What If I'm Pregnant

di Coco V
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: The Thin Line Between Chuck and Nate ***
Capitolo 2: *** The Hidden Secret ***
Capitolo 3: *** Do the Right Thing ***
Capitolo 4: *** Dinner for Devils ***
Capitolo 5: *** Raising Chuck ***
Capitolo 6: *** Monday: Part I ***
Capitolo 7: *** Monday: Part II ***
Capitolo 8: *** The Deal ***
Capitolo 9: *** Is it Love? ***
Capitolo 10: *** A Family Dinner ***
Capitolo 11: *** An Ordinary Day ***
Capitolo 12: *** The Bachelorette Party ***
Capitolo 13: *** The Big Wedding ***
Capitolo 14: *** Honeymoon ***
Capitolo 15: *** The Newlyweds: The Return ***



Capitolo 1
*** Prologue: The Thin Line Between Chuck and Nate ***


PROLOGUE

The Thin Line Between Chuck and Nate

 

 

Qual è la differenza tra pettegolezzo e scandalo? Lieto che tu me lo abbia chiesto mia affezionata. Tutti possono riferire una piccola indiscrezione e generare una giornata di chiacchiere. Ma perché un’indiscrezione diventi un vero scandalo bisogna che la persona giusta si trovi fortunatamente nel posto sbagliato. Mettete una principessina sul piedistallo aggiungete qualcuno che abbia voglia di vederla cadere e date i mezzi per buttarla giù.

Gossip Girl
 


POV SERENA

Non potevo crederci. Per colpa di Blair adesso tutti credevano fossi incinta, addirittura Dan! Devo smentire il pettegolezzo, ma non potevo dire perché e per chi stessi comprando quel test di gravidanza. Così, dopo aver parlato con Dan e avergli detto di non essere incinta, mi sono subito diretta alle scale del Met dove ero sicura avrei trovato Blair con le sue tirapiedi.
“Ciao ragazze” Dissi una volta di fronte a loro.
“Ciao”
“Non sono incinta” Risposi seccata.
“Congratulazioni”
“Facciamo un brindisi dopo la scuola?”
“Sì certo, Blair possiamo parlare?”
“Ma certamente. Scusatemi.”
Appena lontane dalle ragazze dissi a Blair tutto quello che era successo e le diedi il test, doveva farlo. Deve sapere se lei e Chuck avranno un bambino.

POV BLAIR

Appena Serena se ne era andata non la smisi di pensare a cosa sarebbe potuto accadere se fossi davvero incinta, dopotutto c’era anche una piccola possibilità che il bambino non fosse di Chuck, ma di Nate. Ma io non sono incinta, il mio ciclo è in ritardo perché sono stressata, ma non sono incinta, io mi impongo di non essere incinta.
La mia vita è finalmente come avevo sempre pianificato: Nate e io siamo più felici che mai, e niente potrà rovinare questo momento, niente…
 
POV SERENA

Ero preoccupatissima per Blair, così decisi di confidarmi con Dan durante la nostra cenetta intima, so che Blair si sarebbe arrabbiata e forse non avrei dovuto dirgli niente, ma lui è il mio ragazzo e so di potergli confidare qualsiasi cosa. Così grazie al suo consiglio decisi di andare da Chuck per aiutarmi a convincere Blair a fare il test, ma quello che mi disse mi fece rimanere scioccata: Blair, dopo essere andata a letto con Chuck, era andata a letto con Nate e non me lo aveva detto.
Sono la sua migliore amica, perché non si è confidata, perché mi ha tenuto all’oscuro e ha permesso che fosse Chuck a dirmelo?!
Così il mattino dopo andai da lei per chiederle spiegazioni e mi arrabbiai con lei per avermi mentito, per aver permesso che quel pettegolezzo del test ricadesse su di me.

POV BLAIR

Appena andata via Serena, mia madre mi riempì di domande.
“Tutto bene?”
“Mai stata meglio” Risposi acida.
“Per Serena non è così. Che cos’ha?”
“Non lo so. Non sono responsabile dei suoi sbalzi d’umore”
“Ma voi.. voi parlavate della possibilità che il tuo problema potrebbe ripresentarsi”
“No. Non è così” Dissi scocciata.
“Ti ho sentita… l’altro giorno, nel tuo bagno, con l’acqua che scorreva.”
“Sono solo stressata e con voi due col fiato sul collo non riesco nemmeno a pensare
e a tenere giù il cibo.”
“Forse hai bisogno di prenderti una pausa eh? Vai da tuo padre, Lione è stupenda in
questo periodo.”
“Magari d’estate.”
“Estate? Suona… bene. Finisci la colazione!”
Sono stanca, perché si preoccupano tanto del fatto che potrei essere incinta? Io non sono incinta, è impossibile. Così decisi di provarglielo, dopo colazione avrei fatto il test e avrei dimostrato loro che avevo ragione.
Così mi diressi subito in bagno appena finita la colazione. Serena aveva preso uno di quei test in cui ti veniva detto anche da quando eri incinta, così almeno avrei potuto sapere chi fosse il padre. Ma cosa dico? Non c’è nessun bambino, quindi non c’è nessun padre!
Così appena suonata la sveglia, per avvertirmi che il test era pronto, mi dissi: “Non sono incinta. Io ora mi  ordino di non essere incinta!”
Presi il test e… POSITIVO!
Non potevo crederci, ero incinta! Di otto settimane, io e Nate siamo stati a letto il giorno del ballo delle debuttanti che è stato cinque settimane fa! Questo voleva dire che il bambino, che sta crescendo dentro di me, è di…
"No! Il test si sbaglia!"
Così , ormai in lacrime, chiamai subito Serena e le dissi di venire subito da me. Poco dopo aver staccato la chiamata era già da me.
Così le chiesi scusa per non averle detto di Nate e per il pettegolezzo del test, poi  le lacrime cominciarono ad uscire e non riuscii a fermarle.
“Ehi B, è tutto ok! Ti ho già perdonata. Sai che non…”
“Non è per questo S, ti ho fatta venire qui perché… ho fatto il test.”
“E?”
“Sono incinta”  Dissi scoppiando subito dopo in lacrime.
“Shh.. Andrà tutto bene. Ci sono qui io.”
Dopo un po’ mi disse: “Sai di chi è?”
Sono incinta di otto settimane S, era il giorno del mio compleanno…”
“Quindi è di…”
“Sì..”  Dissi come un sussurro.
“Devi dirglielo! Deve saperlo.”
“Non so nemmeno cosa farò io, e poi sono sicura che scapperà, come sempre!”
“Non puoi sapere come si comporterà, magari sarà il miglior padre al mondo.”
“Stiamo ancora parlando di Chuck?”  Dissi ironica.
“Adesso va’ a prepararti dobbiamo andare a scuola, ne parleremo a pranzo con calma.”
“D’accordo.” Dissi dirigendomi verso le scale
“Ehi S.”
“Sì?”
“Grazie.” dissi guardandola negli occhi, al chè lei mi sorrise e andai in camera mia.
Mi vestii e in meno di venti minuti ero già pronta.
Arrivammo a scuola insieme, ma Serena si staccò subito appena vide Chuck fuori dal
cancello e mi disse: “Vado a cercare Dan.”
Annuì e prosegui dritto ignorando Chuck. In questo momento era l’ultima persona che volevo vedere. Stava rovinando la mia vita! Anche se questo bambino non lo volevo, non posso di certo ignorare il fatto che sia mio figlio, e all’aborto non ci penso nemmeno per sogno… forse tenerlo non sarebbe una cattiva idea, continuai a pensare, quando vidi Chuck che smise di fumare e mi si avvicinò.
“Ah non smettere a causa mia”  Dissi a Chuck.
“Ma devo. Il fumo passivo fa male per il bambino.”
“Non c’è nessun bambino. Non sono incinta, perciò stammi alla larga.” Dissi poco
convinta e lo notò
“Non puoi dire sul serio.”
“Non toccarmi. La partita è chiusa.”  Dissi andandomene.
“La partita non è chiusa finchè non lo dico io!”
“Allora divertiti a giocarla da solo.”
Ad ora di pranzo GG mandò un blast in cui rivelava tutto. Non potevo crederci, corsi a cercare Nate, forse avrei potuto fargli credere che il bambino fosse suo e potevamo stare insieme.
S si avvicinò a me e mi chiese se avevo parlato con Chuck io arrabbiata le risposi.
"Non m’importa di Chuck devo andare a cercare Nate."
Ma quando uscii fuori vidi Chuck e Nate litigare. Non è possibile. Questo era un incubo. Mi avvicinai dicendo di smetterla e chiesi a Nate di poter parlare, ma mi disse che con me aveva chiuso e poi disse che è stato grazie a Jenny che ha saputo la verità.
Mi sarei dovuta vendicare su di lei, ma in questo momento era l’ultima cosa che m’importava. Jenny l’aveva scoperto e questo poteva essere successo solo a causa di Serena, così decisi di affrontarla ma finimmo solo per litigare.
Quando ritornai a scuola scoprii che le ragazze si sono ribellate e mi hanno detronizzata. Avevo perso tutto, addirittura la piccola J crede di essere migliore di me. Mi rimaneva solo Chuck, dovevo affrontarlo e dirgli la verità, dirgli del bambino. Così andai al Butai in cui era andato per bere.
“No grazie.”  Dissi alla barista.
“Sono venuta a congratularmi di persona. Hai distrutto tutti i miei rapporti con Nate,
con Serena e con tutte le mie amiche! anche la piccola Jenny pensa di essermi
superiore, bravo! proprio come volevi. Non ho nessun altro che te!”
“ In verità non hai neanche me!”
“ Addirittura.”
“ Proverò ad essere coinciso. Esercitavi un certo fascino quando eri bellissima, delicata e innocente! Ma ora sei come uno di quei purosangue arabi che aveva mio padre: falli correre e mettili via! Io non ti voglio più Blair e non c'è nessun altro che ti voglia!”
Umiliata me ne tornai a casa e decisi di dire tutto a mia madre.
“Stai bene?”
“Starei meglio se potessi frequentare un semestre di scuola in Francia.”
“Un semestre?” Annuì col capo.
“Beh io avevo accennato ad Harold di una tua visita  ed era entusiasta.”
“Quindi posso andare?”
“Adesso?”
“Mamma ti prego dimmi di sì!” Poi stessi un po’ in silenzio e ripresi dicendo “Io…
sono incinta e non ho più nessuno qui: le mie amiche, Nate, Serena…”
“Incinta?!”
Abbassai la testa.
“Oh mio Dio” Si alzò in piedi e cominciò ad andare avanti ed indietro per la stanza
finchè non mi disse: “Blair io sono molto preoccupata, ma se credi che questo possa
farti bene, beh… ti farò partire, domani!
“Grazie!” Dissi piangendo.
La sera dopo andai all’aeroporto per partire, stavo per salire quando…
“ Blair” Sentii dire.
“ Che c'è? Vuoi un passaggio a JFK?”
“ Tua madre mi ha detto che parti per la Francia.”
“Ha la bocca un po' troppo larga.”
“ B, sono la tua migliore amica. Era scioccata che non lo sapessi.”
“ Beh, ora lo sai.”
“ So bene come ti sei sentita quando sono partita senza dirtelo.”
“ Perché sei venuta qui?”
“ Resta. Non permettere ad uno stupido scandalo di farti scappare come ho fatto io. Come fanno tutti quelli del nostro ambiente.”
“ È tutto così orribile. Io sto per avere un figlio da Chuck Bass! La mia vita è andata in pezzi. Non ho più nessuno: Nate, le mie amiche, addirittura Chuck…”
“ Glielo hai detto?”
“No.”
“E allora diglielo e se non vorrà saperne niente ricostruisci la tua vita. Sei una
Waldorf, ricordi? Non è la gente a dirti che sei. Sei tu a dirlo a loro. Resta e combatti. Io combatterò con te.”
 “ Sono così imbarazzata. Io sono così…”
“ Così cosa? Ricomincia da capo, si può fare. Io lo so. Insieme possiamo farcela.”
“ Prometti?”
“ Promesso.”
“Fermi ragazzi. Torno a casa.”
 

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Capitolo 2
*** The Hidden Secret ***


Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite o le ricordate o l'ha semplicemente letta. Spero che questo non vi deluda, in caso contrario accetto molto volentieri critiche per poter migliorare. Ho cercato di fare del mio meglio per non travolgere troppo le caratteristiche dei personaggi, anche perchè questa storia è ambientata nella prima stagione, ed avendo finito di vedere da poco la quinta mi auguro di non aver confuso qualche dettaglio.
Recensite, mi raccomando! :) 
Buona lettura.
Coco V

 

 

CAPITOLO I

The Hidden Secret

 
POV BLAIR
 
Durante il tragitto di ritorno non feci altro che pensare come avrei potuto affrontare la gravidanza, tra poco chiunque se ne sarebbe potuto accorgere e Chuck avrebbe capito la verità. mi voltai verso Serena, mi sorrise e mi strinse la mano per darmi coraggio e io ricambiai.
“Credi davvero che riuscirò a superare tutto questo?”  Dissi guardando fuori dal finestrino.
“Certo Blair. Io ti sono vicina, ce la farai e poi sono sicura sarai un’ottima madre.”
Sorrisi al solo pensiero. Sarò mamma, forse non sarà poi tanto male, a parte il fatto che il padre sia Chuck.
“Lo pensi davvero?”  Dissi un po' tra il preoccupato e l'emozionato
“Certo. Sai essere affettuosa, quando vuoi…”
“Mi accompagnerai alla prima visita?”
“Davvero vuoi che io sia presente?! Ma certo che ci sarò, non mancherei per nessuna ragione al mondo!”
“Grazie S”  Dissi in un sussurro appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
 
Il mattino dopo era sabato e non c’era scuola così Serena passò da me per fare colazione insieme. Non c'era un momento in cui non mi chiedeva come stessi, non mi lasciava sola un attimo ed ero contenta di questo, perché stava mantenendo la sua promessa. Ma lunedì sarei dovuta tornare a scuola e avrei dovuto affrontare tutti soprattutto...
“Quando parlerai con Chuck”  Disse Serena mentre mangiavamo.
“Non lo so… Forse mai!” 
“B, devi dirglielo, Chuck deve sapere che sta per diventare padre… Oddio come suona strano.”  Disse ridendo.
“Lui ha rovinato la mia vita! Mi ha allontanato da tutti proprio come voleva e adesso mi ritrovo sola con un bambino da crescere.”
“Non puoi saperlo! Ma per scoprirlo devi parlargliene prima che sia troppo tardi. Adesso devo andare, ma B devi parlargli e se non lo farai tu lo farò io, prima o poi si noterà…”
“Grazie” Dissi ironica.
“Scusa ma è la verità. Ci vediamo a pranzo? Da Per se?”
“Va bene.”
“Ah S.”  Dissi quando era già vicino all’ascensore. “Mia madre ha chiamato il ginecologo, la visita è lunedì all’ora di pranzo, verrai come promesso vero? Vorrei che la zia di mia figlia, nonché madrina sia presente..."
“Cosa?! Oh mio Dio B come sono contenta." Disse correndo verso di me per abbracciarmi. "Forse non è la cosa giusta da dire in questo momento, date le circostanze, ma un po' sono contenta per te B.” Disse sorridendo.
Ricambiai il sorriso pensando a me con un bambino... Fortunatamente avevo Dorota!
“So che ormai te lo dico spesso negli ultimi giorni,  ma grazie.” Dissi abbracciandola di nuovo.
“Ci vediamo dopo.”
Appena l’ascensore si chiuse tirai un sospiro di sollievo. Forse Serena aveva ragione, anche se Chuck aveva fatto quello che aveva fatto meritava di saperlo, anche solo di venirne a conoscenza, e doveva saperlo da me, non di certo da Gossip Girl!
Non so perché mi interessavo tanto a lui, dopotutto lui aveva sconvolto tutta la mia vita, i miei piani per il futuro...
Così presi il telefono e composi il suo numero. Rimasi immobile con la tentazione di spegnere il telefono e dimenticare tutta. Nel tentativo di spegnerlo, avevo invece chiamato Chuck... Stavo per staccare quando ho sentito "Blair..." 
Ormai il guaio era fatto...
 
POV CHUCK
 
Il telefono cominciò a squillare mi chiedevo chi potesse essere visto che Nate non era più mio amico e Blair non mi avrebbe mai più rivolto la parola dopo le cose che le avevo detto e per come l'avevo trattata. Ancora non capivo perché le avessi detto quelle cose, io non le penso davvero, ma non sapevo che altro dire, non sapevo come affrontare la situazione, ma quando l'ho vista uscire dalla porta di quel bar, avrei voluto correrle dietro, ma non lo feci.
Quando presi il telefono in mano lessi il nome: BLAIR.
Come mai mi chiamava, credevo che dopo quello che era successo tre giorni fa non mi avrebbe mai più chiamato, so quanto sia orgogliosa.
Stavo per staccare quando decisi di sentire per vedere cosa volesse.
“Blair, credevo di essere stato chiaro l’altra sera.”
“Sei stato molto più che chiaro, ma non ti chiamo per quello… In realtà non so nemmeno perché ti sto chiamando.”
Silenzio.
“Beh ci vediamo."  Disse poco convinta, con la speranza che le dessi motivo di non staccare, così le dissi: “Stai bene? Sei nei guai?"
“No, non sto bene. Ma credo dovremmo parlare, di persona, c'è una cosa che dovresti sapere...” Notai preoccupazione tra le sue parole.
“Non è una cosa di cui puoi parlare con Serena, ho letto su Gossip Girl che siete ancora amiche."
"No, ho sbagliato a chiamarti. Addio Chuck."
Volevo assolutamente scoprire cosa nascondeva, e nel frattempo pensavo cosa ci potesse essere di così grave da farla stare in quel modo. Mi sto davvero preoccupando per lei?
"Che ne dici di vederci per pranzo, oggi. Ti passo a prendere tra un'ora con la mia limousine."
"Va bene."
Chiusi la chiamata ma per tutto il tempo non feci altro che pensare a Blair, sentirla così... Doveva essere a causa della sua detronizzazione. Eppure c'era qualcosa nella sua voce che non mi convinceva.
Blair nascondeva qualcosa, qualcosa di grande che la faceva stare male e questo mi faceva sentire in un modo strano che non so spiegare. Presi un bicchiere di scotch continuando a pensare a lei. Poi chiamai Arthur e gli dissi di passare tra 45 minuti per andare a casa Waldorf.
Scoprirò che nascondi Waldorf, costi quel che costi.

 

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Capitolo 3
*** Do the Right Thing ***


So che il capitolo è un po' più corto dei precedenti, ma se ricevessi due recensioni, posterei il quarto capitolo per farvi scoprire come andrà a finire.
Voglio ringraziare la mia amica RosaSpunk, che pur non essendo il genere di storie che le piacciono, legge con pazienza tutti i miei capitoli prima della pubblicazione, oggi lo ha addirittura letto alle 2 di notte. Ti voglio bene :)
Grazie per la pazienza.
XOXO
Coco V

 

 

CAPITOLO II

Do the Right Thing

 

POV BLAIR
 
Ancora un po' scossa e preoccupata per la conversazione avuta poco fa chiamai immediatamente Serena per raccontarle tutto e per chiederle di venire per aiutarmi a scegliere un vestito per il pranzo.
Nel frattempo, mentre la aspettavo, chiamai Dorota.
"Dorota?! Preparami un bagno caldo, ho un appuntamento tra meno di un'ora."  Dissi mentre salivo le scale.
"Con la signorina Serena? Ma credevo sarebbe arrivata molto più tardi..."  Disse arrivandomi incontro per salire le scale.
"Non con Serena, ma con... Chuck..."  Dissi a bassa voce.
"Non guardarmi in quel modo" Continuai. "Dobbiamo fare in fretta, Serena sarà qui fra poco per aiutarmi a prepararmi."
Appena finito il bagno caldo, scesi in sottoveste sentendo il rumore dell'ascensore, S. ne uscì fuori correndomi incontro, e mi abbracciò dicendo: "Oh mio Dio B non credevo avresti mai fatto la cosa giusta, non lo fai mai! Pensavo avrei dovuto farlo io al posto tuo..."  Disse ridendo continuando ad abbracciarmi, ed anche io sorridevo... "Sei proprio cambiata! Dovresti avere più spesso un bambino se ti fa così bene!" 
Mi staccai immediatamente dall'abbraccio in modo brusco e la guardai in malo modo. "Serena hai ricominciato a drogarti per caso?! Tutto questo non è un 'bene'. Sono incinta di un donnaiolo che non mi vuole, e che di sicuro non vorrà questo bambino e tu mi prendi in giro?!"  Dissi quasi urlando. 
"B non volevo prenderti in giro... Non voglio litigare e poi non abbiamo molto tempo, devi prepararti! Chuck arriverà tra meno di un'ora e tu sei ancora in sottoveste! Forza muoviamoci!" 
"Va bene andiamo. Ma questo non vuol dire che tu te la sia cavata, te la farò pagare una volta tornata da questo stupido pranzo con Chuck."
Roteò gli occhi e mi sorrise, poi mi prese per un braccio portandomi in camera mia.
Provai tantissimi vestiti, alcuni già cominciavano a far fatica a salire la cerniera ed io cominciavo ad innervosirmi, quando finalmente trovai il vestito giusto: un Christian Dior nero con una cintura sotto il seno, che lasciava le spalle leggermente scoperte. 
 
http://www.style.com/fashionshows/complete/slideshow/S2012CTR-CDIOR?event=show2402&designer=design_house27&trend=&iphoto=17#slide=17
 
"Sei bellissima B! Anche se non capisco perché tu ti sia voluta vestire elegante solo per 'uno stupido pranzo con Chuck"  Disse ridendo.
"Serena io sono sempre elegante! Non vado in giro con la prima cosa che trovo nell'armadio come te!"  Dissi acida.
"Ok Blair... Io vado, voglio uscire viva di qui, i tuoi sbalzi d'umore mi fanno un po' paura, e poi Chuck sarà qui a minuti e preferisco non esserci quando avverrà... Ti voglio bene. Dovresti calmarti, lo stress non fa bene al bambino e nemmneno a te! Chiamami quando avete finito, voglio sapere tutti i particolari."
Annuii col capo, non ebbi il tempo di risponderle che già era scappata via.
 
5 MINUTI DOPO..
 
Sentii il tintinnio dell'ascensore che annunciava che qualcuno fosse arrivato, mi avvicinai alla rampa delle scale per sentire con chi stesse parlando Dorota.
"Buongiorno Mr. Chuck."
"Dorota. Sono qui per Blair, abbiamo un tavolo prenotato al The Lion, DeLucie ci aspetta."   
"Certo, vado subito ad informarla del suo arrivo."
Oh mio Dio ... Ero davvero pronta a dire la verità?
Le gambe mi tremavano ed ero tutta nervosa, mi sentivo le forze mancare, tutta la stanza girava... 
E poi non ricordo più nulla di quello che accadde dopo.
 

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Capitolo 4
*** Dinner for Devils ***


Come promesso ho aggiornato presto. Ringrazio di nuovo le tre recensioni che ho ricevuto sono stata molto contenta di riceverle. Spero di riceverne altrettante, se non più con questo capitolo. Ditemi cosa ne pensate.
Ringrazio di nuovo RosaSpunk per la sua pazienza, soprattutto per ieri pomeriggio, che durante la nostra passeggiata, mi ha aiutato a 'correggere' qualche pezzo :)
Il prossimo capitolo lo posterò tra 2 giorni, prima non riesco.
Recensite in tanti!!!
XOXO

Coco V

 

 

CAPITOLO III

Dinner for Devils

 

POV CHUCK
 
Appena arrivato a casa di Blair, quando vidi Dorota nell'atrio, mi sorrise e mi disse: "Buongiorno Signor Chuck."
"Dorota. Sono qui per Blair, abbiamo un tavolo prenotato al The Lion, DeLucie ci aspetta."
"Certo, vado subito ad informarla del suo arrivo."
"Oh signorina Blair è qui, il signor Chuck è arrivato lo aspetta nell'atrio."  Sentii dire dalla cameriera.
"Signorina Blair, Signorina Blair si sente bene?"
Quando capii che qualcosa non andava mi avvicinai alla scala e notai Blair in cima ad essa, pallida e barcollante.
Salii alcuni gradini e dissi "Blair, ti senti bene?." Mentre le porsi questa domanda vidi che stava per cadere, così mi precipitai verso di lei per prenderla al volo.
La presi in braccio e la portai sul divano. Dorota, preoccupatissima ed in agitazione, si avvicinò e le dissi:"Dorota, chiama subito un medico."
"...No, no, no non serve sto benissimo... Dorota potresti portarmi un bicchiere d'acqua?"  Disse Blair aprendo gli occhi.
"Certo signorina Blair."
"Cancello la prenotazione, forse è meglio che io me ne vada, dovresti riposare..."  Dissi cercando di non mostrare la mia preoccupazione.
"No! Sto bene, possiamo andare. Dorota?! I cappotti!"
"Preferisci andare stasera a cena? Posso prendere un'altra prenotazione..."
"No, no, no, no, no. Sto bene, mi serve solo un po' d'aria."
Dorota ci aveva portato i cappotti ed aveva gentilmente aiutato Blair a mettersi il suo.
"Allora?! Vieni?" Disse Blair già nell'ascensore.
Entrai nell'ascensore e finalmente la vidi. Era bellissima. 
Eravamo arrivati alla hall, la mia limousine era fuori che ci aspettava, Arthur aprì la portiera e ci fece entrare.
Dentro la limousine mi vennero in mente i ricordi di quella notte... L'ultima volta che eravamo stati nella stessa limousine insieme.
 
POV BLAIR
 
L'ultima volta che ero stata nella stessa limousine con Chuck è stata quella notte, dopo il Victrola.
Cominciai a ricordare tutto: i suoi baci, il suo profumo, il suo calore,... Chiusi gli occhi pensando a tutto quello che era successo, ma poi mi ritornò in mente tutto quello che era accaduto poi, di come Chuck mi avesse umiliata. Io amo ancora Nate, eppure non riesco a smettere di pensare a Chuck. Negli ultimi due giorni non ho fatto altro che pensarlo e cercare di trovare un modo per dirglielo. 
Adesso il momento era arrivato e non sapevo che dire.
Nella limousine regnava un gran silenzio, nessuno dei due aveva il coraggio di proferire parola o di guardarsi bene in faccia dopo quello che era accaduto l'ultima volta che ci eravamo visti. Ero persa nei miei pensieri e guardavo un punto fisso davanti a me.
"A cosa pensi Waldorf?"
"Io... Niente. Dove hai detto che hai prenotato il tavolo?"
"Al The Lion, ho detto a DeLucie che saremmo arrivati per le 12. Ma non cambiamo discorso, cosa devi dirmi di tanto importante?"
Ero terrorizzata, aveva capito che cercavo di evitare di parlarne subito, volevo dire all'autista di fermarsi e correre via. Avevo paura della verità, cosa sarebbe accaduto dopo aver rivelato il mio segreto a Chuck? 
"Sei sicura di stare bene?" Mi disse.
Non me ne ero resa conto, ma tremavo, ero talmente terrorizzata che tremavo!
"Sì, comunque preferisco parlarne davanti ad un bel piatto di caviale." Dissi sfoggiando un falso sorriso per nascondere la mia preoccupazione.
Prima che potesse rispondermi l'autista aprì la portiera. Ci eravamo fermati e non me ne ero nemmeno resa conto.
Uscì prima Chuck, e una volta fuori, mi porse la mano per aiutarmi a scendere.
"Cosa ti succede Bass, sei diventato un gentiluomo?" Dissi ironica.
"No. Semplicemente non voglio che tu svenga e cada sull'asfalto." disse porgendomi il suo sorriso alla Chuck Bass.
"Non preoccuparti, non riaccadrà."
Entrati ci fecero sedere al nostro tavolo e DeLucie si avvicinò.
"Signor Bass, sono contento di avervi qui per pranzo. Visto che sono stato informato del vostro arrivo ho deciso di prepararvi un pranzo davvero speciale. E la sua dama, chi è?"
"Blair Waldorf"  Risposi fiera.
"Incantato"  Disse prendendomi la mano destra e baciandomela. 
Guardai Chuck e notai che aveva roteato gli occhi e che era leggermente infastidito. Ma perché? Dopo quello che mi aveva detto a sera in cui avevo deciso di partire per la Francia, credo fosse chiaro che io per lui non ero nulla, eppure...
"Adesso vado a salutare gli altri clienti. Buon pranzo. E mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuto."
Fu Chuck il primo a parlare dopo che rimanemmo da soli.
"Adesso sei pronta per parlarne?"
Nemmeno il tempo di rispondere che tutti gli odori in quella sala cominciarono a farmi venire la nausea.
Così senza dire nulla corsi in direzione del bagno ed entrai nel primo bagno libero per vomitare. Una volta finito mi ripulii e cercai di rinfrescarmi.
Odiavo le nausee ed avrei dovuto conviverci ancora per un bel po'!
Uscita dal bagno trovai Chuck fuori dalla porta del bagno delle signore, e sembrava aspettarmi.
"Credo tu abbia sbagliato bagno. Questo è quello delle signore."  Dissi ironica, cercando di evitare di parlare di quello che era appena accaduto.
"Blair, sei di nuovo bulimica?"  Disse cercando di evitare di guardarmi in faccia.
Come faceva a saperlo? Serena era l'unica a saperlo, nemmeno Nate lo sapeva.
"Cosa? Io bulimica? Ma per chi mi hai presa Bass?"
"Non cercare di mentirmi, so che sei bulimica e che hai sempre cercato di nasconderlo. A scuola dopo pranzo ti vedevo sempre correre in bagno e così ho capito. È questo di cui dovevi parlarmi?"
"Io non sono bulimica e poi no! Non è questo di cui ti dovevo parlare. Ma adesso andiamo a sederci, ho fame."
Ritornammo al nostro tavolo ed arrivarono le nostre ordinazioni. Era arrivato il momento di dirglielo, doveva sapere la verità e doveva saperla da me.
"Il motivo per cui ti ho chiesto di incontrarci oggi non riguarda quello che pensi."
Annuì, ma non mi guardava. Sapevo che era curioso di sapere cosa nascondevo ma non voleva darlo a vedere.
"Sai benissimo che dopo quello che è accaduto due giorni fa non ti avrei mai telefonato se non fosse stato importante."
Mi fermai, non sapevo come continuare, come iniziare a parlargliene.
"E...?" disse incitandomi a parlare.
"E... E... Sono incinta."
Sentii la sua forchetta cadere nel piatto e finalmente il suo sguardo incontrò il mio. 
 
POV CHUCK 
 
"E... E... Sono incinta."
Non sapevo che dire, ero scioccato. Incinta? Come era potuto accadere? Alzai la testa per guardarla e notai il suo sguardo, triste e spaventato. Aveva paura.
"Congratulazioni! Mi dispiace ma non posso aiutarti a dire a Nate che diventerà padre, come già sai mi detesta" Dissi facendo finta di non capire quello che era evidente.
"Credi davvero che avrei chiamato te per dirlo a Nate se il bambino fosse suo?! Sono incinta di otto settimane, era il giorno del mio compleanno ti ricorda qualcosa?"  Disse con gli occhi lucidi.
"Non è possibile, sono stato attento.."
"Beh forse non abbastanza!" 
Non capivo più nulla. Non potevo crederci, sarei diventato padre tra 7 mesi.
"Allora?"
"Cosa?! Sono scioccato, io non sono pronto per essere padre, non posso diventare padre!"
"E credi che io sia pronta a diventare madre?!"  Disse ormai in lacrime, ma cercando di non urlare per non attirare l'attenzione dei presenti. "Sapevo che Serena si sbagliava. Tu non sai prenderti le tue responsabilità. Sei un vigliacco."  Disse alzandosi ed andando via.
Stavo per fermarla, ma ero ancora troppo scosso per fare qualcosa. 
 
Io non posso diventare padre. 

 

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Capitolo 5
*** Raising Chuck ***


Chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto modificare alcuni pezzi di questo capitolo perchè non mi convincevano molto. -_-'' Spero che vi piaccia, perchè ci ho messo 2 giorni per scriverlo! Di solito ci impiego di meno. xD 
Adesso scusatemi ma devo scappare a lavoro o arriverò tardi anche oggi. xD Recensite in tanti mi raccomando, mi interessano moltissimo le vostre opinioni. E grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le seguite, tra i preferiti, tra le ricordate ed anche solo a chi ha letto.
Ma soprattutto ringrazio le persone che hanno recensito , e cioè Fecalina, Winner_ e LaylaLaRed.

Spero questo capitolo non vi deluda e che sopratutto non deluda le vostre aspettative.

E continuo a ringraziare Rosa Spunk e la sua pazienza xD

P.S. Il titolo si ispira al film Raising Helen, con Kate Hudson, arrivato in Itala col titolo 'Quando meno te  lo aspetti'.

Buona lettura.

Kiss Kiss

Coco V

 

 

CAPITOLO IV

Raising Chuck

 

POV BLAIR
 
Uscii dal ristorante in lacrime sperando che nessuno mi avesse visto. Chiamai un taxi ed una volta entrata lessi i due blast di Gossip Girl.
 
 
Avvistato Chuck Bass entrare in casa Waldorf per poi uscirne dopo un quarto d'ora con la ex Queen B. Ed io che pensavo che dopo lo scandalo di due giorni fa B non si sarebbe più fatta vedere, invece eccola qui con il suo amante. O forse nuovo boy-friend? Sapete di amarmi.
XOXO 
Gossip Girl
 
 
Avvistata Blair Waldorf in lacrime uscire dal The Lion, dove stava pranzando con il nostro donnaiolo preferito. È la seconda volta in meno di quattro giorni che vediamo la nostra ex regina uscire da un ristorante (dove ha incontrato C) in lacrime. A quanto pare B, oltre ad aver preso qualche chilo in più ha anche accumulato molta umiliazione. Speriamo solo che ci sia qualcuno pronto ad aiutarla, perché a quanto pare nessuno a parte S, la vuole. E sappiamo tutti che Serena è molto impegnata con il suo Dan, quindi la nostra B è completamente sola. Non buttarti giù B, il cibo consola più di un amico, e a quanto pare tu ne sai qualcosa.
Kiss Kiss 
Gossip Girl
 
 
Non potevo crederci. Gossip Girl aveva appena affermato che io sia ingrassata, non credevo si notasse già. Mi sentivo umiliata. Era la peggiore settimana della mia vita: avevo perso Nate, il mio trono, le mie amiche, sono incinta e adesso verrò derisa a scuola per 'aver preso peso'. Perfetto la mia vita non potrebbe andare peggio, e tutto questo per colpa di quello stupido Chuck Bass.
Lo odio, ma dopotutto cosa mi aspettavo da lui, avrei dovuto saperlo che non si sarebbe mai preso le sue responsabilità. Eppure ci avevo sperato, credevo che forse sarebbe cambiato e avrebbe fatto la cosa giusta come avevo deciso di fare io.
Il taxi si ferma e capisco di essere arrivata a casa, pago l'autista e scendo per poi salire al mio attico.
Appena entro Dorota mi corre incontro.
"Signorina Blair, è tornata in fretta. Come è andato il suo pranzo con il signor..."
"Non pronunciare quel nome! D'ora in poi non voglio più sentirlo nominare, chiaro? Se solo lo sento nominare di nuovo..."
"Signor Chuck..."
"Dorota, allora non hai capito nulla? Ti ho detto di non pronunciare più quel nome!"
"Ma signorina Blair..." diceva la domestica continuando a guardare dietro di me.
Così mi girai e lo vidi. Era lì proprio di fronte a me. 
"Che cosa ci fai qui? Se sei venuto a chiedere scusa, risparmia le parole, non serviranno a nulla!"
"Blair... Prima di dire qualsiasi altra cosa, lasciami parlare. Mi dispiace per essermi comportato come un'idiota, ma quando mi hai detto di essere incinta io... Io non potevo crederci, o meglio non volevo. Andiamo, Chuck Bass padre? Non potrei mai essere un buon padre, soprattutto con un padre come il mio..."
"Chuck Bass ha paura?" Dissi guardandolo negli occhi.
"Io non ho paura" Disse, ma capii che mentiva "È solo che non sono tagliato per essere genitore."
"Oh perché io sì?! Sai nemmeno io ho avuto degli ottimi esempi come genitore." dissi quasi urlando, fortunatamente mia madre era fuori per pranzo quindi non mi avrebbe sentita...  "Non credi che le nostre esperienze potrebbero invece farci essere genitori migliori di quelli che siano stati i nostri?"
Silenzio. Non aveva il coraggio di rispondermi, sapeva che avevo ragione, ma non voleva ammettere di avere paura a dover affrontare tutto questo.
"Io non credo che..."
"Cosa? Non credi cosa?! Ascolta Chuck sono molto stanca e non ho per niente voglia di litigare. Lunedì all'ora di pranzo ho la prima visita, se verrai vorrà dire che non potrai più tirarti indietro e dovrai prenderti le tue responsabilità, ma se non verrai non potrai mai più entrare nelle nostre vite." Dissi con gli occhi lucidi.
Lui non mi rispose, ma capivo che anche lui aveva bisogno di tempo, ma non ne avevamo molto, tra 7 mesi saremmo diventati genitori che lui lo voglia o meno.
"Adesso sono stanca, voglio andare di sopra a distendermi, Dorota ti accompagnerà all'ascensore. Buona giornata Chuck."
Annuì, ma continuò a non dire nulla sembrava assorto nel suo mondo, ma in auestk momento ero troppo stanca per pensare a lui ed alla decisione che avrebbe potuto prendere. Così entrai in camera mia, mi distesi sul letto ed istintivamente mi toccai la pancia.
"Sono sicura che sarà una bambina..." Dissi in un sussuro "Deve essere una bambina! Spero solo non assomigli troppo a quel Chuck Bass-tardo. Ma perché continuo a pronunciare il suo nome?! Dorota?! Preparami un bagno caldo e portami dei macarons, voglio rilassarmi per non dover pensare più a nulla."
"D'accordo Signorina, vado subito." Disse le cameriera che si dileguò immediatamente nel bagno. Secondo me anche lei aveva paura dei miei sbalzi d'umore.
 
POV SERENA
 
Dopo che Blair aveva cancellato il nostro pranzo, decisi di andare a pranzo con Dan. Suo padre era fuori città, sua sorella a pranzo con le ex tirapiedi di Blair e qui di la casa era tutta nostra. Aveva preparato un pranzo davvero ottimo, ma poco dopo aver iniziato a mangiare i nostri cellulari iniziarono a vibrare. Presi il mio e cominciai a leggere, mentre Dan continuava a mangiare tranquillo.
GOSSIP GIRL, naturalmente.
 
Avvistato Chuck Bass entrare in casa Waldorf per poi uscirne dopo un quarto d'ora con la ex Queen B. Ed io che pensavo che dopo lo scandalo di due giorni fa B non si sarebbe più fatta vedere, invece eccola qui con il suo amante. O forse nuovo boy-friend? Sapete di amarmi.
XOXO 
Gossip Girl
 
Non potei evitare di fare un'enorme sorriso, il che fece allarmare Dan. 
"Perché sorridi?"
"No niente, leggevo l'ultimo blast di Gossip Girl."
"E cosa dice questa volta?"
"Chuck che é andato a trovare Blair e blah blah blah..."
"Cosa?! Chuck è da Blair e perché mai?! Dopo quello che è successo pochi giorni fa, non credevo si sarebbero mai più fatti rivedere insieme."
"È una lunga storia. Mmh la tua pasta è buonissima, davvero squisita!"
Dan mi sorrise, capì che cercavo di evitare il discorso. Per tutto il resto del pranzo continuammo a scherzare e a parlare fino a quando i nostri cellulari non vibrarono di nuovo. Questa volta anche Dan decise di leggere il blast.
 
Avvistata Blair Waldorf in lacrime uscire dal The Lion, dove stava pranzando con il nostro donnaiolo preferito. È la seconda volta in meno di quattro giorni che vediamo la nostra ex regina uscire da un ristorante (dove ha incontrato C) in lacrime. A quanto pare B, oltre ad aver preso qualche chilo in più ha anche accumulato molta umiliazione. Speriamo solo che ci sia qualcuno pronto ad aiutarla, perché a quanto pare nessuno a parte S, la vuole. E sappiamo tutti che Serena è molto impegnata con il suo Dan, quindi la nostra B è completamente sola. Non buttarti giù B, il cibo consola più di un amico, e a quanto pare tu ne sai qualcosa.
Kiss Kiss 
Gossip Girl
 
"Oh mio Dio" dissi alquanto sconvolta  "Mi dispiace Dan, ma devo andare subito da Blair sarà sconvolta! Ci sentiamo dopo, va bene?"
Prima che potesse rispondermi gli diedi un bacio a stampo e corsi fuori dal loft a chiamare un taxi. Dopo 10 minuti finalmente se ne fermò uno. 
Arrivai da Blair e dalla hall vidi uscire Chuck con un volto senza espressione, come se stesse pensando a qualcosa di molto importante. Decisi di andargli incontro ed affrontarlo.
"Cosa hai combinato questa volta Chuck?!"
Sembrai distoglierlo dai suoi pensieri e mi fissò. Il suo sguardo era perso nel vuoto.
"Chuck, stai bene?"
"Non è di me di cui dovresti preoccuparti, ma della tua amica. Naturalmente tu saprai già tutto..."
"Si." disse a bassa voce.
"Devi stargli vicino Serena, non lasciarla mai sola."
"Non capisco, che cosa è successo?"
"Stalle vicino, solo questo. Assicurati che stia bene."
Lo guardai e capii che si era innamorato di Blair ed era preoccupatissimo per lei. 
"Chuck, non ti devi preoccupare andrà tutto bene, Blair sta bene."
"No, non sta bene. Oggi prima di andare a pranzo è anche svenuta. Devi starle vicino, io non posso."
"Aspetta Chuck, perché non puoi? Se sei preoccupato del fatto che sia svenuta, è normale avere un calo di pressione quando si è incinta. Ma non sono l'unica a doverle stare vicino, anche tu dovresti!" Dissi a bassa voce per non farmi sentire da nessun altro.
Non rispose, era stravolto. E non capivo il perché.
"Le ho già procurato troppi guai, lei non ha bisogno di me." 
"Invece sì! È spaventata. Tutto il suo mondo le è crollato addosso e non ha più certezze. Ha bisogno di qualcuno che le stia vicino in questo momento, e questa volta non sono io. Cerco di fare del mio meglio, ma sei tu la persona da cui debba essere confortata in questo momento."
"Già, tutto il suo mondo è crollato a causa mia! Io non riesco a starle vicino, non ce la faccio."
"Beh provaci Chuck. So che hai paura perché pensi che non sarai un buon padre, ma lei ha più paura di te! Ed in questo momento dovete stare vicini ed affrontare la cosa insieme, sono sicura che insieme ce la potreste fare."
"Non è quello di cui ho paura!"
"E allora che cosa Chuck?!" Dissi ormai quasi arrabbiata.
"Mia madre è morta dando alla luce me. Non posso permettere che accada la stessa cosa a Blair. Io.. Io.. Voglio solo che lei ed il bambino stiano bene."
"Chuck... Non è detto che quello che sia capitato a tua madre potrebbe accadere anche a Blair. Blair è forte, ma non abbastanza da affrontare tutto questo, ed è molto carino che tu ti preoccupi di loro. Ci tieni davvero a lei, vero?"
"Non è così Serena!" Capii che mentiva, ma non volevo tirare troppo la corda, era troppo fragile. "Solo non voglio accada nulla di male nè a lei nè al bambino a causa mia."
"E perché la causa dovresti essere tu?"
"Perché è sempre colpa mia.. Forse mio padre ha ragione..."
"No, non ha ragione. Guardati! Sei qui a preoccuparti di lei e del tuo bambino, sapevo che ce l'avresti fatta! Hai solo bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto."
"Riponi troppa fiducia in me, sorellina."  Disse con un sorriso beffardo. "E poi Blair mi ha dato un ultimatum, se lunedì mi presenterò alla visita non potrò più tirarmi indietro, altrimenti non potrò fare mai più parte delle loro vite."
"E tu hai intenzione di andarcI... Vero?" Non mi rispondeva "Chuck!"
"È meglio così, è meglio per tutti, sopratutto per loro."
"Quindi hai già deciso di non andarci?! Ti prego Chuck prima di prendere questa decisione pensaci bene, hai due giorni e dopo quello che sceglierai non potrai più tornare indietro e potresti perdere le persone più importanti della tua vita. Devi pensare bene a tutti i pro e i contro. Promettimi che ci penserai!... Chuck! Promettimelo!"
"D'accordo, d'accordo, te lo prometto. Adesso devo andare, ci vediamo a casa sorellina"

 

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Capitolo 6
*** Monday: Part I ***


Ho già scritto il continuo di questo capitolo, quindi ho deciso che se vi piacerà e vorrete sapere come continua dovranno esserci almeno tre rensioni, anche negative se ci dovessero essere. Mi fa sempre piacere sapere l'opinione degli altri. Ringrazio come sempre tutti quelli che hanno letto, recensito, aggiunto tra le seguite....
Buona lettura.
XoXo
Coco V

 

 

CAPITOLO V

Monday: Part I

 

Lunedì ore 8.00
POV BLAIR
 
"Signorina Blair, è ora di alzarsi, deve tornare a scuola!" Disse Dorota aprendo le tende per far entrare luce nella stanza.
"Non mi sento bene, non voglio andarci."
"Ma signorina Blair, oggi ha anche la visita... E la signorina Serena passerà tra venti minuti per fare colazione con lei."
"E va bene, va bene, mi alzo."  Dissi dirigendomi verso il bagno per prepararmi. Misi la divisa della scuola, un paio di Manolo e scesi le scale.
Dopo aver dato l'ultimatum a Chuck, Serena si è presentata da me dopo aver letto il blast di Gossip Girl ed è rimasta a dormire da me. Abbiamo visto Colazione da Tiffany, mangiato Macarons e parlato tutta la notte. Eppure non ero riuscita a prendere sonno, non ho fatto altro che pensare a quel Chuck Bass-tardo. Anche il giorno seguente Serena non mi ha lasciata un attimo da sola, quando le ho chiesto il perché lei ha risposto che voleva mantenere la sua promessa di rimanermi sempre accanto. Ma questa mattina era il 'gran giorno' e pensavo a Chuck e al suo utlimatum e a come avrei potuto riprendere il controllo alla Costance.
In salotto vidi mia madre circondata da bozzetti dei suoi capi. Si avvicinava la settimana della moda e lei era agitatissima.
"Buongiorno mamma." Dissi avvicina domi a lei.
"Buongiorno cara, come ti senti? Pronta a ritornare a scuola?" Disse senza staccare gli occhi dal suo lavoro.
"Sto bene, ma no, non sono pronta. Non potrei rimanere a casa? Sono ancora stanca!" Dissi sedendomi sul divano dove c'era spazio libero e sbuffando.
"Abituatici, la gravidanza stanca. E poi non puoi nasconderti per sempre, affronta il problema e risolvilo, sei una Waldorf, e le Waldorf non si arrendono mai ricordatelo."
Stavo per risponderle ma sentii il tintinnio dell'ascensore e vidi Serena con il suo solito sorriso stampato in faccia.
"Buongiorno Blair, oggi è il gran giorno! Oh, buongiorno Eleanor."
"Serena! Che piacere rivederti! Scusatemi ragazze, ma devo scappare ho tantissime cose da fare." Disse dirigendosi verso l'ascensore dopo aver raccolto tutti i suoi fogli. Poi si voltò e disse: "Oh, e Serena? Fammi un favore, controlla che mangi abbastanza, adesso deve mangiare per due!"
"D'accordo" Disse Serena sorridendo, io invece mi limitai a roteare gli occhi.
Quando mia madre se ne andò arrivo Dorota che ci avvisò che la colazione era pronta e che avevamo mezz'ora prima di doverci avviare verso scuola.
Mentre mi avviavo nella sala da pranzo, Serena mi fermò il braccio destro per farmi girare e una volta girata le dissi: "Che c'è? Non vorrai farmi anche tu la ramanzina su quello che devo mangiare?" Dissi sorridendole.
Lei scosse la testa e disse:"Comunque andrà oggi con le ragazze, con Nate e con Chuck voglio che tu ti ricordi che non sei sola, hai me! Ti voglio bene B e l'ultima cosa che voglio è vederti soffrire. Riuscirai a riprenderti il tuo trono."
"Ci puoi scommettere!" Dissi ridendo.
"...E Chuck farà la cosa giusta, non ti preoccupare."
"Ah io non sono per niente preoccupata." Dissi cercando di nascondere tutte le emozioni che in realtà provavo in quel momento solo a pensare a lui.
"B, non mi mentire. Sono la tua migliore amica e lo sai che con me ti puoi sempre confidare. Quindi se ci fosse qualcuno che ti interessa, me lo diresti?"
"Certo S. Che domande fai? Il punto è che adesso non c'é nessuno."
"Sicura?"
"Sicura." 
"E Chuck?"
"Chuck che cosa?!"
"Beh Chuck è il padre di tuo figlio e..."
"Serena, dove vuoi arrivare?"
"Provi qualcosa per Chuck?"
Colpita! Aveva centrato in pieno. Che cosa provavo realmente per Chuck?
"...Disgusto? Disprezzo?..."
"Seriamente B. Provi qualcosa per lui?"
"...Non lo so..." Risposi a bassa voce e abbassando la testa per non far vedere le lacrime che cominciavano ad uscire. "Non so più che pensare S, non so più quello che provo. Ho paura. Ho paura su quale potrebbe essere la decisione di Chuck." Dissi guardandola negli occhi.
"Oh B! Andrà tutti bene, non ti preoccupare, qualsiasi cosa accada la risolveremo, insieme." Disse abbracciandomi e cercandomi di consolare.
"Adesso andiamo a fare colazione, il tuo bambino ha bisogno di energie! Sai, sono eccitatissima per la visita di oggi? Secondo te potremo già sapere se è un maschio o una femmina?"
"Serena, sono di otto settimane. È impossibile già scoprire se è un maschio o una femmina. Anche se io spero sia una femmina. Sono certa che sia una femmina." Dissi decisa.
"Non ti conviene incominciare già a dipingere una cameretta rosa perché io credo sia un maschio."
"Non ci pensare neppure! È una femmina! Punto e basta." Dissi mangiando dei mirtilli.
"D'accordo, come desideri. Dovremmo anche decidere i nomi... Comprerò un libro sui nomi per bambini e.."
"Serena! Se comprassi un libro per nomi per bambini, tutti capirebbero. E io non voglio soprattutto perché devo ancora dirlo a Nate. Ci siamo lasciati, è vero, ma voglio essere io a dirglielo."
"D'acccordo, ma prima o poi lo verranno a sapere. Oggi vai dal ginecologo e Gossip Girl lo scoprirà e poi ha già affermato che tu sia ingrassata!"
"Grazie per avermelo ricordato Serena! Adesso sbrighiamoci a finire la colazione o arriveremo tardi."
Finita la colazione ci mettemmo i cappotti e ci dirigemmo verso scuola. La prima persona con cui avrei dovuto parlare oggi era Nate, dovevo dirgli subito la verità.
Ma arrivate a scuola tutti mi fissavano e io ridevo, Serena mi era accanto e io superavo tutte quelle persone con testa alta cercando di riconoscere la persona che stavo cercando. Tra la folla non notai Chuck, ma dopo un po' scorsi una chioma bionda che ormai potevo riconoscere a chilometri di distanza. 
Mi avvicinai e appena mi trovai dietro di lui dissi seria: "Nate dobbiamo parlare, è importante."
"Beh ma io non voglio parlare con te e non voglio ascoltare di nuovo le tue scuse, perché non sono sufficienti."
"Non sono qui per scusarmi o per parlare di 'noi' ma c'è una cosa importante che dovresti sapere."
"E va bene dimmi."
"Non qui. Seguimi"
Lo portai fuori dalla scuola, cercando di allontanarmi da occhi indiscreti e quando trovai il posto giusto sentii Nate che mi diceva: "Ma dove mi stai portando? Se questo sarebbe un tuo piano per convincermi a tornare insieme a te, sappi che non funzionerà. Sono ben deciso..."
"Hai finito?! Non è nessun piano per tornare insieme a te, anche perché dopo quello che ti dirò adesso di sicuro mi odierai ancora di più... Volevo solo allontanarmi da tutta quella gente perché non vogliono che sappiano quello che sto per dirti, o almeno non ancora."
"La Campanella sta per suonare quindi dimmi quello che devi dirmi."
Presi un respiro profondo e dissi: "Sono incinta..."
I suoi occhi erano spalancati, aveva uno sguardo terrorizzato, molto probabilmente credeva fosse suo.
"Ma come?"
"Non ti preoccupare, non è tuo. Ma di.. Chuck!"
Fece due passi indietro e si mise una mano nei capelli.
"Oh mio Dio."
"Nate, volevo solo che lo sapessi prima che fosse Gossip Girl a farlo sapere in giro. Dopotutto siamo stati insieme per tanto tempo e so di aver commesso un grosso errore e mi dispiace, davvero."
"E Chuck? Voglio dire lo sa?"
Annuii e abbassai la testa. Chuck. Non l'avevo visto stamattina e questo voleva dire che cercava di evitarmi per non affrontare il discorso, in modo tale da non incontrarci questa mattina visto che di sicuro non sarebbe venuto alla visita. Ero sicura che non sarebbe venuto, eppure  non potevo evitare di sentirmi triste.
"E quindi? Cosa avete intenzione di fare? Voglio dire..."
"Oggi ho la prima visita e se si presenterà non potrà più tirarsi indietro e dovrà prendersi le sue responsabilità. Altrimenti..."
"Ma tu stai bene?"
"Sì, credo... Non lo so nemmeno io come mi sento."
"Wow. Beh spero riuscirai a risolvere tutto. Ti ringrazio per avermelo detto di persona. Ma questo non vuol dire che ti perdono per quello che hai fatto."
"Lo so. Adesso dovremmo andare o faremmo tardi a lezione."
Mi incamminai per ritornare alla Costance, ma sentii la mano di Nate che mi tratteneva il braccio sinistro.
"Blair... Anche se non stiamo insieme, se hai bisogno di aiuto... Beh ci sarò. In fondo mi dispiace che tra noi sia finita così, ma.."
"Non funzionava." Continuai la sua frase.
"Già. Andiamo ti accompagno."
"Grazie."
Durante il tragitto io e Nate continuammo a parlare. Avevamo entrambi sbagliato, ma lui mi disse che voleva aiutarmi e voleva che rimanessimo amici, anche se era ancora arrabbiato.
Arrivati a scuola tutti ci fissavano. Una parte di me era terrorizzata per quello che sarebbe potuto accadere quella mattina.
"Hai visto Chuck questa mattina?"
"No. Credo non verrà nemmeno a scuola." 
All'improvviso i nostri cellulari squillarono, come quelli di tutti, questo voleva dire solo una cosa. 
 
