.Destino Combinado.

di Bloody Wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


cap 1 destino
.Allen.
Il vento gelido del mese di novembre soffia impetuoso tra le mura dell’ordine, forse questo è l’inverno più rigido che io abbia mai provato.
Alcune camere sono state evacuate per il ghiaccio, persone sono state mandate in infermeria per ipotermia, Komurin si è ghiacciato e metà delle persone della sede sono malate, raffreddori, tossi, febbre da cavallo e tante altre malattie…
Gli unici che non si sono ancora ammalati sono Kanda, Lavi ed io.
Dormiamo vicino al caminetto come cani e così mi devo sopportare quel baka di Kanda ma per fortuna con me c’è Lavi.
Il reparto scientifico sta mettendo appunto un aggeggio infernale per scaldare l’intero Ordine ma per ora nulla di buon sperato.
Mi rannicchio nel mio sacco a pelo, do la buona notte ai miei amici e nemici e mi rintano sotto le coperte.
Le luci pian piano si affievoliscono lasciando solo la lucente luce del fuoco che scoppietta irregolare come un pierrot che mostra i suoi trucchi a dei bambini bisognosi di luce.
Sospiro e chiudo gli occhi.
Da quando Tyki mi ha quasi ucciso faccio degli strani sogni, ormai sono passati anni da quel giorno ma i suoi occhi non smettono di tormentarmi…
Quegli occhi degli di un mostro, di una pantera che silenziosa ti afferra e ti fa sua preda, quanto ti odio Tyki Mikk!
Non so odiare altra persona oltre a te!
Il tuo sorriso malvagio mi penetra la pelle come aghi provocando in me sconforto e paura, non posso fermare le lacrime che calde rigano la mia guancia, implacabili arrivano al mento e poi cadono divenendo solo gocce ormai fredde di ricordi che solo io so disegnare dentro me.
-A cosa pensi Allen?
Una voce, questa voce è quella del 14th, mi giro osservando il piccolo specchio lì vicino, la sua figura mi riporta alla realtà e nego con la testa sprofondando nelle calde coperte.
-A chi pensi Allen?
Porto il cuscino sopra la nuca in modo da non sentirlo più, perché il mio cuore ha iniziato a battere quasi dolorosamente? Perché gli occhi si sono riempiti di lacrime?
Forse perché so di essere un mostro, che dentro di me aleggia lo spirito di un Noah, Un mostro umano che uccide altri umani per divertimento, puro divertimento.
Un mostro come…… Tyki Mikk.
-Lo Sei Allen, Sei un mostro.
Basta, non ne posso più. Prendo uno stivale e lo getto verso lo specchio che, con un rumore sordo, va in frantumi dividendosi in mille pezzi.
Kanda e Lavi si svegliano di soprassalto e io continuo ad osservare i pezzi di vetro, Il noah è lì che ride e mi osserva quasi per schernirmi.
Chiudo gli occhi e piango rannicchiandomi per portarmi le ginocchia al petto.
Perché Dio mi fai tutto questo? Non potevo essere un normale Esorcista che combatte solo contro gli akuma, proprio io dovevo essere la pecora nera che cammina tra le pecore immacolate dei tuoi verdi prati!
Lavi mi afferra la nuca non capendo cosa fare lo rassicuro con dolcezza e chiedo perdono agli altri.
Ripulisco i mille pezzi di vetro.
Mi ferisco al palmo, vedo il sangue scorrere lento e smanioso dal mio palmo ma invece di fermarlo sto a guardarlo come uno stupido.
Questo sangue è l’unica cosa che odio di più di Tyki mikk forse.
Lavi mi corre in aiuto fasciandomi il palmo e finendo di pulire.
-Che ti prende Allen, sei apatico questa sera…-
-Sto bene non preoccuparti, mi tormentano i miei demoni del passato.
-Lo sai che chi rompe uno specchio 7 anni di sfortuna.
-Lavi va al diavolo!
Ingaggiamo una guerra di cuscini fino a quando Kanda si intromette urlando isterico.
-Domani partiamo per una missione voglio dormire! Mammoletta dormi e non rompere!
Dopo qualche minuto di insulto mi rimetto a dormire, la ferita pulsa ma la stanchezza prende il sopravvento facendomi finalmente cadere in un baratro nero di riposo.

