Rose Stevens: Morte e Rinascita.

di Niniel Virgo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Contact of souls. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane.
Samuel Beckett.






 
Una crepa. Due crepe. Tre crepe.
Il gocciolio insistente della pioggia produce un rumore continuo, abbastanza fastidioso per i più, ma non per loro.
Quattro crepe. Cinque crepe. Sei crepe.
Una voce bisbiglia insistentemente cose senza senso, in una lingua che non si è mai sentita in tutto il mondo.
Sette crepe. Otto crepe. Nove crepe.
Gli occhi di Rose si muovono febbrilmente. Seduta sul proprio letto nel manicomio, le gambe magre strette al petto, risulta più piccola di quanto non sia in realtà.
Non fa caso ai rumori, né dentro né fuori dall'edificio. E' come se fosse rinchiusa in una bolla, completamente estraniata dal resto del mondo. Ma quando mai non è stato così, in tutta la sua miserabile vita?
Rose Stevens ha vent'anni. Non ricorda da quanto tempo è rinchiusa lì, ma dev'essere molto, perché non ricorda quasi niente del resto della sua vita. Ha solo alcuni brandelli di memoria che ogni tanto le riempiono la mente, come dei flash. Arrivano veloci, e scappano altrettanto in fretta. Rose li detesta, perché sono orribili. Sanno tutti di disperazione. Non vuole ricordare, cerca di evitarlo. Però..c'è un però, sì. Una cosa che ricorda perfettamente c'è. 
Lei.
Ricorda alla perfezione tutto quello che hanno fatto assieme. Le avventure passate, i mostri combattuti, e anche la morte di lei, di Alice. Chiunque si aspetterebbe che i sensi di colpa la stiano distruggendo, quello che prova è invece solo rabbia. Rabbia per averle dato una morte rapida e non più dolorosa, come si merita. Perché è tutta colpa sua se ora è finita lì, tra quelle quattro mura troppo bianche e spesse, in quella stanza fredda che è ormai la sua prigione.
Rose Stevens è dimagrita, non perché lo abbia voluto, bensì perché il cibo che le viene dato è poco e di dubbia provenienza. E' così magra ormai, da potersi contare le costole ben sporgenti. Ma a chi importa? Non di certo alle infermiere o al suo psicologo. Finché i suoi genitori pagano per tenerla lì dentro, lei sarà sempre teoricamente in salute.
La porta della sua cella si apre. Una donna con un camice bianco entra svelta, senza nemmeno guardarla. Come se fosse un fantasma e non fosse lì. Forse lo sono davvero, si dice Rose. Forse sono davvero diventata un fantasma.
La donnina porta con sé un carrello. Rose riconosce le proprie medicine e si lascia scappare un mezzo sospiro, l'unico atto che fa capire che è ancora viva, insieme agli occhi scattanti e fin troppo vigili che non fanno che analizzare la stanza, anche se ormai la conosce a memoria.
Ora, la ragazza sa che l'infermiera se ne andrà senza dire niente, come sempre. In quel manicomio i pazienti non sono altro che parassiti, che non si meritano nemmeno un'occhiata. Dove sono i dottori a cui importa dei malati? In quell'istituto non ne ha ancora visti. E' stata sotto decine di medici, ma nessuno si è mai interessato a lei. Basta che arrivino i soldi, per loro.
Inaspettatamente, la donna sta ferma, e per la prima volta dopo anni qualcuno la guarda sul serio. Rose la guarda di rimando, improvvisamente curiosa. Un risveglio di emozioni improvviso, dopo anni nella più totale apatia.
«Signorina Stevens, è mio compito renderle noto che ben presto avrà due nuove compagne di stanza». Qui Rose si lascia sfuggire una smorfia. Cella sarebbe un nome ben più adatto. «Una delle due ragazze è già arrivata, sarà qui a momenti».
L'infermiera s'inchina velocemente senza un motivo preciso ed esce frettolosamente, come se stare nella sua stessa stanza potesse procurarle qualche malattia incurabile. Rose sprofonda ancora di più nel suo angolino. Le ultime compagne di stanza erano una cleptomane e una piromane, non era stata una convivenza facile la loro..e quelle nuove, chissà come saranno? Spera che non siano rumorose, le sue orecchie sono ormai abituate al silenzio e i rumori forti la infastidiscono.
La porta si riapre di nuovo, e Rose non può fare a meno che rimanere paralizzata dalla paura quando sente quella voce, di colei che ancora riempie la sua notte di incubi.
«Ciao Rosie.»
Alice Liddell le sorride, ma non è un sorriso normale: è quello di un gatto che tra poco catturerà la propria preda, dopo anni di attesa.
Dieci crepe.





