Listen to your heart

di Sara Scrive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


1.Arrivo
 
Era una bella mattinata, anzi era la mia ultima bella mattinata qui a Roma… tra qualche ora io e la mia famiglia ci saremmo dovuti trasferire a Los Angeles , più precisamente nel quartiere di Beverly Hills… 
Dovrei essere felice per mio padre che ha guadagnato abbastanza con la sua Agenzia di viaggi tra Italia e Stati Uniti, da potersi permettere di trasferire la sede in L. A . (cosi viene chiamata la città) e trasferire quindi tutta la famiglia con lui…
Lati positivi? Be ce ne sono tanti, ad esempio qui ci vivono tante “star”, non che me ne importi nulla visto che sono tutti scorbutici e sempre sulla difensiva, e anche li c’è il sole 
Lati negativi, invece, non vedrò i miei amici
Ho dovuto fare un corso avanzato di inglese per poter comunicare almeno con le persone che incontro, e per essere in grado di fare la spesa e frequentare le lezioni di scuola 
La scuola…Il mio incubo.. sarà veramente difficile potersi adattare a un nuovo ambiente , soprattutto essendo di un altro paese 
Non so neanche come reagiranno i miei compagni, se riuscirò a fare amicizia con qualcuno.
Iniziare il primo quadrimestre, sarà certo più semplice di frequentare le lezioni a scuola già iniziata, Avrei avuto un po’ di tempo per adattarmi.
Mi incuriosiva parecchio il futuro, di cui non conoscevo nulla .
So solo che nella mia famiglia chi soffrirà di più per questo trasferimento sarò io!
Sono sempre stata attaccata al mio quartiere e separarmene proprio adesso non mi va giù neanche un po’.
Di sicuro quello che mi mancherà di più sarà la pizza, sembra stupido ma è come una droga per me: pizza today, pizza tomorrow, pizza forever! 
Avevo discusso spesso con i miei genitori a riguardo, cercavo alternative  ma niente da fare! 
Avevo cercato di spiegargli che avrei potuto rimanere a casa dai nonni o da qualche amica che si era dimostrata disponibile.. ma si concludeva tutto con < Non sei maggiorenne! Non puoi decidere tu e quindi farai come diciamo noi. Chiaro? >
Ero molto in conflitto con loro per questo, a volte pensavo “Ma perché io? ”, dovevo farmene una ragione… 
Cercavo di convincermi pensando che magari mi sarei divertita, mi sarebbe piaciuto stare a Beverly Hills.
Tutti i miei amici mi avevano salutato incoraggiandomi < Vedrai, starai bene ! Mandaci una cartolina! > io sorridevo, ma in realtà ero triste come a un funerale…
< Ricordati di noi! > aveva anche aggiunto, scherzando, la mia migliore amica, Francesca, ma sapeva anche lei, che  recitare non era il suo forte e vedere che era triste mi faceva stare peggio…
Ieri sera, ero un cadavere che vagava per le stanze in cerca di un buon motivo per convincere all’ultimo minuto i miei genitori, a lasciarmi rimanere… 
Ma non avevo idee… Cosi mi ero addormentata piangendo…
Indossavo  dei Jeans corti  e le miei immancabili scarpe da ginnastica della Nike… avevo una  maglietta a maniche corte  bianca  con scritto “I love Italy ” e dietro c’era scritto “La mia casa è qui” e c’era il disegno del Colosseo, era il mio gesto di “addio”
< Sara, sbrigati , le valigie sono in macchina… prendi la bambola  di tua sorella che ha scordato in camera >Mi interruppe  una voce mentre ero immersa nei miei pensieri 
< Si,mamma >
Stavo partendo…tra qualche minuto saremmo stati sull’aereo. Non potevo crederci.
Quello che dovevamo fare noi, era soltanto fare l’ultimo viaggio… portare le ultime cose e trasferirci definitivamente
La casa era mezza vuota, c’era qualche mobile qua e là ma la maggior parte delle “decorazioni” erano già state  trasferite nell’altra casa 
Corsi a prendere la bambola Barbie di Ilaria ,la mia sorellina di 2 anni,Salutai anche la sua camera…
Appena uscii di casa, in giardino, mia madre chiuse la porta dietro di me  e insieme entrammo in macchina.
< Che bello ! siete contenti di lasciare Roma? > chiesi ironicamente
< Smettila di fare cosi, se ti risento prenderò seri provvedimenti > Mi ammonì mio padre, che era stufo delle mie incessanti proteste.
< Sai che paura… > aggiunsi sottovoce, per non farmi sentire.. ma mia madre ci riuscii lo stesso e  mi incenerì con lo sguardo dallo specchietto retrovisore.
A Roma c’erano 29 gradi o forse di più, il cielo era blu, terso e perfetto, non che Los Angeles fosse da meno.
Mi avevano già iscritto ad una scuola:la Beverly Hills High School era un liceo prestigioso, a confronto  quello dove andavo io sarebbe sbiancato.
C’era di tutto: dalla biblioteca alla piscina, ovviamente avevano prezzi altissimi, ma mio padre poteva a permetterselo. 
Il percorso da fare non  è molto lungo, tredici minuti di autobus, solo 2 fermate.
La scuola finisce  alle 14 e non bisogna andarci il sabato. 
Arrivati all’aeroporto di Fiumicino, dovemmo aspettare 15 minuti prima di fare il Check in e prendere posto sull’aereo.
Come al solito c’era sempre molta fila, la gente non si sbrigava, ogni volta che era il loro turno le persone perdevano tempo con domande, richieste e altro…
Sembrava lo facessero apposta!
Erano esattamente le 9.20.
Salimmo sull’aereo e  allacciamo le cinture di sicurezza
Stavamo per decollare
 
Quando capii che stavamo prendendo il volo, mi scese una lacrima che mi rigò la guancia
Salutai dal mio finestrino le case che man mano si facevano sempre più piccole
< Ciao Roma, ci rivedremo presto… >Dissi
Ero davvero giù di morale!Sembrava un addio per sempre
Ma sapevo che ci sarebbe stata un’altra occasione per Tornare a casa 
Accesi il mio Mp3 e cominciai ad ascoltare un po’ musica.
Di solito la gente nei momenti tristi ascolta musica deprimente, io invece, preferisco ascoltare qualcosa che mi dia la carica per affrontare i miei problemi…
Rimasi a riflettere sugli anni passati, su quelli che dovevano ancora venire
Pensavo sempre a le persone che avrei incontrato li, Gli americani mi sono sempre stati molto simpatici: Sempre  a ridere e scherzare, ma sono molto seri e professionali nel loro lavoro…
Negli U.S.A. inoltre ci sono molte possibilità di lavorare e di farsi un futuro 
Magari mi sarei trovata un lavoro li 
Avrei fatto l’avvocato? Chi lo sa? E pure io ci speravo perché è il lavoro che sogno da fare sin da quando ero una bambina
Dopo un po’ la musica s’interruppe, presi il lettore e vidi che la batteria era scarica.
Perfetto! Non potevo ascoltare la musica, non potevo neanche leggere perché sennò mi sarei sentita male
Non sapevo che fare.. non avevo neanche sonno
Mi guardai attorno. 
Le persone dormivano  o chiacchieravano fra di loro…
Mia sorella , come al solito dormiva, e i miei genitori si facevano i fatti loro nei sedili davanti!
Le hostess passavano ogni tanto a chiedere se avevi bisogno di qualcosa … ma io rispondevo sempre che non volevo nulla
Il  viaggio  durò 13 ore circa   ma a me  sembrò molto  di  più  visto che mi stavo annoiando a morte.
Non c’era nulla da fare!
La steward annuncio di allacciare bene le cinture di  sicurezza : stavamo per atterrare.
L’orologio dell’aereo segnava le 15 e un quarto,  tenendo conto del fuso -8 rispetto a quello italiano.
Meno male che  il volo era finito, un altro minuto e mi sarei messa ad urlare.. tanto per fare qualcosa…
Il L.A.X.( Los Angeles International Airport) era affollatissimo pieno di persone di ogni nazionalità che camminavano in tutte le direzioni dicendo parole quasi incomprensibili .. per me…
105 South Bedford Drive, Beverly Hills, era l’indirizzo della nuova casa.
Prendemmo un taxi e arrivammo dopo 20 minuti circa.
Io intanto contavo i numeri civici: < 103, 104, 105… >
< Eccolo!  > esclamò mio padre.
L’auto si fermò davanti ad un incrocio, poi mio padre si fece aiutare a far scendere le valigie e insieme entrammo nella stradina privata che portava davanti ad un grande cortile.
 Mi fermai, non sapendo dove andare, perché c’erano molte entrate e i palazzi erano tutti uguali .
< dove si va?  > Chiesi e mia madre 
Lei si limitò a precedermi e a proseguire dritta in direzione del palazzo di fronte a noi.
Abitavamo al 2 piano… 
il nostro appartamento era molto grande, c’erano tre camere da letto molto spaziose, una cucina, e 3 bagni e un salone. La cucina e il salone erano praticamente una stanza intera solo che era divisa da una  piccola parte di muro , che partiva dal corridoio.
I miei genitori avevano una camera all’inizio del corridoio, dopo il bagno per gli ospiti, che aveva la porta  di fronte a quella di mia sorella. 
Nella loro stanza avevano un bagno privato piccolino.
La  mia camera era in fondo al corridoio: aveva una finestra che si affacciava sulla strada sotto casa e un grande armadio era contro la parete opposta al mio letto enorme.
Anche io avevo un bagno in camera, si trovava tra il letto e la finestra.   
La casa era arredata  benissimo,  il  pavimento  era  in  parquet  e  invece le pareti erano color panna.
La casa era completa di tutto: televisore al plasma in salone, frigorifero maxi in cucina e il computer che avevo sempre desiderato era in camera mia, su una scrivania  ad aspettarmi.
In più nella mia stanza c’era una Tv con la presa per la mia PS2 !! 
So che sembra strano ma io adoro la Play Station!
< Allora che ve ne pare? > chiese mio padre speranzoso mentre sistemavamo le cose.
< Perfetta!  > disse mia madre
< La mia stanza è ok…. > dissi, anche se volevo rispondere diversamente, però dovevo ammettere che mi piaceva…
Una delle qualità che i miei genitori non hanno è che non sono capaci di farsi i fatti loro…
 ogni 5 minuti mi facevano domande stupide come al solito, e io non potevo disfarmi in santa pace le valigie.
Li era giorno, ed io mi sarei voluta godere la giornata, ma cominciavo a chiudere gli occhi, e dormivo in piedi da sola… 
“Gli effetti del fuso orario” pensai mentre cominciavo a sdraiarmi sul letto..
Per un po’ dimenticai i lati negativi.. ero troppo contenta, stavo iniziando una nuova vita,migliore di quanto mi aspettassi.
Passavano i giorni, per quanto mi sembrava strano riuscivo ad abituarmi a questa nuova routine: la mattina mi alzavo  presto presto perché ho l’abitudine di fare Jogging, tornavo a casa stavo con mia sorella mentre i miei genitori andavano al loro nuovo lavoro .
Non uscivo granché solo  per fare la spesa , correre e fare qualcos’altro ma erano poche le volte in cui uscivo di casa senza fare niente..
Era settembre e mancava poco all’inizio della scuola, ci ero stata spesso per vederla fuori, dall’esterno…
Il mio primo giorno? Non so come descriverlo, è stato un inferno o poteva andare di peggio?.
Quella mattina mi sveglia prestissimo e mi preparai più in fretta del solito,  non volevo arrivare tardi ed era meglio se cominciavo a imparare bene i luoghi per non arrivare Tardi alle lezioni…
 Mi fermai in segreteria, la signorina mi consegnò un foglio da far firmare ai miei professori  che dovevo riconsegnare al termine della giornata.
Era un  po’ difficile  capire  al  volo  le  indicazioni per arrivare in ogni  aula  e  la  maggior parte  degli  studenti   mi  fissava  e  rideva,  ma   per fortuna c’era qualcuno  che  si  presentava (anche se resettavo subito il suo nome ) e cercava di parlare piano per  farmi capire  bene  tutto quello che diceva. 
Uno dei nomi che mi ricordai fu quello  di   Angela:  era una ragazza bassina ,  con i capelli neri e gli occhi marroni,  si  era  dimostrata  molto  gentile nei miei confronti.
Non era molto chiacchierona, ma non era neanche molto timida.
Per fortuna la incontrai alla seconda ora perché stavo andando nel panico:
< Hi! I’m  Angela. You’re Sara, right? >
< Yes, i’m Sara. >Risposi
< Nice to meet You! > Mi tese la mano e la strinsi mano rispondendo < Il piacere è mio >
< Sei nuova? >
< Si… > riposi guardando la piantina della scuola
< Can i Help you? >  mi chiese.
< Oh yes! Thanks. I need it so much! >
< What’s your first lessons? >
< Trigonometria > risposi
Mi accompagnò nell’edificio 5  e cercai di memorizzare il percorso da fare.
Invece di andarsene, entrò con me  e mi fece sedere vicino a lei.
< Ho letto il tuo orario, alla 4 ora avremmo scienze insieme… vengo a prenderti io, tu aspettami, cosi possiamo andare li >.
Annuii, ero d’accordo anche perché avevo proprio bisogno di una mano…
A ricreazione  mi presentò ad un gruppo di sui amici, presi  solo un succo di frutta, e cercai di capire di cosa parlavano.
Non erano tanti solo 3 persone: Mike,Jessica & Ben (Il ragazzo di Angela) .
Ben era un ragazzo altissimo, aveva i capelli neri e gli occhi piuttosto scuri, era molto timido all’inizio ma dopo un po’ cominciò anche lui a rivolgermi la parola.
Jessica ,invece, aveva i capelli castano chiari che le arrivavano alla spalle, i suoi occhi erano color cioccolato ed era alta almeno quanto Angela, o forse un po’ più alta, però lei  era una  chiacchierona e le piaceva mostrarsi in pubblico con me (quella nuova) e dire che eravamo amiche… 
Preferivo Angela questo era evidente, cosi Mike e Ben non si comportarono come lei, ci andarono piano e parlarono lentamente per farmi capire.
Mike aveva la mia età (17 anni) come Angela e Jessica, Ben era un anno più grande.
Con Mike scoprii di avere Inglese l’ora dopo, cosi si offrii lui di accompagnarmi.
< Allora l’Italia com’è? >
< Come paese da visitare è fantastica, ci sono bei luoghi e si mangia bene ! ma per quanto riguarda l’economia  e la  politica è uno schifo!  >
< Però Dovresti andarci un giorno! > sorrisi per cercare di essere convincente, ma  ricordare Roma, mi faceva sentire un po’ triste; forse Mike se ne accorse e cambiò discorso.
< Ti piace Los Angeles? >
< Abbastanza!Penso che Non sia tanto diversa da dove vengo io, ma non posso fare  commenti visto che non ho ancora visto nulla.. >
Appena finii di dire quella frase notai una scintilla passare negli occhi di Mike.
Continuammo a chiacchierare finche non ci sedemmo sui banchi.
Mike era  un ragazzo molto simpatico e  anche carino! Aveva  i capelli biondi non troppo lunghi, gli occhi azzurri ed era abbastanza alto , se si vestisse con lo smoking potrebbe passare per un principino viziato
Non ebbi occasione di conoscere meglio Ben, ma penso fu meglio visto che forse saremmo rimasti in silenzio, nell’imbarazzo totale.
Alla fine feci un sospiro di sollievo! Prima di andare  mi avvicinai ad Angela: 
< Ti andrebbe di farmi da insegnante di inglese? Come vedi non lo parlo molto bene e  mi servirebbe proprio qualcuno con cui esercitarmi, sempre se ti va... >chiesi timidamente
< Yes, i’m very glad! Mi piacerebbe molto! > esclamò con entusiasmo.
< Se ti va iniziamo domani pomeriggio a casa tua > propose
Accettai: Avevo  bisogno di qualcuno disposto ad aiutarmi per inserirmi meglio.
< L’indirizzo è 105 South Bedford Drive > dissi, ricordandomi che lei non sapeva ancora dove abitavo.
Le giornate passavano velocemente, non appena mi fui abituata a  quel tipo di Routine…
La mattina la casa è deserta: i miei genitori dopo aver accompagnato Ilaria all’asilo nido (che finisce alle 17) vanno nel loro ufficio al 9601 Wilshire Blvd che si trova al 1 piano; io, invece, vado a scuola.
Il pomeriggio sono da sola e trascorro il tempo facendo compiti ed  altro fino a quando verso le 18 tornano i miei genitori insieme ad Ilaria.
Il sabato invece lo trascorro praticamente da sola… 
I miei lavorano e la piccola peste, va al baby parking che dura tutta la giornata.
Può  sembrare un tipo di vita noioso, solitario e difficile da sopportare , ma io lo preferivo , stare da sola a schiarirmi le idee mi rilassava.
Non c’era niente di nuovo ormai mi ci ero abituata, il mio inglese stava migliorando e riuscivo a parlare con le persone più facilmente, a tal punto da riuscire a fare amicizia con qualcuno oltre a Ben, Mike , Angela e Jessica; grazie a quest’ultima mi ero fatto un altro paio di amici ma speravo di allargare le mie conoscenze.
Angie (come la chiamo io) era l’unica vera amica che avevo.
Le mie tre prime settimane di scuola furono le più dure ma piano piano mi adattai.
 
Era inizio ottobre,  stavo facendo  ricreazione ed ero appena uscita dall’aula di Storia.
Il primo che vidi fu Mike che mi venne incontro e poi Jess,Ben   ed Angela che  era in fibrillazione: voleva andare al cinema per vedere questo film : “Abduction”, interpretato dal suo attore preferito, di cui non ricordo il nome.
< Sarà un film fantastico! Pieno di azione e anche con un po’ di romanticismo!e… >
< Si Angela abbiamo capito!!  > la interrompemmo tutti. Ne eravamo davvero esasperati! 
< Se la smetti di parlarne ti accompagno io ok? > mi proposi
 < Davvero? >
< Si, ma basta che la smetti di parlare di Questo Loner ! >
< Non si chiama Loner si chiama Taylor Lautner > 
Tanto era inutile se me lo ripeteva 50 volte me lo scordavo lo stesso…
Era cosi ansiosa di vederlo che concordammo  che appena uscite da scuola saremmo andate subito al cinema.
Non avevo niente da fare e il pomeriggio restavo da sola quindi cambiare aria mi faceva bene.
Sinceramente non sapevo se mi sarei divertita, non sapevo neanche se il film mi sarebbe piaciuto.
Appena suonò la campanella delle 14, Angela mi venne incontro  in cortile e disse < Ben ha saltato un’ ora di lezione per questi  > e mi sventolò sotto il naso i biglietti per quel film, lo spettacolo sarebbe iniziato alle 15:30.
Esattamente un’ora e mezza dopo la fine della scuola, cioè a partire da quel momento.
< Tu sei pazza! >
< Grazie > e mi fece l’occhiolino.
Povero Ben! Costretto a marinare la scuola per degli stupidi biglietti!
< Allora non sei contenta? > dissi mentre prendevamo l’autobus per andare al cinema 
< Di più! Non vedo l’ora di entrare nella sala  e mangiarmelo con gli occhi! >
< Ti ricordo che sei fidanzata > le ricordai  facendo una faccia stupita.
< Lo so, ma lui è cosi Bello!! >
< Come vuoi! > le concessi
Più ci avvicinavamo al cinema più lei diventava nervosa, si eccitava per niente.
Prima di prendere posto decidemmo di fermarci al bancone per prendere 2 panini e 2  confezioni maxi di Pop-corn. Con quello avremmo di sicuro sostituito il pranzo “normale”, non che qui in si mangiasse diversamente da Patatine Fritte,hamburger, hot dog, crocchette e altre schifezze.
Il film cominciò, Angela urlo cosi forte che quelli di dietro ci intimarono silenzio! Che figuraccia!
Quando diceva che questo attore era carino,  dovetti constatare che aveva ragione.
Era più che carino, molto attraente, solo che non mi importava più di tanto, non era la mia vita…
Il film era pieno d’azione gli attori erano molto bravi , era ricco di colpi di scena, una parola : Fantastico! 
Con mia sorpresa mi accorsi che avevo capito tutto quel che dicevano, tutti i dialoghi, senza perdere il filo del discorso , nonostante parlassero, molto velocemente li avevo compresi tutti; questo era un buon segno.
Mentre guardavamo   il film, io ero normale, Angela invece si muoveva come una biscia sulla sedia, senza staccare gli occhi dallo schermo.
< Allora ti è piaciuto? Ti è piaciuto? > me lo ripeteva talmente tante volte che, mi faceva dimenticare la risposta che avevo in mente per lei.
Alla fine riuscii a rispondere 
<  Sarò buona… SI mi è piaciuto molto… avevi ragione… >
< Io te l’avevo detto perché lui è… > Le feci cenno di tacere < Non parlarne più l’avevi promesso! >
< UFFA > rispose.
< I patti sono patti! > dissi ridendo della sua faccia imbronciata.
Tornammo a casa mia e lei mi aiutò a fare i compiti.
Qualche minuto prima che arrivarono i miei genitori, Angela  uscii di casa con un sorriso stampato in faccia.
Cenai in silenzio mentre i miei erano troppo impegnati a discutere di affari.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


2. A prima vista 
 
Quella mattina mi  svegliai di buon umore: Era sabato niente scuola e nessuno che poteva rompermi le scatole.
La casa era deserta, evidentemente erano già usciti tutti, perciò me la presi con calma e mi andai a preparare per fare la mia corsa mattutina. 
Fuori c’era il sole, cosi non persi tempo, mi vestii   e appena uscita  dal palazzo  cominciai  a correre … 
Mi piaceva fare sport! Per certi versi era rilassante, e mi tenevo in forma.
Mentre giravo per le strade,   osservavo i numerosi turisti che camminavano qua e la, loro erano da qualche giorno qui e avevano visto tutta la città io ero qui da  quasi due mesi e non avevo visto niente…
Magari mi sarei organizzata con Angela & Jess…
Dopo un po’ decisi di fare la strada di casa… 
Stavo passando davanti al palazzo in cui i miei stavano lavorando mi fermai a osservarlo, non era tanto alto come di solito fanno vedere nei film…
Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno mi butto per terra… 
Che guaio!! la bibita che teneva in mano, una coca cola, mi si rovesciò addosso  e mi macchiò la maglietta.
< Sorry, Sorry! > mi disse.
Alzai lo sguardo per vedere chi fosse, stavo per dirgliene quattro, ma quando lo guardai rimasi ad osservarlo: era un ragazzo…
non molto alto (all’incirca come me,1,73, forse un po’ più alto) con i capelli neri e corti, era vestito casual , jeans e maglietta a maniche corte aderente, che metteva in risalto la sua “tartaruga”, aveva la pelle ramata e tutto quell’insieme di particolari lo rendeva piuttosto attraente… 
Ma a Los Angeles tutti sono cosi, ero abituata a vedere ragazzi del suo livello…
 Però la sua faccia… l’avevo già vista da qualche parte…
< Non è niente > risposi < I’m Fine. E’ ok. tranquillo >.
Mi rimisi in piedi,  lui intanto mi guardava per vedere se stavo bene, < It’s ok  > ripetei
Ero calma, in fin dei conti cosa poteva essere mai successo alla mia maglietta?
Prima di accertarmi che guaio avesse combinato la coca cola, lo guardai un attimo: era piuttosto sorpreso, come se si aspettava un’altra reazione, tipo un arrabbiatura che farebbe invidia ad un grizzly, o forse mi sbagliavo…
Guardai meglio  il danno alla mia maglietta da ginnastica  e borbottai in italiano: < oh la mia T-shirt > , probabilmente lui capì (visto che non c’è molta differenza tra “Oh la mia T-shirt” e “Oh my T-shirt”) e mi disse < Come on, ci penso io >.
Mi fece cenno di seguirlo, ero un po’ titubante e non sapevo se accettare l’invito o no.
Lui intanto mi aspettava  e decisi di fidarmi.
Stavamo entrando nel palazzo dove lavoravano i miei genitori… 
rimasi un po’ sorpresa quando, in ascensore, schiacciò il bottone del terzo piano…
 Feci 2 + 2 e capii che lui abitava li…
Sperai di non farmi vedere dai miei,  per non dover dare troppe spiegazioni.
< Mi dispiace davvero molto, permettimi di aiutarti…. > ripeteva questa frase ogni volta per riempire il silenzio, mentre io dovevo rassicurarlo dicendo “Non fa niente tranquillo”.
appena usciti dall’ascensore, frugò  in tasca e si avvicinò ad una porta, la aprii < Questa è casa mia, accomodati >.
La sua casa era mille  volte meglio della mia!
Sembrava uscita dai cataloghi di case di lusso per gente straricca, ma non mi dovevo stupire , a Beverly Hills  la gente poteva permettersi di comprare tutto quello che voleva, e non a caso viveva qui…
Mentre ammiravo la casa, ero rimasta in piedi davanti alla porta come una scema, e non mi ero accorta che si era allontanato  ed  era tornato con in mano una maglietta pulita… mela lanciò e disse: <  il bagno è infondo al corridoio, puoi andare li a cambiarti >
< Ehm Grazie > risposi.
Mi fece ridere come mi stava la sua maglietta, sembrava che fossi andata a fare shopping dimenticandomi della mia taglia e del fatto che esisteva un reparto femminile.
Quando uscii dal bagno, si avvicinò e mi prese la maglietta sporca che avevo tra le mani, la mise nella lavatrice dietro di me , e l’azionò.
< Dovrebbero bastare 20 minuti > mi comunicò, poi sorrise, lo feci anche io, solo che sembravo una tonta.
Si sentiva solo il rumore della lavatrice, stavamo seduti sul suo divano senza dire nulla, quando  ad un tratto spezzò il silenzio:
< Non mi chiedi ancora l’autografo?  >.
 Mi stava confondendo… il suo autografo? E cosa ne facevo io?
 < Dovrei? > risposi. 
< Aspetta un attimo,non mi riconosci? > disse con aria divertita.
L’unica cosa che avevo nella mia mente erano due scarafaggi che giocavano a calcio e la sua faccia…
Poi mi ricordai del film che avevo visto insieme  ad  Angela : Abduction, che vedeva come protagonista un ragazzo di nome Nathan, interpretato da Taylor Lautner, il suo attore preferito… 
Quel ragazzo era lui, ed era proprio seduto davanti a me!!
Finalmente mi si era accesa la lampadina!
Attendeva una risposta…
 < Ah si, I remember , you’re Taylor Lautner, hai fatto quel film, ehm Abduction, Giusto? >  ero sicura che ne avesse fatti altri ma non sapevo quali, non ero sua fan, non lo seguivo come faceva Angie.
< Si, è vero, ma davvero tu mi conosci per quel film?Insomma , non hai mai sentito parlare della saga di Twilight? > rispose sorpreso.
< Si, ma  non  ho  mai  visto  i  film, so solo che parlano di vampiri e licantropi, e poi non vado molto su internet,  non  mi  intendo  affatto di film, attori… preferisco fare sport… >dissi, quella era una risposta  davvero  sincera  perché  io  non  me  ne  intendevo  molto  del  mondo  dello  spettacolo.
“Sport” sembrava una parola magica per lui: gli si illuminarono gli occhi e cominciò a mitragliarmi di domande:
< Quanto ti piace andare in bicicletta? >
 < Tantissimo >
 < Il tuo sport preferito? >
 < Nuoto e basket >
 < Vai in palestra? >
< Si, quando capita, ma preferisco correre tutte le mattine >
< La tua squadra preferita di Basket? >
< I Lakers >
< Che mi dici del calcio >
< Lo adoro! >
Continuò con una serie di domande sugli sport che mi piacevano, le miei squadre preferite… 
Sembrava interessato molto alle mie risposte, forse non aveva mai sentito una ragazza a cui non importava nulla della sua carriera e che amava gli sport
Lui domandava e io rispondevo, non mi era mai capitato di parlare cosi tanto, neanche a scuola  mi  facevano tutte queste domande…
Ad un tratto sorrise e disse:
 < oh, mi sono scordato la domanda più importante, Come ti chiami? > e a quel punto scoppiammo  a ridere .
 < Sara > riuscii a dire infine.
< Bene Sara, penso proprio che la tua maglietta sia apposto, puoi riprendertela > si  avviò verso il corridoio, lo seguii.
< Oh Grazie   >
Entrai in bagno e mi cambiai.
la lavatrice-asciugatrice aveva fatto un ottimo lavoro, ora sembrava come nuova.
Quando uscii lo trovai in tuta da ginnastica, che mi aspettava alla porta, lo guardai sbigottita.
< Ho visto che prima stavi correndo, se non ti dispiace ti andrebbe di fare jogging con me? >
Prima avevo corso  e stavo tornando a casa, ma dopo essermi fermata  a casa sua avevo riacquistato un po’ di energie, e poi con lui mi trovavo bene e avevo tutta la giornata libera, quindi accettai.
Scoprii  un  sacco  di  cose  su di  lui,  perché  adesso  chi  faceva  le domande ero io, per  esempio  aveva 19  anni  e aveva frequentato la Valencia High School, per lui il liceo era finito , mentre a me toccava  andare a scuola…
< Ma la tua famiglia dov’è? > chiesi, ricordandomi di non aver visto nessuno in casa sua, forse la mia era una domanda stupida visto che la maggior parte delle star vive lontano da casa, come al solito ebbi l’impressione (la certezza ) di aver fatto una brutta figura.
Lo guardai per vedere la sua reazione, ma era normale come prima.
< Vivo da solo, all’inizio vivevo con loro ma poi ho deciso di cambiare, di fare qualcosa di nuovo… Un po’ mi mancano.. soprattutto mia sorella… ma mi vengono a trovare spesso, ma a volte è inutile visto che sono costretto a viaggiare per motivi di lavoro… >L’ultima frase che sentii la disse con aria triste..
< Ti offrono molto lavoro? > chiesi dopo cinque minuti di corsa
< Non mi posso lamentare, ma è stata un po’ dura: Vedi io ho fatto il mio esordio come star in Twilight, ma Robert, era il protagonista… >
< Robert e chi è? > dissi, era una domanda stupida, ma mi stavo interessando al suo mondo, e vedevo che lui non si stancava a rispondermi.
< Rob è il “vampiro Edward” > sorrise< All’inizio facevo il “paladino delle cause perse”: Kristen , che è la protagonista femminile,Bella, e Robert sono troppo impegnati e un po’ riservati e non si fermano ad accontentare le fans, cosi quando loro mancavano arrivavo io…
Ero l’ombra di Robert, la maggior parte delle fans è “Team Edward” e io sono la seconda scelta…. 
Diciamo che adesso sto “latitando” per vedere che effetto fa la mia specie di assenza, nel senso che sto provando a fare come Rob e Kris e voglio proprio vedere se riesco ad attirare l’attenzione per ricevere nuovi incarichi > 
Mi fece l’occhiolino.
Era anche lui, un ragazzo molto sportivo e scoprii di avere tante cose in comune con lui: era fan dei Lakers, faceva Jogging la mattina, e andava in palestra 2-3 ore al giorno il pomeriggio per mantenersi in forma, quando era più piccolo aveva cominciato  a frequentare delle lezioni di arti marziali ed era diventato molto bravo.
 < Vuoi vedere una ruota aerea? > mi chiese beffardo
 < Assolutamente no, non voglio che ti rompi  l’osso del collo e poi siamo per strada non è normale che… > non feci in tempo a finire  la frase che  era già per aria e stava ruotando su se stesso, quando tornò con i piedi sul marciapiede gli feci un applauso 
 < Bravo, Bravo, mancava poco che mi veniva un infarto! >dissi ironicamente, sorrise e allora lo feci anche io .
A prima vista può sembrare uno che si è montato la testa, ma stavo iniziando a conoscerlo e mi disse che lui voleva rimanere coi piedi per terra, tanto che faceva le faccende domestiche lui stesso, un po’ perché era da solo (ma poteva avere una cameriera) un po’ perché voleva rimanere un ragazzo con la testa sulle spalle…
Scherzavamo e ridevamo, ad occhi estranei poteva sembrare che fossimo amici da tempo e non che ci fossimo conosciuti proprio oggi. 
Non mi ero accorta ma eravamo arrivati davanti al mio palazzo, cosi dissi: < Ehi  quella è casa mia, mi sa che è il caso che io rientri… E’ stato un piacere ! >
Ero stata una persona molto fortunata, certo, avevo incontrato un ragazzo invidiato da migliaia di persone, eppure io che non l’avevo neanche riconosciuto l’avevo incontrato e avevo anche fatto una corsa assieme a  lui.
Era stata una bella mattinata, dovevo ammetterlo, mi sarebbe piaciuto farci amicizia, conoscerlo meglio, ma non ci speravo più di tanto perché sapevo che aveva di meglio da fare, che perdere tempo con  me.
Stavo per avviarmi, quello che non mi aspettavo fu la sua richiesta:
< Domani mattina alle nove,  ti va se facciamo jogging insieme?Sei Libera? >
Non ci pensai due volte e risposi subito < Si, per me va bene, allora ci rivediamo domani! Bye >
< Bye Sara! > .
Riprese a correre…
Quando tornai a casa riordinai le idee:
avevo conosciuto un attore, era famosissimo e io non lo conoscevo (ciò testimoniava che avevo la testa su un altro pianeta).
Ma la domanda più importante era, se magari fossimo diventati amici, avrei potuto continuare a frequentarlo, sapendo i rischi che correvo?
Mi facevo mille domande e neanche mangiando riuscii a distrarmi.
Pensai di fare i compiti, ma il tempo che avevo a disposizione era tanto e quindi finii il lavoro assegnato per lunedì e rimasi senza nulla da fare.
Ero nervosa, in ansia perché la mia testa era piena di punti interrogativi…
Di certo non avrei detto a nessuno cosa mi era successo, perché attirare l’attenzione era l’ultima cosa che avrei fatto.
Quando la mia famiglia tornò a casa provai a distrarmi stando con mia sorella, provando tutti i giochi possibili e immaginabili, ma niente… 
Arrivò il momento di andare a dormire, non avevo  ancora una risposta concreta, sapevo solo che valeva la pena provarci, magari saremmo diventati amici.
Il mattino dopo mi preparai più in fretta del solito uscii un quarto d’ora prima… riuscivo a vedere la nebbiolina del mattino che ricopriva le strade di Los Angeles.
Sentivo alcune voci dei passanti, le macchine che passavano… mi lascia distrarre da questo insieme di rumori che mi ricordava tanto Roma …
Quando mi alzavo sentivo le stesse identiche cose ….chiusi gli occhi e immaginai di essere li….
Dopo un po’ li riaprii perché una signora stava cercando di entrare ed io ero proprio davanti all’entrata. 
Mentre pensavo a come comportarmi una voce mi riportò alla realtà: < Hi, Sara Good morning  > mi salutò Taylor 
< Good Morning  >risposi
< E’ una bella giornata! >
< Già > concordai.
Cominciammo a correre in modo regolare, parlando ogni tanto, e aumentando il ritmo poco a poco…
Mi stavo divertendo molto, fare jogging in compagnia di qualcuno era molto meglio che farlo da sola!
Dopo cinque incroci Taylor disse : 
<  L’ultimo  che  arriva davanti a quella panchina paga il gelato! >
Mi misi d’impegno e nonostante fosse più veloce e alto di me riuscii a batterlo
< Ahah hai perso! Sono più veloce io! >
Ci ero riuscita ma il perché era semplice si era fermato a 5 metri di distanza dalla panchina e mi faceva cenno di entrare nella gelateria.
Mi fece una linguaccia…
< Cosa prendi? > mi disse
< Gelato al cioccolato e alla nocciola, grazie  >risposi
< Due Gelati al cioccolato e alla nocciola, please > la commessa ci servì e Taylor pagò il conto.
Era un pensiero molto gentile, non me lo aspettavo, però stavamo diventando amici e penso che questo genere di cortesie si cominciano a fare.
Camminavamo come due bambini per le strade di Beverly Hills, lui faceva lo scemo e io ridevo come una matta.
Dopo aver finito i gelati riprendemmo la nostra corsa…
Ci fermammo su una panchina…
Aveva lo sguardo perso e io non sapevo cosa dire , cosi rimasi in silenzio…  
< Sai per quelli come me, è difficile trovare qualcuno con cui parlare, qualcuno sincero , un amico, a volte anzi spesso, la gente che incontro è falsa e se c’è una cosa che odio è proprio questo… >Disse quelle parole con aria malinconica… 
Forse gli era capitato molte volte di trovare delle persone che si comportavano male nei suoi confronti…
Ma io di certo non ero cosi…
< Be non tutta la gente è cosi.. > risposi
< Si fin qui hai ragione ma … sono davvero pochi >
Ne io ne lui aggiungemmo altro, anche perché riguardo a quell’argomento non c’era niente da dire  e sinceramente io non mi ci volevo immischiare.
Riprendemmo a correre fino quando  ci fermammo davanti casa mia.
< Allora… be’ io vado…Ciao! > dissi e mi voltai, stavo per varcare la soglia d’entrata quando disse : < Hai mai mangiato messicano? >
Quella domanda mi sorprese 
< No, sinceramente non ho mai provato a mangiare messicano… Diciamo che a casa mia mangio piccante perché mi piace il peperoncino e lo sopporto di buon grado >
< Sabato ti andrebbe di venire un ristorante di cucina messicana, insieme a me? Ti farò da guida culinaria > 
Sorrise e a quel punto il mio cervello si annebbiò, si riempi di domande come al solito, tra poco avrei fatto un abbonamento a “Domande senza risposta”.
Se ci  fossero stati dei  paparazzi ? 
Se  qualcuno  avrebbe  potuto  pensare  male ,  e  mi  sarei  ritrovata al centro  dell’attenzione  senza  volerlo?
Non sapevo che rispondere, io e lui  ci conoscevamo da un giorno, certo magari qualcuno avrebbe pensato male ma alla fine cosa importava? Avrebbe smentito tutto ed io avrei confermato che quello che diceva era la verità.
Ripensai anche alle parole che aveva detto prima: era difficile non avere molti amici sinceri cosi Decisi che magari avrei potuto provare ad esserlo io.
<  Davvero ?  Be allora  a  Sabato!   > risposi con  un  po’  troppo entusiasmo,  forse  davvero  troppo.
< Ah, Sara? >
< Si? Dimmi >
< Ti va se facciamo insieme Jogging questa settimana? >
< Ok >
Quella sera feci quello che qualsiasi persona al posto mio avrebbe fatto: accesi internet e cominciai a fare delle ricerche, più che altro sull’opinione che le sue fan avevano sulla gente che frequentava, Ecco diciamo che rimasi un po’ scioccata, tutte le ragazze che frequentava venivano chiamate “fortunelle” e per ognuna di loro veniva affibbiato un nome per esempio la sua Ex Lily Collins veniva chiamata : monosopracciglio Collins, Selena Gomez invece dicevano tutti che era una poco di buono che stava con il primo che passava, Kristen Stewart dicevano che l’aveva illuso e che era una falsa… 
Quello che mi consolò era che C’erano alcune ragazze che dicevano “Se  Tay è felice lo siamo anche noi”.
Diciamo che non sapevo valutare bene la cosa, se avere paura e lasciar perdere tutto, o se continuare a Frequentarlo e diventare sempre più amici, ignorando i contro di questa faccenda….
La settimana passò velocemente: la mattina corsa con Taylor, scuola e il pomeriggio Angela che gentilmente si era offerta di aiutarmi con  l’inglese e stare in mia compagnia per fare i compiti.
Le mie due nuove amicizie si rafforzarono sempre di più, mi stavo integrando, Certo , ma era anche merito di Jess che mi presentava a tutta scuola; io provavo un certo imbarazzo, non sapendo che dire ma  a volte mi scioglievo e riuscivo a parlare.
Angie era una Twilighters : una fan sfegatata di Taylor che se le davi occasione era capace di raccontarti la sua vita da quando era nato fino ad oggi.
Ovviamente Angela non lo dava a vedere: girava per scuola con spille di tutti i tipi, i suoi quaderni erano pieni di scritte col suo nome, lei sarebbe stata perfetta come fan, una “cavia” per le domande che potevo farle su di lui, senza insospettirla però, altrimenti non so come sarebbe finita …
Venerdi mentre facevamo i compiti le chiesi :< Tu cosa pensi della gente che Taylor Frequenta ? > 
< Diciamo che sono un po’ invidiosa ma d’altra parte lui vive qui. Quindi anche io potrei avrei qualche possibilità, Perché me lo chiedi? > Ecco questa era l’unica domanda che non mi aspettavo. 
Cosa avrei riposto? 
 