-Buon giorno Allen!
-Giorno Lavi.
Ci alziamo notando che, come al solito, Kanda si è già alzato e se ne è già andato senza svegliarci. Rompi scatole -.-‘
Arriviamo alla sala mensa e Komui ci viene in contro dandoci i fogli della nuova missione.
Ci comunica che andremo in tre differenti regioni per affrettare i tempi.
Io andrò in Russia, Lavi in Turchia e Kanda in Giappone.
Perché io devo andare al freddo!
Sospiro.
Facciamo colazione, ci salutiamo e poi partiamo.
Mi siedo sul treno da solo, nel mio letto numero 16.
Questo treno è quasi vuoto, non fa freddo ma nemmeno caldissimo.
Mi stringo nella divisa abbraccio Tim e leggo il fascicolo che mi ha dato il supervisore.
- Dell’ innocence si pensa sia nascosta in un piccolo paesino della russia vicino alla capitale. Motivo: sparizioni improvvise, ritrovamenti di cadaveri con stelle sullo scheletro e infine questo altro infernale dettaglio… Si pensa che questa innocence sia custodita da animali feroci comandati dal conte. Buon lavoro Walker.

.Tyki Mikk.
-Bang!
Mi metto seduto sul letto di colpo, cosa è stato quel maledetto rumore? Le coperte scivolano maliziose fino al mio inguine, le osservo sbadigliando, sono nere, che bel colore anche se possono essere sporcate solo di bianco, cioè insomma il rosso non sporca il nero, il viola nemmeno, solo il bianco può sporcare il nero.
Che cosa affascinante.
Mi allungo sul letto per recuperare i boxer finiti non so come in fondo al letto, li infilo (forse anche all’inverso O.o) E metto una tuta comoda per scendere da basso, apro la porta di camera mia e scendo la lunga scalinata che porta alla sala da pranzo e alla cucina del conte.
Prendo un bicchiere vuoto, metto un po’ di ghiaccio e lo riempio di vodka.
Di solito preferisco qualcosa di più raffinato come Whisky o qualche liquore alla liquirizia ma la notte voglio vodka oppure vino bianco…
Sorseggio la mia vodka guardando fuori dalla finestra.
Mi accendo una sigaretta  e mi siedo sul davanzale della finestra, la spalancando lasciando entrare la fresca brezza della Spagna, il Conte aveva voluto stabilirsi in una regione abbastanza calda per evitare di congelare e così siamo qui a due passi dalla mia madre patria.
Chiudo gli occhi aspirando quel fumo tossico e bevendo quella schifezza insapore che mi mandava fuori giri.
La luna svetta alta tra il cielo nero.
-Lo avevo detto io che il bianco è fatto per il nero e il nero per il bianco.
Sorrido mentre ascolto distratto i suoni di una città a me conosciuta.
-Cosa fai qui sveglio Tyki-Pon??
Giro il volto vedendo il conte in pigiama e con un cappello con piccoli coniglietti e torte alle fragole.
Mi va di traverso la vodka a quella visione.
-Conte… La prego non mi chiami con quel nominativo.
Mi rassetto un attimo dallo spavento e il conte ride.
-Domani vai in missione, è un po’ lontano da qui ma con un akuma sarai veloce.
Finalmente una missione, non ne potevo più di stare qui a fare nulla per giorni e giorni mentre gli altri lavoravano!
-Dovrai catturare Allen Walker.
Spalanco gli occhi e nego con la testa, mi è già sfuggito una volta quel maledetto, non voglio fare ulteriori sbagli.
-Tyki lo terremo qui prigioniero per mesi, dobbiamo sapere cosa ha in mente Komui e il consiglio!
-Non posso farlo! Mi tormenta ancora adesso il suo sguardo Conte!
-E’ un ordine Tyki.
Abbasso lo sguardo e annuisco buttando la rimanente sigaretta dalla finestra e abbandonando il bicchiere di vodka sul tavolo.
Mi sdraio sotto le lenzuola e chiudo gli occhi.
Il suo sguardo era come se mentre lo uccidevo lui non provasse odio verso di me… E anche tutte le volte che lo ho incontrato dopo, lui non sa odiare con gli occhi, il suo è un odio più profondo, lui odia con il cuore e questo non lo sopporto.
Ma questa volta lo obbligherò ad avere terrore di me!
Io ero come lui, non sapevo odiare con gli occhi, certo non ero puro come lui anzi ero solo un barbone però odiavo con il cuore ed era doloroso per me e per gli altri quindi ho smesso di odiare o meglio, non voglio conoscere le persone per non poterle odiare.
Sbuffo e mi accendo un’altra sigaretta, porterò a termine il mio compito con disinvoltura come ho sempre fatto, o quasi.
Spengo la sigaretta a metà e spengo la luce.
Notte.