A quanto pare N e B hanno già fatto pace. Questo vuol dire che il re e la regina sono tornati insieme? Fatemi sapere
XoXo
Gossip Girl
 
"Dovremmo smentire questa voce." Gli dissi continuando a leggere per vedere se avesse qualcosa da dire su Chuck e su dove fosse.
"Hai ragione, vedremo poi come fare. Adesso devo andare ho matematica e sai che Mr. Pollman odia i ritardatari."
"Già!" Dissi ridendo ricordando per quella volta che lo feci arrivare in ritardo alla lezione. "Ci vediamo!"
Gli sorrisi e mi diressi verso Serena che stava parlando con Dan.
"Serena, possiamo parlare?"
"Sì.. Certo. Scusaci Dan. Allora? Come è andata? Ti ho visto parlare con Nate, e ho letto Gossip Girl, come tutti..."
"Gli ho detto la verità, abbiamo parlato e.. Siamo amici."
"Visto? Adesso devi solo riprenderti il tuo trono e la mattinata non potrebbe andare meglio!"
"Già!" Risposi ridendo di felicità.
Avendo fatto pace con Nate e parlando con lui davanti tutta la scuola, questo mi aveva fatto recuperare punti. Avrei di certo recuperato in fretta il mio trono.
Mentre io e Serena continuavamo a parlare mentre ci dirigevamo verso la classe di biologia, Penelope, Katy e Iz si avvicinarono a noi.
"Ti abbiamo vista parlare con Nate, questo vuol dire che ti ha già perdonata?" Disse Penelope.
"Siete tornati insieme?" Chiese Iz.
"Io e Nate non torneremo insieme, ma sì, mi ha perdonata e siamo amici. Dopotutto ci siamo amati per così tanto tempo ed era arrivato per noi il momento di chiudere."
"Questo vuol dire che ti metterai con Chuck?" Chiese Katy.
"Beh.."
"Che domande fai? Chuck Bass non ha una ragazza fissa." Disse acida Penelope.
"Non è detto Penelope, non è detto..." Le dissi entrando in aula.
Fortunatamente la conversazione finì in fretta perché la lezione stava per incominciare. Ma per tutto il tempo non ho fatto altro che fantasticare sulla mia bambina e su come sarebbe stata bella cercando di non pensare troppo a Chuck.
 
Lunedì ore 11.20
POV CHUCK
 
È lunedì. Il fatidico giorno. Avevo deciso di non andare a scuola per evitare di incontrare Blair o di scontrarmi con Nate.
Non sarei andato alla visita, ci avevo pensato in questi due giorni e molto. Blair e il bambino sarebbero stati di certo meglio senza di me.
A pranzo mi sarei dovuto incontrare con mio padre per parlare del Victrola, e visto che mancava poco mi andai a preparare.
Chiamai l'auto e andai al Victrola dove avrei aspettato l'arrivo di mio padre.
Era arrivato in anticipo e per mezz'ora parlavamo di come migliorare gli affari, quando sentii una voce che conoscevo molto bene.
"Che cosa ci fai ancora qui?!"
"Sto parlando di affari con mio padre.."
"Non ti ho chiesto cosa stai facendo, ma perché non sei alla visita con Blair!"
"Scusami un secondo torno subito." Dissi a mio padre.
"E tu come fai a saperlo?"
"Blair me lo ha detto stamattina. Non ti ho visto a scuola così ti sono venuto a cercare a casa pensando non stessi bene e che avessi un'ottima scusa, ma invece cerchi solo di evitare la cosa!"
"Non capisco tutto questo tuo improvviso interesse Nathaniel, ma so quello che faccio. Grazie."
"No non lo sai. Siamo stati amici per tanto tempo e non voglio che un giorno tu ti penta di aver preso la decisione sbagliata."
"Ti assicuro che è quella giusta. Blair e il bambino staranno meglio senza di me!"
"Come puoi saperlo se nemmeno hai provato a starle accanto?! Credevo volessi essere migliore di tuo padre, invece ti stai comportando proprio come lui!"
Quelle parole mi colpirono in pieno. Io non ero come mio padre. 
"Io non sono come mio padre. Lui è egoista, pensa solo agli affari..."
"E tu come ti stai comportando in questo momento?! Ascoltami Chuck so che per te è difficile accettare tutto questo ed assumerti delle responsabilità, ma questa volta devi farlo. Non per te, ma per tuo figlio!"
Mio figlio. Negli ultimi due giorni non ho fatto altro che chiedermi se sarà un maschio o una femmina. Ho pensato immediatamente che sarebbe stata una femmina con la stessa bellezza ed eleganza di Blair. Sarebbe stata perfetta.
"Che cosa devo fare secondo te?"
"Corri da lei. Va a quella visita e falle capire che ti interessa."
"Non lo posso fare."
"Sì che puoi, ma devi volerlo davvero."

 

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Capitolo 7
*** Monday: Part II ***


Ecco il continuo, spero vi piaccia come va a finire. Mi dispiace solo avervi fatto attendere troppo, ma ho scritto tanto, quindi spero di essere perdonata. xD Continuate a recensire in tanti, mi raccomando.
Kiss Kiss
Coco V

 

 

CAPITOLO VI

Monday: Part II

 

Lunedì ore 12.20
POV BLAIR
 
Era ora di pranzo e aspettavo Serena fuori scuola per andare alla visita. Stava ancora salutando Dan, ed io stavo aspettando lì da più di 10 minuti e cominciavo a stancarmi.
"Serena, forza andiamo! O faremo tardi e sai quanto odio arrivare in ritardo agli appuntamenti!"
"Ciao Dan. Mi dispiace ma devo proprio scappare. Ci sentiamo finite le lezioni delle 14, ok?"
"Va bene. A dopo"
"Finalmente!"  Le dissi quando mi aveva raggiunta.
"Mi dispiace ma dovevo salutarlo. Dovevamo pranzare insieme, ma ho dovuto annullare per accompagnarti al tuo 'appuntamento'"
"Visto? Ti ho salvata da un pranzo con Humphrey. Dovresti ringraziarmi!"
"Sei sempre la solita!"
Entrammo nella limousine che ci aspettava fuori scuola e dentro ci trovai mia madre.
"Mamma, che cosa ci fai qui? Non avevi un pranzo con Laurel per parlare della nuova collezione?"
"Già. Ma ho annullato. Non avrai creduto che ti avrei lasciata andare a questa visita da sola? E poi volevo vedere il mio nipotino per la prima volta. Ha chiamato tuo padre oggi."
"E cosa gli hai detto?"
"Io niente, ma lo farai tu quando verrà qui settimana prossima. Non potevi di certo dirglielo al telefono?"
"Già, non ci avevo pensato."
"Io sì, quindi adesso rilassati e pensa al fatto che tra poco vedrai il tuo bambino per la prima volta."
"Bambina per l'esattezza. È una femmina ne sono certa."
"Secondo me è un maschio" Si intromise Serena.
"A dire il vero l'ho pensato anch'io. Sono d'accordo con Serena."
"È il mio bambino ed io dico che è una femmina. Fuori discussione."
"Come preferisci tesoro, ma non rimanere delusa se dovessero dirti che sarà un maschio."
"Beh non accadrà, perché è una femmina."
Serena scoppiò a ridere e dopo un po' anche io e mia madre. Quella scena era molto buffa, ma questo era perché eravamo tutte e tre nervose per la visita.
Arrivate allo studio del ginecologo entrammo con discrezione cercando di non attirare l'attenzione.
Ci fecero accomodare in attesa che la dottoressa fosse pronta a riceverci. Non potei fare a meno di notare che tutte le donne che erano lì per la visita avevano accanto il padre del loro bambino e che erano contentissimi. Mi guardai in giro per vedere se c'era traccia di Chuck, ma niente. Continuavo ad illudermi e a pensare che sarebbe potuto venire, ma la verità è che in cuor mio so che non verrà.
Serena mi strinse la mano e quando mi voltai verso di lei mi sorrise, così strinsi anche io la sua mano per darmi forza.
"La dottoressa è pronta a ricevervi, prego da questa parte." Disse cortesemente l'infermiera.
"Grazie."
Entrammo nello studio dove la dottoressa ci attendava.
"Buongiorno" disse la dottoressa." Allora Signorina Waldorf, prego si distenda sul lettino. E il padre del bambino, non l'ha accompagnata?"
"No.."
"È in ritardo. Scusatemi ma c'era traffico. Ti ho preso i tuoi fiori preferiti, le peonie."
"Alla fine sei venuto!"
"Non me lo sarei perso per nessuna ragione al mondo."
"Aspettate un secondo... È lui il padre del bambino?! E Nathaniel?" Disse mia madre agitata.
Ero così preoccupata negli ultimi giorni che mi ero dimenticata di non aver detto a mia madre che non era Nate il padre del bambino.
"È una lunga storia mamma."
"Nathaniel è fuori che aspetta. È stato lui ad avermi accompagnato."
"Siete ritornati amici?"
"Non abbiamo mai smesso di esserlo."
"Adesso ci siamo tutti? Possiamo cominciare?"
"Sì!" Risposi felice.
"Bene. Adesso le metto il gel sulla pancia, potrebbe essere un po' freddo."
Annuì e attesi che la dottoressa dicesse qualcosa.
"Sembra che ci siano due battiti." Disse dopo un po'.
"Beh è normale, giusto? Voglio dire quello del bambino e di Blair." Disse Chuck preoccupato.
"Forse non mi sono spiegata bene. Contando quello della Signorina Waldorf sono tre battiti."
"Cosa? Ne è sicura?!" Disse mia madre, mentre Serena rideva e piangeva dalla felicità. 
"Certo che ne sono sicura. Faccio questo lavoro da tanti anni. Congratulazioni, avrete due gemelli!"
Io non sapevo se essere terrorizata o contenta e feci uno dei miei sorrisi nervosi. Poi mi sentii stringere la mano. Era Chuck, quando mi sono voltata verso di lui me la strinse ancora più forte. Mi sorrise e io ricambiai.
"Adesso Signorina Waldorf peró dovremmo parlare del suo disturbo alimentare."
"Non capisco. Perché? Cosa c'entra questo con la gravidanza?" Dissi mentre mi ripulivo dal gel.
"Vede, lei ha sofferto di bulimia e questo potrebbe causare problemi alla gravidanza."
"Che genere di problemi?" Chiese Chuck preoccupato.
"La nutrizione è importantissima durante la gravidanza. I figli nati dalle madri con un disordine alimentare hanno un elevato rischio ad avere delle malformazioni e di altri difetti, anche SIDS (la morte prematura del bambino). Altri rischi includono la crescita ritardata, un peso di nascita basso, problemi respiratori dopo la nascita, un rischio elevato di aborto spontaneo. La nutrizione giusta è essenziale per il bambino. Aumenterà di peso in questi sette mesi e le donne che soffrono di disturbi alimentari hanno la tendenza a controllare il peso."
"E questo potrebbe danneggiare i bambini." Dissi a bassa voce, sembrava ancora strano a dirlo. Bambini.
"Esatto. Limiti l'uso di caffè, the, alcol e tabacco durante la gravidanza e l'allattamento. Limiti anche l'uso di tutte le pillole e medicine non necessarie. Ma cosa più importante non salti i pasti. Mangi quando ha fame, preferisci i cibi facilmente digeribili. Non dia retta alla bilancia, pensi solo che quei chili faranno bene ai bambini."
"Certo."
"Le consiglio di andare da un terapeuta per un mese per capire se il problema sia scomparso completamente o se potrebbe ancora creare problemi durante la gravidanza."
"Solo un mese?" Chiese mia madre.
"Cominciamo a vedere come va. Ci vedremo tra un mese e mezzo per vedere come va d'accordo? Fissi un appuntamento con l'infermiera qui fuori. Arrivederci."
"Grazie. Arrivederci."
Uscimmo tutti e quattro dallo studio un po' scossi. Mia madre e Serena erano più avanti, mentre Chuck camminava accanto a me. La notizia dei gemelli era stata inaspettata, ma comunque bella, ma il fatto che io potrei danneggiare i miei bambini... Mi toccai la pancia istintivamente e Chuck mi si mise davanti e mi prese le mani. Mi alzò il mento, lo guardai negli occhi e disse:"Ascoltami bene, non devi sentirti in colpa per questo. Hai sentito la dottoressa ha detto potresti, ma questo non vuol dire che hai fatto del male ai bambini."
"Lo so, ma il solo fatto che potrei fargli del male mi distrugge."
"Sei Blair Waldorf. Puoi sconfiggere la bulimia, ce l'hai fatta in passato potrai farcela anche adesso."
"Purtroppo peró è capitato anche poco tempo fa. Era il ringraziamento e non lo sapevo di essere incinta."
"L'hai rifatto?"
"Non proprio. Non ho vomitato, ma ci ho provato. Sono andata subito dal mio terapeuta e adesso sto meglio."
"D'accordo è capitato una volta. All'inizio, ma non è più ricapitato, giusto?"
Annuii.
"Allora risolveremo questo problema, insieme."
"Grazie." dissi a bassa voce.
"Adesso andiamo, hai pranzato?"
"Non ancora."
"Beh allora vi porto fuori a pranzo per festeggiare. Tua madre si unirà a noi?" Disse Chuck avvicinandosi sempre di più a mia madre e Serena.
"Ti ringrazio Charles, ma oltre ad essere scossa per aver scoperto che sarai tu il padre dei miei nipotini, ho molto lavoro da sbrigare. Ci vedremo a cena, ok?"
"D'accordo mamma. Serena tu ti unisci a noi?"
"Veramente Dan.."
"Non continuare. Vai da lui."
"Grazie B. Ti voglio bene e sono molto contenta per te e Chuck. Comunque almeno uno sarà maschio, te lo assicuro."
"A dire il vero io ho sempre pensato sarebbe stata una femmina." Disse Chuck.
"Anche tu?" Disse Serena sconcertata.
"Visto? Non sono l'unica ad averlo pensato!"
"Adesso devo proprio scappare. Ci vediamo dopo."
Uscimmo dalla clinica senza dirci più una parola. Troppe cose in poche ore. Dopo un po' fu lui il primo a rompere il silenzio.
"The Lion?"
"Cosa?"
"Mi chiedevo se ti andasse bene pranzare al The Lion."
"Sí, basta che non finisce come l'ultima volta." Risposi sarcastica.
"Ti assicuro che non sarà così."
Arrivati alla limousine di Chuck c'era un uomo in giacca e cravatta  accanto che aspettava. Quando gli fummo vicini si girò.
"Papà? Che cosa ci fai qui?!"

 

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Capitolo 8
*** The Deal ***


Grazie a tutti per aver letto e recensito i capitoli precedenti. Questo capitolo è pieno di dolcezza e sorprese. Spero vi piaccia. Recensite in tanti e fatemi sapere chene pensate.
XOXO
Coco V

 

 

CAPITOLO VII

The Deal

 

POV CHUCK
 
"Papà? Che cosa ci fai qui?!" Chiesi sorpreso.
"Chuck, Blair."
"Buongiorno Signor Bass."
"Che cosa ci fai qui?"
"Ti ho sentito mentre parlavi con il tuo amico. La ragazza del tuo migliore amico... Wow, è proprio da te."
"Senti papá ti posso spiegare..."
"Non ce n'è bisogno. Ho capito tutto. E così diventerai padre con Blair Waldorf?"
"Sì. Abbiamo appena scoperto che saranno due gemelli." dissi girandomi verso Blair e rivolgendole un sorriso che fu presto ricambiato.
"E sei sicuro che sia tuo? Voglio dire..."
"Sicurissimo."
"Tu non sei pronto a fare il padre. Sei un ragazzino viziato, non potrai mai essere un buon padre."
"Come te?! Ti assicuro che ce la posso fare."
"Io invece so per certo che al primo problema che si presenterà scapperai come fai sempre."
"Non lo farò. Voglio stare accanto a Blair in questo periodo e voglio esserci per i miei figli."
"E non hai pensato alle Bass Industries? All'immagine che darai alla società una volta che avranno scoperto che hai avuto due bastardi?"
Sentendo quelle parole mi veniva tanto la voglia di tirargli un pugno in faccia, e lo avrei fatto se Blair non mi avesse preso un braccio. La guardai negli occhi e dal suo sguardo capii tutto.
"Non permetterti mai più  di chiamare i miei figli in questo modo!" Dissi cercando di restare calmo per Blair, ma lasciando intravedere nelle mie parole tutta la rabbia.
"E come pensi di mantenerli? Senza una casa, senza un matrimonio, rovinerai il nome dei Bass."
"Non accadrà."
"Invece sì, e bisogna risolvere questo problema."
"E come hai intenzione di fare sentiamo?"
"Dovrete sposarvi!"
"Cosa?!" Rispondemmo io e Blair contemporaneamente.
"Già. Siamo nell'alta società, nell'elite di Manhattan. Per te Blair rovinerebbe la tua vita sociale essere madre single di due gemelli avuti con Chuck Bass e rovinerebbe gli affari delle industrie Bass. Pensateci bene."
Scossi la testa e mi voltai verso Blair. Lei ci stava davvero pensando sopra, quello che mio padre le aveva detto l'aveva fatta ragionare che forse era vero. Ma era davvero pronta a sposarsi, con me?
"Blair, non ci starai pensando davvero?"
"Perché no? Gioverebbe ad entrambi e sopratutto ai bambini. E poi esiste il divorzio no?"
"Già e per il divorzio se ne parlerà in futuro... Ma non troppo presto, dobbiamo far credere che sia tutto vero."
"Vuoi davvero fare come si faceva ai vecchi tempi? Sposarsi per coprire una gravidanza?!"
"Non è per coprire la gravidanza, ma per salvarci la faccia." Rispose Blair.
"Vuoi davvero sposarmi?"
"Se necessario... E tu? Sei pronto a sposarti e diventare monogamo, perché ti avverto niente tradimenti."
"Io? Monogamo? Blair..."
"Cosa c'é Chuck? Hai paura ad impegnarti?"
"Sei davvero decisa."
"Certo."
"Penso sarai una nuora perfetta." Disse mio padre.
"La ringrazio." Disse Blair soddisfatta.
"Non ci posso credere, volete organizzarmi la vita."
"Veramente, tu devi ancora rispondere." Disse Blair. "Sarai all'altezza di un matrimonio? Pensaci Chuck, l'unica cosa che dovremmo fare sarà abitare nella stessa casa e crescere i nostri figli, niente di più. Non sarà così difficile."
"E va bene ci sto."
"Perfetto. Naturalmente ci sarà un anello e un matrimonio in grande, spero."
"Certo, dovremmo organizzare tutto in fretta e farlo il prima possibile." Disse mio padre.
"Bisogna incominciare subito, preparare gli inviti, prenotare una location..."
"Scegliere una data prima di tutto" M'intromisi io. "Non vorrai sposarti con un pancione enorme? Ricordati che aspetti due gemelli."
"Giusto, quindi dovremmo farlo... Settimana prossima!"
"Settimana prossima?!" Dissi sorpreso e sconcertato.
"È un'ottima idea, prima si farà meglio sarà per tutti noi. Allora lascio tutto nelle tue mani Blair."
"Non se ne pentirà."
"Perfetto. Adesso devo andare ho una riunione importante."
"Arrivederci Signor Bass."
"Futuri Signori Bass.."
Quando mio padre salì nella sua limousine e se ne andò, mi girai verso Blair. Lei sorrideva felice, sembrava contenta di tutto questo, come se si stesse per sposare con Nate.
"Guarda che puoi ancora tirarti indietro, non sei costretta a farlo."
"Oh ma io voglio. Lo faccio per me e per i bambini. Sarò la Signora Bass!"
"Se sei contenta tu. Non ti aspetterai che mi metta in ginocchio?"
"A dire il vero sì. Deve sembrare tutto vero, ma soprattutto ci deve vedere Gossip Girl e i fotografi. Sarà il matrimonio dell'anno. Quando avrò il mio anello?"
"Dopo che lo avrò comprato. Andrò oggi."
"Perfetto!"
"Sei sicura di essere felice di tutto questo, voglio dire dovrai essere sposata con me per chissà quanto tempo senza poter uscire con nessun altro."
"E tu credi che con due figli io potrò uscire con qualcuno?!"
"Giusto. Ma non hai risposto all'altra domanda. Sarai felice?"
"Penso di sì. Sono così eccitata, dovrò preparare tutto e naturalmente tu mi darai una mano, non posso fare tutto da sola."
"Vuoi il mio aiuto nell'organizzare il tuo matrimonio?!"
"Il nostro matrimonio, e poi sì. I bambini mi stancano molto, quindi avrò bisogno del tuo aiuto. Ma adesso ho fame, che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa?"
"Certo, per la mia futura moglie e la madre dei miei figli questo ed altro." Dissi sarcastico e mostrandole uno dei miei soliti sorrisi alla Chuck Bass.
"Muoviamoci, quando sono affamata divento molto nervosa."
"Solo quando sei affamata? Ahi."
"Te lo sei meritato. Fortunatamente stamattina ho deciso di mettere le Manolo, quando devi tirare un calcio sono perfette."
"Ne sono sicuro." Dissi accarezzandomi la gamba.
Entrammo nella limousine e dissi ad Arthur di portarci al The Lion. Per tutto il tragitto Blair non fece altro che parlare del matrimonio, era felicissima. E dopo tutto quello che era successo la scorsa settimana, non so perché ma vederla felice mi... Rendeva felice. Forse un anno insieme non sarebbe stato tanto male.
Dopo pranzo la riaccompagnai a casa, era sfinita. Così potei approfittare quel momento per andarle a comprare l'anello. Dovevo cercare qualcosa di perfetto, come lei. Sapevo che lei adora Harry Winston, così mi recai nel suo negozio a New York alla ricerca dell'anello perfetto. Dopo mezz'ora lo trovai, era perfetto! I carati, la lucentezza,.. Rispecchiava completamente Blair. Sapevo le sarebbe piaciuto.
 
http://www.harrywinston.com/store/engagement/diamond-rings-2/products/004bclassicwinstonroundengagementring
 
POV BLAIR
 
Dopo che Chuck mi riaccompagnò a casa, andai subito a dormire ripensando a tutto quello che era successo. Due bambini, la mia bulimia, il matrimonio, il padre di Chuck, Chuck... In tutto questo non gli avevo chiesto come si sentiva a riguardo e temevo sarebbe potuto scappare.
Dopo il mio risveglio, il mio cellulare squillò ed era un messaggio di Chuck.
"Ho una sorpresa per te. Cena al The Modern, passo a prenderti alle sette."
Una sorpresa? Dovevo assolutamente scegliere l'abito adatto, avevo un'ora e mezza a disposizione. Mi feci preparare un bagno da Dorota e poi dopo mezz'ora di ricerche trovai finalmente l'abito giusto. Un Christian Dior rosa orchidea che Serena mi aveva regalato e come scarpe delle Roger Vivier grigie.
 
http://www.style.com/fashionshows/complete/slideshow/F2012RTW-CDIOR?event=show2422&designer=design_house27&trend=&iphoto=20#slide=20
 
Alle sette in punto Chuck era uscito dall'ascensore. Puntuale come sempre. Appena sentii il tintinnio dell'ascensore scesi le scale.
"Buonasera Waldorf. Pronta per la cena?"
"Certo. Allora? Dove è la mia sorpresa?"
"Come siamo diretti. La tua sorpresa ci aspetta al The Modern, ma potrebbe arrivare anche a fine cena.."
"Cosa?! Dovrò aspettare tanto?! Stai scherzando spero."
"No, sono serissimo. Dipende tutto da te Waldorf."
Entrammo in limousine e arrivammo al The Modern dopo dieci minuti. Ero impaziente di scoprire quale fosse questa grande sorpresa, non sapevo cosa aspettarmi.
Arrivati ci fecero accomodare in un tavolo al centro della sala. Mi guardai in torno e tutti ci fissavano e mi sorridevano.
"Perché ci guardano così?"
"Mah... Forse c'entra con la tua sorpresa..."
Corrugai la fronte pensando a cosa potesse essere, dopo dieci minuti tutte le luci si spensero e una luce illuminò il nostro tavolo. Non capivo cosa stesse accadendo. Poi vidi Chuck alzarsi e venire verso di me e mi guardò dall'alto.
"Blair,.. Ho voluto organizzare tutto questo per te, ma adesso capirai che succede ."
Mi guardai intorno e capii perché tutti ci fissavano. Ognuno dei presenti aveva una candela rossa in mano accesa, molto probabilmente li avevano avvisati prima del nostro arrivo.
All'improvviso arrivò un cameriere con un vassoio con sopra un grandissimo mazzo di peonie che poggiò in un vaso al centro del tavolo. Poi ne arrivó un altro con sopra un pacchetto Tiffany.
"Oh mamma mia! È bellissima."
"Ti aiuto a metterla."
Dopo avermi aiutata si rimise davanti a me e disse: "Sei bellissima come sempre."
Non sapevo cosa dire o fare, ero imbarazzata e ancora non capivo cosa stesse accadendo e poi capii. S'inginocchio di fronte a me e disse: "Sai che non sono bravo con le parole, però voglio provarci comunque. Blair, vuoi sposarmi?" Disse mostrandomi l'anello.
Ero nel panico, gli sorridevo, volevo rispondergli ma ero troppo emozionata, ero senza parole.
"Oh mio Dio... Sì... Sì." Risposi felice. Troppo forse...
Prese l'anello e lo infilò nel mio anulare sinistro. Eravamo così vicini e ci baciammo. Un bacio passionale. Quando ci allontanammo l'uno dall'altro non sapevamo cosa dire. Sentimmo tutti applaudire e le luci si riaccesero. Chuck si rimise al suo posto e mi sorrise, sembrava felice e misi la mano destra sul tavolo mentre guardavo l'anello nella mia mano sinistra. Molti scattavano foto, facevano video. 
"Chuck Bass è romantico. Chi lo sapeva?"
"Adesso lo sai, questo è l'importante" Disse mettendo la sua mano sopra la mia.
"Oggi mi hai chiesto se fossi felice, ma tu... Sei felice?"
"Sì, dopotutto un periodo di pausa non mi farà male." Disse sfoggiando il suo solito sorriso.
"Adesso ordiniamo? Ho fame!" Dissi sorridendo. 
Il cameriere portò le varie portate e quando passò accanto a noi con un vassoio di gamberetti, non potei evitare di correre in bagno. Chuck mi raggiunse e mi tenne i capelli mentre vomitavo.
"Stai bene?"
"Gamberetti..."
Il solo pensarci mi faceva ritornare la nausea.
"Ho letto che in gravidanza le donne sono molto sensibili agli odori, sentono odori che noi normalmente sentiamo, ma a cui non facciamo molto caso."
"Hai letto qualcosa sulla gravidanza?" Dissi sciacquandomi la faccia e ripulendomi con un po' di carta.
"Certo. Volevo essere ben informato."
"Ti importa davvero quindi?"
"Certo. Ero serio quando ho detto che voglio esserci per voi." Disse avvicinandosi pericolosamente a me "Da oggi sarete la mia unica priorità, voglio fare del mio meglio e dimostrare che posso cambiare, ma sopratutto che sono meglio di mio padre."
"Lo sei. Voglio dire, il modo in cui ci hai difeso con lui oggi, mi ha sorpreso molto. Tuo padre non è così..."
"Umano?"
"Già."
"Pensa solo agli affari, non gli è mai importato di me."
"Anch'io pensavo che a mia madre non importasse nulla di me, e all'inizio era così. Pensava solo al lavoro, alla moda, ma ultimamente é cambiata e molto."
"Tuo padre sa..."
"No. Verrà settimana prossima e dovrò trovare il coraggio di dirglielo."
"Ce la farai."
"Già ma un matrimonio, due bambini... Per lui sarà troppo!"
"Per il momento sono poche le persone che sanno dei bambini, del matrimonio ancora nessuno visto che Gossip Girl non ha ancora postato nulla su di noi."
"Già. Torniamo di là? Ho una gran fame..."
"Prego.." Disse aprendomi la porta e mettendo la sua mano sul mio fianco. Sembrava tutto così naturale.
Finito di mangiare entrammo in limousine per andare al palace nella suite di Chuck e mi addormentai. Dopo dieci minuti fu Chuck a svegliarmi accarezzandomi i capelli e dicendomi che eravamo arrivati. Quando aprii gli occhi capii che avevo la testa poggiata sulle sue gambe. Era molto tardi ed ero stanchissima.
"Vuoi che ti accompagni a casa?"
"No, non voglio e poi dovevamo parlare del matrimonio no?".
Gli sorrisi e lui ricambio, scese e mi porse la mano per aiutarmi ad uscire.
Entrammo in ascensore senza dire più una parola. Capitava spesso ultimamente...
Arrivati poggiai la borsa ed il cappotto sul divano e mi sedetti.
"Sono sfinita!"
"Hai dormito tutto il giorno, come puoi essere ancora stanca?"
"È colpa dei TUOI figli che mi stancano!" Dissi cercando di tenere un tono basso visto che stavano tutti dormendo. Per un momento dimenticai che Chuck viveva con suo padre, Lily, Serena e Erik.
"Adesso sono solo miei?" Domandò sorridendomi.
"Sono troppo stanca per risponderti."
"Se vuoi ti riaccompagno a casa così puoi riposarti." Disse mentre si versava un bicchiere di scotch dandomi le spalle.
Mi ricordai che a casa non c'era nessuno e non mi andava di restare da sola. Così, con lo sguardo fisso sulle mie scarpe dissi: "Posso rimanere qui con te?"
Si girò e mi guardò perplesso.
"Non c'è nessuno a casa mia e non mi va di rimanere da sola. Dopotutto siamo fidanzati non dovrebbe essere così strano. Sempre se mi vuoi qui..." Dissi sarcastica.
"A me non dispiace se tu rimanessi, ma.. Sei sicura?"
La stessa domanda di quella notte... 
Mi tolsi le scarpe e mi diressi verso la sua stanza mentre lui mi seguiva con lo sguardo non capendo cosa stessi facendo.
Cercai tra i suoi vestiti un qualcosa di adatto per dormire e trovai una delle sue camicie che tanto mi piacevano. Mi tolsi i miei vestiti e me la misi e poi tornai di là sedendomi sul divano mentre Chuck si versava un altro bicchiere di scotch.
"Non bevi un po' troppo?!" 
"Non credo che..." Disse girandosi. E poi si fermò fissandomi.
"Cosa c'é? Non ti piace la camicia?!" Dissi sorridendogli.
"A dire il vero è la mia preferita, ma a quanto pare sta meglio su di te."
Abbassai lo sguardo sorridendo e le guance arrossirono.
"Sei stanca parleremo domani di tutti i preparativi. Vieni ti accompagno nella camera degli ospiti."
Prese i miei oggetti che erano in giro per la stanza e si diresse verso la parte nord della casa. Lo seguii ed entrai nella camera accanto alla sua, era bellissima e ben ordinata.
"Beh, allora buonanotte." Disse poggiando le mie cose su una poltrona di fronte al letto.
"Buonanotte" Dissi sorridendo.
Mi guardai un po' intorno e poi mi sdraiai sul letto pensando a quante cose fossero accadute in un lunedì qualunque.
Avrò due gemelli! Mi toccai la pancia con la mano sinistra e sorrisi. La mia vita non stava andando per niente come l'avevo programmata, eppure non sembrava tanto male, poteva andare peggio!
Poi misi l'altra mano sopra quella sulla pancia e qualcosa mi graffiò. L'anello. Me ne ero completamente dimenticata, sono fidanzata e non l'ho detto a nessuno. Controllai il mio telefono per vedere se Gossip Girl aveva postato qualcosa, infatti...
 
 
A quanto pare C e B non si arrendono. Ed escono di nuovo insieme a cena ed anche stavolta è finita in lacrime... Ma di felicità. A quanto pare il nostro playboy ha organizzato una romantica serata alla nostra Queen B e le ha chiesto di sposarlo con un bellissimo anello di diamanti. E indovinate lei cosa ha risposto? Sì naturalmente. Ed io che pensavo che Chuck Bass non fosse ancora pronto alla monogamia. Attenta B, le cattive abitudine sono dure a morire!
XOXO
Gossip Girl
 
 
Quando controllai meglio il mio telefono avevo 15 chiamate perse e oltre 50 messaggi. Le chiamate perse erano la maggior parte di Serena ed una sola di mia madre, mentre i messaggi erano tutte di congratulazioni e domande da parte delle minions ed alcuni di Serena che si chiedeva perché non le avessi ancora risposto. Ero troppo stanca per risponderle, dopotutto l'avrei vista l'indomani visto che abita con Chuck. Così spensi il telefono e le luci e cercai di addormentarmi, ma non ci riuscivo. 
Dopo quasi un'ora mi alzai senza avere una meta precisa. Vidi la porta della camera di Chuck semiaperta ed entrai. Lui era già a letto che dormiva a lato destro, così mi avvicinai alla parte sinistra e mi misi sotto le coperte. Chuck aprì lentamente gli occhi ed ancora addormentato disse: "Blair, cosa ci fai qui? Stai bene?"
"Non riesco a dormire, posso dormire qui con te?"
Non so se fosse per gli ormoni o cosa, ma quella notte non mi andava per niente di stare da sola.
Con la mano sinistra aprì meglio le coperte per farmi avvicinare a lui. Mi avvicinai sempre di più fino a che la mia testa non fu accanto a suo petto, mi strinse forte e mi baciò la fronte.
"Ci sarò sempre per voi. Voglio che tu lo sappia, qualsiasi cosa io voglio esserci."
"Grazie"  Dissi alzando la testa per guardarlo negli occhi. Il suo sguardo, lo stesso di quella notte, uno sguardo che non avevo mai visto in Nate. Le sue labbra si stavano per aprire per dire qualcosa, ma le fermai subito con un bacio. Per tutto il giorno era stato così carino e romantico con me: i fiori, il pranzo, la proposta... Da lui non me lo sarei mai aspettato, eppure questo dimostrava che lui dopotutto ci teneva davvero a me, a noi, e che dopo la notizia era cambiato.
Quando ci staccammo dal nostro bacio, mi avvicinai a lui più che potevo e dopo poco mi addormentai subito avvolta tra le sue braccia.

 

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Capitolo 9
*** Is it Love? ***


Grazie a tuti per aver letto e recensito i precedenti capitoli! Sono stata davvero contenta di sapere che vi sta continuando a piacere. Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Mi dispiace per l'ora in cui posto, ma è solo a quest'ora che riesco a postare e in cui mi viene l'ispirazione per ogni capitolo! xD
Grazie a tutti, continuate a recensire, mi raccomando! ;)
XOXO
Coco V

 

 

CAPITOLO VIII

Is It Love?

 

POV BLAIR
 
Quando mi risvegliai ero ancora tra le braccia di Chuck che mi stringevano forte. Lui dormiva ancora profondamente, cercai di svincolarmi da quella stretta per controllare l'ora sulla sveglia sopra al comodino.
Le sette e mezzo. Tra poco saremmo dovuti andare a scuola, ma decisi di restare così ancora un po', quando la porta della camera di Chuck si aprì ed una chioma bionda, ancora in pigiama, entrò urlando: "Chuck! Svegliati! Perché Gossip Girl ieri sera ha postato un video in cui TU chiedi a BLAIR di sposarti? E perché lei non mi risponde?!" 
Era infuriata. Cercai di nascondermi sotto le coperte mentre Chuck si era svegliato e si era messo seduto.
"Non si usa più bussare?!" Disse con la bocca ancora impastata dal sonno.
"Non mi importa se sei con una delle tue sgualdrine, anzi se hai davvero fatto la proposta a Blair mi interessa!"
"Non dovresti chiederlo a lei questo?!" Disse buttandosi nel letto.
"Se rispondesse ai miei messaggi o alle mie chiamate lo farei volentieri!"
"Perché non di persona. Magari a colazione, qui!"
"Come faccio ad invitarla se nemmeno mi risponde."
"Non ce n'è bisogno." Disse sedendomi sul letto.
"BLAIR!" Urlò Serena. Urlò talmente forte che tutti accorsero nella stanza.
"Serena che cosa succede?" Disse Lily guardando la figlia.
"È tutto ok qui?" Disse Erik accanto alla madre fuori la stanza di Chuck.
"Ho sentito delle urla, che succede?"
'Perfetto' pensai, 'adesso c'é tutta la famiglia al completo.'
"Blair ha dormito qui... Con Chuck! E non voglio pensare a cos'altro possono aver fatto.. A solo pensiero mi viene la nausea." 
A quel punto tutta la famiglia si affacciò nella camera.
Volevo morire.
"Oh. Buongiorno Blair, che ci fai qui nella camera di Charles? Tua madre lo sa che sei qui?"
"A dire il vero no. Ieri sera abbiamo fatto tardi dalla cena e così sono rimasta a dormire qui visto che a casa mia non c'era nessuno."
"E perché non hai dormito nella camera degli ospiti?" Chiese Lily con fare materno. Era peggio di un interrogatorio!
"A dire il vero io..." Dissi poggiando la mano sinistra sulla testa.
"Oh mio Dio! Non ci posso credere allora è vero!" Urlò Serena avvicinandosi a me e prendendomi la mano sinistra. "Siete fidanzati!"
"Chi è fidanzato con Chi?" Chiese Lily confusa.
"Non sto capendo niente, mi sono perso a Buongiorno." Disse Erik mentre Bart assisteva alla scena senza dire nulla.
"Blair e Chuck si sono fidanzati! Ieri sera le ha organizzato una cena romantica e le ha fatto la proposta. B non posso crederci che tu non me lo abbia detto!"
"È successo tutto così in fretta. Avremmo organizzato una cena stasera e avremmo detto tutto a tutti." Dissi cercando di giustificarmi.
"Vi siete fidanzati?" Chiese Erik perplesso.
"B solo perché avrai dei bambini non vuol dire che tu ti debba sposare con qualcuno che per giunta non ami e che non ti sarà mai fedele!"
"Che cosa?!"
Lily era scioccata, nessuno capiva più niente così capii che bisognava spiegare una volta per tutte cosa stava realmente accadendo.
"Ok. Forse è meglio spiegare a tua madre come stanno davvero le cose, la vedo confusa" S'intromise Chuck che finora era stato in silenzio.
"Tra sei mesi io e Blair avremmo due gemelli."
"E abbiamo deciso di sposarci perché farebbe comodo a tutti." Continuai io guardando Bart.
"E di chi è stata questa idea, sentiamo?" Disse Lily scandalizzata.
"Mia a dire il vero." Disse Bart.
"Cosa?! Tu c'entri in tutto questo?!"
"Vedi Lily..."
"No! Non voglio sapere niente, adesso ho un gran mal di testa! Ho bisogno di una tisana!"
"Anch'io." Disse Erik seguendola.
"Congratulazioni! Sono molto fiero di te figliolo, hai fatto la cosa giusta. Bel anello!"
"Grazie." Rispondemmo io e Chuck contemporaneamente.
E poi anche Bart se ne andò, mentre Serena ancora scioccata e arrabbiata era ancora lì nella stanza di fronte a noi con le braccia incrociate sotto al seno.
"Ascoltami Serena, mi dispiace. Avrei voluto fossi la prima a saperlo, come sempre, ma ieri erano accadute tante cose ed ero stanca.. Davvero, mi dispiace. Non vorrei mai che la mia damigella d'onore ce l'avesse a morte con me!" Dissi sorridendole.
"Non ci provare non usare la carta della damigella d'onore perché non riuscirai ad addolcirmi, era scontato che io fossi la tua damigella d'onore! Non sono arrabbiata solo perché non me lo hai detto, ma perché lo hai fatto!"
Corrugai la fronte non capendo dove volesse arrivare.
"Andiamo, vuoi davvero essere sposata con Lui?!"
"Serena cerca di capire, se si venisse a sapere che sono incinta di Chuck Bass la mia reputazione arriverebbe sotto 0, invece così entrambi ne ricaveremo qualcosa. E poi l'unica cosa che dovremmo fare sarà condividere una casa, non per forza il letto e crescere i nostri figli insieme."
"E stanotte cos'era una prova?"
"A dire il vero gli ho chiesto io di rimanere e lui mi aveva gentilmente offerto la camera degli ospiti. Solo che non riuscivo a dormire così mi sono intrufolata qui nel suo letto e..
"Non continuare!"
"Non è successo nulla sorellina, abbiamo solo dormito insieme, tutto qui!"
"Abbracciati?!"
Io e Chuck ci guardammo finalmente negli occhi, non riuscivo a smettere di guardarlo. Non capivo cosa mi prendesse in quei giorni.
"Beh almeno sono riuscita ad addormentarmi..."
"La smettete di fissarvi in quel modo?! Ci sono ancora io!"
Ci voltammo verso di lei aspettando che continuasse.
"E se ti tradirà? Dopotutto stiamo parlando di Chuck!"
"Non lo farà, abbiamo un accordo."
"Un accordo?! E se tu volessi uscire con qualcun altro?!"
"Con due gemelli nati da poco? Sarebbe impossibile! Ti prego Serena accetta la situazione, fallo per me! Per noi!"
"Nel video di ieri o sei una brava attrice o eri davvero felice, quindi la mia ultima domanda è: Sei e sarai felice?" Chiese seria. "Perché per me questo è l'unica cosa che conta, non voglio vederti soffrire di nuovo a causa sua!"
"Non accadrà! E sì, ero davvero felice, lo sono e... Lo sarò! Ma ieri sera non me lo aspettavo! È stato così, così..."
"Romantico!" Continuò Serena sedendosi sul letto accanto a me.
"Già!" Dissi sorridendo soddisfatta e guardando il mio anello.
"Fammelo vedere bene.. B ma è bellissimo. Ottima scelta!"
"Grazie" Rispose Chuck sorridendo.
"L'hai scelto tu?!"
"Sì, e ha fatto davvero un'ottima scelta. Un Harry Winston!"
"B tu adori Harry Winston."
"Lo so" Rispose Chuck
"Vado di là a fare colazione, dovreste alzarvi anche voi, tra poco dovremmo andare a scuola. Fai colazione qui Blair, vero?" Chiese Serena dirigendosi verso la porta.
"Se a te non dispiace..." Dissi voltandomi verso Chuck.
"Che domande sono B. Fate in fretta mi raccomando." 
Uscii chiudendosi la porta alle spalle e appena fu fuori non ce la feci a trattenermi dalle risate e anche Chuck mi seguì a ruota.
"A me fa piacere se rimanessi per colazione." Disse dopo un po' Chuck.
"Mi accompagni a casa poi... Dovrei cambiarmi prima di andare a scuola."
"Certo. Conviene sbrigarsi prima che comincino a pensare chissà che cosa."
"Già. Vado a prendere la mia roba di là e a chiamare mia madre."
Annuì e entrambi uscimmo dal letto.
Andai nella camera degli ospiti, mi rimisi gli abiti della sera prima e telefonai a mia madre dicendole che avevo passato la notte da Serena perché non volevo restare sola. Poi tornai nella camera di Chuck che era già vestito e pronto per andare a fare colazione.
Mise la sua mano destra sul mio fianco e ci dirigemmo verso il tavolo dove tutti stavano facendo colazione e mentre ci avvicinavamo sentivamo Lily e Serena parlare.
"Serena, perché non me lo hai detto?"
"Non potevo mamma, è la mia migliore amica."
"Sai sembravano davvero due innamorati. Erano così carini..."
"Mamma, ti prego!"
Io e Chuck ci guardammo e sorridemmo prima di farci notare, poi Chuck tossì per far capire che eravamo lì.
"Blair, Charles venite sedetevi, vi abbiamo lasciato due posti vicini."
"Grazie Lily."
"Blair che cosa preferisci mangiare?" Chiese Chuck.
"Ho voglia di brioche e lamponi, se ne avete."
"Ma certo qui c'è tutto, prendi quello che vuoi cara." Disse Lily intromettendosi.
Chuck mi riempì il piatto non esagerando, conescendo la mia situazione e me lo passò.
Mangiai tutto molto volentieri e senza nemmeno accorgermene avevo già finito. Nel frattempo a tavola Lily parlava con Bart del loro matrimonio quando si voltò verso di noi e chiese: "Quando avete deciso di sposarvi voi due?"
"Settimana prossima." Rispose Chuck.
"Già, questo pomeriggio dovremmo cominciare con i preparativi, mi aiuterai Serena?"
"Certo, sono la tua damigella d'onore!" Disse sorridendomi
"Naturalmente anche Chuck aiuterà nell'organizzazione, vero?" Dissi girandomi verso di lui che era alla mia sinistra.
"Se proprio vuoi... Adesso dovremmo andare a casa tua, devi cambiarti no?"
"Sì, dobbiamo sbrigarci o arriveremo tardi a scuola. Grazie per la colazione e l'ospitalità."
"E di che? Dopotutto tra poco sarai la Signora Bass, qui sei sempre la benvenuta lo sai."
Sorrisi e poi io e Chuck ci dirigemmo verso l'ascensore aspettando che arrivasse. Entrati entrambi tirammo un sospiro di sollievo.
"Ce l'abbiamo fatta!" Dissi.
"Già, ma questo è solo l'inizio."
"Non voglio nemmeno pensare a cosa dirò a mia madre o a mio padre!"
"Ci penseremo poi... Per il momento invece come ti senti, voglio dire dopo stanotte e se ti senti bene..."
"Sto bene per entrambe le cose." Dissi sorridendogli e guardandolo negli occhi.
Quegli occhi... Ci avvicinammo e lui mi spostò una ciocca di capelli dal viso e mi disse: "Sei bellissima, come sempre."
Abbassai lo sguardo imbarazzata e lui mi alzò il mento continuando a tenerne la mano sotto. Lo guardai intensamente negli occhi e poi finalmente ci baciammo. 
Le porte dell'ascensore si aprirono e dopo qualche secondo ci staccammo. Quando ci voltammo verso l'esterno dell'edificio, tantissimi fotografi erano fuori l'hotel che volevano entrare per fotografare noi a quanto sembrava.
Chuck mi prese per il fianco e disse al portiere di aiutarci a farci uscire dall'edificio.
Finalmente entrammo in limousine e contemporaneamente i nostri cellulari squillarono.
 