< Il fatto è che ho letto un articolo in cui dicevano “Cosa ne pensi degli amici della tua star del cuore?” e ho pensato di farti questa domanda >sorrisi , sperai di essere convincente.
< Ok >
Riprendemmo a studiare.
Il giorno dopo volevo apparire al meglio quindi decisi che sarei andata a letto presto, mi preparai i vestiti con cura e poi andai a cenare…
Mentre mangiavo mia madre mi chiese:
 < Come ti trovi? Hai già degli amici?E la scuola? >
< Be, la scuola … mi sto integrando, oramai capisco tutto quello che mi viene detto… Tra due settimane ho una verifica spero che se Angela mi dà una mano penso di prendere almeno 7. >
< Angela? È una tua amica? >
 <  Si lo è , spero di avere più amici infatti domani mi hanno invitato ad uscire.. quindi non sarò a casa >.
Ecco, più o meno anche i miei genitori che a volte erano molto presi dal loro lavoro si stavano interessando a me.
Certo avere gia fatto qualche conoscenza mi aiutava a non dargli preoccupazioni a farmi stare tranquilla perché avevo sempre una scusa per ogni domanda che mi rivolgevano, infatti la maggior parte delle volte le miei risposte erano vaghe, cercavo di non dargli troppe informazioni e di farli annoiare.
Quando ci riuscii e vidi che non mi facevano più domande mi tranquillizzai,
Finii di mangiare e andai a dormire ….
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


3.Uscite 
 
Mi svegliai  pigramente… Mi trascinai a fare colazione con la testa ancora in trance
Avevo un mal di testa! Probabilmente avevo dormito male durante la notte.
Mentre mangiavo i cereali con il latte,  guardai il calendario di fronte a me
Oh cavolo era sabato, e  proprio oggi dovevo uscire con Taylor …
Non è un appuntamento! Mi ripetei solo una guida per assaggiare la cucina Messicana 
Cercai di reprimere la vocetta che mi disturbava mettendomi in testa strani pensieri
Ero troppo nervosa
Decisi che per calmarmi dovevo fare una doccia..
Accesi l’acqua e mi preparai i vestiti: Optai per un paio di Jeans Neri aderenti con le mie scarpe da ginnastica nere, e sopra una maglietta rossa.
Sotto il getto di acqua riuscii a pensare meglio 
Dunque Taylor mi avrebbe portato a mangiare messicano, ma non so dove, non mi aveva detto nulla..
Negli ultimi tempi la mia testa era piena di domande non sapevo niente, avevo una domanda, ma mai una risposta.
Mi serviva proprio qualcuno che prevedeva il futuro, giusto per sapere qualcosa.
Quando uscii lo trovai per le scale che mi aspettava.
Oh  no ero in ritardo
< Scusa! Da quanto sei qui? >Ero quasi  in preda al panico: chissa da quanto mi aspettava
< Da un’ora.. >disse in tono monocorde. Spalancai gli occhi
< Ma no! Sono qui da soli 5 minuti! Ci sei cascata! >
Gli diedi un pugnetto sulla spalla
< Scemo! Cosi mi fai preoccupare! >
< Non a caso sono un attore! > Mi fece l’occhiolino.
Si alzò in piedi e solo all’ora notai com’era vestito.
Camicia Beige jeans blu e scarpe da ginnastica della Nike.
Ma perché lui sembrava un fotomodello e o no? Che invidia. Scommetto che anche un paio di stracci gli starebbe a pennello!
< Dove si va? >Chiesi un po’ perché volevo sopprimere la mia curiosità e un po’ perché volevo pensare ad altro.
< ”La Taberna Mexicana”, non è lontano da qui: solo 4 minuti a piedi da casa tua . >
 Cominciammo a camminare: Io saltellavo e lui invece fischiettava allegro.
Non ci volle molto e subito ci trovammo di fronte ad un  ristorante con tante finestre e con il tetto spiovente rivestito di paglia.
Non c’erano molte macchine, erano solo le 12 magari  il negozio apriva adesso, però c’era già qualcuno dentro il locale.
Entrammo c’era un buon odore, respirai a fondo e Taylor mi imito. 
Scoppiammo a ridere subito dopo!
Un maitre ci venne incontro e ci portò ad un tavolo.
< Cosa Mangiamo? > dissi
< A te da fastidio il cibo piccante? >mi chiese
< Be’ dipende, se è non è troppo forte non ho problemi  > 
< Ok >
Prese due menù e me ne porse uno.
Cavolo ma che prendevo? E se mi sbagliavo e prendevo qualcosa che mi avrebbe fatto diventare un drago  sputa fuoco? 
Taylor ,Taylor ,Taylor ma dove mi hai portato
Dunque, rilessi i nomi.. ma non ci capivo nulla
Stavo andando nel panico
< Taylor? > chiesi timidamente… probabilmente ero rossa perché lui mi sorrise.
< Non sai cosa scegliere? > chiese
< Ecco sinceramente non capisco nulla, e non vorrei chiedere qualcosa  che non mangerei volentieri >
< Posso darti una mano io? > si propose con un sorriso stampato in faccia
< Certo ne avrei assolutamente bisogno! >confermai
< Allora…Facciamo cosi: ordiniamo le stesse cose cosi se non ti piace le dai a me ok? >
< I’m agree! >
< Come aperitivo : Guacamole, le fajitas, in una porzione unica, e poi 
 Mexican  rice & black beans >
Dopo mezzora ci servirono un piatto piano  con dei  nachos  e sopra una piccola ciotolina con un contenente una strana salsa verde.. ero molto curiosa e affamata.
< Buon appetito! > disse e cominciò ad intingere i nachos nella salsa.
Lo imitai e con mio stupore mi piacque molto, ero davvero curiosa di sapere cosa c’era : < Taylor, cosa c’è qui dentro? > 
< Avocado, pepe , succo di lime e sale. >
< Buono! > dissi e mi tuffai nella salsa.
Lui si mise a ridere e io non potei non sorridere.
Arrivarono “Le fajiatas”: la cameriera che stavolta ci servì mi squadrava, mentre mangiava con gli occhi Taylor, non  ero gelosa ero solo irritata e lui ovviamente faceva il cascamorto.
< Cosa vorresti? Sei sicuro che non vuoi altro? >gli faceva gli occhioni.
Avrei tanto voluto darle un ceffone, ma Taylor mi guardò e disse: < No, grazie sono apposto! >
Feci un sorriso compiaciuto mentre se ne andava con una smorfia di disappunto.
< Allora mangiamo? > chiese
< Dipende, qui invece cosa c’è? > chiesi , invece io, curiosa come al solito.
< Pollo, carne, peperoni… prima mangia e poi mi dici ok? >
< Va bene! > risposi
Anche questa pietanza era buona, aveva un ottimo sapore.
< Allora? > chiese, speranzoso.
< Mmm > fu la mia risposta
Sorrise e continuò a mangiare, io invece mangiavo lentamente i bocconi per assaporarne meglio il sapore.
Finimmo tutto in 5 minuti, tanto erano buone.
< Allora vuoi sapere ancora cosa c’è? >chiese.
< No, voglio che rimanga un mistero > dissi convinta.
< Come vuoi! >rispose, un po’ sorpreso.
Moriva dalla voglia di svelarmi la ricetta ma io volevo stuzzicarlo facendogli tenere la bocca chiusa.
Avevo lo stomaco quasi  pieno, ma non  vedevo l’ora di provare 
Il prossimo piatto.
La cameriera, la stessa, arrivo con uno strano sorriso compiaciuto che rivolse prima a me e poi a Taylor.
< Grazie  > disse lui 
Lei si voltò gelida e se ne andò.
< Non farò domande mangerò e poi darò il mio giudizio. >
Fece una smorfia.
Mexican Rice e black beans, Riso messicano e fagioli neri…
Presi il cucchiaio…
Improvvisamente lo senti mormorare
< Damn!Damn! dannazione… >
< Cosa c’è? > chiesi allarmata.
< Cosa faccio la porto via o la nascondo? >
Non capivo di che parlava, distrattamente feci cadere il cucchiaio
Mi chinai per raccoglierlo …
Accadde  tutto in pochi secondi…
venni abbagliata da una luce che veniva dietro di me…
Non era una luce qualsiasi, era un Flash …
Erano più di un Flash ne erano migliaia e non sapevo cosa fare perché ero stato colta alla sprovvista…
< Resta cosi, non girarti mai… >
Mi ordinò Taylor..
Mi prese per mano e mi trascinò in cucina, la gente ci guardava in modo strano mentre lui passava, o meglio correva tra di loro…
Qualcuno provò anche a fermarci ma lui  si faceva largo dicendo : 
< Is an emergency! >
Non capivo ancora nulla..
Intanto continuavamo a percorrere la sala…
Arrivati alla fine c’era una porta, l’uscita dal retro del locale…
Ci fermammo un attimo per riprendere fiato.
Ero ancora nel panico.
< Who are these  people? What ever they want? > chiesi nervosa.
< Paparazzi… Qualcuno deve avermi riconosciuto, e deve averci segnalato a qualche giornale… Maledetti! >
< Ma cosa vogliono? > chiesi ancora
< Noizie, scoop… Tu , sei una ragazza e … >
< Oh, vogliono farmi credere la tua-la tua… >
< Si > confermò
Ci guardammo un attimo, anche lui era teso solo che io avevo paura, anzi paura no, ero solo in ansia perché non sapevo cosa sarebbe successo dopo…
< Ti hanno fotografato? Hanno il tuo volto? >Stava cominciando a farmi domande a raffica ma lo zittii subito 
<  No, non hanno nulla di me… se non i miei vestiti: quando hanno cominciato a fotografarci ero china per raccogliere il cucchiaio, che per fortuna mi era caduto… >
< Questo rende le cose più facili… >disse un po’ più tranquillo. 
< Ma ora che facciamo?Il conto? > chiesi, ancora in ansia…
< Ho lasciato una banconota da 50. Aspettiamo un po’, dopo di che corriamo a casa tua che è più vicina… penso che se ci sbrighiamo ci impiegheremo …. 2 minuti? Si.. penso che… > mentre parlava cominciava a cercare alternative, sembrava che si stesse facendo un film d’azione in testa, ma io avevo fretta di tornare in un luogo più sicuro.
Taylor continuava a battere nervosamente il piede per terra.
< Calmati! > gli intimai
< Che c’è? >
< Stai continuando a battere il piede senza accorgertene > 
< Lo faccio spesso quando sono nervoso, neanche me ne accorgo… >confessò
Continuava ancora a borbottare e io capivo 5 parole su 10
Non volevo perdere altro tempo
< Facciamolo subito > proposi
< Sei sicura? > chiese 
< Si sono sicura... >
< Aspetta qui… >disse e poi tornò dentro
Impiegò mezzo secondo e tornò con in mano delle divise da Chef bianche…
Sembrava di vivere Abduction , io Karen e lui, be’… Nathan. 
No era un film, quindi quella era adrenalina al 100 %!
< Metti questa, ci camufferemo…. >
Mi vestii a razzo e poi mi misi in testa quel buffo cappello bianco con la scritta Taberna Mexicana in grande…
< Ok Non perdiamo tempo > dissi
 Taylor Annuii e ci avviamo…
Prendemmo una strada più lunga, ci infiltravamo nelle vie più piccole e  camminavamo per non dare nell’occhio
Impiegammo almeno 10 minuti per arrivare davanti casa mia.
Mi sedetti sopra le scale e guardai Taylor. Lui fece lo stesso e scoppiammo a ridere.
< Sei Talmente buffo conciato cosi! > dissi quando riuscii a respirare
< Ma senti chi parla!  > rispose divertito.
Dopo un po’ disse: < Senti, mi dispiace… Sono stato un incosciente … e se ora non sei finita quasi nei guai è stata solo una fortuna… > 
Sembrava davvero Triste…
< Taylor… io non… Non fa niente Ok? Insomma non siamo mica in guerra, non rischio la vita! >
< Speriamo vada bene… >
< Speriamo.. > confermai..
< Forse è meglio che … non ci facciamo vedere insieme per un po’… > disse guardando in basso
< E lasciare che quelle persone ti continuino a rovinare la vita?No.. Devi reagire > lo dissi quasi urlando 
< Ma qui non sono solo io… Ci sei anche tu, non posso coinvolgere sempre i miei amici e parenti in quello che faccio… >
< No, ora basta pensare negativamente… >
Non sapevo cosa aggiungere… Lo guardavo, ma lui non ricambiava lo sguardo… Stava sempre con la testa bassa..
Ma cosa potevo fare… la sua tristezza cominciò ad avvolgere anche me…
Se non avessi detto nulla, sarebbe finita lì, magari a lui non importava della nostra amicizia, ne poteva fare a meno, ma io no.
Ne ero gia troppo dentro, mi sentivo molto coinvolta, stavo bene  con Taylor..
Quel giorno era successo quello che mi sarebbe potuto capitare in sua compagnia, la vita non è tutta rose e fiori ci sono anche degli inconvenienti...
Ero disposta a lasciar perdere tutto? 
Sapevo a cosa andavo incontro?
Prima non potevo assolutamente sapere come sarebbe stato, non potevo dare una risposta.
Ma ora si, e la mia risposta era che dovevo continuare, perché se vuoi veramente bene a qualcuno sei disposto a lottare per lui.
Decisi di Rompere il silenzio.
< Non ho mai visitato Los Angeles, nonostante  sia qui da 2 mesi, Mi serve proprio una guida… Ti va di farmela tu? > chiesi speranzosa, sorridendo per sembrare convincente.
La risposta non fu immediata, si voltò e mi guardò come se avessi detto una cavolata.
< Davvero be.. io non so… >
< Come on! Non succederà nulla se passiamo inosservati.. se rimaniamo anonimi… >cercai di convincerlo..
Ci penso un po’ e disse:
< Va bene  mi hai convinto! Però facciamolo a 2 settimane di distanza… a Novembre , Sabato… >
< Certo va benissimo! > risposi! Ce l’avevo fatta! Avevo delle doti da avvocato dovevo ammetterlo, ero riuscita a convincerlo!!
Non ci eravamo accorti che si era fatta Sera e dovevo preparare la cena per la mia famiglia..
Ci salutammo ed entrai..
Mentre preparavo il sugo per la pasta, mi venne in mente un pensiero strano che cercai a scacciarlo in tutti i modi: “Se fosse finita una foto su un giornale?”
 
( Per leggere il menù della Taberna Mexicana Clicca qui http://tabernamexicana.com/assets/TabernaBeverlyHillsLunch.pdf)
 
Domenica ricevetti un messaggio da Taylor:
“Sono invaso da giornalisti,
E’ meglio che non ci vediamo fino al prossimo sabato..
Taylor”
Tan Tan Tan Tan…
marcia funebre… il mio umore calò a picco…
 mi sentivo uno straccio… e non avevo neanche la forza di rispondergli…
Si era arreso cosi?
Forse ero io… In fondo era meglio se per un po’ non ci vedevamo per depistare quei cavolo di giornalisti..
Però ora dovevo pensare a me, dovevo pensare ad altro, distrarmi…
Ci provai per una settimana ma con scarsi risultati:
2 settimane erano troppo tempo, per stare da sola e aspettare… ma avevo altri problemi,
 Da Lunedì scorso Angela si era calata nel personaggio di Sherlock Holmes Stava con un giornalino in mano e una lente di ingrandimento.
< Ma chi sarà, Chi sarà questa ragazza? > ripeteva più volte…
Io ero rossa di vergogna perché temevo potesse riconoscermi.
Infatti sul giornale c’era scritto  : Taylor Lautner  & one mistery Girl.
Lati positivi: non avevano capito chi ero.
Lato negativo: ero su un giornale, o forse di più.
La foto era sfocata, ritraeva Taylor che  teneva una mano sul tavolo e una ragazza china nella direzione opposta dei paparazzi, si vedevano solo i suoi lunghi capelli marroni oltre che i suoi vestiti, cioè i miei.
Quello era il momento in cui Taylor aveva pagato il conto prima di prendere e scappare con me  nelle cucine davanti a noi…
Ero divisa in due: Stare a sentire Angela che  continuava a Blaterare sulla foto oppure stare con Jess e mettermi al centro dell’attenzione proprio quando l’attenzione era l’ultima cosa che volevo?
< Ciao Sara! >una voce mi riportò alla realtà
< Ciao Mike! > Oh dimenticavo lui! 
< Come va? > chiese
< Potrebbe andare meglio… >Dissi
< Ti va se…. Insomma mi chiedevo se Questo mercoledì ti andrebbe di uscire… con … me… >
“Distraiti” pensò quella vocetta che ignoravo spesso, ma questa  volta decisi di darle retta…
< Dove andiamo? > dissi accettando l’invito.
< Non lo so, cinema? > propose, visibilmente  stupito: forse credeva che avrei rifiutato.
< Va benissimo. Allora scegli tu il film?  >dissi sorridendo per incoraggiarlo.
< Certo, avevo qualcosa in mente, sarà una sorpresa! >
< Ok… > e conclusi cosi la conversazione.
Martedì e Mercoledì passarono lentamente… non avevo da fare nulla… 
Vagavo prima per le strade facendo Jogging, poi per i corridoi di scuola e infine tra le mura di casa mia.
Mercoledì alle 18, Mike sarebbe venuto a prendermi e saremmo andati al cinema questi erano i programmi, solo che non sapevo che film avremmo visto e non ero mai uscita , veramente con qualcuno, quindi ero nervosa, ma tanto l’uscita con Mike era solo un’occasione per distrarmi…
Mi vestii casual non badando molto all’abbinamento dei colori…
Arrivò puntualmente, e mi fece accomodare sulla sua smart verde.
Aveva solo 17 anni, ma qui la patente  a 16..
Davanti al cinema disse:
< Ho pensato di andare a vedere Abduction, quel film con Taylor Lautner, Angela ha detto che poi non siete andate a vederlo, cosi ci è andata con Ben… >
Con tutti i film che dovevamo vedere proprio Abduction? Non volevo offendere Mike, quindi confermai quello che sapeva riguardo la mia uscita con Angie, di sicuro Ben non l’avrebbe accompagnata a rivederlo al cinema se sapeva che l’aveva gia visto….
Mi arrangiai… Lo scopo di quell’uscita doveva tenermi lontana da Taylor, invece di farmelo vedere in azione….
Ah mi sarebbe toccato recitare mostrandomi contenta ed entusiasta, ma la prossima volta, sempre se ci sarebbe stata, avrei scelto io il film…
Certo però che Abduction era uscito a Settembre, che strano che alla fine di ottobre era ancora al cinema, Forse era piaciuto tanto al pubblico e quindi avevano deciso di farlo rimanere nelle sale. Ma d’altronde come biasimarli?
Durante il film fissavo a vuoto lo schermo…
Mike ogni tanto mi guardava e dovevo concentrarmi per fargli capire che invece stavo guardando il film…
Dopo un po’ non resistei più a non guardare Taylor - Nathan e mi misi anche io a seguire.
Durante le scene di azione (la maggior parte del film, se non tutto) Mike  teneva il braccio sul bracciolo della sedia  con il palmo aperto che aspettava la mia mano…
Cosa stava facendo? Decisi di tenere le braccia incrociate sperando che si arrendesse, ma sperai in vano, perché la mano restò cosi fino alla fine del film; Quando Nathan si mise a parlare con il vero padre al telefono Mike sbadigliò e stiracchiò le braccia.
Non potevo permettergli altro e capii subito al volo
< Vado un attimo in bagno… > sussurrai velocemente.
< Ma il film è quasi finito… > disse cercando di trattenermi, ma mi defilai subito…
Aspettai 5 minuti circa  e quando tornai erano appena iniziati i titoli di coda…
Tirai un sospiro di sollievo quando vidi Mike venirmi incontro, senza mostrare delusione o tristezza.
< Facciamo un giro? > chiese sempre con un sorriso.
< Certo! >
Comprò due Hot dog e cominciammo a passeggiare, attorno al  cinema…
Ci sedemmo su una panchina e cominciammo a chiacchierare…
< Allora, hai visitato L.A.? > mi chiese
< Non ancora > Risposi…
< Ti andrebbe di venirci con me? >
Ma no! Sembrava che ripetesse tutte le battute di Taylor in modo sbagliato, come se volesse prendere il suo posto…
La cosa mi irritava parecchio!
< Spiacente, ma l’ho gia promesso, ad un'altra persona… > dissi acida
Mi guardò e disse < Posso sapere chi è? >
< Non sono affari Tuoi… >Mi alzai.
< Ehi scusa se ho detto qualcosa di sbagliato, ma insomma ti ho chiesto solo se volevi venire con me a visitarla… > disse alzandosi anche lui..
Mi sfiorò il braccio.
< In effetti hai Ragione… Scusa … è solo che Taylor non lo vedo da qualche giorno… >
< Ah > disse sorpreso..
Quando mi accorsi di aver pronunciato il nome di Taylor , cercai di salvarmi all’ultimo minuto , ma era troppo tardi perché Mike si era gia avviato verso la macchina… 
Lo seguii … ad un tratto si voltò e disse < Ti va se questo Sabato vieni a casa mia? >
Glielo dovevo ma …
Improvvisamente una macchina nera con i finestrini scuri alzati si fermò lentamente davanti a noi…
“Sabato sto con Tay” pensai allegramente..
< Mi dispiace ma sono occupata sabato, impegni familiari… >
< E non puoi rimandarli? >
< Spiacente, ma temo proprio di No… Sarà per un’altra volta… >
In quel momento l’auto davanti a noi, riparti con un rombo…
Come se fosse stata li per sentire la mia risposta…
Arrivò Sabato….
Quella mattina ero nervosa, per fortuna mi ero preparata.
Feci colazione con calma, con latte e caffè, poi passai in camera e trovai 50 dollari.. 
“Papà”pensai.. di solito ogni settimana ci da qualche paghetta da usare per fare shopping!
Ero in preda al nervosismo quando scesi le scale…
Guardai l’orologio.. erano le 9…
Quando uscii dal palazzo vidi una macchina nera, precisamente una porche 997 turbo,parcheggiata davanti a me… 
Non riuscii a vedere chi vi fosse all’interno perché indossava una felpa e il cappuccio gli copriva il volto, quando si voltò il ragazzo sorrise e notai che aveva gli occhiali da sole…
Aprii la portiera con un sorriso stampato sulla faccia, -sembravo un’idiota-;
quando mi sedetti sul sedile del passeggero Taylor mi disse < Pronta per Los Angeles? > 
< la domanda più corretta è : Los Angeles è pronta per me? >
ridemmo e cominciammo a chiacchierare.
< Dove si va? > chiesi , ero davvero curiosa …
< We’re going  to Malibu Beach, dopo cominceremo ad avvicinarci alla città passando per Hollywood e poi stasera ti farò assaggiare la cucina americana > mi fece l’occhiolino.
< Ma come facciamo a Malibu? Dove mangiamo? Hai pensato a questo? >  chiesi perplessa.
< Certo , ho due asciugamani  e il cestino con il pic-nic, pensavi che ci avrei lasciati senza mangiare? >
< Come mai ti sei coperto cosi tanto? È inverno lo so, ma non qui non fa cosi tanto freddo >quella era una domanda che forse non avrei dovuto fare…
< Non posso uscire di casa come se niente fosse, la gente mi riconoscerebbe e finiresti nei guai solo perché sei con me… >
< Ah Gia è vero!.... >
Dopo venti minuti eravamo sulla costa,ormai riuscivo a vedere il mare attraverso i finestrini…
Stavamo percorrendo la  CA-1 N/PCH che ci avrebbe portato direttamente in spiaggia dopo un quarto d’ora.
< Taylor ma è davvero cosi brutta la vita che fai? >
< Ci sono dei lati positivi come ad esempio la gente ti riconosce per strada, ti apprezza, mi piace davvero recitare era il mio sogno e adesso si è avverato, mi diverto molto sul set conosco tante persone con la mia passione… Ma alla fine non ho più privacy  e questo è un prezzo molto alto… >
Era un pensiero molto triste…
< Ehi, La vita è una scalata…Ma la vista è grandiosa > disse infine
Quella frase l’avevo gia sentita…
< Mi sa che ad Hanna Montana farà davvero piacere che citi le sue battute > aggiunsi scherzando.
Fece un sorriso a 32 denti ….
Quando arrivammo Taylor parcheggiò la sua macchina il più lontano dalla spiaggia, l’aveva nascosta in mezzo agli alberi … 
Per fare il gentiluomo apri il porta bagagli e prese tutto lui, dicendo che non gli pesava affatto…
Sistemammo gli asciugamani per terra e ci sedemmo sopra per guardare il mare…
Era molto azzurro e sembrava molto più pulito dello stabilimento che frequentavo d’estate al mare…
Oltre a noi c’era qualche passante che camminava lungo la battigia…
< Vuoi vedere di cosa sono capace? > 
< Dipende, se vuoi fare acrobazie spericolate, allora no.. > risposi facendo la linguaccia…
Taylor aprii il cestino che aveva portato prese un contenitore di plastica pieno d’uva verde e disse < Comincia a lanciarmeli.. >Fece un sorriso, si alzò e si cominciò ad allontanare…
Provai 1… 2… 3… tirai il primo chicco e lo prese al volo con la bocca!! SENZA L’AIUTO DELLE MANI!!
 < Wow, Sei bravissimo!! >
mi fece l’occhiolino ridendo e masticando l’uva.
Mi stavo divertendo troppo, rimasi a giocare con lui almeno per  20 minuti fino a quando tutto il grappolo d’uva finì.
< Ora tocca a te mangiare qualcosa ! > e tiro fuori un contenitore in cartoncino pieno di patatine fritte e crocchette < Perfetto mi toccherà fare la dieta per un anno >dissi.
< Davvero? Scusa non lo sapevo be se vuoi posso prenderti altro… >
< Ma no! Che vai a pensare! I’m joke, i love it. Della dieta non mi importa nulla, le patatine fritte e le crocchette le adoro! >
< Allora ti sfido a mangiarle! > Fece qualcosa che non mi aspettai… prese una patatina e avvicinandomela alla bocca disse < Da brava, ora basta parlare apri la bocca >, dischiusi le labbra quel tanto che bastava per far entrare la patatina dentro la bocca e cominciai a masticare.
Cominciammo a mangiare in silenzio…
Non è un appuntamento… Non è un appuntamento …. Non è un appuntamento .. Continuavo a ripetermi…
< Allora andiamo? > Taylor mi offri la mano mi aiuto ad alzarmi e tornammo in macchina.
< Sono le 12 se ci sbrighiamo riusciamo ad arrivare a Hollywood per le 13, e a goderci il tramonto da lassù > 
< Sei pronta? > < Si.. >< Bene, allora allacciati le cinture si parte > 
Come un pazzo cominciò ad accelerare sempre di più fino a quando in autostrada si stava avvicinando ai 120 e gli urlai <  Rallenta!!Guidi come un pazzo!! >Si mise a ridere e cominciò a rallentare..
< Va meglio? > 
Lessi il tachimetro ora era a 100, < Si ora va decisamente meglio >.
Arrivammo a percorrere delle stradine sempre più strette, il posto sembrava veramente deserto…
Questa parte di Los Angeles veramente desolata !! L’unica cosa che c’è per i turisti sono le opere del cinema…
< Qualche settimana fa ho avuto l’onore di poter mettere le miei impronte sulla “Walk of fame” ti andrebbe di vederle? > 
< Certo è fantastico! >dissi emozionata 
Arrivammo all’inizio della “Strada del successo” dove seguendo Taylor riuscimmo a trovare le sue impronte vicino a quelle dei colleghi…
< Che aspetti ? prova… > Misi le mani nel calco…
Era un po’ buffo visto che le sue  erano quasi il doppio delle mie, mi sentivo una bambina piccola…
< Meglio che andiamo, prima che faccia tardi e prima che mi riconoscano >Disse un po malinconico… Infatti per non farsi notare indossava gli occhiali da sole che gli coprivano gli occhi, e il cappuccio gli nascondeva la testa…
Seduti in macchina cominciò a guidare, non feci caso alla strada che stavamo prendendo ma sentivo, solo una pressione, stavamo salendo… ma non capivo  dove stavamo andando…
Quando non sentii più le fusa della porche , capii che c’eravamo fermati…
< Dove siamo? > chiesi < Indovina? >
< Wow Taylor è meraviglioso , non avevo mai visto il tramonto da qui, non ho parole.. >
Eravamo sulla collina con la scritta Hollywood, non so come aveva fatto ad arrivarci, ma era incredibile…La vista …..tutto…
Erano più o meno le 16 e mezza e il sole stava calando…
Taylor mi aiutò a salire sul cofano della macchina e insieme ci sedemmo ad aspettare la sera…
< Ti manca l’Italia? >disse infine..
< Come fai a sapere che… > < Senza offesa ma quando pronunci la “r” la calchi troppo e questo è il difetto degli italiani quando parlano l’inglese… calcano troppo le consonanti.. >
Sorrise per incoraggiarmi la risposta, Taylor era un ragazzo allegro e solare , il suo sorriso era contagioso ma a volte s’incupiva e pensai che la sua vita di prima gli mancava davvero…
< Si, L’Italia mi manca da morire…Vorrei salutare i miei amici, i miei parenti… E’ cosi difficile iniziare una nuova vita, in un altro paese , imparare bene una nuova lingua non avere amici… >
Taylor mi abbracciò e mi disse < Ma tu hai degli amici, non essere sciocca, ci sono io … >
Rimanemmo cosi fino a quando il maledetto Iphone di Taylor non gli ricordò che se volevamo arrivare al ristorante in tempo dovevamo darci una mossa.
< Non ci saranno paparazzi? >dissi ricordandomi dell’esperienza di qualche settimana fa…
< No, non ti preoccupare ho pensato anche a questo > E sfoderò il sorriso ampio che preferivo Tanto…
“Delmonicos Lobster House” era il nome del ristorante, quando arrivammo li erano quasi le sette quando entrammo.
Taylor aveva prenotato un posto riservato in fondo al locale.
< Penserai che la vostra cucina è meglio della nostra, ed è cosi ma aspetta di assaggiare quello che ho ordinato  >
Arrivarono le”Onion rings“ :sono  un tipico piatto che si consuma negli Stati uniti e nei paesi anglosassoni, si tratta di anelli di cipolla passati in pastella e poi fritti, una vera delizia..
Taylor mi faceva da insegnante gastronomico : ogni volta che arrivava una portata mi diceva di chiudere  gli occhi e di fidarmi per assaggiare il cibo..
Rideva come un matto quando gli dicevo < Ti prego dammi la ricetta!! >
Il menu che aveva scelto per  me, segui con : L'insalata Caesar che è la regina tra le insalate americane. Inventata in messico (che tra l’altro la cucina messicana è anche la sua preferita).
Il mio preferito in assoluto  fu : Il Cheesecake, è un classico dolce americano, fatto con una base di biscotti e burro e una farcia di crema al formaggio delicata.
Taylor  ne tagliò una fetta e disse < Puoi guardare > presi la mia fetta e dissi < A Los Angeles! > e lui < a Los Angeles > e detti il  primo morso.
Quando rientrammo in macchina ero triste : primo perché la giornata stava finendo e secondo perché Taylor con tono severo mi disse: < Ti devo parlare… > 
< Va bene dimmi >
< Tra poco uscirà il nuovo film della saga di Twilight e domani mattina dovrò partire per fare un “tour”di qualche giorno per partecipare alle premiere, tornerò presto e ti telefonerò prima di arrivare… Mi dispiace davvero tanto, sai con te sto davvero bene , sei uno dei miei migliori amici anche se ci conosciamo da poco… > 
< Ma domani mattina se mi  sbrigo non posso venire a salutarti? >dissi davvero giu di morale.
< No parto presto, Kristen e Robert mi stanno gia aspettando, appena torno andiamo a vedere al cinema il film, tu però intanto vediti gli altri ok? >
< Va bene… >
< Ecco.. siamo arrivati … Buonanotte Sara… >
< Buonanotte Taylor > 
Prima di salutarci mi diede un bacio sulla guancia… chiusi la portiera e corsi su casa … 
ero davvero triste … 
Perché proprio ora doveva andarsene e lasciarmi qui da sola?