-Lero! Signor Tyki deve partire in missione!!
Scaccio l’ombrello ma al suo posto mi salta addosso Road.
-Sei pesante Road!!
-Vieni a giocare con me Zio!!
-Devo andare in missione!
-Lo so a prendere Walker! Muoviti e portamelo!
Mi alzo grattandomi la nuca con sonnolenza, ho tagliato i capelli da poco, erano troppo lunghi, mi facevano troppo aristocratico ora sono semplicemente io.
Mi faccio una doccia rilassante e poi indosso i miei abiti pesanti: un paio di pantaloni, una camicia e un giaccone lungo, al diavolo la giacca elegante! Indosso degli stivali fino al ginocchio, li lego in modo da lasciare sotto i pantaloni stretti e allaccio infine la cintura.
-Io vado Conte.
Allen Walker aspettami in Russia, ti prenderò.



Note:
Questa fiction è nata così dal niente, è una Allen x Tyki quindi uomo per uomo se non vi paice spegnete il pc.
Il genere per ora lo metto sul giallo anche se le scene più calienti avverranno negli ultimi capitoli...
Aggiornerò quando ho tempo scusatemi...
Spero vi paiccia xD
ciao ciao!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


cap 2
NoteNote: Ed eccomi qui ad aggiornare di Mercoledì come avevo premesso...
Adesso iniziano a smuoversi un attimo le cose, finalmente.
Le frasi in spagnolo sono frutto della mia testa perchè studio spagnolo da tre lunghi anni, lo so nella domanda in spagnolo non c'è il primo punto di domanda perchè non sapevo metterlo, per le parole in portoghese mi sono affidata a google traduttore xD
Ringrazio moltissimo Rose Princess Che è stata l'unica che ha recensito e ringrazio tutti quelli che hanno anche solo letto.
Spilleriamo o no ciò che succede nel prossimo capitolo? Che ne dici Tyki-pon?
Tyki: Lo dico io! insomma allen verrà torturato un poco mentre io avrò dei seri problemi con l'alcol e con il mio orgoglio.
Ok basta Tyki se  non gli scrivi l'intero capitolo!
Vi lascio al capitolo!! Recensite per favore!
Ciao ciao

.Allen.

   Mi sveglio in una piccola stanza tutta rose e fiori, il letto è fatto di cioccolato tiepido che mi ricopre le membra come un lenzuolo…
Ne lecco via il più possibile e poi mi alzo, sono pulito, indosso l’uniforme da esorcista e cammino per un piccolo corridoio fatto di marzapane colorato, afferro una lampadina a forma di cuore e la mangio.
Arrivo davanti ad un grandissimo portone, lo apro e trovo verdi prati con fiori alla cannella e tantissimi animali strani: Unicorni con la faccia di yuu, fatine che assomigliano a lavi e sirene Lenalee. Sento una voce…
-Signorino…
Ma chi sarà mai che mi chiama.
-Signorino si svegli siamo arrivati.

Mi riprendo del tutto e apro gli occhi, un finder è davanti a me, era sua la voce allora.
Sospiro asciugandomi il rivolo di saliva, mi metto a sedere ma, come da rituale, sbatto la testa sul lettino sopra di me.
Impreco con le lacrime agli occhi.
-Si sbrighi, dobbiamo scendere dal treno esorcista.  
Mi alzo, prendo le mie cose e corriamo fuori dal vagone, scendiamo ringraziando tutti e poi cerchiamo subito una locanda.
Fa freddo, troppo freddo per i miei gusti.
Mi stringo le braccia al petto e indosso il cappuccio assieme ai guanti e al giaccone datomi da Komui.
Afferro la mia piccola valigia e ci incamminiamo per il lugubre posto; sono tante case una dopo l’altra, ognuna ha un piccolo giardino.
L’unico rumore che sentiamo è quello dei nostri passi nella neve che aveva iniziato a scendere gelida dal cielo.
Finalmente raggiungiamo una piccola osteria, entriamo accolti dal calore e dal rumore di una piccola combriccola felice di festeggiare non so cosa.
Ci avviciniamo al bancone dove una donna che faceva leggermente paura data la sua statura e il suo seno prosperoso ci accolse con vigore.
Aveva lunghi capelli neri unti e radi, denti sporchi e storti, insomma anche io che non guardo alla bellezza delle persone posso dire che è brutta.
-Siete di passaggio? Non vi ho mai visti qui!
Faccio un piccolo inchino col busto e poi rispondo educatamente
-Esatto signora… Volevamo due camere per questa notte, è possibile?
Ride di gusto per poi guardarci con soddisfazione
-Sì le camere le ho ma vi avverto, questo paese non ama i visitatori quindi vedete di andarvene velocemente!
Ride ancora come se non fosse nulla quello che ci ha appena detto.
Ci da le chiavi e saliamo le scale che cigolano un poco.
Riusciranno i nostri eroi a finire le scale senza cadere al piano di sotto?
Apro la mia stanza con cautela, anche la porta come le scale cigola da far paura… meglio così almeno se entra qualcuno mentre dormo lo sento.
Osservo l’interno sempre con molta cautela: il letto a due piazze ha delle coperte di color verde fagiolo, le tende sono blu cielo con delle nuvolette e l’armadio è… Rosa!
Oddio, dove sono finito? Nella stanza dei giochi per bambini?
Appoggio la valigia sul letto aprendola per far uscire Tim che subito si rintana sotto le coperte inorridito.
Sbuffo sedendomi sul letto, quando mai… si alza un nuvolose di polvere che mi sbianca la divisa nera.
Inizio a tossire come un pazzo, ho bisogno di aria! Spalanco la finestra prendendo grandi respiri.
Mi giro e sistemo le poche cose che ho, mi lavo i denti nell’improvvisato lavandino e poi mi sdraio nel letto con Tim tra le braccia.
-Tim, vediamo di trovare questa Innocence velocemente perché odio questo posto.
Tim annuisce con la testolina dorata e si accoccola con me.
In pochi secondi sono nel mondo dei sogni.