L'angolo delle Meraviglie di Niniel.


Ta-dàààààn! Ce l'ho fatta! Sì sì, uccidetemi pure dato che sono in ritardo clamoroso ...Okay, niente. Piccolo inizio per la seconda parte di Rose, dato che qualcuno (Riferimento a Eredian per niente casuale :'D) che continua a chiedermelo xD
Boh..niente da dire :'D spero vi piaccia e basta!
Baci, Niniel.

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Capitolo 2
*** Contact of souls. ***


Alice..no, è impossibile. Lei..Lei qui? Con il suo corpo?
E invece lei è lì, con un sorriso sadico e folle che fa venire i brividi a Rose. Com'è possibile che abbia il proprio aspetto nel mondo reale? Anzi no..perché è ancora viva?
«Sorpresa di rivedermi? Ah Rosie Rosie..davvero non hai ancora capito che per ammazzarmi ci vuole ben altro?»
Rose non ricordava la voce di Alice così..così fredda e glaciale. L'aveva sempre trovata dolce e rilassante, era in grado di tranquillizzarla quando aveva paura di qualcosa e capace di spronarla nei momenti più bui. Ora è piena di rabbia, Rose lo può notare da come stringe convulsamente i pugni, in segno che si sta trattenendo. Eppure, nonostante tutta la furia che la sua figura sprigiona, continua a sorridere e rimane immobile.
«Eppure io..io ho distrutto quel poco che rimaneva di te, la tua mente! Non avevi più un corpo__»
«Infatti questo non è il mio corpo» la interrompe con calma innaturale Alice, storcendo la bocca in un ghigno. 
Rose sussulta sorpresa. Eppure è lo stesso aspetto che aveva nella sua testa, che abbia imparato ad assoggettare oltre alla mente anche il corpo delle persone?
«Tu mi vedi con il mio vero aspetto perché la tua mente mi riconosce istintivamente. Dopo essere state così a lungo a contatto le nostre anime si percepiscono a vicenda, creando un legame indissolubile. Per gli altri, il mio aspetto è molto diverso, e se ti concentri anche tu puoi vederlo.»
E Rose ci prova. Nota subito che gli occhi verdi di Alice sono in realtà di un azzurro cielo, che i capelli neri e spettinati agli occhi degli altri sono morbidi boccoli biondi. La ragazza, la curiosità che supera la paura, accenna un passo goffo verso la sua 'vecchia amica'.
«Ma allora..chi hai assoggettato?»
«Oh no, ho lasciato perdere i vivi» esclama Alice, guardandosi le unghie con fare indifferente, per niente credibile dato il ghigno che non ha ancora lasciato le sue labbra. «Ora preferisco i corpi dei morti».
Rose lancia un'urletto sorpreso e spaventato, ma non forte perché sa che se fuori qualche infermiere la sentirà urlare, niente le impedirà di ricevere l'ennesima dose di calmante, quanto basta per metterla k.o. per diverse ore.
«Oh Rosie, com'è che all'improvviso i cadaveri ti spaventano? Non mi sembravi così terrorizzata mentre mi uccidevi» sibila Alice, i passi che risuonano per la stanza mentre si fasempre più vicino a Rose, che non rriesce a muoversi. E' solo quando Alice l'afferra per il mento con violenza e la bacia con tutta la rabbia e la sofferenza che ha trattenuto fino ad ora, che la ragazza cerca di divincolarsi, ma la presa dell'altra è ferrea, le fa male. Alice allontana il viso di poco da lei, il respiro lievemente affannato.
«Dimmi Rose, non è questo che hai sempre voluto? E' inutile che lo nascondi, so che eri attratta da me» ghigna la ragazza.
«Lasciami! Lasciami, non sono più la tua marionetta!» sibila l'altra, cercando di liberarsi dalla presa. 
Gli occhi di Alice si riempiono di rabbia, e Rose lancia un urlo sorpreso quando sente le unghie dell'altra conficcarsi nel proprio braccio.