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


4.Inviti

Ero stata 2 settimane senza vederlo, 3- 5 giorni che mai saranno?
Quella era la domanda che mi ponevo quando uscivo per la corsa mattutina e lui non c’era…
Il 16 novembre … questa era la data d’uscita del suo nuovo film..
Passai il tempo a studiarlo, cioè a studiare la sua carriera…
Allora per prima cosa mantenni la promessa fatta a Taylor, scaricai tutti i film e li guardai …
(con mia sorpresa mi piacquero Molto)
Mmm allora quando vidi Twilight mi misi a ridere vedendo Taylor nei panni di Jacob con i capelli lunghi…
All’inizio, sono sincera, ero Team Edward ma dopo aver visto New Moon ed Eclipse cambiai subito idea !
Team Jacob !
Che fisico! diciamo che quando Jake cominciò a diventare più sexy provavo una strana sensazione quando guardavo Taylor…
A forza di leggere Blog e News cominciai a chiamarlo anche io Tay, come facevano le sue fans .
Avevo deciso che se volevo stare con lui, dovevo almeno sapere di cosa parlava, perciò da quel momento in poi, cominciai a seguire i gli eventi che lo avrebbero coinvolto nei giorni futuri, cominciai a guardare tutti i film o serie televisive a cui aveva partecipato.
Non potevo fare nulla in presenza di Angela, che si sarebbe insospettita troppo, ma il tempo passava e a volte quando parlava di lui, ero l’unica che riuscivo a capire la sua lingua, però non lo davo a vedere  altrimenti avrebbe potuto assillarmi con i suoi discorsi.
Stavo sfogliando delle foto recenti quando Ripensai a quelle settimane passate: Ci conoscevamo da poco… ma con lui stavo bene…
qui non avevo veri  a parte Angela e Taylor.
Avevo segreti con tutti, persino con i miei genitori che non sapevano nulla: uscivo con una Star proprio sotto il loro naso.
Invece con lui non dovevo avere segreti…
Perché Taylor era il mio segreto, la nostra amicizia doveva rimanere un segreto per evitare malintesi..
Con lui mi sentivo protetta…
Tay era un porto sicuro per me…
Ma saremmo stati solo amici …
Dovevo ficcarmelo bene in testa… e pensare al fatto che avrei complicato la sua esistenza se avesse avuto il compito di proteggermi dal mondo dei gossip..
Eravamo amici .Punto.
I giorni passavano, seguii in diretta upstream le premiere mentre aspettavo con ansia il suo ritorno…
Vedere Taylor con giacca e cravatta mi fece un effetto strano.. sembrava più grande ..
più maturo di quel ragazzo che conoscevo io….
Sembrava un’altra persona…
Capii… Taylor era costretto a portare una maschera: Se i media gli dicevano come vestirsi e parlare, lui doveva farlo, altrimenti gli avrebbero rovinato la carriera…
La mia settimana sembrava non passare mai… era un’attesa continua… perenne…
Ero nervosa … ogni giorno che passava in sua assenza era per me una tortura ….
La mattina correvo da sola
Il pomeriggio ero con Angie, ma neanche la sua presenza riusciva a farmi stare meglio…
 Per fortuna si era arresa e aveva smesso di parlare della ragazza misteriosa dicendo che forse era un’amica.
Più il tempo passava più mi rendevo conto di quanto avessi bisogno di lui…
Tay era partito esattamente domenica mattina per andare a trovare Robert e Kristen a Londra per organizzarsi le varie premiere, la prima sarebbe stata qui a Los Angeles ma non ne valeva la pena di andarci, avrei solo dovuto combattere con una schiera di fan accanite cosi gli scrissi un messaggio qualche ora prima della premiere
“ In bocca a Jacob ! ti ricordo che ora che ho visto tutti e tre i film dobbiamo andare insieme a vederci Breaking Dawn part 1
Con affetto
Sara”
La risposta :
“Ti ringrazio per essermi cosi vicina… Non vedo l’ora di tornare,purtroppo non ho tempo, devo volare subito a Londra per la premiere successiva…
Ti scrivo appena posso ok?
Tay”
Mike non mi parlava, forse perché credeva che il mio muso derivasse a qualcosa che era successo con Quel Taylor…
Che non era affatto una persona qualunque..
Lui credeva, forse, che era meglio non parlarmi perché magari avrei potuto dirgli qualcosa che lui non voleva sapere…
Ma a me faceva bene la presenza di qualcuno che mi distraeva, che non mi faceva pensare  molto…
Jessica poteva fare al caso mio, ma non mi andava di frequentarla più di tanto, perché sapevo che sarei stata costretta a recitare, a mostrarmi sempre al meglio, per fare nuove amicizie e non fare le mie solite figuracce.
Non sapevo che fare e passai quei pochi giorni dicendomi che sarebbe andata meglio…
Ma più tempo passavo con Taylor più non riuscivo a rimanere senza la sua compagnia.
Passarono altri 3 giorni, Il terzo giorno ci fu la premiere a Londra …
Ma stavolta non scrissi nulla a causa del fuso…
Vidi lo stream il giorno dopo scuola assieme ad Angela…
Qualche istante dopo trillò il telefono.
1 messaggio:
“Sto arrivando!! venerdì, sarò ad L.A.
Non vedo l’ora di vederti
Tay”
Ritornata da Angela , avevo un sorriso stampato sulla faccia, tenevo il  cellulare in mano come se fosse un oracolo…
< Chi era? > mi domandò, sorpresa de mio entusiasmo
< Un amico… > Non sapevo  se era il caso di dirglielo ma lei mi prese il telefono e disse :
< Wo, wo, wo chi è questo Taylor? >
< Un amico te l’ho detto… >
< Sarà, ma da come scrive non sembra un amico … Sara lo sai che su di me puoi sempre contare, we’re best friends >
Lasciai  cadere il discorso limitandomi ad annuire….
Non sapevo a che ora sarebbe tornato da Londra  ma non volevo perdere tempo, cosi decisi che quella mattina sarei andata  sotto casa sua senza farmi notare dai miei genitori..
Ebbi una brutta sorpresa: Taylor era circondato da giornalisti & paparazzi che non vedevano l’ora di pubblicare su internet le sue foto del suo ritorno a L.A.
Quel poveraccio cercava di entrare in casa sua ma la gente lo bloccava dicendogli
< Taylor ,Taylor >
< Mr. Lautner can i do any questions? >
 Il messaggio di quella situazione era chiaro: “Vai a scuola, non ti immischiare o sarai nei guai”
Durante la giornata a scuola sembravo uno zombie…
Perché lui era qui, ma sembrava cosi lontano. Chissà quando avremmo potuto chiacchierare insieme?
Angela mentre facevamo la ricreazione sbottò:< Ehi! Ma è possibile che sei cosi giu di morale?Ma cos’hai?!? > ….
< E’ solo che mi manca una persona importante … per me… > dissi rassegnata, ormai ero pronta a raccontarle tutto quanto infischiandomene della sua reazione…
< Beep Beep > un clacson suonò alle mie spalle, fuori dal cortile…
< E’ per lui? >
Mi voltai, e vidi la sua auto.
Oddio!Ma cosa gli salta in testa! Cosa Fare… Cosa Fare…??
< Di che stavo troppo male e che sono tornata a casa > Dissi alzandomi dai gradini su cui eravamo sedute e raccogliendo le mie cose frettolosamente
< Ok ma… > stava per chiedermi qualcosa ma non avevo tempo.
< Grazie Angie… Sei la migliore! >
Corsi verso l’auto e notai che indossava felpa con cappuccio ed un paio di occhiali da sole (sembra strano ma qui anche con la stagione fredda c’è sempre un sole molto forte), meno male che se l’era ricordato…
Ormai ad un metro di distanza sentivo le fusa della Porche …
Appena aprii la portiera per spaventarmi mise il piede sull’acceleratore, ma visto che la macchina  era in folle, non si mosse di un millimetro ma ringhiò…
Sobbalzai < Scemo > e gli feci la linguaccia.
< Hi! Felice di vederti anch’io ! > e  mi fece l’occhiolino sorridendo.
Mi accomodai in macchina…
< Ma cosa ti è saltato in mente?Io vado a scuola… >
< E io no!  >Sorrise, ancora beffardo, interrompendomi..
< Che si fa oggi? > Chiesi  curiosa come sempre.
< Facciamo shopping ! > Mi guardò< Alle ragazze piace giusto? >
< Non vado matta per lo shopping.. Ma so che ci divertiremo quindi accetto ! >
La Rodeo Drive è una famosa via di Beverly Hills che fa parte del cosidetto Golden Triangle ,  qui si trovano le più famose boutiques del mondo con firme prestigiose come Armani, Valentino, D&G, Louis Vuitton, Gucci, BVLGARI, Polo Ralph Lauren, Prada…
E' conosciuta come la zona più costosa al mondo per chi ama spendere acquistando i capi più prestigiosi all'ultima moda e per questo motivo è una delle strade più frequentate a piedi dalle star di Hollywood.
Taylor svoltò  un incrocio prima della Rodeo Drive, la via non era molto affollata cosi riuscimmo a trovare un parcheggio.
Scendemmo dall’auto e cominciammo a camminare
Vidi che cominciava a togliersi il cappuccio e appendeva gli occhiali al bordo del collo della maglietta.
< Credevo ci fossero troppi paparazzi… >
< Si ma qui ci sono talmente tante “star” che i giornalisti non perdono tempo con me, che per loro sono ancora un “ragazzino” >
Mancava qualche passo e avremmo girato a sinistra per entrare nella Strada più In di L.A. e anche la più costosa…
Per fortuna avevo il portafogli con me, ma era ovvio che ce l’avevo sennò come pagavo la merenda della scuola?
In tutto avevo 350 dollari che mi aveva dato mio padre come paghetta nelle settimane che avevo trascorso qui…
Eccoci arrivati : La strada era bellissima, molte persone uscivano ed entravano nei negozi;al centro della strada c’era una fila di palme e una sfilza di boutique partiva da dove eravamo noi!
Improvvisamente mentre osservavo la strada disse:
< Questa domenica c’è una festa, sono stato invitato ma l’invito è per due.. Ho pensato a te quindi… Be ti andrebbe di venire alla Festa Domenica … con me ? >
OMG quello si che era un appuntamento !!
Ma un appuntamento tra amici….
Ahh che devo fare…
1,2, respira ok ….
Perché no ? mi sarei divertita, avrei fatto qualche amicizia…
< Certo, ne sarei felice, ma se domenica andiamo ad una festa, domani cosa facciamo? >
< Questa è una sorpresa.. Ti dico solo di vestirti leggera  >
< Va bene mi fido, ma se mi ammalo è colpa tua! > scherzai.
Mi prese per mano..
Con quel contatto in me si innescò una sensazione strana: annebbiamento del cervello, farfalle allo stomaco, battito accelerato…
Ma possibile che solo con lui mi succedevano queste cose?
Arrivammo davanti ad Armani e Tay disse < Entriamo? >
lo seguii..
sempre tenendomi per mano mi guidò fino al reparto maschile.
< Tu resta qui… > disse e si allontanò.
Lo stavo aspettando da 5 minuti e ad un tratto sbucò dal camerino con uno smoking nero….
“Io lo violenterei…” questa è una frase che leggevo spesso nei commenti delle sue fan quando si vestiva cosi…
In effetti non era male, la giacca nera gli faceva risaltare i denti (bianchissimi ) quando sorrideva e gli dava un tocco, non so, come per dire “uomo vero”,  però non era il suo stile, o meglio , quello che ero abituata a vedere io…
< Che tipo di festa è ? > Chiesi
< Andiamo in un locale, di solito bisogna vestirsi eleganti, ma non troppo, adesso mi sono vestito cosi per vedere la tua reazione!Hai fatto una faccia! >
Mi mostrò il cellulare…
avevo la faccia di un cieco che vede per la prima volta il sole …
non andava bene ….
< Cancellala >
< Se no che mi fai? >
< Ti porto in un covo di Team Jacob ! >
< Oh no ti prego! Ok cancellala  > mi porse il telefono…
Ritornò dal camerino.
Aveva dei pantaloni Jeans neri, molto aderenti che mettevano i risalto le sue gambe snelle, e una camicia bianca, un po’ sbottonata all’inizio a partire dal colletto che gli scopriva un po’ di petto
Em che dire, Taylor non era certo brutto  e io stavo per non resistergli più
< Mi piace, stai bene!  > riuscii a dire
< Si lo penso anche io! Adesso però vado a cambiarmi e pensiamo a te! >
< A me? > chiesi
< Certo! Avevo in mente di portarti da MaxMara il negozio di fronte, qualche tempo fa avevo visto qualcosa, credo che ti piacerà >
< Va bene >
Taylor pagò il completo, uscimmo da Armani.
Attraversammo la strada e entrammo nel negozio…
Stavo cominciando ad innervosirmi.
Taylor mi porse un vestito e poi mi porse una stampella con un copri spalle semplice…
< Questa dovrebbe essere la tua taglia, provalo >
Mi avviai verso i camerini…
Quando fui dentro sospirai e cercai di vedere meglio l’abito..
Il vestito aveva sfumature celesti  su sfondo blu svasato in chiffon. Arrivava  alle ginocchia.
Alla vita  c’era una fascia decorativa nera legata a mo di fiocco, la parte superiore era molto scollata   non aveva maniche e per questo serviva il copri spalle bianco.
Lo indossai… era arrivato il momento di chiudere la zip dietro, ma non mi ero accorta che aveva una scollatura sulla parte della schiena piuttosto vertiginosa….
Mi vedevo cosi sexy allo specchio, adesso io non vedevo l’ora di vedere la sua faccia
Uscii e quando mi vide si alzò e mi girò a torno, poi  disse:
< Wow, ti sta meglio di quanto pensassi…mmm… se fossi il tuo ragazzo la prima cosa che farei adesso è avvicinarmi di più e cominciarti a baciare…. >
L’ultima frase la disse con un tono di voce che diventava sempre  più basso…Un sussurro…
Prima di  trasferirmi vedevo un programma: “I soliti idioti”, be’ un “Dai Cazzo!!” mi sarebbe  servito molto perché ero immobile rossa di vergogna in faccia.
Non sapevo che rispondere …
< Ti piace? > disse per  sbloccarmi e cambiar discorso.
< Si, molto >
< Bene allora è deciso >
Mi avvicinai alla casa pronta per pagare i 229 dollari ma Taylor mi fermò, porse la sua carta di credito alla commessa, e mi disse: < Sei  mia ospite lascia fare a me >
< Grazie Tay, sei sempre molto gentile con  me… >
Uscimmo e andammo a magiare 2 hamburger su una panchina.
Quando salimmo in macchina azionò il motore
< Domani vengo a prenderti alle 9:00 , torneremo per le 18:00, per quanto riguarda la festa … be’ comincia alle 22:00 e finirà intorno le 01:00, ti riporto io a casa non preoccuparti > mi informò.
Tutti quegli inviti, mi sentivo oltre che lusingata anche in debito….
Mi aveva fatto assaggiare la cucina americana…
Be adesso pensavo di fargli assaggiare la nostra di cucina (ah L’Italia , terra di sapori e di storia).
Il prossimo sabato era perfetto..
< Taylor? >
 < Yes, Tell me >….< Ti andrebbe di venire a casa mia sabato prossimo? >
< Certo come no! A che ora ? >
< Appena la casa è libera, quindi alle 9.00 >
< ok va Bene >
La macchina si fermò.
< Siamo arrivati > disse
mi aiuto a scendere aprendomi la portiera, poi aprii il portabagagli e mi  porse il mio pacchetto…
< See you Tomorrow >
Mi baciò la guancia e rientrò in macchina
Con la mano lo salutai e lo accompagnai con lo sguardo…
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


5.Festa
 
< Mamma Papà, Domenica mi hanno invitato ad una festa, mi verranno a prendere alle 22:00 e tornerò verso l’una… so che è un orario pazzesco, ma vi prego, ditemi di si… Vorrei integrarmi con gli altri.. per me è difficile e sapete che mi manca tanto Roma, ma anche L.A. non è male…
Posso?>questo discorso l’avevo progettato da quando Taylor se n’era andato..
I miei genitori si guardarono e mio padre parlò: < Se ti fa piacere vai… vogliamo il meglio per te e non vogliamo di certo lasciarti chiusa qua dentro, però ad una condizione: non fare troppo tardi..>
Per fortuna! Credevo peggio.
Andai a letto presto perché il mio cervello si annebbiò prima del previsto.
Quella mattina seguii il suo consiglio, mi vestii leggera una  maglietta a maniche corte e dei pantaloncini corti di jeans per sicurezza mi portai un giacchetto,  e lo aspettai fuori dal palazzo..
La porche arrivò prima del previsto …
< Ciao Tay < 3 >
 < Ciao : ) > 
< Allora mi dici dove andiamo o devo tirare ad indovinare?> 
< No, non te lo dico e sai perché? Perché una sorpresa e conoscendoti diresti che è una pazzia >
< Conoscendoti ho gia il sospetto che sia una pazzia..>
< Sai giocare a Golf?> mi chiese.
< Certo sulla wii sono la più brava…> fece una smorfia cosi risposi senza scherzare < No, a golf non ho mai provato a giocare , quindi non so>
< Ti piacciono le piscine?>mi domandò
< Altroché! Le adoro >
Continuammo a chiacchierare finche ad un certo punto disse: < Oh se continuiamo ad andare a questa andatura da tartarughe non ci arriveremo mai!>
Dopo averlo detto mise il piede sull’acceleratore,  la porche Ringhio e andò sempre più veloce… Eravamo in autostrada, ma avevo comunque paura, la velocità era talmente alta che mi schiacciava contro il sedile… Mentre io stavo seduta sul sedile terrorizzata lui rideva …
Rideva… quando sorrideva era la cosa più bella del mondo… Mi sciolsi come il burro al sole e piano piano, concentrandomi solo sul suo viso cominciai anch’io a ridere e a godermi l’adrenalina…
Era vestito anche lui leggero maglietta a maniche corte che lasciava scoperti i suoi bicipiti e jeans blu scuro.
A quel punto, lui apri i finestrini e l’aria  invase la macchina scompigliandomi i capelli…
Cominciai a canticchiare senza rendermene conto…
Di solito lo faccio con Angie, perché a lei piace sentirmi cantare: dice che ho una bella voce…
Ma sono troppo timida per cantare in pubblico…
Quella volta con Taylor era diverso, non mi vergognavo… un po’ perché avevo cominciato sovrappensiero e un po’ perché non mi avrebbe criticato male se cantavo…
Cantai, stranamente alcune parole della canzone “Release me”
“I don't know why
 i want you so  
Cause I don't need te heartbreak 
I don't know what
addictive hold 
You have on me I can't shake 
Noo, I'm not in control 
So let me go”
Che significa:
Non so perchè voglio te
Perchè non ho bisogno di un cuore spezzato
Non so cosa mi trattiene
Cosa mi hai fatto, non mi posso muovere
No, non sono in controllo
Lasciami andare
Prima di arrivare al ritornello venni interrotta:
< Wow, canti proprio bene! Ti prego non smettere mi piace!>
Senza pensarci due volte continuai a cantare fino alla fine del viaggio. 
Quando arrivammo Taylor mi disse <  Benvenuta a Palm Springs!>
Di solito ci si impiegava 2 ore per arrivare ma Taylor con la sua guida da irresponsabile era riuscito a farci arrivare in 1 ora… 
Erano le 10:00 , non sapevo ancora cosa avesse in programma per me, ma ero sicura che non l’avrei mai indovinato…
La temperatura era di circa 28-29 gradi nonostante fosse quasi dicembre, ma questa era la particolarità di questa città… Anche d’inverno la temperatura è alta.
Mi prese per mano e entrammo nella reception dell’albergo del parcheggio in cui avevavamo lasciato la macchina.
La signorina disse < Prego, cosa posso fare per voi?>
< Vengo per la prenotazione fatta qualche giorno fa a nome di Lautner>disse
< Si, allora piscina, campo da golf, ristorante e massaggi giusto?>
<  Si. Dove possiamo cambiarci per la piscina?> chieste Taylor.
< In fondo c’è il corridoio che porta agli spogliatoi, a destra per le ragazze, sinistra i ragazzi, queste sono le vostre chiavi per gli armadietti dove troverete i vostri costumi e asciugamani e dove  potrete  lasciare i vostri vestiti.> 
Prese le chiavi e andammo in corridoio…
< Lo sapevo che eri pazzo!>
< E io sapevo che mi avresti seguito!Ci vediamo dopo, ecco le tue chiavi>
Ok questa era pura FOLLIA, ma non mi importava più di tanto…
Apri il mio armadietto presi un costume bikini tutto bianco e cominciai ad arrossire.. 
Non che mi vergognassi del mio fisico, ma mi vergognavo di presentarmi cosi davanti a lui…
“Non essere codarda!!” ecco dopo essermi ripetuta questo più volte , mi calmai e quando fui pronta uscii dallo spogliatoio con l’asciugamano in mano.
Quando uscii non lo vidi..
< Sta cercando qualcuno signorina?> era quel cretino che mi faceva sempre gli scherzi… 
< Si, cercavo un bel  ragazzo che ha qualche problema legato alla sanità mentale> 
Scoppiammo a ridere. 
Era in bermuda 
diciamo che l’assenza di maglietta  mi stordì un po’
La piscina ci attendeva, non era molto grande ma era al chiuso, e non c’era nessuno…
Evidentemente Taylor l’aveva prenotata solo per noi due…
C’era un trampolino proprio davanti a noi, posò il suo asciugamano su una sdraio e ci salii sopra…
Prese la rincorsa.. 
Con maestria fece un salto mortale e si tuffò…
Io cercai di imitarlo… ma invece mi buttai assomigliando ad un sacco di patate..
L’acqua era calda… 
Quando riemersi lo cercai con lo sguardo ma  non lo vidi…
< Taylor? Tayl…>
Qualcosa mi tiro le gambe trascinandomi giu…
Aprii gli occhi e mi trovai ad un centimetro dal suo viso sott’acqua…
Mi prese i fianchi con tutte e due le mani..
Sorrise e ricambiai.
Mi riportò su…
Quando risalimmo sorrise e lo abbracciai lui fece lo stesso…
Sentivo il suo petto, tonico e muscoloso sulla mia pelle…. 
Alla fine ci staccammo un po’ controvoglia ma mi disse : 
< Per me sei speciale…>
< Anche tu…>
 Nuotammo fino a quando arrivammo dove l’acqua era alta mezzo metro, ci sedemmo sul fondo e cominciammo a schizzarci a vicenda…
Poi ci fermammo ….
Notai una strana espressione in Taylor.
Aveva la fronte aggrottata e l’espressione perplessa…
Non capivo cosa aveva. Perché ad un tratto si era fatto pensieroso?avevo fatto qualcosa di sbagliato? Non ne avevo idea …
Ma qualcosa mi diceva che se Taylor era cosi, centravo io …
Dovevo intromettermi?Forse se ci avrei parlato me l’avrebbe detto …
Restammo a rilassarci in acqua quando Tay disse
 < Sono le 11 e mezza, se vogliamo giocare a golf dobbiamo uscire  e farci una doccia…>
< Ah gia il golf …>
Ritornai nello spogliatoio con un solo pensiero: la sua faccia pensierosa …
Non aveva mai fatto così, insomma non era mai stato cosi per i fatti suoi …
Mi feci la doccia piuttosto frettolosamente perché non volevo essere lenta e farlo aspettare troppo!
Quando uscii lo trovai che mi aspettava fuori dalla porta con la stessa espressione …
Ci avviamo fuori
La pista all’aperto, era immensa: un prato tutto verde che si estendeva per chilometri.
< WOOOOO> disse lui e poi si risenti l’eco.
Risi di gusto!
< Ciao> dissi in italiano e si sentì l’eco.
< What mean “Ciao”?> Chiese curioso
< ”Ciao” mean Hello> risposi
< Come si dice in italiano : “Best Friends”>
< Migliori Amici…>
< Migliori Amici ….> Ripeté lui.
Giocammo a golf, ma e non ero capace ma lui  portò pazienza .
Prendevo la mazza come se avevo in mano un piede di porco, Tay cercava di correggermi ma appena le sue mani si spostavano dalla mie, per farmi fare il tiro, ritornavo nella posizione scorretta e lanciavo male.
Una volta rischiai di colpirlo con la pallina:
< Prima di tentare di uccidermi , avvertimi ok?>
Feci una smorfia.
< Se avessi cercato di ucciderti, saresti gia morto> risposi
Vinse lui ovviamente… io ero una schiappa in questo sport, però mi ero divertita molto.
Per tutta la giornata vidi Tay sempre con l’espressione perplessa, sembrava pensieroso, molto pensieroso.
A pranzo non disse nulla, stavo cominciando ad insospettirmi…
Più che altro, sapevo che c’era qualcosa di strano ma.. non avevo idea di cosa fosse… 
È cosi difficile entrare nella testa di un ragazzo!!
Vediamo…
Rimasi a pensare a cosa gli avrei detto per rivelarmi il suo problema, ma non avevo nulla in mente..
< Dimmi a cosa pensi… cosi è diverso… non hai detto più nulla da quando siamo entrati nel ristorante dell’albergo…>
< No, niente… sono solo sovrappensiero… questioni di lavoro…>
< Ah….>
Usciti dal ristorante restammo in silenzio anche per tutto il viaggio..
Ma cosa gli stava succedendo?Ripensai a quello che mi aveva detto…
“E’ un attore.. è logico che sappia mentire” ah ecco… c’era qualcosa… ma non voleva dirmelo… e finche non l’avrei saputo non avrei potuto aiutarlo…
Domani alla festa se ne avrei avuto occasione , mi sarei preparata un discorso.. Qualcosa da dire…
Si, avrei fatto cosi…
Ero cosi immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che eravamo al solito posto, sotto il palazzo dove abitavo…
< Scusa se sono cosi silente.. ma non riesco a distrarmi proprio…>interruppe il silenzio e ne restai sorpresa..
< Non fa niente.. Dai.. può capitare! Allora a domani alle 22:00.>
< Si,  ci vediamo domani… >
Quella volta però prima di uscire mi abbracciò…
 mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò all’orecchio < Buonanotte…>
< Ciao Tay …>
Quelle furono le ultime parole che gli rivolsi prima di tornare a casa..
Da quel momento in poi pensai solo alla festa di Domani…
O cavolo come sarebbe andata ? 
Come mi sarei dovuta comportare?
Saltai la cena: non avevo molta fame, stavo tutto il tempo sul letto a pensare…
Non mi feci caso all’orario ma era tardi quando persi coscienza e sprofondai nel sonno…
Quando mi svegliai era mezzo Giorno…
Oh cavolo Tutto quel tempo era passato?
Decisi di calmarmi e feci tutto il giorno le pulizie di casa per distrarmi!
“Calma … Calmina … Calmetta…”
< Sara, stiamo uscendo… stasera torniamo tardi forse più tardi di te… le chiavi te le ho lasciate sul tavolo…Ilaria viene con noi…
Quando torni chiudi la porta con due scatti non si sa mai…>
Ecco queste sono le ultime raccomandazioni che udii prima di sentire la porta chiudersi…
Erano le 21… avevo un ora per prepararmi…
Era sufficiente…
Per prima cosa, mi feci una doccia rapida, non mi asciugai subito i capelli ma li avvolsi in un asciugamano a mo di turbante…
Mi misi il vestito… Ci avevo abbinato delle ballerine color blu chiaro.
Ok … Vestito Fatto!
Scarpe Fatto!
Mancavano gli accessori, i capelli e il trucco…
Cominciai ad asciugare i capelli rendendoli morbidi  e umidi in modo che avrei potuto gestirli meglio per qualsiasi acconciatura…. 
Presi un mollettone nero con brillantini argentati e raccolsi i miei capelli (Castani che mi arrivavano fino alle spalle) e mi feci una specie di coda al centro della nuca. 
Con “l’arriccia capelli”  presi le ciocche che uscivano dal mollettone e feci una serie di boccoli…
Per fortuna ottenni il risultato che speravo! Li sistemai con un po’ di lacca e pensai agli accessori: due orecchini a forma di filo sottile , formati da tanti brillantini argentati andavano bene e si abbinavano anche con il mollettone , potevano bastare.
Il trucco… Devo dire che non sono una fanatica del Make up, di solito mi metto la matita e il lucidalabbra ma nient’altro …
Stavolta volevo fare le cose per bene. Cominciai con il correttore… cancellai le occhiaie e qualche imperfezione sulla mia faccia…Poi passai alle sopracciglia e tolsi qualche peletto di troppo..
Ok la base era pronta.. Passai agli occhi: stesi un  po di ombretto argento sulla palpebra che si andava a sfumare alla fine poi utilizzai un ombretto color blu notte e lo sfumai prima di quello argento. 
“Mi piace” pensai.
Passai alle ciglia.. quello fu semplice… Mascara e poi misi un po’ di matita nera dentro l’occhio per risaltarlo meglio.
Per le labbra un lucidalabbra rosso poteva bastare...
Ero pronta… ma mancava il tocco finale 
Chanel n° 5 ecco cosa serviva! Mentre me lo mettevo pensai… Chissa se gli piacerà?
I segreti di noi donne funzionano sempre quindi non mi preoccupai.
Guardai l’orologio 21:55
Scesi le scale come un calciatore impazzito…
Volevo farmi trovare pronta ad aspettarlo.
Una macchina nera si fermò davanti a me… Il motore ancora acceso ma una portiera si aprii  e uscii un ragazzo…
Taylor era in perfetto orario…
< Ciao !> dissi emozionata.
< Hi, tonight you’re beautiful>
< Thanks very much Taylor! Anche tu sei molto carino stasera>
Ci mettemmo quindici minuti prima di arrivare davanti ad un locale di Los Angeles.. questa volta però Tay non era cosi misterioso come prima, perciò lascia perdere col mio discorso…
< La festa è di un mio amico che festeggia i suoi 22 anni, ha invitato tanta gente.. quindi per non perderti ti starò sempre appiccicato..>
Entrammo.. gia da fuori si sentiva una musica pazzesca…discoteca … quando entrammo dentro non si sentiva nulla e quel che mi sorprese di più era la quantita di gente!! Cavolo sembrava il raduno dei tifosi della Roma!
Taylor mi prese per mano.. Arrivammo davanti ad un ragazzo e ad una ragazza..
Tay disse: < Hi Derek , ti presento Sara, Sara lui è Derek e lei è la sua fidanzata : Juliet>
Strinsi la mano a tutti e due quando arrivò il turno di Derek disse : < Nice to meet You Sara! Sono contento che finalmente Tay si sia fatto una ragazza!!>
< Em… Sara non è la mia ragazza… è la mia migliore amica> disse Taylor piuttosto imbarazzato.
Anche io ero rossa  e piena d’imbarazzo..
< Tay, ti dispiacerebbe venire con me ti faccio vedere una cosa.. ah July rimani con Sara.. falle fare un giro>Derek.. ma che aveva in mente?Juliet mi guardava dalla testa ai piedi con aria di sufficienza e mi squadrava con aria maliziosa.
Mentre facevamo un giro mi fece delle domande
< Da quanto tu e Taylor siete amici?>
< Un mese..>
< E come mai ti considera la sua migliore amica?>
< Be abbiamo molte cose in comune ci divertiamo assieme…>
< Lo sai qualche tempo fa Lily ha rilasciato un’intervista, Ha detto che stare con Taylor è veramente la cose più stressante del mondo.. è sempre in viaggio.. E poi deve sempre lavoro per soddisfare le richieste dei media della saga di Twilight..>
< Be si lo so che è molt…>
< Non perderci tempo.. non sei il suo tipo e lui  non lo è per te..>  mi interruppe.
< Non avevo intenzione di fare chissàché…>
< Come vuoi.. >
Non la sopportavo più qualche secondo di più e gli avrei tirato qualcosa…
Feci finta di seguirla e poi la seminai, se mi avrebbero chiesto spiegazioni gli avrei detto che c’era troppa gente e quando la seguivo mi hanno intralciato e cosi mi sono persa.
Ora stavo cercando Taylor ma non sapevo proprio cosa fare…
Salii un paio di scalini del palco dove c’era l’attrezzatura del Dj. 
Dopo qualche minuto scorsi la sua testa vicino quella di Derek, si stavano avvicinando al tavolo con gli stuzzichini..
Non persi tempo… andai subito li e dissi < Finalmente ma dove sei Stato?>
< Derek mi ha fatto vedere la sua nuova macchina che gli hanno regalato i suoi Fantastica!EHI ma tu non eri con Juliet?>
< Si ma seguendola mi sono persa .Troppa gente!>
Taylor mi presentò altri suoi amici, li preferì davvero tanto a Juliet perché erano simpatici e non erano maliziosi come quella ragazza..
Be le persone false come  lei erano quel tipo di gente che Tay frequentava.. o meglio.. era costretto a frequentare…
Mi divertii molto: i ragazzi facevano gli scemi e io ridevo… invece Juliet rideva alla “falsotti” , ma sapevo che non li considerava affatto divertenti..
Verso mezzanotte meno un quarto Derek fece un discorso per ringraziare gli invitati  di questo anno eccetera eccetera..
Fece il brindisi a i suoi 22 anni e io e Tay facemmo “cin cin” con due bicchieri di champagne che i camerieri chi avevano offerto… 
Derek per concludere invitò tutti alle danze e il Dj parti con la musica a tutto ritmo..
Tutti mano mano si tuffavano nella pista da ballo, avevano una compagna o compagno  e alla fine rimanemmo solo io e Taylor…
Ad un tratto di disse < troppo affollato?> annuii.
Mi prese per mano e mi condusse davanti  a delle scale…
Mi portò al piano superiore che era un grande balcone.. non c’era nessuno.. eravamo solo noi due.. 
La musica si sentiva ancora , ma non era cosi fracassa timpani…
Mi prese la mano  e mi portò al centro del balcone
< Non so ballare..> Dissi.. 
Ad un tratto la musica pop-rock cambio e si trasformò in un lento..
Taylor sorrise e con la luce della luna i sui denti brillarono trasformandolo nel più bel sorriso che avessi mai visto!
< Puoi affidarti a me..>
Si avvicinò lentamente…
Mi prese la mano destra e se la appoggio sulla spalla …
Mi spostò la mano sinistra come aveva fatto per la destra…
Mi guardò… 
Poi mise le sue mani sui miei fianchi e cominciammo a dondolarci lentamente .. seguendo il ritmo della musica … 
Istintivamente poggiai la testa sulla sua spalla e mi rilassai …
< Con te … è cosi facile stare, parlare… io posso essere me stesso…>mi sussurrò all’orecchio….
Sollevai la testa per guardarlo negli occhi
Mi sollevo dolcemente da terra..
Le nostre teste erano alla stessa altezza …
E le nostre facce erano cosi vicine che riuscivo a sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle
< Sara… io…>
< AHHHAAHAHAHA Derek sei cosi divertente! Forza Saliamo su dai !! OH scusate vi abbiamo interrotto?NON vi spiace se rimaniamo qui anche noi vero?>
Io e Tay per la sorpresa  ci staccammo le mani di dosso e imbarazzati li guardavamo…
 