.Tyki.
Salto a terra, il viaggio in testa all’ akuma non è stato piacevolissimo ma almeno ho avuto compagnia.
L’akuma si trasforma nella sua forma umana, la osservo per qualche secondo per poi annuire
-Sai, se non dovessi catturare Walker tu saresti tra le mie grinfie piccola akuma dal viso dolce.
La vedo spostare il suo sguardo altrove e rido.
Mi sistemo i capelli all’indietro e accendo una sigaretta, lo so di essere irresistibile per una pulzella come lei ma per ora non ho tempo… Devo pensare al mio Shonen.
E’ quasi un anno che non lo vedo, chissà se è cambiato, magari ora sempre adulto e non più un moccioso.
Sogghigno. Cosa me ne frega, tanto lo devo portare al Conte e poi andarmene in vacanza al caldo, me lo deve con tutto il freddo che sto subendo per un esorcista albino e discepolo di Cross.
Camminiamo per le stradine vuote, non c’è anima viva.
Lo so che sono le 2 di notte ma pensavo che questi paesini russi fossero tutt’altro che casti, mi immaginavo donne mezze nude ad ogni angolo della strada, gigolo che attraevano gli sguardi delle donne ma, nemmeno i cani si fanno vedere ora come ora.
-Vediamo di fare questa cosa e tornarcene al caldo il prima possibile, odio questa città fino al midollo.
Finalmente vedo una piccola osteria, anzi no, sembra un bordello di quelli buoni così faccio aspettare l’akuma fuori e io entro compiaciuto da ciò che i miei occhi vedono: donne prosperose che danzano nude sui tavoli, giovani putas che si strusciano vogliose sui calzoni di vecchi maniaci.
Sarò anche il Noah del piacere ma amo queste cose con tutto me stesso!
La donna al bancone del bar è bella, lunghi capelli biondi, uno sguardo furbo che fa intendere sia una sporcacciona e poi una bella taglia di seno.
-Buonas noches Chica Caliente, Tiene una abitazion libra para mi?
Lei mi guarda arrossendo
-Mi scusi ma non capisco la sua lingua.
-Le ho chiesto se una ragazza bella come lei ha a disposizione una camera libera per me.
Mi guarda incuriosita per poi abbassare gli occhi, vedo che mi guarda i lineamenti, il neo e poi passa al suo libro e nega.
-Mi dispiace ma questa notte sono tutte prenotate. E’ strano che passino dei visitatori da queste parti. Posso chiederle che lingua era?
Sorrido sornione a quella splendida ragazzina
-Io sono portoghese ma le ho parlato in spagnolo… una lingua un po’ più conosciuta del portoghese.
-E che ci fa qui un bell’uomo come lei?
-Obrigado pelo elogio, grazie per il complimento ma sto cercando un vecchio amico. Verrò a trovarla se avrò tempo. Adios!
Esco da quel bordello e accendo un’altra sigaretta
-Troviamo un’altra stanza qui non ne hanno.
Ci incamminiamo e troviamo una piccola osteria, entro e sbuffo: non ha nulla a che fare con il bordello di prima.
Mi avvicino al banco e ad accogliermi c’è una donna enorme, un seno smisurato, capelli unti e neri, radi e denti storti e neri.
-Avete una camera per me?
La donnona mi guarda in maniera forse sensuale forse maniacale e poi mi risponde
-la mia è libera stallone.
La guardo scandalizzato e poi lei inizia a ridere come una pazza
-Una camera è libera però certo che oggi è un giorno fortunato! Sei già il secondo straniero che si ferma qui per la notte!
Una piccola lampadina si accende nella mia testa
-Era straniero anche lui?
-Sì, un ragazzino così buffo con quei capelli bianchi.
-Non sa dirmi il nome?
-Perché ti interessa?
-Perché sto cercando un mio vecchio amico che è albino e dovrebbe essere venuto da queste parti.
Ci pensa poi scuote la testa
-Non lo so il nome so solo che era accompagnato da due persone che lo chiamavano onorevole esorcista.
Bingo. Trovato.
-Mi può dire la stanza? Sono così ansioso di rivederlo.
-Per grazie divina certo che sì, non terrei mai divisi due amici di vecchia data! Camera 15 al piano superiore.
-Grazie mille, fumo una sigaretta e torno a fargli visita se non mi rapiscono prima.
Esco soddisfatto da quel luogo e guardo l’akuma.
-Tu stai qui ci penso io a Walker. Dammi il sedativo , dovrò lottarci per qualche minuto ma riuscirò ad addormentarlo per bene.
L’akuma mi tende la siringa e io la prendo guardando le varie finestre, salto e rimango sospeso a mezz’aria.
Controllo stanza per stanza per poi arrivare alla numero 15, lo vedo, lì sdraiato che dorme con Tim stretto tra le braccia.
Prendo un bel respiro e passo il muro con silenzio. Guardo il pavimento e capisco che non è molto conveniente poggiare i piedi lì, deve scricchiolare moltissimo quel coso.
Mi avvicino al letto. Tim si accorge della mia presenza ma lo fermo prima che possa fare qualsiasi cosa: lo afferro e lo sbatto contro il muro affidandolo poi alle cure delle mie Tease.
Salgo a carponi sul letto di Allen, sposto le coperte pesanti e lui mugugna infreddolito e infastidito dalla mia presenza.
Apre gli occhi ma l’oscurità è dalla mia parte, mi sussurra flebile:
-Chi sei tu?
Ridacchio per poi afferrargli le braccia e portarle sopra la sua testa, se fossi donna walker forse abuserei di te ma visto che sei un uomo per ora devo solo distrarti.
-Sono il peccato Shonen.
I suoi occhi si sgranano mentre conficco la siringa nella sua vena.
Si divincola ma lo tengo sotto il mio peso, gli tappo la bocca con della stoffa
-Mi sei sfuggito una volta Shonen ma non rifarò lo stesso errore ricorda, sbagliando si impara.
I suoi occhi si chiudono lentamente e il suo corpo smette di combattere così tanto fino a quando si arrende completamente. Sospiro felice di aver compiuto la missione.
Gli lego i polsi e le caviglie con della stoffa, lo avvolgo nella pesante coperta per non farlo congelare durante il lungo tragitto che va dalla Russia fino alla Spagna e poi apro la finestra richiamando l’akuma che si trasforma in un enorme drago di ferro. Prendo la valigia poggiata in terra e poi salto sopra al mostro con, tra le braccia, il piccolo esorcista.
L’akuma parte veloce per arrivare a casa dove sarà ricompensato adeguatamente.
Osservo il fagotto che c’è dietro di me.
E’ cresciuto e tanto anche, non è più il bambino di due anni fa, i suoi lineamenti sono più maturi.
-Più veloce Akuma.
Voglio solo fumarmi una sigaretta e non pensare più a questa storia.