A quanto pare B ha passato la notte dal suo nuovo fidanzato. E ad immortalare il momento indovinate chi c'era? Io e centinaia di fotografi. Complimenti B e C, a quanto pare non sono l'unica a volerne sapere di più di questo Improvviso Fidanzamento. Chissà che sorpresa ci aspettano adesso...
Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
 
"Gossip Girl era lá fuori?" Dissi sconcertata.
"Non importa, l'importante è che nessun abbia ancora scoperto la verità!"
"Tu credi davvero che saremmo felici? Voglio dire, come possiamo già saperlo?"
"Non possiamo. Ma quando sarai mia moglie farò tutto quello che posso per rendere felice te e i bambini." Disse poggiando la sua mano sulla mia pancia.
Finora non lo aveva ancora fatto e la cosa mi inteneriva molto. Misi anche io la mia mano sopra la sua e continuando a tenerla sopra, poggiai la mia testa nell'incavo del suo collo.
"Sei diverso in questi giorni. Non ti avevo mai visto così..."
"Dolce? Tenero? Romantico? Lo so non sono aggettivi che attribuiresti a Chuck Bass ma in fondo lo sono e sto cercando di cambiare e di smetterla di fare il ragazzino. Questa volta voglio fare le cose perbene."
Alzai la testa per guardarlo meglio, gli sorrisi e lui ricambiò. Non sembravamo neppure noi due, eravamo cambiati. E pensare che quattro giorni fa mi aveva paragonato alla cavalla di suo padre. Forse ce la potevamo fare ad affrontare tutto questo, insieme ce l'avremmo fatta. Mi girai per guardarlo e vidi che stava pensando a qualcosa.
"Un penny per i tuoi pensieri, milionario!" Dissi sorridendo.
Lui sorrise, come faceva ormai spesso negli ultimi giorni e disse: "Pensavo a Nate, siamo ritornati amici, ma non credo si aspettasse questo..." Prese la mia mano sinistra delicatamente guardando l'anello.
"Non ci avevo pensato. Beh sarà la prima persona con cui parleremo questa mattina appena arrivati a scuola."
"D'accordo. E il penny?" Disse guardandomi cercando di essere serio.
"Che stupido che sei!" 
Ridemmo entrambi, quando la limousine si fermò.
Entrammo in casa dove c'era solo Dorota che stava pulendo casa. Mi vestii e scesi le scale dove raccontai alla mia domestica, alla quale confidavo sempre tutto, la bella notizia.
"Dorota, ci sposeremo!"
"Oh congratulazioni Signorina Blair, ma non è troppo presto?"
"Noo, il matrimonio sarà settimana prossima e voglio che organizzi una cena stasera dove daremo la notizia a tutti. Adesso dobbiamo scappare o faremo tardi a scuola. Mi raccomando non dirlo a mia madre."
"D'accordo Signorina Blair. Buona giornata."
Rientrammo in limousine dirigendoci verso scuola dove di certo tutti ci avrebbero fatto mille domande.
"Pronta a riavere il tuo trono?"
"Pronto ad essere bombardato di domande?" Dissi io.
"Dopotutto significherà qualcosa, siamo fidanzati, siamo nella stessa macchina e Gossip Girl ha pubblicato una nostra foto mentre ci baciavamo nella hall del Palace come avranno fatto altri giornali d'altronde."
"E che cosa significherebbe?" Chiesi incuriosita e maliziosa.
"Che forse entrambi proviamo qualcosa per l'altro."
"Chuck Bass che ammette di provare qualcosa per me?"
"Io non ho ammesso niente ho solo detto che non possiamo mentire. Tra noi c'é qualcosa."
"E che cosa?"
"Non lo so, credevo fossi tu l'esperta!"
"Forse hai ragione..."
"Blair Waldorf che ammette che ho ragione? Il mondo sta davvero cadendo a pezzi!"
Ridemmo entrambi di gusto, forse era vero, ma non eravamo ancora pronti ad ammetterlo era troppo presto.
"Sai qual è la cosa buffa?"
Corrugò la fronte e mi guardò perplesso non capendo a cosa mi stessi riferendo.
"Proprio ieri Katy mi chiese se noi due ci saremmo messi insieme e Penelope aveva detto che tu non avresti mai voluto perché non eri il tipo da una ragazza fissa e adesso guarda. Ho un anello!" Dissi sorridendo.
"Nemmeno io avrei pensato che sarei mai potuto diventare tipo da una ragazza fissa così velocemente. Ma io non sto con una ragazza qualsiasi, io sono fidanzato con Blair Waldorf." Disse facendomi il suo sorriso alla Chuck Bass.
"Sei sempre il solito adulatore."
La limousine si fermò ed eravamo arrivati a scuola.
"Pronta?"
Presi aria e dissi:"Sì!"
Arthur ci aprì la portiera e come al solito scese prima Chuck che poi mi porse la mano per aiutarmi a far uscire. Poggiai la mia mano sinistra sulla sua e scesi. Ci sorridemmo e mi sembrava tutto così naturale, come se stessimo insieme da sempre.
Mise la sua mano sul mio fianco ed entrammo a scuola.
Tutti ci guardavano e bisbigliavano tra di loro mentre noi guardavamo dritto davanti a noi a testa alta. 
Davanti a noi poi si presentarono le mie minions e chiesero: "Ma allora è vero, siete davvero fidanzati?"
"Certo!" Dissi mostrando orgogliosa il mio anello di diamanti e voltandomi verso Chuck per sorridergli.
Lui mi sorrise e disse dolcemente: "Dovremmo andare a cercare Nate."
"Giusto. Adesso scusate ragazze, ma abbiamo alcune cose da fare."
"Ci racconterai tutto a pranzo?" Chiese Penelope mentre io e Chuck camminavamo.
Mi voltai e dissi: "Mi dispiace, ma oggi abbiamo una giornata piena e dobbiamo cominciare con i preparativi del matrimonio. Ci vediamo oggi pomeriggio alle quattro da me e vi racconterò tutto." Dissi avviandomi verso le scale insieme a Chuck alla ricerca di Nate.
"Ciao ragazze che mi sono persa?" Arrivò Jenny Humphrey, il che mi fece ricordare una cosa: la mia Vendetta.
"Puoi aspettarmi solo un secondo? Devo dichiarare vendetta ad una persona..."
Lui sorrise divertito ed annuì.
Mi avvicinai al gruppetto di oche di nuovo e guardai Jenny Humphrey.
"Non credere che mi sia dimenticata di te." Dissi alzando un sopracciglio "Solo perché adesso sono impegnata con i preparativi del MIO matrimonio non vuol dire che non mi vendicherò, quindi guardati le spalle piccola J perché una cosa che odio più dei bugiardi sono gli spioni. Ci vediamo oggi ragazze." Mi voltai facendo un sorriso perfido e mi diressi verso Chuck che parlava con qualcuno in cima alle scale.
"Beh io devo andare" Sentii dire da Katy.
"Vengo con te" Disse Iz.
"Aspettatemi, vengo con voi!" Rispose Jenny.
"A dire il vero è una cosa che dobbiamo fare solo noi." Disse Penelope "Ci vediamo piccola J."
Arrivata accanto a Chuck dissi: "Fatto! Ora possiamo andare."
"Congratulazioni! Ci vediamo in classe." Disse il ragazzo.
"Grazie! Dal tuo sorriso deduco che sia andato tutto bene."
"Già! Adesso cerchiamo Nate."
Ci dirigemmo verso il cortile interno della scuola alla ricerca di Nate e finalmente lo trovammo.
"Nate, possiamo parlarti?" chiese Chuck.
"Di cosa?"
"Hai letto Gossip Girl?" Chiesi.
"A dire il vero no, non ne ho avuto il tempo."
"Meglio."
"Perché?"
"Ha postato un blast in cui dice che Chuck mi ha chiesto di sposarlo."
"Anche se lo avessi letto, non ci avrei mai creduto!" Disse ridendo.
"C'era il video.."
"Aspetta, cosa state cercando di dirmi?"
"Io e Blair ci siamo fidanzati e ci sposeremo settimana prossima. Stasera faremo una cena e vorremmo che ci fossi, così ti spiegheremo meglio tutto." Disse serio Chuck
"Fidanzati?! State scherzando?!"
Io guardavo la scena preoccupata della reazione che avrebbe potuto avere Nate.
"No, è tutto vero."
"Wow, non me lo sarei aspettato. Congratulazioni!" Disse abbracciando Chuck che rimase impietrito e poi me.
"Come? Non sei arrabbiato?" Chiesi io.
"E perché dovrei? Abbiamo chiarito, no? Sono contento per voi."
"Beh grazie. Sono contento che la notizia non ti abbia scosso."
"Beh sono sorpreso, ma contento e noto che anche voi lo siete." Disse sorridendo.
Noi due ci guardammo e ci sorridemmo.
"Sì, siamo felici." dissi 
"Adesso devo andare o farò tardi a lezione."
"Ci vediamo stasera. Adesso devo andare anche io a lezione, ce la farai senza di me?"
"Certo!"
"Ci vediamo a pranzo."
"A dopo allora."
Nessuno dei due si allontanava e non sapevamo cosa fare veramente. Poi fu Chuck ad avvicinarsi e a darmi un bacio.
"Ci vediamo dopo." Disse a pochi centimetri dalle mie labbra.
Sorrisi e mi diressi verso la classe quando notai che tutti in cortile ci fissavano. Andai verso i corridoi delle ragazze cercando Serena per parlare.
"Serena, dobbiamo parlare!"
"B che succede, qualcosa non va?"
"No, é questo il problema. Tutto è troppo perfetto!"
"Ti riferisci a Chuck?"
"Sì!"
"Sembrate già sposati!" Disse Serena ridendo.
"Ed è una cosa brutta?"
"Dipende da che punto di vista la guardi. Il fatto che sia Chuck è una cosa negativa credo, ma il fatto che entrambi sembriate felici è positivo, no?"
"Non so più che pensare, sono confusa."
"È meglio se ne parliamo dopo, a pranzo magari."
"A dire il vero vado a pranzo con Chuck."
"Beh oggi pomeriggio allora."
"Prima delle quattro, visto che le ragazze vengono da me. E non dimenticarti che stasera c'è la cena ed è invitata tutta la tua famiglia."
"Giusto me ne ero dimenticata. Dovrò cancellare il mio ennesimo appuntamento con Dan."
"Ti direi di invitare anche Dan, ma non vorrei che sua sorella venisse a sapere qualcos'altro anche questa volta. Ho appena riacquistato il mio trono, non voglio riperderlo."
Poi tutti i telefoni squillarono.
 
La nostra Queen B è tornata e il suo trono è salvo. Mi dispiace piccola J, ma dovresti sapere che la regina ha sempre un asso nella manica. I nostri re sembrano più innamorati che mai, infatti ecco qui una foto che lo dimostra. Ma allora se sono felici, qual è il problema B? Alcune mie fonti dicono di averla vista scappare in bagno poco dopo e dicono piangesse. Non vedo l'ora di scoprire che nascondi B.
XOXO 
Gossip Girl
 
"Non sarai andata in bagno a fare quello che penso?"
"Ma certo che no! Una ragazza del primo anno aveva un cappuccino in mano e l'odore mi ha fatto venire la nausea." Dissi a bassa voce.
"Quindi non hai..."
"No, tengo troppo a loro per fargli questo. È la nausea mattutina, mi sembrava strano che oggi non mi fossi ancora sentita male." Dissi sempre a bassa voce per non farmi sentire.
"Blair stai bene? Non hai fatto quello che penso vero?"
"Chuck, che ci fai qui?!"
"Ho letto Gossip Girl e sono venuto a controllare se stessi bene. Allora?"
"Grazie per l'interessamento, ma sto bene era solo nausea mattutina, e non quello che pensi. Non faccio più caso a quello che mangio o al peso, lo sto facendo per loro." Dissi sorridendogli e cercando di rassicurarlo.
"D'accordo."
"Eri preoccupato?" Chiesi con un sorriso malizioso.
"Beh sì, non volevo che nessuno si facesse del male."
"Non ti preoccupare, è tutto ok davvero. Adesso dobbiamo andare o faremo tardi a lezione. Ci vediamo dopo."
Gli diedi un bacio stampo e insieme a Serena mi diressi verso l'aula di storia.
"Non ho mai visto Chuck così. Era davvero preoccupato. Ci tiene davvero molto a voi B e ce la sta mettendo tutta per dimostrartelo."
"Lo so."
Entrammo in classe e facemmo il test di storia per cui avevo già studiato fortunatamente. Tutte le ragazze della scuola mi chiedevano di vedere l'anello e di dir loro come è successo, ma io ero vaga non volevo di certo da loro la soddisfazione di sapere tutto così in fretta.
Le ore passarono velocemente e io calcolavo sempre quanto mancasse all'ora di pranzo.
Chuck era davvero preoccupato questa mattina e con me è stato molto dolce negli ultimi giorni. Era così diverso, c'era qualcosa in lui che era cambiato e io volevo scoprire cosa. Pensai potesse essere stata questa gravidanza, ma forse c'era qualcos'altro sotto e volevo saperne di più.
Finalmente arrivò l'ora di pranzo e per noi del penultimo anno le lezioni di pomeriggio oggi non c'erano così mi sarei potuta riposare.
Aspettai Chuck fuori i cancelli della Constance quando finalmente lo vidi arrivare.
"Sei pronta?"

 

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Capitolo 10
*** A Family Dinner ***


Mi scuso per non aver più pubblicato nulla ho avuto problemi con il Wi-Fi e non potevo pubblicare la storia. Ma adesso eccomi qui con il 10 capitolo! Spero vi piaccia... Il prossimo lo scriverò dopo il 29, la data del mio esame, perciò devo studiare, ma non vi preoccupate ho tanti spunti per continuare e anche per una nuova storia, ma prima voglio finire questa. Bando alla ciance, vi lascio alla storia. Un bacio a tutti  e grazie  per aver recensito e anche per aver semplicemente letto la storia! ;)
XoXo
Coco V

 

 

CAPITOLO IX

A Family Dinner


POV BLAIR

"Sei pronta?" 
"Sì e ho anche una gran fame."
"Allora sbrighiamoci." disse sorridendomi e aprendomi la portiera della limousine.
Andammo a pranzare in un ristorante vicino scuola e finito il pranzo Chuck mi riaccompagnò a casa capendo che fossi stanca.
Arrivati nel mio attico, cominciai a parlargli del matrimonio.
"Sai ancora non ho deciso che location potemmo utilizzare per il matrimonio." dissi io cercando di pensare ad un posto carino dove poter celebrare le nostre nozze.
"Io sì!"
Lo guardai stupita senza riuscire a dire nulla.
"Hai detto che dovevo aiutarti giusto? Quindi ho scelto la location per il matrimonio."
"Hai scelto la location? Senza chiedermi nulla? Spero per te che non sia uno squallore perché ti giuro che te la farei pagare..."
"Oheka Caste, Long Island." disse mostrandomi la foto sul suo telefono "Se pensi sia uno squallore posso pur sempre annullare"continuò facendo un sorriso alla Chuck Bass.
 
http://www.oheka.com/
 
"Oh mio Dio! Chuck, ma è stupendo." dissi sedendomi sul divano senza staccare gli occhi dall'immagine.
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto." rispose sedendosi accanto a me.
"Grazie mille Chuck." dissi abbracciandolo.
"Hai detto che volevi un matrimonio come l'hai sempre sognato, quindi.."
Mi staccai da quell'abbraccio e i nostri visi erano distanti un palmo di mano. Chuck è stato così dolce con me dopo la visita che non sembrava nemmeno più lui. Mi conosceva, mi conosceva davvero bene, forse addirittura più di Serena il chè era impossibile...
"Come fai a conoscermi così bene?" chiesi curiosa
"Eri la ragazza del mio migliore amico."
"Già, ma Nate non mi conosceva così bene come te." dissi confusa
"Sono semplicemente un ottimo osservatore Waldorf."
"Tu non me la racconti giusta. C'è per caso qualcuno che ti sta aiutando? Ma certo Serena!"
Scosse la testa e disse:"Se fosse stato per Serena avremmo celebrato il nostro matrimonio al Plaza."
"Allora Dorota?"
"Dorota è troppo impegnata a seguirti per aiutarmi. Rassegnati Waldorf, è inutile che continui a provarci, ho fatto tutto da solo."
Detto questo mi baciò con passione e io mi abbandonai al bacio. Delicatamente mi fece sdraiare sul divano e continuandomi a baciare si mise sopra di me. Mia madre era fuori fortunatamente e sarebbe tornata per la cena di stasera, Dorota invece l'avevo mandata a fare delle compere per stasera quindi io e Chuck eravamo soli.
Cominciò a sbottonarmi la camicetta della Costance e io a togliergli la giacca del St. Jude.
"Oh mio Dio!" sentii dire all'improvviso.
"Serena! Dorota! Che ci fate già qui?!" Dissi togliendomi Chuck di dosso e cercando di aggiustarmi.
Chuck sbuffò, scocciato per l'interruzione e cominciò ad aggiustarsi anche lui.
"Dovevamo parlare ricordi? Prima delle quattro. Ho incontrato Dorota qua fuori così siamo salite insieme. Invece TU cosa stavi facendo? Con lui per giunta. Di nuovo Blair?"
"Chuck ha trovato la location per il matrimonio" dissi entusiasta cercando di evitare di rispondere a quelle domande "Oheka Castle, a Long Island. Guarda S!" dissi contenta prendendo il telefono di Chuck per mostrare la foto.
"Ma è bellissimo! Ed è stato Chuck a trovare questo posto?" disse guardandomi sorpresa.
Annuii sorridendo e dalla sua espressione capii che Chuck mi aveva detto la verità "Già, ha fatto tutto da solo a quanto pare!"
"Signorina Blair, sono molto contenta per lei."
"Wow B, sono davvero invidiosa in questo momento."
"Beh dovresti visto che Humphrey non riuscirebbe a permettersi nemmeno una sedia presente lì dentro!" 
Serena alzò gli occhi al cielo, mentre Dorota andò in cucina per prepare tutto per stasera.
"Forse è meglio che io vada, penso che voi due dobbiate parlare da sole, quindi... Ci vediamo stasera." disse Chuck togliendo il telefono dalle mani di Serena.
"A stasera!" dissi io avvicinandomi a lui per baciarlo.
"Hm-Hm. Ci sono ancora io!" disse Serena
Ci staccammo e ci sorridemmo. Mi voltai verso Serena e lei assunse un'aria seria incrociando le braccia sotto al seno.
"Eri confusa, vero?" disse ironica.
"Sì! E lo sono ancora, forse peggio di prima!"
"Non capisco B.."
"Chuck mi conosce così bene. Nemmeno Nate, che era il mio ragazzo, sapeva  certe cose! Come fa a sapere così tante cose di me?"
"B, siamo amici da anni, ti conosce da così tanto tempo..."
"Non c'entra S! Anche tu mi conosci da tanto, ma avresti mai preso una location del genere?!"
"Non credo ti avrei mai sposata!" disse ironica
"Sono seria! Come amica..."
"Beh, no non credo. Io avrei prenotato il Plaza."
A quell'affermazione sorrisi e dissi:"È davvero un'ottimo osservatore!"
"Cosa?!"
"Niente, niente... Secondo te sto sbagliando?"
"A cosa ti riferisci?"
"A tutto questo. A Chuck, al matrimonio..."
"Non saprei... Non so come avrei reagito io in una situazione del genere. Tu sei molto forte e stai reagendo bene. Posso dirti solo una cosa B: fa' quello che ti senti di fare."
"Grazie per il consiglio! Adesso sono punto e a capo."
"Andiamo B! Cosa vuoi realmente?"
"Il meglio per i miei figli, essere felice... Ma non so come fare!"
"Segui il tuo cuore B. Sei innamorata di Chuck?"
"Io..." ero troppo orgogliosa per ammetterlo. "Noi due abbiamo già parlato di questo, ma non credo nessuno dei due abbia il coraggio di ammettere quello che prova all'altro."
"Perché siete entrambi troppo orgogliosi!"
"Il giorno del mio compleanno Chuck mi disse che la notte non dormiva, che aveva la nausea e che sentiva qualcosa svolazzare nello stomaco." dissi ridendo.
"Le farfalle?"
Alzai le spalle.
"B è innamorato di te!"
"Non credo. Chuck Bass innamorato? Era solo una scusa per farmi andare a letto con lui."
"Ed ha funzionato a quanto pare!" disse guardandomi la pancia.
"Grazie S! E tu dovesti essere la mia migliore amica?!"
"Sai che per te sono più di questo! Siamo come sorelle, ed adesso saremo quasi cognate suppongo."
"Non sei la sorella di Chuck!"
"Ma lo sarò, tra meno di sette mesi e tu sarai sua moglie tra meno di una settimana!"
"Sarà la moglie di chi?!"
"Mamma! Che ci fai già a casa?"
"Avevo un gran mal di testa. Quelle tirocinanti sono delle incapaci, così ho deciso di lasciar fare a Laurel e di sbrigare il mio lavoro a casa e starti vicina."
"Beh grazie, ma non ce n'è bisogno, c'è Serena qui con me."
"Già e stavate parlando che diventerai moglie di qualcuno settimana prossima.."
"Già.. Era per questo che avevo organizzato la cena di stasera. Vedi mamma io e Chuck... Ci sposeremo!"
"Cosa?!"
"Mamma se tutti scoprissero che sono incinta di Chuck Bass la mia reputazione sarebbe pessima. Pensa anche al nome dei Waldorf, verrebbe rovinato!"
"Diventando una Bass invece risolveresti tutto suppongo?"
"Beh sì."
"Mamma dì qualcosa!"
"Cosa dovrei dire?! A quanto pare hai già deciso. Voglio solo che tu sia felice!"
"E lo sarò! Chuck è stato molto dolce con me negli ultimi giorni, mi sta persino aiutando con i preparativi del matrimonio."
"E come starebbe aiutando sentiamo?"
"Ad esempio mi ha comprato questo per farmi la proposta!" le dissi mostrandole il mio anello.
"Ma è bellissimo!"
"È un Harry Winston!"
"Ma tu adori Harry Winston."
"Già e Chuck lo sapeva. E poi a scelto la location, Oheka Castle."
"Quell'Oheka Castle? A Long Island? Ma ci vogliono mesi prima che accettino la tua prenotazione!"
"Lo so, invece Chuck ha fatto tutto in meno di un giorno!" dissi contenta.
"Sembri davvero felice Blair! Se questo ti rende contenta allora sono d'accordo. Non mi opporrò contro qualcosa che ti fa brillare gli occhi in quel modo. I tuoi occhi non brillavano così da quando..." si fermò di colpo.
"... Da quando papà è andato via..."
"Già..."
"Mi aiuterai con i preparativi vero? Ho bisogno dell'aiuto di tutti nell'organizzazione e vorrei indossare un Vera Wang per la cerimonia e una tua creazione per il ricevimento, se la cosa ti va bene..."
"Vuoi indossare un mio modello per il tuo matrimonio?"
"Sì. Naturalmente un modello fatto per me su misura. Inedito!" dissi ridendo.
"Oh Blair!" disse mia madre abbracciandomi con le lacrime agli occhi.
"Non fare così o farai piangere anche me." dissi con gli occhi lucidi "Ricordati che sono incinta quindi se iniziassi a piangere non so quando riuscirei a smettere." dissi ridendo.
"D'accordo. Meglio che mi sbrighi a disegnare il tuo vestito così domani potrò mostartelo e potremo parlare dei dettagli." disse mia madre salendo le scale.
"B eravate così dolci. Non ho mai visto tua madre così!"
"Già, è cambiata anche lei... Chissà cosa penserà mio padre, quando verrà saremo tutti impegnati ad organizzare il matrimonio!"
"Non ti preoccupare B! Tuo padre ti adora e sono sicura che accetterà la cosa come ha fatto tua madre. Ha ragione ti brillano davvero gli occhi!"
"Oh smettila!" dissi abbassando lo sguardo e arrossendo. "Aiutami con i preparativi adesso o mi ritroverò a dover lasciare tutto nelle tue mani!"
"D'accordo. Da cosa iniziamo?"
"Che ore sono?"
"Quasi le tre, perché?"
"Le ragazze arriveranno alle quattro, ma le manderò via il più presto possibile. Devo prendere un appuntamento da Vera Wang per il mio abito e per l'abito delle damigelle, ordinare i fiori, assaggiare le torte,..."
"Ok,ok. Un passo alla volta. Adesso chiamo l'atelier di Vera Wang e prendo un appuntamento il più presto possibile dicendo che è per la futura Signora Bass!"
"Già, ma specifica che sono Blair Waldorf, o crederanno sia tua madre!"
"D'accordo B!" disse ridendo.
"Io chiamo Sylvia Weinstock per gli assaggi della torta."
Ci mettemmo entrambe al telefono e in meno di dieci minuti avevamo già un appuntamento. Staccai la chiamata, mentre Serena stava chiudendo la sua.
"Grazie mille! Arrivederci!"
"Sylvia Weinstock sarà lieta di preparare la mia torta nuziale. Arriverà per gli assaggi domani alle cinque."
"Io ho fatto di meglio!" disse orgogliosa Serena "Vera Wang sarà pronta ad accoglierti quando vuoi, a qualsiasi ora in qualsiasi giorno! È onorata di poter cucire il tuo vestito!"
"Oh mio Dio! È perfetto, grazie S!"
"Dovresti ringraziare Chuck, ho usato il suo cognome!"
"Perfetto, quindi vestiti e torta fatto. Ci mancano i fiori, gli inviti, preparare l'addio al nubilato, scegliere il menù all'Oheka Castle,.."
"Per gli inviti potremmo andarci quando avrai finito con le ragazze e poi organizzerò io il tuo addio al nubilato mentre chiederò a Nate di organizzare quello di Chuck, naturalmente separati!"
"Mi sembra tutto così perfetto! Credevo sarebbe stato più stancante e stressante!"
"Ma lo sarà! Per questo siamo tutti qui pronti ad aiutarti, per il bene dei miei nipotini."
"Ciao ragazze!" dissi notando l'ascensore aprirsi. Non credevo fossero già le quattro.
"Siamo arrivate dieci minuti prima, spero non ti dispiaccia."
"Ma no, io e Serena abbiamo appena finito di parlare con Vera Wang e Sylvia Weinstock, e nessun matrimonio potrà essere migliore del mio!" dissi ridendo.
"Wow ancora non posso crederci che ti sposerai." disse Iz.
"Chi saranno le tue damigelle?" chiese ingenuamente Hazel.
"La più importante sarà naturalmente S, poi dovrò sceglierne altre due e proprio non so chi possa essere la migliore! Per questo ho deciso di fare un test per provare chi di voi potrà essere la fortunata!"
"Davvero?" 
"Già. Dorota?! Per favore portaci qualcosa da mangiare e da bere, dobbiamo festeggiare!"
"Ma Blair, non credo sia il caso di bere. Non è un po' troppo presto?" disse Serena facendomi uno sguardo severo alludendo alla mia situazione.
"Ma infatti io non berrò alcol, sarete voi a farlo. L'alcol non fa bene alla mia pelle e devo essere perfetta per il matrimonio."
Mentre noi continuavamo a parlare di me naturalmente, Dorota arrivò  con frutta e qualche stuzzichino, ma soprattuto qualcosa da bere. 
Ma c'era qualcosa lì in mezzo che mi faceva venire la nausea.
"Dorota, che cosa sono quelli?"
"Stuzzichini ai gamberetti, e.."
"Ai gamberetti?!" la bloccai subito cercando di trattenere la mia nausea. "Perdonatemi un secondo devo andare un attimo alla toilette, torno subito. Nel frattempo Serena potrà raccontarvi tutti i particolari."
Corsi in bagno e per prima cosa aprii l'acqua per non farmi sentire. Mi ripulii e poi uscii dal bagno mentre Serena parlava con le ragazze, erano già le cinque meno un quarto!
"Perfetto. Adesso scusateci, ma noi dobbiamo scappare. Abbiamo un matrimonio da preparare!"
"D'accordo. Ci vediamo domani a scuola?"
"Certo e vi farò sapere quando ci sarà il test per decidere le altre due damigelle!"
Quando finalemente se ne andarono tirai un sospiro di sollievo.
"Credevo di non resistere più!"
"A chi lo dici!"
 
POV CHUCK
 
Dopo essere uscito da casa Waldorf sono subito andato in ufficio da mio padre che mi aveva chiesto di vederlo.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare alla reazione di Blair e a quello che stava per accadere prima che Serena e Dorota arrivassero.
Forse per la prima volta dopo tanto tempo ero davvero felice e non avrei permesso a nessuno di rovinarmi questo momento.
Entrai nell'ufficio di mio padre e lui era seduto come al solito dietro alla sua scrivania.
"Allora papà? Di cosa dovevi parlarmi?"
"Siediti figliolo. Sono molto contento che tu alla fine abbia davvero accettato di sposare Blair, ma adesso stai per avere una famiglia e non puoi dipendere da me. Quindi come regalo di nozze ho deciso di assumerti come vice-presidente delle Bass Industries."
"Davvero?!"
"Facendo la proposta e dimostrandomi quanto ci tieni alla tua futura famiglia ho capito che sei maturato e che finalmente sei pronto ad avere un ruolo importante nella società. Comincerai domani, naturalmente sei uno studente quindi finito scuola verrai qui e finirai per le nove."
"Così tardi?"
"Sei il vice-presidente, le ore che farai sono poche, ma finito il liceo verrai anche la mattina naturalmente."
In quel momento pensavo a tutti i pro e i contro: avrei avuto autonomia da mio padre, potevo mantenere la mia famiglia, ma avevo poco tempo da passare con Blair e i bambini e di sicuro sarò troppo impegnato con le riunioni che mi perderò le feste di compleanno e le vacanze di natale. Non voglio essere come mio padre, voglio esserci per la mia famiglia.
"Non saprei... Devo parlarne con Blair e prenderemo questa decisione insieme."
"Come vuoi, hai tempo fino a domani. Poi dovrò sapere la tua decisione."
"Adesso devo andare. Non dimenticarti della cena a casa Waldorf stasera."
Uscii dall'ufficio e mi recai subito da Blair, dovevo assolutamente parlarle.
Salii nel suo attico ma vi trovai solo la sua cameriera.
"Dorota, dov'è Blair? Devo parlarle è urgente."
"Lei e la signorina Serena sono uscite da poco, ma arriveranno subito la signorina Blair era molto stanca. Sono andate a vedere alcuni modelli per gli inviti de matrimonio."
"D'accordo, allora aspetterò qui."
"Posso offrirle qualcosa nel frattempo?"
"Un bicchiere di scotch."
La cameriera annuì e sparì all'interno della cucina mentre io mi guardavo intorno pensando ancora al discorso di mio padre. Per la prima volta sembrava fiero di me, dopotutto stavo facendo quello che lui voleva facessi, ma questo lavoro mi costringerebbe a stare lontano dalla mia famiglia.
 
DOPO...
 
Sorseggiavo il mio terzo bicchiere di scotch ed ero in piedi che guardavo fuori dalla finestra quando sentii una voce provenire dall'ascensore
"Non credevo che scegliere degli inviti fosse così difficile! Ci ritornerò con Chuck per sceglierne uno... Chuck che ci fai qui? La cena sarà tra più di un'ora!" 
Mi girai verso di lei e forse notò subito dal mio volto che qualcosa non andava perché lessi la preoccupazione nel suo volto.
"Da quanto tempo sei qui?"
"Mezz'ora credo, devo assolutamente parlarti è importante."
"Certo."
"Beh io vado, ci vediamo tra un po' alla cena." disse Serena.
Non le diedi molto retta, ma continuavo a tenere il mio sguardo fisso su di lei. Era bellissima e la pancia si incominciava già ad intravedere.
"Siediti non vorrei che ti stancassi."
Si sedette sul divano e io in quello di fronte a lei.
"Mio padre mi aveva chiesto di incontrarlo oggi pomeriggio e ci sono andato. Mi ha detto quanto fosse fiero di me e della decisione che ho preso, che sono maturato. Così mi ha offerto un posto di lavoro alla Bass Industries."
"Chuck ma è fantastico!"
"Sono il vice-presidente. Subito dopo la scuola dovrò andare lì e lavorerò fino alle nove, se tutto va bene.."
"Che cos é che ti sconvolge tanto allora?"
"Lavorerò molto e avrò poco tempo da passare con voi, non voglio essere come mio padre!" dissi alzandomi in piedi e camminando per la stanza.
"Anche se lavorassi tutto il giorno sarai sempre meglio di tuo padre, tu ci sei sempre per noi e so che ci sarai. Ma accettare questo lavoro dipende da te. Vuoi farlo davvero?" disse Blair con molta calma.
"Non lo so. Ma un lavoro mi servirebbe, per mantenervi."
"Quanto tempo hai per pensarci?"
"Domani dovrò dargli una risposta."
"Beh" disse alzandosi e venendo verso di me "Pensaci bene, lavorerai tanto e avrai poco tempo questo è vero. Ma in quel poco tempo che ti resterebbe saresti di sicuro un ottimo padre"
Mi avvicinai di più a lei e le accarezzai le braccia per poi infine prenderle la mano destra.
"Grazie!" dissi baciandole la mano.
"Hai detto che per me... Per noi ci sarai sempre. Voglio solo farti sapere che lo stesso vale per me."
Mi avvicinai di più a lei e la baciai. 
Poi sentii l'ascensore aprirsi "Blair..." 
"Papà?! Che cosa ci fai qui?" disse Blair staccandosi dal nostro bacio.
"Al telefono tua madre mi ha detto che dovevi parlarmi di una cosa importante. Stavi venendo da me e poi non sei più venuta. Mi sono preoccupato così appena ho potuto ho preso l'aereo e sono venuto."
"Oh, beh... Papà conosci Chuck, giusto?"
"Certo, il figlio di Bart Bass." 
"È un piacere rivederla Signor Waldorf" dissi allungando la mano destra che lui dopo un po' di esitazione strinse.
"A quanto pare devi spiegarmi molte cose... Nate?"
"Papà, forse é meglio se ti siedi... Vedi io e Nate ci siamo lasciati e la settimana prossima io e Chuck ci sposeremo.." disse tutto d'un fiato guardandolo negli occhi per capire la sua reazione.
"Cosa?! E quando avevi intenzione di dirmelo?!"
"Aspettavo che arrivassi per dirtelo di persona, ma non è tutto... Io... Sono incinta!"
In tutta questa conversazione stringevo la mano di Blair per poterle star accanto, ma era un discorso che doveva fare da sola.
"Tu cosa?! E sarebbe suo?"
"Sì. Stasera comunque ci sarà una cena verranno qui tutti, la famiglia di Chuck, la mamma.."
"Blair, potrei parlarti da solo."
"Io vado a prepararmi per la cena. Ci vediamo dopo." Dissi sorridendole "Arrivederci Signor Waldorf."
 
POV BLAIR
 
Spiegai a mio padre tutta la situazione e lui mi ascoltò restando in silenzio per tutto il tempo. Gli dicevo di come Chuck mi stava aiutando con il matrimonio, di come mi stava accanto. 
"Blair, non state facendo tutto un po' troppo in fretta?"
"Forse sì, ma credo sia la cosa giusta da fare."
"Sembri più serena e felice."
"Lo sono!" dissi sorridendo "Allora?"
"Blair sin da quando eri una bambina tutto quello che volevo per te era la felicità. Ci sono alcune decisioni che devi prendere da sola e penso tu sia abbastanza grande per capire quale sia la cosa giusta da fare. Penso comunque che tu sia troppo giovane per sposarti, e anche per avere figli... Ma ti voglio bene e voglio starti vicino."
"Grazie mille papà! Adesso andiamoci a preparare tra poco saranno tutti qui."
 
POV CHUCK 
 
Andai al Palace a cambiarmi e prepararmi per la cena. Cercai di fare il più presto possibile per arrivare prima dai Waldorf.
Alle sette ero già a casa Waldorf e Blair era molto agitata, ma era comunque bella in quell'abito lilla dior e mi resi conto che eravamo coordinati.

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"Dorota?! Che ci fanno questi fiori qui?! E questi piatti?! Ti ho detto di mettere quelli che papà ci ha portato dalla Francia!"
"Provvedo subito signorina Blair."
"E in fretta. Saranno tutti qui tra meno di mezz'ora!"
"Ehi Blair, calmati! Sarà tutto perfetto." m'intromisi io.
"No se qualcuno non fa come gli ho detto!"
"Forza siediti. Avanti, rilassati. Non puoi stressarti troppo e lo sai. È solo una cena."
"Solo una cena?! Sarà la prima volta che le nostre famiglie ceneranno insieme e forse anche l'ultima per te visto che mio padre vorrebbe parlarti."
"Credevo aveste parlato."
"E lo abbiamo fatto, ma vuole chiarire alcune cose con te."
"Beh quando vorrà parlarmi io sono pronto, qualunque cosa voglia dirmi."
 
*Ding*
 
"Oh mio Dio sono già qui!" disse Blair nervosa alzandosi dal divano.
"Blair, Charles." disse Lily avvicinandosi.
"Lily, Bart. Che piacere rivedervi. Serena?"
"È in ritardo come al solito. Ha detto che aveva una cosa urgente da fare prima di venire qui. Tua madre invece?"
"Mia madre sarà qui a minuti..."
"Lily!" disse Harold entrando dalla stanza
"Harold, ma cosa ci fai qui? Credevo fossi in Francia."
"Già, ma Blair aveva bisogno di me e ora sono qui. Bart.."
"Prego accomodatevi pure, Dorota porterà qualcosa da bere a minuti." disse Blair indicando la stanza preparata per la cena.
Poi si avvicinò a me e disse a bassa voce: "Sarà una lunghissima serata!" 
"Lo credo anche io"
Poco dopo arrivò Eleanor stremata dopo la sua giornata di lavoro parlando della sua emergenza all'atelier e Nate. Poi finalmente arrivò Serena con Erik al suo seguito.
"Serena, finalmente sei venuta. Ma dov'eri finita?!" chiese Blair infuriata.
"Dovevo prendere questo!" rispose porgendole un pacchetto contenta "Avanti aprilo!"
Blair tutta eccitata aprì il pacchetto.
"Essendo la madrina dei tuoi bambini e la tua damigella, dovevo fare qualcosa e cosa c'è di meglio di un libro sui nomi per bambini e una guida per un matrimonio senza stress? So che avevi detto di non prenderlo perché Gossip Girl l'avrebbe scoperto, ma ho fatto tutto in segreto con l'aiuto di Erik naturalmente.."
"Oh grazie S!"
"E questo è solo l'inizio!" disse Erik.
"Adesso apri questo!"
"Oh mio Dio Serena ma è bellissimo!" disse Blair estraendo dal pacchetto un taccuino con su scritto 'Baby Journal'.
"Siccome prima dei tre mesi non si possono fare regali concreti al bambino per scaramanzia, ho deciso di regalarti un baby journal dove puoi annotare tutti i tuoi pensieri durante la gravidanza e fino ai due anni del piccolo."
"Grazie mille!" disse Blair abbracciandola con le lacrime agli occhi.
"Naturalmente ho qualcosa anche per il papà! Un manuale di sopravvivenza del padre." 
Presi il libro in mano e  sentii Blair ridere, la guardai ed aveva gli occhi lucidi dalla felicitá. Poi guardai Serena sorpreso e dissi"Grazie sis."
"Oh di nulla, adesso andiamo o ci perderemo la cena. Sai Blair ho dato un'occhiata al libro dei nomi, che ne pensi di William?"
"Serena, ti ho detto che di sicuro una sarà femmina quindi dovremmo scegliere prima un nome per la bambina!"
"Serena cara" disse Eleanor, poi ci guardò "Ma che cosa è successo?"
"Serena ci ha fatto dei bellissimi regali" rispose Blair ancora emozionata "Ma andiamo a tavola o si fa tardi."
Mentre ci avviavamo verso la sala mio padre si avvicinò e disse: "Allora, hai preso la tua decisione?"
"Mi dispiace ragazzi" ci interruppe Blair "Ma stasera non si parla di affari, dovrete farlo domani!" disse facendo un sorriso malizioso.
Mio padre annuì raggiunse gli altri nella sala mentre io mi avvicinai a Blair.
"Grazie, mi hai salvato!"
"Di niente, ma mi devi un favore!" disse prendendomi per mano e portandomi nella sala. 
Per tutta la cena parlammo del matrimonio di mio padre con Lily, della gravidanza di Blair e poi arrivò il discorso del nostro matrimonio.
"Non ci avete ancora detto il giorno delle nozze." disse Harold.
"Beh papà Chuck ha scelto l'Oheka Castle come location e adesso che tu sei già qui abbiamo scelto la data del matrimonio."
"Domenica."
"Domenica prossima." disse Eleanor ovvia.
"No mamma, questa domenica."
"Questa domenica tra meno di cinque giorni?! Blair stai scherzando non riusciremo a fare un tutto così in fretta."
"Domani mattina io e Chuck andremo a decidere gli inviti e li faremo inviare domani stesso. Poi sempre domani avrò l'appuntamento con Sylvia Weinstock alle cinque, ma prima andrò da Vera Wang per scegliere il mio abito e quello delle mie damigelle."
"Io invece nel frattempo andrò a prendere il mio vestito e quello dei testimoni, dirò al fotografo la data e farò preparare i fiori per quel giorno."
"Oh mio Dio B sono così contenta per voi! Nate che ne dici di aiutarmi ad organizzare l'addio al celibato e al nubilato per venerdì sera visto che sabato non si potranno vedere."
"E perché?" chiesi io ingenuamente, non sapevo nulla di matrimoni.
"Porta sfortuna vedere la sposa il giorno prima del matrimonio." rispose Blair.
"Meglio evitare Chuck! Anche perché Blair il giorno prima del matrimonio non sarà un bello spettacolo!" disse Serena.
Tutti scoppiammo a ridere. Di sicuro Blair sarebbe stata un fascio di nervi pronta a controllare ogni secondo se tutto fosse perfetto e al posto giusto.
Finita la serata ringraziammo tutti di essere venuti, mentre tutti se ne andavano io decisi di rimanere ancora un po' a casa Waldorf. Blair si sedette sul divano e si tolse le scarpe. 
"Non ce la facevo più! Ho i piedi così gonfi che nemmeno le scarpe mi entrano più!"
Mi misi accanto a lei, le presi i piedi e me li misi sulle gambe cominciando a massaggiarglieli.
"Va meglio adesso?"
"Sì. Grazie!"
"Charles, posso parlarti?" chiese Harold.
"Certo. Torno subito Blair." dissi dandole un bacio sulla fronte.
Ci dirigemmo verso la cucina e Harold mi offrì una cioccolata calda.
"Grazie."
"E così stai per sposare mia figlia?"
"Già, questa domenica."
"Sembra davvero molto felice e deve continuare ad esserlo."
"Ascolti Signor Waldorf, so che tutto questo non è quello che sperava per usa figlia visto che ha solo diciassette anni, ma le prometto che cercherò di renderla felice ogni giorno e che farò di tutto per lei e i bambini."
"Sono molto contento di sentirtelo dire. Allora benvenuto nella famiglia." mi disse porgendomi la mano. 
La strinsi e poi finalmente tutta la tensione era sparita e cominciammo a parlare del più e del meno.
"Cosa state architettando voi due?" disse Blair notando che stavamo scherzando.
"Io e tuo padre stavamo giusto parlando di te!"
"Ah davvero?"
"Ti ricordi orsacchiotta, quando avevi cinque anni e dicevi che saresti diventata una principessa un giorno."
"Sì" disse Blair imbarazzata.
"Indossasti una tiara per una settimana!"
"Già me lo ricordo. Come mai smettesti di indossarla?"
"Come non te lo ricordi? Un giorno a scuola me la prendesti e mi dicesti che io non ero una principessa! Litigammo perché io la rivolevo e si ruppe."
"Giusto, ora ricordo."
"Beh adesso io vado a dormire. Ci vediamo domani Charles."
"A domani Signor Waldorf."
"Oh ti prego adesso sei di famiglia, chiamami Harold."
Annuì e quando Harold uscì dalla stanza Blair mi rivolse uno sguardo indagativo.
"Cosa?"
"Che cosa è successo qui?" chiese tra il curioso e l'arrabbiato.
"Niente io e tuo padre abbiamo parlato."
"Di che cosa di preciso?"
"Di tutto. Di te, del matrimonio, dei bambini.."
"In meno di venti minuti?"
"Tu cosa hai fatto nel frattempo?"
"Vi stavo aspettando di là, ma non credevo che steste bevendo cioccolata e parlando alle mie spalle."
"Avanti Blair, non stavamo facendo nulla di male, era solo una chiacchierata e tuo padre mi ha detto che sono benvenuto nella famiglia..."
"Beh, allora benvenuto!" disse arrabbiata avviandosi verso la porta per tornare di là. Le presi il braccio e la feci girare in modo che potessi vederla in volto, anche se era stanca era sempre bellissima.
Non capivo cosa la turbasse tanto, finalmente suo padre mi aveva accettato e tutto stava andando come sarebbe dovuto andare.
"È successo qualcosa?"
"No, nulla."
"Allora cos'hai?"
"Tutto sta andando troppo bene! È troppo strano, voglio dire com'è possibile?!"
"È vero, tutto sta andando bene. Allora perché non ti godi questa felicità invece di continuare a domandarti cosa potrebbe andare storto e se andrà a finire bene?"
"La mia vita era programmata da quando avevo dieci anni e adesso?! Tutto è stato sconvolto, non so che fare. Non so come andare avanti Chuck!"
"Nemmeno io! Ma ce la potremo fare solo stando insieme, passo dopo passo. Ce la possiamo fare." dissi prendendole le mani "Io ti aiuterò, sono qui per questo."
"Grazie." disse finalmente guardandomi negli occhi.
Ci avvicinammo sempre di più fino a quando le nostre labbra non si incrociarono in un bacio.
La strinsi sempre di più a me e lei non si ribellò, anzi. Continuammo a baciarci per non so quanto tempo, poi la presi in braccio e la portai al piano di sopra in camera sua e continuammo da dove eravamo stati interrotti questo pomeriggio.

 

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Capitolo 11
*** An Ordinary Day ***


Ciao a tutti! Scusatemi, so che vi ho fatto aspettare molto per un nuovo capitolo e mi dispiace, ho avuto il blocco della scrittice e poi questo lunedì era il mio compleanno e quindi c'erano i preparativi della festa... Mi dispiace tantissimo. Ma prima di lasciarvi al capitolo alcune
COSE IMPORTANTI SULLA STORIA:
Nella mia storia il compleanno di Blair è l'11 novembre, visto che nella serie tv non specificano il mese ma la stagione (autunno), secondo i miei calcoli quindi in questo capitolo il giorno è: mercoledì 14 gennaio, giusto per avere le idee chiare.
Comunque adesso so già come continuare e stasera dopo aver finito i compiti e aver visto l'ottava stagione di Bones, continuerò a scrivere. Ho ricontrollato la storia, ma chiedo scusa per gli errori ortografici che potrebbero esserci. Grazie a tutti quelli che hanno letto, aggiunto tra le preferite o recensito la storia. Spero questo capitolo non sia deludente. Fatemi sapere. Ogni recensione è ben accetta.
XoXo
CoCo V

 

 

CAPITOLO X

An Ordinary Day



POV BLAIR

Il mattino dopo mi svegliai avvolta dalle braccia di Chuck e ripensavo a quello che era successo la sera precedente.
 
"La mia vita era programmata da quando avevo dieci anni e adesso?! Tutto è stato sconvolto, non so che fare. Non so come andare avanti Chuck!"
"Nemmeno io! Ma ce la potremo fare solo stando insieme, passo dopo passo. Ce la possiamo fare. Io ti aiuterò."
 
Le sue parole, il suo sguardo,... Mi voltai lentamente cercando di non svegliarlo ed inizia a guardarlo mentre dormiva. Cominciai a pensare che Serena avesse ragione, provo davvero qualcosa per Chuck Bass. Eppure la cosa non mi disturbava, con lui provo cose che non ho mai provato con Nate. Continuai a guardarlo, era così bello mentre dormiva, sembrava un'altra persona, una persona che nessuno conosceva a parte me. 
"Ti piace quello che vedi Waldorf ?" disse sorridendo.
Arrossii ed imbarazzata puntai il mio sguardo da un'altra parte.
"Non illuderti Bass."
Si girò, mi guardò negli occhi e mi baciò.
"Buongiorno Waldorf."
"Bass." dissi acida cercando di scendere dal letto, ma Chuck mi bloccò.
"Dove vai?"
"In bagno, è tardi e i miei genitori sono giù che mi aspettano per fare colazione."
"Vuoi che me ne vada?"
"No." dissi a bassa voce ma in modo che mi sentisse.
Non volevo che andasse via.
"Rimarresti per la colazione?" dissi alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi.
"Sei sicura di volere che rimanga? Non sembravi molto convinta di volermi poco fa..."
"Fa come vuoi.." dissi acida alzandomi e dirigendomi verso il bagno.
Lui sospirò e si alzò anche lui.
Entrai in bagno ed entrai nella doccia. Poco dopo sentii delle mani che mi toccavano i fianchi, mi girai di scatto e vidi Chuck.
"Che cosa stai facendo?!" dissi allibita.
"Pensavo di risparmiare l'acqua e di fare una doccia insieme." rispose facendo il sorriso alla Chuck Bass.
"E da quando tu pensi al risparmio?"
"Da quando ho capito che risparmiando si possono trarre dei vantaggi..."
"Beh non so cosa tu abbia in mente Bass, ma sono ancora arrabbiata con te, quindi esci da questo bagno!"
Lui cominciò a baciarmi sul collo e disse: "La tua bocca dice una cosa, il tuo corpo ne dice un'altra..."
"E va bene, ma facciamo in fretta. I miei sono di sotto."

30minuti dopo...

POV CHUCK

"Buongiorno Mr. Waldorf. Mrs. Waldorf.." dissi baciando la mano della madre di Blair.
"Chuck, non credevo che fossi rimasto qui per la notte e poi ti prego chiamami Eleanor, ormai sei uno di famiglia."
"È stata una decisione all'ultimo minuto Mrs... Eleanor."
"Dov'è Blair?" chiese Harold.
"Si è svegliata, preparata, ma poi mentre mi finivo di preparare beh, si è addormentata di nuovo. Era molto stanca."
"Ma sono le sette e mezzo di mercoledì mattina! Deve ancora fare colazione e poi deve andare a lezione..." disse Eleanor distogliendo lo sguardo dai suoi bozzetti.
"Non ti preoccupare madre sono sveglia. Buongiorno papà. Grazie per avermi svegliato Chuck."
"Dormivi così bene, sembravi molto stanca dopo la doccia..." dissi sfoggiando il mio sorriso.
"Già e lo sono ancora." disse arrossendo.
"Come ti senti orsacchiotta?"
"Stanca, ma abbastanza bene. E poi oggi dobbiamo finire con i preparativi del matrimonio. Abbiamo solo tre giorni!" disse sbadigliando.
"Blair, non ti preoccupare mi occuperò io dei preparativi, mentre tu ti riposi." risposi.
"No, ce la posso fare. Dopotutto è il mio matrimonio."
"La colazione è pronta Mr. E Mrs. Waldorf." disse Dorota.
Ci dirigemmo tutti nella sala da pranzo e cominciammo a parlare del più e del meno.
Poi accompagnai Blair alla Costance e mi diressi in classe. Ormai già dopo soli due giorni era diventata routine. Ad un certo punto si sentono tutti i telefonini squillare: Gossip Girl.
 
Gossip girl qui, la vostra unica fonte sulle vite scandalose dell'elite di Manhattan. Ho deciso che in vista del matrimonio Waldorf-Bass pubblicheró solo notizie che riguardano i nostri due Upper East Siders preferiti. 
A quanto pare ieri sera c'é stata una riunione Waldorf-Bass a casa Waldorf per discutere i preparativi del matrimonio dei Bass. Ma mentre tutti sono tornati a casa, il nostro C é rimasto a fare compagnia alla nostra regina, e non ne é uscito fino a questa mattina per andare a scuola. Alcune fonti dicono che B sembri più stanca del solito questa mattina, immaginammo già cosa possa essere successo... Attenti ragazzi, vi tengo d'occhio!
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
 
POV BLAIR
 
"Ehi B!"
"S..."
"Che succede? Non hai una bella cera."
"Sono stanchissima. La cena di ieri mi ha distrutta. Oggi mi aspettano tutti i preparativi del matrimonio, e poi queste nausee..."
"Vorrei poterti aiutare, c'é qualcosa che posso fare? Qualche preparativo per il matrimonio?"
"Stai già organizzando i nostri addii al nubilato e celibato, non vorrei che facendo più cose combinassi un disastro."
"Grazie per la fiducia B!"
Alzai le spalle continuai a dirigermi verso il mio armadietto per prendere i libri per la lezione, quando tutto i cellulari squillarono.
 
Gossip girl qui, la vostra unica fonte sulle vite scandalose dell'elite di Manhattan. Ho deciso che in vista del matrimonio Waldorf-Bass pubblicheró solo notizie che riguardano i nostri due Upper East Siders preferiti. 
A quanto pare ieri sera c'é stata una riunione Waldorf-Bass a casa Waldorf per discutere i preparativi del matrimonio dei Bass. Ma mentre tutti sono tornati a casa, il nostro C é rimasto a fare compagnia alla nostra regina, e non ne é uscito fino a questa mattina per andare a scuola. Alcune fonti dicono che B sembri più stanca del solito questa mattina, immaginammo già cosa possa essere successo... Attenti ragazzi, vi tengo d'occhio!
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
 
"B!" Urló Serena "Adesso capisco perché sei stanca! Dovresti riposare di più invece di.. Non voglio nemmeno pensare a cosa avete fatto. Ew!"
"Pensa quello che vuoi S! Ma sai benissimo perché sono stanca. Adesso se vuoi scusarmi ho lezione."
"B! Blair, andiamo! Aspettami almeno, andiamo insieme."
Continuai a camminare. Ormai in questi giorni mi irritavo per qualsiasi cosa. Serena mi camminava accanto senza dire una parola, sapeva che in un momento come questo era meglio non parlarmi.
Alla fine delle lezioni io e Serena camminavamo verso gli armadietti. 
"Mi dispiace per questa mattina S. Sono molto stanca, poi c'é il matrimonio e
cominciò a sentire lo stress..."
"B non c'é bisogno che ti giustifichi, ti capisco. Ti ho detto che ti starò sempre accanto, ma nell'ultimo periodo non so che dire o fare qualsiasi cosa per paura della tua reazione. Ma ti voglio bene e ti ho promesso che ti sarei stata sempre accanto e voglio esserci."
"Sono davvero cosí terribile?"
"Il fatto che in questo momento io abbia paura di non formulare la frase nel modo
giusto ti fa capire tutto."
Ad un certo punto vidi tutto girare cosí mi sedetti su una panchina in cortile.
"B! B! Stai bene? Sei molto pallida." Disse la mia amica molto preoccupata.
"Non lo so. Smettila di girare..."
"Chiamo Chuck..."
"No, non ce n'é bisogno" dissi cercando di alzarmi, ma non ci riuscii e vidi tutto nero.
 
POV CHUCK
 
Le mie lezioni erano finite e stavo aspettando Blair fuori già da dieci minuti. Così stufo di aspettare decisi di andare alla Costance per vedere cosa la stesse trattenendo cosí tanto.
Stavo per andare verso i suoi armadietti, quando dalle porte che affacciano al cortile, vidi Blair seduta sulla panchina e Serena, che mi dava le spalle, che le parlava.
Mi avvicinai a loro quando vidi Blair che cercava di alzarsi, ma qualcosa non andava. Spintonai tutti e corsi da lei ed insieme a Serena riuscii a sorreggerla.
 
"Cos'é successo?!"
"Non lo so é successo tutto all'improvviso!" Disse Serena tra le lacrime "I-Io... No-oi..."
"Serena, calmati, respira. Dobbiamo occuparci di Blair adesso."
Lei annuí e mi aiutó a far sdraiare Blair sulla panchina.
"Serena prendi il mio telefono e chiama la dottoressa."
"Ok."
Blair era ancora incosciente e nel frattempo intorno a noi si era formata una folla di curiosi che scattavano foto e facevano video. Tra la folla notai le tirapiedi di Blair.
"Voi tre! Non state lí impalate portate un bicchiere d'acqua."
Loro annuirono di dileguarono subito tornando poco dopo con un bicchiere d'acqua
che Serena prese mentre io cercavo di far prendere coscienza a Blair.
"Su, forza Blair, svegliati! Andiamo!" Dissi scuotendola.
"Ehi amico, che succede?" Disse Nate.
"Non lo vedi da te?!" Risposi io preoccupato e ansioso. “Ehi Blair. Non ti preoccupare andrà tutto bene. Bevi questo.” Dissi prendendo il bicchiere d’acqua dalle mani di Serena, che stava parlando con la ginecologa di Blair, e aiutandola a bere. Lei annuì e bevve lentamente l’acqua, ma poco dopo richiuse gli occhi.
"Blair, non ti addormentare, so che sei stanca, ma devi rimanere sveglia, ok? Nathaniel aiutami a portarla in limousine."
"Certo."
Arrivammo in limousine e Nate mi aiutó a mettere Blair in limousine. 
“La Dottoressa ci raggiungerà al Mercy.”
"Perfetto. Arthur portaci subito in ospedale.”