Mavaffanculo! Ecco quella era la parolaccia che si meritava… anche di più … ma non sapevo se era il caso di dirgliele tutte una a una… ci aveva interrotti ed ero arrabbiata come un furetto!
Se fossi stata una vampira gli avrei staccato la testa!!
L’educazione di Taylor era migliore della mia  e prima che potessi dirgli quello che pensavo su di lei parlò:< No, affatto, potete rimanere qui..>
Taylor adesso era più formale … non avevo più messo le mani sulle sue spalle.. mi limitavo solo a cingergli i fianchi..
Poi il ritmo cambiò di nuovo e ci adattammo a quel ballo..
La notte era ancora giovane quindi mancava un po’ prima di dovere rincasare.
Scendemmo al piano terra, e lasciammo da soli Derek e Juliet la rompipalle.
Un ragazzo ci servi dei bicchierini  Taylor ne prese uno e io feci lo stesso, poi mandai giu tutto d’un fiato.
< Scommetto che non ne sai bere più di uno> 
Disse quell’odiosa che ci stava seguendo, ovviamente, e voleva farmi saltare i nervi, infatti, se non ci fossero stati Taylor e Derek le avrei spaccato il bicchiere in testa! 
< Vuoi scommettere?> la sfidai
< Allora fammi vedere> mi provocò
Cominciai a bere il secondo, il terzo…
Mentre stavo per ingerire il quarto qualcuno mi bloccò la mano.
< Ma sei pazza? Rischierai di ubriacarti!?>
La mia mente in effetti era un po’ annebbiata, solo che non ero cosi tanto fuori di me…
O almeno lo credevo io.
< Ma che dici!? Sto benissimo! Andiamo a Ballare!>
Lo presi per mano e lo trascinai in pista.
La musica aveva davvero cambiato ritmo, era ritmata e io avevo voglia di ballare…
Taylor era un po’ spaesato all’inizio, e quindi si dondolava un po’.
< Scatentati! Non vorrai rimanere cosi tutto il tempo!>
Non so cosa mi prese, ma mi appoggiai al suo torace e cominciai a ballare strusciandomi a lui…
Forse anche Taylor non era tutto con la testa, perché anche lui iniziò a sciogliersi e a ballare con me…
Dopo un po’  ce ne andammo… salutammo Derek e Juliet, Tay mi riaccompagnò a casa.
< Grazie! È stata una serata meravigliosa! Mi sono divertita tanto!>dissi
< Lo è stato anche per me…>
< Allora a domani…Buonanotte..>
E stavolta fui io che presi l’iniziativa gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai…
< ’Notte>
Salii in casa chiusi la porta e andai in camera mia, non mi accertai se i miei erano rientrati ero Troppo stanca…
Troppo stanca per stare in piedi,  ma non  troppo stanca per  pensare a lui… 

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Capitolo 6
*** Capitolo 7 ***


7.Conoscenze 
 
Lunedì..
Oh che strazio! Cosa avrei dato perché fosse sabato…
Quella mattina  quando scesi per correre, trovai Taylor che  non era  vestito per correre …
Gli corsi incontro , la mia felicità era cosi tanta che quando gli buttai le braccia al collo saltai 
E lui dovette afferrarmi al volo.. altrimenti saremmo caduti!
Mi accarezzò i capelli e sussurrò
< Buongiorno principessa >La sua voce mi mandò in estasi
< Buongiorno my wolf , … >gli dissi e gli diedi un bacio a stampo…
Si  bloccò e disse:
< Ti farò conoscere i miei genitori…. >
Oh i suoi genitori… sbiancai… 
< Hai paura adesso? > 
< Si.. E se non gli piacessi? >
< Cioè tu hai paura di non piacere ai miei genitori, e l’idea di mille paparazzi non ti scuote un po’? >
< Esatto… >
< Sei unica… > disse sorridendo 
< Quando? > chiesi ..
< Oggi a pranzo… a casa mia… >
< Tayloor!!! > 
< E dai! Non sono  mica werewolfs! >
La giornata passò velocemente… Troppo velocemente… perché io volevo che il tempo si fermasse…
Per rimandare tutto! Non sapevo che Fare …
Rimasi con lui, tutto il tempo fuori di casa a fare una passeggiata, ma neanche le nostre chiacchiere riuscivano a distrarmi.
A scuola arrivai in ritardo e saltai la prima ora di lezione, Angela era preoccupata  ma la rassicurai dicendole < Sto bene , don’t Worry >
Preferivo restare da sola a pensare cosa avrei fatto, ma di sicuro sbagliai perché forse l’impegno di oggi a pranzo era l’ultima cosa a cui avrei dovuto pensare.
Con Makena mi sarei comportata come l’altra volta, l’avrei accontentata qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto! 
Penso che se voglio stare con Taylor devo anche andare d’accordo con la sua famiglia, per esempio spero che sua sorella non sia quel tipo di ragazzina gelosa del fratello che non sopporta le ragazze che stanno con lui.
Quello che mi spaventava di più era il rapporto che avrei avuto con la mamma, incrociai le dita sperando che il mio desidero di pace e amore venne esaudito.
Quando tornai a casa  mentre aprivo il portone una voce dietro di me disse <  posso entrare? >
Non ero sorpresa, magari aveva notato la mia tensione, e non voleva lasciarmi da sola, voleva accompagnarmi lui a casa sua… Meglio cosi! Tutto quel pensare mi avrebbe messo fuori gioco tutti i neuroni se fossi rimasta da sola senza nessuno che poteva distrarmi.
Salimmo ed entrammo a casa, ero molto svogliata, pigra, non era da me  e questo lo fece diventare pensieroso, forse stava cambiando idea; ma non volevo assolutamente che questa mia ansia poteva coinvolgerlo più di tanto, cosi decisi che era meglio se mi mettevo in testa  che sarebbe andata bene, che non mi avrebbero mangiato e che dovevo accontentarlo…
Lo trascinai nella mia stanza e gli dissi < Che posso mettermi? >
< mmm allora penso che andrebbe bene se ti togliessi quella maglietta e ti mettessi questa, i pantaloni sono ok.. >
Lo guardai.. aspettavo che se ne andasse prima di..
< Posso rimanere qui? > chiese
< R-rimanere qui?ehm si, ma voltati >  le mie guance avvamparono…
< Ok… >
Si girò… feci tutto come Flash, imbarazzata dalla sua presenza… 
Oh mio dio, a Tay piaceva tanto stuzzicarmi cosi!
Mi faceva venire i brividi…
< Sono pronta , puoi girarti… >
< Stai bene…Andiamo? > 
Ci incamminammo,  arrivati davanti al palazzo di casa sua entrammo…
< I miei genitori dovevano venire con Makena, ma gli impegni di lavoro gliel’hanno impedito.. cosi sono venuti oggi... e Mia sorella è venuta con loro >
< Ma loro sanno che… >
< Si, sanno tutto > 
Ok , calma… dovevo rimanere calma…
< Mamma, papà siamo qui.. >
< Eccoci Taylor… > disse una voce maschile..
Li precedette un piccolo cagnolino Bianco che cominciò a fare le feste sia a me sia a Taylor.
< Mamma papà lei è Sara… Sara loro sono i miei genitori… >
< E’ un piacere incontrarvi signori Lautner >
< Il piacere è tutto nostro cara, chiamaci pure Deborah e Dan ok?  >
Suo padre era un “omone”alto, alto,  come si può dire, non che voglia offenderlo , ma era davvero grosso … e largo… 
Aveva i capelli corti e la voce profonda..
La madre, invece, aveva la voce più dolce che avessi sentito, dopo quella di Taylor…
Era anche lei piuttosto in carne e aveva i  capelli lunghi castani, con qualche ciocca bianca…
Aveva il viso solcato da qualche ruga… ma mi piacque quell’insieme di particolari..
Ovviamente il membro della famiglia , più bello  e perfetto era lui : Tay < 3 
Cavolo ancora non riuscivo a credere che potesse esistere!
Il merito era di questi due signori qua… che mi guardavano e sorridevano
< Ho preparato il pranzo.. Taylor ci ha detto che sei Italiana quindi ho cucinato spaghetti e bistecche, spero siano di tuo gradimento! >
< Oh certo! Ne sono davvero contenta, è da un po’ che non mangio spaghetti, scommetto  e questi saranno buonissimi! >
< E poi le bistecche sono il mio piatto Preferito ! > Aggiunse sorridendo alla madre. 
Makena entrò in cucina e disse : < Hi Sara , I’m very glad that you’re here > 
< Thanks darling ! you’re the best >
Ci sedemmo a tavola… La madre fece le porzioni e cominciammo a mangiare… 
Sembrava un po’ maleducato mangiare con una sola mano a tavola ma l’altra era troppo occupata a stringere la mano di Tay…
< Fai qualche sport? > mi chiese Dan
< Quando ero in Italia, andavo in piscina e giocavo in una squadra di basket… Adesso mi limito a fare Jogging la mattina… >
 Il padre mi sorrise…
< Ti piace cucinare?  > Mi chiese Deborah
< Si molto, per esempio ieri io e Taylor abbiamo fatto la pizza.. >
< E com’era ? >
< Buona, davvero buona, Sara è una cuoca eccezionale  >disse Tay < 3
< Come vi siete conosciuti? > a quel punto a parlare era stara Makena che divertita ci guardava…
Taylor era visibilmente incavolato, probabilmente perché quella domanda oltre a mettere in imbarazzo me, metteva in imbarazzo anche lui…
< Lei stata facendo Jogging e per sbaglio ci siamo scontrati.. poi siamo diventati amici..e.. >
Taylor era rosso come un peperone…. Avrei voluto abbracciarlo ma mi vergognavo troppo davanti ai suoi genitori…
Parlammo per tutto il pranzo.
Principalmente a parlare ero io.
Che mi mitragliavano con mille domande.
Be’ è normale… chi non farebbe cosi?
< Allora… noi andiamo… ci vediamo tra poco cosi vi accompagno Ok? > 
< Va bene ci vediamo dopo >
Uscimmo e cominciammo a fare una passeggiata…
Mi sorpresi di come fosse andata, credevo peggio, quando misi tutti e due i piedi fuori dal portone sentii un peso andarsene e liberarmi completamente.
I suoi genitori non erano cosi male, mi piacevano, erano completamente diversi da mia madre e da mio padre.
Chissà perché lui non viveva più con i suoi… 
Ero troppo curiosa di saperlo.
< Come mai non vivi più con i tuoi? >
< La gente mi definisce ancora un bambino, nonostante io abbia quasi 20 anni, ecco volevo cambiare… provare qualcosa di diverso… >
Lo disse in tono monocorde, magari per tiragli su il morale se quella domanda aveva una risposta triste potevo dire qualcosa di scherzoso.
< Se hai bisogno di vivere con qualcuno sappi che io sono disponibile! > 
Sorrise, e quando mi guardò ricambiai anche io 
< Facciamo una corsa? > propose
< Tanto lo sai che vinci tu!  > quando dissi quella frase feci una smorfia.
< E chi ti ha detto che  ti voglio sfidare?! Salta in spalla scimmietta! >
Salii su una panchina e mi aiutò a salire a “cava cecio” e cominciò a correre… 
Ridevo & lui rideva.. 
Poi dopo un po’, è chiaro che si stancò… ma lui comunque faceva finta di niente cosi quando scesi gli dissi < Spaccone!  >
< Davvero? > e fece una capriola all’indietro 
< Spaccone > gli diedi un pugnetto sulla spalla e lui mi cinse la vita con un braccio.
Entrò in un bar , prese una red bull e cominciò a berla… 
Poi quando la finii disse: < Chiudi gli occhi e non aprirli… >
Feci come mi disse, ma non accadde nulla… 
Dopo un po’ mi scocciai aprii gli occhi, mi guardai attorno ma lui non c’era…
Fui presa dallo sconforto..
< Taylor ? Tay… > cominciai a chiamarlo 
Girai l’angolo a cercarlo.
< Cerchi me? > mi disse mi voltai  e lo vidi a 10 metri di distanza …
< Allora vieni a prendermi.. > Detto questo cominciò a correre 
Io lo inseguii.. < Vieni quiii!  > 
   < Prendimii! >
< Taylor!!! >
Era davvero veloce! Possibile che non  si stancasse  mai? Tay era come un giocattolo gli dai 20 centesimi e  corre all’impazzata finche non crolla! Sorrisi pensando a quel pazzerello che mi fa girare tanto la testa…
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che strada avesse preso… continuai a correre sempre più lentamente.. 
Mentre correvo qualcosa mi tirò il braccio mi cinse la vita con le mani e mi sollevo..
Ero cosi contenta che non persi tempo a baciarlo…
Continuammo a baciarci su una panchina la vicino…
< Non farlo mai più!  > dissi
< Agli ordini signorina! >
Riprendemmo a camminare 
< Tu mi fai sempre sorridere… sei il mio sole… >confessai infine, avevo le guance rosse…
Mi abbracciò…
< Quando sono con te, non  so mai cosa fare.. cosa dire.. alle ragazze con cui sono stato mancava qualcosa.. e quel qualcosa che l’hai tu … il che ti rende più unica di tutte… >
< Sei meraviglioso < 3 >
Non era facile passare il tempo da sola, visto che avevo bisogno della presenza costante di Taylor.
Avevo messo da parte tutti, da Angela a Jessica… 
Mi rivolgevano la Parola ma Mike per esempio Non si offriva più per uscire o cose varie, visto che comunque non avrei mai accettato ora che stavo con Tay.
Magari dovevo trovare un equilibrio cercare di Stare un po’ con Angie e un Po con lui, ma non ne avevo voglia sinceramente, preferivo più stare con lui  e  rinunciare agli altri…
Questi erano i miei ultimi pensieri, quelli che feci prima di andare a dormire..
Negli ultimi tempi la casa era  più vuota del solito e  passavo a volte, la cena da sola..
Andavo a dormire pensando a mille cose per la testa …
Quella mattina Taylor mi accompagnò a scuola con la sua macchina.
Per salutarmi mi baciò rapidamente e dissi < Ci vediamo dopo! >
< A dopo  > rispose e per fare il cretino irresponsabile fece ringhiare la porche, tanto che qualcuno si voltò a vedere chi fosse quel pazzoide.
< E’ solo un amico vero? >Mi chiese Angela
< E dai Angie! Lascia stare! >
< Va bene , ma un giorno me lo farai conoscere… >
Annuii pensando :”Quando quel giorno arriverà farai una bella visita all’ospedale”
Sorrisi al pensiero dell’incontro tra Tay e Angela, lei avrebbe perso la testa e lui sarebbe andato nel panico non sapendo cosa fare…
Quando mi venne a prendere, ero con Angie…
A cavolo, aveva la portiera aperta… quindi significava che aveva voglia di scendere dall’auto!
Oh No! Se lei l’avesse visto sarebbe morta seduta stante…
< Ciao Angie ci vediamo domani! > lo dissi talmente veloce e correndo che non sentii neanche la sua risposta..
Stava per uscire…
Oddio , non lo doveva vedere nessuno!
Gli saltai a dosso e  per il colpo lo rispinsi dentro l’auto.
Eravamo appiccicati come due cozze… io ero rossa di vergogna e lui rideva
< Non esporti alla luce del sole… Cioè fuori dalla macchina!! >
< e perché? Mica sono un vampiro, mi dispiace per te ma non brillo! >
< C’è gente che potrebbe  assalirti, e ne conosco un po’.. >
< Qui l’unica che mi sta assalendo sei tu!  > disse fingendosi impaurito
< OH, scusa… > dissi e mi misi in braccio a lui < Come va? Tutto a posto? Niente di rotto spero? >
< Nah sto bene ! > e mi sorrise. < Tu piuttosto, hai intenzione di presentarmi hai tuoi genitori o devo investirli con una coca in mano dicendo “Piacere, sono Taylor Lautner il ragazzo di vostra figlia”? >
O cavolo , I miei genitori, le ultime persone che TAY DOVEVA CONOSCERE!
I miei sono fuori dal mondo , quindi non avrebbero mai saputo che Tay era un attore… e non sapevo come dirglielo
< Stasera ? > propose
< Stasera!? > Chiesi sbalordita per poco non mi strozzai con la saliva nel dirlo
< Certo, le vacanze di natale sono fra poco, con chi pensi che le voglio passare? Dovrò spiegare ai tuoi perché ti ronzerò sempre attorno, No? >
Be era una cosa sensata quella che mi stava proponendo, ma …
Se non bastava l’ansia di prima , per l’incontro con i suoi, adesso ne avevo una nuova quella del suo incontro con i miei…
Però in fin dei conti il primo era andato bene, magari il secondo avrebbe avuto il suo corso e sarebbe finito il più presto possibile, sperai.
Mi stavo convincendo sempre di più, ogni volta che pensavo alla possibilità di stare con lui durante le vacanze di natale…
< Ok, Stasera , vieni alla 20:00 >
Mi riaccompagnò a casa…
Per tutto il tempo pensai a cosa dire…
Non mi venne in mente niente…
Cosi mi misi a preparare la cena…
Apparecchiai per 5 … Le mani mi tremavano…
Se i miei genitori mi avessero fatto fare una brutta figura giuro che mi sarei  incavolata molto! Non so nemmeno cosa avrei fatto!!
Pasta alla carbonara e un po’ di pollo fritto…
Il mio menu per cena….
Ah andai a cambiarmi in camera… 
Ero cosi agitata che decisi di farmi una doccia per tranquillizzarmi un po’
Quando I miei genitori arrivarono (alle 18 circa)
Non dissi nulla poi mia madre mi chiese < Come mai hai apparecchiato per 5? >
Una domanda = una risposta
Ma  io non sapevo come dirglielo cosi dissi < Mamma Papà? Oggi viene una persona molto importante per me , che vi vorrei presentare…
Si chiama Taylor , ed è il mio ra-ra- ra….. >
Non riuscivo a finire la frase…
< Oh che bello ti sei fatta un fidanzatino americano! > disse mia madre, che a volte aveva il cervello nel  mondo dei minipony
< Che cosa? Un ragazzo?Maschio?  >
< No guarda femmina! papà ma che dici ! e tu mamma ti prego, è importante, non fare o dire cose di cui mi potrei vergognare per favore!Comportatevi in modo decente! Cercate di sembrare delle persone normali. Ok? >
Rimasero zitti a fissarmi come se fossi impazzita, e infatti lo ero, perché mi trovavo a lavorare con Stanlio e Olio…
< E a che ora arriva?  > chiese mia madre
< Alle 20 spaccate, e non è un tipo che arriva in ritardo come voi…Siate Normali ok? >
< Sissignora > dissero all’unisono e si misero a confabulare tra loro, quando ci si mettevano, mia madre e mio padre spettegolavo peggio di due compari.
“Oh signore salvami” 
Come avevo detto Tay era uno puntuale e alle 20 il campanello suonò
< Vado io ! > dissi fluttuando  verso la porta
< Ciao bellissima > 
< Ciao Tay , ti chiedo solo una cosa, sopporta i miei genitori! Ti prego fallo per me >
Quando ci voltammo i miei ci aspettavano seduti sul divano in salone…
Evitai di tenerlo per mano, perché sapevo che quei due avrebbero di certo commentato il fatto…
< Mamma, Papà, Lui è Taylor. Taylor loro due sono i miei genitori : Giulia e Andrea… >
< Piacere, sono molto onorato di aver conosciuto vostra figlia, è una persona davvero speciale  per me… > Ecco Tay era entrato nella fase Formale che usava con le persone adulte - vecchie.
< Piacere nostro! Dimmi Taylor Quanti anni hai? >
< 19 signore, ma ne compierò 20 a febbraio.. >
< Fai gia qualche lavoro? >
No!!! Quella domanda No!!! No!!!! Ahhh e adesso che avrebbe risposto.
< Sono un attore a livello… mondiale…mi conoscono anche in Italia, non so se ne avete sentito parlare… >
< IO si! Sei quel bel ragazzo che fa impazzire le ragazzine! ti ho visto sulla mia Mail di Yahoo, Lautner fai di cognome vero? >
< Si > sorrise  ! Cazzo mia madre aveva i secondi contati!
< Ti prego chiamaci Giulia e Andrea  > disse mia madre leggendo la mia espressione da Toro assassino…
La cena seguii bene… Ilaria era un diversivo che usavo per far uscire di scena mia madre, che sembrava un’alcolizzata.. a volte se ne usciva con certe battute!
Quell’incontro mi fece pensare a quel film “Ti presento i miei” .. Chissa cosa pensava  Taylor dei miei genitori?
Chi lo sa ! magari stava recitando quando rideva alle battute di mio padre… credetemi sono pessime….
< Avevamo pensato di Trascorrere il natale qui a casa e di partire per qualche giorno, ma dopo oggi penso che mia figlia abbia altri piani, perciò vorremmo sapere cosa farai per le feste… > chiese mia madre
< Pensavo di trascorrerlo qui Con la mia famiglia… e magari di passare il resto delle feste con Sara… >
< Papà Mamma Tay e la sua famiglia possono festeggiare il natale qui con noi? Vero? >La mia vendetta era vicina…
Si guardarono
< Si certo, magari quando noi partiremo con Ilaria voi potrete stare insieme >
< Perfetto >Dissi
< Per me va benissimo!  > disse Taylor
Passammo la serata  a discutere riguardo le vacanze…
Poi Taylor decise che era tardi e che sarebbe dovuto andare… 
Lo riaccompagnai alla porta..
Stavolta uscii completamente fuori e lo misi con le spalle al muro…
< Perdonali sono fuori dal mondo… >
< Non sono male! Ho conosciuto di peggio.. e poi avremmo tutte le vacanze per Noi! >
< E’ vero, dobbiamo festeggiare! >
Cominciai a baciarlo…solo che Dopo 2 minuti Taylor mi fermò 
< Credo che dovresti rientrare >
< Uffa  >
< Buonanotte principessa >
< Night, my love  > risposi ed Entrai in casa
Sentivo le risate dei miei genitori e gli intimai di fare silenzio…
Quando entrai in camera mia mancava solo che facevo i salti mortali come lui: “E le vacanze , sono per Noi! Tutte per Noi!”
Siiiii < 3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


6. Adoro La Pizza 
 
La settimana passò piacevolmente .
Taylor era più allegro che mai, avevamo inventato anche una stretta di mano: pugno , pugno, giro a destra, giro a sinistra e dopo ci davamo il 5.
Sembravamo due bambini, giravamo per Beverly Hills correndo tutte le mattine…
Sabato Tay sarebbe venuto da ma, quindi volevo preparare qualcosa da fare e sapevo gia cosa.
Era venerdi.. a pranzo ricevetti un messaggio:
 “Sara, il baby parking di tua sorella sciopera quindi sabato devi restare con lei, a proposito Domenica andiamo a Malibu vuoi venire?”
Era mia madre…
Le risposi: “No, mamma non c’è problema, cmq a Malibu ci sono stata con degli amici..”
Tanto non cambiava nulla andare o no, e poi avrei avuto in giorno in più assieme a Taylor .
Cavolo e adesso che faccio? 
Mentre pensavo mi squilla il telefono.. Oh santa pazienza ma possibile che tutti mi cercano ora?
Mi rimangiai il pensiero all’istante: era Taylor…
< Hi, Sara!>
 < Ciao Tay!>
< Senti, oggi mia sorella Makena è venuta   a trovarmi resterà qui ad L.A. fino a domani sera … rimandiamo a domenica?>
< Si certo per me va bene, anche perché mia sorella Ilaria domani deve rimanere con me… stavo infatti, per chiamarti…>
< Ok! Stavo pensando.. Posso venire con Makena da te? Vi faccio conoscere. So che è maleducato autoinvitarsi ma, mi piacerebbe presentartela.>
< Certo nessun problema!>
< Allora a domani…>
< Ciao!> riattaccai…
Le ore che seguirono la conversazione passarono velocemente… 
forse perché non sapevo che fare, non sapevo neanche se le sarei piaciuta…
Dovevo cercare di essere carina con lei, anche se non mi avesse sopportato, perché volevo che  lui non avesse problemi in più a cui pensare…
Taylor e Makena arrivarono alle 16. gli aprii io portone e gli venni incontro per le scale….
Makena area una ragazza piuttosto robusta,occhi marrone scuro , con i capelli castani lunghi e lisci…
Era molto più bassa di Tay…
A vederli insieme non si direbbe che sono fratelli, non si somigliano tanto…
< Sara!> disse Taylor e mi abbraccio ricambiai e appena sciolsi l’abbraccio disse 
< Makena she’s Sara, Sara she’s Makena…>
< Nice to meet you > le dissi mentre le davo un bacetto sulla guancia, < Nice to mee you too> mi rispose… 
< You are italian. right?>  mi chiese
< Yes, I’m from Rome > risposi sorridendole.
< Well…Em… Come Stai?> mi stupì il fatto che invece di parlare in inglese mi parlò in italiano
< Bene Grazie e tu?> 
< i’M fine!>
Taylor gli scompigliò i capelli e li invitai ad entrare…
Presentai Ilaria ai miei due ospiti…
Con mia grande sorpresa a Makena piacciono i bambini e mi chiese
< Posso stare con lei?Vorrei farle da Babysitter!>
< Certo, Ilaria sarà felice di fare amicizia con te!>
Tay ed io uscimmo dalla cameretta di Ilaria per entrare nella mia…
< Passato l’esame? > chiesi , piuttosto in ansia…
< Quale esame?>
< Gli piaccio o no a tua sorella?>
< Oh si certo, da morire,  pensa che puoi essere la sua sorella maggiore!>
< Grande !>
Ci sedemmo sul letto… 
All’iniziò chiacchierammo come sempre … Lui sparava e faceva cavolate e io ridevo come il cappellaio matto!
Poi la situazione cambiò…
Taylor Guardava la finestra e io rimasi a guardarlo…
Quando se ne accorse disse: < What?>  sorrise, si vedeva da un miglio che era imbarazzato
< Nothing>
Non sapevo che dire …
Cominciai a girare i pollici…. Stavolta era lui che mi guardava …
Sorrisi …
“Io & te “ era un video su Jake e Bella 
Che come canzone aveva: “You make me Smile”
Cominciai a pensare alla canzone immaginando i momenti più della nostra amicizia…
Tutte le volete che sorridevo era perché mi immaginavo le sue battute e in quel momento la  canzone nella mia testa cantava il ritornello: “You make me smile like the sun , fall on the bed, sing like a bird, Dizzy in my head, spin like a record, Crazy on the Sunday Night..You make dance like a fool, Forget  how to breath , shine like gold, buzz like a Been, Just the  thought  of you can drive me wild, Oh you make me Smile…”
Ero felice, felice di averlo incontrato.. Felice di essere sua amica… Felice di poter godere della sua presenza… Felice che fosse qui con me….
Si Tay era il mio sole personale, mi faceva sorridere sempre… e mi faceva smettere di far battere il cuore…
 < Oh è tardi… dovremmo andare ….>
Si alzò , entrò in camera di Ilaria e disse a bassa voce: < Wow Makena sei fantastica!> 
Quando vidi anche io cosa era successo, vidi La piccola che dormiva e Makena che riordinava la stanza…
< Sei un fenomeno!> dissi
< Grazie> rispose
< E’ ora di andare… Forza prendi il cappotto e Saluta…>
< Ciao Sara! E’ stato un piacere conoscerti!>
< Anche per me!>
Io e Tay facemmo la stretta di mano, solo che alla fine quando dovevamo battere il cinque Tay intrecciò le sue dita alle mie e mano nella mano  lo accompagnai all’uscita…
Makena prima guardò noi. Poi guardò le nostre mani…
Sciolsi subito la presa…
< em allora domani a casa mia alle 16?>disse Tay per rompere il silenzio
< Ok allora a Domani! > Tay mi diede un bacio sulla guancia..
< Ciao e buon viaggio Makena…> Dissi per salutarla un ultima volta..
Lei ricambiò con un sorriso..
Ritornai dentro… chissà cosa pensava…
Magari aveva frainteso…
Che Guaio!!!
(PS= per ascoltare la canzone di cui parla Sara cliccate qui : http://www.youtube.com/watch?v=VkCLBj7nKPY)
La mattina… il primo  momento della giornata ….
Mi svegliai e andai subito in bagno a prepararmi senza badare al silenzio in casa  mia.
Feci una doccia e quando uscii dal bagno pensai “Sono gia usciti? Be meglio cosi”.
Mi preparai i vestiti da indossare a casa di Tay, jeans neri aderenti e camicia bianca..
Per i capelli Mi sarei fatta una coda alta.
Mangia qualcosa : latte e caffè … 
Ancora in pigiama tornai in camera scrissi una lista e la appoggia sul comodino.
Mi vestii sportiva pronta per andare a fare la spesa.
Uscii di casa e  dopo 5 minuti a piedi entrai nel supermercato.
Non era affollato… 
gli scaffali era pieni  e c’erano almeno un paio di persone dentro come clienti….
Presi un carrello piccolo la mia piccola spesa non aveva bisogno di chissà quanto spazio….
Un pacco di farina… Fatto 
Lievito di birra…. C’è.
Bottiglia di sugo di pomodoro … eccola (ma la presi solo ed esclusivamente ITALIANA!  )
Mozzarella per pizza…
Ok 
Andai alla cassa e pagai..
La pizza era una specialità italiana, e volevo mostragli le mie doti culinarie!
Mentre facevo la strada di casa mi concentrai un attimo sui miei passi… ad un tratto sentii acconto a me un rumore di passi familiari..mi voltai .. non vidi nessuno… eppure quello era il suono che facevano le sue scarpe quando camminava…
Oddio ero pazza .. E’ già pazza.. ormai sentivo cose che non c’erano..
Quando Tornai a casa cominciai a preparare l’impasto: misi la farina  al centro  della tavola a fontana e ci misi dentro uno-due bicchieri d’acqua cominciai ad impastare…
Aggiunsi il lievito e il sale e ricominciai ad impastare…
“Ahhahahah “  sobbalzai.. non c’era nessuno e pure io avevo sentito una risata…
Ripresi  il mio lavoro …. 
Oh , la sua risata ….
Mentre preparavo l’impasto per la pizza sentivo Taylor che rideva, 
Quelle risate erano cosi contagiose che fecero ridere anche me, nonostante Tay non fosse li con me..
Quando ebbi finito avvolsi tutto dentro un panno che misi in una ciotola di coccio sul termosifone, per farla lievitare ad una temperatura di circa 20 °.
Non avevo preparato  molto impasto, io e Taylor eravamo solo due persone, sarebbe bastato…
 
Ah che fare! Non potevo certo passare 6 ore senza far nulla! Erano le 10 e qualcosa fino alle 16 che cos’avrei fatto?
Bella domanda…
Per un’ora buona decisi di fare  zapping in Tv cercando di distrarmi…
Un po’ ci riuscii perché stavano dando una replica su MTV di un’intervista fatta a Kristen e a Taylor.
Diciamo che quando parlava col giornalista sembrava un’altra persona…
Irriconoscibile! Era formale e a volte rideva… Ma la risata che conosco io è molto più spensierata di quella che udivo in Tv…
Non volevo sentire più nulla di quelle cavolate e spensi la Televisione…
Feci i compiti fino all’ora di pranzo.. Quella mi sembrava una scelta sensata…
Ah il tempo passava ma molto lentamente per me!
Mi feci solo un’insalata: volevo rimanere leggera… masticai molto lentamente i bocconi  e finii per perdere tempo. Erano le 14 meno un quarto e mancavano quasi due ore…
Non lavai neanche il piatto, lo lanciai nell’acquaio sperando non si rompesse.
Andai in camera… indossai i vestiti, Accesi il computer… appena si connesse a You tube misi Sterling Knight – StarStruck …
Quella canzone mi piaceva molto…
Alzai il volume 
Mi precipitai in bagno armata di Beauty case.
Cominciai a pettinarmi i capelli … Mi feci la coda… 
Sentivo le parole della canzone … descrivevano perfettamente quello che succedeva a qualcuno come Tay che si ritrovava al centro dell’attenzione  …
Niente Privacy… i paparazzi ovunque…
Lasciai perdere… dopo un po’ la canzone finì e mi guardai allo specchio… Dovevo passare al trucco, matita e..< Fatti carina..> Ora non era solo la voce di Taylor che sentivo.. vedevo la sua immagine riflessa sullo specchio.. sorrise quando scossi   la testa non c’era più…
Una bella visita dallo strizzacervelli ecco cosa mi ci vuole ! 
Feci come aveva detto, mi truccai aggiungendo al mio trucco base mascara ombretto e correttore.
Bene ero pronta .
Andai a prendere la mozzarella e il sugo.. li misi in una busta e poi andai a prendere  l’impasto.. presi anche la farina e un barattolo di alici, Pensai di prendere anche un mattarello visto che non sapevo se Tay ne avesse uno in casa…
Uscii di casa con un sorriso stampato sulla faccia.. sembravo uno dei Turbotabbies di Colorado  mancava solo che facevo “ciao, ciao” con la vocina da pazzoide ed ero apposto.
La strada non era lunga ma la percorsi come alle maratone , come se arrivando prima avrei ottenuto qualcosa… 
Arrivai sotto casa sua e guardai l’orologio.. 
Oddio ero in anticipo di mezz’ora!! Allora Allora Allora…
Restai per 15 minuti ad aspettare su una panchina come una cretina e poi decisi che con un quarto d’ora d’anticipo non sarebbe cambiato nulla.
Il portone principale era aperto.. cosi non persi tempo a citofonare, entrai e salii direttamente in ascensore. 
2 piano.
Le porte si aprirono e  fluttuai verso la porta del suo appartamento..
Era accostata ma suonai il campanello lo stesso…
Chissa cosa stava facendo ….
Come risposta sentii la sua voce che da lontano diceva
 < E’ aperto entra pure … Mi sto facendo una doccia tra 10 minuti esco..>
 < Ok.. no-non  ti preoccupare…>
Oddio, Oddio , Oddio… si stava facendo la doccia…. 
Ahhhhh e che cavolo che mi costava aspettare altri 15 minuti? Ma no.. ero troppo di fretta!
Cosa fare? Sistemai le cose sul tavolo e mi misi ad aspettarlo sul divano…
Sentivo lo scroscio dell’acqua che si infrangeva contro il suo corpo…
Ahhh pensa positivo, anzi  pensa ad altro.. 
Ho capito! Mi stava provocando..
 E’ già, ormai lo conoscevo! Sapeva che era piuttosto attraente, e che solo i ciechi potevano resistergli, perciò pensai, che gli piaceva, quando rimanevo imbambolata davanti a tanta perfezione, solo che non era giusto
 Anche quando eravamo andati a comprare i vestiti per la festa di Derek aveva fatto più o meno la stessa cosa…
“Sai che ti dico Taylor?Adesso ti provoco anche io” 
Cosi mi sbottonai 2 bottoni della camicia.
Mi sembrava equo, no?
Lui mi provoca ok faccio lo stesso…
Dopo un po’ non sentii più lo scroscio dell’acqua…
Aveva finito…
Mi alzai .. e in quel momento lo vidi.
Mi stava venendo in contro … Indossava solamente dei Jeans neri, aderenti come i mie .. solo che io avevo la camicia addosso lui solo un asciugamano con cui si stava asciugando un po’ i capelli…
Ecco lo sapevo.. me lo sarei dovuta sorbettare a torso nudo…
Bravo! Bravo! Complimenti… Provocarmi era più forte di lui eh?
Appena mi vide mi sorrise e lo feci anche io.
Mi abbracciò, fece il suo abbraccio da orso e dopo un po’ non  riuscivo a respirare bene come prima.
< Tay n-non respiro!> 
< Scusa! >
< L’altra volta, mi hai fatto assaggiare i vostri piatti tipici… Be ho pensato che anche tu dovevi provare i nostri!... Siccome non siamo in un ristorante e non abbiamo un’infinità di  tempo per  cucinarli tutti. Ho pensato che potremmo fare la Pizza!> dissi indicando gli ingredienti che avevo sistemato sul suo tavolo..
< Wow che figo! Che dobbiamo fare per prima cosa?>
< Be ho già preparato l’impasto  e  l’ho fatto lievitare , per evitare di aspettare 6 ore!Quello che dobbiamo fare è stenderlo, condirlo e metterlo in forno…>
< Ok sono pronto>
Misi un po di farina sul tavolo e ci misi sopra l’impasto.
Lo divisi in 3 parti uguali, e le misi davanti a noi..
Non me ne accorsi ma intanto Tay si era coperto la mano di farina e.. Noo me l’aveva lanciata un po in faccia!
< Se ti prendo!!> dissi infuriata
< Oh no che non ci riuscirai!> disse e mi fece la linguaccia
Corse in corridoio e sparii lo seguii: entrai in bagno niente… poi andai in camera sua…
Guardai sotto il letto.. vuoto (anche se era un po stupido che si fosse nascosto li) 
Uscii mi fermai un attimo in corridoio..
Udii una voce alle miei spalle
 < Cerca qualcuno signorina?> mi voltai, non feci in tempo neanche a replicare che mi prese in braccio e mi mise in spalla come un sacco di patate.
< Mettimi giu! > 
< No>
< Ti ho detto mettimi giù> 
< e io ti ho detto no!>
Rideva! Rideva come un matto
Mi portò in camera sua che ancora mi dimenavo, ma lui mi teneva abbastanza ferma..
Mi posò sul suo letto…
< Vogliamo continuare a fare la pizza o hai intenzione di Lanciarmi fuori dalla finestra?>
< Scelgo la seconda opzione!>disse.
< Molto divertente!>
Mi tese la mano… Andammo in cucina …
Presi il mattarello e iniziai a stendere la prima pizza…
Taylor mi guardava... in silenzio…
Poi ad un tratto si avvicinò…
Si mise dietro di me…
Appoggiò le sue mani alle estremità del mattarello… vicino alle mie…
Non dissi nulla… Non reagì… 
Riprendemmo a stendere… stavolta però eravamo in due…
Dopo un po’ poggiò la sua testa sulla mia…
Neanche li dissi o feci nulla…
Continuammo… restammo cosi fino a quando finimmo di spiattellare gli impasti: ci erano venute 3 pizze , non molto grandi, ma bastavano..
Iniziammo a condirle presi una forchetta e feci un po’ di buchini, poi con il cucchiaio spennellai   un po’ di olio al centro della pizza.
Taylor mise il sugo e la mozzarella, ogni tanto faceva lo scemo.
Misi le alici..
< Penso di dovermi mettere qualcosa addosso oltre ai pantaloni…>
< Tu dici?> dissi ironica.
< Ti da fastidio che stia a torso nudo?> mi chiese con aria maliziosa e mi si avvicinò
< N-No, è solo che ti prederai un malanno cosi..> In realtà era “Si mi da fastidio, fastidio perché mi stai provocando troppo”
Provocare ovviamente, significava che rischiavo di perdere concentrazione  e cominciare a baciarlo. No! Ma che cavolo pensavo, non ero mica innamorata di lui.
Non potevo negare che gli volevo molto bene, ma non potevo mai e poi mai, invaghirmi di lui.
Il perché era semplice: primo non sapevo se anche lui ricambiava i miei sentimenti e avrei rischiato una bella delusione e secondo perché non penso che sarei riuscita a sopportare la sua vita, la vita che conduceva per via del suo lavoro, dei suoi impegni…. 
< Ah se lo dici tu!> Disse allontanandosi 
Ritornò poco dopo con una camicia bianca come la mia, e c’era un buon profumo nell’aria..
Evidentemente se l’era messo adesso..
< Stessa divisa!> dissi indicando i nostri vestiti e sorridendo
< Già >
Mentre infornavo le pizze.. mi sventolò vicino alla faccia  un contenitore per dischi argentato..
< Che film vediamo? > chiesi curiosa
Girò la scatola e lessi “Breaking Dawn Part 1”
< Ma com’è possibile che tu hai già il dvd se è uscito quasi un mese fa?>
< Sai,  c’è la mia faccia qua dentro, credo di avere dei diritti…> Mi fece l’occhiolino e si avvicinò al lettore per  far partire il dvd.
Chiusi lo sportello del forno.
Spense la luce
Tay mi si avvicino, mi prese per mano e mi guidò verso il divano, e  si sedette alla mia sinistra.
Iniziò il film.
Cercavo di guardarlo ma appena vidi Jake che si toglieva la maglietta , Taylor mi guardò per vedere la mia reazione.
< Oh, arriva il lupo cattivo > Dissi
< Molto divertente> disse facendo una smorfia 
Il film prosegui piuttosto piacevolmente ma quando arrivammo alle scene della Honeymoon , sentivo una strana elettricità.. che come dire.. mi eccitava.. tanto… anzi parecchio…
Il timer suonò,  Taylor mise in stop il film e io tirai fuori le pizze…
Mi avvicinò un vassoio e ce le misi sopra… Scottavano ma emanavano un buon profumino!!
Tay prese tutto e lo mise sul tavolino davanti alla Tv.
Tolse la pausa.
Morsi la pizza.
Mmmm era davvero buona! Anche lui lo fece e disse: < Complimenti hai cuochi!>
Facemmo la nostra stretta di mano e riprendemmo a Guardare il film…
Non avevo letto il libro, perciò non sapevo cosa aspettarmi, certo, però, che quando vidi Kristen versione cadavere mi venne un colpo!
Finite le pizze Tay mi portò un bicchiere d’acqua , perché c’era venuta sete.
 