.Russia; Osteria, Finder.
-Esorcista, la colazione è pronta.
Nessun rumore, niente di niente.
-Sto per entrare.
Il finder entra trovando solo la finestra aperta, Tim sdraiato a terra con un’ala rotta e delle leggiadre farfalle viola.
Contatta immediatamente la sede centrale
-Signor Komui abbiamo un problema…
-Quale per l’amor del cielo? Sono le 5 di mattina e…
-Walker è sparito, rapito presumo.
-E voi dove eravate?
-Fuori dalla porta signore ma non c’è stato nessun rumore, niente di niente.
-E Tim?
-Ha un’ala spezzata, lo riportiamo alla sede.
-Dovrò chiamare Cross, se Tim è rotto non riesce a mostrare le immagini e l’unico che può aggiustarlo è Cross.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


capitolo 3 destino Note: Eccomi qui leggermente in ritardo! ok il rating è diventato Arancio e in futuro diverrà rosso.
Ringrazio in modo infinito Rose Princess perchè sei l'unica che recensisce
[Fa proprio schifo -.-''  ndTyki] *Si deprime in un piccolo angolo della cucina*
Ringrazio anche quelli che l'hanno messa tra le seguite, ricordate e preferite.
Che dire ancora... Meci e Saya sono personaggi di mia invenzione U.U
che dire ancora? Forse in questo capitolo sono entrambi OOC però bho ditemi voi.
Recensite mi raccomando
ciao ciao
Wolfy!


