo.

*Passa un mese*

Adesso esco con Sylvia, stiamo insieme ed è la prima volta che mi sento bene. A scuola hanno smesso di maltrattarci, ora ci rispettano.
Dobbiamo tutto a quel giorno, al giorno in cui siamo rinati.
Devo ringraziare le due mie madri, quella che mi ha fatto una stupenda sorpresa comprando i biglietti per il concerto e sopportando quasi due giorni davanti a uno stadio con soltanto un cuscino, e quella che mi ha fatto rinascere, che mi ha cambiato la vita per sempre.
Grazie, ora mi amo.

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Capitolo 3
*** 03. Government Hooker ***


03. Government Hooker

I can be good
(If you just wanna be bad)
I can be cool
(If you just wanna be mad)
I can be anything
I'll be your everything
Just touch me baby
(I don't wanna be sad)

As long as I'm your hooker
(Back up and turn around)
As long as I'm your hooker!
(Put your hands on the ground!)
As long as I'm your hooker
(Back up and turn around)
As long as I'm your hooker!
(Get down!)

Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)
Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)

I'm gonna drink my tears tonight
I'm gonna drink my tears and cry
Cuz I know you love me baby
I know you love me baby

I could be girl
(Unless you want to be man)
I could be sex
(Unless you want to hold hands)
I could be anything
I could be everything
( i could i could )
I could be mom
(Unless you want to be dad)
(hello papito)

As long as I'm your hooker
(Back up and turn around)
As long as I'm your hooker!
(Put your hands on the ground!)

As long as I'm you're hooker
(Back up and turn around)
As long as I'm your hooker!
(Get down!)

Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)
Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)

Put your hands on me
John F. Kennedy
I'll make you squeal baby
As long as you pay me (AW)

I'm gonna drink my tears tonight
I'm gonna drink my tears and cry
Cause I know you love me baby
I know you love me baby!

Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)
Hoo-ooker
(Yeah, You're my hooker)
Hoo-ooker
(Government Hooker)

I could be girl
(Unless you want to be man)
I could be sex
(Unless you want to hold hands)
I could be anything
I could be everything
I could be mom
(Unless you want to be dad)

I wanna fuck government hooker

(Back up and turn around)

Stop shitin me government hooker
(Put your hands on the ground!)
I wanna fuck government hooker
(Back up and turn around)
Stop shitn me government hooker
(Get down!)



-Mary-
Questo posto è squallido, mi fa schifo. E' disgustoso.
Tutte queste ragazze... Così... Ah, mi fa schifo il modo in cui si mettono in vendita, mi fa schifo vederle ballare completamente nude per ragazzini arrapati, vecchi bavosi, e mafiosi pieni di soldi. Mi fa schifo.
Quest'odore è nauseante, alcool, fumo e sudore.
Devo uscire di qui, o vomiterò.
"Hey, ragazza, dove credi di andare?" mi prende per un braccio, cercando di bloccarmi.
"Lasciami andare, non sono di tua proprietà come... Quelle." nella mia voce c'è freddezza e disgusto.  Proprio quello che volevo.
Mi libero dalla presa, e scappo, correndo verso una delle porte antincendio del night club.

Perché ci sono andata? Perché?
Quel posto mi faceva schifo prima, e mi fa schifo ora.
Trovo ripugnante che degli uomini con soldi ovunque paghino delle ragazze per avere favori sessuali, o solo per guardarle.
Trovo ripugnante che degli uomini facciano roba simile e basta, che abbiano o meno i soldi.
E trovo ripugnante che delle ragazze si prestino a fare ciò, per cento dollari o meno.