Jacob è un personaggio molto divertente  e quasi tutte le sue battute mi fanno ridere…
Soprattutto la faccia che fece quando Bella gli disse che se era femmina l’avrebbe chiamata Renesmee!
Quando a Bella vennero le prime contrazioni, contrazioni minimizza troppo la situazione, quando a Bella gli si spezzò la schiena, ecco questo è più corretto, Taylor  mi prese per mano,e  mi  strinse dolcemente…
Credo che lo fece per Tranquillizzarmi visto che le scene da li in poi furono davvero Terrificanti..
A volte sobbalzai per lo spavento e lui mi stringeva sempre di più la mano.
Finite le scene del parto tirai un sospiro di sollievo.
Durante la trasformazione di Bella, fecero vedere alcuni dei suoi ricordi e in quel momento Taylor sbadigliò…
Fece quella mossa che fanno vedere spesso nei film: stiracchiò il braccio destro e anziché  metterlo come prima mi cinse la spalla.
Come prima, mentre preparavamo la pizza
Non dissi e non feci nulla…
A quel punto i ricordi erano finiti…
Bella stava riacquistando la bellezza persa durante la gravidanza…
Ormai mancava poco alla fine del film.. Lo sapevo…
Bella aveva gli occhi chiusi… ormai doveva aver finito di trasformarsi..
L’ultima inquadratura fu quella di Bella Che apre gli occhi color rosso sangue..
Non era un’immagine paurosa ma la musica finale mi fece sobbalzare…
Il film fini.. stranamente non aveva i titoli di coda..
Ma alla fine a cosa servivano?
Lo schermo diventò nero … la luce fioca della Tv che prima ci illuminava cessò…
Eravamo al buio … Noi due soli …
Lui mi cingeva col braccio la spalla e con la mano libera stringeva la  mia….
Restammo in silenzio…
Ad un tratto Taylor si voltò verso di me…
Feci lo stesso…
I nostri visi, ormai, erano cosi vicini, tanto che i nostri nasi si sfioravano…
Respirammo e senti un’ondata di calore attraversarmi il corpo…
Cominciai a sentire le farfalle allo stomaco…
Sapevo cosa stava per accadere…
Tutti i contatti fisici che avevo con lui, la mano e il braccio  iniziarono a diventare bollenti..
Vedevo un luccichio nei suoi occhi…
< Sara..> sussurrò…
No! Non avevo ancora deciso…
Non era il mio Tay , ma avrebbe potuto diventarlo. Il suo volto mi era familiare e caro. Avevo più di un motivo reale per amarlo. Era il mio sollievo, il mio porto sicuro. Sarei stata in grado di sopportare tutti i lati negativi della sua vita?I paparazzi, l’invidia delle sue fan, essere al centro dell’attenzione e ricevere ogni critica per ogni minimo gesto?
Non c’era nessuno ad interromperci eravamo solo io e lui…
In quell’istante avrei potuto decidere se farlo mio…
“Segui il tuo cuore…”  mi disse una vocina dentro di me…
Avvicinai di poco il viso, per fargli capire che avevo detto Si… 
ad una domanda muta, ma molto chiara…
Anche lui fece lo stesso…
Poggiò le sue labbra sulle mie.. sentivo le campane suonare…
Mi sollevo con tutte e due le braccia e mi mise in braccio a lui..
Con la mano destra mi sciolse la coda e intrecciò le sue dita ai miei capelli, con quella sinistra  percorse lentamente la mia schiena…
Gli buttai le braccia al collo e iniziai ad accarezzargli i capelli..
Ripresi fiato per dirgli :< Ti amo..>
< Sei la cosa più bella che mi sia capitata, ti amo anch’io>
Dopo averlo detto mi poggiò sopra il suo petto e mi prese in braccio, si alzò e cominciò a baciarmi la fronte…
Arrivammo in camera sua mi poggiò sul suo letto e si sdraiò vicino a me…
Ci girammo su un fianco..
Non resistevo…
Era troppo perfetto, ripresi a baciarlo …
 Per fortuna non era un vampiro.. sennò il nostro bacio sarebbe durato solamente 3 secondi 
Non so quanto tempo restammo in camera sua… ma anche se fosse stata un’ora  a me sarebbe sembrata troppo poco tempo.
Dopo un po’ dissi < Perché proprio io?Insomma ci sono tante altre ragazze, molto più belle di me… io non sono nulla e…>
< Tu sei cosi naturale… quando sono con te mi fai sembrare cosi normale… e poi anche tu sei bellissima..Sai hai un’autostima bassissima …>mi guardò
< E tu..? Non pensi a cosa stai andando incontro?Mille paparazzi alle calcagna.. la privacy…>
< Si, ci ho pensato ma… ho deciso che non mi importa…non mi importa se stare con te avrà un prezzo, perché ti amo e per te farei qualsiasi cosa…>
< Che dolce che è la mia ragazza…>
< Quanto è perfetto il mio ragazzo..>
 Quando Taylor mi riaccompagnò a casa mi diede un bacio  prima di andare
Entrai in camera mia col cuore a mille! < 3 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


8.Vacanze
 
La scuola era finalmente finita, Angela ed Io ci eravamo scambiate gli ultimi saluti sdolcinati.
Con Ben, Mike e Jess mi ero limitata ad un semplice augurio per le buone feste.
L’ultimo giorno, specialmente le ultime ore prima della fine, ero molto nervosa perché non vedevo l’ora di cominciare a progettare le mie vacanze con lui.
Quando lo vidi, all’uscita ero un albero di natale che sprizzava felicità da tutti i pori.
< Adesso ho tutto il tempo per te, niente scuola!! >
< Davvero ?!! allora possiamo fare questo spesso >
 Dopo averlo detto mi diede un rapido bacio 
< Oggi pomeriggio vado a farti il regalo di Natale > Disse quando stavo per entrare a casa …
< Allora ci vediamo dopo! >
< Ok, dopo ci organizziamo per le festività! >
Ok, follia time!! Cosa gli regalavo?
Tay è un tipo allegro sportivo e quando vuole è molto romantico! 
Uscii di casa con la borsetta e il portafogli e  mi avviai per le strade di Beverly Hills.
Sembrava uno di quei film in cui le ragazze passano ore nei negozi senza prendere nulla… 
Non sapevo cosa Fargli….
Tay Tay Tay… Possibile che anche quando non ci sei io sono sempre in dubbio?
Decisi di prendermela con calma…
Del natale si sapeva solo che lo avremmo festeggiato a casa mia e i suoi sarebbero venuti insieme a lui….
Per Ilaria fu facile: Un pupazzo a forma di cavallo …
Mia madre per come si era comportata decisi di regalargli una pentola e a mio padre un cuscino contro la cervicale…
I suoi genitori? Bo’ andai d’istinto: a Deborah presi una collana con alcuni minerali incastonati… e al padre comprai una macchina fotografica…
Diciamo che con la famiglia di Tay volevo fare bella figura ecco…
A Makena , invece , una trousse con alcuni trucchi vari andava bene, questo è il periodo in cui le ragazzine cominciano a truccarsi, se non sbaglio….
Giravo come una trottola in libertà tra i negozi…
Entrai da  Dolce e Gabbana… e mi guardai attorno, come al solito c’era molta gente!!
 Ah mi diressi  a fare il mio dovere…
 Quando attraversai il reparto maschile .. be la prima cosa sui cui mi si buttò l’occhio furono un paio di Boxer Sexy che addosso a Tay penso sarebbero stati divinamente.
Oddio… devo distrarmi!!!
Mi voltai e finii faccia a faccia con un signore che mi squadrava… Cavolo che figura ….
Gli presi un paio di Nike nere e dei Jeans Scuri aderenti….
Quando mi  abbassai per prendere una Camicia nera sentii una risata familiare…
Feci sbucare la mia testa dallo scaffale stando attenta a non farmi vedere…
Taylor era la … e rideva perché una fan gli stava facendo autografare una canottiera  appena comprata.
IO ero al reparto maschile… Lui a quello femminile.
Che coincidenza! Io avevo qualcosa per lui e lui lo stesso per me. 
Chissa se magari… Nooooo! Non ci potevo pensare! Senza farmi vedere sgattaiolai alla cassa con i vestiti in mano  e riuscii a pagare il conto senza incrociare lo sguardo di Tay,
Ah .. sulla strada di casa  mi convinsi sempre di Più che quello era un regalo banale e che magari avrei potuto fare qualcosa di più personalizzato, come non so , una foto.
Qualche incrocio prima di casa comprai una bella cornice personalizzata con tanti cuoricini. 
Avevo speso in totale quasi 650 dollari, anche se ne avevo molti ma molti di più, a parte il fatto che erano tutti euro (Negli ultimi tempi l’euro valeva qualcosa in più del dollaro).
Entrata a casa accesi immediatamente il computer…
Stampai una foto di Noi due a Hollywood al tramonto che mi aveva inviato con il cellulare tramite E-mail.
 I regali erano Fatti!! Un problema in meno!!
Il giorno dopo Ero felice come una pasqua al pensiero che L’avrei rivisto…
Andai a fare colazione.
< Sara? >
< Si Papà? >
< Allora, noi partiamo il 26 mattina , subito dopo natale e Torneremo all’incirca il 3 gennaio… >
< Dove andate di Bello? >
< A sciare sulle alpi!!  > Disse mia madre.
< In Italia? >
< Si sennò dove?In Francia? No grazie! >
No!!! Mi ero giocata la possibilità di  Tornare  a casa …. No.
Io…
< Non combinate nulla quando non ci siamo, intesi? >mi riportò alla realtà mia madre.
< Si, A proposito, tra poco Tay viene a prendermi, e andiamo a organizzarci la NOSTRA di vacanza, vi farò sapere dove andremo più tardi… >
< Cerca di Rimanere nei confini Degli stati uniti e non inventarti pazzie ok? >
< Si, ma non sono certo io, che prendo e vado in Italia…. >
L’unico che poteva tirarmi su il morale è Tay < 3….
< Ciao dolcezza!! >
< Ciao.. Tay… > risposi automaticamente
< Cos’è quella faccia? >
< Mentre noi siamo qui i miei vanno in Italia per le vacanze insieme alla piccola… >
< Ah….!Mi dispiace… se – se  vuoi … possiamo … >
< NO! Io questa vacanza voglio godermela con te … >
Ecco magari avrei preferito portalo in Italia, ma anche qui penso, che andava bene.
< Ti amo… > Disse dolcemente cullandomi tra le sue braccia.
Lo stordimento arrivò prima del previsto. Ma avevo un compito importante da portare a termine, quindi decisi di non farmi distrarre.
< Allora, dove andiamo? >chiesi con una certa curiosità
< E’ una sorpresa!! >
< E dai, lo devo dire ai miei! Staremo nei confini degli U.S.A? >
< Certo! Ehi devo fare bella figura coi tuoi e guadagnarmi la loro fiducia… Dobbiamo rispettare le regole! >
< Ah meno male che sei responsabile! > dissi scherzando …
< IO RESPONSABILE? > disse ridendo e fingendosi sorpreso…
No! Cominciò a correre e dovetti inseguirlo…
< Ok!! RITIRO TUTTO MA TORNA QUI!! >
5 Secondi dopo era al mio fianco e mi dava la mano! Wow era davvero veloce!!
< Ho gia i biglietti… ci andremo con amici…e staremo in un Hotel  con camere separate… >
< Quanto Tempo? > 
< Diciamo dal 28 mattina al 4 gennaio  pomeriggio. Va bene? >
< Certo! Come mai dal 28? >
< Be’ ho pensato che prima vorrei farti conoscere due miei cari amici! Loro non vedono l’ora di vederti! >
< Mmm Va bene!ah una cosa i  miei partono il 26 mattina e tornano il 3 gennaio >
< Dunque… Allora Natale coi tuoi e i miei, il 26  ti vengo a prendere la mattina e rimani a casa mia, Ti ho gia preparato le tue cose… >Disse con aria imbarazzata e continuò <  fino al 28 mattina quando partiamo  , il 4 , torniamo e ti porto a casa. >
< Va benissimo >
Camminammo in silenzio.. Tay era davvero soprappensiero.. Chissà cosa mi aveva regalato e Soprattutto a cosa stava pensando…
< Vuoi un pezzo di pizza? > Mi chiese ad un tratto
< Con piarcere! Sai che non dico mai di no alla Pizza!!! >
< Bene! >
Ci sedemmo su una panchina e cominciammo a mangiare le pizze…
< Cosa pensavi quando mi hai conosciuta? >
Sorrise… < Prometti che se te lo dico non ti arrabbi? >
< Promesso… >
< Pensavo fossi una mia fan che si era lanciata contro di me per incontrarmi, solo che sei cosi carina che Quando hai detto che ti dispiaceva per la maglia, bè Non ho saputo resistere e  cosi ho deciso di aiutarti… MA QUANDO mi hai detto che neanche mi conoscevi mi sei sembrata sincera e poi, quando  hai parlato di sport.. Non potevo crederci! Non ne avevo mai incontrate tante come te!!! Cosi ho deciso di fare la tua conoscenza e…. >
Lo interruppi con un bacio < 3 
 
La vigilia di Natale … fu un po’ Noiosa… Ecco, questo è il giusto aggettivo per descrivere come passò: Ilaria si addormentò subito dopo cena, quindi a me toccava rimanere con i miei genitori come una  fessa… quindi scelsi di stare da sola in camera mia…
E Tay? Dov’è? A festeggiare con i suoi genitori… si stavano di certo divertendo! 
L’unica cosa certa era che domani l’avrei rivisto, avremmo festeggiato il natale insieme e poi avremmo potuto goderci le vacanze in santa pace…
Mentre facevo questi pensieri mi venne un dubbio: Il 26 avremmo dovuto festeggiare con una cena, con due  cari amici di Taylor e poi staremmo andati chi sa dove con amici…
Ma chi erano? Spero non gente come Juliet,Derek era simpatico, ma comunque Tay è costretto a frequentare gente davvero antipatica! Che si crede di essere chissà chi   e ti guarda dall’alto verso il basso con aria di sufficienza…
Quello li è proprio il genere di persona che non sopporto!
Per Fortuna lui non è come loro altrimenti, quando l’avrei conosciuto sarei scappata!
Chissà cosa mi aveva regalato?I miei regali gli piaceranno? Queste erano due domande che mi ripetevo spesso, cercando di immaginarmi la sua e la mia di faccia…
Andai a dormire troppo stanca per pensare…
 
Mi sveglia per colpa della vibrazione del mio cellulare che  a volte tengo sotto o vicino il cuscino.. e quella era una di quelle volte.
1 messaggio:
“Buongiorno Principessa
Buon Natale, ci vediamo fra poco a casa tua, veniamo coi regali e mia madre porta la sua parte di pranzo
Tay”
Ma che ore erano? Oddio le 11:30 !! possibile che avevo dormito tutto quel tempo? Nessuno mi aveva svegliato! Oh No! Risposi subito al messaggio 
“Good Morning ! hai dormito bene? I’m Waiting For  you See you then 
Sara < 3”
Mi preparai subito e mi diressi in cucina : < Perché non mi avete svegliato?! Tra poco Taylor  e la sua famiglia saranno qui! Vi rendete conto che io sono ancora in pigiama?! >
< E dai! Non fare cosi! Io e Deborah ieri ci siamo messe d’accordo per il pranzo ed è tutto pronto per accoglierli e poi tu eri cosi stanca che abbiamo preferito lasciarti dormire… >
Mi scappò un grugnito…
Presi i cereali e la tazza con il latte e mi misi a fare colazione il più in fretta possibile.
Li vidi lanciarsi uno sguardo e dopo fece un sorrisetto con aria complice.
“I soliti deficenti” pensai , secondo me l’avevano fatto apposta.
Ma ora non dovevo perdere tempo, ritornai in camera mia.
Feci un respiro profondo.
Presi i vestiti che mi aveva regalato Angie, li aveva comprati pensando che mi stessero bene, e in effetti non erano niente male: un maglioncino bianco con il collo alto e un paio di jeans neri.
Andai in bagno iniziai a lavarmi la faccia.
Facevo tutto molto frettolosamente, impiegai circa 5 minuti in bagno.
Quando uscii trovai Ilaria ancora in pigiama e  corsi subito a vestirla.
Tutto era pronto: il pranzo, l’albero di natale (anche se non era chissà  che ), i regali,i miei genitori, ed io.
Mio padre era seduto sul divano insieme a me mentre Mia madre armeggiava ai fornelli in cucina.
Ilaria era in giro per casa.
La tensione aumentava di minuto in minuto, e mio padre cominciava a dire le sue battute cretine per farmi sciogliere.
Il campanello suonò.
Mi venne un infarto, per fortuna , non so come, riuscii a trovare la forza di alzarmi ed andare ad aprire.
Quello che mi accolse fu un caloroso : “Buon Natale”.
Il primo ad entrare fu Taylor, ovviamente, seguito da Makena, che aveva una busta piena di piccoli regali e dai suoi genitori, infine entrò  la piccola Roxy che agitava la coda.
Dopo Baci e abbracci Deborah si recò in cucina insieme a mia madre e cominciarono  a sistemare i piatti.
Makena prese in ostaggio Ilaria e corsero in camera della piccola seguite da Roxy.
Mio Padre e Dan seduti sul divano, cominciarono a chiacchierare e la loro voce diventò il sottofondo della stanza.
Rimanevamo noi , al centro della stanza come due baccalà.
Cercai una scusa per fare qualcosa, cosi convinsi tutti a scartare i regali prima di mangiare, ma la verità era che morivo dalla voglia di vedere cosa mi aveva regalato.
Con i miei regali feci un figurone, Makena saltellava su e giù per la stanza e Ilaria mostrava a tutti il suo cavallino, Deborah e Dan  mi ringraziarono molto.
Io ricevetti dai miei una macchina fotografica, con quella avrei potuto riempire centinaia di album con le nostre foto (Mie  e di Taylor), invece da parte di Deborah, & Dan ricevetti una collana bellissima, era d’oro e al centro c’era una pietra azzurra , di minerali non me ne intendo granché, ma di sicuro valeva molto, Makena, mi mostrò orgogliosa un paio di orecchini a cerchio con alcuni brillantini per decorazione. Ringraziai Tutti.
Ora rimanevano solo il mio e il suo di regalo da aprire.
Ci scambiammo i pacchetti augurandoci Buon Natale l’un l’altro, Non sapevo cosa aspettarmi.
Aprimmo contemporaneamente l’involucro.
Tirai fuori un vestito rosso, lo esaminai accuratamente. Era fatto di seta, come al solito molto  scollato e semplice. Aveva un copri spalle nero ma era cosi leggera la stoffa che sembrava quasi trasparente.
< Grazie ! Mi piace davvero molto! > Non riuscivo a dire in parole  quanto fossi contenta del suo regalo.
< Non è finito qui, Guarda meglio nel pacchetto > disse con un sorriso.
In effetti c’era ancora qualcosa, era una cornicetta rosa con la scritta I Love You in bianco.
La foto era la stessa immagine che avevo fatto incorniciare io per lui! Che coincidenza.
Avrei voluto dire molte più cose per ringraziarlo, ma la presenza dei parenti mise un freno al mio entusiasmo. 
< Grazie !  > e nel farlo lo abbracciai
Poi sottovoce gli sussurrai all’orecchio < I love You  >
Ero molto sdolcinata , lo sapevo, ma Taylor era la cosa migliore che mi fosse capitata in 17 anni di esistenza.
Ora toccava a lui esprimere la sua opinione sul mio regalo.
Incrociai le dita.
Aprì il pacchetto con cura, e tirò fuori il suo completo.
< Wow! È fantastico! Mi piace molto, penso che lo indosserò alla cena di domani! Grazie! >
Mancava la cornice cosi ripetei quello che mi aveva detto prima:
 < Non è finito qui, Guarda meglio nel pacchetto > sorrisi
Ebbe la mia stessa reazione. Ci abbracciammo di nuovo e mormorò. < I Love you too   >
Andammo a mangiare, ognuno visibilmente contento.
Taylor ed io no vedevamo l’ora di rimanere da soli, perciò finimmo di mangiare e con una scusa salimmo nella terrazza del mio palazzo.
< C’è ancora qualcosa che devi sapere, anzi che devi ricevere. > cominciò a parlare non appena ci avvicinammo alla ringhiera che si affacciava sulla strada.
Pescò nella tasca della giacca e tirò fuori due biglietti.
< Questo è un regalo per tutti e due > aggiunse
< Mi svelerai finalmente dove andremo? >
< No, però ti dico solo che partiremo e ci staremo una settimana >
< Uffa, sono troppo curiosa! Quando me lo dirai? >
< Lo scoprirai tra due giorni >
Mi arresi, sapevo che continuare a fare domande non mi avrebbe portato a nulla…
Poi vidi che stava cercando di nuovo qualcosa dalla giacca.
< Cos’è il natale senza vischio? > disse sorridente
Prese il rametto e portò sopra le nostre teste.
Già, il vischio, cos’è il natale senza un bacio sotto il vischio? Sorrisi a quel pensiero.
In quel momento poggiò le sue labbra sulle mie e cominciò a baciarmi dolcemente.
Quel bacio fu più dolce del miele, mi sentivo come un orsetto goloso, anche quando finì ne volevo ancora.
Tornammo giù, mano nella mano, senza preoccuparci dei nostri familiari, che con mia sorpresa non badarono molto a noi.
Quando Tay e la sua famiglia uscirono di casa, mi concentrai solo su una cosa:Domani
Domani…
I miei sarebbero partiti e i suoi sarebbero partiti, noi saremmo andati ad una cena  e poi saremmo partiti anche noi per una settimana.
Ero molto stanca.
Per fare un favore feci i piatti mentre mia madre preparava le valigie.
Per cena, ci arrangiammo con un panino.
Mi ficcai sotto le coperte ancora vestita, per la troppa stanchezza mi addormentai dopo pochi minuti.
 
Venni svegliata da :< Ciao Sara, Noi andiamo, se hai bisogno di noi chiamaci >
Scattai dal letto, prima di partire volevo salutarli.
< Ciao mamma !Ciao Papà! Ciao Ilaria! > Mi avvicinai e diedi un bacio a tutti e tre.
< Mi raccomando, divertiti >
< Anche tu! > disse mia madre
< Ci vediamo > disse mio padre.
Chiusero la porta.
A quel punto avrei potuto prepararmi anche io le valigie se solo avessi saputo dove eravamo diretti.
Ma probabilmente a Taylor Piacevano le sorprese … e gli scherzi.. perciò dovevo abituarmi.
Quella mattina anche i suoi genitori andavano a divertirsi e quindi lui li andava ad accompagnare all’aeroporto.
Mi sarebbe venuto a prendere stasera, quindi avevo tempo sufficiente per preparare il vestito da indossare per la cena, con i suoi amici, e alcune cose da aggiungere nella alla valigia che mi aveva preparato lui.
Decisi di indossare quello che mi aveva regalato per natale. 
Mi vestii e andai a fare un a corsa .
Procedevo lentamente ed ero così svogliata , quel giorno, che decisi dopo 10 minuti di rincasare.
Presi una piccola valigetta e ci misi dentro il mio pigiama, la macchina fotografica dei suoi, il mio immancabile beauty case,il portafogli con il passaporto (Non si sa mai), presi anche l’intimo visto che non sapevo se si era occupato anche di quello…
Non mi andava di cucinare cosi mi preparai un panino, con tanto , tanto salame, proprio come piace a me.
Rimasi a fare zapping con la Tv, possibile che non c’era nulla da guardare ?
La spensi, accesi il PC e misi I Wanna Go di Britney Spears.
Cominciai a ballarla, non che io sia una ballerina, perciò mi muovevo come una pazza dentro casa ma tanto chi mi vedeva?
Quello si che era più divertente di starmene ferma sul divano.
A volte mentre ballavo cantavo, mi immagina vo di essere lei.
Quando la canzone finì feci una scivolata  partendo da camera mia, percorsi tutto il corridoio e mi fermai davanti all’orologio della cucina.
Erano le 6 Pm, (Le 18, ultimamente mi stavo abituando a considerare l’ora come fanno gli inglesi)
Corsi subito in camera mia , prima che potessi fare tardi.
Mi preparai in un ora, anche se a me sembrò di averci messo 5 minuti, ma si sa che a volte noi donne non abbiamo una chiara concezione del tempo.
Rimasi ferma sul divano, con la luce spenta, sperando che il campanello suonasse subito.
Mentre aspettavo pensavo : Chi avrei conosciuto oggi?
Bussarono alla porta, sapevo già chi era , cosi decisi di fargli uno scherzo.
Aprii lentamente la porta con la luce spenta, aspettai che entrò almeno di un poco per dirgli < Buuu >  alle spalle, l’oscurità ci avvolgeva ma senti chiaramente il saltello che fece per lo spavento.
Accese immediatamente la luce mentre io ridevo.
< Molto divertente! > fece una smorfia.
< Certo, quando sei tu a fare gli scherzi è sempre molto divertente no? >
Risposi, sempre divertita dalla sua reazione.
< Sei pronta? > 
< Si >
< Se ti vuoi portare qualcosa, prendilo subito, stasera dormi a casa mia, cosi partiamo presto domani >
< A casa tua… > mormorai < Ok… Però c’è qualcosa che devo prendere subito allora. >
Corsi in camera e presi il mio piccolo bagaglio, appoggiato sul letto.
Tornai, < Sono pronta,andiamo >
Salimmo in macchina, ma non vidi dove eravamo diretti, ero troppo impegnata a mitragliarlo di domande.
< Mi puoi dire di più su questa cena? >
< Mangeremo la Pizza > sorrise sperando di farmi distrarre
< Perfetto! La pizza è perfetta!Ehi, non cercare di distrarmi !  >
Sorrise ancora di più.
< Mi dirai chi sono? >
< Probabilmente no, penso che riuscirò a stare zitto, anche se pensavo ci fossi già arrivata da sola. >
< Come faccio a saperlo se non li conosco? >
< Oh si che li conosci. >disse sottovoce, poi si affrettò ad aggiungere < Be le tue richieste verranno esaudite lo scoprirai tra poco. >
Entrammo nel locale,era molto affollato, C’erano tanti tavoli, ma noi ci passavamo in mezzo, senza fermarci mai.
Ad un tratto arrivammo in fondo alla sala,qui era più appartato,  i tavoli erano divisi da separé, io mi guardavo in cerca di vedere volti familiari, come aveva detto lui prima, ma niente.
Ad un tratto due persone si avvicinarono a noi.
Un ragazzo e una ragazza.
Lui era più alto di Taylor, aveva gli occhi chiari, azzurri o verdi,  forse era la luce dei lampafari a dargli quel colore meraviglioso.
Aveva i capelli castano chiari e un po’ di barbetta.
Era vestito casual proprio come la ragazza al suo fianco.
Era più bassa di me, aveva i capelli neri e gli occhi verdi, la sua pelle sembrava cosi delicata che assomigliava alla porcellana.
Tutti e due sorridevano.
Appena ci raggiunsero  Taylor fece le presentazioni: < Robert,Kristen she’s Sara, Sara they’re Robert & Kristen >
O mio Dio! Robert Pattinson e Kristen Stewart! I protagonisti della  Saga di Twilight! Wow!
Tesi la mano e la strinsi  prima a Robert e poi a Kristen. 
< Nice To meet you > dissi emozionata
< Nice to meet you too > mi dissero insieme.
< Allora mangiamo?Ho una fame! > Taylor come al solito non vedeva l’ora di mettere qualcosa sotto di denti.
< Cosa prendi? > Chiesi a Taylor
< Quello che prendi tu. >
< Allora… Prendiamo la nostra pizza: margherita con le alici >
< E voi cosa prendete > Chiese Taylor a Robert e  a Kristen
< Due quattro stagioni > rispose Kristen.
< Ti piace suonare? > Mi chiese Robert
< Mi piacerebbe imparare a suonare il piano, ma sono negata, me la cavo meglio col canto > 
< Dovresti sentirla cantare > aggiunse Tay con un sorrisetto, di sicuro sapeva che avrei arrossito.
< Avevo un Band che si chiamava Bad Girl, suono meglio la chitarra ma me la cavo anche con il piano, magari ti insegno > Robert sorrise  ed io ricambiai
< Come vi siete conosciuti ?  > chiese Kristen
Arrossii, feci un respiro profondo e cominciai < Be’ è un po’ divertente, io stavo facendo Jogging, and then, mi sono scontrata con Taylor e la sua coca mi si è rovesciata addosso >
Diedi una rapida occhiata a Taylor, anche lui era rosso.
< Ci siamo conosciuti meglio e… > fini la frase dandomi un bacio sulla guancia.
Kristen sorrise, Rob fece una battuta
 < La prossima volta devo ricordarmi di uscire di casa con dell’aranciata e investire con la mia bibita belle ragazze > 
Quello era un complimento, sorrisi imbarazzata.
Arrivarono le pizze, mentre mi sistemavo il tovagliolo, con la mia solita fortuna mi cadde e dovetti chinarmi a raccoglierlo.
Quando lo presi alzai un attimo lo sguardo e vidi che Rob e Kristen si davano la mano.
Sorrisi, stavano bene insieme, erano una bella coppia! Chissà se stavano insieme, certo magari mi sbagliavo, forse erano solo amici, in fondo chi sono io per dire come stanno le cose.
Cominciai ad addentare la prima fetta. Buonissima.
Ormai avevo rotto il giacchio e mi sentivo più a mio agio, cosi ci facevamo domande a vicenda per conoscerci meglio.
< Cosa ti commuove di più? > mi chiese Rob
< I film a volte, I libri spesso  e le canzoni dipende, ricordo che la prima volta che ascoltai “Iron and the wine” mi sono  commossa. >
< Davvero!? anche io! Dopo un po’ ,però, a forza di ascoltarlo, non ne potevo più! > aggiunse Kris divertita.
< Una volta mi ricordo che mia nonna durante una mia festa di compleanno, mostrò a tutti le miei foto di quando avevo 5 anni > dichiarai e scoppiai a ridere ripensando alla figuraccia che feci  quella volta.
< Quello che mi faceva  a me mia sorella era peggio, te lo assicuro: fino all’età di 12 anni mi vestiva da bambina e mi chiamava Claudia! >
< No! Non ci credo! E non ti sei mai ribellato!? > Mi immaginai Robert conciato da femmina, scoppiai a ridere e Tutti gli altri con me.
< Invece mia madre aveva la passione per i vampiri e ogni Halloween mi vestiva da Dracula! > intervenne Kristen
Era divertente stare con loro, sono delle persone come tante, divertenti, e non si sono montate la testa, anzi sono umili.
Penso che le persone non debbano essere giudicate all’apparenza, quindi nessuno può criticare senza conoscere.
< Kris, tu hai 21 anni, giusto? > lei annuì, cosi ripresi la mia domanda   < come hai festeggiato i tuoi 20 anni? > chiesi 
< Mi hanno fatto una festa a sorpresa. Ma io sarei portata a non festeggiare, tanta gente insieme mi crea disagio >
Mentre io e Kristen chiacchieravamo Robert e Taylor giocavano a Shangai con le patatine.
< E il tuo cartone preferito? >mi chiese
< Non saprei…Mi piacciono molto gli anime, anche se quelli della Disney non sono niente male!e il  tuo? >
< Il libro della giungla. Mi piacerebbe che facessero un remake di quel film per poterlo doppiare. >
< Ah Kristen, hai portato a spasso Bear prima di uscire? > le  chiese Rob
< Si, meno male che me lo ricordo io! > disse dandogli una pacca sulla spalla.
< Chi è Bear? > chiesi distrattamente
< Il mio cane, gli vogliamo molto bene! > rispose automaticamente Robert.
Tra una chiacchiera e l’altra finimmo di mangiare.
< Cosa avete in programma per le vacanze natalizie?  > chiese Rob a Taylor.
< Un viaggio di una settimana… Partiamo domani mattina, infatti, tonight, lei dorme da me >rispose
< E dove andate di bello? > chiese curiosa Kristen
Io mi aspettavo che rivelasse la nostra destinazione quindi rimasi in attesa di una risposta.
Prima di rispondere mi guardò sorridente
< E’ una sorpresa, ma velo dirò tramite messaggio, Sara non lo deve ancora sapere >
Gli feci una linguaccia come una bambina di cinque anni.
< E’ ora  > disse Tay guardando l’orologio del ristorante.
Lui e Rob si alzarono ed andarono a pagare il conto.
Mentre ci avviavamo all’uscita ci salutammo.
< E’ stato un piacere! Sono molto felice di avervi conosciuto! > dissi
< Anche io! Mi sono divertita! Sei forte! > 
< Speriamo di rivederci! A meno che Taylor non ti tenga tutta per se! > aggiunse Rob, che scoppiò a ridere.
< Buonanotte > disse Taylor
< Notte > risposero loro, in coro.
Salii in macchina, ero pronta a riempirlo di domande, ma venni sopraffatta dalla stanchezza e Chiusi gl’occhi.
 