.Tyki.

-Dove lo portate??
Chiedo accendendomi l’ennesima sigaretta, soffio quel fumo biancastro lontano dalle mie labbra.
Mi gratto la nuca con indifferenza e poi aspetto la risposta del conte che sconsolato soffia prendendo tra le braccia il fagotto contenente Allen Walker.
-Hai fatto un buon lavoro Tyki-pon… Puoi andare.
Alzo lo sguardo dritto sul Conte.
-Mi risponda Conte!
Mi impunto su questa cosa perché so che verrà trattato male senza cibo e senza dignità, ma so anche che è uno dei pochi che è riuscito a farmi divertire durante uno scontro e quindi non deve essere trattato come un comune esorcista!
-Nelle segrete Tyki-pon… Lo terremo lì fin quando non parla anche se ci metteremo mesi interi.
Abbasso lo sguardo e giro i tacchi spegnendo la sigaretta nel portacenere sostenuto da una giovane akuma.
-Conte, l’akuma che mi ha accompagnato deve ricevere un’adeguata ricompensa…
Mi invio su per le scale e sento il conte a ridacchiare felice di qualcosa.
Arrivo davanti alla mia camera e spalanco la porta, non amo stare qui ma fin quando Allen non verrà liberato io rimarrò qua.
La mia stanza è completamente nera, le tende sono viola scuro e il letto a baldacchino è anch’esso viola.
Sospiro gettandomi sopra con stanchezza.
Chiudo gli occhi e un leggero bussare di porta me li fa spalancare di nuovo.
-Avanti.
La giovane Akuma che mi ha accompagnato entra nella mia stanza sorridendomi timidamente.
-Che vuoi.
Chiedo duro, non ho tempo e voglia di stare dietro ad una mocciosa ora come ora.
-Il Conte mi ha detto di accontentare il signor Tyki Mikk dandomi a lui.
La giovane fa cadere il lungo vestito che indossava rimanendo nuda di fronte a me.
La osservo per qualche minuto, anche se è un akuma è bella… Ha i seni pieni e tondi, lineamenti dolci e forme ben definite non troppo rigogliose.
Sbuffo.
-Ascolta…
mi fermo per chiederle il suo nome
-Non ho un nome, signore.
La guardo accigliata e sospiro.
-Tutti devono avere un nome, perfino i barboni ce l’ hanno. Ti chiamerai, Saya. Che ne dici?
Mi guarda stupita e annuisce felice.
-E per favore non darmi del Lei o del signore… mi fate sembrare un vecchio decrepito.
Ride rilassata e io sorrido un poco.
-Saya, ora come ora non ho voglia di obbedire al conte. Stanotte dormirai qui con me e se vuoi dirai di essere stata a letto con me. Io non sono dell’umore giusto.
Arrossisce timida e annuisce
-Grazie mille. Mi avevano detto che lei… cioè che tu eri un don Giovanni ma invece non è vero.
Lo osservo ridendo di pieno gusto
-Dicono troppe cose su di me e se oggi non mi va di fare il cascamorto con te è per colpa dell’albino.
Mi sdraio di nuovo poggiando il braccio sugli occhi.
-E’ l’unico nemico che rispetto e che considero come tale, non voglio che il conte gli faccia troppo male. Lui infondo è come me, un ragazzo cresciuto in strada.
Saya mi si è avvicinata nuda e si è seduta sul mio bacino ascoltandomi rapita.
-Domani scendo a fargli una visita e gli porto del cibo.
Tolgo il braccio guardando la ragazza che se ne sta tranquillamente seduta sul mio bacino con una faccia dolcissima e le labbra a perfetta “o”.
-Vengo con te. Quel giovane mi sembra interessante.
Mi metto a sedere trovandomi a pochi centimetri dal suo viso.
-E perché dovresti farlo?
Guarda in basso e poi alza lo sguardo sul mio viso toccandomi il neo con un dito e facendolo salire poi sulle croci
-Perché, tu sei il mio Noah, se ti sembra interessante lo potrebbe essere anche per me.
La guardo sbalordito per poi poggiare una mano guantata sul pentacolo che ha inciso sull’addome.
La guardo poi negli occhi come per chiedergli perché è diventata un mostro.
-E’ stata una mia scelta, non volevo più vivere in quel mondo sporco e degradato, e il conte è venuto in mio soccorso.
-Tu sei matta Saya.
Le bacio le labbra con dolcezza per poi invertire i ruoli e alzandomi dal letto.
-Vado a farmi una doccia e poi arrivo… Non ti dispiace vero se dormo in boxer o nudo, vero?
Nega con la testa e quindi vado a farmi una doccia.
L’acqua scivola lenta su di me, lava via quel freddo glaciale della Russia.
Mi asciugo distrattamente entrando in stanza con un asciugamano pulito legato in vita.
Frugo nei vari cassetti e opto per un paio di boxer neri. Li indosso davanti a lei.
-Certo che tu Tyki il pudore non sai nemmeno cosa sia.
La guardo stranito e sbuffo contrario.
-Copriti e dormi.
Apro la finestra per far entrare la calda brezza della Spagna e poi mi sdraio sotto le coperte vicino a Saya che dorme già.