Entrammo tutti in limousine, io tenevo Blair sulle gambe e le accarezzavo i capelli. Avevo paura per lei, per i bambini..
Appena arrivati, non aspettai nemmeno che Arthur venisse ad aprirci la porta, con Blair in braccio mi diressi verso l’interno per cercare un’infermiera o la dottoressa mentre Serena e Nate mi seguivano cercando di tenere il mio passo.
“Mi scusi. Mi potrebbe aiutare? La mia fidanzata si è sentita male, è svenuta ed è incinta. Non è la prima volta che capita. Ho chiamato la sua dottoressa e dovrebbe essere qui…” dissi rivolgendomi alla prima infermiera che trovai.
“Ok. Si calmi e respiri. Per prima cosa mettiamo la ragazza su una sedia a rotelle. È cosciente?” disse aiutandomi a mettere Blair sulla sedia a rotelle.
“Sì” risposi.
“Ok. Signorina, mi sa dire come si chiama?”
“Blair, Blair Waldorf.” Disse Blair con un filo di voce.
“Perfetto Blair. La dottoressa Breman ci ha già avvertito e vi sta aspettando. Ci sono
altri parenti oltre lei?”
“No.. Serena, potresti chiamare i Waldorf e dir loro di raggiungerci?”
Lei annuì e si allontanò.
“Nate, potresti andare con lei. È meglio se non rimane sola, è troppo agitata.”
“Va bene amico, facci sapere.” disse Nate dandomi una pacca sulla spalla.
“Ok. Adesso possiamo andare. Prego da questa parte.” Disse l’infermiera.
Ci dirigemmo verso l’ascensore e andammo al terzo piano nel reparto Ginecologia.
“Buongiorno. Signorina Waldorf, come si sente?”
“Stanca..”
“Ok. Che cosa è successo.”
“Io non ero presente al momento, era con la sua migliore amica. Ha detto che è successo tutto all’improvviso. Io l’ho vista mentre provava ad alzarsi da una panchina a scuola ed è svenuta. Ha ripreso i sensi dopo molto tempo. È la seconda vola che succede, è accaduta la stessa cosa anche sabato verso l’ora di pranzo, ma ha ripreso i sensi quasi subito quella volta.”
“Ok. Adesso facciamo delle analisi e misuriamo la pressione.”
“Ma da cosa potrebbe dipendere?” chiesi preoccupato “Non farà male ai bambini?”
“No, non crea alcun danno, ma potrebbe trattarsi di un calo di pressione o di un’anemia. Meglio non entrare nel panico e rimanere calmi.”
Annuì e lasciai che facesse il suo lavoro. Ero accanto a Blair, le stringevo la mano e le accarezzavo i capelli mentre lei rispondeva ad alcune domande della dottoressa.
“La pressione è un po’ bassa, meglio attendere il risultato delle analisi. Vado a
controllare quanto dovremmo attendere.”
“Grazie dottoressa. Come ti senti?”
“Meglio… Ho paura Chuck.” Rispose guardandomi. Aveva le lacrime agli occhi.
“Lo so, ma non ti preoccupare andrà tutto bene. Non è nulla di grave. Tra poco ti porterò a casa e potrai riposare, poi se ti va possiamo cenare insieme.” Dissi dandole un bacio sulla fronte.
“Grazie.”
“Bene.” Disse la dotteressa Breman entrando nella stanza “Buone notizie, non c’è alcun sintomo di anemia. A quanto pare era  solo un calo di pressione. È normale durante la gravidanza che ci sia sensazione di vertigini o svenimento, però bisogna sempre stare attenti. Mi raccomando beva più liquidi, presti più attenzione quando si alza, proceda con calma; assuma più carboidrati e quando si riposa metta le gambe alzate. D’accordo?”
“Grazie dottoressa Breman, farò come mi ha detto.”
“Ha già visto uno psicologo?”
“Mia madre aveva preso un appuntamento per il pomeriggio.”
“Meglio annullarlo. Oggi riposi un po’ e prenda un appuntamento per domani o venerdì. Oggi assoluto riposo.”
“Ok.”
“Ecco, questi sono integratori che potrebbe prendere durante la gravidanza. Visto che aspetta due gemelli c’è più rischio di anemia, quindi meglio stare attenti e fare controlli. Ci vediamo tra tre settimane per la visita di fine primo trimestre, così vediamo anche come vanno le tue sedute. Facciamo… mercoledì 4 febbraio?”
“Ci saremo.”
“Al 4 febbraio allora.”
Uscimmo dalla stanza e tenevo Blair stretta a me per paura che potesse sentirsi di nuovo male. Fuori incontrammo i Waldorf, Serena, Nate e a mia sorpresa anche la mia famiglia.
“Oh la mia povera bambina. Come ti senti?” disse Eleanor abbracciando Blair.
“Allora? Che cosa ha detto la dottoressa?” mi chiese Harold mentre tutti mi
guardavano in attesa di risposta.
“Non vi preoccupate. Nulla di grave, era solo un calo di pressione e adesso
dovremmo tornare a casa Blair ha bisogno di riposare.”
“Per fortuna” disse Lily “Eravamo tutti così preoccupati…”
“Ma che cosa ci fate voi qui?” chiesi a quella che sarebbe stata la mia futura famiglia. C’erano tutti Lily, Eric, addirittura mio padre.
“Ho chiamato Serena, ci dovevamo incontrare per decidere insieme alcuni preparativi del matrimonio e quando ho visto che non arrivava l’ho chiamata e mi ha raccontato tutto. L’ho sentita agitata, così mi sono preoccupata, ho chiamato tuo padre e.. Eccoci qui!”
“Grazie Lily.”
“Che cosa hai mangiato a pranzo?” chiese Harold a sua figlia.
“Beh.. Io..”
“Nulla. Non hai mangiato nulla!” disse Serena arrabbiata. “Sono stata con te tutto il
giorno, quindi non provare a mentire!”
“Non è vero.” disse Blair in sua difesa
“Allora cosa hai mangiato?” chiesi io.
“Avevo voglia di macarons, così ne ho mangiati alcuni e..”
“Quello non è pranzare Blair! Aspetti due gemelli, non puoi mangiare come hai fatto
finora.”
“Lo so, lo so ma…”
“Ma?” chiese suo padre.
“Perché non andiamo tutti a mangiare qualcosa prima di tornare a casa? Ormai siamo qui.” Proposi io cercando di evitare una discussione che non sarebbe finita bene per Blair.
“Mi sembra un’ottima idea.”
Andammo tutti a mangiare qualcosa e finito accompagnai Blair e i Waldorf a casa.
“Tu non vieni?” chiese Blair.
“Devi riposare, ho pensato di passare poi tra un po’ per vedere come stai.”
“Lo so, ma… I miei dovranno uscire per alcuni preparativi del nostro matrimonio e non voglio restare sola… Mi faresti compagnia?”
“Certo.”
Scendemmo dalla limousine e salimmo fino in camera sua.
 
POV BLAIR
 
Arrivata in camera mi sedetti sul letto. Chuck mi si avvicinò, mi tolse le scarpe e poggiò le mie gambe sul letto.
Mi aiutò a mettermi sotto le coperte e mi diede un bacio sulla fronte. Cominciai a chiudere gli occhi quando lo sentii andare via, così gli presi il braccio.
“Dove stai andando?”
“Giù. Aspetterò che ti svegli in salotto.” Disse in modo pacato.
“Non te ne andare.” Dissi spingendolo verso di me.
“Blair…”
“Ti prego, stenditi accanto a me…”
“Blair non credo..”
“Ti prego.”
Gli feci spazio nel letto e lo guardai negli occhi aspettando che decidesse cosa fare. Così si sedette sul letto e si tolse le scarpe distendendosi poi accanto a me.
Mi accoccolai a lui e poggiai la mia testa sul suo petto mentre lui mi accarezzava i capelli e posava leggeri baci sulla testa.
Mi addormentai così tra le sue braccia.

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Capitolo 12
*** The Bachelorette Party ***


Eccomi con un nuovo capitolo, devo ammettere molto dolce e lungo... xD
ma naturalmente è solo l'inizio e stiamo parlando di Chuck e Blair, quindi tutto può accadere.
Vi lascio col capitolo. Fatemi sapere che ne pensate.
XoXo
Coco V

 

CAPITOLO XI

The Bachelorette Party


VENERDÌ 16 gennaio
Sono passati due giorni da quando Blair si è sentita male e naturalmente Gossip Girl non ha evitato di parlarne. Blair da allora é rimasta a casa, costretta da Chuck, d'accordo con i Waldorf.
É il giorno dell'addio al nubilato e al celibato e Blair, il giorno precedente, ha fatto il test per scegliere le altre tre damigelle per il suo matrimonio, e lei e Chuck hanno fatto gli assaggi per scegliere il menù.
Per essere precisi, nemmeno Chuck e Serena sono andati a lezione per finire i preparativi del matrimonio.
 
P.S. Ho deciso che l'abito della damigella d'onore, cioè di Serena, sarà un Eleanor Waldorf, mentre quello delle damigelle un Vera Wang. E ho deciso che la cerimonia si terrà in Chiesa con il vestito di Vera Wang, mentre il ricevimento all’Oheka Castle, come avevo scritto due capitoli fa, con l’abito di Eleanor Waldorf.

 

12.00

 
POV BLAIR
 
"Serena! Serena!" Disse Blair scendendo lentamente le scale del suo attico.
"Che succede B?" disse Serena che aveva appena finito una telefonata.
"Allora? Tutto pronto? Come procede?"
"B ci provi da giorni! Non ti dirò nulla riguardo all'addio al nubilato e celibato."
"Oh, andiamo S. Un indizio?" rispose sorridendo l’amica cercando di riordinare i fogli sparsi nel salotto Waldorf.
"L'unico che ti posso dare é quello che già sai. Saranno separati."
"Wow che aiuto!"
"Allora come va la scelta delle damigelle?"
"Malissimo! Nessuna é all'altezza di essere una damigella del mio matrimonio, a parte te naturalmente."
"Mancano due giorni al matrimonio e Vera Wang deve avere le misure B! Entro oggi!!"
"Lo so, lo so... É che... Non so!"
"Ok! Hai preparato una lista dei pro e contro."
"Sí... Ma voglio solo altre tre damigelle oltre te, troppe mi coprirebbero la scena. Abbiamo Hazel, Penelope, Isabel e Katy. Sceglierei Penelope, Katy e Isabel, che sarebbero anche molto contente di indossare lo stesso abito, ma Penelope é troppo... Acida e non fa quello che le viene detto."
"B. Oggi devi portare le ragazze da Vera, decidi quali vuoi o prendi solo Katy e Isabel."
"E avere solo tre damigelle?! No! Ok, lasciamo fuori Hazel, potrebbe servirci come riserva."
"Blair é un matrimonio, non una partita di football!" disse Serena ridendo per l’affermazione dell’amica.
"Chiama le ragazze e dille di essere da Vera per le quattro. Oh mia madre ci vuole per la prova del vestito, facciamo per le due, finito andremo da Vera per la prova dell'altro vestito."
"Non posso ancora crederci che indosserò un Eleanor Waldorf e che sarò la tua damigella!"
"Non posso crederci che mi sto sposando!" Dissi ridendo.
"B... Sei sicura di volerlo fare? Sei ancora in tempo per cambiare idea."
"Me lo chiedi in continuazione S, la risposta non cambia. Certo che sono sicura. Chuck é davvero cambiato, negli ultimi due giorni non mi ha lasciato da sola per più di un'ora! Facciamo colazione, pranziamo e ceniamo insieme in modo che mi possa controllare. Passa praticamente tutto il tempo con me ad organizzare il matrimonio, e quando non c'é incarica te. Ha praticamente organizzato metà matrimonio! E tu mi hai aiutata ad organizzare l'altra metà e per questo ti ringrazio, mi sei stata molto vicina... Ti voglio bene S." Dissi abbracciandola.
"Oh ti voglio bene anche io B! E sono cosí contenta di essere la tua damigella d'onore!"
"Ok basta o comincerò a piangere e non credo riuscirei a fermarmi facilmente."
 
*Ding*
 
"Interrompo qualcosa?"
"Chuck, che ci fai qui?" dissi io sorpresa, ma cercando di nascondere quanto fossi contenta di vederlo. Aveva un mazzo di peonie in una mano e un sacchetto di Ladurèe nell’altra.
"Sono venuto a vedere come vanno i preparativi... E poi se non ricordo male é l'ultimo giorno che possiamo vederci prima del matrimonio e volevo pranzare con te.” Disse mostrando il suo sorriso alla Chuck Bass.
"Sembra quasi ti dispiaccia..." Disse Serena scherzando.
Chuck rimase in silenzio ed iniziò a fissarmi intensamente.
"Oh mio Dio, ti dispiace veramente... Ad entrambi! Non posso crederci, sta accadendo davvero. Ma almeno mi state ascoltando?"
"Sí Serena, mi dispiace se non sei stata al centro dell'attenzione per più di due minuti." Dissi acida. "Comunque i preparativi procedono bene.” Dissi cambiando subito umore e procedendo verso Chuck per prendere le peonie che aveva in mano “Sembrerebbe essere tutto pronto. Serena si sta occupando degli ultimi preparativi per gli addii, poi avremo un appuntamento alle due con mia madre, un appuntamento alle quattro con Vera Wang e le ragazze per le misure degli abiti da damigella e se tutto andrà bene finiremo per le sette.”
“Gli inviti sono stati inviati e ricevuti.” continuai poggiando le peonie sul tavolino dell’entrata e prendendo la mia agenda in mano“I fiori sono arrivati tutti e le decorazioni saranno pronte in tempo; Sylvia si sta occupando della torta che abbiamo scelto e non ci sono problemi, sarà pronta per domenica; il fotografo arriverà in Chiesa mezz’ora prima dell’inizio della cerimonia, quindi alle 14.30; la Chiesa… Oh mio Dio abbiamo dimenticato la Chiesa! Come ho potuto dimenticarmene!”
“Blair…” cominciò Chuck poggiando il sacchetto sul divano.
“Serena, avresti potuto ricordarmelo, sei la mia damigella d’onore…”
“Blair…” continuò Chuck mentre la mia amica mi fissava impaurita.
“Avresti dovuto controllare la lista che ti ho dato e tutto questo non sarebbe accaduto!”
“Blair.”
“Adesso non avremo la cerimonia in al St. Thomas, dove i miei genitori si sono sposati, e chissà se ne troveremo una, a due giorni dal matrimonio, a New York!!” urlai contro la mia amica e il mio futuro sposo.
“Blair!” disse Chuck mettendo le sue mani sulle mie spalle per fermarmi. “Rilassati. Sono andato ieri in Chiesa, ricordi? Abbiamo un appuntamento lì, al St. Thomas alle quattro.”
“Alle quattro?! Ma devo essere da Vera alle quattro, non puoi andarci da solo?” dissi ricontrollando l’agenda.
“Blair, sono andato ieri da solo, ma ci vogliono lì entrambi. Quindi devi esserci per forza anche tu.”
“È un disastro!” dissi allontanandomi da Chuck e sedendomi teatralmente sul divano.
“Non devi per forza andare anche tu con le ragazze, Serena potrà occuparsene. Devono prendere solo le misure, l’abito lo hai già scelto, e poi non ci metteremo molto. Potrai raggiungerle quando avremo finito.” Disse Chuck sedendosi sul divano accanto a me.
“Invece ci devo andare!” risposi voltandomi verso di lui. “Sono la sposa e poi Vera deve prendermi altre misure visto che ingrasso di giorno in giorno. E continuerò ad ingrassare fino a che non diventerò una balena!”
“Ma è per questo che esistono le damigelle d’onore per alleviare i compiti della sposa. E non è vero che sei ingrassata. Sei identica a prima.”
“Chuck ha ragione, me ne posso occupare io. Per stasera è già tutto pronto e poi sarà Vera Wang a fare tutto”
“Grazie S! Allora andremo all’atelier da mia madre per la prova del mio abito da ricevimento e per il tuo abito da damigella alle due e mezza, poi tu” dissi rivolgendomi a Chuck “Mi passerai a prendere lì alle quattro meno un quarto, così non arriveremo in ritardo, mentre tu Serena prenderai la mia limousine e incontrerai le ragazze da Vera Wang, dove vi raggiungerò qualche ora dopo.”
 
POV CHUCK
 
“Perfetto! Adesso ti va di venire a pranzo e smetterla di parlare di matrimonio?”
“D’accordo” disse Blair sorridendo “Vado di sopra a cambiarmi e torno subito.”
“Ti aspetto qui.”
Salì di sopra e quando sentii la porta chiudersi dissi: “E siamo sfuggiti ad un’altra possibile decapitazione”
“Già” rispose Serena sedendosi sul divano.
“Da quanto sei qui?”
“Blair mi ha svegliata alle otto chiedendomi di venire qui per finire di organizzare il tutto, ma conoscendola sapevo che in realtà voleva indizi per stasera. Ma sono comunque arrivata qui il prima possibile e cioè quarantacinque minuti dopo, eppure mi sono dovuta sorbire la ramanzina. Sono stata con Blair tre ore e quindici minuti e ti giuro che se passo anche solo altri cinque minuti con lei mi ricovererò all’Ostroff! È sempre stata autoritaria, acida, manipolatrice, snob, e potrei continuare la lista a lungo… Ma mai fino a questo punto. Come fai a passare tutto quel tempo con lei?”
“Beh non lo so, ci riesco e basta. Conosco Blair da una vita, so come prenderla tutto qui.”
“Farò finta di non aver capito il doppio senso nell’ultima frase. Ma davvero se non conoscessi il tuo passato direi che sei stracotto di lei” disse ridendo
“Non dire sciocchezze sorellina.”
“Andiamo Chuck. Lei non c’è, puoi dirmelo. Non dirò niente a nessuno, promesso.”
“Serena…”
“Oh avanti Chuck! Tutto questo non sembra una copertura, perché non lo è!”
“Non ho intenzione di parlare di questo, con te.” Dissi visibilmente irritato dalle troppe domande
“Va bene, mi dispiace. Ma Chuck stiamo per diventare una famiglia, purtroppo, e sarai il marito della mia migliore amica che per me è come una sorella. Tutto quello che voglio è che lei sia felice, so che sei cambiato, ma ti giuro che se la farai soffrire ti farò rimpiangere di essere parte della mia famiglia.”
“Sono pronta!” disse Blair mentre scendeva le scale. “Ehi, che cosa succede? Avete delle facce!”
“Niente. Possiamo andare?”
“Certo. Serena vieni con noi?” disse Blair sorpassandomi per prendere il suo cappotto. All’ultima domanda mi girai e notai il volto impaurito di Serena e sorrisi.
“Cosa c’è di divertente Bass?!” disse Blair voltandosi dopo aver preso il cappotto
“Nulla ma credo che Serena abbia altri impegni, giusto?”
“S-sì io.. Devo incontrarmi con Nate per vedere se è tutto ok per stasera.”
“Oh, d’accordo. Allora ci vediamo alle due e mezza da mia madre. Mi raccomando puntuale! Sai che odio i ritardatari.” Disse mentre l’aiutavo a mettere il cappotto
“Non ti preoccupare, sarò puntuale… pur di non sentirti…” disse l’ultima frase a bassa voce, ma io che ero più vicino la sentii, fortunatamente Blair no.
“Hai detto qualcosa?”
“No, nulla.”
“Sarà meglio andare.” Dissi guardando prima Serena e poi Blair. “Serena.”
“Ciao S.”
“Ciao B, buon pranzo!”
 
Arrivammo al ristorante e ci fecero accomodare. Aiutai Blair a sedersi e una volta seduto anche io cercai di rompere il silenzio.
"Allora, cos'hai fatto questa mattina?"
"Appena te ne sei andato dopo aver fatto colazione ho chiamato Serena e ci siamo occupate del matrimonio."
"Che ne dici di fare un patto?"
"Cioè?" Disse guardandomi con sospetto.
"In queste due ore che saremo insieme non parleremo del matrimonio o dei preparativi. Va bene?"
"Grazie al cielo. Sono stanca di parlarne. Ogni persona che incontro non fa altro che chiedermi come stanno andando i preparativi, se ce la faremo in tempo... Come é andata a te stamattina?" Disse bevendo un un sorso d'acqua.
"Ho incontrato mio padre, era la chiamata che avevo ricevuto mentre stavamo facendo colazione. Voleva parlarmi... É arrabbiato perché non gli ho dato una risposta anche se mi aveva dato un ultimatum."
"E?"
"E vuole che accetti."
"Perché non hai accettato?"
"Non lo so. Mi ero dimenticato della sua proposta e quando tu sei stata male era il giorno dell'ultimatum e lui non mi ha chiesto niente. Ho passato tutto il tempo con te e non l'ho praticamente mai visto e non mi ha chiamato."
"Ha detto: 'Credo che se continui cosí diverrai un casalingo. Devi avere un lavoro per provvedere alla tua famiglia. Stai per sposarti e per diventare padre, devi prenderti le tue responsabilità!.'"
"Ha davvero usato la parola casalingo?" Disse cercando di evitare di ridere, anche se sapevo che voleva più di ogni altra cosa.
"Hmmh. Puoi ridere se vuoi Waldorf."
"Mi dispiace." Disse cominciando a ridere "È che... Ho immaginato te, con un grembiule e..."
Cominciai a ridere anche io con lei, la sua risata era contagiosa e adoravo vederla sorridere.
"Va bene, ho capito. Sarei esilarante. Che cosa devo fare?" Chiesi serio.
"Non posso prendere questa decisione al posto tuo. Non voglio che un giorno tu possa rinfacciarmi il fatto di averti fatto o meno accettare la proposta di tuo padre..."
"Credi che ne sarei capace?"
"In un momento di rabbia tutti siamo capaci di dire di tutto."
"Lo so..."
Fortunatamente arrivò il cameriere con le nostre ordinazioni a rompere il silenzio che si era formato. Alla fine del pranzo salimmo nella mia limousine per andare dai Waldorf, quando Blair mi si avvicinò. I nostri sguardi si incrociarono, mi avvicinai di più a lei e ci baciammo. Ma capii subito che lei voleva di più. Cominciò a baciarmi sul collo, cosí cercai di allontanarla.
"Blair..."
"Mmmh."
"Blair." Dissi prendendole le braccia per staccarla da me.
"Perché non vuoi toccarmi?!" Disse fuoriosa. "É da mercoledì che cerchi di evitarmi e non capisco il perché!"
"Di che cosa stai parlando? Io.."
"è perchè sono grassa, non é cosí?!" Disse cominciando a piangere.
"Blair, no. Ti sbagli. Tu non sei grassa, sei perfetta."
"Allora perché non mi vuoi?"
"Io ti voglio. Mi dispiace di averti fatto pensare il contrario. É che... Quando mercoledì sei svenuta e non riuscivo a svegliarti, mi sono spaventato e ho pensato che fosse per colpa mia, per quello che era successo quella mattina è la sera prima..."
"Ma non é stata colpa tua. É stata colpa mia." Disse abbassando lo sguardo.
Le alzai il mento e la baciai.
"Quindi mi vuoi?" Disse come una bambina staccandosi dal nostro bacio.
"Sí Blair. Ma adesso é tardi, sono le due e dovresti riposarti un po' prima di andare alla prova dell'abito."
"Ma io non sono stanca."
"Non fare storie. Se fai la brava, vengo con te a farti compagnia."
"Non sono una bambina, non ho bisogno della balia."
"E Dorota?"
"Beh lei... Lei é la mia cameriera!"
Ci fermammo davanti casa sua, cosí sorridendo dissi: "Beh, allora ci vediamo tra venti minuti."
"Bene." Disse uscendo dalla limousine.
La vidi arrivare fino alla porta della hall, poi si bloccò e tornò indietro. Bussò al finestrino e sfoggiando il mio sorriso alla Chuck Bass lo aprii.
"Dimenticato qualcosa Waldorf?"
"Sí. Scendi immediatamente da quella limousine prima che ti ci tiri fuori a forza."
La guardai scioccato.
"Beh? Hai intenzione di muoverti?"
"Come desideri mia regina." Dissi ridendo scendendo dalla limousine.
"Stai ridendo di me?"
"No. Non mi permetterei mai. Auch!"
"Cosí imparerai a non prenderti più gioco di me." Disse alzando le sopracciglia.
Mezz'ora dopo accompagnai Blair all'atelier Waldorf e fortunatamente Serena era già lí.
Decisi cosí di andare da mio padre e parlare della mia offerta. Avevo appena preso una decisione.
 
POV BLAIR
 
Dopo la prova dell'abito io e Chuck siamo andati al St. Thomas per il colloquio con il prete e fortunatamente tutto é andato a gonfie vele. La chiesa sarà nostra domenica dalle due. Ero cosí eccitata che nemmeno notai che ore fossero.
"Che ore sono?" Chiesi a Chuck seduto accanto a me.
Lui controllo il suo Rolex e disse: "Le cinque e cinque. Sarai solo un'ora in ritardo."
"Perfetto."
"Sei stanca?"
"No, visto che qualcuno mi ha fatto fare il pisolino dopo pranzo come i bambini." Dissi sarcastica.
"Peró hai dormito..." Disse ovvio.
"Beh, cos'altro avrei dovuto fare?" Dissi in mia difesa.
"Pronta per un'altra prova?"
"Sí! Anche se non vedo l'ora che sia stasera e vedere cosa ha organizzato Serena. Nemmeno le ragazze mi hanno voluto dire niente e loro dovrebbero ascoltare me, non lei!"
Lo sentii ridere.
"É la seconda volta che ridi di me oggi..."
"Mi dispiace ma é più forte di me! Auuuuch!"
"Mi dispiace ma é stato più forte di me!"
"Questo faceva davvero male."
"Ho cambiato scarpe, sapevo sarebbe stato utile."
"Siamo arrivati Ms. Waldorf."
"Grazie Arthur. Ci vediamo domenica Chuck." Dissi sperando dicesse qualcosa.
"Aspetta..." Sorrisi e poi mi voltai.
"Dimenticato qualcosa Bass?"
"Non vorrai lasciarmi cosí?" Disse attirandomi a sé.
Prima che potessi rispondere mi bació. Non so quanto tempo passò, ma quando ci staccammo per prendere aria dissi: "É meglio che io vada..."
"Giá..."
Ma non ero ancora pronta ad andarmene. Continuavamo a guardarci, così ripresi a baciarlo. Era più forte di me, non riuscivo a staccarmene e sembrava provare lo stesso anche lui. Eravamo come due calamite, quando ci separammo sentivo già la mancanza delle sue labbra sulle mie.
"Blair, dovremmo parlare."
"Che cosa é successo?" Chiesi preoccupata.
"Ho accettato il lavoro di mio padre."
"Ed é una bella notizia, credo... Chuck, é davvero quello che vuoi? Non sei costretto a farlo..."
"Ma devo occuparci di voi e mio padre mi ha offerto un'occasione. É la cosa giusta da fare."
"Ad una sola condizione."
"Cosa?" Disse voltandosi per guardarmi. Presi il suo volto tra le mie mani e dissi: "Promettimi che nel momento in cui ne avrai abbastanza e ti starai stancato me lo dirai e noi troveremo una soluzione come facciamo sempre. Promettimelo." 
Lui sorrise e mi disse: "Te lo prometto Blair." 
Poi mi diede un casto bacio e mi disse: "Meglio che tu vada, o si farà tardi."
"Ok. A domenica."
"A domenica."
 In quel momento, quando uscii dalla limousine sentivo di non avergli detto qualcosa. Sentivo come se ci fossero parole non dette nel nostro discorso che nessuno dei due aveva il coraggio di dire, ma che in realtà provava.
Quando ero con Chuck provavo sensazioni mai provate con nessuno. Con lui potevo essere me stessa senza aver paura di essere giudicata.
"Ehi B finalmente sei arrivata!" Disse la mia amica accogliendomi con un abbraccio. "Vera ti stava aspettando. Il tuo vestito é pronto devi solo misurarlo per controllare le misure una penultima volta. Forza andiamo."
 
Alle sette meno un quarto eravamo finalmente fuori dall'atelier e tue andammo a prepararci per l'addio al nubilato che si sarebbe tenuto tra poco.
"Serena, non so che indossare? Dovresti darmi un indizio, non posso vestirsi nel modo sbagliato." Dissi urlando dalla mia cabina armadio.
"Blair, non ci casco. Ha tantissimi vestiti, sceglie uno e vedrai sarà perfetto." Rispose lei dal bagno.
"Peccato che dimentichi che pochi me ne entrano adesso."
"E va bene. Fortunatamente oggi ho mandato Dorota a prenderti qualche vestito visto che ti lamenti che i tuoi non ti entrano più. Scegli uno di quelli, credo siano già appesi." Disse lei uscendo dal bagno e raggiungendomi.
"Peccato che non ci siano. DOROTA!"
"Sí signorina Blair?"
"Dove sono i miei nuovi vestiti?"
"Beh vede, la signorina Serena mi aveva anche detto di aiutarla con alcuni preparativi per l'addio al nubilato e non ce l'ho fatta ad uscire per comprare dei vestiti.."
"Mi stai dicendo che stasera non avrò un vestito da mettere?!" Dissi io non facendola finire.
"Mi dispiace signorina Blair."
"Ora va! È portarmi delle fragole al cioccolato!"
"Subito signorina Blair."
Mi tuffai sul letto e urlai sul mio cuscino come una bambina.
"Blair avanti calmati. Riusciremo a trovarti qualcosa."
"E cosa S? Il mio addio al nubilato sarà tra poche ore e io non ho nulla da mettere perché i miei vecchi vestiti non mi entrano più!"Dissi piagnucolando.
"Signorina Blair é arrivato un pacco per lei!" Disse Dorota eccitata portandomi il pacco e le fragole che le avevo chiesto.
"Chi lo manda?" Chiesi sorridendo.
"Mr. Chuck." Rispose lei ricambiando il sorriso e poggiando il pacco sulle mie gambe.
Come una bambina che scarta i regali il giorno del suo compleanno, aprii il pacco e trovai un bellissimo vestito di Elie Saab.
 
http://www.style.com/fashionshows/complete/slideshow/F2012CTR-ESAAB/#34
 
E sotto trovai un bigliettino:

Sono riuscito a scoprire qualche dettaglio sulla vostra serata e ho pensato che tu non avresti saputo che metterti. Sono sicuro che ti starà d'incanto.

Il tuo futuro marito,
CB

"Come ha fatto a scoprire qualcosa sulla nostra serata?"
"Lui é Chuck Bass!"
"Che cosa romantica signorina Blair."
"Vado subito a provarlo."
Poco dopo uscii con l'abito.
"Oh signorina Blair.." Disse Dorota con le lacrime agli occhi.
"B sei bellissima." Esclamò la mia amica anche lei con le lacrime agli occhi.
"Andiamo é solo un vestito. Non c'é bisogno di piangere."
"Ma signorina Blair oggi si terrà il suo addio al nubilato e tra due giorni si sposerà con un uomo che la ama molto."
A quelle parole rimasi in silenzio. Chuck mi amava davvero?
"Davvero B, ancora non ci posso credere che lo stai facendo. Avevamo immaginato quando eravamo bambine questo giorno, ma non immaginavamo di certi che sarebbe stato Chuck a sposarti."
"Già..."
"B ti senti bene?"
"Sí! Dobbiamo prepararci o faremo tardi."
Quando avevamo finito erano le otto cosí chiesi a Serena di scattarmi una foto e con il mio cellulare la inviai a Chuck con scritto:

Mi conosci molto bene... Grazie mille! 

La tua futura moglie, 
BW
 
Il mio vestito era davvero adatto alla serata, Serena aveva saputo organizzare davvero bene il mio addio al nubilato. Era una serata elegante al Palace dove c'erano tutte le donne dell'alta società. All'entrata c'era un red carpet con fotografi che aspettavano il mio arrivo. 'Diventare Mrs. Bass ha davvero i suoi privilegi.' Pensai. C'era mia madre, Lily, redattrici, stiliste, mogli di amministratori delle Bass Ind.... 
Era la serata che io e Serena avevamo deciso quando eravamo bambine. Verso le dieci quando i festeggiamenti con le donne dell'alta societá erano finiti, io, Serena e le ragazze andammo a festeggiare il mio vero addio al nubilato. 
Mi fecero indossare una corona e una fascia con scritto "Mrs. Bass-to-be". Era tutto molto divertente, peccato che io fossi l'unica sobria del gruppo. Eravamo seguite da fotografi che ci scattavano foto per tutta la serata e Serena aveva fatto preparare per me drink analcolici simili a quelli alcolici. 'Davvero ingegnoso.' 
Era ormai l'una quando finalmente io e Serena tornammo a casa. Ero sfinita. Ringraziai mentalmente Chuck per avermi fatto riposare quel pomeriggio, ma non lo avrei mai ammesso ad alta voce. Appena entrate in camera Serena si sdraiò sul letto e si addormentó subito. Era davvero ubriaca. Mi tolsi il vestito e lo appesi nella mia cabina. Poi andai a farmi un bagno caldo e mi misi una sottoveste. Erano le due ed ero finalmente pronta ad andare a dormire quando sentii il rumore dell'ascensore al piano di sotto. Mi misi la vestaglia coordinata e cominciai a scendere le scale quando sentii qualcuno urtare il tavolo all'entrata e dire: "A-ccidenti!"
Spaventata da chi potesse essere, scesi lentamente le scale senza farmi sentire, per vedere chi fosse. 
Scesi completamente le scale e mi trovai faccia a faccia con l'intruso.
 
POV CHUCK 
 
Dopo aver finito di parlare con mio padre andai con Blair al St. Thomas. Volevo dirglielo, ma volevo aspettare di aver finito qui prima.
Da quando il prete ci aveva detto che avremmo potuto celebrare lí il nostro matrimonio anche con cosí poco preavviso, Blair non smise di sorridere un secondo. Eravamo nella limousine e io non smettevo di pensare al fatto che avrei dovuto dire a Blair della mia decisione. Stavo per farlo quando lei chiese: "Che ore sono?"
"Le cinque e cinque. Sarai solo un'ora in ritardo."
"Perfetto."
"Sei stanca?" 
"No, visto che qualcuno mi ha fatto fare il pisolino dopo pranzo come i bambini." 
"Peró hai dormito..." Dissi sorridendo.
"Beh, cos'altro avrei dovuto fare?" 
"Pronta per un'altra prova?" Chiesi cercando di cambiare discorso.
"Sí! Anche se non vedo l'ora che sia stasera e vedere cosa ha organizzato Serena. Nemmeno le ragazze mi hanno voluto dire niente e loro dovrebbero ascoltare me, non lei!"
A quel punto non potei più trattenermi. Negli ultimi giorni Blair si comportava come una bambina.
"É la seconda volta che ridi di me oggi..."
"Mi dispiace ma é più forte di me! Auuuuch!" Esclamai abbassandomi ad accarezzarmi la gamba.
"Mi dispiace ma é stato più forte di me!"
"Questo faceva davvero male." 
"Ho cambiato scarpe, sapevo sarebbe stato utile."
"Siamo arrivati Ms. Waldorf." 
"Grazie Arthur. Ci vediamo domenica Chuck." 
Non potevo lasciarlo andare via cosí non ci saremmo visti fino a domenica.
"Aspetta..." 
"Dimenticato qualcosa Bass?"
"Non vorrai lasciarmi cosí?" Dissi attirandola a me e poi senza lasciarla rispondere la baciai.
"É meglio che io vada..." Disse quando ci staccammo.
"Giá..."
Contiuavo a guardarla e non smisi di pensare un secondo a quanto bella fosse. Quando improvvisamente mi bació di nuovo ed io accettai il bacio molto volentieri. Non riuscivo a lasciarla andare, però dovevo. Dovevo parlarle.
"Blair, dovremmo parlare."
"Che cosa é successo?" Chiese lei preoccupata.
"Ho accettato il lavoro di mio padre."
"Ed é una bella notizia, credo... Chuck, é davvero quello che vuoi? Non sei costretto a farlo..."
"Ma devo occuparci di voi e mio padre mi ha offerto un'occasione. É la cosa giusta da fare."
"Ad una sola condizione."
"Cosa?" Dissi voltandomi a guardarla. Mi prese il viso tra le mani e disse: "Promettimi che nel momento in cui ne avrai abbastanza e ti starai stancato me lo dirai e noi troveremo una soluzione come facciamo sempre. Promettimelo." 
Sorrisi. Era davvero molto preoccupata. "Te lo prometto Blair." 
Le diedi un ultimo bacio per poi dirle: "Meglio che tu vada, o si farà tardi."
"Ok. A domenica."
"A domenica."
In quel momento sentii che c'era qualcos'altro che avrei voluto dirle ma che non le avevo detto. Qualcosa di cui non avevo il coraggio di parlare. Eppure la lasciai andare senza aggiungere altro.
 
Passai il resto della giornata con Nate e quando si fece l'ora ci preparammo per il mio addio al celibato. Durante la nostra giornata scoprii dettagli riguardo l'addio al nubilato di Blair, cosí le presi un vestito e lo feci arrivare da lei il più presto possibile perché sapevo che in questo momento era alla disperata ricerca di un abito.
Mentre eravamo in limousine disse: "Mi dispiace amico, ma ho avuto ordini superiori. Niente donne stasera..."
"Va bene." Dissi sovra pensiero.
"Va bene? Chi sei tu è che ne hai fatto del mio amico."
Risi e dissi: "Solo per curiosità, chi é stato a dirtelo?"
"Beh ieri pomeriggio mi ha chiamato Lily, anche a nome di tuo padre, e mi ha detto che era meglio evitare scandali visto che i fotografi ci seguiranno."
"Avrebbe potuto chiamarti lui."
"Ha chiamato Lily perché tiene molto a Blair."
"Già..."
"Poi ho incontrato Serena a pranzo e me lo ha ripetuto per la centesima volta. Poi due giorni fa dopo la cena, la madre di Blair mi ha chiesto la stessa cosa, visto che a cena Serena aveva detto che sarei stato io ad organizzare il tuo addio al celibato. E lo stesso il padre di Blair."
"Wow. Nessuno si fida di me..."
"Beh, Blair non ha detto nulla a riguardo, nemmeno quando ieri stavo parlando con Serena a riguardo al tuo addio al celibato davanti a lei. Così le ho chiesto se ci fosse qualcosa che non volesse organizzassi e lei mi ha risposto che avrei dovuto organizzare solo quello che a te sarebbe piaciuto e non quello che lei vorrebbe perché dopotutto è il tuo addio al celibato."
Ero scioccato. Blair si fida di me? 
"Si fida di te, amico."
"Come fai ad esserne certo? Sai perfettamente che le donne dicono una cosa ma in realtà vogliono l'opposto." Dissi fingendo di non averlo capito.
"Non in questo caso. Sono stato con lei tanti anni e posso dirti con certezza che si fida di te."
"Non dovrebbe..."
"E perché mai?"
"Guarda tu stesso! Nessuno lo fa. Nessuno si fida di me, perché io sono Chuck Bass!"
"Lei sí, lei si fida di te Chuck. Quindi non fare nulla di stupido. Lei crede in te."
Non capivo il perché. Perché si fida di me? É vero, mi ero comportato in modo diverso nei suoi confronti negli ultimi giorni. Ma io sono Chuck Bass e nessuno si fida di Chuck Bass. Eppure sapere che lei é l'unica a credere in me, mi faceva pensare a molte cose. Forse prova qualcosa per me... Impossibile! Lei stessa lo aveva detto il giorno del suo compleanno e il giorno del ballo delle debuttanti. Allora perché si fidava ciecamente di me?
Durante la nostra serata pensai solamente a quello senza riuscire a trovare risposta. Bevvi troppo pensando che forse sarei riuscito a dimenticare tutto. Mentre bevevo il mio ennesimo drink una ragazza si avvicinò.
"Chuck Bass. Ho sentito che ti sposerai."
"A quanto sembra."
"Sai cosa penso?" Disse accarezzandomi il braccio. "Penso che nemmeno un matrimonio ti cambierà. Nessuna ragazza può, nemmeno se si tratta di Blair Waldorf."
"Sembra qualcuno abbia fatto i suoi compiti." Dissi ma prima che potei continuare mi bació. 
In quel momento pensai a quello che mi aveva detto questo pomeriggio Nate, e cominciai a pensare a Blair.
Mi staccai immediatamente da quel bacio e le dissi:"Non provarci mai più! Tra due giorni sarò sposato con una donna fantastica che si fida di me e che non si merita questo. Forse non sarò del tutto cambiato, ma lo farò per la mia famiglia. Non ho bisogno di ragazze come te sapendo che tornando a casa troverò Blair. Addio." Detto questo lascia la ragazza scioccata al bancone e Nate che aveva visto tutta la scena disse: "Wow amico. Fai davvero sul serio. Ehi aspetta dove stai andando?"
"Da Blair."
"Cosa?! Ma sono le due di notte. Fermati. Sei ubriaco non ragioni."
"Sarò anche ubriaco, ma devo andare da lei devo parlarle. Devo dirglielo."
"Dirle cosa?"
"Quello che non sono riuscito a dirle oggi..."
"Potrà aspettare fino al mattino."
"No,non può e poi non possiamo vederci."
"E perché mai? Non potete veder il giorno del matrimonio che io sappia."
"E da quando sei esperto di matrimoni?"
"Chuck, che importa se la vedi il giorno prima del matrimonio? Non crederai a certe superstizioni?"
"Io no, ma Blair si. Devo andare."
Salii in limousine e dissi ad Arthur di portarmi a casa Waldorf. Quando arrivai ero talmente ubriaco che non notai il tavolo dell'entrata. Ma era sempre stato lí? Devono averlo spostato. Camminai quando mi trovai davanti Blair.
 
POV BLAIR
 
"Chuck! Che ci fai qui?! Hai idea di che ore siano? Qui ci sono i miei genitori e Serena che stanno dormendo!" Disse lei urlando ma cercando di tenere il tono basso.
"Mi dispiace Blair, ma dovevo venire."
"Sei ubriaco?"
"Forse ho bevuto troppo, ma.."
"Chuck, torna a casa. Potrai dirmi quello che vuoi dirmi un altro giorno."
"No, non può aspettare. Nate mi ha detto tutto."
"Di che cosa stai parlando?"
"Tu ti fidi di me."
"Chuck..."
"Perché? Devo sapere il perché? Nessuno lo fa, nemmeno mio padre, la tua migliore amica, la mia futura matrigna e i tuoi genitori si fidano, invece tu sí. Devo sapere il perché!"
"Non lo so. Mi fido e basta."
"Ho baciato una ragazza stasera."
Quando disse quella frase rimasi scioccata. Ero arrabbiata, gelosa e provai la stessa sensazione che provai quando Nate mi disse di essere andato a letto con Serena, anzi peggio.
"Perché mi stai dicendo questo?" Dissi con le lacrime agli occhi cercando di non piangere.
"Perché quando lei mi ha baciato io ho pensato a te e alla nostra famiglia e non potevo farvi questo. É stata lei a baciarmi, io me ne sono subito sottratto perché non era te. Non era lei che volevo baciare in quel momento, ma te."
A quel punto sentii qualcosa bagnarmi il viso e capii che stavo piangendo. Nessuno mi aveva mai detto cose del genere. E quando Serena ci ha provato con Nate, lui non se lo é fatto ripetere due volte. Invece Chuck, lui aveva pensato a me, alla nostra famiglia. Ed era una cosa davvero dolce e non si addice molto a Chuck Bass.
"Ti giuro che niente é successo. Niente. Devi credermi.."
"Ti credo..." Dissi singhiozzando.
"Mi puoi perdonare?"
"Ti ho già perdonato!" Dissi avvicinandomi a lui.
"Ma non é questo il motivo per cui sono venuto qui." 
A quel punto ero confusa. Se non era venuto per quello, allora perché?
"Sai perché non ho potuto ricambiare quel bacio? Sai perché in quel momento pensavo a te e a nessun altro? Perché..."
"Perché?"
"Perché io ti.."
Oh mio Dio, lo stava davvero dicendo.
"Perché io ti amo! Ecco l'ho detto." Disse ridendo. Era chiaramente ubriaco. Non potevo credergli.
"Chuck sei ubriaco e non sei in te..."
"Credimi Blair, sembra strano ma mi sento più sobrio del solito."
"Chuck, non sei costretto a dirmi quelle parole se non le provi veramente, non é giusto. Non devi dirmelo solo perché ci stiamo per sposare e stiamo per avere dei figli..."
"Ma io non lo sto dicendo per quello. Lo sto dicendo perché lo provo davvero."
Rimasi senza parole. Mi ama. Lui mi ama e me lo ha appena detto. 
"Io ti amo Blair Waldorf. Negli ultimi giorni, quando sono stato accanto a te mi sono sentito amato, non ho mai saputo cosa significasse la parola amare, ma con te... Tutto é diverso. Ogni volta che sono con te sento le farfalle nello stomaco. So che mi hai chiesto di ucciderlo ma non ce l'ho fatta e quella sera, quando tutti sono venuti a scoprire di noi quello che ti ho detto é stato imperdonabile. Io non pensavo davvero quelle cose, ero solo arrabbiato di essere la tua seconda scelta. Perché io non voglio essere la tua seconda scelta Blair, voglio essere la prima. Sapere che poi avrò dei bambini da te, mi fa sentire l'uomo più fortunato del mondo. Ed é quello che ho detto a quella ragazza quando ha cercato di baciarmi davanti a tutti."
"Che cosa le hai detto?" Dissi con la voce da bambina continuando a piangere.
"Le ho detto che tra due giorni sarò sposato con una donna fantastica che si fida di me e che non si merita di essere tradita. Che non sono davvero cambiato ma ho intenzione di farlo per la nostra famiglia." Disse avvicinandosi a me per toccarmi la pancia.
"E che non ho bisogno di ragazze come lei, perché so che quando torneró a casa troverò te Blair."
A quel punto singhiozzavo. Mi gettai tra le sue braccia e piansi. Lui mi allontanó per guardarmi negli occhi e disse:"Ti amo e voglio che tu lo sappia... Hai intenzione di dire qualcosa questa volta?" Disse sorridendo.
Dire qualcosa? Provo davvero lo stesso che prova lui? Ogni volta che sono insieme a lui mi sento.. Perfetta. Mi sento perfetta ai suoi occhi e non mi sono mai sentita cosí. Poi quando siamo insieme sente le farfalle nello stomaco e sono contenta di sapere che lui non le abbia uccise.
Cosí sorrisi e dissi:"Ti amo anch'io Chuck, e lo provo davvero. Avevo paura di dirtelo perché pensavo tu non provassi lo stesso e anche perché l'ultima persona a cui l'ho detto mi ha spezzato il cuore, e avevo paura di essere ferita di nuovo. Mi fido di te perché ti amo, credo in te e nelle tue capacità perché ti amo e non é la stessa cosa che provavo per Nate.."
"Blair questo lo capisco. Io non sono Nate...." Disse abbassando lo sguardo
"Infatti, per fortuna." Dissi sorridendogli e alzandogli il volto "Quello che provo per te é diverso da quello che provavo per Nate perché quello che provo per te é più forte."
A quel punto vidi il suo sguardo illuminarsi.
"Quello che provo per te é più intenso. Stavo con Nate perché era quello giusto, quello che i miei genitori volevano per me. Ma tu sei quello perfetto per me. E insieme sono sicura che saremo degli ottimi genitori." Dissi prendendo la sua mano e poggiandola di nuovo sulla mia pancia ma tenendo la mia sopra.
"Noi saremo la famiglia perfetta, siamo i Bass dopotutto." Risi a quell'affermazione.
"Amo vederti ridere."
"Io amo vederti. Mi sei mancato.."
"Siamo stati lontani nove ore..."
"Sono tante..." Dissi poggiando la mia mano sul suo petto. 
"Faresti una cosa per me?" Chiesi.
"Tutto, chiedi e sarà fatto."
"Fa l'amore con me." Dissi baciandolo.
"Blair..."
"Cosa?!"
"Oggi hai detto che mi volevi. Ho capito, non mi vuoi più!" dissi comportandomi come una bambina.
"Blair non dirlo nemmeno, sappiamo entrambi che non é così."
"E allora perché?"
"Te l'ho detto. Quando ti sei sentita male."
"Ma non é stata colpa tua Chuck."
"Ma ho paura per te."
"Chuck..."
"C'é una cosa che non ti ho mai detto e che voglio che tu sappia."
Lo guardai intimandolo di andare avanti. Lui si avviò verso il divano e si sedette e io lo seguii. Lui mi prese il braccio e mi fece sedere sulle sue gambe.
"Vedi, non ti ho mai detto perché mio padre mi odia. Quando sono nato, gli ho portato via la cosa che amava di più al mondo, sua moglie, mia madre Evelyn. Lui mi ha sempre odiato per quello e non c'é stato giorno in cui non me lo abbia rinfacciato. Per questo appena ho potuto sono andato a vivere da solo in una suite del Palace e lui non ha obiettato perché liberarsi di me é sempre stato il suo sogno."
"Chuck, io non lo sapevo. Mi dispiace..."
"Il punto é.. Non voglio che accada lo stesso a te. Se accadesse qualcosa a te o ai bambini sarebbe tutta colpa mia." Aveva gli occhi lucidi e sembrava volesse piangere, così lo abbracciai.
"Chuck non sarebbe colpa tua. Non tutto quello che accade é colpa tua."
"Chiedilo a mio padre!"
"Beh, vuoi sapere una cosa? Io odio tuo padre e non m'importa di lui e delle sue stupide opinioni. È tuo padre e capisco che a te invece importa cosa pensa. Non penserei mai che se accadesse qualcosa a me o ai bambini sarebbe colpa tua, e nemmeno tu dovresti." Mi staccai da quell'abbraccio e mi ritrovai faccia a faccia con lui. Così cominciammo a baciarci e alla fine ci ritrovammo distesi sul divano con lui sopra di me.
Mentre cercavo di togliergli la giacca, lui si bloccò.
"Chuck, é tutto ok."
Mi guardó ancora per qualche secondo poi riprese a baciarmi. Cominciò a baciarmi sul collo e mi ricordai dove fossimo.
"Chuck non possiamo farlo qui, in salotto."
"Hai ragione."
Si alzò e mi prese inaspettatamente in braccio come una sposa, mi scappó cosí un urlo. 
"Shhh" disse anche lui ridendo. Continuammo a baciarci mentre ci dirigevamo al piano di sopra, quando capii che stava andando in camera mia.
"Mmmm... Chuck no!" Dissi a bassa voce "lí c'é Serena." 
"Dove andiamo?"
"Nella stanza degli ospiti ci sono mio padre e Roman.."
"Almeno hai una stanza libera?" Disse alzando le sopracciglia
"L'altra stanza degli ospiti, ma é praticamente vicino alla mia. Serena ci sentirà!"
"Ha bevuto stasera?"
"Sí. E molto..." Dissi ridendo.
"Allora non ci sentirà."
Riprese a baciarmi e aprì la porta della stanza. Entrati si diresse verso il letto e mi poggió delicatamente su di esso mettendosi sopra di me.
Mentre ci baciavamo cominciò a dire:"Ti amo... Ti amo..."
"Ti amo anch'io."
 
Qualche ora dopo mi svegliai sul petto di Chuck e lo ritrovai sveglio.
"Hai mai dormito?" Gli chiesi ancora assonnata.
"No."
"Da quanto tempo sei sveglio?"
"Quattro ore credo..."
"E che cosa hai fatto in tutto questo tempo?"
"Ti guardavo dormire."
Cominciò a baciarmi e poi si abbassò a livello della pancia e poggió la testa sopra. Era la cosa più bella e tenera che avessi mai visto.
Quando si accorse che lo stavo guardando alzò la testa.
"Ti amo e ti amo ancora di più quando guardi i nostri figli in quel modo." 
"Ti amo anch'io. Non vedo l'ora che arrivi domenica."
"Sai, se mi avessero detto che mi sarei sposata a diciassette anni e che avrei avuto poco dopo due figli con Chuck Bass gli avrei riso in faccia."
"Penso la stessa cosa. Se mi avessero detto che un giorno ti avrei sposato e avrei avuto figli con te non ci avrei mai creduto. Tu eri la ragazza del mio migliore amico. Sapevo che un giorno ci sarei stato al tuo matrimonio ma come testimone, non come sposo."
"Beh sai, sono contenta che tu non sia il testimone e che non ci sia Nate ad aspettarmi all'altare."
"Anch'io." Mi disse baciandomi "Adesso dovresti tornare nella tua stanza se Serena si dovesse svegliare e non ti trovasse potrebbe succedere il finimondo. E poi io non dovrei essere qui."
"Ti sbagli. Mi sono informata. Non possiamo vederci prima del matrimonio, non per forza il giorno prima."
"Beh allora cosa vuoi fare oggi?"
"Passare il giorno insieme. Sarà il nostro ultimo giorno insieme da Waldorf e Bass, prima che io diventi una Bass."
"Hai qualcosa in mente?"
"Posso mostrati qualche idea..."