Quando li riaprii mi trovai in pigiama in camera di Taylor, o meglio sul suo letto.
Mi guardai attorno, la stanza era deserta.
Chissà che ore erano? E soprattutto, Dove era finito Taylor? Che cosa era successo Ieri sera?
Mi alzai, mi diressi nella stanza degli ospiti per vedere se Taylor era li.
Il letto era occupato. 
Perché Taylor dormiva nella stanza degli ospiti al posto mio?
Non ne avevo idea, però glielo avrei chiesto più tardi, quando si sarebbe svegliato.
Rimasi ad osservarlo… Nel sonno sembrava un angelo , aveva un espressione cosi pacifica che sembrava stesse sognando il paradiso.
Non resistei alla tentazione, e cosi gli diedi un bacetto sulla guancia.
Avevo la gola secca, perciò andai in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.
Mentre bevevo cominciò a suonare una sveglia, non volevo che si svegliasse perciò corsi a spegnerla.
Troppo tardi, la sveglia s’interruppe e quando entrai nella stanza mi disse < Buongiorno, dormito bene? >
Sorrisi < Benissimo grazie, solo una cosa, Che è successo ieri sera? >
< Ti sei addormentata in macchina e non ti ho voluto svegliare, cosi ti ho portato in braccio fino in camera ma mi sono accorto di aver sbagliato stanza. > fece una pausa < Ma ormai ti avevo adagiato sul mio letto, quindi ho preferito non spostarti, poi però ti dovevi mettere il pigiama altrimenti avresti rovinato il vestito > e che era successo poi? Arrossii. < Cosi ti ho dovuto scuotere un attimo per farti prendere un minimo di coscienza per farti vestire, quando ti ho svegliato , sembravi una sonnambula, però è bastato per farti preparare per andare a dormire. >
Mi sedetti accanto a lui e lo abbracciai < Grazie >
< A proposito, dobbiamo prepararci per partire, le valigie sono già accanto alla porta, i tuoi vestiti sono al bordo del letto. >
< Vado a prepararmi > dissi e mi diressi nella sua stanza.
Mi vestii a razzo, presi il beauty case, e mi fiondai in bagno.
Mentre mi lavavo la faccia e i denti, mi pettinavo i  capelli e mi truccavo un po’, pensavo “Non monopolizzare il bagno, Sii veloce, datti una mossa”.
Dopo 5 minuti ero seduta sul divano, pronta e sorridente, come se avessi vinto un premio per una gara.
< Wow non credevo esistessero ragazze cosi veloci! > disse congratulandosi con me.
 
Prendemmo un Taxi ed arrivammo all’aeroporto.
Era cosi affollato che nessuno si accorse di lui, ovviamente cercavo di sbirciare i biglietti, ma non riuscivo a leggere molto.
Dopo il check in salimmo sull’aereo, prima classe ,ovviamente , avevo il posto vicino al finestrino  e Taylor aveva  quello accanto al mio.
Quando stavamo per decollare, gli auto parlanti comunicarono < Allacciate le cinture, il volo Los Angeles –Orlando sta per iniziare >
< Andiamo a Orlando?In florida?  > chiesi sbalordita
< Si andiamo proprio aOrlando! > confermò
<  E che ci andiamo a fare? >
< Questa è una sorpresa, lo capirai tra qualche ora >
Facemmo colazione, in aereo, le hostess ci portano una merendina confezionata con un bicchiere di succo.
Parlammo per un ora buona, poi diedero un film “La principessa ed il ranocchio” della Disney l’avevo già visto, ma non mi dispiacque affatto rivederlo insieme a Taylor.
Lo guardavamo abbracciati poi quando  il film finì mi diede un bacio.
Cominciai a guardare fuori dal finestrino e non mi accorsi che dopo un po’ Taylor si era addormentato.
Poverino, forse negli ultimi tempi era davvero stanco!
Poggiai la testa sulla sua spalla e iniziai a sognare insieme a lui. 
Il  Volo durò  4 h e 38 min anche se a me sembrò molto di più…
Prima di uscire, dovette fermarsi in bagno a coprirsi con occhiali da soli, baffi finti e cappuccio!
I baffi furono una mia idea, non volevo che nessuno lo trovasse minimamente carino, perché lui era Mio !
Uscimmo fuori dall’ Orlando International Airport e prendemmo un Taxi.
Guardavo fuori dal finestrino, cercando di capire  la nostra destinazione, Più che altro il paesaggio era un’autostrada che si faceva sempre più larga…
Ogni volta che cercavo di leggere i cartelli stradali Taylor mi tirava sul mento con la punta delle dita, e mi distraeva come solo lui sapeva fare…  < 3 
Passarono  30 minuti ed ad un tratto Taylor disse:
< Chiudi gli occhi >
< Va bene… >
Per sicurezza mi bendò, poi la macchina riprese.
Quando l’auto si fermò sentii l’autista che scaricava le valigie dal portabagagli e Taylor mi fece scendere…
Mi tolse la benda…
< Ora puoi guardare… >
La scritta “Dove i sogni diventano Realtà” era enorme, ma più grande era l’immenso cartellone con scritto Disney World
Non riuscii a trattenere un Urlo!
< Ahhhhhhh DisneyWord?! > Gli saltai addosso, < Non ci posso credere, è sempre stato il mio sogno, Ahhhhhh Che Bello! Io Io… Non so che dire !!! >
Ci mettemmo a saltare come due bambini 
Feci un balletto stupido < Andiamo a Disney World, Ora siamo a Disney World ! Woooo! >
Prendemmo una specie di treno e dopo 15 minuti ci fermammo davanti al Disney Grand Floridian & Spa
Quando entrammo nell’Hotel la “magia” si poteva toccare, ero cosi eccitata che avrei potuto fare qualsiasi cosa.
Taylor mi lasciò in reception mentre io osservavo i disegni sui muri dell’Hotel e canticchiavo < I sogni son desideri, di Felicità… Se hai fede chissà se un giorno.. >
< Ho le chiavi, andiamo >
La mia stanza era la  512 , c’era scritto  sulla porta  “Princess Snowhite”
Aprii la porta. La camera era Meravigliosa: c’erano tutti i nanetti disegnati ovunque,  C’era una scrivania,  e sopra le cartine, gli orari del parco ed acanto un’enorme Tv completa di tutto dal Decoder al lettore Dvd.
Inoltre c’erano  un armadio con disegnata Biancaneve ed un altro con Brontolo.
Quello però che attirò la mia attenzione fu un enorme letto matrimoniale Con il copriletto verde con Biancaneve e tutti nani, poggiai le valigie per terra e ci saltai su.
Con mio stupore notai che era un letto ad acqua < E’ fantastico! >
Taylor era appoggiato alla porta , era rimasto ad osservare la mia reazione.
< Grazie! E’ tutto .. Meraviglioso! >
< Sono contento che ti piaccia >
< Ma i tuoi amici non devono arrivare, come si chiama la mia Coinquilina? >
< Hanno disdetto all’ultimo momento,  comunque lei si chiama Sarah… >
< Un’altra Sara ? > Chiesi < Si, Sarah Hicks, la mia migliore amica, lo è da tanto tempo ..e lui Tom > guardò in  basso e proseguì < Visto che loro non ci sono, Ho pensato di prendere un sola stanza per Noi, Ho fatto male? >
Io e lui? Nella stessa stanza? Nello stesso ehm..
< No. Non hai fatto male > lo dissi con un fil di voce, rossa in viso.
< Disfiamo le valigie > disse per  rompere il silenzio.
Quando aprii la mia valigia ero ancora più rossa, lui non aveva lasciato niente al caso, del vestiario c’era tutto, compreso l’intimo. Sperai con tutta me stessa che la mia valigia me l’avesse preparata sua madre, Sai che imbarazzo se l’avesse fatto lui!
Comincia  a sistemare i vestiti nell’armadio di Biancaneve, erano davvero tanti,  c’erano persino abiti da sera chissà come avevano fatto ad entrarci.
Era quasi sera quando finimmo di sistemare le nostre cose, il bagno l’avevamo diviso  a metà, anche se lui si era offerto di prenderne un terzo, ma io avevo insistito per lasciarglielo tutto.
< Ho chiamato il servizio in camera vengono tra un’ora, oggi rimaniamo in camera a riposare abbiamo ancora sette giorni prima di ripartire >
< Ok Vado a Farmi una doccia > risposi
< Posso Venire anche io? > disse scherzando
< Non fare lo scemo! >
Quando fui sotto la doccia Non riuscii a smettere di Pensare a Sara Hicks, quel nome mi diceva qualcosa.
Ma certo, Sarah era stata la ragazza di Taylor, ai tempi del liceo. Tan Tan Tan Tan …
Se non sbaglio si erano lasciati perché lei credeva che Lui si fosse innamorato di Kristen.
“Grazie Kris ti devo un favore” pensai.
Ma no, di sicuro non sarebbe successo niente se si fossero incontrati, in fondo erano solo buoni amici.
Taylor sapeva che mi piaceva da matti la cucina italiana, perciò non mi stupii se arrivarono gli spaghetti al sugo.
Ci sedemmo a mangiare sul letto lui faceva il bambino, perciò lo imboccai.
< Da bravo, mangia la pasta >
< No  >
Presi la forchetta con gli spaghetti.
< Arriva un treno carico, carico di… >
Si convinse,aprì la bocca e mandò giù.
Facemmo cin cin con le lattine di coca < Alle vacanze! >
Entrai in bagno in trance mi infilai la  camicia da notte che avevo trovato in valigia: di seta rosa, ovvio era molto carina, aveva il bordo ricamato, e quando lessi l’etichetta c’era scritto Victoria’s secret.
Mi lavai i denti e la faccia   e mi avvicinai al letto.
Stava Sdraiato con le mani dietro la testa, sembrava in perfetto Relax ,aveva una canottiera a maniche corte, bianca e dei pantaloncini a pinocchietto neri.
Saltai accanto a lui e lo abbracciai.
La stanza era piuttosto calda, quindi non avevo bisogno di mettermi sotto le coperte.
Dopo un po’ Lui si addormentò cosi Mi alzai e andai a spegnere la luce.
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


9.Una Settimana Fantastica

 
Sentii le sue labbra che mi baciavano la fronte..
< Mmm.. > riuscii a dire
< GoodMorning… > 
< Ciao Tay… >
< Dobbiamo sbrigarci se vogliamo visitare in tempo tutti gli Hollywood Studios… >
< Eccomi… Dammi 5 minuti    >
Prima di uscire presi la mia macchina fotografica e l’avvolsi in un sacchetto di plastica per evitare che si bagnasse.
 
Taylor si camuffò con un cappellino e occhiali da sole .
Arrivammo all’entrata, la scritta Hollywood Studios  mi face impazzire, presi Taylor per mano e cominciai a correre passando tra negozi, attrazioni e spettacoli…
Non sapevo scegliere dove andare, volevo qualcosa di indimenticabile, la mia prima giostra doveva essere qualcosa che fa provare tanta adrenalina 
Ad un tratto mi trovai un cartello che indicava “Twilight Zone…” Non finii di leggere il resto, non ci pensai due volte, svoltai a destra.
Dopo pochi metri mi ritrovai davanti ad un grattacielo con la scritta “Tower of Terror”.
Dall’alto si vedeva un ascensore che arrivava in cima e poi piombava giù. La gente urlava cosi forte che quasi mi spaventai.
“Ops. Mi sa che dovevo leggere tutto il cartello prima di correre in questa direzione. Va be poco importa, faremo questo, voglio urlare il più possibile” pensai.
< Questo > Dissi indicando l’attrazione.
< Sei sicura? >
< Sicurissima… >
Cominciammo a fare la fila.
Durante il percorso ci mostrarono la “Storia del gioco”.
Su quel ascensore erano morte un gruppo di persone a causa di un fulmine che aveva colpito l’Hotel…
Più le persone andavano avanti, più la mia ansia cresceva…
< Non ci starai mica ripensando… > mi sussurrò all’orecchio
In quel momento il gruppo prima di Noi  urlò
< Non voglio farlo > dissi a denti stretti
Ci fecero accomodare sulle sedie dell’ascensore.
Cominciammo a Salire.
Deglutii…
Taylor intanto mi stringeva la mano….
Arrivammo quasi in cima..
Apparvero i fantasmi di quelle persone che ci salutarono, poi salimmo un altro po’ fino ad arrivare a vedere tutto il parco dall’alto.
< Ma chi me l’ha fatto fare  > dissi
Taylor , scoppiò immediatamente a ridere.
Non passò più di un secondo e precipitammo giù…
Riuscii a dire solo < Ti amo Taylor > in italiano, visto che era l’unica lingua che riuscivo a parlare.
Lui gridava come un pazzo, io invece tenevo gli occhi chiusi, ma  pian piano mi cominciai a divertire ed a metà discesa urlavo anch’io.
Finita la giostra ci fermammo su una panchina.
< Ora facciamo qualcosa di meno movimentato, sembri stravolta >
< Si hai ragione, però è stato divertente >
< Non credevo fossi così coraggiosa > disse sorridendo
< Bè dipende dal gioco che sto facendo, per esempio le montagne russe non mi disturbano affatto, pensavo che mi sarei trovata bene anche con questo… >
Taylor mi si avvicinò piano e cominciò a baciarmi il collo fino ad arrivare al mio orecchio.
Sentivo le farfalle allo stomaco.
< Comunque… Ti amo anch’io >
 
Mi divertii troppo, mi sembrò di vivere una favola:
Il giorno dopo andammo a visitare il Disney Animals Kingdom Park, con tanti animali! 
Dopo andammo  nell’ Epcot Center che è un parco fighissimo, pieno di tecnologia H tech, Quello che mi piacque di più fu un’enorme sfera che assomigliava ad una pallina da golf.
A  volte capitava che qualche fan lo riconosceva, ma lui chiedeva di non fare foto e di firmare solo gli autografi; quando le ragazze gli chiedevano di me rispondeva che ero solo un’amica; Certo non posso negare che mi sarebbe piaciuto se diceva che ero la sua Girl, ma era meglio cosi, meno persone lo sapevano meglio era.
Per ogni attrazione che facevamo Taylor Comprava una foto, con tutte quelle avremmo potuto farci un album, ma io ovviamente immortalavo ogni istante di quella vacanza con la mia fidata Canon.
Ogni parata era fantastica, c’erano molti carri  e tutte le serie disney venivano rappresentata alla perfezione.
Dovemmo comprare una nuova valigia, per tutti i souvenir che compravamo e anche per tutti i pupazzi che Taylor vinceva per me.
La sera rimanevamo fino alla chiusura per vedere i fuochi d’artificio.
Quando tornavamo in camera eravamo distrutti…
Per capodanno avremmo fatto qualcosa di davvero speciale.
Saremmo andati nel Magic Kingdom, e la sera avremmo fatto qualcosa di speciale.
 
 
Passammo il 31 dicembre a vedere spettacoli e a fare la fila sulle attrazioni, ma quel giorno  era diverso, si poteva quasi toccare la magia di fine anno.
Quel pomeriggio ritornammo presto dal nostro albergo…
Mentre facevo la doccia, Taylor bussò
< Ci vediamo nella Cinderella’s Room  tra due ore  > disse
< Perché li? >
< Lo vedrai… >
< Ok… >
Se non sbaglio quella sala era dedicata agli eventi speciali..
“Chissà cosa si sarebbe tenuto staserà?” pensai.
Dopo aver finito, spensi l’acqua, mi infilai l’accappatoio  ed uscii dal bagno.
La stanza era vuota, Taylor era uscito.
Mi avvicinai all’armadio di Snowhite per prendere qualche vestito da sera, elegante.
quando lo aprii trovai un vestito Rosso da principessa, scollato con delle rose sintetiche attaccate un po’ ovunque, c’era anche una maschera rossa piena di brillantini.
Sotto c’erano anche delle scarpette color rubino con il tacco, erano cosi belle che pareva m’invitassero ad indossarle.
“Magari c’era una festa in maschera.”
Presi il vestito, mi avvinai allo specchio e mi immaginai di trovarmi in una sala da ballo a volteggiare come una principessa.
Mentre lo osservavo trovai un biglietto sulla stampella con scritto:
“Per la festa di capodanno, 20:00, At Cinderella’s Room ” sorrisi : )
Mi preparai con calma, avevo ancora un ora e un quarto.
Mi vestii stando attenta a non rompere il vestito.
Poi cominciai ad acconciare i capelli: Feci prima una coda, che divisi in varie ciocche e poi con  il ferro feci i boccoli.
Poi cominciai a truccarmi ed infine aggiunsi qualche accessorio.
Prima di uscire mi misi finalmente la maschera.
Uscii dalla stanza.
Dopo 5 minuti arrivai, entrai nella sala spalancando le enormi porte di vetro
Sembravo la pecorella smarrita, perché avevo un’aria un po’ spaesata.
Ad un tratto una ragazza mi disse: < Linda, ti stavamo aspettando per il primo pezzo! >
< Che cosa? > risposi
< Dai muoviti  >
Mi trascinò sopra un palco allestito al centro della sala.
Ero davanti a tutti.
Diedi un’occhiata allo spartito davanti a me, “Turn up the music” dei Lemonade mouth, una canzone della   Disney, ovvio, la conoscevo.
Respirai, stavo valutando le possibilità che avevo di scappare…
Cominciarono a suonare, Non avevo scelta dovevo cantare…
(Ps vi consiglio di scoltare questa canzone mentre leggete il brano)
“Na na na na na ,na na
Take a look around
Who would have thought we'd all be here?
So let's mess around
Cause the future is unclear
We got nothing better to do
We just trying to get through
Can you hear me?
Can you hear me?
Yeah”
La gente cominciava a Ballare… questo  mi rincuorò, significava che stavo andando bene!
Ripresi a cantare con più energia e più tranquilla
“Let the music groove you
Let the melody move you
Feel the beat and just let go
Get the rhythm into your soul
Let the music take you
Anywhere it wants to
When we stuck and can't get free
No matter what we'll still be singing
 
Come on come on
Turn up the music
It's all we got
We gonna use it
Come on come on
Turn up the music
Yeah….” 
Quando finii tutti quelli che ballavano e quelli seduti cominciarono ad applaudirmi.
La ragazza che mi aveva trascinato li, suonava la chitarra dietro di me.
Dopo un po’ la sentì dire :<  Cavolo ma questa non è Linda, quella pazza è arrivata adesso. Per fotuna che lei è una bomba sennò saremmo stati fritti… >
Poi si avvicinò al microfono e disse < Un applauso a .. >mi gurdò e aggiunse a bassa voce < come ti chiami? > 
< Sara… >
< Un applauso a Sara >
E ripartirono gli applausi
< Grazie Grazie > dissi facendo l’inchino
< Ora posso andare? > Chiesi
< Si si vai pure, scusaci >
Non persi tempo cominciai  a cercarlo in mezzo alla folla, non lo trovavo, la gente era tutta mascherata e ballava.
Mi prese il panico; Ad un tratto cominciò il classico valzer delle principesse e qualcosa mi afferrò la mano.
Mi ritrovai a volteggiare tra le sue braccia.
Era stupendo, con lo smoking Nero che lo faceva sembrare un principe
< Credevi che ti avrei lasciata sola? >
< Per un attimo ho temuto di averti perso… >
< Non dire sciocchezze >
Guardai in basso, non volevo incrociare il suo sguardo.
< Sei bellissima >
Alzai la faccia per guardarlo…
Io… Io… non sapevo che dire… lui è un principe azzurro.
Mi alzai sulle punte dei piedi e posai le miei labbra sulle sue.
Mi sollevò di un poco e cominciammo a volteggiare sempre di più …
Ballammo per tutta la sera, la gente ci guardava ed dopo un po’ eravamo al centro della pista sotto gli occhi di tutti…
Ad un tratto un signore travestito da consigliere reale disse <  5 minutes at the countdown  >
< Dobbiamo sbrigarci >
< Per cosa ? >  chiesi
< La sorpresa >
Cominciammo a correre per i corridoi, prendemmo un ascensore fino ad arrivare all’ultimo piano.
Svoltammo a destra e ci ritrovammo in una terrazza immensa che si affacciava  sul castello del Magic Kingdom.
Al centro c’era un enorme dondolo decorato con mille fiori rossi.
Un cameriere gli avvicinò un tavolino con le ruote dicendo: < Ecco la sua ordinazione signore >
< Grazie, ora può andare > rispose
Mi guardai attorno, sbalordita.
< Hai ordinato questo posto per capodanno? > chiesi
< Per te. >Mi porse la rosa rossa poggiata sul tavolino vicino alla bottiglia di Champagne e i bicchieri.
< Forza, sbrighiamoci, sta per iniziare il nuovo anno. >
Ci andammo a sedere pronti per goderci lo spettacolo.
< Meno due minuti > 
Poggiai la testa sulla sua spalla.
Rimasi a fissare il castello illuminato, quanto avrei voluto viverci dentro, chissà come sarebbe stato…
< Mi sembra di vivere un sogno… Spero di non svegliarmi mai >
< Questo non è un sogno, è la realtà > mi sussurrò dolcemente.
Che bello, sapere che nel mondo esistono cose belle che possono sembrare una favola ma in realtà sono vere…
Ad un tratto si udì un boato
Prese i bicchieri di champagne e li riempì.
Un coro di gente cominciò a contare e noi ci unimmo a loro.
< 10…9…8…7…6…5…4…3…2…1… >
< Happy New Year! >
Facemmo cin cin e partirono i fuochi d’artificio.
Un mix di colori, cominciò a decorare il cielo, rimasi incantata dalla maestosità di quei giochi di esplosioni.
Il castello davanti a noi sembrava aver preso vita, brillava tutto mille scintille decoravano ogni guglia del palazzo.
Ad un tratto mi voltai ad osservare Taylor.
Il suo volto era cosi familiare e caro che lo avrei potuto riconoscere a 1000 Km di distanza.
Era cosi perfetto che rimasi a guardarlo finche lui non mi chiese < What? >
< Nothing, Sto solo guardando uno spettacolo più bello… >
< Quale?Dove? > Disse voltando la testa in più direzioni
< Ma no, sciocco, lo spettacolo sei tu.. >
Mi fece sdraiare su tutto il dondolo, e mi fece poggiare la testa sopra il suo petto, poi prese una coperta da sotto il tavolino e la sistemò sopra di me.
I fuochi finirono con un gran finale, che copri tutto il cielo pieno di stelle.
Ci guardammo  per  un  istante  che  parve  quasi  interminabile. Aveva un espressione indecifrabile.
Poi con la punta delle dita traccio una linea sulla mia schiena fino ad arrivare alla zip… La aprii un poco e poi la richiuse molto lentamente.
Cominciavo a sentirmi bollente…
Gli buttai le braccia al collo e cominciai a baciarlo, le  sue labbra si staccarono e per farmi respirare e si sposarono sull’incavo del mio collo.
< Ti voglio… > mormorai
Rimanemmo a coccolarci per tanto tempo al Claire de lune. 
 
Gli ultimi giorni li passammo a visitare i pezzi mancanti, ovvero  le attrazioni, gli spettacoli i giochi, che non eravamo riusciti a fare all’inizio.
L’ultimo giorno prima di partire, capitò che Mickey Mouse volle fare una foto con noi.
Nessuno può immaginare quel che successe dopo che Taylor si tolse gli occhiali per fare la foto.
< He is Taylor Lautner!!! > Gridò una ragazza.
< OH oh > dissi
Taylor scattò subito: mi disse < Vai in albergo! >
Mi dileguai il prima possibile senza dover rispondere a domande indesiderate.
Lui invece era sommerso da una quantità elevate di persone .
Quando tornai in camera mi feci la valigia,aspettando il suo ritorno.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


10.Ritorno alla realtà

La scuola era ricominciata, Tutti erano tornati a malavoglia dalle loro vacanze e il lavoro riprendeva.
Per quanto mi riguarda io avevo la testa nel mondo dei Minypony.
Vagavo per i corridoi quando Angela Mi sorprese con in mano un biglietto.
< Saraaaaaa!! >disse saltandomi addosso
< Angie ! >
< Come stai ? >
< Bene Grazie! >
< Come hai passato le vacanze?Io benissimo sono andata a New York!  >
Non sapevo che rispondere.
< Ah… bene … Ehm .. io… > fu tutto quello che riuscii a dire.
Lei intanto mi guardava.
< Le ho passate a casa, niente di che >
< Ah … Comunque bando alle ciance, Sei invitata al mio compleanno il 10 Gennaio alla discoteca qua vicino… >
< Davvero! Grazie!Conta su di me ci sarò! >
Cominciammo a camminare per i corridoi , discutendo su ogni particolare della festa.
Poi ad un tratto mentre parlava si interruppe:
< Oh ..prima che mi dimentichi , volevo invitare anche quel ragazzo, il tuo amico… insomma … Taylor, chiedigli se può venire cosi ci conosciamo tutti ed entra a far parte della nostra comitiva! >
< Sei sicura? >
< Certo! >
Problema: Cosa sarebbe successo se Taylor avesse accettato l’invito e Angela l’avrebbe  visto?
Ero contenta di non avere più segreti con la mia migliore amica, Non è bello mentire…
Ma non potevo costringere Taylor a sorbettarsi una “pazza isterica”
Ero divisa a Metà.
Decisioni…
Decisioni… “Possibile che da quando mi sono trasferita qui la mia vita è sempre un bivio?”
Le lezioni, poi, sono una gran cavolata: quando ti annoi passano come l’eternità… Quando vuoi avere tempo passano in un attimo.
Non avevo un discorso preciso, avrei improvvisato … come sempre
Entrai in macchina.
< Ciao. Come va? >
< Benissimo tu? >risposi
< fine thanks  >
Calò il silenzio.
Quello era il momento buono.
< Devo dirti una cosa >
< Dimmi >
Feci per parlare ma non mi uscivano le parole
< Non vorrai mica andare su Marte? >
< No su Marte no > dissi facendo una risata isterica.
< Be’…. Angela … La mia migliore amica… Ci ha invitato al suo  compleanno, solo che lei non sa che tu sei… che tu sei… >
Abbassai lo sguardo e deglutii
< Lei è una tua fan >
< Ah… >
 < ma non sa che stiamo insieme, lei pensa che tu sei un ragazzo come tanti e ti vorrebbe conoscere >
< Tu vuoi che venga? >
Certo che lo volevo, ma non volevo obbligarlo a fare quello che mi passava per la testa se lui non era d’accordo.
< Non sei costretto >
< Non preoccuparti, ci voglio venire >
< Se lo dici tu  >
 
Passò troppo poco tempo, e non mi sembrò vero di trovarmi in macchina conciata per andare in discoteca.
Ero davvero Nervosa, Taylor per tranquillizzarmi mi teneva per mano.
< Pronta? >
Mi chiese davanti alla porta della discoteca.
Respirai profondamente
< Si >
Che strano, quello nervoso doveva essere lui non io!
Entrammo, ci venne ad aprire una ragazza, una che frequentava le lezioni di scienze con me ed Angela.
Si chiamava Katie, credo.
Prima guardò me
< Ciao Sara >
< Hi >
Poi quando si accorse di Taylor fece un passo indietro, spalancò gli occhi e cominciò a respirare Frettolosamente.
Si allontanò da noi.
Iniziai a cercare Angela in mezzo ai suoi invitati che erano parenti ed alcuni amici.
< Angela, Non Sapevo che tu avessi invitato anche… >Katie non finì di urlare la frase
Perché il gruppo di persone che ci separavano da lei si divise.
< T-t-tay… lor…. Laut..Ner?! >
Spalancò gli occhi come se non riuscisse a vedere.
Il regalo che teneva in mano cadde per terra, rumorosamente.
Tutti fecero silenzio.
Poi prima guardò me poi lui. Sempre più velocemente.
Ad un tratto cominciò a dire qualcosa < Tu… Ecco chi era… e Allora… Quindi … Insomma… Voi… ed adesso… Io …Io… Lui…  >
Ad Angie cedettero le gambe e Ben dovette sorreggerla.
Jess e Mike ci fissavano sbalorditi.
Io e Taylor ci scambiammo uno sguardo preoccupato, Chi l’avrebbe mai detto che avrebbe potuto reagire in questo Modo?
Mi avvicinai con cautela.
< Cosi tu e lautner eh? > mi voltai
< Non è affar tuo Mike… > dissi acida. Ma come si permetteva!?
Respirai prima di risvegliare “La bomba”
< Angela, Angela? Su svegliati! >
Dischiuse gli occhi.
< C-che cosa è successo? >
In quel momento Taylor apparve al mio fianco.
< Taylor Lautner? >domandò
< Tu conosci Taylor Lautner? > chiese
Annui
< Da quanto tempo? >
< Da 5 mesi  > rispose lui
< Ahhhhh > riuscì a dire Angela
< Perché non me l’hai presentato prima? >
< Perché temevo per la tua reazione, Guardati! >
< Sono apposto, questo è il più bel regalo per i miei 18 anni! >
Sorrisi
< Posso Toccarlo ? > Chiese come un bambino che vede un giocattolo nuovo
< Non devi chiederlo a me chiedilo a lui >
Angela  girò  la testa, appena lui ricambiò lo sguardo le mancarono le parole.
< Se vuoi puoi anche abbracciarmi > disse lui sorridendo
La aiutai ad alzarsi
Taylor non sembrava scocciato, ma volevo farlo divertire.
Quando Angela fu soddisfatta lo trascinai in pista e cominciammo a ballare.
Io ero davvero buffa, perché non sono proprio capace a ballare, Lui si!
In fondo ci completiamo Io canto , Lui Balla... Lui è Famoso io no…Io sono sua lui è mio…
Mi piace essere buffa, perché io non mi vergogno di mostrare agli altri i miei difetti.
Angela era al settimo cielo!
Sperai che questa festa fosse indimenticabile per lei: Finalmente maggiorenne!!
I suoi genitori le diedero dei biglietti per andare a trovare sua zia in Texas , invece , io le avevo regalato un completo da indossare in discoteca.
Uscimmo felici dal locale.
 
I giorni passavano velocemente, la scuola e il lavoro era ricominciati e le giornate erano quasi tutte uguali.
Casa,Scuola & Taylor.
Angela ,Ben, Mike e Jessica sapevano tutto.
Era bello non avere più segreti con le persone che ti stanno accanto.
Ovviamente erano fedeli a questo segreto e non lo andavano a dire in giro.
Alcune volte Angela si lasciava prendere la mano  e lo mitragliava di domande, quando provavo a protestare per farla smettere  lui la difendeva sempre “E’ normale, tu  al posto suo cosa avresti fatto?”
Però più passava il tempo, più lei si ammorbidiva, tornava alla normalità e trattava Taylor come un amico, non come un idolo, e non ci pensava più ossessivamente.
Taylor a volte aveva degli impegni di lavoro, e quando capitava rimanevo con Jess e Angela a fare shopping o a distrarmi.
Finalmente poi ebbi occasione di incontrare Sarah Hicks, una amica di Taylor sin dai Tampi del Liceo.
Era simpatica, solare andavamo tutti e tre d’accordo.
Non ero affatto gelosa, anzi mi aveva fatto molto piacere conoscerla, Sarah è una persona speciale.
Capisco perché Taylor tenga cosi tanto a lei.
E’ molto sensibile e riesce a capire gli altri, è una buona amica.
Per festeggiare il ritorno di Taylor  a Los Angeles io e Sarah decidemmo di comprare i biglietti per il Cirque du Soleil a Santa Monica questo venerdi sera.
A volte mi dispiaceva non  poterlo vedere per i suoi impegni di lavoro, ma “Se ami qualcuno lascialo andare” e poi tutte le sue relazioni erano finite per colpa del suo lavoro che alcune non riuscivano ad accettare.
Con me è diverso, io sono diversa. Se gli piace fare l’attore, io sarò li quando lui avrà bisogno  di me. Lo aspetterò a braccia aperte tutte le volte che lo vedrò con la faccia stravolta, scendere dall’aereo pronto a raccontarmi e descrivermi le sue giornate.
Giovedi, purtroppo accadde un imprevisto.
Durante la ricreazione, starnutii per la prima volta e dopo andò sempre più a peggiorare…
Taylor era visibilmente preoccupato, rimase con me tutta la giornata per assicurasi che stessi bene
< Non hai una bella cera >
Risposi con un lamento.
Mi passo la sua mano sulla Fronte, poi mi spostò i capelli dietro l’orecchio scuotendo la testa.
< Tu scotti…Vado a prendere un termometro… >
Si alzò dal letto con grazia e spari dietro la porta.
Avevo quasi Trentanove di febbre, ma all’inizio non avevo bisogno di riposarmi sul letto.
Stavo sveglia per tenergli compagnia visto che lui rimaneva di veglia vicino a me, e mi teneva per mano.
Si sentiva solo il suono del mio respiro pensante che copriva il suo.
< I’ll call Sarah. Non possiamo andare allo spettacolo rimandiamo… >
Fece per prendere il telefono, ma gli fermai la mano prima che potesse comporre il numero.
< No, Non rimandiamo > Lui si fermò
< Va con Sarah, A lei farebbe piacere… >
< Io rimango con te >
< Non preoccuparti per me, io starò qui, ma voi dovrete divertirvi al mio posto >
Iniziavo a sentirmi senza forze.
I miei occhi cominciavano a chiudersi.
L’ultima cosa che vidi, fu Taylor che mi baciava la fronte.
 