.Allen.
Un forte dolore alla spalla destra mi sveglia, vedo tutto nero, il rumore delle catene mi stride forte nelle orecchie, un odore di sangue e muffa mi sale alle narici.
La poca luce che entra non illumina quasi nulla e mi rendo conto di essere legato e di perdere sangue dalla gamba sinistra.
Chiudo gli occhi convinto di stare meglio ma lì ricordo: Tyki mi ha rapito e quando mi sono svegliato ero braccato da dei mostri, mi hanno picchiato e chiesto delle cose che non so.
Tyki non era tra loro.
Mi avrebbe solo fatto ribrezzo.
Lui è l’unico che ritengo nemico, gli altri sono solo umani comandati da un mostro chiamato Conte Del Millennio.
Le lacrime salate scendono dai miei occhi.
-Si è svegliato.
Questa voce mi entra nei timpani dolorosa.
La porta davanti a me si spalanca facendo entrare una forte luce artificiale, chiudo di scatto gli occhi raggomitolandomi in un angolino.
Il noah o il mostro mi afferra per i capelli e mi fa alzare in piedi, la gamba e il braccio pulsano come dannati e io non posso fare nulla.
Mi hanno legato l’innocence con una catena apposta.
Il Conte mi guarda sorridendo e chiede
-Avanti Allen cosa vuole fare il consiglio superiore degli Esorcisti riguardo a noi Noah? Vi hanno dato delle informazioni, ne sono sicuro, dimmele.
Nego con la testa, io non sono autorizzato ad avere quelle informazioni, sono per parte Noah.
Un pugno in pancia mi fa piegare in due dal dolore, sputo sangue e mi accascio a terra.
Mi obbliga a rialzarmi per poi picchiarmi ancora, alla fine prende una frusta e con uno schiocco la mia schiena si squarcia in più punti.
Il dolore mi fa gridare e contorcermi su me stesso.
Vedo ciò che mi circonda appannato e sento solo il rumore del mio cuore che pulsa, lo sento ovunque. Fa male.
Mi legano al muro, sono a penzoloni se non per le gambe che dovrebbero sorreggermi.
Lo stesso mostro di prima mi alza il volte mentre con un piccolo coltellino da tasca mi incide il pentacolo sulla fronte, riapre una delle mie cicatrici, mi sento umiliato e violato.
Inizio a piangere, non per il dolore ma soprattutto per l’atto che sta compiendo.
Incide ancora tenendomi ancorato al muro attraverso il suo corpo massiccio e viscido.
Il sangue mi scende dalla tempia, corre sullo zigomo e poi finisce sulla guancia dove si raggruppa in piccole gocce quasi coagulate e poi cade inesorabile sul terreno.
Quando ha finito di compiere il suo lavoro mette via l’arma, senza mai staccarsi di dosso a me, apre la bocca lasciando la sua lingua a ripulire l’obbrobrio da lui commesso.
La sua mano scende a slacciarmi la divisa superiore, scalcio mi dimeno, le provo tutte per farlo allontanare ma non ci riesco.
-Io vado Meli-chan.
-Conte io mi intratterrò un po’ con questo zuccherino bianco.
Il suo sguardo mi terrorizza, a metà tra il malato e il pazzo, la mia forza è nulla in confronto alla sua.
-Stai attento… E’ mattina e Tyki pon potrebbe scendere a fargli visita. E visto che tra voi non scorre buon sangue sta attento, io non ti salvo.
Ciò che dice mi lascia stupefatto.
Mi guarda affamato leccandosi le labbra, sorride per poi guardarmi
-Ti fai scopare da Tyki vero? Quando ti ha portato qui era troppo attento a te… Lui dice che sei l’unico che può considerare un nemico, l’unico che ha la sua fiducia.
Smetto di combattere per un po’, Tyki crede che io sia l’unico che può considerare un nemico? Almeno su questa cosa siamo d’accordo.
Poi rispondo alla sua domanda in modo freddo e distaccato.
-No. Io non mi faccio scopare da nessuno mostro!
-Che onore sarò il primo a romperti quel bel culetto che ti trovi!
Mette la sue sudice mani sui miei glutei e stringe fino a farmi male.
-Mentre te lo metto su per il culo pensa a quel puttaniere di un portoghese, ti fa eccitare vero!
Urlo.
-Mi fai schifo!
Cerco di allontanarlo mentre lui si slaccia i pantaloni e negli occhi ha una scintilla di… ossessione. Forse a lui piace Tyki. Ma perché se la deve prendere con me?!
Si è abbassato i pantaloni lasciando così le sue parti intime nude.
Mi abbassa i miei pantaloni con un gesto secco della mano e …
-Chi sarebbe il puttaniere?
Si blocca con in mano il proprio membro, spalanca gli occhi terrorizzato, si gira lentamente, molto lentamente.
-Tyki.
Tyki si abbassa a prendere l’arma con cui mi ha ferito,  la osserva girandosela tra le dita e poi lecca il mio sangue con fermezza.
Sorride poi.
-Lo sai, tu sei solo un mostro, il Conte non avrebbe nulla in contrario se dessi le tue membra in pasto ai suoi cani… Ma non ti posso fare questo, non sono così cattivo infondo.
Sospira in modo teatrale per poi alzare lo sguardo su di me.
Si avvicina a noi afferrando l’altro per il collo e sbattendolo contro il muro con forza.
-Se morisse per colpa di un’emorraggia interna non potrebbe più dire nulla… Quindi la colpa andrebbe a me per averlo “picchiato” troppo.