 

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Capitolo 13
*** The Big Wedding ***


Salve a tutti! Dopo due mesi sono riuscita a  postare questo capitolo. Finalmente il grande giorno... ma il matrimonio so farà ancora? Leggete per scoprirlo. Tutte le immagini dei vestiti (di Blair, Lily, Serena, Eleanor,...) sono sul mio account google che ho postato in fondo, per chi va di capire cosa ho scelto da fargli indossare e magari farmi sapere se vi piacciono. Per farmi perdonare ho fatto un capitolo lunghissimo con 14.000 parole. Spero di postare il prossimo in meno tempo di quest'ultimo. Fino ad allora, fatemi sapere che ne pensate (positivo o negativo che sia).
Grazie mille
XoXo
Coco V

 

 

CAPITOLO XII

The Big Weeding
 


SABATO 17 GENNAIO
 
POV BLAIR
 
La mattina dopo mi svegliai sentendo rumori in casa. Il sole splendeva a New York e sembrava una bellissima giornata d'inverno. Quando aprii gli occhi vidi la cosa più bella al mondo: Chuck Bass che dormiva e stava sorridendo. Ero poggiata sul suo petto e mi stringeva forte a lui seppure stesse dormendo. Ad un certo punto la nausea mattutina cominciò così mi staccai subito da Chuck correndo verso il bagno che si trovava nella stanza.
Riuscii ad arrivare in tempo al bagno e ad abbassarmi. Quando pensavo di aver finito arrivó un'altra nausea. Era la sensazione più brutta al mondo, non mi ero mai sentita più esausta.
Improvvisamente sentii una mano che mi accarezzava la schiena, mi girai lentamente e vidi Chuck che mi teneva capelli. 
Quando finalmente avevo finito, Chuck mi aiutó ad alzarmi e mi fece sedere sulla poltrona accanto alla vasca. Mi passò lo spazzolino e mi lavai i denti.
"Stai meglio?" Disse preoccupato sedendosi sul bracciolo della poltrona per abbracciarmi.
"Sì.."
"Sembri un po' esausta. Vieni ti porto a letto."
Mi prese in braccio e poggiai la testa sulla sua spalla. Mi portò in camera e mi poggiò sul letto.
"Grazie per prima"
"Non devi ringraziarmi. Voglio esserci per tutto."
Gli sorrisi e mi spostai per fargli spazio. Si sdraiò sul letto per abbracciarmi e mi bació la testa.
"Tu come stai? Ieri sera avevi bevuto molto..."
"Non tanto..."
Alzai la testa per guardarlo e alzai un sopracciglio.
"E va bene. Forse ho un po' esagerato. Ma sto bene, ho avuto un ottima serata." Disse sorridendo "Piuttosto tu come stai?"
"Chuck, sto bene, davvero. Smettila di preoccuparti."
"Come mai tutto questo rumore questa mattina?"
"Non lo so. Che ore sono?"
Guardò il suo orologio e disse:"Le otto."
"Cosa?! Saranno tutti svegli!"
"Blair, sono le otto ed é sabato."
"Già, ma siamo Waldorf. Noi Waldorf siamo mattinieri."
Mi alzai dal letto e cominciai a rivestirmi. Chuck sospirò e inizió a vestirsi anche lui.
Una volta pronti entrambi sgattaiolammo fuori e riuscimmo a sentire le urla di mia madre.
"Dove potrebbe mai essere?! L'hanno rapita, ne sono sicura!! Forse é scappata perché ha cambiato idea riguardo al matrimonio." Roteai gli occhi mentre Chuck mi guardò serio.
"Ehi! Non scapperei mai! Se non volessi sposarti non ti sposerei è basta."
"La cosa mi rasserena molto."
Mi guardò e capii che cominciava ad arrabbiarsi.
"Ti amo Chuck e voglio sposarti. Dovresti fidarti!"
"Mi fido. Ma voglio che tu sia felice."
"E lo sono. Voglio sposarti Chuck Bass. Non vedo l'ora sia domani"
Lo baciai e lui mi sorrise e mi disse:"Ti amo anch'io!"
"Dovremmo chiamare i Bass e avvisarli. O la mia povera bambina. E i miei nipotini? Se fosse scappata avrebbe avvisato qualcuno, giusto? Forse Charles..." Continuò mia madre.
"Eleanor, calmati. Sono sicuro che starà bene. Forse é andata al lago a dare da mangiare alle anatre." Sentimmo mio padre rispondere.
"Alle sette del mattino?! Senza Dorota?! Dobbiamo chiamare la polizia."
"Eleanor é troppo presto, aspettiamo un paio d'ore e poi chiameremo mia madre e Bart. Troveremo una soluzione." Disse Serena.
"Serena é sveglia?" Dissi scettica.
"Forse é meglio se scendi, si stanno preoccupando, e molto."
"Non ho mai sentito mia madre così preoccupata. Aspettiamo ancora un po', la cosa si fa interessante..."
Lui mi guardò e alzò le sopracciglia.
"E va bene, va bene. Vado a mettermi una sottoveste e una vestaglia e dirò loro di aver dormito nella camera degli ospiti. Tu é meglio che esci per il retro."
"D'accordo."
"Ti chiamo dopo e ti farò sapere come é andata."
"Mi raccomando, non metterci troppo tempo di proposito."
"Io? Non lo farei mai!" Dissi guardandolo in modo innocente.
Lui rise e mi bació.
"Chiamami"
Annuii e gli sorrisi. Ci separammo e andai a vestirmi. Controllai il mio telefono e notai una cinquantina di chiamate e qualche messaggio. Alcuni che mi domandavano cosa fosse accaduto e se ci sarebbe stato un matrimonio, uno era il blast di Gossip Girl della notte precedente.
 
Gossip Girl qui, la vostra unica fonte sulle notizie scandalose dell'elite di Manhattan. Avvistato: Chuck Bass al suo addio al nubilato mentre bacia una donna... Bionda. E sappiamo tutti che la nostra regina, nonché futura Mrs. Bass, é mora. Povera B, noi ti avevamo avvisato... Secondo voi il matrimonio si farà ancora? Scommesse aperte.
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
 
Dopo un quarto d'ora ero in cima alle scale e sentivo i miei genitori e Serena parlare.
"Basta! Non ce la faccio più! Fate qualcosa! Chiamate qualcuno!" Urló mia madre.
A quel punto scesi lentamente le scale e dissi con molta calma:"Perché urlate in questo modo?! Sono solo le otto e mezzo del mattino. Non vorrete svegliare tutto il palazzo?! DOROTA! La mia colazione per favore."
Erano tutti scioccati, di sicuro cercavano di capire se stessero immaginando il tutto. Erano tutti in pigiama, mia madre seduta su una poltrona con un fazzolettino di mio padre in mano, mio padre accanto a mia madre che cercava di consolarla, Serena sul divano con uno dei miei pigiami che piangeva, Roman accanto a lei sconvolto come tutti e Dorota che piangeva accanto a Serena.
Mia madre si alzò dalla poltrona e quasi corse verso di me. 
Eleanor Waldorf che corre. Questo di sicuro sarebbe stato un giorno da ricordare per sempre.
Mi abbracciò e cominciò a piangere. Si staccò e cominciò a guardarmi da capo a piedi come per vedere se davvero stessi bene.
"Mamma, sto bene. Non ho niente" dissi asciugandole una lacrima che le stava cadendo sulla guancia. "Ero qui. In casa, al sicuro."
Lei annuii e mi abbracciò di nuovo.
"Ero così preoccupata. Eri sparita e avevo paura che ti fosse accaduto qualcosa. Nessuno sapeva dove fossi."
"Shhh, é tutto ok."
A quel punto si avvicinò mio padre e ci abbracciò. 
"Ci hai fatto preoccupare moltissimo Blair. Non farlo mai più!"
"Promesso." Risposi cominciando a piangere anche io.
"Perché piangi tesoro?" Disse mio padre staccandosi dall'abbraccio. Mia madre tornò a guardarmi preoccupata, così roteai gli occhi.
"Sono incinta! E il mio umore cambia molto velocemente. State piangendo tutti!"
"Blair! Ma dov'eri?? Ti abbiamo cercata ovunque. Ti abbiamo chiamata milioni di volte." Disse Serena alzandosi per abbracciarmi.
Aveva gli occhi gonfi e le lacrime agli occhi.
"S., sto bene." Dissi accarezzandole la schiena. "Ero nella stanza accanto alla mia. Dormivi cosí profondamente che niente ti poteva svegliare. Avevi occupato tutto il letto, cosí ho dormito nell'altra stanza." Spiegai, mentendo in parte.
Serena mi guardó come se volesse chiedermi qualcosa, ma di sicuro lo avrebbe fatto dopo lontano dalla mia famiglia, e si staccò dal nostro abbraccio.
"Signorina Blair, sono così contenta che stia bene. Eravamo tutti molto preoccupati. Vado subito a prepararle la colazione." Disse sorridendomi dopo avermi abbracciata.
"Grazie Dorota. Ho voglia di pancakes questa mattina."
"Vado a prepararli subito."
"Blair cara. Ci hai fatto preoccupare da morire. Eleanor stava per avere un infarto, non l'ho mai vista così." disse Roman ridendo.
"Ma sto bene, non dovete preoccuparvi. Sul serio."
"Ci puoi dire dove eri finita e cosa é successo davvero?" Chiese Serena mentre mia madre beveva il suo té guardandomi curiosa.
"Ieri sera tardi é passato Chuck."
Mia madre smise di bere e tutti mi guardarono seri ma allo stesso tempo scioccati.
"E che cosa ci faceva Chuck qui?" Chiese mio padre.
"Era venuto per dirmi alcune cose... Comunque quando é andato via" continuai mentendo "sono tornata in camera mia e Serena aveva occupato tutto il letto. Ho provato a svegliarla, così alla fine ho deciso di andare a dormire nella camera accanto. Tutto qui."
"TUTTO QUI?!" Urlò mia madre "Credevo ti avessero rapita. Serena si é svegliata questa mattina presto e non ti ha trovata. Non ha trovato nemmeno il tuo vestito della sera precedente! Così quando é scesa per chiederci se ti avessimo vista ci siamo preoccupati. Ci avresti dovuto avvisare."
"Oh hai ragione. La prossima volta ti sveglio nel cuore della notte per dirti 'Sai mamma oggi non dormo in camera mia perché la mia migliore amica é egoista e occupa tutto il letto.' La prossima volta dormirò sul divano così il giorno dopo potrete vedermi subito!" Dissi ironica.
"Blair non essere sciocca. Tua madre era solo preoccupata come tutti noi."
"E che cosa era venuto a fare Chuck così tardi?!" Chiese Serena.
Tutti gli occhi erano di nuovo puntati su di me in attesa di risposta.
"Beh... lui...voleva solo ricordarti alcune cose riguardo al matrimonio.."
"Nel cuore della notte?!"
"Credeva che oggi non potessimo vederci così é passato alla fine del suo addio al celibato."
"La colazione é pronta." Disse Dorota dalla sala da pranzo.
"Andiamo o si raffredda!" Dissi avvicinandomi a Dorota e dicendole a bassa voce "Ricordami che da oggi in poi dovrò essere più gentile con te."
Lei sorrise. 
 
Finita colazione salimmo tutti in camera per vestirci visto che avevamo ancora da fare alcune cose per il matrimonio. Mentre Serena era in bagno chiamai Chuck e gli dissi tutto dicendogli infine di passare tra mezz'ora per andare a fare una passeggiata insieme. Misi il mio nuovo vestito di Alice + Olivia color viola, il colore preferito di Chuck e cercavo di alzarne la zip. In quel momento uscì Serena dal bagno.
"Adesso mi dici perché é venuto Chuck stanotte? E che cosa é successo realmente?" Mi chiese Serena alzandomi la cerniera del mio vestito.
"Te l'ho già detto doveva parlarmi del matrimonio." Dissi sedendomi davanti allo specchio per pettinarmi i capelli.
Lei si avvicinò e mi guardò dallo specchio.
"B, la verità! Io non occupo un intero queen bed! E ho letto il blast di Gossip Girl."
"E va bene. Era ubriaco e voleva parlarmi di quello che era accaduto durante il suo addio al celibato..."
"E? Non ti fermare, voglio tutti i dettagli! Me lo merito dopo quello che mi hai fatto passare stamattina."
"D'accordo. Sei sicura di voler sapere tutti i dettagli?"
"Sicurissima."
"D'accordo. Dopo che sei andata a dormire, e cioè praticamente appena ti sei sdraiata sul letto, sono andata in bagno e stavo per mettermi i pigiama quando ho sentito rumori al piano di sotto. Sono scesa e ho trovato Chuck ubriaco. Gli ho chiesto cosa ci facesse qui e lui mi ha risposto che doveva dirmi una cosa. Gli ho detto che visto che era ubriaco sarebbe stato meglio parlarne un altro giorno, ma non ha voluto. Ha cominciato a dire che non poteva aspettare e che Nate gli aveva detto che mi fidavo di lui..."
"Ti fidi di lui?"
"Certo.... Perché non dovrei!"
 A quest'affermazione Serena alzò un sopracciglio. "E va bene. Forse Chuck non é la persona di cui qualcuno si fiderebbe ciecamente, dato il suo passato, ma io sì, mi fido. Quando tu sei andata via, é stato l'unico a starmi accanto, é stato un vero amico. Comunque niente più interruzioni, domande alla fine!"
"Okay."
"Mi ha chiesto perché mi fidassi ma non sapevo cosa dire e gli ho detto che mi fido e basta, così lui mi ha detto che ha baciato una ragazza al suo addio al celibato."
"B mi dispiace..."
"Niente interruzioni!"
"Ero scioccata, arrabbiata e mi sono sentita tradita di nuovo come quando ho scoperto di te e Nate, così gli ho chiesto perché me lo stesse dicendo e ha detto la cosa più dolce al mondo."
Serena mi guardó per farmi capire di andare avanti, così proseguii.
"Ha detto che in quel momento stava pensando a me e a noi" dissi toccandomi la mia pancia che sembrava crescere di giorno in giorno, sempre di più "Che non poteva far i questo e che lui non voleva quel bacio, voleva baciare me. Oh S ho pianto così tanto, é stai così dolce, cosa che non si addice molto a Chuck Bass, ma nessuno mi aveva mai detto certe cose. Lui ha pensato a noi. Continuava a dirmi che niente era successo e di perdonarlo, di credere in quello che mi stava dicendo. Ma io l'avevo già perdonato. Ma non era questo il vero motivo per cui era venuto..."
"E?"
"Ha detto che pensava a me e che non voleva nessun altro perché... Beh mi ha detto che mi ama."
"Oh mio Dio che cosa dolce!"
"Ho pensato che di sicuro era troppo ubriaco, che non era costretto a dirmi quelle cose per il matrimonio, ma lui mi ama davvero!" Dissi cominciando a piangere.
"Dannati ormoni! Ero senza parole. Ha detto che negli ultimi giorni si é sentito amato e che con me tutto é diverso. Che sente ancora le farfalle quando é con me, perché non é riuscito ad ucciderle. Mi ha chiesto scusa per quello che mi ha detto il giorno che ho scoperto di essere incinta e volevo scappare e che vuole essere la mia prima scelta e che si sente l'uomo piú fortunato al mondo perché sta per avere dei figli da me. Sai cosa ha detto a quella ragazza?"
"Sue testuali parole:'Tra due giorni sarò sposato con una donna fantastica che si fida di me e che non si merita di essere tradita. Non sono davvero cambiato, ma ho intenzione di farlo per la nostra famiglia. Non ho bisogno di ragazze come lei, perché so che quando tornerò a casa troverò te, Blair' e mi ha accarezzato la pancia. Poi ha detto:'Ti amo e voglio che tu lo sappia... Hai intenzione di dire qualcosa questa volta?'" Dissi fermandomi per vedere la reazione della mia amica.
"E tu cosa hai detto? Ti prego non dirmi che non ci sarà più nessun matrimonio..."
"Serena Celia Van Der Woodsen!"
"Odio quando dici il mio nome per intero... Allora cosa provi? Cosa gli hai detto?"
"Quando sono con lui mi sento... Perfetta e sento le farfalle nello stomaco. Così gli ho detto..."
"Allora?! Vuoi proprio farmi penare per il finale!" Disse ridendo. 
Risi anch'io e poi continuai:"Gli ho detto che lo amo, ma avevo paura di dirglielo perché ero stata ferita da Nate l'ultima volta e avevo paura che non provasse lo stesso, e gli ho detto che quello che provo non é la stessa cosa che provavo per Nate perché lui non é come Nate. Quello che provo per lui é.. Più intenso. Nate era quello giusto, quello che i miei volevano per me, ma lui é quello perfetto!"
"Oh B!" Disse Serena abbracciandomi forte e piangendo "Sono cosí contenta per te! Siete perfetti! Non pensavo che un giorno lo avrei mai detto."
"Nemmeno io."
"E poi?"
"Beh poi... Hai detto di voler sapere tutti i dettagli quindi. Abbiamo fatto l'amore per tre o forse quattro volte..." Dissi innocentemente.
"Ew... Ew... Blair, già vado dalla psicologa, non voglio doverci andare anche per questo."
"Hai detto tu di voler sapere i dettagli!" Scoppiammo entrambe a ridere e poi Serena dopo averci pensato disse: "Aspetta, mi stai dicendo che mentre noi eravamo preoccupati senza sapere tu dove fossi, ti eri nella stanza accanto a.... Non riesco nemmeno a dirlo!"
"Certo che no S! Mentre voi eravate giù, noi stavamo dormendo, e poco dopo combattendo contro le nausee mattutine. É stato cosí dolce, mi ha tenuto i capelli e mi sono sentita coccolata."
"Perdonata."
"Ma io non ho chiesto di essere perdonata."
"Blair Cornelia Waldorf."
"Mi dispiace ma con me non funziona. Io..."
 
*Ding*
 
Il rumore dell'ascensore mi fece sorridere, perché sapevo che era Chuck e non finii nemmeno la frase.
"Che ti prende? Perché hai quel sorriso?"
Non risposi nemmeno, mi guardai allo specchio per vedere se tutto fosse al suo posto, misi un leggero velo di trucco e indossai le mie Jimmy Choo.
Aprii la porta della mia camera e quasi corsi per raggiungere le scale. Non mi ero nemmeno accorta che Serena mi aveva seguita fuori dalla camera e urlava il mio nome.
"Blair che ti prende?! Stai bene?!"
 Arrivai alle scale e cercando di fare veloce cominciai a scenderle. Alla fine delle scale c'era Chuck che mi aspettava. 
Accelerai il passo e arrivata alla fine gli saltai in braccio.
Lui aprí le braccia e cominciai a baciarlo.
"Blair." Disse ridendo.
"Mmm?"
"Ci siamo visti nemmeno due ore fa!" Disse staccandosi dal nostro bacio.
"Lo so, ma non ne ho mai abbastanza. Ti amo Chuck Bass."
"Ti amo anch'io Blair Waldorf futura Bass. Sei bellissima, mi piace il tuo vestito."
"Grazie."
Risi e ripresi a baciarlo.
"Hm-Hm."
"Papá, mamma." Dissi sorridendo.
"Buongiorno Harold, Eleanor"
"Buongiorno Chuck. Sono contento di vederti e da quanto posso vedere anche mia figlia."
"Chuck, come mai sei qui? Hai mancato per poco la colazione." Disse Eleanor.
"Grazie Eleanor, ma avevo la colazione di famiglia, che la mia cara sorellina ha saltato." Disse Chuck guardando in cima alle scale.
"Blair era sparita, ma penso lei te ne abbia già parlato. A quanto pare era nella camera degli ospiti..."
"Bene, noi andiamo. Serena ci vediamo alle 11.30 da Bendel. Puntuale."
"Ok. Nel frattempo controllerò che tutto sia al suo posto."
"E io finisco gli ultimi dettagli del tuo vestito. Ci vediamo a pranzo? Naturalmente sei invitato anche tu Chuck."
"Con molto piacere."
"Allora ci incontreremo tutti al The Lion. Perché non inviti anche il resto della tua famiglia?"
"Già, ci farebbe molto piacere e poi io e Lily dobbiamo discutere dei matrimoni. Ho molto da dirle."
"Chiamerò mio padre e vi farò sapere in un'ora."
"Bene a dopo." Disse mia madre baciandomi la guancia, mentre Chuck bació la mano di mia madre.
"Io e Roman andiamo a ritirare il vostro regalo di nozze. Ci vediamo dopo."Disse mio padre uscendo e baciandomi sulla fronte.
"Beh io vado a vestirmi. Vi lascio piccioncini."
"Finalmente soli." Disse Chuck sorridendo.
"A quanto pare..."
"Questi sono per te, i tuoi fiori preferiti e macarons."
"Solo otto macarons?! Cosa ci faccio con questi? Non sono abbastanza, ho voglia di molti macarons e tu me li comprerai."
"La solita dittatrice."
"É per questo che mi ami no?"
Mi bació e poco dopo si staccò e prese il mio cappotto.
"Fa molto freddo fuori quindi prendi anche una sciarpa, non vorrei ti ammalassi. Domani é il grande giorno e non credo ti sposerei senza voce.."
"Ah si, e perché mai?!"
"Perché adoro la tua voce..."
"Ah davvero?"
"Mmm." disse avvicinandosi per baciarmi.
"Ah no! Non ci provare nemmeno." Dissi fingendo di tossire. "A quanto pare ho il raffreddore, hm-hm non vorrei passartelo. A quanto pare niente matrimonio domani... Che peccato!" Dissi fingendo i dispiaciuta.
"Ah sí? Sembrava stessi bene stamattina e poco fa. Penso accetterò le conseguenze." Disse baciandomi. "Adesso andiamo ho una sorpresa per te e ci sono altri macarons ad aspettarti."
"Davvero? E che cos'è?"
"Seguimi e lo scoprirai, ma prima.." Disse slacciandosi la cravatta.
"Chuck! Serena é sopra! Non che l'idea mi dispiaccia ma..."
"Blair, devi metterla davanti agli occhi per non sbirciare, anche se la tua idea é migliore..."
"Seta?"
"Cos'altro se no?"
"Allora fai pure Bass. Quanto tempo dovrò stare così?"
"Quanto basta." disse annodando la cravatta dietro la mia testa.
"Questa non é una risposta."
"Non fare la bambina. Adesso su forza andiamo. Ti fidi di me?"
"Certo. Sbrighiamoci però, voglio vedere questa sorpresa."
"Dopo di te Waldorf."
"Simpatico, ma non so dove andare." Così mi mise una mano sul fianco e mi guidò all'interno dell'ascensore e poi mi bació.
"Sai forse questa cravatta non è male." Dissi io scherzando.
"Io preferisco vedere i tuoi bellissimi occhi."
Con le mani cercai il suo viso, presi il volto nelle mani e ripresi a baciarlo.
"Siamo un po' affamati questa mattina." Disse lui scherzando.
"Tu non sai quanto..."
 
POV CHUCK
 
Prima...
 
Una volta uscito da casa di Blair tornai a casa per lavarmi e aspettare una sua chiamata per poter tornare.
Quando arrivai a casa, mio padre, Lily e Eric erano seduti a fare colazione ma a quanto pare aspettavano altre due persone.
"Buongiorno."
"Charles. Ma dove eri finito? Ti stavamo aspettando hai visto Serena?"
"Perdonatemi  ero da Nate. Ho passato la notte lì." Dissi avvicinandomi per baciare la mano della mia futura matrigna. "Serena ha passato la notte dai Waldorf, Blair l'ha ospitata. Tornerà forse tra un paio d'ore."
"Hai sentito Blair? Perché stamattina Serena mi ha chiamata per sapere se fosse qui con te. È successo qualcosa?"
"No, nulla di grave."
"E cosí eri da Nate?"
"Come ho detto, dopo l'addio al celibato ho passato la notte lì." Dissi sedendomi per unirmi a fare colazione.
"Ho chiamato gli Archibald stamattina e Nate non ti vede da ieri sera, quando sei scappato dal bar. Dove sei stato? Stai per sposarti, Chuck, hai delle responsabilità. Credevo fossi cresciuto..."
"Sono cambiato e so perfettamente quali sono le mie priorità. Ero dai Waldorf, soddisfatto?"
"Hai passato la notte lí?!" Mi chiese Lily allibita.
"Già ieri sera sono passato a trovare Blair. Secondo lei avevo bevuto troppo così mi ha fatto dormire con lei."
Mio padre mi guardava scioccato e non ho mai visto Bart Bass cosí. C'é sempre una prima volta, no? Eric cercava di non ridere, Lily.. Lily sembrava contenta.
"Siete cosí carini insieme. Siete fatti per stare insieme. Siete innamorati, non  é vero?" Chiese Lily sorridendo.
Mio padre mi guardava e aspettava anche lui risposta, cosí guardandolo risposi:"Ci amiamo e sí, siamo fatti per stare insieme. Beh io vado a prepararmi, Blair potrebbe chiamarmi da un momento all'altro e con i suoi sbalzi d'umore meglio che io mi tenga pronto." Dissi ridendo.
"La ragazza ti tiene in riga?"
"No, vuole solo passare un po' di tempo insieme e a me va bene cosí, non sono più quello di una volta. Se volete scusarmi."
Andai a prepararmi e ricevetti la chiamata di Blair. Avevo mezz'ora di tempo per organizzare tutto.
Uscii dalla mia stanza per andare a discutere con mio padre. Lily e Eric erano in cucina, mentre mio padre era sul divano che finiva il suo giornale. Mi sedetti sul divano difronte al suo.
"Allora hai visto le carte che ti avevo dato ieri?"
"Certo."
"E?"
"Erano buone. Vedo che hai già imparato qualcosa."
"Quindi concluderai l'affare?"
"Tu lo concluderai." Disse distogliendo lo sguardo dal suo giornale per guardarmi negli occhi. "Il progetto è tuo, io ti aiuterò, ma sarai tu a concluderlo."
"Dici sul serio? Grazie. Quando?"
"Beh tra poco dovrò andare in ufficio, perché non vieni con me, così firmiamo l'accordo."
"Perfetto."
Poco dopo uscimmo di casa e ci dirigemmo all'ufficio di mio padre per concludere l'affare. Stavo concludendo il mio primo accordo e per una volta mio padre sembrava fiero di me.
Arrivati in ufficio facemmo tutto molto in fretta, visto che era già tutto pronto. Firmammo e dieci minuti avevamo concluso. Rimanemmo solo io e mio padre nella sala e ci fu un grande silenzio per qualche secondo fino a quando mio padre non cominciò a parlare.
"Sono davvero fiero di te figliolo. Finalmente sei cresciuto, stai per avere una famiglia, hai un lavoro e oggi hai concluso egregiamente un accordo. Hai ancora molto da imparare, ma stai crescendo."
"Già ed é grazie a Blair. Mi ha sempre aiutato."
"Lo so."
"Che cosa intendi?"
"Ti ricordi l'estate agli Hampton, quando avevi dodici anni.."
"Mi ero ubriacato ad una festa e tu mi dicesti che ero una delusione, che avevo portato disonore nel nome dei Bass e che avevo quasi rovinato un affare con un'importante investitore."
"Già beh... Ti ricordi come sei tornato a casa?"
"...mmm...No..."
"Ti ci accompagnò Blair, dopo aver visto la nostra discussione ti ha portato a casa con la sua limousine, non me ne ero nemmeno reso conto. Quando sono tornato a casa ho aperto la porta della tua camera per sgridarti ed eravate in camera tua. Tu stavi dormendo e lei era seduta sulla poltrona accanto. Quando mi ha visto si é allontanata e ha chiuso la porta dietro di sé. Mi disse di vergognarmi, che eri il mio unico figlio e che non ti avrei dovuto trattare in quel modo. Mi disse che avevi un gran cuore che ci sei sempre stato per lei e per i tuoi amici, ma che quello che facevi era solo per attirare la mia attenzione, che volevi che io fossi fiero di te. Non ho mai capito cosa voleva dire fino ad oggi. Voglio chiederti scusa Chuck, stando con Lily ho capito il vero senso della famiglia e sono contento che tu abbia trovato una donna come Blair. Di solito le persone hanno paura di affrontarmi o semplicemente di parlarmi, Blair invece non ha avuto paura, ha carattere e sa sempre cosa dire. È adatta per l'alta società."
"Già, Blair è speciale. É testarda, adora dettare legge e vuole farsi vedere molto forte, ma in realtà é molto fragile, per questo cerco di proteggerla. E poi c'é sempre per le persone che ama, non si arrende mai. Non sapevo di questa storia, non me ne ha mai parlato." Dissi confuso.
"Adesso lo sai. Sei davvero fortunato figliolo."
"Lo so." 
Sorrisi immaginando una Blair dodicenne che tiene testa al miliardario Bart Bass. 
"Voglio che ricominciamo daccapo e ho pensato che lavorare insieme fosse un buon inizio."
"Beh meglio tardi che mai, giusto?" Dissi sarcastico.
"Giusto. Adesso é meglio che tu vada, non vorrai far aspettare Blair di sicuro sarà contenta quando le farai vedere la tua sorpresa."
"Già, lo spero. Buona giornata."
"Saluta Blair da parte mia."
"Con piacere."
Uscii da quell'ufficio con un sorriso da ebete stampato in faccia. Non potevo ancora credere a quello che era appena accaduto e tutto questo grazie a Blair.
Chiamai Arthur e mi feci portare prima dal fioraio e poi da Laduree per prendere i suoi macarons preferiti e controllai infine che tutto fosse pronto per la sorpresa.
Quando uscimmo dal suo attico la guidai fino alla limousine e la feci sedere. Il viaggio non sarebbe stato tanto lungo in realtà, ma prima di salire dissi ad Arthur di fare il tragitto più lungo.
Eravamo seduti l'uno accanto all'altro e Blair aveva la testa poggiata sulla mia spalla.
Dopo un po' Arthur aprì la portiera e disse che eravamo arrivati.
"Blair, sei sveglia?"
"Certo, cosa credevi che stessi dormendo? Sbrighiamoci, sai che odio non sapere le cose prima."
"Vieni ti aiuto a scendere." Le presi la mano e la feci scendere dalla limousine. 
Lí davanti c'erano molte persone: paparazzi pronti per un nuovo scoop, gente che scattava foto, altri che paravano o guardavano e basta.
"Cos'é tutto questo rumore? Dove siamo?"
Le tolsi la cravatta e dissi:"Questo é il nuovo hotel, l'Empire, che le Bass Industries hanno comprato." Blair si girò e notó l'edificio confusa. "Il progetto era mio e mio padre mi ha lasciato concludere l'affare. Si é scusato per tutti questi anni e vuole costruire un rapporto con me utilizzando il lavoro. Ha detto di essere fiero di me e che é contento che io abbia trovato te e lo sono anch'io."
"Chuck, ma é magnifico!" Disse asciugandomi una lacrima. "Anch'io sono fiera di te e sono contenta che tuo padre abbia capito i suoi errori."
"E devo ringraziare te per questo. Mi ha raccontato di come lo hai affrontato un'estate agli Hampton quando avevamo dodici anni. Non me ne avevi mai parlato."
"Beh era la tua prima sbornia e tu non ricordavi nulla il giorno dopo. Mi hai chiesto come mi chiamavo tante di quelle volte che dopo la terza ho smesso di risponderti." Disse ridendo. "Hai anche cercato di baciarmi, diverse volte. Ma non capisco come possa aver fatto cambiare idea a tuo padre."
"Ha ripensato al tuo discorso e a come sono quando sono con te. E ha cambiato opinione, sa che non sono più quel ragazzino e che posso occuparmi delle industrie Bass."
"Che cosa ci facciamo qui Chuck?"
"Questa sarà casa nostra."
"Cosa?" Disse sorridendo.
"Beh se lo vorrai naturalmente. É vicino a casa tua e casa mia e di Serena, quindi potrai raggiungerle in poco tempo e volevo avere un posto che potevamo chiamare casa. Domani ci sposiamo e volevo qualcosa di nostro, una casa che avesse il tuo tocco, il tuo stile."
"Chuck é una magnifica idea." 
"Ho dei progetti di sopra e ho bisogno del tuo aiuto per..."
Non riuscii a finire la frase che mi bació. C'erano tantissime persone intorno a noi, ma a lei non importava, a me non importava. Eravamo solo noi.
"Voglio entrare! Voglio vedere l'interno e i tuoi progetti. Poi voglio che mi racconti tutto dall'inizio, ogni dettaglio."
"Allora entriamo. Prima però ti va di posare per qualche foto."
"Conosci la risposta."
Posammo per alcune foto ma non rispondemmo ad alcuna domanda. Salimmo nella stanza, che sarebbe diventata casa nostra, vuota, ma con solo un tavolo al centro con un'enorme scatola di macarons, i suoi fiori preferiti su un vaso e i progetti per la ristrutturazione.
"Ecco vedi pensavo di prendere due stanze al piano di sopra e due qui."
"Quattro stanze?"
"Stiamo per avere due gemelli, avremo bisogno di molto spazio e poi é stato mio padre a suggerire l'idea. Che ne pensi?"
"Penso che sia fantastico. Quando inizieranno i lavori?"
"Oggi stesso e finiranno entro una settimana, nel frattempo possiamo stare al Palace. Ti va bene?"
"Certo, é perfetto. Avremo una casa nostra, non vedo l'ora di scegliere i mobili e il colore delle stanze."
"Sarà perfetta."
"Naturalmente, è la casa dei Bass."
Così rimanemmo un paio d'ore a pensare a qualche modifica prima che arrivasse l'impresa per iniziare i lavori e parlammo di quello che era accaduto questa mattina.
Dopo un'oretta uscimmo, erano quasi le undici e i paparazzi erano ancora lí fuori.
"Chuck, dovresti chiamare tuo padre e Lily per il pranzo di oggi." Mi ricordó Bair.
"Giusto. Faccio in un attimo." La baciai e composi il numero di mio padre mentre continuavamo la nostra passeggiata.
"Papá, i Waldorf ci hanno invitato a pranzo al The Lion. Vorrebbero che tu, Lily e Eric siate presenti per un pranzo di famiglia.... D'accordo, li avviso... É andato tutto bene, l'impresa ha già iniziato... Ok... A dopo..."
"Allora?"
"Ci saranno. Avvisi tu i tuoi?"
"Beh penso possa dirglielo tu stesso." Disse indicando Harold e Roman, con tantissimi sacchetti in mano, che chiacchieravano.
"Bonjour!" Disse Roman venendo ad abbracciarci. "Cosa ci fate qui? Ha già visto la sorpresa?"
"Cosa? Loro lo sapevano!"
"Certo tesoro. Tutti lo sapevamo, Chuck ce ne ha parlato per avere la nostra approvazione." 
"Ah davvero. Dovevi avere la loro approvazione...?"
"Sono la tua famiglia, dopo aver avuto l'ok da mio padre questa mattina ho informato i tuoi genitori."
"E quando?"
"Non te lo dirò mai."
“Sei sicuro di voler giocare a questo gioco Bass?”
“Noi andiamo ci vediamo a pranzo. Harold, Roman, è stato un piacere.”
“Anche per noi, buona giornata ragazzi.”
“Dove vuoi andare adesso?”
“Non l’hai già programmato?”
“A dire il vero volevo tu decidessi.”
“Vuoi che chiamiamo mio padre per farglielo sapere? E magari avere anche la sua approvazione? Chiama anche mia madre, così siamo certi che tutta la mia famiglia lo sappiano."
A quel punto non resistetti più e scoppiai a ridere.
“Non è divertente. Sai che odio sapere le cose per ultima.”
“Blair, doveva essere una sorpresa. Ma prometto che da oggi in poi sarai la prima persona con cui parlerò.”
“Riguardo tutto?” disse alzando un sopracciglio.
“Riguardo tutto promesso.”
“Bene. Facciamo una passeggiata per Central Park?”
“Quello che desideri Madame.”
Passeggiammo per Central Park e Blair mi portò al laghetto delle anatre che lei adora. Rimanemmo su quella panchina a baciarci e a dare da mangiare alle anatre per un po’, fino a quando non ci incamminammo per il The Lion.
 
Chuck Bass e Blair Waldrof davanti al nuovo acquisto delle Bass Industries. Alcune fonti dicono che la futura coppia andrà a vivere lí dopo il matrimonio. Sembra che B abbia perdonato il nostro cavaliere oscuro per il suo tradimento. Ma sarà l'unico? Ci sará ancora un matrimonio domani? Continuate a scommettere. 
XOXO
Gossip Girl
 
Il pranzo era stranamente tranquillo e sembrava un vero pranzo di famiglia. Forse io e Blair eravamo riusciti a far diventare le nostre famiglie delle vere famiglie semplicemente unendole.
Mio padre cercava di costruire un rapporto con me, Eleanor mostrava a Blair quanto l’amasse e Harold aveva deciso di rimanere ancora un po’ dopo il matrimonio per poi tornare per il matrimonio di Bart e Lily al quale i Waldorf erano stati naturalmente invitati.
 
A quanto pare i Waldorf e i Van der Bass hanno pranzato insieme il giorno prima del matrimonio. Che cosa carina! Questa nuova famiglia, che unisce tre delle più note famiglie di tutta New York, sembra volersi molto bene. Forse quest'unione non finirà in tragedia come Romeo & Giulietta? Speriamo bene per la nostra nuova coppia preferita.
Sapete di amarmi.
XOXO 
Gossip Girl
 
Io e Blair passammo il pomeriggio insieme come promesso e ci occupammo delle ultime commissioni, ma purtroppo si fecero le nove ed era arrivato il momento di separarci . Eravamo solo noi due sul divano a casa Waldorf, Blair aveva la testa poggiata sulla mia spalla con i piedi sul divano alla sua destra, mentre io le accarezzavo i capelli. Era così stanca che cominciai a credere che si sarebbe addormentata lì.
"É meglio che io vada. Sei stanca e hai bisogno di riposare. Domani diventerai Mrs. Bass."
"Mhmh..."
"Blair..."
"Non voglio che te ne vada." Disse stringendosi a me ancora di più. "Ti prego, ancora un altro po', sono solo le nove e io non sono stanca."
"Non sei stanca? Ti stai addormentando."
"Solo perché sto bene così, con te."
"Anch'io, ma hai bisogno di essere in forza per domani. Ci saranno paparazzi, giornali, parenti e anche alcuni nostri compagni di scuola."
"Beh sono di nuovo la regina, dovevo fare qualcosa!"
"É il tuo matrimonio Blair, puoi invitare chi vuoi non hai bisogno di giustificarti."
"Ricorda a Nate che Jenny Humphrey non potrà entrare, quindi che non la inviti come sua accompagnatrice, lo dirò alla guardie se sarà necessario."
"Alle guardie?"
"Sí, lo ha detto tuo padre. I giornalisti vogliono così tanto foto e scoop su di noi e il nostro matrimonio, che sono diventati quasi degli stalker." Disse sorridendo.
"La cosa non ti dispiace..."
"No, per niente. Sarà il giorno più bello della nostra vita e saremo in tutte le riviste di New York! Domani avrò anche l'intervista con il New York Times che tuo padre ha organizzato, a quanto pare ci daranno molti soldi per quest'intervista."
"Come mai io non ne sapevo nulla?"
"Ne abbiamo parlato oggi a pranzo." Disse alzando lo sguardo per guardarmi.
"Forse ero distratto..."
"Ci sono così tante cose da fare domani..."
"Per questo dovresti salire e dormire su un letto, invece che su questo divano."
"Va bene, papà, farò come dici..."
Scoppiammo entrambi a ridere ed eravamo così vicini che la baciai.
"Adesso é meglio che io vada o non me ne andrò più..."
"Va bene, ci vedremo tra diciassette ore."
"Hai tenuto il calcolo?"
"Certo! Per nove ore dormiremo, quindi non ci vedremo per otto ore, anche se mi mancherà dormire con te."
"Blair, sarà solo per una notte, poi ci sarà la nostra luna di miele..."
"Giá, dove andremo? In un posto caldo spero. Non dirmi che sarà anche questa una sorpresa perché ti giuro che se non saprò dove andremo non partirò."
"Blair, la luna di miele era nella tua lista."
"Cosa?! No! L'ho controllata due volte e non c'era, era nella tua lista! É stata Serena a dividere le liste e mi aveva detto che te ne saresti occupato tu!"
"Serena mi aveva detto che ve ne sareste occupate voi..."
"Io uccideró quella ragazza! Non ci posso credere che si sia confusa su una cosa cosí importante!"
"Ok, calmati, risolveremo anche questo. In caso partiremo dopo.."
"Stai scherzando?! Sarò una balena, volevo andare in un posto caldo per mettere l'ultima volta un bikini, dopo non potrò mettere un due pezzi.."
"Blair, sei perfetta, con o senza loro. Sarai sempre bellissima."
"Grazie." Rispose per poi baciarmi.
"Adesso non ci pensare, ok? Risolverò tutto io. Partiremo per la nostra luna di miele in un posto caldo dove potrai indossare il tuo bikini e io potrò osservarti."
"Sempre il solito pervertito." Disse ridendo.
"Andiamo ti accompagno in camera."
Salimmo le scale e arrivammo davanti alla sua porta.
"A domani, Waldorf. Penso mi mancherà chiamarti cosí."
"A domani, Bass."
Ci baciammo, poi lei entrò in camera sua, mentre io tornai a casa.
Non glielo avevo detto, ma sarebbe mancato anche a me non dormire con lei questa notte.

 
 
18 Gennaio 2008
 
THE WEDDING
 
 
POV BLAIR
 
Era il grande giorno, mi svegliai alle sette e mezzo ed ero carica. Non aspettai nemmeno che Dorota entrasse per svegliarmi come al solito. Andai in bagno, mi preparai e mi vestii. Accesi il telefono e notai alcuni messaggi di auguri, e un blast di Gossip Girl. Finalmente era il giorno del nostro matrimonio, forse avrebbe smesso di scrivere su di noi.
 
Gossip Girl qui, la vostra sola ed unica fonte sulle notizie scandalose dell'élite di Manhattan. É il giorno che tutti noi aspettavamo: Il matrimonio Bass. No, non il matrimonio di Bart Bass e Lily Van der Woodsen, ma quello della nostra regina e del nostro futuro re. Faccio le mie congratulazioni alla coppia per essere arrivati fino al fatidico giorno, ma siamo sicuri che entrambi arriveranno all'altare? Chi lo sa, solo il tempo ce lo dirà. Le scommesse sono ancora aperte, avete tempo fino alle due. Sapete di amarmi.
Kiss Kiss 
Gossip Girl
 
Scesi di sotto ignorando Gossip Girl e feci tranquillamente colazione con la mia famiglia. Eravamo tutti indaffarati con gli ultimi preparativi, tantissima gente in giro per casa che preparava tutto.
Serena sarebbe arrivata per le otto e mezzo, alle nove appuntamento da Vera Wang, poi dovevamo andare al St. Thomas dove ci sarebbe stata la truccatrice e la parrucchiera alle dieci e mezzo, poi i vestiti... Sarà tutto perfetto.
Salii in camera mia e pensierosa mi sedetti sul letto. Oggi, 18 gennaio mi sarei sposata. Il mio matrimonio, sperando fosse l'unico. Sin da quando eravamo piccole io e Serena avevano già deciso il nostro futuro: lei non sarebbe diventata come sua madre con tantissimi mariti e divorzi, voleva un unico marito, io invece avevo organizzato tutta la mia vita con Nate perché mi sarei sposata solo una volta. E invece Nate oggi non c'era, o almeno non avrei sposato lui, ma il suo migliore amico, eppure non sono mai stata più sicura in tutta la mia vita. Voglio che questo matrimonio funzioni e voglio che sia l'unico.
Mentre ero assorta nei miei pensieri mia madre entrò con il vestito, Eleanor Waldrof originale.
"Tutto bene cara?"
"Sí."
"Ti chiederei se hai dei ripensamenti, ma guardandoti capisco già che non ne hai. Sono così contenta per te cara. Anche se avrei voluto che aspettassi qualche anno, per il matrimonio, per la famiglia... Ma sono contenta comunque e sono fiere di te, per come stai affrontando tutto."
"Grazie mamma, significa molto per me. C'é qualcosa che non va?"
"No, anzi. Però c'è una cosa di cui dovrei parlarti, ma oggi non é il momento é il tuo grande giorno."
"Voglio saperlo, sai che odio non sapere qualcosa."
"Ho incontrato una persona..."
"Un uomo, vero?" Dissi guardandola seria.
"Certo. I miei interessi non sono cambiati."
"Era per esserne certi... Chi è? Lo conosco? Che lavoro fa? É bello?"
"Non lo conosci, si chiama Cyrus Rose ed é un'affascinante avvocato."
"Wow. Un altro avvocato..."
"Spero solo che non vada a finire come con l'ultimo."
"Non ti preoccupare mamma, sembri davvero presa da questo Cyrus..."
"Già..." Rispose mia madre imbarazzata.
"Voglio conoscerlo."
"Speravamo lo dicessi, perché anche lui vorrebbe. Magari dopo il matrimonio..."
"Non voglio aspettare tanto, se ti rende davvero così felice voglio conoscerlo e subito. Voglio che lo inviti al matrimonio."
"Cosa?! Tesoro é il tuo matrimonio..."
"E voglio invitarlo, voglio vederlo prima però... Dopo la truccatrice e la parrucchiera, direi verso le undici e mezzo in chiesa."
"Non so se sarà disponibile."
"Beh chiediglielo! Hai il suo numero?"
"Certo..."
"Allora che aspetti. Invitalo. O vuoi che ci parli io?"
"So risolvere ancora le miei relazioni Blair."
"Scusa, volevo solo essere d'aiuto.." Dissi innocentemente.
Mia madre prese il telefono e compose il numero.
"Cyrus...Sí sono io Eleanor... Ecco, ho appena parlato con mia figlia, sai oggi é il giorno del suo matrimonio, e vorrebbe conoscerti... A dire il vero sei libero oggi? Ti vorrebbe al suo matrimonio.. Davvero?.. Perfetto. Verso le undici e mezzo al St. Thomas... Bene, a tra poco allora... Anche tu."
"Suppongo abbia accettato?"
"Sí. O mio Dio, dovrò cominciare a prepararmi,..."
"Mamma, mamma, calmati. É il mio matrimonio, dovrei essere io quella nervosa non tu." Dissi ridendo. "Respira, andrà tutto bene. Non hai bisogno di prepararti, sono solo le otto e mezzo."
"Giusto."
"Buongiorno Blair!" Disse la mia migliore amica entrando nella stanza.
Sorrisi e stavo per abbracciarla, quando un pensiero mi tornò in mente 'Si é dimenticata della tua luna di miele.'
Così mi girai dall'altra parte e finsi di essere occupata.
"Mi sono persa qualcosa?" Chiese mia madre.
"A dire il vero non lo so nemmeno io Eleanor. Non che io ricordi, ieri era tutto ok..."
"Sembra che dimentichi molte cose nell'ultimo periodo, ad esempio la mia luna di miele?!"
Mi girai di nuovo e quindi non vidi lo sguardo che le altre due donne nella stanza si scambiarono.
"Oh mio Dio, Blair. Credevo di essermi ricordata di tutto. Ho controllato le liste dieci volte non cervo mancasse qualcosa. Mi dispiace molto. Ti prego non avercela con me. Aggiusterò tutto, te lo prometto."
"Non c'è bisogno, Chuck sta cercando di risolvere lui."
"Cosa?! Voglio dire non c'é bisogno, io ho combinato questo pasticcio e io lo risolvo."
"Beh io vado al piano di sotto ad aiutare tuo padre e Roman. Oh Blair, ricordati che non puoi ritirare l'invito dei Van der Woodsen come il ringraziamento, saranno Bass e quindi la tua famiglia, dovrai accettarla così com'é. A proposito dov'é Lily?"
"Mamma!" Risposi scioccata. Anche se ero arrabbiata con Serena era una cosa un po' cattiva da dire, perfino per lei.
Serena scoppió a ridere e disse:"Tua madre ha ragione. Ormai sarò tua sorella, quasi legalmente visto che Bart e mia madre hanno deciso di adottare ognuno i figli dell'altro, quindi Chuck diventerà legalmente mio fratello. E io sarò una Van der Bass... Mia madre aveva alcune cose da fare, ha detto che sarebbe arrivata per le nove"
"Perfetto. Sono molto contenta per la tua famiglia Serena, tua madre mi aveva detto che era molto nervosa nel parlarvene. Sembra che diventeremo una grande famiglia." Disse mia madre.
Cominciai a ridere pensando a Serena chiamare Chuck fratello e a trattarlo come tratta Eric. Anche se nell'ultimo periodo, grazie al nostro fidanzamento e a quello di sua madre, si erano avvicinati, non credo che essere sorella di Chuck Bass fosse un sogno nascosto di Serena Van Der Woodsen, o Van der Bass come si era appena definita lei.
"Smettila di ridere delle mie disgrazie!" Disse cominciando a ridere anche lei. "A quanto pare abbiamo anche due regole che sarebbe partecipare alla cena del venerdì sera come Van der Bass a cui tu e i tuoi figli sarete invitati e un brunch la domenica con l'intera famiglia che comprenderebbe anche i Waldorf"
"A quanto pare fanno sul serio?"
"Yep."
"Già e abbiamo invece deciso che il sabato sera ci sarà la cena dei Waldorf, quindi con me, Cyrus, tu, Chuck e tuo padre e Roman quando riusciranno ad essere presenti."
"Avete già organizzato tutto? Senza parlarcene?"
"Siamo tre famiglie dell'alta società, tra le più rinomate. La nostra unione é molto importante, quindi dobbiamo andare d'accordo e per farlo dobbiamo conoscerci meglio separatamente e tutti insieme, non la trovo affatto una cattiva idea. Io e tuo padre siamo d'accordo e ne ho anche parlato con Cyrus, che ne pensi Blair?"
"Chuck che ha detto?" Chiesi a Serena.
"Ha sorpreso tutti é stato lui a convincermi ad accettare e a scusarsi per una cosa accaduta in passato. É stato il primo ad accettare. Lo hai davvero cambiato molto Blair."
"Beh se per lui va bene, penso di poter accettare anch'io."
"Perfetto. Adesso vi lascio. A dopo ragazze."
"A dopo." Rispondemmo in coro.
"Comunque non dovresti preoccuparti, non avrei mai ritirato il tuo invito, sei la mia damigella..." Serena mi guardo sorridendomi"Dopotutto dove la trovo una damigella d'onore sei ore prima del matrimonio? Penelope non potrebbe mai, si monterebbe la testa!"
"Blair!"
Ridemmo, fino a quando Serena non si allontanó per chiamare Chuck.
"Pronto Chuck.. Ho appena parlato con Blair... No é tutto ok! Nessun cambio di programma, non aver paura. É ancora sicura del matrimonio, anche dopo essere venuta a conoscenza delle cene e dei brunch e a quanto pare ogni sabato sera avrete anche una cena dai Waldorf. Spero non ti dispiaccia che gliene abbia parlato io... Bene. Ti chiamo solo per dirti di lasciar stare la luna di miele me ne occupo io, é il tuo matrimonio e sei già nervoso di tuo..."
 