Quando riaprii gli occhi, un po’ di luce filtrava dalle tapparelle semichiuse.
Non ricordavo nulla, ne il giorno, ne quello che era successo prima.
La casa era vuota non sentivo alcun rumore.
Presi il cellulare per controllare l’orario,  mezzogiorno.
Avevo saltato un giorno di scuola… avevo infatti un messaggio di Angela
“Sara?! Perché oggi non sei venuta? Stai male? Ti prego Rispondimi Angie”
Scrissi una breve frase
“Si sto male, credo di avere l’influenza”
Chiusi gli occhi
Non avevo sonno, magari adesso  stavo meglio, per il momento non sentivo nulla.
Con uno scatto mi alzai dal letto, ma sbagliai , perché mi vennero le vertigini e per poco non caddi per terra.
Non avevo nulla da fare, non avevo intenzione di accendere la Tv o il Pc.
Allungai la mano sul mio comodino e presi il mio Diario.
Lo avevo comprato qualche giorno prima di partire, era  quasi quanto un libro di 400 pagine, l’avevo preso abbastanza  grande, col proposito  di riempirlo con le mie avventure americane J
Ogni esperienza la scrivevo li, ogni mia giornata, tutto, i miei pensieri, i miei segreti, che oramai non erano più segreti.
Decisi di scrivere Qualcosa… Una poesia…No, troppo.  non sono una grande scrittrice.
“Scrivi quello che ti viene in mente” pensai
Puntai la penna

“Non sà cantare o cucinare, sa fare l'attore, è un atleta nato, un gran pazzerello e un mangione di bistecche....
Quando è nervoso batte i piedi per terra e non se ne accorge...
Quando corre è felice come un bambino, e io lo so bene, gli basta una Red bull e riparte...
A volte è infantile, soprattutto quando gioco con lui alla PS2, ma sa essere davvero tenero.
E' molto attraente, ed è anche famoso gli parli di sport ed è sempre curioso.
Però di tutte le sue qualità, la più importante è:
Lui mi fa battere il cuore, perchè è il mio Sol...”

Non riuscii a finire di completare la frase perché mi venne una fitta alla testa.
Senti il bisogno di chiudere gli occhi.
Un calore improvviso mi fece perdere i sensi, diventò tutto nero….
 
< Non preoccuparti, non ha dormito sempre, si è alzata stanotte per bere ma era sonnambula, e credo che si sia svegliata anche un’altra volta, perché come ti ha fatto vedere prima , quando sono tornata dal lavoro, l’ho trovata con questo in mano… > Ci fu una pausa < Il medico ha detto che sta  girando quest’influenza, ma che guarirà presto, penso che appena si sveglierà starà subito meglio, Ti consiglio di non starle troppo vicino o rischierai di prenderla anche tu. >
Dopo un breve silenzio senti dei passi uscire dalla stanza.
Poi qualcosa, o meglio qualcuno mi prese per mano e cominciò a disegnare dei cerchi sul mio palmo e cominciò a battere  il piede nervosamente.
Quel rumore era inconfondibile, l’avrei potuto riconoscere a Kilometri di distanza.
Era inutile farlo preoccupare inutilmente.
Ero tutta intorpidita.
< Taylor? >
Cessò di battere con il piede
< Yes? I’m Here… >
< Che ore sono? >
< Le 9:00. i tuoi genitori sono appena usciti per andare al lavoro. >
< Che giorno è? >
< Sabato… >
< Vuoi un po’ d’acqua? > Aggiunse
< Si , Grazie Ne ho davvero bisogno >
Si alzò  e si diresse in cucina.
Mi sentivo decisamente meglio, cosi mi sedetti sul letto senza problemi
< Sabato … > Mormorai
In quel momento Taylor Entrò con il bicchiere in mano.
< Com’è stato venerdi? Vi siete divertiti? >
Cominciai a bere.
< Bè’ ci siamo divertiti  molto, erano davvero bravi… > lasciò cadere il discorso
< Dammi 5 minuti da umana > dissi alzandomi  dal letto e facendo l’occhiolino
< Tutti quelli che vuoi! > Rispose
Presi i primi vestiti che mi capitarono e mi andai a vestire, non vedevo l’ora di mettere la testa fuori di casa.
Appena uscii dal portone mi sentii “Nuova”: mi faceva bene respirare aria non viziata.
                                             
Stavo scarabocchiando sul  banco il suo nome, fantasticando sulla nostra vacanza a Disney World.
Improvvisamente caddero  rumorosamente  sul tavolo  due riviste  aperte a metà, che mi riportarono alla realtà.
Alzai la testa.
Angie mi guardava accigliata.
< Guarda! > mi disse indicando i giornali.
Esaminai con cura gli articoli : “Taylor Lautner al Cirque du Soleil con Sarah Hicks, Ritorno di fiamma?” e anche “Taylor Lautner rinuncia al ruolo di  Stretch Armstrong’ per produrre un film con Gus Van Sant a basso Budget”
Quello che mi mise sovrappensiero fu il primo articolo: Sulle prime rimasi un po’ sbigottita!
Perché Sarah appariva sui giornali?
Quando capitava a me di solito non mi facevo notare…
Però in fondo era una mia scelta quella di rimanere anonima, per non causare troppi problemi, per non avere ulteriori cambiamenti…
Taylor voleva proteggermi dai Gossip,  e lo sapevo.
Con Sarah era troppo tardi  ormai la sua “Tag” era : ex ragazza o migliore amica.
A me non mi conosceva nessuno.
Non diedi molto peso alla Notizia…
< Lo so > Pronunciai le parole lentamente < Sono stata io a dirgli di  andare senza di me… >
< Ah Ok, I didn’t Know > rispose
< Per quanto riguarda al ruolo a cui a rinunciato, bè.. sapevo anche questo  e lo appoggio pienamente, deve fare quello che si sente di fare. Se vuole buttarsi su un altro settore, per me è ok. Basta che sia felice. E poi questa è un opportunità per fare vedere le sue capacità nascoste da regista e produttore… >
< Si è vero… > mi interruppe
< Comunque Il 2 febbraio  Taylor andrà al Jimmy Fallon per il super Bowl e…. >
Mi si annebbiò il cervello…
Tra poco è il compleanno di Taylor !
Oh! Cosa potevo regalargli?
Festa a Sorpresa!
Gia !! Dovevo chiamare Sarah al più presto avremmo potuto fare un bella festa
Si, era un ottima idea , doveva festeggiare bene i suoi 20 anni.
Dovevamo chiamare i suoi genitori.
< Si Angie, so tutto… > dissi sorridendo < Ormai è come se fossi una sua fan anche io!  >
Raccolsi i libri  sospirando.
Le porsi le riviste e dissi :< Ci vediamo Dopo…. >
< Devo organizzare una festa a sorpresa > aggiunsi sottovoce
Scappai di corsa e mi rifugiai nei bagni li composi il Numero.
< Hello! >
< Hi Sarah! I’m Sara  >
< Oh Hi Sara! >
< Scusa il disturbo… > mi sentivo in colpa, potevo chiamarla adesso? E se era impegnata?
< Nothing. Tell Me >
Troppo tardi, e poi dovevo organizzarmi al più presto..
< Ehm I’ve an idea. > cercai di spiegarmi
< What kind of Idea? >
< the 11th of February is Taylor’s Birthday… > cominciai ad introdurre il mio discorso
< Ah Right! >
< Quindi pensavo… >
< Di organizzare una festa a sorpresa… > completò lei la frase
< Non facciamola diventare una cosa commerciale, invitiamo l’essenziale > dissi per chiarire sulla lista degli invitati
< Io, tu, Makena, i suoi, Derek, e se ci riusciamo  anche qualche altro. > continuai
< Where? >
< A casa mia? Ora chiamo i suoi, per quanto riguarda i miei non ci dovrebbero essere problemi > proposi
< Ok! Chi si occupa dei festoni? >chiese
< Io >
< Torta? >
< Io >
< Allora mi occupo degli invitati, il tuo indirizzo? >
< Si ecco, 105 South Bedford Drive, Beverly Hills >
< Senti ora devo proprio andare… Però ci sentiamo dopo… >
< Ciao >
Riattaccai
Stavo per uscire quando venni colta alla sprovvista
< Ciao! >
< Ciao?! >risposi stranamente, con un’espressione perplessa
< Scusami, piacere sono Valentina >
Mi tese la mano.
Era una ragazza mora,magra, con gli occhi castani e i capelli abbastanza lunghi e mossi  e stranamente parlava in Italiano… Che fosse italiana anche lei?
< Piacere Sara… >
Feci per andarmene con tutte le cose che avevo in testa non potevo fermarmi a fare amicizie, anche se devo essere sincera incontrare una ragazza italiana mi sarebbe piaciuto molto!
< Senti… ho sentito che organizzi una festa a sorpresa… Be’ ecco mia sorella Elisa... lei organizza feste, ti potrebbe aiutare… >
< Really? Che genere di feste? >
< Compleanni, comunioni, battesimi.. > Aveva capito che non avevo fretta di andarmene perciò parlava più lentamente
< Chi è il o la festeggiata? > mi chiese
< Un amico, Taylor, ma preferisco che non parlare molto di lui… >
< Ok.. >
Sarebbe stato perfetto sarei riuscita ad organizzare tutto al meglio con questo aiuto.
Non me ne accorsi ma mi ritrovai a passeggiare per i corridoi parlando con Valentina, era una ragazza molto estroversa, da quello che mi sembrava non era affatto timida.
Certo, non so se saremo diventate amiche però mi sarebbe piaciuto convincerla meglio.
Chiamai subito Deborah e le spiegai la situazione. Era d’accordo.
11 febbraio tutti a casa mia per il suo compleanno.
Anche i miei genitori erano d’accordo: quel sabato non ci sarebbero stati e poi avrei pulito io quindi a loro cosa importava?
Quella settimana Girai come una Trottola! Quando Taylor andò al Jimmy Fallon per la super Bowl  cominciai a fare un sacco di numeri, dovevo coordinare tutto.
Feci amicizia con Elisa, la sorella maggiore  di Vale, molto alta , capelli un po' più giù rispetto alle spalle, castani lisci. Mi Colpi la particolarità dei suoi occhi che potevano variare dall’azzurro al verde.
Loro venivano da Milano ma a differenza mia si erano trasferite qui 11 anni fa.
Valentina aveva 15 anni  mentre Elisa 21.
Erano molto socievoli. Venivano spesso a casa mia per decidere come sistemare gli addobbi.
Erano cosi prese da questa festa che rimanevamo ore, cosi andavo a comprare le ciambelle (Elisa ne va ghiotta) per fare merenda.
Quello che mi dispiaceva era che dovevo passare molto meno tempo con Taylor, e come scusa dicevo che dovevo studiare con Angie, che ovviamente sapeva tutto.
La lista degli invitati era pronta, tutti avevano confermato, erano una ventina circa.
Sarah era stata molto gentile.
Alla fine mi sentii in dovere di invitare anche Valentina ed Elisa, gli chiesi in ginocchio di non urlare e di comportarsi come niente fosse e di non raccontare nulla in giro.
Il giorno prima Mancavano la torta e i miei regali.
Avevo gia in mente cosa fargli: un paio di Ray Ban Never High e un profumo di Armani.
Quel pomeriggio dopo scuola, presi il primo Bus che capitava e sfrecciai tra i negozi alla ricerca di ciò che mi serviva.
Feci impacchettare tutto in un’unica busta.
Decisi di tornare a piedi per sgranchirmi le gambe.
Proprio vicino casa, passai davanti ad un negozio di articoli sportivi.
Non ci pensai due volte ed entrai a comprare i due Skate che avevo visto in vetrina.
Uno nero e uno bianco.
Quando Tornai a casa mi misi a preparare la Torta, una bella torta al cioccolato con tanta panna e fragole.
Scommetto che se l’avessi lasciata incustodita mio padre l’avrebbe fatta fuori, cosi decisi di metterla in frigo con un cartellino vicino “Non provarci papà, frena l’appetito!”
Ora tutto era pronto, Sarah aveva un mazzo di chiavi per entrare a casa mia e preparare gli ospiti il mio compito sarebbe stato quello di distrarre Taylor.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


11. Compleanni

Quella mattina Mi preparai scegliendo i vestiti che gli piacciono di più: una bella maglietta bianca a maniche corte confortevole, una minigonna nera.
Ero certa che lo avrei fatto impazzire!
Non volevo farlo scomodare perciò uscii prestissimo, e cominciai ad aspettarlo sotto casa.
Per Divertirci mi ero portata una piccola sorpresa per Lui: avevo impacchettato gli skate, quella sarebbe stata la prima parte del mio regalo.
Passarono solamente tre minuti e sentii un rumore di passi, senza pensarci due volte mi nascosi dietro l’angolo.
Appena uscii fuori gli saltai addosso
< Happy BirthDay! >
Forse era un po’ stanco perché non rispose subito: prima mi guardò , poi sorrise.
Ricambiai il sorriso e gli porsi il mio regalo.
Lo prese e cominciò a scartarlo incuriosito.
< Two? > Mi chiese
< Ho pensato che potremmo imparare insieme >
< Ottima Idea! >
Lasciò gli Skate per terra e mi si avvicinò.
Mise le mani suoi miei fianchi e mi avvicinò lentamente contro il suo corpo.
Con delicatezza poggiò le sue labbra sulle mie.
Quando mi staccai per respirare cominciai a baciargli l’incavo del collo  risalendo fino al lobo dell’orecchio, appena ci arrivai sussurrai < Buon Compleanno… >
 
< Ok, io non ho la minima idea di come usarli >affermai davanti alla pista
< Neanche io > confermò
Guardai gli skate, adesso  mi sembravano delle “trappole mortali”
Sospirai, non dovevo spaventarmi, anzi se ci pensavo positivamente mi calmavo.
< Bene, penso che adesso dovremmo, posarli per terra e metterci i piedi sopra >
Cercai di dimostrare quello che avevo appena detto, misi un piede sulla tavola e ci salii sopra.
Quello che sapevo era che dovevo mantenere l’equilibrio,  apri le braccia e cercai di mantenermi.
Non era cosi difficile, anzi se stavo ferma potevo anche tornare in posizione normale.
Mi voltai per guardarlo ma aveva un’espressione da poker Face, mi distrassi un poco per cercare di decifrare i suoi pensieri ma rischiai di cadere.
Imbronciata lo guardai e vidi che rideva sotto i baffi
< Molto divertente! > dissi e come le bambine di 5 anni feci la linguaccia e mi voltai.
Lui si avvicinò e posò il suo Skate per terra.
< Ora provo io >
Fece più o meno quello che feci io, solo che ci mise più grazia e non perse tempo a dare la spinta con il piede libero.
Fece un bel pezzo e poi fermò.
Ora era di nuovo il mio turno, salii sulla tavola.
 Non volevo essere da meno cosi quando trovai il completo equilibrio poggiai il piede per terra e spinsi.
La mia spinta fu piuttosto energica e partii velocemente , mi concentrai sull’equilibrio e nient’altro, non volevo di  certo cadere.
Quando lo sorpassai feci un sorriso ampio e mi fermai usando il piede come freno.
< Wo! > dissi facendo un piccolo saltello.
< Abbiamo imparato ad andare dritto, ma per girare? > chiese
< Non so, penso dovremmo spostare il peso o a destra o a sinistra >
Non avevo la più pallida idea di come fare
< Perché non ci alleniamo sull’equilibrio?Insomma possiamo fare meglio, magari impariamo un’altra volta curvare. >
Cominciai ad esercitarmi.
A volte cadevo e lui tratteneva una risata  ma quando lui per sbaglio perse di poco l’equilibrio non riuscii a stare zitta e scoppiai in un fragorosa risata
< Tutto ok? >
< Si, non sono caduto >
< Già , menomale!Almeno tu non hai problemi di equilibrio! >
Guardai un attimo i grafi che mi ero fatta ai palmi delle mani .
Lui se ne accorse e inginocchiandosi di un poco mi fece il baciamano.
Ero rossa come un peperone, non sapevo cosa dire, dovevo cambiare argomento.
< Però sto migliorando, sempre meglio di prima >
< Ok allora facciamo una gara,  preparati > mi provocò
Ci sistemammo.
< 1.. >Iniziai
< 2... >Proseguì
< And… 3! >
Era un testa a testa  anche se la maggior parte del tempo in vantaggio era lui, però volevo dimostrare di essere capace e ad un tratto cominciai ad andare sempre più veloce.
Quando gli passai davanti non potevo fare a meno di sorridere e girai un poco la testa per guardarlo in faccia.
Sono sicura che lo fece apposta, ma riuscii nel suo intento, bastò guardarlo per un secondo e mi fermai, mi aveva rivolto lo sguardo più dolce che avessi mai visto.
Le mie gambe non reagivano e per non cadere mi fermai subito.
Avevo una voglia immensa di abbracciarlo, cosi presi lo Skate e cominciai a correre verso di lui.
Venni fermata dalla vibrazione del mio cellulare.
“It’s Ready”
Era Sarah.
Ora dovevo trovare una scusa  per farlo venire a casa mia senza farlo insospettire.
Ma ogni scusa non andava bene, anche se l’ultima cosa che partorì il mio cervello non era niente male.
< Cavolo, dobbiamo tornare a casa, ho scordato i prendere la lista per fare la spesa a mia madre! >
Taylor si avvicinò ed insieme ci avviammo
Quando arrivai davanti al portone lui si fermò
< Ti aspetto sotto >
< No, vieni su, con la scusa  ti do anche il mio regalo >
Cercai di convincerlo, ormai avevo quasi raggiunto l’obbiettivo
< ok.. >
Salii le scale ma quando aprii la porta mi tremavano le mani “Speriamo che gli piaccia ”pensai
La porta si aprì ma la stanza era buia nonostante fosse pomeriggio, evidentemente avevano chiuso le serrande per l’Effetto sorpresa.
Entrai per prima. Non accesi la luce e camminando lentamente sparii nell’oscurità.
< Non è meglio se accendiamo la luce? > Chiese
Dopo aver preso posto vicino a Deborah risposi < Oh si certo, fai come vuoi >
Appena la lampada del salone si accese un sacco di coriandoli riempirono la stanza.
< Happy Birthday Taylor! >
< Wow so amazing!  > disse dopo aver sbattuto ripetutamente gli occhi.
Makena si precipitò vicino allo stereo dicendo < Come On! Let’sDance!  >
Io e Sarah ci avvicinammo a Taylor e battemmo il cinque
< Good Job Girls! > dissi lui facendoci l’occhiolino
Ci scatenammo tra scherzi, ballo e anche un po’ di Karaoke, Valentina ed Elisa si amalgamarono bene con tutti gli invitati.
Era proprio una bella festa, tutti si stavano divertendo.
Da mangiare c’era di tutto comprese le bistecche che non potevano di certo mancare.
Quando le coppette di gelato “torta della nonna”  (il gusto preferito di Taylor) finirono andai a prendere le altre in frigo.
Ad un tratto Juliet  mi si avvicinò senza dire nulla, mi bloccò tutte le vie d’uscita e cominciò a parlare: < Senti.. vedo che non capisci quello che dico, lascia stare Taylor. >
Contai fino a tre per non risponderle male con una parolaccia
< Non ti riguarda >La mia voce aveva un tono monocorde, sperai che con la mia risposta mi lasciasse in pace.
< Non sei alla sua altezza e poi… > Bla Bla Bla, continuava a blaterare, ma io non ci volevo perdere tempo.
“Chissa quanto deve durare questa recita” pensai
< Tu non lo meriti > quella frase mi colpì come uno schiaffo
Stavo per mettermi a piangere ma, non volevo dimostrarmi debole, lanciai uno sguardo a Taylor e vidi che rideva e scherzava con Derek, meglio non rovinare una bella amicizia.
Ero rimasta come uno stoccafisso davanti a lei, che continuava a parlare.
Ero sicura che quella frase l’aveva studiata apposta per ferirmi, però mi domandavo che cosa importasse a lei se io e Taylor stavamo insieme.
Non sapevo che dire , ero ferma in mobile.
Forse è un angelo, però in quel momento mi salvò < Any Problem? >
Sarah stava fulminando con lo sguardo Juliet che finalmente aveva abbassato la cresta.
< Nothing > rispose lei
< Sara, vieni a servire i gelato agli ospiti con me > parlava rivolgendosi a me ma  la guardava negli occhi.
< Si subito > risposi ancora scombussolata.
Quando sistemai il vassoio sul tavolo, Sarah mi prese in disparte
< Ecco, penso conosci gia Juliet… >
Annuii con la testa
< Lei e Derek stanno insieme da tanti anni, però è una bella stronza e finora solo la maggior parte delle persone che la conoscono sanno chi è veramente, purtroppo Derek è uno di quei pochi che la crede una stella tanto gentile e buona. Ho avuto la sfortuna di conoscerla essendo amica di Taylor. >
La guardò un attimo da lontano mentre ballava con Derek, fece una smorfia di disgusto.
< Non mi è mai piaciuta, anzi, secondo me sta con Derek solo perché è uno dei suoi migliori amici > disse riferendosi a Taylor.
< Non dar retta a quello che dice è solo invidiosa >
Mentre parlava notai che il suo sguardo era lontano, come se stesse rivivendo dei ricordi che voleva dimenticare.
Mi guardò negli occhi < Promettimi che qualsiasi cosa accadrà tu non dovrai mai darle retta.. >
< Promesso > risposi
< Va da lui.. > mi incoraggiò tirandomi per un braccio muovendomi un po’.
Segui alla lettera tutto ciò che mi aveva detto, ed infatti andò tutto meglio.
La cucina ed il salone erano pieni di persone,  però si stava facendo tardi e Deborah propose di arrivare al momento della torta.
Elisa prese la torta dal Frigo per poi metterla su un carrellino, Valentina andò vicino all’interruttore pronta ad accendere e spegnere le luci.
Sarah e Makena radunarono gli invitati  in salone per la torta mentre Dan si preparava in prima fila con la macchina fotografica
Si era creato un cerchio di persone ed io accompagnai Taylor al centro e rimasi al suo fianco.
Valentina spense le luci e poco dopo il bagliore delle candele illuminò la stanza.
< Happy Birthday to You ,
  Happy Birthday to You,
  Happy Birthday to Taylor,
  Happy Birthday to you >
Partirono Flash e applausi,  però prima che potesse soffiare le candeline tutti cominciarono con un coro < Discorso! Discorso!Discorso! > 
 Sorrise e cominciò a parlare
< Ringrazio tutti per essere venuti qui
Siete degli amici fantastici
Quello di oggi è un ottimo modo per festeggiare
Ma lo devo alle fantastiche organizzatrici di questa festa > Fece l’occhiolino a Sarah,Valentina  ed Elisa poi mi guardò e sorrise.
< Ehm.. Voglio ringraziare i miei genitori
Perché è grazie a loro se sono qui,
Perché vent’anni fa
È grazie a loro se sono nato.
Volevo infine ringraziare una persona speciale
Grazie alla quale sto vivendo dei bellissimi momenti >
Soffio velocemente le candeline e parti l’applauso poi si voltò e mi diede un rapido bacio ma bastò per dar via a  tutti i “Wo” dei presenti.
Eravamo tutti e due rossi, ma ancora una volta Sarah ci  salvò : < Chi vuole un po’  di torta? >
Tutti si precipitarono a formare una fila  con in mano i piatti di plastica da riempire con il dolce.
< Ne vuoi un po’ anche tu? > chiesi
< Ok, ma  non ne ho tanta voglia, con tutte le bistecche che ho mangiato.. >
< Facciamo a metà, non sono una gran mangiona di torte  >
Andai a prendere la nostra porzione e quando tornai lo trovai seduto sul divano ad aspettarmi.
Mi sedetti.
< Grazie >disse
< Per cosa? > chiesi
< Per tutto, quella di oggi è stata proprio una gran bella festa e mi sto divertendo davvero tanto… >
< Sono proprio contenta che ti piaccia, ma ora basta parlare, forza apri la bocca e dimmi se ti piace la tua torta >
Presi la sua forchetta e lo imboccai
< Buona! Dove l’hai comprata? >
< Non l’ho comprata, l’ho fatta io > dissi orgogliosa
< Credo di avere uno spazio nello stomaco da riuscire a mangiarla tutta >
< Perfetto! > dissi sorridente e continuai ad imboccarlo
Guardai di striscio Juliet, mi bastò un secondo per capire che stava bruciando d’invidia “Rosicare ti fa male eh?” pensai con aria di sfida.
< Ok ora sono pieno! > aggiunse non appena finì la sua porzione
Makena ci venne incontro < Taylor ! I regali! > esclamò mostrando il pacchetto che teneva dietro la schiena.
Valentina e Deborah si avvicinarono e posarono un cesto pieno di regali.
Tutti quanti si riunirono a cerchio e  cominciò uno “Scarta la Carta” lunghissimo.
Ricevette per la maggior parte vestiti, ma anche videogiochi e palloni da calcio, basket, rugby.
Ogni regalo aveva un bigliettino enorme tutto scritto, con kilometri di auguri da parte di tutti gli amici e parenti.
Cominciava a essere tardi e le persone iniziavano ad andare via.
Deborah, Dan e Makena furono tra gli ultimi ad andarsene: mi stavano aiutando a rimettere un po’ in ordine, però non potevano restare  a lungo perché il viaggio da qui a casa loro durava circa un’ora e la piccola era stanca.
Quando chiusi la porta d’ingresso mi guardai attorno eravamo rimasti solo io e Taylor.
Avevo costretto Sarah, Valentina ed Elisa a tornare a casa, una volta che tutti uscirono di casa, loro volevano aiutarmi a mettere a posto, ma si vedeva benissimo che erano stanche anche loro, dopo tutti il lavoro fatto per sistemare e preparare la casa, non potevo certo approfittare di loro e farmi aiutare a sistemare.
< E’ proprio un casino > dissi afferrando la scopa.
< Camera tua è apposto, anche i due bagni, mancano solo la cucina e il salone ma ormai il grosso è fatto >
< Menomale che ho chiuso a chiave la stanza dei miei e camera di Ilaria! >
Ripresi a spazzare mentre Taylor buttava piatti,bicchieri,posate di plastica e tovaglioli in una grande busta.
Con un piccolo aspirapolvere eliminai tutte le briciole e i coriandoli sopra il tappeto.
Sistemai il divano e il salone era apposto.
Alla fine per scherzare accesi la musica a basso volume e cominciai a ballare un lento con in mano la scopa.
Lui intanto mi guardava divertito.
Feci una giravolta staccando le mani un attimo dal manico per poi riafferrarlo immediatamente.
Ma invece di riavere la scopa, Taylor  prese le mie mani e se le portò al collo.
< Abbiamo finito !  > Mi comunico sorridente
< Meno Male  > risposi vedendo che  anche la cucina era in ordine
Quando la musica finì mi cinse i fianchi, e sussurrò < Ottimo lavoro, adesso però, pensiamo a Noi >
Ci sdraiammo sul divano e cominciammo a farci le coccole.
Evidentemente eravamo molto stanchi, perché dopo un quarto d’ora ci addormentammo come dei sassi.
 
 
 
                                                                   * *  *
Il tempo passava  e ultimamente Taylor non appariva tanto sui giornali.
Qualche tempo fa era andato a  Jimmy Kimmel per fare da comparsa in un video : Movie the Movie
Eravamo arrivati ad Aprile, e sapevamo tutti e due cosa stava per succedere: Kristen e Sarah avrebbero compiuto gli anni!
Già era il loro compleanno, (Quante feste in poco tempo) ci avevano invitati ad entrambi e non vedevamo l’ora di andarci.
Avevamo preso gia i regali ed ero sicura che gli sarebbero piaciuti.
La prima festa era quella di Sarah , l’8 Aprile, in una grande discoteca per festeggiare i sui 20 anni.
Mi guardai allo specchio .
Ero apposto, credo.
Uscii dal bagno e tornai in salone.
<  Sei pronta ?  > chiese Taylor appena mi vide.
<  Si  > risposi  sorridendo.
<  Questo vestito ti sta d’incanto  > commentò osservando l’abito che mi aveva comprato.
Era verde smeraldo  , molto scollato e stretto che arrivava alle ginocchia.
Per il resto era semplice.
<  Grazie  > arrossii , non mi ero ancora abituata ai suoi complimenti.
Lui era semplicemente perfetto, con la sua giacca di pelle nera, sopra una camicia bianca, e gli immancabili Jeans neri.
<  Il regalo?  > chiesi
<  Sta in macchina  > rispose con un’espressione da  “Non dimentico nulla”.
Scendemmo dal palazzo e ci avvicinammo alla porche nera parcheggiata a qualche metro dal portone.
<  Prego Madame  > scherzò aprendomi la portiera.
<  Ma che Gentleman  > dissi sorridendo ed entrammo in macchina.
Aspettai che si mise al posto del guidatore e chiusi la portiera.
<  Sono davvero contento che faccia una grande festa  > iniziò il discorso.
<  Se lo merita, è una persona fantastica, piena di qualità , deve passare il suo compleanno nel migliore dei modi!  >
<  Certo  > concordai nascondendo una punta di gelosia.
<  Mi ricordo ancora quando eravamo alle medie ,  era fra i primi della classe,  ed era anche molto carina …  >
“Taylor , non te l’hanno insegnato che parlare degli Ex non si fa mai, soprattutto come stai facendo tu” pensai infastidita.
Capivo che era il suo compleanno, capivo che Taylor le voleva bene, ma insomma, tutti quei complimenti davanti a me …
Lasciai perdere e scollegai il cervello per tutto il tempo che lui dedicò a parlare di Sarah,
Ed eccoci alla festa.
Si sentiva Sexy and I Know it anche da fuori.
Quando entrammo venimmo sommersi da una marea di gente  che ballava e si strusciava addosso a chiunque.
Taylor notò il mio sguardo spaesato e mi avvicinò a lui.
<  Don’t Worry, non siamo in un centro commerciale durante i saldi  >
Sorrisi per la sua battuta e mi calmai un poco.
Cominciamo a svicolare fra gli invitati,  per raggiungere un piccolo salotto dove era seduta la festeggiata.
Sarah era , indescrivibile, sembrava una modella uscita dai cataloghi.
Il suo vestito era argenteo con i riflessi neri.
Sorrise appena ci vide e si alzò dal divano per venirci incontro.
<  Sono contenta che siate venuti  >
<  Non potevamo mancare!  > rispose Taylor abbracciandola.
<  Questo posto è veramente enorme  > osservai, guardando un’infinità di persone, stanze, Dj e casse stereo disseminati per tutto il locale.
<  Gia  > disse e si avvicinò per abbracciarmi <   i miei genitori hanno speso un sacco, ma ne è valsa la pena  >
<  Questa festa è bellissima  >  urlai per farmi sentire visto che la musica era diventata sempre più forte.
Non mi ero accorta che C’era anche Juliet , che immancabilmente  si era alzata da dove era seduta e si era intromessa.
 <  Ma come ti sei vestita? Da oliva?  > Mi prese in giro, era sempre acida quella ragazza!
<  Sei qui per rovinare la festa   > le risposi con altrettanta cattiveria.
 Sara  mi fece cenno col capo che non ne valeva la pena di parlare con lei.
<  Ti ricordo che Derek è il mio ragazzo  > rispose vantandosi <  E quindi sono invitata a tutte le feste a cui viene invitato lui  >
Per miracolo qualche ochetta la chiamò e lei se ne andò sculettando , proprio come una cretina del suo calibro.
Guardai Taylor, era intento a salutare gli altri invitati che lo avevano riconosciuto.
Improvvisamente qualcuno da dietro mi abbracciò.
<  Angela ?  > chiesi stupita  , cercai Sarah per chiederle spiegazioni ma era sparita in mezzo alla folla.
<  Che ci fai qui ?  > domandai
<  Mi ha invitato Sarah  > rispose sorridente <  Negli ultimi tempi abbiamo fatto amicizia e  …  >
La zittii, non volevo che iniziasse con uno dei suoi discorsi infiniti.
<  Allora,  vuoi bere qualcosa?  > chiese guardando la mia faccia scocciata.
<  No, grazie  >
Era da mezz’ora che aspettavo , che aspettavo di vedere Taylor sbucare dalla folla di persone, invece… niente.
L’ultima volta che l’avevo visto era stata quando aveva iniziato a salutare alcuni amici che si trovavano alla festa, poi ero stata troppo impegnata a discutere con Juliet e a parlare con Angela.
E meno male che c’era lei.
Come avrei fatto altrimenti?Mi era rimasta vicino per tutta la festa, mentre io cercavo di divertirmi.
Più si avvicinava la mezzanotte , più il volume della musica aumentava.
La gente ballava, si ubriacava… era un disastro totale.
“Mi sento male, mi gira la testa” iniziai a pensare.
<  Angie, devo andare in bagno  > mormorai e me ne andai.
Lei non si era neanche girata.
Probabilmente non mi aveva sentito , ma non potevo perdere tempo. Dovevo trovare un stanza vuota, un posto diverso da quella sala piena di persone.
Non si respirava.
Molto lentamente riuscii ad aprirmi un varco e a sbucare in un corridoio.
In fondo, i bagni.
Qua e là c’erano alcune persone, che bevevano qualche Drink oppure chiacchieravano.
Cercai di darmi contegno e di non mostrare una faccia sofferente.
Quando raggiunsi il bagno tirai un sospiro di sollievo.
Andai al lavandino e mi bagnai i polsi.
Pian piano mi sentivo meglio.
Mi sciacquai le mani con cura e poi mi massaggiai le tempie.
“Ora si che va meglio”
Non avevo bevuto o preso niente, ma sembravo cosi stanca che potevano scambiarmi per un’ubriaca.
Tutta quella confusione mi dava al cervello.
Avevo quasi “paura” di uscire dal bagno e ritrovarmi nella situazione di prima.
Ma volevo riprendere Taylor e a tutti i costi, tornare a casa con lui.
Guardai dove mettevo i piedi, non volevo di certo inciampare.
Era da dieci minuti che camminavo, ed evidentemente mi ero persa, perché avevo salito due rape di scale, e ne avevo scesa una. Giravo per i corridoi senza guardare che direzione prendevo.
La discoteca era enorme davvero: 3 piani pieni di invitati.
Ad un certo punto, capii che non potevo continuare a girovagare in quel modo.
Cercai di fare il punto della situazione e mi guardai attorno.
Ero all’incrocio di un corridoio che portava alla mia sinistra , ai bagni e alla mia destra a delle stanze.
Dietro di me c’erano le scale.
Io dovevo scendere.
Feci per voltarmi, ma in quel momento un ragazzo ubriaco con una sigaretta in mano mi alitò in faccia.
<  Coff Coff  > tossii e cercai di allontanarmi.
Il fumo mi  irritava gli occhi e li chiusi per cercare di non danneggiarli.
Indietreggiai e non mi accorsi dove finivo.
Misi una mano davanti alla mia faccia per parare il mio viso , da eventuali alitate.
L’altra, invece, tastò la maniglia di una porta.
Senza pensarci due volte l’abbassai ed entrai in quella stanza, avrei aspettato lì che il fumatore se ne andasse.
Alla fine , se rimandavo il ritorno a casa che succedeva?Nulla Taylor ed Angie si sarebbero divertiti di più visto che fino a quel momento ero stata una specie di zavorra.
Richiusi la porta e mi voltai per vedere dove mi trovavo.
Quello che vidi non fu piacevole.
Sarah si stava baciando… con Tay..Taylor?
<  What? Oh mio Dio  > esclamai in italiano
Loro si voltarono.
Lei aveva la faccia di una che si era appena fatta di canne.
Lui, lui era un turbinio di emozioni. Sorpreso , spaventato , scioccato … era in ansia.
Ma io … io ero fuori di me.
Nella testa mi giravano le immagini che avevo appena visto.
Non riuscivo neanche a spiegarle, il mio cervello non voleva ragionare.
“No” mi dicevo
“No, no no. Non può essere” pensai mentre aprivo la porta e mi scagliavo fuori.
Sentii il naso pizzicare e sapevo che dopo un secondo sarebbero scese le lacrime.
Ed eccomi lì, a correre in mezzo i corridoi con la vista sfocata.
Tutto ciò che vedevo era una sagoma indistinta.
<  Sara!!  > sentii chiamare il mio nome.
Non mi voltai, non volevo vederlo.
Sentii una serie di altre parole che non riuscivo a capire.
In testa avevo solo quelle immagini  e mi chiedevo perché.
Non riuscivo più a capire quello che sentivo.
Il mio cervello si stava chiudendo, si stava difendendo.
Tutte le voci delle persone che parlavano in inglese erano diventate un sottofondo incomprensibile, non le capivo più.
Non capivo niente, e non la smettevo di correre.
Le gambe mi facevano male… tutto.
Stavo per svenire me lo sentivo.
Le forze via via , sempre più deboli.
Ed infine… il buio.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


12. La mia stanza

<  Sara ! Sara  > sentivo il mio nome chiamare mischiato a parole incomprensibili.
Tenevo ancora gli occhi chiusi e rimanevo immobile. Mi sentivo molto  stanca.
Ero.. in “Coma” ? Non lo so come definire lo stato in cui mi trovavo. Non ricordavo neanche il mio nome.
Sentivo delle mani che mi toccavano. Sotto di me una superficie morbida.
Non mi andava di aprire le palpebre, ma continuavo a sentire delle voci che dicevano qualcosa di strano. Parlavano in un’altra lingua.
Mi concentrai <  … ancora non tornano  …. Forse sono fuori per il weekend  >
Improvvisamente sentii uno strano rumore provenire da un’altra stanza. Qualcuno stava vomitando.
<  Tutto bene ? Ti serve qualcosa ?  > disse una voce femminile.
Udii alcuni passa allontanarsi.
Aprii gli occhi. Ero nella mia stanza. Sul mio letto precisamente.
<  Ma si può sapere perché sta cosi? Che è successo ieri sera? Non mi hai ancora detto niente…  >
Angela. Angela era a casa come me. C’era qualcun altro.
Provai ad alzarmi ma venni travolta dai capogiri che mi costrinsero a rimanere sdraiata.
Ieri .
Chiusi gli occhi mentre mi tornava in mente un flash back della sera scorsa.
 