Corro verso casa mia, apro la porta e la richiudo in mezzo secondo, poi accendo la luce, e mi accascio a terra, con la schiena appoggiata al muro.
"E' stato lo spettacolo più disgustoso che abbia mai visto." esprimo i miei pensieri ad alta voce, sapendo che c'è solo un dolce gatto nero che può sentirmi.
"Hey, ciao John, vieni qui." gli dico, con voce dolce.
Il felino dagli occhi azzurri mi si posa in grembo, ed inizio ad accarezzarlo.
"Vieni, tesoro, ti porto a letto." e mi dirigo verso un'ampia camera da letto arredata modernamente.
"Ah, devo dire che è stato proprio un affare questo appartamento." devo smetterla di parlare da sola. O al gatto.
Mi addormento, con John fra le mie braccia, voglio solo dimenticare quello che ho visto.

"Aaaah, John, John, piantala, ahahahahah." il gatto color della notte mi sta leccando la faccia, normalmente lo fanno i cani. Strano gatto.
"Hai fame, eh?" mi alzo dal letto e lo porto in cucina, riempiendogli una ciotola di cibo per gatti.
Mi giro ad ammirare il muro principale del salotto. C'è una tv da 40 pollici, attaccata al muro, al centro di un mobile pieno di cd e dvd, la maggior parte riguardano Gaga, ho l'intera discografia.
La parete che le sta a fianco è ricoperta interamente di poster, Gaga, Nicki, Britney, Christina e tante altre, e al centro spicca un calendario del 2012, il calendario di Born This Way.
Mi fermo un minuto in adorazione, pensando quanto tempo abbia impiegato a mettere insieme quel capolavoro.

Controllo il telefono, la segreteria mi comunica che ho ben 10 messaggi.
"Cazzo." impreco.
"Hey, piccola, che fine hai fatto? Non rispondi né a casa né al telefono, ti prego, ho bisogno di parlarti." tutti i messaggi sono più o meno così.
E' lui.
Dio, mi vergogno solo a pensare al ruolo che ho nella sua vita, e non provo più tanto disgusto per le ragazze del night club di ieri notte.
Digito il numero sul tastierino del cordless, mi risponde una voce maschile, seducente, e non poco.
"Hey, aspettavo che mi richiamassi." dice l'uomo dall'altra parte, con un tono che ho già sentito.
"Hey, scusami, ho avuto... Dei problemi. Avevi bisogno?" lo so già che aveva bisogno, pongo la domanda solo per arrivare al dunque senza giri di parole.
"Stasera sei libera?" ecco, come immaginavo.
"Si, solito posto, solita ora?"
"Si, a stasera piccola." e riaggancia.

Passo la giornata ad ascoltare tutti i cd di Gaga, arrivo a Born This Way, e, quando inizia la terza traccia, Government Hooker, non posso fare altro che pensare alla mia situazione.
Mi viene da piangere, perché mi faccio schifo da sola, ma non posso biasimarmi, quello che provo per lui è qualcosa che non provo per nessun altro, è qualcosa di vero e reale.
Le lacrime mi scendono fino in gola, e bruciano.
Termina la canzone e cerco di placare i miei singhiozzi, finisce l'intero album e passo ai successivi, finché non arrivano le nove e mezza e devo prepararmi per uscire.
Vado in camera, apro l'armadio, scelgo un tubino rosso, mi lego i lunghi capelli castani in uno chignon tenuto insieme da una treccia e mi infilo un paio di décolleté rosse laccate, prendo una pochet dorata e ci infilo dentro un accendino, delle sigarette Diana Rosse, le chiavi di casa e quelle dell'auto.
Vado in bagno e mi trucco con del mascara marcato e del rossetto rosso acceso, come il vestito e le scarpe.
Non mi metto il fondotinta, ho la fortuna di avere una pelle quasi perfetta.
Esco di fretta e caccio il rossetto e il mascara nella pochet. E' incredibile, ci sta tutto.

Scendo le scale e corro in auto, una Mustang del 1978, rossa.
Il rosso è il mio colore preferito, e cerco sempre di farlo notare.
Cerco di non correre troppo in strada, dopotutto c'è tempo, l'appuntamento è alle dieci e venti, e sono solo le nove e cinquanta.
Arrivo vicino alla destinazione, e decido che posso prendermi una piccola pausa dalla guida, mancano ancora cinque minuti.
Scendo dall'auto e fumo una sigaretta, per calmarmi, mi risistemo il trucco velocemente e riprendo a guidare.
Arrivo al luogo prestabilito alle dieci e ventotto, dopotutto, una donna può permettersi di arrivare in ritardo.