.Tyki.
Mi sveglio con Saya, mi allungo e la abbraccio strusciandomi contro i suoi seni.
-TYKI!
Mi metto seduto sul letto ridendo.
-Era uno scherzo! Come siamo permalose.
Mi alzo e porto le braccia in alto per stirare i miei muscoli addormentati per la notte.
Vado in bagno e mi lavo la faccia per svegliarmi, tiro i miei capelli all’indietro fermandoli con un piccolo cerchietto nero e poi esco dal bagno.
Infilo dei vestiti eleganti ed esco dalla camera. So che quando Saya sarà pronta mi raggiungerà nei sotterranei.
Scendo la scale e la scena che mi si dipinge davanti non è la migliore che potessi sognare, ornata dalla frase di Maci:
- Mentre te lo metto su per il culo pensa a quel puttaniere di un portoghese, ti fa eccitare vero!
Allen è legato e sta per essere stuprato da un mostro di prima categoria, non lo posso accettare.
-Chi sarebbe il puttaniere?
Blocca il movimento della sua mano sul proprio membro in erezione, alza leggermente la testa e si gira, lentamente.
-Tyki.
Faccio due passi all’interno della cella e mi chino a prendere il coltello sporco del sangue di Allen, ha il suo stesso odore, lo lecco.
Sogghigno mentre cammino lentamente verso di lui
-Lo sai, tu sei solo un mostro, il Conte non avrebbe nulla in contrario se dessi le tue membra in pasto ai suoi cani… Ma non ti posso fare questo, non sono così cattivo infondo.
Sospiro chiudendo gli occhi e poi guardo Allen negli occhi, ci vedo solo dolore e disperazione in questo momento.
Lo afferro per il collo per poi sbatterlo violentemente contro il muro di pietra, vedo che per un momento gli manca il respiro, sì, amo vedere le persone che odio quando soffrono, è piacevole!
-Se morisse per colpa di un’emorraggia interna non potrebbe più dire nulla… Quindi la colpa andrebbe a me per averlo “picchiato” troppo.
Mi guarda sconvolto.
Gli trapasso i vestiti e le carni con il mio potere per poi carezzargli il cuore, gli recido l’arteria principale e poi lo lego al muro con un collare di catene.
Prendo la mazza lì vicina e rido.
-Non ti lascio a soffrire molto, ho cambiato idea, sono cattivo comunque. Adios.
Alzo la mazza in aria e la faccio cadere sulla sua testa come un masso che la sfracella.
Mollo la mazza e afferro l’esorcista tra le braccia staccandolo dalle catene e rivestendolo un poco.
-Saya, ripulisci le sue ferite.
Lo poggio in un’altra cella pulita. Il suo sguardo mi rimane sempre incollato, incapace di parlare.
Mi afferra la manica della giacca proprio quando me ne sto per andare.
-Perché?
-Perché io e te siamo simili.

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