POV CHUCK
 
Era la prima domenica mattina che mi svegliai spontaneamente così presto. Erano le sette del mattino, il mio stomaco era tutto sottosopra. Ero così nervoso. Mi preparai e mi vestii e mi diressi in cucina per fare colazione con quella che sarebbe stata la mia futura famiglia. E fu proprio a colazione che mio padre cominciò a parlare dei suo progetti dopo il loro matrimonio.
"Io e Lily abbiamo deciso di adottare ognuno i figli dell'altro. Quindi io adotterò voi due, Serena e Eric, mentre Lily adotterà te Chuck, così potremo essere una vera famiglia. Volevamo sapere cosa ne pensate."
Restammo tutti in silenzio, Lily mi guardò per captare le mie reazioni. Io ero agitato, ma non per la loro decisione, ma per il mio matrimonio. Alzai lo sguardo e notai che tutti aspettavano che io dicessi qualcosa. Negli ultimi giorni io e Eric eravamo diventati molto uniti come fratelli, si era anche confidato con me diverse volte. Io e Serena, beh lei é la migliore amica della mia futura moglie quindi dovevamo sopportarci a vicenda. Lily... Non ho mai avuto una madre, quindi non sapevo come comportarsi nei confronti di Lily. É stata sempre molto.. Gentile con me.
Decisi così di parlare, l'attesa stava uccidendo tutti.
"Non la trovo una cattiva idea..." Tutti quanti mi guardarono allibiti, scioccati. "Voglio dire, tra poco vi sposerete, quindi saremo comunque una famiglia e non ci trovo nulla di male nel renderlo ufficiale legalmente. Dopotutto sto per avere una famiglia anch'io."
Eric sorrideva, contento che io volessi far parte di questa famiglia. Serena era scioccata, ma non tanto contenta come Eric, ma si sarebbe abituata col tempo.
Lily mi sorrise sollevata e strinse la mano di mio padre sul tavolo. Sembrava avere davvero a cuore la faccenda.
"Sono contento che tu la pensi così Charles. Ci hai reso molto contenti. Serena, Eric, cosa ne pensate?" Chiese Lily.
"Per me va bene." Rispose Eric. "Io e Chuck ci siamo avvicinati molto nell'ultimo periodo, sarò anche il suo testimone! Mi piacerebbe avere un fratello e visto che a lui non dispiace.."
Serena non sapeva che dire, sperava di avere almeno il fratello dalla sua parte per affrontare la situazione. Notai che stava per dire qualcosa che avrebbe rovinato di sicuro la giornata di tutti, così intervenni.
"Serena, prima che tu risponda, posso parlarti un attimo?"
Ancora una volta ricevetti gli sguardi esterrefatti.
"Se proprio devi, ma solo perché é il tuo grande giorno, quindi non ti montare la testa."
Andammo in una stanza in cui di sicuro non ci potevano sentire, ma riuscivamo a vedere loro.
Mio padre rassicurava Lily stringendole la mano, mentre Eric mangiava la sua colazione sperando che sua sorella non rovinasse tutto.
"Non farlo." Dissi semplicemente.
"Cosa?"
"Mi hai sentito, ti ho detto non farlo. Non rovinare questa giornata e non rendere questa cosa più difficile di quello che già é."
"Ti rendi conto che è una pazzia?!"
"Guardali!" Dissi indicando con lo sguardo il tavolo. "Tua madre ci tiene molto e a quanto pare anche mio padre e tuo fratello. So che essere legato con me non é quello che desideri, sopratutto dopo quello che é successo tra di noi ultimamente..."
"Chuck.."
"Lasciamo finire. So di non essermi comportato bene e voglio dirti che mi dispiace."
"Grazie.." Disse confusa.
"Vorrei mettere una pietra sopra quello che é successo. Pensi di poter accettare le mie scuse?"
"Wow. Blair ti ha cambiato davvero molto... Stai per sposare la mia migliore amica, che é come una sorella per me, quindi accetto le tue scuse. Ma questo non cambia quello che penso su questa... 'cosa'.."
"Non é quello che tu desideri, lo so, ma é quello che loro vogliono. Ma non accetteranno mai se tu non sarai d'accordo. So che avere Bart Bass come padre non ti entusiasma, ma é cambiato, ci sta provando e me lo ha dimostrato. Se accetterai di unirti a questa famiglia sarai ufficialmente la cognata di Blair, visto che diventerai una Van der Bass. Pensaci bene prima di decidere. Non essere egoista, pensa anche a loro."
Detto questo me ne tornai al tavolo e poco dopo mi raggiunse anche lei e si sedette al suo posto.
Cominciai a mangiare la mia colazione, mentre tutti gli sguardi del tavolo si rivolsero finalmente verso un'altra persona.
"Per me va bene."
Gli sguardi di tutti si rilassarono sollevati, ma anche curiosi di sapere che cosa avesse fatto cambiare l'idea della bionda, decisa a rifiutare poco fa.
"Siamo così contenti che avete accettato, é un vero sollievo."
"Già e per questo vorremmo stabilire solo due semplici regole da rispettare: ogni venerdì sera ci sarà la cena di famiglia a cui dovrete assolutamente essere presenti, a meno che non sia qualcosa di davvero grave, e naturalmente Chuck anche tua moglie e in futuro i tuoi figli potranno essere presenti, mentre la domenica ci sarà il brunch con l'intera famiglia, compresi i Waldorf."
"Tutto qui?" Chiese Serena.
"Per il momento sí."
"Pensavo di peggio.."
A quel punto cominciai a ridere e dopo un po' anche il resto della famiglia rise.
"Adesso é meglio che io vada, non posso arrivare in ritardo da Blair oggi. Mamma vieni con me?"
"Ti raggiungo dopo tesoro. Finisco alcune cose qui a casa. Di' pure a Eleanor che sarò li per le nove."
"Vado anche io, ho alcune cose da controllare prima del mio matrimonio. Ci vediamo dopo famiglia."
Andai in camera mia ad organizzare la mia luna di miele ma a quanto pare non riuscii a trovare molto. Passai così una mezz'oretta fino a quando non arrivò Nate. Fortunatamente negli ultimi giorni eravamo riusciti ad aggiustare la nostra amicizia anche se passavo la maggior parte del mio tempo con Blair. Gli feci capire quanto tenessi davvero a lei e lui comprese non solo di non provare più nulla per lei, ma anche che insieme stavamo bene. 
"Ehi, man! É il grande giorno. Nervoso?"
"No."
"A me sembra il contrario, lo sarei anch'io se dovessi sposarmi."
"Non quando sai che é quella giusta Nathaniel."
"Come?"
"Non sono nervoso. Voglio solo parlare con lei prima del matrimonio, ma non possiamo."
In quel momento mi chiamó Serena per parlarmi della luna di miele dicendomi che se ne sarebbe occupata lei, ma anche lei credeva fossi nervoso.
"Non sono nervoso Serena."
"Ah davvero. Sento la tua agitazione da qui e l'ho notata anche questa mattina a colazione." 
"Non sono agitato é... Mi manca ok. Vorrei solo sentire la sua voce prima del matrimonio. Tutto qui!"
"Che dolce!" 
A quel punto sentii la voce di Blair che domandava che cosa ci stessimo dicendo, poi non sentii più nulla fino a quando...
"Chuck..."
"Blair. Buongiorno. Non dovremmo parlarci."
"Oh, al diavolo le superstizioni!"
"Wow."
"Cosa?"
"Una simile parola uscita dalla tua bocca. Mi sorprendi sempre Waldorf."
"Sono piena di sorprese."
"Non vedo l'ora di vederti."
"Anch'io. Ti amo."
"Ti amo anch'io. Adesso sono più tranquillo."
"Già. Ci vediamo tra cinque ore in chiesa. Sarò quella in bianco, non potrai confonderti." Disse ironica.
"Non potrei mai confonderti con nessun'altra. Ci vediamo dopo."
Staccammo capendo che dovevamo, perché dovevamo prepararci.
 
POV BLAIR
 
Il tempo volava e nel frattempo la mia prova da Vera Wang era andata bene, trucco e parrucco erano pronti, l'intervista con il New York Times non poteva andare meglio ed erano ormai le undici e venticinque. Cyrus sarebbe arrivato a minuti. Mentre ci preparavamo, spiegai a Serena la faccenda visto che per tutto la mattina mia madre non fece altro che parlare di lui. Poco dopo sentii bussare alla porta e mandai Serena ad aprire.
Ma quello che mi trovai davanti non era quello che mi aspettavo.
"Blair, lui é Cyrus Rose."
"Cyrus, questa é mia figlia Blair."
"Blair, che piacere conoscerti. Sono contento che tu mi abbia voluto conoscere così in fretta e che tu mi abbia invitato al tuo matrimonio." Disse venendomi incontro e abbracciandomi.
Quest'uomo alto meno di un metro mi stava abbracciando! Non potevo ancora crederci, cosa ci trovava mia madre in quest'uomo?! É l'opposto di mio padre. Ripenso ancora alle parole di mia madre. Affascinante? Ma dove?
"Sono contenta che tu abbia accettato." Risposi semplicemente quando finalmente si staccò da me.
"Non é abbastanza." Disse abbracciandomi di nuovo.
Guardai Serena in cerca di aiuto, ma lei rideva. Non potevo ancora credere che tutto questo stesse accadendo a me.
"Potreste lasciarci un momento da soli. Vorrei parlare con Cyrus, in privato."
Mia madre si avvicinò a Cyrus e lo bació. (Che scena orribile!) Poi si avvicinò a me per darmi un bacio sulla guancia e disse sottovoce:"Non rovinare tutto, ti prego."
Aspettai che tutti uscissero e feci accomodare Cyrus su una delle poltrone della mia stanza.
"Quindi frequenti mia madre. Come vi siete conosciuti?"
"Un viaggio a Parigi il mese scorso. Ero lí per affari, ed é stato amore a prima vista."
"Che romantico! Hai famiglia Cyrus?"
"Divorziato. Ho un figlio, si chiama Aaron. Ho conosciuto tuo padre e il suo compagno di sotto. É un uomo davvero simpatico."
"Già!"
"Tua madre mi ha parlato molto di te Blair e prima di farmi parlare con te mi ha detto che ci teneva a mettermi in guardia su di te. Sembri una cosí brava ragazza."
Dentro di me continuavo a ripetere, 'io sono Grace Kelly, io sono Grace Kelly.' Era diventato il mio mantra del giorno. Non stava succedendo a me. Chiusi gli occhi sperando che riapre soli non lo avrei trovato più lí, ma una volta aperti lui era ancora lí!
"Tutto bene?"
"Certo. E così mia madre ti ha messo in guarda su di me. Beh ha fatto bene. Ascoltami bene Cyrus. L'ultima persona con cui é stata mia madre é stato mio padre, per vent'anni."
"Lo so, tua madre me ne ha parlato..."
"Ti prego non m'interrompere. Il punto è, che lo amava molto ed ha sofferto molto dopo aver scoperto che é gay e che l'avrebbe lasciata per un modello francese, per giunta suo amico. Non voglio che soffra di nuovo, mi capisci? Ma io non sarò più molto presente, sarò sposata avrò la mia famiglia, ma continuerò a vederla ogni volta che posso. Ma non voglio che resti sola e mi sembri un brav'uomo anche se non eri quello che mi aspettavo."
"Ti aspettavi uno più alto non é vero?" Disse ridendo. 
"Forse... Ma se mia madre ti ha scelto ci deve essere un motivo. Sembri generici molto a lei."
"Ed é così. Non farei mai soffrire tua madre."
"Sappi che ti tengo d'occhio, tutto qui."
"Tutto qui!"
"Mmm."
"É stato più facile di quanto pensassi."
"É il mio matrimonio e non voglio stressarmi, non posso."
"Già tua madre me ne ha parlato pochi giorni fa. Congratulazioni."  Disse riabbracciandomi.
A quest'uomo piacevano davvero molto gli abbracci. Speravo solo che non dicesse 'non é abbastanza'.
"Vorrei davvero conoscerti meglio Blair e penso potremmo farlo alla cena del sabato."
"Certo. Adesso é meglio che riprenda a prepararmi. Tra due ore e mezza comincerà la cerimonia e ho ancora molte cose da finire."
"Naturalmente. Ci vediamo al ricevimento."
Fortunatamente non mi riabbracciò e uscì dalla stanza. Poco dopo entrò Serena e parlammo della mia chiacchierata con Cyrus. Forse non era poi così male, non era quello che volevo per mia madre, ma lo posso accettare.
Poi entrò mia madre con un sorriso stampato in faccia e mi abbracciò.
"Perché dovete abbracciarmi tutti?"
"Grazie mille Blair. Non sai quanto sono contenta. Se non fosse stato Cyrus a dirmi come é andata non ci avrei creduto! Non sai quanto sia importante per me."
"Invece sí. Te lo si legge in faccia mamma." Dissi sorridendole.
"Adesso finiamo di prepararci, c'é ancora molto da preparare. Dobbiamo controllare il mio vestito. Su vieni."
 
POV CHUCK
 
Dopo aver parlato con Blair ero più calmo e tutti se ne resero conto. I miei testimoni erano tutti qui, Nate, Eric e Derek, un amico mio e di Nate. Purtroppo dovetti accettare anche quel Dumpty Humpty solo perché è il fidanzato di Serena che é ormai mia sorella.
Eravamo al St. Thomas ed erano quasi le due. Eravamo tutti pronti e il momento si avvicinava. Non ero più nervoso, anzi non vedevo l'ora che tutto iniziasse per poter vedere Blair e poter chiamarla finalmente mia moglie.
Il fotografo era qui e aveva cominciato già a scattare foto. A quanto pare tutti gli invitati erano presenti, nessuno voleva perdersi il matrimonio. Le guardie del corpo controllavano l'entrata, mentre i giornalisti cercavano di entrare per avere foto.
Lily chiamó mio padre dicendo gli di riferirmi che era tutto al suo posto, tutto procedeva come previsto.
"Chuck." Disse mio padre entrando nella stanza. "Dovresti entrare adesso. So che manca un quarto d'ora, ma sembra che tutti dubitino di te, quindi dimostriamogli chi sono i Bass."
Sorrisi per le parole di mio padre.
"Grazie."
Fuori la porta c'erano Eric, Dan e Nate che parlavano e quando mi videro capirono che era arrivato il momento per noi di entrare, prima di andare di lá, chiesi a mio padre di farmi un favore.
"Credi di poter andare da Blair e darle questo? So per certo che nessuno ha portato qualcosa di nuovo, così.."
"Certo."
Prese il pacchetto dalle mie mani e si diresse da Blair. 
Tra meno di un quarto d'ora avrei dimostrato al mondo che Chuck Bass é cambiato e tutto questo grazie a Blair Waldorf.
 
POV BLAIR
 
Mancava meno di un quarto d'ora all'inizio, ma tutto era pronto.
Penelope, Kati e Iz indossavano i loro vestiti Vera Wang. Le bambine erano pronte con i loro vestitini.
Serena invece indossava il vestito che mia madre aveva cucito per lei e a quanto pare anche mia madre indossava un Eleanor Waldorf per l'occasione. Io avevo il mio Vera Wang.
Il paggetto e le bambine con i fiori erano pronti, le peonie erano perfette.
"Ok. Allora vediamo. Qualcosa di vecchio?" Chiese Serena.
"La tiara di mia madre, la indossai anche io al mio matrimonio." Disse mia madre guardando la parrucchiera mentre aggiustava la tiara.
"Perfetto. Qualcosa di usato? Abbiamo il mio braccialetto, quello che mi regalasti per il mio nono compleanno. 'Tiffany naturalmente.'" Disse imitando la me di nove anni.
"Qualcosa di blu?"
"La giarrettiera." Disse Penelope.
"Qualcosa di regalato?"
"Io e Iz le abbiamo regalato il bracciale, che sta molto bene."
E Katy non sbagliava. Avevamo deciso di mettere i bracciali sul braccio destro e non sembravano troppi, stavano bene insieme.
Avevo deciso di indossare la mia Erickson Beamon, così presi la scatola che avevo fatto portare da Dorota e la aprii.
"Wow, ma quella collana é stupenda!"
"É una Erickson Beamon."
"Dove l'hai presa?" Chiese mia madre.
"Me l'ha regalata Chuck per il mio diciassettesimo compleanno e ho pensato d'indossarla."
"É davvero una bella collana e penso che Chuck ne sarà contento, ma non si abbina con i tuoi orecchini."
 
*TOC TOC*
 
"Avanti" risposi.
Bart Bass entrò. Era l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.
"Blair, sei davvero bella. Chuck mi ha detto di essere certo che ti mancasse qualcosa di nuovo e penso che quegli orecchini non stiano per niente bene con quella collana. Perché non aprì questo?"
Mi disse porgendomi una scatola blu.
L'aprii ed erano degli orecchini coordinati alla collana. Erano bellissimi.
Le ragazze nella stanza erano tutte sorprese.
Tolsi gli orecchini e indossai quelli che Chuck mi aveva regalato.
"Blair, sono bellissimi." Disse Serena.
"No, tu sei bellissima." Disse mia madre. 
"Hm-hm non vorrei disturbare, ma vorrei parlare un attimo con Blair."
Tutti nella stanza erano scioccati, dopotutto noi due non ci eravamo mai parlati più di tanti, solo qualche saluto e chiacchierata durante le serate di gala.
Mia madre mi guardava cercando di capire che cosa volessi fare, così decisi di intervenire e dire qualcosa.
"Ragazze, andate fuori, ci vediamo tra cinque minuti. Manca ancora un po' all'inizio."
"Se sicura tesoro?"
"Certo mamma, non ti preoccupare."
Quando finalmente rimanemmo soli, io ero ancora seduta, così per educazione stavo per alzarmi.
"Oh no, rimani pure seduta. Non ci vorrà molto."
Annuí e aspettai che parlasse.
"So che ti potrà sembrare strano che io ti voglia parlare, ma volevo ringraziarti."
"É una parola che stranamente ho sentito spesso ultimamente... Ringraziarmi per cosa?"
"Per quello che hai fatto per la mia famiglia e a Chuck. È molto innamorato di te e lo hai cambiato molto..."
"No, io non l'ho cambiato. Chuck é sempre stato così, solo che lei non ha mai prestato abbastanza attenzione. Si é sempre interessato delle persone che gli stanno a cuore, ma ha sofferto molto ed é cresciuto in fretta, e da solo."
"So di aver fatto molti errori e sto cercando di rimediare e per questo devo ringraziare te e Lily."
"Beh prego. Se questo l'aiuterà ad avere un rapporto con Chuck, sono davvero contenta di essere stata d'aiuto."
"Adesso é meglio che vada, non vorrei mai che la sposa arrivasse in ritardo a causa mia."
"Grazie, Mr. Bass."
"Chiamami anche Bart. Sei di famiglia ormai."
Annui e sorrisi. 
"Allora grazie Bart." Era così strano chiamarlo così.
"Sono certo che renderai mio figlio molto felice."
"Io sono certa che lui farà lo stesso."
Mi sorrise (Bart Bass mi ha appena sorriso?) ed uscì dalla stanza.
Poco dopo entrarono mia madre e Serena per chiedermi di che cosa avessimo parlato, ma decisi che questo sarebbe dovuto rimanere tra noi, anche se dopo ne avrei parlato di sicuro con Chuck.
Mancavano ancora dieci minuti e qualcun altro bussó alla porta.
"Posso entrare Blair-bear?"
"Certo, papà."
"Volevo solo vederti prima di portarti all'altare. Come stai?"
"Bene."
"Sei nervosa?"
"No, per niente. Sono sicura di quello che sto facendo, voglio farlo."
"Per fortuna. Non credo che avrei sopportato di vederti come era tua madre il giorno del nostro matrimonio."
"Harold."
"Che cosa?"
"Tua madre era così nervosa quel giorno che dovetti aspettare che il calmante facesse effetto per poterci sposare."
"Non ci credo."
"É stato più di venti anni fa! Ero giovane e mi stavo per sposare per la prima volta. È normale essere nervosi."
"Sei così bella orsacchiotta."
"Grazie papà."
"Adesso é meglio che andiamo. Non vorrai arrivare in ritardo il giorno del tuo matrimonio?"
Uscimmo e ci avviammo verso l'altare. Serena mi passò il mio bouquet e controllai che tutti avessero il proprio. Mia madre era entrata in Chiesa ed era in prima fila a sinistra accanto a Cyrus e Roman. Mentre i Van der Bass erano a destra e riuscii a sbriciare abbastanza da vedere Chuck nel suo smoking. Non sembrava agitato, ma impaziente. Tipico di Bass.
Poi cominciò la marcia e le bambine cominciarono a soargere i petali. poi le damigelle entrarono con i testimoni. 
Prima Dan e Penelope, poi Eric e Katy, Derek e Iz.
E infine Nate e Serena.
Era arrivato il mio momento. Mio padre mi aiutó ad abbassare il velo e poi cominciammo a camminare verso Chuck. I nostri sguardi si incrociarono. Non mi accorsi neppure di quanta gente avessimo intorno, seppure con poco preavviso. Vedevo solo lui e i nostri sguardi non si separarono nemmeno per un secondo. Arrivai all'altare, mio padre mi spostó il velo dietro, mi diede un bacio sulla guancia. Diedi il bouquet a Serena e poi presi le mani di Chuck.
Eravamo tutti tranquilli anche perché, con suggerimento di Bart, facemmo raccogliere tutti i cellulari degli ospiti in modo tale che Gossip Girl non avesse l'occasione di rovinarci la giornata.
 
POV CHUCK
 
Era bellissima, appena la vidi non avevo dubbi. Stavo facendo la cosa giusta. Non riuscii a staccar gli occhi di dosso, era perfetta.
Appena prese le mie mani non mi feci togliere l'occasione di dirglielo prima che il prete cominciasse a parlare.
"Sei bellissima." Le dissi in un sussurro.
Lei arrossì e poi disse:"Tu non sei da meno, Bass."
Sorrisi e il prete cominciò a parlare.
"Siamo qui riuniti oggi, alla presenza di Dio, per unire quest'uomo e questa donna nel Sacro vincolo del Matrimonio così come istituito da Dio, regolato dai Suoi comandamenti, Benedetto da, nostro Signore Gesù Cristo, e onorato da tutti gli uomini. Per quanto queste due persone siano venute liberamente per essere unite in questo luogo Sacro, se c'è qualcuno tra i presenti che è a conoscenza di qualcosa per cui non possano essere legalmente uniti in matrimonio, parli ora o taccia per sempre."
Io e Blair ci guardammo intorno e dopo un minuto di silenzio il padre continuó.
"Bene gli sposi hanno deciso di scrivere le promesse di matrimonio. Charles, inizia pure tu."
Quando avevo scritto le mie promesse sui bigliettini credevo fossero le parole giuste, ma dimenticai tutto e decisi di farmi ispirare dal momento.
Continuai a guardare Blair negli occhi e cominciai a parlare.
"Blair, noi due ci conosciamo sin dall'asilo, non eravamo migliori amici, anzi a dire il vero ci odiavamo."
Le persone che ci conoscevano bene risero ricordando quei momenti e anche Blair.
"Ricordo perfettamente la prima volta che ti ho vista quando avevo quattro anni e non dimenticherò mai quel giorno, perché quel giorno ha cambiato per sempre la mia vita. Gli anni passavano e tu eri diventata la ragazza del mio migliore amico e col tempo siamo diventati amici. Ma non sapevo, o non volevo comprendere quello che provavo per te. Sei davvero una donna speciale, forte, indipendente, intelligente, ma soprattutto bellissima. Tu mi hai accettato per quello che sono e ti sei fidata di me, anche quando non me lo meritavo. Per me ci sei sempre stata e voglio esserci sempre per te. Voglio averti nella mia vita, voglio svegliarmi ogni giorno accanto a te e vivere tutto, bello o brutto che sia, con te, voglio avere una famiglia con te. Voglio vivere il resto dei miei giorni con te, una donna fantastica che si merita il meglio e farò di tutto affinché tu lo abbia. Ti amo Blair Cornelia Waldorf, sempre stato, sempre sarà."
Blair mi sorrideva e non la smetteva più di piangere. Eravamo così vicini che credevo mi stesse per baciare.
 
POV BLAIR
 
Le sue parole erano così belle e mi avevano sorpresa. Piangevo come una fontana, maledetti ormoni!
Avevo voglia di baciarlo, ma non potevo.
"Bene, Blair, tocca a te."
"Sí..."
Chuck prese il fazzolettino che aveva nel taschino e me lo passó. Era lo stesso colore del vestito delle damigelle e delle peonie. 
Lo ringraziai e asciugai le mie lacrime. Passai poi il fazzoletto a Serena che era dietro di me e cominciai a dire le mie promesse.
"Sai, se quattro mesi fa mi avessero detto che a gennaio ti avrei sposato gli avrei riso in faccia."
Tutti cominciarono a ridere, perché era vero, Chuck era un donnaiolo e io ero la ragazza del suo migliore amico. Chuck mi fece il suo sorriso alla 'Sono Chuck Bass.' E io andai avanti.
"Ma non sapevo quanto adorassi quel tuo sorriso quando pensi o dici 'Sono Chuck Bass'. Non avrei mai creduto che un giorno mi sarei innamorata di te, invece é così. Tu mi fai sentire perfetta, amata come non mi sono mai sentita. Con te so che posso essere me stessa perché non mi hai mai giudicata e so che non lo farai mai. Conosci tutto di me e mi comprendi anche solo guardandomi. Ma anch'io conosco bene te, Chuck. Ti amo, amo tutte le parti di te, anche quelle oscure. Sei tu quello con cui voglio passare il resto della mia vita e l'ho capito dopo il Victrola. Quel giorno ha cambiato per sempre la mia vita, mi ha fatto capire quanto davvero ci tenessi a te e sono contenta di averlo scoperto. Non vedo l'ora di cominciare la mia vita insieme a te, viverla con te e formare la nostra famiglia."
I nostri sguardi non si separarono per un secondo da quando si erano incrociati. Gli occhi di Chuck erano pieni di lacrime e io piangevo, ero troppo emotiva.
Mi girai e ripresi il fazzoletto da Serena. E notai che anche tutte le persone intorno a noi piangevano. Mia madre sorrideva e piangeva allo stesso tempo, stringendo la mano di Cyrus. Roman piangeva quasi più di me e mio padre gli passó un fazzolettino. Lily sorrideva a Bart e si asciugava anche lei le lacrime. Eravamo davvero riusciti a legare le nostre famiglie.
Ripresi il mio posto e presi di nuovo le mani di Chuck tra le mie e gli sorrisi.
"Hm-hm. Bene, adesso é il momento dei voti."
"Charles Bartholomew Bass, vuoi prendere questa donna come tua legittima sposa, promettendo di amarla ed onorarla, di esserle fedele, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?"
"Lo voglio."
"E vuoi tu, Blair Cornelia Waldorf, prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo, promettendo di amarlo ed onorarlo, di essergli fedele, in ricchezza e in povertà, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?"
"Lo voglio."
"Adesso lo scambio delle fedi." 
Il paggetto arrivó portando le nostre fedi nuziali. Mi abbassai e ringraziai il piccolo prendendo il cuscino con le fedi, lo passai a Serena che passò la mia a Chuck.
"Blair, con questo anello, simbolo del nostro costante ed eterno amore, io ti sposo."
Mentre mi metteva l'anello al dito, che a causa della gravidanza faceva fatica ad entrare, ripresi a piangere.
Adesso era il mio turno. Presi da Serena la fede di Chuck e dissi:"Chuck,... Charles, con questo anello, simbolo del nostro costante ed eterno amore, io ti sposo."
Misi la fede a Chuck e finalmente il sacerdote disse:"Con l'autorità conferitami dalla Chiesa, vi dichiaro marito e moglie. L'uomo non separi ciò che la Chiesa ha unito. Ora Charles puoi baciare la sposa."
Finalmente io e Chuck ci baciammo. Intorno a noi tutti ci facevano le congratulazioni. 
Quando ci staccammo, il prete disse:"Vi presento Mrs. e Mr. Bass."
Chuck mi prese per mano e uscimmo dalla Chiesa dove tutti gli invitati ci aspettavano per lanciare il riso.
Erano le tre e mezzo ed era arrivata l'ora del ricevimento. Entrammo tutti in limousine per andare all'Oheka Castle dove avremmo incontrato il resto degli invitati.
Le damigelle e i testimoni erano in una limousine, tranne Nate e Serena che erano nella nostra.
In limousine Chuck mi strinse a se e io poggiai la testa sulla sua spalla.
"Queste scarpe mi stanno uccidendo."
"Allora toglile, le rimetterai prima di scendere, ci vorranno quindici minuti per raggiungere l'Oheka Castle. Così farai riposare i piedi."
"Hai ragione."
Mentre tutti in limousine parlavano delle nostre parole io cercavo di abbassarmi per togliere le scarpe, ma il vestito era così ingombrante.
"Ti serve una mano Mrs. Bass."
Mrs. Bass. Mi ero già abituata a questo nome.
"Se fossi così gentile da aiutarmi Mr. Bass."
"Con piacere." 
"Ragazzi avete letto il blast di Gossip Girl?" Disse Nate.
"No,leggicelo." Rispose Chuck
 
Congratulazioni Mrs. e Mr. Bass. Avete mostrato a tutti noi che potete davvero arrivare fino in fondo. É stata una cerimonia stupenda. Non vedo l'ora di vederci come coppia sposata. Mi dispiace per tutti quelli che hanno scommesso sul fallimento di quest'unione, ma avete perso. Spero di avere presto scoop sui Bass. Fino alla prossima. Sapete di amarmi.
XOXO 
Gossip Girl
 
Arrivati al castello tutti gli invitati erano già lí. Mi separai da Chuck e andai con mia madre e Serena per indossare l'altro vestito, l'Eleanor Waldorf.
"Sei bellissima anche con questo vestito." Mi disse non appena mi avvicinai a lui.
Io e Chuck cominciammo a parlare con gli ospiti e ad intrattenerli. Quando entrai nella sala notai che era stupenda, come l'avevo immaginata. Su ogni tavolo c'erano regali per gli ospiti con pacchetti che assomigliavano a quelli di Tiffany.
Cominciammo a mangiare e finalmente arrivò il momento dei discorsi.
Cominciò Nate, che a dire il vero sembrava un po' ubriaco.
"Come molti di voi già sapranno sono Nate Archibald, il miglior amico dello sposo ed ex-fidanzato della sposa. Non ho mai pensato che il mio migliore amico e la mia ragazza provassero davvero qualcosa l'uno per l'altra, ma in questa settimana mi sono reso conto di essermi sbagliato."
Guardai Chuck sperando che Nate non rovinasse tutto, mentre lui mi sorrise solo e strinse forte la mia mano.
"Loro due sono fatti l'uno per l'altra. Sono magnetici, qualsiasi cosa accada, niente riesce a separarli. Sono due persone meravigliose e ci sono sempre stati per me. Auguro loro il meglio. Spero siate sempre felici. A Mrs. e Mr. Bass."
"A Mrs. e Mr. Bass!" Dissero tutti in coro.
Le parole di Nate mi commossero molto, ero davvero molto contenta del fatto che non ce l'avesse con noi per quello che è successo.
Arrivò il turno di Serena e sapevo già che sarei scoppiata in lacrime dopo la prima frase.
"Io, Nate, Blair e Chuck ci conosciamo da quando siamo nati. Siamo amici da sempre. Per me loro sono la mia famiglia e ci sono sempre stati per me, soprattutto tu Blair. Quando ero nei guai tu mi aiutavi sempre ad uscirne, hai sempre trovato una soluzione e non mi hai mai giudicata. 'Siamo il Non-Judging-Breakfast-Club'. Sei la sorella che non ho mai avuto e sono contenta che entri a far parte della nostra famiglia, come ti ho promesso ci sarò sempre per te qualunque cosa accada. Ti voglio bene B. E si, voglio bene anche a te Chuck."
Scoppiammo tutti a ridere, ma per la prima volta dopo tanto tempo vidi Chuck rilassato e davvero contento.
"Anche se fingi che non t'importi, so che ci tieni molto a questa famiglia e ti ringrazio per avermelo fatto capire. Anche se sei un rompiscatole, ci tengo davvero a te. Ma dopotutto un fratello deve essere anche questo no? Voglio fare un brindisi agli sposi e a questa nuova famiglia che unisce i Waldorf con i Van der Bass. Congratulazioni e grazie!"
"Auguri!"
"Di che cosa stava parlando Serena?" Gli chiesi a bassa voce.
"Te lo spiegherò dopo."
Annuii e aspettai la prossima persona per il discorso. Salirono mio padre e mia madre insieme a Dorota che decisero di fare un discorso insieme.
"Blair, tesoro io e tuo padre vorremmo farti sapere che siamo molto contenti per te. Auguriamo a te a Chuck tutta la felicità. Sono fiera di te e della donna che sei diventata. Una volta ti ho detto che non saresti mai potuta essere bella come quando eri giovane, ma tu diventi bella ogni giorno di più. Chuck, tu rendi mia figlia molto felice e ti ringrazio. Come ha detto Nate, meritate il meglio. Vi voglio bene." Disse mia madre cominciando a piangere.
"Credo che mia madre abbia bevuto troppo."
"Blair..."
"Cosa?!"
Nel frattempo Dorota cominciò a parlare così concentrammo la nostra attenzione su quello che aveva da dire la donna che mi aveva prativamente cresciuta.
"Miss Blair, voglio farle tanti auguri e anche a lei Mr. Chuck. Lei rende la mia signorina molto felice e sono molto contenta anche io. Per me lei è come una figlia e vorrei.. dirle.. che.. Mi mancherà tanto Miss Blair."
Dorota piangeva e il suo discorso fece piangere anche me. Dorota c'era sempre stata per me e adesso non vederla tutti i giorni non sarebbe stata la stessa cosa.
"Dorota, andiamo non fare così, sarà via solo per una settimana, e quando ritornerà nella sua nuova casa penso rimpiangerai che non sia rimasta di più."
Io e Dorota ci guardammo cercando di capire quello che mio padre cercava di dire.
"Eleanor, la tua sorpresa..."
"Oh giusto. Ho pensato che io viaggio spesso quindi non avrò bisogno di tante persone in giro per casa. Per questo ho pensato di licenziare Dorota."
Rimasi scioccata da quello che mia madre aveva appena detto, Dorota non capiva cosa stava accadendo e guardò prima mio padre poi mia madre.
"Tu invece avrai bisogno di una persona in giro per casa, e... Dorota è libera... Puoi assumerla, naturalmente se per Dorota va bene."
"Grazie Mrs. Waldorf!"
"Sei contenta?" Mi chiese Chuck. "Adesso avrai Dorota come sempre, nella tua nuova casa."
Io annui e mio padre fece finalmente il suo discorso. Anche se non aveva ancora detto una parola, già piangevo.
"Blair, Chuck ho sempre saputo che un giorno voi due sarete finiti insieme. Sin da quando eravate piccoli avete sempre complottato insieme ed eravate molto uniti, anche se fingevate di odiarvi io sapevo che in realtà vi volevate un gran bene e che avreste fatto qualsiasi cosa per l'altro. Voglio quindi fare anch'io un brindisi. Ai nuovi signori Bass!"
"Ai nuovi signori Bass!" Dissero di nuovo tutti in coro.
"Sono stufa di bere acqua, fingendo di bere Champagne. Stanno servendo il mio champagne preferito e io non posso berlo. Non ne posso bere un po' del tuo?" Chiesi facendo gli occhi dolci.
"Blair, sai che non puoi... Ma penso di poter trovare un modo..." 
Mi baciò per non so quanto. Sentivo il sapore dello champagne dalle sue labbra, il mio preferito il Dom Perignon '95.
"Sí, penso adesso vada meglio."
Quando ci girammo vedemmo Lily che cercava di far fare un discorso a Bart insieme a lei. Chuck guardava la scena allibito, io invece ormai non ero più sorpresa.
"Io e il mio futuro marito vorremmo fare anche noi un discorso per i novelli sposi. Charles, so di non essere la tua vera madre, ma ci tengo davvero a te come se fossi mio. Io e tuo padre siamo molto orgogliosi di te e dell'uomo che sei diventato. Blair, per me tu sei sempre stata come una figlia, sei la migliore amica di mia figlia e siete cresciute insieme. Spero davvero che siate felici insieme...Bart..."
"So che siete molto giovani e che quindi questo matrimonio potrebbe essere sembrato un po' frettoloso, ma voi due vi amate molto e sono contento per voi. Blair, dopo aver parlato con te, ho compreso molti dei miei errori e sono contento che tu abbia fatto uscir fuori la parte di mio figlio che solo tu conoscevi e di cui non mi sarei mai reso conto dell'esistenza senza di te."
Io sorrisi ed annui, poi Lily riprese a parlare.
"Spero che il nostro regalo di nozze vi piaccia. Con l'aiuto dei tuoi genitori Blair, e dei vostri testimoni, vi abbiamo organizzato la migliore luna di miele. Pensavate davvero che ce ne fossimo dimenticati? Andrete ai Caraibi, per una settimana perché dovrete poi rientrare a scuola."
"Ci hanno regalato la luna di miele? Mio padre?"
"E non solo, per quest'estate vi abbiamo comprato una casa agli Hamptons dove potrete passare le vostre vacanze come famiglia."
"Ci hanno comprato una casa?" Chiesi io con un sorriso sulle labbra. Di sicuro quest'estate i bambini sarebbero stati troppo piccoli per viaggiare e per passare una vacanza gli Hamptons erano una scelta fantastica, ma sapere di avere una casa nostra lí...
"Che ne pensi?" Chiesi a Chuck che era senza parole.
"Che non ci posso credere! Quest'estate sarà fantastica, la nostra prima estate come famiglia... Ti amo Blair."
"Ti amo anch'io, Chuck."
 Ci baciammo e nel frattempo Lily continuava a parlare.
"Vedo che agli sposi l'idea non dispiace. Beh ancora congratulazioni!"
Dopo tutti i discorsi riprendemmo a mangiare, poi Chuck si alzò e decise di fare anche lui un discorso.
"Io e mia moglie vorremmo ringraziarvi per essere tutti qui oggi a festeggiare con noi questo giorno così importante. Vorrei ringraziare i Waldorf, per essere qui oggi e per avermi dato Blair, e sono molto onorato di essere entrato a far parte della vostra famiglia. Voglio ringraziare mio padre e Lily, e Serena ed Eric per esserci stati accanto ed averci aiutato. Ma sopratutto il mio amico Nate, che ci ha perdonato e ci ha aiutato."
Moglie... Sono sua moglie. Era una parola così nuova per me, ma così bella da sentir dire.
"Vorrei ricordare oggi anche mia madre e spero che lei sia fiera di me."
Strinsi la mano di Chuck, perché tutti sapevamo quanto Evelyn gli mancasse. Lui abbassó lo sguardo e mi sorrise.
"Per tutti quelli che ci conoscono possono considerare questo matrimonio inaspettato, dato il mio e il suo passato, ma sono contento di essere qui oggi come marito di Blair Waldorf, adesso Bass. Non avrei mai pensato di sposarmi e invece eccomi qui oggi con te ad iniziare una nuova vita, la nostra famiglia. Ricordo ancora come se fosse ieri una Blair di cinque anni che mi rincorreva per tutto il parco per poter riavere indietro il suo cerchietto. E l'ottenne, dopo avermi tirato tutti i capelli e avermi fatto quasi diventare calvo. Fu necessario Harold per separarci e alla fine mi disse che non mi avrebbe mai più rivolto la parola."
Nella sala tutti risero e Chuck si voltó per guardarmi negli occhi per finire il suo discorso.
"Così il giorno dopo mi presentai con una confezione di macarons, i suoi dolci preferiti e quando le chiesi se mi aveva perdonato mi rispose che ci avrebbe pensato, ma in realtà sapevo già che mi aveva perdonato. Lei perdona tutti i miei sbagli, ma da oggi in poi farò in modo di non commettere più. Voglio quindi proporre un brindisi a mia moglie, Blair Bass."
Tutti quanti alzarono i calici mentre io continuavo a guardarlo e a piangere ancora.
"Ti amo." 
"Anch'io."
Poco dopo tagliammo la torta, che io e Chuck avevamo deciso. Sylvia Weinstock era davvero la migliore.
Pochi minuti dopo sentimmo dire: "Adesso é il momento del primo ballo degli sposi."
Chuck mi prese per mano e mi portò sulla pista per il nostro primo ballo il fotografo non ha smesso di scattare foto per un attimo e avevano anche fatto un video sia della cerimonia che del ricevimento.
Do un po' che avevamo iniziato a ballare poggiai la testa sulla sua spalla e dissi:"Il tuo discorso era bellissimo, come la promessa."
"Mi sono lasciato ispirare dal momento."
"Vuoi dire che non era quello che avevi scritto?"
"No, avevo dimenticato tutto, così ho detto quello che provavo in quel momento."
"E se ti dicessi che a me é capitata la stessa cosa?"
"Blair Waldorf che dimentica qualcosa?"
"Sono Blair Bass adesso, e si capita anche a me."
Lui rise e mi strinse ancora più forte poggiando la sua testa sopra la mia. 
"Adesso la sposa ballerà con il padre, mentre lo sposo con la madre."
Mio padre si avvicinò e Chuck mi lasciò a lui, ma con chi avrebbe ballato?
Notai che Lily si avvicinò e gli propose un ballo. Forse Lily sarebbe diventata per Chuck la madre che non ha mai avuto.
Alla fine ballai anche con Roman, Cyrus, Eric, Nate e addirittura Bart, mentre Chuck balló con mia madre, Serena e poi sparì.
Quando finii di ballare con Nate andai a cercarlo e lo trovai sul terrazzo.
"Hey!"
"Hey! Che ci fai qui, credevo stessi ballando con Nate?"
"Monti ho visto più così sono venuta a cercarti. C'è qualcosa che non va?"
"No per niente. Ma mi sei mancata."
"Anche tu. Che ne dici di fare un ultimo ballo prima di partire?"
"Molto volentieri. Dopo di lei Mrs. Bass."
"Adesso lo sposo e la sposa balleranno per l'ultima volta prima di partire per la luna di miele."
Ballammo in silenzio per un po', quando capii che qualcosa non andava, Chuck era troppo silenzioso.
"Chuck, sei sicuro che vada tutto bene?"
"Certo perché?"
"Sembri smarrito..."
"Non é niente Blair."
"Mi avevi promesso che mi avresti parlato di tutto."
"Hai ragione.. Il fatto é che ricordare mia madre mi ha fatto pensare a molte cose."
"Ad esempio?"
"Ad esempio é davvero fiera di me?"
Presi il volto di Chuck tra le mani per guardarlo bene negli occhi.
"Chuck, tua madre sarebbe molto fiera di te. Sei un uomo fantastico, che si assume le sue responsabilità, che ha trovato un lavoro, che ha perdonato suo padre dopo diciassette anni di assenza e sta cercando di costruirci un rapporto. Tua madre sarebbe orgogliosa di te come lo sono io, ne sono certa."
Lo baciai e cercai di capire se adesso stesse meglio. Lui mi sorrise e mi bació la fronte per poi dirmi "Grazie."
Poco dopo lasciammo l'Oheka Castle e salimmo in limousine per prendere il jet privato delle Bass Industries che ci avrebbe portato ai Caraibi.
Durante il tragitto mi addormentai sulla spalla di Chuck e sentivo la sua mano accarezzare i miei capelli
'Sarà una luna di miele indimenticabile.' 
 
Qui potrete vedere tutte le immagini a cui mi sono ispirata per il matrimonio, spero vi piacciano...
https://plus.google.com/u/0/photos/115395365689945562695/albums/5817755012894025121

 

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Capitolo 14
*** Honeymoon ***


Credo questo sia uno dei peggiori capitoli che io abbia mai scritto, non sono mai soddisfatta dei miei lavori. Comunque recensite in tanti e fatemi sapere la vostra opinione in merito. Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali.
Coco V.

 

 

CAPITOLO XIII

Honeymoon
 
Sabato 24 Gennaio
 
POV BLAIR
 
Era l'ultimo giorno della nostra luna di miele. La settimana era davvero passata in fretta... Durante la nostra luna di miele io e Chuck abbiamo deciso di tenere i cellulari spenti per concentrarci solo su di noi. Abbiamo passato una luna di miele scoprendo molte cose l'uno dell'altro e sembra che il nostro rapporto si sia rafforzato, forse potevamo davvero essere una coppia senza complicare tutto. È stata una settimana rilassante e bella, ero un po' dispiaciuta che sarebbe finita perché questo voleva significare che saremmo dovuti tornare a casa e affrontare tutti. Per tutta la vacanza abbiamo parlato di molte cose, ma avevamo cercato di evitare l'argomento, più che altro ero stata io a chiedere di evitarlo almeno durante la nostra luna di miele. Ma a quanto pare Chuck non era dello stesso parere...
Eravamo in spiaggia, io su una sdraio sotto l'ombrellone, con gli occhiali da sole e il mio bikini La Perla, a leggere un libro lanciando ogni tanto un'occhiata a mio marito che stava nuotando. Chiusi il libro e lo poggiai sul tavolino per bere un po' d'acqua. Abbassai lo sguardo e accarezzai la pancia. Ancora non potevo crederci che per tutto quel tempo ero riuscita a mascherare il fatto di essere incinta. In costume da bagno mi resi conto di quanto erano cresciuti i miei bambini. Mi era ancora difficile abituerei a tutto questo: un marito, due figli, dover pensare alla scuola, a Yale e a come rendere la cosa nota all'alta società di Manhattan. Una settimana non bastava per metabolizzare tutto questo. Se la notizia venisse data nel modo sbagliato potrebbe rovinare la mia immagine nella società, e anche quella delle nostre famiglie...
"A che cosa pensi?" Chiese Chuck seduto accanto a me.
"Bass allontanati subito da me. Il sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" Dissi cercando di evitare la domanda.
"Come vuoi Mrs. Bass." Disse alzandosi prendendo un asciugamano per asciugarsi. "Stavi pensando a Manhattan vero?"
Abbassai lo sguardo. "Mi manca New York, tutto qui."
"Stai mentendo."
"Per niente!" Dissi guardandolo negli occhi e togliendomi gli occhiali.
"I tuoi occhi dicono una cosa e la tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldorf."
"Bass..." 
"Devo ancora abituarmi del tutto.." Disse sorridendomi.
"Anch'io. Stavo pensando a questo."
"Al fatto che mi debba abituare a non chiamarti più Waldorf?"
"Al fatto che la nostra vita é completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci. L'altro giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e.. vedendoti accanto stavo per spingerti giù dal letto" dissi con un sorriso innocente. "Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."
"Blair, é normale essere confusi in una situazione del genere..."
"No Chuck non lo é! Io sono una moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI figli. Non hai idea di come mi senta."
In quel momento mi sentii in colpa, non sapevo nemmeno perché gli avevo detto quelle cose e il suo volto mi fece capire quanto l'avessi ferito con quelle parole. Lui ci stava provando, ci stava provando davvero, ma era difficile affrontare tutto questo.
 
POV CHUCK 
 
Stavo nuotando per liberare un po' la mente dai miei pensieri. Stare sulla spiaggia sdraiato su una sdraio mentre Blair leggeva in silenzio il suo libro non faceva altro che farmi venire pensieri orribili sulla sua gravidanza. A Manhattan riusciva a mascherarla molto bene ma in biancheria intima e bikini si notava benissimo e questo mi faceva venire in mente molti 'e se...'. Così decisi di andare a fare una nuotata e adesso eccomi qui. 
Dopo un po' decisi che era abbastanza e non mi piaceva l'idea di lasciare Blair per troppo tempo in spiaggia da sola anche se cercavo di rimanere a una certa distanza così potevo osservarla.
Uscii dall'acqua e non potei fare a meno di guardarla. E non ero l'unico, a quanto pare Blair era riuscita ad attirare l'attenzione di molti uomini sulla spiaggia e anche la gelosia di alcune ragazze. Era stupenda. Mi avvicinai a lei e mi accorsi che era sovra pensiero che non si accorse nemmeno che ero lí. Mi sedetti accanto a lei e notai il suo sguardo serio e preoccupato.
"A che cosa pensi?" 
"Bass allontanati subito da me. Il sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" 
"Come vuoi Mrs. Bass." Mi alzai, ma capii che cercava di evitare il discorso. "Stavi pensando a Manhattan vero?"
"Mi manca New York, tutto qui."
"Stai mentendo."
"Per niente!" 
"I tuoi occhi dicono una cosa e la tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldrof."
"Bass..." 
"Devo ancora abituarmi del tutto.." Disse sorridendole. Per tutta la mia vita ero abituato a chiamarla Waldorf e adesso mi sarei dovuto abituare al cambiamento.
"Anch'io. Stavo pensando a questo."
"Al fatto che mi debba abituare a non chiamarti più Waldorf?" Alzai un sopracciglio.
"Al fatto che la nostra vita é completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci. L'altro giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e.. vedendoti accanto stavo per spingerti giù dal letto. Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."  
"Blair, é normale essere confusi in una situazione del genere..."
"No Chuck non lo é! Io sono una moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI figli. Non hai idea di come mi senta."
Quell'affermazione mi spiazzò. Non avevo capito come si sentiva. In questa settimana credevo andasse tutto bene tra noi che eravamo riusciti a mettere da parte tutto e pensare solo a noi e alla nostra situazione. E credevo avesse funzionato, ma forse mi sbagliavo.
"Ti sei pentita?" Chiesi cercando di non sembrare ferito e continuando a guardarla per vedere la sua reazione.
"No, Chuck. No. Per niente. Mi dispiace, non avrei dovuto reagire così, credo siano gli ormoni." Disse sorridendo. "Credo solo..."
"Sei preoccupata di che cosa accadrà una volta tornati a casa."
"E se la città ci separasse? E una volta che notizia della gravidanza sarà resa nota, e credo che dovremo farlo molto in fretta." Disse guardando la sua pancia e accarezzandola. "Che cosa faremo Chuck? Io sono la regina della scuola e... E se perdessi tutto? E se la società non accettasse questo? Voglio dire io non ho un lavoro, ormai l'idea di Yale svanisce a mano a mano e manca ancora un anno per finire la scuola, tu invece hai il lavoro da tuo padre e... Ho paura che una volta tornati a New York perderò tutto Chuck. Yale, le mie minions, te..."
Le lacrime non accennavano a smettere e lei abbassò lo sguardo. Odia quando qualcuno la vede vulnerabile, ma mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Le presi il volto tra le mani e con i pollici le asciugai le lacrime. "Blair, quando ti metterai in quella testolina che non vado da nessuna parte. Farò di tutto per non permettere a niente e nessuno di separarci, mai. Forse una volta che tutti avranno scoperto della gravidanza sarà tutto più facile o forse si complicherà ancora di più, ma io sarò sempre accanto a te Blair. E per quanto riguarda il tuo trono, non c'è migliore regina di te. Hai già ripreso il controllo e se riusciamo a dare la notizia nel modo giusto tu manterrai il tuo trono, in caso contrario riuscirai a prendertelo di nuovo e se avrai bisogno del tuo partner per i tuoi complotti sarò più che onorato di aiutarti come sempre. Per quanto riguarda Yale, non capisco perché sei così preoccupata. Sei la prima della tua classe e sei una dei migliori studenti, sei intelligente e bellissima..."
"Questo cosa c'entra con la mia ammissione a Yale?"  Disse ridendo.
"Forse non molto, comunque sarebbero degli stupidi a non volerti. Ci perderebbero solo. Te lo già detto quanto sei fantastica questa mattina?" 
"No, non penso tu abbia accennato nulla del genere.."
"Sei fantastica Blair Bass. E ti amo."
"Ti amo anch'io. Grazie."
"Perché adesso non torniamo dentro e ci prepariamo per la nostra ultima cena ai Caraibi?" Dissi alzandomi e porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei annuì e accettò la mia mano. Quando si alzò mise le braccia intorno al mio collo e mi baciò.
"Credevo avessi detto di starti lontana per il sale..."
"Non m'importa. Ti ho già detto quanto ti amo Bass?"
"No, non credo.."
Mi colpí sul braccio e disse:"Idiota!" Per poi scoppiare a ridere. Adoravo la sua risata.
Così ripresi a baciarla.
Quando ci staccammo le mi accarezzo la guancia con la sua mano sinistra, io la presi e ne baciai il palmo.
"Adesso sarà meglio che andiamo Mrs. Bass. Non mi piace lo sguardo che ti ha rivolto quel l'uomo per tutto il giorno."
"Chi?"
"Non dirmi che non te ne sei accorta?"
A quel punto una cameriera arrivò con un drink e disse:"Mi dispiace interrompervi, ma l'uomo laggiù le manda questo drink e mi ha chiesto di dirle di incontrarlo al bar dell'hotel questa sera per un drink."
Le rivolsi uno sguardo che diceva 'Visto?'
Blair si voltò per vedere l'uomo e notai che lui alzò il bicchiere come per brindare. Lei prese il drink e ringraziò la cameriera.
"Non vorrai berlo spero?"
"Certo che no." Disse sorridendo. Conoscevo quel sorriso, era uno di quei sorrisi che sfoggiava quando aveva in mente un complotto.
"Che cosa hai in mente?"
"Niente."
 
QUELLA SERA NELLA HALL DELL'HOTEL..
 