 
“Coff Coff”  la mia immagine indistinta circondata dal fumo del ragazzo del corridoio.
Mi sembrava strano rivedere quegli avvenimenti come se li stessi visualizzando con gli occhi di un’altra persona.
Aprivo una porta a caso cercando di allontanarmi dalla nuvola di fumo della sigaretta.
Magari non l’avessi mai aperta quella porta.
Decisi di interrompere il ricordo.
<  Fanculo !  > esclamai riaprendo gli occhi.
Improvvisamente mi ritrovai Angela e Taylor che mi guardavano con gli occhi sgranati come se fossi un mostro.
<  Tu !  > urlai alzandomi bruscamente dal letto.
Barcollai per qualche secondo.
<  Stronzo. Sei uno stronzo !  >
Angela e Taylor continuavano a guardarmi confusi.
Mi resi conto dopo qualche secondo che stavo parlando in italiano e loro , ovviamente , non lo conoscevano.
<  Get out of my house !  > presi un cuscino dal mio letto e lo scagliai contro la porta colpendo anche Angela che non aveva fatto in tempo a scansarsi.
 <  Sparisci ! Ti sei baciato con un’altra ragazza. Per di più con Sarah !  > urlai di nuovo prendendo la prima cosa che mi capitava fra le mani per lanciargliela contro.
<  Non è come pensi…  >
<  NON E’ COME PENSO? !  Dicono tutti cosi !  > urlai
<  Ci ha ubriacato ! c’era anche lei nella stanza ..  >
<  Lei chi ?  >
<  Juliet !  > sbottò prendendomi per i polsi.
Provai a liberarmi della presa. <  Ci ha fatto bere. Abbiamo fatto una scommessa durante la festa e ho perso. Ero in squadra con Sarah e abbiamo perso . Abbiamo dovuto bere  un litro e mezzo di vodka , e poi ci hanno fatto bere altro…   >
<  Non sapevo che Sarah bevesse …  > mormorai
<  Ma era il suo compleanno. Ha fatto uno strappo alla regola… poi Juliet con una scusa ha detto che c’era qualcuno che ci voleva parlare in una stanza… Ci ha fatti salire e ad un tratto abbiamo cominciato a ridere. Sarah non si reggeva neanche in piedi   >
Lo guardavo scioccata , fece per parlare ma lo interruppi.
 <  E tu ti aspetti che io creda alle tue inutili scuse? Fottiti .  > con un gesto repentino mi allontanai da lui.
Angela osservava la scena in un angolo.
<  Mi sembra normale… infondo .. come potevo credere che uno come te si potesse innamorare di me? Sono stata solo un divertimento .. come tutte quelle che ti sbavavano dietro. Voi “star” siete tutti uguali  >
Lo guardai con uno sguardo sprezzante. Non ero neanche in me.
<  It’s Over ! E’ finita . Lasciami in pace. Hai già rovinato la mia vita !  > dissi quasi sputandogli in faccia.
<  Non sei mai stata innamorata di me tu !   > Urlò anche Taylor dopo che gli dissi quelle parole.
Lo guardai negli occhi,  e mi sembrò di essere colpita da uno schiaffo.
<  Io ti amo. Sei tu che non mi meriti  > gli dissi dandogli un ceffone in pieno viso.
<  Se mi ami davvero mi crederesti !  > continuò.
 <  Sei mezzo ubriaco, fai schifo. Ti sei baciato con un’altra ragazza e ora vieni qui a raccontarmi questa storiella che ti sei inventato mentre non ero cosciente . Fai schifo ! Esci da qui !  >
Lo spinsi contro la porta di casa.
<  Tu mi hai usato !   > urlai mentre una lacrima mi rigava il viso.
Aprii la porta e lo buttai fuori, con forza la richiusi facendo tremare le pareti.
Mi accascia contro di essa e iniziai  a piangere.
<  Come poteva amarmi.. non sono nessuno. Non sono una modella… non sono famosa.. non sono la sua amica d’infanzia… Sono solo una ragazza che va a fare Jogging la mattina …  >
Mormorai fra i singhiozzi .
Angela, usci allo scoperto avanzando molto lentamente.
 <  Sara… mi …  >
<  Non dire niente. Non dire assolutamente niente  >
Guardai l’orologio sul muro  erano le tre di notte.
<  I miei sono fuori questo weekend  > la informai mentre si sedeva sul divano.
Rimanemmo in silenzio per un tempo lunghissimo.
Mi sentivo tradita. Mi sentivo usata. Come se io fossi stata un divertimento.
E ora si spiegavano tante cose: il perché non voleva che i paparazzi mi fotografassero , era un buon esempio.
Io accovacciata contro la porta mentre piangevo.
Le uniche cose che si sentivano erano i miei singhiozzi  e le lancette dell’orologio che si spostavano.
<  Io gli crederei se fossi in te.  > mormorò ad un tratto.
Mi domandavo come Angela, fosse riuscita a superare quel periodo di “follia -pazzia” quando si trovava con il suo idolo.
Sarà stata l’abitudine.
<  Parli cosi solo perché se sua fan … ma mettiti nei mie panni … cosa faresti ?  >
<  Lo ascolterei ..  >
<  Ed io l’ho fatto. E cosa mi ha risposto ?!?  Mi ha detto una serie di bugie !  >
<  Non erano bugie!  > esclamò lei.
Io credevo in quello che avevo visto. Non ero ubriaca, ero sobria al 100 % e quando ero entrata in quella stanza ne avevo visto abbastanza: i loro volti vicini, le mani di Sarah sui suoi fianchi…
“Basta!” urlai fra me e me.
Un brivido mi percorse la schiena e mi arrabbiai di più.
<  Lo sai che c’è ?  > sibilai
<  Tu non mi capirai mai. E continuerai a difenderlo ! Lasciami in pace  >
Aprii la porta di casa e le feci cenno di uscire .
<  Non ti rispondo male perché so che sei abbastanza scioccata. Vedi di cambiare atteggiamento.   >
Si avvicinò a grandi passi verso l’uscita.
<  Non mi aspettavo ti comportassi cosi.   > le dissi prima di chiuderle la porta in faccia.
Corsi in camera mia, con le mani che tremavano per la rabbia.
Mi misi il pigiama e raccolsi il cuscino per terra. Mi misi a piangere, di nuovo. Più forte cercando di reprimere le immagini che mi affollavano la mente.
Davvero non contavo niente? Davvero bastava un litro e mezzo di vodka e qualche altra schifezza a rendere inutile la mia esistenza?
 
E quei pensieri continuavano ad assillarmi la mente.
Ogni sera , ogni volta che chiudevo gli occhi pensavo alle scene di quel terribile 8 Aprile.
Non uscivo dalla mia stanza , che ormai era diventata una specie di tana.
Non vi uscivo mai. Rimanevo li chiusa mentre aspettavo che mia madre mi portasse da mangiare.
La luce della mia stanza non veniva più accesa, le tapparelle rimanevano chiuse.
Nessuno mi diceva più niente, neanche mia sorella.
Ero li isolata dal mondo con il mio dolore.
Possibile che io mi ero cosi innamorata di lui?Avevo davvero avuto l’illusione di aver trovato la persona giusta ? Avevo davvero trovato qualcuno che mi amava realmente?
No. E tutto quello che avevamo passato non contava. Non esisteva.
Non era giusto. Perché io rimanevo nella mia stanza da sola? Perché io rimanevo dentro quattro mura a soffrire , mentre lui  sicuramente era fuori di casa a divertirsi?
Non andavo a scuola da due settimane. Mi sentivo uno schifo.
E ripensai a quello che era successo per colpa di Taylor.
Ero uno zombie. Un automa. Non servivo più a niente. Ero inutile.
Avevo smesso di “vivere”.
E tutto per cosa ? Per uno stupido ragazzo che era entrato nella mia vita, con un sorriso falso e promesse vane.
Ci stavamo avvicinando alla fine del quadrimestre e non potevo perdere troppe lezioni.
Non potevo perdere i miei amici per colpa di un ragazzo. Un inutile ragazzo.
Molte volte avevo pensato di farmi del male per evitare di soffrire.
Perché io amavo quell’inutile , stupido ragazzo.
Perché io amavo Taylor e  vederlo baciare Sarah mi aveva reso stupida e inutile.
Nessuno poteva capire il mio dolore.
Ma era meglio stare da sola senza parlare con gli  altri.
Forse avevo bisogno di tempo prima di tornare com’ero prima.
Ero intenzionata a tutti i costi a tornare com’ero a Settembre, quando tutto ebbe inizio.



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#Spazio dell'autrice 

Ecco più o meno questa dovrebbe essere Sara , nella sua stanza >.<
                                

Scusate il capitolo, abbastanza corto e deprimente >.< Spero di aver scritto e descritto tutto bene .
Perdonatemi se ci sono stati errorri di battitura ma non l'ho rivisto il capitolo. Ho fatto tutto di fretta.
Mi scuso se vi ho fatto aspettare tanto. Ma ripeto, questa era una vecchia Fan Fiction che avevo deciso di non continuare più. E dopo un anno eccomi qui , decisa a scrivere la parola fine @.@ (Sono complessata lo so). Prima di continuarla però dovevo finire un'altra storia. Ecco perchè ci ho impiegato molto a postare questo capitolo.
Be' adesso però state certe che l'aggiornerò più spesso.
Ok, dopo questa lunga lista di scuse eccomi qui, a chiedervi le vostre impressioni e chiedervi di recensire, cosi solo per farmi capire che tutto quello che ho scritto non è una totale schifezz (?)
Bene , ora levo le tende :D Buona giornata a tutte <3

-Sara

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


13 . Angela

 

“I’m Sorry”

Scrissi velocemente  quel messaggio ed inviai.

Mi ero vestita, avevo smesso di indossare il mio pigiama che ormai era diventato come una seconda pelle.

Aprii le serrande della mia camera per far entrare , dopo tanto tempo , la luce.

Guardai lo scatolone davanti a me, poggiato ai piedi del letto vicino un mucchio di vestiti sporchi.

Era una semplice scatola di cartone e su un lato aveva scritta la lettera “T”.

Ero riuscita  a sbarazzarmi di ogni singolo oggetto che lo riguardasse con nonchalance.

“Non è strano?” pensavo fra me mentre riordinavo la mia scrivania.

“Dovrei provare qualcosa… invece niente… ”

Guardai la scatola sollevando gli angoli della bocca “Si vede che queste due settimane di nulla sono servite a qualcosa… il caso è chiuso”

Sentii suonare alla porta.

Mi precipitai a rispondere.

< Ho letto il messaggio … >

Mi precipitai ad abbracciarla < Scusa , scusa , scusa. Mi dispiace se non mi sono fatta sentire per due settimane  e… >

< Shh … lo capisco. Ho portato i compiti. Ci aspetta un pomeriggio di studio ! >

Sorrisi timidamente < Angela sei la migliore! >

Passammo tutto il tempo a disposizione, mi rimisi in pari con la classe.

Avevo preparato il mio “ritorno” con cura. Adesso non poteva più toccarmi niente.

Verso le sette e mezza, Angela dovette tornare a casa , cosi prima di uscire le chiesi un favore.

< Uscendo, potresti buttarmi una cosa? >

< Certamente > rispose stupida dalla mia richiesta.

Entrai velocemente in camera mia e presi lo scatolone.

Non era molto pesante e lo avrebbe potuto lasciare davanti al secchione sotto casa.

Glielo porsi stando attenta a non farlo cadere.

< Cosa c’è qua dentro ? > chiese alzando il sopracciglio.

< Cose poco importanti > risposi.

Aveva un’aria interrogativa… sapevo che non mi credeva.. ma in quel momento non volevo dare troppe spiegazioni e la liquidai subito.

< Bene.. Grazie davvero per il tuo aiuto >

< Conta sempre su di me > disse

< Ci vediamo a scuola > la salutai chiudendo la porta.

“Che la nuova vita abbia inizio” pensai fra me e me.

                                                                      *             *             *

Avanzai nei corridoi con un passo deciso , incurante degli sguardi delle pettegole della mia scuola.

Sicuramente pensavano cose del tipo “Ma guarda chi resuscita dal mondo dei morti”

Un’altra persona non avrebbe retto tutti quegli occhi puntati contro.

Quando passavo sentivo dei mormorii e a volte riuscivo a cogliere il mio nome.

Era abbastanza frustrante… ma mi ero preparata psicologicamente a questo.

Lo sapevo, ero consapevole di ciò che avrei dovuto affrontare.

Arrivai al mio armadietto e tirai un sospiro di sollievo.

< Ciao!  > mi salutò una voce familiare.

< Ciao Jess > risposi cordiale.

Mi sorrise timidamente come se avesse paura che avrei potuto scoppiare in una crisi isterica.

Jessica cominciò a parlarmi a vanvera come faceva di solito ed io cercai di seguire i suoi discorsi.

Da dietro di lei spuntò Angela  che mi guardò preoccupata.

< Ehi, smettila di confonderla con i tuoi monologhi interiori. Jess , Sara è un essere umano >

Dopo un po’ arrivarono Eric e Mike .. che mi fissavano come se  avessi mangiato una mucca davanti ai loro occhi.

L’atmosfera era un pochino testa e mi sentivo nervosa sotto lo sguardo pressante di Mike.

Sperai con tutta me stessa che l’ora suonasse per andare in classe.

Quel giorno avevo Scienze alle prime ore.

Entrai nell’aula e presi posto vicino ad Angie.

Il professore non poté evitare di fare una battuta sulla mia lunga assenza, io lo lasciai perdere facendo una risatina isterica e con la coda dell’occhio notai che Angela scriveva qualcosa su un taccuino.

Passarono all’incirca un mese ed una settimana dal mio ritorno, ormai a scuola non ero più cosi tanto al centro dell’attenzione … ma se devo essere sincera c’erano volte in cui avrei tanto voluto mettermi un sacchetto in testa e nascondermi da tutti quei pettegolezzi che giravano su di me.

Per fortuna c’era sempre Angela, che aveva assunto il ruolo di “Angelo custode” nei mie confronti.

Mi stava sempre vicino e cercava di tirarmi su il morale.

Ogni tanto però, prendeva “appunti ” su un block notes e mi lasciava sempre con aria interrogativa.

Avrei tanto voluto chiederle cosa scrivesse, ma alla fine poco importava.. quello che contava era la sua presenza vicino a me.

Quanto mi dispiaceva averla cacciata fuori di casa quell’orribile sera.

Mi sarei voluta sparare ad un  piede per la mia azione sconsiderata.

Guardando i lati positivi credevo di essere riuscita ad uscirne vincitrice da quella vicenda.

Riuscivo persino a pronunciare il suo nome “Taylor, Taylor  … Taylor Lautner!

Si, ce la facevo . Riuscivo a pensare al suo nome senza sentirmi usata.

C’era voluto un po’ di esercizio , ma riuscivo a rimanere indifferente nei suoi confronti.

                                                       *           *          *           

< Ehi ! >

Stavo per addentare il mio panino ma qualcuno m’interruppe.

Avevo una fame tremenda perciò quando mi girai squadrai chi voleva attirare la mia attenzione.

Mike.

< Ciao !  >

< Ti dispiace se mi siedo con te? >  disse sistemandosi al mio tavolo.

“Certamente, fa pure” pensai visto che non aveva neanche atteso la mia risposta per fare i suoi comodi.

< Come stai ? > chiese

< B-bene? > risposi

< Allora.. come va a scuola ? Come ti trovi qui ? >

< Cos’è un interrogatorio ? > chiesi ironicamente.

Si morse il labbro imbarazzato.

< Cioè.. s-scusa . Se vuoi non rispondere. Sono troppo invadente . Scusa >

< Ehi, non ho problemi a rispondere . Tranquillo. > riposi e lui alzò gli angoli della bocca.

Andammo avanti a domande e risposte per altri dieci minuti, ma riuscii a finire il mio pranzo.

< Vorresti uscire con me ? > chiese di punto in bianco.

Ero gia uscita con lui. E la cosa non mi aveva entusiasmato molto.

Perché si fissava tanto?

Cercai di balbettare qualcosa di comprensibile , una scusa per perdere tempo.

Sinceramente ci dovevo ragionare.

Inizialmente dopo avermi fatto la domanda aveva sposato lo sguardo sulle sue mani.

Quando, però aveva visto che esitavo aveva iniziato a fissarmi , come per implorarmi di dargli una chance.

Sospirai “Che avevo da perdere?Sarà solo .. ”

Improvvisamente qualcuno mi tirò da dietro.

< Scusa Mike, ma la professoressa vuole parlare urgentemente con Sara !  >

Ringraziai mentalmente il mio salvatore.

Angela mi trascinò via di li e mi portò nei bagni della scuola.

< Ma la prof ? > chiesi

< Stavi per uscire con Mike ! Non potevo lasciartelo fare >  sbottò lei ignorando la mia risposta, ma compresi lo stesso che quella della professoressa era una scusa per portarmi via.

Rimasi in silenzio cercando di decifrare il significato di quella scena.

< Scusa ma a te cosa importa se io esco con Mike? > riuscii a formulare una domanda sensata.

< Sei fidanzata… con Eric… che vuoi da Mike >

< Io da Mike non voglio, niente. Ma ti conosco… tu non vuoi uscire con lui. > rispose secca e mi guardò come se sapesse come avrei reagito con aria interrogativa.

< E come lo sai? Mica hai fatto uno studio su di me ! > dissi ironicamente.

Lei cercò qualcosa nella sua borsa e prontamente me la mostrò: era il suo taccuino.

Lo aprì velocemente e mi fece notare che tutto quello che c’era scritto riguardava me.

< Che c’è. Adesso fai la stalker? Da quando in qua sono il tuo idolo? >

< Sei la mia migliore amica, e questi sono gli appunti che ho scritto meticolosamente per capire come mi dovevo comportare in questo periodo delicato >

< Periodo delicato dici? Sto benissimo > cercai di chiarire

< Quindi vuoi dirmi che per te , Taylor non significa niente ? > mi sfidò evidenziando col tono di voce il suo nome.

< A si ? E allora come spieghi questo ? > esclamò mostrando una pagina strappata del mio diario.

< Come fai ad averlo!? Credevo di averlo buttat… >

Mi si accese una lampadina.

< Ma certo. Tu non hai buttato lo scatolone che ti diedi qualche tempo fa! > dissi strappandogli il foglio dalle mani.

C’era una “poesia” , un pensiero che avevo dedicato a lui chiamandolo  “il mio sole”.

Feci una palla di carta e la buttai per terra.

< Angela, devi smetterla di impicciarti nella mia vita! Perché l’hai fatto ?!? > chiesi con voce acuta.

Mi sembrava ovvio, perchè a lei le faceva comodo conoscere una persona che frequentava il suo idolo. E voleva a tutti i costi che tornassi con lui, anche se ormai le possibilità erano  – 38478923%.

Si morse il labbro prima di rispondere.

< Perché io conosco la verità ! >


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#Spazio dell'autrice
Ok, anche io vorrei spararmi ad un piede. Perchè sono consapevole del fatto che il capitolo è troppo corto >.<
Tornando a noi. Stavolta voglio lasciare un po' di suspence , quindi vi lascio con la domanda "Quale verità conosce Angela?"
E di Mike? Che mi dite? Io personalmente mi sono ispirata al Mike di Twilight.
Spero di poter aggiornare il prima possibile.
Scusate se ci sono errori! Ma non l'ho ricontrollata come si deve! :P
Vi ringrazio per le 2 recensioni ricevute a fin di capitolo. Ringrazio tutti quelli che seguono questa storia e non hanno mai smesso di seguirla.
Grazie a tutti.
Il prossimo capitolo sarà una    (sorpresa )

- Sara
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


14. Ricatti

 

La guardai in faccia interrogativa.

Mi squadrò per un po’ di tempo e disse <  Non farmi domande. Sta Zitta. Ripeto . Sta zitta.  >

Mi prese per mano e mi trascinò fuori dal bagno.

Passammo a prendere gli zaini e i libri. Rimasi in silenzio. Era arrabbiata. Non sapevo come descrivere le espressioni del suo volto.

Arrivammo davanti alla segreteria  e senza troppe spiegazioni mi spiegò quello che dovevo fare <  Firmiamo un’uscita anticipata. Quello che ho da mostrarti è troppo importante  >

La segretaria ci porse dei fogli da firmare  e da riconsegnare a lei che poi archiviò in qualche cassetto.

Uscite da scuola prendemmo un autobus per arrivare a casa di Angela.

Lei non parlava. Io non facevo domande.

Per tutto il tragitto restai in preda all’ansia. Non sapevo cosa aspettarmi.

Non avevo mai visto Angie.. cosi diversa.. si era arrabbiata e io non l’avevo mai vista cosi.

Era sempre stata calma , dolce e gentile e se adesso reagiva in quel modo significava che c’era davvero qualcosa sotto.

Arrivate a casa sua mi fece sedere sul suo letto.

Accese il suo computer.

Mentre digitava notai uno scatolone sotto la scrivania.

Il sangue mi ribollì nelle vene  ma mi trattenni.

Lei mi riportò all’attenzione indicando lo schermo del suo computer.

C’era una ragazza che si baciava con un ragazzo davanti alla gelateria  vicino scuola.

Quei ragazzi erano abbastanza lontani da chi aveva scattato la foto.

Ma avvicinandomi riconobbi la ragazza… <  JULIET?  > esclamai.

E quel ragazzo con lei di sicuro non era Derek.

<  che .. che cavolo ?  > balbettai cercando di dire qualcosa in modo coerente.

<  Non lo vedi? Juliet tradisce Derek con questo ragazzo. L’ho beccata mentre uscivo dalla scuola giorni fa. Com’è piccolo il mondo   > sorrise amaramente e continuò a spiegare <  Ho pensato di farle una foto.. sai com’è.. mi sarebbe potuto tornare utile .  >

La guardavo ma non capivo. Juliet aveva tradito o meglio tradiva Derek.. ma cosa centravo io con tutto questo?

<  Forse tu non ti ricordi… ma Taylor aveva detto che Juliet era in stanza con lui quella sera …  >

<  E tu gli credi veramente ?  >  chiesi ironica mentre alzavo il sopracciglio ed incrociavo le braccia al petto.

Fece una smorfia e cliccò una finestra sul suo computer.

Dopo qualche secondo iniziò un video.

Juliet era seduta su un divano.. nel salotto di Angela .

Guardai Angie  con aria interrogativa. Che cosa ci faceva quell’arpia a casa sua.

Lei  ricambiò lo sguardo con aria indifferente <  Ho pensato di farle un piccolo interrogatorio usando le maniere forti  >

Continuai a guardare il video

<  Giura di rispondere  con la verità a queste domande altrimenti mando a Derek il set fotografico di quanto sei troia  >

Juliet annuì spaventata.

<  che cosa è successo la sera dell’8 aprile durante la festa di Sarah?  >

L’arpia si schiarì la voce e poi disse <  Quella sera avevo progettato un piano che di sicuro non sarebbe fallito. Volevo levarmi dai piedi Sara e cosi alla festa con delle scuse ho fatto in modo che Taylor e Sarah si ubriacassero per renderli più inclini a manipolarsi alle mie volontà. Dopo circa un litro e mezzo Sarah non ragionava quasi più. Cosi ho deciso di fare quello che serviva prima che si addormentasse. Li ho fatti salire in una stanza inventandomi qualcosa e poi ho fatto un video.  >

Angela mise in pausa la clip e mi vece vedere un filmato registrato su una video camera.

<  Ecco cosa ha filmato Juliet … le ho preso la video camera.. sempre ricattandola le ho detto di darmi tutto il suo “materiale”  >

Era la stessa stanza di quella sera, c’erano le stesse persone.

L’inquadratura era frontale e non di lato, cioè come l’avevo vista io.

Ad un tratto Juliet sbucò da un angolo della stanza e disse <  Per festeggiare questo momento ballate un lento  >

Sarah e Taylor scoppiarono in una risata e si misero a ballare poi Juliet si nascose in un angolo e sentii la sua voce <  Baciatevi !  >

Sarah rise di nuovo come se si fosse fumata una canna e invece Taylor rimase immobile mentre faceva una smorfia.

<  Io ho una fidanzata  > disse

“Io ho una fidanzata”

“Io ho una fidanzata”

“Io ho una fidanzata”

Le sue parole mi rimbombarono nella mente e venni scossa da un urlo del video

<  baciatevi ho detto!   > esclamò spazientita la voce di Juliet.

Sarah rise ancora <  hahhahaha è solo un gioco  > disse e poggiò le sue labbra su quelle di Taylor che non fece in tempo a scansarla perché la porta si spalancò ed entrai io.

La scena poi andò avanti, sembrava il mio ricordo visto da altri occhi.

Quando uscii di scena Taylor m’inseguì. Sarah crollò sfinita sul letto mentre Juliet si dirigeva verso la telecamera per spegnerla.

Rimasi a bocca aperta mentre la tristezza, l’ansia e la rabbia prendevano possesso di me.

Angela tolse la pausa dal “video confessione ” di Juliet.

<  Avrei montato quel video. Tagliando le parti che non servivano e mostrando il bacio. Il piano era perfetto ma poi Sara entrò nella stanza. Temevo che avrebbe rovinato tutto ma poi è andata meglio di come pensavo. ..  >

<  può bastare …  > sentii la voce di Angela nel video.

<  Ti prego dimmi che eliminerai quelle foto !  > la supplicò Juliet

<  Non fare passi falsi e vedrai che il tuo ragazzo non saprà niente  >

Il video terminò.

<  Io so che tu lo ami ancora …  > mormorò Angie e mi abbracciò.

Scoppiai a piangere pensando a come fossi stata sciocca e superficiale.

C’era voluta la mia migliore amica con il suo lavoro da Stalker a farmi capire quanto fossi stata sciocca.

“Perché non gli avevo creduto subito? Perché?”

<  Grazie Angie  > dissi fra un singhiozzo e l’altro <  ma non credo che questo possa aggiustare le cose  > 


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#Spazio dell'autrice
Bene... sono le 1:15 di notte e posso dire di non avervi fatto aspettare troppo con questo capitolo.
Uffi... come al solito è molto corto. ma non so cosa mi stia prendendo (?)
Be' spero solo che vi piaccia lo stesso. isomma mi impegno per portarlo a termine.
Come al solito scusate se ci errori ma sono mezza addormentata e sentivo il  bisogno di finire di scrivere il capitolo.
Ah , prima che mi dimentico. Voi avreste creduto a Taylor? Secondo voi cosa farà adesso Sara? Avete qualche suggerimento ? 
Fatevi sentire, mi fa piacere ricevere le vostre recensioni <3 

-Sara 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


15. Back to December

 

Angela mi riaccompagnò a casa. Rimase in silenzio per tutto il viaggio.
Ed ovviamente io pensavo solamente a odiarmi.
Non potevo credere di essere stata cosi sciocca. E adesso ero un po’ come Taylor Swift.
Un’ex di Taylor Lautner che lo amava ancora.
Si perché avevo commesso un grande errore nel non credergli.
Prima ero stata brava a reprimere i sentimenti ma solamente perché non avevo alcuna ragione di amarlo.
E adesso?
È la prima volta in vita mia che provo rimorso per quello che ho fatto.
Decisi che dovevo andare avanti.
Quando tornai a casa mi misi a riflettere : non importava se alla fine non mi aveva tradito.
Era tutto finito e niente poteva portarmi indietro, tornare a Dicembre… quando tutto è iniziato e fare le cose giuste.
Ma niente è facile. Ci sono stati momenti in cui la mia mente si confortava con i ricordi e  avrei tanto  voluto scappare di casa e tornare da lui.
Il tempo passava e se riuscivo ad andare avanti era grazie i miei amici che cercavano di distrarmi.
A volte avrei preferito odiarlo, avrei preferito che Angela non mi avesse detto niente.
Avrei voluto sapere che mi aveva tradito e che non avevo nessun motivo per voler stare con lui a questo.
L’anno scolastico passava,  ed io mi lasciavo alle spalle tutta quella storia.
Qualche volta accettai di uscire anche con Mike.
E davo per scontato che se avessi dimenticato tutto l’anno dopo avrei iniziato una nuova vita.

 

                                                         *      *     *

 

Ultimo giorno di scuola.
Tutti erano cosi su di giri che anche io mi lasciai andare.
Quella giornata non avremmo fatto niente.
Entrando nelle aule di quelli del quinto anno potevi vedere ragazzi che piangevano o si commuovevano.
C’erano quelli del corso di teatro che addobbavano la palestra per il famoso ballo di fine anno a cui io non sarei andata neanche sotto ricatto.
La scuola era in fermento , tutti correvano a destra e a sinistra e avevano qualcosa da fare.
E poi c’erano quelli come me ed Angela che rimanevano in cortile a chiacchierare.
<  Quest’estate che farai ?  > le chiesi
<  Mah.. pensavo di andare a trovare alcuni parenti , passerò le vacanze al mare. E tu? Di sicuro farai qualcosa di meglio scommetto  >
<  Non credo. Forse tornerò in Italia o se i miei genitori decidessero di infliggermi una punizione rimarrò qui ad annoiarmi  >
<  Ehi  > esclamò <  Guarda che Los Angeles non è una città in cui ci si annoia. Se hai fortuna puoi incontrare tante Star famose !  >
Accennai un sorriso quando in realtà la frase che disse mi colpì come uno schiaffo.
Con la coda dell’occhio vidi Angie mordersi il labbro. Evidentemente si era accorta di aver detto qualcosa di sbagliato.
<  A proposito …  > disse per rompere il silenzio, guardando l’orologio.
<  Il preside a quest’ora fa il discorso  >
<  Ah gia! Dobbiamo recarci in aula magna  > esclamai prendendo il mio zaino.
La sala era semi vuota cosi prendemmo i posti in prima fila.
L’aula magna della nostra scuola era enorme aveva persino un palcoscenico.
Controllai il diario per vedere come avrei potuto smaltire i compiti durante l’anno.
Passò un quarto d’ora e Angela mi scosse il braccio.
La sala era quasi piena di studenti.
Rimisi tutto a posto e aspettai che il sipario si aprisse.
Al centro c’era un grande schermo.
Dopo qualche minuto il Signor Tomlinson , il nostro preside entrò in sala ed i professori ci obbligarono ad applaudirgli senza motivo.
Ci fece cenno di fermarci e una volta salito sul palco iniziò a parlare.
Stava elencando i cambiamenti che ci sarebbero stati il prossimo anno, una noia mortale che venne animata da una proiezione che illustrava un campo scuola a New  York che avrebbero fatto quelli del quinto anno.
Con le luci spente ed un proiettore è ovvio che c’è qualche buffone che si diverte a fare le ombre cinesi e per questo perdemmo altro tempo.
Non mi importava molto del discorso del preside.
Non vedevo l’ora che questo strazio finisse. Almeno sarebbe suonata  e sarei tornata a casa.
Dopo un ora circa il preside scese dal palco.
Come tutti gli studenti mi alzai dalla sedia e presi le mie cose pronta a tornare  a casa.
Improvvisamente iniziò una canzone. Tutti si voltarono stupiti.
Sentendo la canzone per un altro po’ capii chi la cantava: What you mean to me di Sterling Knight.
Sullo schermo iniziarono ad apparire delle foto.
<  Che sta succedendo Angela?  > sibilai fra i denti.
Le foto… erano le foto che io avevo detto ad Angie di buttare. Erano le foto mie e di Taylor.
<  Non te l’ho mai detto… ora lo dico… Stai esagerando! Basta con queste rivelazioni, foto o parlare di lui. Ma lo capisci che ci sto male?  >
Scosse la testa <  Non centro niente io  >
<  E allora chi ?  > chiesi fra me e me.
Vidi le tende del sipario muoversi e trattenni il respiro.
<  Avrei voluto cantartela di persona questa canzone, ma come sai non sono bravo a cantare  >
<  Che ci fai qui ?  >
Scese dal palco  e continuò a parlare <  Abbiamo sbagliato entrambi. Tu credi che io non ci sia rimasto male, ma invece ti sbagli. Se non ho mai voluto che i paparazzi sapessero di te è perché credevo di proteggerti invece ho fatto l’esatto contrario facendo ti credere che mi vergognavo di te  >
Non potevo credere a quello che stava succedendo , era venuto qui. A scuola e stava facendo un discorso per me davanti a tutti.
Con la coda dell’occhio vidi Angela che sorrideva.
<  So che non è facile essere la mia ragazza. Ci vuole tanta pazienza  ma io credo che tu sia la persona giusta e sono venuto qui per chiederti di iniziare tutto da capo. Per favore .  >
Tutti mi guardarono aspettando che io rispondessi.
<  E tu credi che se vieni qui. Metti insieme quattro foto su una canzone e fai un discorso puoi cancellare quello che hai fatto?  >
Rimasero tutti in silenzio.
<  Credevo che Angela …  > mormorò.
<  Lo so che ha fatto Angela, mi ha mostrato il video – confessione di Juliet …  >
Mi stavo impuntando, per tanto tempo avevo aspettato una chance come quella e adesso senza motivo la stavo mandando in frantumi.
<  Ascolta il tuo cuore  > bisbigliò Angie <  Potresti pentirtene . ora o mai più.  >
Presi fiato <  Anche io ho la mia parte di colpe. Ma tu cosa avresti fatto al  posto mio?Voglio dire… non è stato facile niente e adesso?  >
<  Torniamo a Dicembre  > disse <  Dove tutto è iniziato  >
E ora spettava a me. Se dire “Si” o “No”. Se stare con lui o tornare a casa da sola.
In quel momento non dissi nulla. Non serviva. Agii d’istinto.
E mentre poggiavo le mie labbra sulle sue , si sentivano gli applausi della scuola e i pezzi del mio cuore tornare al loro posto.


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#Spazio dell'autrice.
Eccomi qua. E... davvero non so che dire. E' come se una parte di me si fosse staccata dal mio corpo.Non posso credere che oggi 30/12/12 dopo un anno circa, io sia riuscita a finire questa storia.
Sono consapevole del fatto che non abbia una grande trama. So che può risultare banale. Ma questa è stata la mia prima Fan Fiction e ci ho messo impegno.
Spero di averla scritta bene. (Scusatemi se ci sono errori grammaticali)
Grazie a questa storia ho fatto amicizia con molte persone, e vorrei ringraziarle per il sostegno ricevuto: Grazie Mirea, Simona ed Elena. Grazie infinite <3
Ma voglio ringraziare anche tutte quelle che hanno continuato a seguirla. Grazie a tutti :D
Bene, io non ho altro da dire. Mi ritiro in un angolo per farmi una ragione che questa storia sia finita u.u
PS= ascoltatevi le canzoni che vengono citate nel racconto, a mio parere sono fantastiche  :)

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