"Ciao, ti aspettavo." è nell'ombra, sotto un albero.
Quando esce alla luce della luna vedo che è vestito con un completo bianco, dev'essere di Cavalli, ha i folti capelli neri tirati indietro con l'aiuto della brillantina.
E' tremendamente sexy e attraente, pur avendo una decina di anni in più di me, sembra che ne abbia solo tre in più, come se fosse un ventiseienne con una maturità e un fascino adulto come nessun altro.
"Lo so, ora sono qui." gli sorrido timidamente.
"Entriamo?" mi fa cenno, a braccia aperte, di dirigermi verso l'enorme villa.
"Certo." e mi incammino verso di lui, che mi tende il braccio. Io mi ci attacco con eleganza, ed entriamo.

L'ingresso è ampio e ben ammobiliato, porta ad una sala enorme, con un camino di marmo e tre divani ricoperti di velluto rosso, al centro c'è un tappeto persiano enorme su cui è posizionato un tavolino da caffé.
"Siediti, mon amour." adoro quando mi chiama così. Adoro quando parla in francese.
E' nato e viveva in Francia, prima di traferirsi a Beverly Hills, ha dei tratti europei molto calcati, e un accento dannatamente sexy.
"Cosa vuoi?" gli chiedo, non sono fredda o sbrigativa, voglio saperlo veramente.
"Hey, hey, con calma piccola, non voglio qualcosa, voglio te." mi fa arrossire, e lo nota.
Mi si avvicina all'orecchio fino a sfiorarlo con le labbra "Adoro quando arrosisci così, sei così..." e fa un verso con la bocca, qualcosa come 'Mmmh'.
Non riesco più a frenarmi, e lo spingo verso l'altro lato del divano.
"Hey!" dice lui, divertito.
"Hey." sussurro io, stendendomi su di lui e iniziando a baciarlo.

"Woh, woh, con calma piccola, non vuoi andare su?" mi chiede, con quel sorrisetto malizioso.
So cosa significa andare su, king bed con coperte di seta nera, vino rosso e rose.
"Oh" dico con un tono quasi infantile, pensierosa. "La seta è fantastica, ma anche il velluto non scherza... Mmmh, vada per la seta."
Inizia ad alzarsi, allaccia le mie gambe intorno alla sua vita, io mi aggrappo al suo collo, e saliamo le scale baciandoci.
"Mmmmh, seta..." dico, mentre lui mi fa distendere lentamente sulle coperte.
"Dovrebbero chiamarti Eros, sai?" gli dico, in un attimo in cui il mio cervello pensa solo a lui.
"Puoi farlo se vuoi." mi dice, sfoggiando di nuovo quel sorriso ammaliante.
"Preferisco chiamarti Luc."
"Oh, ridillo, mi fai impazzire quando lo dici." risponde lui, e so cosa sta per succedere.

Lo tiro verso di me dal bavero della camicia, e inizio a sbottonargli quel capolavoro azzurro di Cavalli.
"E la giacca?" mi chiede, guardandomi con quegli occhi così simili ai lapislazzuli.
"La giacca è sexy" mi mordo un labbro.
"Sarà difficile togliere la camicia se indosso ancora la giacca, sai, piccola?" cedo, e gli apro quella tre bottoni bianca.
Vedo che la camicia è veramente attillata, e gli fascia il corpo, la cosa lo rende ancora più sexy, prendo la giacca e la lancio verso una sedia, sulla quale atterra.
Lui è in piedi, più o meno, ha le gambe divaricate al bordo del letto, e in mezzo alle sue ci sono le mie.
Lo guardo, di nuovo, me lo sto mangiando con gli occhi, e lui, dal modo in cui mi guarda, è più affamato che mai.
"L'attesa ti fa bene, eh?" lo provoco.
"Mmmh, e fa bene anche a te, mon chéri."
Torno a volgere la mia attenzione alla camicia, e finisco di sbottonargliela.
"Il resto è nei pantaloni, piccola." ammicca.
Non posso resistere.
Gli allento la cintura e tiro fuori la camicia dai pantaloni e gliela tolgo di dosso, lasciando i pettorali e gli addominali scoperti.
Inizia ad ansimare, si toglie i mocassini e io mi tolgo le mie décolleté lanciandole.