«Lo sei stata in passato e lo sarai di nuovo, Rosie. Tu sei mia. La tua anima ha bisogno della mia per andare avanti, o finirà per distruggersi in mille pezzi e perderai quel poco di sanità mentale che ti resta» le sussurra Alice all'orecchio. Rose si divincola come un animale in gabbia, e barcolla quando finalmente l'altra la lascia andare di colpo.
«Non dire stupidaggini! Io e te non siamo legate. Ho sciolto il nostro legame nell'esatto momento in cui ho deciso di ucciderti!»
«Oh, il nostro legame non è solo basato sui sentimenti, tesoro» Alice le gira attorno, come un predatore che sta aspettando di afferrare la propria preda. «Le nostre anime sono state così tanto a contatto che non solo si riconoscono tra di loro, ma avevano iniziato a fondersi, rendendoci una cosa sola. E dopo che tu hai deciso di uccidermi, alla tua anima è mancata una parte di essa. Quella che stava condividendo con me».
Rose non vuole crederci. Non è possibile che quella storia non sia finita, dopo tutto il tempo che è passato..pensava di essersi liberata definitivamente degli spettri del proprio passato. 
La ragazza stringe i pugni, e Alice sorride nel vederla così frustrata. Rose pensa che non esiste nemmeno più un briciolo di quella Alice che conosceva lei.
«Cosa vuoi, allora?»
«Nonostante il mio desiderio più grande sia quello di torturarti fino a quando non mi pregherai in ginocchio di ucciderti..» e qui Rose ha un brivido di terrore, che cerca di nascondere per non dare soddisfazione ad Alice. «Ho bisogno di ricongiungermi con te. La mia anima è più instabile della tua, e se non la rimetterò assieme il prima possibile sparirò».
Rose, incredibilmente, riesce a sorridere ferocemente. «Scordatelo. Voglio che tu muoia definitivamente. Non voglio più vederti».
Alice ride, di una risata cristallina, come divertita. «Oh Rosie..se io sparirò, tu farai lo stesso poco dopo. Adesso che le nostre anime si sono incontrate, la tua desiderà ardentemente di ricongiungersi con la mia..e tu soffrirai di questo. Di un dolore fisico, ma anche mentale. Non riuscirai ad alzarti dalla tua branda».
Rose tace per diversi secondi. E, quando alza gli occhi su Alice, l'altra non può che sorridere nel vederla così indecisa.
«Non so se voglio aiutarti. Non dopo tutto quello che è successo».
«Pensaci pure, ma so che tornerai da me».
La porta della stanza si apre, l'infermiera infila la testa dentro. Nel vedere le due ragazze come pronte ad uccidersi, rimane un po' interdetta. Poi, con un colpo di tosse, si ricompone.
«Signorina Stevens, il dottore l'attende».
Rose lancia un'altra occhiata ad Alice, poi si avvia verso l'uscita.
«Arrivo immediatamente».
E può giurare di aver visto Alice cercare di nascondere un ghigno divertito. Sa di aver vinto già in partenza.

L'angolo delle meraviglie di Niniel.

AHAHAHAHAH Non ci credo che sto aggiornando. Sono secoli che non vado avanti, ma stamattina avevo la febbre e tanta voglia di scrivere, e non ero manco in fase "Voglio-vedere-anime-e-non-fare-altro", come sono di solito.
Mi scuso con tutti per averci messo così tanto, ma la voglia di scrivere proprio non voleva farsi vedere. Non prometto che aggiornerò presto, devo vedere quanta voglia avrò di andare avanti. Ma beh, Rose è la mia bambina, e voglio riuscire a finire anche la seconda parte. E ce la farò, punto.
Vi ringrazio per le recensioni e per chi ha messo la fiction tra le preferite o le seguite! Luv ya. :*
Baci baci, 
Niniel.

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