POV BLAIR
 
"Stai scherzando spero?" Urlai. Tutti gli ospiti dell'hotel si voltarono a fissarci e c'era anche l'uomo di questo pomeriggio.
"Ti sembra che stia scherzando? Non cambierò idea solo perché tu mi dici di farlo. Sono stanco di essere controllato da te!"
"Ah si? Se é così allora perché sei ancora qui?"
"Non lo so più nemmeno io..."
Vidi Chuck allontanarsi ed entrare nell'ascensore, così andai nel bar dell'hotel per bere un drink ma poi mi ricordai che non potevo e chiesi al barista un bicchiere di acqua e menta. Mi sedetti e poco dopo notai che qualcuno si sedette accanto a me.
"Allora sei venuta."
Mi voltai e notai che era l'uomo del drink.
"Non potevo rifiutare."
"Sono contento che sia riuscita a liberarti del tuo ragazzo."
"A dire il vero è mio marito, non ti importa vero?" Proprio in quel momento il barista portò il mio bicchiere.
"No, per niente."
"Bene.. Non mi hai ancora detto il tuo nome."
"Clark."
Clark. É uno scherzo? Che razza di nome é Clark?!
"E il tuo?" Disse allungando la mano e poggiandola sul mio ginocchio.
"Non penso sia importante in questo momento..."
"Che ne dici se andiamo in un posto più appartato." Disse portando la sua mano sempre più su.
Proprio in quel momento Chuck entrò nel bar e vedendomi lí si avvicinò.
"Che cosa sta succedendo qui?!"
"Mi dispiace ma l'ho vista prima io." Non riconoscendo Chuck e non capendo la gravità della situazione.
"Io invece direi l'ho vista prima io." Disse Chuck alzando la mia mano sinistra dove c'erano il mio anello di fidanzamento e la mia fede.
"Non sapevo fosse sposata."
"Si lo sapevi. Lo sapeva." Dissi rivolgendomi a Chuck. In quel momento avevamo attirato l'attenzione di tutto il bar e la maggior parte delle persone all'interno erano le stesse presenti nella hall.
Il suo sguardo si rivolse a.. Come si chiamava?
"Dovresti vergognarti Clark Robins, prendere qualcuno già sposato e soprattuto minorenne."
"Come fai a sapere il mio nome? E minorenne credevo avessi vent'anni."
"Cosa?! Vent'anni?! Mi se of offesa!" Risposi io oltraggiata.
"Sono Chuck Bass e non voglio più vederti parlare o solo respirare la stessa aria di mia moglie. Cosa credi che penserebbe la tua ricca moglie che ti ha pagato questa vacanza, se scoprisse che non sei qui per affari? Io direi che ti taglierebbe tutti i conti. Oh aspetta, lo ha appena fatto. Adesso ti consiglierei ti preparare tutti i tuoi bagagli e andartene prima che lei arrivi."
L'uomo guardó prima me e poi Chuck senza capire cosa stesse accadendo quando il suo telefono cominciò a squillare e il suo volto sbiancó. Doveva essere sua moglie. Si allontanó dal bar e scappó nell'ascensore.
Aspettai che se ne andasse e che le porte dell'ascensore si chiudessero per poi alzarmi e mettermi di fronte a Chuck.
"Hey. Mi sei mancato." Dissi mettendo le braccia intorno al suo collo.
"Anche tu." Disse per poi baciarmi.
"Sei arrivato un po' tardi."
"Lo so mi dispiace. Quando ho visto dove erano le sue mani non ci ho visto più."
"Sai vederti così geloso mi ha eccitato molto.."
"Davvero?"
"Mmmh. Sembro davvero più vecchia di quello che sono realmente?" Dissi io mettendo il broncio.
"Nemmeno un po', sei sempre bellissima. Che ne dici di tornare nella nostra stanza e ordinare il servizio in camera?"
"Ottima idea." Dissi baciandolo di nuovo.
Presi la mia pochette e notai che mentre uscivamo la gente non faceva altro che fissarci.
"Sai credo che pensino siamo pazzi." Dissi ridendo.
"Lasciamoglielo credere." Disse facendomi entrare nell'ascensore e riprendendo a baciarmi.
 
Il giorno dopo eravamo in sul jet delle Bass Industries di ritorno dalla nostra luna di miele. La mia testa era poggiata sulla spalla di Chuck che leggeva un giornale, ancora non capivo come riuscisse a leggere in aereo il solo pensiero mi faceva venire mal di testa. Ed ecco che la nausea iniziò.
Erano le otto e solitamente é questa l'ora in cui cominciano le mie nausee, mi slacciai la cintura e corsi nel bagno.
Poco dopo sentii dei passi e notai Chuck che mi teneva i capelli. Non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarlo che un'altra nausea arrivò. Quando finalmente avevo finito ero per terra vicino alla tazza con Chuck che mi massaggiava la schiena. Poco dopo andò vicino al lavandino, prese un asciugamano, lo bagnò un po' e mi aiutò a pulirmi. Mi lavai i denti e tornai a sedermi.
"Perché non vai a riposarti nella camera da letto, mancano ancora più di due ore prima di arrivare a New York."
Annuii, presi la macchina fotografica sul tavolino e mi alzai per dirigermi verso la camera. La ricordo molto bene, dopo il matrimonio, poco dopo il decollo io e Chuck siamo venuti in questa stanza. 
Chuck mi aprì la porta e entrò con me. Mi sedetti sul letto, poi Chuck mi tolse le scarpe e poggió i miei piedi sul letto.
"Sai avrei potuto farlo anche da sola."
"Lo so, ma mi piace poter fare qualcosa per aiutarti. Mi fa sentire utile, invece di inutile che è come mi sento quando hai le tue nausee." Disse cominciando a massaggiarmi i piedi.
Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia.
"Sei il miglior marito che una donna possa desiderare e non sei inutile, averti accanto é più che sufficiente anche se odio queste nausee."
Mi sdraiai sul letto e presi la macchina fotografica che avevo portato con me e diedi un'occhiata alle foto della nostra luna di miele.
"Sono venute davvero bene, non é così?" Disse Chuck stendendosi accanto a me.
"Sono bellissime,le adoro. Non vedo l'ora di poterle vedere stampate e poi creare l'album."
Lui mi abbracciò e mi bació la fronte.
Poco dopo mentre continuavamo a guardare le foto ci addormentammo e fummo svegliati dopo qualche ora dall'hostess del jet che bussava alla porta della camera.
"Signori Bass. Manca poco all'atterraggio, dovreste allacciare le cinture."
"Arriviamo subito." Rispose Chuck.
Ci alzammo e ci sistemammo per poi dirigermi nei nostri posti. 
Quando scendemmo dal jet una limousine era già ad aspettarci. Arthur scese e ci aprì lo sportello.
"Signori Bass. Spero abbiate passato una buona luna di miele."
"É stata fantastica, grazie Arthur." Risposi entrando nella limo.
Il tragitto nella limousine fu piuttosto silenzioso, eravamo stanchi dal viaggio e non vedevo l'ora di farmi un bagno, mangiare qualcosa e poi andare a dormire. I miei pensieri furono interrotti da un telefono che squillava e dopo pochi secondi ne squillò un altro.
Presi il mio telefono dalla mia Chanel e rispondemmo in contemporanea.
"Blair W-Bass." "Chuck Bass."
"Blair tesoro. Come é andata la luna di miele? Noto che adesso il telefono finalmente é acceso..." Disse mia madre.
"Volevamo solo goderci la vacanza e evitare Gossip Girl e la vita di Manhattan per un po'. Comunque é stata bellissima, mi dispiace essere già tornata."
"Oh, ci saranno altre vacanze. Sono qui con Serena e Lily e avevamo pensato visto che siete tornati potevamo cenare tutti insieme questa sera... É domenica..."
"Non lo so mamma, sono davvero s-"
"Ci siete mancati così tanto e non vi abbiamo sentito per giorni, sapevamo che stavate bene solo per i messaggi che Serena riceveva. E poi avevamo stabilito delle regole. La domenica é dedicata alla famiglia, tutta.."
"Mamma avevamo accordato per un brunch e sono adesso le undici e mezzo..."
"Perfetto vi aspettiamo dai Bass tra mezz'ora."
"Ma io-"
"A tra poco tesoro. Vi vogliamo bene."
Non ebbi il tempo di rispondere che mi aveva già staccato il telefono.
Chuck aveva finito già da un po' la sua telefonata, chiusi gli occhi e respirai profondamente.
"Credo che le nostre famiglie mi faranno impazzire prima di arrivare al quinto mese. Immagini già tutti i brunch, le cene, i ringraziamenti... Ci faranno impazzire!"
"Blair calmati che cosa è successo?"
"Abbiamo il brunch, è domenica. Tra mezz'ora a casa tua, cioè di Serena."
"Non capisco cosa ci sia di male in questo."
"Sono stanca. Volevo tornare a casa con te, avevo già un programma..."
"Un brunch non sarà nulla di male. Cosa potrebbe succedere?"
Mi abbracciò e mi bació la testa. Chiusi gli occhi e mi avvicinai a lui poggiando una mano sul suo petto.
"Forse hai ragione. Con chi parlavi prima?"
"Mio padre. La ristrutturazione del nostro appartamento é completata come avevamo dichiesto. Le stanze sono giá state ridipinte, c'é il pavimento, riscaldamento, aria condizionata. Dobbiamo scegliere i mobili e le disposizioni."
"Beh é perfetto! Entro quanto credi che sarà completa?"
"Questo dipende da te Bass e da quanto tempo ci metterai per decidere come riempire le stanze."
"Credo di riuscirci in cinque giorni. Con l'aiuto tuo, di Serena, Lily e di mia madre ce la potrò fare."
"Bene allora avremo una casa nostra per questo fine settimana."
"Che ne dici di fare una festa?"
"Una festa?"
"Sí, potremmo fare sabato la prima colazione a casa nostra con tutta la famiglia. Poi la sera una festa e così potremo far vedere che il re e la regina dell'Upper East Side organizzano delle feste fantastiche e cosí salteremo anche la cena da mia madre con un'ottima scusa. Che ne dici? Magari il sabato a colazione potrebbe diventare anche questa una tradizione. Il venerdì sera cena a casa Van der Bass con tutta la famiglia, sabato mattina colazione a casa Bass con tutta la famiglia e la sera cena a casa Waldorf con la mia famiglia, mentre la domenica brunch a casa Van der Bass con la famiglia al completo."
"Van der Bass?!" Disse ridendo.
"Dobbiamo distinguerla da noi in qualche modo e Van der Bass non suona male. Che ne dici?"
"Dico che se ti sentisse mio padre si sentirebbe un po' offeso.."
"Dicevo dei fine settimana Chuck!" Dissi roteando gli occhi.
"A me sembra una buona idea e potremmo avvisare tutti adesso al brunch."
"Se non ti piace l'idea sai che puoi dirmelo."
"Adoro la tua idea, ma credo che dovremmo pensare anche alle vacanze."
"Hai ragione. Il ringraziamento potremmo farlo dai miei, un ringraziamento stile Waldorf, mentre il Natale vorrei farlo a casa nostra, che ne pensi?"
"Certo, adoro l'idea di festeggiare il Natale a casa nostra, non ho mai veramente festeggiato Natale. Mio padre non c'era quasi mai, ricordo ancora quando festeggiavo il Natale con te perché tua madre mi invitava e anche tutti i pomeriggi che passavo dopo scuola."
"Beh da quest'anno sarà la tradizione di noi Bass e lo passeremo in famiglia. Sempre."
Lui mi bació e sentii la limousine fermarsi e i nostri telefonini ripresero a vibrare.
 
Gossip Girl qui, la vostra sola ed unica fonte delle notizie scandalose dell'élite di Manhattan. La nostra coppia preferita sembra essere ritornati dalla loro luna di miele e adesso che cosa accadrà? Ce lo chiediamo tutti, dopotutto non si può dire che la storia di C e B sia tutta rosa e fiori e so per certo che nascondono qualcosa. Lo scoprirò presto. Tenete i cellulari accesi genti, sento odore di scandalo nell'aria.
XOXO
Gossip Girl.
 
 
"Non dare retta a Gossip Girl, andrà tutto bene." Disse Chuck per poi baciarmi. Mi sentii rassicurata da quelle parole e decisi di non pensarci più.
"Mr. e Mrs. Bass siamo arrivati." 
"Siamo al Palace? Credevo che ci saremmo andati a cambiare prima di andare al brunch."
"Ed é così. Abbiamo una suite qui, la 1812."
"La tua suite? Non credi che sia inappropriato portare tua moglie dopo la luna di miele nella camera dove hai portato centinaia di ragazze?"
"Se non ricordo male anche la mia adorata moglie é entrata in quella suite."
"Touche."
"Se vuoi possiamo cambiare camera."
"Scherzavo Bass. Ci sono bei ricordi in quella suite e credo potremmo crearne altri questa settimana." Dissi avvicinandomi e cominciando a baciargli il collo.
"Mrs. Bass, non credevo potessi avere certi pensieri."
Mi staccai e aggiustai il lucidalabbra. "Direi che dovremmo andare o faremo tardi."
Aprii la portiera della limousine e uscii per prima e notai che Chuck non si muoveva.
"Allora vuoi uscire o rimanere lí tutto il giorno Bass?"
"Siamo nervose."
"Non sono nervosa, impaziente é il termine adatto. Voglio che questo brunch finisca in fretta così potremo tornare nella nostra suite e riposare."
"Come desidera Mrs. Bass."
Non notai nemmeno i fotografi vicino l'hotel, ma quando intravidi un flash capii che qualcuno ci osservava. Presi la mano di Chuck e cominciai a camminare verso l'entrata.
"Mr. e Mrs. Bass, ancora congratulazioni."
"Grazie Vanya." Rispose Chuck sorridendo al portiere del Palace.
"Com'é andara la luna di miele?"
"Benissimo grazie."
Continuammo a camminare ed entrammo nell'ascensore.
"Hai fretta di arrivare al brunch?"
"C'erano dei fotografi fuori non volevo essere fotografata mentre parlavamo di cose private. I miei vestiti sono già nella suite?"
"Naturalmente, ho fatto portare a Dorota alcuni dei tuoi vestiti. Ho pensato il resto potranno essere portati direttamente nella nuova casa una volta pronta."
Annuii e le porte dell'ascensore si aprirono. Arrivammo alla porta e aspettai che Chuck aprisse alla porta, ma quella che mi ritrovai davanti non era la suite 1812 che ricordavo.
"Chuck ma..."
"Lo so. Ho pensato di cambiare qualcosa, dobbiamo stare qui solo una settimana ma volevo fosse adatta per entrambi. Ti piace?"
"Sí,é bellissima."
La stanza era più luminosa e sembrava una camera completamente diversa.
"Volevo un cambiamento."
Lo guardai confusa e aspettai che continuasse.
"La suite di prima era la mia vecchia vita il 'vecchio Chuck Bass'. Adesso sono un 'altro Chuck Bass' e voglio dimostrare a tutti che faccio suo serio."
Gli sorrisi e gli presi il volto tra le mie mani.
"Chuck non hai bisogno di dimostrare i niente e non devi completamente cambiare. Alcune vecchie abitudini sí, ma io ti amo così come sei e non voglio che cambi per me o per dimostrarmi qualcosa."
"Ma io voglio cambiare. Per voi, voglio diventare una persona che..."
Non finì la frase, credo non ne ebbe il coraggio. Ma dal suo sguardo capii le sue paure, dopotutto io conoscevo tutto di lui e lui conosceva tutto di me.
"Tu credi di non meritarmi?"
Non dovette nemmeno confermarlo perché sapevo già la risposta.
"Chuck... Guardami. Abbiamo entrambi commesso degli errori, ma adesso siamo qui. Io sono qui, e non vado da nessuna parte, mai. Non voglio che pensi di non essere alla mia altezza e so quello che pensi. Solo perché prima stavo con Nate, questo non vuol dire che fosse quello che volevo davvero."
"Sin da quando eri bambina avevi la tua favola. Avresti sposato Nate, il marito ideale."
"Le creiamo noi le nostre favole. Chuck io voglio te. Non Nate, non il marito ideale. Te, Chuck Bass."
Lo baciai e senza nemmeno accorgermene eravamo finiti nella camera da letto. Infatti arrivammo al brunch da Lily con dieci minuti in ritardo.

NESSUN POV
 
"Ma dove sono finiti? Dovevano essere qui dieci minuti fa."
"Eleanor sono appena sposati. Sai come ci si sente quando si é sposati."
"Tu di certo più di me." Disse sottovoce.
 
*Ding*
 
"Oh finalmente."
"Buongiorno anche a te mamma, mi sei mancata molto anche tu."
"Buongiorno a tutti." Disse Chuck.
"Come mai ci avete messo così tanto?"
"Beh.. Noi... Noi eravamo bloccati nel traffico, un gran traffico. Non credevo potesse esserci tanta coda."
"Certo traffico." Rispose Serena.
"S, mi sei mancata così tanto! Non sai quante cose devo raccontarti."
"Mi sei mancata anche tu B. Possiamo andare a fare shopping domani e potremmo parlare."
"Certo. Lily!"
"Oh Blair tesoro. A quanto vedo la luna di miele é andata bene."
"Benissimo."
"Mi fa molto piacere che vi sia piaciuta."
"Mr... Bart."
"Papá. Eleanor, Lily."
"Chuck. Non puoi sapere quanto ci siete mancati." Disse Lily abbracciando Chuck. "Dovete raccontarci tutto."
"Eric, sis."
"Non credevo l'avrei mai detto ma ci sei mancato davvero Chuck. Ma non sono tua sorella."
"Come vuoi... Sis."
Si sedettero tutti a tavola e parlarono. Ma l'argomento che cambiò l'atmosfera del brunch, fu una domanda che Blair voleva a tutti i costi evitare.
"Blair tesoro. So che siete appena tornati, ma... Hai deciso come dare la notizia della gravidanza?"
"Beh.. No, so che dovremmo farlo il più in fretta possibile visto che diventa sempre più evidente e so che creerà un grande scandalo, ma non ho ancora deciso come dare la notizia."
"E la scuola? Voglio dire continuerai ad andarci o avevi preso altre decisioni?"
"Io e Chuck non ne abbiamo ancora discusso, ma io non voglio andare a scuola quando sarò grande quanto una balena. Pensavo altri due mesi e poi finirò l'anno studiando da casa."
"Mi sembra un'ottima idea. Chuck che cosa ne pensi?"
"É una decisione che deve prendere Blair e se é questo quello che vuole, l'appoggeró. E con i voti di Blair credo che gli ultimi due mesi di scuola fatti a casa non cambieranno granché."
"Beh allora un problema risolto."
"Credo che dovremmo decidere tutti insieme come dare la notizia della gravidanza, dopotutto é una cosa che riguarda entrambe le famiglie. Come ha detto Blair dovremo trovare un modo che crei il minor scandalo possibile, altrimenti i ragazzi si troveranno attaccati da paparazzi continuamente." Disse Bart con aria molto calma.
"Beh potremo fare una soirée, invitare i fotografi più importanti e alcune delle famiglie più importanti dell'Upper East Side per il ritorno di ragazzi e mostrare loro quanto siano felici. E poi daremo il grande annuncio, diremo che abbiamo voluto aspettare che il primo trimestre passasse per essere sicuri che andasse tutto bene, che i ragazzi sono sempre stati innamorati e che il matrimonio non era riparatore. Dopotutto non era completamente riparatore..." Continuò Lily guardando i novelli sposi, che si stringevano le mani sotto il tavolo. "Poi decideremo se dire immediatamente che sono gemelli o aspettare."
"Meglio dirlo subito. Non voglio che pensino che sia ingrassata così tanto per un bambino in pochi mesi quando in realtà ne sono due."
"Allora che ne pensate?"
"Non sembra una pessima idea." 
"E Nathaniel Archibald?" La domanda di Bart spiazzó i presenti e tutti si voltarono a guardarlo confuso, così Bart decise di spiegare che cosa intendeva dire.
"Blair é andata al Cotillion con Archibald e lei era incinta, pur non sapendolo. Dobbiamo prepararci a tutti i tipi di domande."
"Beh é vero. Ma i nostri rapporti con Nate non sono cambiati, siamo ancora buoni amici. É stato il testimone di Chuck." 
"Mentre voi eravate via ho dato un'occhiata a tutti i giornali che parlavano di voi. Il NY Times già sospetta una gravidanza visti i precedenti di Chuck, Page Six invece dice che questo é il modo mio e di Eleanor di punirvi, addirittura pensano che noi due abbiamo una relazione alle spalle di Lily e infine il Manhattan dice che é un modo di Chuck di vendicarsi di me. Altri addirittura dicono che io l'ho minacciato che se un giorno non si fosse sposato non avrebbe ereditato nulla."
"Wow siamo stati via una settimana e ci siamo persi tutto questo.."
"Io credo che dovremmo invitare gli Archibald al ricevimento, Nate verrà di sicuro e dimostreremo che siamo in buoni rapporti. E potremmo dire la verità, che il primo mese nessuno sapeva della gravidanza e che tutto é nato quando Blair non era impegnata." Concluse Chuck e questo sembrava il piano perfetto per la giovane coppia.
"Speriamo funzioni."
"Funzionerà, in caso contrario dovremo solo trovare qualcos'altro che superi questo scandalo."
"E una volta nati i bambini che avete deciso di fare? Sarà il vostro ultimo anno e poi il college." Chiese Lily.
"Blair andrà a Yale, giusto tesoro? Come da sempre programmato." 
Blair guardò la madre incerta e tutti intorno a quella tavola capirono che la risposta di Blair non sarebbe stata quello che Eleanor si aspettava.
"A dire il vero non lo so. Ho sempre desiderato andare a Yale e farò comunque domanda lí, ma avrò due figli di un anno e devo pensare anche alla mia famiglia. Per il momento voglio pensare a questi sei mesi e poi quando arriverà il momento del college prenderò la mia decisione."
Blair tenne gli occhi bassi per tutto il discorso e quando li rialzó notó che la madre aveva le lacrime agli occhi, ma era una donna dell'alta società quindi non avrebbe mai pianto di fronte ad altre persone.
"Mamma io..."
"La mia bambina è cresciuta così tanto. Sarai una madre fantastica."
"G-Grazie."
"Blair ti ho preso un appuntamento tre volte alla settimana con il Dr. Shelman. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì subito dopo scuola. Fino al 25 febbraio come la dottoressa ha consigliato. Vanno bene gli orari e i giorni o preferiresti cambiare qualcosa?"
"No é perfetto. Grazie mille."
"Io e Blair però dovevamo parlarvi."
Tutti li guardarono con aria curiosa e preoccupata.
"Perché ci guardate in questo modo?"
"Ti ricordo che l'ultima volta che hai parlato con tutti noi era per dirci che ti saresti sposata e che eri incinta, quindi non sappiamo cosa aspettarci" disse Eleanor sorseggiando un po' di champagne.
"Volevamo solo dirci che sabato mattina ci sarà colazione a casa nostra. Nella nuova casa."
"Oh ma é magnifico. Sono molto contenta per voi e noi ci saremo, vero Bart?"
"Certo."
"Pensavamo di farne una tradizione, una colazione di famiglia a casa nostra." Continuò Blair.
"Mi sembra un'ottima idea, tesoro."
"Quindi ci sarete tutti?"
"Non vedo l'ora di vedere la nuova casa!"
"Sarà di sicuro pronta questo weekend quindi era per questo che avevamo deciso di fare colazione insieme in modo tale che poteste vedere la casa. E poi la sera faremo una festa."
"Una festa? Blair, sai perfettamente che il sabato sera c'è la cena a casa nostra."
"Ma mamma, sarà solo per un sabato."
"No Blair. É la prima cena e non puoi già saltarla."
"Beh possiamo andare a cena da Eleanor per le sei e fare la festa per le nove. Possiamo fare entrambe le cose." Disse Chuck cercando di mettere pace tra madre e figlia.
"Che cosa ne pensi Blair?"
"Sembra che sabato pomeriggio dormirò per avere energia."
"Non essere melodrammatica."
"Fare una festa subito dopo aver lanciato la notizia della gravidanza? Audace." Disse Bart guardando i due ragazzi.
"Ci ho pensato e credo che questo dimostrerebbe che qualsiasi cosa possano dire noi siamo uniti e che sappiamo fare delle ottime feste."
Finito il brunch tutti tornarono a casa con un po' di sollievo per aver trovato una soluzione a quello che si sarebbe potuto rilevare il più grande scandalo dell'Upper East Side del 2008.

 

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Capitolo 15
*** The Newlyweds: The Return ***


Sono tornata! Perdonatemi l’attesa. Lo so sono terribile e non so come farmi perdonare, ma forse un capitolo di 12.000 parole sarà sufficiente? So che ho anche le altre due storie da aggiornare e farò del mio meglio ma con il lavoro, la scuola e tutto faccio il possibile. Di sicuro ci saranno errori, ho provato a rileggerlo più volte e ho fatto il possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno di sapere se sto peggiorando xD
Grazie mille per chi mi segue e recensisce ancora dopo tutto questo tempo! La prossima sarà di sicuro ‘When strangers do meet they should ere long see one another again’, ma non so dirvi quando. Per il momento godetevi WIIP!!
XOXO
Coco V
 
 
CAPITOLO XIV
The Newlyweds: The Return
 
Lunedì 26 Gennaio

POV BLAIR

La mia giornata non poteva essere più piena. Oggi io e Chuck saremmo tornati a scuola dopo la nostra luna di miele e sarebbe stata la nostra prima apparizione come Mr. e Mrs. Bass. Ero molto nervosa perché avevo paura che qualcuno scoprisse il nostro segreto prima di venerdì e questo avrebbe rovinato tutto, e oltretutto oggi ci sarebbe stato anche il mio primo appuntamento con lo psicologo il ché non mi aiutava ad affrontare meglio la giornata.
Eravamo in ritardo, avevamo i nostri tempi, ma adesso dovevamo dividere un bagno in due e ci saremmo dovuti abituare a questo per almeno questa settimana al Palace. A mio parere non avevamo abbastanza tempo per fare colazione, ma Chuck insistette perché mi avrebbe dato più energie.
“Allora che cosa hai in programma per oggi?” Mi chiese Chuck prima di bere il suo succo d'arancia.
Alzai lo sguardo dal mio piatto e controllai l'ora sul mio orologio da polso. Forse saremmo arrivati in orario.
“Beh questa mattina comincerò a raccogliere alcune informazioni su Jenny...”
“La sorella di Dan Humphrey? Non ho ancora capito perché ti devi vendicare di lei.”
“É stata lei a confermare a Nate della nostra relazione e é a causa sua se sono stata detronizzata. Con il nostro matrimonio le acque si sono calmate e lei é stata esclusa. Ma non basta. Sono stata via una settimana e conosco bene le mie tirapiedi, di sicuro si saranno avvicinate a lei dopo che la piccola J avrà messo in atto un altro dei suoi piani per diventare popolare.”
“Non potrà mai entrare a far parte del nostro mondo.”
“Questo lo sappiamo noi due, ma non sono bastati miei avvertimenti per farglielo capire, dovrò usare quindi le mie armi più pesanti. Comunque farò alcune ricerche e avrò la mia vendetta. Penso di riuscire a terminare per... Venerdì?”
“Se ti serve aiuto in qualcosa, sappi che sono sempre disponibile per un complotto.”
“Lo terrò a mente Bass.” Dissi sorridendogli.
“Poi quali sono i tuoi altri piani per la giornata?”
“Beh dopo la scuola ho l'appuntamento con Dott. Shelman e finirò verso le quattro. Così ho preso un appuntamento con l'arredatrice di mia madre, prenderemo alcune misure e decideremo le posizioni dei mobili. Speravo tu potessi venire. A che ora finisci di lavorare oggi?”
“Beh é il mio primo giorno alle Bass Industries e ho comunque scuola domani, così il mio turno sarà dalle due alle sei. Il sabato dalle nove alle tre, così avremo tempo per la nostra colazione e la cena con i tuoi genitori alle sei.”
“Io ho un appuntamento con l'arredatrice alle cinque e mezzo, ti va di venire? Così possiamo decidere insieme l'arredamento per la nostra nuova casa.” Chiesi speranzosa.
“Mi farebbe molto piacere Mrs. Bass, vedrò cosa riuscirò a fare. Ma adesso dobbiamo proprio scappare, Arthur ci aspetta.” 
Prendemmo i cappotti ed entrammo in ascensore tenendoci per mano. Quando arrivammo alla hall, notammo i fotografi fuori l'hotel.
“Ancora non capisco perché continuano a seguirci.”
“Ci siamo sposati da una settimana ed io adesso lavoro per mio padre. Vogliono solo capire che c'è dietro e vendere più giornali per le zitelle che collezionano gatti di ceramica.”
Con l'aiuto di Vanya uscimmo dall'hotel ed entrammo nella limousine.
“Secondo te ce ne saranno altri anche ai cancelli della Costance e St. Jude?” Chiesi poggiando la mia testa sulla sua spalla.
“Suppongo di sì, ma non ti preoccupare andrà tutto bene. E poi sei la regina e potrai mostrare alla stampa chi é Blair Bass.”
“Già. Come mi sta la divisa? Si nota qualcosa?” Chiesi guardandomi e poi guardandolo negli occhi aspettando una risposta.
“Sei perfetta. Non preoccuparti.” Disse sorridendomi e dandomi un bacio.
“Grazie.”
La limousine si fermò e come Chuck aveva detto la stampa era lì e quando notarono
la limousine cominciarono a scattare foto.
“Come fanno a sapere che siamo noi? Non siamo gli unici a venire a scuola in limousine e le limousine sono tutte uguali.”
“Sono fotografi, é il loro mestiere. Adesso usciamo prima che pensino che stiamo facendo qualcosa di scandaloso.”
“Perché, non é quello che stiamo facendo?” Dissi avvicinandomi a lui per stuzzicarlo.
Arthur ci aprì la porta e come sempre Chuck scese per primo porgendomi la mano per aiutarmi a uscire. I fotografi scattarono tante foto, mentre io e Chuck facemmo finta che non ci fossero e ci sorridemmo.
Tenendoci per mano entrammo in cortile e tutti si girarono a guardarci spettegolando. Poco dopo notammo la preside uscire per far andare via i fotografi dicendo che dopotutto é una scuola non un Red carpet.
“Vorrei parlare con voi due dopo e con i vostri genitori. Vi aspetto alla seconda ora, informerò io la vostra famiglia.”
Si allontanò in fretta da noi e poco dopo Chuck si girò e con il suo solito sorriso disse: “A quanto pare ci vedremo dopo e salteremo la seconda ora. Che peccato che non potrò fare il compito di fisica.”
“Sempre il solito.” Dissi roteando gli occhi.
Notai le mie tirapiedi e naturalmente tra loro c'era la piccola J, come sospettavo. Mi guardai intorno in cerca di Serena, ma non c'era traccia di lei.
“B!”
“S. Anche tu in ritardo?”
“Già. L'autista nuovo non è ancora arrivato così Eric ed io siamo venuti a piedi.”
“Beh potevate dircelo. Vi avremmo dato un passaggio.”
“No grazie. So cosa è successo in quella limo.”
“Serena!”
“Ragazze vi lascio al vostro ennesimo litigio. Nate é arrivato.”
“Mi lascerai la limousine dopo che sarai andato alle Bass Industries?”
“Certo Mrs. Bass. É anche la tua limo adesso.”
Sorrisi e gli diedi un bacio veloce purtroppo perché la campanella suonò proprio in quel momento.
Con Serena al seguito mi avvicinai alle mie tirapiedi.
“Buongiorno ragazze.”
“Blair. Stai benissimo, la luna di miele ti ha fatto molto bene.”
“Dove siete andati?”
“Ai Caraibi. La spiaggia era bellissima e il tempo era fantastico. Ma non sono qui a
parlare di questo. Che ci fai tu qui?”
“Io..”
“Jenny é nostra amica.”
“Già il suo fidanzato è dell'ultimo anno e grazie a lui possiamo andare a numerose feste con i senior.” Risposero Hazel e Penelope, pronte a difendere Brooklyn.
“Io sono Blair Waldorf-Bass. Non solo organizzo feste stupende, ma posso essere invitata a qualsiasi festa. A proposito di feste... Io e Chuck daremo una festa nel nostro nuovo attico.” Dissi cominciando a camminare per andare a lezione.
“Avete comprato un appartamento?” Chiese Katy entusiasta.
Katy e Iz erano le uniche minions ancora fedeli, ci conoscevamo dall’asilo e anche se non lo avrei mai ammesso le rispettavo più di Penelope ed Hazel.
“Ma credevo alloggiaste al Palace.” Disse poi Hazel confusa.
“Oh no. Il Palace è solo per questa settimana. Abbiamo un appartamento nel nuovo hotel delle Bass Industries, l’Empire. Il progetto era di Chuck.” Dissi orgogliosa.
“Wow. Non vedo l'ora di vederlo.”
“Oggi abbiamo un appuntamento con l'arredatrice e decideremo i mobili, visto che mentre eravamo via in luna di miele hanno ristrutturato tutto all'altezza del nostro nome.”
“Come hai fatto a fare tutto in meno di due settimane?”
“Sono una Bass adesso, ci sono dei vantaggi a essere tale. Comunque sarà questo weekend, poi vi darò i dettagli quando sarò sicura che tutto sia pronto.”
E come volevo la piccola J era stata esclusa. Poi i cellulari squillarono.
 
 
Buongiorno Upper East Siders.
Gossip Girl qui la vostra sola ed unica fonte sulle notizie scandalose dell’èlite di Manhattan. La nostra regina e il suo nuovo re sono finalmente ritornati e con loro ritornano anche i Gossip. Si dice che B e la piccola J si stiano battendo per la corona. Attenta piccola J, B sa perfettamente quello che fa.
Xoxo
Gossip Girl.
 
 
Entrammo in classe e mi sedetti al mio solito posto vicino a Serena. L'insegnante cominciò l'appello, essendo abituata a essere ultima non notai neppure che l'insegnante aveva chiamato me.
“Blair Bass.”
Ci fu un minuto di silenzio, io alzai lo sguardo dal mio libro e poi Serena notando il mio sguardo confuso disse sottovoce: “Ha chiamato te. Blair Bass.”
“Blair Bass!”
“Presente, mi scusi."
“Non credevo avessi cambiato il tuo cognome anche qui a scuola.” Sussurrò Serena.
“Non lo sapevo nemmeno io, non me lo aspettavo. Deve essere stato Chuck, dovrei controllare il mio passaporto e la mia carta d'identità... Serena, ho bisogno del tuo aiuto.”
“Dimmi. Qualcosa non va? Chuck? L'appuntamento di oggi?”
“No no, niente di tutto questo. Con Chuck va tutto bene e per quanto riguarda l'ultima cosa sono solo un po' nervosa, ma devi aggiornarmi e dirmi che cosa é successo la settimana che sono stata via.”
“Che cosa ti serve sapere per il tuo nuovo complotto?”
“Come fai a sapere che sto complottando? Non può essere semplice interessamento per il mio regno?” Dissi continuando a parlare a bassa voce e facendo occhi innocenti.
“Blair, siamo amiche da più di dieci anni, conosco quegli occhi innocenti e stai architettando un complotto.”
“E va bene. Devo vendicarmi di Jenny Humphrey, ma sei la ragazza di suo fratello quindi sapevo che se ti avessi detto a che cosa mi sarebbero servite le informazioni, non me le avresti date. Ma devo assolutamente vendicarmi di lei è tutta colpa sua se è scoppiato questo scandalo. Arrampicatrice sociale…”
Dopo un po' di silenzio Serena riprese a parlare, 'avrà fatto la lista dei pro e dei contro' pensai.
“Come già sai ha un nuovo ragazzo un anno più grande di noi, il suo nome é Asher Hornsby.”
“Asher Hornsby?! Davvero? É abbastanza popolare, fa parte della squadra di lacrosse con Nate, ma non é poi molto carino...”
“Non quanto Chuck?” Mi provocò lei.
“No, non quanto Chuck, per niente. Che cosa sai di questo Hornsby? Qualche scandalo? A parte il suo nome, é orribile e non suona neppure bene, non lo biasimerei se odiasse i suoi genitori.”
“No niente. É come Nate, il solito ragazzo che gioca a football con bei voti e adesso con la ragazza.”
“Farò preparare un file su di lui entro pranzo. Chiederò a Chuck in prestito il suo P.I. É strano che uno come lui stia con una come lei, c’è di sicuro sotto qualcosa.”
“Vuoi usare l'investigatore privato di Chuck per un complotto?”
“Bisogna conoscere bene il nemico Serena.” 
Presi il telefono e senza farmi notare dall'insegnante scrissi a Chuck.
 
Ho bisogno del tuo investigatore, puoi aiutarmi?
BB

Per te tutto Mrs. Bass. Ti faccio sapere appena so qualcosa su Brooklyn e il suo nuovo ragazzo.
CB



“Fatto. Chuck mi scriverà appena saprà qualcosa.”
“Pranziamo insieme giusto?”
“Sí, ma ricordati che dopo ho quel 'appuntamento' e finito possiamo andare a fare shopping. Poi io e Chuck abbiamo un appuntamento con la interior designer per l'attico. Ah e poi la Queller vuole parlarci a quanto pare.”
“La preside? E di che cosa?”
“Non so, forse riguardo il matrimonio e i fotografi. Vuole che ci siano anche i nostri genitori. Dovrò andare in presidenza alla fine di quest'ora.”
“Van der Woodsen, Wa-Bass. C'è qualcosa che vorreste condividere con la classe?”
“A dire il vero no, la nostra chiacchierata era abbastanza noiosa non credo interessi a qualcuno.”
“Molto simpatica signorina Bass.” Notai l'insegnante confusa, non sapeva come chiamarmi. In meno di una settimana avevo cambiato cognome e di sicuro sarebbe stato difficile farci l’abitudine.
L'ora passò in fretta e mentre molti entrarono in classe, io salutai Serena e mi diressi verso la presidenza, quando sentii delle mani sulla mia vita. Sorpresa mi girai per vedere chi fosse.
“Chuck! Mi hai spaventata!”
“Pensavo mi avresti riconosciuto, Mrs. Bass.”
“Sapevo che eri tu, ma mi hai comunque colta di sorpresa. Ti conviene non riprovarci, non so quanto sia comodo il nuovo divano nella suite, ancora non é stato testato.”
“Beh potremmo sempre rimediare oggi, abbiamo ancora tempo.”
“Smettila di parlare, adesso!” Sibilai.
“Non essere pudica, sappiamo entrambi che in realtà stai pensando la stessa cosa...”
“Chuck!”
“Blair, Chuck, tutto ok?” Disse Bart Bass avvicinandosi verso di noi.
“Certo, Bart. Solo che qualcuno qui non sa mai quando tacere...” Dissi voltandomi verso Chuck.
“Che vuoi farci, sono Chuck Bass.”
Roteai gli occhi e Bart fece finta di nulla, sembrava quasi nascondesse un sorriso, e cercò di cambiare discorso, ma fu preceduto da mia madre.
“Blair, che cosa é successo perché sono stata chiamata con urgenza? Charles, Bart.”
“Eleanor.”
Lo scambio di saluto tra i nostri genitori fu strano, non li avevo mai visti interagire tra di loro. Ricordo quando ero bambina Chuck era spesso a casa nostra e Bart non veniva  mai nel nostro attico, anche se entrambi i nostri genitori invitavano ai propri eventi l'altro ma per apparenza.
“Non sappiamo nemmeno noi il motivo. Questa mattina molti fotografi erano davanti alla scuola e dopo averli mandati via, ci ha informato di questo colloquio.”
“Spero solo non richieda troppo tempo, ho una riunione con Michael Kors tra meno di un'ora. E subito dopo devo pranzare con Cyrus.”
“Anch'io avrei una riunione tra quarantacinque minuti e un pranzo con Lily.”
“Non preoccupatevi riuscirete ad arrivare in orario alle vostre riunioni.” Rispose la preside uscendo dal suo ufficio.
“Lo spero.” Disse Bart.
“Mr. Bass, Mrs. Waldrof grazie per essere venuti qui con poco preavviso. Mr. Bass,
Ms. Waldorf-”
“Mrs. Bass...” Disse prontamente Chuck.
“É proprio di questo di cui volevo discutere. Prego entrate.”
Ci sedemmo nelle quattro sedie di fronte alla scrivania della preside (da sinistra Chuck, Bart, Eleanor e Blair) e aspettammo che lei prendesse il suo posto e cominciasse a parlare.
“Vedete, questo nuovo matrimonio ha creato molti problemi. I professori sono
confusi e non sanno come rivolgersi alla signorina Waldorf-”
“Mrs. Bass.”
“Proprio questo.”
“Non é difficile, é Blair Bass. È solo un cognome.” Risposi io.
“Non solo questo. La scuola é piena di fotografi da più di una settimana e molti professori sono preoccupati per.. Mrs. Bass.”
Sorrisi soddisfatta, poi ripensai a quello che aveva detto.
“Preoccupati per cosa?” Chiese mia madre.
“Temono che la sua media possa abbassarsi e so che lei vuole andare a Yale-”
“Questo che cosa c'entra?” Risposi io irritata.
“Mrs. Bass, con la condotta di Mr. Bass temiamo che lei possa, insomma prendere la cattiva strada. Siamo venuti a conoscenza di un blog, Go.. Come si chiama?”
“Gossip Girl.” Rispondemmo in coro io e Chuck.
“Giusto. Siamo venuti a conoscenza di molte cose su di voi. A quanto pare siete i soggetti più ricercati, soprattutto nell’ultimo periodo.”
“Può arrivare al dunque?” Chiese mia madre spazientita.
“Beh Mrs. Waldorf sapeva che sul sito viene riportato che sua figlia abbia avuto una relazione con due ragazzi e abbia avuto rapporti sessuali con due persone in una settimana. Ma soprattutto viene specificato che sua figlia potrebbe essere incinta anche se é stato negato.”
Io guardai la preside con sospetto poi mi voltai verso sinistra per vedere la reazione degli altri. I miei occhi incontrarono quelli di Chuck e quelli di Bart.
Dopo un paio di secondi una risata femminile riempì la stanza. Mia madre era scoppiata a ridere.
La preside guardò sbalordita la scena, poco dopo vidi Bart sogghignare. Non ci potevo credere, cosa stava succedendo?
“M-Mi scusi, non volevo. Ma non so se si ricorda che mia figlia é sposata, non crederà che si sono sposati perché mia figlia aspetta un bambino che a quanto pare potrebbe essere di un altro?”
“Mr. Bass, lei sapeva di questa storia?” Chiese la preside a Chuck.
“Sono suo marito. So tutto di mia moglie.”
La preside rimase nuovamente sbalordita.
“Mrs. Queller. É per questo che ci ha chiamato?” Chiese Bart.
“Beh.. I-Io.. Hanno diciassette anni, per l'amor del Cielo. Come avete potuto accettare
questo?” Disse indicando me e Chuck.
“Si amano, cosa dovremmo fare, separarli?”
“Ma perché sposarsi adesso, perché non aspettare?”
“Gliel'ho già detto, si amano.”
“Non abbiamo mai avuto un caso del genere nella nostra scuola… Insomma…”
“Mrs. Queller, può arrivare al dunque?”
“C-certo. Con gli insegnanti abbiamo concordato di tener d’occhio il rendimento dei due ragazzi e nel caso in cui qualcosa non sia nella norma, prenderemo provvedimenti. Mrs. Bass è una delle nostre migliori studentesse e l’unica cosa che vogliamo è che questa unione non finisca male. Abbiamo molto a cuore il futuro dei vostri figli.”
“Non sia nella norma?” Chiese Chuck.
“Che genere di provvedimenti?” Chiesi io terrorizzata.
“Avete molto a cuore il futuro dei nostri figli o l’immagine della vostra scuola?!” Disse mia madre alzandosi. “Mi ascolti bene, perché non lo ripeterò due volte non ho tempo da perdere in certe assurdità! Questi due ragazzi si amano e stranamente riescono a far uscire il meglio fuori dall’altro. Sì, Charles non ha una buona reputazione e allora?! Non era quello che volevo per mia figlia, ma è quello che lei vuole e io, sua madre, l’ho accettato. Dovrebbe farlo anche lei, perché quel ragazzo lì un giorno diventerà ciò che nessuno degli studenti all’interno di questa scuola potrà mai diventare. Beh, a parte mia figlia… Se io verrò a sapere che lei ha preso un qualsiasi provvedimento nei confronti dei nostri figli, diciamo solo che le farò rimpiangere il giorno in cui lei ha accettato questo posto. Adesso se questo ‘colloquio’ è finito io e Mr. Bass abbiamo delle riunioni molto importanti a cui prendere parte.”
“C-Certo.” Disse la preside terrorizzata.
Io e Chuck eravamo sbalorditi, non solo mia madre aveva difeso me, ma anche Chuck. Mia madre aveva sempre voluto che sposassi Nate, ma ha sempre avuto un debole per Chuck e non ne avevo mai capito il motivo.
Uscimmo tutti dall’ufficio della preside e i nostri genitori scapparono via prima che noi potessimo dire una parola, con un bacio sulla guancia da parte di mia madre e un’impercettibile cenno da parte di Bart. I nostri cellulari vibrarono e capimmo che era Gossip Girl.
 
 
Avvistati: papà Bass e mamma Waldorf lasciare la Costance St. Jude. Sembrerebbe ci sia stato un colloquio dalla preside e Eleanor Waldorf e Bart Bass sanno perfettamente cosa fare in questi casi. Chissà perché siano stati convocati… Scoprirò il vostro segreto molto presto Mr. e Mrs. Bass, attenti.
Gossip Girl.
 
 
“Mia madre ti adora.” Dissi cominciando a camminare.
“Chi non mi adora?” Rispose Chuck seguendomi e sorridendo.
“Sono seria, è sempre stato così fin da quando eravamo bambini.”
“Già, mi ha sempre trattato come se fossi suo figlio, cosa che nemmeno mio padre ha mai fatto. Almeno sapevo qualcuno credeva in me.”
“Io credo in te, ho sempre creduto in te e anche tuo padre crede in te. Nell’ultimo periodo vi siete ravvicinati molto… Ci sta provando davvero.”
“Lo so… E se fosse troppo tardi?”
“Tu credi che lo sia?”
Quando vidi che scrollò le spalle, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“Chuck, so che ti ha ferito molto, ma non tagliarlo fuori dalla tua vita per orgoglio. Ha commesso degli errori e ne sta già pagando le conseguenze per potersi riavvicinare a te. Tutti i nostri genitori hanno mandato all’aria la nostra infanzia, guarda i genitori di Serena e mia madre. Non ho mai visto Eleanor così… così…”
“Materna?” Riprendemmo a camminare anche se non sapevo bene dove fossimo diretti.
“Non era proprio il termine che cercavo, ma sì. Ci sta provando anche lei, è quello che ho desiderato per anni. Mio padre una volta mi disse che non è mai stata così, che era diversa quando ero una neonata e poi tutt’un tratto è cambiata. L’unica cosa che le importava era il suo lavoro e arrivare al successo. Anche se so che è successo qualcosa che l’ha fatta cambiare così radicalmente, mio padre non me l’ha mai voluto rivelare.”
“Anche Bart. Sembra strano ma ci sono anche molte foto che lo attestano. Alcune con mia madre prima che nascessi…”
“Non mi hai mai parlato di tua madre.”
“Non c’è molto da dire. È morta dando alla luce me, è per questo che Bart mi odia così tanto. Gli ho portato via l’amore della sua vita.”
“Non è stata colpa tua Chuck.”
“Dillo a mio padre.”
“Nemmeno lui crede sia colpa tua, ne sono certa. Sono sicura che non è questo il motivo del suo comportamento negli ultimi quindici anni. Come mia madre nasconde qualcosa. Le nostre famiglie sono davvero complicate.”
“Famiglia. Io non ho mai avuto una famiglia.”
“Beh adesso che ti piaccia o no ne hai una e anche molto grande. Io sarò sempre la tua famiglia, noi saremo sempre la tua famiglia. Qualsiasi cosa succeda. E poi ci sono Lily, Serena ed Eric che faranno presto parte della tua famiglia e adesso fai parte anche della mia famiglia. Hai una famiglia che ti ama Chuck.”
“Già. Adesso andiamo in classe, ne parleremo a casa.”
 
POV CHUCK
 
Finite le lezioni, alle due mi recai alle Bass Industries per il mio primo giorno di lavoro. Al mio arrivo andai nell’ufficio di mio padre, dove venni accolto dalla sua segretaria che mi disse di aspettare qualche minuto.
Dopo qualche minuto mio padre uscì dal suo ufficio.
“Chuck, vieni entra pure. Ti stavo aspettando.”
Entrammo nell’ufficio e mi sedetti nella sedia di fronte alla sua scrivania.
“Sono contento che tu abbia accettato di lavorare con me. Gli orari, a quanto pare li conosci già. Dovrai essere sempre puntuale e avvisare almeno tre ore prima in caso di qualsiasi impedimento dovessero esserci che potranno impedirti di arrivare in tempo, in modo tale che si potrà trovare una soluzione. Melanie, la mia segretaria, ti mostrerà il tuo ufficio e ti darà il tuo lavoro da svolgere. Ho alcune chiamate da fare, ma tra un paio d’ore verrò a controllare come te la cavi e in caso di qualche difficoltà ti aiuterò. Entro questa settimana, imparerai tutto quello che c’è da sapere su questo lavoro così quando sarai anche tu CEO saprai cosa fare.”
“CEO? Vuoi lasciare la società a me?”
“Sei il mio unico figlio e sono certo che te la caverai bene.”
“G-Grazie.”
“Allora tutto chiaro? Qualche domanda?”
“No, tutto chiaro.”
“Bene, allora Melanie ti accompagnerà nel mio ufficio.”
Uscimmo dall’ufficio e mio padre disse alla sua segretaria di mostrarmi il mio ufficio, ma prima che potessi entrare nell’ascensore mio padre mi chiamò.
“Volevo solo dirti che sono fiero di te e volevo ricordarti che questo venerdì sera ci sarà comunque la cena a casa nostra prima della soirée all’Empire.”
“A che ora?”
“Alle sette.”
“Perfetto, avviserò Blair. Grazie.”
Bart annuì e io e la segretaria entrammo nell’ascensore. Scendemmo di un solo piano, e gli uffici erano abbastanza grandi. Qui lavoravano le persone più importanti per le Bass Industries e io ero appena entrato.
Notai molti volti conosciuti, salutai tutti e molti erano entusiasti che io fossi lì per imparare il mestiere, altri erano invidiosi che un diciassettenne fosse già ai “piani alti”.
Ormai solo nel mio ufficio, spensi il telefono per non essere disturbato, ma non riuscivo a non pensare alle parole di mio padre. Per la prima volta non mi parlava come se fossi uno dei suoi clienti o lavoratori, ma come suo figlio.
Dovevo provargli solo di potercela fare, per impedirgli di rimangiarsi le parole che poco fa mi ha detto e per non sentirmi dire che è stato un errore assegnarmi questo lavoro.
Mi sedetti alla mia scrivani e mi guardai intorno notando che erano già le tre meno un quarto, così mi decisi di mettere subito a lavoro non rendendomi conto del tempo che passava.
 