"Oh, sei fantastica." mi sussurra piegandosi un po' verso di me.
"Tu non sei da meno." gli dico in risposta.
Inizio ad aprirgli la cerniera dei pantaloni e lui mi prende su, quasi in un abbraccio, tirandomi giù la lampo del tubino.
Torno giù e gli sfilo completamente i pantaloni, lasciandolo in mutande, e lui mi sfila il tubino.
Ora siamo l'uno davanti all'altra, con addosso, entrambi, solo delle mutande, nel mio caso non coprono neanche più di tanto.
Poi lui mi salta addosso, spingendomi sul letto, e me le toglie, io strappo le sue, e restiamo nudi, lui su di me.
Nel momento più importante, inizia a risuonarmi in testa Government Hooker, il testo e la musica, ma io non mi fermo.
Conficco le unghie smaltate nella sua schiena, e lui mugola di piacere.

"Mary, ti amo, je t'aime"
Questa frase mi rimbomba in testa mentre io non dico niente, ma penso solo al sesso, e a lui.
E penso a come mi senta sporca, perché io provo per lui qualcosa che non ho provato mai, ma lui è un uomo sposato, e io non posso.
No, lui non può, non io.
Dopo circa un'ora, ci ritroviamo distrutti, distesi sulla schiena sulle coperte di seta.
"E' stato fantastico."
E' l'ultima cosa che dice, poi inizia a rivestirsi, e io lo fisso mentre si alza. Fisso il suo corpo perfetto come un'ebete, i suoi muscoli, la sua schiena dove sono rimasti i segni del mio smalto.

"Alla prossima."
Fu l'ultima cosa che dissi quella sera, poi rimontai sulla mia Mustang e guidai verso casa.
Per strada, non so come, non ho idea di come successe, incontrai lei.
Incontrai Gaga.

Mi fermai con l'auto, scesi in fretta e le dissi solo "Non ci credo".
Poi scoppiai in lacrime.
Le raccontai della mia vita, le dissi che ero una little monster, mi feci autografare un cd che tenevo in macchina: The Fame Monster.
Mi confortò, mi disse "Hey, hey, non devi piangere, dimmi, tesoro, dimmi, cosa succede?"
Scoppiai in lacrime di nuovo, le raccontai di quella sera, della relazione che avevo con il grande magnate dell'industria, Luc Gavesson, del fatto che fosse sposato e di tutto, insomma.
"Government Hooker" mi disse lei.
"Marilyn e John Kennedy. Sono morti entrambi, ma non per motivi che riguardassero il loro rapporto. Non devi pensare al punto in comune nella loro storia, la morte precoce, devi pensare al resto della canzone. A Marilyn, a quanto soffrisse per colpa di quella relazione. Pensa a lei e decidi, vuoi continuare così con lui? Oppure vuoi che lasci la sua famiglia per te? O, magari, troncare tutto? Devi decidere tu, è una scelta tua, ne va della tua felicità."
Mi prese il mento fra pollice e indice, mi asciugò le lacrime con l'altra mano, mi tirò su la testa, e mi baciò sulla fronte.
"Gaga! Gaga!" iniziai a sentire in lontananza. Paparazzi.
"Paparazzi" disse lei ad alta voce.
"I'm your biggest fan, I'll follow you until you love me." le risposi cantando.
Mi sorrise, e scappò via.

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