POV BLAIR
 
Quando uscii dall’ufficio del mio psicologo ero molto contenta e non vedevo l’ora di dare la notizia a Chuck.
Strano che la prima persona a cui voglia dare questa notizia non sia più Serena, ma Chuck, mio marito.
Guardai l’ora nel mio orologio Certier, notai che erano le quattro meno un quarto e io e Serena avevamo un appuntamento per fare shopping alle quattro.
Entrai nella limousine di Chuck, che ormai era anche la mia limo e provai a chiamare Chuck per chiedergli come andasse il suo primo giorno di lavoro e dirgli che l’appuntamento era andato più che bene. Ma la chiamata andò subito alla segreteria telefonica, così lasciai un messaggio.
“Ehi Bass, sono appena uscita dall’ufficio della mia psicologa. Volevo solo sapere come va lì alle Bass Industries. Ho un appuntamento con Serena adesso per andare a fare shopping, ma ti aspetto al nostro appartamento all’Empire per incontrarci con l’arredatrice. Chiamami appena ascolti questo messaggio.”
Odiavo dovergli lasciare un messaggio in segreteria, ma di sicuro aveva spento il suo telefono per non deconcentrarsi dal suo lavoro.
Io e Serena ci incontrammo da Starbucks e poi decidemmo di fare il giro di tutte le quattro B, Barney’s, Bergdorf, Bloomingdale’s, Bendel’s, e anche Saks.
Provammo molti vestiti e scarpe, soprattutto per questo venerdì e sabato. Due serate che saranno molto importanti per me e la nostra famiglia.
Comprai così un abito lungo con il corpetto ricamato in pizzo di Elie Saab color pesca per la soirée di venerdì sera, un abito in tulle di Jenny Packham color viola per la cena con mia madre, un altro Jenny Packham color rosso con un fiocco in vita nero per la festa e due abiti di Oscar de la Renta color nero. Serena invece comprò solo un vestito, giustificandosi di non essere dell’umore e di avere già molti vestiti.
“Sei sicura di stare bene?” Chiesi mentre provavamo le scarpe.
“Sì.” Disse rifiutando un altro paio di bellissime Louboutin.
“Non stai bene, hai comprato un vestito e nemmeno un paio di scarpe. Sai che puoi dirmi tutto.”
“È solo che la tua vita è perfetta e non voglio rovinarla portando la mia negatività.”
“Non dire sciocchezze. Ci sarò sempre per te.”
“Io e Dan abbiamo litigato.”
“Ah, come mai?”
“È così critico.”
“Cosa ha detto questa volta?”
“Stavamo parlando di coppie e poi di te e Chuck e ha detto cose molto perfide. Sei la mia migliore amica e mia sorella e Chuck sarà mio fratello tra poco. Siete la mia famiglia e nessuno può giudicarla.”
“Capisco, ma Serena è per questo che esiste la Shopping Terapia. Per dimenticare e finire il limite delle nostre carte di credito. So che non ti piace quando qualcuno giudica la tua famiglia, ma sono sicura che tu e Dan risolverete tutto.”
“Lo credi davvero? Non lo so, è che recentemente litighiamo spesso dopo che tutti hanno scoperto di te e Chuck.”
“Lo ami ancora?”
“Non lo so.”
“Sono sicura che è solo una cosa passeggera, la supererete.”
“Sarà..”
“Dai, andiamo. Prendo quelle due paia di Louboutin, queste Manolo e quelle Alexandre Birman che ho provato poco fa. Meglio comprarle finchè ci entro.” Dissi poi porgendo la mia carta di credito alla commessa.
“Mi dispiace, ma la sua carta è stata rifiutata.”
“Cosa?! È impossibile.” Esclamai sconvolta.
“Posso riprovare…”
La commessa riprovò, ma la carta non funzionava e mi ridiede la carta di credito che usavo da quando avevo dodici anni.
“Non capisco.” Dissi guardando la carta. “Fino a qualche settimana fa funzionava, non credo che i miei genitori mi abbiano tagliata fuori solo perché sono sposata. Mi avrebbero avvisata.”
“B, che nome c’è sulla carta?”
“Serena non è il momento di scherzare o fare domande stupide. È la mia carta, che altro nome dovrebbe esserci se non Blair Waldorf?!”
“Esatto, sei Bass adesso. Controlla il portafoglio.” Mi rispose gentilmente.
Controllai e trovai all’interno due carte di credito che non avevo mai visto. Lessi il nome e come Serena aveva detto c’era il mio nome. Blair Bass.
“Provi con questa.” Dissi alla commessa che molto gentilmente provò sapendo chi fossi.
“Perfetto. Ecco a lei Mrs. Bass e le auguro una buona serata.” Mi rispose la commessa porgendomi le mie buste.
“Grazie.”
“Visto che avevo ragione?” Disse Serena sorridendo.
“Non posso crederci che abbia cambiato il nome sul mio passaporto, sulla mia carta d’identità e sulle mia carta di credito senza nemmeno dirmelo.”
“E non dimenticare a scuola. E poi di che cosa ti lamenti? Adesso hai due carte, magari fossi io tanto fortunata. Tiffany?”
“Mi piacerebbe, ma sono già le cinque e ho l’appuntamento con l’arredatrice. E poi sono sfinita. Ci vediamo domani a scuola.”
“Certo B.”
Ci abbracciammo e dopo esserci salutate prendemmo due strade diverse. Presi la limousine e tornai al Palace per posare i miei acquisti e riposarmi un po’.
Alle cinque e mezzo in punto ero all’Empire dove dopo cinque minuti arrivò anche Taylor Jamison, l’arredatrice.
Le dissi che avremmo dovuto aspettare solo mezz’ora per l’arrivo di Chuck, così nel frattempo salimmo nell’appartamento e cominciammo a pensare ad alcuni mobili da inserire.
Due ore passarono e Chuck non si era ancora presentato, così provai a richiamarlo.
“Chuck, questa è la decima volta che ti chiamo oggi. Che fine hai fatto? Avevamo un appuntamento un’ora e mezza fa! Chiamami appena puoi.”
“Mi dispiace davvero tanto, ma non potrà venire. Il lavoro.” Dissi all’arredatrice fingendo di sorridere.
“Non me ne parli. Il mio ex-marito è lo stesso, è per questo che stiamo divorziando. Vuole aspettare suo marito e prendere un altro appuntamento o…”
“No, possiamo anche andare avanti senza di lui.”
Alle otto e mezzo ero finalmente nella mia suite al Palace e sperai che Chuck fosse lì, ma non c’era.
Senza nemmeno cenare entrai nella camera da letto e chiusi a chiave la porta alle mie spalle senza nemmeno pensarci due volte.
 
POV CHUCK
 
“Charles, che cosa ci fai ancora qui, sono le nove. Credevo fossi andato via ore fa.”
“Le nove?! No, no, no, no. Blair mi ucciderà.”
Mio padre mi guardò con aria seria ma interrogativa.
“Avevamo un appuntamento alle cinque e mezzo con l’arredatrice all’Empire.” Dissi raccogliendo tutte le carte sulla mia scrivania. “Non me lo perdonerà mai.”
“Comprale dei fiori, vedrai che capirà.”
“Ho finito tutto, questi sono i file delle riunioni di questa settimana.”
“Hai già finito? Ma queste dovevano essere per tre giorni. Non me lo aspettavo… Magari potrai partecipare all’accordo di venerdì.”
“Con Mr. Tilman? Credevo fosse un affare importante.”
“E lo è, per questo voglio tu sia presente. Potrai imparare di più sul campo, soprattutto conoscendo di cosa stiamo parlando.”
“Grazie.”
“Adesso vado. Buonanotte figliolo.”
“Buonanotte.”
Uscii dall’edificio e chiamai Arthur per tornare al Palace, ma prima mi procurai un bouquet di peonie.
Quando entrai nella suite era molto buia, mi diressi subito verso la camera da letto, ma quando provai ad aprire la porta era chiusa a chiave.
“Blair? Sei sveglia?”
Nessuna risposta.
“Io… Stavo lavorando, avevo il telefono spento e non mi sono reso conto di che ore fossero, ma mi farò perdonare. Lo prometto.”
Credevo stesse già dormendo, così poggiai il bouquet sul pavimento in modo tale che il mattino dopo lo avrebbe notato.
E quella notte dormii sul divano.
 
Venerdì 30 Gennaio
 
POV CHUCK
 
Ormai dormivo sul divano da quattro notti e Blair non mi rivolgeva parola da lunedì e quando cercavo di parlare mi ignorava. Martedì quando mi svegliai alle otto Blair non c’era e trovai il bouquet di peonie nel cestino. Provai a farmi perdonare inviandole peonie e regali, ma le peonie finivano nuovamente nel cestino e  i regali restituiti.
Cercavo di tornare a casa alle sei, ma il lavoro mi teneva lì sempre più del previsto quindi tornavo spesso alle otto e Blair era già nella sua stanza con la porta chiusa a chiave che ci separava. Tutte le mattine usciva prima che potessi svegliarmi e tornava quando sapeva non ci sarei stato, e inizialmente decisi di lasciarle un po’ di spazio per calmarsi.
A volte mi chiedevo se cenasse nella camera o se non cenasse per niente, e questo mi preoccupava.
Provai anche a chiederle quando sarebbe stato il prossimo appuntamento con l’arredatrice e devo averla sfinita con le mie domande, perché mi urlò che non mi avrebbe voluto e che ormai le decisioni erano state già prese.
Questa mattina decisi di farmi perdonare, ci sarebbe stata la soirée per annunciare l’arrivo dei nostri bambini e volevo che per lei fosse un giorno felice, non un giorno in cui avrebbe finto di essere felice come ha sempre fatto con Nate.
Mi svegliai presto e ordinai la colazione. Presi il bouquet di peonie che anche quella mattina avevo fatto prendere il sunflower bacale da cento mila dollari di Harry Winston.
Bussai alla sua porta e aspettai che mi aprisse e poco dopo uscii già vestita e pronta per la mattinata. Come ha fatto spesso nell’ultima settimana mi ignorò e si diresse verso la porta prendendo il suo cappotto appeso all’ingresso.
Prima che potesse prenderlo però, le presi la mano e la bloccai.
“Questa mattina non ti lascerò andare, questa volta devi ascoltarmi.”
“Non devo proprio fare nulla.” Disse incrociando le braccia.
Almeno non se n’era già andata, era un buon inizio.
“Lo so che ho sbagliato e mi dispiace, ti prometto che non lo farò più-”
“Questo non è affatto vero! Altrimenti avresti smesso di arrivare in ritardo se avessi capito il tuo errore.”
“Devo lavorare Blair-”
“Il tuo lavoro finisce alle sei!”
“Voglio solo render mio padre fiero di me!”
“Diventando come lui?!”
Quella frase mi spiazzò, non credevo pensasse questo.
“Io non sono mio padre.”
“Non ancora, ma sono sicura che nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. Un uomo freddo che pensa solo agli affari e che dimentica anniversari, feste e compleanni. Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.” Finì prendendo il cappotto e sbattendo la porta uscendo, lasciandomi lì all’entrata shoccato con un mazzo di fiori in mano e un pacchetto nell’altra.
 
POV BLAIR
 
Non posso crederci. Quel Chuck Bass-tardo. Ero così arrabbiata, entrai nell’ascensore e premetti il piano di Serena e aspettai.
Arrivai dai Van der Woodsen un po’ in anticipo rispetto al solito, ma sapevo che Serena non ci avrebbe dato retta. Dopotutto aspetto sempre che si prepari dato che è puntualmente in ritardo.
Finalmente arrivata, bussai alla sua porta e mi trovai davanti Bart Bass.
“Buongiorno Blair. Stai ancora evitando mio figlio?”
“Naturalmente. Serena?”
“In camera sua, sta ancora dormendo. Ho appena mandato Lily a svegliarla, sapevo fossi tu.”
“Grazie.”
“Prego accomodati. Come sta mio figlio questa mattina?”
“Come potrei saperlo io?”
“Giusto… Sai credo dovresti perdonarlo, è davvero pentito.”
“Non vorrei offenderla Mr. Bass, ma quello che succede nel mio matrimonio sono affari miei.”
Non so cosa mi prese. Ho praticamente detto al minaccioso Bart Bass di farsi gli affari suoi! ‘Sono gli ormoni, sono gli ormoni…’ ripetei nella mia testa come un mantra per giustificarmi.
Fortunatamente entrò subito Serena.
“Buongiorno B. Come mai così presto questa mattina?” Disse la mia amica sedendosi al tavolo per fare colazione.
“Chuck ha provato a convincermi di nuovo a perdonarlo.”
“E come è andata questa volta? Non mi dire, aspetta, conosco già la risposta. Lo hai ignorato.”
“A dire il vero no, abbiamo litigato se è questo quello che vuoi sapere. Gli servirà più di un braccialetto di Harry Winston e un mazzo di fiori per farsi perdonare.”
“E che cosa servirebbe allora?”
“Delle scuse sincere. Non sapeva nemmeno perché fossi arrabbiata. Si è semplicemente scusato usando i miei punti deboli credendo che avrei ceduto.”
“Ad esser sincera non so nemmeno io perché sei così arrabbiata con lui.”
Stavo per risponderle quando notai che Bart, Lily ed Eric che ascoltavano la nostra conversazione, così cercai di cambiare discorso.
“Mi accompagnerai dalla psicologa questo pomeriggio? Sarà il terzo appuntamento e l’ultimo di questa settimana.”
“Certo, va bene.”
“Come vanno i tuoi appuntamenti Blair?” Chiese Lily intromettendosi nella conversazione.
“Molto bene, non sono ricaduta nel vizio e Dr. Shelman  è molto entusiasta, dice che se continuo così non ci sarà alcun problema durante la gravidanza.”
“Chuck deve essere davvero contento.” A quelle parole, il mio sorriso crolló e abbassai la testa fissando il piatto e muovendo il cibo al suo interno con la forchetta.
"Blair, tesoro, sono passati cinque giorni ormai-”
“Tre, con oggi quattro.”
“Giusto. Non pensi che sia arrivato il momento di accettare le scuse di Chuck?”
“Lily-”
“Stasera dovrete dire all'intera New York della vostra gravidanza, dovete essere uniti. Non vorrai rovinarti una festa in tuo onore per uno sciocco litigio?”
“Si é fatto tardi. Serena dovremmo andare, le ragazze ci aspettano.”
“Ma non sono nemmeno le otto e mezzo.” Si lamentò Serena.
“Vorrà dire che oggi cammineremo. Vite, Vite! Buona giornata!” Disse Blair alzandosi dalla tavola e prendendo il suo cappotto.
“Blair, sono stanca, non mi va di camminare.” Disse la bionda alzandosi e seguendo
la sua amica.
“Un po' di movimento ti farà bene.”
“Quella ragazza sa essere davvero testarda.” Disse Bart alla sua futura moglie.
“Lo è sempre stata. Ha preso da Eleanor, questo é certo.”
Dopo essere uscite dalla suite dei Van Der Bass camminammo verso le scale del MET e nel frattempo parlavamo del più e del meno evitando l'argomento “Chuck Bass-tardo”.
Le mie tirapiedi non facevano altro che parlare della soirée che ci sarebbe stata questa sera chiedendo quale fosse la grande notizia. 
Cercai di essere vaga e di evitare il discorso cambiando argomento. 
Eppure non facevo altro che pensare alle parole di Lily. Mentre entravamo a scuola i cellulari di tutti squillarono e io e Serena ci guardammo capendo perfettamente chi fosse.
 
A quanto sembra la nostra B è ancora senza il suo re. Che cosa è successo guai in paradiso? E io che speravo durassero almeno un mese. Alcune fonti mi hanno rivelato che venerdì B e C annunceranno il loro segreto al mondo. Sta attenta B, non sempre si può avere un matrimonio felice.
Baci Baci
Gossip Girl.
 
 Fortunatamente il tempo passó in fretta e l'ultimo giorno di scuola della settimana era finito.
“Allora, dove andiamo adesso?” Mi chiese Serena entusiasta.
Negli ultimi giorni, dopo averle raccontato cos'era successo con Chuck, mi é stata accanto come aveva promesso, ma anche lei come tutti mi incitava a parlargli e risolvere la situazione.
“Abbiamo già fatto shopping e la cena con i tuoi é alle sette, abbiamo quindi cinque ore.”
“E subito dopo c'è la tua soirée al Palace... Io propongo di fare manicure, pedicure e trattamenti facciali, poi andiamo dalla parrucchiera e finiamo di prepararci da te e infine cambieremo vestito per la festa da me, una volta finita la cena.”
“Mi sembra un ottimo piano. Allora che aspettiamo?” 
 
POV CHUCK
 
Dopo la riunione con Mr. Tilman mi ritrovai nel mio ufficio. Erano quasi le cinque e tantissimi fogli pieni di numeri erano sparsi sulla mia scrivania, ma l'unica cosa che pensavo in quel momento era come fossi riuscito a rovinare tutto in così poco tempo. Ma dopotutto non potevo davvero credere di essere capace di fare qualcosa nel modo giusto, ero noto per incasinare la mia vita e quella degli altri, quella delle persone che amo. 
Ripensavo alle parole di Blair... Stavo davvero diventando come mio padre?
“Non ancora, ma sono sicura che lo diventerai nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. [...] Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.”
Le avevo promesso che le sarei rimasto sempre accanto, che mai e poi mai sarei diventato come mio padre, invece ero assente proprio come lo é stato lui in tutti questi anni.
Improvvisamente sentii qualcuno bussare alla porta.
“Avanti.”
“Volevo solo ricordarmi che abbiamo la cena tra un'ora. Forse é meglio se vai a casa
a cambiarti, non vorrai arrivare in ritardo?”
“Giusto.” Dissi alzandomi e raccogliendo tutte le carte.
Dopo un minuto di silenzio mio padre riprese a parlare.
“Va.. Va tutto bene?”
“No, cioè volevo dire sí... Sono solo un po' distratto, tutto qui.”
“Blair?”
Annuì abbassando la testa e riprendendo a sistemare la scrivania.
“Passerà vedrai, di sicuro sono gli ormoni-”
“Non credo sia quello.”
“Capisco.”
“Adesso é meglio che vada. Ci vediamo dopo.”
Mio padre annuì ed uscii dal mio ufficio chiamando Arthur.

Quando entrai nella mia suite al Palace, sentii risate femminili e riconobbi subito quella di Blair.
“Blair? Sono tornato.”
Sentii dei bisbigli e poi Blair uscii dalla camera da letto con Serena al seguito, entrambe ancora in vestaglia.
“Sono le sei. Strano, per una volta sei puntuale.” Disse lei con aria critica.
“Abbiamo la cena da mio padre e Lily.”
“Giusto. Meglio non arrivare in ritardo e far arrabbiare il grande Bart Bass.”
Un silenzio imbarazzante riempì la stanza.
“Serena é meglio se finiamo di prepararci.” Detto questo si girò e se ne andò nella
camera da letto.
“Uhm... Certo, come vuoi Blair. Andiamo con la tua limousine giusto Chuck?”
“Sí, partiamo tra quarantacinque minuti non fate tardi.”
Quasi un’ora dopo ero pronto, indossavo il mio smoking Armani con un papillon color pesca e sorseggiavo il mio scotch aspettando Blair e Serena.
Ma dopo una decina di minuti, la porta della camera da letto si aprì e vidi Blair, con un bellissimo Oscar de la Renta color nero. Era fantastica, perfetta.
Mi avvicinai a lei e le presi la mano baciandola.
“Sei magnifica stasera, come sempre.”
Per un momento sembrò dimenticare tutto, ma quando si accorse della nostra vicinanza si allontanò subito.
“Dobbiamo muoverci se non vogliamo arrivare in ritardo. Serena hai tu il mio vestito?”
“Si, possiamo andare.”
Mi offrii di portare gli abiti delle ragazze e salimmo in ascensore per andare nella suite. Le ragazze parlavano della festa che ci sarebbe stata domani sera nella nostra nuova casa, ma Blair non sapeva che sorpresa l'attendeva dopo la soirée.
Arrivati diedi subito gli abiti ad una cameriera che li appese e mi diressi insieme alle ragazze nella sala dove c'erano mio padre, Lily e Eric.
“Charles, Blair. Finalmente siete arrivati, che piacere rivedervi. Blair sei sempre più bella.”
“Lily, ma ci siamo viste solo questa mattina.”
“Blair, Chuck. Perché non ci accomodiamo e incominciamo a mangiare.”
Quando tutti erano intorno al costosissimo tavolo al centro della sala, un silenzio imbarazzante calò.
“Charles, ho saputo da tuo padre che stai facendo un ottimo lavoro alle BI. Bart ne é molto fiero, non fa altro che parlarne.”
Prima che potessi rispondere, Blair s'intromise e capii che Lily aveva toccato un nervo.
“Anche io sono molto contenta per Charles, spero il lavoro gli porti tutta la gioia che desidera e che merita naturalmente, anche perché sembra sia l'unica cosa che davvero importi per lui. Dovremmo brindare a questo non credete?”
Lily era shoccata, mentre Serena cercava di calmare Blair.
“Scusatemi.”
Blair si alzò dalla tavola e andò in bagno sbattendo la porta. Vidi Serena che provava ad alzarsi, ma la fermai.
“Vado io.”
Provai ad aprire la porta ma era chiusa dall'interno.
“Blair. Blair, sono io aprì la porta.”
“NO!”
“Blair. Ti prego voglio solo vedere se stai bene e parlare un po'. So che ho fatto un gran casino e...e... Mi... Mi dispiace.”
Poco dopo vidi la porta aprirsi e mi trovai faccia a faccia con Blair che cercava di asciugarsi le lacrime.
“Dicevi sul serio?”
“Mi dispiace, so che avrei dovuto dirtelo prima, ma...”
“Chuck Bass non chiede mai scusa.” Disse lei con un sorriso triste.
“Già, ma dicevo sul serio. Mi dispiace davvero tanto. Quest’ultimi giorni sono stati un inferno per me, credevo di fare la cosa giusta…”
“Avevi promesso che non saresti mai diventato come tuo padre e da quando hai iniziato a lavorare per lui hai dimenticato il nostro appuntamento, arrivi tardi a casa e  ho pensato…”
“Cosa?”
“Ho pensato che sarebbe stato solo l’inizio e che la prossima cosa che ti saresti dimenticato sarebbe stata… beh… Me. Ai primi segnali non sapevo che fare, volevo solo evitare che diventassi come lui.”
“Lo so. Volevo fosse fiero di me...”
“Non hai bisogno di essere come lui per far sí che sia fiero di te. Sii te stesso, solo Chuck Bass.” Continuò lei avvicinandosi a me.
“Non voglio pensi che non sia capace di dirigere le BI.”
“Io credo in te Chuck e sono sicura che anche tuo padre creda in te, altrimenti non ti avrebbe mai concesso di imparare a gestire la sua società. C’è una cosa che dovrei dirti...”
“È successo qualcosa?” Chiesi confuso e preoccupato.
“No, ecco… Questa mattina dopo il nostro litigo, potrei aver detto a tuo padre di farsi gli affari suoi quando mi ha detto di perdonarti prima della soirée di stasera e ho paura di aver rovinato tutto.”
“Tu cosa?”
“Io-”
“E lui, non ti ha detto nulla?”
“No. Non ha risposto.”
“Hai fatto tacere Bart Bass?”
La presi tra le braccia e feci una cosa che desideravo fare da giorni: la baciai. Fu un bacio lungo e appassionato, un bacio che entrambi aspettavamo.
“Ti amo Blair Bass e a quanto pare anche mio padre crede tu sia una donna magnifica, solitamente nessuno ha il coraggio di rispondergli.”
“L'ho pensato anch'io, ma credo fossero gli ormoni. Ero furiosa e, avresti dovuto vedere la sua faccia.” Disse lei ridendo
“Come va il tuo piano 'Distruggi Piccola J'?”
“Ho scoperto molte cose sul suo nuovo ragazzo, ma purtroppo non posso usarle perché coinvolgono una persona a cui tengo troppo.”
“Eric?”
“E tu come lo sai?”
“Parliamo spesso, sarà mio fratello tra qualche mese e si fida di me. Non possiamo usare quelle informazioni, dobbiamo trovare un altro modo. Come vanno le tue visite da Dr. Shelman?”
“Molto bene. Dr. Shelman mi ha detto che nell’ultimo periodo ci sono stati notevoli miglioramenti e che nota grande volontà da parte mia.”
“Quindi va tutto bene?”
Lei annuì e mi sorrise. Ci baciammo di nuovo, ma poco dopo fu Blair a separarsi per prima.
“Lily e tuo padre sono infondo al corridoio e c’è una cena in corso. Vado a darmi una rinfrescata e poi torniamo di là.”
“Sei perfetta.” Lei arrossì ed entrò nel bagno lasciando la porta aperta questa volta, così mentre lei si aggiustava il trucco riprese la nostra conversazione.
“Perché hai cambiato il nome sui miei documenti?”
“Te ne sei accorta.”
“Non è stato per nulla carino andare da Bergdorf e scoprire che la carta di credito che utilizzo da anni non era più valida. Avresti dovuto avvisarmi.”
“Volevo fosse una sorpresa. E più tardi te ne mostrerò un’altra.”
“Un regalo? Ti prego dimmi che è la collana di Harry Winston di questa mattina o il braccialetto di Tiffany di mercoledì!”
“Nessuna di queste, ma se davvero volevi quelle cose tutto quello che devi fare è chiedere.”
Dalla tasca della mia giacca presi la collana di questa mattina. Lei sorrise e alzò i capelli. Le misi la collana e accarezzai il collo proprio come feci il giorno del suo compleanno. Le baciai la sua spalla e l’abbracciai da dietro con le mie braccia intorno alla sua vita rimanendo così per un po’.
“Dovremmo tornare di là o si preoccuperanno.”
“Va bene.” Le baciai la guancia e le presi la mano.
Lei mi sorrise e insieme tornammo nella sala da pranzo dove tutti gli occhi erano puntati su di noi.
Spostai la sedia di Blair aiutandola a sedersi e poi ripresi il mio posto di prima accanto a lei.
“Tutto bene?” Ci chiese Lily speranzosa, ma un po’ esitante.
Blair mi sorrise di nuovo. Quanto mi era mancato quel sorriso. Presi la sua mano da sotto il tavolo e la strinsi.
“Sì, tutto bene.”
Notai che tutti intorno alla tavola tirarono un sospiro di sollievo non volendo più avere a che fare con questo litigio.
La cena andò avanti per un po’ e mentre la cameriera ci portava il dessert Serena ci domandò: “Allora avete già dato un’occhiata al libro che vi ho regalato? Avete già pensato a dei nomi per i bambini?”
“Serena, non sappiamo nemmeno il sesso dei bambini, è troppo presto.”
“Beh ma potete comunque scegliere due nomi per maschi e due per femmine, così in qualsiasi caso avrete già dei nomi.”
“Vedremo sorellina. Tanto verrai a sapere i loro nomi come tutti il giorno della loro nascita.”
“Non è giusto! Sono la loro madrina io dovrei saperlo prima degli altri!”
“Non credevo esistesse un regolamento da rispettare-”
“Smettetela di litigare voi due! Sembrate davvero fratello e sorella. Serena mi dispiace, ma avevamo già deciso di non far sapere i nomi a nessun altro. Dovrai accontentarti della sorpresa.”
“Ma- Va bene.”
Alla fine della cena, tutti ci alzammo per andare in salotto, ma prima che io e Blair potessimo raggiungere gli altri, Eric ci fermò.
“Posso parlarvi un momento?”
Io e Blair ci guardammo negli occhi ed entrambi capimmo di cosa Eric ci volesse parlare.
“So che lo sai anche tu Blair, per questo ho bisogno del vostro aiuto.”
“Di che cosa hai bisogno?” Chiesi preoccupato.
“Blair ha bisogno di quella foto per distruggere Jenny e io voglio che lei la usi stasera.”
“Eric-”
“Ma prima voglio che mi aiutate a dirlo alla mia famiglia.”
“Eric posso usare un altro piano per distruggere Humphrey, non posso fare questo a te.”
“Ma non hai un altro piano, giusto? Come immaginavo. Sentite sono stanco di mentire e di nascondermi, voglio che tutti sappiano la verità, ma prima di tutto voglio dirlo alla mia famiglia.”
“Se questo quello che vuoi noi ti appoggeremo.” Dissi sincero.
“D’accordo. Quando vorresti dirlo a Lily?”
“Volevo farlo stasera prima della soirèe.”
“Oh.”
“Voglio solo essere sicuro che qualcuno mi accetti per quello che sono dopo averlo detto a mia madre.”
“Noi ti vogliamo bene Eric e niente potrà mai cambiare questo e sono sicura che anche tua madre ti accetterà per quello che sei.”
“Grazie Blair.”
“Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, noi ci saremo sempre per te. Adesso andiamo di là.”
Andammo tutti e tre in salotto dove Lily, Serena e Bart ci stavano aspettando.
Poco dopo, mentre tutti eravamo concentrati nelle nostre conversazioni, Eric si alzò in piedi e richiamò la nostra attenzione schiarendosi la voce.
“C’è una cosa che vorrei dirvi.”
Tutti erano intenti a guardare Eric in attesa che continuasse, quando la voce preoccupata di Lily interruppe l’attesa.
“Eric, è successo qualcosa?”
“Ho una confessione da farvi... Sono gay.”
La stanza diventò improvvisamente silenziosa. Mio padre non sapeva cosa dire o fare, Lily era confusa e shoccata e Serena, beh Serena era Serena.
“Oh mio Dio.”
“Lily…”
“No Chuck va tutto bene.”
“Chuck lo sapeva? Perché non ne hai parlato con me?”
“Ha i suoi difetti, ma non mi ha mai giudicato.”
“Sono tua sorella. Ti voglio bene. A me puoi dire tutto.”
“Volevo dirtelo, ma sei sempre così impegnata e non è il tipo di cosa di cui parli andando a scuola.”
“Mi dispiace, sono venuta qui per te e invece ti ho abbandonato.”
“Sto bene, non è come prima.”
Serena si alzò ed abbracciò il fratello e notai che Blair sorrideva e cercava di trattenere le lacrime.
“Sono fiera di te. Ti voglio bene. Non importa cosa fai, chi ti piace o quale fidanzato ti bacia. Chi ti vuole bene ti sarà sempre vicino.”
“Grazie… Mamma?”
“Io- Mi dispiace, m-mi hai colta di sorpresa. Non ero pronta.”
“Non lo ero nemmeno io.” Disse onestamente Eric cercando di guardare negli occhi la madre. Lily era scossa e notai mio padre tenerle la mano durante tutta la conversazione.
“Io ho paura, la vita è già dura così com’è. Io voglio il meglio per te e sono preoccupata per la tua sicurezza, per la tua felicità…”
“Ho più probabilità di essere felice se sono sincero.”
“Lo so questo e voglio che tu sappia che cos’è l’amore. Con chiunque sia perché è bellissimo.” Disse Lily alzandosi e asciugandosi le lacrime.
“E tu lo sai bene no? La quarta volta è quella buona.”
“Sì. Ti voglio bene.”  Due si abbracciarono e questa volta Blair pianse davvero.
“Anch’io.”
“Blair, stati piangendo?” Chiesi a bassa voce per non rovinare il momento madre e figlio.
“Stai zitto Bass. Sono-”
“Gli ormoni lo so…”
“Non deridermi!”
“Non oserei mai.” Dissi sorridendole.
“Adesso penso sia arrivato il momento per noi ragazze di cambiarci per la soirèe. Ci serviranno solo dieci minuti.” Disse Lily portando con sé Serena e Blair.
Mi alzai anch’io dal divano e diedi una pacca sulla spalla di Eric.
“Visto che è andato tutto bene? Non c’era nulla di cui preoccuparsi.”
“Grazie Chuck. Per tutto.” Disse Eric sorridendomi.
“A questo serve la famiglia.”
“Chuck, Eric. Vi va di bere qualcosa mentre aspettiamo.”
“Certo.”
Bevemmo e parlammo per un po’ quando dopo un quarto d’ora arrivarono le ragazze cambiate in occasione della soirèe.
Blair indossava un bellissimo Elie Saab color pesca, lo stesso colore del papillon che avevo scelto appositamente per questa serata.
Le andai in contro e le presi la mano baciandone il dorso.
“Sei incantevole, come sempre.”
“Grazie.” Rispose lei arrossendo.
“I Waldorf sono già arrivati, ci aspettano alla hall.” Disse mio padre richiamando l’attenzione di tutti.
Arrivati alla hall, salutammo i Waldorf e Cyrus e ci dirigemmo tutti verso la sala da ballo.
“Chuck, chiamo le ragazze e mi assicuro che venga anche Jenny con il suo ragazzo.”
“Vuoi davvero farlo stasera?!” Chiesi allibito.
“Pensaci, se diffonderemo la notizia dopo il nostro annuncio, quale sarà il gossip più sconvolgente, la notizia di una gravidanza o il fatto che Jenny Humphrey abbia mentito a tutti? Ti ricordo che le ragazze odiano le menzogne, anche se non ne sanno riconoscere una.”
“Va bene. Ti serve aiuto?”
“A dire il vero sì.”
 
Un’ora dopo la sala era gremita di gente, io e Blair passavamo da una parte all’altra della sala per intrattenere i nostri ospiti. Anche gli Archibald erano venuti per salvare la faccia dopo lo scandalo del Capitano.
Mentre parlavamo con i signori Forechild, notai Jenny Humphrey entrare con il suo ragazzo Asher Hornsby. Guardai Blair e capii che anche lei li aveva notati, così ci scusammo con i signori Forechild e ci dirigemmo verso di loro.
“Jenny, sono così contenta che tu sia potuta venire. E sono anche contenta che tu abbia portato con te il tuo ragazzo.” Disse Blair sorridendo falsamente alla coppia.
“Grazie per averci invitato alla tua festa Blair.”
“Blair, dovremmo andare. È ora.”
“Scusateci spero di vedervi ancora insieme dopo.”
Jenny e Asher guardarono Blair confusi, mentre io cercavo di non ridere.
“Eric è pronto?” chiese Blair a bassa voce quando fummo abbastanza lontani dai due.
“È tutto pronto.”
“Perfetto. Il nostro primo complotto da Bass, ci pensi?”
“Già e andrà tutto secondo i piani, come sempre. Vado da Eric.”
“Certo.”
Le baciai la guancia e andai da Eric.
Quando mi avvicinai a lui però notai che non  era solo, ma c’era Serena con lui e stavano discutendo.
“Blair può sempre trovare sempre un altro modo Eric. Così ti esporrai troppo.”
“Ma sono io che voglio farlo. Sono stanco di vivere nella menzogna, è ora che tutti sappiano la verità.”
“È solo che non voglio che tu esca fuori da questo scandalo ferito. Capisci? Sei il mio fratellino, è mio compito proteggerti.”
“Lo so Serena. Ma starò bene, ho Chuck Bass come fratello e Blair Waldorf-Bass come cognata, nessuno può toccarmi.” Disse ridendo.
“Interrompo qualcosa?” Dissi intromettendomi nella conversazione. “Jenny e Asher sono qui. Sei sicuro di volerlo ancora fare?”
“Sì. Aspetto solo un vostro segnale.”
“Perfetto. Serena credo Blair ti stesse cercando.”
“Ok. Vado.”
Io ed Eric guardammo Serena dirigersi verso Blair in silenzio e aspettammo che fosse abbastanza lontana per poter parlare da soli.
“Blair non la stava cercando vero?”
“Mi conosci bene.”
“Sto bene Chuck davvero. Non dovete preoccuparvi.”
“Ricordi il piano?”
“Sì, sono un Upper East Siders, so come si complotta.”
Entrambi ridemmo.
“Charles, è il momento.” Disse Lily a bassa voce.
“D’accordo.”
Andai incontro a Blair e quando le fui accanto le presi la mano e la baciai.
“Sei pronta?”
“Sì, un po’ nervosa.”
“Andrà tutto bene.”
Mi sorrise e io ricambiai. Nel frattempo i nostri genitori erano saliti sul palco e avevano cominciato a parlare.
“Buonasera a tutti. Grazie per essere venuti a questa soirèe in onore dei nostri figli, Charles e Blair Bass.” Disse Lily. “Stasera vi abbiamo riuniti tutti qui per una bellissima notizia. ”
Fotografi e stampa prendevano appunti e scattavano foto, mentre io e Blair ci tenevamo per mano aspettando ansiosamente di essere chiamati sul palco a dare l’annuncio.
“Blair, Charles perché non salite.” Disse Eleanor.
Strinsi forte la mano di Blair e salimmo sul palco mentre tutti applaudivano.
“Come tutti voi saprete.” Continuò Eleanor “Nell’ultima settimana Charles ha cominciato a lavorare presso le Bass Industries per poter poi in futuro prendere le redini. E la mia Blair… Lei farà uno stage presso il mio atelier così potrà prendere il mio posto. Se lo vorrà…”
Blair si girò sorpresa a guardare la madre e poi la notai sorridere.
“Ne sarei onorata.”
Tutti applaudirono, ma poco dopo interruppi il momento per dare l’annuncio.
“Ma non è questo il motivo per cui vi abbiamo riuniti tutti qui questa sera. Il vero motivo per cui vi abbiamo chiesto di partecipare alla nostra soirèe è..”
Non potei finire la frase che Blair finì per me.
“Aspettiamo un bambino.”
“Due.” Le ricordai.
Molti applaudirono, altri parlavano tra di loro shoccati per la notizia.
“È andata bene, vero?” Mi chiese Blair in modo tale da non farsi sentire da nessuno, continuando a sorridere.
“Suppongo di sì.”
“Vorremmo quindi brindare per Blair e Charles.” Continuò mio padre. “Congratulazioni.”
“Congratulazioni!” Dissero tutti in coro.
Feci segno ad Eric e scendemmo tutti dal palco.
“È andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Ci separammo di nuovo e andammo tutti a parlare con gli ospiti. Mentre parlavo con Nate, i telefoni di quasi tutti i presenti squillarono e capii che finalmente era esploso lo scandalo.
 
POV BLAIR
 
“È andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Seguii mia madre ed entrammo in una sala dove non c’era nessuno. Stemmo un attimo in silenzio e poco dopo fu mia madre a parlare per prima.
“Prima ancora che tu nascessi, ho sempre immaginato il tuo futuro. I tuoi primi anni, il tuo primo giorno di scuola, il college, il matrimonio, la famiglia… Volevo essere una buona madre, non la migliore, solo una buona madre. E invece non lo sono mai stata.”
“Mamma-” Avevo già le lacrime agli occhi e volevo fermarla, ma fu lei a fermare me.
“No lasciami finire. Poi un giorno tutto è cambiato. Ti ho lasciata nelle mani di Dorota, sapendo che si sarebbe presa cura di te e mi sono concentrata solo sul lavoro. Da quando sto con Cyrus e dopo il tuo matrimonio ho capito il vero senso della famiglia e ho capito quanto io ti abbia trascurata in tutti questi anni. Sai che cosa desideravo per il tuo futuro?”
Scossi la testa e attesi la sua risposta mentre mi asciugavo le lacrime che ormai scendevano ininterrottamente.
“Ti vedevo alla Waldorf Design a dirigere la mia compagnia e sognavo che poi la tramandassi a tua figlia. Insomma che sarebbe diventata una società diretta dalle Waldorf. Ho sempre sperato che tu seguissi la mia strada.” Finì ridendo. “So che tu non vuoi diventare come me e seguire le mie orme, ma ho pensato perché non vieni a fare un tirocinio da me? Adori la moda. E poi un giorno potrai prendere le redini della mia compagnia quando avrò deciso di ritirarmi. Sempre se tu vorrai farlo…”
“Non ho mai detto di non voler diventare come te, sarei pazza a non volerlo. E poi hai visto il mio armadio? Secondo me la moda è arte, cultura e storia e tutto quello che amo messo insieme. Ma non sono una stilista, sono più che altro una dittatrice del gusto.”
“Esatto, ma imparerai. So che sei in grado. Allora lo farai? Una vera donna Waldorf porterà avanti il nome?”
“Sì, certo che sì.”
“Ti voglio bene Blair, non dimenticarlo.”
“Ti voglio bene anch’io mamma.”
Quando io e mia madre ci riprendemmo, uscimmo dalla sala e ritornammo alla nostra soirèe e proprio in quel momento sentii squillare i telefonini.
 
 
Udite, udite sudditi reali! Sembrerebbe che la nostra regina e il nostro re daranno presto alla luce un erede, anzi due. Congratulazioni! Speriamo però il vostro matrimonio non sia riparatore, o finirà molto presto…
La piccola J invece… Un bacio omosessuale non ha causato tutte queste polemiche da Britney e Madonna. Sembra abbia perso l’unica occasione che avesse per diventare regina. Non lo sai piccola J? Regina si nasce, non si diventa.
Ricorda le bugie hanno le gambe corte, soprattutto con me.
Asher è gay e ho le prove. Non essere triste piccola J. Il sole uscirà domani, anche se il tuo ragazzo lo ha appena fatto.
 
 
“Scusami mamma, ma adesso c’è una cosa importante che devo fare.”
Ritrovai Chuck e insieme andammo verso Jenny Humphrey che era circondata dalle mie minions.
“Tutto questo non è vero. Io non sono gay.” Sentii dire mentre ci avvicinavamo.
“Invece lo sei, proprio come me.”
“Lui mente. Diglielo Jenny. Sono stato con te tutta la mattina.”
“È vero, Asher ha ragione, ero con lui. Eric mente.”
“E allora perché sarei qui davanti a tutte le persone che conosco a parlarne se non fosse la verità. Sono gay e lo sei anche tu”
“Smettila di mentire a te stesso e a noi Hornsby. Ho le prove.” Dissi. “Jenny ha mentito a tutte noi, ci ha fatto credere di essere ciò che non è e non potrà mai essere, una di noi. Le amiche non mentono Jenny.”
“Non posso crederci che tu ci abbia mentito per tutto questo tempo.” Disse Katy.
“È meglio se te ne vai, piccola J. Non sei più la benvenuta qui.”
Jenny si guardò intorno,con le lacrime agli occhi, in cerca di qualcuno la difendesse. Ma dopo aver ricevuto uno sguardo da Blair scappò via piangendo.
“Non finisce qui.” Disse Asher prima di andare via.
“Blair ci dispiace davvero tanto, non ci saremmo dovute fidare.” Disse Hazel.
“Già. E congratulazioni! Diventerai presto mamma....”
“…Di due bambini.” Dissero entusiaste Katy e Is.
“Non è fantastico?” Disse Blair sorridendo. “Adesso scusateci, ma io e Chuck dobbiamo continuare ad intrattenere gli ospiti.”
“Certo. Che ne dici se domani mattina ci incontrassimo e andassimo a fare un po’ di shopping?”
“Mi dispiace, ma ho altro da fare e poi domani sera ci sarà il mio party.”
“Non mancheremo.”
“C’è una cosa che devo fare. Torno subito.”
Uscii dalla sala e mettendomi il cappotto mi diressi verso l’uscita dove intravidi la persona che cercavo.
“Piccola J.”
Lei si voltò e si poteva chiaramente vedere che stava piangendo.
“Che cosa vuoi Blair? Non credi di aver già fatto abbastanza? Hai vinto.”
“Non sono venuta ad infierire, ma abbiamo appena cominciato a giocare.”
“No Blair, non capisci. Ho chiuso. Con te, con loro, con tutto.”
“Quindi ti arrendi?”
“Ho mentito, e ho rubato e ho perso il rispetto della mia famiglia, per cosa? Per essere come te? Mi hai chiesto prima se ne valesse la pena. La mia risposta è no.” Disse voltandosi cercando di richiamare l’attenzione di un taxi.
“Ho cercato di avvertirti. C’è un prezzo da pagare e non penso che una come te possa permetterselo.”
“Hai ragione.” Disse guardandomi negli occhi di nuovo.
“Beh ti sei battuta bene. Penso che la prossima volta ci penserai due volte prima di metterti contro di me.”
“L’unica cosa che volevo era essere tua amica, ma tu mi hai usata.”
“Forse saranno gli ormoni, o il mio matrimonio o forse istinto materno… Comunque voglio darti un’altra chance.”
“Io non voglio un’altra chance e poi a che scopo? Per essere trattata come una serva?”
“No. Tu sei una stilista giusto?”
“Beh non proprio, perché?”
“Curiosità. Penso tu abbia sentito mia madre prima, in futuro prenderò le redini delle Waldorf Design.”
“Si ho sentito e penso sia un’ottima opportunità.”
“Già e credo che a te servano conoscenze nel campo della moda per emergere. Ti ho sottovalutata piccola J, ma credo che sia meglio che noi due restiamo unite piuttosto che metterci l’una contro l’altra. Entrambe ne ricaveremo qualcosa. Hai un potenziale Jenny e arrendersi sarebbe un peccato. Puoi entrare a far parte di questo mondo e rimanere quella che sei.”
“Come?”
“Combattendo. Non puoi arrenderti alle prime difficoltà.”
“Blair, non mi hai sentita? Ho quasi perso la mia famiglia!”
“Questo perché hai rubato un vestito che non potevi permetterti e cercato di diventare popolare mettendoti con un ragazzo gay.”
“Non sapevo fosse gay e quando me l’ha detto mi ha praticamente chiamata una nullità.”
“E tu gliel’hai fatta passare liscia?”
“Avevo bisogno di lui. Volevo diventare popolare.”
“Non hai bisogno di lui per esserlo.” Alzai la mano per chiamare un taxi e subito uno si fermò proprio davanti a noi. “Ti aspetto domani pomeriggio per fare shopping, Jenny. Hai bisogno di un vestito per il mio party di domani.”
Mi girai e rientrai al Palace, lasciando Jenny Humphrey allibita, ma con un piccolo sorriso.
 
Quando anche l’ultimo ospite se n’era andato, soltanto la famiglia era rimasta nella sala. Eravamo tutti seduti intorno ad un tavolo, Chuck era in piedi dietro di me per massaggiarmi le spalle ‘per alleviare lo stress, non fa bene ai bambini’.
“Beh è andata bene.” Disse Chuck guardando tutti.
“È andato tutto bene, tranne per quello scandalo riguardo Jenny, il suo ragazzo ed Eric.” Disse Lily.
Io guardai Serena e Eric, che guardavano me e Chuck.
“Voi sapete qualcosa?” Chiese Bart notando i nostri sguardi.
“Ciò che riguarda Jenny Humphrey non è di mio interesse. Anche se adesso ho ripreso ufficialmente il mio posto come regina della Costance.”
“Quindi tu non hai niente a che fare con tutto questo?” Chiese mia madre.
“Io? No. Mi offendi se pensi davvero che-”
“Blair non ce n’è bisogno. Conosco quello sguardo.”
“Io-”
“Sono stato io a dirle di farlo.” Disse Eric.
“Eric non c’è bisogno che difendi mia figlia, quello che ha fatto è stato spregevole.”
“Mamma, ho fatto quello che c’era da fare per proteggere me e la mia famiglia. Quello scandalo ha coperto il nostro.”
“Mettendo a rischio l’immagine di Eric?”
“E scommetto che dietro tutto questo ci sia anche tu Chuck?” Quella di Bart fu più un’affermazione che una domanda.
“O mio Dio.” Fu tutto quello che riuscì a dire Lily
“Smettetela di accusarli o giudicarli, sono stato io a chiederle di inviare la foto. Loro non volevano farlo. A Blair serviva aiuto con Jenny e tutto quello che aveva trovato è stato il furto di un vestito ad un negozio di oggetti usati, ma le serviva qualcos’altro per infangare Jenny. Così ha scoperto di me e Asher, il ragazzo di Jenny, e io le ho detto di usarlo.”
“Eric.”
“È tutto ok mamma. Quelle di Chuck e Blair erano buone intenzioni, sono come un fratello e una sorella per me e so che non avrebbero mai fatto nulla che mi potrebbe far stare male.”
“Grazie.” Dissi guardando mia madre.
“Mi, mi dispiace Blair. Ma dopo quello che è successo a Natale con Freddy…”
“Quante volte dovrò ancora dire che mi dispiace?!” Dissi seccata.
“Freddy? Chi è Freddy?” Chiese Chuck fermandosi.
“Nessuno d’importante. Non fermarti, continua!”
“Non finché non mi dici chi è Freddy!”
Tutti erano sorpresi dalla reazione di Chuck. Io sorrisi e mi girai.
“Perché? Geloso Bass?”
“No. Per niente... È solo che non ti ho mai sentito parlare di un certo Freddy.”
“Beh.. Lui è solo un amico che mi sono fatta durante le vacanze di Natale mentre eri a Monaco con Nate. Tutto qui.”
“Ah davvero?”
“Blair, smettila di torturarlo. Freddy era il mio ex ragazzo.” Disse Roman.
“Quindi è gay?”
“Oui.”
“Blair l’ha usato per uno dei suoi complotti.” Rispose Eleanor.
Io sorrisi maliziosamente e Chuck lo notò.
“Quindi non eri geloso?”
“E perché dovrei esserlo?”
“Già. Adesso riprendi il massaggio.”
Chuck riprese a massaggiarmi le spalle sorridendo e tutti risero. Io mi guardai intorno non capendo cosa ci fosse di divertente e a quanto sembrava anche Chuck.
“Voi due siete una coppia strana. È incredibile come riusciate a punzecchiarvi in questo modo continuamente e poi riprendere tutto come se niente fosse.” Disse Serena continuando a ridere.
“Spero sia ‘strano’ in modo positivo allora.” Dissi chiudendo gli occhi mentre Chuck riprendeva il massaggio.
“Credo che per noi sia ora di andare. È stata una lunga serata.”
“Già, credo sia meglio se adesso tornassimo tutti a casa a farci una bella dormita.”
Mi alzai dalla sedia e mi ricordai che domani era sabato.
“Non dimenticatevi che domani mattina ci sarà il primo brunch a casa nostra. Dovrebbe essere pronta, almeno spero.”
Notai uno scambio di sguardi tra Bart e Chuck, così guardai quest’ultimo con aria interrogativa ma lui non disse niente.
“E voi invece non dimenticatevi che domani ci sarà la cena da noi. Ci saranno tuo padre, Cyrus e Roman.”
“Perfetto.”
Mi diressi verso l’ascensore insieme a Serena e notai che Chuck non era accanto a me, così mi voltai e notai che parlava con Bart.
“Humphrey non è venuto. Solitamente non m’interesso della sua agenda, ma va tutto bene?”
“Ho solo bisogno di un po’ di tempo.”
“Oh, una pausa. Capisco.”
“Che cosa vorresti dire?”
“Niente.”
“Avanti dillo. So che muori dalla voglia di dirlo.”
“Sappiamo entrambe che la ‘pausa’ è una scusa. E ti ho vista parlare con Nate, quindi…”
“Io e Nate siamo solo amici. Dan è il mio primo ragazzo… È complicato.”
“Se avessi bsogno di me sai che sono sempre qui”
“Lo so grazie.” Disse abbracciandomi. Si stacco ed entrò nell’ascensore che si era appena aperto e notando che mi fossi fermata, chiese: “Non vieni?”
“No, aspetto Chuck.”
“Buonanotte B. A domani.”
“A domani S.”
Qualche secondo dopo arrivò Chuck seguito da un cameriere del Palace.
“Ecco i suoi cappotti, signore.”
“Grazie mille.”
“Di cosa stavate parlando?”
“Nulla. Adesso metti questo, fuori fa freddo.”
“Perché dovrei andare fuori? Abitiamo qui.”
“La tua sorpresa, ricordi?”
“Dobbiamo uscire per forza? Non possiamo andare domani? Sono stanca.”
“Credimi ne varrà la pena.”
Mi aiutò a mettere il cappotto e dopo essersi messo il suo, uscimmo nell’aria gelida di New York ed entrammo in limousine.
“Metti questa?” Mi disse porgendomi una delle sue cravatte.
“Perché? Dove mi stai portando? Se questo è uno dei tuoi giochetti sappi che sono troppo stanca.”
“Non lo è. Credimi, ti piacerà.” Mi disse mettendomi la cravatta.
Sentii la limo fermarsi e la portiera aprirsi. Chuck mi aiutò ad uscire e mi lasciai dirigere da lui. Sentii il suono dell’ascensore, ma non riuscii a riconoscere dove fossi.
“Quanto manca?”
“Siamo quasi arrivati. Abbi un po’ di pazienza Mrs. Bass.”
Sorrisi. Adoravo sentirmi chiamare Mrs. Bass, soprattutto da Chuck.
Sentii di nuovo il ding dell’ascensore e Chuck mi aiutò ad uscire. Poco dopo ci fermammo e disse: “Eccoci qui. Pronta?”
“In fretta Bass.”
Mi tolse la cravatta dagli occhi e quando aprii gli occhi non riuscivo a crederci.
Eravamo nel nostro nuovo attico all’Empire, completamente arredato.
“Ma come..? Credevo non sarebbe stato pronto fino a domani.”
“Diciamo che io e Dorota sappiamo essere molto convincenti.”
“Dorota?”
“Mi sono fatto aiutare da lei. Avresti dovuto sentirla mentre urlava all’arredatrice.”
“È perfetto. Proprio come l’immaginavo.”
“Ti va di fare un giro della casa?”
“Con molto piacere.”
Dopo aver visitato tutto l’attico, che era più grande di quanto mi ricordassi, mi sedetti sul divano in camera nostra dove c’era il camino già acceso per riscaldare la stanza.
“Wow. Abbiamo una casa.”
“Già. Un posto dove crescere i nostri figli.” Disse venendosi a sedere accanto a me.
“Dove sei andata dopo che Jenny Humphrey è scappata via?”
“Sono andata a parlarle prima che se ne andasse.  Diciamo che adesso siamo alleate.”
“Come mai?”
“Ricordati Chuck, tieniti stretto gli amici ma ancora più stretto i nemici. La piccola Jenny sa il fatto suo e potrebbe rivelarsi utile la sua alleanza in futuro, non credi?” “Sono d’accordo, ma adesso dovresti riposare. Oggi è stata una lunga giornata e domani sarà ancora più pesante.”
“Ma non voglio andare a dormire. Non sono stanca.”
“Ti sei lamentata per tutto il tragitto di essere stanca.”
“Ho cambiato idea.”
“E cosa te l’ha fatta cambiare?”
“Questo… Tu…”
Mi avvicinai a lui e lo baciai mettendo le mie braccia intorno al suo collo.
“Sei sicura?”
Lo baciai di nuovo e entrambi capimmo che non saremmo andati a dormire molto presto.
 
 
 

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